Eccoci arrivati al secondo capitolo ^^!! Spero che il primo sia stato
di vostro gradimento e che anche questo vi piaccia. Preparatevi a vedere la
nostra Jasmine in… ma non voglio togliervi la sorpresa! In questo cap
succederanno delle cosucce interessanti e devo dire che mi sono molto divertita
a farlo (soprattutto la parte con Jasmine e Angela!)! Buona lettura!! ^_^
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CAPITOLO 2
Ricerche.
Tutti A
Fare Shopping!!
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-Cosa facciamo? Che cosa
facciamo?- domandò Stella strattonando il braccio di Robin piangendo
-Non lo so, non lo so!-
esclamò. Si passò una mano trai capelli
-Calmiamoci- disse Corvina
–Piangere e disperarci non serve a niente- guardò la città dall’alto della
Torre Titans
-La fai facile tu! A te
non importa niente delle sorti di Terra, non ti è mai importato!- tuonò Bibi
-Ma come ti permetti?-
-Stop- Robin si mise in
mezzo e li guardò –Corvina ha perfettamente ragione. Dobbiamo pensare e in
questo momento, più che mai, stare uniti- Stella annuì
-Robin ha ragione.
Smettetela di litigare Ok?- Corvina e Bibi si guardarono in cagnesco ma poi
annuirono
-Ottimo, ora che possiamo
fare?- chiese Cyborg. Robin si guardò un attimo intorno
-Potremmo iniziare con
delle ricerche, che ne dite?- propose guardandoli
-Oh, certo. Mi immagino
già il titolo sui giornali in prima pagina: ‘Amica Terra-in-pietra smarrita.
Gli amici non sanno più cosa fare così chiedono appello ai mostri (Se ce
l’hanno loro) di restituirla’. Oltre a prenderci per pazzi…- Bibi si bloccò e
guardò le facce degli amici –E ora che ho detto?- chiese con le sopracciglia
alzate
-Beh, non è una cattiva
idea…- disse Stella
-Si certo, e semmai
chiamiamo pure ‘Chi l’ha visto?’! Ma siamo impazziti!? La mia era una semplice
battuta!- esclamò Bibi sbuffando
-Ok, io chiudo gli
auricolari…- borbottò Cyborg –Possibile
che tu non sappia mai essere serio? Non stiamo giocando!-
-Io infatti non sto
giocando! Sto proponendo delle soluzioni!- esclamò Bibi
-Comunque, qualche cosa
dobbiamo fare. Per quanto ci riguarda a rapire Terra potrebbe essere stato
chiunque- disse Robin. Il gruppo si
mise in meditazione
-Ho un’idea- tutti
guardarono Corvina –L’idea della ricerca non è male e potremmo iniziare da lì.
Io e Stella potremmo sorvolare il cielo. Cyborg e Bibi potrebbero prendere la
macchina e chiedere un po’ in giro senza dire i dettagli. Lo faremo fuori da questa città- disse
-Perché?-
-Perché qua ci penserà
Robin- lo guardò –Sbaglio o hai qualche amico dentro la polizia? I vigili?-
Corvina lo guardò con un sopracciglio alzato
-Ah già…- sogghignò
-Fermi tutti! non credete
che sia un po’… rischioso? Esporci così…- disse Bibi
-È l’unico piano che ora
abbiamo Bibi… non possiamo fare altrimenti- disse Stella guardandolo. Bibi
annuì
-Già, forse avete
ragione…- tutti si guardarono
-Direi di iniziare subito. Ci vediamo questa sera e se qualcuno
scopre qualche cosa…- Robin fece vedere i ricevitori –Capito?- tutti annuirono
–E… in guardia!- Bibi guardò Cyborg tutto felice
-Sei contento? Sarai il
primo a sentire le mie nuove barzellette. Ne ho appunto una decina, sai in questo periodo non avevo molto da
fare…- disse trascinando via Cyborg mentre
lui si preparava psicologicamente a chiudere i suoi preziosissimi
auricolari
-Povero Cyborg…- disse
Stella –Andiamo Corvina?- la ragazza annuì e le due si alzarono in volo pronte a
sfrecciare nel cielo
-Ehi Corvina?- la ragazza
guardò Robin –Sarà dura vero?- Corvina sospirò
-Te lo saprò dire quando
torneremo alla base- lui annuì
-Buona fortuna-
-Anche a te- rispose
Stella seguendo Corvina che era partita
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-Ehi nonnina?- Angela la guardò
-Ti prego di non chiamarmi
‘nonnina’, mi fa sembrare così vecchia!- esclamò guardandosi allo specchio
facendo una piroetta –Mah… non mi convince… tu che ne pensi?- la guardò e
Angela fissò il vestito bordò con le spalline sottilissime che lasciavano
scoperte le braccia, la gonna lunga fino hai polpacci con uno spacco che
arrivava fino alla coscia. La scollatura poi faceva vedere il decolté ed era
decisamente attillato! Da ragazza, diciottenne! Non era certo adatto per una
ottantacinquenne!! Angela deglutì mentre la commessa dietro di loro era di uno
strano colore violaceo…
-Penso che non sia
esattamente il tuo genere- scosse la testa. Jasmine sbuffò
-Vedi? Lo sapevo! Lo
sapevo!- entrò nel camerino e ne uscì
qualche minuto dopo con un paio di jeans neri. Erano a vita bassa con allegata
una cintura del medesimo colore. Il top nero faceva di esso un bellissimo
completo –Non ha vero altri colori? Stesso completo altri colori? Sa, il nero
non mi si addice…-
-C… certo…- la donna si
eclissò in un’altra stanza
-Ehm… nonnina senti un
po’…- Jasmine la fulminò –Scusa scusa, volevo dire Jasmine ecco… credi sul
serio che questo vestito mi stia bene? Non credo di avere mai indossato roba di
questo genere- disse. Jasmine si mise le mani sui fianchi guardandola seccata
-Ma dove diavolo vivevi
prima? Sulla Luna?- chiese –Quello è ‘in’ per quest’estate Angela! È oltre la
moda, è fantastico! Certo che ti sta bene! E poi, scusa tanto, ma è mio quindi
è chiaro che è bello!- la mise davanti allo specchio e Angela si guardò. Indossava
una minigonna di jeans con una cintura sottilissima che pendeva nel fianco
destro, il top azzurro con un angioletto con la freccia incoccata nell’arco. Ai
piedi aveva dei sandali di jeans con un piccolo tacco. Immaginò quel completino
su Jasmine e cercò di mantenere il colore del viso normale. Stava per scoppiare a ridere…
-Sarà, ma io mi sento a
disagio…- arrivò la commessa ancora violacea in volto che allungò all’anziana i
jeans e i top di qualche colore diverso (blu chiaro e scuro, rame…). Dopo
averli guardati un po’ li rimise in mano alla commessa liquidandola con un
gesto secco della mano
-Oh su! Voi giovani avete
sempre qualche cosa da ridire…- borbottò prendendo un completino –Mh, niente
male…- mormorò Jasmine andando nel camerino –E poi, volevi andartene in giro
con l’armatura che ti ho trovato addosso?
“Armatura? Io?” pensò
Angela confusa
-Non scherziamo! Non
andrai mai in giro con me con quella cosa! Se io sono ‘in’, tutti quelli di
fianco a me lo devono essere. Che ne dici?- Angela guardò Jasmine che
indossava… Angela stupita cercò di non cadere a terra. Il completino erano dei
pantaloni rossi a vita bassa con la scritta GIRLS nella gamba destra, la maglia
(stessa scritta, stesso colore) poi, aveva una striscia bianca nel fianco che
la percorreva tutta, Angela la guardò per qualche minuto –Allora?- chiese
spazientita
-Beh, non è che ti sta
male, è solo che… beh insomma… quel vestito è… è da diciottenne! E indosso a te
è strano…- la donna annuì
-Allora va benissimo!-
Angela allargò gli occhi –Sai, le vecchiette di qua sono deprimenti da morire.
Sempre a divulgare il passato sempre a… compiangersi addosso indossando… abiti
scuri e orribili. Sono sempre vissuta qua e già da piccola avevo deciso di non
diventare come loro, come i miei o le mie nonne. No, assolutamente no!- Angela
annuì comprensiva. Jasmine sorrise –Allora, dobbiamo mettere a posto il tuo
guardaroba! Guardati in giro e poi dimmi cosa ti piace, io vado a rimettermi i
vestiti di prima. Muoviti dai!- esclamò guardandola restare ferma come un pesce
lesso
-Ma io non vorrei
disturbare e…-
-Ma che disturbo e
disturbo! Muoviti ragazzina, abbiamo ancora un mucchio di giri da fare prima di
tornare a casa e fra tre ora i negozi chiudono!- Jasmine sparì dentro il
camerino
“Uff… vestiti… sono tutti
bellissimi ma… non so… non credo di averne mai indossati o almeno, vestiti del
genere!” Angela infine comprò qualche pantalone e delle magliette. Jasmine
invece si accontentò del completo rosso. Girarono negozi su negozi dove fecero
scorta di abiti, di scarpe, di accessori e mentre Jasmine si sentiva
completante a suo agio, Angela si sentiva completamente perduta in quella città
dagli sguardi che tutti le lanciavano: indagatori, curiosi e anche di
divertimento…. Alle 19.00 le due erano piene di pacchi e pacchettini e ormai
stanche e affaticate decisero di mangiare fuori, in un ristorante: erano troppo
lontane da casa!
-Dopo prenderemo un taxi e
torneremo indietro, ma ora ho bisogno di mangiare e di sedermi!- Jasmine si
sedette pesantemente su una panchina –Sono sfinita…-
-A chi lo dici…- Angela la
imitò appoggiando a terra il tutto –Ho fame, sono stanca, voglio dormire e…-
-Frena cara. Riprenditi e
non partire a razzo con i tuoi bisogni tipo quelli che hai detto tu o mi verrà
l’emicrania…- si prese la testa tra le mani –Che brutta cosa la vecchiaia!- si
lamentò
-Su Jasmine!- Angela
scattò in piedi –Non lamentarti perché alla fine non serve a nulla! Abbiamo
tutto quello che vogliamo: la vita, la felicità, gli amici,non ci manca
assolutamente nulla!! - Jasmine la
guardò e sorrise
-Hai ragione Angela! Su
con la vita! Bene, andiamo a mangiare o credo che mi dovrai trascinare di peso…
ehi! Non sono così pesante!- esclamò Jasmine vedendo la faccia contrariata
della ragazza
-Beh, non sei un fiore di
sicuro. E poi le mie povere braccia oggi hanno già fatto anche troppo… sono
delicata sai?-disse la ragazza camminando verso l’unico ristorante presente
nella via chiamato ‘La Libellula’
-Oh, guardatela. La
principessa sul pisello!- la prese in giro Jasmine
-Oh, guardatela. La
nonnina della principessa sul pisello!- la riprese
-Ehi! Ma come osi! Non
sono poi così vecchia!-
-Ti comporti da
diciottenne…- borbottò Angela
-Proprio per questo non
sono vecchia e decrepita!- Angela scosse la testa amareggiata
-A proposito, la storia
della principessa sul pisello credo di averla già sentita ma… insomma! Io non
sono certo una principessina che sente un pisello sotto innumerevoli
materassi!- esclamò sedendosi ad un tavolo all’aperto. Jasmine scosse la testa
-Era solo per prenderti in
giro… ragazzina!- le rispose
-Io non sono una
ragazzina! Vecchiaccia!-
-Vecchiaccia… io! Questa è
buona!-
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-Ehi Bibi! Cyborg! Robin!
Scoperto o visto qualche cosa?- chiese Stella attivando il ricevitore mentre
con Corvina si era fermata sul tetto di una casa che dava alla strada
principale
-Negativo Stella- disse
Cyborg mentre sfrecciava per la strada principale di una città
-Stiamo girando la città
da tutto il giorno e cosa scopriamo? Nulla!- esclamò Bibi
-Non possiamo pretendere
poi molto…- mormorò Vyborg
-Voi Stella? Come siete
messe?- chiese Robin. La ragazza scosse
la testa
-Niente, non che mi
aspettassi di trovarla…- mormorò Stella -Tu Robin? Cosa hai trovato?
-Sono davanti ai monitor
della città da quasi un ora ma…- si sentì un sospiro
-Fantastico!- la voce di
Bibi interruppe il silenzio -E ora che accidente facciamo?-
-Sai Bibi, l’idea di
chiamare ‘Chi l’ha visto?’ inizia ad essere allettante come proposta…- sbottò
Corvina
-Da quando in qua sei
diventata così… spiritosa?- chiese Bibi ironico
-Da quando ho scoperto che
sei un idiota- rispose acida la ragazza. La città sottostante era enorme e
quella situazione cominciava ad alterarla parecchio
-Smettetela di litigare
voi due! Non è il momento!- esclamò Robin. Seguì un lungo silenzio interrotto
solo dai mormorii di Bibi. Corvina guardò la città. La strada principale era
enorme e c’erano molti negozi di diverso genere: abbigliamento, calzature,
intimo. Poi c’erano dei bar, delle gelaterie e dei ristoranti, un solo
ristorante. Il resto erano piccole pizzerie. Si soffermò sul ristorante che
aveva messo (visto che era estate) i tavolini fuori. C’erano delle persone che
stavano già mangiando e si soffermò a guardarli. C’erano vecchi, bambini, delle
coppie di amici o di fidanzati e un’altra coppia. La ragazza non riusciva a
guardarli in viso visto che erano di spalle e all’improvviso la voce di Robin
la distrasse dai suoi pensieri
-Cosa?- chiese guardando
Stella e il ricevitore
-Stai male Corvina?- le
chiese l’amica preoccupata
-Sto bene. Cosa dicevamo?-
chiese guardando il ricevitore nella sua mano
-Stavamo proponendo cosa
fare- disse Cyborg
-Ebbene?- silenzio
–Capisco. Quindi non avete pensato a un piano di riserva eh?- Corvina sospirò
guardando il ristorante mentre la voce di Bibi iniziava ad urlare
-Ma come osi!? Non sembra
che tu stia facendo molto eh?????- ma Corvina non lo ascoltava anzi! Non si era
accorta di nulla!
“Che strano eppure… mi
sembra di conoscerla…” Corvina strizzò gli occhi di più “No… non è… possibile…”
pensò sconvolta
-Forse è meglio che
torniate alla base- disse Robin. Bibi smise subito di urlare contro Corvina e
gli rispose con foga
-No, cerchiamo ancora un
po’. Non… non possiamo abbandonarla così! Lei… lei è Terra! Ha salvato il
mondo… non riuscirei a restare a casa senza fare nulla!-
-Ma Bibi…- cominciò Robin
-Robin, Bibi ha ragione.
Torneremo alla base nei tempi prestabiliti- disse Corvina. Uno strano silenzio
circondò i Titans. Corvina che da ragione a Bibi? Miracolo!
-Sono d’accordo con loro
Robin…- proclamò Cyborg -Non ha senso fermarsi ora…- Stella annuì
-Cyborg e Bibi hanno
ragione- disse l’extraterrestre
-Passo e chiudo- disse Corvina senza staccare gli
occhi dal ristorante. Con un movimento veloce mise via il ricevitore
-Cyborg e Bibi hanno
ragione- disse l’extraterrestre
-Va bene, va bene. Ci
vediamo questa sera. A presto ragazzi e state attenti Ok?-
-Tranquillo- rispose
Cyborg
-Passo e chiudo- dissero a
una voce. Stella si avvicinò a Corvina
-Cosa guardi?- domandò
seguendo il suo sguardo –Beh, ti capisco se hai fame…- disse sorridendo
-Non è quello stupida!-
esclamò Corvina facendo una smorfia
-Ah! Allora non ti
piacciono le libellule! Ne sei allergica?- domandò curiosa fissandola
-Scema! Ma secondo te!-
sbottò –Ma, io a volete non ti capisco proprio…- Stella sorrise
-E io non capisco voi
umani… così… maledettamente complicati!-
-Guarda la!- Corvina le
indicò le persone sedute a mangiare
-E allora? A vedere loro
mi viene un languorino…- disse Stella
-Non pensare al cibo e
guarda quelle persone- ordinò misteriosa. Stella eseguì l’ordine
-Io non…- Corvina sospirò
esasperata indicandole la coppia di spalle. Tutto l’essere di Stella si
irrigidì completamente mentre gli occhi le si riempivano di lacrime
-Vai a chiamare Robin,
Stella. Subito!- Stella fece un passo indietro e velocemente sparì nel cielo
piangendo. Piangendo lacrime di felicità