My Drug

di Ami For a Dream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap.1 ***
Capitolo 2: *** cap.2 ***
Capitolo 3: *** cap.3 ***
Capitolo 4: *** cap. 4 ***
Capitolo 5: *** cap.5 ***
Capitolo 6: *** cap.6 ***
Capitolo 7: *** cap.7 fine ***



Capitolo 1
*** cap.1 ***


Ciao a tutti! Come state? Eccomi qui con un nuovo lavoretto, diciamo che è un esperimento per me, perché per la prima volta ho deciso di scrivere una storia sui The GazettE, a questo punto voi direte che non è una novità! Questo è vero, ma questa volta è una etero!! *__* ebbene si! Mi voglio cimentare in questa impresa che non mi sta costando poche fatiche, ogni giorno mi vengono idee su delle yaoi ma al momento voglio vedere se sono in grado di scriverne una così! XD

Spero che questa storia sia di vostro gradimento ^-^

 

Chiedo venia per l’altra mia creatura che ancora non ho finito, mi manca l’ultimo capitolo ma sembra che per il momento l’ispirazione mi abbia abbandonata per quanto riguarda quella storia ç__ç perdonatemi!! *lo dice anche se crede che non gliene frega niente a nessuno -.-*

 

Ok! Siamo quasi pronti, ma prima di lasciarvi alla lettura vi lascio i soliti chiarimenti.

 

Questa storia è tutto succo della mia mente, niente di tutto ciò descritto appartiene a fatti realmente accaduti e come al solito purtroppo i personaggi trattati non mi appartengono (quelli realmente esistenti, gli altri inventati da me si u.u)!!

 

Per chi non conosce bene i The Gazette, di seguito scriverò i loro veri nomi, perché come al solito mi piace chiamarli con i loro nomi

Ruki: Takanori Matsumoto

Reita: Ryo Suzuki

Kai: Yutaka Uke

Uruha: Kouyou Takashima

Aoi: Yuu Shiroyama

Li amo troppo questi ragazzi!

 

Leggenda: i pezzi scritti in maiuscolo e contenuti tra <<  >> sono gli sms, invece quelli scritti in corsivo e contenuti tra le “ ” sono i discorsi.

 

Bene! Credo di aver detto tutto! Buona lettura ^-^

 

 

 

 

 

 

In realtà so bene che sono una ragazza fortunata, non mi manca nulla …

Ho una bella casa, una famiglia splendida che mi appoggia su tutto quello che faccio, un lavoro che amo e che mi permette di stare con i miei migliori amici …..

Allora perché?

Perché ogni giorno mi sento un gran vuoto nel petto? Come se al posto del mio cuore ci fosse un grosso buco?

La motivazione la so benissimo ma cerco di non pensarci anche se i miei tentativi risultano sempre vani, alla fine vince sempre LUI che riempie i miei pensieri, poi è difficile non pensare ad una persona che sei costretta a vedere tutti i giorni per lavoro, non che mi dispiaccia, infondo non potrei mai vivere senza di lui ….

La cameriera del bar dove sono seduta mi porta il mio bel cappuccino caldo distraendomi dai miei pensieri, la ringrazio con un cenno della testa, ogni volta che ho dei minuti liberi riesco sempre a pensare a lui, tutto questo è stressante, prima riuscivo a tenere a bada i miei pensieri ….. ora non più …..

La vibrazione del cellulare che tengo in tasca richiama la mia attenzione, lo prendo alla svelta e guardo il display, un messaggio, Kouyou

<< CIAO TESORO NOI STIAMO TUTTI A CASA DI RYO PER CENA TU VIENI? >>

Rimango a guardare il mio cellulare per alcuni secondi poi mi decido a rispondere

<< CIAO KOUCHAN, MOLTO VOLENTIERI SONO DA VOI PER LE 19.30 >>

Ero praticamente una bambina quando ho incontrato per la prima volta Kouyou,  mi ero trasferita da poco con la mia famiglia e fu necessario un cambio di scuola,  l’idea di dover entrare in quella classe dove non conoscevo nessuno mi faceva venire la nausea ma purtroppo non potevo cambiare le cose. Appena entrai il professore mi presentò agli alunni, che vergogna, ancora ricordo che mi sentivo bollire le guance per quanto ero arrossita, poi mi sedetti all’unico posto libero, vicino ad un ragazzo veramente troppo carino.

Facemmo subito amicizia, era tanto gentile e si era offerto di aiutarmi ad ambientarmi, con lui arrivò inevitabilmente Ryo, grande amico di Kouyou, passavamo le giornate ed i pomeriggi insieme, è stato tutto molto bello.

Mi alzo dopo aver finito di bere, devo assolutamente andare a casa altrimenti non riuscirò mai ad arrivare a casa di Ryo per l’ora stabilita.

Una volta arrivata a casa mi preparo in tutta fretta, faccio una doccia velocissima mi infilo dei jeans chiari stivali neri e una maglietta altrettanto nera e attillata, niente fronzoli tanto restiamo a casa , o almeno, spero. Passo di nuovo per il bagno, il trucco è d’obbligo, passo sui fronzoli ma non sul trucco,  in fin dei conti ci sarà anche lui questa sera e non mi va di farmi vedere al naturale, un leggero strato di fondotinta un po’ di matita nera a contornare i miei occhi e un lucida labbra chiaro e sono a posto. Infilo il mio cappotto adorato, prendo al volo la borsa abbandonata sul divano ed esco, fa molto freddo in questi giorni, mi maledico mentalmente per non aver preso la sciarpa, finalmente raggiungo la mia auto e mi ci fiondo praticamente dentro, immediatamente accendo l’aria condizionata per riscaldare l’ambiente, ho le mani gelate e se non le riscaldo non riuscirei a guidare come si deve, mi sembra di sentire già la voce di Ryo che mi sgrida perché sono sempre con la testa per aria e non penso a quello che faccio;  lui è molto particolare, sembra scemo e burbero, almeno questa è l’impressione che dà, quella che vuole che gli altri credano, ma dopo dodici anni di amicizia, so bene che dietro a quella facciata si nasconde un ragazzo timido, gentile e apprensivo, gli voglio un bene dell’anima, loro due, Kouyou e Ryo sono i due fratelli che non ho mai avuto. Accendo anche la radio e l’abitacolo viene avvolto dalla sua voce, lo adoro, lui è così piccolo ma con una voce che mi fa tremare l’anima, quando sentimmo per la prima volta la sua voce rimanemmo tutti a bocca aperta, Takanori ha ricevuto proprio un dono incommensurabile, lui si lamenta sempre per la sua “ altezza “ ed ogni volta gli dico che dovrebbe pensare alla sua bellissima voce che dà emozioni fortissime a milioni di persone.

Kso! Di nuovo a pensare a lui, lo sapevo ….

Finalmente l’aria si è riscaldata e con esse anche le mie mani, casa di Ryo non è molto distante quindi in quindici minuti sono già sotto casa sua, parcheggio e spengo il motore, istintivamente guardo l’orologio, le 19.00, bene sono anche in anticipo, li aiuterò a preparare la cena; certo che se Yutaka è già arrivato non avranno di certo bisogno di me, anche se sono una brava cuoca lui è spettacolare in cucina, non ho mai mangiato così bene qualcosa preparata da un uomo.

Suono il campanello del citofono

“ chi è ? “ la voce di Yuu mi urla al citofono facendomi sobbalzare, ma che ha da stillare?

“ Sono io, Eriko “  dico a mia volta strillando, è contagioso questo ragazzo

Sento aprire il portone, salgo le scale, non mi piace prendere l’ascensore ho sempre paura di rimanerci chiusa dentro, due piani a piedi, la porta l’hanno lasciata accostata la apro ed entro

“ Ciao ragazzi! “ dico con voce squillante, ma l’ingresso è vuoto, tolgo le scarpe e mi dirigo verso quei suoni molesti che provengono dalla cucina ..

Appena varco la porta, mi trovo davanti una scena apocalittica, pentole, pentolini, ed una cosa informe e fumante

“ Ragazzi, avete bruciato la cena ? “ dico tra le risate, mi ritrovo tre paia di occhi che mi guardano male, vorrei smettere di ridere ma sono troppo comici, riescono a bruciare tutto quando cucinano

“ Non sei divertente! “ Kouyou mette su il broncio “ volevamo fare una torta per mangiarla dopo cena ma ci siamo scordati che era in forno “ poveri cuccioli

“ Dai non fa nulla è ancora presto, ora ne prepariamo un’altra vedrete che sarà pronta per il dopo cena “  mi accingo subito a prendere le cose necessarie per prepararla

“ Grazie Eriko! “ Ryo mi stampa un bacio sulla guancia e gli sorrido raggiante

“ Anche io voglio la torta “ faccio spallucce e insieme a loro prepariamo l’impasto.

Dopo una mezz’oretta la torta è in forno che cuoce e noi apparecchiamo la tavola, per la cena ci pensa Yutaka, la porta lui da casa sua, questa sera si mangia proprio bene.

Sentiamo suonare il campanello, saranno sicuramente loro, Ryo risponde e ci informa che sono arrivati tutti i rimanenti, poi mi lancia un’occhiata strana che non riesco a decifrare bene, vorrei chiedergli spiegazioni ma è già sparito in cucina “ Buona serata!!! “ un coro di voci allegre ci raggiungono, da dove mi trovo vedo bene la porta d’ingresso, li guardo uno ad uno mentre entrano e si tolgono le scarpe per poi riversarsi in salone, vado a salutarli felice, mi piacciono da morire queste serate che passiamo tutti insieme, mi rendono felice e ringrazio tutti i giorni i Kami gami per questo dono ricevuto; sono venute anche le ragazze di Kouyou e Yutaka, menomale almeno non sono l’unica ragazza e poi sono veramente simpaticissime. Poi succede tutto in un attimo, mi giro verso la porta e lo vedo entrare, è bellissimo come sempre, lui a differenza di me è al naturale niente trucco, trovo che il suo viso sia ancora più bello non truccato, vestito normalmente, un paio di jeans neri, una camicia bianca e stivaletti, stupendo, mi dirigo verso di lui per salutarlo ma lui si gira verso la porta ancora aperta

“ Dai amore non fare la timida “ dice con un tono di voce così dolce da far venire il mal di denti, poi la vedo entrare, una ragazza a dir poco bellissima, lo prende per mano ed entra anche lei in casa richiudendosi la porta alle spalle.

Lui fidanzato? E da quando? Lo avevo già visto in compagnia di questa ragazza ma aveva detto che era una sua cara amica, amica e non fidanzata!!!

Torno immediatamente sui miei passi, il gelo si è impadronito di me, ormai non credo che nelle mie vene scorri più una sola goccia di sangue, si è trasformato in ghiaccio altrimenti non si spiega perché io stia tremando così

“ Eriko! Tesoro! Ti presento Nayoko la mia ragazza, ti ricordi di lei? “ Taka pronuncia queste parole rivolte a me coprendo la distanza che ci separa; lo sento dietro di me, ti prego Eriko non piangere ora, cerco di convincere me stessa, mi giro verso di loro e il mio sguardo cade subito verso le loro mani che sono ancora intrecciate, sfodero il sorriso più falso che io abbia mai fatto in vita mia, cercando di farlo sembrare vero.

“ Ciao Taka! Si mi ricordo di lei “ voglio morire, “ Ciao Nayoko, piacere di conoscerti “

“ Ciao Eriko, piacere mio “ il suo sorriso và da una parta all’altra del viso, deve essere veramente felice, ci credo come non potrebbe esserlo con un uomo così al suo fianco che la chiama amore e la guarda come fosse l’unica donna sulla faccia della terra? Ed io ora che faccio? Mi giro verso gli altri ragazzi, perché mi stanno guardando tutti con quell’espressione?

“ Vado in cucina a controllare la torta “ mi rivolgo a tutti e a nessuno mentre do le spalle a tutti per andare in cucina; aggiungo cercando di non far tremare la voce “ prima che si bruci di nuovo … “

Quando entro in cucina, luogo della mia presunta salvezza, mi trovo altri due occhi che mi guardano con la stessa espressione degli altri, che palle, Ryo mi stava certamente aspettando perché è poggiato con il sedere al ripiano della cucina e braccia incrociate all’altezza del petto, ora capisco perché prima mi ha guardata così, ed io che pensavo che nessuno sapesse della mia cotta per Taka, che poi chiamarla cotta è un eufemismo, io lo amo alla follia, questa è la semplice verità; abbasso lo sguardo e mi metto a guardare le sue scarpe

“ Come va? “ mi chiede come se fosse scoppiata una bomba atomica in salone e tutti i nostri amici fossero morti

“ Tutto ok Ryo, cosa dovrebbe andare male? “ mi chiedo a cosa serva mentire con lui, sento dei passi dietro di me, inconfondibili, Kouyou è venuto a sincerarsi che stia bene, posso scappare? Non sanno che in questi momenti è meglio lasciarmi in pace,  altrimenti finisco per piangere?

“ Stai scherzando vero? Non crederai veramente che noi non ci siamo accorti che ti sei innamorata di lui?! “ dice un po’ stizzito il chitarrista alle mie spalle, nonché mio migliore amico “ solo quel baka non se ne è accorto! “

“ Kou smettila, io …. Già lo sapevo … “ sapevo cosa? Che lui amava un’altra? No questo proprio non lo sapevo, ma in compenso sapevo che lui non si sarebbe mai innamorato di me, sono troppo scialba per lui, una ragazza giapponese normalissima, non brutta ma nemmeno bellissima

“ Sapevi cosa? Che stava con lei? Scusa ma non credo proprio visto che lo abbiamo saputo ieri anche noi! “ Kouyou alza un po’ la voce è nervoso, credo che abbia paura di come reagirò, questo significa che devo cercare di comportarmi bene e non fargli pesare la cosa

“ Non sapevo che stava con lei, ma sapevo che non mi avrebbe mai amata ….. per questo non ho mai preteso nulla da lui “ bugiarda, non ti sei mai dichiarata a lui perché avevi una paura fottuta che ti respingesse, meglio una vita da pecora che uno da leone, questo mi guardo bene dal dirlo, devo convincerli entrambi che io stai bene, cosa non facile perché mi guardano ancora entrambi con la stessa espressione di poco fa, cosa devo fare per togliermeli di dosso?

“ e poi … è solo una cotta per il cantante dei The Gazette e credo mi passerà a breve …. “ cerco di rincarare la dose, forse sono più convincente così

“ Fine del terzo grado, di là ci stanno aspettando per cenare, continuerete dopo magari è! “ la mia salvezza arriva da Yutaka, ragazzo speciale che riesce sempre ad intervenire nei momenti più adatti, lo ringrazio silenziosamente, mi ha salvata! I due lasciano la cucina con uno sbuffo, quando il leader usa quel tono autoritario, pur sempre con il suo solito sorriso fossettoso, significa che non si accettano repliche.

Dopo aver controllato veramente la torta e averla tirata fuori dal forno per farla freddare, mi dirigo verso il patibolo, sento un gran baccano venire dalla sala da pranzo, quei ragazzi riescono a fare casino come pochi, mi siedo nell’unico posto libero, non so chi devo ringraziare per avermi lasciato il posto tra le due ragazze dei miei amici, Taka e lei sono abbastanza lontani da me e anche il bassista con il chitarrista, almeno non riceverò nessuna domanda durante la cena.

Come previsto, Yutaka ha preparato un ottima cena ed io non ho ricevuto nessuna domanda, solo qualche occhiata di sfuggita ma ho retto bene la cosa, certo, ho fatto di tutto per non guardare il mio Taka ma alla fine sono sopravvissuta e sono anche riuscita a farmi qualche risata di cuore, quei cinque sono una forza sovraumana nel farmi ridere, riuscirebbero a farmelo fare anche nelle più peggiore delle situazioni.

Aiuto gli altri a sparecchiare e quando abbiamo finito tutti si mettono comodi sul divano e sulle poltrone, essendo tanti alcuni si accontentano del grande tappeto, anche io mi accomoderò lì ..

“ Vado in cucina a tagliare la torta e a fare un po’ di tè “ li avverto

“ Vengo con te e ti do una mano, non vorrai mica fare tutto da sola! “ kso! Proprio lui si doveva proporre?

“ Ma non serve ci metterò poco “ cerco di dissuaderlo dal venire con me

“ E allora ci metteremo di meno in due “ sorride beffardo, non posso più replicare, però potrei sempre legarlo al divano ma al momento non mi sembra una buona idea, troppi testimoni; mentre mi rigiro verso la cucina  vedo Nayoko che mi guarda, quello sguardo potrebbe uccidermi, appena siamo lontani dagli occhi degli altri mi sento afferrare per un braccio e Taka mi volta verso di lui

“ Allora non mi dici nulla? Ti piace Nayoko? “ e lo vieni a chiedere proprio a me? Grazie della coltellata in pieno petto Taka

“ Certo … è … è  molto bella degna di te direi! “ quanta fatica sto facendo oggi, voglio tornarmene a casa

“ Davvero? Sono contento, spero che andrete d’accordo “ d’accordo? Veramente vorrei ignorarvi al momento, entrambi, invece ti sorrido accennando un assenso, cerco di sbrigarmi, mentre io preparo il tè Taka taglia a fette la torta e le dispone sui piatti

“ Non capisco, siamo o no a casa di Ryo? “ mi chiede spezzando il bel silenzio che si era creato, mi volto verso di lui incuriosita, dove vuole andare a parare?

“ Si “ dico aspettando che continui

“ Allora perché dobbiamo fare tutto noi? Non poteva farlo lui? O almeno dare una mano? “ mentre parla non stacca gli occhi dalla torta che sta tagliando, al contrario di me che non riesco a staccargli gli occhi di dosso, mi piacciono le sue labbra, sono così sensuali, poi il suo volto concentrato mi cattura sempre, non ricevendo risposta mi guarda ed io scatto girandomi verso la teiera

“ Cosa c’è? “ mi chiede avvicinandosi, ti prego non lo fare, stai il più lontano possibile da me, dalla bocca mi esce una risatina nervosa, mi allontano da lui con la scusa di prendere lo zucchero, finalmente qualcosa di decente da dire mi viene in mente

“ Forse perché qualcuno, di cui io non farò il nome è scattato subito in piedi proponendosi? “ lo prendo un po’ in giro, lui mi guarda e poi scoppia a ridere, in un secondo mi accodo anche io

“ Si hai ragione, io ho finito, il tè è pronto? “ mi chiede dando tutta la sua attenzione alla torta

“ Si è pronto, andiamo di là “ forse non è così difficile sopportare la sua presenza, o forse, sono talmente innamorata di lui che farei qualsiasi cosa pur di averlo vicino.

 

@@@@@@

 

Fine del primo capitolo, non mi è venuto molto lungo; cercherò di rimediare con i prossimi!!

 

Ringrazio in anticipo chi leggerà e chi lascerà una recensione.

Al prossimo!! Ciao!! ^-^

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** cap.2 ***


Ciao! Eccomi qui con un altro capitolo!

Buona lettura ^-^

 

 

Cap. 2

 

 

 

E’ passata una settimana dalla cena a casa di Ryo, spesso mi ritrovo a piangere da sola in casa; non voglio far pesare a nessuno questa situazione che si è venuta a creare. Io amo Takanori, io non sono riuscita a tenere a bada i miei sentimenti, anche se mi ero ripromessa di non innamorarmi mai di uno dei ragazzi; sono tutti amici e non volevo che una cosa simile accadesse, quindi sono io che devo uscirne, da sola, con le mie forze.

Oggi dopo una settimana di riposo si torna a lavoro, i ragazzi hanno molto da fare e io con loro; mi sarebbe piaciuto aspettare ancora un po’, non per il lavoro, ma non ho molta voglia di vedere Taka, fino ad ora sono riuscita a scappargli, ho inventato mille scuse per non vederlo e questo ha fatto si che ricevessi un rimprovero da Ryo. Non gli va giù questo mio comportamento, lui preferirebbe che io ne parlassi con Taka, che gli dicessi quello che provo per lui. La fa facile il mio caro bassista, alzo gli occhi per guardarmi allo specchio, passo il dito vicino l’occhio sinistro dove una piccola imperfezione della matita scende, facendola scomparire, metto un po’ di lucidalabbra e sono pronta per la giornata, o meglio lunghissima giornata di lavoro che mi attende. Mi piace moltissimo il mio lavoro, fare l’assistente a quei cinque scalmanati non è semplice, ma vengo sempre ripagata con l’affetto che loro mi donano. Spesso svolgo dei lavori al posto del leader, sono sempre contenta di aiutarlo, ha sempre tantissime cose da fare e se posso aiutarlo in qualche modo mi fa piacere.

Appena finisco di prepararmi, prendo la borsa e il cappotto, mi precipito per le scale, sono in ritardo, ho perso troppo tempo cavolo!

Scendo e corro, non appena giro l’angolo per raggiungere l’auto parcheggiata travolgo in pieno una persona, ritrovandomi con il sedere a terra

Aiha che male “ dico senza guardare la persona di fronte a me

“ ti sei fatta male? “ mi chiede una voce famigliare, troppo famigliare, alzo gli occhi e vedo chi ho travolto

“ Ryo “ dico meravigliata, lui si china su di me e mi porge entrambe le mani per aiutarmi ad alzarmi, subito le stringo e mi lascio aiutare

“ Niente che non passi tra cinque minuti “ dico sorridendo “ scusami ti ho fatto male? “ mi guarda con aria ironica per poi alzare un sopracciglio

“ tu che fai male a me? Ma ti sei vista? “ mi risponde ridendo, in effetti ha ragione sono troppo piccola per infliggergli dolore

“ guarda che te l’ho chiesto solo per cortesia e poi sappi che ci sono tanti modi per fare del male ad una persona, se vuoi posso usare qualche tattica “ dico mettendo su un finto broncio, ci piace sempre battibeccare per poi fare la pace davanti un enorme gelato, che in genere mi offre sempre lui; mi continua a guardare divertito

“ vedremo se ci riuscirai “

“ ma che ci fai tu qui? “ gli chiedo

“ sono venuto a prenderti “ dice alzando le spalle, che dolce che è

“ come mai? Non ci potevamo vedere direttamente a lavoro? mi dispiace che sei arrivato fino a qui “ sono contenta del suo gesto, anche se in questi giorni l’ho sentito per telefono non l’ho per niente visto e mi è mancato.

be, non mi è costato molta fatica venire qui, mi ci ha portato la mia bambina “ dicendo questo indica la sua bellissima moto parcheggiata per poi riprendere “ e così eviterò anche un ulteriore tuo rifiuto alla cena di questa sera “ mi punta un dito in fronte e me la spinge leggermente, diamine non sapevo che avevano programmato una cena per questa sera; chiudo leggermente gli occhi sospirando, è proprio un cospiratore questo ragazzo

“ non rifiuterò l’invito, mi sei mancato, tutti voi mi siete mancati “ mi avvicino di più a lui poggiando le mani ai suoi fianchi abbassando leggermente la testa in modo da poggiarla sul suo petto, mi arriva un odore di pelle, data dal suo giacchetto, e profumo alle narici, socchiudo gli occhi adoro questo miscuglio di odori. Lui porta entrambe le braccia ad abbracciarmi e mi stringe forte a se, gli sono mancata anche io, ricambio l’abbraccio e lo stringo a mia volta.

Dopo qualche attimo che rimaniamo così, abbracciati ci stacchiamo, lo guardo negli occhi

“ ti voglio bene Ryo “ sussurro, lui mi sorride

“ anche io ti voglio bene “ e mi bacia la punta del naso, l’ha sempre fatto da quando ci siamo conosciuti, ogni volta che piangevo, ogni volta che ero triste ogni volta che ero allegra o esuberante; lui è sempre stato lì con me donandomi questi bacini sulla punta del naso, il suo modo di dirmi che sono importante per lui. Ora ho le lacrime agli occhi, gli voglio bene e mi emoziono è più forte di me.

Facendo finta di nulla sbatto più volte gli occhi in modo da farli tornare normali, lo guardo in viso, è proprio bellissimo!

“ andiamo? Altrimenti faremo tardi e il leader si arrabbierà con me … “ gli dico sorridendo, lui contraccambia il mio sorriso

“ si andiamo, tanto con la mia moto, ci metteremo molto poco ad arrivare “

Lo guardo con gli occhi sbarrati, non ho paura delle moto, e tantomeno della guida di Ryo o Kouyou, ma li sgrido sempre quando fanno battute sulla corsa, non voglio che corrano perché è pericoloso

“ ma che cavolo dici? Se devi correre vacci da solo io non vengo “ metto su un finto broncio, incrocio entrambe le braccia al petto e mi volto dalla parte opposta alla moto, lo sento ridere, mi piace troppo la sua risata, è così calda, famigliare, mi fa sempre sentire a casa, un leggero sorriso piega le mie labbra ma lui non può vederlo perché gli do le spalle, mi afferra per un gomito e mi costringe con delicatezza a voltarmi

“ dai sciocca! Non corro, andremo come lumache, ora sali dai… si rivolge a me con un tono quasi apatico ma con il sorriso ancora li sul suo bel viso

Gli sorrido a mia volta e scoppiamo entrambi in una grossa risata

“ sei proprio scema! Come se non sapessi che fai sempre queste scenette solo per non farci correre “ mi guarda di traverso mentre ancora ride

“ devo pur usare delle tattiche con voi due, non voglio vedervi sfracellati sull’asfalto! “

“ ma noi non ci sfracelliamo, stai pur tranquilla “

Mi limito a scuotere leggermente la testa mentre ci avviciniamo alla sua bambina. Mi porge un caso che prontamente mi infilo e allaccio, oramai sono diventata brava; le prime volte erano sempre loro che dovevano allacciarmelo, non riuscivo mai a prendere il buco della chiusura. Lui sale in sella e appena è pronto mi fa un cenno e mi posiziono dietro di lui, mi allaccio alla sua vita e lui fa partire il motore, la bimba sotto di noi risponde con un rombo. Mi piace andare in moto, il vento che si infrange sul mio corpo mi fa sentire libera, come se niente e nessuno mi possa fermare.

Dopo dieci minuti siamo arrivati a destinazione, Ryo parcheggia la moto e smontiamo, gli do il casco che lui appende, insieme al suo, al manubrio, tanto nessuno li toccherà.

“ per fortuna che mi fai sempre la paternale, poi quando siamo in moto, ti piace la velocità e non mi dici nulla “

“ questo solo perché so che quando ci sono io dietro, tu fai più attenzione! “ gli spingo un dito sul petto

“ ma davvero?! Non fai prima a dire che sei una centaura mancata? “

“ io centaura? Ma fammi il piacere Ryo! “

“ forse in effetti, non arriveresti a poggiare i piedi a terra “ mi dice tutto serio, io gli do uno schiaffo sul braccio arrabbiata

“ non prendermi in giro scimmietta dispettosa “

“ e tu non chiamarmi scimmietta ok?! “

“ e perché non dovrei? È proprio quello che sei! “ gli faccio la linguaccia per poi scoppiare a ridere insieme a lui

“ ma la volete piantare, di sopra ci stanno aspettando “ una voce divertita si intromette, entrambi ci giriamo e vediamo che Kouyou ci sta raggiungendo

“ ciao! Kou-chan “ lo saluto mentre gli corro incontro, per poi stringerlo in un abbraccio

“ ciao tesoro, ti sta facendo diventare matta vero? “

“ non proprio, diciamo che mi prende più in giro che altro “ faccio la voce da bambina

“ cattivo Ryo, non trattare male la nostra piccolina qui “ 

“ ok! Ok! Ora andiamo però, altrimenti saranno guai “ dice alzando le mani in segno di resa, io e Kou ci guardiamo soddisfatti.

Appena arrivati al piano desiderato entriamo nella stanza dove gli altri ci stanno aspettando. Lo vedo subito, seduto sulla poltrona che sorseggia piano una tazza di tè bollente, parla sommessamente con Yuu, mentre il leader è alle prese con Sakai, il loro manager.

Mi fermo sulla porta, i ragazzi non fanno caso a me e raggiungono subito gli altri.

E’ sempre così dannatamente bello, non deve fare nulla per attirare l’attenzione, o almeno, non deve fare niente per attirare la mia di attenzione, basta che lui è nei paraggi che il mio cuore accompagnato dal mio povero cervello vadano in tilt. Vedo quella tazza leggermente poggiata al labbro inferiore, mentre ci soffia dentro per freddare di un poco la bevanda evidentemente troppo calda da bere subito, ed io sono gelosa di quella tazza; ma posso essere gelosa di un oggetto? Sono proprio messa male!

Ed ora perché ha alzato gli occhi su di me e mi guarda in quel modo? No, aspetta, anche Yuu mi guarda, che c’è? Cosa mi sono persa?

“ Ehi! Tu! Ci sei tra noi? “ Ryo sventola una mano verso di me mentre mi si avvicina

Dannato! Poi dice che non è una scimmia dispettosa! Mi ha fatto fare la figura della stupida, lo guardo con sguardo assassino, aspetto che si avvicini di più a me

“ dannato! Ma che ti salta in mente è? Mi hai fatto fare la figura dell’idiota! “ gli soffio addosso per non farmi sentire dagli altri

“ io? Guarda che sei tu quella che è rimasta imbambolata sulla porta a guardarlo! “

Ha ragione, dovevo costringere il mio cervello a collaborare e a farmi fare almeno qualche passo, in modo da andare nell’altra stanza, ed invece no! Certo, se non faccio delle brutte figuracce non sono contenta.

Mi prende sotto braccio e ci avviciniamo agli altri

“ ciao a tutti! “ saluto senza guardare nessuno in particolare ma sento i suoi occhi addosso, cavolo se bruciano. Mi risponde un coro di voci, compresa quella del leader che accompagna il saluto con il suo solito sorriso dolce e rassicurante.

“ dai siediti qui con noi! “ Kou si rivolge a me battendo una mano sul divano dove è seduto, divano che è davanti alla poltrona dove c’è Taka, cavolo!

“ veramente ho un po’ da fare, devo preparare delle cose “ dico grattandomi distrattamente la testa

“ non dirmi che non hai tempo nemmeno di bere un tè con noi “ o dei dell’olimpo quanto mi è mancata la sua voce, boccata d’aria fresca. Lo guardo e … sorrido, cosa dovrei fare di fronte a quell’espressione che non lascia repliche, lo adoro quando fa così. Quando vuole riesce ad imporsi anche su Youtaka, figuriamoci se riesco a tenergli testa io.

“ no, certo che posso “

“ bene allora accomodati “ mi dice alzandosi, mentre io mi siedo di fianco a Kouyou lui va al tavolo dove c’è il termos con dentro il tè e ne versa una tazza, per poi tornare da me porgendomela.

“ grazie Taka-chan, ma potevo prenderla io “

“ volevo dartela io “ mi risponde con dolcezza sorridendomi, rispondo a quel sorriso fantastico. Rimaniamo lì a chiacchierare del più e del meno per un altro quarto d’ora, poi il dovere ci chiama.

Questa sarà una lunga giornata, hanno un intervista con il giornale Arena 37, deve uscire uno special su di loro, poi la session fotografica sempre per la stessa rivista ed infine un intervista radiofonica. Io non parteciperò all’intervista, lì non hanno bisogno di me, quindi me ne ritornerò a casa prima.

 

 

E’ tutto il giorno che stiamo lavorando e sia loro che noi dello staff siamo molto stanchi, stanno finendo le ultime foto di gruppo e poi siamo liberi di andare a riposare; solo noi dello staff perché loro devono ancora andare alla radio.

Il fotografo ci avverte che il lavoro è finito, parte il solito applauso e vedo i ragazzi correre subito negli spogliatoi per cambiarsi così da indossare gli abiti usuali. I vestiti di scena sono molto belli ma anche un po’ scomodi; io ho già preparato tutto, quindi devo solo aspettare che finiscano di cambiarsi così poi posso dare una mano a sistemare i vestiti di scena e finalmente me ne andrò a casa. Dopo dieci minuti li vedo uscire, tutti sorridenti, Taka è saltato sulla schiena di Kou e si fa portare da lui affermando di essere troppo stanco per camminare, dal canto suo il chitarrista fa uno sbuffo ma subito dopo sistema il ragazzo per non farsi sfuggire la presa, li guardo divertita, a volte sono proprio dei bambini.

“ ciao Eriko! Noi andiamo alla radio, ci vediamo dopo a casa di Taka “ mi dice Kouyou indicando il ragazzo ancorato alle sue spalle

Cosa? casa di taka? Cavolo! Ma non posso rifiutare ho già promesso a Ryo che ci sarei stata, butto un occhiata al bassista che già mi guarda di traverso sospettando quello che mi frulla per la testa.

Alzo una mano in segno di saluto “ Ok! Ragazzi a dopo allora, fate i bravi “ non potevo fare altrimenti, vedo Ryo sorridere compiaciuto e Taka mi saluta con la mano.

“ ragazzi! “ li fermo prima che escano dalla stanza, tutti si girano verso di me “ a che ora? “

“ giusto! A che ora staremo a casa? “ Ryo si rivolge a Youtaka che sa sempre tutto

 “ non so bene quanto durerà veramente quindi… non so .. “

“ non fa nulla leader “ Taka lo interrompe scendendo dalla schiena del biondo chitarrista, si avvicina lentamente a me portando una mano in tasca, ne tira fuori un mazzo di chiavi che mi porge

“ tu intanto vai a casa mia, noi dovremo essere a casa per le 22.00 ma almeno se facciamo un po’ di ritardo tu starai al caldo e non per strada ad aspettare “ mi dice dandomi le chiavi in mano

” s.. sono le chiavi di casa tua? “ dico sbalordita

“ si certo! Non vorrai mica stare ad aspettare per strada vero? “

“ no, questo no ma .. “

Sorride “ dai non è grave no? Già ci sei stata a casa mia, non rubi mica e poi così potresti dare da mangiare a Koron che sarà sicuramente affamato e magari puoi apparecchiare “

“ ok allora, ci vediamo dopo “

“ perfetto! Non preparare da mangiare prenderemo qualcosa di pronto mentre torniamo, non voglio che fai tutto tu “

“ ma non è un problema per me! Davvero! “

“ ho detto di no! Ok? “

“ ok “ dico sorridendo, di nuovo qual tono che non accetta repliche.

Li vedo uscire e chiudersi la porta alle spalle, io rimango in quella stessa posizione, non riesco a muovermi e non riesco a distogliere lo sguardo dalle mie mani che tengono strette quel mazzo di chiavi con il portachiavi di acciaio.

 

 

 

@@@@@

Ta dan!!!! *si chiede se si scriva così* finito un altro capitolo.

Chiedo umilmente scusa, non è lunghissimo -.- sappiate perdonarmi, spero di rifarmi!

 

Kim grazie di cuore, spero che ti sia piaciuto anche questo XD

Grazie anche ha chi ha messo la storia tra i preferiti *si inchina*

E il solito grazie a chi legge soltanto senza recensire!!! Vi voglio bene <3

By, by al prossimo cap. ^-^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** cap.3 ***


Cap.3

 

Quando finalmente sono riuscita a riprendere il possesso del mio corpo e della mia mente mi sono sbrigata a finire di sistemare le cose rimaste in sospeso e finalmente posso andare a casa.

Appena esco dallo stabile l’aria fredda mi colpisce in peno viso, ormai è sera tardi e il cielo è diventato scuro, purtroppo le stelle non si vedono, troppe luci ci sono in questa città; non riuscirei a vederle nemmeno se andassi sulla terrazza di un grattacelo. Peccato, mi è sempre piaciuto guardarle, sono così brillanti e vivaci, mi ricordano Takanori, si lui è come una stella che brilla nel cielo, tutti le guardano ma nessuno arriva a loro per catturarle; rimangono lì a farsi ammirare nella loro bellezza libere di vagare nel cielo, come a farsi beffa degli uomini che tanto le bramano. Peccato però che il cuore di Takanori sia stato preso, purtroppo non da me, come quello che io vorrei tanto.

Mi stringo nel cappotto e mi incammino verso casa, ho tanto tempo a disposizione prima che i ragazzi tornino a casa, quindi mi posso permettere di fare una passeggiata fino a casa. Le strade sono ancora affollate di gente, uomini che tornano a casa dopo una lunga giornata di lavoro, ragazzi che invece escono per andarsi a divertire; questa città non dorme mai.

Arrivo a casa e la prima cosa che faccio è farmi una bella doccia calda, la giornata è stata molto stancante e questa doccia mi ci serviva proprio. Esco dalla doccia appena ho finito di sciacquarmi, indosso il mio accappatoio nero e mi friziono un pochino i capelli in modo che non goccino più. Passo una mano sullo specchio che si è appannato per via dell’acqua forse eccessivamente calda; non riesco a farmi la doccia se l’acqua non è bollente, solo così riesco a rilassarmi. Mi pettino e poi asciugo i miei capelli corvini con il phon per poi passarci la piastra. Loro sono già lisci normalmente, ma adoro farli diventare ancora più lisci.

Mi dirigo in camera da letto e automaticamente accendo lo stereo e faccio partire il cd che è sempre dentro il mio fedele lettore; la stanza viene riempita dalle note suonate da quei cinque scalmanati. Da quando è uscito DIM SCENE lo sento in continuazione, sono sempre stati bravissimi ma con questo lavoro hanno superato loro stessi. Mi decido a vestirmi e quindi a muovermi, invece di rimanere imbambolata davanti lo stereo; mentre cerco i vestiti adatti alla serata mi vien da pensare come sarà mai sentirsi sussurrare dolci parole da Takanori, come sarà sentire le sue mani scivolare lentamente sulla pelle e come potrebbe essere affogare in quelle iridi nocciola scuro quali sono i suoi occhi quando li lascia al naturale senza usare le lenti ottiche. Scuoto energicamente la testa, non devo più pensare a queste cose altrimenti finirò con il farmi ancora più male, devo fare di tutto per dimenticarlo, per smettere di amarlo, solo a pensarlo mi viene da ridere, so bene che non riuscirò mai a dimenticarlo. Come potrei dimenticare la persona che tanto amo, la persona che vorrei al mio fianco nel lungo cammino della mia vita, praticamente impossibile.

Mi infilo le calze color carne, la minigonna di jeans e una maglietta nera attillata abbastanza scollata; prendo i miei fedeli anfibi e li poggio vicino la porta di uscita. Ora mi dedico al trucco, un lieve strato di fondotinta e un po’ di cipria, la matita nera a contornare i miei occhi ed infine un pochino di lucidalabbra leggermente rosa. Perfetto è ora di andare a casa di Taka, Koron poverino avrà tanta fame. Quel cagnolino è adorabile, non si fa toccare da tutti specialmente se si trova in braccio al papà, ma con me è sempre andato d’amore e d’accordo, forse sarà perché mi piacciono tanto gli animali o forse perché ha sentito che amo il suo papino, chi lo sa.

Dopo essermi infilata il cappotto e le scarpe prendo la mia borsa e scendo di corsa le scale. Monto in macchina, per fortuna non c’è molto traffico ed in poco tempo arrivo a destinazione; armeggio un po’ con le chiavi, prima sono rimasta talmente sbalordita che mi è passato di mente di chiedere a Takanori quali fossero le chiavi giuste per aprire il portone e la porta del suo appartamento. Ma che ci farà mai con tutte queste chiavi?

Dopo non so nemmeno io quanto tempo, riesco a far scattare la serratura, sento Koron abbaiare

“ sono io tesoro “ gli dico anche se ancora non lo vedo

L’appartamento è immerso nel buio, con una mano cerco l’interruttore, appena lo trovo lo premo facendo accendere la luce; il piccoletto è li che mi guarda. La casa di Taka è bellissima, molto elegante e ben tenuta, quando vuole sa tenerla anche in ordine. L’ambiente è tutto un’intersecarsi di bianco e nero; le pareti e il pavimento sono di un candido bianco, come la neve, mentre gli arredamenti rigorosamente neri. Il tavolo, le sedie, il divano, le poltrone ad anche il tappeto sono di questo colore. Questi due colori descrivono l’animo del mio amato, bianco come il suo lato puro e gentile, spensierato che sa donare sorrisi meravigliosi, lato che non permette a tutti di vedere; poi, c’è il nero, nero come il mutismo nel quale si chiude, nero come il dolore che ha dovuto subire, nero come l’inquietudine che tutt’ora riesce ad impadronirsi del suo animo.

Prendo in braccio Koron e vado in cucina

“ è ora della pappa piccolino “ lui in tutta risposta mi lecca il viso

“ prego tesoro, non c’è di che “ sorrido, posandolo a terra

Prendo il necessario per preparargli da mangiare e lo metto sul fuoco, mentre aspetto che si cuocia mi siedo su una sedia.

Conosco bene Taka, otto anni sono tanti, lavorando insieme ed essendo amica di Kou e Ryo ne abbiamo passato di tempo insieme; per questo posso dire di sapere bene che lui è felice, direi felicissimo di tutto quello che gli sta capitando, è al settimo celo per la piega che ha preso la loro carriera, i The Gazette sono la sua vita, si è impegnato con tutto se stesso, così come gli altri per ottenere tutto ciò. La band è diventata famosissima in tutta l’Asia e anche oltre, la loro fama è in continua ascesa, ma, a volte, diventa cupo, un ombra cala sul suo bel viso; questo perché ha paura, paura di perdere tutto quello per cui lui vive, ora non potrebbe più vivere senza il gruppo, senza coloro che hanno saputo sostituire il vuoto che aveva riempiendolo d’amore, diventando così la sua famiglia. Vorrei tanto dirgli di non pensarci, di non preoccuparsi perché in nessun modo lui potrà perdere il gruppo, ma ogni volta le parole mi muoiono in gola, non ho mai trovato il coraggio necessario per dirgli queste cose.

In fin dei conti io chi sono per lui? Chi sono per dirgli che quello che ha dovuto subire, il dolore che gli è stato inferto in passato non lo dovrà più rivivere? So per certo che è così, potrei metterci la mano sul fuoco perché nessuna delle persone che gli sono vicine ora lo abbandonerà mai, compresi i fans. Però io non sono nessuno per lui, quindi lascio ai ragazzi il compito di leccargli le ferite.

Tolgo il cibo di Koron dal fuoco e lo metto nella sua piccola ciotola mentre lui mi guarda tutto interessato e scodinzolante vicino alle mie gambe

“ devi aspettare un pochino, è troppo calda “

Cerco di raffreddarla soffiandoci sopra, quando ha raggiunto una temperatura accettabile la porgo al piccolino che subito si mette all’opera. Mentre lui mangia io mi accingo a preparare la tavola; stendo la tovaglia per poi posizionarci tutto l’occorrente per la cena. Una volta imbandita la tavola guardo l’orologio, le 21:15, sbuffo, ci vorrà ancora un bel po’ prima che arrivino i ragazzi; mi lascio cadere stancamente sul divano appoggiando la testa allo schienale.

Non ho voglia di guardare la tv, mi alzo e vado verso il bagno, apro la porta e faccio scattare l’interruttore, non ho necessità di usare il bagno, la mia, è solo voglia di far parte del suo mondo. C’è la piastra per i capelli ancora attaccata alla presa, per fortuna è una di quei modelli con l’interruttore, l’accappatoio buttato sopra il bordo della vasca e l’astuccio dei trucchi aperto adagiato sopra il lavandino. Questo è il suo mondo, la sua vita, la sua quotidianità di cui io vorrei tanto far parte; spengo la luce e richiudo la porta con un sospiro che non riesco a trattenere, non tocco nulla Taka è una persona molto riservata e non so se potrebbe arrabbiarsi sapendo che ho toccato le sue cose, anche se solo per sistemarle. Come prima apro un'altra porta ed accendo la luce, questa volta però è la sua camera da letto; questa è abbastanza ordinata rispetto al bagno, tranne il letto sfatto dove sono poggiati un sotto di una tuta e un t-shirt il resto è in ordine.

Entro piano nella camera, quasi in punta di piedi, il mio cuore accelera lo sento pulsare fortissimo. Mi siedo sul letto e prendo la maglia di Taka portandomela all’altezza del viso per poi premerla sul mio viso in modo da sentirne l’odore; chiudo gli occhi sentendo quell’odore di pelle del mio Taka misto al bagnoschiuma, qualcosa da mandare in estasi qualsiasi persona. Mi lascio andare e la mia schiena ben presto raggiunge il materasso, la maglia sempre premuta sul mio viso. Lentamente il mio cuore torna a battere regolarmente, sento i miei occhi chiudersi e i miei sensi abbandonarmi.

Il suono del citofono mi riporta alla realtà, strappandomi dalle braccia di morfeo, getto di colpo la maglia che era ancora sul mio volto e guardo l’ora, 21:45, cavolo ma quanto ho dormito?

Esco in tutta fretta da quella stanza spengendo la luce e chiudendomi la porta alle spalle. Un altro colpo di citofono mi giunge alle mie orecchie, mi affretto a rispondere alzando subito il ricevitore facendo azionare la telecamera del video citofono; così mi accorgo che si tratta di Nayoko. Gli apro senza proferire parola e riappendo, che rottura! Speravo che almeno per questa sera lei non ci fosse per via dell’ora tarda, accendo la tv così posso far finta che mi stavo intrattenendo guardandola. Un leggero bussare mi avverte che devo aprire e così faccio.

Il volto sorridente della ragazza si incupisce appena mi vede, quello che era un sorriso smagliante diventa un ghigno, decido di ignorare la sua reazione

“ buona sera Nayoko “ gli dico mentre mi faccio da parte per farla entrare “ i ragazzi stanno per arrivare “ aggiungo non appena lei varca la soglia ed io chiudo la porta

“ sei sola? “ non si gira nemmeno per degnarmi di uno sguardo, ma chi si crede di essere? Si limita a guardarsi intorno spaesata come se questa casa non la conoscesse già

“ si.. Taka e gli altri dovevano andare in radio… ma dovrebbero quasi aver fatto “ un emozione strana non mi fa parlare come dovrei, mi sento quasi in colpa, ma in colpa per cosa? io non ho fatto assolutamente niente! Forse è la mia coscienza che sa bene che sono innamorata del suo ragazzo? Ma io lo conosco da più tempo e …. E cosa? Taka è una persona e non un oggetto da comprare, non funziona così, non è che chi primo arriva se lo prende….

Già….

La vedo voltarsi verso di me con un espressione sconcertata

e… come hai fatto ad entrare? “ mi chiede affilando lo sguardo

Non mi piace per nulla la piega che sta prendendo il discorso

“ mi ha dato le chiavi Takanori “ silenzio “ sai.. per preparare la tavola e dare da mangiare a Koron “ mi sbrigo ad aggiungere

“ Koron? “

“ … “ possibile che non sa chi sia? Indico la palla di pelo che dorme beatamente nella sua cuccia che gli ha regalato lo zio Yutaka

“ aah … “ annuisce

Non ci posso credere, veramente non si ricorda come si chiama? Lui è una parte di Takanori, il suo bambino lo chiama! E lei che è la sua ragazza non sa chi sia?! Forse mi legge nel pensiero o forse è solo perché non sono stata brava a nascondere dietro una maschera i pensieri che mi affollano la mente, fatto sta che si avvicina a Koron e gli dona una carezza

“ sono stanchissima sai “

Bugiarda! Sei solo una bugiarda! Ma invece di dirlo, sorrido “ immagino “ tutto qui quello che so fare?

Sono tesa e stare qui da sola con lei non mi piace ma non ho alternative, mi siedo sul divano e faccio finta di guardare la tv.

“ così è tanto tempo che li conosci…. “ mi giro verso di lei

“ si, sono cresciuta con Kouyou e Ryo “ dico

“ Taka mi ha parlato tanto di te, credo che ti voglia bene “ anche se usa un tono gentile capisco dallo sguardo che non gli va a genio questa cosa

“ immagino di si è tanto tempo che ci conosciamo e per di più lavoriamo anche insieme quindi … “ lascio cadere il discorso con un sorriso

“ deve essere dura per te “

“ cosa? non capisco…

“ dico che deve essere dura per te essergli amica, lavorarci insieme e vederli poi fidanzati con altre donne “ un  sorriso amaro mi nasce spontaneo

“ perché non parli chiaro Nayoko? Dimmi quello che mi devi dire facciamo prima “ ora non nascondo il fastidio che provo dietro un tono falsamente gentile

“ perfetto! Credo che sia difficile per te essere innamorata di Takanori e vederlo con me “ che odio!

“ non credo siano problemi tuoi questi “

“ io invece la penso diversamente sai? Taka è il MIO ragazzo e questo è meglio che te lo tieni bene in mente, vedi di tenere le tue mani a posto “

“ hai forse paura che te lo porti via? “

Scoppia in una fragorosa risata “ assolutamente no! Lo conosci da parecchi anni e se non state insieme vuol dire che a lui non piaci “

È come ricevere una coltellata in pieno petto, quello che ha detto è la verità ma fa male sentirselo dire, specialmente dalla donna che tiene in mano il cuore della persona che amo, abbasso lo sguardo “ allora non c’era bisogno nemmeno di prendere il discorso no? “

“ non è il mio ragazzo il problema, ma bensì tu “

La guardo con aria interrogativa, ma che cavolo vuole da me?

“ come ho già detto vedi di tenere le mani a posto, parlaci, lavoraci ma non osare toccarlo chiaro?! “

“ io faccio quello che voglio! Forse questo tu non lo hai capito, preferiresti che uscissi dalla sua vita vero?! “gli punto un dito contro, mi sta facendo veramente arrabbiare

“ ammetto che sarebbe una bellissima idea! “

“ non ci sperare “  il suono del citofono mi interrompe, lei mi guarda con sufficienza mentre va ad aprire, io esco fuori in terrazzo ho bisogno di aria fresca.

Sento la porta aprirsi e le voci allegre dei ragazzi, riescono sempre ad essere pimpanti quando stanno insieme anche dopo una giornata di duro lavoro; non entro rimango qui con il vento freddo che mi pizzica le guance e le luci della città a farmi compagnia.

Sento la rabbia montarsi dentro il mio piccolo corpo, Kouyou dice che sono un piccolo vulcano, sembro innocua ma quando mi arrabbio posso diventare pericolosa; ha ragione infatti cerco in tutti i modi di calmarmi ma ora sono furiosa.

Le parole che ha usato per ferirmi ancora bruciano ed io che sono stata anche attenta a non creargli problemi, cercando di vedere Taka il meno possibile, mi chiedo chi me lo faccia fare.

La porta finestra si apre alle mie spalle e sento dei passi dietro di me, non mi volto

hei… non entri? “ Kou usa un tono gentile e poggia la mano sulla mia spalla, non rispondo e continuo a fissare il cielo di cui non riesco a vedere le stelle. Si affaccia anche lui in silenzio, mi fa compagnia rispettando il mio silenzio, deve aver intuito che qualcosa non va

“ sei arrabbiata vero? “ in genere odio quando mi fanno questa domanda, finisco sempre con l’arrabbiarmi di più ma con lui non riesco anche perché capisco che lo sto mettendo in una situazione sgradevole, mi volto a guardarlo cercando di trasmettergli serenità

“ abbastanza.. “ credo di non essere riuscita nel mio intento, lo vedo irrigidirsi

“ che ti ha detto? “ sorrido amaramente, questo ragazzo capisce tutto al volo

“ solo la verità “ Taka non mi ama e mai mi amerà, un dolore intenso si impossessa del mio petto, credo che mi si sia rotto il cuore

“ posso sapere questa verità? “ si volta tutto verso di me e lo vedo mandare un occhiata all’interno della casa, non mi volto per guardare dentro ma torno a fissare il cielo

“ Taka non mi amerà mai “ strano come quel sorriso amaro rimanga imperterrito sulle mie labbra.

In questo momento vorrei tanto vedere le stelle, come quando ero bambina e andavo nel prato vicino casa con Kou, ci stendevamo sull’erba e osservavamo il cielo, di giorno cercavamo delle figure tra le nuvole, facendo a gara a chi ne trovasse di più mentre di sera venivamo rapiti da tutti quei puntini luminosi,passavamo ore a guardarle.

Kou si avvicina a me ma io prontamente lo fermo con una mano posandola sul suo petto

no… Kou….no in questo momento sono volubile e se mi abbracciasse scoppierei in lacrime

ma…

no… ormai mi dovresti conoscere “

“ si ti conosco…  ma quello che hai detto non è vero…piccolo il mio Kou, direbbe che il cielo è verde per farmi star bene

“non dirmi queste cose Kou, non ce né bisogno “ mi volto verso di lui, così facendo ho la visuale di quello che succede dentro casa.

Rimango bloccata, Taka è dentro con gli altri che parlano ma sia lui che Ryo fissano noi due. Il mio amore ha il volto serio e contratto, Ryo è arrabbiato ma in questo momento non bado al mio caro amico, quello che attira la mia attenzione è Taka, sento gli occhi bruciare ma dannazione non voglio di certo scoppiare in lacrime. Mi volto verso Kou, anche lui guardava dentro casa, ha un’espressione triste e preoccupata

“ togliti subito quell’espressione dalla faccia Kou “ gli intimo

“ cosa?... perché?.. “ povero, lui non c’entra nulla, non sono arrabbiata con lui ma se non cambia espressione qualcuno si accorgerà di qualcosa

“ perché ci stanno guardando! Sembra che ti sia morto il gatto “

“ non mi è morto il gatto! Sei tu che stai male il che è peggio! “ ok si è arrabbiato, mi punta anche un dito contro, in fretta mi volto verso la città, voglio scappare!

Sento la finestra aprirsi nuovamente e prego con tutte le mie forze che sia Ryo

“ che succede? “ la voce calda di Taka è apprensiva, rimango immobile nella mia posizione

“ nulla “ dico con tono gentile e soffice

“ davvero? “ non è per niente convinto della mia risposta

“ certamente “ continuo con lo stesso tono, devo calmarmi e affrontare questa cena con tranquillità

“ Kou che succede? “

Mi volto di scatto ponendomi tra lui e Kouyou

“ lui non centra niente! “ ho paura di quello che potrebbe dire il mio amico, pur di farci parlare potrebbe dirgli tutto ed io non voglio

Taka si ritrae di un poco guardandomi con aria interrogativa, forse non ho fatto la mossa giusta ma l’ho fatto spontaneamente

“ ma che ti prende ? “ ti prego amore non guardarmi in questo modo, le sopracciglia gli si aggrottano e mi guarda come se fossi matta, non ce la faccio più

Punto lo sguardo a terra ma con la coda dell’occhio vedo Nayoko avvicinarsi, questo non lo posso sopportare; ora abbiamo attirato l’attenzione di tutti mi sento come un fenomeno da baraccone.

Appena la ragazza del mio amato esce nel terrazzo io entro di corsa in casa, gli occhi bruciano troppo e ora mi è salito anche un nodo in gola, sto per scoppiare in lacrime, devo assolutamente uscire da questa casa. Koron mi corre incontro ma questa volta non lo accarezzo come di consueto, passo velocemente vicino Yutaka, nessuno muove un passo o proferisce parola, stanno li a guardare i miei movimenti.

Prendo al volo la borsa e il cappotto 

“ ERIKO! “ mi sento chiamare da Takanori ma lo ignoro platealmente, le prime lacrime mi rigano il viso, apro la porta di casa. Dei passi veloci mi raggiungono e la mano di Ryo mi blocca per un polso, cavolo no!

“ ti.. prego… Ryo… lasciami… ho la voce rotta e fioca

“ aspettami “ senza lasciare la presa fa qualche passo e mi costringe a seguirlo, prende il suo cappotto

Ryo… ma che… ora Taka non strilla

“ voi mangiate ci vediamo domani ok? “ il tono di Ryo è calmo e tranquillo. Sposta la sua mano dal mio polso alla mia mano, la stringe forte ma il contatto mi fa piacere.

Insieme scendiamo al piano terra per poi uscire dall’edificio, ne io ne lui parliamo, montiamo in macchina ed io non resisto oltre. Quelle che erano state poche lacrime diventano una cascata, non riesco a vedere nulla per via delle lacrime che copiose mi inondano gli occhi, i singhiozzi fanno presto ad impadronirsi di me, il mio corpo scosso da un tremore che non avevo mai provato.

Due braccia forti mi prendono e mi stringono, dovrei stare bene tra quelle braccia, invece continuo a sprofondare nel dolore, sento il petto aprirsi sempre di più

sscch… piccola ci sono io qui con te “

“ R..R..Ryo..o.. ” non riesco a parlare e nemmeno a ringraziarlo

“ mi dispiace … “ continua a stringermi ed accarezzarmi

“ c..come… farò…. ora? “

“ non lo so piccola, ma in quelche modo faremo “ rimaniamo così fino a che il mio pianto non si affievolisce per poi sparire del tutto.

Mi ritraggo dall’abbraccio e lui mi lascia andare, lo guardo e vedo che ha gli occhi rossi

“ mi dispiace “ sussurro

“ stupida, di che ti devi dispiacere? “

“ non voglio farti piangere “

“ è un moscerino nell’occhio e non sto piangendo “ il suo volto assume un espressione sostenuta, sempre il solito. Rido e lui lo fa insieme a me.

“ passato? “ mi chiede

“ per il momento si “ annuisco “ sono stanca, andiamo a casa? “ non gli dico di tornare su da Taka perché so che non ci andrebbe mai lasciandomi sola

“ andiamo a casa, Keiji ci aspetta “ sorrido di nuovo, quel pappagallino è un amore e con quella cresta somiglia tanto al padre.

In silenzio arriviamo a casa, Ryo non ha acceso nemmeno la radio, non so quante volte l’ho ringraziato mentalmente per questo ho un gran mal di testa e la musica non avrebbe giovato.

Saliamo in casa, ci togliamo  le scarpe e i soprabiti, Ryo va subito a salutare Keiji mentre io mi siedo sul divano. Quando lui ha finito di amoreggiare con il suo amato pappagallino si gira verso di me

“ andiamo a dormire…

“ si “ annuisco e stancamente mi alzo per andare insieme a lui nella camera da letto. Lui mi precede accendendo la luce e apre le ante dell’armadio, ne estrae dei pantaloni di una tuta e una maglietta

“ tieni, per dormire “

Li prendo sorridendogli “ grazie Ryo chan “ vado in bagno e mi cambio, prima di uscire mi sciacquo il viso, sento la pelle tirare credo per le lacrime. Quando esco dal bagno Ryo si è già steso nel letto, fuma tranquillamente una sigaretta, posa i suoi occhi su di me e si porta la sigaretta alle labbra, il posacenere sul comodino accanto al letto contiene varie cicche, mi poggio allo stipite della porta

“ non c’è modo di farti smettere di fumare vero? “

no… rinunciaci in partenza “ alzo le spalle

“ ok “ sorrido mentre mi avvicino al letto e mi infilo sotto le coperte. Mi accoccolo stretta a lui poggiando la testa sul suo petto, lui passa un braccio intorno le mie spalle e mi stringe ancora di più.

Spenge la sigaretta nel posacenere e si sistema meglio nel letto senza lasciare la presa, spenge la luce data dalla piccola abatjour e lo sento sospirare, ora siamo avvolti dal buio

“ buona notte piccolina “

“ buona notte Ryo “

Così stretta in quell’abbraccio mi sento protetta e coccolata, la brutta serata diventa un ricordo annebbiato mentre sento il mio corpo addormentarsi

“ grazie Ryo “ mormoro mentre cedo al sonno.

 

 

@@@@@@

 

Fineeeee!!!!!

Questa Nayoko mi sta sulle scatole è_é mi chiedo cosa aspetti Taka a lasciarla XD

E Ryo lo adoro! *si riprende*

 

Cucciola_Suzuki: sorellina tu sei sempre la solita -.- non si fanno queste cose!! XD

Ryo è dolcissimo come credo che sia in realtà ^-^

L’ipnosi ti è andata male, ho impiegato un ternità ad aggiornare *chiede perdono*

 

Grazie a chi legge senza commentare!

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Capitolo 4
*** cap. 4 ***


Cap.4

 

Lentamente apro gli occhi portandomi le mani al viso, stropicciandomeli. Sento emergere un leggero mal di testa, questa notte ho dormito ma ho sognato tantissime cose strane e non sono riuscita a riposare bene, era naturale che oggi avrei avuto un emicrania.

Le tende della stanza sono tirate per bene quindi non riesco a vedere quanta luce ci sia, mi giro verso Ryo ma rimango sorpresa nel vedere quella parte di letto vuota; guardo subito l’orario e mi accorgo che sono le 10:00, mi decido ad alzarmi.

Vado in bagno ma prima di aprire la porta ci appoggio su un orecchio per sentire se è occupato da Ryo, il silenzio che rivela mi fa capire che non è nemmeno li. Entro e mi preparo, non ci metto molto, purtroppo devo indossare gli abiti che avevo ieri, appena posso devo andare a casa a cambiarmi, prima di uscire mi guardo allo specchio, tutto sommato non sto poi così male.

A grandi passi mi dirigo in salone, certa di trovarci Ryo intento a dormire sul divano, quel ragazzo è tremendo, la mattina quando si sveglia potrebbe riaddormentarsi ovunque, infatti in genere si butta sul divano o sulla poltrona e si fa altri venti minuti di sonno. Rimango sull’uscio del salone, guardo ovunque ma lui non c’è, strano, Keiji mi saluta con un versetto e inclina la testolina

Ohayo Keiji, dormito bene? “ gli dico sorridendo avvicinandomi a lui

Infilo un dito tra le fessure della gabbia e il dolce pappagallino mi pizzichetta con il becco “ dov’è il tuo padroncino? “ gli chiedo

“ sono di qua “ quello che ho sentito deve essere un grugnito degno dell’uomo di Neanderthal

Mi dirigo in cucina e appena varco la soglia scorgo il mio Ryo intento a preparare la colazione, un sorriso si allarga sul mio viso

“ buongiorno Ryo, ti aiuto “

“ buongiorno tesoro, grazie “

Mi accingo a mettermi ai fornelli e mi accorgo che nel posacenere c’è una sigaretta già accesa

“ fumi di già? “ chiedo senza guardarlo, lo sento sbuffare odia quando faccio così e io lo faccio apposta

“ perché non si può? Mi sembra di essere stato chiaro ieri sera “ dice con tono rassegnato

Sorrido appena ma sto attenta a non farmi vedere, non voglio che capisca che lo sto prendendo in giro

“ ma ti sei appena svegliato Ryo! “ continuo

“ si è vero… ma sono le dieci di mattina quindi non è presto “ si sta esasperando

“ e chi lo ha deciso che non è presto? Non hai nemmeno mangiato o preso un caffè ancora… “ non demordo

poggio le cose che avevo in mano e lo guardo, lo vedo voltare la testa lentamente verso di me con sguardo indagatore

“ stai facendo sul serio? “ mi chiede

Cerco di rimanere il più possibile seria “ certo! Che credi che ti prenda in giro… non mi piace che fumi e lo sai bene “ incrocio le braccia al petto

A sua volta poggia le cose che teneva in mano e si volta verso di me poggiando le mani sui fianchi, affila lo sguardo facendo diventare gli occhi due fessure nere.

Questo sguardo servirebbe ad incutere timore e ci riuscirebbe bene se non ci fossi io di fronte a lui, non che io sia chi sa chi ma lo conosco bene e a me non fa per niente paura, non mi farebbe mai del male.

Al contrario, quando fa questa faccia, con qualcuno che non siano i suoi migliori amici mi mette una paura tremenda, solo una volta ho assistito ad un Ryo veramente arrabbiato con qualcuno e quel qualcuno finì all’ospedale.

Mi ricordo che prima di scoppiare definitivamente aveva proprio questa espressione in volto, forse anche un pochino più cupa, io mi trovavo inginocchiata a terra vicino a Kouyou, era stato picchiato da un ragazzo a scuola.

Io e Ryo arrivammo proprio mentre lo stava riempiendo di calci sullo stomaco, mi si gelò il sangue nelle vene. Corsi il più velocemente possibile verso Kou strillando, Ryo di fianco a me, entrambi ci inginocchiammo vicino a lui per vedere come stava, di certo non stava bene, gli presi una mano e con l’altra gli tenevo la testa. Mentre io ero lì che parlavo a Kouyou lui si alzò andando verso quel ragazzo, lo chiamai strillando, non volevo che si picchiasse  con qualcuno ma lui mi gelò con quello sguardo in viso e capii che non avrei potuto fare nulla per fermarlo. Cominciò a picchiarlo così forte che in pochi minuti il ragazzo era steso a terra privo di sensi.

Sono contenta di non aver assistito più ad una cosa del genere.

Mi desto dai miei pensieri, mi porto entrambe le mani sui fianchi imitandolo per assumere pio lo stesso, o quasi, suo sguardo

“ allora che vuoi fare? “ soffio

“ ti uccido!! “ strilla scattando verso di me

Questo ragazzo non è normale, voglio dire non è umano, perché una persona non può essere così veloce e scattante. Sembra un felino, tipo un ghepardo che scatta per catturare la sua preda giornaliera, per fortuna dal mio canto ho vari anni di allenamento, quindi posso essere considerata quasi una gazzella. Comincio a correre a mia volta ridendo, di certo non voglio finire nelle sue mani, mi farebbe soffocare con il solletico. Mentre corro per casa mi giro sempre indietro per vedere a che punto sia, è sempre alle mie calcagna ma qualcosa mi dice che non ci sta mettendo tutto l’impegno possibile, c’è qualcosa che non va, infatti appena mi giro vedo che non mi ha lasciato molte vie di fuga tranne la camera da letto, cavolo se entro lì è finita ma per il momento non posso fare altrimenti.

Entro nella stanza sempre correndo e mi appoggio contro la grande finestra che è ancora coperta dalle spesse tende, ho il fiatone, guarda un po’ che mi tocca fare di mattina appena sveglia. Ryo entra nella stanza a passo lento, mi da i nervi quando crede di aver vinto ma devo ammettere che ho pochissime probabilità di scappare da questa stanza. Ha quel ghigno stampato in faccia da vero bastardo, ci credo che le donne non gli resistono  anche io se non gli volessi bene come un fratello forse cadrei ai suoi piedi. Lo vedo chiudersi la porta alle spalle e con un gesto veloce chiude la serratura con la chiave per poi riporla nella tasca dei jeans che ha indosso, ok se prima avevo poche possibilità di uscire di qui ora sono ridotte a zero, sono morta!

La stanza è avvolta nell’ombra, l’unica fonte di luce è la sveglia poggiata sul comò, con un gesto secco apro le tende quel tanto che basta a far entrare un po’ di luce, devo assolutamente guardarlo bene, altrimenti mi sfuggirebbero le sue mosse. Inaspettatamente si poggia con la schiena alla porta chiusa guardandomi con entrambi i sopraccigli alzati

“ perché non ti arrendi? “ mi dice con aria sufficiente

Spalanco gli occhi “ giammai! Io non mi arrendo! “ dico decisa “ devi prendermi se ci riesci “ aggiungo, credo che queste siano le ultime parole che riuscirò a pronunciare, lui si rimette bene in piedi e lentamente si avvicina dalla mia parte, aiuto!

Quando è quasi arrivato a me faccio un balzo, cercando di superare il letto ma Ryo riesce a prendermi per una caviglia e inesorabilmente cado a pancia in giù su di esso, prontamente mi rigiro ma lui non molla, cerco di divincolarmi ma ogni mia mossa è inutile

“ ok! Ok! Mi arrendo “ dico tra le risate mie  e sue

La sua risata è calda e serena, la mia più isterica ora. Ora lui mi sovrasta completamente, mi siede cavalcioni sopra il bacino, con una mano mi tiene entrambi i polsi e con l’altra, che è poggiata sullo sterno, mi tiene giù 

“ e no… ora è tardi, la possibilità te l’ho data prima “

“ ti prego “

“ non fare quella faccina con me, lo sai bene che non ci casco “

Così dicendo comincia a farmi il solletico, odio il solletico perché ogni volta rischio di soffocare nel vero senso della parola. Per fortuna Ryo sa bene quando fermarsi per farmi riprendere fiato, mentre mi solletica e mi vede contorcermi sotto di lui, per quanto mi possa muovere, ride anche lui.

“ basta, ahaha ti, ahahah prego, ahahah non ce la faccio più, sto morendo

Lui si ferma e rimane a guardarmi, mentre io cerco di riprendermi e mi asciugo le lacrime. Rimaniamo per alcuni minuti così, lui sempre sopra di me, mentre io torno ad un colorito normale e ad una respirazione decente lui mi fissa, vedo il suo sguardo mutare varie volte e a poco a poco il suo sorriso svanisce, questo non mi piace, chiudo gli occhi e sospiro.

“ cosa c’è? “ gli chiedo con ancora gli occhi chiusi, lo sento sospirare

“ … nulla “

Quel nulla detto con quel tono, mi fa capire che c’è un mondo dietro a quello sguardo ma che non me ne vuole parlare. Ritento di nuovo, non mi arrendo facilmente

“ Ryo, guardami e parlami “ cerco di tenere il tono più dolce che posso

Lentamente riapro gli occhi e li punto su di lui, ha un intensità notevole e mi costringe ad abbassare lo sguardo. Per un secondo mi sono sentita nuda di fronte a lui.

Lo sento muoversi sopra di me e senza che me ne renda quasi conto, lui scende dal letto e infilando la chiave nella serratura della porta la apre, lo seguo con lo sguardo senza riuscire a dire una parola, però voglio sapere cosa gli ha fatto cambiare umore. Fino a due secondi fa stavamo ridendo ed ora invece è distaccato e se non sbaglio sofferente. Sparisce dalla mia vista, rimango alcuni secondi distesa su quel letto, vorrei tornare indietro di pochi minuti, quando il mio mondo era fatto delle risate mie e di Ryo, mentre ora tanti pensieri affollano la mia mente.

Non sono stupida e che a volte ho il bisogno di nascondermi dietro a bugie che mi racconto da sola, credo di sapere cosa gli ha fatto cambiare umore, o meglio, chi gli ha fatto cambiare umore, io…

Mi alzo e appena esco dalla stanza lo vedo seduto sul divano con lo sguardo perso fuori dalla finestra, piano mi siedo al suo fianco, lui non cambia la sua posizione ma capisco che mi ha sentita, mi guarda per poco con la coda dell’occhio per poi perdersi di nuovo nel panorama che ci dona la vista della finestra.

“ … Ryo.. cosa c’è? “

  … lo sai benissimo no? “

Ha ragione, lo so ma non riesco a dirlo, non riesco nemmeno a pensarlo. Sospiro

“ dovrei? “ continuo

“ per quanto tu non lo voglia ammettere nemmeno a te stessa, lo sai bene che sono preoccupato per te! “

Ecco! Lo ha detto, in fondo che mi aspettavo? Lui è sempre diretto con i suoi amici, dice sempre che anche se una persona gira intorno al nocciolo del problema, il problema non cambia, è sempre lo stesso e rimane sempre lì. Tanto vale dirlo direttamente senza perdere tempo, il concetto non fa una piega.

Abbasso lo sguardo a terra ritraendomi un pochino da lui, stiamo per fare un discorso che non ho voglia di fare ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro.

“ mi dispiace “ sussurro, questa è la verità, non vorrei mai e poi mai che lui si preoccupi per me

“ quanto sei scema? Non devi dirmi che ti dispiace… si volta verso di me, io non cambio la mia posizione rimanendo con lo sguardo fisso a terra

“ cosa devo dire? “

Lo sento sospirare “ anche Kouyou è preoccupato, stai soffrendo e noi ti vogliamo bene “

Sento gli occhi pizzicare, non voglio piangere quindi cerco di ricacciare le lacrime da dove sono venute “ non so cosa devo fare “

Si alza di scatto mettendomi paura, per fortuna non se ne accorge, si avvicina alla finestra e guarda fuori cominciando a parlare. Non so se stia parlando a me o con se stesso

“ mi sento impotente, non so come comportarmi, ho le mani legate “

Non capisco il senso delle sue parole, cosa intende dire?

“ Ryo, ma cos.. “

Si gira verso di me e cattura subito il mio sguardo “ se fosse stato un altro uomo lo avrei picchiato a sangue! “

Spalanco gli occhi a questa sua affermazione “ ma.. ma.. Ryo.. lui è Taka.. “

“ lo so bene che credi.. per questo cammina sulle sue gambe, lo conosco bene e so perfettamente che quello che sta facendo, non lo fa con cattiveria nei tuoi confronti.. “

Abbasso di nuovo lo sguardo a terra “ non voglio più sentirti dire una cosa del gene chiaro! “ non ho usato un tono propriamente gentile con lui e di questo sono dispiaciuta, ma non posso fare altrimenti, non posso ignorare il fatto che mi ha appena detto che picchierebbe Taka per me.

“ che ti prende ora? “ mi chiede, anche lui ha cambiato tono

Alzo lo sguardo verso di lui e lo fisso nel suo, questa volta non demordo

“ non voglio che tu mi venga a dire che vorresti picchiare Takanori per me chiaro! “

Affila lo sguardo e si avvicina a me

“ voi siete amici e se qualcuno deve allontanarsi, quella sono io! “ continuo

Ora è a due passi da me

“ io ho detto che se lui fosse un ragazzo normale lo avrei già picchiato! E non che voglio picchiare Taka! Non mettermi parole in bocca che non ho detto cazzo! “ mi punta un dito contro mentre alza di qualche tono la sua voce

Sussulto leggermente “ allora che vorresti fare? Costringerlo ad amarmi? Questo non succederà mai! “

“ e secondo te perché non succederà mai? È? Dimmelo! “

Lo guardo stranita “ perché ama un'altra donna? “ sottolineo l’evidente

Fa una risata amara che mi ferisce “ … questo perché tu ti sei sempre nascosta! Non hai mai fatto un passo per prenderti ciò che volevi.. “

“ Taka non è un oggetto ma una persona! Che significa prendermi ciò che volevo? “

“ non fare questi discorsi con me sai! A me non mi freghi, puoi pure impappinare qualcun altro ma non me! Che volevi che Taka ti piovesse dal cielo? Potevi impegnarti se lo ami veramente! Invece lo hai lasciato andare per paura di un suo rifiuto! “

Le lacrime che prima ero riuscita a scacciare ora mi inondano gli occhi, l’immagine di Ryo mi appare sfocata. Keiji fa qualche fischio attirato dalle nostre quasi grida, le parole che ha usato sono molto dure e hanno colpito nel segno. Fanno molto male perché sono la verità, come a suo solito, non ha usato mezzi termini ed è andato dritto al centro. Poco importa se mi ha spezzato ancora di più il cuore.

Battendo gli occhi le lacrime che avevo tenuto scendono copiose sul viso fino al mento, per poi cadere libere. Prendo la borsa e il soprabito, voglio andare a casa.

“ ci vediamo Ryo “ dico prima di sparire oltre la soglia chiudendomi la porta alle spalle.

Non verrà a prendermi, non cercherà di fermarmi, mi lascerà il tempo per riprendermi e per riflettere sulle sue parole.

Mi riverso in strada, come al solito è sempre piena di persone che vanno e vengono ma oggi non vedo nessuno, è come se ci stia solo io e nessun altro, le persone mi sfiorano mi passano davanti ma in realtà non le vedo mentre le lacrime continuano a scendere, non riesco a fermarle.

Appena chiudo la porta del mio appartamento mi accascio a terra scoppiando a piangere singhiozzando, mi sono trattenuta fino a qui ma ora devo sfogarmi. Ho bisogno di liberarmi da tutto questo dolore che sento nel petto, è come se stia prendendo fuoco dall’interno, tra poco tutto quello che sta bruciando dentro me diverrà polvere e nient’altro.

Mi sveglio di soprassalto sentendo un rumore fastidioso, mi ci vogliono almeno un paio di secondi per schiarirmi le idee. Quando finalmente questa mattina ho smesso di piangere mi sono buttata sul divano e devo essermi appisolata; sento di nuovo quel suono fastidioso ma questa volta riesco a dargli anche una forma, quello che sta suonando è il campanello di casa. Mi alzo assonnata e lentamente mi dirigo verso la porta di entrata

“ eccomi, arrivo “ dico sperando che anche se ho usato un tono molto basso la persona fuori la porta mi abbia sentito.

Credo che abbia funzionato perché chiunque ci sia li fuori ha smesso di pigiare il dito sul campanello, devo ringraziarlo come si deve per questo. Forse sarà Ryo che viene a sincerarsi che stia bene o Kouyou, ma lui verrebbe a vedere se non abbia tentato il suicidio, è sempre un po’ esagerato e pessimista il ragazzo. Porto la mano sulla maniglia e la faccio scattare, ma quello che mi trovo di fronte non è quello che mi aspettavo.

C-ciao Taka “ rimango quasi senza fiato ad averlo di fronte

“ ciao “ mi risponde facendo un gesto quasi impercettibile con la testa

“ entra, accomodati pure “ mi scanso per permettergli di entrare

Una volta varcata la soglia, si guarda intorno anche se sa bene com’è casa mia, una volta arrivato al divano si lascia cadere stancamente su di esso

“ qual buon vento ti ha portato qui? “ dico sorridendo cercando di scherzare, ha dei jeans strappati sul ginocchio destro e sulla coscia sinistra, dove si intravede la pelle, sopra porta una maglietta di maglina bianca che gli cade a pennello e dei stivaletti ai piedi, come al solito ha gli occhiali da sole indosso, sono così grandi che gli coprono metà volto, mi dispiace sempre quando li porta adoro i suoi occhi al naturale, senza trucco sono stupendi ma so bene che lui non vuole farsi vedere dagli altri così, con un gesto della mano li indico e lui finalmente li toglie poggiandoli sul tavolino, rivelandomi uno sguardo quasi preoccupato ma sicuramente serio 

 “ c-che c’è? È successo qualcosa? “ il panico mi assale, forse è successo qualcosa ai ragazzi

Lo guardo con aria implorante “ parla Taka! Dimmi cosa è successo… man mano che parlo la voce si fa più lieve e quasi strozzata dall’ansia

“ mi ha chiamato Ryo.. “ rimango gelata al suono di queste parole, che gli ha detto?

Abbasso lo sguardo e mi metto a sedere su una sedia

“ per favore vieni qui “ mi dice battendo una mano sul divano

Alzo lo sguardo su di lui e mi costringo a fare quello che mi ha chiesto, lentamente vado verso di lui e mi siedo nel posto accanto al suo senza guardarlo però, volutamente lascio un po’ di spazio tra me e lui

“ che ti ha detto? “ gli chiedo senza cambiare la mia posizione, lo sento sospirare

“ solo che avete litigato e che forse eri giù di morale, non mi ha voluto dire la motivazione però “

Grazie al cielo, quello scellerato ha avuto il buon senso di non spifferare tutto, ma che gli è saltato in mente? Quando Taka se ne sarà andato mi sentirà!

“ capisco “ dico annuendo, lui mi prende entrambe le mani e il mio cuore manca un battito

“ guardami per favore “ sembra un gesto semplice da fare, e lo sarebbe anche se la persona di fronte a me non fosse l’uomo che amo

Stringe di più la presa sulle mie mani “ guardami “ il tono è leggermente più duro e suona quasi come un ordine, questa volta ubbidisco.

Voltandomi verso di lui trovo ad accogliermi a braccia aperte i suoi occhi dove annego immediatamente

“ ha ragione Ryo.. “ dice quasi in un sussurro, come se parlasse a se stesso più che a me

“ c-cosa? di che ha ragione? “

“ che sei cambiata “ dice in tono più fermo

“ ha detto questo? “

“ si, stavamo parlando di te l’altro giorno e mi ha chiesto se ti vedevo cambiata, ci ho dovuto riflettere un pochino su, ma ho capito che ha ragione… non me ne ero reso conto solo perché ultimamente sono stato preso da mille cose, scusa.. “

Quindi hanno parlato di me, senza che io me ne accorgessi e senza che io gliel’abbia chiesto, mi chiedo che cosa gli passi per la testa. Non so cosa rispondere, ma il suono del mio cellulare mi salva in calcio d’angolo

“ è un messaggio “ dico alzandomi per prendere il telefono poggiato sul mobile della sala

Prendo il cellulare in mano e vedo il mittente < Ryo > ingoio a vuoto premendo “ ok “ per vederne il testo

<< VEDI DI DIRGLI TUTTO, ALTRIMENTI LO FARO’ IO STESSO QUESTA SERA >>

Sempre di poche parole e dritto al bersaglio il mio caro amico, decido di non rispondergli ora, perché scriverei qualcosa di cui potrei pentirmi, sono troppo arrabbiata ora!

Di sfuggita vedo l’orario sul display, le 16:30 sgrano gli occhi

“ che c’è? “ mi chiede Taka

“ sono le 16:30!? “

Annuisce in risposta “ hai dormito vero? “

Annuisco a mia volta “ non credevo però che avessi dormito così tanto…dico sconcertata

“ forse avevi bisogno di riposarti, litigare con Ryo non è una cosa semplice da affrontare “ dice con un sorriso sghembo sulle labbra

“ già.. “ sospiro

allora… me ne vuoi parlare? “ mi chiede

Sorrido forzatamente, non riuscirò mai a dirgli che lo amo “ lo sai com’è fatto Ryo, si arrabbia facilmente ma non sono due anni che ci combatto, quindi lo so gestire “ faccio un gesto plateale con entrambe le braccia

“ ok! Allora parlami di ieri sera.. “

Rimango immobile, senza sapere come gestire questa situazione, maledetto Ryo!

“ … oppure parliamo del fatto che Ryo abbia chiamato me invece che Kouyou, sarebbe stato più logico no? “ continua, vedendo la mia non reazione “ oppure del fatto che scappi da me.. “ mi irrigidisco

“ ma che dici? “ dico scuotendo la testa

“ me ne sono accorto sai, ci ho pensato su e sono giunto alla conclusione che forse ti abbia fatto qualcosa che non volevo, scusa…

“ non chiedermi scusa perché tu non hai fatto niente! “ dico forse con troppa enfasi perché lo vedo sorpreso

“ allora che ti succede? Se Ryo ha chiamato me è perché voleva che parlassi da solo con te, ormai lo conosco bene anche io sai?! “

Non riesco a muovere un passo, rimango ferma di fianco al mobile incapace anche di parlare, lo vedo alzarsi per venirmi incontro.

Quando mi raggiunge prende di nuovo le mie meni nelle sue, la sensazione che provo è bellissima, le osservo bene e vedere le mie piccole mani avvolte dalle sue mi dona la voglia di non lasciarlo andare.

Chiudo gli occhi per scacciare l’immagine che si presenta vivida ai miei occhi, io e lui insieme felici che ci giuriamo amore eterno; sciocca ecco cosa sono, solo una sciocca!

Sento la mano destra di Taka lasciare la mia mano e poco dopo poggiarsi sotto il mio mento per farmi alzare il viso, sento gli occhi e il naso pizzicare ma non mi sembra proprio il caso di scoppiare in lacrime di fronte a lui

“ parlami, dimmi cosa ti succede, cosa ti fa stare male e… si interrompe per un attimo ma poi prosegue con la voce più live “ e se dici che non è per colpa mia allora non ci sono problemi no? “

Apro lentamente gli occhi per guardarlo in viso, chi sa se lui sia consapevole di quanto sia bello in realtà, so perfettamente che è consapevole che piace a moltissime ragazze quando è sul palco ma io mi chiedo se sappia anche che lui è bello anche così al naturale.

Apro leggermente la bocca, convinta di riuscire a dire qualcosa ma l’operazione ha scarso successo e la richiudo senza aver pronunciato una sillaba.

Lascia cadere la mano che teneva ancora sotto il mi viso lungo un fianco “ allora avevo ragione io, ho fatto qualcosa.. “

“ Taka “ lo interrompo, non voglio che pensi una cosa del genere “ … tu non hai fatto niente, te lo giuro, sono io che… che? Come intendi finire questa frase? Guardo il cellulare, cerco di concentrarmi, non sono sicura che Ryo possa dire tutto a Takanori ma non sono sicura al cento per cento nemmeno del contrario.

“ che.. “ mi imbocca lui, sperando in una conclusione con l’ammissione di qualcosa

“ pensavo che mi sarebbe passata con il tempo… “ mi volto dandogli le spalle, se lo guardo in viso non riuscirò mai a pronunciare queste parole che hanno un gusto amaro nella mia bocca.

Rimane immobile senza proferire parola, forse avendo paura di una mia retromarcia, vuole sapere cosa ho, bene sarà accontentato, così poi mi potranno lasciare in pace

“ dicono che il tempo guarisce tutto “ sorrido amara “ .. forse sarà anche così, ma per il momento non posso fare a meno di stare male “ non lo vedo ma percepisco un suo stupore alle mie parole

“ in verità non avevo capito quanto ti amassi fino a che non sei venuto a casa di Ryo con Nayoko, presentandola come tua ragazza.. “ questo lo dico tutto d’un fiato per non cedere al terrore, ma in fin dei conti anche se lui scappasse via urlando non cambierebbe la situazione. In qualunque caso mi allontanerei comunque da lui, ho deciso di andarmene per un po’ per riflettere sulla mia vita e per dimenticarlo. Me ne andrò nella mia città natia, Asahikawa nell’isola di Hokkaido, starò da mia zia che sarà felice di vedermi, spero che in questo modo riesca a prendere di nuovo in mano le redini della mia vita.

Mi volto verso di lui richiamando all’appello tutte le mie forze, mi sforzo di sorridere “ ma non preoccuparti” dico “ mi passerà! “ faccio un gesto secco con la testa, sperando in cuor mio di averlo convinto.

Per un po’ rimane immobile, ora le parti sembrano invertite, ora è lui che non riesce a parlare.

“ non fare quella faccia! Sono io che mi dovrei vergognare no? “

“ mi.. mi dispiace.. “ dice 

“ e di che? Tu non hai fatto nulla! “

“ ma io non so che dire, non avevo capto i tuoi sentimenti “

“ non devi dire nulla “ sorrido “ sai cosa devi fare? “

Taka si limita a scuotere la testa in segno di diniego

“ sii felice! Sempre Taka! Così sarò felice anche io “

Annuisce con la testa ma di parlare neanche a pensarci

“ il gatto ti ha mangiato la lingua? “

Sorride ora, mi chiedo come farò senza vedere questo splendore

“ no.. “ risponde infine

“ menomale altrimenti come facciamo con le canzoni? “ rido, non ti farò mai vedere quanto io stia morendo dentro di me, non te lo meriti amore mio!   

Lui ride insieme a me, poi ridiviene di nuovo serio “ cosa facciamo ora? “

Sospiro pensando bene a cosa dire “ nulla “ do un’alzata di spalle “ continuiamo come sempre ad essere amici, ti chiedo solamente una cosa.. “

“ cosa? “ mi chiede

“ non buttarmi fuori dalla tua vita “

“ certo che no! Ti voglio bene! “ in un secondo copre il poco spazio che ci separa abbracciandomi forte, chiudo gli occhi contraccambiando l’abbraccio.

Inspiro forte e il suo profumo invade le mie narici arrivando dritto al cervello, voglio imprimerlo bene nella mia testa non voglio dimenticare il suo odore. Le lacrime cercano di uscire, il dolore è forte, oltre a Takanori dovrò lasciare anche Ryo, Kouyou, Yuu e Yutaka, mi mancheranno tutti ma ora ho bisogno di staccare la spina.

Lo lascio andare e lui lo fa con me, ci guardiamo un attimo poi lui si decide a parlare

“ forse è meglio che vada ora… “

“ ok Taka “ dico annuendo, in fin dei conti è andata meglio di quanto pensassi.

Si avvia alla porta con me dietro, gliela apro e lui fa per uscire, appena fuori l’uscio si gira di nuovo verso di me

“ ciao Eriko, mi raccomando.. “

“ starò bene non preoccuparti! “ lo interrompo sorridendo, lui annuisce con la testa

Mi saluta con un gesto della mano e si avvia verso l’ascensore che è già al nostro piano. Prima che possa entrarci lo fermo

“ Taka! “ si volta verso di me “ sei il primo a cui lo dico, per un po’ me ne torno in Hokkaido.. “

Spalanca gli occhi incredulo “ è per me? “ si affretta a chiedere

Scuoto decisa la testa “ no, è solo che è tanto tempo che non torno a casa e credo che sia ora di farlo! “ come al solito decido di mettere prima i suoi sentimenti che i miei

“ sicura? “ mi chiede di uovo

“ sicurissima! Solo un'altra cosa.. non dirlo a nessuno, voglio dirglielo io… “

“ certo.. “ abbassa lo sguardo a terra ed entra nell’ascensore, forse questa è l’ultima volta che lo vedo. Mentre l’ascensore scende le lacrime escono copiose dai miei occhi.

Non so se sia riuscita a convincerlo, se non ci starà male per questa mia decisione ma al momento ho fatto tutto quello che potevo per salvaguardare i suoi sentimenti, ora devo dedicarmi solo a me stessa. 

Alzo la cornetta del telefono di casa dopo aver chiuso la porta, compongo il numero di mia zia guardando l’agenda telefonica

“ pronto “ la voce squillante di mia zia giunge allegra alle mie orecchie

“ ciao zia sono Eriko! Verrei  un po’ da voi se è possibile “

“ certo che puoi tesoro “

Quasi speravo in un rifiuto, ma forse è proprio la cosa che mi serve per stare bene.

 

 

 

@@@@@

 

Eccomi qui con un nuovo capitolo, vi chiedo perdono ma non sono riuscita più ad aggiornare. Purtroppo ho avuto troppe cose da fare tra il lavoro e cose personali >_> non ho quasi il tempo di respirare.

Sono quattro giorni che ho mal di gola e non vuole abbandonarmi, mi chiedo quando arriverà finalmente questa benedetta estate è.é

 

Passiamo ai ringraziamenti:

 

amyreita: grazie mille, mi fa piacere che questa storia ti piaccia XD ti prometto che la porterò a termine, non sono il tipo di persona che lascia i lavori a metà ^-^ quindi magari ci metterò molto ad aggiornare ma non la lascerò incompiuta XD

 

Cucciola_suzuki: tu sei tutta matta XD non puoi farti Ryo ovunque ok?! O forse si! XDD ok a parte questo grazie sorellina mi fai sempre ridere con i tuoi commenti baka! ^-^ mi dispiace di averti fatto aspettare tanto per l’aggiornamento ma tu sai bene i vari perché di questo ritardo… bye <3

 

Nami_03: ciao e ben trovata! molto contenta* stò saltellando dalla gioia, mi fa sempre piacere sapere che ci sono nuove entrate XD mi spiace he hai pianto ma sono contenta che sia riuscita a farti provare un emozione così forte ^-^ come già ho detto sopra continuerò ad aggiornare, sperando di farcela in tempi più brevi, un megabacio bye!! <3

 

 

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Capitolo 5
*** cap.5 ***


Cap.5

 

Mi lascio cadere stancamente sulla poltrona, è da questa mattina che sono indaffarata. Dopo che la sveglia ha suonato alle 7:00 non ho avuto un attimo di tregua.

Ieri, dopo che Takanori se ne andato lasciandomi sola in casa, ho mandato due messaggi, uno a Ryo e l’altro a Kouyou che subito mi ha risposto dicendomi che voleva venire. È rimasto quasi scioccato nel sentirmi dire che avevo detto tutto a Taka, poi con voce speranzosa mi ha chiesto come aveva reagito e quando gli ho spiegato quello che era successo la sua risposta è stato solo un verso amareggiato, a farla breve ho dovuto consolarlo.

Mentre Ryo mi ha chiamata dopo un po’ chiedendomi come stavo, non credo che abbia abboccato al mio “ sto bene “ ma se lo è fatto bastare. In fin dei conti è stato proprio lui a volere tutto questo, non che lo colpevolizzi di qualcosa, era una cosa da fare prima o poi, come un dente che fa male, possiamo ignorarlo ma a breve il dolore sarà così intenso che sarà necessario andare dal dentista.

L’unico rumore a tenermi compagnia è il ticchettare dell’orologio che inesorabile mi informa del passare del tempo, lo guardo senza muovere un muscolo, le 17:00 mi informa, è quasi ora che vada alla PS Company.

Oggi per prima cosa ho dovuto avvertire la PS che mi prendevo un periodo di aspettativa, per fortuna ho saltato parecchie volte le ferie almeno mi sono ritrovata con un mese buono di giorni liberi. Non so se tornerò a lavorare li, devo riflettere bene su quello che voglio, perché tornare a lavorare con loro implicherebbe vedere Takanori quasi tutti i santi giorni, ma al contrario, non tornarci significherebbe non vedere mai più tutti loro, sinceramente non me la sento.

E come se la mia anima andasse in due parti differenti, la sento combattere dentro di me, straziandomi. Una mi tira verso Taka e i miei amici, l’altra invece vuole scappare via lontano.

Poi mi sono dovuta occupare del volo, ho prenotato il primo aereo che mi portasse a casa, il volo è per domani sera alle 19:00 e ancora non l’ho detto a nessuno. Ho provato a chiamare Kouyou per dirglielo ma non ci sono riuscita, ho paura che mi convinca a rimanere, sa essere molto persuasivo quando vuole, magari nemmeno lo farebbe, in realtà non so come reagirebbe, sa che sto molto male ultimamente quindi probabilmente, anche se a malincuore mi lascerebbe andare. Forse chiamerò Ryo dopo e lo dirò a lui, la solita codarda.

Mi alzo dalla poltrona e vado in camera da letto per cambiarmi, devo andare agli uffici della PS per incontrarmi con il capo, dobbiamo metterci bene d’accordo per le mie, chiamiamole ferie.

Mi tolgo la tuta che ho indosso e mi infilo al volo dei jeans neri e una t-shirt bianca abbastanza aderente con un teschio enorme disegnato sul petto. Rimango imbambolata a guardarla, me l’ha regalata Taka per il mio scorso compleanno, lui va matto per queste cose, infatti anche Koron ha il suo corredino pieno di teschi. È stata una bellissima giornata quella, abbiamo riso e giocato tutti insieme, liberi e spensierati, ricordo bene l’emozione che ho provato scartando il suo regalo; mi infilo anche delle convers nere, lego i capelli in una coda di cavallo e sono pronta per uscire.

Per fortuna non c’era molto traffico, quindi ho impiegato poco tempo ad arrivare, entro nel grande edificio e prendo subito l’ascensore che mi porta al piano desiderato, appena le porte si aprono mi riverso sul lungo corridoio pieno di porte. Mi liscio la maglietta mentre raggiungo l’ufficio del capo, busso e attendo che qualcuno mi risponda

“ prego entri pure “ la voce del sig. Kobayashi mi arriva fioca

Faccio ruotare il pomello nero ed entro nel grande ufficio, è molto elegante ma non pacchiano. I muri sono bianchi e una grande vetrata che da sulla città alle spalle della scrivania, da qui si ha una panoramica meravigliosa. A terra c’è un grande tappeto dove sopra ci sono posizionati la scrivania, la poltrona del signor Kobayashi e altre due poltrone, un grande mobile sul lato sinistro della stanza è pieno di cartelle e documenti. Dei quadri raffiguranti il nostro Giappone sono appesi ai muri e una grande pianta all’angolo destro, credo che sia un Ficus Benjamin.

La mia attenzione viene subito catturata dalla persona che si trova in una delle due poltrone per gli ospiti, prima di chiudere la porta chiudo gli occhi, mi sembrava tutto troppo semplice.

“ buona sera “ dico inclinando un poco la testa in saluto

“ buona sera signorina Eriko si sieda “ il mio capo indica la poltrona di fianco a quella già occupata

“ buona sera Eriko “ la voce calda, gentile e molto famigliare di Yutaka arriva lieve alle mie orecchie

Gli sorrido e lui ricambia, facendo affiorare le fossette che tanto mi piacciono, nel frattempo mi siedo

“ come vede c’è qui il Sig. Uke in quanto leader della band deve essere presente “ il sig. Kobayashi prende subito la parola

“ certo “ dico con la gola secca

“ allora, lei sarà assente per un periodo di tempo… “ riprende, sfogliando dei fogli per cercare quello relativo alla mia posizione “ eccolo qui.. dicevo, per un periodo di 30 giorni giusto? “

Annuisco e con la coda dell’occhio vedo gli occhi di Yutaka sgranarsi leggermente, non se lo aspettava quindi

“ bene, noi abbiamo già provveduto a cercare qualcuno che la sostituisca “

“ grazie “ rispondo, Yutaka fino ad ora non ha proferito parola, limitandosi ad osservarci

Il capo passa dei fogli a Yutaka che prontamente li prende per poi guardarli, è molto serio come di consueto quando lavora

“ questa persona sarebbe la sostituta giusto? “ chiede dopo averli sfogliati tutti

“ si esattamente, è una persona molto preparata, ha lavorato con gli Alice Nine, non ci saranno problemi “

Yutaka annuisce soltanto “ poi di questo potremo parlare anche dopo “ aggiunge

“ si certamente “

Mi limito a guardare il loro botta e risposta, poi il Sig. Kobayashi si rivolge di nuovo a me “ bene signorina Okuno, sembra che sia tutto sistemato, buon viaggio “

“ grazie “ dico di nuovo, alzandomi dalla poltrona, non c’è voluto poi così tanto.

Naturalmente a loro non ho detto il vero motivo della mia partenza, ho dovuto mentire per forza di cose, ho detto loro solo che la mia nonna materna si è ammalata gravemente e devo raggiungere la mia famiglia. Se lo dirò a mia nonna di certo mi manderà a quel paese, vista la sua buona salute.

Yutaka si alza a sua volta salutando il capo e mi raggiunge alla porta, insieme usciamo dall’ufficio in silenzio. Insieme raggiungiamo l’ascensore e quando le porte si aprono ci riversiamo dentro, purtroppo è vuoto, non ci sono persone dentro.

“ cos’è questa storia che te ne vai? “ sapevo che non essendoci persone all’interno, Yutaka ne avrebbe approfittato per parlare

Sospiro “ ho bisogno di staccare un po’ la spina “ dico guardandolo negli occhi che sanno essere tanto gentili

“ capisco… è per Taka? “

Sorrido “ non lo sapeva nessuno è? “

“ è difficile non accorgersene “

“ già.. “

“ è per lui? “ insiste

“ anche… “

Mi guarda sospettoso

“ ok mi arrendo, si è per lui “ ammetto

Lo sento sospirare “ immaginavo… e credi che sia una buona cosa per te andare? “

Non rispondo subito, cercando di pensare bene alla domanda che m ha rivolto e a quale sia la risposta giusta da dare “ credo di si… insomma “ il suono dell’ascensore che ha raggiunto il primo piano mi blocca. Prontamente le due porte scorrono aprendosi e almeno una decina di persone sono in attesa di salire, io e lui usciamo in silenzio permettendo così a quelle persone di prendere l’ascensore per salire ai loro piani.

Appena usciti il debole sole pomeridiano ci colpisce entrambi, guardo l’orologio che ho al polso, sono le 18:30. Yutaka mi guarda sorridendo, gli sorrido di rimando

“ ti va di bere qualcosa? “ mi chiede

“ certo che mi va “ sorrido di nuovo

“ bene allora andiamo “

“ si “

Insieme ci incamminiamo senza prendere le nostre auto, camminiamo per un po’ fino a che non entriamo in un piccolo locale molto carino e confortante.

Una cameriera ci guida facendoci accomodare ad un tavolo e prende le nostre ordinazioni, poi ci congeda dicendo che tornerà tra poco con le nostre bevande. Non ero mai stata qui, è molto carino e caratteristico, le pareti sono di un colore pesca chiaro con disegnati sopra dei ciliegi in fiore, i tavolini con le sedie sono bianchi con intarsi color pesca chiaro come le pareti, il tutto fa del locale un posto caldo e accogliente.

“ è un locale a gestione famigliare, quella ragazza di prima è la figlia del proprietario, poi ci sono anche la moglie, un figlio maschio e un'altra figlia più piccola “ Yutaka usa un tono molto basso per non disturbare le altre persone sedute agli altri tavoli

“ capisco.. vieni spesso qui? “ gli chiedo usando il suo stesso tono

“ veramente si, o almeno, appena posso, mi ci trovo molto bene qui “

“ è molto bello si “ rispondo guardandomi attorno

“ torniamo a noi? “ mi chiede

Annuisco “ ma ora non ricordo dove eravamo arrivati “ dico portandomi una mano a coprirmi la bocca sorridente

Lui scuote con fare esasperato la testa alzando gli occhi al cielo

“ finito il teatrino? “ gli chiedo sempre ridendo e donandogli una pacca allegra sull’avambraccio

Yutaka scoppia in una fragorosa risata, facendo girare tutte le persone presenti verso di noi. Immediatamente si porta una mano alla bocca schiacciandola e poi chiede scusa ai clienti.

Ci guardiamo negli occhi cercando con tutte le nostre forze di trattenerci dal ridere sguaiatamente. Man mano che i secondi passano entrambi riusciamo a calmarci

“ mi mancherà tutto questo… “ dico con un filo di voce

Yutaka sospira per l’ennesima volta “ ne sei consapevole allora.. “

“ certo… che credi? Non è stata una decisione presa con leggerezza…. “

“ non pensavo a questo.. so che sei una ragazza con la testa sulle spalle “ si ferma ma percepisco che non ha ancora finito, quindi rimango in silenzio aspettando che continui “ .. però mi chiedevo se avessi pensato a tutti i risvolti di questa situazione “

Annuisco “ ho avuto molto tempo per pensarci ieri notte, sai non ho dormito molto dopo che Taka se ne andato ieri sera… “

“ è stato da te? “

“ si, è venuto ieri per parlarmi dopo che Ryo lo ha chiamato “

Yutaka fa una faccia starna che non so decifrare “ e di cosa? “ chiede soltanto

“ voleva sapere perché sono cambiata, perché Ryo aveva chiamato lui e non Kou-chan e cosa era successo la sera prima a casa sua… “ elenco il tutto

“ e tu cosa gli hai detto? “

Ora mi sembra quasi un interrogatorio, sorrido “ non ho avuto molta scelta Yuta-chan “

Aggrotta le sopracciglia “ in che senso, non hai avuto molta scelta? “ 

“ sai Ryo com’è fatto no? Mi ha mandato un sms dicendomi che se non gli dicevo tutto i,o lo avrebbe fatto lui.. “

“ quindi? “ mi chiede cercando di fare l’indifferente con scarso successo

“ quindi, ho detto a Taka che lo amo… “ socchiudo gli occhi e porto entrambe le mani al viso in un gesto quasi di disperazione, per poi donare di nuovo tutta la mia attenzione all’amico che mi è seduto di fronte

La cameriera di prima ci porta le nostre bibite e con un inchino si dilegua di nuovo lasciandoci soli, entrambi guardiamo i nostri rispettivi bicchieri, sono di forma lunga e decorati da dei ciliegi colpiti da un forte vento che fa volare i petali rosa, mai visto in vita mia bicchieri più belli.

Bevo un sorso del liquido contenuto nel bicchiere, anche il sapore è notevole

Yutaka mi imita e sorseggia anche lui la bibita “ buono? “ mi chiede

“ si, moltissimo “ sorrido

“ come ha reagito Taka a questa tua affermazione? “ sono io o era rassegnazione la sua?

“ come vuoi che sia andata? Sto per partire no? “ dico sorridendo

“ già… ho immaginato che non sia andata come speravamo “ si blocca appena pronuncia queste parole

“ speravamo? “ chiedo incuriosita

“ scusa.. “ abbassa lo sguardo sul bicchiere

“ non devi chiedermi scusa Yutaka, spiegami solo quel speravamo “ sorrido ancora, non sono arrabbiata se è questo di cui ha paura

“ bè.. sai.. tutti noi avevamo capito i tuoi sentimenti e speravamo che vi metteste insieme “

Annuisco “ grazie! Ma il destino evidentemente non era d’accordo.. “ faccio spallucce

Non posso cambiare il corso degli eventi, e non posso cambiare nemmeno i sentimenti che Taka prova per me, quindi da oggi in poi devo accettare quello che mi riserva il destino e cercare di mutare i miei sentimenti verso l’uomo che amo.

“ comunque, per il dovere della cronaca Taka mi ha detto che gli dispiace e che mi vuole bene “

“ capisco… “

“ Yutaka era quasi normale no? Si è fidanzato con Nayoko perché la ama… dico poggiando una mano sulla sua 

Alza per un secondo entrambe le sopracciglia “ davvero? “

Ora non capisco realmente dove voglia arrivare “ cosa? “

Yutaka scuote energicamente la testa “ niente, lascia stare… “

Lo guardo incuriosita ma non cerco di estrapolargli niente, tanto non me lo direbbe mai

“ chi lo sa della tua partenza? “ mi chiede dopo un po’

“ oltre a te? “ gli chiedo spiritosamente

“ certo Eriko oltre a me chi lo sa? “ sorride

Prendo un po’ di tempo “ Takanori “ in fine mi decido

Sbarra un pochino gli occhi “ lui lo sa? “ il sorriso che prima aveva ora è scomparso

“ si “

“ e non ha detto niente? “ mi chiede sempre più… sconvolto?

“ no, vedi… gli ho chiesto io di non dire nulla a voi perché volevo dirvelo io, non sapevo che la PS ti avrebbe chiamato “

“ non intendevo dire quello, intendevo non ti ha detto nulla? “

“ mi ha chiesto se lo facevo per lui… “ dico abbassando lo sguardo al tavolino, comincio a giocherellare con il dito sul tavolo disegnando una luna che vedo soltanto io

“ e tu? “

“ gli ho detto di no.. “

Sento Yutaka sospirare pesantemente, non posso vederlo perché ho ancora lo sguardo puntato sul tavolino ma lo sento borbottare un “siete due baka…che cosa intende dire?

Alzo lo sguardo su di lui “ che cosa avrei dovuto fare? Non basta che mi sia umiliata a dirgli che lo amo mentre lui ama un'altra donna? “

Scuote leggermente la testa “ lascia stare… quando lo dirai agli altri? “ mi chiede per cambiare discorso e io lo assecondo

“ oggi, dopo lo dirò a Yuu, Ryo e Kouyou, non posso rimandare l’aereo è per domani alle 19:00 “

Rimane sorpreso a questa mia affermazione, forse si pensava che avessimo più tempo

“ capisco… “ rimaniamo in silenzio mentre finiamo di bere “ andiamo? “ mi chiede poi una volta che anche io ho finito la mia bibita

Yutaka paga per entrambi, le mie proteste sono risultate vane. Camminiamo in silenzio raggiungendo il parcheggio della PS dove sono parcheggiate le nostre auto

“ ci siamo “ mi dice mettendosi le mani nelle tasche dei Jeans

già… be.. allora… “ Yutaka mi ferma con un gesto della mano, poi mi attira a se abbracciandomi forte

Senza lasciarmi andare mi sussurra “ non ci salutiamo ora, perché domani ti accompagno all’aeroporto e promettimi che non sarà un addio ma soltanto un arrivederci “

Lo stringo forte a me, senza riuscire a rispondere, mi scosta leggermente da lui per guardarmi in viso e vede le lacrime che dispettose hanno solcato i miei occhi  

“ promettimelo “ ripete prendendomi per le spalle

“ te lo prometto Yutaka, ti prometto che ci rivedremo “ in questo momento non so se stia dicendo la verità o meno, i miei sentimenti sono troppo confusi. Di una cosa sono certa, quello che mi ha chiesto di promettere Yutaka sono i miei stessi desideri, spero con tutte me stessa che un giorno possa tornare da loro ed essere felice come in passato.

Una vita senza di loro, non sarebbe una vita felice.

 

Dopo aver salutato Yutaka, mi sono diretta subito qui. Il problema è che non trovo il coraggio di scendere dall’auto, percorrere il poco spazio che mi divide dal citofono e pigiare il bottone corrispondente all’appartamento di Kouyou. Come se non bastasse c’è anche la moto di Ryo parcheggiata, due piccioni con una fava.

Non so come dirglielo, non so che parole usare, sento il cuore battermi veloce nel petto e la bocca dello stomaco si è chiusa appena ho preso la decisione di dirigermi qui. Ora che devo parlargli, guardandolo negli occhi non so più se la decisione che ho preso sia quella giusta.

Un bussare al finestrino della mia auto, mi desta dai miei pensieri facendomi trasalire, porto una mano al petto per  lo spavento. Il volto dolce e sorridente di Kouyou mi osserva da fuori, mi saluta con la mano sinistra mentre nella destra tiene una busta della spesa, scendo dalla macchina e lo abbraccio, vorrei che il tempo si fermasse qui.

“ ciao tesoro “ mi sussurra passandomi la mano libera sui capelli

“ ciao “ dico sul suo collo, il profumo fresco della colonia che usa si mischia all’odore della sua pelle, ora mi sento a casa

“ saliamo? “ mi chiede sorridendo, non lo posso vedere ma lo percepisco

“ si “ dico sciogliendo la presa in cui lo avevo avvolto

Saliamo fino al suo appartamento “ ma Ryo? “ gli chiedo ricordandomi della moto nel parcheggio

“ è a casa “ alza gli occhi al cielo “ hai visto la moto? “

Annuisco

“ ti sembra che sua maestà Ryo Suzuki possa muovere il suo santo sedere per compre da mangiare? “ dice platealmente

Scoppio a ridere “ o no! Non sia mai! “ dico ridendo

“ appunto! “ dice lui salottiero

Entriamo nell’appartamento togliendoci le scarpe e i soprabiti

“ Ryo guarda chi c’è? “ grida Kou mentre andiamo verso il salone

“ non c’è bisogno che gridi ci sento sai? “ gli risponde Ryo già esasperato

Il biondo bassista è impegnato in una gara con le auto, difficile non capire che i videogiochi sono la sua passione. A parte il basso, la band e le donne

“ Ciao Ryo “ dico passandogli dietro e raggiungendo Kouyou in cucina

“ Ciao Eriko! “

“ ma quanta energia è? “ dico sottovoce dando una gomitata amichevole a Kou che è intento a sistemare la spesa

Lui sorride di gusto “ ha un debole per te “

“ si come no “ rido anche io

“ allora vuole farsi  perdonare per qualcosa “ dice sornione

“state parlando male di me? “ Ryo è appoggiato allo stipite della porta, con le mani in tasca e lo sguardo indagatore.

Quanto è silenzioso questo ragazzo!

“ noi? Ma assolutamente no! “ dico prontamente sempre ridendo, ma questa volta con voce alta

“ sempre il solito! Pensa sempre che c’è l’abbiamo con lui “ ride di gusto il chitarrista di fianco a me

“ si come no “ dice Ryo cercando di rimanere serio ma con scarso successo

“ hai smesso di giocare per me? “ gli chiedo guardandolo di sottecchi

“ no! Ho messo la pausa per te.. “ dice alzando il sopracciglio destro

“ è già qualcosa, mi accontenterò “ dico saltandogli al collo per abbracciarlo

La risata di Kouyou mi arriva cristallina “ credevo che ti avrebbe strozzato “

Anche Ryo ride ed io insieme a loro

“ mi ama troppo per strozzarmi “ dice Ryo serio

Kou scoppia di nuovo a ridere ed io gli dono una pacca sulla spalla staccandomi da lui

“ bè? Che c’è? Lo sanno tutti che è così “

Tutti e tre ridiamo e Kouyou è costretto a piegarsi per quanto ride

“ dai ragazzi prepariamo la cena! “ dico allegra

“ si signora! “ Ryo è sempre il solito, non cambierà mai. Dopo questa affermazione io e Kou lo vediamo sparire oltre la soglia e poco dopo sentiamo la tv mandare il suono del videogioco “ chiamatemi quando è pronto! “ urla dal divano

“ non speravamo in qualcosa di diverso vero? “ mi chiede retorico Kou

“ certo che no.. “ la mia rassegnata risposta

Insieme prepariamo la cena e quando è pronta sistemiamo la tavola.

“ sua maestà la cena è servita “ Kouyou avverte Ryo

“ arrivo “ il grugnito in risposta

“ stai perdendo? “ gli chiede Kou

In tutta risposta il bassista spegne tv e Playstation senza salvare la partita

“ si “ dice Kou ridendo

“ c’è poco da ridere sai? “

“ scusa “ Kou alza gli occhi al cielo

Ci sediamo in tavola cominciando a mangiare, le chiacchiere sono allegre e nessuno dei tre solleva l’argomento Takanori. Credo che tutti vogliamo goderci la cena senza bocconi amari, li vedo ridere e scherzare, a volte si tirano anche il cibo ed io sono costretta ad alzarmi per fermarli. Sono tremendi, quando sono con loro devo comportarmi come una mammina premurosa che separa i due figli che non fanno altro che bisticciare e combinare guai. 

“ che mangiata “ esordisce Kou dopo aver ingurgitato l’ultimo boccone

“ davvero tutto buono! “ annuisce Ryo

“ si davvero “ concordo io

Ci alziamo da tavola per sparecchiare

“ è un miraggio? “ chiede Kou rivolto a me

“ cosa? “ chiedo io già divertita, sapendo bene dove vuole andare a parare

“ sbaglio o Ryo sta sparecchiando? “

Mi giro teatralmente verso il nostro povero bassista per spalancare gli occhi e portarmi una mano davanti alla bocca che si spalanca sbigottita “ è vero!! “ dico guardando di nuovo Kouyou.

Entrambi scoppiamo a ridere, mentre Ryo ci manda molto “ gentilmente “ a quel paese sorpassandoci per posare nel lavandino i bicchieri che ha in mano.

Appena finisco di pulire la cucina metto sul fuoco l’acqua per il tè, i miei due amici sono in salone che mi aspettano, li sento parlare tra di loro mentre giocano alla Play. Mi affaccio per guardarli, entrambi seduti sul divano con gli occhi fissi alla tv e delle espressioni strane e concentrate in volto, si muovono come se fossero realmente dentro le vetture riprodotte dalla consolle.

Il fischio della teiera mi avverte che l’acqua è arrivata ad ebollizione, mi accingo quindi a spengere il fuoco e metto in infusione il tè, attendo almeno sette minuti in modo che l’acqua si insaporisca bene, mentre aspetto cerco di pensare alle parole da usare per dirgli che domani sera partirò per l’Hokkaido, sospiro.

Verso il liquido ormai pronto, nelle tre tazze che avevo precedentemente posto sul davanzale della cucina, prendo un vassoio dove li poggio e raggiungo i ragazzi in salone.

Poggio il vassoio sul tavolino e sia Kouyou che Ryo mi guardano, gli sorrido mentre gli porgo le tazze fumanti 

“ dobbiamo parlare “ così comincio il mio discorso sedendomi sulla poltrona

Li vedo annuire entrambi e, con un gesto veloce Ryo spenge sia la tv che la consolle, come prima di cenare

“ ho una cosa importante da dirvi, questa cosa la sanno già sia Takanori che Yutaka… “ mi prendo una pausa ma loro non accennano a parlare, i loro occhi rimangono fissi su di me “ a Takanori l’ho detta ieri sera prima che se ne andasse “ entrambi annuiscono senza fiatare “ mentre Yutaka lo ha saputo per forza di cose… “ faccio un'altra pausa

“ non ti preoccupare dicci quello che devi dirci “ la voce tranquilla di Kouyou riesce a calmare di un poco il mio animo agitato

“ domani sera partirò per l’Hokkaido, torno a casa per un po’ “ lo dico tutto d’un fiato perché ho paura di fermarmi e non riuscire più a parlare

Entrambi rimangono di ghiaccio, non se lo aspettavano

“ per quanto? “ mi chiede Ryo

“ un mese “

Kouyou spalanca gli occhi “ così tanto? “ mi chiede con un filo di voce

“ vedrai che passeranno velocemente questi giorni “

“ ma.. è per Takanori che vai? “

Ryo rimane in silenzio spostando lo sguardo da me a Kou. A Taka ho mentito perché non volevo che soffrisse ma con loro posso essere sincera

“ si Kou è per Taka, ieri dopo che gli ho detto che lo amo la situazione non è cambiata, voglio cambiare aria per un po’… capiscimi…

Kouyou sospira alzandosi lentamente dal divano, avvicinandosi a me prende la tazza fumante dalle mie mani e la poggia sul tavolino, poi con un gesto secco mi prende da un polso e mi costringe ad alzarmi per stringermi forte tra le sue braccia. Ricambio l’abbraccio, stringendolo il più forte possibile come a volergli entrare dentro

“ ti capisco… e non cercherò di fermarti, voglio che tu stia meglio… fai cosa devi fare, ma… ti prego sentiamoci “ mi sussurra nell’orecchio con il suo vocione

Mi scosto leggermente da lui per guardarlo negli occhi “ non c’era bisogno nemmeno di chiederlo “

“ lo immaginavo ma è meglio parlare chiaro no? “ sorride leggermente ed io mi sento già meglio

Ci sciogliamo dall’abbraccio che ci teneva legati ed entrambi guardiamo Ryo, lui è ancora seduto sul divano e guarda fisso a terra. Guarda un po se quello che farà più storie è proprio colui che credevo non ne facesse quasi per niente.

“ Ryo.. “ un sussurro il mio

“ se sapevo questa tua reazione… non avrei insistito a farti parlare con lui…dice senza spostare di un millimetro la sua posizione, sembra una statua

“ no Ryo, quello che hai detto è totalmente sbagliato “ affermo decisa

Lui soffia dal naso in una risata sarcastica, mi chino di fronte a lui e lo costringo a guardarmi. Rimango pietrificata nel vedere quegli occhi, i suoi occhi, lucidi

“ Ryo ti prego non fare così, tu mi hai dato la spinta a fare la cosa giusta…. Dovevo parlare con lui, non potevo continuare a fare finta di non amarlo…

Si limita ad annuire “ credevo che sarebbe andata diversamente con lui “ confessa “ credevo che…si ferma infine lasciando la frase a metà

“ non importa Ryo, le cose sono andate come il destino ha voluto, ora tocca a me voltare pagina e ricominciare “

“ e vuoi voltarla andandotene via? “ mi chiede freddamente

“ Ryo dai…interviene Kouyou, ma lo fermo con un gesto della mano

“ voglio spiegarvi “ mi rivolgo ad entrambi “ voi siete le due persone più importanti della mia vita, siete due fratelli per me “ non posso fare a meno di commuovermi questa volta.

Loro sono realmente parte integrante della mia famiglia, da quando li conosco abbiamo vissuto insieme, ora oltre al dispiacere che sento per doverli lasciare è subentrato anche un altro sentimento, la paura. Ho paura di dover vivere senza di loro, non so più come si faccia, vederli ogni giorno è divenuto un gesto normale, pensare di dover vivere, anche se solo per un mese lontano da loro mi rende nervosa e impaurita.

Kou mi mette una mano sulla spalla e silenziosamente mi invita a sedere sulla poltrona di fronte al divano, ubbidisco mentre lui si posiziona di nuovo di fianco a Ryo.

“ non pensate che me ne vada a cuor leggero.. “

“ non l’ho mai pensato “ dice fermamente Kou scuotendo la testa

“ nemmeno io “ si aggiunge Ryo

Sorrido “ menomale, mi mancate di già, però ho bisogno di passare del tempo lontana da Taka, capite? Lui ha scelto, ora posso dirlo con sicurezza che non sono io la donna che vuole al suo fianco.. “

Entrambi i miei amici a queste parole abbassano lo sguardo a terra, per poi rialzarlo poco dopo

“ l’ho messo davanti alla verità e lui non ha reagito se non dicendomi che gli dispiaceva… devo allontanarmi per un poconcludo

Entrambi annuiscono, le nostre tazze di tè ormai sono vuote, guardo l’orologio che porto al polso, sono le 23:00

“ ora devo tornare a casa “ dico “ buona notte “ aggiungo sorridendo ad entrambi

 Kouyou guarda l’ora a sua volta “hai ragione è tardi,  buona notte tesoro “

“ buona notte “ Ryo aggiunge alzandosi insieme a Kouyou per accompagnarmi alla porta

Mi infilo il soprabito e le scarpe, Kou mi apre la porta e io la varco ma prima di andare mi volto verso di loro per salutarli con un gesto della mano.

Prima che possa scendere le scale la voce di Kouyou mi blocca   “ ci vediamo domani a che ora devi stare in aeroporto? “

“ almeno un ora prima, ma.. “

Kou mi ferma prima che possa terminare “ niente ma, noi ti accompagneremo, non mi frega niente se piangerai, non andrai in aeroporto da sola! “

Mi arrendo in partenza, questa è una di quelle volte che non si accettano repliche, alzo le mani “ ok, mi arrendo ci vediamo alle 17:00 a casa mia? “ gli chiedo

“ allora passo prima qui da te Kou, ti prendo e poi andiamo da Erikosi intromette Ryo

“ mi sembra un bel piano “ dice sorridendo Kouyou

Sorrido “ allora buona notte e ci vediamo domani “ questa volta scendo veramente fino in strada, sembra che ci saranno tutti domani, chi sa se verrà anche Taka.

A Yuu lo diranno loro, proprio ora ha mandato un messaggio a Ryo dicendogli che stava arrivando, come se fossero le 19:00 e non le 23:00, quel ragazzo è tremendo sembra che non dorma mai.

Appena arrivo a casa, vado in bagno e dopo aver fatto la doccia accendo lo stereo, metto su un loro cd a volume troppo basso per le mie orecchie che chiedono di più, ma vista l’ora non posso di certo, farei rivoltare l’intero condominio.

Comincio a preparare le valige, non voglio arrivare a domani senza averle preparate non si sa mai.  

Le note di bathroom si fanno largo nella mia piccola stanza, la voce di Takanori così disperata e angosciata mi spacca l’anima, questa canzone mi regala sempre mille e più emozioni, questi ragazzi hanno un gran talento, non importa quante volte si senta una loro canzone, essa riuscirà sempre e comunque a far provare le emozioni come se fosse la prima.

Quando finisco di fare le valige mi accorgo che ne ho riempite ben quattro, per fortuna che non volevo portare troppa roba, ma credo che per star fuori un mese non potevo fare altrimenti. Guardo la piccola sveglia sul comodino e mi accorgo che è l’una passata, ecco perche avevo sonno.

Mi stendo sul letto, i capelli si sono asciugati da se mentre facevo le valige, sono molto stanca e domani sarà una giornata pesante. Mi stendo supina e fisso il soffitto, in realtà ai miei occhi appare solo una macchia scura, ma in realtà riesco a vedere ben oltre. L’immagine di Takanori mi appare vivida, come se lo avessi proprio qui davanti a me. Un senso di speranza si fa largo nel mio petto, anche se mi dico che sono una stupida a fare certi pensieri non ne posso fare a meno; il cervello a volte lavora per proprio conto, dandoci l’illusione di poter sperare in qualcosa.

Mi ritrovo a pensare che forse potrei mancargli, magari dopo qualche giorno in mia assenza lui si accorga che sono importante per lui. Scuoto la testa cercando di togliere queste malsane idee dalla mia mente, non ho proprio bisogno di false speranze. Senza che me ne accorga però mi tornano in mente le parole di Yutaka che mi ha rivolto questo pomeriggio, chi sa a cosa si riferiva e il perché di quelle espressioni.

Mi giro su di un fianco in posizione fetale, rimango a pensare a Takanori essendo incapace di togliere la sua immagine dai miei occhi, invidio tantissimo Nayoko, lei si può prendere cura di lui, averlo al suo fianco sempre, può abbracciarlo, baciarlo e farci l’amore ogni volta che ne sente il bisogno, io invece posso solo sognarlo, mi chiedo se lei sappia quanto sia fortunata ad avere un uomo come lui al suo fianco. Anche se lo prendo in giro dicendogli che è musone, acido e permaloso, anche se spesso bisticciamo perché vediamo certe cose in un modo diverso, io lo amo, sia per queste motivazioni sia perché è un uomo gentile, premuroso, affidabile e sincero, nonché estremamente dolce quando e con chi vuole.  

Sento il sonno arrivare prepotente costringendomi a chiudere gli occhi, l’ultima volta che riesco ad aprire gli occhi per guardare la sveglia, essa segna le 2:07.

 

E quando avrai davanti agli occhi,

altri due occhi da guardare…

il mio silenzio lo sentirai gridare.

 

@@@

 

Ciao! Un nuovo capitolo fresco fresco per voi XD *si sorprende da sola per quanto velocemente ha aggiornato*

Bene, siamo quasi arrivati agli sgoccioli, o no? So che ora starete pensando “ e che lo chiede a noi? È lei l’autrice “ avete tutte le ragioni di questo mondo ma al momento sono un po’ confusa, non so bene come proseguire la storia e come far reagire al tutto Takanori. Ma non abbiate paura, perché i miei personaggi si animano di vita propria quando sono di fronte una tastiera e mi guidano vero la strada giusta ^_^ *ora chiamano la neuro*

A parte tutto ciò, volevo informarvi di una piccola cosa, tra meno di due settimane andrò in vacanza *non vede l’ora perché è proprio stanca* andrò a farmi 2 settimane in Sardegna, quindi non potrò aggiornare, volevo avvisarvi così non vi aspetterete un aggiornamento. Ma quando tornerò (il 24 Luglio) tornerò operativa XD

Nel mentre prima che vada via, vorrei tanto aggiornare “ My Immortal “ che è da molto che non aggiorno, ma quella mi sta dando parecchi problemi perché non vuole uscire un capitolo decente è.é

Ora passo ai ringraziamenti:

amyreita: lo so tesoro, Taka non ha reagito nel migliore dei modi però ancora non è detta l’ultima no? Di sicuro la nostra cara Nayoko avrà ciò che si merita *la odia anche lei* alla prossima! grazie tesoro!

Cucciola_Suzuki: amore mio, ma ormai tu dovresti sapere che tutte le scene delle mie varie storie dove compare Ryo sono dedicate a te! XD mi immagino sempre la tua reazione *_* come ho già detto sopra, sono un po’ confusa per come continuarla, vedremo prossimamente cosa accadrà ^-^

Nami_03: grazie della recensione! In poche parole sei riuscita a descrivere i tre personaggi XD Taka è proprio baka! Hai ragione *annuisce* speriamo che si riprenda in calcio d’angolo no?

 

Un mega abbraccio a tutti!!!! <3

 

P.S. grazie a tutti coloro che leggono in silenzio senza recensire, anche se ogni tanto me ne scordo di scriverlo è sottinteso! Siete importantissimi anche voi ^-^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** cap.6 ***


Cap.6

 

Apro gli occhi di soprassalto, un altro maledetto incubo. È tutta la notte che non riesco a dormire come si deve, in verità è da quando sono uscito da casa di Eriko che non riesco ad essere tranquillo.

Mi metto a sedere sul grande letto occupato solo a metà, Koron mi è praticamente appiccicato, dorme sempre di fianco a me e inevitabilmente la parte sinistra del letto rimane sempre immacolato, nessuno dei due si spinge fino a li.

Cerco di essere sempre una persona composta, una persona che segue la retta via, tranne quando sono Ruki si intende. Troppe volte mi chiedo se in realtà io sia più Ruki o più Takanori ed ogni volta, giungo sempre alla stessa conclusione, Ruki è tutto ciò che Takanori vuole essere.

Sono un ragazzo con un carattere molto forte, altrimenti non sarei mai riuscito ad avverare il sogno di avere una band. Ho lasciato tutto, casa, scuola, amici per rincorrere il mio sogno e grazie a Dio ci sono riuscito. Certo non è solo grazie a me, devo dire grazie anche a Ryo, Kouyou, Yuu e Yutaka, senza di loro io non sarei nessuno.

Ma, nonostante tutto, nonostante il successo, nonostante la mia indipendenza, nonostante la mia ribellione certe cose di me non riesco a cambiarle. Per esempio, non riesco a fare lo scemo come gli altri, se siamo soli è diverso ma se c’è qualcuno di “ estraneo “ a noi, non mi lascio andare.

A volte mi odio per questo.

Ora mi odio per questo.

Accendo una sigaretta, la prima della giornata, sono le 7:00 se mi vede Yutaka mi uccide. Sta cercando di farmi smettere di fumare, ne vale la mia voce dice; vorrei accontentarlo ma proprio non ci riesco. Il sapore della nicotina e il suo effetto sono per me calmanti quindi necessarie.

Lascio uscire lentamente il fumo dalle labbra, soffiandolo in alto rimango a vedere le strane forme che esso disegna. La luce è fioca nella stanza, ieri ho tirato per bene le tende, sperando di riuscire a dormire tranquillo ma il tentativo è stato inutile.

Lascio il mio letto caldo e mi dirigo in bagno, lasciando Koron mezzo addormentato, alza appena la testolina per vedere cosa stia facendo per poi lasciarla cadere di nuovo sul morbido materasso.

Spengo la sigaretta nel posacenere, ne ho sparsi ovunque in casa, anche in bagno, apro l’acqua della doccia e regolo la temperatura. Mentre aspetto che essa diventi della temperatura giusta mi spoglio lasciando gli indumenti a terra, mi guardo nel grande specchio e rimango così fisso per qualche secondo

“ cosa vuoi dalla vita Taka? “ chiedo al mio riflesso, spero anche in una risposta?

Se qualcuno mi vedesse ora, chiamerebbe la neuro per farmi rinchiudere in uno di quei posti per i malati di mente. È forse per questo che cerco sempre di comportarmi bene? Mi interessa veramente tanto quello che la gente pensa di me?

So per certo che mi interessa quello che i fan pensano di me e del gruppo, ho la bramosia di sapere se quello che facciamo li aggrada oppure no. Mi piace sapere se essi siano felici e orgogliosi di noi, come noi lo siamo di loro; ma in questo momento non riesco a capire se per me sia importante anche quello che le persone comuni pensano sul mio conto. 

Abbasso lo sguardo a terra sorridendo amaro, faccio pochi passi ed entro nel box doccia. La sensazione dell’acqua che bagna il mio corpo nudo mi fa sentire leggermente meglio.

Nei periodi di forte stress, quando dalla mattina appena sveglio, alla sera quando vado a coricarmi ho il cervello in fumo per il rimuginare e le preoccupazioni, l’unico modo per avere un pochino di relax è farmi la doccia. Sotto il getto dell’acqua è come se fossi liberato da tutto ciò che mi opprime, perché ora non funziona? Perché ho ancora il suo viso davanti ai miei occhi?

“ lasciami in pace, ti prego… “ poggio entrambe le mani al muro di fronte a me, le mattonelle sono ghiacciate e bagnate.

Abbasso la testa facendomi colpire la nuca dal getto dell’acqua, sperando che in questo modo essa possa portar via tutte le cose che affollano la mia testa.

Anata no tegami ni wa yomenai ji dake
Atte sonokuchi kara kikasete hoshii

Narenai shiro wa nigate toikisae hibiku
Sorano iro sae shiretara sukuwareru no ni
Umaku dekinu kokyuumo itsuka wasuretai
Sou negaeru tsuyosa mo hikarabisoude

 

Canticchio a bassa voce, il suono che produco è ovattato dalla piccola stanza in cui mi trovo. Anche questo mio vizio è un modo per rilassarmi, o meglio era un modo per rilassarmi, a quanto pare nemmeno questo tentativo è riuscito a quietare il mio animo.

Non so chi io voglia prendere in giro, sto mentendo solamente a me stesso. Non posso sopportare l’idea che Eriko se ne vada così, lontano da noi, da ME, senza che io abbia capito.

Chiudo il getto e mi infilo l’accappatoio, tanto è tutto inutile, potrei rimanere tutto il giorno qui ma la sua immagine rimarrebbe comunque fissa nei miei pensieri.

Devo tenere la mente occupata, devo cercare di non pensarci, io amo Nayoko e non posso aiutare Eriko.

Lascio cadere l’accappatoio nero a terra, fa caldo in bagno e non voglio sudare mentre mi asciugo i capelli con il phon. Appena finito vado in camera e apro le ante dell’armadio, ne estraggo dei jeans neri, una t-shirt bianca abbastanza aderente con un disegno nero astratto e i boxer neri. Indosso tutto sotto lo sguardo attento del mio piccolo amico, aggancio una catena ai jeans e indosso qualche accessorio, la solita collana e i soliti orecchini, oggi tutto rigorosamente d’argento.

Mi volto verso Koron che mi guarda ancora attento

“ hai fame vero? “ lui inclina la testa e si alza sulle zampette, rido

“ ok, ora papà ti prepara la pappa ok? “ inclina la testa dall’altra parte

“ come sto? “ gli chiedo facendo una giravolta su me stesso, in tutta risposta Koron scende dal letto con un balzo, arrivato a me comincia ad abbaiare

“ grazie piccolo “ dico ridendo prendendolo poi in braccio per portarlo in cucina con me

Mentre Koron mangia la pappa che gli ho preparato, io faccio colazione, non ho molta fame ma devo mangiare qualcosa altrimenti il mio stomaco comincerà a darmi noie.

Quando ho finito di mangiare, metto le cose sporche nella lavastoviglie compresa la ciotolina del mio piccolo e avvio il lavaggio, tanto ci sono anche le stoviglie di ieri da lavare. 

Mi guardo intorno, la casa brilla credo che non sia mai stata così pulita, anche se mi volessi cercare qualcosa da fare per tenere la mente occupata non ci riuscirei. Raggiungo il salone e apro un anta del mobile, ne estraggo dei fogli e delle matite, adoro disegnare quanto adoro scrivere, da piccolo il mio sogno era diventare un mangaka, passavo ore ed ore chino sui fogli a disegnare personaggi da me inventati. Mi capitava anche di far diventare dei manga delle persone che attiravano la mia attenzione.

Ricordo ancora quando a quindici anni mi innamorai di una ragazza, lei era più grande di me di ben tre anni, lei non si è mai accorta di me ed io non mi sono mai neppure sognato di dichiararmi a lei. Però un giorno la incontrai per caso nel parco, chiacchierava con delle sue amiche ed io seduto su una panchina poco lontano da loro disegnai la sua figura, quel disegno rimase appeso al muro della mia cameretta per molto tempo. Purtroppo però un difetto ai miei occhi ha fatto si che rinunciassi a questo mio sogno e mi dedicai completamente alla musica.

Mi siedo e poggio il necessario per scrivere sul tavolo, vediamo se mi viene un pochino di ispirazione e non si sa mai che riesca a buttare giù un testo come si deve. Questo mi aiuterà a tenere la mente occupata e a non pensare ad Eriko.

L’ennesimo foglio di carta raggiunge gli altri trenta che ho buttato fino ad ora, sbuffo non riuscendo a concludere nulla. Guardo l’orologio per vedere che ore siano, solo le 11:00, sbuffo di nuovo.

Mi ritrovo a fare il calcolo delle ore che mancano a quando partirà Eriko, solo otto ore. Ci andrò?

Prendo la testa tra le mani, cavolo non dovrebbe essere così difficile salutare un amica che parte per un periodo di tempo. Mi alzo di scatto dalla sedia facendola cadere a terra, Koron si alza spaventato lanciando qualche abbaio

scch  piccolo è colpa mia “ gli dico e lo vedo quietarsi

Alzo la sedia da terra e mi siedo di nuovo “ non è colpa mia se si è innamorata di me, non posso aiutarla… dico alla stanza vuota

Prendo la matita in mano e mi lascio trasportare da essa. Adoro quando la mia mano comanda sul mio corpo, è come se lei guidasse tutto il resto e io non devo decidere nulla.

Rimango molto tempo in questo stato di trance, i tratti sul foglio bianco si fanno sempre più chiari, ma ancora non ho ben capito cosa essi raffigurino. Mentre disegno, il mucchio di cicche nel posacenere aumenta, sento lo stress accumulato lentamente scivolare dal mio corpo, magnifica sensazione direi.

Mi alzo per prendere il carboncino e dare tratti più decisi al mio disegno. Questa operazione mi farà guadagnare ancora un oretta buona, sono pignolo in tutto e quando decido di fare qualcosa la devo assolutamente fare bene.

Appena ho finito di rifinire il disegno con il carboncino, prendo il foglio e lo alzo portandolo di fronte al mio volto. Rimango paralizzato a vedere quello che in realtà io abbia raffigurato su quel pezzo di carta, è come se lo vedessi per la prima volta, come se non fossi stato proprio io l’autore di quel disegno.

“ non è possibile “ dico quasi sbalordito, portandomi una mano a coprire la bocca

Il suono del citofono mi fa sussultare e con me anche Koron che inizia di nuovo ad abbaiare, ma questa volta si dirige verso la porta

scch piccolo, non è niente “

Mi porto anche io vicino la porta d’ingresso e prontamente alzo il ricevitore

“ chi è? “ chiedo, non aspettavo visite questa mattina

“ Yutaka “

Yutaka? Che ci farà mai qui?

Schiaccio il bottone che mi permette di aprire il portone, poi apro anche la porta e rimango appoggiato ad essa mentre aspetto che il mio amico salga.

“ ciao “ Yutaka mi saluta da fuori, non mi ero accorto che era già salito

“ ciao “ rispondo, aprendo di più la porta per farlo entrare “ qual buon vento ti porta qui? “ chiedo con un sorriso. Mi farà bene passare un po’ di tempo con lui

“ passavo da queste parti e ti sono venuto a trovare… disturbo? “

“ ma no! Figurati! Mi fa piacere, accomodati io prendo da bere “

“ Ok, grazie Taka “

“ ma figurati “ dico mentre vado in cucina per prendere due birre

Quando entro in salone per poco non mi cadono le due lattine di birra dalle mani. Yutaka è in piedi di fronte al tavolino ed in mano tiene il mio disegno, prego solo che non abbia riconosciuto le persone raffigurate su quel pezzo di carta.

“ non.. farai nulla vero? “

Yutaka è una brava persona, si percepisce subito ciò che gli passa per la testa ed anche il suo stato d’animo. È triste ed io so bene la motivazione, ma cosa dovrei rispondere a questa domanda?

Potrei fare finta di non aver capito ma non servirebbe a nulla, sa che ho capito, come ho capito che ha riconosciuto le due persone sul foglio.

Rimango immobile, non un passo, non un suono esce dalle mie labbra.

Vorrei gridare, gridare la mia frustrazione ma il mio autocontrollo me lo impedisce. Aiutami tu Yutaka a capire ciò di cui ho bisogno, e a darmi il coraggio di prenderlo.

Lo vedo scuotere leggermente la testa e mi decido a muovermi verso di lui, un passo dopo l’altro non è così poi tanto difficile.

“ vuoi? “ dico porgendogli la lattina

Lui l’afferra “ grazie Taka chan “

Sorrido in risposta e poggio il mio sguardo sul foglio che tiene con l’altra mano libera, lui me lo porge ed io lo afferro e per la seconda volta lo fisso come se l’autore di quel disegno fosse un'altra persona.

“ è molto bello Taka, sei sempre stato bravo nel disegno…

“ grazie Yuta Chan, ci sediamo? “

“ ok “

Abbandono il foglio sul tavolo ed insieme a Yutaka raggiungo il divano

“ non so cosa devo fare “ l’ho detto veramente?

Yutaka mi guarda sorpreso, credimi amico sono più sorpreso di te

Lo vedo ponderare le parole prima di rispondermi “ apri il tuo cuore Taka e… fa una pausa e noto che è indeciso sul continuare oppure no

“ e.. ? “ chiedo per incitarlo a continuare

Ho bisogno di un consiglio, ho bisogno di parlarne con qualcuno, perché qualunque cosa io abbia pensato di fare dopo due minuti mi sembra una grande stronzata. Per la prima volta in vita mia, ho bisogno di una persona che mi dica se faccio bene.

Distoglie il suo sguardo dal mio e lo lascia vagare per la stanza, lo vedo soffermarsi su un quadro appeso al muro. Non è un semplice quadro, quella è una foto di noi cinque che abbiamo scattato dopo un concerto, tanti anni sono passati da allora ma non lo tolgo di li per ricordarmi del tempo trascorso insieme a quei ragazzi che sono diventati la mia famiglia.

Un leggero sorriso piega le sue labbra facendo emerge le fossette che tanto adoro e che sanno di casa, spontaneamente sorrido con lui

“ e.. fai quello che esso ti suggerisce, sei un bravo ragazzo Taka, dopo tutti questi anni passati insieme ho imparato a conoscerti, e una cosa che ho capito di te è che tieni veramente alle persone che ami e che fai di tutto per loro.  Ma hai una pecca…  solo ora distoglie lo sguardo da quella foto e lo punta di nuovo nei miei occhi 

Lo guardo interrogativo senza emettere fiato

“ non sempre capisci a chi tu tieni veramente, almeno non subito e questo anche per la paura di essere ferito…

Le sue parole colpiscono il mio cuore, perché esso sa bene che sono la verità, abbasso lo sguardo a terra

“ so che hai paura di ferire Nayoko, purtroppo però a volte è inevitabile far soffrire qualcuno “ prende il mio mento con due dita e mi costringe a guardarlo, per poter continuare a parlare “ credi che Eriko non stia soffrendo ora? “

Sussulto a quelle parole, non avevo pensato a questo

“ ora devi solo chiederti chi delle due vuoi al tuo fianco, e quale non sopporti veder soffrire… lascia andare il mio viso con queste parole.

Si alza dal divano e poggia la lattina di birra sul tavolino, rivolge un ultimo sorriso verso la mia figura

“ ora vado “ mi dice dolcemente prima di girarsi per raggiungere l’uscita

Lo sento aprire la porta, ma prima che essa si chiuda riesco a chiamarlo “ YUTAKA “ mi alzo e di corsa lo raggiungo.

Lo trovo con la porta aperta voltato verso di me che mi attende

“ dimmi Taka chan “

“ sei venuto per questo? “

Sorride “ si, scusami… forse non dovevo intromettermi, ma ieri ho parlato con Eriko e mi ha detto tutto, ho pensato che avresti avuto bisogno di questa chiacchierata “

Mentre parlo annuisco leggermente con la testa “ avevi ragione, grazie Yutaka… ti voglio bene “

Il suo sorriso si allarga di più, lo abbraccio

“ anche io ti voglio bene “ sussurra al mio orecchio “ noi siamo all’aeroporto alle 17:00… pensaci ok? “

“ si, ci penso…

Lo vedo sparire oltre la soglia e subito chiudo la porta, torno in salone e prendo di nuovo il foglio poggiato sul tavolino, rimango fisso a guardarlo. Impossibile non riconoscere le due figure che ho disegnato, io ritto in piedi, con la vecchia acconciatura di Filth in the Beauty ed Eriko ritta al mio fianco che teneramente tiene la mia mano.  

“ questo è quello che voglio? “

Mi tornano in mente le parole che mi ha detto ieri

  in verità non avevo capito quanto ti amassi fino a che non sei venuto a casa di Ryo con Nayoko, presentandola come tua ragazza.. “

Mi sono sentito morire in quel momento, perché non ho saputo dire nulla?

“ sii felice! Sempre Taka! Così sarò felice anche io “

Perché sono rimasto immobile come una pietra?

 “ non buttarmi fuori dalla tua vita “

Non lo farei mai, ma ora sto rischiando di perderti…

“ sei il primo a cui lo dico, per un po’ me ne torno in Hokkaido.. “

Il ghiaccio si è impossessato del mio corpo, ma ho saputo mentire bene… perché non ti ho fermata? Perché non ti ho detto che ti amo?

Trasalisco a questa mia rivelazione, amo Eriko e lei tra poche ore partirà per l’Hokkaido, non posso assolutamente permetterlo. Guardo l’orario sono già le 15:00, tra due ore sarà in aeroporto per preparasi a partire, devo sbrigarmi.

Corro verso la porta e infilo di corsa le scarpe, prendo le chiavi dell’auto e di casa

“ Koron papà torna tra un po’ di ore “ dico al mio piccolo amico prima di chiudere la porta di casa

Scendo le scale, mi sembra di volare e non di camminare, scendo fino ai garage dov’è parcheggiata la mia auto. In un batter d’occhio sono già seduto sul sedile e avvio il motore, parto troppo veloce e sento l’auto sgommare ops.

Devo sbrigare una faccenda importante prima di poter andare da Eriko, devo dire tutto a Nayoko. Sento un dolore al centro del petto, non mi piace far soffrire le persone, ma come ha detto Yutaka devo scegliere quale dolore delle due sia più sopportabile per me.

Ed ora capisco che assolutamente non posso pensare alle lacrime di Eriko, voglio vederla sempre con il sorriso sulle labbra, sorriso che spesso ne ha fatto nascere uno anche sulle mie.

Sono costretto ad inchiodare di fronte ad un semaforo che ha scelto proprio ora di divenire rosso, sbatto una mano sul volante mentre impreco contro quel malefico aggeggio. Una passante mi manda un occhiata disprezzante, come se fossi matto, la guardo alzando il sopracciglio e mi costringo a non chiedergli che diavolo voglia.

Appena il semaforo mi fa la grazia di mutare in verde riprendo la mia corsa verso casa di Nayoko. Il tragitto lo impiego in trenta minuti, non farò mai in tempo!

Scendo di corsa dalla macchina e in poco sono sotto casa della mia ragazza, suono il citofono pregando che ci sia. Prima non mi è passato nemmeno per l’anticamera del cervello che potrebbe non esserci.

“ chi è? “ la voce di Nayoko raggiunge le mie orecchie un po’ metallica

“ Takanori “ rispondo con il fiatone

Lo scatto del portone mi fa capire che mi ha aperto, avevo dei dubbi? Ancora non sa nulla è normale che mi apra.

Prendo l’ascensore, mentre sale verso il terzo piano mi guardo nello specchio e mi aggiusto i vestiti. Lo stomaco è chiuso in una morsa stritolatrice, ora non entrerebbe nemmeno uno spillo, nonostante siano le 15:30 passate ed abbia saltato anche il pranzo.

L’abitacolo raggiunge il piano e mi lascia uscire aprendo le sue porte. Nayoko è fuori la porta che mi aspetta, indossa un taglier, giacca e gonna neri e la camicia bianca sotto, deve essere tornata da poco da lavoro.

“ cos’è successo? “ mi chiede quasi allarmata

Mi fermo a due passi da lei, ha ragione non è solito da me piombargli a casa in questo modo “ devo parlarti “ la voce mi esce quasi strozzata dall’ansia

La vedo preoccuparsi, mi guida all’interno del suo appartamento, una volta seduti sul divano mi guarda

“ dimmi “ dice dolcemente ma la sua espressione la smentisce, è tesa

Mi schiarisco la voce e punto i miei occhi nei suoi “ ti devo parlare di una cosa per me molto importante “

Annuisce senza emettere parola, credo che si stia preoccupando

“ vedi.. io ieri.. ho parlato con Eriko…

Si irrigidisce non appena menziono il suo nome, decido di ignorare questa sua reazione e continuo

“ questa sera parte per l’Hokkaido…

“ a si?! “ si intromette, mi sembra felice di questa mia dichiarazione. Cosa che mi da letteralmente sui nervi ma cerco di rimanere calmo

“ non ho finito Nayoko…

Si incupisce un poco “ scusami, continua “

“ ha l’aereo per le 19:00 ma alle 17:00 sarà già all’aeroporto per il check-in… io non posso permettergli di partire…

Mi guarda interrogativa e sempre più preoccupata dal mio discorso

“ cosa stai tentando di dirmi Taka? “ mi chiede con un filo di voce

“ mi ha detto che mi ama e dopo che partiva…. Io credo che lo faccia per non stare male per me…

“ non è colpa tua di questa situazione, sei troppo apprensivo Taka… lasciala andare e vedrai che poi starà meglio “

“ ma io no… tengo il suo sguardo, anche se quello che vedo non mi piace affatto.

Ora se la pugnalassi non le uscirebbe nemmeno una goccia di sangue, è gelida di fronte a me, gli occhi lucidi fissi nei miei, non li batte per non far riversare quelle gocce salate sul viso.

Mi odio in questo momento, ma se l’avessi presa in giro non me lo sarei mai perdonato ed in più saremmo stati in tre a soffrire.

“ c..cosa stai dicendo? “ mi chiede con voce rotta

“ che la amo… mi dispiace Na

“ STAI SCHERZANDO?! “ grida alzandosi di scatto ed interrompendomi una seconda volta, mi limito a guardarla non sapendo bene quale parole pronunciare

“ non ci posso credere… sussurra portandosi una mano al volto

Mi alzo e la raggiungo, cerco di posargli le mani sulle spalle ma lei si scansa da me

“ Non toccarmi! “

Rimango paralizzato con le mani ancora alzate “ non posso farci nulla se la amo… Nayoko mi dispiace…

“ ti dispiace? Dici che ti dispiace? Allora rimani con me! “

“ non posso.. non posso farlo per me che amo un'altra donna, non posso farlo per Eriko che mi ama e sta per partire per colpa mia e non posso farlo per te… capisci che non sarebbe giusto? Non ti meriti di stare insieme ad un uomo che ama un'altra donna.. 

tengo un tono calmo e gentile, in fondo questa situazione non è facile per nessuno.  

Si accascia a terra, le mani sul volto a coprire il pianto ormai divenuto incontrollato. Mi si strazia il cuore a vederla così, mi inginocchio di fronte a lei e la prendo tra le mie braccia, stringendola forte

“ mi dispiace “ sussurro

Lei si aggrappa con forza alla maglia come a non volermi lasciare andare “ rimani con me amore…

“ non posso Nayoko… non posso…

vattene… un sussurro appena udibile, lascia la presa e mi guarda diritta negli occhi. Ora quegli occhi che fino a poco fa erano gentili e addolorati sono gelidi “ ti ho detto di andartene! … Vattene!!!! “

Mi alzo senza parlare, volto le spalle alla donna che credevo di amare, donna a cui ho spezzato il cuore. Prima di uscire per sempre da quella casa mi volto di novo verso di lei, i suoi occhi sono puntati sulla mia figura

“ spero che un giorno tu possa perdonarmi “

Comincia piangere di nuovo in singhiozzi mentre chiudo la porta di casa.

Scendo le scale con una lentezza che farebbe invidia a una lumaca, ho il cuore e la testa a pezzi, non volevo che per la mia felicità qualcuno dovesse soffrire. Appena esco dall’edificio poggio la schiena al portone, sembra che le mie gambe stiano per cedere, chiudo gli occhi sospirando ho bisogno di una pausa.

“ noi siamo all’aeroporto alle 17:00… pensaci ok? “

Sento la voce di Yutaka rimbombarmi in testa, guardo l’orologio e mi accorgo che sono le 16:25, sgrano gli occhi capendo che non ce la farò mai a raggiungere Eriko.

Corro di nuovo verso l’auto e appena entro l’avvio, sgommando mi immetto nel traffico caotico di Tokyo. Suono il clacson e impreco contro la marea di macchine che si parano di fronte alla mia. Se vado avanti così non raggiungerò in tempo l’aeroporto e lei partirà per l’Hokkaido.

Mi maledico per non aver mai imparato a guidare le moto, ora mi avrebbe fatto proprio comodo. Con una mano cerco il cellulare nella tasca di pantaloni, voglio avvertire Yutaka che sto arrivando e che non faccia passare Eriko per il checkin ma non lo trovo, per la fretta di uscire l’ho lasciato sul comodino in camera da letto.

Oggi non me ne va bene una!

Per raggiungere la mia destinazione ho perso più di un’ora, spengo il motore appena trovo un parcheggio libero all’interno del grande aeroporto che è quello di Tokyo.

Inizio di nuovo a correre, sento i muscoli delle gambe mandarmi sfacciatamente a quel paese ma li ignoro, ho altro a cui pensare ora.

Non facendo in tempo a scansarmi e vado a sbattere addosso ad un signore

“ scusi! “ dico senza rinunciare alla mia folle corsa, oggi sto infrangendo tutte le maledette regole che mi ero dettato per la buona educazione.

Mi porto di fronte al monitor dove c’è la lista dei voli, cerco con lo sguardo l’aereo che porterà Eriko in Hokkaido. Appena lo trovo guardo in che uscita lo hanno assegnato, la numero 57.

Do un occhiata in giro per regolarmi da che parte devo andare, sulla sinistra trovo il cartello che indica le uscite dalla 40 alla 60. Corro in quella direzione sperando in un miracolo, se è già passata per il checkin non avrò modo di parlargli.

Sento la maglia appiccicata al mio torace e alle spalle  per via del sudore, mi passo una mano sulla fronte e sento anche i capelli bagnati, non devo essere un bello spettacolo.

Intravedo da lontano l’imbarco da me tanto bramato, il numero 57 spicca rosso e grande come a prendersi gioco di me, sembra dirmi non ce la farai mai.

Aumento, per quanto mi sia possibile, la velocità ed intravedo le quattro figure dei miei compagni, tutti guardano al di la della grande porta che divide i passeggeri dei voli dalle persone che li accompagnano. Li raggiungo e appena mi fermo poggio le mani sulle ginocchia, chinandomi appena, sono distrutto dalla corsa.

“ Taka! “ un coro giunge alle mie orecchie

“ parlate tutti insieme ora? “

“ che ci fai qui? “ mi chiede Kouyou

Ma come siamo intelligenti! “ indovina un po’? “ chiedo

“ Eriko è già passata…è il leader a parlare ora, gli altri ci guardano solamente

Non ci posso credere, ho fatto tutto questo per cosa? per vederla partire comunque senza che gli abbia detto che la amo da impazzire?

Sorrido amaro, non mi preoccupo nemmeno di tenere un tono basso, la gente intorno a noi ci guarda male.

“ ho fatto tutto per niente…. “ sussurro a me stesso

“ cosa? “ dice Ryo

“ devo vederla… dico

“ stai scherzando? “ il commento di Yuu

“ ti sembra che stia scherzando? “

“ calmati Taka “ si intromette Kouyou

“ calmarmi?! Io non mi calmo! Devo vederla! “

Ora le persone che ci circondano sono voltate verso di me “ che avete da guardare è? “

camati Taka o ti porteranno via.. “ la voce di Yutaka è dolce e pacata, poggia una sua mano sulla mia spalla per calmarmi

“ Yutaka ti prego.. devo vederla… la voce mi viene spazzata da un singhiozzo che non sono stato in grado di reprimere, i ragazzi mi guardano con gli occhi fuori dalle orbite. Raramente mi hanno visto in queste condizioni

“ tu la ami… la voce di Ryo è sbalordita

Guardo negli occhi il mio bassista, lo vedo stupirsi nel vedere le lacrime che ormai solcano libere i miei occhi

“ sono un idiota Ryo…

Il silenzio cade tra di noi, un silenzio pesante che non riesco a sopportare. Nella vita non mi piace perdere, ho sempre combattuto duramente e non mi sono mai lasciato sconfiggere da piccoli o grandi intoppi. Sono sempre riuscito ad andare per la mia strada, e non intendo perdere proprio ora

Stringo le mie mani in due pugni, le braccia tese lungo i fianchi, mi volto verso quella porta che non posso varcare

“ ERIKO! “ grido lasciando spiazzati anche i miei amici

Che la gente mi prenda per pazzo, che mi arrestino pure ma io farò tutto ciò che posso per vederla.

“ ERIKO! “ grido di nuovo avvicinandomi al passaggio

La ragazza addetta al controllo parla al microfono, probabilmente starà chiamando la sicurezza ma non mi importa.

Yutaka si fa avanti per fermarmi, lo vedo con la coda dell’occhio ma Ryo lo ferma e gli dice qualcosa che non riesco a capire.

Grazie Ryo.

“ ERIKO! “ non smetterò fino a che non uscirà

“ signore lei non può stare qui, si allontani “ 

Come sospettavo un uomo della sicurezza è venuto per sincerarsi che vada via

“ devo vedere una ragazza che è passata al checkin “ dico con tono calmo ma fermo

“ mi spiace ma dovrà vederla in un altro momento “

“ forse lei non ha capito, io devo vederla ora “ non demordo

“ ERIKO! “ chiamo ancora sperando che mi senta e che non abbia come al solito le cuffie dell’I-Pod nelle orecchie

L’energumeno della sicurezza mi prende per le spalle e mi spinge indietro “ signore, non mi costringa ad usare le forze! “

“ mi dovrà buttare fuori a calci nel culo per farmi muovere! “ urlo mentre mi divincolo dalla presa

I miei amici giungono di corsa in mio aiuto

“ lo lasci, ci pensiamo noi! “ Yutaka usa la sua ben conosciuta voce ferma per dare ordini

L’uomo della sicurezza lo degna di uno sguardo assassino “ portatelo fuori di qui 

“ ok “

“ non ho intenzione di uscire! Devo vederla! “

“ ti vuoi far arrestare Taka? “

Sento il mio corpo sgretolarsi sotto l’effetto delle parole di Yutaka, possibile che debba finire così?

“ prenderò il primo volo per l’Hokkaido, non posso lasciarla andare…

Tutti mi guardano, nei loro volti vedo le espressioni avvilite, mi dispiace anche per loro. Abbasso la testa e fisso le mie scarpe, per ora devo rinunciare.

“ Taka? “

Rimango paralizzato nel sentire quella voce, spero che non sia stato uno scherzo del mio cervello. Lentamente mi volto verso la padrona di quella splendida voce

Eriko… sussurro troppo felice per osare di più

“ ma che mi combini? Ti ho sentito gridare fino a dentro.. “

Sorrido felice, questo è un dono del cielo grazie!

“ non potevo lasciarti partire…

Inclina leggermente la testa di lato, in un modo che mi fa letteralmente impazzire “ cioè? “

“ non posso vivere senza di te… ti amo Eriko…

Sgrana gli occhi incredula “ ma.. tu…

Copro quel poco di spazio che ci separava con un passo e la stringo in un abbraccio, poi la guardo negli occhi “ niente ma.. ne se… ti amo e questo è tutto…

Sorride felice posando un dolce bacio sulle mie labbra, il contatto mi fa sentire completo e felice. Ora ho tutto quello che ho sempre sognato, una famiglia, degli amici che sono come fratelli, un lavoro che mi permette di fare ciò che amo e una donna che mi faccia sentire completo e in pace con il mio essere turbolento.

Mi stacco leggermente da quelle deliziose labbra “ vieni con me, torna a casa…

Due lacrime scendono lungo il suo volto, prontamente le asciugo con le dita “ si “ la sua fioca risposta sussurrata sulle mie labbra. 

Insieme a Eriko e ai miei fratelli usciamo dall’aeroporto

“ poi ci dici bene che hai combinato e che avevi in mente… hai visto quanto era grosso quello? “ Ryo è sempre il solito e cerca di scherzare

Rido di gusto ora e Eriko con me, le nostre mani intrecciate ognuna bisognosa del contatto con l’altra, proprio come nel disegno che ho lasciato a casa. Credo che lo regalerò a lei  

“ voi ridete? Quello lo accartocciava come un pacchetto di sigarette vuoto… Kouyou ci mette il carico da dodici

Tutti ridiamo, la gente che passa ci guarda come fossimo pazzi, ma ora non mi importa. Ora non conta più ciò che gli altri pensino di me, quello a cui tengo è che le persone che amo siano felici.

“ andiamo a casa “ la voce di Yutaka ci riporta in ordine e insieme a lui ci avviamo verso le auto. 

 

 

@@@

Bene finalmente come avete potuto vedere Ruki ha capito chi ama *patta Ruki* bravo ragazzo!

Poi farò una statua a quel santo di Yutaka XD

Mi piacciono i lieti fini, credo che ormai l’abbiate capito, anche se la storia non è finita! Ma stò già pensando al prossimo capitolo e credo che en uscirà qualcosa di sdolcinato. Ma non voglio svelarvi ancora nulla ^_^

 

Credo che debba dirvi solo una cosina sul capitolo, la canzone che Ruki canta sotto la doccia è Chizuru, la amo questa canzone e qualche giorno fa ho visto anche la versione special del PV senza i spezzoni del film. Posso dire che la amo ancora di più? Tutti quei pezzi della ragazza legata, quando entra in acqua vestita da sposa sono rimasta così °O° meraviglia!!!

Che sciocca! Quasi mi dimenticavo, ho scritto questo capitolo con il POV di Ruki per far capire bene i suoi sentimenti, altrimenti poteva sembrare un pazzo sclerato XD

Ditemi se ho fatto bene oppure no, sapete che ci tengo a quello che pensate *_*

 

Ora passo ai ringraziamenti:

 

Nami_03: grazie mille! si per l’altro capitolo sono stata molto più veloce, questa volta avete aspettato tantissimo, mi spiace. Sono contenta che ti sia piaciuto ^_^ le vacanze le ho passate benissimo rigatou <3

 

amyreita: spero che tutte le tue domande abbiano avuto risposta in questo capitolo ^-^ Yutaka aveva capito i loro sentimenti e a modo sua a dato una mano ai due. Povero Ruki, lui è un pochino tardo a capire le cose ma l’importante è che alla fine ci sia riuscito *patta Ruki* scusa per il ritardo con cui ho aggiornato bye <3

 

Cucciola_Suzuki: avevi capito bene, Yutaka aveva capito ma tesoro lo sai che lui non si mette in mezzo a queste cose, almeno non così platealmente U_U lui preferisce far capire le cose al posto di dirle XD

Spero che la tua pazienza sia stata ricompensata ^-^

*si nasconde perché ha paura della frusta* XDDD

 

 

Un grazie anche a chi legge senza recensire, rigatou! Siete tutti nel mio <3

 

P.S. il prossimo capitolo concluderà questa storia ^_^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** cap.7 fine ***


Cap.7

 

Il viaggio di ritorno verso casa è stato un susseguirsi di risate, i ragazzi non facevano altro che prendere in giro taka per come si è comportato all’aeroporto. Credo che lo abbiano fatto per non cedere alla tensione che inevitabilmente si è creata, è successo tutto così improvvisamente che ancora non me ne rendo conto.

Guardo Takanori alle prese con la serratura della porta del suo appartamento, non vuole saperne di aprirsi con inevitabile borbottio di Taka

“ maledetta apriti “

Sorrido, con una scusa banalissima i nostri quattro amici ci hanno lasciati sotto casa sua, inventandosi un appuntamento che avevano tutti, tranne il vocalist. Dall’espressione sorniona dipinta sul volto di Yuu ho capito le loro intenzioni, volevano che restassimo da soli.

Alla fine Taka riesce ad aprire la porta e mi invita ad entrare, lo seguo all’interno dell’appartamento e mi riverso nel salone insieme a lui. Subito mi torna in mente l’ultima volta che sono stata qui, di certo non è un bel ricordo e lo scaccio subito.

“ mi devo decidere a sostituire quella serratura “

È imbarazzato lo sento, lui non è il tipo d’uomo che ci sa fare con le parole, almeno che non si tratta di scrivere testi; in quel caso è una bomba. Ma come può scrivere testi così belli e profondi, altrettanto non riesce a farlo per esprimere a parole i suoi sentimenti. Ormai questa cosa di lui la so, e non ne faccio un problema, quello che mi doveva dire me lo ha già detto.

“ si credo anche io che sia il caso “ sorrido mentre gli parlo e lui mi dona un sorriso da spezzare il fiato

Koron si avvicina al padrone e reclama la sua attenzione

“ che c’è piccolino? “ Taka gli dona delle carezze “ ora papà ha da fare ok? “

Come se avesse capito, Koron ritorna nella sua cuccia e si acciambella, pronto per fare un sonnellino, è proprio un cagnolino intelligente.

Siamo entrambi impacciati, però mi devo decidere a compiere qualche passo verso di lui e così faccio fermandomi a pochi centimetri dal suo corpo, i nostri volti vicinissimi.

“ ti amo Taka “ già mi ero dichiarata a lui, ma l’altra volta è stato doloroso dirlo.

Sapevo con certezza che non lo avrei mai avuto e fu come dirgli addio, mentre questa volta sento il cuore scoppiarmi e ardere d’amore, perché in fondo mi ero sbagliata.

“ anche io ti amo “

Le sue labbra si posano leggere sulle mie, il contatto mi fa rabbrividire, è da tanto tempo che desideravo tutto ciò. Lo amo, già ne ero sicura ma ora lo sono di più, approfondiamo quel bacio e lasciamo che le nostre lingue si rincorrano sensuali.

Sento le sue mani stringermi a se, accarezzarmi dolcemente. Quando porto le mie mani dietro la sua nuca il bacio si fa più intenso, i nostri respiri diventano affannati, i nostri corpi vogliosi l’uno dell’altro.

Taka mi prende dal sedere alzandomi, prontamente incrocio le mie gambe intorno alla sua vita. Lo sento camminare verso la stanza da letto, tutto ciò senza mai interrompere questo bacio meraviglioso.

Quando siamo dentro la stanza lui si chiude la porta alle spalle, continua a camminare fino a che non mi adagia sul morbido materasso. Ci stacchiamo e rimaniamo a fissarci per alcuni secondi che a me sembrano un’eternità.

Il suo viso è bellissimo, persino il neo che ha sul mento mi fa impazzire, un giorno glielo dirò, sicuramente ne rimarrà spiazzato visto che lui lo odia tanto e lo fa sempre sparire con del pesante trucco. Credo che dovrò dirgli anche che io praticamente lo adoro la mattina appena alzato, grazie al mio lavoro ho potuto assistere al risveglio di tutti loro.

Amo il suo carattere burbero, il suo lato buono (che nasconde molto bene), il broncio quando qualcosa non va come dice lui, il suo sorriso e l’aria assorta quando scrive. Non so se conosco tutte le varie sfaccettature del suo carattere, ne ha così tanti che non mi sorprenderei a scoprirne di nuovi.

“ a che pensi? “ mi chiede in un filo di voce, mi sono talmente persa nei miei pensieri che non mi sono accorta del tempo che passava.

“ a te… che ti amo… dico alzando la testa per baciarlo di nuovo, un bacio lieve ma egualmente emozionante

Mi guardo intorno un po’ imbarazzata, non sono una bambina e so perfettamente che stiamo per fare l’amore. Se mi mettessi a pensare a quante volte l’ho sognato mi farei vecchia, ma ora sono qui, con lui sopra di me che si fa leva sulle braccia per non gravare con il suo peso sul mio corpo. Anche se lo voglio con tutta me stessa non posso fare a meno di essere agitata, non sono vergine intendiamoci e nemmeno una santa, è la sua presenza a mettermi in agitazione.

La stanza da letto di Takanori è molto semplice ed elegante, un alternarsi di bianco, nero e grigio. La struttura del letto è nera ma le coperte sono bianche, adoro questo accostamento, a terra c’è un grande tappeto grigio perla che da un tocco di eleganza. I due comodini ai fianchi del letto sono in coordinato, tutto rigorosamente nero, mentre il grande armadio è si nero ma l’intera superficie è formata da specchi. Posso vedere le nostre immagini riflettersi su di esso.

“ anche io ti amo Eriko “ mi bacia il collo e un gemito esce incontrollato dalle mie labbra.

Si scansa un pochino da me per guardarmi in viso e sorride malizioso

“ non ridere così “ lo riprendo, dandogli un leggero schiaffetto sulla spalla

“ sei tutta rossa “ ora ride di più 

Lo guardo allibita, poi minacciosa alzando entrambi i sopraccigli “ la metti in questo modo? “ chiedo falsamente alterata

Lui non smette di ridere “ scusa, ma sei buffa tutta rossa ed eccitata “

ok… allora se la metti così, non sono io quella che ha il suo amichetto bello sveglio “

Ora è il suo turno di mettere su una faccia allibita, sorrido soddisfatta.

“ ma cosa dici Eriko! “

“ solo la verità “ dico divertita

“ sei tutta matta…. E ti amo anche per questo “

Senza staccare i suoi occhi dai miei, lo vedo cambiare espressione, diventa più serio e il suo sguardo muta da divertito a passionale. Porta le mani a sbottonare lentamente i bottoni della camicetta che ho indossato questa mattina. Sento il mio cuore correre all’impazzata, più apre la mia camicia più il mio cuore accelera la sua corsa.

Arriva all’ultimo bottone, fa uscire anch’esso dall’asola e apre i lembi della camicia, facendomi rimanere in reggiseno di fronte a lui. Takanori sposta lo sguardo dai miei occhi al mio corpo e poi risale lentamente, il mio petto si alza e si abbassa a un ritmo troppo veloce.

“ sei bellissima “

Arrossisco ancora di più, sento le gote andarmi in fiamme, ho bisogno di fare l’amore con lui. Senza proferire parola, faccio scivolare la sua t-shirt fino a sfilargliela completamente, poi con un gesto secco la lancio lontano da noi. Faccio la stessa cosa che ha compiuto lui poco fa, lo osservo, i fianchi stretti, la vita fine, il piercing sul capezzolo, è meraviglioso.

“ sei bellissimo “ uso le sue stesse parole ed entrambi sorridiamo.

Ci baciamo di nuovo con passione, ma riusciamo a tenere un ritmo ancora controllato. Gli slaccio la cintura e piano faccio scendere anche la zip dei Jeans, una volta riuscita nell’intento faccio scivolare lentamente i pantaloni e lo libero di quell’indumento lasciandolo solo con i boxer.

Mi accorgo del sollievo che prova ora essendo più libero, mentre porta entrambe le mani sotto la mia gonna. Mi accarezza piano le cosce poi mi toglie anche quell’indumento, lasciandomi solo in intimo.

“siamo quasi pari “ sussurra al mio orecchio leccandolo

Rabbrividisco “ quasi “ sussurro

Taka si scosta da me, mi slaccia il reggiseno e lo lancia lontano, mi accarezza il collo scendendo poi con entrambe le mani sui miei seni. Indugia un po’ di tempo su di essi, mentre non posso fare a meno di contorcermi sotto i suoi tocchi esperti. In fine abbandona anche quel giaciglio, senza scostare le sue mani dalla mia pelle scende lungo la pancia, arrivando all’elastico delle mutandine. Ci infila due dita dentro alzando lo sguardo e puntando i suoi occhi marroni nei miei, senza distoglierli fa scivolare via anch’esse, la stessa fine fanno i suoi boxer. 

Entrambi ci sistemiamo meglio e lui prende posizione tra le mie gambe, ora come non mai ho la necessità di sentirlo dentro di me.

Facciamo l’amore molto dolcemente, i nostri gemiti riempiono la stanza, i nostri corpi sudati si strusciano bisognosi di contatto. Entrambi arriviamo all’apice del piacere con un gemito strozzato, alcune lacrime scendono indolenti dai miei occhi, frutto del troppo piacere.

Il corpo di Taka si adagia sul mio, entrambi siamo stanchi quasi stremati, mi piace sentire il suo peso su di me, mi fa sentire protetta ed amata. Lentamente i nostri respiri si fanno più regolari, la stanchezza ci aiuta ad addormentarci.

L’ultima cosa che penso prima di scivolare nel sonno, è che sto bene.

 

 

 

Apro lentamente gli occhi, cercando di capire che ora possa essere. Nessun rumore giunge alle mie orecchie, ma questo non è un indizio valido, visto i doppi vetri che ha installato a casa Takanori, con essi non giungerebbe nemmeno il suono di una bomba. La stanza è avvolta nel buio, ma neppure su questo mi posso basare, le tende erano ben tirate quindi potrebbe anche essere mezzogiorno. L’unica cosa che mi rimane da fare e guardare la sveglia, appena i miei occhi la mettono a fuoco riesco a vedere che sono le 11:00.

Taka dorme tranquillo accanto a me, sembra un bambino, il respiro lento e la bocca piegata in un leggero sorriso. Gli scosto una ciocca di capelli, e gli bacio la fronte prima di scendere silenziosamente dal letto. Mi infilo una sua maglietta e i suoi pantaloni, in fin dei conti non ho vestiti con me e non ho voglia di mettermi la gonna con la camicia.

Esco dalla stanza senza far rumore, non voglio che si svegli, e chiudo la porta.

Saluto Koron con una carezza e vado in cucina, spero di trovare qualcosa di decente per preparare la colazione.

Subito metto il riso a cuocere, nel frattempo preparo tutto il resto della colazione, per fortuna la cucina era ben fornita.

Dopo aver finito di cucinare, sistemo il tutto sul tavolino e controllo che sia tutto ok prima di andare  svegliare il mio amore.

Quando entro nella camera da letto noto che qualcosa non va, Taka non è a letto. Lascio la porta aperta e entro di più, mi spavento sentendo la porta sbattere alle mie spalle, mi giro e non faccio in tempo a schivare un Takanori che mi si lancia addosso facendomi cadere sul letto.

“ ma sei impazzito? “ dico ridendo come una scema “ mi ha fatto spaventare! “

“ scusa amore, ma tu non devi alzarti senza di me “ mi dice prima di baciarmi con foga

“ ok, ma io ho preparato la colazione…

“ davvero? “ mi dice scattando in piedi

“ certo che è vero “

Spalanca gli occhi “ menomale, perché ho una fame! “

Scoppio in una fragorosa risata “ allora andiamo a mangiare “

“ si andiamo “ mi porge la mano e io l’afferro senza indugiare, lo seguirei anche all’inferno.

Insieme andiamo in cucina e con noi viene anche Koron, capisco la motivazione che lo spinge ad andare ovunque vada Taka, non si può fare a meno di amarlo.

“ ma è meraviglioso, deve essere proprio buona “

“ grazie amore mio “ dico felice, sono contenta che abbia apprezzato

Mangiamo tutto e qualche volta Taka, da dei pezzettini di pesce anche a Koron che apprezza volentieri.

Finito di magiare lavo tutto mentre Takanori si prepara per andare a lavorare, oggi deve vedersi con Yutaka alla PS per definire alcune questioni di grafica.

Mentre Taka è in bagno io mi vesto con i vestiti che indossavo ieri, mi cambierò una volta  casa. Lo sento uscire dal bagno, mi volto e lo vedo appoggiato allo stipite della porta, è bellissimo. Non indossa nulla di particolare, jeans neri che gli fasciano perfettamente le cosce e una maglietta a maniche lunghe bianca, nella sua semplicità è meraviglioso.

Mi avvicino a lui con passo leggero, poso un dolce bacio sulle sue labbra e lui subito mi stringe a se.

“ se non ti sbrighi farai tardi “

“ lo so… ci vediamo dopo? “

“ certo, quando hai finito fammi uno squillo così ci mettiamo d’accordo ok? “

“ perfetto “

Ci diamo un piccolo bacio prima di uscire di casa ed andare ognuno per la propria strada.

 

 

Non faccio in tempo a chiudere la porta di casa che sento il citofono suonare, corro a rispondere

“ chi è? “

“ Kouyou “

Sorrido felice, sarà venuto sicuramente per impicciarsi ma gli voglio troppo bene, quindi va bene.

Apro sia il portone che la porta di casa, aspetto che salga

“ ciao tesoro! “ dice allegro prendendomi in braccio e facendomi girare

“ buongiorno “ rido come una bambina

“ hai visto che bello!! Taka ti ama!! Avete fatto l’amore? “ mi dice posandomi a terra

“ ma che mi chiedi! “ gli do uno schiaffo sulla spalla, quasi come ho fatto ieri al mio amore, a quel pensiero divento ancora più rossa se possibile

“ è ovvio che avete fatto l’amore, si vede dalla tua espressione “

Divento tutta rossa dalla vergogna “ Kouyou!! “

Lui se la ride di gusto, sorpassandomi e andando a sedersi sul divano, lo seguo

“ non sei felice? “ mi chiede serio

“ ma stai scherzando? Sono al settimo cielo! Non potrei mai chiedere di meglio “ rispondo con tono netto e deciso

“ e noi siamo felici per voi “

So che quel noi è riferito a loro quattro, ma di più a lui e Ryo, loro più di qualsiasi persona hanno vissuto il mio dolore. Se pur in silenzio, senza calcare troppo la mano, mi sono stati accanto, a volte facendo finta di nulla, a volte consolandomi in silenzio.

“ grazie “ sussurro cercando di trattenere qualche lacrima di emozione

“ non piangere ora “ un sorriso da gatto si stampa in faccia al mio migliore amico

“ sto cercando di resistere “

Kouyou si alza dalla sua posizione e si avvicina a me, mi tira per un braccio e mi avvolge in un abbraccio che mi trasmette tutto l’affetto che prova nei miei confronti. Cerco di stringerlo il più forte possibile, per fare altrettanto con lui, da quando ci siamo conosciuti siamo rimasti sempre insieme, per quello che la vita ci ha permesso e ora sento di volergli un bene profondo, come fosse mio fratello.

Ci stacchiamo da quell’abbraccio senza dire nulla, non c’è bisogno di parlare, entrambi abbiamo sentito quello che dovevamo dirci.

“ insomma se non mi racconti nulla, ho io una cosa da dirti! “

Lo guardo curiosa “ cosa? “ di certo non ho intenzione di raccontargli cosa abbiamo fatto ieri io e Taka

“ uffa dai! Almeno qual cosina me la vuoi dire? “ mette su un broncio da bambino

Alzo gli occhi verso il cielo, con fare esasperato “ ok, solo perché sei troppo insistente “

Kouyou comincia a saltellare e sbatte ripetutamente le mani, in questi casi, quando si comporta in questo modo, non so se abbia ventotto anni o solamente cinque, sorrido alla vista di quella scena

“ è stato tutto molto romantico e… bellissimo “

Gli occhi del mio migliore amico brillano di felicità, però non parla credo che voglia sentire qualcos’altro

“ basta, non ti dirò altro…

“ ok, me lo faccio bastare “

“ davvero? “ chiedo sconcertata, credevo che avesse insistito

“ davvero! Poi mi farò raccontare tutto da Taka “ calca il tono sulla parola tutto

Lo guardo sbigottita “ non ci provare! Tanto non ti dirà nulla “

“ lo dici tu… mi dice alzando un sopracciglio

Scoppiamo entrambi a ridere, quando smettiamo riesco finalmente a parlare

“ allora cosa volevi dirmi? “

“ ah si! Ryo appena vede Taka gli farà la ramanzina “

“ cosa? “

“ hai capito bene, anche se lui è suo amico, tu sei la sua << sorellina >> quindi deve comportarsi da fratello maggiore “

“ ma non ci posso credere! “

“ lo sai com’è fatto Ryo “ da una scrollata di spalle

“ me lo immagino Ryo che gli fa la ramanzina, mentre Taka lo guarderà storto e poi lo manderà a quel paese “ rido di gusto, peccato che non assisterò mai a questa scena

“ già, peccato che non la vedremo mai “ aggiunge Kouyou ridendo, come se mi avesse letto nel pensiero

“ Già, che ne dici se questa sera mangiamo tutti qui? “ riesco ad aggiungere tra le risate

“ sarebbe una bellissima idea, dobbiamo festeggiare “

“ perfetto allora tu dillo agli altri, io vado a fare la spesa ok? “

“ e io ti aspetto qui? “

“ si aspettami qui, lo so che non ti piace andare a fare la spesa e poi non vorrei che qualche ragazza scalmanata ti riconoscesse “

Ci pensa un attimo su “ forse hai ragione, non sono abbastanza mascherato “

“ no direi proprio di no “ sorrido mentre mi avvio verso la porta di casa

Mi infilo le scarpe e mentre controllo di avere tutto ciò che mi occorre per uscire, sento Kouyou parlare al telefono, si sta mettendo d’accordo con gli altri.

Oggi non è proprio quella che si chiama, una bella giornata di sole; il cielo è terso coperto da nuvole grigie e pesanti, sembra che debba piovere. Il tipico tempo che piace tanto al mio amore, rimango a guardare le nuvole sopra la mia testa per un po’ prima di avviarmi verso la macchina.

Una volta messa in moto accendo lo stereo, le prime note di Kimi ga Mattieru Kara giungono alle mie orecchie, canticchiando mi immetto sulla strada. Il viaggio fino al supermercato non mi ruba molto tempo per fortuna, entro nel negozio e mi dirigo verso gli scaffali dove so che è esposto il cibo che mi occorre per la cena.

Scelgo con cure tutti gli ingredienti con cura, cercando di evitare le verdure, Ryo le odia ed io cerco di accontentare anche lui, impresa non da poco visto che la nostra cucina tradizionale si basa molto sulle verdure.

Una volta finito, guardo il carrello cercando di fare mente locale, non vorrei tornare qui nell’eventualità mi fossi dimenticata qualcosa, sembra che abbia preso tutto.

Mi dirigo verso le casse ma vengo trattenuta da una mano che afferra il mio gomito, mi volto per vedere chi sia e rimango paralizzata nel vedere il volto di Nayoko gelido come il marmo.

Non riesco a parlare, mi dispiace per lei non deve essere facile perdere Takanori, ma se ci amiamo non è colpa di nessuno dei due.

“ ci sei riuscita alla fine! “

“ … “

“ hai il fegato di fregarmi l’uomo ma non di parlarmi? “

“ mi dispiace “ vengo interrotta

“ ti dispiace?! “ mi guarda con odio

“ anche se non ci crederai è così “ cerco di tenere un tono calmo, anche se lei fa tutt’altro

“ sei solo una puttana! “

“ non posso parlarti se sei in queste condizioni “ mi volto per andarmene ma vengo trattenuta di nuovo da Nayoko

“ credi che durerà tra voi? Sei solo un’illusa! Ti mollerà per la prossima puttana che incontrerà! “

Non mi lascio scalfire dalle sue parole, so che le pronuncia solo per rabbia, vuole farmi male perché io ne ho fatto a lei.

“ non credo che andrà a finire in questo modo, Takanori mi ama “ dico sicura, non c’è ombra di dubbio nella mia voce. Ho visto la sincerità delle parole che Taka ha pronunciato ieri, ed anche se mi dispiace sinceramente per lei, sto cominciando ad arrabbiarmi quindi è meglio che vada.

Il suo volto si contrae in una smorfia tra dolore e rabbia, quasi mi mette paura

“ ci rivedremo e sappi che quel giorno Taka tornerà mio! “ ringhia tra i denti prima di sorpassarmi

Rimango immobile tra le corsie del supermercato, cercando di elaborare l’ultima frase da lei pronunciata. Mi volto e vedo la figura di Nayoko allontanarsi con passo deciso, il dolore l’ha fatta impazzire.

Mi costringo a muovermi, altrimenti rimarrei qui ferma senza muovere un passo, ancora sconcertata dalle parole di Nayoko, raggiungo le casse e in poco ho pagato il conto. Raggiungo l’auto e vi deposito le buste contenenti il cibo e le bevande, mi sento scossa ma cerco di non pensarci più.

Circa dopo dieci minuti sono già sotto casa, parcheggio e chiamo Kouyou

“ pronto “

“ Kou chan per favore scendi, così mi dai una mano con le buste? “

“ certo tesoro scendo subito “

Lo vedo affacciarsi dalla finestra del mio appartamento, mi fa un gesto con la mano per salutarmi e io rispondo sorridente, dopo di che lo vedo sparire dentro casa.

Intanto che aspetto che scenda apro il bagagliaio dell’auto e poggio le buste a terra, mi sono fatta prendere la mano e ho comprato una montagna di cose.

“ Eriko “

Mi sento chiamare da dietro le spalle, la voce la riconosco bene, un brivido gelato mi percorre il corpo e mi volto verso la persona che mi ha chiamata

“ N..Nayoko “ non mi ero accorta della sua presenza

“ ci rivediamo presto è? “

“ cosa vuoi? “ la mia voce trema data l’agitazione che non riesco a controllare. L’unica cosa che mi da un po’ di sollievo è che tra poco Kouyou sarà qui

“ che tu muoia! “

Mi sembra che il tempo vada a rallentatore, ma in realtà va velocissimo come di consueto. Non riesco a capire le sue intenzioni, quindi di conseguenza non riesco a fermare il suo gesto insano.

Un dolore che non avevo mai provato all’altezza dell’addome mi fa urlare, mi piego su me stessa portando entrambe le mani sul manico del coltello che Nayoko ha affondato nella mia pancia, mentre lei si allontana leggermente da me.

Cado a terra sopraffatta dal dolore “ ai..utami allungo una mano in sua direzione  

“ ora Taka sarà mio… dice prima di scappare via, afferrando la mia borsa e portandola con se

Rimango da sola, sento le forze abbandonarmi, mi guardo le mani, sono tutte piene di sangue e ne vedo tanto anche a terra. Riesco a sentire l’odore acre e quasi metallico del mio sangue che esce copioso, ora sono sdraiata a terra e non riesco nemmeno a chiedere aiuto.

“ ERIKO! “

La voce di Kouyou mi giunge fioca e lontana, gli occhi mi implorano di chiudersi

“ Eriko, o dio che ti hanno fatto?! “ vedo la figura del mio amico inginocchiarsi di fianco a me, prende la mia testa e le poggia sulle sue gambe

“ Kouyou “ non sono sicura di essere riuscita a parlare

sscc piccola ci penso io ora “ dice  con voce tremante, alcune lacrime solcano i suoi occhi

Lo vedo prendere il telefono e chiamare i soccorsi, mentre con l’altra mano tiene il manico del coltello. Di nuovo gli occhi mi si chiudono ma questa volta non chiedono il permesso, sono più forti loro; mi sento schiaffeggiare piano il viso da Kouyou che dice qualcosa, forse sta anche gridando ma ormai sento ben poco del mondo accanto a me.

Il dolore si è affievolito, ora è sopportabile, forse sto morendo perché ora non sento nemmeno più le gambe è come se il mio corpo sia composto solo dal busto.

Penso a Takanori, incapace di fare altro. Sono contenta che almeno abbia fatto l’amore con lui una volta, lo amo con tutta me stessa e non vorrei lasciarlo, il destino è stato crudele con noi.

Alcune lacrime scendono dai miei occhi chiusi, la sirena dell’ambulanza irrompe nel silenzio che si era creato. Insieme a lei ora sento anche urla e un pianto disperato, riconosco che è la voce di Kouyou, forse lui ha sempre gridato anche quando io non lo sentivo più.

Mi sento sballottare e alcune voci parlano con il mio amico, gli chiedono cosa sia successo, ma lui non lo sa perché è arrivato dopo, lui non ha visto Nayoko accoltellarmi.   

N…na…

“ stia calma signora, siamo dottori ora la cureremo “

Cerco di aprire gli occhi, però mi è quasi impossibile “ Ko..uy..ou

Lui prontamente mi afferra con forza la mano “ sono qui tesoro, non ti lascio “

I paramedici mi infilano nell’ambulanza e Kouyou sale con noi, non voglio che mi lasci la mano, è come se qual contatto tra di noi riesca a tenermi in vita. Ho paura di morire, voglio rimanere qui con loro, sentire di nuovo le loro risate, le dolci labbra di Taka posarsi sulle mie, la voce lagnosa di Ryo dirmi che non gli piacciono le verdure.

Finalmente riesco ad aprire leggermente gli occhi, devo sforzarmi per mettere a fuoco quello che mi circonda, riconosco l’interno dell’ambulanza, sento, anche se ovattato, il suono della sirena. Volto lo sguardo su Kouyou che ha il viso pieno di lacrime e contratto nella sofferenza, cerco di sorridergli ma non so quale sia il risultato finale. Guardo le nostre mani unite e piene di sangue, vorrei tanto vedere il volto del mio amore prima di morire.

ti… voglio bene… Kou “ faccio fatica a parlare

Lui si china verso di me “ anche io tesoro, ma stai buona, siamo quasi arrivati “

“ di a Taka che lo amo “ riesco a dire non con poco sforzo

Kouyou singhiozza “ glielo dirai tu! “

Sorrido un ultima volta prima che i sensi mi abbandonino. Tutto diventa buio e silenzioso.

 

 

Un rumore lento e cadenzato mi fa emergere dalle ombre dove ero caduta, mi sento stanca e scombussolata. Riesco a muovere le dita della mano

Eriko… un sussurro

Riconoscerei questa voce in capo al mondo, è il mio Taka. Finalmente riesco ad aprire gli occhi, sono in una stanza bianca, intorno al mio letto ci sono tante persone. Li guardo uno ad uno, non riuscendo a capire cosa sia successo, non ricordo nulla, tutto mi appare come ovattato.

Ci sono Ryo, Kouyou, Yutaka e Yuu, i miei genitori, Taka è seduto su una sedia di fianco al mio letto e mi tiene la mano, ha gli occhi gonfi e rossi, sembra che abbia pianto, più in la scorgo la figura di Sakai il loro manager.  

“ cos’è successo? “

Kouyou scoppia a piangere, singhiozzando come non lo avevo mai sentito. Mi volto verso di lui e vedo Ryo prenderlo per un braccio e poi stringerlo forte a se “ è tutto passato “ gli sussurra, anche i suoi occhi sono nelle stesse condizioni di taka.

Ora che ci faccio caso, tutti hanno un espressione grave in volto e tutti sembrano aver pianto.

“ amore “ Taka richiama dolcemente la mia attenzione

Mi volto verso di lui, ora capisco cos’era quel << bip-bip >> che sentivo, è il macchinario che monitorizza il mio battito cardiaco, quindi sono in ospedale.

“ amore “ sussurro

“ non ti ricordi cosa ti è accaduto? “ mi carezza il viso

Cerco di pensarci, ma l’unica cosa che ricordo è di essere uscita a fare la spesa, poi tutto diventa nero, scuoto leggermente la testa.

Takanori sospira “ ti hanno aggredita nel parcheggio, per rubarti la borsa “ dice con un filo di voce

Rimango sconcertata per un attimo, poi come se stessi guardando un film, tutto mi ritorna in mente, una sequenza di immagini tremende che ricompongono gli ultimi avvenimenti.

Sbarro gli occhi, si sono stata aggredita, si mi hanno accoltellato per uccidermi, ma no, non è stato un ladro. È stata Nayoko per riprendersi il suo uomo.

Taka si accorge del mio stato “ stai tranquilla ora, è tutto finito… i dottori hanno detto che non sei più in pericolo di vita “ calde lacrime solcano i suoi occhi.

Mia madre comincia a piangere stringendosi al petto di mio padre che la stringe a se, li guardo e mio padre mi regala un sorriso tra le lacrime.

Ora non so che dire, ne che fare, l’unica cosa che il mio cervello riesce a realizzare è che Nayoko voleva uccidermi e solo per poco non è riuscita nel suo intento.

Il mio cuore accelera la sua corsa, i miei occhi si sbarrano ancora di più, alcune lacrime sgorgano dai miei occhi. Tutti si fanno più vicini e si stringono attorno al mio letto, Kouyou mi afferra l’altra mano libera

“ tesoro stai calma ora, devi stare tranquilla “

“ chiamate il dottore “ la voce di taka è allarmata

Vedo Yuu sparire oltre la soglia, lasciando la mano di Kouyou, pronto a fare ciò che Taka ha chiesto.

“ tu.. non l’hai vista…. “ la mia non è una domanda, ma un affermazione rivolta al mio caro amico

Kouyou mi guarda spaesato, tutti gli altri presenti guardano me e poi lui

“ chi tesoro? Chi non ho visto? “

Guardo tutti i presenti, poi mi soffermo sul volto del mio amato “ è stata Nayoko “

Takanori si irrigidisce, mi sembra che si sia trasformato in una statua di marmo, se non avessi vissuto in prima persona l’accaduto non ci avrei creduto nemmeno io.

Nayoko mi era sempre parsa una ragazza tranquilla, per quanto il nostro rapporto conflittuale poteva permettere. Certo, era decisa nelle sue convinzioni ma questo credo che sia normale, ma mai e poi mai avrei pensato che poteva commettere un gesto simile.

“ che stai dicendo? “ Ryo ringhia come un animale inferocito

Mi rivolgo a lui “ mi ha aggredita, voleva uccidermi per riprendersi Taka “ quando pronuncio il suo nome sposto lo sguardo e lo punto nel suo.

Gli occhi di Takanori si spalancano all’inverosimile “ è impazzita “

L’entrata del dottore ci distrae tutti

“ dovreste uscire, in modo che possa visitare la paziente “ dice con tono calmo a tutti i presenti

Tutti annuiscono se pur ancora scossi dalla mia dichiarazione

“ ti amo “ dico prima di lasciare la mano al mio amore

“ ti amo anche io amore mio “ il sorriso che mi dona mi riempie il cuore di calore.

Mentre li vedo uscire dalla stanza penso a quello che stanno provando ora, so che cercano di mantenere la calma per me, ma in realtà i loro animi stanno ruggendo.

 

 

 

Nonostante sia passato un mese dall’aggressione di Nayoko, ancora non riesco a vivere normalmente. Non è che io non voglia o non ce la faccia, ormai la ferita è guarita ed ho ripreso a pieno le mie forze, ma i miei cari amici, tra cui il mio ragazzo fanno a gara per aiutarmi a fare tutto. Tra poco non mi stupirei se mi dicessero che vanno al bagno al posto mio.

Sorrido ormai rassegnata guardando Ryo che sparecchia al posto mio, credo che con questo abbia detto tutto, Ryo che sparecchia è un guinness dei primati.

Mi alzo da tavola, cercando con aria indifferente di non farmi notare

“ che fai amore? “ ecco che il mio amato Taka comincia

“ vado in cucina a dare una mano a Ryo, non vorrei che mi sfasciasse la cucina “ finalmente siamo riusciti a fare quella cena che dovevamo fare un mese fa’. Ora oltre a festeggiare la nostra relazione, festeggiamo anche la mia guarigione

“ ce la può fare “ mi dice dolcemente

“ ok, allora io controllo solamente ok? “

“ va bene ma stai attenta “ mi dona un bacio a fior di labbra

Gli sorrido rispondendo al bacio, mentre mi avvio verso la cucina lo sento che riprende a parlare con Yutaka.

Come immaginavo Ryo è in difficoltà, cerca di capire come si mette in funzione la lavastoviglie

“ dannato aggeggio “ borbotta

Sorrido e mi avvicino a lui “ serve una mano Ryo? “

Si volta verso di me “ che ci fai qui? “

“ corro in tuo soccorso contro il dannato aggeggio “ lo pendo in giro

Mi guarda male ma poi scoppia a ridere “ non sono portato per queste cose “ ammette infine

“ Lo so, sono qui apposta “

Sotto la sua stretta sorveglianza, neanche potessi correre chi sa quale rischio stando in cucina, metto in funzione la lavastoviglie

“ ecco fatto, ora andiamo di la “

“ si andiamo “

La tavola è tutta sparecchiata e ora al centro del tavolo c’è il vaso con i fiori, sono proprio eccellenti questi ragazzi.

Si sono spostati tutti sul divano e poltrone, la tv è spenta visto che stanno parlando tra di loro.

“ che ne dite di una sfida all’ultimo sangue? “ Ryo corre incontro ai suoi amici

Un coro approva la richiesta del biondo bassista, ti pareva che passava una serata senza giocare alla PS3?

Mentre tutti sono indaffarati a montare la consolle, io rimango a guardarli in piedi, vedo Taka avvicinarmisi

“ andiamo di la? “ mi chiede sussurrandomi nell’orecchio

Annuisco, lui si volta verso gli amici “ ragazzi noi andiamo a riposare, voi fate come se non fosse casa vostra “ usa un tono duro, ma il sorriso che ha sulle labbra lo inganna.

Yuu ci guarda alzando un sopracciglio “ ora si chiama riposare? “ tutti scoppiano a ridere e con loro anche noi due.

Facciamo finta di nulla e andiamo in camera chiudendoci la porta alle spalle. Subito Taka mi bacia con passione e io non mi faccio ripetere l’invito due volte, mi sento spingere lievemente da lui e la mia schiena aderisce alla porta; mi prende le mani nelle sue e le porta all’altezza del mio viso, schiacciando anch’esse su di essa.

L’eccitazione cresce in me come in lui, abbiamo passato tanto tempo senza poter fare l’amore per via della mia ferita, ed ora stiamo riprendendo appieno il tempo perduto.

Takanori si stacca leggermente da me, poggia la sua fronte contro la mia e mi guarda dritta negli occhi. Anche se ora è un po’ che stiamo insieme quello sguardo riesce a mettermi in soggezione comunque, è così appassionato e travolgente.

“ ti devo dire una cosa importante “ mi dice

“ ok “

Mi lascia andare e si siede sul letto, io lo seguo in silenzio, ha il volto serio, credo che sia in difficoltà perché si gratta dietro la nuca.

“ dimmi “ dico una volta che mi sono seduta al suo fianco

Lui punta il suo sguardo nel mio “ aspettami qui “

Annuisco e lo guardo mentre si porta di fianco alla piccola sedia posta vicino all’armadio. Lì c’è il suo cappotto nero, lo vedo frugare in una delle tasche e tirarne una piccola scatoletta nera, poi con passo lento torna da me ma non si siede, rimane in piedi e mi fissa.

Ingoio a vuoto, cercando di non far galoppare troppo in fretta la mia testa. Lui mi prende la mano con la quale non stringe la piccola scatola, poi lentamente si inginocchia di fronte a me, non posso credere a quello che sto guardando.

“ ti ho quasi persa amore, ora non voglio perdere nemmeno un minuto della mia vita con te “

Sento il mio corpo tremare ma decido di ignorarlo “ ti amo Taka, sei tutta la mia vita “ dico senza sapere bene cosa dire

“ davvero? “ mi chiede

“ certo amore e non c’è bisogno che te lo dica, dovresti saperlo bene “   

Sorride “ si lo so… Eriko…. Vuoi sposarmi? “ dicendo questo lascia la mia mano per aiutarsi ad aprire la scatolina

Rimango senza fiato, non tanto per il bellissimo solitario che mi ha mostrato, ma per le sue parole. Parole che ha pronunciato con tutto l’amore che prova nei miei confronti. Senza che io voglia, comincio a piangere di gioia, è un emozione troppo forte da contenere, lui lo sa e mi sorride dolcemente.

“ si taka, certo che voglio! “ gli salto in braccio e lo faccio cadere a terra con me sopra, per fortuna il tappeto morbido attutisce la caduta.

Ridiamo abbracciati, poi lui mi infila l’anello al dito. Lo guardo con amore e lui ricambia.

Ci alziamo portandoci sul letto, facciamo l’amore sentendo le risate e le urla dei ragazzi che nell’altra stanza si stanno ancora sfidando alla PS3.

Non cambierei nulla della mia vita, nemmeno il dolore e l’aggressione provocata da Nayoko, la quale è stata arrestata per tentato omicidio, perché tutto questo mi ha portato dove sono ora, cioè tra le braccia di Takanori.

Stando qui a farmi accarezzare i capelli da lui, capisco che ne è valsa la pena, ho tenuto duro e ce l’ho fatta, rifarei tutto da capo perché lui è l’unica ragione della mia vita.

E da ora in poi niente e nessuno ci potrà dividere, sorrido mentre penso che tra poco sarò la Signora Matsumoto.

 

 

 

 

The End!

 

 

Grazie a: Cucciola_Suzuki tesoro spero che questo cap. ti piaccia e grazie per il supporto! ^^

 

 amyreita: carissima scusa per il ritardo, ma non riuscivo a scrivere questo capitolo, spero che come gli altri sia stato di tuo gradimento ^^ grazie per il tuo supporto *_* piaciuto il colpo di scena? XD

 

ringrazio anche chi ha seguito in silenzio questa mia storia, alla prossima un bacio

Vale <3

 

 

 

            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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