Forgettin you, but not the time di Helena89 (/viewuser.php?uid=41497)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Two day before the end ***
Capitolo 2: *** Hell and saint ***
Capitolo 3: *** She's not an angel. ***
Capitolo 4: *** Cigarettes' dreams ***
Capitolo 5: *** Fear of me ***
Capitolo 6: *** Put me on the hell with a kiss ***
Capitolo 1 *** Two day before the end ***
Buondì.
Nuova storia. Non so, mi frullava in mente da un
pò.
Ambientata quando i Griin erano ancora giovincelli.
Have a good reading my dear.
16 agosto.
“Fai
ancora un passo e giuro che ti metto le mani addosso. No, non mi
toccare”.
La notte è il manto setoso che copre la città. Le
stelle milioni di puntini immacolati su una notte d'estate.
Una
ragazza alta, mora. Stringe le labbra e cerca di divincolarsi dalla
stretta di un ragazzo.
Il
ragazzo però è più forte. Decisamente.
La
stringe ai fianchi e la alza. Fa un giro su se stesso e torna verso
l'inizio del vicolo buio.
“Torniamo
nel locale” dice lui stancamente.
“Lasciami!
Lasciami stronzo! Lasciami o giuro che comincio a strillare!”.
Lui insiste, stascinandola con se.
Lei
alza le mani, e gli ficca un pugno in faccia. Il ragazzo molla la
presa, facendola cadere.
Batte
per terra, sulla strada. I palmi sfregano sull'asfalto. Bruciano
immediamente. Li alza. Sanguinano.
Poi guarda il ragazzo. Sanguina
anche lui.
È
in piedi e si tiene le mani davanti al volto. Gocce scure si infilano
tra le dita, sciovolando verso il basso.
La guarda. È
arrabbiato, si vede.
Abbassa
le mani. Il sangue cola dal naso.
Lei si
alza di scatto. Si posiziona di fronte a lui.
“Tu
non mi comandi più” sibila.
“Non
l'ho mai fatto”
“Bugiardo!”.
Il
ragazzo le prende la mano.
“Torna
dentro con me!”
“Io
con te non vengo da nessuna parte”
“Sto
perdendo sangue, vieni dentro con me per favore”.
Il
ragazzo le stringe la mano fatta a pugno. Arretra di qualche passo e
cerca di tirarla. Lei fa leva sui piedi, impuntando la pianta.
“Non
ci vengo con te! Billie
mollami...”
“No!”
ringhia lui guardandola, “Non ti mollo. Smettila cazzo.
Cresci, hai diciott'anni e ti comporti come una bambina a volte. Che
cazzo ho fatto stasera? Cos'è che non va?”.
Lei
divincola il braccio.
“Non
voglio più stare qui. Mi fa schifo. Questa città,
la
gente che c'è, le regole, come vanno le cose, la droga che
tiri ogni giorno, il modo in cui ti stai rovinando, e tutte queste
altre schifezze!”
“Stasera
non ho tirato niente”
“Ok,
e le altre? Quando fumo butti giù?”
“Torniamo
dentro”.
Lei si
allontana. Fa qualche fasso indietro fissandolo.
“No,
no mi dispiace. Vado a casa”
“Quale
casa?” mormora lui ferocemente.
Lei si
avvicina. Lo guarda con gli occhi pieni di rabbia. Alza un braccio.
Posiziona il pollice sulla guancia destra di lui, e le altre quattro
dita su quella sinistra. Stringe.
Il
sangue di lui scorre ancora giù per il naso. Si imbratta la
mano, ma non ci da peso. Troppe volte gli ha asciugato il sangue.
“Quella
che non trova la casa sei tu, non io”. Sibila. Sibila
arrabbiata.
Sibila e vorrebbe urlare.
Sibila,
e Billie la guarda.
E lei,
in quegli occhi ci vede il mondo. Vede in quei smeraldi la vita.
La
rabbia. L'amore. La ribellione. La rivoluzione. L'istinto. La
speranza. L'energia.
Vede
l'anima profondo che ha.
Gli
lascia la mascella e si allontana.
“Ci
vediamo Billie”. Parla all'aria, abbastanza forte
perchè sai
che dietro di lei, Billie la sente.
Lui fa
qualche passo. Fissa la sua schiena. Si ferma.
“Per
favore... Per favore...” mormora.
La
ragazza si gira. Il suo volto è una maschera d'ira.
“Per
favore? Smettila! Smettila! Questa storia sta diventando ridicola
”.
Sospira, si passa una mano sulla testa. “Non
finisce qui, lo sai. Ma fammi andare”.
Poi si blocca. Come se rifletesse.
E comincia a ridere. Lo guarda e ride. Una risata isterica. Quasi fosse
matta.
Lui non
capisce. Non capisce la sua risata. La guarda confuso.
Poi la sua risata sparisce di colpo, lasciando un espressione di
amarezza sull'ombra
di un sorriso morto.
“Non
sai nemmeno come mi chiamo...” mormora, prima di voltarsi e
andersene.
Billie
questa volta non ci vede più dalla rabbia. Si piazza al
centro del
vicolo, fissando la sua figura allontanarsi. Comincia a urlare.
“Non
lo so perchè non me l'hai mai voluto dire! Ti ostini ad
avere
quel schifoso soprannome, e non mi dici la verità. Come ti
chiami? Eh? Dimmelo cazzo! Dimmi come ti chiami!”.
Lei non
ascolta. Continua a camminare. Sembra che nemmeno senta. E si
allontana sempre più.
Come una ballerina nella notte.
Talmente leggiadra che non sembra toccare terra. Come un angelo senza ali
che però non ha perso l'abitudine di provare ad alzarsi.
“Fermati
cazzo! Come ti chiami? Qual'è il tuo nome?
Dimmelo!”.
Ma lei
non si volta. Lei non risponde.
Billie
continua ad urlare a vuoto. Si avvicina al muro scrostato della via,
e sferra pugni alla parete.
Il dolore è buono. Il dolore fa sfogare.
Oltre al naso ora sanguinano anche le
nocche. La sua voce lentamente si spegne, arrivando a un sussurro.
“Non
te ne andare! Dimmi il tuo nome, dimmelo! Qual'è il tuo
nome?
What's your name? What's your name?”.
Ma lei
ha girato l'angolo. E Billie è solo nella via, senza il
coraggio di rincorrerla.
Si
accascia lungo il muro, continuando a sferrare pugni sempre
più
deboli. Il dolore è alla stelle. Ma lui non lo sente. Serra
gli occhi, e cade in ginocchio, il viso rivolto verso la calce
dell'edificio.
Continua
a chiamarla, a parlare solo, con la voce ridotta poco più
che
a un sussurro.
Chiede il nome a vuoto.
Alza gli occhi e fissa le
stelle. Forse loro lo sanno. Poi riabbassa la testa.
Dall'alto
nessuno lo ascolterà.
Ma
continua comunque a sussurrare.
“What's
her name? What's her name? What's her name?”.
E più
lo dice, più diventa una cantilena. Alla fine non stacca
più
le parole. Lo dice come se fosse ipnotizzato, lo sguardo immobile. La
voce bassa e resa roca dagli urli.
Come
avesse perso la ragione. Come se sperasse davvero di sentire le stelle
parlargli.
Come un matto.
Lì
solo, affidato al silenzio. Lì solo, con l'improvviso e
tremendo
timore che la risposta alla sua domanda non arriverà mai.
“Whatername?
Whatsername? Whatsername?”.
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Capitolo 2 *** Hell and saint ***
Un passo indietro rispetto al
capitolo precende...
Commenti alle recensioni a fondo capitolo =)
3
luglio.
Billie alza
gli occhi. La notte è calda. Ma c'è un vento
profumato
d'estate che soffia lieve.
Le
stelle sono innumerevoli.
Con
naso all'aria, il ragazzo le contempla. Sono così belle.
Puntini
solitari che danno luce al buio.
Sospira.
Il vento gli solletica il collo.
C'è
profumo di libertà. Billie lo può sentire.
Sorride.
Tira fuori dalla tasca della felpa il pacchetto di sigarette. Le
conta. Tredici.
Ne
stringe una tra il medio e l'indice e l'accende. Aspira. Passeggia su
e giù lungo quel sentiero in mezzo al parco. Per una volta
stare solo non gli dispiace.
Poi
spegne la sigaretta e torna verso la festa. Era strano sentire la
gente che lo cercava, che lo invitava. Gente che aveva rispetto, che
lo considerava uno che conta.
A
Oakland non era mai successo. Ma da quando se n'era andato tutto era
cambiato.
Lui
e Mike erano partiti. Un bel giorno era sceso in cucina, e aveva
detto alla mamma che se ne sarebbe andato.
Era
bastato prendere l'alloggio con alcuni suoi amici, aveva preparato la
valigia, messo benzina, preso un po' di risparmi e aveva lasciato
quella giungla.
E
ora quella città era il loro paradiso. A volte ci pensava a
Oakland. Rideva. Se solo sua mamma avesse visto com'era ora. Com'era
contento, e soprattutto libero.
Fuori
dalla festa Mike lo aspetta.
“Billie,
sei in ritardo”. Sogghigna.
Il
ragazzo affretta il passo. Si piazza di fronte all'amico.
“In
ritardo per cosa?”
“Clienti”.
Ora Mike sogghigna ancora di più.
“Clienti???
Bene. Stasera è già il quarto.
Dov'è?”.
Mike
lo fissa divertito. Porta una mano sul petto dell'amico e appiattisce
la maglia nera. Con l'altra gli spettina i ricci corti scuri.
Billie gli
rimuove velocemente le dita dalla propria testa. Lo fissa un
pò
interrogativo un pò stizzito. Non gli è mai
piaciuto farsi toccare i capelli.
“Non
è il quarto cliente. È la quarta
cliente”. Fa un
sorriso a trentadue denti. “Meglio se ti fai bello per andare
a
servirla”
“Ma
sei scemo?”
“No
amico, non sono scemo. Ti consiglio di fare in fretta però.
È
da dieci minuti che ti aspetta”.
Billie
si porta la mano alla tasca. Tasta il fondo. Sì,
c'è
n'è ancora abbastanza.
“Dov'è?”
“Ha
detto che ti aspettava all'incrocio. Davanti al pub che ha chiuso.
Sai, lei è prudente... Non come te”.
Billie
fa una smorfia. Si volta e comincia a incamminarsi.
“Vendi
bene Bi... Jimmy”, conclude ridendo Mike alle sue spalle.
“E
smettila!” dice Billie ad alta voca, senza fermarsi.
Con
le mani in tasca fa ancora qualche metro. Si chiede chi è
questa strana cliente. Mike era di sicuro più fatto del
solito. Non gli aveva mai detto di essere bello per un cliente. Quando
alle superiori le canne le vendeva Mike, si vestiva sempre da schifo per
fare affari.
Fa ancora qualche passo e arriva
all'angolo. E se Mike avesse ragione a dirgli di aggiustarsi?
Istintivamente la sua mano destro corre al cuffio scuro sulla fronte.
Con le dita se lo scombina. Dopo qualche istante gli viene da ridere.
Mike esagera di sicuro, sì.
Gira
l'angolo. La via buia si srotola per una quindicina di metri. Alcuni
lampioni dalla luce fioca la illuminano. All'incirca al centro, sotto
un'insegna spenta e appoggiata alle serrande chiuse c'è una
figura.
Billie
cammina sicuro di se.
Sopra
di lui ma sotto le stelle, il suono di una campana annuncia che
è
mezza notte.
La
figura gira la testa e lo nota. Billie la guarda. È una
ragazza. Il suo
viso è nell'ombra e non riesce a vederla bene.
Quasi ride. È solo una
ragazza. Dalla faccia di Mike sembrava
chissà chi.
Quando
è a pochi passi da lei cerca di inquadrarla. Ma ha il
cappuccio sul viso, e l'ombra del balcone sopra di loro impedisce che
la luce la avvolga.
Billie
si ferma. Per qualche istante c'è silenzio.
“Sei
tu quella che vuole la roba?”. Parla rapido. Improvvisamente
ha
voglia di tornare alla festa. Quella ragazza non gli piace. Ha come un
alone cupo intorno. Le persone col cappuccio non gli sono mai piaciute
troppo.
La
ragazza lo guarda. L'unica cosa che Billie può vedere
è
la forma del volto.
La
ragazza si raddrizza, e lui la fissa.
La
testa è coperta da un cappuccio e il viso è
ovale, che
termina con un mento tondeggiante. La pelle del volto è
chiara, e una matita nera spessa evidenzia il pallore. Le labbra
rosee sono carnose e con la curva all'ingiù. Sporgenti. Agli
occhi di Billie sensuali. Il naso è dritto, sottile. L'unica
cosa che rimane coperta, è lo sguardo. Quello è
nell'ombra.
Billie
rimane per un secondo imbarazzato. Ha capito le allusioni di Mike.
La
fissa aspettando una risposta. Attende qualche secondo. Lei lo guarda.
Il suo viso non promette nulla di buono. Sorride.
Poi
apre la bocca e soffia fuori il fumo della sigaretta, che arriva in
faccia a Billie. Con un tocco leggero fa cadere il mozzicone per terra.
Lui stringe gli
occhi. Le labbra di lei si piegano in un sorriso strafottente.
Fa
un ghingo. Billie può vedere i suoi denti bianchi. La fissa
interrogativo.
“Sei
tu Jimmy?”. Ha una voce calda. Sensuale. Ma con lui
è
ironica.
Billie
annuisce.
“E tu?”.
La ragazza ride. Una risata bassa, leggera. Si avvicina.
Billie abbassa gli occhi. Converse
scure, jeans stretti bucherellati. Sotto riesce a vedere una calza a
maglia a rete. La felpa è bianca.
Rialza gli occhi.
È a
meno di venti centimentri da lui. Deglutisce.
“Non
ti dirò il mio nome. Tu il tuo mica me lo dici”.
Billie
inarca le sopracciglia. Vorrebbe tanto vederle gli occhi.
“Ma
lo sai. Jimmy”
“E
ti aspetti che io ti creda?”. La ragazza abbassa il tono di
voce.
“Perchè
non dovresti?”
“Perchè
ogni spacciatore che si rispetti ha un soprannome. Jimmy lo usi per
sembrare normale. Ma di sicuro avrai un stupido nome tipo Jacob o
Michael
o Nicholas... Sbaglio?”.
Billie
ride. È abbastanza inusuale per lui parlare di nomi
comuni americani con una che vuole droga.
“Senti...
Vuoi la roba? Te la do. Facciamo in fretta però. Dovrei
essere
a una festa”
"La festa nella via a fianco?
Quella dove si poga come cretini e ci si ubriaca da collassare? Ci
dovrei essere anche io sai?".
Billie la guarda. Una festa piena
di punk, ecco cos'era. Il massimo per lui. E anche per lei, si capiva.
Lei
ride. Poi, con tutta la discrezione e l'eleganza di questo mondo,
mette la mano in tasca Billie.
Lenta,
sensuale, delicata. Tira fuori il pacchetto di sigarette. Si morde il
labbro, e sorride. Lo apre, e tira fuori una sigaretta.Con l'altra mano
si mette il
pacchetto in tasca. Si porta la sigaretta alla bocca. Billie
la guarda sbalordito.
Con
un rapido movimento, la ragazza tira fuori l'accendino. La
accende.
La fiamma bassa illumina per un attimo i suoi occhi.
Billie non fa in tempo a guardarli che lei la spegne. Soffia fuori
delicatamente il fumo. Sorride.
E
lui capisce. Si sta divertendo da matti a provocarlo. E lui vuole
fare lo stesso gioco. Alza la mano, e mette le mani nelle tasche di
lei. Armeggia per qualche istante con il pacchetto che lei gli ha
preso. Senza tirarlo fuori dalla felpa riesce a prendere una
sigaretta.
La
porta alle labbra. Sorride anche lui.
Poi
si avvicina leggermente. Le estremità delle loro sigarette
si
toccano quasi. Lui la spinge più avanti, finchè
il
filtro ancora immacolato della sua non si trova a contatto con quello
bruciante di lei.
La
sigaretta di Billie prende fuoco. Lui si stacca lentamente,
guardandola, e
aspira. Fa uscire il fumo, attento a spedirlo in faccia a lei.
La
nuvolette grigia avvolge il suo viso ancora sorridente. Lei apre la
bocca. Poi piega la testa di lato.
“Jimmy,
sai che soffiare il fumo in faccia a una ragazza può avere
un
significato molto osceno?”
“Intendilo
come vuoi”.
Billie
sorride. Ora si diverte anche lui.
“Dai,
dimmi come ti chiami...” sussurra, avvicinandosi.
Lei
arriccia il labbro, fintamente pensierosa.
“Mi
inventerò un soprannome solo per te, Jimmy...”.
Per qualche
istante sembra riflettere veramente. Poi fa l'ennesimo sorriso.
“Dimmi
il nome di una droga”.
Billie
la guarda. Ci pensa su un istante.
"C'è ne sono
così tante... La marjuana?"
"Come sei
banale..." mormora fintamente canzonatoria lei.
"La chiamiamo Mary Jane. Ti piace?"
"Carino..."
"Sai, dove abitavo prima c'era una ragazza che si chiamava
così. Mi ha fatto perdere la testa"
"C'è sempre una seconda volta".
Billie sorride. Questo gioco comincia a piacergli.
Lei si morde il labbro.
"Ti dirò Jimmy, odio arrivare seconda"
"Mary Jane era fidanzata. E' stata l'unica conosciuta in
tutta la mia vita"
"Questo cambia le cose".
La ragazza sorride. Il discorso è stato fatto sussurrando.
Billie arriccia le labbra.
Lei scoppia a ridere. Lui la
guarda. Non capisce cosa c'è
di divertente.
“Allora prendo un
pezzo di marjuana da venti, Jimmy”
“Da
venti?” risponde lui, trafficando nelle tasche per cercare il
pezzo. “Ci vai pesante”
“Tranquillo,
non è per me. Non trovo fascino in una canna. Ne faccio il
meno possibile”.
La
ragazza gli tende un biglietto da venti. Lui le porge il pezzo, e
afferra I soldi. Se li infila in tasca.
“Vuoi sapere una
cosa? Io amo la Mary Jane”
"Davvero?". Per la prima volta il suo tono è neutro. Sembra
davvero sorpresa. Poi sorride, e sul volto torna la maschera. "E tu la
vuoi sapere una cosa? Sant Jimmy era il patrono della città
dove abitavo una volta. E la vuoi sapere un'altra cosa?Odio i santi".
Billie ride.
"Non giudicare prima di provare"
"Non temere provvederò"
"Io morirò di marjuana e tu andrai all'inferno accompagnata
da un santo? Ti piace?"
"Moltissimo".
Lei
annuisce con un ghigno. Poi, quasi innocentemente, si passa la lingua
sulle labbra rosse.
Billie la guarda. Non sa spiegarselo, ma in quel momento sente il cuore
scendere, e arrivare altezza ombelico. Il sangue accellera. La testa si
sconnette.
Cerca di riprendersi.
“Apposto
così?”, chiede riferendosi alla marjuana comprata.
Si rende conto di aver spezzato tutta la magia. Ma improvvisamente
è imbarazzato.
“Direi
di sì”.
La
ragazza fa un passo indietro. Torna immediamente nell'ombra.
“Buona
serata Jimmy. Ci vediamo".
"Stanne certa".
Poi fa un cenno con la testa e si
volta. Dopo almeno dieci passi
si immobilizza.
“Le mie
sigarette!”.
Si
volta. Guarda verso la serranda. Ma non c'è più
nessuno.
Per
un attimo si sente smarrito.
Poi
al fondo del viale vede qualcosa svoltare l'angolo.
Una
lunga chioma di capelli biondi e una felpa bianca.
Salve genteeeee =)
Ci tengo a precisare una cosa.. Qui c'è un passo indietro,
si può notare dalla data... Le date non sono casuali. Se
sfogliate il libretto di American Idiot corrispondono... Ho molta
inventiva per questa storia, quindi credo che posterò in
fretta... So che ne siete felici =) =) =)
Intanto ringrazio i
miei primi fan (è la prima volta che commento recensioni
xDD) :
WithLove: Si, hai indovinato! Billie
è Jimmy, la ragazza è Whatsername...
puoi immaginare che la storia non avrà un ottimo finale...
La storia è quella di American Idiot, e cercherò
di essere più fedele possibile... Grazie per la recensione!
xD
801_Underground: No, non è una
one-shot... Ho tutta intenzione di continuarla! Grazie mille per il
commento.. =) Ti dirò, sto leggendo la tua di storia...
Quando arriverò a leggere tutti i capitoli, troverai una
meravigliosa rencensione by la sottoscritta! =)
Comunque grazie ancora!
Un bacio cara =)
Kumiko_Chan_: Ommidio grazie *___* Anche io
ho adorato la parte finale di Billie, quella del raptus... Sembra
matto.. =)
Ti giuro, grazie
ancora, sono commossa... Sei davvero gentile, anche perchè
io non mi sento così brava... Spero continuerai a
seguirmi... =)
Al prossimo capitolo...
:D
|
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Capitolo 3 *** She's not an angel. ***
Ciao
ragazzi! Come va? Passata una buona pasqua? Allora questo capitolo
non è un granchè. Non mi convince molto.
È di
transizione. Bruttino ma necessario. Scusate il ritardo ma ho
passato un periodo dove non ero affatto in vena di scrivere.
Ringraziamenti
a fondo capitolo! =)
4
luglio.
Billie
apre la porta di casa più piano che può. In punta
di
piedi si muove su per il corridoio. Passando davanti alla cucina fa
saettare gli occhi. Silenzio di tomba. Troppo presto perchè
qualcuno sia sveglio. Fa ancora qualche passo. Dalla cucina alla sua
stanza mancheranno dieci passi. Poi sarà dentro. E
lì
potrà far finta di essere tornato a casa a un ora ancora
pensabile e di dormire ora.
Striscia
le scarpe e si avvicina. Il bagno è aperto. Ha quasi voglia
di
fare pipì. Quasi. Continua dritto. Pochi passi ed
è
dalla porta.
“Ottima
ora per tornare, Billie”.
Billie
sussulta. Con la schiena ancora inarcata nello sforzo di far il
più
piano possibile si volta.
Mike
è seduto di fronte al water. Le sue braccia sono posate
sulla
tazza.
Guarda
Billie. Il suo volto è bianco come un lenzuolo. Gli occhi
arrossati. Sembra sul punto di vomitare l'anima.
“Mike?
Che ci fai sveglio a quest'ora?”
“No
coglione, che cazzo fai tu. Sono le otto di mattina e tu rientri a
casa. Avvisare?”.
Un secondo dopo aver finito la frase il petto
di Mike sussulta. Il suo volto si contorce in una smorfia e le
guancie si gonfiano leggermente. Tossisce e si porta una mano al
volto. Billie lo fissa e sospira.
“Quanto
ha già vomitato?”
“Non
abbastanza” mormora, con voce spezzata.
“E
poi il coglione sono io. Non reggi un cazzo e bevi come un
alcolizzato”. Il moro scuote la testa e si avvicina. Fa
cadere la
giacchetta estiva di pelle sul pavimento e lo guarda.
Lo
sguardo di Mike è pietoso. Sembra sul punto di collassare.
Billie
si tira su le maniche.
“Forza
Mike, sai come si fa”.
Apre
il mobiletto bianco e tira fuori un barattolo trasparente. Lo agita
davanti all'amico e fissa le stanghette bianche. È pieno di
citrato. Mike dietro di lui fa un gemito.
“Si
lo so, lo so. È brutto" dice Billie accondiscente. "Ma se
non fai così vai avanti
fino a mezzo giorno”.
Billie
riempe il bicchiere d'acqua corrente e ci versa il digestivo dentro,
fino a
farlo frizzare totalmente.
Poi
si avvicina all'amico. Gli porge il bicchiere. Mike lo afferra
riluttate e con fatica si drizza. Lo fissa per qualche secondo, come
terrorizzato.
“Su
Mike. È il modo più semplice, lo sai”.
Si
posiziona alle sue spalle. Con le mani gli alza il ciuffo biondo e
gli inclina il volto.
Mike
si porta il bicchiere davanti al naso. Sente lo stomoca ribollire
solo fissandolo.
Chiude
gli occhi. In un soffio ingoia. Per un secondo c'è silenzio.
Billie
aspetta, Mike è a occhi serrati.
Poi
il moro sente la testa dell'amico piegarsi, e il vomito scendere, tra
gemiti e singulti.
Dopo
qualche minuto Billie abbasso lo sguardo. Ha davvero paura che gli
scenda qualche organo. Ma Mike si calma. Si scrolla dalle mani di
Billie e si accascia sul pavimento,
asciugandosi le lacrime per lo sforzo.
Billie
gli tende la mano.
“Su
andiamo a letto”.
Con
l'amico sotto braccio Billie esce in corridoio. La camera
più
vicina è quella dove dorme lui. Ci entra velocemente e fa
distendere Mike sul suo letto.
Lui
ci cade a peso morto, e fissa il soffitto stralunato.
Billie
di siede accanto a lui. Gli passa la mano sulla fronte. E' leggermente
sudata. Con le dita gli alza i capelli.
Mike
succhiude gli occhi.
“Billie,
dove sei stato?”
“In
giro”
“Con
chi? Con quella?”.
Billie
lo fissa.
“No.
Da solo. Te lo giuro Mike”.
Mike
apre gli occhi. Scruta l'amico. Come in cerca di verità.
Billie si sente trapassato dalle sue
iridi color cielo.
“Lei
chi è?”
“Mike le ho solo venduto la
droga! Non è successo niente”.
Mike
sospira. Billie lo fissa.
“Ero
solo. Quando ti riprendi ti racconto. Ma credimi, quella ragazza
voleva solo la roba”.
L'amico
chiude gli occhi. Annuisce. Nel farlo, mostra uno sforzo enorme.
Billie
gli accarezza il ciuffo. È stremato. Fatica persino a
parlare.
Fa passare qualche secondo poi distoglie la mano.
“Mike”
sussurra Billie dolcemente, “Vado a dormire. Riposati. Ti
chiamo
quando mi sveglio”.
Il
moro fissa l'amico. Aspetta una risposta. Ma non arriva. Mike ha gli
occhi chiusi e ha un volto talmente sereno che solo un bambino che
dorme può averlo simile.
Billie
sorride. Si alza delicatamente dal letto. Prende il lenzuolo e lo posa
sul corpo dell'amico. Con una mano lo assottiglia poi esce dalla
stanza. Fa qualche passo e gira
verso la camera di Mike. Chiude la porta alle sue spalle e si spoglia.
Con solo le mutande addosso si
infila velocemente sotto le coperte. Sono ancora calde. Mike deve aver
tentato di
dormire prima di stabilizzarsi davanti al water.
Affonda la
testa sul cuscino. Poi sospira. Passa qualche minuto, e dalla stanza di
Mike arriva un leggerissimo russare-
Billie
si gira su un fianco. Chiude gli occhi. Prova a liberare la mente.
Cerca di concentrarsi solo sulla stanchezza. È davvero
stanco.
Gli occhi bruciano come non mai. Non è affatto sicuro che il
bruciore dipenda solo dal sonno, ma gli piace pensarla così.
Dopo
solo un minuto cambia posizione. A pancia in giù, il viso
schiacciato tra materesso e cuscino.
Ci
vuole solo qualche minuto, e il ragazzo scivola in un dormiveglia
meraviglioso. La mente vola, e si allontana da quel letto. E sotto la
precaria lucidità che riesce a mantenere, la mente di Billie
osserva come in un sogno la strada del pub chiuso, come dall'alto.
Quasi come per magia, in un secondo, il volto di lei, quella ragazza,
appare sorridente.
E
quasi si stupisce di come non sia il ghigno strafottente che ha
mantenuto per tutta la sera. E' un sorriso sincero e puro.
Per
qualche secondo Billie si chiede come avrebbe giustificato la sua
sparizione notturna a Mike.
Mai
ci avrebbe creduto. Billie non era stato con quella ragazza. Era
tornato alla festa. Ma Mike non c'era. Poi aveva visto Delice. Dio se
quella ragazza ispira sesso. Lei gli aveva fatto l'occhiolino. E poi
lì I ricordi si fanno confusi. Aveva bevuto, aveva bevuto un
sacco. Si era ripreso meno di due ore fa, quando aveva vomitato quasi
come Mike davanti a un albero, nel parco.
Billie
si gira per l'ennesima volta. Quel letto improvvisamente è
scomodo. Vorrebbe sapere cosa ha fatto al parco per una notte intera.
Probabilmente
niente di importante.
Chiude
di nuovo gli occhi e lentamente lascia se stesso schiavo di Morfeo.
Solo
due o tre secondi prima di crollare definitivamente, però,
l'immagine ben chiara di un angelo si fa spazio nella sua mente.
È
bionda. Sorride. I denti sono bianchi come il latte. Nessuno gli
assicura che sia un angelo davvero. Ma lineamenti del genere e
quell'alone misterioso solo entità paranoramali possono
averlo.
Io
non credo negli angeli. Se lo ripete. Non ci crede. Non esistono.
Troppo innocenti per vivere in questo mondo incontaminato.
E
allora perchè quell'angelo sembra così vero? Chi
è?
Non lo conosce.
Non
gli può vedere gli occhi. L'immagine è
confusa.
Però
ha un viso bellissimo. Sembra così pura. E nemmeno vera. Sta
sognando, ne è certo. È il delirio pre-sonno. Non
ha
idea di cosa vede, e il suo incoscio si sbizzarrisce.
Improvvisamente si convince che l'angelo
non esiste, e gli fa paura vederlo. L'aria angelica diventa quasi da
demone. L'angoscia si dilegua nel petto di Billie. Non sa
spiegarsi perchè fa sogni del genere. Vuole solo dormire
ora. Si concentra. Rimuove rapidamente l'angelo diventato nero.
Fa
un ultimo respiro, e cade nel sonno. Solo un istante prima, la mente
però gli da un segnale. Un indizio.
Chi
è l'angelo?
Billie cerca di capire, ma sa che la
notte porterà via tutto quello che ha percepito.
Di
angeli non ne aveva mai visti. Ma di ragazze con lo sguardo celato
sì.
-----------------
Spero sia accettabile! E per il
sogno di Billie, beh posso dire che l'ho vissuto in prima persona.
Deliri di questo genere possono spaventare tanto quanto di mandano in
un paradiso pieno di pace. Dico davvero.
Ma ora passiamo alle
recensioni!
MizzGreen93:
Hei ciao! Grazie mille. Sono contenta che piaccia,e mi fa
piacere
ricevere I complimenti da una scrittrice come un te. La storia di
American Idiot piace un sacco anche a me. Credo sia la loro
produzione migliore!
Spero
continuerai a seguirmi. Ciaooo!
WithLove:
Ma quanto sei dolce che commenti sempre le mie storie? Comunque
sì,
anche per me Billie era un figo. Molto più di ora. =)
Alla
prossima!
Kumiko_Chan_:
Già, indovinato. La coppia non funzione nel cd.
E io sarò
più fedele possibile al disco. Comunque grazie per
continuare
a recensire! Sei gentilissima! =)
Che
dici, Billie fa paura anche da assonnato? =)
801_Underground:
Mia caraaaaaaaa! Ogni tua singola recensione è
una gioia. Sul
serio, non merito tutti questi complimenti. Una delle migliore ff??
La mia??? Naaaah ragazza tu sei pazza! Non sono così brava,
davvero! =)
Spero
di non averti deluso con questo capitolo.. Che personalmente non mi
piace affatto. Comunque ancora grazie, grazie, grazie, GRAZIE!
Sul serio, grazie.
Ciao
(mi dici il tuo nome? =))!
Un
bacioneeee!
|
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Capitolo 4 *** Cigarettes' dreams ***
4 luglio.
Ciao miei adorati! Come
state?
Allora, nuovo capitolo. Questo mi convince già di
più. Spero di solo di non essere stata troppo precipitosa.
Ringraziamenti a fondo capitolo!
“Allora Billie, ti
piace?”.
Billie alza gli occhi. Sbatte le palpebre per il troppo sole, poi fa
girare lo sguardo. Davanti a lui c'è un capannone di
dimensioni medie, con dell'erba lungo il contorno.
“Sì.
È figo sto posto”.
Billie annuisce fissando il
biondo, poi sorride. Quel capannone era il luogo che in vita in sua non
aveva mai trovato, se non al Gilman. Seduto su quel muretto scrostato,
con accanto Mike e due o tre amici godeva di un panorama meraviglioso.
Creste sgargianti che coloravano
il cielo, graffiti con parole ribelli sul muro, borchie e catene
attaccate a jeans e gonne. Dentro al capannone c'è un palco.
Glielo ha detto Mike. Gli ha anche detto che la sera qui o si suona o
si fanno feste. E volte anche rave. Billie sorride. Al prossimo
parteciperà assolutamente.
“Mike?”.
L'amico gira la testa. Guarda Billie leggermente annoiato. Billie lo
fissa. Capisce che sta ancora male per la mattinata che ha passato.
“Mike,
sigaretta”.
“E che cazzo
Billie, fumi come una ciminiera. Ha già finito quelle di
ieri?”.
Mike sbuffa. Infila una mano in
tasca e sfila il pacchetto. Billie lo prende in mano e si porta una
sigaretta alla bocca.
“Non l'ho finito”
“E'
dov'è?”.
Billie alza gli occhi.
“Vorrei saperlo anche io”.
Mike lo fissa. Poi scuote
leggermente la testa. Billie si chiede come fa a capire sempre tutto.
Non se lo sa proprio spiegare.
Il moro si porta una mano alla tasca. La tasta, rendendosi conto di non
avere l'accendino. Prova con l'altra. Non c'è nemmeno
lì. Si guarda attorno. Probabilmente l'ha perso nella notte.
Anche se non spiegarsi come.
Davanti a lui, però,
per terra c'è uno. Con una mano Billie fa leva e si solleva.
Con l'altra fa un tentativo di afferrarlo. Non ci arriva. Spinge un po'
di più con il braccio. Nel momento esatto in cui lo sfiora,
però, un'altra mano, più agile e veloce lo
afferra. È una mano bianca, con le unghie mangiucchiate
colorate di rosso.
La mano è rapida, e in
meno di un secondo si solleva, sparendo dal campo visivo di Billie. Lui
alza gli occhi. Lo fa lentamente.
Ad aspettarlo, in cima, c'è un ghigno divertito e un paio di
occhialoni bianchi.
“E no Jimmy, l'accendino
è mio. Spiacente”. Il tono di voce è
ironico. Ma sensuale come se parlando si mordesse la labbra.
Billie sorride.
“Davvero?”
“Giuro. Non
vedi, c'è la A di anarchia. Fidati che è
mio”
“Ok, MaryJane”.
Billie la guarda. Ha una canottiera lunga, con la faccia di Sid Vicius
sopra. È bella. I capelli sono del colore del grano. Il
vento li increspa. Sono tinti, ne è certo. Ma sono
assolutamente bellissimi. Ha dei pantaloncini. Sono chiari e
sfilacciati. Le braccia sono abbellite con braccialetti colorati e
polsini.
“Mi devi dieci sigarette”
“Non te le
ridarò. Lo sai”
“Sì,
me le ridai”.
MaryJane sorride.
“Jimmy, non fidarti mai di una
donna. Nemmeno quando promette”. Sorride. I denti sono
bianchi, le labbra troppo rosse. È un ottimo contrasto.
“Però mi sono rimaste due sigarette. Le fumiamo
assieme?”.
Ha abbassato il tono. Sta parlando
più piano rispetto a prima.
“Potrei rifiutare?”.
Lei sembra riflettere.
“Effetivamente
no”, mormora alla fine. “Vieni con me?”.
Billie sorride. Annuisce, poi si
volta. Mike è ancora sul muretto. Ha la canna in mano e lo
fissa. Gli fa una smorfia di approvamento seguita da un occhiolino.
Billie fa dondolare la testa, con il sorriso ancora stampato, poi si
volta.
MaryJane non c'è
più. È già partita, due metri davanti
a lui. Billie la rincorre. Deve accellerare un po' per starle dietro.
In meno di trenta secondi le è vicino.
La segue. Cammina spavalda lungo quello spiazzo di cemento. Arriva fino
al termine del capannone, poi svolta. C'è una distesa verde,
che finisce in un' autostrada.
Attaccato al capannone, c'è una scala che sale
verso il tetto. È una scala di ferro, arruginita dal tempo e
dalla pioggia. Billie la guarda. A metà è
spezzata. C'è un buco di almeno quattro scalini che cade nel
vuoto. Poi riprende, e termina sulla cima.
Lei si avvicina. Sale tre scalini e si siede. Stringe le gambe lungo le
cosce e le apre dal ginocchio in giù. Billie si accosta a
lei. Siede sul suo stesso scalino, forse un pò troppo
vicino. Lei però non dice niente.
Tira fuori dalla tasca il
pacchetto di sigarette di Billie. Lo apre. Lui lo fissa. Una sigarette
è girata al contrario. Sorride.
“Giri ancora le
sigarette?”.
Lei lo guarda.
“Sì.
Lo so, lo so, dì pure che sono una scema, o un
illusa”
“No, non lo
dico”.
MaryJane alza gli occhi. Billie la
sta guardando. I suoi occhi sono seri, e brillano. Era da molto che non
vedeva occhi brillare. Non così.
“Non è un pò
da bambini girarle?”. MaryJane parla piano. Ma questa volta
non è per provocare. Ma perchè vuole che sia una
cosa solo tra lei e Billie. Nessuno, nemmeno quei scalini rotti possono
sentire. Si vergogna. Improvvisamente si sente vulnerabile. Billie sa
che gira le sigarette. Billie sa che esprime ancora desideri.
“Meglio rimanere bambini che
crescere”.
Ora anche Billie sussurra. MaryJane rimane in silenzio per qualche
istante.
“Io non sono una
bambina”. Lo dice insicura, quasi come se Billie potesse
confermare il suo dubbio o no.
Billie posa I suoi occhi
attraverso le lenti scuri degli occhiali di lei.
“Non so cosa sei. Forse non voglio
nemmeno saperlo. Però... MaryJane, posso fare una
cosa?”.
Lei lo fissa. Gli occhi di quel
ragazzo sono impressionanti. Non è normale avere uno sguardo
del genere. Si può morire per quegli occhi. Lei potrebbe
morire.
“Sì Jimmy.
Puoi...”.
Billie la guarda. Sbatte le
palpebre, poi deglutisce. Come se avesse paura. Anche lei ne ha.
Perchè ha abbassato le difese. Troppo.
Billie sorride leggermente. Si
avvicina di qualche centimentro. Alza le mani e le avvicina al suo
volto, spezzando la distanza. Si posano delicate sulle sue guancie, e
si curvano prendendo la forma delle gote. È la prima volta
che la tocca. Fa uno strano effetto. Ha una pelle liscia e morbida. Ha
le guancie dei bambini. Con le dita sale verso le tempie. Qualche
ciocca ribelle scende dalla testa, e gli sfiora le unghie. Lei
è immobile. Lo guarda. Respira piano, per non fare rumore.
Billie improvvisamente ha uno
sguardo talmente tanto intenso che potrebbe farla morire per davvero.
È così vicino che può sentire il suo
profumo. È buono. Non è un profumo comprato,
è semplicemente quello della sua pelle.
Chiude gli occhi. MaryJane non vede più niente. Sente solo
le mani di Billie appoggiate al suo viso.
Poi, lentamente, le avverte
spostarsi e afferrarle le stanghette degli occhiali. Con delicatezza
Billie li rimuove dal suo viso. Poi li abbassa poggiandoli sulle gambe.
Per la prima volta vede il suo
viso per intero.
La guarda. È
bellissima. Illuminata dal sole, ormai una palla arancione e, ad occhi
chiusi con le lunghe ciglia sulle guancie, con la bocca rossa mezza
aperta, e quei denti bianchi.
Lei comprende. Vuole vedere I suoi occhi. Se li vede, lei sa che lui
capirà tutto. Ha paura a mostrarli. Tentenna qualche
istante. Vorrebbe riafferrare gli occhiali, ma le mani pendono molli
lungo I fianchi. E non sa perchè non rispondano al suo
cervello.
Billie aspetta.
Lei è immobile.
Poi, sotto lo sguardo luccicante
di Billie, solleva le ciglia lunghe. Piano piano le sue palpebre si
schiudono, scoprendo due iridi color nocciola enormi.
I suoi occhi ora prendono sole. Sono illuminati. E Billie non sa
spiegarsi se di luce propria o per merito di un sole che sta morendo.
È un colpo al cuore, una fitta, un qualcosa che gli annoda
la gola. Ma gli occhi di quella ragazza brillano di emozioni. Come se
fossero dotati di tante piccole pailettes, e avessero un diamante color
oro fuso che li illumina. Grossi, tondi, di un colore che richiama, e
con le pagliuzze dorate che scintillano.
“Che cos'è che li
illumina così? E' solo il sole?”.
MaryJane scuote leggermente la
testa. Nemmeno lei lo sa.
“Tu che cosa ci vedi?”.
Billie trattiene il respiro.
“Io so solo che c'è la
luce lì dentro. Vedi quello scintillio? No, che idiota. Tu
non puoi vederlo. Beh, allora te lo descrivo. Ti va?”.
Lei annusce.
“Vedo rabbia. Vedo che sei una
ribelle. Vedo la forza che hai. Verso il luccicore della vita. Non
prendermi per pazzo, ma sto vedendo la mia anima. Forse sbaglio. Tu che
ne dici?”
“No”.
Non si sbaglia. Lui sa. Ha capito. E come abbia fatto lei non se lo sa
spiegare.
“Poi sotto c'è
qualcos'altro. Però perdonami, ma non riesco ad andare
oltre. Hai un ombra”.
Per qualche istante c'è
silenzio. Poi lo guarda.
“Mai nessuno mi ha detto una cosa
simile, Jimmy”
“Ho
sbagliato?”
“Non lo so. Io
nei miei occhi non ho mai visto niente”
“E' un peccato
sai?”.
MaryJane abbassa lo sguardo.
Billie fa lo stesso. Si sente uno
scemo. Cosa gli è venuto in mente? Non è da lui
fare questi discorsi.
Con lo sguardo si volta. Sul muro
dell'edificio ci sono un sacco di scritte. Ne scorre qualcuna. Una,
piccolissima, lo attre particolarmente.
La legge in mente.
Poi si volta verso MaryJane.
“Sai cosa sei? Sei il sale della
terra”
"Il sale della terra?”
“Sì”.
Billie annuisce convinto.
“E' un bene?”
“Non lo so. Amo
anche il sale. Quindi credo di sì”.
Lei ride. Una risata vera, non un
ghigno.
“Tu soffri di tutte le peggio
dipendenze. Pure del sale”
“Sai, ho paura
di stare diventando drogato da una nuova”
“Qual'è?”.
Billie sorride. La guarda.
“Non lo so come si chiama. Prima
pensavo fosse buona. Ora ne ho la certezza”.
-----
801_Underground:
Mooon
cherììì =) Ciao! Sono contenta che ti
sia piaciuto il capitolo precendente! Spero che ti soddisfi anche
questo... Non se l'hai notato ma del tuo parere mi importa moltissimo!
xD
No, mi dispiace, tra Mike e il caro Billie non c'è niente..
Solo amici, molto amici, migliori amici, ma amici! Qui non ci
sarà niente di hot tra I due.. Ma sai, sto scrivendo una
slash su di loro, a breve la posterò.. Comunqueee, spero
commenterai anche questo.. =)
E ricorda che io aspetto che aggiorni la tua di ff!
Bacioni ^.^
WithLove:
Ciao! Nono, non sbagli. E' proprio
lei, Whatsername. Billie delirando la sogna... Comprendilo,
è ancora ubriaco.. =) Grazie dei complimenti!
Desperate_/MizzGreen93:
Ciao anche a te! =)
Nono, non ti sopravvaluto. Amo davvero il tuo stile di scrittura! E
comunque anche io ho solo 7 di italiano! Grazie per la recensione.. Il
mistero è proprio quello che ho tentato di lasciare... Spero
di esserci riuscita bene! Alla prossima cara! =)
Kumiko_Chan_:
Ti piace Mike? =) Ohhh anche io
adoro quell'uomo... Esteticamente poi, è il più
figo!
Hai ragione, Restless Heart Syndrome è da brividi.. Sta bene
con la fine del capitolo, sì... Sono contenta che ti abbia
lasciato un senso di angoscia.. Era quello che volevo passare.. Billie
impaurito e confuso su un sogno che non sa spiegarsi..
Qui torna MaryJane (to keep me insaneeeee xD).. Cm ti sembra? Qui ha un
pò abbassato la guardia, però... La fine
purtroppo è quella.. Non posso farci niente.. La trama
è dei Green Day, non mia.. Comunque ancora grazie mille!
Bacioniiii!
Bjgirl:
Nuova lettriceeee! *sto
gongolando!*
Benvenuta! Mi fa piacere che ti piaccia! Spero mi seguirai ancora.. E
grazie dei complimenti, sei davvero dolce! *_*
|
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Capitolo 5 *** Fear of me ***
4
luglio.
E'
notte. C'è una brezza leggera che spazza via il caldo
asfiassiante di una giornata d'estate ormai morta.
Il
vento fresco rincorre alcune foglie facendole turbinare in quella
distesa
verde sotto un blu manto infinito.
“Ora
fa freddo”.
MaryJane
si stringe leggermente nelle spalle, e abbraccia le gambe scoperte.
“Hai
freddo?”.
Billie
la guarda, girando la testa di lato. Lei annuisce. Con
delicatezza Billie la sfiora. Fa scorrere le dita lungo la pelle
liscia del suo braccio, fino ad arrivare in prossimità del
gomito,
dove si aprono a palmo e lo stringono quasi gentilmente.
“Hai
le mani calde”.
MaryJane
lo guarda. Billie fissa in basso, sulla mano e sul braccio. Poi alza
gli occhi. Immediamente sul suo viso nasce un sorriso dolcissimo.
“Perchè
sorridi?”
“Perchè
sei bellissima sotto la luna. Bella come lei”.
Sorride anche lei. Alza la testa.
I capelli, morbide spighe di grano,
scivolano all'indietro,accarezzandole la schiena. Con la bocca
leggermente aperta contempla il
cielo blu. Stringe le spalle, come se si sentisse troppo piccola
rispetto
a quell'immensità.
E'
davvero bellissima. Billie la guarda incantato. La luce lattea
dell'astro
lunare la rende ancora più inversomile. Sembra un angelo. Un
angelo sulla terra, che però guarda il cielo.
“Bugiardo”.
Dice lei. Guarda ancora in su, ma
fa un sorriso.
“Perchè?”
“Non
è vero. La luna non è bella come me. E'
meglio”.
Billie
ci riflette un secondo. La guarda ancora. È vero, la luna
non
è come lei. Sarà anche più bianca e
più
perfetta, ma mai sarà paragonabile a ciò che ha
davanti. Si alza in piedi.
“Aspetta
qui un secondo, ok?”.
MaryJane
reclina immediamente la testa. Sembra spaventata.
“Dove
vai?”
“Torno
subito”
“Prometti
Jimmy”
“Le
promesse degli uomini sono come quelle delle donne, sappilo. Mai
crederci”. Billie sorride.
Ma lei
rimane seria. Spalanca leggermente gli occhi. Sembra un cucciolo in
pena.
“Prometti
che torni”.
Billie
la fissa. È sorpreso. Ci ha creduto. Davvero pensa che non
tornerà. Si inginocchia sul terreno secco, davanti a
MaryJane. Pose la mani sulle sue
ginocchia, e la guarda dal basso. Lei ha gli occhi ancora
spalancati. Le ciocche bionde le coprono buona parte del viso curvato
all'ingiù.
“Hei,
ci hai creduto davvero? Torno subito, piccola. Aspettami e giuro che
arrivo”.
Le
sorride. Lei prova a ricambiare, poi abbassa lo sguardo.
“Mi
hai chiamato... piccola?”.
Billie
si alza, passandosi le mani sulle ginocchia.
“Sì.
Perchè?”
“Non
lo faceva nessuno da... Da un sacco di tempo”
“Lo
faccio io. Ti va bene?”.
MaryJane
sorride.
“Sì.
Sì, mi va bene”.
Billie
ricambia, poi indietreggia di qualche passo.
“Aspettami.
Farò talmente in fretta che non ti sembrerà
nemmeno che
sono andato via. Prometto”
“Ci
credo”, sussurra lei.
Come
un'ombra silenziosa, Billie si volta e si allontana nella notte.
MaryJane fissa
la sua schiena andare via, e poi svoltare l'angolo, per sparire
completamente.
Ora è
sola. Non c'è nessuno. Solo più lei e la luna.
Si
passa le mani sulle gambe, sfregandole. Da quando Billie non
c'è fa più freddo.
Nervosamente
alza lo sguardo. È troppo buio, e la luna è
troppo
pallida. Quel prato che prima sembrava romantico ore ha un'alone
inquietante che la spaventa.
È
una distesa enorme, che sembra inghiottirla, adesso che è
sola. E
quel fruscio leggero che scuote l'erba pare presagio di cose
orribili.
Un
sensazione simile alla paura di impossessa di lei.
Sta
calma -, si ripete, -sta calma. Dov'è Jimmy?
Cos'è
andato a fare? E se non torna?
L'ha
promesso. Ma le promesse degli uomini sono davvero come quelle delle
donne. Mai crederci.
Un
brivido di gelo le parte dalla nuca per scivolarle fino alla vita. La
pelle d'oca si dilaga lungo le braccia bianche e le cosce magre.
MaryJane
si afferra le ginocchia, e si accovaccia su se stessa, stringendo i
polpacci duri.
Punta
gli occhi sul lato di muro che svolta. Quel lato dove è
sparito Jimmy, poco prima.
Un
soffio di vento più forte dei precendenti le provoca un
sussulto. Volta velocemente la testa all'indietro. Una scossa di brutte
sensazioni si infiltra in lei. Guarda alle sue spalle. Non
c'è
nessuno. Solo il vento, e I fili d'erba che si agitano verso il
cielo. Senza avvisare, dal suo cuore cresce il batticuore.
Si
sente sola, improvvisamente. Solo in un prato sperduto e un cielo
troppo grosso. Si rannicchia in posizione fetale. Abbraccia
le cosce e serra i denti.
“Jimmy?”
sussurra.
Non
vuole più stare sola. Non se lo può
più
permettere. Il suo corpo reclama presenze.
“Jimmy?
- Jimmy?”.
Trema.
Ha paura. Eremofobia, così aveva detto la
psicologa. Paura della solitudine. E di se stessi. “Deriva
dalla mancanza di affetto e dalle personalità
complicate”. Mai dimenticherà
quelle parole. Diceva anche che la sua maschera perfetta e crudele
era un modo per nascondere la fragilità.
Stronzate.
“Jimmy?”. C'è
un silenzio troppo innaturale. "Jimmy?".
“Sono
qui”.
MaryJane
apre gli occhi. Tira un sospiro di sollievo. Di fronte a lei, in piedi,
Billie la sta fissando.
Non l'ha sentito arrivare. Non ha sentito I suoi passi.
Si
sente arrossire. L'ha sentita gemere il suo nome.
“Pensavo
non tornassi”, dice con tono fintamente indifferente,
raddrizzandosi. Per qualche
istante prova a fare il viso duro. Tipicamente suo, tipicamente
falso.
“Sono
qui”.
Billie
si siede acccanto a lei. In mano ha qualcosa di scuro. Lo solleva
aprendolo e poi delicatamente lo posa sulla spalle di MaryJane. Lei
lo fissa, sorpresa. La maschera è già scomparsa.
“Hai
detto che avevi freddo”, mormora lui.
MaryJane si stringe la giacca di pelle di Jimmy.
“Grazie”
sussurra lei, fissando gli scalini.
Billie
la guarda. Sotto la luna. Sotto il cielo. Sotto le stelle. Sopra un
mondo troppo grosso. E lei è così piccola. Una
fitta alla pancia lo prende improvvisamente. E lui non se la sa
spiegare.
Vorrebbe abbracciarla, stringerla così forte da mozzarle il
respiro, poter sentire ogni sfumatura del suo profumo e avvertire il
battico cardiaco pompare assieme al suo. Le sembra assurdo, ma quella
ragazza improvvisamente gli rappresenta tutto. Esagerato, si
sussurra da solo. Forse. Ma non può controllare quello che
sente. E quello che sente nemmeno lui riesce a classificarlo.
Allunga
la mano, e gliela poggia sotto il mento. Entrambi trattengono il
fiato.
Billie le solleva dolcemente il viso. Lei alza lo sguardo, e gli punta
le sue iridi brillanti addosso. Gli smeraldi di Billie ricambiano, e
ora, entrambi gli sguardi luccicano.
Sbatte
le palpebre, e col viso si avvicina. Ora le può vedere
benissimo quel neo che tra di lato, tra il naso e la bocca.
La sente agitarsi sotto la sua mano, e continua a
guardarla. È
può vedere perfettamente cos'ha dentro gli occhi. Senza il
minimo
sforzo, senza la minima supposizione.
Con le
dita comincia a carezzarle il capo. I capelli sono morbidi, e da quella
distanza
può anche supporre che shampoo usi. Il profumo è
così
intenso che le sue narici non riescono a sfuggirci. Sa di mare.
Quell'odore penetrante che hanno solo le spiagge al tramonto.
Billie
curva la testa. La sua guancia ora sfiora quella della ragazza.
Lentamente le scorre lungo la mandibola, finchè la sue
labbra possono
sfiorarle le orecchie. Le solletica col naso, facendola sorridere.
Sorride
anche lui. Lei se ne accorge, e fa una risata bassa. È un
suono bellissimo.
Ora il
profumo di mare è ancora più intenso.
Billie alza il braccio che non le
sta accarezzando le testa, e la stringe. Con la mano va a stringerle i
fianchi. Poi le soffia un leggero bacio nell'orecchio. Scende
leggermente con la testa e schiude le labbra. Comincia a
mordicchiarle il lobo. Ora avverte anche lei quello strano mal di
pancia. Posa lo sguardo a terra, dove c'è
la sua mano smaltata di rosso. Trema. E lei nemmeno se n'era accorta.
Alza le
braccia e stringe Billie a sè. Non ha più paura,
nemmeno vergogna. Ha solo voglia di sentire il suo corpo contro il suo.
Gli posa la testa sulla spalla,
e Billie abbassa anche l'altra mano, stringedola. Per qualche
idilliaco istante, tutto sembra fermarsi.
Entrambi
si sentono bene. Il motivo non lo sanno. Ma freddo non fa
più.
E a occhi chiusi, tra le braccia l'uno dell'altra, il mondo
è in
pace.
Le dita
di MaryJane sono strette alla maglietta di Billie, cercando appiglio.
E lui la accoglie, stringendola ancora più forte ogni
istante che passa, come farebbe con una bambina che piange disperata.
“Jimmy...”
sussurra lei.
“Dimmi
piccola”.
Lei fa
un sospiro. Dentro di lei c'è di nuovo il timore di parlare,
di esporsi
troppo.
“Prima
h0 avuto paura”.
Billie
apre gli occhi. Non sa che lei non vorrebbe farlo mai più.
“Perchè?”
“Ero
sola”. Non avrebbe voluto dirlo. Ma qualcosa le dice che
può essere sincera. Con lui solamente.
Billie
le accarezza le testa, poi la spinge delicatamente lungo l'incavo del
collo. MaryJane si lascia condurre, trovandosi tra l'avambraccio che la
culla e la maglia
calda di Jimmy. Si sente a casa. Improvvisamente sa che lì
c'è
la pace. E fa caldo, dentro di lei.
“Ora
stai bene?”
“Sì". Per qualche
istante, tace. Cerca un coraggio che non crede di avere. Ma poi le
parole escono, e lei non fa niente per fermarle.
"Sai perchè?”
“Perchè
piccola?”.
MaryJane
sorride. Stringe l'abbraccio ancora più forte. Vorrebbe
tanto che le sue braccia lo avvolgessero così potentemente
da fargli mancare il respiro. Non sa che gli manca già, e
non per l'abbraccio.
“Perchè
sei qui”.
In quell'istante, a entrambi
qualcosa di caldo scende lungo lo stomaco. E il mal di pancia diventa
leggerissimo. Cos'è? Non
lo sanno. Lei non lo sa. Billie suppone. Eppure non vuole rispondersi.
Vuole solo godersi il prato e il cielo tra le braccia di
MaryJane. E ora, il mondo pare davvero meraviglioso.
“Ci
sarò tutte le volte che vorrai,
prometto”.
Billie le dà
un leggero bacio sulla testa. Le mani di lei si stringono ancora
più forte.
"Sono qui piccola"
"Lo
so Jimmy. Non ho paura".
Billie
sente le sue labbra curvarsi in sorriso.
Richiude gli occhi.
----
Ciao faaan! Sono
tornata! So che ne siete immensamente felici xD
Allora, che ne dite di questo capitolo?
Andando avanti con la storia sto cercando di svelare al meglio la
figura di Whatsername... Vedrete, non ci vorrà molto e
svelerà a Billie la sua storia.
Prometto anche che mi impegnerò a aggiornare più
velocemente. =) =)
Occhei, ora passo alle recensioni! Sarò sintetica
perchè devo fare i compiti, vi avviso. xD
WithLove:
ciao cara! Grazie per i complimenti! Ti dico un segreto, anche io giro
ancora le sigarette... E' una stupida illusione che qualche desiderio
si avveri... Però è bello =)
Spero recensirai anche questo capitolo! Ciao, un bacio =)
BJgirl:
Ahah, a chi lo dici... Anche io pagherei oro per essere al posto suo, e
far perdere la testa a Billie... Comunque tranquilla, a me basta solo
sapere che leggi e ti piace... Un bacio, ciao! =)
Kumiko_Chan_: Heiii! Credemi, le
tue recensioni mi fanno nascere un sorriso enorme sul viso... *-* Sei
davvero dolce... Effettivamente anche io lo classifico come capitolo
sognante.. Anche se non è il termine giusto..
però lascia quest'impressione. Grazie ancora per i commenti,
davvero... Non scherzo dicendo che mi fai felice quando commenti... Un
bacio grande grande! =)
801_Underground:
Ma ciaooooooooo *-*
Che gioia, mi commenti tutti i capitoli... Ahah, su MaryJane concordo..
E' figa e ribelle... Farà perdere la testa a Billie, te lo
dico.. Gliela sta già facendo perdere ora... Non si nota
vero? xDD
Per la slash, ti dico, nemmeno io ne sono una grande fan.. Ma casualmente
ho avuto un'idea illuminante, e sto scrivendo.. Solo che non sono molto
brava a descrivere Mike e Billie in intimità, ecco. xD
Sappi che aspetto con ansia il continuo della tua.. Devo sapere cosa
dice Adrienne a Vix!
Ciao mon petite, alla prossima *-*
Last thing: non fotterà un calzino a nessuno, ma ho scritto
una nuova storia... Se vi va passateci =)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=500911&i=1
Ciaooo =)
|
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Capitolo 6 *** Put me on the hell with a kiss ***
MaryJane cammina silenziosa lungo
i vicoli della città.
Non c'è nessuno che cammina con lei. È sola. Un
po' come sempre, d'altronde. Può sentire solo il rumore dei
suoi passi che battono il terreno.
Alza gli occhi, e fissa il cielo. È spento, anche le stelle
lo sono. Sono piccoli puntini che però non ha hanno colore.
A volte crede di essere daltonica. Certe volte il mondo sembra perdere
tutta la sua saturazione, e diventare trasparente. Capita in notti come
queste, quando sembra che non valga la pene vedere le luci.
Non sa che ora sia. E comuque non importa. Devia il suo percorso e
entra in centro.
Molti passi e stelle dopo, arriva di fronte all'aereoporto. Fissa
quell'edificio, e poi alzando lo sguardo, incontra un'aereo che si
allontana.
E il primo sorriso della giornata lo fa pensando che anche lei un
giorno sarà lì sopra.
6 luglio.
“Sei in condizioni
pietose” sentenzia Mike guardando Billie.
“Eh?”
- mormora l'altro alzando gli occhi.
“Ecco,
appunto”
“Non ho bevuto,
idiota”
“E' questo che
mi preoccupa”.
Billie alza il sopracciglio.
“Sei scemo?”
“No, sei tu che
mi sembri morto. Cazzo ieri sera non ti sei nemmeno ubriacato”
“Ed è
un male?”
“No.
Però è strano”.
Billie fa spallucce, poi torno a
guardare la televisione. Stanno facendo vedere un donna con due seni
esorbitanti tentare di rispondere a un quiz.
“Pensi a quella
là, non è vero?”.
Billie alza gli occhi. Improvvisamente è attento.
“Che hai
detto?”.
In realtà ha capito benissimo.
“Lo
sai”.
Billie sbuffa, poi abbassa di nuovo la testa. Mike lo sta guardando,
attendendo.
“Sì,
ok. È vero”.
Billie rialza lo sguardo. Mike
sorride, quasi compassionevole.
“Ti sei preso
una brutta cotta amico”.
Billie diventa paonazzo.
“No! Non
è vero. Non mi sono preso una brutta cotta”
“Nooo”
ironizza Mike. Poi sorride.
Billie ora è imbronciato. È tornato a guardare la
donna dalle tette enormi, e ha curvato il labbro all'ingiù.
E quando Billie curva il labbro all'ingiù non è
un buon segno.
Mike sospira.
“Billie”,
ma l'amico non risponde. E nemmeno lo guarda. “Billie, hei
Billie. Non fare finta di niente cretino!”.
Il moro alza gli occhi. Sembra scocciato.
“Dimmi”.
Mike sorride.
“Sai come si chiama?”
“No”
“Sai quanti anni
ha?”
“No”
“Sai da dove
viene, dove vive, chi sono i suoi ex e i suoi amici?”
“No. No Mike,
non so niente di lei”.
Billie abbandona la smorfia
arrabbiata per passare a una più triste.
“E' vero, non
sai niente. Ma non fai che pensarla, e sembra hai due occhi che nemmeno
puoi immaginare. Perchè non vai da lei?”
“Perchè
non so dov'è. Non ho nemmeno il suo numero di casa. Sembra
che sia un sogno. Non posso nemmeno chiedere di lei. Cosa dico?
'Scusate, dov'è MaryJane?'. Ma chi cazzo è
MaryJane? Anche volessi non posso trovarla”.
Mike scuote la testa. Billie
è davvero testardo quando si mette.
“Sai perfettamente dove
trovarla”
“E
dove?” mormora Billie.
“Mhm, forse una scala. Forse il
capannone dell'altro ieri” mormora ironizzando.
“Lei non
è più lì”
“Io mi sento che
lei tornerà, stasera. Perchè vuole
rivederti”
“No Mike. Io non
gli piaccio”
“Si
invece”
"Che
ne sai?".
Mike sbatte un pugno sul tavolo.
“Che ne so? Cazzo Billie, l'hai
conosciuta e ti rideva in faccia. Sono passati due giorni e ti
abbraccia e ha paura se ne te vai. È molto più di
quello che vedi”
“Io non vedo
niente Mike”
“E'
perchè sei ubriaco”
“Ti ho detto che
non ho bevuto”
“E chi parla di
quel genere di ubriacatura?”.
Mike sorride.
Billie lo fissa.
E improvvisamente, tutto
è chiaro.
-
Billie entra in mezzo alla festa.
C'è un sacco di gente. Corpi ammassati che si strusciano e
ballano, pogando sotto una cover dei Ramones.
Questo era uno dei rave che aveva sentito dire. Ma lui non vuole droga
stasera. È altro quello di cui ha bisogno.
Dividendo due ragazze che stanno andando ben oltre innocenti baci
lesbici, si avvicina ai divani. Sopra sembra esserci una grande orgia
di gente.
Ma lei non c'è. E lui deve trovarla. Continua a farsi spazio
tra la gente.
Dopo dieci minuti comincia a pensare che non ci sia. Infondo chi gli
hai mai assicurato che sarebbe venuta
Mike.
Ma Mike che cazzo ne sa? Improvvisamente gli viene voglia di tirare
calci al muro.
Decide che se entro venti minuti
non la trova va a comprare un pò di speed e si diverte a
modo suo.
Fa il giro della pista due volte, e si avvicina pure al palco. Ma non
c'è.
A un certo punto tira anche un pugno a un tipo che gli cade addosso. Ma
è troppo drogato per accorgersene.
Al quinto giro si arrende.
“Vaffanculo!” sbotta
incazzato.
Torna indietro verso la porta, per
cercare Mike.
Ma inciampa. Cade lungo steso a terra, con il volto spiaccicato al
pavimento.
Con le mani fa leva e si solleva. Sotto di lui c'è un corpo
rannicchiato. È un coglione che dorme, ecco
cos'è. Billie tira un pugno anche a lui, poi si rialza.
Nel farlo, si aggrappa a una piglia, e alzando gli occhi assieme al
corpo, il cuore li salta quasi in gola. Davanti a lui, contro il muro e
nell'ombra c'è MaryJane. Ha le palpebre chiuse, e sembra
essere in un mondo tutto suo.
Con il sorriso sulle labbra Billie
si avvicina. Ma non fa in tempo ad essere a mezzo metro da lei che uno
ragazzo con una cresta rossa lo anticipa.
Senza che lei faccia una piega comincia a baciarla, ficcandole
prepotentemente la lingua in bocca e palpandole con violenza il cavallo
dei pantaloni.
Billie rimane imbambolato a
fissarlo. A un certo punto, il tizio si porta la mano ai jeans e
sbottona la cintura. MaryJane se ne accorge, e con la mano lo spinge
indietro. Ma quello la schiaccia contro il muro, e le preme il fallo
contro la pancia, sorridendo follemente. Lei prova a dargli uno
schiaffo sulla schiena, ma il ragazzo è più
veloce, e le blocca le mani.
Come un bicchiere di vetro, Billie sente qualcosa rompersi dentro di
lui. E non fa nemmeno in tempo a ragionare che scatta in avanti.
Afferra il tipo per il colletto
della giacca e lo spinge indietro. Il ragazzo indietreggia che ancora
sorride. Tenendosi in equilibrio, fissa Billie, e sferra un pugno in
avanti, che lo colpisce al mento.
La sua testa vola all'indietro, e con il braccio, si appoggia al muro
per non cadere. Con il corpo piegato si porta una mano al volto. Lo
può sentire scivoloso e bagnato.
Con gli occhi carichi d'odio si
alza in piedi. In una frazione di secondo vede MaryJane con le iridi
spalancate fissarlo, poi scatta in avanti.
Afferra il tipo per la testa, e lo
curva in avanti, tirandogli un calcio in pancia. Quello si piega
all'indietro, e non fa nemmeno in tempo a cadere che due pugni gli
arrivano sulle guancie. Come una bestia Billie gli si butta sopra e lo
tempesta di schiaffi. Il tipo alza le braccia e cerca di ripararsi come
può. Ma non ci riesce.
Sopra di lui, Billie con gli occhi
ridotti a fessure e il volto sanguinante, continua a picchiarlo.
Non smette nemmeno quando si sente
afferrare da dietro. Una voce femminile che urla gli arriva
distantamente alle orecchie.
“Basta Jimmy! BASTA! Lo stai
ammazzando, smettila!”.
Poi due braccia lo afferrano, e lo portano all'ingiù. Billie
cade per terra, sul pavimento.
“MA CHE CAZZO TI PRENDE?”.
Riapre gli occhi. MaryJane è sopra di lui, e sta urlando.
Gira la testa di lato. Il ragazzo che ha appena finito di menare
è a mezzo metro, tramortito e sanguinante.
Fa per rialzarsi, ma la ragazza lo tiene incollato a terra.
“Rispondimi cazzo! Che che ti
prende? Sei fuori di testa?”.
Billie la fissa, come se stesse riprendendo lentamente coscienza di
sè.
“Ci ha provato
con te! Aveva il pene di fuori!”
“E
ALLORA?” Lei urla più di lui. “SONO
CAZZI MIEI JIMMY, ME LA SO CAVARE DA SOLA!”.
Billie la fissa. Improvvisamente si rende conto di aver un
pò esagerato.
“Io volevo solo
difenderti” biascica, a mò di scusa.
“NON LO DEVI
FARE! NON SEI NESSUNO PER FARLO, CAPITO?”.
Billie se la scrolla di dosso, e si rialza in piedi. Lei lo afferra per
le mani, rialzandosi assieme a lui.
“CHE CAZZO FACEVO, LASCIAVO CHE TI
STUPRAVA?”
“TI FACEVI I
CAZZI TUOI! NON TI DEVI INTROMETTERE NELLA MIA VITA, SONO CAPACE A
USCIRE DA SOLA IN QUESTE SITUAZIONI!”.
Billie la fissa, poi le allontana
le mani, che ancora lo stringono.
“Ma vaffanculo
và”.
Maryjane lo guarda, spalancando
gli occhi. Ma Billie sfugge al suo sguardo, e si allontana, facendo a
ritroso tra la folla.
Bel ringraziamento, pensa. Col volto corrucciato scansa le persone,
spingendole via.
Puntellandosi sulle punte dei piedi localizza l'entrata. Non
è distante, ma c'è un mare di gente tra lui ed
essa.
Sente il bisogno di girarsi indietro fare capolino nel petto. Una parte
di lui, la può avvertire, sta sperando che da un momento
all'altro una mano smaltata di rosso lo afferri. Un'altra parte,
però, sa che non lo farà mai. Perchè
MaryJane è orgogliosa. Quasi quanto lui.
In mezzo alla pista un ragazzo moro sta baciando una ragazza bionda. I
due ostruiscono il passaggio. Billie li fissa incazzato nero, sperando
che lo notino.
Ma I due sono così presi in effusioni che non si rendono
conto di niente.
Torna indietro, gli bisbiglia una voce dentro di
lui.
Billie
cerca di evitarla.
I due ragazzi continuano a baciarsi.
Torna indietro.
Perchè
non si levano? Non può nemmeno fare il giro intorno.
C'è troppa gente.
Torna indietro.
Qualcosa
nel petto di Billie scoppia.
“LEVATEVI DAL
CAZZO!” urla ai due. La coppia si separa, e fissano Billie
attoniti. Ma non hanno nemmeno il tempo per dire qualcosa, che il moro
li ha già superati, passandoci in mezzo.
A
suon di spintoni e pugni, Billie arriva in prossimità della
porta. Con la mano la apre, e esce fuori, a grandi falcate.
Segue
il sentiero tracciato dal muretto.
La testa sembra scoppiargli. Lei è dentro, e lui
è fuori. E vorrebbe sopprimere quella schifosa cosa che le
impedisce di raggiungerla. Si chiama orgoglio. E sente di odiarlo.
Billie
sbatte un pugno sulla parete. Dalla bocca gli scappano parecchie
bestemie, e alza gli occhi al cielo. È pieno di stelle, di
nuove. E quei puntini luminosi sembrano essere lo sfondo delle sue
ultime serate.
Spostando lo sguardo un pò più in là,
Billie incontra la luna. È bellissima anche stasera.
Ma non è come MaryJane. La luna è candida. E
MaryJane è sporca, quasi quanto lui. Eppure sente
di preperire una bellezza peccatrice, piuttosto che un'immacolata
perfezione.
Torna indietro.
Billie guarda ancora la luna.
Poi si volta. Sì, tornerà indietro. Deve dirle
che si è ubriacato.
Deve dirle che sembra che i suoi occhi sembrano cannati, da quando l'ha
conosciuta. Deve dirle che ha paura anche lui del cielo. E deve dirle
che le stelle diventano punti vuoti se non c'è lei.
Deve dirle quello che gli ha
fatto capire Mike.
Comincia a correre. Fa freddo,
ma non gli importa. Quasi inciampa in un pezzo di legno. Poi svolta
l'angolo.
E va a sbattere contro una figura. Entrambi indietreggiano. Billie si
sbilancia. Evidentemente anche la persona davanti a lui correva. Si
raddrizza, e fa per guardarla in faccia, ma lei lo precede.
“Jimmy!”.
MaryJane è davanti a lui. Lo sta guardando, e i suoi occhi
brillano.
Billie sente il cuore saltare nel petto. Improvvisamente la gola
è secca. E le parole mancano. Ma ci prova, deve farlo.
Perchè sa che prima ha sbagliato.
“MaryJane scusa. Ascolta, devo
dirti una cosa... Io...”.
Ma non riesce a finire la frase,
perchè lei lo blocca, poggiandoli una dito freddo sulle
labbra.
“Promettimi una cosa”
sussurra lei, guardandolo fisso. Rimuove la mano, e trema. Billie se
accorge, contastando che trema a sua volta.
“Dimmi”
“Prometti. Promettimelo
Jimmy”.
La ragazza fa una pausa, dove
prende un respiro. Poi rialza lo sguardo.
“Non innamorarti mai”,
sussurra.
“Perchè?”
“Uccide”.
Billie degluitisce.
“Voglio morire di te MaryJane”.
E poi, ogni cosa sparisce. Per
qualche secondo il mondo si ferma. E quando rinizia, Billie si avvicina
alle labbra di lei.
E la bacia. Nel momento in cui le sue labbra sfiorano quelle che ha a
pochi centimetri, è certo di volare. È certo di
sostare sopra una distesa infinita, con mare e campi di grano mischiati.
Profumano le sue labbra. Si
salsedine. E il suo gusto è qualcosa di sconvolgente.
Mentre le lingue si avvicinano,
per poi riallontanarsi e giocare a nascondino tra due labbra vogliose,
Billie la stringe. Non vorrebbe lasciarla mai. Si aggrappa alle sue
spalle, e lei fai lo stesso, e in un secondo, sono diventati una cosa
sola.
Un miscuglio di emozioni e sensazioni. E non c'è nemmeno
tempo di riflettere. Perchè i loro pensieri sono diventati
analfabeti e dislessici contemporaneamente.
Uccidimi. Uccidimi. Billie glielo vorrebbe urlare.
Perchè vuole morire
ucciso da un suo bacio. Vuole essere soffocato da un'amore che
è pronto ad accogliere. E senza nemmeno ragionare, i due
finiscono distesi a terra.
Billie apre gli occhi. Maryjane è sotto di lui. Ed
è la cosa più sconvolgente del mondo, l'unica
cosa che valga la pena di essere vissuta. È un uragano che
lo travolge, e da cui non vuole essere salvato.
Uccidimi, ti prego. Fammi
morire di peccato, questa notte - con un bacio. E prometto che non
contasterò l'inferno.
Richiude gli occhi, e si
abbandona a quella tempesta di cui è vittima. Forse,
riflettendoci, l'inferno è sotto di lui.
Perchè le labbra di quella ragazza bruciano come i raggi
solari di mezzogiorno. Ma in quel momento, nessuno scottatura
può essere migliore.
Dopo un tempo infinito, dopo l'universo attraversato insieme, MaryJane
riapre gli occhi.
E dolcemente, con un morso a fior di labbra, si stacca. Fissa Billie, e
i suoi occhi sono talmente luccicanti che Billie ha paura di rimanere
accecato.
Lei è il mondo. In quel momento ne è
assolutamente certo. E la grandezza di questa affermazione gli toglie
il fiato.
MaryJane sorride. Ma i suoi occhi sono spaventati. Lo stringe
più forte.
“Sei pronto a morire
Jimmy?”
“Sei mi uccidi tu
sì”.
Il sorriso sparisce dalle labbra
di lei. E' davvero dispiaciuta, anche se lui non sa per cosa.
“Allora preparati a un'overdose
letale. E credimi se dico che non so se ne uscirai vivo”.
---
Ciao a tutti! Un pò
in ritardo, ma sono tornata.
Questo capitolo mi piace
davvero tanto... Ci ho messo molto del mio, ecco. =) Forse è un pò troppo lungo... Ma lascio a voi le
recensioni! =)
L'ultimo pezzo, quello del non innamorarsi mai, è il mio
preferito. Credo che nel prossimo capitolo, o in quello dopo, si
verranno a sapere più cose su MaryJane, e sul
perchè non si deve amare. Spero davvero che vi piaccia! =)
Comunqueeee...
BJgirl: ohhh
thanks you! Sei davvero gentile... *-*
E comunque, se ti può consolare, anche io sono senza giacca!
Che ne dici di questo capitolo?
WithLove: Mia
fedelissima, ciao! Volevi un bacio? Eccoti accontentata!
Che ne dici? Capitolo all'altezza delle aspettative? Spero di
sì, e spero di non essere stata troppo smielata!
Kumiko_Chan:
ciaoooo! Che gioia leggere la tua recensione, temevo non commentassi =(
Sai cosa adoro di te? Che per ogni recensione, tu mi scrivi la canzone
che sentivi... Ti prego, fallo fino alla fine, è una cosa
che mi piace un sacco *-*
MaryJane pian piano sta uscendo alla scoperto.. Ma ci vorrà
ancora un pò prima che si faccia conoscere per quello che
davvero è...
Che ne pensi di questo capitolo? Rileggendolo mi è venuta la
paura di aver esagerato... Spero confermerai i miei dubbi!
Grazie ancora per ogni tua recensione, che mi riempie di gioia =) *-*
801_Underground:
My darliiiing *-*
Tranquilla, prediti tutto il tempo che vuoi per recensire.. Io ti
aspetto *-*
Per rispondere alla tua domanda, ho in mente un momento specifico per
svelare il nome... Ed è più avanti. Per ora mi
piace che siano Jimmy e MaryJane, e non Billie e comesichiamalatipa =D
Comunque guarda come ho aggiornato in fretta dalla tua ultima
recensione! Sei contenta? Sappi che comunque io aspetto ancora il
continuo della TUA
storia... Che mi manca immensamente ç_ç
Quando puoi ti prego aggiornala!
Alla prossima cara! *-*
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