La Pantera Nera

di nerDyWolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° capitolo ***
Capitolo 6: *** 6° capitolo ***
Capitolo 7: *** 7° capitolo ***
Capitolo 8: *** 8° capitolo ***
Capitolo 9: *** 9° capitolo ***
Capitolo 10: *** 10° capitolo ***
Capitolo 11: *** 11° capitolo ***
Capitolo 12: *** 12° capitolo ***
Capitolo 13: *** 13° capitolo ***
Capitolo 14: *** 14° capitolo ***
Capitolo 15: *** 15° capitolo ***
Capitolo 16: *** 16° capitolo ***
Capitolo 17: *** 17° capitolo ***
Capitolo 18: *** 18° capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° capitolo ***


Draco Lucius Malfoy era uscito nel giardino della scuola per una passeggiata, non solo per sgranchirsi le gambe, ma soprattutto per pensare. Pensare a lei.
Dopo sei anni passati a prenderla in giro ed a umiliarla, Draco si era reso conto che quella stessa ragazza iniziava a piacergli.
Gli piacevano i suoi capelli, il suo profumo, il suo atteggiamento da so-tutto-io.
Come aveva fatto a non accorgersi di lei in tutti questi anni?
Proprio così: Draco Lucius Malfoy, il sex-simbol di Hogwarts, si era innamorato.
E non di una ragazza qualunque, era innamorato perso di Hermione Granger, quella ragazza che lui stesso aveva definito “la Secchiona Mezzosangue so-tutto-io”.
Lei, ovviamente, non lo sapeva anche perché per il grande Malfoy sarebbe stato troppo umiliante e imbarazzante dichiararsi e inoltre temeva che la bella grifoncina lo avrebbe certamente deriso e schiaffeggiato di fronte a tutta la scuola.
O forse aveva sospettato qualcosa dopo quello che era successo in biblioteca? No, impossibile. In fondo quell'insulso bacio non significava niente.
Nonostante tutto lui la voleva e avrebbe fatto qualsiasi cosa per conquistarla.
Il biondo però ignorava il fatto che anche colei a cui erano indirizzati i suoi pensieri ricambiasse.

*****
In un'altra parte del castello, chiusa nella sua stanza, Hermione pensava ad una certa persona.
Eh sì. Anche Hermione era innamorata di Draco.
Spesso pensava a lui e non più come alla viscida e schifosa serpe che dimostrava di essere e che alla prima occasione la offendeva e maltrattava. Pensava a lui come ad un normalissimo ragazzo, dolce, affettuoso e comprensivo che lei avrebbe tanto voluto accanto a sè.
Aveva anche notato che Malfoy non la prendeva più in giro da un pezzo e questo la rendeva in un certo senso felice.
Inoltre ogni tanto lo sorprendeva a fissarla con quel suo sguardo argenteo penetrante che mette i brividi ricordandosi dell'episodio avvenuto in biblioteca qualche giorno prima.
 
FLASHBACK
 
Hermione era in biblioteca per finire la relazione di erbologia che avrebbe dovuto consegnare la settimana successiva (era risaputo infatti che lei svolgeva in compiti con ampio anticipo), quando sentì un rumore.
Alzò lo sguardo verso uno scaffale e vi trovò Draco Malfoy che la fissava e..no non è possibile..stava..stava sorridendo.
La riccia si sentì avvampare le guance e cercando di autocontrollarsi disse:"Che hai da guardare Malfoy?"
Il ragazzo tramutò il sorriso nel suo solito ghigno strafottente e rispose: "Che c'è? E' vietato guardare la gente adesso?"
"Non mi stavi guardando, mi stavi FISSANDO. La cosa è diversa sai? Ma non credo tu possa capire"
"Lo capisco eccome Granger, ma non sembravi dispiaciuta mentre ti guardavo in quel modo"
"Dispiaciuta io? Direi piuttosto schifata" ma in realtà non lo pensava affatto.
Il ragazzo biondo si avvicinò velocemente e le sussurrò all'orecchio: "Pensala come vuoi. Ciao.. HERMIONE" e dopo averle dato un bacio all'angolo della bocca uscì lasciandola confusa, felice ed incredula allo stesso tempo.
 
FINE FLASHBACK
 
Fatto sta che in un modo o nell'altro gli avrebbe fatto capire ciò che provava per lui sperando vivamente che l'attraente biondo dagli occhi di ghiaccio ricambiasse senza troppi problemi. Aveva spesso pensato anche che tutto ciò si era trattato solamente di uno stupido scherzo, solo per testare la reazione della bella grifoncina.

*****
Come già detto, il nostro Draco era in giardino per una passeggiata.
Era uscito dalla Sala Comune di Serpeverde all'incirca verso le otto e non era più rientrato, saltando così la cena.
Poco male, s'era abbuffato con Tiger e Goyle nel pomeriggio per cui non aveva poi molta fame.
S'era ormai fatto buio ed erano all'incirca le nove.
Il ragazzo biondo stava ancora passeggiando tutto assorto nei suoi pensieri e non si rese conto di essersi addentrato nella Foresta Proibita.
C'era la luna piena quella sera e ciò significava che molto probabilmente ci sarebbero stati un paio di Lupi Mannari.
Silente aveva messo in guardia gli studenti di non uscire mai nelle notti di luna piena per evitare di imbattersi in una di queste creature che avevano il permesso di girovagare nella Foresta della scuola.
All'improvviso il Serpeverde sembrò ridestarsi dal suo stato di trance rendendosi conto all'istante di dove si trovava.
"Merda! Stavolta mi sono perso davvero." Si accorse della luna piena e disse: "Speriamo di non incontrare uno di quegli esseri pelosi e maleodoranti che Silente lascia vagare qui dentro." Draco iniziò a guardarsi attorno in cerca del castello, ma non vide niente.
"Accidenti a te Mezzosangue! Guarda in che situazione del cavolo mi sono cacciato pensando a te."
Poi un rumore di rami secchi che si spezzano e un ringhio.
"Cazzo! Adesso sì che sono veramente nella merda" pensò tra sè l'erede di casa Malfoy mentre si girava, trovandosi di fronte un enorme Lupo Mannaro con i denti ben in vista.
"Non sembri per niente amichevole sai?" pensò nuovamente Draco osservandolo.

*angolo dell'autrice*
bene.. questo è il primo capitolo e spero sinceramente che vi sia piaciuto.. se volete anche lasciare un commentino mi fa solo che piacere riceverlo.. ^^
ah Tanny, un ringraziamento te lo devo.. mi hai spinta a credere di più nelle mie capacità e a ripostare questa vecchia ff che avevo cancellato e mai concluso.. grazie di cuore.. bacione..

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Capitolo 2
*** 2° capitolo ***


Dopo la cena nella Sala grande Hermione si diresse all’esterno per prendere un po’ d’aria e per fare due passi.
Chissà cosa starà facendo adesso. Non è nemmeno sceso per cena” pensò fra sé.
Poi come se si fosse risvegliata pensò: “Ma a cosa diavolo penso? Cazzo Hermione, ma ragioni? E’ Malfoy e tu ti chiedi cosa stia facendo ora e ti preoccupi che non è sceso a mangiare per cena?” Probabilmente stava poco bene, altrimenti non si sarebbe messa a pensare a lui.
Tutto questo era strano però. Ogni volta che lo vedeva le tornava in mente il bacio in biblioteca che lui le aveva dato e il cuore iniziava a batterle talmente forte che sembrava volesse uscirle dalla cassa toracica.
Aveva paura ad ammetterlo, ma forse si era davvero innamorata.
Ma lui era pur sempre Draco Lucius Malfoy, il purosangue Serpeverde che disprezzava i mezzosangue come lei.
Forse con il tempo tutto si sarebbe messo apposto e lei sarebbe tornata ad odiarlo come poco tempo prima. Forse.
Iniziò a camminare verso il giardino cercando di non pensare ad altro che rilassarsi. Si stava bene quella sera e il vento fresco le spettinava un po’ i lunghi boccoli castani.
Fu un attimo. Un ululato e l’urlo di qualcuno. Forse un ragazzo.
Hermione fece un salto per lo spavento. Notò che c’era la luna piena e mai nessuno, nemmeno quei due idioti di Tiger e Goyle, avrebbe osato addentrarsi nella Foresta Proibita in quelle circostanze.
Di nuovo l’ululato seguito da dei ringhi. E poi ancora la voce di quel ragazzo che urlava qualche incantesimo di difesa per allontanare la creatura che probabilmente lo aveva attaccato.
Il cuore di Hermione perse un battito.
Non è possibile! Non può essere lui, eppure… riconoscerei la sua voce fra mille”
Senza pensarci due volte la riccia iniziò a correre verso la Foresta Proibita.
Stando ben attenta a non farsi notare si avvicinò cautamente alle due figure che lottavano per vedere meglio chi fossero.
Si distinguevano chiaramente un grosso Lupo Mannaro dal folto pelo grigio, alto all’incirca due metri e un ragazzo che cercava di difendersi dagli attacchi della creatura.
La poca luce lunare che li illuminava permise, alla ragazza nascosta nella penombra, di vedere i capelli biondi del ragazzo che le dava le spalle, troppo occupato a non farsi staccare la testa da quel mostro per preoccuparsi delle presenza di qualcuno alle sue spalle.
Non c’erano più dubbi oramai. Quello era Draco Malfoy.
Aveva i vestiti della divisa sporchi di terra e lacerati.
Una gamba scoperta lasciava in mostra un taglio profondo da cui fuoriusciva parecchio sangue. I capelli erano tutti spettinati e sul viso aveva un paio di graffi.
Era molto stanco e pareva che da un momento all’altro sarebbe crollato a terra.
Chi l’avrebbe mai detto che Hermione un giorno avrebbe visto Malfoy così malconcio?
Al contrario il Lupo Mannaro sembrava ancora fresco e pieno di energie e continuava ad attaccare Draco che si scansava all’ultimo secondo o cercava di respingerlo con un incantesimo.
Ma l’enorme lupo con una zampata riuscì a disarmare Draco, la cui bacchetta fu spedita tra i cespugli.
Il Serpeverde venne poi spintonato contro un albero dove, privo di forze, ci si accasciò contro restando a guardare il nemico che si avvicinava a lui ringhiando.
Nascosta poco più in là c’era Hermione.
Paura, mista a rabbia e coraggio presero il sopravvento sulla grifoncina. Doveva assolutamente fare qualcosa, ma cosa?
La bacchetta era nella sua stanza e se si fosse allontanata per prenderla sarebbe stato troppo tardi.
Improvvisamente sentì crescere in lei una strana forza. Una forza che non aveva mai avvertito prima.
Si sentì aumentare di peso e i sensi dell’olfatto e dell’udito divenire più sensibili. Ora al buio vedeva perfettamente come se i suoi occhi fossero da sempre stati creati per vedere nell’oscurità.
Le braccia e le gambe si tramutarono in possenti zampe dotate di affilati artigli. Dovette mettersi a quattro zampe per non perdere l’equilibrio. Le spuntarono i baffi e la coda e al posto della sua pelle liscia e leggermente abbronzata comparve un morbidissimo manto nero come la notte.
Da quello che poteva capire si era appena trasformata in un animale. Uno stupendo felino nero. Una pantera agile e snella, ma abbastanza grande e forte per abbattere un Lupo Mannaro.
Hermione era un Animagus. Come era possibile? E’ vero che lei lo aveva desiderato tante di quelle volte da perdere il conto, ma non pensava potesse accadere. Non così almeno. Aveva letto un sacco di libri sull’argomento, ma non si era mai esercitata.
Eppure era successo. Le si era focalizzata davanti l’immagine dell’animale e poi si era trasformata.
Il suo pensiero tornò a Draco ancora in balia di quell’essere mostruoso che lo voleva uccidere.
Hermione scattò verso il lupo pronta a saltargli addosso che colto alla sprovvista non riuscì a scansarsi.
Caddero entrambi a terra con Hermione che sovrastava il Lupo Mannaro. Iniziò a morderlo sul collo e a graffiarlo ovunque. Non voleva ucciderlo, anche se trasformato era pur sempre un essere umano. Lo morse un’ultima volta poi iniziò a ruggire mostrando le zanne bianche . Il Lupo Mannaro fuggì, capendo di non poter competere con quella pantera sbucata da chissà dove.
Draco era rimasto seduto contro l’albero a guardare la pantera che aveva combattuto contro il suo assalitore salvandolo da una brutta fine e non si era minimamente preoccupato di andarsene.
Il nero felino si girò verso Draco fissandolo negli occhi color del ghiaccio. Il ragazzo non sembrava per niente intimorito dall’animale.
Quegli occhi dorati mi ricordano tanto qualcuno” disse sottovoce.
Sono identici a quelli della Mezzosangue!” Aggiunse poi pensando di non essere né sentito ne capito. Ma si sbagliava.
Essendo trasformata Hermione aveva un udito molto più sviluppato del normale, riuscendo così a percepire ogni singolo sussurro del ragazzo.
Sorrise tra sé e iniziò ad avvicinarsi a Draco che iniziava a perdere i sensi a causa delle ferite e del sangue perso.
L’ultima cosa che vide prima di svenire fu che a fatica si caricava sul dorso della pantera.

*angolo dell'autrice*
eccovi il secondo capitolo nella speranza che vi piaccia ovviamente ^^
vedremo come se la caverà il nostro principe..
ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo.. sono contenta che nonostante tutto qualcuno segua ancora questa vecchia ff..
La gIuLy PaZza: eccoti accontentata.. ^^ grazie mille e mi raccomando dimmi che ne pensi..
Neera Sharim: non pensavo che avrei trovato ancora qualcuno che si mettesse a riseguire questa ff.. mi spiace essere sparita dalla circolazione cancellando anche questa piccola mia creazione, ma si sa che tutti hanno i cosiddetti "momenti di crisi".. però adesso sono tornata e ho intenzione di finire quello che ho lasciato incompiuto.. grazie mille anche a te ^^ un bacio
ps. non suggerire il seguito XD
Tanny: non devi assolutamente sentirti in colpa, la ff non l'ho interrotta per motivi personali e riprenderla in mano mi può fare solo che bene per rivedere piccoli errori e cercare di migliorarla.. mi stai dando un grande aiuto invece ^^ grazie mille.. baci

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Capitolo 3
*** 3° capitolo ***


Infermeria…
Draco aprì lentamente gli occhi cercando di mettere a fuoco l’immagine per capire dove si trovava. Sentì un forte odore di disinfettante. Era sicuramente sdraiato su uno dei lettini dell’infermeria, non c’erano dubbi.
La testa gli doleva ancora e i graffi sul viso gli bruciavano un po’.
Ma questi non erano niente in confronto al dolore che gli causava la ferita alla gamba. Per fargli così male il taglio doveva essere bello profondo.
Ad un tratto entrò Madama Chips per controllare le condizioni del ragazzo e si risollevò nel vederlo sveglio.
Buongiorno Signor Malfoy? Come si sente oggi?”
Buongiorno” rispose svogliatamente il ragazzo.
Mi sento abbastanza bene e ho fame” disse cercando di non essere troppo scortese per evitare che la Chips non gli portasse nulla da mettere sotto i denti.
Mi sembra ovvio che lei abbia fame. Sono le tre del pomeriggio e stando a ciò che mi ha detto il Signor Zabini, quando è venuto a trovarla stamattina, lei non è nemmeno sceso per cena ieri sera. Molto imprudente da parte sua.” Rispose con un pizzico di rimprovero l’infermiera.
Draco sbuffò un “è vero”, cercando di contenersi il più possibile.
La Chips sparì per un po’ tornando con un vassoio con qualcosa da mangiare per il suo paziente, l’unico in quel momento.
Quel poco che aveva raccimolato per il Serpeverde consisteva in una minestrina con un po’ di pane.
Draco si accontentò visto la fame che aveva e si può dire che divorò il “pranzo”.
Poi chiese alla Chips: “Come sono finito qui? E chi mi ci ha portato?”
L’infermiera rispose acida: “Speravo me lo dicesse lei, signorino”.
Malfoy cominciò ad alterarsi: “Evidentemente se glielo chiedo, Madame, è perché non lo so, diamine!”
Poi si calmò riprendendo il controllo.
In ogni caso Signor Malfoy, l’ho trovata davanti alla porta dell’infermeria svenuto e a terra. Se non c’è arrivato da solo qui, è probabile che vi abbia accompagnato qualcuno”.
Il ragazzo riprese. “Lei non ha visto nessuno in corridoio?”
Nessuno. Ma ricordo di essere stata svegliata da degli insistenti graffi sulla porta. In ogni caso lei non doveva essere ancora in giro alle 23 e 30 passate! Sa benissimo che il coprifuoco è alle 22 e 30! Si dia una regolata e che non accada di nuovo o mi vedrò costretta a riferirlo al preside!” disse la Chips ritornando nel suo studio.
Sbuffando e facendo cenno di aver capito, Draco si sdraiò nuovamente sul lettino, con la speranza di essere dimesso antro sera.
Un flash improvvisò lo illuminò.
Il Lupo Mannaro.. l’attacco.. la pantera che lo salvava.. poi più niente..
Sì! Probabilmente era stato l’animale a condurlo lì.
Però c’era ancora un tassello mancante del puzzle.
Come faceva a sapere dov’era l’infermeria?
Di sicuro non era una pantera come le altre. Aveva qualcosa di speciale.
Draco si decise che appena uscito da li l’avrebbe cercata e solo allora tutto gli sarebbe stato chiaro. Anche perché una pantera a spasso per Hogwarts non passa certo inosservata.

Sala Comune di Grifondoro…
Ron ed Harry si avvicinarono ad Hermione seduta su una delle tante poltrone, intenta a studiare su un grosso e polveroso tomo di pozioni.
Ehi! Ciao Herm, come va?” disse un allegro Ron.
Oh..ciao Ron...Ciao Harry.. tutto bene e voi?” rispose svogliata la riccia tornando a leggere sull’immenso libro appoggiato sulle sue gambe.
C’è qualcosa che non va ‘Mione? Non hai una bella cera.. e poi è tutto il giorno che sei strana e sembra tu non abbia dormito” disse un Harry un po’ preoccupato.
La ragazza rispose “In effetti Harry ho dormito poco stanotte ed ora sono un po’ stanca. Grazie dell’interessamento ragazzi. Credo che andrò a riposarmi un po’.”
E come mai avresti dormito poco?” intervenne Ron.
È semplice Ronald. Ho studiato per le interrogazioni di oggi, al contrario di qualcun altro.” Mentì la grifoncina fissando i due amici.
Chiuse il tomo e iniziò ad avviarsi verso le scale dei dormitori femminili, sperando che almeno in camera sua avrebbe trovato un po’ più di pace.
Ok, come vuoi tu. Ci vediamo a cena allora” disse Ron
A dopo.” Salutò Hermione.
Ciao” sussurrò Harry poco convinto.

Dormitori femminili…
Arrivata in camera sua, Hermione si buttò letteralmente sul letto, tornando a pensare a ciò che era successo la notte precedente nella Foresta Proibita.
Si era trasformata in una pantera, scoprendo così di essere un Animagus, si era lanciata contro un Lupo Mannaro facendolo fuggire (cosa che non pensava avrebbe mai fatto visto lo spiacevole episodio con il Professor Lupin al terzo anno) e aveva portato Draco Malfoy in infermeria dopo averlo salvato. Chissà come stava ora e se si ricordava dell’accaduto.
Poi come in un flashback le ritornarono in mente le parole sussurrate sottovoce da Draco: Quegli occhi dorati sono identici a quelli della Mezzosangue.
E sorrise fra sé, perché allora ciò significava che forse non la disprezzava poi così tanto come voleva far credere.
Magari un pochino di bene, anche se insignificante, gliene voleva.
E con questi pensieri la grifondoro si addormentò fino all’ora di cena quando Ginny la venne a svegliare.
Allora dormigliona, ti sei ripresa e hai recuperato tutte le ore di sonno perse a causa del tuo “sfrenato studio”?” chiese sorridente Ginny.
Odiava mentire alla sua migliore amica, era una cosa che proprio non riusciva a tollerare.
Beh, Gin.. non sono a causa del mio “sfrenato studio”come lo chiami tu.. ecco.. io.. non so come dirtelo Ginny!” farfugliò la riccia.
Coraggio Herm, sai che puoi dirmi tutto.. di qualunque cosa si tratti.”
Ok. Ma non so se mi crederai e soprattutto se la cosa ti piacerà.”
Tu provaci comunque. Sono abituata alle cose strane, visto le cavolate che hanno fatto Fred e George. Non sarà poi tanto peggio.” La tranquillizzò la rossa tutta sorridente.
Prendendo un bel respiro la mora le raccontò tutto, del fatto di essersi innamorata di Malfoy (oramai s’era arresa.. era impensabile resistergli), della scoperta di essere un Animagus e di come aveva salvato il ragazzo dal Lupo Mannaro la sera precedente.
Dire che Ginny era sbalordita era ancora poco. La rossa era rimasta a bocca aperta, sembrava avesse perso l’uso della parola.
Hermione iniziò a preoccuparsi seriamente riguardo le condizioni mentali dell’amica, quando dopo 5 minuti non aveva ancora dato segni di vita.
Eh sì.. aveva ancora la bocca aperta e gli occhi sbarrati che la fissavano come se gli fossero spuntate le antenne e avesse scoperto che Hermione era un alieno. (ahahahah.. scusate la mia stupidità, ma a immaginarmi questa scena mi viene troppo da ridere.. scusate ancora, ma il mio cervello dà i numeri.. ^^ ndA).
Poi si riprese: “Ok. È assolutamente impensabile una cosa del genere, Herm. Ma io ti credo sulla parola e sono dalla tua parte anche per la storia che ti piace Malfoy. Non tenterò nemmeno di farti cambiare idea perché so benissimo che è impossibile.”
E sorridendosi si abbracciarono. Bene, Ginny l’aveva presa meglio di quanto la riccia pensasse.
Ora che poteva dividere questa cosa con qualcuno si sentiva molto meglio.
Così entrambe si avviarono verso la Sala Grande dove la cena era già iniziata da una buona mezz’oretta.

*angolo dell'autrice*
eccoci arrivati al terzo capitolo.. rivisto come i precedenti e con piccole modifiche apportate ^^ spero sia di vostro gradimento..
come al solito ringrazio coloro che hanno lasciato un commento:
Tanny: oh, ma grazie! ^^ sono contenta che ti piaccia la situazione che ho creato tra Herm/pantera e Draco.. non è semplice immedesimarsi nelle situazioni, ma sono comunque contenta dei risultati visto che a te piacciono.. un bacione
La gIuLy PaZzA: per quello sono convinta adesso che, a distanza di mesi, lo rileggo con calma e lo sistemo.. contenta che ti piaccia.. lascia un parere anche su questo ^^ baci
Becks: grazie.. ^^ l'idea di Hermione Animagus è una cosa che mi ha sempre attirato se devo essere sincera.. all'inizio pensavo fosse meglio farla trasforamare in una leonessa, ma era troppo scontato forse XD così ho optato per una pantera nera, un animale che semplicemente adoro ^^ spero continuerai a leggere.. una bacio

ringrazio anche coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite:
1 - Becks 
2 - cinderella 
3 - DamaArwen88 
4 - Eileen__ 
5 - excel sana 
6 - La gIuLy PaZzA 
7 - lunachan62 
8 - PrincessVanilla

e chi invece l'ha messa tra le preferite:
1 - BabyFairy 
2 - bribry85 
3 - cla81 
4 - Debora93 
5 - giuly94 
6 - Herm15 
7 - kiamilachan 
8 - poppi 
9 - ryry 
10 - virgi_lycanthrope 

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Capitolo 4
*** 4° capitolo ***


Sala Grande… cena…
Arrivate dentro la sala, Hermione e Ginny si sedettero come di consueto vicino ad Harry e Ron che chiacchieravano con Neville.
Intanto dall’infermeria un ragazzo veniva dimesso con suo grande sollievo.
Draco Malfoy era guarito completamente e si stava dirigendo nella Sala Grande per mangiare qualcosa a detta sua “di commestibile”, visto che la Chips non aveva fatto altro che dargli minestrine e pane nelle ultime ore, dicendogli ogni qualvolta lui brontolava, che non poteva dargli nient’altro e che comunque quello era il pasto migliore per rimettersi in forze.
Mangia meglio mio padre ad Azkaban” aveva pensato, ma poi si era accontentato a causa della fame e non aveva più fiatato.
Appena varcata la grande porta della sala, la sua attenzione fu attirata da una ragazza riccia seduta al tavolo dei Grifondoro, che appena lo aveva visto s’era come rilassata e aveva pure sorriso nella sua direzione.
Come? La Granger che mi sorride? Ma che diavolo le prende? E che diavolo prende a me?!” pensò il biondo accorgendosi che il suo cuore aveva raddoppiato, se non triplicato i battiti cardiaci.
Quando la ragazza si accorse di essere stata colta in flagrante riprese a parlare con Ron, Harry, Ginny e Neville, ma sentiva sempre i suoi glaciali occhi puntati su di lei.
Draco si avviò verso il tavolo di Serpeverde sempre guardando di sottecchi la ragazza e dandosi mentalmente del cretino per la sua reazione, quando venne riscosso da una felicissima Pansy Parkinson che gli saltò letteralmente al collo facendolo quasi cadere, perché impreparato da quel gesto improvviso di quella pazza.
Dracuccio, amore come ti senti?”
Levati di dosso Pansy. Vuoi rimandarmi in infermeria per caso!? Non credo ci riuscirai, perché se dovesse essere questo il tuo intento sappi che ti spedirò io per prima là dentro!” disse un adirato Draco contro una Pansy ancora sbalordita dal comportamento così brusco del Principe delle Serpi. E se la scrollò seccatamene appunto di dosso.
Sai cosa ti dico Draco? Fra me e te è finita! Non voglio avere più niente a che fare con te!” urlò Pansy acida.
Veramente fra noi non mi pare ci sia mai stato qualcosa, se non puro divertimento. Comunque sono contento che finalmente ti levi dai piedi, iniziavo a non sopportarti più.” Rispose pacatamente Draco.
Vaffanculo, stronzo che non sei altro!” ribatté lei andandosene.
È un complimento detto da te!” le urlò prima che sparisse oltre il portone della Sala Grande.
Blaise ebbe la brillante idea di intervenire: “Ehi Draco! Vedo che sei tornato il solito, amico.”
Falla finita Blaise, sai che odio essere chiamato amico. E poi è logico che sia il solito, cosa ti aspettavi? Che ricambiassi Pansy per caso? Che mi mettessi a baciarla con passione davanti a tutta la scuola? Ma dico, Blaise, cosa ti sei fumato stavolta?” disse ironico il Serpeverde con un ghigno made-in-Malfoy stampato sulla bocca.
Poi prese posto e iniziò finalmente a mangiare.
Mentre scambiava qualche parola con Blaise, Nott e la Greengrass spiava la Mezzosangue.
A volte i loro sguardi si incrociavano per un attimo.
Draco notò che il comportamento della Granger era troppo strano.
Insomma, ok che era un ragazzo attraente e maledettamente sexy, ma lo guardava in continuazione e appena lui la beccava, lei si voltava immediatamente e tornava a parlare con lo Sfregiato, la Carota, la Piattola e quell’idiota di Paciock.
Che sapesse qualcosa di quello che gli era accaduto?
Che magari ne fosse coinvolta in qualche modo? Naa.. impossibile.
Poi il bel Serpeverde si ritrovò a pensare che la Granger era davvero diventata bella.
Di nuovo questi pensieri, accidenti a me!” pensò tra sé il biondo.
Però devo veramente ammettere che la Mezzosangue ha messo su delle curve niente male. E non solo! Oltre alle curve, mi riferisco anche ai capelli, non più crespi e spettinati, ma con dei boccoli lunghi e ben definiti. E quegli occhi dorati poi.. mi mette quasi soggezione quando mi fissa..
Ok, ok.. adesso basta Draco.. stai esagerando.. ricordati che è pur sempre la Granger, la Mezzosangue, la Zannuta e so-tutto io Grifondoro, amica di San Potty e Lenticchia.. smettila di pensare a lei come una qualsiasi ragazza Purosangue, sai bene che tra te e lei con potrà mai esserci niente se non odio reciproco.. mi sa tanto che l’odio per quella è andato a farsi fo**ere.. ribadisco.. la Granger è bella. Mi correggo, stupenda”.
Ancora però non riusciva a capacitarsi di quei ridicoli pensieri che si stava facendo sulla sua nemesi di sempre. Già, perchè prima di Potter veniva sempre la Granger.
Chissà cosa pensava lei di lui?
Non sapeva che presto o tardi l’avrebbe scoperto.
La cena dei due andò avanti così per tutta la sua durata, occhiate di nascosto e pensieri da censurare assolutamente, fino a quando entrambi, con i propri compagni di Casa si ritirarono nelle rispettive Sale Comuni o, per i più stanchi come Neville, nei dormitori, per concludere il resto della serata.

Il giorno seguente, nel dormitorio femminile di Grifondoro, una ragazza riccia del settimo anno, s’era svegliata, come di consueto, alle 7.15, prima di tutti gli altri studenti di Hogwarts.
Aveva fatto la doccia tranquillamente senza che quella pazza di Lavanda Brown la disturbasse ogni due per tre dicendo di dover entrare in bagno a prendere le sue cose, quando il suo unico e (ma sì diciamolo.. ndA) diabolico scopo era quello di far uscire all’istante Hermione dalla doccia.
Il più delle volte la ragazza si ricordava di chiudere la porta del bagno a chiave per non essere interrotta; tanto Lavanda col cervello che si ritrovava non sarebbe mai arrivata alla conclusione che un semplicissimo Alohomora le avrebbe permesso di entrare lì dentro e sbattere fuori la povera Herm.
Questo succedeva appunto, perché questa benedetta porta non veniva chiusa a chiave. Ma accidenti a Lavanda! Ma perché mai doveva alzarsi così presto anche lei a volte invece di starsene beatamente a letto a poltrire fino all’ultimo minuto, come faceva sempre? O meglio, come facevano sempre la maggior parte degli studenti lì dentro?
Be’… fatto sta che questa mattina non si era svegliata per la gioia di Hermione che si era pure ricordata di chiudere a chiave la porta del bagno.
Dopo una doccia rilassante di 20 minuti esatti, la ragazza si vestì e pettinò per uscire dalla Torre di Grifondoro alle 7.45 spaccate.
Aveva voglia di fare un giro vicino al Lago Nero e così si avviò pensando di essere l’unica sveglia a quell’ora in tutta Hogwarts e che quindi poteva godersi tutta la tranquillità che quel luogo, dove spesso si recava per studiare o per leggere, le offriva.
Magari… un certo biondino di nostra conoscenza aveva avuto la stessa idea e, dopo essersi svegliato presto, si stava dirigendo al medesimo posto.
Persi nei propri pensieri non si accorsero nemmeno di essersi seduti uno accanto all’altra sotto lo stesso albero vicino al lago.
Dopo pochi minuti, si girarono istintivamente l’uno verso l’altra dicendo in sincrono:
Oh no! Che ci fai tu qui?!”

*angolo dell'autrice*
e siccome sono un po' sadica vi lascio in sospeso cosa succede fino al prossimo capitolo XD
nulla di importante in questo, solo normale routine e un Draco piuttosto confuso riguardo una certa Grifondoro..
ringrazio quelli che aggiungono la storia tra le seguite e chi la mette nei preferiti..
ringrazio in particolare coloro che hanno recensito ^^
oggi sono un po' di fretta quindi grazie mille a:
lunachan62
La gIuLy PaZzA
Fr4nCy LoW
a presto e grazie mille a tutti quanti davvero.. bacissimi!

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Capitolo 5
*** 5° capitolo ***


Oh no! Che ci fai tu qui?!”

Poi il ragazzo intervenne subito: “facciamo così per stavolta, Mezzosangue. Io non do fastidio a te e tu non ne dai a me, così risparmio ad entrambi, e soprattutto a me, di andare a cercarsi un altro posto in cui stare tranquilli prima delle lezioni.”
Hermione inizialmente sembrò stupita dallo strano comportamento del Serpeverde. Era stato gentile e anche se l’aveva chiamata ancora Mezzosangue, non aveva usato il solito tono di disprezzo.
Ci sto Malfoy” rispose lei tornando a fissare il lago e sperando con tutta sé stessa che Malfoy non avesse notato il suo strano comportamento negli ultimi tempi.
In particolar modo quello di ieri sera in Sala Grande. Ma ahimè al nostro bel Principe non era sfuggito niente. Ma non dava tanto peso al comportamento strano della ragazza perché aveva ancora per la testa la pantera nera che lo aveva salvato.
Tentare di chiedere alla Granger se sa qualcosa di quella pantera non mi nuoce di certo” pensò tra sé. “Ma sì dai. Proviamoci. ”
Allora, Mezzosangue. Notato niente di insolito negli ultimi tempi?” fece il biondo con indifferenza sempre fissando il lago.
Perché me lo chiedi Malferret? E di grazia, cosa avrei dovuto notare?” rispose la riccia con un pizzico di acidità e fingendo di non capire a cosa il ragazzo si riferisse quando invece aveva centrato in pieno.
Cavolo, adesso sì che era nei guai. Malfoy non aveva dimenticato la pantera.
Scusami tanto se ti faccio una domanda. Beh, comunque mi riferivo a creature a spasso per Hogwarts.”
Ok, era seriamente nei guai. Dalla punta dei piedi fino alla radice di ogni suo singolo capello.
Doveva assolutamente troncare la discussione, ma senza destare sospetti.
Calmati Herm. Respira a fondo. Tranquillizzati e rispondigli come tu sola sai fare.” Pensò la mora.
Sinceramente Malfoy, le uniche creature che vedo –a spasso- per Hogwarts, come dici tu, sono quelli che alleva Hagrid e i pochissimi centauri, satiri e fate che abbiamo nella Foresta Proibita. Escludendo a priori i nostri animali da compagnia, i rapaci alla gufiera e quei poveri elfi domestici nelle cucine della scuola.”
Grazie per avermi illuminato, Granger.” Disse con insolita gentilezza Draco.
Prego” rispose semplicemente Hermione che guardò istintivamente l’orologio.
Le 8.15.
Si alzò e si avviò verso il castello, diretta verso la Sala Grande.
Ehi! Dove pensi di andare Mezzosangue? Dov’è finita la buona educazione? Non si saluta?” disse Draco stupendosi egli stesso di quelle parole, mentre si alzava e la seguiva.
Vado a fare colazione con Harry e Ron se proprio ti interessa. E poi, da quando io e te ci salutiamo? Di solito non riusciamo nemmeno a sostenere una conversazione civile come quella di ora senza insultarci a vicenda.” Rispose la bella Grifondoro voltandosi verso di lui.
Le guance di Draco si tinsero di un tenue rosa e il suo cuore accelerò un po’ il battito.
Stessa identica cosa per la grifoncina.
E’ vero… lascia perdere.” E con grandi falcate superò la ragazza che era ancora immobile per la sorpresa.
Solamente quando Draco fu sparito dalla sua visuale si decise ad entrare.
Dopo un’abbondante colazione, durante la quale i due non osarono lanciarsi occhiate senza che l’altro sapesse, entrambi si recarono alle corrispettive lezioni con i compagni.
Ron, strano ma vero, quella mattina lesse l’orario delle lezioni e senza neanche quel solito tono di voce come per dire “ma chi me lo fa fare di andarci?”
Allora. Oggi abbiamo: un’ora con la Cooman e una con Rüf. Poi due ore di trasfigurazione con la McGranitt e –tadadadaa- due ore di pozioni con Piton e i serpentelli.”
Non farmici pensare adesso, Ron. Non ho voglia nemmeno di fare lezione con la Cooman ed Hermione ancor meno del sottoscritto.” Disse Harry.
Ma vi rendete conto che quella mi odia? Non la sopporto proprio e prima finirà quell’ora meglio sarà. Ancora me lo ricordo quando mi disse al terzo anno che sarei rimasta zitella. Santo Godric.” Rispose Hermione sperando invece in cuor suo che le prime quattro ore non passassero affatto.
Naturalmente perché non voleva fare due ore di lezione con Malfoy nella stessa stanza. Aveva come l’impressione che lui sapesse tutto: la sua cotta per lui e che era lei la pantera.
Purtroppo per lei il suo desiderio non fu esaudito.
Le ore passavano una più velocemente dell’altra e arrivò il turno di pozioni con i Serpeverde.
Due ore! Come avrebbe fatto a resistere due ore senza che lui notasse i suoi comportamenti strani (agitazione totale) e non si insospettisse?

*Nota dell'autrice*
spero che il capitolo vi sia piaciuto.. lasciate tanti commentini! È breve e insignificante lo so, ma preferisco fare poco per volta.. XD
ringrazio di cuore coloro che hanno recensito:
Tanny: non ti preoccupare se non riesci a leggere per tempo i capitoli.. so che mi segui e apprezzo già fin troppo =) baci e mi raccomando dimmi che ne pensi.
La gIuLy PaZzA: ah sì, sono proprio sadica nel lasciare tutto a metà.. grazie mille anche a te..
_Giuly95_: oh, ma grazie! ^^ sono proprio contenta che ti piaccia.. e fammi sapere anche tu a riguardo.. mi piace vedere cosa pensate, è uno stimolo in più anche per me.. baci
grazie anche a coloro che aggiungono alle seguite o tra le preferite la mia storia..
Bacioni a tutti! Cassandra

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Capitolo 6
*** 6° capitolo ***


Due ore! Come avrebbe fatto a resistere due ore senza che lui notasse i suoi comportamenti strani (agitazione totale) e non si insospettisse?
Due ore dopo…
Almeno questo desiderio era stato esaudito!
Era riuscita a controllare la sua agitazione e le mani non erano ne sudate ne tremanti.
Era riuscita pure a controllare i suoi arrossamenti improvvisi che la sorprendevano anche solo al passaggio dei suoi stupendi occhi cerulei.
L’unica cosa che non poteva controllare era il suo cuore.
Eh bè.. si sa che è un muscolo involontario no? Fatto sta che quel suo povero cuoricino perdeva i battiti anche solo al minimo suono della voce del ragazzo, rischiando a volte di fermarsi completamente.
Hermione temeva anche che lui, seduto tre banchi dietro di lei, Harry e Ron, l’avrebbe di certo sentito tutto quel battere freneticamente proveniente dal suo cuore.
Invece no. Tutto era andato per il verso giusto. Stranamente e fortunatamente al contrario di come aveva pensato la riccia Grifondoro.
Ad un certo punto un pensiero si fece vivo nella testa della ragazza:
Oggi ci siamo incrociati per i corridoi almeno un paio di volte, se non di più, e lui, sempre accompagnato da Tiger, Goyle, Nott e Zabini, si è limitato a prendere in giro solo Harry e Ron. E la stessa cosa è successa a lezione. Senza contare stamattina al Lago Nero. Mi ha chiamata per cognome, ma anche Mezzosangue, solo che non ha usato il solito tono di disgusto e disprezzo. Era.. come dire.. più.. gentile. Forse ora è veramente cambiato, anche se, è difficile dirlo. E poi orgoglioso come è, non lo ammetterà mai, nemmeno sotto tortura. ”
Il resto della giornata di Hermione passò tra la compagnia dei suoi amici e lo studio, ovviamente, intervallati da qualche spuntino qua e là.
Aveva anche trovato il tempo di andare in biblioteca a leggere qualcosa che lei riteneva leggero (giusto tre ore per leggere) e poi aveva passeggiato all’esterno in compagnia di Ginny.
La rossa, come previsto, l’aveva tempestata di domande e lei prontamente le aveva risposto.
Inutile dire quale fosse l’argomento delle loro conversazioni. Malfoy.
Ora che Ginny lo sapeva non era più un problema parlarne con lei.
Temeva solo la reazione di Harry e soprattutto quella del povero Ron, che le moriva dietro dal secondo anno praticamente.
Non sarebbe mai riuscita a dir loro cosa provava per Draco senza evitare di ferirli un po’, se non di ucciderli sul colpo dando loro la “magnifica” notizia che lei era innamorata del Principe delle Serpi nonché loro miglior nemico da sempre.
Draco.. si perché ogni tanto lo chiamava per nome quando pensava a lui.
Spesso succedeva anche quando parlava con Ginny, ma l’amica si limitava a strabuzzare gli occhini azzurro cielo ogni qualvolta Hermione lo chiamava così, per poi pensare subito dopo: “Cavolacci! Per far sì che Hermy chiami Malfoy per nome, vuol dire che deve essere proprio innamorata e non semplicemente cotta!”
Ed ogni volta che sentiva pronunciare quel nome faceva la solita faccia e il solito discorso mentale.
Solo che quel pensiero di Ginny diventava sempre più un’affermazione decisa.
Prima o poi avrebbe dovuto sputarlo fuori, rivelandolo alla riccia.

*Nota dell’autrice*: so che non è niente di speciale e so anche che rovinosamente ristretto, ma per il momento non ho altre idee e sono occupatissima sia con la scuola che con la patente (a brevissimo l'esame di teoria), così mi sono limitata a descrivere un po’ la situazione.. vi supplico di non uccidermi per stavolta..
Grazie mille a tutte coloro che recensiscono e a cui mando un bacione immenso!


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Capitolo 7
*** 7° capitolo ***


A Serpeverde nei sotterranei..
Un affascinante quanto stronzo ragazzo biondo stava scompostamente sdraiato sullo spazioso letto della sua camera e ripensava alla giornata.
Ormai erano le sei del pomeriggio inoltrate e il ragazzo non aveva la minima intenzione di scendere in Sala Comune dove di certo c’erano i suoi compagni a divertirsi come matti.
Preferiva piuttosto starsene da solo.
Ma perché oggi s’era comportato così diversamente con lei? Per di più oggi non l’aveva nemmeno insultata e stranamente questo gli dava una sensazione piacevole tutto sommato.. anzi, più che piacevole.
Riflettendoci bene aveva iniziato a comportarsi diversamente dopo l’episodio in biblioteca. (il famoso “bacio” che aveva sconvolto la vita ad Herm.. ndA)
Forse mi sto innamorando” pensò tra sé.
Impossibile! Un Malfoy non può innamorasi. Figuriamoci di una Mezzosangue, o della Mezzosangue. Disonorerei il nome di famiglia. ” iniziò a pensare il bel biondo.
Ma mio padre è ad Azkaban e mia madre non è tipo da fare discriminazioni di sangue.
Cazzo, Draco, ma ci sei o ci fai? È la Granger! Anche se fosse Purosangue è amica di San Potty e la Carota” continuò.
DEVO PIANTARLA CON QUESTE SEGHE MENTALI!”
Peccato che l’ultima frase non l’avesse pensata, ma bensì urlata.
Proprio in quel momento era entrato Blaise.
Ehi, Dra! Ma di che seghe mentali stavi parlando?” disse il bel moro dagli occhi blu mare con sguardo eloquente. “Non vuoi rendere partecipe il tuo miglior amico?”
Merda!” pensò Draco per poi rispondere all’amico che lo guardava con fare interrogativo.
Niente di che, Blaise” cercando di essere il più indifferente possibile, ma con scarsissimi risultati.
È inutile che fingi con me. Sono il tuo migliore amico e non mi freghi. Dimmi a cosa stavi pensando, non può non essere una cosa importante”.
Blaise, non me la sento di dirti tutto quello che penso. Non insistere”
Come preferisci. Sappi che se mai volessi parlarne non esitare a farlo con me. Per te ci sono sempre stato e sempre ci sarò. Ricordatelo.”
Grazie, amico” disse con un lieve, ma sincero sorriso il biondo.
Prego, amico” rispose sorridente il moro che uscì richiudendosi la porta della camera di Draco alle spalle per poi tornarsene dagli altri.
Draco ritornò tra i suoi pensieri stavolta rivolti alla misteriosa pantera.
Ok, Draco. Per l’ennesima volta rifletti. Di sicuro non è una pantera comune. È molto intelligente se dopo aver fatto fuggire il Lupo Mannaro non ha aggredito me. Mi ha pure portato in infermeria.
Devo trovarla. Voglio rivedere quello strano felino e anche se la cosa sembra stupida detta da me voglio in qualche modo ringraziarlo per il suo gesto.
Io, Draco Malfoy, che ringrazia qualcuno. Una pantera poi. Eppure mi sento legato a lei. La incontrerò di certo se è ancora qui ad Hogwarts”
Finito di pensare a ciò si alzò per fare una doccia e per prepararsi a scendere a cena.

A Grifondoro..
Anche Hermione si preparava per la cena sempre con il pensiero fisso di Malfoy. (e che strano eh.. ndA)
Ora poteva anche fare la doccia in santa pace senza temere un attentato di Lavanda visto che Ginny era andata personalmente dalla McGranitt per chiedere una piccola modifica delle camere.
La direttrice di Grifondoro aveva acconsentito e le coppie delle camere precedenti, ovvero Brown/Granger e Weasley/Patil, erano state cambiate con immensa gioia delle quattro ragazze in Brown/Patil e Granger/Weasley.
Ora che Calì e Lavanda erano in camera insieme potevano parlare di moda per tutto il tempo che volevano senza tirare matte la altre due ragazze.
Ginny ed Hermione dal canto loro potevano discutere in santa pace di qualsiasi cosa, soprattutto se l’argomento delle loro conversazioni era Malfoy.
Se solo una tra la Patil e la Brown avesse scoperto che ad Hermione piaceva Malfoy, non solo l’avrebbe scoperto tutta Grifondoro, ma tutta la scuola, Gazza Mrs Purr compresi.
Ciò significava che i Serpeverde l’avrebbero presa in giro a vita visto che lei doveva odiarlo Malfoy e inoltre il diretto interessato avrebbe incrementato l’odio verso di lei che negli ultimi periodi si era attenuato se non quasi scomparso.
Per non parlare di Harry e Ron. Meglio lasciar stare. Più ci pensava e più le si accapponava la pelle per l'orrore.
Oramai la rossa e la riccia, nonché neocompagne di camera, erano pronte per scendere a cena e dopo di esse la solita pazza serata in compagnia nella torre della Sala Comune.

Sala Grande.. Ora di cena..
La cena si svolse come di consueto tra le chiacchiere sul Quiddich da parte dei ragazzi e gli ultimi pettegolezzi da parte delle ragazze.
Al tavolo dei grifoni Hermione s’era quasi strozzata con il suo succo di zucca dopo aver sentito le parole di Ginny sussurrate sottovoce per non essere sentita dagli altri.
Ehi, Herm. Malfoy ti sta fissando da un bel pezzo oramai.. come diavolo fai a non essertene accorta?”
Subita la riccia alzò lo sguardo giusto in tempo per beccare Malfoy distogliere il suo.
Hai ragione, Gin. Non so come ho fatto a non accorgermene”
Già, nemmeno io lo so dato che quando Malfoy ti fissa si ha la sensazione di essere trapassati da centinaia di lame” aggiunse Ginny sempre sussurrando, al che Hermione venne scossa da un brivido che le percorse tutta la colonna vertebrale.
Draco sembrò notarlo.
La riccia non ne poteva più di questa situazione, così si alzò dal tavolo e si diresse verso l’uscita della Sala Grande.
Ovviamente a Draco non sfuggì il benché minimo movimento della ragazza, ma quando fece per alzarsi si risedette nuovamente.
Se usciva da lì subito dopo la Granger sarebbe stato palese per tutti che la seguiva.
E poi si sa, un Malfoy non passa di certo inosservato.
E di conseguenza si sarebbero sparse strane voci sul suo conto, il che a lui non dispiaceva visto che la Granger era una bella ragazza.
Decisamente no! Non poteva seguirla comunque.

Intanto la nostra Hermione aveva raggiunto la Torre di Astronomia, dove avrebbe potuto rilassarsi un po’ e godersi la bella serata in tutta tranquillità.
Il cielo era stellato e tirava una leggera brezza fresca.
Hermione si avvicinò alla finestra, per poi sedersi di traverso sul freddo davanzale di pietra, portando le ginocchia al petto e appoggiandovi la testa.
Chiuse gli occhi per un po’ e liberò la mente da tutti i suoi pensieri.
Quando riaprì i suoi occhi dalle iridi dorate, la sua attenzione fu catturata da una figura che si stava dirigendo verso il Lago Nero..
Chi poteva mai essere? Soprattutto a quell'ora, quando tutti stavano ancora finendo di cenare in Sala Grande.

*angolino dell'autrice*
spero solo di non venire uccisa dopo questo capitolo.. purtroppo serve ancora per definire bene la situazione che si è creata.. in ogni caso sto già rivedendo il prossimo e credo che non ci vorrà molto prima di aggiungerlo..

Cerco di aggiornare sempre il più rapidamente possibile cosicché non risulti troppo noiosa la storia.. grazie ancora a tutti.. un bacione.. Cass..

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Capitolo 8
*** 8° capitolo ***


Quando riaprì i suoi occhi dalle iridi dorate, la sua attenzione fu catturata da una figura che si stava dirigendo verso il Lago Nero..
Chi poteva mai essere?

Poco prima..
Draco, dopo cena, si diresse come di consueto verso i dormitori di Serpeverde, dove avrebbe dovuto trascorrere la serata in compagnia.
Ma qualcosa in lui scattò: aveva voglia di starsene un po' tranquillo e con una scusa liquidò Blaise.
Ehi, Dra, ma dove vai?” chiese Zabini.
A farmi un giro, Blaise. Non ho voglia di sentirvi urlale per la centesima volta stasera. Voglio starmene un po' tranquillo” rispose il biondo.
ok.. come preferisci, ma se ti stufi della tua tranquillità, torna tra noi solitario!” disse Blaise di rimando.
va bene”.
Stava per uscire dalla sua Sala Comune quando improvvisamente qualcosa, o meglio, qualcuno gli saltò addosso.
Dracuccio, amore. Dove credi di andare tutto solo? Se vuoi posso tenerti compagnia io, che ne dici?”
Chi volete che sia se non la nostra arpia preferita? Ma certo, proprio Pansy Parkinson!
Evidentemente non le andava giù il fatto che Draco l'avesse scaricata davanti a tutta la scuola umiliandola. Che poi aveva fatto tutto da sola quell'oca!
Pansy, levati di dosso” disse scorbuticamente il ragazzo per poi aggiungere: “Sbaglio o avevi chiaramente urlato che fra noi era finita e che non volevi più avere niente a che fare con il sottoscritto?”
Pansy staccandosi deglutì vistosamente. Draco proseguì:
E io ti avevo risposto di esserne contento? Te lo sei già scordata? Hai la memoria corta a quanto pare”
Ma amore.. io non dicevo sul serio.. lo sai..” iniziò lei cominciando a strusciarsi contro il ragazzo.
Amore un emerito cazzo! Io dicevo sul serio!” sbottò lui spingendola via.
Ma non..” cercò di dire lei riavvicinandosi al bel biondino che la bloccò subito.
Levati, Pansy. E d'ora in poi stammi alla larga o saranno problemi per te. Sei avvisata, ritieniti solo fortunata per questo.”
La ragazza si girò per andarsene, ma non prima di averlo mandato poco cortesemente in un certo posto.
Draco ghignò soddisfatto della sua performance e uscì finalmente dalla Sala Comune.
Poco dopo era all'esterno e stava camminando verso il Lago Nero con la speranza che nessuno venisse a “rompergli i coglioni”, come disse lui fra sé.
Decise di sedersi sotto il suo solito albero, lo stesso dove solo qualche giorno fa si era seduto con la Granger e dove avevano avuto una delle rarissime, se non inesistenti, conversazioni civili senza insultarsi a vicenda.

Hermione era ancora seduta sul davanzale della finestra della Torre di Astronomia e ancora cercava di capire chi ci fosse nei pressi del Lago Nero.
Scorse poi una capigliatura platinata.
Draco” sospirò.
Poi le venne un'idea improvvisa per avvicinarsi al ragazzo senza evitare di essere scacciata in malo modo.
Chissà se ne sono veramente capace, se ne ho pienamente il controllo o se invece rischio di fargli del male?” pensò fra sé la ragazza.
Scese velocemente le scale e in poco tempo raggiunse il portone d'entrata.
Uscì cercando di fare il meno rumore possibile.
S'apprestò poi a nascondersi nell'oscurità, se qualcuno l'avesse beccata in questa situazione avrebbe pensato che volesse evadere dalla scuola visto il suo atteggiamento.
Un brivido le percorse la schiena.
Cavoli, non pensavo facesse così freddo” sussurrò.
Le campane della torre campanaria del castello scandirono lentamente e ritmicamente nove rintocchi.
Aveva un'ora e mezza prima del coprifuoco, ce la poteva fare.
No, ce la doveva fare.
Si sedette a gambe incrociate sull’erba appena umida e si concentrò, chiudendo gli occhi.
Dopo cinque minuti che non accadeva nulla, la ragazza si sdraiò sconsolata e nervosa sull’erba, respirandone il profumo nella speranza di tranquillizzarsi un poco e di riacquistare un po’ di fiducia in sé stessa.
Ma come caspita ho fatto l’altra volta a trasformarmi? Forse è stato l’istinto protettivo nei confronti di Draco che mi ha permesso la trasformazione. Se così fosse allora non dipende dalla mia volontà.” Disse Hermione pensierosa e sfornado così una delle sue mega-spiegazioni.
Poi scosse la testa e aggiunse: “No, deve essere per forza un atto volontario, devo solo capire come funziona e il gioco è fatto”.
Scattò all’istante rimettendosi seduta nella stessa posizione di prima. Era più determinata che mai. Doveva assolutamente riuscire a ritrasformarsi in pantera per poi avvicinarsi a Draco.
Questo era l’ingegnosa idea che l’aveva folgorata quando aveva visto il bel Principe delle Serpi dalla Torre di Astronomia.
Chiuse nuovamente gli occhi e si concentrò.
Focalizzò quasi immediatamente l’immagine dello splendido felino.
Sentì ancora l’energia crescere in lei per poi sprigionarsi, come se fosse esplosa e lei ne fosse stata investita.
Quando si decise a riaprire gli occhi dorati si accorse di essere acquattata.
Notò con piacere che braccia e gambe si erano, per la seconda volta, tramutate in possenti zampe e le era spuntata la coda.
La prima cosa che constatò, con suo grande sollievo, fu che era pienamente consapevole delle sue azioni, l’istinto non aveva prevalso.
La volta precedente, infatti, non aveva neanche preso in considerazione questo fattore, visto che si era fiondata direttamente sul licantropo senza troppi complimenti con il solo e preciso scopo di salvare Draco.
Voleva andare immediatamente dal ragazzo, ma prima però decise di testare ogni sua possibile qualità, a partire dai sensi.
L’olfatto era molto sviluppato; sentiva perfettamente l’odore di ogni cosa e anche, da quella distanza, il profumo inconfondibile di Draco, menta e limone.
Vedeva a meraviglia anche nella più totale oscurità e sentiva ogni più minimo rumore.
Sarebbe stato impossibile coglierla di sorpresa.
Hermione si stupì anche della sua agilità, mentre si arrampicava sugli alberi della Foresta Proibita e saltava con disinvoltura ed eleganza dall’uno all’altro senza nemmeno la paura di cadere.
Per non parlare della velocità. Aveva attraversato in poco tempo la distanza fra castello e foresta.
Avrebbe anche voluto provare a ruggire, ci teneva molto, ma di sicuro avrebbe attirato l’attenzione di Hagrid e anche di qualcun altro probabilmente.
Non voleva assolutamente essere scambiata per una creatura pericolosa e di sicuro voleva evitare di farsi rincorrere per tutta Hogwarts dal guardiacaccia.
Così si limitò ad un ringhio basso.
Soddisfatta di tutto ciò, corse rapidamente nei pressi del Lago Nero, fermandosi, sempre nell’oscurità, dalla parte opposta a dove si trovava Draco.

*angolino dell'autrice*
pian piano cominciano a tornarmi le idee.. abbiate un po' di pazienza con me.. tra scuola e patente il tempo è sempre poco..
spero possa esservi piaciuto anche questo capitolo e mi raccomando recensite! fa sempre piacere ^^
un grazie speciale va a BeaTheBest e lunachan62 che hanno recensito lo scorso capitolo..
grazie mille ad entrambe ragazze..
bacetti a tutti quanti!! alla prossima.. spero sia molto presto..

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Capitolo 9
*** 9° capitolo ***


Soddisfatta di tutto ciò, corse rapidamente nei pressi del Lago Nero, fermandosi, sempre nell’oscurità, dalla parte opposta a dove si trovava Draco.

Dalla sua posizione, Hermione poteva vedere benissimo il ragazzo senza il rischio di essere scoperta.
Ma che rischi c’erano stavolta di essere giudicata per il suo strano comportamento!? Nessuno, visto che, trasformata, era irriconoscibile se non agli occhi di Ginny che era l’unica a conoscenza del suo “piccolo segreto”.
Al massimo era lei l’unica che poteva riconoscerla anche se non l’aveva mai vista sotto le sembianze del felino.
Piccolo segreto, vero Herm? Direi di dimensioni abnormi, io!” disse la solita vocina nella sua testa.
Lasciamo perdere i discorsi mentali e passiamo ai fatti o non concluderò niente nemmeno entro lo scoppio della prossima Guerra Magica” concluse la riccia che finalmente si avvicinava a Draco.
Costeggiò la riva del lago badando bene a restare nell’ombra per non spaventare il ragazzo.
Draco stava fissando un punto indefinito davanti a sé, perso in chi sa quali pensieri.
La ragazza, o meglio, la pantera, notò come era diverso il Draco che si trovava di fronte rispetto a quello di tutti i giorni. Sembrava un ragazzo comune, non l’erede di Casa Malfoy. E le piaceva sempre di più ogni istante che passava.
Hermione si decise ad uscire allo scoperto.
Iniziò a muoversi verso la zona illuminata dalla debole luce lunare in maniera silenziosa con il tipico passo felpato che ogni felino possiede e che contraddistingueva la bella Grifondoro anche nella sua forma umana.
Fece tutto lentamente sempre per evitare di spaventare Draco visto che era la prima volta che usciva di sera e da solo dopo lo spiacevole incontro avuto con il licantropo giorni addietro.
Si fermò poco lontano dal ragazzo e si sedette.
In un primo momento il biondo Serpeverde parve non accorgersi della presenza dell’animale, ma sentendosi osservato alzò istintivamente gli occhi e incrociò uno sguardo giallo-dorato.
Un brivido gli percorse la schiena.
Un brivido non di freddo, ma di paura.
Già, aveva scambiato quello sguardo con quello del Lupo Mannaro che lo aveva assalito, ma subito dopo s’era tranquillizzato riconoscendo la sua pantera.
Passò un tempo indeterminato e i due ancora si fissavano senza accennare movimenti.
Poi improvvisamente Draco sorrise. Di nuovo. Ancora a lei.
Allora non mi sono sbagliato. Esisti veramente” disse il ragazzo.
L’animale lo fissò più intensamente come per dimostrargli che capiva ciò che diceva e per esortarlo a proseguire. E così fece.
Sai, non avendoti più vista nei paraggi, pensavo veramente di essermi immaginato tutto. Stavo impazzendo e non hai idea di quanto”.
Fece una pausa.
Hermione si decise ad avvicinarsi ancora un po’, ma si fermò ad almeno cinque metri e guardò il biondo con fare interrogativo come per cercare consenso per avvicinarsi ancora.
Consenso che arrivò a parole, seguito da un altro dei suoi rari, ma stupendi sorrisi.
Non preoccuparti, puoi avvicinarti se vuoi. Io di sicuro non voglio farti del male e credo che nemmeno tu voglia farne a me, altrimenti lo avresti già fatto, o mi sbaglio?”
Hermione si avvicinò fino ad affiancarsi al ragazzo, accucciandosi.
Noto con piacere che mi comprendi e che gradisci la mia compagnia, come me” e altro sorriso.
Altra stretta allo stomaco per Hermione. E via con le famose “farfalle nello stomaco”.
La riccia era senza parole. Draco sembrava davvero un altro. Aveva lasciato cadere la sua maschera di ghiaccio e indifferenza e si stava mostrando per quello che era veramente.
Tutto ciò aveva dell’incredibile!
Il ragazzo iniziò poi ad accarezzare delicatamente il morbido manto dell’esile felino accanto a lui.
Hermione chiuse gli occhi per il piacere di quelle carezze che partivano dal collo e la percorrevano fino a metà schiena.
Inconsciamente iniziò a fare le fusa e fu riscossa dalla risata del ragazzo. Solo allora si bloccò, guardandolo poi.
Ti piace essere coccolata, vero? Una pantera dentro la quale si nasconde una gattina, eh?”
Hermione per non dargliela vinta, si alzò di scatto ed emise un piccolo ringhio, mostrando le candide zanne.
Draco per lo spavento, spalancò gli occhi e disse:
Ok, ok. Stavo scherzando dai! Non ti arrabbiare”.
La pantera si risdraiò al suo fianco e prese a strofinare il muso contro il braccio del bel biondino.
Intuendo cosa volesse, Draco alzò il braccio, permettendo al felino di poggiare la testa sulle sue gambe e riprese a coccolarla, sorridendo quando la sentiva far le fusa più forte.
Si può dire che ora l’aveva trovata la sua pantera e in un certo senso la stava anche già ringraziando con tutte quelle coccole che certamente lei gradiva.
Sai, più volte mi sono chiesto come è possibile che nessuno abbia mai notato la tua presenza qui. Potresti rispondermi?” disse ad un certo punto Draco prendendola un po’ in giro.
Hermione smise di fare le fusa per spostare tutta la sua attenzione al ragazzo, guardandolo come per dire “se potessi ti risponderei volentieri e ti racconterei tutto”. E state pur certi che Hermione l’avrebbe fatto.
E non guardarmi così. Ho capito che non mi puoi rispondere, solo che mi sento un idiota a parlare con un animale che non può rispondermi. Senza offesa” disse con un lieve sorriso.
Adesso basta. Non voleva dargliela vinta.
L’unico modo che Hermione aveva per rispondergli a tono era a gesti, così il nero felino, con un balzo si allontanò dal ragazzo.
Guardate questo qui. Ed io che mi sono fatta in quattro per fargli un po’ di compagnia e mi dice che si sente un idiota. Adesso gli faccio vedere io” pensò Hermione, mentre si andava a sdraiare sotto un altro albero lì vicino e lo fissava con tono di sfida.
Eddai, avevo detto che non era un’offesa. Perché fai così? Sei proprio cocciuta, sai?” disse il Principe di Serpeverde.
Hermione pensò fissandolo “me lo dicono in tanti che sono cocciuta. Non è certo una novità”
Sì, cocciuta e testarda tanto quanto lei!” aggiunse Draco per poi pentirsene mentalmente di quell’uscita.
Hermione sgranò gli occhi e il ragazzo sembrò capire ciò che lei chiedeva.
Vuoi sapere chi? Non te lo dico curiosa!” ghignò Malfoy.
Hermione emise un ringhio di disapprovazione.
Aveva sperato. Sperato che si stesse riferendo a lei.
Magari te lo dico la prossima volta. Voglio vedere se c’è qualcos’altro che vi accomuna” disse il biondo.
Pazienza Draco Malfoy. Aspetterò” pensò la riccia gioendo anche del fatto che volesse rivederla.
Si levò del vento freddo e pungente.
Fortuna ho la pelliccia”. Poi Hermione si voltò verso il Serpeverde.
Era uscito con addosso solo la divisa, ma senza il mantello.
Un brivido di freddo percorse visibilmente il bel biondo. Hermione non ci pensò due volte. Si alzò e in un lampo fu accanto al ragazzo.
Con il muso allontanò delicatamente il ragazzo e si insinuò tra lui e il tronco dell’albero dove Draco era appoggiato con la schiena fino a poco fa.
Draco la guardò e lei gli fece cenno con gli occhi dorati di appoggiarsi a lei.
Draco la assecondò e si appoggiò all’animale all’altezza della sua spalla.
Si sentì pervadere da una sensazione di sicurezza. Percepiva anche il calore emanato dal felino e prese ad accarezzale dapprima la zampa e poi il collo.
Come previsto Hermione ricominciò a fare le fusa e Draco sorrise: “Allora non ti sei arrabbiata? E comunque sappi che non era mia intenzione”. In risposta sentì la grifoncina fare più forte le fusa.
Quindi perdonato?” chiese il ragazzo.
Perdonato” pensò Hermione strofinando delicatamente il muso contro il viso di Draco.
Beh…credo sia ora di andare. Sai, ho il coprifuoco fra un po’ e se non rientro rischio di beccarmi una punizione”
Lo so bene, Draco” sorrise fra sé la ragazza.
Si alzarono restando l’uno di fronte all’altra.
Spero di rincontrarti” disse solamente il biondino.
Hermione si era avvicinata a Draco che si era abbassato alla sua altezza, la accarezzò un’ultima volta sul collo con entrambe le mani.
Dopodiché la pantera corse via verso la Foresta Proibita dove Draco la vide scomparire nell’oscurità, nera come il suo manto, dalla quale era emersa.
Una volta accertatasi che il ragazzo fosse già rientrato, Hermione si ritrasformò e si diresse verso la Torre di Grifondoro.
Quella notte entrambi pensarono a lungo alla serata trascorsa al Lago Nero e si addormentarono con la speranza di rincrociarsi.

*angolino dell'autrice*
Direi che questo è il capitolo migliore in assoluto che fino ad ora ho scritto.
Sono veramente contenta di come è venuto e spero che anche a voi sia piaciuto.
Aspetto tanti commentini! /\__/\.. ringrazio come al solito i miei lettori e quelli che continuano ad aggiungere la storia tra i preferiti..
un grazie speciale va a lunachan62 che ha recensito lo scorso capitolo. Spero possa piacerti anche questo.. ^^
alla prossima e un bacio a tutti.. Cassandra17

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Capitolo 10
*** 10° capitolo ***


La mattina seguente Hermione fu completamente aggredita da Ginny che la bombardò di una miriade di domande.
Cavoli, già alle sette e mezza di mattina c’è gente che stressa!
Allora, Herm? Mi dici dove diavolo eri ieri sera? E perché non ti sei più fatta vedere?”
Ero alla Torre di Astronomia, Gin, te l’ho già detto. Avevo bisogno di stare un po’ da sola”
Certo. E io dovrei crederti?”
Perché no?” chiese la riccia, per niente sorpresa dall’atteggiamento della rossina nei suoi confronti. Faceva benissimo a dubitare.
Perché non sai mentire abbastanza bene da fregare la sottoscritta.”
Ma Gin, ..” cercò di dire Hermione senza successo.
Tesoro, ti ricordo che non sono Harry, ne tantomeno quell’idiota di mio fratello Ron. Ci vuole ben altro, credimi. Riprova la prossima volta, magari sarai più fortunata”
E va bene. Tanto con te non ho speranze. Giusto?”
Giustissimo! Dai, ora dimmi perché sei uscita così di fretta dalla Sala Grande.”
Non era una domanda, ne una richiesta. Ginny voleva assolutamente saperlo, quindi suonava più come un ordine. Di conseguenza, Hermione dovette sputare il rospo.
Per via di Malfoy. Mi sentivo in soggezione.”
Ah! Ora capisco. Ma non puoi di certo essere stata tutta sera nella Torre di Astronomia!” insistette la piccola di casa Weasley.
Infatti no. Ho visto Draco da solo al Lago Nero. Così sono scesa, mi sono trasformata e mi sono avvicinata a lui.”
Inutile descrivere Ginny. Sotto shock! E a bocca spalancata ovviamente, come è ovvio che Hermione le raccontò tutto nei minimi dettagli.
Alla fine Ginny riuscì solamente a dire:
O-mio-Dio! Ma tu sei un genio Hermione!” dopodiché le saltò in braccio per la gioia.
Sul serio, complimentoni per la geniale idea! Solo che prima o poi dovrai dirglielo. E secondo me è meglio che glielo dica tu piuttosto che lo venga a sapere da qualcun altro o peggio, ti scopra! Immagina il casino. Rischieresti di mandare tutto all’aria.”
Lo so, ma non mi sembra il momento ora e poi non saprei proprio come fare. Ho paura di rovinare tutto quanto.”
Dai, ora non pensarci troppo. Quando sarà il momento ti preoccuperai fino a bruciare tutti i tuoi neuroni.”
Esagerata! E comunque spero che tu abbia ragione.” Disse la riccia poco convinta.
Finito di prepararsi, le ragazze scesero in Sala Grande per colazione, dopo la quale le avrebbero attese le lezioni.

Mentre Ginny ed Hermione discutevano in camera loro, qualcuno nei sotterranei stava facendo la stessa cosa con il proprio migliore amico.
Avete letto benissimo invece, non è un'allucinazione!
Draco aveva raccontato tutto a Blaise che in quel preciso istante sembrava la versione maschile e soprattutto Serpeverde, di Ginny quando Hermione le aveva detto di Malfoy.
Povero Blaise.
Aveva dovuto sorbirsi tutte le seghe mentali del compare sia sulla pantera che, e in particolar modo, sulla Granger.
Sì, perché Draco gli aveva raccontato dell’infatuazione per la bella Regina di Grifondoro.
Cazzo, Dra! Quella non è un infatuazione, amico mio! Tu sei innamorato perso!”
Ma non dire stronzate, Blaise. Un Malfoy non può innamorarsi!” disse Draco per poi pensare “Almeno così credevo”
Sveglia, Draco Lucius Malfoy! Sei innamorato della tua Mezzosangue, non c’è altra spiegazione. Avresti dovuto sentirti come parlavi di lei, non è da te. avrei dovuto registrarti e poi farti riascoltare tutto quello che hai detto.” Aveva detto Blaise.
Al che il biondo s’era arreso. “Ok. E se anche fosse? Che faccio? Mica posso andare a dirglielo.”
Se non glielo dici mi spieghi come può capirlo. Da te oltretutto, la persona più difficile da capire a questo mondo.”
Hai ragione, stavolta. Ci penserò. Grazie per avermi sopportato, eh” disse Draco.
Figurati, Dra. Servo anche a questo” sorrise il moro.
E scesero anche loro per la colazione in Sala Grande.

Sala Grande…
Dal tavolo di Grifondoro, una ragazza riccia del sesto anno, lanciava di continuo occhiate al tavolo di serpeverde e qualcun altro, biondo e maledettamente bello e attraente, faceva altrettanto.
Il tutto sotto lo sguardo vigile e divertito dei corrispettivi due migliori amici.
Dra, piantala o prima o poi quella si accorge. Sai benissimo che non è stupida! Non è una di quelle oche che ti girano attorno”
Oh, ma fatti i cazzi tuoi Blaise”
Come vuoi amico. Ti ricordo solo che stai giocando col fuoco e..”
Sì, lo so. Un giorno o l’altro mi scotterò” cantilenò il biondo, mentre Blaise Zabini sghignazzava.
Sul lato opposto della sala accadeva pressoché la stessa cosa.
Herm, ma sei matta. Guarda che Harry e Ron sospettano già qualcosa e se continui così non saprò più cosa raccontar loro”
E io cosa ci posso fare se non riesco a smettere di guardarlo. Dico, ma l’hai mai guardato bene!?”
Sì, ‘Mione, so come è Malfoy, ma ti prego: non incantarti a guardarlo! Interrompi il contatto visivo ogni tanto e sbatti le palpebre o ti si seccheranno gli occhi. E bada che se non lo farai da sola, sarò costretta a bendarti.”
Uffa! Dai, andiamo a lezione. Harry, Ron! Forza o faremo tardi! Ci vediamo Gin”
Ciao, Hermione” rispose la rossa mentre si avviava alle sue lezioni.

Il famoso trio si dirigeva verso i sotterranei, quando il destino volle che s’imbatterono in Malfoy e Zabini.
Mannaggia! Non bastava sorbirseli due ore di prima mattina con Piton. Anche in corridoio adesso” sbuffò Ron.
Che hai pezzente Weasley? Sono io che dovrei lamentarvi della vostra presenza, non tu della mia. Dovresti pure ritenerti fortunato che cammini sulla terra che pesto io e respiri la mia aria.” Disse Malfoy ghignando e alludendo al rosso e al bambino sopravvissuto.
Nel sentirsi chiamare –pezzente- per l’ennesima volta, Ron divenne dello stesso colore dei suoi capelli e fece per alzare le mani, ma un’Hermione coi riflessi più che pronti lo bloccò con una presa decisa e salda al braccio.
Ron, per favore, non farci caso e andiamo.” E rivolse uno sguardo veloce al biondo Serpeverde che disse gentilmente “Buongiorno, Mezzosangue” sempre sghignazzando per non dare troppo nell’occhio.
La ragazza fece solo in tempo a sgranare gli occhi che di colpo venne trascinata in aula da Harry perché stava arrivando Piton.
Il professore non sembrava molto contento di vedere ancora dei suoi studenti fuori dalla classe.
Una volta seduti, Blaise sussurrò al compagno di banco “Almeno stamattina ti sei dimostrato gentile. Un passo avanti”
Draco non disse niente e continuò a scrivere gli ingredienti di una pozione segnata alla lavagna, ma sul suo viso fece capolino un sorriso.

*angolino dell'autrice*
oggi per mancanza di tempo mi limito a postare e a ringraziare velocemente chi ha recensito e tutti i lettori.. spero di poter aggiornare in tempi relativamente brevi la storia così non vi annoiate e non perdiate il filo..
bacissimi! Cassy


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Capitolo 11
*** 11° capitolo ***


Si era finalmente conclusa anche questa giornata.
Noiosa come al solito, niente di speciale in fondo.
Harry e Ron che chiedevano di poter copiare spudoratamente i compiti assegnati ben una settimana prima e che avrebbero dovuto consegnare l’indomani, Hermione che sbraitava loro dietro come un’ossessa e Ginny che se la rideva per quella scena che aveva visto una miriade di volte, ma che riusciva sempre a farla sbellicare dalle risate fino a farle venire un mal di pancia tremendo.
Senza contare le immancabili frecciatine di Malfoy & Co più qualche sguardo di sfuggita lanciati sia da parte del biondo che della riccia a insaputa dell’altro.
Ginny e Blaise ovviamente non sapevano più cosa inventarsi per spiegare ai compagni di Casa lo strano comportamento di Draco e Hermione, senza contare tutte le gomitate nello stomaco e i calci negli stinchi sotto il tavolo per interrompere i furtivi contatti visivi di entrambi quando duravano eccessivamente a lungo.
Insomma, proprio una giornata normale.
O almeno, questo era quello che si svolgeva sempre nella medesima maniera da un mese a questa parte.
Quella sera però, Draco decise di uscire nuovamente in giardino e di dirigersi al Lago Nero. Magari l’avrebbe incontrata di nuovo.
Hermione aveva intuito la mossa del Principe di Serpeverde e si era letteralmente precipitata giù al lago, anticipando il ragazzo.
Infatti quando Draco arrivò, trovò ad aspettarlo il nero felino che tanto desiderava rivedere.
Un sorriso fece capolino sul suo volto ed Hermione perse un battito.
Il ragazzo si fermò a pochi metri da lei. Hermione agognava disperatamente un contatto; anche solo sfiorarlo sarebbe andato benissimo.
Così Hermione si alzò da dove si era sdraiata poco prima per riprendere fiato dalla corsa che aveva fatto, e si avvicino lentamente al biondo.
Draco rimase ad aspettare fermo immobile sempre tenendo i suoi cerulei occhi fissi sull’animale.
Che volesse fargli del male? Nah, troppo tranquilla per dimostrarsi una minaccia e poi lui se lo sentiva dentro che lei non gli avrebbe mai fatto nulla che potesse nuocergli.
Infatti quando la pantera gli arrivò vicino, prese a strusciarsi contro le gambe del ragazzo e iniziò a fare le fusa.
In un primo momento Draco restò piuttosto disorientato dal gesto e per poco non cadde in avanti quando Hermione gli passò dietro le ginocchia spingendolo.
Ehi, va benissimo che sei parente del gatto domestico, ma ti ricordo che tu sei almeno dieci volte più forte, quindi modera l’intensità con cui ti strusci, ok?” disse ridendo il ragazzo.
Hermione si bloccò e alzò il capo quel tanto che bastava per vederlo in volto e poi pensò “In effetti ha ragione, sono stata poco delicata e per poco non lo buttavo a terra. Herm, sii più delicata la prossima volta” si rimproverò mentalmente.
Poi un lampadina si accese.
Col cavolo che sarò delicata. Adesso mi voglio divertire un po’ anche io, così si pentirà di tutte le prese in giro.” Sghignazzò tra sé prima di ritornare con la testa sul pianeta Terra, richiamata dalla voce di Draco che ancora la prendeva in giro.
Ehi, micina. Hai già finito di strusciarti? Strano. Dovresti essere onorata del fatto che te lo permetto. Ritieniti più che fortunata, fossi stata una di quelle tante oche che mi girano attorno ti avrei già liquidata.” Ed ecco comparire il solito ghignò made-in-Malfoy.
Si può dire che Hermione lo guardò scetticamente.
Draco al contrario si stava divertendo un mondo e così continuò.
dai, lo so che sono irresistibile, per cui non fare complimenti e continua pure quello che stavo facendo fino a poco fa” disse con fare modesto.
Hermione pensò”Alla faccia della modestia! Adesso ti faccio vedere io”
Detto fatto. Con una scatto rapidissimo la pantera si piazzò di fronte al ragazzo e con un agilissimo balzò gli saltò addosso.
Entrambi atterrarono sull’erba morbida ed Hermione badò bene a non lasciarsi cadere di peso sopra di lui, onde evitare di schiacciarlo, ma di appoggiarsi quel tanto che bastava ad immobilizzarlo.
Hermione emise un piccolo ringhio giocoso a simboleggiare la sua vittoria.
Draco, per la prima volta sottomesso, si limitò ad uno sbuffo di disapprovazione.
Accidenti, ma sei impossibile! E lasciami andare, per favore!” disse Draco cercando di sollevare di peso l’animale che lo sovrastava.
Dai, ti prego. Fai la brava e spostati.”
Niente da fare. ‘Mione non ne voleva proprio sapere di togliersi.
Allora scendiamo a compromessi. Tu ti sposti e mi fai rialzare e io ti racconto qualcosa di lei” propose il bel biondino.
Inutile dire che Hermione si spostò all’istante, aiutando anche il ragazzo a rimettersi in piedi permettendogli di appoggiarsi al suo morbido dorso.
Guarda tu cosa devo fare per convincerti” disse Draco mentre si abbassava prendendo il muso dell’animale e accarezzarglielo, mentre per dispetto le soffiava sul naso.
Accidenti a me. È troppo vicino. E che buon profumo. Sa di menta. Se continua a coccolarmi così impazzisco” pensò Hermione cercando di controllarsi il più possibile, ma non riuscendo a trattenere le fusa di felicità.
Draco si rialzò, ergendosi in tutta la sua statura e si diresse verso l’albero dove l’altra volta li aveva ospitati.
Arrivato lì vicino si voltò e sorrise a quella che apparentemente era una pantera, ignorando il fatto che fosse la persona a cui più spesso andavano i suoi pensieri.
Allora, vieni?” disse indicando con la testa l’albero.
Hermione non se lo fece ripetere due volte e si affiancò al ragazzo.
Intuì che volesse sedersi e lo anticipò sul tempo accucciandosi nella stessa posizione dell’ultima volta, contro l’albero.
Alzò poi il suo sguardo dorato verso di lui, che capì all’istante.
Si chinò e si appoggiò delicatamente all’animale, badando di non mettersi proprio sulla spalla dove avrebbe potuto farle male e dove soprattutto sarebbe stato scomodo lui.
Grazie. E comunque un Malfoy mantiene sempre la parola data, non ti preoccupare. Adesso ti dirò quello che ti ho promesso”
La pantera struscio delicatamente il muso contro il viso del ragazzo.
Sei un’adulatrice” disse ridendo.
Hermione sorrise fra sé mettendosi in ascolto.

*angolino dell'autrice*
stavolta c'ho impiegato un bel po' di tempo e chiedo perdono. La scuola mi sta tenendo talmente occupata che a stento trovo il tempo addirittura per dedicarmi ai miei hobby, quello di continuare questa storia compreso.
Chiedo perdono e spero che il capitolo vi possa essere piaciuto se c'è ancora qualcuno che segue ^^
al prossimo e spero lo sia molto presto.
Bacissimi. Cassy.


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Capitolo 12
*** 12° capitolo ***


Grazie. E comunque un Malfoy mantiene sempre la parola data, non ti preoccupare. Adesso ti dirò quello che ti ho promesso”
La pantera struscio delicatamente il muso contro il viso del ragazzo.
Sei un’adulatrice” disse Draco ridendo.
Hermione sorrise fra sé mettendosi in ascolto.

Mmm.. vediamo, da dove comincio?” finse di pensare il ragazzo sperando di spazientire la pantera alquanto curiosa che lo fissava.
Lei di risposta emise un basso ringhio.
Ok, ok. È praticamente impossibile fregarti. Altro aspetto che ti accomuna con questa ragazza di cui non intendo rivelarti il nome.”
Hermione pensò “Cavolo! Era proprio quello che mi interessava sapere e tu non me lo dici?! Mi toccherà capirlo da quel poco che dirai.”
Il ragazzo proseguì “ti posso dire che è estremamente testarda e non si arrende molto facilmente, questo lo so per esperienza. Intelligente quanto bella. E ti assicuro che è divina.”
Hermione si ritrovò a pensare che non poteva essere assolutamente lei in quanto non era “divina”.
Non la conosco molto bene, anzi per niente. È praticamente inavvicinabile e inoltre non corre un buon rapporto tra noi due.”
Sull’ultima frase Hermione parve ridestarsi. La situazione era praticamente la stessa che c’era fra lei e Malfoy fino a poco tempo fa visto che ora le frecciatine velenose erano scomparse quasi del tutto.
Che stesse veramente parlando di lei. Non ne era sicura, ma certamente era vero quello che il ragazzo aveva detto fino ad ora: testarda, difficile da fregare, intelligente.. combaciavano alla perfezione, ma sul fatto della bellezza proprio non c’eravamo. No nella maniera più assoluta.
Accidenti, se non fosse che l’ha descritta come una dea, potrei pensare veramente che Draco parli di me.” La ragazza stava iniziando a rattristarsi, quando la voce del bel biondo la riportò al presente.
sai, una descrizione fisica te la posso concedere. So che resterà fra noi, giusto?”
La pantera annuì.
E’ di media statura, ad occhio sarà sul metro e sessantasei, sette.. magra al punto giusto e ben formata. Direi che non le manca proprio niente. Carnagione rosata con due labbra carnose che sembrano morbidissime. Come ho fatto a trattenermi fino ad ora proprio non lo so”
Hermione ringhiò per far riprendere la descrizione. Voleva evitare certi commenti di Draco su una ragazza che purtroppo non era lei.
Ops, gelosa eh?” e l’accarezzò teneramente per poi continuare “non preoccuparti che voglio bene anche a te, tranquilla”
Se Hermione fosse stata umana, sicuramente adesso sarebbe di un bel color rosso fuoco visto le vampate di calore che sentiva o, ancora più probabilmente, sarebbe già svenuta.
Draco aveva detto che le voleva bene! Promemoria: da segnare sul calendario questa data!
Dove ero rimasto? Ah, sì. I capelli sono di un bel castano con riflessi più chiari. Lunghi fino a metà schiena. Li porta quasi sempre sciolti e li lascia ricadere sotto forma di morbidissimi boccoli. E infine gli occhi. Sono di un caldo coloro cioccolato con screziature dorate. Di solito io mi becco solo occhiatacce, ma se solo mi rivolgesse uno di quegli sguardi che indirizza ai tutti i suoi amici.. solo un sogno, non penso proprio possa accadere. È impossibile che nessuno le voglia bene.” e finito ciò gli uscì una risata tendente all’isterico.
Hermione era scioccata. Non s’era più mossa.
Non riesco a crederci. La descrizione è troppo simile alla mia, eppure non posso essere io. Sarebbe troppo bello per essere vero.”
Era talmente confusa che l’unica cosa che riuscì a fare fu scattare all’istante in piedi, facendo finire il ragazzo appoggiato a lei con la schiena distesa sull’erba.
Ehi, ma che cavolo ti è preso. Non mi sembra di aver detto niente di male.” Disse un Draco totalmente preso alla sprovvista da questa reazione.
Respira profondamente, Herm. Per essere sicura al cento per cento dovresti saperne il nome, ma visto che non te lo dirà mai, cerca di scoprire la Casa a cui appartiene, no? Forza e coraggio.”
Uno dei suoi soliti lampi di genio la colse all’improvviso.
Draco ancora non aveva capito il motivo del comportamento dell’animale e così sbuffò.
Allora? Mi spieghi che accidenti t’è preso o no?” disse guardandola con fare interrogativo.
Detto fatto ed Hermione s’era avvicinata al ragazzo ancora disteso sull’erba e appoggiò la zampa anteriore sul mantello e nel punto preciso in cui troneggiava lo stemma della casata di Serpeverde.
Che fai?” disse ancora più confuso di prima il bel biondino.
Hermione insisté ancora di più, facendo una lieve pressione sempre sullo stemma finché il ragazzo intuì.
Mi stai chiedendo la casa a cui lei appartiene, non è così?” provò a dire.
La pantera si bloccò per spostare tutta la sua attenzione sul volto di Draco.
Non è di Serpeverde, se ti interessa.”
Meno una. Ora ne restano solo tre. Speriamo bene.” Pensò felice Hermione.
E’ inutile andare per esclusione, quindi lo dico e basta.” Disse Draco.
Prese un respiro, molto profondo, come se dalla risposta che dovesse fare dipendesse addirittura la sua stessa vita.
Sembrerà assurdo, lo so. Ma lei appartiene ad una Casa che odia profondamente la mia. Le nostre Case sono sempre state in conflitto tra loro, ma se scoprissi che anche lei prova qualcosa per me, forse potremmo essere l’eccezione che riporterebbe allo stato di equilibrio, di pace finalmente”
Hermione si era praticamente persa nelle parole che il ragazzo stava pronunciando, mentre, ancora sdraiato, guardava il cielo stellato.
Eh, sì. Non s’era sbagliata, era cambiato veramente.
Oppure era sempre stato così, ma costretto a comportarsi diversamente a causa di suo padre.
Ma c’era ancora tempo per rimediare a tutto e soprattutto c’era ancora una possibilità per Hermione.
Un’unica possibilità e se gliela si fosse concessa non l’avrebbe sprecata. No. L’avrebbe sfruttata al massimo, traendone tutti i profitti e i benefici che essa comportava.
Ti prego, ti prego, ti prego…” supplicava tra sé la ragazza guardando ansiosamente quella dolce visione stesa davanti a sé.
Lei è.. è.. lei è di Grifondoro.” Riuscì finalmente a pronunciare Draco.
Cazzo! Oddio! Non ci credo! Oh sì!” esultò mentalmente Hermione, mentre il suo cuore iniziava a battere freneticamente come se le stesse per uscire dal petto.
E adesso che cazzo faccio!?” disse un’Hermione completamente immersa nel panico più totale.

*angolino dell'autrice*

Stavolta ho deciso di troncare sul più bello.. eh lo so, sono un po' sadica in questo.. così almeno se volete sapere come continua dovete x forza aspettare buhahaha (mia risata sadica).. scherzavo sapete che vi voglio bene.. me ora passiamo ai ringraziamenti per coloro che hanno recensito lo scorso chappy..

giadinaGe: ti ringrazio per il commento che hai lasciato.. penso proprio che Draco dovrà aspettare ancora parecchio prima che scopra chi si cela dietro l'identità della pantera.. spero ti sia piaciuto il capitolo e se ne hai voglia recensisci pure che mi fa solo piacere leggere cosa pensi.. un bacio

poppi: ovvio che non perde occasione per vendicarsi, o non sarebbe la nostra Herm.. praticamente è nel panico più totale dopo questa rivelazione.. poverina.. mi raccomando anche tu non esitare a lasciarmi un commentino su questo capitolo.. un bacio e grazie mille..

un saluto e un bacio anche a coloro che leggono e che pian piano aggiungono la storia tra i preferiti o le seguite.. ciao ciao.. Cass

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Capitolo 13
*** 13° capitolo ***


Ok. Forse dire che era nel panico più totale era dire ancora poco.
Povera Herm. Era stato un colpaccio scoprire che il Principe di Serpeverde era innamorato, forse per la prima volta in tutta la sua vita, ma era stato da infarto venire a scoprire che quella stessa ragazza apparteneva a Grifondoro e per di più assomigliava in maniera pazzesca proprio ad Hermione.
Fatto sta che la pantera non s’era ancora mossa dalla sua posizione e continuava a pensare incessantemente a come comportarsi.
“Calma Herm, respira a fondo e rifletti con calma. Per tutte le cavallette, come faccio a stare calma sapendo che il ragazzo che mi piace è innamorato di una di Grifondoro e per di più che mi assomiglia! Sento che sto per svenire.”
Il respiro di Hermione si fece improvvisamente affannato e ciò catturò l’attenzione del bel ragazzo disteso sull’erba proprio lì, di fianco a lei.
Draco si mise seduto e con cipiglio osservò l’animale chiedendosi cosa mai le fosse preso.
“Ehi, ma che hai? Sembra che ti manchi il respiro. Non dirmi che anche le pantere hanno l’asma adesso?”
La riccia cercò di controllarsi, con il solo risultato di peggiorare le cose visto che anziché calmarsi continuava a fare l’esatto opposto.
Il ragazzo iniziò a preoccuparsi pensando veramente che la pantera avesse l’asma. Così cercò di tranquillizzarla accarezzandola dolcemente lungo il dorso.
“Tranquilla, che se ti agiti è peggio. Adesso passa.” Disse Draco con un tono talmente dolce di cui lui stesso si stupì.
Hermione si calmò a poco a poco e prese a maledirsi mentalmente per quella stupida sceneggiata “Stupida, stupida, stupida. Pensa se mi scopriva. È andata bene. L’asma, tse.. ah, Malfoy.. ti facevo più intelligente comunque.”
“Ti sei tranquillizzata finalmente. Iniziavo ad avere i crampi al braccio a forza di accarezzarti. Mettici meno tempo la prossima volta, intesi?” disse il biondo con il suo solito ghigno made-in-Malfoy.
Hermione si sentì punta nel vivo e con il muso spinse a terra il ragazzo che scoppiò a ridere di gusto.
“Bene! Almeno sono sicuro che sei tornata quella di sempre” disse rivolgendole un bellissimo sorriso. Uno dei rari che rivolgeva solo a lei.
Poco dopo dieci rintocchi dell’orologio del castello segnarono il termine di quell’incontro.
“E’ ora di andare. Mi raccomando, non cacciarti nei guai e vedi di mantenere il segreto che ti ho svelato, altrimenti mi gioco la reputazione di perfetto Serpeverde.” Disse con fare scherzoso.
La bella Grifondoro sentì una dolorosa fitta al cuore nel sentire quelle parole.
Allora significava che non si sarebbe mai dichiarato, che avrebbe continuato a tenere nascosti i suoi sentimenti verso quella ragazza solo perché appartenevano a due Case diverse.
La sfortuna volle poi che quelle Case fossero Grifondoro e Serpeverde, proprio quelle in conflitto da sempre.
Com’era possibile che solo quest’ostacolo impedisse a Malfoy di stare con lei, ammesso che l’altra ricambiasse? Si arrendeva così? Eppure è noto a tutti che un Malfoy ottiene sempre quello che vuole, a qualsiasi costo.
Hermione si limitò ad annuire semplicemente per poi allontanarsi in direzione della Foresta Proibita di corsa.
Ovviamente Draco non sospettò nulla, immerso come era a contemplare nei suoi pensieri l’immagine di Hermione; immagine che lo accompagnò anche nel mondo dei sogni, lasciandosi cullare da Morfeo.
Non fu lo stesso per la ragazza, che invece arrivò in Sala Comune un’ora e mezza dopo con il volto rigato di lacrime.
Nella sua testa continuava a rimbombare incessantemente quella frase:
..vedi di mantenere il segreto che ti ho svelato, altrimenti mi gioco la reputazione di perfetto Serpeverde.
Salì lentamente le scale che conducevano al dormitorio femminile.
Ogni gradino era uno squarcio in più che si apriva nel suo cuore e che temeva non si sarebbe più rimarginato.
Svoltò in direzione della stanza che condivideva con Ginny. In questo momento aveva bisogno di lei, che la confortasse e le dicesse di non preoccuparsi inutilmente. Erano già le undici e mezza passate e non voleva svegliarla per farle passare la notte insonne a causa dei suoi problemi.
Fece dei bei respironi e aprì la porta cercando di non fare rumore. Si tolse le scarpe e in punta di piedi si avviò verso il letto. Prese l’occorrente per la notte e filò in bagno a cambiarsi. Prima di raggiungere il bagno urtò più volte la sponda del letto visto che era tutto buio, ma soffocò le imprecazioni.
Quando fu in bagno si diede una risciacquata veloce e si cambiò, indossando il suo pigiama rosso.
Si fermò a guardarsi allo specchio e pensò tra sé: “Guarda come sono ridotta. Sono uno straccio e mi sento uno schifo. E tutto per colpa di Draco Malfoy. Perché mi fanno così male quelle parole.” E nuovamente scoppiò in lacrime.
Probabilmente Gin l’aveva sentita e si era svegliata e di lì a poco l’avrebbe raggiunta, tirata fuori dal bagno e chiesto spiegazioni.
Infatti ecco spuntare dalla porta una testa rosso fiammante con un espressione tra l’assonnato e il preoccupato.
Vedendo la migliore amica in quelle condizioni si precipitò velocemente al suo fianco.
“Herm, ma che hai? Cos’è successo sei sconvolta!?” chiese la rossa accarezzando i capelli ricci della compagna nel tentativo di farla smettere di singhiozzare.
“Niente, Gin… Ora… passa. Non è… niente, non… preoc..cuparti.” rispose tra i singhiozzi convulsi la mora.
“Non è assolutamente possibile che non sia niente. Per Merlino, ma ti sei vista?”
“So benissimo di non avere un bell’aspetto, non ti ci mettere anche tu ora!” sbottò incavolata la riccia. Sembrava essersi ripresa. Un attimo dopo si maledisse per aver reagito così nei confronti di Ginny.
In fondo stava solo cercando di aiutarla e lei cosa aveva fatto? Le aveva sbraitato contro come un’ossessa. Bel modo di ringraziarla.
Cercò di porre rimedio subito. Non voleva litigare assolutamente con la piccola di casa Weasley. C’èra già Draco Malfoy a complicarle la vita, e lui bastava e avanzava.
“Oh, Ginny. Ti prego scusami. Hai ragione tu, sono sconvolta e non ragiono più. Mi dispiace e che non so più che fare. Mi ha presa alla sprovvista e io non ho avuto il tempo di prepararmi a una cosa del genere. Senza contare che dopo poco tempo, con quella frase, ha mandato in frantumi tutte le mie speranze ed io sono disperata e…” aveva detto tutto in un fiato Hermione.
Ginny, non capendoci un cavolo, l’aveva immediatamente bloccata.
“Alt! Ferma lì. Che diamine stai dicendo? Non capisco di cosa tu stia parlando? Andiamo di là, che il bagno non mi sembra il luogo adatto per parlare. Ci mettiamo comode comode e mi racconti cosa è successo, ok?”
“Va bene” annuì l’altra Grifondoro.
Si avviarono verso il letto della riccia che ancora singhiozzava e si sdraiarono una di fianco all’altra.
Ginny le aveva circondato le spalle con un braccio e, come avrebbe fatto una madre con la propria figlia, la tirò a sé cercando di consolarla e chiedendole nuovamente cosa diavolo le fosse preso per mettersi a piangere così nel bel mezzo della notte.
Tra gli ultimi singhiozzi Hermione pronunciò un nome: “Draco.. Malfoy..”
“Lo sapevo. Brutto stronzo. Che altro ti ha fatto di nuovo. Accidenti e sì che lo facevo molto più intelligente quel Serpeverde. Manco s’è reso conto che la sua adorata pantera in realtà sei tu e..”
ma Ginny fu interrotta da Hermione: “Gin, ti prego, basta. Lui non lo sa chi sono ed è logico che si apra in tutto e per tutto, come era logico che prima o poi avrebbe detto qualcosa che, a sua insaputa, mi avrebbe ferita, perciò..”
“Perciò un cavolo! Non lo devi sempre difendere, quella che ci rimetti sei tu, non lui! Tu, che ti fai distruggere il cuore da uno così! E ancora tu che vedi dissolvere i tuoi sogni! Questa situazione non può andare avanti così, bisogna trovare una soluzione, e presto anche. Ora però mi spieghi cosa è successo di preciso con Malfoy, eh.”
“Non molli mai, tu?” disse con un mezzo sorriso la moretta.
“Mai” rispose di rimando la rossa.
Si trovarono a parlare dell’accaduto per tutta la notte discutendo e cercando di trovare soluzioni, fino a quando poche ore prima dell’alba si addormentarono vicine.

*angolino dell'autrice*
Che fatica per finirlo. Spero sia decente almeno e chiedo umilmente scusa per tutti coloro che hanno aspettato. Purtroppo la scuola non mi da un attimo di tregua e ho poco tempo per stare al pc e continuare questa ff.. e per fortuna che doveva essere di 10 capitoli..
Ringrazio chi continua a leggere e in particolare chi recensisce.

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Capitolo 14
*** 14° capitolo ***


Ginny aveva preceduto Hermione ed era scesa prima di lei per la colazione, lasciando che la riccia compagna di camera si svegliasse quando ne avesse avuto la voglia e si preparasse con calma per l’uscita ad Hogsmeade.
Quando Hermione si decise a scendere dal letto si diresse in bagno per specchiarsi e controllare il suo aspetto.
Pensava peggio, aveva solo un filo di occhiaie a contornarle gli occhi. Niente di poi così rilevante, bastava un po’ di trucco e tutto sarebbe sparito.
Decise di farsi una doccia veloce, così poteva anche lavarsi i capelli per rimpiazzare quel groviglio di nodi che aveva poco prima trovato al suo risveglio.
Uscita dalla doccia andò a controllare il tempo fuori: un bel sole limpido. Decise di aprire anche la finestra per sentire la temperatura esterna, non doveva fare poi tanto freddo visto che la primavera era alle porte.
Infatti fuori faceva abbastanza caldo da azzardare una minigonna di jeans con sotto dei panta-collant neri. Sopra una maglietta rossa e un copri spalle beige a maniche lunghe allacciato da un bel fiocco sul davanti. Ai piedi le immancabili ballerine nere. I capelli lunghi e castani le ricadevano ordinatamente lungo le spalle ed erano perfettamente arricciati.
Si diresse in bagno dove sistemò gli ultimi particolari coprendo per bene quelle appena accennate occhiaie. Passò anche un filo di matita nera, giusto per far risaltare i suoi occhi dorati.
Afferrò al volo la sua borsa e scese le scale della Torre di Grifondoro, diretta in Sala Grande per fare colazione.
“Accidenti, Ginny si starà preoccupando. Lei è scesa presto, ma non mi sembra il caso di farla aspettare due ore. Si starà chiedendo dove sono finita.” Disse la bella Grifondoro, accelerando il passo e saltando i gradini due a due.
Appena varcata la soglia della grande sala dei banchetti, la sua attenzione fu catturata da due occhi tempesta che la squadravano da capo a piedi.
Si sentì a disagio nel notare che quegli occhi appartenevano a Draco Malfoy.
Il biondo fra l’altro si accorse di essere stato visto dalla riccia, la quale non si aspettò una mossa simile da parte del ragazzo.
Hermione era ancora ferma sulla porta e nessuno di Grifondoro sembrava averla notata.
“Ehi, Blaise. Io esco a farmi una fumata, vieni con me?” chiese Draco all’amico, senza staccare gli occhi da Hermione.
Blaise seguì lo sguardo dell’amico e capì all’istante rispondendo: “No, grazie. Preferisco stare qui e finire di fare colazione.” E tornò ad addentare il suo croissant, mentre un sorriso gli si dipingeva in viso.
Draco si alzò, e con eleganza si diresse verso la porta, dove ancora stava immobile Hermione.
Nuovamente passò i suoi occhi su tutta quell’esile figura, mostrando anche un lieve sorriso malizioso.
Le si fermò proprio di fronte. Si chinò leggermente in avanti quel tanto che bastava per arrivare a sfiorarle le guancia e sussurrarle all’orecchio.
“Buongiorno, Mezzosangue. Come siamo belle stamattina, più del solito vedo” e detto ciò sparì in giardino lasciando Hermione totalmente confusa.
Se avesse detto quelle parole con il solito tono acido e pungente di sicuro sarebbe sembrata un’offesa, non un complimento. La voce del ragazzo era sembrata incredibilmente dolce e vellutata, proprio come quando le si era rivolta la sera precedente.
E quello era bastato per farle dimenticare tutta la sofferenza provata per quello che le aveva detto la sera prima.
“Roba da pazzi” pensò la riccia, mentre era ancora immobile sulla porta, “un semplice complimento è bastato per farmi dimenticare le parole di ieri sera. E non solo quelle. Tutta la scenata del post-incontro anche. Povera Ginny, mi sento perfino in colpa per averla tenuta sveglia tutta la notte”.
Hermione scosse la testa in segno di diniego e si riprese dal suo stato di trance momentaneo che l’aveva colta.
Si guardò alle spalle. Malfoy non c’era più ovviamente.
Si guardò poi in giro per scorgere tre persone che stavano venendole incontro velocemente.
Ginny probabilmente si era accorta di Malfoy che si era avvicinato, perché stava correndo verso l’amica seguita da Ron e Harry un po’ preoccupati.
“Herm, tutto bene?” aveva chiesto la rossina.
“Hermione, che voleva Malfoy da te? ti ha per caso fatto qualcosa?” chiedeva invece il bambino sopravvissuto.
“’Mione, giuro che se ti ha fatto qualcosa io lo incenerisco!” aveva urlato Ron.
“Calma, ragazzi! Io sto bene e Dra.. ehm, Malfoy non mi ha fatto niente. Solo uno dei suoi soliti complimenti.” Disse la ragazza, tranquillizzando Harry e Ron. Ginny invece non l’aveva bevuta, ma non ci sarebbe stato nessun problema a raccontarle la verità.
Si avvicinò alla migliore amica sussurrandole all’orecchio: “Te lo dico quando siamo ad Hogsmeade, non voglio che questi due mi sentano, sai come sono fatti. Harry e iperprotettivo nei miei confronti e tuo fratello non ne parliamo.” E con un sorriso di intesa si diressero verso il tavolo della loro Casa per finire la colazione, o nel caso di Hermione per iniziarla.
Inutile dire che Ron e Harry erano partiti diretti alla seconda colazione, strafogandosi di croissant, panini e ogni sorta di vivanda trovata sul tavolo.
Ron s’era quasi strozzato con del succo di zucca, ingurgitato troppo velocemente.
Harry allora aveva preso a battere una mano sulla schiena dell’amico, nella speranza che passasse e non morisse accasciandosi sul tavolo.
La riccia invece aveva roteato gli occhi all’insù per poi dire: “Caspita, Ronald, non ti si può proprio lasciare mangiare da solo che a momenti muori per asfissia”.
Ron aveva brontolato sul fatto che l’aveva chiamato con il suo nome completo e l’aveva guardata male per questo, poi erano scoppiati tutti e quattro a ridere.
Finita la colazione Ginny aveva trascinato Hermione all’esterno del castello e avevano raggiunto il resto dei ragazzi che si sarebbero recati ad Hogsmeade.
Harry e Ron, come loro solito, arrivarono in ritardo, rischiando di restare al castello.
“Bene ragazzi. Potete andare e mi raccomando, ritornate tutti al castello entro le 18. Chi sarà sorpreso ad entrare a scuola oltre l’orario prestabilito, sarà severamente punito, nonché spedito immediatamente dal professor Silente. Confidando che vi comporterete in maniera adeguata, vi auguro una buona giornata” disse in maniera impeccabile la professoressa McGranitt.
Dopodiché i ragazzi si diressero alla volta di Hogsmeade.
 
*angolino dell’autrice*
Grazie a tutti quelli che leggono, come sempre.. mi fa piacere che nonostante la sottoscritta vi faccia penare d’attesa continuiate a seguire la storia..
Un grazie particolare a
Tanny:
non è successo niente.. la scuola mi tiene impegnata in vista della maturità e quindi il tempo per continuare a scrivere è sempre poco così devo fare tutto a rate.. ^^ sono contenta che stai continuando a seguire la storia.. mi fa molto piacere che sia di tuo gradimento.. mi raccomando fammi sapere se ti piace.. cercherò di aggiornare un po’ prima stavolta visto che ho già cominciato a scrivere il capitolo che segue.. un bacio..

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Capitolo 15
*** 15° capitolo ***


Arrivate ad Hogsmeade, Ginny aveva trascinato Hermione per tutti i negozi possibili e immaginabili, cercando di distrarla dai suoi pensieri.
Hermione era persa ancora nel ricordo di quello accaduto quella stessa mattina, sul portone della Sala Grande.
Draco che l’aveva vista lì, ferma e immobile sulla soglia, che lo osservava attentamente per non si sa quale motivo, poi lui che con una scusa s’era congedato da Blaise Zabini e si era avvicinato a lei con fare sensuale e una volta arrivatole di fronte s’era chinato e le aveva sussurrato quelle parole.
Quelle maledettissime parole che nel giro di un nano secondo le avevano fatto dimenticare la notte insonne passata a causa di quello che era avvenuto al Lago Nero.
Dire che nella testa di Hermione regnava indisturbato il caos più totale era dire ancora poco. Non sapeva più che accidenti fare.
Era confusa dal comportamento di quel ragazzo che sembrava trovarla interessante, ma preferiva non farsi troppe illusioni per evitare di soffrire.
Hermione sapeva che lui era innamorato di una Grifondoro e sapeva altrettanto bene che non sarebbe mai riuscita a strappargli di bocca quell’informazione su chi fosse la fortunata degna di tanta attenzione.
“Certamente non io. Non una Mezzosangue” pensava, mentre veniva trascinata per un braccio dalla rossa che dopo circa mezza giornata s’era stufata di vedere la sua migliore amica seguirla da tutte le parti come un automa.
“Adesso basta, Hermione! Sono veramente stufa!” sbottò la piccola di casa Weasley.
Hermione si risvegliò dal suo stato di trance, come se avesse preso una scossa.
“Cosa ho fatto!?”
“Non hai fatto niente, è quello il punto! Sei sempre su di giri quando veniamo ad Hogsmeade e di solito sei tu che trascini me per negozi, non il contrario. Siamo passante davanti a una decina di librerie e non le hai degnate di uno sguardo!”
“E allora?” rispose monotona la riccia.
“Come sarebbe –allora?- non è da te! devi smetterla di pensare a quello che è successo stamattina. Cerca di divertirti, poi quando saremo di nuovo ad Hogwarts potrai tornare a tartassarti il cervello a proposito di un certo platinato, ma non ti permetterò di rovinarci l’unica possibilità di fuga che abbiamo una volta al mese, chiaro?!” Ginny era diventata come i suoi capelli ed Hermione parve rattristarsi. Ginny aveva ragione, basta massacrarsi il cervello per Malfoy, non oggi.
“E va bene, scusami, hai ragione.”
“Scuse accettate” disse Gin con un sorriso colmo di comprensione.
“Possiamo entrare là?” disse la ragazza più grande indicando un’enorme libreria e guardando l’amica con occhi da cucciolo.
Ginny esasperata acconsentì.
“Perlomeno sei tornata normale.” Disse scoppiando a ridere, contagiando anche Hermione, mentre le due si avviavano verso la libreria.
 
Un ragazzo biondo intanto, dall’enorme vetrata di una libreria di Hogsmeade aveva visto avvicinarsi una coppia di ragazze.
Sorrise tra sé vedendo che erano una rossa e una mora con indosso la divisa della Casa di Godric Grifondoro.
“Guarda guarda chi c’è.” Pensò e un sorriso spontaneo gli nacque sulle labbra. E stavolta per davvero.
Decise di divertirsi un po’, visto che quei due idioti di Tiger e Goyle avevano preferito ficcarsi in pasticceria e il suo migliore amico, Blaise, era andato a caccia di ragazze, come al solito.
Draco alla fine era entrato in libreria per vedere se riusciva a trovare qualcosa di interessante, ma senza avere molta fortuna a quanto pare.
Il suo interesse adesso era quella ragazza dagli occhi color del cioccolato che stava entrando.
L’algido principe delle serpi decise di nascondersi dietro ad un grosso scaffale e di attendere la sua preda.
“Dai, Gin. Non ci metterò troppo, do solo un’occhiata nella sezione dei nuovi arrivi”
“ti do venti minuti di tempo, non un secondo di più.”
“ok, capo!” diceva Hermione ridendo mentre si avviava verso la sezione dei nuovi arrivi.
Istintivamente Draco si guardò in giro e scorse poco più in là la targhetta della sezione citata dalla ragazza e si spostò dietro quello scaffale.
Intanto la Grifondoro procedeva, ignara della presenza del biondo Serpeverde.
Non appena Hermione ebbe voltato l’angolo si ritrovò senza volerlo contro il petto di qualcuno e si sentì stringere da due forti braccia.
“Ehi, Herm..Granger! attenta a dove cammini. Sei fortunata che sono io e non un maniaco pervertito.” E si intravide l’ombra di un sorriso misto al solito ghigno di derisione tipico di un Malfoy.
“Malfoy!” disse stupita la ragazza. E non appena si accorse di essere praticamente abbracciata al ragazzo divenne di un colorito purpureo.
“Ti spiacerebbe lasciarmi andare?”
“Cos’è? Non gradisci la mia compagnia per caso?”
“No.. cioè volevo dire.. certo che non la gradisco, Malfuretto.” Ma il ragazzo ancora non accennava a liberarla.
Il biondo si abbassò all’altezza dell’orecchio di Hermione e le sussurrò.
“Così mi spezzi il cuore. Peccato.” E la lasciò andare, non prima di averle dato un bacio sul collo che provocò non pochi brividi alla colonna vertebrale di Hermione.
Una volta ripresasi dallo shock Draco era già sparito e a gran velocità si avvicinava una chioma fiammeggiante.
“Hermione Jane Granger! Cosa ti avevo detto!? Venti benedettissimi minuti! È passata mezz’ora!”
“Scusami, hai ragione è che non riuscivo a trovare nulla di interessante” disse arrossendo e toccandosi il punto sul collo dove Malfoy l’aveva baciata.
“Se se. Perdonata visto che ho notato Malfoy sbucare proprio da qui e mi sembrava piuttosto allegro. Che è successo?” disse una Ginny che la sapeva lunga. Ed Hermione le raccontò tutto.
“Lo sapevo!” strillò contenta.
Quel momento di gioia fu però interrotto da un boato, forse uno scoppio di qualcosa.
Proveniva dall’esterno, lungo la via principale.
Hermione e Ginny corsero a perdifiato lungo la strada fino a raggiungere il punto dell’esplosione.
Lo spettacolo che apparve ai loro occhi le fece allarmare ulteriormente.
 
*angolino dell’autrice*
Ecco fatto.. ho aggiornato più velocemente che ho potuto e spero di riuscire a postare ancora un capitolo prima che comincino gli esami di maturità.. ringrazio velocemente tutti perché ho pochissimo tempo oggi.. devo tornare a studiare alla velocità della luce per le ultimissime verifiche..
Un bacio a tutti quanti!! =)
Cassandra

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Capitolo 16
*** 16° capitolo ***


Quel momento di gioia fu però interrotto da un boato, forse uno scoppio di qualcosa.
Proveniva dall’esterno, lungo la via principale.
Hermione e Ginny corsero a perdifiato lungo la strada fino a raggiungere il punto dell’esplosione.
Lo spettacolo che apparve ai loro occhi le fece allarmare ulteriormente.
 
La prima cosa che fecero le due ragazze fu sguainare le bacchette. Eh sì. Sulla via principale di Hogsmeade c’erano infatti un gruppo di Mangiamorte.
Sapevano per certo che fra loro non c’era Lucius Malfoy, ancora rinchiuso ad Azkaban, ma che comunque dovevano prestare attenzione.
Ci sarebbe voluto parecchio prima che la squadra di Auror giungesse in loro aiuto, nel frattempo avrebbero dovuto cavarsela da sole.
Arrivarono anche Harry, Ron, Neville con Dean. Le ragazze avevano già sistemato un paio di Mangiamorte, ma erano ancora in netto svantaggio senza contare che il resto degli studenti se l’era data a gambe per la paura.
Malfoy era sbucato da una via adiacente la principale e s’era trovato coinvolto nella battaglia.
“Traditore del tuo sangue e del Signore Oscuro!” aveva urlato un Mangiamorte, riconoscendolo e subito Draco aveva afferrato la bacchetta e l’aveva schiantato.
Si era accorto anche della Granger e dei suoi amichetti che stavano combattendo, ma lui non voleva farsi vedere.
Hermione era stata schiantata più volte, ma aveva ancora la forza e il coraggio di rialzarsi e di continuare a combattere.
“Harry attento!” aveva urlato all’amico che subito si era buttato a terra per evitare una maledizione senza perdono, lanciandosi successivamente su un altro nemico.
Ron se la cavava piuttosto bene, ma non quanto la sorella che lanciava di quelle Fatture Orcovolante da paura. Roba che se ti avessero centrato avresti passato una settimana al San Mungo.
Neville, da quando aveva preso a far parte dell’ES al quinto anno era migliorato tantissimo e, dopo aver disarmato con maestria i suoi avversari, o li schiantava o li faceva levitare sopra i tetti dei negozi, impigliandoli qua e là.
Dean e Seamus facevano coppia e si coprivano a vicenda le spalle facendo un ottimo lavoro di squadra.
Draco dal canto suo era impegnato a combattere contro i Mangiamorte che lo avevano accusato di tradimento verso il Signore Oscuro e allo stesso tempo doveva evitare di farsi vedere dalla grifoncina. Nessuno doveva sapere che lui, il futuro erede di tutta Malfoy Manor, aveva rifiutato di unirsi alla schiera del Sognore Oscuro. Il motivo? Non voleva rovinarsi la vita e finire come suo padre ad Azkaban, a marcire per il resto dei suoi giorni per colpa di un perfetto idiota mezzo babbano.
“Per la miseria, dove diamine sono gli Auror?!” aveva urlato Ron.
“Non ne ho idea!” Aveva risposto Harry con il fiatone.
“Forza ragazzi tenete duro! Sono certa che arriveranno!” aveva gridato di rimando Hermione.
La ragazza fu sorpresa alle spalle da un Mangiamorte che la immobilizzò tenendole un braccio attorno al collo.
Le strappò letteralmente di mano la bacchetta per poi infilarsela nella tasca della pesante tunica nera tipica dei servitori di Lord Voldemort.
Hermione era terrorizzata e pensava ormai di essere spacciata.
Il Mangiamorte la stava trascinando in un cunicolo secondario dove probabilmente l’avrebbe eliminata senza correre il rischio di essere visto da Harry Potter e gli altri studenti di Hogwarts.
La giovane Grifondoro si ricordò improvvisamente una delle lezioni di autodifesa che aveva preso alla sua vecchia scuola babbana e la mise in pratica. Assestò una bella gomitata allo stomaco dell’avversario che si piegò in due dal dolore imprecando: “Maledetta Mezzosangue! Questa me la paghi”
Ma non fece in tempo a pronunciare un incantesimo che già Hermione gli aveva dato un calcio facendogli perdere l’equilibrio. Una volta a terra la ragazza si era avvicinata e rapidamente tendendo un braccio urlò
Accio bacchetta!”
riprendendosi l’oggetto prezioso che poco prima le era stato sottratto con la forza.
Il Mangiamorte si stava per rialzare “Questa me la paghi, ragazzina!” ma un’Hermione più che pronta lo aveva Schiantato, mettendolo definitivamente fuori gioco e preoccupandosi anche di impedirgli qualsiasi tentativo di fuga legandolo ad un palo.
Stava per ritornare ad aiutare i suoi amici quando una figura alta e ben proporzionata con dei capelli biondi aveva catturato la sua attenzione.
“Draco” pensò subito.
Non aveva sbagliato, era proprio lui, l’erede del casato Malfoy che stava combattendo contro un Mangiamorte.
Sembrava avere la meglio sull’uomo che gli lanciava contro ogni sorta di maledizione e incantesimo e prontamente rispondeva “Protego!”
Purtroppo però fu colpito ad una spalla da uno Schiantesimo, che lo fece accasciare sulle ginocchia per il dolore.
La bacchetta gli cadde di mano e il suo nemico si avvicinò e la gettò lontana con un calcio.
Il Mangiamorte lo schernì “Allora? Non fai più lo sbruffone, eh? Non sai quanto tuo padre vorrebbe essere al posto mio ora, per darti il colpo di grazia, Draco.
Hai fatto la scelta sbagliata, mio caro, avresti potuto essere il braccio destro di Lord Voldemort e invece guarda come ti sei ridotto.”
Il Principe di Serpeverde in risposta gli sputò addosso saliva mista a sangue.
Il Mangiamorte si irritò per quel gesto e gli diede uno schiaffo talmente forte da sbatterlo a terra. Draco non emise un solo gemito, nonostante la spalla sanguinasse e la guancia gli bruciasse per il colpo subito.
Hermione era ancora nascosta nella strada laterale e seguiva con le lacrime agli occhi tutta la scena, cercando di trattenere a stento i singhiozzi che premevano per uscirle dalla gola bruciante.
“Draco, reagisci, ti prego” pensava intensamente tra sé, ma il ragazzo era ancora disteso a terra, con sguardo colmo d’odio verso il suo aggressore.
“Che hai da guardare, traditore?”
“Che hai da guardare tu, stupido tirapiedi di mio padre e di Voldemort” rispose Draco con un po’ di forza.
“Come osi pronunciare il suo nome! Non ne sei degno!” e detto questo si avventò nuovamente sul ragazzo prendendolo per il colletto della camicia e sbattendolo malamente contro il muro di un negozio lì vicino. Dopodiché il Mangiamorte estrasse la sua bacchetta e la punto all’altezza del petto di Draco una volta indietreggiato di qualche passo.
Il biondo sembrava non voler più reagire ed Hermione, sempre dal suo nascondiglio lo osservava pensando “Che non abbia più alcun motivo per vivere? Perché non reagisce?”
“Hai un ultimo desiderio prima che ti finisca?” sghignazzò il Mangiamorte.
Draco lo guardava con astio, sembrava non aver paura della morte, ma non era così.
Era terrorizzato all’idea di andarsene così, senza averle detto di provare qualcosa per lei, senza prima chiederle scusa per il male e le sofferenze infinite causatole in tutti questi anni. Oramai non avrebbe più potuto farlo.
“Non rispondi? Bene, significa che di desideri allora non ne hai. Meglio così, prima ti elimino, meglio è.” Detto questo l’uomo indietreggiò ancora un paio di passi e pronunciò le temibili parole “Avada Ked..”
 
*angolino dell’autrice*
e qui vi lascio in sospeso.. spero che il capitolo vi sia piaciuto..oramai alla fine ne mancano solamente altri due.. l’idea che la storia possa finire mi rattrista un po’, ma non importa, prima o poi deve succedere..
 
un grazie in particolare va a:
Sweet Me: hehe cara, anche il nostro Draco deve soffrire e penare un pochino.. una piccola rivincita per quello che ha fatto passare alla nostra Herm.. non voglio anticiparti altro.. lo scoprirai solo leggendo il capitolo 17.. ^^ mi raccomando, fammi sapere che ne pensi.. grazie mille per ora.. un bacio!
 
noemi_moony: grazie mille anche a te per i complimenti.. come già detto anche a Sweet Me preferisco non anticipare nulla a riguardo di quello che sta succedendo.. ^^ non voglio rovinarvi la storia.. sono contenta che ti piaccia e spero anche questo capitolo ti sia stato di gradimento.. un bacio!
 
Tanny: bè, anche Malferret ogni tanto può fare confusione, no? XD ecco, ora hai scoperto cosa è successo dopo l’esplosione, ma non è ancora finita.. preferisco lasciare ancora un po’ di suspance.. XD che crudeltà.. alla prossima cara.. guarda che ci conto.. bacioni!
 
Florencia: speriamo che il lupo crepi allora! Grazie mille, prima finisco questi benedetti esami e prima posso sfornare idee per nuove storie.. non riesco a pensare a nulla che non sia la scuola ultimamente.. ^^ grazie mille anche per i complimenti.. sono molto contenta che ti piaccia.. e sarei ancora più felice di vedere una tua recensione anche nel prossimo capitolo.. speriamo.. per ora lascio un bacione anche a te..
 
mi raccomando fatemi sapere, vedere che commentate e aggiungete pian piano la storia tra i preferiti e uno stimolo maggiore a scrivere..
un bacione a tutti e a presto!
Cassandra

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Capitolo 17
*** 17° capitolo ***


Era terrorizzato all’idea di andarsene così, senza averle detto di provare qualcosa per lei. Oramai non avrebbe più potuto farlo.
“Non rispondi? Bene, significa che di desideri allora non ne hai. Meglio così, prima ti elimino, meglio è.” Detto questo l’uomo indietreggiò ancora un paio di passi e pronunciò le temibili parole “Avada Ked..”
 
Draco chiuse gli occhi pensando dentro di sé “Speriamo almeno che non sia poi così doloroso”.
Ma il dolore non arrivò mai.
L’unica cosa che sentì fu l’urlo straziante del Mangiamorte.
Draco aprì gli occhi e mai avrebbe pesato di vedere una scena simile.
La sua pantera stava mordendo il polso del suo aggressore che tentava di divincolarsi. Al biondino nacque un sorriso spontaneo e prese a cercare la sua bacchetta volata chissà dove.
Hermione intanto sentiva crescere in lei quella strana forza che più e più volte l’aveva portata alla trasformazione. Sentiva che il suo compito era di proteggere Draco.
Il Mangiamorte riuscì a prendere la bacchetta con la mano libera e ad urlare uno Schiantesimo contro il felino.
Hermione finì sbalzata a parecchi metri di distanza, emettendo un ruggito rabbioso. Si rialzò e con tutta la velocità di cui era capace, corse nuovamente contro il nemico, schivando agilmente le maledizioni che le venivano lanciate.
Draco intanto aveva ritrovato la sua bacchetta e stava ritornando indietro quando un altro Mangiamorte lo immobilizzò prendendolo da dietro per il collo.
“Dove scappi, Malfoy?”
Ma il ragazzo s’era agilmente divincolato e gli aveva lanciato una fattura e aveva poi ripreso la sua corsa in aiuto del felino che già una volta gli aveva salvato la vita.
Hermione intanto sovrastava il Mangiamorte che aveva appena sbattuto a terra, ma come prima venne colpita in pieno da un altro Schiantesimo.
Il Mangiamorte si rialzò e puntò la bacchetta sull’animale urlando “Avada Kedavra!”.
La maledizione partì dalla bacchetta del seguace del Signore Oscuro, ma non si sa come, il colpo venne deviato da un incantesimo sconosciuto lanciato da Draco.
L’Avada Kedavra si limitò ad abbattersi sul terreno a pochi passi da Hermione e l’esplosione provocata ferì la zampa posteriore destra della pantera, che prese a sanguinare.
Draco sistemò velocemente il Mangiamorte facendogli perdere i sensi e lasciandolo vicino ad altri corpi di suoi compagni, alcuni svenuti come lui, altri probabilmente morti.
Il biondino si girò poi a verificare le condizioni della sua amica, ma non la vide più lì, distesa sul ventre, bensì che lentamente si trascinava il più lontano possibile dal luogo della battaglia.
L’algido Serpeverde non ci penso due volte e iniziò a rincorrerla, raggiungendola poco dopo.
“Ehi, aspetta.” Disse afferrandola delicatamente per il collo.
“Dove credi di andare conciata così.” Riprese, dopo aver notato il profondo taglio sulla zampa.
“Avrei dovuto essere più preciso e invece ho deviato la maledizione troppo vicino a te. Guarda cosa ho combinato”.
Hermione rimase stupita dalla reazione del ragazzo. Si sentiva in colpa per non essere stato preciso e a lei questo non le importava minimamente. Sapeva solo che le aveva salvato la vita e il fatto di essersi ferita non era nulla in confronto.
Sfregò il muso contro la mano del ragazzo come per rassicurarlo e Draco sembrò capire il messaggio: “Ho capito. Ma la precisione per un Malfoy è importante”.
“Dai, avviamoci verso il castello. Magari quello strambo insegnante di Cura delle Creature Magiche saprà rimetterti in sesto. O così spero.”
Alt! La voleva portare a scuola?! Non poteva permetterglielo, se Hagrid l’avesse visitata sarebbe stata scoperta sicuramente e allora sarebbero stati seri guai, visto che non aveva mai detto a nessuno dei professori di essere un Animagus.
Doveva andarsene e subito anche.
“Ce la fai a camminare fino ad Hogwarts?” disse un Draco leggermente preoccupato, mentre l’accarezzava dolcemente sul morbido collo.
Ad ogni passo Hermione imprecava mentalmente per il dolore e si guardava attorno per cercare una via di fuga.
“Accidenti che male! Non posso farmi scoprire così. Chissà cosa penserà Silente e la McGranitt. Oddio, per non parlare di Harry e Ron. Devo tornare ad Hogwarts da sola e con le mie sembianze. Scusami, Draco.”
Detto, fatto.
Hermione scattò in avanti e, anche zoppicando, corse via velocemente.
“Dove vai! Torna qui, maledizione!” urlava Draco tentando di raggiungerla, ma senza risultati. Era già sparita dalla sua visuale.
Il biondino un po’ dispiaciuto iniziò ad incamminarsi da solo verso il castello.
 
Hermione corse fino ai cancelli di Hogwarts dove riuscì ad intravedere Harry, Ron, Neville, Dean e Seamus, tutti un po’ malridotti.
Hermione riprese le sue sembianze e andò loro incontro.
“Harry! Ron! Sono qui!” urlò quasi senza voce.
“Hermione!” dissero i due ragazzi all’unisono correndo verso la loro migliore amica.
“Come stai?” chiese il bambino sopravvissuto.
“Abbastanza intera. Voi? Ginny dove è?”
“Noi bene. Ginny è in infermeria. È stata colpita da una fattura e Madama Chips la sta rimettendo in sesto. S’era preoccupata perché eri sparita e nella foga di cercarti non si è accorta dell’incantesimo che stava venendo contro di lei” spiegò Harry.
“Oh, mi dispiace. Ma adesso come sta?”
“Tutto apposto tranquilla. sono anche arrivati gli Auror a darci man forte. I professori sanno già tutto.” Continuò il moro.
“Tu dove diamine eri finita, piuttosto?” chiese Ron.
“Un Mangiamorte mi ha trascinata in un vicolo, mi ha tenuta impegnata per un po’. Ma ora sto bene, a parte la gamba.” Disse indicandosi la parte lesa.
“Per la miseria! Sanguina tantissimo!” urlò Ron.
“Dai, Sali. Ti porto io.” Si offrì Harry.
E la ragazza ubbidì. L’infermeria era sovraffollata, c’erano studenti anche per i corridoi con bende, stampelle e pozioni in mano.
Madama Chips ricucì il taglio e fasciò il polpaccio di Hermione e le prescrisse una pozione da prendere per evitare che le restasse un’enorme cicatrice sulla sua sottile gamba.
Dopodiché il trio si ritirò nella propria Sala Comune.
 
*angolino dell’autrice*
 
ecco fatto! il prossimo capitolo dovrebbe essere l’ultimo ç__ç.. eh sì!
Intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo, mi raccomando!
ho cercato di aggiornare il più velocemente possibile..
Non sono riuscita a fare prima a causa degli esami.. oggi ho fatto l’orale ed è andato molto bene, così come gli scritti.. =) finalmente libera!!
 
Il solito grazie a tutti i lettori, specialmente a quelli che hanno commentato:
nanerottola: deduzione esatta.. sono prevedibile mi sa XD vediamo se azzecchi anche l’ultimo chap.. ^^ fammi sapere se ho deluso le tue aspettative eh.. baci
noemi_moony: anche tu hai visto giusto.. sono contenta che rileggerai la storia anche una volta conclusasi.. mi fa molto piacere sentirlo dire.. grazie infinite.. ^^ bacione!
Tanny: eh sì, a quanto pare avete indovinato tutte quante.. mannaggia XD si, sono sadica perché interrompo sempre tutto sul più bello..
usagi89: grazie mille per i complimenti.. sono contenta che qualcuno legga ancora la storia.. oramai però siamo giunti al termine.. dispiace anche a me finirla.. Dracuccio è sempre il migliore! baci
Hinata_Chan: grazie mille.. spero il capitolo ti sia piaciuto.. un bacio
 
Baci a tutti! Cass

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Capitolo 18
*** 18° capitolo ***


L’indomani Hermione scese zoppicando un po’ le scale della Torre di Grifondoro.
Non vedeva Ginny dal giorno prima quando c’era stato l’attacco dei Mangiamorte ad Hogsmeade.
Ron ed Harry l’avevano rassicurata più e più volte dicendo che la rossa stava bene adesso. Non era riuscita a perdonarsi di non essere rimasta con lei a combattere una volta liberatasi del Mangiamorte che l’aveva trascinata in quel vicolo.
Il motivo per il quale non era tornata subito dall’amica? Semplice. Draco Lucius Malfoy.
L’aveva visto combattere contro uno dei seguaci di suo padre e quando aveva visto che stava per essere ucciso era intervenuta, l’aveva salvato e poi era fuggita via di nuovo nel nulla.
Come avrebbe fatto a spiegarlo a Gin?
Arrivò alla porta dell’infermeria e, dopo aver ricevuto il permesso da Madama Chips, entrò e si sedette sulla sponda del letto della sua migliore amica che, ignara, dormiva profondamente.
Era pallida, più del solito e i lunghi capelli di fuoco erano sparsi sul cuscino.
Istintivamente Hermione le carezzò la testa, e malgrado l’avesse sfiorata, Ginny si svegliò.
“Herm, allora stai bene?!” disse abbracciandola forte.
“Sì, Ginny. Tu tutto apposto?”
“Abbastanza. Ho un po’ di lividi ovunque, ma passerà.” Disse sorridendo.
Non pareva arrabbiata con la riccia, ma Hermione si sentiva lo stesso in colpa.
“Gin, mi dispiace di averti lasciata da sola. Scusami.”
“Herm, ma sei impazzita? Di cosa diamine parli?”
“Bè, della battaglia. Dopo aver messo K.O. quel Mangiamorte sarei dovuta tornare di corsa a darti una mano e invece..”
“Ma non dire sciocchezze. Non sono arrabbiata perché mi hai lasciata sola. Me la sono cavata, anche se non proprio come speravo.”
Impossibile. Ginny non ce l’aveva con lei. Avrebbe giurato che fosse il contrario, che le si sarebbe fiondata addosso insultandola o chissà, lanciandole una fattura Orcovolante di quelle che solo lei sa fare.
Hermione ritornò alla carica: “Ma ne sei proprio sicura? Hai rischiato grosso! E se ti fosse successo di… insomma, hai capito… Ron mi avrebbe staccato la testa! Forse non te ne rendi conto di come mi sento in colpa per averti lasciata a combattere da sola.”
“A parte il fatto che saremmo dovute fuggire come tutti gli altri studenti, Herm. E poi non sei la mia baby-sitter, lo sai. Come sai benissimo che Ron non ti avrebbe torto un capello, ha una cotta per te da sempre. Figuriamoci staccarti la testa. Pfh.”
E entrambe le ragazze scoppiarono a ridere.
Hermione si avviò verso la porta: “Bè, ora è meglio che vada, ma tornerò a farti visita oggi pomeriggio, promesso”
“Va bene, grazie.”
La riccia Grifondoro non fece in tempo a uscire dall’infermeria che Ginny la richiamò ancora per un istante.
“Ah, Herm! Lo so perché non sei tornata ad aiutarmi.”
Hermione la guardò sorpresa e la rossa continuò.
“Lui aveva bisogno di te ed è giusto così, tranquilla” e le indirizzò ancora una volta uno dei suoi sorrisi più rassicuranti.
Ad Hermione pizzicarono gli occhi e una lacrima fece capolino e le rigò una guancia.
“Grazie Ginny. Sei la migliore amica che si possa avere.”
“Oh, questo lo sapevo già, Herm.” Disse sorridendo.
Detto questo Hermione uscì zoppicando e si diresse ai giardini esterni del castello.
Per aver contribuito alla cattura di molti dei Mangiamorte era stata esonerata dalle lezioni, insieme agli altri studenti che avevano partecipato all’azione.
Harry e Ron però erano segregati nella Torre a finire i compiti che non avevano più svolto.
 
Nei giardini esterni intanto Draco Malfoy stava appoggiato lungo l’albero vicino al Lago Nero.
Pensava e ripensava alla pantera che per l’ennesima volta gli aveva salvato la vita.
Appoggiò la testa all’indietro, contro il tronco nodoso dell’albero e chiuse gli occhi.
Li riaprì soltanto pochi minuti dopo, quando aveva sentito un’altra presenza che camminava abbastanza rumorosamente nei paraggi.
Il suo cuore ebbe un sussulto.
Hermione.
I suoi passi erano incerti e zoppicava abbastanza faticosamente.
Aveva il polpaccio destro fasciato.
“Probabilmente era ad Hogsmeade anche lei quando i Mangiamorte hanno attaccato e si è ritrovata a combattere per salvarsi e si è ferita.” Si ritrovò a pensare il Principe verde-argento.
Guardò meglio la ragazza e nella sua mente sfrecciò un’immagine.
“La pantera era stata ferita alla zampa posteriore destra e guarda caso anche la Granger si era fatta male nello stesso punto. Che sia.. no, impossibile!”
Si alzò di colpo e in poche falcate la raggiunse da dietro prendendole un braccio e facendola voltare verso di lui.
“Che diavolo fai Malfoy?! Sei impazzito per caso?!” sbottò non appena lo riconobbe.
“Sei tu non è vero? Avanti dimmelo.” Il principe era tranquillo e calmo per la prima volta. Era sicuro, l’aveva trovata e ora non l’avrebbe più lasciata.
“Di che cosa diamine stai parlando?” Hermione aveva un leggero tremito nella voce e sapeva perfettamente a cosa si riferiva Draco.
“Non fingere con me. Non ne hai motivo. Sei ferita nel suo stesso identico punto.”
Che veramente avesse capito che fosse lei la pantera nera che da mesi a quella parte gli aveva più volte salvato la vita e che gli aveva anche tenuto compagnia e gli aveva confidato i suoi più intimi pensieri? Impossibile.
Hermione continuò a fingere di non capire ciò che il biondo Serpeverde le stava dicendo.
“Malfoy piantala! Mi fai male al braccio così!” disse a voce più alta la Grifondoro.
“Avanti! Diamine lo so che sei tu! Smettila di raccontare cavolate!” e iniziò a strattonarla per il braccio.
La gamba doleva fortemente alla ragazza visto che per non cadere faceva peso anche sulla malferma per restare in equilibrio.
Draco era come se fosse impazzito tutto d'un tratto e nei suoi occhi glaciali si notava benissimo l'ira e la determinazione del ragazzo pur di scoprire la verità.
“Malfoy, lasciami andare! Che cosa vuoi da me!? Io non so nulla!”
“Sei tu! Non ho dubbi! Sei proprio tu! Sei lei!”
A quella semplice parola Hermione si bloccò di colpo, ma Draco sembrò non notarlo perchè nello stesso istante era caduto in ginocchio di fronte alla riccia e aveva cominciato a piangere dicendo: “Se non sai di cosa sto parlando significa che sono diventato pazzo. Ma come è possibile allora tutte queste coincidenze?” Il biondo non riusciva a spiegarselo.
Ad Hermione vederlo così le si strinse il cuore e, inginocchiandosi cautamente a sua volte, gli prese il viso tra le mani baciandolo dolcemente.
“Che diavolo fai adesso, Granger?”
“Quello che avrei dovuto fare parecchi mesi fa, Draco.”
Ecco, lo aveva detto. Era riuscita finalmente a chiamarlo per nome.
Il ragazzo era a dir poco sconvolto e non riusciva a proferire parola. Hermione approfittò della situazione per confessare tutto quanto.
“Non sei pazzo. Hai ragione, su tutto quanto. Sono io la pantera nera. È inutile mentirti ancora, come è giusto che tu sappia che mi sono innamorata di te. Ridicolo alquanto penserai, ma è così e non posso farci nulla.”
Riprendendosi dallo shock momentaneo Draco prese parola.
“Ma perchè non me lo hai detto prima? Sei un'idiota Granger! Perchè anche io mi sono innamorato di te.”
“Per paura, per vergogna, perchè non avrebbe mai funzionato tra di noi. Siamo troppo diversi. E lo stesso per la faccenda che sono un Animagus. Temevo lo avresti detto ai professori o mi avresti messa in chissà quali casini.”
“Mi hai salvato la vita due volte, sei stata la mia unica compagna nei momenti di solitudine, un'amica. Ho pensato e desiderato una miriade di volte che la pantera fossi tu. Beh, sogno realizzato. Non vedo perchè dovrei rovinare tutto ora, Hermione.”
E prendendola dolcemente tra le braccia la catturò in un bacio che durò minuti, forse ore, giorni, mesi, anni.
L'inizio di un'altra storia, ma preferisco lasciare ai lettori una possibile continuazione della favola del principino biondo e della pantera che gli salvò la vita.
E se ti capita di incontrare sulla tua strada una pantera che assomiglia così tanto alla persona di cui ti sei innamorato, accertati prima che non sia veramente lei.
 
*angolino dell’autrice*
finalmente dopo un anno o forse più sono giunta alla conclusione di questa benedetta fanfiction che devo dire, ne ha passate veramente tante prima del termine. Mi dispiace ancora immensamente per coloro che si aspettavano una fine un po' più rapida, colpa solo mia e della mia poca volontà quando le idee sono venute meno e degli esami e successivamente dei miei impegni alla ricerca di un lavoro. Chiedo quindi umilmente scusa inginocchiandomi per la lunghissima attesa.
Spero che i vecchi lettori possano concluderla e che ci siano nuove persone che la leggeranno con la stessa voglia con cui io l'ho scritta.. grazie di cuore a tutti.. baci..
la vecchia Hermione17 ora Cassandra17

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