Ti sento vivere

di Clappy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** L'addio ***
Capitolo 3: *** La confessione ***
Capitolo 4: *** L'idea ***
Capitolo 5: *** Evocazione con delusione ***
Capitolo 6: *** La decisione di Damon ***
Capitolo 7: *** Una meravigliosa realtà ***
Capitolo 8: *** Una cosa sola ***
Capitolo 9: *** Il momento dei chiarimenti ***
Capitolo 10: *** Noi per l'eternità ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


Per bonnie tutte queste sensazioni che provava la rendevano strana, molto, molto strana. Non era mai stata veramente innamorata di qualcuno, non aveva mai sentito il suo cuore battere talmente forte da sentirlo scoppiare. Quello che la tormentava però era che si era innamorata di un vampiro, ma un vampiro diverso in tutto e per tutto, un vampiro che si nascondeva dietro la sua corazza da cattivo per non mostrare il suo vero essere, un vampiro che molte volte si era messo nei guai e fatto mettere nei guai lei e i suoi amici, ma che nonostante questo l'aveva sempre protetta. Si erano baciati due volte. La prima volta lui aveva controllato la sua mente, per questo che si erano baciati, ma la seconda volta era stata lei a baciarlo, anche se pure in quella occasione era incosciente. Quel secondo bacio con lui aveva scatenato in Bonnie dei brividi, quelle sensazioni magiche e meravigliose che solo l'amore sa regalarti. Un bacio con i fuochi d'artificio, come lei stessa l'aveva definito parlandone con Meredith. Bonnie era in camera sua a scrivere sul suo diario segreto mentre i suoi pensieri erano sempre su di lui, Damon Salvatore, il suo misterioso, sexy e bellissimo vampiro. Pensava a cose che non avrebbe dovuto pensare, ma non ne poteva fare a meno. Si sarebbe fatta succhiare il sangue da Damon. Stefan una volta gli aveva detto che lui aveva succhiato il sangue solo a Elena e che solo il suo avrebbe preso perchè Elena era colei che amava più di se stesso e la donna della sua vita. Mentre se mai un giorno Damon avrebbe preso il suo sangue sarebbe stato solo per nutrirsi e prendere potere, sicuramente non per altro e questo spezzava il suo cuore. “Perchè mi sono innamorata di uno che non ricambia i miei sentimenti?” pensava spesso, per non dire sempre. Come se non bastasse doveva tenere questo sentimento per sé, le sue amiche se l'avrebbero saputo le avrebbero detto che era un'incosciente e che di Damon non ci si poteva fidare fino infondo. Ancora presa nei suoi sogni ad occhi aperti quando all'improvviso sentì bussare alla finestra. Era Damon con la sua solita faccia strafottente ma perfetta << Che ci fai qui? >> gli chiese Bonnie, mentre il suo cuore faceva le capriole dalla gioia di averlo davanti agli occhi. << Non mi fai entrare streghetta? >> Damon la chiamava sempre così, quel sopranome era per prenderla in giro, ma a Bonnie piaceva, qualsiasi cosa faceva e diceva lui gli piaceva. << Cosa mi dice che non sei qui per farmi del male? >> << Ehi streghetta non ti fidi? >> << Dovrei? >> rispose lei con un'altra domanda. << Vogliamo continuare così per molto? >> << No, ma dimostrami che non sei venuto qui per qualche scopo losco >> Damon la guardò dritto negli occhi e fece uno dei suoi sorrisi meravigliosi, mostrando i denti bianchissimi e poi disse: << Non so qui per fare nulla di losco, sono qui semplicemente per passae un po' di tempo con te! >> e sorrise di nuovo. A quelle parole Bonnie si sentì mancare, non si aspettava proprio di sentire pronunciare quelle parole da colui che occupava i suoi pensieri giorno e notte. << Va bene, mi fido, entra >> disse infine, così lui sarebbe potuto entrare in camera sua, senza il suo consenso non avrebbe potuto essendo un vampiro. Damon con un salto entrò nella camera e si mise sdraiato sul letto. << Perchè vuoi parlare con me? >> << Non lo so, ho sentito l'esigenza di venire da te, ma non so perchè. >> << Mi fa piacere che sei qui... Damon! >> Damon sorrise e si avvicinò a lei, non riusciva a fermarsi anche se una parte di lui cercava in tutti i modi di farlo; desiderava baciarla e stringerla forte a sé, ma non riusciva a spiegarsi il perchè di questo desiderio irrefrenabile che cresceva dentro di lui fino a impadronirsi del suo cuore e della sua anima, anche se lui non ne possedeva più una da quando era diventato un vampiro, perchè i vampiri non possiedono anima. Erano sempre più vicini, le mani di Damon tenevano la vita di Bonnie, mentre le mani di lei erano sulla nuca di lui... Le loro labba si cercano, si sfiorano, facendo accelerare i battiti del cuore di entrambi e poi si lasciarono coinvolgere da quel bacio emozionante, eccitante, un gioco di lingue e di passione che avrebbero volentieri continuato all'infinito... << E siamo a quota tre! >> Disse Damon con voce strafottente proprio come il suo sguardo. << Già, sembra proprio di si >> Furono le sole parole che Bonnie riusciva a pronunciare, ancora non si era ripresa totalmente da quel bacio che l'aveva fatta volare. Per Damon era lo stesso, era pallido in volto, come del resto tutti i vampiri, ma questo era un vantaggio per lui, almeno così lei non poteva vedere che era diventato rosso, per quello che era possibile esserlo. << Bonnie senti credo ch noi dobbiamo parlare seriamente! >> Disse lui, era la prima volta che la chiamava per nome. << Lo penso anch'io, cosa significa questo bacio per te? >> << E tutti gli altri aggiungerei >> Bonnie annuì, aspettando che lu rispondesse alla sua domanda, ma aveva paura della risposta, perciò una parte di lei, se pur piccolissima sperava che Damon rimanesse nel silenzio per sempre. << Sono attrato da te, la cosa buffa è che lo sono, ma non solo per la sete del tuo sangue ma perchè mi piaci davvero! >> Bonnie spalancò gli occhi per la sorpresa, il suo vampiro azzurro le stava dicendo esattamente quelle parole, le stesse cose che provava lei dal primo istante che l'aveva visto e baciato quelle calde e morbide labbra. Credeva di sognare, ma per sua fortuna non stava dormendo, ne fantasticando a occhi aperti. << Oh damon, non sai quante volte avrei voluto sentirti pronunciare queste parole, io credevo che avessi occhi solo per Elena. >> Elena, la sua migliore amica, colei che attirava tutti i ragazzi ai suoi piedi, anche Damon, per questo tra lui e suo fratello Stefan non passava buon sangue, da sempre si sono cointesi le stesse ragazze. Prima Katherine, di cui Bonnie aveva sentito parlare da Elena e passato molti casini a causa sua. Infine Elena, donna di Stefan, lei aveva scelto il “fratellino” come lo definiva sempre Damon, nonostante la forte attrazione fisica che provava nei confronti di quest'ultimo. Bonnie di questo era sempre stata un po' gelosa, voleva Damon solo per sé. << No streghetta tu mi piaci e molto anche, per non parlare del fatto che sei bellissima! >> Erano ancora molto vicini; Bonnie riavvicinò la bocca a quella di lui, a volte un bacio vale più di mille parole e lei in quel momento non ne aveva nessuna; ma Damon si tolse cambiando improvvisamente espressione del volto: i suoi occhi non erano più neri ma rossi, i suoi denti da predatore spuntavano dalla sua bocca e la sua faccia era piena di rughe. Tutto questo significava solo una cosa, erano stati troppo vicini, lui desiderava il suo sangue e lei sarebbe dovuta scappare ma non si mosse. << Bonnie vattene! >> gli disse con quel poco di lucidità che gli rimaneva prima che il predatore che era in lui prendesse il sopravvento. << Io non ho paura di te! >> << Vattene, non te lo far ripetere, non voglio farti del male Bonnie. >> Disse con voce molto dura e non riuscendo più a resistere nel prenderla e portarle via tutto il sangue. Damon uscì di corsa dalla finestra, senza nessun ripensamento e senza voltarsi indietro. Mentre Bonnie rimase ferma e scioccata nello stesso posto, in cui l'aveva lasciata. Tutte queste sensazioni per Damon erano nuove e strane. Quella streghetta gli piaceva sul serio e avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerla, anche da se stesso. Era un pericolo per lei, lui era un vampiro e una umana e un vampiro non possono stare insieme, inoltre Damon non sapeva cosa volesse dire condividere del tempo con una persona e starci insieme ufficialmente. Lui corteggiava le sue ragazze- vittime, ci andava a letto e poi si nutriva del loro sangue. Quindi non sapeva proprio cosa volesse dire la parola amore. Solo una volta era stato veramente innamorato, era si chiamava Katherine, era bella, alcune volte ancora ci pensava, ma ormai erano passati milioni di anni e, forse non lo era mai stato nemmeno per lei... Con Bonnie era tutto diverso, lei era speciale, lei era gentile, lei era buona, lei era lei, ci sarebbe stato volentieri, era disposto anche a cambiare radicalmente la sua vita e condurne una da bravo vampiro, proprio come quella del fratello. Questo sentimento che si stava attanagliando dentro di lui allo stesso tempo lo turbava talmente tanto da renderlo ancora più vulnerabile. L'unica cosa che doveva fare era scappare, allontanarsi per sempre da quella noiosa cittadina e soprattutto lontano dalla fonte dei suoi problemi: Bonnie. Doveva starli lontano e tornare alla sua vita di sempre, bere sangue di giovani e bellissime ragazze, divertirsi a comprare cose costose e alla moda, non fermarsi mai nello stesso posto, cose che non faceva più da quando si era... “Non sono innamorato di lei!” si disse tra sé, ma sapeva benissimo che lo era anche se ammetterlo persino a se stesso era così costoso. Lui era cattivo, voleva la sua vita frivola e oziosa, l'amore non doveva essere parte della sua vita. Doveva dimenticarsi di Bonnie e andandosene sicuramente ci sarebbe riuscito, era convinto di questo, ma, non sapeva quanto si sbagliasse.

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Capitolo 2
*** L'addio ***


 

Damon raggiunse il fratello alla pensione, naturalmente Stefan era con Elena.

Senza troppi giri di parole gli disse che se ne andava, andava per sempre.

<< Ma perchè? Adesso che andavamo più d'accordo... >>

Disse Stefan triste e in modo dispiaciuto.

Era vero, da quando avevano sconfitto il malach e Stefan era riuscito a tornare finalmente in città, il loro affiatamento era aumentato, ma era anche per la vicinanza di Bonnie, aveva su Damon un effetto positivo.

<< Fratellino io e te non andremo mai d'accordo, sappilo! Addio, magari un giorno ci rivediamo, chissà! >>

Disse e si trasformò in un corvo, l'animale che diventava grazie ai suoi poteri da vapiro, volò via senza nemmeno aspettare la risposta di Stefan. Non pensava quello che gli aveva detto, anche se tra loro non c'era mai stato un rapporto, era felice che pian piano si erano riavvicinati, per lo meno non desiderava più ucciderlo come quando era arrivato a fell's church.

Prima di volare via in qualche città, sempre da corvo, andò di nuovo sulla finestra di Bonnie. Lei era nel letto, dormiva ma il suo sonno era agitato, quello che stava facendo non era di certo un bel sogno, no quello era decisamente un incubo.

Damon la guardò e ne rimase incantato, era bella dolce nonostante il suo incubo e con la mente gli mandò un messaggio.

 

La luce del giorno fece capolino nella stanza di Bonnie, non aveva dormito bene, aveva fatto un terribile incubo, ovviamente centra Damon: lui le succhiava via quasi tutto il sangue e poi scappava con Elena, dicendoli che lei non contava niente per lui e che gli aveva lasciato un po' di sangue in corpo per poterlo vedere allontanarsi con la vera donna della sua vita. Poi però quel brutto sogno era passato quando nella sua mente era arrivato un messaggio da parte di Damon.

Cercò di concentrarsi per ricordarsi quello che Damon gli aveva detto, ma non ci riusciva, quel mal di testa allucinante le impediva di concentrarsi a pensare a quel messaggio, magari era stato un altro sogno, ed era per questo che non si ricordava nulla.

In pomeriggio i suoi amici la raggiunsero preoccupati perchè non si era fatta sentire.

<< Bonnie ehi, è successo qualcosa? >>

<< Ehm... no, sto bene, solo che ero un po' stanca stamane. >>

Doveva mentire, non avrebbe voluto farlo, ma era l'unico modo per non prendersi la ramanzina.

<< Volevo chiederti solo se stasera ti va di venire alla pensione, dobbiamo tirare su di morale Stefan >>

Tirare Stefan su di morale? Bonnie non riusciva proprio a capire il perchè.

<< Perchè che ha fatto Stefan? >>

<< Damon se ne è andato e ha detto a Stefan cose poco carine >>

Bonnie rimase paralizzata, Damon, il suo Damon, se ne era andato? Andato per sempre? Allora forse quel messaggio non era un sogno, lui probabilmente gli aveva detto addio.

<< Se ne... andato per sempre? >> Chiese mentre sentiva il suo cuore fermarsi, avrebbe preferito una pugnalata.

<< Si, ha detto che se ne sarebbe andato per non tornare più >>

Disse Elena, ma non riusciva a spiegarsi come mai le importava così tanto sapere di Damon.

<< Bonnie ma stai bene? >> insistette Elena. Voleva sapere perchè la sua migliore amica era così giù di morale, non era più un angelo bianco, ma conosceva Bonnie e sapeva che stava male, lo poteva capire dal suo sguardo spento.

<< Sto bene, mi gira solo un po' la testa, naturalmente stasera ci sarò! >>

<< Tu non stai per niente bene, per caso hai la febbre? >>

I suoi amici erano seriamente preoccupati, ma lei non poteva dirli come stavano le cose, poi ora come ora non riusciva a parlare, era troppo scossa. L'amore della sua vita se ne era andato per sempre e lei non l'avrebbe più rivisto. Come se non bastasse non riusciva a ricordarsi il messaggio che lui le aveva lasciato e... c'era solo un modo per poterlo scoprire; Bonnie lo conosceva bene, anche se andare in trance come sempre la terorizzava. Aveva paura che entrando in quel mondo magico non ne sarebbe più uscita e poi ogni volta che il suo stato di trance terminava lei era sempre troppo scossa. Questa volta l'avrebbe fatto, costo quel che costo.

I suoi amici non insistettero oltre, però si erano assicurati che Bonnie si rimetesse a letto per riposare ed essere in forma per quella sera; ma come poteva esserlo se il suo vampiro preferito l'aveva lasciata per sempre? Molto probabilmente anche per colpa sua e per quello che era successo tra loro.

Appena fu di nuovo sola si concentrò per entrare in trance e ascoltare quel messaggio. Ci riuscì. Ascoltò quel messaggio e rimase sconvolta, delusa, ferita. Sarebbe voluta tornare indietro nel tempo e non averlo mai ascoltato. Gli diceva che quello che era successo tra loro era solo uno sbaglio, che lui non aveva mai provato niente per lei,che desiderava solo il suo sangue e che doveva dimenticarlo, cosa che sicuramente lui avrebbe fatto presto. Ma la cosa che aveva lasciato più sconvolta Bonnie, era che alla fine di quel discorso crudele, lui aveva avuto il coraggio di dirle: << Sogni d'oro, mio piccolo uccellino! >>. Aveva anche il coraggio di dire che era sua e chiamarla uccellino.

Quando tornò alla realtà, sudava e aveva il volto ricoperto dalle lacrime. Preferiva combattere tremila malach, a vere a che fare con altrettanti vampiri antichi e potenti, nonostante lei non fosse mai stata coraggiosa, pur di non avere quel dolore lacerante , insopportabile nel cuore. Non sapeva che si soffriva così tanto per amore, quasi a voler morire.

 

Damon era arrivato lontano da quella cittadina vuota e senza alcun divertimento per un vampiro come lui. Adesso era nella movimentata e caotica New york, piena di ragazze bellissime a cui poter portare via il sangue e con cui divertirsi.

Si era avvicinato a una ragazza in un bar, stava parlando con lei e con i suoi poteri di vampiro, stava cercando di impossessarsi della sua mente, quando sentì la voce di Bonnie nella sua testa e si paralizzò.

La sentiva piangere e supplicare di tornare, di non lasciare Stefan per colpa sua, che lei se ne sarebbe fatta una ragione e non l'avrebbe più cercato, ma che doveva tornare.

Damon sentendo quelle parole, ma soprattutto sentendo piangere la sua streghetta, si allontanò dalla ragazza del bar, senza preoccuparsi del fatto che una volta finito l'effetto ipnotico lei avrebbe notato la sua assenza; ma in quel momento non gli importava risultare un maleducato.

I suoi occhi improvvisamente furono umidi, le mancava la sua piccola Bonnie, il suo uccellino... le mancava tanto, ma voleva allontanare il pensiero di lei dalla testa, non poteva permettersi di piangere per colpa di una donna, per giunta umana, fragile e vulnerabile come lei. Damon Salvatore, non era il tipo di vampiro che si commuoveva per sciocchezze simili, come un umano qualsiasi. Lui non era così e doveva fare qualcosa per non pensare più a lei... ma quella sera voleva averla in mente, sentirne il profumo, immaginare i suoi capelli rossi e ricci, i suoi occhi marroni, il suo viso a forma di cuore, per l'ultima volta.

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Capitolo 3
*** La confessione ***


Bonnie dopo aver sentito quel messaggio non era riuscita più a tirarsi su dal letto, non aveva mangiato e non sarebbe voluta andare alla pensione, ma doveva andarci;
Forse si sarebbe distratta e poi... avrebbe dovuto dire tutto ai suoi amici. Si quella era la sera giusta.
Così si fece forza e si alzò dal letto per farsi una doccia, visto che era tutto il giorno che era in pigiama, e mettersi un vestito decente indosso. Un'ora dopo era pronta, vestita e profumata; quella doccia l'aveva fatta riprendere.
Stava scendendo le scale quando sentì suonare il clacson, era Matt, voleva che Bonnie sapesse che per lei ci sarebbe sempre stato.
<< ehi, come mai sei qui? >> Gli chiese ma sapeva già la risposta
<< per non lasciarti sola, Ci sarò sempre per te piccolina! >> e le sorrise dolcemente, un sorriso sincero, amichevole ma diverso, diverso da tutti i suoi sorrisi soliti. Però Bonnie non voleva pensarci in quel momento, Matt le stava vicino, Matt era andata a prenderla, Matt era il suo migliore amico e gli voleva bene.
Insieme si diressero alla pensione e Bonnie già si sentiva meglio, certo pensava ancora a Damon, ma non sentiva più quel micidiale pugnale nel cuore, o perlomeno non era più così forte come poche ore prima.
La serata procedeva bene, Stefan era riuscito a sorridere e grazie ai suoi amici era tornato di buon umore. Tutti ridevano, scherzavano, chiacchieravano ricordando i tempi andati e facendo progetti per il futuro, tutti tranne lei: Bonnie. Non ci riusciva perchè: mancava lui, in quei progetti mancava lui. Si chiedeva come mai si fossero già dimenticati di lui, soprattutto Stefan che fino a poche ore prima era totalmente a pezzi. Perchè loro avevano guardato avanti e non ci riusciva?
<< bonnie, Bonnie! >> la chiamò Meredith, ma lei non voleva rispondere, voleva pensare solo a lui, a quel fisicio atletico, ai suoi capelli neri, ai suoi occhi anch'essi neri. Neri come la notte, neri da far paura, ma così belli da volerli guardare per sempre.
Voleva ricordare quelle parole, i suoi baci, voleva semplicemente ricordarsi del suo amore, per un ultimo istante, incidere nella sua mente quei ricordi, come erano già incisi nel cuore, in modo che anche se avrebbe guardato avanti, lui sarebbe rimasto al suo fianco per il resto della sua vita.
<< bonnie, ti prego rispondi! >> insistette Meredith preoccupata. Anche tutti gli altri lo erano, infatti stavano tutti intorno a Meredith e guardavano Bonnie con fare preoccupato. Non avevano mai visto Bonnie in quello stato, nemmeno quando si spaventava per qualcosa.
<< vi devo parlare >> disse alla fine con decisione. Si meravigliò lei stessa per quella determinazione nella sua voce.
I suoi amici di avventure, risate, chiacchiere e di sempre, si avvicinarono ancora di più per sentire quello che l'amica aveva da dire.
<< mi sono... mi sono innamorata di Damon! >> l'aveva detto, era andata e a quel punto non si sarebbe più potuta tirare indietro. Ma l'espressione sui volti dei presenti la fecerono pentire di aver parlato.
Proprio come si immaginava, non l'avevano presa per niente bene, non tardò ad arrivare la predica.
<< ma sei impazzita? Hai visto anche tu che non ci si può fidare di Damon >> l'aggredì Matt, quello a parere di Bonnie, più sconvolto.
Poi fu il turno di Elena, di Meredith e infine di Stefan. Mancava solo che spuntasse dalla porta la signora Flowers, la proprietaria della pensione, per farli la predica e poi avrebbe davvero avuto tutti contro in quel momento.
Meredith gli disse che avrebbe dovuto capirlo subito che non era solo un gioco per lei, che avrebbe dovuto accorgersi prima dei sentimenti dell'amica, invece di chiederle come era stato quel secondo bacio trai due. Ma ormai era fatta e colpevolizzarsi non avrebbe certo cambiato le cose.
<< ascoltatemi bene, so che è sbagliato, so che lui è inaffidabile, imprevedibile e pericoloso, ma io lo amo, IO LO AMO, e voi non potete farci niente, mi dispiace ma è troppo tardi per dimenticare! >> disse con le lacrime agli occhi e sprofondando sul divano perchè si sentiva improvvisamente senza forza nelle gambe, proprio come quella mattina.
<< bonnie, noi siamo solo preoccupati per te >> era stato Stefan a parlare, quelo che la capiva meglio, perchè aveva passato un'intera vita con il fratello.
<< io sto bene, me ne farò una ragione, mi serve solo tempo e che voi state con me >> rispose continuando a sighiozzare e tirare su con il naso.
<< tranquilla piccolina, noi siamo con te! >> stavolta fu Matt a parlare; si avvicinò a Bonnie e la strinse forte a sé, voleva farle sentire il calore e l'affetto che lui e gli altri provavano nei suoi confronti.
Bonnie si lasciò cadere tra le sue braccia forti e pian piano tutte le lacrime sparirono.

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Capitolo 4
*** L'idea ***


p>Ecco un nuovo capitolo, scusate se lo posto solo ora, ma sono stata fuori per il week end! Comunque oltre questo volevo ringraziare chi ha recensito la mia storia. Grazie di cuore, sapere cosa ne pensate per me è molto importante, soprattutto se avete consigli da darmi per migliorarmi. Ora vi lascio a questo nuovo capitolo... Buona lettura! 

 

 

Erano passate due settimane da quanto se ne era andato, da quando aveva lasciato per sempre Fell's crurch, ma non era ancora riuscito a dimenticarsi di Bonnie, della sua piccola, innocente Bonnie. I suoi pensieri erano su di lei giorno e notte, non riusciva più nemmeno a nutrirsi a causa di lei e di quell'amore che a poco a poco cresceva sempre di più dentro damon.

Damon non aveva mai pensato a lei come la sua principessa delle tenebre, come invece aveva fatto con Elena. In passato avrebbe voluto fare di Elena la sua principessa delle tenebre, perchè lei era molto simile a lui, anche se ultimamente con la vicinanza di Stefan si era fatta più buona e sincera. Damon però aveva visto in lei lo stesso suo carattere, deciso, coraggioso e determinato. Aveva visto in lei una perfetta vampira delle tenebre, proprio come lo era lui.

Bonnie invece, era fragile, paurosa e coraggiosa insieme, era indifesa, era buona e generosa con tutti, preferiva soffrire lei pur si vedere soffrire gli altri; tutto il contrario di Elena. Per questo non aveva mai pensato a lei come la sua principessa.

Chissà come starebbe in quel ruolo!” Damon scacciò subito quel pensiero dalla testa. Bonnie non era fatta per vivere nelle tenebre, ma lui sarebbe potuto cambiare e vivere alla luce, vivere alla luce per lei, per quella dolce streghetta che a si era impossessata della sua mente e di tutto il suo cuore.

Le sue giornate procedevano noiose e senza nulla di interessante da fare, e pure si trovava a new york, la città più popolata di quasi tutto il mondo. Però non era quello il posto in cui voleva stare, non era in quella caotica città che abitava la sua bellissima rovina.

Ogni giorno si nutriva di sangue di vecchietti o di uomini soli o senza scrupoli. Lo faceva per lei, non riusciva a non bere sangue umano, ma avrebbe evitato di prendere quello di giovani ragazze per lei, solo per lei. “Ma perchè lo faccio per lei se tanto nemmeno sa quello che faccio?” si chiedeva spesso dentro di se, la risposta nel suo cuore era già chiara, lui avrebbe solo dovuto lasciarsi andare e concedere finalmente a Bonnie la chiave per entrare nel suo mondo, di entrare a far parte della sua vita, di farle conoscere il vero Damon, quel lato sentimentale che aveva sempre tenuto nascosto, fin da bambino.

 

 

Mi manca, faccio finta di star bene ma mi manca. Sono tornata ad essere la Bonnie di sempre, quella che i miei amici amano e conoscono, ma io so che in realtà è solo una maschera, perchè l'unica cosa che vorrei fare è piangere, urlare e fare qualcosa per cercarlo...

A Bonnie balenò subito in testa un'idea. Lei poteva cercarlo con i suoi poteri. Avrebbe saputo dove si trovava. Una volta aveva richiamato Stefan in città, questa volta potevba fare lo stesso. Le serviva solo un suo capello.

Saltò giù dal letto felice per la prima volta da quelle settimane, lasciando per sino il suo diario a terra. L'avrebbe messo a posto dopo, ora avea una cosa più importante da portare a termine.

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Evocazione con delusione ***


L'avrebbe messo a posto dopo, ora aveva una cosa più importante da portare a termine.

 

Quello che gli serviva era un suo capello, il quale prese di nascosto alla pensione. Per fortuna che ultimamente Damon passava spesso del tempo con il fratello, qualche volta anche per la notte.

Aveva bisogno, oltre che di un capello di Damon, del suo libro dei druidi, per pronuciare l'incantesimo, di acqua pura, possibilmente in bottiglia, del gesso per tracciare il triangolo e delle candele. Tutto l'occorrente che aveva usato anche la precedente volta e che lei stessa aveva detto a Meredith.

L'evocazione doveva farla a mezza notte. Guardò istintivamente l'orologio: mancavano solo tre ore. Il suo cuore a quel pensiero iniziò a fare le capriole. Solo pochissime ore e lo avrebbe rivisto, per poco, ma non aveva importanza per Bonnie, perchè l'unica cosa che contava per lei era quella di poter vedere il suo visto sfacciato e sexy e sentito la sua voce. Oh, come gli mancava!

Quando giunse finalmente l'ora, non era più nella pelle. Pronunciò l'incantesimo per tre volte come scritto nel libro e aspettò, doveva aspettare che la candela centrale raggiungesse lo spillo; solo a quel punto avrebbe raggiunto il suo amato Damon.

Senza nemmeno accorgersene si ritrovò da lui, dal suo sexy vampiro. Era lì ma non gli uscivano parole, sentiva solo il suo cuore battere talmente forte da rischiare un infarto.

Prese di coraggio, facendo un lungo respiro e disse: «Damon, sono io Bonnie. So che ti devo lasciare perdere ma... mi manchi, voglio dire manchi a tutti, pensa credo che un po' manchi anche a matt. So che non dovrei essere qui.... volevo convincerti solo a tornare, io spero che tu possa riflettere e cambiare idea»

Damon nel sentire la sua voce si sentì mancare. Lei contraria ad usare la magia se non c'era un motivo strettamente necessario, lei che aveva paura ad usarla, ora lo stava facendo per evocare lui.

Non riusciva a dire una parola e difficilmente damon restava senza parole.

«Damon, mi senti? So che mi senti, ti prego rispondimi, dimmi qualcosa!»

A quel punto la sua voce supplichevole lo fece parlare, ma non disse quello che in realtà voleva dirle.

«Sei una strega stupida e testarda! Ti avevo detto di sparire dalla mia vita e invece continui a cercarmi, per giunta hai fatto una evocazione, sai questo che vuol dire? Che devo tornare in città! Ti rendi conto della sciocchezza che hai fatto eh?»

«Mi dispiace io... io... volevo solo che tu tornassi perchè mi manchi, ma non fa niente, dimentica tutto, farò un'incantesimo per cancellare l'evocazione, penso che ci sia.»

Al vampiro nel sentirla piangere gli si spezzò il cuore. L'aveva fatta piangere. Come aveva potuto comportarsi così con la sua streghetta? Quando la sentiva che piangeva l'unica cosa che voleva fare era abbracciarla e baciarla...

«Ecco brava, vedi che cominci a ragionare!» gli disse lui. Non voleva che lei sapesse che l'amava, si, l'amava ma lei non lo doveva sapere. La doveva proteggere e sarebbe stata in pericoloso se tornava in città.

«d'accordo, annullerò l'evocazione... addio damon... Ti amo!»

A quelle parole damon si bloccò. Gli aveva detto veramente ti amo? Le ultime parole era state molto confuse, un po' perchè Bonnie piangeva e un po' perchè stava tornando a casa sua; perciò non era sicuro, ma il suo cuore continuva a battere ugualmente.

 

Bonnie era tornata a casa. Era in lacrime, lui l'aveva cacciata. Il suo unico amore non la voleva con sé. Non la voleva come la sua principessa delle tenebre, voleva solo Elena in quel ruolo. Lei era solo una stupida che si era illusa e innamorata perdutamente del vampiro cattivo. Lei era la piccola e piagnucolona Bonnie. Come aveva potuto credere che uno come Damon si fosse realmente innamorato di lei? Era stata ingenua e sciocca, lui aveva ragione in questo.

Poi perchè gli aveva detto ti amo? Sapeva solo che in quel momento se lo sentiva dentro più che mai e aveva avuto la necessità di dirglielo.

Decise di andare da Matt, aveva bisogno delle braccia forti del suo amico. Prima però annullò l'evocazione come aveva promesso a lui; prese il suo libro dei druidi e cercò l'incentesimo, lo pronunciò con le lacrime agli occhi... poco dopo l'evocazione si annullò e a quel punto Bonnie scoppiò in un pianto ancora più disperato e corse da Matt

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Capitolo 6
*** La decisione di Damon ***


 

Pianse tra le braccia del suo migliore amico per interminabili ore, non riusciva a fermarsi. Non aveva mai pianto così tanto in tuttal la sua vita, ora lo stava facendo per un vampiro egoista, capace di pensare solo a se stesso. Un vampiro che poteva avere anche tutti i difetti del mondo, ma Bonnie lo amava più di ogni altra cosa, più della sua stessa vita. Perchè senza di lui, non era vita.

Matt la teneva stretta al suo petto, la stringeva con le sue braccia forti e ogni tanto le baciava la testa per rassicurarla. Si domandava come mai di tante persone Bonnie fosse andata proprio da lui a piangere e sfogarsi, come mai gli aveva raccontato tutto, senza tralasciare nemmeno un dettaglio, quello che aveva fatto.

Quello che lo svonvolgeva di più però, era quella sensazione che provava avendola vicino. Non riusciva a trovare una spiegazione.

Bonnie aveva sentito l'affetto che il suo amico Matt aveva in quell'abbraccio. Un abbraccio diverso dai soliti, come per se per lui fosse di vitale importanza vederla sorridere, come se fosse proprio lui quello che doveva farli tornare il sorriso. Era diverso, Matt ultimamemente era diverso, non era il Matt che era sempre stato nei suoi confronti. Con gli altri si comportava come al solito, ma con Bonnie no; era più gentile, premuroso, attento e protettivo, tanto, troppo protettivo. Non era mai stato così protettivo nemmeno nei confronti di Elena, il suo primo grande amore. Mentre ora lo era per lei: Bonnie. La sua migliore amica, insieme a Meredith. Bonnie, la ragazza che gli era stata sempre vicino, soprattutto nei momenti di tristezza e dolore.

Possibile che Matt si sia preso una cotta per me?” Pensò, ma allontanò subito quel pensiero che gli era balenato in testa. Matt non si poteva essere innamorato di lei. Matt era ancora legato a Elena.

«scusami se sono venuta qui senza...»

Matt non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase che gli mise una mano sulle labbra: «sssh, non dire niente. Hai fatto bene a venire, stai meglio ora?»

Bonnie annuì guardandolo negli occhi. Due bellissimi e grandi occhi azzurri; gli erano sempre piaciuti i ragazzi con gli occhi chiari. Rise pensando che gli piacevano i ragazzi con gli occhi chiari, ma si era innamorata di uno con gli occhi neri come la notte. Era buffo.

«Perchè ridi?» gli chiese Matt, mentre gli accarezzava dolcemente la guancia, ancora un po' bagnata per le lacrime.

«Nulla, pensavo... No, niente di importante!»

«centra Damon suppongo!»

Aveva indovinato, ma gli mentì. Non voleva turbarlo, dal tono forte della sua voce aveva intuito che era meglio non dirgli la verità. Lo faceva per lui.

 

Damon sapeva che Bonnie aveva annullato l'evocazione. Proprio come aveva sentito che lei lo stava evocando.

Nel momento che l'evocazione si era annullata aveva sentito una fitta al cuore. Bonnie aveva rischiato solo per lui, mentre l'unica cosa che era stato capace di fare era averla fatto soffrire. Si diede dello stupido e decise di fare una cosa.

Non era da lui, era qualcosa di pericoloso se lo scoprivano, ma era l'unico modo per averla vicino: sarebbe tornato in citta senza dire niente a nessuno.

In questo modo l'avrebbe protetta da lontano, osservata e veglia su di lei la notte. Così sarebbe riuscita a proteggerla anche da se stesso.

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Capitolo 7
*** Una meravigliosa realtà ***


 

Era tornato in città da qualche giorno ormai e per sua fortuna ancora nessuno si era accorto della sua presenza. Nemmeno il fratello, questo volevo dire che non aveva bevuto più il sangue di Elena. Per Damon era un punto a suo vantaggio.

L'unica cosa poteve percepire la sua aura era Bonnie, ma sicuramente avrebbe pensato a una casualità o al fatto che stava diventando pazza.

Nessuno di era accorto di lui e questo lo confortava e rassicurava. Fino a quel pomeriggio.

Era su un albero, seguiva Bonnie da un po' e vide qualcosa che lo turbò. Un sentimento che non aveva mai provato prima: la gelosia!

 

Bonnie da quando aveva rivisto Damon per l'effetto dell'evocazione, aveva capito che doveva guardare avanti, il suo tenebroso vampiro avrebbe occupato sempre il suo cuore, la sua mente e la sua anima, ma ormai sapeva che non sarebbe tornato più.

Così, da quel famoso giorno passava la maggior parte del suo tempo con Matt. Si sentiva protetta con lui, si sentiva bene e riusciva anche a ridere senza fingere in sua presenza. Matt le stava accanto aiutandola, consigliandola e ascoltandola. Ascoltava senza battere ciglio tutti i suoi capricci e la consolava stringendola al suo petto muscoloso.

Tra loro era tutto perfetto. Era l'amico che aveva sempre desiderato di avere, gli voleva bene come un fratello.

Per Matt però, non era lo stesso. Non vedeva Bonnie come una sorella, nemmeno come un'amica, era nato in lui un sentimento diverso che andava oltre l'affetto, oltre l'amicizia... un sentimento che aveva provato una sola volta nella vita e per una persona per lui ancora importante: Elena Gilbert. Però ora questo stesso sentimento lo stava provando per un'altra, lo provava per Bonni, la sua piccolina, come amava definirla.

Non credeva che sarebbe stato capace di amare ancora una persono come avevs amato la sua Elena, ma con suo enorme stupore ci era riuscito; proprio come in passato Bonnie gli aveva detto: «Riuscirai a guardare avanti un giorno, vedrai Matt!» si, aveva ragione, lui aveva guardato finalmente voltato pagine e il suo futuro era proprio Bonnie.

Quel pomeriggio andò a prenderla sotto casa, come era suo solito fare da qualche tempo a questa parte, per andare insieme a raggiungere gli altri.

A metà strada Matt si fermò di colpo e disse a Bonnie di scendere dalla macchina.

«Matt che ti prende?»

«Ti devo parlare!non posso più aspettare per dirtelo!»

Bonnie lo guardò interrogativa, non capiva come mai l'amico di punto in bianco si fosse agitato in quel modo.

Il suo pensiero andò subito a Damon, al fatto che forse Matt l'aveva visto in città. Ma nello stesso istante che si porse questa ipotesi, si era data già la risposta: IMPOSSIBILE.

«Dimmi» disse infine curiosa

Matt si avvicinò a lei e gli accarezzò la guancia, spotandoli dalla fronte una ciocca di capelli.

«Bonnie io...» le parole non uscivano dalla sua bocca, come se fossero congelate; così fece la cosa più semplice de mondo, quella che qualsiasi uomo farebbe in una circostanza del genere, la baciò.

Bonnie sentì le labbra di Matt premere sulle sue, quello che doveva fare era aprire leggermente le sue per facilitare l'accesso della lingua del ragazzo... ma lei non voleva baciarlo. Lei non voleva baciare il suo amico Matt.

Si allontanò da lui con un gesto deciso e con stupore gli chiese cosa gli era saltato in mente, non poteva ancora crederci.

«Bonnie tu mi piaci! Ti ricordi quando mi ha detto che un giorno sarei riuscito a guardare avanti?» Bonnie annuì timidamente, ancora scossa per quel bacio e lo lasciò che continuasse a parlare: «Bene, io voglio guardare avanti con te!» disse.

«Cosa? Matt ma che dici?» quelle parole era più sconvolgenti del bacio.

Il suo migliore amico voleva lei, aveva guardato avanti e la sua scelta era ricaduta proprio su di lei. Lui era bello, simpatico, dolce, gentile, sincero, ex quarterback della squadra di football della scuola, il ragazzo che tutte voleva al loro fianco. Lui poteva avere chi voleva e aveva scelto lei? Bonnie era sorpresa, sconvolta, entusiasta, lunsigata, provava tutte queste sensazione insieme, ma non amore. Non amava Matt, gli voleva un gran bene, ma non lo amava. Doveva essere sincera con lui, anche se questo voleva dire spezzarli il cuore.

«Matt mi dispiace, io non posso!»

«Perchè? Hai paura?»

«No, io non provo quello che tu provi per me»

Matt la guardò arrabbiato: «allora tutto questo tempo perchè sei venuta a piangere da me? Perchè quello stra maledetto giorno che quel vampiro stupido ti ha mandato via tu sei venuta da me? Perchè eh? Perchè? Rispondimi!» aveva alzato la voce talmente tanto forte che chiunque avrebbe potuto sentirlo.

Il suo volto era teso e triste, Bonni notò anche i suoi occhi leggermente umidi.

«Mi dispiace! Io sono venuta perchè ti voglio bene e perchè eri passato nella mia stessa situazione con Elena, mi dispiace se ti ho ferito se... ti ho... illuso!»

Ora anche gli occhi di Bonnie erano lucidi, vedere Matt in quello stato le spezzava il cuore. Non voleva che lui soffrisse a casa sua. Si era comportata male, avrebbe dovuto capire che quelli sguardo, quelle attenzioni da parte di lui erano qualcosa di più profondo.

«Matt ti giuro che mi dispiace io non credevo che tu...»

«mi fossi innamorato di te? Si, mi sono innamorato di te, Bonnie!» le confessò tutto senza guardarla negli occhi, non riusciva a sostenere il suo sguardo, aveva il cuore a pezzi.

 

Damon da lontano aveva assistito a tutta la scena, quell'essere insignificante di Mutt, come lo chiamava per prenderlo in giro, sapeva benissimo come si chiamava, ma si divertiva a stuzzicarlo; aveva detto a Bonni, alla sua Bonnie che era innamorato di lei e aveva baciato le sue morbide labbra? Come aveva potuto fare una cosa del genere? Questo per Damon era un affronto. Nessuno poteva toccare ciò che era suo, Bonnie apparteneva a lui.

Il fatto che lei l'aveva respinto però lo confortava molto, soprattutto desiderava prendere in giro quello stupido umano. Aveva vinto il vampiro.

Infine decise di farsi vedere dai due, prima che Bonnie, forse, cambiasse idea.

«Buona sera! Che scenetta romantica che mi si presente davanti!» disse con voce ironica, solita di lui.

Bonnie che era di spalle si girò di colpo e ne vederlo davanti a sé si sentì mancare la terra sotto i piedi. Si diede i pizzicotti sul braccio, credeva di stare ancora nel letto e quello era un bellissimo sogno. Matt gli aveva confessato di amarla, Damon era tornato e... lei non stava sognando, era una fantastica realtà, ma pur sempre la realtà.

«Damon!»

fu la sola cosa che riuscì a dire, ma era come se avesse fatto la conversazione più lunga della sua vitta, perchè il suo cuore trasmetteva un mix di emozioni che per Damon non erano difficili da interpretare.

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Capitolo 8
*** Una cosa sola ***


  Vi ringrazio per il vostro sostegno, so che mi ripeto sempre, ma, mi fa veramente piacere che seguite la mia storia! ^_^ Vi lascio a questo nuovo capitolo... se soffrite di cuore, vi consiglio di leggere cautamente... =P Buona lettura!

 

«Damon» ripetè Bonnie non smettendo di guardarlo negli occhi.

«Sei tornato vedo!» questa volta fu Matt a parlare, il suo tono di voce era tutt'altro che contento, anzi, la sua rabbia era aumentata.

«Si e sono tornato giusto in tempo!» rispose il vampiro con fare allusivo a Matt.

«Che vuoi dire con questo?»

«Oh semplice, ciò che è mio non si tocca e tu mi hai appena toccato la cosa più preziosa che ho, Mutt!» si era avvicinato a lui con voce minacciosa e lo guardava come se in quel momento Matt fosse la sua preda.

«Te ne sei andato, l'hai lasciata sola, con il cuore ferito, potevi pensarci prima stupido vampiro!»

A quel punto Damon perse tutta la sua calma. Con un gesto deciso prese Matt per il bavero dela camicia e lo mise contro un albero con forza.

«Damon no, ti prego!»

La voce di Bonnie velata dal pianto, per Matt, ma anche per quello che pochi minuti prima aveva detto Damon. Quelle parole ancora gli rimbombavano in testa, proprio come una canzone che si sa talmente a memoria da canticchiarla ovunque.

Damon si girò verso di lei, i suoi occhi pieni di lacrime, il suo sussuro di lasciare l'amico, gli fecero dimuire la presa su quella del ragazzo.

«Tranquilla» disse rivoloto a Bonnie e poi tornò su Mutt e aggiunse: «Io me ne sono andata per lei, per proteggerla, ma che ne sai tu eh!» lo guardò ancora una volta come se lo volesse mangiare e poi lo lasciò andare.

Volevo solo allontanarsi da lì, aveva appena confessato davanti a Bonnie i suoi sentimenti, aveva fatto una scenata di gelosia in piena regola, come quelle dei film strappa lacrime che Damon aveva sempre odiato. Lui preferiva i film con i morti.

«Damon, aspetta!» Bonnie gli corse incontro, lui era più veloce di lei, infatti quest'ultima aveva il fiatone e ansimava dalla fatica.

«Cosa c'è?» il tono era duro, prepotente, come il suo solito. Bonnie però non si fece intimidire, era il suo momento e non se lo sarebbe fatto scappare. Stava vivendo la sua favola e voleva a tutti i costi il lieto fine.

«Quello che hai detto a Matt è la verità?»

«Certo che si, ma ora fammi andare, ti prometto che stasera ne parliamo... ora non posso!» era troppo arrabbiato con quell'insignificante essere umano di Mutt, per poter stare solo con Bonnie; quando era arrabbiato o nervoso non riusciva a controllare i suoi istinti da predatore.

La guardò per l'ultima volta, le disse di aspettarlo per quella sera stessa e poi sparì dietro gli alberi, senza lasciare una minima traccia, nemmeno la polvere.

 

Bonnie dopo essere sata alla pensione e aver raccontato ai suoi amici che Damon era tornato, omettendo di Matt che gli aveva dichiarato i propri sentimenti, tornò a casa.

Aveva un appuntamento e non voleva far aspettare il suo vampiro azzurro.

Si mise ad aspettare sul letto, ascoltando il suo ipod e scrivendo le ultime novità della sua vita nel suo diario segreto.

Scrivendo di Matt gli si fermò il cuore. Alla pensione era stato tutta la sera in silenzio, non l'aveva nemmeno salutata quando era andata via. Era ferito e lo capiva, ma già sentiva la mancanza del suo amico.

Mezz'ora dopo sentì picchiettare alla finestra. Sapeva benissimo chi fosse, si precipitò alla finestra e lo fece entrare.

«Streghetta»

Bonnie nel sentirlo di nuovo pronunciare quel sopranome non riuscì a controllare i suoi istinti femminili e gli buttò le braccia al collo, era in lacrime, ma questa volta per la felicità.

«Damon, come mi sei mancato!»

«Ehi calma uccellino, ricordi chi sono?» gli disse allontanandola da lui, ma solo di poco.

Bonnie annuì, dicendoli che non aveva dimenticato chi era. Il suo tono di voce dal contento, era diventato triste, dovevano parlare e lei aveva paura di perderlo nuovamente.

Damon la prese per la mano e la portò sul letto, la guardò a lungo negli occhi, tenendoli ben strette le mani nelle sue e la baciò. Un bacio dolce e delicato. Non come l'ultimo che si erano scambiati. Questo era una promessa, un sigillo d'amore. Quel bacio che metteva la parola per sempre a una storia.

Bonnie rimase senza fiato, non riusciva a respirare da quanto il suo cuore batteva nel petto.

«Che ci fai qui? Io l'evocazione l'ho annullata!» gli disse infine la ragazza, preoccupata di aver sbagliato a pronunciare qualche parola per via delle lacrime e la disperazione di quel momento.

«é stata annullata, ma io sono tornato ugualmente... mi mancavi Bonnie.» ammise il vampiro non smettendo di guardarla intensamente negli occhi.

«C-O-S-A?» Bonnie era incredula e felice allo stesso istante.

«Si, me ne sono andato pre proteggerti»

Al quel punto Bonnie si alzò in pieni nervosa: «Proteggermi? Da cosa? Da cosa?» gli disse, ma sapeva già la risposta, per questo era così nervosa e agitata.

Lui gli disse proprio quello che si aspettava. Damon la voleva proteggere proprio da se stesso.

«Da te? Ma perchè?»

«Perchè io sono il vampiro cattivo, io non so controllarmi come Stefan e non volevo farti del male»

Damon, il vampiro che per un'eternità era stato chiuso, riservato e aveva costruito e fortificato un muro per nascondere il suo lato umano e sentimentale, adesso stava mettendo in mano la sua vita a quella ragazza, la quale l'aveva completamente stregato, fatto innamorare come non credeva sarebbe stato possibile.

«ma io mi fido di te, so che non mi faresti del male, tu mi ha sempre salvata!» la ragazza era ancora una volta in lacrime. Questo era il suo modo per dimostrare le sue emozioni e per Damon provava fortissime emozioni.

«invece non dovresti, io sono imprevedibile, io non so controllarmi, io...» Bonnie gli mise una mano sulle labbra per interromperlo: «Invece mi fido, perchè io ti amo Damon!» disse. Anche lei gli aveva messo in mano la sua vita e il suo cuore.

Damon la prese per i fianchi e con un gesto deciso la avvicinò a sé.

Gli accarezzò dolcementre i capelli, la guancia e le labbra... poi, la baciò di nuovo. Le loro lingue si muovevano in perfetto ritmo, quasi fossero destinate sempre a questo; il loro corpi che combaciavano a crearne uno solo.

Fecero l'amore, tutta la notte, amandosi e donandosi completamente l'uno all'altro, diventando finalmente una cosa sola.

 

 

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Capitolo 9
*** Il momento dei chiarimenti ***


 

Ecco un nuovo capitolo... spero vi piaccia! Volevo dirvi che questo è il penultimo capitolo, il prossimo sarà quello conclusivo... ma non pensiamoci ora... godetevi questo nono capitolo, è tutto per voi... buona lettura!

I primi raggi del sole, gli trovà ancora abbracciati. Damon osservava quella piccola umana tra le sue braccia e istintivamente sorrise. Avevano fatto l'amore. Non era sesso quello, no, loro si erano amati profondamente, con passione. Era stato bellissimo per entrambi. Damon non era mai stato così felice in tutta la sua vita, non aveva mai passato una notte piena di emozioni forti. Non aveva mai desiderato così tanto qualcuno da voler passare insieme l'eternità. Quella notte aveva desiderato Bonnie, per sempre.

Bonnie, era diventata la donna della sua vita, lo era sempre stata, ma ora ne era certo più che mai, doveva solo trovare il modo di dirglielo senza risultare patetico e sdolcinato, era cambiato molto per merito suo, ma non al punto da diventare come suo fratello Stefan, il quale per dirti “ti amo” ti faceva venire il diabete.

Appena lei aprì gli occhi, diventò subito rossa per l'imbarazzo. Era nuda, tra le braccia di Damon Salvatore e quella notte avevano fatto l'amore. Al ricordo di quella notte appena trascorsa arrossì ancora di più, cosa che non sfuggì al vampiro, il quale la strinse ancora di più ala suo petto, per dimostrarle che non era stato sogno e che lui non si era pentito, il contrario, l'aveva mandato ancora completamente in tilt per lei.

«Buon giorno!» disse Bonnie allontanandosi un po' dal suo ragazzo. Adesso poteva definirlo così.

«Buon giorno a te, dormito bene?»

«si, benissimo, grazie!» avvicinò le sue labbra a quelle di lui e lo baciò, in modo da avere un risveglio ancora più piacevole.

Damon al contatto con le labbra morbide di lei ebbe un sussulto, facendo tornare nella sua mente di nuovo le immagini di quella notte, come un flashback: Bonnie che gemeva di desiderio, lui che la toccava da per tutto. Bonnie così dolce, Bonnie che gli accarezzava la schiena e baciava le labbra... Bonnie sua, finalmente sua, sua per sempre.

«Bonnie, dobbiamo parlare.»

«si, lo so» disse, poi il suo volto divenne cupo: «ti sei pentito vero?» aggiunge, quasi sul punto di scoppiare a piangere, ma questa volta non voleva, trattenè le lacrime.

«scherzi vero? No che non mi sono pentito ma...» si bloccò per cercare le parole giuste, Bonnie lo incalzò a parlare, voleva chiarire con lui, anche se però tuffarsi così a capofitto in un discorso, il quale l'avrebbe fatta sicuramente piangere, non era il massimo delle sue aspirazioni per quella mattina.

«ma... dobbiamo decidere cosa fare di noi!»

Noi, aveva detto proprio quella parola, noi, una parola che diede speranza a entrambi.

«io sono disposta a diventare la tua regina delle tenebre, tutto per te.» Bonnie era decisa nel parlare, lo voleva al suo fianco e sarebbe stata disposta a tutto per passare l'eternità con lui.

«Non se ne parla nemmeno!» rispose il vampiro ancora più deciso di lei.

«ma perchè? Pensi che non sono adatta vero? Sono Elena per te è adatta giusto?» si era alzata dal letto nervosa, non riuscendo a trattenere la lacrime e non voleva far vedere a Damon che stava piangendo un'altra volta.

«No, non è per questo, è perchè il tuo posto è alla luce del sole, tu sei il sole, il mio sole.» era risultato patetico, proprio come avrebbe voluto evitare, ma per una volta fece finta di niente, voleva solo dimostrarle quello che sentiva nel cuore per lei.

«e con questo cosa vuoi dirmi?» si era girata di nuovo verso il vampiro, lo guardava negli occhi, di nuovo con quella luce chiamata speranza.

«Voglio dirti che vivrò io alla luce, con te.» disse sorridendo, ma mantenendo la sua faccia strafottente «Vivrò alla luce del sole, proprio come Stefan, ma non berrò sangue animale, non ce la faccio, questa è l'unica cosa che ti chiedo.» aggiunse infine.

«si, si, si, si, si e se non è chiaro il concetto, siiiiiiiiiiiiii!» rispose a quel patto buttandosi in braccio a lui. Si avvicinò al suo orecchio e gli confessò sussurando che poteva prendere il suo sangue.

«Lo so, ma per il momento non voglio approfittare di te... Bonnie!»

«ma non ne approfitti, sono io che t lo sto offrendo» e detto ciò porse il collo, pronta a farsi mordere da lui e non avrebbe imposto nessuna resistenza.

Damon la guardò l'ultima volta negli occhi, poi spinto da una voglia irrefrenabile mise i suoi canini nella vena del collo della sua streghetta.

Fu un momento unico per entrambi, un momento che ricorderanno per il resto della vita, perchè in quel preciso istante si erano giurati l'eternità.

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Capitolo 10
*** Noi per l'eternità ***


 

Eccoci al capitolo conclusivo... Sono veramente contenta che la mia storia vi sia piaciuta così tanto. Vi ringrazio a tutti dal profondo del cuore per avermi seguita sempre e per le vostre recensioni bellissime. Non so se ci sarà un'altra storia su Damon e Bonnie, ma ne ho scritta un'altra su un'altra coppia, questa volta di telefilm... spero che mi seguirete anche lì. Vi auguro buona lettura!

Erano passati dieci anni da quel meraviglioso giorno, Damon e Bonnie erano ancora insieme, felici più che mai, con tantissime novità nella loro vita.

La notizia più bella era che tutti si erano resi conto del cambiamento di Damon e avevano accettato il loro amore. Sapevano che non era un capriccio o qualcosa per uscire dalla solita routine che dura come la scia di una stella cadente, no, sapevano che era amore profondo, sincero e duraturo. Anche Matt dopo un po' l'aveva presa bene e si era rifatto una vita con una ragazza più giovane di lui, ma molto simpatica, conservando però sempre un posto speciale per il suo secondo grande amore: Bonnie.

La novità più bella erano quei due splendidi gemelli che Damon e Bonnie avevano messo al mondo: Steven e Lexie. Due bambini speciali, non solo perchè bellissimi, ma perchè entrambi possedevano delle doti.

Steven, dato nome così per lo zio Stefan, ovviamente scelto da Bonnie. Era umano e vampiro, sarebbe cresciuto fino alla morte, poi diventava vampiro a tutti gli effetti.

Era uguale identico al padre, con quella faccia strafottente e con occhi neri come la notte.

Lexie invece, era umana, vampira e strega, proprio come sua madre. Al momento della morte, anche lei sarebbe diventata una vampira effettiva, ma con una differenza, avrebbe mantenuto i suoi poteri di strega.

Tutti e due mangiavano sia cibo umano, che sangue, ma preferivano alla gran lunga quest'ultimo.

Damon continuava a nutrirsi di sangue umano, ma solo di quello di persone sul punto di morire o di gente senza scrupoli. Però aveva insegnato a loro figli a bere sangue animale, non voleva che diventassero come lui.

Bonnie aveva deciso di diventare vampira all'età di vent'anni. Il suo corpo era già quello di un vampiro, visto il sangue preso e dato dal suo compagno, ma fino al quel momento si era voluta godere la sua vita da ragazza umana. Aveva smesso di crescere dopo la nascita dei piccoli, per godersi così i suoi vent'anni, accanto a Damon e a quei due splendidi gemelli, per l'eternità, proprio come la promessa che si erano fatti dieci anni fa, quando tutto ebbe inizio.

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