Dimmicheèscrittonelcielo.

di whitevelyn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dimmicheèscrittonelcielo. ***
Capitolo 2: *** Forse, chissà. Chissà dove. ***



Capitolo 1
*** Dimmicheèscrittonelcielo. ***


Caldo amore.
Dolce amore.
Bellissimo amore.
Non posso credere che tu nella mia vita non ci sarai. Mai. Neppure per un giorno.
Non posso, lo sai, altrimenti smetto di esistere.
Quanto mi manchi. Quanto non lo sai. Mi si seccano gli occhi a guardare stanze e spazi di mondo in cui tu manchi.
Certe volte credo sul serio che la sorte vada sfidata. Ed io e te non siamo impossibili, solo improbabili.
Non puoi sapere al suono di questi pensieri di quale frenesia s'animi il mio cuore.
Mi capita di parlarne ad alta voce con qualche amica, del mio sogno di venirti a prendere. Loro mi lasciano sognare.
Non lo sanno che sono seria, non lo sanno che sono folle. Non lo sanno che è vero il mio amore.
Nemmeno tu lo sai. Lo saprai mai? Ti troverò mai? Ci sarò mai, lì, al centro dell'universo? Che è il tuo cuore.
La vita è strana, ti dà i denti ma non il pane. Sono bellissima ma inaccessibile.
Mi amano tutti ma nessuno sa lacerare questa membrana impenetrabile che m'avvolge. Mi amano tutti ma io amo te.
Mi amano tutti ma non faccio che piangere e provare repulsione, mentre cerco in tutti i modi di non pensarti.
Anche se la notte poi, affondi in me come un pugnale e non riesco più ad ignorarti. E scrivo sempre, di te. A te.
Che hai di speciale? Forse sei solo troppo distante. Forse solo la creatura con la luce più bella che abbia mai intravisto. Lo sai come brilli? Lo sai, Robert?
Qualcuno te ne ha mai parlato di quella luce, della tua luce? E spero di no, spero che nessuno l'abbia mai fatto perchè un giorno vorrei farlo io.
Amore un giorno ci riuscirò, e vorrei che fosse una certezza, non una misera promessa, che le promesse sai, son così fragili. Quasi come noi due.
Siamo fragili amore, è così. Ma questo amore, ti giuro, non lo è. Questo amore, ti giuro, è irreversibile. Nessuno potrà estirparmelo dall'anima ed è anche un po' una condanna.
Nessuno lo capirà mai, perchè nessuno saprà mai leggere le parole che porto scritte dentro. Ma tu invece.
Tu hai una luce diversa. Tu soffieresti soave e tutti i veli che offuscano la vista altrui, volerebbero via. Questo amore è solo tuo, non lo cedo a nessuno.
Mio dolce bambino, mi pulsi nelle vene e nelle tempie. Sei dentro i miei polsi. E sfili veloce tra i miei capelli, insieme all'aria.
Sono allo stremo. Io non credevo nemmeno che si potesse, stare così, sentire così. Volerti così. Se non sapessi sperare così bene, sarei già morta.
E' come tornare adolescenti, anche se la mia adolescenza infondo non l'ho neppure mai vissuta. Perciò infondo tu, sei anche questo, puoi fare anche questo.
Perchè amore, la mia adolescenza sei tu.
T'infili in tutti i sogni e mi spogli.
T'infili in tutti i sogni e anche quando sei un incendio, la tua dolcezza non la scordi mai.
T'infili in tutti i sogni ed infondo lo fai per salvarmi dagli incubi. Io non lo so se questo è il tuo modo d'amarmi, l'unico in cui ti è possibile farlo, ma è comunque bello.
Io ti amo. Non riesco a spiegarmelo, ma sai come si dice, no? che il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce. L'amore è un'assioma, non lo si può nè spiegare, nè contraddire.
E poterti parlare, forse no, non mi basterebbe, ma significherebbe già tutto. E poi nel silenzio colare giù a picco, sul fondo dei tuoi occhi azzurri, come un relitto.
In questo istante mi chiedo di chi sei in compagnia. Chiunque sia saprà di te molte più cose di quante non ne sappia io.
Sa, ad esempio, quale delle tue innumerevoli camicie a quadri stai indossando. Sa che cosa stai guardando. E se allunga una mano ti può toccare.
Ti perdi spesso ad osservare il vuoto, Robert? Quella mancanza di materia tra un corpo e l'altro?
Da piccola ho imparato a guardare dentro a quel vuoto, c'erano tutte le mie necessità, tutte le cose che avevo perduto.
Adesso ci sei solo tu. Vorrei mi potessi vedere anche tu. Li vorrei davvero, i tuoi occhi nei miei. Davvero. Lo sa la gente che cosa significa questa parola?
E tu mio piccolo dolce cucciolo, lo sai? Nella mia vita non faccio mai niente per davvero, non è che son falsa, è solo che è così difficile riuscirci. Intendo sentire davvero.
Penso che spesso ci si convinca e basta, penso che spesso i sentimenti s'imparino a memoria. Penso che la gente non ci pensi.
Penso che la gente s'illuda sia semplice, sentire, sentire davvero, sentire d'amare. Penso che si dica ti amo senza saperlo, senza comprenderlo, quasi per scherzo.
Penso che è atroce mentire senza rendersene conto, col cuore così vuoto, arido e leggero.
Perciò io quel davvero lo lascio per te. Che sei tutto ciò che mi è impossibile non sentire.
Dove sono i tuoi occhi adesso? Mi mancano, lo sai. E forse è una cosa stupida a cui pensare ma, se tutti qui s'innamorano incessantemente di me, lo faresti anche tu?
Quanto vorrei vederla la tua faccia in mezzo a quelle di tutti quegli imbranati cronici della mia città. Quanto vorrei saperlo, come sarebbe il mio riflesso nei tuoi occhi.
Quanto vorrei saperlo, come sei quando t'innamori. Che meraviglia saresti. Che sapore squisito avresti. Che profumo sprigioneresti.
E quante parole ti mangiucchieresti, con gli zigomi rossi d'imbarazzo?
Di notte me ne capitano così tanti di smidollati che mi si parano davanti tentando nei modi più disparati di far breccia nel mio cuore, o anche soltanto nelle mie mutandine, che ho smesso di vederli. E mentre fingo di prestar loro attenzione, mi perdo nelle mie fantasie più crudeli. Quelle che proprio son come frustate. Al loro posto, ogni volta, ci sei tu.
T'immagino col tuo berrettino in testa, la maglietta bianca di cotone ti rende quasi innocente. L'effetto che mi fa però è tutto l'opposto.
Te la strapperei via, ma sei talmente sexy anche così, che invece no. Indossi anche una camicia, è azzurra, e la porti slacciata con le maniche alzate sopra i gomiti.
Sei altissimo, il tuo viso è quello di un giovane angelo. Le sopracciglia spettinate ed aggrottate e quel sorriso che sembra voler dire oddio sono proprio un coglione senza speranze ma che invece io ti vorrei dire non dire scemenze sei la cosa più incredibile che esista. A tratti abbassi lo sguardo, a tratti ti passi una mano sulla nuca, a tratti ti fai un briciolo più spavaldo, ma subito ti richiudi nella tua incantevole timidezza. E la tua voce è stupenda, come le stupidaggini che dici per rompere il ghiaccio.
E potrei dirti che è inutile, tutto perfettamente inutile, quello che fai, quello che dici, perchè mi hai già in pugno, perchè io già ti amo.
Non faccio altro, non so fare altro. Che amarti. Da sempre.
Potrei dirtelo, ma è così bello guardarti, mentre non lo sai, mentre impacciatissimo credi di essere come tutti gli altri, quelli di cui non potrebbe importarmi di meno.
Sei bellissimo, qualunque cosa significhi. Sei amore, purissimo amore. Ed è così, in questo modo, che ogni volta, al loro posto, ci sei tu.
Son così brava a sognarti anche con gli occhi aperti, che 'sti poveri disgraziati, ci cascano, che i miei sorrisi trasognati sian per loro.
Una volta mi è anche scappato di dirti usciamo fuori di qui, ma avevo bevuto troppo e avevo davvero dimenticato, che quello che mi stava di fronte, non ti somigliava neanche.
Non sono Sibilla stanotte, non sono Dolores, non sono Mandy, anche se lei di tutte è quella che di me sa raccontare di più, sono quella vera, Rob.
Quella che ti ama di più, molto, molto di più, di quanto riuscirà mai a scrivere.
Amore, tu, non smettere di battere, che sei il mio cuore.
E non mi frega niente di chi riderà della mia follia, io son nata con questo spirito dionisiaco qui, non è una colpa ed anche se lo fosse, fanculo.
Io ti amo che se anche lo scrivo su tutti i muri di questo mondo in cancrena, non ho paura d'esaurirlo questo amore.
E sento che c'è questo filo invisibile che instancabilmente si srotola mentre fai avanti e indietro per il pianeta ed io resto sempre ferma qui, che ci lega e ci tiene uniti per i mignoli.
E' assurdo che io possa pensare qualcosa di simile? Senz'altro lo è, ma allora perchè ci son momenti in cui mi sembra di pensare i tuoi pensieri?
E perchè nella mia mente a volte la tua voce si sostituisce alla mia? L'istinto di voltarmi per vedere se hai parlato davvero è spesso irrefrenabile, quanto ridicolo.
E ovviamente tu non ci sei mai. Fa un male cane. Un male che è sempre più difficile da ingannare ed anestetizzare, ma continuo, ostinatamente, a provarci.
Bevo, ballo, scappo, rido, così forte che devo tenermi il petto, memorizzo volti, sempre più volti, ma poi li dimentico in un battito di ciglia, faccio tardi, sempre più tardi, segno sull'agenda sempre più impegni ed appuntamenti, per non fermarmi, per non avere più il tempo di pensarti. Ma lo sai amore? E' tutto incredibilmente inutile.
Il dolore aumenta e tu sei sempre in controluce e controvento. Più corro più ti sento venirmi addosso.
E allora che cosa mi resta? Nello sconforto e nell'agonia che cosa mi resta? Mi resta la luce bassa della mia stanza quando scrivo.
Stanotte le mie dita bruciano più del normale. Ti sto amando così tanto che adesso ho trovato il modo per raggiungerti. E il cuore pompa più sangue e me lo sento nella gola.
Ed io lo giuro ti scriverò un libro. E quello amore mio, lo leggerai.
Così se anche il mondo ce l'abbiamo contro con tutti questi chilometri a dividerci, tu, di questo amore, alla fine, saprai.
Promesso.

I miss you.


NON C'E' BISOGNO DI UN ANGOLINO DELL'AUTRICE. MA MAGARI DOMATTINA APPENA MI SVEGLIO QUESTA COSA UMILIANTE LA LEVO. ADESSO NON RAGIONO.

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Capitolo 2
*** Forse, chissà. Chissà dove. ***


Non so come fai, non lo so davvero. Tu lo fai, tu mi difendi.
Mentre i singhiozzi di questi pianti che somigliano ad emorragie, ricoprono la mia vita come fossero una coltre di spilli, nel bel mezzo della tormenta, soltanto un pensiero dall'aura celeste riesce ad avvicinarmisi. Soltanto un pensiero, degli spilli, alla fine se ne frega, e mi tocca. E' l'isola azzurra dei tuoi occhi, la luce cerulea del tuo sguardo raffaellita.
E' l'amore che ci sarebbe stato, se il fato non si fosse sbagliato.
E così, nel bel mezzo della tormenta, soltanto tu, degli spilli, alla fine te ne freghi, e mi tocchi.
Quando lo fai, gli spilli non osano più pungere. Quando mi tocchi, la tormenta come la marea si ritira.
Quando tu mi tocchi, nient'altro accade. Tu mi tocchi. Implodono gli universi, ripiegandosi su sè stessi, e nessuno esiste più, eccetto me, ed eccetto te.
Quando tu mi tocchi, penso al Professor Bartleboom ed ai suoi studi sui limiti.
Se avesse mai dovuto provare a misurare questo nostro amore, che probabilmente invece è solo mio, ma che quando tu mi tocchi, secondo me, alla fine, te ne freghi di non sapere chi sono, e diventa anche tuo, se avesse dovuto provarci -dicevo- a tracciarne i limiti -intendo, l'inizio e la fine- bè, secondo me, alla fine, non li avrebbe trovati, e se ne sarebbe fregato.

E' solo quando tu mi tocchi che questo amore taumaturgico sa restituirmi una pace coraggiosamente sospesa sul vuoto, infondo al quale, minacciosa, risplende, la coltre di spilli.
E' solo quando tu mi tocchi, che lui smette di farlo.
E' solo quando tu mi tocchi, che la mia vita, divelsa dalla sua, acquista nuovamente senso e valore. Ed ossigeno.
E' solo mentre mi tocchi che riesco ancora ad avere voglia di vedere che ne sarà di me. E avere voglia di spogliarmi per qualcuno.
Di arrossire, abbassare lo sguardo e subito rialzarlo per controllare se mi stai guardando.
Di essere romantica. Di essere divertente. Di essere ingenua.
Di fidarmi. Ed essere di nuovo di qualcuno. Qualcuno a cui poter dire sinceramente tutto di me.
Qualcuno a cui poter dire sinceramente che ci credo ancora al per sempre. E che mi piacerebbe ancora sognare di un vestito bianco e di una casetta dipinta di rosa pesca.
Mi piacerebbe ancora comprarmi un cane grandissimo che più che portarlo a spasso, sarebbe lui a portare a spasso me, e che ti farebbe arrabbiare perchè sporcherebbe il copriletto.
Mi piacerebbe ancora tenerti per mano e perderci per i sentieri tutti maledettamente uguali di una bianca cittadina turistica della Grecia e non riuscire più a ritrovare il punto in cui abbiamo lasciato parcheggiato il motorino a noleggio e sentirci un po' imbranati, ma comunque felici, perchè siamo insieme e siamo in vacanza.
Mi piacerebbe ancora litigare e piangere pur sapendo che tanto faremo presto la pace.
Mi piacerebbe ancora farti il nodo alla cravatta all'alba di un giorno importante.
Mi piacerebbe ancora, sì, avere dei sogni, delle speranze, delle tappe da raggiungere.

Ed è solo mentre tu mi tocchi che ancora mi va. Che ancora ho fede. Che ancora ci credo nella sincerità di quegli attimi.
Perchè quando non lo fai c'è lui, pressante nella sua dannatissima assenza, a ricordarmi che un tempo, distante solo un paio di settimane lunghe quanto un paio di secoli, che lui chissà dove e come ha trascorso, la mia fiducia nell'eternità di una promessa d'amore è stata reale ed intatta.
Poi gli spilli l'han perforata tutta, riducendola ad un colapasta, da cui tutti i sogni e tutte le speranze, come farina dai fori, son sgusciati via, finendo chissà dove.
Forse chissà, nelle giornate limpide che avrei trascorso con te, se il fato non si fosse sbagliato, e che tu, porti tutte verniciate con l'azzurro, nei tuoi occhi.
Forse, chissà. Chissà dove.

Forse, chissà, da qualche parte il fato non si è sbagliato. Forse, chissà. Chissà dove.
Chissà dove lui non mi avrebbe lasciata.
Chissà dove tu mi avresti avuta.
Chissà dove io sarei stata un'altra.



Boh, allora. Anche questa, ormai millenni fa, era nata come una semplice OS, ma invece chissà. Chissà dove, in una parte della mia mente, questa notte ho realizzato che avrei aggiunto questa appendice. Forse solo perchè non mi andava di creare un altro capitolo solitario, sganciato da tutto il resto. Infondo sto parlando a Robert, come altre volte tentando di sentirmi meglio. In questo capitolo, sono presenti evidenti riferimenti ai fatti di "cieli stellati".
I'm sorry, non sarebbe potuta andare diversamente. Il blocco che sta opprimendo la mia creatività, m'impedisce di non essere autobiografica.
Non so nemmeno perchè pubblico, probabilmente solo per farvi sapere che comunque sono ancora viva, o forse solo vegeta. -.-
Vaaa bè, prima di salutarvi, ho il dovere di specificare che il professor Bartleboom a cui mi riferisco è un personaggio tratto come spesso mi accade da Oceano Mare di Alessandro Baricco. Leggetelo se non l'avete mai fatto.
Abbracci in particolare a LYOMAEL, ANNA, KATY, DODDIE, HUMAN, SUMMERRAIN e RICE!
Ah, mi sembra superfluo dover specificare anche che il tocco di Robert a cui mi riferisco, non è altro che frutto della mia immaginazione. Il tocco del suo sguardo sulla mia pelle, quando penso a lui e soprattutto al colore dei suoi occhi, che inspiegabilmente mi chiudono dentro una bolla di protezione, contro cui il dolore rimbalza.

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