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Presentazione di Isa: chi è Guy
Fawkes? In Italia è poco conosciuto ma in Inghilterra è ben conosciuto x essere
“l’unico uomo ad essere entrato in parlamento con intenzioni oneste”, infatti
Guy nel 1605 riuscì a mettere 36 barili di polvere da sparo sotto al parlamento
e le sue intenzioni erano ovvie (faceva parte del Gunpowder Plot contro il re
James I che era protestante e Guy con il suo gruppo erano cattolici), ma gli è
andata molto male...a me personalmente mi fa tristezza che ogni 5 novembre in
Inghilterra brucino un fantoccio credendo che sia Guy...quindi con qesta Fic
voglio (lo spero) rendergli onore!! Mi sn basata sulla sua vera storia, ma
alcuni aspetti poco conosciuti della sua vita (quelli più personali) li ho
immaginati un pochino! Buona lettura!...remember remember the 5th of november
(come cantano gli inglesi mentre bruciano Guy!^^”)
<<<<<<VICISSITUDINI<<<<<<
1589 York:
-Guy!!- disse Thomas
abbastanza agitato -dai Guy! Sbrigati!-
-ci sono quasi!- gli rispose
irritato. Fece un ultimo balzo e riuscì a salire sopra il tronco, dopo di che
diede una mano al suo amico a salire –allora, ora mi spieghi perchè ci hai
fatto saltare quel cancello, ci hai fatto entrare nella proprietà del signor
Pulleyn, ci hai fatto superare i suoi cani furtivamente e ci hai fatto salire
sopra questo albero!- Guy aspettava impaziente una risposta.
Thomas non gli diede ascolto,
stava fissando qualcosa con occhi dolci, Guy seguì il suo sguardo attraverso la
finestra della casa del signor Pulleyn, una ragazza dai capelli castano chiari
si pettinava davanti allo specchio.
-chi è?- chiese Guy con un
sorrisetto tirando una gomitata al suo amico.
-E’ Luise! Non te ne ho mai
parlato? Quanto è bella!- Thomas non smise di fissare la ragazza.
-si, ora me lo ricordo...e
noi stiamo rischiando la pelle per sbirciarla dalla finestra? Non fai prima a
presentarti a lei come fanno tutti i ragazzi normali?-
-io non ne ho il coraggio!-
Thomas riprese a fissare la ragazza e entrambi notarono che aveva deciso di togliersi
la sua lunga camicia da notte.
-Thomas, se ci beccano qui a
guardare la tua Luise che si spoglia ci fanno fuori!!- disse Guy cercando di
non farsi sentire –andiamocene!!- prese a strattonare il braccio di Thomas.
-no, dai! Ancora un minuto!-
i due ragazzi cominciarono ad agitarsi troppo e il tronco sotto di loro fece un
grosso scricchiolio, attirando l’attenzione della ragazza, che non appena si
voltò si trovò nuda di fronte a due ragazzi che litigavano sul tronco fuori
dalla sua finestra.
Luise lanciò un urlo
gigantesco e cerco di coprirsi, Thomas e Guy alzarono di nuovo lo sguardo verso
la finestra temendo il peggio –credo ci abbia scoperti!- urlò Guy prendendo il
braccio del suo amico e lanciandosi giù dal tronco, caddero entrambi al suolo,
il terreno fortunatamente attutì abbastanza la caduta.
Il signor Pulleyn si affacciò
con un fucile fuori dalla finestra, Guy e Thomas sgranarono gli occhi e
cominciarono a correre più in fretta che poterono per raggiungere il cancello
–cosa ci fate qui delinquenti??- urlò il padrone di casa facendo esplodere
alcuni colpi.
I due ragazzi scavalcarono il
cancello e si lanciarono a tutta velocità in strada –ti rendi conto che l’ho
vista nuda?! L’ho vista nuda Guy!!- urlò Thomas in preda ad un attacco di
euforia, tutto rosso, mentre correva.
-taci e pensa a correre!!-
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Si fermarono dopo un
estenuante corsa sul bordo di una fontana al centro della città. Entrambi col
fiatone si guardarono in faccia e dopo un lungo silenzio scoppiarono a ridere
–ce la siamo vista brutta Thomas, molto brutta!-
-ne valeva la pena amico mio,
hai visto che angelo?-
-parli del signor Pulleyn?-
-non prendermi in giro! Credi
che potrò mai conoscerla?-
-dopo averci scoperti a
sbirciarla dalla finestra ho i miei dubbi!-
-mi sa che hai ragione...-
Thomas fu sopraffatto dalla tristezza. Guy gli tirò una pacca sulla spalla
cercando di consolarlo –coraggio Tommy! Su con la vita! Siamo due bei ragazzi,
sai quante ne potremo trovare?!-
Guido Fawkes, aveva 19 anni,
il suo amico Thomas l’ho chiamava Guy, aveva i capelli rossicci/castani sino
alle spalle, occhi blu-grigi, pizzetto e baffetti, purtroppo per lui non ancora
molto folti data la giovane età, quindi dava un po’ l’impressione di essere
trasandato. Oltre ad essere dotato di grande fascino, Guy viveva in una
famiglia benestante, sua madre Edith si era risposata lo stesso anno dopo che
suo padre Edward Fawkes morì quando aveva solo 8 anni, ma lui preferiva una
vita più semplice e spensierata che la solita vita da "ragazzo secondo le regole". Col suo compagno Thomas ne combinavano di
tutti i colori!
Thomas Wintour invece era di
un anno più giovane di Guy, era leggermente più basso e come lui aveva lunghi
capelli castani, ma senza barba.
Guy si guardò il vestito,
indossava delle vecchie scarpe ormai sporche, una maglietta bianca e pantaloni
beije. Notò che la stoffa sul ginocchio era strappata, capì che era dovuto alla
caduta dall’albero, sbuffò e si chinò sulla fontana per bere un po’ d’acqua.
-Guido!!- urlò una voce
femminile molto familiare.
Guy si alzò di scatto –cosa
cè Anne?- chiese con voce annoiata, Anne era sua sorella minore, a differenza
di Guy lei era vestita elegante e pulita, fece una smorfia nel vedere suo
fratello ridotto in quel modo –Guido, si può sapere come ti sei ridotto?-
Guy si spolverò la maglietta
–siamo stati in campagna...mi sono un po’ sporcato!-
-un po’?- sua sorella era
sconcertata –vieni a casa con me, i nostri genitori vogliono parlarti!-
Guy non sembrò sorpreso, la
solita ramanzina, lui come al solito se ne sarebbe fregato. Salutò il suo amico
facendogli cenno che si sarebbero visti più tardi.
-non sono abbastanza grande
per le prediche ormai?- chiese Guy stufo.
-quando imparerai a
comportarti come un Fawkes tutto andrà meglio!-
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-Guido! Io e tuo padre siamo
stufi ormai del tuo comportamento!!- urlò sua madre.
-solo perchè non vesto come
voi?ne abbiamo già parlato mi sembra, voglio solo vivere la mia vita!-
-non permetterti più di
parlare a tua madre in quel modo!- intervenne suo patrigno –ci è giunta voce che
più di una volta, insieme a quel Wintour, avete creato disordini, vi
intrufolate nelle proprietà altrui senza permesso, come se foste dei
malviventi!!-
Guy e Thomas spesso entravano
nelle proprietà degli altri contadini per prendere qualche frutto di nascosto.
-ma non abbiamo mai fatto
nulla di male!-
-Il tuo amico è di classe
inferiore Guido! Non possiamo disonorarci in questo modo! E’ intollerabile!-
Guy fissò il pavimento con
occhi carichi d’ira per tali parole –bene...posso andare in camera mia ora?-
I genitori annuirono. Arrivò
in camera sua e sbattè la porta, si tolse la maglietta rimanendo a torso nudo
*come diavolo si permette di parlare così? Non è neanche il mio vero padre!*
Guy sbattè la maglietta per terra e si sdraiò sul suo enorme letto.
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-bè, in fondo hanno ragione
Guy...- disse pacatamente Thomas -sono un ragazzo di classe inferiore-
-ma onesto! Questa è la cosa
che conta di più! Sei il migliore amico che un nobile possa avere!- Thomas
sorrise. I due si addentrarono nella campagna.
-non vedo l’ora di diventare
qualcuno!- confessò Guy.
-qualcuno del tipo?-
-non saprei...qualcuno che
non sia riconosciuto solo per il cognome che porta...un valoroso guerriero...qualcuno
di molto forte...qualcuno che combatta per delle giuste cause!-
-wow! Guy sei un ragazzo
profondo! Questa si che è una bella prospettiva per il futuro! A me come mi
vedi?-
-vedo che mi seguirai, noi
due faremo grandi cose assieme!-
Thomas rise -già...sarà
certamente così-
Guy intanto adocchiò un
calesse che passava poco lontano da loro “forza, facciamoci dare un passaggio,
torniamo in città”
I due ragazzi si attaccarono,
senza farsi vedere, al retro del calesse...un passaggio gratuito! Lo facevano
spesso e quando il riccone che ne era all’interno si accorgeva di loro spesso
venivano rincorsi.
Dopo parecchi minuti di
viaggio il calesse si fermò davanti al palazzo del signor Pulleyn.
-ho l’impressione che abbiamo
chiesto un passaggio al calesse sbagliato!- disse preoccupato Guy che vide
scendere un uomo ormai conosciuto dalla scaletta. Cercarono di allontanarsi
furtivamente ma li notò lo stesso e li riconobbe -ma voi due siete...- Guy e
Thomas si pietrificarono –voi due siete quei maledetti dell’altra volta!-
I due ragazzi se la
svignarono più in fretta che poterono inseguiti dal signor pulleyn –tornate
indietro che vi sistemo io!!-
Svoltarono dietro un angolo
sperando di superarlo, ma Guy, distratto, si scontrò contro una ragazza con un
cesto di frutta, entrambi caddero a terra insieme al cestino. Guy si alzò
subito accorgendosi del danno –mi scusi tanto signorina, non ho fatto apposta!-
La prese per mano e l’aiutò ad alzarsi.
Alzò i suoi occhi verdi, che
incrociarono quelli del ragazzo, che si pietrificò davanti a tanta bellezza –mi
perdoni lei invece, ero distratta!- si scusò con voce dolce.
-Dai Guy sbrigati!!
Scappiamo!- lo incitò Thomas a qualche metro di distanza. Guy in fretta e furia
aiutò la ragazza a mettere a posto la frutta –non si preoccupi, ci penso io!-
disse con voce da galant’uomo mentre Thomas lo guardava disperato.
-è gentile, signor...signor?-
-Guido, Guido Fawkes!
Incantevole signorina!- Guy si tolse il cappello e inchinandosi le baciò la
mano.
In quell’istante il signor
Pulleyn svoltò l’angolo –dai Guy!!- lo richiamò più forte Thomas. Guy sbiancò
nel rivedere quell’uomo –signorina è stato un piacere, ma ora devo proprio
scappare! Spero di rivederla!- le urlò dandosela a gambe levate. La ragazza
sorrise.
Il signor Pulleyn si fermò
davanti alla ragazza –ti hanno toccata?-
-no, no tranquillo!- lo
rassicurò.
-se li becco...- disse
stringendo i pugni, si voltò verso la strada ma era ormai deserta, i due
ragazzi si erano già dileguati.
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Arrivarono al piccolo cortile
di casa di Thomas sfiniti. Notarono che suo fratello maggiore Robert stava
combattendo con la spada contro il suo amico Thomas Bates, avevano entrambi 25
anni. Dai movimenti si capiva che Robert era molto più in gamba.
Guy e Thomas decisero di
sedersi sullo steccato a godersi la sfida. Loro due non erano mai andati molto
d’accordo con Robert, aveva sempre un aria di superiorità verso tutti,
soprattutto verso suo fratellino.
-non è possibile, che razza
di sfortuna...quel signor Pulleyn...- Guy diede un calcio a un sasso.
-magari potremo provare a
comportarci più civilmente!- rispose sorridendo Thomas.
-ma non è per quello...è
per...- Guy guardò a terra imbarazzato.
-non sarà mica per quella
ragazza!-
Guy si grattò la testa -era
così carina!-
-l’hai vista solo per due
minuti!-
-com’è che si dice? Colpo di
fulmine?- disse sorridendo -voglio rivederla...-
Intanto Robert mandò al
tappeto Thomas, che dichiarò la sconfitta. Robert con espressione soddisfatta
di avvicinò a suo fratello e lo guardò con superiorità -dai fratellino, ti va
una sfida?-
-no Robert, tanto lo sai che
non ho speranza, hai voglia di umiliarmi?- rispose irritato.
Poi la sua aria antipatica si
spostò verso Guy –e allora il tuo amichetto!-
-ehi Robert, sarò più giovane
di te ma esigo che tu mi chiami per nome...e per te sono Guido!- gli rispose
con aria di sfida.
-e allora dimostrami di
meritarti quel nome!- disse raccogliendo una spada e gettandogliela ai piedi.
Guy fissò la spada perplesso e guardò il suo amico Thomas che gli fece cenno di
non accettare con il viso.
-che ti prende “Guido”- il
suo nome lo pronunciò con voce ironica –ti si sono incollate le chiappe allo
steccato? O sei solo un codardo come mio fratello?-
Guy raccolse la spada e con aria
di sfida gliela puntò a qualche centimetro dal viso –quando assaggerai questa
ti passerà la voglia di fare lo spiritoso!-
Si posizionarono l’uno di
fronte all’altro con espressione seria, Thomas pregò perche suo fratello non
ammazzasse il suo amico. Guy sorrise e fu lui a fare la prima mossa, si lanciò
con un affondo che Robert schivò semplicemente poi cominciarono a combattere.
Thomas rimase sorpreso, Guy
teneva testa facilmente a suo fratello, sapeva che Guy con la spada era sempre
stato in gamba ma non credeva fosse bravo quanto Robert. Infatti questo smise
subito di fare il superiore e cominciò a combattere tenendo conto che il suo
avversario non era per nulla facile da battere.
Intanto Bates si avvicinò
allo steccato dove Thomas era seduto –il tuo amico è davvero in gamba!- disse
sedendosi vicino a lui –era ora che qualcuno dasse una bella lezione a mio
fratello!- disse Thomas incrociando le braccia.
Guy brandendo l’acciaio roteò
il braccio destro e fece girare la sua spada intorno a quella di Robert a una
velocità impressionante da fargliela volar via. Il ragazzo rimase disarmato e
Guy con la spada lo costrinse a buttarsi a terra e mettendogli l’acciaio a un
centimetro dai denti chiese sorridendo –come mi chiamo allora?-
-G-Guido!- balbettò lui
incredulo di ciò che stava accadendo.
-e ho vinto!- disse lui
lanciando la spada a terra e raggiungendo esultando il suo amico.
-Guy sei stato grandioso!! Me
la devi insegnare quella mossa!!- i due si abbracciarono gioendo. Robert si
alzò da terra e si spolverò il vestito con aria irritata –la fortuna del
moccioso principiante, “Guido”!- quasi volesse aggredirlo con le parole.
-posso batterti tutte le
volte che voglio “Robert”...- disse avvicinandosi a lui senza timore –anche un
altra volta ora, in questo momento...- Robert rimase immobile, senza parole,
sapeva che avrebbe perso di nuovo-...solo che ora ho una gran fame!- disse sorridendo Guy –vieni Thomas,
andiamo a trovare qualche bell’albero di frutta!-
Thomas vide suo fratello
burlarsi di lui e seguì il suo amico fuori dallo steccato –ci vediamo “Robert”-
lo salutò Guy da lontano con voce ironica e scomparvero nella campagna,
lasciando il fratello di Thomas con la rabbia in corpo.
Continua!!
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Nota di Isa: Allora, che ne dite di questo primo
capitolo? Vi piace la coppia Guy/Thomas? :P Ditemi tutto ciò che ne pensate!! Ne succederanno molte altre! Alla prox!! “Remember
Remember the 5th of November gunpowder treason and Plot…we see no reason why
gunpowder treason should ever be forgot”! ;)
Guido si accomodò nella
sfarzosa sala di casa sua, insieme a sua sorella Anne. I loro genitori dovevano
avvisarli di una cosa, ma anche sua sorella sembrava conoscere già la notizia.
-ci sarà un ballo- disse sua
madre.
-un ballo?- chiese Guy –e chi
lo organizza?-
-la famiglia Pulleyn, che
come voi saprete, è un nobile molto distinto. La festa è il onore di una delle
loro tre figlie: Maria, amica di tua sorella, per festeggiare il suo diciannovesimo
compleanno-
Guy si ricordò delle
disavventure avute col signor Pulleyn, evidentemente i suoi genitori non ne
sapevano ancora nulla, fece un espressione strana.
-qualcosa che non va, Guido?-
chiese suo patrigno.
-no, no niente, ci sarò di
sicuro- disse lui cercando di pensare ad altro e comunque non sapeva neanche
chi era questa Maria, per cui stava andando a una festa di compleanno di
perfetti sconosciuti. In compenso sapeva che una delle figlie era Luise, gli
venne una grande idea per il suo amico.
-ah! Guido!- lo chiamò sua
madre.
-si?-
-trovati un vestito
decente!!-
Guy si guardò e fece una
smorfia.
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- - - - -
-davvero potrò conoscere
Luise?!- chiese Thomas incredulo.
-si! Il signor Pulleyn
organizza una festa, un ballo, se tu ti intrufoli con me potrai avere un
occasione per conoscerla!-
Thomas non sembrò entusiasta
della notizia –non scherzare Guy, sono uno di classe inferiore, non sono come
te...non potrò entrare!-
-che importanza ha? Vuoi
conoscerla o no?-
-certo!-
-e allora verrai con me!-
disse con espressione allegra.
-ma il vestito? Non ho
vestiti eleganti!-
-provvedo io! Ti porterò uno
dei miei!-
Thomas sorrise –sei un
amico...- Guy si alzò in piedi sorridente –dai, andiamo in cortile che ti insegno
la mossa con cui ho battuto quello stupido di tuo fratello!-
I due ragazzi corsero in
cortile e iniziarono a battersi con le spade, Thomas era sorpreso, per essere
così giovane Guy si muoveva con molta grazia.
Guy approfittò della sua
distrazione per effettuare la mossa speciale per disarmarlo –ti sei distratto
Thomas!- lo rimproverò lui –stai già pensando al ballo?- sorrisero.
Thomas provò a ricordare il
movimento del polso di Guy e cercò di imitarlo a rallentatore –dannazione...è
complicato!- si lamentò.
-ci ho messo parecchio per
riuscire ad effettuarlo correttamente, serve molto, molto allenamento!- Guy si
accorse che Thomas non lo stava ascoltando perchè era preso da qualcosa alle
sue spalle –che cè Thomas?-
Thomas sorrise –girati un po’
Guy, cè una persona speciale alle tue spalle!-
Guy si voltò curioso, capelli
biondi, occhi verdi, viso incantevole, grazioso vestito...era la ragazza
dell’altra volta! Si sentì mancare un battito e guardò Thomas che capì
all’istante –ok, ci vediamo dopo Guy!- disse facendogli l’occhiolino.
Non ci pensò due volte a
saltar dallo steccato e raggiungere la viuzza, le bussò alla spalla.
-signor Guido!- disse
sorpresa, fece un grande sorriso e Guy sentì mancare il fiato.
-buon giorno signorina! L’ho
vista passare e ho pensato di salutarla! Cosa ci fa qui?-
-aspettavo una persona...-
-deve essere un gran
maleducato per farla aspettare tutto questo tempo qui da sola!- disse portando
le braccia ai fianchi con un espressione che la ragazza trovò buffa, poi la sua
espressione diventò più triste –è il suo ragazzo?-
-oh no...nulla di simile-
disse ridendo dolcemente –non ho un ragazzo- Guy si sentì rinascere e tirò un
sospiro di sollievo –come mai tanto interessato signor Guido?- chiese con una
finta espressione ingenua, Guy la guardò e prima che potesse dire qualcosa vide
il signor Pulleyn svoltare l’angolo e venire verso la loro direzione.
Guy prese la ragazza per mano
e la portò dietro la casa di Thomas e non appena si accorse di avere ancora la
sua mano tra la sua arrossì e la lasciò andare –ogni volta che la incontro cè
sempre quel signor Pulleyn!-
-lei è davvero simpatico,
signor Guido!- disse sorridendo dolcemente-
Guy sentì un improvvisa
vampata di calore –g-grazie signorina...lei invece è meravogliosa! Ma...smettiamola
di darci del lei...posso darle del tu?-
-ok- rispose allegramente,
poi Guy si affacciò per vedere la posizione del signor Pulleyn che sembrava si
fosse fermato ad aspettare qualcuno.
-ora devo andare Guido...ci
incontreremo di sicuro, molto presto!- disse allontanandosi da lui che rimase
immobile a guardarla, non capì il significato della sua frase ma il fatto che
l’avrebbe rivista era una cosa meravigliosa.
Thomas gli arrivò alle spalle
–com’è andata amico?-
-ha detto che ci rivedremo di
sicuro...mi ha trovato simpatico!- lo disse con un grande entusiasmo –Dio
quanto è bella Thomas!!-
-bene, la stai conquistando!
E come si chiama?-
Guy rimase immobile e poi si
accorse che la cosa più fondamentale di tutte si era dimenticata di
chiedergliela –non lo so ancora!- disse con un sorrisetto.
-il tuo cuore è infatuato da
una ragazza di cui ancora non conosci il nome?- chiese incredulo.
-cosa importa Thomas? L’amore
vale più di un nome!- si affacciò per vedere se il signor Pulleyn era ancora
lì, ma sembrava essere scomparso insieme alla ragazza –possibile che lo
incontro sempre?-
Thomas sorrise, la pensava
come lui, rientrarono a casa sua e Guy gli raccontò ogni minima frase e
occhiata della ragazza di cui si era ormai preso una cotta.
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- - - - -
passò una settimana:
Anne entrò in camera di Guy,
trovandolo sul letto mezzo nudo –perlomeno copriti un po’! non sei più un
ragazzino Guido!- disse uscendo di nuovo imbarazzata
-tu bussa, no? E comunque non
sono nudo! Volevi qualcosa?- si alzò.
-volevo ricordarti di tenerti
pronto per sta sera, abbiamo il ballo!-
Guy si rivestì e raggiunse la
sorella sorridente –tu Anne mi trovi carino?- chiese girandosi su se stesso per
farsi vedere.
-come mai me lo chiedi?-
-ho conosciuto una ragazza
bellissima...mi chiedevo se avevo delle speranze!-
-se ti vestissi più
decentemente magari potresti avere delle speranze! E comunque solo una pazza
potrebbe sposarti!- disse ridendo.
-è un complimento?-
Anne uscì dalla sua stanza e
Guy chiuse a chiave la porta, prese dal suo armadio un vestito elegante rosso e
uscì furtivamente dalla finestra, raggiungendo la casa di Thomas, gli bussò
alla finestra e lui aprì.
-eccomi col tuo vestito!-
glielo porse e a Thomas si illuminarono gli occhi –mi starà?-
-immagino di si, sei più o
meno alto come me! Provalo dai!- Thomas si spoglio e si mise il suo nuovo
vestito, poi si aggiustò e si diresse verso lo specchio –come sto?- chiese
guardandosi.
Guy si avvicinò e gli diede
una sistemata –adesso ti faccio diventare un galant’uomo! Fai ciò che ti dico-
Thomas sotto consiglio di Guy prese una spazzola e si allisciò i capelli, poi
Guy prese dalla tasca un nastro rosso e Thomas si legò i capelli. Ordinato
com’era stava davvero bene.
-dici che così farò colpo?-
-Luise non avrà speranza di
sfuggirti amico mio!- disse tirandogli una pacca sulla spalla.
-solo che non so cosa
dirle...come si comportano i gentiluomini?-
-mmh- Guy ci pensò un attimo
su –magari con un bel mazzo di fiori...quelli funzionano sempre...poi usa
parole romantiche in modo da colpirla! E dimostrati intelligente, di solito le
ricche non amano gli uomini non colti!-
-Devo scrivermele tutte
queste cose!- poi guardò a terra –e poi cè un altra cosa...non so ballare!-
Guy sorrise –dai, ti insegno
io come fare, avvicinati- gli prese le mani e gli fece vedere come tenerle –una
gliela passi dietro la schiena...- poi cominciò a fargli vedere come si muovono
i piedi –devi guardarla negli occhi quando ballerete-
Thomas annuiva cercando di
ricordarsi tutti i passaggi –e quando finisce la musica?-
-puoi concludere con un bel
casquè!- Guy glielo fece vedere e la madre di Thomas entrò in camera proprio
nel momento finale, rimase immobile.
-cosa c’è madre?- chiese
Thomas imbarazzato allontanandosi da Guy, anche lui imbarazzato –salve signora,
tolgo subito il disturbo, non si preoccupi!-
La madre uscì dalla stanza
sconcertata e i due ragazzi cominciarono a ridere –ok, il tuo prossimo compito
è quello di andare a convincere tua madre che non siamo omosessuali! Ora è
meglio che vada, devo prepararmi anche io...mi raccomando alle 9 sii davanti
alla casa dei Pulleyn!-
-ci sarò!- disse con voce
convinta e poi diede un abbraccio al suo amico –grazie mille Guy, non so cosa
farei senza la tua amicizia!-
Guy sorrise e uscì fuori
dalla finestra per ritornare nella sua stanza.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Si diede un ultima sistemata
al vestito, aveva pettinato bene i capelli ma aveva deciso di non legarli.
Aveva una giacca blu, con un panciotto giallo pallido e un fazzoletto al collo,
tenuto fermo da una spilla con un piccolo diamante blu. I pantaloni erano
aderenti egli arrivavano al ginocchio poi il resto della gamba era coperto da
lunghe calze sottili bianche aderenti.
Uscì dalla stanza e trovò sua
sorella che rimase a bocca aperta –Guido...- disse con voce sorpresa –accidenti, vestito così fai
totalmente un altro effetto!-
Guy sorrise, effettivamente
quel vestito elegante risaltava il suo fascino, aveva anche tagliato la barba
incolta e ordinato i suoi baffi e il suo pizzetto, che erano diventati più
folti.
Erano tutti pronti per la
serata, tutta la famiglia Fawkes salì sul calesse pronto ad arrivare davanti
alla casa del signor Pulleyn, sperò che lui non lo riconoscesse, altrimenti
sapeva che avrebbe rovinato la serata di tutti.
Quando vide Thomas fuori dal
palazzo lo raggiunse subito, questo lo guardò esterrefatto –Guy, sei un
figurino vestito così!-
Guy rise –già...peccato che a
differenza di te non posso fare colpo su nessuna sta sera!-
Guy non sapeva ancora che
quella notte per lui sarebbe stata indimenticabile.
Continua!
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Nota di Isa: ghghgh! Nel
prossimo capitolo si capirà perchè sarà una notte indimenticabile per il
fascinoso Guy!! ;) “remember remember the 5th of november gunpowder treason and
Plot...we see no reason why gunpowder treason should ever be forgot”
Ps: ascoltare “some might say” degli Oasis leggendo
questi capitoli è il Massimo!!^^
Guy e Thomas si avvicinarono
all’ingresso, stavano entrando un sacco di persone, Guy notò la faccia
preoccupata del suo amico –tranquillo, parlo io…tu però fai una faccia da
ricco!-
Thomas lo guardò in modo
strano –e come diavolo è la faccia da ricco?-
-non lo so...ma trova un’espressione
adatta!- arrivarono davanti all’entrata e due uomini li fermarono –siamo Guido
e Thomas Fawkes, guardi pure nella lista, la mia famiglia è già entrata prima,
anzi, se ci fate passare li raggiungiamo subito!- le guardie constatarono che
era vero e li fecero passare.
Thomas riprese a respirare
–non è stato poi così difficile entrare!-
-te l’avevo detto!- i due
ragazzi seguirono il resto degli invitati al salone principale *quanta gente!*
pensarono all’unisono.
Intanto Thomas non appena
entrò nel salone fu colto da un improvviso sconvolgimento, solo quel salone era
grande tre volte casa sua, poi aveva enormi lampadari di cristallo, tendoni
rossi che coprivano enormi finestre, banconi con del cibo. Si sentì un po’ a
disagio.
-Guy...non sono sicuro di
voler restare qui a lungo!-
-non essere ridicolo! Vuoi
ritirarti ora che sei riuscito ad entrare qui dentro? Vieni con me- i due
ragazzi si avvicinarono a un bancone con del cibo e Guy riempì un bicchiere di
birra a Thomas –questo ti tranquillizzerà-
Thomas fece un respiro profondo
e bevve. Poi Guy gli indicò una ragazza in fondo alla stanza, era Luise. Thomas
riprese a essere agitato –coraggio Tommy, tocca a te!- e gli diede una spinta
per farlo sbrigare, Thomas prese coraggio e fece un gran sorriso –non mi
aspettare Guy, avrò da fare sta sera!- gli fece l’occhiolino e si diresse verso
Luise.
Guy rise, era contento di
vedere il suo amico tanto felice.
Cercò con lo sguardo il resto
della sua famiglia, erano tutti occupati o in balli o in chiacchere, si diresse
allora verso l’enorme balcone, per prendere un po’ d’aria. Mentre passava per
la stanza si accorse dei numerosi sguardi femminili posati su di lui, non sarebbe
certo passato inosservato, se ne frego, non erano quelle donne ad
interessargli.
Non appena arrivò al balcone
guardò il cielo, c’erano tantissime stelle quella notte e una splendida luna
piena *che spettacolo stupendo...* pensò.
Sentì bussare alla spalla –mi
concede questo ballo, signor Fawkes?- disse una voce femminile in tono
scherzoso, si voltò, era la ragazza stupenda che aveva conosciuto.
La guardò con sorpresa –ma
sei tu!- aveva un lungo abito rosso e bianco, era angelica –sei...sei
bellissima!-
Sorrise –grazie! Come mai sei
qui da solo? La festa non ti piace?-
-no, tutti sembrano
divertirsi solo che...- si zittì un secondo *solo che non c’eri tu* pensò
-...volevo prendere un po’ d’aria-
-torniamo dentro allora, non
mi inviti a ballare?- chiese sorridente.
Guy si sentì uno sciocco a
non averglielo domandato prima –ma certo!- le prese la mano ed entrarono
nell’enorme sala, poco più avanti intravide il suo amico Thomas ballando con la
sua Luise, gli scappò un sorriso.
Guy le mise una mano dietro
la schiena e cominciarono a ballare -sai, sono proprio uno stupido, da quando
ti ho incontrata non ti ho mai chiesto il tuo nome...-
-mi chiamo Maria-
-Maria? Nome bellissimo...che
coincidenza, anche la festeggiata di sta sera si chiama Maria! E di cognome?-
-Pulleyn, Maria Pulleyn-
disse con un sorriso.
Guy si bloccò, lei era la
festeggiata di quella sera, lei era la figlia del signor Pulleyn, come diavolo
poteva non essersene accorto prima? Si sentì uno stupido. Maria lo guardò
divertita, sapeva che non ne era a conoscenza –ecco perchè tuo padre cè l’ha
tanto con me!-
-tuo padre cè l’ha con te e
con il tuo amico perchè vi ha trovati attaccati alla finestra di mia sorella,
Guido Fawkes!- disse con un sorrisetto.
Guy arrossì –quella è stata
un’idea del mio amico!!- La musica intanto si fece più romantica e Maria si
strinse a lui, poggiando la testa alla sua giacca, in quel momento Guy si sentì
il ragazzo più felice del mondo, se non fosse stato per il pensiero del signor
Pulleyn –ma se tuo padre ci vede così?-
Maria rialzò la testa e lo
guardò dritto negli occhi -che ti importa di lui?- Guy si sentì come
ipnotizzato da quello sguardo, sorrise e avvicinò la sua bocca per poterla
baciare, ma un urlò li fece tornare alla realtà.
-Maria!!- entrambi si voltarono
di scatto, era il signor Pulleyn, evidentemente non molto entusiasto di vederli
attaccati.
Il ragazzo sorrise
imbarazzato –buonasera signor Pulleyn, serata deliziosa, non trova?-l’uomo si avvicinò a loro con aria minacciosa
e Maria, facendo un grosso sorriso, prese la mano di Guy e lo trascinò
correndo, fuori dalla stanza e dal palazzo.
-Maria!- urlò suo padre
disperato, non poteva credere che sua figlia stesse scappando con quel Fawkes
–torna indietro!!-
Tutti gli invitati avevano
gli occhi su quella scena, anche loro increduli. La madre di Guy si mise una
mano sul viso –cosa diavolo intende fare Guido?! Ci farà finire nei guai!!-
Guy intanto, non capendo le
intenzioni di Maria, si limitò a lasciarsi trasportare dalla sua mano -Maria...
Maria dove stiamo andando?- erano ormai in mezzo alla campagna, corcondati da
alberi.
-andiamo lontani! Lontano da
tutto e tutti!- poi improvvisamente si bloccò.
-ora che ti prend..?- Non
fece in tempo a finire la frase che Maria lo baciò. Guy si sentì mancare il
fiato –M-Maria...io...-
-non mi importa di ciò che
pensa mio padre di te...- detto questo lo abbracciò. Guy cercò di superare
l’imbarazzo, in quel momento avrebbe voluto fare tutto ciò che di romantico è
possibile fare ma essendo lei la protagonista di quella festa si sentiva in
dovere di riportarla indietro.
–Maria...non possiamo stare
qui, tuo padre sarà sicuramente preoccupato per te!- *e sicuramente mi
ammazzerà* pensò in seguito.
Maria sembrò non ascoltaro,
aveva lo sguardo basso, e quando lo rialzò incrociando gli occhi meravigliosi
di quel ragazzo confessò –credo di essermi innamorata di te...-
Guy sentì un fulmine
polverizzargli il cuore, credette seriamente di aver sentito male, ma gli occhi
di quella ragazza erano sinceri, non avrebbe voluto far altro che dirle quanto
anche lui l’amasse, in quell’istante il pensiero del padre passò in secondo
piano, si avvicinò a lei e, prendendole il viso con le mani, la baciò
appassionatamente, una, due, tre, tante volte, non avrebbe smesso mai.
Quel momento era loro.
Erano ormai sdraiati su quel
morbido prato, circondati da alberi, sotto un cielo stellato, baciati dalla
luna. Guy era un gentiluomo, anche se era sopra di lei non l’avrebbe mai
toccata, almeno finchè Maria gli accarezzò i lunghi capelli e con un dolcissimo
sorriso gli chiese –Guido...facciamo l’amore?-
Rimase immobile, impietrito
davanti a quello sguardo tanto dolce, quasi non gli parve reale quel momento,
come poteva capitare a lui una ragazza così speciale?
-cos...? adesso?- disse con
voce insicura anche se in cuor suo l’avrebbe voluto fare con lei per tutta la
vita.
-se non ora, quando?...
questo cielo è per noi- rimase incantato dalla verità di quella frase. Insinuò
una mano sotto il lungo vestito di Maria e, accarezzandola, riprendendo a
baciarla fu il suo modo per dirle “si”.
Quel momento era loro.
Non separando le loro bocche,
Maria gli tolse la giacca e gli sbottonò la camicia, mentre lui si liberò dei
pantaloni e l’aiutò a levarsi quell’ingombrante e enorme vestito.
La dolcezza di Maria fece
passare l’imbarazzo di Guy che, anche se era la prima volta di entrambi, riuscì
a muoversi con gentilezza, evitando di farle del male.
Più i minuti passavano, più
il piacere cresceva, più loro sentivano di amarsi.
Maria cominciò a sentire
qualcosa di strano ma piacevole crescere dentro di lei, con le mani sulla sua
schiena lo abbracciò più forte che potè.
Guy emise infine un debole
gemito e, sfinito, cominciò a tremare. Maria gli accarezzò il viso e poi i
capelli,
ormai tutti bagnati –Guido...che
cos’hai?- in quell’istante gli sembrò di aver quasi perso conoscenza. In realtà
tremava non solo per lo sforzo ma anche per la felicità di aver condiviso con
lei quel momento tanto speciale.
Le rispose con un sorriso
dolce –io ti amo Maria...ti amo davvero tanto...- poi poggiò la testa sul suo
seno, chiudendo gli occhi –riposa Guido...riposa...- gli sussurrò continuando
ad accarezzarlo, poi rivolse lo sguardo verso il cielo stellato e la luna le
illuminò il viso, chiuse gli occhi.
Quel momento era loro.
Continua!!
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
Nota di Isa:
....................................................... ^///^ “remember
remember the 5th of november...gun powder treason and...no va bè sta volta nn
ce la faccio, poveretto è il suo momento!!” ;)
Ps: per chi non lo sapesse Guy nel 2002 è finito nella
classifica dei “100 grandi Britannici” superando gente come David Beckham,
Aleister Crowley, Winston Churchill e Johnny Rotten!! Onore a Guy!! I love
you!!^^
-coraggio signor Fawkes e
anche lei signor Wintour! Questa volta facciamo presto, non ho tempo da
perdere!- ordinò Anthony Browne, signore di Monteagle, i due ragazzi misero in
marcia i propri cavalli e si fecero seguire dalla carrozza del loro padrone.
Guy fece una faccia annoiata
e Thomas la notò –che cos’hai Guy?-
-e me lo chiedi? Faccio il
lacchè da quasi un anno!! Che fine ha fatto il mio sogno di diventare
coraggioso combattente, qualcuno di importante?! Maledizione...-
-su coraggio, per adesso va
bene! Dovrai pur mantenerti!-
Guy sbuffò –non mi piace
essere servo di qualcuno!-
-tranquillo amico mio, mio
fratello Robert è partito un anno fa per le truppe spagnole, tra poco dovrò andarci
anche io...potresti venire con me!-
-buona idea!-
-allora voi due!! Poche
chiacchere! Muoversi!!- urlò il signor Browne dal calesse.
-si signor Browne!- risposero
annoiati i due ragazzi.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Guy rientrò a casa sua,
chiuse la porta e Maria gli venì incontro e lo baciò –com’è andata?-
-il signor Browne era più
nervoso del solito...- si lamentò sorridendo –come sta il piccolo Thomas?-
-si è addormentato un ora fà,
ora è tranquillo al piano di sopra che riposa-
Guy decise di andarlo a
vedere e salì le scale. Lui e Maria si erano sposati un anno fa ed era nato da
poco loro figlio Thomas. Guy teneva a quel figlio più di ogni altra cosa. Ma la
sua famiglia non voleva più saper di lui dopo la brutta figura fatta quella
notte scomparendo dalla festa insieme alla festeggiata...e lo stesso valeva per
Maria.
Suo padre aveva comunque
acconsentito il loro matrimonio perchè anche se non apprezzava Guy sua figlia
era innamorata di lui, non voleva renderla triste con qualche altro uomo.
Guy quindi approfittò del
fatto di aver raggiunto i 21 anni, così da poter usufruire dell’eredità del suo
defunto padre, riuscì così a farsi una casetta in campagna e a mantenere suo
figlio e sua moglie. Vivevano felici.
Guy prese in braccio suo
figlio cercando di non svegliarlo, lo guardò con occhi dolci, pensò fosse il
più bel dono della sua vita, il piccolo Thomas aprì gli occhi, sembrava allegro
e sorridente.
Sua moglie si fermò fuori
dalla porta della stanza, più guardava negli occhi quel bambino più le sembrava
di vedere gli occhi di suo marito. Guy si voltò verso di lei, quasi l’avesse
letta nel pensiero –questo bambino diventerà come me! Diventerà
forte...coraggioso...crederà in Dio!-
Maria sorrise, Guy poggiò sul
suo lettino il piccolo Thomas e si voltò di nuovo verso di lei con aria più
seria –devo parlarti di una cosa importante-
I due scesero al piano di
sotto e si sedettero su due sedie –di cosa si tratta?-
-Thomas, il mio amico, mi ha
detto che tra poco dovrà raggiungere la Spagna e lì si arruolerà
nell’esercito...mi ha proposto di partire con lui...-
Maria guardò il pavimento
preoccupata –perchè vuoi seguirlo? C’è qualcosa che non va?-
-no, va tutto bene, solo che
non mi piace ciò che sto facendo ora...voglio seguire la mia vera ambizione!-
-ma qui stiamo bene! Abbiamo
una casa...hai una moglie...hai un bambino...hai un lav..-
-è proprio questo il punto!
Il lavoro! Non voglio continuare a essere servo di qualcuno! Voglio essere
qualcosa di più!-
-io non ti capisco...- Maria
guardò il pavimento.
-Maria, io non vi voglio
abbandonare...voi verrete con me!-
-e dove andremo a vivere?-
-venderemo questa casa,
prenderò tutta l’eredità di mio padre e ne acquisteremo un altra, vedrai, andrà
bene!- Guy le prese le mani e gliele strinse –non potrei mai andaremene
lasciandovi qui...io ho bisogno di voi-
Maria si alzò e lo abbracciò
-...va bene, se è questo che vuoi...- Guy sorrise e le diede un bacio sulla
fronte.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Passò qualche settimana:
Guy se ne stava sdraiato
sotto un albero con le mani dietro la testa, aspettava Thomas che era
stranamente in ritardo quella mattina. Si alzò e raggiunse il suo cavallo, lo
carezzò e ci montò sopra –dove diavolo si sarà andato a cacciare...?-
Intanto uscì fuori dal suo
palazzo il signor Browne, in attesa di essere scortato, non vedendo il secondo
accompagnatore si incuriosi –signor Fawkes...dov’è Wintour?-
-ha avuto in piccolo
contrattempo, ma ora arriva subito, la prego di attendere...- fu l’unica scusa che
trovò.
-aspettare? Io non vi pago
per aspettare!!- si lamentò furioso.
*maledetta palla di lardo...*
pensò Guy guardando altrove, intanto sperava che Thomas si sbrigasse. Passò
qualche secondo che distinse una sagoma all’orizzonte, un ragazzo che correva
con qualcosa in mano, era Thomas!
Guy scese dal cavallo per
raggiungerlo, sembrava allegro –Guy!! Guy!! Ottime notizie!!-
-la buona notizia è che sei
arrivato! Non reggevo più la situazione con quell’uomo!-
-ma di che cosa stai parlando
Guy??- urlò sorridente – non lavoreremo più come lacchè!! Domani partiamo per
la Spagna!!-
Guy lo guardò incredulo e gli
afferrò le braccia –ripetilo!!-
-partiamo per la Spagna amico
mio!! Hanno accettato la nostra richiesta!! Guarda, è scritto tutto su questa
lettera, è arrivata sta mattina, cè scritto che essendo mio fratello un ottimo
cavaliere credono che anche io essendo della stessa famiglia abbia ottime
quelità, e hanno accettato anche la mia rischiesta di portatrti con me!-
Guy lesse le righe di quella
lettera senza respirare, era tutto vero, fece un urlo di gioia e abbracciò
Thomas –cè l’abbiamo fatta!!-
Il signor Browne si avvicinò
a loro con aria minacciosa, evidentemente aspettava ancora vicino alla carrozza
mentre loro due gioivano alla notizia –giovanotti, questa vostra
indisciplinatezza vi costerà molto cara!!-
Guy si voltò verso di lui con
aria seccata –non sei neanche degno di essere chiamato uomo!- sorrise e gli
tirò una spinta che lo fece cadere all’indietro –partiamo per la Spagna!!
Arrivaci da solo a palazzo!! Forza andiamo Thomas!- detto questo i due ragazzi
corsero verso le loro case.
L’uomo rimase a terra e si
tirò su con le braccia, non credendo ai suoi occhi per ciò che gli aveva appena
fatto.
Guy bussò alla sua porta di
casa e quando sua moglie gli aprì lui la sollevò in aria girando su se stesso
esultando. Era confusa –che...che cos’hai Guido?- la riappoggiò a terra.
-una notizia fantastica!-
urlò di gioia.
-si può sapere che ti
prende?- chiese stranita ma lui la baciò –si parte domani per la spagna Maria!
Hanno accettato la richiesta, prepara il necessario e anche il piccolo Thomas!-
Sua moglie sorrise –davvero?
Sono contenta per te!-
-finalmente ho la possibilità
di dimostrare che valgo qualcosa!-
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Fu un viaggio abbastanza
lungo, inizialmente Thomas rimase colpito del fatto che Guy portò con se la sua
famiglia, lui aveva lasciato sua moglie a York. Ci volle qualche giorno per
riuscire ad arrivare a Flanders, e quando raggiunsero la città, l’arciduca
Alberto di Austria volle subito incontrarli.
Vedendo di persona i ragazzi
gli fecero subito una buona impressione –Thomas Wintour- disse ad alta voce, il
ragazzo si fece avanti –bene, come lei sà, suo fratello è tra i nostri più
forti cavalieri, ci aspettiamo che anche lei sia altrettanto impavido e
valoroso- Thomas sorrise e tornò al suo posto.
-Guido Fawkes- disse infine,
il ragazzo si fece aventi –Wintour mi ha rassicurato del fatto che lei è un
giovanotto molto promettente, di grandi abilità, molto umile, un ragazzo su cui
poter contare...cè solo un modo per verificare tali parole, signor Fawkes...da
domani vi presenterete qui e comincerete gli addestramenti con gli altri
cavalieri, molto presto dovremo affrontare una guerra e sarà su gente come voi
che vorremo fare affidamento...- fece una pausa –potete andare-
I due ragazzi si guardarono e
sorrisero, uscirono fuori dal palazzo dell’arciduca e Guy guardò stranito
Thomas –tu hai scritto davvero quelle cose su di me?-
-certo, un modo per farti
venire qui dovevo pur trovarlo!-
-non sei spiritoso!- disse
con un mezzo sorriso.
-tu e Maria avete già trovato
alloggio?-
-no...ecco un bel problema da
risolvere, mi sono catapultato qui senza pensare alle possibili conseguenze...-
-non ti preoccupare amico
mio, mio fratello mi ha trovato una piccola casa, per il momento potrete venire
da me...che ne dici? Poi con calma te ne cercherai una per voi!-
-sei davvero gentile! Anche
perchè ho il piccolo con me, vorrei stesse al sicuro...-
-tranquillo!- raggiunsero
Maria che li aspettava fuori dalle mura del palazzo dell’archiduca con in
braccio il piccolo Thomas –allora, come vi è andata ragazzi?- chiese sorridente.
-benissimo!- rispose suo
marito –da domani saremo aspettati dagli altri cavalieri e per quanto riguarda
un riparo saremo ospitati da Thomas per il periodo di tempo necessario a
trovarci una sistemazione!-
-davvero faresti questo
Thomas?- chiese la donna con riconoscenza.
-ma certo che sì! Non posso
certo abbandonarvi in mezzo alla strada, anche perchè sono stato io a
coinvolgere Guy, quindi è il minimo che possa fare!-
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Calò un freddo pungente
quella notte, in Spagna non era certo un bel periodo, Thomas si era sistemato
su un lettino al piano superiore mentre l’altro letto lo avevano utilizzato per
il bambino al piano inferiore, sempre al piano inferiore Guy e Maria si
arrangiarono su un bel cumulo di paglia che Thomas usava per il suo cavallo,
non era certo il massimo ma si accontentarono, era una situazione comunque
temporanea.
Maria vide che il bambino
stava ormai dormendo, quindi andò a sdraiarsi accanto a Guy che aveva le mani
dietro la testa e sembrava pensieroso.
-qualcosa nn va?- chiese
poggiando la testa sul suo petto.
-pensavo al mio futuro...-
-sei agitato per domani
vero?- chiese con un sorriso.
-no, per quello no...- fece
una piccola risata –da domani potrò diventare Sir Guido Fawkes!-
-magari anche
comandante...qualcuno di veramente importante...le capacità le hai tutte, ho
fiducia in te!-
Guy sorrise e le diede un
bacio, si sentiva fortunato ad avere al suo fianco una donna tanto speciale.
Maria si strinse a lui ed entrambi cercarono di dormire. I sogni di Guy quella
notte lo ritraevano già al campo.
Continua!!
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Nota di Isa: Bè, inizieranno giorni faticosi per Guy e
la guerra si avvicina sempre di più... quindi stay tuned!!^^ “rememberremember
the 5th of november gunpowder trason
and Plot, we see no reason why gunpowder treason should ever be forgot!” ;)
Guy e Thomas arrivarono al
campo di addestramento sotto il palazzo dell’arciduca in tarda mattinata,
uomini si sfidavano in duelli con spade e altri a cavallo. Guy li guardò
interessato, mentre Thomas cercava qualcuno a cui rivolgersi.
Mentre Thomas si mise in
cerca di qualche comandante Guy si fermò a osservare un interessante sfida tra
due cavalieri.
Robert si avvicinò a suo
fratello –e quindi infine sei venuto!-
Thomas si voltò sorridente
–quanto tempo fratello!- si abbracciarono –siamo arrivati giusto ieri dopo un
lungo viaggio...da oggi facciamo parte dell’esercito!-
-tra poco arriva il capitano
Grant, potrete chiedere a lui, intanto ti consiglio di prendere esempio dal tuo
amico!- con la mano glielo indicò in fondo al campo.
-cos..?- Thomas vide Guy
combattere con la spada contro due uomini dell’esercito –non sta fermo un
attimo!- disse mettendosi le mani ai fianchi.
-lei dev’essere il signor
Wintour, vero?- chiese una voce forte e decisa alle loro spalle, non appena
Thomas e Robert si voltarono trovarono davanti ai loro occhi un uomo molto
alto, robusto con lo sguardo fiero.
-Thomas, lui è il comandante
Grant- disse Robert.
-comandante, sono il fratello
di Robert Wintour, l’arciduca Albert ha accettato la nostra richiesta di
poterci arruolare, sono qui con un mio amico...-
-il signor Guido Fawkes!- lo
interruppe –so già tutto! Di solito non mi ricordo gli uomini che prendiamo tra
noi, essendo alla vigilia di una guerra abbiamo tantissime richieste, ma
siccome è lei fratello di Robert, uno dei nostri migliori soldati, mi aspetto
molto anche da lei... e anche dal suo vivace amico là in fondo!-
Thomas fece un sorriso di
disagio, non trovava aducato che Guy non si fosse presentato al comandante –in
ogni caso tra cinque minuti presentatevi dentro il palazzo dell’arciduca, vi
daremo le divise. Thomas annuì e il comandante si allontanò.
Il ragazzo raggiunse Guy
correndo, che intanto teneva testa ai due uomini che stava fronteggiando –Guy,
accidenti a te, c’era il comandante!!-
Guy si voltò distraendosi
–davvero? Quando?- uno dei due avversari lo colpì allo stinco con una spadata
facendolo cadere a terra –ehi, non vale colpire alle spalle!- si lamentò
tirandosi su, poi riguardò Thomas –mi spiace averti lasciato solo ma stavo
combattendo contro di loro...-
-continuerai più tardi, dobbiamo
andare nel palazzo dell’arciduca per le divise-
-bè, grandioso, avremo una
divisa!- disse con un sorriso buttando la spada per terra –andiamo subito, sono
curioso!-
-ehi tu! E la nostra sfida?-
disse uno dei due soldati.
-torno tra un momento, non ho
ancora finito con voi due!- si allontanarono discutendo su quanto avrebbero
fatto al campo.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
-se volete potete portarle
anche durante i vostri addestramenti- disse il capitano Grant porgendo a
entrambi le divise. Thomas e Guy le osservarono per bene –molto eleganti...-
commentò il primo, la giacca era blu scura, col bavero e il risvolto delle
maniche bianchi, colletto rosso, panciotto bianco e rosso, pantaloni aderenti
bianchi e lunghi stivali che arrivavano alla coscia.
Entrambi si sentivano
eccitati e non vedevano l’ora di poter mostrare il loro valore.
Cominciarono così i giorni
dell’addestramento al campo, eseguivano marce, combattimenti, sia a cavallo che
a terra, Guy imparò anche a usare armi da fuoco, che prima di allora non aveva
mai usato perchè preferiva le armi bianche, a differenza di lui Thomas di armi
da fuoco ne sapeva usare parecchie e anche abbastanza bene perchè suo fratello
Robert gli aveva in precedenza mostrato qualcosa.
Guy riuscì in poco tempo a
trovarsi una sistemazione vicino a quella di Thomas, una casetta semplice, ora
viveva tranquillamente con sua moglie e suo figlio.
Tral’altro Guy non ci mise
molto a farsi notare tra le truppe, era tra i più imbattuti durante le sfide,
era definito “un ragazzo risoluto” e ben presto fu “il più distinto tra i
soldati del campo dell’arciduca per la sua nobiltà e virtù”.
Grazie agli addestramenti al
campo Guy divenne un uomo alto dalla corporatura possente, lunghi capelli
folti, morbidi baffi e un folto pizzetto...un aspetto da uomo maturo insomma,
ma il suo carattere vivace rimase lo stesso!
Inizialmente sembrò che con
la Francia dovesse esserci una guerra, le acque si calmarono per qualche anno,
arrivò così il 1596, la Spagna decise di conquistare Calais, in Francia, era
questione di giorni, le truppe sarebbero partite sotto il comando di Re Filippo
II.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
-ehi, così va bene padre?-
chiese il piccolo Thomas agitando un bastone come se fosse una spada –sto
migliorando o no?- aveva compiuto da poco 7 anni.
-vai benissimo Thomas!
Vedrai, se continui di questo passo ben presto sconfiggerai anche tuo padre!-
disse Guy sedendosi sul prato accanto a suo figlio che non aveva intenzione di
star calmo, quindi continuò ad agitare il bastone.
Si avvicinò Maria e bloccò il
bastone al piccolo Thomas –altro che battere tuo padre, se continui di questo
passo caverai l’occhio a qualcuno!- lo prese per mano e si diresse verso la
porta di casa –ma madre! Voglio continuare ad allenarmi!- si lamentò.
-ricordati che anche la
scuola è importante e tu devi fare i compiti!-
-ma li ho già fatti! Mi ha
aiutato lui!- disse indicando suo padre che si alzò e battè il piede per terra
alzando la mano alla fronte come un soldato –confermo comandante! Li abbiamo
fatti poco fa!-
-tuo padre è un bugiardo
Thomas!- disse sorridendo –ti sarei grata se non diventassi come lui!-
Guy le sorrise –tempo fa
fosti tu a dirmi che sarebbe diventato come me!-
-già, come aspetto fisico,
non come carattere!- il piccolo Thomas lasciò la mano della madre e andò a
recuperare il bastone.
-dacci altri dieci minuti!
Dopo prometto che lo aiuto con i compiti!-
la madre sorrise ormai
rassegnata –e va bene...-
-grazie!- le diede un bacio e
tornò correndo dal figlio –comandante Thomas! Guidi le truppe verso la città da
attaccare!- gli disse con voce convinta, il figlio cominciò allora ad
atteggiarsi da uomo potente.
A Maria scappò una piccola
risata –Guido, a volte faccio fatica a capire se sei tu o lui il bambino!- lui
le sorrise e le fece un occhiolino. Per Guy quel bambino era tutta la sua
vita...
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Il capitano Grant stava discutendo
delle mosse da compiere durante la conquista con il Re Filippo II.
-vedete sire, ritengo non sia
necessario mandare un eccessivo numero di uomini, ce la caveremo anche con una
quantità minima...abbiamo osservato a lungo le truppe di Calais- disse il
comandante Grant segnando con le dita i movimenti sulla cartina.
-mai sottovalutare il nemico
comandante Grant- disse lui pacatamente –io credo sia meglio che aumentiate il
numero di uomini, non si sa mai che tattica possa adottare il nemico-
-come volete voi sire-
riguardò la cartina –in questi anni abbiamo avuto tantissimi uomini potenti,
uno di quelli più apprezzati e conosciuti al campo è Guido Fawkes, pensavo di
affidare a lui il comando delle truppe in caso di emergenza-
-Guido Fawkes?- disse sorpreso,
a Re Filippo II non era mai piaciuto Guy, credeva che il suo comportamento
vivace lo avrebbe fatto fallire al comando, poichè si sarebbe fatto prendere
dall’eccitazione e avrebbe potuto mettere in pericolo gli altri uomini con
decisioni avventate –esigo che quest’uomo non sia assolutamente messo al
comando! Sarebbe la ragione della nostra sconfitta!-
-ma sire, Fawkes è l’uomo più
affidabile che abbiamo al campo!-
-le decisioni le prendo io
comandante Grant, lei si limiti ad eseguirle!- Grant annuì confuso –al posto di
Fawkes vedrei meglio un uomo come Robert Wintour!- disse il Re.
Robert Wintour, il fratello
di Thomas, era sicuramente molto potente, ma non aveva affatto perso il suo
carattere arrogante, era un uomo imprevedibile ma il Re apprezzava la sua
sicurezza e spavalderia –bè sire, veramente io non saprei...Robert Wintour non
lo vedo un uomo molto...-
-le ho già detto che le
decisioni le prendo io e Wintour sarà il vicecomandante!- Grant si sentì di
nuovo costretto ad annuire.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Tutti i soldati erano a
conoscenza del fatto che a giorni sarebbero partiti, quando si seppe la data
precisa tutti gli uomini ne approfittarono per ultimare i loro allenamenti o
stare con le proprie famiglie, ciò che fece Guy.
-dove hai detto che vai
padre?- chiese suo figlio incuriosito salendogli in braccio.
-vado in Francia piccolo mio!-
-i francesi non mi stanno
molto simpatici, un mio compagno di classe è francese e dice brutte cose sull’Inghilterra...-
Guy sorrise –il tuo amico ha
ragione su certi punti di vista, l’Inghilterra sta diventando
fredda...antipatica! e i francesi non sono mai andati molto d’accordo con
loro...vedi...alcuni sperano che l’Inghilterra modifichi in futuro alcune
regole della chiesa...-
-ah si? Quali?- chiese
curioso.
-bè, tu sei ancora molto
piccolo per capire alcune cose...- Thomas fece una faccia quasi offesa per
quella frase –posso darti un consiglio comunque: continua a pregare Gesù!-
-lo faccio già tutte le sere
questo, prima di dormire!!-
-bravissimo piccolo mio,
prega per il mondo intero, sempre... e sta sera prega per tuo padre, domani
avrà un viaggio molto difficile...- suo figlio lo abbracciò –mi mancherai in
questi giorni...mi continuerò ad allenare, così ti batterò ancora quando tornerai!-
Guy sorrise e lo strinse a se, poi scese dalle sue gambe e andò in camera sua,
era tardi.
Anche Guy si alzò e decise di
andare a riposare un po’, anche se l’agitazione gli aveva fatto perdere tutto
il sonno. Quando si sedette sul letto sua moglie entrò in camera e si fermò
sulla soglia della porta, quando la guardò delle lacrime cominciarono ad
attraversarle il viso.
-che cos’hai Maria?- chiese
avvicinandosi a lei, lei guardò in basso e, prendendole la mano, la invitò a
sedersi accanto a lui sul letto.
-Guido...le guerre sono così
pericolose...conoscendo il tuo carattere sarai sicuramente tra i soldati che
più si daranno da fare, ti stimo per questo, sono orgogliosa di
te...tuttavia...temo che questa tua efficienza ti porterà via da me...-
-hai paura che non torni più
da te? Che io non sopravviva?- chiese stringendole la mano –stai tranquilla
Maria, non vi abbandonerò mai, tu e Thomas mi riabbraccerete presto, ti do la
mia parola, qualsiasi cosa accada...tu abbi fede!-
-ne ho tanta Guido!- disse in
lacrime abbracciandolo –ne ho tanta!-
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Al campo la mattina dopo:
-allora soldati! Tenetevi
pronti!- Grant parlò con sicurezza davanti ai suoi 8 mila uomini a cavallo –è
ora di metterci in marcia! Ci aspetta una bella battaglia!- Grant fece muovere
il suo cavallo verso l’enorme portone del campo, uscendo dalle mura.
Guy si trovava tra le prime
file, accanto a lui il suo fidato amico Thomas –sei agitato Guy?- gli chiese
sorridendo.
-un poco sì! È la nostra prima
guerra...mostriamo tutto il nostro coraggio!!- disse stringendo un pugno.
Robert Wintour si muoveva
appena dietro il comandante Grant, era soddisfatto di essere vicecomandante,
non aveva perso occasione di rinfacciarlo in faccia a suo fratelo minore, definendolo
un incapace. Ma ormai tutti conoscevano il suo carattere, in molti avevano
chiesto spiegazioni sul perchè Guido Fawkes non fosse stato messo al posto suo,
ma Grant non aveva voluto dare spiegazioni.
A giorni sarebbero arrivati
alla città di Calais.
Continua!!
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Nota di Isa: Guido e Thomas alla loro prima
battaglia!! Stay Tuned succederanno parecchie cose!! “rememberremember
the 5th of november, gunpowder treason and Plot we
see no reason why gunpowder treason should ever be forgot” ;)
Non ci misero molto ad
arrivare a Calais, furono 2 giorni consecutivi di galoppo, a parte qualche piccola
pausa fatta per far riposare soldati e cavalli, l’unica difficoltà fu la
temperatura la notte, ma tutto sommato era stato sopportabile.
Non appena arrivarono alle
porte della città sembrò tutto tranquillo, ma qualcosa non quadrava, era un po’
troppo silenziosa e deserta per essere stata colta di sorpresa.
-tenete gli occhi aperti-
ordinò il comandante Grant prendendo dalla cintura una pistola e preparando
l’altra mano a sguainare la spada. Anche il resto dei soldati seguì il suo
esempio.
Silenzio per qualche secondo,
poi un esplosione, una palla di cannone atterrò vicino a un gruppo delle truppe
spagnole –dannazione sparpagliatevi!- ordinò Grant –ci tengono d’occhio!-
Tutti i soldati presero
diverse direzioni, le esplosioni aumentarono di numero, come le palle di
cannone che cadevano dal cielo, provocando profondi crateri sul terreno. Non
appena si intrufolarono nella città si accorsero di numerose trincee fatte con
sacchi di sabbia con dietro soldati francesi e cannoni.
Entrambe le truppe
cominciarono a far fumare pistole e brandire l’acciaio. Numerosi uomini avevano
già perso la vita.
Guy e Thomas rimasero vicini
a Grant, in lontananza si vide un gruppo di 5 o 6 uomini a cavallo francesi che
galoppavano verso di loro –forza ragazzi!- disse Grant –questo è il vostro
momento!- i due soldati annuirono e fecero correre i loro cavalli, andando
incontro ai loro avversari.
Guy sguainò la spada, così
fece anche il suo nemico. Allora aspettò che fu abbastanza vicino e con un
abile gesto del polso lo fece cadere dal cavallo, allora Guy si fermò e scese
dal suo per raggiungerlo, cominciarono un duello con la spada che ebbe presto
termine con la vittoria di Guy.
Thomas ne uccise due a
cavallo con la sua fida arma da fuoco, scese successivamente anche lui da
cavallo per raggiungere Guy che se la stava vedendo con tre persone assieme.
-ehi Guy, non penserai di
ammazzarli tutti tu!- disse Thomas sorridendo.
-vedrai, se continueremo così
conquisteremo questa città entro domani mattina!- con un calciò stese il suo
ultimo avversario e gli inflisse il colpo di grazia. Si voltarono verso il comandante
Grant, anche lui sembrava non aver avuto problemi con un gruppo di francesi che
aveva cercato di attaccarlo.
Rimontarono a cavallo e
raggiunsero Grant perchè potesse dare loro nuovi ordini –bene ragazzi, ottimo
lavoro, raggiungiamo il centro di questa città e state allerta, questi francesi
sono ovunque!-
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Robert era dall’altra parte
della città, vicino al porto, insieme a un altro soldato. L’uomo si accorse
della troppa tranquillità e si mise dietro l’altro soldato, non aveva intenzione
di rischiare la vita –ehi Frank, prosegui dritto per di qua...ti copro le
spalle-
Il soldato Frank allora fece
muovere il proprio cavallo lungo il porticciolo, mentre Robert si teneva un po’
a distanza. Si sentì una grossa esplosione e una palla di cannone cadde tra
Robert e Frank, il secondo cadde da cavallo malamente, rompendosi il ginocchio,
mentre il vicecomandante fu scaraventato in acqua.
Robert riuscì a raggiungere
presto il ponte sovrastante per poter rimontare a cavallo, intravide Frank a
parecchi metri da lui a terra agonizzante che urlava, non intendeva restare lì
ancora per molto per farsi ammazzare ma se l’avesse abbandonato non avrebbe
avuto una bella reputazione tra i soldati.
Lo raggiunse più in fretta
che potè, Frank alzò lo sguardo e vide Robert avanzare verso di lui, si sentì
sollevato –grazie a Dio, Robert, presto aiutami, non posso muovermi!-
Robert si fermò a un passo da
lui, lo osservò in silenzio, Frank non capì la sua reazione –Robert? Robert
presto, quei francesi staranno venendo da noi! Aiutami dai!- l’uomo cercò di
tirarsi su per le braccia ma il dolore glielo impedì.
-hai un ginocchio rotto, non
puoi neanche camminare...a cavallo non puoi più montare e io non ho intenzione
di caricarmi un peso in più, metteresti in pericolo anche me!- Robert lo guardò
senza che i suoi occhi avessero un minimo di emozione.
Frank rimase a bocca aperta,
lo guardò disperato, non avrà avuto davvero intenzione di abbandonarlo lì? Non
avrà avuto intenzione di lasciarlo lì a morire? Robert fece qualche passo
indietro e si sentirono alcune voci straniere in fondo al porto, era un gruppo
di francesi e li stavano raggiungendo per finirli, Robert voltò le spalle al
soldato e corse verso il suo cavallo per poter raggiungere il resto del gruppo.
Frank cominciò a implorare il
suo aiuto –Robert!! Robert!! Ti supplico non lasciarmi qui!! Non abbandonarmi!!
Robert!!- ma era già montato a cavallo e corso via. L’uomo cadde nella
disperazione più assoluta e il gruppo di francesi ormai lo aveva circondato,
uno di questi sguainò una spada e bloccò Frank con un piede.
Non ne fu sicuro Robert, ma
quando si voltò un istante per vedere se Frank era ancora vivo, gli parve di
aver visto uno di quei francesi tagliargli la gola. Se ne infischiò e raggiunse
un altro gruppo delle truppe spagnole.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Una trentina di francesi
stava decidendo per un imboscata. Avevano con se se tutte le armi necessarie:
qualche cannone, fucili, pistole e armi bianche. Alcuni francesi sopravvissuti avevano
dichiarato che parte dell’esercito spagnolo si trovava nella piazza principale,
decisero che era lì il luogo giusto per agire.
Intanto Guy e Thomas stavano
aiutando il comandante Grant a fare piazza pulita, non avevano avuto alcun tipo
di difficoltà durante tutte quelle ore, la giornata sembrava davvero non avere
una fine...ma il sole stava compiendo il suo percorso e tra poco tempo sarebbe
arrivata la sera.
Thomas si lasciò cadere le
braccia sulle gambe, sembrava esausto. Guy si avvicinò a lui –ehi Thomas, tutto
a posto?-
-si, sono solo
stremato...sono ormai ore che combatto...-
-forse è il caso che ti
allontani da qui e cerchi di riprendere un po’ le forze, non è il caso di
mettere in pericolo la tua vita-
-si, forse hai ragione- fece
per allontanarsi a cavallo quando miriadi di francesi raggiunsero la piazza dal
nulla cominciando a far fumare le proprie pistole –attenzione soldati!!- urlò
Grant colto alla sprovvista.
-sono peggio delle
formiche!!- si lamentò Guy mentre sfilò la sua spada da un suo avversario ormai
morto. Sentì alle sue spalle la voce di Thomas dolorante, si voltò di scatto,
l’uomo si teneva la spalla sinistra, sembrava perdere sangue.
In lontananza Robert vide suo
fratello in difficoltà e lo guardò con superiorità, come se Thomas fosse stato
un insetto debole non in grado di essere definito vero uomo. Robert ha sempre
creduto che suo fratello fosse un debole, si preoccupava troppo per gli altri e
non era molto forte. Non aveva la stoffa per essere un vero soldato.
-Thomas!!- urlò Guy
raggiungendolo al volo –Thomas!! Che ti è successo?-
Thomas sorrise
–accidenti...mi sono distratto solo per un istante e quel francese...-indicò un
cadavere sotto il suo cavallo –mi ha sparato alla spalla-
Guy si strappò il risvolto
della sua manica e ne fece una fascia, la strinse forte alla spalla di Thomas
–questa per adesso dovrebbe bastare- disse dandogli una pacca amichevole sulla
schiena –mi hai fatto prendere un colpo!-
-in ogni caso riesco a usare
a meraviglia il braccio destro, posso ancora rendermi utile!-
-stai in guardia però, sei
ferito!- Tornarono nella mischia per combattere.
Anche Robert li aveva
raggiunti nella piazza da un po’ di tempo e aveva ammazzato parecchi francesi,
suo fratello si avvicinò a lui –Robert, Frank dov’è?-
Suo fratello non si voltò
nemmeno –siamo stati colti alla sprovvista vicino al porto, ho cercato in tutti
i modi di poterlo salvare, ma mi è morto tra le braccia, è stato un colpo di
fortuna il mio, almeno io sono riuscito a sopravvivere...ma il povero Frank non
cè l’ha fatta...-
Thomas strinse i pugni,
l’espressione diventò triste –Frank...era un bravo ragazzo...maledetti!! Me la
pagheranno!! Meno male che almeno tu ti sei salvato Robert, sei stato davvero
coraggioso!-
Robert sorrise soddisfatto
–dubito che tu sarai mai alla mia altezza, hai quasi rischiato di farti
ammazzare prima!-
Thomas lo guardò stranito, se
l’aveva visto in difficoltà come mai non era intervenuto per aiutarlo? Cominciò
a farsi strane idee sul conto di suo fratello.
Intanto tra il polverone
alzatosi dalla battaglia varie esplosioni potenti ruppero il suono causato
dalle spade che si colpiscono tra loro e numerose palle di cannone si
schiantarono al suolo provocando innumerevoli vittime.
Una palla di cannone colpì il
cavallo di Guy, scaraventandolo a terra, fortunatamente non riportò alcun
danno, la polvere gli impediva di vedere, allora sguainò la spada.
Due francesi provarono a
bloccarlo ma lui si liberò di loro abbastanza facilmente, poi uno sparo, Guy
sentì un bruciore alla coscia sinistra, si voltò di scatto e vide un francese
con la pistola puntata alla sua tempia, sentì che per lui questa volta era la
fine, ma un altro sparo cambiò la situazione, il francese cadde a terra, un
colpo alla testa lo aveva ucciso.
-devi fare più attenzione
giovanotto!- disse il comandante Grant sorridente sopra il suo cavallo, Guy lo
ringraziò restituendogli il sorriso, fortunatamente il proiettile di prima lo
aveva solo colpito di striscio.
Il comandante Grant gli tese
la mano per farlo salire a cavallo con lui ma prima che potesse afferrargliela
una lama lo trafisse alla schiena, Grant cadde a terra –comandante!!- urlò Guy
brandendo l’acciaio e ammazzando il francese che lo aveva colpito alle spalle.
Poi tornò per soccorrere Grant.
Grant era ferito mortalmente,
non se la sarebbe cavata –comandante, comandante la prego resista!- disse Guy
cercando di tirarlo su – lascia perdere ragazzo...- disse debolmente –per me
non c’è più niente da fare...-
-non si arrenda comandante!-
lo incoraggiò Guy.
Sorrise –sapevo che eri
destinato a essere il migliore al campo, avrei voluto che prendessi tu il mio
posto di comandante...- chiuse gli occhi, Guy rimase immobile, aveva sempre
avuto una gran stima per Grant, lo trovava un uomo coraggioso e leale, gli dispiacque
tanto di non aver potuto far qualcosa per lui.
Il resto dei soldati
dell’armata spagnola si accorse della morte del comandante e si guardarono
confusi –e ora cosa facciamo?!-
Robert entrò con aria
trionfale in mezzo all’armata –sarò io a dettare ordini ora! Sono stato appena
eletto comandante!-
Guy si alzò in piedi a pugni
stretti lasciando giacere a terra il cadavere del comandante, quasi irritato
dal comportamento di Robert che gli diede quasi l’impressione di non veder
l’ora della fine di Grant.
-bene soldati, vi dirò io
cosa fare ora...continuiamo a combattere, sino all’ultimo, sino alla fine!!-
ordinò Robert, mentre tutti i soldati lo guardavano confusi.
-spero che tu stia scherzando
Robert...- intervenì Guy –perchè se così fosse credo che tu abbia scelto il
momento sbagliato!-
-osi contraddire un mio
ordine, Guido? Qui sono io che comando, tu ti limiterai ad ascoltarmi!!-
-sei forse impazzito? Questi
uomini sono stremati!! Molti di loro feriti!! Se un altro gruppo di francesi
come quello fronteggiato prima ci attaccherà, cosa che avverrà di sicuro tra
poco, non avremo speranze, ci stai mandando a morire!!-
-anche se così fosse dovresti
esserne onorato! Moriresti dignitoso! E i veri uomini sono pronti a questo!-
-non quando si può evitare
Robert!- questa volta lo urlò con rabbia.
-e tu cosa vorresti fare
Guido, prendere il mio posto forse?- era una sfida, glielo disse per provocarlo.
-di sicuro Guido svolgerebbe
un lavoro migliore del tuo!!- urlò un soldato in fondo alle fila che si fece
avanti tra la folla.
-Luke...che cosa stai
dicendo?- Robert era incredulo, qualcuno stava dando ragione a Guy.
-ero presente Robert...ero
presente quando hai abbandonato Frank in balia di quei francesi, quando ti ha
implorato di aiutarlo!! Tu gli hai voltato le spalle, e osi dire a noi chi sono
i veri uomini?- Luke gli parlò senza alcun timore –Frank era un mio grande
amico, non si sarebbe mai meritato una morte così orrenda, non ti perdonerò
mai!!-
Robert sentì degli sguardi
amari posarsi su di lui, rimase in silenzio, Thomas dal suo cavallo prese la
parola, lo aveva preso in giro, prima, quando diceva di aver cercato di fare il
possibile per aiutarlo–ho sempre
sospettato che tu non fossi un brav’uomo, un vero uomo, ora ne ho avuto la
conferma!-
Guy salì sul cavallo del
comandante Grant –io propongo di ritornare a Flanders uomini! Abbiamo perso la
battaglia, non la guerra, i veri uomini sanno accettare una sconfitta!! Ci
rifaremo, vedrete, non gettiamo via le nostre vite!- detto questo tutti gli uomini
approvarono con un grido, montarono a cavallo e altri presero con se i feriti,
avrebbero fatto ritorno a Flanders in due giorni.
I francesi esplosero in un
grido di gioia, si erano liberati delle truppe spagnole, erano salvi!
Durante il viaggio Robert non
fu minimamente calcolato e lasciato in disparte, nessuno tollerò il suo gesto
nei confronti del povero Frank. La cosa che più lo fece bruciare di rabbia fu
il modo in cui tutta la truppa si comportò con Guy, anche se lui non era il
comandante per loro era così, nessuno avrebbe eseguito gli ordini di Robert,
preferivano fidarsi di quello stupido ragazzo.
Giurò che gliel’avrebbe
pagata, in un modo o nell’altro.
Continua!!
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
Nota di Isa: bè, chi credeva che Guy non era in grado
di tenere il comando di uno squadrone evidentemente si sbagliava... nei
prossimi capitoli si capirà meglio! Intanto
commentate!!^^ “remember remember the 5th of november, gun powder treason and
plot we see no reason why gunpowder treason should ever be forgot!”
Fecero un po’ di ritardo,
arrivarono a Flanders dopo quasi tre giorni, molte mogli aspettavano i loro
mariti in battaglia davanti al campo dell’arciduca, molte di queste non appena
li videro comparire all’orizzonte corsero incontro ai propri uomini.
C’era anche Maria tra queste,
Guy scese da cavallo e lei gli gettò le mani al collo stringendolo come mai
aveva fatto –meno male che sei tornato... tutti questi giorni sono sembrati un
eternità-
Guy sorrise –ci siamo
ritirati, chi ha deciso quanti uomini mandare e chi mettere al comando si è
esageratamente sbagliato...serve più organizzazione la prossima volta-
Thomas raggiunse Guy e gli
mise un mano sulla spalla –Guy, sei stato davvero grandioso, hai preso
giustissime decisioni... mentre mio fratello...-
-non preoccuparti Thomas, tuo
fratello mi trascinerà davanti al Re per aver preso il comando senza
autorizzazioni-
-ma tu ne avevi tutte le
ragioni!-
-vedremo cosa ne penserà
Filippo II-
Robert si avvicinò a Guy con
aria minacciosa, lui non si lasciò minimamente intimorire –eccoti qui maledetto
bastardo!!- gli tirò uno spintone.
-che cos’hai Robert?
Frustrato di non essere stato minimamente ascoltato dalle tue truppe?- a Robert
la verità di questa affermazione risuono come una bastonata, sentì il sangue
ribollirgli nelle vene e cercò di saltare addosso a Guy, ma Thomas lo bloccò.
-ti ha dato di volta il
cervello Robert?-
-ma tu da che parte stai
Thomas?- gli urlò in faccia –stai dalla parte di questo miserabile invece che
dalla parte di tuo fratello?!-
Thomas lo lasciò andare –non
sei mai stato tu mio fratello-
Robert indietreggiò di
qualche passo, non aveva parole, tradito da tutto e tutti, guardò verso Guy con
uno sguardò carico d’odio –mi hai rubato tutto...vedrai, le cose cambieranno
presto, me la pagherai amaramente!!-detto questo voltò le spalle a tutti e se ne andò.
-ma tuo fratello è impazzito
Thomas?- chiese Maria impaurita.
Thomas non rispose –scusami
tanto Guy...- detto questo li lasciò da soli. Guy rimase immobile a guardarlo
allontanarsi.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Guy aprì la porta e suo
figlio gli corse incontro urlando di gioia, l’uomo lo prese in braccio –ciao
piccolo mio!! Come stai? Hai fatto il bravo durante la mia assenza?-
Il piccolo Thomas lo strinse
forte –mi sono allenato tanto! E sono stato bravissimo...vero madre?-
-davvero Maria?- chiese
incredulo, solitamente suo figlio da quanto era vivace la faceva sgolare.
-sembra strano ma è così! Gli
mancavi tu, quindi è stato buono buono!- disse sorridendo. Guy lo strinse
ancora e poi lo rimise a terra.
-da domani ricominciamo le
nostre battaglie?- chiese entusiasta il piccolino.
-ma certo, sta sera
recupererò le forze esclusivamente per poterti battere almeno una volta, domani
mattina magari sarà la mia volta fortunata!- detto questo salì in camera sua,
voleva liberarsi di quella divisa, ormai sporca e abbastanza stracciata.
Maria lo raggiunse e gli
prese i vestiti –non ti servono più?-
-immagino che l’esercito ce
ne procurerà altre meno malridotte...- Maria notò che la sua gamba sinistra
sanguinava –Guido, tu sei ferito!- lasciò cadere i vestiti e prese dal grosso
armadio delle garze.
-non preoccuparti, un
proiettile durante la battaglia mi ha colpito di striscio, non è nulla di
grave, mi si deve essere riaperto durante il viaggio di ritorno...lo devo al
comandante Grant se ora sono ancora qui-
-ti ha salvato la vita?-
-già, era un uomo davvero
grandioso...risentiremo di questa perdita...- Maria finì di medicarlo e si
sedette accanto a lui –anche tu sei grandioso, sei riuscito a guadagnarti
l’amicizia di tutto il campo...e Robert ti invidia per questo...non hai nulla
in meno del comandante Grant, sono fortunata ad avere un marito come te-
Lui l’abbracciò e,
baciandola, la fece sdraiare sul letto –Guido... l’ultima volta che abbiamo
fatto l’amore è stato cinque giorni fa, la notte prima che tu partissi...e in
queste notti ti ho pensato sempre...-
-...ora sono qui, non temere,
nessuno ci strapperà questo momento-la
baciò appassionatamente.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
La mattina dopo:
il piccolo Thomas correva
allegro per il piccolo giardino inseguendo due farfalle, Guy si affacciò per
osservarlo e decise poi di raggiungerlo per poter stare un po’ con lui.
Prese uno dei due bastoni che
usavano come spade e avvicinandosi a lui lo sfidò a duello –prode Thomas! Sono
mancato in questi giorni per allenarmi e sperare di riuscire almeno oggi a
batterla a duello!!-
Suo figlio corse a
raccogliere il suo bastone pronto alla sfida –dovrà sudare parecchio sir!! Io
sono l’invincibile sir Thomas Fawkes!!-
I due cominciarono a battersi
e improvvisamente qualcuno bussò alla porta, Maria, vedendo che Guy non si
sarebbe mosso dal giardino, decise di andare ad aprire lei.
Si presentarono ai suoi occhi
un gruppo di guardie reali che la spinsero dentro e fecero irruzione in casa
loro, Maria li guardò impaurita –che cosa volete?!-
-dov’è il signor Guido
Fawkes??- urlò uno. Maria indicò il cortile –che volete da mio marito?-
-si tolga di mezzo signora-
la allontanarono e raggiunsero il giardino, Guy notò la confusione e si voltò
di scatto, una guardia lo colpì alla schiena con l’asta di una lancia, cadde a
terra. Il piccolo Thomas urlò impaurito e scoppiò a piangere nel vedere suo
padre a terra.
Le guardie lo alzarono –lei è
il signor Guido Fawkes vero?-
Scosse la testa per
riprendersi –s-si, sono io, che volete?- chiese confuso, leggendo negli occhi
di suo figlio davanti a lui la paura più assoluta –siete forse pazzi ad entrare
così in casa mia e spaventare mio figlio a morte?!-
-il Re la sta chiamando al
suo cospetto, ora viene con noi al palazzo reale!!- lo alzarono in piedi e lo
portarono via. Maria corse da suo figlio e lo abbracciò, entrambi erano in
lacrime.
-che vogliono fargli madre?
Gli faranno male?-
-no, sta tranquillo, non gli
faranno nulla- ma in cuor suo tremava di paura per la sua sorte.
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Guy si rese conto della sua
situazione mezz’ora dopo, quando il dolore del colpo che aveva ricevuto si fece
più lieve, si accorse di essere al cospetto del Re, in ginocchio, con le mani
legate dietro la schiena. Il Re lo guardava con indifferenza.
Guy si voltò e alla sua
sinistra vide in piedi, con aria soddisfatta Robert Wintour. Pensò alla
vendetta che gli aveva promesso.
Il Re prese la parola –allora
signor Guido Fawkes...sa perchè è stato portato al mio cospetto?-
Guy dissentì con la testa –no
sire, non conosco la ragione-
Il Re guardò verso Robert–coraggio signor Wintour, lo spieghi a lui
come l’ha spiegato a me-
Robert sorrise –certo, vostra
maestà.- guardò verso Guy –vedi Guido, ho avuto l’idea di avvisare il Re
riguardo le decisioni prese da te il giorno della battaglia- fece una pausa,
Guy, che ormai aveva capito, si limitò ad ascoltarlo –come ben sapevi, il
comandante Grant aveva affidato a me il compito di dare ordini, ma tu senza
permesso hai preso il mio posto, disubbidendomi e addirittura umiliandomi!-
-avevi davvero intenzione di
far morire quegli uomini?!- gli chiese incredulo.
-non saremmo mai morti!
Avremmo vinto sicuramente!!-
il Re li guardò dal suo trono
–avevo preso io stesso la decisione di mettere il signor Wintour come
vicecomandante come avevo anche consigliato al comandante Grant di aumentare
gli uomini, sarebbe stata una strage ancora maggiore altrimenti-
-con tutto il rispetto,
vostra maestà, ho ritenuto il piano un fallimento sin dal principio- confessò
Guy.
-come ti permetti di parlare
così al Re?!- lo rimproverò Robert.
-se tu fossi davvero degno di
essere un comandante, Robert, ora al Re avresti detto ciò che hai appena udito-
guardò verso il Re che non sembrava per nulla arrabbiato del comportamento di
Guy, anzi, con la mano gli fece cenno di continuare.
-vede, vostra maestà, il
signor Robert mi ha portato qui al suo cospetto nella speranza di riuscire a
compiere una sua vendetta personale riguardo al fatto che gli uomini nel campo
hanno scelto me invece che lui- riguardò verso Robert –evidentemente se hanno
scelto me avevano tutte le ragioni per farlo!- fece una pausa –perchè scommetto
che al Re non gli hai neanche detto della tua disavventura con il soldato Frank
Dawson-
Robert si zittì e il Re lo
guardò confuso –quale disavventura signor Wintour?-
-sta mentendo sire!! Sta
mentendo per infangarmi e salvarsi la pelle, è un impostore! Una carogna, quando
la verità la sappiamo tutti, e cioè che questo Fawkes ha manie di protagonismo
e per questo risulta un pericolo se messo al comando!!-
-non lo ascolti sire!- intervenì
una voce maschile alle loro spalle, era Thomas!
-che cosa ci fate voi qui?-
chiese il Re. Oltre a Thomas c’era anche il soldato Luke Davis, colui che aveva
assistito alla scena di Frank e sua moglie Maria, Guy sorrise, era stata
sicuramente lei a portare nel palazzo reale quei testimoni.
Le guardie entrarono nella
sala col fiatone –vostra maestà, abbiamo provato a fermarli ma...-
Thomas prese la parola
–vostra maestà, siamo accorsi qui per spiegare realmente come sono andate le
cose, non permetterò che Guido Fawkes venga condannato ingiustamente!-
-parlate allora- ordinò il
Re.
Questa volta prese Luke la
parola –sire, ero presente quando Robert Wintour ha abbandonato Frank Dawson in
balia dei francesi solo perchè era ferito e non intendeva rischiare la vita per
un peso in più, questo è stato l’avvenimento che ha illuminato tutti noi del
campo. Guido, a differenza di Robert, è un uomo di grande pietà, di esemplare
temperanza, un amico su cui poter contare, accanto a lui potrai sempre star
tranquillo che anche in situazione di pericolo qualcuno ti aiuterà, avesse
visto come si è comportato quando il comandante Grant è deceduto...Guido è
sempre stato degno di essere nostro comandante!-
Robert rimase a bocca aperta,
ora che loro avevano confessato tutto per lui si mise male, Guy sorrise, era
fiero di essere così apprezzato, il Re si gonfiò di rabbia –signor Wintour!! Ha
cercato di farmi ammazzare un uomo senza dirmi prima ciò che lei ha fatto con
il signor Frank Dawson? Si è preso gioco di me!!-
-v-vostra maestà...- ormai
Robert era scoppiato, non aveva più speranze.
-guardie!- Ordinò il Re
–guardie, ficilate quest’uomo!!- le guardie lo immobilizzarono.
-no sire!- intervenì Guy.
-cos..? cosa sta dicendo
signor Fawkes?- chiese incredulo il Re.
-sire, è vero che Robert ha
cercato di farmi ammazzare quando in realtà non avevo alcuna colpa, è vero
anche che lui si è preso gioco di voi, ma ritengo che non sia necessario
fucilarlo...-
-e perchè mai?-
-perchè è un uomo anche lui,
cercherà di farsi perdonare in qualche modo!- in realtà l’unica ragione per cui
fermò l’uccisione di Robert fu solo perchè Thomas non soffrisse per la sua
morte.
Il Re fece silenzio qualche
secondo –bè, in fondo lei, ragazzo mio, è stato sincero, lo consideri come
ringraziamento per avermi detto come stavano le cose...non lo ammazzerò ma non
lo perdonerò ugualmente, quindi verrà riportato nel luogo da cui è venuto, l’Inghilterra!
Qui non potrà più tornarci!-
Guy sorrise e Robert si sentì
gonfio d’ira sino alla testa, per non aggravare la sua situazione fece silenzio
ma la sua vendetta non si era ancora compiuta, giurò che Guy l’avrebbe pagata
con la morte! Ora per colpa sua doveva tornarsene in Inghilterra.
Fu portato fuori dalle
guardie, mentre a Guy furono liberate le mani, si voltò verso i suoi amici che
corsero ad abbracciarlo –grazie mille per essere corsi in mio aiuto ragazzi!-
-è ciò che avresti fatto
anche tu amico mio!- disse Thomas abbracciandolo.
-perdonami, ho quasi
rischiato di far ammazzare tuo fratello-
-che dici Guy? Sei sempre
stato tu mio fratello!!- i due si abbracciarono. Poi guardò verso sua moglie,
si avvicinò a lei e la baciò –sapevo che avrei potuto contare su di te, sei la
persona più importante nella mia vita- le confessò stringendola.
-signor Fawkes!- lo chiamò il
Re. Lui si voltò e si avvicinò alla scalinata che portava al suo trono –si
maestà?-
-credo di doverle delle
scuse, vede, il comandante Grant ha avuto sempre una buona qualità, quella di
saper distinguere gli uomini buoni e leali da quelli che non lo sono...sono
addolorato dalla sua perdita....lui in principio mi aveva chiesto di permettere
a lei di essere il vicecomandante, lui ha sempre avuto grande fiducia il lei,
signor Fawkes. Io però mi rifiutai, ho sempre pensato che il suo comportamento
da eterno bambino sarebbe stato un pericolo per le truppe...-
Guy sorrise.
-ma mi sbagliavo...quando lei
ora mi ha chiesto di risparmiare la vita a un traditore ho capito che le cose
che si dicono sul suo conto sono sempre state veritiere, lei è davvero un uomo
straordinario, ed è con queste parole che le annuncio che da ora lei è il nuovo
comandante delle truppe del campo dell’arciduca, il nostro alfiere! Lei è l’unico
che davvero merita questa promozione!-
Guy si inginocchiò
trattenendo tutta la sua felicità –vi ringrazio infinitamente vostra maestà,
sarà un onore per me avere questo incarico!-
Continua!!
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Nota di Isa: “i cattivi fanno sempre la fine che
meritano” dicevano in un film!^^ commentate tutto ciò che pensate!! “remember remember the 5th of november Gunpowder
Treason and Plot, we see no reason why gunpowder treason should ever be
forgot!” ;)
Passarono tre anni da quando
Guy divenne comandante e Robert fu rimandato in Inghilterra, da allora nessuno
seppe più nulla di lui, alcuni dissero che stava architettando qualcosa insieme
ad altri uomini a Londra, qualcosa di losco e sconosciuto, si è parlato di un
gruppo, ma erano solo voci…
Un’altra spedizione di 9 mila
uomini su Calais, inviata da Guy quello stesso anno, fece sì che la città
francese rimase sotto il dominio spagnolo per ben 2 anni, ma poi riuscirono a
riprendersela.
Guy era davvero apprezzato
dai suoi soldati e lui li trattava come se fossero tutti al suo stesso grado, i
suoi ordini non furono mai contraddetti. Re Filippo II ormai aveva imparato ad
avere piena fiducia in lui.
Purtroppo una lunga malattia
lo portò via nel 1598...al suo posto salì subito al trono Filippo III, suo
figlio, prometteva molto bene anche lui, suo padre gli aveva parlato spesso di Guy,
sia pregi che difetti.
Alla vigilia delle sua seconda
battaglia, questa volta a Nieuwpoort, Re Filippo III decise di unire alle
truppe il veterano colonnello Bostock, di grande fama tra i suoi soldati. Il Re
lo volle tra le fila dell’arciduca perchè potesse decidere con Guy le strategie
necessarie a sconfiggere il nemico.
Non fu perchè non si fidava
di lui, ma siccome Guy aveva appena 29 anni, preferiva che avesse anche il
supporto di un soldato con molta esperienza.
L’arciduca li fece incontrare
una mattina, nel suo palazzo, perchè potessero conoscersi.
-vedrà signor Fawkes- disse l’arciduca
Albert –le piacerà collaborare col colonnello Bostock!-
Guy annuì col capo –se ha
davvero tutta quell’esperienza non posso avere dubbi al riguardo!-
-oh si, nei suoi 45 anni ne
ha passate davvero tante!-
Si sentì aprire la porta in
fondo alla stanza, i due si voltarono, entrò un uomo molto alto, in divisa
militare, un uomo molto in carne, con uno sguardo di ghiaccio, fronte alta e
capelli corti. Si avvicinò all’arciduca con passo duro e deciso, come se fosse
già al campo a far marciare i soldati, si fermò davanti ai due uomini rigido
come se si fosse trasformato in una lastra di marmo.
Guy rimase un pochino
perplesso, la sua prima impressione fu di avere davanti agli occhi un uomo
fanatico della guerra.
-oh, eccola qui colonnello
Bostock!- disse gioviale l’arciduca posandogli una mano sulla spalla –è stato
molto pesante il viaggio?- il colonnello veniva dall’altra parte della spagna.
-il pensiero di dover
organizzare e poi gestire una guerra ha fatto si che il viaggio fosse più
piacevole!- Guy non cambiò la sua opinione nei suoi confronti, la sua voce era
fredda e maledettamente sicura, il classico veterano.
-devo collaborare con un
certo Guido Fawkes mi hanno informato- continuò- dove posso trovarlo?- si
guardò in giro con espressione serissima.
L’arciduca fece una piccola
risata –oh, ma è l’uomo qui al mio fianco!-
Guy sorrise un po’ a disagio,
chi pensava che fosse? Allungò la mano per presentarsi –Guido Fawkes,
comandante delle truppe al campo dell’arciduca Albert di Austria!-
Il colonnello Bostock fissò
la sua mano come se fosse stata quella di un lebbroso, Guy la riabbassò
rassegnato –è questo qui Guido Fawkes?! Questo...questo bambino?!- disse con
voce indignata. Guy lo guardò storto, si rese conto che questo colonnello
Bostock non gli stava per niente simpatico.
-è molto giovane, si, ha
appena 29 anni- disse pacatamente l’arciduca –ma le assicuro colonnello, che è
un ragazzo dalle mille risorse-
-si, ho sentito molte cose
positive sul tuo conto figliolo!- ammise Bostock.
“figliolo?” si disse –mi
chiami pure Guido colonnello, sono un po’ cresciutello per essere chiamato
figliolo!- disse sorridente.
La sua espressione di
ghiaccio non mutò –ai miei occhi sei comunque un poppante!!-
Guy decise di finirla di
pensare di avere qualche speranza di fare amicizia con questo colonnello e si
zittì.
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- - - - -
La risata di Thomas echeggiò
per tutto il campo –davvero? Davvero ti ha detto così?-
Guy guardò storto il suo
amico –non ci trovo nulla di divertente Thomas!! Sto per collaborare e
organizzare una guerra importante con un uomo che non sa neanche come mi
chiamo!!-
-quando comincerete?-
-domani stesso, ho
l’impressione che avrò un dialogo complicato con questo colonnello!-
-Wintour!!- urlò una voce
dall’altra parte del campo, Thomas si voltò di scatto –mi chiamano Guy, devo
raggiungerli per l’addestramento, ci sentiamo sta sera!- Guy lo salutò con la
mano e il suo amico corse verso un gruppo di soldati.
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- - - - -
Arrivarono i fatidici giorni
di organizzazione per la guerra nella città di Nieuwpoort, in Belgio. Fonti
attendibili dicevano che si stavano ben armando anche loro, non avrebbero
potuto fare alcun errore.
Il dialogo tra Guy e il
colonnello Bostock si rivelò più complicato del previsto, non c’era minuto in
cui non riprendesse il comandante di far qualcosa di sbagliato, alla fine Guy
ci fece l’abitudine, in compenso, riguardo alle strategie su come muovere i
soldati si rivelò molto più abile il ragazzo.
Ci vollero parecchi mesi di
preparazione, la data fu fissata per il 2 luglio del 1600, mancava ormai
qualche settimana e tutti i soldati si stavano ben preparando, c’era nell’aria
sia tensione che adrenalina.
Guy e il colonnello Bostock decisero
di mandare 8 mila 700 spagnoli, questi 700 inviati con grosse imbarcazioni, in
modo da impedire la fuga dal mare, gli uomini di Nieuwpoort non se lo sarebbero
aspettati.
Lasciarono un grossa
percentuale di soldati anche in Spagna, in modo da poter difendere la città in
caso di contrattacco, avevano pensato a tutto!
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Il piccolo Thomas si allenava
col suo bastone contro un tronco, come se fosse il suo avversario, suo padre lo
osservava seduto sull’erba, ora aveva 10 anni, era un bambino forte e allegro,
saltellando gli andò vicino.
-padre!-
-mmh?- fece lui sdraiandosi.
-quando mi porterai al campo
a vedere combattere i veri soldati?-
-quando sarai grande!- tirò
via lui.
Suo figlio mise il broncio
–ma io sono grande! Me lo dici sempre anche tu!-
-no figliolo, sei grande per
i capricci, per mettere in ordine la stanza, non per venire al campo!- Il
piccolo aveva le lacrime agli occhi – e poi anche volendo lo sai che tua madre
me l’ha impedito severamente!-
-noi non glielo diremo!-
-non se ne parla Thomas!-
Il piccolo cominciò a
piangere e a Guy si strinse il cuore –dai, non piangere Thomas! Visto? Ora
torniamo al discorso di prima, sei grande per piangere!-
-no! Se sono piccolo per il
campo sono piccolo anche per piangere!-
Suo padre non riusciva a
vederlo piangere, era più forte di lui –ok, va bene, ti ci porto! Sappi che se
tua madre lo scopre sono nei guai!-
-sarò muto come un pesce!-
disse ritornando sorridente tutto d’un tratto, quasi come se il suo pianto
fosse stato un falso.
Guy lo prese per mano e si
incamminarono verso il campo dell’Arciduca.
Il piccolo Thomas saltellava
per l’allegria, aumentando il passo –sbrighiamoci dai!- incitava suo padre
tirandolo per un braccio. Guy non poteva fare altro che sorridere nel vederlo
tanto felice.
Arrivarono al campo, era
molto affollato quel giorno, molti uomini si allenavano con le spade, il
piccolo Thomas rimase a bocca aperta –soldati veri!- urlò gioioso.
Thomas Wintour da lontano
intravide Guy accompagnato da suo figlio e decise di avvicinarsi, era sorpreso
che l’avesse portato.
-ciao piccolino!- lo salutò
sorridendo.
-ciao zio Tom!!- urlò il
piccolo Thomas abbracciandolo, i due si conoscevano da sempre e ormai lo
considerava suo zio, poi lanciò un occhiata a Guy per salutare anche lui.
L’uomo guardò per terra
perdendo di vista suo figlio per qualche istante –lo so che non avrei dovuto
portarlo...- ammise – è pericoloso qui...ma...-
Thomas sorrise –ti ha fatto
di nuovo la scenata del pianto, eh?-
Guy si grattò la testa –già!-
-sei troppo buono Guy! Devi
avere polso con i bambini!-
Guy si guardò in giro, suo
figlio era scomparso –Thomas!- urlò per richiamarlo –Thomas!!- nessuna
risposta, ovunque guardava solo uomini che si sfidavano –oh mio dio, Thomas!!-
Guy e il suo amico
cominciarono a cercarlo in mezzo agli uomini ma sembrava essersi volatilizzato,
Guy si pentì amaramente di averlo portato in quel luogo.
I due uomini si fermarono di
scatto, udirono voci d’uomo interessanti –forza! Dai piccolino! Vediamo che sai
fare!- dopo di che molte risate.
Guy le seguì si affacciò in
mezzo a una cerchia di uomini e ci vide in mezzo suo figlio che brandiva una
vera spada! Si lanciò verso di lui per togliergliela di mano.
-padre!- esclamò il piccolo
–cos’hai?-
-che cos’ho? Sei scomparso! E
ora ti trovo qui in mezzo a questi uomini ad usare una spada, non capisci che è
pericoloso?!-
-ma padre...-
-comandante Fawkes-
intervenne un uomo del gruppo –suo figlio è davvero grandioso!-
-Jack ha ragione!- confessò
un altro –ha delle abilità sovrannaturali per un bambino della sua età!-
Il piccolo Thomas sorrise
soddisfatto e guardò suo padre –visto?-
-con te facciamo i conti
dopo!- lo rimproverò lui non molto severamente.
-che cosa succede qui??- urlò
una voce maschile fredda e sicura –come mai questi uomini non si esercitano??-
Era il colonnello Bostock, si infilò nella mischia e trovò Guy che teneva la
mano a un bambino.
-e questo pargolo chi è?-
chiese infuriato.
-è...è mio figlio, colonnello-
rispose Guy un po’ imbarazzato.
Gli occhi di Bostock
sembravano aver preso tutte le tonalità di rosso conosciute –lo sa che è
severamente vietata l’introduzione di bambini al campo!! Questo comportamento
da lei è inammissibile signor Fawkes!! Si è comportato da vero immaturo!!-
-comandante Fawkes, vecchio
grassone!! Non offendere mio padre!!- il piccolo Thomas glielo urlò dritto in
faccia e Guy sperò seriamente di aver sentito male perchè quello che sarebbe
potuto accadere era incalcolabile, infatti tutto il campo esplose in una
fragorosa risata.
Bostock sembrò gonfiarsi come
un pallone e ringhiò a denti stretti –porti subito via questo maleducato da qui
prima che lo faccia io personalmente!!-
Guy prese in braccio suo
figlio e si dileguò come una saetta, Bostock gli fece quasi paura!
Sulla strada per casa:
nessuno dei due aveva aperto
bocca dopo la strigliata del colonnello, suo padre decise di rompere il
ghiaccio –Thomas, spero che tu ti sia reso conto di cos’hai combinato...-
Suo figlio guardò per terra,
sembrava triste sul serio –scusami padre, scusami...ma era così antipatico...-
Guy non rispose. Thomas allora parlò ancora –sei molto arrabbiato con me?-
Guy lo guardò –no...in fondo
non lo sono...prima o poi gliele avrei dette io quelle parole!!- sorrise e suo figlio
fece altrettanto –comunque grazie di avermici portato, è stato fantastico!-
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- - - - -
Passarono quelle settimane e
arrivò il fatidico giorno della partenza, Guy si sveglio molto presto quella
mattina, doveva correre al campo, prima di uscire diede un bacio sulla fronte a
suo figlio che stava ancora dormendo e poi con un bacio sulle labbra salutò sua
moglie, lasciandola sulla soglia della porta, pregando che Dio vegliasse su di
lui.
Al campo erano presenti tutti
gli 8 mila uomini che si sarebbero messi in viaggio a cavallo, gli altri 700
erano al porto in attesa di essere imbarcati.
Guy passò davanti alle fila con
sguardo fiero agitando l’asta con la bandiera –bene uomini, da oggi ci
aspettano giorni duri e difficili, giorni di sangue e guerra, ma non abbiamo
nulla da temere, affronteremo qualsiasi avversità perchè Dio è con noi!-
Gli uomini lanciarono un
grido di approvazione tirando su il braccio destro, Bostock uscì per primo dal
campo, seguito da Guy e poi da tutti gli altri soldati. Le mogli li aspettavano
fuori dal portone e cominciarono a lanciar fiori e pregare per i loro mariti,
tra questi anche Maria e il piccolo Thomas, che era sorridente, Guy gli lanciò
un occhiolino.
Scomparvero all’orizzonte, a
giorni sarebbero giunti a Nieuwpoort.
Continua!!
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Nota di Isa: bè, nel prox capitolo Guy dirigerà la sua
seconda guerra!! Come andrà? Ci saranno parecchi problemi, questo lo anticipo,
ma se lo volete sapere allora Stay Tuned!! “rememberremember the 5th of november, gunpowder treason and Plot we see no reason why
gunpowder treason should ever be forgot!!” ;)
Ps: lo sapevate che nel ventesimo secolo Guy è entrato
nel dizionario di inglese? Tutto grazie alla frase che dicono i bambini alla notte
di Guy Fawkes “a penny for the guy”...quindi è così entrato nel parlato comune
sostituendo parole come “fellow” “bloke” e “chap” (infatti “guy” in italiano si
traduce “tizio”)... se ora prendete il vostro dizionario di inglese e cercate
“guy” lo trovate subito...e se avete un dizionario bello grosso vi fa anche una
breve descrizione dello stesso cospiratore con ciò che si fa nella notte
“dedicata” a lui!! Anche se non sembra Guy è perennemente presente...questo non
ve lo aspettavate, eh?^^
Ore, tantissime ore di
viaggio, decisero di fare solo una pausa di poco tempo, per recuperare qualche
ora di sonno e poter mangiare qualcosa. Dopo tre giorni estenuanti riuscirono
finalmente ad intravedere la città. Alcuni soldati cominciarono a essere più
carichi, pronti ad attaccare.
Thomas si avvicinò a Guy –se
tutto è andato secondo i piani, le navi dovrebbero essere arrivate due giorni
fa, giusto?-
-accuratamente! Ora vediamo
com’è la situazione...- si voltò verso tutti gli uomini e fermò il suo cavallo
–tenetevi pronti uomini, siamo ormai giunti! All’attacco!!- urlò facendo alzare
il suo cavallo su due zampe e cominciando a galoppare a grande velocità verso
la città muovendo l’asta. Tutti i soldati lo seguirono.
Prima che potessero arrivare
alla città videro uscirne fuori tanti soldati almeno quanti erano loro, a
cavallo. Si sarebbero scontrati frontalmente e la battaglia avrebbe avuto
inizio. Alcuni uomini sembrarono esitanti e rallentarono, si sentirono dei
mormorii di preoccupazione durante la corsa.
-uomini non cedete!!
Mostriamo loro il nostro valore!!- urlò il colonnello Bostock in testa a tutti,
Guy sorrise, quelle parole non fece perdere d’animo il gruppo. Più le due
squadre si avvicinavano più si capiva che nessuno dei due avrebbe ceduto allo
scontro.
E questo fu violentissimo.
Bostock riuscì facilmente a
divincolarsi e a farsi strada tra i nemici, Guy fece altrettanto e anche
Thomas, ma molti altri perirono. Si cominciarono a udire spari, l’esercito
spagnolo aveva sei uomini con armi da fuoco (due di questi erano Thomas e Guy),
mentre i soldati di Nieuwpoort ne avevano quattro.
Anche se l’esercitò spagnolo
aveva due uomini in più con armi da fuoco i loro nemici erano superiori di
numero, molto superiori, le difficoltà cominciarono a farsi sentire.
Bostock riuscì a uscire dalla
mischia per vedere la situazione in città, raggiunse il porto più in fretta che
potè, anche lì altri soldati stavano combattendo, erano quelli usciti dalle
imbarcazioni, a largo si vedevano ancora le imbarcazioni nemiche distrutte,
l’esercitò spagnolo aveva tagliato le difese alla città.
Era una notizia grandiosa,
tornò indietro per poter avvisare i suoi uomini e riempirli di speranza e
coraggio. Prima che ci arrivasse due nemici lo bloccarono, era una sfida.
Bostock sguainò la spada –venite qui, ve la faccio assaggiare!!-
Uno di loro estrasse una
pistola, il colonnello capì di essere in pericolo, fece issare il suo cavallo
su due zampe in modo da poter colpire quello dell’avversario e farlo cadere
all’indietro, ci riuscì, mentre con la spada infilzò anche il secondo.
Scese da cavallo e pensò bene
di prendersi l’arma da fuoco come ricompensa –non si sa mai che possa tornarmi
utile...- disse rimontando sul suo destriero.
Guy lo raggiunse, credeva
avesse avuto delle difficoltà –tutto a posto, colonnello?-
-si, si figliolo, ho buone
notizie! I nostri uomini giunti qui con le imbarcazioni hanno avuto la meglio,
ci resta solo da riuscire a sconfiggere questi altri!-
-ah si, la sua è una buona
notizia, ma noi qui siamo numericamente inferiori, stiamo cercando di resistere
ma sembra tutto inutile, serve subito l’aiuto dei nostri soldati al porto, se
no non ce la faremo!-
-hai ragione, corro per
chiamare rinforzi, tu intanto torna a combattere!!- Bostock mise in marcia il
suo cavallo scomparendo come una saetta. Guy tornò ad aiutare i suoi soldati.
Estrasse la sua pistola ma
notò che gli rimanevano ormai poche munizioni –queste devo usarle con riguardo!-
disse ricaricandola. Cominciò a farla fumare colpendo in pieno tutti i
bersagli.
Anche Thomas aveva buona
mira, non aveva sbagliato un colpo, improvvisamente la sua pistola smise di
sparare –dannazione!- aveva finito i colpi, la lanciò a terra per non avere
carico inutile, sguainò la spada e decise di continuare con la sua arma bianca.
Un nemico gli sbarrò la
strada e l’impatto tra le due spade fu tanto forte che Thomas ne perse il
controllo, scivolandogli dalla mano, il suo avversario approfittò dello
svantaggio cercando di infilzarlo, lo prese di striscio al fianco destro, ma
Thomas perse l’equilibrio e cadde dal cavallo.
L’uomo allora fece issare il
suo cavallo e con gli zoccoli lo schiacciò al suolo, fratturandogli alcune
costole. Thomas sembrava aver perso i sensi per il dolore. Guy lo intravide con
la coda dell’occhio giacere al suolo –oh mio Dio, Thomas!!- urlò cercando di
raggiungerlo prima che il suo nemico, che stava scendendo da cavallo, gli desse
il colpo di grazia.
Guy non curante delle
conseguenze si lanciò da cavallo atterrando proprio sul suo avversario,
rotolando per alcuni metri –maledetta carogna!!- gli urlò in faccia sguainando
la sua spada e trafiggendolo al cuore, lo lasciò a terra e corse da Thomas.
Non si muoveva, Guy lo
sollevò leggermente reggendolo col braccio sinistro –Thomas, Thomas mi senti?
Ti prego rispondimi!!- fortunatamente non era morto, riaprì gli occhi, ma non
era per niente in buone condizioni, servivano cure, il più presto possibile.
-G-Guy, Guy non permettere ai
nemici di batterci, lasciami qui, h-hai un esercito da portare avanti!- gli
disse debolmente.
-stai zitto Thomas, qui non
ti lascio, ora vieni via con me!- lo sollevò e con un piccolo sforzo riuscì a
farlo salire a cavallo. In lontananza si udirono delle grida, i rinforzi
stavano arrivando. Guy decise di raggiungere Bostock. Lo trovò in mezzo ai
nuovi arrivati.
-colonnello, colonnello,
grazie a Dio l’ho trovata, ho bisogno...-
-ragazzo, ho un messaggio
urgente, è gravissimo- Bostock non fece assolutamente caso a Thomas -alcuni
nostri soldati sono riusciti a far parlare alcuni uomini di questa città, hanno
inviato un altra truppa a Flanders!!-
-che cosa?- Guy era
sconvolto.
-già, in modo che mentre noi
eravamo qui a combattere loro potessero distruggere la nostra città e uccidere
le nostre famiglie...-
Guy pensò immediatamente a
sua moglie e suo figlio, che erano a casa da soli senza alcuna protezione
–vanno avvertiti colonnello, subito!!- urlò.
-già...speriamo che non sia
troppo tardi, raggiungi una delle nostre imbarcazioni al porto, chiedigli di
riportarti alla città, devi avvisare le nostre truppe rimaste al campo prima
che sia troppo tardi!! Corri ragazzo!!- gli urlò.
Guy non se lo fece dire una
seconda volta, fece correre il suo cavallo come mai in vita sua –hai sentito
Thomas? Torniamo a casa! Sulla nave avrai le cure necessarie a stare meglio!-
Thomas sorrise debolmente.
Raggiunsero il porto in
qualche minuto, salì sopra la nave che gli veniva più vicina, gli uomini al suo
interno erano nelle cabine chiaccherando in attesa di ordini. Guy bloccò il suo
cavallo sul ponte e, prendendo in braccio Thomas, corse a cercare l’equipaggio.
-comandante Fawkes- disse
sorpreso uno del personale scattando sull’attenti.
-ho ricevuto ordine dal
colonnello di tornare immediatamente a Flanders per avvisare il resto delle
nostre truppe, un’armata nemica è diretta lì e noi non ne sapevamo nulla!
Faccia partire quest’imbarcazione, subito!!- il ragazzo corse in cabina per
avvisare il capitano di salpare.
Guy raggiunse l’interno e quattro
uomini gli andarono incontro –presto, ha bisogno di cure, è stato ferito in
battaglia!- Guy lasciò che lo prendessero loro e facessero tutto il necessario.
Stremato si poggiò su una delle panchine in cui i soldati aspettavano prima di
arrivare a terra.
Chiuse un istante gli occhi,
il suo pensiero era a Flanders, era per sua moglie, suo figlio –Maria...- disse
a bassa voce –Thomas piccolo mio... Dio ti prego fai che stiano bene...-
Il leggero vibrare
dell’imbarcazione che stava partendo lo distolse dai suoi pensieri, si alzò e
decise di raggiungere il capitano. Lo trovò impagnato nel dirigere la grande
imbarcazione –capitano, quanto tempo ci vorrà prima di arrivare a Flanders?-
-bè comandante Fawkes, entro
sta sera saremo lì, stiamo navigando al massimo della velocità...le conviene
mettersi comodo e provare a riposare un po’...mi sembra molto provato-
-questa battaglia mi ha
distrutto...grazie per le informazioni, torno dentro- uscì dalla stanza del
capitano e andò a cercare Thomas, si affacciò un altro istante nella sala del
capitano –mi scusi, dove li portano i feriti su questa nave?-
-all’interno, dove si trovava
prima, troverà una scala che scende, la percorra, troverà una stanza, è
quella!- Guy ringraziò col capo e seguì le sue indicazioni. Arrivò alla stanza,
gli uomini che avevano soccorso Thomas lo bloccarono –non lo disturbi, ha
bisogno di riposo ora, sta meglio-
Guy alzò leggermente le mani
–non vi preoccupate, mi siederò solo su quella sedia al fianco del suo letto,
non si accorgerà nemmeno di me!- lo lasciarono passare e scomparvero salendo le
scale. Guy si sedette e gli parve quasi una benedizione la comodità di quella
sedia.
Guardò Thomas, pregando che
si rimettesse il prima possibile, quando gli sembrò che fosse morto si sentì
strappar via dal corpo una parte di se, chiuse gli occhi, aveva bisogno di
riposo anche lui, si appisolò.
La nave proseguiva sul mare
come su della morbida seta.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
-Guy- disse una voce –Guy,
svegliati!-
Aprì gli occhi, davanti a se
Thomas con un espressione sorridente –tutto a posto? Dormivi come un
angioletto!!-
Guy fece un grande sorriso
–Thomas!! Maledizione stai bene! Ho temuto il peggio quando eravamo nella
città, accidenti a te!!-
-questa volta ho creduto
davvero di morire...è solo grazie a te se sono ancora qui, non finirò mai di
ringraziarti Guy, fratello mio-
Guy sorrise amichevolmente e
gli mise una mano sulla spalla –ti abbraccerei, ma ho paura di romperti qualche
altro osso!- entrambi sorrisero e il capitano li raggiunse nella loro stanza.
-comandante Fawkes, la nave
sarà a Flanders tra pochi minuti, le consiglio di salire se ha fretta di
avvertire la città!- detto questo tornò da dov’era arrivato.
-qui ti lascio Thomas...-
disse alzandosi frettolosamente dalla sedia.
-mi raccomando comandante,
salva la nostra città!- gli urlò Thomas dal suo letto mentre Guy corse su per
le scale. Raggiunse il suo cavallo in fondo al ponte e ci montò sopra –spero
che tu abbia riposato abbastanza, perchè abbiamo molta fretta, amico mio!- il
cavallò nitrì e non appena la nave toccò terra Guy fece un balzò di parecchi
metri per raggiungere il suolo.
Doveva al più presto
raggiungere il campo o sarebbe stata la fine!
Continua!!
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Nota di Isa: Guy li avviserà in tempo o la città sarà
in pericolo? Ve lo lascio immaginare sino a quando non leggerete il prossimo
capitolo!! Ghghgh!! Commenti pleeeease!^^ “remember remember the 5th of november, gunpowder
treason and plot we see no reason why gunpowder treason should ever be forgot!”
;)
Guy si infilò nelle strade di
Fanders, sembrava non esserci stata alcun genere di invasione, tirò un sospiro
di sollievo, ma dovette ricredersi presto, sentì delle strane grida di uomini esultanti
al di là della città, decise di controllare.
Cavalcò per qualche minuto e
quando arrivò alla fine della città rimase sconvolto, sulla linea
dell’orizzionte comparvero delle sagome umane galoppanti, i loro nemici stavano
giungendo alla città!!
Guy decise di non perdere
tempo, se il campo si fosse mosso bene non avrebbero avuto alcuna difficoltà.
Cavalcò sino al campo dell’Arciduca, il portone era aperto, gli uomini nel
vederlo balzarono in piedi preoccupati –comandante Fawkes! Tutti gli altri
soldati...?-
-muovetevi!! I soldati della
città di Nieuwpoort saranno nella città tra pochi minuti se non li fermiamo!!-
I soldati lo guardarono
straniti. Poi afferrarono le sue parole e in fretta e furia sistemarono le loro
divise, si munirono del necessario e Guy si mise di fronte a loro –dovete
occupare il lato ovest della città, sarà da li che ci attaccheranno!! Ora
correte, non c’è tempo da perdere!!-
Quelli che poterono montarono
a cavallo, altri andarono piedi e alcuni altri trasportarono i cannoni,
servivano tutte le difese possibili. Riuscirono a posizionarsi giusto in tempo.
Guy si mise al fianco degli uomini coi cannoni, pronto a ordinare il fuoco.
-tenetevi pronti soldati,
facciamo capire a questi disperati che questa città è un fortino!!- urlò lui
sguainando la spada, aspettò di vedere i suoi nemici a tiro –fuoco!!- urlò e un
gruppo di detonazioni ruppe il silenzio della notte.
Le palle di cannone
aumentarono le loro possibilità di farcela –forza, caricatene altre, non
perdiamo tempo!!-come poterono caricarono il più in fretta possibile, qualche
colpo di pistola cominciò ad arrivare dagli avversari e qualche soldato
spagnolo cadde a terra senza vita.
Le altre palle di cannone
furono sparate, provocando altri grossi danni agli avversari. Ma ormai erano
troppo vicini per continuare a utilizzare i cannoni, i soldati spagnoli corsero
incontro ai loro avversari scontrandosi frontalmente, un altra battaglia ebbe
inizio.
Guy pensò che fosse un uttima
idea dover andare subito ad avvisare l’arciduca e il Re, corse quindi di nuovo
al campo, ormai deserto, raggiunse il palazzo dell’arciduca e bussò tante volte
per far dare una mossa a chiunque fosse all’interno e sbrigarsi ad aprire.
Aprì l’arciduca stesso, con
aria assonnata, evidentemente ignaro di tutto, rimase sorpreso nel vedere Guy
–comandante Fawkes...cosa ci fa lei qui?-
-sono arrivato poco tempo fa
da Nieuwpoort, ci hanno teso una trappola, una truppa nemica sta ora cercando
di entare in città, ho pensato di avvertirla...e magari avvisare anche il Re!-
-ha fatto benissimo ragazzo-
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Intanto sul luogo della
battaglia numerose vite erano state ormai portate via, molti nemici riuscirono
ad intrufolarsi in città e, entrando nelle case, ammazzavano i poveri
cittadini.
Gli uomini al campo
evidentemente erano troppo inferiori di numero a differenza dei loro avversari,
serviva aiuto, aiuto immediato!
Guy e l’arciduca intanto
erano al palazzo del Re, il comandante gli spiegò tutta la storia -...e ora
abbiamo enormi difficoltà, sire-
-capisco, intanto desidero
ringraziarla per essere almeno riuscito ad arrivare in tempo ed evitare una
strage di innocenti, ora comunque dobbiamo fare qualcosa, qualcosa al più
presto!-
-vostra maestà, stavo
pensando che magari il colonnello Bostock potrebbe arrivare qui con tutte le
truppe sopravvissute all’altra città- consiglio Guy.
-come possiamo fare per
avvertirlo?-
-non credo ce ne sia bisogno,
vede, è un uomo di grande intelligenza, avrà capito che in città avremo avuto
bisogno di supporto, è solo questione di tempo...-
-di quanto tempo?- chiese
preoccupato il sovrano.
-non glielo so dire, dobbiamo
avere fiducia e resistere sino al loro arrivo, non ci rimane altro da fare
ormai...- disse Guy abbassando il capo.
L’arciduca guardò il pavimento
e il Re rimase in silenzio.
-vostra maestà, prendo
congedo, se permettete torno alla battaglia, posso essere utile- il Re annuì
col capo e lo lasciò andare, Guy corse per l’enorme scalinata e raggiunse il
suo cavallo, quando raggiunse le strade della città degli uomini che non
sembravano far parte delle truppe spagnole attirarono la sua attenzione.
Erano riusciti ad entrare in
città –oddio la mia famiglia!- tutti quegli avvenimenti gli avevano fatto
dimenticare di avvertire sua moglie e suo figlio. Decise di farlo in quel
momento, galoppò il più veloce possibile.
Saltò giù dal cavallo e vide
che la porta di casa era spalancata, il sangue gli diventò ghiacciato, entrò in
casa cercando la sua famiglia, tutti i mobili, le sedie e i tavoli erano
ribaltati, c’erano delle tracce di sangue per terra.
Temette il peggio –oh no no
no!- disse cominciando a cercarli per la casa con le lacrime agli occhi, raggiunse
il piano superiore, anche lì tutto in disordine. Delle tracce di sangue si
dirigevano verso camera sua, le seguì correndo e non appena spalancò la porta
una lama puntata davanti agli occhi lo fece sobbalzare –altolà non fare un
altro passo maledetto!!- gli urlò una voce piccola e conosciuta, era suo
figlio!
-oh Dio Thomas sei tu!- cadde
in ginocchio e in lacrime lo abbracciò –credevo ti avessero fatto qualcosa!-
-padre, sapessi che spavento
mi hai fatto prendere, credevo che fossi un altro di quei soldati cattivi!!-
Guy guardò dietro il piccolo,
c’erano due uomini stesi a terra in una pozza di sangue, dietro a loro c’era
Maria, buttata sul pavimento, il cuore gli perse un battito –Oddio Maria!!-
urlò lasciando suo figlio e raggiungendola per tirarla su.
-Maria! Maria stai bene?
Parlami!- la strinse più forte che potè in lacrime –Dio ti prego rispondimi!!-
aveva un po’ di sangue che gli usciva dalla bocca e la guancia viola, non appena
aprì leggermente gli occhi, Guy potè ancora specchiarsi in quel verde, non gli
parve quasi vero.
-G-Guido...- sussurrò
debolmente –sei tornato...-
-ma certo, certo che sono
tornato, non potevo lasciarvi qui, quei maledetti bastardi... me la pagheranno!
La pagheranno con la morte, bastardi vigliacchi!!- erano parole cariche d’ira
per gli uomini che avevano osato fare del male alla sua donna.
-tranquillo Guido...- lo raccicurò,
Guy le diede un bacio sulla fronte e poi guardò suo figlio –che cos’è successo
Thomas?-
-stavamo dormendo, ho sentito
dei rumori, qualcuno ha sfondato la porta e io per paura mi sono nascosto sotto
il letto...poi questi due soldati sono entrati qui e uno di loro ha detto delle
cose brutte su mia madre e poi l’altro le ha tirato uno schiaffo, lei è caduta
e ha battuto la testa...-
-e poi?- chiese suo padre.
-poi mi sono arrabbiato
quando ho visto che le volevano togliere i vestiti, ho preso la tua spada sotto
il letto e quando sono uscito fuori li ho infilzati prima che potessero farle
ancora qualcosa...poi sei arrivato tu!-
Guy sorrise, stava crescendo
un figlio valoroso, aveva affrontato due adulti a dieci anni –Thomas, sei stato
davvero coraggioso, hai rischiato di morire per tua madre...-
-lo avresti fatto anche tu al
posto mio!- disse lui sorridendo.
-ma certo, per te e tua madre
farei di tutto- poi prese Maria in braccio -Thomas, ascolta, ho un importante
missione per te, spero che non mi deluderai, io ora devo correre a dare ai
soldati cattivi che hanno fatto del male a tua madre ciò che meritano, devo
lasciarla alle tue cure, credi di poterla medicare al viso? Non è nulla di
molto complicato...-
-non ti preoccupare padre, ci
penso io, so come fare, prenderò le medicazioni...tu corri!-
Guy sorrise, poggiò
delicatamente sua moglie sul letto e prima di correre per tornare alla
battaglia diede un bacio sulla fronte a suo figlio.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Fuori da casa sua vide un
gruppo di uomini sbarrargli la strada –levati di mezzo, dobbiamo uccidere tutti
gli abitanti della città e se tu ti opporrai sarai il primo!- gli urlò uno.
Guy non battè ciglio, sguainò
la spada –provate a fare un passo, un solo passo verso la porta di casa mia e Dio
solo sa cosa vi potrà capitare...-
Il gruppo si mise a ridere e
lo attaccarono tutti assieme, con un semplice movimento del polso, roteando su
se stesso tutte le teste di quegli uomini caddero a terra provocando un piccolo
rumore, rimise la spada nel fodero, con lo sguardo di un uomo che non avrebbe
più perdonato nessuno.
Quando raggiunse il luogo
della battaglia trovò vivi meno della metà degli uomini al campo, presto la
città sarebbe stata distrutta, Guy rimase immobile a fissare la scena, sperando
in un miracolo, poi una voce lo distolse dai suoi pensieri.
-figliolo, infine sei
riuscito ad avvertire gli uomini!!- era una voce dura e sicura, si voltò
lentamente, era Bostock sul suo cavallo e dietro di lui lo stavano raggiungendo
centinaia e centinaia di uomini, erano finalmente arrivati –coraggio soldati,
difendete la vostra città!!- ordinò alzando la spada, tutti gli uomini
raggiunsero ringhiando i loro nemici.
Bostock lo invitò a salire
sul suo cavallo, sarebbero andati dal Re per avvertirli dell’arrivo dei
rinforzi –allora figliolo, cos’è accaduto?-
-mi dispiace, mi dispiace
tanto...i soldati di Nieuwpoort hanno raggiunto la città e ammazzato alcuna
povera gente...- la voce di Guy era piena di dispiacere.
-non disperarti ragazzo, hai
fatto un ottimo lavoro, hai portato con te un tuo amico ferito, rischiando la
morte, sei venuto qui e hai avvisato tutti in tempo...non disperarti, anzi, la
città ti è riconoscente, se ora sarà salva sarà grazie a te!-
Guy sorrise, faceva uno
strano effetto sentirsi dire quelle parole da un uomo come Bostock –e Thomas?
Sa se sta bene?-
-si si, sta tranquillo, è al
porto sotto le cure migliori!- raggiunsero finalmente il palazzo del Re, che
era insieme all’arciduca aspettando notizie. Quando videro Bostock insieme a
Guy ringraziarono il cielo.
-vostra maestà- Bostock si
inginocchiò –siamo arrivati poco fa e stiamo scacciando gli invasori con
successo, è questione di poco tempo e la città potrà tornare serena!-
Il Re e l’arciduca tirarono
un sospiro di sollievo poi guardarono verso Guy, che se ne stava in fondo alla
stanza in silenzio –comandante Fawkes...- disse il Re richiamando la sua
attenzione –le sarà dato presto un dovuto ringraziamento, per tutto quello che
ha fatto per noi, per la nostra città...per la nostra gente!-
L’arciduca prese la parola
–com’è andata la presa della città in Belgio?-
-è andata bene, ma per non
perdere tempo l’abbiamo lasciata per tornare qui, altrimenti non ce l’avremo
mai fatta, ritorneremo, ormai non è rimasto più nulla!- l’arciduca annuì
compiaciuto –ottimo lavoro!-.
Bostock si inchinò in segno
di ringraziamento.
La guerra stava ormai per
cessare, in poche ore non avrebbero lasciato più alcuna traccia i soldati di
Nieuwpoort. Presto tutto sarebbe finito...
Continua!!
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Nota di Isa: nel prox capitolo Guy prenderà una
decisione importante e la sua vita comincerà a prendere una piega
diversa...stay tuned!! “remember remember
the 5th of november, gunpowder treason and plot we see no reason why gunpowder
treason should ever be forgot!” ;)
In tarda mattinata l’esercito
spagnolo riuscì a sconfiggere le armate di Nieuwpoort, i superstiti decisero di
battere in ritirata, così tornò finalmente la pace.
Tempo di risistemare le cose
a Flanders si contarono un centinaio di cittadini morti, colti all’improvviso
nella notte...la famiglia di Guy poteva essere tra queste. Voluto dal Re
Filippo III cominciarono anche dei lavori di ristrutturazione della città...si
pensò che per un bel periodo di tempo sarebbe stato meglio non tornare in
guerra.
Maria si riprese in qualche
giorno, non era stato un colpo che l’aveva messa in pericolo di vita ma di
sicuro l’aveva shockata parecchio, in compenso il piccolo Thomas diventò ancora
più protettivo nei confronti di sua madre.
Per Thomas Wintour invece ci
volle un mese di convalescenza, Guy lo andava a trovare a casa tutti i giorni e
lo aiutava a sistemarla, non potendo muoversi dal letto.
-Guido Fawkes, per il suo ammirabile coraggio, per la
sua invidiabile forza di volontà e la sua abilità militare, da parte di tutta
la città e da me in persona la ringrazio di cuore e la promuovo al grado di
colonnello, così con Bostock potrete compiere altre incredibili imprese!- il Re
sorrise e Guy si inginocchiò.
Tutta la sala reale, in cui erano presenti cittadini e
soldati asplosero in un grande applauso.
Questo successe un mese dopo
l’attacco alla città, Guy era davvero molto fiero di se e anche i suoi amici e
famiglia. Addirittura il suo amico Thomas pur di non perdersi quella cerimonia
di premiazione partecipò con le stampelle.
Guy però dopo l’esperienza
avuta all’ultima guerra, dopo aver quasi rischiato di perdere sua moglie, dopo
aver quasi rischiato di perdere il suo più grande amico decise che era il
momento di prendere una decisione. L’annunciò un anno più tardi al campo,
davanti a tutti i suoi soldati.
-soldati, vi ho riuniti qui,
oggi, per annunciarvi una notizia, la mia decisione per quanto riguarda la mia
permanenza al campo...ho deciso di abbandonarlo e di lasciare a Bostock il
tutto- Guy lo disse con voce sicura, anche se sapeva che i soldati non lo
avrebbero compreso.
Infatti delle voci
cominciarono a correre tra le fila, tutti si chiedevano il motivo, il perchè di
una decisione così importante –lo so uomini, vi sembrerà strana questa mia
decisione, ma è ciò che ho dovuto fare, dopo la battaglia a Nieuwpoort ho quasi
perso le persone a me più care e anche se mi è difficile ammetterlo, credo che
questi avvenimenti non mi permetteranno di affrontare un altra guerra- i
soldati rimasero in silenzio –qui io vi lascio, abbiate fortuna in futuro!-
Detto questo si allontanò
dirigendosi verso l’uscita, neanche Thomas sapeva nulla di quella sua
decisione, quando si ruppero le righe lo raggiunse prima che potesse uscire dal
campo, lo girò per la spalla –ma che cosa stai combinando?-
-l’ho appena annunciato
Thomas, per me finisce qui...-
Thomas rimase a fissarlo in
silenzio, sapeva che non avrebbe cambiato idea, si sentiva in colpa –mi
dispiace tanto Guy, è tutta colpa mia...tutta colpa della mia debolezza-
-non darti colpa amico mio,
non è affatto così, in ogni caso mi sarei ritirato lo stesso, voglio restare un
po’ con la mia famiglia, stavo pensando di continuare gli studi...-
-ma non era questo il tuo
sogno? Guy questa è la tua vita! Diventare un valoroso guerriero!-
-lo sono diventato...ma a
volte si paga un prezzo altissimo, non voglio più rischiare, tu continua per la
tua strada amico mio, io ne imboccherò un altra!- si abbracciarono, si
sarebbero visti meno da quel giorno, poichè Thomas passava la maggior parte del
tempo al campo.
Ma passò qualche mese che le
cose cambiarono, successe una mattina, Guy e Thomas avevano deciso di passare
una mattinata assieme.
-e Bostock è sempre lo
stesso?- chiese Guy sorridente.
-come può cambiare? C’è
addirittura un gruppo di soldati che si diverte a prendersi gioco di lui!-
improvvisamente il sorriso di Thomas si spense.
-che cos’hai Thomas? È tutta
la mattina che ti vedo strano! Stai cercando di dirmi qualcosa?- chiese Guy
fermandosi di scatto.
-Guy...non ci girerò molto
intorno...da domani dovrò lasciare Flanders...- la sua voce non era mai stata
più seria.
-cos..? come mai?-
-mio fratello, Robert, mi ha
fatto sapere che verrà a prendermi al porto, dobbiamo andare a Londra per delle
questioni che ancora non mi ha spiegato, quindi lascio per sempre la Spagna...-
Entrambi fecero qualche
secondo di silenzio, nessuno dei due sapeva con certezza se in un futuro si
sarebbero incontrati di nuovo. Si abbracciarono fortissimo.
-Thomas, voglio che tu sappia
che per me sei sempre stato un fratello e sempre lo sarai!-
-vale anche per te Guy,
questo non è un addio, stanne certo!-
Thomas prima di partire andò
a salutare Maria e suo figlio, anche loro gli volevano un gran bene, Guy lo
accompagnò al porto e quando la nave arrivò si lasciarono. Guy sentiva di aver
lasciato andare parte della sua vita, chissà se si sarebbero rivisti.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Guy cominciò a riprendere gli
studi e una mattina fece un piacevole incontro...
Prese un libro dalla
biblioteca e si sedette su un tavolo, concentrato nella lettura un tonfo di un
libro al posto di fronte al suo lo fece sobbalzare.
-mi scusi se l’ho spaventata
signore!- disse l’uomo di fronte a lui accomodandosi, a Guy gli parve vagamente
familiare, e anche l’uomo riconobbe qualcosa in Guy –dove l’ho già vista?
Qual’è il suo nome?-
-mi chiamo Guido Fawkes...-
L’uomo fece un sorriso, un
improvvisa illuminazione –sei Guido?! Quanto tempo amico mio! Sono Christopher,
Christopher Wright!!-
-Christopher? Kit!!- disse
incredulo sorridendo, erano vecchi compagni di scuola, non si vedevano da
allora –santo cielo che sorpresa! Cosa ci fai qui?- Christopher aveva capelli
lunghi castano chiaro e grossi baffoni, non era mai stato un bel ragazzo, era
anche un po’ pienottino, ora che era un uomo quei baffi gli stavano pure un po’
male, ma Guy ricordò con un sorriso che faceva di tutto per conquistare le
ragazze.
-ho deciso di lasciare York
per venire un po’ qui a trovare lavoro, sono diventato un grande spadaccino
insieme a mio fratello John, ma lui è rimasto lì...e ora sto appunto rinnovando
i miei studi, come te! Il lavoro?-
-ero alfiere delle truppe
spagnole ma poi mi sono ritirato, ho prestato loro servizio più di dieci
anni...- disse chiudendo il libro per poter discutere col suo vecchio amico.
-io facevo qualche lavoretto
di tanto in tanto per qualche nobile a York, mai nulla di importante, quindi ho
ben pensato di venire qui!- i due si raccontarono tutte le loro avventure e
cominciarono a frequentarsi molto, cominciarono anche a fare qualche lavoretto
semplice per aspettare la grande occasione e fare qualcosa di importante...
...il che sembrò arrivare nel
1603, alla morte della regina Elizabeth I, notizia che scosse tutti gli
inglesi, fu una grande regina “saggia e buona nonostante fosse una donna”, si
seppe presto anche in Spagna e anche Guy con Christopher rimasero shockati.
La grande esperienza militare
di Guy un giorno spinse padre William Baldwin, sir William Stanley e Hugh Owen
a un incontro con lui, per delle notizie importanti, si incontrarono in un
locale insieme a Christopher.
I due uomini si presentarono
lì mezz’ora prima dell’incontro e ordinarono qualcosa da bere, infine si
accomodarono su un tavolino.
-Guido, perchè siamo duvuti
venire qui così in anticipo?- chiese con voce annoiata Christopher.
-scherzi Kit?? Stiamo
parlando di padre Baldwin, Owen e sir Stanley, non hai mai sentito nulla sul
loro conto??- glielo disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-no...mi illumini tu?-
Guy sbuffò deluso –va
bene...non c’è molto da dire su questi tre uomini per la verità, però sir
Stanley è in carica nel reggimento inglese qui a Flanders... ho sempre sentito
che sono tre uomini che si battono per il cristianesimo, puri e veri
cattolici!-
-...che vorranno da noi?-
-sicuramente qualcosa di
grandioso, me lo sento! E comunque tra mezz’ora lo sapremo!-
Christopher lo guardò storto
–infatti! Tra mezz’ora! A quest’ora potevo starmene a casa a riposare ancora un
po’!-
Guy sorrise –tu non vuoi
capire, ci capita l’occasione della nostra vita e tu pensi a riposare??- una
mano sulla spalla lo interruppe, si voltò e vide tre uomni, erano quelli che
aspettavano!
-buonasera gentiluomini-
disse uno dei tre- siamo un po’ in anticipo, ma vedo che anche voi siete già
qui! Io sono Padre Baldwin, e loro due sono Owen e sir Stanley... ci
accomodiamo con voi!- avranno avuto una cinquantina d’anni.
Guy si fece più in là
–piacere, io sono Guido Fawkes, mentre lui è il mio amico Christopher Wright...
volevate incontrarci?-
-già- disse Stanley
–l’abbiamo cercata, signor Fawkes, perchè abbiamo udito le voci che girano sul
suo conto: un coraggioso soldato di grande pietà, un uomo su cui poter fare
affidamento e molto cattolico... ha grande esperienza militare e non per essere
un uomo così giovane-
Guy sorrise –non credo che
siate venuti sino a qui solo per farmi dei complimenti...-
-no, infatti non è così-
rispose Owen –come già avrete saputo la regina Elizabeth I è deceduta...e solo
qualche giorno dopo la sua morte è già stato eletto il nuovo Re-
-di chi si tratta?- chiese
Christopher.
-di James I- rispose Owen.
Calò un gran silenzio. James
I. Su quest’uomo si parlava bene, molti cercavano di guadagnarsi le sue buone grazie,
al popolo piaceva parecchio. Era scozzese ed era questo il problema, cresciuto
in una famiglia protestante aspirava ad un’altrettanta Inghilterra, avrebbe
scacciato tutti i papisti e fatto estirpare il cristianesimo.
-non ci voleva...- ringhiò
Guy rompendo il silenzio.
-è quello che pensiamo anche
noi, questo James I ha già cominciato a far rinchiudere i preti nella Torre di
Londra!- riprese Baldwin.
-bè...a mali estremi, estremi
rimedi! Potremo organizzare qualcosa...cosa ne dite?- chiese Christopher.
-diciamo che ha perfettamente
azzeccato il concetto! Ma non è questo il momento di discuterne, per ora ci
basta sapere che siete disposti a collaborare! Ci incontreremo di nuovo, molto
presto e vediamo se riusciremo a organizzare qualche piano!- concluse Stanley
prima di alzarsi dal tavolo e uscire dal locale, gli altri due lo seguirono.
Christopher notò
l’espressione di Guy –qualcosa ti turba?-
Lo guardò seriamente -ho
l’impressione che sia in ballo qualcosa Kit, qualcosa di grosso, qualcosa di potente...-
Continua!!
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Nota di Isa: quali piani organizzeranno Baldwin,
Stanley e Owen? Che ruolo avranno Guy e Kit? L’ascesa verso i grandi casini
comincia da qui, comincia da ora!! STAY
TUNED!!^^ “remember remember the 5th of november, gunpowder treason and
plot we see no reason why gunpowder treason should ever be forgot!” ;)
Guy si sdraiò accanto a
Maria, sul loro letto –sai chi è diventato il nuovo Re di Inghilterra?- le
chiese.
-chi?-
-James I- disse con voce
annoiata.
-quell’antipatico è diventato
Re? Oh cielo...- Maria era tra le persone che non lo sopportava –tu come lo
sai?-
-sono stato informato...e
sembra essere una fonte affidabile- disse lui guardando altrove.
-Guido...chi ti ha informato?
Non nascondermi dei segreti...- l’espressione di Maria diventò seria.
Guy la guardò –bè...oggi io e
Kit abbiamo incontrato tre uomini, Padre Baldwin, Owen e sir Stanley-
-e ... che volevano quelle
persone da te?-
-volevano collaborazione...
hanno un piano...o qualcosa del genere, io non ne so ancora nulla, vogliono
cercare un modo per impedire che James I continui a regnare...-
-oh mio Dio Guido! Questo è
tradimento, è cospirazione! Hai rifiutato di collaborare voglio sperare!-
Guy guardò il pavimento,
sapeva di deluderla e non disse nulla.
-oh Dio Guido, oh Dio... ma
come ti è potuto saltare in mente una simile cosa? Ma sai questo che vuol dire?
Tramare contro il Re vuol dire andare incontro a una morte sicura!-
Guy si alzò sulla braccia
–non permetterò che un idiota salito al trono modifichi tutte le nostre leggi e
religioni! Non lo permetterò, costi quel che costi! Sarò pronto a fare la mia
parte!-
Maria poggiò una mano sulle
labbra, sconvolta, e delle lacrime le scesero sul viso –non ci posso
credere...- sussurrò, Guy si voltò dalla parte opposta e cercò di riuscire a
dormire. Maria uscì dalla stanza e raggiunse il piano inferiore, si sedette su
una delle sedie del tavolo in cucina e non si mosse da lì per tutta la notte.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Passò qualche settimana, la
situazione tra Guy e Maria non era molto migliorata, c’erano continue
discussioni riguardo alle nuove amicizie venute dall’Inghilterra. Maria temeva
che suo marito si immischiasse in qualche strano complotto e sarebbe finita
male...
Loro figlio, Thomas, aveva
ormai 13 anni, dava sempre qualche parola di conforto a sua madre ogni volta
che c’erano discussioni, ora che cresceva cominciava ad avere chiare anche lui
le questioni.
Guy non era arrabbiato con
Maria, voleva solo che capisse il motivo del suo gesto...
Quando passarono queste
settimane Guy e Christopher furono di nuovo contattati da Baldwin, Owen e
Stanley...si sarebbero incontrati alla solita locanda, verso le nove di sera,
era qualcosa di urgente.
I due uomini si presentarono
come al solito in anticipo.
-Guido, insomma non è
possibile, l’altra volta era il nostro primo incontro, ma ora non è sempre
necessario arrivare mezz’ora prima!!- si lamentò Christopher ordinando la sua
solita birra.
-ne faccia due cameriera!-
disse Guy –Kit in tutti i miei trentatre anni non ho mai visto un uomo più
pigro!-
Christopher si limitò a
fissare la gente che discuteva nella locanda, c’era un gran baccano quella
sera. Guy intanto, dando un occhiata fuori dalla finestra intravide tre sagome,
sembravano essere i loro collaboratori.
-non sono l’unico fanatico
dell’anticipo qui!- disse a Christopher indicandogli con lo sguardo tre uomini
che entravano nella locanda.
Si accomodarono con loro
–bene uomini, serata ottima per discutere dei nostri piani!- disse sir Stanley.
-diteci tutto!- disse
Christopher incrociando le braccia, intanto arrivò la cameriera e porse ai due
uomini le loro birre.
-dopo perfezioni e
cambiamenti vari abbiamo infine deciso una soluzione adatta a tutto questo
enorme problema...- annunciò Owen, i due uomini erano sulle spine –effettueremo
un rapimento!-
-rapimento?- chiese Guy
poggiando rumorosamente sul tavolo il suo boccale di birra –e chi mai dovremo
rapire?-
-il figlio di James I!- disse
con un sorrisetto malvagio Padre Baldwin. I due uomini lo guardarono sconvolti
–rapiremo suo figlio, lo condurremo qui e con l’aiuto di Re Filippo III
cercheremo di farlo diventare Re al posto di suo padre!-
-state scherzando vero?-
disse Guy sconvolto –come sperate di rapirlo? E come pensate di convincere
Filippo III?? È una follia!-
-Basterà parlargli dei piani
di James I, del suo regime protestante, lui è cattolico ed ha sempre detestato
l’Inghilterra come suo padre, lo convinceremo ad aiutarci, anzi, voi lo
convincerete!- concluse Padre Baldwin.
I due uomini capirono che da
quel momento ogni decisione presa con quel trio sarebbe stata una morte quasi
certa, si sentirono comunque in dovere di collaborare.
-cosa dobbiamo fare
esattamente?- chiese Christopher.
-essendo il signor Fawkes
molto apprezzato dal Re, avendo guadagnato le sue buone grazie, dovrebbe essere
abbastanza facile per lui convincerlo di un aiuto simile...no?- disse Owen.
-oh Dio- sussurrò Guy sapendo
a cosa stavano andando incontro, rialzò lo sguardo –e va bene, accettiamo...-
I tre uomini sorrisero
soddisfatti –e voi?- chiese Guy infine –voi che farete?-
-aspetteremo la conferma
della voluta collaborazione del Re al porto, pronti a imbarcarci per
l’Inghilterra e lì organizzare il rapimento, sai, abbiamo molte conoscenze lì,
molte persone che come noi e voi vogliono l’Inghilterra com’è sempre
stata...tutto chiaro quindi?- chiese Stanley, i due uomini annuirono –perfetto,
tutto questo domani, mi raccomando, fate un buon lavoro!-
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
In tutta la notte Guy non chiuse
occhio, non sapeva minimamente come se la sarebbe potuta giocare con il Re,
come poteva andargli a chiedere un favore simile? Aveva migliaia di pensieri
che gli affollavano la mente, decise di alzarsi dal letto e di andare a
prendere una boccata d’aria in giardino.
Splendida notte quella sera,
pensò vedendo il cielo stellato, si sedette sull’erba e cercò di trovare una
soluzione.
Una mano gli bussò la spalla,
si voltò e vide che era suo figlio Thomas –che cosa ci fai qui? Non dovresti
dormire?- chiese suo padre.
-bè, potrei farti la stessa
domanda...- i due sorrisero –padre, qualcosa non va?- chiese diventando serio.
-sono solo preoccupato per
ciò che dovrò fare domani...-
-che cosa dovrai fare
domani?- chiese preoccupato.
-non credo di potertene
parlare, preferisco che tu e tua madre non sappiate nulla, sono cose che
spaventano anche me e voglio che tu e lei ne restiate fuori...per il vostro
bene-
Thomas lo fissò stranito –se
sono cose che spaventano anche te perchè le fai?-
-perchè devo...- Guy non alzò
lo sguardo e suo figlio lo guardò per qualche istante, dopo di che si alzò e se
ne tornò in casa, lasciando suo padre ai suoi pensieri.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Arrivò mattina, e Guy aprì
gli occhi, si era appisolato sdraiato sull’erba, aveva un gran mal di testa,
decise di andarsi a sciacquare il viso per essere più lucido, aveva lo stomaco
chiuso, troppo agitato per mettere qualcosa sotto i denti, uscì di casa per
compiere il suo dovere.
Passò prima da casa di
Christopher, sarebbero andati assieme, bussò più volte alla porta ma sembrava
non rispondesse nessuno, allora chiamò più volte il suo nome, ma ancora nessuna
risposta, alzò lo sguardo al cielo, irritato, infine diede un calcio alla porta
per vendetta.
Salì per lo steccato, avrebbe
controllato se era in casa dalla finestra, quando si affacciò lo trovò sul suo
letto russando, raccolse un sassolino e glielo lanciò contro, colpendolo sulla
fronte, si alzò di scatto con un urlo e si guardò in giro spaventato, vide Guy
fuori dalla finestra –ma ti ha dato di volta il cervello?-
-la prossima volta te ne
lancio uno più grosso!- disse incrociando le braccia –sbrigati, siamo in
ritardo!!-
Christopher si alzò con la
stessa voglia di un cadavere e barcollò sino alla bacinella di acqua dove si
sarebbe sciacquato il viso per riprendere un po’ di conoscenza, Guy decise di
aspettarlo fuori dalla porta di casa. Passarono parecchi minuti e il suo
compagno si presentò ben vestito e sistemato per il loro compito.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Al porto:
Hugh Owen, sir William
Stanley e Padre William Baldwin aspettavano l’arrivo della nave che li avrebbe
condotti in Inghilterra, sarebbe arrivata in breve tempo.
-è probabile che presto
riceveremo una bella visita...- disse Owen guardando il mare.
-visita?- chiesero gli altri
due.
-è sicuro, vorrà sapere anche
Robert Catesby come saranno andate le cose!-
-probabilmente hai ragione,
bè, tanto meglio così, potremo agire prima se Catesby sarà qui!- disse sir
Stanley.
Robert Catesby era loro
conoscente, insieme a lui e ad altre persone in Inghilterra si stavano man mano
riunendo contro il Re, sicuramente presto sarebbe nata anche una cospirazione.
-intanto aspettiamo le
notizie di Fawkes e Wright, dopo potremo discutere del resto...- consigliò Padre
Baldwin, notando all’orizzonte la sagoma di una nave in arrivo.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Guy e Christopher arrivarono
davanti al palazzo del Re e chiesero alle guardie il permesso di entrare, erano
sorprese di rivedere il loro vecchio capo –comandante Fawkes!- disse sorridente
una delle due guardie.
-salve ragazzi! Vedo che alla
fine siete diventati guardie reali!- Guy sorrise –comunque sono venuto qui
perchè ho bisogno di parlare un attimo con Filippo III...posso passare?-
I due ragazzi si scostarono e
lo lasciarono passare –prego passi pure comandante!-
Attraversarono la solita
immensa stanza del trono –ehi Guido, sei parecchio conosciuto!- disse
Christopher.
-bè, la mia esperienza l’ho
fatta!- poi si fermarono davanti agli scalini.
Quando il Re riconobbe Guy la
sua espressione prima fu di stupore, poi divenne allegra –comandante Guido
Fawkes! Quanto tempo!- disse allargando le braccia.
Guy si inginocchiò –salve
vostra maestà! Vi presento un mio amico, Christopher Wright!- anche lui si
inginocchiò.
-a cosa devo la vostra
visita?-
-giungiamo al vostro palazzo
per potervi chiedere un favore, vostra maestà- annunciò Guy –anche se sono
stato scortese da non avervi mai portato i miei saluti in precedenza-
-non importa, dopo il
servizio da lei prestato nelle nostre truppe non ha nulla di cui scusarsi, di
che favore si tratta? Ditemi tutto- i due uomini si sentirono più sollevati nel
vedere questa sua disponibilità.
-vedete, si tratta di un
problema che ha luogo in Inghilterra, come avrete già saputo, la regina è da
poco deceduta e James I ha preso il suo posto...ma questo non è il Re che noi
vogliamo-
-ho sentito dei suoi piani...-
disse il Re aspettando che continuasse il discorso.
-vorremo il vostro aiuto per
poter far salire al trono il figlio di questo James I!- concluse Guy.
Il Re rimase in silenzio per
qualche secondo –purtroppo credo che lei mi stia chiedendo troppo comandante
Fawkes...-
I due uomini rimasero delusi
–ma...perchè sire?- chiese Christopher.
-per questioni di
comodità...finora con l’Inghilterra abbiamo sempre avuto problemi, o perlomeno
quando regnava Elizabeth I...ma ora con James I potremo voltare pagina e
cominciare a stringere una nuova alleanza...farebbe molto comodo alla Spagna!-
Guy abbassò lo sguardo, rimase
pienamente deluso, capì che non l’avrebbe mai convinto a collaborare –ho capito
sire, vi ringraziamo lo stesso, togliamo il disturbo ora...- i due uomini si
inginocchiarono e il Re li salutò con un cenno del capo.
-dannazione Kit!!- disse Guy
a denti stretti fuori dal palazzo –questo proprio non ci voleva!-
-e ora che facciamo?- chiese
Christopher.
-bè, per prima cosa dovremo
avvertire Owen, Baldwin e Stanley...si aspetteranno delle buone notizie!- i due
uomini andarono a prendere i loro cavalli, avrebbero raggiunto il porto.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Al porto:
la nave era arrivata da un
quarto d’ora e appena avrebbe finito di sbarcare avrebbe fatto ritorno in
Inghilterra con i nuovi passeggeri, i tre uomini aspettavano con impazienza i
loro giovani collaboratori.
Owen li riconobbe avvicinarsi
sui loro cavalli –sono arrivati!- disse attirando l’attenzione dei suoi due
compagni.
Guy scese da cavallo, le loro
espressioni non sembravano portare ottime notizie –le cose non sono andate come
speravamo signori- annunciò.
I tre uomini abbassarono lo
sguardo delusi –maledizione Fawkes, non è stato abbastanza convincente!- lo
rimproverò uno.
-ho cercato di fare il
possibile, ma il Re ha intenzione di stringere alleanze con l’Inghilterra!- si
giustificò.
-Guido ha ragione, non
abbiamo potuto fare di più!- intervenì Christopher.
I tre uomini si guardarono –e
va bene...se questo Re non ha voluto collaborare ricorreremo all’altro
piano...-
-altro piano?- chiesero i due
uomini che pensarono che la questione si fosse ormai conclusa.
-all’inizio scartammo questa
opzione, ma ora non ci rimane altra scelta, ci metteremo in proprio, faremo
tutto da soli da oggi in poi...ora non posso spiegarvi qui i dettagli, sono
cose abbastanza delicate, tra un po’ vi contatteremo nuovamente e vi
spiegheremo le nostre intenzioni...siamo d’accordo?- disse Padre Baldwin.
I due uomini si sentivano
ormai coinvolti, non potevano tirarsi indietro, quindi annuirono col capo.
-bene signori Fawkes e Wright...ci
sentiamo presto allora- dissero allontanandosi dal porto.
Guy e Christopher rimasero
immobili, cosa voleva dire mettersi in proprio? Quali erano le loro iniziali
intenzioni che scartarono in seguito? I due uomini non erano per niente
tranquilli, avevano la sensazione di essersi immischiati in una faccenda più complicata
del previsto.
Continua!!
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Nota di Isa: nel prox capitolo Guy incontrerà una
persona molto cara (indovinate chi è??) e sia lui che Christopher riceveranno
una proposta...cè solo da dire: stay tuned!!^^ “remember
remember the 5th of november gunpowder treason and plot we see no reason why
gunpowder treason should ever be forgot!” ;)
Passarono alcune settimane e
sia Guy che Christopher non avevano ricevuto più alcuna notizia, cominciarono a
pensare che non ci fu mai stato un piano prima di quello del rapimento del
figlio di James I, magari si resero conto che anche l’altro piano non poteva
reggere.
Sta di fatto che i due uomini
si misero un po’ il cuore in pace, Guy riuscì anche a recuperare il suo dialogo
con Maria, le assicurò che non avrebbe più avuto a che fare con quelle persone,
ma non le disse mai del suo tentativo di rapimento del figlio del Re di
Inghilterra.
Purtroppo dovette ricredersi,
una mattina in cui era insieme a Christopher incontrarono sir Stanley. I due
uomini videro svanire il loro sollievo di essersi liberati di costoro.
-bene, vengo da parte anche
di Padre Baldwin e il signor Owen, come vi avevamo annunciato settimane fa, ora
vi confermo che in Inghilterra si sta cominciando a lavorare per il piano in
precedenza scartato, questo pomeriggio al porto giungerà una persona, farete la
sua conoscenza e vi spiegherà lui il tutto!-
-ci saremo!- confermò
Christopher.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Arrivarono al porto alle
prime ore del pomeriggio, sapevano che sarebbe giunta una nave molto presto.
-tu che pensi Guido?- chiese
Christopher poggiandosi su un muretto.
-non lo so...io non so
nulla...cosa devo pensare? So solo che tutti questi misteri mi stanno facendo
perdere la pazienza, incontri, incontri, incontri...nessuno ti da una
spiegazione! Che si dovrà mai fare di così grave da far venire addirittura
gente dall’Inghilterra?- chiese incredulo.
Intanto pochi minuti più
tardi una nave attraccò al porto, Guy e Christopher erano in attesa dell’uomo
che avrebbero dovuto incontrare –ciao Guy!- disse una voce allegra alle sue
spalle, chi poteva mai essere da salutarlo così affettuosamente e chiamarlo
Guy?
Non appena si voltò vide il
volto sorridente di Thomas –quanto tempo Guy!- disse allargando le braccia per
poterlo abbracciare.
-oh mio Dio! Thomas! Non ci
credo!- i due si strinsero fortissimo –che cosa ci fai da queste parti? Credevo
che fossi con tuo fratello in Inghilterra!-
-infatti lo ero..ma vedi...-
l’arrivo di Stanley li interruppe –signor Wintour, vedo che ha già conosciuto
il signor Fawkes...-
Guy si voltò di scatto
–stavamo aspettando te?- chiese incredulo. Thomas sorrise.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Ordinarono la solita birra...
-quindi anche tu sei
immischiato in tutta questa faccenda?-
-esatto Guy...da molto tempo
prima di te, vedi, io e mio fratello siamo cugini di Robert Catesby, ed
entrambi sono amici di Thomas Bates, poi vari uomini all’interno della futura
cospirazione sono comunque quasi tutti parenti...! Sta lavorando parecchia
gente a questo piano... però, per la verità l’idea è stata mia e di Catesby!-
-ho capito...quindi sei
venuto sino a qui...-
-...per chiedere a te e a Kit
di collaborare nella futura cospirazione!- concluse Thomas.
-e che cosa intende fare
questa cospirazione?- chiese Christopher.
-per adesso si sta parlando
di trovare un modo di far esplodere il parlamento il giorno in cui verrà
riaperto...calcolando i tempi che serviranno per organizzare il tutto, questo
dovrebbe accadere verso i primi di febbraio del 1605...tra due anni quindi!-
-far esplodere il
parlamento?! Dio Thomas stai scherzando vero?! È pura follia!- Guy era
sconvolto.
-Guy, sono venuto sino a qui
perchè conosco il tuo coraggio e la tua determinazione e conosco anche la tua
esperienza in campo di esplosivi che hai acquisito con gli anni al campo
dell’arciduca insieme a me...- fece una piccola pausa –se non collaborerai mi
deluderai molto, davvero non intendi fare nulla per salvare il nostro Paese?-
Guy rimase sconvolto, non
avrebbe mai creduto che Thomas avesse tanto coraggio e volesse rischiare così
tanto, ricorrere a un rimedio così disperato per impedire il cambiamento
dell’Inghilterra, Thomas, quasi l’avesse letto nel pensiero, sorrise –lo so,
sembra strano questo mio comportamento, vero? Sono cambiato parecchio fratello
mio, sei stato tu il mio esempio! Se non rischierò la vita in quest’avventura
l’avrei fatto comunque in un altra!-
Guy sospirò, quasi si pentì
di avergli dato quel cattivo esempio –se prendessi parte a questa follia, che
cosa dovrei fare?-
-ti ho riservato l’incarico
più importante di tutti Guy! Mentre io e tutti gli altri perfezioneremo ogni
minimo dettaglio del piano sino a renderlo infallibile, tu sarai colui che
dovrà accendere la miccia dei barili, saranno in un luogo sicuro naturalmente!-
Guy si rese conto che gli
avevano semplicemente offerto la parte più rischiosa del piano, si pentì di
aver avuto tutta quella fama...
Christopher annuì –io sono
dalla vostra parte, ditemi tutto ciò che dovrò fare e io lo farò!-
Thomas sorrise –perfetto,
grazie Kit! Tu invece Guy?-
Abbassò lo sguardo –devo
pensarci...mi serve un po’ di tempo Thomas, la mia famiglia...non saprei...!-
L’uomo lo guardò pacatamente,
capiva i suoi sentimenti –bè Guy, noi abbiamo la nave per il ritorno in
Inghilterra tra due giorni, se alle prime ore del pomeriggio non sarai
lì...faremo tutto senza di te!-
Guy capì che sarebbe stata la
scelta più complicata della sua vita e che più avrebbe influenzato il suo
futuro.
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- - - - -
Come poterglielo spiegare a
Maria? Non pensava ad altro, sapeva che se le avesse detto che dovevano far
ritorno in Inghilterra sarebbero nate nuove discussioni ma non avrebbe potuto
nasconderglielo a lungo, ormai mancava un giorno alla partenza.
Raccolse un po’ di coraggio e
si avvicinò a lei –Maria, hai un minuto?- era indaffarata a lavar le stoviglie.
-dimmi tutto, ti ascolto- gli
rispose continuando il suo lavoro.
Guy si accomodò sulla sedia
dietro di lei –vedi, è complicato da spiegare e so che non la prenderai tanto
bene-
-ma di che parli?-
-Maria, domani dovremo
tornare in Inghilterra...a Londra questa volta-
-ma...come mai? Hai trovato
un ottima possibilità di lavoro?- chiese voltandosi leggermente.
-no, niente di tutto ciò...è
tornato Thomas ieri e mi ha detto che lui, suo fratello e altri uomini stanno
formando una cospirazione...contro James I...mi hanno già accennato parte dei
piani...Maria hanno bisogno di me!-
Come se un fulmine l’avesse
colpita le cadde un piatto al pavimento, provocando un fastidioso rumore,
migliaia di frammenti si sparsero per la cucina, Guy abbassò lo sguardo –avevi
detto di esserne uscito! Di esserne uscito!!- gli urlò.
-lo so Maria, ne ero uscito!
Ma non posso stare fermo a guardare! Maria cerca di capirmi!!-
-cercare di capirti? Santo
cielo Guido sei tu che non capisci! È una follia! Stai andando incontro a una
morte certa!- Maria si chinò piangendo a raccogliere i pezzi del piatto ormai
rotto.
Guy l’afferrò per le braccia
–Maria, guardami negli occhi, io non morirò! E quando tutto sarà finito tutti
finalmente in Inghilterra potranno vivere serenamente e anche noi!- la donna
rimase in silenzio, con le sue lacrime, continuando a fissarlo in quei
bellissimi occhi profondi come il mare –sei con me, Maria?-
La donna si allontanò da lui
–mi dispiace Guido...mi dispiace- gli disse squotendo la testa, l’uomo sentì
come un pugno sullo stomaco –io e il piccolo Thomas non ti seguiremo...andrai
da solo, hai fatto la tua scelta, io ho fatto la mia...-
-come non vieni...? Maria
non...- capì che da quel giorno non avrebbe più avuto il conforto di sua
moglie...le sue carezze...i suoi sorrisi...la sua dolcezza...per un momento si
sentì perso ma poi l’orgoglio prese il sopravvento –e va bene! Vuoi rimanere
qui? Come vuoi, restaci! Io non ti pregherò! Parto domani pomeriggio!- detto
questo uscì di casa sbattendo la porta.
Maria cadde in ginocchio
coprendosi il viso con le mani, in lacrime, disperata. Il giovane Thomas si
affacciò in cucina, aveva udito tutto e anche se era addolorato non mostrava la
minima emozione, in fondo gliel’aveva insegnato lui, suo padre...era troppo
grande per piangere.
Si avvicinò a sua madre e
l’abbracciò, sperando che servisse a tranquillizzarla un po’.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Arrivò il giorno della
partenza:
Thomas e Christopher erano al
porto già da quelche minuto, Guy arrivò per ultimo –salve ragazzi! Scusate il
ritardo...-
-ma...la tua famiglia Guido?-
chiese Christopher.
-bè...hanno preferito
restare, meglio così, almeno non avrò distrazioni!- sapeva di mentire e anche
Thomas se ne accorse, lui sapeva del rapporto che aveva con Maria, non avrebbe
mai sopportato il suo addio, capì che probabilmente avevano avuto una
discussione, gli fece un sorriso e gli mise una mano sulla spalla come
conforto.
Guy si guardò in giro, si
accorse che mancava qualcuno –ma...Owen, Baldwin e Stanley?-
-loro non vengono, non fanno
parte del gruppo, hanno solo collaborato e trovato dei membri...- rispose
Thomas.
Christopher indicò la nave
–su andiamo, prima che parta senza di noi!- i tre uomini si imbarcarono.
Quando la nave si mise in
viaggio Guy decise di fare un giro sul ponte, si fece spazio tra delle famiglie
che davano un ultimo sguardo alla Spagna, decise di unirsi a loro. Al suo
fianco notò un uomo che teneva stretta sua moglie e sua figlia, sorridevano,
erano felici, sentì uno strappo al cuore.
Continuò a fissare il porto,
ogni angolo, sperando in qualche modo di trovarci Maria e Thomas, lì a
salutarlo, ma guardò in faccia alla realtà, non c’era nessuno, era solo ormai,
ma decise di rimanere lì a guardare sino all’ultimo, sino a quando la spagna
non diventò un puntino... infine sospirò e tornò dentro.
Continua!!
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Nota di Isa: Guy torna in Inghilterra insieme a Thomas,
Maria sembra averlo abbandonato...voi che dite? Bè, coming soon! Ora al nostro
Guy toccherà conoscere tanta gente nuova e i piani cominceranno a prendere
forma! Stay Tuned!!^^ “remember remember the 5th of november
gunpowder treason and plot we see no reason why gunpowder treason should ever
be forgot!” ;)
Il viaggio andò benissimo,
arrivarono a Londra in qualche giorno, si annusava un aria diversa lì, aria di
casa, ma anche aria di cambiamenti...
Thomas propose a Guy di
andare a vivere in casa sua, c’era molto spazio e così avrebbero risparmiato
tempo prezioso che altrimenti sarebbe andato perduto nelle ricerche di case e
appartamenti...
-quindi c’è anche tuo
fratello nel gruppo, vero?- chiese Guy a Thomas mentre davano una sistemata
alla casa.
-si, anzi, dovrebbe essere
qui a mo...- non fece in tempo a finir la frase che un uomo entrò in casa loro
spalancando la porta rumorosamente.
-eccovi qui!- urlò –Thomas,
sapevo che eri uno sciocco, ma non pensavo sino a questo punto! Portare qui a
Londra anche Guido... sarà colui che riuscirà a far fallire il piano, vedrai!!-
Guy lo guardò storto –Robert,
almeno a me è stato affidato l’incarico più importante, a te invece cos’è
toccato? Accendere le candele sul tavolo che useremo quando discuteremo dei
piani?-
Robert si avvicinò a lui con
aria minacciosa ma si accorse che dall’ultima volta che si erano visti Guy era
sia diventato più alto, sia diventato più massiccio, erano di pari altezza e si
guardarono negli occhi –non ho mai dimenticato ciò che mi hai fatto passare al
campo...non ti sopporto ora come non ti sopportavo allora!-
-sta tranquillo, il
sentimento è reciproco!-
-ti conviene stare in
guardia!- lo minacciò uscendo di casa. Thomas si avvicinò a Guy –non è mai
stato d’accordo nell’ingaggiarti-
-lo avevo immaginato...non
importa comunque, siamo entrambi nella stessa barca, dovremo imparare a
sopportarci!-
-parole sante, amico mio! E
comunque non credo che sia cattivo sino al punto di vendicarsi ancora per una
storia ormai passata e poi in una situazione delicata come questa!-
Guy non disse nulla, non la
pensava proprio come Thomas...
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Passarono i giorni e anche i
mesi, in quel periodo il gruppo al completo non si incontrò mai, perchè prima
di poter finalmente conoscersi si doveva essere certi che ci fossero proprio
tutti e che nessuno si sarebbe, in futuro, ritirato.
Molti degli uomini che erano
entrati in quella cospirazione avevano conoscenze nel parlamento, quindi spie,
in questo modo potevano avere molte informazioni interessanti.
Arrivò il 20 maggio del 1604,
finalmente tutti i membri erano stati scelti, erano pronti per incontrarsi e
discutere. Si diedero appuntamento al locale “Duck and Drake” per le dieci di
sera. Guy, Thomas e Christopher erano abbastanza agitati, c’erano uomini più
grandi di loro ma anche più giovani.
I tre si presentarono come al
solito in anticipo, sotto consiglio di Guy –è la terza volta Guido, la terza
volta che mi fai venire in anticipo!!- si lamentò Christopher.
-Kit, io lo conosco da una
vita, ormai ci sono abituato e non mi lamento neanche più!- disse Thomas con un
sorriso.
-suvvia ragazzi, non si può
non venire in anticipo in un occasione simile, sapete che ho già trovato un
nome adatto per la nostra cospirazione?- disse Guy con convinzione.
-un nome? È necessario avere
un nome?...E come vorresti chiamarci?- chiesero i due abbastanza curiosi.
-che ne dite di “Gunpowder
Plot”??- lo disse alzandosi e facendo finta di scrivere il nome nell’aria
–ovvero, congiura delle polveri! Perfetto, vero?-
-è orribile Guy!- ammisero i
due.
-proponetene uno voi allora!-
Thomas ci pensò su qualche
secondo e Christopher lo precedette –questo è geniale : “barrel team”!!-
-andrebbe bene per dei
contadini che vendono del latte, Kit!- disse Guy in tono sarcastico,
Christopher poggiò la testa sulla mano aspettando che Thomas proponesse il suo.
Thomas si alzò in piedi con
aria convinta – se non va bene “barrel team” sicuramente “barrel conspiracy”
sarà perfetto!-
-perfetto per una cospirazione
di contadini che vende del latte, gli stessi di prima, diventati malvagi
però!!- ribattè di nuovo Guy.
-sei ingiusto Guido! Erano
nomi perfetti!- si lamentò Christopher.
-giudicheranno gli altri
quando arriveranno!- rispose lui.
Infatti non dovettero
aspettare molto che man mano si presentarono tutti i membri della cospirazione,
in totale Guy contò ben dieci uomini, di varie età, con loro tre erano in
tredici.
Si presentarono uno a uno...
Robert Catesby, Thomas Bates, sir Everard Digby, Guido Fawkes, John
Grant, Robert Keyes, Thomas Percy, Ambrose Rookwood, Francis Tresham, Robert
Wintour, Thomas Wintour, Christopher Wright e John Wright, suo fratello più
anziano.
Robert Catesby, insieme a
Thomas Wintour avevano formato tutto il resto del gruppo, quindi si poteva
tranquillamente affermare che erano loro le menti principali.
Durante quella nottata tutti
gli uomini si stavano raccontando le loro esperienze e il motivo per il quale
erano stati invitati ad unirsi alla cospirazione, Guy era l’unico con tanta
esperienza militare.
-data la sua grande
esperienza non mi sorprende che mio cugino Thomas abbia voluto lei per i
barili!- ammise Robert Catesby, che aveva tre anni in meno di lui.
-si, mi ha già accennato cosa
dovrò fare....-
-io signori propongo di
scegliere qualcun’altro per sistemare i barili! Non possiamo affidare il
compito più importante a uno come lui!- intervenne Robert Wintour –non mi
fido!-
-Robert!- disse suo fratello
–quando vorremo la tua opinione riguardo alla scelta degli uomini e il loro
compito te la chiederemo...ma fino ad allora non dirai una parola- Robert si
limitò a guardarlo storto e Guy fece un sorrisetto.
-bè signori, credo che sia il
caso di trovare una soluzione riguardo alla sistemazione dei barili, dove li posizioneremo?
E quando? Ma soprattutto, come faremo a non farli notare?- chiese Christopher
Wright.
-ottima domanda Kit- disse
suo fratello maggiore John –io credo che sarebbe il caso di fare una grande
galleria...magari che conduca da un’abitazione sino a sotto il parlamento o
almeno nelle vicinanze-
-ma perchè scomodarci con una
galleria?- chiese uno.
Rispose Francis Tresham
–dovremo scomodarci perchè tutto intorno al parlamento, a Westminster, si erge
un grande muro di cinta il quale sarà impossibile da superare, avendo amicizie
presso il parlamento posso assicurarvi signori, che per ora non sembrano
esserci idee migliori-
-si ma questa cosa ci creerà
non pochi problemi! Quanto tempo ci servirà per scavare una galleria? E
soprattutto con che mezzi? Nessuno di noi ha esperienze minatorie- intervenne
Thomas Bates.
Tutti gli uomini tacquero, si
resero conto che sarebbe stata una cosa impossibile da realizzare, anche perchè
molti di loro erano molto alti quindi non erano di corporatura adatta.
Thomas Percy alzò la mano –ho
trovato una soluzione!- tutti lo guardarono in attesa di una spiegazione
–vedete, sotto il parlamento, ci sono tante cantine...piccole cantine che
contengono tante cianfrusaglie, vecchie armature, armi non più
utilizzate...barilotti che possono contenere altro pattume...-
-... barilotti di esplosivo!-
esordì Thomas Wintour. Percy sorrise, era proprio la conclusione giusta.
-ma siamo sicuri di tali
cantine?- chiese Robert Wintour.
-assolutamente si!- intervenì
di nuovo Francis Tresham –potremo benissimo affittarne una!-
Percy sorrise –posso pensarci
io a questo...idea presa?-
I membri del gruppo annuirono
guardandosi tra loro –ma riguardo ai barili? Come possiamo ottenerli?-
-sono qui apposta!- disse
Tresham –il governo è l’unico a possedere la polvere da sparo...con le mie
conoscenze posso riuscire ad ottenerne il necessario-
Tutti gli uomini sembravano
soddisfatti, era il primo incontro ma riuscirono subito a mettere in chiaro i
piani, ma ci sarebbe voluto del tempo, molto tempo.
-rimane un ultima cosa ora-
disse sir Everard Digby –i nomi falsi di coloro che potrebbero avere contatti
con le guardie reali o persone non immischiate nel complotto-
-giusto, quindi diciamo che
ai signori Guido Fawkes, Thomas Bates, Robert e Thomas Wintour è consigliabile
trovarsi un altro nome...- intervenì il signor John Grant. I nominati annuirono
e cominciarono a pensare.
Robert guardò suo fratello
–bè, io e te potremo portare una modifica al nostro cognome, da Wintour a
Winter...che ne dici?-
Suo fratello annuì
–d’accordo, sembra pure facile da ricordare!-
-Modifiche al cognome?- disse
sorridendo Thomas Bates –allora al mio toglierò la “s”...Thomas Bate!-
Rimaneva solo Guy, il quale
tutti fissavano in attesa che avesse deciso il suo –bè...che ne dite di John
Johnson?- disse sorridendo.
-che fantasia Guy!- intervenì
il suo amico Thomas tirandogli una gomitata amichevole–è come se ti fossi
chiamato Guy Guye!-
Guy sorrise –almeno non c’è
pericolo che me lo scordi!-
-bene signori, direi che
tutto allora è stato deciso, possiamo pure mettere la parola fine al nostro
primo incontro- disse Robert Catesby.
Guy si alzò in piedi –no no
no aspettate!- tutti si bloccarono –e il nome per la nostra cospirazione?-
tutti lo guardarono straniti, “serviva un nome?”.
-nome? Non è necessario
averlo!- dissero alcuni.
-ma come no?- disse
sorridendo –sono certo che se vi proponessi un nome come “Gunpowder Plot” non
potreste rifiutare!- Christopher e Thomas lo guardarono annoiati, convinti che
il resto del gruppo non avrebbe mai accettato.
Gli uomini si guardarono tra
loro –si non è male, sembra carino!- disse qualcuno –e Gunpowder Plot sia!-
confermarono.
Guy fece un grande sorriso
alla faccia dei suoi due amici –quindi a questo punto uomini, si può dire:
possiamo mettere la parola fine al primo incontro del Gunpowder Plot!-
Continua!!
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Nota di Isa: cospirazione formata, complotto
organizzato, piani messi in chiaro,
tutti sembrano essere pronti a collaborare! Stay Tuned x i futuri casini, xkè
ce ne saranno davvero, davvero parecchi!! “remember remember the 5th of november, gunpowder treason and
plot we see no reason why gunpowder treason should ever be forgot!” ;)
Ps: lo sapevate che è stato grazie alla cospirazione
se il numero 13 porta sfortuna? (perchè loro erano in 13) non ve lo
aspettavate, eh? ^^
Fu tempo di agire, tutto il
Gunpowder Plot si mise all’opera. C’era chi perfezionava i piani, chi si
procurava i materiali necessari, chi aspettava impaziente il suo compito...
Ci volle molta calma e
pazienza, infatti si fecero i primi giorni del 1605:
Si davano molti appuntamenti
nel solito “Duck and Drake”, dove tra una birra e l’altra Thomas Percy annunciò
di essere finalmente riuscito ad affittare una cantina:
-udite gentiluomini, la cantina
è nostra! La numero tredici per la precisione, nascosta bene a differenza delle
altre dodici...dovremo effettuare qualche piccola modifica però, non si può
passare tra le guardie con i nostri barilotti, bisignerà per forza metterli di
nascosto!- disse Thomas Percy.
-e come possiamo fare?-
-ci ho già pensato! Quando
l’ho affittata, l’ho controllata da cima a fondo, in alto alla parete sinistra
cè una piccola finestra, larga appena per permettere ad un uomo molto agile e
magro di passare...la notte qualcuno potrebbe introdurre i barilotti
furtivamente!- rispose.
Tutto il gruppo si guardò
borbottando –chi mai potrebbe farcela?-
-gentiluomini!- si alzò in
piedi Guy –non solo darò fuoco alle polveri, ma sarò ben felice di introdurre
io quei barilotti! Potrete fidarvi di me!- fece un sorriso e guardò tutti gli
uomini del Gunpowder Plot.
-ma certo Guy!- disse il suo
amico Thomas –sei tu l’uomo adatto per questo lavoro, non ci sono dubbi!-
Guy fece un finto inchino
sorridendo –e quanti barilotti dovrei introdurre?-
Rispose Francis Tresham,
colui che li aveva procurati –chiamiamoli pure barili, non barilotti...
ragazzo, ti avviso in anticipo che ti aspetta un gran lavoro, perchè i barili
da sistemare saranno trentasei!-
Il Gunpowder Plot rimase in
silenzio, Guy compreso, trentasei barili?! Dovevano forse far esplodere tutta
Londra? –se non sono troppo invadente, signor Tresham- disse Guy –tutti questi
barili carichi di esplosivo, quanto ne contengono per la precisione?-
Tresham sorrise –esattamente
2 mila e 500 kg di polvere da sparo...inizialmente ne avevo procurato una
ventina di barili...ma ho ritenuto necessario prenderne altri sedici, almeno
avremo la piena assicurazione che tutto salterà per aria!-
Guy sentì le sue gambe cedere
e si sedette per riprendersi -2 mila e 500 kg di polvere da sparo...- sussurrò
–ma...ma avete idea dei danni che provocheranno tutti quei barili? Facendo un
calcolo approssimativo basandomi sulla mia esperienza...tutta quella polvere da
sparo farà saltare in aria non solo il parlamento...ma tutti gli edifici di
Westminster...e anche l’Abbazia! Per non parlare dell’onda d’urto che romperà i
vetri di tutta la città per almeno un miglio di raggio!-
Cifre da capogiro, tutta la
cospirazione se ne rese conto –a mali estremi, estremi rimedi, non le pare
signor Fawkes?- disse Francis Tresham.
-ma come farò a farli
esplodere senza rimanerne coinvolto?- chiese.
-a questo ci stiamo ancora
pensando...- disse il suo amico Thomas –per adesso si sta parlando di costruire
una miccia che parta dalla cantina al più lontano possibile dal luogo
dell’esplosione, in modo che avrai il tempo necessario a fuggire in tempo...ma
è un piano ancora da perfezionare-
Guy cominciò ad avere qualche
dubbio sull’esito di tutta quella follia.
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Thomas Percy decise di
portare Guy a far visitare la cantina, le guardie li fecero passare e dopo aver
percorso un lungo e buio corridoio, nel quale era possibile fare luce solo con
una lanterna, arrivarono alla loro cantina.
Guy si guardò intorno –avevi
ragione, questa cantina è più isolata rispetto alle altre!-
-l’ho scelta apposta, in
questo modo daremo meno nell’occhio!- prese dal suo vestito una chiave
abbastanza grande e arruginita e dopo averla inserita in un grosso lucchetto,
anch’esso arruginito, scansò la pesante catena, finalmente ebbero accesso alla
cantina.
Non era molto spaziosa e in
più c’era un pesantissimo odore di chiuso, evidentemente oltre a Thomas Percy
non l’aveva mai affittata nessun’altro. Guy notò che era piena di vecchi
stracci e legna –questi cosa ci fanno qui?- chiese alzando qualche straccio.
-li ho portati in modo da
poter coprire e nascondere i barili fino alla riapertura del parlamento a
febbraio...in questo modo per tutti questi giorni anche se qualcuno volesse
controllare questa cantina non si accorgerebbe di nulla!-
-davvero geniale, Percy!-
ammise Guy dandogli una pacca sulla spalla. Poi notò la finestrella sul lato
sinistro della cantina e si avvicinò –quindi dovrò passare di qua...- ci si arrampicò
sopra per vedere se ci sarebbe passato, Percy rimase a guardarlo, era situata
ad almeno due metri di altezza.
Notò che riusciva a
sgataiolarci fuori con semplicità, capì comunque che per passare di lì serviva
un notevole lavoro di addominali e agilità, quindi si accorse di essere quello
più adatto a differenza degli altri membri, anche perchè se uno di loro sarebbe
caduto da quella finestrella malamente si sarebbe come minimo rotto l’osso del
collo.
Si diede una spolverata al
vestito e sorrise –si, penso di poterci riuscire!-
- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - -
Sarebbero cominciate notti
lunghe per Guy, Tresham gli mostrò i barili e oltre ad essere stati molti
pesavano sui settanta kg l’uno.
Decise di dividersi il lavoro
in sei giorni, sei barili a notte, con un po’ di sforzo ci sarebbe riuscito
molto facilmente. Si procurò quindi due scale molto resistenti, con il quale
avrebbe prima salito e poi sceso il muro di cinta di Westminster. Il suo amico
Thomas gli avrebbe dato una mano.
Guy, restando all’interno
delle mura di Westmister, si faceva passare i barili da Thomas, che rimaneva
all’esterno. Dopo di che Guy trasportava un barile alla volta di fronte alla
finestrella della loro cantina, la apriva e ci entrava all’interno facendo
attenzione a non farsi male.
Infine dall’interno, con un
po’ di forza, riusciva a farci entrare i barili, che copriva poi con gli
stracci e la legna.
Dopo di questo si arrampicava
di nuovo sulla finestrella e chiudendola correva di nuovo verso il muro di
cinta per risalire la scala che poi avrebbe tolto, naturalmente.
Tutto questo nel raggio di
circa quindici minuti, perchè se no le guardie che avevano i turni la notte si
sarebbero presto accorti di loro.
Tutto questo lavoro riuscì
alla perfezione, non ci fù alcun intoppo o ostacolo, sembrò andare tutto liscio
come l’olio.
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- - - - -
“Duck and Drake”:
-io proporrei un brindisi a
Guy per la sua incredibile forza!- disse Thomas alzandosi in piedi e agitando
la sua birra –se ora siamo qui a festeggiare la riuscita della parte più
complicata del piano è solo grazie a lui!-
Tutto il gruppo annuì e
insieme alzarono le loro birre –a te Guido!- urlarono, Guy sorrise e si alzò
per unirsi al loro brindisi.
-non hai nulla da dire Guy?-
chiese Thomas incitandolo.
Guy si grattò la testa –bè...
ammetto che è stato un compito non semplice, ma comunque questo e altro per la
nostra fede cattolica! Ho anche dimostrato a tuo fratello Robert di essere
stato all’altezza della situazione!- disse guardandolo e facendo un sorrisetto.
Robert lo guardò male –la tua
è stata solo una gran fortuna, non crederai davvero di essere così in gamba?-
Guy gli mise il boccale di
birra davanti agli occhi –non possiamo finirla di litigare? Questa è una serata
di festa!-
Robert gli fece cadere la
birra con uno schiaffo e alzandosi dalla sedia lasciò il locale, lasciando Guy
e il resto del gruppo immobili.
-non prendertela Guy!- disse
Thomas dandogli una pacca sulla spalla –è fatto così, non cambierà mai, il suo
è solo orgoglio!-
Tutto il gruppo riprese a
festeggiare non pensandoci più.
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- - - - -
Purtroppo non giunsero buone
notizie, l’apertura del Parlamento fu rinviata a causa di un possibile attacco
di peste a Londra, per non rischiare si decise per i primi di novembre dello
stesso anno.
I piani del Gunpowder Plot
dovettero cambiare, non era poi tanto negativo, avrebbe voluto dire “tanti mesi
per organizzarsi il meglio possibile”...ma poi si resero conto anche dei
possibili rischi, si sarebbe potuto sapere del complotto oppure le polveri si
sarebbero potute deteriorare...
Passarono alcuni mesi, si
fece settembre, il Gunpowder Plot decise che era meglio dare una controllata ai
barili per constatare che fosse tutto in ordine e pronto, Percy diede la chiave
a Guy perchè potesse andare a fare tutto il necessario.
Le guardie lo lasciarono
passare senza alcun problema e sempre senza problemi ebbe accesso alla cantina,
notò che tutto era perfettamente in ordine. Si avvicinò agli stracci e alla
legna per darci una sistemata ancora migliore e far si che nessun barile fosse
visibile.
Sentì un leggero scricchiolio
sotto i suoi stivali e si accorse che della polvere da sparo era sparsa un po’
per terra, guardò lungo il corridoio che non arrivasse nessuno, rientrò in
cantina e cercò di spingere sotto gli stracci tutta la polvere lì sparsa.
-mi scusi- disse una voce
sicura, maschile alle sue spalle, per poco non gli venne un infarto, si alzò in
piedi di scatto, era sicuro che non ci fosse nessuno –chi è lei?-
Guy si voltò cercando di
nascondere sotto gli stivali la polvere da sparo che non era riuscito a
sistemare –s-sono John Johnson!- balbettò sperando che non si fossero accorti
di nulla.
La guardia lo guardò stranito
–bè, signor John Johnson, io e il mio collega dobbiamo dare un occhiata alla
sua cantina, sà, è per la sicurezza...-
Guy, con fare goffo, li fece
passare –certo, certo, fate pure!- si fece da parte e con un sospiro di
sollievo si accorse che le guardie non guardarono a terra e non si accorsero di
quella polvere da sparo. Tastarono la legna e gli stracci e una di loro si
accorse di qualche barile –ehi David, qui ci sono dei barili!- l’altra guardia
si avvicinò per accertarsene.
Il cuore di Guy cominciò a
battere a mille e si avvicinò alle guardie rimettendo a posto gli stracci il
più velocemente possibile –provviste!- disse lui sudando freddo.
-provviste?- chiesero.
-si, si, esatto! Non sono
mie, sono del signor Thomas Percy, io sono il suo servitore...provviste per
l’inverno, acqua...un po’ di tutto insomma, questa cantina è sua infatti, spero
che sia tutto in regola, così posso riferirglielo e lui potrà stare più
tranquillo che nella sua cantina tutto è a posto!- non si rendeva conto neanche
lui di ciò che stava dicendo ma in qualche modo doveva distrarre quelle guardie
–allora? Tutto a posto?- richiese notando la loro espressione sempre più stranita.
-si...- disse uno –si, è
tutto a posto signor...signor?-
-emm..John Johnson!- disse
con una certa insicurezza –bene, grazie del vostro lavoro guardie, siete state
davvero gentili!- disse con un sorrisone e stringendole le mani con
riconoscenza, le guardie lasciarono la cantina borbottando qualcosa su Guy, non
ne fu sicuro ma gli parve di sentire qualcosa come “quell’uomo è pazzo!”
Non appena vide che le
guardie scomparvero dal corridoio riprese a respirare regolarmente, coprì per
bene i barili che i due uomini avevano scoperto e richiuse la cantina, ci
sarebbe tornato la notte del quattro novembre.
Continua!!
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Nota di Isa: Guy ha rischiato davvero grosso questa
volta! Ma in confronto a ciò che accadrà nel prossimo capitolo non è nulla!! Stay Tuned!! “remember remember the 5th of november
Gunpowder treason and Plot, we see no reason why gunpowder treason should ever
be forgot!” ;)
Ps: lo sapevate che Guy è detto “the romantic caped
figure of such evil villainy”?ovvero l’esempio dell’uomo nascosto da un
mantello che ispira tanto romanticismo ma è molto malvagio ;)ad ogni modo se non ci avete mai fatto caso,
se guardate attentamente l’immagine del Gunpowder Plot (si trova anche in
internet scrivendo appunto il nome della cospirazione e sono presenti solo 8
dei 13 cospiratori, messi in cerchio) Guy è la prima persona che salta
all’occhio (essendo al centro) e se lo guardate ancora più attentamente
noterete che a differenza di tutti gli altri uomini presenti è l’unico che assume
uno sguardo tanto dolce e malinconico! Coincidenza?^^