La mia Settima Stagione

di Jules
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 7.1 Tutti a Capeside di nuovo (1^parte) ***
Capitolo 2: *** 7.2 Tutti a Capeside di nuovo (2^parte) ***
Capitolo 3: *** 7.3 Con tutta la mia anima ***
Capitolo 4: *** 7.4 L'udienza ***
Capitolo 5: *** 7.5 Il trasloco ***
Capitolo 6: *** 7.6 New York! ***
Capitolo 7: *** 7.7 L'incidente ***
Capitolo 8: *** 7.8 Il risveglio ***
Capitolo 9: *** 7.9 Life! ***
Capitolo 10: *** 7.10 Il matrimonio ***
Capitolo 11: *** 7.11 Finalmente Pecey e Andie ***
Capitolo 12: *** 7.12 - Season Finale ***



Capitolo 1
*** 7.1 Tutti a Capeside di nuovo (1^parte) ***


7.1 Tutti a Capeside di nuovo -1^parte-

Era passato quasi un anno dalla morte di Jen, gli altri ragazzi avevano dovuto per forza di cose ricominciare a vivere, cercando di accantonare la tristezza e il dolore per la scomparsa della loro migliore amica, dovevano per tirare avanti, per continuare a vivere, per non scoppiare a piangere all’improvviso.
Dawson, continuava ad ottenere successi dal suo telefilm “The Creek” che oramai era diventato un cult, le vicende di Colby, Sam e Petey appassionavano tutti i ragazzi americani e già iniziavano i contatti per vendere il prodotto anche all’estero.
Joey era la prima fan della serie, non c’era mercoledì sera che lei non si sedesse a guardare la tv, non prendeva mai appuntamenti, rimandava le riunioni e se proprio non poteva rimandare era sempre assente e pensava a cosa stessero combinando i tre protagonisti. La sua storia con Pecey continuava con alti e bassi come era sempre stato, ma infondo stavano bene insieme. Pecey aveva aperto un ristorante anche a New York e si divideva tra la grande città e il suo ristorante a Capeside.
Jack continuava ad insegnare alla scuola di Capeside, e la sua storia con Daug procedeva alla grande, vivevano a casa Grams e crescevano insieme alla nonna la piccola Amy.

Mancava una settimana alla commemorazione per un anno dalla morte di Jen, gli amici si erano dati appuntamento a Capeside, per passare una giornata tutti insieme ricordando la loro amica, non volevano che fosse una giornata di commemorazione come le altre: Dawson avrebbe preparato un video con tutti i loro ricordi di Jen, Joey avrebbe fatto dei disegni, Pecey e Jack avrebbero raccontato a voce i loro ricordi più belli.
Tutto era organizzato e come al solito Gail aveva offerto hai ragazzi la sua casa e anche lei avrebbe partecipato, come Grams, e i genitori di Jen.

Era un pomeriggio caldo di fine estate e una figura ben vestita e dal portamento molto serio si avvicinò a casa Grams. Suonò e chiese di nonna Grams e Jack, si presentò come il notaio Preston e diede a Jack una lettera e una videocassetta.

Jack lesse la lettera ad alta voce:

“Caro Jack,
se ricevi questa lettera vuol dire che in questo anno ti sei occupato della mia bambina, e ora quello che ti dirò probabilmente ti farà star male, ma sappi che non è qualcosa che faccio contro di te, non lo farei mai ti voglio troppo bene e ti rispetto troppo.
Tu sai che come ho sofferto io quando sono arrivata a Capeside, come ero considerata, come la gente mi guardava, ero considerata diversa, e forse ed era per come io mi sono posta, non lo metto in dubbio! Però io non voglio che mia figlia soffra l’essere diversa, e purtroppo non potrà mai essere considerata normale se cresca con due “papà”. Sta per compiere due anni e fino ad ora non capiva cosa volesse dire una mamma e un papà, ma presto incomincerà la scuola e questo vuol dire confrontarsi con altri bambini e bambine e inizierà a capire di essere diversa e gli altri la faranno sentire diversa.
Certo non posso chiederti di trovarti una donna, non potrei mai chiederlo. Non è giusto per te e per Daug.
Adesso odiami, mandami a quel paese ma ti prego accetta la mia decisione, tu sarai per sempre il suo padrino e la persona su cui potrà contare a vita.
Insieme a questa lettera ti lascio una videocassetta in cui con un video-messaggio, chiedo a due dei nostri migliori amici di far da genitori alla piccola Amy. A te però lo voglio dire prima, anche perché sarai tu a dover far vedere a tutti il videotape. Bhe il nome della mamma mi sembra ovvio e scontato, come potrei non scegliere la mia unica vera amica, anche con tutti gli screzi che negli anni abbiamo avuto, quindi chiederò a Joey Potter di fare la mamma ad Amy. Per il “papà” io so chi scegliere, ma so che la mia scelta potrebbe creare un po’ di tensione, per il fatto che non so chi Joey ha scelto, so che però ha scelto uno dei due, a parte tutto se il padre Jack non puoi essere tu, l’unica persona che vorrei come papà per il mio cucciolino, è Dawson.
Ecco ho fatto i miei nomi Joey e Dawson quelle che io credo due anime gemelle. Pacey è fenomenale ma non come padre, può essere un buono zio ma non un padre.
Ecco Jack la mia decisione, ti prego di essere il tramite ai ragazzi e anche ai miei genitori ai quali chiedi di non fare obiezioni.
Grams tu sarai sempre la nonna della mia bambina, nel video chiedo a D&J se accetteranno, di ricordarsi di te e di prepararti una camera per te!!!!
Vi amo con tutta la mia vita e per sempre, e voi odiatemi se questo vi renderà più facile la vita e il distacco da Amy.
Con immensa disperazione
Jen”


Il notaio spiegò che la lettera e la videocassetta era stata data lui da Jen, qualche gg prima di morire e che se J&D avessero accettato di occuparsi della bambina avrebbero potuto adottarla e che la lettera e il videotape avrebbero facilitato loro le cose.
Grams e Jack erano veramente sconvolti e non riuscirono a parlare, lacrime silenziose rigavano i loro visi.
Grams fu la prima a dire qualcosa:
“Per me è difficile accettare la decisione di mia nipote, ma la capisco so quanto lei ha sofferto, e non voglio che sua figlia soffra allo stesso modo.”
Jack non capiva e avrebbe voluto anche protestare ma Grams lo zittì con uno sguardo. Grams congedò il notaio e lo invitò la settimana dopo alla commemorazione che si sarebbe tenuta a casa Leery. Il notaio accettò con piacere anche per poter spiegare la situazione a tutti.

Appena il notaio uscì da casa Grams, Jack cominciò a piangere disperatamente: “come mi può fare questo, perché a me!”
“Jack, lei non ha preso questa decisione contro di te, ma per Amy, e per quanto lei possa crederti il migliore non vuole che sua figlia sia considerata diversa e emarginata.”
“Ma Jen infondo non è stata mai emarginata”
“Certo perché ceravate voi. Non tutti però Jack sono come te, Joey, Dawson, Pecey e Andie. A proposito, quando arriva dall’Italia”
“vado stasera all’aeroporto.” Stette un attimo in silenzio. “sai credo però di capire cosa intendesse Jen, io per il fatto di essere gay, ho avuto tanti problemi.”
“Vedi che allora Jen non sbagliava, e poi Dawson e Joey non ti escluderanno mai dalla vita della bambina”
I due chiacchierarono fino al momento in cui Jack dovette andare all’aeroporto.
Intanto Dawson era arrivato da Los Angeles e anche Joey era arrivato al bed & breakfast, mentre Pacey non si era ancora riuscito a liberare ed era ancora a New York.
Dawson arrivò a casa in taxi, non voleva disturbare sua madre, apri la porta di casa e disse:
“Salve famiglia, sono arrivato!”
“Dawson, che sorpresa, ma potevi chiamare che ti saremmo venuti a prendere.” Disse il marito di sua madre.
“Grazie ma non volevo disturbare.”
“Tesoro, sarai distrutto, vatti a fare un bagno caldo che ti preparo subito la camera.”
“Mamma no tranquilla. Vorrei fare una passeggiata, magari mi porto Lily con me.”
“Ma certo tesoro. Vado a chiamartela, è in camera sua, o meglio tua che gioca con Alex. Che ne dici se lo accompagnate a casa.”
“Si mi sembra un’altra idea così saluto Bessie. Lascio vado io di sopra.”
Dawson salì al piano di sopra e bussò alla porta di quella che era stata la sua camera e aveva visto nascere e morire amori, aveva visto risa e pianti, aveva visto Joey entrare dalla finestra e Jen dalla porta, poi Joey dalla porta e Jen dalla finestra.
“Avanti” disse la vocina squillante di Lily
“Ciao tesoro, ciao Alex” disse entrando Dawson.
“Ciao Dawson” disse Lily alzandosi e saltandogli in braccio
“Ciao Dawson” disse Alex e anche lui abbracciò Dawson.
“Sentite vi va di fare una passeggiata a piedi? Lily ti va se accompagnamo Alex a casa.”
“Va benissimo” disse la piccola Leery, “Prepariamo le nostre cose e scendiamo.”
Dawson e i bambini si misero in cammino e quando arrivarono davanti al B&B, Alex appena vide il suo portico notò una figura seduta sui gradini, “Zia Joey!!!” urlò il bambino e si mise a correre verso la zia abbracciandola, anche Lily che era molto affezionata a Joey corse verso di lei. Dawson si fermò un attimo in disparte, ogni volta che rincontrava Joey per lui era un colpo al cuore. Non sapeva bene cosa provava ma erano così tante emozioni che rimaneva sempre li per li bloccato.
Sotto il portico Joey guardò i bambini e chiese: “ma siete venuti da solo? Se chiamavate qui vi sarei venuta a prendere io!”
“Ma no zia tranquilla ci ha accompagnato Dawson!”
“Dawson?!!?” Chiese incredula e così dicendo alzò lo sguardo e anche il suo cuore ebbe un balzo, lei aveva scelto Pacey ma ogni volta che con Pecey c’era un periodo nero, lei non poteva non pensare a come sarebbe stato se un anno prima avesse scelto anzi il Dawson, se avesse scelto la sua anima gemella.
I due si guardarono e dopo un po’ di esitazione corsero uno verso l’altra e si abbracciarono e rimasero stretti stretti.
“Mi sei mancata tanto Joey, ma com’è che finiamo sempre con il perderci di vista, noi due?!”
“Mi sei mancato tanto anche tu, non so come succede, ma sono certo che in qualsiasi posto e in qualsiasi luogo la vita noi ci ritroveremo sempre. Ricordati Dawson: NOI DUE SEMPRE”

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Capitolo 2
*** 7.2 Tutti a Capeside di nuovo (2^parte) ***


7.2 Tutti a Capeside di nuovo -2^parte-

Dawson e Joey cominciarono a chiacchierare e furono presi così tanto dai loro ricordi e da come andava la loro vita ultimamente che non si accorsero che restarono sulla veranda del B&B fino alla mattina dopo. E si addormentarono beatamente quando ormai era l’alba sul dondolo ignari del fatto che nel giro di una settimana la loro vita sarebbe cambiata, radicalmente, certo non potevano immaginarlo.
Passarono le ore ed a mattina inoltrata Alex e Lily corsero a giocare in giardino, anche Lily si era fermata a dormire li, Bessie aveva telefonato a Gale spiegandole la situazione e dicendo lei che Lily avrebbe dormito li. Joey fu svegliata dalle grida e dai risolini dei bambini, ci mise un po’ a capire dove si trovava, ma quando capì di essere stretta nell’abbraccio di Dawson, non riuscì a staccarsi, era così caldo, dolce, rassicurante, non si sentiva così bene da tanto tempo. Non era un periodo particolarmente buono con Pacey, cercò di cancellare il pensiero di Pecey dalla sua testa e cercò di riaddormentarsi protetta dall’abbraccio di Dawson. E fu così che Pecey la trovò quando arrivò al B&B, li per li stava per esplodere, ma poi guardò gli amici e decise di non dire niente e se ne andò! Ad un certo punto si mise a ridere, aveva fatto i salti mortali per arrivare a Capeside di prima mattina per fare una sorpresa a Joey, prima che lei partisse avevano litigato e lui voleva scusarsi, ma adesso arrivato li si accorse che la loro storia sembrava una farsa, un passaggio, solamente una transizione fino al momento in cui Dawson e Joey avrebbero capito che era il momento di fare sul serio tra loro. Quando pensava a questo però non si sentiva triste, era come se ormai sapesse qual era il suo ruolo e voleva vivere ogni attimo che Joey gli regalava intensamente, infondo sapeva che per ognuno esisteva un’anima gemella, e che prima o poi anche lui l’avrebbe incontrata, però fino a che Joey non avesse preso una decisione lui di certo non l’avrebbe lasciata. Vedeva la fine della loro storia vicina, ma non poteva prendersela con nessuno, certo non con Joey che lo aveva scelto e gli aveva dato affetto e a modo suo anche amore, tanto meno poteva prendersela con Dawson, il suo migliore amico che pur soffrendo aveva rispettato la scelta di Joey e la loro storia. Pecey pensava a tutte queste cose e arrivò davanti a casa Grams e li vide una esile figura che usciva sul portico, ci mise un po’ a capire chi fosse ma poi guardò meglio:
“Andie” urlò entrando nel giardino. Andie si voltò e vide un sorridente Pecey che la salutava.
“Pecey, come stai?” chiese Andie.
“Io bene, e tu, che mi racconti?”
“Io sto alla grande, in Italia è andata alla grande, ma avevo voglia di tornare un po’ a casa ed eccomi qui!!”
“Hai fatto bene, forse non sei venuta nel periodo migliore”
“Bhe non c’ero al funerale almeno alla commemorazione non potevo mancare.”
“Eh già. Però adesso sei qui, questo è l’importante.”
“Da dove te vieni? Eri da Joey? Jack mi tiene sempre informata di tutto!!
“Si ero da lei ma…”
“Hey che succede, sembri un po’ abbattuto.”
“Bhe mi sono scapiccolato da NY a qui per farle una sorpresa, e la trovo che dorme abbracciata a Dawson sul suo dondolo.”
“Adesso non ti fare dei film, magari si sono solo addormentati..” Pecey la interruppe.
“Certo, questo si, ma è che mi abbatte il fatto che loro non capiscano che è ora di fare sul serio. Io sono solo una parentesi nella loro perfetta storia.”
“Bhe non deve essere molto bello sentirsi, così, vero?”
“Non è il massimo, ma io sono convinto che prima o poi anch’io troverò la mia anima gemella.”
“Certo…” sorrise Andy e poi abbracciò l’amico.

Intanto passò la settimana e arrivò il giorno della commemorazione casa Leery si riempì, e dopo che fu proiettato il video di Dawson, Joey ebbe fatto vedere i suoi disegni e Pecey ricordò Jen con il suo modo divertente e scanzonato, Jack prese la parola:
“Allora io avevo pensato di raccontarvi la mia Jen, ma credo che sarà Jen a raccontarsi, qui con me c’è un notaio che una settimana fa mi ha portato una lettera e una videocassetta di Jen, e quindi ora vi faccio vedere come Jen racconta se stessa e la sua vita.”
Jack passò a Dawson la videocassetta e lui la fece partire.
Appena sullo schermo apparve la faccia sorridente (ma provata dalla malattia) di Jen, a tutti cominciarono a scendere delle lacrime e Joey scoppiò in un pianto a dirotto e nascose la faccia nel petto di Dawson…
“Prima di tutto mi scuso con il mio regista preferito se non mi son fatta riprendere da lui, ma questo video non doveva essere visto da nessuno…” così cominciava il racconto di Jen, nel giro di pochi secondi tutti furono rapiti dall’immagine di Jen e dalle sue parole.
Quando Jen cominciò a parlare di Amy tutti furono stupiti soprattutto quando la ragazza disse che voleva due genitori diversi per la bambina, Jack e Grams furono gli unici a non stupirsi.
“Bhe adesso non vorrai che voi crediate che io sono completamente impazzita, io sono sicura che Jack e la nonna sarebbero dei genitori favolosi, ma mia figlia deve crescere con una mamma e un papà, non voglia che gli altri la considerino diversa come hanno fatto con me…”
I genitori di Jen annuirono, ma furono gelati dal proseguo del video di Jen: “Mamma, papà non esultate, voi siete dei nonni bravi, generosi e direi fantastici, ma certo come genitori non siete stati e ho paura che non sarete, un granchè…”.
Il video andava avanti e Jen alla fine fece i due nomi:
“Come mamma bhe, c’è solo un nome che posso fare… Joey. Lo so che adesso ti porrai mille problemi, domande ma di’ solo di sì. Non potrei volere niente di meglio per lei. Come papà i nomi sono tanti ma solo uno se non può essere Jack, posso fare, Dawson. Io non so chi Joey abbia scelto, ma so che loro due saranno perfetti come genitori, quello che loro provano uno per l’altra io non so cos’è non so se è amore, amicizia ma so che durerà per sempre quindi sono i candidati migliori a fare da genitori alla mia bambina, anche se non staranno insieme.”
Poi spiegò i motivi per cui non aveva scelto gli altri e alla fine salutò gli amici:
“Quando sono arrivata vi ho sconvolto la vita, non potevo far altro che sconvolgervela prima di andarvene. Vi amo tutti e vorrei che queste mie decisioni non mirino la vostra amicizia, ma sono sicura che non succederà… vi volete troppo bene!!
Il video finì e tutti si guardarono e rimasero in silenzio. Joey era allibita, Dawson attonito, gli altri si scambiarono degli sguardi pieni di domande.
Grams che aveva in braccio Amy, si alzò e la portò a Joey: “Amore vai dalla mamma!” e la mise in braccio a Joey che non sapeva cosa fare, guardò Grams e disse: “Ma, io non so… se, insomma io non so se sarò una brava mamma…non so neanche cosa voglia dire essere mamma…”
“Tesoro, sarai una mamma stupenda”, intervenne Gail, “e poi non ti preoccupare a fare alla mamma si impara sempre.”
“Ha ragione Gail”, disse la mamma di Jen, “io l’ho imparato tardi… tu hai tutto il tempo…”
“Sei riuscita a farmi dire che sono d’accordo con mia figlia, quindi la decisione di Jen, è perfetta!”
Joey non sapeva cosa fare, dire: “Scusatemi un attimo!!” si alzò e mise la bimba in braccio a Dawson:”Va da papà!” Joey si alzò e uscì dalla stanza, tutti si guardarono e tutti avrebbero voluta seguirla, Dawson, Pecey, Andie ma tutti furono fermati da uno sguardo di Bessie che guardò Gail, che si alzò: “Ci parlo io!” e uscì.
Pecey provò a protestare, ma Bessie lo zittì: “Senti Pecey, io so che tu vuoi bene a Joey che le vuoi stare vicino, ma adesso Joey ha bisogno di un consiglio di una mamma. E per lei sua mamma è Gail, quindi, siediti. Dawson, vale anche per te, qui buono e fermo!”
I due amici si guardarono e si risedettero ma non erano particolarmente convinti.
Intanto Joey era arrivata lungo il molo, e si era seduta infondo. Era li a pensare quando Gail le arrivò alle spalle e le mise una mano sulla spalla.
“Hey, che ci fai qui?”
“Gail, ho paura, di non essere all’altezza, io non so come si fa ad essere madre. E poi…”
“Finiscila tesoro, tu sarai una mamma bravissima, ma secondo me tu non sei preoccupata per questo! Non mentire ti conosco troppo bene.”
“Lo so di non poterti mentire, mamma…”
Gail abbracciò Joey e la coccolò per un po’:
“Ascolta mi vuoi dire cosa ti succede allora? Cos’è che ti preoccupa?”
“Ok, ok, il problema è tuo figlio, o meglio quello che provo per lui, o quello che non provo… sono confusa…”
“Lo vedo, bambina mia, però ricordati che per essere madre non devi per forza essere compagna o moglie. Tu ti devi prenderti l’impegno di crescere con Dawson, la piccola Amy, ma non per questo ti devi prendere l’impegno di condividere la vita con lui. Tu hai Pecey!”
“Già Pecey, ma non è questo, il fatto è che la vicinanza con Dawson, mi fa porre mille domande, e se io avessi scelto lui? Ora come sarebbe la mia vita? E non riesco a non pensare che con Dawson mi sento sempre al sicuro e protetta… il fatto è che ci siamo incontrati sempre in momenti sbagliati. E ora ho Pecey, ma non riesco a pensare a quanto io mi senta protetta da Dawson.”
“Vedi tesoro il fatto è che tu sei molto confusa.”
“Lo so, ma sa anche che quello che ha detto Jen è vero. Io e Dawson non ci perderemo mai quello che c’è tra noi può superare tutto… e lo ha fatto. La cosa brutta è che noi pur stando insieme alla prima difficoltà ci siamo subito lasciati, come se non avessimo un motivo per stare insieme. Come posso dire forse siamo stati dei vigliacchi!”
“Io non so se siete stati vigliacchi o no, ma so per certo che se prima o poi deciderete di ritentare avrete un motivo per stare insieme. Un motivo che si chiama Amy! Vostra figlia! Con questo non voglio certo dire che tu debba lasciare Pecey per Dawson!” Detto questo baciò Joey sulla fronte e se ne andò.
Appena Gail rientrò in casa Pecey si alzò e raggiunse Joey:
“E’ finita vero?” chiese quando fu dietro Joey.
“Hey, ciao.”
“Ciao, rispondi alla domanda, per favore!”
“Io non so se è finita, non so cosa accadrà, l’unica cosa che so è che ho una figlia e che suo padre si chiama Dawson Leery.”
“Bhe a me sembra che la coppia Pecey&Joey sia arrivata al capolinea.”
“Pecey io non so se tra noi potrà continuare, ma so che non ti voglio perdere.”
“Joey, devi capire che quello che c’è tra noi non sarà mai uguale a ciò che avete tu e Dawson!”
“Bhe partendo dal presupposto che ora come ora tra noi non c’è nulla…”
“Non mentire, vi ho visto la scorsa settimana, ero venuto di mattina presto per chiederti scusa, e ti ho visto abbracciata a Dawson, nel patio del B&B!”
“Bhe stavamo chiacchierando e ci siamo addormentati, non è successo nulla.”
“Lo so, ma tra di voi c’era una complicità, una tenerezza che tra di noi non c’è mai stata!”
Joey e Pecey chiacchierano ancora per un po’ e alla fine ci fu un tenero abbracciò e un bacio a fior di pelle e quello fu il vero capolinea della loro storia.

E l’inizio di nuove altre storie.

 

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Capitolo 3
*** 7.3 Con tutta la mia anima ***


7.3 Con tutta la mia anima

Mentre i due erano abbracciati sul molo arrivò Dawson:
“Ciao ragazzi, scusatemi!”
I due si staccarono e guardarono Dawson:
“Pecey Witter e Joey Potter al tuo servizio”, scherzò Pecey.
“C’è il notaio che vorrebbe sapere cosa abbiamo deciso io e Joey”.
“Ok allora vado dentro e vi lascio soli”, disse Pecey dando una pacca sulla spalla a Dawson e avviandosi verso casa.
“Aspetta, questa decisione riguarda anche te…”
“Non più amico”, e se ne andò.
Dawson guardò Joey con sguardo interrogativo, ma lei gli fece capire che non aveva voglia di parlarne. Joey poi prese per mano Dawson e lo fece sedere sul molo accanto a lei.
“Io non credo che sia molto da decidere, siamo genitori!”
“Si su quello non ci sono dubbi, ma il notaio vuole sapere se vogliamo avviare qui le pratiche per l’adozione di Amy, in questo caso sarebbe disposto ad aiutarci e a presentarci un avvocato suo amico a cui ha già esposto il caso.”
“Bhe mi sembra la cosa migliore, per me NY non è tanto lontano, posso sempre andare in ufficio ogni tanto e comunque chiedo di mandarmi il materiale a casa. Tu invece come fai con il lavoro.”
“Non ci sono problemi tanto le prossime puntate sono già pronte per la messa in onda, quindi non ho molto da fare, il problema sarà per il futuro, non posso seguire la produzione di “The Creek” da Capeside, ne spostare tutti i set di riprese sulla East Cost.”
“Già lo so, domani chiamerò la mia casa editrice chiedendo se c’è un posto per me a Los Angeles, non possiamo certo crescere questa bambina in due posti diversi.” Stette un po’ in silenzio poi aggiunse: “pensavo a Grams, non possiamo certo separarla da Amy, ne morirebbe…”
“Ho capito chiamo la mia segretaria e le chiedo di contattare delle agenzie e di farmi mandare delle foto di case grandi e confortevoli dove potremmo stare io, te e Grams e la piccola Amy.”
“Sei favoloso.”
I due furono interrotti da Andie che si sedette accanto a loro.
“Ciao!!”
“Hey ragazzi, come fate a non essere nel panico per una decisione del genere”
“Bhe io sono nel panico”, disse Joey
“anch’io” sentenziò Dawson e poi aggiunse: “però non possiamo certo tirarci indietro, per Jen, probabilmente ci sconvolgerà la vita ma era ora che le nostre vite avessero degli scossoni o no!?”
“Altro che scossone, questo mi sembra un cataclisma, comunque sarei venuta anche a dirvi che il notaio vi vorrebbe parlare.”
“Perfetto andiamo.”
I due si allontanarono verso casa, mentre Andie rimase a fissare il ruscello quanti ricordi, belli, brutti, le si affollavano in testa, non avrebbe mai pensato di tornare a Capeside ma adesso che c’era, non voleva più andarsene, non sapeva cosa fare, in Italia c’era la sua vita, ma qui c’erano questo gruppo di matti che la faceva sentire parte di una grande famiglia. E ora che li aveva ritrovati non intendeva perderli, per nessun motivo.
Andie fu avvicinata da Jack:
“Sorellina a che pensi.”
“A cosa potrei fare qui a Capeside, che vita e che lavoro potrei trovare.”
“Hai deciso di restare, ne ero sicuro!”
“E già proprio così!”
“Potresti… non lo so ora non mi viene in mente, ma puoi fare tutto cio’ che vuoi!!”
“Grazie brother!”

Dopo che ebbe parlato con il notaio Dawson stette un po’ con i suoi amici, e fece un sacco di riprese ma anche di foto, poi disse che doveva fare una cosa per la serie, che si era dimenticato di fare altrimenti loro la sera dopo non avrebbero visto la puntata.
Dawson si mise al pc e preparò un video e lo spedì ad uno dei suoi collaboratori,poi lo chiamò:
“Ciao Tony, ascolta ti ho mandato per e-mail un video, per favore, mandalo in onda prima della messa in onda della puntata di domani, non fare domande, è importantissimo per me.”
Dopo due ore Dawson scese in salotto e ci trovò solamente Joey, Gail, Tod (il marito di Gail), Lily e la piccola Amy.
“Eccomi” disse entrando: “Gli altri se ne sono andati”
“E già, è stata una giornata stancante per tutti.” Disse Joey, “Anzi credo che andrò anch’io!”
“Joey dove credi di andare, con Amy come fai certo non la puoi portare al B&B altrimenti potrebbe svegliare tutti i clienti, facciamo così: tu e Amy dormite nella ex camera di Dawson e Lily e Dawson dormono nell’altra stanza.”
“Io voglio dormire con Joey, che poi sarebbe anche camera mia!!” disse Lily
“Ok allora noi donne dormiamo in camera di Lily e Dawson dorme da solo…”
“Io sono il solito sfigato…” scherzò Dawson.
“Fratellone perché non dormi anche te con noi…” disse Lily, aveva visto tante volte Joey e Dawson dormire insieme che non lo credeva così strano…
“Bhe perché… non ci stiamo tutti, in un letto.” Rispose Dawson un po’ in imbarazzo.

Su questa frase tutti si diedero la buonanotte.

La sera dopo a casa Leery si consumò il solito rito l’intera famiglia (con l’aggiunta di Joey e Amy) si riuniva davanti al televisore per assistere alla nuova puntata di “The Creek” e questa volta la trasmissioni iniziò in modo molto speciale, c’era una dedica di Dawson.
“In memoria di Jen Leandly, e in onore dei miei migliori amici…” dopo che la scritta scomparve iniziò un filmato con foto e pezzi di video dove ognuno degli amici era ritratto con Jen.
Il filmato scorreva sulle musiche di “I’ll be missing you” :
..EVERY STEP I TAKE
EVERY MOVE I MAKE
EVERY SINGLE DAY
EVERYTIME I PRAY
I'LL BE MISSING YOU
THINKING OF THE DAY
WHEN YOU WENT AWAY
WHAT A LIFE TO TAKE
WHAT A BONE TO BREAK
I'LL BE MISSING YOU
WE MISS YOU...


Le foto continuarono a scorrere fino a quando ci fu una foto di Jen con in bracco la piccola Amy, di nuovo lo schermo nero e una frase:

“Grazie per avermi fatto questo splendido regalo” e detto questo appariva una foto di Dawson con la piccola Amy. Di nuovo schermo nero.

“Alle donne della mia vita,
Jen, mi mancherai, ti voglio bene
Joey, sarai una mamma fantastica e ricordati noi siamo anime gemelle, io e te sempre, qualsiasi cosa accada,
Amy, spero di essere un papà all’altezza, ti voglio bene e sei già parte della mia vita anche se è da poco che ne fai parte;
Lily, sei il mio cucciolo e lo sarai per sempre, niente e nessuno ci dividerà mai: sei la mia sorellina.
Con tutta la mia anima Dawson Leery.”


Ogni frase era accompagnata da un pezzo di filmato o di qualche foto di Dawson con le sue donne.
L’ultima foto fu una foto di Jen che aveva in braccio Amy sovrapposta a una di Joey con Lily.
Tutti rimasero in silenzio, nessuno si aspettava una dedica del genere da parte di Dawson soprattutto non capivano quando lui era riuscito a fare tutto ciò. Guardarono la puntata in silenzio e un po’ allibiti.
La più allibita fu Joey che certo non avrebbe mai creduto che Dawson le avrebbe fatto una dedica così bella e così “pubblica”.
Il silenzio che si era creato fu interrotto dallo squillo del cellulare di Dawson:
“Hey sentimentalone, del mio caro amico,
sei riuscito a farmi piangere, e comunque
volevo essere anche io una donna della tua vita!!!
Sei cattivo.”
Dawson lesse il messaggio e sorrise, poi vedendo che tutti lo guardavano lo lesse ad alta voce, e tutti si misero a ridere, pensando a Audrey che pur essendo in giro con il suo complesso rock, ogni settimana si metteva davanti alla tv per vedere “The Creek”.
Le risate furono interrotte da Joey, iniziò a singhiozzare:
“Adesso se ne è andata per sempre, è proprio vero, non tornerà più…”
“Joey è un anno che nn c’è più”, disse Dawson abbracciando la sua Joey.
“Lo so ma fino ad ora mi sembrava che lei potesse ancora essere tra noi, ma in questo modo, vedere un saluto così “pubblico” mi fa capire che lei se ne è andata per sempre. Non credevo che mi facesse così male. Le volevo bene, tanto e non me ne sono accorta fino a che non l’ho persa. E non credo di averglielo mai detto.”
“Lei lo sapeva, e lo dimostra il fatto che ti abbia affidato sua figlia.” Intervenne Gail.
“E’ così!!” disse Dawson, e poi aggiunse “sai cosa noi saremo dei genitori fantastici, e daremo a questa bambina tutto l’amore di cui ha bisogno.”
“Forse hai ragione, e grazie a parte per la dedica anche per averci messo un po’ di me!”
“Adoro il disegno che ritrae me e Lily che hai fatto al suo battesimo, nn potevo nn metterlo”, le disse Dawson.
In poco tempo tutti gli amici telefonarono per ringraziare Dawson per la dedica e per le foto con Jen. Dawson disse che non aveva fatto nulla aveva solo espresso i suoi sentimenti, ridisse a tutti quanto voleva loro bene e che aveva solo cercato il modo a lui più congegnale.
Appena il telefono la smise di squillare Gail e Tod (non mi ricordo come si chiama il marito di Gail n.d.r.) accompagnarono Lily e Amy, che intanto si erano addormentate nella loro stanza e lasciarono Dawson e Joey da soli.
Appena furono rimasti soli, i Joey chiese come si sarebbero comportati il giorno dopo alla prima udienza per l’adozione, “Non lo so, non so cosa diremo o cosa faremo anche perché io e te non siamo sposati, non stiamo insieme, ma so una cosa io e te cresceremo questa bambina nel migliore dei modi perché saremo uniti, come lo siamo stati sempre e sempre lo saremo.”
“Si è così” sussurrò Joey, “Io e te sempre, secondo te non ci faranno storie vero?”
“Certo che no, noi assicureremo una casa, una vita agiata a Amy, non l’allontaneremo da Grams, anzi domani dobbiamo vedere anche le foto delle case che mi arrivano”
“Certo. Sono spaventata, ho paura che troveranno un cavillo e ce la porteranno via.”
“Questo non potrà mai accadere, io e te siamo le persone giuste, per questa bambina, e poi hai sentito il notaio il video di Jen ci aiuta molto.”
“Hai ragione è che questo mi sembra un sogno e non voglio che qualcuno mi svegli e mi dica che devo tornare alla mia vita normale, io voglio Amy, e voglio che sia nostra figlia.”
“Ed è quello che accadrà, io e te genitori di una splendida bambina. Sai che è quello che ho sempre desiderato…”
“Mi spieghi perché tra noi non è mai funzionato?”
“Non lo so, ma so che adesso qualsiasi rapporto tra noi ci sarà, dovrà durare per sempre, perché abbiamo una figlia!”
I due parlarono ancora un po’ del loro futuro della loro futura casa, del futuro di Amy, tanto che come al solito si addormentarono uno tra le braccia dell’altro!

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Capitolo 4
*** 7.4 L'udienza ***


7.4 - L'udienza

La settimana che precedette la prima udienza, passo molto velocemente, soprattutto perché i ragazzi insieme si divertirono insieme come i vecchi tempi
. Erano tornati ad essere dei liceali, e molto spesso si trovavano proprio al liceo, dove Jack lavorava, mentre gli altri che erano in ferie, passavano del tempo a girovagare per i corridoi e a ricordare quando tutti insieme correvano per quei corridoi, perché magari erano in ritardo oppure perché avevano combinata una delle loro e stavano scappando dal luogo del misfatto. I rapporti tra di loro si stavano risaldando e si cominciavano anche a vedere le prime avvisaglie di ritorno di fiamma. Ma erano tutti così spaventati di rovinare la loro amicizia che nessuno aveva il coraggio di ammettere che quello che provava non era solo amicizia.
Ma Jack che era esterno alle logiche amorose del gruppo riusciva ad accorgersi come i giochi di sguardi, stavano diventando dei veri e propri giochi di seduzione. Ma anche lui aveva paura di incrinare l’armonia che si era creata, così non diceva nulla, a parte sfogarsi con la piccola Amy, quando restava solo con lei. “EH, piccolina, dimmi che ti accorgi, anche tu, come la tua mamma e il tuo papà sono sempre più uniti, e come anche Pecey e Andie sono sempre più vicini!” Jack, passava pomeriggi interi a “spettegolare” con la piccola, che rideva e sorrideva guardandolo.
Jack, passava tantissimo tempo con Amy, quasi più di Joey e Dawson, ma i due neo-genitori non volevano che Jack potesse sentirsi escluso dalla vita della bambina, ed erano molto dispiaciuti che una volta finita la causa di adozione i due avrebbero dovuto andare a Los Angeles, portare Grams via con loro era una cosa, ma non potevano “sradicare” Jack da Capeside ora che aveva trovato un po’ di tranquillità.
Jack sapeva benissimo che se solo avesse voluto Dawson e Joey lo avrebbero accolto nella loro nuova (anzi futura nuova) vita, ma lui non poteva e soprattutto non voleva che la vita sua e di chi amava venisse stravolta perché lui doveva stare “a presso” di una bimba.
La vita di Jack, quindi, continuava e, per quanto fosse triste al pensiero di perdere Amy e Grams se anche lei fosse partita con Dawson e Joey, lui era sicuro della scelta che stava facendo, con Daug stava bene ed era innamorato quindi non aveva motivi per lasciare Capeside.
Nelle serate in cui rimaneva solo con Daug e Grams si divertiva a chiacchierare anche con loro dei 4 amici:
”Dovreste vedere come si guardano...”. Diceva riferito a Pecey e Andie
"Quei due sono come la calamita e il ferro, non riescono a stare staccati l'uno dall'altra per più di dieci secondi, trovano sempre una scusa per sfiorarsi" riferendosi a Dawson e Joey.
Grams e Daug si divertivano a sentire i suoi racconti, e anche loro spettegolavano delle volte che li avevano visti insieme e delle volte che...insomma i 4 ragazzi erano l'argomento preferito, oltre la piccola Amy.

Il giorno dell’udienza, tutti e 5 i ragazzi si trovarono nel salotto di casa Leery, pronti ad andare in tribunale, erano tutti vestiti elegantemente…
I problemi che incontrarono in aula furono più spigolosi del previsto, infatti i servizi sociali non ritenevano idonei Dawson e Joey a crescere la bambina, e quindi cercavano di mettere in difficoltà i ragazzi. L'assistente sociale, una donna di mezz’età, che sembrava tutto fuorché intenzionata ad aiutare i due ragazzi, iniziò cominciando a spiegare tutti i motivi per cui loro due non erano adatti a fare da genitori alla bambina e quanto invece fosse più giusto che l'onere e l'onore fosse preso dai genitori di Jen.
A sentir dire ciò, Joey e Dawson ebbero un sussulto, l'assistente sociale neanche li conosceva e gli negava anche il beneficio del dubbio.
Il loro avvocato però li tranquillizzò:
"Ragazzi tranquilli, è il suo lavoro!"
"Ok" disse Dawson.
Finito di parlare l'assistente sociale, fu il giudice ad intervenire:
"Signora Carpenter, ma lei conosce i ragazzi?, conosce la famiglia Leandly?, io credo che se i signori Leandly non hanno fatto domanda è perché, o non possono o non vogliono che la nipotina cresca con loro. I due ragazzi mi sembrano invece molto interessati al bene della piccola!"
"Signor giudice" cercò di ribattere "io non conosco personalmente i ragazzi ma in questa settimana ho letto la loro scheda fornita dal loro avvocato e non ci sono i termini perché a loro sia affidata la bambina!"
"Questo lo deciderò io..." Poi si rivolse all'avvocato di Joey e Dawson: "Avvocato posso rivolgere personalmente domande ai suoi clienti!"
"Certo signor giudice, faccia pure!"
Il giudice guardò prima Dawson e poi Joey e poi di nuovo Dawson…”Signor Leery, perché ha deciso di fare domanda per adottare la piccola Amy?Crede che il signor McPhee e la signora Grams non siano in grado di crescere la bambina altrettanto bene come lo potrebbe fare lei?”
“Certo che no, vostro onore!” rispose conciso Dawson.
“Allora perché? Crede di poter assicurare alla bambina una vita più serena o cosa?”
Signor giudice, ho deciso perché me lo ha chiesto, o meglio ce lo ha chiesto, Jen!” disse pacatamente Dawson.
“Non riesco a capire, lei e la signorina Potter avete scelto di adottare questa bambina perché qualcuno ve lo ha chiesto?”
Intervenne l’assistente sociale “e chi sarebbe Jen!”
“Se lei avesse letto la scheda, attentamente, saprebbe che Jen era la madre della bambina”, intervenne stizzita Joey: “Jen, scusi signor giudice ma non riesco a chiamarla signorina Leandly… ha lasciato un video messaggio ad un notaio nel quale chiedeva a me a Dawson di prenderci cura della piccola Amy!”
“Signorina Potter, quindi da quanto ho capito voi volete occuparvi della bambina solo perché vi sentite in obbligo nei confronti della vostra amica?” chiese il giudice
“Bhe, ecco, se la vuole vedere in questo modo...” disse titubante Joey: “l’amore che noi proviamo per Amy, però, non è da mettere in discussione… l’abbiamo vista nascere e aiutavamo Jen, quando potevamo! E se Jen ci chiede di occuparci di lei, non possiamo tirarci indietro.”
“Capisco…o meglio non mi è tutto chiaro! Non capisco il motivo di cambiare amici che si occupano della bambina! Perché non lasciarla con il signor McPhee e la signora Grams” disse il giudice poi si rivolse a Dawson: “lei mi può illuminare?”
“Bhe, vede la situazione è un po’ complicata.” Detto questo si girò verso Jack e Grams che annuirono: “vede, signor giudice Jen quando è arrivata da New York, qui a Capeside, fu sempre considerata diversa, la ragazza di città, più disinibita, e ne ha sempre sofferto e non vorrebbe che accadesse lo stesso con sua bambina!”
“Qualcuno mi può spiegare, meglio, non capisco…” disse un po’ spazientito il giudice.
“Bhe vede signor giudice, Jen non vuole che Amy cresca con sua nonna e Jack, perché ha paura che i coetanei possano considerarla diversa, come è sempre successo con lei. In altre parole ha paura che a sua figlia possa pesare il fatto di crescere con una bisnonna e con un ragazzo…” e anche Joey si girò ad osservare Jack, che annuì anche a lei, così rinfrancata dall’assenso dall’amico, continuò: “…con ragazzo omosessuale e il suo compagno. E con questo non voglio dire che Jen o uno di noi discrimini Jack, ma Jen ha paura che questo possa influire sulla vita della bambina…”
“Ok, adesso mi è tutto più chiaro, il vostro imbarazzo e il desiderio della vostra amica… e non pensiate per una questione, razzista… capisco però che Jen potesse avere dei dubbi, non sul suo migliore amico ma sulla società, specialmente sulla comunità di una piccola cittadina come Capeside. Cmq non capisco il perché ha scelto voi due che non state insieme e non qualcun altro, come i suoi genitori…” disse il giudice bonariamente.
“Forse se vedesse il video che Jen ha lasciato capirebbe.” Intervenne l’avvocato.
“E forse capirei meglio anch’io!” disse l’assistente sociale in modo altezzoso.
“Perfetto! Mi sembra un’ottima idea!”
il video di Jen fu consegnato dall’avvocato all’uscere che fece partire il video, la faccia sorridente di Jen, ma sofferente, illuminò la stanza, e tutti furono rapiti dal suo video e dalle sue parole... Joey e Andie si misero a piangere e anche a Grams scesero qualche lacrima. Finito il video il giudice rimase un attimo in silenzio e poi disse:
“Capisco tutto adesso e capisco che quello che c’è tra voi 6 era una grande e sincera amicizia e che chiunque Jen avesse scelto, voi avreste risposto di sì, Joey lei aveva scelto Pecey Witter?” chiese il giudice.
“Si.”
“Quindi voi due state insieme?”
“Non più, ci siamo lasciati la settimana scorsa.”
“Signor Witter è in aula?” chiese il giudice guardando dietro le spalle di Joey e Dawson.
“Si, sono qui!” rispose Pecey.
“Signor Witter, lei e Joey vi siete lasciati a causa di questo video?”
“Bhe diciamo che questo video a dato il colpo di grazia ad una storia che stava già naufragando.”
“Lei crede, quindi, che Jen abbia fatto la scelta giusta?”
“Assolutamente, Joey&Dawson, sono fatti per stare insieme si amano da quando sono nella placenta…”
“Lei parla d’amore, ma i due non stanno insieme…”
“Per amarsi non bisogna per forza stare insieme, e comunque, loro non stanno insieme perché si son incontrati sempre nei momenti sbagliati della loro vita, ma le assicuro che io so perfettamente che per quanto Joey possa stare con me, amandomi, e di questo ne sono sicuro, la nostra storia come quella con qualsiasi altro ragazzo lei incontri sia solo una parentesi aspettando che questi due zucconi capiscano che devono stare insieme, perché quello che c’è tra loro va altre l’amicizia e forse va oltre l’amore, è un ibrido ha la passione di un amore ma è solido e duraturo come un’amicizia, è un sentimento che non finirà mai, e Jen di questo ne era consapevole, quindi che stiano insieme o no, saranno per sempre legati, e con loro Amy crescerà serena… scusi la lunghezza!”
“No, tranquillo capisco che se lei parla così che era il terzo vertice del triangolo, quello che c’è tra i due ragazzi sarà indissolubile…” disse il giudice e poi si rivolse all’assistente sociale: “signora Carpenter, ha ancora qualche dubbio?”
“A dire la verità uno, come vivrà la piccola Amy il distacco dalla signora Grams e dal signor McPhee?”
“Signora Carpenter, se questa è la sua preoccupazione, stia tranquilla, Grams, è già stata invitata a vivere con noi a Los Angeles, quindi non ci sarà distacco, se Grams accetterà, purtroppo, Dawson non può lasciare Los Angeles, e certo chiedere l’adozione della bambina e poi vivere separati sarebbe inutile, mentre per quanto riguarda Jack, in questo caso è un po’ più difficile…” disse Joey
“Vostro onore posso dire due parole?” chiese Jack.
“Lei deve essere Jack…parli pure.”
“Grazie, anch’io all’inizio mi son posto mille problemi, del tipo non vedrò più Amy, come farò io, lei ne soffrirà, e sono sicuro che se solo io esprimessi il desiderio di andare a Los Angeles, domani troverei sul mio tavolo un biglietto aereo pagato e una chiave di una casa. Ma io sono il padrino di questa bambina, sono solamente il suo zio, devo staccarmi da lei per vivere la mia vita, e la mia vita è qui a Capeside, ma so che la bambina con J&D starà benissimo, non ho dubbi su questo. In più conosco J&D hanno fatto tanto per andare via da Capeside, ma questa è casa loro, ci abitano le loro famiglie, quindi verranno qui spesso… io li vedrò e la bambina vedrà me. E poi LA non è così lontana… e io mi posso permettere di comprarmi un biglietto aereo quando avrò voglia di vedere la bambina..!”
“Mi sembra che non ci siano più dubbi, vero signora Carpenter…”si girò verso di lei e l’assistente sociale annuì: “quindi io sono estremamente lieto di annunciare che la piccola Amy oggi ha una nuova mamma e un nuovo papà… Joey Potter e Dawson Leary.”

Tutti si alzarono per andarsene felici dall’aula quando il giudice disse: “Dawson bella la tua dedica nell’ultima puntata di “The Creek” ma non potevo basare la mia scelta solo su quello…”
Dawson sorrise al giudice, poi prese per mano Joey e le sussurò: “Ti amo” nell’orecchio Joey ebbe un tremito lungo la schiena e sorrise a Dawson senza dire nulla ma quello sguardo e quel sorriso volevano dire più di 1000 parole…
Quando furono davanti a casa Leary Joey si avvicinò a Grams e disse:
“Allora vieni con noi a LA?”
“Tesoro, non lo so qui c’è la mia vita, ci sono Jack, Andie, Daug, Lily e Alex e la mia Jen, non so se potrò rinunciare a loro, ma voi mi potreste tenere una stanza sempre pronta, no?!?!?”
“Certo, e ti potrai fermare da noi quanto vuoi…”
“Signorinella parliamo di noi?!” era il padre di Joey che era sulla veranda di casa Leery, con Gail per sapere come era andata l’udienza…
“Papà… Gail vi comunico che ufficialmente siete nonni della piccola Amy Leary!”
“Ma è fantastico….”
Joey era riuscita a cambiare discorso da quel “noi” che le era scappato… non poteva certo però non pensare a come le era uscito naturale, che fosse arrivato il momento di dire a Dawson quello che veramente provava e quello che veramente voleva… lui di amarla glielo aveva detto, e glielo aveva fatto capire più di una volta da quando era iniziata quest’ “avventura”.
Mentre tutti quei pensieri affollavano la mente di Joey, anche un'altra testa era piena di pensieri, il signor Potter stava pensando alla telefonata che aveva ricevuto qualche giorno prima, un suo vecchio compagno di galera gli proponeva un colpo sicuro e molto, molto reditizio, da quel giorno non aveva fatto altro che pensarci, infondo se voleva migliorare il B&B e riaprire il ristorante aveva bisogno di fondi, avrebbe potuto chiedere a Joey, ma non se la sentiva infondo lei aveva già tanti pensieri… Mentre era lì assorto nei suoi pensieri gli si avvicinò Dawson con la piccola Amy: “Vai con il nonno, piccolina, che facciamo una foto!”
Il signor Potter guardò Amy che gli sorrideva e la baciò teneramente sulla fronte: « Non posso rovinare tutto di nuovo, non voglio che questa piccolina debba venire a trovare il nonno in carcere, e non voglio deludere di nuovo le mie figlie le perderei definitivamente, voglio che siano orgogliosi di me…”
Dawson e Joey decisero di rimanere qualche altro giorno a Capeside, la segretaria di Dawson aveva mandato loro le foto delle case con le planimetrie e loro decisero di scegliere la loro casa con tutti gli amici, infondo sarebbe stata aperta anche a loro tanto valeva che gli aiutassero a scegliere, mentre erano in salotto dei Leery intenti a guardare foto, planimetrie, suonò il campanello e quando Joey andò ad aprire ebbe un colpo nel vedere Audrey… “Tesoro che bello ce l’hai fatta a venire…”
“Bhe la mia cara compagna di stanza diventa mamma e io non vengo… dove sono gli altri?”
“Siamo tutti in salotto, stiamo scegliendo la futura casa mia e di Dawson…”
“Interessante…” le due andarono in salotto e quando arrivarono sulla porta Audrey disse: “lasciate vedere me, ho una certa esperienza di casa di LA!”
Tutti rimasero pressocchè scioccati a vedere Audrey e tutti l’abbracciarono e cominciarono a chiedere informazioni sulla vita da Rock Star, ben presto le foto e le planimetrie della casa furono tolte dal tavolino che venne occupato da pizza e birre…la serata passò molto allegramente e gli amici ritrovati si promisero di non perdersi più anche se le loro vite avrebbero preso strade diverse…

 

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Capitolo 5
*** 7.5 Il trasloco ***


7.5 - Il trasloco


All’inizio non fu facile iniziare una nuova vita insieme, le paure di sbagliare erano tante e soprattutto ora che la piccola Amy faceva parte della loro vita. Dopo il “Ti amo” detto da Dawson i due giovani non avevano più parlato di quello che provavano l’uno per l’altro; e poi Dawson era partito per LA di fretta e furia un suo collaboratore si era sentito male… La sua presenza adesso era indispensabile per mandare avanti la serie!
Joey, invece doveva sistemare ancora molte cose a New York, doveva pensare cosa fare della casa, doveva pensare al trasloco, doveva ottenere ufficialmente il trasferimento. Il problema principale della casa era Pecey, che ora come ora era anche l’unico inquilino della casa, visto che anche lui aveva dovuto iniziare a lavorare a tempo pieno al suo ristorante, mentre Joey lavorava da Capeside e andava solo sporadicamente a New York. Joey doveva iniziare a inscatolare tutte le sue cose e predisporre il trasloco, e voleva affrontare l’argomento con Pecey, per decidere cosa prendere lei, cosa lasciare a lui… aveva pensato di non vendere la casa, ma di lasciare che l’amico ci vivesse, a lei mancavano solo poche rate del mutuo… e cmq a lei certo non le serviva… non voleva lasciare Pecey senza un tetto sulla testa. Un pomeriggio mentre erano insieme a Capeside, Joey si decise ad affrontare l’argomento:
“Pecey, ascolta il mio trasferimento alla sede di LA è arrivato, comincerò a lavorare il mese prossimo.”
“Bene!”
“Senti io dovrei venire a casa a togliere le mie cose, per portarle a LA, ho ancora dei vestiti e i libri…”
“Certo, la prossima settimana ho il ristorante chiuso, se vuoi ti aiuto ad imballare tutto.”
“Grazie, e poi…”
“…Certo la casa è tua e la vorrai vendere visto che vai via…”
“…veramente non volevo dire nulla del genere, la casa non la vendo e ci puoi stare tranquillamente! Non ne ho bisogno.”
“Si, grazie, ma allora dobbiamo andare a stipulare anche un contratto d’affitto… non voglio vivere a sbafo!”
“Pecey, ma che dici!”
“Joey, io non mi voglio sentire in obbligo con te…”
“Ma sei cretino forte, la casa c’è, io non ne ho bisogno, tu si, usala… Punto.”
“Ok. Grazie, senti allora ci vediamo la prossima settimana per imballare tutto?”
“Si, senti ti dispiace se porto qualche cosa via da casa?”
“No, certo, tutto quello che vuoi!”
“Vorrei portarmi via i mobili del mio studio e il vecchio juke-box.”
“Certo l’importante che non porti via il biliardo e il flipper…”
“No no per carità… quei cosi puoi tenerteli..”
“Senti signorinella, il biliardo e il flipper sono stupendi…”
“E chi dice niente!”
I due cominciarono a ridere e furono interrotti da Andie che arrivava tutta felice si avvicinò agli amici:
“Ho trovato un lavoro!!!”
“Ma è fantastico,” disse Pecey.
“Dove lavorerai?” Chiese Joey
“A New York, in una casa d’aste come esperta dell’arte italiana.”
“Ma è un lavoro bellissimo e perfetto per te!” disse Joey
“Si adesso devo iniziare a cercare casa a NY!!”
“Trovata!!!” disse Pecey.
“Ma certo” disse Joey
“Ragazzi, cosa state dicendo?”
“Vieni a stare con me, Joey mi lascia la casa a New York e visto che lei se ne va, libera lo studio e crea lo spazio per te!!”
“Pecey, sei sicuro?”
“Ma certo. La prossima settimana con Joey facciamo il trasloco e così possiamo sistemare lo studio a camera, poi tu vai nella camera grande e io mi sistemo nello studiolo!!!
“Mi sembra perfetto!” disse Joey.
“Non so che dire, pensavo di dover cercare a vita e invece…”
“E invece hai già trovato casa!”
“E’ proprio bello essere tornata a casa!!!”
I ragazzi continuarono a chiacchierare fino a che la piccola Amy, che era con Grams, volle la sua mamma perché era ora della pappa!
Joey salutò gli amici, prese la piccola e andò a casa Leery, entrò in cucina dove c’era Gail:
“Eccovi!!”
“Già siamo arrivate, questo cucciolo ha fame!”
“Ho preparato la minestrina!”
“Grazie Gail! Ma non ti devi disturbare, già, ti abbiamo invaso casa!”
“Joey Potter, ascoltami bene, te lo ripeto ancora una volta, questa casa è mia come tua, sei come una figlia per me, e poi Amy è mia nipote, giusto?”
“Grazie, è solo che…
“Niente che, niente ma!”
“Ok, almeno un grazie, te lo vuoi sentir dire?” disse Joey andando ad abbracciare Gail!
“Si grazie mi va bene!”

La settimana dopo Joey, Pecey e Andie si ritrovarono a New York, per predisporre il trasloco, credevano di dover metterci molto di più, ma nel giro di due giorni fu tutto pronto e Joey e Amy furono pronte a partire, e la ragazza decise che voleva fare una sorpresa a Dawson.
Joey, chiese a Grams di accompagnarla, doveva sistemarsi e non voleva che la bambina si sentisse abbandonata, Grams dopo un po’ di titubanza accettò e le tre donne decisero di partire alla volta di LA,!
Arrivarono a Los Angeles in tarda mattinata e dal taxista si fecero portare agli studi in cui si registrava “The Creek”. Entrarono negli studi e Joey si fece accompagnare da Dawson che quando le vide, non seppe cosa fare o dire, le aspettava per la settimana dopo e vedersele capitare così sul set.
La registrazione della puntata fu interrotta e Dawson presentò ai suoi collaboratori, agli attori e alle maestranze, Amy, Joey e Grams! Dopo le presentazioni, Dawson decise che era il caso di interrompere le riprese e accompagnò le “sue donne” in giro per gli studi, fece vedere tutti i set, e quando si trovò solo con lei, la portò in un set dove era ricostruito il lungo fiume di Capeside e ad un tratto coprì gli occhi di Joey e la portò davanti alla riproduzione dell’altalena dove si erano baciati quando lei aveva detto a lui che non sarebbe andata in Francia… i due si sedettero sulle altalene, come fecero quella sera e poi Dawson disse:
“Vedi che si può trovare anche qui un po’ di Capeside!! E se vuoi ti faccio trovare anche NY e Boston, ogni tuo desiderio sarà un ordine, voglio che qui a Los Angeles tu ti senta a casa!”
“Io mi sento a casa ovunque ci sia tu!” e dopo aver detto questo baciò Dawson.
“E’ la più bella cosa che tu mi abbia mai detto!”
“È la verità e forse avrei dovuto dirtelo tanto, tanto tempo fa!”
“L’importante è che tu lo abbia detto. E da adesso in poi io e te staremo insieme e cresceremo Amy!”
“Lo so che stare qui è molto bello ma forse è il caso che andiamo a casa…”
“Certo andiamo!”

I due raggiunsero Grams e la bambina e Dawson accompagno a casa la sua famiglia…Joey non sapeva quale casa Dawson avesse comprato. Alla fine il ragazzo decise che si sarebbe occupato della casa da solo quando sarebbe stato a LA, aveva visitato decine di case e alla fine ne aveva scelta una sulle colline intorno a LA, non a Hollywood o Bel-Air, voleva qualcosa di più tranquillo… ma allo stesso tempo grande e confortevole dove lui e la sua famiglia potessero vivere in tranquillità, ma dove all’occorrenza avrebbe potuto invitare ospiti, anche illustri. Così aveva comprato una villa enorme, con giardino e piscina coperta e campo da tennis…
Quando arrivarono e il cancello si aprì Joey e Grams rimasero senza parole, e quando entrarono e visitarono la casa furono ancora più attonite, la casa era arredata veramente con ottimo gusto in una perfetta combinazione classico-moderno che davano alla casa un tocco di eleganza che nell’ambiente di Dawson era indispensabile.
L’ultima cosa che Dawson fece visitare fu la zona da notte la camera di Grams, fu la prima che Dawson fece vedere: era spaziosa molto confortevole, con il bagno in camera e un bel terrazzo che dava sul giardino: Grams a vedere la camera quasi, quasi decise di rimanere a vivere lì. Poi si passò alle due camere degli ospiti: belle, semplici, funzionali, ma niente di pretenzioso.
Poi Dawson accompagnò a vedere alla camera di Amy che era spaziosa, arredata con gusto, e piena di giocattoli e pelouches, e foto dappertutto: foto di Joey, di Dawson, di Joey&Dawson, di Grams, di Jack e anche e soprattutto di Jen!
L’ultima camera che Dawson fece visitare era quella che sarebbe stata quella di Joey, era bellissima, alla parete una grande gigantografia della ragazza fatta con tante altre foto di Joey e degli amici, e alcune di Joey e Dawson insieme, ma la maggior parte di Amy, o di Amy con Joey!!! Joey anche in questo caso rimase senza parole, ma alla fine si avvicinò a Dawson e disse:
“Fammi vedere camera tua, perché credo che questa non sarà la mia camera…” detto questo fece una delle sue 1000 e particolarissime espressioni e uscì dalla camera…
Dawson rimase inebetito fermo immobile in mezzo alla stanza, senza riuscire a reagire, fu Grams ad avvicinarlo e gli disse: “mio caro ci hai guadagnato una camera degli ospiti!” e sorrise maliziosamente al ragazzo!
Dawson che aveva in braccio Amy, la diede a Grams e corse dietro a Joey, e la trovò in giardino che guardava la piscina:
“Eccoti, non sapevo che fine avessi fatto!”
“Ero qui a guardare il giardino!”
“Bello vero?!”
“Stupendo…”
“Son contento che ti piaccia!”
“Hai fatto le cose in grande!”
“Per te e Amy, farei tutto!”
“Lo so!”
“Joey, prima dicevi sul serio quando dicevi che la tua camera non ti servirà?” prese coraggio Dawson.
“Tu che dici?!” chiese la ragazza avvicinandosi a lui e stringendogli la mano “Io e te sempre!”
“L’ultima volta che me lo hai detto poi hai scelto Pecey!”
“Allora io e te da ora a sempre! Ti piace di più?”
“Si, mi piace molto di più!” disse Dawson tirando a se la ragazza e dopo averle baciato la mano che era stretta tra la sua, la baciò teneramente sulle labbra.
Era il tramonto, il sole calava su un’altra giornata e stava per sorgere una nuova “buona stella” su questo vecchio amore e su questa nuova famiglia!

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Capitolo 6
*** 7.6 New York! ***


7.6 - New York!


A Los Angeles la nuova famiglia andava alla grande: Joey e Dawson erano felici e contenti e niente sembrava turbare la loro pace, la piccola Amy cresceva e andava in giro per la casa chiacchierando e borbottando inseguita da Grams che passava ogni momento con la piccola anche perché ormai erano due mesi che era LA e voleva tornare a Capeside.
Insieme a Grams, Joey aveva visitato alcuni asili nido dove far andare la piccola mentre lei e Dawson erano al lavoro…in più le due, insieme, avevano selezionato una baby-sitter che quando Grams se ne fosse andata, avrebbe badato ad Amy quando Joey e Dawson uscivano la sera.
Joey aveva chiesto e ottenuto di lavorare in ufficio solo la mattina mentre il pomeriggio poteva lavorare a casa per stare con la piccola, non voleva che la bambina passasse tutta la giornata in una scuola, ma voleva che passasse più tempo con lei.
Dawson dal canto suo, era impegnato con la registrazione delle ultime puntate della serie ed era sempre indaffarato ma cercava di essere sempre presente: non mancava una visita con il pediatra e la mattina accompagnava sempre lui la bambina all’asilo e si divertiva da matti a cercare dei vestitini da comprare per la bambina!
Grams da quando alla mattina la piccolina aveva iniziato l’inserimento all’asilo aveva molto tempo libero e si divertiva a preparare pranzi e cene a Joey e Dawson, anche se loro continuavano a dire che non ce n’era bisogno!
Quando dovette partire, Dawson e Joey cercarono in tutti i modi di trattenerla li, ma lei disse loro:
“Ragazzi, io qui ci sto benissimo, voi siete favolosi con me, come se foste veramente i miei nipoti, ma ora devo tornare nella quiete di Capeside, non posso resistere un altro po’ qui a LA… voglio la mia casa, voglio rivedere Jack, Andie e Pecey! Voglio tornare il prima possibile, se ci fosse partirei anche domani!”
“Ok, allora chiamo l’agenzia e vedo se c’è ancora posto in un volo! Ma sappi che come cerco un volo per andare ne posso tornare uno anche per tornare qua!” disse Dawson.
“Lo so tesoro, facciamo così se nn ce la fate a venire voi prima del compleanno di Amy verrò io per il suo compleanno!”
“Perfetto!” disse Joey.
Dawson trovò il posto e il giorno seguente i ragazzi portarono Grams all’aeroporto. Erano tutti e tre tristi ma tutti sapevano che era la cosa giusta!

Se i primi mesi di convivenza tra Dawson e Joey erano iniziati bene e stavano continuando ancora meglio, a New York, le cose andavano male, la convivenza solo dopo due mesi li stava logorando.
Pecey era disordinato, Andie era ordinata, Pecey amava la musica a tutto volume, Andie amava il silenzio, Pecey voleva vedere i film d’azione, Andie voleva vedere film più impegnati, solo il mercoledì sera erano tutti e due d’accordo su cosa vedere: ”The Creek”! Insomma se uno diceva bianco l’altra rispondeva nero, e le sfumature dei grigi non erano contemplate.
Una mattina, poi Andie diede di matto quando trovò biancheria intima di donna in mezzo al soggiorno, entrò in camera di Pecey e cominciò ad imprecare, urlò tanto forte che la ragazza che Pecey si era portato a casa la sera prima uscì dal bagno e si affaccio alla camera, quando Andie la vide, per un attimo non le lanciò contro un vaso!
Finito di urlare uscì dalla camera e si diresse in cucina, Pecey che ne frattempo si era ripreso la seguì e cominciò ad urlare di conseguenza:
“Andie, ma che ti prende, ma ti sembra di entrare in camera mia e montare tutto quel casino!”
“Pecey, dai un’occhiata in giro, guarda che caos che c’è, ti pare che io debba tornare e trovare tutto questo disordine, non ci abiti da solo qui!”
Nel frattempo la ragazza si era vestita, si affacciò alla cucina e un po’ spaventata salutò e disse a Pecey che si sarebbero visti la sera al ristorante!
“No. Janine, aspetta…” ma si sentì la porta sbattere, “Contenta adesso l’hai fatta fuggire!”
“Ti chiedo solo di riguardarti intorno! Non so cosa avete fatto ieri sera, ma la casa sembra essere stata passata da un uragano!”
“Ci siamo divertiti…” disse con il suo sorrisino furbo Pecey: “E comunque io sapevo che tu tornavi solamente domani e avrei messo in ordine prima del tuo arrivo!”
“A me non interessa se vi siete divertiti o no, voglio solo un po’ di rispetto, qui ci abito anch’io”
“Andie abbiamo sempre detto che non era un problema portare altre persone in casa!”
“Ohh… certo e in questi mesi nn ho detto niente!”
“Ok, forse non è bello rientrare e trovare tutto sto casino ma non farne un caso di stato, se tu fossi rientrata quando avevi detto avresti trovato tutto in ordine… davvero…cmq ti va se per farmi perdonare oggi ti invito a pranzo!” e tirò fuori uno dei suoi migliori sorrisi!
“Ok, pietra sopra, ma no oggi non posso sono tornata perché la casa d’aste mi ha fissato un appuntamento per pranzo! Quindi son tornata prima, ora vado a farmi una doccia poi vado in ufficio! Cmq domani a pranzo sono libera!”
“Perfetto allora sei prenotata per pranzare con me!”

Andie andò a farsi la doccia e poi uscì, il cliente di oggi era un giovane ereditiero che voleva mettere all’asta la collezione dei genitori, prematuramente scomparsi e Andie doveva riuscire a convincerlo a dare a lei l’incarico… Quindi si preparò con cura, anche l’apparenza è importante in un incontro di lavoro, e poi in ufficio visionò di nuovo la collezione e riuscì anche a farne una prima stima approssimativa. Alle 12 in punto si trovò al “Waterfront cafè” dove aveva appuntamento con il signor Mitchell. Era tesa, era un incarico importante, il più importante tra quelli che aveva seguito fino ad ora, ciò che la rendeva veramente agitata era il non aver visto mai in faccia il suo cliente, avevano parlato solamente al telefono. Odiava non sapere chi si sarebbe trovata davanti.
Si presentò al metre che l’accompagnò ad un tavolo, dove era già seduto il suo ospite. Il metre disse:
“Signor Mitchell la sua ospite è arrivata!”
“Grazie, Daniel!” detto questo si alzò e si voltò verso Andie: quando Andie incrociò lo sguardo del signor Mitchell, rimase esterefatta era bello di una bellezza triste, però, i suoi occhi azzurri erano velati da un alone di malinconia e anche quando le sorrise, sembrava sforzarsi: “Buongiorno signorina McPhee, è molto puntale, prego si accomodi, vuole un drink?”
“Buongiorno a lei” sorrise Andie, prese posto di fronte al giovane e poi si rivolse al cameriere e disse: “per me un analcolico alla frutta!”
“Due!”
Il pranzo scorse via tranquillo e i due presto cominciarono a darsi del «tu» e oltre della collezione chiacchierarono di tutto e un po’ come se si conoscessero da anni, Andie si sentiva veramente bene e in sintonia con lui, con la sua tristezza, con la sua malinconia e anche Julian così si chiamava il ragazzo si trovava veramente bene con lei:
“Lo so che può sembrare un po’ da sfacciato,” disse mentre pagava il conto, “ma se non hai impegni per il pomeriggio mi farebbe molto piacere, se tu volessi fare un giro in centro con me!”
“Bhe, non ho da fare a parte dire all’ufficio se hai accettato di diventare nostro cliente!”
“Per questo basta una telefonata,” e fece segno al cameriere di portare il telefono, “Chiama e di che sono estremamente felice di essere un vostro cliente, ma che mi devono assicurare che lavoreremo insieme altrimenti non se ne fa niente!”
Andie sorrise e rispose: “l’ultima parte forse è il caso che gliela dici tu”… Andie fece la telefonata e i due uscirono dal locale e si incamminarono verso il centro, visitarono tutte le gallerie d’arte che incontrarono e anche qualche mostra, alla fine camminando e chiacchierando si fece ora di cena:
“Vieni andiamo a cena nel miglior posto del mondo!” disse lui.
“E quale sarebbe?” chiese stupita Andie.
“Casa mia naturalmente…” sorrise maliziosamente Julian
“Signor Mitchell non le sembra di correre un po’ troppo! Un invito a casa sua la prima sera…” sorrise Andie
“Signorina McPhee, per che genere di uomo mi ha preso…” disse il ragazzo e poi sfoderò un sorriso a 32 denti.
“Credo di non avere scelta il tuo sorriso mi ha ammagliato!”
“Se bastava solamente quello lo avrei sfoderato prima. Andiamo non siamo molto lontani!” disse scherzoso.
“Ok!” Andie era felicissima di andare da lui, non voleva andare a casa per trovare il caos di Pecey, sapeva che non avrebbe mai messo in ordine…
Quando entrarono in casa, Andie fu stupita dall’eleganza della casa, Julian andò in cucina e disse alla cuoca che aveva ospiti e poi tornò da Andie con due bicchieri di vino bianco:
“Per iniziare la serata!” disse lui porgendole il bicchiere!
I due bevettero e poi Andie prese coraggio, e lo baciò teneramente sulle labbra!
Lui la guardò e ricambiò il bacio con uno molto più caloroso e pieno di passione, i due furono interrotti dalla cameriera che disse loro che la cena era pronta. La cena durò pochissimo, ben presto i due si ritrovarono sul divano del salotto, avvinghiati in appassionati baci:
“Resta qui stanotte!” disse lui tra un bacio e l’altro.
“Va bene” rispose lei e i due si spostarono dal salotto alla camera da letto.

La mattina dopo quando Andie si svegliò trovò sul cuscino una rosa e un biglietto:
“Buongiorno,
scusa ma son dovuto scappare, ho detto all’autista di essere a tua disposizione, ci vediamo al Waterfront cafe alle 13. Un bacio Julian” nel biglietto c’era anche il suo numero di cellulare.
Andie guardò l’ora era tardissimo, si preparò in fretta e scese al piano di sotto, dove fu accolta dalla cameriera:
“Buongiorno signorina, se vuole seguirmi la colazione è pronta!”
“Guardi mi spiace ma sono in ritardissimo!” si scusò Andie.
“Allora chiamo l’autista che l’accompagnerà dove vorrà!”
“Grazie!”

Dopo mezz’ora e con mezz’ora di ritardo entrò in ufficio, dove il suo capo non aspettò neanche che si fosse tolta il cappotto che la raggiunse nel suo ufficio:
“Andie, lei è in ritardo, ma visto la telefonata entusiasta del signor Mitchell che ho ricevuto stamani, la perdono! Ora si metta al lavoro.”
“Certo, e mi scusi per il ritardo ma non ho sentito la sveglia!”
La mattinata passò tranquilla, Andie continuava a pensare Julian, ma fu riportata bruscamente alla realtà dalla telefonata che le arrivò al cellulare:
“Ciao Andie, sono Pecey, allora visto che mi ha chiamato Jack e mi ha detto che viene a NY, ho invitato anche lui a pranzo…ci vediamo alle 13 davanti al mio ristorante! Ok?” ma senza aspettare una risposta di Andie riattacco il telefono. Era un po’ dispiaciuta, non avrebbe voluto certo dare buca a Julian ma certo non poteva mollare Pecey e suo fratello, quindi se pur a malincuore compose il numero di Julian:
“Ciao Julian, sono Andie!”
“Ciao, non mi aspettavo mi chiamassi…”
“Scusa non volevo disturbarti, ma purtroppo devo declinare il tuo invito a pranzo!”
“Ok, posso sapere il perché?”
“Certo, non è un mistero, è che il mio coinquilino mi ha invitato a pranzo e ha invitato anche mio fratello, che viene di proposito a NY per stare con me…”
“Certo tranquilla, non ci sono problemi…anzi ce n’è uno…io purtroppo stasera non posso vederti, devo andare a una cena di lavoro!” disse un po’ rammaricato Julian.
“Non ti preoccupare se oggi non ci vediamo, ci vedremo domani e poi io come ogni mercoledì sera, ho un appuntamento con la mia infanzia…”
“Scusa ma non ti capisco…” disse Julian estremamente confuso!
“Hai presente il programma della FOX, “The Creek”?”
“Si certo è un caso nazionale… ne ho visto anche qualche puntata…”
“Bhe in quel telefilm si parla anche di me, di mio fratello e dei nostri migliori amici!”
“Cosa?!?” disse sempre più confuso…
“Il produttore, regista e primo sceneggiatore è uno dei miei migliori amici e in questo telefilm racconta la sua storia e quella di noi amici, hai presente Sam, Colby e Petey, in realtà si chiamano Joey, Dawson e Pecey!”
“Ora è tutto più chiaro… deve essere bello vedere la propria storia in un telefilm!”
“Certo, anche se ti posso assicurare che può essere molto triste, Dawson, è estremamente realista, fa rivivere sullo schermo il meglio e il peggio della nostra storia!”
“Bhe ma se ti fa soffrire perché lo guardi?”
“Perché è un modo per sentire i miei amici vicini, visto che non abitiamo più così a portata di mano! E poi mi fa sentire vicino chi non c’è più!”
“Credo proprio che allora tu non debba mancare a questo appuntamento! Ti chiamo quando è finita la mia cena… bacio!”
“Bacio!” e attaccò!
L’ora del pranzo arrivò velocemente e Andie all’una si trovò davanti il ristorante di Pecey:
“Ciao Pecey!”
“Ciao Bionda,” e si avvicinò e la baciò sulla guancia, “dimmi una cosa, stamani sei uscita presto oppure, come io credo, non sei tornata a dormire!”
“Indovinato, sono stata fuori, ti ricordi che ieri a pranzo avevo un appuntamento con un cliente, bhe, Julian è fantastico…”
“Chi è fantastico?” chiese Jack, arrivando alle spalle della sorella!
“L’ultima conquista di tua sorella…” disse Pecey.
“Ahh, però e non dici niente al tuo fratellino?!”
“E’ che l’ho conosciuto solo ieri e…” ma fu interrotta da Pecey..
“E…stanotte non è tornata a dormire!”
“Pecey!!!” disse Andie…”Ma perché non pensi a te…”
“Tranquilla Andie, sei grande abbastanza per fare quello che vuoi!” disse Jack abbracciando la sorella.
“Dai ragazzi andiamo, ho scoperto un ristorantino italiano niente male a Little Italy!”
“Perfetto! Andiamo!” dissero i gemelli McPhee in coro!
La giornata passò piacevolmente, Andie raccontò di Julian e anche se non lo voleva dare a vedere Pecey era geloso, da quando era tornata, lui aveva sempre pensato che si sarebbero ritrovati, ma da come lei parlava di Julian sembrava avesse trovato l’anima gemella… e certo la colpa era anche sua, se non si fosse fatto vedere con tutte quelle ragazze, e si fosse dimostrato più interessato forse adesso non si sarebbe trovato in questa situazione, ma ormai non ci poteva fare nulla, Andie sembrava veramente felice e questo era l’importante!
Jack, era molto felice per la sorella, si vedeva che era proprio felice, come se avesse trovato l’anima gemella, non l’ha vedeva così entusiasta e felice per una storia, da tanto tempo, e anche se era presto per dire come sarebbero andate le cose, lui ora voleva che Andie fosse felice, anche se in cuor suo credeva che presto oltre al ritorno di fiamma tra Joey e Dawson ci sarebbe stata anche la riunione di Pecey e Andie, ma ora non era importante quello che credeva, ma solo ciò che rendeva felice Andie…
Andie, dal canto suo, era al settimo cielo, anche se era poco sentiva che dentro di lei stava nascendo un sentimento importante per Julian, anche se non riusciva ancora a cancellare i sentimenti che provava per Pecey, ma che ci poteva fare, infondo lui non aveva dato un minimo segnale di interesse da quando erano NY insieme, e lei non poteva certo passare tutta la vita ad aspettarlo, non era Dawson che per Joey avrebbe aspettato anche tutta la vita… no lei no, lei voleva una storia importante ora, lei voleva essere felice ora, non in futuro lei voleva avere qualcosa di concreto subito, non poteva aspettare che Pecey mettesse la testa a posto e che capisse che erano fatti l’uno per l’altro… d’altro canto, Julian era perfetto e per molti aspetti migliore di Pecey…quindi lei adesso voleva vivere la sua storia con lui!

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Capitolo 7
*** 7.7 L'incidente ***


7.7- L'incidente

Il tempo passò in fretta, Pecey continuava ad essere il solito rubacuori ormai sembrava che tutte le ragazze fossero passate per casa sua, Andie viveva felicemente la sua storia con Julian, stavano per festeggiare i 4 mesi che stavano insieme, Jack viveva la sua vita tranquillamente a Capeside, Dawson e Joey a Los Angeles, vivevano la loro storia romanticamente, e Amy cresceva sempre più velocemente, mancava una settimana al suo secondo compleanno!
“Amore, ce la facciamo ad andare a Capeside, per festeggiare il compleanno di Amy tutt’insieme?” chiese una mattina Joey.
“Si, certo, possiamo partire anche domani!” disse Dawson!
“Bhe allora chiamo per dire che arriviamo!”
“Non dire nulla, facciamo una sorpresa, voglio vedere la faccia di Jack, quando le porto la bambina!” in quel momento Amy fece capolino dalla spalliera del suo lettino: “mamma!!”
“Eccomi, piccolina!” Joey si alzò prese la bambina e ritornò nel letto con Dawson, appena fu sul letto la bambina cominciò a dimenarsi e a giocare con Dawson: “Addio pace!” disse sorridendo!
Passarono la mattinata in camera, giocando con la bambina, poi si alzarono e prepararono i bagagli, in serata erano in aeroporto pronti per tornare a Capeside.
Nessuno pensava che sarebbero tornati, e Grams era un po’ triste perché D&J non l’avevano chiamata per andare a passare il compleanno della bambina a Los Angeles, ma c’era Gail che la tranquillizzava: “vedrai che verranno loro, in settimana li vedremo arrivare!”
Anche Jack, credeva che gli amici sarebbero presto arrivati, non ne poteva avere la certezza ma se lo sentiva.
Quindi quando un taxi parcheggiò di fronte a casa Leery nessuno fu sorpreso da veder scendere dalla macchina la famigliola felice.
La prima che li vide fu Lily che corse loro incontro seguita a ruota da Alex! Quando i due entrarono in casa Gail dopo averli salutati e fatto due coccole alla piccolina disse:
“Fortunatamente siete arrivati, tutti qui stavano per avere attacchi di panico!!” disse Gail.
“Volevamo fare una sorpresa!” rispose Joey
“Tesoro, è quello che ho detto io!” ribatté la donna
“Forse è il caso che portiamo Amy da Grams e Jack!”
Detto questo i due ragazzi uscirono e andarono alla casa vicina, bussarono e quando Jack venne ad aprire, alla vista di Amy quasi, quasi si mise a piangere, fece accomodare gli amici, e cominciarono a chiacchierare del più e del meno, mentre Amy giocherellava con tutti i soprammobili della casa. Ben presto arrivò anche Grams che passò l’intero pomeriggio a giocare con la piccolina!
Joey ad un certo punto disse che doveva andare da Bessie perché non l’aveva ancora vista, e poi sarebbe andata a fare una passeggiata, lasciò gli amici e uscì.
Arrivò a casa della sorella e vide che il B&B era tutto pieno, quindi andò in cucina e aiutò un po’ la sorella e il padre con la cena. Dopo aver raccontato la sua vita a Los Angeles, lasciò la famiglia al loro lavoro e decise di fare quella passeggiata, di cui aveva bisogno, decise di andare all’Ice House e vedere se Pecey era lì.
Camminava per le vie di Capeside, ripensando a tutto ciò che aveva vissuto in quel posto e a tutto ciò che gli era capitato in quegli anni, quando era una ragazzina il suo sogno sarebbe stato mettere su famiglia con Dawson, e ora che lo aveva fatto, quasi non ci credeva, aveva paura che prima o poi potesse finire, e che a soffrire non sarebbero stati loro ma la piccola Amy, cercò di scacciare questi pensieri, tra lei e Dawson non sarebbe mai finita, da ora in avanti sarebbero stati sempre insieme e avrebbero cresciuto Amy nei migliore dei modi!
Anche Dawson intanto era tornato a casa e dopo aver sistemato un po’ le loro cose, adesso era assorto nei suoi pensieri, guardando quella camera, anche se era un po’ modificata da Lily, ogni cosa, ancora parlava di lui e delle sue storie! I primi mesi di convivenza con Joey erano stati perfetti, e se pur aveva un po’ di paura, di affrettare le cose, aveva deciso di chiederle di sposarlo, la sera del compleanno di Amy.
Joey, intanto come se il tempo si fosse fermato continuava a vagare per Capeside, e ogni angolo di quella città le ricordava un pezzo della sua storia con Dawson o un pezzo della sua storia con Pecey, o le raccontava un pezzetto della vita dei suoi amici!
Non si accorse di nulla, fu un attimo, un ragazzino ubriaco, una macchina a tutta velocità, una curva brutta e in un attimo l’auto si ritrovò sul marciapiede… Joey non poté fare nulla, forse se non fosse stata sovrapensiero avrebbe potuto evitare che l’impatto fosse così diretto…ma forse no, forse era solo destino…
Rintracciare la famiglia di Joey, non fu semplice, sui documenti di Joey ormai era scritto l’indirizzo di Los Angeles, e quando provarono a chiamare trovarono solo la segreteria inserita… quindi mentre i medici cercavano di salvarle la vita, l’accettazione cercava di trovare i suoi famigliari, fortunatamente un’infermiera riconobbe Joey nella foto della patente… chiamarono al B&B e quando raccontarono l’accaduto, il signor Potter fece quasi cadere il telefono… Bessie raccontò tutto a Bo e poi insieme al padre uscirono, andarono a casa Leery…
Bussarono alla porta, andò ad aprire Tod:
“Buonasera Bessie, buonasera Potter!”
“Ciao Tod”, rispose Bessie trattenendo a stento le lacrime, “Dawson e Gail sono in casa?”
“Si certo,ma è successo qualcosa di grave?” chiese molto preoccupato Tod. I due annuirono e seguirono in silenzio Tod in sala, dove c’era Gail che giocava con la piccola, appena vide Gail, Bessie le corse incontro e l’abbracciò e tutta la disperazione che davanti ad Alex, aveva cercato di controllare esplose in un pianto disperato…
Dawson sentendo dei rumori, era intanto sceso e vedendo Bessie piangere, capì che qualcosa non andava:
“Dov’è Joey?” disse terrorizzato, e a vedere le facce di Bessie e del signor Potter, si immobilizò e tremò allo stesso momento: “Che le è successo!?!?!”
“Dawson, ci hanno chiamato dall’ospedale, due ore fa una macchina impazzita l’ha centrata in pieno, l’ha stanno operando di urgenza, non è messa molto bene!” disse il signor Potter, cercando di trattenere le lacrime, Dawson non si fece dire altro si avventò alla porta prese le chiavi della macchina della madre e corse via, passando non si accorse neanche di aver urtato delle persona…
Pecey, vedendo l’amico andare via così di corsa, e di saltare in macchina come una furia, capì che qualcosa di grave era accaduto, corse al portico di casa Leery dove intanto erano usciti Tod, Gail, Bessie e il signor Potter…non ci mise molto a capire, che era accaduto qualcosa di grave, e sicuramente a Joey:
“Che è successo?” chiese avvicinandosi al gruppetto seguito da Andie e Julian (che nn capiva tutta la preoccupazione che vedeva salire sulle facce tese di Pecey e Andie)
“Oh, ciao Pecey”, disse Gail e poi cercò senza piangere di raccontare l’accaduto…
Dopo un’ora erano tutti all’ospedale, Dawson che camminava avanti e indietro, Pecey che cercava di consolare Bessie, il signor Potter e Gail, immobili sulle sedie, Jack che cercava di tranquillizzare Andie e Julian che non sapeva bene cosa fare, Grams e Tod erano rimasti a casa con i bambini…

Julian, era veramente incapace di fare qualsiasi cosa, si sentiva sopraffatto dal dolore che lo circondava, vedere quel gruppo di amici così atterriti gli fece capire il legame che c’era tra loro, in quella sala operatoria non solo c’era Joey che lottava per la vita ma anche li nella sala d’aspetto tutti lottavano con lei… si allontanò un po’, andò al bar e comprò 8 caffè e li portò nella sala d’aspetto, tutti bevvero in silenzio…
Julian avrebbe anche voluto stare vicino ad Andie, ma non sapeva nulla di Joey, o meglio non molto, in quei mesi aveva imparato a conoscerla,conoscendo Sam di “The Creek”, ma non abbastanza da poter andare da Andie e dirle « è forte vedrai se la caverà» non lo sapeva, non poteva sapere se ce l’avrebbe fatta.
Dawson, non sapeva cosa fare, era attonito, disperato continuava a camminare avanti e indietro stringendo nella tasca la scatolina di velluto che conteneva l’anello per Joey. Non voleva dover soffrire nuovamente così tanto, prima il signor Brooks, poi suo padre, poi Jen. No, Joey no! Non poteva perderla, non ora, non così, era troppo presto, avevano una figlia, avevano una vita davanti a loro. Non ce la fece più esplose in un pianto disperato e corse via. Tutti si alzarono ma Pecey disse: “lasciatelo fare, deve urlare al mondo il suo dolore, la sua rabbia, lo seguo io e vedo che non combini cazzate!”
Anche Pecey era lacerato dentro, ma sapeva che se lui stava male, Dawson stava soffrendo il triplo, se fosse successo qualcosa a Joey, Pecey avrebbe perso una persona speciale ma Dawson avrebbe perso la sua migliore amica, sua sorella, la sua amante, la sua forza, insomma con lei se ne sarebbe andata una parte della sua vita… seguì l’amico e lo vide andare verso il pontile, arrivare in fondo e urlare tutto il suo rammarico!
Gli si avvicinò lo prese tra le braccia: “Sfogati amico, urla al mondo la tua rabbia!”
Rimasero così abbracciati e tutte le incomprensioni che avevano avuto negli anni non esistevano più adesso uno era il sostegno dell’altro.

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Capitolo 8
*** 7.8 Il risveglio ***


7.8 - Il risveglio

Passarono i giorni, passarono le settimane e alla fine anche i mesi, e le condizioni di Joey nn miglioravano, ma neanche peggioravano e questo a detta del medico era una cosa importante. Dawson aveva lasciato tutto nelle mani dei suoi collaboratori, infondo mancavano da girare le ultime scene della terza serie e poi la messa in onda, non sarebbe stato un problema…praticamente viveva in ospedale, il giorno stava li e molte serate le passava li. Tutti avrebbero voluto aiutarlo ma nessuno sapeva come, l’unico che riusciva a parlare con l’amico era Pecey. Anche lui per stare vicino al suo migliore amico, aveva deciso di lasciare tutto in mano ai suoi collaboratori a NewYork e lui venne a dirigere il ristorante di Capeside.
Andie faceva avanti e indietro da New York, appena aveva un po’ di tempo correva al capezzale di Joey e le raccontava tutto ciò che capitava… Julian dal canto suo ormai era ospite fisso a casa Grams, Andie lo adorava per quello che stava facendo…”Amore, grazie, per essere qui!” gli ripeteva di continuo.
“Andie non mi ringraziare io voglio stare con te, e questo implica anche questo a me va bene e poi i tuoi amici sono veramente favolosi!”
Joey ormai era in coma da quasi due mesi, e nessuno sapeva più che cosa fare, non sapevano come comportarsi, i medici dicevano che l’unica cosa da fare era aspettare, e ad un certo punto i medici dissero a Dawson di andare a casa, che non c’era niente da fare li… ma lui non voleva, non voleva lasciarla… ma intervenne Gail che parlò molto francamente al figlio:
“Dawson Leery è ora che cresci, non puoi continuare a comportanti come un bambino che ha paura di perdere il suo giocattolo!”
“Ma mamma che dici!” rispose lui indignato!
“Dawson dico che stai qui a vegetare, come lei! Sto male come te per le condizioni di Joey è come una figlia per me lo sai… ma devi reagire, continuare a vivere, non puoi abbatterti…”
“Perché non posso con lei se ne sta andando la mia vita...”
“Ecco vedi! Joey non è la tua vita, è una parte importante della tua vita, indispensabile, forse…, ma non è tutta la tua vita… la tua vita è anche Amy e da quando Joey è qui non passi tempo con lei…ti vede entrare in casa e uscire, mai che le dicessi una parola… ma puoi immaginare come sta quella bambina, come sta tua figlia!”
“Ma mamma lei è piccola cosa può capire!”
“Può capire il fatto che non vede più la sua mamma, e può capire che il suo papà non la considera… Dawson devi reagire per lei, quel tesoro ha già perso una mamma, e forse nella peggiore delle ipotesi, e tu sai quanto io non voglia, potrebbe perdere anche questa…non lasciare che il ricordo di suo padre sia un’immagine che entra e esce da casa!” disse tutto ciò con rabbia, era uno sfogo il suo, era stata forte e rassicurante per Amy, per Lily e per Alex, ma adesso non ce la fece più esplose in un pianto disperato… e si accasciò con la testa sul letto di Joey e le prese la mano… cominciò a parlare con lei:
“Bambina mia… non farmi scherzi, me li ha già fatti tua madre una volta. Ho già perso lei, la mia migliore amica, non posso perdere anche te!!!” singhiozzò Gail.
Dawson era attonito, sua madre era esplosa, e la colpa era tutta sua, non aveva pensato altro che al suo dolore, senza pensare a quello degli altri, senza pensare a Pecey, senza pensare a Amy…
Il pianto della madre sembrò riportarlo alla realtà, e allora tornò in se, si avvicinò alla madre l’abbraccio:
“non ti preoccupare Joey non ti farà brutti scherzi! Andiamo a casa, voglio stare un po’ con Amy…ma ho bisogno del tuo aiuto…non so come si fa la mamma, so a stento come si fa il padre…” Si avvicinò a Joey, la baciò teneramente sulle labbra: “ciao amore mio, vado a casa, da Amy, ma torno più tardi!”
Il ragazzo uscì e nella sala d’aspetto c’erano tutti: Pecey, Jack, Andie, Julian, Bessie, il signor Potter e Audrey che appena aveva potuto aveva mollato il tour.
“Audrey, che ci fai qui… dovresti essere a fare d’apertura al tour dei Blink 182!” disse Dawson vedendo il viso di solito sorridente dell’amica, ma adesso preoccupato e meno disteso del solito…
“Bhe, chi se ne frega dei Blink… ho solo dovuto aspettare di trovare un modo per sostituirmi… sarei anche venuta prima…ma!” parlava e si vedeva che tratteneva le lacrime a forza…era seduta vicino a Pecey che le stringeva forte la mano.
Dawson si avvicinò a lei l’abbracciò e baciò, poi si rivolse a tutti gli altri:
“Scusatemi tutti, so che in questi giorni sono stato intrattabile e quasi geloso di ogni attimo che voi passavate con Joey, mentre io ero fuori…ho cercato di farmi il vuoto intorno… ho cercato di chiudermi, per non dovermi confrontare, per non dover parlare…scusatemi e grazie, per essere qui…a tutti indistintamente, un grazie speciale a Pecey, fratello mio, so che tu stai soffrendo come me… e mi sei vicino sempre e comunque… ti voglio bene e poi grazie a Julian, scusa, forse non era il modo migliore per conoscerci, scusami se sono stato scortese, scusami se ti ho risposto male… scusami per tutto. Signor Potter, Bessie, non credo che mi basterà una vita per scusarmi con voi…per come vi ho trattato…per come vi ho messi da parte quando voi siete la sua famiglia!” aveva le lacrime agli occhi mentre parlava.
Il signor Potter si alzò andò verso Dawson, l’abbracciò e non disse nulla, lo guardò solamente negli occhi… non servivano parole, tutti sapevano quello che legava Dawson a Joey… quindi recriminare, o dire qualcosa non serviva a niente.
“Sentite io mi vado a fare una doccia…ne ho proprio bisogno e poi passerò un po’ di tempo con Amy…” disse Dawson.
Tutti annuirono e Dawson uscì dall’ospedale, si diresse a casa, dove Alex e Lily stavano giocando in giardino!
“Come sta zia Joey?” chiese Alex
“Tesoro, sempre uguale, la zia continua a dormire… non si è ancora svegliata…” disse Dawson
“Ma è tanto tempo che dorme!” disse Lily.
“Lo so, è che quando ha avuto l’incidente si è stancata molto… ma vedrete tra un po’ aprirà gli occhi e starà bene!” disse con voce rassicurante Dawson
“Grazie, zio!” disse Alex abbracciò il ragazzo! Dawson strinse forte a se Alex e poi disse:
“Sentite che ne dite se andiamo a fare un giro al parco giochi?”
“Si, si!!” dissero in coro i due bambini!
“Allora datemi una mezz’oretta, mi cambio, preparo Amy e andiamo!” sorrise Dawson.
Andò verso casa e Grams gli disse:
“Sei veramente bravo con i bambini!”
Dawson trasalì, non si era accorto che Grams era li:
“Tu dici?”
“Sei stato l’unico con cui Alex abbia voluto parlare, e lo sei riuscito a calmare con due frasi!!! Bravo, stai diventando proprio un buon padre!”
“Io direi si e no che sto diventando un mediocre zio… da quando Joey ha avuto l’incidente non ho pensato a Amy, mai!”
“Tesoro, l’importante è che tu sia qui, senti tu vatti a fare la doccia, che io sveglio la bambina e la preparo!”
“Grazie, nonna Grams”
Detto questo si avviò sotto la doccia, e rimase immobile sotto il getto d’acqua per un po’…sperando che l’acqua portasse via con se anche il suo dolore, ma quello rimaneva attaccato alla pelle… ma lui ormai ci conviveva da un mese, con questo dolore, e sapeva che lo poteva sopportare…
Si preparò, prese macchina fotografica e videocamera, e uscì con i tre bambini… Amy quando Dawson l’aveva presa in braccio aveva fatto un sorriso grandissimo e aveva detto: “papà! Dove ndiamo…”
“Andiamo al parco giochi con zia Lily e zio Alex! Ma prima tutti a mangiare un bel gelato!!
La giornata passò molto velocemente e dopo aver fatto un centinaio di foto, una cassetta intera di riprese…Dawson disse che era ora di tornare a casa…
“papà… mamma?” chiese Amy mentre la rimetteva nel passeggino
Quella domanda che non avrebbe mai voluto sentirsi fare era arrivata e lui guardò la bambina e le disse:
“Amore la mamma è molto stanca e sta dormendo…”
“Voglio mamma?!?!”
“Tesoro ti va di vedere la mamma, però non la dobbiamo svegliare ok?”
“Ok!”
“Possiamo venire anche noi?” chiese Lily.
“Si certo andiamo!”
Dawson portò i bambini fino all’ospedale e quando arrivarono davanti camera di Joey, trovarono fuori Pecey e dentro con lei c’erano Bessie e il signor Potter:
“Pecey, cos’è, vuoi battere il record di permanenza all’ospedale?”
“No, amico, è che oggi con tutta la gente che c’era non son riuscita neanche a salutarla… Jack è dovuto andare a scuola, aveva una riunione, Andie e Julian, son tornati a NY e Audrey è andata via con tua madre! E tu che ci fai qui con loro?” disse Pecey indicando i bambini seduti sulle sedie della sala…
“E’ giusto che la vedano anche loro, altrimenti non possono capire cosa succede! Ragazzi, aspettatemi qua che ora vi faccio entrare!”
Detto questo entrò nella stanza di Joey, disse due parole a Bessie che uscì insieme a suo padre e fece andare dentro Pecey, Amy, Lily e Alex.
Quando entrarono Dawson disse ai bambini:
“Vedete Joey sta dormendo, non sente dolore solo è che è tanto stanca… e non riesce a svegliarsi però ditele quello che volete, che lei vi sente, magari non vi risponderà, ma saprà che siete passati!”
“Ma non so come fare!” disse Alex.
“Guarda, così!” disse Pecey che si avvicinò al letto prese la mano di Joey e disse: “Ciao signorinella, te lo avevo promesso che sarei passato tutti i giorni, non potevo certo mancare oggi... lo so che è un po’ più tardi del solito, ma sai quanta gente che ti è venuta a trovare…ora devo andare ad aprire il ristorante altrimenti poi qui a Capeside, non si cena!!!” Disse Pecey, poi rivolto a Alex: “Puoi dire alla zia tutto quello che vuoi! Amico io vado davvero è tardi se hai bisogno sai dove trovarmi!” Dawson abbracciò Pecey che se ne andò.
Alex si avvicinò al letto e si sedette vicino alla zia e Lily, si sedette dall’altra parte. Poi Alex prese la mano della zia e disse: “Ciao, zia, scusa se non ti sono venuto a trovare prima… comunque ora sono qui e voglio dirti che mi manchi, voglio che tu ti svegli così potremo giocare insieme!! Mi manchi tanto!” poi guardò verso Dawson che gli sorrise, ora a prendere la mano di Joey fu Lily:
“Ciao Joey, sei sempre così bella, anche adesso mentre dormi…sei bellissima… però quando sei sveglia e disegni con me e mi insegni come si fa sei molto più bella! Svegliati dai!”
Dawson guardò Amy che guardava Joey e allungava le braccia verso di lei, così la mise a sedere davanti ad Alex e la bambina cominciò ad accarezzare la faccia di Joey, come faceva la mattina appena sveglia, poi le appoggiò la testa sul petto imitata da Alex e Lily che si sdraiarono anche loro… a seguire la scena fuori dal vetro c’erano Bessie e Gail che nel frattempo era ritornata…
“Zia!” disse piano Alex
“Joey!” disse Lily
“Mamma!” disse Amy…
Dopo un attimo, quando Dawson stava per togliere i bambini dal letto, vide un mini movimento sulla faccia di Joey:
“Ragazzi joey vi ha sentito…si è mossa…!” disse incredulo
Alex allora ripeté “zia” Lily “Joey” e Amy alla quale sembrava un gioco divertente disse “Mamma!”
Joey si mosse di nuovo e piano aprì gli occhi… vide Amy, poi Lily, poi Alex e infine Dawson e fece un sorriso grandissimo… Dawson non sapeva cosa fare, si girò verso il vetro e fece cenno a Bessie e Gail di entrare…
“La bella addormentata, si è svegliata…” disse con le lacrime agli occhi… e prese Amy, Bessie e Gail che a stento trattenevano le lacrime, fecero scendere i bambini dal letto.
Joey, guardava intorno a se e regalava sorrisi a tutti, provava a parlare ma le parole non le uscivano:
“Calma Joey, non ti sforzare…” disse Gail.
Arrivò un’infermiera: “Quante volte ve lo abbiamo detto che qui si può entrare massimo 2 alla volta!” ma quando vide Joey sveglia, corse a chiamare il medico che arrivò subito dopo e fece uscire tutti…
Dawson prese il cellulare e telefonò a Pecey: “Amico Joey si è svegliata…avverti tu gli altri…!” Poi chiamò il signor Potter.
Dopo mezz’ora erano tutti all’ospedale di nuovo, c’era anche Grams, Audrey e Andie era al telefono con Jack… lei e Julian, stavano tornando indietro.
Il dottore uscì dalla stanza di Joey e vedendo tutti sorrise:
“Allora la signorina Potter, sta bene, cerebralmente e anche fisicamente… c’è solo un problema, per ora non riesce a muovere gli arti inferiori, non sappiamo ancora se sia dovuto al troppo star ferma o ci sono problemi più seri, domani le faremo tutti gli accertamenti del caso! Adesso potete entrare… ma restate poco, non stancatela!”
“Non possiamo stancarla, ha dormito così tanto…” disse Alex, tutti si misero a ridere… finalmente i volti tesi degli ultimi tempi avevano lasciato spazio a facce più distese e tranquille.
“Bessie, signor Potter, Alex entrate voi!” disse Dawson, il signor Potter guardò Dawson con fare interrogativo, come per chiederli se era sicuro e lui sorrise, adesso aveva tutta la vita da stare con Joey, aspettare qualche minuto in più non contava nulla. E poi voleva andare per ultimo per poter stare con lei senza che nessuno lo disturbasse. La processione continuò e alla fine entrarono Lily, Gail, Dawson e Amy.
“Ciao tesoro…” disse Gail
“Te lo prometto non ti farò più scherzi…” disse Joey.
Tutti sorrisero e Dawson aiutò Joey a mettersi seduta e le diede in braccio la piccola Amy che a vedere la sua mamma sveglia era tutta felice. Lily guardava Joey senza dire niente, era come impaurita, fino a poco prima era ferma immobile sembrava quasi non respirare e adesso dopo due ore era seduta e parlava con loro! Gail salutò Joey prese Amy in braccio e uscì con le bambine:
“Non hai ancora detto niente!” disse con un filo di voce Joey
“Non ho parole!” disse lui
“Dawson Leery tu che rimani senza parole… mmm…allora deve essere proprio grave, tu che riesci a costruire una discussione anche su un bicchier d’acqua!”
“Joey mi hai spaventato a morte…! Non posso perderti, non ragionerei più…nn vivrei più!”
“Ho sentito il cazziatone che ti ha fatto tua mamma stamani…avrei voluto svegliarmi, ma non ce l’ho fatta, poi stasera quando ho sentito le voci dei bimbi, è scattata in me la voglia di vedere i loro tre bei faccini!”
“A saperlo li portavo prima!!”
I due rimasero in silenzio per un po’ poi Dawson tirò fuori dalla tasca la scatolina di velluto blu:
“Scusami se la scatolina è un po’ rovinata ma è due mesi che la tengo in tasca e la rigiro tra le mani!”
Joey prese la scatolina l’aprì e dentro vide un anello di fidanzamento…
“Sposami!” sussurò Dawson mentre le dava un bacio a fior di labbra.
“SI” rispose lei.

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Capitolo 9
*** 7.9 Life! ***


7.9 - Life!

Era passato ormai un mese dal risveglio di Joey e la vita aveva ricominciato a scorrere normale anche se, tutti sembravano preferire la vita di Capeside a quella delle grandi città.
Joey doveva fare ancora tutti i giorni riabilitazione, purtroppo gli esami avevano evidenziato un ematoma che schiacciava la colonna vertebrale e questo impediva il movimento degli arti inferiori, ma fortunatamente non c’erano lesioni… la fisioterapia avrebbe sistemato le cose. All’inizio Dawson la voleva trasferire in uno dei migliori centri per la riabilitazione di Los Angeles, ma poi aveva capito che la forza di Joey era la sua famiglia e adesso ne aveva bisogno più che mai! Quindi lui faceva avanti e indietro da Los Angeles, e la bambina viveva a casa di Gail.
Gli altri ragazzi avevano ripreso a lavorare a pieno ritmo e Andy si vedeva poco a Capeside, lei e Julian avevano ripreso la loro vita, fatta di cene romantiche, pic-nic, viaggi e lavoro, ma appena potevano anche loro tornavano “a casa”, ormai Julian era entrato di diritto nel gruppo stretto di amici.
Pecey, dal canto suo, aveva preferito continuare a seguire personalmente il ristorante di Capeside, con il fatto che Dawson faceva (non poteva fare altro, il suo lavoro lo obbligava a stare a Los Angeles) avanti e indietro, lui si era messo a disposizione di Joey, e con lui anche Audrey era a disposizione dell’amica, Grams aveva deciso di ospitarla e lei e Pecey erano le ombre di Joey e passavano tanto tempo anche con la piccola Amy.
Anche i bambini avevano ripreso la loro vita tranquillamente andavano a scuola, giocavano nel giardino di casa Leery, l’unica cosa che li lasciava un po’ perplessi era Joey sulla sedia a rotelle.
“Zia, ma con tutto quello che hai dormito, sei ancora stanca da non poter camminare?” chiese Alex.
“Oh, tesoro, la zia vorrebbe camminare, ma purtroppo non posso!”
“Ma scusami, come non puoi!”
“Vedi, in questo punto della mia schiena!” e puntò il dito contro la schiena di Lily che era li accanto a loro: “Ho una pallina che preme sulla colonna vertebrale, e questa pallina non mi fa camminare!”
“Ma non si può togliere?” chiese Lily.
“Se ne andrà da sola… è per questo che vado tutti i giorni in ospedale, a fare degli esercizi che mi aiutano a farla andare via!”
“E siamo sicuri che andrà via?”
“Purtroppo no… non ne siamo sicuri, ma la zia è convinta che presto tornerà a correre con voi! Capito!?
“Capito!” dissero i bambini, contenti di averci finalmente capito qualcosa.
Tutti credevano che non spiegando loro le cose, li facessero soffrire di meno, ma quei due angeli, dovevano sapere nel bene e nel male! Non poteva sempre lasciarli allo scuro di tutto, così Joey si era ripromessa di dire loro ogni cosa, volessero sapere.
“Zia la prossima volta che vai a fare gli esercizi, possiamo venire anche noi!”
“Certo, però dovrete fare i bravi e non impressionarvi se la zia piange. Ok?”
“Ok, ma ti fa così tanto male, questa maledetta pallina?” chiese Alex
“Si, amore, purtroppo si… ma devo tornare a camminare!”
E già doveva tornare a camminare, all’altare voleva andarci con le sue gambe, non voleva essere spinta con una sedia a rotelle, e poi Dawson era stato chiaro, o sarai in piedi o non ti sposo! All’inizio si era arrabbiata, con lui, ma come si permetteva di dire una cosa del genere! Poi aveva capito che lo aveva fatto per darle uno stimolo in più… e lei doveva vincerla questa battaglia non poteva fare altro, doveva arrivare sulle sue gambe a coronare il suo sogno.
Pecey e Audrey erano sempre insieme, infatti quando non erano a fare da ombre a Joey, Audrey aiutava Pecey al ristorante, aveva mollato il suo gruppo, fare la cantante era divertente, ma perdevi il contatto con la realtà e lei questo non lo poteva permettere, non voleva rischiare di non esserci di nuovo in un momento importante della vita dei suoi amici! Poi stare a Capeside, con Pecey la faceva tornare indietro negli anni quando loro avevano una storia e si accorse che i sentimenti che credeva sepolti dagli anni, stavano riaffiorando e questo la metteva un po’ in ansia! Ne aveva parlato subito con Joey e lei le aveva detto di non aspettare, ma di parlare con il ragazzo subito, così a un caso si sarebbe messa l’anima in pace!
Anche Pecey, comunque, sembrava provare interesse per lei, da quando aveva capito che tra lui e Andy non sarebbe potuto accadere niente perché lei adesso era felice con Julian, aveva cominciato a guardarsi intorno, e molte volte si era fermato ad osservare Audrey… una sera dopo la chiusura del ristorante mentre si dirigevano verso casa di Grams, i due si guardarono e in un attimo furono uniti in un bacio passionale, che sembrava essere nell’aria da tanto tempo… e finalmente il momento giusto era arrivato!
I due ricominciarono la loro storia, anche se decisero di fare le cose con calma, anche se lavorare insieme e vivere vicini, non facilitava le cose…
“Ci siamo baciati!” così esordì Audrey entrando in camera di Dawson dalla finestra…doveva parlare con Joey e sapeva che lei pur essendo mattina presto sarebbe stata sveglia.
“Buon giorno!” grugnì Joey che si era appena svegliata!
“Forza pigrona non vedi che è una bellissima giornata…”
“E io cosa dovrei farmene di una bella giornata così!”
“Che ne so… comunque ero venuta per dirti che io e Pecey, ci siamo baciati e abbiamo deciso di ricominciare ad uscire, ma senza affrettare le cose!”
“E’ magnifico!” disse Joey che oramai era del tutto sveglia!
“Si lo so…”
Audrey aveva uno sguardo sognante… ma aveva il volto raggiante e sorridente, tanto sorridente che era contagioso… Joey si fece aiutare a prepararsi, poi con l’aiuto di Tod e Pecey, che nel frattempo era arrivato, fu portata al piano di sotto, pronta ad iniziare una giornata di fisioterapia.
Le mancava Dawson, e avrebbe voluto che lui fosse li a vedere i suoi progressi, ma non voleva chiamare e dirglielo, sapeva che anche lui stava abbastanza male…Era sabato e oggi aveva fisioterapia di mattina e Alex e Lily, le avevano chiesto se potevano andare con lei…mentre i tre si incamminavano alla macchina di Pecey, nel vialetto si fermò un taxi e scese Dawson…
“Amore!” urlò Joey
“Papà!” urlò Amy che era seduta sulle ginocchia della mamma!
“Ecco i miei angeli!” disse lui e andò verso di loro e baciò prima Amy sulla fronte e poi baciò Joey!
“Vieni con noi Dawson?” chiese Alex, facendo sbucare la testa dalla macchina di Pecey!
“Dove andate?” chiese perplesso!
“Vogliono vedere com’è una seduta di fisioterapia!” spiegò Joey!
“Va bene arrivo! Poso la borsa dentro e arrivo!”
“Porti la bambina da tua mamma…. Lei non viene!”
“Certo…vieni principessa, andiamo dalla nonna!!
Dawson entrò in casa e salutò la madre dicendole che doveva andare via subito con Joey ma sarebbe tornato presto!

La seduta di fisioterapia fu meno dolorosa del solito e Joey riuscì a muovere i primi passi in autonomia e questo a detta del fisioterapista era il momento che aspettavano, ora si era sbloccata, la salita era finita e cominciava la discesa…

E aveva ragione nel giro di un mese e mezzo Joey camminava speditamente, erano gli inizi di maggio, appena in tempo per preparare il matrimonio… si sarebbe celebrato a metà giugno… e Joey e Dawson stavano ancora cercando di capire se fare una cosa in grande stile…o una semplice cerimonia per pochi intimi…

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Capitolo 10
*** 7.10 Il matrimonio ***


7.10 - Il matrimonio!

Un mese passò in fretta e il giorno del matrimonio arrivò molto velocemente, e tutti si ritrovarono a Los Angeles, per partecipare alla cerimonia, che dopo molte discussioni, sarebbe stata una cerimonia in grande stile, alla quale oltre agli amici, avrebbe partecipato la Hollywood che conta.
Dawson aveva affidato la preparazione della cerimonia a una società specializzata, e tutto era stato seguito da Gail, aiutata da Andie e Audrey che si erano trasferite a Los Angeles, mentre Joey continuava la riabilitazione per essere pronta per il gran giorno. Dawson doveva ancora occuparsi di alcune produzioni e nel tempo libero si dedicava ad Amy.
Il giorno della cerimonia, era tutto perfettamente organizzato, dal palco per la cerimonia, ai vestiti dei camerieri, niente era lasciato al caso, ma era tutto organizzato e c’era una wedding planner, pronta a risolvere qualsiasi intoppo si fosse venuto a creare.
Dawson ormai si era fatto un nome all’interno dell’ambiente Hollywoodiano e al suo matrimonio parteciparono molti attori famosi, sia dei telefilm ma anche del cinema. Questo metteva un po’ a disagio gli invitati non del mondo dello spettacolo…
Alle 17.00 in punto tutto cominciò… gli invitati avevano preso posto, e Dawson era sull’altare ad aspettare la sua Joey… sembrava un sogno, il giardino era addobbato con tantissime rose bianche e per dare un tocco di originalità queste erano mescolate insieme ad alcune rose blu… tutte le decorazioni erano bianco blu.
Iniziò la marcia nuziale e si vide arrivare Amy con il cuscino delle fedi, poi Audrey e Andie bellissime nei loro vestiti azzurri e poi infine Joey accompagnata dal signor Potter, preceduti da Alex e Lily che cospargevano il cammino con petali di rosa bianchi e blu.
La cerimonia per quanto sfarzosa ed elegante, non era pesante o troppo noiosa, merito soprattutto della musica scelta per accompagnare la cerimonia.
Al momento delle promesse tutti si emozionarono, dai genitori, alle damigelle ma anche i due testimoni, trattennero difficilmente le lacrime.
“Non so bene, quando io e te ci siamo messi insieme, o meglio non me lo ricordo… non so forse io avevo tre o quattro giorni e tu pochi mesi… e già da allora siamo stati sempre insieme, in ogni cosa che facevo, sapevo che potevo contare su di te, sul tuo appoggio e la tua amicizia, poi siamo cresciuti e i sentimenti sono cresciuti con noi, da amicizia ad amore… i nostri migliori amici, e dopo “The Creek” anche il resto dell’USA, sanno perfettamente, che la nostra non è stata una storia lineare, tranquilla, ma è una storia che bene o male dura, usando un’espressione di Pecey, da quando siamo nella placenta… Adesso abbiamo deciso di fare un passo enorme, e sono sicura che ci porterà a percorrere la strada giusta… giusta per noi e per la piccola Amy…questo angioletto mandato da noi dal nostro angelo personale… ci ha dato la forza di tornare insieme e di decidere di stare insieme per la vita. Ti amo Dawson Leery, da ora e per sempre!”
“Avevo preparato tutto un discorso, scritto con la massima attenzione, come se scrivessi la scena clou del mio telefilm, e invece questa è la mia vita, quante volte ho confuso realtà e finzione, solo tu lo sai, quante volte, ho parlato dei grandi sistemi del mondo perdendomi a ragionare sui miei film preferiti… sono arrivato a Los Angeles con tanti sogni e poche speranze, poi piano, piano i miei sogni si sono avverati, ho conosciuto Spilberg, ho sceneggiato, prodotto e diretto un telefilm di successo, ma mi mancava qualcosa, mi mancava una parte del mio cuore, quella parte che avevo donato a te tanti anni fa! Hai ragione tu e ha ragione Pecey, noi ci amiamo da quando siamo nella placenta, bhe lo abbiamo capito e dimenticato tante altre volte… ma ora grazie al nostro angelo, come l’hai definita tu, abbiamo avuto la forza di tornare insieme. E ora sarà per sempre… Ti amo Joey Potter!”

Tutti applaudirono quando i due smisero di pronunciare le promesse, poi si scambiarono le fedi e la cerimonia finì…
Gli sposi dopo la cerimonia, presero Amy, Alex e Lily e andarono a fare le foto per l’album di nozze, quando tornarono a casa, trovarono il giardino già pronto per ospitare la cena, si intrattennero un po’ con gli ospiti e poi fu il turno del brindisi, prese la parola Pecey:
“Io non sono bravo con le parole, non sono bravo ad esprimere quello che provo… non sono un attore o uno sceneggiatore… ma conosco questi due da così tanto tempo che non mi ricordo precisamente la prima volta che gli ho visti... non mi ricordo, il giorno, l’ora, il posto, ma mi ricordo una cosa…erano insieme… lo sono sempre stati, loro due insieme, nessuno gli ha mai divisi, neanche la mia gelosia, prima quella di migliore amico geloso del tempo che Dawson dedicava a Joey e non più a scherzare e a fare bravate con me… poi da fidanzato di Joey, geloso del fatto che Joey continuava a considerare Dawson la persona che la conosceva meglio… geloso del fatto che ogni cosa accadesse tra noi lei pensava a Dawson…alla fine mi sono abituato… e poi ho capito che per quanto Joey potesse volermi bene, non mi avrebbe mai amato come ama il mio migliore amico, sono felice per loro e auguro loro tutta la felicità possibile…Ragazzi siete fantastici e insieme formate una coppia favolosa, e da ora in poi sarà per sempre! A Dawson e Joey!!
Tutti applaudirono e poi cominciò il pranzo. La serata passò via felicemente, con balli, canti e foto di rito… tutti rimasero molto contenti e quando se ne furono tutti andati rimasero solamente gli amici più stretti e i parenti.
“Finalmente anche questa giornata è finita!” disse una sfinita Audrey che era tornata in sala dopo essersi cambiata e si era buttata su una poltrona!
“Hey, stai parlando del mio matrimonio!” le rispose Joey che arrivò con Andie e anche le due amiche si lasciarono cadere sul divano.
“Ma nn potevi andare a Las Vegas…. 10 minuti e via!”
“Come sei cinica…!” disse Andie…
“Di che parlate!” disse Pecey
“Del fatto che la tua donna ha detto a Joey che la prossima volta si deve sposare a Las Vegas che così è meno stancante!” rispose Andie
“Non ci sarà nessun’altra volta…almeno spero!” disse Dawson
“Certo che non ci sarà nessun’altra volta… una volta basta e avanza!” disse scherzosa Audrey…
“Ma
sentitela!” le disse Joey lanciandole un cuscino del divano…
Audrey subito riprese il cuscino, ma la sua mira non era così precisa e prese Jack in pieno che era appena tornato da accompagnare con Daug, Amy a letto…
“Che centro io?”
“Niente scusa è che ho sbagliato!”
“OK; OK. La bambina dorme come un angioletto e con lei Lily e Alex!”
“Perfetto… grazie amico!” disse Dawson.
Dal giardino entrarono Bessie, Bo, Tod, Gail,il signor Potter e Grams:
“Noi andiamo in albergo… dov’è Lily? E Alex?”chiese Gail
“I bambini dormono nel letto di Dawson e Joey…” disse Jack
“Li vado a svegliare!” disse Bessie.
“No, lasciali dormire…li riprenderete domani!” disse Joey
“Tesoro, non vorrei che vi disturbassero!” disse in modo malizioso Bessie, era la loro prima notte di nozze.
“Tranquille…nessun disturbo!” disse Dawson, che già si immaginava una serata insonne con i suoi migliori amici!
“Ok, allora noi andiamo! Buonanotte!”disse Gail!

I ragazzi cominciarono a chiacchierare… e Julian ad un certo punto chiese… “io in tutta questa storia non ci ho capito molto, vi conosco da un po’ ma non ho ancora capito come siete diventati così amici!”
“Poni una domanda da un milione di dollari!” disse Pecey
“Devi sapere che amici, amici, siamo sempre stati noi tre! Io, Pecey e Joey!”
“Poi abbiamo conosciuto Jen, e subito siamo diventati un quartetto anche se non è stato facile, Jen era molto diversa da noi, lei arrivava dalla città molto più disinibita e con meno chiusure mentali che anche se non lo ammettevamo noi avevamo. Però con il tempo abbiamo superato anche quello e siamo diventati grandi amici, poi a noi si sono aggiunti Jack e Andie. Ciò che ci ha veramente unito è stato andare al college ed affrontare insieme delle disgrazie. Audrey era la mia compagna di stanza al college. E si è unita al gruppo subito… eccoci qua adesso al mio matrimonio!”
“Raccontata così è molto poetica, ma abbiamo superato momenti difficili nei quali siamo stati la forza uno dell’altro, abbiamo superato tradimenti, ma abbiamo passato anche i più bei momenti insieme. Siamo cresciuti insieme. Ci conosciamo così bene che uno sa come aiutare l’altro perché sa come l’altro si comporterà!”
“Esatto proprio così!” disse Andie, quando ebbe finito Dawson.
“Quello che poi ci salva è il fatto che siamo un gruppo aperto… non ci chiudiamo a riccio! I nuovi sono ben accetti, ti abbiamo mai fatto sentire un estraneo o ti abbiamo mai tenuto fuori da qualche nostra discussione, perché non sei nostro amico da anni?”
“No, ed è questo che mi è piaciuto subito di voi!”
“Anche tu ci sei piaciuto subito!” disse Joey.
“Esatto, noi apriamo le porte a chi fa stare meglio uno di noi… e tu ora fai stare meglio Andie e questo è importante, ma non farla mai soffrire, perché a quel punto troveresti solo porte chiuse da noi… noi accogliamo tutti ma nessuno deve far soffrire uno di noi, altrimenti troverebbe dei muri davanti a lui!” chiarì Pecey.
“Mi sembra giusto così… !” disse Julian…
La serata continuò così fino che all’alba non furono sopraffatti dal sonno e si addormentarono tutti in salotto, chi sul divano chi in terra.

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Capitolo 11
*** 7.11 Finalmente Pecey e Andie ***


7.11 - Finalmente Pecey e Andie

Il matrimonio di Joey e Dawson era passato da circa due mesi, quando una Audrey molto nervosa, si presentò a Los Angeles, ed appena Joey aprì la porta entrò dentro come una furia…
“Ma come si può essere così scema… come ho potuto pensare di mollare tutto per lui… per Pecey, per la persona meno costante sulla faccia sulla terra!”
“Audrey se non ti calmi io non capisco nulla…” disse Joey, che seguì l’amica in salotto dove c’era Amy sdraiata sul tappeto a disegnare…
“Ciao Piccola!” disse Audrey chinandosi la piccola baciandola sulla fronte!
“Tao, zia!” disse la piccola continuando a fare quello che stava facendo!
“Mi vuoi spiegare cosa succede? Cosa stavi sbraitando prima! Che è successo con Pacey?”
“Non capisco cosa vuole, ho smesso con la band per stare con lui fissa a New York, e ti giuro che l’ho fatto con immenso piacere; però se poi lo aiuto con il ristorante mi dice che gli sto troppo addosso, allora io smetto di andare al ristorante e rimango a casa, e lui mi accusa di non fare nulla!Io non ci capisco nulla, ho cercato di accontentarlo, perché ci tengo a lui, ma sono arrivata ad un punto in cui non ne posso più!”
“Cosa vuoi dire?” chiese Joey preoccupata!
“Che sono venuta a Los Angeles…”
“E…?”
“E credo che a sto giro sia io a mettere la parola basta…”
“Ma, tesoro…”
“No non mi dire nulla… ho preso la mia decisione, sono venuta perché non sapevo dove andare…”
“Ti faccio preparare la stanza degli ospiti!” disse Joey e si alzò e andò a parlare con la governante…Quando tornò Audrey le sorrise e le disse:
“Non ti preoccupare per Pecey, lui ha Andie che lo consola…”
“Non dire che sei venuta via perché sei gelosa di Andie?” chiese esterrefatta Joey.
“La mia decisione era già stata presa, vederli sempre insieme mi ha fatto capire che forse, non gli andava bene niente di me perché forse non gli andavo più bene io!”
“Ma cosa dici, Andie si sarà appoggiata a Pecey, solo perché per lei questo non è un momento felice con Julian, anzi sembra proprio finita!”
“Certo…io non metto in dubbio i motivi che hanno spinto Andie ad avvicinarsi a Pecey, ma sono i motivi per cui Pecey, si siano avvicinati a lei che mi sono più oscuri!”
“Pecey è stato sempre protettivo nei confronti di Andie…e lo continuerà ad essere!”
“Si e fino a qui lo capisco, e fino a che non sono cominciate le nostre incomprensioni io mi divertivo a prenderlo in giro per il suo essere “papà” di Andie, ma poi Andie è diventata sempre più importante!”
“Non so che dirti!” disse sinceramente dispiaciuta per l’amica!

Intanto agli Studios, Dawson ricevette una telefonata di Pecey.
“Ciao amico… ho bisogno di un consiglio!” esordì Pecey
“Ok, aspetta un attimo!”, Dawson impartì qualche ordine ai suoi sottoposti e poi tornò dall’amico: “scusami, dimmi!”
“Sono confuso… non so cosa fare. Audrey mi ha lasciato!”
“Mi spiace!”
“Anche a me… ma non è questo il problema!”
“A no?!” chiese stupito Dawson!
“Cioè anche questo… ma il mio problema principale si chiama Andie?!”
“Andie?!??”
“Si Andie… Io credo di essere ancora preso da lei, ma non vorrei provarci con lei ora che lei è in difficoltà con Julian…”
“Amico… ma con Audrey!”
“E’ lei che mi ha lasciato perché dice che non ci capiamo!”
“E non hai fatto obiezioni?”
“Non ho potuto, perché dentro di me ho sempre sperato che tra me e Andie potesse succedere qualcosa… poi le incomprensioni dei primi tempi di convivenza, poi lei ha trovato Julian e io dopo poco ho trovato Audrey!”
“Allora adesso che farai!”
“Non so se posso approfittare del fatto che lei sia vulnerabile per la sua storia finita o comunque che non va con Julian!”
“Sai che proprio non so cosa dirti…!”
“Non so cosa fare perché non so come comportarmi con Audrey… se io iniziassi subito una storia con Andie…sempre che poi lei lo voglia… non vorrei che Audrey la prendesse male!”
“Amico non sei in una situazione facile, secondo me dovresti prima di tutto chiarire con Audrey!”
“Anch’io avrei voluto chiarire con lei… ma stamani quando mi sono svegliato ho trovato un suo biglietto in cui mi diceva che sarebbe passata a prendere le sue cose!!! Ho provato a cercarla ma il suo cellulare è sempre spento…”
“Se la sento le dico di chiamarti… ora scusa ma devo tornare al lavoro!”
“Certo amico, ci sentiamo presto!”
“A presto!”

I due amici si salutarono e Pecey si lasciò cadere pensieroso sul divano… avrebbe voluto che qualcuno gli dicesse cosa doveva fare… che gli dicesse quale fosse la scelta giusta. Certo forse per prima cosa avrebbe dovuto chiarire con Audrey, come gli aveva detto Dawson, ma se lei non si faceva trovare come poteva lui, parlarle… mentre era così pensieroso entrò Andie:
“Ciao!” disse la ragazza risvegliando Pecey dal suo torpore…
“Ciao, non ti aspettavo prima di stasera!” disse Pecey cercando di apparire il più normale possibile.
“Se disturbo vado via!” rispose secca Andie.
“Scusami, scusami!” balbettò Pecey.
“Ma che hai?” chiese premurosa.
“Nulla, sono un po’ pensieroso…”
“Quello lo vedo anch’io, ma perché? Problemi con Audrey?”
“Oh, non più… se ne è andata… mi ha lasciato!”
“Ma perché… non sembrava andasse tanto male!”
“Bhe, io e Audrey, funzioniamo a tempo determinato! E adesso il tempo è scaduto!”
“Mi dispiace…allora siamo sulla stessa barca…Julian se n’è andato!”
“Non credevo fosse così grave la crisi!”
“Non poteva più reggere il fatto che io fossi così attaccata a voi, mi è stato vicino nei momenti più belli e difficili degli ultimi tempi, ma ora mi ha chiesto di andare via con lui, ma io non ce la faccio!”
“Non ce la faccio a lasciarvi! Siete la mia famiglia…!”
“Ma
ovunque andrai noi ci saremo sempre, lo sai vero?!”
“Si, ma son già stata lontana… ma perché vuoi che me ne vado?”
“No che dici, non puoi pensare una cosa del genere… sono così felice che tu sia tornata… solo che non vorrei tu rinunciassi a qualcosa per te così importante, solo per noi!”
“Forse non è così importante come credevo… è che al solo pensiero di lasciare NY e non vederti tutti i giorni mi fa morire!”
“Cosa stai dicendo?”
“Sto dicendo… che… quando Julian mi ha proposto di andare a vivere in Europa io non ho pensato tanto agli altri… perché come hai detto tu, non li perderò… ma ho pensato di poter perdere te…. E questo mi ha fatto molta, molta paura!”
“Mi stai dicendo che sei rimasta per me!?” chiese incredulo Pecey!
“Credo di sì!”
“Non mi puoi dire credo… o sei rimasta per me o no?”
“Si Pecey sono rimasta per te… ma non volevo che tra te e Audrey finisse…”
“Ma… io non so cosa dire…”
“Non servi che dici niente”
“No, no, io voglio dirti qualcosa… tra me e Audrey è finita, e per quanto io tenga a lei, non posso che sentirmi sollevato perché la parola fine l’ha messa lei… io avrei sicuramente rimandato ancora un po’…ma è che io da quando ti ho rivisto, ho sempre sperato che io e te… avremo potuto… ma poi mi son fatto prendere dal panico, e non ti ho mai detto niente!!!”
“Pecey, quindi tu mi stai dicendo che…”
“Si…”
E i due si baciarono.
Pecey però interruppe il bacio.
“Che c’è?” chiese Andie
“Niente, è solo che prima di ricominciare con te… vorrei chiarire con Audrey!”
“Credevo che ti avesse lasciato!”
“E’ così, ma io le voglio bene e per quanto io voglia stare con te, vorrei mettere le cose in chiaro con lei!”
“Cos’è Pecey Witter è maturato?”
“Credo di si!”
“Va bene allora prima chiarisci con lei… abbiamo già aspettato tanto… possiamo aspettare ancora un po’!”
“Ti amo!”
“Mamma mia… non mi aspettavo tanto…”
“Ma è la verità… e credo anche di amarti da sempre…”
“Ti amo anch’io”

E la giornata finì così!

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Capitolo 12
*** 7.12 - Season Finale ***


Ecco a voi la season Final di questa mia settima serie di DC, spero vi sia piaciuta...

7.12 - Season Finale


Erano passati 10 anni e in 10 anni tante cose erano cambiate, ma la loro amicizia era sempre la stessa. Si ritrovavano tutti gli anni per ricordare Jen, passavano tutti una settimana a Capeside... tutti insieme come ai vecchi tempi, le loro vite li avevano portati lontano, ma nessuno rinunciava a quella settimana!

Questa settimana però sarebbe stata ancora più triste, sarebbe stato il primo anno senza Grams, e già la nonna li aveva lasciati... se ne era andata serenamente, oramai era anziana e le era passata la voglia di lottare...

A casa Leery era stata levata nuovamente la scala appoggiata alla veranda... un nuovo Potter, saliva spesso quelle scale...ma Alex e Lily, ormai adolescenti, non erano come Joey e Dawson, che venivano beccati a guardare innocentemente un film... loro erano un po' più svegli! Tod e Gail, quindi avevano tolto la scala... però a parte questo andava tutto bene, Lily ormai era un po' di anni che chiamava Tod papà...

-Secondo te, posso chiamare Tod, papà...- chiese tanti anni prima a Joey...- voglio dire, io so che Micht è il mio vero papà.. ma è Tod che mi fa da papà, però non vorrei che Dawson e la mamma ci rimanessero male...
-Secondo me allora devi parlare con tuo fratello e con la tua mamma, e secondo me loro ti capiranno piccola mia...
E infatti così era stato, Dawson e Gail avevano detto che per loro non c'era nessun problema! Anzi...


Il signor Potter e Bessie, avevano fatto il grande salto e dal piccolo bed&breakfast adesso avevano un grande albergo sulle rive del fiume... il signor Potter aveva messo definitivamente la testa apposto e si divertiva a fare il nonno!!! Bessie era sempre alle prese con i guai combinati da Alex, che non era l'adolescente tranquillo e studioso che era stata sua zia.... non era certo un ragazzino cattivo, anzi, ma si divertiva a combinarne di tutti i colori... un po' come Pecey, ecco poteva sembrare il ritratto di Pecey.

- Ehy ragazzino, ti devi dare una calmata!- gli disse una volta Pecey
-E perché?!? Non faccio male a nessuno...
-A no? Tua mamma e tua zia sono preoccupate per te!
-Non ce n'è motivo... e poi anche tu alla mia età, non eri un santo!
-Lo so ed è proprio per questo che ti dico che devi cambiare... anche perché prima o poi dovrai farlo!
-e me lo dici proprio tu!
-Si, te lo dico io… che per non essere cambiato ho perso Joey e Audrey, ma quando ho scoperto il vero amore sono cambiato e ora sono felice con Andie!
-io non sono ancora pronto a cambiare… non adesso…
-non aspettare di perdere Lily per cambiare…
-io, lei non la perderò mai… io e lei siamo come zia Joey e Dawson siamo destinati…
-Attento che a volte il destino ha dei nemici molto forti!
-Ci penserò…
-Così va meglio!



A casa Grams vivevano Jack e Doug, la loro storia continuava e dopo oltre 10 anni oramai anche la piccola comunità di Capeside sembrava averli accettati... e loro vivevano la loro vita serenamente... Jack faceva continui viaggi a NY e a LA per stare con la sorella e con Amy...

Audrey continuava la sua vita da girovaga... era sempre in tour o comunque non aveva una dimora fissa la sua casa erano gli alberghi di tutto il mondo e una camera degli ospiti nella casa di Joey e Dawson…
Il gruppo ormai era sciolto, non cantava più da tempo, ma era una affermata talent-scout… non sbagliava un colpo, chi sceglieva lei era sicuramente un successo. E poi come organizzatrice di eventi era fantastica, conosceva tutti e tutti erano ben felici di partecipare alle feste organizzate da lei… tutte le feste per Dawson e Joey erano organizzate da loro.

Pecey e Andie erano felicemente sposati da 5 anni, avevano un bambino di 3 che era adorabile! Si chiamava Sebastian ed era il ritratto del padre, e questo preoccupava un pochino Andie:

–E, se viene come Pecey?! Chi lo fermerà- chiese una volta tutta preoccupata a Joey
- Vedrai che non sarà come Pecey!
- Tu dici?
- Bhe è anche tuo figlio, no?!?! Qualcosa da te avrà pur preso!
- Hai ragione… sarebbe fantastico se avesse la vivacità di Pecey e la mia intelligenza.
- E così sarà…


Andie continuava a lavorare alla stessa casa d’aste, dopo 10 anni ne era diventata la direttrice, il suo lavoro l’assorbiva molto ma cercava sempre di dedicare più tempo possibile alla famiglia… Voleva che la sua famiglia sapesse che su di lei ci si poteva contare… non come lei e Jack, che avevano vissuto conoscendo solo l’ombra del padre.
Pecey dal canto suo aveva aperto una catena di ristoranti in tutta la costa ovest del paese, e uno anche a Los Angeles dove molto spesso tutti gli amici si ritrovavano… in fondo un viaggio nella West Cost non dispiaceva a nessuno… e poi Dawson era quello che aveva più difficoltà a muoversi…

Joey e Dawson erano felicemente sposati e vivevano la loro vita felicemente e niente sembrava turbarli… avevano 4 figli, ma sembravano una coppia di fidanzatini, al loro primo appuntamento… erano innamorati, passionali, felici, ricchi, belli e con una famiglia e degli amici stupendi, il mondo di Hollywood li invidiava!
La serie “The Creek” aveva chiuso i battenti anni prima, e all’ultimo ciack c’erano anche tutti gli amici, tutti avevano avuto una parte nella “season finale”. E dopo l’ultima puntata andò in onda uno speciale e Dawson presentò al mondo i veri protagonisti della storia… “The Creek” era finito con i primi anni di college, Dawson non ce l’avrebbe mai fatta a proseguire, a parte per l’impegno lavorativo che comportava, ma raccontare la fine di Jen sarebbe stato troppo tragico… quindi aveva fatto terminare il telefilm in modo un po’ diverso da come era realmente andata ma tutti erano soddisfatti del finale!
Dopo “The Creek” Dawson aveva prodotto qualche altra serie e diretto qualche film… era un regista molto ricercato, ma lui non voleva sovraccaricarsi di lavoro… non voleva che i suoi figli lo conoscessero come una schiena…
Joey dal canto suo sul lavoro era estremamente tranquilla, dirigeva la casa editrice dove lavorava, e nel tempo libero continuava a dipingere. Lei dipingeva e Dawson faceva fotografie e video… in casa loro era tutto immortalato.
Amy, aveva 12 anni ed era una bambina bellissima, era la copia di Jen e ogni tanto capitava che qualcuno la chiamasse Jen, ma a lei non dava fastidio, anzi… si faceva raccontare sempre della sua mamma e Dawson era un narratore nato… pur con la voglia di conoscere Jen, Amy non mise mai in discussione negli anni l’amore dei suoi genitori per lei, neanche quando vennero al mondo i suoi fratelli…
Jennifer, Micht e Lilian… avevano rispettivamente 10, 8 e 4 anni… erano dei bambini fantastici e Dawson e Joey non avrebbero potuto desiderare e sognare di meglio.

Mancava una settimana alla commemorazione di Jen, tutti arrivarono a Capeside ed andarono ad alloggiare all’hotel dei Potter… e poi andarono tutti a casa Leery, che rimaneva il loro rifugio preferito… si sedettero in giardino dove li raggiunsero anche Gail, Jack e Daug, Bessie e Lily e Alex… i bambini giocavano nel giardino e gli amici si raccontavano cosa era successo ultimamente nelle loro vite…
-Dawson, Joey comunque dovete venire più spesso…altrimenti poi mi dimentico la faccia dei miei nipoti!- disse Gail che aveva in braccio la piccola Lilian.
-Hai ragione mamma, ma è che il lavoro ci assorbe così tanto…- si scusò Dawson.
-Ma sai che è impressionante la somiglianza di Lilian con la mamma!- disse Bessie a Joey
-Lo so… - disse Joey sorridendo, la piccolina assomigliava tantissimo alla sua mamma e questo la riempiva di gioia!

Andie era un po' in disparte... e lasciava agli altri i divertimenti, se ne accorse subito Jack:
-Un penny per i tuoi pensieri sorellina...-
-E' che mi sembra tutto così transitorio...siamo qui tutti insieme per ricordare due persone che non ci sono più...e noi ormai ci vediamo pochissimo...
-Non conta il tempo ma come stiamo insieme quando ci vediamo! E guardaci non è cambiato niente... o meglio quasi... tu hai un figlio, Joeyy e Dawson 4...ma noi siamo sempre gli stessi...
In quel momento anche Joey si avvicinò a loro!
-Che succede qui?
-Niente un po' di malinconia...-rispose Andie
-Come mai?
-E' che ho paura che prima o poi queste riunioni finiranno...
-Non finiranno mai, perchè noi avremo sempre bisogno di ricordare Jen e Grams e avremo sempre bisogno gli uni degli altri... quindi se non sarà a Capeside sarà da qualche altra parte ma noi ci incontreremo!
-Hai ragione tu!- disse Andie abbracciando Joey.
I tre tornarono dal gruppo e subito cominciarono tutti a chiacchierare e scherzare e i dubbi di Andie sparirono in un baleno...

Cenarono tutti in giardino dove Dawson e Pecey dimostrarono tutta la loro arte culinaria preparando un barbecoux fantastico… tutti si divertirono e la serata trascorse via velocemente.

Anche la settimana trascorse via veramente velocemente e dopo la commemorazione di Jen e Grams tutti partirono.
Le loro vite avrebbero seguito il loro corso… tutti stavano percorrendo la loro strada, vivendo intensamente ogni attimo della loro vita… infondo negli anni era questo che avevano imparato… vivere alla giornata era il motto del gruppo… perché come avevano imparato sulla loro pelle, un giorno ci sei e il giorno dopo potresti non esserci più… e poi c’era la loro amicizia che li teneva uniti… quell’amicizia che durava da una vita ormai… e senza la quale forse loro sarebbero stati molto diversi, in meglio o in peggio non lo potevano sapere, ma sicuramente sarebbero stati delle persone diverse… quell’amicizia così forte che è rara trovare, loro l’avevano e sapevano che era un dono prezioso che dovevano cercare di non fare nulla per rovinarla… quindi appena potevano si incontravano e stavano insieme… spesso a Capeside, quel luogo che tanto avevano odiato (tutti, chi per un motivo chi per un altro) quando ci vivevano e adesso cercavano di tornarci il prima possibile… era il loro rifugio, era il loro modo per evadere dalla vita caotica di città…

Fine

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