La pantera

di apollo41
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Sexy Bitch ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Di Notte ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Guarda caso ***
Capitolo 4: *** Capitolo extra - Alice ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Sexy Bitch ***


Scrivo per il puro piacere di farlo e di tutto questo non mi appartiene nulla. Mi appartiene solo la stupida idea di perdere del tempo prezioso a scrive cavolate a manetta. Se però gradirete le mie cavolate potrò rivalutare il fatto che il tempo sia stato sprecato. xD

Buona lettura.

 

~ Sexy Bitch ~ 


Sexy Bitch ~ Akon feat. David Guetta

In un enorme appartamento nel South Kensington, uno dei quartieri più lussuosi di Londra, una ragazza dai capelli corvini, dalla carnagione pallida e dai profondi occhi neri si stava mettendo del mascara sulle lunghe ciglia finte.
Ormai ci aveva fatto l'abitudine a quel suo stile di vita così distante da quello a cui era stata abituata fin da quand'era piccola.
Solo cinque anni prima, infatti, non avrebbe mai pensato di vivere come una Babbana.
Lei
, che era sempre stata una Serpeverde Purosangue.
Lei
, che aveva quasi preso il Marchio Nero.
Lei
, che per anni era stata la promessa sposa dell'ultimo erede dei Malfoy e dei Black.
Ora ,
lei, non era più niente.
Non per il mondo magico almeno...
Ma per i Babbani...
Oh... per loro lei era una diva.
Una diva di un nightclub, certo, ma pur sempre una diva. E a
lei essere al centro dell'attenzione era sempre piaciuto.

Yes I Can See Her
Cause every girl here wanna be her

Ohh she's a diva
They feel the same and I wanna lead me

Quella sera, come al solito, si sarebbe esibita al locale e poi, se avesse avuto fortuna, avrebbe rimorchiato qualche riccone che le avrebbe pagato una cena in un costoso ristorante. Era ovvio cosa volessero nel dopocena gli uomini, ma lei non vendeva il suo corpo.
Se il suo accompagnatore era carino, qualche volta accettava le avance, altrimenti non si era mai fatta alcun problema a dare due di picche.
Spesso gli uomini avevano cercato di stuprarla ma
lei si sapeva difendere benissimo. Al contrario di quanto tutti credevano, lei non era affatto indifesa.
Era una pantera in tutti i sensi.

*****


Harry James Potter, completo bianco elegante da uomo e camicia nera con tre bottoni slacciati, camminava per le vie affollate di Londra. Accanto a lui un eccitatissimo Seamus Finnigan ciarlava inutilmente di un locale Babbano che aveva scoperto per caso una sera.
Per l'intera giornata non aveva fatto altro che implorarlo di seguirlo perchè voleva che vedesse una cosa con i suoi occhi. In realtà aveva implorato anche Ron, ma appena aveva detto che era un nightclub il locale in questione, Hermione era magicamente apparsa dal nulla con uno sguardo assassino che fece dire al rosso un deciso no alla proposta.
Così, ormai sfinito dalle suppliche dell'Irlandese, aveva accettato di uscire con lui quella sera.

L'altra notte, quando ci sono stato, lo spettacolo era già finito da un pezzo, ma c'erano un paio di ragazzi che mi hanno raccontato delle cose su di lei. Hanno detto che oltre a ballare in modo dannatamente eccitante, dopo il lavoro esce sempre con qualcuno...” stava ripetendo per quella che ormai era la milionesima volta mentre si sistemava meglio la maglia che indossava sotto il giubbotto in pelle aperto.
...e che poi se sei carino ci sta pure...Lo so Seamus, l'hai ripetuto un casino di volte. Mi stai facendo passare la voglia di venire a vedere questa maledetta troia...” borbottò facendo infuriare l'amico.

They say she low down
it's just a roomer and I don't believe me
They say she needs to slow down
The baddest thing around town

Ehy, non chiamarla così! Lei è la Diva! Non puoi capire! Quella non è solo una puttanella da quattro soldi! Non è neppure come le altre ragazze se è per questo. Sarebbe da stupidi paragonarla a un'altra donna. Corrisponderebbe al mangiare cavoli a merenda.” disse con enfasi tale che molti degli sconosciuti che incontravano per la strada cercarono di girargli al largo.
Harry si diede una manata in faccia.
Fortuna che aveva indossato le lenti a contatto e lasciato gli occhiali a casa o probabilmente li avrebbe rotti.

Sam, non l'hai neppure mai vista, come fai a dire queste cavolate?!” sbottò sempre più nervoso. Non riusciva davvero a spiegarsi tutta quella reverenza che l'irlandese millantava nei confronti di una squallida ballerina di nightclub.
Senti Harry, fidati. L'ho vista di sfuggita mentre tornava nei camerini per cambiarsi. Ero mezzo ubriaco, certo, ma ti assicuro che quella è diversa.”

She ain't nothing a girl you've ever seen before
and nothing you can compare to a neighborhood whore

Il moro lo guardò perplesso con un sopracciglio che aveva raggiunto l'attaccatura dei capelli e sulle labbra un'espressione a metà tra l'arrabbiato e il seccato.
Stava quasi per decidere di andarsene quando, girando l'angolo, vide finalmente l'entrata del locale, e cambiò idea.

*****

Le luci al neon del Baddest illuminavano tutto il vicolo buio e semi vuoto.
Alle nove di sera di certo nessuno sarebbe entrato nel locale. Dopotutto la parte divertente arrivava solo dopo le undici quando finalmente iniziavano le esibizioni delle ragazze più sexy che si erano mai viste in tutti i locali più malfamati di Londra.
Nonostante ciò ogni sera Pansy arrivava presto, per poter evitare la fila di gente che stava all'entrata sperando di poter essere nella cerchia ristretta di persone che avrebbero assistito allo spettacolo di quella notte.
E poi, anche se per il suo numero era pagata profumatamente, non erano certo rare le volte in cui si era messa al bancone del barista come aiutante. Infondo Ted, il barman, aveva sempre apprezzato la sua compagnia. Inoltre, se c'era lei a servire da bere, i ragazzi tornavano al bancone anche quando non avevano affatto sete e ogni volta consigliava loro ciò che di più costoso poteva offrire il bar.
Anche quella sera arrivò puntuale come un orologio svizzero, parcheggiando la sua Porsche Carrera GT (*
1) verde metallizzata nel parcheggio a pagamento che stava a un centinaio di metri dal locale.
Un paio di ragazzini che non sembravano avere più di undici o dodici anni la osservarono scendere dalla macchina. Lei sorrise loro.

Un bel gioiellino, vero?” disse avvicinandosi mentre il piccolo gruppo la guardava ammirato.
Quanto ti è costata?” domandò quello che sembrava essere il più grande.
Pansy ghignò osservando la cosa a cui teneva di più dopo se stessa.

Tanti sacrifici e umiliazioni.” sussurrò pragmatica prima di andarsene sotto gli sguardi perplessi dei ragazzini.
Entrò come sempre dall'entrata principale del locale e Ted, già al bancone a servire quei pochi clienti che erano lì a bere come spugne, la salutò.
La mora si sedette a uno degli sgabelli che fronteggiavano il bancone appoggiandoci poi i gomiti sopra e abbandonando la testa sulle mani.

Allora? Com'è andata ieri sera? Abbiamo fatto molti incassi?” chiese mentre il barman le preparava il suo drink preferito.
Meno del solito purtroppo, dolcezza. Sono settimane che non vieni ad aiutarmi qui al bancone. Se oggi venissi recupereremmo senza problemi.” propose appoggiandosi con il bacino al tavolo su cui preparava gli ingredienti per i suoi famosi cocktail alla frutta.
Sarà per domani Ted. Questa sera non sono dell'umore adatto...” borbottò mentre beveva a piccoli sorsi. “Meglio se vado a prepararmi ora. Ci sarà sicuramente Cosette in camerino che si lamenta che vuole essere lei la preferita del Capo e per colpa sua ci metterò sicuramente un sacco di tempo per essere perfetta.” aggiunse prima di alzarsi.
Il barista ridacchiò salutandola e tornò a servire gli uomini che stavano al bancone.
Ognuno di loro, nonostante fosse stordito dall'alcool, si voltò a guardare la pantera camminare a passo felpato verso la sua tana.

*****

Harry osservò ancora una volta la lunghissima fila di persone che stava di fronte al locale aspettando che il buttafuori li lasciasse passare e si chiese come avrebbero fatto loro, persone comuni come tutti gli altri almeno lì, nel mondo babbano, ad entrare.
Non ti preoccupare” esclamò Sam tirando fuori dalla tasca dei pantaloni due foglietti. “L'altra volta ho conosciuto il proprietario e mi ha dato due pass esclusivi. Di solito li concede solo alle celebrità, ma ha fatto una piccola eccezione.” aggiunse ghignando furbescamente.
Sam, non dirmi che lo hai confuso per poter entrare!?” quasi urlò il moro.
Era per una buona causa” borbottò con voce infantile l'altro incassando la testa nelle spalle.
Di nuovo Harry si batté una mano sulla faccia sospirando profondamente.
Cosa spingeva Seamus, un onesto ex Grifondoro, diventato Auror quasi a pieni voti, con un curriculum pienamente rispettabile, a infrangere una delle leggi su cui il mondo magico si fondava?! Infondo si trattava solo di una stupidissima puttana!

Quel che è fatto è fatto... Andiamo dai.” disse infine trascinando con sé l'irlandese rinunciando a capire la sua mente contorta.
Quando finalmente varcarono la soglia, i due ragazzi furono investiti dal rumore forte che proveniva dalle casse dell'enorme impianto stereo del locale.
Alla tenue luce che aleggiava in quello spazio che da fuori sembra decisamente più piccolo, Harry si osservò intorno. Alla sua sinistra stava il bancone del bar, dove un paio di ragazzi stavano flirtando con quelle che sembravano essere spogliarelliste in attesa di esibirsi. Davanti a lui invece c'erano dei tavolini in metallo, la maggior parte già occupati e, infondo alla sala, dei divanetti dove c'era già qualcuno che pomiciava senza badare a coloro che li osservava (interessato, schifato o geloso). A sinistra, nell'enorme pista da ballo punteggiata qua e là da cubi su cui delle ballerine ballavano in succinti abitini di pelle, si scatenava la maggior parte della folla che popolava il locale. Nell'angolo c'era la postazione rialzata del DJ che mixava un pezzo dietro l'altro senza prendersi un attimo di pausa, quasi dalla musica dipendesse la sua sopravvivenza.
“Vieni” gli urlò Sam nell'orecchio trascinandolo per il braccio verso la pista. In realtà Harry scoprì che lo stava portando vicino alla postazione del DJ e man mano che si avvicinavano poté scorgere un piccolo palco tra la pista e il soppalco che ospitava il mixer. Ai lati della pista c'erano un paio di lunghi e comodi divanetti separati da coloro che ballavano da delle corde. Dopo aver mostrato i pass ai due uomini che controllavano la zona, lui e Seamus si sedettero comodamente sotto gli sguardi di alcune ragazze che dalla pista li avevano notati e li fissavano come fossero qualcosa di particolarmente succulento e raro.

Per un po' i due rimasero entrambi ad osservare la pista gremita di gente poi, con la scusa della sete, l'Irlandese si era alzato e Harry non lo vide tornare fino a mezz'ora dopo, mentre due ragazze poco più che diciottenni stavano appiccicate come sanguisughe alle sue braccia.
Il moro lo guardò interrogativo ma Sam rispose solo che era meglio se si trovava compagnia anche lui perchè c'era ancora molto da aspettare.
Sbuffò liberandosi della giacca iniziando a sentire decisamente caldo in quel luogo per i suoi gusti anche troppo affollato. Per quella che fu la milionesima volta si chiese cosa diavolo ci facesse
lui lì.
Lui
, un ex Grifondoro che odiava le ingiustizie.
Lui
, il Salvatore del Mondo Magico.
Lui
, che per le donne, o almeno per le donne che non vendevano sè stesse, provava un rispetto enorme.
Già, le donne... Per
lui, erano un mistero... Un grande mistero.
Scocciato dal fatto che l'amico stesse amoreggiando bellamente proprio accanto a lui con le due ragazze seminude che aveva accalappiato, Harry si alzò e se ne andò al bancone del bar.
“Che ti do?” gli chiese subito il barista.

Quello che ti pare.” sbottò scocciato.

*****

Il proprietario del Baddest aveva sempre pensato che una ragazza bella, sexy e intelligente come Pansy dovesse essere per forza molto ordinata. Credeva infatti che la perfezione esteriore portasse alla ricerca della perfezione intorno a sé.

Quando però, alla fine della primissima esibizione della mora, era entrato nel suo camerino per complimentarsi del grande successo riscosso, aveva scoperto di sbagliarsi. Infatti, in quelle poche ore in cui Pansy aveva occupato la stanza per prepararsi, era riuscita a creare un disordine assoluto.
Gli abiti, che erano stati fino a poco prima ordinatamente appesi, infatti, si trovavano abbandonati in giro per la stanza. Le varie scarpe e stivali erano qua e là e non dubitava che alcune calzature fossero finite addirittura sotto al piccolo divanetto che stava vicino alla porta.
Ora, dopo quasi un anno in cui la ex-serpeverde lavorava per lui, entrava in quella stanza senza stupirsi di trovare la sua diva intenta a cercare sotto agli abiti gettati a terra, la compagna della scarpa che già aveva indossato.

Tesoro, sbrigati o Cosette è capace di uscire al tuo posto.” le disse sedendosi sul divanetto dopo aver gettato a terra ciò che lei ci aveva malamente buttato sopra.
Non riesco a trovare quel cazzo di stivale!” imprecò continuando a lanciare vestiti e scarpe ovunque.
Vai scalza.” scherzò lui.
Pansy si fermò un attimo e si voltò verso l'uomo guardandolo con sguardo ironico e acido allo stesso tempo.
Uno di quegli sguardi che appartenevano a un passato distante.

Certo, vuoi anche che mi metto le scarpette da ballerina di danza classica e faccio una variazione della Bella addormentata?”
Se la fai in versione sexy magari gradiscono pure.” si azzardò a rispondere lui con in faccia un'espressione da schiaffi.
La mora, infatti, lo mandò bellamente a quel paese e continuò la sua ricerca disperata.

*****

Il fatto che la pista si stesse riempendo più di quanto già non fosse stata fino a quel momento, fece capire a Harry che stava finalmente per vedere la famosa puttanella di cui Sam non aveva fatto altro che parlare fino a che non erano entrati nel locale. Il bello però era che, quando il moro circa un'ora prima era tornato ai divanetti vicino alla postazione del DJ, non aveva più trovato l'irlandese e di lui non si vedeva ancora traccia.
Maledisse mentalmente l'ex compagno di Casa e si alzò per andarsene visto che a lui non importava nulla di vedere quella spogliarellista, quando il volume della musica diminuì leggermente e lo speaker iniziò a ciarlare più o meno come aveva fatto delle ore prima Seamus su quella fantomatica ragazza che sembrava essere, a detta di tutti, assolutamente irresistibile.

I'm trying to find the words to describe this girl
without being disrespectful

Ragazzi! Rifatevi gli occhi anche stasera sulla nostra magnifica pantera nera: PANSY!!!” un boato accolse le ultime parole della presentazione mentre la folla in pista si apriva come se Mosè in persona stesse dividendo le acquee e Harry pensò che infondo, in tutto il Regno Unito, di certo non esisteva sola una ragazza che si chiamava Pansy. Eppure, quando finalmente la vide ballare a pochi passi da lui con movenze sensuali al ritmo di una musica veloce e ritmata, fu costretto ad ammettere che era proprio Pansy Parkinson la moretta che gli stava facendo seccare la bocca con la sua danza erotica ma tutt'altro che volgare.

*****

Quando Pansy ballando aveva notato chi era seduto ai divanetti a pochi passi dalla piattaforma su cui si esibiva, per poco non era inciampata sui suoi stessi piedi.

A quanto pareva il passato era finalmente arrivato a bussare alla sua porta.
Continuò a ballare sulle note di un remix dell'ultimo successo di Madonna(*2) fingendo di non aver notato nulla di strano o diverso dal solito, ma sentiva fissi su di sé gli occhi verde speranza del Salvatore del Mondo Magico.
Si chiese perchè, di tante persone che aveva conosciuto ad Hogwarts, proprio
lui doveva essere lì, quella sera, a guardarla mentre rinunciava alla sua dignità pur di sopravvivere in un mondo a cui lei non apparteneva e a cui mai avrebbe voluto appartenere.
Ma Pansy non era più come in passato. Se prima si era sempre fatta dominare dagli altri, ora era lei la dominatrice.
Decideva lei, una fiera pantera, della sua vita e del suo destino.
Quindi lo avrebbe affrontato di petto, come faceva ormai con ogni problema.
Quando il pezzo sarebbe finito, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata trascinarlo con sé in un posto tranquillo dove poter parlare.
Perchè tanto sapeva che Potter non l'avrebbe certo ignorata.
Sicuramente avrebbe pensato che lei aveva bisogno di aiuto e, da buon ex Grifondoro, si sarebbe precipitato a soccorrerla, nonostante in passato tra loro non fosse certo corso buon sangue.
Bhè, gli avrebbe dimostrato che lei non aveva bisogno proprio di nulla... Sopratutto non aveva bisogno della compassione che in quel momento, mentre lo fissava negli occhi color speranza in cui si leggeva anche una certa
ammirazione, aveva letto nel suo sguardo.

*****

In vita sua Harry non avrebbe mai immaginato di pensare cose del genere proprio su Pansy Parkinson. Ma quella notte, mentre la moretta dai corti capelli neri portati leggermente più lunghi sul davanti, si scatenava in pista avvolta in un vestito che lasciava ben poco all'immaginazione, si trovò a cercare di trattenere il suo cervello dal vagare su pensieri che avrebbero fatto di certo diventare il suo viso più rosso dei capelli di Ron.

The way that booty movin I just can't take no more
Have to stop what I'm doing so I can pull up her clothes
I'm trying to find the words to describe this girl
without being disrespectful

(Damn Girl)

Damn You's a sexy bitch, a sexy bitch
Damn you's a sexy bitch, damn girl
Damn You's a sexy bitch, a sexy bitch
Damn you's a sexy bitch, damn girl

Quando la musica terminò e la mora smise di muoversi ci fu un enorme boato a riempire il silenzio che era durato per qualche brevissimo istante.
Per un certo tempo era rimasto immobile esattamente com'era, fissando Pansy con una leggerla punta di compassione.
Di certo la sua vita non doveva essere facile. Probabilmente era anche costretta a vendere il suo corpo. Gli tornarono in mente le parole di Sam e le probabilità che facesse una cosa così orribile aumentarono a dismisura.
Era così concentrato sui suoi pensieri che non si accorse che Pansy stava andando da lui finché lei non gli fu a una spanna dal naso.
Si era risvegliato dalla catalessi in cui era caduto ritrovandosi però subito a perdersi in un mare nero e profondo che per qualche istante gli aveva ricordato i fieri occhi luccicanti malizia di Sirius.

Guarda chi si vede in un locale malfamato come questo. Pensavo fossi un tipo tutto casa e chiesa Potter.” sibilò con malizia e ironia senza spostarsi da dov'era.
Harry deglutì e fece un passo indietro.
Non si era neppure accorto di essersi alzato in piedi.
Quando era successo?
Lei ridacchiò e lui finalmente si decise a parlare.

Senti da che pulpito arriva la predica. Non eri tu quella che diceva che i Babbani sono spazzatura? E invece guarda dove ti trovo...”le parole morirono nella bocca di Harry quando vide l'espressione della ex Serpeverde.
Era minacciosa ma negli occhi leggeva una qual certa malinconia.

Cosa ne sai tu, eh? Per te la vita è stata facile dopo la morte di Voldemort, vero? Tu non ti sei trovato per strada senza genitori, senza casa, senza nessuno su cui contare, solo te stessa! E senza bacchetta! Privata della mia natura! Certo, ma tu che puoi saperne, eh?!” sibilò furiosa.
In un istante il moro si pentì delle sue parole. In realtà lui non avrebbe voluto dire quelle cose sin dall'inizio, ma per un attimo si era sentito... stordito...
Lei se ne stava andando così la seguì e fermandola giusto poco prima che entrasse nella zona privata a cui si poteva accedere solo se espressamente invitati.

Scusa... non volevo davvero dire quelle sciocchezze. Ero solo... Sorpreso. Insomma, non mi aspettavo certamente di vederti qui stasera.” disse sincero.
Pansy lesse nei suoi occhi e vi vide solo dei purissimi smeraldi che rilucevano alle luci stroboscopiche del locale.

Vieni.” mormorò prendendolo per il polso e trascinandolo con sé fino al suo camerino. Lo fece entrare e si chiuse la porta alle spalle sperando che le altre ragazze non l'avessero notata.
Si chiese perchè aveva quel comportamento. Infondo non le era mai importato il giudizio delle altre. Anche perchè avevano ben poco da criticarla. Loro vendevano spesso il loro corpo.
Lei non lo aveva mai fatto.

Wow...” ridacchiò Harry osservando il caos che regnava sovrano in quella piccola sala. “Peggio della mia stanza ad Hogwarts”
Pansy sbuffò e iniziò a raccattare gli abiti che aveva gettato poco prima in ogni dove appoggiandoli in malo modo tutti in un angolo del camerino.

Dettagli. Immagino che tu voglia farmi qualche domanda, no? Ti leggo la curiosità in faccia. Neanche avessi un'insegna al neon in fronte...” scherzò lei facendogli segno di accomodarsi sul divanetto mentre si appoggiava con i fianchi alla postazione trucco.
Lui si grattò la testa un po' a disagio. Era una situazione decisamente strana quella.

Ehm... vediamo... Perchè lavori qui? Insomma, non sei stupida, avresti potuto trovare un lavoro migliore” chiese cercando un modo per non offenderla.
Potter, il M.A.G.O. Non è un diploma. Per i Babbani è carta straccia. Questo è l'unico lavoro che ho trovato e poi guadagno davvero bene. Ho un'auto costosissima, una casa nel quartiere più lussuoso di Londra, faccio shopping quasi tutti i giorni agli Harrods. Per me va bene anche così. Infondo ho avuto quanto di meglio potessi avere in un mondo insulso come quello dei Babbani, quindi non mi lamento.” spiegò sincera.
Beh... l'importante è che tu sia felice di quello che hai.” borbottò con un'alzata di spalle lui.
Una lieve ombra passò negli occhi neri e profondi della ballerina.

Preferirei mille volte poter tornare nel mondo dei maghi ma lì i Mangiamorte o quelli che ci hanno avuto a che fare non sono ben visti. Non troverei lavoro neppure come Elfo domestico.”
Harry chinò il viso sentendosi in colpa.
Quella era una delle leggi che il Ministro aveva emanato e che lui non apprezzava affatto. Alla fine che colpa ne avevano loro, i figli dei Mangiamorte, se le loro famiglie erano cattive, corrotte? Non avevano fatto nulla per fermarli, è vero, ma che potevano contro i loro genitori? Contro gli altri Mangiamorte? Contro Voldemort in persona?
Ricordò per qualche istante la situazione di Draco Malfoy. Lui fortunatamente era stato accettato nel mondo magico, ma solo perchè Harry in persona aveva espresso quanto la famiglia Malfoy avesse fatto per determinare la vittoria del bene sul male.
Era difficile ammettere di aver sbagliato, ma lui non era mai stato un gran bugiardo e quella era la verità.

Già. C'è molta ipocrisia a questo mondo. Purtroppo l'ipocrisia va a braccetto con la paura e nel mondo magico temono tutti che da un giorno all'altro si presenti un altro pazzo come Voldemort. Forse dovremmo imparare a perdonare.” fece una pausa in cui la guardo negli occhi. “Io non ho nulla da perdonarti. Non hai fatto nulla di male. Forse mi hai un po' preso in giro a scuola, ma eravamo ragazzini.”
Pansy sorrise. Un sorriso sincero che in pochi avevano visto distendersi sulle sue labbra.

Pensavo fossi solo uno stupido megalomane. Mi sbagliavo. Sei intelligente. E pure carino.”
Il moro arrossì appena ridacchiando a disagio.
Cadde tra loro il silenzio poi Harry notò l'orario che indicava l'orologio di Fabian Prewett che stava sempre fedelissimo al suo polso.

Cazzo... E ora come torno a casa?!” imprecò a voce alta.
L'ex Serpe lo guardò con un sopracciglio alzato.

Sei un Mago. Smaterializzati, no?”
Harry fece un'espressione buffa, a metà tra l'arrabbiato e l'imbarazzato.

Sono venuto in auto con un amico. Ho lasciato a casa la bacchetta. Non pensavo mi servisse tra i Babbani. E Sam, maledetto, è sparito.” disse per poi continuare borbottando tra sé e sè “Ci scommetto la mia di auto che quello è andato via con quelle due troiette di prima... Oh, ma lunedì in ufficio lo uccido...Anzi, lo faccio mandare in Germania dal capo! Lui odia le missioni all'aperto! La Foresta Nera gli piacerà da morire.”
Pansy ascoltò divertita il monologo del moro che, quando la sentì scoppiare a ridere, si voltò a guardarla in imbarazzo.

Certo che sei proprio pazzo tu Potter.” sussurrò tra le risate.
L'Auror si mordicchiò il labbro inferiore un po' a disagio.
Pansy era davvero bella quando rideva, si ritrovò a pensare.
Poi le rotelle nel suo cervello, gli fecero tornare in mente che la mora aveva detto qualcosa a proposito del quartiere più lussuoso di Londra e degli Harrods, così ebbe un'idea.

Ehy, abiti nel Kensington?” le chiese infatti.
Lei smise di ridere e annuì.

Potresti darmi un passaggio allora. Io sto nella Portobello Road(*3). Hai detto che hai un'auto, no?”
Pansy ghignò furbescamente.
Certo che ce l'aveva un'auto! E che auto!!!



*1 Sono consapevole che sia un po' difficile pensare che Pansy guidi il modello più costo che la casa automobilistica Porsche abbia messo in vendita fino ad ora. Anche perchè ne esistono pochi modelli al mondo quindi... Ho usato questo modello solo perchè mi attirava più di altri tipi di auto particolarmente costose.

*2 La canzone in questione è Revolver. Il testo mi sembrava abbastanza azzeccato. Per un po' ero stata indecisa tra questa canzone o Rude Boy di Rihanna. Sono adatte entrambe ma alla fine la sorte ha fatto vincere Madonna. Propongo entrambe le soluzioni comunque. Scegliete pure voi tra le due.

*3 Mi piaceva particolarmente l'idea che Harry vivesse nella Portobello Road. Io a Londra non ci sono mai stata ma uno dei primi posti che vorrei visitare oltre a Notthing Hill è proprio la Portobello Road. E King's Cross ovviamente. *@* xD

NOTE DELL'AUTRICE
A quanto pare in questo periodo mi passano per la testa idee una più strana dell'altra. Forse è colpa dello stress dovuto alla scuola. Sta di fatto che sta uscendo questa piccola fic composta probabilmente solo da 2 o 3 capitoli. Sempre se non mi vengo idee geniali. Io ne dubbito -.-'''' Già di per sè questa è una cavolata colossale. Meglio non ingrandirla troppo.
Inizialmente doveva essere una one shot ma poi si è evoluta in una fic a capitoli. Pochi, ma pur sempre a capitoli. Sto lavorando al secondo ma non so quanto tempo ci metterò per finirlo. A questo capitolo infatti ci sto lavorando da... Ehm... :-> Credo siano 3 mesi ormai... Lo posto solo perchè voglio finire questa maledetta ficcy e so che se non c'è qualcuno che mi fa pressioni ci potrei impiegare un anno per porre la parola fine a questa schifezza.
Non mi aspetto molte recensioni, ma se avete perso tempo a leggere fino a qui vuol dire che avete anche il tempo per premere quella parolina magica che fa felice noi autori e lasciare un piccolo commento... anche un semplice "è una porcheria" mi farebbe felice.
Uhm... Che altro devo dire?
Niente. Bene.
Baci, Lizzy

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Di Notte ***


~ Di Notte ~

Di Notte ~ Pierdavide Carone (*1)

Quella è la tua macchina?!” chiese stupito Harry vedendo l'unica auto ancora posteggiata nel parcheggio verso il quale si stavano dirigendo.
Pansy, avvolta nel suo giubbettino di pelle, abbinato a un paio di jeans slavati a vita bassa e degli stivaletti con un accenno di tacco, ridacchiò della sua espressione.

Ma quanti soldi guadagni scusa?! Una Porsche! Cioè, io guido una semplice Mini e tu hai quel gioiellino!?!” esclamò prima di correre letteralmente a vedere da vicino l'auto della mora.
Lei lo osservò sorridendo. Sembrava quasi un bambino che guardava con invidia un amichetto che aveva una scopa migliore della sua.
Con il suo solito passo lento e felpato lo raggiunse.

Non la fissare troppo o la fai arrossire. La mia Bimba è timida.” scherzò carezzando il cofano della macchina.
Altro che timida! Questo bolide decisamente ti rispecchia... Ha tutte le curve al punto giusto.” esclamò senza pensare a ciò che usciva dalle sue labbra visto quanto era intento a osservare gli interni dell'auto.
Accortosi, qualche istante dopo, di ciò che gli era sfuggito, arrossì appena, ma fece bellamente finta di nulla. In cuor suo, però, meditava su ciò che aveva detto. Sapeva per certo che Pansy fosse una persona combattiva. E poi aveva quel lato trasgressivo, da diva, da pantera... E l'animo Serpeverde... Come quella fantastica Porsche.
Scrollò la testa cercando di non continuare su quei ragionamenti imbarazzanti.
Doveva essere colpa dell'orario... Forse era stanco. Infondo la notte di lì a poche ore avrebbe lasciato posto al mattino.

Di notte le emozioni sembrano più dense, di notte
Di notte nascono le melodie più intense, di notte

Avanti, sali. Dobbiamo andare dall'altro lato della città.” disse Pansy mentre apriva l'auto e saliva al posto di guida.
Devo fidarmi della tua guida? Sai, non vorrei mai ritrovarmi schiantato addosso al guard-rail...”sussurrò salendo anche lui con una reverenza enorme per quell'auto da favola e un po' di timore verso la guidatrice.
La ex Serpeverde gli lanciò un'occhiataccia.

Attento a quel che dici, Sfregiato. Potrei sempre decidere che non ho più voglia di darti quel passaggio che mi hai chiesto. E poi sono una brava attrice. Ci metterei un attimo a farti arrestare per molestie sessuali.” sibilò con cattiveria.
Odiava che gli uomini credessero che non fosse in grado di guidare la sua Bimba.

O-ok ok, scherzavo.” ridacchiò allacciandosi le cinture.
La mora mise in moto e, come faceva sempre, per prima cosa sistemò la radio su una stazione che mandasse qualcosa di decente.
Harry la osservava affascinato. Era strano vedere una Purasangue gestire così bene qualcosa di Babbano.

Da quanto tempo vivi tra i Babbani?” le chiese dopo un po'.
Che domanda stupida Potter...” borbottò lei abbassando il finestrino per godersi l'aria fresca. “Lo sai che sono cinque anni. Dopo il processo ai miei, mi sono quasi subito trasferita tra i Babbani. All'inizio stavo in una specie di palazzo in cui il Ministero della Magia aveva messo i ragazzi e le ragazze come me, che potevano essere integrati con i Babbani con un po' di pazienza, come ci definivano loro. Poi, dopo un paio di mesi, siamo diventati un costo inutile a detta del Ministro così ci hanno lasciati in mezzo a una strada.” raccontò fissando con attenzione il leggero traffico notturno davanti a sè.
Sembrava non le importasse poi molto di quello che stava narrando, ma Harry vide nel suo sguardo una certa rabbia nei confronti dei Maghi.
Ancora una volta il moro provò una punta di compassione nei suoi confronti e percepì un leggero senso di colpa.
Infondo era un Mago anche lui, anzi, una personalità rilevante tra i Maghi. Se c'era qualcuno, escluso il Ministro della Magia, che poteva fare qualcosa, quello era lui.

E fa male quando dici che stai male e non sto con te
E fa male col dolore che t’assale e non sto con te
E fa male quando non sono all’altezza di star con te
Mi fa male quando nonostante tutto, tu scegli me

E dopo?” chiese fingendo di non essere interessato.
Pansy sospirò.

Mi vergogno un po' a dirlo, ma ho dovuto accontentarmi di fare lavori davvero umili, a mio parere ben più umilianti di quello di cubista.”
Il moro la osservò mentre arrossiva appena.
Pensò a cosa ci potesse essere di più degradante del suo attuale lavoro, ma l'unica cosa che a suo parere lo era, era la prostituzione.

Cioè?” chiese quindi sentendosi sempre più in colpa.
Lei si mordicchiò il labbro.

Ho dovuto fare la domestica.” sussurrò.
Dopo qualche istante Harry scoppiò a ridere.

Non c'è nulla di divertente!!! Forse tu pensi che non sia umiliante quanto quello che faccio ora, ma per me che sono sempre stata abituata a essere servita, servire era la cosa più disgustosa che potesse capitarmi! Ma che potevo fare?! Almeno così avevo un tetto sulla testa e qualcosa da mangiare!”
L'Auror continuava a ridere e, dopo qualche minuto, sorrise leggermente anche lei.

E rideremo ancora, come sempre come ora

Scusa. Non ridevo di te Pansy. Ridevo di quello che ho pensato io.” borbottò asciugandosi le lacrime.
La mora, sentendosi chiamare per nome da lui, sentì un brivido a fior di pelle.
Era una bella sensazione. Le era sconosciuta, e un po' la spaventava. Ma era piacevole.

Ah. Cioè?” chiese curiosa.
Ehm... Una stupidaggine. Lascia perdere” disse lui imbarazzato. “Continua a raccontare. Sono curioso.”
Pansy lo osservò, cercando di capire se la stesse prendendo in giro o meno, ma poi ripensò al suo nome pronunciato dalle labbra carnose del moro, così decise che lui era sicuramente sincero. O ubriaco, le suggerì la vocina Serpeverde nella sua mente.

Ho fatto la serva per quella famiglia per quasi due anni. Mettevo da parte quei pochi soldi che mi davano come stipendio e quando sono riuscita a trovare un lavoro migliore sono andata a vivere con una vecchia conoscenza.” continuò sorridendo leggermente al ricordare quel periodo.
Una vecchia conoscenza?” domandò Harry.
La conosci anche tu. Veniva ad Hogwarts anche lei. Mi è stata vicina anche quando eravamo a scuola e durante il periodo dei processi. Credo che sia l'unica vera amica che ho guadagnato dai sette anni passati a scuola.”
Non mi dire che è la Greengrass!?” esclamò perplesso l'ex Grifondoro.
Ricordava che lei e la bionda erano inseparabili a scuola. Se ne andavano sempre in giro a braccetto, spettegolando su tutto e tutti. Però non poteva credere che la Regina di Ghiaccio, quello il suo soprannome ai tempi della scuola, potesse essere un'amica nel vero e proprio senso della parola.

Si è lei. Ma non è come tutti credevate che fosse.” ridacchiò Pansy. “A scuola si comportava così perchè c'erano... delle spie che la controllavano, diciamo così. Daphne era la figlia maggiore e suo padre era un po' ossessionato dal fatto che una buona dama si dovesse comportare sempre come se nulla la toccasse, come se non avesse sentimenti. Così spesso sembrava che non le importasse di niente e nessuno. Ma in realtà lei è una ragazza simpatica, affettuosa e comprensiva. Anche timida a volte. Se non fosse stato per lei probabilmente sarei ancora una squallida cameriera da Fast food.” si interruppe per osservare meglio la reazione del moro.
Lui se ne stava ad occhi spalancati osservandola incredulo.
La ballerina sorrise della sua espressione.

Non fare quella faccia Potter. Daphne per fortuna aveva una camera blindata intestata a lei e il Ministero le permise di tenersi quello che essa conteneva. Cambiò tutto l'oro che aveva in sterline e ci comprò una casa. Non se la sentiva di lavorare con i Babbani quindi all'inizio era convinta che sarebbe riuscita a vivere della rendita che le stanze in più che aveva in casa le avrebbero dato. Peccato che ogni volta ha beccato l'affittuario sbagliato.” disse con un'espressione non più sorridente.
Cosa intendi?”
Il primo, un uomo senegalese sui quaranta, è vissuto con lei per cinque mesi e non le ha pagato l'affitto neppure una volta così si è arresa a cercarsi un lavoro. Fin cui nulla di male. Poi, quando finalmente è riuscita a sfrattare quel cretino, ha sperato di trovare qualcuno di più corretto ma le è andata peggio di prima. Lei pensava fosse un tipo apposto. Era solo uno studente universitario, aveva la nostra età, e Daphne credeva che visto che lavorava le avrebbe pagato quel che le spettava. Invece dopo due settimane quello è sparito dopo averle svaligiato casa.” sbottò furiosa. “Il colpo di grazia è arrivato col terzo affittuario. Quello peggiore dei tre. Daphne ha vissuto un anno di inferno ma non aveva il coraggio di denunciarlo.”
Denunciarlo? Che vuoi dire?” chiese stavolta davvero preoccupato.
Gli occhi della mora erano pieni di rabbia e dolore.
Si vedeva che per lei Daphne era come una sorella.

La picchiava e la stuprava. E lei non faceva nulla. Un giorno, quando ancora non abitavo con lei, si è presentata nella casa in cui facevo la domestica alle tre del mattino. Ci eravamo incontrate poco tempo prima al Fast food dove faceva la cameriera, ma non mi aveva detto nulla di quello che le faceva quello. Quando l'ho vista coperta di lividi ovunque e in lacrime ho desiderato ardentemente poter avere la mia bacchetta per torturare a morte quel pezzo di merda.”
Harry rimase in silenzio ad osservare la lacrima che silenziosa solcava il viso della ragazza che continuava a guidare nonostante avesse la vista un po' offuscata.

Di notte il tuo dolore già mi sta uccidendo, di notte

[…]

E fa male quando dici che stai male e non sto con te
E fa male col dolore che t’assale e non sto con te
E fa male quando non sono all’altezza di star con te
Mi fa male quando nonostante tutto, tu scegli me

Con una forte stizza si asciugò le lacrime e continuò.
Quella notte me ne sono andata da quella casa con le poche cose che avevo. La prima cosa che facemmo fu denunciare quello stronzo alla polizia. Poi vendemmo la casa. Daphne non ce la faceva proprio a stare in quel posto. Ci trovammo un piccolo appartamento un po' più spostato verso la periferia, in un posto tranquillo, dove lei potesse riprendersi da quell'esperienza terribile. I primi mesi furono i più duri. Poi finalmente le cose iniziarono a girare per il verso giusto quando un'altra vecchia conoscenza è sbucata fuori dal nulla.” disse tornando a sorridere serena.
Lo osservò per un attimo, poi continuò.

Stavolta non puoi indovinare chi è perchè neppure io e Daphne pensavamo che lui sarebbe entrato nella vita della mia migliore amica diventando la sua ancora di salvezza. In realtà forse dovresti saperlo visto che a scuola lo conoscevi meglio tu che noi.” borbottò sorridendo all'espressione pensierosa di Harry.
L'abbiamo incontrato quando siamo andate in vacanza in Scozia, sotto le feste di Natale. Lui era nel nostro stesso albergo ma mentre io e Daphne volevano solo sciare un po' e goderci qualche vizio che ci concedevamo quando eravamo ancora ricche, lui era lì per lavoro. Cercava erbe rare...” buttò lì ghignando mentre osservava la faccia del moro.
Le fu impossibile trattenersi dal ridere.

Dovresti vedere la tua espressione Harry” riuscì a dire tra le risate.
Stai scherzando vero? Dai, non può essere Neville. Io non ce lo vedo lui che parla con te e Daphne.” disse perplesso. (*2)
Ti devi ricredere invece” sussurrò quando smise di ridere “Stavamo facendo colazione e lui si è avvicinato perchè gli sembrava di conoscerci. A noi è preso un infarto quando abbiamo capito che era Paciock. Sembrava un'altra persona. Apparte per il suo essere impacciato e timido, ovviamente. Però fisicamente era totalmente cambiato. Abbiamo fatto colazione insieme chiacchierando come stiamo facendo noi ora. Di argomenti meno personali però. In effetti, mi chiedo perchè ti sto raccontando la mia vita.” chiese un po' a sé, un po' a lui.
Harry sorrise.

Forse hai solo bisogno di parlare con qualcuno e io sono l'unica persona con cui puoi farlo in questo momento.”
Pansy non rispose. Rimasero in silenzio per qualche istante.
Lei lentamente si fermò.
“Siamo arrivati. Portobello Road.” disse osservando fuori dal finestrino.

Non ho voglia di tornare a casa.” borbottò lui dopo qualche istante.
La mora si voltò a guardarlo sorpresa.

Voglio sentire il resto della storia. Te l'ho detto. Sono molto curioso.”
Lei sorrise facendo segno di diniego con la testa.

E se invece mi offrissi da bere? Tutto questo parlare mi ha fatto venire sete.” propose lei ghignando.

Di notte il mondo è giusto perchè sta dormendo, di notte

*****

Bella casa.” aveva commentato Pansy varcando la soglia della villetta in cui viveva Harry.
Mi sa che comunque è più modesta di casa tua... Siediti pure. Ti porto una Burrobirra. Sono sicuro che non ne bevi una da una vita.” disse quando arrivarono in salotto per poi sparire in cucina.
L'ex Serpeverde però non si sedette. Osservò invece le foto appoggiate sopra alla mensola del camino che stava di fronte a due divani in pelle bianchi.
C'erano alcune foto dei tempi di Hogwarts in cui c'era il Trio Miracoli, poi alcune foto di quando Harry giocava a Quidditch, una foto di quelli che sembravano i genitori di Harry, una in cui c'era un gruppo di persone, che decretò essere l'Ordine della Fenice, e infine, inaspettata, una foto di un ragazzo che le ricordò tremendamente Piton e quella che sembrava la madre di Harry da giovane.

Che guardi?” chiese lui avvicinandosi a lei porgendole la bottiglia. “Oh.”“Ma questo... è Piton?” sussurrò guardandolo.
Lui annuì.

Mia madre lo conosceva quando era giovane. Questa foto l'ho trovata in uno scatolone di roba che mia zia teneva nascosta alla sua famiglia. Sai, il fatto che lei fosse Babbana e mia madre Strega l'aveva spinta ad odiare mia madre, ma quando lei stava per andarsene di casa ha ammesso la verità e si sono riconciliate. Finché non è morta si sono anche mandate lettere di nascosto da mio zio. Quando io sono stato affidato loro lei ha dovuto fingere che non le importasse nulla di me. Poi quando finalmente la guerra con Voldemort è finita sono tornato da loro. Per quanto mi avessero trattato male erano stati la mia famiglia per 16 anni della mia vita. In quell'occasione mia zia mi ha dato le cose di mamma e ho capito che infondo mi considerava parte della famiglia almeno lei.” (*3)
Pansy aveva continuato a fissare Harry che osservava con affetto la ragazza che nella foto rideva felice dell'espressione buffa di Piton dovuta a chissà quale motivo a loro ignoto.

Questa foto è stata scattata al loro primo anno di scuola. C'è una nota scritta da mia madre dietro. Ci tengo particolarmente.”
Credevo tu e Piton vi odiaste.” sussurrò timidamente lei dopo un po'.
Stavolta l'espressione di Harry era triste e malinconica.

In realtà lui mi odiava e mi amava allo stesso tempo. Vedeva nei miei occhi quelli di mia madre, ma per il resto ero uguale a mio padre. E lui le aveva portato via la donna che amava quindi... Era abbastanza normale che provasse del rancore. Però per anni mi ha protetto e ha sacrificato la sua vita per me e per mia madre. Quindi, nonostante abbia sbagliato tante volte con me, mi ci sono affezionato, anche se troppo tardi.” (*4)
Rimasero in silenzio per un po', poi Harry poggiò la foto, sospirò e la invitò a sedersi.

Stai sviando, comunque. Parlavamo di te prima. Non mi hai ancora finito di raccontare quello che è successo in Scozia.” ruppe lui il silenzio tornando sereno.
Pansy si tolse il giubbotto e si sedette anche lei.

Già... Dopo quella mattina Daphne ha insistito perchè Neville facesse colazione con noi tutte le mattine, poi lo invitò anche a pranzo e infine una sera anche a cena. Io mi ero accorta che tra loro stava succedendo qualcosa così una sera le ho fatto credere di non sentirmi bene, così li ho lasciati soli. E ho fatto bene. Quando siamo tornate dalla vacanza in Scozia lui è venuto a trovarci ogni volta che il lavoro glielo permetteva e Daphne lo ha convinto anche a comprarsi un cellulare così potevano sempre tenersi in contatto. Alla fine si sono innamorati.”
Wow... Non me l'aspettavo. Cioè, loro sono così diversi...” borbottò l'ex Grifone.
La mora ridacchiò.

Meno di quel che pensi invece. Prima che si confessassero quello che provavano ci è voluto quasi un anno. Poi alla fine si sono svegliati un po' e io li ho pure convinti a vivere insieme. In quel modo però mi sono praticamente buttata fuori di casa da sola. Non mi andava di fare il terzo incomodo, così ho iniziato a cercare un posto dove vivere da sola. Però il mio stipendio non bastava neppure per un monolocale in affitto quindi Daphne mi ha aiutata a trovarmi un altro lavoro.”
Capisco. Quindi è stata lei a trovarti il posto come cubista al Baddest?” chiese.
In un certo senso... Diciamo che è stato grazie a lei. Dopo averci messo un anno per capire che erano innamorati i due piccioncini hanno affrettato un po' le cose. Stavano insieme da tre mesi quando una mattina Daphne è entrata in cucina urlando come una pazza e mi ha detto che si volevano sposare. Così per festeggiare il sabato sera l'ho portata al locale. Volevo fare un'ultima uscita con lei prima che iniziasse a pensare al matrimonio e diventasse una ragazza con la testa a posto e la fede al dito.” rise ripensando a quella serata. “Ne abbiamo combinate di tutti i colori quella notte. Vedendo quel palco vuoto vicino al DJ abbiamo ben pensato di scatenarci lì come ragazzine ubriache con tutti che ci guardavano. E il proprietario, invece di mandarci via, ci ha offerto di lavorare per lui. Daphne gli ha detto di no e anche io all'inizio lo avevo fatto. Poi però lei era tornata lì di nascosto un pomeriggio per parlare col proprietario. Sapeva che avevo bisogno di soldi per andarmene e con quel lavoro avrei guadagnato bene, ma voleva mettere in chiaro il fatto che io non avrei fatto la prostituta. Così, quando quella sera sono tornata a casa dal mio schifoso lavoro di cameriera del McDonald, l'ho trovata che mi faceva i bagagli e diceva che dovevo andare a lavoro al Baddest quel sabato.” terminò lei bevendo un sorso dalla bottiglia che teneva in mano.
Le era mancato il sapore dolce della Burrobirra. La birra Babbana non le era mai piaciuta.

Ha un bel caratterino la Greengrass... Neville si è trovato una tipa tosta. Chi se lo immaginava... lui e Daphne che si stanno per sposare... Ehy, a proposito, quando si sposano?”
“Non l'hanno ancora deciso. Sono mesi che organizzano ma ogni volta che decidono una data succede qualche imprevisto col lavoro di Daphne. Da quando lavoro al Baddest lei fa l'hostess. Un po' la invidio.” borbottò giocherellando con un ciuffo di capelli.

Perchè dovresti? Ormai fai una vita decente anche tu, no?” chiese Harry.
La mora chinò il viso.

Sì, però fa un lavoro di cui può andare davvero orgogliosa, che non le fa guadagnare spesso l'epiteto di puttana...” sussurrò con tristezza.
Ed ha un uomo che la ama...” aggiunse dopo un po' bevendo quello che era rimasto nella bottiglia.

Di notte esce la forza di non dirmi che hai bisogno di me

Harry provò il forte impulso di abbracciarla, consolarla... Farla sentire amata. Almeno per una volta. Almeno per quella notte.

Stanotte ti amerò come se non potessi farlo mai più

E tu Harry? Che hai combinato in questi cinque anni?” gli chiese interrompendo i suoi pensieri.
Lui sospirò sorridendo.

Niente di particolare. Sono diventato Auror, ho comprato questa casa, passo i week end con Ted, il mio figlioccio... Vivo finalmente una vita tranquilla.”
Pansy sorrise. “Tranquilla e monotona...” commentò lei.

Sì, preferisco godermi un po' di tranquillità. Ho avuto una vita agitata per un bel po' di anni quindi mi godo la pace finché me n'è concessa.” ridacchiò lui.
E...”iniziò incerta “Tu e la Weasley? So che stavate insieme ad Hogwarts...”
Stavolta fu Harry ad assumere una espressione triste.

Forse per noi non era destino. Ci siamo rimessi insieme alla fine della Guerra ma... Il tempo passato distante da lei aveva mutato quello che provavo in un semplice amore fraterno quindi l'ho lasciata... Lei se l'è presa. Credeva che avessi un'altra... Non ci parliamo più da quando abbiamo rotto.” ammise.
Ah... scusa, non volevo toccare un argomento che... ecco... insomma, non pensavo che... lascia perdere” borbottò a disagio.
Harry pensò che era davvero carina quando si preoccupava e vedendola a capo chino mentre giocherellava nervosamente con la bottiglia vuota, gli fece di nuovo venir voglia di abbracciarla.
Stavolta però prese coraggio e, sperando che lei non lo respingesse, le tolse la bottiglia di mano poggiandola a terra insieme alla sua.
Poi le si avvicinò, le prese il volto e la guardò negli occhi per qualche istante.
Era bella... Bella da togliere il fiato.

Gli angeli vivono in cielo, ma tu resta qua con me

E poi non ce la fece più. Era tutta la sera infondo che lo voleva e quando finalmente le loro labbra si incontrarono in un bacio delicato, sentì il cuore balzargli in gola come non gli succedeva da un sacco di tempo.
Anche Pansy sentì il suo cuore risvegliarsi. Nessuno l'aveva mai baciata con così tanta dolcezza e non pensava che mai qualcuno lo avrebbe fatto.
Eppure stava accadendo davvero. Harry la stava baciando come Neville faceva con Daphne... come un uomo bacia la donna che ama... come un marito bacia sua moglie.

Di notte un bacio vola verso l’infinito, di notte
Di notte scopri la dolcezza di un marito, di notte

Fu un bacio dolce e breve ma a Pansy era parso durasse una vita.
Poi lui si era distanziato e si era alzato in piedi a disagio.

Scusa... non dovevo” prese le bottiglie vuote e andò in cucina, cercando di nasconderle il rossore sulle guance.
Lei si passò le dita sulle labbra...
Già le mancavano quelle di Harry.

Di notte il verbo amare è un tempo al passato, di notte



*1 il testo della canzone non è nell'ordine corretto. La canzone è stupenda e mi è dispiaciuto tantissimo fare questa cosa del cambiare l'ordine, ma sono stata costretta perchè il testo esprime perfettamente ciò che voglio trasmettere solo che i versi sono disposti nel modo errato. Potete trovare il testo originale in internet. Chiedo venia all'autore per cui provo una stima infinita.

*2 a me piace molto la coppia Daphne/Neville e penso che dopo quello che è successo a lei, lui sia la persona giusta per dimenticare il passato e cominciare una vita nuova. Senza contare il fatto che io adoro accoppiare i Serpeverde e i Grifondoro quindi... xD

*3,4 ho sempre pensato che infondo Petunia volesse bene a sua sorella e mi è dispiaciuto che non si fossero mai riconciliate. A me piace pensare che invece fosse successo e che Petunia in realtà volesse almeno un po' di bene a Harry. Anche Piton, dopo la sua morte, secondo me, diventa una persona importante per lui. Io credo che alla fine si trovi a volere almeno un po' di bene a Severus.



Spazio dell'autrice

Che dire. Pensavo di metterci più tempo per scriverlo, invece ho approfittato delle vacanze di Pasqua e ci sono riuscita in appena tre giorni di lavoro. So di avervi lasciati a metà proprio sul più bello ma per stavolta vi dovete accontentare. Nel prossimo capitolo, che dovrebbe essere l'ultimo, ci sarà anche una scena un po' più... come dire... va beh, avete capito.
Rispetto all'altro capitolo questo è meno lungo ma anche più ricco di informazioni. Forse è anche un po' più noioso ma era necessario introdurre tutto questo ai fini della trama. Ehm... che dire... niente, come sempre.

Passo alle risposte ai commenti:

-erigre: grazie per avermi fatto pressione, è servito molto xD Sono felice che l'idea ti sia piaciuta. Spero questa seconda parte non ti abbia delusa
-Auron_san: lo so che l'inizio è simile, anche questa parte infondo lo è solo che è più articolata, ci sono più dettagli. Insomma, c'è più trama. Sarà che forse sto maturando come scrittrice... Bah, questo dovreste dirmelo voi in realtà xD Grazie mille comunque per il commento. E anche per i complimenti che mi hai fatto sia per questa storia che per la one-shot.

Ok, ringrazio infine chi ha letto, aggiunto la fic ai preferiti o alle seguite o a quelle da ricordare, e in particolare ringrazio coloro che sono arrivati a leggere fino a qui. Ne avete di coraggio!!! xD
Baci, Lizzy.


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Guarda caso ***


~ Guarda Caso ~

Guardo caso ~ Pierdavide Carone


Appoggiato col le mani al bordo del piano cucina, Harry fissava, senza vedere realmente, fuori dalla finestra.
Nella sua mente si affollavano domande e rimproveri a sé stesso.
Si chiedeva cosa gli fosse preso, perchè l'avesse baciata, se lei avesse frainteso... Frainteso? Frainteso cosa? Lui l'aveva baciata perchè lei era dannatamente bella, perchè ne aveva sentito l'impellente bisogno, perchè il suo cuore glielo aveva urlato per tutta la serata...
Ma che gli prendeva? Il suo cuore?
Si erano appena rivisti... era stato con lei solo poche ore. Che si stesse...?

Dammi una penna che lo sai già che servirà,
Dammi la forza che quella mia non basterà,
Mi manca il tempo di dedicarti i sogni miei
Perchè son sveglio e anche se dormi tu ci sei.

Non volle neppure finire il pensiero. Tanto era come se lo avesse fatto comunque.
E a quella constatazione tornò di nuovo a porsi altre domande e altri rimproveri.
Ora lei avrebbe pensato che magari la voleva solo carnalmente... che era un semplice desiderio corporeo quello che sentiva... E invece non era così.

Dammi una musa da amare dentro al letto mio,
Dammi la rosa che accorcia le distanze da Dio,
Sarò poeta solo se tu mi bacerai, dolce cometa...

Si sbatté le mani in faccia. Ok... si stava innamorando di lei.
Ma Pansy... Lei... Cosa poteva provare lei per uno come lui?
Tra loro c'era sempre stato un mondo a dividerli. Un mondo di pregiudizi, un mondo di altre persone che la pensavano in modo diverso dal suo, un mondo di persone che avrebbero pensato che la loro relazione era impossibile e che avevano sempre tenuto distanti le loro anime.
Harry non aveva mai creduto nelle storie che parlavano di anime gemelle. Forse per Hermione e Ron era stato così, ma dopo la fine della sua relazione con Ginny aveva pensato che forse, lui, non era portato per avere accanto a sé qualcuno che lo amava. Infondo aveva perso tutti quelli che amava di più nella vita.
Si chiese se sarebbe successo anche quella volta, se avrebbe perso Pansy ancora prima di poterla amare davvero.
Solo a pensarlo gli si spezzò il cuore.


...e ci viviamo a metà
E abbiam paura di cosa, chissà?
O sto morendo o mi sto innamorando
E, guarda caso, di te...

*****

Quando Harry se n'era andato si era improvvisamente alzata in piedi anche lei, quasi a volerlo seguire, poi però si era resa conto di ciò che stava facendo e si era fermata. Si sedette di nuovo.
Le aveva chiesto scusa per quel bacio. Non ne capiva il perchè... Era stato il bacio più bello e vero della sua vita. Si era sentita quasi come se fosse il primo vero bacio... Questo la spaventava un po' ma sentiva dentro di sé un'immensa felicità, quel calore che aveva tanto cercato nel tempo. Forse, finalmente, aveva trovato anche lei l'altra metà, quella mancante, della mela.

Ti chiedo scusa anche se, no, non c'è un perchè,
Tu fa' lo stesso, come se fosse, come se...
Mi hai già capito, ma come hai fatto amore mio?
Ma non capisci...

Improvvisamente ebbe voglia di ridere e piangere insieme. Perchè finalmente capiva cosa provava Daphne, perchè finalmente aveva anche lei qualcuno da amare... Ma lui avrebbe amato lei? Quel suo comportamento, quel chiedere perdono... che lui avesse compreso che per lei era già diventato così importante e non ricambiasse? Chiedeva scusa per quello? Per averle spezzato il cuore quando lo aveva appena salvato dalle tenebre?


...e ci viviamo a metà
E abbiam paura di cosa, chissà?
O sto morendo o mi sto innamorando
E, guarda caso, di te...


Harry entrò nel salotto e lei si voltò a guardarlo con le lacrime agli occhi.
A vedere quel volto dolce solcato da quelle gemme salate sentì il cuore spezzarsi di nuovo.
Le si era avvicinato e le aveva carezzato il viso, cercando di scacciare le lacrime.

Non piangere. Io... non volevo ferirti, scusa... Quel bacio...” lei lo interruppe.
Ti prego. Non dire nulla. Mi feriresti solo di più.” sussurrò tra le lacrime fissando a terra.
L'Auror sospirò e se la strinse contro carezzandole la schiena. Trattene a sua volta le lacrime dandosi di nuovo dell'imbecille.
La stava facendo soffrire. Come sempre... come faceva con tutte le persone che amava...

Pansy. Sappi che non voglio approfittarmi di te o del tuo corpo. Non ti voglio chiedere nulla. Scusa se ti ho fatta sentire...” lui venne interrotto ancora una volta.
Smettila! Perchè mi chiedi scusa per avermi fatta sentire amata?!” gemette lei dandogli un pugno sul petto per distanziarlo da sé.

Non t'ho capita,
non ci riesco proprio io,
ma ti capisco...

Prese la sua giacca e cercò di scappare, ma Harry la afferrò per il polso. La fece voltare verso di sé e la baciò, prendendola completamente di sorpresa.
Era un bacio che sapeva di dolore e amore, di lacrime e di Burrobirra... Di loro...
Si distanziarono per riprendere fiato, ma rimasero in silenzio e ancora senza pronunciare parola l'ex Grifone l'aveva portata nella sua stanza.
Lentamente, continuando a baciarsi, si erano spogliati, stendendosi sul letto.
Le mani di Harry sembravano ovunque. Ogni tocco era carico di dolcezza, ma non per questo era privo di passione e desiderio.

Le sue mani, le sue labbra, il suo corpo... Tutto di lui la faceva impazzire.
Le sue mani, le sue labbra, il suo corpo... Tutto di lei lo faceva impazzire.

E poi, quando erano diventati un'unica cosa... Con una sola profonda spinta l'aveva portata a toccare il paradiso con le dita... Le era sembrato di essere a un passo dall'orgasmo.
Si era aggrappata alle sue spalle forti e lo aveva assecondato spingendosi verso lui, urlando o sussurrando il suo nome, lasciandogli i segni dei suoi graffi sulla sua schiena.

Era impossibile fermarsi.

Harry avrebbe tanto voluto rallentare, rendere in qualche modo speciale quel momento... Ma la desiderava così tanto... Desiderava così tanto che sentisse anche lei cosa sentiva lui dentro di sé... E forse proprio perchè stavano facendo quello che diceva loro l'istinto quel momento era diventato speciale comunque.

Sentire il suo nome pronunciato da quelle magnifiche labbra... Dio...

Affondò ancora torturandole il collo per trattenere i gemiti rochi che non riusciva a nasconderle ma che parevano farla impazzire. Che parevano quasi renderla orgogliosa di fargli quell'effetto. Raggiunsero l'apice insieme, urlando il nome dell'altro con tutta la voce che avevano, sperando che anche le stelle, che ormai la luce del giorno nascondeva alla vista, sentissero il loro amore.


...e ci viviamo a metà
E abbiam paura di cosa, chissà?
O sto morendo o mi sto innamorando
E, guarda caso, di te...


*****

Harry era appoggiato con la testa al seno di Pansy ad occhi chiusi, godendosi le carezze che lei gli faceva al capo, avvolgendo le dita con ciocche dei suoi capelli neri.
Perchè ti volevi scusare per avermi baciata?” chiese lei fissando fuori dalla finestra la luce del nuovo giorno che nasceva.
Anche lui aprì gli occhi e cercò lo sguardo di lei.

Pensavo di averti offesa. Che avresti creduto che ti avevo portata qui solo per... bhè...” si interruppe e la mora lo guardò sorridendo.
Non saresti certo stato il primo. Ma con te... Per la prima volta in vita mia non mi sono sentita nè sporca,nè sbagliata...nè sfruttata. Ho sentito che non era solo il mio corpo ad interessarti. E anche se non l'ho mai provato prima, credo di essermi sentita amata.” mormorò.
L'Auror sospirò stringendola forte.

Questo mi rende l'uomo più felice al mondo... Ma mi fa soffrire anche...” fece una pausa. “Ogni persona che ho amato con tutto me stesso mi ha sempre lasciato. I miei genitori, Sirius, Lupin, Silente, Severus... anche Ginny in un certo senso.”
Hai perso molte persone a causa della guerra. Ma ora è finita, grazie a te e ai tuoi sacrifici. E io non andrò proprio da nessuna parte.” cercò di rassicurarlo Pansy mettendosi a sedere e prendendogli il viso tra le mani.
Si guardarono negli occhi e lui finalmente tornò a sorridere.

Voglio fare qualcosa per te. E anche per Daphne e Neville.” sussurrò alzandosi e vestendosi della sua divisa da Auror.
Pansy lo guardò stringendosi alle coperte.

Dove vai?” chiese preoccupata e sentendosi sola ora che non si toccavano più.
Te l'ho detto. Voglio fare qualcosa per te.” disse sedendosi di nuovo al letto mentre si allacciava il mantello al collo. Le baciò la fronte, poi il naso e infine la bocca. “Tu non te ne andare. Resta qui. Aspettami. Giuro che quando tornerò sarò riuscito a sistemare le cose.”
La mora continuava a non capire, ma aveva fiducia in lui così annuì e lo baciò ancora una volta prima di lasciarlo andare.

*****

Le ore erano passate.
Durante tutto quel tempo Pansy aveva fatto come se fosse stata a casa sua. Aveva rifatto il letto sul quale aveva fatto l'amore con Harry, si era lavata nella sua doccia, usando quello shampoo che sapeva dei capelli del suo bell'Auror, aveva cucinato nella cucina dove lui sembrava combinare disastri con i suoi tentativi impacciati di cucinare ricette per lui troppo complicate. E poi, quando non c'era stato più nulla da fare si era sentita persa, sola, ma comunque al riparo in una tana sicura.
Erano le nove e mezza della sera quando finalmente dal camino sbucò Harry con un sorriso splendente. Pansy gli volò letteralmente tra le braccia, sentendo l'impellente bisogno di toccarlo, di sapere che non l'aveva lasciata sola di nuovo.
Lui la strinse forte baciandole i capelli che profumavano del suo shampoo.

Mi sei mancata.” le sussurrò alzandole il volto e baciandola.
“E tu invece mi hai fatto stare in ansia per tutta la giornata. Credevo non saresti tornato. Te ne sei andato senza spiegarmi nulla...”
Harry si grattò il capo a disagio ma sorrideva.

Scusa. Ora però mi farò perdonare. Ho una buona notizia. Meglio se ti siedi però.”
Si sedettero e lei continuò a stare stretta al suo petto, ascoltando i suoi battiti del cuore. Lui le carezzò i capelli. Sembrava così indifesa, così diversa dalla sera prima in cui l'aveva vista come una pantera mentre ballava al locale.

Pansy, oggi ho passato la mia giornata a discutere con il Ministro. Gli ho detto che ho saputo cosa hanno fatto per quelli come te e Daphne e che non era affatto giusto che voi foste stati allontanati dal nostro mondo per il resto della vostra vita.” sussurrò sentendo la presa di lei un po' più debole. “Ho cercato di spiegargli che voi avevate dei pregiudizi sui Mezzosangue solo a causa degli insegnamenti della vostra famiglia e che sicuramente vivere per questi cinque anni con i babbani vi aveva resi più consapevoli che in realtà quei pregiudizi erano solo stronzate. Gli ho proposto allora di riammettervi nel Mondo Magico. Inizialmente non voleva, ma ho minacciato di dare le dimissioni. E sapeva che se lo avessi fatto davvero ogni Mago e/o Strega del Regno Unito sarebbe insorto contro di lui. Così è stato costretto ad accettare la mia proposta.” finì di spiegare.
“Da domani il Ministero invierà degli Auror a cercare i Maghi e le Streghe che sono state allontanate dal nostro mondo per reintegrarli. La tua prigionia è finita. Stai finalmente per tornare a casa. E per dimostrartelo, sono anche andato a rubare una cosa al reparto Misteri del Ministero” disse facendole l'occhiolino e tirando fuori dal mantello una bacchetta. “Credo che questa sia tua.”
Pansy sentì le lacrime scenderle dagli occhi senza rendersene conto. Strinse ancora di più Harry, continuando a sussurrargli ringraziamenti, stringendo in una mano la sua adorata bacchetta, sentendosi di nuovo sé stessa e finalmente amata.


O sto morendo o mi sto innamorando
E, guarda caso, di te...


~ Fine ~



Spazio autrice:

Ok, ho messo la parola fine a questa sciocchezzuola. Devo ammettere che è stato gratificante scrivere questa ficcy. Pensavo che sarebbe diventata un peso in più e invece è stata una grande valvola di sfogo sopratutto perchè l'ho scritta solo per me, perchè mi ronzava in testa da troppo tempo e volevo finalmente levarmela dalle scatole.
Il finale forse è un po' forzato e decisamente questo capitolo è più breve ma volevo dividere questa parte da quella precedente.
L'unico problema di questa storia è che mi ha costretta ad ascoltare tutta la musica che avevo sul computer per trovare le canzoni giuste ad ogni capitolo e alla fine, facendo un duro lavoro che mi è costato una marea di tempo sopratutto per la ricerca delle traduzioni dei testi in inglese, mi sono trovata con una lista di song fiction che vorrei scrivere. Poi, rivedendo questa lista ho pensato a una cosa assurda. Proporre ai lettori più volenterosi una sorta di sfida. Fare una lista di 20 di queste canzoni con accanto scritto il pairing, e chiedere a voi di scrivere almeno 3 e massimo 5 one shot o drabble con rating a vostra scelta (anche se il massimo è indicativo... se siete ispirati potete scrivere tutto quello che volete ^.^). Ora, io non obbligo certo nessuno ad accettare questa mia sfida, ma se qualcuno è interessato può mandarmi una mail (per chi non lo sa, basta andare nella mia pagina e cliccare su contatta). Io vi farò avere la lista delle 20 canzoni e poi, se vi va, se ne avete tempo e se le canzoni e i pairing ad esse collegate vi piacciono, potrete pubblicare le storie che avete scritto, possibilmente mandandomi un link o magari avvertirmi con una mail, oppure mandarmi direttamente le storie via mail se volete aiuto o qualche consiglio o semplicemente vi vergognate a pubblicare ciò che avete scritto.
Ok, dopo questa mia proposta indecente, torniamo alla storia.
Che altro dire. Spero che comunque abbiate gradito il finale nonostante io non ne sia convinta completamente. Ringrazio chi ha letto, aggiunto e recensito questa storia.
Bene, rispondo alle recensioni del capitolo precedente:

-Thumbellina: mi fa piacere che le mie idee stravaganti ti siano piaciute. Per quanto riguarda Pansy come matrigna di Ted, vedremo se avrò l'ispirazione sufficiente per trasformarla in una one shot collegata a questa fic. Se mi verrà qualcosa di decente lo pubblicherò di sicuro.
-sasyherm: sapere che il modo in cui ho delineato Pansy ti sia piaciuto, mi gratifica. In questo capitolo credo che sia un po' diversa da come era prima, ma l'amore cambia le persone e le rende più fragili e più forti allo stesso tempo. Spero di essere riuscita a rendere questo. Sono orgogliosa inoltre di averti fatto cambiare idea sulle Harry/Pansy con la mia storia. Ce ne sono alcune di scritte bene, ma sono difficili da trovare perchè è un pairing un po' strano. Tra Pansy e Draco in realtà non è successo nulla. Lei era la sua promessa sposa, ma, mentre lui è stato subito reintegrato tra i Maghi grazie ad Harry, lei è stata cacciata quindi si sono completamente interrotti i contatti tra loro. Spero questo capitolo non abbia deluso le tue aspettative.

Ok, dopo le risposte non credo di avere altro da dire.
Quindi, baci, con affetto, Lizzy.

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Capitolo 4
*** Capitolo extra - Alice ***


Alice


Alice – Studio 3

Pansy Parkinson osservava la porta bianca del cottage di fronte a sé con ansia.
Lei ed Harry si frequentavano ormai da sei mesi e in tutto quel tempo era sempre riuscita a rimandare quel momento, ma ormai non poteva più rinviare. Era il momento di affrontare quella situazione.
In un certo senso si sentiva in colpa. Anzi, si sentiva una codarda.
Come si poteva aver paura di un bambino di 5 anni?

Ma infondo lei non era mai stata molto brava con i bambini e non voleva deludere Harry, fargli vedere quanto pessima sarebbe stata come madre.

Così, ora, dover affrontare il piccolo Teddy Lupin, le faceva pensare che l'Auror di cui era innamorata avrebbe anche potuto lasciarla per quello che sarebbe potuto succedere di lì a qualche secondo.
Quindi, forse, era meglio dire che aveva paura di perdere Harry.
La sua riflessione venne interrotta quando il moro la chiamò.

Pansy, tutto bene? Sei pallida...” le sussurrò tenendole la mano.
C-certo. Sono solo un po'... come dire... nervosa. Potrei non piacere a Teddy.”
Harry le sorrise.

Io ho i miei dubbi. Lui è un bambino solare che ama molto stare con le altre persone. Non l'ho mai visto litigare con nessuno.”fece una pausa in cui ridacchiò. “E poi oggi sarà al settimo cielo. Il nostro regalo ti farà entrare subito nella top 10 delle persone che ama di più.” aggiunse facendole l'occhiolino mentre nascondeva dietro le spalle la piccola scopa giocattolo che avevano comprato un paio di giorni prima.
Dall'altra parte della porta di fronte al quale stavano aspettando si udì il rumore di passi veloci e una voce da bambino che urlava di sbrigarsi a qualcuno.
Finalmente la porta si aprì.
Di fronte a lei c'era un bambino che subito le ricordò il professor Lupin.
Aveva gli stessi occhi espressivi e caldi e gli stessi spettinatissimi capelli castano chiaro.
Ciò che lo differiva dal defunto padre era però il sorriso felice e giocoso sulla faccia. Lo attribuì subito alla madre che, secondo i racconti di Harry, era una persona solare anche se un po' impacciata e combina guai.
Non poté fare a meno di sorridere vedendo il piccolo Lupin che abbracciava le gambe del moro accanto a lei.

Ehy, Teddy, ho capito che sei felice di vedermi, ma ora voglio presentarti una persona speciale.” sussurrò Harry ridendo mentre passava una mano nei capelli del bambino che si distanziò un po' per guardare verso di lei.
Il moro si inginocchiò per essere all'altezza del piccolo e poi continuò.

Lei è Pansy.” disse solo mentre ancora inginocchiato la prendeva per mano.
Teddy li guardò per qualche istante.

Zio Harry, lei è la tua fidanzata?” chiese perspicace.
La mora arrossì appena mentre Harry scoppiava a ridere alzandosi in piedi.
Lei e l'Auror non erano ufficialmente fidanzati. Certo, vivevano sotto lo stesso tetto e ormai era cosa nota nel Mondo Magico che si frequentassero, ma non erano fidanzati...
Dall'interno si sentì una voce femminile.

Teddy, non è educato tenere gli ospiti sulla porta.”
Quando Andromeda Black in Tonks era apparsa sulla soglia, per un attimo il sorriso di Pansy si era gelato sul suo viso. Harry le aveva detto della somiglianza con Bellatrix, ma vederla di persona le fece accapponare i capelli.

Oh... Finalmente ti sei deciso, Harry.” disse con un sorriso la donna vedendo la mora. Poi le porse la mano. “Per me è un piacere conoscerti. Harry ha parlato molto di te e ormai è come se fossi già parte della famiglia. Pansy, giusto?”
La mora, un po' disorientata, le strinse la mano e annuì.

I-il piacere è tutto mio, signora...”
Ti prego, chiamami Andromeda. Non sono ancora così vecchia.”
Inevitabilmente Pansy si trovò a sorriderle. Per quanto fisicamente fosse quasi la gemella della Lestrange, Andromeda era decisamente una persona diversa.
Al contrario della Mangiamorte infatti vedeva una luce calda e un po' triste negli occhi della donna. Anzi, ora che la guardava bene, le iridi e i capelli non erano neppure dello stesso colore di quelli della sorella.

Bene.” esclamò allegro Harry. “Teddy, io e Pansy abbiamo una sorpresa per te. Sono sicuro che nonna Dromeda non sarà molto felice ma... Facciamo così. Io e te facciamo una promessa solenne, uhm?” chiese inginocchiandosi di nuovo di fronte al suo figlioccio.
Il bambino lo guardò felice.

Che sorpresa zio Harry? Dai dimmelo! Farò tutto quello che vuoi!” urlava saltellando.
Il moro ridacchiò.

Devi promettere che la userai solo se ci siamo io e la nonna, ok? Parola di Malandrino?” domandò fingendosi serio ma facendogli l'occhiolino con un'espressione birichina in viso.
Teddy mise una mano al cuore, anche se dal lato sbagliato, e alzò l'altra.

Parola di Malandrino, zio Harry!”
Ridendo ancora, finalmente il moro rivelò al figlioccio la sorpresa.
Un istante dopo il piccolo stava già abbracciando il padrino.

M'innamoro quando con le mani tocchi tutto è tutto tuo
Quando guardi le figure di animale che son li per te

Avanti Teddy, giocherai ancora dopo. Ora devi lavarti le mani e venire a tavola a pranzare.” disse la voce austera di Andromeda.
Il piccolo però continuava a svolazzare a circa un metro da terra in sella alla sua scopa.
La donna sbuffò mentre Harry e Pansy ridevano vedendola seguire il bambino in giro per lo spazioso giardino della villetta in cui vivevano.

Harry, giuro che non ti ho mai odiato tanto come in questo momento.” Sbottò quando finalmente riuscì a fermare Teddy che ora sbuffava scocciato cercando di liberarsi dalla presa ferrea della nonna.
Dai, è un bambino. E poi è il mio figlioccio, deve cominciare a imparare presto. Non vedo l'ora che sia il capitano della squadra di Quiddich di Grifondoro.” scherzò prendendo in braccio il piccolo che subito gli mise le braccia al collo.
Zio Harry, possiamo giocare ancora? Io non ho fame!” protestò vedendo che stavano rientrando in casa.
Pansy sorrise mentre camminava dietro di lui.
Era sorprendente quanto Harry fosse paterno e protettivo con quel bambino non suo.
Eppure si rese conto che infondo il piccolo Lupin era l'ultimo pezzo di famiglia che era rimasto all'Auror e subito capì che era davvero come se Teddy fosse suo figlio e non il suo figlioccio.

Giocheremo dopo, ok? Adesso però devi mostrare a Pansy che sei un bravo ometto. Non vorrai farle pensare che sei un bambino piccolo, giusto?”
Il piccolo si voltò a guardarla negli occhi e lei gli sorrise dolcemente.

Uhm... E va bene.” disse voltandosi di nuovo verso il moro. “Però dopo voglio salire sulla tua scopa zio Harry!”
L'Auror rise ancora.


Io ti adoro prima di mangiare e urli e non ne vuoi sapere
Quando senti che ti chiamo e non ne hai voglia li mi fai impazzire

Più veloce zio Harry! Più veloce!” urlava ridendo il piccolo Teddy.
Pansy osservava sopra di sé, seduta in giardino accanto ad Andromeda, l'Auror che sfrecciava veloce sulla sua Firebolt mentre teneva stretto a sé il piccolo Lupin che sembrava stesse vivendo il giorno più bello della sua vita.
Sentiva una grande sensazione di felicità anche lei e tutto era dovuto al continuò ridere e sorridere di Harry.
In quel momento sembravano due bambini spensierati e non il padrino e il suo figlioccio che avevano perso gran parte della loro famiglia.
Andromeda parve averle letto nel pensiero.

Sai Pansy, quando sono insieme quei due hanno sempre il sole nel viso. Sembra quasi che insieme riescano a estraniarsi dal resto, a liberarsi della consapevolezza di essere quasi soli al mondo.” fece una pausa. “Quando qui ci siamo solo io e Teddy spesso mi viene da piangere. Vedere lui che sorride mi ricorda tanto la mia povera Dora. Eppure sapere che è felice, che vive la vita come se fosse una favola, mi riempe di...” lei non riuscì a trovare la parola ma Pansy, che provava la stessa sensazione che lei descriveva ogni volta che guardava negli occhi di Harry, completò la frase.
Speranza.”
La donna annuì.

Voglio solo che viva una vita tranquilla e lo vuole anche Harry. Lui forse anche più di me. Infondo ci somigliamo, no? Anche se per mia scelta, anche io ho perso i miei genitori. L'unica famiglia che mi è rimasta è Teddy. Certo, io ormai sono vecchia, ma Harry può ancora costruire una nuova famiglia e spero che accetterà anche Teddy in essa.”
Pansy distolse lo sguardo dagli occhi lucidi della donna.

Sapeva quanto fossero orgogliosi i Black e per quanto lei fosse una rinnegata, sapeva per certo che l'orgoglio non le mancava.
Era parte di lei.
Una parte che forse odiava, perchè condivisa con la famiglia che aveva odiato, ma lo era comunque.
Sospirò.

Io credo che Harry voglia anche lei nella sua famiglia, Andromeda.” disse solo guardando verso l'alto di nuovo mentre sia Harry che Teddy le salutavano sorridendo.

Per te vivere è come una favola
Come se il tempo non passasse mai
Uno due tre gioca con me batti le mani
Fai ciao sorridi e di amare non devi smettere mai mai mai

Allora, cosa dici? Com'è Teddy?” chiese Harry stringendola tra le braccia quando Andromeda e il suo figlioccio li lasciarono soli in giardino un momento.
Credo che sia un bambino molto dolce. E molto felice anche grazie a te e a sua nonna.” sussurrò baciandolo a fior di labbra. “Lo stai crescendo come un piccolo Malandrino e credo che Remus ne sarebbe molto felice.”
L'Auror sorrise malinconico a quelle parole.

Vorrei che fosse qui per vederlo crescere. Spesso Teddy mi chiede di raccontargli di lui e ogni volta dice che vuole essere come era lui. Lo invidio un po'. Lui qualcuno che gli parla dei suoi genitori ce l'ha...” sussurrò tristemente.
Lei gli carezzò il viso baciandolo di nuovo per poi stringerlo forte.

Lo so Harry che è difficile. Però non puoi continuare a vivere nel passato. Quando voi due state insieme diventate due raggi dello stesso sole. Perchè vi somigliate, in un certo senso, e avete bisogno l'uno dell'altra. Ma per essere un bravo padrino devi essere in pace con te stesso. E tu, anche se ti perdi spesso in queste riflessioni, lo sei Harry.” disse guardandolo negli occhi. “Credo di non essere mai stata tanto sicura di amarti quanto ora.” aggiunse poggiando la testa al petto di lui.
Il cuore di Harry batteva forte, si rese conto.
L'Auror le carezzò i capelli.

Grazie Pansy.” le alzò il viso. “Ti amo anche io.” sussurrò prima di baciarla.
Nonna, zio Harry e zia Pansy si baciano...”ridacchiò Teddy uscendo proprio in quell'istante.


M’innamoro quando stretta in braccio ti ho a un centimetro da me
Con le dita mi graffi la faccia e ridi consapevole

Harry e Andromeda erano andati in cucina e lei e Teddy erano rimasti soli in salotto.
Per tutta la giornata non erano mai stati soli e quindi ora la paura era un po' tornata.
La considerava un po' una prova per quando sarebbe diventata madre. Infondo se per Harry lui era come un figlio, lo sarebbe stato anche per lei.
Istintivamente si mise una mano sul grembo.

Ehm... zia Pansy? Posso chiamarti zia Pansy vero?” le chiese il bambino.
Non si era neppure accorta che lui si era seduto accanto a lei.

Ma certo Teddy. Vuoi chiedermi qualcos'altro?” disse gentile.
Il piccolo Lupin rimuginò per un attimo.

Uhm. Vuoi bene allo zio Harry.” esclamò lui. “Lo capisco perchè quando lo guardi sorridi sempre zia Pansy. E anche lo zio vuole bene a te. Quindi ti voglio bene anche io.” terminò abbracciandola.
Lei ricambiò l'abbraccio ridendo.

Dai, giochiamo insieme, ti va?”

Per te vivere è come una favola
Come se il tempo non passasse mai
Uno due tre gioca con me batti le mani
Fai ciao sorridi e di amare non devi smettere mai

Dopo quella giornata divertente e piena di emozioni, nulla era più bello di riposare dopo aver fatto l'amore con la persona di cui si è innamorati.
Pansy però si portava da un paio di giorni un peso sul cuore.
Durante quella giornata era riuscita a ignorare quel pensiero ma ora...
Cercava l'occasione giusta per dirlo ad Harry e ora, mentre riposava sul suo petto con le mani di lui nei suoi capelli, aveva come la sensazione che il momento propizio fosse finalmente arrivato.

Harry...” lo chiamò guardandolo negli occhi.
Lui mugugnò qualcosa rimanendo con le palpebre serrate. Sembrava stesse per mettersi a dormire.

Apri gli occhi, amore. Devo dirti una cosa importante.”
A quelle parole, con uno sbuffo stanco, il moro aprì un occhi.

Ok, ma niente giri di parole. Teddy mi ha sfinito e voglio dormire qui con te che mi coccoli”
Pansy si mordicchiò le labbra.
Forse aveva avuto una sensazione sbagliata.
Lui, vedendola in quello stato, si alzò a sedere prendendole il volto.

Ehy, che c'è?
È successo qualcosa di male?” sussurrò preoccupato.
Sì... cioè, no... Forse. Io... Per me è una cosa buona ma non so come la prenderai tu.”disse velocemente molto agitata.
Amore, non ci ho capito nulla.” sbottò.
Pansy allora prese tutto il coraggio che non aveva mai avuto e finalmente parlò.

Sono incinta.”


Uno due tre suona per te una canzone
Fai ciao e ripeti il tuo nome, Fai ciao e ripeti il tuo nome

Uno due tre gioca con me, Uno due tre gioca con me


Harry aspettava fuori dalla sala parto con impazienza.
Erano due ore che aspettava senza avere nessuna notizia.
Aveva sentito un paio di volte le urla isteriche di Pansy, oppure le frasi di incoraggiamento dell'infermiera, ma non riusciva a calmarsi perchè era il suo primogenito quello che la sua amata stava dando alla luce, e lui non poteva fare a meno di essere preoccupato per la salute sia del pargolo che della sua quasi moglie.
Provò a concentrarsi sul matrimonio che si sarebbe svolto da lì a due mesi, ma neppure quel pensiero gli impedì di continuare a passeggiare nervosamente su e giù di fronte alla porta.
Poi, finalmente, un pianto di bambino provenne dall'interno e un paio di istanti dopo l'infermiera uscì a chiamarlo.
Pansy, la faccia pallida ad eccezione delle guance che erano bordeaux, la fronte sudata e un'espressione felice sulle labbra screpolate, stringeva al petto un piccolo fagottino.
Con il fiato fermo in gola, il moro si avvicinò alla donna e si sporse a guardare il piccolo esserino che ad occhi chiusi riposava sul seno di Pansy.

Dai il benvenuto a Alice Lily Potter, Harry.”


Uno due tre gioca con me batti le mani
Fai ciao e ripeti il tuo nome, Fai ciao e ripeti il tuo nome



Spazio dell'Autrice:

A quanto pare le idee stupide sono dure a morire. Ebbene sì, ho scritto un capitolo extra alla storia “La Pantera”.
In realtà l'ho scritto perchè Thumbelina mi ha gentilmente inculcato in testa il tarlo della curiosità su un possibile incontro tra Pansy e Teddy. A proposito, il capitolo è dedicato proprio a lei.
L'ispirazione però mi è venuta solo quando l'altro giorno sotto la doccia mi sono ritrovata a canticchiare questa canzoncina e improvvisamente PUFF!! La storia era nella mia testa.
Ho cercato di descrivere al meglio il rapporto che c'era tra Harry e Teddy ma non so se ci sono riuscita. Mi farebbe molto piacere sapere un vostro parere al riguardo.
La storia è molto breve ma spero vi sia piaciuta comunque.
Ne approfitto per ringraziare coloro che hanno lasciato una recensione ne “La Pantera”.

-edocast92: sono felice di sapere che la mia storia ti sia piaciuta. Mi rende orgogliosa sapere che tu abbia iniziato ad interessarti alle harry/pansy grazie a me. Non è un seguito questo, ma spero che questo capitolo extra ti piaccia comunque. Ti assicuro però che se mi dovesse venire in mentre qualcosa lo scriverò. Infondo mi sono affezionata a questa cosuccia che ho scritto senza alcuna pretesa.

-Thumbelina: bhè, ti è piaciuta Pansy matrigna (sai che non mi piace questo termine? Forse è meglio madrina... bah)? Spero di sì. Mi auguro che la dedica ti abbia fatto piacere perchè se non fosse per te questo piccolo sclero non esisterebbe quindi... Va beh, fammi sapere.

-Auron_san: non importa se non hai commentato il secondo capitolo. Mi fa piacere comunque sapere che la storia ti è piaciuta.

-erigre: avrei tanto voluto anche io che vincesse Pierdavide. Io ho già comprato il suo cd e... sbav sbav... so tutte le canzoni a memoria e nelle foto del libretto dei testi lui è un gran bonazzo... sbav sbav... Mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta. Mi dispiace che tu non possa più leggere i capitoli de “La Spia”. Se mi dici a quale sei arrivata e mi dai il tuo indirizzo e-mail se vuoi te li mando.

-sasyherm: mi fa piacere che ti sia piaciuta la conclusione, anche se a me ancora non convince. Comunque spero ti piaccia anche questo capitoletto.


Ancora grazie a chi mi ha seguita fino a qui e a chi ha seguito anche questo piccolo extra.

Baci, Lizzy.

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