» Alla luce del sole..

di KatDam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** » Costì quel che costì ***
Capitolo 2: *** » La paura di volare troppo alto. ***
Capitolo 3: *** » La gelosia ti farà diventare matto. ***
Capitolo 4: *** » Le novità non mancano mai. ***
Capitolo 5: *** » Il buio. ***
Capitolo 6: *** » Diciassettenne. ***
Capitolo 7: *** » Mi dispiace. ***
Capitolo 8: *** » Inferno. ***
Capitolo 9: *** » Mente o Cuore? ***
Capitolo 10: *** » Mondi paralleli. ***
Capitolo 11: *** » L'orrore di essere cattivo. ***



Capitolo 1
*** » Costì quel che costì ***


                                                                                  » Costì quel che costì.
 

"Il nostro amore è segreto..amore sotto voce..amor che non si deve..amore che non avrà mai luce.."
Già Luca il nostro amore è segreto, e come dice la canzone non potrà mai mostrarsi alla luce del sole.
Ti guardo dormire, sembri un bimbo, sorridi e lo faccio anche io involontariamente.
Con un dito sfioro le tue labbra, disegnando i tuoi contorni ora sereni.
«Sei stupendo, amore mio..» Sussurro respirando a pieni polmoni. Voglio conservare il tuo profumo. Perchè quando il sole
sorgerà ci ritroveremo ad essere nipote e zio, zio e nipote. Nessuno capirà il nostro amore, ma nessuno riuscirà a dividerci;
perchè io non ti lascerò mai, sei Mio, si, caro Corsari sei il mio piccolo amore impossibile..
«Eii..» I tuoi occhi si spalancano, sorpresi e felici. «Sei ancora qui..» Questa non è una domanda, ma un affermazione, non
mi cacci più ma mi sorridi, proprio come stai facendo ora.
«Sì, voglio stare con te..il più possibile..» Rispondo accarezzandoti la guancia, e piano le nostre labbra si sfiorano; dando inizio
ad un bacio, che ci porterà come sempre tante, troppe emozioni.
«E' ora..devo andare..» Stringo forte il lenzuolo al petto nudo. Ma il tuo sguardo non si stacca da me. «Che c'è?» Domando sorpresa dal tuo fissarmi. «Ti guardavo..» «Ho qualcosa che non va?» Chiedo ingenuamente.
Prendi delicatamente il mio braccio spingendomi verso te. «No, ti guardavo..perchè sei bellissima..»
Ti sorrido, e mentre combatto per non lasciar cadere le lacrime ti abbraccio, ma le tue labbra cercano le mie, e poco dopo le trovano. La sveglia suona e spaventata mi allontano «E' tardissimo..Nonna scoprirà che non ci sono..» Ma nuovamente mi fermi. «Oggi è un gran giorno..» Ti guardo perplessa. «Sarà anche un "gran giorno" Luca, ma diventerà un inferno se non ci muoviamo..» Mi alzo velocemente prendendo i vestiti dalla sedia, ma voltandomi ti ritrovo ancora steso a guardarmi «Luca?? Ti muovi?» «Posso finire una volta, almeno, di parlare?» Mi domandi sedendoti. Annuisco. «Oggi è un gran giorno, perchè..»
«Perchè Luca? Perchè?» Infilo i pantaloni. «Fermati una buona volta Sara..» Mi fermo guardandoti. «Perchè è ora di portare il nostro amore all'aria..» Sbianco. «Cosa stai dicendo?» «Adesso basta, è un mese che andiamo avanti così, tu non sei
la solita ragazza che mi porto a letto e poi "ciao ciao", tu sei la ragione per cui vivo, per cui sto facendo la pazzia più grande
della mia vita, tu non meriti di vivere un amore nascosta, tu hai bisogno di sole, di ossigeno, tu sei l'unica persona che mi fa
battere il cuore, balbettare come se avessi quindicianni..Io..io..Io Ti Amo Sara..e voglio urlarlo al mondo intero.»
Ascolto parola per parola, tremo, il cuore accellera follemente, e sento gli occhi pizzicare. Parole più belle mio caro Luca non potevi dirle, e questo è la dimostrazione che il mio soffrire, e lottare non è stato vano. Mi guardi come un ebete aspettando una mia risposta. «Ti amo più della mia vita Luca..molto di più di quello che pensi..»
Risalgo sul letto e mi stringo a te, che in futuro sarai mio marito, padre dei miei figli.
«Allora sei pronta?» Chiedi alzandomi il viso e asciugandomi le lacrime, di gioia. «Io lo ero da sempre..»
Avrei vissuto la mia vita con lui, costi quel che costi.

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Capitolo 2
*** » La paura di volare troppo alto. ***


                                                                                  » La paura di volare troppo alto.
 

Continuo a guardare Luca spaesata, mentre camminiamo l'uno vicino all'altro. «Da chi andiamo prima?» Gli chiedo cercando di sorride, voglio con tutto il mio cuore partare quest'amore alla luce, ma la sola idea di affrontare una di quelle sfuriate di mio padre mi fa tremare le gambe. «Preferirei tutti insieme, no?» Annuisco. Arriviamo ai tavolini e i miei occhi vanno direttamente a mio padre seduto e con il viso non proprio sereno. «Ei tesoro che ci fai qui?» Chiede mamma poggiando il caffè «Sono venuta perchè dev..»
«Ma guarda un pò se è possibile..» Bruno, papà, scaraventa il giornale brutalmente a terra. «Pap..?» «Brun..?» Chiedono all'unisono Luca, mamma, Katia e Giuliano.
«Ei calmantevi, solo che queste storie mi danno ai nervi...» «Quali sotrie?» «Quella che c'è scritta sul giornale..ma come fa un uomo grande a mettersi iniseme a una ragazzina, eh? proprio non capisco..» Guardo Luca. «Mi sembra strano..cioè perchè scrivere sul giornale di una cosa..così.."banale"» Chiedo recuperando il giornale da terra. «Come perchè..perchè quello stronzo l'ha uccisa..» La voce di papà passa in secondo piano e un un attimo leggo l'articolo. "Ragazzina uccisa dal suo fidanzato trentenne..". Ma và. Lui non è Luca, non è il mio amore. «Sara?!?» «Eh che avete detto?» Chiedo tornando a interessarmi di loro. «Cosa volevi dirci?» Guardo Corsari spaventata. Glielo diciamo?
«Io..mamma..papà..sentite..» Balbetto. La faccia di papà già arrabiata non mi da per niente sicurezza anzi mi prende il panico.
«Sara aveva paura di dirvelo, ma ha preso un brutto voto..» «Che cosa?» Chiedo presa di sorpresa. «Come Sara..ammetti che avevi paura di dirglielo..» Dice mandandomi occhiate.
«Ah sì già..mi dispiace..» Mento. «Quanto e in che materia?» Mi chiede seria mamma. «Biologia..» «Latino.»  rispondiamo all'unisono io e Luca. I miei ci guardano con aria confusa.
«Latino..» Mento ma Corsari ha la mia stessa idea «Biologia..» «Sara che ci stai nascondendo? Sicura che si tratti di un voto?» Papà con aria severa si alza dalla sedia.
«Bru..» Do una gomitata. «Sì papà ecco ho preso due in biologia, e 5 in latino..»
Dopo qualche "spiegazione" riesco a liberarmi, e senza neanche salutare il mio "fidanzato" vado via.
*Brrr Brrr Brrr*
"Hai ricevuto un nuovo messaggio" Premo "Leggi"
"Ei Sara ho i biglietti per il cinema, se ti va mi trovi stasera vicino alla caffetteria, un bacio T."-
Mi scappa un sorriso, questo ragazzo proprio non si arrende eh!
Decido di non rispondere, voglio pensarci un pò.
*Brr Brr Brr*
Di nuovo il cellulare? Cosa vorrà Tito questa volta?
"Leggi" ma con mia sorpresa era Luca.
"Sara ti devo parlare vieni a casa mia, prima che torni Bruno..Luca!"
Ecco che le gambe iniziano a tremarmi "devo parlarti". Brutto segno.
Lascio il cellulare sul lettino, prendo la giacca e esco.
Senza neanche bussare entro, ha lasciato la porta aperta a posta.
«Eccomi..» Dico sorridendo e avvicinandomi per dargli un bacio. Ma lui si sposta, ecco. «Che succede?» Chiedo con un pò di irritazione nella voce.
«Dobbiamo parlare..» «Questo l'avevo capito Luca, ma di cosa?» Cammina avanti e indietro, aggitandomi ancora di più. «Sara credo che..»
Ho capito, o almeno lo so già. «Vuoi chiuderla qui, vero?» I suoi occhi puntano veloce i miei. «Sai che io non vorr..» «Sai cosa c'è Luca? Che parli parli parli, ma non concludi mai niente! Stamattina mi dici di voler dire tutto adesso non solo rimangi tutto, in più vuoi anche finire tutto così!» Urlo, ma la rabbia inizia a farsi sentire.
«Sara non fare la bambina!» «In ogni discussione te ne esci con "non fare la bambina", ma sai una cosa Luca? Questa bamabina è cresciuta, ed è diventata donna, tra una settimana faccio 18 anni, e sinceramente mi sono scocciata di essere sempre quella che secondo voi non "capisce".» Mi vieni di fronte con il viso pieno di ira e tristezza. «Sara..sei ancora piccola..Io son..» «Tu sei grande, tu hai 33 anni tu così tu così..Hai paura, eh? Ma sappi che se chiudi anche stavolta con me hai finito!» Scuoti il capo nearvosamente. Incrocio le braccia al petto aspettando una tua risposta, che ovviamente non arriva.
«Questa bambina ha più palle di te!» Urlo aprendo la porta. Mi volto e mi guardi con i tuoi occhi sofferenti. Ma basta Luca, basta. Io sono stanca di illudermi.
Sbattendo la porta vado via.




Spazio autrice: Grazie per le recensioni ragazze!! Sono moolto più che felice che vi piaccia la mia storia, cercherò di aggiornare il prima possibile.
E iun grazie anche a chi legge solamente ** Un bacio Melì

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Capitolo 3
*** » La gelosia ti farà diventare matto. ***


                                                                        » La gelosia ti farà diventare matto.       


Dov'è il mio I-pod? Dove cacchio sta. Volano lenzuoli, scarpe, cuscini, quaderni.
Dopo poco lo trovo sul comodino. Che scema che sono.
Lo accendo e mi butto sul letto lasciando scendere quelle poche lacrime che mi sono rimaste.
Perchè mi fai questo? Perchè continui a giocare con me? Le parole di stamattina erano bugie?
Se sono la tua vita perchè non riesci a mettermi, anzi a mettere il nostro amore prima di tutto?
E cercando, inutilmente, una risposta a così tante domande mi addormento.
*Brr Brr Brr*
La vibrazione del mio cellulare mi fa svegliare. Lo predo con gli occhi ancora socchiusi.
"Hai ricevuto un nuovo messaggio" E adesso chi sarà?
Luca per scusarsi? Meglio per lui.
Premo "Leggi".
"Ti sto aspettando..un bacio Tito"
Ma che ore sono? Mi alzo velocemente e guardo la sveglia sul comodino, la lancetta segna le otto meno dieci. Ho dormito così tanto?
Un tuono mi fa rabbrividire, guardo fuori non piove, ma diluvia.
E Tito è lì che mi aspetta anche sotto questa tormenta.
Il mio stomaco inizia a brontolare, eh già non ho toccato cibo tutto il giorno.
Esco dalla camera, dando un'occhiata al cellulare, dovrei uscire? E chi lo sa.
In salotto vedo, papà che chiacchiera allegramente con Luca. Cosa ci fa qui?
«Ei tesoro, hai dormito?» Mi chiede papà. «Sì, ero un pò stanca. Mamma non c'è?» Chiedo tenendo gli occhi ben fissi su di lui.
Non voglio per niente al mondo incrociare quelli di Corsari.
«Non c'è. Perchè?» «Prendo una mela ed esco.» Rispondo pulendo una mela rossa. «Esci? Con questo tempo? E con chi?»
Ormai queste domande sono normalissime, ma sento lo sguardo di Luca bruciare ardentemente su di me.
«Con Tito, vado al cinema, e credo anche a mangiare.»
E senza neanche ascoltare la risposta vado in camera a prepararmi.
Ah prima il messaggio, già.
"Rispondi" "Non andare via, sto arrivando..Sara."
Dopo aver messo sotto sopra l'armadio in cerca di qualcosa da mettermi, trovo un jeans rosa e una magliettina poco scolata bianca.
Profumo, capelli legati e un velo di trucco. Perfetta.
Mi guardo allo specchio, e i miei occhi sono spenti, tristi.
Sto mentendo a me stessa? Sì. Voglio uscire con Tito? Sì, forse..Voglio far ingelosire Luca. Ecco.
Scuoto la testa. Basta pensare.
Prendo la borsa e torno in salotto.
«Vado.» Dico senza neanche guardarli ed esco.
Cammino lentamente aprendo l'ombrello rosa. E sento Luca salutare frettolosamente Bruno.
Sorrido involontariamente.
Una mano calda mi afferra il braccio. La sua mano.
«Che vuoi?» Urlo irritata. «Dove credi di andare?» I tuoi occhi sono pari al fuoco.
«Devo andare, adesso che vuoi Luca?» «Voglio che non fai cazzate.»
Sbuffo. «Uscire con un ragazzo è una cazzata? Hai detto tu di rifarmi una vita che fai adesso ti tiri indietro?»
Si passa una mano nei capelli nervoso. «Non con lui..» Sussurri.
«E con chi, allora?» Domando guardandoti negli occhi. E come sempre non rispondi. «Il problema non è lui..»
Strattono il mio braccio e vado via.

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Capitolo 4
*** » Le novità non mancano mai. ***



             
                                                                                                                           » Le novità non mancano mai.



«Grazie della bella serata, sei stato dolcissimo..» Dico sorridendo. Effettivamente Tito, è stato davvero carino, al cinema si è occupato dei pop-corn e delle bevande, mi chiedeva in continuazione se avevo bisogno si qualcosa e al "ristorante" mi ha guardato con un aria così dolce e sognate, che per un pò mi ha fatto dimenticare Luca.
«Per me è stato un piacere.» Sorridi imbarazzato. «Bhè adesso devo andare sennò papà farà storie..» «Ah sì certo..bhè notte Sara..» E ti avvicini lentamente.
Ma appena sfiori le mie labbra mi ritiro. «Scusa..» Sussurro. «No scusami tu..non dovevo..» Guardi verso terra. «Non è come pensi è solo che non è il momento, non voglio illuderti..»
Continui a non parlare. «Tito sono stata bene con te, davvero, ma adesso sono innamorata di un altro..» «Possiamo rifarlo?» Mi chiedi spiazzandomi, che cosa intende?
«Cosa?» «Uscire.» «Oh si certo quando vuoi..» Dico sorridendo, e vedo spuntare un sorrisino anche a te. «Notte allora.» Mi dai un bacio sulla guancia e salgo le scale.
Eppure mi basta essere un attimo sola per sentire il peso di tutto di nuovo addosso, continuo a camminare fino al terrazzino. «Sara aspetta..» voltandomi trovo Tito davanti a me affannato. «Ei che è successo?» «Volevo chiederti una cosa..» «Dimmi..»
E dietro di me sento una porta aprirsi, una ventata trasporta una scia di profumo. Quale profumo? Il suo.
«Luca..» Sussurro ancor prima di girarmi. E quando lo faccio Mi passi accanto, senza guardare me o lui. Freddo come il ghiaccio.
«Allora va bene?» La voce squillante di Tito mi riporta alla realtà. «Cosa?» Ma i miei occhi vanno veloci su lui e poi su Luca. Che ancora più indifferente scende.
«Ma mi hai ascoltato..?» «Ehm no scusa stavo pensando..» Scuote la testa. «Ti va di venire da me a pranzo domani?» Annuisco e faccio un sorriso.
Tito dopo poco va via; mi appoggio al balcone, l'aria fredda e pungente sfiora le mie guance, respiro a pieni polmone il bellissimo odore di terra bagnata mescolato con il suo.
Chiudo gli occhi cercando di immaginare un futuro diverso da quello che stavo rincorrendo da anni. Inutile.
Qualcosa mi sfiora la spalla. Mi volto insicura. E davanti a me c'è l'angelo più bello.
Provare ad andare avanti? Fatica sprecata.
I suoi occhi mi guardano dolci, pieni di amore.
Ma ancor prima che possa aprire bocca, va via.
Entro in casa. Non riesco più a sopportare questa situazione, vederlo tutti i giorni mi ammazzerà.
Eppure se credevo che quella fosse la cosa più difficile ancora non avevo fatto i conti con la nuova realtà.
I due giorni seguenti passarono così, 2o ore su 24 le passavo con Tito, che in un modo o in un altro riusciva a farmi sorride.
«Sara stasera c'è una sorpresa.» Dice mamma sorridendo. «Quale? Cosa succede?» Domando cercando di avere informazioni in più.
«Tra un pò vedrai, ma adesso metti questi piatti a tavola.» Annuisco e poggio piano sul tavolo.
Qualche piatto in più, allora arriverà qualcuno, ma chi? Zia? No, è partita da poco. Sarà qualche altro parente.
Pochi sencondi dopo bussando alla porta, corro ad aprire e trovo papà e Luca. Dò un bacio a papà e abbasso lo guardo.
«Ciao Luca..» Sussurro. «Ciao..» Saluta a sua volta.
«Ei siete arrivati.. sedetevi sedetevi che stai per arrivare una sorpresa..» I due si guardano sorpresi. Ovviamente non sapevano nulla neanche loro.
Il mio solito posto è quello di fronte a Corsari, ma stasera proprio non mi va, e scalo qualche sedia più in là.
«Come mai ti metti lì amore?» Chiede papà. Non gli scappa proprio nulla, eh? Ah sì, il mio amore per Luca, ma giustamente in confronto ad un cambio si sedia è meno importante.
«Ho freddo..preferisco mettermi più lontana dalla finestra..» Mento.
«Eccoli eccoli..» Urla mamma dalla cucina, e corre ad aprire la porta.
«Siamo qui. Venite, buona seraaa!»
Entrano un signore e un signore, marito e moglie forse. Non sembrano neanche italiani. Ma chi sono?
«Bruno questo è Andrea Rampetti e sua moglie Giulia.» Presenta mamma. Intuizione giusta.
Guardo il tavolo e trovo Luca a fissarmi. Lo guardo anch'io un attimo ma mia mamma chiama. «Sara vieni a salutare.»
Mi alzo scocciata e stampatomi un sorriso idota in faccia li saluto.
«Ah cara Rosì mia figlia arriverà più tardi, ci sono problemi?» «Nono anzi sedetevi, Bruno porta le valigie in camera nostra.»
«In camera nostra? Ma Rosì..» Protesta papà ma un'occhiatacci di mamma lo zittisce. «Luca dammi un mano và..».
Finalmente ci sediamo a tavola e cominciamo a mangiare, i "grandi" chiacchierano e io non gli do peso, ogni tanto mi fanno qualche domanda e io accenno un "sì" con la testa.
«Ah sta arrivando, le apro la porta.» Dice Andrea alzandosi.
Vedo Luca guardare l'uscio imbambolato, fissare qualcosa.
Mi volto e vedo entrare una ragazza; alta, magra con le forme al posto giusto, boccoli nocciola le cadono sulle spalle, praticamente bellissima. Mi rigiro verso lui e lo trovo ancora a guardarla.
Lo stomaco mi si chiude in una morsa infernale, mentre sento che potrei spaccare tutto.
«Vieni cara accomodati.» «Lei è Sara, la figlia di Rosì, lei è mia figlia Elisabetta.» La ragazza mi porge la mano e sorride. Cos'hai da sorridere, eh?
«Piacere..» Rispondo acida. «Lui, invece, è Bruno Miranda, e Lui Luca l'ex marito della sorella di Rosì.» I due si scambiano uno sguardo inteso.
Non li sopporto. Cosa fa Luca?
«Ecco a te!» Le "getto" un piatto facendo finire il loro "momento".
«Sara..che ti prende?» Mi rimprovera mamma scioccata. «Nulla.» La zittisco.
Per tutto il resto della cena, Luca e Elisabetta si sono scambiati guardi di fuoco e hanno chiacchierato allegramente.
Li ho odiati? sì.
«Accompangna Elisa in camera tua, dormirà con te.» Perfetto. Mi sorride felice e torna a guardare Corsari.
Forse tenerla in camera con me non è poi un brutta idea, posso tenerla meglio sotto controllo.
«Andiamo?» Le domando sfoderando un sorriso convincente. «Certo, Buonanotte a tutti, a domani Lù.»
A quell'affermazione faccio cadera la borsa che ho in mano a terra. "Lù"? è cos'è un cagnolino?
Lo conosce da meno di un'ora e lo chiama Lù?
«Lo prendo io asp..» Dice gentile, ma una gentilezza che mi fa saltare i nervi.
«Faccio io.» Tuono prendendola da terra.
In camera la lascio fare ciò che vuole, l'importante è che non esca da qui senza me.
Infilo il pigiama, che non sopporto, ma stasera fa tremendamente freddo e mi stendo nel letto.
Pensa, pensa, pensa. Non posso permettere che questa nuova "papera" porti via il Mio Luca. Eppure ciò che fa più male, è vederlo sempre più distante da me.
Sempre più freddo, ma l'amore non può sparire così, no? Chi ama, ama per sempre. E invece adesso tutte quelle sue paroline dolci sembrano lame taglienti che infilzano il mio cuore già debole. Ma prima di arrendermi lotterò, lotterò con tutte le mie forze, finchè non cadrò a terra sfinita o almeno finchè tu non verrai da me e mi dirai "Io non sono innamorato di te" guardandomi negli occhi.
E solo allora, mio caro Luca Corsari, tu lascerò andare; cercando di incollare nuovamente i pezzi infranti del mio cuore.
Ma per adesso la prima cosa da fare è scoprire il più possibile su di lei.

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Capitolo 5
*** » Il buio. ***


              
                                                                                                » Il buio.



Elisabetta Rampettì, la mia peggior nemica. Avevo scoperto che aveva quasi diciannove anni, e questo mi riassicurava un pò, era piccola anche lei, no?
Aveva vissuto per un paio di anni a New York, ed era tornata, per rompere le scatole a me, proprio qualche giorno fa.
Non posso negare che a volte chiacchierare con lei, mi faceva piacere, ma appena si parlava di Luca, o solo passava a trovarci, non riuscivo più a sopportarla.
La bella notizia? Che domani vanno via.
«Questa sarà la mia ultima serata qui a Roma, che dici usciamo?» Mi chiede podando il gionale sul comodino. Questa è una delle volte che l'adoro.
«Certo, ma facciamo presto..» Guardo l'orologio che segna le sette e mezzo. «Ma è prestissimo.» Risponde giustamente lei.
Presto per uscire, ma tardissimo per incotrare Luca,ovviamente non voglio farli incontrare. «Ma dai così facciamo un giro più lungo, no?» Annusce sorridente e apre la valigia.
Nel modo di vestire è completamente diversa da me, più eccentrica direi.
«Che dici di questo e questo?» Mi chiede mostrandomi un jeans stretto sul grigio e un top abbastanza, moolto scollato, nero. «Non farà un pò freddo?» «Metterò la giacca..» Dice indicandomela.
Poi prende un paio di decoltè neri e li prova, la guardo con un pò di invidia, è bellissima.
Ed è proprio questa sua bellezza a renderla incosapevolmente mia nemica.
«Tu cosa indosserai?» «Il pantalone rosa credo con la camicetta bianca e converse.» Scuote il capo. «Che c'è?» Le domando.
«Per stasera ti vesto io.» Eh? Chi ti ha dato tutta questa confidenza? «Allora che ne dici?» Prendo un respiro. «Vabbene.»
Passa un ora e lei mi prepara, ovviamente mi è stato vietato vedermi. «Guardati sù» Mi alzo dalla sedia e mi avvicino allo specchio.
Quasi non mi riconosco. Indosso un jeans nero con una rosa brillantinata sulla coscia, un top bianco legato dietro al collo, ha evidenziato i miei occhi con la matita nera e un pò di ombretto brillantinato, e i capelli legati in una coda perfetta.
Sa cosa penserebbe Luca se.. «Allora??» Mi domanda tutta eccitata. «Secondo me sei bellissima, ma se non ti piace puoi cambiarti..» Mi dice preoccupara dal mio silenzio.
«Nono Elisa, mi piace eccome, solo non sono abituata è strano per me..» Mi abbraccia felice.
Oddio. E mo? Nono questo non va bene.
«Dai non emozionarti però..» Dico sciogliendo l'abbraccio. Lei torna a sorridermi, e continua a perfezionare i suoi boccoli.
Guardo nuovamente l'orologio otto e mezza.
Dobbiamo andare, Luca arriverà tra pochissimo. E non ci..non La deve vedere, assolutamente.
«Elisa daii muovitiii..» «Sono pronta andiamo..» Prende la borsa e usciamo dalla camera.
Mi guardo furtiva intorno, cercando di sentire ogni minimo rumore. Ma fortunatamente non c'è nessuno.
Adesso però ci tocca scendere, e se sono lì? Panico.
«C'è qualcosa che non va?» Domanda scrutandomi. «Oh nono.» Mento apro la porta con cautela e sbircio di sotto. Sìlenzio non c'è nessuno. Perfetto.
E solo quando siamo lotante un bel pò da casa, inizio a tranquillizzarmi e a godermi la serata.
Facciamo un giro per Roma, e i megliori ragazzi ci fischiano e ci fermano. Il mio nuovo look funziona. Lo prenderò in considerazione.
Dopo di chè andiamo a mangiare in un pub, e al cinema.
E sulla strada di ritorno incotriamo Tito.
«Ei Sara che ci fai per strada a quest'ora?» Domanda diverito. «Serata speciale.» E dopo poco ci raggiunge Elisa, che si era fermata vicino ad una vestrina.
E come tutti anche lui la guarda sbalordito. Che irritaizone!
«Lei è Elisabetta, un'amica in visita.» Spiego distratta. «Elisa per gli amici..» «Piacere Tito, allora dove siete andate stasera?»
«In giro, Pub e cinema.» Risponde con un sorriso. «Ma fai la modella?» Chiede scrutandola e lei scuote la testa in segno di assenso.
Patetico.
«Bhè scusaci ma dobbiamo tornare a casa, domani deve partire presto.» Concludo con un filo di cattiveria nella voce.
Gli occhi di Tito mi guardano e mi sorride, come se avesse capito tutto.
«Vabbene allora a domani ciao ragazze.» «Ciao..Titto..» Lo saluta. «Si chiama Tito.. T-i-t-o.» La riprendo acida, aumentando il passo.
Elisa dice qualcosa ma non le do retta.
Arriviamo a casa e quando apro la porta mi ritrovo Luca davanti. I suoi occhi passano da me a Elisa velocissimi.
«Fammi passare..» Dico spingendo. «Okkeì ma calmati Sara.» «Ei Luca ciao..» Lo abbraccia e gli da un bacio sulla guancia.
E rimango lì ad osservare la scena, sperando che lui si scansi o almeno elimini quel contatto tra loro. Ma niente.
Le sorride divertito.
Ci sono anche io quì, mi vedete?
«Ma domani partite?» «Già. Anche se sarei rimasta con tanta voglia qui..la città mi piace, i romani anche, soprattutto.» E gli lancia un'occhiata maliziosa.
Okkeì questo è troppo, prendo il braccio di Elisa e la strattono. «Questo no!» «Aiiiaa» Urla e Luca mi guarda sorpreso, ma di cosa poi?
«Sara che cazzo stai facendo?» Mi domanda. «Elisa ci lasci da soli per favore? Dobbiamo parlare.» Lei lo ascolta e abbssando gli occhi va in camera.
Lo guardo incrociando le braccia. Vuole farmi del male? Ci sta riuscendo alla grande.
«Allora mi dici che cacchio stai combinando?» «Io? Io? Non solo devo sopportare il fatto che tu sia sempre presente in casa, che mi hai lasciato senza una ragione valida, che non hai mantenuto una sola delle promesse che mi avevi fatto, devo anche guardarti mentre flirti con altre? No questo è troppo, ma cosa credi, che io sia una bambola? Che non abbia sentimenti? Mi dispiace ricordartelo ma qui davanti a te c'è una persona che ti ama con tutto il cuore e che per i tuoi comportamente Soffre. Ridicolo, eh?» Il mio tono è isterico.
«Ridicolo? Sara per favore finiscila..» Sussuri guardandoti attorno. «Paura che arrivi qualcuno e ci senta, eh? E poi sarei io la bambina, eh Luca?» Scuotendo la testa e ridendo dal nervosismo lo lascio lì a guardarmi.
In camera trovo Elisabetta seduta sul mio letto che mi fissa. «Cos'hai da guardare?» Le chiedo arrabiata spogliandomi. «Perchè mi tratti così?» «Perchè sei una papera odiosa.»
Le parole mi escono dalla bocca troppo velocemente, che non riesco neanche a ragionare. Mi guarda sconvolta. «Bene se pensi questo okkeì.» Apre la porta ed esce.
«Che razza di idiota che sono!» Urlo da sola. Avevo ferito una persona, e solo perchè sono incazzata. Perfetto.
Prendo il pigiama e vado in bagno, voglio togliermi questo trucco e questi vestiti. A Elisa ci penserò dopo.
L'acqua calda della doccia sfiora la mia pelle, sollevandomi. Piangere qui sotto è davvero facile. Come fai a riconoscere le lascrime tra le tante?
Luca è la mia maledizione,  l'amore che provo per lui sta mandando a rotoli la mia vita. Ma nonostante questo dolore e la delusione senza lui non riuscirei a vivere.
Esco dalla doccia dopo quasi mezz'ora mi arrotolo nell'asciugamano e apro la porta. La nebbia che si è creata nel bagno brucia i miei occhi già stanchi.
Cammino piano, faccio per aprire la porta e i miei occhi si fiondano sull'immagine dietro la finestra.
E le gambe mi tremano, mi sento mancare. E poi..buio.


Spazio Autrice: Ringrazio fortemente Power, Katie88 e Cory90 per la pasienza che avete ogni volta a recensiere la mia storia, e soprattutto perchè mi seguite. Sono contentissa che vi piaccia e spero si non deludervi nei prossimi capitoli **  Ringrazio anche CELTICgirl e naruhina 7 che l'hanno aggiunta nelle seguite ^^ Un bacio Melì

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Capitolo 6
*** » Diciassettenne. ***


                                                                       » Diciassettenne.


Intorno a me sento voci confuse, ma non ho nè la voglia nè la forza di aprire gli occhi.
Ho solo tanta voglia di dormire, di non pensare. Ogni muscolo del mio corpo è in contrazione, provocandomi dolore.
L'unica cosa che ricordo è l'immagine di Luca e Elisabetta abbracciati e con i volti troppo troppo vicini.
Lui le sorrideva e lei stringeva forte con le mani la sua maglietta nera.
E un altra volta il mio cuore si è spaccato in mille pezzi, ma questa volta il mio fisico non a retto.
Mi sto ammalando di una malattia a cui non c'è ancora medicina; L'amore.
Le voci si fanno più intense. Mi volto sul lato bisbigliando qualcosa del tipo "voglio dormire" e finalmente nella stanza, non so neanche in quale precisamente, cala il silenzio.
Qualcuno si appoggia piano sul materasso. «Sara..» Sussurra accarezzandomi il braccio.
Ho i brividi e il mio stomaco si contrae. Apro lentamente gli occhi, Luca mi fissa sollevato.
Ed ecco un altro spasmo. «Va via..» La mia voce è debolissima.
«Sara come stai?» Mi giro dall'altro lato infilando la testa sotto il cuscino «Luca vai via.» Ripeto con un pò più di forza.
Il suo braccio mi circonda la vita e tenta di voltarmi. «Vai via!» Tuono con tutta la rabbia che ho in corpo.
Mi guarda scioccato, ma torno a chiudere gli occhi. Sento i passi che vanno verso la porta.
Le lacrime cadono da sole, non ho la forza neanche di fermarle, di muovermi di urlare.
Voglio solo dimenticare, dimenticare tutto ciò che provo, e vivere per una volta da ragazza diciassettenne.
E' così difficile?
Piano piano mi addormento.
«Sara svegliati..» Dice la voce dolce di mamma. La guardo «Che ore sono?»
«Le nove e mezzo..» Sorrido. «Come ti senti?» «Meglio mamma..»
Il suo sguardo torna ad essere preoccupato. «Cos'è successo ieri? Perchè sei svenuta..»
Faccio forza sulle braccia e mi siedo. «Avrò mangiato poco..» Mento.
«Allora da oggi, mangerai di più e davanti a me!» Mi accarezza la guancia. «Sara, amore mio, che ti succede? Sei spenta, triste..cos'è cambiato? Cosa ti manca..» L'abbraccio «Non mi manca niente, ti voglio bene mamma..» Le sussurro.
«Ah, c'è qualcuno per te di là..» Mi avverte. «Chi mamma?» Ma lei non risponde.
Fa che non sia Luca, fa che non sia Luca. Non avrei la forza di parlargli.
Ma i riccioli che spuntano da dietro la porta, mi tranquillizzano.
«Tito..» Lo saluto imbarazzata. Sono in pigiama!
«Ciao Sara..» «Che ci fai qui?» Tra i due però lui è ancor più imbarazzato.
«Ho sentito tua madre e Katia parlare di quello che è successo ieri sera, mi sono preoccupato ed eccomi qui, ma se non vuoi posso anche andare..» Racconta nervosamente.
«Tito..eii siediti qui, no che non disturbi..» Dico sorridente.
Parliamo per un paio d'ore.
E poi ti fai coraggio e mi chiedi l'unica cosa che nessuno aveva domandato. «Allora mi dici perchè sei svenuta ieri?»
«Come ti ho detto avrò mangiato poco..» Mi guardi scettico. «Eddaii non mentirmi, so che non è per quello..»
 «Che ti ha fatto..?» Sbalanco gli occhi «Chi?» «Quell'amico di tuo padre..Luca credo.»
Come lo sa? Mi guardo in giro spaesata, poi però opto per la sincerità.
«Come lo sai?» Sussurro. «E' abbastanza evidente..» «Davvero?» «Sì»
Mi prendi una mano. «Sei innamorata?» Annuisco e lo abbraccio scoppiando a piangere.
Mi stringe a se, accarezzandomi i capelli e sussurrandomi ogni tanto "non ti preoccupare".
Scioglie l'abbraccio e sorridendomi asciuga le lacrime. «Adesso sù sfaticata, alzati ti porto a fare colazione fuori..»
Tito si alza e va fuori. Appena va via, quel sorriso che avevo poco prima va con lui.
Così mi alzo e mi vesto velocemente; Jeans, camicetta bianca e converse.
Apro la porta. E quando arrivo in salotto trovo, Luca con lo sguardo basso, papà dubbioso, Tito seduto sul divano che muove nervosamente la gamba.
Nonna e Mamma appoggiate alla porta a fissarmi.
«Cos'è successo?» Silenzio. «Posso sapere cos'è successo per favore?» Domando un pò più forte.
«Fattelo dire da lui..» Dice Luca indicando Tito. Ma ancora silenzio, «Allora?»
Corsari si alza e con fare fuorioso mi guarda «Questo moccioso mi è saltato addosso senza un perchè.»
Mi scappa un risata. Grande Tito!
Ma vedendo i volti scioccati di tutti, assumo un' atteggiamento sorpreso.
«Tito cosa ti ha fatto?» Chiedo evitandolo. «Chiedi a lui cosa ho fatto?» La sua voce è irritata.
Che credevi, caro Luca che vrei preso le tue parti? No.
Prendo la mano di Tito e voltandomi verso i presenti sorrido. «Mi porta a fare colazione fuori, credo che però torneremo stasera..»
Papà scatta dalla sedia per protestare, ma mamma gli fa segno di tacere. «Buona giornata ragazzi..» Noi le sorridiamo e usciamo.
Per una volta, per un solo giorno voglio essere una semplice diciassettenne.
Scendiamo le scale. Vedo Elisabetta seduta sul muretto.
«Scusami un secondo, devo fare una cosa..» Anniusci e mi allontano.
«Elisa..betta..» Ti volti. «Cosa vuoi?» Tuoni. «Volevo farti le mie scuse, ho sbagliato..» «Ah!Ah, Potevi semplicemente dirmelo che ti piaceva Luca.» Suona come un'accusa.
«Scusa?!? Io non vado a raccontare i miei sentimenti al primo che passa, sai?» «Bene, ma comunque non accetto le tue scuse, per vari motivi..»
Rimango confusa. Cosa vuole dire?
«Eh? Quali motivi?» Le domando. «Li scoprirai piano piano, per adesso devi sapere solo che rimango ancora per un pò.» Sorridi soddisfatta.
«A dopo Sara..» Mi saluta e sale veloce le scale. Mi volto ed è tutto come a rallentatore, incontro lo sguardo di Luca.
Un sguardo, triste, dispiaciuto e quasi di scuse. Quali scuse?
Ed ecco arrivare Elisa, che gli butta le braccia al collo ma prima che possa vedere altro un braccio mi stringe la spalla, e mi fa voltare verso di lui.
«Tito..» La voce mi si strozza in gola. «Andiamo.»
Si ferma dopo qualche passo guardandomi negli occhi. «Ti prometto che per oggi scorderai Luca.»




Spazio Autrice: Ancora grazie a tutti/e** che mi seguite, grazie di cuore davvero.
Per Cory90: Grande recensione, soprattutto la parte "E la fine? No ma dico ti sembra il modo di finire un capitolo?" xD Bhè dai un pò si sospance ci vuole no? Tutto insieme no xD
Comunque grazie per i complimenti, sono davvero contenta di riuscire a rilassarti dopo un giornata di Università.
E allora eccoti qui il nuovo capitolo. Un bacio Melì

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Capitolo 7
*** » Mi dispiace. ***


                                                                                       » Mi dispiace.

La giornata con Tito è stata davvero fantastica. Per prima cosa mi ha portato in un bar, vicino al mare, dove mi ha fatto mangiare così tanto che alla fine stavo per scoppiare.
Thè, succo di frutta, caffè, latte, cornetti, biscotti.. non sapeva più cosa portarmi. Poi siamo passati ad un passggiata sulla riva del mare.; ci siamo schizzati, rincorsi, abbiamo giocato riso proprio come dei bambini. A pranzo ha comprato dei panini che abbiamo mangiato velocemente, camminando per le strade di Roma, mentre a cena abbiamo deciso di svuotare una vaschetta di gelato, che conteneva su per giù cinque o sei gusti. Mi aveva promesso che avrei dimenticato Luca, almeno per quel giorno, per qualche ora, e ineffetti ci era riuscito alla grande.
Non che il mio pensiero non andasse a lui e a quella scena ogni tanto, anzi, ma c'era sempre qualcosa, una sua faccia buffa che riusciva a distrami.
Arriviamo sotto casa e mi siedo sul muretto.
«Non ho voglia di tornare a casa.» Ti siedi accanto a me. «Questa è una cosa positiva sai?» Dici sorridendo. «Ehm..vediamo..perchè mai?» Ridi. «Perchè vuol dire che non ti sei annoiata con me oggi.» Rido. «Eh, questo non lo saprai mai però.» Sfuffì fingendo di essere triste. «E vabbene però solo per questa volta ti dico se mi sono divertita o no.» Mi guardi aspettando una risposta.
«Sì.» «Hai visto? avevo ragione io.» Guardo verso sopra tutte le luci sono accese, e mi rattristo. «Ei che hai?» «Niente, Tito, solo che tornare qua mi fa..come posso dire..» «Tornare tutto in mente?»
Annuisco. «Bhè postresti prendere in considerazione l'idea di fare un viaggio, no?»
Un viaggio, in un luogo lontano, lontano dall'unica persona che riesce a farmi stare bene e male nello stesso tempo.
«Sai che l'idea non è poi così male?» Sorridi. «Eii che c'è?» Domando dandoti una leggera spinta. «Accetteresti un inivito fatto da me?»
«In che senso?» «Un viaggio io e te..»
Alzo gli occhi al cielo e inizio a ridere come una pazza. «Puoi anche dirmelo che non ti va, però!» «Stavo ridendo perchè nonostante passiamo tanto tempo insieme, continui ad imbarazzarti!»
Dopo pochi minuti mamma mi chiama dalla finestra «Vengo vengo..Allora grazie di tutto Tito..Grazie.» Dico dandogli un bacio sulla guancia. «Non dirlo neanche, a domani Sara..»
Entrando in camera la solita sensazione di paura, solitudine e dolore rientra a far parte di me.
Mi siedo sul letto stringendo le gambe al petto, i pensieri e i dubbi iniziano il loro corso.
Cosa voleva dire Elisabetta? Perchè Luca cercava di chiedermi scusa? Perchè? perchè?
Guardo l'orologio che segna le due e mezza di notte.
E il mio sonno dov'è?
Mi manca l'aria, quella stanza è troppo chiusa.
Apro velcoe la porta e esco fuori.
Facendo meno rumore possibile la richiudo dietro me, mi poggio al davanzale.
«Sara..» Un sussurro mi fa solbazzare, mi volto tremante ma non vedo nessuno.
Inizio ad avere un pò di paura. «Sara..»
Okkeì il cuore inizia a battermi veloce, continuo a guardare in giro ma c'è soltanto tanta oscurità.
«Chi è?» La mia voce è stridula.
Due braccia bollenti mi stringono il petto.
Ma queste non mi fanno paura, ma mi proteggono.
«Luca!» Lo guardo e piano mi tranquillizzo. «Mi dispiace averti messo paura.» «Fa nulla.» Dico d'un tratto e allontanandomi.
«Dove vai?» Domanda prendendomi un polso.
E il mio cuore inizia a battere a una velocità pazzesca, tanto da rendermi difficile la respirazione.
«A dormire.» «Ti prego resta con me.»
Eh? Le mie orecchie hanno sentito bene?
Mi volto di scatto preparandomi una delle miei soliti monologhi, ma incontro i suoi occhi.
Si avvicina piano e mi stringe a sè, e le lacrime vanno da sole.
Lacrime di felicità, tristezza, amore.
«Sara..» «Si?» «Mi dispiace..» Alzo gli occhi per guardarlo. «Di cosa?» «Di amarti così tanto..»
Stringo ancora di più la presa. Sorridendo.
Mi stacco piano. «E adesso?» Chiedo preoccupata. «Cosa adesso?»
«Andiamo da te, ho freddo..» «Nono Sara..» Qualcosa non va.
«perchè no?» «Perchè è meglio se torni a casa..»
Inizio ad innervosirmi. «Ma stai scherzando?» «No.» «Luca ti rendi conto che fai sempre cosìì?»
Ma di botto una porta si apre. Spalancando le porte dell'inferno.


Spazio autrice: Il capitolo è un pò corto perchè è un Cap. di "mezzo" , mi dispiace per l'attesa ma la scuola chiama ç_ç
Per Cory90: Questa settimana la scuola ha chiamato anche me xD Comunque Tito per un bel pò avrà nella storia un'iportanza maggiore e forse anche nel finale chi lo sà xD
Sono contenta che ti sia piaciuto anche quel capitolo, il prossimo già l'ho scritto così entro domani lo posto ù.ù Grazie per la pasienza che hai a recensire la mia storia e soprattutto grazie perchè la segui. Smack.
Per Miki87: Grazie** SOno contenta che ti sia piaciuta**
Per Power: Oh daiii mica scrivo così bene ù.ù Sono ancora una principiante. La parte che dici tu è na di quelle che è stata più difficile da scrivere e mi ci sono volute ore per farla uscire decentemente xD quindi grazie del complimento almeno la mia fatica non è stata vana xD
Un bacio e un grazie anche a tutti coloro che seguono semplicemente la storia. Uno Smack Melì

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Capitolo 8
*** » Inferno. ***


Premetto una cosa provate a leggere questo capitolo con sotto la canzone delle Vibrazioni "E se ne va" è tutto più reale; ed era anche la canzone che sentivo mentre scrivevo quindi xD
Buona Lettura.

                                                                                      » Inferno.


«Luca Sara cosa ci fate qui fuori???» Le urla di papà arrivano come un terremoto, il mio cuore si ferma, lo stomaco si contrae furiosamente.
«Br-uno st-avamo parland-o..» Balbetta Luca anche lui preso ala sprovvista.
Il mio cervello preso dal panico smette di funzionare.
«Cazzo Luca non mentirmi così spudoratamente!» Tuona avvicinandosi e prendendo Luca per la maglietta.
Lo strattona così fuoriosamente che sono cotretta a mollare la presa della mano.
Non avevo mai visto papà così, così arrabiato, fuori controllo.
Nei suoi occhi ci sono fiamme.
«Papàà» Dico stridula mentre le lacrime scendono senza chiedere permesso.
«Zitta Sara! Allora da uomo dimmi cosa stavi facendo!» Luca lo guardo impaurito blocatto tra il balconcino e il corpo di papà.
«Cazzo Bruno calmati mi fai cadere giù così.» A quel punto rabbrividisco. «Papà smettila lascialo andare!» Ma come se non esistessi mi padre stringe ancor di più il colletto dalla maglia
e con più forza lo alza. Le mani di Luca salde al muretto cercando di non perdere l'equilibrio.
«E' quello che dovrei fare sai? Una sola spinta e farti cadere giù. Cosa facevi con Sara, mia figlia, mano nella mano durante la notte e da SOLI!»
A quell'ennesimo urlo mamma apre la porta spaventata «Bruno cosa succede??» Guarda me e mi abbraccia.
«Quest'uomo ha baciato mia figlia!» «Quel uomo è il tuo migliore amico Luca..»
Luca cerca di svincolarsi ma la presa di papà è troppo forte.
«Bruno finiscila basta lasciami andare!» «Ti ucciderei ma non voglio traumatizzare ancor di più mia figlia!» Un altro spasmo percorre il mio corpo violentemente.
«Io lo amo!» Urlo senza neanche pensarci. «Sara non dire cazzate finiscila và dentro!» «E perchè papà, perchè vuoi continuare a credere che io sia una bambina? Che giochi ancora con le bambole? Mi dispiace ma io sono innamorata! Innamorata di Luca.» Il suo sguardo mi incenerisce.
«Che gli hai fatto nè? Il lavaggio del cervello? Ma come cazzo ti sei permesso di sfiorarla anche solo una volta! E' una bambina!»
«Non l'ho mai toccata! Bruno finiscila cado cosìì» Le parole di Corsari sono di sincero pericolo.
papà gli lascia la maglia e lo guarda negli occhi severo. «Non permetterti mai più di entrare in casa mia! E stai lontano da Sara, che se proverai anche solo a guardarla la tu vita finirà!»
Scappo in camera senza sentire più nulla.
E piango piango piango.
Anche ELisabetta che dorme ancora in camera con me si sveglia; ma dopo due secondi si rimette sotto le coperte.
I due giorni seguenti non toccai cibo, acqua e tutto ciò che era commestibile.
Non mi muovevo dal letto, con il mio I-pod sempre acceso.
Non parlavo e non guardavo nessuno.
Erano stati tanti i tentativi di mamma, nonna e Tito molto meno quelli di papà.
Ma poco mi importava.
Il mio unico pensiero era Luca, che non vedevo da quella notte.
Avevo pensato seriamente di suicidarmi, ma poi cosa avrei concluso?
Un rumore di carta mi fa voltare: da sotto la porta usciva una busta bianca.
Mi alzo e prendo la lettera.
E' la scrittura di Luca.
La apro ad una velocità supersonica.
"Sara, se mai riuscirò a portarti questa lettera voglio che tu sappia tutto da me.
Ho deciso di partire vado a New York lontano da tutto. Nella speranza di dimenticarti e soprattutto che anche tu riuscirai a farlo.
Non pensare mai e poi mai che non ti abbia amata, anzi, ma avevo paura di tutto quello che è successo.
Ma adesso vado via. Scusami Sara, scusa se mi sono innamorato di te, scusa di averti fatto soffrire per la millesima volta.
Ti amo piccola mia!"
Scrivere quelle poche parole gli sarà costato tantissimo.
Piangere? Non avevo veramente più lacrime.
apro la porta veloce e esco in sala da pranzo. «Sara!» Mamma urla dalla cucina sorpresa dal mio gesto.
«Luca parte senza me! Va viaa!» Esco ancor più veloce di casa e busso violentemente alla porta di Corsari.
Ma ad aprire non è chi avrei voluto ma Giuliano «Sara? Che c'è?» «Dov'è Luca?»
Scuote la testa «Giulà dove sta?» «E' già partito..»
«Cosa? Ma non è possibile!» Il mio urlo spacca tutto scendo le scale e cerco in giro nella speranza di trovare la macchina ancora parcheggiata.
«Noo Lucaaa, Lucaa..» Casco a terra paingendo.
«Sara, Sara..» Tito corre verso di me e si butta a terra stringendomi forte.
«E' andato via..» «Lo so..Sara calamti per favore..» Ad ogni lacrima corrispondeva un singhiozzo seguito da uno spasmo.
Quasi riesco a farmi paura da sola.
E' andato via da me. Senza salutarmi. Luca Corsari io ti..Odi..Amo!

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Capitolo 9
*** » Mente o Cuore? ***


Lo so è cortissimo come capitolo, ma solo perchè per la prima volta parla Luca. Non mi sono dilungata perchè credo che in poche parole si possa far trasparire la confusione del ragazzo.
Spero vi piaccia lo stesso. Melì


                            
                                                                                                                » Mente o Cuore?



Ed eccomi qui fermo davanti all'aereo che mi porterà definitivamente via da Roma.
Mi guardo intorno come un ebete alla ricerca di qualche ricciolo biondo spuntare tra i mille volti.
Perchè ti cerco se poi voglio andarmene via?
Perchè adesso che non sei qui non mi sento così forte, e così convinto di volermene andare.
Vedo una ragazza avvicinarsi ti assomiglia così tanto.
E mi apparì tu davanti sorridente "resta con me" ripeti.
«Signore l'aereo sta per partire.» L'hostess mi avvisa.
 La guardo spaesato «Sì lo so..»
Cammino lento e poggio il primo piede sulla scaletta.
Sento che tue urla, lacrime, crederai che io abbia studiato tutto, tutto questo per farti del male, ma sappi Sara, amore mio, che non è così.
Dovrai essere forte come quando mi affrotnavi senza problemi, quando riuscivi a farmi diventare invisibile.
E il mio cuore si spezza ancora.
Perchè fa così male?
Tornerò un giorno, lo prometto, ma solo quando saprò con sincurezza che tu non mi amerai più; se possibile.
Prendo posto e appoggio la testa al sediolino.
«Respira Luca, respira.»
So già con sicurezza che mi pentirò di tutto questo.
L'idea di te abbracciata o solamente sfiorata da qualcuno che non sono io, mi fa impazzire.
"Basta ti prego, basta" Ulro mentalmente nella speranza di calmarmi.
Scuoto la testa, è così difficile un finale con un "e tutti vissero felici e contenti?"
L'immagine di te con il vestito bianco che mi vieni incontro pronta per dire "Sì lo voglio"  mi fa rabbrividire.
Come è possibile che un amore sia così maledetto?
Mi alzo veloce buttando per aria un pò di persone, non posso lasciarti così.
Non posso!
«Signore signoree stiamo per partiree!» La signorina di prima cerca di fermarmi.
«Non parto non voglio partire.»
Continuo a correre verso l'uscita.
«Luca che cazzo stai facendo?» Una voce urla alle mie spalle.
Mi volto e vedo Giuliano con le braccia incrociate. «Che ci fai qui?»
«Sono venuto a controllarti, sapevo che avresti provato a scappare..»
Mi fermo diventando di pietra «Allora vuoi che parta?» Domando.
«No, certo che non voglio, ma se con "rimanere qui" intendi tornarenare con Sara, credo che la direzione giusta sia New York, mi dispiace.» Mi dice con un filo di tristezza.
La lucidità si rimpossessa di me.
Cosa cazzo stavo combinando?
Volevo essere ucciso da Bruno? No, perchè così era meglio chiamare già la chiesa.
Ma Sara?
«Luca, ragiona, Bruno non ti parla già più. Sara è una bambina..» «Non è più una bambina!» Dico duro senza pensarci.
Mi poggi una mano sulla spalla. «Rovinare una famiglia e un'amicizia, per un amore infantile..non credo..» 
Mi siedo su qualcosa «Non so che fare Giulià, non ho più la pallida idea di cosa sia giusto e cosa sia sbagliata.»
«Lo so, Luca tu non sei e non sarai mai innamorato di lei..»
Scuoto la testa, non capisce: lo sono già.
«Qui sbagli, io..io..credo di amarla..» «Basta Luca, appunto tu "credi" ma non è così ti sei fatto confondere le idee.»
Annuisco. «Hai ragione meglio andare..»
Combattere? Inutile.
Ci abbracciamo.
«Mi mancherai..» «Anche tu Luca.»
Abbasso la testa e mi avvio verso l'aereo nuovamente.
Dovevo partire, anche se non volevo.
«Salga che è tardi.»  Cammino barcollando tra le due file di sedili.
E chiudendo gli occhi mi butto al mio posto.
«Eii Luca.» Mi volto sorpreso.
«E te che ci fai qui?»



   

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Capitolo 10
*** » Mondi paralleli. ***



                                                                                      » Mondi paralleli.


Mai una volta in vita mia mi sono rassegnata e non capisco proprio perchè debba farlo ora.
So che Luca è andato via da qui, da me.
Ma la lontananza non può far svanire un sentimento così forte.
Prendo l'ultima maglia dall'armadio e la metto nello zaino; proverò per l'ultima volta a fargli capire che il "noi" non è impossibile.
Sento ancora il cuore bruciare di dolore quando ripenso a quella sera, quando mio padre per poco non uccideva Luca dalla rabbia;
sapevo benissimo che non avrebbe accettato tutto così semplicemente, ma di certo una reazione così non potevo immaginarla.
E in questi pochi giorni non ho ancora capito se a fargli più male è il fatto che io stia diventando grande e sia innamorata del suo migliore amico, oppure che Luca si sia solo permesso di pensarmi; forse tutte e due.
Il silenzio tra noi è diventato così pensante che vado in panico ogni volta che lo vedo aggirarsi per casa; questa non è vita.
Apro il salvadanaio brillantinato e predo i soldi che ci sono.
Mi siedo sul lettino accanto al comodino.
*Brr brr brr*
Il cellulare vibra in tasca lo prendo sorridendo leggermente, già so chi è.
«Tito..» «Sì, allora sicura?» Abbasso gli occhi e guardo lo zaino pronto poggiato a terra. «Sì.»
«Vabbene, però promettimi che se andrà come credo manterrai la promessa.» Dalla voce sembra che l'idea lo renda felice.
«Non essere così sicuro..comunque ti ho dato la mia parola.» «Prometti di nuovo!» Rido.
Che capa tosta.
«Prometto!» «Ci sentiamo Sara..» «Okkeì ciao Tito.» Chiudo il cellulare e lo poggio sul cuscino.
«Ah, che fatica..»
Ho ancora un pò di tempo e così accendo il pc, giro veloce per internet alla ricerca di qualcosa per distrarmi.
E capito in una cartella che contiene delle canzoni.
Non mi ricordo di averle scaricate..
Anche i nomi non mi ricordano niente. Prondo le cuffie dal cassetto e le inserisco nel computer.
Premo "play" sulla prima canzone e ascolto..
"stupida età,non posso amarti a metà.E' un sogno infranto che mi fa male sai.."
Mi ritrovo a cantarla senza conoscere neanche una parola. Spalanco gli occhi.
Forse non ho capito bene. La rimetto da capo ascoltato attentamente ogni sillaba.
"stupida età, non posso amarti a metà. E' un sogno infranto che mi fa male sai"
Rabbrividisco, questa canzone parla di Me..di Lui.
Apro Microsoft Office Word e scrivo il testo, ma ne esce qualcosa in più.
Stampo e spengo tutto.
Mi siedo al centro del lettino prendendo la svelgia rosa shocking tra le mani.
Dieci..nove..otto..sette..sei..cinque..quattro..tre..due..uno..Auguri Sara!
Ebbene sì, sono diventata maggiorenne.
Non faccio nemmeno in tempo a posarla sul comodino che il mio cellulare comincia a vibrare nuovamente.
«Auguriii Sara!» La voce squillante di Tito risuona dal telefono. «Grazie!» «Maggiorenne..» «Già.» «Allora pronta? E soprattutto sicura?»
«Sì Tito sì, già te l'ho detto prima sono più che sicura. Sei giù?» E riattacca.
E' giù.
Infilo la giacca scura e prendo lo zaino.
Senza far rumore esco di casa, mi volto un'ultima volta. Mi mancherete..scusatemi mamma, papà.
E chiudo al porta dietro di me.


Luca Pov
«Prendo le patatine, tu vuoi qualcosa?» Mi chiede Elisabetta dalla cucina. «Nono vanno bene quelle.» Dico piano.
Guardo l'orologio segna mezzanotte meno dieci.
E un brivido mi percorre il corpo, tra meno d'un quarto d'ora Sara sarà maggiorenne.
«Amore a cosa pensi?» «A niente, sono solo stanco.» Mento.
Solo qualche secondo dopo mi rendo conto che ha usato il nome "amore".
«"Amore"? Non credi di correre troppo Elisa?» «E perchè mai? Stiamo insieme, quiandi che problema c'è?»
E' capitato tutto così velocemente che credo di aver combinato solo guai.
Mi sono ritrovato Elisa accanto a me in aereo, non so come facesse a sapere che partivo con quel volo, lei dice che è stata una coincidenza ma non ci credo davvero; durante il viaggio abbiamo, anzi, ha parlato di continuo mentre io ero alle prese con scacciare il pensiero di Sara.
Tanta la distrazione che pare abbia detto di "sì" alla sua proposta di andare a vivere con lei finchè non trovavo una casa tutta mia.
Quando mi sono reso conto di tutto, ho cercato di spiegarle che non era il caso, ma lei ha insistito così tanto che alla fine ho ceduto.
Dopo avermi portato in casa si è messa a disposizione di tutto, davvero di tutto, ma ho cercato di non farci caso.
Comunque appena arrivammo iniziò a cucinare e tra un preparativo e l'altro è riuscita a farmi cadere nella sua "tela".
Forse ero debole, forse lo volevo, ma di dicuro ho fatto la più grande cazzata della mia vita.
Quando mi sono risvegliato nel letto con lei poggiata sul mio petto, mi è venuta la nausea.
Mi sono sentito uno schifo, uno stronzo, un bastardo e tante al cose.
Sara non me lo perdonerà mai.
«Ma per una volta mi ascolti?» La sua voce arrabiata mi fa saltare. «No, Elisa. Ascoltami bene, anche se ho passato una notte con te non vuol dire che io voglia stare insieme. Non ti amo lo capisci?» Mi alzo veloce dal divano. E lei mi segue, nei suoi occhi c'è qualcosa che non mi convince. «Credimi Luca non può fregarmene di meno.» Rimango sbalordito dalle sue parole. «Non ti capisco sai?»
Ride divertita «Non mi interessa il tuo amore, mi basta quello che abbiamo condiviso ieri.» «Il sesso?» Dmando sempre più confuso.
«Sì. So che ami un'altra, ma visto che con lei non puoi starci perchè non provi ad andare avanti?»
Questo discordo è alquanto contraddittorio. «Elisabetta posso capire cosa stai dicendo?»
«Sto dicendo che anche se non mi ami potremmo avere una storia comunque..» Mi si avvicina lentamente aprendo i bottoni della camicetta.
«Non dire cazzat..» Le sue labbra si impogono prepotenti sulle mie.
E nella confusione più totale sento il suono delle capane che segnano la mezzanotte.





Spazio autrice: Questo capitolo l'ho diviso in due, poichè è giusto vedere entrambe le parti. Bhè so che Luca vi apparirà leggermente, un pò in più xD, stronzo ma in qualche modo la storia deve complicarsi, no?
Nel prossimo ci sarà un avvenimento particolare xD Spero vi piaccia un bacio Melì
Per Rein94: Salviamo Giuliano dalle tue mani! In verità ero indecisa su chi segliere, ma Bruno era proprio impossibile, Katia o Rosì erano inappropriate quindi è toccato al poverino lì fare la parte del duro xD Grazie della recensione che è bellissima, Sono contentissima di vedere questa tua passione su questa coppia <3 E comuqnue su Luca hai ragione rimane sempre zitto, sempre! XD
Per Cory90: Olèè giornata libera?? *________*Grazie come sempre per i complimenti, sono sempre più felice di costatare che forse tanto male non scrivo xD Ahahah se non concludo così come faccio incuriosire??? xD Bene adesso hai scoperto chi era il pacchetto vicino a Luca ._. Insopportabile, eh? Smack.
Un Grazie e un bacio a tutti quelli che seguono anche senza recensire. Melì



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Capitolo 11
*** » L'orrore di essere cattivo. ***


                                                                                      » L'orrore di essere cattivo.


"Il sole batteva caldo sul mare cristallino, solo una leggera brezza fresca scompigliava i miei capelli. 
«Luca..» Sussurrò un voce.
Mi voltai veloce ma non vidi nessuno 
«Dove sei?» Chiesi continuando a cercare 
«Amore mio sono qui..» Una mano delicata mi sfiorò la schiena per poi poggiarsi sulla mia spalla. I miei occhi, però, continuavano a fissare il mare.
La stessa mano, con tale delicatezza, mi accarezzò il volto girandolo verso il suo. Mi ritrovai così a due centimentri da quello di Elisabetta.
Rimasi sconvolto dalla bellezza della ragazza; indossava un abito lungo bianco, semplice e senz'ombra di particolari decorazioni, i capelli lasciati al vento si muovevano armoniosi e i suoi occhi azzurri fissavano penetranti i miei.
«Allora amore mio, sei pronto?» «Pronto per cosa?» Le domandai confuso. Sorrise e allungò una mano. 
«Dai non dirmi che te ne sei dimenticato! Andiamo sù.» Rispose divertita scuotendo la testa. Accettai la mano e mi alzai.
«Davvero Elisabetta cosa succede ora?» Le domandai sempre più perplesso. Ma sorrise per tutta risposta.
Passeggiammo per molto tempo, tenendo strette le nostre mani.
La vidi salutare qualcuno e cercai inutilmente di guardare infondo, ma la luce solare era così forte da non permettermi di vedere.
«Chi saluti?» Ma Elisa non rispose.
Ma mi bastò un altro secondo per comprendere che quella sagoma era la mia Sara.
Ci venne incontro e mi accorsi che anche lei era vestita di bianco, i suoi capelli erano legati in una coda, ma tre o quattro spuntavano dai lati.
«Sara..» Sussurrai.
Sentii il cuore battere all'impazzata ricordandomi di quante volte l'avevo sognata con indosso l'abito nunziale.
«Augurii» Mi voltai allarmato cercando di capire a cosa e ancor più a chi fosse riferito. E quando vidi le due abbracciate e Sara sussurrarle un "grazie" sentii un grande dolore al petto.
«Auguri? Sara cosa sta succedendo?» Domandai sempre più preso dal panico, iniziai a sudere freddo e le mie mani a tremare.
Ma sorrise, sorrise maligna con uno sguardo freddo e inpenetrabile.
L'avevo persa. Scossi la testa come per eliminare quel pensiero idiota che avevo fatto.
«L'hai voluto tu.» Disse voltandosi verso la sua destra. Guardai tremante in quella direzione e vidi Tito correre verso noi.
Era vestito anch'esso di bianco.
Il suo sguardo cadde verso me un'ultima volta prima di buttarsi tra le braccia del ragazzo e baciarlo.
Il dolore al cuore divenne ancora più lacerante, pronto a esplodere in mille pezzi.
«Il prete ci sta aspettando.» La avvertì. Il prete? Cosa stava accadendo?
E ad un tratto vidi tutto chiaro, c'erano sedie, orchidee, un arco, Bruno, Rosì, nonna Miranda, Giuliano e gli altri vestiti eleganti e sorridenti e poi il prete fermo sotto il gazebo decorato con fiori rosa. 
«Si sposano.» Elisa scandì silaba per silaba, come se avesse capito in ritardo la domanda che avevo fatto molti minuti prima."

«Noooo Saraaa!» Urlai con tutta l'aria che avevo nei polmoni, Elisabetta scattò impaurita «Cos'è successo?» Domandò allarmata. «Aspetta, aspetta Sara? No? Sei proprio patetico Luca!» Disse con acidità. Mi alzai veloce stringendo il lenzuolo di lino nero, e solo allora vidi che la ragazza era nuda. Ero stato nuovamente con lei. Ecco cos'era quel sogno: sensi di colpa.
Ma cosa stavo combinando?

«E' meglio che vada.» Dissi ma Elisa si alzò velocemente fermandomi per un braccio. 
«Fai sempre così e poi torni da me, ogni notte.» «Non dire cazzate Elisabetta.» Risposi con rabbia, ma arrabbiato con me stesso.
«Non dico "cazzate" Luca, ami lei e stai con me. Sei tu il confuso mica io.»
Si spostò una ciocca di capelli e si avvicinò pericolosamente a me .«Finiscila.» Urlai lasciandola lì e avviandomi verso il bagno, dovevo "lavarmi" da tutto.
Dovevo finirla, andare da Sara e chiederle perdono per tutte quelle stronzate che avevo e stavo commettendo.
L'acqua fredda colpì violenta la mia pelle facendomi tornare "lucido".
Sarei andato da Sara per fare cosa? Farla soffrire ancora? Cosa le avrei detto? "Scusami Sara sono stato uno stronzo, ma ero debole e sono stato con Elisa, ma poi me ne sono pentito, però poi ci sono stato un'altra volta e un'altra ancora"?
Ma chi volevo prendere in giro.
«Lucaa..» 
«Va via!» Urlai, ma in meno di due secondi la trovai nella doccia con me. Mi guardava sbattendo le lunghe ciglia.
«Baciami dai..così facciamo pace..» Mi chiesi ripetutamente cosa avevo trovato in lei.
«Ti rendi conto di essere..» Mi baciò.
La scaraventai per aria e uscii dalla doccia, presi veloce un' asciugamano dal mobile e lo arrotolai sui fianchi.
«Stronza.» Sussurrai.
La porta suonò e lei mi superò correndo ad aprire. Qualcosa mi diceva che non doveva, che aprire quella porta era soltando uno sbaglio enorme.
Scesi veloce le scale nella speranza di arrivare prima che l'aprisse, invece mi ritrovai faccia a faccia con Sara.
Aveva gli occhi sgranati, rossi e pieni di lacrime. Ogni centimetro del suo corpo tremava incessantemente.
«Sara.» Ma lei mi guardò irata sorridendo nervosamente. «Ero venuta per dirti che adesso ho diciotto anni e che volevo stare con te anche senza il consenso dei miei genitori. Ma da quello che vedo t-u..tu s-ei an-dato avanti.» le parole le si strozzavano in gola. Stava lottando per non lasciar cadere nessuna lacrima.
Mi maledii numerose volte ogni secondo in più che ero lì.
«Sono un bastard..» Dissi abbassando gli occhi. «Nono Luca.» Si avvicinò alzandomi il viso con un dito, che quasi perforò la mia cute. «Tu non sei bastardo, non sei stronzo e lo sai perchè?» Mi domandò stizzata. Non risposi ma continuai a guardare i suoi occhi sofferenti, delusi e arrbbiati.
«No eh? Te lo dico io Corsari, tu non puoi essere tutte quelle cose solamente perchè non basterebbero per definire quello che hai fatto.» Lanciò un ultimo sguardo e si avviò verso la strada. «Ah!» Esclamò voltandosi. «Con questo sei uscito definitivamente dalla mia vita.» Corse verso una moto dove ad aspettarla c'era Tito.
L'avevo persa, regalandola a lui.
Entrai in casa e scaraventai per aria tutto quello che mi capitava tra le mani. 
«Sono un emerito stronzo! Che cazzo ho combinato??» Urlai a me stesso.
Avevo ferito l'unica persona che amavo più della mia vita, l'avevo servita su un piatto d'argento a quel ragazzino.
Calciai così forte una sedia che arrivò a rompere lo specchio vicino al muro.
«Luca cacchio fermati!» Urlò Elisa sconvolta. «Lasciami stà!» «Luca ti prego.» Disse avvicinandosi e prendendomi un braccio.
«Cazzo Elisa vattene.» Tuonai scuotendo forte il mio braccio e facendole perdere l'equilibrio, cadde a terra.
«Tu sei pazzo!» «Zitta ti ho detto.»
Era inutile provare a calmarmi, qualcosa più forte e più grande di me si era impossessato del mio corpo.
«Fermati ti pr-ego, così mi fai pa-ura.» Mi voltai di scatto e incontri i suoi occhi lucidi e pieni di terrore, tremava da capo a piede ranicchiata in un angolo stringendo forte l'asciugamano celeste a sè. «T-i pr-ego.» Sussurrò in preda ad un altro spasmo.
Mi avvicinai a lei lentamente accasciandomi e stringendola tra le braccia, inizialemnte la sentii tremare più forte ma poi finalemente il suo corpo si rilassò. 
«Scusami..Ma io la amo davvero.»

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