Due destini, una verità

di Dolcemaia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 : L'incontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 : I Fiori ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 : Messaggi ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 : Faccia a faccia! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 : Confronti ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 : L'incontro ***


Due destini, una verità di Dolcemaia

Capitolo 1: L’incontro

Era una bella giornata estiva, anzi forse faceva fin troppo caldo per dover restare chiusa in casa per colpa dei suoi genitori. Non le avevano mai impedito nulla, ma quando si trattava dei loro impegni e della < Famiglia > erano davvero inflessibili, in particolare riguardo a quell’occasione. Chissà, poi, cosa avesse di diverso dal solito…

Bunny si stirò indosso l’abitino di lino a fiori che, probabilmente si era sgualcito, per come si era seduta sulla poltrona, accanto alla finestra.

Sapeva che sua madre odiava, che lei sedesse in quello strano modo, su quella benedetta poltrona ad osservare, persa in chissà quali pensieri, l’immenso giardino di casa sua. Lei voleva che fosse una ragazza elegante e con un certo stile, che non avrebbe mai assolutamente pensato di doversi contorcere, come una scimmia, per sedersi, ma Bunny si era sempre rifiutata ad appiattirsi a quegli schemi formali che volevano imporle, non le piaceva l’idea di apparire qualcosa che non era, soprattutto le sembravano convenzioni troppo stupide e bigotte per poter essere accettabili.

Per fortuna che c’era suo padre! Lo adorava, se non fosse stato per lui, quante sere senza cena avrebbe dovuto sopportare e quante liti inutili avrebbe dovuto affrontare con sua madre!

Praticamente lui le permetteva di fare qualsiasi cosa, spesso anche di nascosto da sua moglie, per lui, Bunny era la sua principessa e qualsiasi cosa era più che un ordine. Non si trattava solo una questione di beni materiali, quelli ne aveva fin troppi, i soldi non erano mai stati un problema, si trattava di quelle piccole soddisfazioni che solo determinate circostanze potevano dare. Per esempio, una volta da bambina aveva tanto desiderato di poter costruire una casetta su un albero del suo immenso giardino, ma sua madre le aveva ordinato di non toccare anche un solo arnese, dicendole che non erano cose da ragazzina per bene e allora sua padre, vedendola con gli occhi pieni di lacrime, gliene aveva fatta costruire un tutta per lei, dove avrebbe potuto rifugiarsi ogni volta che ne aveva voglia e che quello sarebbe stato il loro piccolo segreto… Il primo di una lunga serie…

Le sembravano talmente diversi i suoi genitori, spesso si chiedeva come avessero fatto ad innamorarsi l’uno dell’altro, come facessero ad essere ancora così uniti, nonostante litigassero spesso, come al solito per colpa sua, e se mai un giorno, anche lei, avrebbe amato così tanto un’altra persona.

Era davvero, tanto annoiata, i suoi le avevano categoricamente imposto di restare lì quel giorno, perché avrebbero avuto degli ospiti della < Famiglia > importanti e non poteva mancare, ma più sperava che tutto avvenisse il più in fretta possibile, più le ore scorrevano lente. Passeggiare per le stanze della casa, non l’aiutava a scacciare la noia, ormai conosceva a memoria tutti i quadri e tutti gli inutili soprammobili che sua madre continuava a far lucidare ed accatastare li uni sugli altri, sui mobili di antica fattura, che caratterizzavano ogni ambiente della villa in cui viveva. Spesso si era chiesta se gridando in una di quelle stanze, senza l’arredamento, avrebbe sentito l’eco della sua voce.

L’orologio sembrava battere lentissimamente ogni minuto, Bunny cominciava davvero a perdere la pazienza. Se avesse saputo che avrebbe dovuto aspettare così tanto, sarebbe andata via. Proprio per quel giorno le sue amiche avevano organizzato una gita al mare e con loro ci sarebbe stato Moran… Probabilmente, se fosse andata con loro, avrebbero avuto il tempo di parlare e forse sarebbe riuscita a capire se i commentini della sua migliore amica, Marta, e cioè che anche lui aveva un debole per lei, avessero un minimo di fondamento.

Le piaceva quel ragazzo, oltre il solito faccino pulito, era capace di infonderle una serenità inaspettata e una sicurezza che in fondo un po’ le mancava… Suo padre era sempre via per lavoro e per conto della < Famiglia > e sebbene avessero uno stupendo rapporto, le mancava la presenza costante di una figura maschile. Moran forse era un po’ troppo prevedibile nelle sue azioni, ma stare con lui sarebbe stato come firmare un contratto privo di rischi.

Se avessero terminato in fretta quel maledetto incontro, forse sarebbe riuscita a raggiungere i suoi amici, ma era quasi ora di pranzo e anche i suoi genitori sembravano, ormai, dispersi.

Tutto quel tempo sprecato per cosa, poi… Un pranzo con persone che più o meno aveva conosciuto in quelle stesse circostanze anni addietro, in cui si sarebbe sentita dire che era cresciuta e che era diventata molto bella, dopodiché sarebbe stata accantonata in un angolo e nessuno si sarebbe più occupato di lei. Ogni volta era lo stesso copione, parlavano e parlavano di affari, gli uomini, e di pettegolezzi da parrucchiere, le signore che si definivano dell’Alta Società, mentre lei in disparte era costretta ad ascoltare mentre gli occhi le lacrimavano per il troppo fumo di sigarette. Che tortura!

Sapeva di essere fortunata, viveva in una bellissima e grandissima casa, godeva di ogni confort possibile, tutto ciò che desiderava le veniva dato all’istante, ma quei pranzi e quelle cene, e quelle insopportabili feste a cui era costretta a partecipare le facevano desiderare di essere una ragazza normale, come tutte le sue amiche.

Normale… era una parola che ormai il suo vocabolario non ammetteva più, quante volte le era capitato di essere additata perché apparteneva alla < Famiglia >… quanto la odiava, quand’era piccola, piangeva disperata ogni volta che qualche sua amica rifiutava i suoi inviti solo perché apparteneva a quella specie di casta che tutti rispettavano e tutti evitavano come la peste… In fondo cosa poteva aver fatto di male lei, che era ancora solo una bambina?? Crescendo aveva cominciato a scartare a priori le amicizie, che sapeva già come sarebbero finite e pian piano tutte le domande che l’assillavano venivano accantonate in un angolino, preferiva non vedere, non sapere, non sentire… Ignorare era il modo migliore per affrontare una realtà che la spaventava troppo, forse un giorno ci avrebbe sbattuto la testa contro, ma per il suo bene e quello dei suoi genitori aveva evitato di andare oltre l’aspetto superficiale che era costretta a vivere della < Famiglia >…

Finalmente vide sua madre più agitata che mai, entrare dalla porta principale. Nonostante la considerasse una gran rompiscatole, pignola e pedante, sapeva che era una gran bella donna, alta, castana con un portamento molto elegante. Al suo confronto ogni donna impallidiva, sicuramente sarebbe stata bellissima anche con un paio di Jeans, che però, una signora come lei non si sarebbe mai azzardata a portare, Bunny in fondo, sperava un giorno di essere come lei, forse solo un po’ meno pressante.

"Bunny sistemati quei capelli… Aggiustati il vestito…. Ma ti avevo detto di mettere le scarpe col tacco… quando imparerai a camminarci, benedetta figlia mia… ormai è tardi, mi raccomando non fare niente, che io non farei… ti prego!"

Sempre la solita storia, ormai la ragazza conosceva a memoria la tiritera che sua madre puntualmente, ogni volta, le propinava. Per fortuna che stavano per entrare gli ospiti e nel bene o nel male non le avrebbe più potuto dir nulla, riguardo al suo comportamento.

La porta si stava aprendo, Bunny tirò un sospiro e si preparò a recitare la solita parte da brava ragazza.

Per primo entrò il suo padre in compagnia di un uomo, che le sembrava avesse un’aria familiare, dall’aspetto un po’ cupo quasi inquietante, poi fece il suo ingresso suo zio Jerry, che tanto adorava, a braccetto ad una donna piuttosto bella dagli occhi splendidi, che presumibilmente doveva essere la moglie dell’uomo entrato poco prima ed infine un ragazzo… il più affascinante che avesse mai visto…

Bunny restò di sasso, non si aspettava che ci fosse un ragazzo, probabilmente della sua stessa età, ma soprattutto che fosse anche così attraente. Aveva uno sguardo un po’ triste, ma parve anche lui piacevolmente sorpreso nel vedere la ragazza.

I loro genitori sembravano conoscersi da una vita, ma entrambi continuavano a chiedersi per quale motivo non si ricordassero l’uno dell’altra, certo non sarebbe stato possibile dimenticare una persona che ti fa battere il cuore all’impazzata come stava accadendo a loro in quel momento. Bunny fu bruscamente svegliata dal suo sogno ad occhi aperti da sua madre che ponendole una mano sulla spalla, le presentò i due signori davanti a lei e il ragazzo che non era ancora riuscito a staccarle gli occhi di dosso.

"Bunny, tesoro mio, loro sono i signori Chiba, credo che tu non possa ricordarti di loro, perché eri troppo piccola l’ultima volta che c’incontrammo e questo è loro figlio, Marzio!"

La ragazza salutò con cortesia che quasi sorprese sua madre, i signori Chiba, poi porse la mano a Marzio, il cui nome le sembrava quello adatto ad un angelo, che con galanteria inverosimile, gliela baciò, sconcertandola ancora più di quanto già era. Poi seguì i loro genitori che si avviarono in sala da pranzo.

Appena uscirono dalla stanza Bunny si lasciò cadere su un divano, con il viso stravolto e lo sguardo perso nel vuoto, suo zio rimasto con lei, non poté fare a meno di sorridere per la sua reazione. Che lui restasse a bocca aperta ne era certo, ma che addirittura anche la sua nipotina ne fosse colpita a tal punto proprio non l’immaginava.

"Bunny, tesoro mio – esordì, imitando il tono di voce della cognata, provocando un sorriso nella ragazza – tu hai capito chi sono, quelli nell’altra stanza?"

"Sono i signori Chiba, no, zio Jerry?"

"La mia nipotina… è già quasi una donna ed è ancora così ingenua… Quelli sono i Chiba dell’altra < Famiglia > e pare proprio che tu abbia fatto colpo su loro figlio, almeno quanto lui abbia fatto con te!"

"Ma smettila, e poi lo sai che a me non interessa nulla né della mia di < Famiglia >, né dell’ < altra > come dici tu! Ed ora andiamo di là, altrimenti la mamma comincerà a sbraitare!"

Bunny raggiunse l’altra stanza in cui nessuno, o quasi, si era accorto della sua assenza e sebbene sentisse lo sguardo del ragazzo, che tanto l’affascinava, fisso su di sé, la notizia che aveva appreso la sconvolgeva parecchio.

Aveva sempre creduto che non le sarebbe mai importato se i suoi amici o le persone che le interessavano, appartenessero o meno alla < Famiglia >, forse proprio perché la gente che frequentava era sempre al di fuori del micro-mondo in cui viveva, ma il fatto che la prima persona che aveva provocato in lei, migliaia di sensazioni diverse in un solo minuto, con un solo sguardo dall’effetto devastante, facesse parte del suo stesso mondo, che potesse aver vissuto i suoi stessi disagi, la univa e la divideva da lei.

Continua…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 : I Fiori ***


Due destini, una verità di Dolcemaia

Capitolo 2: I fiori

Non si era affatto sbagliata…. Quel ragazzo, Marzio, era davvero molto affascinante e aveva fatto colpo anche sui suoi genitori. Durante tutto il pranzo aveva parlato di sé, dei suoi studi e dei suoi progetti futuri con un’eloquenza invidiabile. Sarebbe stato capace di parlare per ore, senza che gli altri si annoiassero.

A dir la verità, Bunny si sentiva un po’ a disagio, poiché più l’ascoltava più le piaceva, ma man mano che esponeva le sue aspirazioni, capiva anche che era due persone troppo diverse.

Lei aveva cominciato a frequentare l’università, ma in realtà era rimasta legata all’idea del minimo sforzo per il minimo risultato. Non aveva mai fatto mistero della poca voglia di studiare che aveva, né gli altri si erano aspettati più grandi cose almeno da quel campo.

In realtà forse si stava ponendo dei problemi inutili, in fondo non sapeva praticamente nulla di quel ragazzo, né se fosse fidanzato, né tanto meno se lei gli piacesse, ma ogni suo sguardo la faceva sentire talmente in imbarazzo che Bunny temeva che qualcun altro si accorgesse dello scombussolamento che provava.

In un solo attimo Moran era stato cancellato ed erano rimasti solo quei penetranti occhi blu, che temeva che le leggessero l’anima. Non si aspettava tanto da un noiosissimo pranzo di famiglia, in più per una volta, si parlava non solo dei soliti stupidi argomenti, e la signora Chiba sembrava piuttosto interessata al parere di Bunny. Per una volta la < Famiglia > le aveva fatto un favore… ma chissà cosa le avrebbe chiesto in seguito in cambio…

Non riuscì a scambiare più di tre parole di fila con Marzio, ma quando sua madre le propose di precederli con il ragazzo nella meravigliosa serra, di cui aveva tanta cura, sentì come un tuffo al cuore… forse era il momento giusto per capirci qualcosa di più di quell’insolita e sconvolgente situazione.

La serra era davvero molto bella, tutta di vetrate e sua madre aveva fatto un ottimo lavoro per quei magnifici fiori, che sembravano brillare, illuminati dalla luce della luna e delle stelle. Era un posto talmente romantico… e Bunny sapeva bene che non avrebbe voluto essere lì con nessun altro che non fosse lui. Non si scambiarono parole, erano troppo occupati a pensare come comportarsi, fingendo di essere interessati alle varietà di specie floreali, ad un tratto con la scusa di farle vedere un fiore che riteneva troppo particolare, le prese la mano, tirandola verso di sè. Il cuore di Bunny cominciò a battere all’impazzata e le sue guance si colorarono appena per l’imbarazzo. Si fissarono per un attimo negli occhi e poi le diede un bacio…

Un breve, quasi impercettibile bacio, che sebbene non fosse andato oltre uno sfiorarsi di labbra, le aveva provocato un brivido lungo la schiena che era del tutto nuovo ed inaspettato. Poteva essere tutto e niente, la ragazza non sapeva cosa significasse quel bacio, che per lei era stato così dolce, avrebbe voluto parlagli, abbracciarlo, fare una qualsiasi cosa, ma la magia del momento fu interrotta nello stesso momento in cui lui le stava accarezzando una guancia e arrivarono i loro genitori… Non che fossero due bambini, ma sarebbe stato molto imbarazzante farsi scoprire con le mani nel sacco, perciò con indifferenza ripresero il discorso sui fiori…

Successivamente provò quasi disperatamente a ristabilire un contatto, non perché Bunny smaniasse per baciarlo ancora, ma le sarebbe bastato un sorriso o uno sguardo che le facesse intuire che non era stato nulla, che qualcosa era cambiato, lui non si scompose, innervosendola non poco, si sentiva in una situazione poco chiara e quando ormai aveva perso ogni speranza, nella concitazione dei saluti finali, lui riuscì a strapparle il numero di telefono, promettendole che l’indomani l’avrebbe chiamata, cosa che mandò in estasi totale.

Appena gli ospiti varcarono la soglia di casa, Bunny corse, sognante, nella sua stanza, s’infilò il pigiama e si buttò sul suo enorme letto a faccia in su a sognare.

Quanto si sentiva felice… per una volta stava provando qualcosa di diverso e di più intenso di quello che credeva amore. Aveva una voglia matta di saltellare su e giù per la stanza come una bambina, ma forse quel minimo di auto-controllo che le era rimasto glielo impediva. Tutti i pensieri che l’affliggevano fino ad allora erano svaniti nel nulla, ciò che più le importava in quel momento era sapere quando l’avrebbe visto di nuovo e se l’avrebbe mai chiamata.

Il giorno seguente, Bunny si svegliò con la stessa eccitazione , che l’aveva accompagnata fino a prima di addormentarsi. Tutto le sembrava più gioioso e allegro. I fiori erano più colorati, il sole decisamente più caldo, persino la sua mamma le sembrava più dolce, in fondo era merito suo se si sentiva così felice.

"Buongiorno mamma! Buongiorno papà!"Disse la ragazza baciando i suoi genitori, arrivata in sala da pranzo per la colazione.

"Sono contento di vederti così solare, oggi, Bunny! E’ successo qualcosa di cui non siamo a conoscenza?"

"No, papà, non preoccuparti, non è successo niente! E’ solo una gran bella giornata… C’è il sole ed io lo adoro…"

"Il solo o qualcun altro…" Intervenne suo zio Jerry, entrando nella sala e mettendo in un certo imbarazzo la ragazza, ormai rossa come un pomodoro.

"Hai sempre voglia di scherzare, zio! Comunque scusatemi, ma ora devo andare a lezione all’università!"

"Aspetta, tesoro, ricordi che oggi hai promesso di uscire con tua cugina e il suo nuovo fidanzato? Lo sapevo… e non fare quella faccia, hai rimandato fin troppe volte, quella poverina è tornata da Londra da ormai un mese e ti eri offerta tu di farle compagnia, per riprendere contatto con la nostra città!!"

"D’accordo, mamma, ma solo perché mi hai beccata di buon umore… Vedrò di organizzare qualcosa con i miei amici!" E scappò via.

Le era completamente passato di mente di sua cugina. Quando erano piccole erano praticamente quasi vissute assieme, vacanza assieme, compiti assieme, gite assieme, tutto sempre assieme e se la cosa all’inizio poteva sembrare divertente a lungo andare era logorante, soprattutto per la diversità dei loro caratteri. Bunny era solare, espansiva, attaccava subito bottone con chiunque e spesso si spingeva in avventure piuttosto pericolose per una bambina, mentre Rino, così si chiamava sua cugina, era chiusa, insicura, sempre attaccata alla maglia della cugina. Per non parlare poi della competizione continua in cui si erano trovate a combattere, appena un po’ più grandi, ciò a discapito del loro già fragile rapporto. Con il passare del tempo si erano allontanate, e la povera Rino aveva avuto un po’ di problemi di salute, tanto che era andata in Inghilterra a curarsi, quindi quelle poche amicizie che si era conquistata, erano svanite nel nulla, creandole un vuoto attorno colmato solo parzialmente, da questo nuovo misterioso fidanzato conosciuto chissà come.

Era un po’ troppo tardi per organizzare qualcosa di inusuale per l’uscita di quella serata, perciò Bunny decise che per cominciare un gelato o qualcosa da bere, al bar di Moran sarebbe potuto bastare, magari per il futuro avrebbero pianificato un’uscita particolare.

Nel frattempo guardava nervosamente il telefono che non suonava mai, o per lo meno dall’altra parte non le rispondeva mai l’unica voce che avrebbe voluto sentire.

Temeva di starsi illudendo troppo, in fondo con Marzio non c’era assolutamente nulla, magari quei pochi sguardi se li era immaginati, magari le aveva chiesto il numero giusto per cortesia, magari era solo lei che come al solito si stava facendo i soliti film, magari quel bacio era stato solo un sogno…. Ma non poteva essersi davvero immaginata tutto, non poteva far finta che il brivido provato fin dalla prima volta che il loro sguardi si erano incrociati fosse nullo, non poteva credere che quell’imbarazzo creatosi quando per sbaglio le loro mani si erano sfiorate nella ricerca distratta di una pagnotta dal cesto al centro del tavolo, il giorno prima, l’avesse provato solo lei… Proprio non poteva!

Non credeva di essere così disperata da immaginarsi un amore che non c’era… Le avevano sempre detto che quando avrebbe incontrato il vero amore lo avrebbe sentito e per una volta c’era stata una scintilla che le aveva illuminato il cammino in così poco tempo. Tutti gli altri ragazzi con cui aveva avuto a che fare, non che fossero pochi, visto che nessuno era immune dal suo fascino di ragazza della porta accanto, l’avevano fatta sentire così.

Era già tardi, nelle sue meditazioni, non aveva ascoltato una parola delle lezioni, a cui aveva assistito imbambolata e per la prima volta se ne sentì un pò in colpa. Forse era ora che cominciasse a studiare seriamente per essere degna di un ragazzo ambizioso come Marzio. Nel frattempo guardava e riguardava lo schermo di quel cellulare che continuava a non squillare. Mentre si recava con Marta nel posto stabilito per l’appuntamento con la cugina, cominciò a pensare al motivo per cui non l’aveva ancora chiamata, facendo ridere l’amica a crepapelle per l’assurdità delle situazioni.

- Forse ha la batteria scarica e gli hanno tagliato la corrente.. (Esistono le cabine telefoniche)

- Forse ha scritto il numero sbagliato… (Era esatto l’ho controllato io stessa)

- Forse gli è volato il cellulare per strada e una macchina passandoci sopra l’ha distrutto in mille pezzi… (Esistono gli elenchi telefonici, avrebbe chiamato a casa se avesse voluto)

- Forse l’hanno rapito gli alieni.. (Decisamente non è credibile)

- Forse è troppo timido per farsi sentire (Non sembrava affatto timido, anzi…)

Arrivati all’appuntamento Bunny, capì immediatamente perché quel benedetto telefono non aveva suonato. La ragazza rimase imbambolata per qualche secondo, fino a quando Marta non la scosse per capire cosa le stesse accadendo, era diventata bianca come un lenzuolo di colpo e gli occhi non erano mai sembrati così vuoti, senza nemmeno un minimo di luce…

"Bunny, che cavolo ti sta succedendo? Ti senti male, sembra che tu abbia visto un fantasma… Capisco che rivedere tua cugina dopo tanto possa sconvolgerti, ma non pensavo fino a questo punto…!"

Erano ancora abbastanza lontane dalle due persone che le stavano aspettando, non erano ancora ben definiti i loro tratti ma Bunny riconobbe subito entrambe una specie di pugnalata nel si conficcò nel cuore.

"Marta è lui…" Si limitò a sussurrare all’amica.

"Lui chi? Marzio? Dove?Non vedo nessuno oltre tua cugina e il suo fidanzato… Oh, cavolo, Bunny, dimmi che non è proprio lui…"

"E’ proprio lui!"

"Che situazione, assurda… Dai calmati, magari gli assomiglia molto, ma non è lui!"

"Marta, potrei mai sbagliarmi? E’ lui ne sono certa!"

Continua…

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 : Messaggi ***


Due destini, una verità di Dolcemaia

Capitolo 3: Messaggi

"Ciao Bunny, finalmente!!! Credevo che ti fossi dimenticata del nostro appuntamento!"

Marzio si voltò, visto che era di spalle, intento a leggere un cartellone pubblicitario e gli occhi quasi gli uscirono fuori dalle orbite.

< Che situazione imbarazzante...> pensò.

"Scusa il ritardo, ma le lezioni si sono protratte più a lungo del previsto!" Le rispose Bunny, evitando di guardare il ragazzo negli occhi. Proprio non se la sentiva, altrimenti sarebbe scoppiata lì, facendo un fragoroso botto, considerando che era talmente arrabbiata, che avrebbe potuto picchiare i due senza alcun problema, ma era consapevole che tutto ciò che poteva fare era dissimulare i suoi sentimenti. In fondo lei era la più forte e una serata non l'avrebbe uccisa, doveva farlo per lo meno per sua madre che ci teneva tanto, che lei si prodigasse per la cugina, ma Bunny giurò a se stessa che quella era l'ultima volta che la accontentava.

"Ma che hai sembri giù?" Le domandò ancora, Rino, scostando dal viso i capelli neri che il vento le aveva appena scompigliato.

"Sono semplicemente stanca, non preoccuparti... Comunque lei è Marta, la mia migliore amica!" Disse quella frase con una certa cattiveria. Sapeva che Rino, quando erano piccole, smaniava per essere la sua migliore amica, ma alla fine si era sempre rivelata disastrosa, visto che tutte le confidenze che Bunny le faceva, venivano puntualmente spifferate a sua madre, facendo fare ad una la parte della brava e diligente bambina, e all'altra la solita figura del maschiaccio, indisciplinato.

"Ciao Marta, io sono Rino!" e le porse la mano, dopo di che continuò, "A proposito, scusate la mia cafoneria, non vi ho ancora presentato il mio fidanzato!!" E indicò il ragazzo, che chiamato in causa si avvicinò alle tre.

< Usa già la parola "fidanzato"... Bunny sei proprio a cavallo! Ma che diavolo sto pensando... E' il ragazzo di Rino!! Stupida, stupida, stupida!!> Pensò segretamente la ragazza.

"Bunny, lui è Marzio!".

"Noi ci co..."Non ebbe tempo di terminare la frase, che Bunny, gli strinse la mano, fingendo di non averlo mai incontrato.

"Piacere di conoscerti... Sono davvero felice per la mia cuginetta!!" Disse con uno sguardo fulminante.

Era lì, ormai in ballo e non poteva far altro che affrontare quella situazione. Era terribilmente triste, aveva provato qualcosa di finalmente sincero, sperava di aver trovato il vero amore, per capire poi che si trattava del ragazzo di sua cugina.... Che cavolo!!

Sapeva di non stare esagerando, perché quando si tratta dell'amore della propria vita, lo si riconosce subito e lei era certa, che mai aveva provato quelle sensazioni, così profonde e sconvolgenti con qualcun altro, ma era una battaglia persa in partenza. Non era affatto sua intenzione, mettersi in competizione con sua cugina, le erano bastate le batoste ricevute in passato, quando le ripetevano che non era il caso che avesse sempre quel sorriso stampato sulle labbra, mentre la povera Rino, era costretta a stare chiusa in una stanza per le sue precarie condizioni di salute...

Assurdo....

Ordinare ad una bambina piccola di non essere troppo felice, perché la cugina non stava bene... Figuriamoci, se si fosse azzardata a mettersi in mezzo a quei due, chissà cosa le avrebbero detto in !! Per quieto vivere, sarebbe stato meglio se avesse finto totale indifferenza e avesse scordato tutto, ma proprio non ci riusciva. Già s'immaginava al matrimonio di quei due, lei ancora avvolta in uno di quei squallidi vestiti da damigella, color malva, mentre da sola, abboffandosi di dolci, vedendo i due persi l'una nelle braccia dell'altro in un lento al centro della sala.... PATETICO!!

E poi cosa le faceva credere, che quel ragazzo fosse davvero disposto a diventare la sua preda?

Magari era solo un playboy come tanti altri... Ma in questo caso, non avrebbe dovuto dirlo a sua cugina?

E come avrebbe potuto spiegargli questa sua teoria?

Dicendole che l'aveva baciato?

Possibilità da escludere a priori!

Più ci pensava, meno una soluzione plausibile le balenava in testa. Fatto stava, però che era molto molto arrabbiata e in qualche modo voleva fargliela pagare per come si era comportato.

Poco dopo le presentazioni arrivarono al bar di Moran, dove Rino e Marzio, fecero la conoscenza di tutto il nutrito gruppo di amiche di Bunny, la quale dal canto suo, per vendicarsi, stava praticamente incollata al giovane proprietario del locale, senza magari pensare che il ragazzo potesse illudersi, era importante solo far rodere il "fidanzato" di sua cugina dalla gelosia, messo e concesso che potesse essere geloso.

Moran, infatti, non fu affatto dispiaciuto dall'atteggiamento inusuale di Bunny, visto che da qualche tempo si trovavano bene insieme e tutti vociferavano che presto avrebbero fatto coppia fissa, anche se già si prospettavano i problemi che avrebbe avuto, mettendosi con una della < Famiglia >.

Nel frattempo, anche Marzio non appariva proprio immune dalla vista della ragazza in atteggiamenti piuttosto affettuosi con un altro, anzi sembrava piuttosto contrariato, seduto in un angolo, in attesa del momento buono per poter parlare con lei. E fu anche fortunato, poiché per qualche minuto, nel trambusto generale, che vi era al locale, dovette uscire per rispondere ad una telefonata di suo padre, quindi la raggiunse.

"Bunny devo assolutamente parlarti..."

"E di cosa? Del corredo già pronto per le nozze? O meglio ancora, vuoi un consiglio per la scelta dell'anello?"La ragazza che aveva appena attaccato il telefono, non si aspettava che lui la cogliesse così di sorpresa, ma forse non tutti i mali venivano per nuocere, visto che il suo risentimento era più vivo che mai e gli rispose con fare molto pungente.

"Smettila di fare la sarcastica! Non è come credi!!"

"Cosa non è come credo? Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo?"

"Dammi il tempo di spiegarti!"

"Non ho bisogno che mi spieghi niente! Sei il < fidanzato > di mia cugina e questo mi basta!" Disse entrando nel locale, per tornare accanto a Moran, lasciandolo solo fuori sul ciglio del marciapiede.

Dopo ciò non si scambiarono più nemmeno una parola, se non un di cortesia a fine serata, per non far insospettire nessuno.

Bunny più arrabbiata che mai, corse direttamente a casa, era veramente nera! Tutto si poteva aspettare tranne quello! Avrebbe potuto persino tollerare che lui fosse fidanzato con un altra, ma proprio con Rino. Si chiedeva se il destino stesse giocando i suoi tiri migliori a lei, visto quello che le era accaduto, le sembrava di essere sbattuta dalla nuvoletta rosa su cui era salita, quando l'aveva incontrato, all'inferno più nero.

Perché per quanto ne potesse dire, anche durante quella serata allucinante, l'aveva guardato con attenzione, anche se furtivamente, e il pensiero che si era fatta di lui, non era cambiato! Anzi le era sembrato ancora più bello!

In realtà, però non le era parso troppo affettuoso, nei confronti di Rino, mah... Non le interessava, o meglio non le doveva interessare, perché anche se i due si fossero lasciati, lui sarebbe stato sempre un territorio proibito, per lei.

Il mattino seguente, si svegliò molto molto tardi, precisamente giusto in tempo per il pranzo e se non fosse stato per l'intransigenza di suo padre, circa la sua presenza a tavola, avrebbe fatto volentieri a meno, di alzarsi dal suo letto, l'unico posto che le sembrava davvero sicuro in quel momento.

"Buongiorno tesoro!"I suoi genitori erano già a tavola ed era evidente che la stavano aspettando, per fortuna che il suo ritardo era poco consistente, altrimenti le sarebbe toccato sorbirsi una predica da loro, giusto per non aggravare la sua situazione, già decisamente poco felice.

"Buongiorno mamma, buongiorno papy!"Disse loro ,sedendosi al suo posto e sistemandosi il tovagliolo, da brava signorina, dell'alta società. E pensare, che spesso al locale di Moran, capitava che tutte le ragazze mangiassero dallo stesso piatto per giunta con le mani....

"Immagino che ti sia divertita ieri con tua cugina, visto che eri talmente stanca da svegliarti, credo cinque minuti fa!"

"Per favore mamma, caliamo un velo pietoso sulla serata! Non ho alcuna voglia di parlarne!"

"Eppure tua cugina, questa mattina, quando mi ha telefonato, sembrava così soddisfatta per l'esito della vostra uscita!E diceva che anche tu, i sei abbastanza divertita, con un certo ragazzo... "

"Vedo che la mia cara cuginetta, non ha perso il brutto vizio di fare la spia!!"

"Bunny, non mi piace che parli così di tua cugina!!" Disse il padre, non emergendo dalla barriera ce il giornale che stava leggendo gli offriva, probabilmente era solo un modo per ripararsi dagli stupidi discorsi che ogni giorno sua moglie gli propinava.

"Scusa papà, ma non mi piace, che la mia vita privata, venga resa pubblica! A proposito, oggi non ho voglia di parlare con nessuno, devo recuperare un pò di studio arretrato, quindi non ci sono per nessuno, d'accordo?" Pessima la scusa dello studio, ma era l'unico modo per evitare telefonate e visite che proprio non voleva ricevere.

"Nemmeno se si tratta di Marzio Chiba?" Comparve suo zio Jerry, dietro le sue spalle con in mano, sventolandolo, un mucchio di fogliettini, dove in genere si annotano i messaggi di coloro che telefonano, ma non trovano la persona cercata.

"Soprattutto se si tratta di Marzio Chiba!" Si lasciò scappare la ragazza, con un tono piuttosto eloquente.

"Guarda qui, quanti messaggi ti ha lasciato! Dei proprio aver fato colpo, nipotina!" Le disse accarezzandole la testa, come faceva fin da quando era piccola.

"Per quel che mi riguarda, possono finire direttamente nella spazzatura!"

"Come mai tutto questo astio, tesoro? Sono piuttosto stupita, pensavo ti fosse simpatico?" Le chiese sua madre. Probabilmente notando il feeling che si era creato tra i due, durante la cena di due giorni prima, aveva già cominciato a far progetti.

"Vuoi sapere cosa ti stupirà ancora di più? Hai presente il famoso fidanzato di Rino? Bè è Marzio?"

"Dici sul serio?" Le chiese curioso, lo zio Jerry, sedutosi a tavola, accanto alla nipote.

"Perché dovrei mentirvi?"

"Non credo che possa essere un grosso ostacolo per te, sei molto più bella di tua cugina Rino!"

"Mamma, ma che stai dicendo!!"Esclamò la ragazza più che sconvolta dalle parole di sua madre.

"Bunny, per una volta sono d'accordo con tua madre!"

"Zio, anche tu!! Ma che vi siete messi in testa!! Non mi sembra che siano argomenti su cui discutere a tavola con la propria famiglia!"

"Non stiamo dicendo nulla di male!" Le disse sua madre, attendendo un consenso dal marito che mai arrivò, poiché l'uomo irritato anche lui, come sua figlia, stava tentando di contenere in tutti i modi la sua rabbia... stavano parlando dei gusti maschili della sua bambina, per di più davanti a lui!!

"E comunque, Marzio non è affatto il mio tipo, non abbiamo niente in comune anzi, mi è anche un pò antipatico!!!"

"Questo un pò mi dispiace, perché ho invitato i signori Chiba a cena, stasera, logicamente verranno e porteranno anche loro figlio!"

"Oddio mamma, ma perché devi prendere sempre queste iniziative!"

"Non sono mie iniziative, sono gli affari della < Famiglia >...."

"Vabbè non m'interessa, la mia presenza non è necessaria...!"

"Bunny, non voglio intromettermi in queste vostre assurde idee, anzi voglio proprio fingere di non aver sentito nulla - disse il padre, lanciando un'occhiata piuttosto inquietante a sua moglie - ma sai che voglio che siate qui, durante queste cene!"

"D'accordo, papà, ma appena dopo il dolce preferirei andare, dai miei amici!"

"Va bene!"

< Cavolo, ogni volta m'incastrano con questa scusa!!! Io non voglio vederlo!!!!>

Bunny rasentava l'isterismo, ma perché era costretta a dover passare un'altra serata in sua compagnia, per così dire. E poi perché l'aveva chiamata tutte quelle volte se ormai il suo truchetto era stato scoperto? Voleva forse, avere le due cugine tutte e due per sè!!!

Era certa che non l'avrebbe degnato nemmeno di uno sguardo, che non gli avrebbe dato la soddisfazione nemmeno di farsi vedere addolorata e appena finito il dolce, sarebbe scappata via come Cenerentola, diretta però da Moran...

Continuava a ripetersi che doveva essergli del tutto indifferente, quando si accorse che stava scegliendo i suoi abiti e gli accessori che avrebbe abbinato, con una cura che nemmeno nelle occasioni più importanti aveva avuto.

< Che stupida sono!>

Continua...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 : Faccia a faccia! ***


Due destini, una verità di Dolcemaia

Capitolo 4 : Faccia a faccia!

Il campanello suonò due volte e per Bunny fu come l'annuncio dell'immediata morte sul patibolo. Non voleva ingigantire tutto, però era chiaro che dopo una delusione amorosa, l'unica cosa che le premeva era non incontrare la fonte della stessa ed invece lei non solo avrebbe dovuto rivederlo, ma addirittura passarci un'intera serata a parlare di inezie come se nulla fosse.

Per non dare nell'occhio alla fine aveva deciso di vestirsi nel modo più semplice, sperando di passare inosservata, ma sapeva bene che si trattava di un'impresa impossibile, visto che suo zio, l'unico capace di mantenere su di sè l'attenzione, per molte ore, era stato trattenuto per impegni fuori casa, forse li avrebbe raggiunti per il dolce, e fino ad allora era sicura che Marzio avrebbe trovato modo e tempo per parlarle, ma per dirle cosa poi?

Continuava a chiederselo, sebbene tentasse in tutti i modi per scacciarlo dalla mente. Sarebbe stato ancora peggio se avesse scoperto che anche lui provava qualcosa, perchè tra loro, allora, ci sarebbe stata solo Rino a dividerli, e in fondo la colpa di quella ragazza era solo quella di aver scelto la persona sbagliata, e Bunny non poteva e non voleva odiarla solo per questo.

Aprì la porta fingendo indifferenza, ma appena si rese conto che qualcosa non andava il suo viso sbiancò!

Marzio non era con loro.

Bunny si sentì come smarrita, sperava che da un momento all'altro il campanello suonasse ancora e lui entrasse, più maestoso e bello che mai...

Forse stava parcheggiando l'auto o magari vi aveva scordato qualcosa dentro, ma attese svariati minuti, prima di capire che lui non sarebbe mai arrivato.

Doveva essere un sollievo, si era tanto lamentata di non volerlo vedere, del fatto che sostenere il suo sguardo sarebbe stato un compito troppo oneroso ed invece ora si stava rodendo il fegato pensando a chissà dove fosse e soprattutto con chi fosse...

Erano seduti a tavola da un'abbondante mezz'ora e ancora il motivo dell'assenza del ragazzo non era ancora venuto fuori, anzi stranamente l'argomento non era proprio stato toccato, cosa insolita visto che sua madre era sembrata molto attratta dall'idea di Bunny e Marzio insieme.

Tutta la cena fu più penosa di quanto si era immaginata, in fondo l'idea di ritrovarselo davanti, alimentava una strana fiammella che cominciava ad ardere sempre più intensamente nel suo cuore ed ora avere davanti a sè quella sedia inesorabilmente vuota, la faceva stare ancora più male, perché voleva dire che anche lui aveva in qualche modo rinunciato a lei.

< Bunny, sei solo una stupida!! Ma cosa vai a pensare, in fondo lui è fidanzato con tua cugina, perché dovrebbe mettere a repentaglio una storia importante, con il rischio, oltrettutto, di mettere l'una contro l'altra le due famiglie solo per un bacio e qualche telefonata... Non crederai di essere così affascinante da averlo stregato in così poco tempo!! > Pensava continuamente la ragazza tentando di convincersi a lasciar perdere.

Dopo il dessert, però invece di fuggire come previsto dai suoi amici, la ragazza si addormentò sul divano raggomitolata, mentre le due signore si scambiavano confidenze o pareri su cose di poca importanza.

Sembrava proprio una bambina così addormentata, probabilmente era talmente stanca da non essersi nemmeno resa conto di scivolare pian piano in quello stato di dormiveglia in cui tutto è così ovattato da sembrare un sogno.

Udì distintamente il campanello suonare e vide persino che un uomo entrare nella stanza, ma le palpebre mai le erano sembrate così pesanti che subito fu costretta a richiuderle. Bunny sentiva le altre persone nella stanza vociferare, anzi se ne udiva una più forte stranamente familiare, ma proprio non voleva aprire gli occhi.

Con una banale scusa, la signora Tsukino portò con sè la sua compagna di chiacchiere per tornare dai mariti, lasciando, abilmente soli i due ragazzi.

Infatti il misterioso uomo altri non era che Marzio, il quale non potendo partecipare alla cena per motivi di lavoro, aveva promesso ai Tsukino di raggiungerli sul tardi, e mai occasione gli era sembrata migliore per poter chiarire la situazione con Bunny.

Appena entrato l'aveva immediatamente notata, non che potesse passare inosservata, ma per rispetto alle due signore e soprattutto per non rendere ancora più palese, di quanto già non lo fosse, il suo interessamento per la ragazza, non soffermò il suo sguardo su quella dolce figura così sistemata su quella poltrona per più di qualche secondo, solo quando rimasero soli potè bearsi di quello stupendo spettacolo e fermarsi a fissarla senza temere il giudizio altrui.

Gli sembrava così piccola e indifesa, così raggomitolata contro la spalliera del divano, sembrava un angelo addormentato, con quei lineamenti così delicati e rilassati, ora nel sonno, cosa che non vedeva dal loro primo incontro visto chele volte successive si era sempre comportata come una gatta sulla difensiva, pronta a graffiare chiunque le si fosse avvicinato.

Ben presto si rese conto che guardarla non gli bastava più, aveva bisogno di toccare quella figura così irraggiungibile, perché per come si stavano mettendo le cose, solo in quel momento avrebbe avuto l'occasione di farlo. Sentiva il profondo desiderio di avere un contatto fisico con lei, nulla che fosse illecito, desiderava solo provare la sensazione di un suo abbraccio, la dolcezza che doveva avere il calore del suo corpo poggiato sul suo.

Delicatamente si sedette accanto a lei facendola scivolare pian piano sul suo petto, cosa che Bunny inconsciamente accettò di buon grado, anzi si sistemò ancora meglio nell'abbraccio sicuro di Marzio. In realtà non riusciva a capire cosa stesse succedendo, le sembrava tutto un sogno, per non parlare del fatto che era convinta di stare nel suo letto e di stare abbracciando il suo cuscino. Dopo alcuni minuti la ragazza aprì svogliatamente gli occhi, alzando lo sguardo fino ad incontrare quello del suo principe e sussurrò con un espressione serena e felice il suo nome, stringendoglisi ancora più contro il petto, e beandosi di quella stupenda ed idilliaca sensazione di pace e amore. Perché sebbene entrambi non volessero ammetterlo a viso aperto era quello il sentimento che provavano.

Se una persona entra nella tua vita, con un evento casuale e te la sconvolge rendendoti quasi incapace di intendere e volere è per forza la persona giusta, senza possibilità di errore!

Quasi meccanicamente Bunny sbarrò gli occhi, rendendosi conto che non si trattava più solo di un sogno e che stava realmente abbracciando così teneramente Marzio. Si staccò immediatamente da lui, appena intuita la situazione, scattando in piedi nemmeno fosse un giocattolino con la molla con un'espressione esterrefatta!

"Tu sei completamente pazzo!!" Gli urlò provocando nel ragazzo una sonora risata.

"E hai anche il coraggio di ridere?? Ma tu ti rendi conto di cosa hai fatto??" Gli disse sempre più arrabbiata.

"Ho fatto... Perchè giustamente sono io il malintenzionato, vero?? Non cominciare a dare tutta la colpa a me, non mi pare di aver fatto nulla che tu non volessi!!"

"Ah, perché adesso immagino che sia colpa mia vero?? Io stavo dormendo, sei tu che mi hai abbracciato!!"

"Però tu hai continuato...!"

"Te l'ha mia detto nessuno che sei irritante!!" Urlò sbattendo per terra i piedi come fosse stata una bambina, provocando ancora ilarità nel ragazzo che più sorrideva, più dava ai nervi a Bunny.

"Smettila di ridere, proprio non ti sopporto!!" In quell'esatto istante entrarono nella stanza i rispettivi genitori e Bunny pregò il cielo che nessuno l'avesse udita, sebbene si rendesse conto che probabilmente erano state proprio le sue urla ad attirare l'attenzione.

"Che succede Bunny, mi sembra di averti sentita urlare... Ma vedo che Marzio sta ridendo, spero non abbiate avuto un diverbio!"

"No, signora Tsukino, non si preoccupi, Bunny mi stava solo dicendo quanto fosse contenta di vedermi, forse come al solito ha dato troppa enfasi alle sue parole, e non si è accorta che il suo tono era troppo alto!" Disse il ragazzo, alzandosi dal divano, e rivolgendosi alla madre della ragazza, la quale, sentendo quelle parole, gli lanciò un'occhiata omicida.

"E' così Bunny?" Disse la donna mentre indossava il suo soprabito assieme alle altre tre persone assieme a lei.

"Certo mamma!! Probabilmente ho esagerato, ma in fondo è come se Marzio fosse già uno di famiglia, tra un pò diventerà un mio cugino acquisito, quindi..." E dicendo ciò si voltò verso Marzio, approfittando della disattenzione dei genitori, intenti a prepararsi per uscire e sussurrò "Uno ad uno, palla al centro!" in modo che solo l'interessato potesse capire, riferendosi logicamente allo scambio di frecciatine molto poco casuale che vi era stato.

"Io non ci conterei troppo!" Si lasciò scappare la signora Chiba improvvisamente nervosa e accaparrandosi uno sguardo di approvazione dalla madre di Bunny.

"Noi abbiamo deciso di andare a fare una passeggiata nel centro storico, e probabilmente passeremo al circolo, quindi non aspettateci, potremmo tardare un pò! Marzio se volessi restare a fare compagnia a Bunny, che so già non vorrà venire con noi, mi faresti un gran favore!!"

"Non si preoccupi signora Tsukino, mi trattengo volentieri!" Accettò molto garbatamente il ragazzo, ringraziando mentalmente la donna che gli aveva offerto su un piatto d'argento la possibilità di chiarirsi con la figlia.

"Ma io non ho bisogno della babysitter!" Si azzardò a dire la ragazza quasi disperata! Era già difficile doversi trattenere dal pensare, volere e desiderare Marzio e combattere contro i propri istinti, se ora ci si metteva anche sua madre come avrebbe mai potuto avere un briciolo di rispetto nei confronti di sua cugina e poi di se stessa!!

Combattere contro se stessa era difficile, contro Marzio era quasi impossibile, ed ora anche con sua madre, proprio no!! Certo in genere andava sempre contro quelle assurde idee materne, che a volte le sembrava la soffocassero, ma stavolta stranamente i suoi desideri più nascosti concordavano con quelli della sua mammina, come avrebbe mai potuto togliersi quel ragazzo dalla testa se ovunque si girasse trovava solo persone che non facevano che ricordarle quanto sarebbero stati bene insieme?

Come se non lo sapesse già da sola!!

Non appena le due coppiette di genitori chiusero la porta dietro di sè, Bunny divenne furente.

"Si può sapere che ti salta in mente?? Ma sei completamente pazzo!!"

"Se continui così quella vena che ti pulsa sulla fronte finirà per scoppiare!! Perchè non ti siedi e proviamo a parlare civilmente!!"

"Non esiste proprio, odio questo tipo di giochetti e soprattutto le persone che vi ricorrono!!"

"So che è stato un gioco sleale, ma è stato l'unico modo che ho trovato per parlare un pò con te!! Ora mi faresti il Santo favore di calmarti??"

"Marzio, io no so se ti entra in testa il concetto che non c'è nulla di cui dover parlare!! A parte il fatto che non ci conosciamo per niente e per quanto ne so, potresti essere un maniaco, ma principalmente tu sei il fidanzato di mia cugina!! E ciò chiude qualsiasi genere di discorso discorso!"

"Maniaco?? Bunny quella a cui ha dato di volta il cervello ora sei tu!!"

"Tu credi?? Ed io che ne so?? Cosa dovrei pensare secondo te? Un giorno baci me, e il giorno dopo scopro che sei fidanzato con mia cugina già da tempo, potrebbero esserci anche delle altre, magari ne hai una ad ogni angolo, per quel che ne so io!Non mi stupirebbe, in fondo il mio ragionamento fila, non trovi?" Disse molto acida la ragazza, sapeva di essere stata molto dura, probabilmente troppo... Forse Marzio non meritava una sua uscita così spietata, meritava la possibilità di spiegarsi, ma non poteva permettersi di essere dolce con lui, le aveva già fatto così male colpendola solo in superficie, se solo gli avesse permesso di dire altro, sapeva che le sarebbe entrato nel cuore e sarebbe stato un problema ancora più grosso di quello già esistente.

"Forse hai ragione tu, non c'è più nulla di cui parlare se la pensi così!" Disse il ragazzo notevolmente incupito, mentre dopo essersi diretto verso l'attaccapanni, si accingeva ad indossare la sua giacca per andare via.

"Comunque ti credevo un pò diversa, so benissimo di essere stato scorretto, di aver sbagliato tutto, ma speravo che prima di giudicarmi così duramente, avresti per lo meno ascoltato le mie ragioni!!" E aprì la porta.

"Aspetta!" Fece in tempo Bunny a dire, tirandolo per un braccio verso l'interno della casa, " Mi dispiace, so di essere stata molto sgarbata con te! Credimi non volevo, ma dovevo..."

"Dovevi?? Cos'è c'è qualcuno che ti obbliga a fare o dire cose che non vuoi?" Nel frattempo la ragazza gli aveva tolto la giacca e l'aveva fatto sedere sul divano accanto a lei.

"Se si può parlare di me stessa in questi termini, la riposta è sì!" Disse abbassando il capo verso il basso.

"Te stessa?"

"Marzio tu mi spaventi.."

"Ma sai benissimo che non voglio farti del male, non potrei mai!" Le rispose alzandole il viso in modo da poter vedere bene i suoi occhi.

"Questo lo so... So che non mi faresti mai del male intenzionalmente..."

"Intenzionalmente?" Le chiese perplesso il ragazzo non riuscendo a capire a cosa si riferisse, prendendole una mano e accarezzandola dolcemente.

"Marzio tu sei il fidanzato di mia cugina, ti basti questo!! Qualsiasi soluzione finirà sempre con il farmi male, sia che sia in nostro favore, che contro!!"

"E se non lo fossi?"

Bunny fu un pò sconvolta da quella domanda... Sapeva benissimo che se Marzio non fosse stato il fidanzato di Rino, tutto sarebbe stato completamente diverso... Se già era bello così, figuriamoci se il loro rapporto non avesse avuto ostacoli quanto sarebbe stato speciale...

"Non credo serva parlarne!" Disse alzandosi di scatto, dirigendosi verso il piccolo mini bar e fermandosi lì, faccia al muro per evitare il suo sguardo, fingendosi indaffarata con una bottiglia di coca. Però Marzio non era così stupido da cascare in un trucchetto così banale, sapeva bene che Bunny con quel maldestro tentativo voleva solo nascondergli la sua espressione che gli avrebbe rivelato cosa davvero provava per lui.

Senza aspettare nemmeno un secondo la seguì, la prese per le spalle e la girò costringendola a guardarlo negli occhi.

"Invece devi parlarmene! Voglio saperlo, voglio che tu mi dica cosa provi?" Le disse scotendola con forza.

"Ma mi dici che senso ha?? Farebbe solo stare male entrambi!"

"Bunny tu non capisci... Io sto provando sensazioni nuove, mai provate prima, si tratta di qualcosa che non so nemmeno spiegare, non so se è amore, forse è troppo presto per definirlo tale, ma so per certo che si tratta di qualcosa di talmente intenso che dirotta ogni mio pensiero unicamente su di te!!"

"Marzio ti prego, basta! Io non voglio sentirti!! Ma è possibile che tu non capisca quanto sia difficile per me??"

"Guarda che non deve essere per forza difficile!! Certo non è una situazione convenzionale, però se solo tu lo volessi... Mi basta che tu mi dica che c'è anche una sola possibilità, una sola piccolissima possibilità e io ti giuro che smuoverò mari e monti per riuscire a stare con te!!"

"Non c'è.."

"Non lo pensi sul serio te lo si legge in faccia, credi che non capisca cosa pensi? Dai tuoi occhi traspare tutto è come se fossi un libro aperto, so esattamente che provi gli stessi miei sentimenti, ma io ho bisogno di sentirtelo dire per poterci credere sul serio!! Non buttare tutto così, solo perché non è tutto semplice come vorremmo!"

"Non puoi parlare così, non puoi credere davvero che bastino solo i sentimenti... Sai benissimo qual'è l'ambiente in cui viviamo, ormai tutti sanno del tuo fidanzamento con Rino, cosa credi che accadrebbe se mandassi tutto all'aria per stare con me?? Hai una vaga idea delle offese e delle ritorsioni che avremmo se facessimo una cosa simile?? La "Famiglia" di Rino, la mia e la tua coinvolte in un groviglio di ritorsioni ed offese di dimensioni assurde! La sua contro la mia, la mia contro la tua, la tua contro la sua.... Non voglio nemmeno pensarci, innescheremmo un meccanismo a catena che non riusciremmo a bloccare nemmeno tra 100 anni, per non parlare dei sentimenti di mia cugina... No, davvero mi sentirei un mostro!!"

"Ma tu credi davvero che tutto ciò mi possa fermare?? Io me ne infischio della "Famiglie" e delle faide che si creerebbero!! E poi tu ti lasci un pò troppo trasportare dalle apparenze.. Non è tutto oro quello che luccica!"

"Che vuoi dire?"

"Che la "Famiglia" di Rino non è poi così influente come credi, è solo un pallido riflesso della tua!!"

"Non è solo questo!! Ma insomma, io e la tua "fidanzata" siamo cresciute assieme, come potrei sopportare di farle un torto simile!! Lei ti ama e anche tu l'hai sicuramente fatto e quando mi toglierò di mezzo ti scoprirai di nuovo innamorato di lei, vedrai!!"

"Non dire stupidaggini!! Io non so come finirà tra di noi, ma una cosa è certa, sin dal momento in cui ti ho sfiorato le labbra la prima volta... Tra me e Rino è indiscutibilmente finita e sarebbe molto stupido ed insensibile nei confronti di entrambi portare avanti una storia che non c'è più, se mai c'è stata!!"

"Dovresti pensarci di più e soprattutto non vanificare una storia di mesi solo perché adesso sei attratto da me!"

"Guarda che non è come credi!! Le "Famiglie" in questo caso c'entrano molto più dei sentimenti in questo caso!"

"Non riesco a seguirti, che vuol dire?? Che c'entrano le "Famiglie"?"

"Hai notato la risposta contrariata di mia madre quando hai accennato alla nostra futura parentela come cugini??"

"Si, ma credevo che scherzasse, non le ho dato affatto peso!!"

"Bè, invece avresti dovuto!! Io e Rino ci siamo incontrati a Londra, o meglio io ero lì a studiare già da un paio d'anni e lei era appena arrivata!! Sua madre ha avuto la lampante idea di farci incontrare, con la scusa che lei non conosceva la città, che si sentiva spaesata ed io proprio non me la sono sentita di rifiutare, sarebbe un gesto di cafoneria, oltre che di insensibilità visto che conoscevo le condizioni di salute di tua cugina!!"

"Immagino già la scenetta, vi incontrate, uscite, vi innamorate e vi mettete insieme....Che carini, guarda!!"

"Non fare spirito perché non è andata per niente come dici tu! Ho fatto entrare Rino nel mio gruppo, uscivamo e ci divertivamo anche parecchio, ma poco a poco diventava sempre più evidente che non ero esattamente io quello che attirava la sua attenzione!! Poco dopo venne fuori che si era messa con un tipo mio amico, non troppo raccomandabile!! Le avevo parlato di Zac, delle amicizie e dei modi discutibili che aveva, ma lei proprio non ne voleva sapere, in più questa storia l'aveva rinvigorita, stava decisamente meglio, tanto che la sua permanenza a Londra non era più dovuta alle sue cura, ma a Zac! Non me la sono sentita di dire la verità a sua madre che però pensava fossi io il motivo di tanta gioia in Rino! In realtà tua zia, aveva progettato tutto fin dall'inizio, pensava che mettendo assieme me e Rino, lei avrebbe finalmente dato più lustro e potere alla sua Famiglia, unendola alla mia! Questo è il motivo principale per cui mia madre è contro questo fidanzamento, non sopporta minimamente tua zia, in più ritiene che Rino non sia affatto il tipo adatto a me!!"

"Bè tua madre non ha tutti i torti! Che mia zia non fosse mai stata un tipo troppo lecito si era intuito!! Non ho mai avuto molta simpatia per lei, pensa che prima di sposare mio zio, il fratello più piccolo di papà, e probabilmente anche il più ingenuo e per rispetto non dico altro, ci ha provato prima con insistenza con lo zio Jerry!! Però perchè non riesco ancora a capire come ci siete finiti insieme tu e Rino??"

"Bè quando tua zia ha scoperto la verità su Rino e Zac, le ha proibito di vederlo, ordinandole praticamente di < sedurmi>!"

"Marzio, mia cugina non è mai stata una Santa, ma non è tipo da fare cose del genere!!"

"Infatti poco dopo scappò con Zac, ma si tratto solo di una notte, in cui consumarono... bè quello che c'era da consumare, poi da cattivo ragazzo qual'era, il tipo ha mollato tua cugina per strada ed è sparito nel nulla!!"

"Ma che razza di gente frequenti??"

"Io l'avevo avvertita è stata lei a non volermi ascoltare, arrivati ad un certo punto se l'è quasi cercata! Comunque non sentendosela di tornare a casa venne nel mio appartamento! Ai suoi raccontammo che non era scappata ma eravamo semplicemente andati in campagna con amici, scusa che zittì completamente la madre, presa com'era nel suo intento di vederci sposati!! E per un periodo, fingemmo davvero di stare assieme!! Lei veniva da me solo per piangere per la delusione avuta ed io la consolavo, dispiaciuto per lei e soprattutto temendo che questa perdita le provocasse di nuovo una ricaduta!! Poi pian piano stando sempre assieme, scoprimmo di volerci bene e alla fine quella che doveva essere una farsa, cominciò a non pesarci così tanto, fino a trovarci quasi a nostro agio a presentarci come una coppia... Tutto ciò, però, fino a quando non ho incontrato te!!"

"Quindi il tuo rapporto con Rino da quando è realmente è cominciato??"

"Sua madre sa che stiamo insieme da 6 mesi, ma in realtà ci siamo avvicinati effettivamente da 1 mesetto circa...."

"Non so, ma tutta questa storia mi sconvolge ancora di più!! Adesso so che lei ha ancor più bisogno di te di quanto ne potesse avere prima!!"

"Bunny non è così, io per lei sono un amico, un sostegno, quasi un fratello maggiore, il nostro è solo l'attaccamento di 2 persone sole che hanno deciso di condividere la loro strada, ma io mi sono accorto che non è lei la persona con cui voglio e devo stare!!"

"Ma lei la prenderebbe malissimo!!"

"In proposito ho dei dubbi! Se tornasse Zac lei mi scaricherebbe senza troppi complimenti e anche se non l'ha ammesso apertamente lo sappiamo entrambi!!"

"Non c'entra niente!! Ma credi che non abbia mai letto uno di quei romanzi in cui la protagonista si trova nella mia stessa situazione e finisce per buttarsi giù da un ponte con un masso attaccato al collo?? O finisce con la macchina contro un albero?? O prende una quantità spropositata di barbiturici??" Disse la ragazza cominciando ad urlare quasi isterica. Non riusciva proprio a vederla attraverso l'ottica in cui la vedeva Marzio, per lei lui era e sarebbe sempre stato il ragazzo di sua cugina!

"Bunny, smettila non sei tipo da suicidio, tu!"

"E che ne sai??... E' vero.... Però so già che alla fine, quella che ci rimetterà sarò solo io!!"

"Ti prometto che non sarà così!" Le disse scostandole i capelli dal viso e fissandola negli occhi. "Però tu devi dare una possibilità a < noi>! Vuoi?"

La ragazza annuì, era lì lì per piangere, non sapeva se per la gioia, per la confusione, o per lo stress, l'unica cosa che riusciva a comprendere era solo che lui era lì e le stava dichiaratamente dicendo che era importante ed era disposto a mandare all'aria tutto pur di stare con lei.

Non aspettò ancora una volta che fosse lui a fare la prima mossa, ma fu lei ad abbracciarlo forte e a baciarlo con una tenerezza che nemmeno le riusciva a quantificare...

Continua...

Sono carini, eh?? ^__^

Lo so che tanto per cambiare mi sono fatta attendere troppo, e non trovo nemmeno le parole per scusarmi per questo ritardo, ma questa fic si scrive da sola quindi decide lei, quando è il caso che mi metta davanti al pc e produca... (bella scusa, no??) E' inutile che faccia promesse circa aggiornamenti più frequenti perché non so quando e se potrò mantenerle, fatto stà che le recensioni aiutano quindi se dopo aver letto apprezzerete, (ma va bene anche se non è di vostro gradimento), se avete 2 minutini, o anche solo 2 secondi lasciatemi un commentino, mi fareste un gran piacere!!

Un baciottone a quell'angioletto di Pan_z che mi sprona sempre nonostante le mie e-mail siano più che scarse!

Ciao a tutti!! ^____^

Dolcemaia

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 : Confronti ***


Due destini, una verità di Dolcemaia

Capitolo 5 : Confronti

 

“Cavolo, cavolo cavolo!!”

 

“Bunny piantala di dimenarti così, vuoi proprio che il prof ci becchi e ci butti fuori dall’aula facendoci fare tanto per cambiare una di quelle figuarce allucinanti davanti a 200 persone??” Disse Marta piuttosto perplessa davanti al comportamento dell’amica, assestandole una sonora gomitata.

 

“Hai ragione, ma h il telefono che continua a vibrare senza smettere un attimo, e non so come fare!!”

 

“Spegnerlo, no?”

 

“Oggi sono particolarmente rincretinita, ma non fino questo punto!! E’ Moran, che ispiegabilmente da ieri sera mi tartasa di sms sdolinati e telefonate!”

 

“A parte il fatto che sui tratta di un qualcosa che hai aspettato per mesi e mi sembra alquanto inspiegabile il fatto che tu la prenda così male, ma soprattutto non capisco come ciò possa impedirti di dare un taglio a tutto spingendo quel luminoso bottoncino rosso!!”

 

“Non posso farlo, perché capirebbe che ho letto i messaggi e ho visto le sue chiamate e nonostante tutto non mi sono fatta sentire….”

 

“Mio Dio, che mentalità contorta… Mica avrei fatto tutto questo giro di pensieri io! Comunque in questo tuo piano malefico può rientrare una batteria scarica, no?”

 

“In teoria..”

 

“Bè allora dacci un taglio, e vediamo di seguire qualcosa, perché non credo che all’esame il prof si accontenterà delle tue teorie filosofiche sull’uso dei cellulari… ”

 

“ Ma non posso farlo!!”

 

“Bunny stamattina sei davvero snervante, sai?? Sembri lobotomizzata!! Si può sapere per quale altro assurdo, e so già irrazionale, motivo non puoi farlo??”

 

“Potrebbe chiamarmi Marzio e potrebbe preoccuparsi trovando il cellulare spento!!”

 

“Aspetta quale puntata della telenovela mi sono persa??”

 

“Ma non avevi detto che volevi seguire la lezione?”

 

“Si è svegliata la Bunny-bastarda!!”

 

“SIGNORINE, SAPETE BENE CHE NESSUNO VI OBBLIGA A SEGUIRE LE MIE LEZIONI, QUINDI VI PREGHEREI DI SCAMBIARE I VOSTRI PETTEGOLEZZI, POSSIBILMENTE LONTANA DA UN’AULA D’UNIVERSITA’, DANDO LA POSSIBILITA’ A CHI DAVVERO VUOLE IMPARARE QUALCOSA, DI FARLO SENZA IL VOSTRO FASTIDIOSO CHIACCHIERICCIO DI SOTTOFONDO!!!”

 

Beccate!!

Non appena il professore levò lo sguardo dalle due, svanirono immediatamente alla velocità della luce, , ritrovandosi solo pochi minuti fuori nel giardno del campus, con i visi fucsia per la corsa disperata, ma anche per l’enorme figuraccia che avevano rimediato!! Non che ormai non fosse abitudine, almeno una volta a settimana venivano sbattute fuori, nonostante in una massa di così tante persone non dovesse essere troppo complicato riuscire a passare inosservate!

 

“Bunny, visto che ormai la lezione l’abbiamo persa mi dici cosa è successo ieri dopo la nostra ultima telefonata?? Perché credo di essermi davvero persa un passaggio molto importante… ovvero da quando tu e Marzio siete un ?”

 

“Da quando me l’ha chiesto?”

 

“Credi di potermi liquidare così?”

 

“No, certo che ti racconto tutto, ma avremo bisogno di un po’ di tempo ed io proprio non ne ho perché devo risolvere questa situazione con Moran…”

 

“Altro interrogativo strano…. Ma da quando ti sommerge di sms?? Prima non ti filava proprio ed ora gli è scoppiato l’amore per te?”

 

“Non chiedermelo, credo che abbia equivocato il mio atteggiamento da un po’ di tempo a questa parte, o meglio da qunado Marzio e Rino uscivano con noi ed io mi appiccicavo a lui per far ingelosire chi so io!”

 

“Bè allora, no ha equivocato proprio nulla, sei statatu quella a giocare un po’ sporco!”

 

“Ti prego non dirmelo, mi sento già abbastanza in colpa!! Cavolo, questa relazione è fin  troppo complicata già da ora! Non so se ce la farò a sopportre tuta questa situazione!!”

 

“Relazione?? Siamo già arrivati alla parola RELAZIONE e tu hai bisogno dfi tempo?? Oh, no tesoro mio, ora tu ti siedi con me e mi racconti tutto, altrimenti non ti semplificherò il tutto uccidendoti, no?”

 

“Ok, ok, mi arrendo, non credi di avere alternative!!”

 

Moran……

 

Poverino, non se lo meritava proprio, non che Rino fosse diversa, ma semplicemente in quella situazione c’era già, ed invece lui ci era stato tirato dentro, con tutte le scarpe!! Inoltre come spiegare a Marzio che il suo tentativo di ingelosirlo era stato talmente convincente da instillare nel biondino la certezza di un sentimento??

Dio, quanto su stava complicando la situazione, sicuramente Moran si sarebbe adattato alla novità , ma certo non le avrebbe più dato la stessa fiducia di prima e come biasimarlo d’altra parte?

Era passata sui sentimenti di quel povero ragazzo come un treno a tuttta velocità senza preocuparsi delle conseguenze, aveva solo l’obbiettivo di pungolare Marzio in tutti i modi possibili e non esisteva altro!! Era stata davvero spietata eppure non era da lei non curarsi in questo modo dei sentimenti altrui, figuriamoci di uno come Moran, che per tanto tempo era stato un buon amico, che le aveva dato affetto e consolazione senza chiedere nulla in cambio, e che da ormai anni sognava la notte come fidanzato ideale!! Possibile che Marzio l’aveva stregata a tal punto da non capire più nulla e da non vedere altro che non fosse lui?? Avevacancellato tutto con un colpo di spugna e aveva marchiato a fuoco il suo cuore senza darle la possibilità di tornare indietro! Ormai c’era solo lui e null’altro!

Quel sentimento poteva davvero essere così pericoloso??

Eppure questo pericolo invece di spaventarla, la infiammava e la rendeva talmente felice che nulla sarebbe stato degno di un paragone!!

Comunque fatto stava che con Moran doveva per forza parlarci e sarebbe stato del tutto inutile rimandare, era una cosa che andava fatta e subito, senza pensare a cosa gli avrebbe detto, perché avrebbe lasciato libero sfogo al suo cuore e lui nolente o dolente avrebbe dovuto capire, in fondo prima di questi fraintendimenti erano stati amici e come tale avrebbe dovuto essere felice per lei, se avese trovato il vero amore!!

 

Dovette far appello a tutte le sue forze ed il suo coraggio per spingere davanti a sé la pesante porta del locale dove lavorava Moran e tentare di essere il più naturale possibile, sfoggiandogli uno di quei sorrisi che sapeva lui adorava tanto!

 

Il contentino, prima di colpirlo a morte!

 

“Ciao Moran!”

 

“Proprio te cercavo, principessa!” Sorrise debolmente, ripensando a quante volte le aveva fatto battere il cuore all’impazzata chiamandola con quel soprannome.

 

“Credo che dovremmo parlare! Hai cinque minuti?”

 

“Si, Yuri può cavarsela da solo in mia assenza!Ma non fare quella faccia, non può essere nulla di così grave!!” Le disse assestandle un buffetto afettuoso sulla testa, sfilandosi il grembiule ed indossando la sua gicacca di Jeans.

 

Erano pochi minuti che passeggiavano nel parco, eppure erano sembrati interminabili, visot che Bunny proprio non si decideva ad aprire bocca.

 

“Così mi fai davvero preoccupare, cos’è successo, sei stranamente troppo silenziosa!”

 

“Perché stranamente?”

 

“Perché in genere parli talmente tanto da farmi venire dei malditesta assurdi!! Se dovessi identificarti con un aggettivo, ti definirei LOGORROICA!!”

 

“Bè non essere sempre troppo genitle!!”

“Non prenderla male, per me è un complimento! Non mi sono mai piaciute le persone silenziose e tu con le tue chiacchiere mi metti allegria! E’ il mio dirti che sie speciale, anzi unica!!”

 

“Allora grazie per il complimento!” Disse imbarazzata, in realtà Moran con le sua parole le stava dicendo fin troppo, e piàù parlava, più i suoi propositi di essere sincera si davano per dispersi!1 Non avrebbe mai voluto essere motivo di dolore per quegli occhioni grandi e dolci che ora le si erano piazzati proprio fissi davanti ai suoi, mentre una mano del ragazzo le accarezava una guancia.

 

“Guarda, gura ho fatto arrossire la principessa!” Sebbene quel tocco fosse estremamente delicato e piacevole, e quegli occhi così espressivi  non sarebbero mai stati come quelli di Marzio…

Sarebbe stato tutto più facile abbandonandosi a quelle tenerezze e al bacio che sempre più velocemente si stava concretizzando, eppure un pensiero era fisse nella mente della ragazza…… Marzio!

 

Altri minuti, altro silenzio. Occhi fissi, gli uni egli altri, viso che si avvicina a viso…

 

“No, Moran aspetta…. Io sono qui per parlarti!”

 Il ragazo fu alquanto stupito, ma con la gentilezza e la correttezza che gli si adiceva, non fece obiezioni e si sedette, invitando la sua accompagnatrice ad imitarlo, su di una panchina.

 

“Mi dispiace… Ho pensato e ripensato alle parole da dirti, ma poi alla fine mi sembrava un modo finto ded ipocrita per indorarti la pillola, perciò ho deciso di dirti la verità senza fronzoli o frasi ad effetto che forse potrebbero alleggerire il mio senso di colpa, ma che sicuramente non cambierà il senso delle mie parole!Ecco… vedi… io… bè, insomma….SONO INNAMORATA DI UN ALTRO!!”

 

“Ah…” disse alzandosi in piedi “Andiamo Yuri non se la caverà ancora per molto!” contnuò dirigendosi verso il locale.

 

“Moran, per favore non fare così, dimmi che mi odi, dimmi che sono l’essere più spregevole di questa terra, dimmi tutte le cose più brutte che ti passano per la mente, ma ti prego dimmi qualcosa!!”

 

“Onestamente non saprei che dirti, perché non penso proprio nulla di cattivo!!”

 

“Non è vero, non ci credo!! Altrimenti non avresti quell’esperessione corrucciata!!”

 

“In effetti hai ragione, sono arrabbiato ed anche abbastanza stizzito, ma non con te, con me stesso! Avrei dovuto pensare prima al fatto che un angelo sceso miracolosamente sulla terra, non può restare per troppo solo, ed  io ho perso il mio! E’ solo colpa mia, che ho aspettato troppo! Vedi Bunny, tu sei una creatura troppo buona e dolce per poter essere detestata, sei troppo pura e non saresti mai capace di fare del male a qualcuno deliberatamente!”

 

“Bè, chiedilo a Rino, non credo che sarà della stessa opinione!”

 

“ Rino?? Bè, vedi se quella ragazza ha un po’ di ale in zucca, avrà capito che tra te e Marzio c’era già una strana intesa!”

 

“Ma come…”

 

“Diciamo che ti conosco fin troppo bene!”

 

“Ma allora perché…”

“Perché non ti ho lasciato perdere? Bè perché speravo fosse qualcosa di ancora superficiale che ti avrei potuto far dimenticare amandoti!! In fondo meglio tentare e sbagliare che vivere con il rimpianto, no??”

 

“Hai ragione!! Mi dispiace tanto Moran,credimi se fosse stato tutto diverso, saresti stato la mia unica scelta!”

 

“Diciamo che lui non sarebbe dovuto esistere!” Disse aprendo la porta del locale che era semideserto, persino il famoso aiutante si era dileguato nelle cuine.

 

“Forse!”

 

“Comunque aldilà di tutto, sono felice per te, e sappiche anche se la strada sarà in salita, per te ci sarò sempre, anche solo per una fetta di torta ed qualche confidenza, ok?”

 

“Ti voglio bene da morire, Moran!! Sei il miogliore amico che avrei mai potuto desiderare!!” Gli disse gettandogli le braccia al collo e facendosi scappare una lacrimuccia.

 

Certo era stato molto comprensivo e buono, soprattutto perché aveva tentato di alleggerirle il tutto con le sue parole e adirittura le aveva offerto appoggio e comprensione!! Era davvero un gran bravo ragazzo e presto sapeva bene che avrebbe trovato anche lui la sua anima gemella, o meglio il suo angelo…

Caso volle che in quel momento, in cui due erano teneramente abbraciati, Marzio entrasse nel locale e assistesse alla scena, nonostante la sua presenza i due si staccarono piuttosto lentamente, senza quasi voler rompere quel contatto che per quanto potesse essere equivocato, era solo fraterno.

 

“Credo di aver interrotto qualcosa entrando!!” Disse furente, guardando i due e innervosendosi ancora di più non riuscendo a trovare nemmeno un briciolo di colpa nei loro occhi, al che Morano si avvicinò a lui e ponendogli una mano sulla spalle gli sussurrò…

 

“Hai interrotto qualcosa nascendo!!”

 

“Non capisco!” Rispose perplesso, mentre il biondo si era già allonanato, rifugiandosi dietro il suo bancone.

 

“Non è importante! Trattala bene…. Gli angeli sono gli unici!”

 

“Sarà fatto!”

 

Marzio immediatamente cambiò espressione cingendo la ragazza per la vita e baciandole la fronte, dopodichè decisero di andare a parlare del colloquio con Rino, da un’altra parte.

 

“Allora?”

“Bè diciamo che sto aspettando ancora spiegazioni per la scena a cui ho assistito…”

“Era una specie di abbraccio di addio, lo dovevo a Moran e anche ad una me stesa passata!”

“Non so se riuscirò ad abituarmi a tutte queste Bunny Tsukino!”

“Guarda non sarà tanto difficile abituartici, quanto avere la possibilità per farlo…. Come l’ha presa Rino!”

“Decisamente è stata meno diplomatica di Moran! Personalmente credo avesse già capito tutto, però mi è sembrato tutto troppo facille! Non una parola, non un gesto che potesse far trasparire qualcosa, continuava a fissare la finestra come fosse stata una bambola rotta, credimi mi stavo veramente preoccupando, poi però si è risvegliata dal suo satato di torpore e mie ha detto che Zac l’ha chiamata, chiedendole scusa, insomma solite frasi di circostanza totalmente false che si è bevuta senza fare una piega, aggiungendo poi che sta per arrivare!”

“Sarò cattiva nel dirlo, ma almeno il tipo ha avuto tempismo!!”

“Non sei cattiva, o almeno non sei la sola, perché èstata la prima cosa che ho pensato anch’io, però pare che sua madre abbia scoperto tutto e stia preparando una partenza lampo per Londra…”

“Questo mi dispiace, non se lo merita!”

“Lo credo anch’io!! Comunque a costo di sembrare spietato, ciò ci faciliterà un po’ le cose, anche perché lei mi ha detto che avrebbe fatto la stessa cosa al posto mio, confermando i miei sospetti circa il fatto che mi avrebbe mollato se solo Zac si fosse fatto vivo!”

“Siamo riusciti a liquidare in breve le questioni che avrebbero in qualche modo ferito persone a noi vicine, ma non scordiamoci che ci resta lo stesso il compito più gravoso e cioè affrontare le notre < Famiglie> e anche l’ira funesta di mia zia, che non sarà molto contanta che gli si schiaccino i piedi!”

“Adesso non m’interessa, l’importante è ci siamo io e te e fiino a quando saremo insieme ed uniti, niente potrà scalfirci!”

“Signor Chiba, non credi di essere un po’ troppo precipitoso, in fondo è da appena un giorno che abbiamo ufficializzato la nostra condizione!” Gli si rivolse ironica.

“Un giorno, un minuto, un’ora o un anno, sono la stessa identica cosa per due anime gemelle come noi!”

“Sai che cominci davvero a farmi credere di aver preso la decisione giusta dando una possibilità?”

“Ne avevi qualche dubbio?” Concluse baciandola, liberamente, in pubblico, senza doversi preocupare di nulla, in fondo chi ben comincia è a metà dell’opera e loro lo erano davvero.

 

Continuarono a coccolarsi ancorap er un po’, come fossero davvero una coppietta qualunque e destando anche un po’ l’invidia di chi li guardabva così felici e sorridenti, però quella giornata che già era stata abbastanza dure per entrambi aveva in riserbo ancora qualche cattiva sorpresina per la povera Bunny.

 

“Ciao Bunny!” Udì la ragazza appena varcata la soglia di casa, e constatando con proprio dispiacere che il peggiore dei suoi incubisi era materializzato proprio davanti a lei, cogliendola più che impreparata.

 

“Ciao Zia…. Come stai….”

 

“Io, bene, ma purtroppo non si può dire lo stesso di tua cugina Rino!! A quella benedetta ragazza, basta un niente per riammalrsi! Sai ogni piccolo mutamento le è quasi fatale!” Quel tono sprezzante e altezzoso… Solo lei poteva abusarne in quella maniera, facendo sentire chiunque così piccolo quasi da sparire,eppure l’unica che non sembrava essere affatto messa in soggezione da quella donna, i cui occhi lasciavano sempre trasparire crudeltà, era sua madre, peccato che nei momenti in cui urgeva la sua presenza, come in quel frangente, era introvabile..

 

“Da…Davvero?? Mi dispiace!” Rieccolo lì, il pesante senso di colpa che la schiacciava nemmeno fosse un’incudine di 2000 Kg. Sapeva della chiamata di Zac e dell’effetto sortito sulla cugina eppure non riusciva a sentirsi meno colpevole, pensando a quanto era felice lei ora, solo dopo appena una giornata passata con un ragazzo fantastico come Marzio.

 

“Glielo riferirò, però non credo, sai, possa farle troppo piacere sentire parlare di te!! La povera Rino, ha sempre affrontato il paragone con te da perdente, quella povera ragazza, così ammalata, ha sempre voluto essere te, e ultimamente credimi, era quasi riuscita a trovare un equilibrio,… Merito di quello splendido ragazzo che ha al suo fianco! Eppure negli ultimi due giorni deve essere accaduto qualcosa… Sì, proprio da quando ha ricominciatao a stare male, e proprio non capisco cosa sia!” Si stava proprio divertendo la strega a giocare con la carta senso di colpa, e stava perfettamente riuscendo nel suo inento facendola sentire un vermiciattolo.

 

“Spero si riprenda presto!”

 

“Magari è il clima, potrebbe essere troppo abituata all’aria di Londra, per potersi riadattare a queste temperature decisamente troppo calde per lei! Si, credo sia proprio questo il motivo… Poco male, convincerò i ragazzi a partire il prima possibile…”

 

“I… i ragazzi??” Balbettò Bunny, preoccupata già dal discorso. Sebbene Sperasse con tutto il suo cuore che non fosse vero, era ormai evidente che sua zia doveva aver scoperto immediatamente cosa era accaduto tra lei e Marzio, e della rottura di quest’ultimo con Rino!! Ma possibile che per essere felice doveva sotoporsi a quella sorta di tortura cinese?? Stava davvero cominciando ad avere paura. Quella donna le era sempre sembrata mostruosa fin da quando era piccola, figuriamoci ora che in modo molto velato stava tentando di darle un messaggio piuttosto chiaro e conoscendo il soggetto, sapeva benissimo che non si sarebbe mai fermata davanti a nulla! Magari sarebbe persino riuscita a fare il lavaggio del cervello a Marzio, come stava tentando di fare con lei in quel momento….

 

“Hai capito benissimo, cara Bunny,” Le disse prendendole una ciocca di capelli e accarezzandola, “non penserai che Rino vada a Londra senza il suo caro fidanzatino, vero?? Oh, no quei due sono troppo legati, e il loro destino è già scritto!!”

 

“Ne parli come se fossero alla vigilia del matrimonio!” Coraggio…. Coraggio… e sfrontatezza, era questo ciò che le serviva, ormai era grande e non ci sarebbe stato sempre qualcuno a pararle le spalle, quindi era ora di reagire, Marzio ora era suo e una stupida vecchia megera non poteva toglierlo, e a quel paese le convenzioni e la buona educazione, se battere con le unghie e con i denti era quello che doveva fare, bè lo avrebbe fatto e ua madre l’avrebbe capito!!

 

“Infatti è come se lo fossero!!”

 

“Non ostenterei tanta sicurezza riguardo questa, sai zietta, la vita non si sa mai cosa possa riservarci!” Eccola lì la guerriera, Bunny-spacca-tutto aveva indossato la sua corazza e avrebbe continuato a sparare fino a quando il nemico non si fosse ritirato con la coda tra le gambe, in fondo era troppo tempo che desiderava prendersi un rivincita!

 

“E’ proprio questo, infatti, il motivo della mia visita!!”

 

“Bè, non sapevo che il destino abitasse a casa mia!”

 

“Sono contenta che tu abbia tutta questa voglia di fare ironia, perché vuol dire che sai prendere le sconfitte con sportività?”

 

“Sconfitte? Temo davvero di non capire!!”

 

“Oh, povera piccola Bunny, capisco che tu non voglia arrenderti, ma la tua, è una battaglia persa, anzi non è stata nemmeno una battaglia, ma solo una breve parentesi, se non un errore… Marzio e Rino presto partiranno per Londra e non ci saranno complicazioni, non so se mi spiego!!”

 

“Invece ti sei spiegata benissimo, peccato che i tuoi siano solo sogni di gloria!! Cosa c’è, come mai quella faccia, cara la mia zietta?? Pensavi che mi sarei fatta intimidire da te?? Dalla tua arroganza e dalla tua superbia?? Bè ti sbagliavi in pieno, io non sono Rino e soprattutto non sono più una bambina, come non lo è più tua figlia e anche Marzio, siamo adulti e vaccinati, capaci di prendere le nostre decisioni da soli e se queste non ti soddisfano, bè spiacente zietta, non certo sacrificherò la mia felicità solo perché a te non sta bene, o perché così ti rompo le uova nel paniere!! Pensi che non sappia di tuta la tresca di Rino con Zac e il motivo per cui vuoi rispedirla a Londra, ma dico io, non puoi farti un esame di coscienza e renderti conto di quanto sta facendo male a tua figlia!”

 

“Da quando ti preoccupi per tua cugina?? Non mi pare ti sia fatta trroppi scrupoli nel prenderti il suo futuro sposo!!”

 

“Vedi è qui che ti sbagli, io non ho preso proprio niente e a nessuno!1 Rino capirà benissimo le ragioni mie e di Marzio! E poi non venirmi a fare la moralista proprio tu che hai ordinato perentoriamente a tua figlia di !! E per cosa? La brama di potere, il desiderio innato e smisurato di un’autorità che non ti compete!! Sei una madre davvero rivoltante!!”

 

“Come ti permetti piccola sgualdrinella insolente!!!”

 

“Qui, di insolente ci sei solo tu!!! Cosa ti fa credere di poter entrare in casa mia, permetterti di dettar legge e addirittura di offendere mia figlia??”

 

“Mamma, ma tu hai sentito tutto??”

 

“Certo tesoro, comunque non avevo bisogno ascoltare questa conversazione per conoscere i piani di questa serpe!”

 

“Come ti permetti di appellarmi in quel modo!!”

 

“Come osi tu, tramare alle spalle di due poveri ragazzi, solo per il tuo tornaconto personale, credimi definrti < serpe> è fin troppo lusinghiero!! Spero proprio tu non abbia più l’ardire di tornare in casa mia, ed ora la strada la conosci, fammi il piacere di obbligarci ancora a sopportare la tua sgraditissima presenza!!”

 

“Vi state infilando il cappio al collo con le vostre mani!! Non sapete a cosa andrete incontro scatenando le mie ire!! La mi sosterrà e verrete buttati giàù dal vostro piedistallo d’oro!!”

 

“Ti prego, non continuare a raccontare queste ridicole quanto esilaranti storielle, perché ho una certa età ed il mio debole cuore non riesce a sopportare queste emozioni così forti!! Ancora non ti sei resa conto che non conti nulla?? Vali ancora meno dell’ultima ruota del carro, con che diritto fai minacce di questo genere? Sai benissimo, che la < Famiglia> siamo noi, e con questo tuo atteggiamento ti sei giocata ogni possibilità di considerazione e fammi un altro favore…. Non avvicinarti più a mia figlia, perché credimi, la prossima volta non mi limiterò alle parole e potrei cavarti i tuoi occhioni da lupa affamata, prima ancora di sentirti dire A!!”

 

Bunny guardò sconcertata sua madre, non l’aveva mai vista così battagliera e sapere che era stata lei a causare quella reazione, se da una parte la turbava, dall’altra la inorgogliva per il fatto di avere una genitrice che teneva davvero tanto a lei e che avrebbe appoggiato sempre e comunque le sue scelte!

Immediatamente appena il silenzio calato nella stanza fu interrotto dallo sbattere violento della porta d’ingresso, Bunny corse tra le braccia della madre, scoppiando in un pianto liberatorio, in fondo non era nella sua indole essere così aggressiva ed anche per certi versi spietata.

 

“Mamma, mi dispiace, io non dovevo…”

“Shh, piccola mia, sebbene tu faccia di tutto per nasconderlo, in fondo sei ancora una bambina, la mia bambina e nessuno potrà mai farti del male finchè ci saremo io e tuo padre!! Non piangere più tesoro mio!” Le disse stringendola ancora più forte.

“Ma avrei dovuto dirti di me e Marzio…”

“Forse avrei dovuto dirti io di te e Marzio…”

“Ma possibile che anche tu avessi capito prima di noi?”

“Non a casp, piccola mia, si dice che l’amore rende ciechi!”

“E non sei arrabbiata!”

“Perché dvrei esserlo?? Comunque ora è tardi, avrai pure un ragazzo, am fino a quando sarai sotto il mio tetto, devi obbedire a me, quindi adesso fila a letto! Domani ne riparleremo con più calma!!”

“Mamma…. Grazie…. Ti voglio bene!!”

 

Continua…

 

Dopo lunghi mesi di attesa, ecco a voi un altro capitolo!! Inrealtà non credo che nella forma sia motlo eficace, non ho avuto nemmeno il tempo di rileggerlo per intero quindi scusate gli errori di battitura che troverete, ma la scelta era fra un capitolo imperfetto oggi o uno perfetto domani o addirittura dopodomani, quindi ho preferito non rimandare ancora la pubblicazione, visto che già si sta facendo attendere fin troppo questa fic!

Spero cmq che il risultato vi soddisfi!!

I ringraziamenti di rito vanno a Pan_z sempre tempestiva nel commentare… sei davvero un tesoro!! E alla mia sorellina Asuka, che c’è sempre, quando ne ho bisogno!! ^__^

Infine, sarà pubblicità molto poco occulta, cmq ho aperto un blog… una sorto di diario interattivo, così se vi va di saperne qualcosina in + su di me, l’indirizzo è :

www.hiddenheaven.splinder.it

 

Ciao!! ^^

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