Lilian Luna Potter

di _ki_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 Lilian Luna Potter ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 Nessun dato certo ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 Invisibile ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 La Morte in persona ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 Solo un'inutile perdita di tempo ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 Cos'è successo? ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 Rosso sangue ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 Com'era iniziata bene la giornata! ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 Per Merlino! ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 Addio mondo crudele! ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 Mitchel O'Brey ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 Sostanze illegali ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 Maledizione! ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 Sguardo identico ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 Maledetto orfanatrofio ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 Lily ***
Capitolo 17: *** Cap. 17 Questo e altro ***
Capitolo 18: *** Cap. 18 Sono una maga ***
Capitolo 19: *** SECONDA PARTE: Cap. 19 Sorpresa! ***
Capitolo 20: *** Cap. 20 Neuroni ***
Capitolo 21: *** Cap. 21 Hugo! ***
Capitolo 22: *** Cap. 22 Non puoi infrangerla come se nulla fosse ***
Capitolo 23: *** Cap. 23 Triste ***
Capitolo 24: *** Cap. 24 Inutile palla al piede ***
Capitolo 25: *** Cap. 25 Un enorme scarafaggio ripugnante ***
Capitolo 26: *** Cap. 26 Banchetto d'inizio anno ***
Capitolo 27: *** AVVISO IMPORTANTE ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 Lilian Luna Potter ***



Lilian Luna Potter

Cap. 1

Lilian Luna Potter

«Lilian Luna Potter!», la voce fastidiosa della suora risuonò per l’intero dormitorio femminile.

«Ma chiudi il becco...» fu la risposta dell’assonnata ragazzina, distesa sullo scomodo letto che la ospitava da ormai quattordici anni.

Il viso smunto della suora, a quelle parole, esplorò varie ed interessanti tonalità di viola. Se Lily Potter fosse stata del tutto cosciente, si sarebbe sicuramente messa a tremare. E per un valido motivo.

«Signorina Potter!», l’urlo irato della suora, da quanto possente, fece tremare le solide mura dell’orfanatrofio. Inutile dire che per la povera ragazza, che si trovava a meno di un metro dalla suddetta suora, l’urlo fu capace di svegliarla dal suo lungo sonno. Quasi balzò in aria, mentre spalancava gli occhi e si rendeva conto della persona che aveva davanti. Quindi fu il turno del suo viso di diventare paonazzo.

«S-signora O’Brey… B-bella giornata, non le pare?» squittì, i grandi occhioni nocciola che cercavano disperati una via di fuga. Adamina O’Brey la guardò con uno sguardo di fuoco.

 «Non mi pare proprio, signorina Potter. Per lei particolarmente, direi, dato che l’aspetta un mese intero in punizione» e ghignò, malefica come solo una servitrice del Signore può diventare.

Lily balbettò, la faccia stramente simile a quella di un pesce fuor d’acqua.

«Un... un... un mese?» esclamò, esasperata. Era da quattordici lunghi anni che finiva in punizione, ma non era mai arrivata ad un intero mese. Suor O’Brey annuì vigorosamente. Lily sbiancò.

«Ora le conviene vestirsi e scendere per la colazione, quindi si presenterà nel mio ufficio al termine delle lezioni, per incominciare la sua punizione» e, dette queste ultime parole, se ne andò, fiera come una leonessa, temibile come una serpe velenosa.

Lily Potter si lasciò sfuggire un gemito dalle labbra fini. Si guardò intorno, constatando con terrore che era rimasta l’unica ragazza nel dormitorio. Quando il suo sguardo virò verso l’orologio, poi, si sentì mancare: erano le otto meno un quarto. Mancava un quarto d’ora all’inizio delle lezioni.

Scese veloce dal letto, rischiando di cadere faccia a terra grazie a quelle terribili coperte che durate la notte le si erano avvinghiate alla caviglia, quindi, inciampando e imprecando -a bassa voce, per non farsi sentire dalle telecamere che sorvegliavano diligentemente tutto l’orfanatrofio- giunse fino al bagno, si sciacquò veloce il viso, si pettinò ostinatamente i capelli per farli tornare lisci e lucenti, si lavò i denti e si precipitò ad infilarsi la divisa.

Dieci minuti dopo era scesa a mensa, dove incontrò i suoi compagni che si dirigevano verso l’ala scolastica. Prese velocemente dalla tavolata più vicina una fetta di pane tostato, se lo ficcò per bene in bocca e si aggregò alla massa di ragazzi, verso il suo patibolo personale: le lezioni.

*

«Signorina Potter, vuole rendere partecipe la classe della sua conversazione con la signorina Weasley?».

Lily sobbalzò, alzando lo sguardo verso la professoressa.

«No, professoressa, preferirei di gran lunga evitarlo», rispose, cercando di sembrare allo stesso tempo decisa e sottomessa. La professoressa Baatz la fulminò con i suoi occhi scuri.

«Io invece vorrei proprio sentire quello che le stava raccontando», ribatté la donna, donando a Lily la convinzione che in quel luogo fossero tutti contro di lei.

Sospirò, in cerca di una via di scampo, e la trovò osservando la lavagna.

«Le stavo chiedendo, signora, cos’è in realtà quello che io vedo come una specie di gatto deforme, disegnato sulla lavagna».

La professoressa si voltò per vedere quello che stava indicando Lily e la ragazza approfittò del momento per far sparire con abilità il pezzo di carta che le passava l’amica.

Dietro di lei, Juan Talledo sghignazzò sottovoce.

La Baatz si girò, rossa in volto.

«È una pecora, Potter, e se lei avesse seguito la mia spiegazione l’avrebbe capito senza il bisogno di chiederlo a Weasley».

Lily inarcò le eleganti sopracciglia, fintamente sorpresa.

«Oh, mi scusi davvero, professoressa. Ora mi spiego perché non c’era la coda» e sorrise, sfidandola a ribattere. La professoressa Baatz le donò un’altra occhiataccia, quindi riprese la sua spiegazione. La classe, intanto, sorrideva.

Lily si guardò bene dal distogliere lo sguardo dalla professoressa, fingendo di ascoltarla, finché non fu lei a rivolgere l’attenzione su qualcun’altro. A quel punto, Lily tirò fuori il bigliettino di Emmie e lo spiegò per bene.

 

Non posso credere che tu abbia detto a suor O’Brey “chiudi il becco” e se l’hai fatto sei davvero stata stupida. Comunque ho incontrato un ragazzo, a colazione. Vuoi sapere cos’è successo?

 

Lily squadrò l’amica, diventata di un incredibile rosso fuoco. Aveva la sua stessa età, erano simili come sorelle, ma ancora faticava a capirla, a volte: credeva davvero che avrebbe trovato la sua anima gemella in quel posto squallido che erano costrette a chiamare “casa”?

Comunque, la sua voglia di pettegolezzi era una cosa che non poteva frenare, quindi scrisse con decisione “Sì” nel bigliettino e lo passò ad Emmie.

«Signorina Potter, è ancora distratta?» Lily sobbalzò, virando il suo sguardo verso la professoressa.

«No» decretò, convinta.

«Allora sarà di certo in grado di ripetere quello che ho appena detto, giusto?»

Lily sospirò, affranta. Possibile che non ci fosse un attimo di riposo, in quell’orfanatrofio?

«No».

Attese un attimo, incerta. Il viso della professoressa era sempre uguale, impassibile, ma vedeva una venuzza pompare energica sulla sua tempia. E l’uragano esplose, per la seconda volta in una sola mattinata.

«Lilian Luna Potter, fuori dalla porta!»

Lily sospirò, maledicendo a caso uno dei suoi genitori, da cui doveva aver ereditato la pessima abitudine di rispondere ai professori.

Hola a tutti!

Bene, allora... Lo so! So che ho già due storie in corso che non mi decido ad aggiornare, e so anche che probabilmente la vostra fiducia in me è calata a picco come un sasso nell’oceano, però... Insomma, guardate che storia! Sinceramente, a me piace troppo. Troppo troppissimo. E non potevo non scriverla!

Annuncio, però, che questa volta non mi troverete impreparata, Ho già scritto 19 capitoli di questa storia (ecco perché non aggiorni le altre... NdVoi) e prometto di aggiornare come minimo ogni tre giorni!

Ora... Che ve ne pare? Come ho già detto, a me ispira un botto. È semplicemente... fantastica! Voi che dite? Lo so, lo so, il capitolo è un po’ corto, e non vi posso dire che gli altri siano più lunghi, però... L’importante è il contenuto, no? ^_^

Bene, dai, smetto di stressare.

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Capitolo 2
*** Cap. 2 Nessun dato certo ***


Cap. 2

Nessun dato certo

Lily era arrivata all’orfanatrofio “Grazia di Dio” quando aveva appena un anno di vita. Era cresciuta tra quelle quattro mura, odiata dalle suore e amata dai suoi compagni per il modo con cui rispondeva ai professori e faceva esasperare le suore. Fin da quando aveva imparato a muoversi, aveva sempre combinato guai, in un modo o nell’altro. Quando aveva due anni, per esempio, aveva gattonato fino alla cucina e aveva rovesciato l’intera pentola che costituiva il pranzo del giorno. Per punizione, aveva saltato sia pranzo che cena.

Quelle sue punizioni continue, però, non avevano frenato la sua voglia di combinare guai. E a quindici anni era al pieno delle sue forze. Per questo, quel lunedì uggioso d’autunno, non si fece scrupoli ad introdursi nell’ufficio di suor O’Brey per conto di un’amica.

«Ti prego, Lily, voglio assolutamente conoscere il nome dei miei genitori!» l’aveva supplicata neanche venti minuti prima l’amica. Le aveva raccontato di aver incontrato, mentre era al mercato per conto della suora addetta alle cucine, una famiglia composta da madre, padre ed un bambino. Il bambino, sorridente, era talmente amato e coccolato che aveva fatto venir nostalgia alla ragazza della sua vera famiglia. E così, Lily non aveva saputo resistere e aveva accettato quel rischioso compito.

Prima di tutto, aveva dovuto far allontanare suor O’Brey dal suo ufficio. Quella parte era stata abbastanza facile, aveva solo dovuto chiedere ad Emmie di andare dall’altra parte dell’orfanatrofio e combinare qualche guaio. Poi, aveva chiesto a Mary (la ragazza che le aveva chiesto il favore) di andare da suor O’Brey e dirle di seguirla fino a dove Emmie aveva combinato il suo guaio. In quel lasso di tempo, Emmie sarebbe fuggita grazie ad uno dei tanti passaggi segreti che popolavano l’enorme orfanatrofio e nessuno avrebbe sospettato di lei. Mentre suor O’Brey cercava di risolvere il caos che si sarebbe di certo creato (allagare i bagni e metterci qualche decina di rane fa sempre il suo effetto), Lily avrebbe avuto il tempo di introdursi nell’ufficio della suora e cercare nel database del computer le informazioni che servivano a Mary.

Quando Lily vide uscire di corsa Mary e suor O’Brey dall’ufficio, si complimentò con se stessa per il piano che aveva avuto. Lanciò rapida una scarpa, in modo che la porta non si chiudesse, e fece invece sbattere la porta accanto a lei, così da far credere alla suora che quella del suo ufficio si fosse chiusa. Quindi, aspettò che Mary conducesse la suora abbastanza lontano e si avvicinò all’ufficio. Entrò furtiva, chiudendosi la porta alle spalle. Si guardò un attimo intorno, e si diresse decisa verso la scrivania a lei di fronte. Era entrata in quell’ufficio talmente tante volte che ormai lo conosceva come le sue tasche.

Digitò rapida la password per sbloccare il computer (datagli da un’amica che aiutava spesso suor O’Brey con il computer, dato che la donna era una completa incapace) e cercò tra i file del desktop quello relativo alle entrate nell’orfanatrofio. Lo trovò in un angolo a sinistra, talmente piccolo che quasi si confondeva con lo sfondo verde bottiglia. Cliccò rapida, ma non venne fuori subito il file, bensì la richiesta di una password, che per sue fortuna conosceva (anche questo merito dell’amica di prima). Digitò rapida sulla tastiera, e finalmente apparve la schermata che cercava.

Sospirò, sbattendo le ciglia per mettere a fuoco tutte le parole. Spostò il cursore, in cerca della data. L’ultimo bambino era arrivato proprio due giorni prima, si chiamava Jack Van Der Woodsen e aveva la bellezza di sette anni. Lily scosse il capo, chiedendosi come potevano dei genitori abbandonare il proprio figlio a soli sette anni. Scorse rapida le pagine, in cerca di quindici anni prima, quand’era arrivata Mary, a due anni. Ci volle molto, perché Lily doveva sia concentrarsi sulle date che stare attenta a captare ogni minimo rumore, e il ronzio del vecchio computer non l’aiutava di certo. Alla fine, però, trovò quello che cercava.

“Mary Elizabeth Tonts, due anni. Genitori: Nicole Penelope Light e Abraham James Tonts. Madre: morta di parto. Padre: in carcere”.

Trascrisse rapida, sentendo uno strano nodo allo stomaco per le terribili notizie che avrebbe dovuto dare all’amica, quindi cercò altro: aveva fratelli? Parenti? Qualcuno che aveva chiesto notizie di lei? Chi l’aveva fatta arrivare in quell’orfanatrofio? Alla fine, trovò che aveva un altro fratello, Brayden, cinque anni più grande di lei, che era stato affidato ad un orfanatrofio in Galles. Non trovò altro. Finì di scrivere, veloce, quindi mosse il cursore per chiudere il file. Ma si bloccò, il dito a mezz’aria, pronto per cliccare, gli occhi fissi su un punto dello schermo: “Lilian Luna Potter”.

Sentì una parte di sé dibattersi violentemente, urlandole che doveva far presto, che suor O’Brey poteva arrivare da un momento all’altro. Ma la sua curiosità era troppa, e presto quella parte si arrese all’evidenza che non sarebbe riuscita a convincerla, sussurrando irritata che l’avrebbero scoperta.

Lily lesse avidamente, un po’ timorosa, ma pronta a qualsiasi notizia. Ma fu delusa dalle poche righe che le erano dedicate.

“Lilian Luna Potter, un anno. Genitori: sconosciuti. Trovata sotto un ponte, una targhetta appesa al collo con su scritto il suo nome. Nessun dato certo”.

Lily sentì la delusione montarle in corpo, ma si riprese rapida e scorse la pagina in cerca di informazioni su Emmie. Non avrebbe avuto altre occasioni, perché allora non aiutare l’amica, che era arrivata all’orfanatrofio a cinque anni, senza il minimo ricordo si sé?

La trovò un attimo dopo.

“Emmie Abigail Weasley, cinque anni. Genitori: sconosciuti. Tutore: Draco Lucius Malfoy, assassinato. Quattro fratelli: John Rastus, Adrian Seward, Dallas Creighton e Godric Holden. Fratelli acquisiti: Scorpius Hyperion Malfoy. John Rastus e Adrian Seward: orfanatrofio in Galles. Dallas Creighton: orfanatrofio in Francia. Godric Holden: morto. Scorpius Hyperion: Londra, indirizzo sconosciuto”.

Scrisse, veloce, saltando qualche lettera, cancellando e riscrivendo. Si stava agitando. A metà foglio, le finì la penna. Imprecò tra i denti e ne cercò lesta un’altra sulla scrivania della suora. La trovò, la prese velocemente, ci armeggiò in cerca di un modo per aprirla e concluse di trascrivere.

Appena poggiò la penna al suo posto, sentì chiaro e inconfondibile il suono dei tacchi di suor O’Brey che risaliva il corridoio. Imprecò ancora, inveendo contro il tempo, che non le lasciava mai qualche secondo in più. Chiuse il file del database, impostò di nuovo la password al computer e si alzò. Ma i passi ormai erano vicini, e presto si fermarono.

«Merda» sussurrò, maledicendo quella parte di lei che aveva predetto quel momento. Non le diede ragione, vorrei sottolineare, ma la maledisse per aver fatto quella predizione.

Cercò con lo sguardo una via di fuga, mentre la maniglia ruotava, quasi a rallentatore, e sentì il cuore esploderle dal petto: l’avrebbero scoperta! Altro che un mese di punizione, l’avrebbero cacciata fuori dall’orfanatrofio a suon di calci!

Alla fine, chiuse gli occhi e si rannicchiò sotto la scrivania. L’attimo dopo, suor O’Brey era entrata nel suo ufficio.

 

 

Ed eccomi qui, come promesso, con il secondo capitolo di questa storia.

Come si potrà certo notare, anche questo capitolo è un po’ corticino (solo tre pagine di Word!), ma (e lo spero davvero) è quel che c’è dentro che conta, non la lunghezza, giusto?

Ora... che dire? Mi ero preparata un piccolo discorsetto mentre rileggevo il capitolo per pubblicarlo, ma... La mia povera testolina bacata se l’è fatto sfuggire!

E allora mi sa che non mi resta che passare ai ringraziamenti, sperando che il discorso torni dalla sua padrona mentre scrivo ^_^.

 

Allora, prima di tutto urge ringraziare le persone che hanno aggiunto il primo capitolo di questa storiella tra le preferite, ovvero:

 

1 - Scorpiusthebest [Contatta]

 

Quindi, ringraziamo anche le cinque persone che hanno aggiunto questa storia tra le seguite, ergo:

 

1 - baby_bunny [Contatta]
2 - jaily
[Contatta]
3 - LuNa1312
[Contatta]
4 - rebby
[Contatta]
5 - _Giuli95_
[Contatta]

 

In ultimo, perché sono importanti anche loro, ringrazio le persone che, silenziose e invisibili, hanno letto la mia storia e hanno riempito quella piccola casella nella tabella delle mie storie chiamata “Visite”.

 

Bene, e ora le recensioni!

Ovviamente questo è un ringraziamento doppio, perché le nostre care recensioniste non sono hanno letto la storia e l’hanno aggiunta tra le seguite(preferite, ma hanno anche lasciato un loro piccolo commentino! Quindi ringrazio:

 

 Scorpiusthebest: Ciaociaociao! Allora, ehm... Non voglio certo offenderti (e se lo faccio ti autorizzo a chiedermi l’indirizzo di casa e venire a fucilarmi) ma proprio non capisco una cosa... Insomma, tu mi dici che hai seguito le mie altre storie e mi chiedi se anche questa sarà una Scorpius/Lily. Però... Ecco, io ho controllato (perché scema sì, ma non sprovveduta) e non mi pare di averti mai visto tra le persone che hanno aggiunto le mie storie tra le seguite/preferite/ricordate... Beh, ok, probabilmente si possono anche seguire delle storie senza aggiungerle per forza a delle liste, ma il fatto è... Io non credo di aver mai scritto una Scorpius/Lily! Le mie storie (da quanto ricordo, e se avrai letto prima ti sarai accorta che la mia memoria non è proprio il massimo, quindi ti autorizzo a contraddirmi) non sono per ora mai state incentrare su un paring specifico (per quanto riguarda le long di HP) e specialmente mai su le Scorpius/Lily!  Quindi, mi fa male ammetterlo, perché probabilmente ora non mi seguirai più, però... No, questa storia non è una Scorpius/Lily (per ora... ma non si sa mai hihi *_ki_ si gratta il mento con fare sadico e si mette a stuzzicare con un bastoncino i poveri Lily e Scorpius*.

Ora, mentre spero vivamente che questo papiro non ti abbia fatta addormentare sulla tastiera e che tu abbia ancora voglia di seguire la mia storia, ti venero per aver detto che ti ispira la mia storia, e mi auguro che dopo questo ti ispiri ancora!

Ora, beh, meglio che vada, se no faccio una pagina intera solo per rispondere ad una recensione di due righe (tipico da me... -_-) Mi raccomando, dammi il tuo parere farcito di critiche!

 

 jaily: Waaaaaa! Sul serio questa storia ti ispira?? Uuuuuh... *_ki_ saltella in giro per la stanza e si mette a ballare la Deliranza di Alice In Wonderland con la stessa grazia di una gallina che cerca di volare* Non sai quanto mi rendi felice ^_^

Per rispondere alla tua domanda... Beh, sì, nell’introduzione ho scritto che LIly non conosce i suoi genitori, e visto che nell’orfanatrofio che anche Emmie Weasley... Neanche lei li conosce ^_^ Per tutti i tuoi dubbi (perché sono sicuri che questa storia ne crei davvero molto, ahime) avrai risposta nei capitoli seguenti, anche se già in questo forse si può capire qualcosa...

Beh, eccomi qui con l’aggiornamento, intanto ^_^

Spero che ti sia piaciuto, e spero anche che se fosse il contrario recensirai per farmi capire che c’è che non va ^_^

Ora, basta sclerare... Non mi resta che salutare! (ho fatto la rima... xD) Quindi, bacioni, e spero al prossimo capitolo!

 

Bene, conclusa questa lunga parentesi che ormai dovrebbe anche essere grande quanto un terzo del capitolo, non mi resta che salutare, visto che il discorso che mi era sfuggito dalla testolina credo che ormai sia andato a largo e si stia beatamente immergendo nelle nuvole soffici e candide che (ovviamente non ci sono) occupano il cielo di Vicenza (dove abita mua... hehe).

Bon, dai, allora ciao ciao a tutto e al prossimo (corto...) capitolo!

_ki_

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Capitolo 3
*** Cap. 3 Invisibile ***


Cap. 3

Invisibile

Lily sentì chiaro ed inconfondibile lo sbuffo irritato della suora, quindi la porta che si richiudeva e i passi della donna che si avvicinavano alla scrivania. Cercò di calmare il respiro, preoccupata di farsi scoprire, quindi si fece piccola piccola. Apparvero nella sua visuale le gambe tozze di suor O’Brey, fasciate da calze nere, e le sue scarpe rigorosamente nere, lucide e nuove di zecca. La donna si sedette e avvicinò la sedia alla scrivania. Lily si rannicchiò contro il fondo della scrivania, timorosa di essere troppo grande per non farsi notare. Ma Lily era anche una ragazzina minuta, e suor O’Brey riuscì ad accavallare le gambe senza toccarla minimamente. Lily avrebbe sospirato, se solo non avesse avuto paura di farsi scoprire. Sentì suor O’Brey digitare rapidamente la password sulla tastiera del computer e cliccare con il mouse di qua e di là.  A quel punto, si concentrò per trovare il modo di uscire da quella situazione. Passarono minuti inesorabili, ma Lily non aveva ancora uno straccio di idea. Alla fine, si disse che ad ora di cena suor O’Brey se ne sarebbe andata e lei avrebbe avuto l’occasione di uscire di lì.

Era ormai passata mezz’ora, Lily lo capiva dalle sue gambe doloranti ed intorpidite e il bisogno di andare in bagno che premeva. Suor O’Brey era ancora lì, davanti al computer, con il piede ad un soffio dalla sua spalla. Lily non ce la faceva più, le stava venendo voglia di farsi scoprire solo per potersi togliere da quella posizione più che scomoda.

‘Ma dove cavolo sono Emmie e Mary? A quest’ora dovrebbero aver capito che c’è qualcosa che non va!’ pensò, irritata, mentre il piede della suora si muoveva e rischiava di tirarle un calcio in faccia. Piegò il capo di lato, ed evitò il colpo per un soffio. Poi, però, evidentemente stufa di quella posa, suor O’Brey si mosse, cercando forse di accavallare l’altra gamba, e facendo questo urtò violentemente il ginocchio di Lily. Questa, presa di sorpresa, si lasciò sfuggire un gemito, che in quel momento fu fatale. Suor O’Brey, nel silenzio della stanza, si accorse di quel rumore sospetto e, allontanando la sedia dalla scrivania, si accinse a vedere cosa c’era sotto la sua scrivania. Lily imprecò mentalmente, maledicendo in tutti i modi che conosceva quella sua pazza voglia di combinare guai. Quindi attese, la voglia di sparire che si faceva prepotente. Vide il busto della donna piegarsi, vide il suo viso sorpreso apparire oltre la soglia della scrivania e... non la vide diventare paonazza. La vide guardare a destra e a sinistra, stringersi nelle spalle e rialzarsi.

Lily rimase un attimo interdetta, incapace di comprendere quello che era accaduto. Com’era possibile che suor O’Brey non l’avesse vista? Era forse diventata improvvisamente cieca?

Non ebbe però ulteriore tempo per pensare, perché in quel momento bussarono alla porta dell’ufficio. Suor O’Brey si alzò di mala voglia dalla sedia e andò ad aprire.

«S-singora... mi dispiace in-nterromperla ancora ma... p-potrebbe venire un attimo con m-me...?» Lily quasi si lasciò andare ad un pesante sospiro riconoscendo la voce incerta e timorosa di Mary. Finalmente si erano accorte che lei non era ancora tornata!

Sentì suor O’Brey sbuffare.

«Cos’altro è successo adesso?» tuonò, evidentemente irritata. Lily si immagino la povera Mary arretrare, intimorita.

«È.... è Emmie Weasley... Sta male!»

Lily strabuzzò gli occhi: non potevano trovarsi una scusa migliore? Va bene che Emmie era brava a fingere, ma arrivare al punto di dire di star male... In più con suor O’Brey arrabbiata! Erano pazze, non c’era altra spiegazione.

«Weasley? Sei sicura? Ok, andiamo a vedere cos’ha questa volta...»

Lily sorrise, trionfante: la porta era stata di nuovo chiusa. Si affrettò a togliersi da quella posizione scomoda, attese un attimo che il sangue ritornasse a circolare nelle sue povere gambe, quindi si accinse ad uscire. Si guardò un attimo attorno, controllando di non aver lasciato nulla fuori posto, infine aprì la porta ed uscì veloce dall’ufficio della suora. Per questa volta, l’aveva scampata.

*

«Invisibile» disse Emmie, un sopracciglio inarcato, l’espressione di chi è sicuro di aver avanti a sé un malato mentale. Lily annuì, sbuffando.

«Te l’ho già detto Emmie! In-vi-si-bi-le. È così difficile da capire?»

Erano in cortile, sedute ai piedi di un grosso albero rigoglioso. Per quanto l’autunno fosse ormai inoltrato, quell’anno l’aria frizzante non era ancora sparita da Londra. Era martedì pomeriggio, erano finite da poco le lezioni e mancava un quarto d’ora all’inizio della punizione con suor O’Bery che, dopo il ritardo di Lily del giorno prima, aveva prolungato il castigo di un’altra settimana.

«Forse...» Emmie si bloccò, pensierosa. Lily perse la calma.

«Forse cosa, Emmie? Forse era così distratta da non accorgersi neanche di avere una persona sotto la scrivania? È impossibile, im-pos-si-bi-le!»

Emmie scosse il capo, senza una parola, la mente persa in chissà quale strano ragionamento che potesse spiegare quello che era accaduto.

Lily volse il capo altrove, nell’orizzonte, altrettanto pensierosa. Aveva parlato con Mary, dopo la punizione della O’Bery, il giorno prima. Le aveva spiegato quello che aveva trovato, e l’aveva vista incupirsi ad ogni parola. Alla fine, aveva sospirato.

«L’anno prossimo» aveva detto, gli occhi che luccicavano, Lily non aveva capito se per le lacrime o per la determinazione. «quando uscirò da questo orfanatrofio, andrò in Galles, all’orfanatrofio dov’era mio fratello, e chiederò di lui. Con buone probabilità mi diranno dove abita, andrò da lui e vedrò se posso ricostruirmi una famiglia. Forse, così, ci sarà anche mio padre, se è uscito dal carcere».

Lily non aveva resistito a ribattere.

«Non credi che sarebbe già venuto a prenderti, se fosse uscito?», l’aveva detto con timore, quasi avesse paura che la felicità di Mary potesse sgretolarsi. Ma non era stato così.

«Possibile. Ma mio padre non sa dove mi hanno messo, perché lui era in carcere, giusto? Quindi è plausibile che non sia venuto a prendermi».

Lily aveva sussurrato, piano piano: «E tu andrai fino in Galles solo per cercare tuo fratello?»

Mary l’aveva guardata male.

«Certo che sì!» aveva esclamato. «Se tu sapessi di avere una famiglia, da qualche parte nel mondo, non faresti di tutto per ritrovarla?»

A queste parole Lily era rimasta sconvolta.

Inoltre, non aveva ancora parlato con Emmie di quello che aveva scoperto su di lei, e temeva di farlo.

«Lily? Sei arrabbiata? Guarda che io vorrei crederti, ma mi sembra così strano!»

Lily si riscosse dai suoi pensieri e volse lo sguardo verso l’amica.

«Eh? Oh, ma certo! Non ti preoccupare Emmie, anche io fatico a credere a quello che mi è successo! È normale che tu sia scettica...» ma lo disse con così tanta tristezza nella voce che Emmie s’incupì.

«Senti... quando eri nell’ufficio della O’Bery... hai dato un’occhiata alle informazioni su di te?»

Lily sospirò, guardando l’amica negli occhi.

«Sì, a dir la verità sì...» bisbigliò, così piano che temette di non esser stata sentita. Ma Emmie aveva un buon udito, e non le sfuggirono le sue parole. Sembrò illuminarsi.

«Davvero? Cos’hai scoperto? Anche tu hai dei fratelli sparsi nel mondo, come Mary?»

Lily guardò gli occhi color cioccolato dell’amica, tanto simili ai suoi, speranzosi, e si sentì morire dentro. Perché lei no, non aveva nessuno. E non poteva sapere cosa voleva dire far di tutto per ricostruire una famiglia perduta.

«No, Emmie, io non ho nessuno. Mi hanno trovata per caso, con questa» e, lentamente, tirò fuori la targhetta dalla maglia della divisa, quella dorata che aveva permesso all’orfanatrofio di darle un nome.

“Lilian Luna Potter” recitava la piccola scritta, così bella e raffinata che Lily l’aveva sempre guardata come un tesoro prezioso. Ora capiva che era solo qualcosa che le avevano dato i genitori prima di abbandonarla. Prima di lasciarla al suo destino.

Diede appena il tempo ad Emmie di guardarla, quindi la ricacciò sotto la maglia e si alzò in piedi.

«Ora devo andare, la O’Bery mi aspetta» sbottò, senza guardare l’amica negli occhi. Si era già avviata, senza neanche aspettare una sua risposta, quando Emmie la richiamò.

«Lily!»

Lily si voltò, e la vide correre rapida verso di lei. Inarcò un sopracciglio.

«Lily, beh... Sai, anche io una volta ho fatto una cosa strana. Sai, quando abbiamo avuto l’idea di andare di notte sul tetto per vedere le stelle? Beh, stavo per cadere, quella sera. Però, quando ho chiuso gli occhi, non sono caduta. Ero sospesa in aria, vicino al tetto. Poi mi sono spostata e sono atterrata di nuovo sul tetto» disse tutto questo quasi senza respirare, cosicché Lily rischiò di perdersi qualche pezzo di frase. «Quindi.... io ti credo. Per me, tu puoi diventare invisibile».

Si guardarono negli occhi, quelli di Emmie tremendamente determinati, quelli di Lily riconoscenti. La ragazza sorrise, quindi si voltò e ricominciò a camminare.

Era quello il bello degli amici: potevi dirgli tutto, anche che sapevi diventare invisibile, e loro ti avrebbero sempre appoggiato. Era sicuro, era una legge della vita. Era la migliore cosa che potesse capitare a Lily Potter.

 

 

Ed eccomi qui con il terzo capitolo!!!

Allora, che ve ne pare? Piace?

Però vorrei farvi una domanda, prima di passare ai ringraziamenti... Alluor, io ho provato nelle mie altre ff a mettere nei capitoli delle immagini, ma vien sempre fuori che dopo un paio di giorni non sono più visibili. Io di solito le copio in Nvu e tengo quello che scrive Nvu e lo incollo nella pagina con il resto della storia. Ma evidentemente non va bene. Quindi... chi sa come posso fare per mettere le immagini a fine capitolo senza che dopo un po’ non si vedano più? Spero di essermi spiegata... ^_^

Dunque, bando alle ciance. Passiamo ai ringraziamenti.

 

Ringrazio le meravigliose persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite (che, voglio aggiungere, sono tre più del capitolo scorso!), ovvero:

 

1 - ale146 [Contatta]
2 - lalla22
[Contatta]
3 - Luna_Lovy
[Contatta]
4 - Scorpiusthebest
[Contatta]

 

Quindi, ringrazio anche le altrettanto meravigliose persone che hanno aggiunto la mia ff tra le seguite, cioè:

 

1 - baby_bunny [Contatta]
2 - Daicchan
[Contatta]
3 - jaily
[Contatta]
4 - LuNa1312
[Contatta]
5 - rebby
[Contatta]
6 - _Giuli95_
[Contatta]

 

Infine, oltre che ringraziare comunque anche le persone che solo leggono la mia ff ma che rimangono in religioso silenzio (ricordo comunque che fa sempre piacere sentire i pareri delle altre persone, anche farciti di critiche o con un semplice “datti all’ippica”), non mi resta che ringraziare l’angelo che ha recensito lo scorso capitolo:

 

 Scorpiusthebest: Uh, non ti preoccupare, sai quante cazzate dico/scrivo io al giorno? A tutti capita di confondersi ^_^ Allior, mi dispiace dirtelo, ma per questa storia mi incentrerò molto di più sulla seconda generazione, quindi non credo ci sarà spazio per incasinare la vita dei nostri genitori/eroi. Mi atterrò a quello che ha scritto la Row, e questa ff resterà una Ron/Hermione, anche se mi nuoce dirlo (non mi piace neanche un po’ come coppia... -_-). Sono contenta che ti sia piaciuta la ff su Draco e Hermione, ho in mente di farne ancora in un prossimo futuro... ^_^ Bon, puoi rilasciare il fiato, con questo capitolo. Allora.. come ti pare? Incomincia a succedere qualcosa alla nostra piccola Lily... Incomincia a fare magie! Chissà che succederà dopo... Beh, ti lascio immaginare! E non ti lascerò neanche tanto tempo, visto che aggiornerò mercoledì, se non sono troppo stressata dal ritorno della gita con la scuola... Beh, aspetto il tuo parere!

 

Ora vi lascio, aspettando con ansia i vostri pareri.

Bacioni a tutti quanti

_ki_

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Capitolo 4
*** Cap. 4 La Morte in persona ***


Cap. 4

La Morte in persona

Era notte fonda, e Lily non era ancora entrata nel mondo dei sogni. Non ce la faceva, era più forte di lei, doveva restare sveglia. Per cosa, poi, era un mistero.

Lily sospirò, lanciando uno sguardo verso il letto accanto al suo, occupato da Emmie. Lei, al contrario suo, era immersa in un meraviglioso sonno.

Lily si alzò di scatto a sedere e si piegò verso il fondo del letto, dove aveva buttato la divisa prima di addormentarsi. Armeggiò qualche istante nel buio, quindi si tirò su e si distese di nuovo. In mano, ora, aveva il foglietto in cui aveva preso nota della famiglia sua, di Mary e di Emmie.

Non lo lesse, non c’era abbastanza luce per farlo, lo tenne semplicemente in mano, come se questo le avrebbe fatto vedere i volti delle persone che vi erano scritte. Sentì la carta sottile sotto i suoi polpastrelli, le innumerevoli pieghe in cui era stata chiusa, i solchi di quando aveva cancellato le parole. Chiuse gli occhi, il pezzo di carta stretto in mano, e cercò la forza per andare avanti. E in quel momento, immersa nei suoi pensieri, si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo.

Quando si risvegliò, il mattino dopo, era parecchio turbata, e non c’entrava il fatto che era la prima volta in tanti e tanti anni che si svegliava presto. Quello che aveva sognato non le era per nulla piaciuto. Non perché fosse stato brutto, nient’affatto, era un paradiso in confronto ad alcuni incubi che popolavano le sue notti. Certo, quegli incubi non erano neanche lontanamente paragonabili a quello che sognava Emmie, di notte, ma certo non erano una meraviglia. Il sogno della notte trascorsa, però, non era propriamente un incubo. Era un banale sogno, in cui effettivamente non succedeva niente di concreto.

Lily si alzò pensierosa dal letto, appena conscia che le sue compagne stavano ancora tutte dormendo. Inciampò, come di consueto, nelle coperte avvinghiate alle sue caviglie, rischiò di finire faccia a terra, si rialzò, ma la sua espressione rimase vaga. E anche quando calpestò ili braccialetto di qualche sua compagna, finendo col conficcarselo nel piede, non fece nulla. Andò avanti, semplicemente, fino al bagno. Lì si chiuse la porta alle spalle, sospirò e si appoggiò ad un lavandino.

L’immagine che aveva davanti non le piacque per nulla: certo, era sempre lei, con i lunghi capelli setosi rosso fiamma, gli occhi da cerbiatto, il naso lievemente all’insù e le labbra sottili quanto basta, ma non si piaceva. Perché era pallida, più pallida del solito, e si sentiva male. Un malessere interiore, non uno di quei banali mali che si curano con le medicine. Quel tipo di male avrebbe faticato ad essere curato con una banale medicina.

Si scostò una ciocca dal viso sudato, quindi decise che con buone probabilità era così presto che avrebbe avuto il tempo di farsi una doccia.

Quando entrò nel vano doccia, il getto caldo dell’acqua sembrò scioglierle i nervi e l’intorpidimento. Si lasciò cullare dal suono melodioso che produceva l’acqua mentre investiva il suo corpo, lasciando alle calde gocce del getto il potere di coccolarla, quindi chiuse gli occhi e si immerse nei suoi pensieri.

Quella notte, per la prima volta da quando era nata, aveva sognato un viso. Un viso che doveva essere per forza un viso conosciuto, anche se non lo ricordava. Lo attribuiva ad un viso conosciuto nell’arco di tempo in cui era ancora con i suoi genitori. Un suo fratello, forse, se ne aveva. Perché era grande, aveva potuto avere l’età di Lily. Aveva i capelli biondo platino che scendevano morbidi sul viso, incorniciandolo, e che coprivano lievemente la fronte e gli occhi. Il volto pallido, aristocratico, gli occhi azzurro ghiaccio. Lily non aveva mai visto degli occhi così azzurri.

Le era piaciuto, quel viso. Nonostante sembrasse completamente gelido e insensibile, Lily aveva scorto in quelle iridi un profondo dolore.

Era questo quello che la preoccupava. Aveva scorto. Lei non scorgeva mai, nelle persone, lei non era in grado di leggere negli occhi di una persona alcunché. E il fatto che fosse riuscita a capire il dolore di quel ragazzo l’aveva resa tremendamente incerta.

«Lily? Lily, sei tu quella nella doccia?»

Lily sobbalzò, rischiando di sbattere la nuca contro la parete della doccia. Era la voce inconfondibile di Emmie, rotta da qualcosa che assomigliava terribilmente ad un singhiozzo.

«Sì... Che succede Mimì?» La voce di Lily uscì lenta, impastata, ma con una vena pressante di preoccupazione. Nel silenzio del bagno, rotto solo dallo scrosciare dell’acqua, si sentì un altro singhiozzo.

«Niente, io... Lily...», questo bastò a far precipitare Lily fuori dalla doccia, senza premurarsi di spegnere l’acqua e avvolgendosi, nell’istante in cui sentì l’aria fredda mattutina in un pesante asciugamano candido.

Quando si voltò verso Emmie, la trovò con le mani sul viso, il corpo scosso dai singhiozzi.

«Che succede?» ripeté, la voce più sicura. Per un istante, pensò che ad aver spaventato l’amica fosse stata la sua assenza. In fondo, Emmie era una persona facilmente impressionabile.

La ragazza scosse il capo, il volto ancora nascosto, i boccoli ramati a nascondere le mani. Lily si avvicinò, incerta, e le scostò con un dito un boccolo ribelle.

«Emmie... Calmati. Sono qui, puoi dirmi tutto. È successo qualcosa di brutto?» disse Lily, la voce lenta e apparentemente calma, mentre dentro di sé rodeva per sapere cosa aveva spaventato l’amica. Era così, con Emmie, bisognava apparire calmi, parlare con sicurezza, perché quando lei si agitava tendeva a ritornare una bambina di tre anni.

Emmie scosse di nuovo il capo, e Lily capì che andando avanti per questa strada non avrebbe capito nulla. Quindi, semplicemente, la strinse a sé, in modo da farle capire che lei c’era, che non l’avrebbe abbandonata.

E sospirò, ripensando per un ultima volta a quel viso. Ora, forse, come Mary, aveva anche lei una famiglia da ricostruire.

*

«Non devi preoccuparti, Emmie, lo sai! Sono solo sogni, sogni che la notte fanno paura e che il giorno dopo fanno ridere per la loro stupidaggine» esclamò Mary, convinta. Lily annuì energicamente, mentre dentro si sentiva morire: aveva ragione Mary, erano sogni, il ragazzo biondo poteva benissimo non esistere. Era solo un sogno.

«Ma... ma... Sembrava così vero! Io ero lì, Mary, ero davvero lì!»

Un’altra delle caratteristiche di Emmie, che vorrei bene sottolineare, era la testardaggine. Quando si metteva in testa qualcosa, qualsiasi cosa, era davvero difficile dissuaderla.

Fu per questo che sia Mary che Lily sospirarono.

«E poi» mugugnò Emmie, trangugiando una fetta di pane tostato. «io non ho voglia di ridere, adesso, per niente».

Lily la guardò mentre spalmava del burro su un’altra fetta di pane e se la ficcava in bocca con foga. Quando Lily faceva degli incubi terribili, di solito, le si chiudeva lo stomaco. Emmie, invece, mangiava ancor di più. Per dimenticare, diceva lei, anche se alla fine dimenticava davvero poco.

Anche Mary, da come guardava l’amica, doveva pensarla allo stesso modo. Ma Mary non faceva incubi. Lily non l’aveva mai vista piangere dal nervoso, non aveva mai visto il suo viso a forma di cuore impallidire dalla paura, il sudore freddo imperlarle la fronte, gli occhi tremare, grandi come noci e dilatati allo stremo. Mary non aveva mai fatto un vero incubo. Lily ed Emmie sì, praticamente tutte le notti da quand’erano arrivate all’orfanatrofio.

‘È una maledizione’ aveva pensato Lily, molti anni prima, quando aveva scoperto che anche la sua migliore amica faceva gli incubi tremendi che popolavano le sue notti. Ma si era dovuta ricredere, quando aveva scoperto che erano quasi le uniche a fare quel genere di incubi.

Perché i bambini dell’orfanatrofio, a sette o otto anni, non sognavano gente squartata, gole grondanti sangue, gambe piegante in angolazioni che parevano impossibili. Lily ed Emmie sì, e faceva davvero paura.

Quella sera, però, Emmie non aveva sognato la morte delle persone. Non propriamente, almeno. Quella notte, Emmie aveva sognato la Morte in persona.

Era lì, a strisciare lenta e decisa verso di lei, ed Emmie non poteva far nulla, solo urlare e sperare che qualcuno la sentisse. E così, la Morte, un enorme serpente viscido e ripugnante, dall’odore nauseabondo e dal colore verde-nerastro di qualcosa di putrefatto, l’aveva raggiunta e aveva aperto le sue enormi fauci, pronta a prenderla, a divorarla e a ridurla ad un mucchietto si ossa e pelle. Era in quel momento, mentre le fauci grandi e possenti della Bestia si abbattevano su di lei, che si era svegliata. E non aveva trovato Lily accanto a sé. Si era spaventata ancora di più, e non era resistita alle lacrime.

 «Emmie, tu non potevi essere lì» sbottò ad un tratto Lily, decisa, cercando di scacciare dalla mente l’immagine della sua amica divorata da un serpente gigante. Emmie la guardò in viso, gli occhioni cioccolato pieni di speranza e terrore. «Tu non potevi essere lì, Emmie, perché ora sei qui. Sei con noi. Sei viva. Capito?»

Emmie parve per un attimo combattere contro quella soluzione. Strano ma vero, sembrava volesse credere che il sogno fosse vero. Alla fine, parve rinunciarci.

«Hai ragione, Lil, non potevo essere davvero lì. Era un sogno, come tutti» e, Lily non capiva se rinfrancata o ancora più avvilita, si immerse nella sua colazione.

Lily e Mary si scambiarono uno sguardo fugace, preoccupate. Cosa stava capitando alla loro amica?

Ma Lily non ebbe il tempo di pensarci, perché un ragazzo le si avvicinò, si piegò su di lei e le sussurrò all’orecchio:

«Ho bisogno di un favore, Potter, vieni un attimo con me?»

Lily si voltò verso di lui, squadrandolo da capo a piedi, e lanciò un’occhiata ad Emmie. Come previsto, questa era completamente paralizzata.

Emmie le aveva raccontato, due pomeriggi prima, chi era il ragazzo misterioso che aveva conosciuto a colazione. Alto, moro, occhi nero pece e sorriso sghembo allegato perennemente al viso. E Lily ora ce l’aveva proprio davanti.

«Un favore? Sai che dovrai darmi qualcosa in cambio, vero?» rispose Lily, un ghignetto che le affiorava in viso. Era sempre così: lei dava, loro pagavano. E non con i soldi, se si poteva evitare. Tanto, in quell’orfanatrofio sgangherato, dei soldi Lily non se ne faceva proprio nulla.

Anche l’altro ghignò.

«Certo, Potter, ho giusto qualcosa per te. Allora, vieni?»

Lily, svogliatamente, si accinse ad alzarsi, ma Emmie la bloccò, tenendola per una mano, e la guardò negli occhi. Ci fu un attimo in cui Lily pensò seriamente che l’amica l’avrebbe uccisa. Ma passò, Emmie sorrise, Lily ricambiò e se ne andò con il ragazzo moro.

 

 

Eccomi qui!

Allora, beh, scusate molto, sono in ritardo di ben due giorni, però.... Ecco, un motivo c’è! In realtà *_ki_ si gratta il mento con aria imbarazzata* speravo che qualche altra anima pia si accorgesse della mia storia e la recensisse... Ovviamente, niente da fare, ma l’importante è provarci ^_^

Ora, avviso importante, devo dire che ho cambiato il titolo della storia. Essendomi accorta che andando avanti la storia non sarà più incentrata solo ed esclusivamente su Lily Potter (anzi, per un certo periodo non si farà neanche un accenno alla nostra piccola rossa... ^_^) ho deciso che questo forse è un titolo migliore. Però.. non mi convince così tanto. Quindi, tanto per incitare i lettori a dare un loro parere, vorrei chiedervi una cosa:

 

Chi di voi ha in mente un titolo migliore per questa storia? So che, essendo pubblicati solo quattro capitoli, non c’è molto materiale per dare un proprio parere, ma... Se vi dicessi che prima o poi Lily sbarcherà ad Hogwarts? E che dovrà ad un certo punto cercare i suoi genitori? Che ne può venire fuori? Ovviamente anche nulla, anche perché nemmeno io, che sono arrivata ufficialmente a capitolo 35, non ho tirato fuori un ragno dal buco, quindi...

 

Bon, non voglio rompere più del necessario. Una piccola nota... chi sa dirmi chi è il misterioso ragazzo che Lily ha sognato? Dieci punti a chi da la risposta giusta! xD

No, a parte questo, credo di essere stata abbastanza chiara. E se vi dicessi che era uno di quelli scritti nel foglietto che teneva in mano prima di dormire? Voglio vedere cosa viene fuori... hihi *_ki_ sorride sadica e si strofina lentamente le mani*.

Non aggiungo altro, spero solo che ovviamente questo capitolo sia di vostro gradimento, quindi passo ai ringraziamenti:

 

Ringrazio le meravigliose persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite:

 

1 - ale146 [Contatta]
2 - lalla22
[Contatta]
3 - Luna_Lovy
[Contatta]
4 - Scorpiusthebest
[Contatta]

 

Poi ovviamente le anime pie che l’hanno aggiunta tra le seguite! (che sono aumentate, vorrei aggiungere... ^_^):

 

1 - baby_bunny [Contatta]
2 - cesarina89
[Contatta]
3 - Daicchan
[Contatta]
4 - emma95
[Contatta]
5 - jaily
[Contatta]
6 - Kicks
[Contatta]
7 - LuNa1312
[Contatta]
8 - rebby
[Contatta]
9 - starcat
[Contatta]
10 - _Giuli95_
[Contatta]

 

Dulcis in fundo, dopo ovviamente i ringraziamenti alle dolci persone che si limitano a leggere silenziosamente i miei capitoli, la bella e buona personcina che ha recensito lo scorso capitolo, ovvero:

 

 jaily: Ciaociao! Non ti preoccupare, anche a me capita di perdermi per strada qualche capitolo di alcune storie (in effetti molte volte, con tutte le storie che sto seguendo... -_-) comunque l’importante è arrivare, prima o poi ^_^ Allior... beh, sono contenta di averti sorpresa. Devo ammettere che per scrivere quel capitolo ci ho dovuto pensare su tipo dieci volte, indecisa su come continuare, ma alla fine è venuto! Ora, beh... com’è questo capitolo? Non che si dica proprio molto, però... si vedono un po’ delle cose che sono successe durante la vita della nostra povera Lily che non è stata raccontata ^_^ Piaciuto? E, anche a te faccio questa domanda: hai riconosciuto il ragazzo biondo che Lily ha sognato? Sapresti dirmi chi è?

Bon, spero di sentirti presto, e cercherò di far passare un po’ più di tempo tra un capitolo e l’altro così da lasciarti il tempo per vederlo e leggerlo ^_^

Ok, dai, mi defilo...

 

E ora, non mi resta che salutare! Il prossimo capitolo verrà pubblicato tra mercoledì e giovedì, ora più ora meno.

E ora... Al prossimo capitolo! Aspettandomi tanti tanti bei consigli per il titolo di questa storia... ^_^

Bacionissimi

_ki_

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Capitolo 5
*** Cap. 5 Solo un'inutile perdita di tempo ***


Cap. 5

Solo un’inutile perdita di tempo

Era semplice, in fondo. Doveva farla pagare ad un altro ragazzo, un nerboruto ragazzone di diciassette anni. Niente di troppo complicato, alla fine.

«E il pagamento?» chiese Lily, inarcando un elegante sopracciglio. Martin (quello era il nome del ragazzo moro) ghignò.

«Non ti preoccupare, piccola Potter, a tempo debito ti pagherò».

Lily rimase un attimo interdetta, quindi lo prese per il colletto della camicia. Certo, era piccola e minuta, e lui sembrava una montagna in confronto, ma i suoi occhi cioccolato parlavano più chiaro del suo corpo. Sapeva che gliel’avrebbe fatta pagare.

«Non ti azzardare, piccolo, a fare qualche mossa falsa. Sai come posso essere terribile, se sei venuto da me per questo favore». A questo punto, di solito, uno chiedeva scusa e le diceva come l’avrebbe pagata. Se andava bene, Lily accettava. Martin, però, sembrava venire da un altro mondo, perché il suo ghigno si allargò ancor di più.

«Mi piaci, Potter. Avrai un grande futuro, uscita di qui. Ma stai calma, ti ho detto che ti pagherò. Voglio solo vedere in base a cosa devo pagarti. Quando avrai concluso il lavoro, avrai quello che meriti».

Lily ci pensò su, indecisa. Non le piaceva quel ragazzo, per niente. Ma la sua vena malandrina pompava a mille e le urlava di accettare. Bisogna proprio dire che la ascoltò?

«Due giorni, Potter. Due giorni per farlo sentire la merda che è».

Lily annuì, mollando infine il ragazzo.

«Due giorni, piccolo, e penserà che le merde siano dei re, in confronto a lui». Quindi, voltandosi, incominciò a camminare verso l’aula scolastica, il ghignetto di Martin ad innervosire i suoi nervi già stressati.

*

«Allora, Lily... L’amore è solo un’inutile perdita di tempo, vero?»

La voce di Emmie, tornata allegra, quasi quello della notte precedente non fosse stato l’incubo peggiore della sua vita, le giunse alle orecchie come un bisbiglio. Si voltò appena verso di lei, spaesata.

«Certo» rispose, sicura. Perché quell’inutile domanda?

Emmie sorrise.

«Certo, certo... E allora quello che stai disegnando è un porcospino?»

Lily inarcò un sopracciglio, guardando il suo foglio.

‘Merda’ fu il suo pensiero.

«Potter, Weasley, state seguendo, vero?»

‘Della serie: quante domande stupide riusciamo a fare in un giorno?’

Lily sorrise.

«Certo, professoressa».

La professoressa Nestley strinse le labbra in una linea sottile, quindi riprese a spiegare la suo tremendamente noiosa lezione.

Lily sospirò, donando un’occhiata sorpresa al foglio sotto di lei.

Non sapeva come aveva fatto, né con quali abilità, dato che una delle cose per cui faceva davvero pena era il disegno, ma aveva appena fatto un perfetto ritratto del ragazzo biondo che aveva sognato.

‘Forse sto impazzendo’ pensò, completamente intontita, rimirando per bene l’immagine in bianco e nero che aveva davanti. Emmie, accanto a lei, sghignazzava apertamente.

 Quando la campanella di fine giornata finalmente suonò, Emmie non ce la fece più e scoppiò in una sonora risata. Lily le donò una delle sue migliori occhiate fulminanti.

«Oh, Lily, dovevi vedere la tua faccia! Eri... eri incredibile!» esclamò, mentre con l’amica si avviava verso il dormitorio femminile. Lily non rispose; camminava con la testa bassa e gli occhi fissi su dove metteva i piedi. Era immersa nei suoi pensieri. Arrivate al dormitorio le raggiunse una Mary raggiante.

«Ehi ragazze, come state?»

Emmie trillò un «Da Dio!» che le fece guadagnare un’occhiataccia da parte della suora che stava passando per di lì; Lily si limitò ad una scrollata di spalle.

Mary, accortasi dell’umore dell’amica, si avvicinò ad Emmie e le sussurrò:

«Cos’ha Lily? Qualche altra punizione?»

Principalmente, c’erano solo due cose capaci di rendere Lily triste: la prima erano le punizioni, soprattutto quelle improvvise e neanche tanto meritate (badate bene, non immeritate, perché Lily, in un modo o nell’altro, se le meritava sempre); la seconda, erano gli incubi.

Emmie si strinse nelle spalle.

«È pensierosa. Oggi si è messa a disegnare in classe».

Mary, a quelle parole, strabuzzò gli occhi.

Oltre alle cose capaci di renderla triste, ce ne erano altrettante in cui era terribilmente incapace: fare la sottomessa e disegnare.

Lily fece una smorfia, facendo cadere lo zaino sul letto. Poi si voltò verso le amiche.

«Io vado dalla O’Bery... Ci vediamo stasera» e, dette queste semplici parole, si allontanò dalle amiche.

Mary ed Emmie si guardarono negli occhi, perplesse, quindi, in perfetto sincrono, si strinsero nelle spalle.

Lily intanto camminava per i corridoio dell’orfanatrofio quasi senza farci caso. Tanto quella strada -dal dormitorio all’ufficio della O’Brey- la conosceva praticamente a memoria.

Aveva tante cose da fare, in quei giorni. Prima di tutto doveva fare il lavoretto per Martin, e per quello doveva sprecare gran parte della sua fantasia, se voleva ricevere qualcosa di davvero buono in cambio. Quindi, doveva far capire a Mary ed Emmie che non si era innamorata, cosa davvero difficile, dato che erano entrambe testarde come muli. Successivamente, doveva parlare ad Emmie di quello che aveva scoperto sulla sua famiglia. Non voleva tenere la sua migliore amica all’oscuro di una cosa così importante, anche se questo le avrebbe fatto male. Per ultimo, doveva capire chi era quel ragazzo. Come poteva fare? Non poteva certo andare in giro per l’orfanatrofio, foglio alla mano, a chiedere se l’avevano visto da qualche parte! Sarebbe stato da sciocchi, e Lily proprio non lo era.

Bussò alla porta della O’Bery ed entrò senza neanche attendere conferma. L’importante, secondo lei, era farsi sentire.

«Buongiorno, Potter. Hai passato una piacevole mattinata?»

L’accolse suor O’Brey, sorridente. Lily increspò le labbra in una smorfia contrariata.

«Mi ha mai visto passare una piacevole mattinata, signora?» rispose, accomodandosi senza permesso sulla sedia di fronte alla scrivania della suora. Questa rispose con un sorriso.

«Bene, allora direi che possiamo incominciare. Ti pregherei di alzarti, perché oggi la tua punizione verrà scontata in un altro luogo». La suora si esibì in un malefico sorriso. Se Lily non l’avesse conosciuta da quando aveva un anno, forse avrebbe rabbrividito.

Invece, si limitò a maledirla mentalmente in tutti i modi che conosceva, ad alzarsi dalla sedia e a seguirla. Quello che seguì fu un vero e proprio tour in giro per l’orfanatrofio, ma non fu affatto piacevole. A Lily toccò lucidare tutti i crocifissi di tutto l’orfanatrofio. Inutile dire che, a lavoro compiuto, aveva del cristianesimo un’impressione ancora peggiore di quella che già si era fatta negli ultimi quattordici anni.

‘Mai più’ pensò mentre percorreva la strada che l’avrebbe portata al suo dormitorio. ‘Mai più una cosa del genere. La prossima volta mi butto da una finestra, piuttosto che fare tutta questa faticaccia’.

Arrivata finalmente al dormitorio femminile, si accasciò esausta sul suo letto e si lasciò andare ad un profondo sospiro. L’attimo dopo, era di nuovo seduta, lo sguardo fisso davanti a sé.

‘Ho lasciato il mio zaino sul letto, questo pomeriggio’ pensò, aggrottando le sopracciglia. Come per avere una conferma che non l’avesse schiacciato, si alzò in piedi e controllò: non ce n’era l’ombra.

‘Dov’è finito?’

Preoccupata, si guardò intorno. Neanche un traccia del suo piccolo zaino nero. Inarcò le sopracciglia, sorpresa: chi era così stupido da rubare uno zaino?

Alla fine, lo trovò sotto al letto. Sorrise, dandosi della sciocca. Probabilmente era caduto mentre lei era dalla O’Brey. Lo tirò fuori da quel luogo polveroso e lo sbatté per bene. Facendo questo, sbadatamente, rovesciò gran parte dei suoi libri sul pavimento.

Imprecò a denti stretti, piegandosi per raccogliere gli oggetti caduti. Facendo questo, notò il foglio in cui aveva disegnato, qualche ora prima, il volto del ragazzo biondo del sogno.

Lo prese in mano, rimirandolo per bene. Era identico, in tutto. Stessi capelli chiari a coprirgli il viso, stesse labbra sottili, stesso sguardo duro. Ma come aveva fatto a disegnarlo completamente uguale?

Finì di raccogliere i libri e li posò sul letto, insieme al disegno, quindi si diresse verso il bagno. Era conscia di essersi fatta una doccia solo quella mattina, ma si sentiva così stanca e sudata che non ce la faceva proprio a rimanere lontana dal bagno. Così si infilò rapida nel primo vano doccia che incontrò e, aperta l’acqua, si lasciò cullare dal tepore del getto caldo.

Non sapeva ancora che di lì a poco sarebbe cambiata tutta la sua vita.

Oggi niente commento a fine capitolo, sono un po’ di fretta. Quindi, in velocità:

 

Ringrazio le persone che hanno aggiunto la storia nei preferiti:

1 - ale146 [Contatta]
2 - lalla22
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3 - Luna_Lovy
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4 - OmegaGauntRiddle
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5 - Scorpiusthebest
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Quindi chi l’ha aggiunta tra le seguite:

1 - amber_green [Contatta]
2 - ArwenBlack
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3 - baby_bunny
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4 - cesarina89
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5 - Daicchan
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6 - emma95
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7 - jaily
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8 - Kicks
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9 - LuNa1312
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10 - OmegaGauntRiddle
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11 - rebby
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12 - starcat
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13 - _Giuli95_
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Ovviamente, anche chi si limita solo a leggere e, infine, chi ha recensito lo scorso capitolo:

 jaily: Hihi, non posso dirti ovviamente se è giusto quello che hai detto, però... Vedrai ^_^

Per il titolo... anche a me spesso succede. Ho mille storie intitolate con titoli assurdi che la maggior parte delle volte vengono sostituiti da altrettanto assurdi titoli ogni due o tre giorni, ovvero quando mi viene in mente qualcosa di nuovo sulla storia. Una domanda, però... Dopo aver postato il capitolo, ho cercato di cambiare il titolo della storia. Sono andata su modifica, ho scritto il titolo nuovo... Ma non me lo cambia! Si blocca, e non fa più niente. È il mio computer o per cambiare titolo bisogna seguire una certa procedura? O_o

Bah, per ora ti lascio a questo capitolo. Dimmi com’è, ovviamente ^_^

 

Bon, non mi resta che salutare.

Ovviamente, mi auguro delle opinioni, ma ormai mi sono quasi arresa al fatto che oltre tre recensioni al massimo non riuscirò mai ad arrivare ^_^

Bacioni

_ki_

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Capitolo 6
*** Cap. 6 Cos'è successo? ***


Cap. 6

Cos’è successo?

«Non sei venuta a cena, ieri sera» constatò Emmie. Lily si strinse nelle spalle.

«Ero stanca».

Mary alzò un sopracciglio.

«Lily Potter, il Diavolo personale di ogni suora di Londra, era stanca?» chiese, scettica. Emmie sorrise.

«Esatto. Quella…» si bloccò un attimo, mentre passava dietro di loro una giovane suora. Quando fu abbastanza lontana, Lily riprese, la voce ridotta ad un sussurro: «Quella stronza della O’Brey mi ha fatto lucidare tutti i crocifissi dell’orfanatrofio!»

Mary scoppiò a ridere.                                                                  

«Ecco, ora si capisce tutto!»

La risposta di Lily fu un’occhiataccia.

«E la piccola lavoratrice non ha avuto nemmeno la forza per scendere le scale e venire a mangiare?» chiese ancora Mary, un sorriso divertito a incresparle le labbra. Lily non le rispose, troppo concentrata a spalmare della marmellata di cachi (l’unica fornita dall’orfanatrofio perché prodotta dalle suore stesse) su un’esigua fetta di pane duro. Sporse il labbro inferiore mentre studiava infantilmente delusa la sua colazione, quindi pensò che evidentemente non sarebbe riuscita a farla diventare qualcosa di migliore e, spalancata la bocca al massimo consentibile, ingurgitò la fetta di pane e marmellata.

Emmie, che si era fermata ad assistere alla scenetta, non resistette e scoppiò in una sonora risata; Mary, accanto a lei, si limitò ad increspare le labbra in un sorriso, i pensieri improvvisamente rivolti da un’altra parte. 

Lily guardò l’amica, apparentemente ignara del motivo della sua ilarità.

«A proposito! Devi ancora raccontarci del tuo nuovo e del tutto inaspettato amore!» esclamò Emmie, il tono di voce così alto da far voltare tutti i ragazzi nell’arco di due metri -un’impresa assai ardua, dato il tramestio che aleggiava in mensa la mattina. Lily (non poté farne a meno) arrossì violentemente, le guance che si confondevano con il colore dei suoi capelli, quel giorno stranamente arruffati.

Mary lanciò un’occhiata divertita alla riccia accanto a lei, che sorrideva malefica.

«Chiudi quella boccaccia Mimì!» sibilò Lily contrariata, mentre concentrava il suo sguardo sul piatto. Sentiva le orecchie calde come lava, mentre Emmie se la rideva felice. Era sadica, a volte, la sua migliore amica, e Lily aveva il sospetto che non avrebbe mai dovuto farla arrabbiare, se non voleva fare una fine terribile e dolorosa.

«Allora, ce lo racconti sì o no?»

Lily sbuffò.

«Cosa vi devo raccontare?! Non c’è niente da dire, niente. Non mi sono innamorata di nessuno, io!»

Emmie e Mary alzarono all’unisono un sopracciglio, scettiche.

«E allora perché ti scaldi tanto?»

«Perché voi continuate ad insistere! Come posso farvi capire che quel ragazzo non è il mio amore?» esclamò Lily, esasperata.

Mary si strinse nelle spalle, mentre Emmie finse di pensarci su.

«Potresti incominciare col dirci chi è, allora? Non mi pare di averlo mai visto all’orfanatrofio. Tu?» chiese, rivolta a Mary. Questa scosse il capo, per poi girarsi verso Lily con aria interrogativa.

«Non è dell’orfanatrofio, infatti».

«E dove l’hai conosciuto? Al mercato? Ad una delle gite? Non ce ne hai mai parlato!» ribadì Emmie, sembrando offesa. Lily sorrise.

«No, non è di qui. È… Senti, è complicato. Lasciate perdere» sbottò in fine, scocciata, alzandosi in piedi.

«È ora di andare» disse semplicemente, e si allontanò. Mary ed Emmie si scambiarono un’occhiata sorpresa: cos’era così complicato da far stancare Lily, farla irritare e farla andare i giro per l’orfanatrofio da sola?

*

«P… prof… professoressa d-dovreb… dovrebbe v-venire un-n attimo»

Stava piangendo. Stava piangendo e aveva il viso stravolto. Lily aggrottò un sopracciglio, mentre la classe veniva affidata alla cocca della prof e questa spariva per i corridoio con Mary. C’erano tante cose che Lily non sapeva delle persone, ed evidentemente poche che sapeva. Ma sapeva una cosa sugli orfani. Ed era che ci sono dei precisi modi, per un orfano, per vivere pacificamente con se stesso. Uno di questi è piangere. Piangere, quando nessuno ti vede, e sembrare allegro e spensierato quando ti possono vedere. L’altro è far finta di niente; farti scivolare via tutte le preoccupazioni, i terrori, le delusioni. Fare la persona allegra, spensierata, non  pensare a tutto il male del mondo. Non piangere mai. Mary era più una tipa del secondo modo. Era allegra, spensierata, e non piangeva quasi mai. Se piangeva o era sconvolta, o era successa una cosa che era riuscita a penetrare la sua dura corazza. Aveva pianto solo due volte, da quando Lily la conosceva.

Si scambiò uno sguardo sorpreso con Emmie, mentre la cocca della professoressa ordinava ad un ragazzo particolarmente scocciante di chiudere il becco.

«Chissà cos’è successo…» sussurrò una ragazza a due banchi da Lily.

«Si sarà fatto male qualcuno» borbottò la ragazza accanto alla prima, lo sguardo annoiato, la testa sorretta da una mano, in posa strafottente. Lily sentì la rabbia montarle in corpo. Quella era di certo l’ultimo tipo di orfana che esiste. Si chiudeva in se stessa, diventava dura, menefreghista, crudele. E spesso non aveva molto amici.

Lily sbuffò, mentre pregava che la professoressa rimanesse con Mary per tutta l’ora, ma anche che non fosse successo nulla di grave. Peccato che, come già è stato detto, Lily non conosceva molto le persone, e soprattutto non sapeva nulla del destino.

*

«Si muova, signorina Potter, o dovrà restare qui» Lily sbuffò irritata mentre le sue compagne di dormitorio le lanciavano sguardi torvi e borbottavano tra loro insulti di ogni genere. C’era chi già piangeva, chi cercava di trattenere i singhiozzi che premevano, chi semplicemente teneva lo sguardo basso e si manteneva in religioso silenzio. Lily non era di queste categorie. Lei non provava niente.

«Sono pronta, signora» borbottò, infilando dentro alla tasca del vestito nero (appartenente all’orfanatrofio, e che indossavano tutte le sue compagne) il braccialetto nuovo datole da una sua compagna per un favore.

‘Devo fare lo scherzo per Martin’ si ricordò sbuffando, mentre si metteva in fila accanto ad Emmie. Questa, con il suo animo buono ed impressionabile, aveva già gli occhi lucidi.

‘Non capisco perché tutti piangono. Molte di queste persone neanche la conoscevano Celeste!’ pensò irritata, ma se ne pentì l’attimo dopo: era in un orfanatrofio di suore, in cui si veniva insegnato fin da subito a credere al Signore e a voler bene al prossimo. Era palese che tutte si comportassero come se la ragazza morta fosse stata la loro migliore amica. Lily, comunque, non ci riusciva.

‘Non posso piangere per una ragazza che ho incontrato sì e no tre volte in tutta la mia vita! Sarebbe un’offesa alle persone che piangono perché le volevano davvero bene!’

Si lasciò trasportare dal flusso di persone fino alla chiesa dell’orfanatrofio, in cui si sarebbe celebrata la messa del funerale e, nel giardino adiacente, la sepoltura del corpo.

Si sedette negli ultimi posti. Con molta probabilità, avrebbe seguito la metà di quello che avrebbe detto il parroco. Emmie, come di consueto, le si sedette accanto, mentre Mary prese posto due file avanti, accanto ad alcune ragazze della sua età.

Appena Lily si appoggiò alla panca, la prima cosa che notò fu che erano presenti al funerale anche degli adulti che non erano dell’orfanatrofio. Alcuni li conosceva, li aveva visti ogni tanto quando le permettevano di mettere il muso fuori dall’orfanatrofio. Altri, invece, non li aveva mai visti.

‘Ma forse Celeste li conosceva…’ Pensò, mentre guardava una signora dai capelli biondo-tinti sedersi davanti a lei.

Era giusto sul punto chiedere ad Emmie se lei conosceva quelle persone, ma in quel momento la messa incominciò. Tutti si alzarono in piedi, e Lily non si sentì in diritto di distrarre l’amica.

Rimase in un imbarazzante mutismo mentre i presenti recitavano chissà quale preghiera. Anche se Lily era costretta a partecipare alla messa tutte le domeniche, aveva sempre trovato un modo per saltarla, o comunque per non stare attenta. Ed ora, si ritrovava a dover muovere la bocca come un pesce per non far destare sospetti ad alcune suore che la guardavano di sott’occhi.

‘Non si fidano di me. Ad un funerale!’ pensò, indignata, mentre lanciava un’occhiataccia ad una delle sopracitate suore. Questa sobbalzò, quindi si voltò verso il parroco e non la guardò più. Lily avrebbe sorriso, se non fosse stata conscia di essere ad un funerale. Finalmente, i presenti si sedettero ed il parroco incominciò a parlare. Lily imitò i presenti e prese in mano il foglio che era appoggiato alla panca.

“CELEBRAZIONE PASQUALE

per la sepoltura di

CELESTE

Orfanatrofio “Grazia di Dio”, 21 Ottobre 2022” (non sono sicura dei calcoli! NdA)

Recitava il testo, con i consueti caratteri nero carbone. Lily sbuffò, pensando che i parroci non provavano neanche un po’ di pietà per una ragazzina morta.

‘Così la deprimono anche dall’alto del Cieli! Neri! Caratteri neri! Almeno viola… no! Neri!’ pensò indignata, guardando verso l’altare e scoccando al parroco un’occhiata velenosa.

«Lil» si sentì ad un tratto chiamare. Si voltò verso l’amica, che la stava fissando con i suoi occhioni cioccolato colmi di lacrime.

«Hm?»

«Com’è morta Celeste, Lil?»

Lily ci pensò su: com’era morta Celeste? Cos’è che poteva uccidere una ragazza in un orfanatrofio? A dir la verità, lei non lo sapeva. Nessuno lo sapeva esattamente, neanche Mary. Le suore si erano premurate di fare scena muta con tutti i ragazzi dell’orfanatrofio. Se qualcuno lo sapeva, certamente non avrebbe potuto dirlo a loro.

«Non lo so Mimì. Non ne ho la più pallida idea».

Ci fu un momento in cui Lily temette che l’amica stesse per scoppiare a piangere, perché abbassò lo sguardo e lo fissò sul foglio bianco-nero. Ma si ricredette, quando Emmie alzò lo sguardo e vi incontrò determinazione pura.

«Scoprilo» sussurrò, ad un tono di voce così bassa che Lily quasi non la sentì, mentre i presenti si alzavano di nuovo in piedi per un canto. Emmie si alzò con loro, mentre Lily rimase un attimo immobile, la bocca socchiusa, indecisa.

Aveva già pensato di scoprire qualcosa su quella morte improvvisa, ma era piena di così tanti pensieri che non ne aveva avuto il tempo. Ora, mentre doveva ancora fare lo scherzo per Martin, raccontare a Mimì della sua famiglia e cercare delle informazioni sul ragazzo biondo del sogno, non le sembrava il momento opportuno per cercare informazioni su una morta.

Ma era anche inevitabile. La vena malandrina di Lily superava di gran lunga la sua parte razionale.

Quando i presenti si furono di nuovo seduti, Lily aveva lo sguardo fisso davanti a sé. Avrebbe potuto sembrare stupida ai più, ma chi la conosceva abbastanza avrebbe subito pensato al peggio: Lily Potter stava mettendo in atto un piano.

In realtà, i piani da mettere in atto erano ben quattro, ma nessuno avrebbe notato la differenza. Lily non si premurò più di ascoltare ciò che diceva il parroco; era immersa in un altro mondo.

‘Chissà se anche i miei genitori facevano piani su piani per infrangere le regole…’ pensò, mentre dentro di lei si formava lo scherzo che avrebbe fatto al ragazzone che stava tanto antipatico a Martin. Era semplice, e con qualche ritocco sarebbe stato perfetto.

Dopo venti minuti buoni passati a rivedere e perfezionare il suo astuto piano, Lily si concentrò su Mimì. Erano giorni terribili, quelli, e dirle proprio allora che sapeva della sua famiglia ma che non era niente di incredibilmente bello non avrebbe migliorato la cosa. Quando poteva dirglielo? Come? Con Emmie bisognava fare tutto con estrema cura, come se si stesse maneggiando un piccolo animaletto di cristallo. Al primo errore, Emmie poteva impazzire.

Quindi alla fine Lily decise che non poteva fasciarsi la testa prima di rompersela. Avrebbe detto ad Emmie quello che c’era da dire quando si sarebbe presentato il momento più opportuno.

Ora avrebbe dovuto pensare a Celeste. La storia del ragazzo biondo l’aveva subito abbandonata, non aveva voglia di intraprendere una strada lunga e faticosa per scoprire magari qualcosa che non le sarebbe mai servito. Avrebbe atteso che quel qualcosa la trovasse da solo, senza il suo aiuto.

Per scoprire qualcosa su Celeste doveva trovare le persone che le erano più vicine. Celeste aveva da poco compiuto diciotto anni. Doveva partire una settimana prima della morte. Ma aveva detto che doveva fare delle cose, e che avrebbe rinviato la partenza di due settimane. Aveva delle amiche, dunque, che dovevano ancora compiere diciotto anni. Mary stessa era sua amica, ma evidentemente non così intima da poter sapere come era morta. Doveva, dunque, cercarne altre.

Mentre di nuovo si alzavano, Lily cercò, allungando il collo verso la panca in cui si era seduta Mary con altre sue amiche. Forse tra loro avrebbe trovato un’amica intima di Celeste.

Ma la donna bionda che le si era seduta davanti doveva essersi messa un bel paio di tacchi, perché Lily non riuscì a veder nulla se non la nuca della sopracitata donna. Sbuffò, irritata, mentre l’organo intonava una nuova melodia. Cercò di mettersi in punta di piedi per veder oltre la donna, ma ancora non vedeva niente. Alla fine, dopo svariati tentativi, si arrese e, mentre la melodia finiva e il parroco riprendeva la parola, si accasciò sulla panchina di legno, producendo un rumore che fece voltare irritate due delle suore che prima la stavano tenendo d’occhio. Sorrise, cercando di scusarsi, e puntò il suo sguardo verso l’altare. Ovviamente, davanti c’era la donna bionda, e non vide nulla di quello che stava facendo il parroco. Da quello che disse, dedusse che era arrivato il momento di prendere la particola.

Il suo sguardo si abbassò a guardare la donna davanti a sé. Era bionda, ma si vedeva lontano un chilometro che non era il suo colore naturale. Indossava un maglia multicolore terribilmente anti-estesica e se ne stava con lo sguardo fisso davanti a sé. Lily la guardò con una smorfia, finché il suo sguardo non virò verso il  collo. E lì rischiò di sobbalzare e far prendere un colpo anche ad Emmie, che la guardava da qualche secondo con sguardo incerto se essere divertito o scocciato.

Lily guardò bene, cercando di strizzare gli occhi nella perenne penombra della chiesa. Oltre i capelli biondi, riuniti in ciocche grandi come un pollice, si intravvedeva sul collo un segno rosso.

‘Un tatuaggio? Possibile?’ si chiese Lily, mentre inconsciamente si sporgeva in avanti per vedere meglio. Era rosso sangue, ed era piccolo, proprio al lato del collo. Ma era nascosto dai capelli, e Lily non riusciva a distinguere la forma di quello strano tatuaggio.

‘Una donna credente si farebbe mai un tatuaggio rosso sangue sul collo?’ si chiese, incerta, mentre i presenti si alzavano per prendere la particola. Emmie le diede uno strattone, ma Lily notò che la donna bionda non si era mossa, quindi fece un segno di diniego all’amica, che sconcertata si unì al flusso di persone dirette verso uno dei preti.

‘Perché no?’ si chiese poi, ritornando al pensiero di prima. ‘C’è qualcosa di eretico in un tatuaggio?’

Scosse il capo, rispondendosi da sola.

‘Ma cosa mi metto a pensare! È morta una ragazza, devo pensare a come scoprire la causa della sua morte, e mi metto ad indagare su un tatuaggio? Devo essere davvero scossa…’

Ma in realtà Lily non si sentiva scossa. Anzi, non provava davvero nulla. Né un po’ di dolore, né rimorso, né pena. Nulla. E se ne vergognava.

‘Insomma, è un essere umano! Non dovrei essere almeno un po’ triste perché è morta? Cioè… sono così insensibile? Forse è l’orfanatrofio che non mi fa bene. Forse se avessi una famiglia…’

Finiva sempre così. Lily non lo dava a vedere, ma non c’era un secondo in cui non pensasse alla su famiglia. Pensava a quello che poteva aver preso dai suoi genitori, a come poteva assomigliare ai suoi presunti fratelli, a cosa avrebbe detto sua madre se avesse saputo che era continuamente in punizione, a come l’avrebbero presa i suoi fratelli se l’avessero vista insieme ad un ragazzo. Dava la colpa ai suoi genitori se era troppo vivace, a qualche suo nonno se era allergica allo studio, o a qualche suo fratello per non averla mai protetta da qualche ragazzo troppo arrogante. Ci pensava in continuazione. Non poteva farne a meno. Era l’unico modo che aveva per sapere di non essere completamente sola. Perché lei sapeva che, da qualche parte nel mondo, i suoi genitori la stavano cercando, oppure i suoi fratelli, o qualche suo zio che aveva sentito della sua esistenza. Era assolutamente sicura che qualcuno, prima o poi, l’avrebbe trovata. E se non l’avessero trovata loro, l’avrebbe fatto lei. In qualsiasi modo.

«Lily, la messa è finita. Vieni a vedere la sepoltura del corpo?» la voce forzatamente calma di Emmie la distrasse dai suoi pensieri. La stava guardando. E aveva un piccolo sorrisino forzato sul viso. Lily scosse la testa dentro di sé: Emmie credeva che avesse bisogno lei di essere confortata. In realtà, quella che aveva davvero bisogno di sicurezza era proprio la stessa Emmie, e si vedeva da come cercava di sviare il suo sguardo. Se si fossero guardate, avrebbe certamente pianto.

«Eccomi» si alzò in piedi, e fece appena in tempo a notare la donna bionda che le lanciava uno sguardo, prima di perderla di vista in mezzo alla folla di persone che premeva per uscire dalla chiesa. Credenti e tutto quanto, non vedevano l’ora di abbandonare quel luogo in cui si era celebrata la morte di una ragazza.

«Stai bene?» le chiese Emmie mentre si avviavano verso le porte della chiesa. Lily annuì.

«Prima finisce questa giornata meglio mi sentirò» disse, tanto per non far sentire Emmie sola. A dir la verità a Lily non importava granché della fine della giornata, anzi, più tardi finiva più tempo aveva per fare tutto quello che doveva fare. Ma si vedeva lontano chilometri che Emmie non desiderava altro che essere appoggiata, e Lily sapeva sempre cosa fare con la sua migliore amica. A volte, pensava che sarebbero state bene come sorelle. O cugine, dato che non avevano lo stesso cognome. Da bambina ci credeva, ma crescendo aveva capito che era pressoché impossibile. Tutte le volte che faceva quel pensiero, comunque, sorrideva.

«Tu come ti senti?»

Emmie abbassò lo sguardo, varcando la porta d’uscita della chiesa. L’aria frizzante dell’autunno la colpì in viso, rischiando di far uscire quelle lacrime che tanto cercava di trattenere.

«Non vedo l’ora che ritorni tutto normale. Prima ci dimentichiamo di quello che è successo, meglio viviamo».

‘Mente. Fino a poco fa mi ha chiesto di indagare sulla morte di Celeste, ed ora vuole dimenticare? Cerca solo di sembrare forte’.

Lily annuì, cercando di sembrare convinta delle parole dell’amica.

‘Speriamo solo che la sepoltura duri poco’ pensò, mentre seguiva l’amica verso il giardino adiacente alla chiesa. Poi, mentre si avvicinava alla bara che stava per essere calata, incontrò ancora la donna finto-bionda della chiesa. E ci fu la scintilla.

 

 

Ok.... Ho mai detto che vi adoro? Cioè... Fatalità, dico che ormai mi sono arresa a tre recensioni massime, e quante me ne arrivano? Quattro! Io vi amo e vi adoro come la salsa di pomodoro!!! xD

Ok, evitando altri scleri inutili... Allior, per questo capitolo alcune belle sorpresucce. Chi ha ucciso Celeste? Com’è morta? Lily dovrà scoprire anche questo, oltre tutte le altre cose che poveretta le toccan fare. E, poi, cos’era ciò che aveva la donna davanti a lei sul collo? Era davvero un tatuaggio? Mah... Ma, soprattutto, cos’è successo con la donna finto-bionda? Cos’è questa scintilla? Hehe, ovviamente io non posso rispondere... ma ci penserà il prossimo capitolo!

Intanto... Volevo dire una piccola cosa. Ho cercato di fare i calcoli dell’anno in cui Lily ha quindici anni, ma non ne sono sicura. Per qualcuno più bravo di me in matematica: è il 2022, vero? Perché se no mi affretto a cambiare!

 Ora, per non allungare troppo questo spazio, passo subito ai ringraziamenti:

Ringrazio le persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite (aumentateeeeee u.u^_^):

1 - ale146 [Contatta]
2 - lalla22
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3 - leonedifuoco
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4 - Luna_Lovy
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5 - OmegaGauntRiddle
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6 - rose07
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7 - Scorpiusthebest
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Ovviamente anche le persone che hanno aggiunto la storia tra le seguite:

1 - amber_green [Contatta]
2 - ArwenBlack
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3 - BabyFairy
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4 - baby_bunny
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5 - celebrian
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6 - cesarina89
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7 - Daicchan
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8 - emma95
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9 - Francy_Malfoy
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11 - Kicks
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12 - leonedifuoco
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13 - LuNa1312
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14 - OmegaGauntRiddle
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15 - rebby
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16 - Scorpioncina
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17 - starcat
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18 - _Giuli95_
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E, dopo aver ringraziato le persone che hanno solo letto e che comunque riempiono la mia casella con la scritta “Visite” nella tabella delle storie, rendendomi tanto tanto orgogliosa, non mi resta che ringraziare le quattro (che bello poter dire questa frase... *me gongolante*) persone che hanno recensito il mio ultimo capitolo:

 jaily: Ah, non ti preoccupare, vedrò se riuscirò a farlo tra un po’. Magari è solo il mio collegamento ad Internet che fa brutti scherzi ^_^ (e non è la prima volta... -_-)

Cooooomunque, resta della tua convinzione ^_^ Non voglio certo accontentarti, però, mi piace far marcire le persone nella loro curiosità.... ehehehe *_ki_ si strofina sadica le mani e ghigna con fare terrificante* xD! No, dai, sul serio, sarà più bello scoprirlo a tempo debito ^_^ Per ora, ti lascio con questo capitolo un po’ triste, aspettando un altro tuo bel parere ^_^ Bacioni

 rose07: Uh, che felicità, una nuova lettrice! E, oooooooh *_ki oscilla come un’idiota sulla sedia, con gli occhi a stellina e i cuoricini intorno alla testa in stile manga*, quanti bei complimenti... Me li mangio tutti in un boccone!! xD Dai, ritornando con un minimo di serietà (per quello che posso permettermi, con la scimmia nella mia testa che di solito batte i piatti andata in sciopero per un intero mese.. povera me, come farò? Sigh....), sono contenta che la mia idea di Lily nell’orfanatrofio ti piaccia. So che di solito trovarsi in un orfanatrofio è un’esperienza davvero terribile e tristissima, ma sto cercando di farla vivere dal punto di vista di una ragazza che ci ha passato quasi tutta la vita, e che quindi ormai non può che essersi abituata, e cerco anche di fare cose più divertenti possibili, perché a mua piace tanto tanto scherzare, e mi immagino Lily un po’ come me ^_^ Poi... Mah, Scorpius... Dici davvero? Non qualcun altro? Hehe... ti lascio pensare. E vedremo più avanti (un bel po’ più avanti, in effetti...). Ora ti lascio a questo capitolo. Critiche? Domande? Sono tutta tua ^_^

OmegaGauntRiddle: Uh, ma quanti complimenti... Grazie, grazie e grazie!! ^_^ Sono contenta che ti piaccia Lily, a me personalmente piace troppo ^_^ Poi vedrai Rose, è un altro paio di maniche... Comunque, non divaghiamo. Torniamo sul capitolo. Sul ragazzo misterioso... Eeeeeh, campa cavallo!, ce ne vorrà di tempo. Ma intanto facciamo sorgere altri misteri. Che te ne pare di questo capitolo? Come sta andando avanti questa piccola storiella? Aspetto il tuo parere!! ^_^

 ashelia_96:  Allior, le tue domande... Mah, sai che non lo so? ^_^ No, dai, in realtà lo so, ma perché rovinare tutto e dirtelo, invece di farti aspettare un po’ e fartelo scoprire attraverso la storia? Non ti preoccupare, che tutti i nodi verranno al pettine! Con la lentezza di una tartaruga farcita di sonnifero, certo, ma l’importante è il risultato ^_^ Ma forse... Sì, dai, una cosuccia posso anche dirla! No, Lily non è la primogenita, mi piace attenermi ai tre pestiferi fratelli per i figli di Harry e Ginny. Ed Emmie... Perché Ron ed Hermione? Io ce la vedo di più come la figlia di un altro degli Weasley... Percy? Mah, in effetti è molto seria, quando deve. O... Charlie? È comunque anche lei una ragazza a cui piace scherzare. E, perché no, George? Potrebbe aver preso dalla madre, e magari tenere in letargo le sue doti malandrine. Non per niente va tanto d’accordo con Lily, che è la degna discendente di suo nonno... Ti lascio scegliere a te. Capirai tutti più avanti, non ti preoccupare ^_^ Per ora, dammi il tuo sommo parere. Alla prossima ^_^

 

Ooooh, cosa si scopre riguardandosi le recensioni degli scorsi capitoli!

Stavo ammirando la crescita esponenziale avvenuta tra il primo capitolo e il quarto, quando... Ecco che mi accorgo di un’altra recensione nel primo capitolo! È di Scorpioncina, e guardando la data in cui è stata inserita ho pensato: non può riferirsi al primo capitolo! Così mi sono riletta i miei quattro capitoli, e ho pensato si riferisse all’ultimo e abbia sbagliato a collocare la recensione. Per cui, ecco qui una risposta^_^ :

 Scorpioncina: Hola anche a te mia nuova lettrice! Eh, il ragazzo biondo ha suscitato curiosità un po’ in tutti, e davvero tutti pensano la stessa cosa. Ma che è, non ci sono altri biondi al mondo? Mah... Comunque per ora pensa pure quello che vuoi. Si scoprirà a tempo debito ^_^ Ovviamente sono felicissima che ti piaccia la storia, ed ecco qui pronto per te e gli altri che hanno recensito il prossimo capitolo. Che ne dici? Degno di un tuo commento? Ti aspetto!! ^_^

 

Ed ora, concludiamo quella che è diventata la solita parentesi stratosferica.

Aspetto i vostri arguti pareri e le vostre sempre accettate critiche. Per ora, non mi resta che salutare, con un davvero spagnolesco (xD, tanto per stare in tema, visto che domani ho verifica) saluto.

Hasta luego a todos! Besos,

_ki_

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Capitolo 7
*** Cap. 7 Rosso sangue ***


Cap. 7

Rosso sangue

‘È una mia impressione ho ha gli occhi rosso sangue?’ pensò, mentre un brivido che non aveva nulla a che fare con il freddo le attraversava il corpo.

«Mimì…» sussurrò, la voce malferma, mentre teneva gli occhi fissi in quelli della donna. Ma Emmie parve non sentirla minimamente.

Il parroco recitò ancora qualche preghiera, poi venne deposto il corpo nella fossa. E incominciarono i pianti. Lily e la donna si stavano ancora fissando. Lily sentiva che non avrebbe più distolto lo sguardo da quegli occhi vermigli.

‘Ma possibile che nessuno si sia accorto del colore dei suoi occhi? Insomma, sono così… visibili!’ pensò sorpresa. Notò che la donna non si sentiva per niente a disagio, e continuava a fissarla come se volesse leggerle dentro.

Poi il contatto fu interrotto. Una ragazza in lacrime passò davanti a Lily, così da distrarla dalla donna. Quando la ragazza fu passata, la donna bionda era scomparsa.

‘Maledizione’ pensò, mentre finalmente guardava verso la tomba di Celeste. Era stata richiusa, e vi erano stati posati sopra alcuni mazzi di fiori. La lapide recitava solo poche e brevi parole.

Si guardò intorno, in cerca della donna dagli occhi rossi. Non la trovò. Le persone incominciarono a sciamare altrove, verso l’orfanatrofio o le loro case, e Lily non ebbe più tempo per cercarla, perché venne trascinata da Emmie verso il dormitorio femminile dell’orfanatrofio.

Quando entrarono nella stanza, Emmie si fiondò verso il bagno. Lily sapeva cosa stava succedendo: voleva piangere e non voleva essere vista dalle altre. Così, dopo aver cercato per un attimo Mary (invano, tra l’altro), seguì l’amica e si chiuse la porta alle spalle. Sentiva attraverso il muro le ragazze che incominciavano a discutere, alcune che piangevano e altre che consolavano. Nessuno, a quanto sentì Lily ascoltando un paio di discorsi a caso, pareva aver notato la donna dagli occhi rossi.

«Emmie…?» chiese, incerta, nel silenzio del bagno. Poi, all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, si sentì un singhiozzo. Seguito da un altro, e un altro ancora. Finché non si trasformò in un vero e proprio pianto.

Lily trovò l’amica in uno dei gabinetti. Se ne stava accovacciata in un angolo, le mani sul viso, i capelli che cadevano flosci in avanti.

«Esci, Mimì. È molto più comodo fuori» disse, la voce ferma. Emmie non rispose, singhiozzò più forte.

«Non serve a niente piangere» proseguì, cercando qualcosa che non potesse ferirla. «Non cambierà niente. Non tornerà, anche se piangi» Lily si sentì sciocca a dire quelle parole. Non doveva mica consolare la sorella! Emmie l’aveva incontrata, come lei, sì e no tre volte in tutta la sua vita!

«N-non… è… è… q-ques… ques… to» singhiozzò, la schiena scossa da violenti tremiti.

«E cos’è?»

«È…. è… è c-che… i-io…» ma non riuscì a proseguire. Lily incominciò a preoccuparsi, ma decise che non era il momento per parlarne.

«Dai, Emmie, esci. Calmati, e parlamene» ordinò, sporgendosi verso di lei. Se non fosse uscita, l’avrebbe trascinata.

Ma non ce ne fu bisogno, perché Emmie parve cogliere la velata minaccia e si affrettò ad uscire dal gabinetto, per poi scoppiare in un’altra sequenza di singhiozzi e aggrapparsi forte a Lily. La ragazza la abbracciò, cercando per quanto poteva di sorreggerla, e aspettò che i singhiozzi rallentassero.

Passarono ben dieci minuti, prima che Emmie riuscisse a concludere una frase senza scoppiare di nuovo a piangere.

«Io… L’ho vista, prima che morisse. A colazione, ricordi? Tu te ne sei andata perché non volevi parlare del tuo ragazzo, no?» Emmie fece un flebile sorriso.

«No!» esclamò Lily, contenta che Emmie stesse cercando di ritornare normale. Sembrò esasperata.

«Ok, sì, lo so. Non è il tuo ragazzo. Va bene?» disse Emmie, cercando di imitare la voce dell’amica. Le uscì quasi perfetta, e a Lily parve che il sorriso che le colorò il viso fosse autentico.

«Comunque tu te ne sei andata. Mary, invece, è stata chiamata da una delle sue amiche. Quelle di diciassette anni, hai presente?»

Lily annuì. Quelle con cui era stata per la durata di tutto il funerale.

«Beh, e io sono rimasta lì da… sola» sembrò esitare. Voleva nasconderle qualcosa? Lily cercò di ignorare il vuoto allo stomaco che l’assalì. Se Emmie voleva tenerle qualcosa nascosto lei non poteva dire nulla, anche perché era la prima ad avere segreti. «E poi è arrivata Celeste. Non ci siamo mai parlate, prima di ieri. Insomma, io la conoscevo come una delle amiche diciottenni di Mary, lei mi conosceva come la migliore amica di Lily Potter».

Lily fece una smorfia: non era poi così bello essere famosa, soprattutto quando i suoi amici venivano apostrofati come “amici di Lily Potter”.

«Si è seduta accanto a me. Sembrava tremendamente agitata. Mi ha detto che dovevo preoccuparmi della mia incolumità. Che di lì a poco sarebbe successo qualcosa di terribile. E che dovevo avvisarti… Ho pensato fosse pazza. Me ne sono andata, non l’ho ascoltata. E lei…» si bloccò, di nuovo sul punto di piangere.

Lily l’abbracciò, scossa quanto l’amica. Celeste era morta, e sapeva che sarebbe dovuta morire. Com’era possibile? Cos’era successo? Chi aveva ucciso Celeste?

*

Lily era stremata. Quasi non si reggeva in piedi, mentre si infilava il pigiama e si buttava sul letto.

«Buona notte Lil» le sussurrò Emmie dal letto accanto al suo. Lily sorrise, mentre le luci venivano spente dalla suora-controllore.

«Buona notte Mimì».

Dopo il racconto di Emmie, Lily aveva cercato di consolarla. L’amica credeva che la colpa della morte di Celeste fosse sua, perché non l’aveva ascoltata e non aveva avvertito nessuno, ma Lily aveva ribattuto che se Celeste avesse saputo con certezza che sarebbe stata uccisa avrebbe avvertito le suore e si sarebbe fatta proteggere. Emmie, dopo minuti d’incertezza, aveva ceduto. Ed era ritornata allegra come prima.

Ora, però, quella triste e pensierosa era Lily. Quello che le aveva raccontato Emmie non le era piaciuto per niente. Cosa aveva voluto dire Celeste dicendo che di lì a poco sarebbe successo qualcosa di terribile? Alludeva alla sua morte? E perché Emmie doveva stare attenta alla sua vita? Voleva dire che sarebbe morta anche lei?

Lily rabbrividì a quel pensiero. No, Emmie non sarebbe morta, Lily non l’avrebbe permesso, a costo di morire lei al suo posto.

E poi… perché Emmie doveva avvisarla di quello che le aveva raccontato Celeste? Cosa c’entrava Lily in quella faccenda?

La ragazza sbuffò, rigirandosi nel letto. Altri mille pensieri le affollavano la mente, ma uno solo l’assillava: l’immagine di quella donna dai capelli biondi e gli occhi rosso sangue. Era estremamente strano che nessuno si fosse accorto della sua presenza. E, ancora più strano, era che la donna avesse guardato lei. L’aveva fissata per tutto il tempo della sepoltura, fino a quando il loro scambio di sguardi non si era interrotto. A quel punto, se n’era andata. Perché? Cosa voleva quella donna da lei? Conosceva davvero Celeste?

Lily era sicura di non averla mai vista da nessuna parte. E aveva chiesto ad Emmie, ma anche lei non l’aveva mai vista. Possibile che venisse da fuori? Possibile che fosse l’assassina? Lily non voleva crederci. Perché quel pensiero seguiva un  suo presunto assassinio. E Lily non voleva morire prima di conoscere la sua famiglia. Assolutamente.

Rabbrividì inconsapevolmente, mentre cercava di scacciare dalla sua testa l’immagine di lei riversa al suolo in una pozza di sangue. Del suo sangue.

‘Oddio. Rischio di vomitare’ pensò, cercando di serrare più forte le palpebre. Ma l’immagine era lì, nella sua mente, e non bastava chiudere gli occhi per farla andare via.

‘Pensa a qualcosa di positivo…’ si disse, rovistando tra i suoi ricordi. Alla fine, dopo volti di persone care che assumevano degli occhi vermigli, si focalizzò sull’immagine del biondo del suo sogno. E si rilassò.

‘Speriamo che domani sia una giornata migliore. Ho così tante cose da fare…’ pensò, le parole che lentamente prendevano una sfumatura incoerente.

Alla fine, dopo aver pensato per attimi interminabili al fatto che quel ragazzo biondo fosse davvero carino, si addormentò, l’immagine di un paio di occhi rosso sangue a tormentarle la mente stressata.

 

 

Capitolo corto anche questo, mi dispiace ma non si può fare nulla della lunghezza. In compenso, un altro paio di domande. Chi è questa donna misteriosa? Perché guardava Lily? E cosa sapeva Celeste? A voi tutte le ipotesi, ovviamente, in attesa di chiarimenti.

Intanto passiamo a qualcosa di più costruttivo: i ringraziamenti!

 

Ringraziamo in primis le persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - lalla22
[Contatta]
3 - leonedifuoco
[Contatta]
4 - Luna_Lovy
[Contatta]
5 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
6 - rose07
[Contatta]
7 - Scorpiusthebest
[Contatta]

Quindi, chi l’ha aggiunta tra le seguite:

1 - amber_green [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - BabyFairy
[Contatta]
4 - baby_bunny
[Contatta]
5 - celebrian
[Contatta]
6 - cesarina89
[Contatta]
7 - Daicchan
[Contatta]
8 - emma95
[Contatta]
9 - Francy_Malfoy
[Contatta]
10 - jaily
[Contatta]
11 - Kicks
[Contatta]
12 - leonedifuoco
[Contatta]
13 - LuNa1312
[Contatta]
14 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
15 - rebby
[Contatta]
16 - Scorpioncina
[Contatta]
17 - starcat
[Contatta]
18 - _Giuli95_
[Contatta]

Per concludere, dopo i dovuti ringraziamenti a chi legge silenzioso silenzioso e rimane in un assoluto mutismo, le dolci persone che hanno recensito lo scorso capitolo:

rose07: Uuhhh *me ormai abituata a gongolarsi per i complimenti che le donano le lettrici che passano per la sua storia* sentirsi dire da qualcuno che adora il tuo modo di scrivere è... semplicemente meraviglioso. Adoro chiunque me lo dica, e credo sia così un po’ per tutti ^_^ Cooomunque, per tornare alla storia. Eh, povera Celeste, dispiace anche a me, ma questa è la cosiddetta “svolta”, e doveva andarci di mezzo qualcuno. E... Mah, Draco Malfoy... Dici’ E come farebbe ad esserselo sognato? Uhm... ma forse... beh, potrebbe aver visto da piccola una foto di Draco da piccolo ed essersela ricordata negli anni, chi lo sa... Ma sei proprio sicura? Deve necessariamente essere un Malfoy? Vedremo... ^_^ Intanto, ti saluto con questo nuovo capitolo e aspetto il tuo atteso parere. Bacioni

 ashelia_96: Guarda, aggiornamento super veloce (per i miei canoni, almeno) giusto per farti piacere ^_^ In effetti volevo aspettare ancora un po’ per vedere se qualcuno delle persone che aveva recensito lo scorso capitolo sputava di nuovo, ma evidentemente... Intanto ti lascio con altri dubbi. E per Emmie... Campa cavallo! Aspetta un bel po’ prima di scoprirlo ^_^ Intanto lasciamo la precedenza ad altri misteri... ^_^Bacioni anche a te, e ti aspetto con un altro parere!! ^_^

 

Ed eccoci qua, alla conclusione di un altro capitolo. Che mi dite? Piaciuto? Schifoso? Deludente? Pronta ad incassare ogni parere ^_^

Aspettando, mi vado a bere qualcosa di fresco, con questa giornata afosa... -_-

Baci a tutte quante (o a tutti quanti),

la vostra piccola apprendista scrittrice

_ki_

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Capitolo 8
*** Cap. 8 Com'era iniziata bene la giornata! ***


Cap. 8

Com’era iniziata bene la giornata!

«Signor Bertrand, cosa sta facendo?»

Lily sorrise, mentre distrattamente spostava il braccio a sinistra. Chuck Bertrand si tirò uno schiaffo a cinque complete dita sul viso.

«Si… Signora… Io non lo so!» esclamò il ragazzo, mentre cercava di bloccare la sua mano destra, intenta a slacciargli i pantaloni della divisa.

«È forse impazzito, signor Bertrand?» esclamò la suora, arrossendo indignata, mentre la mano del ragazzo vinceva contro la sua volontà e gli faceva scivolare i pantaloni per terra.

Parecchi ragazzi scoppiarono a ridere. Lily si trattenne dal fare altrettanto solo perché altrimenti il suo piano sarebbe finito nel cestino.

«Signora, le giuro… Non so cosa stia succedendo! Non sono io!» esclamò Bertrand, sul punto di piangere, rosso come un pomodoro maturo e intento a bloccare le sue gambe che cercavano di farsi lo sgambetto da sole.

Alla fine cadde rovinosamente a terra, tra schiamazzi e risa generali. Ma non era ancora finita. Le gambe di Chuck Bertrand incominciarono a muoversi da sole, facendolo rialzare e spostandolo verso il giardino. Il gruppetto di spettatori, inclusa la suora, lo seguirono incuriositi.

Bertrand si buttò in ginocchio sull’erba, quindi le sue mani compirono una piroetta strana, e l’attimo dopo… aveva il viso completamente sporco di terra!

Bertrand scoppiò davvero in singhiozzi, quando la suora gli ammonì di alzarsi e dirigersi da suor O’Brey. Ma le sue gambe non volevano collaborare. Rimase lì seduto, perfettamente immobile, mentre le gote della suora assumevano un colorito sempre più fiammante.

Alla fine, le mani di Chuck Bertrand infilarono in bocca al ragazzo tutta la terra che riuscirono a trasportare.

«Signor Bertrand! Prenderò provvedimenti se non si alza immediatamente da lì e non mi segue!»

Per tutta risposta, le mani di Bertrand raccolsero altra terra e le gambe incominciarono a muoversi. Il ragazzo si alzò.

«Sfiniora… Sfi tolfa!» esclamò il ragazzo, la bocca ancora piena di terra. Ma era troppo tardi. Chuck Bertrand era già davanti alla suora e, con un movimento rapido, mentre questa prendeva fiato per sgridarlo nuovamente, le ficcò in bocca la terra che aveva raccolto.

A quel punto, la folla sciamò rapida da qualche altra parte, pronta a parlare dell’avvenimento e a fare congetture sull’imminente punizione del ragazzo.

Lily, un sorriso trionfante dipinto in volto, si allontanò lentamente.

*

«Ma come hai fatto?!»

Lily si voltò verso il suo interlocutore, fingendo una faccia stupita.

«Come ho fatto a fare cosa, di grazia?»

Martin sbuffò.

«Non fare la finta tonta, so che sei stata tu. Come hai fatto a fargli fare quelle cose?»

Lily ghignò, un ghigno davvero poco rassicurante per chi la conosceva e sapeva cosa voleva dire.

«Un piccolo trucco» rispose allora, facendo un gesto noncurante con la mano.

«Forza, ora mi devi pagare!»

Martin arretrò, mentre gli occhi della ragazza brillavano soddisfatti.

«Hum… Non oggi. Devo ancora valutare la scherzo» rispose pragmatico. Lily perse tutta la sua allegria.

«Voglio il mio pagamento, Martin, o finirai a mangiare terra pure tu!» esclamò, puntandogli contro un dito minaccioso. Martin sorrise.

«Non ti preoccupare, piccola Potter, avrai quello che meriti. Domani, dopo la messa, mi troverai ad aspettarti. E ti pagherò. Ci sarai?»

Lily inarcò un sopracciglio, facendo una smorfia con le labbra. Le sarebbe toccato andare a messa?

«Ci sarò».

Martin ghignò.

«Bene, piccola Potter. A domani» e se ne andò, rifugiandosi tra la folla di studenti. Lily digrignò i denti, mentre Emmie la raggiungeva e si avviavano verso l’ufficio della O’Brey.

«Sbaglio, o quel ragazzo non ti sta per niente simpatico?»

Lily alzò lo sguardo, incrociando quello curioso di Emmie.

«Martin? No, assolutamente no. Si crede troppo… importante. Non sa i rischi che corre» rispose, ritornando a fissarsi i piedi. Emmie sorrise.

«Bene. E allora… Domani vieni a messa?»

Lily storse la bocca in una smorfia.

«A quanto pare, mi tocca…» borbottò, contrariata. Emmie sorrise ancor più ampiamente. Lily sapeva che Emmie credeva molto i Dio. Credeva che un giorno Lui le avrebbe dato quello che lei chiedeva se si comportava sempre bene. Lei ancora sperava.

Lily aveva smesso da tempo. Ormai, con tutte le volte che le sue preghiere non erano state esaudite, aveva smesso di provarci. Si affidava solo a se stessa, ora.

«A mio parere, Martin è un genio!» esclamò Emmie, di punto in bianco. Lily le donò un’occhiata storta.

«Un genio? E perché mai?»

Emmie rimase un attimo in silenzio, mentre percorrevano il corridoio che portava all’ufficio di suor O’Brey. Quando furono davanti alla porta Emmie si decise a rispondere.

«Perché ti ha convinta a fare qualcosa contro la tua volontà!» e, dette queste semplici parole, si voltò, e si incamminò verso il dormitorio. Lily sbuffò: a volte, Emmie era così ingenua…

*

Lily non sapeva come faceva a far cambiare il volere delle persone. Sapeva solo che ci riusciva. E le piaceva.

Prima, con Bertrand, era stato solo un gioco. Far fare ad un arto quello che lei voleva era una cosa così semplice… Bastava muovere un dito!

Ma c’erano volte in cui le riusciva più difficile. Ed altre in cui non riusciva proprio a trattenersi. Per questo, mentre trascriveva al computer quello che suor O’Brey le dettava, non riuscì a non farle ficcare un dito nel naso. Era più forte di lei, insomma! La sua mano era lì, così vicina al naso, e quest’ultimo era così grande… Alla fine, l’aveva fatto. E la suora ne era rimasta enormemente meravigliata.

E sarebbe andato tutto bene, nessuno si sarebbe accorto che era stata lei, se non si fosse messa a ridere. Anche questo, fu più forte di lei: aveva una faccia, suor O’Brey! Non si poteva non ridere!

Ma evidentemente la suora non la pensava esattamente così.

«Mi trova divertente, signorina?» chiese scocciata, mentre veloce si ripuliva il dito e tirava su con il naso. Lily cercò di negare, di ritrovare la sua serietà, ma era più forte di lei! Scoppiò di nuovo a ridere, incapace di controllarsi. E la suora la prese come una provocazione.

«Bene, allora. Mi segua, signorina Potter».

A Lily si congelò il sorriso sulle labbra. Si alzò, maledicendo mentalmente i suoi genitori per averle fatto ereditare quello strano dono, e si avviò con la suora fuori dall’ufficio.

Ma non si sarebbe mai aspettata una punizione del genere.

«Pulire i bagni?!» esclamò inorridita. «Sta scherzando, spero!»

La suora, a queste parole, le scoccò un’occhiata ammonitrice.

«Le sembra che stia scherzando, signorina Potter?»

Lily la guardò male, trattenendosi dal risponderle che fosse stato per lei sapeva come farla scherzare (immaginatevi una suora incastrata in un gabinetto…  fa stile, vero?), quindi sussurrò tra i denti una maledizione verso il protettore delle suore e si accinse a fare il suo lavoro.

Com’era iniziata bene la giornata! E com’era finita male!

 

 

Eccomi di nuovo qui!

Con un paio di giorni di ritardo, però... ^_^

Capitemi, ho fatto un viaggio di 800 km andata e 800 ritorno solo per stare un giorno a Foggia e vedere la Comunione di mio cugino! In più, tra ieri e oggi le professoresse mi hanno fatto un culo tanto su mille cose diverse. Ieri avevo pure allenamento di pallavolo, ero morta!

Comunque, non voglio tediarvi tanto con la mia complessa vita da scolara, quindi passiamo a qualcosa di più divertente.

Allora, come vi pare il capitolo? A mio parere è geniale (la morte della modestia... -_-)! Mentre lo scrivevo ho rise per venti minuti buoni, tanto che mio padre è entrato in camera perché si stava incominciando a preoccupare. Credo abbia pensato di aver cresciuto una figlia malata di mente per quattordici lunghi anni senza rendersene conto...

Ma lasciamo stare. Voi che dite? Degno di una lieve risata? Di un sorrisino? Un increspamento delle labbra?... No? Beh, lascio a voi i commenti.

E così, Lily è riuscita a fare una delle tante cose arretrate. Cosa accadrà ora? Riuscirà a svegliarsi in orario per andare a messa e fallirà miseramente nell’impresa e le toccherà minacciare Martin con metodi più efficienti?

A voi le ipotesi, a me le risposte nel prossimo capitolo.

Ora, passiamo ai ringraziamenti, tanto per cambiare ^_^:

Ringrazio le gentili persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - lalla22
[Contatta]
3 - leonedifuoco
[Contatta]
4 - Luna_Lovy
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5 - OmegaGauntRiddle
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6 - rose07
[Contatta]
7 - Scorpiusthebest
[Contatta]

Quindi anche un dovuto ringraziamento a chi l’ha aggiunta tra le seguite:

1 - amber_green [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - BabyFairy
[Contatta]
4 - baby_bunny
[Contatta]
5 - celebrian
[Contatta]
6 - cesarina89
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7 - Daicchan
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8 - emma95
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9 - Francy_Malfoy
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10 - jaily
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11 - kiaa
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12 - Kicks
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13 - leonedifuoco
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14 - LuNa1312
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15 - OmegaGauntRiddle
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16 - rebby
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17 - Scorpioncina
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18 - starcat
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19 - _Giuli95_
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Ringrazio dunque le persone che comunque hanno un momentino della loro giornata da sprecare a leggere questa pazza storia, quindi passiamo senza troppi indugi a chi ha recensito:

 ashelia_96: Mah... tu dici? Che c’entri davvero? Magari è solo un altro dei guai che i Potter sono tanto propensi a portarsi dietro... Ma dimmi tu. Potresti anche avere ragione ^_^

Mi dispiace, niente aggiornamento super-veloce questa volta. Hai dovuto aspettare un po’, anzi. Ma spero ti sia piaciuto lo stesso ^_^ Ho scritto questo capitolo per far capire che ci si diverte anche in orfanatrofio, basta solo volerlo ^_^ Spero ti piaccia.

rose07:  Ancora con ‘sto biondo... Beh, mi sa che ti toccherà metterlo un attimo da parte. Per ora, concentrati pure su tutt’altro ^_^ Per i tuoi brividi... Uuuuuh, come sono contenta =) Cioè, non mi fraintendere! Non sono contenta di averti fatto prendere paura, per quello mi dispiace ^_^ Però sentire che una lettrice dice di aver quasi pensato di essere lì, nella storia, con un personaggio, a vivere ciò che vive quel personaggio... Per chi scrive è la cosa più bella che si possa sentire ^_^ Più di mille complimenti ^_^

Comunque... Cosa c’entrerà la nostra Lily? Bah... a te scoprirlo! Intanto ti lascio un po’ con questo capitolo divertente, che devo ammettere si distacca molto come atmosfera da quello precedente, però... Credo ci stia bene ^_^ Tu che dici? Piaciuto? Ti aspetto!

OmegaGauntRiddle: Hola chica! Non ti preoccupare, con tutte le volte che anche io mi perdo capitoli per strada... L’importante è leggerli, prima o poi!

Per la donna... Che vaga idea hai? Voglio sapeeeeere! Non mi importa un fico secco se stai sbarrellando, dimmi comunque! Voglio sapere sempre quello che i miei lettori pensano, presuppongono o conoscono! Mi interessa moltissimo, quindi ti prego di scrivermi cosa pensi.

Comunque, dopo questa piccola sviolinata (forse ti sembrerò una viziata ad aver parlato così, ma sono così curiosa di sapere ciò che pensi! ^_^), passiamo a questo capitolo. Che ne pensi? Ti ho fatto spuntare almeno un sorrisino sulle labbra?

Non vedo l’ora di saperlo ^_^

 

Bon, eccoci giunti qua alla fine di un altro capitolo.

Questa volta non so che dire per concludere...

Mah, vi aspetto? Basta?

Beh, dovrà bastare, perché sono a corto di parole ^_^

Vi aspetto al prossimo capitolo, tra tre o quattro giorni, scuola e impegni vari permettendo.

Bacioni a tutti/e!!

_ki_

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Capitolo 9
*** Cap. 9 Per Merlino! ***


Cap. 9

Per Merlino!

«Ok, Emmie, oggi parliamo un po’» Lily incrociò le gambe sul letto e invitò l’amica a fare altrettanto. Emmie, un sopracciglio inarcato, seguì il consiglio e si sedette accanto all’amica.

«Di cosa vuoi parlare?» chiese Emmie, dando una veloce occhiata all’orologio azzurro che Lily le aveva regalato quattro anni prima per il suo presunto compleanno (un’altra ricompensa per uno dei suoi scherzi). Mancavano venti minuti e sarebbe incominciata la cena.

«Non ti preoccupare Mimì, non oserei mai farti arrivare in ritardo» esclamò Lily, sorridendo. Emmie era solita ubbidire sempre alle suore, fare tutto quello che dicevano e arrivare sempre puntuale. Lily, da come certo si sarà ben capito, era tutto l’opposto.

Emmie annuì, poco convinta.

«Bene. Allora… Mi avevi chiesto di cercare qualcosa sulla morte di Celeste».

Emmie drizzò il capo, e Lily sorrise compiaciuta dentro di sé: sapeva che avrebbe catturato la sua attenzione con quelle poche parole.

«Dunque… Ho chiesto un po’ in giro. Una sua amica, Mariuccia –non so se la conosci- mi ha raccontato qualcosa di interessante» si fermò un attimo, per essere sicura che l’amica la stesse seguendo. Emmie non si perdeva una parola.

«Mariuccia mi ha detto che Celeste era molto strana nell’ultimo periodo. Sarebbe dovuta partire la settimana scorsa, per andare a Londra, ma aveva rimandato la partenza. Non aveva detto a nessuna delle sue amiche perché, ma Mariuccia ha detto che sicuramente suor O’Brey lo sapeva. Strano ma vero, a Celeste era simpatica la suora».

Cadde il silenzio. Lily stava guardando Emmie, in attesa di qualcosa, mentre Emmie pensava.

Alla fine, l’amica lanciò un altro sguardo all’orologio, e sobbalzò.

«Lily! Mancano tre minuti!» esclamò, alzandosi dal letto così velocemente da far perdere l’equilibrio a Lily e farla quasi cadere per terra. Emmie la guardò male.

«Non fare l’idiota, Lily! Muoviti, dobbiamo scendere!» e saltellò in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.

Lily scosse il capo, esasperata. Era incredibile come Emmie riuscisse a cambiare umore così repentinamente. Chissà da chi aveva preso…

«Allora, Lily, ci sei?» esclamò Emmie, spuntando dalla porta del bagno. Si era lavata le mani e si era legata i capelli con un nastro verde. Lily annuì.

«Mi lavo le mani» disse, e, prima che Emmie la trascinasse via con la scusa di essere in ritardo, si infilò nel bagno e corse ad un lavandino per lavarsi le mani. Emmie, apparsa sulla soglia del bagno, sbuffò.

«Dai Lily! Avevi detto che non mi avresti fatto arrivare in ritardo!»

Lily ghignò.

«E tu ti fidi davvero di quello che dico? Mi deludi, Mimì, credevo mi conoscessi» esclamò, asciugandosi le mani e legandosi a sua volta i capelli.

Emmie sbuffò, quindi finalmente scesero a cena, Lily che blaterava su quanto avrebbe voluto mangiarsi un bel gelato almeno una volta, Emmie immersa nelle sue congetture su quello che poteva aver voluto fare Celeste all’orfanatrofio. Come potevano scoprirlo? Qui, sicuramente, serviva l’aiuto della mente brillante della sua migliore amica. E tanto sapeva che l’avrebbe fatto, anche se si sarebbe lamentata moltissimo: alla fine, Lily amava andare contro le regole.

*

Lily dormiva profondamente. Emmie aveva provato a svegliarla, davvero, arrivando fino al punto di cercare di spingerla giù dal letto. Ma non c’erano state storie: Lily non si alzava.

‘Certo che quando ha il sonno pesante non la sveglia più nessuno…’

Lily era fatta così, imprevedibile e tremendamente testarda, anche mentre dormiva.

‘E c’è chi dice che le persone assomigliano quasi tutte ad angeli quando dormono…’ pensò Emmie sbuffando, cercando in un ultimo disperato tentativo di buttare l’amica giù dal letto. Com’è possibile prevedere, la piccola Potter non si mosse di un centimetro dalla sua comoda posizione.

«Oh, Lily! Per Merlino, muovi quelle chiappe e scendi dal letto!» esclamò Emmie, esasperata, lasciandosi cadere sul suo letto fatto.  Sbuffò sonoramente, chiudendo gli occhi per calmarsi, e quando li riaprì trovò l’impensato: Lily aveva aperto gli occhi!

«Lily! Finalmente. Allora, scendi, mancano dieci minuti e dobbiamo essere in chiesa».

Emmie si alzò, pronta per rifare il letto dell’amica per fare più in fretta. Ma Lily evidentemente non la pensava allo stesso modo.

Emmie la fulminò con lo sguardo mentre se ne stava lì beata, distesa sotto le coltri pesanti del letto, gli occhi spalancati fissi su di lei.

«E allora? Ti decidi a darti una mossa?!» esclamò Emmie, irritata. Lily non mosse un muscolo.

«Insomma, Lily! Ti vuoi alzare? Per una volta che qualcuno riesce a convincerti ad andare a messa, perché non provi a fare quello che dici?»

Lily la guardò interdetta, i suoi occhioni nocciola fissi sui suoi.

«Mimì…» sussurrò, alzandosi a sedere. L’interpellata alzò un sopracciglio.

«Cosa c’è? Ho un fantasma dietro alla schiena?»

Lily scosse il capo, per poi aggrottare le sopracciglia.

«Un fantasma dietro alla schiena? Ma dove ti vengono queste, Emmie!»

Emmie ridacchiò.

«Forza dormigliona, alzati e vestiti. Non abbiamo tempo da perdere!» esclamò Emmie, sperando vivamente per la sua salute mentale che l’amica si desse una mossa. Lily, strano ma vero, uscì dalle pesanti coperte e si alzò in piedi. Emmie si avvicinò al letto, pronta per rifarlo mentre l’amica si cambiava, ma Lily non era dello stesso parere.

«Ti sposti? Dovrei fare il letto» chiese, con una vena pulsante per l’irritazione sulla fronte. Per tutta risposta, Lily la squadrò da capo a piedi, riuscendo nell’intento di farla esplodere.

«Insomma, Lily! Mi vuoi spiegare cosa ti prende?»

Lily parve meditare, poi scosse il capo.

«Niente, è che… Mi era sembrato che tu, al posto di dire qualcosa come “Oh Signore!” o “Madonna santa” avessi detto “per Merlino”, ma evidentemente mi sbagliavo. Perché tu dovresti invocare una persona che non è mai neanche esistita?»

Lily sorrise, saltellando poi verso il bagno dopo aver agguantato la divisa che era stata data loro per la messa, lasciando un’Emmie alquanto sorpresa.

L’attimo, dopo, una chioma infuocata fece irruzione nel bagno.

«Ho detto davvero “per Merlino”?» chiese Emmie, un’urgenza tale nella voce da far sembrare quella semplice risposta una questione di vita o di morte.

Lily, intenta a pettinarsi con cura i capelli fiammanti, aggrottò un sopracciglio, annuendo.

«Credo di sì… Insomma, ero mezza addormentata! Può darsi che me lo sia immaginato…» ma non aveva neanche finito la frase che Emmie era già corsa fuori dal bagno, sparendo dalla sua visuale in una posa alquanto strana (alias buttata completamente di traverso sul letto di Mary).

Lily finì lentamente di pettinarsi, si infilò la divisa, si lavò accuratamente viso e denti e, solo dopo tutto ciò, si decise a vedere cos’è che aveva messo tanto in agitazione l’amica.

Emmie era seduta sul letto di Mary, le gambe incrociate, in una posa che, con quei capelli rosso fiamma, la faceva assomigliare buffamente ad un indiano d’America. Lily non rise a quel pensiero solo perché era curiosa di vedere cosa stava leggendo l’amica (aveva un foglio in mano e lo stava scorrendo con gli occhi ad una velocità che Lily non riteneva possibile per un comune essere umano).

Ma, visto che Emmie non parlava, Lily si spazientì. Erano sole nel dormitorio, tutte erano già scese per andare a messa, quindi si prese il permesso di urlare.

«Insomma, Emmie! Che diavolo ti prende? Sembra che tu abbia appena visto Celeste risorgere!»

Ma se ne pentì l’attimo dopo; lo sguardo di Emmie virò verso i suoi occhi e, incontrate le iridi uguali alle sue, divenne improvvisamente vacuo. Lily si maledì in tutte le lingue del mondo, aggiungendone un paio di inventate sul momento. Si avvicinò all’amica.

«Allora…» incominciò, soffiandole di mano il foglio che stava leggendo. «Cosa dice questo pezzo di carta di così tanto importante?»

Incominciò a leggere prima che Emmie potesse anche solo pensare di protestare. Non c’era scritto nulla di interessante. Era una lettera indirizzata a Mary. Quando, però, arrivò alla firma, capì perché ad Emmie interessava tanto: era di Celeste.

Rimuginò su quello che aveva appena letto. Cosa c’era che poteva interessarle? Celeste parlava semplicemente di una gita che aveva fatto con alcune sue compagne di classe. Raccontava di alcuni ragazzi che aveva conosciuto, di luoghi che aveva visitato, di piccole liti con alcune sue amiche. Nulla di interessante, almeno non per scoprire qualcosa sulla misteriosa morte di Celeste.

«Mimì… Cosa c’è che non va in questa lettera? Mi sembra normalissima…» chiese infine, dopo averla letta per la seconda volta, alzando lo sguardo verso l’amica. Questa scosse il capo, le si affiancò e incominciò a scorrere con il dito il foglio. Si fermò circa a metà lettera e indicò un punto preciso. Lily lesse.

“Avresti dovuto vedere la faccia di Mariuccia. Insomma, era troppo buffa! E, oh, per Merlino!, non sai cos’è successo dopo! Si è messa letteralmente a gracchiare. Era patetica e al contempo tremendamente divertente. Non siamo riuscite a smettere di ridere per dieci minuti buoni. Avevo le lacrime agli occhi!”

Lily aggrottò le sopracciglia. Cosa le interessava a lei che Mariuccia aveva gracchiato come un corvo e che Celeste e le sue amiche avevano riso fino a farsi venire le lacrime agli occhi? Era assolutamente irrilevante!

«Emmie…».

«Guarda qui!»

Indicò con ostinazione un punto. Due parole. Lily le lesse ancora: “E, oh, per Merlino!, non sai cos’è...” si bloccò. Rilesse. Una, due volte. Eccola lì, la parola che aveva scandalizzato Emmie.

“Oh, per Merlino!”

«Beh, problema risolto. Tu hai letto questa lettera e, senza pensarci, hai ripetuto le sue parole. Cosa c’è che non va? Si vede che Celeste aveva una strana passione per il consigliere di Artù».

Emmie rise, poi lanciò un’occhiata distratta all’orologio da polso e le si gelò il sorriso sulle labbra.

«Gesù Cristo, Lily! Siamo in un ritardo mostruoso! La messa incomincia proprio adesso!»

Si precipitò a rifare frettolosamente il letto dell’amica, blaterando cose quasi senza senso.

«Insomma, tu e la tua maledetta voglia di… di… di arrivare in ritardo! Quando fai così proprio…»

Si bloccò, voltandosi verso l’amica.

«E allora? Hai intenzione di muoverti?»

Lily sospirò.

«Emmie, ti fai troppe paranoie. Muovi il tuo culetto ed esci da questo dormitorio. Io sono pronta da dieci minuti buoni».

 

 

Eccomi qui!

Allora, informo i gentili lettori che ho passato metà del pomeriggio (dalle due alle quattro, alias quando ho deciso di pubblicare) e chiedermi con ostinazione “Aggiorno o non aggiorno? Aggiorno o non aggiorno?” Credo che mancasse solo una margherita a cui staccare i petali ed ero perfettamente pazza... Ma questi diciamo che sono pure un po’ affari miei (e allora perché l’hai detto? Chiedete voi. Perché mi sembrava bello da dire, rispondo io).

Comunque alla fine ho deciso di aggiornare. Dopo soli due giorni, ecco a voi il nono capitolo di questa pazza storia, revisionato e spulciato errore per errore da me medesima.

Particolarmente, voglio un parere sulla seconda parte del capitolo. Come vi sembra? È un inizio per le nostre due protagoniste per scoprire le loro origini, no? Che ve ne pare?

Non sapendo che altro aggiungere (ovviamente mi erano venute un paio di cose in mente mentre rileggevo il capitolo, ma l’Alzheimer fa brutti scherzo a noi poveri anziani...), meglio passare a ciò che aspetto tutte le volte che devo aggiornare la storia: i ringraziamenti.

Ringrazio le care e gentili persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, ovvero:

1 - ale146 [Contatta]
2 - giugiu182
[Contatta]
3 - lalla22
[Contatta]
4 - leonedifuoco
[Contatta]
5 - Luna_Lovy
[Contatta]
6 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
7 - rose07
[Contatta]
8 - Scorpiusthebest
[Contatta]
9 - VolandoConTe94
[Contatta]

Quindi ringrazio le altrettanto meravigliose persone che l’hanno aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - amber_green
[Contatta]
3 - ArwenBlack
[Contatta]
4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
[Contatta]
6 - celebrian
[Contatta]
7 - cesarina89
[Contatta]
8 - Daicchan
[Contatta]
9 - emma95
[Contatta]
10 - Francy_Malfoy
[Contatta]
11 - jaily
[Contatta]
12 - kia 07
[Contatta]
13 - kiaa
[Contatta]
14 - Kicks
[Contatta]
15 - leonedifuoco
[Contatta]
16 - LuNa1312
[Contatta]
17 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
18 - rebby
[Contatta]
19 - Scorpioncina
[Contatta]
20 - starcat
[Contatta]
21 - _Giuli95_
[Contatta]
22 - __Lilly__
[Contatta]

Infine, dopo i dovuti e soliti ringraziamenti a chi legge e basta (che ormai hanno anche un po’ stufato, praticamente dico sempre le stesse cose, ma vabbun...), ringrazio chi aspetto sempre con trepidazione di ringraziare: chi recensisce:

 Chiara_96: Oh, ma che bello!, una nuova lettrice! Che dirti... All’inizio neanche io sopportavo molto la povera Lily. In tutte le ff che leggevo (che erano per la maggior parte delle Scorpius/Rose, e che quindi svalorizzavano per principio Lily) trovavo una Lily scorbutica, un po’ (scusami il termine) troietta, insomma, il tipo di ragazza che non avrei mai apprezzato sotto tortura. Poi mi è venuta in mente quest’idea (ed effettivamente non mi ricordo neanche come ha fatto a venirmi in mente...) e ho pensato: di Rose ormai sappiamo anche quante volte va in bagno, altre ragazze della New Generation che si leggono volentieri possono essere... Boh, Dominique, ma lei non ce la vedo proprio. Perché non provare con Lily?

E allora eccomi qui. Sempre pronta a provare e a far piacere ciò che scrivo ^_^

E sono contentissima che abbia funzionato! Sentirsi dire che una persona ha trovato bellissima la mia storia nonostante disdegnasse il personaggio principale... Bah, è meraviglioso ^_^

Ora, dopo questo sermone degno di un prete, credo che dirti ciao ciao e aspettare una (magari!) tua nuova recensione, con tanti bei pareri su ciò che ho scritto su questo capitolo sia tutto ciò che mi è permesso fare ^_^

Quindi attendo speranzosa

 ashelia_96: Hola! Come va? Visto che ho aggiornato veloce anche questa volta? Solo due piccoli piccoli giorni... Che dici, merito un’altra recensione? ^_^ No, dai, a parte gli scherzi. Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo e che ti abbia strappato almeno un sorriso ^_^ Ci contavo! Comunque... giochi a pallavolo anche tu? Davvero? Ma... di dove sei? Magari siamo anche vicine! xD...

Per dire qualcosa di più coerente: che te ne pare del capitolo? Com’è? Lily incomincia a capire che qualcosa nella sua vita di tutti i giorni non va, chissà come si comporterà... Tu che dici? Approfondirà questa storia strana o lascerà perdere, troppo presa da mille altri problemi? A te le ipotesi!

Bacioni

 rose07: Oooooh... *me gongolante fino allo stremo*... Che belle cose odono le mie orecchie (o meglio, scorgono i miei occhi, dato che sono scritte...)! Sono felice che tu non sia una di quelle che si mettono ad adulare una persona così, tanto per fare, è molto meglio ^_^ E se poi i tuoi complimenti sono sinceri... Beh, mettetemi in frigorifero perché sto incominciando a sciogliermi... xD! Riguardo alla storia... Sono contenta ti sia piaciuto lo scorso capitolo. Questo come lo reputi? Non è divertente come quello prima, né pieno di suspense come quello precedente, però... Ha la sua dignità!

Dimmi tu, io aspetto... ^_^

 OmegaGauntRiddle: Una mangia morte? Dici? E allora perché avrebbe gli occhi rossi? Con il Mago Oscuro forse sarebbe più probabile... Però non si sa! Ci vorranno ancora... Uh” Circa nove capitoli per scoprirlo ^_^ Ma poi si incomincerà ad intuire qualcosa ^_^ Oh, che bello essere nella stessa barca! Almeno non mi sento l’unica demente che si mette a ridere a crepapelle davanti al computer, procurandosi occhiate preoccupate dai parenti... ^_^ Ora dammi il tuo parere, tira fuori tutta la tua vena critica e dimmi com’è questo capitolo! Tanto io sono qua e non scappo... Aspetto solo voi! ^_^ Bacioni

 

Ora, prima di abbandonarvi, per ricomparire il prossimo capitolo, voglio una domanda rivolta a tutti (e proprio TUTTI, eh!)

Allior... Ma qualcuno, ogni tanto, leggere i commenti degli autori, a fondo pagina! No, perché io ogni tanto mi scoccio, perché vedo i lunghi paragrafi che scrivono gli autori delle storie e, nonostante la storia mi interessi molto e non veda l’ora di scoprire cosa succede dopo, ogni tanto mi scoraggio davanti a tutte quelle righe, messe una sotto l’altra, piene di parole, e parole... A voi non succede mai? Ve lo chiedo perché sono conscia di scrivere a volte anche troppo, e se tutti mi dicono che nessuno legge mai i miei deliri... Beh, io smetto di farlo! Spreco meno parole e ne uso di più per rispondere alle recensioni, o per continuare la storia!

Voi allora che mi dite? La pianto di fare il mio solito commentino a fine capitolo?

Vi aspetto.

Bacioni

_ki_

P.S.: queste, per chi vuole vederle, sono Mariuccia e Celeste.

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Capitolo 10
*** Cap. 10 Addio mondo crudele! ***


Cap. 10

Addio, mondo crudele!

«Non è questo il punto» sussurrò Emmie alzandosi in piedi per intonare un nuovo canto. Lily sbuffò.

«emmie, sei paranoica! Il tuo inconscio ti ha fatto ripetete qualcosa che avevi letto tempo fa, cosa c’è di male?», esclamò Lily, tra una parola cantata e l’altra. Emmie le lanciò un’occhiataccia, continuando a cantare. Quando si sedettero nuovamente, si voltò verso di lei.

«Il fatto è che io l’ho già sentito! Quando l’ho letto dalla lettera di Celeste, io l’avevo già sentito! Insomma, hai presente quando sono arrivata io all’orfanatrofio?» si bloccò un attimo, facendosi il segno della croce e, seguendo i presenti, mormorò una preghiera. Lily non si prese neanche la briga di imitarla.

«A cinque anni!», continuò Emmie, riprendendo il discorso. «A cinque anni si ha la capacità di ricordare, no? Ecco, e io questo lo ricordavo. Non dalla lettera di Celeste, né da qualcos’altro. Io lo ricordavo da qualche mio parente. Insomma, l’avevo già sentito da qualcuno, forse i miei genitori…» si bloccò nuovamente, alzandosi in piedi. Lily la imitò, rimuginando su quello che le aveva detto. Lei non aveva di questi ricordi. Lei era troppo piccola anche per ricordarsi la voce di sua madre. Ma Emmie no. Lei aveva vissuto cinque anni con la sua famiglia. O un po’ di meno, dato che nell’archivio di suor O’Brey c’era scritto che era stata affidata ad un certo Malfoy. Ma comunque aveva vissuto abbastanza con i suoi famigliari da ricordarsi qualcosa di loro.

«Ma non è possibile, Mimì! Perché i tuoi genitori avrebbero dovuto dire “Per Merlino”? È una cosa senza senso! Non esiste Merlino, non è mai esistito. Sarebbe come dire “Per Morgana” o... “Per i draghi a pois blu della Norvegia”!», si fermò un attimo, riflettendo su ciò che aveva detto. Quindi sia lei che Emmie scoppiarono a ridere piano, per non farsi sentire dalle suore che severe controllavano i ragazzi.

Quando ebbero finito, il prete stava dicendo la predica, quindi erano comodamente  sedute sulle panche di legno scuro e potevano bellamente parlare senza essere interrotte.

«Non so che dirti. Forse anche i miei genitori avevano la fissa del consigliere di Artù» si risolse a dire in fine Emmie, accennando un sorrisino. Lily annuì vigorosamente.

«Certo! È probabile. E ora, basta pensare a queste stupidaggini, che fra poco devo incontrare Martin!»

Ma quando finalmente uscirono dalla chiesa, Martin non le stava aspettando. Rimasero accanto al portone di entrata in attesa di vederlo uscire in mezzo al flusso di gente, ma non arrivò nessuno.

«Maledetto! Ha detto che sarebbe venuto! E invece?... Non c’è! Ma quando lo becco...», incominciò a blaterare Lily, mentre si avviava con l’amica verso il cortile dell’orfanatrofio, dove andavano sempre dopo la messa.

«Giuro, gli farò pentire di aver messo piede...»

«Potter!»

Lily si fermò, e con lei anche Emmie.

«Che diavolo c’è?!» esclamò Lily, senza riflettere, furiosa. Quando si voltò, però, se ne pentì: il viso della professoressa Baatz era rosso come i capelli di Lily.

«Signorina Potter! Le sembra il modo di rispondere ad un’insegnante?» sbottò, raggiungendola a grandi falcate. Lily non abbassò lo sguardo.

«Mi scusi, signora».

Emmie rimase lì, ferma a fianco all’amica, a guardare le due scambiarsi guardi inceneritori.

‘Se gli sguardi potessero uccidere... Lily e la prof si sarebbero già uccise a vicenda da anni!’

«Voleva chiedermi qualcosa?»

La Baatz annuì, dopo aver finalmente distolto lo sguardo.

«Suor O’Brey vuole vederla. Subito».

Lily sospirò. Che aveva fatto adesso?

*

«Che bella giornata, signora, vero?»

Lily entrò nell’ufficio della suora con un sorrisino beffardo stampato sul viso sottile. Suor O’Brey era seduta alla sua scrivania, il computer che ronzava piano, l’espressione di seria derisione.

«Certamente, signorina. Ho sentito che oggi ha avuto la brillante idea di allietare tutti con una sua improvvisa visita alla chiesa».

Lily sbuffò, accomodandosi di fronte alla suora.

«Certamente. Sa, dopo la morte di Celeste...»

Lily non sapeva il motivo della sua visita improvvisa all’ufficio della suora, ma perché non approfittarne? Forse sarebbe riuscita a cavare qualche informazione dalla bocca della O’Brey.

«Certo, capisco... Dev’essere stato un brutto colpo, vero?»

Lily annuì, sospirando fintamente rassegnata. Suor O’Brey la squadrava dall’alto dei suoi occhialini cerchiati di corno.

«Assolutamente. Ho avuto modo di riflettere. E mi chiedevo... Ho cercato di chiedere a qualche mia amica la causa di questa morte improvvisa, ma nessuno ne conosceva il motivo. È per caso... successo qualcosa di vergognoso?»

Suor O’Brey parve pesare bene la risposta. Da come intuì Lily, non voleva dire troppo.

«Diciamo, Potter, che la morte in sé è sempre qualcosa di vergognoso. Siamo certi, comunque, che urlare ai quattro venti la causa della morte di una così buona ed educata ragazza non sia un bene» Lily fece una smorfia. «Per questo, non molte persone sono a conoscenza del fatto...» si interruppe.

«Comunque, non l’ho chiamata per discutere, per quanto sia piacevole fare una chiacchierata con lei, ma per fatti più gravi».

Detto questo, la suora incominciò a frugare tra i numerosi fogli sulla scrivania. Il suo sguardo aveva assunto una tonalità severa che presagiva un’imminente prolungamento della punizione.

Dopo molto scartabellare, finalmente suor O’Brey prese in mano quello che cercava. Era un foglietto mezzo strappato, ripiegato molte volte su se stesso. Lily ebbe il sospetto di sapere di cosa si trattasse.

«Mentre Ludovica faceva il suo solito giro per le pulizie, ha rinvenuto questo accanto al suo letto. Le dice niente?»

La suora si sporse per dare il foglio in mano a Lily. Questa lo ispezionò con cura. Non c’erano dubbi, era proprio il foglio con scritte le informazioni su di lei, su Mary e su Emmie. Sentì distintamente il suo cuore mancare un battito. Cosa sarebbe successo? L’avrebbero cacciata dall’orfanatrofio? Avevano sempre cercato di sopportare la sua esuberanza, ma era certa di non aver mai fatto qualcosa di così grave. Introdursi nell’ufficio di suor O’Brey per cercare informazioni sulla sua famiglia! Non c’aveva neanche mai pensato...

«Lei... Cosa crede che sia, signora?»

‘Ti prego, fa che sia talmente tonta da non capire che ho preso informazioni dal suo computer. Ti prego, solo questa volta, Dio, mi prostro ai tuoi piedi, falla diventare più stupida di quanto già non sia. L’orfanatrofio è l’unico luogo che possa essere almeno simile ad una casa, non me lo togliere...!’

Suor O’Brey le lanciò un’occhiata infuocata.

«A me pare una trascrizione dettagliata delle informazioni riservate nel database del computer dell’orfanatrofio. A lei cosa sembra?»

Lily deglutì.

Era davvero in guai grossi, questa volta.

«A me sembra un disperato tentativo di conoscere le proprie origini, signora».

Forse, con la carta della disperazione, sarebbe riuscita a scamparla.

«Quindi lei si è introdotta nel mio studio per cercare informazioni private sulla sua famiglia e quella delle sue amiche per disperazione

Lily annuì vigorosamente. Sbagliava, o quello che era balenato negli occhi della suora era un brillio di compassione?

«E quindi lei non nega di essere entrata in questo studio senza permesso, infrangendo così le regole dell’orfanatrofio?»

Lily si morse un labbro. Che sarebbe successo, se avesse detto la verità? O, almeno, quella piccola parte di verità che non era obbligatorio nascondere?

«E devo dedurre che le rane nel bagno maschile dell’ala Ovest siano opera sua, Potter?»

Ancora, Lily rimase in silenzio, guardando con muta disperazione la suora.

«Dal suo silenzio, Potter, deduco di aver indovinato la realtà dei fatti».

‘Ecco, il peggio è arrivato. Mamma, papà, Merlino e Morgana, salvatemi!’

«Mi segua, signorina».

‘Addio, mondo crudele!’

 

Eccomi qui, di nuovo ad aggiornare questa cosetta che dovrebbe essere una storia!

Dalle scarse recensioni dello scorso capitolo, deduco che non abbia avuto molto successo... Ma io continuo a sperare! Di questo, invece, che vi sembra?

Ma bando alle ciance, passiamo subito ai ringraziamenti, sempre dovuti:

Ringrazio infinitamente le persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - giugiu182
[Contatta]
4 - lalla22
[Contatta]
5 - leonedifuoco
[Contatta]
6 - Luna_Lovy
[Contatta]
7 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
8 - rose07
[Contatta]
9 - Scorpiusthebest
[Contatta]
10 - VolandoConTe94
[Contatta]

Quindi, quelle che l’hanno aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - ashelia_96
[Contatta]
4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
[Contatta]
6 - celebrian
[Contatta]
7 - cesarina89
[Contatta]
8 - Chiara_96
[Contatta]
9 - Daicchan
[Contatta]
10 - emma95
[Contatta]
11 - Francy_Malfoy
[Contatta]
12 - jaily
[Contatta]
13 - kia 07
[Contatta]
14 - kiaa
[Contatta]
15 - Kicks
[Contatta]
16 - leonedifuoco
[Contatta]
17 - Lilla95
[Contatta]
18 - LuNa1312
[Contatta]
19 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
20 - rebby
[Contatta]
21 - Scorpioncina
[Contatta]
22 - starcat
[Contatta]
23 - _Giuli95_
[Contatta]

24 - __Lilly__ [Contatta]

Dulcis in fundo, con somma gioia, posso finalmente ringraziare qualcuno che ha aggiunto la mia storia anche tra le ricordate!:

1 - Lilla95 [Contatta]

Ora, dopo i consueti ringraziamenti a chi legge soltanto (che sono tanti, a dire il vero...-_-), passiamo alle due recensioni:

 Chiara_96: Dopo aver recensito il nuovo capitolo della tua storia, eccomi di nuovo qui per parlare un po’ con te.

Alluor... Che si può dire? Beh, non che non lo sapessi... Ma un po’ ci avevo sperato, che il capitolo precedente piacesse come quello ancora precedente. Ma questa è la dura realtà dei fatti... E a dir la verità... uh, che brutto ammetterlo... Ma non pensavo proprio all’espressione di Ron mentre scrivevo quel capitolo. Il fatto che avessi accorciato la sua famosa frase è stato solo un puro caso... Ma grazie per avermelo fatto notare!

Ora, ti lascio, al prossimo capitolo, ed ad una tua prossima recensione con tutte le critiche che ti vengono fuori! E, oh, approposito, grazie per aver aggiunto la ff tra le seguite! ^_^

Bacioni

ashelia_96: Ciao! Come ti sembra questo nuovo capitolo? Sono contenta della tua scorsa recensione, nonostante il capitolo scorso non fosse comunque dei migliori ai trovato lo stesso il tempo per recensirlo! E comunque no, non siamo proprio vicine... Io sono di Vicenza! E non ti preoccupare, non è troppo chiedermi la mia età, ed è 14 anni... tu quanti anni hai? ^_^

Aspetto il tuo prossimo commento!

Un abbraccio

 

Infine, non mi resta che scappare. Mi aspetta una valanga tripla di compiti per domani... quindi meglio non aspettare!

Mi accingo verso il mio patibolo personale...

Bacioni a tutte quante!

_ki_

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Capitolo 11
*** Cap. 11 Mitchel O'Brey ***


Cap. 11

Mitchel O’Brey

‘Ho davvero pensato “Mamma, papà, Merlino e Morgana, salvatemi”?’

Lily strabuzzò gli occhi.

‘Sono diventata scema tutto d’un colpo?’

Era nell’aula di musica. Accanto a lei, il gruppetto di suore che avrebbe deciso la sua sorte. Con loro, due professoresse: la Baatz e la Nestley. Ovviamente, stavano discutendo senza di lei. E non poteva far nulla se non ascoltare i borbottii incomprensibili di quel gruppo mal assortito.

‘Uffa, perché il mio piccolo potere non comprende il possesso delle menti umane? Gli arti vanno bene, per carità, mi diverto moltissimo. Ma se potessi far cambiare idea a quelle quattro suore da strapazzo...’

Alla fine, suor O’Brey guardò l’orologio, e le lanciò un’occhiata penetrante.

«Signorina Potter, per ora può andare. La informeremo sulle nostre scelte appena sarà possibile».

Lily imprecò a denti stretti, quindi uscì finalmente da quell’aula a parer suo grande quanto inutile.

‘È l’agitazione’ pensò ad un punto, ritornando al suo primo pensiero. ‘Sì, l’agitazione mi ha fatto sparare quelle cazzate. In fondo, avevo appena finito di parlare con Emmie di Merlino! Ovvio che mi venisse in mente!’

‘Ma, quando becco Martin...! Gliela farò pagare cara!’

E, proprio mentre formulava quei pensieri, in volto l’espressione più irata che poteva (insomma, l’aveva fatta andare a messa, e per cosa? Per non venire?), andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.

«Guarda dove metti i piedi!» sbottò, irritata già per conto suo.

«Ma dove diavolo eri finita?!»

Lily aggrottò le sopracciglia, alzando lo sguardo, e si trovò niente popò di meno che.... (rullo di tamburi!)... il volto di Martin davanti!

‘Quando parli del diavolo...’

«Alla buon ora! Miserabile che non sei altro, ti rendi conto di quanto mi hai fatto aspettare davanti a quella chiesa? E mi ci hai fatto andare per niente! Brutto...»

Ma si interruppe, e per un buon motivo: Martin la stava baciando.

*

«Sono due giorni che ci eviti! Mi vuoi dire cosa ti succede?»

«Non mi succede niente, Emmie! Volevo stare con le mie amiche. Ti ricordo che abbiamo appena perso un’amica cara, non posso far finta di nulla!»

«Lo so!» Emmie emise un sibilo frustrato. Perché non capiva? Anche lei si sentiva uno straccio, ma mica per questo perdeva i contatti con le sue amiche!

Si portò le mani al viso, cercando di riprendere il controllo. Odiava arrabbiarsi, soprattutto con le sue amiche.

«Ti costava tanto stare anche con noi? O salutarci? O parlare? Dovevi per forza dedicare tutte le tue energie alle tue amiche, che nel momento del bisogno neanche ti guardano?»

Mary spalancò gli occhi. Emmie sapeva che quello era un tasto delicato. Due anni prima, Mary aveva avuto la bella idea, accompagnata da Emmie e Lily, di andare a denunciare a suor O’Brey un furto commesso da una di quelle sue amiche diciassettenni. Indignate, le suddette amiche non le avevano più rivolto la parola, nonostante Mary stesse attraversando un momento terribile (si era appena mollata con il ragazzo con cui stava da tre anni). Era così che Lily ed Emmie erano diventate amiche di Mary.

«È... è diverso...» sussurrò Mary. Emmie scosse il capo.

«Non è diverso! Loro sono sempre così, e sempre così resteranno. Non puoi dimenticarti di noi solo perché improvvisamente ti trattano meglio del solito!»

Quindi, irritata, sbuffò.

«E dov’è finita Lily? Sono venti minuti buoni che è andata dalla O’Brey. Cosa mai può aver combinato di così grave?»

A quelle parole, Mary sobbalzò.

«È dalla O’Brey?»

«Sì... Perché?»

«L’ho vista venir via arrabbiata dal dormitorio. Forse ha scoperto qualcosa di Lily che non dovrebbe avere».

Emmie ci pensò su. Sì... era plausibile. Ma venti minuti solo per fare una predica su cosa si può e non si può avere dentro all’orfanatrofio?

«Che dici, andiamo a vedere dov’è? Magari si sta semplicemente facendo un giro».

Mary la squadrò. Come poteva quella ragazza cambiare umore così repentinamente? Bah, sarebbe stato sempre un mistero...

«Certo, andiamo».

Non ci misero molto a trovarla. Appena il tempo di svoltare per il corridoio che portava all’aula di musica ed eccola lì, in mezzo al corridoio, accanto a Martin. Stava parlando.

«... E mi ci hai fatto andare per niente! Brutto...» il suo sproloquio venne interrotto. Emmie vide con tremenda lentezza il viso del ragazzo avvicinarsi a quello dell’amica e, mentre lei ancora parlava, catturare le sue labbra. Rimase immobile a guardare, incapace di far nulla se non boccheggiare come un pesce fuor d’acqua.

Mary, al contrario suo, non era rimasta scandalizzata dall’evento.

«Emmie... Ma lui non piaceva a te?» chiese, aggrottando le sopracciglia.

A quelle parole, Emmie si riscosse, e voltò lo sguardo, infuriata.

«Andiamo via!» esclamò, prima di prendere per un braccio l’amica e ritornare sui propri passi. Peccato che non vide, proprio in quel momento, la piccola Lily respingere a forza Martin e tirargli uno schiaffo in viso.

*

«Che cazzo hai fatto?!»

Lily era rossa in viso, ma non certo per l’imbarazzo. Era ancora più infuriata di prima, e a stento tratteneva la voglia di sferrare un pugno alla mascella di quel maledettissimo ragazzo.

«A me sembra un po’ ovvio... Sai, quando due bocche si uniscono, si chiama baciare. Hai presente?»

Martin, al contrario di lei, era calmissimo. Non era rosso, non era imbarazzato, era il solito ragazzo irritante della prima volta che le aveva parlato.

Lily ringhiò.

«Allora riformulo la domanda, brutto troglodita che non sei altro! Perché diamine mi hai baciata?»

A quel punto, Martin ci pensò su, così da far irritare ancor di più la già stressata Lily.

«Ti muovi?!»

«Calma ragazzina, non ti agitare». La voce di Martin era così calma e derisoria che Lily fu certa che l’avrebbe presto strozzato.

«Vediamo... Ecco! Ti ho baciato perché era la tua ricompensa».

Ci fu un attimo di silenzio. Lily stava assimilando bene ciò che aveva sentito. L’attimo dopo, fu il pandemonio.

«La mia ricompensa?! Tu... Tu! Brutto decerebrato da strapazzo, presuntuoso e arrogante stronzo della terra! Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Io non accetto baci per pagamento, quindi vedi di tirar fuori qualcosa che mi piaccia, perché posso farti pentire di essere nato!» Lo disse tutto d’un fiato, il viso a temperatura lava vulcanica, le mani strette a pugno. Quando ebbe finito, però, Martin non aveva perso il suo sorrisino. Cosa che la fece arrabbiare ancora di più.

«Cos’hai da ridere? No...»

«Signorina Potter!»

Lily si voltò piano, così lenta da far concorrenza ad un bradipo insonnolito, e rischiò seriamente di rimetterci la vita per quello che vide: suor O’Brey, in tutta la sua bruttezza, rossa in viso quanto Lily, l’espressione più irata ch le avesse mai visto in volto.

«Sì?» Lily cercò di farsi piccola piccola, mentre con la coda dell’occhio vedeva Martin ridersela di gusto.

‘Promemoria: ricordarsi di uccidere Martin in modo leeeeeento e doloroso’.

«Le sembra questo il modo di rivolgersi a mio nipote?»

«Signo...» Lily si bloccò.

‘Cos’è che ha detto...?’

Rielaborò con la mente le parole della donna.

“Le sembra questo il modo di rivolgersi a mio nipote?”

‘A mi... a su... Nipote?’

Lily strabuzzò gli occhi, quindi volto il viso verso Martin, che se la rideva bellamente.

«Suo... Suo nipote, signora?» rimuginò un attimo, mentre la suora annuiva. «Ma le suore non possono avere figli!» esclamò quindi.

A quelle parole, Martin scoppiò a ridere ancor più sonoramente, mentre la donna arrossiva.

«Non è il figlio di mio figlio, signorina Potter! È figlio di mio fratello!»

Lily spalancò la bocca a formare una “o” quasi perfetta.

‘Non ci credo’.

«E allora, signorina Potter, mi vuol fare la cortesia di dirmi perché mai stava urlando contro Mitchel?»

Lily, ancora, rimase interdetta. Martin si chiamava Mitchel? Le aveva mentito?

‘Brutto...’

«Mi scusi signora, una piccola incomprensione».

Quindi, detto questo, si voltò e marciò a passo veloce verso la mensa.

‘Mitchel O’Brey, questa te la farò pagare cara!’


Okeeeey.... Ehm...

*Schiva un pomodoro volato dai lettori, scompare un attimo e ricompare con un sorrisetto semplicemente da schiaffi*

Come vi va?

Allora... Lo so! Sono semplicemente in un ritardo mostruoso ma... So come farmi perdonare! Se, ovviamente, avrete ancora voglia di leggere questa povera ff dopo due settimane di lunga attesa, e soprattutto se vorrete (non si sa mai, c’è chi preferisce andare avanti a piccoli morsi) il prossimo capitolo sarà doppio, ergo posterò due capitoli in uno. Tutto per farmi perdonare ^_^ Sia per il tremendo ritardo, sia per il capitolo mostruoso... -_-

Ma ora bando alle ciance, voglio ringraziarvi!

Chi ha aggiunto la ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
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3 - lalla22
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4 - leonedifuoco
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5 - Luna_Lovy
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Chi l’ha aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
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3 - ashelia_96
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4 - BabyFairy
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5 - baby_bunny
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6 - bellandrew82
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7 - celebrian
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8 - cesarina89
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9 - Chiara_96
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10 - emma95
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11 - Francy_Malfoy
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12 - jaily
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13 - kia 07
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14 - kiaa
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15 - Kicks
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16 - leonedifuoco
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17 - Lilla95
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18 - LuNa1312
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19 - OmegaGauntRiddle
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20 - rebby
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21 - Scorpioncina
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22 - starcat
[Contatta]
23 - sunflower_
[Contatta]
24 - _Giuli95_
[Contatta]
25 - __Lilly__
[Contatta]

Le due persone che l’hanno aggiunta tra le seguite:

1 - Lilla95 [Contatta]
2 - lumamo64
[Contatta]

E, infine, dopo i consueti ringraziamenti a chi legge tranquillo e silenzioso nel suo piccolo computer senza lasciare traccia che non sia numerica, arriviamo al momento cool: le recensioni:

 ashelia_96: Ed eccoti qua, di nuovo la prima a recensire il capitolo. Dimmi la verità, lo fai apposta vero? xD..! No scherzo, comunque... Allora, per la provenienza di Lily... Non credo che O’Brey si preoccupasse di per sé del fatto che Lily volesse conoscere la sua provenienza... più che altro deve essere stato il gesto (dico dev e perché in realtà bene non lo so neanche io, sono per lo più andata ad istinto... ^_^). E per le e-mail... la mia è chiara_acj96.T@hotmail.it ... Se hai Msn aggiungimi pure tra gli amici ^_^ Così parliamo un po’ anche lì, al posto di incontrarci sempre su EFP!

Ora scappo, gli esami si avvicinano e sono piena di cose da fare!

Bacioni

Chiara_96: Uh.... Ti dico, sto arrossendo di nuovo nonostante avessi già letto la tua recensione il giorno in cui l’hai scritta... xD! “Buona e simpatica”.... Hehehe... *_ki_ si gratta la testa impacciata e rischia di volare fuori dalla finestra perché non ha visto dove metteva i piedi mentre andava in giro per la stanza gongolante...*

*Dopo essere riuscita a salvarsi con una piroetta sgraziata di fortuna, _ki_ riemerge con un sorrisone da orecchio a orecchio e si siede per precauzione, non si sa mai che possa ricadere...*

Torniamo alla storia, che è meglio.

Riguardo al mio commento sulle critiche... Credo di non averne trovata una neanche io, però a me piace scrivere così ^_^ Così, se magari qualcuno ha paura di essere preso per pignolo se trova delle cose da ridire, con la mia affermazione ha la spinta per dire tutto quello che vuole ^_^ Non era certo per dirti che ne avevi fatte! Era solo così... =)

Ma anche io incomincio lievemente a divagare... Eeeh... siamo proprio fatte così!

Per il capitolo, ahi ahi ahi... credo di averti un po’ deluso! Con un capitolo che ti è piaciuto tanto come lo scorso, credo che questo ti farà cascare la pa.... Ehm... Le balle per terra per quanto è orrendo. Nonostante si abbia una piccola scoperta traumatizzante, non credo sia uscito proprio benissimo... Ma dimmi tu!

Per le tue domande, poche risposte.

Vedremo che succede al prossimo capitolo, se avrai ancora voglia di leggere. E ovviamente la domanda sul se vuoi il doppio capitolo la volta prossima è rivolta anche a te!

Bacionini xD

 rose07: Ehilà! Non ti preoccupare per il ritardo, come vedi io ho ripagato in pieno!! -_-‘....

Beh, tralasciando il resto, come ti pare il capitolo? Degno di nota?

Fammi sapere, ora scappo che ho esaurito il tempo!  ^_^

 

Ora non mi resta che concludere, pubblicare questo piccolo piccolo capitolo e aspettare le vostre recensioni! E si è anche fatto tardi... Meglio che vada a dormire!

Bacioni a tutti quanti, vi aspetto con tante belle recensioni e la risposta alla mia piccola domanda: volete che nel prossimo capitolo ci siano due capitoli insieme?

Adios!!! =)

_ki_


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Capitolo 12
*** Cap. 12 Sostanze illegali ***


Cap. 12

Sostanze illegali

«Emmie! Finalmente ti ho trovata. È tutto il pomeriggio che ti... Cosa c’è?»

Lily si bloccò nel vedere che l’amica, comodamente seduta accanto a Mary, non aveva alzato lo sguardo alla sua entrata e, invece, aveva continuato a mangiare come se niente fosse.

Lily lanciò uno sguardo a Mary, che inarcò un sopracciglio e guardò Emmie, in attesa di qualsiasi movimento che non fosse il braccio che si spostava per portarle il cibo alle labbra.

Lily si sedette di fronte all’amica.

«Emmie... Ti senti bene? È successo qualcosa?»

A quel punto, Emmie alzò lo sguardo e Lily vi lesse una profonda rabbia. Sobbalzò, spaventata.

L’attimo seguente, comunque, gli occhi color nocciola dell’amica erano di nuovo puntati sul suo piatto.

«Mary... cos’è successo?» si risolse allora Lily, bisbigliando all’indirizzo dell’amica. Questa si stinse nelle spalle.

«Credo che sia un po’ arrabbiata perché hai baciato Martin».

Lily sentì con estrema precisione il mondo fermarsi attorno a lei. Era sicura di non aver capito bene.

«Co... Cos’è che avrei fatto io?» chiese, sconvolta.

Mary non ebbe il tempo di rispondere. Lily era una ragazza intelligente, e qualche secondo dopo aveva già capito tutto. Sospirò, contenta che fosse solo per quello stupido malinteso. Peccato che in quel momento Emmie aveva alzato lo sguardo, e vedere quel sorrisino rilassato sul volto dell’amica la fece adirare ancora di più.

Si alzò, senza una parola, fece mulinare con un ampio gesto del viso i capelli ramati e marciò verso l’uscita. Lily, sconvolta, non ebbe il tempo materiale per far altro che non fosse spalancare la bocca; l’istante dopo, Emmie era già scomparsa.

*

Un singhiozzo ruppe il silenzio surreale della notte. La ragazza era pressoché invisibile a tutti, a meno che uno non avesse avuto la bella idea di affacciarsi alla botola del solaio. Ma Emmie non lo credeva possibile. Era lì, con un vento pressoché inesistente che le solleticava il viso e le lacrime che le rigavano capiose il viso, a guardare le nuvole grigie che impedivano la visuale delle stelle. Era autunno, ormai, e nonostante quasi non ci fosse vento, si stringeva al petto le gambe in un misero tentativo di ripararsi dal freddo della notte.

Era tardi, Emmie lo sapeva. Doveva essere da poco passata l’una di notte, ma non era riuscita a capire bene quante volte erano suonate le campane della chiesa. Era troppo presa dai suoi pensieri.

E proprio perché era ancora immersa nei suoi pensieri non si accorse del fruscio alle sue spalle. Oltremodo imbarazzante, non si accorse nemmeno quando qualcuno le sfiorò i capelli. No, si accorse di non essere sola su quel tetto solo quando una voce bassa e soave le parlò a pochi centimetri di distanza dall’orecchio.

«Brutti pensieri, Emmie?»

La ragazza rischiò di cadere dal tetto per lo spavento. Fortuna, o sfortuna, che una mano robusta ma al contempo delicata la trattenne per un braccio. A quel contatto, Emmie sentì una forte scarica pervaderle il corpo a partire dal punto in cui le dita fredde della persona ignota le avevano sfiorato la pelle. Sobbalzò ancora.

«Non devi aver paura di me. Non ho alcuna intenzione di farti del male».

‘Già’ pensò Emmie, mentre una strana rabbia che non era sicura fosse sua le invadeva le vene. ‘Lui no che non mi farebbe del male. Non come Lily. Ha perfino sorriso quando ha capito perché ero arrabbiata. Non gliene frega niente di me!’

Con questi pensieri, si voltò verso lo sconosciuto. Non lo vedeva bene. La luna era per tre quarti coperta da nuvole grigie e minacciose, e questo le impediva una visuale completa del volto della persona. Però, due cose le sapeva: era un uomo, neanche tanto vecchio a giudicare dalla voce, e aveva una presa davvero ferrea.

«Che ne dici, Emmie, vuoi parlare un po’ con me?»

Emmie lo guardò un attimo, lievemente sospettosa. Se avesse avuto una famiglia, forse si sarebbe ricordata di sua madre che l’ammoniva di non dar retta agli sconosciuti. Ma lei la famiglia non ce l’aveva, ed era troppo triste per pensare ad un probabile pericolo.

‘In fondo, cosa vuoi che mi faccia? Non potrà andarlo a raccontare a nessuno, e anche se non ho la più pallida idea di chi sia sicuramente non conosce Lily. Lei non conosce persone che non appartengono all’orfanatrofio, commercianti del mercato esclusi. E lui non è del mercato. Non riconosco la sua voce. Non mi farà nulla di male’.

Annuì incerta, mentre uno spiraglio di luce rivelava il volto dell’uomo seduto accanto a lei. Ma Emmie era troppo presa dal dolore che il suo racconto le procurava per accorgersi del baluginio scarlatto degli occhi del suo interlocutore.

*

‘Ma dov’è Emmie...?’ si chiese Lily, distesa sul suo letto, lo sguardo fisso sul soffitto. Dopo quella sua uscita teatrale l’aveva completamente persa di vista. Neanche Mary l’aveva incrociata, e anche lei come Lily si stava incominciando a preoccupare. Era tardi, era l’una e mezza, e il letto di Emmie era ancora intatto. Doveva essere per forza da qualche parte nell’orfanatrofio, e sicuramente era sola.

Lily si costrinse ad alzarsi e togliersi le calde coltri di dosso. Se Emmie era sola, era il momento adatto per parlarle. Quello di quella sera era stato solo un semplice malinteso, e Lily non si sarebbe mai perdonata di perdere un’amica solo per uno stupido bacio forzato.

Infilandosi le leggere ciabatte azzurre, Lily si issò in piedi e si avviò verso la porta del dormitorio. S’infilò rapida nel corridoio e controllò che non vi fossero suore in appostamento.

‘Benissimo, via libera’.

Pensato ciò, si chiuse lentamente la porta del dormitorio alle spalle, attenta che non cigolasse, e s’incamminò verso le cucine. Non aveva la più pallida idea di dove poteva essersi andata a cacciare Emmie, ma avrebbe setacciato anche tutto l’orfanatrofio pur di trovarla.

Passò così le prime ore della notte. Due volte scampò per un pelo al fiuto micidiale di suor O’Brey e altrettante volte si salvò in extremis dal farsi scoprire per colpa della sua scarsa visuale (fece cadere ben tre volte alcuni dei numerosi oggetti disseminati per i corridoio dell’orfanatrofio, e due su tre caddero producendo rumori assordanti in quel silenzio carico di tensione).

Alla fine, aveva setacciato tutto l’orfanatrofio, con scarsi e nulli risultati.

‘Che sia tornata al dormitorio e io non me ne sono accorta?’ si risolse a domandarsi, sempre più tesa e sonnolenta.

Alla fine decise di ritornare indietro. Sicuramente per quella notte non sarebbe riuscita a far di più.

Fu mentre camminava per ritornare al suo dormitorio che s’imbatté in suor O’Brey.

Fu un contatto veloce, indolore, che la riscosse dai suoi pensieri con più potenza di un getto di acqua fredda. Semplicemente, Lily, assonnata com’era alle tre del mattino, andò a sbattere dritto contro il corpo esile e rattrappito della suora. Caddero entrambe, entrambe lanciando un urlo spaventato, la suora maledicendo il Diavolo e Lily imprecando a gran voce.

All’inizio, neanche si accorse di chi aveva davanti. Con il buio che era improvvisamente calato sulla luna semipiena in cielo, vedeva sì e no i contorni della suora.

Per questo rimase in silenzio, massaggiandosi vistosamente il fondoschiena e tenendo accuratamente le labbra sigillate, in cerca del minimo particolare per individuare la persona che aveva davanti. Se era una suora, era anche un buon modo per non farsi scoprire.

Peccato che le suore non sono così stupide come alcuni pensano, e se una si ritrova improvvisamente scaraventata al suolo e sente una ragazzina imprecare con tutte le sue energie, certo non pensa di essersi imbattuta in un muro. Se la suddetta suora, poi, conosce la voce di quella ragazzina come le sue tasche, date le numerosissime volte con cui vi ha avuto a che fare, non ha certo esitazione a pronunciare il suo nome ad alta voce, il tono severo riacquistato dopo la brutta caduto.

«Lilian Potter!»

A quel punto Lily capì con chi aveva a che fare.

‘Ma porca…’ fu il suo pensiero, mentre suor O’Brey le puntava contro la luce di una torcia. Lily si trattenne dall’imprecare ancora per l’improvviso cambio di luce solo perché era conscia di essere davanti ad una suora e ad un passo così dall’essere cacciata fuori a calci nel deretano.

«Ehm… una buona serata, vero signora?»

La suora inarcò un sopracciglio, e a Lily parve di capire il perché: quando era in situazioni imbarazzanti, Lily, chissà per quale strano e assurdo motivo, si trovava sempre a riempire il silenzio con constatazioni stupide sul tempo.

«Certo, ehm… La serata giusta per farsi una bella passeggiata!»

A quel punto suor O’Brey parve riscuotersi. I suoi occhi celesti riacquistarono il solito cipiglio severo, con questa volta una nota in più di quello che assomigliava a panico. Assunse anche un colore di viso più vermiglio.

«Signorina Potter! Cosa pensa di fare in giro per i corridoi a quest’ora della notte?»

Lily deglutì lentamente, soppesando la risposta. Cosa avrebbe dovuto dire? “Mi scusi signora, stavo cercando Emmie, sa è da questa sera che non la vedo più e non era nel suo letto” era da stupidi.

«Io… Ehm…»

Stranamente, non ebbe bisogno di dire altro, perché la suora la interruppe velocemente.

«Fili subito nel suo dormitorio! Non la voglio più vedere per i corridoi di notte! Ora, se ne vada!»

Lily non se lo fece ripetere due volte. Con un aggraziato scatto, si voltò e marciò a passo deciso verso il dormitorio.

‘Prima che cambi idea!’ pensò, mentre lanciava un veloce occhiata alla suora alle sue spalle.

‘Ma che le è preso? Ha visto un fantasma? Non si comporta mai così!’

Lily aveva sempre visto suor O’Brey punire severamente tutti i ragazzi che non rispettavano alla lettera le regole dell’orfanatrofio. Quando ne aveva occasione, suor O’Brey assegnava una punizione.

‘E di certo il coprifuoco è un’importante regola… Cosa si è fumata prima di fare la ronda? Qualche sostanza illegale di cui non abbiamo mai saputo facesse uso?’

Comunque, non volle perder troppo tempo con il misterioso comportamento della suora. Finché le aveva evitato una punizione, a lei andava bene qualsiasi spiegazione, e se era vero che suor O’Brey aveva incominciato a far uso di sostanze illegali, Lily era sicura che avrebbe ringraziato in ginocchio il suo spacciatore.

Arrivò al dormitorio quasi di corsa, e velocemente aprì la porta e vi si infilò dentro. Si avvicinò quatta quatta al suo letto, si tolse le pantofole e s’infilò sotto le pesanti coperte.

Prima di chiudere definitivamente gli occhi, lanciò un ultimo sguardo al letto accanto al suo.

Con un ringhio d’ira repressa, serrò forte le palpebre.

Un ciuffo di ribelli capelli rossicci spuntava dalle coltri del letto.

Emmi era tornata a dormire.

 

Eccomi qua, dopo pochi giorni d’attesa (per fortuna, se no davvero mi ritrovavo senza qualche arto ^_^).

Allora, non ricevendo notizia da nessuno, ho deciso che per questa volta continuo con il mio aggiornamento mono-capitolo. Poi, se a qualcuno verrà voglia di leggere due capitoli di seguito, può sempre dirmelo ^_^

Allora... il capitolo: che dire? Chi sarà mai la misteriosa persona che ha parlato con Emmie? E cos’è quel guizzo vermiglio che la nostra povera Weasley disperata si è lasciata scappare?

E suor O’Brey. Datemi un vostro parere: secondo voi si è davvero fatta una canna? O ha sniffato cocaina? Siete dello stesso parere di Lily, o pensate che sotto il comportamento improvvisamente più accondiscendente della suora si celi qualcosa di losco? Sta a voi deciderlo, e a me scriverlo! ^_^

Ma non divulghiamo troppo. Voglio i ringraziamenti!

 

Le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite, ovviero:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - lalla22
[Contatta]
4 - leonedifuoco
[Contatta]
5 - Luna_Lovy
[Contatta]
6 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
7 - rose07
[Contatta]
8 - Scorpiusthebest
[Contatta]
9 - VolandoConTe94
[Contatta]

Chi l’ha aggiunta tra le seguite, cioè:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - ashelia_96
[Contatta]
4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
[Contatta]
6 - bellandrew82
[Contatta]
7 - BlackFra92
[Contatta]
8 - celebrian
[Contatta]
9 - cesarina89
[Contatta]
10 - Chiara_96
[Contatta]
11 - emma95
[Contatta]
12 - Francy_Malfoy
[Contatta]
13 - jaily
[Contatta]
14 - kia 07
[Contatta]
15 - kiaa
[Contatta]
16 - Kicks
[Contatta]
17 - leonedifuoco
[Contatta]
18 - Lilla95
[Contatta]
19 - LuNa1312
[Contatta]
20 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
21 - rebby
[Contatta]
22 - Scorpioncina
[Contatta]
23 - starcat
[Contatta]
24 - sunflower_
[Contatta]
25 - _Giuli95_
[Contatta]
26 - __Lilly__
[Contatta]

E, dopo, anche chi l’ha aggiunta tra le ricordate!:

1 - JosephineWhite [Contatta]
2 - Lilla95
[Contatta]
3 - lumamo64
[Contatta]

Ora, dopo (ovviamente!) i dovuto ringraziamenti alle persone che zitte zitte quatte quatte leggono e non commentano i miei capitoli, eccoci ai ringraziamenti per le recensioni!:

 ashelia_96: Holaaaaaaa! Come ti butta? Finalmente sono entrata su MSN e ho aggiunto il tuo contatto, prima ero proprio impossibilitata a farlo! ^_^ E sì, sei di nuovo la prima! Dovrei farti una specie di premio, un qualcosa per dire che TU sei sempre la prima che recensisce i miei capitoli! xD

La prima agli esami orali? Uuuuuh! A noi non hanno ancora deciso l’ordine, dicono che lo decidono l’ultimo giorno degli esami scritti... Fanno ad estrazione. E se io sarò una delle prime, martorierò personalmente (seguita da qualche mio impavido compagno) chiunque sarà quello str**** che ha osato estrarre la mia lettera per prima! *sguardo infuocato degno di Clark Kent*.

Ma torniamo alla storia, va, che mi sembra la cosa migliore ^_^

Davvero sei mago Merlino? Waaaaaa mi fai un autografoooo? xD

Scherzo, ovviamente, anche perché è certamente sfortuna quella di Lily, e quindi tu non sei mago Merlino (*la _ki_ fan di Merlino abbassa le braccia e lo sguardo, tira su con il naso e  va a consolarsi da Lily, che l’aspetta con le braccia aperte e un ghigno sadico, pronta a torturarla a morte per ciò che le sta facendo fare sulla storia*)

Che te ne pare di questo capitolo? Meglio del precedente? Spero di sì! E... rullo di tamburi... solo pochi giorni tra un aggiornamento e l’altro! E considerando la mole di fatiche che sono costretta a compiere... un passo avanti! ^_^

Dammi il tuo parere, e VEDI DI ESSERE LA PRIMA!!! xD

Bacioni

P.S.: è uno scherzo l’ultima frase. Si è capito?^_^

 rose07: Ehi! Ehhh... le ingiustizie non avranno fine molto presto per la nostra piccola protagonista! Anche se in questo capitolo ha avuto il suo tipico colpo di fortuna, aspetta a vedere i prossimi... (*me ghigna sadica e tortura con uno spillo la bambolina Voo-doo {non so come si scrive} di Lily*). E per l’infatuazione di Emmie.... avrà modo di passare, con il tempo e la distanza a favore... Ma non aggiungo altro, sto dicendo troppo! ^_^

Meglio lasciarti ora, prima di dire qualcosa di troppo avanti! Voglio il tuo parere, ovviamente, quindi ti aspetto!

Smack

 Chiara_96: Ohilà! Eccomi qua, a distanza di un giorno, a parlare ancora un po’ con te. Già che ci sono, fondo un po’ la tua recensione dello scorso capitolo con quella dell’altra storia, faccio un misto e te lo presento davanti con un grande “grazie” decorato con la panna montata. ^_^

Per il capitolo... io lo reputavo un po’ bruttino, ma se tu dici che è bello... E bello sarà! xD

E mi credi se ti dico che ogni volta che leggo una tua recensione non posso fare a meno di arrossire? Hai la capacità di distribuire complimenti come i cioccolatini, e di scriverli belli come il sole... ^_^  E per il resto, tranquilla che anche se io ho studiato la Seconda Guerra Mondiale se adesso mi chiedessi cos’è successo, quando è iniziata o quando è finita ti farei scena muta con la bocca spalancata e gli occhi a pesce! E manca solo una settimana...

Bah, ultimamente riesco a trovare tutte persone della mia età qui sul sito, mentre l’anno scorso, quando ho incominciato, c’erano solo persone più grandi! Chissà perché... O_o

Per la piccola shot.. Che succede? Periodo nero post-esami, o problemini sentimentali? ^_^  No, perché io ho un miscuglio di tutto quanto, e si può capire dalla cosa che ho scritto... Ma comunque questa storia era per un concorso ben preciso, e non riuscivo ad immaginarmi, mentre scrivevo, una Luna serena e tranquilla, anche perché se no dove ci mettevo la Nicchia che c’era da scrivere nel racconto? =) Ovviamente sono contentissima che ti piaccia, anche se è triste, e sono d’accordo con te sul fatto che prima o poi l’avidità degli uomini arriverà a reclamare la nostra povera Luna... Ma io spero di essere già morta e sepolta quando ciò accadrà ^_^

Bon, con questa fine drastica mi tocca proprio lasciarti, anche perché ho giusto un miliardo di cose da fare, quindi...

Bacioni!, e al prossimo commento ^_^

 

E ora, giunti alla fine, che cosa mi tocca fare?

Beh, prima di tutto un piccolo appello: c’è qualcuno che sa, ma che SA con precisione, come diavolo faccio a mettere le immagini sulla presentazione del mio profilo? No, perché io le metto in Nvu e poi faccio copia-incolla come con il testo, ma evidentemente c deve essere qualcosa che non va, perché non funziona! Al posto dell’immagine appare tutto bianco... qualche consiglio?

Aspetterò, e intanto non mi resta che salutare.

Un bacio a tutti quanti, al prossimo capitolo!

 

P.S.: in molte storie, alla fine del capitolo, mettono un piccolo Spoiler. A me non è mai piaciuto metterlo, perché rischia di rovinare la magia della sorpresa (e poi, devo ammetterlo, non saprei che parte della storia infilarci dentro.. ^_^). Ma mi sono scoperta a leggere una storia che conteneva questi spoiler a fine capitolo, e ogni volta che terminava il capitolo e leggevo queste frasi non vedevo l’ora di leggere il capitolo successivo! Quindi la mia domanda è: Spoiler a fine capitolo o no? A voi scegliere.

_ki_

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Capitolo 13
*** Cap. 13 Maledizione! ***


Cap. 13

Maledizione!

Nei giorni che seguirono la solida amicizia tra Lily Potter ed Emmie Weasley parve vacillare come in bilico su uno spago molto sottile.

Lily aveva provato svariate volte il giorno dopo il suo curioso scontro con suor O’Brey a parlare con Emmie, ma aveva sempre trovato una solida resistenza. Tutte le volte che Lily accennava ad avvicinarsi all’amica, questa faceva il possibile per allontanarsi in fretta da lei. Era snervante.

Fu per questo che, tre giorni dopo la nottataccia di Lily, quest’ultima decise che l’unica cosa che in quei casi serviva era il tempo. Dopo l’ennesima volta che vide la chioma ramata dell’amica scomparire tra la folla di ragazzi, allontanandosi velocemente da lei, era ormai piena come un uovo di quell’assurda situazione.

‘Non mi vuole parlare? Bene! Sono cazzi suoi! Che dopo non venga a piangere da me quando capisce di essere una completa deficiente.’

Il resto della giornata lo passò in compagnia di Mary, che oscillava tra lei ed Emmie come l’ago di una bussola, indecisa su chi dare ragione.

Lily aveva infatti spiegato la situazione dal suo punto di vista all’amica diciassettenne, che aveva annuito e aveva concordato con lei su quanto fosse stupido, immaturo e terribilmente scemo il nipote di suor O’Brey. Lily non le aveva consigliato di parlare ad Emmie, ma Mary l’aveva fatto comunque.

La giovane Potter le aveva viste mentre discutevano in giardino. Emmie aveva mantenuto stolidamente la sua posizione.

«Che me le venga a raccontare di persona queste cazzate!» l’aveva sentita sbottare, prima di allontanarsi a grandi falcate. Quando aveva incrociato il suo sguardo, era pieno di rancore.

«Mi spieghi come faccio se neanche mi lasci avvicinare?» le aveva urlato contro Lily, al limite della sopportazione. Per tutta risposta, Emmie si era dileguata tra la folla.

Passò così l’ultima settimana di Ottobre, portando con sé un freddo pungente e un insistente acquazzone che perseverò fino all’ultimo giorno del mese.

Il giorno di Halloween, però, sembrò acquietarsi, così da far tirare un sospiro di sollievo alla città di Londra.

Per quell’occasione, l’orfanatrofio dava a disposizione un budget ad ogni studente per comprarsi un travestimento per lo più decente da sfoggiare durante la serata, in cui si sarebbe svolta la festa.

Per questo, quella mattina grigia e umidiccia, Lily si alzò con un mezzo sorriso stampato in volto.

All’inizio, voltò immediatamente lo sguardo verso il letto accanto al suo, per poi ricordarsi, trovandolo vuoto, che Emmie non era più disponibile ad accompagnarla in città.

Il suo umore crollò come la temperatura di una tazza di caffè bollente in Antartico.

Scesa a colazione ebbe la seconda notizia scoraggiante della giornata: Mary aveva già promesso ad Emmie di accompagnarla a prendere il costume per la serata, quindi non avrebbe potuto accompagnare lei.

Con l’umore ormai calato a picco, Lily si diresse quindi di mala voglia alle tre del pomeriggio verso l’autobus che l’avrebbe accompagnata in centro per gli acquisti.

Scese rabbrividendo dalla vettura, premurandosi di non scegliere la stessa strada di Emmie e Mary, quindi si guardò accuratamente intorno.

Davanti a sé aveva il Kristine & Lolly, un negozio di vestiti eleganti, poco distante dal grande Big Ben, che durante la sua prima visita a Londra l’aveva fatta quasi svenire per la sua magnificenza.  Accanto al Kristine & Lolly c’era una paninoteca, e più in là ancora un ristorante di lusso.

‘Come si fa a mettere una paninoteca accanto ad un ristorante così? I clienti si volatilizzano come zanzare accanto all’Autan!’ pensò in quel momento Lily, libera da qualsiasi altro pensiero.

Incominciò a camminare attraverso la folla, le mani nelle tasche della divisa (che le suore si rifiutavano di far togliere loro durante le gite fuori dall’orfanatrofio) e lo sguardo abbastanza basso da impedirle qualche incrocio di sguardi non voluto ma nello stesso tempo permetterle di scorgere un buon negozio dove acquistare il costume per la festa.

Londra era sovraffollata, quel giorno.

‘Beh, e cosa ti aspettavi? Oggi i ritardatari si affrettano a compare i costumi, i vecchietti riforniscono la casa di dolciumi e i marmocchi con una famiglia trascinano i genitori a destra e a manca in cerca di cianfrusaglie da compare’.

Quel pensiero la fece intristire. Lontano dall’influsso benefico che Emmie aveva su di lei, i pensieri tristi sulla sua famiglia e le sue origini tornarono pressanti ad assediarle la mente.

‘Vorrei essere una di quei marmocchi...’ pensò distrattamente, mentre superava senza accorgersene un negozio di costumi per Halloween.

Calciò un malcapitato sassolino che stava stazionando sulla sua strada, quindi sentì un distinto «Ahio!» e poi un «Ehi! Non mi chiedi neanche scusa?»

Non si accorse che stavano parlando a lei finché qualcuno non le afferrò il braccio e la fece voltare a forza.

«Non mi chiedi scusa?» ripeté il ragazzo, guardandola con un cipiglio severo. Lily aggrottò le sopracciglia.

«Chiederti scusa per cosa, di grazia?»

Il ragazzo spalancò gli occhi color cioccolato. Lily lo fissò stupita di rimando, sentendo uno strano e alquanto buffo peso sullo stomaco che si dissolveva.

Prima che il ragazzo potesse dire alcunché, Lily parlò di nuovo.

«Ci siamo già visto, per caso?»

Il ragazzo chiuse di scatto la bocca che aveva aperto per parlare. Ci pensò.

«Uhm... Non saprei, non credo».

«Oh, strano» Lily si accorse che le stava ancora stringendo il braccio. «Hai un viso famigliare. Mi puoi mollare, per favore?»

Il ragazzo sembrò accorgersi solo allora che la stava ancora tenendo ferma. La mollò come se si fosse scottato.

«Comunque mi hai tirato un sasso sulla gamba» Lily aggrottò le sopracciglia, piegando la testa di lato. «Per questo devi chiedermi scusa».

«Scusa».

Dopo che glielo disse, il ragazzo sembrò immobilizzarsi, come se non si fosse aspettato delle scuse istantanee.

«Oh, beh... Mi chiamo James... James Dursley. Tu come ti chiami?»

Le porse la mano. Lily esitò. Era strano, come quel ragazzo avesse dubitato a rivelarle il cognome, come fosse in preda ad una strana amnesia e lo avesse momentaneamente dimenticato. Poi gli strinse la mano.

«Lily Potter. È un piacere. Ora, però, credo di dover andare» voltò lo sguardo verso il negozio di costumi che aveva precedentemente superato.

«Devo comprare un costume per Halloween, prima di tornare all’orfanatrofio. Mi ha fatto piacere “scontrarmi” con te, magari potrà succedere ancora. Ci vediamo».

Detto questo, si voltò. Per tutto il tempo, James Dursley era rimasto con la bocca semidischiusa, fissandola come fosse un fantasma. Lily constatò che quel ragazzo doveva avere qualcosa che non andava.

Se ne fregò altamente delle buone maniere, desiderosa di ritornare a “casa” il prima possibile, quindi non aspettò una risposta del ragazzo. Era già a parecchi passi di distanza da lui, quando lo sentì gridare.

«Sei Lily Potter? Lilian Luna Potter?»

Lily spalancò gli occhi, voltandosi di scatto.

«Come...?» venne spinta da un passante, che ebbe anche il coraggio di protestare, quindi le passò davanti un omone alto come minimo due metri e largo il doppio. Con impazienza lo aggirò e cercò tra la folla.

«James! James Dursley!» esclamò, spingendo in malo modo una coppietta intenta a sbaciucchiarsi. Il ragazzo protestò, ma Lily non vi badò. Doveva trovare quel ragazzo.

«Dursley!» urlò ancora, spostando altri due passanti, che protestarono con ferocia. Lily rispose loro con delle imprecazioni, quindi si allontanò. Riprese ad urlare.

Dopo svariati secondi, Lily aveva la gola secca e il fiatone. Le faceva male il petto. Di James Dursley neanche l’ombra.

«Maledizione!» esclamò, colpendo un altro sassolino. Attese un attimo, speranzosa, seguendo il percorso del sasso, come credendo che avrebbe di nuovo colpito il ragazzo. Ma il sassolino rotolò, finì in un tombino e sparì inghiottito dal buio del suolo. Lily imprecò.

«Maledizione, maledizione, maledizione!» esclamò ancora, sull’orlo di una crisi di pianto. Si portò le mani al viso, notando che alcuni passanti la guardavano male. Cercò di calmare il respiro e di tranquillizzare il cuore.

Alla fine, passarono due minuti, ed era di nuovo come prima.

Varcò la soglia del negozio di costumi con le mani di nuovo nelle tasche e lo sguardo basso.

Chiunque l’avesse vista, avrebbe pensando che Lily Potter fosse ancora in pensiero per la migliore amica. Nessuno avrebbe detto che era in preda ad un forte buco nero che le risucchiava la poca felicità che era riuscita a guadagnare in quella giornata.

 

(Dopo lo sclero di inizio capitolo, _ki_ rispunta fuori dalla pagina con il suo solito sorrisone e abbraccia tutti con il suo sguardo deficiente).

Allora, giovani, come va?

Eccomi qui con il capitolo 13 (che dovrebbe anche portare sfortuna, tra l’altro, e che, in effetti, un po’ di sfortuna la porta, ma solo alla nostra piccola Lily... ^_^). Secondo voi, con gli esami imminenti, un macello di compiti da fare e la storia ad un bellissimo punto morto {rispetto alla pubblicazione sono un po’ più avanti, quindi non dovete ancora preoccuparvi, per ora}, cosa avrei dovuto fare io? ....

Studiare? Ma vaaaaa!

Se no che ci sta a fare il mio povero cervello bacato? Per darmi buoni consigli?... Illusi...

Tornando a noi:

Capito piaciuto? A me, sinceramente (tanto per fare un omaggio alla modestia) pare il migliore riuscito finora. Voi che dite?

Mentre aspetto tante belle e colorate risposte, passiamo ai ringraziamenti (il trofeo di ogni scrittore):

Ecco a voi le persone che hanno aggiunto la mia storia alle preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - Chiara_96
[Contatta]
4 - lalla22
[Contatta]
5 - leonedifuoco
[Contatta]
6 - Luna_Lovy
[Contatta]
7 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
8 - rose07
[Contatta]
9 - Scorpiusthebest
[Contatta]
10 - sunflower_
[Contatta]
11 - VolandoConTe94
[Contatta]

Quindi, anche quelle che l’hanno aggiunta alle seguite!:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - ashelia_96
[Contatta]
4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
[Contatta]
6 - bellandrew82
[Contatta]
7 - BlackFra92
[Contatta]
8 - celebrian
[Contatta]
9 - cesarina89
[Contatta]
10 - emma95
[Contatta]
11 - Francy_Malfoy
[Contatta]
12 - jaily
[Contatta]
13 - kia 07
[Contatta]
14 - kiaa
[Contatta]
15 - Kicks
[Contatta]
16 - leonedifuoco
[Contatta]
17 - Lilla95
[Contatta]
18 - LuNa1312
[Contatta]
19 - naog94
[Contatta]
20 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
21 - rebby
[Contatta]
22 - Scorpioncina
[Contatta]
23 - starcat
[Contatta]
24 - sunflower_
[Contatta]
25 - _Giuli95_
[Contatta]
26 - __Lilly__
[Contatta]

(_ki_ si ferma un attimo, guarda con un sorrisone le persone scritte in blu e mostra a tutti la sua dentatura malandata, sospirando un “Aumentano a vista d’occhio”. Poi scuote il capo, torna a guardare avanti e riprendere a scrivere). Ovvio, anche le persone che l’hanno aggiunta tra le ricordate:

1 - JosephineWhite [Contatta]
2 - Lilla95
[Contatta]
3 - lumamo64
[Contatta]

Quindi, dopo aver ricordato gentilmente le persone che leggono zitte zitte nel loro piccolo computerino, come possiamo dimenticare chi recensisce? ^_^:

rose07:  Oooops! *_ki_ si gratta la testa imbarazzata*. Ehm... Cos’è che volevi? Non che Emmie e Lily facessero pace, vero? Perché, ehm... non so se riuscirò ad accontentarti molto presto... La mia storia prevede una cosuccia un po’ diversa... ^_^’. Per l’uomo e le pazzie della O’Brey... Un altro mistero da aggiungere alla lista! O forse no? Forse qualcosa verrà svelato nei prossimi capitoli, ma intanto... Che ne dici del mio capitolo 13? Appassionante? Bellino? Decente?

Allora, venti punti alla Casa che preferisci se indovini chi è in realtà James Dursley! (praticamente già ti regalo ‘sti punti, da quanto semplice è... ^_^). A proposito, qual è la Casa che preferisci tra le quattro?

Va beh, ecco il mio capitolo. Cose da dire? Critiche? Qualcosuccia? Ti aspetto. E, visto che sei stata l’unica a darmi un tuo parere sullo Spoiler a fine capitolo (le altre due si sono tranquillamente astenute) metterò una piccola frasuccia alla fine di questo commento... vediamo se riesco a farvi appassionare ancora di più!

Ora scappo.

Baci

Chiara_96: Ohilà omotanea! (che nella mia mente pazza sarebbe un miscuglio tra omonima e coetanea... -_-‘).

Che ti faccio succedere, dici? Un bel doppio casino! Mi sa che prenderò il premio Complicazione Storie Semplici, se esiste (se no lo invento io, no problema! =)). Non solo ho scombussolato l’orfanatrofio, ma ecco che arriva anche questo James. Allora, vediamo se sai dirmi chi è veramente? Secondo me sì... ^_^ E mi sa che hai ragione, e non solo, perché credo davvero che entro la fine della prima parte della storia (quella che riguarda strettamente Lily e l’orfanatrofio) riuscirò a far crollare l’orfanatrofio!

Comunque grazie per le dritte, ma ora sorge un altro problema. Con il metodo che dici tu, posso mettere le immagini che prendo da Internet. Ma se le immagini sono nel mio computer? Se le ho modificate io e voglio mettere quelle? Come si fa? Scusa se rompo tanto.... ^_^ E, appena avrò un attimo di tempo, farò un salto dalla tua amica che, indirettamente, ma ha comunque un po' aiutato ^_^

Per ora, vediamo come ti sembra il capitolo.

Xoxo

ashelia_96: Ah, tu no devi neanche studiare, eh? Ma guarda un po’ ‘sta str... Ehm... ^_^ (sorrisetto angelico). Scherzo ovviamente! ^_^ Beata te, comunque...

Davvero? Dal tuo spacciatore di fiducia? E scommetto che neanche la vende tanto buona la roba, se la O’Brey se n’è uscita così... xD! Comunque... Vuoi essere la prima? DEVI essere la prima? Bene, allora cronometro. Hai un quarto d’ora per recensire!

xD, no, ovviamente scherzo. Recensisci pure quando vuoi!

L’importante è sapere ciò che pensi!

Bacioni

 

Eccomi alla fine. Allora... eccovi una frase del prossimo capitolo, tanto per farvi penare un po’.

 

Emmie annuì vigorosamente, contenta della sua proposta. Senza esitazioni, disse dov’era il “Grazia di Dio” e gli spiegò brevemente come arrivarci in autobus. Mary era completamente contraria. Sentiva nello stomaco un peso che faticava a dissolversi, e le sembrava che quel ragazzo non fosse proprio la brava persona che sembrava.”

 

Allora... Incuriosite? Chi sarà mai il ragazzo di cui parla Mary? Perché Emmie gli dice dove si trova il loro orfanatrofio? Lo saprete il prossimo capitolo!

E ora, non mi resta che salutare!

Un bacione a tutti quanti

_ki_

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Capitolo 14
*** Cap. 14 Sguardo identico ***


Cap. 14

Sguardo identico

Mentre Lily chiacchierava tranquillamente con James Dursley, Emmie e Mary vagavano per le vie di Londra alla ricerca del costume perfetto.

«Voglio far capire a Martin quanto sono meglio io di Lily!» aveva esclamato Emmie come scusa a quella dolorosa e lunga camminata. Mary aveva sospirato.

«Mitchel, ti dico. È il nipote di suor O’Brey!»

Emmie aveva scosso la testa e, testarda, aveva trascinato l’amica nel primo negozio disponibile.

Ed ormai era il settimo che scartavano.

«Emmie, ti prego! Ho i piedi doloranti, la testa che scoppia e i capelli crespi! Non puoi sceglierne uno semplice e significativo e tornare all’orfanatrofio?»

Emmie lanciò un’occhiata di fuoco all’amica.

«No che non posso! Sei pazza? Sai con che vestito verrà Lily? Non ha fatto che parlarne dall’inizio del mese! Sarà magnifico, l’ha detto lei! E io voglio batterla!»

Mary sospirò.

«Emmie, non siamo ad un concorso...» provò, ma venne subito interrotta.

«Guarda! Mary, guarda lì!»

Mary girò di scatto la testa verso il punto indicato dall’amica. Cioè, constatò la ragazza con un sospiro, in mezzo alla folla. Forse Emmie stava impazzendo.

«Emmie... Cosa dovrei guardare, di preciso?»

Emmie le strattonò la giacca.

«Ma lì, non vedi? Sul marciapiede, dall’altra parte della strada!»

C’erano milioni di persone, dall’altra parte della strada. Come poteva sapere cosa guardare?

«Ma cosa, Emmie?»

La rossa sbuffò.

«Uffa! ! Non vedi Lily? È proprio lì, davanti a noi!»

Mary indirizzò lo sguardo verso dove le aveva detto l’amica. Ed eccola lì, Lily Potter, i capelli rosso fiammante che giocavano con il vento e l’espressione persa.

«Cos’ha che non va Lily?» chiese Mary ostinata, cominciando a pensare ad una probabile insania mentale della ragazza che aveva a fianco.

«Ma come che cos’ha che non va? È insieme ad un ragazzo

A quel punto Mary capì.

Un ragazzo dai capelli castani e i vestiti di un normale studente teneva per un braccio la rossa. Stavano parlando, a giudicare dal movimento delle loro bocche, e il ragazzo era sempre più impressionato. Aveva la bocca semidischiusa e gli occhi spalancati, come se quella che avesse davanti fosse una fata, e non una semplice ragazza di quindici anni.

Mary aggrottò le sopracciglia. Cosa ci faceva Lily con un perfetto sconosciuto? Mary era sicura che Lily non conoscesse quel ragazzo, a giudicare da come lo guardava. Se Lily conosceva una persona, infatti, aveva uno sguardo quasi di... superiorità. Ma ora no, non aveva quello sguardo. Aveva lo sguardo assorto e un po’ sorpreso di chi incontra uno sconosciuto e non ha voglia di dirgli l’ora.

Poi, mentre ancora Mary si arrovellava sul perché Lily stesse parlando con uno sconosciuto, la ragazza si voltò e s’incamminò verso il negozio di costumi lì accanto.

Mary distolse lo sguardo.

«E allora? Lily non può farsi una piccola chiacchierata con un ragazzo carino?»

Emmie scosse il capo.

«Guarda: si è appena voltata. Il ragazzo deve averle detto qualcosa. E... Oh! Guarda, sembra irritata! E il ragazzo se ne sta andando, vedi? Cosa credi le abbia detto?»

Mary espirò dal naso, strofinandosi le tempie con impazienza.

«Emmie, per favore» disse, più lentamente possibile. Si stava innervosendo. «Per favore, Mimì, scegli un maledetto vestito e andiamocene via! Odio tutta questa confusione!»

Ma Emmie non la stava ascoltando.

«Voglio parlare con lui» decretò, lo sguardo fisso sul ragazzo, gli occhi che ardevano di curiosità. Mary sospirò.

«Ok. Bene. Vai a parlare con lui! Io me ne...» non fece in tempo a concludere la frase. Emmie l’aveva presa per un braccio e ora la stava trascinando nella calca di persone, diretta verso le strisce pedonali, pronta all’inseguimento della ragazzo.

«Emmie! Lasciami subito!»

Non lo fece.

Un’auto suonò il clacson, facendo stridere le ruote contro l’asfalto per non investirle; una bicicletta andò a sbattere contro un palo della luce mentre loro le tagliavano la strada. Mary chiese scusa ad entrambe le persone, cercando di fare dei sorrisini alla “Mi dispiace molto, la mia amica ha qualche rotella fuori posto”.

Ben presto furono dall’altra parte della strada, all’imbocco di un vicolo all’apparenza cieco.

«L’avremmo perso» sussurrò Mary, intimorita dall’improvviso silenzio della stradina.

«Non dire sciocchezze. Eccolo lì».

Il ragazzo era in fondo al vicolo, appoggiato di spalle al muro dell’edificio che bloccava il proseguimento della strada. Aveva gli occhi chiusi.

Senza una parola, Emmie trascinò Mary avanti, verso il ragazzo. Con un piccolo verso di protesta, Mary cercò di liberarsi dalla stretta dell’amica.

Quando ci riuscì, Emmie era già ferma davanti al ragazzo e sorrideva.

«Per Dio» sussurrò Mary, vedendolo per la prima volta da vicino. Aveva i capelli castano scuro, quasi neri, spettinati come il nido di un uccello. Gli occhi erano puntati verso di loro, ed erano color cioccolato. Aveva un sorrisetto appena accennato, e le pupille lievemente rosse, come avesse appena smesso di piangere. Era... Semplicemente stupendo, pensò Mary.

«Ciao, sono Emmie Weasley, piacere. Tu come ti chiami?» Emmie tese la mano verso lo sconosciuto, aspettando che la stingesse. Il ragazzo esitò un attimo, evidentemente colpito, poi si esibì in un piccolo ghigno strafottente e strinse la mano alla ragazza. Aveva le mani gelate, pensò Emmie.

«James Dursley. Come mai siete in questo vicolo buio, ragazze?» e all’ultima parola lanciò un’occhiata penetrante a Mary. La ragazza arrossì, constatando che aveva uno sguardo magnetico. In più, aveva anche un bellissimo sorriso e una voce semplicemente unica. Praticamente, era perfetto.

Incominciò a baluginarle nella mente un’idea sul perché Lily si fosse fermata a parlare con lui.

«Ti abbiamo visto parlare con Lily» rispose Emmie, sorridendo all’indirizzo del ragazzo. A Mary sembrò di vederlo irrigidirsi.

«Con Lily...?» chiese, aggrottando le sopracciglia.

«Ma sì!» esclamò Emmie, quasi saltellando. «La ragazza con cui stavi parlando prima!»

«Oh...» James sorrise di nuovo, lanciando un’altra occhiata penetrante a Mary. La ragazza credette significasse “Un po’ pazza la tua amica, no?” e sorrise.

«Quindi... Volevate conoscermi anche voi?»

Emmie rise. Una risata un po’ troppo forzata, e altrettanto frivola.

«In un certo senso. Sai... Abbiamo pensato: perché Lily non ci presenta mai le persone che conosce? E allora siamo venute da te! Ci piace conoscere gente nuova, ogni tanto, visto che abitiamo in un orfanatrofio e le persone sono sempre le stesse. E Lily non ci presenta mai nessuno! È un po’ ingiusta, sotto questo punto di vista».

Mary constatò quasi incoscientemente che quello era uno dei pochi discorsi così lunghi che aveva sentito da Emmie. Di solito era breve e concisa, e solo in rare circostanze si prolungava in discorsi lunghi e noiosi. Ecco, quella era una di quelle volte, pensò Mary, e sentì dentro un certo fastidio quando la sentì ridere ancora.

«Abitate in un orfanatrofio? Oh... Mi dispiace. Anche Lily vive con voi?»

James aveva una voce calda e rassicurante, come un medico, pensò Mary. Le guardava con dolcezza, gli occhi castani che brillavano di curiosità. Mary aggrottò le sopracciglia. Dove aveva già visto quello sguardo? Era sicura di conoscerlo.

«Sì, ovvio che sì, o non la conosceremmo. Sai, è difficile fare amicizia con persone che non vivono nell’orfanatrofio, perché abbiamo poche occasioni per vederle. Ma tu sembri simpatico, e oggi abbiamo tutta la giornata libera. Potremmo anche diventare amici».

Mary pensò, dallo sguardo pensieroso che fece James Dursley, che non aveva tanto voglia di diventare sua amica. Certo, era bello come il sole. E certo, non poteva lasciare Emmie da sola con un perfetto sconosciuto, ma l’idea di avere qualcosa a che fare con quel tizio... La metteva a disagio. Voleva andarsene, e alla svelta.

«Emmie, io non credo che...»

«Oh, dai Mary! Non rovinare sempre tutto! Divertiti, ogni tanto».

Mary rimase interdetta. Emmie l’aveva guardata solo per un secondo, con un’espressione quasi di derisione. Che le aveva fatto male.

«Ma...»

«Mi dispiace deludervi, ragazze, ma credo proprio di dover tornare a casa» la interruppe il ragazzo, sorridendo e tirando fuori un cellulare nero dalla tasca dei pantaloni.

«Oh... Davvero?» chiese Emmie, piuttosto stupidamente. Doveva essere davvero delusa, constatò Mary.

«Eh già, mi tocca proprio. Ma potrei venirvi a fare visita, un giorno di questi. Finita la scuola, non ho niente da fare tutto il giorno» sorrise, facendo credere a Mary che sarebbe presto svenuta. «Se mi dite dov’è il vostro orfanatrofio... Vi verrei a fare compagnia, dev’essere noioso non poter mai uscire e conoscere gente nuova».

Emmie annuì vigorosamente, contenta della sua proposta. Senza esitazioni, disse dov’era il “Grazia di Dio” e gli spiegò brevemente come arrivarci in autobus. Mary era completamente contraria. Sentiva nello stomaco un peso che faticava a dissolversi, e le sembrava che quel ragazzo non fosse proprio la brava persona che sembrava. Comunque, pensò infine, all’orfanatrofio non avrebbe potuto far loro nulla di che, in mezzo a tutte quelle suore e quei ragazzi.

Alla fine, James sorrise ancora.

«Bene, allora vedrò quando posso venirvi a trovare. Ora, devo proprio scappare. Il dovere chiama!» e, detto questo, si staccò dal muro e le sorpassò camminando a passo spedito. Con un ultimo cenno, salutò Mary e le sorrise, lanciandole l’ennesima occhiata penetrante.

In quel momento, Mary per poco non urlò per la sorpresa.

Aveva riconosciuto lo sguardo strafottente che esibiva il ragazzo.

Quello sguardo di allegre burle che vedeva così spesso.

Quello sguardo quasi di superiorità che contraddistingueva solo una persona.

Lo sguardo identico a quello di Lily Potter.

 

Eccomi di nuovo qua. Vi sono mancata?^_^

Purtroppo, devo darvi una notizia poco piacevole. Fra due giorni ho il primo esame scritto di stato, quindi non potrò più postare per diciamo... minimo due settimane. Mi dispiace molto, ma proprio non avrò tempo per fare qualsiasi cosa che non sia strettamente legata a spaccarsi la schiena per lo studio.

Spero mi possiate capire ^_^

Ora, però, bando alle ciance e passiamo ai ringraziamenti:

Ringrazio con un bacio le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - Chiara_96
[Contatta]
4 - lalla22
[Contatta]
5 - leonedifuoco
[Contatta]
6 - Luna_Lovy
[Contatta]
7 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
8 - rose07
[Contatta]
9 - Scorpiusthebest
[Contatta]
10 - sunflower_
[Contatta]
11 - VolandoConTe94
[Contatta]

Quindi, un altro grossissimo bacio a chi l’ha aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - ashelia_96
[Contatta]
4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
[Contatta]
6 - bellandrew82
[Contatta]
7 - BlackFra92
[Contatta]
8 - celebrian
[Contatta]
9 - cesarina89
[Contatta]
10 - Didyme
[Contatta]
11 - emma95
[Contatta]
12 - Francy_Malfoy
[Contatta]
13 - gargi89
[Contatta]
14 - jaily
[Contatta]
15 - kia 07
[Contatta]
16 - kiaa
[Contatta]
17 - Kicks
[Contatta]
18 - leonedifuoco
[Contatta]
19 - Lilla95
[Contatta]
20 - lucia_hp
[Contatta]
21 - LuNa1312
[Contatta]
22 - naog94
[Contatta]
23 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
24 - rebby
[Contatta]
25 - Scorpioncina
[Contatta]
26 - starcat
[Contatta]
27 - sunflower_
[Contatta]
28 - _Giuli95_
[Contatta]
29 - __Lilly__
[Contatta]

Quindi... ecco a voi le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le ricordate!:

1 - JosephineWhite [Contatta]
2 - Lilla95
[Contatta]
3 - lumamo64
[Contatta]

Ed ecco, come ogni volta (subito dopo i ringraziamenti a chi legge con lo scotch alla bocca), ecco le persone che hanno recensito:

Chiara_96:  Allora, eccomi di nuovo qui... Ti ho fatto incuriosire, eh? Beh.... hehehehe *ghigno sadico*, come quasi ogni altro mistero di questa ff, dovrai rimandare a un bel po’.... ^_^ Ma tranqui che pian piano si capirà tutto ciò che è successo alla nostra sventurata famiglia... ^_^ Per ora, voglio il tuo parere su questo capitolo, perché ricevendo solo due recensioni (ed essendo impossibilizzata ad aggiornare per le prossime due settimane) mi sento un po’ giù di corda... se ci accodiamo il fatto che sono appena tornata dal funerale della madre di una mia amica... siamo a posto! Quindi voglio tirarmi su di morale con voi ^_^

Comunque, per l’immagine ancora niente. Proverò a cercare da qualche altra parte, vediamo un po’ che succede....

Ed ora ti lascio, anche io devo correre a studiare... ^_^

Bacioni

 ashelia_96: Suo fratello? Dici? E se non fosse lui....?

....

No, dai, scherzo. Per questa volta non posso dire niente. Gli indizi non potrebbero essere più chiari di così, quindi meglio non contraddirti ^_^ (anche perché non ti voglio proprio arrabbiata (= )

Allora, torniamo in noi. Se Emmie prima ti sembrava di coccio, ora penso proprio che ti starà un po’ sul... ehm, sulle scatole ^_^ Ma capirai presto che cosa è successo alla nostra piccola Weasley ^_^ Per ora, Lily se la cava piuttosto bene. Ricorda che è vissuta da quando aveva un anno sempre e costantemente da sola, quindi immagino che più o meno non si aspetti di meglio (immagino, perché la mia vena “artistica” mi impedisce di sapere tutto quello che sanno i personaggi ^_^)

Comunque, io andrò allo scientifico. Sono un po’ agitatina, perché è una delle due scuole più importanti della città (devo ancora capire se la prima o la seconda... -_-), comunque avrò degli amici là, quindi mi sento un po’ tranquilla... ^_^

E per gli esami... io ho già fatto quello di spagnolo e tecnologia. Per gli scritti non mi preoccupo tanto, sono sempre andata bene. Sono gli orali che me lo metteranno in c... cucina ^_^

Ora scappo a studiare, sono indietro come una tartaruga con una gamba mozzata...

Un bacio!

 

Eccoci qui. E ora?

Ora lo spoiler! ^_^

 

“Un ginocchio cedette. Lily barcollò, rischiò di finire con la fronte contro lo specchio, mollò con una mano la presa sul lavandino di marmo e franò contro il suolo. L’impatto con il pavimento piastrellato fu doloroso, ma i suoi arti intorpiditi lo percepirono appena.”

 

Allora, cosa sarà mai successo alla nostra Lily? Sarà successo qualcosa di grave?

Aspetto voi per provare a dirlo ^_^

Bacioni a tutte quante,

_ki_

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Capitolo 15
*** Cap. 15 Maledetto orfanatrofio ***


Cap. 15

Maledetto orfanatrofio

«Sarai la persona più elegante dell’orfanatrofio».

«Non dovrei essere elegante, dovrei essere terrificante!»

«Oh, beh, allora sarai la più terrificante vampira elegante della serata».

Lily sbuffò.

«Mi ero prefissata qualcosa di molto più originale. I vampiri sono così... Scontati!»

«Non dire sciocchezze» s’inalberò Mary, sorridendole con fare materno. «I vampiri non sono per nulla scontati, sono molto... originali. Ricorda che sono immortali, la loro originalità non avrà mai fine».

«Sì, originali come il tacchino il giorno del Ringraziamento!»

Fu il turno di Mary di sbuffare.

«Stai divinamente» si risolse a dire infine, lanciandole un buffetto affettuoso sul capo. Lily cercò di fare un sorriso convincente.

«Anche tu stai molto bene».

Mary era vestita da strega. Si era colorata i capelli di un viola acceso, li aveva lisciati e poi con la spazzola li aveva arruffati fino a farli sembrare elettrici.

«Si rovineranno moltissimo» aveva constatato Lily mentre l’amica era all’opera.

Indossava un corto vestitino nero con gli orli di pizzo fucsia, un paio di stivali dal tacco alto dello stesso colore e, per finire in bellezza, un lungo mantello frusciante che le copriva in parte la gambe sottili fasciate da calze a rete. In testa portava il classico cappello a punta da strega.

«Sì, mi piace molto come travestimento. Soprattutto il naso, è davvero streghesco» acconsentì Mary, toccandosi orgogliosa il naso aquilino di gomma che si era messa sopra il naso normale. Aveva un neo ad un lato, proprio come una perfetta strega.

«A me piace molto il trucco, è da vera strega terrificante!»

Si era truccata pesantemente, facendo risaltare in modo evidente gli occhi con dei colori scuri, in modo che si notassero molto le lenti a contatto dalle venature rossicce che si era messa. In più, le labbra un po’ sporgenti erano ricoperte da un pesante rossetto color carminio.

«Hm... Hai ragione, non è male neanche quello. Forza, però, ora dobbiamo andare. Emmie sarà già giù che ci...» si bloccò, notando lo sguardo improvvisamente serio dell’amica.

«Beh... Ehm... È ora di andare».

Scesero in silenzio nella Sala Mensa, dove i tavoli erano stati prontamente spostati e dove si sarebbe svolta la festa di Halloween.

Nella Sala rimbombava già la musica scelta dal Dj (un ragazzo dell’orfanatrofio che era famoso per il suo ottimo gusto in fatto di musica) e alcuni gruppi di persone si scatenavano nella piccola pista da ballo.

«Però! Quest’anno si sono proprio superati!»

L’allestimento della festa era stato dato in mano ad alcune ragazze frivole che variavano dai quindici ai diciassette anni, e nessuno si era aspettato cose megagalattiche da quelle lì. Erano ragazze che Lily conosceva solo di vista, e con cui aveva avuto a che fare solo per i suoi piccoli servigi. Erano meschine, stupide, terribilmente innamorate dell’amore e altrettanto terribilmente pronte a sparlare di chiunque, anche della propria madre (che, ovviamente, non avevano).

In compenso, però, la festa era venuta proprio bene.

La pista da ballo era piccola ma ben presentata, con luci stereoscopiche colorate che offrivano sempre volti nuovi alle persone in pista; un piccolo bancone offriva bibite (analcoliche, per via delle suore, ma alcune alcoliche passate sottobanco) di tutti i tipi e colori (Lily fu certa di vedere una bibita fucsia, in mano ad un ragazzo); un percorso iniziava accanto al bancone delle bibite e, a sentire le urla, doveva essere un percorso dell’orrore ben congegnato. Infine, per concludere in bellezza, in una stanza accanto alla Sala Mensa venivano proiettati, per i più disposti, alcuni film dell’orrore che le organizzatrici avevano affittato per l’occasione.

Lily scoprì da Mary che sarebbe stata programmata a poco un’uscita accompagnata per i più piccoli in giro per Londra a fare dolcetto-o-scherzetto, e che per i già maggiorenni (che erano davvero pochi, in realtà) ci sarebbe stata un’uscita a mezzanotte per andare in qualche locale migliore.

Lily sbuffò, mentre Emmie si avvicinava a loro e con parole incomprensibili trascinava Mary verso il percorso dell’orrore. Lily notò che si era vestita anche lei da strega. Di sfuggita notò la gonna un po’ troppo corta e le calze inesistenti, la scollatura abbondantemente ampia e il trucco pensate.

‘Se vuole farsi stuprare, è proprio sulla buona strada’ pensò stizzita, voltando lo sguardo altrove.

Ma non aveva davvero nulla da fare. Senza Emmie e Mary, non aveva nessun amico con cui divertirsi.

Si andò a prendere qualcosa da bere. Svogliatamente, notò che il barman era Chuck Bertrand, il ragazzo che aveva fatto vergognare davanti all’intero orfanatrofio circa una settimana prima. Gli regalò un ghignetto addolcito dalla pietà, prese dal bancone un bicchiere contenente un liquido viola e si allontanò.

Per un po’ rimase in un angolo della Sala a guardare le persone che si divertivano. Vide un ragazzo ubriaco che palpeggiava una ragazzina di tredici anni, vide una suora riunire tutti i bambini al di sotto degli undici anni e portarli a fare un giro di dolcetto-o-scherzetto, vide ragazzine uscire urlanti dalla sala su cui proiettavano i film dell’orrore e chiudersi in bagno, e, per concludere in bellezza, vide Mitchel O’Brey farle l’occhiolino da sopra le spalle di una delle ragazze che avevano organizzato la festa, ancorato come un polipo, con le braccia “tentacolose” che viravano pericolosamente verso il fondoschiena della ragazza.

Lily arricciò il naso, mentre il quinto bicchiere, di un bel rosa brillante, si svuotava tutto d’un colpo. Era davvero annoiata.

Sbatté le palpebre un paio di volte, la vista improvvisamente sfocata dalle stupide lenti a contatto rosse che si era messa per sembrare un vero vampiro.

Le sbatté tre, quattro volte, ma era sempre tutto sfocato.

Scocciata, si strofinò gli occhi, per poi ricordarsi che era truccata e cercare di limitare i danni con le dita. Era ancora tutto sfocato.

‘Basta, giuro che ora le tolgo!’

Si diresse barcollando verso gli spogliatoi, che ora erano adibiti ufficialmente a bagno e ritrovo per le coppiette che volevano sbaciucchiarsi in tranquillità (che poi tanto tranquilli non si era, visto che c’era un via vai di persone dirette verso il bagno) e scansò in malo modo una di quelle famigerate coppiette, che stazionava sulla porta con le bocche attaccate come ventose.

S’infilò nel bagno appoggiandosi allo stipite per non rovinare a terra, quindi si aggrappò al primo lavandino e si drizzò in piedi. Si sentiva le gambe stranamente molli.

Si guardò allo specchio.

‘Merda. Il trucco è andato a farsi fottere’.

Cercò di scansarsi una ciocca di capelli dal viso improvvisamente sudato, per poi capire che sarebbe starnazzata al suolo se non si fosse tenuta in piedi con entrambe le mani ben ancorate al lavandino.

‘Queste non sono le lenti a contatto’ pensò, improvvisamente allarmata, mentre si rendeva conto di quanta saliva avesse in bocca. ‘Le lenti a contatto non ti intontiscono, a quanto so io. Che diamine...?’

Un ginocchio cedette. Lily barcollò, rischiò di finire con la fronte contro lo specchio, mollò con una mano la presa sul lavandino di marmo e franò contro il suolo. L’impatto con il pavimento piastrellato fu doloroso, ma i suoi arti intorpiditi lo percepirono appena.

Lo sguardo fisso sul marmo inferiore del lavandino, Lily cercò di mantenere gli occhi aperti, un’improvvisa voglia di dormire che s’impossessava di lei.

‘Che cazzo... Dev’essere stato il bicchiere con il coso rosa. Doveva esserci dentro... Doveva... quel... quel bicchiere... Dio mio...’

 Provò ancora a sbattere le palpebre. Sapeva benissimo che non doveva dormire, o era fregata. Ma non ci riusciva, era più forte di lei, le palpebre parevano animate da volontà propria.

Con la netta sensazione di sembrare un’adolescente completamente stupida, incominciò ad abbandonarsi al buio del dolce sonno.

E dire che una volta disprezzava tanto le ragazzine che si facevano trovare semisvenute nei bagni. Ne aveva viste tante così e le aveva sempre criticate.

«Io non sarei mai così scema» si diceva convinta, mentre lanciava loro sguardi di superiorità. Le aveva sempre disprezzate.

‘E quanto sono scema io adesso...’ fu uno dei suoi pochi pensieri coerenti, mentre piano piano l’oblio l’avviluppava tra le suo forti braccia e la trascinava con sé.

‘Maledetto orfanatrofio...’ fu il suo ultimo pensiero. Se non avessero organizzato quella stupida festa, forse ora Lily non sarebbe stata distesa sul pavimento freddo del bagno degli spogliatoi, ubriaca fradicia e con il trucco tutto sbavato. Odiava davvero molto quello stupido orfanatrofio.

 

Indovinate un po’ chi è tornata?

Ma io, ovviamente ^_^

Allora... come vi va la vita? E come prosegue la nostra piccola ff?

Ehm... Lo so che avevo detto che sarei stata assente per due settimane, ma a voi va bene lo stesso, no? È che non avevo davvero niente da fare (studiare? È che verbo è? Esiste davvero? ^_^), e quindi ho pensato che per voi fosse un piacere ^_^ Ho fatto bene?

Bando alle ciance. Devo avvisarvi di una cosa, molto molto importante, quindi drizzate bene le orecchie e udite attentamente ciò che sto per promulgare (...O_o’...).

Avviso: Mancano solo tre capitoli alla fine della prima parte della storia, la quale è divisa in cinque parti (forse, ovviamente, perché non è ancora deciso). La mia domanda è: preferite che continui con la seconda parte qui, unendole come fosse un vero libro, o sarebbe meglio dividere le due parti e incominciare la seconda aprendo una nuova ff? Sono indecisa, poiché tutte e due mi sembrano buone soluzioni, quindi voglio lasciar decidere a voi. Rispondetemi in molti per favore, magari anche quelli che sono sempre stati silenziosi. Se non avete davvero tempo (o voglia) di recensire il mio capitolo, mi basta un “La prima” o un “La seconda” secchi come recensione e io sarò contenta ^_^ Vi prego, è davvero importante (per me, ovviamente, non so per voi...), fate questo micro-micro-micro sforzo...

Ora, torniamo nel mondo della ff, pronta per i ringraziamenti!:

Ringrazio le dolci persone che hanno aggiunto la ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - Chiara_96
[Contatta]
4 - lalla22
[Contatta]
5 - leonedifuoco
[Contatta]
6 - Luna_Lovy
[Contatta]
7 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
8 - rose07
[Contatta]
9 - Scorpiusthebest
[Contatta]
10 - sunflower_
[Contatta]
11 - VolandoConTe94
[Contatta]

Ora, chi l’ha aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - ashelia_96
[Contatta]
4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
[Contatta]
6 - bellandrew82
[Contatta]
7 - BlackFra92
[Contatta]
8 - celebrian
[Contatta]
9 - cesarina89
[Contatta]
10 - Didyme
[Contatta]
11 - emma95
[Contatta]
12 - Francy_Malfoy
[Contatta]
13 - gargi89
[Contatta]
14 - jaily
[Contatta]
15 - kia 07
[Contatta]
16 - kiaa
[Contatta]
17 - Kicks
[Contatta]
18 - leonedifuoco
[Contatta]
19 - Lilla95
[Contatta]
20 - lucia_hp
[Contatta]
21 - LuNa1312
[Contatta]
22 - Nadia Granger
[Contatta]
23 - naog94
[Contatta]
24 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
25 - PolvereDiLuna
[Contatta]
26 - rebby
[Contatta]
27 - Scorpioncina
[Contatta]
28 - starcat
[Contatta]
29 - sunflower_
[Contatta]
30 - _Giuli95_
[Contatta]
31 - __Lilly__
[Contatta]

Chi tra le ricordate:

1 - debby15 [Contatta]
2 - JosephineWhite
[Contatta]
3 - Lilla95
[Contatta]
4 - lumamo64
[Contatta]

E, ovviamente (mi stavo dimenticando chi ha letto? Nooo, ovviamente no! Ringrazio anche loro! ^_^), chi ha recensito:

Chiara_96: Buenos días! Come butta la vita da studentessa?^_^ Come vedi, io e lo studio proprio non siamo compatibili. Sono di nuovo qui ad aggiornare! Sono incorreggibile, vero?

Va beh, visto che la maggior parte delle cose te le ho detto per e-mail,  cosa ti posso dire? Innanzitutto, sono pienamente d’accordo con te, prima finisce ‘sto strazio e ce ne andiamo tranquilli in vacanza prima sono contenta ^_^ Vuoi diventare scrittrice? Davvero? Bon, allora credo proprio che saremo rivali, in futuro, perché io mi sto già prefissando la prima trilogia xD!

Okay, piantiamola di far uscire dalla bocca le prime robe a casaccio che ci vengono in mente, e facciamo qualcosa di più utile: chiudiamo questi ringraziamenti ^_^

Un bacione

_ki_

 ashelia_96: Tuo fratello verrà a scuola con te, allora? Beh, io su questo punto di vista sono fortunata ^_^ Mio fratello va ad un tecnico ^_^ E per gli orali... A voi interrogano su tutto il programma, vero? Perché se no no che non ti conviene studiare il giorno prima ^_^ Io invece devo fare tre tracce, quindi mi tocca studiare ade... -_-

E se Emmie ade ti è sembrata una civetta... Beh, non posso più dire che peggiorerà ^_^ Diciamo che ci scagliamo un bell’Oblivion sopra e si dimentica tutto ^_^ In superficie... Ma non voglio fare spoiler! Devi aspettare come tutti gli altri ^_^

Allora, contenta del mio aggiornamento inaspettato?=) Bon, allora fammelo sapere con una tua bella recensione!

Bacioni

_ki_

 

E ora, cosa posso fare? Secondo voi? Lo Spoiler!

 

“Con un gemito di paura, James la riconobbe come Lily Potter. Era lei, non c’era alcun dubbio. E, chiaro come il sole d’estate, era ubriaca.”

 

Ok, concludiamo un’altra delle mie parentesi megagalattiche.

Vi aspetto per il prossimo capitolo (la cui data di pubblicazione è ancora oscura ^_^)!!

Smack

_ki_

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Capitolo 16
*** Cap. 16 Lily ***


Cap. 16

Lily

James arrivò all’orfanatrofio che era davvero molto tardi. Vide un gruppo di ragazzini capitanati da una suora volonterosa dirigersi verso un autobus, diretti presumibilmente verso il centro di Londra per fare dolcetto-o-scherzetto. Scosse la testa, divertito.

Diantha l’aveva tenuto occupato per bene, con quel giochetto idiota.

«E dai Jam! Devi venire con noi!» l’aveva supplicato, gli occhioni chiari che coronavano quelle preghiere insistenti. James aveva scosso ancora il capo, divertito.

«Ho da fare, piccola. Vedrai che ti divertirai lo stesso moltissimo con papà e Cin».

Diantha aveva sbuffato, seguita subito dopo dalla sorella maggiore.

«Sì, certo, con me si divertirà moltissimo! Sono io che mi annoierò da morire. Ti prego, Jam, portami con te! Farò qualsiasi cosa tu voglia che faccio!»

«Faccia, tesoro, non faccio» aveva esclamato Dudley Dursley, apparendo dalla porta della cucina. Era travestito da fantasma, un semplice lenzuolo bianco lungo fino ai piedi e forato sul viso. Hyacinth aveva sbuffato di nuovo.

«Sai che differenza. Allora, posso?»

James non poté non ammettere, mentre varcava la soglia dell’orfanatrofio, che era stato molto tentato. Aveva giusto un paio di cose imbarazzanti da far fare alla sua sorellina adottiva prima di andarsene per sempre.

Alla fine, però, gli occhioni dolci di Diantha l’avevano fregato, e le due sorelline se lo erano trascinato dietro per tutto il quartiere a fare dolcetto-o-scherzetto.

Solo verso le dieci era riuscito a liberarsi della sua famiglia.

Ed ora era lì, sulla soglia della Sala adibita per la festa, a guardarsi agitato intorno.

Grazie a quella strana vitalità che prendeva Dudley tutte le volte che arrivava Halloween, James era stato costretto ad indossare almeno un qualcosa che assomigliasse ad un costume. Per non deludere il padre e la sorellina minore, che smaniava per quella festa come fosse il suo compleanno, James si era infilato un lungo mantello nero e si era messo i canini di plastica per sembrare un vampiro. Hyacinth gli aveva anche disegnato del sangue sulle labbra e sul mento, per sembrare più credibile.

Si sentiva impacciato. Per una delle poche volte nella sua vita, James Dursley si sentiva davvero impacciato. E tremendamente stupido.

‘Insomma, sono alla festa di un orfanatrofio! Che diritto ho io, che ho una famiglia che mi accudisce, di venire qui, fingendomi un invitato?’

Si guardò nuovamente intorno. Di Lily Potter neanche l’ombra.

‘Probabilmente non è neanche venuta. Avrà di certo di meglio da fare che venire ad una stupida festa di Halloween. Mi sembra una persona da molto meglio, per quel poco che ho visto’.

Sbadigliò. Incredibile come in quei giorni avesse sonno così presto.

‘Quando ero a scuola, ero capace di stare sveglio fino alle tre di mattino, senza neanche uno sbadiglio. Sto veramente invecchiando’.

Come a cercare una conferma al suo pensiero, si prese in mano una ciocca di capelli e se la studiò con cura da sotto in su.

‘Hm… No, per ora niente capelli bianchi. Ma ci manca davvero poco…’

Rimase così qualche secondo, immerso in pensieri poco coerenti, troppo agitato per far altro che rimanersene in disparte a bighellonare.

Non seppe quanto tempo passò dal suo arrivo, però seppe con sicurezza che ad un certo punto qualcuno gli franò addosso con l’eleganza di un elefante caduto da mille metri d’altezza.

«Ehi bellimbusto, che ci fai tutto solo qui?»

Era una ragazza, e rideva come una gallina. Aveva in mano un bicchiere di quello che sembrava whisky.

‘Ma questo non è un orfanatrofio di suore? E fanno bere alcolici?’

«Senti…»

«Ehi, lo sai che assomigli davvero tanto alla Potter? Sìììì, non fare quella faccia! Proprio lei, no? Lily Pooooootter! La conosci? Avete… hic… avete gli stessi occhi, credo…» James sentì distintamente qualcosa rompersi nel suo petto e acclamare drammaticamente la sua morte.

La ragazza continuò con il suo monologo.

«Prima l’ho vista, sai? Era… hic… era in bagno. Io stavo vomitando, perché ho bevuto troppo e… hic… lei…»

James non la lasciò finire. La mollò di botto, rischiando di farla cadere a terra, quindi si diresse rapido verso dove aveva indicato inconsapevolmente la ragazza. Almeno adesso sapeva da dove incominciare.

Arrivò a spintoni fino al bagno delle ragazze, quindi si bloccò un attimo. Nonostante il suo quasi nullo senso del pudore, non aveva mai messo piede in un bagno femminile. Era contro la sua etica morale.

‘Ma lei è Lily’.

Questo pensiero basto per fargli prendere il coraggio a due mani e aprire la porta del bagno.

Quello che gli si presentò davanti lo fece quasi starnazzare al suolo per la sorpresa.

Una ragazza era distesa sul pavimento piastrellato del bagno. Aveva lunghi capelli rossicci, il viso leggermente tondo e il trucco tutto sbavato sugli occhi. La bocca era dischiusa e il vestito le si era lievemente alzato, scoprendo buona parte delle gambe.

Con un gemito di paura, James la riconobbe come Lily Potter. Era lei, non c’era alcun dubbio. E, chiaro come il sole d’estate, era ubriaca.

‘Rimangio tutte le cose belle che avevo pensato su di lei. Questo cambia tutto’.

Lentamente, si avvicinò alla ragazza. Emetteva un leggero brontolio insistente. Respirava male.

James s’inginocchiò, scostando dal volto sudato della ragazza una ciocca di capelli rossastri. Era davvero carina, constatò con un sorrisino quasi da ebete.

Ma si riprese all’istante quando entrò come una furia una ragazza bruna e s’infilò in un bagno. La sentì vomitare.

«Lily…» sussurrò, accarezzandole quasi con paura la guancia. Non gli sembrava vero di essere lì, davanti a lei.

‘Certo, il fatto che sia ubriaca fradicia complica un po’ le cose, però…’

La ragazza arricciò il nasino sottile, quindi si mosse lievemente.

‘Che si stia svegliando?’ si domandò James, togliendole la mano dal viso.

«Lily?» provò ancora, per nulla convinto di quello che stava facendo.

Ma quel richiamo ebbe degli effetti, perché pian piano le palpebre della ragazza di alzarono, lente come se fossero pesanti quintali, e gli occhi nocciola di Lily Potter misero a fuoco James.

Per un attimo, il ragazzo rimase immobile, quasi credendo che se non si fosse mosso Lily non si sarebbe accorta di lui. Poi però la ragazza sorrise, e lui rilasciò il fiato che aveva trattenuto fino ad allora.

«Ehi… Hm… James, giusto?»

James le donò un piccolo sorrisino vero, non uno dei sui ghigni. Era tanto che non sorrideva così a qualcuno che non fossero le sue sorelle.

‘Ma lei lo è…’ pensò, mentre la ragazza cercava di mettersi seduta.

Le dovette girare la testa, perché si premette una mano in fronte e con un gemito si ributtò per terra.

«Ehi, piano. Sei ubriaca» le disse, con tutta la gentilezza che si sentì in dovere di usare.

‘Per quello che sto per dirle…’

Lily lo guardò storto.

«Ma quale ubriaca! Ne ho bevuti solo cinque, e di solito dovrei finire ubriaca con almeno dieci. No, no, non mi sono ubriacata. Dev’essere stato il bicchiere rosa…»

James non capiva quello che stava dicendo, ma non osò contraddirla.

‘Parla strascicando le parole, ha gli occhi grandi come palline da tennis e si è appena svegliata sul pavimento di un bagno. Ha anche il coraggio di dire di non essere ubriaca?’

«Comunque, ti consiglio di andare a dormire in un posto migliore. Non è molto comodo questo pavimento» sorrise ancora, sentendosi tremendamente scemo, quindi si alzò in piedi e le tese una mano.

Lily la guardò per un lungo secondo, probabilmente completamente spaesata, poi dovette decidere che non c’era nulla di male, perché gliela strinse e si lasciò aiutare per alzarsi.

Mentre si alzava, le ginocchia cedettero, e dovette aggrapparsi con tutto il suo peso a James. Barcollando, il ragazzo cercò di sollevarla alla bell’è meglio, quindi le passò un braccio intono alla vita e l’avvicinò al lavandino.

Lily si appese con tutte le sue forze al lavandino di marmo e cercò di rimanere in piedi senza il sostegno di James, quindi ebbe il coraggio di specchiarsi.

‘Non ha una bella faccia, in questo momento. Chissà cos’ha fatto prima di venire qui. Forse si è fatta leccare la faccia da una mucca.’ Pensò il ragazzo, mentre vedeva Lily studiarsi accuratamente le ombre nere sotto gli occhi. Ad un certo punto, con una velocità sorprendente per un’ubriaca, aprì il lavandino e si sciacquò il viso. L’effetto non fu dei migliori: quando si alzò per specchiarsi di nuovo, il viso era di una tonalità nerastra che la faceva sembrare una appena uscita da un camino.

James la guardò in silenzio mentre ripeteva l’operazione, poi la vide lanciare uno sguardo vago alla carta per asciugarsi le mani e, capite le sue intenzioni, ne andò a prendere un po’ e gliela porse.

Lily gli rispose con un sorriso, e James non poté fare a meno di constatare che, anche con il volto tutti impiastricciato e l’alito che sapeva di alcool, Lily era comunque molto bella quando sorrideva.

«Ma… hm… Tu cosa ci fai qua?» chiese Lily mentre si asciugava il viso. James soppesò per bene la risposta.

«Le tue amiche mi hanno detto dove abitate, e ho voluto fare un salto a salutarvi».

Sembrò aver detto la cosa giusta, perché Lily annuì e non disse più nulla. Dopo svariati secondi, però, si voltò di nuovo verso di lui.

«Le mie amiche?»

James aggrottò le sopracciglia.

«Sì, le tue amiche. Una mi pare si chiami Emily… O Emma…»

«Emmie» lo interruppe Lily. James annuì.

«Sì, Emmie. E l’altra dovrebbe chiamarsi…»

«Mary» sbottò Lily, arricciando il naso. «Sì, beh, loro non sono mie amiche».

«Oh» James non seppe più che dire. Aveva creduto, per un secondo, che quella ragazzina dall’aria frivola e semplicemente stupida non potesse essere amica di una come Lily, ma quando l’aveva vista distesa sul pavimento aveva modificato tutte le sue opinioni, e per un attimo gli era parso anche possibile. Ora si rimangiò tutto.

Rimasero in un lungo silenzio forzato, ognuno intento a studiare l’altra, quindi Lily parlò, cercando di riacquistare un sorriso.

«Beh, allora. Mi accompagni in camera?»

 

 

Eccomi qui, dopo lunghi giorni d’attesa (poco più di una settimana, gente! xD), sono finalmente tornata.

Per chi interessasse (e anche per chi non gliene può fregar di meno) gli esami orali alla fine sono riuscita a superarli ^_^ Con imbarazzo, silenzi lunghi e complimenti immeritati, però, alla fine ce l’ho fatta ^_^ E prevedo una tempesta di aggiornamenti, dato che ora non ho più nulla da fare.

Ma ora passiamo ai ringraziamenti, che sono la cosa che mi esce meglio di questa storia:

Ringrazio tutte le persone che hanno messo la mia ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - Chiara_96
[Contatta]
4 - leonedifuoco
[Contatta]
5 - Luna_Lovy
[Contatta]
6 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
7 - rose07
[Contatta]
8 - Scorpiusthebest
[Contatta]
9 - sunflower_
[Contatta]
10 - VolandoConTe94
[Contatta]

Quindi, un ringraziamento enorme anche a chi l’ha aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - ashelia_96
[Contatta]
4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
[Contatta]
6 - bellandrew82
[Contatta]
7 - Bellis
[Contatta]
8 - BlackFra92
[Contatta]
9 - celebrian
[Contatta]
10 - cesarina89
[Contatta]
11 - Didyme
[Contatta]
12 - emma95
[Contatta]
13 - Francy_Malfoy
[Contatta]
14 - gargi89
[Contatta]
15 - Jaily
[Contatta]
16 - kia 07
[Contatta]
17 - kiaa
[Contatta]
18 - Kicks
[Contatta]
19 - leonedifuoco
[Contatta]
20 - Lilla95
[Contatta]
21 - lucia_hp
[Contatta]
22 - LuNa1312
[Contatta]
23 - Nadia Granger
[Contatta]
24 - naog94
[Contatta]
25 - Noe_hatesthesun
[Contatta]
26 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
27 - PolvereDiLuna
[Contatta]
28 - rebby
[Contatta]
29 - Scorpioncina
[Contatta]
30 - starcat
[Contatta]
31 - sunflower_
[Contatta]
32 - _Giuli95_
[Contatta]
33 - __Lilly__
[Contatta]

Quindi, dopo le ricordate:

1 - debby15 [Contatta]
2 - JosephineWhite
[Contatta]
3 - Lilla95
[Contatta]
4 - lumamo64
[Contatta]

E chi legge nell’ombra, ecco a voi, signori e signore, pantere e coniglietti vari, le quattro (posso sottolinearlo? ^_^) persone che hanno recensito lo scorso capitolo:

 naog94: Allora, prima di tutto un grazie immenso per avermi dato il tuo parere, sono contenta che qualcuno abbia seguito i miei scleri e mi abbia perfino risposto ^_^  Per la pace di Emmie e Lily... bisognerà aspettare ^_^

Spero che ti piaccia anche questo capitolo, e che ti venga ancora voglia di darmi un tuo parere ^_^

Un bacione

 

 ashelia_96: Eccomi! Allora... Esami orali passati, a te come è andata? ^_^ Nel tema di italiano.. no, credo di far parte di quel 2% che ha fatto un altro percorso, tu hai fatto la lettera? ^_^ Se no, cosa? Io ho fatto un testo argomentativo sul degradamento globale... ^_^ Ho preso noveeee! xD

Non ti preoccupare, lo studio non mi ha ancora ucciso (anche se devo dire che il giorno prima degli orali ho avuto una crisi molto strana e ho visto un elefantino rosa volare fuori dalla finestra... ma sono dettagli ^_^) ed Emmie capirà, capirà prima o poi come si sente Lily. Anzi, a dirla tutta credo che a breve sarà proprio Lily a dover capire lo stato d’animo di Emmie ^_^ Ma vedrai tutto quanto con calma quando arriveremo alla terza parte (perché sì, la seconda parte partirà da un altro punto di vista, che però non dico ^_^ {e che comunque credo di aver già accennato in una risposta del capitolo scorso... xD}) Comunque, dato che tutti mi avete consigliato di continuare la seconda parte qui, credo che seguitò il vostro esempio. Per ora, mi prendo la durata degli ultimi due capitoli (ne mancano già due!! -_-‘) per pensarci a fondo ^_^

E per ora ti lascio con un bacio, aspettandoti al prossimo capitolo! ^_^

 

 Chiara_96: Allora... sono tornataaa! Dopo una lunga attesa, ma ce l’ho fatta ^_^ Allora.. già rivali adesso? Oddio! (panico, pa-panico, pa-panico pauuuura xD) Credo che ti lascerò il posto, la mia musa ispiratrice è partita per le Hawaii e credo tornerà solo verso Novembre.. sigh sigh... ^_^

Comunque, dato la tua intelligenza sopraffina (^_^) voglio vedere se riesci a capire una cosa (se hai il tempo, ovviamente!). Allora.. nello scorso capitolo, Lily ha incrociato lo sguardo di qualcuno prima di doversi gettare a capofitto verso il bagno. Quella persona potrebbe aver messo qualcosa nel bicchiere di Lily, che l’ha fatta svenire. Chi sarà mai? Se hai tempo, voglio proprio vedere se c’azzecchi ^_^

Intanto, mi tocca lasciarti per il prossimo capitoli. Non vedo l’ora di leggere la tua recensione! Anche perché mancano solo due capitolo verso la fine della prima parte, e voglio vedere se continuare o lasciare tutto e darmi all’ippica! (come già in molti mi hanno consigliato... xD)

Un o smack grande grande...

 

 rose07: Ed eccomi qui con l’ultima risposta. Tranquilla, ovviamente puoi prenderti tutti i ritardi che vuoi e ne hai tutto il diritto, non obbligo mica a recensire, io! (_ki_ fischietta con aria innocente mentre dietro di lei uno sventurato lettore viene torturato per non aver recensito nessuno dei suoi poveri capitolini... ^_^)

Allora, Emmie ti sta antipatica? Spero che riuscirò a farti ricredere, visto che alla fine dovrebbe pur sempre essere la migliore amica di Lily... Ma vedremo quanto sono brava a scrivere (aggiungiamoci un bel “se”, tanto per essere più pignoli=)) e aspettiamo la continuazione della storia per vedere se ti starà ancora antipatica ^_^

Per ora, dato che ti è piaciuto tanto il capitolo con James e Lily, vediamo se questo ti è piaciuto altrettanto. È ricomparso il nostro piccola Jamie, hai visto? ^_^ *faccia sognante*. Che te ne pare? E no, mi tocca proprio dirti che non sbagli, la parentela c’è e si vede ^_^

Aspetto il tuo parere, che è sempre gradito.

Un bacione

 

Eeeeeh, siamo già alla fine di questo nuovo capitolo. Come ho già detto nelle risposte alle recensioni, purtroppo mancano solo due capitoli alla fine della prima parte. Quindi vorrei chiedere (se mi è concesso) un piccolo favore: essendo arrivata a questo punto, e ricedendo così tante “adesioni” alla mia storia (mi riferisco a chi l’aggiunge tra le preferite, le seguite o le ricordate) mi piacerebbe avere un parere comune. La domanda dello scorso capitolo (unire le due parti o dividerle) è ovviamente ancora aperta fino all’ultimo capitolo, e inoltre mi piacerebbe sapere se volete che continui questa sto.. ehm.. questa “cosa” o se semplicemente la finisca con il diciottesimo capitolo e incominci a fare altro ^_^

Quindi, per favore, sarebbe davvero gradito un vostro parere, lo dico con il cuore di una aspirante scrittrice ^_^

 

E ora, dopo questo momento drammatico, passiamo al nostro amato spoiler,  per poi salutarci definitivamente:

 

«Che cazzo ci fai tu qua?»

‘La finezza fatta a persona’ pensò Lily un attimo dopo che lo disse.

«Ti salvo la vita» rispose James Dursley stringendosi nelle spalle, quindi la prese con entrambe le mani per un braccio e la issò verso l’alto.”

 

Allora? Curiose? ^_^

Bene, allora vi toccherà aspettare il prossimo capitolo, hehehe *ghignetto sadico* ^_^

Intanto, un bacione a tutte quante

_ki_

P.S.: quasi dimenticavo! Finalmente, dopo innumerevoli tentativi, sono finalmente riuscita a inserire le immagini nella storia!

Ecco a voi:

 

Lily:       

 

Emmie:    

 

Mary:    

 

Celeste:     

 

Mariuccia:     

 

Mitchel O’Brey:    

 

Ovviamente, questi sono solo i personaggi come li vedo io. Voi potete vederli come volete ^_^

Comunque, non sono ancora riuscita a trovare un volto adatto per James. Dei suggerimenti? ^_^

Vi aspetto, di nuovo

_ki_

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Capitolo 17
*** Cap. 17 Questo e altro ***


Cap. 17

Questo e altro

Lily riprese conoscenza lentamente, assaporando il dolce tepore dell’oblio che lento la liberava dalle sue braccia possenti.

Quindi, la prima cosa che sentì, fu un tremendo freddo. Rabbrividì, chiedendosi poco consciamente come mai faceva freddo nel suo letto.

Fu quando cominciò a riacquistare l’utilizzo di tutti i sensi che capì cos’era quell’improvviso gelo: non era nel suo letto.

Arricciando il naso, tastò un po’ alla cieca intorno a sé. Sentiva qualcosa di ruvido e duro, lievemente rotondo, diviso in tanti piccoli blocchi.

‘Ma, per Dio, cos’ho sotto il culo?’

Rimase ancora ostinatamente con gli occhi chiusi. Finché poteva crogiolarsi nel suo bel sonno, l’avrebbe fatto con o senza il consenso delle sue chiappe.

‘Che gelino pure, io sto bene così’.

Si decise ad aprire le palpebre pesanti solo quando sentì un gemito soffocato poco distante da lei.

‘Che diamine…?’

Lentamente, mise a fuoco il paesaggio circostante. E, con un urlo strozzato, si accorse di essere sul tetto dell’orfanatrofio, in bilico tra le tegole e il vuoto.

‘Mio Dio, se mi fossi mossa anche solo di un centimetro sarei caduta di sotto. Collo, ringrazia i tuoi amici arti che non si sono spostati e non ti hanno fatto rompere come pasta frolla’.

Sì, decisamente Lily era poco coerente da appena sveglia.

Un altro gemito la riscosse dai suoi strani pensieri. Voltò un po’ la testa verso destra, strizzò gli occhi per vedere nell’oscurità della notte e poi sussultò.

Poco distante da lei, Emmie era distesa supina sulle tegole fuligginose del tetto, gli occhi chiuso e il viso cinereo. Più in là, due persone ruotavano veloci formando un  cerchio, il cui centro era un ragazzo che teneva un braccio dritto davanti a sé. Aveva il viso in ombra, e Lily non lo riconobbe.

Ad un certo punto, una delle due persone che formavano la circonferenza invisibile compì un balzo verso il ragazzo, che per tutta risposta alzò il braccio e lo punto verso l’aggressore. Da esso scaturì una scia di luce rossastra, che colpì la persona in pieno petto e la spinse dall’altra parte del tetto. Cadde con un tonfo soffocato sulle tegole e non si rialzò.

Lily rimase a bocca aperta a fissare il ragazzo sconosciuto che si voltava con un movimento aggraziato verso la seconda persona, puntava di nuovo il braccio e faceva scaturire di nuovo quella luce rossastra, che però venne schivata dalla persona e si spense contro un albero.

‘Ma che diamine sta succedendo?’ si chiese, gli occhi aperti come noci, improvvisamente sveglia, decisa a non perdersi neanche un passaggio di quello spettacolo stranissimo.

La seconda persona (chiamiamola Milly, scoccia chiamarla sempre “persona”) compì lo stesso balzo che aveva fatto la prima (che chiameremo Lizzie), quindi si affrettò a schivare con una capriola a mezz’aria l’ennesimo fascio di luce rossa partita dal ragazzo.

Atterrò con grazia sulle punte dei piedi, quindi si sistemò in una posa che a Lily parve d’attacco. Era pronta ad un prossimo balzo.

Mentre assisteva a quella scena più unica che rara, Lily notò un movimento dall’altra parte del tetto. Qualcosa usciva dalle ombre della notte, si agitava con potenza, si rimetteva in piedi. Era Lizzie, la persona messa precedentemente al tappeto dal ragazzo-prodigio.

Lily la guardò con la bocca aperta scrollarsi vivacemente, inquadrare il campo di battaglia e affrettarsi a raggiungere la sua compare.

La ragazza la vide arrivare quatta quatta alle spalle del giovane, pronta per un altro balzo, questa volta impossibile da fermare.

Fu a quel punto che urlò.

«Attento! Dio, guarda dietro di te!»

Non seppe perché lo fece, sapeva solo che tifava per il ragazzo-prodigio. Ma se ne pentì all’istante.

Nello stesso istante, tre facce di voltarono verso di lei. Erano tutte al buio, Lily non riuscì a carpire neanche uno dei lineamenti delle tre persone, ma l’intenzione di Milly e Lizzie fu subito chiara: se la sarebbero presa con lei.

A quel punto, il ragazzo si accorse della presenza di Lizzie e, approfittando della distrazione che Lily aveva fornito, spinse il raggio rosso contro Milly e la fece cadere riversa sulle tegole. Da quella prospettiva, Lily credette di vedere un bastone lungo e sottile nella mano del ragazzo che faceva uscire raggi rossi. Ma non ebbe molto tempo per rimuginarci, perché Lizzie balzò verso di lei.

Con un gemito strozzato, cerco di scansarsi, rotolando di lato. Ma non fece molta strada che incontro l’ostacolo del corpo di Emmie.

Allora urlò, più forte che poteva, decisa a morire per mancanza d’aria piuttosto che per mano di quella lì.

Ma quando le fu ormai addosso, Lily capì che non le sarebbe stato concesso neanche quel suo ultimo desiderio.

Lizzie le piombò addosso, più veloce di un ghepardo, e Lily sentì il suo corpo lacerato da mille artigli sottili. Senza pensare a quello che faceva, afferrò per una manica Emmie e urlò ancora. Il contraccolpo del corpo di Lizzie scagliato contro il suo la fece cadere all’indietro. E dietro cosa c’era? Ma il vuoto, ovviamente.

‘Ok, questo è il momento di morire con gloria. Almeno, scrollatela di dosso!’

Forse era la paura, forse la voglia di vivere, ma riuscì ad arpionare con una mano il bordo del tetto, e con un possente slancio di reni strappò le mani artigliate di Lizzie dalla sua maglia. Per un momento, le sembrò di sentirla guaire, ma fu solo un istante, poi cominciò a precipitare. Come un orrendo film horror, vide finalmente il volto del suo aggressore chiaro alla luce della luna appena sorta dalle nuvole.

Era una donna. Bionda-tinta, occhi rossi. No, era la donna. Quella del funerale, quella dagli occhi color sangue, quella che l’aveva fatta penare per una notte intera. Ed ora era lì, a cadere da un altezza di sette metri minimo, con lo sguardo da cucciolo bastonato e i denti sporgenti.

‘Un attimo… I denti sporgenti?!’

Lily la guardò scandalizzata mentre urlava qualcosa di indistinto. Sì, eccoli lì, i suoi denti. I canini a punta di cui aveva sentito tanto parlare quand’era piccola e impressionabile.

‘Non può essere vero. Sì, è un travestimento, come il mio. Non è assolutamente vero’.

«Incredibile come gioca con noi il destino» la sentì dire, o meglio, le parve di sentirla dire. Poi il suo volto vene inghiottito dall’oscurità.

Con un piccolo gemito, si accorse di essere ferita ad un braccio. Le bruciava da cani, sembrava le avessero strappato la carne a morsi. Poi venne la consapevolezza di essere sospesa nel vuoto.

«Merda! Merda, merda, merda!» urlò, sentendo la presa delle dita che si affievoliva. L’altra mano, quella che fino a poco tempo prima era arpionata al braccio di Emmie, le pendeva inerme a un lato del corpo. E stava scivolando.

‘Non voglio fare la stessa fine di quella lì!’ pensò, anzi, urlò nella sua mente, mentre invano cercava di far forza sul braccio sano.

‘Ma dove cazzo è il ragazzo di prima?’

Con un gemito, sentì la mano sudata scivolare contro la superficie improvvisamente liscia del tetto.

‘Mi ricordavo fossero ruvide ‘ste cazzo di tegole’ pensò furiosa, cercando di spingersi con movimenti controllati.

Ma questo la fece scivolare ancor più in giù.

«Merda!» urlò ancora, in preda al panico.

«Credevo che in un orfanatrofio di suore non si dicessero queste parole».

Lily strabuzzò gli occhi. Conosceva quella voce. L’aveva sentita solo una volta, ma le era rimasta impressa nella mente come marchiata a fuoco.

Un viso fece capolino dal bordo del tetto. Un viso dolce, dai lineamenti allo stesso tempo morbidi e da adulto, con i capelli castano scuro e gli occhi color del cioccolato fondente. Un viso riconoscibile tra mille.

«Che cazzo ci fai tu qua?»

‘La finezza fatta a persona’ pensò Lily un attimo dopo che lo disse.

«Ti salvo la vita» rispose James Dursley stringendosi nelle spalle, quindi la prese con entrambe le mani per un braccio e la issò verso l’alto.

L’attimo dopo, era seduta sulle tegole del tetto e ansimava come una locomotiva a vapore.

«Grazie» ebbe la forza di dire, tra un sospiro ed un altro. James sorrise.

«Figurati, questo e altro».

 

 

Signori e signore,

gattini dagli occhi dolci e cani randagi bavosi e febbricitanti,

ecco a voi... *rullo di tamburi*...

Il penultimo capitolo della prima parte di “Lilian Luna Potter”!!

... Ok, vedo di piantarla. Insomma, sono tornata ^_^

Visto? Avevo detto che vi avrei fatto aspettare (relativamente) poco! E quindi, eccomi di nuovo qui.

Allora... cosa mi succede adesso? Lily che si sveglia improvvisamente sul tetto dell’orfanatrofio, che trova Emmie svenuta di fianco a lei... E poi, il colpo finale! James che combatte contro due persone a colpi di... luce colorata ^_^ Allora, chi ha indovinato lo “strano” potere di James? Hihi...

No, torniamo a noi. Voglio ringraziarvi!

Un ringraziamento enorme a chi ha aggiunto la mia ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
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3 - Chiara_96
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4 - leonedifuoco
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5 - Luna_Lovy
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6 - OmegaGauntRiddle
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7 - rei__
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8 - rose07
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9 - Scorpiusthebest
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10 - VolandoConTe94
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Dopo, un grazie megagalattico anche a chi l’ha aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
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3 - ashelia_96
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4 - BabyFairy
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5 - baby_bunny
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6 - bellandrew82
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7 - Bellis
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8 - BlackFra92
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9 - celebrian
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26 - OmegaGauntRiddle
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27 - PolvereDiLuna
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28 - rebby
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29 - Scorpioncina
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30 - starcat
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31 - sunflower_
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32 - _Giuli95_
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33 - __Lilly__
[Contatta]

Quindi, dopo in consueti ringraziamenti a chi l’ha aggiunta tra le ricordate,:

1 - debby15 [Contatta]
2 - ellymartin
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3 - JosephineWhite
[Contatta]
4 - Lilla95
[Contatta]
5 - lumamo64
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E a chi legge zitto zitto quatto quatto... ecco a voi le recensioni!:

 Chiara_96: Oddio... ma guarda qua che recensione chilometrica... sai che hai superato le 500 parole? Se c’è ancora questo premio puoi guadagnare tipo dieci punti per questa recensione.. xD riesco anche a farti guadagnare punti, guarda un po’... ^_^

Comunque, tornando a noi.

La nostra povera trama... Sai una cosa? Non credo ce ne sia una reale. Più che altro, a me piace scrivere la vita delle persone. E quando mai la vita ha una trama? Lily è una ragazza normale, ha solo qualche parente un po’ importante e tanti anni di storia stramba alle spalle ^_^ In sintesi, non  ti preoccupare se non ne capisci niente. Neanche io, se è per questo ^_^

Sai un’altra bella cosa? Anche io adoro moltissimo la sorellina di James (che poi è la sua cuginetta, tipo... O_o). È stato uno dei personaggi più belli che ho inventato ^_^ *me gongola soddisfatta, sporgendo il petto come un tacchino grassoccio*. Però non mi è mai piaciuto fare dolcetto-o-scherzetto... chissà perché^_^

Allora... riappacificare le ragazze... Oddio, mi sa che non posso proprio accontentarti. Cioè, sì, in un certo senso poi fanno pace... *_ki_ si rende conto di star parlando troppo, si accinge a cancellare quello che ha scritto, poi cambia idea e lo lascia per far penare la povera Chiara_96 dandole spoiler incompleti, si schiarisce la voce e riprende da un altro punto* ^_^

Le immagini sono riuscita a metterle. Hai visto? Non seguo proprio lo stesso procedimento che usi tu (me l’ha consigliato una delle amministratrici, mandandomi una e-mail), però... l’importante è il risultato, no?=)

Per la persona misteriosa che tu hai detto di non saper identificare... ti sei andata a rileggere il capitolo precedente, almeno? ^_^ Comunque, è una di quelle che hai detto. Spremi il cervellino, leggiti il capitolo  15 e fammi sapere. E non era uno scherzo! Davvero ti considero una persona dall’intelligenza sopraffina ^_^ Visto che farai il classico, poi... O_o

Comunque. Guarda un po’, che ci possiamo fare... siamo state create per perderci in un bicchier d’acqua. Ogni cosa che si tiri fuori, riusciamo a divagare come... boh, come qualcosa ^_^

Beh, ora meglio andare.

Lo stomaco reclama ^_^

Un bacio

 

ashelia_96: Allora, come va? Sì, credo proprio che tu sia stata l’unica a non aver avuto paura degli esami. Anche il più secchione della scuola, da noi, se la stava facendo sotto (ma forse dipendeva dal fatto che si era messo a studiare il giorno prima, un po’ come me... O_o’). Tu saresti a Grifondoro, eh? Beh, io sono ancora indecisa tra Serpeverde (i miei amici dicono k ho sempre la risposta pronta e la lingua biforcuta... ^_^ in più scappo al primo problema e sono molto orgogliosa...) o Tassorosso (vedi prima: scappo al primo problema. In più dicono sia leale, o una roba così... bah ^_^).

Sette tracce? Miiiinkia! (scusa la parola). Io ne ho dovute fare tre, studiarle e farmi interrogare su una (che dicevano avrebbero deciso i prof, ma k alla fine ho deciso io). Niente sorprese, da me, mi sono messa a parlare del petrolio, del Messico e della musica messicana ^_^

Per le tue speranze di una LIly insieme al nostro caro Jamie... Mah, non saprei. Vedrai tu al prossimo capitolo, no? ^_^ Poi si comincia (finalmente) con la seconda parte, ergo con un altro personaggio ^_^ Ma chi sarà mai a parlare... uhm... (_ki_ si interroga su dirglielo o non dirglielo, dirglielo o non dirglielo... poi tira fuori una margherita dalla tasta e viene fuori non dirglielo) ^_^ Mi dispiace, la sorte ti è contro stavolta. Lo saprai fra due capitoli ^_^

Ora, scappo.

Un bacio

 

naog94: Beh... A dir la verità, Mitchel nella foto è uno dei Sonohra... xD Mi sembrava la foto più adatta, quindi... ^_^ In effetti, la maggior parte dei miei personaggi in foto sono dei cantanti... Ma sono dettagli. Non ti sei bevuta il cervello, comunque, tranquilla ^_^

Dici che qualcosa non andava nel bicchiere fucsia, vero? Beh... non posso negarlo ^_^ Credo che si capisse piuttosto bene, anche perché uno non sviene cosciente di quello che fa... se è ubriaco, neanche si ricorda come si chiama... ^_^ O almeno io la vedo così (devo ancora entrare nella fase “adolescente disturbata che beve litri e litri  per dimenticare e finisce per ritrovarsi distesa in un bagno con un mal di testa allucinante”... Quando succederà, magari vedrò come si è sentita la nostra Lily ^_^

Per ora, ti lascio con questo capitolo. Dammi il tuo parere!

Un bacione

 

rose07: Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo scorso. Questo, invece, come lo reputi? È il penultimo, quindi un tuo parere è molto più che gradito ^_^

Per gli esami, sono andati abbastanza bene. Alla fine sono riuscita ad uscire con il nove ^_^ Tu, invece? Com’è andata? ^_^

Ti aspetto. E intanto vediamo se ti è piaciuto anche questo diciassettesimo capitolo ^_^

Un bacio

 

Bene, e ora che abbiamo concluso, non mi resta che ripetere l’annuncio, visto che è l’ultima volta che posso scriverlo.

 

Avviso: Questo diciassettesimo capitolo è il penultimo capitolo della prima parte. Ora, il mio dubbio è uno: devo unire questa parte con quella che viene dopo, e quindi anche con quelle a seguire, come fosse un libro, oppure è meglio incominciare un’altra ff, dividendole definitivamente e poi unendole formando una serie?

Vorrei i vostri pareri, anche di chi è rimasto sempre in silenzio a leggere  senza volere (o potere) esprimere il suo parere, o un suo commento. Ovviamente nessun obbligo, ma mi farebbe davvero piacere poter conoscere ciò che pensate voi. Grazie ^_^

 

Ora, non mi resta che lasciarvi con lo Spoiler, e un grazie grande grande per tutti voi che continuate a seguire i miei scleri.

 

“‘Tutto, ma non questo’ pensò Lily, infuriata. Tirò una manata ben assestata a quella stupida creatura e con piacevole sorpresa la sentì emettere uno strillo acuto di dolore e volare via. Poi, stava cadendo.”

Ed eccoci qua, alla fine di questa lunga parentesi.

Un bacio a tutte/i, ci vediamo il prossimo capitolo! ^_^

_ki_

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Capitolo 18
*** Cap. 18 Sono una maga ***


Cap. 18

Sono una maga

«E così sono davvero vampiri» sussurrò Lily guardando di sottecchi la figura distesa supina a pochi metri da loro. James annuì.

«E non ci vorrà molto prima che si risvegli» indicò con un cenno del capo il vampiro Milly.

«Dobbiamo andarcene!» esclamò Lily, balzando in piedi. James sbuffò.

«Che novità».

«Bene!» lanciò uno sguardo ad Emmie, ancora distesa accanto a loro. «Ehm… Aiutami a portarla via, prima che si svegli».

Si piegò, pronta a sollevare l’amica, ma James non si mosse. Si voltò verso di lui.

«Ti dai una mossa?»

«Scherzi? Lei sta con loro! È lei che ti ha portata qui!»

Lily strabuzzò gli occhi.

«Cosa? Emmie?»

James annuì con vigore.

«Certo, proprio lei. Sì, sì. È venuta nel tuo dormitorio e ti ha trascinata qui».

«E tu come mi hai trovata?» Lily era sempre più sconcertata.

«Ero con te».

«E perché non l’hai fermata?!»

«Beh, mi pare ovvio» James si stiracchiò la schiena. Lily era sul punto di esplodere. Un altro secondo e avrebbe strozzato quel ragazzo, al diavolo la gratitudine per averla salvata. «Ero in bagno. Quando sono uscito lei era alla porta e ti stava trascinando via».

Lily inarcò un sopracciglio, stupita.

«Eri ubriaca» aggiunse James.

«Oh» ecco perché non ricordava nulla di tutto quanto. L’ultimo ricordo che aveva era il pavimento polveroso del bagno a pochi centimetri dal naso.

«Ehi! Non ero ubriaca!» protestò, ricordandosi del liquido rosa. James la guardò con ovvietà.

«Ah no?»

«No!» esclamò con convinzione. «Mi hanno drogata!»

James aprì la bocca, pronto a ribattere, ma si bloccò, voltandosi di scatto.

«Credo che avremo altro tempo per concludere questa piacevole chiacchierata» disse, tirandosi in piedi.

‘Deve aver sentito qualcosa’ pensò Lily, scrutando l’oscurità intorno a loro. Ma lei non sentiva un bel nulla.

Emmie si mosse, rischiando inconsapevolmente di cadere dal tetto. Lily si affrettò a trarla al sicuro.

In quel momento, James balzò in avanti, estraendo qualcosa dalla tasca interna della giacca.

«Ma che diamine…»

Improvvisamente, qualcosa uscì dall’ombra della notte, scagliandosi contro James. Era veloce, scattante e molto piccolo. Quando fu a pochi battiti d’ala da James, Lily lo riconobbe come un pipistrello.

Lily non ebbe tempo neanche per scansarsi che il pipistrello era già sopra di loro. Ma James evidentemente fu più veloce di lui, perché in un attimo un lampo rosso lo investì e lo mandò a schiantarsi contro un albero vicino.

«E ricomincia la battaglia» esclamò James, un ghigno strano a pitturargli il viso. Lily era a bocca aperta.

«Ma come…?» non poté continuare, perché il pipistrello si era ripreso e stava di nuovo sfrecciando verso di loro. James fece un balzo avanti, come a volersi distanziare da Lily ed Emmie, oppure semplicemente come sfida al pipistrello, quindi allungò il braccio in direzione dell’animale.

Ora Lily lo vedeva bene, l’oggetto che aveva in mano. Era un lungo ramo sottile e bitorzoluto, che James impugnava con grazia e quasi reverenza, come se non fosse sicuro di esser degno di possederlo.

Lo mosse veloce in direzione del pipistrello, così veloce che Lily quasi non lo vide. L’attimo dopo, il pipistrello precipitava dal bordo del tetto.

«Lily, predi la tua amica e vattene! Non c’è più tempo per parlare».

Lily aveva ancora la bocca spalancata, troppo stupita per far altro che guardare. Non rispose e non si mosse, non ne era più capace.

Sentì lo strillo del pipistrello che tornava alla carica.

«Lily! Merlino Santo, muovi il culo e sloggia!»

Lily spalancò ancor di più la bocca. Cos’aveva detto?

«Lily…»

«Cos’hai detto?»

James gli lanciò una veloce occhiata dal basso in su. Sembrava volesse constatare di non trovarsi insieme ad una pazza.

«Lily… Non ti chiami così?»

Lily scosse furiosamente il capo.

«No, no! Prima! Prima! Hai detto Merlino Santo!»

James aggrottò le sopracciglia, poi si voltò e mosse ancora il ramo. Il pipistrello schivò e ripartì all’attacco. James imprecò.

«Porco Salazar, Lily! Non me ne frega un cazzo se ho detto Merlino Santo! Tu ora muovi il culo e sloggi da questo tetto!»

Lily non lo ascoltò e lo fissò mentre dal suo ramo scaturiva l’ennesimo fascio di luce rossa. Questa volta colpì il pipistrello sulla testolina, e lo fece cadere a ruzzoloni sulle tegole del tetto. James si girò.

«Lily, è importante. Non volevo dirtelo così, ma evidentemente devo».

Lily rimase in silenzio. Non capiva più nulla.

«Sei una maga, Lily. Una maga con i fiocchi, da quanto so. E devi…»

Il pipistrello strillò con tutte le sue forze, rimettendosi in piedi. Ma mentre si alzava, la sua ombra si allungava, si distorceva, prendeva una forma diversa. E alla fine eccola lì, la donna dagli occhi rossi.

‘Mio Dio, ma non era caduta?’ si chiese Lily, in preda al panico, per poi darsi della stupida l’attimo dopo.

‘È un vampiro, scema, mica muore così facilmente’.

«James, anche tu sei un mago?» chiese, mentre lo vedeva agitare ancora il ramo e puntarlo contro la vampira. Ma quello che uscì fu poco più forte della luce di una torcia.

«Sì, Lily, sì! Ti prego, però, ora vattene!»

«Ma se sono una maga posso aiutarti!»

«No!» urlò James, mentre provava ad agitare ancora il ramo. La luce rossa si lanciò ancora contro la donna, ma la mancò di almeno mezzo metro.

«Non puoi, Lily, non puoi! Ti prego, te ne devi andare! Prendi la tua amica, scappa, e va lontano! Non puoi niente contro di loro».

Lily sentì qualcosa di strano nello stomaco. Come un masso che si poggiava tranquillo sul suo intestino e incominciava a schiacciarlo. Sentì le lacrime agli angoli degli occhi.

‘Sono una stupida’.

«Come faccio? Emmie è svenuta, come diamine faccio a portarla via?»

«Non lo so!»

L’urlo di James ebbe il potere di farla sentire ancora peggio. Non poteva lasciarlo lì!

«Lily io…»

Si era voltato, si era voltato verso di lei, ed era stato un grosso errore. Lily vide quasi a rallentatore quello che successe dopo.

La vampira compì un balzo, un balzo impossibile per un normale umano, e fu sopra di James. Lily urlò con tutte le sue forze e vide il volto di James contratto dalla sorpresa voltarsi verso la vampira e provare, con un flebile tentativo, a contrastarla. Ma era debole, e anche stanco, stimò Lily.

Poi, mentre vedeva la  vampira ghermire con i suoi artigli il volto di James, sentì qualcosa venirle contro e spingerla contro il limite del tetto. Abbassando lo sguardo, vide un pipistrello.

‘Dev’essere l’altro vampiro’ pensò, una lucidità sorprendente che in quel momento le sarebbe servita poco. ‘Si è svegliato’.

Al pipistrello non servirono molte energie per spingerla verso il basso. Lily era in bilico, indecisa se andare in soccorso di James o svignarsela e lasciarlo morire. Ebbe solo il tempo di afferrare Emmie per un lembo del vestito, prima di essere catapultata verso il vuoto.

Il pipistrello urlò, strillò e quasi sorrise per la riuscita del suo gesto. Quindi sporse i dentini aguzzi verso Lily.

‘Tutto, ma non questo’ pensò Lily, infuriata. Tirò una manata ben assestata a quella stupida creatura e con piacevole sorpresa la sentì emettere uno strillo acuto di dolore e volare via. Poi, stava cadendo.

«Di’ pure addio alla tua cara sorellina, James Potter!» sentì qualcuno urlare, come un’eco indistinta nell’oblio dei suoi pensieri.

‘James Potter…’ pensò distrattamente, mentre vedeva il tetto allontanarsi sempre più e il vento le sferzava nelle orecchie.

‘No, diamine, James Potter!’ urlò poi la sua mente, improvvisamente di nuovo lucida. E si accorse che stava per morire.

Emmie era accanto a lei, nella discesa, e Lily la vide aprire gli occhi. Quando si accorse di dov’era, urlò. Anche a Lily venne da urlare e finalmente diede libero sfogo ai suoi polmoni.

‘Sono una maga’ pensò, mentre sentiva Emmie afferrarle un braccio e stritolarlo con la stessa potenza di un boa constrictor. Era il braccio ferito, e sentì la terribile sensazione di un osso che scricchiolava paurosamente. ‘Sono una maga e posso fare magie. E allora, per i draghi a pois blu della Norvegia, facciamo una cazzo di magia e salviamoci la vita!’

«Emmie, chiudi gli occhi!» urlò, e li chiuse anche lei. Non sapeva cosa aveva in mente, ma doveva fare qualcosa.

Nella sua mente balenò, come un ricordo remoto, il volto del ragazzo biondo del sogno. Ormai un sogno lontano, in un tempo in cui non c’erano problemi, non c’erano vampiri.

‘Oh mio Dio, ti prego quel che vuoi, ma io voglio vivere’ pensò, mentre focalizzava con strana fermezza il volto del ragazzo nella sua mente.

‘Da lui’ fu il suo ultimo pensiero, prima di stringere forte il braccio di Emmie.

La sentì urlare dalla meraviglia, o forse dal terrore, perché aveva come l’impressione di essere vicino al suolo, e poi… Crack!

Qualcosa di terribilmente strano e informe le artigliò le viscere, scuotendole come maracas in mano ad un bambino scalmanato, e sentì il forte desiderio di vomitare tutto quello che aveva in pancia.  Poi sbatté violentemente contro il suolo.

Mentre apriva gli occhi sentì un lontano chiacchiericcio indistinto che la portò a credere di essere viva solo per un miracolo e di star ascoltando i rumori provenienti dalla Sala Mensa, poi vide delle sfuocate ombre di alberi e qualcosa di indistinto accanto a sé, che pareva essere Emmie.

«Emmie…» disse flebilmente, una strana nota nella voce.

Vi fu un attimo di silenzio.

«Lily, ma… Cos’hai fatto?»

Ma Lily non ebbe la forza di rispondere. Con le palpebre pesanti, un dolore bruciante alla mano e le viscere ingarbugliate come un gomitolo di lana in balia di un gattino, Lily ebbe la netta sensazione di sentire la voce di sua madre che le cantava una dolce canzone della buona notte, e si addormentò.

 

Fine prima parte

 

 

 

Okay, eccoci qui a questo diciottesimo capitolo, l’ultimo della prima parte.

Devo ammettere che è forse il capitolo che mi convince di meno di tutta quanta la storia. Certo, l’ultima parte mi pare semplicemente stupenda, soprattutto quando le budella della nostra Lily  finiscono in mano ad un bambino scalmanato che le scuote e le agita per bene ^_^ (viva la modestia, ovviamente -_-’), ma per il resto, soprattutto la parte in cui James spiega a Lily ciò che è, non mi convince assolutamente. Forse avrei dovuto farglielo dire con un po’ più di tatto (ma per questo ho una scusa: non c’era il tempo materiale per parlarle con calma ^_^), forse aver dovuto fare una Lily un po’ più scettica...

Ma non importa. Tanto ora il capitolo è scritto, e non lo cambia più nessuno ^_^ Ora, prima di passare ai ringraziamenti, non mi resta che chiedere il vostro, di parere, su questo capitolo ^_^

Ma bando alle ciance.

Ringrazio tutte le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
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3 - Chiara_96
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4 - leonedifuoco
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5 - Luna_Lovy
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6 - OmegaGauntRiddle
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7 - rei__
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8 - rose07
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9 - Scorpiusthebest
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10 - VolandoConTe94
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Poi ringrazio anche tutte quelle che l’hanno aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
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3 - ashelia_96
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4 - BabyFairy
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5 - baby_bunny
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6 - bellandrew82
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8 - BlackFra92
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9 - celebrian
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10 - cesarina89
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36 - _Giuli95_
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37 - __Lilly__
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Chi dolce dolce l’ha aggiunta tra le ricordate:

1 - debby15 [Contatta]
2 - ellymartin
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3 - JosephineWhite
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4 - Lilla95
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5 - lumamo64
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Quindi, dopo un ringraziamento dovuto a tutti quelli che ancora leggono silenziosi silenziosi, ecco le mie care recensitrici xD:

 rose07:  Uhm... Come va? Allora.. ho incasinato un po’ la storia, no? Evidentemente le nostre care persone conoscono la parentela di James e Lily, e chissà che magari è proprio per questo che se la prendono con loro... Ma non dico niente ^_^ Credo che al punto interrogativo dell’altro cap ora si sia aggiunto un altro grande punto interrogativo, no? xD Comunque, credo che dovrai lasciare da parte i tuoi dubbi. Da ora in poi si incomincia con un nuovo personaggio! Ma sono solo venti capitoli, non attenderete troppo ^_^

Per ora, non mi resta che salutarti. Ti aspetto al prossimo capitolo! ^_^

Baci

 

naog94: Eccomi!

Allora, James è un mago sì, ma come hai visto combatteva contro due vampire ^_^ Ma poi, perché una strega e una vampira? Da cosa l’hai dedotto? O.o

James e Lily parenti lontani? Nuooooooo! Sono fratelli! Non si era capito? *ma che cerca di rileggere la storia, andando a vedere come poteva essere stata fraintesa una cosa così chiara...*

Come ho già detto altre volte, un questa ff cercherò di seguire più o meno tutto quello che ci ha detto la Row, quindi James e Lily fratelli ^_^

Ora, non mi resta che salutarti. Sono leggermente di fretta.

Un bacione ^_^

 

 Chiara_96: xD!

Come cavolo fai a scrivere delle recensioni così grandi? O_o... Io ho tentato, ma il massimo che ho raggiunto sono le trecento parole... -_-“

Allora, mi dispiace dirlo, ma credo che non sia tutto uno sogno della nostra povera Lily ^_^ ma magari in futuro le verrà anche di pensarlo, chissà... ‘.’

Aggiornamento non proprio immediato (e sto facendo anche delle risposte piccolissime, perché fra mezz’ora devo partire per il mare... -_-), ma spero comunque che questo capitolo ti piaccia.

Alla fine, ho deciso di lasciare le due parti unite, come mi avete consigliato tutti ^_^

E per ora, non mi resta che salutare anche te. Però!, non mi hai detto una cosa alla fine. Hai saltellato tanto per dire che hai capito  chi è il malfattore, ma alla fine non mi hai detto il nome!! xD!

Allora, ti va di dirmi il nome di questa brutta brutta persona? xD

Un bacio

 

 ashelia_96:  Allora, eccoci all’ultima recensione.

Uff... perché mi stai diventando l’ultima a recensire? xD

Lily non ha pensato che ci fossero le lucine rosse nel cielo per il semplice fatto che essendo traumatizzata dal risveglio sul tetto era molto più vigile che di solito ^_^ (vedi Lily che di mattina si alza con la faccia da zombie e al posto di entrare nella porta del bagno va a sbattere contro la finestra e rischia di finire di sotto... -_-“)

Per il tuo voto, mi dispiace per te^_^ Io me ne sto scialla scialla con il mio nove e sono tutta contenta ^_^ Ma sono le ingiustizie della scuola, a volte, e nessuno ci può far niente... -_-

Comunque, per tornare alla storia, abbiamo capito che anche Emmie ha il sonno di un elefante, quando ci si mette ^_^ (tutti geni Weasley, non c’è niente da fare...)

E James sì, ha proprio preso tutto dal padre ^_^ O, meglio dire che ha preso tutto dal nonno! Ce lo vedo troppo bene come un James due la vendetta... xD

Alla fine ho deciso di lasciare le due parti unite, come mi avete detto voi =) Spero vada bene!

Ora scappo, devo andare al mare fra meno di un quarto d’ora... -_-

Un bacione grande grande

 

Okay, sto ufficialmente entrando in panico.

Manca meno di un quarto d’ora e vedo andare alla fermata del bus per prendere la corriera che mi porterà al mare... -_-

Allora, per dirlo a tutti quanti (l’ho già scritto in qualche risposta), alla fine ho deciso di tenere la storia unita, senza dividerla come avevo pensato. Sembra anche a me, adesso, la soluzione migliore ^_^

Grazie a tutti quelli che hanno commentato, letto o solo dato una scorsa alla mia storia.

Scusate per le risposte piccolissime, come ho già fatto capire sono in mega ritardo... Spero di potermi rifare la volta prossima!

Quindi, non mi resta che avvisarvi che per i prossimi cinque giorni niente aggiornamenti, causa beach volley e mare ^_^

Spero però che voi vi farete sentire comunque, perché voglio ancora le vostre opinioni!

Ora spoiler, vediamo cosa mi direte del prossimo capitolo che sta per arrivare ^_^

 

“«Come potrei avere freddo, caro?» Odiava tutti quegli stupidi nomignoli con cui la chiamava. Tesoro, biscottino, amore, cucciola... Erano tremendamente stupidi e inutili. Lei si chiamava Rose, e così dovevano chiamarla.”

 

Ecco, non mi resta che scappare.

Sperando di non aver dimenticato niente di importante, vi lascio al vostro destino ^_^

Un abbraccio forte e due bei bacioni sulle guance,

_ki_

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Capitolo 19
*** SECONDA PARTE: Cap. 19 Sorpresa! ***


Rose Weasley

Cap. 19

Sorpresa!

Rose rise, felice.

«Dove mi porti?»

Il ragazzo, accanto a lei, ridacchiò.

«Stai tranquilla Biscottino, lo saprai quando sarà il momento».

Ancora, Rose rise.

‘Che stupido soprannome. Biscottino... Troppo melenso... Ripugnante’.

«Hm... Facciamo i misteriosi, eh?» ghignò. «Mi piace».

Era stato un sussurro, doveva essere sensuale, e ci riuscì. Le sue labbra toccarono una superficie morbida, calda e bagnata. Erano le labbra del suo ragazzo. Quindi, la suddetta superficie scese lenta ad accarezzarle il profilo del mento, le guancie, il collo... Rose rabbrividì, e non era né per il freddo né per l’eccitazione.

‘Ricorda Rose, una settimana. Mancano due giorni, no? Ce la puoi fare. Così vediamo cosa dirà Fred. Alla faccia tua, cugino scassa balle’.

«Hai freddo, tesoro?» le chiese il ragazzo, staccandosi dal suo collo delicato. Rose sospirò di sollievo e cercò di sorridere come prima, con quella nota maliziosa che con i ragazzi non l’abbandonava mai.

«Come potrei avere freddo, caro?» Odiava tutti quegli stupidi nomignoli con cui la chiamava. Tesoro, biscottino, amore, cucciola... Erano tremendamente stupidi e inutili. Lei si chiamava Rose, e così dovevano chiamarla. Ma, dovendo stare con lui per una scommessa, doveva entrare nel personaggio bene. Ancora, la nota maliziosa fece tutto. E, se non tutto, fece gran parte del lavoro, che poi le labbra rosee conclusero andandosi a posare sensualmente sul quelle di lui, dopo averle accuratamente individuate con una mano (‘Maledizione a te e alla tua stupida idea di bendarmi per farmi una sorpresa!’)

Passarono altri inesorabili minuti in cui Rose pensò seriamente di mandare tutto a monte. Ma il pensiero di Fred ghignante a deridere la sua incapacità di mantenere una relazione stabile le diede forza. In fondo, lei si era cacciata in quel guaio e lei se ne doveva tirare fuori.

«Siamo arrivati amore» sentì dire, prima di rischiare di cadere faccia a terra.

‘Maledetto! Ma avvisarmi che c’è uno scalino no, vero? Fortuna almeno che hai una presa salda...’

«Oh! Attenta, stavi per cadere».

‘Grazie genio, non so come farei a sopravvivere senza le tue affermazioni più che ovvie...!’

«Sì, per fortuna che ci sei tu» cercò di sorridere verso la direzione del suo ragazzo, sperando di non sembrare molto più idiota di quanto già non si rendesse conto di essere.

‘Ma questa Fred me la fa pagare... E cara anche! Molto, molto cara! E, ahia!, ‘sto stronzo mi ha pestato un piede! Neanche fosse lui che non ci vede!’

Eh già, quando Rose si irritava tendeva ad essere poco gentile. Almeno, nei pensieri. Per il resto, era davvero una brava attrice.

«Eccoci qua».

‘Alleluhia! Sia lodato Merlino Santo che ha messo un po’ di cervello anche in questi individui inutili su tutti i fronti!’

Finalmente, l’agonia di Rose ebbe fine. Il suo ragazzo, poco gentilmente (‘Miseriaccia, ma ce la fa a non farmi male per cinque secondi?! Mi ha tirato così forte i capelli che credo gliene siano rimasti un po’ in mano... Poveri loro! Neanche degli umili capelli quali sono i miei meritano di fare una così brutta fine... Tra le mani di questo energumeno! Non sia mai!’), si decise a levarle la benda dagli occhi, e, dopo essersi abituata alla luce che qualcuno le puntava dritta in un occhio, potè constatare che si trovavano...

‘In un cinema?! Questo mi vuole morta prima di domani. Io. Al cinema. Con questo. Speriamo solo che non provi a baciarmi al buio! Credo che vomiterò...’

Rose strabuzzò gli occhi, mentre la pubblicità (come aveva fatto a non accorgersi del rumore infernale che producevano le casse con quelle tremende pubblicità Babbane?) si bloccava e compariva sullo schermo la noiosa scritta che avvisava di non registrare, copiare e vendere il video che sarebbe stato proiettato. Rimase ferma, impalata, sperando nella pietà di Morgana.

‘Un piccolo fulmine. Una pistola puntata alla tempia. Qualsiasi cosa! Basta che mi fai uscire di qui...’

«Amore... Il film inizia. Vieni a sederti!»

Il ragazzo la spostò, anzi, la trascinò verso le prime poltrone libere. Quindi, le prese una mano e le sorrise, mentre il film iniziava e Rose sperava in un infarto improvviso.

‘Uh, ma guarda un po’, scommetto che questi neanche sono i nostri posti... Mah, magari non ha preso neanche il biglietto. ‘Sti Babbani tirchi... Uh, guarda un po’! Non mi dire che è un film dell’orrore...’

«Amore, che film è?» chiese, cercando di socchiudere gli occhi. Se li sentiva così spalancati che temeva di farlo scappare a gambe levate. Per fortuna, aveva un buon controllo sul proprio corpo. Il ragazzo sorrise, senza degnarla di uno sguardo, gli occhi puntati sullo schermo. Rose si accorse, con una piccola smorfia di disgusto mal trattenuta, che si stava letteralmente divorando un pacchetto di popcorn, comprati chissà quando e chissà dove.

‘Beh, genio, ci sarà stato anche un bar fuori da quest’Inferno, no? Ma non mi ha lasciata un attimo... Bah, i misteri della vita’.

«Horror, amore. Tua sorella mi ha detto che ti piacciono molto. Così, ho voluto farti una piccola sorpresa...»

Rose, improvvisamente, si illuminò come un lampione ai primi segnali di oscurità. E il suo sorriso, per la prima volta in quella serata, fu sincero.

«Uuuh! Un film Horror! Oh Mer... Ehm, Oddio! Sei meraviglioso, tesoro!» esclamò, battendo piano le mani. Non chiese che film era: le piaceva di più scoprirlo da sola, magari solo alla fine, dopo averlo visto. Di solito, si attribuiva ai film una fama che non meritavano affatto.

Il ragazzo non fece commenti. Forse, pensò Rose, che era troppo preso ad ammirare le sinuose -e anche un po’ troppo rigogliose, a quanto la vedeva Rose- curve della ragazza che era apparsa sullo schermo. A quel punto, Rose si perse nel mondo dei suo genere di film Babbano preferito, l’horror.

 

 

 

E allora?

Che vi pare?

Sono tornataaaaaaaa ^_^

Lo so, avevo detto cinque giorni e invece è passata più di una settimana... Ma capitemi, uno non può starsene a correggere capitoli e aggiornare tutto il giorno quando ci sono delle giornate così.... ^_^ Beh, in sintesi sono in ritardo e con un caldo in corpo che faccio concorrenza ad una stella. Ma l’importante è che alla fine sono tornata ^_^

Come vi pare questo primo capitolo? Allora, dato che io ho visto sempre Rose come la solita ragazza intelligente, buona, gentile, Grifondoro  e simile in tutto e per tutto a sua madre, ho deciso di cambiare un po’ le cose ^_^

Come vedere, la nostra Rose sta mettendo in atto una scommessa con suo cugino Fred (una ola a chi indovina di chi è figlio xD) ai danni di un ragazzo, odia le cose melense e adora i film Horror... Quindi non credo proprio che sia come le altre Rose che girano in rete ^_^ Ma spero che vi possa piacere comunque!

Allora... sto facendo un dibattito tra me, me stessa ed io sul colore degli occhi di Rose. So che è una cosa stupida, ma in questa storia ha il suo penso. Quindi, li volete castani, come quelli di Lily (e come quelli di Hermione) o blu oltremare, come quelli di Ron? Avviso, se Rose ce li ha castani anche Hugo ce li avrà necessariamente così, e lo stesso se sono blu. Lascio a voi la scelta ^_^

Quindi, cominciamo con i ringraziamenti, che è meglio =P

Ringrazio infinitamente le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite, ovvero:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - Chiara_96
[Contatta]
4 - leonedifuoco
[Contatta]
5 - luly_95
[Contatta]
6 - Luna_Lovy
[Contatta]
7 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
8 - rei__
[Contatta]
9 - rose07
[Contatta]
10 - Scorpiusthebest
[Contatta]
11 - VolandoConTe94
[Contatta]

Quindi anche quelle che l’hanno aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
[Contatta]
3 - ashelia_96
[Contatta]
4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
[Contatta]
6 - bellandrew82
[Contatta]
7 - Bellis
[Contatta]
8 - BlackFra92
[Contatta]
9 - celebrian
[Contatta]
10 - cesarina89
[Contatta]
11 - Didyme
[Contatta]
12 - Eveine
[Contatta]
13 - Francy_Malfoy
[Contatta]
14 - gargi89
[Contatta]
15 - Ginevra87
[Contatta]
16 - kia 07
[Contatta]
17 - kiaa
[Contatta]
18 - Kicks
[Contatta]
19 - leonedifuoco
[Contatta]
20 - Lilla95
[Contatta]
21 - lucia_hp
[Contatta]
22 - LuNa1312
[Contatta]
23 - Malika
[Contatta]
24 - Nadia Granger
[Contatta]
25 - naog94
[Contatta]
26 - Noe_hatesthesun
[Contatta]
27 - OmegaGauntRiddle
[Contatta]
28 - PolvereDiLuna
[Contatta]
29 - rebby
[Contatta]
30 - Scorpioncina
[Contatta]
31 - Singer
[Contatta]
32 - starcat
[Contatta]
33 - sunflower_
[Contatta]
34 - zanna
[Contatta]
35 - _EsmeKathrinHunt_
[Contatta]
36 - _Giuli95_
[Contatta]

Quelle che l’hanno aggiunta tra le ricordate:

1 - debby15 [Contatta]
2 - ellymartin
[Contatta]
3 - JosephineWhite
[Contatta]
4 - Lilla95
[Contatta]
5 - lumamo64
[Contatta]

Quelle che leggono zitte zitte quatte quatte e, infine, le meravigliose persone che hanno recensito (a proposito, sapete che siete arrivati a 50 recensioni? ^_^ *me gongolante*):

 naog94: Ehi! Ti è piaciuto il capitolo? Beh, sono contentissima ^_^

Per la presunta materializzazione di Emmie e Lily... Dovrai aspettare ^_^

Intanto godici la nostra Rose e dimmi che te ne pare.

Aspetto il tuo commento!

Un bacione =P

 

 ashelia_96: Eccomi qua. Beh, siamo migliorate, sei stata la seconda questa volta a recensire ^_^

Beh... Non credo proprio che i Potter e gli Weasley possano vivere con una vita tranquilla, non è nei loro geni.... xD Ma chissà, magari fra quattro o cinque generazioni.... =P

Lily che cerca di strafare è tutto programmato ^_^ Essendo mezza addormentata, con un pericolo imminente, con alcuni geni Potter del tipo “salviamo sempre e comunque tutti” e con una scoperta così meravigliosa.... doveva farsi un po’ grande ^_^

Sono felice che ti interessi la seconda parte della storia. Anche a me Rose piace molto, e spero proprio che ti piaccia come l’ho dipinta io in questo primo capitolo! ^_^

Per il tuo dubbio su cosa centra nella storia... Come può esserci una storia della New Generation senza la nostra cara Rose Weasley? E poi vedrai che succederanno tante tante cose in questa seconda parte incasinata.... ^_^

Per ora, ti lascio, aspettando una tua recensione!

Un bacione

 

 rose07: Ehilà! Eccomi di nuovo a stressare la vita di voi lettori ^_^

Allora... anche a te è piaciuto il capitolo scorso? O_o Bah, sarò io che sono strana e vedo capitoli brutti dove invece sono belli... xD

Sono contenta che l’entrata in scena dei vampiri ti sia piaciuta, e devo dire che anche a me sta molto sulle scatole la donna bionda ^_^ E diciamo pure che ho preso ispirazione da una che, appunto, non mi è per niente simpatica... =)

Per la riappacificazione di Emmie e Lily, ti tocca aspettare ^_^ Non molto, diciamo soltanto un’altra ventina di capitoli... =P

Ma intanto goditi la seconda parte, e spero di piaccia come ti è piaciuta la prima!

Grazie mille per i complimenti, un bacione

 

P.S.: per il ragazzo biondo... nella seconda parte appare, anche se non etichettato come “ragazzo biondo” e per far scoprire a Lily la sua identità... si aspetterà la terza parte ^_^

 

Ilaja: Eccomi qui all’ultima recensione. Alloooora... prima di tutto: hai cambiato nome? O_o ^_^

Secondo, sono contentissima che l’ultimo capitolo abbia sorto tanti complimenti ^_^ Leggendo le recensioni, tornata dalla vacanza al mare, sono diventata più rossa di quanto già non fossi... Quindi, un buon risultato ^_^

Per il misterioso malfattore, sono contenta di dire che c’hai azzeccato, anche se non so se avrò la possibilità di inserire questo avvenimento all’interno della storia, in quanto devo ancora vedere se far ritornare Lily all’orfanatrofio, prima o poi... Ma non voglio fare Spoiler!

E approposito di Spoiler, sono molto contenta che ti abbia incuriosito ^_^ In questo primo capitolo vediamo finalmente apparire il suo personaggio preferito, no? =P

Spero di non aver deluso le tue aspettative! Come ti avevo già accennato, la mia Rose è molto diversa dalla tua sotto molto aspetti... ^_^ Ma spero ti piaccia comunque!

Oh, e sai che anche io vado il Puglia? Dopo essere tornata dalla Spagna, parto subito alla volta del piccolo paesino campano della Puglia in cui abitano i miei nonni... ^_^ Tu dove sei stata?

Ma non divaghiamo. Non vedo l’ora di conoscere il tuo parere su questa storia!

Un bacione enorme

 

P.S.: consolati, io del concorso su EFP ho scritto tre inizi diversi, che si sono conclusi con un buco nell’acqua. Dovrei mettermi sotto e lavorare, m a... ^_^ Diciamo che ho paura di quello che potrei scrivere... Quindi non sono a buon punto nemmeno io! =)

 

Allora, eccoci di nuovo alla fine. Cosa mi resta da fare?  Mettere lo Spoiler, ovviamente!:

 

“«Credo invece che sarebbe più soddisfacente vedere la faccia dei tuoi zii se sapessero cosa fai durante il tempo libero».

Bastò quello. Solo quella semplice frase per farla scattare.”

 

Bene, e ora non mi resta che concludere, pregando per non aver dimenticato niente!

Un bacio grande a tutti quanti!

 

_ki_

 

P.S.: Niente da fare, mi sono dimenticata qualcosa ^_^ Volevo dire che il 24 probabilmente parto per un viaggio in Spagna, e che starò assente all’incirca tre settimane. Successivamente, parto per una settimana in Puglia. Ergo, molto probabilmente non riuscirò ad aggiornare per un mese intero! Mi dispiace moltissimo, vedrò di fare tutto quello che posso, intanto devo solo sperare che non abbandoniate la mia storia e mi aspettiate pazientemente ^_^

Scusate moltissimo.

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Capitolo 20
*** Cap. 20 Neuroni ***


Cap. 20

Neuroni

C’erano due cose che, principalmente, Rose odiava: le cose troppo melense, sdolcinate e appiccicose, e suo cugino Scorpius Hyperion Malfoy. In effetti, Scorpius e Rose non erano neanche cugini. Erano conoscenti. Ma Scorpius era orfano di entrambi i genitori, e a prenderlo sotto la loro ala protettrice erano stati gli zii di Rose, George Weasley e Angelina Johnson. Casualmente, anche i genitori di Rose non c’erano più. Certo, morti non erano (Rose amava pensare che si fossero andati a fare una luuuunga vacanza ristoratrice e che presto sarebbero tornati dal loro piccolo Paradiso per renderle la sua vera vita), ma fatto stava che non erano più con Rose e suo fratello ad accudirli. E Rose era finita a casa dei suoi zii, mentre Hugo era finito con altri suoi zii, Bill e Fleur Weasley.

E comunque, tornando al discorso, Rose odiava Scorpius Malfoy. Non perché fosse bello, popolare, intelligente e tremendamente astuto, ma più per il fatto che fosse irritante, presuntuoso, strafottente, irresponsabile e tremendamente in grado di farle cambiare l’umore da così a così come un biscotto della pubblicità delle “Gocciole” (biscotto Babbano, per chi non lo sapesse).

Per questo, quel giorno non ci pensò due volte ad assalirlo mentre la prendeva bellamente in giro.

«Fatto le ore piccole, Rosellina? Oh, scusa, giusto, gli zii non devono sapere che hai appuntamenti segreti con il tuo pupazzo preferito a notte fonda» sussurrò il Mostro, vedendola letteralmente buttata sul tavolo, esausta. Erano solo le sei di mattina, erano in piena estate e nessuno ancora si era svegliato. Rose, ovviamente, era una piccola eccezione. E Scorpius si alzava sempre a quell’ora.

Rose si maledì per essersi dimenticata questo piccolo particolare.

«Sì, Malfoy, ti piacerebbe essere al posto di quel pupazzo vero? Peccato che non lo sarai mai» imitò la vocina di una bambina capricciosa che deride il proprio amichetto disubbidiente*[1]. Scorpius arricciò il naso.

«Se volessi essere al posto di un pupazzo preferirei andare in camera di Corinna, almeno lei non è acida già alle sei del mattino».

Rose ribollì di rabbia. Corinna era la sua cuginetta minore, undici anni appena, in procinto di incominciare il suo primo anno ad Hogwarts, meravigliosamente gentile e stranamente innamorata di Scorpius.

‘Come faccia a starle simpatico questa sottospecie di Schiopodo Sparacoda venuto male è un mistero...’

«Non ti azzardare, Fred ti ucciderebbe».

Fred*[2] era il fratello maggiore di Corinna, diciannove anni compiuti e una tremenda ossessione per la sua sorellina. Era più protettivo di uno Scudo.

«Non ti preoccupare dolcezza, finché non mi vorrò trasformare in un pupazzo Fred non dovrà sporcarsi le mani».

Scorpius sorrise, quel sorriso misto a ghigno strafottente che mandava tanto in escandescenza Rose.

«Però... In effetti, potrei farti uccidere da Fred... Sarebbe una tale soddisfazione!», esclamò Rose, sorridendo sadica. Scorpius non si scompose, alzò elegantemente un sopracciglio, mentre Rose esausta si lasciava ricadere sul tavolo. Maledetto film horror, l’aveva fatta tornare a casa all’una passata. In più aveva dovuto leggere una storia a Corinna perché non riusciva a prendere sonno...

«Credo invece che sarebbe più soddisfacente vedere la faccia dei tuoi zii se sapessero cosa fai durante il tempo libero».

Bastò quello. Solo quella semplice frase per farla scattare. C’erano tre cose di cui non si poteva parlare con Rose: la scuola (nel senso di “Devi impegnarti, Rose!” o “Vuoi essere bocciata, Rose? Devi studiare!”), la sua famiglia stretta (quelli che aveva considerato per tre anni i suoi genitori e alcuni suoi cugini che vedeva come minimo due volte al giorno durante quei sopraccitati tre anni) e quello che faceva quando non era occupata a litigare con Scorpius, fare scommesse, vincere le suddette e frequentare quell’inutile edificio chiamato scuola. Quando si toccava uno di questi tasti, scattava. E Scorpius lo sapeva bene.

In un secondo, si ritrovò distesa sul pavimento, a cavalcioni sulla sua nemesi, le mani strette al collo del ragazzo. Strinse. Più forte che poteva, e vide con piacere il viso di Scorpius diventare man mano di un colorito sempre più violaceo, fino a farlo sembrare una prugna secca. Poi, proprio mentre era sicura bastasse una leggera pressione per ucciderlo definitivamente, mani forti e robuste la strapparono dal corpo del ragazzo.

Scorpius tossì, imprecò e fece lunghi respiri frammentati. Rose bestemmiò.

«Rose! Cosa stavi facendo?» la voce di Fred le giunse lontana e distorta mentre il suo campo visivo piano piano, da focalizzato su Scorpius, si estendeva, fino a rivelarle i volti di Corinna, Fred, Alexis e Ame.

Rose non ci fece caso. Il suo sguardo era rivolto solo ed esclusivamente verso Scorpius, ed era un chiaro incoraggiamento a farsi sotto. Scorpius non la guardò nemmeno, volse invece il suo sguardo a Fred e gli sorrise, rialzandosi a fatica.

«Non ti preoccupare, Fred, è tutto a posto. Abbiamo solo avuto una piccola discussione» poi, sospirando, si diresse ad ampie falcate verso il piano superiore.

Rose imprecò piano, liberandosi con uno strattone dalla presa del cugino, e corse fuori in giardino.

*

Sentì spiacevoli lacrime pizzicarle i lati degli occhi, mentre come una furia spalancava la porta sul retro e si gettava verso il prato che era il loro giardino sul retro.

La casa dei suoi zii era un edificio interessante, una di quelle villette a schiera di un paesino poco abitato (bastava vedere che solo sei delle dieci villette a schiera identiche a quella degli zii di Rose erano abitate, di cui due da parenti Weasley). Aveva un piccolo giardinetto sulla facciata, ornato di belle siepi potate con cura e fiorellini di tutti i generi. Dietro, c’era il “parco”, come lo chiamava Rose quand’era piccola e andava lì per giocare in pace, lontano da Scorpius. Era uno spiazzo di erba tagliata con cura, di un verde intenso, costantemente annaffiato e potato e comodo come un soffice cuscino di piume. Era il luogo della villa che Rose preferiva.

La ragazza si lasciò cadere pesantemente accanto al grosso faggio ultracentenario e sbuffò sonoramente. Dopo quell’esperienza, il suo odio per Malfoy era aumentato a dismisura. Come si poteva essere così... così... A Rose non veniva in mente un aggettivo adatto per descrivere Scorpius.

Chiuse gli occhi e abbandonò il capo contro la ruvida corteccia dell’albero. Per un attimo, non si sentì nulla. Nella sua mente c’era il vuoto più completo e solo un piccolo neurone lavorava per registrare i rumori attorno.

Poi, l’attimo dopo, il caos. I suoi piccoli neuroni laboriosi uscirono dalle tane ed incominciarono a fremere, gridare, schiantarsi gli uni contro gli altri, come se avessero subito qualche grave lesione al nucleo. Nella mente di Rose si ammassarono mille pensieri, più della metà dei quali incoerenti come la calma fermezza di Scorpius dopo aver rischiato di essere strangolato dalle mani di Rose.

‘Devo ancora dire a Fred della scommessa. Manca poco e ho vinto, per Merlino!’

‘... Incredibile come Scorpius riesca a farmi impazzire solo con una frase...’

‘... Come hanno fatto Fred e gli altri a capire che stavo per ammazzare Malfoy? Mi hanno sentita? Ho urlato?’

‘... Perché non mi accorgo più di nulla quando sono arrabbiata?’

‘... Dov’è Hugo?’

Quest’ultimo pensiero fece bloccare i suoi neuroni. Ci fu un altro lungo attimo di silenzio.

‘Cara Rose, tu sei proprio pazza da legare!’ Esclamò il neurone chiamato “Coscienza”, dentro al suo cervello. Rose lo fece cadere con una forte scrollata del capo, e quello che sentì dopo fu l’eco del suo urletto acuto che risuonava mentre precipitava in un dirupo del cervello.

Comunque, un po’ pazza Rose lo era davvero (basta vedere cosa fa fare ai suoi poveri neuroni! Finire in un dirupo... Che fine orrenda! Fortuna che il neurone Coscienza è davvero bravo nelle scalate, con tutte le volte che Rose ha cercato di seppellirlo...)

‘Sul serio, ora. Dov’è Hugo?’

Hugo, il fratellino di Rose, abitava a casa degli zii Bill e Fleur, parecchi chilometri di distanza da lei. Ma questo, per la gente come gli Weasley, non era mai stato un problema. Infatti, per i maghi, c’erano numerosi e ancora più numerosi modo per raggiungere i conoscenti distanti chilometri in un semplice attimo. Uno di questi era la Metropolvere, metodo che usavano Hugo e i suoi genitori adottivi per raggiungere Rose e parenti durante tutte le vacanze che si potevano permettere.

Hugo e Rose avevano due anni di differenza e, nonostante spesso fratelli e sorelle vadano perennemente in disaccordo, erano come migliori amici. Rose raccontava tutto a Hugo e Hugo raccontava tutto a Rose. Se non avessero avuto lo stesso sangue si sarebbero tranquillamente sposati. Erano l’uno la metà dell’altra. Rose era svogliata, vendicatrice, un po’ sadica, piena di problemi in testa e a volte burbera e scontrosa. Hugo era solare, divertente, semplice come un pezzo di pane, tranquillo, studioso, con una massa buffa di capelli color carota e tante lentiggini in viso. Rose era l’unica che riusciva a far scatenare Hugo, Hugo era l’unico che riusciva a calmare Rose. E in quel momento a Rose serviva proprio il suo calmante personale.

Si immerse per qualche secondo in congetture su dove potevano essere finiti fratello e cugini (congetture sempre più terrificanti, che le fecero salire un’ansia tremenda).

Alla fine, mentre stava immaginando che un sicario si fosse addentrato in Villa Conchiglia e avesse ucciso i suoi abitanti, un trillo le fece destare dai suoi pensieri.

Compì un balzo così potente che per poco non andò ad urtare contro uno dei bassi rami del faggio. Strozzò un urlo in gola e mentalmente si diede della stupida per essersi spaventata. Era solo il suo cellulare.

Nonostante Rose fosse una maga al cento per cento, qualche piccolo oggetto Babbano lo possedeva pure lei. Per esempio, il cellulare. Era un bussolotto rosso e nero che le aveva regalato nonno Arthur, molto utile e carino, tra l’altro. E soprattutto le serviva per lavorare.

«Pron...» aveva la voce rauca. La schiarì e riprovò. «Pronto?»

«Rose, sono Dirk. Stasera, alle nove. Puntuale, Rose».

Rose sospirò.

«Ci sarò».

Maledetta quella volta che era entrata al Dark Night.

 

[1] Mi sono ispirata un po’ alla voce che usa di solito Bellatrix, lo ammetto. Ma ce la vedo, la scontrosa e un po’ pazza Rose Weasley, a rivolgersi al pronipote di Bellatrix Lestrange con la sua stessa vocina da schiaffi ^_^

[2] Nell’intervista fatta alla Rowling, lei dichiara che George e Angelina, dopo essersi sposati, hanno chiamato il loro primo figlio, appunto, Fred. Questa è la pagina da cui ho tratto l’informazione. Inoltre, la Rowling teneva conto di una seconda figlia, Roxane, che io ho preferito non aggiungere, trasformandola invece in tre sorelle minori. Ho trovato l’informazione qui.

 

Eccomi qui!

Siete contenti di rivedermi? ^_^

Allora, ecco il secondo capitolo della seconda parte di Lilian Luna Potter. Come vi pare? Suggerimenti? Critiche? Sono aperta a tutto ^_^

Bene, ora meglio passare ai ringraziamenti =P

 

Ringrazio infinitamente le persone che hanno aggiunto la mia povera ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - Eveine
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4 - Ilaja
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5 - leonedifuoco
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6 - luly_95
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7 - Luna_Lovy
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8 - oOoOmegaZerofollexXx
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9 - rei__
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10 - rose07
[Contatta]
11 - Scorpiusthebest
[Contatta]
12 - virby
[Contatta]
13 - VolandoConTe94
[Contatta]

Quindi anche le persone che l’hanno aggiunta tra le seguite, ovvero:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - Annibalina
[Contatta]
3 - ArwenBlack
[Contatta]
4 - ashelia_96
[Contatta]
5 - BabyFairy
[Contatta]
6 - baby_bunny
[Contatta]
7 - bellandrew82
[Contatta]
8 - Bellis
[Contatta]
9 - BlackFra92
[Contatta]
10 - celebrian
[Contatta]
11 - cesarina89
[Contatta]
12 - Cielo
[Contatta]
13 - Didyme
[Contatta]
14 - Eveine
[Contatta]
15 - Francy_Malfoy
[Contatta]
16 - gargi89
[Contatta]
17 - Ginevra87
[Contatta]
18 - JuliaSnape
[Contatta]
19 - kia 07
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20 - kiaa
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21 - Kicks
[Contatta]
22 - leonedifuoco
[Contatta]
23 - Lilla95
[Contatta]
24 - lucia_hp
[Contatta]
25 - lumamo64
[Contatta]
26 - LuNa1312
[Contatta]
27 - Malika
[Contatta]
28 - Nadia Granger
[Contatta]
29 - naog94
[Contatta]
30 - Noe_hatesthesun
[Contatta]
31 - oOoOmegaZerofollexXx
[Contatta]
32 - PolvereDiLuna
[Contatta]
33 - prettyvitto
[Contatta]
34 - Scorpioncina
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35 - Singer
[Contatta]
36 - starcat
[Contatta]
37 - sunflower_
[Contatta]
38 - zanna
[Contatta]
39 - _EsmeKathrinHunt_
[Contatta]
40 - _Giuli95_
[Contatta]

Oltre poi anche a chi l’ha aggiunta tra le ricordate:

1 - debby15 [Contatta]
2 - ellymartin
[Contatta]
3 - JosephineWhite
[Contatta]
4 - Lilla95
[Contatta]

Quindi, dopo il consueto ringraziamento a chi non ha tempo/voglia/o che altro di recensire e legge soltanto, passiamo a chi ha recensito:

ashelia_96: Eccoci qui. Finalmente sei di nuovo la prima a recensire! =P

Davvero sei uguale a Rose? ^_^ Personalmente, non credo mi assomigli molto. Credo di rispecchiare più Lily, anche se delle volte mi trasformo in una Rose principiante =P

Dopo molti confronti, alla fine credo che farò gli occhi di Rose azzurri, cosi la faccio come te ^_^

E il ragazzo di Rose... Povero piccolo, concordo con te dicendo che è proprio un imbranato, ma che ci vuoi fare... Rose si sceglie sempre i peggiori ^_^ E per chi è... Ovviamente avrai capito che è Babbano, ma di più non posso dirti, perché non lo so neanche io ^_^ Non sarà un personaggio importante, per la storia, e anzi, credo apparirà solo nel primo capitolo ^_^

Un bacione enorme

 

Ilaja: Hlaaaaaa ^_^

Allora, prima di tutto il tuo nuovo nome mi piace ^_^ E se poi è il nome di un tuo personaggio, ancor di più ^_^ Chissà, magari riuscirò a spillarti un capitolo del tuo romanzetto fantasy... Anche se sono speranze un po’ vane =P Però mi piacerebbe leggere qualcosa di tuo che non sia su HP ^_^

Tornando a noi, sono molto contenta che ti piaccia Rose. E sì, sapevo che ci sono altre Rose simili alle mie, dato che ho letto la storia di Molly_Giada, però io mi riferivo al fatto che ce ne fossero davvero poche, rispetto a quelle dolci e coccolose ^_^

Occhi azzurri, alla fine ^_- E spero questo capitolo ti sia piaciuto!

Per la Puglia, non andrò in nessuno dei posti in cui sei andata tu =P Andrò in provincia di Foggia, in un paesetto ch non conosce quasi nessuno ^_^ Ma è bello per questo... =)

Io sto ancora navigando in alto mare, con la storia per il Concorso, e credo mi prenderò tutto il tempo possibile per scriverla e riscriverla ^_^ E chissà, magari la Spagna (fra pochi giorni partono =)) mi porterà una nuova ispirazione! =)

Per ora, non mi resta che salutarti.

Un abbraccio

 

 naog94: Ehilà! Sono contenta che ti piaccia Rose, e alla fine i suoi occhi saranno azzurri, come mi avete detto tutti ^_^

Spero questo capitolo ti sia piaciuto come il precedente, e in attesa di una tua recensione ti mando un bacio grande =P

 

 JuliaSnape: Ehiiiii! Una nuova lettriceeeeee *_ki_ saltella come una pazza per la stanza, poi si rende conto di quanto sembra ridicola e si risiede con un sorrisino*

Sono contenta che ti sia piaciuta la mia storia! E spero che questo capitolo non ti deluda, è stato uno di quelli più sudati ^_^

Ti mando un bacio, e aspetto un tuo parere!

 

Eccoci qua alla fine di questo nuovo capitolo. Ci siamo persi per strada una recensitrice, ma conto di riprenderla con questo capitolo ^_^

Per ora, lasciamo lo spazio allo Spoiler:

“Una risata cristallina riecheggiò per la stanza buia.

Una risata che Rose, nonostante le poche occasioni per memorizzarla, riconosceva come la cosa più bella al mondo.

«Hugo!»”

 

Bene, ora non mi resta che salutare!

Un bacio grande a tutti quanti, ci sentiamo al prossimo capitolo!

_ki_

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Capitolo 21
*** Cap. 21 Hugo! ***


Cap. 21

Hugo!

«Rose!»

«Ciao Rose».

«Ehilà! Come va Rose?»

Rose sorrise alle ragazze che la salutavano e si diresse verso il suo camerino.

Cinque minuti dopo, era ritornata in mezzo alla confusione ed era pronta per entrare in scena.

«Ragazze! Silenzio, dai preparatevi. Rose è arrivata?»

«Sì Capo, cinque minuti fa».

Rose si voltò verso le voci che aveva sentito. Tra la confusione di ragazze e costumi, riuscì ad individuare Dirk. Anche lui la individuò, salutandola con un cenno del capo. Rose ricambiò con un sorrisino.

«Bene, tutte pronte allora. Le Coyoti*[1] sul palco tra tre minuti».

Rose sbuffò. Toccava sempre a lei incominciare.

Si affiancò alle sue due compagne, Hayley Simon e Alexz Rimes. Loro, una bruna e dalla carnagione color ambra, l’altra con i capelli dai riflessi del sole e la pelle bianca come la neve, le lanciarono uno sguardo d’intesa. L’attimo dopo, erano entrate. Incominciava lo spettacolo.

*

«Bello spettacolo ragazze».

Rose sorrise. Accanto a lei, Hayley e Alexz si erano rivestite. La prima indossava un semplice vestito color violetto con le spalline sottili, l’altra jeans attillati e una lunga maglietta. Nessuno, guardandole, avrebbe mai sospettato quale fosse il loro lavoro.

Anche Rose era così. In quel momento indossava una semplice maglietta rossa e dei jeans scoloriti che una volta erano appartenuti a Victoire, sua cugina. Si era tolta tutto il trucco e ora aveva il viso pulito e rilassato. Prima era vestita con un semplice top bianco e un copri spalle dorato. I capelli erano scompigliati e sul top erano appese delle catene. Tutta roba di scena. Ovviamente, poi, indossava la maschera. Non che si potesse aspettare una visita degli zii in quel tipo locale, ma non si poteva mai sapere (e poi per i clienti era più eccitante, o così diceva Dirk). 

Comunque, era fondamentale che normalmente lei non assomigliasse ad una ballerina da strip club.

«Ci vediamo domani, allora» esclamò Rose, salutando le ragazze con un cenno della mano. Fu ricambiata da molti sorrisi e saluti gentili. Al contrario di quello che pensava Scorpius, quelle ragazze non erano come sembravano sul palco. C’erano ragazze, come Hayley, che erano tremendamente timide, e che solo per uno strano gioco del destino non arrossivano ogni due minuti quando salivano sul palco. Poi, erano tutte gentili e cordiali con Rose. Non ce n’era una di crudele, come invece ce ne erano molte a scuola. Rose però scacciò quel pensiero: anche lei, ogni tanto, era come quelle ragazze a scuola, e allora sì che sembrava la ragazza che era a lavoro.

Rose entrò in casa che ormai erano le due del mattino. Cercò di far meno rumore possibile, si tolse le scarpe e s’incamminò a passo felpato verso le scale. Facendo questo, però, con la solita sfortuna che contraddistingue sempre le persone che non si vogliono far scoprire, urtò con le scarpe il mobiletto accanto alla porta e fece cadere a terra il prezioso vaso che la madre della zia aveva regalato agli zii per il loro matrimonio. Con uno di quei fragorosi schianti degni di oscar, Rose vide con lentezza sfiancante la sagoma scura del vaso contorcersi a mezz’aria e andarsi a spalmare sul pavimento di marmo. Mentre vedeva oscillare pericolosamente una seconda sagoma scura, Rose ebbe la cortezza di tendere la mano e fermare la caduta di un altro oggetto prezioso.

Rimase un attimo in silenzio, gli occhi chiusi, tesa come una corda di violino. L’unico rumore nella grande casa era il leggero venticello che faceva sbattere i rami del grande albero accanto alla casa contro il tetto. Sospirò.

‘Per fortuna che in ogni sfortuna c’è un pizzico di fortuna...’ pensò, portandosi una mano al cuore. Lo sentì battere prepotentemente contro la cassa toracica, deciso a liberarsi dalla sua prigione.

«Non sai che quando si rientra alle due di notte bisogna stare attenti a non fare il minimo rumore per non svegliare gli altri?» chiese una voce nel buio. Rose sobbalzò, andando a sbattere nuovamente contro il mobile accanto alla porta. Il sottile unicorno di vetro che durante il primo assalto era rimasto in piedi per un soffio cadde rovinosamente al suolo, provocando un rumore assordante simile ad un tuono. Una risata cristallina riecheggiò per la stanza buia.

Una risata che Rose, nonostante le poche occasioni per memorizzarla, riconosceva come la cosa più bella al mondo.

«Hugo!»

Quasi urlò, presa dalla felicità di poter finalmente, dopo lunghi mesi di attesa, riabbracciare il suo fratellino. Corse alla cieca e, per qualche grazia divina, non inciampò nel tappeto piegato a tradimento sul pavimento. Schizzò verso le scale, dove la sfocata figura del fratellino scendeva gli ultimi gradini, e gli saltò letteralmente al collo, rischiando di far ruzzolare entrambi a terra.

«Ehi! Abbassa la voce, con tutto il casino che hai fatto è un miracolo che non siano già corsi tutti giù a vedere l’imbranata che riesce a rompere due oggetti preziosi su tre con un solo movimento!»

Rose rise, troppo elettrizzata per offendersi alle parole scherzose del fratello. Lo stritolò per bene nel suo abbraccio, strofinando il naso contro i suoi capelli profumati di vaniglia.

«Sai, sembriamo vagamente dei koala in accoppiamento...» borbottò il ragazzo, facendo trasparire dalla voce falsamente schifata tutta la gioia di poter riabbracciare la sorella.

«Sì... Che dici, meglio staccarci? Anche se ammetto che mi piace fare il koala» sogghignò Rose, divertita.

«Non hai tutti i torti... Ma credo che zia Angelina non sarebbe contenta di svegliarsi domani mattina e ritrovare due degli oggetti a cui tiene di più in mille pezzi sul pavimento. Poi chi riesce più a calmarla?»

A malincuore, Rose annuì, e pian piano sciolse l’abbraccio. Successivamente, accese la luce dell’entrata e si prese un lungo momento per esaminare con cura il fratellino. Lo stesso fece Hugo, i suoi grandi occhi blu che le scrutavano l’anima.

«Sei dimagrito» constatò Rose con una smorfia, soffermandosi sul ventre piatto del fratello e sulla maglietta rossa che ricadeva floscia, troppo larga per il corpo munito del fratello.

«E tu ti sei abbassata» mormorò Hugo di risposta, alludendo ai dieci centimetri buoni che li separavano.

Si sorrisero.

«Sul serio, fratellino, devono darti più da mangiare! Chi è che cucina? Non dirmi che Victoire ha preso il posto di zia Fleur! Sono una peggio dell’altra...» Rose scosse la testa, sconsolata. A casa degli zii Bill e Fleur principalmente cucinava un elfo domestico, Kitty. Poi questa, quando la più piccola della famiglia, Roxanne*[2], aveva compiuto i suoi sei anni, era stata liberata. Roxanne era estremamente contraria alla schiavitù degli Elfi Domestici e al suo sesto compleanno aveva chiesto come regalo la liberazione di Kitty. Così, la famiglia si era ritrovata una madre incapace di mettere insieme un piatto decente e un padre troppo preso dal lavoro. Lentamente, zia Fleur aveva preso quel poco di dimestichezza in cucina che serve per sopravvivere. Sottoponeva i figli ad una dieta ferrea, ed in famiglia erano tutti troppo magri, per i gusti di Rose, che aveva preso il senso di misura dalla nonna paterna e vedeva tutti sempre troppo minuti. Quando poi le sue figlie erano cresciute abbastanza, Fleur aveva costretto loro ad aiutarla in cucina. I risultati erano pessimi, e spesso Hugo scriveva a Rose lunghe lettere in cui la pregava di spedirgli qualche scatola di dolci o un piatto freddo cucinato da zia Angelina.

«Eh sì. La mia cara cuginetta è un disastro peggiore della madre in cucina. Devi vedere che schifezze ci propina a pranzo... Ti giuro, Rosie, ti invidio con tutto me stesso».

Detto questo, Hugo tirò fuori dalla tasca dei jeans il lungo bastoncino affusolato color mogano che costituiva il suo potere: la sua bacchetta.

«Fermo!» lo bloccò Rose, prendendogli la mano. Hugo alzò lo sguardo verso di lei.

«Non ricordi? Sei ancora minorenne. Lascia fare a me».

Dopo quelle parole tirò fuori a sua volta la lunga bacchetta, costituita da un legno più scuro e liscio di quella del fratello. Con un semplice movimento della mano, i cocci del vaso e le schegge di vetro dell’unicorno volarono ordinate verso il mobiletto e si ricomposero a formare i due oggetti preziosi.

Rose sospirò, e quando si voltò vide il suo fratellino che la fissava con un sopracciglio inarcato.

«Che c’è?» chiese, inarcando a sua volta un sopracciglio.

«Ti ricordi, vero, che siamo in una casa di maghi, in presenza di maghi, e che nessuno si accorgerebbe se un minorenne fa una semplice magia di riparazione?»

«Certo che me lo ricordo!» sbottò Rose, indispettita dal tono apprensivo che Hugo le riservava quando pensava di starle spiegando una cosa davvero molto molto stupida.  «È che... Che...» gesticolò qualcosa di insensato. Ad un’occhiata perplessa di Hugo, sbuffò. «Meglio non correre rischi no? Ne corriamo già fin troppi solo incontrandoci».

Hugo sospirò, mentre lo sguardo della sorella maggiore s’incupiva, pronto ad una tempesta. Cercò di sorriderle, rassicurante. Quindi, non poté resistere, lo sguardo di Rose era troppo tenero. L’abbracciò, come faceva zia Fleur con lui quando da piccolo ripensava alla sua famiglia e si chiudeva in camera a piangere.

Era una vita difficile, la loro. Ma l’importante era stare insieme.

«Sempre» sussurrò Rose, il volto affondato nel suo petto.

«Sempre» annuì Hugo. Era la loro promessa.

 

[1] Il nome non è totalmente mio, lo devo ammettere. Mi sono ispirata a un film che ho visto tempo fa, in un pomeriggio uggioso in cui non c’era niente di meglio da fare che guardare la televisione. Si intitola “Le ragazze del Coyote Ugly”, per chi potesse casualmente interessarsi. Per una trama, qui c’è la pagina di Wikipedia.

[2] Per questo dettaglio non ho tenuto conto di ciò che ha puntualizzato la Rowling, in quanto lei diceva che Bill e Fleur avessero avuto due figlie, Victoire e Dominique, e un figlio, Luis. A me piace vederla più come una femmina, Roxanne. L?informazione, l’ho trovata qui.

 

Eccomi di nuovo qui. Dopo un’infinità di tempo, alla fine sono riuscita a tornare xP!

Contavo di aggiornare prima di partire per la Spagna (sono tornata ieri) ma purtroppo vari inconvenienti non me l’hanno permesso. Al fine di non far spazientire alcuni lettori, vi devo avvisare che lunedì parto (di nuovo xP) per la Puglia, quindi non potrò aggiornare fino al ventitré, giorno in cui è previsto il mio ritorno. Spero di non deludervi con tutti questi ritardi, ma quando le vacanze chiamano... =D

Ora, per tornare alla storia. In questo capitolo scopriamo un’importante aspetto della vita della nostra scalmanata Rose, che probabilmente a qualcuno di voi piacerà poco. Ma conto che continuate a leggere lo stesso, perché dietro le apparenze si rivela sempre qualcosa di mai pensato... ^_^

Ora, sarà meglio passare ai ringraziamenti, visto che sono certa di starvi annoiando troppo per niente ^_^

Un grazie grande grande alle persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
[Contatta]
3 - Eveine
[Contatta]
4 - Ilaja
[Contatta]
5 - leonedifuoco
[Contatta]
6 - luly_95
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7 - Luna_Lovy
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8 - oOoOmegaZerofollexXx
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9 - rei__
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10 - rose07
[Contatta]
11 - Scorpiusthebest
[Contatta]
12 - virby
[Contatta]
13 - VolandoConTe94
[Contatta]

Uno enorme anche a chi l’ha aggiunta tra le seguite, quindi:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - ArwenBlack
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3 - ashelia_96
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4 - BabyFairy
[Contatta]
5 - baby_bunny
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6 - bellandrew82
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7 - Bellis
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8 - BlackFra92
[Contatta]
9 - celebrian
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10 - cesarina89
[Contatta]
11 - Cielo
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12 - Didyme
[Contatta]
13 - Eveine
[Contatta]
14 - Francy_Malfoy
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15 - gargi89
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16 - Ginevra87
[Contatta]
17 - JuliaSnape
[Contatta]
18 - kia 07
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19 - kiaa
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20 - Kicks
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21 - leonedifuoco
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22 - Lilla95
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23 - lucia_hp
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24 - lumamo64
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25 - LuNa1312
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26 - Malika
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28 - Nadia Granger
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29 - naog94
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30 - Noe_hatesthesun
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31 - oOoOmegaZerofollexXx
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32 - PippaPotter__
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33 - PolvereDiLuna
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34 - prettyvitto
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35 - Scorpioncina
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36 - Singer
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37 - sunflower_
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38 - tamakisskiss
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39 - zanna
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40 - _EsmeKathrinHunt_
[Contatta]
41 - _fresbee_
[Contatta]
42 - _Giuli95_
[Contatta]

Ora ringrazio anche chi ha aggiunto la storia tra le ricordate:

1 - debby15 [Contatta]
2 - ellymartin
[Contatta]
3 - JosephineWhite
[Contatta]
4 - Lilla95
[Contatta]

E chi, ovviamente, legge solo per caso questa storia.

Infine, passiamo alle recensioni:

ashelia_96: Un buon pomeriggio per te ^_^ Come va la vita in vacanza? Da noi (a Vicenza) c’è un tempo terribile, e non vedo l’ora che rispunti il sole -_- Lì com’è? ^_^

Allora, vedo che stai riconquistando il tuo posto come prima recensitrice dei miei capitoli ^_^ Ne sono contenta!

Sono contenta che Rose ti piaccia, e se ti assomiglia allora sarà più facile per te immedesimarti nel personaggio, e sarà più bello leggere la storia, spero ^_^ Davvero tu e tuo fratello fate peggio di Rose e Scorpius? O_o

Per curiosità, quante volte siete finiti all’ospedale dopo una vostra lite? xD

Per il tizio al telefono, che ha suscitato tanta curiosità nelle mie lettrici, è stato svelato il mistero (spero che sia stato tutto chiaro ciò che ho scritto O_o). Spero di non averti deluso con questo capitolo, e non vedo l’ora di leggere un’altra tua recensione (mi raccomando, dev’essere la prima xP)

Un bacio grande

 

 rose07: Holaaaaa ^_^

Come già avevi previsto, con questo capitolo si è svelato il collegamento tra Rose e la telefonata ^_^ Spero di sia piaciuto come capitolo, perché a me (particolarmente la parte in cui parla con Hugo) è piaciuto davvero molto ^_-

Per Lily, non si farà viva per un bel pezzo, mi dispiace per te =P Però, intanto, conto di farti apprezzare di più Rose, dato che ho capito che non ti piace tanto ^_^

Per la recensione mancata di due capitoli fa, non ti preoccupare, non sei l’unica a perderti capitoli per strada *_ki_ si guarda in giro fischiettando con aria innocente*

Non vedo l’ora di leggere la tua prossima recensione ^_^

Un bacio

 

 naog94: Eccomi di nuovo quaaaa =)

Tu dici che Scorpius Malfoy corrisponde alla descrizione del ragazzo sognato da Lily? Ma davvero? ^_^

Non posso dirti niente, per ora, ti lascio nei tuoi dubbi =)

Ma tutti i nodi verranno al pettine, prima o poi, e per ora ti lascio a goderti Rose ^_^

Un abbraccio grande

 

 Ilaja: Ed eccoci qua con l’ultima risposta alle recensioni ^_^

Allora, per cominciare... sicura che non riuscirò a strapparti un brandello della tua storia e leggerla? Neanche le prime due pagine? Un piccolo prologo...? =D Il fatto è  che sono molto curiosa di vedere come scrivono le mie coetanee scrittrici, dato che nella scuola che ho appena concluso poche erano le persone che amavano la scrittura e la lettura, e se ce ne erano altre non ne ho mai potuto fare la conoscenza ^_^

Comunque, dipende tutto da quello che vuoi tu, non voglio forzarti se non vuoi =D

Quanto alla storia, sono contenta che ti faccia ridere la mia Rose, e spero di non aver deluso qualcuno con la svolta in questo capitolo ^_^

Non ti preoccupare per la recensio schematica, ora che ci penso è un buon modo per non dimenticare qualcosa di quello che si vuole dire ^_^ Chissà che in un futuro prossimo non ti rubi l’idea e la usi in qualche modo... (posso, vero? =P)

Per la Puglia, non è neanche il luogo dove abita la tua amica ^_^ Si chiama Accadia, è un paesino su un colle in cui non viene praticamente nessuno ^_^  Probabilmente non c’è neanche sulle cartine geografiche xP

Per le tue storie che non siano su HP, sinceramente avevo avuto la mezza idea di sbirciare nel tuo profilo e leggere qualcosa, ma con le vacanze e i vari impegni... ^_^ Ma lo farò, prima o poi, per testare la tua fantasia e la tua bravura come mia futura rivale xD

In ultimo, riguardo al testo per gli Original Concorsi, penso che mi ritirerò, lasciandoti un po’ di spazio ^_^ Il fatto è che l’ispirazione è volata via come uno di quei draghi di cui parla il concorso, e non so se farò in tempo a riacchiapparla (volano velici, i draghi, che credi >.<)

Ora, non mi resta che salutarti. E aspettare una tua prossima recensione ^_^

Un bacione

 

Eccoci qui alla fine del capitolo ^_^ Una parentesi bella grande, quella di oggi, sì? xD

Ora, passiamo allo Spoiler e tiriamoci via dalle scatole, vi ho rotto abbastanza =P

 

Rose custodiva un enorme e pericoloso segreto, che rivelato avrebbe rovinato la vita a lei e alla sua numerosa famiglia: era figlia di una Mezzosangue.”

 

Spero di avervi incuriosito abbastanza da spingervi ad attendere il prossimo capitolo (che non si farà aspettare, lo prometto! =D)

Un bacio grande a tutti quanti!

 

_ki_

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Capitolo 22
*** Cap. 22 Non puoi infrangerla come se nulla fosse ***


Cap. 22

Non puoi infrangerla come se nulla fosse

Tutti i giorni, tutte le ore, per tutta la vita, Rose aveva finto. E, ancora, stava fingendo. Si svegliava la mattina sentendo il peso opprimente delle responsabilità a cui le sue bugie la sottoponevano. E si sentiva morire.

Ma non poteva sottrarsi. Era un obbligo e doveva rispettarlo. Sin da quando aveva abbandonato la sua famiglia, alla giovane età di tre anni, era costretta a mentire per sopravvivere. E sarebbe stato oro, se fosse stata solo lei a dover mentire. Ma non era l’unica che si esponeva al pericolo. Erano in molti. Tra questi, spiccava il suo fratellino. Hugo era forse l’unica persone a cui teneva veramente Rose e l’ultima cosa che avrebbe voluto era metterlo in pericolo. Ma anche questo era inevitabile.

Rose custodiva un enorme e pericoloso segreto, che rivelato avrebbe rovinato la vita a lei e alla sua numerosa famiglia: era figlia di una Mezzosangue.

Nel regime in cui vivevano a quel tempo, essere figli di Mezzosangue significava una sola cosa: essere impuri. C’erano due destini per quelli come lei: l’oblio, o Azkaban. Ma nessuno dei due andava bene per George e Angelina Weasley, gli zii e i tutori di Rose Weasley.

L’oblio consisteva in un incantesimo di memoria. Il ragazzo era costretto a dimenticare tutto sulla magia, a frequentare una scuola Babbana, a fare un lavoro Babbano. Se aveva fortuna, il Ministero lo convocava da adulto e gli offriva un lavoro, uno di quelli minori, e poteva reintegrarsi nel mondo Magico. Ma solo se aveva fortuna. Motivo di quella grazia inaspettata? I Purosangue scarseggiavano, e c’era bisogno di lavoratori per mantenere intatto lo Stato.

Ma questo non era quello che volevano gli zii da Rose. Rose era brillante, lo si era capito sin dal suo primo anno di vita, e avrebbe fatto carriera. Farle dimenticare del suo mondo e iscriverla ad una scuola Babbana non era quello che le si addiceva. Così gli zii avevano mentito. Spudoratamente.

Non potevano dire di essere i genitori di Rose. No, quello no, perché tutte le nascite venivano registrate immediatamente, e loro non avevano segnalato alcuna nascita per Rose. Quindi, comunque, le loro menzogne non potevano essere credibili. Di conseguenza, bisognava passare ad altri argomenti. Dichiarare di accudire la figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger, migliori amici del ricercato numero uno? Non era davvero il caso. Affidare la comparsa improvvisa  della bambina ad uno strano gioco del destino? Era quello che avevano fatto.

Secondo il Registro dei Neonati di Tutta Londra e Dintorni, Rose era un’orfana trovata abbandonata sulla panchina di un parco, affidata alla custodia di George e Angelina Weasley. E, sempre secondo il Registro, Hugo era un orfano adottato da Bill e Fleur Weasley all’età di un anno, prelevato da un orfanatrofio dell’America.

Con Hugo era stato estremamente semplice. Londra non aveva potere negli Stati Uniti e non era stato possibile quindi verificare le parole riguardo quell’adottamento. La storia era finita lì. Per Rose era stato leggermente più difficile: verificare le parole degli zii era stata un’impresa ardua e per mesi e mesi si era tenuto il caso in sospeso. Alla fine, non potendo trovare prove contrarie, Rose era restata con George e Angelina.

Per Scorpius Malfoy la storia era molto, molto più semplice. Astoria Greengrass era morta alla nascita del piccolo Malfoy e, anche se la sua famiglia era stata di traditori, il Governo era riuscito a perdonare a quella casata così potente quel piccolo “momento di instabilità” e aveva riconosciuto la nascita di Scorpius. Quindi, Scorpius era a tutti gli effetti un Malfoy affidato alle cure degli Weasley. Per lui non bisognava fingere.

Le prime complicazioni si erano venute a creare quando Rose e Hugo avevano incominciato il loro primo anno a Hogwarts. Se ve lo state chiedendo, sì, Hogwarts era rimasta pressappoco la scuola di una volta. Almeno, per quando riguarda l’aspetto esteriore. C’erano le quattro Case, c’era un preside all’apparenza competente, c’erano professori che potevano sembrare imparziali, e c’erano gli alunni. Ma all’interno dell’edificio, dove gli occhi indiscreti dei genitori e dei giornali non potevano arrivare, Hogwarts era cambiata nel profondo. I professori erano vecchi Mangiamorte contenti di poter istruire a dovere le nuove generazioni, ed erano davvero pochi i professori buoni e giusti che una volta popolavano la scuola di Magia. Con l’avvento di questi nuovi personaggi, si erano incominciate a dare agli alunni lezioni non più Contro la Magia Oscura, ma principalmente Pro la Magia Oscura. Si facevano numerosi favoritismi sugli alunni di Serpeverde e quelli delle casate di Purosangue più importanti. Per i traditori del proprio sangue, di cui facevano parte gli Weasley, si aveva un atteggiamento altezzoso e duro, e spesso venivano assegnate punizioni che non erano appropriate.

In questo regime parziale ed ingiusto, Rose il primo anno si era trovata completamente spiazzata. Era stata ammonita dai genitori che non doveva far parola con nessuno della sua parentela con Hugo, se non come cugini acquisiti, ma non avrebbe mai creduto che la loro vita sarebbe stata così separata.

Dovete sapere che erano strettamente vietati i rapporti tra componenti di Case diverse, soprattutto Serpeverde e Grifondoro, e, per una sfortuna che Rose non si sarebbe mai stancata di maledire, la suddetta ragazza era stata assegnata, dallo sgangherato Cappello Parlante, alla Casa di Serpeverde. Hugo, seguendo fermamente la tradizione di famiglia, era diventato un orgoglioso Grifondoro. Dunque, secondo le leggi non scritte della scuola, erano incompatibili.

Rose all’inizio non ne era stata così scandalizzata. Aveva passato i primi due anni gongolando, finalmente felice di essere diversa dalla sua famiglia. Certo, restava il problema Scorpius, che come i suoi parenti prima di lui era diventato un perfetto Serpeverde, ma poteva andare peggio. Finalmente, Rose poteva farsi nuovi amici e cercare di essere normale.

Aveva subito una tremenda delusione quando, al suo terzo anno, aveva assistito al disastroso Smistamento del fratellino. Aveva creduto, molto infantilmente, che se lei era stata smistata a Serpeverde allora anche Hugo sarebbe divenuto della stessa Casa. Ma non era stato così. E Rose aveva compreso che non sarebbe potuta stare insieme al fratello per dieci mesi su dodici. Inutile descrivere la sua disperazione il fatidico giorno dello Smistamento.

Ulteriori complicazioni si erano venute a creare quando la prima volta avevano cercato di avere una conversazione tranquilla dentro l’edificio scolastico. Rose aveva convinto Hugo a parlarle, sostenendo fermamente che quelle inutili divisioni erano stupide e insensate, ma aveva fatto davvero una brutta scelta. Quando si erano avvicinati e si erano sorrisi, improvvisamente la Sala Grande si era ammutolita. In malo modo, Scorpius aveva trascinato Rose al tavolo di Serpeverde e Fred, già al quinto anno, aveva sollecitato Hugo a tornare a posto.

Scorpius, tra i borbottii infuriati di Rose e le urla isteriche delle sue compagne di dormitorio, aveva spiegato alla sorellastra che non poteva assolutamente frequentare i suoi parenti dentro alle mura di Hogwarts.

«È una regola vecchia di noi studenti, Rose, non puoi infrangerla come se nulla fosse» le aveva spiegato con un’alzata di spalle, come se per lui fosse stata la cosa più normale del mondo.

«I nostri genitori potevano frequentarsi, quando erano a scuola» aveva borbottato in risposta Rose, incrociando le braccia al petto e abbassando lo sguardo, cercando di non far vedere a nessuno le lacrime che le riempivano gli occhi. Non aveva mai pianto davanti a nessuno. «Non è poi così vecchia, in fondo, se loro potevano».

Dopo questo brutto episodio, comunque, Rose e Hugo si erano arresi all’evidenza: non sarebbero mai potuti essere normali amici sotto gli occhi vigili dei loro compagni. Era così incominciati i loro incontri segreti.

Si incontravano nella Stanza delle Necessità, in aule vuote, in luoghi abbastanza discreti nel cortile della scuola, solo per poter parlare, fare i compiti insieme, abbracciarsi. Al secondo anno, un Hugo brillante e tremendamente intimorito dai suoi compagni aveva inventato una pergamena in cui appariva, quando l’altro lo scriveva, il luogo e l’ora in cui sarebbe stato previsto l’appuntamento. Per non farsi scoprire, avevano tempo un ora per notare il messaggio. Oltre quell’ora, il messaggio spariva.

Rose aveva coccolato Hugo per una settimana intera, troppo orgogliosa del fratellino. Si aggirava gongolante per i corridoi tenendo la pergamena al sicuro in una busta di stoffa appesa al collo. Quando arrivava un messaggio, la busta le inviava una piccola scossa innocente.

Verso la fine del sesto anno, però, qualcuno aveva scoperto il loro piccolo segreto. Si chiamava Albus. Albus Scamandro.

Rose non aveva mai conosciuto una persona tanto subdola e insopportabile (Scorpius escluso, si intende). Anche Albus, come Rose, Hugo e Scorpius, era stato adottato. Luna e Rolf Scamandro, però, erano persone per bene. Amici di famiglia, dicevano spesso i suoi zii. E i loro figli erano persone altrettanto semplici e gentili. Tutto il contrario di quell’Albus, in conclusione. Albus era Serpeverde, era del suo stesso anno e incuteva timore anche ai suoi zii. O, almeno, questo era quello che credeva Rose, visto che ogni volta che anche solo accennava a lui sia zio George che zia Angelina sobbalzavano e cercavano di cambiare argomento. Ma a Rose non era mai interessato particolarmente lo strano comportamento degli zii. ‘Sarà per le cose terribili che fa’ si diceva quando li vedeva sobbalzare.

Comunque, tornando al discorso precedente, Albus Scamandro aveva spifferato al direttore della Casa di Serpeverde cosa faceva Rose durante il tempo libero. Rose aveva passato l’ultima settimana di scuola a mettere in ordine, alla Babbana, il reparto Proibito della biblioteca. Non aveva mai odiato in vita sua una persona quanto aveva odiato Albus Scamandro.

A casa non era andata meglio. I suoi zii, infuriati di non essere stati ascoltati, le avevano tolto tutte le possibili paghette o mance che riceveva in precedenza. Era per questo, e per un altro motivo, che Rose si era trovata un lavoro al Dark Night.

 

 

Eccomi qui!

Finalmente tornata a casa, finalmente tutta per voi ^_^

Allora, che ve ne pare di questo capitolo? Finalmente, capiamo qualcosa (non tutto, se no dov’è il gusto? ^_^) di quello che sta succedendo nel Mondo Magico.

Bambini adottati, punizioni ingiuste, nomi misteriosi...

Chi sarà mai Albus Scamandro? Scommetto che lo sospettate... xP

Allora, lasciandovi con questa breve spiegazione, e un nuovo mistero che non verrà presto risolto (eh, mi dispiace, sono lunga a far risolvere le cose... =D), passiamo ai ringraziamenti.

Ringrazio le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
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3 - bells7791
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4 - Eveine
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5 - Ilaja
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6 - jessy93
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7 - leonedifuoco
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8 - luly_95
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9 - Luna_Lovy
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10 - oOoOmegaZerofollexXx
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11 - rose07
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12 - Scorpiusthebest
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13 - virby
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14 - VolandoConTe94
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Anche quelle che l’hanno aggiunta tra le seguite:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - Andromeda2012
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3 - ArwenBlack
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4 - ashelia_96
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5 - BabyFairy
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6 - baby_bunny
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7 - bellandrew82
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8 - Bellis
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9 - BlackFra92
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10 - celebrian
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11 - cesarina89
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12 - Cielo
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15 - Eveine
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17 - gargi89
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18 - Ginevra87
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21 - kia 07
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22 - kiaa
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23 - Kicks
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24 - leonedifuoco
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25 - Lilla95
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26 - lucia_hp
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27 - lumamo64
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28 - LuNa1312
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29 - Malika
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30 - micia692
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31 - missSte
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32 - Nadia Granger
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33 - naog94
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34 - Noe_hatesthesun
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35 - oOoOmegaZerofollexXx
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36 - PippaPotter__
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37 - PolvereDiLuna
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38 - prettyvitto
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40 - Singer
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41 - sunflower_
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42 - tamakisskiss
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44 - _EsmeKathrinHunt_
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45 - _fresbee_
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46 - _Giuli95_
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Chi l’ha messa tra le ricordate:

1 - debby15 [Contatta]
2 - ellymartin
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3 - JosephineWhite
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4 - Lilla95
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Chi ha letto e, infine, chi ha recensito =):

 

 naog94: Ehii ^_^ Allora, riguardo allo Spoiler, credo che con questo capitolo ti sia stato chiarito tutto quello che c’era da sapere, no? ^_^ Se no, fammi pure altre domande, e vediamo se si potrà rispondere al prossimo capitolo!

Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto, e vediamo se ti piace anche questo ^_^

Un bacio

 

 prettyvitto: Allora, prima di tutto sono contenta che tu abbia avuto voglia di recensire anche solo per farmi una semplice domanda. È sempre bello sapere che i lettori si fanno domande sulla mia storia, vuol dire che incuriosisce ^_^

Per secondo, devo dirti che no, non credo diventerà una Scorpius/Lily. Per ora pensavo ad una Rose/Scorpius, ma è tutto da vedere ^_^ La mia trama e malleabile come la creta =)

Un abbraccio

 

 JuliaSnape: Ehi, ciano ^_^ Sono contenta che ti siano piaciuto gli ultimi capitoli, il mio scopo era proprio di sorprendervi con una Rose un po’ diversa... Vedo che con qualcuno sono riuscita bene xP

Spero di poter avere un tuo parere anche di questo ultimo capitolo ^_^

Un bacione

 

ashelia_96:  Ehilà ^_^ Tutto bene?

Qui è ritornato il caldo, putroppo... -__- si stava quasi meglio con la pioggia ^_^ Ma io sono più fortunata, i miei non mi rompono con il condizionatore perché anche loro muoiono di caldo xP

Per tuo fratello, oddio! Siete proprio terribili, allora O_o Non me lo sarei mai aspettata! =D

E per la storia, era ovvio che tu non eri come Rose, non l’avrei mai potuto dire ^_^

Ferragosto l’ho passato in centro con una mia amica, putroppo il giorno dopo dovevo partire e non mi sono neanche potuta divertire come volevo... -__- Ma la settimana dopo è stata fantastica ^_^

Ora ti lascio, i compiti incominciano a premere per essere completati (kiara, di’ le cose come stanno, devono essere iniziati -_-).

Beh, comunque, aspetto un tuo commento =)

Un baciotto

 

Ilaja: Ciaooooo =)

Allora, sono contenta che Hugo e Rose ti piacciano. Per le loro disgrazie, tutti i pesci verranno a galla prima o poi ^_^ Intanto goditi la suspance =)

Sono contenta che la storia ti piaccia, ciò a cui miravo era proprio di non farla scontata =P

Un abbraccio e un bacio

 

Eccoci qui. Allora, passiamo subito allo Spoiler, che ho una certa fretta ^_^

 

“La risata cristallina di Corinna risuonò per la casa come l’avviso della fine delle vacanze.”

 

Eccoci alla fine. Ora scappo.

Spero di poter mettere la prossima volta le foto dei nostri protagonisti ^_^

Un bacione grande a tutti quanti

 

_ki_

 

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Capitolo 23
*** Cap. 23 Triste ***


Cap. 23

Triste

«Hugo... Mancano solo tre giorni!» se ne uscì Rose, guardando il fratellino con gli occhi grandi come noci. Hugo le lanciò uno sguardo esasperato; poi si voltò verso Fred, che era seduto sul tappeto con Corinna, intento a soffocarla a suon di solletico.

«Ma fa sempre così?» chiese ai due. Come se non lo sapesse, pensò Rose. Hugo cercava di passare tutte le estati dai suoi zii e se non passava abbastanza tempo con Rose si arrabbiava pure con i suoi genitori adottivi. Era un vero bambino quando si trattava della sorella.

«Tutte le volte» gli confermò Fred, lanciando uno sguardo furbetto alla sorellina e acchiappandola l’istante dopo per la vita, cominciando una furiosa lotta all’ultima risata.

La risata cristallina di Corinna risuonò per la casa come l’avviso della fine delle vacanze.

Mentre Rose lanciava l’ennesimo sguardo disperato al fratellino, si sentì uno schianto assordante provenire dal piano di sopra. I quattro ragazzi nel salotto sobbalzarono, fermandosi all’istante. Urla riecheggiarono per la casa, altro segnale che l’estate stava irrimediabilmente finendo.

«Si può sapere cos’hai intenzione di fare? Ti rendi conto che quello è il mio letto?»

«Mi scusi tanto maestà, credevo che questo fosse il nostro letto!»

«Credevi male! Cosa pensavi di fare, Ale, metterti il letto in valigia?»

Ci fu un attimo di silenzio, in cui Rose immaginò la cugina annuire incerta allo sguardo sempre più furioso della gemella.

«Ma sei uscita di senno? Cosa te ne fai di un letto quando ad Hogwarts c’è un dormitorio intero solo per noi due?»

«E ci credo» sospirò Hugo, lasciandosi andare sullo schienale del divano. «Il primo anno, mi hanno raccontato, Alexis e Ame hanno distrutto quasi tutto il dormitorio femminile perché Alexis aveva rubato ad Ame un calzino. Quando hanno provato a dividerle, Ame ha fatto venire i complessi mentali ad una delle sue compagne di dormitorio perché l’aveva disturbata per tutto il pomeriggio chiedendole consigli su un ragazzo, mentre lei stava studiando. Alexis, invece, ha appeso una sua compagna per le caviglie fuori dalla finestra. Alla fine, hanno dato loro una stanza isolata che principalmente era per cinque solo per loro due».

Corinna, annoiata, aveva ripreso a fare il solletico al fratello. Rose sorrise. Quando c’erano le vacanze, le due gemelle erano terribili. Gli zii una volta le avevano fatte dormire in cortile perché avevano dato fuoco alla loro stanza. Quindi, non era tanto difficile immaginare Alexis intenta ad appendere una compagna fuori dalla finestra della Torre di Grifondoro. Erano molto irascibili, quelle due.

«Ormai non è una novità» sospirò Fred, mentre Ame sbottava in un «Quando metterai un po’ di buon senso in quella testa farcita di escrementi di rana?».

«Ame e Alexis riuscirebbero a far sprofondare l’Antartide muovendo un solo dito se ne avessero voglia».

Rose ridacchiò, sia per il commento di Fred che per l’urlo di Alexis: «Escrementi di che? Guarda che qui l’unica cosa ad essere ricoperta di escrementi di rana è la tua parte del letto. E non dare la colpa a me, è Cindy che trova il tuo letto tanto stimolante!»

Cindy era la rana nera di Alexis, una vera scalmanata, un po’ come la padrona. Rupert, il gattone vecchio e grigio di Ame, andava spesso da Cindy per litigare, un po’ come facevano le loro padrone.

«Ancora quella rana? Ma io te lo servo per cena quel brutto pezzo di Schiopodo Sparacoda venuto male!»

«Non insultare Cindy! Non è colpa sua se tutte le volte che prova ad uscire per farsi una seria cagata arriva la tua sottospecie di aspitapolvere a romperle le...»

«Alexis! Modera il linguaggio!»

Una nuova voce, quella di zia Angelina, riecheggiò per la casa, più forte delle precedenti. Subito dopo, si sentirono dei passi che scendevano la scale. Fred si affrettò a spostare la sorellina su una poltrona e lui si piazzò tra Rose e Hugo, che protestarono con due sbuffi identici. Un attimo dopo, apparve zia Angelina sulla soglia della stanza.

«Ragazzi! Che state facendo?» chiese, riacquistando il suo solito dolce sorriso.

«Parliamo» rispose Hugo, lanciando un’occhiata divertita alla sorella. Zia Angelina aveva la camicia abbottonata male, segno che non stava semplicemente pulendo la stanza sua e dello zio mentre le gemelle litigavano.

Anche Corinna, per sfortuna della madre, se ne accorse.

«Mamma, perché hai la camicia allacciata così?» chiese, il suo solito sguardo innocente a coronarle il viso. Fred, accanto a Rose, scoppiò a ridere più forte che poteva. Rose affondò la testa nelle mani per soffocare le risate e Hugo fu l’unico ad avere il buon senso di restare serio. Zia Angelina sembrò accorgersi in quel momento delle sue condizioni.

«Ehm... Tuo padre... Ehm... Ragazzi, sapete cos’è un sospirapolvere

La donna lanciò un’occhiata ai ragazzi, cercando un appoggio. Peccato che Fred fosse ancora impossibilitato a parlare a causa delle risate e che Rose non avesse la più pallida esperienza in oggetti Babbani. Fortuna che esisteva Hugo.

«Aspirapolvere, zia. Serve per pulire la casa. Ehm... credo che Fleur ti abbia chiamata, no?» chiese, in un chiaro intento di toglierla dall’impiccio di rispondere alla figlia, che aveva borbottato un offeso «Perché non mi rispondi, mamma?»

«Oh... Oh! Sì, sì, mi sta proprio chiamando. Allora... Continuate pure, ragazzi» e, detto questo, scomparve dalla porta sul retro, verso il giardino, dove Bill stava cercando di convincere Roxanne a salire su una scopa. Con scarso successo, aggiunse mentalmente Rose.

A quel punto, quando zia Angelina si chiuse la porta alle spalle, Rose diede libero sfogo alle sue risate, seguita da Fred e Hugo. Corinna, dal canto suo, aveva la fronte sempre più aggrottata: che avevano da ridere Rose, Fred e Hugo del modo in cui la mamma si abbottonava la camicia? Corinna era ancora troppo piccola per capirli.

*

«Rosie... Rosie! Roooooooooosieeeee!»

«Che c’è?» sbottò Rose alzandosi di scatto a sedere, buttando così all’aria le coperte e facendo prendere un colpo alla piccola Corinna.

«Scusa...» disse questa, i suoi occhioni nocciola che la guardavano confusi. «La mamma ha detto che se non ti svegli arriveremo in ritardo... Io non voglio arrivare in ritardo il primo giorno di scuola!»

Rose, a quelle parole, abbozzò un sorrisino (abbozzò, sì, che potete pretendere da una che è appena stata svegliata dalle urla della cugina?).

«Scusami Corinna… Sai che da appena sveglia sono intrattabile».

Sospirò, alzandosi dal letto. Corinna, già vestita con la sua divisa nuova di Grifondoro («E se finisco a Serpeverde?» aveva chiesto Corinna due giorni prima, quando gliel’avevano comprata. «Ti diserediamo» aveva risposto lo zio con tutta la calma del mondo. Zia Angelina gli aveva tirato uno schiaffo leggero sulla spalla. «Andrai a Grifondoro, tesoro») le sorrise e, saltellando impaziente, uscì dalla stanza di Rose.

Rose sospirò, dirigendosi verso il suo bagno. Corinna era forse la bambina più dolce che avesse mai conosciuto. L’anno precedente, allo Smistamento, aveva visto una bambina grassa e piena di brufoli che spintonava la bambina davanti a lei, piccola e minuta, facendola così cadere. Quella bambina era stata assegnata a Serpeverde.

Rose non riusciva ancora a capire come potesse essere capitata in una Casa di quel tipo. Dai racconti degli zii, Serpeverde era sempre stata la casa di grandi maghi Oscuri, e poche persone ne erano uscite senza pregiudizi e stupide idee radicate in testa (un esempio era il padre di Malfoy, che aveva aiutato i suoi genitori in numerose occasioni nonostante a scuola fosse stato il loro peggior nemico).

Rose, però, non si sentiva né grande né oscura. Era solo un po’ acida con le persone giuste, ma non era così maligna. Come poteva essere finita in quella Casa?

Sospirando, lanciò un’occhiata vaga all’orologio, controllando il tempo che le mancava, quindi si infilò nella doccia.

Venti minuti dopo, pulita e vestita di tutto punto, stava scendendo le scale, baule alla mano.

«Buongiorno a tutti!» esclamò, un sorriso falsamente ampio a coronarle i viso, mentre saltava a piè pari l’ultimo gradino.

Il sorriso le si congelò in bocca vedendo chi l’aspettava, o meglio, chi non l’aspettava.

«Buongiorno tesoro. Sei pronta per tornare a scuola?» le chiese zia Angelina, sorridendole con il suo sorriso caloroso.

«Alla buon ora! Ti eri incastrata nella porta?» sbottò invece Scorpius, le braccia incrociate al petto, un’espressione di pura noia dipinta in volto.

«Scorpius!» lo rimbeccò zio George.

Ma Rose non se l’era presa. A dir la verità, neanche aveva ascoltato quello che le avevano detto.

Il suo sguardo, stranamente ampio e lucido, correva rapido tra i volti presenti, sperando di scorgere finalmente quello che voleva vedere. Ma c’erano solo gli zii, Fred, Corinna, Scorpius, Ame e Alexis. E Rose sentì chiaramente un nodo alla gola che le impediva di respirare.

«Do… Dov’è Hugo?» chiese, sperando che fosse tutto in malinteso. Forse era già in macchina, forse era in camera a preparare le ultime cose, forse…

Lo sguardo desolato della zia troncò i pensieri di Rose come un accetta scagliata con forza contro il tronco di un albero.

«Ci dispiace Rose. Abbiamo deciso con gli zii che era meglio partire separati. Sai… La storia dell’anno scorso».

Rose deglutì. Le lacrime pungevano agli angoli degli occhi, e lei odiava piangere.

«Rosie, ti senti…».

«Sì» esclamò Rose, bloccando Fred in partenza. «Sto bene. Andiamo, o arriveremo tardi».

E, con queste ultime parole a decretare conclusa la discussione, superò i famigliari e si avviò verso la macchina.

L’auto nera dello zio era stata modificata per quell’occasione. Il bagagliaio era stato magicamente ampliato, così come i sedili posteriori, modificati per ospitare comodamente sei persone.

Rose buttò la valigia dentro al bagagliaio e si infilò dentro l’auto. Quindi, non vista (l’auto aveva i vetri posteriori oscurati) lasciò ad una lacrima il via libera per percorrerle la guancia. Quando fu soddisfatta l’asciugò velocemente e si piazzò un sorriso falso sul volto. Un attimo dopo, il faccione dispiaciuto di Fred s’infilò accanto a lei.

*

«Pst… Fred!» bisbigliò Rose, sporgendosi oltre Ame per tirare una pacca al cugino. Fred si voltò verso di lei.

«Dimmi».

«Ho vinto la scommessa. Ho resistito fino all’altro ieri».

Il cugino rise, e Rose sorrise con lui. Ame, accanto a lei, la guardò aggrottando un sopracciglio.

«Un’altra scommessa?» chiese con tono esasperato. Rose annuì soddisfatta.

«Bene, Fred, ora sgancia la grana!» esclamò, allungando una mano verso il cugino. Fred arricciò il labbro superiore.

«Quand’è che ti ho detto che ti pagavo?» chiese, fingendo un’aria sorpresa. Alexis, accanto a Rose, ghignò.

«Ehi, cugino, non fare lo stronzo. Sgancia i soldi che mi devi!» si bloccò un attimo, pensando. «O dirò a tutti quello che hai fatto l’estate scorsa quando sei andato in Egitto coni tuoi amici!»

Fred sobbalzò.

«Perché, cos’hai fatto?» chiocciarono in coro le gemelle, due sogghigni identici stampati in viso. Fred, sotto la massa di capelli rossi e lentiggini, arrossì visibilmente.

«Maledetta Serpeverde! Non ti azzardare mai più a chiedermi favori, perché dopo questo ce l’avrò con te a vita!»

Rose rise mentre il cugino le lanciava in grembo un sacchettino di monete. Intanto, incuriosite, le gemelle si sporsero verso il fratello.

«Dai, Fred, dicci cos’hai fatto l’estate scorsa!»

«Sì, Fred, noi siamo le tue sorelline! Non ci tenere allo scuro!»

Rose ridacchiò, mentre anche Corinna si aggiungeva alla discussione.

«Perché a Rose lo dici e a noi non vuoi dirlo?»

«Esatto! È ingiusto fratellino, vai a dirlo ad una meschina Serpeverde e a noi, le tue care sorelle Grifondoro, non dici niente!»

Al “meschina Serpeverde”, Rose si finse indignata.

«Ehi! Modera i termini, Ale!»

La ragazza in questione le rispose con una linguaccia. Quindi, voltandosi di nuovo verso il fratello, riprese le sue lamentele.

Dopo il decimo “Ti preeeeeego”, Rose smise di ascoltare. Certo, i suoi cugini erano divertenti e tutto quanto, ma quando si mettevano diventavano un po’ troppo petulanti. Quasi per sbaglio, il suo sguardo virò verso Scorpius, che se ne stava accanto al finestrino, la fronte appoggiata con noncuranza al vetro, lo sguardo fisso verso il paesaggio che gli scorreva accanto. Sembrava non aver nemmeno sentito la discussione che stavano intrattenendo in auto, anzi, sembrava fosse in un altro mondo, tanto era visibile il suo estraniarsi dagli altri.

Un comportamento quasi insolito, pensò Rose. Scorpius era famoso per la sua vivacità e per le sue battutine acide. Quando poteva, Scorpius amava far vergognare le persone. Era un fatto genetico, o almeno così le aveva detto una volta zio George.

Ora, invece, sembrava quasi… Un brivido le percorse la schiena quando pensò la parola triste. Associare quell’aggettivo proprio a Scorpius non le era mai parso possibile.

Cercò comunque di non pensarci. Quando guardò fuori dal finestrino, sospirò: erano arrivati alla stazione di King’s Cross.

 

 

Eccomi quiii ^_^

Allora, come vi butta? Si stanno concludendo bene le vostre vacanze? Le mie alla grande, perché sono sbarcate le giostre in città e ieri sera mi sono divertita moltissimo ^_^

Ma questo a voi ovviamente non interessa, interessa la storia! =)

Allora, che ve ne pare di questo capitolo? Abbiamo un po’ capito l’importanza che ha Hugo nella vita di Rose, non credete?

E ora, come andrà a scuola? Riusciranno a vedersi? Chi arriverà a Hogwarts? Un applauso a chi lo indovina ^_^

Ora, passiamo ai ringraziamenti:

Grazie alle persone che hanno aggiunto questa ff tra le preferite:

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Alle ricordate:

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4 - Lilla95
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La gente meravigliosa che ha letto e chi, ovviamente, ha trovato il tempo anche per recensire, ovvero:

 prettyvitto: Oh, mi dispiace che non ti sia tanto simpatica Rose, io l’adoro... *_*

Comunque, come hai potuto vedere, la prima parte della storia è completamente incentrata su Lily. E anche se adesso ci stiamo allontanando, presto ritornerà la nostra Lily come protagonista ^_^ E non è detto che solo perché non sta con Scorpius non può essere comunque una storia bella... Tu che dici? ^_^

Un bacio

 

 JuliaSnape: Ehii ^_^ Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto così tanto. Altri al contrario hanno detto che comunque non è stato tutto molto chiaro, quindi... ^_^ Almeno qualcuno che apprezza =D

Per il secondo motivo.... Si aspetterà ^_^

Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo...!

Un abbraccio

 

 naog94: Eccoci qui.

Mi dispiace che non ti sia stato tutto un po’ più chiaro, con il capitolo scorso. I dubbi sono molti, e vedrò di risolverli piano piano tutti quanti ^_^

Grazie per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, anche se non spiega molto e parla solo un po’ dell’ultimo giorno di vacanze di Rose e Hugo ^_^

Un bacio grande

 

ashelia_96:  Eccomiii ^_^ Allora, come butta? Come stai passando la fine delle vacanze? Tutto bene spero ^_^.

Spero per tu e tuo fratello che vi siate calmati, se no chissà come arrivavate a vent’anni... =D

Tornando alla storia, non sei l’unica che non ha avuto tutto un po’ più chiaro con il capitolo precedente ^_^ Ma il mio obbiettivo non era più quello di farvi capire tutto quello che succede, ma più di darvi un quadro generale della situazione nel Mondo Magico =P. Per Albus Scamandro... Tanti lo mettono sempre a Serpeverde, ma non gli rendono mai la vera giustizia che merita. Ecco, io lo voglio un po’ più... Alla Draco Malfoy >.<. Speriamo di non aver fatto una cavolata ^_^.

Ti aspetto al prossimo capitolo,

un bacio

 

Ilaja: Allora, prima di tutto.. xD!

Scrivi delle recensioni davvero esilaranti, complimenti ^_^ Mentre leggevo mi sono raffigurata una te in versione manga che sbraita contro tutti gli altri e li fa ammutolire come pesciolini impauriti =).

Per tornare a noi.. Sia lodato il Cielo! Sono riuscita a scrivere qualcosa che mi piaccia sul concorso di Eylis, e credo che alla fine riuscirò a partecipare ^_^ Intanto, ho letto il primo capitolo della tua storia (e ora mi sono accorta del secondo O.o e corro subito a leggerlo!) e mi è piaciuto molto ^_^ Triste, ma davvero bello bello =D

Per la mia storia, ti ringrazio infinitamente per tutti i complimenti che mi fai tutte le volte che recensisci ^_^ Sono molto contenta che la mia storia piaccia, e sono anche contenta di poter avere sempre un tuo parere!

Sono contenta che la trama ti piaccia così tanto, e lo so, sì, forse ho un po’ esagerato con lo sguardo in Sala Grande >.<. Ma era per far rendere conto di come si ritrovano Rose e Hugo a scuola, separati dai pregiudizi. Per Albus.... Ha sorpreso tutti ^_^ E spero che riuscirò a sorprendervi ancora!

Per la tua storia.... Siiii voglio leggerlaaa ^_^ (scusami, sono schizzata per le giostre di ieri sera.. -__-)

Voglio proprio vedere com’è bella, e chissà che magari potrò anche leggermela su carta =) Secondo me, vista la tua bravura a scrivere, verrà certamente pubblicata ^_^

Ma non voglio dire di più, che magari dopo mi scambi per una lecchina.. -__-

Bene, ti salutoooo  =D

Un bacione

 

Eccoci qui alla fine ^_^

Eccovi lo Spoiler, come sempre =)

 

“Come i suoi veri genitori avevano amato quella scuola, allo stesso modo Rose l’odiava.”

 

Bene, eccoci alla fine.

Ci sentiamo al prossimo capitolo!

Un bacio grande a tutti quanti

_ki_

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Capitolo 24
*** Cap. 24 Inutile palla al piede ***


Cap. 24

Inutile palla al piede

«Spegni quella sigaretta, Weasley, mi sta venendo da vomitare».

Rose ghignò. Nel loro linguaggio, unito agli occhi blu pieni di rimorso, voleva dire letteralmente “Ciao Rose, mi dispiace per questa mattina, ma mi hanno costretto!”

«E tu sparisci dalla mia vista, Weasley, vedere persone come te rovina i miei poveri occhi». Questo, nel gergo dei fratelli, voleva invece dire “Non importa, ormai è successo”.

Hugo sbuffò, facendole intendere che avrebbe trovato il modo per farsi perdonare.

«Mi dispiace molto per i tuoi occhi, principessa, ma questo è un luogo pubblico, e per di più è vietato fumare, quindi smamma tu», tradotto: “Sono felice di vederti prima del Banchetto. Vorrei parlare un po’ con te, si può?”

«Bene, tanto ho finito» Rose buttò fuori dal finestrino il mozzicone di sigaretta, guadagnandosi un’occhiataccia (questa volta sincera) da parte del fratello. «Vedi di non farti vedere nella cabina dei Prefetti alle quattro, Weasley, perché è un posto abbastanza isolato per poterti mettere fuori gioco per il resto del viaggio».

Quindi, dopo aver accuratamente lanciato al fratello un’occhiata sprezzante, Rose girò i tacchi e s’incamminò verso l’ultima cabina del vagone, deserta in quel primo pomeriggio.

Dietro di lei, Hugo finse uno sguardo adirato, quindi si voltò a sua volta e s’incamminò verso il suo vagone.

*

«Hai incontrato Rose» decretò Lydia con ovvietà, appena Hugo si stravaccò stufo sul sedile accanto al suo. Il ragazzo le lanciò uno sguardo di traverso pieno di falsa irritazione.

«Non ne posso più, ha sempre qualcosa da dire! Neanche fosse la regina del mondo intero, quella presuntuosa!» esclamò, strofinandosi ripetutamente gli occhi blu cobalto. Lorcan, nel sedile davanti al suo, ridacchiò.

«Già, è talmente irritante che l’anno scorso vi davate appuntamenti segreti per litigare!» e rise, seguito dal gemello. Hugo arrossì lievemente alle punte delle orecchie, ma finse di non essere minimamente imbarazzato.

«L’anno scorso sembrava diversa. Più… gentile. Dopo che vostro fratello ci ha scoperti ha capito di essersi rovinata la reputazione e ora mi tratta ancor peggio di prima!»

«Non che ci voglia molto» mormorò Lydia, lo sguardo basso e pensieroso. I due gemelli le lanciarono un’occhiata identica.

«Che intendi sorellina?».

La ragazzina scosse il capo, facendo ondeggiare i capelli biondo cenere e spargendo nello scompartimento un buon odore di miele. Hugo sospirò.

«Ora scappo» disse alzandosi e controllando l’orologio. I tre fratelli lo guardarono con sguardi che lo fecero rabbrividire per la loro somiglianza. Nonostante fossero semplici fratelli (beh, non esattamente, Lorcan e Lysander erano gemelli, ma avevano quattro pieni anni di differenza con Lydia!), i loro occhi turchesi avevano la stessa identica espressività. Erano sempre un po’ vacui, sapevano sempre essere solamente allegri e avevano la capacità di porre una domanda semplicemente guardando. Hugo a volte aveva paura di quei ragazzi.

«Mi vedo con…» si bloccò un attimo, appena il tempo di pensare ad un nome credibile. «Charlie. Non lo vedo dall’anno scorso, e poi avevamo una scommessa. Voglio vedere se l’ha vinta» quindi, un piccolo sorrisetto di circostanza a contornargli i lineamenti sottili, sgusciò fuori dallo scompartimento e si confuse con la piccola folla di ragazzi che animava sempre i corridoi del treno.

Charlie Paciock era il figlio del loro professore di Erbologia, aveva un anno in più di lui ed era un perfetto Grifondoro. Erano vecchi amici per via dei suoi genitori (veri e adottivi), e spesso passavano qualche pomeriggio a parlare o fare partite a questo o quello. Era un perfetta scusa, quindi, e Charlie, dopo averglielo detto, l’avrebbe sicuramente appoggiato.

Dopo aver incontrato un paio di persone, aver scambiato quattro chiacchiere e aver chiesto a Charlie di coprirlo fingendo di doversi incontrare con una ragazza (mezza verità, in quanto Rose era una ragazza, anche se certo non la incontrava per fare quello che aveva fatto pensare a Charlie che avrebbe fatto) si diresse velocemente, cercando però di non dare nell’occhio, verso il vagone dove si riunivano i Prefetti a inizio e tre quarti del viaggio.

Prima di aprire la porta, una delle poche con i vetri oscurati, si guardò attentamente intorno. Dopo essersi assicurato di non essere visto da nessuno, s’intrufolò rapido nello scompartimento e si chiuse veloce la porta alle spalle.

Voltandosi, sospirò e alzò lo sguardo verso la sorella, che gli sorrideva radiosa. Sorrise a sua volta, pronto per una lunga chiacchierata prima del banchetto d’inizio anno scolastico.

*

Prima di arrivare al vagone dei Prefetti, Rose si fece un piccolo giro del treno in cerca del vagone in cui si erano rintanati i suoi amici.

Li trovò non molto distanti da dove aveva visto entrare il suo fratellino. Prima di entrare, guardò attentamente verso i finestrini del corridoio. Mancava ancora più di metà del viaggio per arrivare ad Hogwarts, ma per Rose era comunque pochissimo in confronto al periodo che avrebbe passato circondata da quelle imponenti mura. Come i suoi veri genitori avevano amato quella scuola, allo stesso modo Rose l’odiava.

Infine si risolse ad entrare, premurandosi di sbuffare pesantemente e far perdere lo sguardo oltre il finestrino.

Come previsto, tutti nello scompartimento le lanciarono sguardi curiosi. Tutti, si annotò mentalmente Rose, tranne Scorpius, che si limitò a lanciarle una veloce occhiata carica di disprezzo. Rose la restituì in un attimo senza difficoltà.

«Allora… La nostra principessa ha litigato con qualche bambino cattivo?» cantilenò Dempsey Zabini in falsetto, lanciandole un’occhiata maliziosa. Rose gli rispose con una linguaccia.

«No, la principessa ha avuto una stressante e altamente noiosa discussione con i suoi cugini su come si deve comportare una Weasley ad Hogwarts» sbottò, il tono più acido che riusciva a mettere su con l’agitazione dell’incontro imminente con il fratello. Hera, accanto a Dempsey, ridacchiò.

«Non si ruba, non si prendono in giro i cugini sfigati, non si fa sesso prima dei diciotto anni e non si risponde male ai professori?» elencò, sempre quel ghignetto strafottente a coronarle il viso. Rose, sospirando teatralmente, annuì.

«Pensa, mia cara Rea, che mi hanno pure dato un bacio in fronte!  Quest’anno si sono superati, gli Weasley».

«Fortuna allora che tu sei stata adottata, mia cara Rose» esclamò Hera, annuendo a qualche suo strano pensiero. A quelle parole, Rose lanciò una meccanica occhiata a Scorpius, l’unico in quello scompartimento che sapeva, e lo trovò, con suo grande disappunto, che la fissava. Gli lanciò uno sguardo confuso, che lui ricambiò con un’occhiata ancora più penetrante.

Rose capì, nell’istante in cui si ritrovò a dover distogliere lo sguardo, che la stava testando. Voleva vedere quanto a fondo sarebbe riuscita a fingere quell’anno. E voleva aver la conferma che non si sarebbe vista ancora di nascosto con Hugo.

Rose, distogliendo lo sguardo, gli aveva appena risposto l’ultima delle domande che con un solo sguardo le erano state poste: lei e Hugo si sarebbero ancora visti.

Vide Scorpius scuotere impercettibilmente il capo con disappunto, quindi decise con un’occhiata scocciata che non gliene fregava niente di quello che pensava il suo fratellastro. Lui serviva solo a farle saltare i nervi, non doveva mica approvare quello che faceva con il suo vero fratello.

«Come avete passato le vacanze, ragazzi?» chiese allora, pronta ad ignorare completamente Scorpius. Guardò le persone che occupavano lo scompartimento, gli amici che da sette anni le permettevano una vita un po’ viva in quella scuola che detestava con tutto il cuore.

Dempsey ed Hera Zabini erano gemelli. Belli come il sole, misteriosi come la loro infanzia. Avevano la stessa età di Rose, ed erano migliore amico e migliore amica della ragazza. Erano la sua ancora di salvezza nei momenti di sconforto, quando non c’era Hugo a poterla sostenere. Ed erano gli unici che, come lo era Rose nel profondo, detestavano quella enorme rivalità tra case. Ma erano anche figli di Mangiamorte, e obbligatoriamente allergici a Mezzosangue e Babbani.

Hel Nott era anch’ella figlia di Mangiamorte, ma non aveva questi ideali, che lei riteneva stupidi ed inutili. Per Hel, niente era importante se no se stessa e quello che la riguardava strettamente. Era silenziosa, quasi invisibile, e fino a due anni prima faceva quasi paura a Rose.

Infine, Vincent Goyle. Rose notò con disappunto che non c’era la piccola Ludmilla, sorellina di due anni più piccola di Vincent.

Quasi come se si fossero messi d’accordo, tutti e quattro i ragazzi incominciarono a parlare contemporaneamente, sommando le parole tra loro e rendendo lo scompartimento carico del calore delle loro voci.

Tranquillamente, come fosse la cosa più normale del mondo, Rose sorrise con una felicità che rasentava la sincerità e si mise a seguire l’appassionante racconto di Dempsey alla scoperta dei Grizzly americani.

Mezz’ora più tardi, Rose fece scorrere nuovamente la porta dello scompartimento e sgusciò fuori quasi invisibile. Si confuse presto con i primini curiosi che esploravano il treno e si lasciò alle spalle gli amici Serpeverde.

Arrivò allo scompartimento dei Prefetti in perfetto orario, si richiuse la porta alle spalle e si andò a sedere su una delle comode sedie poste in cerchio in mezzo all’ampio scompartimento.

Si abbandonò alla soffice poltrona, chiudendo gli occhi. Scorpius non l’aveva più guardata e si era limitato a lanciare qualche battutina al suo amico del cuore, Dempsey. Quindi non le aveva neanche rivolto la parola e a Rose non poteva andare più bene di così.

Immersa nell’immaginare quel pazzo di Zabini che cercava di accarezzare con la sua solita grazia di un elefante un Grizzly affamato e arrabbiato perché il suddetto ragazzo gli aveva appena fatto scappare il pranzo (un bel piccolo cerbiatto disperso che Dempsey aveva amabilmente liberato dalla trappola dei cacciatori e aveva fatto levitare con maestria verso la preoccupata madre), non si accorse nemmeno di quando lo scompartimento si aprì e vi sgusciò dentro una figura silenziosa. Si accorse di lui solo quando le sussurrò a qualche centimetro dal viso.

«Dormiamo già alle quattro di pomeriggio, Rosellina?»

Rose rischiò seriamente di morire sul colpo di infarto quando udì quella voce derisoria a pochi centimetri dal suo orecchio.

Spalancò gli occhi e sobbalzò, voltandosi di scatto verso uno Scorpius ghignante e compiaciuto.

«Ti ho spaventata?» chiese, fingendo un’espressione dispiaciuta. Rose ringhiò.

«Che ci fai qui, Malfoy?»

Scorpius sospirò, sedendosi accanto a lei, in una delle soffici poltrone scure.

«Rose, Rose. Ti sembra questo il modo di parlare al tuo povero fratellino?»

Nonostante dovesse essere una provocazione, Rose notò piacevolmente che Scorpius aveva digrignato i denti a quell’appellativo che si era dato da solo. Essere fratelli, per loro, era la cosa peggiore che potesse capitare in tutta la vita.

«Scusami, Scorpiuccio caro, non volevo certo risponderti così male. Mi vorrai mai perdonare?» chiese quindi, cercando di usare la voce più ripugnantemente melensa che riuscì a trovare, e sbattendo ripetutamente gli occhi fissi sullo sguardo del ragazzo.

Con una certa sorpresa della ragazza, Scorpius arrossì. Non nel senso che diventò del colore dei capelli di Rose, no, Scorpius non era in grado di imbarazzarsi sul serio. Ma assunse un colorito più roseo agli angoli del volto. Rose rimase un attimo interdetta, il tempo che Scorpius si riprendesse e contrattaccasse.

«Oh, non ti preoccupare, ti ho già perdonata» sussurrò, sorridendo con uno dei suoi sorrisi falsamente radiosi. «Però non so quanto riuscirai a perdonarmi tu, quando saprai che avrò detto ad Angelina e George dei tuoi incontri clandestini con il piccolo Hugo».

Rose, che per un attimo si era creduta vincitrice, sentì il mondo crollarle addosso. L’unica cosa che la tenesse legata a quella scuola squallida e ingiusta era proprio suo fratello, e l’opportunità di poterlo vedere anche durante l’anno, e non solo durante le vacanze. Se qualcuno glielo avesse portato via (i suoi zii in primis) era certa che non sarebbe più riuscita a controllare i suoi gesti. E se Scorpius si azzardava a dire qualcosa era un verme finito.

«Non ti azzarderai a farlo» ringhiò, gli occhi ridotti a fessure. Era spaventata, spaventata a morte, e l’unico modo per vincere la paura era la rabbia.

Scorpius, dal canto suo, sembrava la persona più calma del mondo.

«Ne sei così sicura? In fondo, mi basterebbe chiamare qui, in questo momento, o Ame o Alexis. Sono certo che saranno abbastanza giuste da mandare un gufo ai loro genitori prima dell’arrivo ad Hogwarts», si studiò con accurata noncuranza le unghie della mano destra, senza guardare neanche per un istante la furente Rose. Ora era lei ad essere diventata rossa come i suoi capelli.

«Tu… tu sei… tu non… non puoi!» esclamò, una nota disperata che non aveva mai creduto di possedere nella voce. Scorpius era sempre così, era solo capace di minacciarla. Per ogni cosa che scopriva, si divertiva a metterla in agitazione con la proposta di andarla a dire agli zii. Di solito erano cose futili, di poca o nulla importanza, e non facevano quel grande effetto su Rose. Ma nell’arco di quell’estate sembrava essere cambiato. La minacciava sul suo lavoro estivo, sulle sue conquiste squallide che usava solo per gioco, ed ora anche su Hugo. Se non fosse stata certa di avere un biglietto prenotato per Azkaban alla prossima effrazione, Rose gli sarebbe saltata volentieri al collo e l’avrebbe ucciso senza tante cerimonie. Era certa che non se ne sarebbe minimamente pentita. Ma aveva già troppe volte dato ascolto alla sua impulsività e si era già guadagnata sei restrizioni disciplinari e quattro multe per danni a luoghi ed enti pubblici. In pratica, se rischiava ancora una volta sarebbe finita a far compagnia a suo nonno in prigione*[1]. E vedere di nuovo di Dissennatori (li aveva già visti due anni prima per un controllo ad Hogwarts, dove credevano si fosse nascosto il suo padre biologico) era l’ultima cosa che desiderava al mondo.

«Non sono sicuro che tu sappia quello che posso e non posso fare, Rosie».

«Non chiamarmi Rosie» ringhiò Rose, le mani strette a pugno, una vena che pulsava ribelle sulla tempia. Era certa che sarebbe bastata un’altra parole e se ne sarebbe infischiata altamente delle regole di Hogwarts sugli scontri corpo a corpo.

«Aspetta!» esclamò Scorpius ad un tratto, distogliendola dai suoi piani omicidi. Tese le orecchie verso il corridoio e solo quando si voltò nuovamente verso di lei Rose si accorse che aveva stampato in faccia il ghigno più sadico dei suoi tempi.

«Ma guarda… Sento dei passi! Sarà il mio caro cuginetto?»

Rose sibilò, ma poi si avvicinò alla porta. Anche lei aveva sentito i passi di qualcuno che si avvicinava. Vide una sagoma sfocata apparire dietro alla porta, indugiare un secondo, ed infine entrare. Con un sorriso improvvisamente sincero, Rose guardò il suo fratellino varcare la porta dello scompartimento di Prefetti. Si guardarono per un lungo istante, felici di potersi parlare prima del Banchetto.

Solo quando Scorpius tossicchiò dietro Rose, la ragazza si ricordò di quell’inutile palla al piede. Irritata, decise che l’avrebbe fatta davvero pagare a quel presuntuoso biondino platinato che le avevano affibbiato come fratellastro.

[1] Punto che conto di approfondire in futuro. Il nonno di Rose, nonché Arthur Weasley, è finito in prigione per intralcio alla legge già parecchi anni prima di questi avvenimenti. Motivo? Ha cercato di nascondere un ricercato. Non vi dirò di più =P

 

Allora, per prima cosa mi scuso infinitamente per il ritardo mostruoso T_T. Non cerco nemmeno di inventarmi una scusa plausibile, sono solo in ritardo e me ne dispiaccio -_-

Per tornare alla storia, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Da come la penso io, non è uno dei migliori che ho creato, ma non credo di essere in gradi di migliorarlo, putroppo... Ovviamente so che dopo questo mio terribile ritardo molte persone che seguivano questa ff si saranno ormai dimenticate anche di cosa parla il capitolo scorso, però... Conto di farmi perdonare, in qualche modo a me ancora ignoto =P

Ora, passiamo ai ringraziamenti.

Ringrazio le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite:

1 - ale146 [Contatta]
2 - ashelia_96
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3 - bells7791
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4 - Eveine
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5 - gracy494
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6 - Ilaja
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7 - leonedifuoco
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8 - luly_95
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9 - Luna_Lovy
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10 - oOoOmegaZerofollexXx
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11 - rose07
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12 - Scorpiusthebest
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13 - virby
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14 - VolandoConTe94
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Quindi, anche quelle che l’hanno aggiunta tra le seguite, ovvero:

1 - Alara666 [Contatta]
2 - Andromeda2012
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3 - ArwenBlack
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4 - ashelia_96
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5 - BabyFairy
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6 - bellandrew82
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7 - Bellis
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Oltre, anche, a quelle che l’hanno messa tra le ricordate!:

1 - Ascherit [Contatta]
2 - debby15
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3 - ellymartin
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4 - JosephineWhite
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5 - Lilla95
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E chi legge semplicemente =). Quindi, in ultimo ma non meno importanti, le meravigliose persone che hanno recensito lo scorso capitolo:

 prettyvitto: Mi dispiace che non ti piaccia molto, ma... Che ti posso dire? Se non vuoi leggere la mia storia non sei obbligata. Fa come vuoi =)

 JuliaSnape: Ehii =) Sono contenta  che ti sia piaciuto lo scorso capitolo e... credo tu abbia centrato il nocciolo. Forse, proprio come dici tu, il comportamento così chiuso e insofferente di Scorpius deriva proprio dal fatto che lui non ha nessuno di cui potersi fidare veramente... Ma chissà =) Vedremo con i prossimi capitoli!

Un bacione

 rose07:  Allora... Cosa ha fatto Fred in Egitto con i suoi amici? =) Mah... il mistero del mese! Lascio alla vostra fantasia scoprirlo =P Sono contenta che la storia ti piaccia anche se Rose non è uno dei tuoi personaggi preferiti, e sono molto contenta anche che ti piacciano gli altri personaggi! =) Per la tua idea di tramutare la storia in una Lily/Scorpius... Credo di aver ormai delineato tutta la trama della storia, che comprende il paring Rose /Scorpius, quindi... Spero che ti possa piacere lo stesso =)

Un abbraccio

ashelia_96: Ehilà! =) Allora... l’estate è ormai finita, no? T_T Cominciata bene la scuola? =)

Per la storia... Concordo con te, stare lontani dal proprio migliore amico è straziante, se poi questo è anche tuo fratello... Dev’essere terrificante O_o

Per ciò che ha fatto Fred in Egitto... Mi piacerebbe sapere cosa pensi tu =)

Un bacione

 naog94: Allora.. sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente e la domanda di cosa ha fatto effettivamente Fred in Egitto ha un po’ incuriosito tutti. Come alle altre, non mi resta che dire anche a te di viaggiare con la fantasia e magari dirmi qualche tua ipotesi al riguardo... Chissà che non sia quella giusta =P

Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche se molto, mooolto in ritardo =D

Un bacio

 

Bene, e dopo questa... Spoiler! =)

 

“Si scoccarono un’occhiata significativa. ‘Odio Scorpius’ diceva Hugo, i suoi occhioni cobalto pieni di irritazione; ‘Vorrei che non esistesse questa scuola di merda’ diceva invece Rose, gli occhi color cielo tristi e rassegnati.”

 

Spero di avervi incuriositi!

Un bacio, al prossimo capitolo!

_ki_



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Capitolo 25
*** Cap. 25 Un enorme scarafaggio ripugnante ***


Cap. 25

Un enorme scarafaggio ripugnante

Contro tutti i suoi buoni propositi, Hugo sentì la rabbia montargli in corpo mentre la sorella si voltava verso Scorpius.

‘Che ci fa qui lui?’ si ritrovò a pensare, mentre sentiva chiaro e distinto il ringhio basso della sorella.

‘Giuro che se le ha fatto qualcosa…’

«Hugo! Che piacere vederti qui! Sei diventato Prefetto?» trillò Scorpius, una voce tremendamente melensa a renderlo ancor più irritante agli occhi di Hugo. C’erano solo due cose che Hugo detestava con tutto se stesso, e una di queste era proprio quel ragazzo. Nonostante varie volte avesse provato a togliersi dalla testa quegli inutili pregiudizi sui Malfoy che, a parer di Bill, si portava dietro dai tempi di suo padre, Scorpius era sempre lì, pronto per rovinargli tutti i pensieri normali che aveva cercato di fare.

Quell’anno, Hugo si era ripromesso di evitare quel ragazzo il più accuratamente possibile. Meno se lo ritrovava davanti, più possibilità aveva di mantenere la calma e, in un remoto futuro, apprezzare anche Scorpius Malfoy. Ma non aveva messo in conto la probabilità di incrociarlo nel treno, nel vagone dei Prefetti, da solo, con Rose.

«Ma… i Prefetti non si riuniscono tra un’ora? Non sei un po’ in… anticipo?»

‘Lo fa apposta?’ si ritrovò a pensare Hugo, stringendo forte i pugni contro i fianchi. ‘Giuro, se lo fa apposta gli stacco la testa a morsi!’

Hugo era pronto. Un’altra parola e gli sarebbe saltato al collo.

Fortuna che c’era sua sorella, allora.

Rose, come se non avesse minimamente sentito le parole di Scorpius e avesse visto dietro di sé solo un enorme scarafaggio ripugnante, si  voltò verso Hugo e gli sorrise conciliante. I sua capelli svolazzarono liberi per aria, e Hugo si ritrovò a cambiare il sorriso, ritornato incredibilmente calmo.

«Hugo… Ti vieni a sedere? Ho male le gambe a forza di stare in piedi» si bloccò un attimo, mentre lo trascinava letteralmente verso le poltrone. Lo fece sedere il più lontano possibile da Scorpius, e Hugo lo apprezzò.

«Oh! No… Forse è che a forza di schiacciare questo grosso verme che si ostina a non voler morire ho sforzato troppo i muscoli».

Rose ghignò, lanciando uno sguardo strafottente a Scorpius e accomodandosi accanto al fratello. Hugo sorrise.

«Già, dev’essere terribilmente stressante aver tutto il tempo a che fare con esseri del genere» constatò, mettendo lì la frase senza neanche farci caso. Non era il tipo di persona che si diverte a prendere in giro gli altri, anche se con Scorpius aveva incominciato a prenderci gusto.

Rose sospirò, lasciandosi andare contro lo schienale della poltrona.

«Abbiamo un’ora» decretò con fermezza mentre frugava dentro alle tasche del mantello. Si scoccarono un’occhiata significativa. ‘Odio Scorpius’ diceva Hugo, i suoi occhioni cobalto pieni di irritazione; ‘Vorrei che non esistesse questa scuola di merda’ diceva invece Rose, gli occhi color cielo tristi e rassegnati.

Hugo sorrise, pensando che in fondo Scorpius poteva anche ascoltare le loro conversazioni, ma mai avrebbe capito quello che si dicevano con gli occhi.

«Solo un’ora, per poi dover decidere con cura un altro giorno» si bloccò ancora, lanciando uno sguardo indecifrabile a Scorpius. Poi tirò fuori dalle tasche un pacchetto malconcio e rovinato di sigarette Babbane.

Sia Hugo che Scorpius le lanciarono un’occhiata torva. Hugo detestava il fumo in tutte le sue forme, e ancor di più odiava veder sua sorella fumare. Scorpius invece odiava vedere le ragazze fumare, anche se lui stesso spesso si rilassava con una sigaretta tra le labbra.

Rose ignorò bellamente gli sguardi di entrambi, prese la bacchetta e accese la sigaretta con un fluido gesto del polso. Rose poteva dire di essere incapace quanto voleva nella scuola, ma non si poteva dire che non sapesse alla perfezione tutti gli incantesimi utili per accendere ed utilizzare una sigaretta. Ogni tanto pensava a quello che le avrebbero detto i suoi genitori se un giorno, ritornando improvvisamente nella sua vita, l’avessero trovata stravaccata sul letto, lo sguardo vacuo e una sigaretta in mano. Quando non era triste, Rose rideva di gusto immaginandosi la scena.

«Che ne dici se domani sera ci facciamo una bella passeggiata nel parco?» chiese la ragazza, interrompendo il pesante silenzio che si era venuto a creare. Prese una lunga boccata di fumo, giocherellò un attimo con il suo sapore acre e la ributtò fuori con un sospiro liberatorio. Hugo, accanto a lei, arricciò il naso.

«E tu credi che saremmo soli? Non ricordi l’anno scorso? Quasi tutto il castello era fuori il primo giorno di scuola».

Rose annuì, prendendo un’altra lunga boccata di fumo. La rilasciò con lentezza, godendo degli sguardi scocciati dei due ragazzi.

«Hai ragione… E se stessimo dentro? Nella mia Sala Comune, ti do la parola d’ordine domani durante le lezioni».

Hugo, mentre rifletteva, vide Scorpius scuotere il capo. Anche se odiava ammetterlo, quello che sicuramente il biondo stava pensando era vero.

«Improbabile» disse allora, distogliendo lo sguardo da Malfoy. «Ci sarà sicuramente qualcuno che mi vedrà. E sai come siete voi Serpi, sempre pronte a rompere le palle a persone buone e gentili come noi Grifondoro».

Fu il turno di Rose di arricciare il naso. Ormai era arrivata a metà sigaretta.

«Nella tua Sala Comune, allora!» sbottò, sentendo la calma andarsi a far benedire, nonostante l’effetto benigno del fumo. Hugo scosse di nuovo il capo.

«Nella mia Sala Comune? La Signora Grassa mi scuoierebbe solo con il pensiero. Sai com’è chiacchierona quella, andrà a sventolare questa notizia ai quattro venti appena le risulterà possibile».

Rose sospirò, non sapendo dove andare a parare. Cominciò a selezionare frettolosamente tutti i luoghi di Hogwarts in cerca di qualche posto sicuro dove incontrasi senza dare nell’occhio, ma le sue riflessioni furono interrotte dal suo sguardo che si posava sul ghigno compiaciuto di Scorpius. Gli lanciò uno sguardo fulminante.

«C’è qualcosa che non va, Scorpius?» chiese, assumendo un falso tono melenso. Il ragazzo scosse il capo, il ghigno che piano gli si affievoliva in viso.

«No di certo. Ora, se non vi dispiace, devo proprio andare. Sapete, ho incontrato una bella moretta disponibile mentre venivo qui…»*[1] e così dicendo, si alzò e raggiunse la porta.

«Brucia all’Inferno» sbottò Rose mentre la porta si chiudeva.

«Solo se verrai con me!» si sentì dire di rimando da dietro i vetri oscurati.

Rose e Hugo sbuffarono, quasi in simbiosi. Quindi si guardarono. Arrivava il vero momento di decidere dove si sarebbero incontrati.

 

[1] Allora, precisando che io so benissimo che Draco Malfoy non era Dio sceso in terra ai tempi della scuola e che, anzi, forse una delle poche che gli dava corda era Pansy Parkinson, ho immaginato un’Astoria Greengrass molto, molto bella, che mettendo al mondo il suo piccolo erede platinato gli ha fatto acquisire la sua bellezza innata, portandolo ad essere un bel pezzo di ragazzo =) Da qui è derivata anche la sua naturalezza a farsela con ragazze diverse, un po’ come di Rose. Ci tenevo a precisare perché ho visto che molte ff definiscono Draco “un Dio del Sesso” o robe simili, cosa che non mi pare abbia specificato la Rowling, che anzi lo ha dotato di un mento appuntito, capelli piatti e occhiaie. Poi non so come la vedete voi =)

 

Okaaaaaay, ehm..... *faccina molto, mooolto imbarazzata*

Non me la caverò con uno “Scusate”, vero? =|

Allora dovrò trovare qualcos’altro... *mumble muble...* ß- *cervello di _ki_ che si mette in moto*.

Ok, beh, non saprei cosa dirvi. La scuola, il bruttissimo tempo, la pochissima voglia, gli odiosi professori, sono tutti fattori che mi hanno portato a trascurare questa storia. Già lo scorso capitolo è arrivato in ritardo, e ho notato come qualcuno abbia smesso di seguirmi, e lo capisco appieno! In più avevo detto che mi sarei fatta perdonare, e farvi aspettare dei mesi non mi sembra proprio un buon metodo... O_o

Comunque, alla fine eccomi qui. Non mi resta che chiedervi scusa, pregare che mi perdoniate e ascoltare i vostri insulti. Spero di non essermi fatta una brutta reputazione (già prima non era molto buona comunque... -__-) O.o

 

JuliaSnape:  Sono molto felice dei tuoi complimenti, mi fari arrossire... =)

Essì, la mia storia è parecchio incasinata, ma farò in modo che prima o poi tutti i nodi vengano al pettine =)

Per ora, spero vivamente che questo mio ritardo non abbia danneggiato l’opinione che aveva su di me e sulla mia storia =|

Un bacio, spero alla prossima

 

 lucia_hp: Ehii =) Una nuova lettrice? (Nuova, se avrà ancora voglia di leggere dopo questo enorme ritardo... -___- )

Beh, comunque. Sono contenta che la storia ti piaccia, e grazie per i complimenti. So che adesso è parecchio confusionaria, ma vedrai che piano piano tutto si risolverà e capirai bene cosa succede =) Spero di rivederti al prossimo capitolo! =)

 

ashelia_96: Ehilà! =) Quella di sputare in un occhio quando si pronunciano la G e la J spagnole non l’aveva mai sentita, nonostante abbia fatto ben tre anni di questa lingua xD. Già da questa frase la tua prof mi ispira =) Per me la scuola tutto apposto, compagni stupendi, scuola enorme e mi alzo relativamente tardi, solo alle sette o sei e mezza quando proprio voglio strafare =) Mi dispiace per te, io sono fortunata perché ho l’autobus diretto che passa proprio davanti casa =)

Per tornare alla storia... mi piace vedere che consideri Scorpius uno stronzo xD So che non dovrebbe, dato che conto di fargli assumere un atteggiamento migliore in futuro, ma accolgo questa come sfida, per vedere se andando avanti coi capitoli riuscirò a farti cambiare idea =) (lo so, sono completamente deficiente =P). Per Fred... Immagino tu possa aver pensato male, ma... *risatina sadica* Ho deciso di non dire nulla =) Ti lascerò bollire in pentola fin quando non capiterà un’occasione per raccontare la sua storia xD

Spero di poterti vedere ancora, e che questo mio ritardo non ti abbia irritata a tal punto da non “leggermi! Più ._.

Un bacio!

 

P.S.: ahah! Io non faccio latinooooo! Ahahah! xP

 

 

Bene, e ora non mi resta che salutare.

.... Ma....? Cosa sto dimenticando? O_o

Oh, già! Che sbadata! *si tira uno schiaffo in fronte, forse un po’ troppo forte... =| Rovinato anche quello che rimane del cervello di _ki_ -.-*

Lo Spoiler!!

 

“«Odio quando mi costringete» sbottò Rose, che aveva incrociato le braccia al petto e ripensava all’espressione da cucciolo bastonato della cugina.

«E dai, Rose! Cosa vuoi che succeda!» esclamò Hera, sorridendo.

«Nessuno si accorgerà di noi. Torneremo in tempo per mangiare abbondantemente» annuì Dempsey.”

 

Un bacio grande a tutti quanti quelli che avranno ancora voglia di seguirmi =)

_ki_


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Capitolo 26
*** Cap. 26 Banchetto d'inizio anno ***


Cap. 26

Il banchetto d’inizio anno

Il banchetto d’inizio anno fu la parte più straziante della giornata. Rose entrò in Sala Grande trascinandosi un broncio chilometrico. Per carità, aveva passato una bellissima ora a chiacchierare con il fratello e si era divertita comunque molto a bisticciare con i suoi amici nello scompartimento, ma la sola vista della Sala Grande le aveva fatto congelare il sorriso sulle labbra. Può una persona odiare tanto un luogo fondamentale per gli inizi della sua esistenza? Rose aveva ormai capito che era tremendamente possibile.

 Prese posto tra i due gemelli Zabini, entrambi con due sorrisi identici stampati in viso; con suo sommo dispiacere, Scorpius era seduto proprio di fronte a lei, impedendole la visuale del volto innocente di Hugo.

Quell’anno i primini erano diminuiti notevolmente. Solo una quindicina di bambinetti spauriti entrò dal portone della Sala Grande, accompagnati come sempre dal professore di Erbologia, Neville Paciock.

Mentre frettolosi raggiungevano il centro della Sala, Rose si era già distratta. Guardava il tavolo di Grifondoro, dove Hugo parlava amichevolmente con Lydia Scamandro, ragazzina del secondo anno dalle abitudini strambe e grandi occhi azzurro scuro. Da quello che Rose riuscì a capire grazie alle sue strane e utilissime doti di osservazione labiale, Hugo si stava lamentando con la ragazzina di quanto ci mettesse tutti gli anni il preside per presentare i primini alla scuola e fare il suo solito discorso palloso. Da come Lydia annuiva, Rose capì che era più che distratta. Non ebbe il tempo per seguire il suo sguardo celeste, che vagava per la Sala in cerca sicuramente di una persona, poiché qualcuno le strattonò la manica della divisa Serpeverde.

Rose lanciò un’occhiata scocciata a Dempsey, che la guardava con il suo sorriso da simpatica canaglia che tanto faceva sospirare le ragazze di Hogwarts. 

«Che c’è Demp?» sbottò, mentre il Capello concludeva il suo pallosissimo canto d’inizio anno.

Neville Paciock srotolò la pergamena in cui ogni anno venivano puntualmente trascritti i nomi dei nuovi frequentanti, quindi si schiarì la gola e intonò con voce profonda il primo della lista.

Dopo qualche attimo di attesa, Aymonore Celsa venne assegnata a Tassorosso.

Solo dopo aver visto la bambina dalle lunghe trecce brune sgambettare tutta emozionata verso il tavolo che applaudiva cortese, Rose si degnò di voltarsi verso l’amico.

«Senti, qui ci annoieremo di sicuro. Hera e Vincent sono d’accorto, e Vin sta già parlando con Ludmilla. Vogliamo andarci a fare una bella passeggiata prima di mangiare. Sei dei nostri?»

Rose inarcò un elegante sopracciglio, lanciando una fuggevole occhiata al tavolo di Grifondoro. Hugo la stava guardando.

«Ma io vorrei…» si bloccò giusto in tempo. Dire che voleva assistere allo Smistamento di Corinna non era proprio la cosa migliore. Soprattutto se doveva fingere di odiare ogni componente della famiglia Weasley.

«In realtà non mi sento bene. Credo che sopporterò lo Smistamento, graz» si bloccò di nuovo. I Serpeverde non ringraziavano mai.

Tossicchiò, mascherando la fine della frase, ma Dempsey non si impedì di inarcare un sopracciglio.

«Dai Rose! Qui ci annoiamo e basta, vieni con noi! Sarà molto più divertente!» s’intromise Hera all’improvviso, bloccando Dempsey, che sicuramente voleva farle notare il suo strano comportamento. Rose scosse il capo.

«Non mi sento bene, Rea. Andate voi».

Ma evidentemente Hera non era decisa a demordere. Mentre il professor Paciock esclamava con voce tonante «Harrison, Josh», Hera si alzò frettolosamente, prese per un braccio Rose e, mentre Dempsey la prendeva per l’altro, scivolò lungo i muri e verso l’uscita della Sala Grande.

Rose non protestò solo perché avrebbe attirato l’attenzione. Era più che certa che sarebbero mancati solo pochi nomi a quello di sua cugina, e aveva visto la piccola Corinna lanciarle un paio di volte sguardi ansiosi.

Uscirono di fretta dal portone della Sala con i due gemelli che ridacchiavano. Mollarono Rose poco distante, scambiandosi un cinque con sorrisi soddisfatti.

«Odio quando mi costringete» sbottò Rose, che aveva incrociato le braccia al petto e ripensava all’espressione da cucciolo bastonato della cugina.

«E dai, Rose! Cosa vuoi che succeda!» esclamò Hera, sorridendo.

«Nessuno si accorgerà di noi. Torneremo in tempo per mangiare abbondantemente» annuì Dempsey.

«E poi…»

«Puoi sempre tornare dentro!»

«Forse sei ancora in tempo»

«Per vedere i tuoi fratellini sbracciarsi»

«E accogliere a braccia aperte la loro sorellina».

«Camilla, giusto?»

«Corinna» sbottò Rose, sciogliendosi comunque davanti a quegli sguardi felici. Quando Hera e Dempsey incominciavano a parlare come un’unica persone, era impossibile resister loro. Avevano sguardi così felici e determinati che sembravano davvero un unico Zabini.

Venti secondi dopo li raggiunsero Vincent e Ludmilla Goyle, accompagnati da un’Hel completamente immersa nei suoi pensieri e, per finire proprio in bellezza, Albus Scamandro.

Rose spalancò gli occhi indignata quando vide uscire dal portone della Sala Grande la zazzera disordinata del figlio minore degli Scamandro. I suoi amici sapevano bene che lo detestava, e allora perché lo portavano con loro?

Lanciò uno sguardo ammonitore a Hera, che le sorrise con fare rassicurante.

«Ci siamo?» chiese Dempsey, ignorando lo scambio di sguardi tra la migliore amica e la sorella. Annuì, soddisfatto. «Bene, andiamo».

Mentre abilmente scivolavano fuori dal portone d’entrata, Rose scoccò uno sguardo ad Hel, che sembrava quella meno elettrizzata del gruppo.

«Come mai non c’è Scorpius?» chiese, mentre assisteva all’esilarante balletto improvvisato che avevano allestito i gemelli Zabini. Saltellando e ridacchiando, si trascinarono dietro anche Ludmilla Goyle.

«Ha detto che voleva vedere la sua sorellastra essere smistata. Credo che sia l’unica della vostra famiglia a cui tenga davvero» rispose Hel, il suo solito tono sincero e semplice che riusciva sempre a far tranquillizzare gli animi più inquieti sovrastato dagli schiamazzi dei compagni di Casa.

Rose si sentì una pessima persona. Scorpius era rimasto, stava guardando la sua cuginetta che si sedeva con le gambe tremanti sullo sgabello a tre gambe, la stava guardando mentre scompariva sotto il Capello e veniva assegnata alla sua Casa. Lui era rimasto, mentre Rose era stata così insensibile da abbandonare la sua cuginetta preferita nel momento più importante, fin’ora, della sua vita.

Mentre i gemelli la trascinavano a ballare con loro sempre più verso la Foresta Proibita (che in quegli anni non era più così proibita), Rose maledisse con tutto il suo cuore la sua vita piena di menzogne.

 

Capitolo corto che non mi convince molto, voi che ne pensate? =)

Ringrazio le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite, tra le seguite e tra le ricordate, non posso più ringraziarvi una ad una perché state diventando troppe =)

Inoltre, ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo! Siete davvero magnifiche =)

 

 ashelia_96:  Di nuovo la prima, sìì =) Oh, povera prof di spagnolo, che ha fatto di male? Insomma, fa solo il suo lavoro... xD Ti immagino propri a torturare quella povera persona, se è come dici e il tuo carattere assomiglia a quello di Rose deve essere proprio disperata la donna... =)

Ma tornando alla storia. Sono contenta che tu abbia comunque continuato a recensire dopo il mio ritardo catastrofico, questo vuol dire che o la storia ti piace davvero o sei una persona fedele (o vuoi avere più punti nel programma recensioni, dipende dai punti di vista xD). Sono contentissima! Per la tua sfida accettata... bene bene! Bisognerà aspettare molto per poter avere uno Scorpius meno odioso, ma intanto avrai tutto il tempo per detestarlo a dovere =) Hugo assomiglia molto a Ron, sì, ma per fortuna ha preso qualcosina anche dalla madre =) Sono contenta di averti fatto ridere, e non ti preoccupare, anche io la stragrande maggioranza delle volte penso male (nella mia nuova scuola non sono molto felici di questa cosa, ma va beh, si abitueranno =D) e no, non ti dirò cosa fece Fred in Egitto =P Ti farò rodere dalla curiosità finché non troverò un momento per raccontare questa storiella =) (ok, dai, lo confesso, in realtà ci sto pensando anch’io e sto cercando di trovare qualcosa di terribilmente imbarazzante, ma più mi sforzo, più mi vengono in mente soltanto cose stupide o sconce... -__- Ma non dirlo a nessuno! È un segreto =P)

Bene, dopo quest’ultima rivelazione, mentre so già che mi manderai a cagare per averti detto una cosa del genere e averti lasciato sulle spine per niente (ma non ti preoccupare, qualcosa di terribile l’avrà fatto, e io lo scorpriròòòòò xD), non mi resta che aspettare una tua prossima recensione!

Un bacio

 

JuliaSnape: Ciaooo =) Sono contenta che tu sia sempre pronta per leggere la mia storia e che mi abbia perdonata per il ritardo mostruoso, grazie mille =)

Per il resto della tua recensione... beh... se ti dico che ho capito poco di quello che hai scritto? xD No perché ho capito che se i sempre del parere che Rose e Hugo sono insieme quindi si tengono forza a vicenda mentre Scorpius è solo quindi non ha nessuno e questa cosa ti fa pensare... Ma poi mi dici che sono considerazioni che non c’entrano, quindi cos’è che non ti è piaciuto del capitolo? O_o Perché hai scritto che ti è piaciuto a metà, quindi... perché? =D

Scusami, magari è che sono rincoglionita io, ma non ho capito quello che mi vuoi dire =)

Sono comunque felice dei complimenti, e ti aspetto al prossimo capitolo!

Un bacio

 

Ora, ovviamente, vi lascio con lo Spoiler, sperando che qualche vecchio lettore riemerga dal mare oscuro di quelli che si sono arrabbiati per il mio ritardo, ma queste sono più che altro fantasie... =)

 

“«Vedi, Roxy» incominciò Lysander, uno strano sguardo inquietante che gli illuminava il viso.

«Il cibo è tutto incantato» continuò Lorcan per il fratello.

«In realtà, la coscia di pollo che hai preso in mano è un enorme lombrico trasformato in coscia di pollo».”

 

Alla prossima!

_ki_

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Capitolo 27
*** AVVISO IMPORTANTE ***


Mi dispiace infinitamente. Ho cercato di rimandare questo momento al più tardi possibile, ma ormai mi devo arrendere al fatto che dovrò insozzare la mia storia con questo avviso terribile -__-

Il problema è che la chiavetta in cui tutta, TUTTA la storia era salvata è andata distrutta. Puff. Morta. Non mi chiedete com’è successo, mi sento troppo in imbarazzo per poterne parlare -.-

Comunque, la chiavetta non c’è più, e con lei la storia. Sto lentamente cercando di spremermi il cervello come un limone per tirarne fuori di nuovo la storia, ma è un processo complicato, e non so se potrà mai essere anche lontanamente com’era prima. Quindi mi sento costretta a interrompere la storia, almeno per un po’. Lo so, sono davvero inaffidabile, ma questa volta non è stata colpa mia almeno >.<

Spero che mi possiate capire.

Un bacio

_ki_

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