I hate that I need you so

di engel_k
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo anno. ***
Capitolo 2: *** Il lupo perde il pelo ma non il vizio. ***
Capitolo 3: *** Compleanno. ***
Capitolo 4: *** Sorprese. ***
Capitolo 5: *** Problema:Soluzione. ***
Capitolo 6: *** Brividi. ***
Capitolo 7: *** Come un angelo custode. ***
Capitolo 8: *** Demonio. ***
Capitolo 9: *** La recita è finita. ***
Capitolo 10: *** Ultimo capitolo: I hate that I need you so. ***



Capitolo 1
*** Nuovo anno. ***


Nuovo anno.

Fisso ancora quello strano buco scavato nell’intonaco del muro di fronte badando poco alle voci delle mie nuove compagne di classe, mi sono già presentata con tutte e fin’ora solo un paio di ragazze mi sembrano interessanti.

Mentre inizio a dare una nuova forma allo strano buco del muro la porta si apre per l’ennesima volta, con un gesto automatico mi volto per vedere quale altra strana ragazza mi dovrà sopportare per cinque anni.

Ne entrano quattro.

Una è bassa, con i capelli lunghi e castani e un viso dolce.

La seconda è più alta, i capelli sono neri e ricci, da l’aria di una che sa il fatto suo.

La terza invece è bionda, con gli occhi azzurri, un bel fisico, è proprio bella.

La quarta, è alta quanto me, i capelli lisci, biondi e gli occhi di un castano chiaro, troppo chiaro. È bellissima. Mi incanto nel guardarla camminare e salutare tutti con un sorriso, si siede nel banco di fronte al mio, non si è ancora accorta che la sto fissando da quando è entrata, meglio così.

D’un tratto si gira e con un sorriso mozzafiato inizia a parlarmi…

-Ciao!...Io sono Marika!-

-Federica, piacere…-, la guardo dritta negli occhi, sono bellissimi.

-Tu di dove sei?...-, in classe ci sono persone da tutti i paesi vicini, o meglio, ragazze. Siamo 24 ragazze. Solo ragazze. La classe perfetta per me.

-Sono di Rosolini, tu?...Pozzallo?...-

-Si!...Si sente?...-

-No per niente, solo che sei arrivata con altre in cui l’accento si sente eccome…-

-Ah si…aspetta le chiamo…Ragazze! Sedetevi qui!-

Le ragazze si congedano da Sara e Monica, delle ragazze del posto, e si siedono nella stessa fila di Marika.

L’attimo dopo conosco i loro nomi.

La ragazza bassa si chiama Simona, quella bionda, con gli occhi azzurri Giulia e quella mora Oriana.

Iniziamo a scherzare e a parlare un po’, poi arriva il prof e cala il silenzio più assoluto.

 

Dopo tre ore di presentazioni, ripetizioni del regolamento scolastico e dell’offerta formativa usciamo fuori per la ricrezione.

Noto che nella scuola ci sono solo tre ragazzi, anche se la cosa non mi interessa più di tanto date le mie preferenze, e che si fa la guerra per accaparrarsi i panini migliori.

Scarto l’opzione panino e mi dirigo verso le macchinette, girato l’angolo vedo Marika con Oriana, tutte e due pronte a saltare addosso alla macchinetta, che al solito, si è presa i soldi.

-Problemi?...-, mi avvicino alle due sorridente sperando che Marika mi chieda qualcosa, questa ragazza è una calamita.

-Mi ha preso due euro! Cavolo!-

-Marika sei l’esagerazione fatta persona, sono solo due euro!-

-Quei due euro equivalgono alla mia colazione!-

-Ei ei…calme voi due, ci penso io…che dovevi prendere?-

-Un Kinder Maxi e un Kinder Bueno…-

-Ok, spostatevi…-, le guardo mentre loro mi fissano con uno sguardo interrogativo.

-Fede ma che devi fare?-, chiede Marika.

-Ora vedi…-

-Oddio! Io me ne vado!-, Oriana, capite le mie intenzioni corre verso la classe mentre io mi preparo ad alzare la macchinetta.

-Oddio Fede ti fai male!-

-Tranquilla…l’ho fatto tante volte…-

Do un paio di spinte e il Kinder Bueno è fuori, altre due ed escono un Kinder Maxi e una Fiesta.

-Ma come fai?...-, Marika ride e mi guarda. I suoi occhi fissano insistentemente i miei senza staccarsi, mi blocco un attimo persa in qualche strana immaginazione, fisso per un attimo le sue labbra e poi scuoto la testa.

-Bhe, prendendola da sopra è come metterla a testa in giù, cade tutto…-, le sorrido mentre le porgo la sua colazione.

-Marika!-

Si gira di scatto e vedendo che Oriana la chiama indicando il cellulare corre via senza dire niente.

Suona la campana e seccata rientro in classe.

Passo le tre ore successive a cercare di capire se Marika sia etero o no, scrutando i suoi movimenti, cercando di capire che tipo di sguardo da alle altre ragazze e cercando di ascoltare cosa dice ad Oriana che le siede accanto.

-Fede hai una matita?...-

-Eh?...-

-Hai una matita??...-

Mentre rifletto sull’ultimo argomento discusso dalle due amiche Marika si volta verso di me cercando una matita.

-Oh certo!...Tieni, puoi anche tenerla…ne ho anche troppe.-

-ok!...-

Si gira nuovamente tornando a stare attenta alle parole della professoressa di storia dell’arte.

Si gira spesso, per fare qualche battuta, per chiedermi qualcosa in prestito e…

-Vieni in bagno con me?...-

-Cosa?!...-, notando il mio tono di voce cerco di mantenere la calma.

-Ehm…ah si. Ok, andiamo.-

-Tutto ok?...-

-Sisi!-

Usciamo dalla classe approfittando del cambio dell’ora.

-Sei fidanzata?-, esce dal suo silenzio guardandomi col suo solito sguardo e il suo solito sorriso.

-No…Tu?-

-Si, da tre mesi!-

-Oh, con chi?-

-Si chiama Nicola…-

-Wow, anni?-,sicuramente il mio tono di voce non è dei più squillanti, ma questa notizia mi da fastidio. Vuol dire che è etero.

-17. Ma di cervello 2!-

-Avete litigato vero?-,sorrido.

-Esatto.-

-Come mai?-

-Oh dai! Non voglio annoiarti!-

-Non mi annoi, dai mi piace ascoltare…-

-è da un po’ di tempo che non sono più sicura di voler stare con lui, insomma…-

-Cosa…?-

-Mi vergogno anche a dirlo ma è la verità…insomma non è sia innamorata o cotta di lui, è carino, si parla bene di lui e piace a molte ragazze, è come un premio e soprattutto per zittire delle brutte voci.-

-Che voci?-

Mi guarda dritta negli occhi rimanendo in silenzio per un minuto pieno.

-Molti…dicono che io sia lesbica.-

Magari lo fossi. Penso.

Rido.

-Sapessi quante ne dicono a me!-

-Che ti dicono…?-

-Che sono una lesbica, che sono per metà uomo, addirittura c’è chi dice che sia un’ermafrodita…-

Ok, magari la prima parte è vera però.

-Ma non è vero! Sei troppo avanti invece, mi piace come ti vesti…-

-Ah si?...ok avanti di che hai bisogno…-, sorrido.

-Dai! Dico davvero!...E invece tu?-

-Io cosa?-

-Che pensi di me?...-

Rimango spiazzata dalla domanda. La guardo dalla testa ai piedi e in mente mi vengono aggettivi non appropriati alla situazione.

-Sei una bella ragazza e sei molto femminile, non capisco perché girino certe voci…-

-Bhe perché Nicola è il primo ragazzo che abbia mai avuto e perché una volta, mentre ero ad una festa, mi sono ubriacata…e mi hanno trovata in bagno mentre limonavo con una ragazza…-

-Oddio…-

-Non pensare male ti prego!-

Assumo un tono ironico e malizioso.

-Ti è piaciuto?-

-Dai! Scema!-

Rimaniamo a scherzare in bagno per quasi tutta l’ora, per poi beccarci una bella sgridata dalla professoressa di lettere.

Ci sediamo silenziose ai nostri banchi e Marika si gira di nuovo.

-Fede…-, parla piano.

-Mmh?...-

-Mi dai il tuo numero?-

-Certo…-, scrivo un bigliettino e glielo passo senza farmi vedere.

-Ah e…

-Silenzio li in fondo!-, la professoressa richiama la nostra attenzione bloccando le parole di Marika.

 

Passa anche l’ultima ora e con Marika, Oriana e Simona mi dirigo verso la fermata dell’autobus.

-Ciao ragazze!...-

-Ciao Fede! A domani!-

Salgo in autobus quando una mano con una presa debole mi ferma.

-Aspetta!-

-Marika…che succede?-

-Niente, solo che oggi non ti ho ringraziata, senza di te sarei rimasta morta di fame…Grazie.-

-E di che, è stato un piacere, davvero…comunque il segreto è di mettere sempre monete di basso valore, per vedere che intenzioni ha la macchinetta…-

-Seguirò il consiglio…dai vai o resti qui…-

Mi da un bacio sulla guancia lasciando lentamente la presa dal mio braccio.

Salgo e con lo sguardo seguo quella esile figura che con grazia aspira del fumo da una Merit.

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Capitolo 2
*** Il lupo perde il pelo ma non il vizio. ***


Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

 

Ultima fermata. La mia.

Scendo posando le cuffie nella tasca destra del giubbotto e mi dirigo verso casa, non è molto distante.

Giro l’angolo e mi ritrovo Nicole seduta sul solito scalino.

-Finalmente, è da un po’ che ti aspetto…-

-Non ti ho chiesto di venire…-

-Dai andiamo…-

Quando Nicole viene a prendermi la continuazione della mia giornata è solo una.

 

Non ho nemmeno il tempo di chiudere la porta e Nicole mi è già addosso.

-Mi sei mancata…-

-Si, immagino…-, sorrido.

Non so se definirla come “La mia ragazza” o semplicemente compagna di scopate, ma sinceramente non mi interessa.

-Tua madre quando torna?-

-Alle 5, come al solito…abbiamo tre ore.-

La spingo sul letto e mi sdraio sopra di lei.

-Facciamo con calma allora…-

-Lo sai che amo andare al sodo…-

Le tolgo la maglietta e inizio a baciarle il collo, fino a scendere al bordo dei jeans.

-Sei la solita Fede…-

-Come se non ti andasse bene…-

Le slaccio i jeans e inizio il mio passatempo preferito.

 

Due ore e mezza dopo, dopo coccole, riprese e chiacchiere Nicole torna a casa.

Decido di farmi una doccia e di uscire un po’, stare a casa non è il mio hobby preferito.

Scendo in piazza e subito trovo Mirko e Serena, lui gay, lei bisex. Che coppia.

-Ei ragazzi!-

-Ciao Fede!-, dicono all’unisono.

-Allora?...novità?-

-Si, siamo invitati al compleanno di Alessia stasera…-

-Ah si?, allora dobbiamo pensare al regalo…-

-Abbiamo messo i soldi insieme ai suoi amici, per non spendere tanto, li abbiamo messi anche per te ok?-

-Si perfetto, grazie Mirko.-

-Ah! Indovina chi ci sarà?-

-Chi?-

-Dai! È facile!-

-Valeria?-

-Esatto!...Dio ti viene dietro da un mese, povera donna.-

-Magari non ha ancora capito che la parola “Relazione seria” non è nel mio vocabolario.-

-Eddai Fede, hai solo 15 anni…e poi…con Sara non era così vero?-

-16 prego…e non parlare di lei. Non voglio sentirla nominare guarda…-

-E sei ancora al primo-, partono delle risate.

-Non è colpa mia se sono nata a gennaio e se sono stata bocciata un anno! Non rompete!-

-Dai tranquilla…comunque ci vieni vero?-

-Ma si,potrebbe essere una serata piuttosto interessante...Dove si va?-

-In un pub sulla spiaggia qui vicino, è nuovo…dicono sia carino…-

-Mha ok, ei Sere andiamo a casa tua?-

-Si dai…Mirko vieni?-

-No ho da fare, devo andare a casa di Stefano…-

-Cosa???-, urliamo noi ragazze.

-Eh si!...Mi ha invitato per una partita a carte con i suoi amici, magari ne viene fuori qualcosa di buono! Ciao belle donne!-

-Ciao checca!-

 

Io e Serena, ormai rimaste sole, andiamo verso casa sua passando per qualche negozio.

 

-Vieni entra pure…-

Serena spalanca la porta della sua camera tappezzata da poster di vari gruppi, tutto è in disordine, e c’è un profumo strano nell’aria…lo conosco.

-Mmh…-

-Cosa Fede?-

-Sei stata con Marta vero?-

-No!-

-Si invece! Chiunque conosce il suo profumo!-, mi metto a ridere, Marta è una ragazza di 18 anni, passa i pomeriggi con persone sempre diverse, ovviamente su un letto.

-Ok! Ma solo una volta!...E poi ci sei stata anche tu quest’estate…-

-Si infatti…niente male dai…-

-Fede!-

Rido, Serena è molto timida quando si parla di queste cose, da quando si è lasciata con Alessia spesso e volentieri cerca sfogo in serate o pomeriggi “particolari”, sembra forte ma in realtà quella storia le fa ancora male, ma la capisco.

-Allora…che ti metti stasera…?-

-Bah, non lo so…Giacca, maglietta rossa e…la cintura nera, quella lucida-

-Ah si…scarpe?-

-Converse ovvio…-

-Fede ma tu elegante mai?-

-No!-, sorrido soddisfatta. -…tu che ti metti?-

-Tacco 12, jeans scuri e una camicia, oppure il vestitino non lo so…-

-Dio, come se dovessi andare chissà dove!-

-Almeno penso al mio look!-

-Chi è quella ricercata…mmh?-

-Oh hai vinto!, antipatica…-

Passiamo così le due ore successive, poi torno a casa, mi faccio una doccia e di fretta mi preparo andando a questo stupido compleanno.

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Capitolo 3
*** Compleanno. ***


Compleanno.

 

Entro nel nuovo locale seguita da Mirko e Serena, li perdo subito in mezzo alla folla e dato che non ho voglia di mettermi a cercarli vado al bancone a prendere qualcosa da bere.

-Vodka alla fragola e Red Bull…-

-Subito!-

Mi siedo e inizio a guardarmi intorno, c’è molta gente ma nessuna traccia della festeggiata.

Ci sono ragazze che ballano sui cubi, altre sotto le forti luci, tanto per farsi notare e altre ancora che aspettano di essere invitate a ballare sulle poltrone.

-Fede!-

Mi giro di colpo e mi trovo davanti una ragazza, bionda, con un bel fisico e con due occhi chiarissimi. Marika.

-Ei!...Che ci fai qui?-

-La festeggiata è mia cugina…Tu invece?...-

-Ehm, amica di un’amica…Sei sola?-

-Si…Sono venuta con lei ma adesso sarà con qualche bel ragazzo-

-E Nicola?-

-Non voleva venire, non gli piace stare dentro a certi locali…-

-Capito…Ti va di andare fuori? C’è una bella serata e c’è anche più silenzio-

-Si, andiamo!-

 

Usciamo fuori sedendoci sulle comode poltrone immerse nella sabbia.

Marika poggia le sue gambe sulle mie e si accende la solita Merit.

-Vuoi?-

-No grazie, non fumo.-

-Wow…che brava ragazza!-

-Si certo…-

Mi chiedo ancora perché le nascondo la mia sessualità. Tutti in paese sanno che sono lesbica, ma forse non glielo dico per paura di perdere la sua amicizia.

-Stronza!-

Mi giro di colpo e vedo la persona più odiosa e falsa di tutta la Sicilia.

-Sara che vuoi?-

-Certo che ti riprendi subito tu eh? Altro che “Ti amo! Ho bisogno di te!” …chi è questa? Un’altra povera ragazza che finirà sul tuo letto?-

-Ei tesoro hai problemi?-

-Marika tranquilla, è una mia vecchia conoscenza, una brutta conoscenza, torna dentro se vuoi.-

-No rimango qui, allora? Che hai contro di me?-
-Bhe sei su una poltrona con la mia ex ragazza, è un grosso problema.-

-La tua cosa?-

-Marika non ascoltarla! Dice cavolate…-

-Oh! La tua amichetta non lo sa eh?...Bhe devi sapere che Federica è una lesbica.-

-Cosa…tu sei?-

-Marika non crederle.-, guardo gli occhi di Marika, c’è odio o forse disgusto nel suo sguardo.

Mi da un pugno sullo stomaco e corre dentro.

Sara ride.

-Tu!-

Le do uno schiaffo facendola quasi cadere.

-Devi smetterla di rompermi! Ok?...è finita! Mettitelo in testa!...-

-Non è mica colpa mia se sei una puttana Fede.-

-Se sono diventata una stronza è solo colpa tua.-

-Ah è vero…ti ho portato via il cuore vero?-

-Vai a quel paese Sara.-

Me ne vado senza nemmeno guardarla in faccia, mi fa schifo.

 

Entro e cerco Marika, può essere ovunque.

Vado al bancone e chiedo al barman se l’ha vista, ma niente.

Vado in pista, ma non è nemmeno li. Alla fine vado in bagno.

Eccola.

-Marika…-

-Stammi lontana!-

-Marika…aspetta ti prego.-

-Che volevi farmi? Eh?-

-Niente! Volevo solo parlare con te! Che pensi che sia una maniaca?-

-…Perché non me l’hai detto?-

-Per evitare questo.-

-Bhe…Dovevi dirmelo ok?-

-Che ti cambia?-

-Cambia che…a me piacciono i ragazzi!...-

-E quindi?-

-Quindi non può esserci niente tra noi due.-

Rido.

-Non te l’ho chiesto…e non mi pare che ti abbia toccata.-

-Si. Giusto. Comunque non metterti cose strane in testa, ok?-

-Marika ci conosciamo da appena un giorno. Non ti conosco, e anche se sei una bella ragazza sta tranquilla non rischi di essere violentata.-

-Non ho detto questo!...Ma mi fa schifo la cosa!...Non tu ma…-

-Ei, è ok. Tranquilla. Ci vediamo domani a scuola, ciao.-

Esco dal bagno senza sapere se sono triste, arrabbiata o delusa.

Mando un messaggio a Serena dicendole che sto andando via perché mi fa male la testa e chiamo Nicole.

 

-Nicole…sono io. Potresti venire a prendermi al Paprika?-

-Si ok, il tempo di vestirmi e vengo…-

-Apposto, sei col motore giusto?-

-Ovvio…-

-Portami una giacca o una sciarpa, potrei sentire freddo…-

-Ok! Arrivo!-

 

Passa qualche minuto e la vespa nera di Nicole si fa strada nel vialetto del locale.

-Ei, tutto ok?-

-Si tranquilla. Andiamo a casa, non sto molto bene.-

-Bevuto troppo?-

-Forse…-

No, parlato troppo.

Arriviamo a casa e velocemente saluto Nicole con un bacio ed entro chiudendomi la porta alle spalle.

Sono arrabbiata, furioso con Sara per quello che ha fatto. Tra noi è finita da un pezzo, ci sono stata male ma ora è tutto passato.

Tenevo molto alla nuova amicizia di Marika e Sara e il suo egoismo hanno rovinato tutto.

Adesso ho solo voglia di andare a letto, sperando che domani a scuola Marika non dica niente e che soprattutto mi parli…

Ma che mi frega! Dio santo è una stupida ragazza etero di cui non mi importa niente, non mi affeziono a nessuno io!

Mi impongo questo pensiero, senza nemmeno sapere il perché.

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Capitolo 4
*** Sorprese. ***


Sorprese

 

Il mattino dopo mi sveglio con un gran mal di testa, sicuramente dovuto al fatto che ho dormito poco e niente.

Mi alzo presto e mi faccio una doccia, mi vesto e corro verso la fermata dell’autobus.

Mirko e Serena sono già li, andiamo in classi diverse.

Serena è al secondo anno, eravamo compagne di classe l’anno scorso.

Mirko invece va al quarto.

-Giorno ragazzi…-

-Bella donna, che fine hai fatto ieri?-

-Non stavo molto bene…-

Serena non parla. Sta zitta e mi guarda come se fosse arrabbiata con me.

-Ei…Buongiorno eh?-

-Si, ciao Fede. Dobbiamo parlare.-

-Ah si?-

-Si. Vieni.-

Ci allontaniamo da Mirko e mi sbatte contro un muro.

-Ahi!...Ma che ti prende di mattina?-

-Ieri ero in bagno quando hai litigato con quella li…Marika…-

-Quindi?-

-Voglio sapere che è successo.-

-…è una mia compagna di classe. Eravamo fuori a parlare, nelle poltrone. Sara ci vede e viene a rompere. Lei non sapeva che io fossi lesbica e appena l’ha saputo ha reagito in quel modo.-

-Dio! Quella rompe ancora?-

-Evidentemente si…Ma tu che ci facevi in bagno?-

-Ero con una ragazza conosciuta li…-

-Wow!...Fai conquiste…Nome e cognome!-

-Sissi Scapellato…-

-Ragazze! L’autobus!-

Mirko interrompe la nostra conversazione per avvertirci che è appena arrivato l’autobus, Serena corre, come sempre, per prendere gli ultimi posti, io assorta in contorti pensieri cammino lentamente.

Non è mi nuovo questo nome.

Per niente. L’ho già sentito, e non molto tempo fa.

D’un tratto mi suona il telefono, controllo.

È Marika, mi ha fatto uno squillo.

In quel preciso istante mi ricordo dove e quando ho sentito questo nome.

Ieri. Mentre ero ascoltavo Marika e Oriana.

Mi ricordo tutto, comprese quelle frasi sconnesse che riuscivo a sentire.

 

-Marika non devi più vederla…Dimenticala. È…un’amicizia finita.-

-Amicizia…già.-

-Tu non sei come lei!...Vede le amicizie in modo diverso…-

Vuoto.

-è successo una volta, fa si che non accada di nuovo.-

-Perché?...-

-Ci stai male…non è un mondo per te…Dimentica Sissi Scapellato!-“

 

Scendo dall’autobus, curiosa di sapere cosa è successo tra Marika e Sissi.

-Ei Fede vieni al bar?-

-No Sere, devo ripassare…A dopo!-

Saluto velocemente i miei compagni d’avventure e corro verso la scuola.

Entro nel grande androne della scuola e supero i due corridoi per arrivare nella mia classe.

Marika, Simona, Giulia e Oriana sono già qui.

-Giorno ragazze…-

-Giorno Fede!-, Giulia e Simona mi salutano con un gran sorrido mentre Marika e Oriana quasi mi evitano.

-Marika…-, la chiamo.

-Dobbiamo parlare.-

-Ora non mi va…devo ripassare. Scusa.-

È fredda.

 

Passano le prime tre ore e usciamo finalmente arriva la ricreazione.

La classe è vuota, ci siamo solo io e Marika.

-Che dovevi dirmi prima?-

Richiama la mia attenzione.

-…Dobbiamo parlare di alcune cose.-

-Ok. Dimmi.-

Si siede accanto a me.

-Perché ieri hai reagito così?-

-Te l’ho detto, non mi piacciono ste cose.-

-ok. Perché conosci Sissi Scapellato?-

-…-

Mi fissa per un secondo.

-…Non ti importa.-

-Si invece. È lesbica e lo sai bene. Ieri ho sentito te e Oriana mentre parlavate di lei…Allora?-

-Che ti importa??!-

-Sta con una mia amica ok?...-

-…Davvero?-

-Si.-

Non è vero, ma devo dirle una bugia. Devo sapere.

-…Ti ricordi, quando ieri ti ho raccontato di quella cavolata che mi è successa?

-Quale?-

-Quella in cui mi hanno trovata a limonare con una ragazza in un bagno.-

-Ah…si.-

-Era lei quella ragazza.-

-Quindi?...Eri ubriaca…-

-Si ma, dopo quella volta mi è venuta a cercare, ci siamo baciate altre volte e …mi sono presa una cotta per lei qualche mese fa.-

-…quindi?-

-Quindi ci sono stata male. Avevo già conosciuto Nicola e …-

-E?-

-Mi sono spaventata, per anni sono stata convinta della mia sessualità e per una birra di troppo mi ritrovo con mille problemi e un sacco di brutte voci che mi girano attorno…L’ho lasciata perdere decidendo di non avere mai più una lesbica come amica.-

-Perché?-

-Per me, per paura di dover star male di nuovo e di avere ancora confusione in testa, anche se c’è ugualmente, e per zittire queste stupide voci che ci sono in giro.-

-Voci vere.-

-No! Non sono lesbica! Non mi piacciono altre ragazze, lei è stata un’eccezione.-

-Come dici tu.-

-Si. Come dico io. Meglio che parliamo meno noi due ok?-

-Come vuoi.-

-Bene. Ciao Fede, vado in giro.-

-Ciao.-

Rimango in classe ad ingrandire il buco accanto al mio banco pensando a come possa sentirsi Marika.

Prima sicura di tutto, senza problemi e ora con mille dubbi e poche risposte e soprattutto con troppe persone che la giudicano.

Povera ragazza.

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Capitolo 5
*** Problema:Soluzione. ***


Mi scuso se la storia è noiosa, monotona e magari confusionaria, spero comunque che sia di vostro gradimento.

Problema;Soluzione.

 

Sono passate due settimane, e in due settimane i problemi sembrano triplicati.

Da un po’ non avevo problemi e averne così tanti tutti insieme mi stressa.

Sara continua, indirettamente, a rovinarmi la vita, e ora, anche la reputazione.

E poi…Marika.

Già, Marika. Devo ancora capire perché mi sto facendo creare dei problemi da una ragazza conosciuta da poco.

Dalla serata al Paprika non mi parla, se non per chiedermi qualcosa per la scuola.

E a scuola tutti mi conoscono come “La lesbica”, cosa che avrei voluto evitare.

 

Mentre sono immersa nei miei complicati pensieri suona il campanello.

-Fede! Vai tu!-

-Si mamma!-

Mi alzo dal letto e vado a rispondere.

-Chi è?-

-Fede…Sono Marika.-

Mi fiondo davanti alla porta d’ingresso e la apro.

-Che ci fai qui?-

-Voglio parlarti.-

-Amore chi è??!-

- Un’amica mamma! Tranquilla! …Entra pure…-

La guardo mentre con naturalezza si siede sul letto di camera mia.

Chiudo la porta e mi siedo al suo fianco.

-Fede…-

-Si?-

-So che negli ultimi giorni non abbiamo parlato molto…-

-Per niente direi…-

Prende fiato e inizia a parlare.

-Ascolta…Scusa per come ti ho trattata. Me la sono presa con te per qualcosa che non hai fatto. E soprattutto mi sono sfogata con te per delle mie paure.-

-Che paure?-

-…Sissi è stata un errore. Quella sera ero ubriaca e quando mi sono presa una cotta per lei non sapevo cosa volevo. Però tu non mi hai mai toccata e comunque non ci hai mai provato, infatti non mi sono accorta di niente.-

-Quindi?-

-Quindi scusa.-

-…ok.-

-Fede…-

-Mmh?-

-Per favore, so di aver sbagliato.-

-Mi hai trattata da schifo! Ho litigato con la mia migliore amica per far si che lasciasse perdere Sissi, perché non volevo che ci fossero altri problemi! E la mia ex mi tortura!...-

-Tu…hai litigato con Serena?-

-Si.-

-Perché?-

-Non volevo frequentasse Sissi.-

-Perché?-

-Perché…non lo so!-

Perché non voglio che stai male, perché ci tengo a te.

Scaccio quel pensiero e noto che Marika fissa i miei occhi.

-Ok. …Scusa Fede. Davvero.-

-Si…-

La guardo e le sorrido. Inutile che provo a fare l’offesa, mi viene difficile arrabbiarmi seriamente con lei.

-Posso abbracciarti?-

-Certo scema…-

Mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia.

-Senti…Ti va di venire a casa mia stasera? Ci sono anche Oriana, Simona e Giulia…-

-Fino a Pozzallo? Dio come faccio a venire!-

-Come sono venuta io ora…in autobus!-

-Ok va bene…Ma avrò bisogno di un passaggio per il ritorno…-

-No!...Idea!...-

-Quale?-

-Oggi è sabato, puoi dormire da me…-

-Scherzi?!-

-No!...Rimani da me così non ci sono problemi per il ritorno, difficilmente trovi un autobus dopo le 10…e dato che finiremo tardi rimarresti a piedi!-

-Mmh…ok. Ma non illuderti di poterti avere!-, imito il suo tono di voce.

Ridiamo.

-Ah!...una buona notizia!-

-Che notizia?-

-La tua ex non verrà più a romperti!-

-Eh? Magari!-

-No davvero!...Le ho fatto conoscere Sissi… e penso proprio le piaccia!-

-Oddio…-, spalanco gli occhi. –e come hai fatto?-

-Scarica barile. Ho detto ha tutta la scuola che Sara è lesbica, è arrivato alle orecchie di Sissi e dato che lei è sempre in cerca di carne fresca ha abboccato!-

-Sei un genio lo sai? E mi hai fatto un grande favore…-

-Quale?-

-Hai rovinato la reputazione di quella gallina!-

-Già! Comunque dai preparati!...-

 

Mi alzo dal letto e preparo uno zaino con delle cose di ricambio, prendo dei soldi e avverto mia madre dei miei programmi.

Esco di casa con Marika e ci dirigiamo alla fermata dell’autobus.

La presenza di Marika mi rende stranamente di buon umore, sono calma, rilassata, i problemi scompaiono.

Non ti affezionare!

Altro pensiero forzato.

 

-Fede?-

-Si?-

-Ti voglio bene.-

Non rispondere. Non le vuoi bene, è solo un’amica, anzi…una conoscente. Ti piace stare con lei, come ti piace stare con qualunque persona. Niente di particolare.

-…Anch’io.-

Sorridiamo e aspettiamo tranquille l’arrivo dell’autobus.

 

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Capitolo 6
*** Brividi. ***


Brividi.

 

Entro a casa di Marika e un odore di fresco e di pulito investe il mio odorato.

La casa è ordinata e vuota.

-I tuoi?-

-In giro…Tornano lunedì.-

-Quindi siamo sole?-

-Esatto…Le alte arrivano tra un’ora…Mi aiuti a preparare il salotto?-

-Certo…-

 

Con quasi mezz’ora di ritardo arrivano Oriana,Simona e Giulia.

Saluto le due nuove arrivate con un cenno e mi siedo sul divano.

Simona si siede in una delle poltrone, vicino alle patatine e Oriana a terra col cane di Marika.

Marika spegne le luci, sistema il televisore e fa partire il film sedendosi accanto a me.

Le altre tre ridono e scherzano dando un sottofondo poco piacevole mentre Marika è silenziosa appoggiata con la testa sulle mie gambe.

-Fede?-

-Eh?-

-Mi fai i grattini?!-

Rido un attimo e poi le allungo il braccio accarezzandole la pelle.

-Grazie!-

-Tu sei tutta strana…-

Durante il film le nostre mani si intrecciano e uno strano brivido mi percorre la schiena.

Vorrei dirle qualcosa, ma mi piace questo contatto.

No che non ti piace!

-Tutto ok Fede?-

-Si, certo…-

-Tremi…-

Tremo?...Cavolo.

-Oh…sento un po’ di freddo.-

Si alza e mi cinge le spalle.

-Marika…-

-Mmh? Cerco di riscaldarti.-

-Capito.-,rimango immobile, non avevo mai avuto un contatto del genere con lei e dato che è pur sempre una bella ragazza rimanere spiazzata è piuttosto normale.

 

La serata passa veloce, mi sono concentrata poco sul film.

Le mani di Marika erano adagiate su di me. Una sul collo e l’altra giocava con i miei capelli mentre il suo viso era appoggiato alla mia spalla.

Le ragazze vanno via mentre io rimango sola con lei.

 

-Dio che sonno…Fede andiamo a letto? Sono già le 3…-

-Si dai, sono esausta…-

Vado in camera di Marika a prendere la mia roba a la butto sul divano.

-Che stai facendo?-

-Vado a letto…-

-Tu dormi con me.-

-Cosa?-

-Dormiamo insieme. Non ti va?-

-Non è una buona idea.-

-Dai! Mica mi vuoi violentare?!-, ride.

-Certo che no scema…ma…insomma…-

-Tranquilla! Mi tengo a debita distanza!-

-Come dici tu…-,non sono molto convinta. Di solito avrei accettato ben volentieri, ma Marika è etero e starle accanto tutta la notte senza toccarla non è proprio una cosa che si addice alle mie abitudini.

Riporto le mie cose in camera e chiudendo la porta inizio a cambiarmi, entra Marika.

-Ei!-

-Dai! Che fastidio ti da?-

-Eh…-

-Timidona…-

Inizia a spogliarsi. La guardo senza dire niente.

-Che c’è?-,si gira e incrocia il mio sguardo mentre slaccia i jeans. Le fisso le mani compiere il gesto.

-Niente.-

-Sai…Mi chiedo cosa provi nel stare con una ragazza…-

-Quello che provi tu con un ragazzo…-

-Mmh…-

-No ok, è diverso. Le ragazze provocano, sono sexy…i ragazzi…sono dei cocci di legno…-

-Ah si?-

-Si…io la vedo così-

-Ci sono i ragazzi con queste caratteristiche…-

-E la maggior parte delle volte sono gay.-, sorrido.

-Si hai ragione…Quindi…se una ragazza ti provoca tu…-

-Cosa?-

-Ti ecciti?-

-Esattamente…Marika hai intenzione di vestirti o vuoi rimanere in intimo tutta la notte?-

-Io dormo in intimo.-, mi guarda e si avvicina.

Mi da un bacio sul collo…

-Marika…-

Si stacca e ride.

-Cavolo Fede, che faccia!-

-Non è affatto divertente!

-Si invece!-, ride ancora.

La guardo male e la spingo sul letto per farle il solletico.

-Aaah! Fedeeeeeee.-

-E ora?-, rido io stavolta.

-Smettila!!-

Mi fermo e ridiamo insieme.

-Fede?-

-eh?-

-Posso farti delle domande?-,me lo chiede tutta sorridente.

-Certo…-

Ci mettiamo sotto le coperte e spegniamo la luce.

-Allora?...Spara.-

-Quando vi siete lasciate con Sara?-

-Mmh…5 mesi fa.-

-E ora non stai con nessuno?-

-No. -

-Perché?...-

-Non mi piace nessuno.-

-Dai è impossibile! Dimmi la verità!-

-Semplicemente…non voglio affezionarmi a nessuno. Ci sono stata male. E ho scoperto che non affezionarsi è molto meglio, solo rapporti occasionali.-

-Ma così…stai peggio.-

-Ma che…Mi diverto e non sto male.-

-E se per sbaglio ti affezioni a qualcuno?-

-Non accadrà mai…sto molto attenta. E poi non mi interessa, nemmeno ci penso.-

La guardo negli occhi, per quanto possa vederla al buio, per un attimo mi si forma un nodo alla gola e uno strano istinto mi spinge ad avvicinarmi a lei. Lo reprimo.

-Sicura?-

-Si.-

-Tenevi molto a Sara?-

Per un attimo mi torna tutto in mente.

I brividi nel vederla entrare a casa, il cuore a mille per un abbraccio, un bacio, una carezza. Una pugnalata dopo che mi ha lasciato.

-Si.-

-L’hai lasciata tu?-

-No, è stata lei.-

-Perché lo ha fatto?-

-Non ero abbastanza per lei…-

-Scusa.-

-Per cosa?-

-Ti fa male parlarne…non volevo.-

-Tranquilla…è tutto ok.-

Appoggia la testa sul mio petto e stringe la mia maglietta bianca.

-Grazie.-

-Eh?-

-Per essere rimasta. Mi sarei sentita molto sola altrimenti…-

-Di niente…-

Le passo una mano tra i capelli e sento le sue gambe intrecciarsi alle mie.

-Notte…-

-Notte Marika…-

 

Ci metto un po’ ad addormentarmi, continuo a guardare Marika mentre dorme, sorrido. È davvero bella, dolce…

Dio santo ma cosa vai a pensare!

La stringo forte e mi addormento con un sorriso. Da un po’ ormai non sentivo quel senso di protezione nei confronti di qualcuno, quell’affetto.

Si inutile negare…Voglio molto bene a Marika.

Non devi affezionarti idiota! Vuoi star male di nuovo??

Non mi importa. Questa ragazza si sente sola, ha bisogno d’affetto. Non mi importa di star male.

Sei la solita Federica! La solita scema! Sei sempre pronta ad ammazzarti per tutti…

Ammazzarmi per gli altri è una cosa che mi fa star bene dopotutto, mi piace stare con Marika, ascoltarla, rispondere alle sue domande.

La sua presenza mi rende…Diversa. Meno stronza rispetto a quella che sono diventa, non riesco ad arrabbiarmi con lei, a risponderle male o a vietarle di fare qualcosa. Mi sento impotente.

Eh. Inutile, Marika è entrata da quele persone con cui facilmente mi scopro, con cui abbasso la barriera e smetto di fare la stronza che non sono mostrando il mio lato disponibile e ingenuo.

Non sono cambiata affatto, sono sempre la solita...

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Capitolo 7
*** Come un angelo custode. ***


Come un angelo custode

 

-Non ci sei andata a letto??? Che hanno fatto alla mia amica Federica?! Chi sei tu?!-

-Dai smettila!...Lo sai, Marika è etero e poi non voglio andarci a letto! È un’amica…-

-Fede…-

-Che vuoi?-

-Sai quando hai detto questa identica frase?-

-Non pensarlo nemmeno! Non ero innamorata nemmeno con Sara pensa con lei!-

Si che eri innamorata, facevi finta di niente, soprattutto ora. Fai quella forte, che non si affeziona a nessuno ma lo sai bene che ti stai affezionando a Marika…proprio come ti sei affezionata a Sara ma…Marika è etero.

-Fede…Non sono uno di quelli a cui devi nascondere le cose…-

-Senti non lo so ok?...-

-Fede…-

-Sto bene quando mi trovo con lei, questo si…Ma…non mi sto di certo innamorando.-

-Come dici tu…-

-Si Mirko, come dico io. Andiamo va…-

 

Serena al solito non mi parla, Mirko sta cercando di farci riappacificare ma la cosa risulta difficile.

Saliamo in autobus e mi siedo lontana dalla folla di ragazzi già troppo attivi di prima mattina, mi metto le cuffie e inizio a pensare a tutta questa strana situazione in cui mi ritrovo.

La mia migliore amica non mi parla perché non ho voluto che si vedesse con Sissi, una specie di ex di Marika per cui lei è stata male, mi chiedo ancora perché abbia fatto tutto questo casino…

La mia ex non mi cerca più, grazie a Marika, e mi chiedo perché lei abbia fatto questo casino…

E io…

Tu si stai innamorando di Marika

No!

 

-Fede? Ti sei addormentata o cosa? Dai siamo arrivati…-

Scendo un attimo dalle nuvole quando Mirko mi chiama per dirmi che dobbiamo scendere, tolgo le cuffie e scesa dall’autobus mi avvio verso la scuola.

 

Entro in classe e mi ritrovo addosso il peso di un corpo femminile, che dopo sabato sera conosco molto bene.

-Fedeeeee!-

-Ei…Ciao Marika.-

-Che bello vederti…-,rimane ancora abbracciata a me mentre cammino verso il mio banco.

-Anche per me è un piacere…-,sorrido.

-Mi sei mancata sai?-

-Non ci vediamo da un giorno si e no!-, stavolta rido, da quando è così dolce?

-Ufffffff…-

-Dai staccati!...Fammi sistemare…-

-Mi sono messa accanto a te…ti dispiace?-

-No certo che no, anzi.-,mi sto davvero affezionando a lei.

In questo momento sento una strana sensazione scorrere nelle mie vene come se mi fossi fatta una dose  di felicità e buon umore.

Passiamo le prime tre ore a coccolarci, Marika dice sempre che non riceve abbastanza attenzioni e che io sono l’unica persona che le dimostra affetto.

Rimane appoggiata alla mia spalla fino alla suono della ricreazione.

-Vieni con me? Devo comprarmi il panino…-

-Si ok…Però mi fermo un attimo alla macchinetta va bene?-

-Sisi!-

Ci alziamo e a braccetto ci dirigiamo nell’androne della scuola.

-Ti raggiungo subito!-

-Ok!-, mi da un bacio sulla guancia. Da sabato sera siamo come diventate due amiche inseparabili.

 

-Sai Fede…Sto bene con te. Davvero.-

-Perché?-

-Hai questa voce rassicurante…e…tu mi fai sentire davvero protetta e soprattutto…-

-Cosa?-

-Mi vuoi bene.-

-Come fai a saperlo?-

-Ieri ho parlato con Serena.-

-Che hai fatto??-

-Si bhe…volevo sapere qualcosa in più su di te.-

-Che ti ha detto?-

-Che non ti comporti così con tutte. Ti limiti a provarci e se non funziona lasci perdere e cambi strada…tu sai che sono etero ma non ti importa.-

-Magari ci sto provando lo stesso.-

-Fede…-

-Eh?-

-Mi ha anche detto che…tu solitamente sei una gran stronza. Ma con me no. Sei sempre così …dolce e …gentile.-

-…-

-Grazie.-

-Di niente.-

-Mi abbracci ora?-

-Vieni qui scricciolo…-

 

Ricordare quella sera è davvero piacevole.

Sorrido mentre addento la mia colazione quando…

-Guardate! La snob di Marika! Ei snob!-

Marika non si gira, non vuole ascoltarle.

-Ei stronzetta vieni qua!-

Una ragazza, bionda, robusta le prende un braccio e la butta a terra.

-Nicola è mio! Mettitelo in testa! Era il mio ragazzo e lo sarà di nuovo!-

Lascio cadere il mio Kinder Bueno a terra e corro verso Marika.

-Ei tu!-

Tiro un pugno alla bionda,dritto sullo stomaco.

Guardo Marika che è finita a terra ha sbattuto il labbro, le sanguina.

 

Guarda che le hanno fatto. Per uno stupido ragazzo.

Queste stronze. Che ci fai ancora ferma? Colpisci!

 

Presa dalla rabbia inizio a prenderla a calci, non so che mi prende.

Mi arriva un pugno sulla spalla, fa male.

Poi da dietro sento una presa molto forse fermarmi dal tirare l’ennesimo pugno a Teresa, così penso si chiami.

-Mirko lasciami!-

-Calmati dio santo!-

Respiro in modo affannoso, ancora presa dalla rabbia.

Non so bene il perché.

Non ho mai fatto così, per nessuno.

Ma vedere Marika a terra, indifesa e dolorante ha fatto nascere in me un senso di protezione…come fossi il suo angelo custode.

Mi libero dalla presa di Mirko e prendo Marika in braccio.

Tutta la scuola e intorno a noi.

-Oriana…di alla prof che Marika sta poco bene, siamo in infermeria…-

-Si ok.-

-Non dirle della litigata.-

-Si…-

Mi faccio spazio tra la folla di ragazze dagli occhi sgranati e mi avvio verso l’infermeria.

 

Faccio sdraiare Marika sul lettino, si è spaventata,è bianca in viso.

-Ei, scricciolo…Tutto ok?-

-Si…-

-Vieni…mettiamoci qualcosa.-

Prendo del disinfettante dal mobiletto di vetro e lo metto su un batuffolo di cotone passandolo con delicatezza sulle belle labbra di Marika.

-Fede…dio…-

-Cosa?-

-Hai un livido enorme che sul collo…e…-

Mi abbassa la maglietta.

-Dio la spalla è nera!-

-Marika tranquilla, sto bene, davvero.-

-No che…-

-SH!...zitta. Sto bene. Dai stai ferma…-

-Fa male…-

-Ora ti passa.-

-Mi dai un bacino?-

-No-,rido per un attimo.

-Dai…non pensare male. Ma col bacino mi passa.-

La guardo negli occhi e le do un bacio leggero sulle labbra ancora insanguinate.

Un brivido percorre la mia schiena, non voglio staccarmi, vorrei rimanere qui, incollata alle sue labbra.

Mi stacco.

-Grazie.-

-Di cosa?-

-Di essere te stessa.-

-…-

-Ei…timidona dai…-

-Non…dire niente a nessuno. Di che sono la solita stronza.-

-Ok. Ma tanto io so che sei un cucciolo…il mio!-

-Si certo…-

Mi abbraccia strusciandosi il viso sul mio collo.

Restiamo in infermeria per quasi un’ora, poi torniamo in classe beccandoci sguardi strani da tutte le nostre compagne.

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Capitolo 8
*** Demonio. ***


Perdonate l’attesa per l’ottavo capitolo. Mi sono lasciata con la mia ragazza, scrivere non è facile.

Scusate ancora.

 

 

 

Demonio…

 

Nei giorni seguenti a scuola non si fece che parlare della rissa nell’androne, il mio livido è ancora evidente e il graffio del labbro di Marika si vede da chilometri di distanza.

In classe tutti sono convinti che lo abbiamo fatto in infermeria e che Marika è una bugiarda lesbica, io ovviamente è meglio che non senta certe cose o finisce come la volta scorsa.

 

Marika entra in classe e viene squadrata da tutti, guarda verso di me e sorride. Anche oggi sono presente e anche oggi può sentirsi al sicuro.

-‘Giorno scricciolo…-

-Ciao angelo custode…-, il solito bacio sulla guancia, il solito abbraccio.

Il suo calore mi riempie, la sua presenza migliore di gran lunga la mia giornata.

Le do tutto il mio affetto, quel poco di dolcezza e di disponibilità che mi è rimasta. Le do tutto di me stessa.

Ti stai innamorando.

No.

Si invece, si vede da come la guardi, come le sfiori la guancia, come le sorridi e come ti ammazzi per qualsiasi favore tu le debba fare.

Eh. Fanculo. Inutile, la vocina del cervello ha ragione.

Ma non mi importa, sono disposta a soffrire di nuovo, mi basta averla accanto per star bene, non chiedo altro.

Come avrà fatto quella Sissi a farsela scappare io proprio non lo so, che poi non conosco ancora il suo viso.

 

-Fede…-

-Si?-

-Sai a chi mi assomigli?...Come comportamenti, un po’ anche come carattere…-

-A chi?-

-A Sissi!-

-Eh? A parte il fatto che non assomiglio a nessuno e poi…proprio a Sissi?-

-Perché? Che ti ha fatto?-

-Che ha fatto a te…-

-E allora? Tu che c’entri?-

-…Sai bene che chiunque ti faccia del male per me è automaticamente un morto che cammina.-

Bacio sulla guancia. Sorriso.

Amo questa combinazione di cose collegata a Marika.

-Comunque…devo fartela vedere, assolutamente!-

-Come vuoi…-,scrollo le spalle e torno a stare attenta alla spiegazione della terza declinazione.

 

Arriva la ricrezione e Marika mi trascina vicino alla 3C, la classe di questa famosissima Sissi.

Arriviamo davanti alla porta con la scusa di dover andare in sala computer e lei è li.

Un paio di Converse nere, I jeans scuri, né larghi e né stretti. La maglietta rossa un poco più larga rispetto al suo corpo.

Ha un bel fisico, i capelli lunghi di un castano dorato e gli occhi azzurri.

Che gran…

-Bella vero?-,mi sussurra Marika.

Mai quanto te.

E non stai imbrogliando! Sei innamorata! Sei innamorata!

Sta zitto!

Continuo a scrutare Sissi, d’un tratto si gira verso di me e mi guarda.

Il suo sguardo mi fulmina, non è cattivo, per niente.

Continua a fissarmi fin quando Marika non mi porta via.

-E quella era Sissi!-

-Wow…-,brutti pensieri.

Dai su, l’ultima scopata e poi ti metti a fare la brava!

No! Cavolo ho rifiutato anche Nicole ultimamente, le ho detto che ho smesso di essere la solita puttaniera e vado con Sissi? No.

 

La giornata termina in modo veloce, con Marika e le altre andiamo come ogni giorno alla fermata in piazza e come ogni giorno passiamo dal bar.

Appena entrate noto subito la presenza di Sissi, mi fissa.

Poi si alza e va in bagna lanciandomi uno sguardo. So che significa. Ma non vado.

-Ragazze torno subito…mi lavo un attimo le mani!-,vado in bagno.

-Ok angelo custode! Torna subito!-

 

Entro e trovo Sissi appoggiata ad uno dei lavandini.

-Sei perspicace eh?-

-Già.-

Mi avvicino, è come miele per api.

Le metto le mani sui fianco e inizio a baciarle il collo.

-Hai fretta?-

-Molta direi…-

Le do un morso e mi attira verso le sue labbra.

Continuiamo per un po’ quando…

-Fe…Fede.-

Marika.

Mi volto e la guardo negli occhi.

-Marika io…non…-

-Stronza. Non sei cambiata affatto sei la solita stronza!!-

-Marika aspetta!-

Esco velocemente dal bagno, la vedo correre verso il suo autobus.

-Marika!-

Non mi ascolta, sale e fa chiudere le porte.

La vedo allontanarsi, è accanto al finestrino, vedo che piange.

Dio cosa ho fatto?...

Sono un demonio. Faccio schifo.

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Capitolo 9
*** La recita è finita. ***


Bhe, che dire. Grazie mille a tutti quelli che leggono, seguono e recensiscono questa storia. Niente è frutto della mia immaginazione bensì varie situazione che ho vissuto nell’ultimo anno magari mixate in un insieme per andare a formare qualcosa di diverso…Grazie mille a tutti, davvero!

ps: Ok, so che è corto ma poi capirete il perché!



La recita è finita.

È la prima volta che rimango in terrazza mentre piove.

Sono gocciolante, fa caldo c’è molta umidità e sono ancora seduta senza la minima voglia di tornare dentro.

È da una settimana che non sento e né vedo Marika.

Non si è fatta vedere nemmeno a scuola, Simona dice che ha la febbre; non ci credo.

Di la verità grandissima stronza, credevi di poter fare a meno di lei, che una litigata con lei non sarebbe contata poi molto. Ora ti accorgi che tieni a lei più di te stessa e vorresti quasi pugnalarti per quello che hai fatto. Ti manca. Ti mancano i suoi abbracci, i suoi baci, la sua mano intrecciata alla tua mentre guardate un film al buio mentre nessuno può guardarvi, ti mancano i suoi occhi.

Ammettilo. Ti sei innamorata.

…Si. È vero. E ora non so che cavolo fare.

 

Suonano alla porta, scendo subito e apro.

Serena.

Ultimamente abbiamo ripreso i rapporti, ci siamo chiarite e a lei è passata la rabbia.

-Ei…-

-Hai fatto la doccia dimenticando di spogliarti o Nicole è venuta in modo atroce?-

-Idiota. Sono rimasta…sotto la pioggia.-

-Wow. Motivo?-

-…lo sai.-

-Eh. Fede?-

-Eh?-

-Posso darti un consiglio?-

-Quale?-

-Va da lei. Tra un’ora c’è un autobus per Pozzallo, poi vengo a prenderti io con mio padre, dobbiamo passare da mia nonna…-

-Ma…perché dovrei??-

-Fede. Basta fingere. Su fatti una doccia, vestiti e va!-

-…-

-Dai!-

Corro in bagno, mi faccio una doccia, la più veloce di tutta la mia vita e mi vesto.

Salgo sul motorino con Serena e corriamo verso la fermata.

L’autobus è già li, faccio velocemente il biglietto e con tanta ansia mi preparo ad affrontare Marika.

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Capitolo 10
*** Ultimo capitolo: I hate that I need you so. ***


Ultimo capitolo: I hate that I need you so.

Scendo dall’autobus, tremo
.
Ho paura, paura ad affrontare Marika, o forse ho paura di un suo rifiuto, paura di perderla…

Perderla. Perderla. Perderla.
Milioni e milioni di volte si ripete nella mia testa,la mia mente si incanta su questa parola, come un vecchio un cd.

Cammino per le strade di Pozzallo cercando di ricordare dove abita Marika.

Attraverso la piazza proprio come ho fatto qualche settimana fa e giro per un paio di volte.

Un palazzo di quattro piani si presenta davanti ai miei occhi. Trovata.

 

Scruto tutti i campanelli fino a trovare il suo, suono.

-Chi è?-,è la voce di sua madre.

-Cerco Marika è in casa?-

-Si! Sali!-

La porta si apre con un scatto e quasi salto in aria, la qualsiasi cosa mi mette in ansia.

Mentre salgo le scale incontro la donna che pochi minuti prima mi ha risposto al citofono.

-Ciao…tu sei?-

-Federica.-

-Oh! Marika mi ha parlato tanto di te…scusa se non rimango ma devo correre a lavoro-

-Si figuri…buona giornata!-

Siamo sole.

 

Salgo l’ultimo scalino, la porta è aperta. C’è della musica, proviene sicuramente dal salotto.

Attraverso tutto il corridoio, facendo silenzio, come fa un ladro nella casa di un povero malcapitato.

Poi mi ritrovo Marika davanti, spaventata dalla mia improvvisa apparizione nella casa.

-Fede…dio santo.-

Non riesco a parlare. La guardo e l’abbraccio.

Mi è mancato il suo calore, il suo profumo, stringere la sua maglietta per non lasciarla andare.

-Che…che hai?-

Non ricambia l’abbraccio, rimane ferma aspettando una mia risposta.

-Marika…io…-

-Cosa?-

-Io…-,non riesco a parlare, la voce mi trema e mi viene da piangere, ho troppa paura.

-Parla.-

-Io so di essere una stronza, di averti fatta arrabbiare ma ti prego perdonami. Ti prego. Non l’ho più rivista né sentita, Marika per favore.-

Piango, non riesco più a trattenere le lacrime e mi metto in ginocchio, davanti a lei, come se stessi cercando pietà.

-Perdonarti?...Merda mi sono fidata di te! Ho lasciato da parte qualsiasi mia paura per te! La paura di essere scoperta, quella di perdere le mie migliori amiche e di soffrire! Perché mi ero convinta che potevi davvero cambiare!-

-Cazzo lo so!. Sono cambiata davvero! Te lo giuro!...non avrei mai fatto una cosa del genere! Venire a casa tua, piangere davanti a te…inginocchiarmi…Marika se faccio così è perché…-

-Perché? Perché non puoi scoparmi e devi trovare un punto di sfogo??!-

-Dio no! Marika se faccio così…è perché odio questa situazione.-

-Fai la stronza perché siamo amiche???? Tranquilla per un po’ non ci vedremo.-

-No! Esserti amica, averti accanto, ricevere un tuo abbraccio o un tuo sorriso, un tuo bacio…non sai quanto sia importante per me. Non puoi immaginartelo minimamente.

Soffro è vero, perché non posso averti e non ti avrò mai…Ma preferisco soffrire avendoti accanto che averti lontana e sentirti vuota.-

-Ma tu non eri quella che non si affezionava?...eh?-

-Ho detto una cazzata. L’ho detta perché sono orgogliosa, perché vorrei sempre far vedere alla gente che sono di ghiaccio…ma non è così.-

-…Allora perché continui a fare la stronza? Perché tratti male anche me?-

-Non tratto male te. Combino solo dei casini che poi ti fanno star male…-

-Perché lo fai?-

-…Te l’ho detto c’è una cosa che odio, che mi fa innervosire…-

-Quale?-

-Odio aver bisogno di qualcuno…Aver bisogno di te fino al punto di sentirmi vuota quando non ti vedo per un giorno…Fino a piangere ad aver paura di perderti e a pensare di farmi qualcosa se sarà così.-

Marika mi guarda, non so cosa voglia dire il suo sguardo, gli occhi sono lucidi, ha i pugni chiusi e il corpo in una posizione rigida.

Si mette inginocchio, davanti a me.

-…Che vuoi dire con questo?-

-Che sono innamorata di te.-

-…ma avevi detto che…-

-Sei etero ok. Ma non mi importa, se non ti ho mai chiesto niente, se non ci ho mai provato con te è perché davvero mi basta quello che mi dai. Non pensare che ora voglia fare qualcosa…davvero.-

-E se volessi io?-

-Sono il tuo angelo custode no?...Puoi fare quello che vuoi.-

Si avvicina al mio viso e poggia le sue labbra con le mie.

Inizio a tremare, più di prima.

-Fede…-

-Mmh?-

-Prometti che non lo fai più. Che…prometti che starai con me…-

-Ma tu…-

-Voglio stare con te.-

-Sicura?-

-Sicurissima.-

Mi bacia poggiando le mani fredde sul mio collo, le prendo i fianchi e mi avvicino di più.

Si stacca, quasi di malavoglia e mi abbraccia, facendomi finire a terra.

-Il mio angioletto!-

-Si, il tuo angioletto…-

 

Rimaniamo abbracciate per un po’, senza far caso al tempo che passa o al fatto che potrebbe tornare sua madre.

Rimaniamo li, a terra, a parlare.

Se questo è un sogno non svegliatemi, se sto per morire e sono alle porte del paradiso lasciatemi morire, non ho bisogno d’altro.

 

Grazie a tutti quelli che hanno seguito, letto e recensito questa storia.

Spero di poterne scrivere un’altra al più presto…

E bhe…insomma non credo che questa sia stata così diabolicamente orrenda…

Detto questo posso dire…

FINE.

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