I've always dreamed di sasyherm (/viewuser.php?uid=54462)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I've always dreamed ***
Capitolo 2: *** You're my soul ***
Capitolo 1 *** I've always dreamed ***
I’ve
always dreamed
Io ho sempre sognato, nella mia vita.
Ho
sognato di crescere e diventare la donna che mia madre voleva che
fossi. È morta troppo presto, dandomi alla luce.
Conservavo
il suo ritratto in soffitta. Era bellissima, e io non mi trovavo molto
somigliante a lei.
Fin da
quando sono piccola, tutti i miei parenti mi criticavano.
Non
vedevano la sua bellezza, la sua grazia, la sua straordinaria
sensibilità nei miei tratti e nel mio carattere.
Mio padre
amava mia madre intensamente, come si ama e ci si stupisce di un raggio
di sole fulgido filtrante da una vetro opaco.
Era
questo per lui. Il suo sole, la sua stella nella grigia monotonia della
sua vita.
Ho sempre
sognato, di avere un amore come quello dei miei genitori, di essere
guardata da qualcuno come scoprivo mio padre guardare di nascosto il
ritratto di mia madre, mille volte e cercare di notare in me qualcosa
di lei.
Nei miei
tredici anni, io ero assolutamente normale.
Nella
media, capelli neri a caschetto, fisico asciutto.
Quell’estate
fu importante nella mia vita.
Le mie
cugine più grandi, più belle, più
affascinanti di me, mi avevano invitata nella loro villa di campagna,
nel Wiltshire.
Ma quando
avevano capito che non mi interessava minimamente il trucco, il
vestiario, le buone maniere, mi avevano lasciato a me stessa.
Me
stessa, che faceva lunghe passeggiate nei boschi circostanti, ferendosi
con i rametti, e che si arrampicava sugli alberi, per vedere meglio
tutto quello che la circondava.
Mi
nascondevo per non essere trovata da quelle arpie delle mie zie, che
cercavano di trasformarmi in una “Signorina Purosangue
Perfetta”.
Pansy,
Miss Purosangue Perfetta. M.P.P. Troppe P.
Invece io
mi nascondevo sugli alberi, arrampicandomi come una scimmia. E scendevo
quando se ne erano andate, urlando che non sarei mai stata una signora.
Allora
rintanavo il volto nelle fronde, cercando di non piangere.
Le M. P.
P non piangono.
Il
rametto è troppo leggero, pensai, mentre con un agile salto,
poggiavo i piedi nudi su uno più stabile e forte.
Mi
appollaiai , stringendo con forza il tronco in trasversale.
L’ombra
di mia cugina passò.
Quando
vidi che si era allontanata, scesi saltando giù.
Ma
capitombolai su qualcuno, facendolo cadere a terra.
- Hey!-
Cercai di
rialzarmi , imbarazzatissima, per capire chi avevo travolto. Mormorai
delle scuse e qualcosa sulla mia sbadataggine, imbarazzata.
- Non
è necessario, non mi hai fatto nulla.-
Voce
strascicata, capelli biondi, occhi magnetici.
Anche a
13 anni Draco Malfoy era uno splendido ragazzo.
- Pansy!-
- Draco!-
Rimasi
per un paio di minuti con la bocca aperta. Avevo travolto Malfoy.
Gli tesi
la mano , e la prese , alzandosi e piazzandosi di fronte a me.
- Che ci
facevi sull’albero?-
- Mi
nascondevo dalle mie zie e cugine.-
- Chi
sono le tue cugine?-
-
Orchidea e Mimosa…-
- Hanno
dei nomi assurdi.-
-
Già lo penso anche io…-
Ridemmo e
Draco mi tese la mano.
A
Hogwarts non eravamo molto amici, lui sempre con quei due scimmioni di
Tiger e Goyle e io che cercavo una compagnia intelligente. Blaise
Zabini, per esempio.
- Stai
passando le vacanze qui?-
-
Si…i miei hanno una villa qui, poco lontano. Siamo originari
del Wiltshire.-
- Bello.-
- Mica
tanto, mi annoio.-
- Lo so.
Mi annoio anche io, tu almeno non hai delle stupide cugine che cercano
di farti diventare M.P.P.-
- Cosa?-
- Miss
Purosangue Perfetta. Una marea di stupidaggini insulse.- dissi con tono
scocciato, sospirando.
- E tu ti
nascondi sugli alberi?-
Malfoy mi
stava ridendo in faccia.
- Si,
proprio, da lì non mi vedono. Perché tu non lo
fai mai quando cominciano a scocciare?-
- No. Io
faccio i capricci e urlo cose senza senso.-
Sorrido e
lui nota i miei piedi nudi.
- Non
porti le scarpe.-mi fa notare in tono stupito.
Gli
sorrido incoraggiante. Mi riesce parlare con lui.
- Eh si,
poiché devo correre…-
- Giusto.
Non ho mai visto una ragazza senza scarpe, che si arrampica sugli
alberi.-
- Bhe ,
necessità sai…se tu sentissi parlare ogni ora di
cose chiamate phard e i colori di moda , ti assicuro, lo faresti anche
tu.-
- Si,
sono sicuro. Devi annoiarti molto.-
- Tra un
po’ viene Zabini a salvarmi.-
- Blaise
Zabini?Ah si giusto, voi state sempre insieme.-
- E tu
stai sempre con i due scimmioni.-
- Bhe
loro mi proteggono. Può succedermi qualcosa.-
- Tipo?-
- Tipo
essere schiantato al suolo da una ragazza che salta dagli
alberi…loro ti ridurrebbero a fettine.-
- Hanno
solo da provarci. Corro più veloce di loro. Non mi
prenderebbero mai.-
- Di
sicuro più veloce dei loro neuroni nel cervello.-
Ridiamo e
io noto che sono arrivata alla villa. Sbuffo.
- Bene,
allora io sono arrivata. Arrivederci Malfoy, e scusa se ti ho steso.-
- Non
dirlo a nessuno.-
- Non
preoccuparti.-
- Ciao
Pansy. Ci vediamo domani nello stesso posto.-
- Grazie.-
- Per
cosa?-
- Per
avermi invitato tu. Una M.P.P non può fare gli inviti per
prima.-
Lo sento
sorridere e salutarmi con la mano.
Ho
trovato un amico.
Draco
è stato il mio secondo amico.
Forse il
fatto che assomigliassi molto poco ad una ragazza e mi comportassi come
un maschio selvaggio aiutava.
Gli
insegnai a salire sugli alberi, a cavalcare e giocare a scacchi.
Lo
battevo sempre. Ma mi piaceva passare il tempo con lui. Tranne quando
si lamentava per tutte le ferite che gli procuravano le nostre
scampagnate.
- Madonna
sei una femminuccia. E smettila, è un graffietto.-
- Tu non
sei normale. Hai la pelle di ferro.-
- No
è che sopporto meglio. Invece tu vuoi attirare
l’attenzione, come con Fierobecco.-
- Mi
aveva quasi staccato un braccio!-
-
Bazzecole.-
Ci
sciogliamo in una risata.
Io credo
che Draco abbia riso solo con me e Blaise , in tutti gli anni che lo
conosco.
La sua
risata è splendida.
Ma io
preferisco il suo ghigno. Che ha fatto sciogliere mille ragazze. Ma non
me.
Dopo una
settimana , arrivò Blaise.
Blaise
Zabini è la persona più strana e intelligente,
che abbia mai incontrato.
Lui ,
Draco e io divenimmo subito amici. Bagni nel lago, chiacchierate,
giochi .
Non
c’era imbarazzo , perché ero una ragazza. Anche
perché non lo ero ancora, veramente.
Mi hanno
sempre trattata come una di loro.
Draco e
Blaise sono stati i miei unici amici. Quelli con cui sono diventata
donna.
In tutti
i sensi.
Stavamo
facendo il bagno nel lago e nuotavo veloce, mentre loro mi seguivano.
Sempre
stata una nuotatrice provetta.
All’improvviso
una fitta , terribile, al basso ventre. Chiusi gli occhi per il dolore
, mentre sentivo Draco e Blaise chiamarmi , preoccupati.
- Pansy!-
Riaprii
gli occhi , ma sbiancai.
Le acque
attorno a me si erano colorate di rosso. Del mio sangue.
Svenni.
Mia
cugina Mimosa moriva dalla voglia di dirmi quello che avevo avuto.
Lo vedevo
dalla sua espressione di assoluta eccitazione.
- Pansy
cara, sei diventata donna. Ora puoi avere bambini!-
Ops. Ops.
Ops.
- Non ci
penso proprio.-
Lei
continuò , senza avermi sentita
- Ora che
sei nella maggiore età, puoi cominciare
l’educazione di ogni Miss Purosangue Perfetta,
l’educazione che…-
Non la
stavo già ascoltando. Già pensavo ad un modo per
sfuggirle senza che se ne accorgesse.
Io non
volevo essere educata. Non volevo diventare una di quelle damine vuote
, senza cervello e personalità come una statua di marmo.
Volevo
rimanere com’ero. Stare con i miei amici, che non mi
giudicavano secondo quello che sembravo.
Quando
mia cugina se ne andò, presi la corda che il giardiniere mi
aveva prestato, con un incantesimo la fermai al suolo e mi calai
giù dalla finestra, correndo a cercare Draco e Blaise.
Ma non
sapevo che avrei dovuto crescere anche io, come Wendy che torna alla
realtà.
Da
lì cominciò a cambiare tutto. Il mio seno crebbe,
la mia pancia si appiattì e il mio corpo angoloso si
modellò in forme più morbide.
Cercai di
non dar peso a questi cambiamenti. Mi rintanai sopra il mio albero,
dove avevo costruito una casetta.
Draco e
Blaise mi raggiunsero subito.
- Allora,
Pansy? Che cosa hai avuto?-
- Una
cosa che si chiama ciclo. Ora in teoria posso avere bambini e avere
l’educazione di una M.P.P di grado superiore. Una gioia, non
vi dico.-
Si misero
a ridere, e Blaise mi diede delle pacche sulle spalle.
- Mia
sorella me ne ha parlato. Dice che è una cosa molto
fastidiosa. Ogni mese ti esce del sangue, non ti puoi fare il bagno e
hai dei dolori allucinanti alla pancia.-
Draco
disse
- Wow
forte!-
Lo
rimbeccai
- Se
capitasse a te , il San Mungo diventerebbe troppo piccolo, per tutte le
malattie che diresti di avere…-
Ridemmo
di cuore e per poco io mi dimenticai di quello che mi stava succedendo.
L’estate
finì presto. Relativamente presto, ma non si
portò via con se tutti i cambiamenti.
Io ,
Draco e Blaise eravamo un Trio.
Nonostante
tutti i lamenti della mia famiglia( “ Sei una ragazza e le
ragazze non devono fare amicizia con i ragazzi!” “
Già sei un maschiaccio , non farai che
peggiorare…”),
continuavamo
a passare tutto il nostro tempo insieme.
Prima
della fine delle vacanze tornammo a casa per i libri. Ci demmo
appuntamento a Diagon Alley. Poiché mio padre aveva degli
affari da sbrigare, mi accompagnò la mia elfa domestica, che
seminai in un battibaleno con la promessa che ci saremmo viste tra due
ore e che mi avrebbe comprato tutto lei.
Io corsi
da Florian Fortebraccio, dove mi aspettavano Draco e Blaise.
Li sentii
discutere animatamente , in tono concitato
- Ci sono
delle novità quest’anno a Hogwarts!-
Con un
saltello mi sedetti al posto libero e loro mi salutarono felici.
- Sei
arrivata tardi! Difficoltà con la tua elfa domestica?-
- No
c’era troppa gente e non potevo correre. E non ci sono alberi
soprattutto!-
Ridacchiammo
e Draco continuò
- Dicevo,
che quest’anno ci sarà il Torneo Tremaghi a
Hogwarts!-
Blaise e
io facemmo una faccia così stupita che ci potevano volare le
mosche in bocca.
Poi ci
riprendemmo, mentre Draco continuava eccitato.
- Ah ecco
perché ci fanno portare gli abiti da cerimonia.-disse Blaise
convinto.
Feci una
faccia così buffa e scocciata che Blaise e Draco mi
sorrisero.
- Non
può essere così brutto , Pansy!-
-
è rosa, da piccola principessa. Tutto questo per dei cretini
che tentato di ammazzarsi con prove pericolose…-
Tutti
erano in fibrillazione per questo Torneo, tranne me.
Draco non
faceva altro che polemizzare contro Potter, perché era stato
scelto e lui no.
Milioni
di ragazzine non avevano preso bene la mia amicizia con lui e Blaise
che erano molto popolari.
E tutte
speravano in un loro invito.
E poi
arrivò il drammatico giorno delle prove di ballo.
Quando
sentii la McGranitt dire di scegliere un cavaliere, io non mi mossi dal
mio posto. Aspettavo che andassero tutti a ballare per fuggire a gambe
levate.
Ma quando
Blaise e Draco si avvicinarono a me , li guardai talmente schifata che
non trattennero le risa
- Miss
Pansy, vuole ballare con me?-domandò Draco
- Non ci
pensare proprio.-
- Dai
Pansy, per una volta, comportati come una ragazza! Scommetto che sei
bravissima!-
Di
malavoglia mi alzai e con un ghigno dissi
- Va
bene. Con chi ballo per prima?-
Blaise mi
porse il braccio e mi trascinò al centro della pista.
Già
potevo sentire le risatine delle mie compagne e mi immaginavo i loro
pensieri.
Il
maschiaccio Pansy Parkinson che tenta malamente di danzare, e non le
riesce.
Alla
faccia loro, tento di muovermi con grazia nelle braccia di Blaise ,
volteggio un poco discosta per evitare di pestargli i piedi e ci
sorridiamo complici
- Wow
Pansy! Quando vuoi sai essere una ragazza!-
- Io sono
una ragazza, Bla!-
Mi
sussurra all’orecchio , tenero
- Questo
lo so. Si vede benissimo, anche se tenti di nasconderlo…-
Non potei
non notare lo sguardo di Draco che si soffermava sulle nostre figure,
indecifrabile.
Blaise
dopo poco mi lasciò a lui , con queste parole
-
è bravissima, Draco…goditela.-
Draco
ghigna
- Ho
visto.-
Mi prende
la mano e allora migliaia di ragazzine mi guardano con odio.
Gli
sussurro
- Non sei
costretto a ballare con me.-
- Sei la
mia migliore amica. E non intendo dare a Blaise il privilegio di
ballare da solo con te…-
Perché
sento una nota di gelosia nelle sue parole?
Danziamo
in silenzio. Se prima ho tentato di sfoggiare la mia grazia, adesso
sono insicura. Sento uno strano vuoto allo stomaco, mentre guardo Draco
che troppo seriamente mi guida in un valzer
- Hai
già avuto inviti per il ballo?-gli chiedo , cercando di fare
conversazione
- Si,
molti…ma non ho ancora deciso con chi andare.-
Taccio.
- Io non
vorrei nemmeno andarci, figurati. Mi sa che sarò ridicola
con quel vestito orrendo…sto cercando di aggiustarlo un
po’.-
- E tu
hai avuto inviti?-
- No.-
Dovrei
dirgli che penso che nessuno mi inviti perché pensano che
vada con uno di loro due.
Ma
all’improvviso penso che non sia la cosa più
giusta da fare.
Potrebbe
interpretarlo come un tentativo di essere invitata.
E non
voglio. Io e lui siamo amici, come io e Blaise.
Non deve
essere costretto da me. Dovrebbe andare con una che gli piace.
Per un
momento mi guarda negli occhi e penso che magari Draco vuole andare con
me al ballo.
Fa per
dire qualcosa ma la voce della McGranitt lo ferma
- La
prova è finita!Buonanotte a tutti.-
Quando
torno in dormitorio apro le ante dell’armadio , dove
c’è uno specchio intero.
Osservo
la mia figura.
Il mio
seno è cresciuto. Una seconda , dalla prima che tenevo.
Sono
più alta e le mie gambe sono più affusolate. I
fianchi più morbidi.
Non sono
brutta. I capelli mi sono cresciuti dall’estate e arrivano un
poco sotto le spalle , dal caschetto che avevo.
E gli
occhi brillano.
Brillano
di una luce che non conosco . E che non ho mai visto prima.
Forse per
il ballo, per il movimento. Ma non ne sono così sicura.
Dal
nostro ballo, non è cambiato nulla tra me , Draco e Blaise.
A parte
che il primo ci guarda un po’ sospettoso e me con
più attenzione.
Quando
provo a chiedergli cosa abbia, mormora un nulla molto fioco e abbassa
lo sguardo.
Un giorno
in Biblioteca, mi si avvicina un ragazzo di Corvonero.
Lo
conosco di vista, ma non ci siamo mai parlati.
È
del quarto anche lui, carino. Ma io sono sempre con Draco e Blaise e
loro sono abbastanza gelosi dei ragazzi che tentato un approccio con me.
- Pansy,
posso parlarti un attimo?Da sola, se è possibile.-
Guardo i
miei amici titubante. Blaise sembra normale, ma Draco , in tono
scocciato , chiede
- Cosa le
devi dire?-
Il
ragazzo sospira e mi guarda serio.
- Volevo
chiederti se volevi venire al Ballo con me.-
Draco
interviene, guardandolo come si guarda uno che invade la tua
proprietà.
- No, non
può. Lei ci viene con me, al Ballo.-
Ops. Ops.
Ops.
Esco con
forza dalla Biblioteca, non posso urlare lì.
Draco mi
segue, pronto alla mia sfuriata.
- Posso
sapere che ti è preso??-urlo
- Tu non
puoi andare con quello lì al ballo. È un
deficiente…pieno di…insomma è
deficiente!-
Non sa
nemmeno cosa sta dicendo
- Va
bene, Malfoy, sorvoliamo sul fatto che tu non prendi le decisioni al
posto mio. Passiamo alla parte in cui mi hai informata, senza chiedere,
che al ballo ci sarei andata con te. Perché non mi pare che
tu lo abbia chiesto prima.-
Si passa
una mano nei capelli , portandoli all’indietro.
- Bhe
Pansy. Io te lo stavo per chiedere, ma diciamo che …- si fa
tutto rosso e comincia a balbettare
- Diciamo
che non ho avuto il coraggio. Te lo volevo chiedere alla prova per il
ballo…-
Mi calmo
e lo guardo negli occhi. Sospiro.
Nessuno
dice che a questo maledetto Ballo non si possa andare con un amico.
Non
è vietato.
Ma Draco
potrebbe andare con tante ragazze. Perché proprio io?
-
Perché vuoi andare con me? Ci sono tante ragazze che
vorrebbero questo invito…-
- Sono
delle deficienti. Almeno te ti conosco.-
Sorrido.
È così imbarazzato che non me la sento di
rimproverarlo o prenderlo in giro.
- Per
caso deficiente è la tua nuova parola preferita???forse
perché hai capito di esserlo, Malfoy…meglio tardi
che mai.-
Scusate.
Ora devo dimostrare ancora una volta a Draco quanto sono veloce nella
corsa e andare a giocare a palle di neve fuori.
Il
maledetto giorno arrivò.
Impantanata
in quell’abito, avevo deciso di non guardarmi allo specchio
per non piangere.
Avevo
cercato di acconciare i capelli in uno chignon largo, lasciando libera
una ciocca a boccolo sul davanti. Vicino lo chignon avevo messo un
fiore rosato come l’abito.
Mi ero
truccata lievemente, con un ombretto rosa dello stesso colore del
vestito e un po’ di lucidalabbra.
Avevo
tolto qualche pizzo all’abito , ma non più di
tanto.
Aprii
ancora le ante dell’armadio e quello che vidi mi fece
rimanere bocca aperta.
L’abito
era molto semplice. Ma certo di classe. Scendeva diritto, seguendo le
linee del mio corpo ancora acerbo. La scollatura a V e si legava in
fiocco tenuto da un brillante poco sotto il seno.
Metteva
in risalto la mia pancia piatta e le linee delle gambe.
Ai piedi
avevo messo delle ballerine dello stesso colore.
Guardai
l’orologio ed era già tardi. Mi affrettai a
scendere, con uno strano senso di vuoto nello stomaco, lo stesso del
mio ballo con Draco.
Era solo
un Ballo. Dopo tutto sarebbe tornato alla normalità. Io e
Draco eravamo amici.
Scesi
piano la scala, tenendomi alla ringhiera. Già sentivo le
loro voci provenire dalla Sala comune e quelle di Daphne Greengrass che
andava con Blaise.
- Ma
quanto ci mette?-
-
è una ragazza anche lei, Dra! Magari sta ancora tentando di
togliere i pizzi…-
Li sentii
ridacchiare e allora palesai la mia presenza
- No. Ci
ho rinunciato da tempo.-
Finalmente
si voltarono e nei loro lineamenti apparve un espressione di meraviglia
basita.
-
Pansy…oddio.-
L’espressione
di Daphne era di odio.
Ma quella
dei miei migliori amici, impagabile.
Blaise
praticamente non riusciva a chiudere la bocca e Draco non faceva altro
che fissare il mio corpo, le mie spalle scoperte, il seno che trapelava
dalla scollatura.
-
Sei…bellissima.-
Ringraziai
Blaise con un sorriso sincero e imbarazzato.
Draco si
alzò per prendermi la mano e porla sotto il suo braccio.
A quel
contatto rabbrividii e non per il freddo.
Quando
Blaise e Daphne si allontanarono , mi guardò per un altro
istante , sorridendomi.
- Blaise
ha ragione. Forse non sei ancora Miss Purosangue Perfetta ,
ma…-
Gli diedi
un amichevole scappellotto sul braccio
- Muoviti
Draco . Vuoi arrivare dopo Potter?-
Ridendo
ci avviammo.
Grazie a
Dio avevo le ballerine e non i tacchi alti.
Quando
fummo nella Sala Grande, non potei non notare la Granger fasciata in un
meraviglioso abito pervinca. Era molto bella. Nemmeno Draco
l’aveva potuta offendere quando l’aveva vista. Anzi
l’aveva guardata stupito.
- Lo so,
sta molto bene.-
Si
girò dalla mia parte, sorridendomi sempre
- Si,
è decente.-
So che
non avrei dovuto, ma il suo tono indifferente mi fece molto
piacere.
Mi
portò subito a ballare.
Allacciai
le braccia al suo collo, era più alto di pochi centimetri di
me.
La sua
mano si pose leggera sui miei fianchi e cominciò a farmi
volteggiare.
Era
bello, bellissimo.
- Mi hai
stupito stasera.-
- Ho
stupito me stessa. Pensavo che mi sarei resa ridicola…-
- No,
invece. Forse l’educazione di M.P.P sta cominciando a dare i
suoi frutti.-
- Non
crederci, domani torno Pansy , quella che ti batte a palle di
neve…-
- Meglio
così.-
Non capii
il senso di quelle parole e lo guardai strano
- In che
senso è meglio?-
-
Perché non mi sembri te stessa così.-
- In
effetti non mi sento me stessa, in questo momento.-
Una
giravolta mi costrinse a girare.
-
Possiamo fermarci? Ho voglia di un succo di frutta…-
- Va
bene…a me questo cravattino sta stretto.-
- Vieni
qui, che te lo allento.-
Mi
avvicinai di più a lui. Pessima idea.
Le nostre
labbra si avvicinarono e lo sentii trattenere il fiato.
Avevo
messo il lucidalabbra alla pesca , profumato, che le rendeva
più morbide…
Le sue
mani sui fianchi fecero una lievissima pressione e mi attrassero verso
di lui.
Istintivamente
reclinai il capo e posai i palmi sui suoi pettorali.
Il cuore
batteva all’impazzata.
Chiusi
gli occhi e…
E
qualcuno ci interruppe.
- Malfoy,
me la concedi per un ballo?-
Flitt.
Scimmione idiota senza cervello.
Stavo per
dire un resoluto no , mentre Draco si staccava da me, per guardarlo
furente.
La magia
dei momenti precendenti svanita come una nuvola.
Supplicai
Blaise , poco lontano, di venire a salvarmi e lui capì.
- Marcus,
spiacente, ma la ragazza deve ballare con me , ora.-
Blaise,
mio salvatore. Principe verde-argento sul tuo candido destriero.
Flitt se
ne andò e fummo di nuovo noi tre soli.
Draco mi
lasciò andare la mano, in una lenta carezza , tenendo
incatenato il mio sguardo.
A Blaise
non sfuggì il suo sguardo.
Quando mi
tenne stretta in un lento, ma a debita distanza, mi guardò
diritto negli occhi.
Poi
guardò Draco, che ballava poco lontano con una ragazzina. Ma
era distratto, me ne accorgevo dal suo sguardo perso nel vuoto.
Poi ci
guardò. Io lo guardai, guardai Blaise. Blaise
guardò me e poi lui.
E sorrise.
Sorrise
di un sorriso previdente, profetico, che sapeva già quello
che sarebbe successo.
Dopo il
ballo con Blaise, Draco ci raggiunse e io strinsi entrambe le loro mani.
- Non so
voi, ma a me fanno male i piedi, e mi sto
annoiando…fuggiamo?-
Corsi
fuori leggera, voltandomi indietro a guardarli.
Afferrai
il mio mantello e come una gazzella corsi fuori, nella terrazza.
Mi sporsi
dalla balaustra, mentre il vento di dicembre soffiava sul mio viso.
Avevo
freddo. Ma sentii subito una presenza dietro di me.
Mi voltai
e loro erano lì.
Loro, i
miei amici, coloro che mi facevano sentire meno sola e amata per quello
che ero.
- La
solita pazza.-
- Voi mi
avete seguita.-
- Per
proteggerti.-
Sbuffai
- Quando
finirete di trattarmi come una ragazzina che non sa badare a se stessa?-
-
Mai.-risposero in coro , sorridendomi leggeri.
Capii che
era vero.
Un ombra
passò sul mio viso.
Avevo
paura , paura che tutto sarebbe cambiato.
Stavo
cambiando , io, i miei sentimenti verso uno di loro…la
nostra amicizia avrebbe resistito?
- Che
c’è Pansy?-
Blaise,
preoccupato, mi strinse la mano, guardandomi negli occhi.
I suoi
occhi , di uno splendido blu colbalto, riuscivano a leggermi dentro.
Luccicavano.
- E se
tutto cambiasse?-
Draco
sorrise, un sorriso vero.
-
C’è qualcosa che non cambierà mai. Lo
prometto.-
Blaise
annuì
- Noi. Il
nostro legame. Lo prometto anche io.-
Li
guardai e in quel momento mi resi conto che non tutti i sogni si
avverano.
Forse non
sarei mai stata la figlia che mia madre voleva.
Ma non
avevo paura.
- La
nostra amicizia. Lo giuro.-
Spazio
autrice:
Lo
so. Non avrei dovuto. Ma l’idea mi è venuta.
Ho
provato ad immaginare l’amicizia di Draco, Pansy e Blaise e
ne è uscita questa.
Fa
schifo, secondo me.
Ci
sarà un altro capitolo e forse un terzo. Non lo so ancora.
Una
recensione, giusto per dirmi che è orribile???Su
su…
XOXO
a presto…
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Capitolo 2 *** You're my soul ***
You're my soul
I
mesi passarono celeri , come il cambio delle stagioni.
Dopo il
nostro quasi-bacio e la nostra promessa , Draco e io ci comportavamo da
ottimi amici.
Ero
tornata la Pansy maschiaccio ed era sparito l’imbarazzo. Ma
notavo un attaccamento più profondo tra me e lui.
Draco e
Blaise mi avevano iniziato alla nobile arte del Quidditch e giocavamo
spesso.
Ero molto
brava, me lo ripetevano spesso. Sfrecciavo libera, tenendomi saldamente
alla scopa , insieme a loro due.
Poi un
giorno, la lettera arrivò.
Di mio
padre. Che mi informava che si stava risposando e che avrei passato le
vacanze in Francia, per migliorare la mia educazione, come aveva fatto
mia madre.
Corsi
fuori dalla Sala Grande, sotto gli sguardi attoniti di Draco e Blaise ,
che mi seguirono subito.
Fuggii
nel parco di Hogwarts, sotto quel porticato che dava sul lago nero.
Mi
appoggiai al parapetto e cominciai a piangere.
Sentii
subito le forti mani di Blaise cingermi le spalle e nascosi il volto
sul suo petto, mentre Draco, con le sue dita lunghe e sottili mi
accarezzava i capelli.
Erano
questi momenti che mi davano la forza. Non mi sono mai mancati.
Draco
prese la lettera, leggendola e sbarrando gli occhi.
Dopo
quelle che mi sembrarono ore, finalmente smisi di piangere.
- Non
potrà mai sostituire tua madre…-
- Lo
so…ma ora ho paura che di mia madre non resti più
nulla.-
- Certo.
Di tua madre resti tu.-
Blaise,
caro Blaise, riesci a vedere la bellezza dove non
c’è.
- Non
sono affatto come lei…sono un disastro per tutta la mia
famiglia. Non bella , interessante, altruista e affascinante come
lei…-
Nascosi
il volto tra le mani mormorando
- Hanno
ragione , sono un fallimento.-
- Non
dirlo nemmeno per scherzo.-
La voce
di Draco era ferma.
- Se tu
sei un fallimento, io posso anche suicidarmi, Pansy…per mio
padre non valgo niente.-
- E mia
madre non fa altro che dire che non sono nemmeno lontanamente bello
come lei…-
- Questa
è una assurdità, Blaise, tu sei bellissimo.-
Ecco ,
avevo ripreso a sorridere.
E vidi i
volti di Draco e Blaise risplendere, alla vista del mio sorriso.
Adoravo
questa cosa di loro.
- A me la
cosa che dispiace è che non puoi passare le vacanze con noi.-
Il tono
di Draco era così depresso che gli risi in faccia
- Bhe non
tutta l’estate. Farò in tempo a batterti ancora a
scacchi magici, non preoccuparti…-
Gli
ultimi mesi del quarto anno, praticamente li passammo sui libri.
Quanti
ricordi ho sulle mie interrogazioni a Draco e Blaise, veri propri quiz
all’ultimo minuto, seduti sui loro letti. Non avevo nemmeno
più la forza di tornare nel mio dormitorio. Dormivo con loro.
La
mattina mi risvegliavo con i capelli e i vestiti in disordine,
abbracciata a uno dei due , la testa sui loro petti.
Grazie a
Merlino mi risvegliavo prima di loro, e la cosa non era imbarazzante.
Correvo
nel mio dormitorio, dove le mie compagne mi guardavano male, sapevano
benissimo dove avevo passato la notte.
Ma non
c’era nessuna malizia, non ancora.
E
disgraziatamente gli esami arrivarono, portando con loro la fine
dell’anno e l’inizio delle vacanze che avrei
passato senza i miei migliori amici.
La
leggera brezza sbuffante del treno soffiava , scompigliandomi tutti i
capelli.
Blaise mi
abbracciò fortissimo.
- Per
favore, non tornare come una damina o una M.P.P.-
-
Farò quello che posso…mi mancherai
tantissimo…-
Lo
strinsi ancora più forte , con quel vento che soffiava sui
nostri corpi uniti.
Draco non
era ancora arrivato. Ma lo vidi in quel momento.
Blaise,
con uno sguardo molto malizioso ci lasciò soli, andando a
parlare con Theo Nott.
- Allora
parti.-
- Eh si.-
Abbassammo
entrambi gli occhi. Poi Draco mi prese le mani.
- Mi
raccomando. Cerca di non schiantare nessuno.-
- Non ci
sono alberi a Parigi…e tu mi basti.-
Solo in
quel momento mi resi conto dell’ambiguità di
quelle parole.
Se ne
rese conto anche lui, ma non reagì come mi ero aspettata.
- Abbiamo
delle faccende in sospeso, io e te…quando torni ne
parleremo.-
Era una
promessa.
Mi
accarezzò i capelli, la guancia. E il mio cuore perse un
battito.
- Quindi
devi tornare per forza.-
-
Ovviamente…e tu aspettami. Non dimenticarti di me.-
-
Pansy…-
Ci
abbracciamo, per secoli , ore quando il fischio del treno riscosse il
nostro torpore.
Gli
baciai dolce una guancia e lui mi sorrise.
Un
sorriso pieno di aspettative, di speranze.
Salii sul
treno e sporsi le braccia dal finestrino. Blaise e Draco le presero
subito.
-
Pensatemi. Tornerò prima di quanto possiate
immaginare…-
- Ci
mancherai.-
Il treno
cominciò a scorrere piano, ma Draco non mi lasciava la mano.
Il suo
sguardo era quello serio, di quando desiderava ardentemente qualcosa.
- Ne
parleremo, Pansy!-
Lasciò
la mano solo quando il treno aveva preso troppa velocità per
seguirlo.
E io ne
ero certa, ne avremmo parlato.
Sarei
tornata da loro. Non mi interessava quello che avrei fatto nel
frattempo.
L’estate
scorre veloce. E ora desideravo ardentemente il momento in cui sarei
tornata e avrei sentito e risposto alle sue parole.
Due mesi
e mezzo dopo.
10 Agosto
-
Signorina, stiamo per arrivare.-
- La
ringrazio.-
Mi
sventolo con il ventaglio , cercando di detergere le gocce di sudore
sulla fronte.
Settima
raccomandazione: Le M.P.P non sudano, loro traspirano e in caso si
sventolano debolmente con il ventaglio o con il fazzoletto.
Accarezzo
la falda larga del cappello color crema con un nastro verde bosco,
liscio una piega della gonna e controllo nello specchietto se sono in
ordine.
Tutto
questo, perché sono nervosa all’idea di rivedere i
miei amici…uno in particolare.
“
Quando torni ne parleremo”
La forza
con cui furono dette quelle parole non è mai stata sfumata
dal ricordo e dagli avvenimenti.
Le tengo
così impresse nella mente, che mi apparivano nei sogni,
nella splendida camera assegnatami alla Scuola di Formazione Femminile
di Madame Cloè.
Dove,
più o meno, sono diventata una M.P.P. Almeno esteriormente.
Quanto
basta per accontentare la mia famiglia.
Il treno
finalmente si ferma e io apro la porta dello scompartimento per
sporgermi dal finestrino.
Non li
vedo.
Vedo mio
padre, che parla con la sua nuova moglie, una M.P.P
d’eccellenza.
La nuova
Signora Parkinson non è così male. Bella, ma non
troppo, elegante abbastanza da non sfigurare, non parla mai a
sproposito e dice quello che dicono tutti.
Insomma,
una statua in casa.
Non
è una matrigna cattiva, mi ha dato dei suggerimenti , tutti
abbastanza buoni e non entra nelle mie faccende.
Non
così quelle *** delle mie cugine e zie.
Vedo che
ci sono anche loro. Ho sentito le loro voci starnazzanti anche con gli
sbuffi del treno…superano i suoi fischi.
Finalmente
il treno si ferma e un cameriere mi aiuta a portare la valigia, con il
mio aiuto.
Oddio,
sono nervosa. Io non sono mai nervosa.
Mi
appoggiò elegantemente alla scaletta per scendere, attenta a
non inciampare.
Ho il
visto nascosto dal cappello.
Sento
tutta la mia famiglia ammutolire dallo stupore.
-
è lei!-
- No, non
ci credo.-
Finalmente
scesa del tutto( che fatica, io con un balzo sarei stata
giù) alzo lo sguardo, mostrando il mio migliore sorriso a
trentadue denti finto.
- Padre,
Madre. Che piacere vedervi!-
Allungo
le braccia e mio padre mi stringe.
-
Pansy!La mia piccola violetta!-
Mi
sussurra all’orecchio
- Per un
attimo mi è sembrato di rivedere tua madre…-
Non sa
quanto mi fanno piacere le sue parole. Lo stringo più forte
- Mi sei
mancato.-
La mia
matrigna mormora qualcosa sul fatto che ora sono una donna altolocata e
mi sorride fiduciosa.
In
effetti, sono cambiata e non poco, in questi mesi.
Mi sono
allungata, anche grazie ai tacchi da 5 che mi hanno costretta a
mettere. Ore e ore di camminate con i libri sopra la testa , ho
imparato a stare diritta e camminare come un manico di scopa.
Il mio
corpo è diventato anche più affusolato, le gambe
più lunghe…e sicuramente la mia nuova eleganza lo
mette più in risalto.
Abiti di
boutique francese, tubini, gonne al ginocchio, colori pastello e
cappelli. Oltre che ventagli , gioielli, accessori vari.
I capelli
mi sono molto cresciuti , lisci all’inizio e boccoli
inanellati alla fine, arrivano a metà schiena.
E infine
il trucco, leggero, ma che si veda. Ombretti tenui che risaltino lo
scuro dei miei occhi , rossetto pesca e a volte lucidalabbra.
Insomma ,
sono un'altra persona.
Sto
ancora salutando un infinità di parenti che non fanno che
ripetere quanto sono cambiata in meglio, e quanto sono felici per
me…le mie cugine soprattutto.
Ma in
realtà cerco con lo sguardo loro.
Loro che
mi hanno mandato mille lettere , raccontandomi ogni cosa della loro
estate.
Loro che
ho pensato e sognato. Mi sono mancati da morire.
E
finalmente
-Zabini,
eccoti!-
Faccio
ancora finta di parlare di stupidaggini con una mia lontana parente e
invece lo osservo, di nascosto.
Che cosa
hai fatto a Blaise, estate?
È
alto. Molto alto. Io sono una nana, con tutti i tacchi, in confronto a
lui.
Il fisico
prestante , di ore e ore di Quidditch in bella mostra.
é
diventati un uomo, altro il ragazzino con cui dormivo senza malizia a
Hogwarts. è di una bellezza conturbante. I capelli
nerissimi, lunghi e lisci, mossi , che si porta dietro con la mano
curatissima. Gli occhi blu cobalto, annoiati della discussione con mio
padre. La sua pelle è lievemente scurita, gli da
l’aria di un avventuriero o di un pirata. È
vestito molto elegantemente, giacca blu e polo rossa sotto.
Il
completo non nasconde le linee affusolate e virili del suo corpo e i
muscoli soprattutto.
Dalla mia
posizione non riesco a vedere Draco.
Ma
è ora di salutarne almeno uno.
- Non
vedo ancora Pansy…deve ancora scendere?-
Non
nascondo una risatina e mio padre sorridendo dice
-
Faticherai a riconoscerla…-
- Zabini,
come al solito in ritardo…-
Eccomi
qui. Con un gesto aggraziato mi avvicino a lui, sorridendo felice,
finalmente.
La sua
espressione diventa multipla. Stupore. Meraviglia.
Incredulità.
- Pansy!-
Al
diavolo le buone maniere.
Corro
verso di lui, stritolandolo in un abbraccio mozzafiato.
Mi fa
fare una giravolta , rimirandomi.
- Wow.
Assolutamente wow.-
Mio padre
orgoglioso dice
- Eh lo
so. Non ci credevo nemmeno io.-
-
Ma…ma…-
- Vedi di
riprendere la parola, Blaise, mi devi raccontare ogni cosa.-
- Devo
riprendermi. Mi avevi promesso che non saresti mai diventata una M.P.P.
E ora ti mostri così…-
Il suo
sguardo indugia un po’ troppo sulle mie curve. Un
po’ troppo troppo.
Un
leggero scappellotto , come una carezza lo fa riprendere
- Infatti
non lo sono veramente.-sussurro all’orecchio.- è
tutta una finta per loro…-
Il mio
ghigno lo fa ridere.
- Scusate
il ritardo.-
Voce
strascicata e annoiata. Ho pure visto un baluginare di capelli
biondissimi, e non ho dubbi.
- Malfoy
finalmente…-
- Lo so,
lo so…-
Mi giro ,
facendo attenzione a non essere vista. E ora sono io che resto a bocca
aperta.
Draco
è bellissimo. È alto quasi quanto Blaise. La
pelle chiarissima e i capelli di un biondo fuso lo rendono quasi divino.
Il fisico
atletico, magro ma atletico, scattante.
Ma la
parte più bella sono gli occhi. Grigi, con vene azzurrine,
ora annoiati.
La
postura elegante e il ghigno.
Ora lo
vedo, il ghigno di Draco.
Ha ben
poco in comune, questo ghigno, con il ragazzino di un anno fa. Ma molto
con quello che mi disse quelle parole
“
Ne riparleremo…”
Il suo
sguardo guizzante cerca qualcuno…
-
Draco…-
La mia
voce è un sussurro.
Finalmente
gira lo sguardo.
Eccomi
qui, davanti a lui.
La sua
espressione diventa indecifrabile. Ha un intensità che mi fa
quasi male.
Il suo
sguardo vola sul mio corpo, sulle mie gambe e soprattutto sulle mie
labbra.
Gli tendo
le braccia e colma subito la nostra distanza abbracciandomi.
Mi
appendo alla sua schiena , inspirando il suo profumo.
Il suo
splendido profumo di muschio e menta fusi, che tanto mi piaceva sentire.
Ora mi fa
letteralmente impazzire. È come se fosse più
virile.
Quanto
può fare una lontananza.
Sussurra
al mio orecchio, lasciandomi andare dolcemente
- Mi sei
mancata.-
Potrebbe
essere una frase di circostanza, ma so che non è
così.
Draco non
esprime quasi mai i suoi sentimenti, e quando lo fa, fa in modo che
siano veri.
Gli bacio
lieve una guancia , e rispondo
- Ora
sono qui.-
Mi
stringe forte le mani con ancora lo sguardo pieno di promesse con cui
mi ha lasciata andare.
Blaise si
avvicina , ghignando
- Visto
com’è cambiata?-
Draco
osserva di nuovo il mio corpo e faccio una giravolta disinvolta
-
Si…da rimanere shockati.-
- Ti ho
shockato?-scherzo, ridendo
- Molto.
Che fine ha fatto la ragazzina che saliva sugli alberi?-
- Tu vedi
alberi? Posso appendermi ad un palo se vuoi, ma non sarebbe la stessa
cosa.-
Solo in
un secondo momento capisco quello che ho detto. Io e un palo.
Draco
ghigna, e mi sussurra
- Mi
piacerebbe molto.- il suo ghigno sexy mi fa trattenere il respiro
- Ma
smettila!-
Lo scosto
ancora scherzando. E mi avvio per tornare a casa, con loro che mi
tengono la mano, al cenno di mio padre.
Blaise
era ospite da Draco, da tutta l’estate, mi avevano detto.
Quando
chiesi che cosa avevano fatto, Blaise ghignò e Draco gli
diede una pacca sulla spalla.
Un tempo
l’avrebbe data anche a me.
- Diciamo
che abbiamo fatto molte conquiste , quest’estate…-
Quel noi
mi fece rabbrividire, ma cercai di non darlo a vedere.
Che Draco
fosse molto ammirato dalla popolazione femminile, era palese. Era
bellissimo e quel ghigno sexy era da sciogliere le gambe.
Mi sarei
sciolta anche io, se non lo avessi conosciuto da tanto tempo prima.
Era da
stupida pensare che mi avesse aspettata, per quella nostra
chiacchierata…
-
Naturalmente io ne ho approfittato di più
quest’estate, però.-
Blaise.
Amico mio, con una sola parola mi restituisce il buonumore.
- Lui
aveva la testa da un'altra parte…-
Draco
abbassa lo sguardo e io non indago. È troppo pensare che la
avesse con me?
Notando
il nostro imbarazzo, Blaise la smette.
- E tu,
Miss Pansy? Non dirci che siamo stati i soli a notare il
cambiamento…-
- Siete i
soli che non ne hanno approfittato, comunque…-
Mi
guardano allibiti e Draco anche furente
- Pansy!-
Smetto di
ghignare e rido
-
Scherzo!!!-
I loro
visi si rasserenano, ma per poco.
E
comincia l’inseguimento.
- Vieni
qui, maledetta Serpe mascherata da Miss!!!!-
Comincio
a correre, e li semino subito. Mi inoltro nel bosco e li perdo di vista
quasi subito.
Ma sento
le loro voci
- Vuoi
giocare a nascondino, eh?-
La mia
risata è affermativa.
Scosto la
vegetazione rigogliosa del parco della villa nel Wiltshire, facendomi
largo.
È
troppo alta, non li vedo più.
Un rumore
mi fa voltare ma continuo a camminare con il fiatone per la corsa.
Bum, mi
scontro con qualcuno e cado a terra.
Inutile
dire chi è. Draco.
- Ma la
tua è un abitudine!Vuoi stendermi ogni volta che puoi!-
- Sei tu
che sbuchi all’improvviso, scemo!-
Cerco di
alzarmi , ma lui mi butta a terra di nuovo, bloccandomi i polsi e
piantandosi sopra di me, fermando con le sue gambe possenti il mio
bacino.
Non posso
muovermi.
- Maschio
dominatore come sempre…-
- Sei una
selvaggia , quando imparerai le buone maniere??-
- Non mi
sembra che tu le conosci. Non ci si comporta così con una
signora.-faccio, cominciando a picchiarlo sul petto.
- Tu non
sei una signora.-soffia, un po’ troppo vicino al mio
orecchio. Il suo respiro sulla mia guancia.
Sospiro
piano, ma disgraziatamente sollevo il seno, che si scontra con i suoi
pettorali.
Lo sento
sospirare anche lui e capisco che il momento è giunto.
Il bacio
tanto agognato, tanto sognato, sta per arrivare. E non intendo fermarlo.
Allenta
di poco la pressione sui polsi. Le sue mani agili si posano sui fianchi
e trattengo il respiro.
Guarda le
mie labbra carnose e mi sento sciogliere.
- Mi sei
mancata tanto.-dice, intensamente .
- Ora
sono qui.- rispondo di nuovo, posando le mani sulle sue guance.
Scottano.
Ci stiamo
perdendo nei nostri occhi . Ora vedo distintamente le sottili vene
azzurrine, del cielo sgombro da nuvole.
- Finisci
il discorso, Draco.-
Baciami.
Tante parole che equivalgono ad un solo gesto.
Avvicina
piano le sue labbra alle mie. Chiudo gli occhi, aprendole per
accogliere il contatto.
Posso
sentire il suo respiro …
- Che
cosa state facendo?-
Blaise,
con il suo ghigno per niente imbarazzato. Come se non avesse interrotto
nulla.
Draco si
rialza, tenendomi la mano e trascinandomi sopra con se.
- Nulla.
Draco mi ha trovata…-
Si, mi
hai trovata.
E gli
stavo dando anche un premio, se tu non ci avessi interrotti.
Mentre
andiamo via, Draco mi sussurra, accarezzandomi la mano
-
Concluderemo il discorso, Pansy. È una promessa.-
- Miss
Pansy, la vuole suo padre.-
- Ditegli
che arrivo subito.-
Poso il
libro sul copriletto, tirandomi a sedere.
Chissà
cosa vuole mio padre.
Il suo
studio è al terzo piano, proprio sopra la mia stanza.
Lo trovo
seduto alla sua poltrona, che fuma il suo sigaro.
- Pansy
accomodati.-
- Vuoi
parlarmi?-
- Si.-
Mi siedo
davanti a lui, le mani in grembo.
-
Pansy…tu hai quasi 15 anni. Stai diventando una
donna…-
Sospira,
e capisco che per lui è difficile.
- Non
dovrei dirti io questo. Avrebbe dovuto tua madre , o la tua matrigna, o
le tue zie.-
-
Preferisco te, papà.-
Il
ritratto di mia madre non è per nulla offuscato sulla
parete. Risplende il suo incarnato, i suoi profondi occhi scuri.
Mi trovo
a pensare se adesso, sarebbe fiera di me.
È
tutto quello che ho sempre voluto. Che qualcosa di lei rimanesse in me,
perché non fosse del tutto dimenticata.
Ora
rivedo la sua somiglianza , i suoi tratti nei miei.
Anche
papà guarda il dipinto, e il suo sguardo diventa intenso,
appassionato.
- Lei mi
manca. Mi mancherà sempre…e anche a te.-
È
vero. Lei mi manca.
Sento la
sua assenza. Non mi turba questo e mi spaventa.
- Cominci
ad assomigliarle davvero tanto, Pansy. I tuoi tratti si stanno
plasmando sui suoi.-
Quante
volte ho desiderato queste parole.
-
Comunque ti ho chiamata per chiederti cosa c’è tra
te e il giovane Malfoy.-
Apro la
bocca, faccio per parlare. Ma le parole si fermano in gola.
So che il
mio sarà un matrimonio combinato. E di solito non si
dovrebbe parlare ad un padre di certe cose.
Rammento
i nostri due-quasi-baci.
- Siamo
amici, papà.-
Tamburella
sul legno della scrivania.
- Suo
padre è convinto che tu gli piaccia. E la cosa sembra
piacergli molto.-
Lucius
Malfoy, il padre di Draco. Per me è un ombra.
Nemmeno
io e Draco sappiamo cosa siamo. Non ci siamo nemmeno baciati.
E ora
altra gente desidera qualcosa che noi non abbiamo nemmeno cominciato.
Papà
continua
- Malfoy
ti ha fatto capire qualcosa a proposito?-
Il tuo
respiro sulla mia bocca. La tua carezza sulla mia guancia.
L’intensità del tuo sguardo e la tua gelosia.
- No,
mai.-
- Sicura?-
- Si.-
Appaio
più ferma di quanto in realtà sia.
-
Pansy… non dovrei chiederti queste cose. Magari è
troppo presto. Ma tieni presente che i matrimoni combinati non sono
spesso piacevoli.-
Sospira
ancora .
- Non
è stato così per me e tua madre. Ci amavamo
molto. E il nostro è stato un matrimonio felice.-
- Se tu
potessi provare qualcosa del genere per Draco, sarebbe una bella cosa.-
Mi sta
dando la sua benedizione?
-
Papà.-
- Dimmi,
cara.-
- Lucius
Malfoy esattamente cosa ti ha detto?-
- Mi ha
detto che sei deliziosa. Una perfetta Miss Purosangue.-
Lo
sapevo.
Vorrei
ridere, ma aspetto di essere uscita.
- Grazie
papà. Ora vado.-
- Vai,
cara…arrivederci e salutami i tuoi amici.-
-
Ciao…-
Se ho
decifrato bene i messaggi sotterranei, Lucius vuole che sia la moglie
di Draco.
E mio
padre non vuole proprio obbligarmi ad un matrimonio combinato,
perciò mi invita ad innamorarmi di Draco, così
sarà meno peggio.
Quando
sono nel corridoio, ripenso al quadro di mia madre.
È
stata felice. Era innamorata. Sapeva bene cosa voleva dalla sua vita.
Sapeva
bene chi era.
E io non
ancora. Ho bisogno di più tempo. Lasciatemi ancora un
po’ della mia libertà.
Lascio
che il vento leggero scompigli i miei capelli, tenuti da un cerchietto
con un fiorellino verde .
Leggo
sotto il gazebo , tenendo diritta sulle gambe la gonna del tubino che
si alza con il vento che soffia.
E delle
mani si posano sui miei occhi , impedendomi di guardare.
Non mi
serve , ora. Mi basta ascoltare il profumo di muschio e menta che tanto
adoro.
E gustare
la sensazione di freschezza delle dita sottili che accarezzano la mia
guancia.
Chiudo
gli occhi, è paradisiaco.
-
Draco…-
Uso il
mio tono più dolce, inarcando il collo e permettendogli di
posare un dolce bacio sulla mia guancia.
-
Pansy…mio padre deve parlare con il tuo e ho pensato bene di
venire a salutarti.-
Apro di
botto gli occhi.
Lucius.
Innamoramento.Matrimonio.
Draco si
siede accanto a me , e finalmente lo guardo e gli sorrido.
- E
Blaise?-
-
è con la sua nuova fiamma, Celine…-dice,
stringendo subito le mie mani, posate sul grembo.
-
Bene.-dico, abbassando gli occhi. Le mie mani sono molto interessanti.
Quando
alzo gli occhi, mi cadono sulla finestra. Lo studio di mio padre da
direttamente sul gazebo in cui ci troviamo.
E vedo
lui e Lucius guardarci soddisfatti dal vetro.
No, non
ci penso proprio.
Mi scosto
da lui e con lo sguardo lo indirizzo verso la finestra.
Capisce e
quando lo trascino via non fa resistenza.
Gli
lascio la mano e comincio a correre. Non voglio che il mio primo bacio
sia in diretta.
Mi
insegue subito nel bosco e lo conduco al posto dove fummo interrotti da
Blaise.
La radura
è splendida.
Proprio
al centro mi fermo , con il fiatone e mi volto.
So che in
questo momento i raggi di sole mi stanno illuminando.
È
fermo poco lontano da me e lo sento sorridere.
Poi mi
guarda ed è come se mi vedesse per la prima volta.
Si
avvicina a me piano, il rumore dei suoi passi sull’erbetta
tenera, schiacciandola.
Mi
stringe subito i fianchi, incollandoli ai suoi.
Poso i
palmi delle mani sul suo petto.
Adesso
nessuno ci interromperà, me lo sento. Siamo io e lui , che
stiamo concludendo il discorso.
E
cominciando qualcosa di nuovo.
Una sua
mano si insinua tra i miei capelli , trattenendo la nuca e schiudo le
labbra, pronta.
Si
avvicina di più, sempre di più, fino a sfiorarle
piano, timidamente con le sue.
Sospiriamo
e allaccio le braccia al suo collo.
Si
allontana un attimo per guardarmi negli occhi, e capire cosa voglio.
Ma lo sa
già.
Attacca
di nuovo le mie labbra, con più vigore.
Le
schiudo subito e la sua lingua entra , mentre le sue labbra succhiano
interminabilmente le mie e quella lingua affonda con mille giravolte,
cercando la mia.
Non so se
mi piace. È umido, languido. Draco è troppo
irruente.
Provo a
rispondere, e quando sente la mia lingua incontrare la sua, si calma.
Prende il
mio volto tra le mani, mentre le nostre lingue giocano e le sue labbra
affondano di più nelle mie.
Si,
comincia a diventare piacevole.
Dopo non
so quanto tempo ci stacchiamo, ansanti, il respiro irregolare.
Sono
rossa in viso e anche un po’ imbarazzata, ma lui stringe di
nuovo le mie mani e mi guarda sorridendo.
-
Com’è stato?-domando
-
Mmmm…bello…coinvolgente.-
- Bhe si.-
-
All’inizio non capivo perché non
rispondevi…-
- Certo,
tu mi hai praticamente aggredita…pensavo che mi avresti
morsa…-
- Le tue
labbra sanno di fragola…e io adoro la fragola…-
Altro
bacio morbido, e stavolta prendo io l’iniziativa.
Lo bacio
prima dolce, leccando piano le sue labbra e insinuando la lingua dentro.
Trovo
subito la sua, che serpentina affonda e si ritira, costringendomi ad
aumentare il contatto premendo le mie labbra sulle sue.
È
bravo, non c’è che dire…
Un
po’ troppo.
E il
campanello d’allarme suona nella mia testa.
Quando mi
stacco lo guardo negli occhi
- Non
è il tuo primo bacio, vero?-
- Si,
è il primo.-
- Ci sai
fare, comunque.-
- Bhe,
grazie…ma credo sia perché mi sono esercitato
molto nei sogni…-
Continuammo
in quel modo per alcuni giorni. Blaise ci lasciava soli e noi, a
ridosso di alberi , o nascosti dalla vegetazione ci baciavamo.
I nostri
baci, da timidi e impacciati com’erano, prendevano sempre
più consistenza.
Draco poi
aveva scoperto che il mio punto debole era il collo e insisteva molto
lì, succhiandone la pelle o lambendola con la lingua.
Tutto
questo nascosti dalla fitta vegetazione.
Era
difficile, almeno per me, far finta di niente quando c’era
anche Blaise.
Qualcosa
dello scorso anno ci aveva abbandonato.
La mia
purezza , il nostro non imbarazzarci era sparito. Se Blaise mi toccava
, sentivo Draco infiammarsi.
Lo stesso
Draco si tratteneva a stento dal toccarmi, quando c’era lui.
Blaise
dava segno di aver intuito quello che stava succedendo tra noi. Ma a
linee generali, come se non sapesse bene di cosa si trattava.
E un
giorno, inevitabilmente accadde.
- Che ne
dite di un bagno nel lago?-
Io e
Draco facemmo una faccia assurda. Sarebbe stato imbarazzante?
- Oh, su
, non dite che vi vergognate…-continuò Blaise con
il suo sorriso impertinente.
Ci
guardammo e annuimmo.
Quel che
sarà , sarà , pensai io mentre prendevo il
costume da bagno a bikini e Draco e Blaise facevano apparire i propri.
Mi
avrebbero vista mezza nuda. E non potevo far finta che il mio corpo era
ancora così acerbo.
Il seno
mi era cresciuto ancora, cosa che Draco aveva notato.
Ma
facendo finta di nulla, presi un vestitino leggero da mettere sopra il
bikini rosso con poi bianchi, e corsi da loro giù.
- Dai,
Pansy, giuro che non ti prenderemo in giro.-
-
Chiudete quelle bocca, maniaci…-
Mi stavo
cambiando dietro un albero, lo sguardo furente.
Ma guarda
un po’.
Ero molto
curiosa di vederli in costume anche loro.
Finalmente
ero pronta , avevo aggiustato il bikini , legato molto stretto.
Feci un
bel respiro e uscii dal mio nascondiglio.
La faccia
di Draco e Blaise era memorabile. Non la scorderò mai.
Blaise
non riusciva a chiudere la bocca e Draco osservava rapito il mio bacino
piatto, le gambe snelle e il seno che quello striminzito bikini metteva
in risalto.
La mia
pelle era bianchissima e lucente, liscia al tatto, come aveva potuto
sicuramente notare.
- Pansy,
sei…-
Draco si
accorse dello sguardo di Blaise e gli diede una gomitata.
Io risi e
mi avvicinai di più alla sponda.
1, 2, 3,
un bel tuffo.
Sguazzai
nell’acqua per un po’, e dopo mi raggiunsero.
Cominciammo
subito a giocare, ci schizzavamo e presi a nuotare, seguita subito da
loro.
Riuscii
ad arrivare all’altra sponda, e due braccia possenti, che
conoscevo molto bene, mi fermarono proprio lì.
Mi
voltarono di botto e vidi i magnetici occhi grigi di Draco perforarmi.
No, non
posso resistere. E non voglio.
Passai
subito le braccia, sulle sue spalle , tenendomi stretta a lui. Le sue
mani corsero al mio bacino.
Ecco,
quella sensazione di vuoto allo stomaco , come mille farfalle
svolazzanti.
Schiudo
le labbra un attimo di prima del suo bacio, languido, focoso.
Mi spinge
verso il bordo , incollando i nostri corpi e toccandomi con desiderio
crescente.
Apro un
secondo gli occhi e vedo Blaise ridacchiare compiaciuto.
-
Finalmente vi siete decisi! Non ci speravo più!-
Ci
voltammo e sorridemmo.
3
settimane dopo
31 Agosto
Sedevo
sotto la mia radura, dove avevo fatto mettere un dondolo , per leggere.
La luce
del sole sbiadiva filtrava dalle foglie ombrose.
E due
ombre si allungarono sull’erba che divenne verde scuro.
Alzai
subito lo sguardo, per osservare i miei migliori amici.
Perché
quello erano. I miei compagni, quelli che mi facevano sentire meno sola.
E uno di
loro qualcosa in più.
Non lo
dicevo, era presto, ma stava crescendo qualcosa dentro di me , come
l’erba su cui si adagiava la rugiada.
Si
sedettero accanto a me. Draco mi prese la mano, intrecciandola alla sua.
Blaise
posò il capo sulla mia spalla.
Stemmo in
quel modo per ore. Qualcosa si
calmò dentro di me. Non occorrevano parole.
Il sole
cominciava a tramontare.
Questa
sensazione di immobile eternità che calmava i furori , con
l’ombra malinconica della sera che avanza.
Draco mi
baciò la guancia e sentii Blaise sospirare.
Si, forse
non saremmo stati mai più come prima. Non ci sarebbe
più stata quell’ambiguità comunista tra
di noi. Le differenze erano maturate.
Ma in
quel momento mi resi conto che non importava. Che ci saremmo completati
a vicenda, senza rancori , gelosie, senza territori.
- Domani
torniamo a scuola.-
-
Già.-
- Vi
ricordate cosa ci eravamo promessi alla fine dell’anno
scorso?-
Annuirono
sincroni.
- Pensate
che riusciremo a mantenere la promessa?-
Mi
guardarono.
Draco
mosse il capo
- Io
penso di si.-
Guardammo
Blaise. Sarebbe riuscito ad accettare il rapporto diverso mio e di
Draco?
Sorrise.
Un sorriso sincero.
Un
sorriso d’anima.
Dissi.
- Noi ci
siamo incontrati. Era destino secondo me. Mia madre diceva sempre che a
volte si incontrano persone importantissime nella nostra vita, che in
un modo o nell’altro, restano sempre.-
- Li
chiamava gli incontri delle anime…io penso che anche a noi
sia successo.-
Strinsi
le loro mani.
- Voi
siete le mie anime.-
Non ebbi
bisogno di risposte. Ma loro si alzarono e mi tesero la mano.
Le presi
e mi tirai su, incamminandomi con loro affianco per il sentiero, mentre
le nostre ombre si allungarono sull’erba mossa dal vento.
Nella mia
vita , ho sempre sognato. Ho sognato che qualcuno mi scegliesse e mi
amasse per quella che sono.
La mia
amicizia con Draco e Blaise durò quasi per sempre. Per tutto
il corso delle nostre vite.
Abbiamo
superato la guerra, l’ignominia dell’intero mondo
magico.
Ma
insieme, come era giusto che fosse, siamo qui, ora a compiere il nostro
destino.
Anche
ora, mentre aggiusto il mio velo da sposa, e guardo il ritratto di mia
madre che mi sorride.
- Credo
di aver fatto tutto quello che tu volevi da me. Sono cresciuta, sono
diventata la donna che hai sempre sognato che fossi. Sono amata come tu
eri amata da papà. E adesso…-
Sorrido
- Adesso
so chi sono. E amo me stessa. Questo è quel che conta.-
So che
Draco e Blaise sarannò lì ad aspettarmi, come
sempre. Il mio migliore amico e il mio unico , grande amore.
Stringerò
forte le loro mani.
Io e
Draco concludemmo un discorso tanti anni fa.
Ma
adesso, sono pronta ad aprirne uno nuovo con lui. Che non
finirà mai, perché ci siamo scelti, tanti anni fa.
È
la mia anima. E io sono la sua.
Spazio autrice:
Anche questa
finita. Bhe magari la trovate sdolcinata e poco bastarda per essere una
fiction su delle Serpi.
Ma a me piace. è l'idea che ho della vera 'amicizia e
dell'amore.
Anime che si scelgono e decidono di percorrere il cammino della vita
insieme.
Magari è stupida, troppo ideale. Vorrei tante recensioni.
Non è stato semplice scriverla.
Arrivederci e buona Pasqua, se non ci sentiamo.
Chicca Malfoy: Grazie! Anche io adoro Draco e Pansy. Sono
così perfetti insieme. Si, anche io li vedo così,
ma forse sono poco bastardi qui, per essere delle Serpi!Cmq scrivi che
ne pensi! Baci...
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