Profumo di Casa

di keli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di Girotondi, Speranze e Capelli a Cilindro. ***
Capitolo 2: *** Di Sorrisi, Ritorni e Traditori di Cuori ***
Capitolo 3: *** Di Regine, Tea Party e Brutti Presagi ***



Capitolo 1
*** Di Girotondi, Speranze e Capelli a Cilindro. ***


DI Girotondi, Speranze e Cappelli a Cilindro ~
Quando i Sogni sono già Realtà





<< Giro , giro tondo, casca il mondo… >>
La gonna ampia si apre a raggera gonfiandosi, le braccia sono tese e le mani sottili di donna sono intrecciate delicatamente con quelle più piccolo di bambino.
Girano ridendo e cantando a piedi nudi sull’erba tagliata perfettamente corta del giardino che solletica piacevolmente la pelle sensibile.
La vocetta più piccola che canta con un delizioso tono scampanellante la filastrocca si blocca esitante quando le parole mancano alla boccuccia rossa che si schiude tremante, mentre un paio di brillanti occhi azzurri si rispecchiano esitanti nei gemelli della bella donna bionda che sorride teneramente venendole incontro con la sua bella voce cristallina di cascata
<< … casca la Terra e tutti giù per … >>
<< … Terra! >>

Termina ridendo argentina la piccola lasciandosi cadere sul morbido terreno accogliente insieme alla dama dai boccoli d’oro. Seduta sotto le sue gonne la lady Inglese osserva con un velo di malinconia la bambina che si è stirata sull’erba a guardare il cielo.
Non deve avere più di sei anni, è perfettamente minuta, bella come una bambolina, i suoi stessi occhi di cielo spiccano sul visetto forse un po’ troppo pallido incorniciato da folti ricci aranciati che alla luce del sole assumano vene rossastre, graziosa nel suo vestitino di seta azzurra che brilla per stranezza in quanto guarnito da vari nastrini e campanelline, le gambe fasciate da calze di vividi colori diversi e il sorriso sempre aperto sul viso.
Guardando sua figlia le viene sempre una stretta al cuore, ma si sforza di ricacciare indietro le lacrime e farsi forze, cercando di non farsi travolgere dai ricordi come un uragano pronto a risucchiarla nel suo vortice di dolore.
Viene richiamata alla realtà dalla manina che si richiude attorno a un lembo della sua veste, strattonandola con allegra insistenza.
<< Mamma siete ancora triste per papà? >>

Domanda corrucciandosi leggermente. Alice sobbalza sorpresa della perspicacia di quella sua buffa piccola, riconoscendo nel gesto di sollevare le sopracciglia in quel modo qualcosa di Hamish. Si dice che è normale, infondo quell’uomo era stato il suo patrigno, l’unica figura maschile presente nella sua piccola vita a parte i cugini e gli zii.
Ma egoisticamente non vuole che gli somigli, perché quello non era il suo vero padre.
Pace all’anima sua, era stato un buon marito e un bravo genitore, aveva amato la sua bambina come fosse sangue del suo sangue, ma da quand’era morto qualche anno prima a causa di una complicazione cardiologica che l’aveva visto spegnersi nella loro camera, si era scoperta non essere addolorata come avrebbe dovuto.
Era quasi sollevata che quella farsa fosse finita, perché non aveva mai amato quell’uomo, malgrado avesse accettato di sposarlo dopo aver scoperto di essere rimasta incinta. Ma l’aveva fatto solo per la sua piccola, nulla di meno, nulla di più
Sospira guardando la piccola che aspetta ancora.
Ma non può ignorare il fatto che sua figlia consideri ancora Hamish suo padre.
Sorride tristemente accarezzando il capo rosso della bimba ora appoggiata sulle sue gambe.
<< Si tesoro, ma non preoccuparti, la tristezza sparisce sempre. E sai perché? >>

La bimba scuote il capino sorridendo di quel gioco fra madre e figlia. La Kingsley si china, dandole un bacio in fronte.
<< Perché il giorno in cui sei nata è stato il mio giorno Gioigloroso e tu sei la mia gioia più grande, Mirana >>

La piccola abbraccia la madre, nascondendo il visino sulla spalla, sorridendo divertita dalle stranezze della donna che sono anche le sue. Le piacciono le storie su Sottomondo che le racconta, delle avventura della paladina che si chiama come lei e di quella bella regina di cui porta il nome.
Ma la cosa che l’affascina di più è la figura del Cappellaio Matto: quell’uomo colorato e folle le piace da morire, come solo a una bambina di sei anni potrebbe piacere.
Qualcosa attira la sua vivace attenzione. Non è sicura, ma le è parso di vedere un coniglio col panciotto farle cenno di seguirla.
Sgrana gli occhioni pieni di sorpresa sciogliendo l’abbraccio alzandosi e saltellando tra gli alberi del giardino.
Alice la guarda confusa da tutta quella eccitazione, tentando di farla risedere a terra.
<< Mirana, amore, che succede? >>

La bambina si divincola dalla sua presa, iniziando a correre verso il boschetto, voltandosi per richiamare la madre.
<< Mamma c’è un coniglio! Un coniglio con un o r o l o g i o !>>

La donna bionda rimane interdetta per qualche istante, guardando la bambina sparire dalla sua visuale. Registra con lentezza le sue parole , prima di scattare all’impiedi e seguirla, il cuore in gola, i battiti divenuti improvvisamente frenetici.
<< Mirana! Mirana aspettami! >>

Ansima, facendosi largo fra i rami e fermandosi in un piccolo spiazzo, immobile come pietrificata dalle sue stesse emozioni, gli occhi azzurri fissi sulla scena davanti a se, pronta a urlare o scoppiare a piangere.
La piccola sta ferma, guardando con genuina meraviglia la stramba figura china su di lei, che le sorride mostrando denti più larghi sul davanti, ma bianchissimi, ricci capelli rossi e viso truccato da clown, vesti colorate e quasi impossibili, stesse calze dai differenti colori della piccola davanti a lui.
La donna fa per dire qualcosa, ma l’uomo alza il viso su di lei, sorridendole dolcemente e incantandola con quegli occhi verdissimi, brillanti di gioia e leggermente meno strabici di quel che ricordava.
<< Finalmente sei arrivata anche tu mia dolce Alice >>

E finalmente, finalmente, la donna si permette di piangere, correndo come la figlia verso l’uomo e saltandogli letteralmente al collo, il viso contro il suo petto, il corpo scosso da singhiozzi
<< Sei tu, sei veramente tu Cappellaio… >>

La bimba fissa sorpresa la scena tirando per la gonna la madre, e fissando con crescente meraviglia quello che credeva essere solo un sogno della donna che ora aveva smesso di singhiozzare guardandola con un sorriso che non le aveva mai visto prima in volto.
<< Allora lui esiste davvero.E’ impossibile >>

Soffia stupita la piccola, quasi credendo che parlando più forte il Cappellaio Matto dei racconti della buona notte sparisca.
L’uomo la guarda serio, apparendo ancora più buffo abbracciato in quel modo alla donna.
<< Solo se tu credi che lo sia >>

Poi sciolto l’abbraccio si china su di lei, aprendo goffamente le braccia e sorridendole con una dolcezza quasi impossibile da trovare in quei tratti di folle pagliaccio.
<< Tu devi essere la piccola Mirana. Di un po’, hai idea del perché un corvo assomiglia ad una scrivania? >>

Domanda, togliendosi il cappello a cilindro che troneggiava sul capo rosso e posandolo con un buffetto in testa alla piccola.
La bambina scuote il capo rischiando di far cadere il cappello a terra e si tuffa fra le sue braccia che sanno di casa, e che le sono così stranamente famigliari, quasi le fossero mancate per tutta la sua piccola esistenza.
Rialza il visino accaldato, guardandolo con impellenza, trattenendo il cilindro sdrucito calcato sui riccioli rossi con le manine strette sulla tesa, mentre la madre guarda con il fiato corto la scena, per poi sorridere piena di gioia al brillò che si legge negli occhi della piccola mentre si sporge a posare un bacio sulla guancia candida dell’uomo.
<< Non lo so, davvero davvero… P a p à >>





Angolino di Keli
Ma salve miei tesori! Avevo questa ideuzza in mente... e perché non trasformarla in una long? Alice ha lasciato Sottomondo e ha scoperto di essere rimasta incinta del Cappellaio (oooh fate conto che il giorno Gioiglorioso prima di dirsi addio devono essersi divertiti u.u kukukù che fantasia malata °W°)sposando Hamish per dare un futuro più reale a sua figlia. Ma ora Tarrant ha scoperto dell'esistenza della piccola, e ha deciso di riavere la sua famiglia. Ma a Sottomondo qualcuno già sapeva, e trama alle loro spalle... uhhh xD
Se vi va di leggere e lasciare un commentino non può farmi che piacere <3
Inoltre ringrazio chi ha letto/commentato ecc le mie shot... un grazie di cuore davvero!

Chuu!

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Capitolo 2
*** Di Sorrisi, Ritorni e Traditori di Cuori ***


Di Sorrisi, Ritorni e Traditori di Cuori~
La Felicità, quella Vera, può durare così a lungo?







<< Non lo so, davvero davvero … P a p à >>
Sgrana gli occhi verdi il Matto Cappellaio, sentendo quella parola così inusuale rimbombare nella sua folle mente, fino a trovare corrispondenza nel suo cuore. Rimane intrappolata lì, fra i battiti più veloci, protetta da qualcosa che un tempo la Regina Bianca aveva spiegato alla Alice senza più la sua moltezza essere amore.
Si domanda come possa provare un amore così profondo per quel buffo esserino dai suoi stessi capelli rossi che, infondo, non conosce nemmeno ma sente così stranamente e magnificamente suo.
Sorride, di quel suo sorriso sghembo, stringendo piano a se la piccola come per paura di romperla, nascondendo il viso in quei riccioli rossi e assaporando lo stesso buon odore che ha sempre caratterizzato la madre.
Sente le manine aderire dietro il collo, stringendo quanto la loro poca forza infantile gli permette, e alza il visino di Mirana invitandola gentilmente a guardarlo in viso, sperando vivamente che la bambina non si preoccupi o spaventi del suo strano aspetto.
Ma sua figlia non sembra preoccupata, tutt’al più ubriaca di una felicità puerile, che solo un affetto ritrovato può dare. Meravigliata, forse, spera fortemente che questo non sia solo un sogno, un racconto splendido ma destinato ad esaurirsi al risvegliarsi del sole.
<< Non preoccuparti bambina, avremo tuuuutto il tempo del mondo per scoprirlo, sai? >>
Ci pensa un attimo, vedendola ansiosa come preoccupata che il suo non avere una risposta possa deluderlo e non farle più volere bene.
Sarebbe un dolore troppo grande, ora che l’ha ritrovato.
<< E poi, ti confido un segreto! >>
Mormora circospetto, guardandosi attorno con aria di solenne importanza, notando con la coda nell’occhio la risata che aleggia silenziosa sulle labbra della bella donna bionda che guarda intenerita la scena. La bambina lo guarda carica d’attesa, fremente.
<< Quale segreto? >>
Domanda. Il Cappellaio porta l’indice della mancina alle labbra, mimando il silenzio.
<< Te lo dico, ma tu non devi dirlo a nessuno, nemmeno alla Lepre Marzolina o il Bianconiglio!>>
La piccola lo guarda eccitata nominare i personaggi delle sue mitiche fiabe, annuendo con foga.
Poi si blocca, interdetta, guardando esitante la madre
<< Nemmeno alla mamma? >>
Chiede in un sussurro soffocato.
L’uomo ci pensa un po’ su, con quell’espressione buffa che non sembra mai voler scomparire dal suo volto da pagliaccio
<< A lei puoi dirlo. Con la mamma non abbiamo segreti >>
Sorride, solare.
Alice scuote il capo, costringendosi a non scoppiare in lacrime di nuovo. Troppa dolcezza in quelle parole così ingenue. E’ bastata quella sola frase a farglielo amare ancora di più. Perché qui, nel Mondo Reale, non troverà mai nessuno di più sincero quanto quel sogno all’apparenza adulto ma ancora così perfettamente bambino.
La piccola Kingsley annuisce di nuovo, rassicurata, porgendo l’orecchio al genitore fremente d’attesa. Il Cappellaio si china, portando una mano davanti alla bocca, aria cospiratrice che non va via.
<< Nemmeno io so perché un corvo assomiglia ad una scrivania!>>
Rivela, gioviale, tornando in posizione normale.
La bimba scoppia a ridere, facendo rotolare il cappello per terra, ai piedi della donna che si è avvicinata con aria di finta scocciatura.
Entrambi si voltano a guardarla mentre afferra il cilindro spolverandolo con gesti secchi, una smorfia sul bel viso, per poi chinarsi su di loro e posizionarlo sul capo rosso dell’uomo.
<< E così hai passato un eternità a farmi quest’indovinello e non sai nemmeno la risposta! >>
Ma è tanto che non vede il suo Cappellaio, Alice, e a volte si dimentica quanto quel buffo, adorabile uomo non conosca certi aspetti della personalità umana, come l’ironia.
Quindi si stupisce a vederlo intristirsi, alzandosi all’impiedi e facendole un inchino riverenziale, tanto che il cappello quasi tocca terra.
<< Mi dispiace, non volevo farti arrabbiare >>
Si scusa, come un bambino di qualche marachella.
Le si restringe il cuore, prendendolo per le spalle e costringendolo a rialzarsi, sorridendogli dolcemente e posandogli un bacio delicato sulle rosse labbra lasciate schiuse per la confusione.
<< Oh Cappellaio, quanto mi sei mancato >>
Sospira, stringendolo nuovamente a se, entrambi mano nella mano con la piccola che sorride felice senza proferir parola.
Ora si che è tutto perfetto.
Si domanda se non sia questo il suo giorno Gioiglorioso. Ma per adesso non vuole rovinare il momento con sciocche domande infantili.
Il Cappellaio continua a sorridere, facendogli cenno di incamminarsi, guardandosi prima attorno con aria confusa e matta allo stesso tempo
<< Per tutti i palmipedoni! Chi sa dove si è andato a cacciare il nostro amico Bianconiglio! Ma ora è tempo di tornare a … >>
Esita, quasi credendo che le sue due donne non vogliano ritornare a Sottomondo.
Madre e figlia si scambiano un occhiata complice, stringendo in contemporanea la mano dell’uomo e incamminandosi a passo deciso, affacciandosi tutti e tre sull’enorme buco sotto l’albero maestro, saltando contemporaneamente all’urlo gioioso e famigliare di...
<< … CASA! >>




~...~




Lo scintillio della lama si erge sopra il capo dell’uomo, sogghigna lui dal viso sfregiato, gusta una vendetta solo a metà, vede quella labbra rosse schiudersi di un terrore che non ha mai provato, ma solo fatto provare ad altri.
Così inetta, così stupida vanesia ed arrogante.
La vede tremare, gli occhi sgranarsi traditi e stupiti per un ultima volta. Poi la spada scende, veloce , e la capocciona rossa rotola a terra, macchiando l’erba di sangue.
Osserva la chiazza scura sulla lama, e le piccole gocce che scivolano giù, macchiandogli le mani. Riversa il capo all’indietro, ridendo folle, dando un calcio alla testa e mandandola lontano dal corpo
<< Tagliategliii la testaaaa ! >>
Echeggia la frase che ha tante volte sentito, sgorga adesso dalle sue labbra schiuse in una smorfia crudele. Riabbassa l’arma senza pulirla, facendola tornare al suo fodero.
Torna a guardare un ultima volta ciò che resta della donna, una piccola riverenza al cadavere prima di sputagli a dosso e dargli le spalle
<< Eccola accontentata un ultima volta mia Regina >>
Nessun sorriso vela più le labbra scure dell’uomo che avanza, sfiorando distrattamente la benda a forma di cuore nero sopra l’occhio che sa non tornerà mai più rossa.
Si ferma, un attimo, ridendo più forte a questa costatazione.
Forse, dopo tutto, sta ammattendo anche a lui. Scuote il capo, riprendendosi. Non gli importa. Sale la collinetta, ignorando i rombi di tuono del cielo nero, il castello della Regina Bianca che si staglia in tutta la sua purezza all’orizzonte a ricordargli perennemente la sua condizione d’esilio in quella landa desolata, lontano dalla rigogliosa matta bellezza di Sottomondo.
Ma ora tutto cambierà. Da questo preciso momento, tutti dovranno pagare per la condanna che gli è stata inflitta.
Alza la spada in aria, come in una maledizione, il sangue che continua a colare inesorabile, mentre nella stradina che va dalla tana del Bianconiglio una famigliola felice appena ritrovata si avvia ignara verso quello che crede essere il suo finale da “e vissero felici e contenti”
<< Tutti la pagheranno. Avrò la mia vendetta. A cominciare da te… >>
Il tuono scoppia di luce, rivelando il volto crudele del Fante di Cuori e il suo sorriso senz’anima
<< … Cappellaio Matto >>



Angolino di Keli

Ed eccomi tornata col secondo capitolo! Ringrazio di cuore chi ha recensito o semplicemente letto. Scusate ma sono di fretta, ringrazierò uno per uno al prossimo capitolo.
Chuuu!

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Capitolo 3
*** Di Regine, Tea Party e Brutti Presagi ***


Di Regine, Tea Party e Brutti Presagi ~
Casa è Casa







<< Che gioia mia cara Alice, sei di nuovo qui con noi! >>
La voce della Regina Bianca è sempre pura melodia che rinfresca l’anima. Non s’è l’è dimenticata in quegli anni, ed è felice che la donna sia rimasta la stessa. Anche se forse non è cambiato proprio niente da quando ha lasciato il Sottomondo.
Avanza verso di loro, le braccia alzate, lo sguardo luminoso di felicità, nel suo vestito candido, la corona sul capo che risplende di pietre azzurre, seguita dal Leprotto Marzolino che tiene fra le zampe la teiera dove, per via del gran trambusto, si nota far capolino il piccolo Ghiro svegliatosi da poco.
La donna bionda sorride, facendo un piccolo inchino, allargando la gonna e chinando il capo in segno di rispetto. Ma dura poco, con una risata si getta fra le braccia della Regina, stringendola piano a se nella contentezza di aver ritrovato una cara amica
<< Oh dolce Mirana, quanto mi siete mancata… >>
Sospira, mentre quella l’allontana da lei, tenendola per mano, per vedere come sia cambiata in quei sei anni trascorsi nel Mondo Reale. Sorride, compiaciuta, sempre tenendole la mano, voltandosi verso Tarrant che continua a sorridere con quelle labbra rosse e l’espressione di un folle. Ma dopo tutto è o non è il Cappellaio Matto?!
Lo guarda, serio, increspando le labbra in qualcosa che può sembrare un sorriso severo. Ma la luce divertita nel fondo degli occhi scuri la tradisce.
<< E così sei riuscito a riportarla indietro Hatta >>
L’uomo ricambia il sorriso, grattandosi distrattamente il naso come fa quand’è in imbarazzo. Ma forse, pensa Alice guardando gli amici ritrovati, questo l’ha notato solo lei.
<< Così pare mia Regina >>
<< … e così voi siete quella che ha il mio stesso nome… >>
Pigola la bimba, sbucando da dietro una gamba del padre. La Regina l’osserva, interdetta all’apparenza, per poi lasciare la mano di Alice e chinarsi all’altezza della piccola che nasconde il visino contro la stoffa dei pantaloni, le guanciotte rosse d’imbarazzo per una domanda forse inopportuna.
La donna la squadra, seriamente, come cercando di decifrarla.
<< Hum… cappelli ricci e rossi, occhi azzurri, lingua spigliata… non c’è dubbio tu devi essere la piccola Mirana. Sbaglio? >>
La bambina trattiene il respiro, scuotendo il capino e guardandola con ammirazione. Non ha mai visto una vera Regina.
Una vera Regina che porta il suo nome, per di più!
L’altra Mirana, quella più grande, allarga un sorriso materno sul viso candido, scompigliandole affettuosamente i capelli.
Alice e Hatta si guardano per qualche istante, prima di piegare le labbra in un identico sorriso sollevato.
L’atmosfera viene rovinata dal rumore di porcellana che si infrange contro il muro: la Lepre Marzolina in un attacco di commozione ha lanciato la teiera col ghiro sopra i capi delle due omonime, mancandole per un pelo, con la solita [s]fortunata mira di sempre.
Si voltano tutti a guardarlo, mentre esce da una tasca un fazzoletto rattoppato, soffiandovi sopra il muso.
<< Sigh, è talmente commoventoso! … volete del tè? >>
Il povero roditore riemerge traballando dai cocci, riavvicinandosi all’animale, brandendo uno spadino più grande di lui che ondeggia pericolosamente sul suo capo. Ma la Lepre Marzolina sembra troppo intenta ad asciugarsi le lacrime che si mischiano ad una roca risata folle, per accorgersi del minuscolo amico.
Il Cappellaio Matto ci pensa su, una mano sulla spalla della figlia, annuendo poi con giovialità, mentre estrae un vecchio orologio che ha smesso oramai da tanto di funzionare.
Chi sa, forse un giorno racconterà alla piccola Mirana di come abbia litigato col Tempo in persona. Ma ora c’è altro da fare. Come preparare un Tea Party coi fiocchi.
<< Ma certo! Daremo una festa in onore della nostra Mirana! >>
Si volta un attimo a guardare la piccola che si è decisa a venir fuori dal suo nascondiglio, e che lo guarda con infantile eccitazione, la manina stretta a quella bianca dell’omonima regina.
<< Che ne dici? >>
Alice sorride, mentre la piccola scoppia in un allegro “SIIIII!!!” e il Leprotto per festeggiare rompe subito un’altra tazzina – chi sa dove le terrà mai-
E per un istante, che dura un secolo, sente di essere finalmente nel posto giusto.




~…~





Sembra che il brutto tempo accompagni quella triste figura di Fante, che vaga portando scompiglio e orrore ovunque vada.
Sorride, veleno su una ferita, l’unico occhio sano che rispecchia la rossa scintilla della fiamma che divampa, mangiando tutto, divorando alberi, case, vite.
Ma lo sa, lo sa anche lui che dopo tutto è solo frutto di quella sciocca fantasia infantile. Sottomondo non esiste. Non è mai esistito.
Per questo è rimasto a servizio di Iracebeth per tutto quel tempo. Perché per una favola che vive di realtà, non c’è spazio in quel mondo.
Ma presto tutto sarà cenere. Metterà la parola fine a quest’inutile libro per bambini.
E avrà la sua vendetta. Una volta per tutte.
Dopo potrà anche sparire con quelle creature che ha tanto odiato.
<< Dimmi… sai qual è la cosa più preziosa per Tarrant? >>
Chiede, mentre il Dodo riverso a terra, su cui ha poggiato un piede con noncuranza, esala l’ultimo respiro, ingoiando il suo stesso sangue.
L’occhio nero vibra di follia, mentre estrae con la stessa placidità la spada dal corpo dell’animale.
<< No? Te lo dirò io allora … sua figlia >>
Rivela, parole crudeli che sfegiano un viso corroso dalla guerra e dal rancore. La benda a forma di cuore si tinge di nero più intenso, una macchia rossa al centro che viene ingoiata dalla perfetta oscurità.
Riprende a camminare, mentre le creature nere, che sembrano solo ombre create dall’odio, lo seguono come docili marionette.
<< E io gli e la porterò via… >>
Assicura, dolcemente, come se stesse parlando a un amante.
Ma c’è solo crudele verità in parole che sanno di morte.




~…~<





La lunga tavolata brulica di vita e risate. Volano piattini, dolci e quant’altro. Non si sta fermi.
Perché è tornata.
Alice è tornata e non se ne andrà più; anzi ha portato con se una dolce sorpresa che regalerà altri cent’anni di fantasia a un regno che porta il nome della meraviglia.
<< Cambiaaate di postoooo! >>
Esclama il Leprotto, lanciando una tazzina sopra il capo del Bianconiglio che indignato borbotta qualcosa dando colpetti al panciotto.
Ride la piccola Mirana, ruotando attorno al tavolo. Se prima era confusa da quel continuo girare, ora non ci fa nemmeno più caso.
Sua madre le ha detto che cambiano perché le stoviglie sono sporche.
All’innocente domanda “Perché non le lavano allora?” la tavolata si era zittita guardandola come se fosse lei quella matta.
Così aveva capito che non doveva fare più domande razionali lì. Semplicemente perché non avrebbero mai avuto una risposta coerente.
E dopo tutto nemmeno le dispiace.
Si siede, ritrovandosi nel mezzo dei due grossi gemelli pelati: Pinco Panco e Panco Pinco.
<< Hai preso la sedia sbagliata! >>
<< Complimenti, questo è il posto migliore! >>
La confondono i due gemelli. Non sa mai a chi dare retta. In suo aiuto viene il padre, che batte un cucchiaino su una tazzina senza fondo con solennità.
<< E ora cantiamo un “Buon non-compleanno a te” per la nostra nuova ospite >>
Ma il coretto viene zittito sul nascere dal rumore del portone che sbatte con forza. Uno Scacco Bianco irrompe nella stanza, inciampando e finendo in ginocchio davanti alla Regina.
La bella divisa candida è macchiata da una chiazza si sangue scuro all’altezza del petto, il fiato è corto e il viso tumefatto.
La Regina tenta di parlare, ma lo Scacco alza una mano, artigliandole un braccio e fermandola, tingendo di rosso la stoffa bianca dell’abito
<< Il-il… cough… incendio… cof… la Regina Rossa… morta… >>
Parole sconnesse che fanno piombare un gelido silenzio nella sala, mentre una teiera si infrange al suolo senza essere stata lanciata, e il soldato scivola a terra consegnato alla notte eterna.






Angolino di Keli

L’ho fatto troppo sadico&malvagio Stain? Che ne dite? Bah, quando si parla di cattiveria non mi so dosare °° per me non esistono metà : o uno è buono o è cattivo.
Comunque, ecco il nuovo capitolo e finalmente ringrazio chi ha recensito lo scorso chap perché ho una briciola di tempo per farlo.

xEowyn 1: Ma ciao cara. Grazie davvero davvero (xD). Lo so, la piccola Mirana è davvero tenerissima! Mi sa che dovrai preparare un ascia o qualcos’altro contro il Fante, perché cattivo com’è altro che toccare il Cappellaio! Ti ringrazio, e spero che continuerai a seguirmi^^
xarmony_93: Grazie^^ come vedi, eccoti accontentata
xAdhara: Infatti, DEVE essere un po’ dark u_u se no poi non ci sarebbe gusto se fosse tutto rose e fiori, non trovi?^.-
xIcePrincess_: Un grazie gigantesco anche a te^^ Sono contenta che ti piaccia, e spero che andando avanti ti appassioni sempre più e non scada nel monotono°° se lo notate,vi prego di comunicarmelo ^^ Bacio

E adesso v i saluto miei cari^^ Alla prossima.

Chuu-!

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