Sulla Via Del Destino <3

di LadyMerendina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E' giunta l'ora di sposarsi! ***
Capitolo 2: *** Finalmente sposi!! ***
Capitolo 3: *** Partenza: le emozioni della Luna di Miele.. ***
Capitolo 4: *** La chiesina: rivelazioni...Merlino&Artù..x sempre.... ***
Capitolo 5: *** Ritorno a Camelot: scoperte&annunci ***
Capitolo 6: *** Entrano in scena le Amazzoni!! ***
Capitolo 7: *** Il (pazzo!) piano di Olimpia.. ***
Capitolo 8: *** Merlino&Morgana..vs.. il cattivo di turno!! xDD ***
Capitolo 9: *** Crepe.. ***
Capitolo 10: *** Pausa di Riflessione..VS..Kil&Co.. ***
Capitolo 11: *** L'arrivo della bionda... XD ***
Capitolo 12: *** Partenze da Camelot .. ***
Capitolo 13: *** E tornarono le mamme ... ***
Capitolo 14: *** Relazioni svelate ^* ***
Capitolo 15: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 16: *** OrdinedelGiorno: EREDE ! ***
Capitolo 17: *** L'infausta novella.. ***
Capitolo 18: *** Rincorrere il proprio sposo... XD ***
Capitolo 19: *** Scelte.. e sfide... ***
Capitolo 20: *** Momenti di RELAX... *_____* ***
Capitolo 21: *** Risveglio brutale ***
Capitolo 22: *** Tutto è bene, quel che finisce bene... ^^ ***
Capitolo 23: *** Approfittando dell'assenza di Merlino&Gwen... ^^ ***
Capitolo 24: *** Relax..e baci da vendetta! ***
Capitolo 25: *** Sfide: le strampalate pozioni delle sorelle Pendragon ***
Capitolo 26: *** La crudeltà di Re Audrin. ***
Capitolo 27: *** Artù c'è sempre x Merlino.. ***
Capitolo 28: *** In groppa al Drago: Volare con Kilgharrah ***
Capitolo 29: *** Morghy VS Uther: sorpresone e lotta aperta contro gli A.I (Allenamenti Intensivi) XDD ***
Capitolo 30: *** L'inizio del Relax: Merlino&Artù in viaggio ^^ ***
Capitolo 31: *** Ricordi dal Passato ***
Capitolo 32: *** Interrogatorio XD ***
Capitolo 33: *** Attacchi di Gelosia: Freya vs Patrick: la lotta degli Equivoci. ***
Capitolo 34: *** La Visione ***
Capitolo 35: *** Il Ritorno di Merlino ***
Capitolo 36: *** Di nuovo tra i Vivi. ***



Capitolo 1
*** E' giunta l'ora di sposarsi! ***


Il Sole si levò a Camelot, caldo e raggiante come al suo solito, annunciando la nascita di un altro nuovo e splendido giorno.

“Merlino,svegliati!”

Hunith spalancò la porta della stanzetta di suo figlio, tutta entusiasta.

“Madre...buongiorno anche a te.”, disse lui stiracchiandosi, “Perché..entri nella mia stanza urlando?”

Lei sospirò.

“Figliolo, ma che domanda è!? Oggi è il gran giorno! TI SPOSI!!”

Merlino la guardò ancora preda del sonno, stropicciandosi gli occhi e cercando di mettere in funzione il cervello addormentato, e tentando pure di metter a fuoco sua madre, che lo guardava fra l’esasperato e l’arrabbiato. E il suo cervello, a un tratto, si connetté.

Mi..sposo? Ohmiodio…è vero!!. Oggi è..il grande giorno! Oggi...Io e Artù ci sposiamo!!

Con agile scatto si alzò a sedere sul letto, tutto a un tratto gioioso ed elettrizzato come un bambino alla sua prima uscita, e scattò in piedi.

“Prepariamoci!”

********************************

La porta delle stanze del Principe Ereditario si aprì improvvisamente, senza preavviso.

“ARTU PENDRAGON!! Smettila di poltrire a letto, non è il momento!”

Il biondo aprì gli occhi a fatica: la sera prima lui, suo padre, e la sorellastra che adesso se ne stava in piedi accanto al suo letto, avevano fatto un po’ troppo tardi, a festeggiare e a brindare per il suo matrimonio.

“Morgana...”

Poi il pensiero lo colpì:

Un minuto. MATRIMONIO? È..è oggi!! Mi sposo fra poche ore,santo cielo! E sono ancora a letto!

Scattò in piedi nel giro di pochi secondi, con le mani sui fianchi e il portamento fiero, lo sguardo che gli brillava di contentezza, e l’espressione alquanto allegra. Morgana scoppiò a ridere, e così pure Artù.

“Coraggio, Artù. Ti aiuto a prepararti.”

“Posso anche fare da solo. Poi anche tu devi ancora prepararti,o sbaglio?”

Lei sorrise.

“Io ho Gwen che mi aiuta. Verrà fra un’ora, già pronta. Ci metterò meno di mezz’ora per prepararmi . Tu, invece, no. Non dico che non sei in grado di prepararti da solo,visto che lo facevi prima che arrivasse Merlino. Ogni tanto... Ma oggi meglio di no, sei troppo..agitato!”

Il principe sorrise.

Ha ragione lei. Per oggi mi affiderò alla mia cara sorellastra!

*********************************************************************************

La veste che indossava Merlino era a dir poco stupenda: era un completo bianco(il suo colore preferito dopo il blu mare), con delle striature color azzurro cielo, come i suoi occhi, così come azzurro cielo erano i risvolti delle maniche, e i calzoni. All’altezza del collo, un bavero (stile ottocentesco), tutto a piegholine. E per finire, un delizioso, piccolo copricapo.

Gwen entrò in quel momento.

“Merlino! Sei..veramente bello...”

Merlino le sorrise.

“Beh, anche tu sei bella vestita così!”

Gwen indossava un vestito bianco, di stoffa robusta, semplice, e sopra una sorta di altro vestito, color giallo grano, e un cinturino alla vita. Ripeto, era un vestito abbastanza semplice. Ma era di sicuro effetto su un ragazzo che era abituato a ragazze...genuine e..semplici.

“Ti ringrazio.”

In quel mentre entrarono in casa Balinor e Gaius: il primo indossava una veste blu notte, semplice come il vestito di Gwen, dei calzari bianchi, dei semplici sandali. E un piccolo copricapo. Gaius indossava il suo solito ‘vestito’ rosso sangue, molto elegante(ma comunque da poter indossare tranquillamente tutti i giorni), la giacchetta blu scuro, e i suoi calzari grigi.

Balinor sorrise a sua moglie.

“Tesoro...sei splendida.”

Hunith si era cucita un grazioso vestito rosso sangue al centro e arancione lungo i fianchi e sulle maniche, con tanto di un piccolo e grazioso, e anche elegante, velo trasparente. E la sua solita acconciatura quasi a crocchia, col solito nastro, adesso pulito e color lavanda. Era veramente una bella donna.

Merlino sospirò.

“Andiamo.”

Balinor rise, e lo prese per le spalle guardandolo negli occhi.

“Figliolo. Questo è un passo veramente importante. Sono fiero di te, per tutto quello che hai fatto finora. Ricordatelo.”

Merlino abbracciò suo padre.

“Ti ringrazio!”

Gaius si fece avanti, e abbracciò anche lui il figlioccio.

“Sei lo sposo perfetto per Artù. E, Merlino,il mio suggerimento resta sempre lo stesso di sempre. Cerca di non cacciarti nei guai! Adesso, poi, sarai lo sposo del futuro Re. Dovrai fare attenzione più di prima.”

“Senza dimenticare di rilassarti!”, rise Hunith stringendolo a sé, “Non angosciarti. Resta sempre ciò che sei. Sono sicura che Artù la pensa come me.”

Mia madre ha ragione. Io sarò sempre io. Certo, sarò lo sposo del Principe Ereditario del regno di Camelot. Però questo non può cambiarmi. Non deve.

Gwen lo prese a braccetto sorridente.

“E’ giunta l’ora di sposarsi! Orsù, Merlino. Sorridi!”

******************************************************************

C’era un sacco di gente sulla collinetta Nord, e tutto intorno: la città intera di Camelot, due rappresentanti per ogni città del regno, i Consiglieri, Re Bayard di Mercia, Re Erec e Lady Ester, altri due o tre Re alleati di Camelot; e, ovviamente, non mancavano Kilgharrah, Lady Morgana e, appena arrivati, Gaius, Balinor e Hunith, e Gwen. Ah, e non scordiamoci del Re Uther!

Lady Morgana era vestita in modo semplice, come si confà a una vestale: indossava un abito blu, il cui colore andava sfumando dal blu scuro al blu chiaro, trasparente sulle braccia; in vita aveva una piccola cintura intarsiata di pietre preziose, e al collo un pendente di AcquaMarina. Era bella anche con l’abito più semplice del suo vestiario.

Per quanto riguarda il Re, ovviamente indossava la sua tunica rossa, con sopra l’armatura che lo accompagnava da anni e anni, sopra ancora la sua veste marrone scura, con una cinta in vita, e sopra ancora il suo mantello rosso fuoco. Il pendente che solo il Re poteva portare, e la sua bella corona d’oro.

Erano tutti estremamente eccitati, felici, e alquanto agitati.

“Rilassati, giovane Artù. Pazienta ancora qualche minuto.”, disse Kilgharrah

Artù tossicchiò, e si scrollò le spalle. Era più agitato di quanto non fosse mai stato in vita sua! Di lì a poco meno di mezz’ora sarebbe stato sposato. SPOSATO. La cosa, da bambino, lo annoiava e lo faceva sempre sbuffare. In quel momento, invece, non vedeva l’ora di firmare l’atto che lo avrebbe unito per sempre e definitivamente col suo adorato piccolo Maghetto.

La musica partì: era la ballata più dolce, più melodiosa che Artù avesse mai sentito. Suo padre aveva insistito che facesse suonare quella. Gli aveva detto che era la stessa che avevano suonato al matrimonio di lui e sua madre Igraine.

Artù è… strepitoso! Guarda quanto gli dona l’armatura oggi...come è bello con quel suo sguardo agitato, il portamento fiero …

“Merlino.”

Suo padre sorrise, e il ragazzo invece scoppiò a ridere.

“Scusami !”

Artù attirava davvero tutte le attenzioni: indossava la sua armatura, ed era molto più lucida del solito, molto più bella e scintillante; al centro, sul suo petto, brillava con fierezza lo stemma della sua nobile casata. Quella dei Pendragon. In parte, però, coperto dalla sua casacca rosso fuoco, lo stesso colore del suo mantello. Proprio come sull’armatura, al centro esatto, c’era uno stemma, ma sopra vi era inciso un Drago ad ali spiegate. Dulcis in fundo, sul suo capo c’era la sua bella e piccola corona d’oro, incastonata di zaffiri e rubini.

Balinor sorrise, mettendo un braccio dietro la schiena, e alzando l’altro, col palmo della mano rivolto verso il basso; dopo un minuto ancora in cui mancava poco che gli uscisse la bava dalla bocca, Merlino scosse la testa, e mentre un suo braccio restava lungo il fianco, l’altro si alzò e la sua mano si posò su quella del padre.

“Arriva Merlino!”, gridarono gli abitanti

Artù si voltò di scatto, e il suo viso si fece rosso pomodoro. Sul volto gli comparve un sorriso, e la sua aria si fece sognante. Merlino era veramente...

È favoloso... Dei, correrei verso di lui e..lo prenderei fra le braccia! Calmati Artù. Fra poco lo avrai tutto per te. In eterno. Controllati..

Balinor sorrise, arrivando sotto al piccolo gazebo, che era cresciuto decisamente perfetto! Prese la mano del figlio, e la posò su quella del principe. Artù strinse la mano di Merlino, e lui gliela strinse se possibile più forte.

“Ciao.”

“Ciao, Merlino.”

Kilgharrah tossicchiò schiarendosi la voce.

“Siamo qui, per unire Merlino di Eldor e Artù Pendragon, nel rito del matrimonio. Il matrimonio è un rito sacro. Col quale si sceglie di unire due cuori, due anime, due persone, per tutta l’eternità. Il rito che io celebro quest’oggi, varrà sia in questa vita...che in altre. Che siano portati anelli e nastro.”

Gaius si avvicinò con gli anelli, e col nastro bianco, e li tenne davanti a sé su di un piccolo cuscinetto, sorridendo, mentre Artù prendeva l’anello destinato a Merlino, e puntava il suo sguardo nel suo.

“Molto bene. Adesso scambiatevi gli anelli, simbolo del reciproco impegno. Artù.”

Lui sorrise.

“Sono qui, oggi, per unirmi a te, perché ti amo. Per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore..e il frutto. Per la Vita e l’Amore. Nel nome degli Dèi, io Artù Pendragon prendo te, Merlino di Eldor, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio Spirito. Dal risveglio del Sole e al corso delle Stelle. Nessuna morte potrà separarci. Nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e spazio. E ci rincontreremo, e capiremo. E ricorderemo. E ci ameremo ancora. Ti amo, e ti amerò sempre. Possano gli Dèi vegliare sulla nostra Unione e sul nostro Amore, sempre. Fino alla fine dei tempi, e oltre.”

E gli infilò l’anello, sorridendo felice.

Il moro rise altrettanto felice, e si voltò verso Gaius che gli porgeva l’anello di Artù. Lo prese, e i suoi occhi e quelli del principe tornarono gli uni negli altri. Prese un respiro, agitato com’era, e ripeté le stesse parole:

“Sono qui, oggi, per unirmi a te, perché ti amo. Per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore..e il frutto. Per la Vita e l’Amore. Nel nome degli Dèi, io Merlino di Eldor, prendo te Artù Pendragon... nella mia mano, nel mio cuore e nel mio Spirito. Dal risveglio del Sole e al corso delle Stelle. Nessuna morte potrà separarci. Nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e spazio. E ci rincontreremo, e capiremo. E ricorderemo. E ci ameremo ancora. Ti amo, e ti amerò sempre. Possano gli Dèi vegliare sulla nostra Unione e sul nostro Amore, sempre. Fino alla fine dei tempi, e oltre.”

E infilò l’anello all’anulare della mano destra del Principe.

“Ben fatto, ragazzi miei.”, disse Kilgharrah, “Questa Unione durerà per l’eternità. E nei cicli di reincarnazione a venire, Merlino e Artù si rincontreranno, e si ricongiungeranno. Sempre..e comunque . Morgana. Porta il nastro, per favore. E legalo ai polsi di questi due giovani.”

Lei sorrise, annuendo, e avanzò verso il gazebo portando con sé il nastro bianco.

“Merlino. Artù. Prendetevi per mano. La mano destra, per piacere.”

I due lo fecero, tenendo i polsi ben in vista, alzati, e Morgana lentamente prese ad avvolgere i loro polsi destri, lentamente e con pazienza. I due si guardavano di sottocchio, sorridendo. Merlino aveva le guance tinte del suo solito rossore, e quel piccolo particolare faceva sorridere Artù ancor di più.

Fra pochi minuti sarai mio, Merlino. MIO. Per tutta l’eternità.

Merlino rise di gioia.

Sono praticamente già sposato... Sposato con Artù!

Kilgharrah sorrise, e non appena Morgana ebbe avvolto anche l’ultimo pezzetto di nastro bianco attorno ai polsi dei due ragazzi, guardò il Drago.

“Il Bianco è il colore della Purezza. E Pura è l’Unione fra questi due giovani cuori. Puri sono i loro sentimenti. Profondi. Autentici. Sinceri. E più forti e grandi di qualsiasi altra cosa esistente al mondo. Artù e Merlino hanno affrontato la morte più di una volta. Ma il loro Amore l’ha sconfitta con coraggio. Sono sempre rimasti leali l’uno all’altro. Sempre vicini, sia nelle avversità che nelle gioie. E così sarà in eterno. Scambiatevi ora le reciproche promesse.”

Artù e Merlino si voltarono verso il Drago, allarmati, e egli rise.

“Non importa. Ascoltate ciò che i vostri cuori vogliono far sapere all’altro. Artù. Prima tu.”

Il principe sospirò. Poi sorrise.

“Beh...mi dispiace, purtroppo mi sono..dimenticato di preparare la promessa! Ma rimedierò. Non ho molto da dire, oltre a quello che già sai. O a quello..che sanno gli altri. Prima che tu arrivassi qui , la mia vita era...normale. Direi...orribilmente normale! E Cupa. Ma sei arrivato tu, Merlino. E hai illuminato la mia vita come...un raggio di Sole. Non riesco a dirti..a parole..quanto significhi, per me. Quanto sei importante...fondamentale, per me. Vitale! Ma giuro.. che farò tutto ciò che è in mio potere per dimostrartelo. Ogni singolo giorno della Nostra Vita. Ogni ora, ogni minuto e ogni secondo. Ogni.. singolo attimo che vivremo insieme. Ti amo, Merlino di Eldor. E ci puoi scommettere, che..ti amerò sempre.”

Mentre Merlino già piangeva per la gioia, per l’intensità di quel discorso, tutto intorno la gente iniziò ad applaudire felice, a fischiare, a gridare di felicità per loro. Merlino prese un respiro, e si asciugò le lacrime.

“Merlino. Tocca a te.”

Il moro sorrise al Drago, e guardo di nuovo il biondo dinanzi a lui.

“Come avrai capito, anche io ho scordato di...scrivermi la promessa. Però, posso fare ciò che ha suggerito Kilgharrah. Ascolterò il mio cuore. Ecco..i-io... Quando ero bambino,questo già lo sai, ero un..tipo piuttosto...solitario. A parte mia madre, e Will, non ho mai stretto rapporti con nessuno. E nonostante ci fossero loro,mi sentivo..tremendamente solo. Un giorno..decisi di venire a Camelot. Da Gaius. Conobbi lui, e Gwen..scambiai due parole, del tutto casualmente, con Morgana. Poi…vidi te. Te ne stavi coi tuoi uomini, in piazza, e...ho sentito un..formicolio in tutto il corpo,quasi..una scossa! Mi dovetti appoggiare ad una colonna per non cadere a terra! Non soltanto perché eri..e sei..un bellissimo ragazzo.. Ma perché sentii in quel preciso istante che... c’era qualcosa. Come un..filo, tessuto fra me e te, che ci legava. Invisibile...agli occhi di chi non sa guardare.. Tu hai portato l’Amore nella mia vita, Artù Pendragon . E per me sei tanto vitale quanto lo sono io per te. Tenterò con tutte le mie forze di dimostratelo in ogni singolo attimo..che stiamo insieme. Ti amo. E lo farò per sempre.”

Di nuovo partirono gli applausi per il discorso di Merlino, e il principe dovette asciugarsi le lacrime di commozione dovute alla profondità di tale discorso.

Sei incredibilmente fortunato, Artù. , pensò Uther, Merlino è più che meritevole. Insieme sarete di sicuro felici. Lo sento. Lo SO.

Kilgharrah sorrise.

“Splendide promesse. E non poteva essere altrimenti. Sono parole nate dal più profondo del vostro cuore. Adesso...Scambiatevi il Bacio dell’Unione.”

I due si avvicinarono, abbassando le braccia legate col nastro bianco, e si scambiarono un tenero, dolce, intenso bacio. Quando si sorrisero, intorno scoppiarono applausi e congratulazioni da parte di tutti.

La voce di Kilgharrah si fece più alta e possente che mai:

“Per il potere a me conferito dagli Dèi della Religione Antica...dichiaro Merlino di Eldor, e Artù Pendragon...uniti in matrimonio! Siate felici da qui in eterno. E ricordate: fiducia. Rispetto. Amicizia. Amore. Per tutta l’eternità. Felicitazioni!”

È MIO!!! Finalmente Merlino è mio in modo definitivo!!

Oddio, è fatta!!, pensò Merlino, Io e Artù…siamo sposati!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eiiilàà!!!!!!!! Ragazze, ben ritrovate!!

^^ Come avevo annunciato, ecco a voi il seguito de “Il Mio Destino 6 Tu”, dal titolo “Sulla Via del Destino” ** anke in questa serie darò il massimo di me stessa!! J almeno ci proverò ;)

Ebbene, in molte attendevano questo capitolo lo so…vi ho fatto penare forse troppo…ma l’attesa spero sia valsa a qualcosa…spero dunque vi piaccia questo cap!! ^^

Ho pensato bene di far intervenire Kil, perché mi ha tanto pregato di poter celebrare il Rito ke…chi poteva dirgli di no? ;P

 

Attendo il vostro parere ragazze!!! ^^

Vostra affezionatissima

KinderBuena (conosciuta anche come “Lady Merendina Kinder! àArthur ti voglio bene!! XDD )

 

E per rispondere alle recensioni dell’ultimo cap della prima serie:

 

celine_underworld: CARISSIMA!! ^^ sn felice ke la mia storia ti sia tanto piaciuta! ;) spero ke questa seconda serie nn deluda le tue aspettative adorata recensitrice! ;)

bacioni!

 

 

Misa N: Wattaaaa!!!! XDDDD OK basta scleri! ;P

Hai notato dell’ambiguità di Utherino-La-FaIna?? WOW!!! Grande Ari!! In effetti pure io..gliel’ho detto al caro Uther: “mh..mi sembra ke tu abbia un atteggiamento alquanto strano…” -.-‘ mai criticare un Pendragon…

Ma poooveri Unith e Balinor!!! Si preoccupano x il loro figliolo adorato, è l’unico che hanno…abbi pietà! XDDD e cmq SI’ è certo!! I due patatinucci si amano alla folie!!!! XDDD kissene di una stupida dote!!! BD

Visto ke risvolto con Kilgharrah??? Il Grande Drago millenario e Utheruccio ke parlano civilmente!! (questo è grazie al mio faticoso intervento ovvio -,-) ma dai, alla fine è stata una bella cerimonia no???

Ah , Morghy è la “the best” 4EVER!!!! **

KISS!!!!!

Spero ti piaccia la seconda serie quanto e più (magari ) della 1°!!! ^^

Ti do il link degli anelli: FAMMI SAP CHE NE PENSI!!! = http://media.donnamoderna.com/medias/admin/cropped/034001000039.391.458.jpg

 

 

Mikybiky: AMORAAA!!! *-*

BD nn dubitare Linfaria, te lo farò piacere Utherino-ke-beve-il-tHeino!! Parola MIA!!! E Farfy nn s’arrende mai finché nn ha raggiunto un obiettivo!!!! ;P

XDDDD oookk nulla scleri!

Ti voglio un mare di bene pure io Silvia <3<3<3<3

Spero ti piaccia pure la seconda seriee!!!! ^__^

 

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Capitolo 2
*** Finalmente sposi!! ***


Uther si avvicinò ai due novelli sposi, e si voltò verso gli invitati.

“Popolo di Camelot. Regni alleati. Mio figlio Artù...si è sposato. Che venga sancita la promessa. Ragazzi.”

Il Gran Consigliere portò la pergamena, l’atto di matrimonio, e porse loro una piuma e una boccetta d’inchiostro. Artù lasciò firmare prima Merlino, che lo ringraziò con un sorriso, e pose la sua firma sull’atto. Poi firmò il principe. E Uther partì con un applauso, tutto soddisfatto, seguito poi dal resto del regno. E da tutti gli altri.

“Bene! Direi di spostarci all’interno del castello, dove è già pronto un banchetto per festeggiare il matrimonio. Per il mio popolo, ho fatto provvedere a portare in ciascuna casa dei piatti cucinati dalle cucine del castello. E a momenti arriverà della carne fresca per il Grande Drago.”

Si voltò verso Kilgharrah, che lo ringraziò sorridendo e, mentre lui si avviava verso il castello con al seguito tutti gli altri, il solito gruppetto a turno salutò il Drago per poi andare dietro al corteo. Rimasero Merlino e Artù qualche secondo in più. Assieme a Kilgharrah, che li guardò felice.

“Sono orgoglioso di voi, ragazzi. Ve lo avranno già detto in tanti, io stesso l’avrò ripetuto a lungo ma insieme..farete grandi cose! Camelot, un giorno, non esisterà più. Voi due erigerete Albione. E assieme governerete con giustizia, e con saggezza. Andate. I vostri invitati vi stanno aspettando. Quando avrete bisogno di me, non dovrai fare altro che chiamarmi, giovane Mago. O può chiamarmi tuo padre. Arrivederci.”

Loro due sorrisero e, per mano, raggiunsero gli altri al castello.

************************************************************************************************************

Quando fecero il loro ingresso nell’enorme Sala, partirono gli applausi. I due sfilarono verso il Re, che li aspettava col calice in mano e l’aria sorridente. E più che appagato. Suo figlio si era finalmente sposato. Le cose andavano bene da due mesi. Ed erano motivi più che validi per poter conversare cordialmente coi Re alleati di Camelot.

Durante il banchetto, per un po’ si divisero: Artù si mise a conversare allegramente con Re Bayard, mentre Merlino parlava con Gwen.

“Artù. Mi faresti l’onore di presentarmi il tuo sposo?”, disse Bayard

Lui sorrise, e si avviarono verso il moro.

“Merlino.”

Lui si voltò sorridendo, e vide Re Bayard porgergli la mano, e lui gliela strinse amichevolmente, con gioia.

“Non ho avuto occasione di dirti quanto mi dispiaccia per quel giorno. Sai, col calice.. Non si poteva...”

Merlino sorrise.

“Non si preoccupi, Re Bayard. È passato. Non è colpa sua. Né mia.”

Re Bayard sorrise annuendo e, nel mentre che lui si allontanava, ai due si avvicinarono Re Erec e Lady Ester. Il Re strinse la mano prima ad Artù, e poi a Merlino. Lady Ester, invece, si sporse per dare un bacio sulla guancia a Merlino. E poi ad Artù.

“Sono felice per voi! Non immaginate quanto!”

“Grazie, Ester.”, rispose Merlino

“Vi ringrazio per l’invito, Artù.”, disse Erec, “Speravo proprio di avere l’occasione di ammirare di nuovo Camelot. E di salutarvi.”

Artù sorrise amabilmente.

“Per noi è un onore avervi qui.”

Dopo che i due si furono allontanati, Artù prese la mano di Merlino, e lo portò dagli altri tre Re alleati di Camelot. Il moro si sentì un po’ in imbarazzo, quasi a disagio, mentre i tre iniziavano a parlare di politica, economia... Artù se ne rese conto immediatamente, rise fra i baffi, e si congedò dai tre dicendo che lui e Merlino dovevano assolutamente andare dai loro amici. I tre sorrisero, e i due si allontanarono .

Lo comprendo perfettamente. Già è noioso per me...e sono il Principe!

“Ei.”

Hunith si avvicinò al figlio, e lo strinse forte.

“Il mio bambino...”, piangeva, “Scusatemi. Lo so, non dovrei piangere ma...il mio bambino si è sposato, e…

Balinor rise, e strinse la mano a Merlino, e poi ad Artù.

“Hunith si commuove facilmente. Merlino. Io e tua madre siamo molto felici per te. E siamo onorati di avere te come genero, Artù.”

Lui sorrise

“L’onore è tutto mio, Balinor. Non capita tutti i giorni che tuo suocero sia un DragonLord!”

Tutti e quattro risero, e poi Hunith si avvicinò ad Artù, gli accarezzò il viso sorridendo, e si abbracciarono. Artù sentì calore, in quell’abbraccio, amore, quello che solamente una madre può trasmetterti.

“Tua madre era una gran brava donna. Nessuna mai la sostituirà. Ma se avrai bisogno di parlare con una mamma...sai dove trovarmi. Ne sarò felice, e onorata.”

Artù Sorrise felice con gli occhi lucidi di commozione.

“Sarò io ad esserne onorato e felice,Hunith.”

Merlino, felice, guardò alla sua destra e vide avvicinarsi Gaius. I due sorrisero, si guardarono per qualche istante, e poi si strinsero forte. Come se fossero padre e figlio. Gaius voleva davvero bene a quel ragazzo. E Merlino adorava quell’anziano(ma in salute!) medico brontolone.

“Ti voglio bene, Gaius.”

“Te ne voglio tanto anche io.”, lo baciò sulla fronte, come un padre, “Ti meriti tutta la felicità che gli Dèi ti doneranno. Artù.”

Il biondo si avvicinò, e per la prima volta da quando era poco più che un ragazzino,lo abbracciò.

“Ti ringrazio, Gaius. Per tutto ciò che fai, che hai fatto...e che, eventualmente, farai..per me. Non mi sdebiterò mai abbastanza.”

Lui rise.

“Bè, è un dovere e un piacere prendermi cura di te. Tratta bene Merlino. E’ un ragazzo d’oro. Ha già sofferto abbastanza, nella sua vita. E sicuramente, a causa del suo Dono, soffrirà ancora. Stagli vicino, e non lo abbandonare mai. Non lasciarlo mai solo. Promettimelo.”

Artù lo guardò dritto negli occhi, e con tono estremamente serio, rispose:

Gaius. Te lo giuro.”

Lui annuì.

“E io giuro di aiutarti, per quanto possibile. Sia Merlino, che Morgana, non dovranno correre il minimo rischio. Ma ora” sospirò “Basta con discorsi seri. Divertiti. E se non ci dovessimo salutare prima che partite, beh...non pensate a niente, mentre sarete via. Solo a stare bene.”

“Parole sagge, Gaius. Pensate soltanto a voi.”

Lady Morgana arrivò alle spalle di Artù, e di Merlino, con un’aria di goduria e di gioia sul viso. Artù la abbracciò, e poi lei abbracciò forte l’amico Mago.

“Sono così felice! Non immaginate da quanto sogno questo giorno! Praticamente da quando ho capito cosa provavate l’un per l’altro. Sarete felici. Lo so. Farete delle cose straordinarie. Io confido in voi. Mi fiderò sempre di voi, ragazzi. Siete due delle poche persone che mi stanno davvero a cuore.”

Artù annuì.

“Sai che ti voglio bene, Morgana. E ti ringrazio di cuore..per tutto ciò che hai fatto per noi. Per me e.. Insomma, grazie.”

“Morgana.”, disse Merlino, “Sei la mia migliore amica. Lo sarai sempre. E ti devo ringraziare anche io.”

Lei rise di gusto.

“Oh ragazzi! L’ho fatto con piacere! Gwen. Vieni, non aver timori. Sei sempre la solita! Artù mica morde,”

Gwen si avvicinò, sorridendo, e abbracciando per primo Merlino.

“Auguri, amico mio. Ti voglio bene.”

“Io di più, Ginevra.”, disse lui, “Mi raccomando. Non appena trovi un bel ragazzo, voglio che prima me lo presenti!”

Lei rise. Poi si mise dinnanzi ad Artù e, con un gran sorriso, gli fece una riverenza.

“Le auguro tutta la felicità del mondo, Sire.”

Artù sorrise, e le porse la mano. Ginevra la guardò per qualche istante, indecisa sul da farsi, poi vide l’espressione incoraggiante di Merlino, e anche quella di Morgana, e sorridendo ancora di più quasi ridendo, la strinse forte in modo risoluto.

“Ti ringrazio, cara Gwen. Ma preferirei che mi dessi del tu. Siamo coetanei, e sei una delle migliori amiche che Morgana, Merlino, e io potessimo avere. Non aver timore di sembrare irriverente.. o altro. Io sono differente da mio padre.”

Lei rise.

“Lo so bene!”

Uther si schiarì la gola, e fece cenno a Merlino e Artù di avvicinarsi a lui. I due sospirarono, e si presero per mano raggiungendo il Re. I tre si voltarono verso i loro invitati, sorridenti, e Uther parlò:

“Oramai il banchetto è giunto al termine, amici miei. Ma prima che ciascuno di noi torni ai suoi doveri, o ai suoi compiti...propongo di innalzare i nostri calici..e fare un brindisi ai due novelli sposi. A Artù! E a Merlino!”

Tutti nella Sala alzarono i loro calici, pieni di bevande fresche, e tutti gridarono:

“Ad Artù, e a Merlino!”

Erano sposi. Novelli sposi. Il banchetto era appena finito. E di lì a poche ore sarebbero stati lontani per qualche giorno. Loro due soli. Finalmente senza compiti da svolgere, e doveri a cui adempire. Solo loro due.

 

Merlino e Artù.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragaaaazzeee!!!!!! (e ragazzi se ce ne sono)…

Finalmente sposi!!!! E ora…si partee!!!!! XDDDD

 

_valux_:j mh…tutto liscio sì… ^^ ogni tanto ci vuole ;)

 

  Grinpow: *o* sn strafelice di non averti delusaa!!! (leggerai volentieri il pross cap allora…)

 

Mikybiky: A TE proprio Uther ti sta sulle p**le eh!!! XDDDD

Gli ansiolitici fanno malee!!!

 

Misa N: Ma anke io fungirlo sulle storie yaoi!!! xDDDD don’t worry ke viva gli yaoi e i matrimoni!!!

Anyway…

Matrimonio perfetto…e dopo nozze tanto meglio BWAHAHAH!!!! Ke genia ke sono!!! XDDD sn contenta t sia tanto piaciuto,ci tenevo tanto tanto!!! E menomale m’è andata bene via! xD

X La Luna Di Miele risolviamo…dai dai si risolve!!! ;P veedraaaiiii!!!! Spero ti piaccia l’idea ;)

E SAPEVO k la mia sottigliezza su Gwen la avresti capita! XD

Kissottoli mi queridissima

<3

 

 

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Capitolo 3
*** Partenza: le emozioni della Luna di Miele.. ***


Era l’alba, quando i due partirono per il loro viaggio di nozze. Un’intera settimana tutta quanta per loro due. Senza Uther, Gaius, impegni di lavoro, allenamenti, investiture...niente. Loro due. A cavallo, verso l’orizzonte...

 “Non posso ancora crederci..”

Artù si voltò.

“A cosa?”

“Siamo..sposati! E ora...guardaci! Siamo a cavallo, con..un paio di vestiti alla sella, un po’ di cibo e...abbiamo davanti una settimana tutta per noi! Non è che nel mezzo della luna di miele arriveranno...tuo padre, o..qualcun’altro, e reclameranno che torni per questioni..politiche o economiche..?”

Il principe rise.

“No, Merlino. E se si azzardano a tentare di rovinarci la Luna Di Miele, vedrai che non avrò pietà. Per i prossimi sette giorni ci siamo solamente tu e io. Noi due. La natura. Il Lago Sacro. La pesca. E niente altro.”

Devono soltanto provare a rovinarmi questi sette giorni..

Trottarono verso il Lago Sacro, mancavano ancora un paio d’ore: a un certo punto Artù sparì dalla vista di Merlino, e li riapparve da dietro con un rametto di foglie, posandoglielo sotto il mento e facendogli il solletico. Merlino gli tirò un piccolo pugno sul braccio, e il biondo rise e aumentò andando al galoppo.

Merlino rise assieme a lui, e lo seguì.

Non lo avevo mai visto così spensierato! È ancora più bello...

Artù e Merlino si rincorrevano a cavallo, ogni tanto prendevano dei piccoli sentieri in mezzo agli alberi per seminarsi, ma si ritrovavano sempre. E comunque. Non potevano perdersi. Non loro due. E Artù si sentiva stupendamente bene.

Come ho fatto a vivere senza Merlino, fino a qualche mese fa!?

“Artù! Siamo arrivati.”

I due scesero da cavallo, e legarono i cavalli a un albero lì vicino. Merlino fu più veloce a fare il nodo, con un aiutino della Magia ovviamente; Artù aveva appena finito di legare il suo cavallo, quando Merlino con un ghigno in volto gli saltò addosso, lo gettò per terra, e gli fece una grossa scarica di solletico. Ridendo assieme a lui.

“Così impari a farmi il solletico all’improvviso.”

Artù, preda delle risate, lo guardò negli occhi. Sapeva che il suo sguardo catturava sempre quello del giovane Mago. E difatti… Così ne approfittò per invertire le posizioni, gettare Merlino con la schiena a terra, e tenendogli ferme le mani all’altezza del petto fra i due.

“Idiota di un servitore. Come osi?”

Merlino sogghignò.

“Beh, è stato lei a cominciare...asino reale.”

I due si guardarono per un minuto, un lungo minuto, Artù finto serio, e Merlino fin troppo divertito. Dopodiché scoppiarono a ridere,e si baciarono, Artù lasciò andare i polsi di Merlino e gli prese le mani, portandogliele all’altezza della testa. E rimasero a baciarsi e farsi coccole per una decina di minuti

“Dai. E’ ora di catturare il pranzo.”, disse Artù

Mentre il moro restava lì, preparando tutto per la notte, il bel principe andava a caccia col suo bell’arco. Nel giro di qualche ora, fu di ritorno. Nel mentre, per ingannare il tempo, Merlino si era esercitato un poco con la Magia. Mangiarono un bel capriolo. O meglio, Artù lo mangiò. Il biondo aveva anche raccolto degli ortaggi. Vicino al Lago Sacro, vi erano dei campi seminati, tenuti in vita dal Re,disponibili per i visitatori. E per Merlino c’era una bella zuppa di verdure come piaceva tanto a lui.

“Grazie.”

Artù gli sorrise.

“Sei il mio sposo. È mio dovere prendermi cura di te. A meno che non sia strettamente necessario, se non vorrai mangiare carne non la mangerai.”

Merlino anche sorrise, gli diede un piccolo bacio, e mangiarono chiacchierando, parlando di come era stato bello il matrimonio, e tutto il resto. Parlarono del più e del meno, e pian piano scese la notte. I due si cambiarono per la notte, sdraiandosi sotto alle loro coperte.

Poi Artù si tirò su, sul fianco, accarezzando il viso del suo sposo. E sorrise.

“Che c’è?”

“Sembri un angelo,amore mio...”

E lo baciò dolcemente.

Merlino allora si girò anch’egli sul fianco, sorridendo.

“Se non sei tanto stanco...io...ho voglia di te..”

Artù rise.

“Merlino, dolce servitore...dovresti saperlo. I Pendragon non sono MAI stanchi!”

E mentre entrambi scoppiavano a ridere, Artù abbracciò Merlino baciandolo, portandolo sotto di sé, e stringendolo forte...

Le sue labbra scesero..prima sulla guancia..poi lungo il collo...prendendo piccoli lembi di quella pelle candida..e mordicchiando..baciando...scatenando nel corpo di Merlino mille brividi..mille fremiti...mentre le sue braccia stringevano Artù ancora..e ancora...

Le labbra di Artù scesero fino all’incavo fra collo e spalla..e quando Merlino gemette seppur piano..sorrise: era il suo punto debole, e Artù lo sapeva ormai molto bene! Vi dedicò molte piccole attenzioni...finché si staccò, e portò una mano dietro la schiena del Mago, sollevandolo per potergli sfilare la maglia bianca...Merlino sorrise, lasciandolo fare, e poi gli tolse la sua…

Artù scese sul petto di Merlino..lasciando una scia rovente di baci..dai più ‘intensi’ ai più ‘superficiali’...dedicò al petto dell’amato ancora più attenzioni che al collo...e sentire il respiro di Merlino farsi irregolare, gli provocò mille e più brividi...

Nessuno dei due poteva resistere ancora per molto...Merlino baciò Artù..poi spostò le labbra giù per il collo...nell’incavo..poi lungo il petto..e sull’addome...e sentì il corpo dell’amato che fremeva..sentì il suo respiro affannato quanto il suo...e risalì per far combaciare di nuovo le loro labbra...

I bacini erano vicini…molto vicini...e il desiderio infinito che provavano l’uno verso l’altro oramai era a livelli altissimi...

“Non ce la faccio più..ad aspettare...”

Artù, che si era tenuto su con le braccia puntate bene a terra, prese una mano di Merlino e la strinse forte...

Fecero l’amore in modo tenero..e selvaggio...dolce..e intenso...romantico..e passionale...con tutto quell’Amore che provavano l’uno verso l’altro e che, adesso che erano sposati, si era ancora di più rafforzato...senza tregua, senza pace..senza fermarsi né stancarsi...fecero l’amore fino a tarda notte...

Merlino sorrise, baciando Artù con la sua speciale dolcezza e tenerezza. Poi lo guardò.

“Ti amo, angelo mio..”

Artù sorrise, ribaciandolo delicatamente.

“Anche io ti amo, piccolo mio..”

Dormirono abbracciati stretti. E per  loro fortuna, l’aria non era neanche fredda.

----

All’alba del giorno dopo, Artù si alzò mentre Merlino ancora dormiva. Stette a pensare un po’ attorno al fuoco ormai spento, pensava e pensava. Non si sa bene a che cosa. Ma pensava. Stette due ore buone a pensare, sinché non si svegliò Merlino. Un bacio, e i due pensarono bene di fare una nuotata mattutina. L’acqua era un po’ fredda, al principio, ma ci si abituarono in pochi minuti

“Beh, direi che è un buon segno...”, mormorò Merlino

“Quale?”

Lui rise.

“E’ già il secondo giorno, e nessuno è venuto a cercarci per riportarci a Camelot. Inizio quasi a rilassarmi!”

Artù scoppiò a ridere, e si avvicinò al moro a nuoto, afferrandolo e premendo le sue labbra su quelle del Mago. Merlino sorrise, e corrispose a quel bacio con amore, ma con estrema dolcezza. Questo fece sorridere ancora di più il principe. Adorava la dolcezza di Merlino! i due si abbracciarono, lì, nell’acqua.

Le labbra di Artù scesero sul collo del giovane che fremette al tocco delicato ma intenso della bocca del principe; Artù scese sulle spalle, fin dove l’acqua glielo permetteva. Merlino gli dedicò le stesse premure. Il principe sentì i suoi battiti accelerati, il piccolo cuore del suo amato che batteva contro al suo petto. Dopodiché le loro labbra si incontrarono nuovamente, i loro sguardi s’incrociarono. E proruppe la passione...

Non male in acqua..., rise fra sé e sé Artù

Dopo quasi mezz’ora, i due si sorrisero, fronte contro fronte, sudati e accaldati, ma felici come lo erano stati fino a quel momento. Insieme. Dopo un ultimo bacio, uscirono dall’acqua e si rimisero le loro vesti di tessuto, aspettando che fosse il Sole ad asciugare i loro corpi, e il loro capelli. Il giovane Mago si stese, esausto, sul suo sacco a pelo, mentre Artù rientrò nel Lago e si tirò su le maniche più che poté.

“Artù?”, rise Merlino, “Cosa stai facendo?”

“Non lo vedi? Mi preparo a pescare!”, rise lui, “Tu riposa pure. In men che non si dica,ti prenderò un bel pesce.”

Merlino rise ancora di più,scotendo il capo.

Lo amo anche per le sue uscite folli! , poi sospirò, Forse dovrei dirgli ciò che provo. Le mie paure, e le mie..ansie …

Artù sbuffò.

“Dannazione! Non è giusto!”, si voltò, “Merlino, fai.... Ei? Merlino?? Smettila di assentarti.”

Il Mago si riscosse dai suoi pensieri, e si alzò per accendere il fuoco su cui cuocere l’eventuale pesce.

Io glielo dico. Magari mi prenderà in giro, dirà che sono preoccupazioni inutili. Ma io gliene devo parlare.

“Scusami! Stavo..pensando. Come avrai potuto notare, ovvio. Sono un po’..preoccupato per ... Sono il tuo sposo, adesso. Dovrò comportarmi in un certo modo,e..ne sono consapevole. Ma mi.. spaventa il dover..cambiare così tanto, ecco.”

Il principe aveva appena preso un pesce, nel momento in cui Merlino diceva che era preoccupato. Uscì dall’acqua, camminando lentamente, e mentre il giovane moro aspettava vicino al fuoco, in attesa della risposta del principe, lui gettò quel pesciolino verso il ‘cerchio’ dove doveva stare il fuocherello, e gli andò vicino.

“Ma di cosa stai parlando? Queste sono preoccupazioni che non ti dovrebbero sfiorare, lo sai?”

Lui sospirò.

“Immaginavo avresti detto che sono preoccupazioni inutili…

Artù sospirò, sorridendo, e si avvicinò a lui posando entrambe le sue mani sul viso dell’amato,e carezzandolo dolcemente. Con tenerezza. Rassicurandolo. Merlino si sentì improvvisamente tranquillizzato da quelle carezze. Guardò negli occhi il suo principe, che gli sorrise.

Possibile che si faccia sempre prendere dall’ansia? , sospirò il Principe

“Merlino. Io non ti cambierei MAI. Per nessuna ragione al mondo! Tu sei perfetto così come sei. Sii te stesso. Semplicemente TE STESSO.”

Merlino lo guardò, e poi scoppiò a ridere gettandogli le braccia al collo.

“Sono le più belle parole che mi potessi dire! Ti ringrazio. Anche tu sei perfetto così come sei. Mai ti cambierei, Artù. Mai.”

E lo baciò con amore.

Ti amo, Maghetto mio.

“Grazie! Anche per me, sono le parole più belle che potessi sentire oggi.”

Merlino rise, staccandosi e raccattando il pesce.

“Beh? Cuciniamo il pesce?”

“Ti faccio notare che il fuoco è spento.”, rise Artù, “A meno che non pensi che il pesce si cucinerà da solo senza fuoco...”

Merlino sogghignò.

“Lo accendo in un attimo.”, alzò il braccio verso le ceneri, e sussurrò:”Tine!

Le ceneri presero fuoco, e lentamente la fiamma salì fino a diventare alta al punto giusto, Artù rise e si avvicinò col pesce. Merlino si sedette accanto a lui si di un tronco, e aspettarono che il pesce fosse pronto. Si scambiarono un piccolo bacio, felici. E pranzarono.

Il viaggio di nozze continuava!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze  mie, rieccoci!!!!

Chiedo perdono x l’irregolarità cn cui posto..ma ora dal 10 al 14 Maggio ho gli Esami D’Ammissione alla Maturità…mi concentro un attimo sullo studio… -.-“

 

Cmq: questo capitolo, visto che è corto, sarà accompagnato..seguito..dal 41! Spero ke ne sarete felici ;)

Finalmente sposi, i nostri due beniamini partono (ed era l’ORA!!!) x la loro agognata Luna di Miele ^^ ho scelto il Lago Sacro perché io stessa ci farei volentieri un bel viaggetto… lo A-DO-RO!! ** e adoro la spensieratezza di Artù al fianco del suo Merlino!! Rilassato…tranquillo…senza pensieri… E Merlino è al 7° cielo… (chi non lo sarebbe?? Sposato a un baldo giovine come il Principe Pendragon! XDD )

Per non parlare poi..della loro PRIMA NOTTE DI NOZZEEE!!!! Spero di nn avervi deluse..e di essermi mantenuta nel rating “Arancione”..!! ;P

 

Ringrazio di cuore chi mi ha già messo fra seguite e preferite!!! E chi ha posto la mia precedente storia nelle storie da ricordare ** non immaginate quanto sia importante x me…

 

Grinpow: ecco a te la notte di nozze… ;P spero k nn ti abbia delusa… :S

PS: Be! Chi non vorrebbe avere 2 DragonLords x parenti!! XDD

 

Misa N: Morgana sarà SEMPRE una fungirl!! xDDDD come potrebbe mai essere il contrario! ;P

In effetti vedere una tua recensione così presto..mh…qualche dubbio mi è venuto! “ma..nn è k magari è x il semplice fatto k è in pausa dallo studio?” e c’ho azzeccato! xDDD

La prima notte di nozze è abbastanza dettagliata? Ho tentato di rendere + dettagli possibile…senza però esagerare k il rating nn è “rosso” ;)

Accontentata? ;p

Besos!

<3

 

Skitty1: CIAO!!!!! Sono felicissima k sia la mia precedente storia ke questa ti siano piaciute tanto!!! ^^ spero k continuerai a leggerla allora ;)

Una nuova fan!!!! Sono strafeliceee!!!! **

Kissotti

 

Lady niniane: ** CIAO!!!! Be, i tuoi complimenti x me sono sempre stupendi lo sai!! Mi onorano sempre! =D

Sapessi quanto mi sono commossa io!!! ;( è stato un matrimonio bellissimo vero? Ora sono sposati…chi li divide più? (a parte un biondino xD )

Già! L’abbraccio con Unith mi ha fatto piangere mentre lo scrivevo! Lei è una donna veramente eccezionale! X Artù è davvero una seconda madre oramai! :D

Sn felice di averti resa felice, cara dolce Lady!!! ^^

Un bacio da tutti a tutti voi!!!! ;)

 

Mikybiky: Ecco, in effetti sì..un minimo di gentilezza nei confronti di Uther ci starebbe bene ;) pooovero Utherino!!!! Xchè gli vogliono tutti quanti male! ;( dai dai!!! Sta migliorando!!!

Attendevi qst cap eh? Come tutti a quanto pare!! xDDD cercando di mantenermi nei limiti del rating imposto da me medesima..ho scritto ,anzi spero di aver scritto, 1na bella notte di nozze ;P

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Capitolo 4
*** La chiesina: rivelazioni...Merlino&Artù..x sempre.... ***


Tre giorni erano passati dalla loro partenza da Camelot, e i due novelli sposi non desideravano altro che i quattro giorni rimanenti scorressero il più lentamente possibile. Si erano completamente isolati nella Natura, e non si erano mai sentiti meglio: al mattino si alzavano, facevano un bagno nel Lago Sacro, e poi si mettevano addosso le loro solite vesti di tessuto, e aspettando che fossero i caldi raggi del Sole ad asciugarli, senza fretta. Artù andava a caccia per il pranzo, poi tornava e cucinando ciò che aveva catturato, osservava Merlino esercitarsi coi suoi poteri; il giovane Mago iniziò a spiegargli al meglio gli incantesimi, x renderlo partecipo del suo Dono, e Artù lo ascoltava sempre con attenzione: era felice che Merlino lo rendesse complice della sua Magia, tanto quanto era felice Merlino di farlo.

Il quarto giorno, i due decisero che avrebbero dedicato un paio di pomeriggi all’esplorazione dei luoghi attorno a loro. Partirono all’alba, dopo aver modellato un paio di bastoni, e di buon passo si avviarono; entrambi adoravano fare lunghe passeggiate, soprattutto quando sopra di loro splendeva il Sole. Merlino, però, non riusciva in alcun modo a perdere la sua adorabile goffaggine e se per lui questo era motivo d’imbarazzo, per Artù era una ragione in più per amarlo, e per sorridere, nel mentre che gli porgeva la mano per aiutarlo a superare un grosso tronco, o una radice, o quando, per poco, non cadeva faccia a terra e lui, prontamente, lo prendeva prima che toccasse il terreno!

“Wow … Ei, Merlino! Dai, vieni! Ho trovato un posto che vale la pena vedere.”

Il giovane raggiunse il principe, e l’espressione che apparve sul suo viso(come quella che c’era sul volto d’Artù) era di pura meraviglia …

Davanti a loro c’era un prato di enormi dimensioni, che si estendeva per chilometri, dove fra l’erba alta e di un verde acceso spuntavano centinaia di fiori dai colori più svariati: erano rossi, azzurro cielo, blu mare, gialli come i raggi del Sole, bianchi e arancioni; era uno spettacolo veramente stupendo! Poco più in là c’era una piccola collina, e dietro la quale s’intravedeva un piccolo campanile dismesso. I due si guardarono un paio di secondi sorridendo, poi, di comune accordo, decisero di avvicinarsi: la collina non era tanto ripida, né in salita né in discesa, quindi non fecero molta fatica a superarla. Quando l’ebbero oltrepassata, un’altra meravigliosa veduta si presentò ai loro occhi increduli: una distesa di Gigli Rosa, fiori preferiti di Artù, e di Iris dal color viola chiaro, i preferiti di Merlino. Tutti quanti mischiati a creare una perfetta e  soave armonia. Vedendo la cosa in senso metaforico- allegorico, potrebbe simboleggiare l’armonia esistente tra Artù e Merlino, altrettanto soave e perfetta, esistente tra Artù e Merlino.

Tutti intorno a una piccola chiesina un po’ dismessa, almeno all’apparenza.

“Visto, Merlino? Anche i nostri fiori preferiti si sono congiunti!”

I due si sorrisero.

Sono certo che é un segno, pensò Merlino, Io e Artù...uniti sempre..e per sempre.…

“Su! Andiamo a visitare la chiesina, Artù.”

All’interno, il tetto e le mura erano molto friabili, ma nonostante questo resistevano in maniera sorprendente. Davanti a loro, dalla porta, si estendevano 3-4 metri di navata, che giungeva a un altare, un piccolo e grazioso altare. Dietro vi era raffigurato un indeterminata immagine..

Mentre contemplava quel piccolo altare, all’improvviso Merlino sentì qualche cosa. Un qualcosa che neppure lui sembrava comprendere, ma che lo attirava verso quell’altarino come una calamita. Iniziò dunque ad avanzare, passo dopo passo, posò il suo bastone su una delle antiche panche, e proseguì.

“Merlino?”

La voce di Artù arrivo ai suoi orecchi come un petalo leggero che, trasportato dalla brezza, ti sfiorava con delicatezza il viso.

“S..sì, io... Non senti niente tu? Una sorta di...energia, o..quanto meno un... Scusami, so che sto blaterando un discorso senza capo ne’ collo, ma...c’è un..qualcosa che mi attira! Come se...già conoscessi questo posto...come se fossi già stato qui...”

Pian piano era giunto all’altarino, un passo dopo l’altro, e una volta raggiunto, lo superò dirigendosi verso una vecchia ed enorme pietra facente parte del muro situato, appunto, dietro a quel piccolo altare sacro; la roccia era interamente ricoperta di polvere, ma incisa su di essa ci doveva esser qualcosa. Merlino prese quindi il suo fazzoletto, sciogliendoselo dal collo , e cacciò via la polvere coprendosi provvidenzialmente bocca e naso. Una volta finito, la polvere si posò a terra fino all’ultimo granello, per rivelare...un Drago.

Il giovane Mago sorrise e, come se ne fosse rimasto stregato, lentamente alzò il braccio e sfiorò con timore quell’icona: un gran calore lo avvolse, partendo dal cuore ed espandendosi in tutto il resto del corpo. Artù, incuriosito, si avvicinò sfiorando anche lui quel disegno.

“Sembra Kilgharrah, vero?”

Merlino sorrise, e stava per rispondergli ma fu preceduto da una voce roca, bassa, proveniente dalla porta.

“Difatti è proprio lui. Il Grande Drago.”

Sul portone era comparso un uomo anziano d’aspetto, ma che pareva portarsi i suoi anni piuttosto bene; aveva una piccola barba grigia, e indossava una lunga tunica altrettanto cenerina che,  un tempo, doveva probabilmente essere rossa. Sorrise, e avanzò verso di loro poggiandosi al suo lungo bastone di salice bianco.

“Kilgharrah è, diciamo così, il nostro ‘capo’. Non sapete quanto sono felice di avere la possibilità di conoscervi! Sebbene, in realtà, già vi conoscevo. Perché, possiamo dire così, sono stato io in qual modo a crearvi.”

I due si guardarono attoniti.

“Creati?”, sbottò Artù, “Cosa vorrebbe dire, scusi??”

Il vecchi rise, fermandosi davanti a loro, a separarli soltanto il piccolo altare.

“Voi già sapete di essere stati Destinati, dico bene? Il buon Kil vi avrà sicuramente riferito che siete…

“Anime Gemelle?”, Merlino sorrise, “Sì. Ma questo che cosa centra con lei,e con questo luogo?”

Lui si guardò intorno, e parlò:

“In questo luogo si respira Magia. Tu la senti, giovane Merlino, ne sono più che certo. Ti entra nelle vene…trapassa la tua pelle… Il mio nome è Aslan, sono un Sacerdote dell’Antica Religione, e tempo orsono risiedevo qui con altri confratelli. Sacerdoti, e Sacerdotesse. Al tempo in cui la Regina Igraine era ancora in vita, scorgemmo nel cuore dell’Universo una luce. Quella luce ci indicava che il futuro sarebbe stato orribile, colmo di guerre, violenza...e di ODIO. Ma per fortuna permaneva una speranza. Creare due Anime, che fossero Gemelle fra loro, che ristabilissero la pace in tutto il Regno di Camelot. Un Equilibrio. E così facemmo. Coi nostri immensi poteri creammo te, Merlino. E dopo di te creammo anche te, Artù. Purtroppo, una delle nostre Sacerdotesse e consorelle ci tradì. Volto le spalle a tutto ciò che di buono c’era nella Magia! Tentò di ucciderci, e poi fuggì, portando via con se la tua anima, giovane Pendragon. E quando tuo padre, Uther, chiese un figlio, lei lo contattò e glielo diede. Pretendendo in cambio tua madre. Il Re uccise i suoi genitori, le aveva portato via le cose più care. Lei voleva vendetta. Sapeva quanto fosse preziosa Igraine per tuo padre.”

Artù, rimasto senza parole, nonostante l’improvvisa gola secca trovò la voce per dire:

“Mia...madre è...”

Merlino si fece avanti e, prendendo un respirone, disse infuriato:

Quindi…ci stai dicendo che Igraine…non era la vita che serviva per risanare l’equilibrio!”

“No.”, sospirò lui, “Ripeto:Nimueh voleva soltanto vendetta. Uther le aveva portato via i suoi genitori…in cambio lei si prese la moglie che tanto amava...”

I pugni di Artù si serrarono, ma dopo neanche un paio di secondi Merlino prese quei pugni fra le mani, e lentamente gli fece riaprire le mani con piccoli, dolci baci. Artù gli sorrise, dandogli di risposta un bacio sulla fronte. Poi sorrise anche all’Anziano Sacerdote.

“La ringrazio di cuore per avermi detto tutta la verità.”

Il Sacerdote sorrise.

“Beh, è mio dovere esser sincero con voi. Ogni qualvolta avrete bisogno di una mano, chiedete pure. Siete mie creature. Farò il possibile, SEMPRE, per voi.”

Merlino lasciò le mani di Artù, passò di là dall’altare, e sorridendo si guardò attorno.

“Ho deciso.”, disse, “Questo sarà il nostro piccolo rifugio. Qualsiasi cosa accada in futuro, o… qualunque problema ci sarà...”

Artù sorrise.

“..Sapremo dove andare. Mi sembra più che perfetto!”

L’Anziano Sacerdote sorrise ai due, e tutto tranquillo si avviò verso l’uscita con passo lento, quando fu fermato dalla voce del Mago.

“Ei! Lo sentivo che c’ero già stato qua!”

L’uomo rise, e poi uscì.

“Beh.” sospirò Artù, “Purtroppo è ora di tornare! Ci vorrà un paio d’ore per tornare al Lago, e una mezza giornata per arrivare a Camelot. Meglio muoversi.”

Prese la mano di Merlino nella sua, e dopo aver recuperato il suo bastone,uscirono.

 

Tre ore dopo erano già ai cavalli, stringendo la sella. Anzi, Artù stava stringendo la sua sella, e Merlino già era in groppa a Garulf. Il giovane Mago lo guardò sorridendo, e arrossì violentemente. Avevano passato una settimana strepitosa! Temeva, quasi, che ad Artù sarebbe interessato solamente ‘fare’ certe cose, con lui. Invece no! Avevano condiviso tante cose in quel piccolo viaggio di nozze…

“A cosa stai pensando?”

“A te.”, sorrise il moro, “Sono stato... meravigliosamente bene, e.. ti adoro...e ti amo sempre di più ogni giorno che passa.”

Il biondo saltò agilmente in groppa al suo Marvin, e si avvicinò a lui baciandolo dolcemente.

“Ti amo anche io, Merlino. Sempre di più! E ti adoro quando arrossisci, piccolino…

Senza fretta, i due spronarono i loro cavalli a partire. Era pur vero che li aspettavano l’indomani di ritorno a Camelot, pero’ si volevano godere in santa pace il meritato, dolce viaggio di rientro! E pian piano, dunque, si avviarono lungo il sentiero.

E tornarono verso casa.

Felici. Soddisfatti. Appagati. E consapevoli che, qualunque cosa fosse capitata nel futuro, finché rimanevano assieme, erano una forza indistruttibile. Una rocca salda, ferma, che mai sarebbe crollata.

Merlino&Artù.

Sempre e per sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragaaaazze!!!!!

Ecco come promesso pure il 41!!!! L’ho scritto nelle due ore di Mate del mese scorso XDDDD devo ammettere ke mi sentivo ispirata dalle Funzioni… ;P

Rivelazione shock? Naaa…neanche tanto! Sapevamo già ke erano stati creati l’un x l’altro, giusto? ;P

Spero k la mia idea della chiesina..del Sacerdote..e il resto…siano di vostro gradimento!!!! ;)

A prestoo!!!!!

 

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Capitolo 5
*** Ritorno a Camelot: scoperte&annunci ***


Merlino smontò da cavallo, proseguendo a piedi per lasciar riposare la groppa di Garulf, e Artù, per solidarietà, sospirò e fece lo stesso.

“Mi spieghi perché devi sempre sbuffare?”, rise il moro, “Non è così male camminare. Fa molto bene alla salute, oltre che alla linea.”

Artù rise.

“Ei! Vuoi forse dire che ho bisogno di dimagrire??”, si fermò, “Guardami. Avanti! Il tuo sposo è meravigliosamente in forma! Agile, scattante, muscoloso...”

Merlino rise.

“Sìì, certo Artù. L’importante è che ci credi tu!”,  sorrise superandolo, “Comunque non sarebbe male se ogni tanto facessi lavorare anche quel muscolo detto ‘cervello’, sai?”

Artù fece una mezza risata poi, senza farsi notare, gli arrivò da dietro e lo strinse forte senza lasciargli via di scampo. E lo sollevò per metà in aria, facendogli fare una piccola giravolta. Merlino scoppiò a ridere, e lui anche. Dopodiché lo rimise a terra, e gli afferrò i polsi senza stringere troppo.

“Ripeti un po’, Merlino. Insinui forse che non penso MAI?”

Merlino, finito di ridere, gli diede un piccolo bacio sulla punta del naso, e poi sorrise.

“Non ho detto questo. Ma ALLE VOLTE non lo fai. E, se devo esser sincero, ringrazio il cielo che quando hai scoperto di amarmi, tu non abbia ragionato tanto! O non saremmo qui, insieme..sposati...”

Il biondo sorrise, e lo baciò teneramente.

“Visto? Ogni tanto serve non pensare! Dai. Andiamo, o arriveremo tardi. Mio padre avrà fatto preparare una cena da Re!”

Mentre riprendevano le redini dei cavalli, che nel frattempo si erano messi tranquilli a brucare l’erba aspettando che i loro proprietari bisticciassero in santa pace, Merlino sospirò quasi affranto. Artù notò il suo timore, se ami una persona lo noti subito.., e gli sorrise ,arruffandogli i capelli.

“Sii te stesso! Vedrai che andrà alla grande. Merlino, queste preoccupazioni non le devi avere. Io ti amo. E per me conta solo questo.”

Merlino sorrise.

Continuarono a camminare, per circa venti minuti. Oramai mancavano circa due ore per arrivare in città. Artù stava per dire qualcosa, quando sentirono delle risate provenire dal boschetto alla loro destra. Non ci sarebbe stato motivo per fermarsi, se non fosse che quelle due risate le conoscevano fin troppo bene…

“Smettila, dai!”

“Solo se ti fermi anche tu!”

Quelle voci, a loro tanto familiari, sostennero la loro ipotesi: i due legarono i cavalli ad un alberello lì vicino, notando che a quello accanto erano legati altri due cavalli, che conoscevano bene, e si avviarono verso il laghetto che si intravedeva nel boschetto. Lì, sulla riva, con addosso i vestiti ‘intimi’, c’erano Lady Morgana e Gwen.

Il principe stava per avanzare, quando Merlino lo fermò portandolo dietro a un cespuglio e facendogli cenno di restare un minuto in silenzio.

Devo vedere se la mia ipotesi è esatta. Quelle due non me la raccontano affatto giusta...

Nel mentre che formulava quel pensiero, le due smisero di schizzarsi e si sorrisero. Morgana sollevò una mano verso il viso di Gwen e, con dolcezza, le sistemò un ciuffo di capelli dietro l’orecchio facendola arrossire. Dopodiché le si avvicinò, e le stampò un piccolo e casto bacio sulle labbra.

Lo sapevo!

Artù guardò stupefatto Merlino, che lo guardò stringendosi nelle spalle e con un’espressione che pareva dire “sì si sono innamorate, e allora?”. Dopodiché lo prese per il polso, e lo portò un po’ più in là. E lo guardò.

“Cosa ti turba?”, sussurrò, “Noi non ci siamo forse innamorati? Perché Gwen e Morgana non possono?”

Merlino ha ragione.. Che c’è di male, in fondo? Anche io mi sono innamorato del mio servitore. Sono il primo a comprendere che cosa significa innamorarsi di una persona..che ti è sempre accanto..che qualsiasi tua decisione, ti appoggia...e che, benché sia il tuo servitore, alla fine diventa molto di più. Addirittura diventa la tua Vita …

Artù sorrise.

“D’accordo. Coraggio. Non farò scenate, promesso!”

I due uscirono dal cespuglio, cogliendo di sorpresa le due ragazze che li fissarono intimorite. Beh, sicuramente Gwen era decisamente più rossa che mai! Lady Morgana, al contrario, dopo il primo momento di stupore, aveva la testa alta come sempre, fiera come sapeva esserlo soltanto Morgana. E sorrise loro tutta felice.

“Merlino! Artù! Ben trovati!! Stavate tornando a casa?”

Il primo annuì, mentre il fratellastro le si avvicinò, e la abbracciò forte .

“Sono felice per voi. Sono più che certo che sarete felici quanto me e Merlino.”, abbracciò anche una sorpresa Gwen, “E state tranquille. Se non vorrete dirlo,manterremo il segreto.”

Gwen annuì.

“Per il momento solamente Gaius..e i genitori di Merlino..ne sono a conoscenza.”

Merlino sorrise scotendo la testa.

“E scommetto che approvano. Quei tre sono veramente...”, poi abbracciò l’amica, “Sarai felice, Gwen. Lo sento.”

Dopodiché abbraccio Morgana, che gli sorrise.

“Come è andata la luna di miele? Tutto a posto? Vi siete...divertiti?”, ridacchiò

Artù annuì.

“Beh, a parte le insensate preoccupazioni di Merlino...”

Gwen gli sorrise.

“Sono contenta che te ne abbia parlato! Morgana e io abbiamo tanto insistito perché lo facesse.”

“Eravamo sicure che lo avresti rassicurato.”, sorrise l’altra, “Cosa che CERTAMENTE hai fatto. Non è così, fratellino mio?”

Lui sospirò.

“Certamente, sorellina adorata. Merlino sa che deve semplicemente essere se stesso. Tutto andrà per il meglio, e i Consiglieri non faranno problemi. Piuttosto...intendi dirlo a mio padre?”

Lei sospirò.

“Sì. Abbiamo deciso di venire allo scoperto. Ci amiamo da tanto, e…” sorrise con Gwen, “Prima lo avremmo di certo detto a voi, per avere il vostro appoggio.”

Merlino sorrise.

“Appoggio totale! Vero, amore mio?”

Lui rise.

“Io più di ogni altro posso comprendere che cosa provi, Morgana. E penso che Merlino capisca a pieno i sentimenti di Ginevra . Vi appoggeremo. Potete starne certe.”

I quattro decisero di tornare assieme: Merlino e Artù si allontanarono, mentre le due giovani si vestivano senza smetterla di ridere e scherzare.

“Tu da quanto lo avevi capito?”

Merlino lo guardò sorridendo

“Beh...diciamo non molto..”

Le due li raggiunsero e, con larghi sorrisi, attesero che i due montassero a cavallo. Mentre si dirigevano a Camelot, e non mancavano oramai che una manciata di minuti, Artù lanciò un piccolo sguardo a Morgana e Gwen, che, felici, proseguivano l’una di fianco all’altra.

Chi avrebbe mai potuto immaginarlo…! Sia io che Morgana siamo Principi Ereditari..abbiamo due regni da portare avanti..eravamo destinati a sposarci con due sangue blu..del nostro rango...e invece ..il Destino ha scelto per noi. Ci ha scombussolato la vita! Ci siamo completamente..e perdutamente..innamorati dei nostri reciproci servitori personali …

Morgana sorrise fra i baffi, avvicinandosi al “fratello”:

“Fratellino...ti sei forse scordato che leggo nel pensiero?”

Lui si riscosse dai suoi pensieri guardandola:

“Be..no! Qualcosina me la ricordavo, in effetti! Hai sentito che cosa pensavo? E cosa..”

“Ho i tuoi medesimi pensieri.”, sorrise lei, “Si sono formulati quando ho compreso di amare Ginevra.”

Lui rise.

“Credo che i loro cuori, i loro animi, siano molto più nobili di qualunque altro sangue blu che avremmo mai potuto incontrare e, o sposare.”

Morgana assentì.

“Pienamente d’accordo con te!.”

“Grazie!!”, disse in coro gli altri due in questione

Gwen si avvicinò sospirando.

“Dimmi, Morgana... E’ questo che dirai a Uther questa sera, a cena?”

Lei sorrise.

“Fra le altre cose, sì. Tesoro, non devi temere. Uther non potrà che essere felice per me. Ha accettato di Artù e Merlino hai presente? Si sono sposati!

Merlino annuì.

“Tranquilla, Gwen. Vedrai che il Re sarà comprensivo. Ormai Uther non è più il.. malvagio, e spietato Re di una volta. Fidati.”

Le luci di Camelot fecero sentir loro un tiepido calore: erano a casa. Dalla torre più alta, una delle guardie gridò:

“Artù e Morgana sono a casa!!”

Non appena le porte della città si aprirono, Gaius andò loro incontro.

“Bentornati!”

“Abbiamo incontrato questi due lungo la strada.”, sorrise Gwen, “E..com’era naturale che accadesse, ci hanno..viste.”

Gaius sorrise.

“E sono sicuro che non hanno detto nulla.”

Merlino lo abbracciò, poi rise.

“E che cosa avremmo dovuto dire? Io e Artù siamo servo e padrone, ma come tutti sanno ci siamo innamorati, e, addirittura ,  sposati!”

Mentre Gwen seguiva Morgana nel Castello, a braccetto, con dietro Artù e Merlino che si scambiarono un piccolo e tenero bacio prendendosi per mano, Gaius ridendo più che soddisfatto se ne tornò a casa. Ormai mancava meno di un’ora alla cena e dovevano essere presenti. Era un evento speciale!

L’ora passò lesta, tutti iniziarono ad avviarsi verso la Grande Sala: Appena fuori dalla stanza del Trono, i quattro ragazzi ritrovarono Gaius, con Balinor e Hunith che salutarono allegramente e con grandi abbracci. Ciascuno dei quattro giovani era semplicemente divino:

Artù vestiva il suo solito completo color rosso cremisi, allacciata sino al collo, e quasi del tutto coperta dal suo lungo mantello color rosso acceso, e in testa la sua bella corona da futuro Re di Camelot.

Merlino indossava un nuovo abito: dei pantaloni color zaffiro, una maglia leggera color oro, e il suo bel cappello sulla testa. Con tanto di doppia piuma. Oramai era diventato il suo ‘stendardo’! si sentiva un pochino a disagio vestito così di tutto punto. Ma era perfettamente consapevole di doverci fare l’abitudine …

Anche Ginevra era vestita benone: la sua Milady aveva comprato per lei qualche bel vestitino. Dai più semplici per svolgere le sue mansioni, fino a quelli per le cene come quella. Ciò che la ragazza indossava quella sera, era un bel vestito arancione, con delle frange gialle chiare. E fra i capelli una piccola ghirlanda di fiori di pesco.

E infine Morgana: la Lady per quella sera, si era data alla ‘semplicità’. Niente abiti pomposi e tutte trine e pizzi: uno splendido abito color rosa antico, con una bella mantellina copri spalle di morbida e candida pelliccia bianca. I capelli sciolti e ondulati lungo la schiena, con due enormi ciocche che le ricadevano sul davanti. E in testa un piccolo diadema con un piccolo zaffiro centrale.

Uther, vestito come al suo solito, fece un largo sorriso e, mentre Artù porgeva i suoi saluti a Balinor, annunciò l’entrata di sua ‘sorella’.

“Lady Morgana.”

Morgana prese a braccetto Gwen e, facendole un piccolo occhiolino, entrò nella Sala: si levarono molte esclamazioni di meraviglia. E di stupore. Mai Ginevra era entrata a braccetto della sua Lady. Morgana si fermò alla sinistra di Uther che la guardò interrogativo e poi scosse la testa lievemente:

“Una settimana fa..mio figlio Artù è convolato a nozze. I due novelli sposi sono partiti subito per la loro meritata Luna di Miele. E ora, sono tornati. Ecco a voi il futuro Re di Camelot, Artù Pendragon. E il suo sposo...il giovane Mago Merlino!”

Merlino prese un bel respiro, Artù gli prese la mano sorridendo e dandogli un piccolo bacio sulla guancia, dopodiché entrarono nella Sala fra gli applausi di tutti. Il viso di Merlino si tinse di un acceso rossore.

Diamine! Che avranno tutti quanti da..fissarmi!?

Artù, a testa alta, si prese gli applausi con soddisfazione e gioia. Quando poi si voltò verso il suo amatissimo sposo, la sua espressione lo fece ridere fra i baffi.

Era rosso! Peperone! Elargiva sorrisi a tutti quanti, però LUI notava perfettamente che era teso come una corda di violino.

Menomale gli ho detto di non preoccuparsi!

Con lo scroscio di applausi che copriva le sue parole, si sporse verso Merlino e sorridendo gli sussurrò in un orecchio:

“Ei, Rilassati! va tutto bene..”

Il moretto sospirò, poi lo guardò e scoppiando a ridere, gli rispose:

“Mi aiuterebbe molto un piccolissimo bacio.”

Il Principe gli sorrise e, tutto contento, gli prese il viso fra le mani e, con dolcezza e tenerezza, lo baciò.

Gli applausi aumentarono, e pure i fischi e le esclamazioni di approvazione: Gwen e Morgana ridacchiarono felici e, non appena i due si staccarono, si guardarono negli occhi, fronte contro fronte, e risero di felicità. Uther si avvicinò, e mise una mano sulla spalla di Arthur, l’altra su quella di Merlino. E sorrise.

“Un giorno, quando io non ci sarò più, questi due ragazzi governeranno Camelot. E so che lo faranno nel miglior modo possibile. Saranno onorevoli. Giusti. Imparziali. Eretti. Insomma...saranno due grandissimi sovrani. Dunque, propongo un altro applauso!”

Imparziali, eh? Se intende che non ci metteremo dalla parte del popolo.. si sbaglia di grosso!, pensò Merlino ridacchiando

Non so cosa significhi “eretti”, pensò Artù, Ma non saremo mai spietati come lo era lui. Io e Merlino faremo di Camelot un grande Regno!

Quando anche quella valanga di applausi, gli invitati iniziarono ad accomodarsi: Gaius, Hunith e Balinor si sistemarono vicino a Uther, che li aveva personalmente indicato i posti; Morgana e Artù, come sempre, si sistemarono una alla sinistra e l’altro alla destra del Re. Vicino a loro, Merlino e Gwen.

La cena cominciò e proseguì in modo del tutto tranquillo, sereno, e gioviale: i cavalieri parlavano fra di loro, Sir Leon ora discuteva cordialmente con Carot; Gaius chiacchierava amabilmente col Re; Balinor e Hunith parlavano con Merlino e gli chiedevano come fosse andata la Luna di Miele. Quando portarono via la terza portata, e dopo qualche minuto tutti si aspettavano il dolce, Merlino sentì la voce di Morgana nella testa. E la guardò.

Contate pure su me e Artù. Siamo con voi, coraggio.

La ragazza ricevette un cenno d’assenso da Artù, e anche da Gaius, dopodiché si alzò, e, dando un paio di piccoli colpi sul suo calice con la forchetta, richiamò l’attenzione dei presenti e tossicchiò anche:

“Morgana?”

Lei sorrise al Re.

“Mio caro Uther. Ho un annuncio molto importante da fare. È di..estrema importanza, ecco.”

“Ma certo. Questa è casa tua, lo sai.”; sorrise lui; “Fa come preferisci.”

Va bene, Morghy . Adesso sta a te. Coraggio … Puoi farcela!

“Ebbene, io...volevo annunciare che anche io,come il mio fratellastro..ho...”, guardò Gwen sorriderle, e annuì, “Ho trovato finalmente l’Anima Gemella. Ginevra, tesoro?”

La ragazza si alzò, afferrando la mano che la Lady le porgeva e stringendola forte, dopodiché le sorrise.

“Sono innamorata di Ginevra. So che è..un fatto inaspettato, e..che inizialmente vi lascerà disorientati. Ma spero nel fatto che, come avete accettato l’amore fra Artù e Merlino...voi tutti possiate accettare anche quello mio e di Gwen! Credetemi. I nostri sentimenti sono sinceri.”

È andata. Forse dovrei dire qualche cosa...in fondo sono il suo fratellastro maggiore. E Il principe!

Artù si schiarì la gola, e quando Morgana si fu riseduta, raddrizzò la schiena e disse:

“Se qualcuno ha da ridire..lo faccia ora. O mai più.”

Dopo tre minuti di completo silenzio, tutta la Sala scoppiò in applausi: Re Uther si alzò, e abbracciò una Morgana felice come non mai. Dopodiché, prese la mano di Ginevra e la strinse. La ragazza poi si avvicinò alla sua Lady,e le due ragazze si strinsero forte.

“Oggi è..un giorno più che felice!”, esclamò Uther, “Non soltanto ho di nuovo qui mio figlio, e il suo sposo. Ma la mia amata pupilla..si è innamorata.”

Gaius tossicchiò.

“Sicuro che non le darà fastidio?”

Il Re sorrise.

“Gaius. Vecchio amico mio. Tu, più di chiunque altro,dovresti esserti accorto che sono cambiato notevolmente. Non condanno più la Magia. Accetto l’amore fra Artù e Merlino. Perché per Morgana e Ginevra dovrebbe essere diverso? Non lo sarà. Avete la mia approvazione..e benedizione.”

La musica attaccò, anticipando le danze: Artù sorrise, si tolse il tovagliolo da sopra le gambe, e alzandosi si fermò davanti a Merlino, e gli porse la mano. Il giovane scosse la testa ridendo, e la afferrò. I due andarono al centro della Sala, per quanto lo permettesse l’enorme tavolata, e iniziarono a danzare felici e soddisfatti. In pochi secondi, li raggiunsero pure Ginevra e Morgana. Una dopo l’altra, si formavano coppie che ballavano contente.

La gioia e l’armonia dominavano a Camelot.

O perlomeno…per il momento!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze mie sono tornataa!!! XDDD scusatemi se ritardo a postare!! Ho gli esami di Stato quest’anno…sn tutta un fascio di nervi!!! -.-“ speriamo bene...pregate x me…

Cooomunque, sn felice k la mia storia vi piaccia! ^^ ho visto k anke questa è stata messa fra seguite o preferite! ** significa che vi piace, e ciò mi onora molto! ;p

Ringrazio chi ha postato :

 

_Valux_ : ** Grazie tesoroo!!!! Una bella bambina eh? Be..Artù e Merlino nn possono concepire…MA cmnq ci sarà qlcs di simile… ;P

 

Skitty1: *.* a ki lo diiciii!!!!!!!!!!! T’immagini una Luna di Miele così…wwwwwwaaaaaaaaaaaaa pure iooo!!! Pure io!! Magari.. ^_^

 

  Mikybiky  : ciaaooo!!!! ;( mi disp tantissimo x la tua chiavetta!!! X questo nn ti sento più!!! Uff…e io ke avevo tanto bisogno di sentirtii!!! ;((  dai dai ce la faremo cmnq me lo SENTO! ;p [sn una Streghetta dunque credimi ! !] sn felice ke ti siano piaciuti anche questi caps!!!!! ^__^

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Capitolo 6
*** Entrano in scena le Amazzoni!! ***


È risaputo che dopo un bel periodo di pace e tranquillità, debba seguire un piccolo momento di infelicità e di ‘agitazione’: e così, difatti, sarebbe stato…

In una terra non molto lontana da Camelot, era situato un piccolo villaggio, di nome Cirene, di origine greca. Là, vivevano in pace e serenità un popolo interamente composto da donne: era il popolo delle Amazzoni. Oramai erano anni che risiedevano in quelle terre, vivendo in armonia fra loro e con gli altri popoli.

Il nome "amazzone"  deriva da una parola armena che significa "donna-luna". Queste donne erano conosciute come la più grande tribù di donne guerriere. Difatti non vivevano con i loro uomini, né questi ultimi osavano andare dove esse dimoravano, a meno che non volessero morire all’istante: era infatti stabilito che qualsiasi uomo mettesse piede sulla loro isola morisse all’istante.

Per quanto riguardava la loro discendenza, si recavano una volta all’anno, in Primavera durante il… presso un popolo di guerrieri vicino, vi passavano qualche giorno e, una volta incinte, tornavano al loro villaggio; le femmine, ovviamente, si univano al villaggio divenendo Amazzoni, mentre i maschi venivano ‘rispediti’ ai rispettivi padri, per poterli educare come guerrieri maschi.

Il popolo delle donne guerriere era governato rigorosamente da una Regina: esse, aiutate dalla Regina stessa, provvedevano alle attività di ogni giorno, anche quelle tipicamente maschili come governare, cacciare, naturalmente combattere e maneggiare armi, andare a cavallo, e tirare l’arco. Era un culto di ordine matriarcale, dunque.

Le loro terre si trovavano nei pressi di un fiume, il più lungo di tutto il paese, nel quale le Amazzoni potevano pescare dei bellissimi pesci, ottimi come nutrimento e molto facili da catturare; oltre a questi, vi erano anche altri pesci dalla forma di enormi cavalli, i piedi ben disposti, il collo lungo, la testa piccola e le orecchie appuntite come un orecchio di Elfo: quando le Amazzoni lo volevano, potevano cavalcarli per tutto il giorno, per poi lasciarli tornare in acqua di notte. Altri pesci possedevano la forma di stupendi cavalli, o di buoi, o asini, coi quali loro seminavano, aravano, trascinavano la legna o le pietre...

All’esterno di ogni capanna, c’erano dei cani di media grandezza, ciascuna Amazzone ne possedeva uno, e se ne servivano per poter cacciare, dato che erano cani super veloci e con eccellente fiuto. Inoltre, venivano utilizzati anche per inseguire gli eventuali nemici.

Era ben saputo che le Amazzoni erano abilissime in guerra, soprattutto con l’arco, l’ascia, e con le aste, rigorosamente d’argento come ogni loro arma, poiché non possedevano altra lega né altro metallo, e con esso fabbricavano aratri, zappe, asce e altri arnesi. Possedevano cavalli fortissimi e velocissimi sui quali combattevano, e dai quali con estrema abilità uccidevano i loro nemici. Non esisteva amazzone senza il suo cavallo, col quale aveva un legame esclusivo, sacro e magico. Questo perché il cavallo, per ciascuna di loro, era un compagni di caccia, di battaglie, di grandi e piccole imprese. Era tutto. Difatti divennero maestre nell’arte di domare gli animali selvaggi.

Erano inoltre molto abili persino nella corsa.

Altre cose da sapere sulle Amazzoni: sin da piccole, le bambine venivano educate a dominare paura e spavento, a maneggiare le armi e, naturalmente, ad andare a cavallo. Dovevano essere coraggiose e indomite, vere guerriere sin dalla tenera età. Venivano allattate con latte di giumenta perché sentissero come parte inscindibile il cavallo, che sarebbe stato loro compagno di vita.

Come già detto, ogni popolo amazzone aveva una sua Regina.

La Regina del popolo che risiedeva ormai da anni in quel regno, il Regno di Odin, si chiamava Olimpia; era una bellissima ragazza di 21 anni, coi capelli color biondo fieno, gli occhi grigi come un cielo nuvoloso, il corpo ben formato, come ogni Amazzone che si rispetti. Era una Regina giusta, leale, non molto imparziale ma buona, gentile e generosa. Sapeva cosa era meglio per il suo popolo, a cui donava sempre tutta se stessa.

È stato detto che nessun uomo poteva entrare in un villaggio di Amazzoni, pena la morte immediata. Ebbene, in quel villaggio c’era una piccola eccezione. Un giovane ragazzo viveva lì con loro, da un paio d’anni. Moro, coi capelli ricci, un bel fisico, due occhi neri come il carbone, sveglio, agile, un ottimo stratega. Ventuno anni appena compiuti. Ma con tanta voglia di lottare al fianco del suo piccolo popolo. Se la domanda che affolla le menti è “perché lui sì??”, beh la risposta è questa: quel meraviglioso ragazzo, non era altri che il fratello di Olimpia.

Il suo nome…

Era Lancillotto.

E lui, come del resto il popolo delle Amazzoni, e Olimpia in particolare, stavano per incrociare le vite dei nostri beniamini di Camelot.

 

 

 

 

 

 

 

Mie care ragazze!!!!! Eccomi col nuovo cap!!! Prima di dire qualunque altra cosa, voglio che si sappia che qst cap, e gli altri due seguenti sulle Amazzoni, li dedico alla mia cara amica Kunimitsu che, sebbene non legga la mia storia dal cap8, cmq sia resta una delle mie migliori amiche e fans ;) tvb!!

Voglio ringraziare x le recensioni al cap 42:

 

Grinpow: ^^ grazie!!! Be sì..ma dai..avranno altri momenti tutti x loro ;) spero continuerai a seguirmi! ** altra nuova coppietta felice visto ^^

 

Skitty1: ** grazie tesoro!!!! Sn felice ti sia piaciuto tanto!!! Ecco a te il seguito! ;) kiss

 

_Valux_: oh be..x il figlio..una piccola cosa ci sarà maaa… Vedrai + avanti!!! ;P

 

MikyBiky: Visto pure Gwen e Morghy sn felici??? ** e cmq..mi sei stata vicina!!!! ;)

Cmq…be sì..ebbene sì..Uther ha ACCETTATO TUTTO!!! Ti ringrazio di essermi così vicina amica mia! :p

 

Elfin emrys: Ciao!!! ^^ sono felice che tu recensisca la mia storia! Nn sai quanta soddisfazione mi da sapere che la mia storia piace!!! ;) e ti ringrazio dei complimenti! ^^

Infatti il copricapo è simile a quello.. ;P quando ho visto Merlin con quel copricapo nella serie…mi sono sbellicata dal ridere!!! XDD

Gwen e Morghy secondo me stanno perfettamente bene insieme!! ;) e Uther be..avrei preferito fosse così pure nel film… -,-“

Bacioni

 

Lady Niniane: Mia adoratissima Lady!!!!!!!! ** k gioia trovare la tua recensione!!! Nn ci speravo più… ;(

Be k dire…la parte sulla “delusione di Arthur” l’abbiamo già chiarita..x fortuna! Artù qnd ha letto “però Arthur ci è rimasto male!”..ha iniziato ad agitarsi sempre di più! -.-“ sai cosa significa ascoltare un Pendragon che si fa le sue s**** mentali…!!

Morgana: oh mia cara Lady Fra! Ti ringrazio di cuore x il bracciale!! Mi è servito molto! :D ti ringrazio x il fatto k 6 felice x noi! C teniamo alla vostra approvazione!!! ^^

Merlino: lo so…ho spesso di queste perplessità! Ho un carattere piuttosto…sensibile e fragile!! -.-“

Uther: mia cara Milady! ^^ sn onorato di sentire i vostri complimenti! Ebbene sì..Morgana si rivela una consigliera molto valida ;P  x quanto riguarda il favore..sarò felice di passare del tempo con Arthur! ^^ e asp la vostra risp

Unith e Balinor: ti pare, cara Lady Fra, k noi nn fossimo a conoscenza della cosa? *Ihihih* mi prenderò io cura di Artù come madre..nn temere! X me oramai è proprio cm un figlio!

Gaius: grazie ^^ in effetti ormai sn il consigliere personale di tutti quanti! Continuerò a esserlo..molto volentieri..perlomeno finché gli dei me lo permetteranno ;)

Artù: Lady Fra…con Arthur ho già parlato ;P e..ancora grazie di cuore..x ciò che hai fatto x noi!! ** 6 stata un’ottima amica! Confido molto nella tua amicizia! ;)

 

Cm recensione è PERFETTA!! ^^ a presto su msn tesoro..bacioni!!!

Un abbraccione grandissimo da lady Merendina Kinder (questo in onore di Arthur ;P )

 

Misa N: Yes You CAN!!! XDDD

*kinderbuena cade dalla sedia leggendo*… 6 UNA MORGHY/GWEN ‘S FAN????????!!!!!!!!!!!!!! ECCO XCHè SN ANCORA VIVA!!!!!!!!! xDDDDDDDDDDDDDD

Vero ke ci vorrebbe un di Gwen/Morghy?? Sn inseparabili..amiche del cuore..DEVONO stare insieme!!! Così Gwen non va dietro ad Artù!!!! SGRUNT!!! Non la reggo manco io…cioè…nel film fa ridere veramente..ma chi si crede di essere!!

Ahahahah!!!!!!!!!!!! T’immagini Merlino vestito come Grell??? Sarebbe una scena da ridere x una settimana e passa!!!! XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD dai dai facciamolo!!!

X gli eredi..eeeehhh…lo vedrai più avaaanti…e sarà una cosa sconvolgente!! Conoscendoti SO k lo sarà!!! XDD allora Sì che mi ammazzerai!!

Baci ottoni!!!!!!!!!!!

KInderBuena

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Il (pazzo!) piano di Olimpia.. ***


Una giovane Amazzone entrò dentro all’umile capanna della Regina.

“Olimpia. Il tuo cavallo è pronto.”

Una terza persona, semi-nascosta nel buio, sospirò.

“Sorellina, sei sicura di ciò che vuoi fare? Lo sai che Camelot non è una città in cui si entra facilmente. Senza contare che, oltre alle eccellenti guardie, c’è anche la Magia del Mago e della Strega. Mi spieghi perché questa azione avventata? La guerra con quel maledetto di Rotbarth è vicina!”

Lei lo guardò.

“E’ proprio per questo che ho ideato questo piano, Lancillotto. Vedrai fratellino, dopo che il mio piano sarà andato a buon fine, batteremo quel maledetto Stregone. Con le sue stesse armi! Augurami buona fortuna...”

Lancillotto si alzò, e la strinse forte.

“Buona fortuna, sorella. Se hai bisogno, conosci il segnale. Prima che faccia buio sarò fuori dalla città.”

La ragazza uscì determinata dalla sua capanna, salutata da tutte le sue amatissime Amazzoni, e montò in groppa al suo strepitoso cavallo nero pece. Dopodiché fece un cenno al suo piccolo popolo e, con un trotto deciso, si avviò verso l’uscita per dirigersi verso la città di Camelot.

Non posso fallire! Il mio popolo ha bisogno di vincere. O Rotbarth ci porterà via tutto quanto…

Presa da una rabbia disumana nei confronti di quel dannato di uno Stregone Nero, la giovane Regina incitò il suo cavallo, e galoppò più veloce di una saetta in direzione di Camelot; ci mise meno di un’ora, oramai era il tramonto, si trattava solo di aspettare che il Re, il Principe e gli altri, conclusero di cenare. E andassero a dormire. Doveva agire lesta: secondo le sue informazioni, lo sposo del Principe si sarebbe recato tardi a letto, quella sera, per tardare coi suoi genitori. Aveva poco tempo a sua disposizione, per sedurre Artù e avere con lui un rapporto.

Il piano di Olimpia era semplice, almeno nella sua mente: voleva il seme del Principe Artù Pendragon.

E lo avrebbe ottenuto anche con la forza, se necessario.

Ne aveva bisogno.

Quando vide le luci della stanza del Principe Ereditario accendersi, la giovane, acquattandosi il più possibile contro il muro, prese a risalire su fino alle finestre, e finalmente giunse nel piccolo balcone, vi saltò, e con un lesto movimento aprì la porta finestra della stanza, entrandovi. Accostò, e si avvicinò verso il letto dove, bello e beato, dormicchiava Artù.

Finalmente! Eccoti qui. Il tuo seme sarà mio, Artù Pendragon …

Olimpia fece il giro del letto velocemente, per poi con attenzione salire sull’enorme letto, avvicinandosi lentamente ma al  contempo cercando di non tardare troppo, e quando alfine giunse a meno di un millimetro dal principe, guardò il suo petto nudo con un ghigno, e senza pensarci due volte portò le mani sui calzoni del principe, tentando con tutta la lucidità possibile di tirarglieli giù.

Due occhi azzurro cielo si aprirono e, non appena la videro quasi sopra di lui, con le mani sui suoi calzari, la prese per le mani imprigionandole i polsi.

“Ferma!!! Chi diamine sei??”

Lei lo guardò con un sorrisino arrogante.

“Il mio nome è Olimpia. Sono la Regina delle Amazzoni che vivono nel villaggio di Cirene.”

La guardò curioso.

“E che cosa ci fai nelle mie stanze, Olimpia?! Volevi forse uccidermi!?”

Lei rise.

“Ucciderti?? No! Se ti uccidessi, non potrei avere ciò per cui sono venuta qui. Io voglio il tuo seme, Artù Pendragon.”

COSA E’ CHE VUOLE??!!!!

“Cosa!?! Tu..vorresti il mio...seme??!! Ma sei impazzita?!”

Lei tentava di liberare la stretta di lui intorno ai suoi polsi, al momento inutilmente.

“Non puoi fermarmi. Se voglio una cosa..la ottengo sempre.”

“Non stavolta, Amazzone. Sono sposato. Amo il mio sposo più di qualsiasi altra cosa.”, disse lui, “Non lo tradirò mai. Il seme vallo a prendere da qualcun altro.”

Lei si liberò, e gli afferrò la gola.

“Credo che tu abbia frainteso come stanno le cose, Pendragon, quindi ora ti spiego. Non ho intenzione di pretendere niente, una volta avuto un figlio da te. Il mio scopo non è impossessarmi di Camelot. A me non interessa un popolo che non sia interamente femminile. Ma ho bisogno del tuo seme. E me lo darai con...o contro la tua volontà.”

Nei successivi due minuti, successero due cose: la prima, è che Artù, dopo aver lottato per circa un minuto contro le mani di Olimpia che cercavano di svestirlo, riuscì ad avere la meglio bloccandola con la schiena contro il letto, e bloccandole i polsi sopra la testa. E non appena stava per aprir bocca per cacciarla, la porta si aprì…e non ci vuole un Indovino per intuire CHI entrò...!

La scena che si presentò ai suoi occhi fu quindi quella descritta.

Cosa...cosa..??.

“Dannazione..!”, imprecò Olimpia

Artù si voltò verso la porta e, non appena vide Merlino, si alzò agilmente dal letto per avvicinarsi. Era a meno di tre metri da lui, quando a un tratto vide i suoi occhi accendersi di rosso, e lentamente fu circondato da un intenso calore, che poi divampò in un fuoco. Non era la prima volta che accadeva, e oramai Artù non si spaventava più.

L’unica paura che aveva, era di perderlo nel caso avesse frainteso la situazione.

“Me..Merlino...ti prego, calmati. Ti posso spiegare. Per favore...”

“Mi..mi puoi spiegare?”, rispose lui agitato, “Tu vorresti..spiegarmi perché…c’è UNA RAGAZZA DENTRO AL TUO LETTO??!! SPIEGA ALLORA!!”

Le sue urla attirarono nelle stanze Morgana e Gwen, ancora sveglie.

“Merlino!”, sbarrò gli occhi alla scena “Non...non ti agitare!”

Mentre Morgana si avvicinava all’amico, tentando coi suoi poteri di ritirare il fuoco, cosa alquanto improbabile!, Gwen si voltò verso la ragazza estranea. E le lanciò uno sguardo di pura rabbia. Quando, però, la ragazza si alzò a sedere intenta a massaggiarsi i polsi, entrambe si fissarono con sguardo incredulo.

“Olimpia..?”

“Ginevra...”

Le due ragazze, dopo il primo momento di stupore, scoppiarono a piangere di gioia, e si corsero incontro abbracciandosi forte.

“Non posso crederci! Da quanti anni non ci vediamo??”

Gwen sorrise.

“Direi da quando ho lasciato il nostro villaggio con mio padre, per giungere qui a Camelot. Sei anni fa. Vedo che alla fine hai seguito le orme di tua madre Fedra.”

Lei assentì.

“Il popolo delle Amazzoni del nostro villaggio è emigrato qua, in cerca di terre tranquille e pacifiche in cui vivere. Sono Regina. Le mie guerriere sono tutte ragazze che sono cresciute con noi, a parte qualcuna che si è aggiunta mentre venivamo qua. C’è anche Lancillotto con me. Da un paio di anni.”

Morgana guardò con rispetto quella ragazza, avvicinandosi con un gran bel sorriso e porgendole la mano.

“Ho sempre adorato le storie sulle Amazzoni! Il mio nome è Morgana. Piacere di conoscerti.”

Nonostante la sua ammirazione fosse grande, nel suo tono non poté mancare un piccolo timbro di gelosia nei suoi confronti, per essere stata così avventata nell’abbracciare la sua Ginevra. E alla morettina non sfuggì, dunque prese la mano della Lady sorridendo.

“Io e Olimpia siamo cresciute nello stesso villaggio, in Grecia. Siamo sempre state grandi amiche. Come sorelle! Olly. So che da bambina dicevo sempre di voler sposare Lancillotto, e che ci eravamo fatti una promessa, ma...adesso ho trovato la mia Anima Gemella..”

Olimpia comprese immediatamente chi intendeva, e porse la mano a Morgana di nuovo.

“Prenditi cura di lei.”; sorrise, “Anche Lancillotto si è rifatto una vita. Lui e Tesea, una ragazza che abbiamo incontrato in viaggio, si sono innamorati. E fidanzati. Ovviamente sono l’unica eccezione, nel nostro villaggio.”

Dopo quei tre minuti di presentazioni, piombarono nella stanza i genitori di Merlino, seguiti a ruota da Gaius.

“Merlino!”, strepitò quest’ultimo, “Per amor del cielo … Non sono i tuoi Poteri che devono controllarti,ma il contrario!”

Hunith, malgrado il grande caldo che si avvertiva se si stava troppo vicini al ragazzo, avanzò in direzione del figlio, e lo guardò negli occhi, oramai velati dalle lacrime.

“Da ascolto a Gaius. Non farti controllare dai tuoi Poteri. Ti prego,calmati. Sono sicura che c’è una spiegazione. Facciamo così. Ascoltiamo Artù, e..Olimpia..e poi vedremo di calmarci ok? Artù. cosa è successo?”

Lui la guardò attonito.

“M-Me la sono ritrovata sopra! Per tutto il tempo, prima che entrasse Merlino, l’ho in tutte le maniere respinta. Merlino. Io non ti tradirei mai! Ti amo! Non ho mai amato nessun’altro,né potrei mai amare qualcuno che non sia tu. Ti prego...fidati di me!”

Gwen invece guardò Olimpia, con sguardo accusatorio.

“Olimpia...è vero ciò che dice Artù? perché gli sei saltata addosso?? Cosa avevi intenzione di fare??! Non sei mai stata il tipo che...balza sugli uomini in questo modo…”

Una voce giunse alle loro spalle, dalla porta finestra ora del tutto aperta.

“A questo posso rispondere io.”

Ginevra lasciò la mano di Morgana, e gli corse incontro. Si strinsero.

“Lancillotto!”

“Ciao, Gwen! È da anni che non ti vedo, come stai?”

I due si scambiarono un bacio lui sulla fronte di lei, e lei sulla guancia di lui.

“Come avrai saputo sono al servizio di Camelot. O per meglio dire, di Lady Morgana. Tu, piuttosto! ho saputo che ti sei fidanzato. Non sai quanto sono felice per te!”

Lui sorrise.

“Ti ringrazio! Per la verità, temevo che...”

“Ei. Le cose sono andate così! Anch’io ho trovato l’Amore. Servendo da vicino Lady Morgana,me ne sono innamorata perdutamente. Spero che questo non..pregiudichi la nostra amicizia. Ma conoscendoti so che non hai una mentalità così.. serrata!”

Il moro rise.

“No di certo!”, andò dalla Lady, “Piacere di conoscerti, Morgana. Sono sicura che Ginevra sarà felice con te. Puoi darle più di me, quello è sicuro!”

La lady scosse la testa.

“Non voglio offrire soltanto una bella posizione, a Gwen. Ma anche il mio cuore. I miei sentimenti verso di lei sono più che sinceri. La renderò felice”

La preoccupazione principale, però, ben prestò tornò a essere Merlino, il cui potere era oramai fuori controllo. Il moro scoppiò a piangere violentemente, improvvisamente terrorizzato dal suo stesso potere. Il padre si avvicinò a lui, ben sapendo cosa significhi avere così grandi Poteri dentro di sé.

“Figlio mio. Ascoltami attentamente. Chiudi gli occhi. Concentrati completamente sul fuoco. Dominalo,Merlino. Sei tu il suo Signore, non il contrario. Coraggio! Ce la puoi fare!”

Olimpia sospirò tristemente.

“Mi..m-mi dispiace immensamente! Non avevo intenzione di creare così tanto scompiglio!”

Gaius la guardò interrogativo.

“Allora cosa volevi, Olimpia?”

Il vecchio curatore conosceva molto bene il popolo di Cirene, vi era stato molte volte. A parte Lancillotto, era l’unico uomo a cui era stato finora permesso di entrare. Era un medico, dopotutto. Aveva aiutato molte Amazzoni dopo battaglie cruente, oppure a far venire al mondo i loro bimbi.

Intervenne Lancillotto.

“Vedi, Gaius..da qualche tempo..un malvagio Stregone di nome Rotbarth ci ha dichiarato guerra. Perché vuole impossessarsi delle nostre terre.”

Olimpia scoppiò a piangere.

“Usa una Magia troppo potente per sperare di contrastarla, o sconfiggerla. Così,avevo pensato..di impossessarmi del seme di Artù..”

 

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Capitolo 8
*** Merlino&Morgana..vs.. il cattivo di turno!! xDD ***


Ecco. Adesso come minimo Merlino incendia mezzo Castello!, pensò preoccupata Hunith

“IL...SEME DI ARTU??!!! COME TI E’ VENUTA IN MENTE UN’IDEA TANTO STUPIDA?!?!”, sbraitò Gwen, “E tu, Lancillotto, l’hai lasciata fare!?! Non ci posso credere..!”

Lancillotto si strinse nelle spalle.

“La conosci,Gwen! Sai perfettamente che, se si mette in testa una cosa, NESSUNO sa farle cambiare idea. L’unica eri tu ma sei andata via..”

Olimpia si asciugò le lacrime, e concluse il discorso:

“Non fraintendete le mie intenzioni. Come ho detto ad Artù, non voglio Camelot. Io e il mio popolo abbiamo bisogno di sconfiggere Rotbarth. Il motivo per cui ho scelto il principe è semplice. Artù possiede in sé molta Magia ‘assopita’. In lui c’è la probabilità che non si sviluppi. Ma nel suo erede, concepito col suo seme, si manifesterà sicuramente! Per questo ne ho bisogno. La sola arma che può sconfiggere lo Stregone, è la Magia.”

Gaius sbuffò ridendo.

Un’idea più stupida non poteva venirle!

“Hai ragione in quanto al discorso sull’erede di Artù. La Magia che in lui è assopita, nel figlio diromperebbe di certo. Ma non sarebbe una Magia sufficientemente potente da sconfiggere quella di Rotbarth.”

Lancillotto sbuffò.

“Te lo avevo detto, io. Ma tanto quand’è che mi ascolti..!”

La ragazza, invece, sospirò triste e si sedette sul letto.

“E’ stato inutile, dunque. Non abbiamo speranza contro Rotbarth. Ci porterà via tutto quanto! Non per questo lotteremo con meno ardore. Dovessimo morire per difendere ciò che ci appartiene!”

Gwen scosse la testa spaventata.

“Nessuna di voi morirà.”, si voltò, “Morgana. Ti scongiuro, fallo per me. Se tu e Merlino uniste i vostri Poteri,lo sconfiggereste sicuramente..”

Vedendo la sua amata Gwen così spaventata e preoccupata, sorrise rassicurante.

“Ci penseremo noi. Il popolo delle Amazzoni avrà il nostro aiuto.”

Gaius annuì.

“Hanno sconfitto Nimueh. Sono certo che sconfiggeranno anche Rotbarth. Sebbene suggerisco una visita a Kilgharrah. Sempre che riusciamo a...‘spegnere’ Merlino!”

Neppure i consigli di Balinor, di suo padre, che portava in sé gli stessi suoi Poteri, riuscivano a far spegnere il fuoco di Merlino. Il giovane Mago, adesso che le cose erano state chiarite, piangeva, ma soltanto perché era spaventato, e perché si sentiva in colpa...

“Perdonami, Artù...”

“Non hai niente di cui scusarti.”

“Invece sì. Ho dato un giudizio affrettato! Ti ho mancato di rispetto,poiché..non mi sono fidato di te….”, pianse

Artù scosse la testa sorridendo.

“Non è un problema. Era comprensibile!”

Merlino si voltò verso suo padre, e il medico.

“Come.. come posso fare, io... Mi dispiace tanto! Non mi sono allenato a sufficienza!”

Balinor scosse il capo.

“Non è solo questione di allenamento, figliolo.”

“Tuo padre ha ragione”, disse l’altro, “Devi trovare la volontà dentro di te, Merlino. E’ questo il segreto. La tua volontà di dominare i tuoi Poteri.”

No. Proprio non ci riusciva. Il panico lo stava attanagliando sempre più. Proprio quando sembrava che il fuoco non si sarebbe spento, una voce imponente sovrastò le altre. Una voce fin troppo familiare! Era un dato di fatto, oramai: Lui faceva la sua comparsa sempre al momento giusto!

Merlino, vedi di darti una calmata. Vuoi forse dare fuoco a tutto quanto il castello, giovanotto?

Kilgharrah! Ti prego, aiutami!”

Sì, ma tu mantieni la calma. Vedrai,ce la puoi fare. Tutto ciò che devi fare, è mantenere il controllo del tuo Potere. Lo so, sembra difficile. Ma s’impara meglio sbagliando.

Merlino chiuse gli occhi, cercando in tutti i modi la concentrazione che gli serviva…senza successo. A quel punto, si lasciò andare contro lo stipite della porta.

“Non ce la faccio..”

Non dire sciocchezze, giovane Merlino! certo che ce la fai! Ebbene, proviamo in un altro modo. Fammi pensare.

Artù sbuffò.

Prima che abbia pensato a qualcosa, Merlino sarà stato consumato dal suo stesso fuoco! Devo fare qualcosa, devo aiutarlo...non posso perderlo. Dei, cosa posso fare?? Se mi avvicino...mi brucerà? Beh.. Ci provo.

Il principe mosse un paio di passi verso Merlino, che stupefatto si allontanò di altrettanti passi indietro.

“No! Potrei bruciarti!.”

Lui sorrise.

“Fidati, Merlino. Non di me. O di te. Ma di NOI. Ne abbiamo superate tante! Il nostro Amore supererà anche questo. Sta fermo lì.”

Credi in Voi, Merlino.

Il giovane moretto si voltò verso l’amica che gli aveva parlato telepaticamente.

“Ok...”

Osservò con attenzione Artù, che si avvicinava sempre di più, finché non giunse a un millimetro dal fuoco e, prendendo un respiro e facendosi coraggio, arrivò a toccarlo. Il fuoco non lo bruciò! Anzi, avvolse anche lui! Merlino scoppiò a piangere, e Artù lo strinse forte rassicurandolo.

“Calmati. Amore mio,sta tranquillo. Sono qui.”

In un attimo, il fuoco attorno ai due si espanse ancora di più, facendo allontanare tutti quanti con uno scatto, per poco non arrivò a Gaius. Ma poi, lentamente, il fuoco iniziò a ritirarsi. Merlino si strinse forte ad Artù, col timore che divampasse nuovamente. Ma quando infine il fuoco si ritrasse del tutto, felice baciò il suo principe.

La soluzione era molto più semplice del previsto.

“Non fare il modesto, Kil.”, rise Balinor, “Avevi previsto che Artù ci sarebbe riuscito!”

Kilgharrah si limitò a ridere, mentre Merlino asciugandosi le lacrime si avvicinò prima di tutto a Lancillotto, stringendogli la mano.

“Merlino. Come avrai capito!”

Il moro annuì.

“Piacere di conoscerti. Perdona mia sorella. Non voleva...”

“... portarti via il tuo Artù.”, intervenne avvicinandosi, “Tutti quanti conoscono la vostra storia. È leggenda quasi! Ma avevo bisogno di..aiuto..”

Merlino sorrise.

“Io e Morgana saremo lieti di aiutarvi. Kilgharrah! Ci puoi dare una mano?”

A volte, young Wallock, mi dai l’impressione di non aver compreso quanto io sia potente…

Merlino rise.

“Oh, no Kilgharrah, ti sbagli. Ne sono perfettamente consapevole!”

“Ebbene?”, chiese Lancillotto, “In conclusione?”

“Affronteremo Rotbarth.”, rispose Morgana.

Mentre i genitori di Merlino, Gaius, Lancillotto e Olimpia, e anche Gwen, uscivano dalla stanza, Merlino, Morgana a Artù progettavano l’attacco con Kilgharrah, il Grande Drago sapeva bene cosa fare:

La cosa è molto semplice. Merlino e Morgana uniranno i loro Poteri, nella maniera che riterranno più consona, e nel frattempo attingeranno ai miei. Rotbarth possiede dei Poteri troppo potenti e forti, per poterli contrastare con le vostre sole forze .

“Tutto qui?”, chiese Merlino

Artù sospirò, prendendo la sua spada.

“Coraggio, andiamo. Prima lo sconfiggiamo, meglio è.”

Raggiunsero Olimpia e il fratello davanti ai cancelli. Fortunatamente, tutto ciò era capitato all’insaputa del Re Uther. Non avrebbe approvato l’alleanza fra suo figlio, la sua pupilla, il suo genero, e le Amazzoni; erano un popolo che a lui non ispirava fiducia, perché sosteneva che un villaggio di sole donne, fra l’altro guerriere, non sarebbe dovuto neppure esistere. La solita arroganza di Uther Pendragon.

Speriamo bene…, pensò Merlino, Il piano dovrebbe funzionare. Kilgharrah ha poteri ben più potenti di Rotbarth. Io e Morgana ce la faremo senza dubbio.

Nella sua mente, mentre attraversavano Camelot, sentì la voce di Morgana:

Rilassati. Ce la faremo!

Quando giunsero sulla collina poco distante da Camelot, dove il combattimento contro Rotbarth sarebbe avvenuto, le Amazzoni si riunirono attorno alla loro Regina esultando col classico grido del loro popolo. Era una sorta di rito scaramantico che sempre compievano. Una sorta di urlo liberatorio.

“Sorella. Siamo con te.”

Lei sorrise stringendogli la mano.

“Lo so, fratellino. Gwen. Non saresti dovuto venire qui. È rischioso.”

Lei scosse la testa.

“Il mio posto è dove sono le persone che amo. Morgana. Te. Lancillotto. Merlino. E Artù, a cui voglio molto bene. Non sarei mai potuta rimanere senza far niente al Castello. Mi sarei sentita inutile. Impotente. Qua, al contrario, vi sarò affianco in una battaglia che so essere di vitale importanza.”

In quell’istante, un grido si levò nell’aria, una voce forte imponente e che dava i brividi:

“Amazzoni! È giunta l’ora della resa dei conti. Se vuoi salvare il tuo misero popolo, giovane Olimpia, farai meglio a non opporre resistenza. Non avete poteri per sperare di battermi.”

Lancillotto rispose:

“Ti sbagli! Abbiamo una nuova arma, che dubito ti piacerà.”

Sentirono la risata agghiacciante dello Stregone Nero e, d’improvviso, eccolo che con tutta calma, senza paura né timori , saliva in cima alla collina.

“Voglio proprio vedere che genere di arma avete fabbricato. Nessuna arma, che sia d’argento, piombo, acciaio o ferro, o altro potrà MAI sconfiggermi, mio caro Lancillotto.”

Si fece avanti Olimpia.

“Vediamo se riderai ancora, dopo che avremo schierato in campo la nostra arma speciale.”

E così siamo “un’arma speciale” eh?

Morgana rise.

Beh, non vedo come definirci altrimenti, Merlino!

Lui dovette ammettere che aveva ragione.

Che abbiamo qualcosa di ‘speciale’ non c’è dubbio, questo è vero…

“Allora, Amazzoni. Dove sarebbe quest’arma tanto speciale da farvi sperare di battermi?”

Artù si fece avanti.

“Il mio nome è Artù Pendragon. Sono qui per combattere al fianco delle Amazzoni. Faresti meglio a deporre le armi Stregone. Non vincerai, Rosbarth..Rocbarth..o come diavolo ti chiami.”

Lo Stregone s’infiammò di rabbia:

“Come osi sbagliare la pronuncia del mio nome!? Mi chiamo ROTBARTH! E non temo te, giovane Artù, ne ho mai temuto tuo padre Uther. Se tu sei l’arma segreta e speciale, allora...”

Una risatina si levò dalle schiere delle amazzoni.

“Sbagliato. Non è lui.”

Merlino e Morgana si guardarono, si fecero  un cenno, dopodiché avanzarono per schierarsi a capo delle schiere delle Amazzoni. E sorrisero allo Stregone.

“Siamo noi.”, disse lei

Lui sogghignò.

“Due normali ragazzi? E cosa sperate di fare contro di me, ditemi?”

Merlino si strinse nelle spalle.

“Oh, non saprei...forse... Questo.”, alzò il braccio e disse: “Dòigh!

Improvvisamente, tutto attorno a Rotbarth si creò un enorme cerchio di fuoco, con fiamme alte quasi arrivate alle nuvole, su fino al cielo. Gli occhi di Rotbarth si spalancarono per la meraviglia e la sorpresa, e la sua testa, dopo aver dato uno sguardo intorno a lui, scattò verso il giovane; prima che potesse dir qualcosa, Morgana alzò anche lei il bracciò, sorridente, e sussurrò “ Caors Thine!”. E lo sguardo dello Stregone si fece se possibile ancor più sbalordito, attonito.

“Un Mago e una Strega...”

I due si guardarono soddisfatti, e sorrisero ancor di più.

“Dì la verità, Rot.”, ghignò Olimpia, “Questa era l’ultima cosa che ti aspettavi, eh?”

Dopo i primi secondi di smarrimento, anche lui ghignò, alzò il suo bastone d’avorio, pronunciò una formula antica, con la quale spense il fuoco, e un’altra con cui i fulmini cessarono, dopodiché guardò i due giovani sospirando.

“Che peccato...due Doni così..prosperosi,devoti a una cosa tanto inutile quanto il Bene. Lo ammetto. Sono piacevolmente sorpreso, da entrambi. Ammetto anche che i vostri Poteri sono piuttosto forti. Però..purtroppo per voi...temo che non lo siano abbastanza da battermi.”

Morgana sospirò.

“Merlino. vediamo di concludere al più presto, mi sto annoiando. Senza contare che ho impegni da portare a termine.”

Lui annuì.

“Oh..anche io!”

I due si voltarono l’uno verso l’altro, Merlino stese le sue mani davanti a sé, e Morgana fece lo stesso, posando le sue mani sopra quelle dell’amico. Sorrisero, chiudendo gli occhi, e presero un enorme respiro… Le loro menti si innalzarono al di là dello spazio e del tempo. Isolarono ogni singolo rumore che poteva esserci intorno a loro. Quando ,poi, erano a un punto di pura concentrazione, sentirono una forza mille volte più grande della loro sfiorare le loro Aure.

Eccoci qua, miei giovani amici. Adesso. Abbassate lentamente le vostre Aure. Lentamente,ma non ci mettete troppo tempo o Rotbarth attaccherà prima che ci siate riusciti completamente. Bravi. Così. Lasciate che il mio Potere si congiunga e si intrecci coi Vostri.

Il sangue nelle loro vene cominciò a ribollire, sempre più intensamente. Sentirono la mente completamente libera, in uno stato di rilassamento puro. E avvertirono tutta l’intera Potenza del Grande Drago unirsi con la Loro. Era una sensazione di puro completamento e appagamento. Si compensavano.

D’accordo. Io sono pronto. Morgana?

Più che pronta! Coraggio, amico mio.

Un forte vento si alzò intorno ai due, una ‘girandola’ sempre più impetuosa, che diveniva quasi tempesta, da quanto era forte e potente. Rotbarth, vedendo quanto la situazione si era messa male, tentò inutilmente di correre via, di sparire, ma quella brezza talmente grande lo raggiunse in men che non si dica...

“NO! NON MI LASCERO’ SCONFIGGERE IN QUESTO MODO!!”

Ogni ribellione fu inutile: Rotbarth fu catturato da quel vento in men che non si dica. Le cose si svolsero in modo talmente rapido, che non una delle persone presenti riuscì a capire pienamente quanto accaduto. Le Amazzoni, Olimpia e Lancillotto, nessuno di loro riuscì a seguire i fatti. Soltanto Gwen e Artù, un pochino di più degli altri, avevano una visuale un poco più chiara, avendo già visto i due all’opera.

Con un ultimissimo urlo, Rotbarth fu letteralmente INGHIOTTITO dal terreno.

Le Amazzoni gridarono di gioia, mentre un esausto Merlino e un’altrettanta stanca Morgana, si abbracciarono fraternamente per poi stringersi con Ginevra e Artù. Si unirono alla danza felice del popolo amazzone, dopodiché strinsero la mano prima a Lancillotto, dopo alla giovane Regina.

“Il mio popolo vi sarà per sempre debitore.”, disse

“E’ stato un onore, e un piacere.”; rispose Morgana; “Se mai avrete bisogno di un aiuto, per qualsiasi cosa, venite pure a Camelot.”

La Regina sospirò, e guardò dispiaciuta Merlino.

“Ti chiedo umilmente perdono! Non ho pensato alle conseguenze di ciò che avevo pianificato... Di sicuro non volevo farti arrabbiare in quel modo..!”

Lui si strinse nelle spalle ridendo.

“Rischi del mestiere!”

Giovane Mago. Giovane Strega. Anzi, Morgana e Merlino. molto meglio! Sono fiero di voi.

Dopo che le Amazzoni si furono allontanate, accompagnate da Lady Morgana, e da Gwen, il Drago rimase da solo coi due innamorati. Era rischioso parlare, seppur telepaticamente, nelle vicinanze di estranei...ovvero Lady Morgana. Non voleva che ascoltasse ciò che doveva dire ai due.

Erano cose strettamente private:

ho saputo che siete giunti nel luogo della vostra creazione. Mi ha contattato Aslan, e mi ha riferito quanto vi ha detto. Cosa ne pensate di tutto ciò?

Merlino sospirò.

“Oh, bé, già lo sapevamo di esser stati creati per essere destinati l’un l’altro. Non è stata una grande novità.”

Arthur si limitò ad annuire,assentendo.

Molto bene, allora. Sono felice che Aslan vi abbia raccontato com’è che stanno le cose. Ebbene...si è fatto tardi. Perdonatemi ma ho bisogno di sgranchirmi le ali.

Artù sorrise.

“Vedi di non farti vedere troppo in giro, Kilgharrah.”

Dopo che la voce del Drago fu scomparsa, Merlino si mise a dondolare le braccia, guardando con un sorriso Artù, in attesa che il Principe dicesse o facesse qualche cosa. Lui sorrise, limitandosi a fischiare per richiamare il suo cavallo. Quando arrivo dopo pochi secondi, vi saltò agilmente in groppa, porgendo la mano a Merlino. per quel giorno, Garulf riposava!

Merlino sospirò rassegnato al fatto che Artù probabilmente sarebbe rimasto in silenzio sino al Castello, afferrò la sua mano e saltò in groppa davanti a lui.

“Sono orgoglioso di te, Merlino. Tu e Morgana siete stati eccezionali!”

Il moro arrossì.

“Grazie, amore. Sono felice d’averti reso orgoglioso..per una volta!”

Artù, dopo aver spronato il cavallo, lo guardò storto.

“Ei! Tu mi rendi ogni giorno orgoglioso di te, amore mio. E non soltanto oggi. Te lo dico sempre che ti sottovaluti troppo, a mio modestissimo parere.”

Merlino rise.

“Oh, certo. Più che altro modesto!..”

Artù lo baciò di prepotenza, poi entrambi scoppiarono a ridere. Il Mago gli diede  un bacio piccolo,ma intenso, e insieme si avviarono verso Camelot. Avevano lottato, e ancora una volta, assieme, vicini, avevano vinto.

 

 

 

 

Prima di dire qualsiasi cosa: “Dòigh” significa “brucia!”; invece “Caors thine!” vuol dire “fulmini!” (o almeno dovrebbe XD )  E detto questo… :

Ok, lo so: la morte di Rotbarth è stata descritta in maniera piuttosto affrettata e sbrigativa. Questo xrò ha una motivazione. Ovvero ke, dal momento ke la mia mente perversa lo ha ideato, mi è SUBITO stato sulle scatole. Decisamente! Per cui ho voluto sbrigarla in malo modo. XDD mi disp!!!!

Spero di ricevere le recensioni dalle mie recensitrici preferite!!! ;)

Ora risp alle recens degli ultimi cap:

elfin emrys: xDD in effetti Merlino è stato MOOLTO vicino a incenerire tutti quanti! Lancelot è spuntato nel momento in cui la sorella iniziava a dar segni di follia! XDD

ti ringrazio di cuore, sn felice che la storia ti piaccia… ^^  cmq sì, Morghy gelosa.. è una cosa che è difficile immaginarsi ma VERA! :p

BACI

 

_Valux_ : EI Tranqui!! Anche se perdi un cap.. sono certa ke recupererai subito xDDD grazie tesoro!!!

 

mikybiky: VISTO che colpo di genio!! xDDDD Lancillotto..una sorta di “mascotte maschile” x un popolo di tutte femmine!! ;P

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Crepe.. ***


Quella notte Merlino non riuscì a prender sonno. Non appena chiudeva gli occhi, ogni volta, si trovava davanti quella orribile scena: Artù, steso nel LORO letto e, insieme a lui, una donna. Una ragazza.

Sapeva che Artù non avrebbe mai potuto lasciarlo, né amare nessun’altro. O nessun’altra. Erano innamorati, il loro era Amore Vero, erano Anime Gemelle. “Due facce della stessa medaglia”. Erano stati creati insieme, e destinati l’uno all’altro. E le cose non potevano essere differenti, in modo alcuno.

Però, Artù era un Principe. Sarebbe stato presto Re. Si fidava di lui, certo, ciecamente. Ma non poteva smettere di pensare che, forse, poteva capitare che qualche volta, stanco del solito tran-tran, e memore dei suoi incontri sessuali con RAGAZZE prima che arrivasse lui, lo avrebbe potuto tradire. Ovvio, senza amore. Era lui che amava. I loro cuori si appartenevano. Le loro anime anche. Così come i loro corpi..e le loro menti.

Non lo biasimerei di certo. Io, prima di lui, non ho mai avuto altri approcci di tipo sessuale. Con nessuna ragazza. E quando mi sono innamorato di lui, mi è sembrato naturale donarmi a lui. E continuare a farlo per l’eternità. Però …

Merlino! che cessino questi tuoi sciocchi pensieri!

Lui sospirò, in piedi alla finestra aperta della stanza del principe, diventata anche sua. Si voltò verso le stanze di Morgana, e la vide affacciata.

Come mai sei sveglia, Morgana? Brutti sogni?

Lo sai, ultimamente ho gli stessi incubi ricorrenti. Temo di non poterci fare granché! Consulterò Kilgharrah in giornata. ma ciò che mi preme maggiormente, adesso, sono queste tue ansie. Parlane con Lui!

Merlino scosse la testa, serio.

Artù non capirebbe. Per te e Gwen è molto più semplice. Sia tu che lei non avete avuto esperienze con il genere maschile. Beh, cioè sì…tu sì ora che ci penso. Ma dopo quel cavaliere, tu… Ecco, tu e lei non avrete mai di questi problemi.

Lei rise.

Andiamo! Lo sai perfettamente che la tua è soltanto ansia da confronto. Hai paura del paragone fra te..e le ex di Artù! ma non ci sono paragoni Merlino, non...

Appunto! Confrontato con le sue ex ragazze, io...

Sospirò.

“Lasciamo perdere.”, sussurrò, “Buonanotte, Morgana. Grazie.”

Lei scosse la testa contrariata.

“Merlino!”

La mattina dopo, il Sole sorse alto e caldo.

Una discussione era in atto nelle stanze della Lady Morgana, fra lei, Gwen, e Merlino.

“E’ ridicolo!”;esclamò Gwen, “Artù non ti tradirebbe mai, Merlino! Ti ama. E immagino quanto sia difficile per te, pensare alle sue ex, ma...”

Lui la interruppe bruscamente.

“Se una sola parola trapelerà da queste mura, ragazze, vi giuro che la mia vendetta sarà…brutale.”

“Ma è assurdo!”, esclamò sbuffando Morgana

Fuori dalle stanze, Artù Pendragon stava per bussare alla porta della sorella, quando sentì le loro voci:

“Lo so... Ma non posso farci niente! Vedere quella..scena con Olimpia...ha fatto scattare in me la paura che Artù possa ripensare alle ragazze...come ci pensava prima. Se volesse avere rapporti di puro..sesso..con delle ragazze, penso che amandolo quanto lo amo, magari…riuscirei a accettarlo...!”

CHE COSA?!?!?! MERLINO!!

La porta si spalancò.

“Pensi veramente ciò che hai appena detto?? Non posso proprio crederci!”

Morgana sorrise. Certo, non aveva programmato che Artù sarebbe entrato nelle sue stanze...ma la cosa era un punto a loro favore. Adesso Merlino DOVEVA parlare col suo sposo!

Il moro in questione guardò, per l’appunto, il suo sposo, con aria contrita.

A-Artù..io...”, poi lo guardò, “Penso ESATTAMENTE ciò che mi hai sentito dire. Se ne vuoi parlare, va bene. Ma preferirei farlo in altra sede.”

Un linguaggio degno di Re!, pensò la Principessa

Gwen prese Morgana a braccetto.

“Ehm..vi lasciamo la stanza. Noi abbiamo da fare. Non è vero, Milady?”

Lei assentì.

“Fate pure come in camera vostra.”, ridacchiò

Artù scosse la testa contrariato.

“Vi ringrazio. Ma io e Merlino ci rechiamo nella nostra stanza.”, gli afferrò il braccio, “Vieni con me. Noi due dobbiamo farci quattro chiacchiere serie.”

Merlino non osò dirgli che la sua morsa così stretta, evidentemente causata dalla sua ira, gli stava facendo male. Lo seguì con deferenza, mentre lo trascinava verso la porta della stanza della Lady, apriva la porta, e lo conduceva con una certa furia fuori dalla camera, sempre trascinandolo per i corridoi. Man mano che incontravano servitori/trici, oppure delle Guardie fra cui Carot, tutti si voltavano a guardarli sorpresi: Artù non si era mai arrabbiato così tanto con Merlino, da quando si erano innamorati. E sposati.

“che cosa sarà successo??”

“hanno litigato??!”

Mentre si avvicinavano alle loro camere, uscì Re Uther da un corridoio attiguo, e li fissò strabiliato.

“Artù! Merlino! Mi spiegate cosa..?”

Mentre camminavano, Artù disse a voce alta:

“Il mio sposo mi accusa di avere la tendenza a tradire.”

LO HA URLATO AI QUATTRO VENTI!!! COME HA POTUTO??

Artù apri la porta con irruenza, dopodiché lasciò andare Merlino ed entrò. Si diresse verso il tavolo, e si versò un bel bicchier d’acqua fresca. Dopodiché prese un respirone. E lo fissò diritto dentro gli occhi.

“Merlino. Puoi spiegarmi che cosa ti ha portato a pensare cose del genere..di grazia?”

Il moretto si massaggiò il braccio dolorante.

“Beh, erano pensieri strettamente personali! Non era tuo diritto spiarmi mentre ne parlavo con Morgana e Gwen.”

Lui lo guardò attonito.

“Siamo sposati!! Che Morgana e Gwen siano nostre amiche, non giustifica che parli con loro di preoccupazioni di questo genere! È CON ME che ne dovresti parlare, Merlino.”

Non posso …

Sentire la voce di Merlino nella mente, così d’improvviso, non lo stupì. Altre volte, da quando erano tornati dalla Luna di Miele e avevano indagato, da Kilgharrah, sulla potenza del loro legame, avevano comunicato col pensiero. La Telepatia si rivelava tanto utile spesso e volentieri!

Sì che puoi. Sai che puoi parlarmi di qualsiasi cosa, Merlino. dalle preoccupazioni più grandi, a quelle più sciocche.

“Non è così semplice come credi.”, rispose Merlino, “Come faccio..a farti comprendere quanta..paura ho di perderti? Che tu possa tradirmi..con...”

Lui sbuffò divertito.

“Con una ragazza? Andiamo!! Sai perfettamente che oramai non m’interessano più! È te che ho sposato. Perché è te che amo.”

Merlino fu tentato di darsi una calmata, di parlare con Artù a cuore aperta con tranquillità, ma la fitta di dolore che provò al braccio lo fece sbottare di rabbia. E il ripensare a come quell’asino di principe aveva urlato a tutti per quale motivo avessero discusso. Litigato.

“E’ inutile che fai l’arrogante con me, asino che non sei altro! So perfettamente che genere di persona sei. Tu hai conosciuto parecchie ragazze, prima che io arrivassi a Camelot. Ti sei intrattenuto con loro. Hai avuto dei rapporti...intimi, con tutte loro.”

“Mi stai condannando per questo??”, urlò lui, “Pensi veramente che le esperienze passate possano mancarmi?! Pensavo che mi conoscessi, Merlino…”

A quanto pare mi sbagliavo. E di grosso. Se non hai ancora compreso QUANTO io ti amo...significa che forse..dovremmo prenderci..una pausa .

Merlino si sentì mancare l’aria.

“Tu..vuoi...”, deglutì, “Va..bene allora. Sì, credo... Penso che ci farà..bene. A entrambi.”

Merlino, senza smettere di massaggiarsi il braccio, si avviò lentamente verso la porta, guardando con la coda dell’occhio Artù per vedere la sua testa abbassarsi, e un rivolo che gli scendeva dagli occhi. Arrivato alla porta si fermò. In quel momento, la sola cosa che il suo cuore avrebbe voluto, era di rimanere lì, con Artù,sentirsi stringere forte a lui, tra le sue forti e possenti braccia di cavaliere di Camelot, e dopodiché parlare. Aprirgli tutto il suo cuore.

Ti amo.

E con quest’ultimo pensiero, rivolto ovviamente ad Artù tramite Telepatia, Merlino aprì la porta, ed uscì.

Ti amo anch’io, Merlino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qua con un nuovo cap!!! ^^ mi scuso se posto così di rado ma.. avendo gli esami di Stato in vista (in teoria) sn occupata con lo studio -.-“

Però, se ci avete fatto caso, posto ogni domenica ;P in qst modo faccio un cap a settimana.. mi pare una giusta dose no? :D

Ebbene.. questo cap è un po’.. triste? ;(  povero Merlino, come biasimarlo? Certo.. avrebbe potuto parlarne con il suo sposo eh.. invece ke giocare con il suo orgoglio.. e farsi prendere da inutile rabbia.. :S  ma alla fine esser sposato con un Pendragon.. gli ha fatto male! XDDD

Chissà.. se risolveranno mai.. :P

Bacioni a tutti! Kinderbuena!

Ringrazio ki ha inserito pure questo seguito fra le seguite, o i preferiti, per me è molto importante credetemi! ** grazie di cuore!!

Specialmente a:

 

elfin emrys: 1) Ho risposto con piacere^^

2) le tue storie mi sn piaciute, era dovere lasciare qualche recensione ;P

3) io ADORO Narnia!! Come?? Ti sei persa Aslan?? XDDD era nel cap in cui trovano la chiesina!!!

4) sempre e per sempre W ARTHUR&MERLIN!!

5) ** SUL SERIO??? Grazie!!!!!!!!!!!! Oddio mi sento stra-onorata!!!! Spero di nn deluderti!

Kiss

 

 

Mikybiky : SILVIAAAAAAA!!!!!!!!!!! FINALMENTE LA TUA RECENSIONE!!!!!!! Sn felice che il mio effetto sorpresa ti sorprenda ancora una volta XDDD In effetti l’idea di Lancillotto m’è saltata fuori così.. mica lo potevo lasciar fuori dalla storia! ;P

Be ok, la regina può anche prendere provvedimenti.. ma Lancillotto ha ragione!!! come si fa a pensare di “violentare” il Principe di Camelot.. PER AVERE IL SUO SEME?? Mi pare anzi che Lanci sia mooolto bravo a far ragionare la sorella! -.- (ke, fra l’altro: sì, ci mette un’ora XD ) be oddio.. magari Olly pensava di compiere la cosa in meno di un’ora.. chi lo sa! xDD nn è esattamente un asso in fatto di seduzione!

Povero Artù… -.- certe cose proprio.. nn c’arriva! (ke fra l’altro è ancora scioccato povero  xDD) e Merlino nn poteva che entrare in quel PRECISO Momento! XD

Gwen? Sì in effetti.. avrà lo shock x tutta la sua vita credo -,- povero cuore.. le urla del suo migliore amico.. la cretinaggine del fratello della sua ragazza.. e la sua migliore amica ke esce di senno tentando d sedurre Artù TT IN UNA NOTTE!!! XDDD

WWWWWaaaaaaaaaaaaaa… Lancillotto in effetti me lo sono immaginato ESATTAMENTE in qst maniera: la sua figura che si staglia contro la luce della Luna… gamba sul davanzale e l’altra sulla spada.. capelli al vento.. se stai viaggiando di fantasia Te, immaginati io! XDDD

EeeehhHh… in effetto per il nome del cattivo mi sono ispirata a “Rotbarth” dell’Incantesimo Del Lago! XDD era troppo cattivo quello!!! <mr simpatia.. qui nn C’E!> XDDD ok ok non si sclera

Merlino.. mh.. me lo immaginavo più http://blogs.amctv.com/monsterfest/firestarter.jpg ... XDDD

Uther nn può assolutamente dire niente (altrimenti lo licenzio!! xDD ) … e cmq sì, è possibile cm hai potuto leggere! :P

Tu vuoi Mordred eh? BwAhAhAhhhAAHHH!!!!!!!!!!!!!!! ARRIVERA’ PRESTO!!!! (x poi andarsene tragicam e drasticamente)

Bacioniii!!!!!!!!! TI VOGLIO BENE, LINFARIA!! <3 <3

 

 

Paffy333: ciao!! ^^ sn strafelice che la mia precedente storia ti sia piaciuta tanto!! E che ti piaccia tanto anche questa!! ** sn davvero contenta! Nn sai quanto i tuoi complimenti mi facciano piacere!! X me sn importanti sul serio! Aggiornerò il prima possibile giuro!!! :D

Kiss88 ^__^

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Capitolo 10
*** Pausa di Riflessione..VS..Kil&Co.. ***


“Non posso credere che siano stati così... AAARRGGGHH!!!!”

“Calmati. O farai esplodere qualcosa!”

La Lady fermò un attimo la sua marcia per la stanza, guardò seriamente Gwen, dopodiché riprese la marcia.

“Riflettici.”, le disse Gwen, “Le pause.. non sempre sono negative! A volte fanno veramente bene ai rapporti in crisi. Anche se .. in effetti … ”

Morgana si lasciò cadere sul letto, giù sdraiata.

“Dobbiamo fare qualcosa, Ginevra. Quei due semplicemente non possono lasciarsi. Non deve accadere. Sarebbe un totale disastro!”

Sono certo che troverete la soluzione più adatta, ragazze mie.

Gwen sorrise.

“Ciao, Kilgharrah.”

Kiillll!!!!”, sbuffò Morgana disperata, “Ti prego, dacci un consiglio!!! Possibile che quei due si siano..lasciati per un motivo così stupido?!!”

Gwen sospirò.

“Oh, beh... Sta tranquilla. Troveremo un modo. Adesso, nel frattempo, senza cessare di pensare a una maniera per farli ritrovare, ci alziamo e svolgiamo i nostri compiti abituali.”

Io andrò a parlare con quei due. Speriamo che riesca a fare un miracolo! quando quei due ci si mettono, sono più testardi di un mulo..

*****************

La porta della sua stanza si aprì lentamente.

“Merlino? posso entrare?”

“Certo, mamma. È casa tua, dopotutto.”

Lei sorrise, aprendo la porta ed entrando, seguita da Gaius. Il padre, Balinor, restò sulla porta.

“Perché non vai da Artù, e vi chiarite? Non ha senso alcuno..prendere una pausa! Non voi due! Se non vivete in armonia voi due...tutta Camelot cadrà nel caos!”

Merlino rise sarcasticamente,

“Oh, certo! Tutta Camelot segue l’umore mio e di Artù!”

Gaius gli diede uno scappellotto.

“Ragazzo, smetti di ridere! Non vi è niente di cui essere allegri. Uther è a dir poco inconsolabile. Sono quasi due settimane, oramai, che tu e Artù a malapena vi parlate! La sera a cena, è evidente a tutti quanti che non avete fatto pace. Tutto il regno sa del vostro litigio.”

“Eh già!”, rise Balinor, “Camelot è conosciuta come il Regno dei Pettegoli!”

“Balinor di Eldor!”, sbottò Hunith, “In questo modo non aiuti tuo figlio! Ti preghiamo, Merlino. Parla con Lui!”

Lui scosse la testa.

“La decisione di prenderci una pausa.. è stata presa in modo.. consenziente da entrambi. Dovete star tranquilli. Quando sarà il momento giusto, lo capiremo. Ci ritroveremo, parleremo...e …tutto tornerà come prima.”

---------------------------

Nel mentre che nella stanza di Merlino era in atto una discussione ‘collettiva’, in quella di Artù ne era in atto una altrettanto ‘intensa’ fra lui e il Grande Drago.

Puoi mentire a chiunque altro, Artù Pendragon, ma non puoi fingere con me. Sento il tuo cuore soffrire. La mancanza di Merlino al tuo fianco ti sta logorando...molto più di quanto possa fare qualsiasi ferita in battaglia. Hai bisogno di lui, Artù. Non vi gioverà stare lontani.

“Anche lui è stato d’accordo, Kilgharrah. Poteva ribattere. Contrariare la mia decisione. Non l’ha fatto! Per cui ne deduco che anche lui volesse una pausa.”

Lo conosci! E’ cocciuto. Orgoglioso. E Tu lo sei altrettanto. Non ha voluto contestare la tua decisione, perché ha pensato che volessi una pausa da lui..più di ogni altra cosa.

Artù strabuzzò gli occhi.

“Cosa?! Ma …perché ha smesso di parlarmi? Per quale motivo non...”, le lacrime bussavano agli occhi, “Non..si fida più di me? È forse questo il punto?”

Giovane Principe. Sai perfettamente che posso trarre deduzioni. Le risposte che cerchi, soltanto Merlino può dartele. Soffre. Il suo cuore sanguina quanto il tuo. Sta male, ma..non lo vuole ammettere. Per non dartela vinta.

“Ti prego. Lasciami solo adesso. E...grazie.”

Kilgharrah, senza una parola, svanì.

Nel frattempo, stanza di Merlino in casa di Gaius :

Balinor sospirò afflitto.

“Purtroppo non è così semplice, figlio mio. Tu e Artù siete, prima di tutto, il Principe Ereditario e il suo sposo. Come disse Uther, un giorno governerete assieme Camelot. E se vi separate, il futuro e la vita di tutta quanta Camelot ne soffrirà. Lo so quanto entrambi siete cocciuti. Lo so sin troppo bene! Ma …”

Lui sbuffò.

“Vi prego. Lasciatemi da solo. Fra poco devo presenziare a  un pranzo importante.”

Gaius e Hunith sospirarono affranti, non facendoselo ripetere due volte,

Quand’anche Balinor si fu allontanato dalla stanza chiudendo la porta, Merlino si alzò e si vestì. Mentre cercava i suoi calzari, ecco che sentì il Drago:

“Ciao, Kil.”

Sento il tuo cuore sanguinare, più di quanto tu stesso voglia ammettere, young Wallock. In questo modo non andrai avanti per molto. Hai bisogno di Artù. E ne sei perfettamente consapevole.

Il cuore di Merlino fece un balzo

“Te lo ha detto lui? Che ha..bisogno di me?”

Questo non è importante, Merlino. La cosa fondamentale, ora, è che dovete fare pace.

“La cosa fondamentale..ora..è che tu vada via, Lucertolone Millenario. Non farmelo ripetere due volte! Sparisci! ADESSO!! ”

Kilgharrah,senza ovviamente offendersi o rimanere particolarmente ferito dal tono incavolato del giovane amico Mago, con un piccolo sospiro adirato se ne andò.

***************************************

“Artù. Mi serve il tuo aiuto.”

“Dimmi pure, Morgana.”, rispose lui

Lei sorrise.

“Ecco..vedi, questa sera vorrei restare sola con Ginevra, e...le mie stanze mi annoiano a morte! Così, avevo pensato di usufruire della torretta a Nord del Castello. È al riparo da occhi indiscreti. E inoltre mi è sempre piaciuta. L’ho sempre considerata una sorta di...gazebo, invece che una torretta. È splendida!”

Lui assentì

“Su questo concordo completamente. Che cosa ti serve?”

“Potresti ordinare ai tuoi uomini di..non fare la ronda nell’ala Nord? In questa maniera...io e Ginevra saremo proprio isolate completamente. Sai com’è …”

“Privacy.”, sorrise lui, “Sarà fatto. Tranquilla, lo faccio subito.”

Lei gli diede un bacio sulla guancia.

“Oh, ti ringrazio di cuore fratello!”

E tutta contenta uscì.

Nel frattempo, in camera di Merlino, sempre nella casa del medico di corte e del regno, Gwen stava chiedendo un piccolo favore al suo migliore amico:

“Mi servirebbe che facessi una piccola Magia. Vorrei che facessi levitare delle candele. E, ovviamente, che ponessi delle ghirlande di fiori di pesco e di mandorlo. Puoi farlo?”

Lui sorridendo annuì.

“Ma certo! Vado immediatamente.”

“Grazie di cuore, Merlino! sei un vero amico!”

********************************************

Due ore dopo, mentre si trovavano tutti quanti nella Sala, Morgana e Gwen ridacchiarono d’improvviso, fortunatamente nn notate da altri. Dopodiché, finita la cena, si allontanarono. Passarono meno di dieci minuti, che Morgana chiamò telepaticamente Merlino:

Gwen si è sentita poco bene! Potresti, gentilmente, salire nella torretta per togliere tutta quella roba?

Certamente! Saluta Gwen da parte mia. Domani mattina passerò a farle visita, per controllare come sta.

Mentre si dirigeva verso la torretta dell’Ala Nord del Castello di Camelot, Artù lo seguì con lo sguardo. Quando fu sicura di non esser vista da Merlino, Gwen sospirò tristemente, dopodiché entrò nella Sala da Pranzo, dirigendosi verso Artù che la guardo con sguardo interrogativo.

“Purtroppo Morgana non si sente bene! I suoi incubi la stancano molto... Artù, ci dispiace immensamente! Ora, per colpa nostra, l’ala Nord è scoperta!”

Lui sorrise scotendo la testa.

“No, non preoccuparti per questo Gwen. Vado subito ad avvertire le guardie.”

Lei gli sorrise.

“Non è che, nel frattempo, potresti gentilmente spegnere le candele sul balcone?”

Lui annuì, congedandosi da suo padre e dirigendosi verso l’ala Nord. Quando fu uscito, Gwen uscì lentamente dalla stanza e, sulla porta ad aspettarla, trovò Lady Morgana con cui sorrise più che soddisfatta.

Le due si presero a braccetto, e si diressero verso le loro stanze.

********************************

La torretta Nord era strepitosamente adornata: lungo i balconi, separati in quattro per via delle colonne, erano posizionate tantissime piccole candele, il cui calore avvolgeva tutta la torretta stessa. La loro luce illuminava chiaramente tutto quanto. Volgendo lo sguardo in su, si potevano notare degli addobbi fatti di fiori di mandorlo e ciliegio. Dulcis in fundo, infine, sulle teste dei due ragazzi vi erano quattro candele profumate alla vaniglia che levitavano a mezz’aria.

Merlino fissava insistentemente una mattonella davanti a lui, quando poi, nel silenzio, sentì sia il suo cuore che quello di Artù battere in modo incalzante.

“Ci sospetto lo zampino di Morgana…”, disse Artù sottovoce

“E di Gwen..”, aggiunse Merlino

Poi alzò lo sguardo lievemente

“Co..come stai?”, chiese

“Beh...non sono al meglio. E tu?”

Il giovane Mago sentiva le lacrime pulsare dentro agli occhi, e sapeva che, per quanto le ricacciasse dentro, di lì a pochi secondi sarebbero fuoriuscite come fiumiciattoli in piena.

Parlami, Merlino. Ti prego …

Il moro lo guardò col cuore palpitante, e poi disse:

“I-Io...sto bene.”, prese un respiro, “Suppongo che volessero...farci riavvicinare.”

Artù annuì.

“Già. Ma non credo che tu voglia..ancora... Beh, io … allora vado…

Quando lo vide allontanarsi, ecco dagli occhi divampò il fiume in piena di lacrime, e il suo cuore sembrò esplodere per poi sanguinare come non mai.

“Non è vero che sto bene!!”

Artù si fermò, voltandosi di scatto.

Merlino …

“Ho perso l’appetito... il sonno.. e..la voglia di fare qualsiasi cosa. La verità è che...mi manchi terribilmente, Artù! Mi manchi da morire…io..senza di te non ce la faccio. Ho bisogno di te...come se fossi il mio ossigeno! La realtà è che io…non ho voglia di esistere se..non sei al mio fianco.”

Sei la mia vita, Artù.

Artù, che ormai piangeva, non ci pensò due volte: con meno di dieci passi si avvicinò a Merlino, prese il suo viso angelico tra le mani, e le sue labbra si gettarono con una certa foga su quelle dell’altro, che rispose con altrettanta passione, stringendolo forte.

Perdonami, Merlino.

“Di cosa?”

“E’ vero.”, rispose lui, “In passato ho avuto..molte esperienze, con tante ragazze. Ma nessuna.. di loro è mai stata..neanche lontanamente paragonabile a te. Non paragonarti a loro, Merlino. Mai. Sono Loro che non hanno la più remota opportunità di esser paragonate a TE! Tu sei...perfetto. Oh, be, con qualche piccolo difetto ma...quelli chi non ne ha? Non saremmo ciò che siamo, giusto?”

Lui sorrise fra le lacrime.

“Il mio Dono non mi assicura la perfezione. Sono un essere umano. Come tutti.”

Artù gli carezzò il viso con un sorriso.

“Mi sembrava d’impazzire, lontano da te!”

A terra, sotto di loro, c’era una grossa pelliccia d’orso. I due si sorrisero. Artù prese le mani di Merlino, e lo portò con sé giù in ginocchio. Dopodiché lo bacio teneramente, e piano lo portò giù, con la schiena sulla pelliccia di quello splendido orso. Il bacio continuò, Merlino lo guardò con dolcezza sorridendo.

E lì, in quella calda sera, dentro a quella torretta (che somigliava molto a un Gazebo XD), illuminati dalle candele, scaldati dal calore dei loro sentimenti, del loro Amore, e rilassati più del dovuto grazie a quell’intenso profumo di vaniglia che si spandeva lungo tutta la torretta...sotto agli ‘sguardi’ dei fiori...

Merlino e Artù Pendragon fecero l’amore.

E tra loro tornò la pace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Visto??? Hanno fatto pace i piccioncini!!! ^^

Quanto stimo Morghy&Gwen.. nn lo immaginate!! Quelle due.. amorevoli pesti! Senza il loro bel contributo quei due.. prima di far pace.. c’avrebbero messo probabilmente secoli!!! (be.. senza esagerare forse.. magari qualche gg e basta! XD )

Vorrei ringraziare con tt il cuore.. ki di voi legge questa storia.. anche senza recensire.. chi l’ha messa fra le seguite, le preferite.. vi ringrazio!!! **

Ed ecco le risp al precedente capitolo:

 

elfin emrys: ** che bella cosa hai detto!!! Grazie!!! Beh sì… come capitolo è stato piuttosto triste ma sai.. una rottura ogni tanto è quel che ci vuole.. poi tornano più uniti che mai!! ;P

PS. Io ADORO Narnia!!!! ^^

PPS: cara lady elfin emrys, qui è Arthur che ti parla, e mi spiace che sei così in collera: 1) lo so, ho sbagliato e ho già chiesto perdono al mio adorato e amatissimo sposo!; 2) ti posso assicurare senza problemi, che non accadrà MAI PIU.. ; 3) sappiamo perfettamente.. che purtroppo il mio cervelletto.. è quello di un asinello reale.. dunque nn ti posso assicurare niente! XDD

 

paffy333: ** quanti complimenti… GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!! Temo sempre di andar male in ortografia e grammatica.. x fortuna a quanto sembra va più che bene! ^^ grazie ancora! E continua a seguirmi! ;)

 

 

mikybiky: AHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!!!!!! Potrebbe essere un’idea!!! Chi ha detto che a quell’epoca.. già non esistesse qualcosa di simile alle Crepes? XDDDDD

mi disp se il capitolo ti è sembrato tanto orribile.. e se ti ha fatto fare tutte quelle facce una dietro l’altra.. ma beh come ho già detto.. ogni tanto SI DEVE litigare!! L’AMORE non è Bello se non è litigarello! ;p ma come hai potuto leggere sopra… non si sono OVVIAMENTE lasciati!! :D

Quello che hai detto sugli amici è più che giusto! ^^

<3

 

AmyGoku: ** CIAO!!!!! Sono davvero strafelice che la mia storia ti sia piaciuta!!! Come primo impatto.. mi pare che il genere di Merlin ti piaccia dunque! ;P ne presumo che diventerai una fan pure tu! Ci spero! A presto e grazie mille!!! ^^

 

Misa N: Non sei tonta… soltanto ritardataria! XDD

Grazie.. sì ricordavo che mi avevi espresso il tuo gradimento (senti lì.. mi hai contagiato col linguaggio forbito HELP! xDDD) sull’idea delle Amazzoni! ^^ e ne sono mooolto soddisfatta! Hai pienamente ragione, se una cosa è ispirata a Xena.. e c’è di mezzo Olimpia.. può essere semplicemente e solamente una cosa BELLA!

TI STA SUL DETERANO LANCE??? -.- povero Lance.. ma che t’ha fatto?? È l’unico.. come hai detto tu!.. che può liberarci nel telefilm da.. quella sottospecie di … *EHMEHM*

Eccoci.. se l’Ary mi picchia.. è la fine!! XDDD  ei!!! Mi offendi in questo modo il mio bellissimo Merlin?? Dai povero!! Non è così tanto brutto!!! Be.. non è che è isterico.. è GIUSTAMENTE Furioso!!!! Una ragazza vuole il seme del suo sposo x farci un bimbo!!! XDDD

 Hai visto.. Si sono riappacificati ^^

<3 alla prossima carissima!!

 

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Capitolo 11
*** L'arrivo della bionda... XD ***


Nel villaggio si levarono delle urla che raggiunsero ben presto le camere del Castello, le cucine, le segrete, per arrivare nella Sala dove il Re, con suo figlio Artù, Merlino, con Gwen e la sua pupilla Morgana, consumava la sua colazione.

“Che sta succedendo?”, chiese allarmato

Fuori della porta sentirono due guardie sguainare le spade, poi un gran frantumarsi di scudi e, alfine, l’enorme porta si aprì: entrò un cavaliere, l’elmo a coprirgli interamente il volto. Avanzò con passo deciso verso la tavola, da cui oramai tutti quanti si erano alzati; la testa si girò proprio verso il principe, dopodiché lo straniero si tolse uno dei guanti dell’armatura, per l’esattezza della mano destra, e lo gettò a terra ai piedi del biondo.

Artù si chinò e lo prese.

“Accetto la vostra sfida, Cavaliere. Ma vi prego di mostrarmi il vostro volto. Non combatto mai contro qualcuno di cui non conosco il viso.”

Il cavaliere rinfoderò  la propria spada, si tolse pure l’altro guanto, senza fretta, e, portando le mani alla testa, si tolse l’elmo: una lunga chioma di capelli biondi e riccioli scivolò fuori dall’elmo, e apparve ai loro occhi una fanciulla, di pressappoco vent’anni, con due occhi verdi come smeraldi.

“Il mio nome...è Morgause.”

Nel petto di Lady Morgana, improvvisamente, il suo cuore iniziò a tamburellare in un  modo alquanto strano, e immotivato, mentre nella sua mente sentiva fruscii e sussurri che non aveva MAI sentito.

Cosa mi succede? Perché questa ragazza … E’ strano, ma ho come l’impressione..d’averla già conosciuta…

È una Strega. Percepisco chiaramente il suo Dono, le rispose Merlino, Non mi dice niente di buono. Ancora non so quanto ci possiamo fidare.

Sì…ora lo percepisco anch’io. Stiamo all’erta, d’accordo? Benché non mi sembri malvagia.…

Artù la guardò sbalordito.

“Ma...non posso battermi con una..una...”

“Donna?”, sorrise lei, “Oh, sì, io dico che puoi Artù Pendragon. Ci batteremo domani all’alba, se per te va bene.”

Lui sospirò.

“E va bene. Domani all’alba.”

Morgause sorrise ancora ad Artù, per poi fare un occhiolino a Merlino, che restò attonito, e fissare il suo sguardo sulla giovane Morgana. Dopo un minuto, se ne andò.

Uther si schiarì la voce.

“Ebbene, domani all’alba avremo un duello. È pur sempre un cavaliere, figliolo. Va ad allenarti.”

Una donna! Tz! Da quando in qua sono approvati i combattimenti contro il genere femminile?!

Quando entrò nella sua tenda, ad attenderlo c’era ovviamente Merlino: il ragazzo, sebbene fosse ora il suo sposo, e godesse di certi privilegi, non voleva lasciare il suo ‘lavoretto’. In questo modo poteva restare al fianco di Artù sempre, senza che la gente pensasse che non potevano stare lontani...era pur sempre il suo servitore, giusto?

“So che sei contrariato.”

Non importa che sia una ragazza, Artù. E’ un Cavaliere. Così la devi vedere.

Proprio non concepisco i combattimenti contro le donne …

“Quando sarai Re, se vorrai, cambierai le leggi. Ora va ad allenarti, amore mio. Ti aspetterò qua.”

Artù gli carezzò la guancia col suo freddo guanto di ferro, e dopo avergli posato un leggero bacio sulle labbra, uscì dalla tenda con un piccolo sorriso, pronto a ore e ore di allenamenti; e difatti passò quasi tutto il giorno ad allenarsi, senza fare pause... Merlino attendeva pazientemente, e, nel frattempo, gironzolava tra la casa di Gaius, l’armeria di suo padre e di Gwen e, ovviamente, le stanze di Morgana.

“Artù è preoccupato,vero?”

“Beh, principalmente è contrariato. Sai com’è fatto! Battersi contro una donna è...”

Morgana rise.

“Lo so! Considera le ragazze adatte soltanto al ricamo e alla seduzione. Non tollera il fatto che una donna possa scendere in battaglia. Eppure, ne avremmo diritto quanto voi...”

Merlino sorrise.

“Ooh, lo so perfettamente! Tranquilla. Si batterà per il suo onore di futuro Re.”

Nel mentre che usciva dalle stanze di Morgana, mentre Gwen entrava, s’imbatté proprio in Morgause: o meglio, la vide entrare nelle sue stanze, stanca dopo un pomeriggio di allenamenti. Decise che, forse, poteva fare qualche cosa per Artù. così si diresse verso le stanze, e bussò.

“Permesso?”

“Entra pure, giovane Mago.”

Il moro sorrise, entrò, e richiuse la porta. Morgause rinfoderò la sua spada nella fodera, sul letto, e si voltò con un largo sorriso.

“Ebbene. Cosa desidera un Mago potente come te...da me?”, poi rise alla sua espressione, “Oh, andiamo! Percepisco più che chiaramente l’immensità dei tuoi Poteri.”

Merlino sospirò.

“Ecco, io... Ritirati.”, avanzò, “Te ne prego, ritirati. Sei una Strega, Morgause. Sai che a Camelot l’unica Magia approvata è quella mia e...”

La ragazza vide la sua espressione impaurita, il timore di aver detto troppo, e sorrise.

“Percepisco i Poteri di Lady Morgana di Gorlois. Tranquillo. Non voglio il regno di Camelot. Voglio soltanto una sfida col Principe. Tutto qua.”

Non è soltanto questo che vuoi. Te lo leggo negli occhi.

La bionda scoppiò a ridere.

“Sei bravo. Lo ammetto. Molto più bravo di ciò che pensavo. Vuoi sapere la verità? Cosa voglio veramente da Artù?”

Lui annuì.

“Ti prego.”

“Lo ami molto, vero Merlino?”, lui annuì e lei sorrise, “Io voglio solamente che lui mi rechi visita. Tutto qui.”

Lui la guardò incuriosito.

“Tutto qui? Una visita? E perché non glielo chiedi semplicemente?”

“Perché temo che non verrà. Se invece io lo sfido, e gli risparmio la vita, in cambio dovrà venire da me. Un giuramento fatto in questo modo, non può esser spezzato. Quello che mi farebbe senza la sfida, non avrebbe valore.”

Perché non conosci Artù.

Morgause lo guardò incerta.

“Verrà. Te lo prometto. Puoi fidarti di me, apparteniamo alla stessa razza. Abbiamo entrambi il Dono della Magia. Te lo giuro Morgause, ti porterò Artù. Anzi. Vieni con me. Adesso. Ti porto nelle nostre stanze, e potrai chiedergli ciò che desideri. Ti dimostrerò che sbagli. È diverso da come credi.”

Lei, inizialmente titubante, nel vedere lo sguardo tanto sincero e risoluto del giovane Mago, si sciolse in un sorriso e lo seguì.

Merlino, che aveva imparato a non bussare, entrò e basta: d’altronde quella era la sua stanza. Non soltanto di Artù.

“Merlino, ti stavo... Morgause?”

Merlino chiuse la porta, e sorrise.

“Morgause ha una cosa da chiederti, Artù. E tu la ascolterai.”

Lui sospirò ridendo.

“Beh, hai già deciso no? Parla pure, Morgause.”

“Ti ringrazio, Artù. Vedi, il mio piano era..di batterti. E a poco dall’ucciderti, risparmiarti la vita chiedendoti in cambio una semplice promessa. Non avresti potuto rifiutare. Merlino, però, dice che otterrò da te una promessa altrettanto sincera anche senza combattere.”

Non negarle questa promessa, Artù. Fallo per me.

“Qual è la promessa?”

“E’ molto semplice. Vorrei solamente che tu venissi a trovarmi nella mia dimora. Fra tre giorni.”

Artù la guardò attonito.

“E’...tutto qui? Tu mi hai sfidato soltanto..perché vuoi che venga a recarti visita?”

Lei annuì.

Artù.

“Come ti raggiungo?”

Lei sorrise contenta.

“Se me lo permetti, metterò il tuo cavallo nelle condizioni di trovarmi.”

“Beh, se proprio è necessario.”, sospirò poi, “D’accordo. Aspettami fra tre giorni.”

Lei gli porse la mano sorridendo soddisfatta, e lui gliela strinse. Dopodiché, mentre lei usciva, guardò sorridendo Merlino.

Tu lo sai che l’ho fatto per te, vero?

“Ricambierò il favore.”, sorrise lui

“Ah. Morgause.”, Artù la bloccò sulla porta, “Che cosa mi farai fare una volta giunto a destinazione?”

Lei rise.

“Mi credi così cattiva, Artù? Il mio unico scopo è di svelarti una verità che a lungo è stata tenuta nascosta. E sia chiaro, che soltanto a te, e ad altre due persone, verrà concesso di saperla. Non dovrete divulgarla a nessun’altro, finché non sarà il momento giusto.”

E uscì.

“Siete tutti così enigmatici, voi Maghi e Streghe?”, rise lui, “E non guardarmi a quel modo, Merlino. riesco a percepire il Dono in chi lo possiede.”

Il giovane sospirò, togliendosi la casacca.

“Credo che me ne andrò a letto. Non ho molta fame, oggi...”

Quando si fu tolto anche i pantaloni e si fu messo la solita abituale camicia per la notte, si sdraiò sotto le coperte, dalla sua parte, e Artù si sedette vicino a lui. Posando la mano sulla fronte dell’amato.

“Eppure non pare che tu abbia la febbre.”

Merlino scosse la testa.

“Non sto male, Artù. Sono soltanto stanco. Tutto qui.”, si tirò su a sedere, “Il fatto è...che..non sono proprio abituato a tutto questo! Devo assimilare per bene i ritmi, ecco tutto...”

Perdonami, se non l’ho capito prima., disse carezzandogli i capelli

“Ei. Hai troppe cose a cui pensare, amor mio. Con me non ti devi giustificare. Va pure a cena, e scusami con tuo padre, e con Morgana e Gwen.”

Si sporse, e gli diede un bel bacio.

Artù sorrise, e dopo avergli dato un bacio sulla fronte, si alzò e lo lasciò a riposare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Innanzitutto chiedo perdono se ho postato oggi invece di ieri..ho avuto il mio bel da fare ^^’ ma ecco qua un altro piccolo capitoletto.. spero vi piaccia^^

Chiedo perdono, inoltre, x aver descritto la scena di Morgause tanto frettolosamente.. ma ritengo che sia più importante l’evento che verrà in seguito.. ;P   poi capirete!!!

Ringraziamenti.. di cuore.. vanno a chi mi ha inserito fra seguite e preferite.. KinderBuena (o Lady Merendina come mi chiama una persona a me cara ^^ ) non esisterebbe senza voi, miei cari lettori/lettrici! ^^

E ora passo a ringraziare ki ha recensito:

 

elfin emrys: VISTO? Nn potevano non fare pace, era come dire.. contro Natura!! ^^

Morghy: mia cara elfin ti ringrazio sinceramente ^^ in effetti.. senza Gwen e me.. quei due si sarebbero decisi a far pace fra due ere -.-“

Kil: be l’arte persuasiva fa parte di me ^^ la ringrazio x i mille complimenti, Elfin! :D

Artù: 1) lo ammetto: senza Merlino nn posso proprio vivere né esistere! ^^; 2) esatto!! Un Principe fa la cs giusta SEMPRE, cara lady! ; 3) asino reale, prego! Nn un comune e ridicolo somarello! (e qui kinderbuena lo prende x la collottola.. XD )

Merlino: lo so, lo so… purtroppo x me sn stato contagiato irrimediabilmente dall’orgoglio Pendragon! ^^” che ci possiamo fare.. purtroppo sono sfortunato (OVVIAMENTE Solo da questo punto di vista ** )

E ora ti rispondo io: GRAZIE! ** be a me le idee vengono e basta.. magari mentre cammino.. o mentre studio.. dappertutto e sempre! ;P errori grammaticali?? Oh beh.. nessuno è perfetto, io DECISAMENTE sono l’imperfezione fatta persona! :p

Kiss8li!

 

AmyGoku: PRIMA di risponderti.. una domanda: ti piace DragonBall x caso? XDDD

Grazie x i complimenti carissima!! ^^ sn strafelice che ti piaccia così tanto! Io vivo per scrivere.. ed emozionare chi legge.. J spero che nn abbandonerai la mia fic ;)

 

_Valux_: MORGANA è Sempre e Cmnq un grande mito x tutte noi!! ^^

Baci88

 

Paffy333 : carissima la mia paffy!!! **

Cocciuti vuol dire usare un eufemismo.. sinceramente nn conosco persone più orgogliose e.. ostinate di quei due! -,-“ alle volte nn li reggo.. voglio essere retribuita a sufficienza!! Oppure voglio 1 vacanza!! XDD

Parti?? Nu.. L vabè l’importante è che almeno tu puoi divertirti.. io sono costretta negli Esami di Stato.. la Maturità è un peso davvero duro da reggere.. -,- ‘

Buon viaggio ^^! !!

 

Misa N: ma ti pare che quei due si separino? E che se accade, lo facciano x molto a lungo? Naaahh.. e poi chi li sopporta separati?? È un Inferno!! xDDD

OVVIO che la mente è Morghy! Come puoi insinuare il contrario? XDDD Gwen è il braccio.. Morghy la mente! Non potrebbe essere altrimenti .. benché la MIA Gwen, effettivamente, è abbastanza intelligente da ideare un buon piano …

Un menage à trois?? Ma nooo!!! Che vai a pensare !!! XDDDD solo che sai.. essendo tutti una gran bellissima famiglia.. poi sono impiccioni x forza.. povero Merlino in effetti.. per fortuna li ha messi a tacere tutti e 3 che altrimenti c’andavo io a zittirli una volta tanto -.-

Bacioni querida!!

<3

 

 

 

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Capitolo 12
*** Partenze da Camelot .. ***


La sera stessa, prima che Morgause partisse, Morgana si recò nella sua stanza per salutarla. Non sapeva perché, forse per il semplice motivo che come lei, e Merlino, possedeva la Magia.

Toc Toc.

“Ti aspettavo, Morgana.”

La mora entrò con timore, ma decisa, e chiuse la porta dietro di sé.

“Volevo...salutarti, Morgause. Spero che non ti dispiaccia se..ti do del tu.”

Lei le sorrise.

“Niente affatto. Mi fa veramente molto piacere. Anche io ci tenevo tanto a salutarti. E a dirti una cosa.”, si avvicinò, “Il mio invito si estende anche a te, Morgana. Ti prego. Vieni. C’è qualche cosa che devi sapere.”

Per troppo tempo ti è stata nascosto questo segreto.

“Quale segreto?”

“Lo saprai fra tre giorni, non ti posso anticipare nulla. Posso soltanto dirti che…

“Ci conosciamo.”, concluse l’altra, “E’ così, non è vero? noi due ci siamo già viste da qualche parte!”

Morgause si mise il mantello.

“E’ il tuo Dono a renderti così perspicace? No...penso che tu sia una tipa piuttosto sveglia di natura, Morgana. A presto.”

Posò un bacio sulla sua guancia, e se ne andò.

Due giorni passarono lesti, molto più veloci di quanto potessero immaginare; Re Uther, però, aveva una bruttissima sensazione alla bocca dello stomaco. Fece chiamare nella Sala Riunioni Gaius, il suo confidente da tutta una vita passata a regnare, per discuterne con lui.

“Cosa ti affligge, Uther?”

“Gaius.”, rispose, “C’è qualche cosa in quella ragazza, Morgause, che mi ha...inquietato. E non poco, a esser sincero.”

Lui sospirò.

“C’è qualche cosa che è giusto tu sappia, mio Re.”

“Che cosa?”

“L’ho tenuto segreto per tanti anni. Venti, per la precisione. Quella notte, quando Ingrid moglie di Gorlois mise al mondo Morgana... Sai che non era la sola bambina che concepì. Ce ne fu un’altra. Tu la volevi morta, ma…ella fu portata via di nascosto dal Castello.”

Il Re lo guardò sorpreso .

“Come fai a saperlo??”

“Perché lo feci io stesso, Re Uther.”, sospirò tristemente lui, “La portai al Lago Sacro, dove la affidai alle amorevoli cure delle Sacerdotesse della Religione Antica.”

Il re a quel punto era totalmente sconvolto!

“Gaius! Come hai potuto fare una cosa tanto...sconsiderata?! Hai almeno idea di cosa significhi tutto questo?? Morgause ora sarà in collera. Vorrà vendetta su di me. E, come fanno tutti i miei nemici, userà Artù per arrivare a me!”

Non mi pento di ciò che ho fatto...

“Mio Re. C’è dell’altro, purtroppo. A proposito di ciò che avete appena detto... Morgause ha fatto promettere ad Artù, e anche a Morgana, di recarle visita nella sua dimora. Domani.”

Uther si voltò di scatto verso di lui.

“Non possiamo permettere che accada, Gaius. Morgana non deve sapere di avere una sorella. Morgause è stata allevata fin da piccola alla Religione Antica. Le farebbe male per arrivare a me! E Artù! No. Devo impedire loro di commettere una simile sciocchezza. Guardie!!”

Aprì la porta della Sala e, rintracciate con gli occhi due guardie, disse:

“Ordino che Lady Morgana sia tenuta rinchiusa nella sua stanza fino a domani sera. E che il Principe Artù sia fatto chiudere in cella. Non devono lasciare il Castello! Sono stato chiaro??”

Le due annuirono, e si allontanarono.

“Non te lo perdoneranno mai, Uther.”, disse Gaius, “Questo ti farà apparire ai loro occhi come colpevole, non lo capisci?! Colpevole di aver qualcosa da nascondere...”

In quel momento, le grida di Artù risuonarono per tutte le Sale e, seguito da Morgana, proruppe nella Stanza interrompendo così la conversazione dei due.

“Padre! Cosa significa??”

“Non puoi rinchiuderci nelle nostre stanze!”

Uther li guardò severamente.

“Né tu né Morgana lascerete Camelot. Questo è un ordine! Se disobbedirete, verrete severamente puniti. E sapete che non sarò indulgente soltanto perché siete mio figlio...e la mia Protetta. Guardie. Scortate Lady Morgana e il Principe Artù nelle loro stanze. E...che neppure lo sposo di mio figlio, né la fidanzata di Morgana, siano fatti entrare questa notte.”

Le guardie eseguirono l’ordine, e mentre scortavano fuori dalla stanza i due giovani, infuriati ovviamente!, Gaius lo guardò sorpreso.

“Uther. Sei uscito di senno? Non puoi allontanarli persino da Merlino e da Ginevra!”

“Li aiuterebbero a fuggire, e tu lo sai.”, gli rispose lui, “E poi, non sarà un dramma se passeranno una notte lontani, no? E adesso va. Torna a casa. E grazie...”

Gaius fece un inchino, e uscì dalla stanza.

Non appena ebbe chiuso la porta d’ingresso della sua casa, li andarono incontro una furiosa Gwen, e un altrettanto furibondo Merlino.

“Devo dirtelo, Gaius.”, disse lui, “La mia stima verso il Re è nettamente in calo!”

Gwen approvò.

“Può farlo? Tenerci lontani dalla persona che amiamo?? Voglio dire...so che la rivedrò domani mattina, ma...Morgana sarà furente per non essere in grado di mantenere la sua promessa!”

Merlino sospirò.

“E io non oso immaginare la rabbia di Artù. Odia chi si mette in mezzo fra lui...e le cosiddette ‘questioni d’onore’! Gaius. Io sono certo che Morgause non vuol fare del male a Artù e Morgana. Sia io che Gwen andremo con loro.”

Gaius sospirò ridendo.

“Nessuno può fermarvi, a voi quattro, se vi mettete in testa una cosa!”

I genitori di Merlino si lanciarono un’occhiata, preoccupati.

Merlino lo notò.

“Voi sapete qualche cosa, non è così? Ammettetelo.”

“Ebbene, sappiamo soltanto”, disse Balinor, “che Morgause non è una Strega malvagia.”

Hunith sospirò incerta.

“Però..dopotutto non possiamo saperlo con certezza. Siate prudenti.”

Merlino alzò gli occhi al cielo.

“Kilgharrah?”, rise, “So che sei in ascolto, ficcanaso di un Drago!”

Modera le parole, young Wallock! Sono in ascolto quando occorre il mio aiuto. Cosa posso fare per voi?

“Dirci qualche cosa di Morgause, per esempio.”

Morgause? Beh, ciò che posso dirvi è soltanto che i suoi Poteri vanno oltre l’immaginabile. Dovrete fare molta attenzione. E ricordate...che non è come sembra.

“Cosa non è come sembra?”, chiese Gwen

Balinor scoppiò a ridere.

“Aah, se pensate che vi darà una risposta più chiara...aspetterete invano. Se Kil da una risposta a enigma, spetta a VOI risolverlo. Non è vero, Kil?”

Il Grande Drago rise.

Esattamente. Troverete la risposta da soli. Ora vogliate scusarmi...ho da fare. Arrivederci, a tutti.

Merlino sospirò.

“Andiamo, Gwen. Hanno bisogno di noi.”

Il ragazzo corse nella sua stanza, per racimolare un paio di pantaloni e una camicia di ricambio, dopodiché aprì la mente per parlare col suo sposo:

Artù.

Merlino..

Sto arrivando. Farò arrivare Gwen da Morgana, prima. Poi verrò da te. Non preoccuparti,riuscirai a mantenere la parola data amore mio, io verrò con te.

Detto questo, uscì dalla stanza e prese la mano di Gwen.

Poi di nuovo parlò telepaticamente:

Morgana. Io e Gwen stiamo arrivando. Farò venire Ginevra da te, dopodiché andrò da Artù. Ci troviamo giù nelle segrete.

D’accordo. Mi preparo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buuuuoooonaaaaaseeeeeraaaa!!!!!!!!!!!!!!!!! ^^

Ragazze!!! Sn tornata!!! Ora… scusate se lo posto a quest’ora.. ma sn nel panico pre-esami!!!! :S ma domenica posterò nn dubitate!!! ;) se sopravvivo alle 3 prove scritte della Maturità X_X

Allora… qst cap nn è molto intenso lo so… ma Morghy intanto ha uno stretto contatto con la sua sorellina.. o meglio.. sì sua sorella in effetti… ;)

E così partono… vediamo cs accade J

Vi ringrazio x avermi inserito fra seguite.. o preferite.. perché x me (nn smetterò mai di dirlo) è importante! E ringrazio chi ha recensito:

elfin emrys: Oh già, giusto lei mancava ^^

Artù: mi spiace se l’ho offesa Milady, ma mi creda: difendo la parità fra uomini e donne ** Pure io mi chiedo cosa mi dirà.. ma chi vivrà vedrà giusto? ;P

Merlino: Ricambierò il favore certo… ovvio che ricambio a modo mio IHIIH!!!

KinderBuena: ** Ma graziiee!!!! Addirittura una GENIA!! Merito tanto? :S quanti complimenti!! Grazie! Io be scrivo.. e poi rileggo e se mi emoziona.. allora vuol dire ke magari può emozionare anche gli altri… XDD ok discorso contorto ;P

Kiss

 

Misa N: Morgana è troppo stylosa in effetti! XDD io la ADORO!!! Morgana & Morgause si vede che sono sorelle vero? Mah.. però entrambe cattive naa!!! Poveere!!! Anche NImueh povera l’hanno fatta cattiva ;(

Io domani comincio con la Maturità… Stato VS KinderBuena89… XD

Besos <3

 

Mikybiky: Nn poteva mancare il piano di Ginevra&Morghy… sn troppo genie pure loro! xDD alla fine visto.. si sono riappacificati e.. COME lo hanno fatto! ;p   Un falso eroe?? Artù Pendragon? Bah.. -,-  <3

 

AmyGoku : ^^ Ciao!! Grazie 1000!!! 6 gentilissima, tutti questi complimenti... ma nn so se me li merito davvero.. sul serio.. :\

Grande Goku!! Baci

Ciao

 

 

 

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Capitolo 13
*** E tornarono le mamme ... ***


 

“Siamo qua!”

Morgana e Gwen corsero verso i due amici, che le attendevano davanti alle segrete. Artù fece strada lungo gli stretti corridoi, finché non arrivarono alla grata situata alla fine delle segrete: Merlino fissò il suo sguardo sul lucchetto, sussurrò una formula e la catena si ruppe.

“Coraggio.”

Fuori dalla grata, li attendevano quattro cavalli, i loro cavalli. Saltarono in groppa, e si allontanarono da Camelot con un sorriso soddisfatto sul volto: Uther sarà pure il Re, ma loro quattro, insieme, erano molto più furbi di lui. E i fatti lo dimostravano. Era appena riusciti a scampare agli ordini del Re!

All’alba erano ancora in cammino, oramai distanti da Camelot almeno di un paio d’ore.

Artù, hai idea di quanto ancora dobbiamo cavalcare?

Al bivio che si trovarono davanti, si fermarono.

“E ora?”, chiese Gwen, “Da che parte ?”

Morgana sghignazzò.

“Beh, se non ho capito male, dobbiamo semplicemente seguire Ermes. Dunque, caro Erm...da che parte ci conduci?”

Sia lei che Gwen scoppiarono poi a ridere, mentre Merlino sospirò sorridendo.

“Mi offendete il povero Ermes così? Avanti, Erm. Fa vedere loro di cosa sei capace!”

Il povero Ermes, un cavallo bello bianco, candido come la neve, scosse il muso come a voler fermare le risate delle due ragazze e, poi, iniziò a muovere i suoi passi verso il sentiero a sinistra.

Artù rise.

“Visto? Ermes sa il fatto suo! Andiamo, miei prodi. Seguiamo il cavallo!”

Morgana e Gwen, che ancora ridacchiavano, gli andarono dietro, Merlino rimase indietro per un paio di secondi, e si guardò intorno sospirando.

Seguiamo un cavallo …

E andò dietro ai tre, rassegnato.

Dopo neppure un’ora, i quattro arrivarono davanti a un enorme lago, in fondo al quale c’era un’immensa cascata che sgorgava.

“Wow...”, sussurrò Gwen, “Mai visto un lago così...”

“Romantico?”, concluse Morgana sorridendo

Gwen arrossì, mentre Merlino affiancò Artù.

“Sei pronto?”

Lui sospirò.

“Una promessa è pur sempre una promessa. Voglio fidarmi.”

Merlino sorrise.

Ti rispetto molto, lo sai vero?

Mi avresti sposato altrimenti?, sorrise lui

Merlino rise.

“Ei, voi due! Non è il momento d’isolarvi. Andiamo?”

Artù si volto versò Morgana.

“Certamente, sorellina. Sono pronto. Ma...c’è un piccolo particolare che forse ti è sfuggito. Davanti a noi c’è un grande…

In quel momento, Ermes si mosse verso il Lago, e iniziò a entrare dentro l’acqua sorprendendo tutti e quattro. Artù si voltò verso gli altri tre strabiliato, poi guardò di nuovo davanti. Fece loro cenno di seguirlo, prima partì Merlino seguito da Morgana e, al suo fianco, Gwen.

“Ei, Artù!”

Non ti allontanare troppo.

Potrei mai lasciarti indietro, Merlino?

Come sempre mio sposo …

A un tratto la cascata si aprì in due, lasciando spazio a un passaggio che li portò in un largo prato, circondato da alberi e fiori, cespugli, persino piccoli animali del bosco che scorrazzavano tranquillamente di qua e di là. Quello non poteva essere il luogo dove dimorava una Strega con cattive intenzioni.

Tuttavia, alla vista del castello di fronte a loro, Artù, Morgana, e Gwen...si bloccarono di colpo.

Cosa...?

Morgana, sentendosi mancare, per poco non cadde da cavallo. Per fortuna Merlino prontamente fissò lo sguardo a terra, e vi fece apparire un materasso alto e soffice, dunque la Lady cadde ma non si fece male alcuno. Dopodiché, anticipato da Gwen, saltò giù dal cavallo.

“Morgana, stai bene?”

La ragazza fissava ancora il Castello, a bocca spalancata e occhi ancora più aperti. Il respiro era mozzato nel petto, a malapena respirava.

“Ei. Ti prego, parla.”, le disse dolcemente Ginevra, “Vedrai, ci sarà una spiegazione. Calmati …”

Artù, avvicinatosi come gli altri due, la aiutò ad alzarsi e la sostenne per un paio di minuti. Le sistemò i capelli dietro un orecchio, e poi fissò i suoi occhi in quelli di lei.

“Ei. Adesso sta tranquilla. Ok? Sicuramente Morgause ci spiegherà tutto. Fidati.”

Merlino, che ancora non capiva, scosse la testa e sospirò.

Perdonami, Merlino. Non avevo l’intenzione di farti sentire escluso!

Lui le sorrise, quando lei si voltò verso l’amico.

No. Tranquilla.

Sei il mio migliore amico, Merlino. L’unico con cui posso parlare di Magia senza averne timore. Voglio che tu sappia...che quello che hai davanti è...il Castello dei Gorlois. È il castello della mia famiglia.

Merlino si avvicinò, fissandolo meglio.

“Pensavo fosse stato interamente distrutto...”

È una Strega.  Lo avrà creato con la Magia.

Lei annuì.

“I suoi Poteri sono enormi. Posso sentire la sua aura da qui.”

Artù sospirò.

“Bene. Siamo arrivati sin qui. È giusto mantenere le promesse.”

“Sagge parole. Degne di un buon cuore.”, disse una voce

Davanti a loro, dalla porta un po’ dissestata del Castello, uscì Morgause e avanzò verso di loro con un gran sorriso. Aveva addosso un abito scuro, blu notte, con una corda d’argento legata alla vita. Avanzò di qualche altro passo, e aumentò il sorriso sul suo viso.

“Benvenuti. Sono rattristata per il tuo malore, Morgana. Ma ti darò molto presto le risposte che cerchi, fidati di me. Almeno provaci. Ginevra. Sento la purezza nel tuo cuore. Per quanto mi riguarda, puoi entrare. Sempre che Morgana e Artù non abbiano niente in contrario. E Merlino...tu costituisci un’eccezione.”

Morgana strinse la mano a Gwen.

“Non c’è niente che non posso, o non voglio, condividere con Ginevra.”

Morgause sorrise felice.

“La ami davvero molto, allora. Ebbene. Accomodatevi.”

Li guidò nel Castello: per Morgana fu alquanto difficile, e traumatico, entrare passando sotto a quell’arco, mentre Gwen le stringeva la mano, e Artù avanzava un po’ incerto dietro a Morgause, con Merlino al seguito; sbucarono in un enorme spiazzo circondato da colonne, con al centro un bellissimo altare con delle candele e dei fiori in precedenza disposti, le candele pronte ad essere accese. Cosa che la bionda fece non appena si avvicinò.

“Morgana, Artù, vi prego di posizionarvi davanti all’altare. Uno di fianco all’altro.”

I due eseguirono, e dopo, sempre sotto invito, chiusero gli occhi. Entrambi. Mentre Gwen indietreggiava verso Merlino, che fissava attentamente Morgause, la ragazza iniziò a girare in circolo attorno all’altare, tra le colonne, mormorando parole di Lingua Arcaica: il vento iniziò a soffiare leggero, poi si alzò un po’ di più, finchè…

Le foglie si fermarono. L’erba anche. Niente più si muoveva, e sembrava che pure l’aria stessa avesse cessato di muoversi.

Merlino e Gwen sbarrarono gli occhi per la sorpresa, mentre gli altri due aprivano lentamente gli occhi e, davanti a loro, videro due donne; erano molto simili, eccezion fatta per il colore dei capelli:  entrambe erano molto belle, dalla corporatura snella, indossavano due tuniche leggere, con un cordoncino legato alle vite. L’unica differenza erano gli occhi, e i capelli: la donna davanti ad Artù era bionda con gli occhi blu mare. L’altra, colei che stava in piedi di fronte a Morgana, aveva due occhi verdi come smeraldi, e i capelli castani. Erano però giovani. Molto giovani. Nemmeno 21 anni.

“Ma..mamma...?”, sussurrò Artù

La bionda sorrise annuendo, con le lacrime agli occhi, e dopo essersi avvicinata lo abbraccio forte.

“Il mio piccolo Artù...il mio bambino...”

L’altra, la donna castana, si avvicinò a Morgana. Alzò il braccio, e carezzò il viso bagnato di lacrime della ragazza, che la aveva riconosciuta immediatamente. Sebbene quando fosse morta aveva soltanto tre anni.

“Madre mia...”

“Quanto sei diventata bella, bambina mia...”

Anche le due si strinsero forte, piangendo lacrime di gioia miste a lacrime amare, tutti quegli anni lontane, senza mai vedersi, perché purtroppo la Morte non concede visite fra Morti e Vivi...

“Artù. Voglio che tu smetta di incolpare te stesso per la mia morte.”, disse Igraine, “Tu non hai nessunissima colpa. La tua nascita era stata scritta. E sono felice di aver dato la mia vita per la tua.”

Lui strinse i pugni.

“Madre, non eri tu la vita che doveva esser presa! Nimueh...”

“Lo so. Nimueh ha preso la tua giovane anima per potersi vendicare di tuo padre.”, sorrise “Sai, sono felice che dopo tanti anni, tu e tuo padre riusciate ad andare, più o meno, d’accordo. Così deve essere. Ti ama molto. So che spesso non riesce a dimostrartelo, ma credimi...ti ha voluto molto.”

Poi si fece seria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BUONDì ragazze miieee!!!! Mi disp di essere in ritardo con questo post!!!! PERDONO!! è che la prossima sett ho gli orali della Maturità e.. con gli Esami Di Stato non si scherza!!! :p

Cmq.. eccoci arrivate nell’antro di Morgause.. nel suo bellissimo meraviglioso castello ^^ e qui ecco la sorpresa! Vi ho sorprese? ;) speriamo di sì!

Grazie a tutti voi ke seguite la mia storia!! X me conta moltissimo!! Spero che continuerete a farlo! Ringrazio chi mi ha messo fra i preferiti, e seguiti!!! GRAZIE GRAZIE!!!! **

Grazie in particolare ai miei lettori silenziosi… e a:

 

elfin emrys: scusa!!!! Scusa scusa!! È che ripeto.. ho gli esami la prossima settimana e.. ripasso! ^^ ma sono qui, ;)

Merlin: salve! Non dubitare che ricambierò come solamente IO posso e SO fare!! Ihihih e x quanto riguarda il liberarlo be.. ci ho già pensato come hai notato ;P  e ora andrà Spero tutto bene!! E sicuramente lo chiamerò sempre “amore”… ^^

Arthur : Confermo tutto ciò che hai detto, Milady! ^^

Morgana: Grazie tesoro!! Porgerò i tuoi saluti a Gwen, che ricambierà di sicuro!=) x quanto riguarda la mia sorellina.. povera! Mi fido totalmente! *-*

Uther: IO?? Nascondere qualcosa??? No!! mai! Non mi serve aiuto grazie! (scusalo.. è un po’ stressato T_T )

Kilgharrah: grazie!!! =D

Una lettrice in meno??? Nooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!! =’(  ed in effetti era un capitolo di passaggio ;) grazie di tutti i tuoi complimenti!!!

KISS

 

mikybiky :Linfaria.. mia adoratissima amica.. ti prego.. smetti di infamarmi il povero Uther in questo modo! Non giova affatto alla sua autostima!! È in ribasso ultimamente… mi preoccupa. U_U

 

Misa N: OVVIO che i Draghi possono! Che diamine! Lascia sfogare pure a loro gli istinti primordiali no? XDD ok, pure tu m’infami Uther così!!! Non me lo disprezzate tanto e sempre!! La sua autostima povero caro sta calando vertiginosamente!!! :’(

Ti stai rodendo eh? X sapere che cosa sta succedendo in quel castello… BWAHAHAH!!!!! È la punizione dei 5 cereali x aver ritardato in alcune recensioonii!!!! Ahahaha!!!! xDDD

Bacioni querida mia!!! <3<3

<3

 

 Amygoku:Povera Morgause… tutti a pensare che sia malvagia… T_T  in effetti quei due non hanno mai tempo x stare soli ultimamente.. recupereranno POI!!!! MWHAHAHAH!!!! XDDD Mi parti??? E fino a settembre non saprai come va avanti?? NUOOOOOOO!!!!!! =((

 

La Kurapikina: hai un nick simpaticissimo!!!! ^^

A parte questo.. ODDIO!!! È un onore x me che tu mi conosca.. che conosci le mie storie!!! *__* grazie che segui le mie storie, mille grazie sul serio!!! ^^

 

 

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Capitolo 14
*** Relazioni svelate ^* ***


“C’è una verità...che tu e Morgana dovete sapere.”

L’altra donna, a questo punto identificata come Ingrid di Gorlois, afferrò le mani dell’altra, e si sorrisero complici.

“Io e Igraine”, disse, “Siamo sorelle.”

Morgana e Artù si guardarono sorpresi.

“Dunque, io e..Morgana...siamo cugini? Di primo grado?”

Ingrid sospirò.

“Ebbene sì. Siete cugini, mio caro Artù. Ma...”

Morgana, presa da uno slancio d’affetto, abbracciò forte Igraine, che corrispose felice all’abbraccio.

“Sono felicissima di conoscerti, zia.”

“Anche io, tesoro.”, rispose

Ingrid sorrise, avvicinandosi ad Artù con le braccia aperte.

“Vuoi dare un abbraccio alla tua zietta, Artù?”

Lui assentì.

Poi, le due si guardarono e si fecero un cenno.

“Avete scoperto, ora, di essere cugini di primo grado.”, riprese Igraine, “Però,esiste un’altra parentela che vi lega, e che viene PRIMA di quella fra cugini.”

Ingrid sospirò.

“Quando ero in vita, poco dopo il matrimonio di mia sorella, qui presente, con il Re…mi ero presa una bella cotta per lui. Così, per errore,o per...non so quale azione stupida che mi fece agire...dormii insieme a lui.”

Morgana sbarrò gli occhi.

“No... Come hai potuto?! Era tua...”

Igraine la fermò.

“Morgana. Te ne prego, non andare oltre. Subito dopo, Ingrid venne da me in lacrime e mi raccontò quanto era successo. E dopo di lei, anche Uther, anche lui piangendo, mi svelò tutto. Non mi incollerii. Sapevo che Uther mi amava quanto io amavo lui. Così come sapevo quanto mia sorella e io fossimo troppo legate per spezzare il nostro legame per una tale debolezza.”

Artù guardò verso Merlino, che improvvisamente guardò lui.

Hai capito quello che stanno cercando di dire, non è vero?

Sì...

“Rimasi incinta.”, disse Ingrid, “Quando dissi a Igraine che aspettavo due bambine da suo marito, lei mi confortò. E mi disse che Uther avrebbe senz’altro riconosciuto le due figlie. Ma purtroppo...la mia amatissima sorella morì. E io con lei. Non avevo più la volontà..la forza..di portare avanti la gravidanza. Ma lo feci.”

Igraine guardò Artù.

“Tuo padre era distrutto, dopo la mia morte. L’unica persona con cui stava, in quelle settimane, eri tu. Purtroppo sono morta a pochi giorni dal concepimento delle mie nipotine. E Uther... Lui e tua zia parlarono, e Ingrid, che da qualche mese era oramai innamorata di Gorlois, decise di sposarlo. E di fargli crescere le figlie come sue. Uther approvò. Ma il Destino ha deciso diversamente. O meglio, la Magia.”

Ingrid sorrise, carezzando la guancia di sua figlia.

“Io e tua zia, bambina, siamo creature della Magia. Vostra nonna era una delle Sacerdotesse creatrici di Avalon. La mia Magia è passata a scorrere nelle vostre vene. Tue...e di tua sorella. Avrei tanto voluto che cresceste insieme! Però…

Abbassò il capo, sospirando, così Igraine le si fece vicina e concluse la storia:

“Gaius, che allora era anche Sacerdote dell’Antica Religione, comprese che ciascuna di voi era molto più potente di quanto potesse mai immaginare. Lo disse a Uther che, preso dal panico e dall’odio per la Magia, decise di separarvi. La riteneva la cosa più giusta per il vostro bene. Non avremo mai potuto pensare che la Magia, in voi che eravate appena due neonate, potesse già essere così intensa. Tu, Morgana, sei rimasta con tua madre. Finché non è morta.”

Morta…

“Non eri malata, madre. Perché sei..?”

Lei abbozzò un sorriso.

“Mi ha molto addolorato lasciarti, Morgana. Lasciare solo tuo padre. E abbandonare l’altra mia figlia. Però, non potevo più vivere in un mondo in cui Igraine non c’era. Il nostro legame era troppo forte, troppo potente per essere ignorato. E io non ho fatto altro...che ricongiungermi a lei. Siamo due metà della stessa medaglia…

Questa l’ho già sentita! Pensavo valesse solo per me e Artù..

Morgana sospirò.

“Beh...sei perdonata, madre. Posso comprendere cosa significa...sentirti mancare la terra sotto ai piedi...se la metà della medaglia non c’è più..”

Ingrid sorrise, e la abbracciò forte.

“Vorrai certamente sapere che fine ha fatto tua sorella, è così?”

Lei annuì lievemente.

Forse...è morta anche lei…

“Tua sorella è viva e sta bene, piccola mia. Vieni, tesoro.”

La sua mano si alzò, sporgendosi verso…

Morgause??

I miei sospetti erano a quanto pare fondati., rise Merlino, Tutta questa faccenda era fin troppo strana. La conclusione era quasi ovvia…

Ovvia?? Ei! Perché io non l’ho nemmeno lontanamente sospettato?

Ammettilo, Artù. Per quanto riguarda il cervello, il mio spesso funziona meglio del tuo.

Il principe lo guardò storto, volgendo il suo sguardo da un’altra parte.

“Questo significa”, disse poi, “Che io e Morgana..siamo...fratellastri?”; poi si corresse: “Cioè...io, Morgana e...Morgause...”

Lei sorrise, annuendo.

“Esatto.”

Morgana, dopo i primi minuti di sorpresa, si affrettò ad abbracciare la sorella.

“Sorella mia...”

“Morgana... Ti ho sempre seguita, in ogni tuo passo.”, sorrise guardandola, “Non devi essere spaventata. Oltre a Merlino,ci sono anche io ora.”

Perdonami. Sono stata lontana, nonostante conoscessi la verità.

Tranquilla. Ti voglio bene.

Poi si voltò verso Artù, e lo abbracciò ridendo.

“Ti ho sempre considerato mio fratello, Artù. Sono felice che tu lo sia veramente!”

Lui, rassegnato all’esuberanza della ragazza, rise contento.

“Sono felice anche io, sorella.”, poi si avvicinò a Morgause, “Ebbene...sono contento di conoscere anche te. Sorellina.”

Morgause, timorosa di non essere accettata, lo abbracciò contenta e soddisfatta.

“Ti ringrazio, fratello mio!”

Ingrid e Igraine fecero cenno a Gwen e Merlino di avvicinarsi, poi guardarono Morgana.

“Figlia mia. Sento che temi molto il tuo Dono. Non farlo. È giusto, sì, essere intimoriti alle volte. Ma sei tu a dominare lui, non il contrario. E mai dovrà essere il contrario.”

“Sì, madre.”

“Le cose andranno meglio giorno dopo giorno.”, le disse la zia Igraine, “Vedrai. Imparerai a fidarti di più dei tuoi Poteri.”

Dopodiché si misero di fronte a Merlino, che le guardò sorridendo ma pur sempre timoroso.

Ingrid rise.

“Giovanotto, non stare così teso! Per amor del cielo, siamo creature magiche anche noi! Dovremmo avere più confidenza, non credi? Comunque. Prima di tutto voglio farti sapere che i tuoi Poteri sono molto più immensi di quanto tu stesso sappia. E persino il vecchio Kil non sa quanto siano realmente potenti. Posso dirti, in compenso, che i Poteri di Morgana e Morgause messi assieme, non potrebbero MAI competere coi tuoi.”

Merlino rimase a bocca aperta.

“A..ah. I-Io non pensavo di...”

“Essere così potente? Mio caro, sei stato creato dalla Magia più potente di tutte quante. Tu, e mio nipote. Le cose andranno sempre meglio anche per te. Ti fiderai di Morgause, avverrà presto. Ah. Grazie per l’amicizia che doni a Morgana! Mia figlia è fortunata ad averti come amico.”

Lui sorrise.

“Io sono felicissimo di essere amico di sua figlia, Regina Ingrid.”

Nel mentre che Igraine prendeva le sue mani, Merlino iniziò a sentire il cuore battere forte. Aveva di fronte la madre del suo sposo! Non erano cose che accadevano tutti i giorni. Soprattutto quando lei era morta…

Rilassati, amore. È soltanto mia madre.

Sai, se sono nervoso caro mio...è proprio perché è tua madre!

Igraine sorrise.

“Merlino di Eldor. Attendevo con grande ansia il giorno in cui ti avrei conosciuto. Lo sposo di mio figlio. Il suo migliore amico. Il suo fedele servitore. Il suo confidente. Sono orgogliosa di Artù...perché ha scelto il ragazzo più onesto, carino, altruista e puro di cuore..che io abbia mai conosciuto!”

Merlino tirò un sospiro di sollievo.

“La ringrazio, mia Regina.”

“Sono io che devo ringraziare di cuore te, mio carissimo Merlino.”

Lui la guardò curioso.

“Per cosa?”

“Per l’amore che dai ogni giorno a mio figlio. Tu gli doni tutto te stesso, giorno dopo giorno, senza mai cessare un istante di farlo. Senza mai stancarti un solo attimo. E il tuo cuore è sempre così colmo di...amore verso Artù! Non avrei potuto mai desiderare una persona migliore, per lui.”

Visto? Che ti dicevo. È tanto tremenda?

Merlino rise di gioia, poi le strinse le mani.

“E io devo ringraziare lei,Igraine. Per aver dato alla luce Artù.”, lo guardò, “Perché...lo amo DAVVERO con tutto me stesso. E questo..perché lo scopo della mia vita è...lui. Semplicemente.”

Merlino…

Il moro guardò la donna, e rise.

“Benché, alle volte, glielo devo proprio dire, è veramente tremendo! Diventa così...arrogante, e presuntuoso...”

“Pieno di sé, e si crede chissà chi.”, rise lei, “La copia spiccicata di suo padre, alla sua età! Vedrai, col tempo, e grazie a te, il suo carattere si placherà.”

Lui la guardò quasi supplichevole.

“Di quanto?”

Lei rise.

“Beh...tu non perdere mai la speranza. Vedrai che un giorno...”

Lui sospirò, rassegnato.

“E va bene. Mi fido di ciò che dice,mia Regina.”

“Igraine. Chiamami Igraine.”

Questo dev’ essere un sogno. Tua madre mi ha appena detto di…

…darle del tu. Esattamente. Cercherò di non farti dannare troppo, amor mio..

Ingrid, alfine, si avvicinò a Gwen e le prese le mani con un largo sorriso.

“Mia carissima Ginevra. Ti affido mia figlia Morgana. Prenditi cura di lei, mi raccomando. Sai quanto è sensibile e fragile...”

“Mamma!”

Lei rise.

“Sì, hai ragione, scusami!”, diede un bacio sulla fronte a Gwen, “Stammi bene. E non dubitare. Il legame che hanno lei e sua sorella,non metterà in pericolo il vostro Amore.”

Le due sorelle, come erano apparse, svanirono.

Morgana si avvicinò a Gwen, e le diede un leggero bacio. Leggero, ma significativo.

“Sai che ti amo, Gwen. Niente e nessuno mi separerà da te. Mai. È una promessa.

Lei annuì.

“Mi fido di te, Morgana, lo sai.”

Alche, Morgause si avvicinò, timidamente, e le porse la mano sorridendo.

“Se...se ti va potremmo...”

“Diventare amiche?”, le strinse la mano, e sorrise “Ma certamente, Morgause. Ci conosceremo meglio col tempo.”

Artù sospirò.

“Coraggio, ragazze. E Merlino. E’ meglio avviarsi verso Camelot. Morgause. Ovviamente, in quanto nostra sorella, resterai a Camelot. Vivrai con noi al castello. Se..ti va, naturalmente.”

Lei sorrise.

“Se il Re sarà d’accordo...molto volentieri!”

Mentre uscivano dal Castello, Merlino sospirò avvicinandosi a lei. E le porse la mano.

“Mi dispiace. Sono stato diffidente per tutto il tempo. Vorrei rimediare, chiedendoti il permesso di esserti amico. In fondo, be siamo entrambi...”

Morgause rise, e gli strinse la mano.

“Credimi, Merlino. Io non voglio il male di Camelot. Né di nessuno di voi!”

“E di Uther?”, chiese lui

Puoi giurarmi che non vuoi in alcun modo nuocergli?

Merlino. E’ mio padre! Non incolpo lui di ciò che è successo. Neppure Gaius, se vuoi saperlo.

“Nessuno ha colpa. È così che sono andate le cose. Per volere della Dea.”

Ti prego, Merlino. Fidati di me!

“E d’accordo! Ci provo! Scusa...”

Tutti e cinque si avviarono verso i cavalli, e tornarono verso Camelot.

La loro casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Saaalvee!!!! Ebbene sì, OGGI sn puntuale! ^^ ho notato che sn tra i preferiti.. e le seguite.. di tanta gente! Be.. a me già una ventina di persone mi sembrano “tanta gente”! :D

Ebbene, ecco qua svelato l’arcano che tutti quanti aspettavate! Lo so… complicato da comprendere..decisam contortino.. ma mi è venuta fuori così come idea.. spero vi piaccia!!!

E ora passo a rispondervi:

 

skitty1: eii!!! Buondì! ^^ mica mi sono arrabbiata! Può succedere di perdersi qualche chappy ;P sono strafelice che ti sia piaciuto!!! ;)

kiss

 

elfin emrys: Merlino:  dubitavi forse?? ;P (ovvio che lo avrei sposato cmq!)

Artù: Le donne possono diventare pericolose ^^’

Morgana: mia sorella nn mi farà del male,tranquilla.. x mia fortuna,poi , non soffro di problemi cardiaci! ^^

Uther: Ei!!! Milady, moderi il linguaggio! È al cospetto di un Re!!

Kinderbuena :  perfect!! Sarà comunque sia un modo per consegnarmi le recensioni :p ** ma grazie di questi complimenti!!!! Grazie grazie!!!! Visto? aggiornato in orario? ;)

 

Paffy333: NN ti sta simpa Morgause? Poveraa.. non ha fatto nulla di male. Guarda, Artù sta benone..x il momento! ^^ Grazie ancora x i complimenti!!! J

 

Amygoku: Egitto eh? Gran bel paese!!! Io lo adoro personalmente.. goditelo! La mia FF è sempre qui tanto.. oggi è aggiornata e spero di ricevere al più presto la tua recensione! :D (me riabbraccia la recensitrice)

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Capitolo 15
*** Ritorno a casa ***


Non appena varcarono i cancelli di Camelot, entrando nell’enorme cortile del Castello, nella città bassa, Re Uther uscì di corsa seguito da Gaius, e dai genitori di Merlino. Lui, Artù, e le tre ragazze scesero da cavallo tranquilli, con un gran sorriso, e si prepararono a sfidare la sua ira.

“Avete disobbedito agli ordini!”

“Padre, era necessario.”, ribatté Artù “I tuoi ordini erano...assurdi!”

Morgana assentì.

“Ha ragione Artù, Uther. Non puoi tenerci segregati nelle nostre camere quando ti pare e piace. Siamo adulti, ormai. E siamo abbastanza grandi da decidere per noi stessi. E ora...vogliamo presentarti una persona. O meglio...visto che già l’hai conosciuta, vogliamo presentartela per chi è in realtà. Vieni.”

Morgause sospirò e, preso un profondo respiro d’incoraggiamento, avanzò.

“Tu...”

Prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, Morgause si avvicinò di un altro paio di passi, fino ad arrivare davanti a Gaius e fermarsi. Sorridendo con le lacrime agli occhi.

“Ciao, Gaius...”

Il vecchio medico, dapprima titubante e assai serio, e preoccupato, si sciolse ben presto in un sorriso che si tramutò in pochi istanti in una risata di gioia. E la abbracciò.

“Felice di rivederti, bambina! Perdonami per ciò che ho fatto, Morgause.”

Lei lo guardò allibita.

“Per cosa? Gaius. Mi hai salvato la vita! Io sarò in debito per sempre con te, per questo. Se non fosse stato per te, ora non sarei qui a parlare con te. Non avrei appreso la Magia. E non avrei conosciuto mia sorella, e il mio fratellastro. Non devo perdonarti, perché tu mi hai fatto soltanto del bene.”

Adesso, più che mai, non sento rimorso per ciò che feci quel giorno... Salvare  Morgause, è stata una mossa più che saggia..

Morgause, sorridendogli e lasciandogli un piccolo affettuoso bacio sulla guancia, si allontanò di qualche passo per fermarsi proprio davanti al Re, che la guardava ancora sconcertato. La ragazza pazientemente attese che Uther dicesse qualche cosa, qualunque cosa, ma visto e considerato che se ne restava lì,ammutolito ,a fissarla, sospirò.

“Non hai niente da dirmi...padre mio?”

Il cuore di Uther fece un leggero balzo in avanti. Artù lo aveva chiamato molte volte in quel modo, ma sentirselo dire da una figlia che credeva morta era tutto un altro discorso. La sua mente così inizio a lavorare rapidamente, in cerca di qualche cosa da dire. Su cosa fosse giusto fare.

È..è mia figlia...come potrei farle del male? Inoltre, non ne ha fatto né ad Artù né a Morgana... se avesse voluto far loro del male..o farne a me.. lo avrebbe già fatto... Igraine,cosa devo fare? Sarà un bene accettare Morgause a Camelot? E’ mia figlia, è vero, ma è pur sempre una Strega.

Come se gli avesse letto nel pensiero, la bionda sorrise e scosse il capo.

“Se ti preoccupano i miei poteri, padre, puoi stare tranquillo. Non ho la benché minima intenzione di nuocere a Camelot. E’ la città dove sono nata. Dove mia madre mi ha concepita. E dove abitano tante persone care al mio cuore...come Gaius, mia sorella Morgana, il mio fratellastro Artù..che fra l’altro è anche mio cugino... E poi, c’è Merlino. Ci sei tu. È la mia gente! Io non potrei mai far loro del male, non è ciò che mi hanno insegnato ad Avalon.”

Accettami padre mio...ti prego …

In un attimo, quando nessuno se lo aspettava, Uther si sciolse in un sorriso.

“Bentornata a casa...figlia mia.”

Morgause scoppiò a piangere, e si strinse forte al padre che tanto aveva sognato d’incontrare, di conoscere, di poter abbracciare come stava facendo in quel momento. Per anni aveva immaginato quel momento, ma mai avrebbe potuto pensare che sarebbe stato un momento tanto profondo, intenso, e in cui avrebbe pianto così tanto di gioia.

“Perdonami, bambina mia. Ti ho fatto tanto male, lo so! Non avrei mai dovuto allontanarti da Camelot...ordinare addirittura di... oh, come ho potuto?!”

Morgause sorrise guardandolo.

“Padre. Non pentirti di ciò che hai fatto. Grazie a te ho appreso la Magia, ho potuto esercitare il Dono che la Vita stessa mi ha fatto. Io sono felice di essere qui con voi, ora. E resterò per tutto il tempo che avrete bisogno di me. Ci sarò sempre…per la mia famiglia!”

Ora so di potermi fidare. Benvenuta a Camelot...cara nuora!

Morgause ridacchiò, voltandosi verso Merlino e facendogli un occhiolino.

Ti ringrazio,amico mio. Giuro che non ti deluderò..cognatino.

Fu il turno del ragazzo di ridacchiare fra i baffi e, in un lampo, afferrò la mano del suo sposo e si sporse verso di lui per lasciargli un piccolo bacio a fior di labbra.

Ti amo, Merlino.

Anche io, Principe di Camelot.

Uno alla volta, ognuno diede il suo benvenuto a Morgause: i genitori di Merlino, le guardie, i servitori del castello, tutti quanti fino ad arrivare a…

Ti avevo detto che sarebbe finita bene.

“Ti ringrazio, Kilgharrah. Sei un amico stupendo.”, sorrise lei

Dovere, young Witch. E ora...direi di fare un bel regalo a tuo padre.

Morgause sorrise e, senza dire niente, prese la mano del padre e lo portò dentro al castello, mentre lui la guardava incuriosito con al seguito tutti gli altri. Arrivati nella Sala del Trono, furono fatti rimanere soltanto i ragazzi, Uther, i genitori di Merlino, e Gaius.

“Morgause,cosa..?”

La ragazza lasciò la mano del padre, si avvicinò a sua sorella e al suo (ora) migliore amico e porse loro una mano ciascuno sorridendo. I due, altrettanto sorridenti e fiduciosi, afferrarono Merlino la mano destra e Morgana la sinistra, dopodiché chiusero tutti e tre gli occhi.

Morgause iniziò a bisbigliare parole arcane, seguita poi dagli altri due: un lieve vento iniziò a girare per la Sala, muovendo le tende, i vestiti, creando fruscii e sussurri...l’aria si fece molto più leggera...e poi, come si era alzato, il vento si abbassò pian piano, le tende restarono sospese a mezz’aria, mentre i vestiti tornarono giù.

I quattro adulti rimasero senza parole!

Di fronte a loro, spuntate dal nulla, c’era la defunta Regina, e sua sorella la signora di Gorlois.

Gaius,Balinor e Unith s’inchinarono, mentre Uther...be, lui rimase imbambolato sul posto per qualche minuto, finché la sua bella moglie si avvicinò con un largo sorriso.

“Sono io, Uther. Non temere”, gli posò una mano sul viso, “Il tuo viso è sempre lo stesso...non è cambiato negli ultimi venti anni...”

Dopo i primi minuti di smarrimento, Uther afferrò la mano della moglie fra le sue, e la baciò con amore.

“Igraine... Oh, Igraine! Mi dispiace così tanto...perdonami...la mia cieca fretta di avere un figlio..ti ha portato alla morte! È come se fossi stato io a ucciderti!”

Lei scosse la testa, improvvisamente con espressione seria.

“No. La colpa non è stata tua, tesoro. È Nimueh la sola colpevole, e per questo ha già pagato il suo debito. Tu e Artù dovete cessare di attribuirvi una colpa che non avete. Intesi?”

Il Re scoppiò a ridere, seppur fra le lacrime.

“Intesi! Sei sempre la stessa...sempre meravigliosa...dei, ti amo ancora così tanto! Darei qualsiasi cosa per riaverti con me...”

 Lei sospirò tristemente.

“Purtroppo non è possibile, Uther. Lo sai.”

Il Re si voltò verso l’altra donna che era comparsa.

“Ciao, Ingrid.”

La donna gli sorrise, e quando si avvicinò Uther le prese la mano e gliela baciò dolcemente.

“Ciao,mio caro Uther. Ti trovo in gran forma! Sorella, hai pienamente ragione. Da vent’anni a questa parte è rimasto sempre lo stesso. Anche nel carattere,a quanto ho saputo.”

Lui rise.

“Non sia mai che il mio carattere cambi, giusto?”

Sua moglie lo guardò severamente.

“Ricordi cosa ti dicevo sempre, Uther? Che un buon Re si distingue anche...”

…per la sua umanità.”, concluse lui sorridendo, “Lo ricordo benissimo. Sì, lo so. Non importa che mi guardi così. Ho fatto tanti errori in venti anni...”

Igraine sorrise, e gli baciò le mani.

“Ciò che è stato..è stato. Adesso hai una nuova vita davanti, Uther. Mi raccomando. Artù è un ragazzo d’oro, ma è molto sensibile. E tiene tanto alla tua approvazione, lo sai! In tutto ciò che fa,c’è sempre una piccola richiesta di approvazione da parte tua. Non sai quanto è stato male tutte le volte che non l’ha trovata! Comportati bene, con lui. È nostro figlio. Lo abbiamo voluto,io ho persino dato la mia vita per la sua. È la cosa più preziosa al mondo,e devi trattarlo come merita.”

Lui annuì.

“Lo farò,amore mio. Te lo giuro sulla mia stessa vita. D’ora innanzi Artù verrà trattato come un Re, da me. Come il tesoro più grande che ho!”

Ingrid assentì con un sorriso.

“Ma non dimenticarti che hai anche due figlie, mio caro. Dovrai curarti anche di loro. Con una lo hai sempre fatto, lo so. E io sono molto felice per questo! Morgana ha sempre vissuto bene, grazie a te.”

“E anche mia figlia, Ingrid. L’ho sempre trattata come tale, sebbene..Gorlois la avesse presa e cresciuta come sua.”

Lei accennò a Morgause.

“Anche Morgause è tua figlia, Uther. E sappi che non ho affatto approvato ciò che le hai fatto. È vero, dopotutto il tuo gesto le ha portato fortuna, è cresciuta su Avalon con le Sacerdotesse, nostre sorelle. Le è servito ad apprendere a pieno il suo Dono. Tuttavia...sono stata adirata con te per moltissimo tempo!”

Uther sospirò.

“Perdonami,Ingrid. Ti giuro,anche in questo caso sulla mia vita, che a Morgause non mancherà mai più nulla. Vivrà qui con noi, con la sua famiglia. Come è giusto che sia.”

Lentamente, il Tempo iniziò a riprendere il suo corso...e le due sorrisero. Fecero l’occhiolino ai propri figli, dopodiché diedero un ultimo saluto a Uther: Ingrid preferì non salutarlo a parole, ma semplicemente inchinarsi e, presa la sua mano, baciarla come si fa solitamente per rispetto al Re.

Igraine lo strinse forte a sé.

“Ti amerò sempre, Uther. Veglierò su di voi, finché non saremo di nuovo insieme.”

E dopo un lieve bacio a fior di labbra...prese per la mano la sorella...e scomparsero andandosene col vento.

La famiglia Pendragon era adesso al completo, tutta Camelot fu informata dei fatti qualche minuto più tardi, dallo stesso Uther, e i cittadini accolsero Morgause con un forte applauso. Chi, fra gli anziani, era vissuto lì da quel giorno venti anni prima, le gridò anche “bentornata a casa!”.

Inoltre, ogni oltre aspettativa, la Magia della ragazza fu autorizzata a essere praticata nel Regno.

Sono a casa!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazziii!!!! Eccomi!! ^^ scusate.. volevo aggiornare ieri,però.. sono scoppiata in un pianto pressoché disperato .. x martedì che c’ho gli Esami!!!! ORAALI!!!!

Vabè.. vIsto??? Morgause è tornata!! TORNATA!! Sììì!!!!!

 

MISA N: Alla buon ora, Grell!! ^^ Ok: so che rispetto alle Nebbie di Avalon.. i gradi di parentela e le relazioni personali sono.. leggermente diverse ^^” ma sai.. io sono KinderBuena.. e mi attengo a ciò che la mia mente e la mia fantasia mi suggeriscono **

Smettila di offendermi così Utherino!!! Guarda che non è poi tanto male!! Per nn parlare del mio povero Merlino! E’ veramente molto carino! Magari a te non piace.. ma è mooolto carino!! *__* io personalmente lo adoro! E.. NO. Nessuna ispirazione a leggende Arthuriane. Tutta opera mia! ;P

Dormi la notte.. invece che startene al caldo a far la sauna sotto le coperte!!!! XDDDDD

Kissottoli tesorooo!!!

<3

 

Paffy333: giudicatA.. Morgause è femmina! E.. sì, l’hai giudicata proprio male! Povera la mia adorata Morgause ;( ti devi fidare, te lo assicuro non è assolutamente malvagia!!! ^____^

sai che? Scrivere l’incontro fra suocera e Merlino.. è stato.. ESALTANTE!!! Fantastico!! ** li adoro assieme! Aggiornerò la pross settimana ;)

 

elfin eMrys:mia carissima!!! Ecco qua che ti rispondiamo :

Merlin: visto ?? incontrare.. conoscere.. la Regina madre.. è stato.. commoventissimo!!!! ** sì be.. tutte quelle bellissime parole.. mi ha lodato troppo forse.. (*e arrossisce*) mi sta seriamente simpatica!! ^_^

Arthur : ** incontrare mamma è stato.. sconvolgente! E scoprire d’aver pure 2 sorelle!! O cioè.. Morghy già 1pò lo era.. ^^ io amo Merlino.. con tutto me stesso!! Nn metterlo in dubbio SAI!! ^__^

Morgana :Morgause.. la mia sorellina.. dèi sno così FELICE!!!! *__* e credimi.. spero che adesso le cose vadano meglio.. E comunque sia: AMICOSO. Anche se non esistesse.. lo facciamo esistere noi come termine ;P !

Uther: visto?? ho una nuova figlia!!! E l’ho accolta come si deve!!! ^^

 

KInDeRbUeNa : WWAAAA!!!! GRAZIE GRAZIE GRAZIEEE!!!! ** dei tutti quanti questi complimentosi.. me li merito? ;(  mi fai commuovere!!!

 

Kissotti da TUTTI QUANTI!! ^^

 

 

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Capitolo 16
*** OrdinedelGiorno: EREDE ! ***


Era un nuovo giorno a Camelot, era passato un mese dal giorno in cui Morgause era giunta a Camelot ed era stata accolta nella sua legittima famiglia, e da allora si era guadagnata la fiducia di tutti, nel Regno. Dal Re, suo padre, sino anche agli abitanti dei villaggi. Era un’ottima persona, e nell’ultimo mese si era adoprata molto per aiutare la povera gente che non aveva niente, dando loro il necessario per vivere adeguatamente.

Come già detto, era spuntato un nuovo giorno nel Regno, e quando il Sole si era alzato aveva trovato molta gente già a lavoro: Balinor aveva già aperto l’officina; Hunith e Gaius, sacco sulla spalla, erano usciti presto iniziando il giro di visite per il villaggio; Gwen era nelle stanze di Morgana, aspettando che la ragazza finisse il suo bagno; Morgause si era invece allontanata a cavallo di mattina presto, avviandosi verso la casa di un contadino che aveva bisogno di alcuni semi ‘magici’ per il suo orto.

I due novelli sposi, invece, si avviavano tranquilli verso il campo dove Artù doveva come al solito allenarsi, mano nella mano scambiandosi un bacio per ogni due passi fatti.

Qualcuno, però, li osservava da una finestra con espressione assai preoccupata.

Con chi posso parlarne? Non posso esporre la mia preoccupazione ad Artù e Merlino, non è molto che si sono riappacificati, e poi...sono talmente sereni che temo di turbarli... Morgana? No. Inutile rubarle del tempo prezioso, lo vorrà sicuramente passare assieme a Ginevra. Ha la giornata libera oggi. Ne parlerò con Gaius, questo è certo! Ma avrei bisogno di più pareri,diamine! A chi…? Ma certo!

“Guardie!”

Puntualmente, come ogni volta che il Re chiamava, Carot e Garrett apparivano sulla soglia, con aria solenne e seria quest’ultimo, e con aria più spigliata la giovane guardia.

“Ha chiamato,Sire?”

“Sì, Garrett. Ma è di Carot che ho bisogno stavolta.”

Il ragazzo scattò sull’attenti.

“Cosa desidera che faccia,Sire?”

Uther sorrise amichevolmente.

“Prima di tutto che ti rilassi. Non stare così...impalato! E poi, ho bisogno che tu vada a chiamare Gaius, Balinor, e la signora Hunith. E che me li porti qua. Il prima possibile, per favore. È di estrema importanza.”

Lui annuì.

“Sarà fatto,mio Re. Vado subito!”

Carot lanciò uno sguardo divertito a Garrett, che da prima guardia si era visto declassato a ‘seconda, e che per questo lo guardava decisamente storto.

Dopodiché si diresse, uscendo dal castello, verso la dimora  del medico del Regno. Arrivato alla porta, bussò gentilmente e fu accolto da un allegro “Avanti!”, e aperta la porta, dai sorrisi di Hunith e Gaius.

“Oh! buondì giovanotto!”, disse lui

“Buongiorno a voi! Il Re mi ha chiesto di portarvi da lui. Ha bisogno di parlare con te, la qui presente Hunith, e con Balinor anche. L’ho visto piuttosto...inquieto.”

Gaius sospirò.

Mh...spero che il motivo della sua inquietudine non sia ciò che penso..”

Hunith uscì di buon grado per andare a chiamare suo marito,dopodiché tutti e quattro insieme si avviarono curiosi ma preoccupati verso il Castello. Arrivati alla Sala del Trono, Carot si congedò dai tre, che invece entrarono.

“Oh!” li accolse il Re “Miei carissimi amici! Vi ringrazio di esser venuti.”

Balinor sospirò.

“Be, ora che ti vedo tanto angosciato, Uther, direi che era praticamente necessario venire!”

“Grazie, amico mio”.

“Cosa vi turba, Uther caro?”, chiese Hunith

Lui si avvicinò alla finestra, e dopo aver sospirato disse:

“Vedete..ciò che è accaduto poco tempo fa con l’Amazzone..mi ha portato a riflettere. Voi sapete quanto io tengo alla felicità dei nostri amati figli. E soprattutto quanto sono disposto a lottare se mai qualcuno cercasse d’intralciare il loro cammino verso il loro futuro insieme. Ma,purtroppo,c’è un fatto che non si può ignorare…

“Quale , mio Re?”, chiese curioso Balinor

“Beh,il Regno... In poche parole,dopo di me, la stirpe dei Pendragon andrà avanti chiaramente con Artù. Ma purtroppo non regnerà in eterno. Un giorno, molto lontano, la morte se lo porterà via. È per questo che... Che Artù ha bisogno di un erede.”

Il DragonLord e sua moglie rimasero momentaneamente senza parole,  mentre Gaius sospirò e annuì.

“Immaginavo che il problema fosse questo. Balinor, Hunith. Ciò che ha detto Uther sulla felicità di Artù e Merlino, è ciò che pensiamo sicuramente anche noi. Ma purtroppo ha ragione. Camelot necessita di un erede.”

“Ed è chiaro”, sospirò Hunith “che Merlino non può certamente concepirlo.”

Mentre il Re si aspettava che i due sarebbero rimasti altamente scioccati, e avrebbero inveito contro di lui, e temeva di dover litigare con due cari amici, i due al contrario si dimostrarono saldi e comprensivi, nei confronti delle sue ragione.

“Hai in mente qualche cosa, amico mio?”, chiese Balinor

Lui scosse la testa tristemente.

“E’ evidente, tuttavia, che Artù deve giacere con una donna. Ma con CHI?”

Gaius si avvicinò, come al suo solito, umilmente.

“Mio Signore. Se posso permettermi di darle un suggerimento... Immaginando che prima o dopo questo problema sarebbe emerso, ho pensato dapprima a Morgause. In questo ultimo mese,intendo. Si è molto affezionata ad Artù, a Merlino, e a tutti gli altri. Ma...lei stessa ha dichiarato di non volerlo fare. ”

Hunith annuì.

“Ha dichiarato senza mezzi termini, che la sua Verginità la donerà soltanto al Vero Amore. E questo le fa decisamente molto onore,a mio parere.”

Balinor assentì.

“E’vero. Avalon e le Sacerdotesse hanno un’idea molto precisa, su questo!”

“Dunque?”, chiese ansioso Uther, “Quale sarebbe..”

“Mio Signore, mi perdoni se la interrompo.”, intervenne Gaius, “Credo che la scelta migliore sia Morgana. Tutti oramai sappiamo che non ha più la sua Verginità. Dunque non credo le creerà problemi. E poi, lei e Artù sono fratellastri. E cugini. Son molto legati. La cosa non creerebbe un gran polverone, e resterebbe, come dire.. tutto in famiglia, ecco.”

Balinor lo guardò sorpreso.

“Volete farmi credere..che Morgana non è...non è più…

Uther sorrise.

“Morgana non si è mai vergognata a parlarne... Due anni fa intrattenne una storia d’amore con Lèon, il primogenito del Re di Haton. A sud del Regno di Odin. Si erano promessi in matrimonio l’uno all’altro. Io e il Re di Haton, ovviamente, non potevamo che esserne felici. Ma la storia si concluse. I due sono rimasti ottimi amici. Anche perché...poco tempo prima che finisse,avevano..consumato.”

Balinor rimase alquanto sorpreso, ma si riprese in fretta.

Uther sorrise ancor di più, e guardò l’altro amico.

Gaius, la tua è un’ottima idea. Veramente splendida! È la soluzione migliore, ne sono certo. Un’idea davvero stupenda.”

Il sospiro ansioso e angosciato di Unith, però, interruppe quel piccolo momento di soddisfazione e di ‘idillio’, più di quanto non potessero farlo le parole.

“Sono felice che abbiamo  una soluzione al problema, mio Re. L’idea di Gaius è praticamente perfetta. Ma...”

I tre capirono al volo. E si guardarono improvvisamente preoccupati.

“Già...”, sospirò Gaius, “Chi lo dice ai ragazzi??”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze mie buondì!!!! Sn qui al mio nuovissimo pc portatile che vi scrivo dal mio tavolo.. nel mio enorme terrazzo.. al mareee!! Sn entusiasta di esser al mare finalmente.. 2 settimane di RELAX.. però senza OVVIAMENTE scordarmi di postare!!! ^^ raga... KinderBuena è circondata da figlie e figli di papàà!!! HELP!!! :/

Cmq…

A Camelot è dunque sorto un ennesimo piccolissimo problema: l’erede! Mi piace questa idea della riunione segreta tra questi ‘adulti’.. tutti in ansia, tutti stra-preoccupati… BAH! Tanto ci pensa Gaius a trovare la solution + adatta!!! ^^ e difatti l’ha trovata.. ora.. far giacere Morgana e Artù assieme.. sinceramente io qui ho sia loro 2.. che Merlino.. che mi sclerano!!! AIUUTOO!!!

VI RINGRAZIO di cuore voi che leggete pure questa mia storia.. che la seguite con tanto ardore e passione.. addirittura aggiunta fra tanti preferiti oddei.. GRAZIE!!! *____*

Ora passo ai ringraziamenti alle mie recensitrici:

elfin emrys: ritardatariaa!!! Ti mando il Bianconiglio col suo orologio eh! X°DDD nooo dai scherzo! Pure io ho da fare! CIOE..  no, x la verità adesso che ho finito le scuole.. nn c’ho un c**** da fare… XDDDD cmq.. prima che mi ammazzi.. ti ringrazio ^^ non mi deluderai MAI, sta tranquilla! Qui tutti ti salutano… (e Uther ringrazia **) bacioni!!!

 

Skitty1: ** ma grazie teso!!! Sn felice ti piaccia!! Pure a noi ci piace che Artù disobbedisca ogni tanto a Uther (ihihi) ci piace assai!!! *O* tu mi vizi troppo con tutti quanti questi bellissimi stupendissimi (sì dirà??) complimentoni!!

Kissottoli!!!

 

Ciccio85: oh mamma!!! Ciao!!!! Un maschio yaoista tra i miei lettori e recensitori!!! *O* un sogno che si realizza finalmente!! WOW! Continua pure a recensire!! Cmq.. piacere mio di conoscerti!! ^__^ leggi pure.. poi dimmi che cosa ne pensi,eh!! Ciaoo!!!

 

Misa N: AH-ah! Non hai recensito lo stesso giorno!! Giusto un paio d’ore dopo! XDDD eeeeh , non si può aver tutto quanto (purtroppo) ciò che si vuole dalla Vita… ;P l’importante è che ce l’hai FATTA! ^_^

BENE.. evitando gli scleri… XDDDD nooo dai! Scherzo! Tutti quanti noi scleriamo almeno una volta al giorno!! IO sclero sempre.. but anyway.. (e hai ragione: è strafigo dirlo!! *-* )…

Morgause torna al nido.. della serie ‘torna a casa LASSIE”.. e ordunque una bella famigliola felice che si riunisce Finalmente! ^^ la scena mentre la vivevo.. e scrivevo.. è stata fantastica!!! *_*  E SI’ hai Pienamente ragione: UTher&Igraine insieme… INSIEME ti rendi conto?? Sono stata colpita da un attacco di genio!!! O.o

Cmq… esami finiti.. scuole finite.. E W BROKEBACK!!! *o*

BACIOTTI!!!

 

Paffy333: Morgause ti sta simpa.. e Uther ha rialzato la tua stima..??? oddei.. HO FTTO IL MIRACOLo!!! XDD wow!! allora posso ritenermi pienamente soddisfatta di me!!! ^^

 

MIKYBIKY: tu 6 un’amica!!!! La prima a recensire!!!! X questo meriti questo carattere!!! ^^ sebbene.. il mio povero Utherino X COLPA TUA sia parecchio.. molto.. giù di moral!!! Fai qualcosa Linfariaa!! ;(

 

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Capitolo 17
*** L'infausta novella.. ***


 

“Credo che la cosa migliore sia dir loro le cose come stanno. E farlo tutti e tre insieme.”

Dalla porta li sorprese una voce di ragazza, ormai familiare.

“Morgause. Sei tornata prima, vedo.”,sorrise Gaius, “Come sta la famiglia di John? Tutto sistemato?”

Lei contraccambiò il sorriso.

“Tutto sistemato, Gaius. Io penso che la tua idea sia la via migliore, sul serio. Ma...temo che Morgana non la prenderà molto bene. E neppure Artù. La sola idea di tradire Merlino e Gaius, facendo l’amore con un’altra persona, potrebbe arrivare a farli cadere in una depressione senza pari. Questo perché sanno, tuttavia,che è loro dovere farlo. Per Camelot.”

Uther si diresse verso la porta.

“Carot. Garrett.”

“Sì, Sire?”, risposero i due

“Ho bisogno di voi. Garrett, il Principe e Merlino in questo momento si stanno avviando verso le loro stanze. Voglio che li intercetti, e che li porti qua. Carot. Tu  portami Morgana e Ginevra, per favore.”

I due scattarono prontamente sull’attenti, e si diressero entrambi verso le stanze al piano superiore.

“Perfetto.”, disse Balinor, “Meglio battere il ferro finché è caldo!”

Nel giro di qualche minuto, nel frattempo che nella stanza era caduto il silenzio e l’aria si era colmata di preoccupazione e ansia, e di una certa agitazione anche, le due guardie tornarono portandosi dietro i quattro ragazzi.

“Padre. Cosa succede?”

“Qualche problema, Uther?”, chiese Morgana

Lui sorrise fingendosi tranquillo e rilassato.

“Lieto di vedervi, ragazzi. Spero che abbiate passato una bella mattinata! Ecco...”, tossicchiò, “Vedete...con Gaius e coi genitori di Merlino...abbiamo appena finito di discutere su..su di un argomento piuttosto..”

Guardò Gaius in cerca di consigli, di aiuto, e lui non esitò a farlo, voltandosi verso i ragazzi e, dopo un sospiro per liberare l’ansia, parlò.

“Noi tutti vogliamo che siate felici. Per sempre. Teniamo molto alla storia d’amore di Artù e Merlino, così come a quella di Ginevra e Morgana. Questo lo sapete, non è vero?”

Merlino annuì.

“Gaius...parla chiaro.”

“Quando Uther non ci sarà più, Artù potrà prendere il suo posto. Questo è chiaro, direi. Ma...Artù non vivrà in eterno. Una volta giunto al termine del suo regno, tu e lui vi accingerete a raggiungere Avalon, dove vivrete insieme per il resto dell’eternità. Ed è questo il punto! Artù...ha bisogno di un erede.”

A Merlino si seccò improvvisamente la gola.

Dei..hanno ragione! Come ho potuto scordare una cosa tanto importante!?

“Beh, sì lo sappiamo.”, ribatté Artù, “Ma tu, padre, hai ancora davanti a te molti anni per regnare. Quindi non è un problema così immediato.”

Uther sospirò.

“Questo perché, a quanto sembra, nessuno ti ha informato sulla nuova legge. È stata approvata la legge secondo la quale un Re ha il dovere e l’obbligo di lasciare il trono al proprio figlio primogenito...raggiunti i 42 anni. Dunque non mancano che due anni, Artù. Fra due anni salirai al trono. Sarai Re. E in quanto tale,dovrai avere un erede.”

Due anni..? fra due anni...sarò RE?

Merlino, avvertendo la frustrazione del suo sposo, gli prese la mano prontamente stringendola forte.

Ei. Mancano ancora due anni, non temere.  Per allora sarai già preparatissimo.

Ho paura, Merlino... E se due anni non mi bastassero per raggiungere la preparazione necessaria? Camelot ha bisogno di un Re. E merita un grande e bravo Re…

Lo sarai. Io sarò al suo fianco, lo sai bene. Sempre.

“Merlino.”, intervenne Unith, “E’ evidente che tu non puoi concepire l’erede di Artù, pur essendo il suo sposo. Gaius ha avuto una grande idea,però.”

Visto che nessuno, fra Uther, Gaius, Unith, e Morgause, si decideva a parlare, Balinor prese un sospiro:

“Ebbene,visto che nessuno di loro parla...lo farò io. Artù. Dovrai giacere con una donna, per concepire un erede. Gli antichi Incantesimi per concepire con la Magia, senza bisogno di rapporto sessuale, sono andati perduti. La Magia non vi può aiutare stavolta. Dovrai avere un rapporto fisico con una ragazza. È l’unico modo.”

No...

“NO!! Padre. Io sono sposato a Merlino. Ho giurato a lui la mia fedeltà. Gli ho donato me stesso, interamente. E non voglio mancarvi di rispetto, né mancare di rispetto a voialtri o al regno. Ma non tradirò il mio sposo. Mai. Quindi toglietevi questa idea dalla testa. Non lo farò mai!”

Merlino guardò Gaius.

“Come... Gaius? Perché mi..ci..fai questo?”

“Merlino...non ho intenzione di vedervi soffrire, credimi! Ma è per il bene del regno, non lo capite?”

Uther sospirò, e guardò suo figlio.

“Artù. Non farlo per me. O per loro. Fallo per Camelot!”

“MAI!”

“Se ti ostini in questo modo, non mi lasci altra scelta che ordinartelo! E non voglio arrivare a tanto. Vorrei che questa cosa la sistemassimo da padre a figlio. Come una famiglia, coi nostri amici. Non voglio sistemarla come farebbe un Re. Ma come farebbe un uomo normale...”

Un tossicchio interruppe i discorsi.

Sc-scusatemi, mio signore.”

“Sì, Ginevra. Parla pure.”

“Io...ho una domanda.”, disse, “Avete già pensato a..alla ragazz con cui dovrebbe giacere?”

Unith annuì.

“E’ stato Gaius a proporre due nomi.”

“Il primo è stato il mio. Ma ho rifiutato”, disse Morgause avvicinandosi, “In quanto la legge di Avalon m’impone di mantenere la mia Dote per il Vero Amore. È una cosa in cui credo.”

Gaius prese coraggio, a quel punto, e disse:

“Il secondo nome che ho proposto, per ovvie ragioni che sono dispostissimo a spiegare, è...quello di Morgana.”

La ragazza, sentendo il proprio nome, sbottò.

“COSA????”

Mo-Morgause, ma...i-io...

Ti  prego, controllati...o i tuoi poteri rischiano di…

“I-Io...dovrei giacere con Artù?? Non posso farlo! Io amo Ginevra, Uther. Non è giusto che tu mi chieda di tradire la persona che amo. Neppure se è per il bene del tuo Regno!”

Merlino, ti prego...dì qualcosa...

Il ragazzo in questione, con la mano ancora nella mano del suo sposo, lentamente la sfilò. E Artù si voltò di scatto verso di lui.

Mer...”

Merlino abbassò la testa, per nascondere le sue lacrime al Re e agli altri, indeciso sul da farsi. Cosa doveva fare? Restare e affrontare il Re...oppure correre via? Se non lo avesse fatto, Uther avrebbe notato le sue lacrime. Non era la cosa migliore... e allora fece ciò che l’istinto, e il dolore a quell’idea proposta, gli suggerivano: fece un passo indietro. E corse via.

“MERLINO!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze.. e ragazzi.. CHIEDO UMILMENTE VENIA!!! Avevo il pc portatile dietro domenica.. ma la chiavetta TIM ha fatto la stupida.. poi c’era un’amica e ho perso un po’ la cognizione del tempo… ^^” ma cmq ora sono qua!!! Nuovo cap.. o meglio seguito.. continuo del post precedente..

E così.. poveri tesori miei.. hanno saputo la novella.. come già presumevo Morghy per poco non fa esploder qualcosa.. (“E NON AVREI RAGIONE??” “Certo, tesoro..ma se non ti calmi fai male pure a  me.. poi come faccio a risolvere tutto?”) E Merlino.. eeehh.. il povero Merlino manco c’è stato lì.. è corso via direttamente! Il mio povero Merlinuccio!!!! ;(

Ringrazio di gran cuore chi mi segue assiduamente.. i miei lettori silenziosi che so essere molti.. e sopratt chi recensisce! A voi le risposte:

 

Ciccio85 : hai proprio ragione!! purtroppo ne esistono TROPPO POCHI!! ;( eeeh ma io spero sempre che il domani sia migliore.. e che ci porti tanti tanti maschi yaoisti! ^^ io sono felicissima che un maschio legga la mia storia, per giunta uno yaoista!!! ** e per giunta a cui piaccia ciò che scrivo e come scrivo!!! Grazie!!!

Paffy333: Ecco.. sapevo che alla fine Utherino si sarebbe preso la colpa.. -.-“ Ma POVERO UTHER!!! Cerca di capire, riri.. è necessario! Altrimenti chi manda avanti Camelot quando un giorno (mooolto lontano) Artù non ci sarà più?? ^^” so che l’idea non ti piace.. manco a noi ci piace molto.. (“E TI CREDO!!” “Artù..stai calmo..”) però.. è così.. uff!!!Nn mi far fuori il Re!!! XDDD

Skitty1: *la povera innocente kinder si nasconde dietro a una sedia* ehm.. cerca di capire skitty.. come si fa sennò??!! Eh.. via.. su.. ^^”  cmq.. mi fa piacere tanto che ti sia piaciuto pure l’altro cap!!! come reagiranno .. lo hai visto.. uno scappa.. l’altra quasi sclera. Ginevra è l’unica logica.. -.-‘ **

Misa N: Ary?” “sì?” “ma ciao!!” XDDD niente mandate a quel paese o peggio ;P mi sento particolarmente buona e calma oggi.. ( si fa x dire.. durerà poco più di un’ora APPROFITTANE PURE! ** ) Beh… LO SO… Gwen veniva più spontanea come scelta, ma.. si sa che a me quella del telefilm mi sta sul.. ecco SI SA. XDDD  la scelta dunque cada su Morghy.. poveracci -.-

W BROKEBACK!!! ^_^

 

Cassypher: CIAO!!!! *___* GRAZIE MILLE!!!! Mi fa sempre tanto piacere sapere che piace come scrivo, e ciò che scrivo.. ^^ grazie di tutto cuore!!!! <3 Bacio

Mikybiky: DISERTATRICE CHE NON 6 ALTRO!!!! Sgrunt!! XDDD  oddei -.-“ povero UTheruccio mio caro,oh stai sulle balle a tutti quanti eh.. più cerco di farti simpatico e umano..più stai sul c***! (“uffa! Ma io sono un tipo in gamba! Sono a posto!!” “lo so papà..NOI lo sappiamo..^^ “)

Morgana is the choice *sospira*

 <3

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Rincorrere il proprio sposo... XD ***


Artù non rimase lì nella Sala a discutere col padre come sempre, dicendogli quanto era stato cattivo, o cose del genere. No. X la prima volta, corse dietro a Merlino che, però, pareva lo stesse seminando; corse verso le stalle, e senza esitazioni slegò Garulf e vi montò a cavallo. Quando Artù arrivò sulla porta, lo vide uscire a cavallo, e non esitò a prendere il suo, montarci in groppa, e cavalcargli dietro.

Merlino, fermati!

No, Artù...non posso..!! Come hanno potuto pensare una cosa del genere?? Dei! La sola idea di Artù che..giace con un’altra persona... l’immagine di lui a letto..a fare l’amore con una.. ragazza...mi sta logorando!!

Dopo neanche cinque minuti di inseguimento, Artù perse d’un tratto di vista Merlino. Ma il giovane Principe sapeva bene dove trovarlo. Lo sapeva meglio di chiunque altro. Si lanciò al galoppo verso il Lago Sacro, dove avevano passato la Luna di Miele, tutto concentrato nei suoi pensieri …

Non posso. Non farò mai una cosa del genere. mai!! Tradire Merlino sarebbe...contro Natura! La sola idea mi...corrode talmente in profondità da.. togliermi il respiro... Devo trovarlo.

In meno di mezz’ora, arrivò al Lago Sacro, e si fermò. Da che parte era la chiesa? Dei, senza Merlino stentava a orientarsi persino se era nel suo Regno. Dopo cinque minuti passati sulla riva, in agitazione, riflettendo e accingendo dai ricordi della Luna di Miele, prese un sentierino a ovest.

Dopo neppure dieci minuti, arrivò alla Chiesina. In lontananza, proprio davanti ad essa, vide Garulf che brulicava l’erba lì vicino. Lo aveva trovato! Si avvicinò al trotto, poi lasciò il suo cavallo accanto a Garulf, che sembrò quasi salutarlo, ed entrò di corsa nella chiesina. Non c’era nessuno...

Dov’è?? Merlino...

Un istante dopo sentì dei singhiozzi, un pianto a quanto pare intenso, provenire dal fondo della chiesa, dietro una porticina semi aperta dietro all’altare. Corse in quella direzione e, sorpassata la soglia, si trovò nel dietro della Chiesina. Lì, seduto sull’erba in mezzo ai Loro fiori, c’era Merlino. Che piangeva.

“Amore mio...”

Merlino fece in tempo ad alzare lo sguardo, che Artù si chinò sedendosi accanto a lui, e lo strinse forte.

“So che..non avrei dovuto fuggire via a quel modo, ma...i-io non potevo restare lì, e … Perdonami. M-Mi sono comportato in modo..indecoroso. Perdonami Artù…”

Il Principe scosse la testa, e poi sorridendo posò l’indice sotto il mento del moro, e gli sollevò la testa.

“Ei. Amare significa non dover mai dire ‘perdonami’. Non lo sapevi? Me lo ha detto mia madre. Hai fatto bene a fuggire via. Avrei tanto voluto farlo anche io! Per mia fortuna lo hai fatto prima di me, così ho avuto un pretesto per correre via a mia volta...”

A Merlino scappò da ridere.

Sei il solito...

Non mi ami anche per questo?

Merlino sorrise tra le lacrime, e Artù prese le mani dello sposo tra le sue. Lentamente baciò la prima nocca, poi con dolcezza baciò le altre, una per una, senza fretta...dopodiché passò al dorso delle mani …e poi le girò per lasciare dei piccoli dolci baci sui palmi...

“Grazie, Merlino.”

Lui, estasiato da quelle attenzioni, per i primi secondi sembrò nn rispondere, poi disse:

“Eh? Per..per cosa?”

“Beh, per tutto. Per quello che mi dai ogni giorno. Per ciò che mi fai provare..ogni istante che sto con te. Per vivere al mio fianco. Per amarmi,nonostante i miei.. mille difetti! Grazie per il tuo sorriso. Per i tuoi occhi. Grazie di esistere, amore mio.”

Artù...!

Merlino lo guardò attentamente, per qualche secondo, dopodiché le lacrime cominciarono a rigargli nuovamente il viso, ma fra le lacrime scoppiò a ridere di gioia, prese il viso di Artù fra le mani, e posò sulle sue labbra un dolce bacio.

“Sono io a dover ringraziare te di esistere. Ringraziarti..per la tua dolcezza. Perché sei sempre premurosissimo. Per la tua tenerezza. La tua gentilezza! Cosa sarei io senza di te, amore mio? Niente. Assolutamente niente.”

Artù sorrise, prendendo a baciare le guance di Merlino, come se volesse bere le sue lacrime...Merlino si beò di tutte quelle premure che il suo sposo gli stava dimostrando. Non che normalmente non le ricevesse. Ma in quel particolare momento ne aveva un disperato bisogno.

Poi le mani di Artù presero di nuovo il viso del giovane, e gli posò un baciò sulla fronte, e sulla tempia, per poi mettersi fronte contro fronte, e sospirare tristemente. Assumendo un’espressione seria,e guardandolo negli occhi.

So cosa stai per dire …

“Lo sai che amo soltanto te. Sempre e solo te, e..non potrei amare mai nessun altro. Però...”, sospirò di nuovo, “Nonostante tu sia la cosa più importante,per me...io non posso mettere da parte Camelot. Lo capisci questo?”

Sai che non posso tralasciare i miei doveri verso il mio popolo.

Merlino abbassò lo sguardo.

“Sì, sì, certo che lo so. Devi pensare al benessere della tua gente. È anche per questo che ti amo, Artù.. per la tua generosità. Va..va bene.. ”

Artù lo guardò sorridendo, e lo baciò teneramente.

“Ti amo, Merlino.”

“Anche io. Però promettimi una cosa.”, lo guardò, “Promettimi...che non significherà niente. Che sarà...il più rapido possibile e.. che dopo tornerai da me …”

Artù lo guardò strabiliato.

“Amore, che dici?! È ovvio che non significherà niente!! Io e Morgana siamo fratellastri, lo sai. Siamo cugini. E siamo grandi amici. Ti prometto che ci metterò meno tempo possibile, tesoro mio.”

Ed è OVVIO che tornerò da te, sciocchino.

Lui rise.

“Be, se non altro..almeno per una volta non mi hai chiamato ‘idiota’.”

Artù rise, contento.

Artù...

Il Principe si fece più serio, ma non smise di sorridere. Portò la mano al viso di Merlino, e lo carezzò dolcemente. Mentre lo carezzava, si avvicinò e posò le labbra sulle sue..si staccò..e ancora una volta le sue labbra si riposarono su quelle di Merlino che sorrise..dopodiché, lentamente, la lingua del Principe si insinuò, e l’accesso non gli fu negato... iniziando una danza antica come il mondo ..

“Fai l’amore con me...”

“Qui? In mezzo..ai Gigli e agli Iris?”, sorrise, “E’ ..la cosa più..bella che mi potessi proporre.”

Lentamente si staccò da lui, ma gli prese la mano, e adagio si sdraiò su quella fresca coperta di Iris e Gigli, senza mai lasciare la sua mano. Artù sorrise, e gli andò dietro, senza fretta, sdraiandosi accanto a lui..poi, lentamente, si diede una leggera spinta coi piedi, e si posizionò sopra di lui.

Mentre la mano libera andava ad accarezzare i capelli, le labbra del biondo si posarono dolcemente su quelle di Merlino, riprendendo il bacio che avevano interrotto...le sue labbra posarono un bacio sulla sua guancia...poi lentamente scesero sul collo..coprendolo di baci..arrivarono all’incavo fra il collo e la spalla..e lambirono un pezzetto di pelle mordicchiandola con tenerezza..per poi posarvi sopra un piccolo bacio, come a scusarsi di quel piccolo morso...

Le labbra di Artù ricominciarono a baciare dolcemente la sua pelle..lentamente..gli tirò su la maglia...e poi presero a scendere..lungo tutto il petto... mentre il corpo di Merlino fremeva sotto i suoi baci...si fermò sul primo capezzolo, divorandolo di baci che fecero gemere il giovane Mago...dopodiché passo all’altro, non senza lasciare piccoli baci sulla sua pelle, fra un capezzolo all’altro...

Quando ebbe finito col secondo capezzolo, le sue labbra continuarono la loro discesa..lungo tutto l’addome..dopodiché si fermarono sull’ombelico..riempiendo di piccoli baci la pelle attorno...il corpo di Merlino era estremamente rilassato..non vi era traccia di tensione...nessuna traccia delle preoccupazioni che gli avevano annebbiato la mente...e Artù sorrise per questo, staccando le sue labbra dalla pelle dell’amato, e carezzandogli i capelli, e il viso col dorso della mano.

“Non farò mai l’amore con qualcuno che non sia tu, Merlino. Mai..mai..”, lo baciò sulla fronte “Perché io..” bacio sulla tempia “..nn amo..”, bacio sulla guancia, “..che te.”

E sarà sempre così. Per l’eternità.

Merlino gli sorrise, sporgendosi in avanti per baciarlo a fior di labbra.

“Sono tuo, Artù. Sempre. E..per sempre..”

Il Principe gli sorrise, dopodiché la sua mano si insinuò sotto i pantaloni di Merlino, e lentamente glieli sfilò...Merlino si alzò a sedere, e con un po’ di difficoltà (per la quale entrambi scoppiarono a ridere), tolse i pantaloni al suo sposo...dopo si rimise sdraiato su quei morbidi fiori...mentre le labbra di Artù tornavano sul suo collo, e tornavano a donargli sensazioni stupende ogni istante che passava…

Sentì le mani di Artù che, delicatamente ma con un movimento veloce, gli tiravano via gli slip...e le sue mani si alzarono per fare altrettanto...finché entrambi non rimasero senza, e si sorrisero. Artù afferrò le mani di Merlino,mentre lui avvicinò il suo bacino a quello dell’amato.

“Ti amo, Artù.”

“Per sempre?”

“Per sempre, amore mio.”

Artù sorrise, baciandogli la fronte, dopodiché si avvicinò al suo orecchio e disse:

“Ti amo,piccolo mio.”

Entrò, con una dolce ma decisa spinta, mentre le sue labbra si univano a quelle di Merlino in un bacio dolce e appassionato. I due presero a muoversi piano, senza fretta. Perché il loro Amore era così. Impetuoso, sì. Forte. Ma con quella carica di dolcezza e tenerezza che soltanto loro sapevano avere. Artù non era mai stato tanto premuroso e protettivo come lo era nei confronti del suo adorato Merlino. E il giovane Mago ringraziava gli Dei tutti i giorni  per questo.

Lentamente, le spinte si fecero più forti..passionali..i due ben presto approfondirono il loro bacio..lasciandosi completamente andare l’uno nell’altro...poi entrambi strinsero le mani dell’altro, forte, ma non per il dolore, ma semplicemente per sentirsi di più …e tutti e due sussurrarono il nome dell’amato...mentre sfiniti, ma felici, raggiungevano assieme l’apice.

È stato meraviglioso...

Tu sei meraviglioso, piccolo mio.

“Nessuno e niente potrà portarti mai via da me, Merlino. Lo giuro. E chiunque s’azzardi a mettersi fra noi..a intralciare la nostra felicità..intromettersi nella nostra vita...la pagherà cara. Te lo prometto.”

Merlino assentì.

“Io non permetterò mai a nessuno di portarti via, amore mio. Mai..a nessuno. E a nulla. Il nostro Destino è intrecciato. Io e te oramai..siamo la stessa cosa. “

Sarà così per tutta la nostra strada insieme.

Artù sorrise, e si sdraiò su quella morbidissima coperta d’Iris e Gigli, e Merlino si accoccolò fra le sue braccia, facendosi stringere forte per sentirsi al sicuro. Il Principe sapeva quanto Merlino si sentisse protetto, se lo teneva fra le braccia coccolandolo. E lui non se lo faceva mai ripetere due volte!

“E’ vero. Ormai io sono te. E tu sei me. Questo non potrà mai essere cambiato, da niente..e da nessuno.”

Affronteremo le cose insieme, piccolo mio. Ora restiamo un po’ qui.

“Non chiedo di meglio, mio dolcissimo Principe.”,alzò la testa per dargli un bacio a fior di labbra, “Riposiamo un po’. Sogni d’oro, mio Principe Azzurro.”

“Sogni d’oro anche a te, mio tenerissimo Maghetto.”, sorrise Artù corrispondendo il bacio

E i due chiusero gli occhi, stretti l’uno all’altra, consapevoli che giunti a quel punto, non avrebbero mai potuto separarli l’uno dall’altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze!E Ragazzi! Sono qui! Un nuovo cap a due giorni dal precedente.. scusandomi per non aver postato domenica scorsa ^^ spero sinceramente che vi piaccia.. ci ho messo tutto l’impegno possibile per non farlo sembrare da ‘rating rosso” ^^”

Ringrazio di cuore chi va avanti nel leggere la mia storia.. e a chi recensisce! Specie:

cIccio85: beh.. alla fin fine Morghy poverella non può far altro che acconsentire temo.. poveri Ginevra e Merlino.. io MAI ce la farei a giacere con una persona che non è quella che amo -.-“

Misa N : quale bel miracolo è questo..? TU che recensisci.. IN TEMPO??? XDDDDDDDD noooooooo!!!!! Fiiigoo!!! Vabè.. passando alle cose serie.. (come se mai io potessi essere seria alla veneranda età di 21anni.. xD ) sì, pure io al posto suo sarei corsa via.. fuggire, fuggire.. E FUGGIRE. Poor Merlin.. -.-“ Quella cosa dei 42anni l’ho messa io, don’t worry ^^

Anyway.. [ME LO HAI ATTACCATO!!! XDD ] Grazie caVa.. a presto!! Bacioni <3

Grinpow: grazie teso ^^ eeeehh.. lo scoprirai sabato o domenica cara.. ;P

 

ELFIN EMRYS :

Merlino: un incantesimo.. come se IO potessi mai decidere una cosa del genere.. so che è giusto così.. anche se fa male… ;(

Artù:grazie della stima!!! NO io non tradirei MAI E POI MAI il mio amato Merlino!! È lui il mio SOLO UNICO Amore! <3

Uther: che cosa altro potevo fare??? No, me lo dica lei signorina!!!! Il problema EREDE.. è.. un problema piutt SERIO!

KINDERBUENA:ma grazie tesorina!!! *_* e don’t worry.. ti Perdono!! Sissignora! ^__^

 

MIKYBIKY:  Sei una disertrice! XD no SCHERZO!!! :-* Anyway.. be.. povero Merlino.. Gaius però fa solamente il bene del suo Regno.. ^^” poverino , non diamogli contro ;) via via.. allora aspetta domenica o sabato.. e leggi come va ;P

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Capitolo 19
*** Scelte.. e sfide... ***


 

Quando rientrarono a Camelot, un’ora dopo, erano ancora tutti in Sala aspettando una qualche conclusione a quella vicenda: li videro entrare, mano nella mano, e tirarono un sospiro di sollievo. Ma già sapevano che, dopo tutto quello che avevano affrontato insieme, quei due non si sarebbero separati neppure stavolta.

“Merlino, mi dispiace.”, disse Gaius, “Sono stato io a dare l’idea di…

Il ragazzo però sorrise, e scosse la testa.

“Niente scuse, Gaius. È giusto così. Il bene di Camelot prima di tutto il resto.”

 “Ragazzi.”, disse Uther, “Sappiate che vi stimo.. per il sacrificio che siete pronti ad affrontare.”

Al ché Morgana si avvicinò a Merlino.

“Ti prometto che non ti accorgerai neppure dell’assenza di Artù. Sarà..una cosa veloce.”

Morgause sorrise.

“Bene. Il da farsi.. è stato deciso. Vi rispetto per ciò che avete deciso.”

Mentre Morgause si avvicinava al padre per discutere di qualcosa, Gaius tornava al lavoro con Hunith, Balinor con Gwen, e Morgana se ne stava comodamente seduta nella Sala, attenendo che la conversazione fra sua sorella e suo padre giungesse a termine. Artù invece doveva allenare i cavalieri, dunque andò nell’armeria  dove Merlino lo vestì sorridendo.

“Perfetto. Ora va.. o si chiederanno che fine hai fatto. Io vado a pulire le armature.”

Artù sorrise divertito.

“In quanto mio sposo, Merlino, non hai il dovere di svolgere certi compiti. Lo sai, vero?”

Merlino, fermo sulla porta semi aperta, si voltò sorridendo.

“Certo! Ma.. per me è un onore servire Camelot. Te. E i valorosi Cavalieri che la proteggono. E poi.. non ho nient’altro da fare tutto il giorno. E infine.. il lavoro nobilita l’uomo, o sbaglio?”

E con un occhiolino uscì, seguito da un sorridente Artù.

***

L’allenamento durava da quasi un paio d’ore, quando si sentì a bordo campo lo scalpiccio di un cavallo che si avvicinava: Artù ordinò ai suoi Cavaliere di fare pausa, mentre un cavallo marrone scuro, con riflessi rossi, si fermava proprio davanti a lui. Merlino, dentro la tenda che serviva da ‘ripostiglio esterno’ per le armi di ricambio ecc, dove era solito svolgere i suoi compiti durante gli allenamenti, uscì avvicinandosi al campo incuriosito.

Il cavaliere scese da cavallo, dopodiché con tutta calma si tolse l’elmo, e sogghignò in direzione del Principe di Camelot. Era un ragazzo abbastanza robusto, con capelli neri come la pece e mossi come le onde del mare sotto il vento, due occhi altrettanto neri, e l’aria da spaccone. Il figlio minore di Re Odin, con cui Camelot era da sempre in alleanza: ma era risaputo che mentre fra il maggiore dei figli di Odin e Artù c’era un legame d’amicizia, col fratello più piccolo non correva buon sangue.

Flitt. Cosa ti porta qui?”

Lui si strinse nelle spalle.

“Oh..niente di particolare. Ero in giro e.. ho pensato di dare una sbirciata ai vostri allenamenti. Posso?”

Artù fece buon viso a cattivo gioco, e sorrise.

“Certamente. Riprendiamo!”

Flitt con un ghigno tutt’altro che rassicurante, si spostava incurante per tutto il campo, gettando qualche occhiata di qua e di là. Dopo un quarto d’ora di queste strane occhiate, si avvicinò a Merlino che stava ponendo le spade pulite nell’apposito ‘reggi-spade’ di legno, poco più in là del bordo campo. E lo guardò.

“Posso fare qualcosa per te?”

Lui sbuffò.

“Innanzitutto portarmi il dovuto rispetto. Non do il permesso di darmi del tu..a uno Stregone.”

L’enfasi quasi malvagia che mise sulla parola ‘Stregone’ fece ribollire il sangue nelle vene a Merlino, il quale s’impose però di mantenere la calma. Arrabbiarsi per Flitt non valeva proprio la pena. Abbassarsi ai suoi livelli tantomeno. Era risaputo che, mentre Odin e l’altro figlio avevano un’idea più che positiva della Magia, Flitt la odiava. Seppure non ci fosse una reale motivazione.

Non te la prendere, Merlino. Purtroppo esiste gente ancora più idiota di te., pensò fra sé e sé.

Sorrise, chinando il capo.

“Le chiedo perdono, signore. È un fatto che non accadrà mai più.”

Flitt rise.

“Dovresti vederti, Stregone! Hai un’espressione..che riflette ciò che penso tu sia.”, si avvicinò sogghignando, “Feccia. E un mostro.

Senza che se ne accorgesse, troppo preso com’era dalla sua sfrontatezza e bastardaggine, una spada gli arrivò a mezzo mm dalla gola. Si voltò, lentamente, e vide Artù con un’espressione infuriata sul viso. Uno sguardo quasi assassino. Come se fosse stato lui a essere denigrato.

“Ritira ciò che hai detto.”

Merlino, dopo i primi secondi di shock, dovuti al fatto che era da tanto tempo che nessuno lo chiamava più così (e gli aveva fatto male..), si riscosse. Si avvicinò al suo sposo.

“Abbassa la spada, Artù. Sai che non ne vale affatto la pena.”

Flitt colse quell’occasione per allontanarsi dalla spada, e sogghignare quasi.. soddisfatto.

Uuh.. il Principino Artù si è arrabbiato! Chiedo scusa.. a voi ovviamente. Non di certo a LUI.”

Poi fece un gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato: senza spostare lo sguardo da Artù, e spostandolo da lui a Merlino, si tolse il guanto destro.. e lo lanciò ai piedi del biondo principe di Camelot. Che lo raccolse dopo pochi istanti, mentre la voce di Merlino si faceva strada nella sua mente.

Lascialo perdere, ti prego. Sai di non poterlo battere, lui è troppo robusto. Rifiuta la sfida!

E’ questa la fiducia che riponi in me?! Ti ringrazio, Merlino! poi sospirò Non ho mai rifiutato una sfida in ventuno anni. E di sicuro non comincerò adesso.

“Quando e dove?”.

Flitt sogghignò ancora una volta, adesso pienamente soddisfatto.

“Qui a Camelot. Fra sette giorni. Avvertirò mio padre..e mio fratello. Sono certo che sarà molto divertente.”

Guardò soddisfatto Merlino, dopodiché riprese il suo guanto, lo indossò, e si avviò trionfante verso il suo cavallo, e mentre montava, Merlino guardò il suo Principe sospirando, e scotendo la testa, abbassò lo sguardo, e tornò verso la tenda, chiudendola dietro di sé con un gesto brusco.

Il principe sospirò, come aveva fatto poco prima, poi tornò dai suoi Cavalieri, guardandoli, e sorrise a due di loro.

Carot. Lèon. Continuate voi per qualche minuto.”

“Sì, Sire.”, risposero in coro

Artù, benché non ci fosse bisogno di domandarselo, si avviò verso la tenda dove stava lavorando Merlino, la aprì lentamente e vi entrò, restando fermo per un paio di minuti.

Merlino.

Il Mago non rispose, anzi sfregò con più forza sull’armatura che stava ripulendo, fingendo indifferenza. Anche se dall’energia che ci metteva nel ripulirla, dagli scatti bruschi, si poteva chiaramente intuire che il suo stato d’animo fosse di pura rabbia verso Artù, il quale sospirando si avvicinò a lui, e nonostante la resistenza del giovane sposo, gli tolse l’armatura dalle mani prendendole nelle proprie.

“Ti ha recato offesa, Merlino. Ed è mio compito difendere il tuo onore.”

Lo faccio perché ti amo. Sei il mio sposo, è uno dei miei doveri difenderti.

Be, è una cosa stupida!

Artù rise vedendo l’espressione di Merlino: il giovine avrebbe voluto restare in silenzio, fare l’offeso e l’arrabbiato, ma era una cosa che non riusciva mai a fare. Irrimediabilmente, come sempre d’altronde, dava libero sfogo ai suoi pensieri, ed era una delle cose per cui Artù lo amava così tanto.

Poi sospirò.

“Non hai capito che è venuto qui apposta?”, disse, “Era il suo piano sin dall’inizio! Venire qui.. offendermi.. perché già sapeva che tu avresti accettato la sfida per difendere il mio onore.”

Artù annuì.

“Sì, so che era un suo piano. Perché non avrebbe mai avuto il coraggio di sfidarmi altrimenti. I nostri regni sono alleati, suo padre e suo fratello non glielo avrebbero mai permesso. Non la prenderanno bene neppure in questo contesto, ma..capiranno che io combatto per difendere l’onore del mio sposo.”

Fa attenzione, però …

Dopodiché gli gettò le braccia al collo, sentendo le braccia del principe che lo stringevano forte a sé, e gli sussurrò:

“Io credo in te, Artù, come ho sempre fatto. E come sempre farò. Non l’ho detto per mancanza di fiducia, amore mio. Se ho detto quel che ho detto.. è perché ho paura!”

Sentì la stretta di Artù farsi più forte. E dopo pochi attimi la sua voce tenera all’orecchio:

“Non perderò, Merlino. Nessuno e niente.. mi strapperà mai via da te.”

Io non avrò mai paura.. finché sarai al mio fianco.. visto che sei il mio angelo. Ti amo.

Merlino sorridendo si staccò, e lo baciò dolcemente con tenerezza. Con la passione e l’amore che ci mise Artù, quello si trasformò in uno dei più bei baci che due innamorati si siano mai dati per far pace. E quando si staccarono, Artù carezzò con dolcezza il viso di Merlino, che sorrise. Poi abbassò la testa, e il biondo posò un tenero bacio sui suoi capelli.

“Ti amo anche io.”, disse il moro

Artù poté percepire il cuore battere forte, come ogni volta che gli diceva quelle due parole, e gli occhi brillare.

“Torno ad allenarmi. Appena ho finito.. passo di qui a prenderti.”

“D’accordo. Ti aspetto.”

E con un piccolo bacio si salutarono: Merlino riprese a lucidare l’armatura, mentre Artù tornò ad allenarsi con i suoi Cavalieri, anche in vista della sfida.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi e ragazze.. SALVE A VOI!!! ^^

La vostra Kinder Buena (detta amorevolmente Lady Merendina Kinder dal suo adoratissimo Arthur.. ** ), è tornata con un nuovo.. appassionante.. almeno lo spero .. capitolo! ;P

Ebbene sì.. mi dispiace x chi di voi la prenderà malino, però… Merlinuccio ha accettato che il suo sposo e la sua migliore amica giacciano assieme.. “per il bene del popolo di Camelot‘.. -.-“ lo so, lo so.. non è poi molto bella come faccenda…. ma AHIME’!... UTher si incaponisce.. ;(

Ne approfitto per comunicarvi che ho scritto un’altra storia, o meglio una ‘serie’ composta di 5 one-shot.. che si chiama “EVERYTHING”.. .. mi piacerebbe moltissimo se voi, miei cari lettori silenziosi, e anche voi miei adorati recensitori che ora passo a ringraziare come si deve, la leggeste.… per farmi sapere che cosa ne pensate..

E ora a noi:

MIKYBIKY: personificazione dell’Amore, eh? ^^ mi piace sì!!

Merlino sì, ebbene, ha tutte le sue sentite ragioni per scapparsene via.. lontano, lontano.. da tutti e tutto! E lo so.. ne hanno passate tantissime.. ancora ne passeranno, ma.. pensa a Camelot…. Come direbbe Utherino il Reino [a differenza che LUI lo dice con un tono sempre.. così…. BRUTTO! o_O )

 

CICCIO85: Ma CIAO!!!! ** EI.. non ti voglio x nessunissima ragione sentire.. o percepire.. piangere, ok?? Io sono certa che la gente capirà.. per quanto ora possa sembrare “MISSION IMPOSSIBLE 5” (o 6] -.-‘ che gran brutta gente colma di pregiudizi c’è in giro…

Grazie del complimento!!! *___*  a presto!!!

 

DarkMewRose: CIAO!!!! *_*

Oddio… mi fa così tanto piacere che ci sia una nuova recensitrice!!! Vorrei tanto.. che tutti i miei lettori silenziosi mi dicessero.. ameno una sola volta.. a dirmi cosa ne pensano.. ^^

E poi.. ecco che arrivi tu e.. mi lodi!! Me lo merito davvero, poi? Boh.. Cioè, non fraintendermi EH!!! Io mi sono commossa a leggere la tua recensione.. i tuoi complimenti.. ** GrAZIE DI CUORE!!!!

<3<3

 

 

Misa N: beh già, rispetto a quanto ritardo fai di solito -.-“ vabè dai.. alla fine l’importante è averlo recensito mi fa tanto piacere ^^ (leggerai le one-shot poi? **)

Spiace pure a me x Merlino… povero ragazzo non lo merita… ;( e no, Artù non può mettere da parte la sua adoratissimissima Camelot.. né tantomeno il suo popolo.. Tanto Morghy e lui non si Innamoreranno MAI! ;P

 

Besos grandes para ti,

mi querida!

<3 <3

 

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Capitolo 20
*** Momenti di RELAX... *_____* ***


Era quasi l’ora di pranzo, oramai mancava pressappoco un quarto d’ora, quando Artù si congedò dai suoi ‘colleghi’, passando dalla tenda a prendere Merlino, e quando lo vide sorrise teneramente: il giovane Mago era seduto a terra, le sue braccia incrociate sul piccolo tavolino posto nella tenda, il capo posato sulle braccia, e pareva dormire beatamente.

Il mio piccolino …

Merlino lavorava sempre sodo, nonostante adesso, come Artù gli aveva detto, fosse il suo sposo, ed essendo lo sposo del Principe Ereditario, non aveva certo bisogno di continuare a fare il servitore, ma egli aveva espresso esplicitamente il desiderio di continuare (come detto da lui) a servire Artù, e Camelot. Però spesso ci metteva davvero troppe energie, e a sera arrivava ad essere indolenzito e sfinito.

Artù sospirò sorridendo, dopodiché si tolse da solo l’armatura, e gli si avvicinò chinandosi,per posare un bacio sui suoi capelli corvini arruffato, dopodiché lo prese da sotto le braccia, con delicatezza, sollevandolo: il giovane aprì gli occhi, e barcollò, non fece in tempo a trovarsi in piedi, che dopo un paio di istanti già non era più con i piedi per terra. Ma fra le braccia forti di Artù.

“Ei..che…?”

“Ti porto io, amore. Chiudi gli occhi.. e riposa.”

Merlino allora sorrise, cingendo forte il collo del biondo, richiudendo gli occhi.

Sei il mio angelo, lo sai?

Artù sorrise, portandolo fuori dalla tenda per il campo .

Sei TU il mio angelo, Merlino.

Si fermò superato il campo, sistemandosi meglio il Mago fra le braccia perché non gli scivolasse, e si diresse verso il Castello giungendo all’enorme scalinata, in tempo per trovare Gaius e Hunith che tornavano verso casa per il pranzo. Hunith rise, in modo sincero, e Gaius sospirò scotendo la testa.

“Ancora una volta ha fatto troppo!”

Artù sorrise.

“Sai com’è fatto, Gaius. Gli ho ripetuto mille volte che non ce n’è bisogno..ma lui ogni volta mi risponde che per lui è un onore farlo. Non riesce a stare senza lavorare.”

Hunith sorrise, avvicinandosi e carezzando il viso del figlio.

“Merlino adora avere qualcosa da fare. E poi non potrebbe mai tollerare che fosse qualcun altro a servirti. O a servire i Cavalieri che difendono la città in cui vive. Portalo a riposare.”

“Ma certo.”

Sorrise di nuovo, e salutati i due con un cenno del capo, si avviò su per le scale, in direzione delle sue stanze, e non c’è da dire che durante il tragitto incrociò praticamente tutti! Uther, che parlava con Balinor, ed entrambi ridacchiarono dicendo un “non cambierà mai”; poi Morgana e Gwen, che sorrisero vedendo la scena, completamente rapite dalla dolcezza del gesto di Artù.

“Vi faccio portare qualche cosa dalle cucine.”, disse la prima, “Merlino deve riposare almeno un po’. E anche tu.”

E infine Morgause, che si limitò a dire che avrebbe preparato un infuso per ridare energie a Merlino.

Arrivati finalmente in camera, Artù adagiò il suo sposo sul letto,  con delicatezza, e in quel momento i suoi occhi azzurri si aprirono. Gli sorrise.

“Anche oggi hai esagerato, tesoro mio.”

Merlino scosse la testa.

Naa... Ho fatto il mio dovere. Per me non è mai un’esagerazione, lo sai. Per te, tesoro, e per i valorosi guerrieri che ci proteggono con tanta devozione, questo e altro.”

Si alzò a sedere, indolenzito, e il biondo sorrise.

“Dove credi di andare? Dai, stenditi.”

Merlino rimase a metà fra il seduto e lo sdraiato, e lo guardò.

“Ma...”

“Niente ‘ma’, Merlino. Lascia che mi prenda cura di te.”

Il giovane sorrise.

“D’accordo.”

Due tocchi risuonarono nella stanza, Gwen entrò con un vassoio pieno di ogni sorta di vivanda. Mentre lo posava sorridendo sul tavolo, guardò verso il moro.

“Devi smetterla di esagerare in questo modo, Merlino. L’ultima cosa che voglio.. è che il mio migliore amico stia male per il troppo lavoro.”

Merlino sorrise.

“A me non sembra di esagerare, Gwen. Ma.. se ciò può far star tranquilla la mia migliore amica..il mio sposo..e tutti quanti.. ok mi darò una regolata. Va bene?”

Gwen si avvicinò per dargli un bacio in fronte, dopodiché sorrise ad Artù che ricambiò.

“Grazie, Ginevra.”

“Di niente, Artù.”

E uscì.

Artù sorridendo si avvicinò al letto, dove era steso il suo sposo, sedendosi sul bordo. Mentre Merlino lo guardava fra il curioso e il perplesso, il biondo gli tirò su i pantaloni, prese la sua gamba stendendola, e iniziò a massaggiarla con delicatezza e dolcezza. Per i primi secondi Merlino sentì tutto l’indolenzimento, ma poi pian piano svanì..lasciando il posto al rilassamento.. dopodiché Artù fece lo stesso con l’altra gamba.. e poi passò ai piedi..uno dopo l’altro.. iniziando dalla pianta fino alla caviglia..

“Siediti accanto a me.”

Merlino obbedì docile, e contento, si alzò non sentendo più l’indolenzimento alle gambe né ai piedi, e si mise seduto, Artù si posizionò dietro di lui, e iniziò con la stessa dolcezza e delicatezza a massaggiargli le spalle..  partendo dal collo.. per poi arrivare alle scapole.. e Merlino si rilassò sotto al suo tocco leggero ma deciso.. che lo stava facendo stare tanto bene.. poi si alzò.. e si mise seduto dall’altra parte davanti a Merlino.. gli prese il polso destro.. rivolto verso l’alto.. e massaggiò.. il giovane Merlino si sentì invadere dal più completo relax...

“Dove..?”

“So che potrà sembrarti strano, ma.. è stata mia madre a insegnarmelo. Lei era..una Curatrice,e..teneva un diario delle sue cure e.. anche dei suoi massaggi. L’ho studiato, con l’aiuto di Gaius, quando ero un ragazzino. Volevo fare qualcosa che…

“Ti facesse sentire vicino a lei.”, concluse per lui

Poi lo vide sorridere.

“Gaius li ha insegnati anche a me. La prossima volta.. lascerai che sia IO a prendermi cura di TE, amore mio?”

Artù sorrise, avvicinandosi, posando una mano sul viso dell’amato, e baciandolo teneramente. Poi, fronte contro fronte, rispose:

“Ti prendi sempre cura di me, Merlino. Lo fai.. ogni,singola volta..”

Merlino lo vide alzarsi, avvicinandosi al tavolo dove c’era il vassoio col pranzo, e si accinse a seguirlo ma Artù gli fece cenno di restar seduto. Prese il vassoio, e si risedette sopra al letto, dove prese un acino d’uva.. e si avvicinò a Merlino. Lui sorrise e non smise di guardarlo negli occhi.. mentre il principe gli poneva l’acino fra i denti.

Alche Merlino prese un pezzetto di carne.. fra le dita.. e imboccò Artù.. entrambi sorridevano.. dopodiché risero felici, e si misero seduti a pranzare. Insieme. Quei momenti in cui erano da soli.. nella loro stanza.. erano forse i più belli di tutta quanta la giornata. soltanto loro due. Era il loro rifugio. E il mondo esterno non esisteva più, per nessuno dei due. Artù e Merlino erano semplicemente.. da soli.

E per qualche ora, decisero che gli impegni avrebbero potuto pure aspettare!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco l’altro cap!!!! ^^ ho visto che ci sono state soltanto 2recensioni allo scorso cap… ;( mi state abbandonando..? nn mi lasciaateee!!!! ;(( senza di voi miei cari come faccio a sapere se vado avanti male oppure bene? =(

Passando cmnq al chappy… Ebbene, questo mi piace.. perché Merlino è così tenero.. così puccioso!!! *_* e Artù com’è premuroso e dolceee!! Li adoro tutti e due! (* kinder abbraccia i suoi due pucciolosi* ) quanto voglio bene ai miei personaggi!!!!! Beh.. sto passando un brutto momento perché una storia è..finita…intendo una storia d’amore.. ero innamorata persa.. e lo sn ancora..lo sarò sempre.. è l’Amore della mia Vita..io il suo.. però.. è giusto che torni dalla persona che ama..l’altra dico….

Ringrazio i miei lettori silenziosi, che seguendo la mia storia mi danno l’incentivo ad andare avanti con maggior entusiasmo ^^ !!

DarkMewRose: ma..ma.. SEI TUUu!!!! Temevo m’avessi lasciata.. ;(  e invece ci sei sempre.. che bello!!!! *___* e cm sempre il mio chappy t’è piaciuto che meraviglia!!! ^^ Tranqui.. quell’essere ignobile avrà ciò che si merita, parola di KINDER!!!! Anzi.. come mi definiscono amorevolmente.. di ‘Lady Merendina” ;P  Artù difenderà Sempre il suo amato adorato Maghetto!!! (oddio..dire ‘maghetto’ fa tanto Harry Potter… -.- )

Bacini!!!!

        

Ciccio85: Ma ciaoo!!!!! ^^ mi lusinghi dicendo che la mia scrittura va migliorando..!!! GRAZIE MILLE!!! Spero davvero che sia così io ci tengo tanto.. a scrivere al meglio.. !!! =D

Ok ok.. mi sembri decisamente molto inca***** con Flitt.. e fai BENE!!!! VAI!! Cioè no ti giuro.. io x prima lo farei fuori qui all’istante! Ora chiamo un paio di ninja.. e lo faccio ammazzare.. missionkill Flitt”… ke fa tanto “kill bill” che io tanto adoro ^^

Ma tranquillo… Artù lo straccerà DI SICURO! Anche perché altrimenti… CI PENSIAMO NOI!!! Al massimo i miei ninja o i tuoi yakuza XDDD ] e dai.. che è ovvio che Artù lo difende ^^ è il suo sposo e farà tutto quanto è in suo potere per difenderlo!!! Ce l’avessi io uno così.. -.-

PS: come ti ho già detto.. sfogati pure quando vuoi ^^

 <3

 

 

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Capitolo 21
*** Risveglio brutale ***


 

“Artù. È l’ora della riunione …”

Merlino sussurrò queste parole sotto le coperte, mentre le labbra di Artù stuzzicavano il suo collo. Il principe sbuffò.

“Detesto che qualcosa ci interrompa così bruscamente...” sospirò e si alzò “E va bene! Ma più tardi continuiamo il discorso, sposo caro..”

Merlino sorrise.

“Come volete, mio Principe.”

Artù si infilò la maglia, e i pantaloni, poi afferrò la giacca. Si voltò verso il letto: Merlino era completamente avvolto sotto le coperte, le aveva sopra la testa…ma i suoi occhietti lo stavano osservando comunque dal suo ‘nascondiglio’.

Dei, com’è tenero così...

Si avvicinò con due passi al letto, si chinò su di lui, e gli diede un piccolo bacio a fior di labbra. Dolce...ma passionale. Tenero … ma senza scordare la decisione tipica dei Pendragon.

“Ti amo.”

Merlino sorrise.

In quel momento...delle urla gli fermarono le parole in gola …

“IL RE HA AVUTO UN INFARTO!!! GAIUS!! PRESTO, PRESTO!!! IL RE STA MALE!!”

Il cuore di Artù mancò di un bel po’ di battiti, mentre Merlino si scoprì del tutto balzando in piedi per avvicinarsi a lui. Il Principe lo guardò per due secondi, poi scattò verso la porta seguito da lui, che già si era alzato per indossare una maglia e un paio di pantaloni.

Quando i due piombarono nelle stanze del Re, il cerusico, affiancato da Balinor e Unith, con dietro anche Morgana e Gwen, assieme a Morgause,era già chino sul letto, dove Uther giaceva con una gran brutta cera: era quasi pallido...quel pallore che solamente la Morte …..

Artù si avvicinò.

“Padre!” si chinò sul letto “SVEGLIATI!!” lo strattonò “APRI GLI OCCHI, DANNAZIONE!! NON MOLLARE!! SEI UN PENDRAGON!!! NON PUOI ABBANDONARMI!!”

Gaius alzò lo sguardo.

“Merlino. Portalo fuori.”

Lui annuì, e prese il braccio del biondo, inutilmente. Ci riprovò, e lo prese per la mano stringendola forte.

“Artù...vieni..”

“NO! Non lascio mio padre!!”

La porta resterà aperta. Te lo prometto. Ma mettiamoci fuori, dai...

Lui si calmò.

Forse hai ragione …

Si avvicinarono loro Gwen e Morgana, che sorrise ad Artù nonostante le lacrime.

“Sì, che ha ragione. È in mani eccezionali,lo sai bene. Andiamo...”

“Coraggio,Artù.”, sorrise Gwen, “Vedrai..ce la farà.”

Artù a quel punto non capì più nulla, la mente gli si annebbiò completamente...si limitò ad annuire con la testa..senza realmente capire cosa stesse facendo...o dove lo stesse portando Merlino, che aveva un’espressione sempre più preoccupata.

Cosa posso fare? Credo...che ora come ora posso soltanto stargli vicino …

Merlino? e se...provassimo con la Magia?

Lui scosse la testa.

Sai che non siamo ancora arrivati a certi livelli. Forse..soltanto Morgause potrebbe…

Se potessi lo farei, credetemi! Ma purtroppo neanche io posso far niente per mio padre! L’ho appena ritrovato...il Fato è troppo ingiusto..!

Merlino portò il Principe nelle loro stanze,Artù era ancora immerso nel suo dolore e non riusciva a parlare…o pensare … Merlino chiuse la porta con una rapida occhiata, e lo portò verso il letto non lasciandogli mai la mano...lo fece sdraiare, dolcemente, e dopo si sdraiò al suo fianco, abbracciandolo forte.

Dopo i primi secondi, in cui il biondo ancora non riusciva a dire niente…il suo pianto disperato proruppe..sebbene gli fosse sempre stato detto che un Pendragon non piange,sapeva che il suo sposo non lo avrebbe giudicato,che non si doveva affatto vergognare delle sue lacrime...e si strinse forte a Merlino, in cerca di conforto...che non tardò a arrivare, da parte sua, che gli lasciava piccoli baci sui capelli, e sulle guancie, e disse poi:

“Piangi pure,amore mio. Butta fuori tutto.” Sospirò “Tuo padre ce la farà, Artù. E’ un Pendragon. E voi Pendragon siete..fin troppo tenaci! mi hai sempre detto..che la prerogativa di voi Pendragon è lottare. Sempre. Giusto? Uther lotterà fino alla fine. Farà di tutto per non lasciare il suo regno...la sua famiglia ...”

Artù, finalmente, parlò.

“Dei..se.. penso che mio padre potrebbe... Non posso perdere anche lui,lo capisci? Ho già perso mia madre...!”

Merlino sorrise.

“Ei. Te l’ho detto, il Re è un uomo forte. Gaius sa il fatto suo! Troverà una soluzione...e lo salverà..”

In quel momento, fuori dalla loro stanza sentirono due voci che bisbigliavano, inconsapevoli probabilmente che dentro la stanza davanti a loro ci fosse qualcuno. Dalle voci i due riconobbero due ancelle di Morgana. Due fra le più pettegole di tutto il Castello!

“E se..Uther morisse?”

“Beh,Artù in quanto Principe Ereditario, prenderebbe il suo posto...”

L’altra fece un piccolo risolino.

“Scusa se rido! Stimo tanto il Principe,però...non è ancora pronto per regnare come si deve. E’ talmente...ingenuo! Così tanto fragile... Non è proprio adatto a fare il Re. Almeno non ancora. Prima..dovrebbe crescere un altro po’!”

La seconda sospirò

“Sì,è vero! Hai perfettamente ragione! Il povero Principino è ancora troppo...immaturo per fare il Re! Povera Camelot, se dovesse trovarsi un Re così... Preghiamo gli Dei che Re Uther ce la faccia! Ora come ora, Artù farebbe soltanto male a Camelot ...”

Il cuore di Artù rallentò...mentre una terribile morsa di acciaio gli stringeva il cuore...facendolo soffrire in modo indicibile... molto più di quanto stesse già soffrendo...e le sue lacrime, che si fermarono da principio per qualche secondo, ripresero piu violentemente a scorrere...

Merlino lo notò, ovviamente, e sorridendo gli lasciò un piccolo bacio sui capelli.

“Ci penso io..”

E detto questo si alzò dal letto e aprì la porta.

Le due fecero un balzo enorme, e impallidirono d’un botto.

“Ei,voi! Se avete qualcosa da dire,potete tranquillamente dirlo in faccia. Per vostra informazione,se dovessimo per grande disgrazia perdere il nostro amato Uther, il Principe sarebbe solo sconvolto per la perdita. Ma Artù Pendragon è destinato ad diventare Re. E vi assicuro che il giorno in cui salirà al trono… cambierete sicuramente pensiero. Ah. E vi invito caldamente ad avere un minimo di rispetto per una persona che sta soffrendo più di quanto non abbiate mai sofferto voi in..diciannove anni di vita!”

Le due ragazze abbassarono immediatamente la testa, facendo un piccolo inchino.

“Ci scusi,Principe!!”,dissero ad alta voce per farsi sentire “Noi non intendevamo...”

“Nessuna di noi due pensava ciò che abbiamo detto...”, disse l’altra

E detto questo, corsero via.

Appena sentì Merlino sospirare indignato e contrariato, dopo averlo sentito chiudere la porta, Artù disse:

“Hanno perfettamente ragione, Merlino. Io non sono..capace di regnare! Porterei soltanto Camelot alla rovina...”, poi aggiunse “Cosa ti fa pensare che ne sarò in grado? TU saresti molto più...perfetto di me! Sai come prendere le persone...sei giudicato positivamente da tutti... E grazie al tuo Dono sei saggio..generoso...io sono soltanto come mi hanno definito quelle due...immaturo,ingenuo..fragile..!”

Merlino sorrise scotendo ancora una volta il capo, di nuovo sdraiandosi vicino al SUO Principe, e tornando ad accarezzare i suoi bellissimi capelli biondi..morbidi..e lasciarvi piccoli baci.

“Non pensare mai più una cosa del genere, Artù Pendragon. Te l’ho già detto l’altra volta, TU sarai un grandissimo Re quando sarà il tuo turno. Regnerai con saggezza...generosità...sarai un perfetto condottiero per Camelot. Il Regno ha bisogno di una persona come te, amore. Anche tu sai come prendere le persone, e lo sai.”

Artù si accoccolò sempre più vicino al suo sposo...come un bambino in cerca di protezione e rassicurazione...

“Stringimi, ti prego...ho bisogno di te....”

Merlino non se lo fece ripetere due volte, e avvicinandosi lo strinse ancora di più, continuando a coccolarlo e rassicurarlo,ma purtroppo dopo neanche 5minuti bussarono alla porta. Era Morgana, con gli occhi arrossati e gonfi.

“Scusatemi...ma..i Consiglieri aspettano nella Sala del Trono. Qualcuno dovrebbe...parlare al popolo...sono tutti riuniti nella corte del Castello... E loro non se la sentono. Artù, in quanto...Principe Ereditario dovresti …"

Artù, dopo aver tirato su col naso, si alzò dal letto restando qualche secondo seduto sul bordo del letto, cercando di non perdere la calma. E quando si alzò, il suo meraviglioso sposo gli afferrò la mano e lui la strinse forte, come se temesse che da un momento all’altro gli sfuggisse …

Merlino sorrise.

“Adesso tocca a te, Principe. Puoi farcela.. Io sarò al tuo fianco.”

Mentre si avviavano alla porta, sempre tenuta aperta da Morgana, lei gli rivolse un sorriso...anche se le si leggeva chiara negli occhi la sua sofferenza.

“So cosa stai provando. Ho già perso un padre. Ma.. dobbiamo essere forti..Camelot se lo merita,non credi? Andiamo. Io sarò dietro di te. Qualora non ce la facessi a...andare avanti,col discorso.., farò del mio meglio in tua vece. Sempre che a te stia bene, ovvio.”

Lui annuì, dandole un bacio sulla fronte e sorridendole.

“Grazie,sorellina. Coraggio..il nostro popolo attende..”

Mentre si avviavano al piano di sotto, per raggiungere il portone principale del Castello, poiché sia Artù che Morgana volevano essere IN MEZZO al loro popolo mentre parlavano, incrociarono sul loro cammino Gaius, Balinor, Unith, e anche Gwen che afferrò subito la mano di Morgana. Mentre Morgause li attendeva tenendo a bada la folla.

“Ho cercato di tenerli fuori...ma sono molto in ansia per la sorte del loro Re.”

E lo sono anche io!

Artù le si avvicinò, e come aveva fatto con Morgana, le diede un piccolo bacio sulla fronte, tentando di far apparire il suo sorriso incoraggiante..

“Ci penso io...ti ringrazio,sorellina mia.”

“Puoi farlo,Artù. Forza.”

Gli si avvicinò Gaius, e lo strinse per le spalle, sospirando.

“Come sta?”

“Dipende tutto da lui,ora. Se riesce a..superare la notte...allora il peggio sarà passato. Ma ora... Sii saldo, Principe Artù Pendragon. So che sarai un gran Re,un giorno. E questa è una prova,per te...con cui puoi dimostrarlo anche al tuo popolo. Noi tutti crediamo totalmente in te.”

E sorrise incoraggiante.

“Vi ringrazio. E..grazie soprattutto a te..per ciò che hai fatto per mio padre.”

Artù prese un respiro..sentì la mano di Merlino stringere la sua..e seppe,sentì, che quella era tutta la forza di cui aveva bisogno per farcela. Uscì sotto i raggi del Sole,e incrociò gli sguardi angosciati del Suo popolo. Metà Camelot si era radunata lì.

“Popolo di Camelot.”, gridò, “Come oramai saprete..il Re...ha avuto un grave infarto. Il nostro Gaius mi ha appena riferito che ora..sta a mio padre lottare per la sua vita. E se...riuscirà a superare la notte…il peggio sarà passato. Come tutti sappiamo, il Re è sempre stato un uomo forte. Determinato. E..io...sono..sicuro che…

Non ce la faccio...

Sentì gli occhi gonfiarsi, e sapeva che si stavano arrossando...

Artù. Non sei da solo, ricordalo.

Morgana..puoi…?

Certo,Artù.

Morgana, tenendo stretta la mano della sua Gwen, si fece avanti.

“Purtroppo...il dolore per Artù..per me...e per tutti noi...è chiaramente enorme. Mi scuso..da parte sua. Be, mio fratello ha detto...tutto ciò che, al momento, c’è da dire... Uther ha sempre lottato,ogni giorno,per una Camelot forte. Come lui. E sono certa...siamo certi...che non ci lascerà così. Vi invito, dunque..a pregare per lui,stanotte...affinché il nostro amato Re possa superare la notte. E tornare ad essere il nostro Re...”

Brava Morgana! Sei andata benissimo!

Mentre Morgana parlava, Unith si era avvicinata ad Artù, e lo aveva stretto forte con fare materno...poi prima di staccargli gli aveva sussurrato in un orecchio:

“Sei andato alla grande, Artù. Il popolo è fiero di te! Uther ce la farà. Lo sento.”

Poi gli aveva accarezzato dolcemente il viso, proprio come una madre sa fare, e gli aveva dato un piccolo bacio sulla guancia.

“Grazie di cuore,Unith!”; sorrise lui; “Vi ringrazio tutti...!”

Dopodiché anche Balinor si avvicinò.

“Sii forte, Artù. Combatti la tua sofferenza...come tuo padre sta combattendo la Morte. Conosco Uther. Lotterà con tutte le sue energie!”

Artù annuì.

“Hai ragione,Balinor! Può farcela..”

Il popolo scoppiò in un applauso per Morgana e Artù, urlando i loro nomi con “viva… !” oppure aggettivi come “grande”  oppure “bravi!”..

“Artù!”

Uno dei rappresentati del villaggio lo chiamò inaspettatamente. Lui si voltò.

“Sì, Theodore?”

“Cosa farai se Uther..non dovesse farcela? Accetterai di regnare su noi tutti?”

Artù sospirò.

Apri loro il tuo cuore, Artù. Lo apprezzeranno,fidati.

E va bene…

“Beh...ovviamente sì,amico mio. Se mio padre...non dovesse farcela...io farò del mio meglio per governare..voi tutti..come faceva lui. Vi prometto che farò del mio meglio. Farò quanto possibile...per essere un Re degno di questo nome. Ma devo rivelarvi...che il mio cuore trema di..paura...al pensiero di diventare Re! Voi sapete quanto io ami Camelot. Darei la mia vita per il mio Regno! Però...come un paio di persone hanno notato...forse non sono ancora adatto a...regnare al meglio. Sì, ho ventuno anni ma...sono ingenuo..immaturo..fragile...”

Theodore lo fermò avvicinandosi.

“Noi crediamo in te, Artù Pendragon. È vero, alle volte esageri con l’orgoglio..e sei arrogante..ma con noi hai sempre dimostrato di essere generoso...e che di Camelot ti importa realmente. Re Uther è un gran buon Re…nonostante i precedenti. Ma siamo sicuri,noi tutti...che un giorno sarai migliore di lui, giovane Artù. sei una gran bella persona. E saremo felici di affidarci alle tue sagge mani!”

Ad Artù aumentarono le lacrime agli occhi...e esse non tardarono a scendergli lungo le guance..,bagnandole..

“Vi..vi ringrazio! Voi tutti! Vi ringrazio...di cuore.”

Il popolo d’improvviso s’inchinò.

Ti amano, Artù! Ti adorano!

Sentì la risata gioiosa dello sposo nella sua testa. Dopodiché li fece alzare.. dicendo che non dovevano inchinarsi loro a lui, ma il contrario, e con un largo gran sorriso si inchinò umilmente al suo popolo, cosa che ben presto fecero anche Morgana, Morgause, e anche Merlino.

Pian piano il popolo si diradò, e mentre Merlino con Morgana e Gaius vigilava sul fatto che tutti tornassero in modo tranquillo alle proprie case, Artù sgusciò fra le guardie entrando nel castello, per poter andare da suo padre. Raggiunse le sue stanze, e sospirando si sedette sotto alla finestra, per terra .. schiena contro il muro. Non passò neanche due secondi, che il cuore gli si strinse in una morsa d’acciaio.. vide suo padre pallido.. TROPPO pallido.. e sentì un lago di lacrime bussare ai suoi occhi. c’era una sola cosa di cui aveva bisogno.

Merlino...

Neanche un minuto passò, che sentì qualcuno sedersi accanto a lui.. ritrovandosi avvolto da due braccia esili ma forti.. che lo tenevano stretto..

Puoi lasciarti andare, ora. Sono qui.

Quando sentì quelle poche parole nella sua mente, il Principe di Camelot seppe di potersi sfogare.. ancora una volta come poco prima.. si accoccolò fra le braccia dell’amato.. nascondendo il proprio viso.. e diede sfogo alle lacrime.. mentre lui gli carezzava dolcemente la schiena.. lo baciava sui capelli.. restando in silenzio.. anzi girandosi verso la porta.. le sue iridi si colorarono d’oro.. e la porta si chiuse in modo silenzioso.

Nessuno.. e niente.. deve disturbare il tuo pianto, amore mio .

Rimasero lì per un paio d’ore.. Artù si addormentò piangendo col mal di testa.. più forte che avesse mai avuto.. e Merlino lo seguì fra le braccia di Morfeo..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi..ragazze… chappy tragico.. Siamo in QUASI lutto… ;( e preghiamo tanto per il nostro Re Uther che sta male, preghiamo e parecchio affinché non ci lasci così e adesso!!!

So che per alcuni di voi a cui Utherino non sta simpatico affatto, per niente, o pochino.. è quasi un sollievo, ma CREDETEMI: qua stiamo TUTTI quanti malissimo ;(( dunque pregate con noi :S

 

Comunque.. ringrazio anzi ringraziAMO per chi legge la storia, chi la segue e la aggiunge fra i preferiti mille grazie!!! Di cuore!!!

 Passo a ringraziare chi ha recensito:

 

ciccio85: tesoro!!! Che bello hai recensito per I°!!!! *_______* ma GRAZIE!!!! E sì, lo so, Flitt mi sta simpatico tanto pure a me.. se potessi guarda.. -.-“ invece NO, per non intaccare l’alleanza non crede che sarà neanche un duello all’ultimo sangue.. massimo al I°.. -.-

Ma Artù lo batterà! (carino quel cartone mi piace molto lo vedevo da piccola ^^.. avevo lo YAOI nella testa già da molto giovane xDD )

Visto?? ^_^ Merlino e Artù sono taaanto tenerucci!!! ** io almeno li A-DO-RO!! (“sì tesori miei, vi adoro e vi voglio tanto bene anch’io”! ]

Un bacione!!!!

 

DarkMewRose: sono teneronissimi???? [so che non esiste il vocabolo ma mi piace XDD ) ^_____^ sono contenta ti sia piaciuto!! E grazie.. grazie di tutti questi complimenti, spero di non deluderti :/  a presto col pross chappy!

kiss88

 

paffy333: ciao!!!! ^^ allora, per il chappy 56= grazie mille!! Ma mi è piaciuto lo sclero XDDD certo è che povero Uther.. che cosa centra lui?? Artù ha ACCETTATO di giacere con Morghy.. e Merlino & Gwen, povere anime, anche loro lo hanno accettato -.-“

ma ti capisco…

Per l’ultimo,quello scorso, spero vivamente che tu possa trovar pace e cessare i tuo pianto disperato ;( sai, ti capisco ma pensa a Camelot :/ e comunque, sì che Artù riuscirà!!!! *ovvio!” E certo che adoro i tuoi scleri! Io sono lo ‘SCLERO’ fatto persona XDDD

Vedrai, andrà tutto bene **

Baci

 

MIKYBIKY: -.-“ volevi che Uther morisse? Guarda.. forse sta accendendo e ci siamo VICINI … PERO’.. non ci piace per nulla!!!! ;-(  Artù lo concerà x le feste questo “Flitt’ SGRUNT!!!

 

Misa N:Visto che pucciolosi questi due ?? *__* LI ADORO LI VENERO!!!! Dei, lo voglio pure io un Artù che, quando stanca dal lavoro o/e studio, mi porta tra le braccia.. e mi coccola taaaanto tanto -,-

Al prossimo CaVa

Baci :*                 

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Capitolo 22
*** Tutto è bene, quel che finisce bene... ^^ ***


I raggi del Sole li trovarono ancora addormentati, stretti l’uno all’altro, semi sdraiati per terra, nello stesso punto in cui si erano addormentati la sera prima: quando Gaius entrò, poco dopo l’alba, rise vedendoli, e fece cenno ad Hunith di fare il più piano possibile, per non svegliarli bruscamente; il cerusico e la donna si occuparono di Uther, controllando come stava dopo la notte passata, e lo trovarono abbastanza bene.

Una mezzora dopo, arrivarono anche Morgana e Morgause seguite da Gwen, in apprensione per il Re: la prima cosa che videro furono un sorridente Gaius, e un’altrettanto soddisfatta Hunith. Poi Morgana, vista la poca luce, s’avviò verso la finestra per scostare le tende e lasciar entrare il Sole. E li vide. Sul suo volto nacque un grandissimo sorriso.

Si sono addormentati qui …

Scostò le tende con la Magia, per non rischiare di svegliare. Poi sospirò, e li guardò nuovamente.

Merlino? Mi senti?

Per i primi secondi nessuna risposta.. quindi riprovò un paio di volte.. e alla terza sentì la voce del suo migliore amico risponderle..

Mo.. YAWN! Morgana buongiorno..

Lentamente aprì gli occhi.. e la prima cosa che vide fu il pavimento di marmo.. alzò lo sguardo.. ed ecco che Morgana gli stava sorridendo, così come Gwen, Morgause, sua madre, e Gaius. Sorrise di rimando, e sospirò alzandosi, tirandosi su piano senza svegliare Artù.

“Come sta il Re?”

Hunith sorrise.

“Si riprenderà perfettamente.”

Merlino rise di gioia, poi guardò il suo sposo, e gli posò un piccolo bacio sui capelli. Morgana e le altre due ragazze, molto più serene, lasciarono la stanza soddisfatte delle condizioni decisamente migliorate del Re, del padre, e furono seguiti dopo un paio di minuti da Hunith e Gaius, che richiuse la porta dietro di sé.

Il Mago allora diede un altro piccolo bacio sulla fronte del principe.. un altro..

“Artù..”

La voce di Merlino riportò il Principe alla realtà.. lentamente i suoi occhi blu mare si aprirono.. trovandosi davanti il sorriso del moro.. ancora fra il sonno, lo guardò.. poi alzò lo sguardo sul letto dove giaceva suo padre. Merlino comprese subito che cosa stava pensando, e sorrise incoraggiante.

“Gaius se n’è appena andato. Ha detto che tuo padre si riprenderà perfettamente.”

Lo sguardo di Artù scattò verso di lui.. con una scintilla di speranza..

“Sta..sta bene? Sul serio?”

Merlino annuì contento.

“Oh sì, benone!”

Il cuore di Artù venne improvvisamente sciolto da quella morsa che lo aveva stretto tutta la notte.. le lacrime che bussarono ai suoi occhi trovarono subito sfogo.. e finalmente Artù si sentì nuovamente leggero, come lo era prima dell’infarto del padre. Merlino lo strinse forte, felice quanto lui, e dopo due minuti di pianto, il principe si alzò seguito da Merlino, e posò un bacio sulla fronte del padre. Dopodiché si asciugò le lacrime, e si voltò guardando Merlino con un largo sorriso sincero.

Gli prese le mani nelle sue.. e ne baciò i palmi.

“Grazie.”

Lui sorrise, scotendo il capo.

“Credimi.. il tuo sorriso è il ringraziamento più bello!”

Artù lo strinse forte a sé, baciandogli i capelli, la fronte, staccandosi e baciandolo sulla guancia.. dopodiché si sorrisero.. gli carezzò dolcemente il viso.. e si baciarono dolcemente.. con tenerezza.. amore.. si staccarono.. e di nuovo un altro bacio.. e un altro ancora..

Cosa sarei senza di te, angelo mio?

Be.. saresti ciò che eri prima che arrivassi io.

Quindi sarei.. niente.

Merlino lo guardò severamente.

“Ei! Questo non è vero! Eri già una bella persona, quando sono arrivato. Certo è.. che lo tenevi abbastanza nascosto, questo sì! Ma lo eri. Ti saresti scoperto, prima o poi. Lo so.”

Artù scosse la testa.

“E’ soltanto merito tuo, se sono ciò che sono ora. Senza te, Merlino, non mi sarei probabilmente mai aperto!”

Smetti di esser così severo con te stesso, amore.

Lo prese per mano, e sorrise.

“Dai, andiamo.”

“Dove?”

“A far colazione, ovvio! Le tue sorelle, e Gwen, ci aspettano in Sala. Adoro quando mangiamo tutti insieme!”

Artù sorrise scotendo la testa, Merlino era incorreggibile! Anche nei momenti più bui, riusciva sempre a mantenere il suo spirito gioioso, ed era quello che salvava Artù ogni volta: Merlino. Era lui la sua luce. Il suo faro nella nebbia. Lo sarebbe sempre stato.

“Anche a me. Coraggio, avviamoci.”

I due salutarono con un sorriso il Re, che ancora riposava, e si chiusero la porta alle spalle avviandosi verso la Sala. Le due guardie che incontrarono li salutarono cordialmente, incontrarono poi le due servitrici che la sera prima avevano detto quelle orrende cose ad Artù, lui sorrise loro, e le due s’inchinarono profondamente sussurrando un “ci perdoni Sire!”, e fuggendo via a gambe levate! Quando arrivarono in Sala, le porte aperte, sentirono la voce squillante di Morgana:

“Alleluia! Credevamo vi foste persi! Ancora due minuti, e mi sarei messa a mangiare senza di voi.”

La ragazza, seduta sullo scalino dove stavano i tre troni, si alzò aiutata da Gwen, e si sedette a tavola accanto a lei. Morgause dall’altra parte, davanti a loro, e dopo si sedettero anche i due ragazzi sorridenti.

“Chiediamo venia.”, rispose Merlino

I cinque mangiarono allegramente, scherzando fra loro e ridendo, raccontandosi aneddoti divertenti, barzellette, ricordando eventi divertenti: era questo spirito che volevano mantenere, allegro, giocoso, soprattutto adesso che sapevano che il Re si sarebbe ripreso; a fine colazione, Morgana si alzò e, con un occhiolino a Morgause, guardò il tavolo e lo fece sparire. E dopo Morgause fece partire il grammofono con delle danze da festa.

Artù rise.

“Cos’avete stamani, sorelline?”

Morgause si strinse nelle spalle.

“Molto probabilmente.. è sapere che papà sta bene, che ce la farà! Ci ha messo su l’allegria!” poi sorrise “Se a voi non dispiace.. io.. avrei invitato al nostro piccolo ballo anche.. un amico.”

Merlino la guardò ammiccando.

“Perfetto! In questo modo anche tuo fratello maggiore saprà.”

“Sapere cosa?”, chiese Artù

Due colpi di tosse annunciarono l’entrata di una sesta persona.

Scu..scusatemi, io..non v-vorrei disturbare.”

Morgana lo guardò contenta.

“Disturbare? Perché mai? Vieni, coraggio! Nessuno ha intenzione di mangiarti, Carot.”

Gwen si avvicinò a Morgause.

“Dai.. va da lui.”, sussurrò, “E.. prima cosa da fare.. dì le cose come stanno. Specialmente ad Artù.”

Come se avesse sentito quelle parole sussurrate a bassa voce, il biondo spostò lo sguardo da sua sorella a Carot, un paio di volte, prima di capire.

“Voi.. Tu e Carot..?”

Carot fece un profondo inchino.

“S-Sire, avrei dovuto dirglielo prima, mi.. mi scusi!”

Artù…

“Sei innamorato di Morgause? La..ami sinceramente?”

Carot alzò lo sguardo, puntandolo fieramente in quello del principe, avanzò di pochi passi per stringere la mano della ragazza e rispose:

“Sino alla fine del mondo, Signore.”

Artù sospirò, e poi sorrise sinceramente e porse la mano al ragazzo.

“Avete la mia benedizione, allora.”

Il ragazzo la strinse pieno di ammirazione e rispetto, felice come non mai, e Morgause, felice come una pasqua, si gettò al collo del fratello che la abbracciò teneramente.

“Grazie, fratellone! Di cuore! Ci aiuterai a dirlo a papà, vero?”

Lui annuì sorridendo.

“Anche se non credo che avrà qualcosa da ridire. Carot è un cavaliere di Camelot, e secondo i suoi criteri è un buon partito.”

Morgana sorrise, felice anche lei, e con l’aiuto di Merlino alzò il volume della musica, non troppo alta per lasciar riposare il Re, chiusero la porta con un “soffio’ , e poi lei prese le mani di Gwen e presero a volteggiare, seguiti immediatamente dalla nuova coppiettina. Merlino sorrise, prese le mani di Artù che gli sorrise, e che ora non aveva occhi che per lui, senza preoccuparsi di ciò che c’era intorno, e presero a volteggiare, dopo che il principe ebbe stretto forte a sé il suo sposo.

“Ti amo, Artù.”

Le labbra di Merlino s’avvicinarono sempre più a quelle del suo Principe.. per posarvi uno di quei baci teneri..dolci..d’amore, che soltanto lui sapeva dare. Artù glielo rese, con altrettanta tenerezza, ancora più dolcemente, e amorevolmente. Posò una mano sul suo viso, e non si staccarono per un paio di minuti.

Poi lo guardò negli occhi, gli sguardi di entrambi fissati l’uno nell’altro che brillavano.

“Ti amo, Merlino.”

Ti amo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzeeeeeee (e ragazzi ^^ ) sn tornata con un altro chappyyyy!!!!! Beh… come previsto da alcuni, e di sicuro TEMUTO da altri… il nostro Re Uther Pendragon è ancora tra Noi ;P  lo so… non a tutti piace ma.. dai dategli almeno UNA possibilità no??? -.-“

Bene… ringrazio taaaaantissimo i miei amati lettori silenziosi che leggono e, anche se non recensiscono,mi rendono ugualmente orgogliosa di questa stupenda storia *_*

Ringrazio:

Misa N. La prima a recensire… WOW. Tempo record caVa XDDDD la tua FINTA tristezza non è che ci soddisfi particolarmente, ma.. beh.. se lo detesti non cambierai certo opinione… -,-“

Beh no, dai, Arthur è pronto per regnare.. si sente solamente un POCHINO insicuro.. tutto qua.. ma come tu stessa hai detto.. avrebbe (e quando regnerà lo avrà) Merlino al suo fianco, come può andar male? ^^

caVa.. ci sentiamo presto eh ;P

kiss kiss <3<3

 

 

elfin emrys .

MERLIN: ooh non metto in dubbio che funga.. ma.. guarda.. tanto oramai Re Uther Pendragon ha deciso per noi, e… -.-“ E Artù lo farà cn Morgana.. succederà e non ci posso far niente perché, come sai, ho uno spirito decisamente altruista… ;(

 

ARTHUR: Io non è che non sopporto mio padre.. è che.. semplicemente non riusciamo ad andare molto d’accordo ma tranquilla.. Giuls mi assicura che cambierà ;P sì ho Merlino.. e quando un giorno sarò Re mi sento forte soltanto all’idea d’averlo accanto a me *__* ma comunque sia.. visto.. mio padre ce l’ha fatta … e non hai idea di quanto ne sia contento!! ^_^

Ebbene sì: la Morte, perfino lei, è rimasta intimorita da Uther Pendragon XDD

 

UTHER:

Signorina, mi pareva d’aver compreso che non le sto simpatico.. mi ha fatto arrabbiare,e ora.. guardi il risultato!!! Tz! (*kinderbuena lo prende x il collo: “scusati”) Ehm.. contrordine! Mi scuso ^^”

Comunque sia, soddisfatto dei punti-stima  guadagnati !*_*

 

KINDER:

ci vuoi star tranquilla X FAVORE?? XDDDDD è tutto a posto, dai!!!! ;P

a presto!!!

Kiss88

 

 

Paffy333:   Ti capisco… -.-“ tenere le cuginette è sempre ardua impresa ^_^’’ comunque grazie di cuore!!! Davvero ne sono tanto felice se ti è piaciuto!! *-*

Visto?? che tutti e due stanno bene??? ;) dont worry!!!

Bacioni!!!

 

 

 

Ciccio 85. Te l’ho fatto rimanere,contento??? No beh dai.. a parte gli scherzi.. senza Utherino non è più lo stesso eh XDD

Dai dai, tirati SU!!!!! ;)

Bacioni

 

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Capitolo 23
*** Approfittando dell'assenza di Merlino&Gwen... ^^ ***


Un nuovo giorno sorse a Camelot,trovando il Re in piena forma dopo soli tre giorni di riposo; Merlino fuori città con suo padre, in visita a Kilgharrah,per recuperare alcuni incantesimi che il Grande Drago avrebbe dovuto dar loro. In meno di due ore sarebbero tornati,ma già due ore lontano da Camelot, da Artù, pareva al giovane un’infinità di Tempo. Morgana e Gwen che rassettavano la stanza; Carot che corteggiava Morgause passeggiando per il mercato.

Artù si svegliò tardi, e trovato un biglietto di Merlino “torno fra un paio d’ore”, restò nel letto ancora per qualche minuto, i suoi occhi fissavano il soffitto immersi nei pensieri..intensi e preoccupanti, a giudicare dalla sua espressione d’angoscia.

Lo scoccare delle dieci trovò il futuro Re di Camelot uscire dalla stanza, dirigendosi verso quelle della sorellastra Morgana. Bussò.

“Sì?”

“Morgana.”

Lei sorrise.

“Buongiorno, Artù! Speravo fosse Gwen. Se n’è andata mezz’ora fa..credo recasse visita alle Amazzoni oggi. Ma ho sperato che tornasse.. Lo so. Puramente egoistico! Merlino?”

Lui restò sulla porta.

“E’ fuori un paio d’ore con Balinor.” sospirò “Ascoltami. Considerato che sia Merlino che Ginevra sono assenti.. ho pensato che sia l’occasione giusta per ... E’ la cosa migliore, secondo me. Nessuno dei due è presente nel castello..”

Ho capito. Preferisci le tue stanze?

“Beh..a quanto ricordo è il giorno delle pulizie nelle tue stanze. Ma.. preferirei non andare nelle mie. Useremo una delle stanze per gli ospiti. Vieni.”

La ragazza sospirò tristemente, e mentre il suo cuore mancava di un battito al pensiero che stava per avere un rapporto sessuale con un’altra persona, che non amava, pur volendogli un gran bene, seguì il fratellastro verso una stanza dove di solito, appunto, dormivano gli ospiti, a capo chino.

La voce di Morgause si fece strada piano nella sua mente:

Vorrei poter lenire la tua pena, sorella.

Tranquilla. Starò bene, vedrai...prego soltanto che sia una cosa rapida. Devo mettere da parte il mio cuore, per le prossime due ore. E pensare al bene di Camelot.

Ciò che stai facendo ti fa onore Morgana, lo sai vero?

Morgana sorrise tristemente.

“Bene.”

Artù fece entrare prima lei, dopodiché entrò dietro di lei chiudendosi la porta alle spalle.

“Artù. Se è possibile, vorrei chiederti un favore.”, lui annuì, “Sai che nel rapporto sessuale non sempre è..necessario fare proprio tutto. Io non.. posso baciarti...”

Lui assentì.

“Neppure io. Questo rapporto è.. un accordo. È un rapporto...d’affetto. Di stima, di amicizia...e fratellanza. Ti comprendo perfettamente. Neanche io posso baciare qualcuno che non sia Merlino. Coraggio...”

Le porse la mano con un sorriso incoraggiante, e lei corrispose al sorriso.

“Cerca di fare il galantuomo, Artù Pendragon. Sono pur sempre una dolce donzella indifesa...”

Artù rise.

“Farò del mio meglio.”

*********************

Non era passata neppure un’ora, che Balinor e Merlino rientrarono a Castello, soddisfatti e contenti. Avevano trovato Kil a metà strada, e avevano fatto presto. Il primo si diresse subito verso la fucina, mentre il ragazzo corse verso la sue stanze ove sperava di trovare Artù; ma passando davanti alle stanze di Morgana, sentì dei singhiozzi fin troppo familiari.

Alla finestra, tormentandosi un lembo del vestito fra le mani, in lacrime...

“Gwen! Cosa..?”

Lei si voltò, cercando di asciugarsi le lacrime, e sospirò.

“Morgana..e Artù…hanno.. approfittato del fatto che non c’eravamo. Sono.. in una delle stanze per gli ospiti..”

 Allora..hanno...

In quell’istante, mentre Merlino pensava ancora a che cosa dire, entrarono Morgana e Artù con un mezzo sorriso sul volto.

“Ginevra!”

“Merli...”

Quel nome fu spezzato dalle nuove lacrime di Gwen, che scoppiò a piangere ancora più forte: Morgana le si avvicinò di corsa stringendola forte, Merlino,invece, per evitare di piangere davanti ad Artù, mostrarsi forte perché, in fondo, sapeva che doveva accadere e mostrarsi tanto immaturo sarebbe stato assolutamente degradante, uscì dalla stanza a grandi passi.

“Merlino. Fermati ti prego!”

Dopo un paio di minuti, il giovane Mago si fermò davanti ad una feritoia, sotto di loro il ponte levatoio si stava abbassando per far uscire delle guardie, e guardò in giù trattenendo le lacrime.

“Tu e Morgana.. avete...?”

Artù sospirò tristemente.

“Sì. Merlino.. credimi.. ci sto malissimo!”,aveva un tono disperato, “Ti prego..dimmi qualcosa..qualsiasi cosa...”

Merlino chiuse gli occhi, stringendoli forte forte, mentre calde lacrime iniziarono a scendere lungo il suo viso color ebano, le guance gli si tinsero del rosso tipico del pianto, e iniziarono a bagnarsi lentamente, mentre le lacrime aumentavano. Chinò il capo per non farsi vedere, inutilmente.

Artù si avvicinò di un passo, timoroso.

“Amore.. ti prego...non odiarmi! Lo so, ho fatto un grosso errore a..non informarti,ma...ho pensato che avresti sofferto di meno se..fosse accaduto mentre non eri nel Castello. Sfogati. Insultami. Dimmi..ciò che vuoi, non mi importa! Ma non chiuderti in te stesso...”

Dopo i primi secondi di silenzio e singhiozzi, in cui Artù temeva ad avvicinarsi per il terrore di vedersi respinto, finalmente le labbra di Merlino si aprirono.

“Cosa...”

Prima che potesse formulare la domanda, nella sua mente gli arrivò la voce di Morgana:

Merlino. Perdonaci, te ne prego! Abbiamo..semplicemente colto l’occasione… Tu e Gwen non c’eravate, e..non sapendolo..non sareste stati a tormentarvi per tutta la mattina...

Il pianto di Merlino, fino a quel momento più ‘interiore’ che ‘esteriore’, scoppiò quasi violentemente, causando in Artù un dolore allucinante al cuore.

“Pensavo che sarebbe stato più..facile! Quando tuo padre ha detto..che tu e lei avreste dovuto..giacere assieme...e dopo che ne..abbiamo parlato.. e ho accettato.. sapevo che sarei stato male...ma relativamente! Perché è..per il bene di Camelot. Ma pur sapendo che la motivazione è questa.. io nn posso fare a meno di chiedermi...cosa ha significato per te … In fondo Morgana avrebbe potuto essere..la tua promessa sposa. Se per te ha significato qualcosa di più.. dimmelo. Non temere...”

Mer.. Merlino... Come puoi...?

“E’ stato..bello, ma..perché ho pensato a te..tutto il tempo. Perché sentivo il tuo corpo sotto al mio...le tue labbra cercare le mie...i tuoi occhi che s’incastravano nei miei...e le tue braccia che mi stringevano forte! Sono stato dolce, con lei, perché è la mia migliore amica. È mia sorella. E cugina. Non ho provato neanche..un terzo delle emozioni che provo con te.”

I singhiozzi di Merlino si fecero più forti, misti fra dolore e gioia per quelle parole, di sollievo anche. Allora il Principe non esitò più, con un solo passo lo prese fra le braccia e lo strinse a sé, al suo petto, lasciandogli piccoli baci sui capelli, e aspettando paziente e comprensivo che le lacrime del suo amato cessassero.

“Questo è tutto ciò che avevo bisogno di sentire.”

“Merlino...”

Il moro alzò la testa, e gli sorrise, carezzandogli il viso con la mano.

“Non sentirti in colpa,amore mio. E’ accaduto, è passato. Adesso..possiamo tornare a essere NOI come sempre...soltanto io.. e te.”

Artù sorrise con tenerezza, carezzandogli a sua volta il viso.

“Sei così dolce... Ti amo, Merlino. Ho..così tanto bisogno di te! Credi che per me..sia stato meno terribile? Io amo te, amore. Ti ho donato me stesso. Il mio cuore si lacerava mentre...”

L’indice di Merlino si posò sulle sue labbra.

“Ei. Dimentichiamoci questa storia. Anche io ti amo. E ho bisogno di te. Non si può vivere.. senza l’aria, giusto? E sei tu il mio ossigeno... ”

Artù lo strinse forte.

“Oh Merlino! L’amore che riesco a dimostrarti ogni giorno...non è neppure la metà dell’amore che provo dentro. A me non importa del trono...dei doveri verso Camelot...delle responsabilità che gravano sulle mie spalle... Non ho bisogno di niente di tutto questo per esser felice. E’ di TE che ho bisogno,amore mio...solo e soltanto di te. Il resto è vano per me. Senza senso. L’unica cosa che per me ha senso, sei tu piccolo mio. Nient’altro.”

Il giovane Merlino sentì nuove calde lacrime rigargli il viso.

 “Amore mio...”, lo baciò con tenerezza, “Io non sarei niente..senza te.”

In quel momento, anche Artù scoppiò a piangere. Merlino gli prese le mani stringendogliele,ma Artù si strinse a lui, posando il viso contro al suo petto.

“Artù...”

“Ho paura, Merlino! Penso a.. quando mio padre se ne andrà davvero. Se non fossi in grado di fare il Re? Tutti si aspettano il massimo da me...che io sia un Re più..capace di mio padre. Eretto. Saggio. Chissà cos’altro! Lo sarò davvero? Sono sul serio in grado di..cambiare le cose? Tu mi conosci. Meglio di me! Come hanno detto quelle due l’altra notte..sono sensibile  e alle volte sin troppo fragile! E tremendamente ingenuo! Posso realmente regnare come ci si aspetta da me?”

Artù, non devi pensare più cose del genere!

Sospirò. E sorrise, posando una mano sul suo viso,accarezzandolo e guardandolo con sguardo tenero.

“Sarai un Re amato, e stimato da tutti, Artù Pendragon. Tutta Camelot ti rispetterà. Sia il tuo regno, che gli altri regni, ti considereranno un grande Re! Il tuo nome vivrà in eterno, io lo so. Verrai ricordato come un Re saggio, giusto, buono col suo popolo!! E io sarò al tuo fianco,amore mio. Tutto andrà alla grande ,vedrai... Ci sono io, ricordi?”

Lui sorrise, e lo guardò.

“Hai ragione. Tu mi completi! Siamo due metà che combaciano perfettamente...”

Merlino sorrise, asciugandogli le lacrime.

Se non sbaglio...ieri pomeriggio abbiamo lasciato un discorso a metà...

Lo sguardo malizioso di Merlino lo fece sorridere altrettanto maliziosamente. Il biondo non esitò un attimo, prendendogli la  mano e stringendola forte, e poi trascinandolo con sé per il corridoio, fino a svoltare l’angolo e dirigersi con passo svelto verso le loro stanze. Una volta entrati, si chiusero la porta alle spalle.

“Hai il via libera,amore.” Sorrise Artù “Sono nelle tue mani...”

Merlino sorrise, felice.

“Se non sbaglio...ti avevo tolto la maglia...”

Si avvicinò ad Artù togliendogli la maglia velocemente, gettandola per terra e calciandola via con il piede. Si avvicinò..e posò dolcemente le sue labbra su quelle dello sposo, coinvolgendolo in un bacio passionale...ma che non perdeva la dolcezza di cui solo Merlino era capace …

Le labbra di Merlino lasciarono un piccolo bacio sulla guancia del biondo, per poi riprendere  la discesa sul collo..lambendo dolcemente un pezzo di quella pelle...scese verso l’incavo tra spalla e collo...dando dei piccoli morsi sulla pelle del suo Artù.. sorridendo...per poi lasciarvi piccoli baci...

Sorrise, e si tolse la maglia. Vide Artù sorridere, toglierli la maglia dalle mani e appallottolarla per poi buttarla per terra. Poi lo baciò dolcemente sulle labbra, stringendolo dolcemente a sé … Dopo qual bacio durato qualche minuto, Merlino senza perdere il sorriso si staccò lievemente...le sue mani scesero lentamente, carezzando delicatamente il petto di Artù...il suo addome …

Sfiorarono poi il bordo dei pantaloni, senza fretta..tolsero il bottone dall’asola...sentì il corpo di Artù fremere eccitato, e le sue mani che venivano bloccate da quelle dell’amante.

“Ei..non avere fretta...abbiamo tutto il giorno...”

Merlino scosse la testa.

“Artù, ho.. bisogno di sentirti...ne ho tanto bisogno...”

Il principe allora sorrise all’amato, e dolcemente gli lasciò andare le mani come segno di proseguire, mentre lui gli accarezzò la schiena con una mano..e con l’altra il petto..dove con le labbra lasciò piccoli baci...scese …sentì Merlino sciogliersi sotto i suoi baci roventi...e mentre lui proseguiva, le mani del suo maghetto gli tirarono giù i pantaloni...le labbra di Artù baciarono tutto l’addome.. e il petto di Merlino.. vi dedicarono le più amorevoli attenzioni…facendo eccitare il suo amante...

Le mani di Merlino passarono sui suoi stessi pantaloni, lentamente se li sciolse...e se li tolse, aiutato dalle mani di Artù, che glieli gettò per terra, e andarono ad unirsi con quelli di Artù.

“Merlino.. ti prego...non ce la faccio più.”

Il moro allora sorrise dolcemente, prendendo la mano del principe nella sua, portandolo con sé verso il letto, facendolo sdraiare. Prima di raggiungerlo sul letto, si tolse sorridendo anche l’ultimo indumento che indossava. Sorridendo, si avvicinò al letto, chinandosi per togliere gli slip ad Artù.

Quando salì sul letto, per sdraiarsi sopra ad Artù,tenendosi sui gomiti, sorrise nello scorgere negli occhi dell’amante un leggero barlume di paura. In fondo, inclusa questa, era stata soltanto una la volta in cui era stato lui a ‘condurre’...e poteva comprendere i suoi timori. Gli carezzò il viso, dolcemente, posando un bacio sulla sua fronte. Poi avvicinò le labbra all’orecchio di Artù e sussurrò...

“Rilassati... Fidati di me,amore mio. Non ti farò MAI del male..”

Artù rise punto nel vivo.

“Io non sono MAI nervoso, Merlino.”

Merlino rise scotendo la testa, ma in modo più tranquillo.

“Ei. Non c’è bisogno che ti mostri forte e orgoglioso, con me. Lo sai. Ti amo per ciò che sei, non scordarlo mai.”

“Vuoi smettere di dire certe cose??”, sbraitò Artù, “Te lo ripeto, NON SONO NERVOSO!!”

Merlino lo fissò negli occhi.

“Hai paura. Te lo leggo negli occhi. Non è segno di debolezza, Artù. Io stesso ieri notte ho ammesso di averne ancora un po’ , è normale.”

Artù lo guardò serio.

“Beh,io non ho paura. Non sono mica come te! Non caratterialmente almeno..”

Merlino a quelle parole chinò la testa.

“Hai ragione...”

Il suo orgoglio Pendragon ruggì nel petto come fa un leone fiero della sua vittoria.. e stava per vantarsene.. quando vide di riflesso gli occhi di Merlino.. e tutto il suo orgoglio scomparve.

Stupido di un Pendragon!! Guarda che cosa hai combinato!

La sua mano si alzò.. per carezzare con dolcezza il viso di Merlino.

“Ei.. perdonami. Lo sai.. il tuo sposo è decisamente orgoglioso alle volte! Fin troppo! Ma non era una critica, amor mio. Anzi. Hai un carattere di gran lunga migliore del mio..credimi.”

Il cuore del moro fece un balzo di gioia.

“Non ho niente da perdonarti.”

“Merlino. Smettila di perdonarmi sempre, ti prego.. mi fai stare peggio..”

“Artù.. io ti perdono sempre.. ancor prima che tu dica o faccia le cose sbagliate.”, rispose lui sorridendo, “Amare significa anche questo. Indipendentemente da ciò che l’altro fa o dice di sbagliato.. lo perdoni ancor prima del tempo. Tu mi perdoni?”

Artù lo fissò attonito.

“Perdonarti?? Per cosa??”

“Beh.. per essermi permesso di dire che tu.. hai paura. Volevo soltanto.. essere romantico.. tutto qui..”

Artù rise scotendo la testa .

“E io ti adoro quando lo fai, piccolo. E sì.. hai ragione tu.. un po’ di paura ce l’ho, dunque.. mi affido completamente a te. Mi fido ciecamente, Merlino.”

Lui gli sorrise, e lo baciò dolcemente.. e con la stessa dolcezza Merlino scese sul suo collo.. nell’incavo, che era il suo punto debole.. per poi risalire e riempirlo di teneri baci.. uno dopo l’altro.. E con la stessa dolcezza, lentamente, iniziò a prepararlo. Cercando in ogni maniera di metterlo a suo agio.

Il biondo si morse il labbro.

“Ti sto facendo male? E non mentirmi.”

Artù annuì..e sentì Merlino uscire un po’ per farlo riprendere.. quindi sorrise e lo baciò con tenerezza e amore.

“Scusa...”

“Merlino, non ti devi scusare sempre. Sto bene.”

Il Mago sorrise, per poi baciarlo di nuovo.. e di nuovo ancora.. senza stancarsi mai.. mentre finiva di prepararlo.. e sentendolo più rilassato.. decise che era il momento giusto.. ed entrò in lui con la stessa dolcezza di cui era sempre stato capace, fino a qualche secondo prima.. Artù prese un gran respiro.. e poi lo baciò con tutta la passione di cui era capace solamente con lui... e continuarono per un bel po’!

“Grazie piccolo mio.”

Artù era sdraiato di fianco, tenendosi la testa sul palmo di una mano, e con l’altra accarezzando teneramente il viso e i capelli del suo giovane sposo..sdraiato accanto a lui e col sorriso sulle labbra.. Merlino gli prese le mano fra le sue e ne baciò il palmo.

“Ti amo. Era il minimo che potessi fare, tesoro mio.”

Artù si sporse per baciarlo con la medesima tenerezza, per poi accoglierlo tra le sue braccia..e addormentarsi con lui..come sempre tra le braccia di Orfeo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi. Ragazze.

S..sì lo so… mi state detestando x aver fatto giacere Morgana kn Artù…ma…. CERCATE ALMENO DI COMPRENDERE!!! Si tratta di Camelot! Eh! ^^”  e comunque visto, dai, li ho fatti pure parlare, si sono chiariti hanno risolto… Non uccidetemi, PLEASE!!! **

 

Ringrazio COME SEMPRE i miei carissimi adoratissimi amati lettori Silenziosi.. che seppur non si esprimono so che ci sono sempre e comunque ^__^ THANKS!! Dal +’ profondo del mio cuoricino <3

 

 

Ciccio85: Ok.. e dopo il chappy che avevi tanto amato per le cose andate tutte grandiosamente.. in questo mi ammazzi ^__^”

 

Paffy333: *me si va a nascondere xr la paura* Mi disp…lo so, 6 molto arrabbiata.. decisamente contrariata però.. visto han fatto in fretta.. decisamente…!!! NO? ^____^’’’’

 

Cassypher : Ciao! ^^

Vero, la nostra storia e la nostra cara amatissima Camelot senza Uther.. non sarebbero più la stessa, no no e no! ;P  xer fortuna nostra è SAALVOOO!!! *__*

Grazie mille per i complimenti!! ^^ spero ti piaccia questo anche ^^

 

 

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Capitolo 24
*** Relax..e baci da vendetta! ***


Purtroppo si sa, a Camelot c’è poco da stare tranquilli.. e una nuova difficoltà giunse qualche mattinata dopo, in sella ad un cavallo nero come la pece.. una minaccia dalla pelle color nocciola, i capelli dorati, e due occhi verde smeraldo.. di nome Viviana. Una Strega. Antica quanto lo era stata Nimueh e quanto lo era Morgause. Acerrime rivali di Camelot. E nientemeno che cugine.

Avrò la mia vendetta su Camelot. È giunto il momento che paghino per la morte di Nimueh. E per la Magia.

Quando i raggi del Sole illuminarono la stanza del Principe Ereditario, trovarono il letto vuoto e stranamente già rifatto: Artù aveva difatti una riunione con suo padre e i Consiglieri, mentre Merlino aiutava suo padre e Gwen a consegnare le spade nei vari villaggi dei dintorni. Insomma, tutti svolgevano i propri mestieri in tutta tranquillità.

La riunione finì che era passato l’ora di pranzo, Uther si recò a mangiare qualcosa dal suo amico Gaius, mentre Artù rientrò nelle sue stanze. Merlino ancora non era rientrato, così fece una doccia e si sdraiò nel letto riposandosi un paio di minuti, poi sorrise e uscì dalla stanza dirigendosi nelle cucine.

“Buongiorno!”

“Buondì a lei, signor Principe.”

Lui sorrise.

“Andiamo, Mary, mi hai sempre dato del tu da quando andavo a gattoni! Perché smettere ora?”

Si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia, e lei rise.

“Beh, allora le mie scuse Artù! Cosa ti posso dare oggi? Qualcosa di speciale?”

Lui annuì

“Esatto! Mi leggi sempre nel pensiero,eh? Merlino sta per rientrare, sarà stanco morto! E io voglio.. prendermi un po’ cura di lui. Visto che di solito lo fa sempre lui con me. Ah. Che sia qualcosa di leggero! E niente...”

“Niente carne. Conosco Merlino, caro mio!”, disse lei ridendo

Dopodiché prese un vassoio di legno, che cominciò a riempire: un bel piattone d’insalata con tanto di pomodori e carote, un bel piatto di patate arrosto, e per finire una bella mela, e un bicchierone di latte fresco. Tutte le cose che Merlino preferiva dopo una lunga ed estenuante giornata. Artù le sorrise, le diede un altro bacio sulla guancia,e prese il vassoio.

“Sei fantastica,Mary! Grazie!”

Lei rise vedendolo cogliere una rosa per poi mettersela fra i denti.. e poi vide Merlino che rientrava verso le sue stanze.

Infatti Merlino rientrò, e si buttò immediatamente sul letto a peso morto, stanco dopo una lunga giornata di appagante lavoro. Si mise a pancia in su, tirandosi anche un po’ su per non stare del tutto sdraiato, cosa che gli dava fastidio, e sospirò. In quel momento bussarono alla porta. Lui guardò il cielo fuori..

È passato il mezzodì.. chi sarà?

“Chi è?”, chiese alzandosi

“E’ il Destino, amore mio. Destino, insalata.. e patate arrosto.”

Merlino scoppiò a ridere, e corse ad aprire: Artù entrò, posò velocemente il vassoio sul tavolo mentre Merlino richiudeva la porta, e poi si voltò inchinandosi e porgendogli la rosa che gli aveva colto. Con un sorriso.

“Per te, piccolo mio.”

E gli diede un piccolo bacio colmo d’amore e dolcezza.

“Grazie,amore.”

Senza preavviso, Merlino si sentì togliere la terra da sotto ai piedi: Artù lo prese difatti in braccio, per poi posarlo sul letto.

“Rilassati, amore mio. Mi occupo io di te.. visto che tu con me lo fai sempre. Devi essere tutto indolenzito... Dai, stenditi un po’.”

Merlino obbedì, con un sorriso e senza staccare mai gli occhi dai suoi.. dopodiché Artù iniziò a massaggiargli una gamba, con estrema delicatezza.. per poi scendere al piedi.. dal palmo alla caviglia.. e così anche con l’altra gamba.. sotto lo sguardo estasiato e sorpreso di Merlino.

“Vieni su.. a sedere..”

Lo aiutò ad alzarsi a sedere, mettersi in modo che gli desse le spalle.. per poi iniziare a massaggiarle.. giù fino alle costole.. poi, mentre lo faceva voltare verso di sé per iniziare a massaggiargli i polsi, gli lanciò e sorrise..

“Ti vedo più rilassato. Ne sono felice.”

“Dove..?”

“Ti sembrerà strano,ma...mi ha insegnato mia madre. Era una Curatrice. Ha lasciato una sorta di..diario, e Gaius mi ha aiutato a imparare la pratica dei massaggi che lei faceva. Ho iniziato a imparare che ero un ragazzino. Dieci anni fa per l’esattezza. Sai, volevo..fare qualcosa che mi facesse sentire più..vicino a lei.”

Merlino scosse la testa. Sorridendo.

“Non mi sembra affatto strano. Anzi. È una cosa meravigliosa, Artù. E sei decisamente un asso! Mi sento molto meglio, sul serio!”

Il massaggio si concluse, ovviamente, con un bel bacio, a cui poi seguì il servizio ‘pranzo-a-letto’, portato dal tavolo dal Principe in persona.. e che i due consumarono a metà, sotto le insistenze di Merlino che asseriva che Artù non avesse mangiato nulla, o che non avesse probabilmente mangiato abbastanza da tenerlo in forze per il suo allenamento pomeridiano.

“Ci penso io.”, disse il moro prendendo il vassoio, “Così ho l’occasione per ringraziare quella santa donna di Mary. Tu va, o farai tardi. Ci vediamo fra poco al campo.”

Artù lo baciò e uscì.

Mentre raggiungeva il campo d’allenamento, lungo la via incrociò nientemeno che Viviana, che si inchinò sorridendo, e fingendosi in imbarazzo..

“Milady... Non vi ho mai vista da queste parti? Qual è il vostro nome?”

Lei arrossì (falsamente) .

“Mio Signore.. il mio nome è Lady Silvia. Sono venuta da molto lontano.. solo per chiedervi un grosso favore, mio Principe. E vi prego di non fraintendermi.. e di non pensarmi come una ragazza sfacciata..”

Lui sorrise cordialmente

“Non oserei mai. Dite pure. Se vi posso esser utile..”

Lei lo guardò negli occhi..timidamente..

“Vorrei.. un vostro bacio. Vedete.. fin da piccola ho sempre sognato di poter.. dare il mio primo bacio a un Principe! Purtroppo la mia casata è quasi in rovina, e.. non so se potrò mai realizzare il mio desiderio. Siete la mia unica speranza.. solo un bacio. Uno piccolo.”

Se è solo un piccolo bacio.. non credo di far nulla di male in fondo …

Lui di nuovo le sorrise.

“Va bene. Non c’è problema.”

Si avvicinò a lei, si sporse.. e la baciò. A fior di labbra. Mentre si staccava, però, sentì come una puntura d’ape sul collo.. e subito dopo un gran mal di testa, come se dei martelli gli battessero sulla scatola cranica. Si portò le mani alla testa.. e dopo pochi istanti cessò tutto.. e aprendo gli occhi vide la ragazza sorridergli. La guardò, e le sorrise di rimando.

“Dei.. mi sono innamorata di voi, mio Principe... Ve ne prego.. ditemi che per voi è lo stesso..!”

Lui le prese le mani tra le sue, e le sorrise con amore.

“Ma certo, Lady Silvia.. vale lo stesso anche per me. Vi amo.. vi amo infinitamente. Scappiamo insieme! Ce ne andiamo da qui.. da Camelot, da mio padre..da tutti quanti..soltanto io e te.”

In quel preciso istante, all’improvviso, mentre usciva dalle cucine dirigendosi con un sorriso, e passo svelto, verso il campo, Merlino sentì le gambe cedere..e cadde in ginocchio.. Sentì una sensazione strana al petto..e si portò una mano sul cuore.. sentì come se il cuore gli stesse diventando sempre più piccolo, ogni secondo che passava..

Ma..che cosa..?

Poi si portò le mani alla gola,d’improvviso incapace di respirare...era come se l’aria non trovasse più la via verso i polmoni...come se questa ‘via’ fosse stata ostruita da un enorme macigno ...

“A..Artù...”

Nel momento in cui il Mago sussurrò il suo nome, Artù sentì il cuore mancare di un battito...e dentro di sé provò improvvisamente un’orrenda sensazione.. che arrivava sino alla bocca dello stomaco...

Morgana e Gwen, che si stavano andando incontro per pranzare assieme, appena videro Merlino a terra si sentirono quasi mancare:

“MERLINO!!”

Merlino sentì quella voce come un eco lontano...cercò di trascinarsi lungo la via,per giungere almeno sino a casa di Gaius..ma il suo corpo era tremendamente pesante, non aveva più energie... E la cosa peggiore è che sentiva, in cuor suo,che tutto questo aveva a che vedere con Artù..e ciò lo portava a stare peggio,perché se Artù era in pericolo, era suo preciso compito salvarlo..aiutarlo...

Poi, d’un tratto,vide formarsi nella sua mente delle immagini..che mostravano Artù assieme a una ragazza..lei che gli chiedeva qualcosa..si sorridevano..lui che la baciava e poi sempre Artù..che prendeva le mani di lei,e le prometteva amore..proponendole di fuggire insieme lontano...

Non.. No,  non è.. possibile... Artù non.. mi farebbe mai una..cosa del genere... Artù ….

“Merlino..?”

A un tratto la Lady scoppiò a ridere. Una risata malvagia. Tipica di una Strega Nera come lei.

“Sei caduto nella mia trappola, Artù Pendragon. Non mi conosci, vero? No...è mia cugina Nimueh che hai conosciuto.”, lui rimase interdetto, “Ebbene sì, Nimueh era mia cugina. Il mio vero nome è Viviana. Ed è giunto il momento della vendetta. Vendetta contro l’assassino di mia cugina.”

Artù a un tratto.. assunse un’espressione a dir poco terrorizzata.

“No...|”

“Sì,mio caro. È stato sin troppo facile scoprire il punto debole di Merlino! Ovvero tu. E il piano è stato piuttosto semplice, a esser sincera. Mi aspettavo di dover fare molto di più.. e invece è bastato un semplice incantesimo, qualche parola che lui ha creduto vera, ed ecco che la Morte sopraggiunge. Mi è stato sufficiente fargli vedere te, il suo grande amore..il suo sposo..che giuravi amore a un’altra..cioè a me. Con la proposta di scappare lontano assieme. Se corri.. fai in tempo a dirgli addio.”

E lo guardò trionfante, con un ghigno sul volto .

No...

“NO!!”

Artù lasciò cadere la spada, l’armatura che aveva sotto braccio, e corse il più velocemente possibile verso la piazza.

Mentre Merlino.. oramai privo di forze, e senza ossigeno che arrivasse a cervello o polmoni, perse conoscenza. Morgana e Gwen, seguite a ruota da Morgause, schizzarono nel cortile del Castello, chinandosi sull’amico, cercando di svegliarlo...

Merlino! Merlino, rispondimi! Ti prego.. ti supplico, amore mio.. non mollare sto arrivando...!

Artù entrò nel cortile nel momento esatto in cui entrò anche Gaius..solo che il cerusico riuscì a correre verso Merlino, mentre il Principe a un tratto sentì i battiti del cuore diminuire,e le forze venir meno.. così tutto a un tratto... e le sue gambe, come quelle di Merlino poco prima, cedettero.. l’aria iniziò a mancare.. guardò verso di lui.. e prese un gran respiro trascinandosi verso il suo sposo..

“Me..Merlino...”

“Artù!!”, gridarono le due sorelle.

Morgause si spostò dall’altro lato, tentando di tenere Artù a sedere per non farlo addormentare.

“Artù. Non devi addormentarti, capito? Non dormire. Dimmi cosa è successo. Raccontami tutto, Artù. Non addormentarti. Prendi piccoli respiri.”

Gaius si voltò verso Hunith, seriamente spaventata.

“Presto, i Sali!”

“Non serviranno.”, disse Morgause, “So cosa è successo. Gaius. È stata Viviana.”

L’anziano medico spalancò gli occhi.

“Voleva vendetta. Per la morte di sua cugina...”

“Cugina?”

“Sì, Gwen.”, le disse Morgana, “Viviana è la cugina di Nimueh. E lei si è voluta prendere la sua vendetta. Sarà stato fin troppo semplice,per lei,scoprire che il punto debole di Merlino è Artù.”

Uther accorse vedendo suo figlio pallido, quasi senza respiro..

“Artù!! Cosa è successo??”

“Vendetta. Viviana si è vendicata di Merlino,perché ha ucciso sua cugina.”,gli spiegò Hunith,

Il Re guardò Gaius.

“Nimueh..era la cugina di Viviana! Cosa possiamo fare?”

Morgana sospirò.

“Papà..abbiamo bisogno di Kilgharrah.”

Lui si voltò verso Balinor.

“Chiamalo. Se salva i nostri figli.. gli sarò grato per tutta la mia vita!”

Lui annuì..

“KILGHARRAH!!!”

Nel giro di un paio di minuti, ecco che sopra il Cortile si posò un forte vento, provocato dalle immense ali del Grande Drago che, lentamente e con attenzione, planò e atterrò vicino a loro.

“Eccomi,mio Signore. Che cosa... Cosa diamine è accaduto?? Merlino!!”, poi vide Artù accasciarsi “Artù!”

Morgause lo guardò ansiosa.

“Kil, aiutaci!! Si è vendicata...”

“E’ stata Viviana!”,gli disse Morgana in lacrime, “Ti supplico! Se hai bisogno dei miei poteri, o quelli di Morgause, li puoi  prendere. Ma salvali!!”

Kilgharrah li guardò.

“Non li posso riportare indietro, se almeno uno dei due non è vivo. I loro Destini sono legati indissolubilmente, lo sapete. Muore uno...muore l’altro...”

Gwen parlò esasperata:

“Ma non puoi arrenderti!! Sono tuoi amici!”

Negli occhi del Drago si accese una nuova fiamma, accesa da quelle parole tanto disperate..quanto veritiere. Così s’avvicinò a Merlino, sdraiato a terra, accanto a lui Artù. E si accucciò, vicino a loro.

Merlino? Artù? Mi sentite? Sono Kilgharrah.

Sospirò tristemente,chinando il capo.

“Io...temo che siano...”

Quando la speranza stava morendo,e stava giusto dicendo che entrambi se n’erano andati, sentì un flebile ‘movimento’ nella mente del giovane Mago, che gli fece rialzare il capo in fretta.

“Aspettate! Ho sentito qualcosa...nella mente del giovane Mago! Merlino? Ragazze. Sapete che cosa fare. Ho bisogno del vostro Potere.”

Morgause e Morgana annuirono e, una di fronte all’altra, si presero le mani, chiudendo gli occhi. In pochi secondi, la mente di Kilgharrah si fuse con la loro, attingendo a un poco dei loro potentissimi Doni. Dopodiché Kilgharrah guardò Merlino, prendendo un gran bel respirone, e soffiando in maniera leggera sopra di lui...e tutti lo guardarono pieni di speranza.. Attendendo impazienti e ansiosi.

“Se ho percepito bene..dovrebbe esser sufficiente a svegliarlo.”

Per i primi secondi non accadde niente...

Lentamente, poi … gli occhi azzurri come il cielo di Merlino si aprirono. Hunith strinse forte suo marito, mentre Gaius abbracciava Gwen la quale scoppiò in lacrime di gioia.

A..Artù…?

Merlino si tirò a sedere lentamente, aiutato da suo padre, portandosi le mani alla testa.

“Do..dov’è Artù?”

“Accanto a te, tesoro.” Gli rispose sua madre.

Merlino si voltò con uno scatto, senza preoccuparsi della testa che girava ad ogni minimo cenno di movimento, e si chinò.

“Artù? Artù.. RISPONDIMI!”

Hunith si volse verso il Grande Drago, piangendo.

“Cosa accadrà ad Artù? Perché non si sveglia ancora?”

Lui sorrise.

“Ricordi quando vi dissi..di non dubitare MAI dell’Amore di due Anime Gemelle? Perché è un Amore allo stato puro? Ebbene lo é. È potente. Perfino più della Morte. È essere la stessa cosa. Soltanto l’AMORE potrà salvare Artù. Però, solamente se il suo cuore appartiene..ancora.. alla sua metà della medaglia...”

Merlino scoppiò in lacrime, disperato, carezzando i capelli del suo Principe...il viso..con dolcezza...e teneramente gli stampò un bacio sulla fronte..sulla guancia...

“No... Ti supplico..non lasciarmi,amore mio... Ma perché??”

Kilgharrah sospirò.

“Vendetta, Merlino. La ragazza della tua visione si chiama Viviana. È cugina di Nimueh.”

“No...oh no! Perdonami, Artù..è tutta colpa mia.. IO ho ucciso Nimueh,e devi pagare anche tu.. Ma ti scongiuro,non abbandonarmi. Torna da me, Artù. Torna da me...ho bisogno di te...!”

Nei primi momenti non accadde nulla...ma non appena le sue lacrime calde e pure caddero sul cuore del giovane,come per qualche sorta di incanto,esso iniziò nuovamente a battere. Merlino però non lo notò. Anzi scoppiò a piangere disperatamente, cadendo a sedere sul terreno...e non si accorse che gli occhi blu mare di Artù.. si erano aperti .

“Non.. non è più a me che.. appartiene il suo cuore...”

Sul volto di Artù si aprì un sorriso...

“Non è mai appartenuto a nessun altro..se non a te.”

Nel sentire la sua voce,nel vedere i suoi occhi blu aperti che lo guardavano con un sorriso..Merlino scoppiò a piangere ancora più forte, coprendosi il viso con le mani, e buttando fuori tutto il suo dolore per gli ultimi secondi che aveva appena vissuto...

Artù cercò di sedersi, ma un giramento di testa lo costrinse a rimanere sdraiato.

“Merlino...”

Il ragazzo in questione si scoprì il viso, avvicinandosi a lui e, con tutta la delicatezza possibile, lo prese fra le braccia facendolo alzare a sedere.

“Sht. Non sforzarti,amore mio.”

Artù lo strinse a sé forte...

“Com’è possibile? Io...tu... L’ho sentito..non respiravamo..!”

“E’ stato l’Amore a salvarti, fratello.”, sorrise Morgause “L’amore che provate può superare persino la Morte stessa.”

Artù lo guardò negli occhi.

“Quando..ti ho visto a terra...”

Merlino chinò la testa.

“Stavo..uscendo dalla cucina, e..tutto all’improvviso sono caduto in ginocchio..e ho sentito come se..il cuore mi si stesse facendo più piccolo ogni secondo che passava, e poi.. a un tratto ho sentito una sorta di..macigno che mi bloccava la via all’aria. E mi arrivava ossigeno né ai polmoni,né al cervello. È stato come.. morire. E poi ho visto.. Ti ho visto che baciavi..quella! che le promettevi amore..una fuga lontano.. e...”

Artù gli prese il viso tra le mani scotendo la testa.

“No, no. È stata Viviana. Era lei la ragazza che hai visto. È la cugina di Nimueh.”

Merlino annuì.

“Lo so. Artù, perdonami...è tutta colpa mia. Unicamente mia! Sono stato io a uccidere Nimueh..e hai dovuto pagare anche tu! Non è..giusto!”

Artù sbuffò.

“Senti, non iniziare ad addossarti la colpa di tutto come sempre! ‘artù, la colpa è mia!’, ‘artù, tu nn centri!’. Falla finita, Merlino.”

“Scusa...”

Artù sospirò, baciandolo sui capelli.

“No, scusami tu! Se non fossi così...dannatamente maleducato! A quest’ora non saremmo qui, ma in camera nostra …”

Merlino scoppiò a ridere, seguito da Artù.

“Guardie!”, strillò Uther, “Portate mio figlio nelle sue stanze. Ha bisogno di riposo.”

Arrivarono subito Garrett e Carot, che si caricarono sulle spalle il Principe. Merlino salutò gli altri, ringraziandoli con un grande sorriso e un ‘grazie’ sussurrato, per la poca voce che gli era rimasta in gola in quel momento, e seguì i tre lungo i corridoi.

Posarono Artù sul letto, e si congedarono.

“Merlino...vieni..”

Il moro si sdraiò di fianco accanto ad Artù, che si tirò su a sedere. Così lo fece anche lui.. scoppiando poi in un pianto dirotto coprendosi il viso con le mani d nuovo …

“Se penso..che non respiravi più! È stato come rivivere un incubo! Quando Kil ha detto che soltanto l’Amore poteva salvarti, ho pensato: ‘sei un idiota! Come..puoi pensare che ti ami ancora?’.. E tu non aprivi gli occhi. Ti ho quasi perduto, Artù..di nuovo …”

Artù lo strinse a sé.

“Sht.. Non è successo. Siamo qui. E non è stata tua la colpa. Hai..dovuto uccidere Nimueh. Lo hai fatto per autodifesa. E per proteggere me. È stato un grande gesto, non ti devi sentir colpevole. E... Per la cronaca. Io non posso amare che te, Merlino. Amo..e amerò sempre e solo te.”

“Lo stesso per me.”, rispose, “Mai vorrei qualcun altro.”

Artù sospirò, baciandogli i capelli.

“Dei, sono..stato proprio uno stupido! Ci sono cascato come..una pera! Quando ho sentito che stavi soffrendo,ho corso più veloce che potevo, e.. quando ti ho visto a terra, io...ho sentito le gambe cedere.. mi sono trascinato fino a te, e  ti ho preso la mano.. ti chiamavo, però  tu.. non rispondevi.. Ho creduto di averti perso! La mia vita non ha senso se non ci sei tu,Merlino.”

Lui sorrise.

“Sono IO che non avrei senso, se tu non fossi nella mia vita.”,rise, “Certo che te l’ha fatta,eh, mio asino reale? Brutto difetto il cedere alla corte delle damigelle,sa? Ma.. io ti amo così come sei. Non ti cambierei mai con nessun’altro. per nessuna ragione a questo mondo.”

Il biondo pianse di gioia.

“E io non potrei appartenere a nessun’altro. Né potrei mai tradirti o..trovare qualcuno che sia meglio di te. E se proprio sento l’esigenza di fuggire lontano.. non c’è nessun altro con cui scapperei se non tu.”

Merlino sorrise felice, e lo baciò con tenerezza .

“Lo so. Vale anche per me. È passato,Artù. Adesso riposiamo un po’ . Sai.. ho avuto davvero il terrore di perderti per sempre stavolta. Ho..bisogno che tu mi tenga stretto a te ora…”

Artù non se lo fece ripetere due volte: si distese di nuovo, fece stendere Merlino, e lo strinse forte a sé tenendogli la mano, e baciandolo sui capelli più volte.. sorridendo felice.. sentì il Mago stringersi e accoccolarsi ancor di più a lui..ed era la sensazione più stupenda dell’Universo stare così.. stretti l’uno all’altro.. l’emozione più giusta che ci fosse.. la cosa più bella che potesse esistere..

Niente e Nessuno può separarvi, ragazzi..se voi non lo permetterete..

I due caddero in breve fra le braccia di Orfeo, con queste ultime parole di Kil nella testa ..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Vostra affezionatissima Lady Kinder chiede venia se non ho postato ieri.. ma ero ad un matrimonio, e sono tornata semplicemente e totalmente stravolta!!! X_X

Ma v’assicuro che poi posterò sempre tutte le domeniche!!! ^^

Allora.. che cosa è successo in questo chappy.. Artù è cascato come una patata nel sacco di quella str*** di Viviana.. -.-“ ma povera me! E pensare che glielo dico sempre io “Fratellino, non mi cadere mai più in trappole di Streghe eh!” XDDDD

Comunque.. tutto è bene ciò che finisce bene ;P

Ringrazio come sempre i miei carissimi e adorati lettori silenziosi che, seppur non recensiscon né mi fanno saper nulla, so che ci sono comunque e sempre =D

 

E passo a ringraziar i miei recensitori/trici:

 

Paffy333: tesoooro scusa scusa scusa scusa scusa..!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ma come si faceva.. cioè, sì, volendo si poteva pure fare ma.. te lo immagini Merlino INCINTO?? Io no.. XDD e lui neppure ;P

E ringrazio Merlino, l’altro, per aver messo a nanna riri :P

Baci

 

 

Elfin Emrys: Ehm.. Elfin per favore calmati ^^” è andata così, dai.. Morghy per tua informazione è rimasta incinta quindi non è stato vano.. e qui siam tutti felici e soddisfatti. E CALMI! Soprattutto siamo SE-RE-NI. Cosa che anche tu dovresti essere.. DOVresti.. ^^”

Lo so, sei infuriata e arrabbiatissima per la soluzione trovata.. in realtà potevano essercene tante altre ancora, però dai alla fin fine che ci importa visto che Merlino e Artù ancora sono felicemente insieme?? *____*

 

 

 Cassypher : In realtà NESSUNO lo credeva.. visto? Vi ho sorpresi tutti quanti ^__^”

Noooo non mi menare ti preegoooo!!!! Io ho pensato SOLTANTO ed ESCLUSIVAMENTE al Bene Superiore della nostra, mia, amata Camelot.. e non a soddisfazioni personali o altro =’(

Grazie comunque ^_____^ saranno affiatatissimissimi!!!!! Giuro!!!

Baci <3

 

 

Misa N: ed eccola qua, la mia tanto adorata ritardataria!! XDDD ho deciso: x Natale ti spedisco un bell’orologio che suona OGNI domenica mattina con tanto di memo “RECENSIRE KINDERBUENA, RECENSIRE KINDERBUENA” ;P

<3 besos

 

 

Ciccio85 : sotterfugio??? Sotterfugio un par di …. !!! Lo hanno fatto intenzionalmente ma in senso PO-SI-TIVO. Poverini, te lo immagini Gwen e Merlino presenti DENTRO al Castello mentre Morghy e Artù.. ??!!!! -.-“ NOI NO.

 

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Sfide: le strampalate pozioni delle sorelle Pendragon ***


Un paio di giorni erano passati dal brutto fatto che aveva coinvolto i due novelli sposi: Merlino faceva su e giù da casa al castello, svolgendo i suoi doveri soliti, che non avrebbe mai comunque abbandonato, aiutando sua madre e Gaius, Gwen e suo padre, e ovviamente servendo il suo Principe Ereditario. Il quale si esercitava più del solito sul campo di battaglia. Poco prima di mezzodì c’era la tanto attesa sfida con Flitt.

“Artù.. è ora di alzarsi.”

“Noo .. Merlino, ancora dieci minuti..”, bofonchiò lui rigirandosi nel letto.

Il Mago scosse la testa.

“Il solito.. adorabile pigrone! Dai, su.”

Si avvicinò a lui, e gli tirò giù di botto le coperte, che lui aveva messo fin sopra la testa.

“Merlino!!”

“Niente ‘Merlino’, pigro che non sei altro! Tuo padre mi ha detto di portarti giù da lui, non importa con quale mezzo. Ed è ciò che intendo fare, caro il mio sposo.”

Artù aprì gli occhi e sorrise, poi, mentre il giovane si affaccendava intorno a lui, una mano scattò a prendergli il polso.. e a tirarlo giù sul letto, dove le loro labbra si unirono in un piccolo e dolce bacio. Poi la stessa mano si soffermò ad accarezzare il viso di Merlino.. Artù sorrise.

“Sono fortunato.. ho avuto il Dono più bello che la Vita potesse mai farmi.. Te,piccolo mio.”

E di nuovo lo baciò .

Merlino sorrise felice, e si accoccolò fra le sue braccia.

“Sai essere dolcissimo.. quando vuoi!” rise “Scherzo! Lo sei sempre, amore mio. Almeno con me.. Stasera ho sentito che c’è una cena importante.”

Artù annuì.

“Ci sono ospiti...”

“Fin quando restano?”

“Fino a questa sera. Dopodiché tornano nel loro Regno .”

Restarono una decina di minuti abbracciati, sorridenti a godersi il caldo del letto, felici come non mai di quella tranquillità che da due giorni si era posata su Camelot, a cui non erano certo abituati.. ma che li rendeva insolitamente sereni.

“Fosse sempre così…”, sospirò Merlino

“Già!”

Poi si alzò, non troppo in fretta .

“D’accordo.. io vado da mio padre. Ci vediamo più tardi giù al campo.”, lo baciò teneramente, “Dei.. già mi manchi, Merlino..”

Lui lo baciò sul naso e sorrise.

“Sarò qui ad attenderti al tuo ritorno.”,mentre Artù s vestiva,disse: “Un attimo..giù al campo?”

“Sì. Per la sfida..”

Merlino lo fissò.

“La sfida? Quale...”

Come una doccia d’acqua gelata, gli tornarono alla mente delle parole sentite qualche giorno prima..nel campo di allenamenti.. : “fra sette giorni”.. E guardò Artù con occhi sgranati.

“La..sfida con Flitt. Me ne ero dimenticato, con tutto quello che è successo...”

Artù s’infilò la maglia, sospirò, e s’avvicinò a lui. Gli prese le mani nelle sue, e ne baciò le nocche. Prima di una. Dopo dell’altra.

“Ha intaccato il tuo onore. Ti ha recato offesa, amor mio. Lotterò per te.”

Lui scosse la testa..

“Preferirei tu non lo facessi.. e lo sai.”

“Merlino..”, gli disse, “Sai perfettamente che non è da me tirarmi indietro. Andrà tutto bene, vedrai! Flitt non è sicuramente più forte di me. E poi è un duello al primo sangue.”

Merlino lo baciò con amore.

“Fa attenzione. Tra quanto..?”

“Mezz’ora.”

Gli rese il bacio, e poi uscì con un sorriso.

Merlino passò la successiva mezz’ora nella più completa ansia.. girava in casa di Gaius, e poi di Gwen, e nelle cucine.. in uno stato di pura angoscia. E a niente servivano i rimproveri dei suoi genitori, o le rassicurazioni. Era agitato. Fintanto che il duello non fosse finito, sarebbe rimasto in quel preciso stato; ed era anche peggio lì a bordo campo..mentre Flitt entrava in campo.

Ti scongiuro.. non lo fare...

Merlino. Te l’ho già spiegato. Flitt…

AL DIAVOLO IL MIO ORGOGLIO!! Non m’importa! A me è sufficiente che tu stia bene.. che tu sia vivo..

I due si guardarono, Merlino da bordo campo, Artù mentre vi entrava.

Il biondo fece un cenno al padre, e si avvicinò a Merlino.

“Amore.. il massimo che posso farmi è un piccolo graffietto. Non ti agitare inutilmente.”, disse,e lo baciò con dolcezza, “Tra una decina di minuti sarò di nuovo da te.”

Sospirò, e si infilò l’elmo sopra la testa.

“Non fare promesse che non puoi mantenere, Pendragon. Ti ci vorranno più di dieci minuti per battermi!”

Artù rise.

“Flitt, Flitt.. il solito,arrogante Flitt..”

“Per amor degli Dei, figliolo. Lascia perdere! Ritira questa stupida sfida!”, gli gridò suo padre, “Non lo capisci che non ha alcun senso?!”

Lui si voltò infuriato.

“MAI! È la mia rivincita..per tutti gli anni in cui la gente ha sempre pensato che Artù Pendragon fosse superiore a me..”

Suo fratello lo guardò scotendo la testa.

“Sei TU ad avere il complesso di inferiorità, Flitt. Non è lui a sentirsi superiore.”

“Poche chiacchiere!!”

Flitt si gettò contro Artù con una furia mai vista prima, fendendo un colpo dietro l’altro, con una data agilità.. Colpi che Artù ribatteva con abilità. Un colpo dietro l’altro, i due continuavano a combattere.  Flitt cadde a terra. Artù gli porse la mano, per aiutarlo ad alzarsi..lui la prese.. e poi lo tirò giù..per poi fendere un colpo su di lui.. Artù rotolò su se stesso, e si rialzò.

“Te l’avevo detto,Artù. I dieci minuti sono già passati. Il tuo sposo dovrà attendere..che peccato! Ei, Merlino!”, urlò, “Il tuo sposo pare si debba riprendere un po’.. nel frattempo perché..non ci divertiamo un po’ io e te?”

Merlino sgranò gli occhi.

CHE COSA???!!!!

Gwen guardò Morgana con espressione sconvolta.

“Anche a lui..piacciono i ragazzi..??”

Morgana sospirò.

“Sì..da piccolo si era preso una cotta per Artù. Forse anche per questo ce l’ha tanto con lui. Perché da bambino Artù andava dietro alle femmine. E ora invece..si è sposato con un ragazzo. Flitt temo non l’abbia digerito..ancora..”

“Azzardati di nuovo, e…

“E cosa, Artù?”

Il biondo lo guardò furioso.. poi fendette un colpo gettandosi addosso all’altro.

“Non ci provare mai più col mio sposo, chiaro?? Lui è MIO. E mio SOLTANTO!”

Merlino sorrise..e avvampò al tempo stesso..

Ti amo tanto, Artù... Fa presto,ti prego.. voglio stare con te..

Faccio presto, piccolo mio. Arrivo...

Dopodiché, Artù si tolse l’elmo per essere un pochetto più leggero, e cominciò a fendere colpi sempre più veloci, da angolazioni diverse, in modo che Flitt nel giro di pochi minuti si trovò disorientato.. e lui lo graffiò sul braccio sinistro. Poi abbassò la spada.

“Ho vinto.”

Flitt lo guardò furioso..

“Per stavolta, Pendragon... Ma non ci sarai sempre tu a difenderlo.”,poi passò davanti a Uther, “Re Uther. Alla prossima.”

E se ne andò.

Suo padre e suo fratello strinsero la mano a Uther, che sorrise.

“Spero che questo evento non intacchi tanti anni di forte amicizia, Uther. Sono terribilmente spiacente!”

Uther scosse la testa.

“Non succederà, caro amico mio. Ora riposa. Fra qualche ora ceneremo.. e poi potrai tornare a casa.”

Il figlio più grande, invece, strinse la mano di Artù sorridendo.

“Mi dispiace tanto, Artù! Credimi.. Flitt non è cattivo. Lo sai.. gli piacevi sul serio. Ci è rimasto male quando ha scoperto di te e Merlino. Ma appena gli passerà,vedrai che si feliciterà con te. E tutto tornerà a esser come prima.”

“Ne sono certo.”, sorrise lui .

I due si ritirarono, in attesa del banchetto post-duello.

“Ce l’hai fatta!!”

Morgause e Morgana si gettarono addosso al fratellone maggiore, sorridenti come non mai.

“Certo che non è cambiato affatto! E’ sempre stracotto di te, Artù.”

Lui sospirò

“Morgana.. per una volta, ti prego.. taci.”

Morgause scosse la testa ridendo

“Dai. Va! Che ti aspetta. Se non ricordassi dov’è terzo piano.. secondo corridoio.. porta in fondo.”

Artù rise facendole una linguaccia.

“Spiritosa!”

“Su.. Fatti aiutare.”

Artù si fece togliere l’armatura dalle sue sorelle e da Gwen, sorridendo, dopodiché le salutò con un bacio sulla fronte per una, e corse via salutando suo padre mentre correva. Lui rise, assieme a Gaius.

“Merlino!”

Non appena entrò nella stanza, chiusa la porta, la prima cosa che sentì furono le labbra di Merlino sulle sue.. e le sue braccia istintivamente lo strinsero forte..mentre si baciavano con tutto l’amore che avevano l’uno per l’altro.. anzi no.. perché un bacio non poteva esprimerlo del tutto.. ma solo in piccolissima parte.. e si strinsero e si baciarono per quasi cinque, lunghi minuti...

“Giuramelo..che non sei di nessun’altro, Artù.. che sei solo mio..”

“Te lo giuro, piccolo mio.. Tuo e basta. ”

Le labbra di Merlino scesero sul collo dello sposo.. divorandolo di teneri baci.. mentre le braccia di Artù lo stringevano forte a sé.. Scese giù..fino all’incavo..il punto debole del suo principe.. e si soffermò lì per qualche minuto.. sentendo Artù sospirare e gemere.. E questo lo fece sorridere.. e lo rese soddisfatto.. E’ una delle più belle emozioni,rendere felice la persona che ami sotto ogni aspetto....

Artù lo baciò con amore, e lo prese in collo per poi portarlo verso il letto.. s’inginocchiò.. e ve lo posò delicatamente senza staccarsi un secondo da lui.. e una volta posato sul letto.. si posizionò sopra di lui.. senza pesare su di lui.. dopodiché posò le labbra sul collo diafano del suo amore.. divorandolo di baci.. giù fino all’incavo.. mentre Merlino si rilassava sempre di più..

Risalì per baciarlo con dolcezza, poi infilò le mani sotto la camicia e gliela sfilò.. per poterlo baciare liberamente anche sul petto..sull’addome.. mentre Merlino si adoprava per togliere la maglia ad Artù..

“Artù..”

Mh?”

“Fra poco c’è il banchetto..e io devo prima aiutare Gaius..”

Artù lo baciò sul naso.

“Hai ragione..avremo tempo stanotte,tesoro.”

Si diedero un bacio ancora.. poi Artù si preparò un bel bagno.. mentre Merlino correva da Gaius per aiutarlo a rimetter ordine nella credenza e tra le pozioni. Quando entrò sentì una piccolissima esplosione. E si fiondò nella stanza spalancando la porta, in tempo per vedere il cerusico con la faccia ricoperta di una polverina nera tipo cenere. E scoppiò a ridere,non potendone far a meno.

“Gaius.. che cosa hai combinato? ”

Lui rise.

“Oh. Merlino! Stavo provando una cosa, tanto per sperimentare nuove..strade. Io e Morgause. Ci stavamo divertendo.. prima che per poco non ci scoppiasse la casa!”

Morgause difatti uscì dal bagno

“Confermo!”, rise lei

Merlino scosse la testa ancora ridendo, e si sedette al tavolo. Si prese un piatto, si versò un po’ di patate, e prese una bottiglietta lì vicino, con un goccio di liquido color oro, che era sicuro fosse olio. Dopodiché prese una cucchiaiata, e iniziò a mescolare.  Poi s’avvicinò al cucchiaio..e …

“MERLINO, ASPE...!”

Il giovane buttò giù il cucchiaio di patate dopo averle masticate un po’, e dopo guardò l’amica curioso.

“Cosa c’é?”

Aveva appena parlato.. quando a un tratto sentì una strana sensazione alla testa... e in generale per tutto il corpo.. una specie di formicolio che si espandeva, dai capelli sino ai piedi.. e sotto gli sguardi di Gaius e Morgause, il giovane si alzò dal tavolo e dopo qualche secondo.. li vide fissarlo e trattenere a stento le risa.. e poi scoppiare a ridere.

“Cosa avete da ridere tanto?”

“Merlino..”, Gaius prese uno specchio, “Promettimi..che manterrai la calma. Non è niente a cui non possiamo porre rimedio. Fidati. Ora.. guardati un attimo.ì

Il moro, incuriosito e sospettoso, si avvicinò allo specchio che il vecchio cerusico reggeva.. e non appena vide l’immagine riflessa allo specchio.. naturalmente gli scappò un piccolo urlo:

“PER GLI DEI!!! MA COSA DIAMINE MI E’ SUCCESSO??!”

Un’altra risata avvertì i tre dell’entrata di Morgana, seguita da Gwen. Che non sapeva se essere sconvolta o ridere come gli altri 3!

“Oh, Merlino..! Sorellina, non l’hai avvertito?”

“Non ho fatto in tempo!”

Gaius lo guardò sorridente.

“Non era olio quello che hai versato sulle patate, figliolo. Era una pozione. Creata da Morgause e Morgana. Che cambia le sembianze di chi la beve.. portandoti ad assumere la forma del sesso opposto al tuo. Nel tuo caso eri un ragazzo, dunque.. adesso sei una ragazza.”

Merlino li guardò sconvolto. Completamente.

“Ma.. SIETE IMPAZZITI TUTTI QUANTI?!? Stasera devo sedere al fianco di Artù!! Come diamine faccio a presentarmi.. così?!”

Hunith entrò con suo marito, tentando di non ridere,per rispetto a suo figlio.

“Tranquillo, tesoro mio. L’effetto per fortuna è ancora ‘tremolante’. È breve, non preoccuparti.”

“E per quanto tempo mio figlio dovrà..”, Balinor sospirò, “..essere una ragazza?”

“Un giorno. Ventiquattro ore.”, rispose Morgana

Oh no... E cosa faccio ora??

Gwen sospirò, e si avvicinò con un sorriso incoraggiante.

“Vuoi.. che avverto Artù?” lui annuì “D’accordo.. Nel frattempo, Morgana ti presterà un suo abito. Il più semplice che hai,amore. Come piace a Merlino.”

Lei assentì.

“Ovviamente! Vieni.. passeremo da dove non potranno vederti..”

Merlino guardò gli altri rassegnato, e si lasciò trascinare da Morgana che gli prese la mano, e lo coprì col suo mantello viola.. sorridendo e pensando mentalmente alla strada più nascosta da poter prendere. Per un po’ Gwen le seguì, poi prese un altro corridoio, e rintracciò l’amico che usciva dalla Sala principale, già allestita per la cena.

“Artù.”

“Gwen. Che fai da queste parti?”,le chiese sorridendo

“Io.. devo parlarti. È una cosa.. beh non seria, e di sicuro neppure grave ma.. ecco..”, lo prese x il polso portandolo in una stanza “Si tratta di Merlino. Gli è successo una..cosa.”

Artù la guardò allarmato.

“Non..non ho sentito niente! Com’è possibile..?”

Lei scosse la testa.

“No, no. Non è grave, te l’ho detto. E non è un fatto che coinvolge anche te, sebbene siate una sola cosa. Vedi.. come ben sai, le tue sorelle si stanno divertendo a fare degli esperimenti e.. Insomma, per farla breve.. Uno dei loro esperimenti è una pozione che, una volta ingerita, ti da le sembianze del sesso opposto al tuo. Se sei donna ti fa diventare uomo...e..viceversa. Merlino l’ha confusa per olio, l’ha messa nelle patate, e...”

Artù la fissò..

“Mi stai dicendo.. che Merlino è diventato una LEI..?”

“Soltanto per 24 ore, però.”, disse lei in fretta, “Ma.. beh, stasera siederà al tuo fianco e.. Non sappiamo come spiegarlo al resto della Corte.”

Lui sorrise..e poi scosse la testa ridendo .

“Ci penso io. Tanto oramai il regno sa perfettamente che la Magia è tornata a Camelot.”, le sorrise, “Va pure. Ci vediamo tra poco a cena.”

Lei si inchinò.

“A dopo.”

Lei corse verso le stanze di Morgana, mentre Artù sempre ridendo andò da suo padre, ancora coi Consiglieri.

“Artù. Non sei a prepararti?”

“Padre.. Consiglieri.. Prima c’è una cosa che è giusto sappiate.”

Riferì loro l’accaduto, e sia i Consiglieri che il Re Uther scoppiarono a ridere.

“Non ci posso credere! Quelle due sono tremende! Ho due figlie pestifere! E hanno vent’anni appena!”

Simon, il consigliere ‘più anziano’, disse sorridendo:

“Lo ammetto, Sire.. riavere la Magia nel regno alla fine è..alquanto divertente!”

Artù si congedò.

Intanto Merlino era pronto: Morgana gli aveva prestato un vestito meraviglioso!

Ehm… non è che io sia molto convinto..”

“Ti sta benissimo!”, sbraitò lei

“Sì..sì lo vedo. È che essere.. una ragazza,e farmi vedere così.. come RAGAZZA..”

Gwen entrò in quel momento. Rimanendo a bocca aperta.

“Wow... E..comunque ho avvertito Artù. L’ha presa bene. E anche gli altri..credo. Dai,Merlino! Sperimenterai cosa significa essere una di noi..almeno per un giorno! Io penso sia un’ottima esperienza.”

Le guardie annunciarono l’inizio del banchetto, segno che il Principe stava entrando; le ragazze presero Merlino per mano e corsero verso la Sala Grande e poi si fermarono. Gaius sorrise .

“Stai benone, Merlino.”

“Grazie...”

Anche Hunith lo guardava felice.

“Beh,sai..ogni madre sogna di vedersi nascere una femmina...”

Lui le mise il broncio.

“Ah! Ma grazie madre!”

“Ei! Non ho detto di non essere tremendamente felice d’avere te!”, disse stringendolo tra le braccia, “Però.. c’è da ammettere che stai stupendamente, tesoro mio bello.”

Balinor assentì.

“Una vera signorina.. Scusa figliolo! Scusa..” disse ridacchiando

La guardia alla porta annunciò l’entrata di Morgana e Gwen, che fecero un occhiolino a Merlino. Gaius, e i genitori del giovane, le seguirono. Furono in seguito annunciati Carot e Morgause.

Ok.. D’accordo,Merlino.. Si tratta di un paio d’ore, e poi.. ti chiudi nella tua stanza fino a domani pomeriggio!

Artù.. se non entro ti offendi? Ti aspetto in camera ...

Non ti azzardare,amore. Nessuno ti giudicherà, o riderà di te. Tranquillo. Puoi entrare senza problemi.

La guardia gli sorrise incoraggiante, poi batté il bastone..

“Lo sposo del Principe Ereditario. Cioè la sposa. Insomma.. Merlino.”

Il giovane prese un respirone,e mentre tutti quanti voltavano gli sguardi verso la porta.. fece il suo ingresso.. lasciando tutti a bocca aperta: nella Sala era appena entrata una ragazza dalla pelle diafana.. i lineamenti aggraziati.. una figura esile, avvolta in un vestito verde acqua, legato dietro al collo.. con piccole balze.. due occhi blu cielo intenso.. e dei lunghi capelli ricci e corvini.. e attorno al collo il solito fazzoletto rosso..legato in modo più “femminile”..con un fiocco bellissimo .

Avanzò lungo la Sala con gli occhi bassi, rossa come un pomodoro maturo..

E il primo, solo sguardo che incrociò.. fu il Suo . Quello della persona a cui s’inchinò..

“Mio sposo..”

Mer...Merlino, sei...

Mi vergogno…!!

Artù gli sorrise teneramente, e gli prese la mano inchinandosi e baciandogliela .

“Stai meravigliosamente bene, stasera. Amore mio.”

E con quelle parole evitò di pronunciare aggettivi puramente femminili. Evitando anche che il suo sposo si sentisse ancor di più in imbarazzo.

Lui sorrise.

“Troppo gentile, mio signore.”

Per tutta la sera, i due non distolsero un attimo gli sguardi l’uno dall’altro, come due calamite dai segni opposti che si attraggono irrimediabilmente..e nonostante la sala fosse stracolma i due non vedevano nessun’altro, nessuno se non l’altro.. e quando iniziarono i balli, Artù si alzò, gli porse la mano.. e ballarono insieme tutta la sera. Sempre senza staccare gli occhi da quelli dell’altro.

E quando il banchetto si concluse, Artù prese Merlino per mano senza cessare ancora di guardarlo negli occhi.. e lo portò nelle loro stanze.

La mano di Artù si posò delicatamente sul viso di Merlino,carezzandolo dolcemente e lentamente..quasi temesse che da un momento all’altro svanisse, e tornasse un ragazzo prima di aver potuto vivere questa ‘novità’.. E lui gli prese la mano e, sorridendo, sempre in silenzio, ne baciò con tenerezza il palmo.. per poi baciarne le nocche..una alla volta..

Le loro labbra si sfiorarono.. una..due volte.. per poi coinvolgersi a vicenda in un bacio dolce..poi le loro lingue iniziarono una danza antica quanto il Mondo.. e Artù scese sul suo collo, sfiorandolo con teneri baci… che fecero fremere Merlino.

“Dei..sei stupendo anche come ragazza..”

Sentire la sua voce così calda sussurrargli all’orecchio fece nascere in Merlino mille brividi lungo la schiena.. che poi si propagarono lungo tutto quanto il corpo.. e lui sorrise..

“Non potrei mai essere stupendo quanto te...”

Artù sorrise e lo guardò.

“Fai l’amore con me..”

“Non aspettavo altro, mio amato Principe..”

Le loro labbra si cercarono.. per poi essere coinvolte in un bacio più passionale dell’altro.. pieno ovviamente anche di amore..dolcezza..tenerezza.. I loro vestiti finirono presto a terra uno dopo l’altro. Artù prese in collo Merlino come al solito, senza smettere un attimo di baciarlo.. lo stese sul letto, e si posizionò in modo da non gravare col peso su di lui.

Lentamente le loro mani si cercarono.. giocando a nascondino.. per poi incontrarsi e stringersi..

 

Merlino si strinse forte ad Artù,accoccolandosi a lui..

“E’..stato stupendo, amore.”

“Già! TU sei stupendo, piccolo.”

Lui lo baciò.

“Ti amo, Artù.”

“Ti amo anche io, piccolo mio.”

Gli rese il bacio, e poi scivolò con lui sotto le coperte.. dove sarebbero rimasti con tutta probabilità sino al giorno dopo!

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragaaaazziii!!! E Ragazze. Rieccomi!! ^^ scusate, perdonatemi, dovevo postare ieri LO SO. Ma non ho proprio avuto il tempo ^__^”

Allora, ringrazio prima di tutto chi ha letto lo scorso capitolo, e chi leggerà questo: vi ringrazio DI CUORE, perché senza di voi sarei perduta.. ;P

Ebbene, questo cap è stato veramente interessante da scrivere sapete? Mentre Artù lottava con Flitt, ero in un completo stato di ansia.. il mio povero fratellino adorato ;(  x fortuna è andato TUTTO bene .. non ne avevamo proprio dubbi!!!! ^^

I miei ringraziamenti a :

elfin: Comprendo i tuoi motivi, tesoro.. credimi neppure io sono d’accordo con un figlio avuto per dovere e non per amore. E mi spiace infatti se è questa l’impressione che ha dato.. perché Morgana e Artù in fondo lo volevano questo bambino. Non per dovere. Non per amore, ovvio. Sì, per amore fraterno più che altro. Morghy ama follemente Gwen, e Artù SI SA che ama solo e soltanto il nostro VENERATO Merlino ^^

Uff.. no che poi mi dispiace molto quando si creano queste situazioni =(  però dai.. su.. non ti arrabbiare che capisco PERFETTAMENTE le tue ragioni ma...guarda,in 1 dei prossimi chappies spiegherò che non è per dovere perché  NON lo E’.

Baci

 

 

Cassypher: :Beh, sì… incinta è già incinta… -.-“

Lo so, ho fatto troppo svelta in effetti, ma sai… con la Magia,poi,di Morgause.. si sono accelerati i tempi di concepimento ;)

Viviana è una persona che, sinceramente,io non SOPPORTO! Aaaahh ma per me finisce male… MWHAHA! Comunque.. a presto =D

<3

 

 

Paffy333:Riri, ti puoi calmare? ^___^” mi fai paura…

Comunque… a me dispiace che Merlino ti abbia picchiata ma.. sai, quando scleri credo sia pressoché necessario che tu ecco…ti calmi in QUALCHE modo,QUALUNQUE maniera ;P

Harry!!!! Wow.. Harry Potter che scrive A ME.. proprio a ME!!! *_________* ti ringrazio tanto!!!! E il mio grazie pure a Paffy ;P

<3 bacioni

 

 

Ciccio85: Eeeeh ragazzo, tu vedi pericoli dove (forse!) non ci sono … MWHAHAHAHAH!!!!! Sono diabolica sì, lo so!!! Ci sono pericoli in vista? Magari. BD …

Cmnque sia guarda, ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti!!!! ;P

A presto!!

 

 

MIKYBIKY ::: teesoorooo!!! ;( mi dispiaacee!!!! Ok, rimedio subito!!! Ti ringrazio ADESSO anche per la scorsa recensione ok? ;P allora …

Eeeeh!!! Pensi subito male tu!! U__U  pooveri Morgana e Artù… di loro pensano male sempre tutti quanti.. e invece.. Sono proprio bravi!! Ecco! Bravissimi T_T

Per quanto riguarda QUESTO ChAppy: Artù si scusa inchinandosi davanti a te.. in ginocchio.. si prostra e ti chiedo UMILMENTE perdono Linfaria. Lo sa di aver sgarrato alla Grande!!!! T_T

Silvia ti voglio beeene!!!!

<3<3<3<3

 

 

 

 

PS GENERALE: Mi vorrei scusare tantissimo per aver inserito DI NUOVO il pezzo del diario di Igraine e di Artù che ha imparato da lei a fare i massaggi etc… T_T

*________* è che mi piace COSì TANto!!!!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** La crudeltà di Re Audrin. ***


“Nuovi ospiti.. sempre nuovi ospiti!”

“Suvvia Merlino, non è così tremendo!”

Lui guardò l’amica sconcertato.

“Per te forse non lo è! Ma IO in quanto sposo del Principe Ereditario, devo mantenere lo stesso atteggiamento.. ovvero quello cordiale e coscienzioso.. per ore E ORE!! Cosa che, di norma, dovresti fare pure tu, in quanto figlia del Re.. ma che non fai comunque. Né tu, né tua sorella!”

Una seconda voce femminile entrò nella stanza:

“Non ti aspetterai certo che io e Morgause ci comportiamo ogni secondo da ragazze a modo, Merlino..? E’ così noioso!”

Ben presto anche il ragazzo si unì alle risate delle sue due amiche.

In quel mentre entrò il Re, nelle stanze di sua figlia Morgause, e sorrise ai tre giovani. Poi andò alla finestra.. tornò indietro.. e di nuovo tornò alla finestra. Che fosse alquanto agitato e in ansia, oramai, si era perfettamente capito. Il che non era forse una novità...

“Re Audrin, che sarà ospite qui da noi per la notte.. odia la Magia. Ci siamo passati anche con l’alto Re, ricordate? Come sapete, è stato molto lontano per ragioni politiche e non sa niente di voi tre. Vi pregherei di.. mantenere il controllo dei vostri Poteri. Potete farlo? Per me? Per voi stessi soprattutto? Ovvio.. anche se vi vedesse non può far niente, ma...”

Morgana sorrise.

“.. Per sicurezza li terremo in segreto, padre.”

Anche gli altri due annuirono sorridendo, e lui tirò un gran sospiro di sollievo. E sorrise loro avviandosi alla porta.

“Perfetto! Allora fra dieci minuti in Sala Grande. Ci aspetta un pranzetto niente male! E ovviamente Re Audrin è già giunto in Sala, dunque.. Coraggio.”

Avviandosi alla Sala, Morgause fu raggiunta da Carot che le prese la mano sorridendo, baciandola in fronte. Morgana vide Gwen andarle incontro contenta, e si diedero un fugace bacio. Quando invece, davanti alla porta, si incontrarono i due sposi, si andarono incontro col sorriso sulle labbra, e si diedero uno di quei baci da mozzarti il fiato.

Uuh.. si danno da fare eh! Da quando Merlino è diventato donna per un giorno.. si sentono certi rumori nelle loro stanze..!

Diamine.. sono passate quasi due settimane!! Si danno molto più da fare di prima??

Morgana si limitò a ridacchiare, facendo un occhiolino alla sorella e scatenando le risatine di Gwen che tentò di nasconderle dietro la mano..

Mh.. credo stiano sparlando di noi.. Pettegole!

E tu lasciale parlare.. ;P

I due sorridendo si presero la mano, ed entrarono in Sala: Re Uther era già accomodato sulla sua bellissima sedia a capotavola, alla sua sinistra l’ospite come di usuale, mentre alla destra, sempre a capotavola, con lui, la sedia di Artù. E più in là quella di Merlino.

Si sedettero tutti quanti.

Il banchetto iniziò nel migliore dei modi: Re Uther e Re Audrin iniziarono a discutere dell’alleanza, dei loro Regni,dei figli e chi più ne ha più ne metta; Morgana e Gwen iniziarono a ridacchiare tra loro, Morgause si unì a loro mentre Artù parlava con Carot.. e Merlino ciarlava con Gaius.

Dopo un paio d’ore, la situazione non era cambiata poi di molto, se non per Re Audrin che era adesso nettamente sbronzo!

“Mio caro.. Gaius.. c’è una..mh..cosa che non ti ho..mai detto...”

Lui gli sorrise cordialmente.

“Mi dica, Re Audrin.”

“I tuoi metodi sono decisamente.. bislacchi! Per esempio. L’incidente a cavallo di Artù. Ecco. Anche io una volta ebbi un..brutto incidente e.. mh.. beh, mi ci volle quasi un mese per guarire. Lui no! Arrivasti tu, e.. in men di due settimane Artù era..già in piedi grazie a quei tuoi..miscugli strani. Un paio di quelli,e.. puff! Guarito. Come per.. Magia.”

Gaius non perse il controllo.

“Beh, Re Audrin, ho soltanto fatto ciò che il mestiere mi insegna. Ciò che ho imparato. Né più.. né meno.”

Il Re ospite lo guardò storto.

“Mh.. mi nascondi qualcosa Gaius. E prima o poi scoprirò..cosa. Ne puoi esser certo.”

Morgana allora intervenne, con un sorriso, cercando di sviare il discorso.

“Non c’è nessun segreto, Re Audrin. Gaius per noi è un libro aperto, potete credermi. Ha sempre e soltanto servito Camelot con assoluta devozione e fedeltà. Ha curato anche me, moltissime volte. E come vedete, i suoi metodi hanno funzionato alla perfezione. Sono in gran forma.”

Lui allora,a sorpresa della ragazza e di tutti, le rivolse un sorriso a dir poco.. lascivo.

Ma.. cosa diamine..?? CI STA PROVANDO CON ME????!!!

“Su questo avete ragione.. Lady Morgana. Siete proprio in grande forma! E se posso permettermi.. siete molto più bella, e attraente.. dell’ultima volta che vi ho vista. Peccato.. che siate già promessa ad un’altra persona.”

Morgana lo guardò indignata.

“Ma come vi permettete?!”

Lui alzò le spalle.

“Non ho detto niente di male, Milady. E non..capisco perché..ve la prendiate tanto. Dovreste essermi grata per avervi fatto..i complimenti.”

Merlino guardò Artù a occhi sgranati.

Amore.. ti prego, fa qualcosa. Dì qualcosa. Tienilo a freno.. Si sta comportando in modo.. spregevole! Prima con dei ‘mezzi termini’ accusa Gaius e i suoi metodi,e lo minaccia! Ora ci prova con Morgana!!

Sono allibito quanto te.. Tranquillo. Ora ci penso io. E spero di cuore che basti.. altrimenti farò intervenire mio padre.

Artù posò il bicchiere dal quale aveva appena bevuto, e guardò Re Audrin con sguardo deciso.

“Re Audrin, credo proprio che stia esagerando. La prego di cessare questi vaneggiamenti. In onore dell’amicizia che lega Camelot col Regno di HAnnon.”

Lui guardò il Principe per qualche secondo, scrutando il suo sguardo con attenzione. Poi alzò di nuovo le spalle, si versò una massiccia dose di vino nel bicchiere, e la buttò giù quasi tutta d’un fiato. Dopodiché si lasciò cadere all’indietro nella sua sedia con un sospiro. Poi gli uscì dalla gola un leggero grugnito, quasi di disapprovazione per esser stato ripreso. E i suoi discorsi, dopo le ‘accuse sottili’ a Gaius, e la corte sfacciata a Lady Morgana.. intaccarono l’argomento che più di tutti Re Uther (e in generale NESSUNO DI LORO) voleva evitare..

E guardò verso il fuoco.

“I tempi.. sono nettamente cambiati, mio caro Uther. Ai NOSTRI tempi.. un Re non sarebbe mai stato ripreso..mai e poi mai! Eh.. da allora di cose ne sono cambiate, non è così? Tante cose che prima amavo di questo mondo.. sono svanite, purtroppo!”

Re Uther annuì.

“Già..”

 “Sai cosa odio..di più, al mondo amico mio? Quegli esseri.. schifosi.. falsi.. sanguinari e.. malvagi.. chiamati ‘Maghi’!”

Merlino, Morgana e Morgause alzarono di scatto la testa, guardandosi negli occhi, e per poco non andò loro di traverso l’idromele.

Amici cari, mantenete la calma. Affogarsi con l’idromele non vi sarà utile. Pazientate.. Re Audrin se ne andrà domani mattina,e tutto sarà come prima. Controllo, ragazzi. CONTROLLO.

Artù, prima ancora di riuscire a trattenersi, appoggiò le posate sul tavolo, prese un respiro profondo, e imponendosi un tono calmo, guardò il Re.

“Temo, purtroppo, di doverti contraddire caro Audrin. Quegli ‘esseri’, come li chiamate voi, non sono né sanguinari, né malvagi e né tantomeno sono schifosi. O falsi. E innanzitutto, sono persone. Esseri umani. Che meritano rispetto. Poiché la Magia,di per sé, non è malvagia. Né buona. Sono i Maghi stessi a decidere che utilizzo farne. Per questo certi pregiudizi non riesco a tollerarli. Sì, ammetto che alcuni possono essere..malvagi. L’errore che fa lei, è quello di generalizzare. Non tutti lo sono. Alcuni di loro sono volti al Bene.”

I tre ragazzi guardarono Artù con ammirazione e commozione, con gli occhi lucidi.

“Figliolo..”, Uther gli mise una mano sulla spalla, “Sono orgoglioso di te. Sarai un grande Re, quando io non potrò più governare il mio Regno.”

Re Audrin si alzò d’improvviso, gettando per aria il suo piatto, con posate annesse, e sbraitando:

“Un grande Re..UN CORNO! Un principe che simpatizza per la Magia, non potrà MAI essere un grande Re. Perché un grande Re ha a cuore il benessere del suo popolo,  e la Magia..è cattiva.. porta alla distruzione di ogni Regno in cui mette piede. Eh, ma IO.. Re Audrin di HAnnon.. ho posto rimedio a questa sciagura! Almeno nel mio Regno.”

Merlino lo guardò.

“In..che senso ha.. ‘posto rimedio’..?”

Lui lo guardò con aria trionfante,quasi sadica.. e disse:

“Un mese fa, di ritorno dalle terre lontane in cui sono stato negli scorsi mesi, ho scoperto che nel mio Regno erano giunti due Maghi. Un Mago, e sua moglie.. una Strega. Con il loro..marmocchio. Feci dapprima controllare il bambino.. e ne risultò che non possedeva nessun potere. Il giorno dopo.. condannai i suoi genitori , quegli schifosi!”

Morgana si sentì quasi svenire.

“Ma...”

Il Re però non sentì il suo ‘ma’.. si avvicinò al fuoco, e una volta giunto davanti si voltò di nuovo verso di loro..

“Per tre giorni.. tre lunghi, estenuanti giorni.. li ho torturati.. sottoposti alle peggiori pene.. li ho frustati.. legati con spesse catene al soffitto.. lasciandoli senza cibo, né acqua.. per ore, e ore. E infine.. quando furono sul punto di supplicarmi per risparmiare loro la Vita.. Finsi di volerli graziare e poi li feci.. torturare ancora!! E stavolta.. per rendere maggiori le loro pene.. portai il figlioletto adorato.. ad assistere.”

A quelle parole, mentre raccontava, i tre ragazzi furono come catapultati col pensiero a quelle scene.. quei due che urlavano dal dolore.. dall’angoscia.. e il loro piccolo figlio che gridava chiedendo pietà per i suoi genitori.. e piangeva.. e il loro cuore si stringeva sempre di più..

Erano rimasti tutti quanti col gelo nelle vene.. completamente sconvolti.. di fronte a così tanta crudeltà.

Morgause purtroppo era abituata a racconti simili, aveva vissuto certe cose dal vivo, sebbene non di prima persona..

È come.. rivivere tutto un’altra volta.. Dei , perché permettete tutto questo!?

“E infine.. dopo quei cinque giorni.. li feci montare sul rogo.. e li bruciai! Ecco come dovrebbero finire tutti quegli esseri schifosi! Perché non sono persone.. non sono esseri umani.. e non ci sono differenze gli uni dagli altri. A mio parere...come a parere di un mio caro amico che è stato qua tempo fa...sono tutti quanti dei..MOSTRI!!”

Le reazioni dei tre giovani furono diverse:

Morgause chinò la testa. Molte altre volte aveva sentito la gente definire lei, e le Sacerdotesse, in quel modo tanto orrendo..sì faceva male, come ogni volta, ma il suo cuore era abituato, e ricordava perfettamente che le sue Maestre le dissero di non credersi mai tale. La Magia non era essere ‘mostri’ .

Morgana, invece, si limitò a lanciare uno sguardo di puro odio verso Re Audrin. Come tutti quanti sapevano bene, Lady non era certo il tipo da dare peso alle parole di una persona tanto sgradevole, meschina, e crudele. Non si sentiva un mostro. E non avrebbe mai potuto. Certo, quando lo aveva detto l’altro Re si era sentita crollare il Mondo. Adesso era più consapevole. Matura.

Merlino.. sentì il cuore fermarsi. Sentì il sangue che si freddava nelle vene, che non scorreva.. sentì l’aria mancargli nei polmoni.. e gli occhi riempirsi di un fiume di lacrime.. e dopo pochi istanti, sentì il cuore stretto in una terribile morsa di acciaio.. che sanguinava copiosamente.. E non pensò a niente: la mente si annebbiò. Scostò la sedia, anzi si alzò con uno scatto..

Artù fece lo stesso.

Merlino...

Il Mago non lo sentì neppure: con uno scatto impacciato fece cadere la sedia all’indietro.. e corse via dalla Sala. Inutili i richiami di Re Uther, o di Gwen.. il giovane non sentiva nessuno.. non voleva sentire nessuno.. e niente. Voleva soltanto correre via, lontano da quella Sala.. sperando che allontanarsi da quella sottospecie di verme travestito da Re  potesse cancellare dalla sua mente la parola appena sentita...

Ma più correva.. più quella parola echeggiava dolorosamente nella sua mente.. nel suo cuore.. provocando una ferita dopo l’altra, sempre più profonde.. e sempre più dolorose..

“mostro.. mostro..”

Entrò nella prima stanza che trovò sul suo cammino, spalancò la porta e la richiuse dietro di sé. Aprì gli occhi oramai colmi di lacrime, e nonostante esse avessero offuscato la sua vita, poté riconoscere la biblioteca.. e le sue gambe cedettero.. scivolò lungo la porta finendo seduto per terra.. e il suo pianto scoppiò violentemente.. disperato.. finché finì sdraiato per terra, in posizione fetale..

Sentiva rabbia.. odio, frustrazione.. e disgusto verso se stesso. Perché aveva sempre pensato di essere un mostro.. ma sentirselo dire, con un tono così.. crudele.. aveva sortito in lui un effetto devastante.. si sentiva a terra.. si sentiva scivolare in un abisso.. di dolore. Sofferenza..

E sebbene già l’altro Re tempo addietro gli avesse detto la stessa cosa, e già i suoi amici lo avessero rassicurato, quella ferita MAI si era chiusa. MAI aveva smesso completamente di sentirsi tale...

“MERLINO! MERLINO, RISPONDIMI!!”

Young Wallock. Sai che ciò che ha detto è falso! In cuor tuo sai di non essere un mostro. REAGISCI!! Hai un grande Dono, giovane Merlino.. non sprecarlo!

Il giovane non rispose.. anzi gli chiuse la mente per non lasciarlo parlare ancora.. non voleva sentire le sue parole...

Un’altra voce s’insinuò nella sua mente, altre due, femminili.. e non aveva bisogno di chiedersi chi diamine fossero.. lo sapeva già..

MERLINO!! TI PREGO.. TI SCONGIURO.. Non credergli!! Non siamo dei mostri. Tu sai che non lo siamo! Ci siamo già passati, ricordi? E tempo fa hai reagito! Fallo ancora!!

Morgana ha ragione! Ti prego.. te ne prego col cuore.. non fare così.

Il giovane chiuse la mente anche a loro. Voleva bene a Morgause e Morgana, ma tutto ciò che voleva adesso.. ciò di cui aveva bisogno in quel momento.. era ..

Artù...

Sentì bussare alla porta..

“Merlino.. ti supplico, rispondimi.. parlami..”

Artù sentiva il cuore pesante, lo sentiva sanguinare.. sentiva la sofferenza di Merlino, poteva sentire chiaramente il suo dolore, la sua disperazione.. poteva sentire che si stava lasciando andare.. e non sapeva che cosa fare, non sapeva come aiutarlo! Voleva stringerlo forte.. voleva fargli sentire che lo amava.. voleva consolarlo..

Merlino.. ti supplico, apri..

“Merlino.. amore mio, ti scongiuro..”, disse scivolando a terra, “Te ne prego.. non.. tenermi fuori. Dannazione! Apri questa maledetta porta!”

Artù si lasciò scivolare, fregandosene di essere il Principe Ereditario. Non gli importava di esser visto da qualcuno a terra.. l’unica cosa che gli importava.. era Lui. Merlino. Il suo sposo. Il suo Destino. L’Amore della sua Vita. La sua Anima Gemella che, dall’altra parte di quella dannatissima porta, stava soffrendo le pene dell’Inferno .

Poggiò la testa contro la porta.

“Merlino...”

La porta lentamente si aprì: Merlino si era spostato un poco, non aveva tuttavia abbandonato la posizione. Con un tocco di Magia era stato semplicissimo aprire di poco la porta, quel poco che bastava.. perché ciò di cui aveva bisogno per star meglio entrasse..

Nel vederlo lì per terra, raggomitolato su se stesso, Artù si inginocchiò per terra.. per poi sdraiarsi accanto a lui,avvicinarsi e prenderlo fra le braccia, stringendolo.. Il giovane Mago si raggomitolò contro il petto del principe.. E scoppiò di nuovo a piangere .

Artù lo strinse maggiormente.. lasciando dei piccoli, teneri baci sui suoi capelli..

E rimasero così...

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze scusate se arrivo con una settimana di ritardo!!!! Inizio l’Università domani e…questa settimana sono stata dietro ai corsi che dovevo fare, a sceglierli, alla burocrazia (INUTILE) dell’Uni… -.-“  servisse almeno a qualcosa.. mi sento TERRORIZZATA!

Comunque: sì ,lo so, già un Re tempo addietro aveva dato dei ‘mostri’ ai Maghi. Però..stavolta mi permetto di dire che Re Audrin lo ha detto in una maniera DECISAMENTE Spietata! Eh sì,pure il racconto che ha fatto…dEi.. da far rabbrividire.. ti si congela il sangue nelle vene! Ma si sa, Artù fa stare SEMPRE meglio Merlinuccio ^^

AH!! Ho un appunto da fare: la scena di Merlino, dal momento in cui esce dalla Sala per poi correre e chiudersi nella stanza, e quando è per terra lì che si tormenta: ascoltatevi di sottofondo “BROKEN” dei LifeHouse.. VALE LA PENA *_*

Ora passo a ringraziare chi, tra i miei LETTORI SILENZIOSI, mi ha messi tra seguite o preferite, per chi legge o semplicemente passa di qui.. a tutti quanti voi i miei più sinceri ed  umili ringraziamenti! <3

Ringrazio chi ha recensito,e m’ accingo a risponder :

elfin emrys: Ciao tesoro. ^^ abbiamo avuto uno scambio d’opinioni forte, lo so, ma sai…capita quando due persone hanno diversi punti di vista da cui veder le cose ;P  comunque ti ringrazio, sono contenta che il chappy ti sia piaciuto!

Cassypher : grazie!!!! ^^ molto gentile! Infatti anche io ci ho riso chissà quanto! XDDD

Paffy333: tesoro, CALMATI!!! Ti sale la pressione, dopo ti senti male E ergo non puoi più recensire né tantomeno LEGGERE. e Noi non lo vogliamo questo, vero amorina? ;P (Draco TI RINGRAZIO!!! Menomale ci sei tu che calmi la povera piccola riri !!)

Rispondo a Merlino: al Polo Nord fa un pochino freddo Merlino, sicuri di non riuscir a trovare un posto più caldo? Dai,dato che siete in fuga perlomeno rilassatevi e divertitevi no? XDDD cmq grazie mille!! Sia a te che a Morgause (tranquilla riri non ti ammazza..) <3

IO comunque non mi nasconderò.. o forse sì.. me ne andrò in un posto decisamente molto rilassante e caldo, e magari c’incontreremo là! Bacioni!

Ciccio85: TEEEESOROO!! Su te posso sempre contare eh!? XDDD comunque guarda ,il povero Flitt…poeraccio era innamorato COTTO del nostro (aa! Che dico ‘nostro”!!?? è MIO!!!bwahahah) Artù. Sono contenta ti abbia fatto ridere comunque ;P

moko  : ma CIAO !! sono strafelice ti piaccia!!! ^^ a presto !

 

MIKYBIKY: ammmmoreee!!!!! *_____* 6 tornata!!! X fortuna TU capisci le cose come stanno e tenti di metterti nei miei poverissimi e sconsolatiximi panni!! T_T Sono felice tu abbia perdonato Artù!! ^^

Aaaahh, ma Merlino RAGAZZA proprio è una cosa oltre che tanto spassosa, pure estremamente PERFETTA!!! Lui & Artù si godono il momento sì, come NON potrebbero farlo?? XDDD

 <3<3 TI VOGLIO BENE <3<3<3

 

 

 

 

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Capitolo 27
*** Artù c'è sempre x Merlino.. ***


Passò quasi un’ora...

“Sei la persona più splendida che ho mai avuto la fortuna.. e l’onore.. di conoscere.”

Quelle parole, sussurrate al suo orecchio dalla voce tanto dolce e tenera.. e premurosa di Artù.. provocò nel suo cuore una piccola vampata di calore...prima che le lacrime tornassero a far capolino, per pungere dolorosamente i suoi occhi allo scopo di poter uscire. E vinsero. Perché il giovane scoppiò di nuovo a piangere.

“Ho.. sempre pensato.. creduto..di  essere un.. mostro...”, singhiozzò , “..ma sentirlo dire con tanta.. ferocia,e crudeltà.. è totalmente differente...”

Lui gli baciò la fronte.

“Merlino. Togliti dalla testa di essere un mostro!”

Lui scosse la testa.

“Io... Quando sono  venuto a Camelot.. ero ancora convinto di esserlo. Poi ho conosciuto te, e.. Morgana.. Morgause.. Gaius.. e pian piano ho iniziato a credere che .. forse.. non ero sul serio un... mostro. L’ho pensato di nuovo..quando hai scoperto il mio segreto… poi mi hai accettato per ciò che sono.. tutti lo hanno fatto. Ma....”

Artù si scostò leggermente.

“Sht... Non sei affatto un mostro, amore mio. Non lo sei.”, prese il suo viso tra le mani “Tu sei una creatura.. perfetta! Sei intelligente, spiritoso..sei dolce, e altruista. E.. e tanto altro!”

Merlino lo guardò negli occhi.

Artù...

Il biondo gli carezzò dolcemente il viso, e gli baciò una guancia asciugando le sue lacrime.. per poi passare all’altra, per asciugargli anche le altre..

Merlino chiuse gli occhi, beandosi delle attenzioni tenere che il suo Principe gli rivolgeva ..

“Ti amo, piccolo mio. E nessuno, niente.. potrà mai cambiare i miei sentimenti per te. Il mio Amore per te.. non si può spegnere. Io ti amo per ciò che sei. Così come sei. Soltanto Merlino. Il mio.. adorabile idiota  con le orecchione! Imbranato, e decisamente..impertinente!”

 I due risero.

“Artù..”, gli disse, “Grazie di esistere. E di far parte della mia Vita. Di essere il mio Destino. Grazie, amore mio.”

Sentì la morsa attorno al suo cuore sciogliersi lentamente, secondo dopo secondo si faceva sempre meno stretta … sebbene ancora non si sentisse bene, ancora sentiva sofferenza.. così tanto dolore da poter piangere altre due,tre volte.. e il respiro non era ancora ritornato regolare.

Però sorrise al suo amore.

Lui gli sorrise di rimando. E lo baciò teneramente sulla fronte.

“Ti prego.. sorridi..”

“L’ho appena fatto, tesoro...”

Lui scosse la testa.

“Merlino.. Merlino.. Ancora non hai capito che CON ME  non puoi fingere? siamo una cosa sola.. sento chiaramente la tua sofferenza, sento il tuo dolore ! Lascia che.. Permettimi di farti stare meglio. Posso?”

Lui annuì.

Le loro labbra si unirono in un tenero, dolce bacio.. si sfiorarono appena.. poi Artù gli chiese accesso, che non gli fu certamente negato.. e le loro lingue cominciarono una danza antica quanto il Mondo.. senza pretese, senza fretta.. semplice, dolce...

Pian piano le labbra di Artù scesero lungo il collo, ricoprendolo di piccoli, dolci baci.. gli fece poggiare la schiena e le spalle al pavimento non tanto freddo.. e lui di nuovo chiuse gli occhi,e lasciò che Artù si prendesse cura del suo cuore che ancora sanguinava..

Artù scivolò poi sull’incavo, punto debole del suo sposo.. si staccò, per passare successivamente dall’altra parte..e arrivare poi al punto in cui c’era il cuore..

E da sopra la maglietta pose un bacio.. là dove il cuore di Merlino ancora batteva così poco per il dolore che lo aveva pervaso.. In quel bacio mise non solo la dolcezza, e la tenerezza di cui era capace soltanto con il suo mago, ma anche tutto l’amore che sentiva per lui.. o una parte, perlomeno, perché l’amore che provava per lui, non lo poteva esprimere in quel solo semplice bacio.

E in quel preciso istante, Merlino sentì di respirare di nuovo.. sentì l’ultima piccola morsa attorno al suo cuore staccarsi.. e ogni ferita si rimarginava lentamente, una dopo l’altra..

Guardò Artù, che ora gli sorrideva, e che posò un tenero bacio sulla sua fronte.

“Ti amo, Merlino. Incondizionatamente.”

Lui allora rise.. rise di gioia, finalmente si sentiva nuovamente sereno. Prese il viso di Artù tra le sue esili mani, e lo baciò con tanto, tantissimo amore. E tenerezza.

“Ti amo, Artù Pendragon.”

Lui allora si alzò, e poi porse le mani al suo sposo, che le afferrò, e lo tirò su: i due si guardarono negli occhi sorridendo, e senza mai staccare la mano da quella dell’altro, si diressero alla porta. Si scambiarono un altro tenero bacio, col sorriso sulle labbra.

Aprirono e davanti alla biblioteca, in procinto di bussare, trovarono Gaius. Il cerusico guardò negli occhi Merlino, che lo guardò di rimando. Poi sospirò, e gli sorrise.

“Merlino. Avevamo già fatto questo discorso..”, disse, “..mi sembrava che lo avessi compreso. Non sei un mostro, figliolo. Non lo sei e non lo sarai mai.”

Lui gli sorrise.

“Grazie...”

Una cascata di capelli mori, lunghi,gli offuscò la vista.

Merlino abbracciò Morgana.

“Ei..”

“Non siamo mostri!”, lo guardò seria, “Non ti azzardare mai più a pensare anche solo remotamente una simil sciocchezza! È chiaro??”

Lui la abbracciò forte.

“Chiaro!”

Poi sorrise a Morgause, e la abbracciò dolcemente.

“Non siamo mostri.. giusto?”

Lei scosse la testa guardandolo.

“Le mie Maestre mi hanno sempre insegnato che ciò che abbiamo.. è un Dono. Che non va sprecato. Potranno dire mille cose allucinanti e.. terribili, su di noi. Sulla Magia . Noi non ci crederemo. Ci hanno dato il modo d’aiutare la gente, molto più delle altre persone. Dobbiamo fare il nostro dovere .”

Mentre le due sorelle si allontanavano, con Gaius al seguito, lasciarono i due da soli. Per poco tempo, visto che stava arrivando Re Uther.

“Merlino!! Finalmente ti trovo!”, lo guardò, “Sono..desolato. Terribilmente desolato! Credimi! Non penserò mai che tu sia un mostro. E non pensarlo neppure tu!”

Lui gli sorrise.

“No. Promesso. E..grazie.”

Anche Re Uther si allontanò,lasciando di nuovo soli i due giovani ragazzi. Artù stringeva forte la mano di Merlino mentre salutava il padre, invece il giovane Mago abbassò la testa, cosa di cui il Principe si accorse quasi immediatamente. E gli si mise davanti.

Posò l’indice sotto al suo mento,sorridendo dolcemente ..

“Ei.. Sono qui, piccolo.”

Merlino afferrò la sua mano, e ne baciò teneramente il palmo.. poi posò una mano sul suo viso e lo baciò con amore, a cui il giovane principe corrispose pienamente, dopodiché prese la mano di Artù  e la portò sul cuore.. il cuore di un giovane Mago che nell’ultima ora aveva avuto ancora più bisogno del suo principe .

Merlino …

“Mi sento.. vuoto, Artù. Incompleto. Ho bisogno di te, amore mio...ho bisogno di te ora, più che mai. Amami, Artù. Fai l’amore con me. Adesso.”

Artù lo guardò per un paio di istanti..poi si gettò sulle sue labbra, coinvolgendolo in un bacio pieno di passione e amore.. gli prese il viso tra le mani, per poi indietreggiare di un paio di passi, per ritrovare la porta della biblioteca, aprirla con un calcio ed entrare, per poi richiuderla.

Mentre erano avvolti in quel bacio appassionato e stracolmo d’amore, si tolsero la casacca a vicenda. Le labbra di Artù scesero sul collo diafano del suo giovane sposo, per riempirlo di avidi baci appassionati, giungendo sino all’incavo.. per poi risalire, mentre Merlino sentiva la schiena riempirsi di mille brividi.. e si sentiva stringere forte dalle possenti braccia del suo Artù .

Il biondo lo prese in braccio, tirandolo su senza alcuna fatica, dopodiché si inginocchiò a terra, e lo distese dolcemente sul pavimento, senza staccarsi un solo attimo dalle sue labbra.. nel mentre che Merlino gli toglieva i pantaloni con urgenza.. e Artù fece lo stesso con quelli del moro.

Merlino ribaltò le posizioni, facendo scorrere le sue labbra sul collo del principe, che si sentì tremendamente bene sotto al suo tocco.. e lo abbracciò forte.. carezzandogli dolcemente i capelli e baciandoglieli, mentre le labbra di Merlino gli carezzavano appassionatamente e teneramente il petto..

Poi Artù riportò Merlino nuovamente sotto di lui..

“Artù...”

I due si guardarono perdendosi l’uno negli occhi dell’altro.. per un tempo che sembrò a loro infinito.. sorridendosi con dolcezza....

E poi Artù entrò dentro di lui, con amore, passione, e senza dimenticare la solita dolcezza che, anche in momenti così intensi e appassionati, non scordava mai di usare. Perché era una cosa che al futuro Re di Camelot veniva puramente naturale, se si trattava di Merlino di Eldor.

Lentamente la passione si tramutò in tenerezza, pura tenerezza.. dolcezza.. e Amore.

I due si strinsero.. si persero in quell’abbraccio pieno di calore.. sentendosi finalmente e di nuovo completi..

E finalmente Merlino non era più vuoto. Come prima di quella brutta disperazione era di nuovo pieno dell’amore di Artù..e lo sentiva di nuovo come prima.

“Ti amo...”, gli sussurrò

Lui gli sorrise baciandolo sulla fronte..

“Ti amo anche io, piccolo mio. E sarà sempre così. Esattamente. come è sempre stato. Perché tu.. sei tutto ciò che voglio..”

Merlino lo baciò.

“Artù.. sei tutto ciò di cui ho bisogno. Mi è.. impossibile vivere separato da te. Come potrei mai fare senza di te? Non sarei mai niente se tu non fossi con me, amore mio.”

Artù si fermò per guardarlo negli occhi.

Oh.. Merlino...

E lo baciò con trasporto, con tutto l’amore che aveva. No.. era impossibile.. di nuovo un semplice bacio, per quanto intenso, non poteva assolutamente esprimere tutto l’amore che sentiva per lui.. tutto l’amore che aveva dentro.. e che sentiva quasi esplodere ogni volta che il suo Merlino gli era accanto.

Merlino lo baciò sulla fronte.

“Grazie...”

“Grazie a te, amore mio...”

Artù si sdraiò sul pavimento, sorridente e beato, per fissare il soffitto.. e improvvisamente apparvero migliaia di piccole stelle splendenti.. e sorrise voltandosi verso Merlino, accogliendolo nel suo abbraccio strapieno di calore.. di fiducia.. rispetto.. e dolcezza.. e comprensione..

Merlino si strinse forte a lui, poggiando la testa teneramente sul suo petto.

E restarono lì abbracciati...

Perché per quella volta.. non c’era bisogno di dire una singola parola.

Quella volta.. i loro cuori parlavano per loro.

 

(con “everything” dei LIFEHOUSE”)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze e ragazzi!!! Scusatemi… il ritardo mostruoso !!!! Ma son stata in ospedale purtroppo.... L ora sto bene comunque.

Bene, torno con  un altro chappy.. Corto ma scusate.. posterò a breve l’altro prima di domenica!!! VE lo prometto!!! ;)

Suggerisco di ascoltare “everything  dei LifehOuse.. E’ stupenda. Poi questo chappy è adatto alla canzone..

Passo a ringraziare: chi mi ha aggiunto tra seguite e preferite; chi mi legge ogni volta anche se non dice nulla per me va bene così ^^

E… :

 

Cassypher: ^^ GRAZIE tesorino!!! Spero ti piaccia anche questo! Lo trovo molto tenero =) [IL racconto delle torture è stato difficile e arduo da scrivere.. :/ ]

 

Mikybiky: Sapevo che avresti fatto giustizia Linfaria ^^ Mwhahahahah!!!!! Siamo diaboliche!!! Audrin vs Uther.. chi è il più cattivo? AUDRIN WINS!!!! -.-“

Uccidilo Audrin .. ammazzaloo!!!

 

 DarkMewRose: La fila x far fuori Re Audrin è iniziata XDD è luuunga!!! Ma alla fine credo che riuscirai pure tu a fargli qualche cosa di assolutissimamente bastardo e cattivo, che se lo merita FINO IN FONDO !!BD

 ** grazie per i complimenti spero di  meritarli davvero!!!

 

 PAFFY333: Povero Uther.. Che cosa ci deve fare se  deve mantener le alleanze? Riri, stai calma per piacere.. Vedrai che Audrin la pagherà.. parola di Lady Merendina!!! (così cerco di farmi perdonare ^^” )

Cmq Artù!! Hai ragione: DEVE MORIRE AUDRIN!!!!!

Ma grazie tesoro!!! ti ringrazio x i complimenti sempre!!! *___* kiss

 

elfin Emrys : SEI VIVA??? xDDDD escuse-mois!!!! (mi sa che ho scordato una “s”  xD ] cmnq grazie, lo so che forse non descrivo bene.. :// kiss

 

 CICCIO85:    aH se vuoi ammansire il “Re” fa pure :P ma guarda ti meriti mooolto  di meglio di uno così -,-“

a presto!!!!

^___^

 

 

 

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Capitolo 28
*** In groppa al Drago: Volare con Kilgharrah ***


Il Sole era alto, a Camelot, le due sorelle Pendragon si trovavano nella casa di Gaius, tutti e tre concentratissimi nei loro soliti, e nuovi al contempo, esperimenti con mille fiale a giro, e altrettante esplosioni; Hunith aiutava Gwen in armeria, considerato che Balinor non era presente quella mattina; il Re invece si stava stranamente allenando in campo, e nonostante i suoi 40 anni, era piuttosto agile e veloce!

Il bosco era un tripudio di colori, quella mattina: i raggi del Sole filtravano attraverso gli alberi, creando dei giochi di luce a dir poco meravigliosi, il vento era leggero e piacevole e il Sole caldo, era una giornata stupenda. Il sottobosco era tranquillo, ogni tanto qualche scoiattolo usciva allo scoperto per poi rampicarsi di tutta fretta su un albero ed entrar in una tana al calduccio, e qualche musino spuntava fuori incuriosito. Una giornata come quella era più che adatta ad un impegno di quel genere, specialmente perché era uno di quei pochi giorni in cui tutti e tre non avevano granché  da fare.

“Allora, figliolo. Coraggio.”

Balinor scese dal suo bel cavallo in piena radura, e fu seguito da suo figlio e Artù.

“Sei.. sicuro che sia una buona idea?”, chiese lui, “Merlino non ha per niente il senso dell’equilibrio già su un cavallo!”

Merlino gli fece una pernacchia.

“Sono pronto.”

Balinor sorrise, e guardò il cielo felice.

“Bene! Allora forza, richiamalo prima di tutto.”

Merlino si diresse al ‘bordo’ della radura, dopodiché chiuse gli occhi e prese un profondo respiro.

Kilgharrah ..

Sì, mio Signore. O forse ti dovrei chiamare “young DragonLord”.

Kilgharrah arrivò alquanto in fretta, segno che già era nelle vicinanze, e atterrò delicatamente, con la grazia degna di quella di una gazzella (quasi!), davanti a loro tre,con un largo sorriso.

E guardò Merlino.

 “Coraggio, mio giovane DragonLord. Ce la possiamo fare! E levati quell’espressione spaventata e dubbiosa dalla faccia, per amor del Cielo..”, sbuffò Kil

Merlino sorrise e lo guardò.

“Non è così difficile dai! Son sicuro di potercela fare tranquillamente. SU!”, si avvicinò a Kil, “Chinati, in questo modo salgo in groppa e cominciamo..”

Kil sorrise, quasi beffardo, e si chinò per lasciarlo salire, senza sella né nulla altro, e poi prese un respiro. E guardò suo padre e Artù.

“Non male quassù..”

Kil sorrise e Balinor  gli fece un piccolissimo occhiolino, dopodiché il Grande Drago si avvicinò al dirupo e Merlino, con un largo sorriso guardò giù … sorriso che si spense quasi immediatamente appena vista l’altezza.

E va bene. Forza e Coraggio, Merlino. Ce la puoi fare. Non sarà poi così tanto arduo, ti pare ?

“Va, Kil. Puoi volare, se te la senti.”

Lui sorrise.

“Ti vuoi avventurare in cielo senza neppure una sella, o altro, mio carissimo Young Wallock?”

Lui annuì.

“Va.”

“Se proprio insisti.”, scosse la testa ridendo, “Te lo sei voluto tu..”

Spiccò il volo, e scese giù in picchiata alla velocità della luce mentre Merlino urlava in toni piuttosto alti, poi all’ultimo minuto si tirò su e volò sempre più in alto, poi volteggiando, virando, mentre le grida di  Merlino erano sempre più alte. E Kil scoppiava a ridere, seguito da Balinor, e Artù che però ridacchiava tra sé e sé, pur sempre mantenendo la sua bella massiccia dose di preoccupazione e ansia.

Amore.. avresti dovuto prender la sella...

Forse.. hai ragione. Anzi, ce l’hai in pieno. Dei, Artù, dì a mio padre di richiamarLo!!

Balinor rise, e richiamò Kil che riatterrò e guardò Merlino sorridendo.

“Una parte di Prodezza...”

“..E Tre di Stoltezza.”, concluse Balinor senza cessar di sorridere.

Poi si avviò verso i cavalli, andò dal suo, e tiro giù un grosso pacchetto che aveva portato per tutto il  tragitto dietro di sé: scostò il telo e rivelò.. una bellissima sella di legno di pesco, ruvida, intagliata per formare, su di una parte, la sagoma piccola di un drago e un cavaliere dall’altra parte. E dalle parti, più in basso, ovviamente le staffe da dove poter salire.

I due giovani la guardarono estasiati.

“WOW! Sei stato.. bravissimo.”, disse Merlino

Artù la prese e la caricò sopra il Drago, sistemandola e legandola, per poi stringerla forte ma non troppo.

“Respiri, Kil?”, lui sorrise e annuì, “Perfetta! Sei un genio, Balinor. Sul serio!”

Balinor s’inchinò leggermente.

“La ringrazio.. Artù.”

Merlino diede un bacio ad Artù, che corrispose sorridendo, poi gliene diede un altro sulla guancia e uno sulla fronte. E lo abbracciò  forte.

“ Credo in te, piccolo. Va!”

Merlino sorrise, gli diede un piccolo intenso bacio a stampo, dopodiché rimontò in groppa, stavolta sopra la sella.

“Coraggio, Merlino. Si parte!”

Kil nuovamente si posizionò sul bordo della rupe, e poi sorrise e si tuffò: stavolta Merlino, retto dalla sella, e avendo imparato già un po’ come comportarsi, si godette quell’impicchiata più di quanto avesse fatto prima, gridando ma questa volta di felicità, cacciando fuori tutta l’adrenalina, e l’euforia. Kil scese giù su un piccolo Lago, sfiorando l’acqua, e Merlino stese le braccia godendosi il vento sulla faccia.

Ti sento felice, amore. E ciò rende felice anche me.  

Aspettami lì. E preparati. Volare in due è decisamente molto più romantico, amor mio.

Artù guardò Balinor, che sorrise e gli fece un occhiolino.

“Puoi andar tranquillo. È come andare a cavallo, soltanto che.. beh, sei su invece che giù .”

Merlino tornò in meno che non si dica, e Kil restò in volo mentre il giovane mago sorridendo porse la mano ad Artù che, felice, la afferrò e montò dietro a lui, e pareva che Balinor avesse preveduto il fatto, perché la sella era a due posti.

“Pronti? Tenetevi forte, miei giovani amici!”

Per la terza volta, il Grande Drago spiccò il volo, stavolta con quei due sulla groppa che gridavano euforici all’unisono. Non solo era eccitante ed entusiasmante, ma era anche dannatamente romantico! La vista da lassù era un vero splendore, e sembrava il regno delle formiche da quanto lo vedevano piccolo! I due si guardarono sorridendo.

“WOW! è ancora più straordinario del cavallo!!”

“Vorrai scherzare, spero!!”, esclamò Kil, “Non c’è paragone tra me e un comune ronzino da passeggio o da galoppo!”

Merlino si voltò verso Artù, prendendogli la mano e stringendogliela attorno alla sua vita.

“Non cadere, amore mio.”

“Agli ordini! Hai qualcos’altro da dirmi?”, rispose lui ridendo

“Sì!”, sorrise l’altro, “Baciami, Artù.”

Il giovane Pendragon sorrise, e lo guardò pieno d’amore: si avvicinò a lui sedendosi ancor più vicino, e poi posò le sue labbra su quelle morbide e dolci del suo adorato Maghetto. Senza fretta. Senza impeto. Voleva godersi quel bacio fino in fondo, per quella volta voleva un bacio dolce.. tenero.. seppur con una massiccia dose di amore che MAI si sarebbe spento.

Mi hai letto nel pensiero, amore., disse Merlino con un sorriso.

Dopo un giro di volo della durata di circa una ventina di minuti, in cui nel frattempo Kil si era fatto una siesta, visto che oramai dopo millenni volava pure a occhi chiusi e, nel mentre, Balinor si era allenato da solo con la spada, il Drago riatterrò da dove era partito. Artù saltò giù e porse la mano a Merlino che sorridendo e rosso come un peperone la afferrò e la strinse.

“Dopo un volo sei ancora più affascinante, orecchie a sventola.”, gli disse Artù con un bacio.

Merlino sbuffò.

“Ei! Povere mie orecchie.. sempre insultate dalla tua lingua da asino reale!”

“Ragazzi.”

I due si voltarono verso Balinor, adesso serio.

“Sì?”

“Qualcuno vuole uccidere Kilgharrah. O se non uccidere, lo vuole prendere per poi portarlo dalla parte del Male. È essenziale, figliolo, che tu diventi un tutt’uno con Kil come lo sono io. Perché io da solo non posso proteggerlo. E mi serve disperatamente il tuo aiuto, Merlino. A Kilgharrah serve il tuo aiuto.”

Vogliono prendere … NO!!

“Ma certo che vi aiuto!!!”, si voltò, “Kil, puoi contare su di me, ovvio che puoi! Non permetterò mai a nessuno di portarti via e.. farti diventare chissà quale burattino nelle sue mani malvagie. Contaci.”

Kilgharrah era evidentemente commosso.

“Ti ringrazio, Merlino. Amico mio...”

Artù era alquanto pensieroso: guardò Kilgharrah, dopodiché fissò Merlino attentamente, e poi infine guardò negli occhi Balinor.

“Chi può essere?”

L’uomo si strinse nelle spalle.

“Non lo so, purtroppo. Se lo sapessimo forse saremmo avvantaggiati, ma... Forse Kil può scoprirlo.”

“No, non io.”, rispose lui, “Morgause lo può scoprire. Ha i mezzi necessari, io lascio sempre a lei i compiti di questo genere. È più svelta di me nel trovare le risposte.”

Merlino annuì.

“Concordo. Dobbiamo tornare a Camelot, e chiederlo a Morgause. Anzi. Glielo chiedo adesso, intanto che torniamo.”

Morgause. Abbiamo bisogno del tuo aiuto.

Ogni tua richiesta è un piacere soddisfarla, amico mio. Se posso!

Qualcuno di malvagio vuole Kil. Per convertirlo al Male, e.. probabilmente annientare Camelot. Puoi scoprire chi potrebbe essere?

Ovvio! Mi metto immediatamente al lavoro, e vedo che cosa posso fare.

Merlino annuì.

“Si mette subito al lavoro, ha detto. Su coraggio, rientriamo.”

Prese per la mano il suo sposo, mentre Kil si levava in aria con in groppa Balinor, sulla sua bella sella che adesso era anche di suo figlio Merlino, e sorrise ai due ragazzi già montati in sella del cavallo di Artù.

“Gli altri due li ho mandati a casa,”, disse loro, “ si vedeva che erano visibilmente stanchi. Hanno la loro certa età dopotutto! Andate. Io vi raggiungo tra pochissimo, voglio cercare di vederci più chiaro, se posso. Tornerò prima che abbiate avuto il tempo di sentire la mia mancanza. Dì a tua madre di non stare in pena come suo solito ok?”

“Ci provo.”, rise lui.

Balinor montò sul suo cavallo, salutò i due giovani con  un cenno del capo, e poi spronò al galoppo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragaaaazziiii!!!!! ( E Ragazze.. ;P ) PERDONO!!!! Chiedo Venia ma… l’Uni è spietata… Non ci sto capendo  piu niente sul serio..

Ma comunque son qui.. e annuncio che tra pochi chappies finira‘ “SULLA VIA DEL DESTINO”… MA.. Don’t Worry! Tornerò con il 3° chappy della storia!!! Oramai mi è diventata una TRIlogia XDDD

Ringrazio di cuore chi mi ha seguita fino adesso, i miei lettori / trici silenziosi / e… vi ringrazio davvero tanto, questa storia e’ andata avanti anche grazie a voi ^^

Bene! Ringrazio in particolare:

 

ciccio85: “nostro”??? MIO MIO MIO!!! MWHAHAHAHHA!!!! XDDD nO. Scherzo. E’ pure tuo dai ;-)

 Quella frase ha fatto piangere tanto pure me!!! :’-) l’ho scritta bene ^^

 

Elfin emrys: Beh, ovvio. Non posso sempre scrivere di cose “importanti”. Se mai ci sono cose piu importanti di altre, a Camelot. Non credo proprio ** cmnq sia, grazie ^__________^ Il mio   povero Artù NON SI SFIORA. Quel  machete mettilo via, Elfin.. *sguardo minaccioso si mette davanti al Principino* Comunque … Immagino che mi starai cercando già, per ammazzarmi. SCUSA SCUSA SCUSAAA … !!!!!

 

 DarkMewRose : Grazie tesoro!!!! *__________* sono onoratissima di questi  complimenti!!! L’ Amore di Merlino & Artù fa emozionare pure me!! E’ stupendo.. E’ meraviglioso magnifico grandioso… OkoK.. XDDDD

A presto!! <3

 

Paffy333 :RIRI. Non complottate tu e Artù. Audrin farà una brutta fine, te lo ASSICURO. Bwhahahah!!! Non la passerà liscia! GIAMMAI!!! Ma comunque bene, anche qui arruoliamo  gente per farlo fuori! UNIAMOCI!!! Unendo le Forze e le nostre eNergie lo faremo star male!!! Mh.. no aspetta altrimenti niente torta alla frutta e il resto… [“bigné ’ scritto così è giusto comunque ;-) ]

No Draco, Riri ha ragione pienamente. In un qual  senso SONO sparita.. l’Università e i suoi corridoio mi hanno risucchiata … o perlomeno mi stanno risucchiando… HARRY!!! HELP!!! [ sai ke alle volte mi pare quasi che le scale si spostino? XDD ‘ a loro piace cambiare”, giusto? xDD]

 ho battuto la testa tesoro!!! Mamma mia non immagini che paura ho avuto … Fortunatamente STO BENE. ^^”

 

 

 

 

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Capitolo 29
*** Morghy VS Uther: sorpresone e lotta aperta contro gli A.I (Allenamenti Intensivi) XDD ***


Due giorni erano passati da quando Balinor, penultimo discendente della Casata dei Signori Dei Draghi, era partito: sua moglie Hunith era sempre più in apprensione, sebbene sapesse che suo marito fosse un uomo forte, robusto, e abbastanza astuto da cavarsela e tornare vivo e vegeto a casa. Mentre Merlino, dal canto suo, veniva costantemente tenuto informato via telepatica da Kilgharrah, dunque poteva occuparsi delle sue solite faccenduole senza crucciarsi troppo.

“Artù, svegliati. È ora di fare colazione.”

Quando tirò le tende delle loro stanze, sentì il familiare mugolio del Principe Ereditario: tipico suono che emetteva quando veniva svegliato tirando le tende, e i raggi del Sole gli arrivavano in piena faccia. D’altronde, però, era l’unico sistema sicuro, affidabile, e il più immediato, per far svegliare quel pigrone di Artù.

Il biondo si alzò a sedere, e guardò attentamente il suo sposo.

“Merlino...te la posso fare una semplice domanda?”

“Certamente.”

“Come..diamine fai ad avere sempre tutta questa … Energia di mattina presto?”

Il Mago, che stava disponendo già il vassoio sul tavolo, con la colazione di Artù, si voltò guardandolo con un sorriso che andava da una parte all’altra del volto.

“Beh,è la risposta più semplice di questo modo, Sire. C’est l’Amour!”

Artù scoppiò a ridere, e finalmente si alzò dirigendosi al tavolo e prendendo il viso del ragazzo tra le mani. Con  un sorriso.

“Ti amo,Merlino.”, lo baciò a stampo con amore, “Tu sei la mia energia.”

Mentre lui si sedeva, e spezzava il pane per poi addentarlo, Merlino si diresse verso il letto. E iniziò a rifarlo, come tutte le sante mattine. Come ogni volta, Artù sospirò scotendo la testa.

“Amore..quante volte te lo dovrò dire? Non c’è...”

“Sono felice di farlo,Artù. Ti prego...”, rispose lui, “Lo so che adesso sono lo sposo del Principe Ereditario,e tutto. Ma a me piace lavorare,amore. Ti prego….”

Artù lo guardò con amore infinito, e annuì.

“D’accordo.”

Quando ebbe finito la sua colazione, Artù andò verso il bagno e, sorpresa!, riempì DA SOLO la tinozza per il bagno. Difatti Merlino, quando sentì lo scroscio dell’acqua che si riversava nella tinozza, si affacciò sulla porta del bagno, e lo guardò tra l’estasiato e il divertito.

“Non … ci posso..credere. Artù, ma..”

“Ei,fai sempre tutto tu. Lasciami fare qualcosa, no?”, rispose lui immergendosi, “Piuttosto, lascia perdere per qualche minuto il letto. Siediti qui, e massaggiami la schiena da bravo sposino.”

Merlino si voltò verso il letto, ancora mezzo disfatto, poi guardò di nuovo nel bagno: le alternative erano finire di rifare il letto, o massaggiare la schiena del suo adorato sposo per qualche minuto. Non ci mise molto a scegliere. Con un sorriso entrò nel bagno e, preso un panno umido, si sedette alle spalle del Principe, per poi cominciare a massaggiare con dolcezza la sua schiena.

“Sei sempre più bravo, tesoro...”, sospirò Artù beato.

Merlino sorrise.

“Riuscire a compiacerla è un onore, mio Signore e Sposo.”, gli sussurrò all’orecchio.

Dei, è … Se non avessi così tanto da fare …potrei restare qui per ore a massaggiargli la schiena!

Artù chiuse gli occhi, godendosi quel massaggio tanto intenso quanto dolce.

Diamine, quanto … Perché non posso mandare all’aria tutti gli impegni.. e stare un po’ con lui così.. da soli..!?

Più il massaggio andava avanti, più entrambi si rilassavano sempre di più: il Principe era oramai in uno stato completo di estasy, sentire le mani di Merlino che scorrevano lungo la sua schiena era…semplicemente indescrivibile. E il moro, dal canto suo, pregava solamente che quel massaggio, quel bagno, durasse ancora un po’. Tutto il tempo che fosse stato necessario per poter rimanere ancora un po’ con Artù.

Merlino sorridendo si sporse, e gli sussurrò:

“Siete abbastanza rilassato, Mio Signore?”

Sentire la voce del Mago all’orecchio, sussurrato con quel suo tono così dolce ma intenso che lo caratterizzava, provocò mille brividi lungo la sua schiena … e poi giù fino al basso ventre.

Sogghignò.

“Sì.. Ma se mi sussurri all’orecchio, con questo tono, ancora una volta... lo fai a tuo rischio e pericolo, Merlino. Potrei prenderti qui. E adesso.”

Merlino rise.

“Come il mio Sposo desidera. Non le sussurrerò più all’orecchio così, per oggi..”

Poi, vista l’ora già fin troppo tarda, si alzò lasciando cadere il panno oramai zuppo dentro l’acqua. Si stava allontanando dalla tinozza, quando una mano di Artù uscì dall’acqua e afferrò la sua dolcemente. Merlino sorrise e, mentre Artù si alzava, si voltò verso un asciugamano. Le sue iridi si tinsero di oro, e lo afferrò per poi stenderlo davanti a lui. Il Principe sorrise, e lasciò che Merlino lo avvolse nell’asciugamano. Lasciando il petto nudo. Come sempre.

Dopodiché si sporse verso di lui, e lo baciò teneramente. Bacio a cui Artù corrispose pienamente.

“Devi andare. È già tardi.”

Artù sospirò, poi lo abbracciò dolcemente. Baciandogli i capelli.

“Dei, quanto dureranno ancora questi..allenamenti intensivi!? Sono giorni che non abbiamo tempo per noi...”

Merlino si staccò piano, e lo guardò carezzandogli una guancia sorridendo.

“Ce la faremo. Come sempre, amore mio. Un po’ di tempo vedrai che lo troveremo.”,lo baciò di nuovo, “Devo andare. Mi aspettano Morgana e Morgause. Una sorpresina per tuo padre. A dopo!”

E corse via.

 Quando arrivò nelle stanze di Morgause, entrambe le sorelle già erano presenti.

“Merlino! Alla buon’ora!”, esclamò Morgana.

“Scusatemi,ragazze. Ho fatto più tardi del previsto. Mi dispiace davvero, chiedo il vostro perdono.”, disse inchinandosi.

Le due scoppiarono a ridere.

Poi Morgause lo guardò negli occhi, piegando la testa.

“Leggo tristezza nei tuoi occhi, fratello. Che cosa ti affligge?”

“Hai ragione... Merlino, che c’è?”, gli chiese affettuosamente Morgana.

Lui sospirò,tristemente.

Beh… Uther ha posto questi allenamenti intensivi, quindi Artù deve allenarsi più del solito. Molto più del solito. E oramai sono giorni che non … Non abbiamo più tempo per noi, ecco..”

Morgana sbuffò.

“AAAAHH! Quando fa così, ti giuro Morgause, papà lo prenderei a sberle! Lui, e i suoi..stupidi assurdi allenamenti intensivi!!”

La bionda annuì, e sospirò.

“Comprendo la tua frustrazione, e la tua tristezza Merlino. Anche Carot è molto impegnato. Sono giorni che ormai…a malapena riusciamo a dirci “buongiorno” e “buonanotte” e…è dura.”

Merlino sorrise fiducioso.

“Sono convinto che dopo la nostra sorpresa, Uther si rilasserà un po’.”

Le due annuirono contente.

“Sì, ne sono convinta anche io!”,esclamò Morgana.

I tre uscirono da quelle stanze sicuri, con un sorriso sul volto, e si diressero verso la Sala del Trono dove Uther aveva appena finito la riunione, ed entrarono mentre i Consiglieri uscivano.

“Oh! Venite, figlie mie. E figlio mio. Cosa posso fare per voi?”

“Tu per noi niente, padre.”, rispose Morgause.

“Oh beh, a parte togliere questi assurdi e stupidi a..AHI! Merlino!”

Merlino tirò una leggerissima gomitata a Morgana, poi le sorrise e sorrise a Uther.

“Siamo qui per darle una notizia, mio Re. O meglio…per portarle qui un messaggero che le potrà… comunicare la lieta novella.”,disse.

Il Re li guardò fra il sorpreso e il commosso.

“Sta..state parlando di..?”

Loro annuirono: Morgause tirò fuori qualche candela che aveva preso apposta da Avalon l’ultima volta, e le sistemò sul tavolo mentre Morgana, una dopo l’altra, le accendeva e le disponeva in fila.

Merlino invece guardò Uther.

“Si metta davanti al tavolo. Dando le spalle alle candele.”

Mentre Re Uther eseguiva, i 3 si presero per la mano, e poi concentrandosi cominciarono a pronunciare parole di Lingua Arcaica, inizialmente a tono basso, poi sempre più alto finché…il Tempo si fermò. per qualche secondo niente, poi il Re aprì gli occhi. E si trovò davanti, per la seconda volta, Igraine. E Ingrid.

Ingrid abbracciò le sue figlie con gioia, mentre Igraine corse da Uther che la strinse.

“Che gioia per il mio cuore rivederti! Sebbene sia per qualche minuto, io…

Lei posò un dito sulle sue labbra, e lo zittì. Poi lo guardò con amore, gli occhi pieni di lacrime. Ma che brillavano.

“Non sarà solo per qualche minuto, Mio Re. Sono … SIAMO qui.. per restare.”

Ingrid gli sorrise, e assentì.

“Hanno deciso di farci tornare. I Piani Alti hanno constatato che già troppo hai pagato. E hai risanato tutte le tue colpe. E adesso, meriti di nuovo la vera felicità amico mio. Io sono qui per le mie figlie. E per la mia famiglia.”

“E io”, aggiunse Igraine “Per te e Artù,amore. Resterò.”

Uther non credeva alle proprie orecchie: dapprima indietreggiò di mezzo passo, letteralmente sconvolto (piacevolmente ovvio), e dovette poggiarsi al tavolo per non svenire per terra. Dopo qualche minuto di silenzio, scoppiò a piangere dalla felicità. Si riavvicinò a Igraine, e la baciò con tanto amore, per poi stringerla tra le braccia. E farla perfino volteggiare!

“Sei tornata da me! Oh, amore mio, sei tornata!”

“Sì! E non me ne andrò mai più. Giuro. Ti amo, Uther. Quanto e più di prima.”, disse lei baciandolo nuovamente.

Merlino sorrise.

Artù?

 Sì amore?

Vieni in Sala del Trono. Subito. Tuo padre richiede la tua presenza.

Arrivo subito.

“Artù arriva?”, chiese Morgause.

Lui annuì sorridendo e, dopo qualche secondo, la porta si aprì.

“Padre, volevi...”

Le parole gli morirono in gola, ancor prima di uscirgli dalla bocca: quando vide davanti a sé le due sorelle “Pendragon senior”, rimase sconvolto. E commosso.

“Z..Zia Ingrid… Madre… Cosa..?”

Igraine piangendo di commozione andò da suo figlio, e lo abbracciò forte. Abbraccio che lui corrispose, altrettanto commosso e contento.

Poi lo guardò.

“Io e la zia siamo tornate, tesoro della mamma. In Alto hanno deciso che era giusto così. Non ce ne andremo più.”

Artù rimase attonito di fronte a quella rivelazione: guardò le sorelle in cerca di conferma, e loro, felici e commosse, annuirono con un sorriso. Poi guardò Merlino che, piano piano, gli si avvicinò. Pure lui sorridendo.

“È tutto vero, amore. Ei...va tutto bene. Tranquillo. Davvero non se ne vanno più. Tua madre è qui. E resterà con te. Con noi.”

Allora Artù scoppiò a piangere, commosso, felice, e buttando pure fuori tutto quel dolore che aveva tenuto dentro per così tanto tempo, tanti, troppi anni. E la strinse forte a sé, come fosse tornato  bambino. E lei lo abbracciò ancora più forte, carezzandogli i capelli e baciandogli la fronte.

“Sht... E’ tutto a posto, tesoro. Sono qui. Recupereremo il tempo perduto, vedrai.”

Lui annuì.

“Certo, madre. Eccome se lo recuperiamo!”, poi guardò l’altra donna, “Zia..”

Ingrid si avvicinò a lui con un sorriso e lo abbracciò forte, mentre tutta contenta la Regina abbracciava le sue bellissime stupende nipoti.

“Avremo modo di conoscerci, ragazze.”, disse loro, “Io e vostra madre vi istruiremo sulla Magia. Perché, credete a me, i vostri Poteri non sono ancora sviluppati come si deve.”

Loro annuirono felici.

“D’accordo!”, esclamarono soddisfatte.

“Ciò che c’è da sapere su di te, nipote, lo so dai vari racconti che si fanno sul tuo conto. Però..adesso voglio conoscere il VERO Artù Pendragon.”

“Ne sarò onorato, zia.”, rispose lui sorridente.

“Ehm Ehm.”

Merlino, Morgause, Artù, e i tre regnanti guardarono verso Morgana che aveva appena tossicchiato,segnale che voleva prendere la parola e dire qualche cosa.

Guardò suo padre. Seria.

“Io esigo che questi allenamenti intensivi CESSINO. Subito!”

Re Uther la guardò altrettanto serio, e rispose:

“Sono necessari Morgana, e lo SAI. Camelot non può trovarsi impreparata in caso di guerra. O qualsivoglia battaglia. E i nostri Cavalieri…

“..Sono perfettamente in grado di difenderla al meglio!”, lo interruppe lei, “Diamine, papà! Non li lasci liberi un solo istanti poverini! Carot e Morgause non si vedono neanche più oramai!”

Lui sospirò.

“Non capisco perché devi sempre … ribattere quello che faccio o dico, Morgana.”

“Lo faccio quando sento che sbagli.”, disse lei.

Igraine e Ingrid si guardarono. E scoppiarono a ridere.

“Oh Dei! Sono tornata giusto in tempo, allora. Amore.”, la prima si avvicinò a lui, “Tesoro mio, Camelot è al sicuro. Tra le mani dei più valorosi e forti combattenti che esistano a questo mondo. Ma sono giovani. Lasciali anche liberi ogni tanto.”

“Ah. E libera Artù da qualche riunione, qualche volta.”, disse Morgause, “Non ha tempo neppure per sé stesso, né.. per rilassarsi!”

Uther la guardò. E guardò Artù.

“E’ il futuro Re di Camelot, Morgause. Tuo fratello ha dei doveri. Degli obblighi.”

“E per questo non gli lasci neppure il tempo per respirare?!”, sbraitò Ingrid, “Per amor del cielo, Uther! Ha soltanto 21 anni! AAAh, senti sorella, parlaci tu perché quando fa così,io… ho la tentazione di strozzarlo.”

Igraine rise, poi guardò di nuovo lui. E Artù.

“Nostro figlio...è giovane,Uther. E’ vero, sarà Re. Però non ha soltanto obblighi e doveri in quanto Erede al Trono. Ha anche dei diritti. Artù è giovane. Come ha detto Ingrid ha solamente 21 anni.. Lasciagli più tempo.”

Lui guardò il figlio.

“Figliolo. Dimmi cosa vorresti. Parlami, puoi farlo lo sai.”

Il biondo prese la mano di Merlino,e  lo guardò con amore e tenerezza, dopodiché si voltò nuovamente verso il padre.

Questo… Avere più tempo per il mio amato sposo. Padre, so i doveri che ho verso il nostro Regno. Sono consapevole degli obblighi verso i Cavalieri. Ma ne ho anche verso..il mio cuore. E nei confronti di Merlino.”

Merlino…?”

Lui sospirò e guardò sorridendo il Re.

“Anche io sono consapevole, più che consapevole, degli obblighi e dei doveri che ha Artù. E li condivido. Li rispetto molto. Però… Sono giorni che non abbiamo più tempo per… per noi. E vorremmo soltanto…ecco,stare un po’ insieme.”

Uther, nel vederli così tristi, tenersi per mano e guardarsi con tutta quella dolcezza e quell’amore, sentì il cuore sciogliersi come Neve al Sole. E sorrise ai due giovani ragazzi.

“E sia! Artù. Hai tre giorni liberi. Per poterne usufruire come meglio credi.”

Sia lui che Merlino risero di gioia e si abbracciarono ,sotto gli sguardi commossi e contenti di Igraine, Ingridi, e le giovani sorelle Pendragon.

“Ah. Artù, dì a Carot che anche lui ha tre giorni liberi.”, guardò sua figlia, “Va, tesoro.”

Morgause corse da suo padre e lo strinse forte. E lui corrispose baciandole i capelli con affetto.

“Grazie papà!!”, e corse via.

Come corse via Morgana,per raggiungere la sua adoratissima futura sposa Ginevra.

Ingrid si allontanò con Igraine, Uther tornò al suo Trono per verificare alcune scartoffie pallosissime.

E Artù e Merlino... presero i loro cavalli, Garulf e Pan, e uscirono al galoppo.

Dalla città.

Dalle mura.

Per stare insieme .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi e soprattutto  ragazze!!!! Mi scuso per il ritardo ANCORA UNA VOLTA!!! Mi si e’ rotta la chiavetta e i capitoli ce li ho tutti quanti sul portatile ^_^”

Ma ora siamo qua..e questo è un capitoletto così.. non posso sempre parlare di cose tragiche e colossalmente importanti, no? (scusate  i paroloni XD )

Bne!!!! Grazie a chi mi aggiunge sempre tra seguite e preferite!!! Chi legge silenziosamente!! <3<3<3 e OVVIAMENTE ai miei fedelissimi (nonostante siano tentati di strozzarmi) recensitori:

 

ELFIN EMRYS: Firenze. Ti risparmio la fatica di superflue ricerche XDDD

In effetti sì, mi sono rivista HARRY P.-3°… ed ERAGON!!! Poi mi son detta “Oh. Aspetta un po’. Ma Merlino è Dragon Lord… PERCHE’ NON CAVALCA Kil??? XDDDD

E poi la scena con Artù dietro… uuuhh.. W-O-W. Bwhahahahaah!!!

SCUSA!! PERDONO!!! KISS

 

PAFFY333: CIAO!!! Tesorino mi è piaciuta tantissimo la canzone!!!! Io ADORO il Detective Conan!! Cioè.. sotto le sue vere vesti,ovviamente, Shinichi Khudo.. *___* WOW!!!! Comunque beh.. cos’hanno fatto è.. ehm ehm… TOP SECRET!!! [MA NON difficile da immaginare  BD ]

La testa,grazie, va mooolto meglio ^^

 

CICCIO85:    Io VENERO Kil … a parte quando mi parla o mi risponde alle domande IMPORTANTI E URGENTI con Enigmi  che richiedono GIORNI di riflessione x esser risolti -.-“

NON E’ inesperto, povero il mio Merlino!!!! NON MI OFFENDERE IL FRATELLO MAGGIORE, eH!! SGRUNT!!

 

MIKYBIKY: ERAGON!!!! Difatti lo ADORO!!!! ^_____^

*_* CHI non adorerebbe Eragon!? E CHI NON vorrebbe Kilgharrah dalla sua parte.. anche al costo di invertirgli i connotati da GOOD a EVIL…? Penso tutti da Stregoni a Goblin, Folletti a Fate.. -,-

MISSIONE: SALVIAMO IL DRAGO KILGARRAH!!!! (fa tanto ‘salviamo il soldato jane’ xDDD)

 

 

        

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Capitolo 30
*** L'inizio del Relax: Merlino&Artù in viaggio ^^ ***


Fecero tappa a Eldor, dove Will accolse entrambi a braccia aperte.

“Ragazzi! E’ bello vedervi qui. Principe Artù. Posso darle del tu, o è troppo sfrontato?”

“Affatto sfrontato, direi.”, rispose lui sorridente, “Dammi pure del tu.”

Gli porse la mano, e Will con un sorriso, e davanti alla faccia felice di Merlino, la strinse forte. In modo amichevole.

“Bene! Quanto vi fermate?”

I due si guardarono.

“Quanto vuoi fermarti, Merlino?”

“Un paio di giorni..?”, fece lui

Artù annuì.

“D’accordo!”

Will li lasciò sistemarsi, ovviamente nella casa di Merlino, e si allontanò per dirigersi verso la piccola ‘osteria’ del villaggio. I due intanto, armati di pazienza, dovettero rimettere un po’ in sesto la casa: Unith mancava da un po’ di tempo, e non era esattamente ordinata come lo era quando c’era ancora lei che ci abitava. Sorprendendo Merlino, Artù lo aiutò con gioia a rimettere ordine.

“Sicuro di stare bene?”, gli chiese divertito.

“Certo che sto bene! Perché me lo chiedi?”

Merlino alzò le spalle ridendo.

“Perché tu non rimetti MAI in ordine. Mai fatto in vita tua! Lo fanno gli altri per te, di solito…

Artù si fermò. Poi lo baciò sorridendo.

“Sì, ma tu sei il mio sposo. E ti amo. Quindi ti aiuto molto volentieri, amore.”

Merlino sorrise tutto contento, e passarono a rimettere la cucina, a lavare i cocci, spazzarono… Artù non si era mai sentito più ‘normale’ in ventuno anni della sua vita, passati a farsi servire e riverire in quanto Principe futuro Erede al Trono di Camelot. I suoi pensieri vorticarono attorno a tutte quelle volte in cui aveva chiesto al padre se poteva giocare con gli altri bambini.. o se poteva uscire da solo..

“Ei..”

Le braccia di Merlino lo circondarono da dietro, prendendolo per la vita, e lui sorrise prendendogli le mani e baciandole.

Stavo…ricordando. Da bambino avrei voluto essere come tutti gli altri: giocare con altri bambini, uscire da solo come facevano loro, andare in giro anche fino a tardi per poi tornare a casa sporco di…fango o altro! Li vedevo divertirsi, stare bene, essere…normali. Io sapevo di non esserlo. Per tutta la vita mi sono sentito escluso… Gli unici con cui potevo giocare erano Morgana e Carot. E poche volte Cedric. E quando arrivò iniziai a frequentare pure Gwen.”

Merlino sospirò triste.

Doveva…essere molto dura per te…

Lui assentì.

“Lo era… lo è sempre stata. E tanto. Mi sentivo quasi un…emarginato. Da ragazzino giocavano tutti con me, soltanto perché ero l’Erede al Trono. Solamente per quello. Anche se poi ho conquistato la fiducia del mio popolo. E ne sono felicissimo.”

“Sarai un Re grandioso.”, disse Merlino sorridendo, “Il tuo popolo ti venera, Artù. Sa che daresti e faresti qualunque cosa per la loro serenità. E la loro felicità. Ti stimano molto, e ti apprezzano.”

Artù si voltò stringendolo tra le braccia. E cullandolo.

“E poi sei arrivato tu. Il mio dolcissimo e tenerissimo idiota coraggioso! Adesso so qual è il mio scopo. Sei tu, Merlino.”

Merlino lo guardò con le lacrime agli occhi.

Poi sorrise e, con infinita  dolcezza, gli carezzò il viso. Guardandolo con amore.

“Dei, Artù…”, disse, “Tu non ti rendi..minimamente conto di quanto sei speciale, vero?” sorrise “Sei il ragazzo più speciale e…meraviglioso che abbia mai avuto l’onore e la gioia di conoscere.”

“Grazie a te.”, rispose lui.

I due si guardarono con immenso amore poi, annullarono la distanza che c’era tra loro per unire le loro labbra in un dolcissimo bacio, con tanto di “ti amo” sussurrato prima di riprendere a baciarsi. Merlino si strinse a lui, e Artù lo cullò con tanta dolcezza e tenerezza. Sembrava che il Tempo non scorresse, come se il tempo fosse tutto quanto per loro, che godesse di quell’abbraccio colmo d’amore, tenerezza e dolcezza, e non volesse più scorrere per timore di romperlo.

Dei … Mi avete fatto il Dono più splendido che potevate mai farmi!, pensò Merlino col sorriso.

“Non ringrazierò abbastanza gli Dei, Merlino… per avermi donato te.”, disse Artù felice, “Sei...il Dono più unico e…speciale, che potessero scegliere di farmi.”

Un rumore alla porta interruppe quel momento. Qualcuno bussava.

“Scusate l’intrusione, ragazzi. Vi va di unirvi a me e altri ragazzi alla locanda?”, chiese Will.

Artù annuì.

“Certo!”

Merlino guardò Will e sorrise, ringraziandolo, e lui gli fece un occhiolino.

Will è stato davvero grande ad invitare me e Artù alla locanda. In questo modo il villaggio potrà conoscerlo meglio!

I due si presero per mano, chiusero la porta di casa, dopodiché seguirono Will alla locanda: metà del villaggio si era riunito lì, come tutti i giorni a quell’ora; c’erano sia giovani che ‘vecchi’, tutti assieme senza badare al differenza di età. Ridevano e scherzavano allegramente, padri e figli, amici, fratelli e sorelle. Tutti insieme come una grande bella famiglia. Artù sorrise felice nel vedere una scena simile.

Merlino e Will lo portarono a un tavolo con una decina di persone: c’erano tre uomini, una donna, due ragazze, e quattro ragazzi.

“Oh! Merlino! Che gioia rivederti!”,fece uno dei tre uomini.

Lui sorrise.

“Grazie, Justin. Anche per me è una gioia rivedere voi!”, poi guardò Artù, “Voglio presentarvi una persona. Anche se…immagino che già lo conosciate. Vi ricorderete di sicuro di lui.”

Justin sorridendo si alzò e gli porse la mano, che Artù strinse con un sorriso.

“Siamo lieti di averti di nuovo qui tra noi, Artù.”

“E io sono felice di esserci, Justin”, rispose lui

Visto che al tavolo c’era soltanto un posto, Merlino lo guardò e sorrise.

“Siediti. Mi metterò sulle tue ginocchia.”

Artù eseguì e si sedette al posto disponibile, per poi prendere Merlino sulle sue ginocchia e incrociare le braccia attorno alla sua vita.

“Allora, Merlino, cosa prendi?”, chiese l’oste arrivando.

Una delle ragazze, Mindy, lo guardò.

“E’ ora di cena, Merlino. Se fossi in te ordinerei da mangiare. Noi l’abbiamo fatto. Così ceniamo tutti insieme.”

Lui annuì contento.

“Il solito, Blake.”

L’uomo rise.

“Insalata di verdure”, disse poi in coro con gli altri al tavolo. Compreso Artù.

Poi scoppiarono a ridere, mentre il povero Merlino faceva una bella linguaccia a tutti quanti.

“Tu cosa prendi, Artù? Un bel piatto di carne?”

“Di manzo.”, aggiunse Merlino.

 Artù lo baciò sulla tempia, e sorrise a Blake. E annuì.

“E sia. Insalata di verdure. E carne di manzo. Sono pronti tra pochi minuti.”, e se ne andò.

Le due ragazze ammiravano Artù incantate, e Merlino se ne accorse dopo pochi secondi quando si rivolse a Mindy: notò che sia lei che l’altra amica, Malù, guardavano Artù come incantate. E poi Malù sospirò.

Artù… Sicuro di non essere un Mago?”

Lui la guardò interrogativo.

“No, non…non lo sono. Credo. Perché..?”

Lei e Mindy si guardarono e ridacchiarono, poi lo guardarono nuovamente e dissero:

“Perché ci hai incantate!”

Artù sorrise alle due.

“Così mi lusingate, Miladies”, disse, “Vi ringrazio per il complimento.”

Uno dei ragazzi, Ermes, scoppiò a ridere.

“Beh, Artù vi ha incantate…e se non la smettete di fargli il filo..presto Merlino v’incenerisce!”

Le due guardarono il loro amico che, ora, le guardava con sguardo a dir poco spaventoso: tra l’infuriato e l’omicida. Subito sporsero le mani per posarle su quelle del loro caro amico.

“No, no! Merlino, scusa! Sappiamo che è tuo!”

“Non ti infuriare… Sai che ci è sempre piaciuto… Abbiamo soltanto..fatto un complimento..”

Merlino si sentì stringere alla vita, e si voltò verso Artù fulminandolo con lo sguardo. Come osava far il cascamorto con due sue amiche?? Davanti a lui,poi!!! Ma quando vide il suo sorriso…il suo sguardo pieno d’amore…e sentì le sue labbra che dolcemente si univano alle sue, chiuse gli occhi. E tutta la rabbia e la gelosia sparirono all’istante. Essere infuriato a lungo con Artù Pendragon era pressoché impossibile.

“Ti amo, piccolo mio.”, gli sussurrò all’orecchio dolcemente.

Le due ragazze tirarono  un sospiro sognante, mentre i ragazzi si sorrisero nel vedere l’amico tanto felice, e il Principe tanto innamorato.

Merlino gli sorrise. E lo baciò a fior di labbra con la sua solita tenerezza che ti scioglieva sempre.

“Ti amo anche io, mio unico e grande amore.”

Altro sospiro sognante delle due ragazze. Con conseguente risata da parte dei ragazzi.

“eccovi qua la vostra cena: carne di manzo per Artù. Insalata di Verdure per il nostro adorato Merlino. Insalata di uova per le ragazze. E carne mista per gli uomini.”

Ognuno prese il proprio pasto, e iniziarono a mangiare scherzando e ridendo allegramente. Per la prima mezz’ora i due sposi si unirono a loro, poi per qualche minuto i loro sguardi rimasero inchiodati l’uno all’altro. E si isolarono per quasi venti minuti nella loro personale bolla di sapone. E i rumori, i suoni attorno a loro divennero praticamente inesistenti .

“Sono perfetti, non credete?”, mormorò Justin col sorriso.

Le ragazze annuirono.

“Due parti che combaciano in modo PERFETTO.”, disse Ermes, “Dei, se non li avessi qui davanti ai miei occhi…

Will sorrise.

“Merlino è felice. E Artù, beh… Mai visto ragazzo più innamorato di lui. E’ pazzo di Merlino. Completamente e follemente innamorato pazzo!”

Uno degli altri ragazzi disse:

Quanto…durerà, secondo voi?”

Ermes, Will, Justin, Mindy e Malù si sorrisero guardandosi. Poi in coro risposero:

“Oltre l’Eternità.”

Una mano di Merlino si posò sul viso di Artù carezzandolo teneramente, poi, col sorriso sul volto, si sporse verso di lui e lo baciò. Artù lo strinse a Sé e corrispose. Ma non fu un bacio volgare. Né passionale. Però fu intenso lo stesso.

“Ehm ehm. Merlino? La vuoi l’insalata o la mangio io?”, fece divertito Will.

I due ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere, poi nuovamente si voltarono verso  i loro amici.

“Scusate!”, esclamarono.

Artù si dedicò alla sua carne, addentandola mentre discuteva con Justin e Ermes su alcuni aspetti della politica del Regno, e di suo padre, mentre Merlino mangiando con gusto la sua Insalata scherzava e rideva con Will, le ragazze, e Blake che ogni tanto passava dal loro tavolo per unirsi alla conversazione infilandosi nei discorsi.

Ei ciao!!

Merlino e Artù si tirarono su e si guardarono. Sorridevano.

“Giuls!”

Eilà!! Da tanto non ti sentivamo! Va tutto bene?

, fratellone. Tranquillo. Sono solamente un po’ sfasata… tutto qua… Tu e Merlino?

Siamo a Eldor.. il mio bellissimo villaggio natale. Siamo alla locanda con altri… A cena.

La ragazza si sentì commossa da tanta amicizia.

E’ tanto che non ti si vede a Camelot…

No, no..! Artù, non esser triste! Verrò a trovarvi presto. Ve lo giuro. Ah. Merlino. Il baule che cercavi stamane è nel retro di casa.

Sul volto di Merlino si aprì un sorriso che gli andava da un orecchio a un altro.

Grazie, Giuls!!! Vieni presto!!

La ragazza sospirò: oh sì, sarebbe andata presto. Avrebbe avuto bisogno di tutto l’aiuto possibile …

Ti sento preoccupata sorellina, tutto a posto? Sei sicura?

Come poteva dirglielo? Kil le aveva fatto giurare di non parlare. Non ancora.

Sto bene! Sono…solo un pochetto stanca. Ci vediamo presto! Un bacione!!

Merlino sorrise e si voltò verso Artù.

Domani…ti faccio vedere qualcosa. E’..una cosa importante,per me.”

Artù annuì sorridendogli con amore immenso.

“ Ne  sarò onorato e felice, mio dolcissimo sposo.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi. Ragazze. Vi domando UMILMENTE perdono! Purtroppo in questi giorni ho avuto un’autentica crisi NERISSIMA quanto un profondo abisso  ... E volevo perfino abbandonare  la Scrittura. =( Ma fa parte di me,di ciò che sono. E non potrei MAI sopprimerla o seppellirla. =)  ora sono tornata,sono qui,e vi assicuro che cercherò di aggiornare SERIAMENTE In orario ;P

Ringrazio davvero di cuore tutti quelli che mi seguono ancora nonostante tutto quanto *____________*  siete veramente fantastici raga!!! E chi mi ha inserito e mi tiene tra preferiti e seguite…mi fa felice e tanto!! Mi rende soddisfatta di me per una volta tanto nella Vita ;-)

Bene!!! Passo ai  ringraziamenti:

ELFIN EMRYS : purtroppo il mio indirizzo è..ehm..SUPER SEGRETISSIMO!!! ;-p

Il ritorno delle due sorelle Pendragon SENIOR è una cosa che ho avuto molto piacere a scrivere!! Sono così…così… WOW!!!!! XDDDD e in questo modo Utherino ha il suo bel da fare  con la sposina e non perde tempo a rompere ai nostri adorati ;P

 Mordred ci sarà.. ebbene sì! SPOILER!!! Però non so se sarà lui a sopravvivere … Mi sta parecchio antipatico.. BWHAHAHAH!!!!! ALTRO SPOILER: tra poco sarà Wedding Time 4 Gwen&Morghy ^^

 

MIKYBIKY: Ma povero il mio Utheruccio!!!! Gli ho pure fatto tornare Ygraine che perlomeno si calma un po’!!! -.-“ che devo fare per fartelo star simpatico almeno per qualche minuto?? xDDDD

 

PAFFy333: ehmmm… Riri..? Ragazzi, lady Merendina chiede la vostra IMMEDIATA Protezione dalla furia estrema (sebbene UN POCHINO giustificata..!) della nostra carissima riri...

Ma ho fornito una spiegazione, NO?? ;(  no comunque.. cioè paffy.. il solletico a Kil non serviva: era sufficiente chiedere che cosa avessero fatto ai due diretti interessati.. Artù poi ADORA Vantarsi delle sue doti da ‘latin lover’ e amante.. -,-

Grazie per i complimenti ,tesorinaa!!!! ** mi fai arrossire in questo modo!!!! Al prossimo chappy!!! Stavolta in orario, te lo assicuro!!!!!

xD

 

CiCCIo85::visto??’ Eh? STUPITO Vero? ^_^ adoro quelle due! Le VENERO!! Sapessi quante bellissime e magnifiche cose imparo da loro!!!! **

 

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Capitolo 31
*** Ricordi dal Passato ***


La mattina dopo, Artù si svegliò con Merlino tra le braccia: si scansò di pochissimo per poterlo ammirare. Aveva un’espressione calma e rilassata, un sorriso sulle labbra, e si era rannicchiato contro di lui come un gattino che cerca protezione. Quella protezione che l’Erede al  Trono mai avrebbe cessato di dargli.

Lo strinse forte a Sé, baciandogli teneramente i capelli.

Buongiorno…

Sorrise.

“Buondì a te, dormiglione. Dormito bene?”, gli chiese.

Merlino alzò la testa e lo baciò dolcemente.

“Avrei potuto dormire male?”, chiese, “Tra le braccia del mio Angelo? Naa.. Non credo proprio.”

Artù lo baciò con amore.

E Merlino si strinse forte a lui, come per paura di poterlo perdere. Lo sopraffò per un momento il terribile terrore che Artù potesse svanire da un momento all’altro. Che potesse stancarsi di lui. O trovare,forse, un passatempo migliore che stare un po’ di tempo con lui,sebbene sposati.

Come se avesse letto i suoi pensieri, e sentito i suoi timori, Artù lo strinse.

“Guardami”, gli disse fissandolo negli occhi, “MAI mi stancherò di te,Merlino. E soprattutto non potrei trovare qualche cosa da fare che sia più bello che star con te. Mai.”

Il giovane Mago gli sorrise carezzando il suo viso.

“Ti adoro quando fai così.”

“E non mi adori sempre, forse?”,fece finto offeso, “Sono il futuro Re di Camelot. Dovresti adorarmi in ogni istante della tua vita sai?”

Merlino rise.

“Certo, mio bellissimo asino reale.”, rispose a tono scherzoso.

Artù rise.

“Razza di insolente.. ti serve una lezione!!”, disse.

Poi si mise  meglio di fianco e gli fece una scarica di solletico, tra le risate di entrambi e i “noo! Ti prego basta! Mi arrendo” da parte del moretto. Dopo le posizioni si ribaltarono, e si diedero guerra. Quando poi smisero, Merlino prese il cuscino di Artù e glielo sbatté con dolcezza in faccia. Artù di risposta prese il suo, glielo sbatté piano in testa, poi sorrise e lo baciò.

Dei Merlino…mi fai sempre bene.. Ogni istante che passiamo assieme mi fai sempre meglio…!!!

Il biondino prese una mano di Merlino, baciandola con amore e devozione, dopodiché la posò sul proprio viso e gli sorrise. Con amore. Così come pieno d’amore era il suo sguardo. Merlino sorrise, e comprese immediatamente che cosa cercasse il suo adorabile sposo.

Mosse la mano e gli carezzò dolcemente il viso, e vide Artù che beato chiudeva gli occhi per godersi quelle carezze, quella splendida ed intensa tenerezza di cui solamente il suo sposo era capace. Che era capace di dare. Di trasmetterti anche soltanto con uno sguardo da lontano. Merlino si stava beando di quel momento quanto lui, mentre la sua mano carezzava tutto il viso di Artù, dalla fronte alle guance…il naso…la bocca… gli occhi… Visitando ogni mm di quel viso che tanto amava.

Non  riesco a staccarmi da lui… E non voglio farlo..non voglio staccarmi. Voglio stare così..per sempre … , pensò Merlino.

Amore…

Mh?”

“Che cosa vuoi farmi vedere?”

Merlino si riscosse dallestasy e sorrise.

“Alcune cose. Vuoi venire con me?”, gli chiese alzandosi  e porgendogli la mano.

Artù senza esitare la prese, e i due uscirono dalla stanza per dirigersi verso il piccolo corridoio: arrivarono davanti ad una stanza non molto grande. Merlino gli lasciò la mano per aprir la porta e accendere il lume per poter vedere. Era un magazzino, dove lui e sua madre tenevano tutte le loro cose di tanti anni.

“Eccoti qui…”, mormorò Merlino.

 Si diresse verso un vecchio tappeto, e da sotto tirò fuori un piccolo baule di legno di ebano, intarsiato in modo spettacolare, la figura di un piccolo Drago. Di sicuro lo aveva costruito Balinor prima d’esser costretto ad andarsene.

Il giovane stese il tappeto, e vi si sedette. Poi si voltò in su e sorrise. Porgendo la sua esile mano.

“Vieni..?”

Artù assentì e si sedette dietro di lui, accogliendolo contro il suo petto.

Il moro aprì il baule: la prima cosa che spuntava in cima a tutto quanto era una sorta di divisa. Coi colori di Camelot. Artù scoppiò a ridere quando Merlino la tirò completamente fuori: somigliava tanto alle divise di Camelot!

“Ebbene sì … Da piccolo volevo fare il Cavaliere. Touché!”

Artù lo baciò sulla tempia.

Credevo…che per te tutti i Cavalieri fossero dei boriosi, arroganti e…pieni di sé.”

Lui annuì a quelle parole.

“Tu per primo, Pendragon. Però… Mia madre mi ha sempre detto che mio padre era stato al servizio di Uther, e così …”, tirò un sospiro “Beh, volevo farlo per sentirlo più vicino a me. Tutto..qui.”

Lui lo strinse.

“Ei.. Guarda che lo capisco. Ricordi? Io ho imparato a fare il Curatore.. sebbene non sia un granché…

“Per sentirti vicino a tua madre.”, sorrise , “Sì. Lo ricordo benissimo.”

“E quel papero?”, chiese Artù.

Si sporse in avanti  e dal baule tirò fuori il peluche di un papero, decisamente u n po’ scucito, nero.

Merlino sorrise.

“Lui è Emrys. Mia madre mi chiamò così una volta, quando…seppi di essere un Mago.  Lui era il mio amico di giochi. L’unico che mi volesse bene, a parte Will. Ma con Will non ci potevo parlare più  di tanto, e così..Emrys divenne il mio vero unico amico. Mi ci potevo sfogare, con lui. Lo volli nero perché tutti gli altri erano gialli o bianchi… Lui era diverso.. Come me.”

Tu non sei diverso…

Sì che lo sono. Sai che è così,tutti quanti lo sappiamo..

“Beh..”, disse “Ma non sei diverso negativamente. Il tuo essere diverso è decisamente molto positivo. Tu non sei ‘diverso’, amore mio. Sei SPECIALE.”

Merlino lo guardò con gli occhi velati  da lacrime di commozione.

Grazie…

“Prego.”, risp Artù guardandolo con tanto amore.

Poi lo baciò sulla fronte, mentre Merlino gli mostrava le altre poche cose che aveva: una spada di legno, uno scudo sempre di legno, persino una  specie di elmo .

“Will e io ci divertivamo molto a guerreggiare. Finché non abbiamo scoperto quanto sia … mostruosa in realtà la guerra.”

Artù chinò la testa, e sospirò affranto.

“Già … Lo so bene..”

“E..Ei…

Tirò fuori la prima cosa che trovò: una coperta cucita interamente a mano, con diverse stoffe di differenti colori, che creavano un insieme stupendo. E Ve lo avvolse.

Sorridendo.

“Guarda come ti dona!”, disse contento, “Possiamo … farla diventare la nostra coperta..se vuoi. Che ne dici, amore? E’..troppo sdolcinato?..”

Artù scosse la testa. Sorridendo con amore. Sapeva che Merlino l’aveva tirata fuori anche per distrarlo dai  suoi pensieri tristi e cupi.

“Per niente. Sono pienamente d’accordo con te. Mi piace moltissimo! Sarà..la nostra coperta.”

Merlino lo baciò con dolcezza ,bacio a cui Artù corrispose a pieno  .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzeeeeee ( e ragazzi): CHIEDO UMILMENTISSIMAMENTE VENIA. L’Università è mooolto più complicata di quanto mi aspettassi, e credetemi quando chi di voi ancora è al Liceo ci andrà … -.-“

Questo chappy mi e’ piaciuto tantissimo scriverlo, anche perché è giusto che a un certo punto conoscano qualche cosa in più l’uno dell’altro.. XD sennò poverini!!! E quindi ho scritto qualcosina su di loro ^^ spero vi piaccia anche stavolta!!!!

Ringrazio i lettori silenziosi, e tutti i lettori in generale: GRAZIE DI CUORE <3<3<3

 Per quanto riguarda i soliti fedelissimi recensitori:

ELFIN EMRYS:  ^_^” tesorino mio, PERCHE’ mi vuoi ammazzare, me lo spieghi? Io ci tengo taaaanto alle tue recensioni!!!! Comunque.. sì.. quel chappy era stratenero!!!! E sì: MORDRED muore perché a me sta sulle scatole, quindi DEVE crepare e basta. Punto. Non ci sono vie di mezzo o altre alternative. Non ucciderà proprio NESSUNO. E Gwen e Morghy convoleranno a nozze VA BENE??? Se lei e Artù sono andati a letto lo hanno fatto SOLO ED UNICAMENTE per l’Erede al Trono di Camelot !!

Vuoi vedere Artù geloso,eh? BD  ma lo sai che in questo modo hai stimolato la mia cattiveria? E così vedremo il Principino biondino GELOSO!!! MWHAHAHAHAHAa!!!!!

XDDDD nessuno ha capito chi fosse Giuls….. Sono Io. -.-“  mi volevo inserire nella storia ogni tanto,come voce esterna. E siccome per me Artù e Merlino sono  un po’ fratelli maggiori.. **

 

CICCIO85 : Artù non è BELLISSIMO. Artù Pendragon è…è… UN FIGO DA PAURA! !!! *e sbava per tutta la casa* Perbacco, dire che è BELLISSIMO è una blasfemia!!! Un Eufemismo assurdo! !!

(Giuls SONO  IO!!)

 

 PAFFY333 : paffy!!!! Su su riri, calmati su!!!!! DAII!!!! ^^ sono QUI e sto scrivendo!! Certo ogni tanto ultimamente faccio ritardi a dir poco MO-STRUO-SI. Però eccomi QUA! ** Da retta a Drachino,dai su.

Harry GRAZIE!!! ^____^

 

Ps. [Giuls SONO IO ^_^’ ]

 

 

 

Pps. Ragazzi…..

O______________________o  Io sono … SENZA PAROLE. Cioè .. Questa TERZA Stagione di Merlin è .. è.. BAH!!!!

 

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Capitolo 32
*** Interrogatorio XD ***


“Volevo che sapessi qualche cosa in più di me.”

Artù sorrise, e lo baciò ancora. Poi si alzò aspettando che Merlino chiudesse il baule.

“Perché non lo porti a Camelot? O..se vuoi porta con noi Emrys. E la coperta, ovvio.”, gli disse.

“Hai ragione! Mi porto via pure Emrys.”, disse lui “E ora,caro mio vecchio baule, è ora di tornare nel tuo posticino preferito.”

Lo spinse con entrambe le mani, senza colossale sforzo visto il poco peso che aveva al suo interno. Dopodiché vi risistemò sopra il tappeto, e si avviò con Artù in camera, dove lasciò coperta e peluche, sul letto, prima che Artù lo prendesse per mano e lo portasse sul retro della casa, dove c’era il solito tronco di legno.

Si sedette, e poi lo fece accomodare tra le sue gambe, stringendolo a sé.

“Sai,la tua è una splendida idea! Ci sono cose di te che non conosco…e mi piacerebbe che tu me le dicessi. Per conoscerti sempre di più e sempre meglio. Vedi..io ho sempre pensato che sono proprio le piccole cose, quelle che la gente non chiede mai, a farti comprendere a fondo una persona.”

Merlino si voltò per guardarlo ammirato, e con tanta devozione e rispetto.

“Sei … meraviglioso, Artù Pendragon. ”, disse  baciandolo.

 “Mai quanto te.”,rispose lui, “Bene! Dai, cominciamo con l’interrogatorio. Mh..vediamo un po’… Fiore preferito?”

Merlino sorrise.

“Il Lillà Bianco. Lo adoro, perché è semplice ma nella sua semplicità è…a dir poco stupendo.”

“Concordo.”

“E il tuo? Quale fiore attira maggiormente il grande Artù?”

“Il Girasole. Perché non la smette mai di cercare il Sole e.. di seguire la sua traiettoria. In questo modo resta sempre … vivo. E poi anche perché sembra robusto e ‘duro’, ma dentro i filamenti sono “teneri’ e..anche fragili.”

“Come te.”, disse Merlino, “Duro fuori, tenero dentro.”

Artù gli baciò la fronte, come faceva spesso, e sorrise.

“Bene. Dai, tocca te fare una domanda.”

“Ok! Vediamo, cosa ti posso … OH! Colore preferito! No, aspetta. Io lo so. Anzi, li so. Rosso, Blu e Verde.”

Artù annuì ridendo.

“Esatto! E comunque IO so i tuoi: Azzurro, Arancione, e..Bianco.”

“Bravo.”, fece lui sorridente.

“Bene! Poi so che adori leggere, soprattutto storie d’Amore e Avventura … E che ami molto il mare.”

“E che tu adori invece le storie di Combattimento e Amicizia.”, rispose lui “E come mi hai detto tempo fa, la più bella storia d’Amore la stiamo vivendo noi due assieme.”

Artù lo strinse a sé, e Merlino si abbandonò all’indietro contro di lui guardando il cielo.

“Vai matto per la cioccolata al latte..”

“Tu per quella fondente. Da bravo Pendragon.”

“Ovvio!”, rise Artù, “Beh, praticamente possiamo dire di sapere tutto l’uno dell’altro. O quasi. Ciò che non sappiamo, lo impareremo.”

Merlino assentì. Poi sospirò in dubbio.

“Io … C’è una cosa di me che vorrei tu … sapessi subito.”, lo guardò, “Ho paura del buio. Non della notte, ma del buio vero e proprio quando non ci sono tante luci.”

Artù lo guardò sorpreso.

“Sul serio? Ma … Con la Magia non dovresti saper ‘creare’ delle luci per … non rimanere completamente al buio? “

Merlino annuì tristemente .  

 “Sì.. Se non fosse che al buio più totale mi paralizzo, e … non riesco neanche a pensare.”

Artù in un impeto di protezione lo strinse forte a Sé.

“Ti amo. E non permetterò a nessuno di avvicinarsi a te, quando è buio. A nessuno e nulla. Te lo giuro.”

Lo so amore mio. Lo so. Ti amo tanto anche per questo., gli disse telepaticamente .

Artù sorrise e lo baciò con amore. E passione.

Ti desidero, Merlino ...

“Lei non deve chiedere, mio Sposo e Signore.”, gli sussurrò, “La desidero anch’io..”

Artù smise di baciarlo per qualche secondo, e si alzò in piedi: gli porse le mani che Merlino afferrò, lo tirò su, e lo baciò di nuovo. Il moro sorridendo lo prese per la mano e lo portò dentro chiudendo la porta alle loro spalle. Artù prese il viso di Merlino tra le mani mentre lui si stringeva al suo principe.

E senza staccarsi l’uno dall’altro, Merlino  indietreggiò, mentre Artù avanzava: sbatterono contro una parete per poi, ridendo del piccolo incidente, proseguire verso la camera da letto e raggiungendola in poco tempo; i due si staccarono per qualche secondo, sfilandosi a vicenda la maglia,  per poi tornare a baciarsi con sempre maggior passione.

Arrivati al letto, Merlino si sedette sul fondo staccandosi da Artù, per poi alzare le braccia e sfilargli senza fretta i pantaloni che stavano diventando oramai di troppo. Artù lo lasciò fare, mentre, chino su di lui, si riappropriava delle sue labbra. Una volta che i pantaloni furono caduti per terra, Artù salì in ginocchio sul letto, e Merlino indietreggiò.

Posò la testa sul cuscino, e in pochi istanti Artù fu sopra di lui, poggiandosi sui talloni per non gravare col suo peso su di lui, per poi baciarlo di nuovo, con amore, e scendere sul suo collo , lambendone dolcemente ogni mm, baciandolo con estrema lentezza e passione. Giù sino all’incavo, il punto debole che avevano in comune.

Quando raggiunse l’incavo, Merlino avvertì un forte senso di rilassamento che si espandeva lungo tutto il suo corpo, mentre piccoli gemiti sfuggivano dalla sua gola man mano che le labbra di Artù scendevano a baciargli il petto. E quando lì si fermarono, dedicandovi le attenzioni che soltanto lui sapeva dargli, i gemiti si fecero più forti.

Sentirlo gemere così per lui, gemere il suo nome, per Artù era  l’apoteosi. E lo faceva sentire necessario, importante per qualcuno. Per lui. Merlino.

Con sua sorpresa, Merlino ribaltò con un piccolo scatto le posizioni, tuffandosi sulle labbra di Artù, scendendo sul suo collo e sull’incavo che torturò con passione, amore, e quella sua tenerezza che lo distingueva da tutti gli altri. Il Principe Gemette mentre le labbra del suo giovane sposo scendevano sul petto, sussurrò il suo nome.. e Merlino sorridendo lo baciò.

Merlino scese da sopra di lui, e si sdraiò in attesa che Artù aprisse gli occhi per riposizionarsi su di lui. Cosa che il futuro Re fece, con un sorriso e un dolce bacio.

Lo preparò, con infinito amore ed immensa  dolcezza.

E poi entrò in lui,  con passione, desiderio, senza tralasciare quella dolcezza che Merlino gli ispirava sempre. E quell’Amore che mai per nessun   motivo al mondo avrebbe smesso di provare.

Merlino inarcò la schiena, mentre Artù continuava a entrare dentro di lui: entrambi sentivano il corpo andare a fuoco, partendo dal bassoventre per poi  spandersi dappertutto. I loro gemiti si fecero sempre più forti e sempre più alti, si fusero insieme, mentre sussurravano l’uno  il nome dell ‘altro. Stringendosi forte la mano sopra il cuscino. Sentendosi sempre più vicini. Un tutt’uno.

 E raggiunsero l’apice assieme.

“Ti amo,piccolo mio.”

Artù si sdraiò e strinse Merlino tra le braccia, che si accoccolò nascondendo completamente il viso, sentendosi al sicuro. protetto. E al caldo.

“E io amo te, angelo.”

 Si addormentarono così: sfiniti ma felicissimi.

 

 

 

 

 

 

 

 

LO SO. E’ corto e neanche tanto intenso. Ma vi prego di scusarmi di tutto cuore!!! Sto scrivendo gli altri chappyes !!! ^^

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Capitolo 33
*** Attacchi di Gelosia: Freya vs Patrick: la lotta degli Equivoci. ***


Le voci giravano rapide,a Camelot, come una brezza leggera che passava dai vestiti e ti pungeva, arrivando persino alle ossa. E alle volte ti porta ad ammalarti di una delle strane malattie chiamata GELOSIA.

“Di un po’… Secondo te il Principe…

Merlino, come ogni mattina, portava il vassoio della colazione al suo sposo e signore; sapeva che a quell’ora non era raro trovare altri servitori che s’accingevano a consumare la propria. Mentre passava, la voce di Stan, il cuoco, gli sfiorò il timpano. Seguita da quella dell’aiuto cuoco, Penny.

“Ma cosa vai blaterando! Artù è pazzo di Merlino. Non potrebbe MAI fare una cosa del genere. Il Principe è un ragazzo con la testa sulle spalle, dai sani principi, e non si abbasserebbe mai a cose di questo genere. Hai visto anche tu com’è andata a finire con quella là, no?”

Lui sospirò.

“Quella stregaccia di Viviana! Mi domando perché vogliano sempre vendicarsi tutti quanti di quei due adorabili ragazzi! Ma un po’ di pace per i due piccioncini mai?!”

Penny assentì.

“Purtroppo non hanno molto tempo per loro. Tra gli allenamenti, le riunioni del Consiglio a cui Uther costringe Artù sempre più frequentemente, e il resto… Quei due hanno la pazienza di due martiri, te lo dico io. Anche se… Che sia chiaro: ciò che ho detto poco fa su Artù lo penso e ne sono convintissima. Però, c’è da dire che il modo in cui Patrick gira attorno al Principe ... Beh, lo capirebbe pure un bambino…

Il cuore di Merlino ebbe un balzo.

Co..Cosa stanno … Patrick gira intorno a …

La mente di Merlino vagò improvvisamente ai ricordi di qualche giorno prima quando, durante gli allenamenti, Patrick si era avvicinato ad Artù per chiedergli un consiglio su di una certa postura da combattimento. E Artù ,col sorriso sulle labbra, lo aveva portato a pochi metri dagli altri per insegnargliela. Lì per lì non ci aveva fatto molto caso. Ma dopo ciò che aveva appena sentito …

Non dubitava dell’amore di Artù. Questo MAI. Ma sapeva quanto i suoi ormoni fossero “vaganti” in certi periodi… E in effetti non stavano insieme in quel senso da qualche tempo…

Strinse forte il vassoio, prese un mazzo di fiorellini di campo che posò sopra, e con un sorriso benché tirato entrò nel Castello, salì le scale, ed entrò in camera.

“Buongiorno amore! Ti ho portato la colazione. Spero sia di tuo gradime…

“Sarebbe di mio gradimento…una spiegazione.”, lo interruppe Artù, “Anzi, per la precisione…che tu mi tolga un dubbio.”

Merlino si voltò verso il letto: Artù indossava la sua maglia bianca leggera, ed era seduto sul bordo del letto stringendo le lenzuola nelle mani, strette a pugno. Lo guardò con sguardo tra l’interrogativo  ed il perplesso, e posò il vassoio  sul tavolo.

“Dimmi pure. Sai che sono sempre felice di aiutarti, quando  posso e come posso.”

Artù alzò lo sguardo, e lo puntò dritto nel suo.

“Quella ragazza...che abbiamo salvato da quell’uomo.. Quella con la maledizione, com’è che si chiama..?”

“Freya.”

“Ecco, sì. FREYA.”, sospirò, “Merlino. Voglio che tu sia sincero con me. Che cosa..c’è tra te e lei? Che tipo di..legame? Ti..ti piace?”, chiese quasi balbettando.

Lo sguardo di Merlino si fece di puro sbalordimento: non ci poteva assolutamente credere. Artù gli aveva appena chiesto se… Se… Come poteva anche soltanto remotamente pensare ad una cosa simile?!

Dei, se…se gli piace...potrei impazzire…

L’espressione di Merlino si addolcì appena vide quella di Artù: tentava di tenere i tratti induriti, ma gli riusciva male, e il suo sguardo rasentava quasi la disperazione. La sua espressione un misto tra la furia cieca e l’ansia. Era così tenero!! Sorrise. E avvicinatosi al letto si chinò davanti a lui, spostandogli un ciuffetto ribelle dagli occhi. E incrociò il suo sguardo blu mare con quello blu cielo del biondo.

Sei… uno stupido asino reale. Io TI AMO. Amo TE. Voglio TE. Desidero TE. Non ho occhi che per voi, mio Signore. Solamente per voi. Mai potrei amare qualcun altro. Vi appartengo interamente. Mente, cuore, anima…e corpo. Tutto di me è solo e soltanto vostro.”

Artù lo guardò. Uno sguardo pieno d’Amore. E lo strinse forte a sé.

“Perdonami. Non intendevo dubitare di te, amore mio.”, disse baciandogli i capelli con tenerezza.

“Hey. Non domandarmi perdono.”, disse lui sorridendo, “Ricorda: ‘Amare significa non dover mai dire –mi dispiace-‘..”

Artù sorrise, carezzandogli il viso dolcemente  come solo lui sapeva fare.

“Ti amo”

E il moro sorrise di rimando, si alzò e, con un valido aiuto da parte del biondo, lo tirò su in piedi.

“Ti amo anche io.” lo baciò “Su. Hai gli allenamenti tra dieci minuti. Prima cominci, prima concludi…e torni da me.”

Il Principe gli prese il viso tra le mani e lo baciò di nuovo. Una. Due. Tre volte. Adorava  baciarlo a quel modo. Dopodiché si staccò, e s’affrettò a cambiarsi dietro il paravento. Mentre Merlino prendeva la maglia bianca, per andarla poi a lavare. Qualcuno bussò alla porta.

“Sì?”

“Mio Principe. I Cavalieri vi attendono giù al campo.”

Il sangue di Merlino ribollì nelle vene come l’acqua messa a bollire: cosa faceva lì Patrick? E perché proprio in quel momento? Poteva perfettamente immaginare che Artù in quel momento sarebbe potuto essere a cambiarsi, e che lo avrebbe potuto trovare a petto nudo e magari, anzi, proprio nudo del tutto… E POI.. Come osava chiamarlo “Mio Principe” con un tono tanto… tanto… SDOLCINATO?!?! E poi.. MIO??

Artù fece capolino da dietro al paravento.

“Grazie mille, Patrick. Dì loro che arrivo.”

Lui sorridendo fece un inchino e uscì, lasciando la porta semi-aperta. Merlino la fissò a lungo, finché le iridi non si tinsero di oro, e con  un pizzico di Magia la chiuse. Anzi, per la precisione, la sbatté, così forte che per poco non poteva uscire addirittura dai cardini.

Artù si sporse di nuovo.

“Amore, non c’era bisogno di sbatt…ei. Che hai?”

Lo sguardo del moro era adesso un misto di cieca rabbia (per non dire gelosia pura) e perplessità. E adesso era rivolto verso di lui. Lo fissava. Ma non parlava.

L’ho sentito soltanto io il tono SDOLCINATO con cui ha pronunciato “Mio Principe”? Oppure…è solo frutto della  mia immaginazione? E comunque.. MIO!?

Artù lo guardò per qualche secondo. Poi scoppiò a ridere.

“Merlino, Merlino … Sei geloso! Dei.. Da non credersi!”

Sono lieto che ciò la diverta… SIRE.

Artù allora smise di ridere. E sorrise.

“Andiamo, Merlino…” sospirò “Dei, é … Patrick. E’ uno dei miei Cavalieri più giovani. È inesperto. E”

“E ti fa la corte spudoratamente!!”, sbraitò lui, “Lo hanno notato TUTTI, Artù. Tutti quanti a Corte se ne sono accorti. Dai servitori a… Tutti! Soltanto io non me ne ero ancora accorto.”

Artù uscì da dietro il paravento, senza ancora la maglia addosso.

“Guarda che lo so. Ma non ci ho mai dato peso, e continuerò a non darglielo. E sai perché?”

Merlino sbuffò.

“Perché tanto è soltanto uno dei numerosi Cavalieri che vi fa il filo, e uno vale l’altro..per divertirsi?”

Il biondo sorrise, guardandolo con amore e  avvicinandosi. Dei, quel suo broncio lo aveva ancora una volta intenerito. Il suo maghetto geloso! Gli prese il viso tra le mani e lo baciò a stampo.

“NO. Perché amo TE. Merlino di Eldor. Il più grande Mago  di tutti i tempi. TE. Non desidero altri che TE. Voglio soltanto TE. Posso e voglio amare solo TE. Nessun altro. TE.”

Merlino sorrise, il cuore gli scoppiava di gioia, e lo strinse.

E fin da subito il loro bacio si colmò sia d’amore..che di passione.

“A..Artù, devi…

Lui gli baciò la guancia con dolcezza.

“Dei..ti voglio…”, sussurrò con voce calda al suo orecchio.

Merlino gettò per terra la maglia sporca di Artù, e attrasse a sé il suo viso. Baciandolo con passione. Ma anche con amore e dolcezza. A cui Artù corrispose appieno, scendendo poi sul suo collo,e sciogliere in un istante la bandana che lo ricopriva. E scese ancora giù, sino all’incavo. Che mordicchiò con tenerezza,per poi baciarlo. Per ogni morso un bacio. Come a chiedere scusa d’averlo morso.

Il moro gemette stringendosi a lui, alle sue spalle, attirandolo a sé e avvicinando i loro bacini.

Dei, fosse stato per entrambi avrebbero chiuso la porta a chiave e non sarebbero usciti di lì per un paio di giorni!

Amore… Sai che fosse per me ti prenderei ora e subito, ma…

Artù sospirò e si staccò.

“Lo so… Gli allenamenti.”, posò la fronte contro la sua, “Dei… Quando avremo un po’ di tempo per noi due, Merlino? Mi manchi da morire.”

Merlino si strinse a lui.

“Mi manchi da morire anche tu, Artù.”, lo guardò sorridendo, “Sono ottimista. Vedrai che più tardi riusciremo a stare insieme un po’. Anche se per poco, mi basterà … Mi manca da impazzire stare tra le tue braccia.”

Artù lo baciò con amore, poi lo strinse forte a Sé.

Giuro che non permetterò che mi sia sottratto del tempo con Merlino.. MAI.

Il mago lo baciò con tenerezza. La sua solita e conosciuta Tenerezza. E gli sorrise accarezzandogli il viso. Poi si chinò raccogliendo la maglia bianca sporca.

“Vado. Ho dei doveri da svolgere.. E anche tu,tesoro. Vai.”

Artù sospirò. E uscì andando al campo.

Passò mezz’ora, Merlino andava su e giù per il Castello svolgendo i suoi soliti doveri, senza contare che alcune persone gli chiedevano di poter parlare con Artù, oramai il moro era il tramite tra gli altri e il suo giovane sposo! E così si fermava gentilmente a parlare con loro. Ma dopo quasi un’ora riuscì a concludere tutto quanto, sia doveri “domestici” che il resto, e raggiunse Artù al campo.

“Merlino!”

Il Mago riconobbe subito quella voce e, arrivato a bordo campo, si voltò con un sorriso.

“Ei! Ciao Freya! Come stai,oggi?”

La ragazza gli sorrise raggiante, e lo abbracciò affettuosamente, abbraccio al quale lui corrispose.

“Oh, benone! E lo devo a te, Artù, Gaius e gli altri. Mille grazie, davvero.”

“E di che!”, rispose lui, “Lo abbiamo fatto volentieri!”

Due occhi blu cielo si voltarono dietro di sé quando sentì il Suo nome, e la sua voce. E quando li vide abbracciati, sebbene in realtà non era che un innocuo abbraccio da amici, il suo cuore venne stretto in una morsa chiamata GELOSIA.

Freya!! E la sta abbracciando! Artù. Calmo. E’ un abbraccio da AMICI. E lo sai anche tu. ,ma l’espressione era infuriata,Dei, ma come fa a non notare lo sguardo di lei?!?!

“Principe Artù? Artù, tutto bene?”

Il biondo tornò con lo sguardo sui Cavalieri, notando che Patrick si era avvicinato e gli aveva posato una mano sul braccio guardandolo sorridendo ma con apprensione. E gli sorrise di rimando,cordialmente.

“Oh, sìsì. Mi scuso. Ero assorto nei miei pensieri.”

“Mio signore”, fece lui, “Se posso permettermi, vorrei… chiedervi un favore.”

“Chiedi pure.”

Ecco… Potreste insegnarmi ad usare la mazza ferrata, signore? Non…mi sento molto sicuro riguardo alla mia tecnica.”

Artù annuì sorridendo.

“Ovvio. Prendi la mazza ferrata. La tua,e anche la mia. Ti insegno subito”

I due si misero da una parte, mentre Carot sostituiva Artù nel controllare l’operato degli altri Cavalieri di Camelot.

Freya guardò verso il campo.

“M..Merlino non…è Patrick quello con Artù?”

Quel nome causò una forte fitta di gelosia nel suo cuore. Proprio al centro del cuore. Prese un respiro profondo,perché in caso fosse stato veramente Patrick, avrebbe dovuto mantenere l’autocontrollo. O perlomeno provarci!

Si voltò. E li vide. Da una parte, Patrick in posizione d’attacco con la mazza ferrata, e Artù dietro che gli mostrava la posizione più appropriata.

Non … I miei occhi non..stanno vedendo ciò che vedono. E’ solo un’illusione. Forse.. Forse è opera di Viviana. Vuol farmi arrabbiare!

Freya notò il suo nervosismo. E cercò di porvi rimedio.

“Non è come sembra,Merlino. Lo sai che Artù ti adora, ti venera … ti ama da morire. Più di qualsiasi altra cosa al mondo! Non ti potrebbe mai tradire. Questo lo sai perfettamente.”

Merlino rise sarcastico.

“Ah no? Ma guarda.. sembra proprio che, al contrario, si diverta anche a farlo!”, sbraitò alludendo al fatto che ora il Principe rideva assieme al giovane cavaliere.

Ti stai divertendo, a quanto posso notare.

Artù alzò in quel momento lo sguardo, e vide l’occhiata furiosa che Merlino gli mandò. Inizialmente pensò bene di avvicinarlo e spiegargli com’è che stavano le cose, poi però prese sopravvento l’orgoglio Pendragon. Ben riconosciuto e ‘rinomato” da tutti quanti.

Beh, posso dire lo stesso di TE. Merlino.

Merlino spalancò la bocca dalla sorpresa. E mandò al diavolo la Telepatia. Senza accorgersene,quasi..

“Che cosa vorresti insinuare?”

E anche Artù non fu da meno.

“Oh, non fare il povero ragazzo inconsapevole e ingenuo. Sai PERFETTAMENTE a cosa mi riferisco. Anzi, a CHI mi riferisco.”

La ragazza a quel punto rimase scandalizzata, oltre che sconvolta: stavano litigando PER CAUSA SUA? Ma perché? Poi la rivelazione: che Artù pensasse che tra lei e Merlino…?

“NO!!”, esclamò.

Merlino, Artù, Patrick e anche il resto dei Cavalieri adesso la guardavano perplessi. E lei guardava attonita Merlino e soprattutto Artù.

“Non starete litigando per … Mio Principe.”, disse ad Artù, “Non penserà che tra me e Merlino … ? Non è affatto così! Niente mi lega a lui più di una forte e profonda, e solida amicizia.”

Merlino guardò lei sorridendo, poi si voltò verso di lui.

“Ecco, visto? IO non ho niente da nascondere. Perché IO non potrei mai amare nessun altro. Né flirtarci!!”, sbraitò irato.

Alché fu Patrick a restare a occhi spalancati di sorpresa.

Co… Non starai mica insinuando..che Artù flirta con ME.. VERO??!” scoppiò a ridere, “No, Merlino ti prego. Dimmi che non sei geloso di ME! Non avrebbe alcun senso. Se sono tanto gentile, è per puro e semplice rispetto. Perché vorrei..essergli amico. Ma niente di più! A me piacciono le ragazze! In particolare…

Arrossì come un pomodoro. E così fece… anche Freya.

No. Non ci credo …!!, pensò Merlino.

Artù era altrettanto scioccato. In senso buono, ovviamente. E il suo sguardo si spostò per tre- quattro volte da Freya a Patrick.

Loro… Loro due si sono …

“Vi siete innamorati…”, sussurrò poi

I due sorrisero anche se oramai erano due pomodori maturi, e annuirono in silenzio guardandosi negli occhi.

A quel punto, Merlino scoppiò a ridere. Una risata più che altro liberatoria.

E Artù gli andò dietro.

Dei, siamo stati veramente due …

Due idioti.

Carot li guardò, sorridendo, e si avvicinò a Artù.

“Ei, Artù. Vai.”, gli disse, “Per la prossima ora ci penso io a loro. Vai pure. Ve lo meritate.”

Il Principe si voltò e gli strinse la mano in segno d’amicizia. Sorridendo.

“Ti ringrazio,amico mio. Grazie di cuore.”

Merlino sorridendo allungò il braccio in direzione d’Artù, porgendogli la mano. E  lui, guardandolo con amore immenso, la afferrò e la strinse forte. Per poi baciarla teneramente. Facendo avvampare l’altro come un peperone oramai  maturo.

E si diressero verso la loro camera, chiudendo la porta.

 

“Devo chiederti perdono, Merlino.”, fece Artù sospirando, più di mezz’ora dopo.

I due erano stesi sotto le coperte, stretti l’uno all’altro.

“Ei.” rispose lui,guardandolo “Sono stato in torto anche io. La colpa è tua soltanto al 50%.”

Si scambiarono un dolce bacio.

Poi Artù lo strinse a sé attirandolo al suo petto, contro il quale Merlino con un sorriso felice e soddisfatto si accoccolò. E baciò i capelli corvini del suo Mago.

“Ti amo, Artù.”

“Ti amo, piccolo mio.”

 

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Capitolo 34
*** La Visione ***


Purtroppo,però, era l’ora di pranzare col Re.

“Tesoro. Io non posso esserci a pranzo con voi, oggi. Ho promesso a Gaius che avrei pranzato con lui e i miei genitori. È da tanto che non lo facciamo…

Artù sorrise e annuì.

“Ma certo, amore. Va pure. Non ci sono problemi. Tanto noi due ci vediamo dopo.”

“Senza ombra di dubbio.”,rispose baciandolo.

Si alzò, ricercando i suoi vestiti sparsi per  la stanza alla rinfusa, e rivestendosi. Mentre guardava Artù con un amore infinito. Dei, quanto era bello… quanto lo amava… Poteva osare dire che lo VENERAVA, addirittura! Anche se questo lui non l’avrebbe mai saputo. C’era il  rischio di alimentare il suo già   sconfinato Ego..!

Avvicinatosi al letto, prese il viso del suo Principe tra le mani, e lo baciò. Artù lo attirò verso di sé corrispondendo al bacio.

Con intensità. Amore. Dolcezza. Smisurata tenerezza. E Passione.

“Dei, Merlino …”

“Lo so… TI desidero da impazzire anch’io… Giuro che dopo pranzo ci chiudiamo in camera, e non ne usciamo più.”

Artù rise, baciandolo  di nuovo.

“Va..”

Merlino senza guardarsi indietro raggiunse la porta, la aprì, e dopodiche’ la richiuse alle spalle. Con un sorriso felice sul volto, e l’aria appagata e a dir poco estasiata. Ogni volta che lasciava Artù, era come ricevere una riserva d’aria da utilizzare finché non tornava fra le sue braccia, e alle volte, spesso anzi, non gli bastava mai. Doveva ritornare da lui prima possibile. Accadeva ogni giorno praticamente..!

Fu in quel momento, mentre si staccava dalla porta e s’avviava in corridoio, che successe qualcosa che non aveva previsto assolutamente: sentì una forte scossa lungo la schiena, e i suoi occhi si chiusero quasi contro la sua volontà: inizialmente era tutto buio, un turbine confuso d’immagini senza alcun significato, ma poi si fece più chiaro. Un volto. Un anziano Stregone, che lo stava chiamando. Non lo aveva mai visto. Aveva un po’ di barba ,bianca. E conosceva il suo nome. Lo sussurrava insieme a qualcos’altro che non riusciva a cogliere.

Poi ebbe un lampo. Un’ Idea. Che lo folgorò.

“Merlino! Va alla Cava dei Cristalli. Alla Cava dei CRISTALLI!”

E poi com’era venuto scomparve.

Merlino riaprì gli occhi, a metà tra lo sconvolto e il frustrato. Perché gli rompevano sempre le uova nel paniere?! Quando aveva di meglio da fare che salvare qualcuno, ecco che subito gli affidavano le missioni. E soprattutto “missioni’’ che lo portavano lontano da Artù.  Ma perché avrebbe dovuto andarsene alla Cava? Che c’era di tanto urgente adesso?!

Sbuffò  e, a un tratto,sentì qualche cosa. In tasca. Una strana pietra dura. Infilò la mano in tasca, e ne estrasse un pezzo del Cristallo di Neahtid. Lo guardò, tra lo sconvolto e l’attonito, e si guardò in giro assicurandosi che non ci fosse nessuno. Dopodiché tornò a fissare il preziosissimo Cristallo: vide del fumo, al principio, solo e solamente fumo. Un grande fumo denso.

Poi… Fuoco. Una guerra. Artù che combatte. Ed il volto di Viviana.

Distolse lo sguardo, ancora più sconvolto di quanto già non fosse in precedenza. Aveva visto bene? Che cosa significava tutto ciò? Stava davvero progettando una guerra? E con chi, da sola…o con un nemico di Camelot?

Povero, povero Merlino. Troppe domande, per una testa già tanto colma di problemi, non credi?

Quella voce nella testa gli fece ribollire il sangue nelle vene. Di rabbia.

Che cosa vuoi, Viviana? Se provi a nuocere a Camelot, giuro…

Che cosa, Merlino? Di farmi del male? O addirittura uccidermi? Ci sei riuscito con mia cugina,ma con me sarebbe solo uno spreco di forze ed energie. Sono troppo forte per te, devi rassegnarti.

Non ti permetterò di distruggere ciò che è stato creato con tanta fatica, e tanto sacrificio.

Poi si voltò per tornare in direzione della camera sua e  di Artù. Ma la voce della Strega lo bloccò.

Ah Ah. Fossi in te non lo farei. Voglio fare un patto, con te. Ho un’offerta molto interessante da proporti, Merlino. Ovviamente non è un’offerta che posso farti senza vederti …

Che fosse una trappola?

Beh,che  cosa importava? Camelot era più importante. ARTU’ lo era.  Avrebbe messo a serio rischio la sua vita, questo lo sapeva benissimo. Ma lo avrebbe fatto con gioia, se davvero poteva salvare il Regno e Lui.

Allora, Merlino… Che cosa mi rispondi?

Avrebbe scommesso cento monete d’oro che in quel momento, nel suo antro o ovunque ella fosse, stava sogghignando soddisfatta.

Dimmi dove.

Alle vecchie rovine dei Gorlois. Sai dove sono?

Certamente. Sarò lì tra mezz’ora.

La voce di Viviana cessò di parlare. Merlino indugiò sulla maniglia della stanza: se fosse entrato avvertendolo, avrebbe potuto metter a rischio serio la sua vita. E non lo poteva permettere. Così la sua mano abbandonò la maniglia. E chinò la testa. Il cuore gli faceva un male terribile, a sapere di dover lasciare Artù senza neanche spiegargli il perché. Senza dirgli niente di niente.

Lo sapeva, molto  probabilmente quella Stregaccia gli avrebbe fatto del male. Lo avrebbe forse ammazzato.

Però, la cosa più importante per Merlino era sapere Artù al sicuro. Che ai suoi genitori, ai suoi amici e alla sua famiglia, non sarebbe accaduto nulla. Avrebbe fatto giurare Vivian, con uno di quei giuramenti a cui neppure lei sarebbe mai potuta venire meno. E a quel punto, anche se lo avesse ucciso beh, sarebbe morto in pace. Perché le persone che amava non avrebbe rischiato assolutamente nulla.

Rimise il Cristallo in tasca e, con lacrime cocenti che gli attraversavano ora il viso, si allontanò da quella porta. Probabilmente per sempre.

Tra le lacrime sorrise: in un certo senso, è come se il Destino avesse saputo che cosa lo attendeva. Perché aveva permesso a lui e Artù di darsi l’addio più meraviglioso..dolce.. e passionale che avessero potuto mai darsi. E ciò un po’ lo rincuorava, mentre attraversava i corridoi per uscire dal castello.

Sto facendo la cosa più giusta. Camelot è la mia casa. Qui ci sono le persone che amo. Una guerra distruggerebbe tutto quanto, tutto ciò che abbiamo costruito con tanto impegno e tanta dedizione. E tutto per colpa della cattiveria di Viviana! So che gli altri comprenderanno il mio gesto. Farà loro molto male sapere che non li ho salutati, che non ho avvertito nessuno di loro, ma alla fine capiranno le mie ragioni.

E con questi pensieri in testa, raggiunse le stalle e, montando in sella al fido Garulf, spronò al galoppo fuori dalla città.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi scuso. Sul serio. So che alcuni di voi  saranno infuriati con me perché posto in ritardo e.. sul serio.. non vi biasimo AFFATTO!!! ;(  Ho avuto un momento durissimo da cui passare. Affari d’Amore e Amicizia. E’ stata dura, lo è ancora.  Molto difficile. Ma pian piano spero di uscirne col sorriso e serena.

Intanto posto. ;)

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Capitolo 35
*** Il Ritorno di Merlino ***


Merlino fece prima tappa alla Cava dei Cristalli: doveva sapere che cosa aveva in mente quella Strega Nera di Viviana. Poteva sempre tornargli utile esser a  conoscenza dei suoi piani, no?

“Ok.. Ci siamo..”

Guardò dentro il primo Cristallo che si trovò davanti: inizialmente fu soltanto fumo denso, come ogni singola volta, poi di nuovo quelle immagini confuse… Fuoco. Artù che lottava. Viviana. Man mano, le immagini si facevano più chiare, le sequenze più delineate, e Merlino sgranò gli occhi sempre di più, sentendo il battito sempre più accelerato e il respiro sempre più affannato.

Devo… Devo avvertirli!!

Uscì dalla caverna,non dopo aver ripreso fiato per qualche minuto, e si avviò verso Garulf. Ma prima di poter arrivare al suo cavallo, sentì qualcosa urtare la sua nuca, un forte dolore alla testa … e poi il buio.

****

Tre giorni erano passati, dall’improvvisa sparizione di Merlino da Camelot. Nessuno sapeva niente. Non aveva parlato con nessuno, prima di andarsene dalla città. Né con Artù. Né coi suoi genitori. Con nessuno. Semplicemente era sparito. Montando in groppa a Garulf, e correndo via dalla città.

Artù era stato avvisato una ventina di minuti più tardi, e immediatamente era uscito anche lui da Camelot al galoppo, cercandolo in lungo e in largo. Non era dal suo Merlino scomparire a quel modo. Sicuramente non senza una valida motivazione. Ma nonostante questo, nonostante sapesse che il suo giovane sposo lo amava più di qualsiasi altra cosa, non si dava pace.

“Artù. È tardi. Alzati, ti prego.”

Era la mattina del quarto giorno senza Merlino: le sorelle Pendragon facevano a turno nello svegliare Artù, come faceva sempre il loro carissimo amico. Quei giorni erano di pura apprensione e angoscia, per tutti quanti loro. Mancava a tutti Merlino. Si sentiva nell’aria del Castello.  A Camelot.

E soprattutto mancava ad Artù: erano tre giorni, oramai quattro, che non dormiva la notte, o che ci riusciva soltanto per un paio d’ore massimo tre, in preda ad incubi e febbre per poi, la mattina successiva, svegliarsi senza avere una linea di febbre, ma essere stanco morto. Agli allenamenti era distratto, non seguiva i suoi Cavalieri come faceva sempre. Per fortuna gli erano tutti molto fedeli, e comprendevano perfettamente come si sentisse. Carot spesso prendeva il suo posto, mandandolo così a riposare un pochino.

“Novità, Morgause?”

Lei affranta scosse la testa.

“Non appena ne avrò, giuro che sarai il primo a saperle. Lo sai. Ma non ti fa bene restare in questo stato. Merlino non lo vorrebbe.”

Morgana assentì.

“Lui vorrebbe vederti sereno. Che passi la tua giornata come fai con tutte le altre, come se lui fosse qui…

“NE parlate come se fosse…”, sospirò, “Lui tornerà. Mi ha giurato di non lasciarmi mai, come io non lascerei MAI lui. Tornerà. Vedrete.”

Loro annuirono.

“O, ma certo che lo farà!”, sorrise Morgause, “Merlino morirebbe lontano da te, Artù.”

Il Principe, un pochino consolato ma neanche troppo, sospirando tirò via le coperte e si alzò stiracchiandosi. E andò in bagno.

Bussarono alla porta.

“Sono Gwen. Pensavo..tu avessi bisogno di qualcuno che ti prepari il bagno.”

Lui le sorrise. Con affetto.

“TI ringrazio, Ginevra. Ma non è necessario, posso farlo da solo. Merlino apprezzerà molto, quando lo saprà.”

Morgana tutta contenta si avvicinò alla sua fidanzata, e la baciò con amore.

“Ti prometto che lo troviamo, tesoro.”

Lei annuì fiduciosa.

“Lo so,tesoro mio.”

“Morgause.”

“Sì, fratello?”

“Carot sta facendo un ottimo lavoro. Stavo pensando di dargli un ringraziamento degno di tale nome.”, disse entrando in acqua, “E’ da tanto che sono senza un braccio destro. Da quando Lèon si è sposato e ha lasciato la città. Sono convinto che a Carot piacerebbe!”

Morgause sorrise felicissima.

“Certo che gli piacerebbe! Grazie!!”

“Perfetto! Gli darò la notizia più tardi. Merlino apprezzerà anche questo. Ne sono sicuro.”

Dalla piazza si levò un grido:

“Guardate! E’ Garulf!”

Il cavallo di Merlino era tornato a Camelot. Senza il suo padrone.

****

Da un’altra parte, in pieno bosco, un ragazzo dai capelli corvini si trascinava fuori da una caverna immersa nell’oscurità totale. Fece in tempo a portarsene fuori, che dei massi crollarono ostruendo l’entrata-uscita. E lui tirò un sospiro di sollievo. Non aveva tempo per pensare alle sue ferite, a disinfettarle e curarle. C’era un solo ed unico pensiero che lo tormentava da quattro giorni a quella parte.

Artù … Devo tornare da Artù …

Fischiò, speranzoso di veder arrivare Garulf e poter tornare a Camelot a cavallo. Non era sicuro di dove si trovasse, ma sentiva di non essere comunque tanto lontano dalla sua città. Però il cavallo non arrivò. E lui sospirò tentando di alzarsi. Invano. Era troppo debole. Doveva perlomeno rimettersi in forze. Quel poco che bastava per capire dove esattamente fosse. E per tornare a casa.

Prese un respiro profondo, e, poggiandosi ad un  albero, riuscì a mettersi in piedi. E si guardò intorno, cercando qualche cosa di commestibile. Fu fortunato: notò un cespuglio di more, e ricordò di quante volte Gaius gli aveva ripetuto di quanto fossero energiche benché tanto piccole. Che il loro succo può donarti abbastanza energia che, anche se tu l’avessi finita, può farti camminare per 10km. FU grato di aver ascoltato Gaius, una volta tanto!

Si trascinò piano verso quel cespuglio, e dopodiché si lasciò cadere per terra,a sedere, iniziando a staccarle dal rovo senza bucarsi con le spine, e mangiandone una dietro l’altra. Tutta quella Energia non la sentì da principio ma, poi, arrivò tutta insieme. E si sentì immediatamente meglio. Non bene. Ma Gaius lo avrebbe certamente curato al meglio   e rimesso a nuovo, appena tornato  a Camelot!

“D’accordo, Merlino.. In piedi. Si torna a casa.”

Si tirò su in piedi, con grande sforzo, e sentì un rumore di carro: camminò con gran fatica verso quel rumore, e si trovò sulla strada che portava a Camelot. Dovevano esserci meno di 8km. Se Gaius aveva ragione, le energie gli sarebbero state sufficienti. E se non..beh.. sarebbe passato un carro. In qualche maniera avrebbe rivisto Artù. Sarebbe tornato da lui.

Era il suo Destino,diamine!

 Così s’incamminò.

Mancavano due ore al tramonto quando, finalmente, intravide i grandi cancelli di Camelot, e il cuore gli scoppiò di gioia. Dei, quanto gli era mancata la sua città! La sua casa, i suoi amici, la sua famiglia. Artù. Dei, doveva vederlo. Aveva bisogno di stringerlo forte, di accoccolarsi al suo petto con le sue braccia forti a circondarlo e proteggerlo, e rivedere i volti dei suoi cari …

Aveva provato a mettersi in contatto con loro, ma a quanto sembrava la sua mente non era abbastanza “in forze”. Ma un ultimo sforzo lo doveva fare. I cancelli erano chiusi, e le Guardie dal torrione non potevano vederlo bene.

Artù! Artù …

“MERLINO!”

La sedia sul quale era seduto, quella solita, in camera, cadde all’indietro, mentre lui si alzava con un balzo.

Sentì dei passi correre verso la stanza, e la porta si spalancò: Morgana era tutta spettinata, con la veste in disordine, ma sorrideva. Felice. E dietro di lei Morgause, entrò come una saetta.

“E’ LUI!!”, esclamarono in coro

MERLINO!!!

ARTU’!! SONO QUI!

Il Principe si fiondò fuori dalla stanza come una furia, attraversando i corridoi con le sue sorelle dietro, e Gwen che correva da Gaius per avvertirlo del ritorno dell’amico. I tre corsero verso i cancelli, e lo videro lì fuori. In piedi ma,seppur lo videro da lontano, ridotto male. E il cuore di Artù si strinse. Lo sentiva che stava male!!

“MERLINO!!”

Il cuore del Mago ebbe un tuffo di felicità mentre lo vedeva correre verso di lui, aprendo il cancello, e scoppiò in lacrime come anche Artù che, senza aspettare la completa apertura dei cancelli che li tenevano separati, vi passò sotto e lo strinse forte a sé.

“Amore mio…

“Merlino. Merlino.. Merlino..”, sussurrò baciandogli capelli, fronte, guance, “Dei piccolo mio…non farlo mai più…

“MAI PIU’.”, rispose lui sorridendo.

Poi sentì le gambe cedere, fortunatamente le braccia forti di Artù lo sostennero.

“Merlino!”

“S..Sto bene…non preoccuparti amore…” e perse conoscenza

“Per gli Dei! Merlino!”, esclamò Gaius correndo (o quasi) verso di lui, “Artù. Presto.”

Lui annuì, e prese in braccio il suo sposo, seguendo Gaius verso la loro stanza, dove secondo il cerusico sarebbe stato meglio perché c’era più aria che circolava, e aveva bisogno dell’ambiente più ventilato possibile. Artù lo adagiò sul loro letto molto dolcemente, e Gaius si chinò su di lui.

“Che cosa gli è successo?”, chiese Gwen.

Morgana la strinse.

“Chi lo può aver ridotto in questo stato?”

Morgause si chinò con Gaius sull’amico, esaminando le varie ferite sul petto, le braccia e le gambe. Mentre Gaius gli sollevava le palpebre guardando le sue pupille. E poi si scambiarono uno sguardo di consapevolezza. E si rialzarono.

“E’ rimasto chiuso nello stesso luogo per quattro giorni.”, decretò Gaius, “Con tutta probabilità una caverna. O comunque uno spazio decisamente ridotto. Con poco ossigeno. Ed è…

Morgause notò il suo sguardo, e a capo chino aggiunse:

“E’ stato torturato.”

Morgana, per la quale era soltanto una conferma, chiuse gli occhi mentre Gwen, piangendo, si lasciava abbracciare dall’amata. Mentre Artù strinse forte i pugni, poi si allontanò dal gruppetto,verso il tavolo, e rovesciò fiori e vassoio a terra, in un moto di rabbia. Piangendo.

“Non ero con lui… Dei, non l’ho.. protetto…

“Merlino era consapevole a cosa andava incontro.”, intervenne Morgana, “Altrimenti non sarebbe andato via da Camelot senza dir niente a nessuno. La responsabilità non è tua, Artù. Lo hai sempre protetto.”

“Da ascolto a tua sorella.”

Gaius guardò verso la porta.

“Ciao Balinor.”

L’uomo guardò il figlio, con uno sguardo triste e un’espressione preoccupata.

“Deve riposare.. Merlino è forte, ha affrontato cose ben peggiori di questa. Artù. Devi dormire anche tu. Gaius e Hunith faranno tutto il possibile. Vedrai che Merlino ritorna come nuovo.”

“Non lascio morire mio figlio, questo è certo.”, fece la donna entrando, “Gaius. Ti ho portato le erbe curative.”

“Ti ringrazio, Unith.”

I due si misero all’opera, curando le svariate ferite di Merlino, mentre gli altri si rendevano utili a loro modo: Gwen portava l’acqua pulita e gli stracci, Morgause fornì delle bende curative, magiche ovvio, e Morgana e Artù aiutavano Unith e Gaius tenendo su a sedere Merlino, oppure tenendo sollevate bende, o gambe, oppure le braccia. E Balinor sussurrava parole arcane.

E’ debole. Troppo debole.

“Puoi fare qualche cosa, Kil?”, gli chiese Balinor.

Ovvio che sì! Soffierò addosso a Merlino un po’ della mia Forza. Su chiunque altro ci metterebbe giorni ad agire, ma lui è uno dei miei DragonLords. Agirà molto più in fretta.

Morgause si alzò per andare a spalancare la finestra, mentre Kilgharrah volava in quella direzione fermandosi a mezz’aria e guardando dentro. Triste.

“Chi è stato?”

“Hai già la risposta, giovane Strega. Una vostra simile. Sebbene chiamarla ‘simile’ è un offesa a te e Morgana, e fin troppo per Lei.”

Morgana sgranò gli occhi. E strinse i pugni in un gesto di rabbia,

“Quella sottospecie di..!!!”

Gaius, Unith, Gwen e Balinor si scansarono, e Il Grande Drago soffiò come un vento leggero sopra Merlino, che ebbe un sussulto prima di riprendere a respirare con un ritmo più regolare e tranquillo. Gwen prese per mano Morgana, mentre Unith aiutava Gaius a rimettere la borsa dei medicinali. Balinor mise una mano sulla spalla di Artù, con un sorriso, che lui restituì. E uscì.

“Come sta?”

Balinor sorrise a Uther e Ygraine, preoccupatissimi.

“Molto meglio.”

Kilgarrah ha fatto ciò che andava fatto?”, chiese lei.

“Sì.”

Unith e Gaius uscirono dalla stanza, seguiti da Morgana e Gwen.

“Figliola. Va meglio?”, chiese Ingrid arrivando.

Morgana annuì contenta.

“Dorme. Per un paio di giorni meglio lasciarlo riposare.”

Le due sorelle Pendragon Senior si lanciarono uno sguardo d’intesa.

“Non sarà facile.”, disse la maggiore

“Se rimaniamo uniti ne usciremo”, rispose la Regina “Dobbiamo crederci sino in fondo.”

Uther strinse la mano di sua moglie.

“Ce l’abbiamo sempre fatta. I Pendragon restano sempre in piedi. Qualunque cosa succeda.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve!!!!!

Prima di tutto chiedo scusa per l’aggiornamento in ritardo ANCORA UNA VOLTA!!! ;(( ma siamo sotto le feste, e tra regali  da fare, ingredienti da comperare, organizzare tutto quanto … X(  mi sento sfinita!!!

 Senza contare che son 3 GIORNI che divento matta perché non riuscivo  piu’ ad entrare nel mio account mi diceva che non esisteva!!!! O.O  poi mi son ricordata di aver immesso la mail sbagliata a cui rimandare il link di attivazione  ;P

Comunque siamo qua: Merlino finalmente  ha scoperto cos’ha in mente quella  stregaccia maledetta di Viviana… E SARA’ GUERRA.  Bwahahah!!!!

AUGURO BUON NATALE A TUTTI QUANTI VOI!!!!

E FELICE 2011!!! (anche se conto d’aggiornare prima del 1/Gennaio, dunque ve li rifarò ;)

Vostra KINDERBUENA89         Alias LADY MERENDINA KINDER (& I SUOI 5  CEREALI ]

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Capitolo 36
*** Di nuovo tra i Vivi. ***


Ygraine sorrise e lo  baciò.

“Vedrete. La nostra famiglia ne uscirà vittoriosa. L’Unione fa la Forza,non scordiamocelo mai. E ora.. direi di andare tutti quanti a riposare.”

Morgause prima di uscire sorrise verso il suo migliore amico, poi baciò sulla guancia il fratello  maggiore.

“Domani starà meglio. Dormi anche tu, fratello.”

Quando uscì, sua madre la guardò preoccupata.

“Come sta Artù?”

“C’è  tanta angoscia nel suo cuore. Tanta pena. Soffre vedendo Merlino in quello stato. Si sente responsabile per non averlo protetto abbastanza.”, sospirò, “Non c’è niente che possiamo fare fino a domani mattina. Andiamo a riposare.”

La donna annuì, e con un sorriso sebbene preoccupato, accompagnò le sue figlie e la sua futura nuora verso le loro stanze; Gaius rimase a parlare con il Re e la Regina per qualche minuto, dopodiché sia lui che i due coniugi di Eldor si congedarono per tornare alle loro case. Lasciando davanti alla stanza i due Regnanti. Ygraine lasciò per un minuto la mano del marito, e bussò.

“Tesoro..”

Artù con un mezzo sorriso si voltò verso la porta, da cui entrò la madre. E l’abbracciò forte.

“Mamma…”

“Sht.. Ei. E’ tutto a posto, bambino mio. Merlino sta bene. Starà alla grande,vedrai.”, gli disse baciandogli i capelli, e gli sorrise “Sono sicura che ciò che ti direbbe lui in questo momento è di dormire un po’.”

“Tua madre ha ragione. Tu lo hai sempre tenuto al sicuro.  Lo hai sempre protetto quanto potevi. Merlino questo lo sa.”

Artù si voltò verso suo padre, e gli sorrise.

“Grazie, padre.”

E allora Uther, sorridendo, gli si avvicinò e lo strinse forte baciandogli la fronte e guardandolo diritto negli occhi.

“Merlino è un ragazzo forte. Ce l’ha dimostrato in più di un’occasione. Io mi sento ottimista e fiducioso. E’ il tuo Destino. Tornerà da te. Come nuovo!”

Il biondo annuì, e i due si congedarono da lui uscendo dalla stanza, mentre il ragazzo faceva il giro del letto, per poi stendersi accanto al suo amato, carezzandogli i capelli e baciandogli la fronte. Con amore. E dolcezza.

So che ce la farà. Deve farcela. Non mi lascerà, ne sono più che certo.

“Se riesci a sentirmi, Merlino…sappi che non ti lascio andare. Capito? Ti prego resta con me, non..mi abbandonare. Per favore! Ho tanto bisogno di te, amore mio…”

Si sporse su di lui, per poi baciarlo con tanta dolcezza e immenso amore. Carezzandogli il viso.

Poi si stese stringendolo a sé, senza spostarlo per paura di farlo star peggio, e nel giro di pochi minuti, dopo aver vegliato sul suo sonno per un po’, i suoi occhi si chiusero e cadde in un sonno profondo.

***

Passarono due giorni, in cui Gaius aiutato da Unith medicava come sempre le ferite di Merlino, che adesso era praticamente risarcite e, grazie alla Magia antica di Morgause, Ingrid e Ygraine, erano quasi cicatrizzate del tutto. Gwen si adoprava a portare sempre dell’acqua fresca per fargli scendere la febbre, che gli era salita l’ultima notte, e Artù era sempre lì. Non lasciava mai la stanza. Rimaneva con Merlino ogni singolo istante. Posandogli la pezza fresca sulla fronte. Curandolo come poteva e sapeva.

“Dovresti riposarti,Artù.”

Lui scosse la testa.

“No, Gwen. Non posso farlo. Merlino ha bisogno di me. E io non lo lascio. Mai e poi MAI.”, poi le sorrise, “Comunque..grazie. Per l’interessamento. Sai, Sei come una terza sorella per me.”

“E tu un fratello maggiore.”, rispose lei col sorriso alzandosi, “Esco a prendere altra acqua. Tanto con Merlino ci stai tu.”

Artù  non staccò gli occhi da lui neanche un attimo. Aveva quasi paura che, da un momento ad un altro, il cuore di Merlino e il suo respiro si sarebbero stoppati. Fermati. Senza via di ritorno. E lo ammazzava  il solo pensiero.

Chinò la testa.  E pianse.

“Apri gli occhi, Merlino. Ti supplico …”

La mente di Merlino recepì un segnale. Le sue orecchie sentirono il suono della voce più bella che mai avesse sentito in venti anni miseri di vita. Era la voce di Artù. Spezzata dal dolore, dall’angoscia. Preoccupata. Disperata. Prese un respiro più profondo degli altri, tentando di parlare, ma la sua voce sembrava non voler collaborare con la testa. E così fece la sola cosa che gli veniva in mente:

Ti … Ti scongiuro … non piangere … amore mio.

La testa di Artù si alzò di scatto, fissando lo sguardo sul volto di Merlino. E proprio in quel momento, i suoi occhi blu cielo incrociarono i Suoi, blu mare. E il cuore di entrambi schizzò fuori dal petto. Soprattutto quello del Principino.

“Merlino!! Grazie agli Dèi.. Ti sei svegliato..”

Il moro alzò un braccio, scoprendo che non era più tanto doloroso, e gli carezzò il viso teneramente, con un sorriso.

Artù gli prese la mano stringendola tra le sue, e la baciò: sulle nocche, sul palmo, poi sul dorso.. Riempiendola di baci teneri e colmi d’amore.

“H..Hai dormito?”

Finalmente la sua voce si decideva a  collaborare! Lo guardò attentamente, e notò due borse enormi (due occhiaie) sotto gli occhi.

“Il necessario…”,rispose lui

“Bugiardo..”, sospirò, “Avresti... dovuto dormire un po’ di più.”

Artù rise, tra le lacrime.

“Ti giuro che lo farò, amore. Quando ti saprò in forma.”

Merlino sorrise e attirò le sue mani per poi baciarle con devozione e amore.

“Io sono già in forma. Con te accanto.”

I loro visi si avvicinarono,e si unirono in un dolcissimo quanto intenso bacio, pieno non soltanto d’amore, ma anche di sollievo, di speranza, e felicità.

“MERLINO!!!!”

Il moro sorrise verso la porta.

“Ciao Gwen!!”

Dietro di lei entrarono Morgana, Morgause, Gaius e Unith seguita da Balinor.  Tutti entrarono e, come prima cosa giustamente, lo stritolarono ben bene, felici che  avesse aperto gli occhi e stesse bene. Gaius sorridendo gli tolse le bende, aiutato da Morgause, anch’ella al settimo cielo, mentre Morgana e Gwen si abbracciavano al colmo della gioia.

“Sai chi è stato?”, gli chiese sua madre.

Lui annuì.

“Stanno arrivando anche Uther e Ygraine. In questo modo, se te la senti di raccontarci tutto ora, lo dovrai fare una volta soltanto.”, gli disse il padre.

Lui gli sorrise riconoscente.

“Eccoci! Merlino!! Ci hai fatto prendere un enorme spavento, lo sai?”, fece Ygraine per poi abbracciarlo amorevolmente.

“Mi dispiace, non era mia intenzione.”, rispose.

Uther gli strinse la mano. Sorridendo veramente contento.

 “L’importante è che stai di nuovo bene, figliolo. Solamente  questo conta. Più di tutto il resto.”

Bentornato fra noi, Young Wallock. Sento che non sei più tanto debole.

“Merito tuo, amico mio. Grazie!.”, guardò gli altri, “Quattro giorni fa, uscendo da questa stanza, ho avuto un capogiro. E quando mi sono ripreso, mi sono trovato in tasca un Cristallo di Neahtid. Morgause, è nella mia tasca. Prendilo.”

La ragazza annuì, e frugò nelle tasche dei pantaloni, prendendolo.

“Sono infidi, lo sai.”

“Sì.. Ma.. HO visto immagini confuse. Poi ho … sentito la voce di Viviana. Nella mia testa. Diceva di volermi offrire un patto. Sapevo che era una trappola, ma io dovevo andare lo stesso. Ne andava della salvezza di Camelot. Di tutti voi. E sono andato. Prima, però, ho fatto tappa alla Grotta.”

Morgause lo guardò seria.

“Che cosa hai visto?”

“Viviana vuole attaccare Camelot. Non la città direttamente, ma..comunque ha un esercito enorme. Ho visto l’Esercito marciare sulla piana a Nord.. ho visto il Fuoco, e… Artù che combatteva.”, gli strinse la mano, “E poi più niente. Soltanto … desolazione.”

Ingrid guardò la sorella, e si scambiarono un’occhiata consapevole.

“Vuole Camelot.”, dissero all’unisono

Ingrid si avvicinò sorridendo a Merlino.

“Adesso che hai ripreso le forze, devi prepararti. Perché c’è una grandissima sorpresa per te. Per Artù e te,anzi. Non è così, cognato?”

Ygraine guardò suo marito sorridendo e gli strinse forte la mano.

“E’ il momento, caro.”

“Domani, in tarda mattinata … abdicherò. In favore tuo, Artù.”

Artù si voltò di scatto verso il padre, a occhi sgranati, mentre Morgana e Morgause, come anche gli altri, si sorridevano complici, e piuttosto contenti. Soddisfatti anche.

“CO..COSA??”

“Camelot ha bisogno di te, adesso. Sarai un eccellente Re, figlio mio.”, disse lui sorridendo.

Gaius guardò Merlino, altrettanto stupefatto.

“Ovviamente … Uther vi lascia il tempo di parlarne tra voi due. Se Artù diventa Re, Merlino … tu diventi Re con lui.”, sospirò, “Bene. Qui ho finito. Merlino ha soltanto bisogno di mangiare qualche cosa. E sarà come nuovo! A più tardi.”

Unith baciò Merlino sulla testa, poi Artù, e lo seguì. Mentre Balinor guardò i due giovani facendo loro un piccolissimo occhiolino. E pure lui se ne andò dalla stanza.

“Ragazze. Venite, abbiamo da fare.”

“Sì, madre.”,risposero le due.

Morgana si avvicinò a Artù.

“Sei pronto, Artù. Lo sento. Tu sei la speranza che manca a Camelot. Non abbandonarci.”, lo baciò sulla fronte e uscì.

“Sai che ha ragione”,gli sorrise Morgause, “Hai lottato tanto. Ora è giusto che tu abbia tutto ciò che meriti, fratello mio. Ci vediamo più tardi.”, un bacio sulla sua guancia e uscì.

Anche Ingrid gli sorrideva. Fiera.

“Sappi che sono orgogliosa di avere un nipote come te, Artù. Sei ciò che a Camelot serve.”

“Grazie, zia..”

Lei sorrise e fece un occhiolino a Merlino, per poi uscire.

Ygraine baciò suo figlio sulla testa, per poi dare un bacio sui capelli di Merlino.

“Stai dubitando di te stesso, vero?”

Lui sospirò.

“Madre.. io…”

“Tu sei un ottimo condottiero, figliolo. Hai la stima e il rispetto del tuo popolo. La nostra gente, la TUA gente si fida di te! Artù. Prendi la decisione che TU ritieni la più giusta.”

“Ti ho visto diventare ciò che sei oggi.”, fece Uther, “Un condottiero validissimo. Un ottimo stratega. Un onorevole Cavaliere Di Camelot. Ma soprattutto,figlio mio,sei una splendida persona. Fa ciò che senti”

Artù lo guardò commosso.

“Padre… G..Grazie…”

I due sposi si presero per mano, e chiusero la porta dietro di loro.

Merlino si alzò a sedere, e si spostò un poco per far sdraiare Artù. Il quale, con un sorriso,lo fece spostare dalla sua parte di letto, poi si sedette, al centro di esso, con le spalle poggiate alla testiera, e Merlino sorridendo comprese ciò che voleva: si spostò, senza più dolore alcuno di alcun genere, e si sedette tra le sue gambe. Artù lo circondò dolcemente con le braccia e gli baciò  affettuosamente i  capelli.

In cambio il moro si lasciò andare contro il suo petto, posando le sue braccia esili sulle sue belle forti. E gli baciò un braccio.

“Sei destinato ad essere Re. E’ ciò per cui hai lottato per tutta la vita. Te lo meriti,Artù.”

Lui sospirò.

“Beh, ma adesso ho te. E so che hai paura di tutto questo. Devo..e voglio..pensare soprattutto a te. Alla tua felicità. E alla tua serenità.”

Merlino sorrise.

“E io ho te. Sì, ho una paura enorme, perché so che tenere in piedi un Regno è un arduo compito. Però…”

“Però…?”

Il moro ruotò il  busto e lo guardò negli occhi, cielo contro mare. E sorrise con  amore infinito.

“Però voglio stare al tuo fianco. Anche in questo compito tanto difficile e duro. Quando ti ho sposato, sapevo a che cosa andavo incontro. Perché ho sempre saputo che cosa sei destinato ad essere. Ma ti amo,Artù. Per ciò che sei. E ti aiuterò in ogni maniera possibile.”

Artù gli sorrise guardandolo con immensa  tenerezza, si avvicinò al suo viso e lo baciò. Sebbene quel bacio non contenesse che una piccolissima parte dell’Amore che sentiva per lui,e che aumentava in ogni istante.

“Non … hai idea di quanto tu sia speciale, vero?” gli sussurrò.

“So quanto TU lo sei.” Rispose baciandolo “E,credimi, lo sei sul serio moltissimo.”

Artù lo baciò teneramente sui capelli.

“Sarei pronto a rinunciare al Trono in qualsiasi momento. Per te. Per NOI.”

Merlino si scostò da lui,voltandosi con espressione esterrefatta.

“Non lo devi neppure pensare!! Artù è il tuo Regno, la tua gente.” Disse “Tu ami il tuo popolo, come queste Terre!”

“Amo TE,più di  qualsiasi altra cosa al mondo.”,rispose lui serio.

Merlino sospirò,poi mise una mano sul cuore dell’amato.

“QUI c’è anche CAMELOT. Il cuore che batte in questo petto, batte anche per questo Regno. Per la sua gente, e le sue terre. Non riguarda solamente noi,Artù.”

Il biondo prese sorridendo la sua mano,baciandola con assoluta devozione.

“ Saresti uno splendido ‘Re in seconda’,amore. Anzi…che te ne pare del termine ‘Regino’?”

“Scherzi!?”,rise l’altro, “E’ orrendo! Assolutamente terribile,davvero!” poi sorrise con tenerezza “Staro’ sempre e comunque al tuo fianco.”

 Artu’ comprese il ‘messaggio’: Merlino gli aveva appena detto che non lo avrebbe lasciato MAI. Neppure come Regnante. Che nonostante la sua paura, l’avrebbe affrontata per il bene supremo  di Camelot. Sorrise e preso il suo viso tra le mani, lo baciò con tantissimo Amore.

“Grazie”

“Non ringraziarmi, Artù. Vedrai quanto sono impacciato come ‘second King’!”, rise Merlino alzandosi, “Mi sento in gran forma! Adesso mi faccio un giro. E POI io e te pranziamo insieme.”

Artù sorrise.

“Ci sto. Cosa ti andrebbe per pranzo?”, chiese alzandosi.

Merlino ci pensò su.

“Un bel pic-nic! Basta che vai in cucina, e chiedi alla cuoca di preparare qualcosa per un pic-nic. A quante ne so, Gwen e tua sorella lo fanno spesso. Le giornate sono splendide ultimamente.”

Artù s’avvicinò, prese il suo viso fra le mani,e lo baciò dolcemente.

“Ogni tuo  desiderio è un ordine, amore. Pic-nic sia!”

Merlino prese dall’armadio un paio di pantaloni puliti, e una maglia, e vide Artù prenderla tra le mani per poi aiutarlo a metterla. E lo guardò, sorpreso ma col sorriso.

“Tu...  che aiuti ME a vestirmi..?”

Artù alzò le spalle ridendo.

“Sei il mio sposo, o sbaglio? Mi  voglio prendere cura di te.”

IL Mago lo guardò sorridente.

“Ti ringrazio, mio sposo. Che sposo premuroso che ho. Sono fortunato!”, e lo baciò, “Ok. Io ora devo andare. Tu fa preparare il cestino. E ricorda che domani mattina abbiamo una grande giornata. Meglio  non fare tardi..”

Artù scoppiò  a ridere e si inchinò a lui.

“Come ordinate, mio Signore e padrone.”

Anche Merlino scoppiò a ridere, e scotendo la testa uscì dalla stanza mentre Artù si cambiava e pensava a cosa poteva ordinare giù nelle cucine per il loro bellissimo pic-nic. Mentre il moro, girato  l’angolo, si scontrò con Morgause.

“Ei!”

“Merlino! Sono felice di vederti in piedi di nuovo.”

“Grazie anche a te, Morgause”, rispose lui “Non ce l’avrei mai fatta. Ma dimmi, come vanno le vostre ricerche? Avete scoperto  come contrastare l’esercito di Viviana?”

Lei sospirò scotendo  tristemente  la testa.

“Purtroppo non ancora. Ma ci siamo molto vicini!  Ci manca veramente poco.”

Lui annuì.

“Bene. Non appena sarò libero vi aiuterò. E anche Artù. Vi daremo  tutto l’appoggio necessario. Oggi però non siamo molto lucidi e concentrati. Sai… Domani è un gran giorno!”

“Andrà  tutto alla grande.”, disse lei.

Speriamo…

C’erano stati diversi problemi  nell’ultimo anno: prima di tutto l’arrivo di Merlino a Camelot, che aveva sconvolto totalmente l’equilibrio mentale e  ormonale del Principe. E poi un problema dietro l’altro: Eldor in guerra, Lady Sophia, Lady Katrine, il dover tenere un segreto nascosto, Nimueh.. Li avevano superati.

Ma ora alle porte c’era la loro sfida più difficile.

  I problemi erano appena cominciati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VISTO???

Merlino è V-I-V-O. Potevo  FORSE farlo morire? N.O. E’ il mio amatissimo fratellino (o almeno così  lo vedo Io ^^ ) non vi dovete preoccupare! Scusate, ho aggiornato ancora una  volta in ritardo PERO’… ecco… tra parenti, festività.. non ci capisco  piu’ niente e devo pure studiare ;((  mi dispiace tantissiismo!!

 GRAZIE A  CHI RECENSISCE O SEMPLICEMENTE LEGGE LA MIA STORIA <3

AUGURI A TUTTI  QUANTI!!

KB alias LMK

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