Zanpakuto di Stateira (/viewuser.php?uid=11251)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Senbonzakura (io vado in pezzi) ***
Capitolo 2: *** Sode no Shirayuki (io sono bianca) ***
Capitolo 3: *** Suzumushi (io proteggo) ***
Capitolo 4: *** Hoozukimaru (Io sono vecchia) ***
Capitolo 5: *** Hyorinmaru (Io Divento Grande) ***
Capitolo 6: *** Suzumebachi (io pungo due volte) ***
Capitolo 7: *** Zabimaru (io ululo alle stelle) ***
Capitolo 8: *** Kyoka Suigetsu (Io sono solo un gioco) ***
Capitolo 9: *** Tobiume (Io non sono una spada) ***
Capitolo 10: *** Ashsogi Jizo (Io Profumo di Veleno) ***
Capitolo 11: *** Benihime (Io Sono Nobile) ***
Capitolo 12: *** Fuki Kujaku (Io non mi chiamo così) ***
Capitolo 13: *** Wabisuke (io chiedo perdono) ***
Capitolo 1 *** Senbonzakura (io vado in pezzi) ***
PREMESSA
PREMESSA
Prima che qualcuno se lo
chieda, no, questa raccolta non è un parallelo di “Swords”. Anche se i titoli
sono effettivamente affini.
È la prima volta che mi
cimento in una raccolta di flashfic. Ammetto di essere vagamente terrorizzata,
dato che, com’è noto, tendo a blaterare per millenni e ad incartarmi sui
dettagli più inutili del repertorio.
Ecco, lo sto facendo anche
ora.
Ho scelto un tema abbastanza
particolare, non inflazionato. Francamente, spero di non essere io a dare il
via ad un interesse di massa verso i pelapatate degli Shinigami, credo che
sarebbe più dannoso che altro.
È che le Zanpakuto sono
affascinanti perché sono animate. Nel senso stretto del termine. O meglio, non
per questo fatto in sé, ma per la diretta conseguenza, ovverosia che sono
dotate di un’intelligenza e di una volontà.
Quindi, sono in grado di
giudicare.
Pensateci, non è una cosa da
tutti i giorni.
È come se la nuvola Speedy
mandasse al diavolo Goku.
Come se tutti gli shuriken di
Tenten le si rivoltassero contro (oh, sì… ).
Come se l’Eva 01 prendesse a
ceffoni Shinji Ikari.
Come se l’Ammazzadraghi si
rivoltasse contro Gatsu.
Come se Mugen cercasse di
affettare Kanda.
E il Martellone di piantare
Lavi nel cemento.
Come se il Cloth di Cancer
lasciasse Death Mask in mutande.
… Ops.
Senbonzakura (io vado in pezzi)
Mani
come le sue non sono fatte per reggere l’elsa di una spada. È un’impressione
vaga che ti coglie da subito, appena il tuo sguardo impatta con le sue dita
abbandonate lungo la divisa: è disdicevole, ma non ti lascia più. Così sottili.
Leggiadre.
Candide.
Eppure
eccole, la impugnano, la stringono, la stritolano, e facendolo ti
contraddicono. Orgogliosamente.
Non
crediate che sia difficile spendere qualche parola su di lui, non lo è. Non per
me. Lui è una scala che si arrotola fittissima attorno ad un unico asse
instabile ed obliquo.
Narciso.
Sali
la prima rampa, e ti sembra chiuso, distante, cifrato. La seconda, e capisci
che ha un cuore che gli batte nel petto, un cuore, sì, proprio dove ce l’hanno
tutti. La terza, e finalmente ti accorgi che le prime due non sono altro che
propedeutiche, solo un modo per prepararti le gambe.
È
prigioniero di un poema sordomuto, e non si muove, non un fremito, nemmeno
quando la sua cella comincia inesorabilmente a imbarcare acqua e succo di
cicuta. Non è un problema. Fissa il livello del veleno che sale, preparandosi a
berlo tutto quanto.
Le
sue ciglia sono lunghe, e sono lucide come se fossero bagnate dalla rugiada. Le
sue labbra sono sottili solo all’apparenza. Sui suoi occhi puoi dire soltanto
una cosa: sono neri.
Neri.
È
una nullità, quell’uomo. Ciò nonostante, ho imparato a volergli bene. Più di
una volta, ho visto la sua pelle preziosa sanguinare. È qualcosa che ti unisce
più dell’amicizia, più dell’odio, persino più di un incarico. È un destino,
quello di sanguinare assieme.
Byakuya.
Ero
al fianco tuo, quel giorno di acerrima primavera, prima del fiorire dei
ciliegi.
Letteralmente.
Ero
aggrappata alla cinta della tua alta uniforme, durante il funerale di tua
moglie, quando mille altre mani ti evitavano, quando gli occhi di tutti ti
seguivano, quando i sospetti fiutavano le tue guance, in cerca dell’odore di
lacrime.
Hisana
era stata la tua scommessa con la libertà.
Persa.
Sono
delusa. L’idea che il mio proprietario sia un uomo così debole mi infastidisce.
Ma,
se non altro, sei stato capace di non chiamare avversità del fato la tempesta
che tu stesso ti sei chiamato addosso. E se poi la ragione di tutta questa
pioggia si è spenta, morendo della sua stessa fragilità, può essere al massimo
ironia.
Eppure
tu sei candido. Di fronte al bene supremo o al supremo male, tu ancora riesci a
stupirti. Riesci persino a stupirtene. Tu che pensi, tu che guardi, tu che sai.
Tu che affondi il mento nella tua sciarpa preziosa, che è candida come te, e ti
ammanti di aura nobiltà, tu che sei aristocratico perché sei il migliore per
davvero, e lo sei, Byakuya.
E
ne soffri.
Candido.
Poi
impugni la tua spada e ti prepari a combattere.
-
Appassisci. Senbonzakura. –
Ti
sei mai chiesto, Kuchiki Byakuya, perché la tua Zampakuto vada in pezzi?
ANGOLINO!
Byakuya è un personaggio che
mi distrugge. Nel bene e nel male.
Ci sono momenti in cui mi
distrugge dal ridere, perché è ottuso a livelli inverosimili, altri invece in
cui mi prende il cuoricino e me lo fa a fettine sottili semplicemente con quel
suo sguardo a mezz’asta e le sue parole sempre, drammaticamente sbagliate.
Voi sapete che i personaggi
di Bleach, in generale, mi hanno conquistata.
Ecco.
Byakuya è speciale, si
colloca a pieno diritto nella rosa dei primi fra i pari.
Un ringraziamento speciale a LeFleurDuMal,
che mi ha aiutata molto con il layout, e soprattutto l’ha fatto prima che mi
venisse una crisi di nervi.
Lei sa decisamente come
trattare gli arieti. (_ _)
NOTA:
Byakuya è un inno
all’orgoglio e al disastro, e questo ho cercato di condensare in questa fic.
Partendo dal paragone con le scale, che salgono arrotolandosi su sé stesse,
sempre più complicate. E i livelli sono tre. Come se ci fosse uno Shikai
visibile a tutti, un Bankai per pochi eletti, ed un terzo livello oscuro,
inaccessibile, che comprende e contraddice i primi due. Tutto il contrasto fra
il suo aspetto etereo e la sua potenza si condensa in quell’”è una nullità”,
che mi pare un’affermazione pesante, ma purtroppo vera. Byakuya ha sempre perso
le sue battaglie più importanti. Non è un vigliacco, perché non si nasconde
dietro ad un dito, e non si piange addosso lamentando l’avversità della vita.
Ci prova, a combattere, ma è semplicemente troppo debole.
Ed è aristocratico, e qui ci
vuole la noticina etimologica, perché Aristhos letteralmente vuol dire “il
migliore”. Byakuya è perciò condannato ad essere il migliore dal suo stesso
status.
Sul fatto che la sua spada
vada in mille pezzi, ci sarebbe da discutere per ore, ma direi che l’immagine è
sufficientemente suggestiva di per sé. Mamma mia quant’è fragile Byakuya.
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Capitolo 2 *** Sode no Shirayuki (io sono bianca) ***
Sode no Shirayuki (io sono bianca)
Sode no Shirayuki (io sono bianca)
Sono bella, io, e so di esserlo. Il mio è un
volteggiare di quelli insistenti, una danza discreta che si bea del suo
elegante incedere. E, lo so, lei si domanda se non sia fine a sé stessa.
Artistica.
Autistica.
Con il mio colore io corrompo la notte. Come fanno
quelle rare falene bianche, che si posano sui muri fuligginosi delle case,
offrendo le loro ali ai predatori. Solo che io i predatori li vedo. E li
taglio. Quando ci riesco, naturalmente.
Perché alle volte colei che mi porta è una regina,
una maestra di morte che perdona soltanto quando ad implorarla non resta che la
carne delle ginocchia del suo avversario. Ma poi invece, all’improvviso, cade
in letargo e si scorda della sua forza, si scorda di me, e da regina che era,
diviene bambola.
Muore.
Mi lascia di stucco. Nemmeno più il senso del
dovere la sospinge in avanti, così tocca sempre a qualcuno tenerla in vita per
i capelli. E lei dapprima fa i capricci, gorgoglia che è forte abbastanza, ma
basta solo un sorriso, una frase, e come nulla fosse rinasce.
Fenice.
Si vende a buon prezzo a quel miraggio di salvezza.
Ed io con lei, sempre, la seguo nel suo continuo oscillare fra gli opposti poli
di una medesima contraddizione. È questo che fa di me una danzatrice.
Se me lo si domandasse, risponderei che per ella
provo l’affetto un po’ opportunista di un animale domestico. Un animale bianco,
si intende. Un animale bello, bellissimo, che onora la casa con la propria
presenza. Parrebbe tempo sprecato, perché per volere del bene bisogna investire
energie e fare persino dei sacrifici, ma no, non lo è.
Piccola Rukia.
Il mio compito è quello di proteggere coloro che tu
vorresti proteggere. Sono madre dei tuoi affetti, e sorella delle tue menzogne,
perché tu sei sì una fenice, ma una fenice zoppa, che ha disimparato a volare
con le proprie ali appena ha assaporato il calore del braccio di un falconiere
qualunque.
Dignità.
Ne
sprigioni tanta, bambina, ma ne hai poca. E devi esserne ben cosciente, visto
quanto ti dai da fare per renderti preziosa agli occhi altrui, nonostante ti
trascini dietro quell’espressione così umana. Il tuo è senza dubbio alcuno il
comportamento paranoico di una mente fobica, che non. vuole. restare. sola.
Io
lo capisco. Deve esserti bastata quell’unica, preziosa lezione di solitudine
che le sbarre della prigionia ti hanno impartito. Io le so, tutte queste cose,
anche se mi avevano portata via da te. Conosco la mia piccina. Quando ti hanno
appesa al patibolo, ti sei sentita sollevata, perché se non altro potevi vedere
di nuovo dei volti di persone.
Curioso. Quel giorno, avevi indosso una veste che
mi piaceva molto.
Bianca.
E il bianco è il colore della morte.
Bianca è la luce che tiene per mano chi cammina
verso il baratro.
Bianche
sono le ossa.
Bianchi sono i sudari.
Bianchi sono i crisantemi.
- Danza, Sode no Shirayuki! –
Ti sei mai chiesta, Kuchiki Rukia, perché io sia
così bianca?
ANGOLINO!
Ok, dunque, errr,
Rukia.
Non è che io ami
molto sta creatura, eh. Perché, non so, è il personaggio femminile che
finalmente avrebbe potuto conquistarmi, ma che mi si è andata rovinare
irrimediabilmente facendo la patetica principessina.
Ciononostante
vedo del buono in lei *si atteggia a Maestro Jedi*.
Ad ogni modo,
grazie, grazie, e ancora grazie per la calorosa accoglienza. E per i 15
preferiti, sono davvero al settimo cielo. In questa raccolta ho investito tante
speranze (ed energia), e vedermi ripagata con tanto entusiasmo non può che
farmi venire voglia di saltellare ululando “Wiii!”. Ma ora la smetterò, perché
l’action figure di Byakuya mi sta borbottando che sono patetica.
Fleur: sigh. No, ma proprio sigh. You know why.
Comunque, non è giusto, eh. Una falsa promessa vale bene un declassamento ad
argenteria U_U. waaa l’idea ha funzionato, ma è merito tuo, sì sì. Aaaah,
corsivi. Mi devo adoperare… *rimbocca le maniche*
Kgm92: Ti cito la presentazione: “Una dopo
l’altra, la voce di ognuna scandaglia l’anima di chi la impugna”. Perciò sì, ci
sarà anche Hyorinmaru, non temere. Ti ringrazio per l’interesse!
Eden89: eh, la verità fa male U__U *coccola
Death Mask*. Sono felicissima che il lavoro ti interessi, ma volevo capire con
cosa intendi con “anche se spero che i prossimi saranno migliori”. Non ti è
piaciuto il lavoro o non ti piace il personaggio?
Smemo92: effettivamente il giudizio lapidario di
Senbonzakura potrebbe giungere inaspettato. Insomma, è Byakuya. Ma io credo che
basti scavare più a fondo nel personaggi, con la volontà precisa di tirare
fuori la verità, e tutto ciò che di complesso ci gira attorno, per comprendere
ciò che veramente pensa quella spada, che passa con Byakuya molto più tempo di
qualsiasi persona che lo circonda.
Black Lagoon
Fan: e vedrai che cosa
avranno da dire le altre… Byakuya è un personaggio fenomenale, l’ho detto e lo
ripeto. Nasconde in sé un magma contorto di idee, debolezze, pensieri, soffi.
Elisahq: beh, quello che hanno da raccontare è davvero molto,
io cerco di rendere giustizia al loro
Raxilia_running: guarda, sono d’accordissimo con te per ciò che
riguarda la caratterizzazione dei personaggi in Bleach. Che ti piacciano o no,
devi ammettere che sono costruiti con una maestria unica. Per dirti, io
butterei Hinamori giù da un precipizio, per le stesse tue motivazioni, eppure
non vedo l’ora di lasciar parlare Tobiume, per dar voce anche a quel mondo, a
quella personalità. Kubo sensei è un mago delle caratterizzazioni, non ci sono
cavoli!
DarkArtist: Ghghghgh, quella sarà dura, me lo sento…
Viviane Danglars: ma a me interessa tantissimo sapere come sia la tua
visione di Senby! *fugge inseguita da mille petali assassini* spiega, spiega.
Dunque, parto anche io dalla premessa che buttandomi in questo progetto mi sono
importa, come di consueto, di rispettare il canon del personaggio (della spada
faccio un po’ fatica, eh), ma sforzarmi di cogliere un aspetto più nascosto,
segreto e “scomodo”. Lo scopo è quello. Io voglio dire cose scomode, in questa
raccolta, voglio dare voce a queste compagne di vita che, affiancando i
personaggi nel momento della battaglia, vedono i loro lati peggiori. Ecco
perché non ho menzionato la potenza di Byakuya: quella la conosciamo,
d’accordo, ma la debolezza che si porta dentro, e che non ha a che vedere con
il combattere, è altro. Analizzare ogni singola zanpakuto è da morire, ma io mi
voglio malissimo… -__- Waaa, Wabisuke! *morirà nell’impresah*
Geilie: waaah, come sono contenta! *abbraccia* tesoro,
confermo la seconda delle tue opzioni, sono i dannati personaggi che fanno quel
cavolo che vogliono! Io sono una semplice cronista, sigh… però ti ringrazio
tanto per il tuo solito calore caloriferoso! *modalità gatto sul termosifone,
per auto citarmi*
Koorime: amorino! *abbraccia* ghghgh, Senby che sbuccia
Byakuya, che immagine carina. Soprattutto perché poi arriva Renji al salvataggio…
waaa, ho vinto la sfida *si cinge di alloro* però diciamolo, ho giocato sporco
cominciando con Byaky, che me lo coccolo da morire… ma senza di te che mi
analizzi personaggi con una recensione più lunga della fic sarebbe una valle
di lacrime! Cavolo, mi sento in colpissima per aver strappato con tanta
violenza la maschera del povero Bya… Sono un mostro, lo so. Fra l’altro, ci
credi che soffro il doppio perché non posso offrire la mano di Renji che lo
salvi? L’orgoglio, comunque, più della forza o della debolezza, è il vero perno
attorno a cui ruota tutto il mondo di Byakuya. È un niente, in fin dei conti,
ma è pur meglio del vero niente. Waaa, ho una Zanpakuto anche io, piantata nel
cervello, sì! *balla*. Suuu, pensa che la faccenda del Cloth di Cancer ha anche
il suo risvolto erotico… pensa se Aphrodite fosse passato di lì… wawawa, in
effetti Lavi che corre a gambe levate con il martellone dietro è una scena per
cui Kanda pagherebbe…
Pan: nonostante tutto che cosa? *si spaventa* waaa,
rileggi mille volte, e se qualcosa non ti è chiara chiedimi pure quali sono le
tue perplessità, ti rispondo volentieri!
Valeriana: Senby è bellissima *__* svolazza in giro! ma poi
Byakuya dovrà raccattare i pezzetti quando finisce di combattere? Comunque,
Death Mask può permettersi di restare in mutande senza vergogna… *ammira. Mia
cara Solita, sarà compito tuo trovare materiale da da Pervertiti Anonimi anche
in questa raccolta pura e casta!
NOTA:
Tengo molto al concetto di
fenice in questo pezzo, perché non si limita all’idea della rinascita dalle
proprie ceneri, oltre ovviamente a riferirsi alla lama del Sōkyoku con
cui la dolce Rukia stava per essere affettata. La fenice è un paragone molto
aulico, azzardato, e, trattandosi di Rukia, eccessivo. Perché è come se lei
andasse avanti inciampando continuamente nel suo immenso potenziale, non sembra
anche a voi? È per questo che la sua spada è bellissima, ma soprattutto è
forte, virtualmente in grado di fare qualunque cosa. Il polso che la regge,
però, è debole, in ogni senso.
Ciò nonostante lei le vuol
bene, ma cerca di farla avvicinare alla sua natura, che è quella della morte.
Il bianco è il colore della morte, per la cultura orientale, questo è
abbastanza risaputo; e lei è una spada, è un’arma, è il suo destino dispensare
morte.
Che a Rukia piaccia o no.
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Capitolo 3 *** Suzumushi (io proteggo) ***
Kaname tosen: canta suzumushi insetto puro
Suzumushi (io proteggo)
Campanellini.
Un infinito frinire e trillare che imita la vita, la stessa vita. Ne stilla la
verità, come una zanzarina che ruba una goccia di cibo.
Amo
respirare l’aria di pesca del tramonto. È un mondo che si apre lentamente, dissolvendo
le sue ali nella brezza. La luce morente concede l’ultima carezza, affettuosa
come la buonanotte di una madre.
È
un peccato che io debba vivere tutto ciò da reclusa. Che sia il fodero a
privarmi dei sensi, o il mio stesso potere, quel che io vedo è quel che vede
lui. Lui, che mi ha sottratta al buio eterno di una bara, che è diventato il
mio padrone illegittimo ma affettuoso. Gli sono grata per avermi permesso di
continuare a respirare, e a cantare i miei dolci trilli alla rugiada del
mattino. Kaname è una persona di buon cuore, vi dico. Una persona che piange
per me quando mi lordo di sangue.
Affettuoso.
Soltanto, non
vede. Non può vedere quanto brillo, né guardare la mia lama che stilla sangue
dalle carni come una zanzarina ingorda. Comunque, penso che non gli piacerebbe.
Mi ripete spesso, pulendomi con cura, che lui il sangue lo odia, che la
violenza la odia, e continuando a parlare sottovoce, accorato, si lava le mani
dal sangue del nemico.
Illegittimo.
Non lo ha mai
visto, lui, il sangue. Per questo è puro, perché combatte senza vedere il
sangue. Così uccide senza vedere la morte, rompe la vita senza vedere i cocci
di uomini sparsi a terra, ruba senza dover scontare il giusto castigo. Ma, allo
stesso tempo, percorre il suo cammino senza poter godere del paesaggio celeste
e fiorito, erige le torri dei suoi nobili intenti senza poter guardare fuori
dalle finestre. Ascolta il canto degli uccelli senza poter vedere il frullare
allegro delle loro ali variopinte.
Ogni cosa, egli
la vive con un senza. La morte e la vita, le percepisce, le sfiora, ascolta le
loro voci. Ma come può, povero innocente, immaginare il loro volto, figurarsi
un dolce sorriso di fanciulla, o un uomo che muore, o un dolce sorriso di
fanciulla che muore.
E
le stelle trillano.
E
le foglie dei ciliegi friniscono.
E
lui può soltanto sentire.
Oh,
Kaname.
La
verità, la verità è che tu sei cieco.
E
le facce della gente non le puoi vedere. Non hai visto quella di Shuhei Hisagi,
che ti è sottoposto e caro. Non hai mai visto quella di Aizen. Quella, mai. E
non hai mai visto me, nonostante io viva nella tua anima. Del resto, sono
piccola come un grillo, la mia lama non è altro che un pungiglione ingordo.
Per
questo, buon Kaname, io ti assolvo, e mi macchio del sangue che non puoi vedere,
cosicché tu non sappia mai quant’è rosso. Continuerò ad accecare i tuoi nemici,
ad irretire i loro sensi perché almeno loro possano essere come sei tu.
Cieco.
Cosicché
tu continui ad essere come sei.
Puro.
-
Canta, Suzumushi. –
Ti
sei mai chiesto, Tosen Kaname, perché la tua Zanpakuto ti rinchiuda in un
guscio?
ANGOLINO!
D’accordo. Credo che
Suzumushi sia particolarmente spietata. È che può farlo, tanto Kaname non la
vede. Così, gli perdona ogni suo errore, ed è questa la cosa tremenda.
Adesso che ci penso, pure
Shuhei si domanda spesso se il suo capitano si ravvedrà e tornerà con loro. Ma
lo fa in modo completamente diverso da Kira, che, come ben sappiamo, ha un
rapporto vagamente morboso con il suo superiore.
Uhm. Devo appuntarmi di occuparmi
di un faccia a faccia fra questi due personaggi.
Come sempre. Grazie a tutti
quanti per l’entusiasmo e il sostegno.
Grazie in particolare a Semino
e a Ren_Chan che hanno letto in anteprima e hanno evitato di sputare
troppo esplicitamente sulla mia creazione. Amo il loro modo di mentire (_ _)
Kgm92: ti ringrazio molto, sei gentilissima! ^^
Pan: capito, capito, mi ero preoccupata! Ghghgh, l’hai
capita, detta così sembra una barzelletta. Wah, oddio, un ringraziamento
ufficiale! Allora pregoh! *non sa cosa dire*
Black Lagoon Fan: il tocco vanitoso lo dovevo dare a costo della vita
*posa eroica* quando vedi Soge è la prima cosa che ti viene in mente, no? Beh
certo, ognuno ha la sua visione di un personaggio, anzi trovo che la cosa più
interessante di questa raccolta sia proprio il confronto con chi ha un’opinione
simile alla mia, e chi invece si discosta.
Smemo92: waaaah, sono lusingata a morte. Bleach è il manga
che amo di più, tentare di entrare nella testolina dei suoi personaggi è
qualcosa che in sé mi fa impazzire, davvero.
Viviane: ebbene sì, invidiami, io possiedo un’action figure
di Byakuya! E di Renji…
http://www.nexusgadgets.com/images/D/Bleach_Series_3_Byakuya_Renji_Figurines_m.jpg
Ecco qui, sono queste dueh
U_U. per la cronaca, guarda, che Senby!
Wah, la scansione dei
capitoli è comprensibile? Voglio dire, si vede? La vedi anche tu! Allora non è
il sakè! Dunque, devi sapere che io amo e venero lo scettro di Sailor Moon,
anche se la mia preferenza assoluta va alla buona Sailor Mars. Ma non
divaghiamo, altrimenti finisco a pensare a Rukia in uniforme marinaresca che
blatera qualcosa sui cristalli del cuore. E ciò non va bene, mi sconcerta il povero
Ichigo che credeva di essere l’eroe di turno. Ad ogni modo sì, la vediamo in
modo del tutto similare. Come dicevo Rukia è un personaggio in cui avevo
riposto sogni e speranze fin dall’inizio, forse un po’ frettolosamente. Mi
piace di più Yoruichi, e in generale quei personaggi femminili in qualche modo
“arrivati”, in cui femminilità non significa più “sono troppo emotiva e
segamentale per fare lo Shinigami”. Oh sacramento, sono andata a leggere la tua
fic. Mi perdoni, vero? Non l’avevo vista, o meglio, non l’avevo considerata
perché è tutta una cosa eterosessualeh, ma questo capitolo te lo recensisco
assolutamente, è meraviglioso. Momo nel frattempo è chiusa in un’anta del mio
armadio e aspetta tremando il suo turno… *Blair Witch Project Mode*
Raxilia: potrebbe dare di più, certo. Concordo assolutamente,
e anche Soge concorda. Sono dell’opinione di Viviane, che il personaggio debba
per forza subire un’evoluzione, pena restare per sempre inferiore alle
aspettative, e peggio ancora alla sua spada stessa. Guarda, ringraziate che
Orihime non abbia una Zanpakuto, perché potrei dare del mio peggio con lei,
ghghghgh. Ad ogni modo, è di personaggi di carta che parliamo, percui ad un
piano più profondo questa mia fic è anche un “grido di protesta”, passami il termine,
contro il pressoché uniforme panorama dei personaggi femminili negli shonen. E
se badi, in effetti, non è che Yachiru sia propriamente una donna: è una
bambina, è un passo indietro, è in qualche modo “asessuata”.
Shakuma92: ma che sarà mai ,tutti del 92 qui! XD. Ti ringrazio
per i complimenti, e stai sicuro, come ho già detto le spade ci saranno proprio
tutte.
Valeriana: San Valentino? What is it? No comprendo, amigo! *fischietta*. Ghghgh, Sode è
bianca come una garza ,che tenerezza. È che il bianco ha un significato di
morte che viene sottovalutato, e per questo mi sembrava perfetto. Ho voluto
vederci un messaggio ulteriore, sotto il suo colore. Waaa, tutti adoriamo
Byakuya nii-sama, soprattutto quando si trova impegolato in situazione
equivoche con certi cagnacci che conosciamo… Ehm. Dicevamo. No rubare la scena,
accidenti a te e alla tua ukità tutta nobile! Rukia, sì. Io non posso dire di
adorarla, proprio per i motivi sopra citati. Le mancano i muscoli interiori,
ecco. Mi sarebbe piaciuto vedere una donna che lottava, che mordeva le sbarre,
che gridava la sua innocenza. Wah, Senby un po’ se l’è presa, ma noto con gioia
che fila alla grande con Zabimaru. Chissà come mai.
Geilie: no, per carità, libertà di opinione for evah!
Evviva, qualcuno dalla parte di Byaky! Non è che mi facciate un torto a
preferire un capitolo ad un altro, eh, niente paura! Anzi, a me piace
moltissimo vedere diverse tifoserie… Ghghhg, come ti capisco, anche io vedevo
Renji sbucare qua e là, alla fine ho dovuto appiccicargli un sigillo sulla
fronte – gentilmente fornito da Tsunade-hime – e farlo sparire come un
fantasma, se no mi finiva tutto in una allegra lemon. Sì, sì, il capitolo era…
bianco. Concordo U_U. piuttosto, pazza, buttati a capofitto eccome!
Lil: ghghgh, Yachiru alla fine è il boss. Yuruichi ha il
suo perché, e sai che ti dico? Shukaku. Spacca eccome. Non le danno troppa
importanza, se no conquisterebbe il mondo prima di Aizen… Che ti devo dire
cara, noi continuiamo a sperare che Rukia si ripigli un po’, che tanto è gratis!
NOTA:
Un pochino è già stato detto
più sopra. Suzumushi è una spada tremenda, ma è sinceramente affezionata a
Tosen, e se si guarda bene è mossa dalla sua stessa, ottusa volontà di fare del
bene: lei uccide, ma senza farglielo vedere, e in questo modo è come se lo
salvasse. Proprio come lui, che calpesta le vite altrui con innocenza per
perseguire una giustizia ideale. Illegittimo e affettuoso creano un chiasmo fra
loro che concentra un po’ la particolarità del fatto che la spada non sia
propriamente sua, ma l’abbia presa all’amica morta, e la gratitudine di questa,
che si trasforma in affetto iperprotettivo che lo rinchiude in un guscio, in
modo che non solo lui stesso, ma proprio nessuno possa vedere il male che sta
facendo.
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Capitolo 4 *** Hoozukimaru (Io sono vecchia) ***
Hoozukimaru ()
Hoozukimaru (io sono vecchia)
La
sento fin qui, la sua smania di correre. Accidenti, e dire che io ho tanto
sonno.
Sì.
Mi alzo, ho capito. Arrivo.
Ad
essere nati nella zucca pelata di un mezzo vagabondo non ne viene proprio
niente di buono. La cosa ironica è che passo sempre io per quella che fa la
testarda e non obbedisce alla volontà del proprietario. Capirai, fosse per lui
me ne starei ogni santo giorno a galleggiare in un lago di sangue. Altrui, ma
c’è da scommettere che ce ne sarebbe anche di suo. Perché se non si fa almeno
un po’ di male non è contento, e io questo proprio non lo concepisco.
Sciagurato
Io
sto lì ad allungarmi, mi piego e mi contorco come un ragno, per tenere lontano
da lui i nostri avversari, e invece quello che cosa fa? Ci si lancia addosso,
al nemico. Come se, non lo so, stesse vivendo gli ultimi istanti della sua
vita.
Sempre.
Vallo
tu a capire. Perché vive ogni momento come se non avesse più tempo.
E
dire che veniamo da fuori. Non siamo venuti al mondo per fare gli Shinigami, ma
per vivacchiare anonimamente, in una pigra, periferica miseria fatta di sakè
rubati, con quell’altro suo amico, sempre insieme. Beh, pazienza. Tanto l’ho
capito subito, che quella vita piaceva solo a me, e gli ho fatto il favore di
dirgli il mio nome soltanto perché non ne potevo più di stare ad ascoltare i
suoi pensieri, durante le notti insonni a guardare chissà cosa oltre
l’orizzonte, cercando qualcosa, qualcosa di meglio che questo. Vivevo in lui
già da molto tempo, allora. Praticamente da sempre.
La
verità è che mi ero abituata alla calma abulica del suo vivere giorno per
giorno. Ma erano pensieri tristi, i suoi. E io alla fine ho un cuore tenero,
perciò eccoci qua, con l’uniforme, balletto idiota, scrollatina di spalle e
strofinata rituale della pelata.
-
Allungati, Hoozukimaru! –
La
verità, Ikkaku, è che a dormire nella tua anima si stava tanto bene. Ma l’ho
capito, sai, perché hai voluto ad ogni costo venirne fuori. È una storia banale
e digerita, però mi fai tenerezza.
Anche
tu avevi qualcosa da proteggere.
E poi, andiamo,
sei troppo maledettamente pelato per pensare di vivere tutta la vita sul ciglio
di una strada polverosa, ad inseguire gatti randagi. Però, adesso, rallenta un
po’. La tua voglia di mangiarti con i piedi il sentiero della tua vita mi mette
paura, e io sono vecchia, sono un’arma lenta e antica. Rallenta, che non c’è
nessuno ci corre dietro. Che il tempo ce l’hai. Che prima o poi, quel gradino
che ti manca riuscirai a salirlo.
Rallenta.
Ah,
Ikkaku. Se non fosse che io, quel tuo muso feroce, lo amo moltissimo. E con
quei sorrisi assetati che fai tu un po’ mi fanno tornare l’entusiasmo per il
mio lavoro.
Siamo
una bella squadra, io e te. Come se fossimo insieme da sempre.
-
Spezzati, Hoozukimaru! -
Ti
sei mai chiesto, Madarame Ikkaku, perché la tua Zanpakuto sia un’arma vecchia
come il mondo?
ANGOLINO!
Come avrete notato, la
struttura della flashfic cambia leggermente, per riuscire ad inserire entrambe
le evocazioni. È un problema che, mi pare, si presenta solo con Ikkaku e con
Urahara, ma per lui ho già in mente qualcosa di diverso, perciò abbiate fede.
Exodus: ti ringrazio molto. Guarda, Tosen è un integralista
nel senso che le sue certezze lo scagionano da tutto, ma sono curiosa di vedere
quanto andrà avanti questa storia, soprattutto perché sospetto che quel
qualcuno che si è fidato vorrà rendergli pan per focaccia…
Eden89: ti ringrazio!
Lilyj: ma dai, non darmi della masochista! *dondola sui
talloni* Guarda, ti voglio dire solo che per Zaraki ho già sviluppato l’idea,
ma me lo voglio tenere per più avanti, perché mi esalta… Intanto accontentati
del suo sottoposto!
The Fenix of Innocence: grazie mille, sono contentissima che ti piacciano! E
grazie anche per l’apprezzamento dei titoli, in effetti ci tengo molto e cerco
di renderli al meglio.
Pan: tesoro, con Shuhei c’è un problema, allo stato
attuale la sua Zanpakuto non si è ancora vista, perciò come faccio a parlarne?
No dai, non odiare Tosen XD in fondo lui a Shushy gli voleva bene… Hihihi, vedo
che mi hai prevista, complimenti!
Alicyana: wah, che bella telecronaca, mi fa tenerezza! Mia
cara mi fa piacere che anche tu abbia avuto delle idee simili, e a ben guardare
dentro alle Zanpakuto si cela effettivamente un personaggio. Che è poi la sua
manifestazione. Ora, Renji forse non è contento di avere un gorillone, ma noi
siamo ben felici di narrare le sue avventure di gioventù nei campi di banane…
Shakuma92: esatto, concordo pienamente con te, Tosen si salva
grazie alla sua innocenza ottusa. E non temere, che Komamura è lì che mi fissa
dall’elenchino dei prossimi. Hey, sta annusando il mio pranzo, sciò, sciò!
Black Lagoon Fan: si beh, magari la sua manifestazione è un ciglio
blu… E tutto il palchetto mi crolla miseramente, ma almeno posso dire di averci
provato! Certo che una spada che si chiama insetto ti induce in tentazione ,eh?
Waaa, la mia non è una pecca, è che davvero non lo so, di solito improvviso nel
giro di un pomeriggio, e quello che esce, esce! No, se cercarssi di darmi un
po’ di criterio sono sicura che combinerei solo danni. Ti dico solo che sono
partita con la raccolta che avevo completato solo la flashfic su Byakuya… Le
altre, buio totale…
Smemo92: chiamiamoli pure secondari, tanto non credo che
vengano a correrci indietro con le Zanpakuto in mano (le ultime parole famose).
Hihihi, Tosen piace a pochi, ma io credo che abbia il suo fascino, anche se
nemmeno io lo amo tanto. È troppo buono per piacermi, mica come Gin! *cuori*
Lilithkyubi:sì, sì, ormai con tutti questi complimenti mi sono
convinta di essere una Mary Sue con super poteri! Non mi resta che entrare in
una fanfiction: se riesco a far cadere ai miei piedi Shinigami ed Espada al
gran completo, avrò la certezza! *posa eroica*. Oddio, sai che mi hai fatto
tornare sulla frase per riflettere ancora di più su Tosen? Cavolo, adesso mi
toccherà fare un corollario alla raccolta… Tesoro, adesso, battute a parte, non
posso che essere onorata di essere riuscita a farti apprezzare questa raccolta,
e sarò sempre felicissima di ogni tua opinione, anche se te ne uscirai dicendo
“nah, questa non ci azzecca nulla”.
Raxilia: wah, davvero te la immaginavi così? Sono contenta!
No no, Kaname non è il personaggio preferito di nessuno, mi sa. Poveretto, e
dire che nel Musical si mette pure a ballare Electro Boogie! XD sì guarda, il
paragone fra Pilato e Tosen è in qualche modo calzante, anche se per carità,
lui una scelta la fa, non resta indifferente, però si sente autorizzato e
giustificato a spargere il sangue altrui. Yaaa, l’ho già fatto, ma ti ringrazio
molto per l’entusiasmo che hai per Upside Down, sei stata fantastica a farti
quella folle maratona!
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Capitolo 5 *** Hyorinmaru (Io Divento Grande) ***
Hyorinmaru (io divento grande)
Hyorinmaru (io divento grande)
Tira
aria di neve, quest’oggi. Bene. Non osavo sperare di rivedere tanto presto il
cielo aperto oltre le mura della caserma, ma con quest’atmosfera certamente lui
vorrà camminare. E mi porterà con sé. Raccoglierà il mio fodero, che ora giace
accanto alla finestra, ed uscirà senza dir niente a nessuno. Per tutto il
tempo, fingerà che io non gli pesi come un’àncora al fianco. Dopotutto, lui è
speciale. Lo guardano tutti, lo additano, alcuni osano addirittura ammirarlo.
Prodigio
Lui
non si è mai curato di queste cose. Ha un carapace da mantenere intatto. Alle
lusinghe ha sempre risposto arricciando il naso, ed una volta dissolta la
smorfia, non ne è mai rimasta traccia sulla sua pelle.
Bambino
Lui
ha la pazienza dell’inverno vorace, che scava con le sue nevi fra le radici
degli alberi, che fa esplodere colossi gonfiando i propri ghiacci fra fessure
invisibili.
Ma
non ha baffi. Né rughe. Soltanto una, che gli taglia la fronte per il lungo,
come un monito.
Io
i baffi ce li ho. E anche le rughe. Non ho un carapace, ma gli artigli non mi
mancano. E sono immane. Posso ghermire nelle mie spire il mondo intero, posso
oscurare il sole con la mia massa mutevole, eppure servo un bambino che si fa
troppe domande. Una creatura che si atteggia a grande solo grazie a me, ed ai
capelli con cui è nato.
Ruggiti
Ho
atteso per anni, nella mia solitudine, che la sua solitudine crescesse,
asciugandosi in cristalli come brina perenne. E non è stata colpa mia, se la sua
solitudine l’ha raggiunta troppo presto.
Ho
dovuto farlo. Io, per lui, sono innanzitutto una condanna.
Toshiro.
Tu
hai una grande forza in te.
E
tanto freddo.
Ma
dove pensi di andare, da solo nel cuore dell’inverno, senza una mano più grande
che stringa la tua? Dove sei giunto, fino ad oggi? Scegliendo di ergerti sopra
a tutti gli altri, scegliendo di offrirti a difesa di regole che bene conosci e
per nulla condividi, non ti sono rimasta che io. Io, come alleata. Io, come
madre. So che di me hai rispetto, ne devi avere, perché non puoi sfidare la mia
autorità, non puoi schiacciare sotto quei tuoi piccoli piedi sempre scalzi la
mia mastodontica testa.
Non
ti fidi per natura. Io ti ho insegnato a farlo. Ti ho insegnato a restare solo
con il tuo freddo, per forgiare la tua forza ad immagine della mia, ma tutto il
resto lo hai fatto da solo, bambino mio. Tutta quella tua inquieta arroganza, e
l’idea strana che ti sei fatto, che essere forti significa essere soli, oh no,
sei stato uno scolaro distratto.
E
adesso, io sono la tua unica certezza. Sono un paravento imponente, che da lama
diviene mostro, e sconvolge tutto il cielo, fino all’orizzonte, a perdita
d’occhio. Mentre tu rimani immobile, occhio del ciclone, io cresco sempre più.
-
Troneggia sul cielo ghiacciato, Hyorinmaru! –
Ti
sei mai chiesto, Hitsugaya Toshiro, perché la tua Zanpakuto diventi cento,
mille volte più grande?
ANGOLINO!
Allora. Con calma. Chi ha
l’ardire di seguire Upside Down ormai dovrebbe capire che io con Hitsugaya ho
un rapporto che in simpatia e in amicizia definiremo contorto.
- Tu lo ami. –
- No, non è veroh. –
- Lo ami. –
- Non è veroh! –
- Sì che lo ami. –
- Ho detto di noh! –
Ecco.
Credo non serva aggiungere
altro. Fatemi un piacere, qualcuno provi ad indagare in giro per scoprire se è
del segno della Bilancia. Così mi rassegno subito all’inevitabile e la facciamo
finita.
Black Lagoon Fan: no, non lo faccio apposta, anzi trovo che sia vero
fino ad un certo punto. Per me le Zanpakuto sono delle Nemesi, quindi sono ciò
che alberga in fondo all’anima di ognuno. Per Ikkaku è proprio vero, ma del
resto è lui stesso a dichiarare che è così nel manga. Quindi qualcosa di vero
dev’esserci. Per gli altri è relativo. Suzumushi, per esempio, è crudele per
proteggere Tosen e il suo ideale, e Rukia, più che umile, secondo me è
insicura, che è cosa ben diversa. Ad ogni modo sono contentissima di conoscere
la tua opinione, è bello vedere come ciascuno dà la sua interpretazione al
teso, anzi meno male che è così!
Shakuma92: già, in effetti l’idea mi ha fulminata, e mi sono
detta che sì, doveva proprio venir fuori così. Ma figurati se quello usa il
bankai, si vergogna come se lo mettessero in mutande!
Pan: gh, niente di grave, non temere. Comunque non c’è
problema, perché tanto mi ci vorrà molto per esaurire tutte le Zanpakuto, e poi
comunque lascerò aperta la raccolta, in modo che se ne uscissero di nuove potrò
andare avanti. Gh, sì Ikkaku è una sagoma di personaggio, sfido chiunque a non
volergli bene. Scrivendo questa mi sono detta che dovevo assolutamente
accennare ai suoi balletti XD
Eden89: ti ringrazio tanto!
Smemo92: eh, ogni personaggio ha la sua, certamente ci sono
alti e bassi. Sì beh alcune caratteristiche di Ichigo sono esasperatissime in
Ikkaku. Voglio dire, lui è proprio pazzo vero O_O. ed è pelato, wiii, quanto
amore!
The Fenix of Innocence: hihihi, sono contenta di stupirti, in effetti non è
che venga proprio automatico associare una spada vecchiotta ad Ikkaku, ma come
dicevo la folgorazione è venuta proprio dal manga…
Lye: grazie mille! Sì sì, non temere che Urahara verrà,
fra un po’, figurati se lo si può lasciare fuori, lui e il suo cappellino!
Un’altra fan di Ikkaku, qui mi sa che fra poco Yumi diventa geloso!
Raxilia: Yes carah U_U *si lascia stritolare senza fare un
piega. In realtà gongola perché si droga di coccoleh* oh wow, sono felice
innanzitutto che ti piaccia Ikkaku, e poi ovviamente che ti piaccia la mia fic!
*O* allora alle prossime pubblicazioni, anche Upside Down arriverà prestissimo!
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Capitolo 6 *** Suzumebachi (io pungo due volte) ***
Suzumebachi (io pungo due volte)
Suzumebachi
(io pungo due volte)
Quando
si scruta troppo a lungo il sole, si finisce con il diventare ciechi. Solamente
se si sa quando smettere di intestardirsi, si può salvare la vista. E lei è
sempre stata testarda, in questo. Ha smarrito dignità e vista, tempestando di
testate un muro che, nonostante lei, forte e piccina, è rimasto sempre su,
inespugnabile come una sera zitta d’aspra estate. La sterile insistenza sua,
pugni e pungiglioni, pizzichi e graffi.
Insignificante.
Io
l’ho vista. Ho ascoltato pazientemente i singhiozzi e mi sono dissetata alla
sorgente inesauribile del suo risentimento. Ho spartito con lei il saporaccio
degli aspri giorni di segregazione che si era imposta per scagionarsi da ogni
colpa. Siamo, dopotutto, figlie dello stesso alveare. E così, ci siamo
avvicinate e congiunte. Io sono capace di scattare in silenzio, di sorprendere
e pizzicare, ma per riuscirci devo poterti sfiorare. Devo esserti vicina. Di
questo, lei mi fa una colpa.
Sorelle.
Ma
senza di me, non saprebbe restarsene nella sua posizione, ed io di una cosa
sono sicura, che sono sua perché lei è diversa, e mi basta. Non è l’ennesima
vittima di un’ingiustizia insulsa, lei ha saputo sopravvivere all’assenza
asfissiante di quella principessa, la sua, sogno e redenzione dei suoi
sentimenti di lealtà e forza. Poi è stato l’inizio della salvazione. In
silenzio, passo dopo passo, ed ero io il suo solo sostegno.
Soi
Fon
Hai
smarrito dignità e vista, ma hai acquisito fierezza. Tanta, superflua fierezza.
Che potenza, che integrità, Capitano della Seconda Compagnia. Svolgi il tuo
compito come lo svolgerebbe una principessa. Come lo svolgeva quella
principessa. I tuoi capelli seviziati, li rammento setosi e femminili, prima
che scegliessi di sopprimerli in nome del tuo snaturato orgoglio.
Ansia.
Tu
non hai usurpato, non hai sostituito. Hai difeso. Hai riscattato con i tuoi
sforzi e il tuo sangue lo sbaglio fatale di quella donna. Hai distribuito
smorfie al posto dei suoi sorrisi sottili e pericolosi come schegge. La tua
maestà esile che veste lo stesso mantello che fu suo, e che lo onora, e
vorrebbe stracciarlo.
E
adesso?
La
senti anche tu? Questa sensazione dolciastra del suo ritorno. Adesso, dovrai
imparare a conoscerla di nuovo. Adesso finalmente saprai se si è meritata i tuoi
sogni segreti e le tue bestemmie affidate a sussurri incandescenti.
Sono
proprio curiosa.
Dovrai
essere pronta alle sorprese, se non vuoi che ogni cosa che hai costruito
finisca sgretolata dal suo desiderio di rivincita. Saprai sopportare? Saprai
darle una seconda possibilità? E se sarai costretta, saprai anche, di nuovo,
affidarti senza riserve a quella persona sicura di sé, ed evanescente come una
scintilla di sole? Perché e questo, questo soltanto il sogno che ti sveglia e
ti insegue oltre il sonno. Ma non serve nascondersi. Nessuno saprà mai.
Soltanto io, che ti conosco come non oserebbe conoscerti persona al mondo; che
sono il tuo spirito, e da spirito agisco.
In
silenzio, io sarò con te. Sulla punta delle tue dita.
- Puntura mortale, annientamento nemico,
Suzumebachi. –
Ti
sei mai chiesta, Soi Fon, perché la tua Zanpakuto uccida solo al secondo colpo?
ANGOLINO!
Proseguendo con
questa raccolta mi sto rendendo conto che spesso molti dettagli, riferimenti,
accorgimenti sfuggono all’attenzione. Almeno, questo colgo dalle recensioni.
Quindi, ho deciso di dotare Zanpakuto di un divertente apparato di note che,
spero, aiuteranno a dipanare un pochetto i nodi più complessi.
Hey.
Non rabbrividite.
Giuro che non saranno
noiose. Si tratta solo di osservazioni, che scriverò con amore perché tengo
tanto alle testoline dei miei lettori, e voglio fornire loro prove
inconfutabili che sì, sono effettivamente pazza da legare.
Ah, il
provvedimento è retroattivo, pochi giorni di pazienza e scriverò le note anche
per i capitoli precedenti; perciò, se vi fa piacere, andateveli a rileggere!
NOTA:
Questo capitolo è
tuuuuutto costruito sull’allitterazione delle lettere esse e zeta. Chi me l’ha
fatto fare? Nessuno. Sono masochista e basta.
Soi Fon è un bel
personaggio, pur avendo questo difetto tremendo di essere femmina. Mi piace
perché la sua storia è al contempo banale e molto profonda. Yoruichi è una
principessa, ma per lei questo titolo assume un valore ancora più profondo e
sacrale.
Per quanto riguarda
Suzumebachi, poi, io immagino il loro rapporto come uno fra i più complici e
privi di formalità. Né l’una né l’altra mi sembrano tipi da mandarla a dire. Il
potere di Suzumebachi è significativo in modo pazzesco. Non sono è un’arma da
corpo a corpo, come abbiamo detto, ma ha questa peculiarità, di ucciderti
soltanto al secondo colpo, come se fosse portata per natura a darti una seconda
possibilità.
Soi Fon la dà a
Yoruichi, senza riserve, pur non riuscendo a disfarsi dell’opprimente carico di
aspettative e di rancore che si porta dietro. Piange, quando la rivede. Piange,
e le chiede perché, ed una personalità come la sua fa questo è fra le cose più
umane e liberatorie che si vedano in Bleach.
Black Lagoon
Fan: scherzi, trovo
bellissimo poter instaurare un dialogo e sentire che cosa ne pensa la gente non
solo della mia fic in sé, ma di Bleach in generale, delle spade e quant’altro.
Hitsugaya l’hai scritto giusto, e credimi, non sei l’unica ad avere problemi
con il suo cognome! XD
Eiden: Ghghgh, ma che bello, sono più che
felice di averti attirata nella setta degli adorato-eh, dei lettori di Bleach.
È follemente bello, eh? E rileggere tutto alla luce del manga è tutta un’altra
cosa, sì. Anzi, sei stata fin troppo brava a ciucciarti Upside Down senza
conoscere i nostri protagonisti. Dì che Byakuya lo vedi sotto un’altra luce,
adesso! XD perdona, non ho capito bene se con “l’uomo che odio di più” ti
riferisci ad Aizen-sama. E comunque oooow, sei troppo buona, non che mi
servisse un incentivo a scrivere yaoi su Bleach, ma così non ho proprio scuse!
Su Byakuya sì,
quoto, anche se la sua vigliaccheria è cosa molto complessa e non del tutto
negativa. Gh, su Rukia vedo che ci capiamo, ma dopotutto è il personaggio ad
essere costruito così, non noi a farci idee strane! Guarda, Tosen poveretto è
sempre l’ultima ruota del carro, io fossi in lui mi rivolgerei ad un sindacato.
Non è per niente facile gestirlo, sigh! Ti dirò, i due momenti che mi hanno
illuminata, quando è stato il momento di lavorare su di lui, sono stati quello
dello scontro con Zaraki, ma anche quello in cui parla di Wonderweiss, e lo
definisce “puro come me”. Oh, il balletto di Ikkaku ha steso montagne di
fangirls – e anche Yumichika, che è una fangirl –. Gh, dai, questa spudorata
predilezione per Hitsugaya, non capisco che cosa ci trovi in lui U_U *quella
che vive in uno stato di conflitto perenne*.
Alicyana: eeeh, triste sì, nonostante il suo
musaccio. Tesoro guarda, tu prova pure a offrirgli tanto affetto, ma sappi che
io non rischio il collo per venire a tirarti fuori da un blocco di ghiaccio,
eh! U_U. quel ragazzino è talmente incattivito che non mi azzardo nemmeno a
slasharlo!
Gatsu92: oh no, le fan art! Le Zanpakuto si bulleggerebbero
tantissimo, me lo sento…
Yoko_kun: cielo, quanta gente con un debole per
Bianchino! XD sono contenta i avergli reso giustizia, allora! Hyorinmaru è una
mammona invadente, ecco cosa!
Shakuma92: ma dai, un bastian contrario che non lo
sopporta! Beh dunque, dire che sono delle pippe mi pare esagerato, è pur sempre
un capitano con i controfiocchi. Che poi dento di sé abbia tutte le debolezze
di un ragazzino cresciuto troppo in fretta, e che quindi sia svantaggiato, lì
non ci piove, no.
Smemo92: ghghgh, la Zanpakuto di Toshiro è
proprio graaaaande, già! XD guarda io con lui non so che fare, perché quando si
mette a prendersi cura della gente come se fosse un vecchio zio saggio non so
se abbracciarlo o strozzarlo!
Pan: ooow, la maiuscola, arrossisco! Tzk,
figurati no, non mi piace per niente! E la tua amica in effetti dovrebbe
rinfrescarsi un po’ le idee della ghiacciaia, che magari con un po’ di fortuna
lo vede passare di lì! Santo cielo, un Sagittario, il cielo ce ne scampi…
Fenix of
Innocence: wah, ma
grazie, che gentilezza! Ora non smetto più di gongolare. Il pelapatate di Shiro
è proprio adatto a lui, c’è poco da fare!
Lye: hihihi, evviva la sincerità, non
facciamo favoritismi qui! oddio, ma allora Shiro ti sta simpatico SEMPRE, dato
che ha il broncio da paresi facciale. I capitoli speciali sono bellissimi, concordo.
Hanno fatto anche un OAV su di lui, non so se l’hai visto, mi è piaciuto molto|
Eden89: guarda, non penso che Hyorinmaru abbia
tentato di uccidere la nonna. Stando a quello che dicono lì, era il suo reiatsu
stesso ad essere freddo, la Zanpakuto non aveva ancora avuto occasione di
manifestarsi, e non credo che già in forma latente possa fare tutti quei danni.
Poi in realtà non credo che Hyorinmaru voglia deliberatamente far del male a
Shiro. Gli vuole bene, ma si rende conto di essere un peso enorme per lui, e di
averlo dovuto forgiare in quel modo così estremo perché lui potesse farcela.
Guarda, un altro mi ha detto Sagittario, io purtroppo ho trovato solo la data
segnalata da Wikipedia, che non so se sia corretta e da dove provenga. Se fosse
quella giusta, sarebbe niente meno che un Sagittario in cuspide con Capricorno.
Kisa_chan: grazie per la recensione e benvenuta!
Sei gentilissima, e sono contenta di sapere che hai apprezzato i capitoli su
personaggi solitamente piuttosto ignorati, mi pare giusto dar voce anche a
loro, poverini!
Raxilia_running: ghghgh, ma evviva il crack, evviva il
crack! Hyorinmaru mi è costata una bella fatica, ma ne è valsa la pena. Però io
non tenterei di spupazzare Toshiro, eh! Giuro che Upside Down procede, anche se
sono in ritardo, il nuovo capitolo è a buon punto! E avanti con lo Yaoi,
bandiera e unica fede! *_*
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Capitolo 7 *** Zabimaru (io ululo alle stelle) ***
Zabimaru (io ululo alle stelle)
Faceva
caldo, e la sua anima era un gran casino. Me lo ricordo nitidamente, del giorno
in cui lo incontrai. Mi ringhiò contro, ma io lo costrinsi subito a darsi una
calmata, e così finimmo con lo studiarci per ore, odorarci, sospesi in quel
cumulo amazzonico di idiotici ideali e certezze di adolescente che animavano la
sua testa calda.
Scimmia
Gli ero
di gran lunga superiore, e sarei stata pronta a dimostrarglielo, ma lui si fidò
del suo istinto e mi offrì il ventre in segno di pace. Non potevo davvero non
prenderlo in simpatia, era solo un cucciolo rognoso che si atteggiava a
capobranco di sé stesso e della sua ombra. Il giorno in cui accettò di farsi
addomesticare da ordini e catene, fu il giorno in cui anch’io mi trasformai in
una bestia ammaestrata, un’acrobata da circo, stupenda da vedere, ma poi, in
sostanza… Quel brutto muso che si ritrova si addolciva troppo spesso con le
persone, alle quali si affeziona in modo tutto suo, sanguigno e talvolta
diffidente, ma sempre, sempre rumoroso.
Cane
Proprio
come un cane, i padroni lo hanno reso debole.
Gli amici
che ha sono quelli che si porta dietro da anni, quelli che non sono morti,
perché non è capace di lasciarsi alle spalle nessuno. Contrae con chiunque una
forma di debito d’onore, “la tua mano in cambio della mia spada”, ed è con
questo algoritmo in mente che è andato avanti fino ad oggi, certo di lottare
per qualcosa di ben chiaro. Ma io so. So com’è arrivato ad artigliare il più
grande potere fin dentro alle mie viscere. So a cosa stava pensando. Sul suo
cammino si sono parati all’improvviso due limpidi occhi d’aquila, e per quanto
forte lui gli abbaiasse contro, per quanto in alto si sforzasse di saltare,
l’aquila volava via verso le nuvole, talmente in alto che lui ha finito con lo
scambiarla per una stella.
Renji.
Mi
piaci perché mi hai accolto senza fare domande, come io ho accolto te.
Dopotutto non mi hai mai dato veramente ascolto, e la tua ossessione ha finito
con il diventare anche la mia. Ma mi piace, mi piace così: è un modo come un
altro per scacciare la noia. A lei vuoi bene, a quella fanciullina là, tutta
bianca. Ed ai tuoi compagni, che assieme a te hanno camminato lungo la strada
per giungere fin qui. Mi hai levata spesso in loro difesa. Uno di loro ti ha
addirittura spaccato dentro.
Ma
quell’uomo è ben altro, e tu lo sai.
La
sua luce nitida e triste è quella che rincorri con veemenza, quella a cui
uggioli e latri senza sosta, per ricavarne niente, in fin dei conti, solo che
ti guardi e ti benedica per un istante.
È
quello che vuoi, Renji. Più di ogni altra cosa al mondo, e non sarò io a
disilluderti.
-
Ulula, Zabimaru! –
Ti
sei mai chiesto, Abarai Renji, perché la tua Zampakuto somigli ad un serpente
senza spina dorsale?
ANGOLINO!
Sono in preda a gocce di
cioccolato, perciò, ecco, argh. Farò il possibile perché le note abbiano un
senso.
NOTE: allora. Questo capitolo potrebbe a prima vista
contraddire i miei buoni propositi in quanto a shonen-ai. Lo so, lo so. Ma
vorrei spiegare perché non credo sia così. Punto primo, nel momento in cui
Renji si trova faccia a faccia con Byakuya, lo elegge a sua ossessione
personale. Lo dice Kubo sensei, non io. È sbagliato pensare che Rukia passi in
secondo piano, naturalmente, solo che il suo confronto con Byakuya si svolge su
un piano completamente diverso e, questo sì mi permetto di dirlo, superiore.
Detto questo, Zabimaru mi ha
impegnata non poco. Perché da un punto di vista prettamente visuale, potrebbe
essere la cosa più solida e ossea del mondo, ed allo stesso tempo una
creatura tutta spezzata, che non sta insieme, che va in pezzi, un po’ come
Senbonzakura. Una spina dorsale che, perdonatemi l’immagine orrenda, viene
sparacchiata in ogni direzione come fosse fatta di tanti frisbee, non è una
vera spina dorsale. E non è che Renji dimostri di avere molta spina dorsale.
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Capitolo 8 *** Kyoka Suigetsu (Io sono solo un gioco) ***
Kyoka Suigetsu (io sono solo un gioco)
Kyoka Suigetsu (io sono solo un gioco)
Spèzzati.
E
cumuli di corpi spezzàti. Io mi diverto così, a spostare gli accenti. Ma, hey,
è tutto un gioco. È soltanto un montare schiumoso di parole e suoni che muta i
cavalli in cavalloni, o in cavilli, e poi giù in un vortice di passi appassiti,
puttane e miracoli, il principe dei princìpi, campi di grano o di battaglia,
svenire, morire, dormire.
…
Cosa?
Oh,
no. Mi sono spinta troppo in là, come al solito, e sono rimasta sola. È così
difficile trovare qualcuno che riesca a seguire la girandola dei miei giochi
senza complicarsi a giudicarla per ciò che non è, soltanto correndo assieme a
me e godendo della gioia di correre. Quante parole dure da chi credevo amico,
“tu sei cattiva”, sei cattiva. Ma è forse cattivo il mio nascondersi? È cattivo
chi dona alla vista fiori e farfalle colorate dove invece sono solo paludi
velenose? Non c’è sangue sulla mia lama, soltanto un milione di riflessi
coloratissimi, come una festa d’estate.
Sono
bellissima e gioiosa, io. Me l’ha detto lui, il giorno in cui è venuto a
prendermi. Ha seguito fino in fondo il mio cammino fra le fiabe e le luci del
mezzogiorno, mi ha ascoltata ed ha capito. Ha meritato il mio abbraccio. E poi,
lui mi fa ridere. Insieme facciamo dei bellissimi giochi, e come mi diverto a
vedere che mai nessuno si accorge del tranello fino alla fine, quando spunto
fuori io gridando “sorpresa!”, anche se di solito sono sempre tutti un po’
troppo morti per ridere assieme a me.
Giostra
Davvero
non capisco come si possa morire credendo di morire. Ma forse ha ragione lui,
le persone credono talmente tante cose che un’illusione in più non fa
differenza.
Capitano
Sosuke Aizen.
Mi
hai chiesto di farti un ritratto, ed io l’ho fatto. Ed è venuto bellissimo. Mi
hai chiesto di farti un ritratto di sangue, ed io ho fatto anche quello. Ed è
venuto magnifico. Il tuo giocare a fare il dio mi commuove, e mi fa pensare
che, fra tutti quanti, noi due soli sappiamo divertirci e sorridere delle
bellezze della mente. Te ne stai nascosto dentro ad un manto, ma sono io a
truccare a dovere quel tuo sorriso caleidoscopico.
La
gente prova panico credendo di provare calma e serenità, non è strabiliante?
Ciò che in noce è furia deve prima passare attraverso l’umiliazione, ma non
chiamiamolo inganno, illusione mi piace di più, ha i sinonimi dolci del sogno,
come sogni sono quelli che tu amministri con rara maestria, preoccupandoti di
nutrire i tuoi numerosi figli, e tutti coloro che sono stati intelligenti
abbastanza da seguirti senza fare domande. A me, in particolare, hai promesso
un posto speciale nel tuo sconfinato sogno, ricordi? Me lo hai promesso
facendomi un sorriso stellato, un posto da vera regina accanto al suo re.
Sai,
Capitano Aizen? Credo di essere un po’ infatuata di te.
- Frantumati, Kyoka Suigetsu. -
Ti
sei mai chiesto, Aizen Sosuke, perché…
No.
Non
te lo sei mai chiesto.
ANGOLINO!
Ma quanta soddisfazione mi
date! Leggendo le recensioni ho notato che le frasi più quotate ed apprezzate
sono proprio quelle che considero centrali per la descrizione del personaggio
di Renji. Che lettori attenti che siete, vi bacerei!
NOTA: tanto per cominciare, sono inquietata. Questa flash
è nata in un quarto d’ora, secco. Normalmente mi prendo il mio tempo, ma qui
non ce n’è stato bisogno.
Comunque.
Mi piaceva l’idea di guardare
Aizen dagli occhi di una spada innamorata. Fin’ora abbiamo sempre visto le
Zanpakuto porsi in una condizione di superiorità rispetto al loro proprietario.
Critica o benevola che fosse. Si veda Senbonzakura e Zabimaru, che sono le due
più paradigmatiche. Ma Aizen, lui sarebbe in grado di sedurre persino la sua
spada. Però, non di ingannarla. Si crea una sorta di gioco di specchi per il
quale non è chiaro, in realtà, chi abbia influenzato chi. Sosuke Aizen ha corrotto
la sua spada, o è la natura della spada ad aver corrotto lui? Dopotutto, essa
nasce dall’anima. Ciò che per lui è l’obiettivo più ambizioso, lei lo prende
come un gioco. Anzi, prende tutto come un gioco, non fa che cantilenare e
ridere del sangue che versa.
Ho voluto lasciare
un’ambiguità di fondo, non esplorare fino alla radice, per mantenere il dubbio
che persiste, a ben vedere, anche per Aizen. La sua malvagità è davvero tale? Voglio
dire, l’onestà con cui Aizen persegue i suoi scopi equivale all’innocenza con
cui Kyoka Suigetsu gioca con con qualsiasi cosa, siano esse parole o vite
umane.
Annuncio inoltre che, come
avevo anticipato, ho aggiornato i primi capitoli con l’apparato di note. A
breve li completerò tutti!
Fenix of innocence: Renji è molto popolare, in effetti. E un perché ci
sarà pure. Guarda, come spiego nelle note in realtà non è mia intenzione – una
volta tanto – sottintendere shonen ai. Ho cercato di attenermi il più possibile
al Verbo di Kubo-sensei.
Kgm92: oh no, mi dispiace! Gh, sì sì capisco, e meno male
che me ne sono accorta, rischiavo di saltarti!
Pan: Eh! Eri sparita sì! Guarda, Zabimaru in effetti è
stata una fatica, ma non ho potuto esimermi da far notare a Renji che è uno
smidollato, ecco. Anche perché sai bene come la penso, in merito alla
questioncina con Byakuya… U_U
Lye: awn, ti ringrazio moltissimo! Renji è stato un
bell’impegno, perché parlare di lui senza nominare Byakuya non avrebbe davvero
avuto senso.
Black Lagoon Fan: sono d’accordo anche io, in effetti Renji vive
questa sorta di illusione che lo rende ossessionato di qualcosa che a ben
vedere non esiste, o per meglio dire non è come lui lo vede.
Exodus: esatto, mi riferisco proprio ad Ichigo! Ti ringrazio
molto per l’apprezzamento!
Nihal the revenge: gh, grazie mille. Su non essere troppo dura col
povero Renji, dopotutto ognuno ha i suoi scheletri nell’armadio!
Raxilia: ma cara, la prolissità è un dono, per come la vedo
io! Che poi, ti assicuro che tanto concisa non sono nemmeno io, ghghghg! Gah,
sono molto contenta che le frasi che hai citato ti siano piaciute, ho cercato
di condensare molti concetti in pochissimo spazio e noto con gioia che tutti i
punti focali sono stati centrati. Ow, grazie per il sostegno, Kubo mi induce in
tentazione, che posso farci! Come mi è capitato di dire discutendo fra amici,
la cosa bella è che i personaggi più fighi sono in fin dei conti i più
martoriati. Ow, povero Omeada, ci sarà spazio anche per lui!
Eiden: hihihi, guarda, è sempre bello sentirselo dire, ma
spererei che almeno su grammatica e sintassi non si sia granchè da commentare!
Non importa che non sia uno che apprezzi, mi fa piacere la tua opinione a
prescindere, anzi proprio perché può essere un occhio più distaccato.
Crow: sei gentilissima, grazie! Spero che anche le altre
ti piacciano!
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Capitolo 9 *** Tobiume (Io non sono una spada) ***
Ah
Tobiume (io non sono una spada)
Ah.
Un’altra
magnifica giornata in ufficio. Lei è lì che scartabella, mentre io me ne sto
appoggiata allo stipite della porta, inerme. Ho persino cercato di reclinarmi
un po’, per farle dispetto, ma non è servito a niente.
Noia.
Lei
scrive. Scrive, scrive, scrive. Legge. Scrive. Come se non fosse capace di fare
altro. Ah, beh, ma io l’avevo detto fin da subito, infatti. Solo che qui farsi
ascoltare è difficile, ed avere ragione è una colpa. Ma io non ho paura dei
rimproveri dei benpensanti di turno. Con lei ho instaurato un rapporto ancora
più meschino, che si fonda sulla delusione.
Reciproca.
So
perfettamente di non piacerle granché, ma tranquilli, non è niente rispetto a
quanto lei non piaccia a me. Cielo, le ho provate tutte per metterle un po’ di
forza d’animo nelle ossa, per farne al minimo una brutta copia di guerriero,
per dirle perlomeno di fare qualcosa per quella sua crocchietta di capelli da
bravo tesorino di papà. Qualcosa, qualunque cosa, povera me.
Che?
Polemica io? Anime dolci, vi sbagliate di grosso. Volete provarci voi, ad
essere la spada di qualcuno che non vuole usarvi? Che se potesse vi muterebbe
in un mazzolino di fiori di campo, per innaffiarvi di buoni sentimenti, e poi
distribuirvi in giro assieme a sorrisi e moine?
Ah,
come sono arrabbiata.
Non
faccio altro che vibrare per sentimenti che non mi appartengono. Sono un osso
rotto che duole prima che arrivi la pioggia, senza che gli interessi farlo,
semplicemente costretto dalle circostanze.
Ci
assomiglio pure, ad un osso rotto, guarda un po’.
Momo.
Momo,
tesoro, tesoro mio. Di preciso. Di preciso, tu che cosa ci fai qua? No, è una
domanda seria, la mia, tu che cosa ci fai nel Gotei? Assieme a tutta quella
gente che brandisce un’arma e combatte? Si chiamano guerrieri, angelo mio,
lascia che ti spieghi. Si chiamano guerrieri, e fanno la guerra. Altrimenti si
chiamerebbero gioiellieri, e farebbero gioielli; oppure tessitori, e
tesserebbero i tessuti. E invece – pensa un po’ – si chiamano guerrieri, e fanno
la guerra. E tu, che la guerra non la vuoi fare, con loro c’entri meno del
limone nel sakè.
Come?
Difendi le persone care dagli attacchi dei cattivoni? Ma non mi dire, che
fantasia. E servi fedelmente il Capitano Aizen, quell’anima nobile, illuminata
dalla bontà e dalla compassione? Awn, adorabile sei.
Momo,
dolce cucciolo di cerbiatto, adesso ti rivelerò un segreto: sono una spada, io,
una spada. Presente quelle lunghe lame affilate che servono a falciare i
nemici? No, non l’erba cresciuta nel prato, amore mio, i nemici. Ne-mi-ci, sai?
Che non sono per forza quelli grossi, brutti e neri che fanno tanta bua ai tuoi
Shiro-chan e ai tuoi Kira-kun.
I
nemici sono tante cose. Sono innanzitutto carne da macello.
Cibo.
I
nemici sono tutto ciò che tu vuoi che ti sia nemico. Certo, se soltanto tu
volessi farti nemico qualcosa.
-
Schiocca, Tobiume! –
Ti
sei mai chiesta, Hinamori Momo, perché la tua Zanpakuto non sia nemmeno una
spada?
ANGOLINO
Eccoci qui con il nuovo
capitolo. Un po’ in ritardo, lo so, ma i ritmi estivi mi hanno sballottata del
tutto, e come se non bastasse sto producendo una quantità imbarazzante di
shots, oltre che nuove long, giusto per tenermi impegnata un po’ di più, eh.
NOTA: vi devo delle spiegazioni, qui. Come sarebbe a dire
che Tobiume non è una spada? È una Zanpakuto, no? Naturalmente lo è, questo è
ovvio, ma la sua forma, oltre che il suo potere, più che una spada la fanno
assomigliare ad un grosso diapason. E il diapason che cosa fa, se non propagare
delle vibrazioni? Ecco che quindi quest’arma assume una doppia connotazione,
quella di amplificare un’energia, che è poi l’essenza del suo attacco, ma anche
quella di amplificare delle emozioni.
È un’arma, è chiaro, ma a lei
pare di non esserlo. Ed è questa la chiave di tutto.
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Capitolo 10 *** Ashsogi Jizo (Io Profumo di Veleno) ***
PREMESSA
PREMESSA
Apro una parentesi di
servizio, visto che ogni tanto mi arrivano delle richieste per questa o quella
spada.
Come mi ero già ripromessa ad
inizio raccolta, ci sarà un capitolo per tutte le Zanpakuto apparsa, nessuna
esclusa.
Però, alcune di esse sono in
situazioni un po’ particolari, ancora troppo nebulose o ambigue, ragion per cui
preferisco aspettare di avere un’idea più chiara su di loro. Come avrete
notato, penso, le Zanpakuto che abbiamo visto fin’ora sono spade che o hanno
già mostrato il loro pieno potere, come Senbonzakura, o hanno quantomeno dato
prova della loro natura in maniera chiara.
Come Kyoka Suigetsu, ad
esempio. Il Bankai non si è visto, e non oso immaginare cosa sia. Anche se una
mezza idea ce l’ho. Si accettano scommesse.
Ad ogni modo, seguo la
pubblicazione italiana del manga, e a quella mi attengo scrupolosamente; mi
rendo conto che potrà sembrare impopolare, ma è meglio patire un po’, piuttosto
che costringermi ad andare in cerca degli spoiler soltanto per rovinarmi la trama
ed avere un’idea comunque parziale e confusa.
Perciò non temete, portate
solo un po’ di pazienza.
Ashsogi Jizo (Io Profumo di Veleno)
Che
odore ha il cortisone che gonfia il corpo di acqua ed ammazza ogni difesa? Di
sicuro, puzza di alcol e di alcalino, come questa stanza. E gli antidolorifici,
invece? Quelli hanno un odore più pungente, come se combattessero la loro
guerra armati di mille aghi.
Lui
ci sguazza. Sguazza nella pece oleosa delle sue creazioni talvolta geniali,
talvolta del tutto inutili, quasi sempre entrambe le cose.
Medicine
Le
chiama così, le sue creature. Per scherno, più che altro: c’è sempre una
fortissima componente di ironia in ciò che fa, ed è pungente quanto
l’antidolorifico di cui si nutre. Un ingrediente della sua personale alchimia
perfetta. Non è mai stato un vigliacco, lui: ha sempre fatto da cavia alle sue
follie.
Visto
senza tutti quei mantelli e quei pezzi di ricambio con cui si intabarra, è
persino bello. Non il mostro coperto di caramelle ingannevoli che sembra – e
che vuole sembrare – quando ti si para davanti in battaglia.
Veleno
Certo,
normalmente non hai molto tempo da sprecare a pensare al suo aspetto, dato che
subito dopo di lui vedi me.
Sangue
Io
non ho un naso. Ce l’ho, anzi, ma è fatto di metallo, e non mi serve per
sentire gli odori. Lo uso per respirare, come fate tutti voi. Lo spirito di
imitazione non mi manca, ma se avessi un naso vero, sanguinerebbe.
E
il mio veleno profuma di violetta. Non ho idea di che odore abbia la violetta,
ma so per certo che è così. La scelta della fragranza da dare ad un veleno è
l’unico vezzo che ci si può concedere nel formularlo, per questo si solito sono
odori gloriosi, barocchi: visto che ti devono ammazzare, ti consolano
cancellando con il loro profumo la prospettiva che fra poco il tuo corpo
comincerà a puzzare di cadavere.
Vecchio
Mayuri.
Tu
che odore hai?
Mi
piacerebbe sapere quale immagine evochi in chi uccidi. Probabilmente puzzi di
chimico in modo insopportabile, e se è vero che il naso è l’ultimo ad andarsene
…
Ad
ogni modo, aspro o dolciastro o rotondo, il tuo sarebbe un odore nauseante di
fittizio. Un profumo che nasconde nelle note del cuore un clamoroso fallimento.
Hai
provato a fare da padre a me, e guardami. Sei riuscito soltanto a farmi
ingrassare.
Hai
provato a fare da padre a quella specie di pesce clonato, e il risultato si
commenta da sé.
Sarebbe
molto meglio se fossi tu ad accettare me come madre. Dopotutto, hai costruito
il tuo sangue sul mio veleno, no? Sei sangue del mio sangue, e veleno del mio
veleno.
Sei
il parassita di un embrione.
Vecchio,
tu proprio non ti sopporti perché non sei perfetto, ma io che lo sono vorrei
tanto essere come te. Voglio essere madre, perché sono bambina da troppo tempo.
Voglio
crescere
Crescere
Crescere,
crescere, crescere.
-
Estirpa, Ashsogi Jizo. –
Ti
sei mai chiesto, Kurotsuchi Mayuri, perché la tua Zanpakuto sia un eterno
bambino?
ANGOLINO!
Sotto con i ringraziamenti e
le spiegazioni. Mi piaceva molto l’idea di incentrare tutta la dialettica di questo
racconto sugli odori, sul loro influsso silenzioso ma fondamentale. Trovo che
Jizo sia una delle spade più spaventose, proprio a livello estetico. È quella
che più di tutti, forse insieme alla spada di Komamura, dia l’idea di
mostruoso. Zabimaru in confronto è un cuccioletto.
No, Unohana non vale. Lei si
sa che è malvagissima.
Exodus: ti ho ispirato una fic? Bene, spero di vederla
presto. Mi raccomando, creditami a dovere XD. Ti ringrazio moltissimo per i
complimenti!
Neko88: tesoro, nessuno è una frana con le recensioni!
Hinamori non è tanto questione di sopportarla o meno, almeno per noi, è proprio
il condividere la frustrazione della povera Tobiume, che non vede la fine del
tunnel.
Himechikachan: grazie, sei molto carina! Arriverà anche il suo
turno, non temere!
Sotorei: spero che ti siano piaciute anche tutte le altre,
anche se non ti nascondo che per Senbonzakura ho proprio un debole. <3
Koorime: Wah. Sì, non la finiremo mai di discutere, però su
una cosa ci troviamo pienamente d’accordo: Hinamori e Rukia sono in un certo
modo due facce della stessa medaglia, e forse a Momo è toccata la faccia meno
nobile, meno accettabile, diciamo così. E nessuno può dire una parola
sull’influenza di Aizen, tranne Tobiume, che dall’alto della sua visione disincantata
la vede per ciò che è, un burattino, e sotto sotto se ne dispiace. Ah, e ci
troviamo d’accordo anche su un’altra cosa: lo chignon di Hinamori è
inguardabile.
Black Lagoon Fan: oh sì, Tobiume è spietata come nessun’altra spada, ed
in effetti si distingue dalle altre anche stilisticamente. È stata una
faticaccia, non lo nascondo.
Crow: sono contentissima di esserti piaciuta, e spero di
non deluderti mai!
Kuchiki_girl: un nick, una garanzia. Sì sì, la malinconia è
abbastanza diffusa, in effetti. Magari sei un po’ di parte nella preferenza
delle spade. XD sono contenta che ti piaccia!
The Fenix of Innocence: eh, proprio così, ma accidenti, credevo di faticare
meno nell’esprimere il concetto! XD
KiraV: oh no ma è una recensione lunghissima! Come sono
felice! *O* rispondo punto per punto: sei matta a non recensire per timidezza,
non c’è niente di meglio che esprimere le proprie idee, entusiastiche o
critiche che siano! Mi fa piacere comunque che tu abbia letto altre cose, ma
adesso sono curiosa, dimmi quali! Guarda, non parlarmi di Suzumebachi che mi
viene il mal di mare a ripensarci… Però forse sono l’accoppiata più serena che
si è vista fino ad ora, magari insieme ad Aizen, ma per ben altri motivi. Il
discorso su Rukia mi trova d’accordo, purtroppo è il solito vecchio problema
degli shonen che non riescono a caratterizzare una donna in modo convincente.
Awn, Byakuya, il malinconico principe dell’angst, come lo amiamo. Tosen è un
furbone, eh? No, non è vero, ma la sua spada lo è. Awn, sì, Hoozukimaru è una
specie di zia di Ikkaku, mi fa riderissimo il fatto che si debba caricare per
colpire! Quella di Hitsugaya non ti nascondo che è stata una delle più
tormentate, per il mio rapporto assolutamente tortuoso con questo personaggio.
So benissimo di amarlo, ma lo odio, e tutto il resto. E comunque sì, l’unico
che può tenere su la Muraglia Cinese è Doko di Libra, non certo Shiro-chan.
Aaaah, come ho penato con Zabimaru, dannato Kubo e i suoi evidenti doppi sensi!
Kyoka, guarda, è davvero molto, ma molto più sveglia di quanto ti faccia
credere. Solo che è proprio innamorata persa, e questa ambivalenza devo dire
che mi è piaciuta molto, l’ho trovata stimolante. È ipocrita, ma non è che si
illuda che Aizen non sia cattivo. Semplicemente, non le importa. Gh, ebbene sì,
udite udite Momo ha una spada! Tobiume è incazzata nera, c’è poco da fare, e
non ci pensa due volte a calcare la mano. Guarda, le spade arriveranno tutte,
pian piano, ma per Orihime posso già dirti di no, purtroppo. Non sono Zanpakuto
nemmeno per sbaglio, se mai li tratterò un giorno sarà in una categoria a
parte. Grazie per la tua recensione articolata e stimoltante, è stato un vero
piacere leggerla!
Chris: XD lo ripeto, non è tanto questione di simpatia
personale, quanto di cercare di immedesimarsi nel sentimento di queste spade
fatte d’anima, e mosse da una ferocia disumana di armi nel giudicare chi le
brandisce. Tobiume è una spada. È un oggettino che fa parecchio male, e non si
capacita del fatto che Hinamori non la usi per lo scopo a cui è stata creata.
Non è la sola a cui capita, e del resto sì, è sensato nell’ambito dell’universo
shonen manga. Non so se conosci D.Gray-Man, ma è un altro esempio lampante,
considerando soprattutto che l’autrice è una donna. Se evolverà sul serio, o se
farà la fine di Hinata, staremo a vedere. La saga delle Zanpakuto non la
conosco perché come ho già detto seguo solo il manga italiano, ma ho sentito
dire che è soltanto un filler, perciò non me ne curo e tiro dritta per la mia
spada. Se per caso qualche Zanpakuto dovesse somigliare a quelle descritte,
tanto meglio! XD
Eiden: troppo tutto mi pare una definizione adeguata, sì. I
lati buoni li ha, però sono troppo buoni, e quindi rieccoci al punto di
partenza. Lei è maestra del Kido, viene detto, ma che questo non possa essere
sufficiente in battaglia è lampante. Basta vedere i grandi maestri che sono
venuti prima di lei, per capirlo.
Kgm92: aiuto, speriamo che non lo senta mai, altrimenti si
butta giù da un dirupo. Tesoro grazie mille per la tua coraggiosissima costanza!
Shinji: non ce la può fare no, che ci vuoi fare, Hadessama.
Awn, come amo le spade isteriche, lo sai che se potessi darei voce anche a
Mugen. Comunque, essere un diapason che spara palline rosa avrebbe il suo
perché… In mano a Valentine! *C*
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Capitolo 11 *** Benihime (Io Sono Nobile) ***
Benihime (Io Sono Nobile)
Benihime (Io Sono Nobile)
Sono
l’assistente perfetta, io.
Sono
una dama di compagnia.
Non
faccio null’altro, in fin dei conti, che essere mostruosamente potente. Non mi
costa fatica, tutto ciò che devo fare è essere ciò che sono ed appartenere a
chi appartengo. Al resto, ci pensa il terrore.
Di
che cosa, poi.
Eppure,
vorrei solo poter passeggiare ancora, com’ero solita fare, tra le colline
bagnate della luce tenue del tramonto, prima che quel mezzo tiranno venisse a
reclamarle come sue, esiliando gli ultimi baluardi di una nobiltà aliena e
dimentica di sé.
Noi
aristocratici, che non abbiamo colpe, siamo stati espulsi, rinnegati,
maledetti.
Occasione?
Il
suo sorriso ha smarrito la malinconia cremisi che faceva il suo volto bello e
principesco, per scegliersi una maschera accomodante. Non mi piace come sorride
adesso. Non mi piace il cappello che usa per ripararsi dall’insopportabile
mezzogiorno. Non mi piace l’aspetto che ho dovuto prendere io perché il
travestimento fosse perfetto, ma conosco molte leggende, di principesse
camuffate da contadine per sfuggire all’ingiusta, dozzinale persecuzione del
volgo.
Non
vorrei disquisire di politica, ma non c’è molto altro che un nobile sappia fare
così bene. Dunque, di chi è la colpa di quanto è accaduto? Perché io gradirei
molto avere un colpevole da accusare e, mi auspico, da punire, nonostante lui
mi abbia ripetuto mille volte che non fa nulla, che tanto vale continuare a
fare i martiri. Per le ragioni della Storia.
Eppure
io sono la migliore arma da battaglia. Ma quante ne ha combattute, lui, senza
nemmeno sfoderarmi? Quante volte ha voluto, per codardia o chissà cos’altro,
fare a meno di me?
Zoppo
Kisuke.
-
Svegliati, Benihime. –
Svegliati
tu. Hai commesso una quantità immorale di sbagli, ma ciò nonostante ti fai
voler bene perché sai far passare il tuo egoismo per abnegazione al bene di
tutti. Un comportamento degno di un aristocratico.
La
verità, oh, Kisuke, è che mettere le mani sui crimini altrui ti ha inebriato di
innocenza e ti ha fatto sentire, per una volta, un salvatore. Ti è piaciuto
tanto, ma non hai potuto fingere di dimenticare come si era arrivati a quel
punto, e che cos’hai fatto, se non ricadere nello stesso, ingenuo errore
trascinando con te una ragazzina che niente sapeva, troppo tremante per essere
all’altezza del suo illegittimo lignaggio?
Non
serve essere dei pazzi. Basta essere appena un po’ ipocriti. E tu lo sai, vero,
che l’ipocrisia è la più alta fra le virtù di un nobile?
Bravo
È
ipocrita il tuo atteggiarti a mentore. È ipocrita continuare a spacciare merce
di contrabbando mentre aspetti che qualcuno ripari il disastro che tu non hai
avuto la forza di affrontare, ed è ipocrita l’aver abbandonato la tua ipocrisia
quando più ti è venuto comodo.
Bravo
Svegliati,
Kisuke. La colpa è sempre dei nobili.
Svegliati.
Tu passerai sempre per quello che ha troppi segreti da nascondere.
-
Piangi. –
Svegliati.
-
Piangi, Benihime. –
Ti
sei mai chiesto, Urahara Kisuke, perché la tua Zanpakuto ti faccia anche da
bastone?
ANGOLINO!
Ed eccoci alla seconda spada
che ha un doppio comando di attivazione, e che quindi merita un trattamento
d’onore. Urahara merita un trattamento d’onore, diamine. Dunque, ci vedo un
contrasto, come dire, estetico, fra la semplicità dinoccolata di Urahara e
l’altera nobiltà di Benihime. Sull’esilio che vivono entrambi allo stesso modo,
in fin dei conti, ma che Benihime rimpiange molto di più. Non poteva essere
altro che una splendida principessa che non ha paura di ribattere ad Urahara da
vero pari. Urahara ha bisogno di qualcuno che lo tratti da pari, gli serve per
restare con i pieni per terra, ed è per questo che il fatto che lei lo chiami
per nome, come del resto fanno anche tutte le altre spade prima di lei, qui
assume però un valore più importante che altrove.
Shinji: eh no, non sono facili per niente. çOç. Ma una sfida
è una sfida, perciò sotto a chi tocca!
Neko88: oh no, niente ti deve impedire di recensire le mie
storie! èOé *combatte i nemici oscuri*. Eh, non è amatissimo, Mayuri, ma
secondo me il motivo è proprio perché è inquietante da morire.
Kyuuby_sennin: kyah, grazie! Gh, quanti fan di Toshiro, chissà come
sarà felice di saperlo.
Yoko_kun: sono contentissima che ti piaccia! L’idea del
profumo è davvero venuta automatica per lui. XD
Arkadio: gh, che bello, sono contentissima! Eh sì, è la spada
bambina per eccellenza.
Mitsu: O_O Ma sei troppo cara, troppo troppo cara! Gh, sono
davvero sconcertata dal numero di fan di Toshiro. Tzk, quel maledetto e il suo
fascino. Jizo è stata davvero complicatissimo, perché vai tu a capire una spada
così contorta. Già solo la forma… Gh, ti rendi conto che mi avete chiesto della
spada di Kyoraku e Ukitake insieme. Ship!
Koorime:oh no, il nasino! çOç oh no,ecco qualcuno che va
controcorrente e ama Mayurino. Non è colpa sua se è pazzo come un cavallo. E
non chiamarle Zanpy!
kuchiki_girl: sai, io credo che Mayuri dica quello che ha detto, e
a ragione, ma lui è uno scienziato e parla del suo mondo, della sua materia. In
realtà, però, anche se dice di non volerla raggiungere lui anela alla
perfezione, ed è questo che Jizo vuole rinfacciargli. Guarda, Unohana è un
mostro sanguinario, non bisogna fidarsi del suo faccino! Per quel che riguarda
i filler, sono filler, appunto. Perciò non voglio riferirmi a questi, perché li
considero falsi, ecco. ^^
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Capitolo 12 *** Fuki Kujaku (Io non mi chiamo così) ***
Fuki Kujaku (io non mi chiamo così)
Fuki Kujaku (io non mi chiamo così)
Tzk.
Glicine.
Per
l’ultima volta, non capisco davvero quale sia il suo problema.
Sarà
geloso? Dico, secondo voi sarà geloso? Ma sì, ma sì che è geloso. Sa
perfettamente che sono più bella di lui, e non riesce a farsene una ragione,
ecco tutto.
Glicine,
dico io, glicine. Così smorto! Se vedeste mai un pavone color glicine, beh
avvisatemi, ma prima fate visitare quella povera bestiola da un bravo dottore,
perché non credo proprio che stia molto bene.
Il
glicine è floscio. Guardatelo bene, è floscio, no? Beh, questo è un problema
non da poco, mi sembra. Floscio sarà lui.
E
dire che io appartengo alla più nobile delle stirpi di blu. La mia è l’aura che
circonda la luna quand’è uno spicchio che accoglie una bolla di luce purissima
nel suo ventre svuotato.
Lui,
però, non fa che prendermi in giro.
Perché
mi ama, e sa che sono bellissima.
Perché
mi ama, e sa che sono potente.
Ha
voluto per forza pagare il prezzo di negare la voce della sua anima, che è come
il profumo di una madre, per donarsi ad una causa che gli appartiene a giorni
alterni. No, no, sto scherzando, gli appartiene sul serio, ed è solo per questo
che non lo odio. Per questo, e perché non potrei mai odiare davvero una cosa
bella.
Yumichika,
oh, Yumichika.
Ma
tu guarda se dovevo permetterti di tagliarti i capelli. Quei tuoi capelli
lunghi e setosi che veneravo come idoli lucenti, oh me infelice, fra le mani di
uno stupido Sansone. Li tagliai io stessa, con questo mio filo ritorto,
ascoltandoti dire che così saresti stato più comodo, che ti avrebbero preso più
sul serio, che con l’uniforme ti avrebbe donato di più il caschetto, ed altre
scempiaggini simili. La verità è che avevi trovato qualcuno di cui fidarti.
Che
cavolo ti lamenti se ti tratto male, eh? Non sei nemmeno più capace di amarti
come si deve, ma dove andremo a finire, se non rimanessi almeno io ad amarmi
per tutti e due?
Ah,
ma quando ti decidi a fare sul serio. Quando riesci ad ottenere la tua ipocrita
intimità, il tuo isolamento complice, e finalmente dici quella parola magica.
Fiorisci
No,
non quella, accidenti a te, non quella! Quella vera, quella seria. Quella che
fa fiorire te perché ti libera dal peso della vergogna che vuoi ad ogni costo
provare. È lo scotto per voler camminare a piedi nudi sui miei lapislazzuli
aguzzi, io ti avevo avvertito. Ma tu lo fai, ed io non posso che rendere onore
ad un guerriero caparbio – sto dicendo testone, sì – e se non fossi più che certa che tu stai
bene così, direi che sei un povero stolto. Ma tu stai bene così, e niente al
mondo ti convincerà mai a barattare con una gloria più autentica l’illusione di
sentirti in qualche modo adeguato.
Ma
quei capelli, quei tuoi bellissimi capelli, mi mancano tanto.
Lacera
con frenesia, Ruriiro Kujaku!
Ti
sei mai chiesto, Yumichika Ayasegawa, perché la tua Zanpakuto assecondi la tua
bugia?
ANGOLINO
Dunque. Abbiamo capito tutti,
vero, che il vero protagonista di Bleach in realtà non è Ichigo, ma Yumichika.
U_U
Yumichika rulla. Di brutto,
anche. E noi tutti lo amiamo.
Quando nel manga spiega che
la sua spada “mette il muso”, si sono aperte le porte dell’universo. Ho capito
innanzitutto che la sua spada lo ama moltissimo, perché solo chi ti ama può
metterti il muso. Secondo, ho capito quanto incommensurabilmente adorabile
fosse questa cosino. Perciò, non ho ritenuto di renderla una spada arrabbiata,
non nel senso cattivo del termine.
Ho lasciato di proposito in
sospesa la questione delle “vere potenzialità” di Yumichika. La spada vagheggia
“quella parola magica” che, ovviamente, apre uno spiraglio piuttosto vasto, ma
arriva quella fasulla a rovinare tutto. È un modo per dire che sa il cielo fin
dove Yumichika è in grado di arrivare, quando si scatena davvero. E poi, Kujaku
mi fa ridere da morire. Sapete che tratto tutte le spade al femminile, per un
principio di uniformità, ma, beh, se non è femmina questa…
Ah, questa è la spada che
fin’ora, nella rituale domanda finale, si discosta di più dal titolo. Almeno in
apparenza, è ovvio. Titolo e conclusione si mordono la coda.
Vado molto di fretta per
poter pubblicare, perciò rispondo in maniera stringata. Non odiatemi. çOç
Pan: sono contentissima che tu sia tornata, lunghe le
sigarette, eh? XD dai mi fa piacerissimo che Benihime ti sia piaciuta e che ti
abbia stupita più delle altre.
Hi Fis: ti ringrazio moltissimo della recensione enorme e
dettagliata, e mi dispiace un sacco di non poterti rispondere nel dettaglio,
perché non finirei mai, ma sappi che tutte le tue osservazioni sono state molto
interessanti e stimolanti, le ho lette con attenzione e apprezzate di cuore, e
mi fa piacere che questa raccolta susciti il tuo interesse, davvero.
Elos: Ma non puoi non avere Bleach! Dai dai, mano al
portafogli! Ti ringrazio tantissimo per il tuo apprezzamento, e ti consiglio di
correre a fare questo folle investimento non certo per le mie fic, credimi, ma
perché Bleach è un autentico capolavoro.
Arkadio: Heh, dici che era la più difficile? Guarda, facile
non lo è stata di sicuro, ma devo dire che avevo molta paura di non reggere il
confronto, mentre poi mi sono resa conto che Urahara è meno ostico di quanto
sembri. Non devi temere, che le spade doppie arriveranno certamente, appena mi
sarò fatta un’idea almeno un po’ più chiara della situazione. Hanno dei nomi
così belli che non vedo l’ora di trattarle!
Gan_HOPE362: che nick stealpunk, mi piace un sacco. XD. Oh no, ma
lo sai che hai ragione su Misa Amane? Che paura! Guarda, me lo hanno detto che
stanno facendo un filler a tema, nemmeno a farlo apposta, ma non ho intenzione
di guardarlo proprio per non rischiare di farmi influenzare, quindi non mi
stupisco di eventuali somiglianze… Grazie del consiglio, lo seguirò sicuramente
perché intendo dare anima e corpo per le due coppie di gemelline!
Yoko Kun: ti ringrazio moltissimo, sono contenta che l’idea ti
sia piaciuta!
Neko88: la aspettavi, eh? Ti ringrazio tanto dei
complimenti, e scusa per l’attesa di questo nuovo! çOç
BON: Ciao! XD sei gentilissima, e sono super contenta che
la frase finale ti piaccia, visto che di solito è la cosa più maledetta da
scrivere, sigh. Guarda, se trovo un volenteroso che traduca tutta sta roba in
giapponese, gliela mando di sicuro. XD
Mitsu: sono perfettamente d’accordo con la tua
interpretazione, e soprattutto con il fatto che, pur non ammettendolo, lei a
Kisuke vuole bene, e sa perfettamente quanto vale. Anzi, forse è per questo che
vorrebbe prenderlo a schiaffi. Ancora grazie di tutto, mi commuovo! çOç
Kuchiki_girl: grazie, sono contenta come una Pasqua che Benihime
abbia passato la prova, ecco!
Shinji: awn, il fascino, il fascino, è la parola giusta, sì.
Urahara è un maledetto, quindi non mi esprimerò, ma se lui fa paura, Benihime
fa più paura. E’ la legge di Chuck Norris.
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Capitolo 13 *** Wabisuke (io chiedo perdono) ***
Lo incontrai camminando nel deserto
Wabisuke (io chiedo perdono)
Lo
incontrai camminando nel deserto. Era un bambino autunnale. Mi rivolse un
sorriso largo quanto un mignolo e mi diede un po’ di ristoro dal sole torrido
che mi schiacciava la testa. Gli dissi il mio nome e lo guardai farsi serio in
viso: ebbi così la certezza che lo aveva compreso subito.
Bambino.
Era
un bambino di pochi anni, ma di mille autunni. Il suo viso era la luna, e aveva
gli occhi di un cane, due globi pieni di luce che guardavano i miei con un po’
di timore, ma senza abbassarsi.
La
sola cosa che una spada non può perdonare a chi la brandisce è di non essere in
grado di usarla, nient’altro. In nome di che cosa venga levata non importa, poiché
il sangue rimane rosso, qualsiasi sia l’ideologia che lo versa, rimane rosso e
nauseabondo. Perciò, se è per proteggere quelli che lui chiama amici, o se per
quell’uomo che è dio e serpente, non importa.
No.
E
dunque, io non ho rimostranze da fare, non ho appunti da muovere circa il modo
in cui mi brandisce per tagliare la testa di chi gli si oppone. Guardate le
grandi stelle sotto cui camminiamo a testa china, ed immaginate di volare a
toccarne gli spiriti: li sentireste della stessa consistenza del latte, che è
opaco; così, un sguardo offuscato muove la stoccata più limpida, perché la sua
cecità è tenue, è celata nel sorriso falciatore del suo capitano.
Izuru,
prestami ascolto.
Tu
sei come un mosaico di petali di pesco. Contempli la tua bellezza senza amarla,
fra te e il mare non c’è altra differenza che la sabbia su cui esso giace. Tu,
se provassi a sdraiarti, precipiteresti giù dal cielo come un angelo di legno.
Ci.
Sono.
Io.
Amami,
Izuru, io sono la tomba dei tuoi genitori. Io conosco il significato
dell’ideogramma dell’autunno, io so cantare il rumore che fa la morte quando
viene a recidere le foglie delle betulle, perché è lo stesso che fa una testa
mozzata. Ma io sono, inevitabilmente, una parte di te, e tu non sai bastarti da
solo. Tu sai fare la guerra, ma non sei un guerriero. Sai comandare, purché
qualcun altro ti comandi.
Allievo.
Un
giorno, hai preso in mano la disperazione e hai toccato le sue corde, cavandone
fuori una melodia potente, che è il vino di ogni tua convinzione. E ti sei
fatto ammirare, per questo, perché sei tanto forte da portare al braccio il vessillo
dello sconforto. Ma che cosa rimane, Izuru? Rimane che sei disperato. Aspetti
che lui venga a prenderti, che venga insieme all’autunno, al latte e ai petali
di pesco.
E
lui non viene…
Io
continuerò a custodirti, a piegare le teste di tutti affinché tu possa alzare
la tua, e vedrai che un giorno il rumore che faccio quando mozzo una testa ti
sarà di conforto.
È
una promessa.
-
Mostra il tuo volto, Wabisuke. –
Ti
sei mai chiesto, Izuru Kira, perché la tua Zampakuto carichi le spalle altrui del
proprio peso?
ANGOLINO!
Wabisuke è terribile.
Non ho mai visto nessuno a
questo mondo volere la morte di Ichimaru più di Wabisuke. Wabisuke è questa
cosa così pacificamente assuefatta alla violenza, che parla di teste mozzate
come fosse lo sport nazionale. Non le piacciono, non si diverte, ma la sua non
è la disperazione di Izuru, è piuttosto la malinconia di Thomas Mann, una cosa
completamente superiore. Non c’è posto per l’ironia, in lei, non le riesce di
rimproverare Kira perché, dopotutto, non commette nessun errore.
E, davvero vuole Ichimaru
MORTO. Molto, molto morto. Vi invito a rileggere il capitolo tenendo ben
presente questo fatto, anzi ditemelo se vi sembra che non si senta. È che lei
non lo dice esplicitamente, ma ce l’ha negli occhi, ecco. Credo che il rapporto
fra Wabisuke e Izuru sia il più complicato. Di che natura è, come si realizza,
fino a dove si spinge? Non lo so, davvero. Diavolo, ma c’è qualcosa riguardo
Izuru che non sia maledettamente complicato? Scherzi a parte, io Izuru ce l’ho nel
cuore, quindi quando si parla di lui finisco inevitabilmente a partorire cose
di questo genere. Liberatelo dall’angst, perché io non ce la faccio!
Rin Hisegawa: ma dai, il tuo personaggio preferito? Che bello, mi
piacciono le scelte inusuali. Guarda, non è che Ashisogi Jizo sia femmina, eh,
sono io che ho deciso di rendere tutte le Zanpakuto al femminile per una scelta
stilistica. il “sesso” della spada, diciamo così, non ha importanza. Ma se
l’idea della spada femmina ti piace tanto puoi usarla, certo! XD
The Corpse Bride: grazie mille! XD l’idea di fare delle flash è stata
quasi obbligata, perché avevo paura che la prolissità avrebbe finito con il
rovinare l’effetto generale di schematicità. Sì, in effetti tutte le altre
storie sono yaoi, quindi non ti preoccupare, hai il pieno diritto di fuggire!
^^
Beat: grazie! Sono contenta che ti piaccia Bleach, prima
di tutto, e poi che ti piaccia l’idea della fic! Stavolta devo dire che dai,
leggere i capitoli tutti insieme non è troppo folle, visto che sono cortini, ma
grazie lo stesso per esserti cimentata nell’impresa! XD Hah, la spada di Yumi è
in cima alla classifica, eh?
Kami chan: XD oh no grazie, sei carinissima, davvero! Spero che
anche questo è i prossimi capitoli ti piaceranno!
Mitsu: Perdono accordato! U_U. oh che bello, e così Kujaku
piace tanto anche a te, vedo che è una delle più gettonate. Del resto, quando
una è oggettivamente fykah c’è poco da fare. E poi il proprietario è Yumi,
quindi non c’è partita. Heh, sai che le tue riflessioni sono giustissime? La
questione dell’apparenza, e dell’oscurarsi l’un l’altro. Certo, Yumi
principalmente ha il problema di non poter mostrare il suo potere kido ai suoi
compagni che lo sfotterebbero, ma questo a cosa porta? Aiuto, aiuto, Kotowari
mi fa piangere al solo pensiero, ma lo so che è lì, non temere. Mi tufferò!
Kuchiki girl: guarda, non so se ci saranno anche loro qui, perché
non ho ancora pensato se includere i Vizard. Però potrei pensare ad una cosetta
a parte tutta per loro! We love Shinji! <3
Exodus: e ci mancherebbe che
si arrabbiasse in modo volgare! XD. Eh, la tua domanda è bellissima: dalla
compagnia certamente, sì, da Ikkaku chissà, la questione potrebbe essere più
complessa del previsto.
Neko88: figurati, sono molto contenta che ti piaccia il personaggio!
Spacca un sacco, e la sua spada è forse quella più divertente, almeno per il
momento!
Eden89: Grazie! Sì me lo hanno segnalato, ma non seguo
l’anime, quindi non so bene di che si tratti! Grazie lo stesso!
Hi Fis: sono molto contenta che ti sia piaciuta, grazie! E
sono pienamente d’accordo con l’analisi di Yumichika, tutto sommato penso che
non sia poi così difficile capirlo davvero, perché si sforza di nascondere la
sua vera “forma”, diciamo, ma non la sua forza.
Eiden: XD beh, come si può dimenticare un esempio così
delirante di beltà? XD dai, con Ikkaku si va sul sicuro, onestamente a chi non
piacciono quei due? Yumi spacca, e noi gli vogliamo bene!
Shinji: ohmmioddioh, ma certo che è queer! È la spada di
Yumichika! Praticamente è Johnny Weir a forma di lama! Sono contenta che ti sia
piaciuta, sai quanto amo Yumichika. Miseria, è Yumichika!
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