One word, one fic

di white_kahlan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A... Ancora ***
Capitolo 2: *** B... Beauty ***
Capitolo 3: *** C...Choji ***
Capitolo 4: *** D...Dream ***
Capitolo 5: *** E...Esuberanza ***
Capitolo 6: *** F...flower ***



Capitolo 1
*** A... Ancora ***


Ancora

“sei ancora qui?” lo rimproverò.

“…”

nessuna risposta considerò i richiami di lei.

“e non fare finta di dormire!”

lo ammonì.

“cosa vuoi seccatura!”

le urlò stanco spostandosi su un fianco.

“andiamo, ho voglia di un gelato!”

disse sorridendo con un’aria da bambina felice.

“come scusa?”

chiese lui mettendosi a sedere.

“G-E-L-A-T-O Shikamaru, G-E-L-A-T-O.”

scandì bene lei indicando al ragazzo le sue labbra, avvicinandosi un poco.

Lui distolse lo sguardo imbarazzato grattandosi la nuca.

“Su cammina!”

continuò vivace lei incamminandosi saltellando verso la gelateria.

Lui si alzò dal prato.

Ancora una volta non aveva saputo dirle di no.

Ancora una volta si era reso conto di non poterle dire di no.

Ancora una volta capì che l’amava da quando avevano preso il primo gelato insieme, dodici anni prima.

E ancora una volta la seguì.

Perché ancora una volta non poteva non farlo.

Note: 

nelle 100 parole non ci sarei mai stata ^^ perciò questa sarà una raccolta di flashfic, ispirata alle lettere dell'alfabeto.. 

era da un  po' che volevo cimentarmi in quest'impresa.. spero di risultare piacevole e di non deludere nessuno..  

vi chiedo scusa in anticipo per ciò che ne uscira!! ^^ baci Marti

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Capitolo 2
*** B... Beauty ***


Beauty

“Quadrato”

esordì divertito Kiba

“ehm… Naruto!”

rispose Lee dopo essersi concentrato, facendo arrabbiare il biondino che cercò di scavalcare il tavolo per picchiarlo mentre l’altro faceva strani gesti.

“dai Naruto è solo un gioco!”

disse ridendo la sua compagna di Team cercando di calmarlo.

“uffa…”

si limitò a sbuffare il ragazzo lasciandosi cadere sulla sedia

“non mi difendi mai Sakura-chaaaan!”

si lamentò, benché nessuno dei suoi amici si interessasse a lui.

“tocca a me ora!”

fece Lee alzando un pollice pensando a una parola. Il gioco consisteva semplicemente nell’associare alla parola data una persona. Può sembrare stupido all’inizio ma man mano che si beve diventa sempre più divertente, o per lo meno era quello che aveva assicurato Kiba.

“forza!”

disse tirando un pugno all’aria

“Sakura-chaaan!!”

 gridò Naruto senza neanche pensarci

“se non la smetti di gridare te lo faccio vedere sul serio quanta ne ho di forza”

disse la rosa diventando improvvisamente gigantesca quanto infastidita, il che promosse un’altra risata di gruppo mentre il biondino veniva mal menato per la quarta volta in quella serata.

Toccava a Shikamaru rispondere ora.

Aspettò la parola di Naruto ma qualcuno lo deconcentrò. Dalla porta di ingresso una ragazza bionda dava le spalle al loro tavolo e appendeva il cappotto.

Il moro rimase rapito da quella visione col bicchiere alle labbra.

“bellezza!”

 esordì Naruto massaggiandosi la nuca.

Ma Shikamaru era troppo concentrato su qualcos’altro, o meglio su qualcun altro.

“bellezza Shikamaru dai non è difficile!” sbuffò il biondo impaziente.

Le richieste di Naruto si facevano più insistenti mentre Choji aveva notato l’ espressione persa nel vuoto dell’amico. La  giovane si voltò e rivolse un sorriso nella loro direzione, salutandoli.

Choji sorrise.

“Ino?”

sussurrò sorpreso il Nara. Senza sussurrare troppo infondo.

“uhhhhhhhhhhhhhh”

il tavolo scoppiò in rumorose risate e battutine che facevano capo a Kiba.

“ciao ragazzi, scusate il ritardo, mi sono persa qualcosa di divertente?”

disse angelica lei

“ahah il Nar..ajfdoo” tentò Kiba

“no, assolutamente”

risposero prontamente il Nara e Sakura sdraiati sopra al moretto, mentre Choji sogghignava divertito.

 

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Capitolo 3
*** C...Choji ***


Choji

 

La sagoma di un ragazzo in carne si stagliava sull’orizzonte d’orato.

In mano un pacchetto di patatine e sul viso un’espressione beatificante e tranquilla.

Sedeva a gambe incrociate sorridendo, come se stesse aspettando qualcosa di cui conosceva l’evolversi.

Dopo poco una ragazza bionda infuriata si dirigeva verso di lui.

“choji, oh grazie a dio ti ho trovato! Lo sai cosa mi ha fatto? Cioè quel ragazzo è assurdo io ahhhhh!!”

Il ragazzo paffutello la osservò continuando a mangiare lentamente il suo snack mentre la giovane kunoichi si lasciava cadere sull’erba accanto a lui raccontando tutti i particolari.

“come al solito è… è… il solito ecco! Choji ma perché non se ne accorge?”

Il giovane annuì, poi le disse con una mano sulla spalla

“vedrai che si sistemerà tutto, sai com’è fatto prova ad andargli incontro”

La giovane si asciugò le lacrime e lo ringraziò prima di sparire dietro al boschetto che riportava in città.

 

Dopo qualche minuto apparve un ragazzo moro, coi capelli raccolti in una coda, dall’espressione furente.

“Choji, amico, non immagini che pomeriggio di inferno!”

Choji lo osservò lanciarsi sul prato e mettere le mani dietro la nuca.

Lui era più silenzioso della bionda,

ma ugualmente l’amico sapeva ormai distinguere le tonalità del suo tacere.

Infatti non si sorprese quando dopo mezz’oretta il moro aprì bocca

“che razza di seccatura. Devo andare a scusarmi vero?”

Il ragazzo paffutello sorrise mentre vedeva l’ombra del giovane allontanarsi di schiena con un braccio alzato in segno di saluto.

 

Giorno dopo, stesso luogo.

Ino spuntò dagli alberi correndo ad abbracciare l’amico.

“Cho… stavo andando a scusarmi quando, quando l’ho visto con lei.. Cho non sai come sto male.. “

Il ragazzo sollevò lo sguardo al cielo mentre con un braccio cingeva le esili spalle della bionda consolandola. Non poteva fare altro, avrebbe potuto dirle come stavano le cose, ma non poteva intervenire rivelandole che quella ragazza non era niente per lui.

La giovane si allontanò con un sorriso amaro sulle labbra.

“meno male che ci sei tu Choji”

Disse prima di scomparire fra gli alberi

 

L’ombra del nostro grazioso amico si colorava del rosso del tramonto, mentre un’altra ombra più esile lo affiancava.

“ma cos’ha quella ragazza nel cervello secondo te? E se non la vedo sono misogino e se sto parlando con qualcuno impazzisce e se la rincorro scappa, se le parlo per scusarmi mi insulta,  ma che cavolo devo fare mendokuse!”

“prova a dirle la verità”

esordì il paffutello.

“si come se ricambiasse, ma che sciocchezze vai dicendo. Le donne sono solo seccature”

L’Akimichi rise.

Lui sapeva che le donne di cui parlava l’amico in realtà si chiamavano Ino e le seccature derivavano dall’irrealizzato desiderio di avere Ino.

 

Terzo giorno, stesso posto.

“ciao Cho” fece il moro tirando un calcio a una pietra, disintegrandola.

“cos’è successo Shika? Qualcosa non va?”

“niente, assolutamente niente”

Il volto di Choji si rattristì, il niente voleva dire tutto.

Anzi probabilmente voleva dire Sai.

Shikamaru tirò un pugno al verde prato fiorito, senza rovinare neanche un bocciolo.

Poi si alzò ringraziando l’amico.

 

Quarto giorno. Choji si era stufato.

Il luogo era lo stesso ma lui non c’era.

O meglio non era visibile.

Ino corse piangendo al centro del prato, smarrita senza la presenza dell’amico.

Shikamaru la vide dalla parte opposta e le si avvicinò preoccupato.

Lui non l’aveva mai vista piangere.

Choji li vide parlare.

Poi osservò la mano di lui accarezzare le lacrime di lei e lei lanciarsi tra le braccia di lui.

Poi due ombre si fondevano in una sola nel rosso del tramonto.

 

Choji mangiò una patatina.

D’ora in poi le avrebbe gustate senza troppi pensieri.

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Capitolo 4
*** D...Dream ***


Dream

Ino?”

 domandò una ragazza dai capelli rosa all’amica seduta accanto a lei.

Nessuna risposta.

“Ino?”

 riprovò l’amica, cominciando a perdere la pazienza.

“ma insomma Ino!?”

sbottò infine.

La bionda girò il viso verso la rosa come se avesse appena udito un suono lontano.

“mh?”

Mugugnò assente.

“hai lo sguardo perso su quei cespugli da quando ho iniziato a parlare, scommetto che non hai sentito neanche una parola, ti sei forse innamorata?”

domandò maliziosa la rosa, punzecchiandola.

“oh scusami Sakura, credo di essere un po’ distratta oggi”

disse sinceramente dispiaciuta voltando lo sguardo verso il cielo, in modo atono.

Dispiacere e calma di solito non facevano proprio parte della personalità di Ino, e Sakura lo sapeva bene.

“cosa c’è che non va?”

 chiese allora la rosa mettendole una mano sulla spalla.

“ho fatto uno strano sogno stanotte… mi ha come… come angosciata, credo” affermò la Yamanaka fissando le sue mani, che avevano preso a gesticolare, come se avessero voluto spiegare per lei quali erano le sue sensazioni.

Sakura aggrottò la fronte.

“prova a raccontarmelo”

propose l’amica avvertendo la sua confusione, sorridendole per incoraggiarla.

“beh ero in un giardino… pieno di fiori… e con un grande trono al centro tutto intrecciato di boccioli di rose bianche e gigli… e io avrò avuto dieci anni… avevo una corona troppo grande per la mia testa e una collana di perle che mi arrivava alle ginocchia…”

“fino a qui tutto normale”

fece Sakura sospirando stranita, questo lo chiamava un brutto sogno?

“e fammi finire fronte spaziosa!”

articolò la bionda ritrovando un po’ di carattere.

“quindi ero una principessa, ovviamente. Però sembravo triste e allora i miei sudditi, che eravate voi” aggiunse velocemente ignorando il “cosa?!” e l’espressione inferocita di Sakura.

“facevano di tutto per rallegrarmi ma senza successo. Neppure Sai e i suoi complimenti mi avevano rallegrata. Nemmeno le tue litigate con Naruto, nemmeno Choji e neanche Kiba con le sue “lusinghiere” avance” concluse sospirando.

 “ cosa potrà mai voler dire?” chiese poi all’amica.

“non ne ho idea” rispose infine quella, facendo rabbuiare il viso della Yamanaka.

“so solo che non mi piace vederti così”

aggiunse poi, afferrando quanto fosse profondo il sentimento di angoscia dell’amica.

“neanche a me”

disse sospirosa la bionda, prima di nascondere il viso in un abbraccio.

 

Tornando a casa approfittò della solitudine per interrogare sé stessa.

Si sentiva tremendamente incompleta a causa di quel sogno. E non ne spiegava la ragione.

Anche quella fuggiva dalle sue dita come se non fosse ben definita per essere afferrata.

 

Shikamaru camminava verso casa quando vide le spalle della compagna di team. La chiamò, ma non ottenne risposta.

Allora le apparse davanti e poggiandole un dito sulla fronte la guardò negli occhi infastidito.

“potresti anche rispondere. E salutare. Seccatura”

Gli occhi di Ino si illuminarono come attraversati da un lampo.

Si sentì sollevare.

Mise una mano al cuore e fece un respiro profondo, pieno, totale, completo.

Il senso d’angoscia era svanito.

Sorrise e abbracciò l’amico, che a quel punto si sentì veramente confuso.

Ecco cosa le era mancato in quel sogno.

L’essere chiamata seccatura.

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Capitolo 5
*** E...Esuberanza ***


Esuberanza

Due ragazzi camminano lentamente lungo una strada affollata.

Uno ha l’aria stanca, l’altro ha la testa dentro al suo pacchetto di patatine.

D’improvviso una figurina viola corre a grande velocità verso di loro.

“quella è… Ino?”

domanda il ragazzo con la bocca piena.

“mh?”

fa lui alzando lo sguardo.

Neanche il tempo di rispondere che l’uragano biondo li raggiunge saltellando allegra intorno a loro.

“ciao ragazzi!! Vi stavo cercando, sono tornataaa!! Vi sono mancata vero?! Ho appena visto Sakura-chan e mi ha aggiornato sugli ultimi pettegolezzi, avete saputo della relazione segreta del maestro Kakashi? Sakura dice che non si sa chi sia la fortunata ma probabilmente non è del villaggio, diamine come sono curiosa! Credo che andrò a chiedere a Ten se ne sa qualcosa… Oh Choji ti devo raccontare un sacco di cose riguardo a quello strano villaggio dove abbiamo soggiornato al ritorno dalla missione, si mangiavano dei piatti veramente buonissimi! Ah! e a proposito la missione è andata benissimo, grazie per avermelo chiesto eh! Diamine che razza di amici… ahhh gli uomini…” piccola pausa “Sinceramente sono un po’ stanca ora che ci  penso, perciò credo che adesso andrò a riposare un po’, non vi offendete vero? Vi darò i dettagli più tardi… ci vediamo dopo allora? Mangiamo insieme vero?” domanda la furia bionda nel giro di pochi secondi, con un gran sorriso allegro in volto e le mani che ancora gesticolano freneticamente nonostante abbia smesso di parlare prima di congiungerle in segno di preghiera.

Shikamaru e Choji hanno un aria sconvolta, come se un autobus li avesse  appena investiti o Sakura li avesse picchiati.

Il ragazzo col codino si chiede come possa la bionda riuscire sempre a parlare così tanto senza mai prendere fiato, probabilmente lo ha nel DNA, si risponde, come tutte le donne del mondo.

Che seccatura.

Choji fa cenno di si col capo all’amica, troppo rintronato dalle parole che gli suonano ancora nella testa, 
e vorticano tutte intorno a “piatti buonissimi” e “mangiamo assieme” senza prendere un significato concreto, per aggiungere altro.

“allora?!”

chiede lei con aria imbronciata guardando Shikamaru che non le ha ancora risposto.

“mendokuse Ino…Bentornata ”

proferisce lui, sospirando, per poi rivolgerle un sorriso furbo che nessuno, eccetto lei, potrebbe cogliere e capirne il significato.

La bionda sorride e arrossisce appena, poi si gira incamminandosi verso casa.

Fa un passo e si ferma.

I due amici la osservano dubbiosi.

Lei volge il viso con una calma che non le appartiene e dolcemente sussurra

mi siete mancati anche voi, Shika-kun

prima di regalargli un lento sorriso.

Il ragazzo è rapito dai suoi gesti delicati.

I muscoli del suo viso sono contratti in modo permanente in un sorriso da stupido, e lui lo sa.

Lei svolta l’angolo, lui chiude gli occhi.

La luminosità di quel sorriso rallentato non lo lascerà dormire stanotte.

“Mendokuse”

sospira rassegnato scuotendo la testa,

 

 

mentre Choji ride.

 

Note:

Siamo alla E… come sto andando?

Vi annoio??

Dico solo che mi sono divertita a scrivere questa fic, soprattutto nello sproloquio di Ino, ehm si può dire che in questo genere di cose sia un’esperta, del tipo soffocare le persone con le parole.

Non è colpa mia se mi viene in mente tutto insieme!! :)

invece Ino è semplicemente energia allo stato puro e lo scopo  era far capire che a Shika piace e le manca la sua esuberanza ma la ama anche quando rallenta un attimo e ferma il mondo solo per lui. Spero di aver centrato l’obiettivo ;)

Mi sembra palese che Choji SAPPIA.

Alla prossima

Marti

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Capitolo 6
*** F...flower ***


Flower

 

“tieni”

fece Shikamaru dando quasi un pugno nello stomaco a Ino,

preoccupandosi di guardare accuratamente nella direzione opposta.

“ehi ma fai attenzione!”

rispose lei prima di accorgersi che cosa il giovane le stesse “porgendo”.

“u-un fiore?”

Domandò scettica, la mano di lui ancora sulla sua pancia, serrata a pugno intorno a un esile stelo verde.

“mah, tu che dici?”

Rispose irritato e imbarazzato lui.

Le gote di lei si colorarono di rosso mentre cercava di realizzare che effettivamente Shikamaru le stava regalando un fiore.

“g-grazie”

Fece imbarazzata allungando la mano per prenderlo.

Fu in quel momento che le loro dita si sfiorarono

e i loro sguardi furono spinti a intercettarsi,

a causa del brivido che li scosse dentro entrambi.

Lei avverti la sua stretta forte e sicura.

Lui la delicatezza del suo gesto.

I sensi annebbiarono le loro menti per qualche secondo

prima di essere riportati alla realtà dalla voce di Kiba.

“Ehi, Nara e la Yamanka si tengono per mano! Venite a vedere!”

Ino gli lanciò un’occhiata assassina mentre Shikamaru si affrettava ad annullare il contatto,

prima di voltarle le spalle impacciato.

Lei sorrise dolcemente a quella manifestazione di imbarazzo e allungò una mano verso di lui. 

“grazie Shika”

Sussurrò sfiorandogli il giubbino da Chunin con un gesto delicato,

e di nuovo quella dolcezza lo fece emozionare.

Si voltò, e non poté fare a meno di pensare che fosse

quella la sensazione che doveva provare un fiore,

quando il primo giorno di primavera veniva sfiorato dalla leggiadria di una splendida farfalla.  

 

 

Note:

ovviamente subito dopo Ino ha ucciso di botte Kiba ^^

comunqueeee… boh buona prima giornata di primaveraaaaa!! Anche se il tempo non è dei migliori…

scusate se sono stata troppo smielata, ma a volte trovo che siano quei piccoli gesti o sguardi che sembrano stupidi che invece ti danno le sensazioni più inaspettate… tipo due mani che si sfiorano…

vaaaabbeee..come al solito un vostro commento negativo o positivo che sia farà molto piacere!!

Grazie a Kiki e a Ryanforever, che non mi abbandonano mai e un ringraziamento a chi segue silenziosamente e chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e quelle da ricordare!

 

Un abbraccio

marti

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