Chloe.

di Chloe Dreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo giorno. ***
Capitolo 2: *** Nuova attrazione. ***



Capitolo 1
*** Primo giorno. ***


CHLOE. 
Ciao a tutti. Mi chiamo Gloria e questa è la mia prima fanfiction, quindi siate clementi ma soprattutto commentate e consigliatemi in tanti, perchè sono totalmente inesperta. Questa storia è nata da un nome "Chloe". L'ho letto un giorno su una locandina, e mi sono innamorata di quel nome così sconosciuto e insieme dolce e coraggioso. Così ho deciso di scriverci su una storia, raccontando nel personaggio qualcosa di me e qualcosa di nuovo. Non so ancora bene come andrà avanti la storia, so solo che se l'apprezzerete continuerò a scrivere ancora.Vi ringrazio in anticipo per le recensioni (negative e postive) che sono sicura mi farete. Grazie. Buona lettura e..a presto (si spera!)
 
 
Sono sempre stata una grande sognatrice. Da piccola, immaginavo me stessa su un cavallo bianco, al fianco del mio principe azzurro, mentre varcavo le porte del mio immenso castello di cristallo.
I miei sogni erano naturalmente cambiati con il tempo. Al posto del principe azzurro sognavo un vampiro dannato e tremendamente bello, al posto del cavallo una limousine e il castello si era trasformato in un attico a Manhattan. Tutto sommato, l’essenza del sogno era la stessa. Essere felice. Felice e innamorata.
Nei miei 16 lunghi anni di vita nessuno era mai riuscito a darmi una risposta minimamente credibile quando chiedevo “cos’è l’amore?”. Mi guardavano con un sorrisetto compiaciuto e dicevano “lo capirai, lo capirai”. Bene, sarò stata stupida io, ma non avevo ancora capito un accidente. Proprio niente.
Ero una ragazza carina, secondo ciò che mi dicevano gli altri, e quindi piacevo ad un bel po’ di ragazzi. Ne avevo avuti di fidanzati, fin dall’asilo, ma..in nessuno di loro avevo trovato l’amore, nessuno di loro mi aveva fatto vibrare il cuore, nessuno di loro mi aveva fatto...amare.
Bertha me lo dice sempre “arriverà arriverà..”. Ma io non ci credo mica tanto. Bertha è la mia migliore amica. Invisibile. Ebbene sì, è la mia amica immaginaria. Siamo amiche dall’infanzia, e fino ad ora non c’è stato nessuno capace di sostituirla. Lo so, ho 17 anni e le diciassettenni non hanno amiche immaginarie. E se vi dicessi che..non credo ci sia nessuno in grado di fare l’amica come lo fa lei? Insomma. Lei è me. Io sono lei. E nessuno meglio di me sa darmi consigli. Ok, ragionamento contorto. In ogni caso, Bertha è la mia migliore amica. Punto.
L’unico altro mio vero amico è Mattew. Matt e io siamo amici fin da bambini. Giocavamo nel cortile della nonna al principe e alla principessa e io sognavo di sposarmi con lui. Sognavo.
Ora io e Matt siamo diventati pure vicini di casa, da quando i suoi si sono spostati nella villetta di fianco a quella di mia nonna. Già, io vivo con mia nonna. I miei sono..non sono più qui fra noi, ecco.
Io e la nonna viviamo a Forks, nello stato di Washington. Si, quella Forks. Quella di Twilight, di Edward Cullen e della sua meravigliosa famiglia. Quella della riserva dei Black, e dell’assurdamente splendido Jacob. Peccato che la vera Forks sia totalmente diversa. Non ci sono vampiri, non ci sono licantropi, non ci sono cose interessanti. Niente di niente. Piove incessantemente, e quando esce un fievole raggio di sole per me sono guai. Non sono abituata a stare al sole. Ho una pelle biancastra, anzi, pallida, e anche la minima luce solare mi potrebbe ustionare.
 
Chloe, svegliati! Chloe..è il primo giorno di scuola!
La nonna Margaret urlava dal piano di sotto, e io mi svegliai sobbalzando al suono della sveglia.
La prima cosa che mi domandai fu: perché avevo sognato la mia biografia? Dico, va bene essere grandi sognatori, ma nessun grande sognatore oserebbe sognare un libro con scritto la storia della propria vita. Avevo raggiunto proprio il fondo.
Chloe! Sbrigati!
Diamine, la nonna aveva una voce così squillante che mi obbligai da sola ad alzare gambe e testa dal letto e a dirigermi meccanicamente verso la porta. Ci andai a sbattere. Il mio solito piccolo incidente quotidiano.
Arrivo Margaret!
Gridai alla nonna, per farla smettere di urlare. Iniziai a scendere lentamente le scale. Vidi mia sorella Kate con la cartella sulle spalle, e mi sorrise teneramente. Le diedi un buffetto sulla guancia e la salutai.
Poi mi diressi in cucina.
La nonna era lì alle prese con i fornelli, nella sua tenuta da jogging. Una donna sulla sessantina d’anni, con occhi vispi e poche rughe, i capelli corti e biondi e un aspetto sempre impeccabile. Mi aveva preparato una tazza di latte e il toast alla marmellata come al solito. In due secondi avevo già divorato tutto. Mangio tantissimo, lo so, eppure sono magrolina come un fuscello. Sono totalmente strana, lo so.
Margaret iniziò a impartirmi i soliti ordini mattutini. Io porto a scuola Kate, tu ci vai con Ed.
Cosa? Io con quella? Ma siamo matti..? disse mio fratello guardandomi schifato. Edmund, che io chiamavo semplicemente Ed, era il mio fratello maggiore. Maggiore solo di un anno, sia chiaro. Ma trovava sempre il modo di ricordarmelo. A scuola era considerato un paladino, il ragazzo più figo e popolare del mondo. La realtà era che era solamente molto bello. Ed estremamente furbo. Io e lui non andavamo mai troppo d’accordo, come deve essere. Però lui era molto protettivo nei miei confronti, quando ce n’era bisogno. E a volte un po’ troppo invasivo.
Sbrigati che faccio tardi! gli urlai mentre risalivo velocemente le scale. Mi cambiai con la rapidità della luce, avevo già preparato i vestiti sulla sedia, e fui immediatamente pronta, davanti al portone di casa, pronta per dirigermi verso quel terribile edificio pullulante di anime in pena chiamato “Forks High School”.

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Capitolo 2
*** Nuova attrazione. ***


CHLOE
sono contentissima delle vostre recensioni per l'altro capitolo e vi ringrazio infinitamente per i complimenti. Questo capitolo è bloccato a metà, nel senso che non sapevo bene come dividerlo, e anche se questo taglio può conferire alla storia un aspetto banale. (lei che si innamora di lui, il ragazzo più bello) non vi preoccupate: non è così. Aspetto tante altre recensioni mi raccomando. Grazie.
Chloe chloe! Non ti immagini..chi è arrivato a scuola..
Venni assalita da Amanda e Celine, le mie quasi amiche, nel senso che erano semplicemente compagne di avventure, non qualcuno con cui mi potessi confidare sul serio.
Chi è arrivato a scuola?
Domandai con un sorriso nervoso, fingendomi interessata. Intanto raggiungemmo l’entrata della scuola, e individuai una massa di studenti attorno a qualcosa o qualcuno, che pareva essere la cosa più spettacolare al mondo.
Si chiama Carter Nathan Hinchinghooke. E’ il ragazzo più figo che abbia mai visto.
mi rivelò Celine, accennando con il capo  alla massa di persone che affollavano l’atrio. Il ragazzo più figo del mondo. L’avevo già sentita tremila volte quella frase. Ogni volta che arrivava un nuovo ragazzo a scuola, quello era il ragazzo più figo del mondo. A quest’ora avrei dovuto essere circondata da bellezze disumane. Ma non era esattamente così.
Non so chi sia questo diavolo di Carte Nathin..insomma come si chiama, so solo che devo correre dal professor Wilkinson prima che mi metta un'altra D in storia!
Dissi velocemente, e le salutai con un cenno della mano mentre mi dirigevo ad affrontare i fans di quel Carter Higinch..quel che era. Spintonai quante più persone possibili, ma per quanto potessi essere forzuta, sembrava che i miei sforzi fossero totalmente inutili.
Scusate devo passare..scusa..oh cielo mi dispiace..
Avevo schiacciato il piede di Jennifer McAdams, in persona. Bionda, altissima, snella. Una top-model anche senza volerlo. Mi avrebbe uccisa con le sue mani in altre occasioni, ma era evidentemente troppo impegnata ad ammirare quel tipo nuovo. Io non avevo proprio tempo per farmi firmare autografi, e dopo una strenua lotta contro quella massa di gente, riuscii a raggiungere l’aula di storia.
Professor Wilkinson!
Dissi con un sorriso nervoso e insieme dolce e compassionevole.
Ecco qui la relazione che mi ha chiesto..
Continuai poi, dato che sembrava essersi improvvisamente ammutolito, cosa strana per quell’uomo che aveva sempre e comunque qualcosa da dire. Appoggiai il fascicolo sulla sua cattedra, e aspettai una risposta. Il suo sguardo era rivolto fuori dalla porta, e non sapevo come richiamare la sua attenzione. Ma non mi fu necessario.
Signorina Davis..cominciò, lo sguardo sempre verso il corridoio..mi può spiegare cosa diavolo succede là fuori?
Disse, girandosi di colpo verso di me alle ultime parole.
E’ per quello nuovo. Spiegai pazientemente. Carter Nathan Higin..oh non mi chieda di ripeterlo per favore! Comunque è per quello lì…dissi indicando noncurante fuori dalla porta. Il professore non si girò nemmeno. Fece una faccia rassegnata, e appoggiò la testa sul gomito, goffamente. Poi disse stanco:
Signorina Davis, può andare.
Fui molto felice di quel congedo, e mi dileguai velocemente nel corridoio, sparendo alla vista offuscata del professore. Il corridoio era ancora affollato, ma al suono della campanella, furono tutti risucchiati nelle classi rispettive, me compresa.
Entrai nell’aula di storia insieme al massiccio gruppo della squadra di football, e tra questi individuai una folta chioma riccioluta e bionda, che riconobbi come quella di Mattew. Lo lasciai chiacchierare con i suoi amici: avevamo deciso che era meglio evitare di invaderci reciprocamente gli spazi. Raggiunsi in fretta il mio banco, in quarta fila, e, dopo aver appoggiato la mia borsa sul tavolo, mi sedetti velocemente perché non avevo intenzione di ascoltare né i pettegolezzi di Jennifer e delle sue compari, né tantomeno le discussioni sul football di Mattew e gli altri. Estrassi il mio diario dalla borsa, e ne osservai la copertina lucida e consumata prima di aprirlo. Attraverso quel libricino consumato io parlavo con Bertha. O meglio, il mio diario era Bertha e Bertha..il mio diario. Iniziai a scrivere, il professore non era nemmeno entrato e a nessuno importava ciò che facevo, quindi, mi dedicai solo ed esclusivamente a Bertha.
“Cara Bertha..mi sento sola. So che inizio tutte le volte con questa frase, ma è così. E’ la verità. La pura verità. Mattew non capisce. Dice che è solo un sentimento da adolescente, che lo provano tutti e che non è niente di che. Ma io so che non è questo il mio problema. Il mio problema è che sono circondata da miliardi di amici eppure..mi sento infinitamente sola. Sola. Sola. Sola. Sola.
In più, credo di essermi allontanata ancora di più da Matt. Ci salutiamo per i corridoi, ci chiediamo “come va?” a mensa e basta. Non parliamo più come una volta. Ricordi..? Eri gelosa perché pensavi ti stesse sostituendo. Bhè non ti preoccupare. Nessuno ti può sostituire.
Oggi è arrivato un ragaz..”
Hey è libero il posto?
Fui interrotta da una voce. Profonda, cristallina, limpida. Sensuale, aggressiva, provocante. Era una voce maschile. Alzai lentamente lo sguardo, timida e un po’ intimorita.
Oh mio dio. Era davvero il ragazzo più figo del mondo.

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