Holidays Stories di EllenJenkins (/viewuser.php?uid=54187)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 31st October - Halloween Night ***
Capitolo 2: *** 24th & 25th - Christmas Eve & Day ***
Capitolo 3: *** 31st Dicember - Happy New Year ***
Capitolo 4: *** 14th February - S. Valentine Day ***
Capitolo 5: *** 14th March - White Day ***
Capitolo 1 *** 31st October - Halloween Night ***
Title: 31st
October - Halloween Night Anime/Manga: Vampire
Knight
Paring: KanamexZero Disclaimer: Non possiedo nessuno
dei personaggi di Vampire Knight Summary: Cross Kaien organizza una festa
per la notte di Halloween a cui partecipano sia la Night Class che la Day Class.
AVVISO: OOC -
Shounen-ai - Yaoi Note: La storia va avanti dopo la fine
dell’anime, ma Kaname, Yuuki e gli altri non se ne sono mai andati. Zero e Yuuki
sono tornati ad essere amici Attenzione!: Storia ad alto rischi di
carie, quindi preparatevi
31st
October - Halloween Night
-No Yuuki! Io non esco conciato così!-
Esclamò Zero da dietro la porta, chiusa a chiave, del bagno
nell’appartamento del preside Cross
-Avanti Zero! Sono sicura che stai
benissimo! Dai, non farti pregare!- Rispose la giovane purosangue cercando di
suonare il più convincente possibile senza mettersi a ridere. No, non per il
fatto che Zero sarebbe stato ridicolo se fosse uscito di li, anzi decisamente il
contrario, ma perché gli erano mancati i loro battibecchi e litigi.
Da quando aveva scoperto di essere una
Kuran aveva temuto che Zero non le avrebbe più voluto bene e si sarebbe
allontanato da lei. Per i primi tempi, circa un paio di mesi, era stato così.
Poi per fortuna avevano parlato e sistemato le cose tra di loro.
-Guarda che quel tono non ha effetto su
di me!- Urlò il ragazzo senza esserne però veramente convinto. In fondo non era
mai riuscito a dirle di no, ma sperava di resistere il più a lungo possibile e
magari riuscire a scampare a quella nottata
-Dai! Voglio solo dare un’occhiata!
Insomma Zero si tratta solo di un costume da lupo mannaro per la festa di
Halloween di questa sera! Non stai mica andando al patibolo-
-Chi ha mai detto che ci volevo andare a
questa dannatissima festa?!-
-Cavolo Zero sei il solito asociale! Noi
stasera andremo lì e ci divertiremo. Non voglio sentire obiezioni! E se non esci
di lì subito ti giuro che sfondo la porta!- Esclamò ma questa volta decisamente
esasperata. Zero guardò un attimo preoccupato la porta come se stesse guardando
Yuuki. Poi non sentendo niente sospirò di sollievo. In fondo stava
scherzando.
SBAM!
Forse aveva parlato troppo presto. Quella
ragazza faceva sul serio! Però non poteva uscire vestito così! Si sentiva
ridicolo!
-Zero … La mia pazienza ha un limite …-
Dannazione!
Ahhh, questo comportamento non era da
lui. Doveva avere coraggio e affrontare la situazione. Fece un respiro profondo.
Non sarebbe più scappato. Velocemente, per non perdere tutta la risolutezza così
faticosamente racimolata, fece scattare la serratura ed aprì la porta con un
gesto secco.
-Eccomi qui! Sei contenta? Avanti rendimi
in giro quanto vuoi!- Ma Yuuki non diede segni di vita
-O … mio … Dio- Queste
furono le uniche parole che la sua brillante mente riuscì ad elaborare in quel
momento. Insomma Zero … Zero era … semplicemente divino! Indossava pantaloni
neri decisamente stretti e attillati con attaccate diverse catenelle, una
maglietta nera, anch’essa aderente, sbracciata e con il colletto alzato. Al
collo e ai polsi portava un collare e due polsini di pelle nera borchiati. Per
concludere in bellezza un paio di orecchie e una coda da lupo dal pelo bianco
che sembravano dannatamente vere. Insomma un lupo mannaro decisamente
sexy.
Quando aveva visto quel completo in un
negozio di costumi aveva subito pensato al ragazzo e per due settimane aveva
aspettato con ansia questo momento. Sapeva ce gli sarebbero stati divinamente ma
così era … era troppo, decisamente troppo, quasi da essere
illegale.
Inconsciamente si portò le mani al naso
cercando di bloccare la cospicua perdita di sangue.
-Hey Yuuki stai bene? Dai ora vado a
cambiarmi e …- Incominciò ma fu subito interrotto bruscamente
-Non pensare neanche di
osare cambiarti! Ci siamo capiti?- Zero ammutolì ed annuì -Bene! Huh …
però manca ancora qualcosa … oh ma certo! Aspetta qui- Disse sparendo e
riapparendo di nuovo davanti a lui con le mani dietro la schiena nell’arco di un
paio di secondi -Avanti Zero. Ora chiudi un attimo gli occhi-
-N-Non credo di volerlo fare- Disse quasi
impaurito dal tono, oserebbe dire, sadico con cui la ragazza aveva pronunciato
quelle parole
-Non hai molta scelta. O collabori oppure
ti obbligo io-
-Va bene- Concluse sconfitto. Yuuki
ghignò
-Non ti preoccupare, ci vorrà solo un
attimo- Con un abile gesto passò una linea di matita sugli occhi del povero
ragazzo -Ecco ora sei perfetto!- Disse Yuuki soddisfatta osservando il suo
capolavoro
-Davvero? A me non sembra …- Disse poco
convinto
-Assolutamente! Stai tranquillo, farai
strage dei piccoli cuoricini di ogni ragazza presente al ballo- Rispose invece
Yuuki convinta delle sue parole
-Non starai esagerando giusto un
pochetto?-
-No, ne sono convinta al 100%!- Disse con
un sorriso a 32 denti
-Se lo dici tu- Disse scettico
-Certo che lo dico io! Comunque passando
ad altro che ne dici del mio costume?-
Zero la squadrò dalla testa ai piedi.
Indossava scarpe nere con un tacco di almeno 5 o 6 centimetri, parigine a righe
nere e viola scuro che arrivavano fino all’orlo della mini-gonna a balze nera
che era alquanto corta, una camicia nera e viola con le maniche a tre quarti e
una buona scolatura. In conclusione in testa portava un grosso cappello da
strega con la punta ripiegata di lato.
Se non l’avesse conosciuta bene avrebbe
detto che era pronta per rimorchiare. Ma in fondo forse non la conosceva più
come prima. Ogni tanto aveva come l’impressione di avere davanti un’altra Yuuki
… in effetti era così, anche se era cresciuta con lui in realtà era un’altra
persona. Non era Yuuki Cross quella bambina che dall’inizio era stata come una
madre per lui, ma Yuuki Kuran una purosangue, un vampiro, la sorella di Kaname,
la sua …
-Stai davvero bene, Yuuki- Le disse
infine
-Arigato! [1]- Sorrise ancora -Ora
andiamo, siamo già in ritardi per colpa di qualcuno …- Zero sbuffò ma seguì la
ragazza fuori dalla stanza del preside e successivamente fuori dall’edificio.
Quasi subito il ragazzo notò la presenza di qualcuno davanti all’entrata, come
se li stesse aspettando.
Non ci mise molto prima di identificare
quella persona come niente meno che Kaname Kuran. Doveva immaginarselo, dove
c’era Yuuki c’era anche lui … certo che stava dannatamente bene nel suo costume
da Dracula, forse un po’ banale ma chi meglio di lui poteva esserlo? I pantaloni
e la camicia nera lasciata aperta per i primi bottoni lasciavano poco spazio
all’immaginazione. In più il mantello sulle sue spalle gli dava un’aria
regale.
Lo vide sorridere a Yuuki quando lei gli
corse incontro, mentre lui rimase in disparte. Arrossì quando pensò a quanto
amasse vederlo sorridere, era qualcosa di più unico che raro e solo lei, Yuuki,
aveva quell’effetto su di lui. E questo gli dava non poco fastidio. Ma perché di
tutte le persone al mondo proprio di lui doveva innamorarsi? Non era
giusto.
Per qualche motivo Kaname non l’aveva
ancora notato finché, mentre Yuuki parlava a vanvera a proposito di qualcosa di
inutile, non spostò lo sguardo alle sue spalle. All’improvviso non sentì più la
voce della sorella e non vide altro che Zero. Non l’aveva mai visto così … era
la tentazione fatta persona! Come poteva resistere e non saltargli addosso? Non
esisteva essere vivente capace di tanto!
Nel frattempo Yuuki aveva davvero smesso
di parlare per non rovinare l’atmosfera creatasi. Kaname e Zero si stavano
guardando negli occhi da almeno tre minuti senza mai sbattere ciglio. Come
fossero arrivati fino a quel momento senza capire che si piacessero a vicenda
proprio non lo capiva. A lei sembrava così palese! Sperava almeno che durante
quella serata riuscissero a chiarirsi, perché stavano perdendo tanto tempo
prezioso.
Dopo che i minuti furono diventati cinque
la ragazza si vide costretta ad intervenire
-Allora, ragazzi, andiamo?- Disse gioiosa
e senza aspettare risposta prese entrambi a braccetto incamminandosi verso la
sala da ballo. Forse anche lei sarebbe stata capace di trovare la sua anima
gemella.
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
La festa andava avanti ormai da un paio
d’ore e la gente si era abituata al nuovo abbigliamento del disciplinare. La
reazione generale al suo ingresso nella sala era stata fantastica, assolutamente
da non perdere! Era sembrata la tipica scena di un film. Appena furono entrati
il silenzio aveva avvolto completamente la sala, persino la musica si era
fermata. Quell’atmosfera stranamente pesante si era spezzata col rumore di un
vetro rotto, probabilmente un bicchiere scivolato dalle mani di qualcuno, e col
tonfo di un corpo che era caduto, molto probabilmente una ragazza era
svenuta.
In un attimo le ragazze gli si erano
accalcate addosso, chiedendogli una miriade di domande tutte insieme. Inutile
dire che non aveva capito una parola. Dopo solo trenta secondi già non ne poteva
più e cercò di scacciare le odiose ragazze con uno dei suoi collaudati sguardi
omicidi. Il suo piano però fallì miseramente quando invece che diminuire le
pazze aumentarono, blaterando qua e la quanto fosse sexy quel suo
sguardo.
A quel punto era fuggito. Si era nascosto
per un paio d’ore finché le acque non si furono calmate. Sicuro di non essere
visto si era poi rifugiato sulla terrazza dove stava tuttora. L’aria fresca di
fine Ottobre lo fece rabbrividire, non che facesse veramente freddo ma non aveva
molta stoffa addosso … Non vedeva l’ora che questa dannata festa finisse e
sperava di non provare mai più un’esperienza traumatica come quella.
Purtroppo la sua quiete venne interrotta
quando sentì dei passi alle sue spalle. Sperò con tutto il cuore che chiunque
fosse lo avrebbe lasciato in pace. Invece quello che si rivelò un ragazzo si
appoggiò al cornicione della terrazza proprio di fianco a lui
-Yo- Disse alzando una mano a mo’ di
saluto. Quando fu bellamente ignorato dal disciplinare continuò cercando invano
di fare conversazione -Potresti anche salutare Kiryuu-kun…-
-Perché salutare qualcuno che non
conosco?- Rispose Zero annoiato
-Non conosci? Sono Tetsuya Harada, siamo
in classe insieme! Non mi hai mai notato?- Chiese quasi indignato. L’hunter si
girò per la prima volta a guardare lo sconosciuto in faccia. Era poco più alto
di lui, corti capelli marroni e occhi verdi. Nulla di speciale
-No- Rispose lapidario. Tetsuya però non
si lasciò perdere d’animo
-A cos’è dovuta questo cambiamento,
Kiryuu-kun? In un certo senso ti immaginavo come il tipo ribelle, insomma per
via dei piercing all’orecchio e il tatuaggio ma arrivare a tanto … volevi far
colpo su qualcuno?- Se come no … lui non ci voleva nemmeno venire a questa
dannata festa!
-Huh- Mugugnò, non avendo voglia di
continuare quella conversazione. Il castano ci rimase di stucco. Questa
non era una risposta! Iniziava a perdere la pazienza. Lui era tra i ragazzi più
popolari nella Day Class il che era tutto dire, non poteva essere ignorato così.
Anche se quel qualcuno era un particolare disciplinare. Aveva almeno capito che
ci stava provando con lui?
"Se con le buone non funziona credo che
passeremo alle maniere forti. In ogni caso ti avrò Zero Kiryuu"
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
Kaname si era preso una pausa dalle danze
e ne approfittò per cercare una particolare chioma argentea. Dopo la sua fuga
subito dopo il loro arrivo non l’aveva più visto e questo lo preoccupava non
poco. Aveva visto gli sguardi affamati di diversi studenti del genere maschile,
vampiri e non, rivolti al suo Zero. Sì perché, sebbene non lo fosse ancora,
confidava di trovare un modo per conquistarlo. Insomma era Kaname Kuran e se
c’era qualcosa che voleva lo otteneva.
E visto che sarebbe stato suo non avrebbe
premesso che qualcuno toccasse con le sue sporche mani qualcosa di splendente e
puro come lui. Pena anche la morte. Sapeva benissimo che il prefetto essendo un
vampiro e un hunter era capacissimo si proteggersi da solo, ma non poteva
trattenersi dal provare sentimenti quali possessività, gelosia e quella insana
voglia di proteggerlo da tutto e tutti.
Stava per perdere le speranze, magari
Zero se ne era già andato, quando passando davanti la finestra non vide una
scena che gli fece ribollire il sangue. Un ragazzo della Day Class teneva Zero
bloccato per i polsi mentre cercava di avvicinarsi in modo poco opportuno,
mentre il disciplinare cercava in ogni modo di sciogliersi dalla forte
presa.
All’improvviso l’aria sulla terrazza si
fece fredda e pesante. Tetsuya fu attraversato da un brivido gelido. Nonostante
la musica assordante riuscì a sentire il suono di passi che si avvicinavano.
Lentamente girò la testa verso la fonte del rumore ritrovandosi così a pochi
metri da un Kaname Kuran che oltre alla sua solita maschera di apatia lasciava
trasparire la rabbia che provava in quel momento
-Cosa sta succedendo qui?-
Disse, oh così lentamente, in un tono di voce talmente basso da far rizzare i
capelli al ragazzo che però non lasciò la presa sull’hunter.
Zero che aveva seguito la scena si chiese
come mai Kaname fosse così arrabbiato. Okey, negli ultimi mesi si erano
avvicinati giusto un pochino, poiché entrambi non volevano rinunciare a passare
del tempo Yuuki, ma non si potevano definire amici. Forse più che altro
conoscenti. Qualunque fosse stato il motivo in quel momento Zero fu grato al
purosangue per essere intervenuto.
Quel presunto compagno di classe aveva
più forza di quanto il suo aspetto non desse a vedere. Certo essendo un vampiro
poteva liberarsi facilmente dalla sua presa, ma non poteva mica mandare la gente
a sbattere contro un muro come se niente fosse. Così il segreto della Night
Class e di conseguenza anche il suo sarebbero stati scoperti. Tetsuya fece un
mezzo sorriso, palesemente sforzato, e cercando di far notare il meno possibile
la sua paura disse
-Non sta succedendo proprio niente- Disse
avvicinandosi poi all’orecchio del prefetto -Vero Zero-chan? [2]- Il ragazzo
arrossì all’uso improprio del suo nome e con un po’ di forza in più cercò
un’altra volta di divincolarsi. Per dar prova delle sue parole il castano lasciò
andare la sua presa sui suoi polsi, alzando poi le mani in segno di resa. Con un
sorriso arrogante sul volto si incamminò verso la sala e quando passò di fianco
al purosangue disse con finto rispetto
-Sayonara [3] Kuran-senpai- Kaname non
fece un piega. Le parole di un semplice e fragile umano non potevano certo
spaventarlo. Con la sua sola forza del pensiero avrebbe potuto ucciderlo senza
sporcarsi le mani. Il suo sguardo si addolcì un po’ quando postò lo sguardo su
Zero che si stava strofinando i polsi lievemente arrossati. Lentamente gli si
avvicinò
-Zero-kun, stai bene?- Gli chiese mentre
con il dorso di una mano gli accarezzava una guancia. Zero arrossì non
aspettandosi un gesto simile
-Ah, sì … sì sto bene, Kaname-senpai- Il
purosangue sorrise dolcemente e diede un piccolo bacio sulla tempia del giovane
vampiro
-Meno male. Ora devo andare, ci vediamo
più tardi- Zero non poté fare altro che annuire arrossendo sempre più mentre
guardava il purosangue tornare al ballo. Il disciplinare non si mosse per cinque
minuti buoni …
Co-Cos’era stato
quello?
Era stata una sua impressione o il grande
principe purosangue ci aveva appena provato spudoratamente con lui? No, no
doveva essere stata la sua immaginazione. Sì era così. Non poteva essere
altrimenti. Nonostante fosse il suo più grande desiderio, Kaname non lo avrebbe
mai guardato diversamente dagli altri. Anzi era già fortunato ad avere quella
sottospecie di amicizia con lui.
Infondo cosa poteva dargli? Era un level
D, ex-human, un hunter; non era niente di speciale. Mentre Kaname era Il
Purosangue, praticamente un dio sceso sulla terra. Eppure doveva andare in
fondo a questa cosa. Se Kaname lo aveva fatto solo per prendersi gioco di lui
doveva saperlo.
Così cercando di non dare nell’occhio
ritornò nella sala. C’erano tantissimi ragazzi, nessuno sembrava aver perso
quell’evento. Soprattutto le ragazze che facevano a gara per conquistarsi un
ballo con qualche bel ragazzo della Night Class. Se solo avessero saputo
cos’erano veramente … In quel momento non avrebbe voluto essere nei loro panni.
Non che di solito avrebbe voluto, ma esperienza di poco prima gli era bastata,
grazie.
Con tutto quell’affollamento e per il
fatto che non poteva allontanarsi di più di due o tre metri dal muro per non
essere visto, ci mise un po’ a trovare Kaname. Dopo dieci minuti abbondanti di
ricerca finalmente lo vide. Stava accontentando le diverse ragazze che volevano
ballare con lui. Nonostante lo sapesse che le cose non potevano essere
altrimenti, faceva comunque dannatamente male vederlo insieme a qualcun altro.
Abbassò lo sguardo e corse di nuovo alla terrazza.
Kaname stava ballando con una ragazza di
cui non ricordava neanche il nome quando all’improvviso senti un profumo
inconfondibile di lavanda e muschio. Alzando lo sguardo vide la chioma argentea
di Zero allontanarsi. Senza pensarci troppo si scusò dalla ragazza e corse
dietro al disciplinare diretto verso la terrazza. Zero stava con la schiena
rivolta all’entrata, le mani artigliate al cornicione. Il purosangue capì subito
che stava per andarsene così cercò di fermarlo chiamandolo
-Zero- La sua idea ebbe l’effetto
desiderato. Al sentire quella voce pronunciare il suo nome si bloccò proprio
mentre stava per saltare. Sorpreso si girò di scatto trovandosi a meno di cinque
metri dall’oggetto dei suoi pensieri
-K-Kaname-senpai, cosa ci fai qui?- Disse
alzando gli occhi per incontrare i suoi marroni ma non riuscì a sostenerlo per
più di una manciata di secondi "Davvero Zero ti sembra una domanda da fare? E
poi cos’è quel tono di voce spaventato? E perché hai abbassato lo sguardo?
Dannazione datti una regolata!" Stava diventato pazzo se si insultava da solo
nella sua testa. Improvvisamente sentì un’altra volta la sua mano accarezzargli
una guancia
-Scusa Zero. Non volevo spaventarti- Alzò
lo sguardo di scatto trovandosi il suo viso a pochi centimetri di distanza.
Senza volerlo arrossì. Ma quando diavolo si era avvicinato così tanto? -Kawaii
[4]- Continuò Kaname con un sorriso sulle labbra. Se possibile Zero diventò
ancora più rosso
-N-Non chiamarmi così!- Kaname sorrise
ancora allontanandosi di una passo dal ragazzo che sospirò di sollievo, non ce
la faceva più a stargli così vicino senza perdere la testa.
-Gome [5]- Si scusò, per poi andarsi ad
appoggiare alla ringhiera accanto all’hunter -Perché te ne stavi andando?-
Chiese dopo un minuto di silenzio
-Non ci volevo neanche venire a questa
festa. È stata Yuuki a costringermi- Disse lievemente arrabbiato -Invece tu
perché sei qui e non con qualche ragazza a ballare- Nel suo tono di voce era
risuonato più astio di quanto non avesse voluto. Questo lo notò anche Kaname con
suo grande sollievo
-Era noioso danzare con quelle ragazzine.
Non ricordo neanche i loro nomi. No, c’è solo una persona con cui vorrei
ballare. Ma sembra essere l’unica ad non accorgersi della mia presenza- Zero
dovette resistere e non fare commenti poco carini su quella ragazza che sembrava
aver conquistato il cuore del principe purosangue senza però rendersene conto.
Ma se le cose stavano così allora …
-Quindi non è Yuuki?- Chiese un po’
sorpreso. Insomma lui era rimasto alla storia dell’incesto e tutto il
resto
-No Yuuki è solo la mia adorata
sorellina, ma nulla di più. Questa persona è assolutamente la più bella che
abbia mai visto, anche si sottovaluta sempre. Nonostante si comporti in modo
sgarbato, in realtà è dolce, timida e altruista, forse anche troppo. Ha una
forza di volontà e di spirito ammirevoli e devo dire che anche a forza fisica
non scherza. Oh, e poi è così dannatamente testarda- Davvero, Zero si sarebbe
volentieri buttato giù dalla balconata se Kaname non avesse smesso di elogiare
quella ragazza con quel meraviglioso sorriso sulle labbra.
Dannazione Kaname era innamorato perso,
non c’era la minima, lontana, remota possibilità di essere ricambiato. Era il
momento di mettersi il cuore in pace e cercare di dimenticare quel sentimento …
Come se fosse stato facile. Ci si innamora così facilmente … ma poi
disinnamorarsi è difficile e faticoso. Se non impossibile. Certo però che se non
contava la parte del bellissima la descrizione di quella persona
sembrava molto simile a …
Nella sala risuonarono le note di un
lento. Con un mezzo sorriso Kaname si mise davanti al ragazzo, gli porse la mano
destra e fece un lieve inchino
-Mi offrite questo ballo?- Quelle parole
risuonarono nella sua testa migliaia di volte in pochi secondi …
Cosa … Cosa …
COSA?
Non stava dicendo sul serio … … … Oh sì,
stava dicendo sul serio! Sapeva che stava facendo la figura del fesso, ma non
riusciva a muoversi e la voce non accennava a uscire. Con estrema fatica riuscì
ad accennare un lieve sì con il capo
-Bene- Con un rapido movimento circondò
le braccia intorno alla sua vita abbracciandolo. Zero all’improvviso si ritrovò
stretto tra le braccia dell’altro, il viso vicinissimo al suo collo. Timidamente
alzò le braccia e con le mani artigliò il suo mantello all’altezza delle scapole
-Sai Zero sei davvero sexy con questo costume. Non so come sono riuscito a non
saltarti addosso fino ad ora- Disse ad un millimetro dal suo orecchio. Zero
arrossì ancora sia per le parole che aveva detto sia per la vicinanza
-A-Anche tu stai bene vestito così,
Kaname- Sussurrò il giovane, ma il purosangue lo sentì comunque
-Arigato, Zero-
L’hunter non poteva ancora crederci, era
lì abbracciato a Kaname, la persona che amava, era tutto così … surreale. Non
aveva mai pensato che ciò potesse succedere davvero. Perché lui era un essere
deplorevole che non era riuscito a salvare i suoi genitori, suo fratello, era
macchiato del sangue di Yuuki, quello di Kaname, quello di Ichiru … non aveva
mai pensato di meritare la felicità. Eppure era ciò che stava provando in quel
momento: pura felicità
-Aishiteru [6]- Gli sussurrò Kaname. Zero
si dovette ricredere. Ora era davvero felice. Però
c’era quella domanda che continuava a ronzargli nella testa
-Perché io?- Disse allontanandosi un po’
ma senza sciogliere l’abbraccio -Insomma non sono niente di speciale e neanche
poi così bello. Veramente non riesco a capire cosa ci trovi in me- Kaname rimase
interdetto
-Zero- Gli disse posandogli dolcemente
una mano su una guancia -Quello che dici non è vero. Tu sei l’essere più bello
che abbia mai visto e per me sei davvero speciale. Sei tutto ciò che un uomo
possa desiderare. Anzi no, tutto ciò che io possa desiderare, forse
anche di più. Ma ora dimmi Zero, tu mi ami?- Ci fu un momento di silenzio ma poi
guardandolo negli occhi e con un bellissimo sorriso sulle labbra gli
rispose
-Certo Kaname, ti amo- Con impeto il
purosangue lo abbracciò nascondendo il viso contro il suo collo
-Il tuo sorriso è così stupendo.
Promettimi che d’ora in poi sorriderai così solo a me- Forse era egoista e
immaturo da parte sua ma poteva farci niente
-Te lo prometto. Però anche tu giurami
che non sorriderai così alla prima persona che passa- Sorrise. Forse erano in
due ad essere egoisti e immaturi
-Lo giuro- Kaname si stacco dal suo collo
solo per avvicinarsi al suo viso, ma quando fu a pochi millimetri dalle sue
labbra si fermò -Posso?- Chiese con un tono quasi divertito
-Prego- Gli rispose Zero. Aspettava quel
momento da una vita. Senza altri indugi unì le loro labbra in un bacio.
All’inizio fu decisamente casto, solo un live sfiorarsi di labbra. Ma poi non fu
abbastanza. Improvvisamente l’aria divenne bollente, scaldata dalla passione e
dal desiderio troppo a lungo repressi. Sensualmente Kaname fece passare la punta
della sua lingua sulle labbra del giovane vampiro chiedendo il permesso di
entrare.
Senza esitazioni Zero schiuse le labbra
permettendo così alle loro lingue di incontrarsi, riconoscersi e giocare tra di
loro. Istintivamente Zero portò le braccia intorno al collo di Kaname e con una
mano premuta sulla nuca cercava di avere maggior accesso. Subito fu imitato dal
purosangue. Sarebbero andati avanti all’infinito ma purtroppo anche i vampiri
avevano bisogno di ossigeno.
-Hai un buon sapore, Zero- Disse
riportando il viso sul pallido collo dell’hunter, con la punta del naso seguì il
corso di una vena dalla spalla fino all’orecchio, poteva sentirlo
l’odore del sangue che scorreva frenetico -Chissà se il tuo sangue è
altrettanto buono- Quando però sentì il ragazzo irrigidirsi un po’ si affrettò a
rassicurarlo -Hey Zero, non faccio e non farò mai niente senza il tuo consenso.
Quindi se non vuoi che ti morda non devi preoccuparti, so controllarmi-
L’argenteo scosse la testa
-Non è che non voglia è più che altro un
riflesso incondizionato. Davvero, io voglio completare il nostro Blood
Bond-
-Sai cos’è un Blood Bond?- Chiese
stupito
-Sì. Sono un Hunter e anche noi
conosciamo queste cose. So anche che è per questo motivo che Shizuka Hio è
impazzita- Kaname cercò di fermarlo ma lui continuò -I miei genitori hanno
ucciso il suo Blood Mate, è per questo che lei li ha uccisi, per vendicarsi. Ora
non dico che la perdono, ma per un certo verso la posso capire. Se dovessero
ucciderti non so proprio cosa farei- Finì appoggiando la testa sul petto di
Kaname che lo abbracciò in segno di conforto
-Se dovesse succederti qualcosa, Zero,
credo che impazzirei anch’io. Stiamo insieme da cosa, dieci minuti? Eppure non
riesco ad immaginare di starti lontano-
-Come sei esagerato. Comunque rassegnati
all’idea, non mi faccio uccidere tanto facilmente, quindi preparati a
sopportarmi per molto, ma molto tempo-
-Non vedo l’ora- Disse sorridendo tenendo
stretto a se il ragazzo e inspirando il suo profumo -Quindi posso?-
-Sì- Kaname non ebbe bisogno di ulteriori
incitazioni. Lentamente si sporse sul suo collo, percorrendo con la punta del
canini la stessa vena che aveva adocchiato prima. Poi con delicatezza ma allo
stesso tempo decisione affondò le zanne nella morbida carne.
Zero che si era comunque preparato al
peggio, rimase sorpreso. Invece dell’immenso dolore che pensava avrebbe provato,
l’unica cosa che riusciva a sentire era piacere. Puro liquido piacere che
scorreva frenetico nelle sue vene insieme al sangue. Non avrebbe mai pensato che
il morso di un vampiro potesse essere così erotico.
Dopo un paio di minuti il purosangue
smise di bere, ma comunque continuò a leccare le ferite finché i due fori non si
furono chiusi. Aveva ragione, il sangue di Zero era il migliore che avesse mai
bevuto. Il sangue di entrambi i gemelli Kiryuu, quello di tre purosangue, il
suo, quello di Yuuki e di Shizuka, perfettamente amalgamati a formare un sapore
unico e … così di Zero.
-Allora com’è stato?- Chiese curioso e un
pochino preoccupato. Era sicuro che non avesse provato dolore, ma poteva aver
anche riportato alla luce ricordi poco piacevoli
-F-Fantastico. Com’è possibile, pensavo
che i morsi non portassero altro che dolore-
-Esistono due tipi di morsi, quelli che
inducono dolore e invece quelli che provocano piacere. In genere il secondo
viene usato solo tra Blood Mate- Spiegò
-Allora … quando prendevo il tuo sangue
ti facevo male?-
-No, non essendo nella tua indole fare
del male al prossimo, inconsciamente hai usato quello che provoca piacere- Disse
dandogli un lieve bacio sulla fronte per rassicurarlo
-Kaname, secondo te dovremmo dirlo a
Yuuki?- Disse anche se si capiva bene dal tono di voce che in realtà no
voleva
-Per me non ci sono problemi a diglielo,
però non mi sembri convinto-
-Non è che non voglia dirglielo, ma non
ora-
-Come vuoi tu. Aspetteremo finché no
sarai pronto a dirglielo- Concluse posandogli un dolce bacio sulla
fronte
-Arigato- Rispose sorridendo
-Andiamo?- Chiese il purosangue
porgendogli una mano. Zero annuì e insieme saltarono giù dal terrazzo diretti
verso il Moon Dorm.
Purtroppo entrambi i vampiri mancarono di
notare la figura di una ragazza nascosta vicino alla finestra che dalla sala
conduceva alla terrazza. Yuuki, la piccola dolce ingenua Yuuki, con un sorriso
malefico pensò soddisfatta
"Missione compiuta"
*Owari*
Dizionario:
[1] Arigato = "Grazie" [2] È considerato scortese e sgarbato utilizzare
il nome proprio di qualcuno senza averne ricevuto il permesso, in più il
suffisso -chan si usa di solito con le ragazze e quando ci si conosce molto
bene. [3] Sayonara = "Arrivederci"
"Addio" [4] Kawai = "Carino"
"Adorabile" [5] Gome = Forma
abbreviata e più informale di Gome Nasai, significa "Mi dispiace"
"Scusa" [6] Aishiteru = "Ti
amo"
-Konnichiwa!!- ndRan -Eccoci qui con un’altra one-shot. In realtà
appartiene ad una serie che stiamo facendo sulle feste più importanti-
ndRan -Già. Certo che questa ficcy
sembra gridare OOC- ndJane -In
effetti sia Zero che Kaname sono un pochino OOC- ndRan -Solo un po’?- ndJane *tono_sarcastico* -E va bene un po’ tanto. Come sei polemica. L’idea
di questa serie è nata con una ficcy per S. Valentimo, ma poi ci è venuta voglia
di scrivere quando si erano messi insieme e ci piaceva l’idea di Halloween. Poi
non si potevano non fare anche Natale, Capodanno e White Day …-
ndRan -Ran, non mi fai mai
divertire, però! Voglio farli soffrire un po’ …- ndJane -Per il momento evitiamo, ma ti prometto che in una festa
più avanti ti cedo il passo- ndRan -Spero solo che tu mantenga la parola-
ndJane -Non sono mica una bugiarda
come te, io. Ora dobbiamo andare che dobbiamo sistemar il terzo capitolo di
Because I Want To Be With You da rivedere. Verrà postato in una
settimana al massimo- ndRan -Mi
raccomando come il solito leggete e commentate! Se no è peggio per voi!-
ndJane -Sayonara-
ndRan&Jane |
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Capitolo 2 *** 24th & 25th - Christmas Eve & Day ***
Title:
24th & 25th December - Christmas Eve &
Day
Anime/Manga: Vampire Knight
Paring: KanamexZero
Disclaimer: Non possiedo nessuno dei
personaggi di Vampire Knight
Summary: Zero è invitato a passare le vigilia di
Natale con Yuuki, Kaname e i nobili della Night Class. Riusciranno i
nostri amati vampiri a mantenere la loro relazione segreta? Oppure falliranno
miseramente?
AVVISO: OOC - Shounen-ai -
Yaoi
Note: La storia va avanti dopo la fine dell’anime,
ma Kaname, Yuuki e gli altri non se ne sono mai andati. Zero e Yuuki sono
tornati ad essere amici
Attenzione!: Storia ad alto rischi di carie, quindi
preparatevi
24th & 25th December - Christmas Eve &
Day
Zero Kiryuu stava affrontando un’esistenziale, complicato
e apparentemente irrisolvibile problema. La sua vita avrebbe potuto prendere due
vie completamente diverse, tutto stava nel risolvere quell’arcano enigma. La
domanda che da diverse ore aleggiava nella sua mente era una e una sola
…
Cosa doveva
indossare?
Non aveva mai avuto problemi di questo tipo prima di
allora, non aveva molti altri indumenti oltre alla divisa scolastica
semplicemente perché non ne aveva mai avuto bisogno. In quel momento si pentì di
non aver mai dato ascolto a Yuuki quando cercava di obbligarlo a comprare dei
vestiti. A proposito di Yuuki …la purosangue sarebbe arrivata a momenti e lui
non aveva ancora trovato una soluzione. Non voleva sorbirsi le sue
lamentele.
Non aveva neanche delle scuse decenti. Non poteva dire
che era stato in giro a controllare le ragazze della Day Class principalmente
per due motivi. Primo non gli avrebbe mai creduto, secondo erano nel bel mezzo
delle vacanze natalizie, più precisamente era la Vigilia di Natale, e pochissimi
studenti erano rimasti alla scuola. E lui era stato invitato a passare quella
notte nel dormitorio della Night Class con i nobili, Yuuki e Kaname.
Ed era per questo che stava scavando nel suo armadio
cercando di trovare qualcosa di lontanamente decente da indossare. I due
purosangue gli avevano detto di vestirsi in modo informale. Non era mica una serata di gala, gli
aveva detto Yuuki divertita. Facile per lei che aveva quel senso innato per
l’eleganza informale, per lui era ben diverso. Per il momento aveva optato per
un paio di jeans chiari ma doveva ancora decidere che maglia mettere.
Concentrato com’era sentì a mala pena qualcuno bussare
alla porta. Senza pensarci, credendo fosse solo Yuuki, diede il permesso di
entrare senza spostare gli occhi dall’armadio. Sentì la porta aprirsi e
chiedersi. Silenzio. Se fosse stata Yuuki dopo avrebbe dovuto urlare appena
entrata nella stanza. Anzi non avrebbe dovuto bussare così cordialmente, ma
buttarla giù.
Però quell’aura non era quella della Principessa Gentile [1], anzi del tutto
diversa … Quella era …
-Kan …- Non fece in tempo a finire la frase che si
ritrovò le labbra di un affamato vampiro purosangue contro le sue. Sospirò
lievemente, ma poi sorrise ricambiando quel bacio. Andarono avanti diversi
minuti finché Kaname non decise che era il caso di respirare
-Piaciuta la sorpresa? Ti sono mancato?-
-Cosa ci fai qui? E Yuuki?- Rispose evitando la
domanda
-Ti direi che non si risponde ad una domanda con un’altra
domanda, ma sarò civile e risponderò alla tua. Yuuki è rimasta al dormitorio per
sistemare le ultime cose per il pranzo, anche se io volevo mangiare qualcosa
preparato da te …-
-Sarà per un’altra volta-
-Oppure puoi stare a dormire da me e domani mi prepari
una bella colazione. Potresti anche trasferiti nel nostro dormitorio
…-
-Kaname, lo sai che finché non lo diciamo agli altri non
credo sia il caso-
-Lo so non ti preoccupare- Disse dandogli un bacio su una
tempia -Te l’ho detto molte volte che non faccio niente che tu non voglia- Gli
disse per tranquillizzarlo
-Anche se … Forse è arrivato il momento di dirlo, almeno
a Yuuki. Non riesco a tenerglielo ancora nascosto-
-Cos’è che dovreste dirmi?- I due ragazzi si
pietrificarono sul posto e lentamente girarono lo sguardo verso la porta dove si
stagliava la figura di Yuuki, mani sui fianchi e un cipiglio tra il severo e il
divertito -Se è per il fatto che state insieme lo so già da tempo. Anzi lo so da
quando vi siete messi insieme. Ma passando a cosa più importanti … Zero, perché
non sei ancora pronto? Kaname aiutalo a scegliere qualcosa da mettere e poi vi
voglio al Moon Dorm entro dieci minuti, capito? Ora devo andare, mi raccomando!-
E così, veloce come era arrivata se ne era già andata. Kaname e Zero rimasero
immobili per un buon minuto
-Cos’è successo?- Chiese il disciplinare
-Non lo so di preciso, ma credo che abbiamo ricevuto
l’approvazione materna, questo è ciò che conta. Ora cerchiamo di trovare
qualcosa da metterti addosso … anche se vederti così, a petto nudo non è per
niente male-
-Kaname!- Urlò girandosi verso l’armadio per non far
vedere al purosangue le sue gota arrossate. Sorrise, Zero era così tenero! Come
aveva fatto a stare senza di lui tutto quel tempo? Non lo sapeva, ma ora che era
suo non l’avrebbe condiviso con nessuno. Si riscosse dai suoi pensieri quando
vide tra le maglie sparse sul letto un maglioncino lilla
-Hey Zero, metti questo- Disse passandogli l’indumento -È
perfetto, si intona con il colore dei tuoi occhi-
-In effetti è un regalo di Yuuki, non a caso è così
azzeccato il colore- Disse mentre se lo infilava, poi prese una giacca nera per
proteggersi dal freddo invernale e si volse verso il vampiro -Ora sono pronto,
possiamo andare-
Kaname sorrise ed annuì mentre si incamminavano. Avrebbe
voluto dirgli che nei preparativi era peggio di una donna, ma si trattenne.
Senza farsi vedere Zero controllò nella tasca assicurandosi che il regalo per
Kaname fosse al suo posto
-Alla fine non avevi risposto alla mia domanda, ti sono
mancato?- Chiese di nuovo prendendo il prefetto per mano
-Ci siamo visti meno di sei ora fa- Disse senza realmente
rispondere alla domanda
-Allora? Tu mi sei mancato-
Zero arrossì alla sincerità e franchezza di quella
semplice frase. Kaname era capace di esprimere i suoi sentimenti a parole senza
nessun tipo di problema. Una cosa che non si sarebbe mai aspettato da una
persona che dall’esterno appariva così fredda. Ovviamente era anche un uomo
d’azione e non mancava mai di dimostrarlo.
Lui invece era irrimediabilmente timido e si imbarazzava
facilmente. Ma questa volta doveva tirare fuori un po’ di coraggio e dire ciò
che pensava realmente. Cosa avrebbe fatto se Kaname si fosse stancato di
aspettarlo a vita?
-A-Anche tu mi sei mancato- Inevitabilmente le sua guance
si colorarono di rosso e per l’imbarazzo abbassò lo sguardo. Kaname sorpreso dal
fatto che alla fine gli avesse risposto, si fermò costringendo anche l’altro a
fare lo stesso. Con una mano gli alzò il mento facendo così incontrare i loro
sguardi. Zero rimase senza parole quando vide quel stupendo sorriso sulle labbra
del suo ragazzo.
-Arigato [2]- Zero distolse lo sguardo
-D-Di niente. Ora però ci conviene andare se no Yuuki ci
ammazza davvero questa volta- Disse riprendendo a camminare e trascinandosi
dietro un vampiro tutto gongolante. Senza ulteriori impedimenti arrivarono in
pochi minuti al Moon Dorm.
I due non fecero in tempo ad avvicinarsi alla porta che
essa si aprì da sola. Subito dopo Zero fu rapito da una furia castana conosciuta
anche come Yuuki Kuran e segregato in
cucina. Kaname che era rimato un attimo sorpreso e perplesso per l’improvviso
gesto, si riscosse solo quando Takuma gli venne incontro ad
accoglierlo
-Allora Kaname è andato tutto bene con il tuo cavaliere
argentato?- Chiese sorridendo
-Sì tutto molto bene- Rispose il purosangue mentre si
toglieva il cappotto. Takuma era l’unico a sapere della sua relazione con Zero.
Aveva capito tutto da solo ed era andato avanti una settimana a tormentarlo
chiedendogli se era vero. Alla fine aveva ceduto per esasperazione. Quel ragazzo
era tanto gentile, dolce e caro, ma sapeva essere anche alquanto petulante alle
volte
-Ne sono contento- Disse sorridendo ed insieme si
avviarono nel soggiorno del
dormitorio.
Nel frattempo la situazione in cucina era critica. Appena
Zero mise piede lì dentro inorridì. Non era possibile che comuni mortali
avessero potuto ridurre una cucina in quelle condizioni. Ma in fondo non si
stava parlando di comuni
mortali.
-Zero! Devi assolutamente aiutarmi, questi cuochi sono
delle frane non so perché non li ho licenziati prima!- Urlò la ragazza
isterica
-Calmati Yuuki. Dimmi cosa è successo-
-Non mi calmo! Comunque era tutto sotto controllo fino a
quando non sono venuta a cercarvi. Quando sono tornata ho trovato la cucina in
queste condizioni! Ma com’è
possibile! Ora il pranzo è tutta da rifare! Mi devi aiutare, lo sai che non sono
proprio la migliore ai fornelli!- Per non dire che faceva schifo, ma in quel
momento stava completamente impazzendo. Zero cercò di prendere in mano la
situazione. Posò le mani sulle sue spalle e con tono più convincente possibile
le disse
-Non ti preoccupare. Ora puliamo tutto e ricominciamo a
preparare, va bene?-
-Arigato, Zero! Cosa farei senza di te- Disse
abbracciandolo riconoscente
-Di niente. Ora, prima cosa dobbiamo pulire- Così
iniziarono a ripulire e una volta finito cominciarono a preparare gli
ingredienti. Il silenzio che si era creato non era pesante, né di imbarazzo o
qualcosa di simile, ma comunque Zero sentiva che doveva dire qualcosa
-Senti Yuuki …- Incominciò ma lasciò la frase in
sospeso
-Sì?- Rispose la ragazza senza alzare gli occhi da ciò
che stava facendo
-Per quello che … sì insomma … per quello che hai visto
prima … tra me e Kaname …-
-Stai tranquillo- Disse questa volta girandosi a
guardarlo e sorridendogli in modo rassicurante - Come ti ha già detto sapevo già
da tempo che eravate innamorati l’uno dell’altro. Forse anche prima di voi- Rise
-Vi amo, certo, ma solo come dei fratelli-
-Secondo te se ne è accorto qualcun altro? Sai non sono
ancora sicuro di dirlo agli altri- Come l’avrebbe presa il resto del mondo
quella relazione che aveva con Kaname? Tra un purosangue e un Level
D?
-Non credo. Io l’ho capito perché vi conosco bene. E
comunque non dovresti preoccuparti di ciò che direbbero gli altri primo perché
non sono fatti loro con chi hai o non hai una relazione, secondo Kaname è un
purosangue e raramente i vampiri vanno contro il nostro volere e terzo la nostra
razza è di ampie vedute, si accetta l’incesto figurati se non una coppia dello
stesso sesso- Rispose la ragazza sorridendogli in modo incoraggiante.
-Arigato- Disse ricambiando il sorriso e continuando con
la preparazione del pranzo “Alla fine Kaname avrà il suo pranzo preparato da
me”
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
Era passata più di un’ora da quando lui e Zero erano
arrivati al Moon Dorm e del suo
ragazzo ancora nessuna traccia. Yuuki sembrava averlo rapito e rinchiuso in
cucina. Nonostante sapesse che tra lui e la sorella scorreva solo un buon
rapporto di amicizia o amore fraterno, non riusciva a non provare una piccola
fitta di gelosia. Aveva convinto Zero a venire a quella festa perché stesse un
po’ con lui, non perché se la spassasse con la sua sorellina.
Non era da lui pensare queste cose, ma dentro di se era
sempre presente questa paura. Che Zero lo lasciasse. Probabilmente era un timore
infondato, ma non riusciva a toglierselo completamente di dosso. Perché in fondo
al cuore a volte pensava di non meritarsi qualcuno come lui. E se Zero avesse
visto troppo a fondo nella sua anima fino a scorgere il nero e il marcio del suo
cuore?
… Zero …
Lui così bello, dolce, gentile, a volte insicuro ma
adorabilmente timido. Nonostante tutto quello che la vita gli aveva fatto
passare, era rimasto puro e immacolato, come un angelo. A volte poteva quasi
vederle le sue ali candide mentre gli sorrideva o rideva apertamente, mentre
irradiava luce nel suo mondo buio.
Ne era certo Zero era un angelo mandato da un dio
misericordioso per redimerlo dai suoi peccati. Probabilmente senza di lui
avrebbe passato i suoi giorni nelle tenebre più buie del suo animo, avvolto dai
sensi di colpa e dai rimorsi.
- … name … Kaname!- La voce, appartenente al suo amico
d’infanzia Takuma, lo distolse dai suoi pensieri
-Ah, si. Cosa c’è Takuma?- Chiese un attimo disorientato.
Distrarsi per lui era un errore imperdonabile. Era stato fortunato che fosse
capitato con lui, ma doveva stare più attento nel futuro
-Come cosa
c’è? È mezzora che parlo, non mi stavi ascoltando?- Chiese con un tono finto
offeso
-Mi dispiace, ma stavo pensando a …-
-Sì al tuo cavaliere d’argento. L’aveva immaginato dalla
faccia che stavi facendo- Takuma rise lievemente all’imbarazzo del purosangue
per essere stato beccato mentre fantasticava su Zero. Kaname stava per scusarsi
un’altra volta quando l’amico si alzò in piedi
-Yuuki-sama, Zero-kun vedo siete finalmente riemersi
dalla cucina- La ragazza sorrise
-Abbiamo avuto qualche piccolo problema, ma il pranzo
sarò presto servito- Disse
Alla notizia i presenti si alzarono verso la sala da
pranzo. La stanza era finemente arredata ed estremamente elegante, come tutte le
altre stanze o camere nel Moon Dorm. Per non parlare poi della tavola: tovaglia
e tovaglioli di seta, posate d’argento, bicchieri di cristallo e chissà
cos’altro. Per fortuna che doveva essere un pranzo informale. Certo però che i
vampiri si trattavano sempre molto bene.
Kaname prese posto a capo tavola,Yuuki alla sua sinistra
e Zero, con grande sorpresa di (quasi) tutti, alla sua destra. Di
fianco alla ragazza stavano Takuma, Shiki e Rima, mentre dopo il ragazzo
sedevano Aido, Kain e Ruka. Quasi subito la prima portata venne
servita.
-È davvero squisito, di sicuro non è preparato dai soliti
cuochi- Chiese il biondo vice capo dormitorio
-No infatti, sono stati licenziati- Rispose Yuuki con un
finto sorriso innocente -Stavano per rovinarmi il Natale- Disse come per
giustificarsi. I preseti la guardarono un attimo sconvolti mentre riprendeva a
mangiare come se niente fosse
-Comunque è davvero delizioso. Di sicuro è opera di
Yuuki-sama, non è vero?- Chiese sicuro di se Aido
-In realtà io sono proprio negata ai fornelli- Rispose la
giovane purosangue sempre sorridendo tranquillamente -È stato Zero a preparare
tutto! È davvero bravo non trovate?- Continuò allegra. Questa volta
l’espressione sul volto dei nobili vampiri era decisamente sorpresa. Nessuno di
loro avrebbe mai accostato l’immagine dello stoico prefetto ad una cucina. Solo
Yuuki e Kaname potevano dire il contrario perché conoscevano la vera natura del
ragazzo.
Il purosangue sorrise, alla fine era riuscito a mangiare
qualcosa preparato da Zero. Doveva ammettere che anche lui era rimasto sorpreso
quando il ragazzo gli aveva detto di saper cucinare. All’inizio era un po’
scettico, ma dopo aver preso solo un morso si era ricreduto. Il giovane vampiro
aveva davvero una dote. Sapeva rendere squisiti anche i piatti più
semplici.
Zero sentendo lo sguardo di tutti i presenti su di sé non
poté fare a meno di arrossire un po’. Non gli era mai piaciuto stare al centro
dell’attenzione. In altri casi avrebbe messo la sua maschera e avrebbe
interrotto quel tremendo silenzio con un’uscita poco cortese e maleducata.
Ma si era promesso di essere amichevole d’ora in poi con
loro. Lo stava facendo per Kaname, perché anche se il ragazzo gli diceva sempre
che non doveva sforzarsi a essere socievole con loro, quelli erano pur sempre i
suoi amici e non gli andava che il
purosangue dovesse scegliere fra lui e loro.
-Vi assicuro che se avreste dovuto vivere con il preside
avreste anche voi imparato a cucinare. Si tratta di pura sopravvivenza- Disse
cercando di suonare il più tranquillo possibile. Nella mente di tutti questa
volta apparve la figura del preside che si aggirava in una cucina. Al pensiero
un brivido gelido attraversò le loro schiene. Sì, decisamente da evitare.
Dopo le prime complicazioni la cena andò per il meglio.
Con grande piacere di Kaname, Zero si era ambientato abbastanza bene e qualche
bicchiere di vino agevolava il compito. Il purosangue avrebbe voluto che anche
gli altri vedessero ciò che lui e Yuuki vedevano nel ragazzo, la sua vera
personalità.
A discapito di quanto si potesse pensare Zero e Aido
aveva in qualche modo fatto amicizia. Il nobile vampiro era rimasto sorpreso
quando aveva scoperto com’era facile e piacevole instaurare una conversazione
con il prefetto. Era colto e sapeva argomentare bene un discorso trovando a
volte anche delle buone confutazioni alle sue tesi.
Proprio mentre veniva servito il dessert, l’orologio
scoccò la mezzanotte. Era Natale.
Finito il pranzo si postarono di nuovo tutti nel
soggiorno. In un modo o nell’altro riuscirono a sistemarsi tutti sui divani.
Zero si sedette vicino a Kaname … per la verità era semi-sdraiato sul suo petto,
ma in quella stanza erano tutti troppo brilli per rendersene veramente conto.
Lui stesso non era sicuro di essere del tutto sobrio. Sapeva solo che quelle
lente e gentili carezze del purosangue sulla sua testa lo stavano facendo
sprofondare nel sonno.
Ma quel momento di pace creatosi era destinato a
concludersi presto. Takuma tra una risata e l’altra si era accorto di un
particolare
-Kaname! Zero! Siete sotto il vischio, dovete baciarvi!-
Disse praticamente urlando, attirando su di loro l’attenzione di tutti. Zero si
svegliò di soprassalto a quel grido e venne bruscamente riportato nel mondo
reale. Ora se i nobili fossero stati in pieno possesso delle loro facoltà
mentali, avrebbero sicuramente linciato il biondo ed evitato ad ogni costo quel
gesto. Ma visto che questo non era il caso presero ad incitare a gran voce i due
giovani.
Senza altra scelta Zero si girò mettendosi a cavalcioni
sulle gambe di Kaname e allacciando le braccia dietro il suo collo. Kaname
sorrise di sbieco avvicinandosi al volto dell’hunter mentre a sua volta cingeva
la sua vita. Appena le loro labbra si incontrarono fu come se il modo intorno a
loro fosse scomparso al’improvviso.
Kaname quasi gemette. Amava baciarlo. Amava il suo
sapore, allo stesso tempo forte ma dolce. Amava la sensazione delle loro bocche,
delle lingue a contatto. Amava le sue mani gentili nei suoi capelli. Amava la
sensazione che gli provocava accarezzare quella pelle morbida. Amava tutto di
lui.
E all’improvviso un solo bacio non fu abbastanza. Senza
quasi accorgersene spinse Zero contro il divano portandosi sopra di lui.
Iniziando ad accarezzare con la sua bocca quel candido collo mentre le mani
scivolavano sotto il suo maglione lilla
-K-Kaname-sama …- Fu solo un sussurro giunto da una Ruka
alquanto scoccata che guardava impotente quella scena, ma fu abbastanza per
rompere l’incantesimo in cui erano caduti. Di scatto si misero seduti rendendosi
conto del silenzio di tomba che li circondava e diverse paia di occhi che li
guardavano stupiti. Zero abbassò lo sguardo cercando di nascondere il rossore
che si stava espandendo sulle sue guance
-Kaname-sama … cosa significa questo?- Questa volta a
parlare era stato Aido. In realtà non si sentiva infastidito o innervosito come
si sarebbe aspettato da se stesso, ma era solo decisamente sorpreso. Sapeva che
Kaname e Zero si erano avvicinati, ma non avrebbe mai pensato così tanto.
Il suddetto purosangue sospirò passandosi una mano tra i
capelli. A quel punto tutti si aspettavano una smentita o qualcosa di simile. Ma
contro ogni aspettativa Kaname circondò con un braccio il collo del ragazzo di
fianco a lui avvicinandolo a se
-Io e Zero stiamo insieme- Disse con tono lapidario. Non
erano ammesse obiezioni.
-Ah … e da quanto …?-
-Da Halloween-
Ah. Stavano insieme da quasi due mesi e
nessuno si era accorto di niente? Quasi di comune accordo tutti si girarono
verso Yuuki. Insomma lei non doveva essere innamorata del
fratello?
-Kyaaa! Sono così contenta! I miei fratelloni stanno
insieme! Non ce la facevo più a tenerlo nascosto!- Esclamò correndo ad
abbracciare i così detti fratelli maggiori. I nobili guardarono se possibile
ancora più stupiti la scena. Evidentemente si erano persi una passaggio molto
importante. Yuuki e Kaname non si amavano più, ma anzi il purosangue stava
insieme al prefetto. Sì, si erano decisamente persi delle parti fondamentali
della storia.
-Congratulazioni! Kaname e Zero!- Urlò un super eccitato
Takuma. Shiki di fianco a lui sospirò e con il suo solito tono inespressivo
disse
-Si sta facendo tardi, io lo porto in camera- Prese per
un braccio il biondo portandolo verso l’ala dei dormitori. Il vampiro protesto
rumorosamente come un bambino di cinque anni che non voleva andare a dormire
presto
-Forse è il caso che andiamo tutti- Disse Kain notando
come Zero tenesse a mala pena gli occhi aperti
-M-Ma i regali …- Protestò lievemente Yuuki, in fondo
anche lei era stanca
-Non ti preoccupare, ce li darai sta sera- Le rispose
Kaname mentre aiutava il disciplinare ad alzarsi
-Va bene- Finì sospirando.
Zero era decisamente addormentato e non si era reso conto
che Kaname lo aveva preso in braccio. In uno stato di dormi veglia si accorse
che si stavano dirigendo verso la camera del purosangue
-Kaname … devo andare … camera- Cercò di protestare, ma
ciò che gli uscì dalla bocca era assolutamente lontano anni luce dall’essere una
frase completa di senso compiuto.
-Shh, non ti preoccupare, puoi dormire da me questa
notte- Il prefetto chiuse gli occhi appoggiando la testa sulla spalla di Kaname
facendosi cullare del ritmo dei suoi passi -Hey, Zero siamo arrivati- Aprì di
scatto gli occhi quando si sentì posare sul letto. Ci mise qualche secondo per
collegare tutti i fatti e ricordarsi che era nella stanza del suo
ragazzo.
Ma presto la sua attenzione venne rapita dalla scena
davanti ai suoi occhi. Kaname si stava togliendo la camicia e pantaloni per
mettersi in pigiama. Di certo quella vista non aiutava il suo stato mentale già
abbastanza labile. Il fatto poi che ora Kaname si stava avvicinando non era per
niente di aiuto
-Avanti Zero ti aiuto a spogliarti. Per la notte ti
presto un mio pigiama- Gli sembrava di essere un bambino che veniva aiutato
dalla madre a vestirsi, ma era troppo stanco per protestare. Ad occhi chiusi
sentì il purosangue sfilargli il maglione e poi passare ai pantaloni. Fu in un
raro momento di lucidità che si ricordò del regalo che teneva in
tasca
-Kaname … nella tasca …- Il vampiro lo guardò stranito ma
poi fece come gli aveva detto e
guardò nella tasca trovandovi un pacchetto in carta rossa con un fiocco blu.
Sorrise
-Un regalo per me?- Chiese emozionato. Zero annuì sempre
ad occhi chiusi, non trovando la forza di parlare -Arigato. Lo apriamo questa
sera quando sei più sveglio, okay?- Annuì un’altra volta.
Finì di spogliarlo e gli mise il pigiama che aveva scelto
ma quasi subito notò che i pantaloni gli andavano larghi, così optò per un
maglietta larga mai utilizzata, che gli arrivava a metà coscia. Dovette
trattenersi dal saltargli addosso ed approfittare di lui. Era così bello,
sdraiato sul suo letto, praticamente seminudo, con la luce lunare che gli
illuminava la pelle.
-Dai Zero ora andiamo a dormire- Disse mentre tirava le
pesanti tende con i suoi poteri. Poi in qualche modo riuscì a mettere entrambi
sotto le coperte. Subito Zero si accoccolò contro il suo petto cercando più
calore possibile
-Oyasumi [3], Kana-
-Oyasumi, Zero-
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
Quando Zero si svegliò quella sera si sentì bene come non
mai. La prima cosa che aveva udito era stato il respiro regolare e il battito
del cuore di Kaname. La prima cosa che aveva colpito le sue narici era stato il
suo profumo. La prima cosa che aveva sentito era stata la sua pelle calda. Non
sapeva cosa avrebbe dato per potersi svegliare così tutte le mattine.
Visto che era presto Zero rimase un po’ a guardare il suo
ragazzo dormire così beatamente, ma poi si ricordò delle sue parole della notte
prima e si alzò per preparare la colazione.
La prima cosa che Kaname notò quando si vegliò quella
sera fu l’assenza di Zero. Poi si rese conto che il letto di fianco a lui era
freddo. Ma per fortuna prima che potesse andare nel panico si accorse del buon
profumino e dei rumori che arrivavano dalla cucina. Sorridendo si alzò
incamminandosi e passandosi una mano tra i capelli arruffati trattenendo uno
sbadiglio
Arrivato alla porta si appoggiò ad uno stipite ed osservò
la scena che aveva sognato di vedere da quando aveva scoperto che Zero sapeva
cucinare. Stare lì ad osservare la persona che amava preparargli la colazione
con indosso solo una maglietta che gli copriva a mala pena le gambe. Silenzioso
si avvicinò e circondò la sua esile vita con la sue forti braccia poggiando il
mento sulla sua spalla
-K-Kaname! Mi hai spaventato!-
-Gome [4]- Inspirò profondamente il profumo dei suoi
capelli -Ohayo [5]-
-Ohayo- Nel più rilassato dei silenzi Zero finì di
preparare e con tranquillità consumarono la colazione. Una volta concluso
tornarono sul letto, subito Kaname reclamò quelle morbide labbra che erano solo
sue. Rimasero lì a baciarsi per un tempo che a loro parve infinito
-Zero, vuoi darmi il tuo regalo?- Il ragazzo annuì
allungandosi verso il comodino dove giaceva il pacchetto ritornando poi seduto
tra le braccia di Kaname
-Tieni- Disse dandogli in mano il suo regalo. Con una
certa emozione il purosangue scarto il pacchetto che si rivelò essere una
scatolina con all’interno una braccialetto costituito da una catenella con
attaccata una campanella su cui erano incise le loro iniziali. Osservandolo
meglio Kaname notò che quello sembrava essere un lavoro artigianale
-Zero, l’hai fatto tu?- Chiese, stupito dal cenno
affermativo che ricevette in risposta -È davvero bello, grazie. Ora tocca al tuo
regalo-
-M-Mi hai preso un regalo?-
-Ovviamente- Rispose mentre con i suoi poteri aprì il cassetto dl comodino, prese e porse un pacchetto avvolto con cura in
una carta d’argento con un fiocco rosso -Avanti, aprilo- Zero non se lo fece
ripetere. Non riceveva spesso regali l’unica era Yuuki, ma questa volta era
speciale. Con mani quasi tremanti aprì la confezione e tirando fuori un
orecchino a forma di croce nera -Aspetta che te lo metto. Ti sta davvero bene
sai?-
-Davvero?-
-Già- Concluse portandosi avanti a baciare per l’ennesima
volta quelle labbra
-Shinnen Omodeto [6], Zero-
-Shinnen Omodeto, Kana-
*Owari*
Dizionario
[1] Yuu
significa Gentile e Ki significa Principessa
[2] Arigato = Grazie
[3] Oyasumi = Buona Notte. Ora, anche se vanno a dormire
durante il giorno penso vada bene
[4] Gome (Nasai) = Scusa
[5] Ohayo = Buona giorno
[6] Shinnen Omodeto = Buon Natale
Myriam Malfoy: Come sempre grazie mille
per i complimenti, ti adoro. Come avrai notato un’altra festa all’insegna della
pucciosità … se faccio in tempo a fare quella di capodanno sarà meno
spensierata. Kissu
Mello sexy doll: Felice che sia così
entusiasta. Spero che anche questa ti sia piaciuta.
Amicamia, ikarikun, kety_chan, Mello sexy
doll: Grazie per aver messo la mia storia tra i preferiti
Love90, Yami Hihara: Grazie per aver
messo la mia storia tra le seguite
-Konnichiwa- ndRan&Jane
-Come promesso una bella ficcy sulla Vigilia e sul Giorno
di Natale ovviamente KanamexZero- ndRan
-Notate bene che è il continuo di Halloween Night- ndJane
-E non è finita qui, questo è solo il primo regalo da
parte nostra! Infatti se riusciamo oggi altrimenti entro domani posteremo anche
il sesto capitolo di Because I Want To Be
With You. Un altro avviso. Siamo un po’ indietro con la ficcy per capodanno
…- ndRan
-Se un po’ indietro significa che non l’abbiamo ancora
scritta …- ndJane
-Argh Jane!
Volevo comunicarlo con un po’ di delicatezza … va bhe … manca una settimana e
non l’abbiamo ancora scritta quindi se facciamo in tempo bene, se no …-
ndRan
-Se no la posteremo quando l’abbiamo conclusa. Quindi noi
vi abbiamo avvisato, non lamentatevi dopo- ndJane
-Non essere maleducata! Uff, come sempre leggete e
commentate- ndRan
-Sayonara- ndRan&Jane
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Capitolo 3 *** 31st Dicember - Happy New Year ***
Title:
31st December - Happy New Year
Anime/Manga: Vampire Knight Paring:
KanamexZero Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi di Vampire
Knight Summary: È passata una settimana da Natale e per Capodanno
Cross ha richiamato tutti gli studenti alla scuola per una festa di Fine Anno.
Zero rincontrerà una vecchia conoscenza che porterà con se una sorpresa e
… AVVISO: OOC - Shounen-ai - Yaoi Note: La storia va avanti
dopo la fine dell’anime, ma Kaname, Yuuki e gli altri non se ne sono mai andati.
Zero e Yuuki sono tornati ad essere amici Attenzione!: A differenza
delle prime due in questa si va un po’ sul pesante ma niente di serio … spero,
ma non mancheranno le parti dolci e divertenti
31st December -
Happy New Year
BIP BIP BIP
BIP
Nel buio della stanza si sentiva solo il
lieve ma incessante suono della sveglia. Sotto le pesanti coperte dormivano
beatamente, abbracciate l’una all’altra, due figure: un ragazzo castano e un
altro dai capelli argentati, il secondo quasi completamente sdraiato sul petto
del compagno che a sua volta gli cingeva i fianchi con un
braccio
BIP BIP BIP BIP
BIP
-Hmh … Ma è già sera …?- Mugugnò Zero
abbracciando più forte Kaname e nascondendo la testa contro il suo collo. Il
purosangue sorrise stringendo a sua volta il ragazzo e posandogli un dolce bacio
sulla tempia
-Lo sai che dobbiamo alzarci-
-Hmh … … ancora cinque minuti Kana …-
Kaname sospirò, non sarebbe mai stato capace di dirgli di no
-Va bene- Gli rispose arrendendosi
subito. Il giovane purosangue lo poté sentire sorridere contro la sua
pelle
-Arigato [1]-
Non era il tipo di persona che si lamenta
sempre e di certo non si sentiva di essere egoista. Di solito era una persona
mattiniera … o avrebbe dovuto dire serale? … Non aveva importanza … Il fatto era
che non aveva mai avuto problemi ad alzarsi, mattina o sera che fosse. In quel
preciso momento non era l’idea di alzarsi che lo disturbava tanto … era
ciò che avrebbe dovuto fare una volta che si fosse svegliato che proprio non
sopportava … e poi …
BIP BIP BIP BIP BIP
BIP
… e poi quel dannato bip bip lo stava
mandando fuori di testa!!
CRASH!!
Il corpo ormai esanime della povera
sveglia giaceva ora inerte per terra davanti al comodino, sua patria, distrutto
dal furioso ramo di spine appartenente ad un altrettanto adirato prefetto, Level
D e amante di Kaname Kuran conosciuto con il nome di Zero Kiryuu
-Non dovevi per forza distruggerla sai?-
Disse Kaname più scherzosamente che risentito
-Huh … mi sono fatto prendere un attimo
la mano … gome [2]-
-Eheh non fa niente. Dai ora è davvero
arrivata l’ora di alzarsi- Vedendo, però, la faccia assolutamente poco convita
di Zero disse -Va bene, faccio prima io la doccia. Però dopo non voglio sentire
altre storie- Una volta alzatosi si incamminò verso il bagno ma a metà strada si
fermò e si voltò verso il letto -Zero lo so che non vuoi venire questa festa
…-
-Argh … Non la voglio nemmeno sentire
nominare! Voglio crogiolarmi nell’illusione che non ci sia nessuna dannata festa
di Fine Anno!- Quasi urlò portandosi le lenzuola sopra la testa come per
sottrarsi alla realtà. Kaname sospirò scuotendo lievemente la testa, anche a lui
non allettava l’idea, preferiva starsene tutta la notte a letto con Zero, ma
Yuuki ne era talmente entusiasta che non ce l’aveva fatta a dirle di
no
-Ricordati che se dopo sarai poco
collaborativo ti ci porto con la forza- Concluse perentorio chiudendosi la porta
del bagno alle spalle
Zero sbuffò riemergendo dalle
coperte. Perché? Perché dannazione Cross aveva avuto la brillante,
geniale idea di
organizzare una festa di Capodanno nella scuola. Ne avrebbe fatto volentieri a
meno … Lui e Kaname erano quasi riusciti ad evitarla ma nessuno dei due era
stato capace di dire di no a quegli enormi occhi castani da cerbiatta ferita e
abbandonata. Dannata Yuuki e dannati i suoi occhi.
Dannato Cross e le sue dannate
idee. Per colpa sua la solita quiete che c’era nel campus durante le feste era
stata completamente rovinata. Perché ovviamente dopo il grande
successo della festa
si Halloween nessuno studente, vampiro e non, si sarebbe mai perso questo
glorioso evento!
Doveva calmarsi. Se no questa sera ci
sarebbe stata una strage. Chiuse gli occhi e fece un profondo respiro. No, non
bastava. Prese allora il cuscino di Kaname affondando il viso nella sua morbida
stoffa di seta. Il dolce aroma di vaniglia e cannella lo fece rilassare
immediatamente. Più sereno tornò a sdraiarsi supino, braccia e gambe aperte, sul
loro enorme letto.
Già, loro. Subito dopo il giorno
di Natale Kaname gli aveva chiesto di trasferirsi nel Moon Dorm visto che ormai
i membri della Night Class erano a conoscenza della loro relazione dopo il
piccolo incidente del vischio. Non avendo più motivi per esserne contro, aveva
accettato e da una settimana tutte le mattine provava la gioia di svegliarsi di
fianco alla persona che amava. Non si sentiva così bene da molto, troppo
tempo.
La sua attenzione venne richiamata dal
rumore della porta del bagno che veniva aperta. Ciò che gli si presentò di
fronte gli fece venire un principio di infarto oltre al fatto che arrossì fino
alla punta dei capelli. Kaname era praticamente nudo con solo meno di mezzo
metro quadrato di stoffa mollemente allacciato in vita e un asciugamano poggiato
sulla testa mentre dai capelli ancora bagnati scendevano goccioline che
percorrevano in un modo così fottutamente sexy quel fantastico corpo. Con
estrema noncuranza Kaname si avvicinò e, poggiato un ginocchio sul bordo del
letto, si sporse verso di lui
-Sai Zero- Disse con quel suo dono
di voce oh così
basso e sexy -Mi sono reso conto che non ti ho dato un bacio del buon giorno
come si deve- E con quel suo mezzo sorriso, che forse era superfluo dire essere
dannatamente sexy, si avvicinò fino a far congiungere le loro labbra. Cavolo
quando Kaname si comportava così persino il modo un cui respirava era sexy.
Aveva già detto che era assurdamente, fottutamente sexy?
Quel bacio fu lento, umido, caldo, un
dolce sfiorarsi di lingue … inutile dire che dopo cinque abbondanti minuti era
letteralmente senza fiato. Kaname sorrise, questa volta dolcemente, mentre
contemplava il ragazzo sotto di lui. Gli occhi semi chiusi, il lieve rossore ad
adornargli le guance pallide, il respiro affannoso che usciva da quelle labbra
rese rosse dal lungo bacio … Era così bello ed invitante. C’era solo un piccolo
problema …
-Ah, ora è il mio turno ad andare in
bagno- Disse Zero scattando in posizione seduta appena si rese conto della
situazione. Kaname sospirò. Evidentemente il giovane prefetto non era ancora
pronto per andare oltre e sebbene volesse fare l’amore con lui, non voleva che
il ragazzo si sentisse a disagio. La loro prima volta doveva essere
perfetta.
Anche dopo due mesi di relazione spesso
Zero era insicuro, ma non per i sentimenti che provava per lui, più che altro
per le azioni che erano consone in una coppia affermata come loro. Forse
derivava dal fatto che erano almeno cinque anni che non riceveva gesti d’affetto
da nessuno, se si escludeva Yuuki. O forse era solo Zero che era timido e
riservato di natura
-Okay. Mentre ti lavi ti scelgo qualcosa
da metterti- Concluse dandogli un ultimo veloce bacio sulle labbra prima di
premettergli di alzarsi. Sorridendo aspettò che Zero si chiuse in bagno prima di
vestirsi e scegliere dei capi da mettere addosso al prefetto. Un ghigno gli
comparve sul volto perfetto quando trovò ciò che cercava.
Nel frattempo Zero era entrato subito
sotto la doccia e nonostante fossero in pieno dicembre accetto volentieri i
primi minuti di acqua fredda. Ripensando all’ultima uscita di Kaname, alcuni
avrebbero potuto dure che era come una limitazione, una sorta di libertà
privata, il fatto che il tuo ragazzo ti scegliesse i vestiti da indossare.
Invece a lui faceva piacere, oltre al fatto che il purosangue aveva più gusto
estetico di lui. Non che non sapesse abbinare i colori, cioè non avrebbe mai
messo insieme il viola e il giallo*, per carità, ma Kaname rimaneva comunque il
più, come dire, esperto.
C’era da dire che il suo guardaroba era
quintuplicato (se non di più) dopo Natale. Dopo il suo ritardo alla festa dovuto
alla sua scarsa collezione di vestiti, Yuuki lo aveva trascinato in una giornata
di shopping sfrenato. Ma in quell’incubo aveva a sua volta trascinato il suo
ragazzo che aveva finito per sceglierli quasi tutti i vestiti, tra i quali anche
un paio di pantaloncini decisamente corti che sapeva Kaname aveva preso anche
senza il suo consenso.
Sospirando uscì dalla doccia e, dopo
essersi assicurato che l’asciugamano intorno alla sua vita era saldamente
legato, tornò nella camera dove trovò Kaname seduto alla scrivania che esaminava
alcuni documenti. Sbuffò lievemente sperando che il ragazzo non l’avrebbe
sentito. Non gli piaceva quando stava notti intere sulle scartoffie, anche se
non si lamentava mai apertamente. Sapeva che era suo dovere in quanto purosangue
e, ne era sicuro, anche Kaname odiava sistemare, firmare e fare chissà cos’altro
con tutte quelle carte.
Però guardando meglio notò che il giovane
purosangue indossava una camicia nera con i primi bottoni slacciati che
lasciavano intravedere la chiara pelle del petto. E poi com’era messo, un gomito
puntellato sul tavolo e la testa stancamente appoggiata sul dorso della mano,
mentre nell’altra teneva un foglio. Anche in un gesto così semplice era
dannatamente invitante.
-Se continui a fissarmi così intensamente
rischio di essere consumato- Disse con noncuranza senza staccare gli occhi dal
documento
-Kaname! Lo sai che mi fai venire i
brividi quando fai così!- Il fatto che gli parlasse senza guardarlo e che
continuasse a leggere mentre parlava gli faceva senso. Non era normale essere
capaci di farlo
-Lo so, lo so. Scusami. Comunque se
cerchi i vestiti te li ho lasciati sul letto- Zero sbuffò ancora e si avviò
verso il letto non notando il ghigno che si era formato su quelle dolci
labbra.
Una volta arrivato a destinazione prese
dalla pila di indumenti una maglietta a manica lunga lilla scuro tendente al
viola, ma mentre tirava su una felpa nera a maniche corte alquanto aderente
cadde per terra un pezzo di stoffa nera. Incuriosito si chinò per raccoglierlo e
quasi subito si rese conto che si trattava di il famoso paio di shorts se
possibile ancora più corti di quanto ricordava
-KANAME!- Gridò Zero voltandosi verso di
lui, un dito accusatore puntandogli contro mentre nell’altra mano teneva
l’indumento incriminato.
-S-Scusa scherzavo … eheh …Non sono
riuscito a trattenermi- Disse ridendo lievemente e portando le mani davanti a se
come in segno di resa. All’improvviso però l’atmosfera si fece più seria e sulla
bocca del purosangue riapparve quel ghigno -Non ti devi preoccupare Zero
…-
In un battito di ciglia il moro era
sparito dalla sua vista. Preso alla sprovvista il prefetto fu un attimo sorpreso
quando sentì due forti braccia cingergli la vita da dietro, mentre il respiro
caldo di Kaname gli solleticava un orecchio.
-K-Kana …-
-Non permetto a nessuno di vedere
così tanta della tua pelle scoperta. Tu sei solo mio- Concluse perentorio
inspirando il suo unico profumo di lavanda e muschio. Solo ed unicamente suo.
Avrebbe ucciso
chiunque avesse solo osato portarglielo via.
Senza volerlo Zero diventò ancora più
rosso in volto. Era strano quando Kaname diventava così possessivo, ma non gli
dispiaceva. Dopo tanto tempo sentiva di essere amato ed era una stupenda
sensazione che non voleva smettere di provare. Vedendo che l’altro vampiro non
accennava a staccarsi cercò perpetrare la sua opera di persuasione …
-Che ne dici di stare qui, da soli
...-
-Per quanto possa sembrare invitante,
abbiamo promesso a Yuuki che ci saremmo stati. Non vuoi vedere i suoi occhi
colmi di lacrime, mentre con la voce rotta dai singhiozzi ti chie…-
-Va bene, va bene, ho recepito il
messaggio grazie-
-Mettiti questi- Gli disse passandogli un
paio di stretti jeans neri. Zero gli lanciò un’occhiataccia prima di dargli le
spalle e vestirsi. Magliette, felpe e jeans. Il suo nuovo guardaroba ne era
pieno. Nonostante gli avessero comprato anche dei vestiti eleganti per delle
occasioni speciali, entrambi i fratelli Kuran avevano asserito che il casual era
lo stile fatto apposta per lui.
-Ora sono pronto. Possiamo andare a
questa dannatissima festa-
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
Odiava. Quella.
Festa.
Ma a quanto pare era l’unico. Tutti
sembravano divertirsi mentre lui e Kaname si erano rintanati su quella che ormai
potevano definire come la loro terrazza. Il luogo dove due mesi prima aveva
ricominciato davvero a vivere.
Staccando la testa dal petto di Kaname
per guardare il suo viso notò come vi fossero un misto di felicità e fastidio
allo stesso tempo, e seppe per certo che in quel momento non era l’unico ad
odiare quella festa. Soprattutto dopo la loro trionfale entrata.
Appena avevano aperto le porte della sala
il silenzio li aveva accolti. Gli era sembrato di essere tornato alla notte di
due mesi prima quando, dopo aver varcato la stessa porta, era stato accolto dal
medesimo silenzio di tomba. Però gli studenti non ci avevano messo molto tempo
per riprendersi. Mentre attraversavano la sala le sue fini orecchie da vampiro
avevano potuto sentire tutti i commenti rivolti verso di loro.
"Hai visto. Te l’avevo detto le mie fonti
non sbagliano mai!"
"Non ci posso credere, ma allora è
vero!"
"Ho sentito dire che si è trasferito nel
Moon Dorm e che da Gennaio seguirà le lezioni della Night Class"
"Non ci credo. Ma davvero?"
"Sì, sì. Te lo dico io!"
Anche se non lo dava a vedere tutte
quelle chiacchiere lo innervosito. Non è che gli importasse un gran che di ciò
che gli altri pensavano di lui, aveva sempre vissuto senza farsi di questi
problemi, però in un certo senso gli dava comunque fastidio. Al contrario suo
Kaname era sembrato del tutto a suo agio, nonostante tutto.
Comunque era impressionante come le voci
corressero veloci tra quelle mura. Insomma la loro relazione era stata resa
pubblica solo una settimana prima e gli studenti della Day Class avevano
iniziato a tornare nei loro dormitori solo 3 giorni prima. Era impossibile
tenere un segreto lì dentro e si chiedeva come mai nessuno avesse ancora
scoperto che la Night Class era formata da vampiri.
Insomma studenti elite che frequentavano
le lezioni di notte? Quando Cross gli aveva detto quella scusa aveva riso di
gusto ed era stato pronto a scommettere che nessuno ci avrebbe creduto. Ma a
quanto pareva gli umani in quella scuola avevano lo stesso quoziente
intellettivo del loro preside, pari a zero.
-Kaname, Zero!- Entrambi si girarono
verso la giovane ragazza che correva verso di loro sorridendo felice -Alla fine
siete venuti. Pensavo di non vedervi questa sera!- Entrambi cercarono di
sorridere senza sembrare troppo forzati
-Cosa dici, Yuuki. Non ce la saremmo
persa per niente al mondo- Sebbene stesse mentendo, a Yuuki sembrò assolutamente
sincero. Zero avrebbe voluto sbuffare. Era impressionante come il purosangue
fosse capace di mentire come se niente fosse, anche se forse era dovuto al suo
stesso status di pureblood. Eppure lui era in grado di capire quando mentiva
oppure no, come se fosse stato una sorta di sesto senso. Riusciva a notare tante
piccole cose, come per esempio mentre mentiva come in quel momento aveva una
specie di tic all’indice della mano sinistra. Di solito lo mascherava, e anche
abbastanza bene, ma lui era riuscito ad accorgersene.
Questo fatto allo stesso tempo lo
spaventava e lo rendeva felice. Da una parte aveva paura di innamorarsi troppo
di lui e finire poi con il cuore spezzato, ma forse era già troppo tardi;
dall’altra saper distinguere facilmente i suoi stati d’animo e cambiamenti
d’umore, notare piccole cose che potevano sembrare insignificanti ma che in
realtà nascondevano un grande significato, tutto questo gli dava la sensazione
di conoscere Kaname Kuran come nessun altro.
-Perché non venite dentro? La festa sta
procedendo splendidamente e manca solo mezzora alla mezzanotte!- Chiese
entusiasta Yuuki interrompendolo dai suoi pensieri
-No, grazie. Preferiamo restare qui- Le
rispose il fratello stringendo lievemente la sua presa sulla vita di Zero. Yuuki
sorrise capendo la situazione e dopo averli salutati con un bacio sulla guancia
tornò all’interno della sala
-Finalmente soli- Disse Zero sospirando
di sollievo e allacciando le braccia intorno al collo di Kaname
-Già- Disse prima di avvicinarsi e
reclamare quelle stupende labbra. Quel bacio ci mise poco a passare da dolce e
casto a uno più intenso e da togliere letteralmente il fiato. Non importava
quanto fossero stretti l’uno all’altro, non erano mai vicini abbastanza
…
-Ehm …- Kaname si staccò a malincuore dal
giovane vampiro sporgendosi oltre il ragazzo per linciare chiunque aveva osato
interromperli. Tutto ciò che vide fu una chioma bionda che cercava di farsi il
più piccolo possibile, mentre si grattava il retro della testa tra l’imbarazzo e
la timidezza
-Aido …- Il giovane nobile tremò al
sentire quel tono intimidatorio e quando percepì la forte aura di Kaname
opprimere l’aria circostante non poté fare altro che deglutire rumorosamente e
fare un passo indietro -Cosa vuoi?-
-Ehmm … ecco Kaname-sama … mi … mi
dispiace per l’intrusione ma … ecco … avrei bisogno di Zero per qualche minuto
…- La sua voce sempre più tremante e instabile a causa dell’aura che cercava di
opprimerlo. Zero all’inizio non capì, non si ricordava di avere conti in sospeso
con lui e non aveva idea su cosa volesse chiedergli … a meno che … Colpito da
un’illuminazione Zero sospirò e si girò verso il purosangue
-Non preoccuparti, Kaname- Gli disse
poggiando una mano sul suo petto e rivolgendogli un dolce sorriso -Sistemo
questa cosa e poi sono da te, okay?- Kaname sospirò e si ritrovò a pensare per
la seconda volta che non era assolutamente capace di dirgli di no
-Va bene- Concluse dandogli un ultimo
bacio prima di vederlo andare via con il biondo nobile
Quando furono a debita distanza Zero si
fermò in un angolo della sala lontano da orecchie indiscrete. Esasperato si girò
verso l’altro
-Allora Hanabusa, cos’è che non ti è
chiaro di ciò che ti ho spiegato ieri?- Chiese incrociando le braccia al petto e
appoggiandosi contro il muro
-È … È che non ne sono più tanto sicuro,
cioè … insomma … io …- Iniziò a farfugliare mentre si contorceva le mani dal
nervosismo
-Devi solo aspettare che le luci si
spengano allo scoccare della mezzanotte, afferrare Kain, sbatterlo contro il
muro e baciarlo- A quelle parole pronunciate con tanta nonchalance Aido arrossì
di colpo
-La fai facile tu a parole, ma sono io
quello che lo deve fare!-
Zero sbuffò passandosi una mano tra i
capelli. Tutte quelle chiacchiere gli stavano facendo venire il mal di testa, ma
non poteva biasimarlo. Stava per confessarsi alla persona di cui era innamorato
da molto tempo, chiunque sarebbe stato insicuro. Però lui aveva notato come il
vampiro manipolatore del fuoco tendesse a guardare il cugino quando credeva che
nessuno lo guardasse. E ciò che c’era in quello sguardo andava ben oltre il
semplice affetto fraterno. Quindi sapeva per certo che non ci sarebbero stati
problemi
-Ascolta so che può sembrarti strano, ma
fidati di me. Andrà tutto bene- Se qualcuno glielo avesse detto poche settimane
fa non ci avrebbe mai creduto. Lui Hanabusa Aido che chiedeva consigli amorosi a
niente meno che Zero Kyriuu e per di più si fidava di lui? No, non ci avrebbe
mai creduto. Ma ora era tutto diverso. In quella settimana aveva imparato a
conoscere ciò che si celava sotto alla maschera che portava sempre ed aveva
scoperto una persona completamente diversa, dolce, gentile, affettuosa,
cordiale, intelligente e addirittura socievole
-Hai, arigato [3]- Gli ripose
sorridendo
-Bene, ora credo sia il caso di tornare
da Kaname- Concluse salutando il vampiro, ma riuscì a fare a mala pena un passo
quando uno dei camerieri gli finì addosso facendolo cadere a terra e
bagnandolo
-Zero stai bene?- Chiese Aido lievemente
preoccupato
-Sì, ho solo preso una botta- Disse
mentre si alzava aiutato dal vampiro -Guarda qua sono praticamente fradicio-
Continuò osservando la macchia scura presente sulla felpa che gli aveva
regalato Kaname -Hey tu dove diamine stavi guard- Ma si bloccò quando non
notò il cameriere, che probabilmente si era dileguato per non subire le ire del
diabolico prefetto -Uf, credo che andrò in bagno prima di tornare da
Kana-
-Vuoi che ti accompagni- Si offrì
Hanabusa
-Non ci pensare, devi tener sott’occhio
Kain, hai capito?-
-V-Va bene. Allora ci vediamo dopo- Lo
salutò prima di sparire tra le la folla.
Sospirando si incamminò lungo i corridoi
bui. Il bagno non era propriamente dietro l’angolo e quando fu arrivato poté a
mala pena sentire i rumori della festa
"Devo sbrigarmi" Pensò mentre con un
asciugamano tamponava la felpa nera "Kaname inizierà a preoccuparsi"
Mentre percorreva un’altra volta i
corridoi bui, non poté fare a meno di provare un po’ di tensione. Non riusciva a
spiegarsi il perché ma aveva come l’impressione di non essere solo. Si fermò di
colpo. Gli era sembrato di vedere un’ombra alla sua sinistra. Con circospezione
si girò intorno ma dopo che non ebbe visto nulla, si diede del paranoico e
riprese a camminare.
Quando una seconda volta sentì un rumore,
questa volta più distinto, non fece in tempo a girarsi o urlare che sentì una
mano premere con forza sulla bocca e un braccio stringerlo per la vita, mentre
veniva trascinato di peso in una stanza. Cercò di divincolarsi ma la presa era
troppo forte. Si bloccò di colpo quando sentì il fiato caldo del suo
sequestratore sul suo orecchio sinistro
-Ci incontriamo di nuovo, ne Zero-chan-
L’ex-hunter spalancò gli occhi riconoscendo la voce. Nonostante lo avesse
trovato insignificante, lui non dimenticava mai la voce di qualcuno dopo che
l’aveva sentita. In più era l’unico che aveva mai osato chiamarlo in quel
modo
-T-Tetsuya Harada**-
-Ah, ora ti ricordi di me, Zero-chan-
Quel modo lascivo e intimo con cui continuava a chiamarlo lo faceva star male.
Sentendo la rabbia esplodere gridò
-Cosa vuoi da me Har…!- Ma non riuscì a
finire la frase che venne sbattuto per terra. Il duro impatto della sua testa
con il pavimento gli provocò un conato di vomito e un forte stordimento, tanto
che per diversi secondi non fu in grado di mettere a fuoco l’ambiente
circostante. Quando ebbe recuperato la vista vide il ragazzo che gli dava le
spalle di fronte all’uscita e nel silenzio della stanza il CLICK della chiusura
a chiave della porta rimbombò nelle sue orecchie come un colpo di
pistola.
Iniziando a preoccuparsi seriamente cercò
di alzarsi ma subito si accorse che le sue braccia erano bloccate. Sorpreso
allungò il collo per vedere cosa lo tenesse bloccato e ciò che vide lo
sconvolse. Dei fili bianco-azzurri che si diramavano come ragnatele tenevano i
suoi polsi saldi al pavimento. Lo riconobbe subito, quello era un incantesimo di
restrizione usato dagli Hunter, Yagari-sensei glielo aveva insegnato quando era
piccolo. Come poteva quel ragazzo esserne a conoscenza?
-Sorpreso, Zero-chan? Non l’avresti mai
detto che io sono un Hunter, vero?- Zero a dir poco sconvolto. Come poteva
esserci un Hunter che si aggirava tranquillo nella Day Class? Cross ne era a
conoscenza? Se sì, perché lui non ne sapeva niente -Ora Zero-chan, fai il bravo
vampiro e non fare storie, va bene?- Disse estraendo un coltello da 12 cm che
molto probabilmente era fatto della stesso materiale dei proiettili della sua
Bloody Rose: Argento, l’unica cosa che davvero danneggiava seriamente i
vampiri
-C-Cosa vuoi fare?-
-Humm, voglio solo divertirmi un po’-
Disse mentre on una mano gli accarezzava una guancia -Che bella pelle che hai.
Sai per essere un Level D sul punto di diventare un ‘E non sei messo poi così
male- Zero cercò di sottrarsi a quel tocco disgustoso che gli faceva venire la
pelle d’oca per il ribrezzo
-Non mi toccare!- Gridò cercando di
divincolarsi. Un lampo di rabbia passò per quegli occhi verdi. Zero stava per
urlare un’altra volta ma gli mancò il fiato quando ricevette un potente pugno
nello stomaco. Mentre tossendo cercava di immagazzinare più ossigeno possibile
sentì il ragazzo prendergli il mento in una micidiale presa, mentre con occhi
spalancati osservò il coltello avvicinarsi pericolosamente al suo viso. Cercò in
tutti i modi di non urlare quando la lama passò incidendo sulla delicata pelle
una taglio lungo la sua guancia destra, il dolore moltiplicato a causa del
materiale dell’arma.
-Ora Zero-chan, stai buono e lasciami
fare, ‘kay?- Zero lo vide chinarsi su di lui e con la punta della lingua
raccogliere qualche goccia del suo sangue. Rabbrividì di disgusto non trovando
la forza di rispondere -Mi piacciono i tuoi occhi lilla, ma anche quando sono
così rossi non sono male, sai …- Disse con quel ghigno tra il malefico e il
sadico mentre con il coltello tagliava la stoffa della felpa e della maglietta
che indossava scoprendogli il petto -Lo sapevo che avevi un bel corpo,
Zero-chan-
Zero stava per protestare quando quella
bocca si chiuse sulla sua. Cercò in tutti i modi di combatterlo ed evitare di
approfondire quel bacio non corrisposto, ma le forze iniziavano a venirgli meno.
Se il taglio che aveva sulla guancia lo avesse provocato un coltello normale la
ferita sarebbe si rimarginata anche per un Level D come lui, ma le armi
anti-vampiro inibivano la capacità di rigenerazione dei vampiri.
Tetsuya si staccò di scatto dall’altro
mentre con il dorso della mano tolse un po’ del sangue che iniziava a scendergli
dall’angolo della bocca. Quella puttana non solo gli resisteva, ma aveva anche
osato morderlo. Con rabbia afferrò per i capelli il vampiro sotto si lui
esponendogli il lato sinistro del collo. Con orrore Zero comprese subito quello
che stava per fare. Un’altro urlo lasciò le sue labbra quando sentì la lama
penetrare nella sua carne un po’ più in profondità rispetto alla
guancia.
Sentì il castano spostarsi più in basso e
con un calma surreale slacciargli i pantaloni e sfilarglieli. Non aveva
praticamente più forze per protestare, la perdita di sangue era decisamente
cospicua e ciò non faceva che aumentare i sintomi della bloodlust. La sua testa
girava tanto che sentì a mala pena il ragazzo leccargli la coscia sinistra e poi
passare sullo stesso punto il coltello. I tre tagli bruciavano come le fiamme
dell’inferno.
Zero inorridì quando sentì i suoi boxer
venir abbassati. Lacrime di umiliazione, angoscia, paura iniziarono a scendere
dai suoi occhi. No, questo no. Poteva torturarlo, fargli quanti tagli voleva,
poteva anche ucciderlo. Tutto, ma non quello.
"Ti prego Kami [4], tutto ma non
questo"
-Ora inizia il vero divertimento, sei
pronto, Zero-chan?-
-Ahhhhhhhhhhhhh …-
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
Kaname se ne stava sulla terrazza mentre
con crescente apprensione guardava l’orologio ormai ogni due secondi. Erano
passati quindici minuti e Zero non era ancora tornato. Forse non avrebbe dovuto
ma non riusciva a non preoccuparsi. Deciso che forse era suo dovere preoccuparsi
per il suo ragazzo. A passo di marcia attraversò la sala dirigendosi verso la
porta quando vide con la coda dell’occhio Aido, che fissava intensamente il
centro della sala, probabilmente teneva d’occhio qualche ragazza
-Aido hai visto Zero?-
-K-Kaname-sama, mi hai spaventato.
Comunque l’ultima volta che l’ho visto è stato più di dieci minuti fa. Dopo che
abbiamo finito di parlare un cameriere gli è andato addosso bagnandolo e mi ha
detto che passava dai bagni prima di tornare da te- Fece un pausa -Perché, non è
ancora tornato?- Kaname avrebbe voluto strozzare il biondo nobile in quel
momento. Se gli aveva chiesto dov’era, era ovvio che non fosse con
lui
-Inizio a prfeoccuparmi, non è da lui
andarsene senza dire niente- Più ci pensava più aveva una brutta sensazione su
quella faccenda
-Vuoi che ti aiuto a
cercarlo?-
-No va bene così, tu goditi la vesta. A
dopo- Subito si incamminò spedito verso i bagni. L’ansia e preoccupazione non
volevano lasciarlo e ogni secondo che passava la paura che gli fosse successo
qualcosa cresceva esponenzialmente. All’improvviso le sue narici percepirono il
distinto odore di sangue e ci mise pochi secondi a realizzare che apparteneva a
Zero. Poi …
-Ahhhhhhhhhhhhh …-
Non c’erano dubbi quella voce apparteneva
a Zero e proveniva da poche stanze più avanti. Senza indugiare oltre corse verso
la stanza da cui provenivano le grida. Cercò di aprirla ma era chiusa a chiave.
In uno scatto d’ira Kaname mandò la porta in frantumi la porta con i suoi
poteri. Ciò che vide gli fece scaldare il sangue di una rabbia senza
precedenti.
Zero stava a terra, nudo, con le mani
bloccate al pavimento, le lacrime che scendevano copiose dai suoi occhi, mentre
un insulso umano stava sopra di lui e lo stava … Non riusciva neanche a
pensarlo. Con un scatto staccò il castano dal ragazzo e sopraffatto da una
rabbia cieca sbatte l’umano contro il muro e iniziò a picchiarlo. Al primo pungo
sentì il setto nasale e gli zigomi frantumarsi. Al secondo poté dire di avergli
rotto mascella e mandibola.
Quel bastardo aveva osato toccare Zero …
l’avrebbe ucciso.
Non sentendo più i polsi bloccati il
giovane prefetto cercò, seppur con estrema fatica, ad alzarsi. Dopo qualche
secondo riuscì a mettere a fuoco e si girò per vedere da dove arrivavano i
gemiti di dolore che sentiva. Vide gli occhi rossi di rabbia di Kaname mentre
picchiava a sangue con una furia omicida colui che fino a pochi secondi prima
gli stava facendo quelle cose orribili
-K-Kaname?- La sua voce uscì poco più che
in un sussurro, ma quel semplice suono ebbe il potere di bloccare il purosangue,
un pugno sospeso a mezz’aria pronto a colpire. Lasciò la presa sul ragazzo, che
si accasciò al suolo privo di sensi, e subito corse al fianco del suo ragazzo.
Con delicatezza cercò di toccargli una guancia ma Zero si ritrasse dal tocco
come se si fosse scottato
-Zero …?- Chiese il purosangue sorpreso
dal gesto
-N-Non mi toccare. F-Faccio schifo.
No-Non sono riuscito a … a fermarlo- La sua voce e tutto il suo corpo tremavano
-Sono sporco. Faccio schifo. Faccio schi …!- Si fermò di colpo quando sentì le
braccia di Kaname circondarlo in un caldo abbraccio
-Non dire così. Non è colpa tua se questo
è successo. Non è vero che fai schifo. Non è vero che sei sporco. Per me sei
sempre e comunque la persona più bella del mondo- Si allontanò un po’ per
prendere quel viso scioccato e rigato dalle lacrime tra le sue mani e
avvicinarlo al suo -Ti amo e nulla può cambiare questo. Ti amo e ti amerò per
sempre- Disse a pochi millimetri dalla sua bocca prima di baciarlo con tenerezza
e gentilezza. Zero non riuscì a trattenere le lacrime ma questa volta erano di
gioia e sollievo
-A-Anche io ti amo, Kaname! Ti amo così
tanto!- Urlò gettandosi contro il suo petto e, abbracciandolo come se fosse la
sua unica salvezza, pianse le sue ultime lacrime
-Lo so, Zero. Lo so- Sentendolo tremare
ora anche dal freddo, si tolse il cappotto e glielo mise sulle spalle -Ora Zero,
torniamo al dormitorio, okay?-
L’argenteo annuì soltanto. Kaname con
delicatezza lo prese tra le braccia e, usando la sua supervelocità di
purosangue, arrivarono nella sua stanza in pochi secondi. Con attenzione lo fece
sdraiare sul letto e poi si tolse la camicia. Subito notò come il ragazzo
tremasse questa volta non per il freddo ma per la bloodlust, ma nonostante
questo si tratteneva dal morderlo
-Avanti Zero devi bere- Ma quando il
ragazzo non si mosse Kaname si accorse che era troppo debole anche per prendere
il sangue da solo. Così si morse il proprio polso succhiando la sua stessa linfa
vitale per poi congiungere le loro labbra e far passare il liquido rosso nel
sistema del giovane vampiro sotto di lui. Dovette ripetere il procedimento
almeno quattro volte prima che Zero avesse abbastanza forze per alzarsi e
affondare i propri canini nel collo del purosangue.
Una volta finito Zero chiuse gli occhi e
si sdraiò entrando in uno stato di dormi-veglia, senza realmente dormire. Kaname
si alzò e andò in bagno dove prese un asciugamano e, dopo averlo bagnato con
acqua calda, tornò nella stanza da letto. Con cura pulì la pelle dal sangue
rappreso, i tagli ormai guariti grazie al suo sangue puro.
Conclusa l’operazione si alzò di nuovo
andando a mettersi il pigiama e poi aiutò l’altro ad infilare il suo, anche se
con poca collaborazione da parte del ragazzo. In qualche modo riuscì a collocare
entrambi sotto le pesanti coperte. Avendo ancora la pelle alquanto fredda Zero
quasi inconsciamente cercò di avvicinarsi alla vera fonte di calore in quel
letto, e cioè Kaname. Dopo essersi scaldato, semplicemente rimase abbracciato al
purosangue con la testa poggiata sul suo petto
-Senti, Kaname per quello che è successo
…-
-Zero, non ti devi preoccupare. Te l’ho
già detto, io ti amo. Sappi poi che l’atto più intimo tra due vampiri, che in un
certo senso ha lo stesso valore del matrimonio per gli umani, è il vicendevole
scambio di sangue- A quelle parole Zero non poté fare a meno di arrossire.
Voleva forse dire che potevano passare per una coppia sposata nel mondo dei
vampiri? Nonostante fosse un pensiero imbarazzante non gli dava fastidio. Questo
voleva dire che era legato a Kaname per la vita, non poteva sperare niente di
più dalla propria vita.
Kaname sorrise mentre guardava il dolce
prefetto addormentarsi con un’espressione serena sul quel viso. Però allo stesso
tempo doveva riprovarsi. Non era colpa di Zero se tutto quello era successo. No,
la colpa era solo sua. Non gli era stato vicino, non era stato in grado di
proteggerlo
-Te lo prometto Zero, non permetterò a
niente e nessuno di farti del male. Hai sofferto troppo nella tua giovane vita.
Tu meriti solo il meglio di questo mondo. Ti proteggerò e vivrò per te.
Akemashite Omedetou [5]- Dopo aver fatto questa promessa si addormentò, non
accorgendosi, però, che Zero era ancora cosciente e aveva sentito tutto. Con un
sorriso sulle labbra pensò
"Arigato Kana. Akemashite
Omedetou"
*Owari*
Note: * Non so voi io non li abbinerei neanche morta. Eppure
nella mia scuola ho visto un ragazza indossare felpa e scarpe viola intenso e
pantaloni giallo canarino ultra accecante. Un pugno in un occhio … Ma alla fine
è sempre questione di gusti, forse sono io che sono troppo schizzinosa. **
Per chi non ricordasse Tetsuya Harada (umano, studente della Day Class) aveva
attaccato Zero la sera di Halloween, ma era arrivato Kaname che lo aveva
allontanato
DIZIONARIO: [1] Arigato = Grazie [2] Gome (Nasai) = Scusa/Mi
dispiace [3] Hai, arigato = Sì, grazie [4] Kami = Dio [5] Akemashite
Omedetou = Buon Anno
Myriam Malfoy: Grazie mille per tutti i complimenti che ricevo sempre.
Mi scaldano davvero il cuore, soprattutto in queste fredde giornate invernali.
Ti faccio tantissimi auguri per un buon anno (anche se un po’ in ritardo gome!)
e ci rivediamo per S. Valentino. Kissu
Il_Genio_del_Male: Ehehe sono d’accordo con te, anch’io vorrei essere al
suo posto. Quella ragazza è troppo fortunata per i miei gusti, non è che può
averli solo lei i figaccioni, uffa! Per l’OOC entrambi lo sono un tantinello, ma
mi piaceva fare una serie di cose dolciose e tenerose (anche se qui Zero come al
solito passa dei brutti momenti!). Grazie spero che continuerai a seguirmi.
Kissu
_Kira_94: Sono contenta che ti siano piaciuti così tanto i primi
capitoli, spero che anche questo sia stato di tuo gradimento. Ti ringrazio per
aver commentato e spero che continuerai a seguirmi. Kissu
Amicamia, elenanime, EWILAN, ikarikun,
kety_chan, lilly86, Mello sexy doll: Grazie per aver messo la mia storia tra i
preferiti
Il_Genio_del_Male, Love90, silviarinaldi,
versus11, Yami Hihara: Grazie per
aver messo la mia storia tra le seguite
-Gomeeeeeeeeeee Nasaaaaaaaai!
Gomeeeeeeeeeee Nasaaaaaaaai! Che ritardo mostruoso, un mese! No davvero mi
dispiace di aver pubblicato questo capitolo/one-shot con un ritardo del genere,
ma sono successe un po’ di cose. Primo sono tornata dalle vacanze il 4 Gennaio e
ho scritto due pagine e tutto sembrava filare liscio, poi ci sono state le due
settimane prima della fine del quadrimestre piene i verifiche e interrogazioni,
poi infine settimana scorsa è morto il mio gatto di 17 anni e mezzo (la mia età)
e non ero molto in vena di scrivere. Sappiate che le ultime tre pagine sono
state scritte tutte in un giorno, quindi mi scuso se ci sono degli errori o
orribili ripetizioni (che odio) ma non ho riletto tutto molte volte come è mia
abitudine. Per chi stesse seguendo anche la ficcy su Shizuka posterò presto il
prossimo capitolo, molto probabilmente entro la prossima settimana. Questo era
tutto, credo. Mi scuso ancora. Kissu Kissu. Sayonara-
ndElena |
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Capitolo 4 *** 14th February - S. Valentine Day ***
Title:
14th February - S. Valentine Day Anime/Manga: Vampire
Knight
Paring:
KanamexZero Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi di Vampire
Knight Summary: Si respira aria d’amore alla Cross Academy. Il giorno
di San Valentino è finalmente giunto. Zero cercherà di affrontare le sue paure
per poter approfondire il suo rapporto con Kaname … AVVISO: OOC -
Shounen-ai - Yaoi Note: La storia va avanti dopo la fine dell’anime,
ma Kaname, Yuuki e gli altri non se ne sono mai andati. Zero e Yuuki sono
tornati ad essere amici Attenzione!: Con questa storia si torna un po’
sul leggero anche se in più c’è una bella lemon!
14th February -
S. Valentine Day
I deboli raggi del sole mattutino
penetrarono con forza tra le pesanti tende della stanza colpendo in pieno il
viso di un giovane vampiro che dormiva tranquillamente in un enorme letto a
baldacchino. Infastidito dai malefici raggi solari mugugnò la sua
disapprovazione per essere stato svegliato di sabato mattina. Non volendo
alzarsi si nascose sotto le calde coperte allungando un braccio nel tentativo di
incontrare il corpo caldo dal suo compagno. Ma ciò che trovò furono solo
lenzuola fredde. Questa volta buffò rumorosamente.
Avrebbe voluto rimanere nel letto a
crogiolarsi nelle calde coperte con il suo ragazzo, ma ciò era impossibile visto
la mancanza del suddetto ragazzo. Scocciato si ricordò che Kaname quel giorno
non sarebbe tornato prima del tramonto. Doveva incontrarsi con non sapeva chi
per discutere di non sapeva cosa. Quindi avevano dormito durante la notte
precedente e Kaname si era alzato presto quella mattina. Così ora si ritrovava
nel loro letto, da solo, e una miriade di cose da fare; perché ovviamente
quello non era un giorno normale, no, ma si trattava di San Valentino. Doveva
preparare della cioccolata e un bel pranzo e poi …
Zero fece un respiro. Aveva deciso quella
notte sarebbe andato fino in fondo con Kaname. Dopo quello che era successo
l’ultimo dell’anno avevano tentato diverse volte di farlo, ma ogni volta gli
venivano in mente le cose che Harada gli aveva fatto e si bloccava in quei
dolorosi ricordi. Ma lui voleva andare avanti e dimenticarli anche se gli
sembrava così difficile, le ferite erano ancora troppo fresche. Ed aveva paura.
Paura che Kaname si stancasse di aspettarlo in eterno e lo lasciasse. Rimanere
di nuovo da solo, questo era il suo peggior incubo.
Scacciando quei pensieri negativi, visto
che ormai era sveglio Zero decise che era meglio iniziare i preparativi. Dopo
essersi lavato e vestito scese al piano terra del Moon Dorm. Nonostante la
stanza di Kaname avesse una sua cucina privata decise che la cioccolata
l’avrebbe fatta nella cucina comune. Ancora mezzo assonnato credette di avere le
allucinazioni quando nella stanza vide un nobile biondo vampiro appoggiato ad un
tavolo, probabilmente più addormentato che sveglio
-Hanabusa … cosa ci fai qui, a quest’ora
poi?- Una delle poche cose che aveva imparato su Hanabusa Aido un quei due mesi
di amicizia era il fatto che non fosse una persona mattutina.
Soprattutto se la si intendeva in termini umani
-Ah, eh? Oh Zero- Decisamente stava
ancora dormendo -Non ti ricordi? Mi avevi promesso di aiutarmi a preparare del
cioccolato per Akatsuki- Argh, se ne era scordato. La sua tranquilla mattina era
decisamente rovinata.
-Sei sicuro di riuscire a stare sveglio?-
Chiese scettico mentre guardava il biondo riappoggiare la testa sul tavolo e
chiudere gli occhi -Hanabusa!- Idol alzò di scatto la testa
-Ah, sì … cosa?- Chiese con la voce
assonnata. Zero lo guardò quasi, ribadisco quasi, preoccupato
-Credo sia meglio per te tornare a
dormire, se vuoi te ne faccio io un po’ di cioccolato da dare a …-
-NO!- L’impeto con cui Aido l’aveva
interrotto lo prese un attimo di sprovvista. In realtà colse di sorpresa lo
stesso nobile -Davvero, sono sveglio. Voglio sul serio fare del cioccolato per
Akatsuki con le mie mani- Continuò, questa volte con più calma e con un lieve
rossore sulla guance mentre evitava di guardare l’altro ragazzo negli
occhi.
A Zero fece quasi tenerezza. Come aveva
previsto i due dopo capodanno si erano messi insieme e avevano reso subito la
loro relazione pubblica. Nessuno ne fu sconvolto, probabilmente lui non era
stato l’unico a realizzare come stavano davvero le cose. In più la mentalità dei
vampiri era molto più aperta rispetto a quella degli umani, quindi non importava
se si era della stesso sesso o parenti stretti, come ad esempio fratelli o
cugini, potevi amare liberamente chiunque.
-Va bene- Disse sospirando -Non è
difficile, però lo faccio prima io così guardi come si fa e poi ti aiuto quando
tocca a te, okay?- Un enorme sorriso compare sul volto del giovane
biondo
-Okay!- Non aveva mai cucinato prima
d’ora e l’idea lo esaltava a tal punto da dimenticare il sonno che cercava di
chiamarlo a se. Attentamente osservò il giovane prefetto prendere da diversi
cassetti un paio di pentolini, un mestolo, un sacchetto sconosciuto e infine il
cioccolato da sciogliere. Riempì la pentola più grande di acqua e poi lo mise su
un fornello. Dopo mise il cioccolato a pezzi nel secondo pentolino che immerse
per primo
-Facciamo sciogliere il cioccolato così-
Spiegò mentre con un mestolo agevolava il liquefarsi del cioccolato. Dopo
diversi minuti, quanto ormai il dolce era diventato liquido, Zero tolse il
pentolino dall’acqua e sempre mescolando aggiunse un po’ di polvere dal
sacchetto sconosciuto -Questo è burro di cacao. Ora mescoliamo ancora un po’ e
poi lo versiamo in una ciotola o sul marmo per raffreddarlo. Infine scaldiamo
ancora una volta per poi versarlo nelle forme e lasciarlo raffreddar ancora. Il
risultato dovrebbe essere della cioccolata dal colore uniforme senza venature
biancastre-
Aido guardò attentamente e affascinato i
gesti del prefetto eseguiti con estrema maestria e grazia mentre compiva tutti i
passaggi descritti. Il risultato ottenuto da Zero era degno di un grande
pasticcere, dei perfetti cioccolatini che vennero poi incartati in un pacchetto
rosso e nastro argentato
-Wow Zero, sei davvero bravo! Mi viene
l’acquolina solo a guardarli- Gli occhi di Zero si dilatarono impercettibilmente
e il giovane vampiro distolse lo guardo arrossendo lievemente. Aveva passato
tanto tempo da solo che non si era ancora abituato del tutto ai complimenti che
a gente gli rivolgeva
-Hum, grazie. Comunque ora tocca te. Ti
ricordi i passaggi?- Hanabusa annuì convinto, sembrava semplice ce la poteva
fare -Okay iniziamo-
In realtà non era così semplice come gli
era parso all’inizio, gli ci vollero numerosi tentativi prima che il suo
cioccolato sembrasse lontanamente edibile. Era ormai mezzogiorno quando Hanabusa
Aido poté ammirare tra le sue mani la sua opera cioccolatosa. Ma i due poveri
ragazzi erano ignari dell’imminente arrivo della bufera
-OHAYO!!!- Esclamò, praticamente urlando,
la giovane purosangue conosciuta con il nome di Yuuki Kuran mentre entrava
platealmente nella stanza spaventando a morte di due giovini. Per lo spavento
Aido lasciò la presa sul pacchetto confezionato con fatica e sudore, e sarebbe
stata la sua fine se i riflessi di Zero non gli avessero fatto afferrare la
confezione poco prima che si sfracellasse al suolo.
Aido con le lacrime agli occhi ringraziò
in ogni lingua da lui conosciuta il giovane prefetto, mentre con fatica cercava
di trattenersi dall’urlare contro la ragazza … cioè a volte era insopportabile,
ma era la sorella di Kaname-sama, una purosangue, non poteva certo gridarle
contro …
-YUUKI! Si può sapere cosa vuoi? Con la
tua grazia stavi per vanificare il duro lavoro di un’intera mattina!-
-Uffa non gridare. Aveva sentito odore di
cioccolato e volevo vedere chi lo stava facendo. Lo sai che adoro i dolci!
Perché non mi hai chiamato? Dai me ne fai assaggiare un pochino?-
-No!- Era proprio per questa sua
dipendenza dai dolci che non l’aveva chiamata
-E dai solo un pochetto? Un pochettinino?
Una briciola!?-
-Te lo puoi scordare. Se vai avanti così,
rischi davvero di ingrassare-
-Non preoccuparti per la mia salute. Ho
un ottimo metabolismo, smaltisco subito!-
-Come no, io starei attenta se fossi in
te-
-Uffa ora smettila, è indelicato parlare
di certe cose con una ragazza!-
-È anche indelicato entrare in una stanza
urlando-
Aido guardava i due litigare senza saper
come fare a fermarli. Però in qualche modo erano adorabili, sembravano davvero
fratello e sorella che si scannavano a vicenda per cose stupide
-Ehm scusate …- Cercò invano di
introdursi tra i loro botta e risposta
-Cosa c’è!- Gli gridarono contro
all’unisono prima di tornare a urlarsi a vicenda
-Ehehe niente- Disse a nessuno in
particolare afferrando il suo pacchetto e scappando dalla stanza prima di
rimanere invischiato nei loro litigi. Nella sua fuga si chiese come faceva
Kaname-sama a sopportarli quando facevano così …
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
Era
E.S.A.U.S.T.O.
Discutere con quella ragazza era
estenuante, ti prosciugava da tutte le energie. In qualche modo era riuscito a
scrollarsela di dosso e si era rifugiato nella sua camera. Sarebbe stato molto
meglio se quella mattina non fosse uscito da lì. Si concesse una decina di
minuti di riposo prima di iniziare ad apparecchiare la tavola e preparare la
cena.
Per quella sera aveva deciso di preparare
uno dei piatti preferiti di Kaname, la pizza. Una ricetta italiana
apparentemente semplice, ma che racchiudeva in se la tradizione secolare di un
paese. Tra le diverse cucine che conosceva quella italiana era una delle sue
preferite, sia da mangiare che da cucinare. Un giorno ne aveva discusso con il
suo, da poco, ragazzo e il purosangue aveva ammesso di non averla mai
assaggiata. Quasi indignato gliela aveva preparata subito e Kaname aveva
classificato quella pietanza nella top ten dei suoi cibi preferiti.
Senza fretta prese l’occorrente e si mise
a preparare l’impasto. Mentre con le mani mescolava gli ingredienti e cominciava
a stendere la pasta, come ogni volta che era da solo si ritrovò a pensare a
Kaname e a quanto gli mancasse. Ai primi tempi se ne vergognava un po’, ma ormai
gli metteva addosso solo un senso di solitudine e inquietudine.
Ora Kaname era probabilmente seduto a
qualche tavolo a discutere con persone che probabilmente detestava. Sapeva che
Kaname odiava andare a questo genere di riunioni e qualche volta gli aveva
confessato di disprezzare quella sua condizione di purosangue. Tutti che
cercavano di fare bella figura davanti a lui cercavano di comprarsi la sua
fiducia e benevolenza con ogni mezzo. Ciò gli fece venire in mente delle parole
che un giorno Kaname gli aveva sussurrato in un orecchio mentre erano sdraiati
nel loro letto
-Sai una delle cose che mi ha sempre
attratto di te era il tuo comportamento nei miei confronti. Ti sei sempre
comportato in diverso da tutti quelli che ho conosciuto fin’ora d’ora. Non
cercavi la mia amicizia per secondi fini, non mi trattavi come se ero un dio
sceso in terra ma solo come un essere vivente come gli altri. Per questo ti sarò
sempre grato-
Al pensiero arrossì come fece quel
giorno. E pensare che all’epoca probabilmente si comportava così per
infastidirlo, non certo per fargli piacere. Quella realtà però gli sembrava una
realtà così lontana, come se non appartenesse a questa vita ma ad un’altra
vissuta precedentemente il cui ricordo era vago e sfumato. Ora non poteva
neanche immaginare di comportarsi così freddamente con Kaname.
Si riscosse dai suoi pensieri e continuò
la preparazione della pietanza aggiungendo il sugo di pomodoro e la mozzarella.
Quando la pizza fu pronta era ancora abbastanza presto e Kaname non sarebbe
tornato prima di tre o quattro ore. Così decise di accendere il forno ma ad una
temperatura bassa e concedersi così il tempo per un’altra pausa. Stiracchiandosi
si avviò verso la camera da letto, ma come la sua testa toccò il cuscino Zero
cadde subito in un sonno profondo.
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
Fu una strana sensazione a svegliarlo.
Sbadigliando si mise seduto e guardò l’ora nell’orologio sul comodino.
Sconcertato si accorse che erano già le sei e mezza e aveva dormito almeno tre
ore piene. In quel momento si occorse di sentire la presenza di Kaname
nell’edificio e probabilmente era stata quella sensazione a svegliarlo.
Segretamente eccitato fece appena in tempo ad arrivare alla porta per vederla
aprirsi e mostrare nel suo splendore Kaname Kuran. Zero gli si piazzò davanti e
con un sorriso gli disse
-Ben tornato a casa- Il purosangue lo
guardò apparentemente sorpreso per qualche secondo ma poi ricambiò il
sorriso
-Sì, sono a casa- Disse mentre
abbandonava la sua ventiquattrore e abbracciava il ragazzo di fronte a lui. Sì,
era a casa, perché la sua casa ovunque fosse o andasse era sempre e solo Zero.
Dannazione non lo vedevano da neanche un giorno eppure gli mancava da morire.
Poter di nuovo guardare i suoi stupendi occhi lilla, toccare la sua pelle liscia
e assaporare il suo dolce profumo era come ricevere una benedizione dal
cielo.
Sentendo un impellente bisogno di
assaporare ancora una volta quelle labbra, Kaname senza esitazioni si chinò
leggermente su Zero coinvolgendolo in un caldo e sensuale bacio. Entrambi
sentirono subito il desiderio di approfondire quel loro contatto. Come se
l’unico sostentamento veramente necessario fosse il sapore dell’altro sulle
proprie labbra e che il suo respiro fosse l’unica aria di cui aver bisogno. Dopo
diversi minutini staccarono a malincuore, ma non sciolsero l’abbraccio e
rimasero lì, in piedi, di nuovo insieme
-Kaname hai fame? Ho preparato la pizza-
Chiese Zero mentre sentiva un sorriso allargarsi sulle labbra del purosangue che
ora lasciavano una serie di baci sul suo collo
-Mmm … Che onore, l’hai cucinata solo per
me?- Il prefetto arrossì e fu lieto di essere tra le braccia di Kaname così che
non potesse vedere le sue guance colorarsi di un lieve rossore
-Sì, è il tuo piatto preferito,
no?-
-Già, però qualsiasi cibo preparato da te
può considerarsi il mio preferito- Rispose sorridendo sornione. Questa volta
Zero sentì le sue guance andare in fiamme
-Cretino. Vai a cambiarti, la cena sarà
pronta tra dieci minuti- Disse dandogli un piccolo colpo sulla schiena per
fargli capire di staccarsi
-Dai, ancora cinque minuti …- Si lamentò
e invece di lasciarlo andare rafforzò la presa su di lui
-Kaname, non fare il bambino. Vai a
cambiarti- Perché gli sembrava tanto di essere una mamma che sgridava il figlio
viziato? Sbuffando lievemente il purosangue si stacco dal corpo del suo ragazzo,
ma quando Zero credette di essere finalmente libero, Kaname si avvicinò di
scatto e gli rubò un veloce bacio a stampo. Zero, con una mano sulla bocca, lo
guardò di traverso mentre se ne andava tutto gongolante.
Sospirando si avviò verso la cucina. Con
attenzione mise la pizza nel forno, che ormai si era scaldato, e poi andò a
controllare la tavola. Era tutto a posto: il pacchetto di cioccolatini era al
suo posto di fianco al piatto di Kaname; la bottiglia di pregiato vino che aveva
preso dalla cucina comune giaceva in attesa di essere aperta; però mancava una
cosa, dei fiori. Sapeva che a Kaname piacevano, soprattutto le rose.
Così decise di fare una cosa che non
amava particolarmente ma che sapeva avrebbe reso il suo ragazzo felice. Dalle
proprie mani lasciò crescere dei rami di spine da qui spuntarono dei boccioli
che in pochi secondi sbocciarono rivelando le loro corolle bianche. Ne fece
crescere tante quante ne servivano per farne un mazzo e preso un vaso le mise
dentro. Non avevano bisogno d’acqua, quelle rose erano speciali. All’improvviso
sentì due forti braccia stringerlo da dietro e spingerlo con un forte petto. Per
un attimo si irrigidì, ma subito si costrinse a calmarsi. Quello era Kaname, non
certo quel dannato Harada
-Che belle, le hai fatte crescere per
me?- Chiese imitando la sua stessa domanda di prima. Sapeva che Zero non amava
usare i suoi poteri, ma il fatto che li aveva appena utilizzati per fargli un
regalo gli scaldava il cuore. Senza lasciare la presa sull’argenteo con una mano
prese una rosa e ne annusò l’aroma -Hanno il tuo stesso dolce profumo, i petali
sembrano bianche ma se si guarda meglio sono argentati come i tuoi capelli e
vivono della tua energia. Sono una parte di te. La prossima volta che vado in
ufficio ne porto qualcuna, così sarà come se fossi lì con me-
Zero nel frattempo se ne stava lì, tra le
sue braccia, mentre si godeva il sorriso che era nato così spontaneamente sul
viso di Kaname. Se usare i suoi poteri significava vedere più spesso quella
meravigliosa espressione sul suo volto, allora si sarebbe sacrificato e li
avrebbe utilizzati più spesso.
-Kaname …- Ma non riuscì a finire la
frase che le sue labbra furono catturate un’altra volta in un famelico bacio. In
pochi secondi si dimenticò cosa doveva dirgli e si lasciò avvolgere da quella
piacevole sensazione.
BIP BIP
BIP
-K-Kaname … La pizza … brucerà- Cercò di
dire Zero tra un bacio e l’altro. A malincuore Kaname lasciò andare il giovane
prefetto. In fondo non voleva che il duro lavoro di Zero andasse in fumo,
letteralmente, perché non era stato capace di trattenersi. Gli diede un
ultimo bacio su una tempia e poi si sedette al suo posto mentre il giovane
vampiro prese la pizza dal forno e la depose sul tavolo
-Mmm, ha un buon odore. Scommetto che è
altrettanto deliziosa- Amava mangiare la cucina di Zero, perché nonostante il
ragazzo facesse finta che non gli importasse, sapeva che ci metteva tutto se
stesso quando preparava un piatto e quando gli parlava di qualche nuova pietanza
che aveva imparato vedeva i suoi occhi illuminarsi per l’emozione
-Com’è andato la riunione?- Chiese Zero
giusto per fare un po’ di conversazione. Non molto sorpreso vide Kaname sbuffare
e passarsi una mano fra i capelli come faceva sempre quando era
irritato
-Ahh, questa situazione di stallo non può
durare ancora a lungo. Ora che il Consiglio degli Anziani è stato eliminato
continuano a fare pressa perché prenda il comando in prima persona. Però non
posso lasciare l’Accademia, serve un purosangue qui; potrei lasciare Yuuki ma è
ancora troppo presto e poi …- Si interruppe prendendo una mano del ragazzo nella
sua - … non voglio lasciarti da solo. Resterò qui almeno finché non ti sarai
diplomato. Poi vedremo-
-Ah, n-no non serve che resti qui per me.
Se devi andare a compiere il tuo dovere fallo, è più importante tenere sotto
controllo i vampiri e poi non voglio essere un peso per te- Concluse abbassando
gli occhi non volendo vedere lo sguardo di Kaname
-Zero, guardami- Più che una richiesta
sembrava un ordine e con riluttanza il prefetto alzò lo sguardo. Occhi lilla
furono incatenati da occhi rosso rugginoso -È impossibile che tu sia un peso per
me, anzi potrei dire che sei la mia forza. Sono riuscito ad andare a questo
incontro, come a tanti altri, perché sapevo che una tornato qui ci saresti stato
tu- Quasi per enfatizzare il concetto gli strinse maggiormente la mano -Un
ultima cosa … sappi che niente e nessuno potrà mai essere più importante di te-
Zero rimase ammutolito. Non si era aspettato nulla di simile. Era talmente
emozionato che gli vennero quasi le lacrime agli occhi -Ti amo Zero, così tanto
che poteri morirne-
-Ti amo anch’io, Kaname. Grazie, davvero,
per essere qui con me- Gli rispose con un sorriso cacciando indietro le lacrime.
Ripresero a mangiare in silenzio che non era per niente teso o imbarazzato, ma
trasmise a entrambi una calma quasi surreale
-Allora, come è andata a te la giornata?-
Chiese il purosangue sperando che questa volta la conversazione sarebbe slittata
su un argomento più leggero
-Ho dovuto aiutare Hanabusa a preparare
la cioccolata per Akatsuki. È stato estenuante, poi ci si è messa in mezzo pure
tua sorella- Dal tono che aveva usato Kaname poté dire che i due avevano
litigato di nuovo per una cretinata -A volte è davvero insopportabile e
cocciuta-
-Lasciatelo dire, sembrate davvero
fratello e sorella quando vi scannate così. Siete entrambi dannatamente testardi
e non volete ammettere di aver torto-
-Hey!-
-Scusa, voleva essere un complimento-
Sorrise mentre il giovane vampiro dai capelli argentati sbuffava -Però sono
contento che Aido e Kain si siano messi insieme. Non solo perché si vedeva da
tempo che si piacevano a vicenda, ma anche perché così Aido è finalmente
diventato meno assillante nei miei confronti. Davvero ci sono state volte che
non sapevo come comportarmi con lui-
-Probabilmente c’è stato un tempo in cui
era innamorato di te, ma poi questo sentimento col tempo si è presumibilmente
tramutato in forte ammirazione e rispetto e si sentiva in dovere di comportarsi
come aveva sempre fatto perché inconsciamente non si era accorto del cambiamento
dentro di se. Quando, però, ha trovato il vero amore ti ha lasciato perdere e si
è concentrato su Akatsuki-
-Woa, detta così mi sembra di essere come
un vecchio giocattolo abbandonato per strada e rimpiazzato con uno nuovo e più
bello. Per fortuna che qualcuno mi ha raccolto e preso con se- Zero arrossì per
l’ennesima volta continuando a mangiare come se niente fosse. Kaname sorrise,
amava vederlo arrossire gli faceva una tenerezza -Comunque sono sorpreso,
conosci Aido da meno di due mesi e hai già compreso così tante cose su di
lui-
-Me lo dicevano sempre i miei genitori
che ero in grado di capire la gente semplicemente dal modo di comportarsi o dal
tono della voce. In fondo ho capito persino le ragioni di Shizuka e il perché
mio fratello mi avesse abbandonato. Ho compreso anche le ragioni del tuo
comportamento molto prima di comprendere i miei sentimenti per te. Forse sono
più bravo a capire gli altri che me stesso. Con Hanabusa è stato lo stesso, in
più se lo si prende dal lato giusto può essere persino simpatico, oltre al fatto
che è davvero intelligente, anche se non lo diresti a guardarlo-
-Tu non sei da meno, Zero. Non è da tutti
essere in grado di recuperare e stare dietro al programma della Night Class che
è ad un livello nettamente superiore rispetto al quello della Day
Class-
-Non è nulla di speciale. Prima non
riuscivo a studiare e dormire a causa dei miei compiti di disciplinare e
…-
-Ma nonostante questo avevi il massimo
dei voti- Ribadì Kaname
-Come hai detto tu il programma della
classe diurna è piuttosto semplice. Ora non potrei permettermi di non studiare-
Non gli piaceva e non era nel suo carattere vantarsi. Capendo l’antifona il
purosangue lasciò cadere l’argomento e finirono il pranzo relativamente
velocemente
-E ora il dolce!- Disse il purosangue con
un tono forse troppo eccitato. Zero si alzò e iniziò a sparecchiare ma fece
appena in tempo a mettere i piatti nel lavandino che sentì la terra lasciare i
suoi piedi -Non puoi ignorarmi così. Ora noi andiamo a mangiare la cioccolata
sul letto-
-Hey, Kaname! Mettimi giù!- Gridò
cercando di liberarsi. Non è che gli desse proprio fastidio, era solo un po’
imbarazzante essere preso in braccio stile principessa. Nonostante i suoi
lamenti e tentativi di fuga Kaname riuscì a portare entrambi incolumi nella
stanza. Trascinandolo con se sul letto, il purosangue si accomodò e allacciò le
braccia intorno all’esile forma di Zero abbracciandolo da dietro.
-Mmm, davvero buono- Disse assaporando un
cioccolatino -Avanti assaggialo-
-N-No, l’ho fatto per te e non …- Cercò
invano di protestare ma …
-Su non farti pregare. Avanti apri la
bocca- … Kaname era dannatamente testardo quando ci si metteva. In questo caso
era meglio assecondarlo, così quando sentì il cioccolatino toccare le sue labbra
aprì la propria bocca lasciando il dolce cadere al’interno, prendendosi anche lo
sfizio di leccare le dita di Kaname.
Al suddetto purosangue ci volle molto
autocontrollo per non prenderlo lì in quel momento. Voleva fare l’amore con lui,
ma sapeva che la ferita provocata da quel maledetto hunter era ancora troppo
fresca. Il pensiero di poter rivedere quegli occhi di nuovo pieni di lacrime e
dolore un’altra volta gli bastava per tenere a freno gli ormoni.
Immerso nei suoi pensieri non si accorse
dei movimenti di Zero finché non sentì le sue labbra sulle proprie. Dopo un
primo secondo di stupore ricambiò con altrettanto fervore quel bacio mentre
l’exhunter lo trascinava sopra di lui. Quando finalmente si staccarono avevano
entrambi il fiato corto, ma Zero trovò la forza di sporgersi verso il compagno e
sussurrargli nell’orecchio
-Voglio farlo- La richiesta prese il
purosangue alla sprovvista e tutto ciò che riuscì a dire fu
-C-Cosa?-
-Ho detto che voglio fare l’amore con te-
Zero cercò di sembrare il meno forzato possibile
-N-Ne sei sicuro? Non devi farlo per me.
Se è ancora troppo presto, non devi sforzarti. L’ultima cosa che voglio è farti
soffrire-
-Il fatto è che … voglio dimenticare
quello che Harada mi ha fatto, devo andare avanti e voltare pagina. Voglio
davvero farlo, è l’unico modo per lasciarmi tutto alle spalle- Ci fu un lungo
attimo di silenzio nel quale i due non fecero altro che guardarsi negli
occhi
-Zero, ne sei davvero sicuro? È molto
probabile che se inizio poi non sarò in grado di fermarsi, anche se dovessi
pregarmi- Il ragazzo rimase immobile per qualche secondo, ma poi annuì convinto.
Subito le loro labbra furono unite in un nuovo bacio, ma a differenza dei
precedenti questo fu lento e sensuale, uno sfiorarsi di lingue che insieme
danzavano senza sosta, un continuo cercarsi, incontrarsi, toccarsi senza
fine.
Kaname proseguì verso l’orecchio
leccandone e mordicchiandone il lobo e giocando con i piercing, mentre una mano
si fece strada passando sotto la maglietta bianca accarezzando quella morbida
pelle fino ad arrivare alla sua meta. Zero trattenne involontariamente il
respiro quando sentì quelle abili dita stuzzicargli un capezzolo. Dall’orecchio
passò al collo e questa volta il giovane vampiro non poté trattenere un gemito
di piacere quando Kaname iniziò a succhiare, mordere e leccare un pezzo di pelle
fino a lasciare un vistoso segno rosso.
Sorridendo soddisfatto aiutò il ragazzo
sotto di lui a togliersi la maglietta potendo così continuare la sua avanzata.
Dal collo scese passando per la clavicola fino ad arrivare a un capezzolo. Diede
prima una leccata di prova, giusto per vedere la reazione di Zero, il quale non
riuscì a trattenere un sussulto di piacere. Soddisfatto riprovò una seconda
volta applicando però più pressione.
Quello che stava provando non era
lontanamente paragonabile a ciò che Harada gli aveva fatto. Quel tocco gli aveva
provocato un’ondata di disgusto e vomito, mentre ora gli sembrava di essere in
paradiso e più assaggiava più ne voleva, era una sensazione additiva. La sua
mente era come sospesa in una bolla di piacere, tanto che si accorse a mala pena
che Kaname aveva superato il suo capezzolo e ora stava armeggiando con i suoi
jeans per toglierli. Fu quindi colto di sorpresa quando sentì qualcosa di caldo
e umido avvolgere il suo membro. Questa volta un urlo lasciò la sua gola e
rimbombò nella stanza.
Deliziato dalla reazione che aveva
ottenuto continuò incoraggiato dalla mano tra i suoi capelli che lo spingeva ad
intensificare il contatto. Mentre continuava le sue somministrazioni allungò una
mano fino a far poggiare i polpastrelli delle dita su quelle labbra carnose,
chiedendo silenti l’accesso. Intuendo le intenzioni del compagno Zero prese a
leccarle, morderle e succhiarle finché non furono ricoperte di
saliva.
Il piacere e l’estasi erano arrivate ad
un punto tale che non sentì il primo dito entrare dentro di se. Aspettò qualche
secondo prima di inserire anche il secondo e questa volta Kaname ottenne un
gemito di fastidio in risposta. Succhiò con maggiore foga sul suo membro in modo
da distrarlo mentre con le due dita lo preparava. Continuò finché non sentì i
fianchi di Zero venire incontro alle sue dita. A questo punto aggiunse il terzo
e ultimo dito. Questa volta un chiaro gemito di dolore lasciò le sue labbra, ma
ben presto si abituò anche a quell’intrusione.
Era vicino, lo sentiva. Se andava avanti
così sarebbe venuto di lì a pochi secondi. Ma quando era proprio ad un passo
dalla liberazione. Senti quella e bocca e quelle dita lasciarlo. Gemendo di
insoddisfazione aprì gli occhi che non si era accorto di aver chiuso e cercò con
la sguardo l’altro
-Kaname …- Il purosangue si chinò su di
lui e spostando una ciocca di capelli che per il sudore si era appiccicata alla
sua guancia lo guardò con un misto di dolcezza e determinazione
-Zero, sei sicuro di voler andare fino in
fondo? Se non lo fai adesso non sarò in grado dopo di fermarmi. Quindi sei
davvero sicuro?- Il ragazzo lo guardò sorridendo lievemente
-Non desidero altro che te Kaname- Il
purosangue gli diede un bacio sulla fronte prima di posizionarsi alla sua
entrata
-All’inizio farà un po’ male, ma ti
prometto che quello che viene dopo non sarà neanche lontanamente paragonabile a
quello che stai provando ora-
"Ah sì?" Pensò "Eppure a me sembra di
star per morire per il piacere che sto provando ora"
Lentamente ma con decisione Kaname si
spinse dentro al corpo del compagno, cercando di stare calmo e non perdere la
testa in quel caldo e stretto abbraccio. Zero avrebbe voluto gridare la il fiato
gli mancò in gola, lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi spalancati.
Una mano si alzò e andò ad afferrare il braccio del purosangue
-Ka-Kaname …-
-Shh, ora passa, te lo prometto- Gli
disse dolcemente nell’orecchio nel tentativo di calmarlo -Dimmi tu quando posso
muovermi, ‘kay?- Zero annuì mentre stringeva maggiormente la presa sul suo
braccio. Quelle parole però gli fecero notare come Kaname si stesse trattenendo
dal muoversi e causargli dolore. Poteva sentirlo dai muscoli che si contraevano
sotto il suo tocco nello sforzo di restare immobile. Si impose di calmarsi e
rilassarsi, dopo circa un paio di minuti sentì il dolore attenuarsi così diede
il suo consenso al compagno
-P-Prova a muoverti- Sentì Kaname uscire
quasi del tutto e poi riaffondare dentro di se. Ancora gemette di dolore sebbene
di un’intensità minore rispetto a prima. Poi un’altra spinta, un’altra e
un’altra ancora, sempre più intense, sempre più veloci mentre il dolore
diminuiva gradualmente e veniva sostituito dal piacere. Non riuscì a trattenere
un grido di pura estasi quando Kaname colpì un punto al suo interno che per
diversi secondi gli fece vedere solo un puro bianco piacere
-Trovato- Disse sogghignando il
purosangue mentre prese a colpire ripetutamente e con maggior forza per
punto
-AH, Kaname! D-Di più … più forte!- Ormai
perso dall’estasi allacciò le gambe intono alla vita del vampiro sopra di lui e
andò incontro ad ogni sua spinta con i propri fianchi. Il ritmo era ormai
frenetico e il piacere stava raggiungendo l’apice -Kaname … s-sto per
…-
-Sì, lo so Zero. Anch’io …- Dopo una
spinta particolarmente forte e ben assestata Zero non riuscì più a trattenersi e
venne copiosamente tra i loro corpi. Kaname sentendosi stringere maggiormente da
quel piacevole calore a sua volta venne nel corpo del compagno dopo un’ultima
poderosa spinta. Sfinito si accasciò sopra il ragazzo sotto di lui, mentre
entrambi cercavano di ritrovare il fiato e riprendersi dall’orgasmo. Dopo
diversi minuti Kaname rotolò sulla schiena e trascinando sul suo petto uno Zero
già proiettato nel mondo dei sogni
-È … È stato fantastico … se non fossi
così stanco lo farei un’altra volta- Era contento di essere arrivato fino a quel
punto con Kaname, così aveva capito che no c’era paragone tra la terribile
esperienza con Harada e ciò che aveva appena condiviso con il suo
ragazzo
-Non ti preoccupare, ne abbiamo i tempo
davanti noi, siamo vampiri pressoché immortali. Il tempo è l’ultimo dei nostri
pensieri-
-Già- Gli rispose mentre le palpebre si
abbassavano inesorabili e il sonno prendeva possesso della sua mente -Buon San
Valentino, Kaname-
-Buon San Valentino, Zero-
*Owari*
Bittersweet Rose_: Sono contenta che ti sia piaciuto nonostante tu non sia
un’appassionata del genere o della coppia e spero continuerai a seguirmi.
Comunque OOC è l’abbreviazione per Out Of Character, per esempio se la
personalità e certi modi di fare di un personaggio da te descritto sono
discordanti con la versione originale. Kissu
Myriam Malfoy: Eccoti il capitolo di S. Valentino con anche una bella
lemon. Sarai forse stanca di sentirtelo dire ma ti ringrazio i cuore per tutti i
complimenti che mi fai sempre. Davvero Arigato, spero che continuerai a seguirmi
e sostenermi. Kissu
Il_Genio_del_Male: Spero che questo capitolo sia stato abbastanza romantico
per i tuoi gusti, con in più una bella lemon. Dispiace anche a me per il tuo
gatto, io per fortuna ne avevo un altro che abbiamo trovato due anni fa quindi
sono riuscita a superarlo anche s emi manca. Aspetto con ansia un tuo parere.
Kissu
Amicamia, elenanime, EWILAN, ikarikun,
kety_chan, lilly86, Mello sexy doll: Grazie per aver messo la mia storia tra i
preferiti
Bittersweet Rose_, Il_Genio_del_Male,
Love90, silviarinaldi, versus11, Yami Hihara: Grazie per aver messo la mia storia tra le
seguite
-Konnichiwa!! Eccoci con la ficcy di S.
Valentino!- ndRan -Cos’è tutto sto’ entusiasmo se non abbiamo neppure un
fidanzato con cui passarlo?- ndJane -Ahhh, perché me l’hai fatto ricordare!!
Abbiamo passato tutta la giornata a finire questa ficcy nella magra consolazione
di far passare una bella giornata almeno ai nostri amati vampiri- ndRan
T_T -Infatti, abbiamo finito meno di mezz’ora fa quindi non abbiamo avuto il
tempo di rileggere, indi se ci sono errori di battitura barra ortografia barra
ripetizioni e simil non lamentatevi! O vi taglio in due!!- ndJane -Queto
capitolo non mi convince nella parte iniziale, per quanto riguarda la lemon sono
abbastanza soddisfatta per essere la seconda che scriviamo, si fa per intendere.
Ora sinceramente è tardi e vorremmo andare a dormire. Quindi …-
ndRan -Oyasumi, Sayonara-
ndRan&Jane |
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Capitolo 5 *** 14th March - White Day ***
Title:
14th March - White Day
Anime/Manga: Vampire Knight Paring:
KanamexZero Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi di Vampire
Knight Summary: A un mese dal giorno di S. Valentino è il turno dei
ragazzi di fare un regale alle ragazze per ricambiare il gesto. Kaname porta
Zero alle terme … ma questo non è il suo unico regalo … AVVISO: OOC -
Shounen-ai - Yaoi Note: La storia va avanti dopo la fine dell’anime,
ma Kaname, Yuuki e gli altri non se ne sono mai andati. Zero e Yuuki sono
tornati ad essere amici Attenzione!: Per chi non sapesse nel giorno
del White Day i ragazzi fanno dei regali alle ragazze per ricambiare il
cioccolato che anno ricevuto a S. Valentino. Di solito il regalo è bianco, ma
non è obbligatorio il colore.
14th March -
White Day
-K-Kaname- Invano Zero cercò di
distogliere il giovane purosangue dal suo attuale intento. Una bocca continuava
a baciare e leccargli il collo mentre mani abili iniziavano a spogliarlo
…
-Huh?- Chiese senza staccarsi da
quella stupenda pelle, così liscia … così morbida …
-A-Aspetta … aspetta almeno di arrivare
…- Kaname fece orecchie da mercante e continuò le sue somministrazioni -Kaname!-
A quel punto l’interpellato si vide costretto a staccarsi e guardare l’altro,
nei suoi occhi una silente richiesta di perdono
-Scusa, è solo che …- Zero sospirò. Lo
sapeva bene quel’era il problema. Quando Kaname gli aveva regalato un
weekend per due alle terme di Atami* per il giorno del White Day, entrambi ne
erano stati più che contenti. Non solo avrebbero passato due giorni da soli, ma
potevano anche stare lontani dai problemi della vita di tutti i giorni e
rilassarsi.
Era un’occasione unica e irripetibile. Ma
la settimana prima di partire era sorto un problema. Il caro Takuma si era
dimenticato di qualche documento e rapporto che Kaname avrebbe dovuto firmare e
scrivere. Entrambi erano rimasti sbalorditi dalle diverse enormi pile di fogli
improvvisamente apparse come per magia sulle sua scrivania.
Così Kaname aveva passato tre giorni non
stop e full immersion nel lavoro. Aveva terminato al pelo ed erano infatti
partiti quella notte non sul tardo. Il weekend che all’inizio doveva essere da
venerdì a domenica si era accorciato ai soli sabato e domenica, ma era sempre
meglio che niente.
Così ora Kaname era in astinenza e
guidato dai soli ormoni. Per meglio dire lo erano entrambi, ma lui almeno
cercava di trattenersi finché non fossero arrivati all’albergo, in modo che la
sua schiena potesse appoggiarsi ad un morbido letto invece che ai sedili della
macchina, che potevano essere comodi quanto vuoi ma starci sdraiati con un
purosangue sessualmente attivo premuto addosso non era certo il massimo del
conforto. Per la sua schiena, almeno.
-Hai ragione. In questi giorni sei stato
bravo, ti meriti un premio- Disse piegando la testa di lato e scoprendo il collo
in un esplicito invito. Kaname non se lo fece ripetere due volte. Subito prese a
leccare e stuzzicarne una particolare zona. Kaname era solito morderlo sempre
nello stesso punto e con il passare dei mesi quella specifica zona era diventata
particolarmente sensibile.
A stento trattenne un grido di piacere
quando sentì quelle zanne affondare nella sua carne. Quasi immediatamente nella
sua testa fece capolino un’immagine decisamente poco casta di qualcos’altro
appartenente al purosangue entrare dentro di lui. Questo non fece altro che
aumentare la sua eccitazione
-Ahhhhh!- Questa volta non era riuscito a
trattenersi da gridare quando le loro erezioni furono poste a diretto contatto.
Ma quando diavolo aveva slacciato i pantaloni di entrambi e abbassare i loro
boxer? Ma soprattutto come? Ah, i misteri di un purosangue.
Non riuscendo più a trattenersi, anche
Zero affondò i suoi canini nei collo del compagno che al contatto affondò
maggiormente i propri denti nella sua carne. Ma invece di procurargli dolore
quel gesto non fece altro che moltiplicare il piacere che stava
provando.
Per due vampiri non c’era nulla di più
intimo, sensuale ed erotico dello scambiarsi vicendevolmente il sangue. Dare e
allo stesso tempo ricevere. In pratica riassumeva in un gesto il concetto alla
base del rapporto di coppia. Non si doveva solo chiede, chiedere e chiedere ma
bisognava anche essere capaci di dare qualcosa in cambio.
Ben presto il piacere raggiunse l’apice
per entrambi, i quali vennero gridando l’uno il nome dell’altro. Kaname si
appoggiò a Zero, stando attento a non fargli male, abbracciandolo, subito
ricambiato dall’argenteo prefetto. Rimasero in quella posizione per diversi
secondi, immobili, immersi nel odore e i fumi dell’orgasmo appena
avuto.
Il primo a muoversi fu il purosangue che,
preso un fazzoletto, ripulì entrambi e aiutò l’altro a mettersi seduto. Zero si
stirò un po’ la schiena indolenzita cercando di riprendere la sensibilità in
tutte le parti del corpo. Notando il gesto Kaname prese il ragazzo in grembo e
gli fece appoggiare la schiena contro il suo petto
-Sei comodo ora?-
-Sì, grazie- Rispose sorridendo quando
sentì Kaname appoggiare il mento sulla sua spalla e abbracciarlo in vita. Il
viaggio continuò per un’altra mezzora finché il finestrino che separava la zona
di guida dal resto si abbassò e l’autista si sporse verso di loro
annunciando
-Siamo arrivati, Kaname-sama,
Zero-san-
-Grazie mille. Vienici a prendere
domenica verso sera-
-Certamente, Kaname-sama-
Kaname scese dall’auto e prese i bagagli
seguito da uno Zero completamente rosso in viso. Non era mai stato tanto in
imbarazzo in vita sua. Come aveva potuto dimenticarsi della presenza
dell’autista e fare quelle cose … gridare in quel modo … avrebbe voluto
sprofondare in quel preciso istante
-Stai tranquillo Zero, non è successo
niente di grave- Facile per lui dirlo! -Non devi nascondere il tuo desiderio per
me- Gli sussurrò in un orecchio sogghignando divertito dalla sua reazione. Zero
non fece altro che arrossire se possibile ancora di più. Qui non si stava
parlando di celare i suoi sentimenti per paura o simile! Qui c’era in gioco il
pubblico decoro! Se non stava attento quel dannato purosangue lo faceva
arrestare per atti osceni in luoghi pubblici!
Kaname semplicemente rise senza farsi
notare dall’altro. Era troppo divertente vedere i suoi pensieri e le sue
emozioni susseguirsi sul quel bel viso. Sempre sorridendo prese per mano Zero e
lo trascinò all’interno dello stabile. L’atrio era spazioso e arredato in modo
semplice e sobrio. La struttura completamente in legno dava un tocco di
rusticità senza però tralasciare l’eleganza e raffinatezza.
Al banco della reception sedeva una
giovane ragazza mora, di circa venticinque anni, intenta a sistemare diverse
carte lasciate sul bancone. Quando furono a meno di un metro dalla reception la
ragazza alzò di scatto la testa accogliendoli con un sorriso e un paio di vivi
occhi viola. Zero rimase un attimo sorpreso. Era sicuro che ne lui ne Kaname
avessero fatto il minimo rumore nell’avvicinarsi. Come aveva fatto a accorgersi
di loro? Forse era …
-Benvenuti alle terme di Atami. Come
posso aiutarvi?- Chiese gentilmente la giovane
-Abbiamo prenotato una stanza per il
weekend. Dovevamo presentarci ieri, ma purtroppo si è verificato un
contrattempo, mi dispiace avervi creato problemi … Nagi-san- Concluse leggendo
il nome sulla spilla attaccata al petto della ragazza
-N-Non si preoccupi, questo è un periodo
relativamente morto- Disse arrossendo un poco -Ora mi può gentilmente dare il
suo nome?- Disse afferrando una penna e aprendo il registro
-Sì, mi scusi. Abbiamo prenotato a nome
di Kaname Kuran- Nello stesso istante che il suo nome raggiunse le orecchie di
Nagi la penna le scivolò dalle mani e sgranò gli occhi. Aveva avuto
l’impressione che quel giovane moretto fosse un vampiro altolocato, un nobile o
addirittura un purosangue, ma non avrebbe mai immaginato in tutta la sua vita di
poter incontrare di persona Kaname Kuran … Il Principe … Il Purosangue tra tutti
i purosangue.
-K-Kaname-sama, non sa che onore è per me
conoscerla- Disse alzandosi in piedi e facendo un profondo inchino, la mano
destra sul cuore
-Non c’è bisogno di essere così tesi. Io
e il mio compagno siamo venuti qui per rilassarci e vorremmo essere trattati
come gli altri ospiti- La ragazza spostò lo sguardo sul Zero che era rimasto un
po’ in disparte durante la loro conversazione. Senza volerlo arrossì, sebbene
quel ragazzo non fosse un purosangue e probabilmente nemmeno un nobile non poté
notare quei bellissimi occhi lilla e i suoi capelli argentati.
Ma una domanda si formò quasi subito
nella sua mente. Cosa ci facevano due così bei ragazzi alle terme il giorno del
White Day? Poi, però, ripensando alle parole del purosangue, la verità la
colpì.
Zero, che aveva osservato attentamente
che la ragazza non si avvicinasse troppo a Kaname, notò come i suoi occhi si
sgranarono impercettibilmente quando capì la relazione che intercorreva tra loro
due. Sorpreso vide la ragazza sorridergli e prese le chiavi della loro stanza
disse
-Ora vi accompagna nella vostra camera,.
Prego da questa parte- Le ragazze avevano una ripresa veloce. Di tutte le
reazioni che si era immaginato quella era tra le meno probabili.
I due ragazzi seguirono Nagi oltre
l’atrio e lungo un corridoio. Una volta arrivati alla fine uscirono ritrovandosi
in uno stupendo giardino, con innumerevoli tipi di fiori e colori sempre
diversi. Al centro c’era una stupenda fontana da cui partivano dei sentieri di
ghiaia che potavano alle diverse dependance. Presero il primo sentiero a
sinistra e dopo pochi minuti erano arrivati alla loro camera.
-La colazione sarà servita dalle 08:00
alle 09:30, il pranzo dalle 12:00 alle 14:00 e la cena dalle 19:30 alle 21:00.
Le vasche pubbliche sono aperte dalle 09:00 alle 11:30 e dalle 15:00 alle 20:00.
Spero che il vostro soggiorno qui sia di vostro gradimento- Concluse
inchinandosi e tornando al suo lavoro.
Zero non voleva aspettare oltre, era
stanco e voleva dormire almeno fino all’ora di pranzo, così entrò senza pensarci
due volte, ma rimase stupito da ciò che si trovò davanti.
Punto primo: la stanza era enorme.
Arredata in stile rigorosamente Giappone antico
Punto secondo: il letto era
enorme.
Un dubbio si fece strada nella sua testa
e corse verso la porta del bagno sul lato sinistro della stanza, dalla parte
opposta al letto
Punto terzo: il bagno e
l’idromassaggio erano enormi.
Quasi sconvolto tornò nella stanza
principale. Quella camera era grande almeno quattro e cinque volte quella di
Kaname al Moon Dorm e già di per se quella non poteva essere definita una
piccola stanza.
Punto quarto: c’era ovviamente l’angolo
bar con comodi divani e tv al plasma non_sapeva_quanti_pollici.
Ma fu solo in quel momento che notò la
porta in fondo alla stanza. Sempre senza dire una parola si avvicinò sospetto e
spalancato lo shoji rimase di stucco
Punto quinto: quella camera aveva una
vasca termale privata.
-Kaname!- Quell’urlo lasciò la sua gola
prima ancora di averlo realizzato
-Sì, Zero? Ti piace?- Chiese il
purosangue avvicinandosi sorridendo
-Sì mi piace. Ma Kaname … non è un
tantino … troppo?-
-Questo è il meglio che offrivano. E per
te io voglio solo il meglio. In fondo questo weekend fa parte del mio regalo,
no?-
-Ma, sicuro che non ti sia costata troppo
… insomma …- Zero cercò di esternare i suoi pensieri a parole senza riuscirci,
mentre incredulo fissava la vasca termale. Ma era impazzito? Doveva essere
costato una fortuna! Immerso nei suoi pensieri fu preso un attimo alla
sprovvista quando sentì due forti braccia cingergli le spalle da dietro e il
fiato un certo purosangue contro il suo orecchio
-Non ti devi preoccupare, la mia famiglia
è più ricca di quanto tu possa immaginare. Non sono il re dei vampiri per
niente-
-Non ti vantare ora- Rispose mettendo il
broncio
-Gome- Ridendo lievemente Kaname sciolse
l’abbraccio e prese per mano il ragazzo -Ora andiamo a dormire?- Zero annuì e
senza cambiarsi si gettò sul letto
-Hey Zero, che ne dici di continuare ciò
che abbiamo lasciato in sospeso in macchina?- Disse il purosangue con voce
sensuale mentre si avvicinava e sedeva sul letto di fianco al prefetto - …
Zero?- Gli venne da ridere quando constatò che ormai zero era completamente
immerso nel mondo dei sogni. Auguratagli la buona notte anche lui si sdraiò e
abbracciato l’argenteo cadde anche lui tra le braccia di Morfeo.
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
-…ero? Zero svegliati- Chi era colui che
osava svegliarlo a quell’ora? Aveva sonno e voleva dormire! -Siamo in ritardo
per il pranzo-
-Ancora cinque minuti, Kana- Chiese
nascondendo la testa sotto il cuscino per proteggersi gli occhi dai forti raggi
solari
-Questa volta non attacca, Zero. Kami,
non mi ricordavo che fosse così difficile buttarti giù dal letto!- Perché di
solito non doveva svegliarsi nel bel mezzo del giorno! Frequentando Kaname e la
Night Class sera abituato ai loro orari e gli risultava difficile ora stare
sveglio con il sole alzato. Di solito si alzava prima di Kaname per preparare la
colazione
-Va bene. Ora mia alzo- A fatica si mise
seduto. Stropicciandosi gli occhi con il dorso della mano guardò la sveglia sul
comodino che segnava le 12:50. In effetti erano in ritardo. Si stiracchiò un
attimo prima di alzarsi e darsi una lavata alla faccia con acqua fredda in modo
da svegliarsi completamente. Tornato in camera notò sul letto un paio di jeans,
una maglietta e una felpa. Dopo essersi velocemente cambiato si girò verso
Kaname
-Sono pronto, possiamo andare- Detto
questo uscirono dalla stanza e ritornarono all’edificio principale percorrendo a
ritroso la strada fatta quella mattina. Raggiunto lo stabile seguirono le
indicazioni per la sala da pranzo. All’entrata vi trovarono la ragazza della
reception, Nagi.
Vedendoli arrivare fece loro un inchino e
poi li accompagnò al loro tavolo, che si trovava in una zona piuttosto
appartata. La giovane vampira dopo un ultimo sorriso, forse con un pizzico di
malizia, gli lasciò i menù prima di andare ad accogliere un paio di ragazze
appena arrivate
-Dopo aver mangiato vuoi andare alle
vasche pubbliche?- Chiese Kaname mentre scorreva le varie pietanze
-Con la fortuna che hai speso per quella
stanza il minimo che si può fare è provare la nostra vasca privata … e poi anche
l’idromassaggio, non va di certo ignorato-
-Certo, tutto quello che vuoi- Zero
arrossì nascondendosi dietro il menù. Dopo qualche minuto ordinarono entrambi.
Approfittando del fatto di essere seminascosti Kaname afferrò una mano del
compagno stringendola semplicemente nella sua. Zero sorride e ricambiò la
stretta. Gli piaceva quando Kaname lo faceva, le sue mani erano grandi e calde,
gli davano la sensazione di essere al sicuro.
Rimasero così in silenzio semplicemente
guardandosi e godendosi quel momento i calma insieme. Dopo una decina di minuti
vennero raggiunti dal cameriere con le loro ordinazioni. Appena Zero aveva visto
arrivare l’uomo aveva lasciato la presa e Kaname non si era lamentato,
conoscendo la riservatezza del ragazzo. Stavano per iniziare a mangiare quando
il cameriere tornò con una bottiglia di vino
-Scusi, ma noi non l’abbiamo ordinata-
Disse il purosangue
-Lo so, signore. Sono le due ragazze al
quel tavolo ad offrirvelo- Spiego indicando il tavolo e di conseguenza due
giovani ragazze, una bionda con occhi verdi e una rossa con occhi azzurri, che
sorrisero loro salutandoli con una mano. I due ragazzi ricambiarono il saluto
prima di riportare l’attenzione sul cameriere
-Per cortesia, può ringraziarle da parte
nostra?- Chiese educatamente il purosangue
-Certamente, signore- Concluse
inchinandosi e lasciando il tavolo. I due vampiri si guardarono un attimo
perplessi. Entrambi non avevano una bella sensazione al riguardo, ma decisero di
non pensarci per il momento e godersi il pranzo. Non seppero dire se era una
fortuna o sfortuna che le due umane non avessero notato le loro mani unite pochi
minuti prima.
Purtroppo l’ora di alzarsi da tavole e
quindi di conseguenza affrontare quelle ragazze giunse troppo in fretta. Addio
pace e tranquillità. Lasciata la sala non fecero in tempo a fare più di mezzo
passo che se le ritrovarono appiccicate come delle mosce con la luce
-Buon giorno io sono Mikuru e questa è la
mia amica Akiko, piacere di conoscervi- Incominciò subito la bionda presentando
se stessa e l’amica
-Ah, piacere nostro. Io sono Kaname
mentre lui è Zero- Disse il purosangue con tono più cordiale possibile -Vi
ringrazio per il dono di poco fa-
-Non c’è bisogno- Rispose questa volta
Akiko -Che ne dite se andiamo a parlare fuori in giardino?-
-Certamente- Disse Zero forzando un
sorriso che fece lievemente arrossire la rossa che gli si avvinghiò, senza
permesso, al braccio. Camminarono fino alla fontana dove si sedettero ammirando
il giardino e le su meraviglie nella tiepida brezza primaverile.
-Allora, cosa ci fanno due così bei
ragazzi i un posto come questo?- Chiese Mikuru poggiando una mano sulla coscia
di Kaname e sporgendosi un po’ troppo verso di lui
"Dannata, staccati dal mio
ragazzo" Pensò Zero, mentre cercava di non esternare i suoi pensieri e mantenere
un’aria socievole
-Io sono il dirigente di un’azienda
mentre Zero è il mio segretario. Dovevamo tenere un incontro di lavoro, ma
l’appuntamento è stato cancellato all’ultimo momento, così abbiamo deciso di non
sprecare la prenotazione. Ma, se non è troppo indiscreto da parte mia
chiedervelo, voi cosa ci fate qui da sole?-
-Volevamo giusto rilassarci un po’,
giusto Aki-chan?-
-Già- Rispose la rossa sporgendosi oltre
la figura di Zero senza mai lasciare andare il suo braccio
"È quello che vorremmo fare anche noi!"
Pensò furioso il purosangue ma si vide costretto a mantenere la calma. La
conversazione continuò su discorsi completamente inutili e decisamente frivoli,
che annoiarono a morte i due vampiri. Entrambi aspettavano un segno divino, che
ne so’ un fulmine che avrebbe ucciso all’istante le due piattole oppure
semplicemente sparissero per non lasciare traccia. Qualcosa, qualunque cosa
…
RING RING RING
…
Kaname prese il cellulare dalla tasca dei
pantaloni per veder chi aveva chiamato e notò subito il nome del suo vice.
Takuma che tu sia benedetto.
-Scusate è dal lavoro- Kaname si
allontanò di qualche metro giusto per non essere sentito -Non sai come sono
felice di sentirti Takuma- Disse dopo aver risposto alla chiamata. Il biondo
vampiro rimase un attimo interdetto prima
-Kaname cos …?-
-Non ti preoccupare. Perché mi hai
chiamato?- Disse con un tono un po’ sbrigativo notando come quella Akiko si
stesse avvinghiando sempre più al suo Zero
-Ci sono delle persone che insistono per
parlare con te. Gli ho detto che sei via ma non vogliono ascoltarmi
…-
-Dammi cinque minuti e ti richiamo. Ci
sentiamo dopo- Chiusa la chiamata tornò alla fontana per salare il giovane
vampiro dalle grinfie di quella donna -Mi dispiace ragazze ma dobbiamo andare,
lavoro-
-Ahh, che peccato ora che ci stavamo
divertendo- Si lamentò la rossa
"Voi vi stavate divertendo" Pensarono i
due ragazzi
-Ho avuto una splendida idea!- Esclamò
Mikuru -Che ne dite se questa sera ceniamo insieme? Chiederemo di unire i nostri
tavoli, che ne dite?- Come potevano rifiutare? Avevano già deciso
tutto
-È una splendida idea, vero
Zero?-
-Certo, allora ci vediamo questa
sera-
-A questa sera!!- Dissero in coro prima
di andarsene salutandoli con una mano. Quando furono fuori dal loro campo visivo
Zero tirò un sospiro di sollievo. In cosa si erano cacciati …
-Era Takuma?- Chiese Zero incominciando
ad incamminarsi verso la loro stanza subito seguito dal purosangue
-Sì, sembra che qualcuno voglia parlare
assolutamente con me- Arrivati all’appartamento Zero si mise sul letto a leggere
un libro, mentre Kaname passò più di un’ora a discutere con dei nobili. Senza
che se ne accorgessero erano già le tre passate. Appoggiandosi al letto Kaname
si sporse verso il prefetto chiedendogli
-Sono sfinito. Che ne dici, vuoi provare
la vasca termale?-
-Precedimi, voglio finisco questo
capitolo. Ti raggiungo subito- Disse dandogli un veloce bacio a
stampo
-Va bene ti aspetto- Concluse uscendo
dalle porte shoji. In un paio di minuti ebbe finito e posato il libro sul
comodino si apprestò a raggiungere Kanane. Uscito dalla stessa porta vide
davanti a se il purosangue comodamente appoggiato ad una pietra che lo fissava.
Preso da momento prese a spogliarsi in modo dolorosamente lento, almeno per
Kaname. Uno volta nudo scivolò nell’acqua calda e nuotò fino a finire tra le
braccia che lo aspettavano ansiose.
-È fantastico, non mi sono mai sentito
così rilassato in tutta la mia vita- Disse in un sussurrò Zero godendosi il
calore dell’acqua e della persona che amava
-Già, davvero fantastico- Era stupendo
potersi rilassare ascoltando il lieve respiro di Zero, la sua testa dolcemente
appoggiata al suo petto. Quelle labbra … le voleva e le voleva ora. Senza
indugi prese il mento del ragazzo con un mano e fece combaciare le loro bocche.
Risposta di Zero non tarda arrivare e in pochi secondi si ritrovarono nel bel
mezzo di un famelico bacio.
Ma subito quel semplice gesto non fu più
abbastanza. Mani presero ad esplorare quella stupenda pelle d’avorio, una bocca
prese ad succhiare e leccare quel collo che era solo suo. Voleva il suo sangue
ma non così presto. Sebbene lui stesso si stesse trattenendo voleva stuzzicarlo
un po’ prima
-K-Kaname … t-ti prego- Lo supplicò il
giovane vampiro enfatizzando il concetto premendo maggiormente la testa del
purosangue contro il suo collo in un chiaro invito a mordere. Sentendo quella
preghiera la determinazione di Kaname andò in frantumi e si ritrovò a bere quel
dolce nettare cremisi.
Zero chiuse gli occhi in estasi,
abbracciando più forte il corpo dell’altro portò a contatto le loro erezioni
ormai eccitate. Entrambi gemettero e Kaname si stacco solo per attaccare un
capezzolo, portando una mano sull’erezione del ragazzo sotto di lui mentre
l’altra andò a stuzzicare la sua apertura. Era in astinenza da giorni e non era
molto in vena di preliminari.
Lo steso Zero quando sentì un dito
entrare dentro di lui vi andò in contro con i fianchi in modo che colpisse
subito la sua prostata. L’hunter non riuscì a trattenere un urlo di piacere e
come era successo in macchina quella mattina non badò se qualcuno poteva
sentirlo. Era troppo tempo che aspettava quel momento
-Ka-Kaname! L-Lascia stare … t-ti voglio
dentro di me … ora!- E di certo davanti ad una così plateale richiesta il
giovane non poté fare altro che accontentarlo. Poste le sua gambe sulle spalle e
afferrati i fianchi affondò dentro di lui con un’unica fluida spinta. Zero gettò
la testa indietro gridando, ma non di dolore. L’eccitazione che stava provando e
il blood bond che condivideva con Kaname trasformavano nella sua mente il dolore
in estremo piacere.
Il purosangue uscì completamente da lui
per poi riaffondare in modo da colpire di nuovo la sua prostata e a quel punto
Zero non vide altro che puro, bianco, piacere. Non poteva esprimere ciò che
stava provando in quel momento. Tutto ciò che fece fu stringersi maggiormente a
Kaname e assecondare le sue spinte, mentre l’acqua si muoveva sensualmente
seguendo la loro erotica danza.
Continuarono per infiniti minuti, immersi
l’uno nell’odore dell’altro, circondati dalla tiepida brezza. Tutto ciò che non
era il compagno era sfumato e confuso, privo di senso. Chiusi nel loro modo.
Pelle contro pelle, mani che cercavano mani, bocche che non potevano lasciarsi.
Continuarono a cercarsi e rincorrersi finché il piacere non raggiunse il suo
culmine e poterono sentire il proprio nome gridano nell’estasi più pura dalla
persona che amavano.
Completamente esausti rimasero
abbracciati, immobili, cercando di recuperare il fiato, mentre l’acqua lavava il
sudore e la tensione. Kaname si spostò da sopra il compagno e sedutosi contro la
roccia prese tra le braccia Zero ancora ansimante.
-È … È stato … wow- Nessuno dei due fu in
grado di esprimere a parole ciò che avevano provato. Era stato letteralmente
indescrivibile, più intenso ed erotico del solito. Era forse dovuto al fatto che
entrambi erano in astinena?
-Ti amo, Zero-
-Anch’io ti amo Kaname-
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
Voleva morire. Da quando si erano
incontrati fuori dalla sala da pranzo fino a quel momento, cioè nel bel mezzo
della cena, quelle due sottospecie di piattole non avevano smesso un secondo di
parlare. Sapeva che le ragazze sapevano essere insopportabili, ma non credeva
possibile fino a quel punto. Era difficile se non impossibile stare dietro ai
loro discorsi, cambiavano argomento ogni tre secondi senza avvisarti e non
potevi distrarti un attimo, se no era finita.
Facendo finta di ascoltare Akiko, che
stava seduta di fronte a lui, da sotto il tavolo afferrò la mano di Kaname,
strategicamente seduto di fianco a lui, e con la coda dell’occhio lo vide dare
corda a quella bionda. All’improvviso sentì la gamba della rossa strusciare
contro la sua e senza volerlo strinse maggiormente la mano nella sua. Kaname
intuendo, che stesse succedendo qualcosa, disse
-Non vorrei suonare scortese, ma Mikuru
ti si è sbavato un po’ il rossetto- La ragazza sorpresa si mise una mano sulla
bocca e con tono dispiaciuto disse
-Scusate, vado un attimo al bagno,
Aki-chan mi accompagni?-
Zero sospirò internamente di sollievo
quando le vide entrambe sparire. Non fece in tempo a ringraziare il cielo che le
ragazze andassero sempre in bagno insieme che sentì una paio di labbra molto
famigliari sulle sue. Il loro tavolo era posto in una zona ancora più isolata
rispetto al pranzo e nessuno dei clienti gli avrebbe visti e se stava arrivando
il cameriere o le due piattole Kaname se ne sarebbe accorto. Andarono avanti per
un paio di minuti finché Kaname non si staccò dicendo che stavano
tornando
-Resisti, Zero, manca solo il dolce-
Facile a dirsi. Appena le due ragazze furono sedute arrivò il cameriere e
ordinarono il dessert. In qualche modo i due ragazzi riuscirono a sopravvivere
fino alla fine della cena.
-Ci piacerebbe stare ancora con voi, ma
dobbiamo andare- Spiegò Kaname
-Aww, perché non possiamo passare ancora
un po’ di tempo insieme?- Si lamentò Akiko aumentando la presa sul braccio di
Zero. La discussione durò diversi minuti ma alla fine riuscirono a levarsele di
torno con la promessa di fare colazione insieme.
Tornati nella loro stanza entrambi si
buttarono sul letto esausti. Nonostante normalmente per loro la giornata
iniziasse più o meno a quell’ora, in quel momento non trovarono le forze per
stare in piedi. Così, dopo esseri cambiati, si sdraiarono nel letto
abbracciati.
Quello era il momento giusto. Quel
weekend era solo una minima parte di ciò che aveva in serbo per Zero. Era una
specie di pretesto per allontanarsi da tutti e potergli dare il suo vero regalo.
Non sapeva la reazione che Zero avrebbe avuto, allo stesso tempo la sua vita
avrebbe potuto prendere due strade diverse. Si fece coraggio prendendo un
profondo respiro
-Zero, è arrivato il momento del tuo
regalo-
-Eh, questo weekend non era il mio
regalo?- Chiese stupito
-No, cioè, solo in parte- Disse
alzandosi. Zero la stava seguendo la venne fermato al bordo del letto -Stai
seduto qui e chiudi gli occhi, okay?- Zero lo guardò un po’ scettico ma pi annuì
e fece come gli era stato detto. Sentì diversi rumori strani, come di cassetti
che venivano aperti e chiusi
-Posso aprirli, ora?- Sentì i suoi passi
avvicinarsi e il respiro di Kaname solleticargli l’orecchio
-Aspetta ancora un attimo ……… Okay
aprili- La prima cosa che vide fu Kaname sorridergli mentre prendeva la sua mano
sinistra e gli posava un bacio, ma come d’incanto apparve un scatola di velluto
blu. No non poteva essere …
-Kaname?-
-Zero- Fece una pausa e aprì il cofanetto
rivelando una semplice fedina di oro bianco. Zero si portò la mano libera alla
bocca, incredulo -Vuoi sposarmi?-
Non ci poteva credere. Stava succedendo
davvero. Non stava sognando. Stava succedendo davvero! Aprì la bocca per
rispondergli ma la voce non voleva saperne di uscire talmente forte era
l’emozione. Tentò un pio di volte prima che fu in grado di dire
-Sì. Sì, lo voglio Kaname- Il purosangue
sorrise e dopo avergli infilato l’anello lo baciò con tutto l’amore che provava
per lui. Quell’amore sconfinato che gli aveva portati a vivere insieme momenti
belli e momenti brutti, che gli aveva fatto versare lacrime e ridere di
gioia.
-Felice White Day, Zero- Il ragazzo
sorrise tra le lacrime coinvolgendo il purosangue in un nuovo ed interminabile
bacio.
--X--X--X--X--X--X--X--X--X--
-Kaname, lo vuoi fare davvero?- Chiese il
giovane vampiro al compagno mentre aspettavano le due ragazze nel giardino il
giorno seguente
-Assolutamente, devono pagare per il
tempo che ci hanno fatto perdere. Tu lo vuoi fare?- Zero fece un sorriso poco
rassicurante
-Certamente- Aspettarono ancora una
decina di minuti prima che poterono scorgere le sagome delle ragazze corrergli
in contro. Ma prima che potessero avvinghiarsi addosso, Kaname mise le carte in
tavola
-Mi dispiace ragazze, probabilmente vi
siete fatte un’idea sbagliata su di noi-
-In che senso?- Chiese Mikuru
perplessa
-In questo senso- Concluse Kaname prima
di prendere Zero per la vita a baciarlo davanti alla due ragazze, che rimasero
ancora più sconvolte quando videro come il ragazzo ricambiasse con altrettanto
fervore quel gesto. I due continuarono anche dopo aver sentito le due scappare
via in lacrime
-Insieme per sempre-
-Sì, per sempre
*Owari*
*Riferimenti all’episodio 11 della
seconda seria di Junjou Romantica
Myriam Malfoy: Sono felice che ti sia piaciuta. Mi piace scrivere anche
dei momenti quotidiani che i personaggi hanno, perché spesso negli anime e manga
questo manca. Kissu
tweety sweet: Eccoti finalmente il capitolo che tanto aspettavi. Con
questo ho finito questa raccolta quindi mi farebbe piacere se seguissi anche le
mie altre ficcy. Comunque grazie per il sostegno. Kisu
Il_Genio_del_Male: Non sono i molti a conoscere questa festa e vorrei
che Italia fosse più pubblicizzata, ma va bene anche così. Con questo capitolo
la serie è finita. Ma spero continuerai a seguirmi. Kissu
elenanime, EWILAN, kety_chan, lilly86,
Mello sexy doll: Grazie per aver
messo la mia storia tra i preferiti
Amicamia, Anabeggia, Bittersweet Rose_,
Flame Drago del Fuoco, Gaara4, goldsaru, ikarikun, Il_Genio_del_Male, Love90,
silviarinaldi, versus11, Yami Hihara: Grazie per aver messo la mia storia tra le
seguite
Koln1750: Grazie per aver ricordato la mia storia
-Konnichiwa- ndRan -Mi rattrista un
pochino ma con questo capitolo la serie è finita. No ci sono altre feste che ci
piacerebbe fare quindi …- ndRan -Io sono contenta perché con questa serie
abbiamo trascurato le altre che stiamo scrivendo. Non vedevo l’ora di
togliermela dai piedi- ndJane -Perfida come al solito … Comunque forse in un
futuro molto prossimo faremo un cappy extra sul matrimonio, ma non abbiamo
ancora le idee precise- ndRan -Visto che dovevamo postarlo entro il 14 Marzo
non abbiamo avuto il tempo di rileggerlo, siete stati avvisati quindi non
lamentatevi se ci sono errori barra ripetizioni barra altro- ndJane -Non
abbiamo avuto il tempo di fare il Dizionario, così se ci sono termini giapponesi
che non sapete chiedeteci pure- ndRan -Leggete e commentate. Sayonara-
ndRan&Jane |
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