La visita

di Diana924
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 parte ***
Capitolo 2: *** 2 parte ***
Capitolo 3: *** 3 parte ***
Capitolo 4: *** Conclusioni ***



Capitolo 1
*** 1 parte ***


Se si vuole approfondire il personaggio c'è la pagina di wikipedia e la bibliografia alla fine.

Leggeri accenni yaoi e all'efebofolia nella 3° parte.

Solo un fatto, di tutto il racconto è inventato, il resto è tutto vero, mi sono solo limitata a romanzarlo.

 

Sento le campane del convento che mi chiamano: sono le quattro, devo andare al mattutino.

Mentre sono in chiesa ripenso al mio attuale nome, Suor Luisa della Misericordia e a chi ero appena dieci anni fa: Mlle Luise de la Vallière, duchessa del Beaujours, amante del Re Luigi XIV, il Re Sole.

Sembra strano, ma non rimpiango quella vita, non mi mancano i balli, le feste, non ora che devo espiare i miei peccati. Già, i miei peccati, sono colpevole di superbia, di lussuria, soprattutto di lussuria per essere stata amata e per aver amato un Re.

Ricordo ancora quando lo vidi per la prima volta, a Blois, presso la Corte di suo zio Gastone d’Orleans, esiliato per aver partecipato alla Fronda. Era bello, anzi era bellissimo, tant’è vero che mi innamorai subito di lui, al primo sguardo. Ma all’epoca lui non mi guardava, il suo cuore era preso dalla piccola borghese Maria Mancini, il cui unico pregio, almeno a quanto si sosteneva era la parentela con il potente cardinale-ministro Giulio Mazzarino, suo zio.

Poi una svolta fondamentale nella mia vita: vengo scelta da Madame Enrichetta Anna, duchessa d’Orleans in quanto aveva sposato il fratello del Re. Lascio Blois, mia madre ed il suo secondo marito, il mio ammiratore il visconte di Bragelogne, per la Corte di Fointambleau, non li rivedrò più. I primi giorni mi sembrano duri, non sono abituata a questa vita, Madame, che tra l’altro ha la mia età, detesta visibilmente suo marito, si dice che adori vestirsi da donna e che ami gli amori contro natura; per non pensarci e tentare di dimenticare ciò Madame si tuffa in un mondo di piaceri, non pensa ad altro, la parola d’ordine è divertirsi. E’ evidente che aspira al cuore di suo cognato, il Re, di cui continuo ad essere innamorata. per alcune settimane la vita è così: stancante e difficile, ma al contempo siamo la Corte più gaia che si sia vista negli ultimi anni.

Per un po’ Madame e Sua Maestà sono inseparabili, e tutto va per il meglio. Poi Madame de Motterville, fedele dama della Regina Madre avvisa madame che sta esagerando. Madame promette di emendarsi, ma ordisce un intrigo. Sua Maestà dovrà fingere di amare un’altra, una sua damigella d’onore, così ci saranno occasioni per incontrarsi. Scelgono me. I primi tempi tutto va bene per loro, ma poi il Re, giovane e bellissimo si innamora perdutamente di me. Mi sento felice, ma sono anche disperata, a causa mia un uomo sposato tradisce la moglie e si rende colpevole di adulterio. So che il Re è il Re, e che io lo amo, ma mi sento in contrasto con la mia Fede. Sono anni bellissimi e tormentati, quelli in cui godo dell’amore esclusivo del Re. Tutto questo finisce quando la Regina madre Anna muore nel 1666. Nel frattempo la Regina è venuta a conoscenza della mia posizione di favorita tramite una lettera inviatale dal duca di Giuche, amante di Monsieur e di Madame, e dalla contessa di Soisson, un’italiana intrigante che vuole tornare ad essere amata dal Re, dal mio Re.

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Capitolo 2
*** 2 parte ***


In quegli anni ho avuto tre figli dal Re, tutti affidati a Madame Colbert, la moglie del ministro. Tutti morti in tenera età . Ammetto di non aver sofferto, non dovevo, i miei figli erano i figli della colpa, figli di un uomo sposato.

Poi venne lei. All’iniziò mi parve una buona amica, capace di intrattenere Sua maestà quando mi veniva a visitare. Spiritosa e solare aveva quello che a me mancava: dello spirito. Si chiamava Athenais de Montespan.

Come potevo pensare che mi avrebbe rubato il Re, che lei sarebbe divenuta la sua amante?

La Messa è finita e per un secondo abbandono i miei ricordi, vorrei poter dimenticare, ma non mi è concesso, a causa del peccato in cui mi sono crogiolata per anni.

Athenais in appena tre anni mi rubò il Re, che non mi guardava più. Ed io avevo avuto altri due figli da lui: una bambina, Maria Anna, che ha sposato il Principe di Conti, almeno credo, ho pochi contatti con la Corte adesso; ed un figlio, Luigi di Borbone, conte di Vermandois ed Ammiraglio di Francia. Ho provato a fuggire, lo ammetto. Almeno tre volte sono fuggita dalla Corte per andare a rifugiarmi nel convento di Chaillott. Per due volte il Sovrano mi è venuto a riprendere: la prima per amore, la seconda per rispetto alle convenzioni. Infatti Athenais era sposata e i figli che avuto dal Re, sei a quanto ho saputo, sono frutto di un doppio adulterio. La terza volta non sono più tornata. Da anni non riuscivo più a sopportare il mio ruolo di donna-schermo, prima come facciata per Madame, poi per Athenais. Povera Madame, morta a soli ventisette anni, uccisa o morta di dolore. La nuova Madame è molto buona, si sta prendendo cura dei miei figli. In quei tristi anni ho scritto un libro, aiutata da Bousset, “Riflessioni sulla Misericordia di Dio”. E’ stato in quei momenti che ho preso la mia decisione di ritirarmi in convento. Ricordo ancora quando lo dissi a sua Maestà il Re Luigi XIV: non ebbe reazioni, mi disse se era questo che volevo, gli risposi di si. Fu l’ultima volta che lo vidi. Poi mi dissero che piangeva, forse un tempo mi aveva davvero amata. Cenai per l’ultima volta a Corte con Athenais, amica e rivale. C’erano tutte: la Regina Maria Teresa, di cui avevo implorato il perdono per le offese che le avevo arrecato, Madame con Maria Anna, la cugina del Re e molte altre. Tutte venute a vedermi mentre prendevo il velo. Avevo solo trent’anni.

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Capitolo 3
*** 3 parte ***


Sento una voce: << Suor Luisa, c’è una visita per te >>, deve essere Maria Anna, o Liselotte, la seconda Madame, sono le uniche che vengono a farmi visita.

E’ monsieur Colbert.*

E’ vestito di nero, come se fosse in lutto, e vicino a lui c’è sua moglie, Mme Colbert.

<< Eccellenza- comincia, ma lo interrompo, non sono più una duchessa, sono solo una suora. << No, Colbert, sono sorella o Luisa, ho abbandonato queste vanità terrene >>.

Colbert, è grazie anche a me se lui si trova qui. Se il suo predecessore, Nicolas Fouquet, non mi avesse offerto diecimila pistole per lasciare il Re, per nessuna cifra al mondo l’avrei lasciato; non lo si sarebbe potuto accusare a ragione di corruzione e malversazione delle Regie finanze. Come mi sembra lontano tutto questo, ora. << Di cosa volete parlarmi?>> chiedo. << La faccenda è delicata, riguarda vostro figlio >> << Cosa gli è accaduto? E’ per caso malato? >> un attacco di materna sollecitudine che dovrò espiare in seguito. << E’… morto >> Morto, questa parola mi è insopportabile, non può essere, non deve essere, non il mio bambino. << Com’è successo? >> << Non lo sappiamo >>, interviene Mme Colbert. << Non lo sapete? Non vive a Corte? >> << Non più da due anni. Ora le spiegherò il perche, si faccia forza Suor Luisa. Due anni fa, a Corte vi è stato un rinnovamento, ovvero i giovani, e molti altri sono stati presi da un attacco improvviso e devastante di vizio italiano, la sodomia. Mio figlio, il cavaliere Colbert, insieme al marchese di Biran ed al duca de la Ferté ha tentato di sodomizzare un ragazzo presso un bordello. Siccome il ragazzo si è rifiutato lo hanno castrato con le loro spade. Inutile dire che Sua Maestà ha disposto la loro cacciata ed io ho giustamente punito mio figlio. Poi Lully, su cui i parigini hanno composto una canzone, non so se la sapete >>. <

 

Monsieur Lully è addolorato

Che il suo Brunet sia fustigato.

E’ geloso che un missionario

Ahi ahi che brutto scenario.

faccia visita al suo culetto

se capite quello che ho detto.*

 

E’ questa, M Colbert? >> << Si, Suor Luisa, ma i guai non si sono fermati qui. Sua Maestà ha scoperto, all’interno della Corte, una setta dei “Gloriosi Pederasti”. Poi, con orrore è disgusto ha saputo che suo figlio, il conte di Vermandois, era entrato nella setta, ed aveva subito, l’iniziazione, ovvero la sodomizzazione, ad opera di un Gran Maestro. Si è poi scoperto che il Gran Maestro in questione era il cavaliere d’Effiat, uno degli amanti di Monsieur, che si è voluto creare un “ombrello” in caso di morte improvvisa di Monsieur. Il Re ha cacciato e fatto bastonare l’ignobile figlio che è morto poche settimane fa. Siamo venuti a portarle questo annuncio >>.

Resto immobile per tre secondi poi dico: << Non si può piangere troppo la mote di un figlio di cui non si è pianta ancora abbastanza la nascita >> Colbert mi guarda, sorpreso. Non deve esserlo, i miei figli sono figli del peccato, mi ricordano il mio peccato, le cui conseguenze sono state sotto gli occhi di tutti per sette anni, sette lunghi anni. Non posso perdonarmi, ma loro due sono i segni che nella mia vita alcune cose non sono caste e pure. Ora mi torna in mente un altro ricordo, di quando sei anni fa mi sono venuti a trovare con Liselotte, la seconda Madame. Volevano abbracciarmi, Maria Anna mi chiamava belle maman, ma io non potevo, anche se volevo. Non ero più Luise de la Vallière, l’amante del Re Luigi XIV, ma solo una povera suora penitente.

Mme Colbert mi dice che Sua Maestà non ha versato una lacrima per la morte del figlio. Per lui il figlio è morto quando è stato cacciato da Corte. Mentre Liselotte, la seconda moglie di Monsieur, ha versato molte lacrime per il mio povero e sventurato bambino, mi sembra naturale, avevo affidato a lei i miei figli. Forse è stato l’ambiente ambiguo e peccaminoso in cui vive il duca d’Orleans a traviare mio figlio. Non lo, non mi importa più. Accompagno M Colbert e sua moglie alla porta. Poi mi allontano verso la mia cella.

*Non furono monsieur e Madame Colbert a dare a Luise l'annunico della morte del giovane Vermandois, ma Bousset, il famoso predicatore.

*la canzoncina è autentica, si trova nel libro "Luigi XIV" di Max Gallo

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Capitolo 4
*** Conclusioni ***


NB: le seguenti conclusioni sono espresse a carattere personale, chiudono ogni storia del ciclo "Regine ed Amanti", e se ci sono commenti o rimostranze sono ben lieta di sentirli.

Alla fine inserisco la bibliografia dei libri che ho utilizzato per poter scrivere questa storia.

Le opinioni sonoa  carattere eprsonale, maturate dopo una ricerca, accurata quanto mi è stato possibile.

Luise de la Vallière, duchessa del Vaujuors morì nel 1710, nel monastero della Visitazione di Chaillot, dove si era rinchiusa più di trent’anni prima.  Alla sua morte il ducato de la Vallière fu ereditato dalla sua unica figlia, Maria Anna di Borbone, principessa di Conti. Questa morì nel 1739 di un tumore, all’età di settanta tre anni. La leggenda romantica di Luise continuò a lungo, due secoli dopo, Gustave Flaubert nel suo capolavoro “ Madame Bovary ” scrisse: “ nell’orgoglio della sua devozione, Emma si paragonava alle grandi dame di un tempo, delle quali aveva sognato la gloria in un ritratto della signora La Vallière; quelle dame che, trascinando con tanta maestà lo strascico pieno di fronzoli delle loro lunghe vesti, si ritiravano negli eremi per spandere ai piedi di Cristo tutte le lacrime di un cuore ferito dalla vita ”.

A farla assurgere al ruolo d’eroina romantica ci avrebbe però pensato Alexander Dumas padre, che nel suo ultimo libro della “ Trilogia dei moschettieri ”, “ Il visconte di Bragelonne ”, ci parla dell’inizio della relazione tra Luigi XIV e Luise. Luise amava davvero il Re o era solo un’opportunista? Oggi, come ieri, si è portati a credere di più alla prima che non alla seconda. La prova di ciò è nel fatto che Luise non pretese mai nulla per se o per la propria famiglia. Lo stesso ducato del Vaujours, donatole dal Re nel 1667 fu un’iniziativa di Luigi XIV, volta anche a legittimare i suoi figli illegittimi, Maria Anna e Luigi di Borbone. I due bambini, all’epoca della monacazione di Luise avevano rispettivamente nove ed otto anni, furono affidati alle cure d’Elisabetta Carlotta, duchessa d’Orleans. Questo non impedì al giovane di farsi coinvolgere dal cavaliere d’Effiat, amante del duca d’Orleans, ad entrare in una setta omosessuale. Lo scandalo provocò la sua cacciata all’età di 14 anni dalla Corte e la morte a 16. Diversamente dal mio racconto non fu Colbert a dare la notizia della morte del conte a Luise, ora divenuta suor Luisa della Misericordia, ma il vescovo Bousset, famoso per le sue orazioni funebri. Luise fu quasi certo una delle due donne che Luigi amò davvero, l’altra fu Maria Mancini, nipote del cardinale Giulio Mazzarino.

Luise fu la penultima fra le amanti regali a portare il cilicio, indossato per sette anni, l’ultima fu la famosa Madame de Mailly, prima amante di Luigi XV, che seguì il percorso di Luise in tutti i punti. Madame de Montespan morì nel 1707, lontana dalla Corte che un tempo l’aveva adorata. La sua caduta coincise con l’ascesa di Françoise de Maintenon, ultima amante e moglie segreta di Luigi XIV. Ironia della sorte mentre ai figli di Athenais e di Luigi XIV venne proibito di portare il lutto, erano figli di un doppio adulterio considerato gravissimo peccato per la Chiesa, a Maria Anna venne concesso questo privilegio, in quanto frutto del solo adulterio e del Re e della condizione di penitente di sua madre Luise, da lei chiamata belle maman.

 

Bibliografia:

-Antonia Fraser-Gli amori del re Sole

-Guido Gerosa- Il re Sole

-Max Gallo- Re Sole

-Alexander Dumas padre- Il visconte di Bragelonne

-Gustave Flaubert- Madame Bovary

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