Cimitero Notturno

di Ele96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** capitolo secondo ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


Cimitero Notturno
capitolo primo

 



Entrai in casa, e accesi tutte le luci possibili.

Quell’incidente, non so come, ma mi aveva spaventata.Prima di qualunque altra cosa mi accertai di essere sola , dopodiché accesi la tv. Niente di interessante, i soliti cartoni animati, cercavo di concentrarmi su di essi ma qualcosa mi distraeva in continuazione, un pensiero terribile; quell’incidente, quella persona a terra, quella ragazza che tanto assomigliava a mia sorella, mi aveva fatto un certo effetto. Ma io sapevo benissimo che mia sorella Susan stava al meglio, con un gesto velocissimo, tuttavia acchiappai il telefono e composi il suo numero. “Pronto?” “ Susy?” “ Si, Che succede?” “No,tranquilla non è successo niente,era solo…per sapere se avevi finito, così mettevo la pasta..” “ Ah,no sto per essere chiamata, telo faccio sapere io quando ho finito, ah eh io non la mangio la pasta” “ Ah, perfetto,scusa” “Ehi ma non è che hai paura a stare da sola?” “ Cosa? Io? Avanti Susy ho 14 anni ormai,sarebbe una follia!” “ Okay, mi chiamano,a dopo”. Stava bene. Ma certo che stava bene, che azione sciocca era stata telefonarle. Ed ecco che,sembrava che lo stessi aspettando,suonò il campanello. Aprii la porta,una ragazza, stanca e impaurita stava borbottando qualcosa “Cosa? Che stai dicendo? Chi sei?” Sembrava appena uscita da una bufera di fango,era completamente zuppa di terriccio,i capelli neri arruffati e sporchi,alta e magrissima e due occhi così aperti che pareva spiritata. “ L-laggiù,u-un uomo mi insegue,aiutami ti prego!!Mi vuole u-uccidere” Oh mio dio e adesso? Che dovevo fare? Ma certo devo farla entrare è in pericolo, ma come faccio a fidarmi? Va bene la aiuto. “Oh cielo, entra” “ G-grazie” .Le avvolsi una coperta addosso e la feci sedere.La ragazza,avrà avuto circa 17 anni,rimase impassibile e terrorizzata. “Come ti chiami? Perché un uomo ti inseguiva? Ma cosa ti è successo? Dov’è la tua famiglia?” Troppe domande,gliele feci tutte insieme senza pensare che forse aveva bisogno di qualche minuto per riprendersi. “ Sono Anita,abito lontano da qui” Non tremava, né balbettava più per lo meno. Mi intimoriva, non sapevo se avevo fatto la cosa giusta, aiutarla oppure no? E se fosse stata un trappola? Una trappola? E per cosa,no, aveva davvero bisogno di aiuto. “Il mio ex ragazzo,mi sta inseguendo,io..io, dice che vuole uccidermi perché mi ha trovato con un altro , sono scappata, ma n-nessuna casa era illuminata,così ho cercato aiuto qui,ho paura, mi sta cercando..io..” Un possibile  assassino girava per la città, mio dio, dovevo  avvertire Susan,Mi alzai. “ Tra poco tornerà mia sorella,e ti riporterà a casa con l’auto,così sarà tutto finito” La porta si aprì e io sobbalzai insieme alla ragazza. “Clary? Eccomi,tutto a posto, non ho niente, Ah! Ma..ma chi è questa?” Non sapevo bene cosa dire e infine balbettai “ Lei,lei si chiama Anita e il suo ex ragazzo la stava inseguendo minacciandola..cercava  aiuto, così…” “ E tu l’hai fatta entrare?Ma cosa ti passa per la testa Clara?” “Io..” disse la ragazza timidamente. “Io,ho solo 15 anni e mi vogliono uccidere, ho paura, non so dove sono, casa mia è a Fair Oak ,dove mi trovo??” “ Lontano dalla tua città,scusa ma non puoi rimanere in casa nostra,guarda, da lì puoi prendere un autobus porta dritto a dove stai tu” “Susan! Ma..cosa dici? Dobbiamo aiutarla portarla dalla polizia,insomma dovrà porre una denuncia.” “ è un problema suo, non nostro. Beh, quando sarai scesa a Fair Oak sporgerai denuncia.” Susy parlava senza guardarla negli occhi,tremendamente indifferente alla sofferenza della ragazza, che la guardava, esasperata. “ B-bene,g-grazie..ma” “Puoi tenere la coperta se hai freddo” concluse Susan e la ragazza uscì, completamente stupita, rivolgendomi uno sguardo supplichevole. “Aspetta…Ecco,tieni, non credo che tu abbia i soldi per salire sull’autobus, fa attenzione e..se accade qualcosa,beh,Puoi..tornare qui.” Mi uscirono quelle parole senza un motivo,era così disperata. Uscì dalla porta debolmente e io lanciai a Susy uno sguardo feroce “ Ma come fai? Ad avere un cuore così di pietra, quella ragazza aveva bisogno di aiuto e tu..tu l’hai mandata via. Così,dicendole quelle parole indifferenti” “ Non è cattiveria,Clara,è soltanto realtà. Sei troppo piccola per capire,io ho 22 anni e so quello che faccio,ho imparato a non fidarmi di nessuno ed è meglio così. Quando avevo la tua età ero generosa e disponibile come te, capirai.” Sospirò e gelida come lo era stata un minuto prima si diresse in camera. Da quando era morta la mamma,era lei la donna di casa,lei decideva cosa, come e quando fare ogni cosa. Ma era così…severa con se stessa,e con gli altri, così eccessivamente responsabile che mi sembrava priva di sensibilità e tanta,tanta rabbia mi esplodeva dentro ma non volevo, non potevo ribattere.

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Capitolo 2
*** capitolo secondo ***


Alle 21,00 ero già a letto. La ragazza,mia sorella, l’incidente mi avevano stancato.Mi addormentai con i mente la mia giornata,e non fu un sonno tranquillo. In piena notte un rumore assordante,metallico e fortissimo mi fece sobbalzare.Urlai e Susy saltò fuori dal letto accanto. “Che succede??? Stai bene?” era la voce preoccupata e ancora roca di Susy che mi guardava euforica. Ma quel suono non era cessato, come faceva a non sentirlo? Sempre più forte,ma cos’era? Veniva dalla cucina, misi d’istinto le mani alle orecchie. Non volevo più sentirlo. “ Allora? Clara cosa c’è?” “ Ma c-come non lo senti? Questo….rumore asso..assordante” Susy era decisamente preoccupata. “No,certo io non sento niente ma che ti prende?”Mi alzai dal letto senza badare alle sue domande,io rumore era troppo doloroso,non riuscivo a parlare. Raggiunsi velocemente la cucina. Era la fonte di quel suono fortissimo.Non credevo ai miei occhi. La ragazza…di oggi, quella che IO avevo ospitato in casa mia, era seduta sulla sedia e mi fissava, aveva la bocca spalancata e gli occhi completamente aperti, tanto che intorno al nero dell’iride c’erano i contorni bianchi del resto dell’occhio..la pupilla dilatata e dalla sua bocca aperta usciva quel suono assordante che ora era ancora più intenso e spaventoso. Le mani contratte, aveva le ginocchia rannicchiate vicino al petto ed era pallidissima.Non avevo mai visto una scena tanto orribile. Urali più che potei per far arrivare a tutti il mio terrore. Poi un lampo di luce verde apparve dalla bocca della ragazza e si allargo su tutto il suo corpo,si estese per tutta la cucina e poi tutto fu nero. Quando aprii gli occhi,mi trovavo nel mio letto,nella mia camera e Susan stava stirando delle maglie sulla scrivania di camera nostra. C’era l’avvolgibile della camera tirata su per metà e i raggi di sole illuminavano la stanza. Sembrava una bella giornata per essere in pieno Febbraio. Susy si rivolse verso di me e sorrise “ Buon Giorno” “Anche a te” dissi ancora assonnata e con gli occhi che un pò mi si socchiudevano infastiditi dalla luce.Mi venne un improvvisa fitta di terrore quando ricordai quello che avevo visto la notte stessa. “Ma cosa è successo stanotte? Che cosa ci faceva la ragazza a casa nostra? E ..e cos’era quel suono e…” “Aspetta, aspetta Clara ma di cosa stai parlando?” “Stanotte…anche tu ti sei svegliata…non sentivi? Quel rumore? Non l’hai vista la ragazza?” “Clara credo che tu abbia fatto soltanto un brutto sogno. Io stanotte non mi sono svegliata, non ho visto nessuna ragazza né sentito alcun rumore, stavi solo sognando tranquilla” “Ma…” Non era possibile sembrava tutto così reale. Si svolgeva in casa mia, nella mia cucina e c’ero io e c’era Susan e la ragazza..ed era lei. Beh forse si,stavo sognando. Ma certo che sognavo non c’era altra spiegazione.

Furono quattro nottate orrende, il sogno si ripeteva,  continuava ad assillarmi e un il quinto giorno decisi di parlarne alla mia migliore amica da sempre, Amanda.

Fin dall’asilo nido eravamo amiche e siamo sempre state inseparabile e adesso primo anno di Liceo Classico ci trovavamo in A insieme come sempre. Passavamo quasi tutti i pomeriggi a studiare insieme, o a casa mia o da lei, e sapeva tutta la mia storia. Sapeva della morte di mia madre di 4 anni fa sapevo che non avevo mai conosciuto mio padre e che vivevo sola con mia sorella maggiore.Composi così il suo numero che conoscevo ormai a memoria dalle innumerevoli volte che lo avevo composto “Pronto?” “ Amy!” “ Ohh Claraa! Ciao! Dimmi tutto” “ Ciao,io ti volevo parlare di una cosa” E così gli raccontai tutto quello che mi era successo, la ragazza a casa mia, il sogno ricorrente. Non gliene avevo ancora parlato non so perché.Per una settimana non feci altro che pensare a quel sogno.me per fortuna non lo rifeci.Una sera accade qualcosa di inaspettato. Susan tornò a casa,ma non era sola. Accanto a lei c’èra un ragazzo, altissimo,biondo con gli occhi verdi, la spalle larghe,il viso un po’ pallido, un sorriso stupendo…accidenti lo riguarda, è davvero un bellissimo ragazzo…più che bello direi.Entrarono abbracciati, non avevo mai visto Susan con un ragazzo prima. “Ehi Clara!…Em,lui è Stefano…un mio amico.Starà da noi per un paio di settimane perché casa sua è…occupata,tranquilla dormirà nella stanza degli ospiti.” “Piacere” disse lui sorridente offrendomi la mano. Ero ancora un po’ basita dalla bellezza del ragazzo e distrattamente gli posi la mano balbettando “Piacere” . Quella sera Susan e Stefano rimasero chiusi in camera mia per ore. Non potendo entrare passai tutta la sera fino alle 9.00 incollata alla tv. Poi mi ricordai che Susan non aveva nemmeno preparato al cena. Non che a me disturbasse il fatto, visto che non ho mai sentito la forte esigenza di mangiare,ma era alquanto strano che Susy si scordasse una cosa simile. Timidamente bussai alla porta di camera MIA e sentii Susan dire “ Si?” “Susy,ecco, sono io ma…sono le 9 e non abbiamo ancora cenato, devo preparare qualcosa?” “Ah…è vero, oh scusami Clara non mi ero resa conto del tempo passato,bhe io e Ste non mangiamo..se hai fame preparati pure qualcosa.” Come?? Ma come osa? Non solo non apre nemmeno la porta ma osa anche rispondermi con questa indifferenza? Ma che gli è preso? Mi feci prendere da un attimo di ira incontrollabile e aprii la porta. Stefano stava accarezzando il viso di Susy erano stesi sul letto, e lei sorrideva e chiacchierava,era così presa, pareva anche non essersi accorta dalla mia presenza e lui tanto meno. “ Em em”, “ Clara? Cosa vuoi ancora?” Parlava senza guardarmi,il viso incollato a quello di Stefano. “ Susy io voglio mangiare e voglio che sia tu a preparami qualcosa. E poi sono 3 ore che sei qui con..lui…Ma insomma..” ero furiosa. Poi accadde tutto velocemente. Stefano si alzò mi prese con forza per la mani e mi trascinò in bagno mi tappò le mani con la bocca e i suoi occhi divennero rosso fuoco…e mi fissarono,obbligandomi a guardarlo..e poi vidi tutto buio…e le gambe che cedevano.Quando mi svegliai avevo mani,piedi e bocca legati e Susan accanto a me cercava di liberarsi.Mi resi conto dopo un po’ che ci trovavamo in un cimitero.

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