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Lista capitoli: Capitolo 1: *** E' giunta l'ora di sposarsi! *** Capitolo 2: *** Finalmente sposi!! *** Capitolo 3: *** Partenza: le emozioni della Luna di Miele.. *** Capitolo 4: *** La chiesina: rivelazioni...Merlino&Artù..x sempre.... *** Capitolo 5: *** Ritorno a Camelot: scoperte&annunci *** Capitolo 6: *** Entrano in scena le Amazzoni!! *** Capitolo 7: *** Il (pazzo!) piano di Olimpia.. *** Capitolo 8: *** Merlino&Morgana..vs.. il cattivo di turno!! xDD *** Capitolo 9: *** Crepe.. *** Capitolo 10: *** Pausa di Riflessione..VS..Kil&Co.. *** Capitolo 11: *** L'arrivo della bionda... XD *** Capitolo 12: *** Partenze da Camelot .. *** Capitolo 13: *** E tornarono le mamme ... *** Capitolo 14: *** Relazioni svelate ^* *** Capitolo 15: *** Ritorno a casa *** Capitolo 16: *** OrdinedelGiorno: EREDE ! *** Capitolo 17: *** L'infausta novella.. *** Capitolo 18: *** Rincorrere il proprio sposo... XD *** Capitolo 19: *** Scelte.. e sfide... *** Capitolo 20: *** Momenti di RELAX... *_____* *** Capitolo 21: *** Risveglio brutale *** Capitolo 22: *** Tutto è bene, quel che finisce bene... ^^ *** Capitolo 23: *** Approfittando dell'assenza di Merlino&Gwen... ^^ *** Capitolo 24: *** Relax..e baci da vendetta! *** Capitolo 25: *** Sfide: le strampalate pozioni delle sorelle Pendragon *** Capitolo 26: *** La crudeltà di Re Audrin. *** Capitolo 27: *** Artù c'è sempre x Merlino.. *** Capitolo 28: *** In groppa al Drago: Volare con Kilgharrah *** Capitolo 29: *** Morghy VS Uther: sorpresone e lotta aperta contro gli A.I (Allenamenti Intensivi) XDD *** Capitolo 30: *** L'inizio del Relax: Merlino&Artù in viaggio ^^ *** Capitolo 31: *** Ricordi dal Passato *** Capitolo 32: *** Interrogatorio XD *** Capitolo 33: *** Attacchi di Gelosia: Freya vs Patrick: la lotta degli Equivoci. *** Capitolo 34: *** La Visione *** Capitolo 35: *** Il Ritorno di Merlino *** Capitolo 36: *** Di nuovo tra i Vivi. ***
Il Sole si levò a Camelot,
caldo e raggiante come al suo solito, annunciando la nascita di un altro nuovo
e splendido giorno.
“Merlino,svegliati!”
Hunith spalancò la porta della stanzetta di suo
figlio, tutta entusiasta.
“Madre...buongiorno anche a te.”, disse lui
stiracchiandosi, “Perché..entri nella mia stanza urlando?”
Lei sospirò.
“Figliolo, ma che domanda è!? Oggi è il gran giorno!
TI SPOSI!!”
Merlino la guardò ancora preda del sonno,
stropicciandosi gli occhi e cercando di mettere in funzione il cervello
addormentato, e tentando pure di metter a fuoco sua madre, che lo guardava fra
l’esasperato e l’arrabbiato. E il suo cervello, a un tratto, si connetté.
Mi..sposo? Ohmiodio…è vero!!. Oggi è..il grande giorno! Oggi...Io e
Artù ci sposiamo!!
Con agile scatto si alzò a sedere sul letto, tutto a
un tratto gioioso ed elettrizzato come un bambino alla sua prima uscita, e
scattò in piedi.
“Prepariamoci!”
********************************
La porta delle stanze del Principe Ereditario si
aprì improvvisamente, senza preavviso.
“ARTU PENDRAGON!! Smettila di poltrire a letto, non
è il momento!”
Il biondo aprì gli occhi a fatica: la sera prima
lui, suo padre, e la sorellastra che adesso se ne stava in piedi accanto al suo
letto, avevano fatto un po’ troppo tardi, a festeggiare e a brindare per il suo
matrimonio.
“Morgana...”
Poi il pensiero lo colpì:
Un minuto.
MATRIMONIO? È..è oggi!! Mi sposo fra poche ore,santo cielo! E sono ancora a
letto!
Scattò in piedi nel giro di pochi secondi, con le
mani sui fianchi e il portamento fiero, lo sguardo che gli brillava di
contentezza, e l’espressione alquanto allegra. Morgana scoppiò a ridere, e così
pure Artù.
“Coraggio, Artù. Ti aiuto a prepararti.”
“Posso anche fare da solo. Poi anche tu devi ancora
prepararti,o sbaglio?”
Lei sorrise.
“Io ho Gwen che mi aiuta. Verrà
fra un’ora, già pronta. Ci metterò meno di mezz’ora per prepararmi . Tu,
invece, no. Non dico che non sei in grado di prepararti da solo,visto che lo
facevi prima che arrivasse Merlino. Ogni tanto... Ma oggi meglio di no, sei
troppo..agitato!”
Il principe sorrise.
Ha ragione
lei. Per oggi mi affiderò alla mia cara sorellastra!
La veste che indossava Merlino era a dir poco
stupenda: era un completo bianco(il suo colore preferito dopo il blu mare), con
delle striature color azzurro cielo, come i suoi occhi, così come azzurro cielo
erano i risvolti delle maniche, e i calzoni. All’altezza del collo, un bavero
(stile ottocentesco), tutto a piegholine. E per
finire, un delizioso, piccolo copricapo.
Gwen
entrò in quel momento.
“Merlino! Sei..veramente bello...”
Merlino le sorrise.
“Beh, anche tu sei bella vestita così!”
Gwen
indossava un vestito bianco, di stoffa robusta, semplice, e sopra una sorta di
altro vestito, color giallo grano, e un cinturino alla vita. Ripeto, era un
vestito abbastanza semplice. Ma era di sicuro effetto su un ragazzo che era
abituato a ragazze...genuine e..semplici.
“Ti ringrazio.”
In quel mentre entrarono in casa Balinor
e Gaius: il primo indossava una veste blu notte,
semplice come il vestito di Gwen, dei calzari
bianchi, dei semplici sandali. E un piccolo copricapo. Gaius
indossava il suo solito ‘vestito’ rosso sangue, molto elegante(ma comunque da
poter indossare tranquillamente tutti i giorni), la giacchetta blu scuro, e i
suoi calzari grigi.
Balinor
sorrise a sua moglie.
“Tesoro...sei splendida.”
Hunith si era cucita un grazioso vestito rosso
sangue al centro e arancione lungo i fianchi e sulle maniche, con tanto di un
piccolo e grazioso, e anche elegante, velo trasparente. E la sua solita
acconciatura quasi a crocchia, col solito nastro, adesso pulito e color
lavanda. Era veramente una bella donna.
Merlino sospirò.
“Andiamo.”
Balinor
rise, e lo prese per le spalle guardandolo negli occhi.
“Figliolo. Questo è un passo veramente importante.
Sono fiero di te, per tutto quello che hai fatto finora. Ricordatelo.”
Merlino abbracciò suo padre.
“Ti ringrazio!”
Gaius
si fece avanti, e abbracciò anche lui il figlioccio.
“Sei lo sposo perfetto per Artù. E, Merlino,il mio
suggerimento resta sempre lo stesso di sempre. Cerca di non cacciarti nei guai!
Adesso, poi, sarai lo sposo del futuro Re. Dovrai fare attenzione più di
prima.”
“Senza dimenticare di rilassarti!”, rise Hunith stringendolo
a sé, “Non angosciarti. Resta sempre ciò che sei. Sono sicura che Artù la pensa
come me.”
Mia madre
ha ragione. Io sarò sempre io. Certo, sarò lo sposo del Principe Ereditario del
regno di Camelot. Però questo non può cambiarmi. Non
deve.
Gwen
lo prese a braccetto sorridente.
“E’ giunta l’ora di sposarsi! Orsù, Merlino.
Sorridi!”
C’era un sacco di gente sulla collinetta Nord, e
tutto intorno: la città intera di Camelot, due rappresentanti
per ogni città del regno, i Consiglieri, Re Bayard di
Mercia, Re Erec e Lady
Ester, altri due o tre Re alleati di Camelot; e,
ovviamente, non mancavano Kilgharrah, Lady Morgana e,
appena arrivati, Gaius, Balinor
e Hunith, e Gwen. Ah, e non scordiamoci del Re Uther!
Lady Morgana era vestita in modo semplice, come si
confà a una vestale: indossava un abito blu, il cui colore andava sfumando dal
blu scuro al blu chiaro, trasparente sulle braccia; in vita aveva una piccola
cintura intarsiata di pietre preziose, e al collo un pendente di AcquaMarina. Era bella anche con l’abito più semplice del
suo vestiario.
Per quanto riguarda il Re, ovviamente indossava la
sua tunica rossa, con sopra l’armatura che lo accompagnava da anni e anni,
sopra ancora la sua veste marrone scura, con una cinta in vita, e sopra ancora
il suo mantello rosso fuoco. Il pendente che solo il Re poteva portare, e la
sua bella corona d’oro.
Erano tutti estremamente eccitati, felici, e
alquanto agitati.
“Rilassati, giovane Artù. Pazienta ancora qualche
minuto.”, disse Kilgharrah
Artù tossicchiò, e si scrollò le spalle. Era più
agitato di quanto non fosse mai stato in vita sua! Di lì a poco meno di
mezz’ora sarebbe stato sposato. SPOSATO. La cosa, da bambino, lo annoiava e lo
faceva sempre sbuffare. In quel momento, invece, non vedeva l’ora di firmare
l’atto che lo avrebbe unito per sempre e definitivamente col suo adorato
piccolo Maghetto.
La musica partì: era la ballata più dolce, più
melodiosa che Artù avesse mai sentito. Suo padre aveva insistito che facesse
suonare quella. Gli aveva detto che era la stessa che avevano suonato al
matrimonio di lui e sua madre Igraine.
Artù è… strepitoso! Guarda quanto gli dona l’armatura
oggi...come è bello con quel suo sguardo agitato, il portamento fiero …
“Merlino.”
Suo padre sorrise, e il ragazzo invece scoppiò a
ridere.
“Scusami !”
Artù attirava davvero tutte le attenzioni: indossava
la sua armatura, ed era molto più lucida del solito, molto più bella e
scintillante; al centro, sul suo petto, brillava con fierezza lo stemma della
sua nobile casata. Quella dei Pendragon. In parte,
però, coperto dalla sua casacca rosso fuoco, lo stesso colore del suo mantello.
Proprio come sull’armatura, al centro esatto, c’era uno stemma, ma sopra vi era
inciso un Drago ad ali spiegate. Dulcis in fundo, sul suo capo c’era la sua
bella e piccola corona d’oro, incastonata di zaffiri e rubini.
Balinor
sorrise, mettendo un braccio dietro la schiena, e alzando l’altro, col palmo
della mano rivolto verso il basso; dopo un minuto ancora in cui mancava poco
che gli uscisse la bava dalla bocca, Merlino scosse la testa, e mentre un suo
braccio restava lungo il fianco, l’altro si alzò e la sua mano si posò su
quella del padre.
“Arriva Merlino!”, gridarono gli abitanti
Artù si voltò di scatto, e il suo viso si fece rosso
pomodoro. Sul volto gli comparve un sorriso, e la sua aria si fece sognante.
Merlino era veramente...
È
favoloso... Dei, correrei verso di lui e..lo prenderei fra le braccia! Calmati
Artù. Fra poco lo avrai tutto per te. In eterno. Controllati..
Balinor
sorrise, arrivando sotto al piccolo gazebo, che era cresciuto decisamente
perfetto! Prese la mano del figlio, e la posò su quella del principe. Artù
strinse la mano di Merlino, e lui gliela strinse se possibile più forte.
“Ciao.”
“Ciao, Merlino.”
Kilgharrah
tossicchiò schiarendosi la voce.
“Siamo qui, per unire Merlino di Eldor e Artù Pendragon, nel rito del matrimonio. Il matrimonio è un rito
sacro. Col quale si sceglie di unire due cuori, due anime, due persone, per tutta l’eternità. Il rito
che io celebro quest’oggi, varrà sia in questa vita...che in altre. Che siano
portati anelli e nastro.”
Gaius
si avvicinò con gli anelli, e col nastro bianco, e li tenne davanti a sé su di
un piccolo cuscinetto, sorridendo, mentre Artù prendeva l’anello destinato a
Merlino, e puntava il suo sguardo nel suo.
“Molto bene. Adesso scambiatevi gli anelli, simbolo
del reciproco impegno. Artù.”
Lui sorrise.
“Sono qui, oggi, per unirmi a te, perché ti amo. Per
il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore..e il
frutto. Per la Vita e l’Amore. Nel nome degli Dèi, io Artù Pendragon
prendo te, Merlino di Eldor, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio Spirito.
Dal risveglio del Sole e al corso delle Stelle. Nessuna morte potrà separarci.
Nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e spazio. E ci rincontreremo,
e capiremo. E ricorderemo. E ci ameremo ancora. Ti amo, e ti amerò sempre.
Possano gli Dèi vegliare sulla nostra Unione e sul nostro Amore, sempre. Fino alla
fine dei tempi, e oltre.”
E gli infilò l’anello, sorridendo felice.
Il moro rise altrettanto felice, e si voltò verso Gaius che gli porgeva l’anello di Artù. Lo prese, e i suoi
occhi e quelli del principe tornarono gli uni negli altri. Prese un respiro,
agitato com’era, e ripeté le stesse parole:
“Sono qui, oggi, per unirmi a te, perché ti amo. Per
il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore..e il
frutto. Per la Vita e l’Amore. Nel nome degli Dèi, io Merlino di Eldor, prendo
te Artù Pendragon... nella mia mano, nel mio cuore e
nel mio Spirito. Dal risveglio del Sole e al corso delle Stelle. Nessuna morte
potrà separarci. Nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e spazio. E
ci rincontreremo, e capiremo. E ricorderemo. E ci ameremo ancora. Ti amo, e ti
amerò sempre. Possano gli Dèi vegliare sulla nostra Unione e sul nostro Amore,
sempre. Fino alla fine dei tempi, e oltre.”
E infilò l’anello all’anulare della mano destra del
Principe.
“Ben fatto, ragazzi miei.”, disse Kilgharrah, “Questa Unione durerà per l’eternità. E nei
cicli di reincarnazione a venire, Merlino e Artù si rincontreranno, e si
ricongiungeranno. Sempre..e comunque . Morgana. Porta il nastro, per favore. E
legalo ai polsi di questi due giovani.”
Lei sorrise, annuendo, e avanzò verso il gazebo
portando con sé il nastro bianco.
“Merlino. Artù. Prendetevi per mano. La mano destra,
per piacere.”
I due lo fecero, tenendo i polsi ben in vista,
alzati, e Morgana lentamente prese ad avvolgere i loro polsi destri, lentamente
e con pazienza. I due si guardavano di sottocchio, sorridendo. Merlino aveva le
guance tinte del suo solito rossore, e quel piccolo particolare faceva
sorridere Artù ancor di più.
Fra pochi
minuti sarai mio, Merlino. MIO. Per tutta l’eternità.
Merlino rise di gioia.
Sono
praticamente già sposato... Sposato con Artù!
Kilgharrah
sorrise, e non appena Morgana ebbe avvolto anche l’ultimo pezzetto di nastro
bianco attorno ai polsi dei due ragazzi, guardò il Drago.
“Il Bianco è il colore della Purezza. E Pura è
l’Unione fra questi due giovani cuori. Puri sono i loro sentimenti. Profondi.
Autentici. Sinceri. E più forti e grandi di qualsiasi altra cosa esistente al
mondo. Artù e Merlino hanno affrontato la morte più di una volta. Ma il loro
Amore l’ha sconfitta con coraggio. Sono sempre rimasti leali l’uno all’altro.
Sempre vicini, sia nelle avversità che nelle gioie. E così sarà in eterno.
Scambiatevi ora le reciproche promesse.”
Artù e Merlino si voltarono verso il Drago, allarmati,
e egli rise.
“Non importa. Ascoltate ciò che i vostri cuori
vogliono far sapere all’altro. Artù. Prima tu.”
Il principe sospirò. Poi sorrise.
“Beh...mi dispiace, purtroppo mi sono..dimenticato
di preparare la promessa! Ma rimedierò. Non ho molto da dire, oltre a quello
che già sai. O a quello..che sanno gli altri. Prima che tu arrivassi qui , la
mia vita era...normale. Direi...orribilmente
normale! E Cupa. Ma sei arrivato tu, Merlino. E hai illuminato la mia vita
come...un raggio di Sole. Non riesco a dirti..a parole..quanto significhi, per
me. Quanto sei importante...fondamentale, per me. Vitale! Ma giuro.. che farò tutto ciò che è in mio potere per
dimostrartelo. Ogni singolo giorno della Nostra Vita. Ogni ora, ogni minuto e
ogni secondo. Ogni.. singolo attimo che vivremo insieme. Ti amo, Merlino di
Eldor. E ci puoi scommettere, che..ti amerò sempre.”
Mentre Merlino già piangeva per la gioia, per
l’intensità di quel discorso, tutto intorno la gente iniziò ad applaudire
felice, a fischiare, a gridare di felicità per loro. Merlino prese un respiro,
e si asciugò le lacrime.
“Merlino. Tocca a te.”
Il moro sorrise al Drago, e guardo di nuovo il
biondo dinanzi a lui.
“Come avrai capito, anche io ho scordato
di...scrivermi la promessa. Però, posso fare ciò che ha suggerito Kilgharrah. Ascolterò il mio cuore. Ecco..i-io... Quando
ero bambino,questo già lo sai, ero un..tipo piuttosto...solitario. A parte mia
madre, e Will, non ho mai stretto rapporti con nessuno. E nonostante ci fossero
loro,mi sentivo..tremendamente solo. Un giorno..decisi di venire a Camelot. Da Gaius. Conobbi lui, e
Gwen..scambiai due parole, del tutto casualmente, con
Morgana. Poi…vidi te. Te ne stavi coi tuoi uomini, in
piazza, e...ho sentito un..formicolio in tutto il corpo,quasi..una scossa! Mi
dovetti appoggiare ad una colonna per non cadere a terra! Non soltanto perché
eri..e sei..un bellissimo ragazzo.. Ma perché sentii in quel preciso istante
che... c’era qualcosa. Come un..filo, tessuto fra me e te, che ci legava.
Invisibile...agli occhi di chi non sa guardare.. Tu hai portato l’Amore nella
mia vita, Artù Pendragon . E per me sei tanto vitale
quanto lo sono io per te. Tenterò con tutte le mie forze di dimostratelo in
ogni singolo attimo..che stiamo insieme. Ti amo. E lo farò per sempre.”
Di nuovo partirono gli applausi per il discorso di
Merlino, e il principe dovette asciugarsi le lacrime di commozione dovute alla
profondità di tale discorso.
Sei
incredibilmente fortunato, Artù. , pensò Uther, Merlino
è più che meritevole. Insieme sarete di sicuro felici. Lo sento. Lo SO.
Kilgharrah
sorrise.
“Splendide promesse. E non poteva essere altrimenti.
Sono parole nate dal più profondo del vostro cuore. Adesso...Scambiatevi il
Bacio dell’Unione.”
I due si avvicinarono, abbassando le braccia legate
col nastro bianco, e si scambiarono un tenero, dolce, intenso bacio. Quando si
sorrisero, intorno scoppiarono applausi e congratulazioni da parte di tutti.
La voce di Kilgharrah si
fece più alta e possente che mai:
“Per il potere a me conferito dagli Dèi della
Religione Antica...dichiaro Merlino di Eldor, e Artù Pendragon...uniti
in matrimonio! Siate felici da qui in eterno. E ricordate: fiducia. Rispetto.
Amicizia. Amore. Per tutta l’eternità. Felicitazioni!”
È MIO!!!
Finalmente Merlino è mio in modo definitivo!!
Oddio, è
fatta!!,
pensò Merlino, Io
e Artù…siamo sposati!!!
Eiiilàà!!!!!!!!
Ragazze, ben ritrovate!!
^^ Come avevo annunciato, ecco a voi il
seguito de “Il Mio Destino 6 Tu”, dal titolo “Sulla Via del Destino” ** anke in questa serie darò il massimo di me stessa!! J almeno ci proverò ;)
Ebbene, in molte attendevano questo
capitolo lo so…vi ho fatto penare forse troppo…ma l’attesa spero sia valsa a qualcosa…spero
dunque vi piaccia questo cap!! ^^
Ho pensato bene di far intervenire Kil, perché mi ha tanto pregato di poter celebrare il Rito ke…chi poteva dirgli di no? ;P
Attendo il vostro parere ragazze!!! ^^
Vostra affezionatissima
KinderBuena
(conosciuta anche come “Lady Merendina Kinder! àArthur
ti voglio bene!! XDD )
E per rispondere alle recensioni dell’ultimo
cap della prima serie:
celine_underworld: CARISSIMA!! ^^ sn
felice ke la mia storia ti sia tanto piaciuta! ;)
spero ke questa seconda serie nn
deluda le tue aspettative adorata recensitrice! ;)
bacioni!
Misa N: Wattaaaa!!!! XDDDD OK basta scleri!
;P
Hai
notato dell’ambiguità di Utherino-La-FaIna?? WOW!!! Grande
Ari!! In effetti pure io..gliel’ho detto al caro Uther:
“mh..mi sembra ke tu abbia
un atteggiamento alquanto strano…” -.-‘ mai criticare un Pendragon…
Ma poooveriUnith e Balinor!!! Si preoccupano x il loro figliolo adorato, è l’unico
che hanno…abbi pietà! XDDD e cmq SI’ è certo!! I due patatinucci si amano alla folie!!!!
XDDD kissene di una stupida dote!!! BD
Visto ke risvolto con Kilgharrah??? Il
Grande Drago millenario e Utheruccioke parlano civilmente!! (questo è grazie al mio faticoso
intervento ovvio -,-) ma dai, alla fine è stata una bella cerimonia no???
Ah sì, Morghy
è la “the best” 4EVER!!!! **
KISS!!!!!
Spero
ti piaccia la seconda serie quanto e più (magari ) della 1°!!! ^^
BD nn
dubitare Linfaria, te lo farò piacere Utherino-ke-beve-il-tHeino!! Parola MIA!!! E Farfynn s’arrende mai finché nn ha raggiunto un obiettivo!!!! ;P
Uther
si avvicinò ai due novelli sposi, e si voltò verso gli invitati.
“Popolo di Camelot. Regni
alleati. Mio figlio Artù...si è sposato. Che venga sancita la promessa.
Ragazzi.”
Il Gran Consigliere portò la pergamena, l’atto di
matrimonio, e porse loro una piuma e una boccetta d’inchiostro. Artù lasciò
firmare prima Merlino, che lo ringraziò con un sorriso, e pose la sua firma
sull’atto. Poi firmò il principe. E Uther partì con
un applauso, tutto soddisfatto, seguito poi dal resto del regno. E da tutti gli
altri.
“Bene! Direi di spostarci all’interno del castello,
dove è già pronto un banchetto per festeggiare il matrimonio. Per il mio
popolo, ho fatto provvedere a portare in ciascuna casa dei piatti cucinati
dalle cucine del castello. E a momenti arriverà della carne fresca per il
Grande Drago.”
Si voltò verso Kilgharrah,
che lo ringraziò sorridendo e, mentre lui si avviava verso il castello con al
seguito tutti gli altri, il solito gruppetto a turno salutò il Drago per poi
andare dietro al corteo. Rimasero Merlino e Artù qualche secondo in più.
Assieme a Kilgharrah, che li guardò felice.
“Sono orgoglioso di voi, ragazzi. Ve lo avranno già
detto in tanti, io stesso l’avrò ripetuto a lungo ma insieme..farete grandi
cose! Camelot, un giorno, non esisterà più. Voi due
erigerete Albione. E assieme governerete con giustizia, e con saggezza. Andate.
I vostri invitati vi stanno aspettando. Quando avrete bisogno di me, non dovrai
fare altro che chiamarmi, giovane Mago. O può chiamarmi tuo padre.
Arrivederci.”
Loro due sorrisero e, per mano, raggiunsero gli
altri al castello.
Quando fecero il loro ingresso nell’enorme Sala,
partirono gli applausi. I due sfilarono verso il Re, che li aspettava col
calice in mano e l’aria sorridente. E più che appagato. Suo figlio si era
finalmente sposato. Le cose andavano bene da due mesi. Ed erano motivi più che
validi per poter conversare cordialmente coi Re alleati di Camelot.
Durante il banchetto, per un po’ si divisero: Artù
si mise a conversare allegramente con Re Bayard,
mentre Merlino parlava con Gwen.
“Artù. Mi faresti l’onore di presentarmi il tuo
sposo?”, disse Bayard
Lui sorrise, e si avviarono verso il moro.
“Merlino.”
Lui si voltò sorridendo, e vide Re Bayard porgergli la mano, e lui gliela strinse
amichevolmente, con gioia.
“Non ho avuto occasione di dirti quanto mi
dispiaccia per quel giorno. Sai, col calice.. Non si poteva...”
Merlino sorrise.
“Non si preoccupi, Re Bayard.
È passato. Non è colpa sua. Né mia.”
Re Bayard sorrise annuendo
e, nel mentre che lui si allontanava, ai due si avvicinarono Re Erec e Lady Ester. Il Re strinse la mano prima ad Artù, e
poi a Merlino. Lady Ester, invece, si sporse per dare un bacio sulla guancia a
Merlino. E poi ad Artù.
“Sono felice per voi! Non immaginate quanto!”
“Grazie, Ester.”, rispose Merlino
“Vi ringrazio per l’invito, Artù.”, disse Erec, “Speravo proprio di avere l’occasione di ammirare di
nuovo Camelot. E di salutarvi.”
Artù sorrise amabilmente.
“Per noi è un onore avervi qui.”
Dopo che i due si furono allontanati, Artù prese la
mano di Merlino, e lo portò dagli altri tre Re alleati di Camelot.
Il moro si sentì un po’ in imbarazzo, quasi a disagio, mentre i tre iniziavano
a parlare di politica, economia... Artù se ne rese conto immediatamente, rise
fra i baffi, e si congedò dai tre dicendo che lui e Merlino dovevano
assolutamente andare dai loro amici. I tre sorrisero, e i due si allontanarono
.
Lo
comprendo perfettamente. Già è noioso per me...e sono il Principe!
“Ei.”
Hunith si avvicinò al figlio, e lo strinse forte.
“Il mio bambino...”, piangeva, “Scusatemi. Lo so,
non dovrei piangere ma...il mio bambino si è sposato, e…”
Balinor
rise, e strinse la mano a Merlino, e poi ad Artù.
“Hunith si commuove facilmente. Merlino. Io e tua
madre siamo molto felici per te. E siamo onorati di avere te come genero,
Artù.”
Lui sorrise
“L’onore è tutto mio, Balinor.
Non capita tutti i giorni che tuo suocero sia un DragonLord!”
Tutti e quattro risero, e poi Hunith si avvicinò ad
Artù, gli accarezzò il viso sorridendo, e si abbracciarono. Artù sentì calore,
in quell’abbraccio, amore, quello che solamente una madre può trasmetterti.
“Tua madre era una gran brava donna. Nessuna mai la
sostituirà. Ma se avrai bisogno di parlare con una mamma...sai dove trovarmi.
Ne sarò felice, e onorata.”
Artù Sorrise felice con gli occhi lucidi di
commozione.
“Sarò io ad esserne onorato e felice,Hunith.”
Merlino, felice, guardò alla sua destra e vide avvicinarsi
Gaius. I due sorrisero, si guardarono per qualche
istante, e poi si strinsero forte. Come se fossero padre e figlio. Gaius voleva davvero bene a quel ragazzo. E Merlino adorava
quell’anziano(ma in salute!) medico brontolone.
“Ti voglio bene, Gaius.”
“Te ne voglio tanto anche io.”, lo baciò sulla
fronte, come un padre, “Ti meriti tutta la felicità che gli Dèi ti doneranno.
Artù.”
Il biondo si avvicinò, e per la prima volta da
quando era poco più che un ragazzino,lo abbracciò.
“Ti ringrazio, Gaius. Per
tutto ciò che fai, che hai fatto...e che, eventualmente, farai..per me. Non mi
sdebiterò mai abbastanza.”
Lui rise.
“Bè, è un dovere e un piacere prendermi cura di te.
Tratta bene Merlino. E’ un ragazzo d’oro. Ha già sofferto abbastanza, nella sua
vita. E sicuramente, a causa del suo Dono, soffrirà ancora. Stagli vicino, e
non lo abbandonare mai. Non lasciarlo mai solo. Promettimelo.”
Artù lo guardò dritto negli occhi, e con tono
estremamente serio, rispose:
“Gaius. Te lo giuro.”
Lui annuì.
“E io giuro di aiutarti, per quanto possibile. Sia
Merlino, che Morgana, non dovranno correre il minimo rischio. Ma ora” sospirò
“Basta con discorsi seri. Divertiti. E se non ci dovessimo salutare prima che
partite, beh...non pensate a niente, mentre sarete via. Solo a stare bene.”
“Parole sagge, Gaius.
Pensate soltanto a voi.”
Lady Morgana arrivò alle spalle di Artù, e di
Merlino, con un’aria di goduria e di gioia sul viso. Artù la abbracciò, e poi
lei abbracciò forte l’amico Mago.
“Sono così felice! Non immaginate da quanto sogno
questo giorno! Praticamente da quando ho capito cosa provavate l’un per
l’altro. Sarete felici. Lo so. Farete delle cose straordinarie. Io confido in
voi. Mi fiderò sempre di voi, ragazzi. Siete due delle poche persone che mi
stanno davvero a cuore.”
Artù annuì.
“Sai che ti voglio bene, Morgana. E ti ringrazio di
cuore..per tutto ciò che hai fatto per noi. Per me e.. Insomma, grazie.”
“Morgana.”, disse Merlino, “Sei la mia migliore
amica. Lo sarai sempre. E ti devo ringraziare anche io.”
Lei rise di gusto.
“Oh ragazzi! L’ho fatto con piacere! Gwen. Vieni, non aver timori. Sei sempre la solita! Artù
mica morde,”
Gwen
si avvicinò, sorridendo, e abbracciando per primo Merlino.
“Auguri, amico mio. Ti voglio bene.”
“Io di più, Ginevra.”, disse lui, “Mi raccomando.
Non appena trovi un bel ragazzo, voglio che prima me lo presenti!”
Lei rise. Poi si mise dinnanzi ad Artù e, con un
gran sorriso, gli fece una riverenza.
“Le auguro tutta la felicità del mondo, Sire.”
Artù sorrise, e le porse la mano. Ginevra la guardò
per qualche istante, indecisa sul da farsi, poi vide l’espressione
incoraggiante di Merlino, e anche quella di Morgana, e sorridendo ancora di più
quasi ridendo, la strinse forte in modo risoluto.
“Ti ringrazio, cara Gwen.
Ma preferirei che mi dessi del tu. Siamo coetanei, e sei una delle migliori amiche
che Morgana, Merlino, e io potessimo avere. Non aver timore di sembrare
irriverente.. o altro. Io sono differente da mio padre.”
Lei rise.
“Lo so bene!”
Uther
si schiarì la gola, e fece cenno a Merlino e Artù di avvicinarsi a lui. I due
sospirarono, e si presero per mano raggiungendo il Re. I tre si voltarono verso
i loro invitati, sorridenti, e Uther parlò:
“Oramai il banchetto è giunto al termine, amici
miei. Ma prima che ciascuno di noi torni ai suoi doveri, o ai suoi
compiti...propongo di innalzare i nostri calici..e fare un brindisi ai due
novelli sposi. A Artù! E a Merlino!”
Tutti nella Sala alzarono i loro calici, pieni di
bevande fresche, e tutti gridarono:
“Ad Artù, e a Merlino!”
Erano sposi. Novelli sposi. Il banchetto era appena
finito. E di lì a poche ore sarebbero stati lontani per qualche giorno. Loro
due soli. Finalmente senza compiti da svolgere, e doveri a cui adempire. Solo
loro due.
Merlino e Artù.
Ragaaaazzeee!!!!!!
(e ragazzi se ce ne sono)…
Finalmente sposi!!!! E ora…sipartee!!!!! XDDDD
_valux_:jmh…tutto liscio sì… ^^ ogni
tanto ci vuole ;)
Grinpow: *o* sn strafelice
di non averti delusaa!!! (leggerai volentieri il prosscapallora…)
Mikybiky: A
TE proprio Uther ti sta sulle p**le eh!!! XDDDD
Gli ansiolitici fanno malee!!!
Misa N: Ma anke io fungirlo
sulle storie yaoi!!! xDDDD
don’t worryke viva gli yaoi e i matrimoni!!!
Anyway…
Matrimonio perfetto…e dopo nozze
tanto meglio BWAHAHAH!!!! Ke genia ke sono!!! XDDD sn contenta t sia
tanto piaciuto,ci tenevo tanto tanto!!! E menomale m’è
andata bene via! xD
X La Luna Di Miele risolviamo…dai
dai si risolve!!! ;P veedraaaiiii!!!! Spero ti
piaccia l’idea ;)
E SAPEVO k la mia sottigliezza su Gwen
la avresti capita! XD
Capitolo 3 *** Partenza: le emozioni della Luna di Miele.. ***
Era l’alba, quando i due partirono per il loro
viaggio di nozze. Un’intera settimana tutta quanta per loro due. Senza Uther,
Gaius, impegni di lavoro, allenamenti, investiture...niente. Loro due. A
cavallo, verso l’orizzonte...
“Non posso
ancora crederci..”
Artù si voltò.
“A cosa?”
“Siamo..sposati! E ora...guardaci! Siamo a cavallo,
con..un paio di vestiti alla sella, un po’ di cibo e...abbiamo davanti una
settimana tutta per noi! Non è che nel mezzo della luna di miele arriveranno...tuo
padre, o..qualcun’altro, e reclameranno che torni per questioni..politiche o
economiche..?”
Il principe rise.
“No, Merlino. E se si azzardano a tentare di rovinarci
la Luna Di Miele, vedrai che non avrò pietà. Per i prossimi sette giorni ci
siamo solamente tu e io. Noi due. La natura. Il Lago Sacro. La pesca. E niente
altro.”
Devono
soltanto provare a rovinarmi questi sette giorni..
Trottarono verso il Lago Sacro, mancavano ancora un
paio d’ore: a un certo punto Artù sparì dalla vista di Merlino, e li riapparve
da dietro con un rametto di foglie, posandoglielo sotto il mento e facendogli
il solletico. Merlino gli tirò un piccolo pugno sul braccio, e il biondo rise e
aumentò andando al galoppo.
Merlino rise assieme a lui, e lo seguì.
Non lo
avevo mai visto così spensierato! È ancora più bello...
Artù e Merlino si rincorrevano a cavallo, ogni tanto
prendevano dei piccoli sentieri in mezzo agli alberi per seminarsi, ma si
ritrovavano sempre. E comunque. Non potevano perdersi. Non loro due. E Artù si
sentiva stupendamente bene.
Come ho
fatto a vivere senza Merlino, fino a qualche mese fa!?
“Artù! Siamo arrivati.”
I due scesero da cavallo, e legarono i cavalli a un
albero lì vicino. Merlino fu più veloce a fare il nodo, con un aiutino della
Magia ovviamente; Artù aveva appena finito di legare il suo cavallo, quando Merlino
con un ghigno in volto gli saltò addosso, lo gettò per terra, e gli fece una
grossa scarica di solletico. Ridendo assieme a lui.
“Così impari a farmi il solletico all’improvviso.”
Artù, preda delle risate, lo guardò negli occhi.
Sapeva che il suo sguardo catturava sempre quello del giovane Mago. E difatti…
Così ne approfittò per invertire le posizioni, gettare Merlino con la schiena a
terra, e tenendogli ferme le mani all’altezza del petto fra i due.
“Idiota di un servitore. Come osi?”
Merlino sogghignò.
“Beh, è stato lei a cominciare...asino reale.”
I due si guardarono per un minuto, un lungo minuto,
Artù finto serio, e Merlino fin troppo divertito. Dopodiché scoppiarono a
ridere,e si baciarono, Artù lasciò andare i polsi di Merlino e gli prese le
mani, portandogliele all’altezza della testa. E rimasero a baciarsi e farsi
coccole per una decina di minuti
“Dai. E’ ora di catturare il pranzo.”, disse Artù
Mentre il moro restava lì, preparando tutto per la
notte, il bel principe andava a caccia col suo bell’arco. Nel giro di qualche
ora, fu di ritorno. Nel mentre, per ingannare il tempo, Merlino si era
esercitato un poco con la Magia. Mangiarono un bel capriolo. O meglio, Artù lo
mangiò. Il biondo aveva anche raccolto degli ortaggi. Vicino al Lago Sacro, vi
erano dei campi seminati, tenuti in vita dal Re,disponibili per i visitatori. E
per Merlino c’era una bella zuppa di verdure come piaceva tanto a lui.
“Grazie.”
Artù gli sorrise.
“Sei il mio sposo. È mio dovere prendermi cura di te.
A meno che non sia strettamente necessario, se non vorrai mangiare carne non la
mangerai.”
Merlino anche sorrise, gli diede un piccolo bacio, e
mangiarono chiacchierando, parlando di come era stato bello il matrimonio, e
tutto il resto. Parlarono del più e del meno, e pian piano scese la notte. I
due si cambiarono per la notte, sdraiandosi sotto alle loro coperte.
Poi Artù si tirò su, sul fianco, accarezzando il
viso del suo sposo. E sorrise.
“Che c’è?”
“Sembri un angelo,amore mio...”
E lo baciò dolcemente.
Merlino allora si girò anch’egli sul fianco,
sorridendo.
“Se non sei tanto stanco...io...ho voglia di te..”
Artù rise.
“Merlino, dolce servitore...dovresti saperlo. I
Pendragon non sono MAI stanchi!”
E mentre entrambi scoppiavano a ridere, Artù
abbracciò Merlino baciandolo, portandolo sotto di sé, e stringendolo forte...
Le sue labbra scesero..prima sulla guancia..poi
lungo il collo...prendendo piccoli lembi di quella pelle candida..e
mordicchiando..baciando...scatenando nel corpo di Merlino mille brividi..mille
fremiti...mentre le sue braccia stringevano Artù ancora..e ancora...
Le labbra di Artù scesero fino all’incavo fra collo
e spalla..e quando Merlino gemette seppur piano..sorrise: era il suo punto
debole, e Artù lo sapeva ormai molto bene! Vi dedicò molte piccole
attenzioni...finché si staccò, e portò una mano dietro la schiena del Mago,
sollevandolo per potergli sfilare la maglia bianca...Merlino sorrise,
lasciandolo fare, e poi gli tolse la sua…
Artù scese sul petto di Merlino..lasciando una scia
rovente di baci..dai più ‘intensi’ ai più ‘superficiali’...dedicò al petto
dell’amato ancora più attenzioni che al collo...e sentire il respiro di Merlino
farsi irregolare, gli provocò mille e più brividi...
Nessuno dei due poteva resistere ancora per
molto...Merlino baciò Artù..poi spostò le labbra giù per il collo...nell’incavo..poi
lungo il petto..e sull’addome...e sentì il corpo dell’amato che fremeva..sentì
il suo respiro affannato quanto il suo...e risalì per far combaciare di nuovo
le loro labbra...
I bacini erano vicini…molto
vicini...e il desiderio infinito che provavano l’uno verso l’altro oramai era a
livelli altissimi...
“Non ce la faccio più..ad aspettare...”
Artù, che si era tenuto su con le braccia puntate
bene a terra, prese una mano di Merlino e la strinse forte...
Fecero l’amore in modo tenero..e selvaggio...dolce..e
intenso...romantico..e passionale...con tutto quell’Amore che provavano l’uno
verso l’altro e che, adesso che erano sposati, si era ancora di più
rafforzato...senza tregua, senza pace..senza fermarsi né stancarsi...fecero
l’amore fino a tarda notte...
Merlino sorrise, baciando Artù con la sua speciale
dolcezza e tenerezza. Poi lo guardò.
“Ti amo, angelo mio..”
Artù sorrise, ribaciandolo delicatamente.
“Anche io ti amo, piccolo mio..”
Dormirono abbracciati stretti. E per loro fortuna, l’aria non era neanche fredda.
----
All’alba del giorno dopo, Artù si alzò mentre
Merlino ancora dormiva. Stette a pensare un po’ attorno al fuoco ormai spento,
pensava e pensava. Non si sa bene a che cosa. Ma pensava. Stette due ore buone
a pensare, sinché non si svegliò Merlino. Un bacio, e i due pensarono bene di
fare una nuotata mattutina. L’acqua era un po’ fredda, al principio, ma ci si
abituarono in pochi minuti
“Beh, direi che è un buon segno...”, mormorò Merlino
“Quale?”
Lui rise.
“E’ già il secondo giorno, e nessuno è venuto a
cercarci per riportarci a Camelot. Inizio quasi a rilassarmi!”
Artù scoppiò a ridere, e si avvicinò al moro a
nuoto, afferrandolo e premendo le sue labbra su quelle del Mago. Merlino
sorrise, e corrispose a quel bacio con amore, ma con estrema dolcezza. Questo
fece sorridere ancora di più il principe. Adorava la dolcezza di Merlino! i due
si abbracciarono, lì, nell’acqua.
Le labbra di Artù scesero sul collo del giovane che
fremette al tocco delicato ma intenso della bocca del principe; Artù scese
sulle spalle, fin dove l’acqua glielo permetteva. Merlino gli dedicò le stesse
premure. Il principe sentì i suoi battiti accelerati, il piccolo cuore del suo
amato che batteva contro al suo petto. Dopodiché le loro labbra si incontrarono
nuovamente, i loro sguardi s’incrociarono. E proruppe la passione...
Non male in
acqua...,
rise fra sé e sé Artù
Dopo quasi mezz’ora, i due si sorrisero, fronte
contro fronte, sudati e accaldati, ma felici come lo erano stati fino a quel
momento. Insieme. Dopo un ultimo bacio, uscirono dall’acqua e si rimisero le
loro vesti di tessuto, aspettando che fosse il Sole ad asciugare i loro corpi,
e il loro capelli. Il giovane Mago si stese, esausto, sul suo sacco a pelo,
mentre Artù rientrò nel Lago e si tirò su le maniche più che poté.
“Artù?”, rise Merlino, “Cosa stai facendo?”
“Non lo vedi? Mi preparo a pescare!”, rise lui, “Tu
riposa pure. In men che non si dica,ti prenderò un bel pesce.”
Merlino rise ancora di più,scotendo il capo.
Lo amo
anche per le sue uscite folli! , poi sospirò, Forse dovrei dirgli ciò che provo. Le
mie paure, e le mie..ansie …
Artù sbuffò.
“Dannazione! Non è giusto!”, si voltò, “Merlino,
fai.... Ei? Merlino?? Smettila di assentarti.”
Il Mago si riscosse dai suoi pensieri, e si alzò per
accendere il fuoco su cui cuocere l’eventuale pesce.
Io glielo
dico. Magari mi prenderà in giro, dirà che sono preoccupazioni inutili. Ma io
gliene devo parlare.
“Scusami! Stavo..pensando. Come avrai potuto notare,
ovvio. Sono un po’..preoccupato per ... Sono il tuo sposo, adesso. Dovrò
comportarmi in un certo modo,e..ne sono consapevole. Ma mi.. spaventa il
dover..cambiare così tanto, ecco.”
Il principe aveva appena preso un pesce, nel momento
in cui Merlino diceva che era preoccupato. Uscì dall’acqua, camminando
lentamente, e mentre il giovane moro aspettava vicino al fuoco, in attesa della
risposta del principe, lui gettò quel pesciolino verso il ‘cerchio’ dove doveva
stare il fuocherello, e gli andò vicino.
“Ma di cosa stai parlando? Queste sono
preoccupazioni che non ti dovrebbero sfiorare, lo sai?”
Lui sospirò.
“Immaginavo avresti detto che sono preoccupazioni inutili…”
Artù sospirò, sorridendo, e si avvicinò a lui
posando entrambe le sue mani sul viso dell’amato,e carezzandolo dolcemente. Con
tenerezza. Rassicurandolo. Merlino si sentì improvvisamente tranquillizzato da
quelle carezze. Guardò negli occhi il suo principe, che gli sorrise.
Possibile
che si faccia sempre prendere dall’ansia? , sospirò il Principe
“Merlino. Io non ti cambierei MAI. Per nessuna
ragione al mondo! Tu sei perfetto così come sei. Sii te stesso. SemplicementeTE STESSO.”
Merlino lo guardò, e poi scoppiò a ridere
gettandogli le braccia al collo.
“Sono le più belle parole che mi potessi dire! Ti
ringrazio. Anche tu sei perfetto così come sei. Mai ti cambierei, Artù. Mai.”
E lo baciò con amore.
Ti amo,
Maghetto mio.
“Grazie! Anche per me, sono le parole più belle che
potessi sentire oggi.”
Merlino rise, staccandosi e raccattando il pesce.
“Beh? Cuciniamo il pesce?”
“Ti faccio notare che il fuoco è spento.”, rise
Artù, “A meno che non pensi che il pesce si cucinerà da solo senza fuoco...”
Merlino sogghignò.
“Lo accendo in un attimo.”, alzò il braccio verso le
ceneri, e sussurrò:”Tine!”
Le ceneri presero fuoco, e lentamente la fiamma salì
fino a diventare alta al punto giusto, Artù rise e si avvicinò col pesce.
Merlino si sedette accanto a lui si di un tronco, e aspettarono che il pesce
fosse pronto. Si scambiarono un piccolo bacio, felici. E pranzarono.
Il viaggio di nozze continuava!
Ragazzemie, rieccoci!!!!
Chiedo perdono x l’irregolarità cn cui posto..ma ora dal 10 al 14 Maggio ho gli Esami
D’Ammissione alla Maturità…mi concentro un attimo
sullo studio… -.-“
Cmq: questo capitolo, visto che è
corto, sarà accompagnato..seguito..dal 41! Spero ke
ne sarete felici ;)
Finalmente sposi, i nostri due
beniamini partono (ed era l’ORA!!!) x la loro agognata Luna di Miele ^^ ho
scelto il Lago Sacro perché io stessa ci farei volentieri un bel viaggetto… lo A-DO-RO!! ** e adoro la spensieratezza di
Artù al fianco del suo Merlino!! Rilassato…tranquillo…senzapensieri… E Merlino è al 7° cielo…
(chi non lo sarebbe?? Sposato a un baldo giovine come il Principe Pendragon! XDD )
Per non parlare poi..della loro PRIMA
NOTTE DI NOZZEEE!!!! Spero di nn
avervi deluse..e di essermi mantenuta nel rating “Arancione”..!! ;P
Ringrazio di cuore chi mi ha già messo
fra seguite e preferite!!! E chi ha posto la mia precedente storia nelle storie
da ricordare ** non immaginate quanto sia importante x me…
Grinpow: ecco a te la notte di nozze… ;P spero k nn ti abbia delusa… :S
PS: Be! Chi non vorrebbe avere 2 DragonLords x parenti!! XDD
Misa N: Morgana
sarà SEMPRE una fungirl!! xDDDD
come potrebbe mai essere il contrario! ;P
In
effetti vedere una tua recensione così presto..mh…qualche
dubbio mi è venuto! “ma..nn è k magari è x il
semplice fatto k è in pausa dallo studio?” e c’ho azzeccato! xDDD
La
prima notte di nozze è abbastanza dettagliata? Ho tentato di rendere + dettagli
possibile…senza però esagerare k il rating nn è “rosso” ;)
Accontentata?
;p
Besos!
<3
Skitty1: CIAO!!!!! Sono felicissima k sia la mia
precedente storia ke questa ti siano piaciute
tanto!!! ^^ spero k continuerai a leggerla allora ;)
Una
nuova fan!!!! Sono strafeliceee!!!! **
Kissotti
Lady niniane:
** CIAO!!!! Be, i tuoi complimenti x me sono
sempre stupendi lo sai!! Mi onorano sempre! =D
Sapessi
quanto mi sono commossa io!!! ;( è stato un matrimonio bellissimo vero? Ora
sono sposati…chi li divide più? (a parte un biondino xD )
Già!
L’abbraccio con Unith mi ha fatto piangere mentre lo
scrivevo! Lei è una donna veramente eccezionale! X Artù è davvero una seconda
madre oramai! :D
Sn felice di averti resa felice, cara dolce
Lady!!! ^^
Un
bacio da tutti a tutti voi!!!! ;)
Mikybiky: Ecco,
in effetti sì..un minimo di gentilezza nei confronti di Uther
ci starebbe bene ;) poooveroUtherino!!!!
Xchè gli vogliono tutti quanti male! ;( dai dai!!! Sta migliorando!!!
Attendevi
qstcap eh? Come tutti a
quanto pare!! xDDD cercando di mantenermi nei limiti del rating imposto da me
medesima..ho scritto ,anzi spero di aver scritto, 1na bella notte di nozze ;P
Capitolo 4 *** La chiesina: rivelazioni...Merlino&Artù..x sempre.... ***
Tre giorni erano passati dalla loro partenza da
Camelot, e i due novelli sposi non desideravano altro che i quattro giorni
rimanenti scorressero il più lentamente possibile. Si erano completamente
isolati nella Natura, e non si erano mai sentiti meglio: al mattino si
alzavano, facevano un bagno nel Lago Sacro, e poi si mettevano addosso le loro
solite vesti di tessuto, e aspettando che fossero i caldi raggi del Sole ad
asciugarli, senza fretta. Artù andava a caccia per il pranzo, poi tornava e
cucinando ciò che aveva catturato, osservava Merlino esercitarsi coi suoi
poteri; il giovane Mago iniziò a spiegargli al meglio gli incantesimi, x
renderlo partecipo del suo Dono, e Artù lo ascoltava sempre con attenzione: era
felice che Merlino lo rendesse complice della sua Magia, tanto quanto era
felice Merlino di farlo.
Il quarto giorno, i due decisero che avrebbero
dedicato un paio di pomeriggi all’esplorazione dei luoghi attorno a loro.
Partirono all’alba, dopo aver modellato un paio di bastoni, e di buon passo si
avviarono; entrambi adoravano fare lunghe passeggiate, soprattutto quando sopra
di loro splendeva il Sole. Merlino, però, non riusciva in alcun modo a perdere
la sua adorabile goffaggine e se per lui questo era motivo d’imbarazzo, per
Artù era una ragione in più per amarlo, e per sorridere, nel mentre che gli
porgeva la mano per aiutarlo a superare un grosso tronco, o una radice, o
quando, per poco, non cadeva faccia a terra e lui, prontamente, lo prendeva
prima che toccasse il terreno!
“Wow … Ei, Merlino! Dai, vieni! Ho trovato un posto
che vale la pena vedere.”
Il giovane raggiunse il principe, e l’espressione
che apparve sul suo viso(come quella che c’era sul volto d’Artù) era di pura
meraviglia …
Davanti a loro c’era un prato di enormi dimensioni,
che si estendeva per chilometri, dove fra l’erba alta e di un verde acceso
spuntavano centinaia di fiori dai colori più svariati: erano rossi, azzurro
cielo, blu mare, gialli come i raggi del Sole, bianchi e arancioni; era uno
spettacolo veramente stupendo! Poco più in là c’era una piccola collina, e
dietro la quale s’intravedeva un piccolo campanile dismesso. I due si
guardarono un paio di secondi sorridendo, poi, di comune accordo, decisero di
avvicinarsi: la collina non era tanto ripida, né in salita né in discesa,
quindi non fecero molta fatica a superarla. Quando l’ebbero oltrepassata,
un’altra meravigliosa veduta si presentò ai loro occhi increduli: una distesa
di Gigli Rosa, fiori preferiti di Artù, e di Iris dal color viola chiaro, i
preferiti di Merlino. Tutti quanti mischiati a creare una perfetta esoave armonia. Vedendo la cosa in senso
metaforico- allegorico, potrebbe simboleggiare l’armonia esistente tra Artù e
Merlino, altrettanto soave e perfetta, esistente tra Artù e Merlino.
Tutti intorno a una piccola chiesina un po’
dismessa, almeno all’apparenza.
“Visto, Merlino? Anche i nostri fiori preferiti si
sono congiunti!”
I due si sorrisero.
Sono certo
che é un segno, pensò Merlino, Io e Artù...uniti sempre..e per
sempre.…
“Su! Andiamo a visitare la chiesina, Artù.”
All’interno, il tetto e le mura erano molto
friabili, ma nonostante questo resistevano in maniera sorprendente. Davanti a
loro, dalla porta, si estendevano 3-4 metri di navata, che giungeva a un
altare, un piccolo e grazioso altare. Dietro vi era raffigurato un
indeterminata immagine..
Mentre contemplava quel piccolo altare,
all’improvviso Merlino sentì qualche cosa. Un qualcosa che neppure lui sembrava
comprendere, ma che lo attirava verso quell’altarino come una calamita. Iniziò
dunque ad avanzare, passo dopo passo, posò il suo bastone su una delle antiche
panche, e proseguì.
“Merlino?”
La voce di Artù arrivo ai suoi orecchi come un
petalo leggero che, trasportato dalla brezza, ti sfiorava con delicatezza il
viso.
“S..sì, io... Non senti niente tu? Una sorta
di...energia, o..quanto meno un... Scusami, so che sto blaterando un discorso
senza capo ne’ collo, ma...c’è un..qualcosa che mi attira! Come se...già
conoscessi questo posto...come se fossi già stato qui...”
Pian piano era giunto all’altarino, un passo dopo
l’altro, e una volta raggiunto, lo superò dirigendosi verso una vecchia ed
enorme pietra facente parte del muro situato, appunto, dietro a quel piccolo
altare sacro; la roccia era interamente ricoperta di polvere, ma incisa su di
essa ci doveva esser qualcosa. Merlino prese quindi il suo fazzoletto,
sciogliendoselo dal collo , e cacciò via la polvere coprendosi
provvidenzialmente bocca e naso. Una volta finito, la polvere si posò a terra
fino all’ultimo granello, per rivelare...un Drago.
Il giovane Mago sorrise e, come se ne fosse rimasto
stregato, lentamente alzò il braccio e sfiorò con timore quell’icona: un gran
calore lo avvolse, partendo dal cuore ed espandendosi in tutto il resto del
corpo. Artù, incuriosito, si avvicinò sfiorando anche lui quel disegno.
“Sembra Kilgharrah, vero?”
Merlino sorrise, e stava per rispondergli ma fu
preceduto da una voce roca, bassa, proveniente dalla porta.
“Difatti è proprio lui. Il Grande Drago.”
Sul portone era comparso un uomo anziano d’aspetto,
ma che pareva portarsi i suoi anni piuttosto bene; aveva una piccola barba
grigia, e indossava una lunga tunica altrettanto cenerina che,un tempo, doveva probabilmente essere rossa.
Sorrise, e avanzò verso di loro poggiandosi al suo lungo bastone di salice
bianco.
“Kilgharrah è, diciamo così, il nostro ‘capo’. Non
sapete quanto sono felice di avere la possibilità di conoscervi! Sebbene, in
realtà, già vi conoscevo. Perché, possiamo dire così, sono stato io in qual
modo a crearvi.”
Il vecchi rise, fermandosi davanti a loro, a
separarli soltanto il piccolo altare.
“Voi già sapete di essere stati Destinati, dico
bene? Il buon Kil vi avrà sicuramente riferito che siete…”
“Anime Gemelle?”, Merlino sorrise, “Sì. Ma questo
che cosa centra con lei,e con questo luogo?”
Lui si guardò intorno, e parlò:
“In questo luogo si respira Magia. Tu la senti,
giovane Merlino, ne sono più che certo. Ti entra nelle vene…trapassa
la tua pelle… Il mio nome è Aslan, sono un Sacerdote
dell’Antica Religione, e tempo orsono risiedevo qui con altri confratelli.
Sacerdoti, e Sacerdotesse. Al tempo in cui la Regina Igraine era ancora in
vita, scorgemmo nel cuore dell’Universo una luce. Quella luce ci indicava che
il futuro sarebbe stato orribile, colmo di guerre, violenza...e di ODIO. Ma per
fortuna permaneva una speranza. Creare due Anime, che fossero Gemelle fra loro,
che ristabilissero la pace in tutto il Regno di Camelot. Un Equilibrio. E così
facemmo. Coi nostri immensi poteri creammo te, Merlino. E dopo di te creammo
anche te, Artù. Purtroppo, una delle nostre Sacerdotesse e consorelle ci tradì.
Volto le spalle a tutto ciò che di buono c’era nella Magia! Tentò di ucciderci,
e poi fuggì, portando via con se la tua anima, giovane Pendragon. E quando tuo
padre, Uther, chiese un figlio, lei lo contattò e glielo diede. Pretendendo in
cambio tua madre. Il Re uccise i suoi genitori, le aveva portato via le cose
più care. Lei voleva vendetta. Sapeva quanto fosse preziosa Igraine per tuo
padre.”
Artù, rimasto senza parole, nonostante l’improvvisa
gola secca trovò la voce per dire:
“Mia...madre è...”
Merlino si fece avanti e, prendendo un respirone,
disse infuriato:
“Quindi…ci stai dicendo
che Igraine…non era la vita che serviva
per risanare l’equilibrio!”
“No.”, sospirò lui, “Ripeto:Nimueh voleva soltanto
vendetta. Uther le aveva portato via i suoi genitori…in
cambio lei si prese la moglie che tanto amava...”
I pugni di Artù si serrarono, ma dopo neanche un
paio di secondi Merlino prese quei pugni fra le mani, e lentamente gli fece
riaprire le mani con piccoli, dolci baci. Artù gli sorrise, dandogli di
risposta un bacio sulla fronte. Poi sorrise anche all’Anziano Sacerdote.
“La ringrazio di cuore per avermi detto tutta la
verità.”
Il Sacerdote sorrise.
“Beh, è mio dovere esser sincero con voi. Ogni
qualvolta avrete bisogno di una mano, chiedete pure. Siete mie creature. Farò
il possibile, SEMPRE, per voi.”
Merlino lasciò le mani di Artù, passò di là
dall’altare, e sorridendo si guardò attorno.
“Ho deciso.”, disse, “Questo sarà il nostro piccolo
rifugio. Qualsiasi cosa accada in futuro, o… qualunque
problema ci sarà...”
Artù sorrise.
“..Sapremo dove andare. Mi sembra più che perfetto!”
L’Anziano Sacerdote sorrise ai due, e tutto tranquillo
si avviò verso l’uscita con passo lento, quando fu fermato dalla voce del Mago.
“Ei! Lo sentivo che c’ero già stato qua!”
L’uomo rise, e poi uscì.
“Beh.” sospirò Artù, “Purtroppo è ora di tornare! Ci
vorrà un paio d’ore per tornare al Lago, e una mezza giornata per arrivare a
Camelot. Meglio muoversi.”
Prese la mano di Merlino nella sua, e dopo aver
recuperato il suo bastone,uscirono.
Tre ore dopo erano già ai cavalli, stringendo la
sella. Anzi, Artù stava stringendo la sua sella, e Merlino già era in groppa a
Garulf. Il giovane Mago lo guardò sorridendo, e arrossì violentemente. Avevano
passato una settimana strepitosa! Temeva, quasi, che ad Artù sarebbe
interessato solamente ‘fare’ certe cose, con lui. Invece no! Avevano condiviso
tante cose in quel piccolo viaggio di nozze…
“A cosa stai pensando?”
“A te.”, sorrise il moro, “Sono stato... meravigliosamente
bene, e.. ti adoro...e ti amo sempre di più ogni giorno che passa.”
Il biondo saltò agilmente in groppa al suo Marvin, e si avvicinò a lui baciandolo dolcemente.
“Ti amo anche io, Merlino. Sempre di più! E ti adoro
quando arrossisci, piccolino…”
Senza fretta, i due spronarono i loro cavalli a
partire. Era pur vero che li aspettavano l’indomani di ritorno a Camelot, pero’ si volevano godere
in santa pace il meritato, dolce viaggio di rientro! E pian piano, dunque, si
avviarono lungo il sentiero.
E tornarono verso casa.
Felici. Soddisfatti. Appagati. E consapevoli che,
qualunque cosa fosse capitata nel futuro, finché rimanevano assieme, erano una
forza indistruttibile. Una rocca salda, ferma, che mai sarebbe crollata.
Merlino&Artù.
Sempre e per sempre.
Ragaaaazze!!!!!
Ecco come promesso pure il 41!!!! L’ho
scritto nelle due ore di Mate del mese scorso XDDDD devo ammettere ke mi sentivo ispirata dalle Funzioni…
;P
Rivelazione shock? Naaa…neanche
tanto! Sapevamo già ke erano stati creati l’un x l’altro,
giusto? ;P
Spero k la mia idea della chiesina..del
Sacerdote..e il resto…siano di vostro gradimento!!!!
;)
Capitolo 5 *** Ritorno a Camelot: scoperte&annunci ***
Merlino smontò da cavallo, proseguendo a piedi per
lasciar riposare la groppa di Garulf, e Artù, per solidarietà, sospirò e fece
lo stesso.
“Mi spieghi perché devi sempre sbuffare?”, rise il
moro, “Non è così male camminare. Fa molto bene alla salute, oltre che alla
linea.”
Artù rise.
“Ei! Vuoi forse dire che ho bisogno di dimagrire??”,
si fermò, “Guardami. Avanti! Il tuo sposo è meravigliosamente in forma! Agile,
scattante, muscoloso...”
Merlino rise.
“Sìì, certo Artù. L’importante è che ci credi
tu!”,sorrise superandolo, “Comunque non
sarebbe male se ogni tanto facessi lavorare anche quel muscolo detto
‘cervello’, sai?”
Artù fece una mezza risata poi, senza farsi notare,
gli arrivò da dietro e lo strinse forte senza lasciargli via di scampo. E lo
sollevò per metà in aria, facendogli fare una piccola giravolta. Merlino
scoppiò a ridere, e lui anche. Dopodiché lo rimise a terra, e gli afferrò i
polsi senza stringere troppo.
“Ripeti un po’, Merlino. Insinui forse che non penso
MAI?”
Merlino, finito di ridere, gli diede un piccolo
bacio sulla punta del naso, e poi sorrise.
“Non ho detto questo. Ma ALLE VOLTE non lo fai. E,
se devo esser sincero, ringrazio il cielo che quando hai scoperto di amarmi, tu
non abbia ragionato tanto! O non saremmo qui, insieme..sposati...”
Il biondo sorrise, e lo baciò teneramente.
“Visto? Ogni tanto serve non pensare! Dai. Andiamo,
o arriveremo tardi. Mio padre avrà fatto preparare una cena da Re!”
Mentre riprendevano le redini dei cavalli, che nel
frattempo si erano messi tranquilli a brucare l’erba aspettando che i loro
proprietari bisticciassero in santa pace, Merlino sospirò quasi affranto. Artù
notò il suo timore, se ami una persona lo noti subito.., e gli sorrise ,arruffandogli
i capelli.
“Sii te stesso! Vedrai che andrà alla grande.
Merlino, queste preoccupazioni non le devi avere. Io ti amo. E per me conta
solo questo.”
Merlino sorrise.
Continuarono a camminare, per circa venti minuti.
Oramai mancavano circa due ore per arrivare in città. Artù stava per dire
qualcosa, quando sentirono delle risate provenire dal boschetto alla loro
destra. Non ci sarebbe stato motivo per fermarsi, se non fosse che quelle due
risate le conoscevano fin troppo bene…
“Smettila, dai!”
“Solo se ti fermi anche tu!”
Quelle voci, a loro tanto familiari, sostennero la
loro ipotesi: i due legarono i cavalli ad un alberello lì vicino, notando che a
quello accanto erano legati altri due cavalli, che conoscevano bene, e si
avviarono verso il laghetto che si intravedeva nel boschetto. Lì, sulla riva,
con addosso i vestiti ‘intimi’, c’erano Lady Morgana e Gwen.
Il principe stava per avanzare, quando Merlino lo
fermò portandolo dietro a un cespuglio e facendogli cenno di restare un minuto
in silenzio.
Devo vedere
se la mia ipotesi è esatta. Quelle due non me la raccontano affatto giusta...
Nel mentre che formulava quel pensiero, le due
smisero di schizzarsi e si sorrisero. Morgana sollevò una mano verso il viso di
Gwen e, con dolcezza, le sistemò un ciuffo di capelli dietro l’orecchio
facendola arrossire. Dopodiché le si avvicinò, e le stampò un piccolo e casto
bacio sulle labbra.
Lo sapevo!
Artù guardò stupefatto Merlino, che lo guardò
stringendosi nelle spalle e con un’espressione che pareva dire “sì si sono
innamorate, e allora?”. Dopodiché lo prese per il polso, e lo portò un po’ più
in là. E lo guardò.
“Cosa ti turba?”, sussurrò, “Noi non ci siamo forse
innamorati? Perché Gwen e Morgana non possono?”
Merlino ha
ragione.. Che c’è di male, in fondo? Anche io mi sono innamorato del mio
servitore. Sono il primo a comprendere che cosa significa innamorarsi di una persona..che
ti è sempre accanto..che qualsiasi tua decisione, ti appoggia...e che, benché
sia il tuo servitore, alla fine diventa molto di più. Addirittura diventa la
tua Vita …
Artù sorrise.
“D’accordo. Coraggio. Non farò scenate, promesso!”
I due uscirono dal cespuglio, cogliendo di sorpresa
le due ragazze che li fissarono intimorite. Beh, sicuramente Gwen era
decisamente più rossa che mai! Lady Morgana, al contrario, dopo il primo
momento di stupore, aveva la testa alta come sempre, fiera come sapeva esserlo
soltanto Morgana. E sorrise loro tutta felice.
“Merlino! Artù! Ben trovati!! Stavate tornando a
casa?”
Il primo annuì, mentre il fratellastro le si
avvicinò, e la abbracciò forte .
“Sono felice per voi. Sono più che certo che sarete
felici quanto me e Merlino.”, abbracciò anche una sorpresa Gwen, “E state
tranquille. Se non vorrete dirlo,manterremo il segreto.”
Gwen annuì.
“Per il momento solamente Gaius..e i genitori di
Merlino..ne sono a conoscenza.”
Merlino sorrise scotendo la testa.
“E scommetto che approvano. Quei tre sono
veramente...”, poi abbracciò l’amica, “Sarai felice, Gwen. Lo sento.”
Dopodiché abbraccio Morgana, che gli sorrise.
“Come è andata la luna di miele? Tutto a posto? Vi
siete...divertiti?”, ridacchiò
Artù annuì.
“Beh, a parte le insensate preoccupazioni di
Merlino...”
Gwen gli sorrise.
“Sono contenta che te ne abbia parlato! Morgana e io
abbiamo tanto insistito perché lo facesse.”
“Eravamo sicure che lo avresti rassicurato.”,
sorrise l’altra, “Cosa che CERTAMENTE hai fatto. Non è così, fratellino mio?”
Lui sospirò.
“Certamente, sorellina adorata. Merlino sa che deve semplicemente
essere se stesso. Tutto andrà per il meglio, e i Consiglieri non faranno
problemi. Piuttosto...intendi dirlo a mio padre?”
Lei sospirò.
“Sì. Abbiamo deciso di venire allo scoperto. Ci
amiamo da tanto, e…” sorrise con Gwen, “Prima lo avremmo di certo detto a voi,
per avere il vostro appoggio.”
Merlino sorrise.
“Appoggio totale! Vero, amore mio?”
Lui rise.
“Io più di ogni altro posso comprendere che cosa
provi, Morgana. E penso che Merlino capisca a pieno i sentimenti di Ginevra . Vi
appoggeremo. Potete starne certe.”
I quattro decisero di tornare assieme: Merlino e
Artù si allontanarono, mentre le due giovani si vestivano senza smetterla di
ridere e scherzare.
“Tu da quanto lo avevi capito?”
Merlino lo guardò sorridendo
“Beh...diciamo non molto..”
Le due li raggiunsero e, con larghi sorrisi,
attesero che i due montassero a cavallo. Mentre si dirigevano a Camelot, e non
mancavano oramai che una manciata di minuti, Artù lanciò un piccolo sguardo a
Morgana e Gwen, che, felici, proseguivano l’una di fianco all’altra.
Chi avrebbe mai potuto immaginarlo…!
Sia io che Morgana siamo Principi Ereditari..abbiamo due regni da portare
avanti..eravamo destinati a sposarci con due sangue blu..del nostro rango...e
invece ..il Destino ha scelto per noi. Ci ha scombussolato la vita! Ci siamo
completamente..e perdutamente..innamorati dei nostri reciproci servitori
personali …
Morgana sorrise fra i baffi, avvicinandosi al
“fratello”:
“Fratellino...ti sei forse scordato che leggo nel
pensiero?”
Lui si riscosse dai suoi pensieri guardandola:
“Be..no! Qualcosina me la ricordavo, in effetti! Hai
sentito che cosa pensavo? E cosa..”
“Ho i tuoi medesimi pensieri.”, sorrise lei, “Si
sono formulati quando ho compreso di amare Ginevra.”
Lui rise.
“Credo che i loro cuori, i loro animi, siano molto
più nobili di qualunque altro sangue blu che avremmo mai potuto incontrare e, o
sposare.”
Morgana assentì.
“Pienamente d’accordo con te!.”
“Grazie!!”, disse in coro gli altri due in questione
Gwen si avvicinò sospirando.
“Dimmi, Morgana... E’ questo che dirai a Uther
questa sera, a cena?”
Lei sorrise.
“Fra le altre cose, sì. Tesoro, non devi temere.
Uther non potrà che essere felice per me. Ha accettato di Artù e Merlino hai
presente? Si sono sposati!”
Merlino annuì.
“Tranquilla, Gwen. Vedrai che il Re sarà
comprensivo. Ormai Uther non è più il.. malvagio, e spietato Re di una volta.
Fidati.”
Le luci di Camelot fecero sentir loro un tiepido
calore: erano a casa. Dalla torre più alta, una delle guardie gridò:
“Artù e Morgana sono a casa!!”
Non appena le porte della città si aprirono, Gaius
andò loro incontro.
“Bentornati!”
“Abbiamo incontrato questi due lungo la strada.”,
sorrise Gwen, “E..com’era naturale che accadesse, ci hanno..viste.”
Gaius sorrise.
“E sono sicuro che non hanno detto nulla.”
Merlino lo abbracciò, poi rise.
“E che cosa avremmo dovuto dire? Io e Artù siamo
servo e padrone, ma come tutti sanno ci siamo innamorati, e, addirittura , sposati!”
Mentre Gwen seguiva Morgana nel Castello, a
braccetto, con dietro Artù e Merlino che si scambiarono un piccolo e tenero
bacio prendendosi per mano, Gaius ridendo più che soddisfatto se ne tornò a
casa. Ormai mancava meno di un’ora alla cena e dovevano essere presenti. Era un
evento speciale!
L’ora passò lesta, tutti iniziarono ad avviarsi
verso la Grande Sala: Appena fuori dalla stanza del Trono, i quattro ragazzi
ritrovarono Gaius, con Balinor e Hunith che salutarono allegramente e con
grandi abbracci. Ciascuno dei quattro giovani era semplicemente divino:
Artù vestiva il suo solito completo color rosso
cremisi, allacciata sino al collo, e quasi del tutto coperta dal suo lungo
mantello color rosso acceso, e in testa la sua bella corona da futuro Re di
Camelot.
Merlino indossava un nuovo abito: dei pantaloni
color zaffiro, una maglia leggera color oro, e il suo bel cappello sulla testa.
Con tanto di doppia piuma. Oramai era diventato il suo ‘stendardo’! si sentiva
un pochino a disagio vestito così di tutto punto. Ma era perfettamente
consapevole di doverci fare l’abitudine …
Anche Ginevra era vestita benone: la sua Milady
aveva comprato per lei qualche bel vestitino. Dai più semplici per svolgere le
sue mansioni, fino a quelli per le cene come quella. Ciò che la ragazza
indossava quella sera, era un bel vestito arancione, con delle frange gialle
chiare. E fra i capelli una piccola ghirlanda di fiori di pesco.
E infine Morgana: la Lady per quella sera, si era
data alla ‘semplicità’. Niente abiti pomposi e tutte trine e pizzi: uno
splendido abito color rosa antico, con una bella mantellina copri spalle di
morbida e candida pelliccia bianca. I capelli sciolti e ondulati lungo la
schiena, con due enormi ciocche che le ricadevano sul davanti. E in testa un
piccolo diadema con un piccolo zaffiro centrale.
Uther, vestito come al suo solito, fece un largo
sorriso e, mentre Artù porgeva i suoi saluti a Balinor, annunciò l’entrata di
sua ‘sorella’.
“Lady Morgana.”
Morgana prese a braccetto Gwen e, facendole un
piccolo occhiolino, entrò nella Sala: si levarono molte esclamazioni di
meraviglia. E di stupore. Mai Ginevra era entrata a braccetto della sua Lady. Morgana
si fermò alla sinistra di Uther che la guardò interrogativo e poi scosse la
testa lievemente:
“Una settimana fa..mio figlio Artù è convolato a
nozze. I due novelli sposi sono partiti subito per la loro meritata Luna di
Miele. E ora, sono tornati. Ecco a voi il futuro Re di Camelot, Artù Pendragon.
E il suo sposo...il giovane Mago Merlino!”
Merlino prese un bel respiro, Artù gli prese la mano
sorridendo e dandogli un piccolo bacio sulla guancia, dopodiché entrarono nella
Sala fra gli applausi di tutti. Il viso di Merlino si tinse di un acceso
rossore.
Diamine! Che avranno tutti quanti
da..fissarmi!?
Artù, a testa alta, si prese gli applausi con
soddisfazione e gioia. Quando poi si voltò verso il suo amatissimo sposo, la
sua espressione lo fece ridere fra i baffi.
Era rosso! Peperone! Elargiva sorrisi a tutti
quanti, però LUI notava perfettamente che era teso come una corda di violino.
Menomale gli ho detto di non
preoccuparsi!
Con lo scroscio di applausi che copriva le sue
parole, si sporse verso Merlino e sorridendo gli sussurrò in un orecchio:
“Ei, Rilassati! va tutto bene..”
Il moretto sospirò, poi lo guardò e scoppiando a
ridere, gli rispose:
“Mi aiuterebbe molto un piccolissimo bacio.”
Il Principe gli sorrise e, tutto contento, gli prese
il viso fra le mani e, con dolcezza e tenerezza, lo baciò.
Gli applausi aumentarono, e pure i fischi e le
esclamazioni di approvazione: Gwen e Morgana ridacchiarono felici e, non appena
i due si staccarono, si guardarono negli occhi, fronte contro fronte, e risero
di felicità. Uther si avvicinò, e mise una mano sulla spalla di Arthur, l’altra
su quella di Merlino. E sorrise.
“Un giorno, quando io non ci sarò più, questi due
ragazzi governeranno Camelot. E so che lo faranno nel miglior modo possibile.
Saranno onorevoli. Giusti. Imparziali. Eretti. Insomma...saranno due
grandissimi sovrani. Dunque, propongo un altro applauso!”
Imparziali, eh? Se intende che non ci
metteremo dalla parte del popolo.. si sbaglia di grosso!, pensò Merlino
ridacchiando
Non so cosa significhi “eretti”, pensò
Artù, Ma non saremo mai spietati come lo era lui. Io e Merlino
faremo di Camelot un grande Regno!
Quando anche quella valanga di applausi, gli
invitati iniziarono ad accomodarsi: Gaius, Hunith e Balinor si sistemarono
vicino a Uther, che li aveva personalmente indicato i posti; Morgana e Artù,
come sempre, si sistemarono una alla sinistra e l’altro alla destra del Re.
Vicino a loro, Merlino e Gwen.
La cena cominciò e proseguì in modo del tutto
tranquillo, sereno, e gioviale: i cavalieri parlavano fra di loro, Sir Leon ora
discuteva cordialmente con Carot; Gaius chiacchierava amabilmente col Re;
Balinor e Hunith parlavano con Merlino e gli chiedevano come fosse andata la
Luna di Miele. Quando portarono via la terza portata, e dopo qualche minuto
tutti si aspettavano il dolce, Merlino sentì la voce di Morgana nella testa. E
la guardò.
Contate
pure su me e Artù. Siamo con voi, coraggio.
La ragazza ricevette un cenno d’assenso da Artù, e
anche da Gaius, dopodiché si alzò, e, dando un paio di piccoli colpi sul suo
calice con la forchetta, richiamò l’attenzione dei presenti e tossicchiò anche:
“Morgana?”
Lei sorrise al Re.
“Mio caro Uther. Ho un annuncio molto importante da
fare. È di..estrema importanza, ecco.”
“Ma certo. Questa è casa tua, lo sai.”; sorrise lui;
“Fa come preferisci.”
Va bene, Morghy . Adesso sta a te.
Coraggio … Puoi farcela!
“Ebbene, io...volevo annunciare che anche io,come il
mio fratellastro..ho...”, guardò Gwen sorriderle, e annuì, “Ho trovato
finalmente l’Anima Gemella. Ginevra, tesoro?”
La ragazza si alzò, afferrando la mano che la Lady
le porgeva e stringendola forte, dopodiché le sorrise.
“Sono innamorata di Ginevra. So che è..un fatto
inaspettato, e..che inizialmente vi lascerà disorientati. Ma spero nel fatto
che, come avete accettato l’amore fra Artù e Merlino...voi tutti possiate
accettare anche quello mio e di Gwen! Credetemi. I nostri sentimenti sono
sinceri.”
È andata. Forse dovrei dire qualche
cosa...in fondo sono il suo fratellastro maggiore. E Il principe!
Artù si schiarì la gola, e quando Morgana si fu
riseduta, raddrizzò la schiena e disse:
“Se qualcuno ha da ridire..lo faccia ora. O mai
più.”
Dopo tre minuti di completo silenzio, tutta la Sala
scoppiò in applausi: Re Uther si alzò, e abbracciò una Morgana felice come non
mai. Dopodiché, prese la mano di Ginevra e la strinse. La ragazza poi si
avvicinò alla sua Lady,e le due ragazze si strinsero forte.
“Oggi è..un giorno più che felice!”, esclamò Uther,
“Non soltanto ho di nuovo qui mio figlio, e il suo sposo. Ma la mia amata
pupilla..si è innamorata.”
Gaius tossicchiò.
“Sicuro che non le darà fastidio?”
Il Re sorrise.
“Gaius. Vecchio amico mio. Tu, più di chiunque altro,dovresti
esserti accorto che sono cambiato notevolmente. Non condanno più la Magia.
Accetto l’amore fra Artù e Merlino. Perché per Morgana e Ginevra dovrebbe
essere diverso? Non lo sarà. Avete la mia approvazione..e benedizione.”
La musica attaccò, anticipando le danze: Artù
sorrise, si tolse il tovagliolo da sopra le gambe, e alzandosi si fermò davanti
a Merlino, e gli porse la mano. Il giovane scosse la testa ridendo, e la
afferrò. I due andarono al centro della Sala, per quanto lo permettesse
l’enorme tavolata, e iniziarono a danzare felici e soddisfatti. In pochi
secondi, li raggiunsero pure Ginevra e Morgana. Una dopo l’altra, si formavano
coppie che ballavano contente.
La gioia e l’armonia dominavano a Camelot.
O perlomeno…per il momento!
Ragazze mie sono tornataa!!! XDDD
scusatemi se ritardo a postare!! Ho gli esami di Stato quest’anno…sn tutta un
fascio di nervi!!! -.-“ speriamo bene...pregate x me…
Cooomunque, sn felice k la mia storia
vi piaccia! ^^ ho visto k anke questa è stata messa fra seguite o preferite! **
significa che vi piace, e ciò mi onora molto! ;p
Ringrazio chi ha postato :
_Valux_ : **
Grazie tesoroo!!!! Una bella bambina eh? Be..Artù e Merlino nn possono
concepire…MA cmnq ci sarà qlcs di simile… ;P
Skitty1: *.*
a ki lo diiciii!!!!!!!!!!! T’immagini una Luna di Miele
così…wwwwwwaaaaaaaaaaaaa pure iooo!!! Pure io!! Magari.. ^_^
Mikybiky: ciaaooo!!!! ;( mi disp tantissimo x
la tua chiavetta!!! X questo nn ti sento più!!! Uff…e io ke avevo tanto bisogno
di sentirtii!!! ;((dai dai ce la faremo
cmnq me lo SENTO! ;p [sn una Streghetta dunque credimi ! !] sn felice ke ti
siano piaciuti anche questi caps!!!!! ^__^
È risaputo che dopo un bel periodo di pace e
tranquillità, debba seguire un piccolo momento di infelicità e di ‘agitazione’:
e così, difatti, sarebbe stato…
In una terra non molto lontana da Camelot, era
situato un piccolo villaggio, di nome Cirene, di origine greca. Là, vivevano in
pace e serenità un popolo interamente composto da donne: era il popolo delle
Amazzoni. Oramai erano anni che risiedevano in quelle terre, vivendo in armonia
fra loro e con gli altri popoli.
Il nome "amazzone" deriva da una parola armena che
significa "donna-luna". Queste donne erano conosciute come la più
grande tribù di donne guerriere. Difattinon vivevano con i loro uomini, né questi ultimi osavano andare dove esse dimoravano, a meno che non
volessero morire all’istante: era infatti stabilito che qualsiasi uomo mettesse
piede sulla loro isola morisse all’istante.
Per quanto riguardava la loro
discendenza, si recavano una volta all’anno, in Primavera durante il… presso un popolo di guerrieri vicino, vi passavano
qualche giorno e, una volta incinte, tornavano al loro villaggio; le femmine,
ovviamente, si univano al villaggio divenendo Amazzoni, mentre i maschi
venivano ‘rispediti’ ai rispettivi padri, per poterli educare come guerrieri
maschi.
Il popolo delle donne guerriere era
governato rigorosamente da una Regina: esse, aiutate dalla Regina stessa,
provvedevano alle attività di ogni giorno, anche quelle tipicamente maschili
come governare, cacciare, naturalmente combattere e maneggiare armi, andare a
cavallo, e tirare l’arco. Era un culto di ordine matriarcale, dunque.
Le loro terre si trovavano nei pressi di un fiume,
il più lungo di tutto il paese, nel quale le Amazzoni potevano pescare dei
bellissimi pesci, ottimi come nutrimento e molto facili da catturare; oltre a
questi, vi erano anche altri pesci dalla forma di enormi cavalli, i piedi ben
disposti, il collo lungo, la testa piccola e le orecchie appuntite come un
orecchio di Elfo: quando le Amazzoni lo volevano, potevano cavalcarli per tutto
il giorno, per poi lasciarli tornare in acqua di notte. Altri pesci possedevano
la forma di stupendi cavalli, o di buoi, o asini, coi quali loro seminavano,
aravano, trascinavano la legna o le pietre...
All’esterno di ogni capanna, c’erano dei cani di
media grandezza, ciascuna Amazzone ne possedeva uno, e se ne servivano per poter
cacciare, dato che erano cani super veloci e con eccellente fiuto. Inoltre,
venivano utilizzati anche per inseguire gli eventuali nemici.
Era ben saputo che le Amazzoni erano
abilissime
in guerra,
soprattutto con l’arco, l’ascia, e con le aste, rigorosamente d’argento come ogni
loro arma, poiché non possedevano altra lega né altro metallo, e con esso
fabbricavano aratri, zappe, asce e altri arnesi. Possedevano cavalli fortissimi e
velocissimisui
quali combattevano, e dai quali con estrema abilità uccidevano i loro nemici.
Non esisteva amazzone senza il suo cavallo, col quale aveva un legame
esclusivo, sacro e magico. Questo perché il cavallo, per ciascuna di loro, era
un compagni di caccia, di battaglie, di grandi e piccole imprese. Era tutto.
Difatti divennero maestre nell’arte di domare gli animali selvaggi.
Erano inoltre molto abili persino
nella corsa.
Altre cose da
sapere sulle Amazzoni: sin da piccole, le bambine venivano educate a dominare
paura e spavento, a maneggiare le armi e, naturalmente, ad andare a cavallo.
Dovevano essere coraggiose e indomite, vere guerriere sin dalla tenera età.
Venivano allattate con latte di giumenta perché sentissero come parte
inscindibile il cavallo, che sarebbe stato loro compagno di vita.
Come già detto, ogni popolo amazzone aveva una sua
Regina.
La Regina del popolo che risiedeva ormai da anni in
quel regno, il Regno di Odin, si chiamava Olimpia; era una bellissima ragazza
di 21 anni, coi capelli color biondo fieno, gli occhi grigi come un cielo
nuvoloso, il corpo ben formato, come ogni Amazzone che si rispetti. Era una
Regina giusta, leale, non molto imparziale ma buona, gentile e generosa. Sapeva
cosa era meglio per il suo popolo, a cui donava sempre tutta se stessa.
È stato detto che nessun uomo poteva entrare in un
villaggio di Amazzoni, pena la morte immediata. Ebbene, in quel villaggio c’era
una piccola eccezione. Un giovane ragazzo viveva lì con loro, da un paio
d’anni. Moro, coi capelli ricci, un bel fisico, due occhi neri come il carbone,
sveglio, agile, un ottimo stratega. Ventuno anni appena compiuti. Ma con tanta
voglia di lottare al fianco del suo piccolo popolo. Se la domanda che affolla
le menti è “perché lui sì??”, beh la risposta è questa: quel meraviglioso
ragazzo, non era altri che il fratello di Olimpia.
Il suo nome…
Era Lancillotto.
E lui, come del resto il popolo delle Amazzoni, e Olimpia
in particolare, stavano per incrociare le vite dei nostri beniamini di Camelot.
Mie care ragazze!!!!! Eccomi col nuovo cap!!! Prima di dire qualunque altra cosa, voglio che si
sappia che qstcap, e gli
altri due seguenti sulle Amazzoni, li dedico alla mia cara amica Kunimitsuche,
sebbene non legga la mia storia dal cap8, cmq sia resta una delle mie migliori
amiche e fans ;) tvb!!
Voglio ringraziare x le recensioni al cap 42:
Grinpow: ^^
grazie!!! Be sì..ma dai..avranno altri momenti tutti x loro ;) spero
continuerai a seguirmi! ** altra nuova coppietta felice visto ^^
Skitty1: **
grazie tesoro!!!! Sn felice ti sia piaciuto tanto!!!
Ecco a te il seguito! ;) kiss
_Valux_:oh be..x il figlio..una piccola cosa ci sarà maaa… Vedrai + avanti!!! ;P
MikyBiky: Visto
pure Gwen e Morghysn felici??? ** e cmq..mi sei stata vicina!!!! ;)
Cmq…be
sì..ebbene sì..Uther ha ACCETTATO TUTTO!!! Ti
ringrazio di essermi così vicina amica mia! :p
Elfinemrys: Ciao!!!
^^ sono felice che tu recensisca la mia storia! Nn sai quanta soddisfazione mi
da sapere che la mia storia piace!!! ;) e ti ringrazio dei complimenti! ^^
Infatti il copricapo è simile a
quello.. ;P quando ho visto Merlin con quel copricapo nella serie…mi
sono sbellicata dal ridere!!! XDD
Gwen e Morghy secondo me stanno perfettamente bene insieme!! ;) e Utherbe..avrei preferito fosse
così pure nel film… -,-“
Bacioni
Lady Niniane:
Mia
adoratissima Lady!!!!!!!! ** k gioia trovare la tua
recensione!!! Nn ci speravo più… ;(
Be k dire…la
parte sulla “delusione di Arthur” l’abbiamo già chiarita..x fortuna! Artù qnd ha letto “però Arthur ci è rimasto male!”..ha iniziato
ad agitarsi sempre di più! -.-“ sai cosa significa ascoltare un Pendragon che si fa le sue s**** mentali…!!
Morgana: oh mia cara Lady Fra! Ti
ringrazio di cuore x il bracciale!! Mi è servito molto! :D ti ringrazio x il
fatto k 6 felice x noi! C teniamo alla vostra approvazione!!! ^^
Merlino: lo so…ho
spesso di queste perplessità! Ho un carattere piuttosto…sensibile
e fragile!! -.-“
Uther:
mia cara Milady! ^^ sn onorato di sentire i vostri
complimenti! Ebbene sì..Morgana si rivela una consigliera molto valida ;Px quanto riguarda il favore..sarò felice di
passare del tempo con Arthur! ^^ e asp la vostra risp
Unith e Balinor: ti pare, cara Lady Fra, k noi nn
fossimo a conoscenza della cosa? *Ihihih* mi prenderò io cura di Artù come
madre..nn temere! X me oramai è proprio cm un figlio!
Gaius:
grazie ^^ in effetti ormai sn il consigliere
personale di tutti quanti! Continuerò a esserlo..molto volentieri..perlomeno
finché gli dei me lo permetteranno ;)
Artù: Lady Fra…con
Arthur ho già parlato ;P e..ancora grazie di cuore..x ciò che hai fatto x noi!!
** 6 stata un’ottima amica! Confido molto nella tua amicizia! ;)
Cm recensione è PERFETTA!! ^^ a presto
su msn tesoro..bacioni!!!
Un abbraccione
grandissimo da lady Merendina Kinder (questo in onore di Arthur ;P )
Misa N: Yes You CAN!!! XDDD
*kinderbuena cade dalla sedia leggendo*… 6 UNA MORGHY/GWEN ‘S
FAN????????!!!!!!!!!!!!!! ECCO XCHè SN ANCORA VIVA!!!!!!!!! xDDDDDDDDDDDDDD
Vero ke ci vorrebbe un pò di Gwen/Morghy?? Sn
inseparabili..amiche del cuore..DEVONO stare insieme!!! Così Gwen non va dietro ad Artù!!!! SGRUNT!!! Non la reggo manco
io…cioè…nel film fa ridere veramente..ma chi si crede
di essere!!
Ahahahah!!!!!!!!!!!! T’immagini Merlino vestito come Grell??? Sarebbe una scena da ridere x una settimana e
passa!!!! XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD dai dai
facciamolo!!!
X gli
eredi..eeeehhh…lo vedrai più avaaanti…e
sarà una cosa sconvolgente!! Conoscendoti SO k lo sarà!!! XDD allora Sì che mi
ammazzerai!!
Una giovane Amazzone entrò dentro all’umile capanna
della Regina.
“Olimpia. Il tuo cavallo è pronto.”
Una terza persona, semi-nascosta nel buio, sospirò.
“Sorellina, sei sicura di ciò che vuoi fare? Lo sai
che Camelot non è una città in cui si entra facilmente. Senza contare che,
oltre alle eccellenti guardie, c’è anche la Magia del Mago e della Strega. Mi
spieghi perché questa azione avventata? La guerra con quel maledetto di Rotbarth
è vicina!”
Lei lo guardò.
“E’ proprio per questo che ho ideato questo piano,
Lancillotto. Vedrai fratellino, dopo che il mio piano sarà andato a buon fine,
batteremo quel maledetto Stregone. Con le sue stesse armi! Augurami buona
fortuna...”
Lancillotto si alzò, e la strinse forte.
“Buona fortuna, sorella. Se hai bisogno, conosci il
segnale. Prima che faccia buio sarò fuori dalla città.”
La ragazza uscì determinata dalla sua capanna,
salutata da tutte le sue amatissime Amazzoni, e montò in groppa al suo
strepitoso cavallo nero pece. Dopodiché fece un cenno al suo piccolo popolo e,
con un trotto deciso, si avviò verso l’uscita per dirigersi verso la città di
Camelot.
Non posso
fallire! Il mio popolo ha bisogno di vincere. O Rotbarth ci porterà via tutto
quanto…
Presa da una rabbia disumana nei confronti di quel
dannato di uno Stregone Nero, la giovane Regina incitò il suo cavallo, e
galoppò più veloce di una saetta in direzione di Camelot; ci mise meno di
un’ora, oramai era il tramonto, si trattava solo di aspettare che il Re, il
Principe e gli altri, conclusero di cenare. E andassero a dormire. Doveva agire
lesta: secondo le sue informazioni, lo sposo del Principe si sarebbe recato
tardi a letto, quella sera, per tardare coi suoi genitori. Aveva poco tempo a
sua disposizione, per sedurre Artù e avere con lui un rapporto.
Il piano di Olimpia era semplice, almeno nella sua
mente: voleva il seme del Principe Artù Pendragon.
E lo avrebbe ottenuto anche con la forza, se
necessario.
Ne aveva bisogno.
Quando vide le luci della stanza del Principe
Ereditario accendersi, la giovane, acquattandosi il più possibile contro il
muro, prese a risalire su fino alle finestre, e finalmente giunse nel piccolo
balcone, vi saltò, e con un lesto movimento aprì la porta finestra della
stanza, entrandovi. Accostò, e si avvicinò verso il letto dove, bello e beato,
dormicchiava Artù.
Finalmente!
Eccoti qui. Il tuo seme sarà mio, Artù Pendragon …
Olimpia fece il giro del letto velocemente, per poi
con attenzione salire sull’enorme letto, avvicinandosi lentamente ma alcontempo cercando di non tardare troppo, e
quando alfine giunse a meno di un millimetro dal principe, guardò il suo petto
nudo con un ghigno, e senza pensarci due volte portò le mani sui calzoni del
principe, tentando con tutta la lucidità possibile di tirarglieli giù.
Due occhi azzurro cielo si aprirono e, non appena la
videro quasi sopra di lui, con le mani sui suoi calzari, la prese per le mani
imprigionandole i polsi.
“Ferma!!! Chi diamine sei??”
Lei lo guardò con un sorrisino arrogante.
“Il mio nome è Olimpia. Sono la Regina delle
Amazzoni che vivono nel villaggio di Cirene.”
La guardò curioso.
“E che cosa ci fai nelle mie stanze, Olimpia?!
Volevi forse uccidermi!?”
Lei rise.
“Ucciderti?? No! Se ti uccidessi, non potrei avere
ciò per cui sono venuta qui. Io voglio il tuo seme, Artù Pendragon.”
COSA E’ CHE
VUOLE??!!!!
“Cosa!?! Tu..vorresti il mio...seme??!! Ma sei
impazzita?!”
Lei tentava di liberare la stretta di lui intorno ai
suoi polsi, al momento inutilmente.
“Non puoi fermarmi. Se voglio una cosa..la ottengo
sempre.”
“Non stavolta, Amazzone. Sono sposato. Amo il mio
sposo più di qualsiasi altra cosa.”, disse lui, “Non lo tradirò mai. Il seme
vallo a prendere da qualcun altro.”
Lei si liberò, e gli afferrò la gola.
“Credo che tu abbia frainteso come stanno le cose,
Pendragon, quindi ora ti spiego. Non ho intenzione di pretendere niente, una
volta avuto un figlio da te. Il mio scopo non è impossessarmi di Camelot. A me
non interessa un popolo che non sia interamente femminile. Ma ho bisogno del
tuo seme. E me lo darai con...o contro la tua volontà.”
Nei successivi due minuti, successero due cose: la
prima, è che Artù, dopo aver lottato per circa un minuto contro le mani di
Olimpia che cercavano di svestirlo, riuscì ad avere la meglio bloccandola con
la schiena contro il letto, e bloccandole i polsi sopra la testa. E non appena
stava per aprir bocca per cacciarla, la porta si aprì…e non ci vuole un
Indovino per intuire CHI entrò...!
La scena che si presentò ai suoi occhi fu quindi
quella descritta.
Cosa...cosa..??.
“Dannazione..!”, imprecò Olimpia
Artù si voltò verso la porta e, non appena vide
Merlino, si alzò agilmente dal letto per avvicinarsi. Era a meno di tre metri
da lui, quando a un tratto vide i suoi occhi accendersi di rosso, e lentamente
fu circondato da un intenso calore, che poi divampò in un fuoco. Non era la
prima volta che accadeva, e oramai Artù non si spaventava più.
L’unica paura che aveva, era di perderlo nel caso
avesse frainteso la situazione.
“Me..Merlino...ti prego, calmati. Ti posso spiegare.
Per favore...”
“Mi..mi puoi spiegare?”, rispose lui agitato, “Tu
vorresti..spiegarmi perché…c’è UNA RAGAZZA DENTRO AL TUO LETTO??!! SPIEGA
ALLORA!!”
Le sue urla attirarono nelle stanze Morgana e Gwen,
ancora sveglie.
“Merlino!”, sbarrò gli occhi alla scena “Non...non
ti agitare!”
Mentre Morgana si avvicinava all’amico, tentando coi
suoi poteri di ritirare il fuoco, cosa alquanto improbabile!, Gwen si voltò
verso la ragazza estranea. E le lanciò uno sguardo di pura rabbia. Quando,
però, la ragazza si alzò a sedere intenta a massaggiarsi i polsi, entrambe si
fissarono con sguardo incredulo.
“Olimpia..?”
“Ginevra...”
Le due ragazze, dopo il primo momento di stupore,
scoppiarono a piangere di gioia, e si corsero incontro abbracciandosi forte.
“Non posso crederci! Da quanti anni non ci
vediamo??”
Gwen sorrise.
“Direi da quando ho lasciato il nostro villaggio con
mio padre, per giungere qui a Camelot. Sei anni fa. Vedo che alla fine hai seguito
le orme di tua madre Fedra.”
Lei assentì.
“Il popolo delle Amazzoni del nostro villaggio è
emigrato qua, in cerca di terre tranquille e pacifiche in cui vivere. Sono
Regina. Le mie guerriere sono tutte ragazze che sono cresciute con noi, a parte
qualcuna che si è aggiunta mentre venivamo qua. C’è anche Lancillotto con me.
Da un paio di anni.”
Morgana guardò con rispetto quella ragazza,
avvicinandosi con un gran bel sorriso e porgendole la mano.
“Ho sempre adorato le storie sulle Amazzoni! Il mio
nome è Morgana. Piacere di conoscerti.”
Nonostante la sua ammirazione fosse grande, nel suo
tono non poté mancare un piccolo timbro di gelosia nei suoi confronti, per
essere stata così avventata nell’abbracciare la sua Ginevra. E alla morettina
non sfuggì, dunque prese la mano della Lady sorridendo.
“Io e Olimpia siamo cresciute nello stesso
villaggio, in Grecia. Siamo sempre state grandi amiche. Come sorelle! Olly. So
che da bambina dicevo sempre di voler sposare Lancillotto, e che ci eravamo
fatti una promessa, ma...adesso ho trovato la mia Anima Gemella..”
Olimpia comprese immediatamente chi intendeva, e
porse la mano a Morgana di nuovo.
“Prenditi cura di lei.”; sorrise, “Anche Lancillotto
si è rifatto una vita. Lui e Tesea, una ragazza che abbiamo incontrato in
viaggio, si sono innamorati. E fidanzati. Ovviamente sono l’unica eccezione,
nel nostro villaggio.”
Dopo quei tre minuti di presentazioni, piombarono
nella stanza i genitori di Merlino, seguiti a ruota da Gaius.
“Merlino!”, strepitò quest’ultimo, “Per amor del
cielo … Non sono i tuoi Poteri che devono controllarti,ma il contrario!”
Hunith, malgrado il grande caldo che si avvertiva se
si stava troppo vicini al ragazzo, avanzò in direzione del figlio, e lo guardò
negli occhi, oramai velati dalle lacrime.
“Da ascolto a Gaius. Non farti controllare dai tuoi
Poteri. Ti prego,calmati. Sono sicura che c’è una spiegazione. Facciamo così.
Ascoltiamo Artù, e..Olimpia..e poi vedremo di calmarci ok? Artù. cosa è
successo?”
Lui la guardò attonito.
“M-Me la sono ritrovata sopra! Per tutto il tempo,
prima che entrasse Merlino, l’ho in tutte le maniere respinta. Merlino. Io non
ti tradirei mai! Ti amo! Non ho mai amato nessun’altro,né potrei mai amare
qualcuno che non sia tu. Ti prego...fidati di me!”
Gwen invece guardò Olimpia, con sguardo accusatorio.
“Olimpia...è vero ciò che dice Artù? perché gli sei
saltata addosso?? Cosa avevi intenzione di fare??! Non sei mai stata il tipo che...balza
sugli uomini in questo modo…”
Una voce giunse alle loro spalle, dalla porta
finestra ora del tutto aperta.
“A questo posso rispondere io.”
Ginevra lasciò la mano di Morgana, e gli corse
incontro. Si strinsero.
“Lancillotto!”
“Ciao, Gwen! È da anni che non ti vedo, come stai?”
I due si scambiarono un bacio lui sulla fronte di
lei, e lei sulla guancia di lui.
“Come avrai saputo sono al servizio di Camelot. O
per meglio dire, di Lady Morgana. Tu, piuttosto! ho saputo che ti sei
fidanzato. Non sai quanto sono felice per te!”
Lui sorrise.
“Ti ringrazio! Per la verità, temevo che...”
“Ei. Le cose sono andate così! Anch’io ho trovato
l’Amore. Servendo da vicino Lady Morgana,me ne sono innamorata perdutamente.
Spero che questo non..pregiudichi la nostra amicizia. Ma conoscendoti so che
non hai una mentalità così.. serrata!”
Il moro rise.
“No di certo!”, andò dalla Lady, “Piacere di
conoscerti, Morgana. Sono sicura che Ginevra sarà felice con te. Puoi darle più
di me, quello è sicuro!”
La lady scosse la testa.
“Non voglio offrire soltanto una bella posizione, a
Gwen. Ma anche il mio cuore. I miei sentimenti verso di lei sono più che
sinceri. La renderò felice”
La preoccupazione principale, però, ben prestò tornò
a essere Merlino, il cui potere era oramai fuori controllo. Il moro scoppiò a
piangere violentemente, improvvisamente terrorizzato dal suo stesso potere. Il
padre si avvicinò a lui, ben sapendo cosa significhi avere così grandi Poteri
dentro di sé.
“Figlio mio. Ascoltami attentamente. Chiudi gli
occhi. Concentrati completamente sul fuoco. Dominalo,Merlino. Sei tu il suo
Signore, non il contrario. Coraggio! Ce la puoi fare!”
Olimpia sospirò tristemente.
“Mi..m-mi dispiace immensamente! Non avevo
intenzione di creare così tanto scompiglio!”
Gaius la guardò interrogativo.
“Allora cosa volevi, Olimpia?”
Il vecchio curatore conosceva molto bene il popolo
di Cirene, vi era stato molte volte. A parte Lancillotto, era l’unico uomo a
cui era stato finora permesso di entrare. Era un medico, dopotutto. Aveva
aiutato molte Amazzoni dopo battaglie cruente, oppure a far venire al mondo i
loro bimbi.
Intervenne Lancillotto.
“Vedi, Gaius..da qualche tempo..un malvagio Stregone
di nome Rotbarth ci ha dichiarato guerra. Perché vuole impossessarsi delle
nostre terre.”
Olimpia scoppiò a piangere.
“Usa una Magia troppo potente per sperare di
contrastarla, o sconfiggerla. Così,avevo pensato..di impossessarmi del seme di
Artù..”
Capitolo 8 *** Merlino&Morgana..vs.. il cattivo di turno!! xDD ***
Ecco.
Adesso come minimo Merlino incendia mezzo Castello!,
pensò preoccupata Hunith
“IL...SEME DI ARTU??!!! COME
TI E’ VENUTA IN MENTE UN’IDEA TANTO STUPIDA?!?!”, sbraitò Gwen,
“E tu, Lancillotto, l’hai lasciata fare!?! Non ci posso credere..!”
Lancillotto si strinse nelle spalle.
“La conosci,Gwen! Sai
perfettamente che, se si mette in testa una cosa, NESSUNO sa farle cambiare
idea. L’unica eri tu ma sei andata via..”
Olimpia si asciugò le lacrime, e concluse il
discorso:
“Non fraintendete le mie intenzioni. Come ho detto
ad Artù, non voglio Camelot. Io e il mio popolo
abbiamo bisogno di sconfiggere Rotbarth. Il motivo
per cui ho scelto il principe è semplice. Artù possiede in sé molta Magia ‘assopita’.
In lui c’è la probabilità che non si sviluppi. Ma nel suo erede, concepito col
suo seme, si manifesterà sicuramente! Per questo ne ho bisogno. La sola arma
che può sconfiggere lo Stregone, è la Magia.”
Gaius
sbuffò ridendo.
Un’idea più
stupida non poteva venirle!
“Hai ragione in quanto al discorso sull’erede di
Artù. La Magia che in lui è assopita, nel figlio diromperebbe di certo. Ma non
sarebbe una Magia sufficientemente potente da sconfiggere quella di Rotbarth.”
Lancillotto sbuffò.
“Te lo avevo detto, io. Ma tanto quand’è che mi
ascolti..!”
La ragazza, invece, sospirò triste e si sedette sul
letto.
“E’ stato inutile, dunque. Non abbiamo speranza
contro Rotbarth. Ci porterà via tutto quanto! Non per
questo lotteremo con meno ardore. Dovessimo morire per difendere ciò che ci
appartiene!”
Gwen
scosse la testa spaventata.
“Nessuna di voi morirà.”, si voltò, “Morgana. Ti
scongiuro, fallo per me. Se tu e Merlino uniste i vostri Poteri,lo
sconfiggereste sicuramente..”
Vedendo la sua amata Gwen
così spaventata e preoccupata, sorrise rassicurante.
“Ci penseremo noi. Il popolo delle Amazzoni avrà il
nostro aiuto.”
Gaius
annuì.
“Hanno sconfitto Nimueh.
Sono certo che sconfiggeranno anche Rotbarth. Sebbene
suggerisco una visita a Kilgharrah. Sempre che
riusciamo a...‘spegnere’ Merlino!”
Neppure i consigli di Balinor,
di suo padre, che portava in sé gli stessi suoi Poteri, riuscivano a far
spegnere il fuoco di Merlino. Il giovane Mago, adesso che le cose erano state
chiarite, piangeva, ma soltanto perché era spaventato, e perché si sentiva in
colpa...
“Perdonami, Artù...”
“Non hai niente di cui scusarti.”
“Invece sì. Ho dato un giudizio affrettato! Ti ho
mancato di rispetto,poiché..non mi sono fidato di te….”,
pianse
Artù scosse la testa sorridendo.
“Non è un problema. Era comprensibile!”
Merlino si voltò verso suo padre, e il medico.
“Come.. come posso fare, io... Mi dispiace tanto!
Non mi sono allenato a sufficienza!”
Balinor
scosse il capo.
“Non è solo questione di allenamento, figliolo.”
“Tuo padre ha ragione”, disse l’altro, “Devi trovare
la volontà dentro di te, Merlino. E’ questo il segreto. La tua volontà di
dominare i tuoi Poteri.”
No. Proprio non ci riusciva. Il panico lo stava
attanagliando sempre più. Proprio quando sembrava che il fuoco non si sarebbe
spento, una voce imponente sovrastò le altre. Una voce fin troppo familiare!
Era un dato di fatto, oramai: Lui faceva la sua comparsa sempre al momento
giusto!
Merlino, vedi di darti una calmata.
Vuoi forse dare fuoco a tutto quanto il castello, giovanotto?
“Kilgharrah! Ti prego,
aiutami!”
Sì, ma tu mantieni la calma. Vedrai,ce
la puoi fare. Tutto ciò che devi fare, è mantenere il controllo del tuo Potere.
Lo so, sembra difficile. Ma s’impara meglio sbagliando.
Merlino chiuse gli occhi, cercando in tutti i modi
la concentrazione che gli serviva…senza successo. A
quel punto, si lasciò andare contro lo stipite della porta.
“Non ce la faccio..”
Non dire sciocchezze, giovane Merlino!
certo che ce la fai! Ebbene, proviamo in un altro modo. Fammi pensare.
Artù sbuffò.
Prima che abbia pensato a qualcosa,
Merlino sarà stato consumato dal suo stesso fuoco! Devo fare qualcosa, devo
aiutarlo...non posso perderlo. Dei, cosa posso fare?? Se mi avvicino...mi
brucerà? Beh.. Ci provo.
Il principe mosse un paio di passi verso Merlino,
che stupefatto si allontanò di altrettanti passi indietro.
“No! Potrei bruciarti!.”
Lui sorrise.
“Fidati, Merlino. Non di me. O di te. Ma di NOI. Ne
abbiamo superate tante! Il nostro Amore supererà anche questo. Sta fermo lì.”
Credi
in Voi, Merlino.
Il giovane moretto si voltò verso l’amica che gli
aveva parlato telepaticamente.
“Ok...”
Osservò con attenzione Artù, che si avvicinava
sempre di più, finché non giunse a un millimetro dal fuoco e, prendendo un
respiro e facendosi coraggio, arrivò a toccarlo. Il fuoco non lo bruciò! Anzi,
avvolse anche lui! Merlino scoppiò a piangere, e Artù lo strinse forte
rassicurandolo.
“Calmati. Amore mio,sta tranquillo. Sono qui.”
In un attimo, il fuoco attorno ai due si espanse
ancora di più, facendo allontanare tutti quanti con uno scatto, per poco non
arrivò a Gaius. Ma poi, lentamente, il fuoco iniziò a
ritirarsi. Merlino si strinse forte ad Artù, col timore che divampasse
nuovamente. Ma quando infine il fuoco si ritrasse del tutto, felice baciò il
suo principe.
La soluzione era molto più semplice del
previsto.
“Non fare il modesto, Kil.”,
rise Balinor, “Avevi previsto che Artù ci sarebbe
riuscito!”
Kilgharrah
si limitò a ridere, mentre Merlino asciugandosi le lacrime si avvicinò prima di
tutto a Lancillotto, stringendogli la mano.
“Merlino. Come avrai capito!”
Il moro annuì.
“Piacere di conoscerti. Perdona mia sorella. Non
voleva...”
“... portarti via il tuo Artù.”, intervenne
avvicinandosi, “Tutti quanti conoscono la vostra storia. È leggenda quasi! Ma
avevo bisogno di..aiuto..”
Merlino sorrise.
“Io e Morgana saremo lieti di aiutarvi. Kilgharrah! Ci puoi dare una mano?”
A
volte, youngWallock, mi
dai l’impressione di non aver compreso quanto io sia potente…
Merlino rise.
“Oh, no Kilgharrah, ti
sbagli. Ne sono perfettamente consapevole!”
“Ebbene?”, chiese Lancillotto, “In conclusione?”
“Affronteremo Rotbarth.”,
rispose Morgana.
Mentre i genitori di Merlino, Gaius,
Lancillotto e Olimpia, e anche Gwen, uscivano dalla
stanza, Merlino, Morgana a Artù progettavano l’attacco con Kilgharrah,
il Grande Drago sapeva bene cosa fare:
La
cosa è molto semplice. Merlino e Morgana uniranno i loro Poteri, nella maniera
che riterranno più consona, e nel frattempo attingeranno ai miei. Rotbarth possiede dei Poteri troppo potenti e forti, per
poterli contrastare con le vostre sole forze .
“Tutto qui?”, chiese Merlino
Artù sospirò, prendendo la sua spada.
“Coraggio, andiamo. Prima lo sconfiggiamo, meglio
è.”
Raggiunsero Olimpia e il fratello davanti ai
cancelli. Fortunatamente, tutto ciò era capitato all’insaputa del Re Uther. Non avrebbe approvato l’alleanza fra suo figlio, la
sua pupilla, il suo genero, e le Amazzoni; erano un popolo che a lui non
ispirava fiducia, perché sosteneva che un villaggio di sole donne, fra l’altro
guerriere, non sarebbe dovuto neppure esistere. La solita arroganza di UtherPendragon.
Speriamo bene…, pensò Merlino, Il
piano dovrebbe funzionare. Kilgharrah ha poteri ben
più potenti di Rotbarth. Io e Morgana ce la faremo
senza dubbio.
Nella sua mente, mentre attraversavano Camelot, sentì la voce di Morgana:
Rilassati.
Ce la faremo!
Quando giunsero sulla collina poco distante da Camelot, dove il combattimento contro Rotbarth
sarebbe avvenuto, le Amazzoni si riunirono attorno alla loro Regina esultando
col classico grido del loro popolo. Era una sorta di rito scaramantico che
sempre compievano. Una sorta di urlo liberatorio.
“Sorella. Siamo con te.”
Lei sorrise stringendogli la mano.
“Lo so, fratellino. Gwen.
Non saresti dovuto venire qui. È rischioso.”
Lei scosse la testa.
“Il mio posto è dove sono le persone che amo.
Morgana. Te. Lancillotto. Merlino. E Artù, a cui voglio molto bene. Non sarei
mai potuta rimanere senza far niente al Castello. Mi sarei sentita inutile.
Impotente. Qua, al contrario, vi sarò affianco in una battaglia che so essere
di vitale importanza.”
In quell’istante, un grido si levò nell’aria, una
voce forte imponente e che dava i brividi:
“Amazzoni! È giunta l’ora della resa dei conti. Se
vuoi salvare il tuo misero popolo, giovane Olimpia, farai meglio a non opporre
resistenza. Non avete poteri per sperare di battermi.”
Lancillotto rispose:
“Ti sbagli! Abbiamo una nuova arma, che dubito ti
piacerà.”
Sentirono la risata agghiacciante dello Stregone
Nero e, d’improvviso, eccolo che con tutta calma, senza paura né timori ,
saliva in cima alla collina.
“Voglio proprio vedere che genere di arma avete
fabbricato. Nessuna arma, che sia d’argento, piombo, acciaio o ferro, o altro
potrà MAI sconfiggermi, mio caro Lancillotto.”
Si fece avanti Olimpia.
“Vediamo se riderai ancora, dopo che avremo
schierato in campo la nostra arma speciale.”
E
così siamo “un’arma speciale” eh?
Morgana rise.
Beh,
non vedo come definirci altrimenti, Merlino!
Lui dovette ammettere che aveva ragione.
Che abbiamo qualcosa di ‘speciale’ non
c’è dubbio, questo è vero…
“Allora, Amazzoni. Dove sarebbe quest’arma tanto
speciale da farvi sperare di battermi?”
Artù si fece avanti.
“Il mio nome è Artù Pendragon.
Sono qui per combattere al fianco delle Amazzoni. Faresti meglio a deporre le
armi Stregone. Non vincerai, Rosbarth..Rocbarth..o come diavolo ti chiami.”
Lo Stregone s’infiammò di rabbia:
“Come osi sbagliare la pronuncia del mio nome!? Mi
chiamo ROTBARTH! E non temo te, giovane Artù, ne ho mai temuto tuo padre Uther. Se tu sei l’arma segreta e speciale, allora...”
Una risatina si levò dalle schiere delle amazzoni.
“Sbagliato. Non è lui.”
Merlino e Morgana si guardarono, si feceroun cenno, dopodiché avanzarono per schierarsi
a capo delle schiere delle Amazzoni. E sorrisero allo Stregone.
“Siamo noi.”, disse lei
Lui sogghignò.
“Due normali ragazzi? E cosa sperate di fare contro
di me, ditemi?”
Merlino si strinse nelle spalle.
“Oh, non saprei...forse... Questo.”, alzò il braccio
e disse: “Dòigh!”
Improvvisamente, tutto attorno a Rotbarth
si creò un enorme cerchio di fuoco, con fiamme alte quasi arrivate alle nuvole,
su fino al cielo. Gli occhi di Rotbarth si
spalancarono per la meraviglia e la sorpresa, e la sua testa, dopo aver dato
uno sguardo intorno a lui, scattò verso il giovane; prima che potesse dir
qualcosa, Morgana alzò anche lei il bracciò, sorridente, e sussurrò “ CaorsThine!”. E
lo sguardo dello Stregone si fece se possibile ancor più sbalordito, attonito.
“Un Mago e una Strega...”
I due si guardarono soddisfatti, e sorrisero ancor
di più.
“Dì la verità, Rot.”,
ghignò Olimpia, “Questa era l’ultima cosa che ti aspettavi, eh?”
Dopo i primi secondi di smarrimento, anche lui
ghignò, alzò il suo bastone d’avorio, pronunciò una formula antica, con la
quale spense il fuoco, e un’altra con cui i fulmini cessarono, dopodiché guardò
i due giovani sospirando.
“Che peccato...due Doni così..prosperosi,devoti a
una cosa tanto inutile quanto il Bene. Lo ammetto. Sono piacevolmente sorpreso,
da entrambi. Ammetto anche che i vostri Poteri sono piuttosto forti.
Però..purtroppo per voi...temo che non lo siano abbastanza da battermi.”
Morgana sospirò.
“Merlino. vediamo di concludere al più presto, mi
sto annoiando. Senza contare che ho impegni da portare a termine.”
Lui annuì.
“Oh..anche io!”
I due si voltarono l’uno verso l’altro, Merlino
stese le sue mani davanti a sé, e Morgana fece lo stesso, posando le sue mani
sopra quelle dell’amico. Sorrisero, chiudendo gli occhi, e presero un enorme respiro… Le loro menti si innalzarono al di là dello spazio
e del tempo. Isolarono ogni singolo rumore che poteva esserci intorno a loro.
Quando ,poi, erano a un punto di pura concentrazione, sentirono una forza mille
volte più grande della loro sfiorare le loro Aure.
Eccoci
qua, miei giovani amici. Adesso. Abbassate lentamente le vostre Aure.
Lentamente,ma non ci mettete troppo tempo o Rotbarth
attaccherà prima che ci siate riusciti completamente. Bravi. Così. Lasciate che
il mio Potere si congiunga e si intrecci coi Vostri.
Il sangue nelle loro vene cominciò a ribollire,
sempre più intensamente. Sentirono la mente completamente libera, in uno stato
di rilassamento puro. E avvertirono tutta l’intera Potenza del Grande Drago
unirsi con la Loro. Era una sensazione di puro completamento e appagamento. Si
compensavano.
D’accordo. Io sono pronto. Morgana?
Più
che pronta! Coraggio, amico mio.
Un forte vento si alzò intorno ai due, una
‘girandola’ sempre più impetuosa, che diveniva quasi tempesta, da quanto era
forte e potente. Rotbarth, vedendo quanto la
situazione si era messa male, tentò inutilmente di correre via, di sparire, ma
quella brezza talmente grande lo raggiunse in men che
non si dica...
“NO! NON MI LASCERO’
SCONFIGGERE IN QUESTO MODO!!”
Ogni ribellione fu inutile: Rotbarth
fu catturato da quel vento in men che non si dica. Le
cose si svolsero in modo talmente rapido, che non una delle persone presenti
riuscì a capire pienamente quanto accaduto. Le Amazzoni, Olimpia e Lancillotto,
nessuno di loro riuscì a seguire i fatti. Soltanto Gwen
e Artù, un pochino di più degli altri, avevano una visuale un poco più chiara,
avendo già visto i due all’opera.
Con un ultimissimo urlo, Rotbarth
fu letteralmente INGHIOTTITO dal terreno.
Le Amazzoni gridarono di gioia, mentre un esausto
Merlino e un’altrettanta stanca Morgana, si abbracciarono fraternamente per poi
stringersi con Ginevra e Artù. Si unirono alla danza felice del popolo
amazzone, dopodiché strinsero la mano prima a Lancillotto, dopo alla giovane
Regina.
“Il mio popolo vi sarà per sempre debitore.”, disse
“E’ stato un onore, e un piacere.”; rispose Morgana;
“Se mai avrete bisogno di un aiuto, per qualsiasi cosa, venite pure a Camelot.”
La Regina sospirò, e guardò dispiaciuta Merlino.
“Ti chiedo umilmente perdono! Non ho pensato alle
conseguenze di ciò che avevo pianificato... Di sicuro non volevo farti
arrabbiare in quel modo..!”
Lui si strinse nelle spalle ridendo.
“Rischi del mestiere!”
Giovane
Mago. Giovane Strega. Anzi, Morgana e Merlino. molto meglio! Sono fiero di voi.
Dopo che le Amazzoni si furono allontanate,
accompagnate da Lady Morgana, e da Gwen, il Drago
rimase da solo coi due innamorati. Era rischioso parlare, seppur
telepaticamente, nelle vicinanze di estranei...ovvero Lady Morgana. Non voleva
che ascoltasse ciò che doveva dire ai due.
Erano cose strettamente private:
ho
saputo che siete giunti nel luogo della vostra creazione. Mi ha contattato Aslan,
e mi ha riferito quanto vi ha detto. Cosa ne pensate di tutto ciò?
Merlino sospirò.
“Oh, bé, già lo sapevamo di esser stati creati per
essere destinati l’un l’altro. Non è stata una grande novità.”
Arthur si limitò ad annuire,assentendo.
Molto
bene, allora. Sono felice che Aslan vi abbia raccontato com’è che stanno le
cose. Ebbene...si è fatto tardi. Perdonatemi ma ho bisogno di sgranchirmi le
ali.
Artù sorrise.
“Vedi di non farti vedere troppo in giro, Kilgharrah.”
Dopo che la voce del Drago fu scomparsa, Merlino si
mise a dondolare le braccia, guardando con un sorriso Artù, in attesa che il
Principe dicesse o facesse qualche cosa. Lui sorrise, limitandosi a fischiare
per richiamare il suo cavallo. Quando arrivo dopo pochi secondi, vi saltò
agilmente in groppa, porgendo la mano a Merlino. per quel giorno, Garulf riposava!
Merlino sospirò rassegnato al fatto che Artù probabilmente
sarebbe rimasto in silenzio sino al Castello, afferrò la sua mano e saltò in
groppa davanti a lui.
“Sono orgoglioso di te, Merlino. Tu e Morgana siete
stati eccezionali!”
Il moro arrossì.
“Grazie, amore. Sono felice d’averti reso
orgoglioso..per una volta!”
Artù, dopo aver spronato il cavallo, lo guardò
storto.
“Ei! Tu mi rendi ogni giorno orgoglioso di te, amore
mio. E non soltanto oggi. Te lo dico sempre che ti sottovaluti troppo, a mio
modestissimo parere.”
Merlino rise.
“Oh, certo. Più che altro modesto!..”
Artù lo baciò di prepotenza, poi entrambi
scoppiarono a ridere. Il Mago gli diedeun bacio piccolo,ma intenso, e insieme si avviarono verso Camelot. Avevano lottato, e ancora una volta, assieme,
vicini, avevano vinto.
Prima di dire qualsiasi cosa: “Dòigh” significa “brucia!”; invece “Caorsthine!” vuol dire “fulmini!” (o almeno dovrebbe XD ) E detto questo… :
Ok, lo so: la morte di Rotbarth è stata descritta in maniera piuttosto affrettata
e sbrigativa. Questo xrò ha una motivazione. Ovvero ke, dal momento ke la mia mente
perversa lo ha ideato, mi è SUBITO stato sulle scatole. Decisamente! Per cui ho
voluto sbrigarla in malo modo. XDD mi disp!!!!
Spero di ricevere le recensioni dalle
mie recensitrici preferite!!! ;)
Ora risp alle
recens degli ultimi cap:
elfinemrys: xDD in
effetti Merlino è stato MOOLTO vicino a incenerire tutti quanti! Lancelot è spuntato nel momento in cui la sorella iniziava
a dar segni di follia! XDD
ti ringrazio di cuore, sn felice che la storia ti piaccia…
^^cmq sì, Morghy
gelosa.. è una cosa che è difficile immaginarsi ma VERA! :p
BACI
_Valux_ : EI Tranqui!!
Anche se perdi un cap.. sono certa ke recupererai subito xDDD grazie tesoro!!!
mikybiky: VISTO
che colpo di genio!! xDDDD Lancillotto..una sorta di “mascotte
maschile” x un popolo di tutte femmine!! ;P
Quella notte Merlino non riuscì a prender sonno. Non
appena chiudeva gli occhi, ogni volta, si trovava davanti quella orribile
scena: Artù, steso nel LORO letto e, insieme a lui, una donna. Una ragazza.
Sapeva che Artù non avrebbe mai potuto lasciarlo, né
amare nessun’altro. O nessun’altra. Erano innamorati, il loro era Amore Vero,
erano Anime Gemelle. “Due facce della stessa medaglia”. Erano stati creati
insieme, e destinati l’uno all’altro. E le cose non potevano essere differenti,
in modo alcuno.
Però, Artù era un Principe. Sarebbe stato presto Re.
Si fidava di lui, certo, ciecamente. Ma non poteva smettere di pensare che,
forse, poteva capitare che qualche volta, stanco del solito tran-tran, e memore
dei suoi incontri sessuali con RAGAZZE prima che arrivasse lui, lo avrebbe
potuto tradire. Ovvio, senza amore. Era lui che amava. I loro cuori si
appartenevano. Le loro anime anche. Così come i loro corpi..e le loro menti.
Non lo
biasimerei di certo. Io, prima di lui, non ho mai avuto altri approcci di tipo sessuale.
Con nessuna ragazza. E quando mi sono innamorato di lui, mi è sembrato naturale
donarmi a lui. E continuare a farlo per l’eternità. Però …
Merlino! che cessino
questi tuoi sciocchi pensieri!
Lui sospirò, in piedi alla finestra aperta della
stanza del principe, diventata anche sua. Si voltò verso le stanze di Morgana,
e la vide affacciata.
Come mai sei sveglia, Morgana? Brutti
sogni?
Lo sai, ultimamente
ho gli stessi incubi ricorrenti. Temo di non poterci fare granché! Consulterò
Kilgharrah in giornata. ma ciò che mi preme maggiormente, adesso, sono queste
tue ansie. Parlane con Lui!
Merlino scosse la testa, serio.
Artù non capirebbe. Per te e Gwen è
molto più semplice. Sia tu che lei non avete avuto esperienze con il genere
maschile. Beh, cioè sì…tu sì ora che ci penso. Ma
dopo quel cavaliere, tu… Ecco, tu e lei non avrete
mai di questi problemi.
Lei rise.
Andiamo! Lo sai
perfettamente che la tua è soltanto ansia da confronto. Hai paura del paragone
fra te..e le ex di Artù! ma non ci sono paragoni Merlino, non...
Una discussione era in atto nelle stanze della Lady
Morgana, fra lei, Gwen, e Merlino.
“E’ ridicolo!”;esclamò Gwen, “Artù non ti tradirebbe
mai, Merlino! Ti ama. E immagino quanto sia difficile per te, pensare alle sue
ex, ma...”
Lui la interruppe bruscamente.
“Se una sola parola trapelerà da queste mura,
ragazze, vi giuro che la mia vendetta sarà…brutale.”
“Ma è assurdo!”, esclamò sbuffando Morgana
Fuori dalle stanze, Artù Pendragon stava per bussare
alla porta della sorella, quando sentì le loro voci:
“Lo so... Ma non posso farci niente! Vedere
quella..scena con Olimpia...ha fatto scattare in me la paura che Artù possa
ripensare alle ragazze...come ci pensava prima. Se volesse avere rapporti di
puro..sesso..con delle ragazze, penso che amandolo quanto lo amo, magari…riuscirei a accettarlo...!”
CHE
COSA?!?!?! MERLINO!!
La porta si spalancò.
“Pensi veramente ciò che hai appena detto?? Non
posso proprio crederci!”
Morgana sorrise. Certo, non aveva programmato che
Artù sarebbe entrato nelle sue stanze...ma la cosa era un punto a loro favore.
Adesso Merlino DOVEVA parlare col suo sposo!
Il moro in questione guardò, per l’appunto, il suo
sposo, con aria contrita.
“A-Artù..io...”, poi lo
guardò, “Penso ESATTAMENTE ciò che mi hai sentito dire. Se ne vuoi parlare, va
bene. Ma preferirei farlo in altra sede.”
Un
linguaggio degno di Re!, pensò la Principessa
Gwen prese Morgana a braccetto.
“Ehm..vi lasciamo la stanza. Noi abbiamo da fare.
Non è vero, Milady?”
Lei assentì.
“Fate pure come in camera vostra.”, ridacchiò
Artù scosse la testa contrariato.
“Vi ringrazio. Ma io e Merlino ci rechiamo nella
nostra stanza.”, gli afferrò il braccio, “Vieni con me. Noi due dobbiamo farci
quattro chiacchiere serie.”
Merlino non osò dirgli che la sua morsa così
stretta, evidentemente causata dalla sua ira, gli stava facendo male. Lo seguì
con deferenza, mentre lo trascinava verso la porta della stanza della Lady,
apriva la porta, e lo conduceva con una certa furia fuori dalla camera, sempre
trascinandolo per i corridoi. Man mano che incontravano servitori/trici, oppure delle Guardie fra cui Carot, tutti si
voltavano a guardarli sorpresi: Artù non si era mai arrabbiato così tanto con
Merlino, da quando si erano innamorati. E sposati.
“che cosa sarà successo??”
“hanno litigato??!”
Mentre si avvicinavano alle loro camere, uscì Re
Uther da un corridoio attiguo, e li fissò strabiliato.
“Artù! Merlino! Mi spiegate cosa..?”
Mentre camminavano, Artù disse a voce alta:
“Il mio sposo mi accusa di avere la tendenza a
tradire.”
LO HA
URLATO AI QUATTRO VENTI!!! COME HA POTUTO??
Artù apri la porta con irruenza, dopodiché lasciò
andare Merlino ed entrò. Si diresse verso il tavolo, e si versò un bel bicchier
d’acqua fresca. Dopodiché prese un respirone. E lo fissò diritto dentro gli
occhi.
“Merlino. Puoi spiegarmi che cosa ti ha portato a
pensare cose del genere..di grazia?”
Il moretto si massaggiò il braccio dolorante.
“Beh, erano pensieri strettamente personali! Non era
tuo diritto spiarmi mentre ne parlavo con Morgana e Gwen.”
Lui lo guardò attonito.
“Siamo sposati!! Che Morgana e Gwen siano nostre
amiche, non giustifica che parli con loro di preoccupazioni di questo genere! È
CON ME che ne dovresti parlare, Merlino.”
Non posso …
Sentire la voce di Merlino nella mente, così
d’improvviso, non lo stupì. Altre volte, da quando erano tornati dalla Luna di
Miele e avevano indagato, da Kilgharrah, sulla potenza del loro legame, avevano
comunicato col pensiero. La Telepatia si rivelava tanto utile spesso e
volentieri!
Sì che puoi. Sai che puoi parlarmi di
qualsiasi cosa, Merlino. dalle preoccupazioni più grandi, a quelle più
sciocche.
“Non è così semplice come credi.”, rispose Merlino,
“Come faccio..a farti comprendere quanta..paura ho di perderti? Che tu possa
tradirmi..con...”
Lui sbuffò divertito.
“Con una ragazza? Andiamo!! Sai perfettamente che
oramai non m’interessano più! È te che ho sposato. Perché è te che amo.”
Merlino fu tentato di darsi una calmata, di parlare
con Artù a cuore aperta con tranquillità, ma la fitta di dolore che provò al
braccio lo fece sbottare di rabbia. E il ripensare a come quell’asino di
principe aveva urlato a tutti per quale motivo avessero discusso. Litigato.
“E’ inutile che fai l’arrogante con me, asino che
non sei altro! So perfettamente che genere di persona sei. Tu hai conosciuto
parecchie ragazze, prima che io arrivassi a Camelot. Ti sei intrattenuto con
loro. Hai avuto dei rapporti...intimi, con tutte loro.”
“Mi stai condannando per questo??”, urlò lui, “Pensi
veramente che le esperienze passate possano mancarmi?! Pensavo che mi
conoscessi, Merlino…”
A quanto pare mi sbagliavo. E di
grosso. Se non hai ancora compreso QUANTO io ti amo...significa che forse..dovremmo
prenderci..una pausa .
Merlino si sentì mancare l’aria.
“Tu..vuoi...”, deglutì, “Va..bene allora. Sì,
credo... Penso che ci farà..bene. A entrambi.”
Merlino, senza smettere di massaggiarsi il braccio,
si avviò lentamente verso la porta, guardando con la coda dell’occhio Artù per
vedere la sua testa abbassarsi, e un rivolo che gli scendeva dagli occhi.
Arrivato alla porta si fermò. In quel momento, la sola cosa che il suo cuore
avrebbe voluto, era di rimanere lì, con Artù,sentirsi stringere forte a lui,
tra le sue forti e possenti braccia di cavaliere di Camelot, e dopodiché
parlare. Aprirgli tutto il suo cuore.
Ti amo.
E con quest’ultimo pensiero, rivolto ovviamente ad
Artù tramite Telepatia, Merlino aprì la porta, ed uscì.
Ti amo anch’io, Merlino.
Eccoci qua con un nuovo cap!!! ^^ mi scuso se posto così di rado ma.. avendo gli
esami di Stato in vista (in teoria) sn occupata con
lo studio -.-“
Però, se ci avete fatto caso, posto
ogni domenica ;P in qst modo faccio un cap a settimana.. mi pare una giusta dose no? :D
Ebbene.. questo cap
è un po’.. triste? ;(povero Merlino,
come biasimarlo? Certo.. avrebbe potuto parlarne con il suo sposo eh.. invece ke giocare con il suo orgoglio.. e farsi prendere da
inutile rabbia.. :Sma alla fine esser
sposato con un Pendragon.. gli ha fatto male! XDDD
Chissà.. se risolveranno mai.. :P
Bacioni a tutti! Kinderbuena!
Ringrazio ki
ha inserito pure questo seguito fra le seguite, o i preferiti, per me è molto
importante credetemi! ** grazie di cuore!!
Specialmente a:
elfinemrys: 1) Ho risposto con piacere^^
2) le tue storie mi sn
piaciute, era dovere lasciare qualche recensione ;P
3) io ADORO Narnia!!
Come?? Ti sei persa Aslan?? XDDD era nel cap in cui
trovano la chiesina!!!
4) sempre e per sempre W ARTHUR&MERLIN!!
5) ** SUL SERIO??? Grazie!!!!!!!!!!!! Oddio
mi sento stra-onorata!!!! Spero di nn deluderti!
Kiss
Mikybiky : SILVIAAAAAAA!!!!!!!!!!! FINALMENTE LA TUA
RECENSIONE!!!!!!! Sn felice che il mio effetto
sorpresa ti sorprenda ancora una volta XDDD In effetti l’idea di Lancillotto m’è
saltata fuori così.. mica lo potevo lasciar fuori dalla storia! ;P
Be ok,
la regina può anche prendere provvedimenti.. ma Lancillotto ha ragione!!! come
si fa a pensare di “violentare” il Principe di Camelot..
PER AVERE IL SUO SEME?? Mi pare anzi che Lanci sia mooolto
bravo a far ragionare la sorella! -.- (ke, fra l’altro:
sì, ci mette un’ora XD ) be oddio.. magari Olly pensava di compiere la cosa in meno di un’ora.. chi lo
sa! xDDnn è esattamente un
asso in fatto di seduzione!
Povero
Artù… -.- certe cose proprio.. nn
c’arriva! (ke fra l’altro è ancora scioccato povero xDD) e Merlino nn poteva che entrare in quel PRECISO Momento! XD
Gwen? Sì in
effetti.. avrà lo shock x tutta la sua vita credo -,- povero cuore.. le urla
del suo migliore amico.. la cretinaggine del fratello
della sua ragazza.. e la sua migliore amica ke esce
di senno tentando d sedurre Artù TT IN UNA NOTTE!!! XDDD
WWWWWaaaaaaaaaaaaaa… Lancillotto
in effetti me lo sono immaginato ESATTAMENTE in qst
maniera: la sua figura che si staglia contro la luce della Luna…
gamba sul davanzale e l’altra sulla spada.. capelli al vento.. se stai
viaggiando di fantasia Te, immaginati io! XDDD
EeeehhHh… in
effetto per il nome del cattivo mi sono ispirata a “Rotbarth”
dell’Incantesimo Del Lago! XDD era troppo cattivo quello!!! <mr simpatia.. qui nn C’E!>
XDDD ok ok non si sclera
Uthernn può assolutamente dire niente (altrimenti lo licenzio!! xDD ) … e cmq sì, è possibile cm hai potuto leggere! :P
Tu
vuoi Mordred eh? BwAhAhAhhhAAHHH!!!!!!!!!!!!!!!
ARRIVERA’ PRESTO!!!! (x poi andarsene tragicam e
drasticamente)
Bacioniii!!!!!!!!!
TI VOGLIO BENE, LINFARIA!! <3 <3
Paffy333: ciao!!
^^ sn strafelice che la mia precedente storia ti sia
piaciuta tanto!! E che ti piaccia tanto anche questa!! ** sn
davvero contenta! Nn sai quanto i tuoi complimenti mi facciano piacere!! X me sn importanti sul serio! Aggiornerò il prima possibile
giuro!!! :D
Capitolo 10 *** Pausa di Riflessione..VS..Kil&Co.. ***
“Non posso credere che siano stati così...
AAARRGGGHH!!!!”
“Calmati. O farai esplodere qualcosa!”
La Lady fermò un attimo la sua marcia per la stanza,
guardò seriamente Gwen, dopodiché riprese la marcia.
“Riflettici.”, le disse Gwen,
“Le pause.. non sempre sono negative! A volte fanno veramente bene ai rapporti
in crisi. Anche se .. in effetti … ”
Morgana si lasciò cadere sul letto, giù sdraiata.
“Dobbiamo fare qualcosa, Ginevra. Quei due
semplicemente non possono lasciarsi. Non deve accadere. Sarebbe un totale disastro!”
Sono
certo che troverete la soluzione più adatta, ragazze mie.
Gwen sorrise.
“Ciao, Kilgharrah.”
“Kiillll!!!!”, sbuffò
Morgana disperata, “Ti prego, dacci un consiglio!!! Possibile che quei due si
siano..lasciati per un motivo così stupido?!!”
Gwen sospirò.
“Oh, beh... Sta tranquilla. Troveremo un modo. Adesso,
nel frattempo, senza cessare di pensare a una maniera per farli ritrovare, ci
alziamo e svolgiamo i nostri compiti abituali.”
Io
andrò a parlare con quei due. Speriamo che riesca a fare un miracolo! quando
quei due ci si mettono, sono più testardi di un mulo..
*****************
La porta della sua stanza si aprì lentamente.
“Merlino? posso entrare?”
“Certo, mamma. È casa tua, dopotutto.”
Lei sorrise, aprendo la porta ed entrando, seguita
da Gaius. Il padre, Balinor, restò sulla porta.
“Perché non vai da Artù, e vi chiarite? Non ha senso
alcuno..prendere una pausa! Non voi due! Se non vivete in armonia voi
due...tutta Camelot cadrà nel caos!”
Merlino rise sarcasticamente,
“Oh, certo! Tutta Camelot segue l’umore mio e di
Artù!”
Gaius gli diede uno scappellotto.
“Ragazzo, smetti di ridere! Non vi è niente di cui
essere allegri. Uther è a dir poco inconsolabile. Sono quasi due settimane,
oramai, che tu e Artù a malapena vi parlate! La sera a cena, è evidente a tutti
quanti che non avete fatto pace. Tutto il regno sa del vostro litigio.”
“Eh già!”, rise Balinor, “Camelot è conosciuta come
il Regno dei Pettegoli!”
“Balinor di Eldor!”, sbottò Hunith, “In questo modo
non aiuti tuo figlio! Ti preghiamo, Merlino. Parla con Lui!”
Lui scosse la testa.
“La decisione di prenderci una pausa.. è stata presa
in modo.. consenziente da entrambi. Dovete star tranquilli. Quando sarà il
momento giusto, lo capiremo. Ci ritroveremo, parleremo...e …tutto
tornerà come prima.”
---------------------------
Nel mentre che nella stanza di Merlino era in atto
una discussione ‘collettiva’, in quella di Artù ne era in atto una altrettanto
‘intensa’ fra lui e il Grande Drago.
Puoi
mentire a chiunque altro, Artù Pendragon, ma non puoi fingere con me. Sento il
tuo cuore soffrire. La mancanza di Merlino al tuo fianco ti sta logorando...molto
più di quanto possa fare qualsiasi ferita in battaglia. Hai bisogno di lui,
Artù. Non vi gioverà stare lontani.
“Anche lui è stato d’accordo, Kilgharrah. Poteva ribattere.
Contrariare la mia decisione. Non l’ha fatto! Per cui ne deduco che anche lui
volesse una pausa.”
Lo
conosci! E’ cocciuto. Orgoglioso. E Tu lo sei altrettanto. Non ha voluto
contestare la tua decisione, perché ha pensato che volessi una pausa da lui..più
di ogni altra cosa.
Artù strabuzzò gli occhi.
“Cosa?! Ma …perché ha
smesso di parlarmi? Per quale motivo non...”, le lacrime bussavano agli occhi,
“Non..si fida più di me? È forse questo il punto?”
Giovane
Principe. Sai perfettamente che posso trarre deduzioni. Le risposte che cerchi,
soltanto Merlino può dartele. Soffre. Il suo cuore sanguina quanto il tuo. Sta
male, ma..non lo vuole ammettere. Per non dartela vinta.
“Ti prego. Lasciami solo adesso. E...grazie.”
Kilgharrah, senza una parola, svanì.
Nel frattempo, stanza di Merlino in casa di Gaius :
Balinor sospirò afflitto.
“Purtroppo non è così semplice, figlio mio. Tu e
Artù siete, prima di tutto, il Principe Ereditario e il suo sposo. Come disse
Uther, un giorno governerete assieme Camelot. E se vi separate, il futuro e la
vita di tutta quanta Camelot ne soffrirà. Lo so quanto entrambi siete cocciuti.
Lo so sin troppo bene! Ma …”
Lui sbuffò.
“Vi prego. Lasciatemi da solo. Fra poco devo presenziare
aun pranzo importante.”
Gaius e Hunith sospirarono affranti, non facendoselo
ripetere due volte,
Quand’anche Balinor si fu allontanato dalla stanza
chiudendo la porta, Merlino si alzò e si vestì. Mentre cercava i suoi calzari,
ecco che sentì il Drago:
“Ciao, Kil.”
Sento
il tuo cuore sanguinare, più di quanto tu stesso voglia ammettere, youngWallock. In questo modo non
andrai avanti per molto. Hai bisogno di Artù. E ne sei perfettamente
consapevole.
Il cuore di Merlino fece un balzo
“Te lo ha detto lui? Che ha..bisogno di me?”
Questo
non è importante, Merlino. La cosa fondamentale, ora, è che dovete fare pace.
“La cosa fondamentale..ora..è che tu vada via,
Lucertolone Millenario. Non farmelo ripetere due volte! Sparisci! ADESSO!! ”
Kilgharrah,senza ovviamente offendersi o rimanere
particolarmente ferito dal tono incavolato del giovane amico Mago, con un
piccolo sospiro adirato se ne andò.
***************************************
“Artù. Mi serve il tuo aiuto.”
“Dimmi pure, Morgana.”, rispose lui
Lei sorrise.
“Ecco..vedi, questa sera vorrei restare sola con
Ginevra, e...le mie stanze mi annoiano a morte! Così, avevo pensato di
usufruire della torretta a Nord del Castello. È al riparo da occhi indiscreti.
E inoltre mi è sempre piaciuta. L’ho sempre considerata una sorta di...gazebo,
invece che una torretta. È splendida!”
Lui assentì
“Su questo concordo completamente. Che cosa ti
serve?”
“Potresti ordinare ai tuoi uomini di..non fare la
ronda nell’ala Nord? In questa maniera...io e Ginevra saremo proprio isolate completamente.
Sai com’è …”
“Privacy.”, sorrise lui, “Sarà fatto. Tranquilla, lo
faccio subito.”
Lei gli diede un bacio sulla guancia.
“Oh, ti ringrazio di cuore fratello!”
E tutta contenta uscì.
Nel frattempo, in camera di Merlino, sempre nella
casa del medico di corte e del regno, Gwen stava chiedendo un piccolo favore al
suo migliore amico:
“Mi servirebbe che facessi una piccola Magia. Vorrei
che facessi levitare delle candele. E, ovviamente, che ponessi delle ghirlande
di fiori di pesco e di mandorlo. Puoi farlo?”
Lui sorridendo annuì.
“Ma certo! Vado immediatamente.”
“Grazie di cuore, Merlino! sei un vero amico!”
********************************************
Due ore dopo, mentre si trovavano tutti quanti nella
Sala, Morgana e Gwen ridacchiarono d’improvviso, fortunatamente nn notate da
altri. Dopodiché, finita la cena, si allontanarono. Passarono meno di dieci
minuti, che Morgana chiamò telepaticamente Merlino:
Gwen
si è sentita poco bene! Potresti, gentilmente, salire nella torretta per
togliere tutta quella roba?
Certamente! Saluta Gwen da parte mia.
Domani mattina passerò a farle visita, per controllare come sta.
Mentre si dirigeva verso la torretta dell’Ala Nord
del Castello di Camelot, Artù lo seguì con lo sguardo. Quando fu sicura di non
esser vista da Merlino, Gwen sospirò tristemente, dopodiché entrò nella Sala da
Pranzo, dirigendosi verso Artù che la guardo con sguardo interrogativo.
“Purtroppo Morgana non si sente bene! I suoi incubi
la stancano molto... Artù, ci dispiace immensamente! Ora, per colpa nostra,
l’ala Nord è scoperta!”
Lui sorrise scotendo la testa.
“No, non preoccuparti per questo Gwen. Vado subito
ad avvertire le guardie.”
Lei gli sorrise.
“Non è che, nel frattempo, potresti gentilmente
spegnere le candele sul balcone?”
Lui annuì, congedandosi da suo padre e dirigendosi
verso l’ala Nord. Quando fu uscito, Gwen uscì lentamente dalla stanza e, sulla
porta ad aspettarla, trovò Lady Morgana con cui sorrise più che soddisfatta.
Le due si presero a braccetto, e si diressero verso
le loro stanze.
********************************
La torretta Nord era strepitosamente adornata: lungo
i balconi, separati in quattro per via delle colonne, erano posizionate
tantissime piccole candele, il cui calore avvolgeva tutta la torretta stessa.
La loro luce illuminava chiaramente tutto quanto. Volgendo lo sguardo in su, si
potevano notare degli addobbi fatti di fiori di mandorlo e ciliegio. Dulcis in
fundo, infine, sulle teste dei due ragazzi vi erano quattro candele profumate
alla vaniglia che levitavano a mezz’aria.
Merlino fissava insistentemente una mattonella
davanti a lui, quando poi, nel silenzio, sentì sia il suo cuore che quello di
Artù battere in modo incalzante.
“Ci sospetto lo zampino di Morgana…”,
disse Artù sottovoce
“E di Gwen..”, aggiunse Merlino
Poi alzò lo sguardo lievemente
“Co..come stai?”, chiese
“Beh...non sono al meglio. E tu?”
Il giovane Mago sentiva le lacrime pulsare dentro
agli occhi, e sapeva che, per quanto le ricacciasse dentro, di lì a pochi
secondi sarebbero fuoriuscite come fiumiciattoli in piena.
Parlami,
Merlino. Ti prego …
Il moro lo guardò col cuore palpitante, e poi disse:
“I-Io...sto bene.”, prese un respiro, “Suppongo che volessero...farci
riavvicinare.”
Artù annuì.
“Già. Ma non credo che tu voglia..ancora... Beh, io …
allora vado…”
Quando lo vide allontanarsi, ecco dagli occhi
divampò il fiume in piena di lacrime, e il suo cuore sembrò esplodere per poi
sanguinare come non mai.
“Non è vero che sto bene!!”
Artù si fermò, voltandosi di scatto.
Merlino …
“Ho perso l’appetito... il sonno.. e..la voglia di
fare qualsiasi cosa. La verità è che...mi manchi terribilmente, Artù! Mi manchi
da morire…io..senza di te non ce la faccio. Ho
bisogno di te...come se fossi il mio ossigeno! La realtà è che io…non ho voglia di esistere se..non sei al mio fianco.”
Sei la mia vita, Artù.
Artù, che ormai piangeva, non ci pensò due volte:
con meno di dieci passi si avvicinò a Merlino, prese il suo viso angelico tra
le mani, e le sue labbra si gettarono con una certa foga su quelle dell’altro,
che rispose con altrettanta passione, stringendolo forte.
Perdonami, Merlino.
“Di cosa?”
“E’ vero.”, rispose lui, “In passato ho avuto..molte
esperienze, con tante ragazze. Ma nessuna.. di loro è mai stata..neanche
lontanamente paragonabile a te. Non paragonarti a loro, Merlino. Mai. Sono Loro
che non hanno la più remota opportunità di esser paragonate a TE! Tu
sei...perfetto. Oh, be, con qualche piccolo difetto
ma...quelli chi non ne ha? Non saremmo ciò che siamo, giusto?”
Lui sorrise fra le lacrime.
“Il mio Dono non mi assicura la perfezione. Sono un
essere umano. Come tutti.”
Artù gli carezzò il viso con un sorriso.
“Mi sembrava d’impazzire, lontano da te!”
A terra, sotto di loro, c’era una grossa pelliccia
d’orso. I due si sorrisero. Artù prese le mani di Merlino, e lo portò con sé
giù in ginocchio. Dopodiché lo bacio teneramente, e piano lo portò giù, con la
schiena sulla pelliccia di quello splendido orso. Il bacio continuò, Merlino lo
guardò con dolcezza sorridendo.
E lì, in quella calda sera, dentro a quella torretta
(che somigliava molto a un Gazebo XD), illuminati dalle candele, scaldati dal
calore dei loro sentimenti, del loro Amore, e rilassati più del dovuto grazie a
quell’intenso profumo di vaniglia che si spandeva lungo tutta la
torretta...sotto agli ‘sguardi’ dei fiori...
Merlino e Artù Pendragon fecero l’amore.
E tra loro tornò la pace.
Visto??? Hanno fatto pace i
piccioncini!!! ^^
Quanto stimo Morghy&Gwen..
nn lo immaginate!! Quelle due.. amorevoli pesti! Senza
il loro bel contributo quei due.. prima di far pace.. c’avrebbero messo
probabilmente secoli!!! (be.. senza esagerare forse..
magari qualche gg e basta! XD )
Vorrei ringraziare con tt il cuore.. ki di voi legge
questa storia.. anche senza recensire.. chi l’ha messa fra le seguite, le
preferite.. vi ringrazio!!! **
Ed ecco le risp
al precedente capitolo:
elfinemrys: ** che bella cosa hai detto!!! Grazie!!!
Beh sì… come capitolo è stato piuttosto triste ma
sai.. una rottura ogni tanto è quel che ci vuole.. poi tornano più uniti che
mai!! ;P
PS. Io ADORO Narnia!!!!
^^
PPS: cara lady elfinemrys, qui è Arthur che ti parla, e mi spiace che sei
così in collera: 1) lo so, ho sbagliato e ho già chiesto perdono al mio adorato
e amatissimo sposo!; 2) ti posso assicurare senza problemi, che non accadrà MAI
PIU.. ; 3) sappiamo perfettamente.. che purtroppo il mio cervelletto.. è quello
di un asinello reale.. dunque nn ti posso assicurare
niente! XDD
paffy333: ** quanti complimenti…
GRAZIE GRAZIEGRAZIE!!!! Temo
sempre di andar male in ortografia e grammatica.. x fortuna a quanto sembra va
più che bene! ^^ grazie ancora! E continua a seguirmi! ;)
mikybiky: AHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!!!!!!
Potrebbe essere un’idea!!! Chi ha detto che a quell’epoca.. già non esistesse
qualcosa di simile alle Crepes? XDDDDD
mi disp se il capitolo ti è sembrato tanto orribile.. e se ti
ha fatto fare tutte quelle facce una dietro l’altra.. ma beh come ho già
detto.. ogni tanto SI DEVE litigare!! L’AMORE non è Bello se non è litigarello!
;p ma come hai potuto leggere sopra… non si sono
OVVIAMENTE lasciati!! :D
Quello
che hai detto sugli amici è più che giusto! ^^
<3
AmyGoku: **
CIAO!!!!! Sono davvero strafelice che la mia storia ti sia piaciuta!!! Come primo
impatto.. mi pare che il genere di Merlin ti piaccia dunque! ;P ne presumo che
diventerai una fan pure tu! Ci spero! A presto e grazie mille!!! ^^
Misa N: Non sei tonta…
soltanto ritardataria! XDD
Grazie.. sì ricordavo che mi avevi espresso
il tuo gradimento (senti lì.. mi hai contagiato col linguaggio forbito HELP! xDDD)
sull’idea delle Amazzoni! ^^ e ne sono mooolto
soddisfatta! Hai pienamente ragione, se una cosa è ispirata a Xena.. e c’è di mezzo Olimpia.. può essere semplicemente e
solamente una cosa BELLA!
TI STA SUL DETERANO LANCE??? -.- povero
Lance.. ma che t’ha fatto?? È l’unico.. come hai detto tu!.. che può liberarci
nel telefilm da.. quella sottospecie di … *EHMEHM*
Eccoci.. se l’Ary
mi picchia.. è la fine!! XDDDei!!! Mi offendi
in questo modo il mio bellissimo Merlin?? Dai povero!! Non è così tanto
brutto!!! Be.. non è che è isterico.. è GIUSTAMENTE Furioso!!!! Una ragazza
vuole il seme del suo sposo x farci un bimbo!!! XDDD
Nel
villaggio si levarono delle urla che raggiunsero ben presto le camere del
Castello, le cucine, le segrete, per arrivare nella Sala dove il Re, con suo
figlio Artù, Merlino, con Gwen e la sua pupilla Morgana, consumava la sua
colazione.
“Che sta
succedendo?”, chiese allarmato
Fuori
della porta sentirono due guardie sguainare le spade, poi un gran frantumarsi
di scudi e, alfine, l’enorme porta si aprì: entrò un cavaliere, l’elmo a
coprirgli interamente il volto. Avanzò con passo deciso verso la tavola, da cui
oramai tutti quanti si erano alzati; la testa si girò proprio verso il
principe, dopodiché lo straniero si tolse uno dei guanti dell’armatura, per
l’esattezza della mano destra, e lo gettò a terra ai piedi del biondo.
Artù si
chinò e lo prese.
“Accetto
la vostra sfida, Cavaliere. Ma vi prego di mostrarmi il vostro volto. Non
combatto mai contro qualcuno di cui non conosco il viso.”
Il
cavaliere rinfoderòla propria spada, si
tolse pure l’altro guanto, senza fretta, e, portando le mani alla testa, si
tolse l’elmo: una lunga chioma di capelli biondi e riccioli scivolò fuori
dall’elmo, e apparve ai loro occhi una fanciulla, di pressappoco vent’anni, con
due occhi verdi come smeraldi.
“Il mio
nome...è Morgause.”
Nel
petto di Lady Morgana, improvvisamente, il suo cuore iniziò a tamburellare in
unmodo alquanto strano, e immotivato,
mentre nella sua mente sentiva fruscii e sussurri che non aveva MAI sentito.
Cosa mi succede? Perché questa ragazza …
E’ strano, ma ho come l’impressione..d’averla già conosciuta…
È una Strega. Percepisco chiaramente il
suo Dono, le
rispose Merlino, Non mi dice niente di buono. Ancora non
so quanto ci possiamo fidare.
Sì…ora lo percepisco anch’io. Stiamo
all’erta, d’accordo? Benché non mi sembri malvagia.…
Artù la
guardò sbalordito.
“Ma...non
posso battermi con una..una...”
“Donna?”,
sorrise lei, “Oh, sì, io dico che puoi Artù Pendragon. Ci batteremo domani
all’alba, se per te va bene.”
Lui
sospirò.
“E va
bene. Domani all’alba.”
Morgause
sorrise ancora ad Artù, per poi fare un occhiolino a Merlino, che restò
attonito, e fissare il suo sguardo sulla giovane Morgana. Dopo un minuto, se ne
andò.
Uther si
schiarì la voce.
“Ebbene,
domani all’alba avremo un duello. È pur sempre un cavaliere, figliolo. Va ad
allenarti.”
Una donna! Tz!
Da quando in qua sono approvati i combattimenti contro il genere femminile?!
Quando
entrò nella sua tenda, ad attenderlo c’era ovviamente Merlino: il ragazzo,
sebbene fosse ora il suo sposo, e godesse di certi privilegi, non voleva
lasciare il suo ‘lavoretto’. In questo modo poteva restare al fianco di Artù
sempre, senza che la gente pensasse che non potevano stare lontani...era pur
sempre il suo servitore, giusto?
“So che
sei contrariato.”
Non importa che sia una ragazza, Artù.
E’ un Cavaliere. Così la devi vedere.
Proprio
non concepisco i combattimenti contro le donne …
“Quando
sarai Re, se vorrai, cambierai le leggi. Ora va ad allenarti, amore mio. Ti
aspetterò qua.”
Artù gli
carezzò la guancia col suo freddo guanto di ferro, e dopo avergli posato un leggero
bacio sulle labbra, uscì dalla tenda con un piccolo sorriso, pronto a ore e ore
di allenamenti; e difatti passò quasi tutto il giorno ad allenarsi, senza fare
pause... Merlino attendeva pazientemente, e, nel frattempo, gironzolava tra la
casa di Gaius, l’armeria di suo padre e di Gwen e, ovviamente, le stanze di
Morgana.
“Artù è
preoccupato,vero?”
“Beh,
principalmente è contrariato. Sai com’è fatto! Battersi contro una donna è...”
Morgana
rise.
“Lo so!
Considera le ragazze adatte soltanto al ricamo e alla seduzione. Non tollera il
fatto che una donna possa scendere in battaglia. Eppure, ne avremmo diritto
quanto voi...”
Merlino
sorrise.
“Ooh, lo
so perfettamente! Tranquilla. Si batterà per il suo onore di futuro Re.”
Nel
mentre che usciva dalle stanze di Morgana, mentre Gwen entrava, s’imbatté
proprio in Morgause: o meglio, la vide entrare nelle sue stanze, stanca dopo un
pomeriggio di allenamenti. Decise che, forse, poteva fare qualche cosa per
Artù. così si diresse verso le stanze, e bussò.
“Permesso?”
“Entra
pure, giovane Mago.”
Il moro
sorrise, entrò, e richiuse la porta. Morgause rinfoderò la sua spada nella
fodera, sul letto, e si voltò con un largo sorriso.
“Ebbene.
Cosa desidera un Mago potente come te...da me?”, poi rise alla sua espressione,
“Oh, andiamo! Percepisco più che chiaramente l’immensità dei tuoi Poteri.”
Merlino
sospirò.
“Ecco,
io... Ritirati.”, avanzò, “Te ne prego, ritirati. Sei una Strega, Morgause. Sai
che a Camelot l’unica Magia approvata è quella mia e...”
La
ragazza vide la sua espressione impaurita, il timore di aver detto troppo, e
sorrise.
“Percepisco
i Poteri di Lady Morgana di Gorlois. Tranquillo. Non
voglio il regno di Camelot. Voglio soltanto una sfida col Principe. Tutto qua.”
Non
è soltanto questo che vuoi. Te lo leggo negli occhi.
La
bionda scoppiò a ridere.
“Sei
bravo. Lo ammetto. Molto più bravo di ciò che pensavo. Vuoi sapere la verità?
Cosa voglio veramente da Artù?”
Lui
annuì.
“Ti
prego.”
“Lo ami
molto, vero Merlino?”, lui annuì e lei sorrise, “Io voglio solamente che lui mi
rechi visita. Tutto qui.”
Lui la
guardò incuriosito.
“Tutto
qui? Una visita? E perché non glielo chiedi semplicemente?”
“Perché
temo che non verrà. Se invece io lo sfido, e gli risparmio la vita, in cambio
dovrà venire da me. Un giuramento fatto in questo modo, non può esser spezzato.
Quello che mi farebbe senza la sfida, non avrebbe valore.”
Perché
non conosci Artù.
Morgause
lo guardò incerta.
“Verrà.
Te lo prometto. Puoi fidarti di me, apparteniamo alla stessa razza. Abbiamo
entrambi il Dono della Magia. Te lo giuro Morgause, ti porterò Artù. Anzi.
Vieni con me. Adesso. Ti porto nelle nostre stanze, e potrai chiedergli ciò che
desideri. Ti dimostrerò che sbagli. È diverso da come credi.”
Lei,
inizialmente titubante, nel vedere lo sguardo tanto sincero e risoluto del
giovane Mago, si sciolse in un sorriso e lo seguì.
Merlino,
che aveva imparato a non bussare, entrò e basta: d’altronde quella era la sua
stanza. Non soltanto di Artù.
“Merlino,
ti stavo... Morgause?”
Merlino
chiuse la porta, e sorrise.
“Morgause
ha una cosa da chiederti, Artù. E tu la ascolterai.”
Lui
sospirò ridendo.
“Beh,
hai già deciso no? Parla pure, Morgause.”
“Ti
ringrazio, Artù. Vedi, il mio piano era..di batterti. E a poco dall’ucciderti,
risparmiarti la vita chiedendoti in cambio una semplice promessa. Non avresti
potuto rifiutare. Merlino, però, dice che otterrò da te una promessa
altrettanto sincera anche senza combattere.”
Non
negarle questa promessa, Artù. Fallo per me.
“Qual è
la promessa?”
“E’
molto semplice. Vorrei solamente che tu venissi a trovarmi nella mia dimora.
Fra tre giorni.”
Artù la
guardò attonito.
“E’...tutto
qui? Tu mi hai sfidato soltanto..perché vuoi che venga a recarti visita?”
Lei
annuì.
Artù.
“Come ti
raggiungo?”
Lei
sorrise contenta.
“Se me
lo permetti, metterò il tuo cavallo nelle condizioni di trovarmi.”
“Beh, se
proprio è necessario.”, sospirò poi, “D’accordo. Aspettami fra tre giorni.”
Lei gli
porse la mano sorridendo soddisfatta, e lui gliela strinse. Dopodiché, mentre
lei usciva, guardò sorridendo Merlino.
Tu
lo sai che l’ho fatto per te, vero?
“Ricambierò
il favore.”, sorrise lui
“Ah.
Morgause.”, Artù la bloccò sulla porta, “Che cosa mi farai fare una volta
giunto a destinazione?”
Lei
rise.
“Mi
credi così cattiva, Artù? Il mio unico scopo è di svelarti una verità che a
lungo è stata tenuta nascosta. E sia chiaro, che soltanto a te, e ad altre due
persone, verrà concesso di saperla. Non dovrete divulgarla a nessun’altro,
finché non sarà il momento giusto.”
E uscì.
“Siete
tutti così enigmatici, voi Maghi e Streghe?”, rise lui, “E non guardarmi a quel
modo, Merlino. riesco a percepire il Dono in chi lo possiede.”
Il
giovane sospirò, togliendosi la casacca.
“Credo
che me ne andrò a letto. Non ho molta fame, oggi...”
Quando
si fu tolto anche i pantaloni e si fu messo la solita abituale camicia per la
notte, si sdraiò sotto le coperte, dalla sua parte, e Artù si sedette vicino a
lui. Posando la mano sulla fronte dell’amato.
“Eppure
non pare che tu abbia la febbre.”
Merlino
scosse la testa.
“Non sto
male, Artù. Sono soltanto stanco. Tutto qui.”, si tirò su a sedere, “Il fatto
è...che..non sono proprio abituato a tutto questo! Devo assimilare per bene i
ritmi, ecco tutto...”
Perdonami,
se non l’ho capito prima., disse carezzandogli i capelli
“Ei. Hai
troppe cose a cui pensare, amor mio. Con me non ti devi giustificare. Va pure a
cena, e scusami con tuo padre, e con Morgana e Gwen.”
Si
sporse, e gli diede un bel bacio.
Artù
sorrise, e dopo avergli dato un bacio sulla fronte, si alzò e lo lasciò a
riposare.
Innanzitutto
chiedo perdono se ho postato oggi invece di ieri..ho avuto il mio bel da fare
^^’ ma ecco qua un altro piccolo capitoletto.. spero vi piaccia^^
Chiedo
perdono, inoltre, x aver descritto la scena di Morgause
tanto frettolosamente.. ma ritengo che sia più importante l’evento che verrà in
seguito.. ;Ppoi capirete!!!
Ringraziamenti..
di cuore.. vanno a chi mi ha inserito fra seguite e preferite.. KinderBuena (o Lady Merendina come mi chiama una persona a
me cara ^^ ) non esisterebbe senza voi, miei cari lettori/lettrici! ^^
E
ora passo a ringraziare ki ha recensito:
elfinemrys: VISTO? Nn potevano non fare pace, era come
dire.. contro Natura!! ^^
Morghy: mia cara elfin ti
ringrazio sinceramente ^^ in effetti.. senza Gwen e
me.. quei due si sarebbero decisi a far pace fra due ere -.-“
Kil: be l’arte
persuasiva fa parte di me ^^ la ringrazio x i mille complimenti, Elfin! :D
Artù: 1) lo ammetto: senza Merlino nn posso
proprio vivere né esistere! ^^; 2) esatto!! Un Principe fa la cs giusta SEMPRE, cara lady! ; 3) asino reale, prego! Nn un
comune e ridicolo somarello! (e qui kinderbuena lo
prende x la collottola.. XD )
Merlino: lo so, lo so…
purtroppo x me sn stato contagiato irrimediabilmente
dall’orgoglio Pendragon! ^^” che ci possiamo fare..
purtroppo sono sfortunato (OVVIAMENTE Solo da questo punto di vista ** )
E ora ti rispondo io: GRAZIE! ** be a me le idee vengono e basta.. magari mentre cammino.. o
mentre studio.. dappertutto e sempre! ;P errori grammaticali?? Oh beh.. nessuno
è perfetto, io DECISAMENTE sono l’imperfezione fatta persona! :p
Kiss8li!
AmyGoku: PRIMA
di risponderti.. una domanda: ti piace DragonBall x
caso? XDDD
Grazie
x i complimenti carissima!! ^^ sn strafelice che ti
piaccia così tanto! Io vivo per scrivere.. ed emozionare chi legge.. J spero che nn abbandonerai la mia fic ;)
_Valux_: MORGANA
è Sempre e Cmnq un grande mito x tutte noi!! ^^
Baci88
Paffy333 : carissima la mia paffy!!!
**
Cocciuti vuol dire usare un eufemismo..
sinceramente nn conosco persone più orgogliose e.. ostinate di quei due! -,-“
alle volte nn li reggo.. voglio essere retribuita a sufficienza!! Oppure voglio
1 vacanza!! XDD
Parti?? Nu.. Lvabè l’importante è che almeno tu puoi divertirti.. io sono
costretta negli Esami di Stato.. la Maturità è un peso davvero duro da reggere..
-,- ‘
Buon viaggio ^^! !!
Misa N: ma ti pare che quei due si separino? E che
se accade, lo facciano x molto a lungo? Naaahh.. e
poi chi li sopporta separati?? È un Inferno!! xDDD
OVVIO che la mente è Morghy!
Come puoi insinuare il contrario? XDDD Gwen è il
braccio.. Morghy la mente! Non potrebbe essere
altrimenti .. benché la MIA Gwen, effettivamente, è
abbastanza intelligente da ideare un buon piano …
Un menage
à trois?? Ma nooo!!! Che vai
a pensare !!! XDDDD solo che sai.. essendo tutti una gran bellissima
famiglia.. poi sono impiccioni x forza.. povero Merlino in effetti.. per
fortuna li ha messi a tacere tutti e 3 che altrimenti c’andavo io a zittirli
una volta tanto -.-
La sera
stessa, prima che Morgause partisse, Morgana si recò nella sua stanza per
salutarla. Non sapeva perché, forse per il semplice motivo che come lei, e
Merlino, possedeva la Magia.
Toc Toc.
“Ti
aspettavo, Morgana.”
La mora
entrò con timore, ma decisa, e chiuse la porta dietro di sé.
“Volevo...salutarti,
Morgause. Spero che non ti dispiaccia se..ti do del tu.”
Lei le
sorrise.
“Niente
affatto. Mi fa veramente molto piacere. Anche io ci tenevo tanto a salutarti. E
a dirti una cosa.”, si avvicinò, “Il mio invito si estende anche a te, Morgana.
Ti prego. Vieni. C’è qualche cosa che devi sapere.”
Per troppo tempo ti è stata
nascosto questo segreto.
“Quale
segreto?”
“Lo
saprai fra tre giorni, non ti posso anticipare nulla. Posso soltanto dirti che…”
“Ci
conosciamo.”, concluse l’altra, “E’ così, non è vero? noi due ci siamo già
viste da qualche parte!”
Morgause
si mise il mantello.
“E’ il
tuo Dono a renderti così perspicace? No...penso che tu sia una tipa piuttosto
sveglia di natura, Morgana. A presto.”
Posò un
bacio sulla sua guancia, e se ne andò.
Due
giorni passarono lesti, molto più veloci di quanto potessero immaginare; Re
Uther, però, aveva una bruttissima sensazione alla bocca dello stomaco. Fece chiamare
nella Sala Riunioni Gaius, il suo confidente da tutta una vita passata a
regnare, per discuterne con lui.
“Cosa ti
affligge, Uther?”
“Gaius.”,
rispose, “C’è qualche cosa in quella ragazza, Morgause, che mi ha...inquietato.
E non poco, a esser sincero.”
Lui
sospirò.
“C’è
qualche cosa che è giusto tu sappia, mio Re.”
“Che
cosa?”
“L’ho
tenuto segreto per tanti anni. Venti, per la precisione. Quella notte, quando
Ingrid moglie di Gorlois mise al mondo Morgana... Sai
che non era la sola bambina che concepì. Ce ne fu un’altra. Tu la volevi morta,
ma…ella fu portata via di nascosto dal Castello.”
Il Re lo
guardò sorpreso .
“Come
fai a saperlo??”
“Perché
lo feci io stesso, Re Uther.”, sospirò tristemente lui, “La portai al Lago
Sacro, dove la affidai alle amorevoli cure delle Sacerdotesse della Religione
Antica.”
Il re a
quel punto era totalmente sconvolto!
“Gaius!
Come hai potuto fare una cosa tanto...sconsiderata?! Hai almeno idea di cosa
significhi tutto questo?? Morgause ora sarà in collera. Vorrà vendetta su di
me. E, come fanno tutti i miei nemici, userà Artù per arrivare a me!”
Non mi pento di ciò che ho fatto...
“Mio Re.
C’è dell’altro, purtroppo. A proposito di ciò che avete appena detto...
Morgause ha fatto promettere ad Artù, e anche a Morgana, di recarle visita
nella sua dimora. Domani.”
Uther si
voltò di scatto verso di lui.
“Non
possiamo permettere che accada, Gaius. Morgana non deve sapere di avere una
sorella. Morgause è stata allevata fin da piccola alla Religione Antica. Le
farebbe male per arrivare a me! E Artù! No. Devo impedire loro di commettere
una simile sciocchezza. Guardie!!”
Aprì la
porta della Sala e, rintracciate con gli occhi due guardie, disse:
“Ordino
che Lady Morgana sia tenuta rinchiusa nella sua stanza fino a domani sera. E
che il Principe Artù sia fatto chiudere in cella. Non devono lasciare il
Castello! Sono stato chiaro??”
Le due
annuirono, e si allontanarono.
“Non te
lo perdoneranno mai, Uther.”, disse Gaius, “Questo ti farà apparire ai loro
occhi come colpevole, non lo capisci?! Colpevole di aver qualcosa da
nascondere...”
In quel
momento, le grida di Artù risuonarono per tutte le Sale e, seguito da Morgana,
proruppe nella Stanza interrompendo così la conversazione dei due.
“Padre!
Cosa significa??”
“Non
puoi rinchiuderci nelle nostre stanze!”
Uther li
guardò severamente.
“Né tu
né Morgana lascerete Camelot. Questo è un ordine! Se disobbedirete, verrete
severamente puniti. E sapete che non sarò indulgente soltanto perché siete mio
figlio...e la mia Protetta. Guardie. Scortate Lady Morgana e il Principe Artù
nelle loro stanze. E...che neppure lo sposo di mio figlio, né la fidanzata di
Morgana, siano fatti entrare questa notte.”
Le
guardie eseguirono l’ordine, e mentre scortavano fuori dalla stanza i due
giovani, infuriati ovviamente!, Gaius lo guardò sorpreso.
“Uther.
Sei uscito di senno? Non puoi allontanarli persino da Merlino e da Ginevra!”
“Li
aiuterebbero a fuggire, e tu lo sai.”, gli rispose lui, “E poi, non sarà un
dramma se passeranno una notte lontani, no? E adesso va. Torna a casa. E
grazie...”
Gaius
fece un inchino, e uscì dalla stanza.
Non
appena ebbe chiuso la porta d’ingresso della sua casa, li andarono incontro una
furiosa Gwen, e un altrettanto furibondo Merlino.
“Devo
dirtelo, Gaius.”, disse lui, “La mia stima verso il Re è nettamente in calo!”
Gwen
approvò.
“Può
farlo? Tenerci lontani dalla persona che amiamo?? Voglio dire...so che la
rivedrò domani mattina, ma...Morgana sarà furente per non essere in grado di
mantenere la sua promessa!”
Merlino
sospirò.
“E io
non oso immaginare la rabbia di Artù. Odia chi si mette in mezzo fra lui...e le
cosiddette ‘questioni d’onore’! Gaius. Io sono certo che Morgause non vuol fare
del male a Artù e Morgana. Sia io che Gwen andremo con loro.”
Gaius
sospirò ridendo.
“Nessuno
può fermarvi, a voi quattro, se vi mettete in testa una cosa!”
I
genitori di Merlino si lanciarono un’occhiata, preoccupati.
Merlino
lo notò.
“Voi
sapete qualche cosa, non è così? Ammettetelo.”
“Ebbene,
sappiamo soltanto”, disse Balinor, “che Morgause non è una Strega malvagia.”
Hunith
sospirò incerta.
“Però..dopotutto
non possiamo saperlo con certezza. Siate prudenti.”
Merlino
alzò gli occhi al cielo.
“Kilgharrah?”,
rise, “So che sei in ascolto, ficcanaso di un Drago!”
Modera le parole, youngWallock! Sono in ascolto
quando occorre il mio aiuto. Cosa posso fare per voi?
“Dirci
qualche cosa di Morgause, per esempio.”
Morgause? Beh, ciò che posso
dirvi è soltanto che i suoi Poteri vanno oltre l’immaginabile. Dovrete fare
molta attenzione. E ricordate...che non è come sembra.
“Cosa
non è come sembra?”, chiese Gwen
Balinor
scoppiò a ridere.
“Aah, se
pensate che vi darà una risposta più chiara...aspetterete invano. Se Kil da una
risposta a enigma, spetta a VOI risolverlo. Non è vero, Kil?”
Il
Grande Drago rise.
Esattamente. Troverete la
risposta da soli. Ora vogliate scusarmi...ho da fare. Arrivederci, a tutti.
Merlino
sospirò.
“Andiamo,
Gwen. Hanno bisogno di noi.”
Il
ragazzo corse nella sua stanza, per racimolare un paio di pantaloni e una
camicia di ricambio, dopodiché aprì la mente per parlare col suo sposo:
Artù.
Merlino..
Sto
arrivando. Farò arrivare Gwen da Morgana, prima. Poi verrò da te. Non
preoccuparti,riuscirai a mantenere la parola data amore mio, io verrò con te.
Detto
questo, uscì dalla stanza e prese la mano di Gwen.
Poi di
nuovo parlò telepaticamente:
Morgana.
Io e Gwen stiamo arrivando. Farò venire Ginevra da te, dopodiché andrò da Artù.
Ci troviamo giù nelle segrete.
D’accordo. Mi preparo!
Buuuuoooonaaaaaseeeeeraaaa!!!!!!!!!!!!!!!!! ^^
Ragazze!!!
Sn tornata!!! Ora… scusate se lo posto a quest’ora..
ma sn nel panico pre-esami!!!! :S ma domenica posterò
nn dubitate!!! ;) se sopravvivo alle 3 prove scritte della Maturità X_X
Allora…qstcap nn è molto intenso lo so… ma Morghy intanto ha uno stretto contatto con la sua
sorellina.. o meglio.. sì sua sorella in effetti… ;)
E
così partono… vediamo cs
accade J
Vi
ringrazio x avermi inserito fra seguite.. o preferite.. perché x me (nn
smetterò mai di dirlo) è importante! E ringrazio chi ha recensito:
elfinemrys: Oh
già, giusto lei mancava ^^
Artù:
mi spiace se l’ho offesa Milady, ma mi creda: difendo la parità fra uomini e
donne ** Pure io mi chiedo cosa mi dirà.. ma chi vivrà vedrà giusto? ;P
Merlino:
Ricambierò il favore certo… ovvio che ricambio a modo
mio IHIIH!!!
KinderBuena: ** Ma graziiee!!!!
Addirittura una GENIA!! Merito tanto? :S quanti complimenti!! Grazie! Io be scrivo.. e poi rileggo e se mi emoziona.. allora vuol
dire ke magari può emozionare anche gli altri… XDD ok discorso contorto ;P
Kiss
Misa N:
Morgana è troppo stylosa in effetti! XDD io la
ADORO!!! Morgana & Morgause si vede che sono
sorelle vero? Mah.. però entrambe cattive naa!!! Poveere!!! Anche NImueh povera l’hanno
fatta cattiva ;(
Io
domani comincio con la Maturità… Stato VS
KinderBuena89… XD
Besos <3
Mikybiky: Nn
poteva mancare il piano di Ginevra&Morghy… sn
troppo genie pure loro! xDD alla fine visto.. si sono
riappacificati e.. COME lo hanno fatto! ;pUn falso eroe?? Artù Pendragon? Bah.. -,-<3
AmyGoku : ^^
Ciao!! Grazie 1000!!! 6 gentilissima, tutti questi complimenti... ma nn so se
me li merito davvero.. sul serio.. :\
Morgana
e Gwen corsero verso i due amici, che le attendevano davanti alle segrete. Artù
fece strada lungo gli stretti corridoi, finché non arrivarono alla grata
situata alla fine delle segrete: Merlino fissò il suo sguardo sul lucchetto, sussurrò
una formula e la catena si ruppe.
“Coraggio.”
Fuori
dalla grata, li attendevano quattro cavalli, i loro cavalli. Saltarono in
groppa, e si allontanarono da Camelot con un sorriso soddisfatto sul volto:
Uther sarà pure il Re, ma loro quattro, insieme, erano molto più furbi di lui.
E i fatti lo dimostravano. Era appena riusciti a scampare agli ordini del Re!
All’alba
erano ancora in cammino, oramai distanti da Camelot almeno di un paio d’ore.
Artù,
hai idea di quanto ancora dobbiamo cavalcare?
Al bivio
che si trovarono davanti, si fermarono.
“E
ora?”, chiese Gwen, “Da che parte ?”
Morgana
sghignazzò.
“Beh, se
non ho capito male, dobbiamo semplicemente seguire Ermes. Dunque, caro Erm...da
che parte ci conduci?”
Sia lei
che Gwen scoppiarono poi a ridere, mentre Merlino sospirò sorridendo.
“Mi
offendete il povero Ermes così? Avanti, Erm. Fa vedere loro di cosa sei
capace!”
Il
povero Ermes, un cavallo bello bianco, candido come la neve, scosse il muso
come a voler fermare le risate delle due ragazze e, poi, iniziò a muovere i
suoi passi verso il sentiero a sinistra.
Artù
rise.
“Visto?
Ermes sa il fatto suo! Andiamo, miei prodi. Seguiamo il cavallo!”
Morgana
e Gwen, che ancora ridacchiavano, gli andarono dietro, Merlino rimase indietro
per un paio di secondi, e si guardò intorno sospirando.
Seguiamo un cavallo …
E andò
dietro ai tre, rassegnato.
Dopo
neppure un’ora, i quattro arrivarono davanti a un enorme lago, in fondo al
quale c’era un’immensa cascata che sgorgava.
“Wow...”,
sussurrò Gwen, “Mai visto un lago così...”
“Romantico?”,
concluse Morgana sorridendo
Gwen
arrossì, mentre Merlino affiancò Artù.
“Sei
pronto?”
Lui
sospirò.
“Una
promessa è pur sempre una promessa. Voglio fidarmi.”
Merlino
sorrise.
Ti
rispetto molto, lo sai vero?
Mi
avresti sposato altrimenti?,
sorrise lui
Merlino
rise.
“Ei, voi
due! Non è il momento d’isolarvi. Andiamo?”
Artù si
volto versò Morgana.
“Certamente,
sorellina. Sono pronto. Ma...c’è un piccolo particolare che forse ti è
sfuggito. Davanti a noi c’è un grande…”
In quel momento,
Ermes si mosse verso il Lago, e iniziò a entrare dentro l’acqua sorprendendo
tutti e quattro. Artù si voltò verso gli altri tre strabiliato, poi guardò di
nuovo davanti. Fece loro cenno di seguirlo, prima partì Merlino seguito da
Morgana e, al suo fianco, Gwen.
“Ei,
Artù!”
Non
ti allontanare troppo.
Potrei
mai lasciarti indietro, Merlino?
Come
sempre mio sposo …
A un
tratto la cascata si aprì in due, lasciando spazio a un passaggio che li portò
in un largo prato, circondato da alberi e fiori, cespugli, persino piccoli
animali del bosco che scorrazzavano tranquillamente di qua e di là. Quello non
poteva essere il luogo dove dimorava una Strega con cattive intenzioni.
Tuttavia,
alla vista del castello di fronte a loro, Artù, Morgana, e Gwen...si bloccarono
di colpo.
Cosa...?
Morgana,
sentendosi mancare, per poco non cadde da cavallo. Per fortuna Merlino
prontamente fissò lo sguardo a terra, e vi fece apparire un materasso alto e
soffice, dunque la Lady cadde ma non si fece male alcuno. Dopodiché, anticipato
da Gwen, saltò giù dal cavallo.
“Morgana,
stai bene?”
La
ragazza fissava ancora il Castello, a bocca spalancata e occhi ancora più
aperti. Il respiro era mozzato nel petto, a malapena respirava.
“Ei. Ti
prego, parla.”, le disse dolcemente Ginevra, “Vedrai, ci sarà una spiegazione.
Calmati …”
Artù,
avvicinatosi come gli altri due, la aiutò ad alzarsi e la sostenne per un paio
di minuti. Le sistemò i capelli dietro un orecchio, e poi fissò i suoi occhi in
quelli di lei.
“Ei.
Adesso sta tranquilla. Ok? Sicuramente Morgause ci spiegherà tutto. Fidati.”
Merlino,
che ancora non capiva, scosse la testa e sospirò.
Perdonami, Merlino. Non avevo l’intenzione di farti sentire
escluso!
Lui le
sorrise, quando lei si voltò verso l’amico.
No.
Tranquilla.
Sei il mio migliore amico, Merlino. L’unico con cui posso
parlare di Magia senza averne timore. Voglio che tu sappia...che quello che hai
davanti è...il Castello dei Gorlois. È il castello
della mia famiglia.
Merlino
si avvicinò, fissandolo meglio.
“Pensavo
fosse stato interamente distrutto...”
È
una Strega.Lo avrà creato con la Magia.
Lei
annuì.
“I suoi
Poteri sono enormi. Posso sentire la sua aura da qui.”
Artù
sospirò.
“Bene.
Siamo arrivati sin qui. È giusto mantenere le promesse.”
“Sagge
parole. Degne di un buon cuore.”, disse una voce
Davanti
a loro, dalla porta un po’ dissestata del Castello, uscì Morgause e avanzò
verso di loro con un gran sorriso. Aveva addosso un abito scuro, blu notte, con
una corda d’argento legata alla vita. Avanzò di qualche altro passo, e aumentò
il sorriso sul suo viso.
“Benvenuti.
Sono rattristata per il tuo malore, Morgana. Ma ti darò molto presto le
risposte che cerchi, fidati di me. Almeno provaci. Ginevra. Sento la purezza
nel tuo cuore. Per quanto mi riguarda, puoi entrare. Sempre che Morgana e Artù
non abbiano niente in contrario. E Merlino...tu costituisci un’eccezione.”
Morgana
strinse la mano a Gwen.
“Non c’è
niente che non posso, o non voglio, condividere con Ginevra.”
Morgause
sorrise felice.
“La ami
davvero molto, allora. Ebbene. Accomodatevi.”
Li guidò
nel Castello: per Morgana fu alquanto difficile, e traumatico, entrare passando
sotto a quell’arco, mentre Gwen le stringeva la mano, e Artù avanzava un po’
incerto dietro a Morgause, con Merlino al seguito; sbucarono in un enorme
spiazzo circondato da colonne, con al centro un bellissimo altare con delle
candele e dei fiori in precedenza disposti, le candele pronte ad essere accese.
Cosa che la bionda fece non appena si avvicinò.
“Morgana,
Artù, vi prego di posizionarvi davanti all’altare. Uno di fianco all’altro.”
I due
eseguirono, e dopo, sempre sotto invito, chiusero gli occhi. Entrambi. Mentre
Gwen indietreggiava verso Merlino, che fissava attentamente Morgause, la
ragazza iniziò a girare in circolo attorno all’altare, tra le colonne,
mormorando parole di Lingua Arcaica: il vento iniziò a soffiare leggero, poi si
alzò un po’ di più, finchè…
Le
foglie si fermarono. L’erba anche. Niente più si muoveva, e sembrava che pure
l’aria stessa avesse cessato di muoversi.
Merlino
e Gwen sbarrarono gli occhi per la sorpresa, mentre gli altri due aprivano
lentamente gli occhi e, davanti a loro, videro due donne; erano molto simili,
eccezion fatta per il colore dei capelli:entrambe erano molto belle, dalla corporatura snella, indossavano due
tuniche leggere, con un cordoncino legato alle vite. L’unica differenza erano
gli occhi, e i capelli: la donna davanti ad Artù era bionda con gli occhi blu
mare. L’altra, colei che stava in piedi di fronte a Morgana, aveva due occhi
verdi come smeraldi, e i capelli castani. Erano però giovani. Molto giovani.
Nemmeno 21 anni.
“Ma..mamma...?”,
sussurrò Artù
La
bionda sorrise annuendo, con le lacrime agli occhi, e dopo essersi avvicinata
lo abbraccio forte.
“Il mio
piccolo Artù...il mio bambino...”
L’altra,
la donna castana, si avvicinò a Morgana. Alzò il braccio, e carezzò il viso
bagnato di lacrime della ragazza, che la aveva riconosciuta immediatamente.
Sebbene quando fosse morta aveva soltanto tre anni.
“Madre
mia...”
“Quanto
sei diventata bella, bambina mia...”
Anche le
due si strinsero forte, piangendo lacrime di gioia miste a lacrime amare, tutti
quegli anni lontane, senza mai vedersi, perché purtroppo la Morte non concede
visite fra Morti e Vivi...
“Artù.
Voglio che tu smetta di incolpare te stesso per la mia morte.”, disse Igraine,
“Tu non hai nessunissima colpa. La tua nascita era stata scritta. E sono felice
di aver dato la mia vita per la tua.”
Lui
strinse i pugni.
“Madre,
non eri tu la vita che doveva esser presa! Nimueh...”
“Lo so.
Nimueh ha preso la tua giovane anima per potersi vendicare di tuo padre.”,
sorrise “Sai, sono felice che dopo tanti anni, tu e tuo padre riusciate ad
andare, più o meno, d’accordo. Così deve essere. Ti ama molto. So che spesso
non riesce a dimostrartelo, ma credimi...ti ha voluto molto.”
Poi si
fece seria.
BUONDì ragazze miieee!!!!
Mi disp di essere in ritardo con questo post!!!!
PERDONO!! è che la prossima sett ho gli orali della
Maturità e.. con gli Esami Di Stato non si scherza!!! :p
Cmq..
eccoci arrivate nell’antro di Morgause.. nel suo
bellissimo meraviglioso castello ^^ e qui ecco la sorpresa! Vi ho sorprese? ;)
speriamo di sì!
Grazie
a tutti voi ke seguite la mia storia!! X me conta
moltissimo!! Spero che continuerete a farlo! Ringrazio chi mi ha messo fra i
preferiti, e seguiti!!! GRAZIE GRAZIE!!!! **
Grazie
in particolare ai miei lettori silenziosi… e a:
elfinemrys: scusa!!!!
Scusa scusa!! È che ripeto.. ho gli esami la prossima
settimana e.. ripasso! ^^ ma sono qui, ;)
Merlin:
salve! Non dubitare che ricambierò come solamente IO posso e SO fare!! Ihihih e x quanto riguarda il liberarlo be..
ci ho già pensato come hai notato ;Pe
ora andrà Spero tutto bene!! E sicuramente lo chiamerò sempre “amore”… ^^
Arthur
: Confermo tutto ciò che hai detto, Milady! ^^
Morgana:
Grazie tesoro!! Porgerò i tuoi saluti a Gwen, che
ricambierà di sicuro!=) x quanto riguarda la mia sorellina.. povera! Mi fido
totalmente! *-*
Uther: IO?? Nascondere qualcosa??? No!! mai!
Non mi serve aiuto grazie! (scusalo.. è un po’ stressato T_T
)
Kilgharrah: grazie!!! =D
Una
lettrice in meno??? Nooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!
=’(ed in effetti era un capitolo di
passaggio ;) grazie di tutti i tuoi complimenti!!!
KISS
mikybiky
:Linfaria.. mia adoratissima
amica.. ti prego.. smetti di infamarmi il povero Uther
in questo modo! Non giova affatto alla sua autostima!! È in ribasso ultimamente… mi preoccupa. U_U
Misa N: OVVIO
che i Draghi possono! Che diamine! Lascia sfogare pure a loro gli istinti
primordiali no? XDD ok, pure tu m’infami Uther
così!!! Non me lo disprezzate tanto e sempre!! La sua autostima povero caro sta
calando vertiginosamente!!! :’(
Ti
stai rodendo eh? X sapere che cosa sta succedendo in quel castello…
BWAHAHAH!!!!! È la punizione dei 5 cereali x aver ritardato in alcune recensioonii!!!! Ahahaha!!!! xDDD
Bacioni
querida mia!!! <3<3
<3
Amygoku:Povera Morgause… tutti a
pensare che sia malvagia…T_Tin effetti quei due non hanno mai tempo x
stare soli ultimamente.. recupereranno POI!!!! MWHAHAHAH!!!! XDDD Mi parti??? E
fino a settembre non saprai come va avanti?? NUOOOOOOO!!!!!! =((
La Kurapikina: hai un nick
simpaticissimo!!!! ^^
A
parte questo.. ODDIO!!! È un onore x me che tu mi conosca.. che conosci le mie
storie!!! *__* grazie che segui le mie storie, mille grazie sul serio!!! ^^
“C’è una
verità...che tu e Morgana dovete sapere.”
L’altra
donna, a questo punto identificata come Ingrid di Gorlois,
afferrò le mani dell’altra, e si sorrisero complici.
“Io e
Igraine”, disse, “Siamo sorelle.”
Morgana
e Artù si guardarono sorpresi.
“Dunque,
io e..Morgana...siamo cugini? Di primo grado?”
Ingrid
sospirò.
“Ebbene
sì. Siete cugini, mio caro Artù. Ma...”
Morgana,
presa da uno slancio d’affetto, abbracciò forte Igraine, che corrispose felice
all’abbraccio.
“Sono
felicissima di conoscerti, zia.”
“Anche
io, tesoro.”, rispose
Ingrid
sorrise, avvicinandosi ad Artù con le braccia aperte.
“Vuoi
dare un abbraccio alla tua zietta, Artù?”
Lui
assentì.
Poi, le
due si guardarono e si fecero un cenno.
“Avete
scoperto, ora, di essere cugini di primo grado.”, riprese Igraine, “Però,esiste
un’altra parentela che vi lega, e che viene PRIMA di quella fra cugini.”
Ingrid
sospirò.
“Quando
ero in vita, poco dopo il matrimonio di mia sorella, qui presente, con il Re…mi ero presa una bella cotta per lui. Così, per errore,o
per...non so quale azione stupida che mi fece agire...dormii insieme a lui.”
Morgana
sbarrò gli occhi.
“No...
Come hai potuto?! Era tua...”
Igraine
la fermò.
“Morgana.
Te ne prego, non andare oltre. Subito dopo, Ingrid venne da me in lacrime e mi
raccontò quanto era successo. E dopo di lei, anche Uther, anche lui piangendo,
mi svelò tutto. Non mi incollerii. Sapevo che Uther mi amava quanto io amavo
lui. Così come sapevo quanto mia sorella e io fossimo troppo legate per
spezzare il nostro legame per una tale debolezza.”
Artù
guardò verso Merlino, che improvvisamente guardò lui.
Hai
capito quello che stanno cercando di dire, non è vero?
Sì...
“Rimasi
incinta.”, disse Ingrid, “Quando dissi a Igraine che aspettavo due bambine da
suo marito, lei mi confortò. E mi disse che Uther avrebbe senz’altro
riconosciuto le due figlie. Ma purtroppo...la mia amatissima sorella morì. E io
con lei. Non avevo più la volontà..la forza..di portare avanti la gravidanza.
Ma lo feci.”
Igraine
guardò Artù.
“Tuo
padre era distrutto, dopo la mia morte. L’unica persona con cui stava, in
quelle settimane, eri tu. Purtroppo sono morta a pochi giorni dal concepimento
delle mie nipotine. E Uther... Lui e tua zia parlarono, e Ingrid, che da
qualche mese era oramai innamorata di Gorlois, decise
di sposarlo. E di fargli crescere le figlie come sue. Uther approvò. Ma il
Destino ha deciso diversamente. O meglio, la Magia.”
Ingrid
sorrise, carezzando la guancia di sua figlia.
“Io e
tua zia, bambina, siamo creature della Magia. Vostra nonna era una delle
Sacerdotesse creatrici di Avalon. La mia Magia è passata a scorrere nelle
vostre vene. Tue...e di tua sorella. Avrei tanto voluto che cresceste insieme! Però…”
Abbassò
il capo, sospirando, così Igraine le si fece vicina e concluse la storia:
“Gaius,
che allora era anche Sacerdote dell’Antica Religione, comprese che ciascuna di
voi era molto più potente di quanto potesse mai immaginare. Lo disse a Uther
che, preso dal panico e dall’odio per la Magia, decise di separarvi. La
riteneva la cosa più giusta per il vostro bene. Non avremo mai potuto pensare
che la Magia, in voi che eravate appena due neonate, potesse già essere così
intensa. Tu, Morgana, sei rimasta con tua madre. Finché non è morta.”
Morta…
“Non eri
malata, madre. Perché sei..?”
Lei
abbozzò un sorriso.
“Mi ha
molto addolorato lasciarti, Morgana. Lasciare solo tuo padre. E abbandonare
l’altra mia figlia. Però, non potevo più vivere in un mondo in cui Igraine non
c’era. Il nostro legame era troppo forte, troppo potente per essere ignorato. E
io non ho fatto altro...che ricongiungermi a lei. Siamo due metà della stessa medaglia…”
Questa l’ho già sentita! Pensavo
valesse solo per me e Artù..
Morgana
sospirò.
“Beh...sei
perdonata, madre. Posso comprendere cosa significa...sentirti mancare la terra
sotto ai piedi...se la metà della medaglia non c’è più..”
Ingrid
sorrise, e la abbracciò forte.
“Vorrai
certamente sapere che fine ha fatto tua sorella, è così?”
Lei
annuì lievemente.
Forse...è morta anche lei…
“Tua
sorella è viva e sta bene, piccola mia. Vieni, tesoro.”
La sua
mano si alzò, sporgendosi verso…
Morgause??
I
miei sospetti erano a quanto pare fondati., rise Merlino, Tutta questa faccenda era fin troppo
strana. La conclusione era quasi ovvia…
Ovvia??
Ei! Perché io non l’ho nemmeno lontanamente sospettato?
Ammettilo,
Artù. Per quanto riguarda il cervello, il mio spesso funziona meglio del tuo.
Il
principe lo guardò storto, volgendo il suo sguardo da un’altra parte.
“Questo
significa”, disse poi, “Che io e Morgana..siamo...fratellastri?”; poi si
corresse: “Cioè...io, Morgana e...Morgause...”
Lei
sorrise, annuendo.
“Esatto.”
Morgana,
dopo i primi minuti di sorpresa, si affrettò ad abbracciare la sorella.
“Sorella
mia...”
“Morgana...
Ti ho sempre seguita, in ogni tuo passo.”, sorrise guardandola, “Non devi
essere spaventata. Oltre a Merlino,ci sono anche io ora.”
Perdonami. Sono stata lontana,
nonostante conoscessi la verità.
Tranquilla. Ti voglio bene.
Poi si
voltò verso Artù, e lo abbracciò ridendo.
“Ti ho
sempre considerato mio fratello, Artù. Sono felice che tu lo sia veramente!”
Lui,
rassegnato all’esuberanza della ragazza, rise contento.
“Sono
felice anche io, sorella.”, poi si avvicinò a Morgause, “Ebbene...sono contento
di conoscere anche te. Sorellina.”
Morgause,
timorosa di non essere accettata, lo abbracciò contenta e soddisfatta.
“Ti
ringrazio, fratello mio!”
Ingrid e
Igraine fecero cenno a Gwen e Merlino di avvicinarsi, poi guardarono Morgana.
“Figlia
mia. Sento che temi molto il tuo Dono. Non farlo. È giusto, sì, essere
intimoriti alle volte. Ma sei tu a dominare lui, non il contrario. E mai dovrà
essere il contrario.”
“Sì,
madre.”
“Le cose
andranno meglio giorno dopo giorno.”, le disse la zia Igraine, “Vedrai.
Imparerai a fidarti di più dei tuoi Poteri.”
Dopodiché
si misero di fronte a Merlino, che le guardò sorridendo ma pur sempre timoroso.
Ingrid
rise.
“Giovanotto,
non stare così teso! Per amor del cielo, siamo creature magiche anche noi!
Dovremmo avere più confidenza, non credi? Comunque. Prima di tutto voglio farti
sapere che i tuoi Poteri sono molto più immensi di quanto tu stesso sappia. E
persino il vecchio Kil non sa quanto siano realmente potenti. Posso dirti, in
compenso, che i Poteri di Morgana e Morgause messi assieme, non potrebbero MAI
competere coi tuoi.”
Merlino
rimase a bocca aperta.
“A..ah.
I-Io non pensavo di...”
“Essere
così potente? Mio caro, sei stato creato dalla Magia più potente di tutte
quante. Tu, e mio nipote. Le cose andranno sempre meglio anche per te. Ti
fiderai di Morgause, avverrà presto. Ah. Grazie per l’amicizia che doni a
Morgana! Mia figlia è fortunata ad averti come amico.”
Lui
sorrise.
“Io sono
felicissimo di essere amico di sua figlia, Regina Ingrid.”
Nel
mentre che Igraine prendeva le sue mani, Merlino iniziò a sentire il cuore battere
forte. Aveva di fronte la madre del suo sposo! Non erano cose che accadevano
tutti i giorni. Soprattutto quando lei era morta…
Rilassati,
amore. È soltanto mia madre.
Sai,
se sono nervoso caro mio...è proprio perché è tua madre!
Igraine
sorrise.
“Merlino
di Eldor. Attendevo con grande ansia il giorno in cui ti avrei conosciuto. Lo
sposo di mio figlio. Il suo migliore amico. Il suo fedele servitore. Il suo
confidente. Sono orgogliosa di Artù...perché ha scelto il ragazzo più onesto,
carino, altruista e puro di cuore..che io abbia mai conosciuto!”
Merlino
tirò un sospiro di sollievo.
“La
ringrazio, mia Regina.”
“Sono io
che devo ringraziare di cuore te, mio carissimo Merlino.”
Lui la
guardò curioso.
“Per
cosa?”
“Per
l’amore che dai ogni giorno a mio figlio. Tu gli doni tutto te stesso, giorno
dopo giorno, senza mai cessare un istante di farlo. Senza mai stancarti un solo
attimo. E il tuo cuore è sempre così colmo di...amore verso Artù! Non avrei
potuto mai desiderare una persona migliore, per lui.”
Visto?
Che ti dicevo. È tanto tremenda?
Merlino
rise di gioia, poi le strinse le mani.
“E io
devo ringraziare lei,Igraine. Per aver dato alla luce Artù.”, lo guardò,
“Perché...lo amo DAVVERO con tutto me stesso. E questo..perché lo scopo della
mia vita è...lui. Semplicemente.”
Merlino…
Il moro
guardò la donna, e rise.
“Benché,
alle volte, glielo devo proprio dire, è veramente tremendo! Diventa
così...arrogante, e presuntuoso...”
“Pieno
di sé, e si crede chissà chi.”, rise lei, “La copia spiccicata di suo padre,
alla sua età! Vedrai, col tempo, e grazie a te, il suo carattere si placherà.”
Lui la
guardò quasi supplichevole.
“Di
quanto?”
Lei
rise.
“Beh...tu
non perdere mai la speranza. Vedrai che un giorno...”
Lui
sospirò, rassegnato.
“E va
bene. Mi fido di ciò che dice,mia Regina.”
“Igraine.
Chiamami Igraine.”
Questo
dev’ essere un sogno. Tua madre mi ha appena detto di…
…darle del tu. Esattamente. Cercherò di non
farti dannare troppo, amor mio..
Ingrid,
alfine, si avvicinò a Gwen e le prese le mani con un largo sorriso.
“Mia
carissima Ginevra. Ti affido mia figlia Morgana. Prenditi cura di lei, mi
raccomando. Sai quanto è sensibile e fragile...”
“Mamma!”
Lei
rise.
“Sì, hai
ragione, scusami!”, diede un bacio sulla fronte a Gwen, “Stammi bene. E non
dubitare. Il legame che hanno lei e sua sorella,non metterà in pericolo il
vostro Amore.”
Le due
sorelle, come erano apparse, svanirono.
Morgana
si avvicinò a Gwen, e le diede un leggero bacio. Leggero, ma significativo.
“Sai che
ti amo, Gwen. Niente e nessuno mi separerà da te. Mai. È una promessa.
Lei
annuì.
“Mi fido
di te, Morgana, lo sai.”
Alche,
Morgause si avvicinò, timidamente, e le porse la mano sorridendo.
“Se...se
ti va potremmo...”
“Diventare
amiche?”, le strinse la mano, e sorrise “Ma certamente, Morgause. Ci
conosceremo meglio col tempo.”
Artù
sospirò.
“Coraggio,
ragazze. E Merlino. E’ meglio avviarsi verso Camelot. Morgause. Ovviamente, in
quanto nostra sorella, resterai a Camelot. Vivrai con noi al castello. Se..ti
va, naturalmente.”
Lei
sorrise.
“Se il
Re sarà d’accordo...molto volentieri!”
Mentre
uscivano dal Castello, Merlino sospirò avvicinandosi a lei. E le porse la mano.
“Mi
dispiace. Sono stato diffidente per tutto il tempo. Vorrei rimediare,
chiedendoti il permesso di esserti amico. In fondo, be
siamo entrambi...”
Morgause
rise, e gli strinse la mano.
“Credimi,
Merlino. Io non voglio il male di Camelot. Né di nessuno di voi!”
“E di
Uther?”, chiese lui
Puoi
giurarmi che non vuoi in alcun modo nuocergli?
Merlino. E’ mio padre! Non
incolpo lui di ciò che è successo. Neppure Gaius, se vuoi saperlo.
“Nessuno
ha colpa. È così che sono andate le cose. Per volere della Dea.”
Ti prego, Merlino. Fidati di me!
“E
d’accordo! Ci provo! Scusa...”
Tutti e
cinque si avviarono verso i cavalli, e tornarono verso Camelot.
La loro
casa.
Saaalvee!!!! Ebbene sì, OGGI sn puntuale! ^^ ho notato che sn
tra i preferiti.. e le seguite.. di tanta gente! Be.. a me già una ventina di
persone mi sembrano “tanta gente”! :D
Ebbene,
ecco qua svelato l’arcano che tutti quanti aspettavate! Lo so…
complicato da comprendere..decisamcontortino.. ma mi è venuta fuori così come idea.. spero vi
piaccia!!!
E
ora passo a rispondervi:
skitty1:
eii!!! Buondì! ^^ mica mi sono
arrabbiata! Può succedere di perdersi qualche chappy
;P sono strafelice che ti sia piaciuto!!! ;)
kiss
elfinemrys: Merlino:dubitavi forse?? ;P (ovvio che lo avrei sposato cmq!)
Artù: Le donne possono diventare pericolose
^^’
Morgana: mia sorella nn mi farà del
male,tranquilla.. x mia fortuna,poi , non soffro di problemi cardiaci! ^^
Uther: Ei!!! Milady, moderi il linguaggio! È al
cospetto di un Re!!
Kinderbuena:perfect!! Sarà
comunque sia un modo per consegnarmi le recensioni :p ** ma grazie di questi
complimenti!!!! Grazie grazie!!!! Visto? aggiornato
in orario? ;)
Paffy333: NN
ti sta simpaMorgause? Poveraa.. non ha fatto nulla di male. Guarda, Artù sta
benone..x il momento! ^^ Grazie ancora x i complimenti!!! J
Amygoku: Egitto
eh? Gran bel paese!!! Io lo adoro personalmente.. goditelo! La mia FF è sempre
qui tanto.. oggi è aggiornata e spero di ricevere al più presto la tua
recensione! :D (me riabbraccia la recensitrice)
Non
appena varcarono i cancelli di Camelot, entrando nell’enorme cortile del
Castello, nella città bassa, Re Uther uscì di corsa seguito da Gaius, e dai
genitori di Merlino. Lui, Artù, e le tre ragazze scesero da cavallo tranquilli,
con un gran sorriso, e si prepararono a sfidare la sua ira.
“Avete
disobbedito agli ordini!”
“Padre,
era necessario.”, ribatté Artù “I tuoi ordini erano...assurdi!”
Morgana
assentì.
“Ha
ragione Artù, Uther. Non puoi tenerci segregati nelle nostre camere quando ti
pare e piace. Siamo adulti, ormai. E siamo abbastanza grandi da decidere per
noi stessi. E ora...vogliamo presentarti una persona. O meglio...visto che già
l’hai conosciuta, vogliamo presentartela per chi è in realtà. Vieni.”
Morgause
sospirò e, preso un profondo respiro d’incoraggiamento, avanzò.
“Tu...”
Prima
che potesse dire qualsiasi altra cosa, Morgause si avvicinò di un altro paio di
passi, fino ad arrivare davanti a Gaius e fermarsi. Sorridendo con le lacrime
agli occhi.
“Ciao,
Gaius...”
Il
vecchio medico, dapprima titubante e assai serio, e preoccupato, si sciolse ben
presto in un sorriso che si tramutò in pochi istanti in una risata di gioia. E
la abbracciò.
“Felice
di rivederti, bambina! Perdonami per ciò che ho fatto, Morgause.”
Lei lo
guardò allibita.
“Per cosa?
Gaius. Mi hai salvato la vita! Io sarò in debito per sempre con te, per questo.
Se non fosse stato per te, ora non sarei qui a parlare con te. Non avrei
appreso la Magia. E non avrei conosciuto mia sorella, e il mio fratellastro.
Non devo perdonarti, perché tu mi hai fatto soltanto del bene.”
Adesso, più che mai, non sento rimorso
per ciò che feci quel giorno... SalvareMorgause, è stata una mossa più che saggia..
Morgause,
sorridendogli e lasciandogli un piccolo affettuoso bacio sulla guancia, si
allontanò di qualche passo per fermarsi proprio davanti al Re, che la guardava
ancora sconcertato. La ragazza pazientemente attese che Uther dicesse qualche
cosa, qualunque cosa, ma visto e considerato che se ne restava lì,ammutolito ,a
fissarla, sospirò.
“Non hai
niente da dirmi...padre mio?”
Il cuore
di Uther fece un leggero balzo in avanti. Artù lo aveva chiamato molte volte in
quel modo, ma sentirselo dire da una figlia che credeva morta era tutto un
altro discorso. La sua mente così inizio a lavorare rapidamente, in cerca di
qualche cosa da dire. Su cosa fosse giusto fare.
È..è mia figlia...come potrei farle del
male? Inoltre, non ne ha fatto né ad Artù né a Morgana... se avesse voluto far
loro del male..o farne a me.. lo avrebbe già fatto... Igraine,cosa devo fare?
Sarà un bene accettare Morgause a Camelot? E’ mia figlia, è vero, ma è pur
sempre una Strega.
Come se
gli avesse letto nel pensiero, la bionda sorrise e scosse il capo.
“Se ti
preoccupano i miei poteri, padre, puoi stare tranquillo. Non ho la benché
minima intenzione di nuocere a Camelot. E’ la città dove sono nata. Dove mia
madre mi ha concepita. E dove abitano tante persone care al mio cuore...come
Gaius, mia sorella Morgana, il mio fratellastro Artù..che fra l’altro è anche
mio cugino... E poi, c’è Merlino. Ci sei tu. È la mia gente! Io non potrei mai
far loro del male, non è ciò che mi hanno insegnato ad Avalon.”
Accettami padre mio...ti prego …
In un
attimo, quando nessuno se lo aspettava, Uther si sciolse in un sorriso.
“Bentornata
a casa...figlia mia.”
Morgause
scoppiò a piangere, e si strinse forte al padre che tanto aveva sognato
d’incontrare, di conoscere, di poter abbracciare come stava facendo in quel
momento. Per anni aveva immaginato quel momento, ma mai avrebbe potuto pensare
che sarebbe stato un momento tanto profondo, intenso, e in cui avrebbe pianto
così tanto di gioia.
“Perdonami,
bambina mia. Ti ho fatto tanto male, lo so! Non avrei mai dovuto allontanarti
da Camelot...ordinare addirittura di... oh, come ho potuto?!”
Morgause
sorrise guardandolo.
“Padre.
Non pentirti di ciò che hai fatto. Grazie a te ho appreso la Magia, ho potuto
esercitare il Dono che la Vita stessa mi ha fatto. Io sono felice di essere qui
con voi, ora. E resterò per tutto il tempo che avrete bisogno di me. Ci sarò sempre…per la mia famiglia!”
Ora
so di potermi fidare. Benvenuta a Camelot...cara nuora!
Morgause
ridacchiò, voltandosi verso Merlino e facendogli un occhiolino.
Ti ringrazio,amico mio. Giuro che
non ti deluderò..cognatino.
Fu il
turno del ragazzo di ridacchiare fra i baffi e, in un lampo, afferrò la mano
del suo sposo e si sporse verso di lui per lasciargli un piccolo bacio a fior
di labbra.
Ti
amo, Merlino.
Anche
io, Principe di Camelot.
Uno alla
volta, ognuno diede il suo benvenuto a Morgause: i genitori di Merlino, le
guardie, i servitori del castello, tutti quanti fino ad arrivare a…
Ti avevo detto che sarebbe finita
bene.
“Ti
ringrazio, Kilgharrah. Sei un amico stupendo.”, sorrise lei
Dovere, youngWitch. E ora...direi di fare un bel regalo a tuo
padre.
Morgause
sorrise e, senza dire niente, prese la mano del padre e lo portò dentro al
castello, mentre lui la guardava incuriosito con al seguito tutti gli altri.
Arrivati nella Sala del Trono, furono fatti rimanere soltanto i ragazzi, Uther,
i genitori di Merlino, e Gaius.
“Morgause,cosa..?”
La
ragazza lasciò la mano del padre, si avvicinò a sua sorella e al suo (ora)
migliore amico e porse loro una mano ciascuno sorridendo. I due, altrettanto
sorridenti e fiduciosi, afferrarono Merlino la mano destra e Morgana la
sinistra, dopodiché chiusero tutti e tre gli occhi.
Morgause
iniziò a bisbigliare parole arcane, seguita poi dagli altri due: un lieve vento
iniziò a girare per la Sala, muovendo le tende, i vestiti, creando fruscii e
sussurri...l’aria si fece molto più leggera...e poi, come si era alzato, il
vento si abbassò pian piano, le tende restarono sospese a mezz’aria, mentre i
vestiti tornarono giù.
I
quattro adulti rimasero senza parole!
Di
fronte a loro, spuntate dal nulla, c’era la defunta Regina, e sua sorella la
signora di Gorlois.
Gaius,Balinor
e Unith s’inchinarono, mentre Uther...be, lui rimase imbambolato sul posto per qualche minuto,
finché la sua bella moglie si avvicinò con un largo sorriso.
“Sono
io, Uther. Non temere”, gli posò una mano sul viso, “Il tuo viso è sempre lo
stesso...non è cambiato negli ultimi venti anni...”
Dopo i
primi minuti di smarrimento, Uther afferrò la mano della moglie fra le sue, e
la baciò con amore.
“Igraine...
Oh, Igraine! Mi dispiace così tanto...perdonami...la mia cieca fretta di avere
un figlio..ti ha portato alla morte! È come se fossi stato io a ucciderti!”
Lei
scosse la testa, improvvisamente con espressione seria.
“No. La
colpa non è stata tua, tesoro. È Nimueh la sola colpevole, e per questo ha già
pagato il suo debito. Tu e Artù dovete cessare di attribuirvi una colpa che non
avete. Intesi?”
Il Re
scoppiò a ridere, seppur fra le lacrime.
“Intesi!
Sei sempre la stessa...sempre meravigliosa...dei, ti amo ancora così tanto!
Darei qualsiasi cosa per riaverti con me...”
Lei sospirò tristemente.
“Purtroppo
non è possibile, Uther. Lo sai.”
Il Re si
voltò verso l’altra donna che era comparsa.
“Ciao,
Ingrid.”
La donna
gli sorrise, e quando si avvicinò Uther le prese la mano e gliela baciò
dolcemente.
“Ciao,mio
caro Uther. Ti trovo in gran forma! Sorella, hai pienamente ragione. Da
vent’anni a questa parte è rimasto sempre lo stesso. Anche nel carattere,a
quanto ho saputo.”
Lui
rise.
“Non sia
mai che il mio carattere cambi, giusto?”
Sua
moglie lo guardò severamente.
“Ricordi
cosa ti dicevo sempre, Uther? Che un buon Re si distingue anche...”
“…per la sua umanità.”, concluse lui sorridendo, “Lo ricordo
benissimo. Sì, lo so. Non importa che mi guardi così. Ho fatto tanti errori in
venti anni...”
Igraine
sorrise, e gli baciò le mani.
“Ciò che
è stato..è stato. Adesso hai una nuova vita davanti, Uther. Mi raccomando. Artù
è un ragazzo d’oro, ma è molto sensibile. E tiene tanto alla tua approvazione,
lo sai! In tutto ciò che fa,c’è sempre una piccola richiesta di approvazione da
parte tua. Non sai quanto è stato male tutte le volte che non l’ha trovata!
Comportati bene, con lui. È nostro figlio. Lo abbiamo voluto,io ho persino dato
la mia vita per la sua. È la cosa più preziosa al mondo,e devi trattarlo come
merita.”
Lui
annuì.
“Lo
farò,amore mio. Te lo giuro sulla mia stessa vita. D’ora innanzi Artù verrà
trattato come un Re, da me. Come il tesoro più grande che ho!”
Ingrid
assentì con un sorriso.
“Ma non
dimenticarti che hai anche due figlie, mio caro. Dovrai curarti anche di loro.
Con una lo hai sempre fatto, lo so. E io sono molto felice per questo! Morgana
ha sempre vissuto bene, grazie a te.”
“E anche
mia figlia, Ingrid. L’ho sempre trattata come tale, sebbene..Gorlois la avesse presa e cresciuta come sua.”
Lei
accennò a Morgause.
“Anche
Morgause è tua figlia, Uther. E sappi che non ho affatto approvato ciò che le
hai fatto. È vero, dopotutto il tuo gesto le ha portato fortuna, è cresciuta su
Avalon con le Sacerdotesse, nostre sorelle. Le è servito ad apprendere a pieno
il suo Dono. Tuttavia...sono stata adirata con te per moltissimo tempo!”
Uther
sospirò.
“Perdonami,Ingrid.
Ti giuro,anche in questo caso sulla mia vita, che a Morgause non mancherà mai
più nulla. Vivrà qui con noi, con la sua famiglia. Come è giusto che sia.”
Lentamente,
il Tempo iniziò a riprendere il suo corso...e le due sorrisero. Fecero
l’occhiolino ai propri figli, dopodiché diedero un ultimo saluto a Uther:
Ingrid preferì non salutarlo a parole, ma semplicemente inchinarsi e, presa la
sua mano, baciarla come si fa solitamente per rispetto al Re.
Igraine
lo strinse forte a sé.
“Ti
amerò sempre, Uther. Veglierò su di voi, finché non saremo di nuovo insieme.”
E dopo
un lieve bacio a fior di labbra...prese per la mano la sorella...e scomparsero
andandosene col vento.
La
famiglia Pendragon era adesso al completo, tutta Camelot fu informata dei fatti
qualche minuto più tardi, dallo stesso Uther, e i cittadini accolsero Morgause
con un forte applauso. Chi, fra gli anziani, era vissuto lì da quel giorno
venti anni prima, le gridò anche “bentornata a casa!”.
Inoltre,
ogni oltre aspettativa, la Magia della ragazza fu autorizzata a essere
praticata nel Regno.
Sono a casa!
Ragazziii!!!! Eccomi!! ^^ scusate.. volevo aggiornare
ieri,però.. sono scoppiata in un pianto pressoché disperato .. x martedì che c’ho
gli Esami!!!! ORAALI!!!!
Vabè.. vIsto??? Morgause è tornata!! TORNATA!! Sììì!!!!!
MISA N: Alla
buon ora, Grell!! ^^ Ok: so che rispetto alle Nebbie
di Avalon.. i gradi di parentela e le relazioni
personali sono.. leggermente diverse ^^” ma sai.. io sono KinderBuena..
e mi attengo a ciò che la mia mente e la mia fantasia mi suggeriscono **
Smettila
di offendermi così Utherino!!! Guarda che non è poi
tanto male!! Per nn parlare del mio povero Merlino! E’ veramente molto carino! Magari
a te non piace.. ma è mooolto carino!! *__* io
personalmente lo adoro! E.. NO. Nessuna ispirazione a leggende Arthuriane. Tutta opera mia! ;P
Dormi
la notte.. invece che startene al caldo a far la sauna sotto le coperte!!!!
XDDDDD
Kissottolitesorooo!!!
<3
Paffy333:giudicatA.. Morgause è femmina! E..
sì, l’hai giudicata proprio male! Povera la mia adorata Morgause
;( ti devi fidare, te lo assicuro non è assolutamente malvagia!!! ^____^
sai
che? Scrivere l’incontro fra suocera e Merlino.. è stato.. ESALTANTE!!!
Fantastico!! ** li adoro assieme! Aggiornerò la pross
settimana ;)
elfineMrys:mia carissima!!! Ecco qua che ti rispondiamo
:
Merlin: visto ?? incontrare.. conoscere.. la
Regina madre.. è stato.. commoventissimo!!!! ** sì be..
tutte quelle bellissime parole.. mi ha lodato troppo forse.. (*earrossisce*) mi sta seriamente
simpatica!! ^_^
Arthur : ** incontrare mamma è stato..
sconvolgente! E scoprire d’aver pure 2 sorelle!! O cioè.. Morghy
già 1pò lo era.. ^^ io amo Merlino.. con tutto me stesso!! Nn metterlo in
dubbio SAI!! ^__^
Morgana :Morgause..
la mia sorellina.. dèi sno così FELICE!!!! *__* e
credimi.. spero che adesso le cose vadano meglio.. E comunque sia: AMICOSO. Anche
se non esistesse.. lo facciamo esistere noi come termine ;P !
Uther: visto?? ho una nuova figlia!!! E l’ho
accolta come si deve!!! ^^
KInDeRbUeNa : WWAAAA!!!!
GRAZIE GRAZIE GRAZIEEE!!!! ** dei tutti quanti questi
complimentosi.. me li merito? ;(mi fai
commuovere!!!
Era un
nuovo giorno a Camelot, era passato un mese dal
giorno in cui Morgause era giunta a Camelot ed era stata accolta nella sua legittima famiglia,
e da allora si era guadagnata la fiducia di tutti, nel Regno. Dal Re, suo
padre, sino anche agli abitanti dei villaggi. Era un’ottima persona, e
nell’ultimo mese si era adoprata molto per aiutare la povera gente che non
aveva niente, dando loro il necessario per vivere adeguatamente.
Come già
detto, era spuntato un nuovo giorno nel Regno, e quando il Sole si era alzato
aveva trovato molta gente già a lavoro: Balinor aveva
già aperto l’officina; Hunith e Gaius,
sacco sulla spalla, erano usciti presto iniziando il giro di visite per il
villaggio; Gwen era nelle stanze di Morgana,
aspettando che la ragazza finisse il suo bagno; Morgause
si era invece allontanata a cavallo di mattina presto, avviandosi verso la casa
di un contadino che aveva bisogno di alcuni semi ‘magici’ per il suo orto.
I due
novelli sposi, invece, si avviavano tranquilli verso il campo dove Artù doveva
come al solito allenarsi, mano nella mano scambiandosi un bacio per ogni due
passi fatti.
Qualcuno,
però, li osservava da una finestra con espressione assai preoccupata.
Con chi posso parlarne? Non posso
esporre la mia preoccupazione ad Artù e Merlino, non è molto che si sono
riappacificati, e poi...sono talmente sereni che temo di turbarli... Morgana?
No. Inutile rubarle del tempo prezioso, lo vorrà sicuramente passare assieme a
Ginevra. Ha la giornata libera oggi. Ne parlerò con Gaius,
questo è certo! Ma avrei bisogno di più pareri,diamine! A chi…?
Ma certo!
“Guardie!”
Puntualmente,
come ogni volta che il Re chiamava, Carot e Garrett apparivano sulla soglia, con aria solenne e seria
quest’ultimo, e con aria più spigliata la giovane guardia.
“Ha chiamato,Sire?”
“Sì, Garrett. Ma è di Carot che ho
bisogno stavolta.”
Il
ragazzo scattò sull’attenti.
“Cosa
desidera che faccia,Sire?”
Uther sorrise amichevolmente.
“Prima
di tutto che ti rilassi. Non stare così...impalato! E poi, ho bisogno che tu
vada a chiamare Gaius, Balinor,
e la signora Hunith. E che me li porti qua. Il prima
possibile, per favore. È di estrema importanza.”
Lui
annuì.
“Sarà
fatto,mio Re. Vado subito!”
Carot lanciò uno sguardo divertito a Garrett, che da prima guardia si era visto declassato a
‘seconda, e che per questo lo guardava decisamente storto.
Dopodiché
si diresse, uscendo dal castello, verso la dimoradel medico del Regno. Arrivato alla porta,
bussò gentilmente e fu accolto da un allegro “Avanti!”, e aperta la porta, dai
sorrisi di Hunith e Gaius.
“Oh!
buondì giovanotto!”, disse lui
“Buongiorno
a voi! Il Re mi ha chiesto di portarvi da lui. Ha bisogno di parlare con te, la
qui presente Hunith, e con Balinor
anche. L’ho visto piuttosto...inquieto.”
Gaius sospirò.
“Mh...spero che il motivo della sua inquietudine non sia ciò
che penso..”
Hunith uscì di buon grado per andare a
chiamare suo marito,dopodiché tutti e quattro insieme si avviarono curiosi ma
preoccupati verso il Castello. Arrivati alla Sala del Trono, Carot si congedò dai tre, che invece entrarono.
“Oh!” li
accolse il Re “Miei carissimi amici! Vi ringrazio di esser venuti.”
Balinor sospirò.
“Be, ora
che ti vedo tanto angosciato, Uther, direi che era
praticamente necessario venire!”
“Grazie,
amico mio”.
“Cosa vi
turba, Uther caro?”, chiese Hunith
Lui si
avvicinò alla finestra, e dopo aver sospirato disse:
“Vedete..ciò
che è accaduto poco tempo fa con l’Amazzone..mi ha portato a riflettere. Voi
sapete quanto io tengo alla felicità dei nostri amati figli. E soprattutto
quanto sono disposto a lottare se mai qualcuno cercasse d’intralciare il loro
cammino verso il loro futuro insieme. Ma,purtroppo,c’è un fatto che non si può ignorare…”
“Quale ,
mio Re?”, chiese curioso Balinor
“Beh,il
Regno... In poche parole,dopo di me, la stirpe dei Pendragon
andrà avanti chiaramente con Artù. Ma purtroppo non regnerà in eterno. Un
giorno, molto lontano, la morte se lo porterà via. È per questo che... Che Artù
ha bisogno di un erede.”
Il DragonLord e sua moglie rimasero momentaneamente senza
parole,mentre Gaius
sospirò e annuì.
“Immaginavo
che il problema fosse questo. Balinor, Hunith. Ciò che ha detto Uther
sulla felicità di Artù e Merlino, è ciò che pensiamo sicuramente anche noi. Ma
purtroppo ha ragione. Camelot necessita di un erede.”
“Ed è
chiaro”, sospirò Hunith “che Merlino non può
certamente concepirlo.”
Mentre
il Re si aspettava che i due sarebbero rimasti altamente scioccati, e avrebbero
inveito contro di lui, e temeva di dover litigare con due cari amici, i due al
contrario si dimostrarono saldi e comprensivi, nei confronti delle sue ragione.
“Hai in
mente qualche cosa, amico mio?”, chiese Balinor
Lui
scosse la testa tristemente.
“E’
evidente, tuttavia, che Artù deve giacere con una donna. Ma con CHI?”
Gaius si avvicinò, come al suo solito,
umilmente.
“Mio
Signore. Se posso permettermi di darle un suggerimento... Immaginando che prima
o dopo questo problema sarebbe emerso, ho pensato dapprima a Morgause. In questo ultimo mese,intendo. Si è molto
affezionata ad Artù, a Merlino, e a tutti gli altri. Ma...lei stessa ha
dichiarato di non volerlo fare. ”
Hunith annuì.
“Ha
dichiarato senza mezzi termini, che la sua Verginità la donerà soltanto al Vero
Amore. E questo le fa decisamente molto onore,a mio parere.”
Balinor assentì.
“E’vero.
Avalon e le Sacerdotesse hanno un’idea molto precisa,
su questo!”
“Mio
Signore, mi perdoni se la interrompo.”, intervenne Gaius,
“Credo che la scelta migliore sia Morgana. Tutti oramai sappiamo che non ha più
la sua Verginità. Dunque non credo le creerà problemi. E poi, lei e Artù sono
fratellastri. E cugini. Son molto legati. La cosa non creerebbe un gran
polverone, e resterebbe, come dire.. tutto in famiglia, ecco.”
Balinor lo guardò sorpreso.
“Volete
farmi credere..che Morgana non è...non è più…”
Uther sorrise.
“Morgana
non si è mai vergognata a parlarne... Due anni fa intrattenne una storia
d’amore con Lèon, il primogenito del Re di Haton. A sud del Regno di Odin.
Si erano promessi in matrimonio l’uno all’altro. Io e il Re di Haton, ovviamente, non potevamo che esserne felici. Ma la
storia si concluse. I due sono rimasti ottimi amici. Anche perché...poco tempo
prima che finisse,avevano..consumato.”
Balinor rimase alquanto sorpreso, ma si
riprese in fretta.
Uther sorrise ancor di più, e guardò
l’altro amico.
“Gaius, la tua è un’ottima idea. Veramente splendida! È la
soluzione migliore, ne sono certo. Un’idea davvero stupenda.”
Il
sospiro ansioso e angosciato di Unith, però,
interruppe quel piccolo momento di soddisfazione e di ‘idillio’, più di quanto
non potessero farlo le parole.
“Sono
felice che abbiamouna soluzione al
problema, mio Re. L’idea di Gaius è praticamente
perfetta. Ma...”
I tre
capirono al volo. E si guardarono improvvisamente preoccupati.
“Già...”,
sospirò Gaius, “Chi lo dice ai ragazzi??”
Ragazze
mie buondì!!!! Sn qui al mio nuovissimo pc portatile che vi scrivo dal mio tavolo.. nel mio enorme
terrazzo.. al mareee!! Sn entusiasta
di esser al mare finalmente.. 2 settimane di RELAX.. però senza OVVIAMENTE
scordarmi di postare!!! ^^ raga... KinderBuena è circondata da figlie e figli di papàà!!! HELP!!! :/
Cmq…
A
Camelot è dunque sorto un ennesimo piccolissimo
problema: l’erede! Mi piace questa idea della riunione segreta tra questi ‘adulti’..
tutti in ansia, tutti stra-preoccupati… BAH! Tanto ci
pensa Gaius a trovare la solution
+ adatta!!! ^^ e difatti l’ha trovata.. ora.. far giacere Morgana e Artù
assieme.. sinceramente io qui ho sia loro 2.. che Merlino.. che mi sclerano!!! AIUUTOO!!!
VI RINGRAZIO di cuore voi che leggete
pure questa mia storia.. che la seguite con tanto ardore e passione..
addirittura aggiunta fra tanti preferiti oddei..
GRAZIE!!! *____*
Ora
passo ai ringraziamenti alle mie recensitrici:
elfinemrys: ritardatariaa!!! Ti mando il Bianconiglio
col suo orologio eh! X°DDDnooo
dai scherzo! Pure io ho da fare! CIOE..no, x la verità adesso che ho finito le scuole.. nn
c’ho un c**** da fare… XDDDD cmq.. prima che mi
ammazzi.. ti ringrazio ^^ non mi deluderai MAI, sta tranquilla! Qui tutti ti salutano… (e Uther ringrazia **)
bacioni!!!
Skitty1: **
ma grazie teso!!! Sn felice ti piaccia!! Pure a noi
ci piace che Artù disobbedisca ogni tanto a Uther (ihihi) ci piace assai!!! *O* tu mi vizi troppo con tutti
quanti questi bellissimi stupendissimi (sì dirà??) complimentoni!!
Kissottoli!!!
Ciccio85: oh
mamma!!! Ciao!!!! Un maschio yaoista tra i miei
lettori e recensitori!!! *O* un sogno che si realizza
finalmente!! WOW! Continua pure a recensire!! Cmq.. piacere mio di conoscerti!!
^__^ leggi pure.. poi dimmi che cosa ne pensi,eh!! Ciaoo!!!
Misa N: AH-ah!
Non hai recensito lo stesso giorno!! Giusto un paio d’ore dopo! XDDD eeeehbè, non si può aver tutto
quanto (purtroppo) ciò che si vuole dalla Vita… ;P l’importante
è che ce l’hai FATTA! ^_^
BENE..
evitando gli scleri… XDDDD nooo
dai! Scherzo! Tutti quanti noi scleriamo almeno una
volta al giorno!! IO sclero sempre.. butanyway.. (e hai ragione: è strafigo dirlo!! *-* )…
Morgause torna al nido.. della serie ‘torna a
casa LASSIE”.. e ordunque una bella famigliola felice
che si riunisce Finalmente! ^^ la scena mentre la vivevo.. e scrivevo.. è stata
fantastica!!! *_* E SI’ hai Pienamente ragione:
UTher&Igraineinsieme…
INSIEME ti rendi conto?? Sono stata colpita da un attacco di genio!!! O.o
Cmq… esami finiti.. scuole finite.. E W BROKEBACK!!!
*o*
BACIOTTI!!!
Paffy333: Morgause ti sta simpa..
e Uther ha rialzato la tua stima..??? oddei.. HO FTTO IL MIRACOLo!!!
XDD wow!! allora posso ritenermi pienamente soddisfatta di me!!! ^^
MIKYBIKY: tu
6 un’amica!!!! La prima a recensire!!!! X questo meriti questo carattere!!! ^^
sebbene.. il mio povero Utherino X COLPA TUA sia
parecchio.. molto.. giù di moral!!! Fai qualcosa Linfariaa!! ;(
“Credo
che la cosa migliore sia dir loro le cose come stanno. E farlo tutti e tre
insieme.”
Dalla
porta li sorprese una voce di ragazza, ormai familiare.
“Morgause.
Sei tornata prima, vedo.”,sorrise Gaius, “Come sta la famiglia di John? Tutto sistemato?”
Lei
contraccambiò il sorriso.
“Tutto
sistemato, Gaius. Io penso che la tua idea sia la via migliore, sul serio.
Ma...temo che Morgana non la prenderà molto bene. E neppure Artù. La sola idea
di tradire Merlino e Gaius, facendo l’amore con un’altra persona, potrebbe
arrivare a farli cadere in una depressione senza pari. Questo perché sanno,
tuttavia,che è loro dovere farlo. Per Camelot.”
Uther si
diresse verso la porta.
“Carot.
Garrett.”
“Sì,
Sire?”, risposero i due
“Ho
bisogno di voi. Garrett, il Principe e Merlino in questo momento si stanno
avviando verso le loro stanze. Voglio che li intercetti, e che li porti qua.
Carot. Tuportami Morgana e Ginevra, per
favore.”
I due
scattarono prontamente sull’attenti, e si diressero entrambi verso le stanze al
piano superiore.
“Perfetto.”,
disse Balinor, “Meglio battere il ferro finché è caldo!”
Nel giro
di qualche minuto, nel frattempo che nella stanza era caduto il silenzio e
l’aria si era colmata di preoccupazione e ansia, e di una certa agitazione anche,
le due guardie tornarono portandosi dietro i quattro ragazzi.
“Padre.
Cosa succede?”
“Qualche
problema, Uther?”, chiese Morgana
Lui
sorrise fingendosi tranquillo e rilassato.
“Lieto
di vedervi, ragazzi. Spero che abbiate passato una bella mattinata! Ecco...”,
tossicchiò, “Vedete...con Gaius e coi genitori di Merlino...abbiamo appena
finito di discutere su..su di un argomento piuttosto..”
Guardò
Gaius in cerca di consigli, di aiuto, e lui non esitò a farlo, voltandosi verso
i ragazzi e, dopo un sospiro per liberare l’ansia, parlò.
“Noi
tutti vogliamo che siate felici. Per sempre. Teniamo molto alla storia d’amore
di Artù e Merlino, così come a quella di Ginevra e Morgana. Questo lo sapete,
non è vero?”
Merlino
annuì.
“Gaius...parla
chiaro.”
“Quando
Uther non ci sarà più, Artù potrà prendere il suo posto. Questo è chiaro,
direi. Ma...Artù non vivrà in eterno. Una volta giunto al termine del suo
regno, tu e lui vi accingerete a raggiungere Avalon, dove vivrete insieme per
il resto dell’eternità. Ed è questo il punto! Artù...ha bisogno di un erede.”
A
Merlino si seccò improvvisamente la gola.
Dei..hanno ragione! Come ho potuto
scordare una cosa tanto importante!?
“Beh, sì
lo sappiamo.”, ribatté Artù, “Ma tu, padre, hai ancora davanti a te molti anni
per regnare. Quindi non è un problema così immediato.”
Uther
sospirò.
“Questo
perché, a quanto sembra, nessuno ti ha informato sulla nuova legge. È stata
approvata la legge secondo la quale un Re ha il dovere e l’obbligo di lasciare
il trono al proprio figlio primogenito...raggiunti i 42 anni. Dunque non
mancano che due anni, Artù. Fra due anni salirai al trono. Sarai Re. E in
quanto tale,dovrai avere un erede.”
Due anni..? fra due anni...sarò RE?
Merlino,
avvertendo la frustrazione del suo sposo, gli prese la mano prontamente
stringendola forte.
Ei.
Mancano ancora due anni, non temere.Per
allora sarai già preparatissimo.
Ho
paura, Merlino... E se due anni non mi bastassero per raggiungere la
preparazione necessaria? Camelot ha bisogno di un Re. E merita un grande e
bravo Re…
Lo
sarai. Io sarò al suo fianco, lo sai bene. Sempre.
“Merlino.”,
intervenne Unith, “E’ evidente che tu non puoi
concepire l’erede di Artù, pur essendo il suo sposo. Gaius ha avuto una grande
idea,però.”
Visto
che nessuno, fra Uther, Gaius,
Unith, e Morgause, si
decideva a parlare, Balinor prese un sospiro:
“Ebbene,visto
che nessuno di loro parla...lo farò io. Artù. Dovrai giacere con una donna, per
concepire un erede. Gli antichi Incantesimi per concepire con la Magia, senza
bisogno di rapporto sessuale, sono andati perduti. La Magia non vi può aiutare
stavolta. Dovrai avere un rapporto fisico con una ragazza. È l’unico modo.”
No...
“NO!!
Padre. Io sono sposato a Merlino. Ho giurato a lui la mia fedeltà. Gli ho
donato me stesso, interamente. E non voglio mancarvi di rispetto, né mancare di
rispetto a voialtri o al regno. Ma non tradirò il mio sposo. Mai. Quindi
toglietevi questa idea dalla testa. Non lo farò mai!”
Merlino
guardò Gaius.
“Come...
Gaius? Perché mi..ci..fai questo?”
“Merlino...non
ho intenzione di vedervi soffrire, credimi! Ma è per il bene del regno, non lo
capite?”
Uther
sospirò, e guardò suo figlio.
“Artù.
Non farlo per me. O per loro. Fallo per Camelot!”
“MAI!”
“Se ti
ostini in questo modo, non mi lasci altra scelta che ordinartelo! E non voglio
arrivare a tanto. Vorrei che questa cosa la sistemassimo da padre a figlio.
Come una famiglia, coi nostri amici. Non voglio sistemarla come farebbe un Re.
Ma come farebbe un uomo normale...”
Un
tossicchio interruppe i discorsi.
“Sc-scusatemi, mio signore.”
“Sì,
Ginevra. Parla pure.”
“Io...ho
una domanda.”, disse, “Avete già pensato a..alla ragazz
con cui dovrebbe giacere?”
Unith annuì.
“E’
stato Gaius a proporre due nomi.”
“Il
primo è stato il mio. Ma ho rifiutato”, disse Morgause avvicinandosi, “In
quanto la legge di Avalon m’impone di mantenere la mia Dote per il Vero Amore.
È una cosa in cui credo.”
Gaius
prese coraggio, a quel punto, e disse:
“Il
secondo nome che ho proposto, per ovvie ragioni che sono dispostissimo a
spiegare, è...quello di Morgana.”
La
ragazza, sentendo il proprio nome, sbottò.
“COSA????”
Mo-Morgause,
ma...i-io...
Tiprego, controllati...o i tuoi poteri
rischiano di…
“I-Io...dovrei
giacere con Artù?? Non posso farlo! Io amo Ginevra, Uther. Non è giusto che tu
mi chieda di tradire la persona che amo. Neppure se è per il bene del tuo
Regno!”
Merlino, ti prego...dì qualcosa...
Il
ragazzo in questione, con la mano ancora nella mano del suo sposo, lentamente
la sfilò. E Artù si voltò di scatto verso di lui.
“Mer...”
Merlino
abbassò la testa, per nascondere le sue lacrime al Re e agli altri, indeciso
sul da farsi. Cosa doveva fare? Restare e affrontare il Re...oppure correre
via? Se non lo avesse fatto, Uther avrebbe notato le sue lacrime. Non era la
cosa migliore... e allora fece ciò che l’istinto, e il dolore a quell’idea
proposta, gli suggerivano: fece un passo indietro. E corse via.
“MERLINO!”
Ragazze..
e ragazzi.. CHIEDO UMILMENTE VENIA!!! Avevo il pc
portatile dietro domenica.. ma la chiavetta TIM ha fatto la stupida.. poi c’era
un’amica e ho perso un po’ la cognizione del tempo…
^^” ma cmq ora sono qua!!! Nuovo cap.. o meglio
seguito.. continuo del post precedente..
E
così.. poveri tesori miei.. hanno saputo la novella.. come già presumevo Morghy per poco non fa esploder qualcosa.. (“E NON AVREI
RAGIONE??” “Certo, tesoro..ma se non ti calmi fai male pure ame.. poi come faccio a risolvere tutto?”) E
Merlino.. eeehh.. il povero Merlino manco c’è stato
lì.. è corso via direttamente! Il mio povero Merlinuccio!!!!
;(
Ringrazio
di gran cuore chi mi segue assiduamente.. i miei lettori silenziosi che so
essere molti.. e sopratt chi recensisce! A voi le
risposte:
Ciccio85 :
hai proprio ragione!! purtroppo ne esistono TROPPO POCHI!! ;( eeeh ma io spero sempre che il domani sia migliore.. e che
ci porti tanti tanti maschi yaoisti!
^^ io sono felicissima che un maschio legga la mia storia, per giunta uno yaoista!!! ** e per giunta a cui piaccia ciò che scrivo e
come scrivo!!! Grazie!!!
Paffy333: Ecco..
sapevo che alla fine Utherino si sarebbe preso la colpa.. -.-“ Ma POVERO
UTHER!!! Cerca di capire, riri.. è necessario! Altrimenti
chi manda avanti Camelot quando un giorno (mooolto lontano) Artù non ci sarà più?? ^^” so che l’idea
non ti piace.. manco a noi ci piace molto.. (“E TI CREDO!!” “Artù..stai calmo..”)
però.. è così.. uff!!!Nn mi far fuori il Re!!! XDDD
Skitty1: *la povera innocente kinder
si nasconde dietro a una sedia* ehm.. cerca di capire
skitty.. come si fa sennò??!! Eh.. via.. su.. ^^”cmq.. mi fa piacere tanto che ti sia piaciuto
pure l’altro cap!!! come reagiranno bè.. lo hai visto.. uno scappa.. l’altra quasi sclera.
Ginevra è l’unica logica.. -.-‘ **
Misa N: “Ary?” “sì?” “ma ciao!!” XDDD niente mandate a quel paese o
peggio ;P mi sento particolarmente buona e calma oggi.. (bè
si fa x dire.. durerà poco più di un’ora APPROFITTANE PURE! ** ) Beh… LO SO… Gwen venivapiùspontanea come scelta, ma.. si
sa che a me quella del telefilm mi sta sul.. ecco SI SA. XDDDla scelta dunque cada su Morghy..
poveracci -.-‘
W
BROKEBACK!!! ^_^
Cassypher: CIAO!!!!
*___* GRAZIE MILLE!!!! Mi fa sempre tanto piacere sapere che piace come scrivo,
e ciò che scrivo.. ^^ grazie di tutto cuore!!!! <3 Bacio
Mikybiky: DISERTATRICE
CHE NON 6 ALTRO!!!! Sgrunt!! XDDDoddei -.-“ povero UTheruccio mio caro,oh stai sulle balle a tutti quanti eh..
più cerco di farti simpatico e umano..più stai sul c***! (“uffa! Ma io sono un
tipo in gamba! Sono a posto!!” “lo so papà..NOI lo sappiamo..^^ “)
Capitolo 18 *** Rincorrere il proprio sposo... XD ***
Artù non
rimase lì nella Sala a discutere col padre come sempre, dicendogli quanto era
stato cattivo, o cose del genere. No. X la prima volta, corse dietro a Merlino
che, però, pareva lo stesse seminando; corse verso le stalle, e senza
esitazioni slegò Garulf e vi montò a cavallo. Quando Artù arrivò sulla porta,
lo vide uscire a cavallo, e non esitò a prendere il suo, montarci in groppa, e
cavalcargli dietro.
Merlino,
fermati!
No, Artù...non posso..!! Come hanno
potuto pensare una cosa del genere?? Dei! La sola idea di Artù che..giace con
un’altra persona... l’immagine di lui a letto..a fare l’amore con una..
ragazza...mi sta logorando!!
Dopo
neanche cinque minuti di inseguimento, Artù perse d’un tratto di vista Merlino.
Ma il giovane Principe sapeva bene dove trovarlo. Lo sapeva meglio di chiunque
altro. Si lanciò al galoppo verso il Lago Sacro, dove avevano passato la Luna
di Miele, tutto concentrato nei suoi pensieri …
Non posso. Non farò mai una cosa del
genere. mai!! Tradire Merlino sarebbe...contro Natura! La sola idea
mi...corrode talmente in profondità da.. togliermi il respiro... Devo trovarlo.
In meno
di mezz’ora, arrivò al Lago Sacro, e si fermò. Da che parte era la chiesa? Dei,
senza Merlino stentava a orientarsi persino se era nel suo Regno. Dopo cinque
minuti passati sulla riva, in agitazione, riflettendo e accingendo dai ricordi
della Luna di Miele, prese un sentierino a ovest.
Dopo
neppure dieci minuti, arrivò alla Chiesina. In lontananza, proprio davanti ad
essa, vide Garulf che brulicava l’erba lì vicino. Lo aveva trovato! Si avvicinò
al trotto, poi lasciò il suo cavallo accanto a Garulf, che sembrò quasi
salutarlo, ed entrò di corsa nella chiesina. Non c’era nessuno...
Dov’è?? Merlino...
Un
istante dopo sentì dei singhiozzi, un pianto a quanto pare intenso, provenire
dal fondo della chiesa, dietro una porticina semi aperta dietro all’altare.
Corse in quella direzione e, sorpassata la soglia, si trovò nel dietro della
Chiesina. Lì, seduto sull’erba in mezzo ai Loro fiori, c’era Merlino. Che
piangeva.
“Amore
mio...”
Merlino
fece in tempo ad alzare lo sguardo, che Artù si chinò sedendosi accanto a lui,
e lo strinse forte.
“So che..non
avrei dovuto fuggire via a quel modo, ma...i-io non potevo restare lì, e …
Perdonami. M-Mi sono comportato in modo..indecoroso. Perdonami Artù…”
Il
Principe scosse la testa, e poi sorridendo posò l’indice sotto il mento del
moro, e gli sollevò la testa.
“Ei.
Amare significa non dover mai dire ‘perdonami’. Non lo sapevi? Me lo ha detto
mia madre. Hai fatto bene a fuggire via. Avrei tanto voluto farlo anche io! Per
mia fortuna lo hai fatto prima di me, così ho avuto un pretesto per correre via
a mia volta...”
A
Merlino scappò da ridere.
Sei
il solito...
Non
mi ami anche per questo?
Merlino
sorrise tra le lacrime, e Artù prese le mani dello sposo tra le sue. Lentamente
baciò la prima nocca, poi con dolcezza baciò le altre, una per una, senza
fretta...dopodiché passò al dorso delle mani …e poi le girò per lasciare dei
piccoli dolci baci sui palmi...
“Grazie,
Merlino.”
Lui,
estasiato da quelle attenzioni, per i primi secondi sembrò nn rispondere, poi
disse:
“Eh?
Per..per cosa?”
“Beh,
per tutto. Per quello che mi dai ogni giorno. Per ciò che mi fai provare..ogni
istante che sto con te. Per vivere al mio fianco. Per amarmi,nonostante i miei..
mille difetti! Grazie per il tuo sorriso. Per i tuoi occhi. Grazie di esistere,
amore mio.”
Artù...!
Merlino
lo guardò attentamente, per qualche secondo, dopodiché le lacrime cominciarono
a rigargli nuovamente il viso, ma fra le lacrime scoppiò a ridere di gioia,
prese il viso di Artù fra le mani, e posò sulle sue labbra un dolce bacio.
“Sono io
a dover ringraziare te di esistere. Ringraziarti..per la tua dolcezza. Perché
sei sempre premurosissimo. Per la tua tenerezza. La tua gentilezza! Cosa sarei
io senza di te, amore mio? Niente. Assolutamente niente.”
Artù
sorrise, prendendo a baciare le guance di Merlino, come se volesse bere le sue
lacrime...Merlino si beò di tutte quelle premure che il suo sposo gli stava
dimostrando. Non che normalmente non le ricevesse. Ma in quel particolare
momento ne aveva un disperato bisogno.
Poi le
mani di Artù presero di nuovo il viso del giovane, e gli posò un baciò sulla
fronte, e sulla tempia, per poi mettersi fronte contro fronte, e sospirare
tristemente. Assumendo un’espressione seria,e guardandolo negli occhi.
So
cosa stai per dire …
“Lo sai
che amo soltanto te. Sempre e solo te, e..non potrei amare mai nessun altro.
Però...”, sospirò di nuovo, “Nonostante tu sia la cosa più importante,per me...io
non posso mettere da parte Camelot. Lo capisci questo?”
Sai
che non posso tralasciare i miei doveri verso il mio popolo.
Merlino
abbassò lo sguardo.
“Sì, sì,
certo che lo so. Devi pensare al benessere della tua gente. È anche per questo
che ti amo, Artù.. per la tua generosità. Va..va bene.. ”
Artù lo
guardò sorridendo, e lo baciò teneramente.
“Ti amo,
Merlino.”
“Anche
io. Però promettimi una cosa.”, lo guardò, “Promettimi...che non significherà
niente. Che sarà...il più rapido possibile e.. che dopo tornerai da me …”
Artù lo
guardò strabiliato.
“Amore,
che dici?! È ovvio che non significherà niente!! Io e Morgana siamo
fratellastri, lo sai. Siamo cugini. E siamo grandi amici. Ti prometto che ci
metterò meno tempo possibile, tesoro mio.”
Ed
è OVVIO che tornerò da te, sciocchino.
Lui
rise.
“Be, se
non altro..almeno per una volta non mi hai chiamato ‘idiota’.”
Artù
rise, contento.
Artù...
Il
Principe si fece più serio, ma non smise di sorridere. Portò la mano al viso di
Merlino, e lo carezzò dolcemente. Mentre lo carezzava, si avvicinò e posò le
labbra sulle sue..si staccò..e ancora una volta le sue labbra si riposarono su
quelle di Merlino che sorrise..dopodiché, lentamente, la lingua del Principe si
insinuò, e l’accesso non gli fu negato... iniziando una danza antica come il
mondo ..
“Fai
l’amore con me...”
“Qui? In
mezzo..ai Gigli e agli Iris?”, sorrise, “E’ ..la cosa più..bella che mi potessi
proporre.”
Lentamente
si staccò da lui, ma gli prese la mano, e adagio si sdraiò su quella fresca
coperta di Iris e Gigli, senza mai lasciare la sua mano. Artù sorrise, e gli
andò dietro, senza fretta, sdraiandosi accanto a lui..poi, lentamente, si diede
una leggera spinta coi piedi, e si posizionò sopra di lui.
Mentre
la mano libera andava ad accarezzare i capelli, le labbra del biondo si
posarono dolcemente su quelle di Merlino, riprendendo il bacio che avevano
interrotto...le sue labbra posarono un bacio sulla sua guancia...poi lentamente
scesero sul collo..coprendolo di baci..arrivarono all’incavo fra il collo e la
spalla..e lambirono un pezzetto di pelle mordicchiandola con tenerezza..per poi
posarvi sopra un piccolo bacio, come a scusarsi di quel piccolo morso...
Le
labbra di Artù ricominciarono a baciare dolcemente la sua pelle..lentamente..gli
tirò su la maglia...e poi presero a scendere..lungo tutto il petto... mentre il
corpo di Merlino fremeva sotto i suoi baci...si fermò sul primo capezzolo,
divorandolo di baci che fecero gemere il giovane Mago...dopodiché passo
all’altro, non senza lasciare piccoli baci sulla sua pelle, fra un capezzolo
all’altro...
Quando
ebbe finito col secondo capezzolo, le sue labbra continuarono la loro
discesa..lungo tutto l’addome..dopodiché si fermarono sull’ombelico..riempiendo
di piccoli baci la pelle attorno...il corpo di Merlino era estremamente
rilassato..non vi era traccia di tensione...nessuna traccia delle
preoccupazioni che gli avevano annebbiato la mente...e Artù sorrise per questo,
staccando le sue labbra dalla pelle dell’amato, e carezzandogli i capelli, e il
viso col dorso della mano.
“Non farò
mai l’amore con qualcuno che non sia tu, Merlino. Mai..mai..”, lo baciò sulla
fronte “Perché io..” bacio sulla tempia “..nn amo..”, bacio sulla guancia,
“..che te.”
E
sarà sempre così. Per l’eternità.
Merlino
gli sorrise, sporgendosi in avanti per baciarlo a fior di labbra.
“Sono
tuo, Artù. Sempre. E..per sempre..”
Il
Principe gli sorrise, dopodiché la sua mano si insinuò sotto i pantaloni di
Merlino, e lentamente glieli sfilò...Merlino si alzò a sedere, e con un po’ di
difficoltà (per la quale entrambi scoppiarono a ridere), tolse i pantaloni al
suo sposo...dopo si rimise sdraiato su quei morbidi fiori...mentre le labbra di
Artù tornavano sul suo collo, e tornavano a donargli sensazioni stupende ogni
istante che passava…
Sentì le
mani di Artù che, delicatamente ma con un movimento veloce, gli tiravano via
gli slip...e le sue mani si alzarono per fare altrettanto...finché entrambi non
rimasero senza, e si sorrisero. Artù afferrò le mani di Merlino,mentre lui avvicinò
il suo bacino a quello dell’amato.
“Ti amo,
Artù.”
“Per
sempre?”
“Per
sempre, amore mio.”
Artù
sorrise, baciandogli la fronte, dopodiché si avvicinò al suo orecchio e disse:
“Ti
amo,piccolo mio.”
Entrò,
con una dolce ma decisa spinta, mentre le sue labbra si univano a quelle di
Merlino in un bacio dolce e appassionato. I due presero a muoversi piano, senza
fretta. Perché il loro Amore era così. Impetuoso, sì. Forte. Ma con quella
carica di dolcezza e tenerezza che soltanto loro sapevano avere. Artù non era
mai stato tanto premuroso e protettivo come lo era nei confronti del suo
adorato Merlino. E il giovane Mago ringraziava gli Dei tutti i giorni per questo.
Lentamente,
le spinte si fecero più forti..passionali..i due ben presto approfondirono il
loro bacio..lasciandosi completamente andare l’uno nell’altro...poi entrambi
strinsero le mani dell’altro, forte, ma non per il dolore, ma semplicemente per
sentirsi di più …e tutti e due sussurrarono il nome dell’amato...mentre
sfiniti, ma felici, raggiungevano assieme l’apice.
È
stato meraviglioso...
Tu
sei meraviglioso, piccolo mio.
“Nessuno
e niente potrà portarti mai via da me, Merlino. Lo giuro. E chiunque s’azzardi
a mettersi fra noi..a intralciare la nostra felicità..intromettersi nella
nostra vita...la pagherà cara. Te lo prometto.”
Merlino
assentì.
“Io non
permetterò mai a nessuno di portarti via, amore mio. Mai..a nessuno. E a nulla.
Il nostro Destino è intrecciato. Io e te oramai..siamo la stessa cosa. “
Sarà
così per tutta la nostra strada insieme.
Artù
sorrise, e si sdraiò su quella morbidissima coperta d’Iris e Gigli, e Merlino
si accoccolò fra le sue braccia, facendosi stringere forte per sentirsi al
sicuro. Il Principe sapeva quanto Merlino si sentisse protetto, se lo teneva
fra le braccia coccolandolo. E lui non se lo faceva mai ripetere due volte!
“E’
vero. Ormai io sono te. E tu sei me. Questo non potrà mai essere cambiato, da
niente..e da nessuno.”
Affronteremo
le cose insieme, piccolo mio. Ora restiamo un po’ qui.
“Non
chiedo di meglio, mio dolcissimo Principe.”,alzò la testa per dargli un bacio a
fior di labbra, “Riposiamo un po’. Sogni d’oro, mio Principe Azzurro.”
“Sogni
d’oro anche a te, mio tenerissimo Maghetto.”, sorrise Artù corrispondendo il
bacio
E i due
chiusero gli occhi, stretti l’uno all’altra, consapevoli che giunti a quel
punto, non avrebbero mai potuto separarli l’uno dall’altro.
Ragazze!E
Ragazzi! Sono qui! Un nuovo cap a due giorni dal
precedente.. scusandomi per non aver postato domenica scorsa ^^ spero
sinceramente che vi piaccia.. ci ho messo tutto l’impegno possibile per non
farlo sembrare da ‘rating rosso” ^^”
Ringrazio
di cuore chi va avanti nel leggere la mia storia.. e a chi recensisce! Specie:
cIccio85: beh.. alla fin fine Morghy
poverella non può far altro che acconsentire temo.. poveri Ginevra e Merlino..
io MAI ce la farei a giacere con una persona che non è quella che amo -.-“
Misa N : quale bel miracolo è questo..? TU che
recensisci.. IN TEMPO??? XDDDDDDDD noooooooo!!!!! Fiiigoo!!! Vabè.. passando alle
cose serie.. (come se mai io potessi essere seria alla veneranda età di 21anni..
xD ) bè sì, pure io al
posto suo sarei corsa via.. fuggire, fuggire.. E FUGGIRE. Poor
Merlin.. -.-“ Quella cosa dei 42anni l’ho messa io, don’t worry
^^
Anyway.. [ME LO HAI ATTACCATO!!! XDD ] Grazie caVa.. a presto!! Bacioni <3
Grinpow:
grazie teso ^^ eeeehh.. lo scoprirai sabato o
domenica cara.. ;P
ELFIN EMRYS :
Merlino: un incantesimo.. come se IO potessi
mai decidere una cosa del genere.. so che è giusto così.. anche se fa male… ;(
Artù:grazie della stima!!! NO io non tradirei
MAI E POI MAI il mio amato Merlino!! È lui il mio SOLO UNICO Amore! <3
Uther: che cosa altro potevo fare??? No, me lo
dica lei signorina!!!! Il problema EREDE.. è.. un problema piutt
SERIO!
KINDERBUENA:ma grazie tesorina!!!
*_* e don’t worry.. ti Perdono!! Sissignora! ^__^
MIKYBIKY: Sei una
disertrice! XD no SCHERZO!!! :-* Anyway.. be.. povero Merlino.. Gaius però
fa solamente il bene del suo Regno.. ^^” poverino , non diamogli contro ;) via via.. allora aspetta domenica o sabato.. e leggi come va ;P
Quando
rientrarono a Camelot, un’ora dopo, erano ancora
tutti in Sala aspettando una qualche conclusione a quella vicenda: li videro
entrare, mano nella mano, e tirarono un sospiro di sollievo. Ma già sapevano
che, dopo tutto quello che avevano affrontato insieme, quei due non si
sarebbero separati neppure stavolta.
“Merlino,
mi dispiace.”, disse Gaius, “Sono stato io a dare
l’idea di…”
Il
ragazzo però sorrise, e scosse la testa.
“Niente
scuse, Gaius. È giusto così. Il bene di Camelot prima di tutto il resto.”
“Ragazzi.”, disse Uther,
“Sappiate che vi stimo.. per il sacrificio che siete pronti ad affrontare.”
Al ché
Morgana si avvicinò a Merlino.
“Ti
prometto che non ti accorgerai neppure dell’assenza di Artù. Sarà..una cosa
veloce.”
Morgause sorrise.
“Bene.
Il da farsi.. è stato deciso. Vi rispetto per ciò che avete deciso.”
Mentre Morgause si avvicinava al padre per discutere di qualcosa, Gaius tornava al lavoro con Hunith, Balinor
con Gwen, e Morgana se ne stava comodamente seduta nella Sala, attenendo che la
conversazione fra sua sorella e suo padre giungesse a termine. Artù invece
doveva allenare i cavalieri, dunque andò nell’armeriadove Merlino lo vestì sorridendo.
“Perfetto.
Ora va.. o si chiederanno che fine hai fatto. Io vado a pulire le armature.”
Artù
sorrise divertito.
“In
quanto mio sposo, Merlino, non hai il dovere di svolgere certi compiti. Lo sai,
vero?”
Merlino,
fermo sulla porta semi aperta, si voltò sorridendo.
“Certo!
Ma.. per me è un onore servire Camelot. Te. E i
valorosi Cavalieri che la proteggono. E poi.. non ho nient’altro da fare tutto
il giorno. E infine.. il lavoro nobilita l’uomo, o sbaglio?”
E con un
occhiolino uscì, seguito da un sorridente Artù.
***
L’allenamento
durava da quasi un paio d’ore, quando si sentì a bordo campo lo scalpiccio di
un cavallo che si avvicinava: Artù ordinò ai suoi Cavaliere di fare pausa,
mentre un cavallo marrone scuro, con riflessi rossi, si fermava proprio davanti
a lui. Merlino, dentro la tenda che serviva da ‘ripostiglio esterno’
per le armi di ricambio ecc, dove era solito svolgere i suoi compiti durante
gli allenamenti, uscì avvicinandosi al campo incuriosito.
Il
cavaliere scese da cavallo, dopodiché con tutta calma si tolse l’elmo, e
sogghignò in direzione del Principe di Camelot. Era un
ragazzo abbastanza robusto, con capelli neri come la pece e mossi come le onde
del mare sotto il vento, due occhi altrettanto neri, e l’aria da spaccone. Il
figlio minore di Re Odin, con cui Camelot
era da sempre in alleanza: ma era risaputo che mentre fra il maggiore dei figli
di Odin e Artù c’era un legame d’amicizia, col
fratello più piccolo non correva buon sangue.
“Flitt. Cosa ti porta qui?”
Lui si
strinse nelle spalle.
“Oh..niente
di particolare. Ero in giro e.. ho pensato di dare una sbirciata ai vostri
allenamenti. Posso?”
Artù
fece buon viso a cattivo gioco, e sorrise.
“Certamente.
Riprendiamo!”
Flitt con un ghigno tutt’altro che
rassicurante, si spostava incurante per tutto il campo, gettando qualche
occhiata di qua e di là. Dopo un quarto d’ora di queste strane occhiate, si
avvicinò a Merlino che stava ponendo le spade pulite nell’apposito ‘reggi-spade’ di legno, poco più in là del bordo campo. E lo
guardò.
“Posso
fare qualcosa per te?”
Lui
sbuffò.
“Innanzitutto
portarmi il dovuto rispetto. Non do il permesso di darmi del tu..a uno
Stregone.”
L’enfasi
quasi malvagia che mise sulla parola ‘Stregone’ fece ribollire il sangue nelle
vene a Merlino, il quale s’impose però di mantenere la calma. Arrabbiarsi per Flitt non valeva proprio la pena. Abbassarsi ai suoi
livelli tantomeno. Era risaputo che, mentre Odin e
l’altro figlio avevano un’idea più che positiva della Magia, Flitt la odiava. Seppure non ci fosse una reale
motivazione.
Non te la prendere, Merlino. Purtroppo
esiste gente ancora più idiota di te., pensò
fra sé e sé.
Sorrise,
chinando il capo.
“Le
chiedo perdono, signore. È un fatto che non accadrà mai più.”
Flitt rise.
“Dovresti
vederti, Stregone! Hai un’espressione..che riflette ciò che penso tu sia.”, si avvicinò
sogghignando, “Feccia. E un mostro.”
Senza
che se ne accorgesse, troppo preso com’era dalla sua sfrontatezza e
bastardaggine, una spada gli arrivò a mezzo mm dalla gola. Si voltò,
lentamente, e vide Artù con un’espressione infuriata sul viso. Uno sguardo
quasi assassino. Come se fosse stato lui a essere denigrato.
“Ritira
ciò che hai detto.”
Merlino,
dopo i primi secondi di shock, dovuti al fatto che era da tanto tempo che
nessuno lo chiamava più così (e gli aveva fatto male..), si riscosse. Si avvicinò
al suo sposo.
“Abbassa
la spada, Artù. Sai che non ne vale affatto la pena.”
Flitt colse quell’occasione per
allontanarsi dalla spada, e sogghignare quasi.. soddisfatto.
“Uuh.. il Principino Artù si è arrabbiato! Chiedo scusa.. a
voi ovviamente. Non di certo a LUI.”
Poi fece
un gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato: senza spostare lo sguardo da
Artù, e spostandolo da lui a Merlino, si tolse il guanto destro.. e lo lanciò
ai piedi del biondo principe di Camelot. Che lo
raccolse dopo pochi istanti, mentre la voce di Merlino si faceva strada nella
sua mente.
Lascialo perdere, ti prego. Sai di non
poterlo battere, lui è troppo robusto. Rifiuta la sfida!
E’
questa la fiducia che riponi in me?! Ti ringrazio, Merlino! poi
sospirò Non ho mai rifiutato una sfida in
ventuno anni. E di sicuro non comincerò adesso.
“Quando
e dove?”.
Flitt sogghignò ancora una volta,
adesso pienamente soddisfatto.
“Qui a Camelot. Fra sette giorni. Avvertirò mio padre..e mio
fratello. Sono certo che sarà molto divertente.”
Guardò
soddisfatto Merlino, dopodiché riprese il suo guanto, lo indossò, e si avviò
trionfante verso il suo cavallo, e mentre montava, Merlino guardò il suo
Principe sospirando, e scotendo la testa, abbassò lo sguardo, e tornò verso la
tenda, chiudendola dietro di sé con un gesto brusco.
Il
principe sospirò, come aveva fatto poco prima, poi tornò dai suoi Cavalieri,
guardandoli, e sorrise a due di loro.
“Carot. Lèon. Continuate voi per
qualche minuto.”
“Sì,
Sire.”, risposero in coro
Artù,
benché non ci fosse bisogno di domandarselo, si avviò verso la tenda dove stava
lavorando Merlino, la aprì lentamente e vi entrò, restando fermo per un paio di
minuti.
Merlino.
Il Mago
non rispose, anzi sfregò con più forza sull’armatura che stava ripulendo, fingendo
indifferenza. Anche se dall’energia che ci metteva nel ripulirla, dagli scatti
bruschi, si poteva chiaramente intuire che il suo stato d’animo fosse di pura
rabbia verso Artù, il quale sospirando si avvicinò a lui, e nonostante la
resistenza del giovane sposo, gli tolse l’armatura dalle mani prendendole nelle
proprie.
“Ti ha
recato offesa, Merlino. Ed è mio compito difendere il tuo onore.”
Lo
faccio perché ti amo. Sei il mio sposo, è uno dei miei doveri difenderti.
Be, è una cosa stupida!
Artù
rise vedendo l’espressione di Merlino: il giovine avrebbe voluto restare in
silenzio, fare l’offeso e l’arrabbiato, ma era una cosa che non riusciva mai a
fare. Irrimediabilmente, come sempre d’altronde, dava libero sfogo ai suoi
pensieri, ed era una delle cose per cui Artù lo amava così tanto.
Poi
sospirò.
“Non hai
capito che è venuto qui apposta?”, disse, “Era il suo piano sin dall’inizio!
Venire qui.. offendermi.. perché già sapeva che tu avresti accettato la sfida
per difendere il mio onore.”
Artù
annuì.
“Sì, so
che era un suo piano. Perché non avrebbe mai avuto il coraggio di sfidarmi
altrimenti. I nostri regni sono alleati, suo padre e suo fratello non glielo
avrebbero mai permesso. Non la prenderanno bene neppure in questo contesto,
ma..capiranno che io combatto per difendere l’onore del mio sposo.”
Fa attenzione, però …
Dopodiché
gli gettò le braccia al collo, sentendo le braccia del principe che lo
stringevano forte a sé, e gli sussurrò:
“Io
credo in te, Artù, come ho sempre fatto. E come sempre farò. Non l’ho detto per
mancanza di fiducia, amore mio. Se ho detto quel che ho detto.. è perché ho
paura!”
Sentì la
stretta di Artù farsi più forte. E dopo pochi attimi la sua voce tenera
all’orecchio:
“Non
perderò, Merlino. Nessuno e niente.. mi strapperà mai via da te.”
Io
non avrò mai paura.. finché sarai al mio fianco.. visto che sei il mio angelo.
Ti amo.
Merlino
sorridendo si staccò, e lo baciò dolcemente con tenerezza. Con la passione e
l’amore che ci mise Artù, quello si trasformò in uno dei più bei baci che due
innamorati si siano mai dati per far pace. E quando si staccarono, Artù carezzò
con dolcezza il viso di Merlino, che sorrise. Poi abbassò la testa, e il biondo
posò un tenero bacio sui suoi capelli.
“Ti amo
anche io.”, disse il moro
Artù
poté percepire il cuore battere forte, come ogni volta che gli diceva quelle
due parole, e gli occhi brillare.
“Torno
ad allenarmi. Appena ho finito.. passo di qui a prenderti.”
“D’accordo.
Ti aspetto.”
E con un
piccolo bacio si salutarono: Merlino riprese a lucidare l’armatura, mentre Artù
tornò ad allenarsi con i suoi Cavalieri, anche in vista della sfida.
Ragazzi
e ragazze.. SALVE A VOI!!! ^^
La
vostra Kinder Buena (detta amorevolmente Lady
Merendina Kinder dal suo adoratissimo Arthur.. ** ),
è tornata con un nuovo.. appassionante.. almeno lo spero .. capitolo! ;P
Ebbene
sì.. mi dispiace x chi di voi la prenderà malino, però…Merlinuccio ha accettato che il suo sposo e la sua
migliore amica giacciano assieme.. “per il bene del popolo di Camelot‘.. -.-“ lo so, lo so.. non è poi molto bella come faccenda…. ma AHIME’!... UTher si
incaponisce.. ;(
Ne
approfitto per comunicarvi che ho scritto un’altra storia, o meglio una ‘serie’
composta di 5 one-shot.. che si chiama “EVERYTHING”..
.. mi piacerebbe moltissimo se voi, miei
cari lettori silenziosi, e anche voi miei adorati recensitori
che ora passo a ringraziare come si deve, la leggeste.… per farmi sapere che
cosa ne pensate..
E
ora a noi:
MIKYBIKY: personificazione dell’Amore, eh? ^^ mi
piace sì!!
Merlino sì, ebbene, ha tutte le sue
sentite ragioni per scapparsene via.. lontano,
lontano.. da tutti e tutto! E bè lo so.. ne hanno
passate tantissime.. ancora ne passeranno, ma.. pensa a Camelot….
Come direbbe Utherino il Reino
[a differenza che LUI lo dice con un tono sempre.. così….
BRUTTO! o_O )
CICCIO85: Ma CIAO!!!! ** EI.. non ti voglio x
nessunissima ragione sentire.. o percepire.. piangere, ok?? Io sono certa che la gente capirà.. per quanto ora
possa sembrare “MISSION IMPOSSIBLE 5” (o 6] -.-‘ che
gran brutta gente colma di pregiudizi c’è in giro…
Grazie
del complimento!!! *___*a presto!!!
DarkMewRose:
CIAO!!!! *_*
Oddio… mi fa così tanto piacere che ci sia
una nuova recensitrice!!! Vorrei tanto.. che tutti i miei lettori silenziosi mi
dicessero.. ameno una sola volta.. a dirmi cosa ne pensano.. ^^
E poi.. ecco che arrivi tu e.. mi
lodi!! Me lo merito davvero, poi? Boh.. Cioè, non fraintendermi EH!!! Io mi
sono commossa a leggere la tua recensione.. i tuoi complimenti.. ** GrAZIEDI CUORE!!!!
<3<3
Misa N: beh già, rispetto a quanto ritardo fai di solito -.-“
vabè dai.. alla fine l’importante è averlo recensito
mi fa tanto piacere ^^ (leggerai le one-shot poi? **)
Spiace
pure a me x Merlino… povero ragazzo non lo merita… ;( e no, Artù non può mettere da parte la sua adoratissimissimaCamelot.. né
tantomeno il suo popolo.. Tanto Morghy e lui non si Innamoreranno
MAI! ;P
Era
quasi l’ora di pranzo, oramai mancava pressappoco un quarto d’ora, quando Artù
si congedò dai suoi ‘colleghi’, passando dalla tenda a prendere Merlino, e
quando lo vide sorrise teneramente: il giovane Mago era seduto a terra, le sue
braccia incrociate sul piccolo tavolino posto nella tenda, il capo posato sulle
braccia, e pareva dormire beatamente.
Il mio piccolino …
Merlino
lavorava sempre sodo, nonostante adesso, come Artù gli aveva detto, fosse il
suo sposo, ed essendo lo sposo del Principe Ereditario, non aveva certo bisogno
di continuare a fare il servitore, ma egli aveva espresso esplicitamente il
desiderio di continuare (come detto da lui) a servire Artù, e Camelot. Però
spesso ci metteva davvero troppe energie, e a sera arrivava ad essere
indolenzito e sfinito.
Artù
sospirò sorridendo, dopodiché si tolse da solo l’armatura, e gli si avvicinò
chinandosi,per posare un bacio sui suoi capelli corvini arruffato, dopodiché lo
prese da sotto le braccia, con delicatezza, sollevandolo: il giovane aprì gli
occhi, e barcollò, non fece in tempo a trovarsi in piedi, che dopo un paio di
istanti già non era più con i piedi per terra. Ma fra le braccia forti di Artù.
“Ei..che…?”
“Ti
porto io, amore. Chiudi gli occhi.. e riposa.”
Merlino
allora sorrise, cingendo forte il collo del biondo, richiudendo gli occhi.
Sei il mio angelo, lo sai?
Artù
sorrise, portandolo fuori dalla tenda per il campo .
Sei
TU il mio angelo, Merlino.
Si fermò
superato il campo, sistemandosi meglio il Mago fra le braccia perché non gli
scivolasse, e si diresse verso il Castello giungendo all’enorme scalinata, in
tempo per trovare Gaius e Hunith che tornavano verso casa per il pranzo. Hunith
rise, in modo sincero, e Gaius sospirò scotendo la testa.
“Ancora
una volta ha fatto troppo!”
Artù
sorrise.
“Sai
com’è fatto, Gaius. Gli ho ripetuto mille volte che non ce n’è bisogno..ma lui
ogni volta mi risponde che per lui è un onore farlo. Non riesce a stare senza
lavorare.”
Hunith
sorrise, avvicinandosi e carezzando il viso del figlio.
“Merlino
adora avere qualcosa da fare. E poi non potrebbe mai tollerare che fosse
qualcun altro a servirti. O a servire i Cavalieri che difendono la città in cui
vive. Portalo a riposare.”
“Ma
certo.”
Sorrise
di nuovo, e salutati i due con un cenno del capo, si avviò su per le scale, in
direzione delle sue stanze, e non c’è da dire che durante il tragitto incrociò
praticamente tutti! Uther, che parlava con Balinor, ed entrambi ridacchiarono
dicendo un “non cambierà mai”; poi Morgana e Gwen, che sorrisero vedendo la
scena, completamente rapite dalla dolcezza del gesto di Artù.
“Vi
faccio portare qualche cosa dalle cucine.”, disse la prima, “Merlino deve
riposare almeno un po’. E anche tu.”
E infine
Morgause, che si limitò a dire che avrebbe preparato un infuso per ridare
energie a Merlino.
Arrivati
finalmente in camera, Artù adagiò il suo sposo sul letto,con delicatezza, e in quel momento i suoi
occhi azzurri si aprirono. Gli sorrise.
“Anche
oggi hai esagerato, tesoro mio.”
Merlino
scosse la testa.
“Naa... Ho fatto il mio dovere. Per me non è mai
un’esagerazione, lo sai. Per te, tesoro, e per i valorosi guerrieri che ci
proteggono con tanta devozione, questo e altro.”
Si alzò
a sedere, indolenzito, e il biondo sorrise.
“Dove
credi di andare? Dai, stenditi.”
Merlino
rimase a metà fra il seduto e lo sdraiato, e lo guardò.
“Ma...”
“Niente
‘ma’, Merlino. Lascia che mi prenda cura di te.”
Il
giovane sorrise.
“D’accordo.”
Due
tocchi risuonarono nella stanza, Gwen entrò con un vassoio pieno di ogni sorta
di vivanda. Mentre lo posava sorridendo sul tavolo, guardò verso il moro.
“Devi
smetterla di esagerare in questo modo, Merlino. L’ultima cosa che voglio.. è
che il mio migliore amico stia male per il troppo lavoro.”
Merlino
sorrise.
“A me
non sembra di esagerare, Gwen. Ma.. se ciò può far star tranquilla la mia
migliore amica..il mio sposo..e tutti quanti.. ok mi darò una regolata. Va
bene?”
Gwen si
avvicinò per dargli un bacio in fronte, dopodiché sorrise ad Artù che ricambiò.
“Grazie,
Ginevra.”
“Di
niente, Artù.”
E uscì.
Artù
sorridendo si avvicinò al letto, dove era steso il suo sposo, sedendosi sul
bordo. Mentre Merlino lo guardava fra il curioso e il perplesso, il biondo gli
tirò su i pantaloni, prese la sua gamba stendendola, e iniziò a massaggiarla
con delicatezza e dolcezza. Per i primi secondi Merlino sentì tutto
l’indolenzimento, ma poi pian piano svanì..lasciando il posto al rilassamento..
dopodiché Artù fece lo stesso con l’altra gamba.. e poi passò ai piedi..uno
dopo l’altro.. iniziando dalla pianta fino alla caviglia..
“Siediti
accanto a me.”
Merlino
obbedì docile, e contento, si alzò non sentendo più l’indolenzimento alle gambe
né ai piedi, e si mise seduto, Artù si posizionò dietro di lui, e iniziò con la
stessa dolcezza e delicatezza a massaggiargli le spalle..partendo dal collo.. per poi arrivare alle
scapole.. e Merlino si rilassò sotto al suo tocco leggero ma deciso.. che lo
stava facendo stare tanto bene.. poi si alzò.. e si mise seduto dall’altra
parte davanti a Merlino.. gli prese il polso destro.. rivolto verso l’alto.. e
massaggiò.. il giovane Merlino si sentì invadere dal più completo relax...
“Dove..?”
“So che
potrà sembrarti strano, ma.. è stata mia madre a insegnarmelo. Lei era..una
Curatrice,e..teneva un diario delle sue cure e.. anche dei suoi massaggi. L’ho
studiato, con l’aiuto di Gaius, quando ero un ragazzino. Volevo fare qualcosa che…”
“Ti
facesse sentire vicino a lei.”, concluse per lui
Poi lo
vide sorridere.
“Gaius
li ha insegnati anche a me. La prossima volta.. lascerai che sia IO a prendermi
cura di TE, amore mio?”
Artù
sorrise, avvicinandosi, posando una mano sul viso dell’amato, e baciandolo
teneramente. Poi, fronte contro fronte, rispose:
“Ti
prendi sempre cura di me, Merlino. Lo fai.. ogni,singola volta..”
Merlino
lo vide alzarsi, avvicinandosi al tavolo dove c’era il vassoio col pranzo, e si
accinse a seguirlo ma Artù gli fece cenno di restar seduto. Prese il vassoio, e
si risedette sopra al letto, dove prese un acino d’uva.. e si avvicinò a
Merlino. Lui sorrise e non smise di guardarlo negli occhi.. mentre il principe
gli poneva l’acino fra i denti.
Alche
Merlino prese un pezzetto di carne.. fra le dita.. e imboccò Artù.. entrambi
sorridevano.. dopodiché risero felici, e si misero seduti a pranzare. Insieme.
Quei momenti in cui erano da soli.. nella loro stanza.. erano forse i più belli
di tutta quanta la giornata. soltanto loro due. Era il loro rifugio. E il mondo
esterno non esisteva più, per nessuno dei due. Artù e Merlino erano
semplicemente.. da soli.
E per
qualche ora, decisero che gli impegni avrebbero potuto pure aspettare!
Ecco l’altro cap!!!!
^^ ho visto che ci sono state soltanto 2recensioni allo scorso cap… ;( mi state abbandonando..? nn mi lasciaateee!!!!
;(( senza di voi miei cari come faccio a sapere se vado avanti male oppure
bene? =(
Passando cmnq
al chappy… Ebbene, questo mi piace.. perché Merlino è
così tenero.. così puccioso!!! *_* e Artù com’è premuroso
e dolceee!! Li adoro tutti e due! (* kinder abbraccia i suoi due pucciolosi*
) quanto voglio bene ai miei personaggi!!!!! Beh.. sto passando un brutto
momento perché una storia è..finita…intendo una
storia d’amore.. ero innamorata persa.. e lo sn
ancora..lo sarò sempre.. è l’Amore della mia Vita..io il suo.. però.. è giusto
che torni dalla persona che ama..l’altra dico….
Ringrazio i miei lettori silenziosi, che
seguendo la mia storia mi danno l’incentivo ad andare avanti con maggior
entusiasmo ^^ !!
DarkMewRose: ma..ma.. SEI TUUu!!!!
Temevo m’avessi lasciata.. ;(e invece
ci sei sempre.. che bello!!!! *___* e cm sempre il mio chappy
t’è piaciuto che meraviglia!!! ^^ Tranqui.. quell’essere
ignobile avrà ciò che si merita, parola di KINDER!!!! Anzi.. come mi
definiscono amorevolmente.. di ‘Lady Merendina” ;P Artù difenderà Sempre il suo amato adorato Maghetto!!! (oddio..dire ‘maghetto’
fa tanto Harry Potter… -.- )
Bacini!!!!
Ciccio85: Ma
ciaoo!!!!! ^^ mi lusinghi dicendo che la mia
scrittura va migliorando..!!! GRAZIE MILLE!!! Spero davvero che sia così io ci
tengo tanto.. a scrivere al meglio.. !!! =D
Ok ok..
mi sembri decisamente molto inca***** con Flitt.. e fai BENE!!!! VAI!! Cioè no
ti giuro.. io x prima lo farei fuori qui all’istante! Ora chiamo un paio di
ninja.. e lo faccio ammazzare.. mission “kill Flitt”… ke fa tanto “killbill” che io tanto adoro ^^
Ma tranquillo…
Artù lo straccerà DI SICURO! Anche perché altrimenti…CI PENSIAMO NOI!!! Al
massimo i miei ninja o i tuoi yakuza XDDD ] e dai..
che è ovvio che Artù lo difende ^^ è il suo sposo e farà tutto quanto è in suo
potere per difenderlo!!! Ce l’avessi io uno così.. -.-
PS: come ti ho già detto..
sfogati pure quando vuoi ^^
Merlino
sussurrò queste parole sotto le coperte, mentre le labbra di Artù stuzzicavano
il suo collo. Il principe sbuffò.
“Detesto
che qualcosa ci interrompa così bruscamente...” sospirò e si alzò “E va bene!
Ma più tardi continuiamo il discorso, sposo caro..”
Merlino
sorrise.
“Come
volete, mio Principe.”
Artù si
infilò la maglia, e i pantaloni, poi afferrò la giacca. Si voltò verso il
letto: Merlino era completamente avvolto sotto le coperte, le aveva sopra la testa…ma i suoi occhietti lo stavano osservando comunque
dal suo ‘nascondiglio’.
Dei,
com’è tenero così...
Si
avvicinò con due passi al letto, si chinò su di lui, e gli diede un piccolo
bacio a fior di labbra. Dolce...ma passionale. Tenero … ma senza scordare la
decisione tipica dei Pendragon.
“Ti
amo.”
Merlino
sorrise.
In quel
momento...delle urla gli fermarono le parole in gola …
“IL RE
HA AVUTO UN INFARTO!!! GAIUS!! PRESTO, PRESTO!!! IL RE STA MALE!!”
Il cuore
di Artù mancò di un bel po’ di battiti, mentre Merlino si scoprì del tutto
balzando in piedi per avvicinarsi a lui. Il Principe lo guardò per due secondi,
poi scattò verso la porta seguito da lui, che già si era alzato per indossare
una maglia e un paio di pantaloni.
Quando i
due piombarono nelle stanze del Re, il cerusico, affiancato da Balinor e Unith, con dietro anche
Morgana e Gwen, assieme a Morgause,era già chino sul letto, dove Uther giaceva
con una gran brutta cera: era quasi pallido...quel pallore che solamente la
Morte …..
Artù si
avvicinò.
“Padre!”
si chinò sul letto “SVEGLIATI!!” lo strattonò “APRI GLI OCCHI, DANNAZIONE!! NON
MOLLARE!! SEI UN PENDRAGON!!! NON PUOI ABBANDONARMI!!”
Gaius alzò
lo sguardo.
“Merlino.
Portalo fuori.”
Lui
annuì, e prese il braccio del biondo, inutilmente. Ci riprovò, e lo prese per
la mano stringendola forte.
“Artù...vieni..”
“NO! Non
lascio mio padre!!”
La porta resterà aperta. Te lo prometto.
Ma mettiamoci fuori, dai...
Lui si
calmò.
Forse hai ragione …
Si
avvicinarono loro Gwen e Morgana, che sorrise ad Artù nonostante le lacrime.
“Sì, che
ha ragione. È in mani eccezionali,lo sai bene. Andiamo...”
“Coraggio,Artù.”,
sorrise Gwen, “Vedrai..ce la farà.”
Artù a
quel punto non capì più nulla, la mente gli si annebbiò completamente...si
limitò ad annuire con la testa..senza realmente capire cosa stesse facendo...o
dove lo stesse portando Merlino, che aveva un’espressione sempre più
preoccupata.
Cosa
posso fare? Credo...che ora come ora posso soltanto stargli vicino …
Merlino? e
se...provassimo con la Magia?
Lui
scosse la testa.
Sai che non siamo ancora arrivati a
certi livelli. Forse..soltanto Morgause potrebbe…
Se potessi lo farei, credetemi!
Ma purtroppo neanche io posso far niente per mio padre! L’ho appena
ritrovato...il Fato è troppo ingiusto..!
Merlino
portò il Principe nelle loro stanze,Artù era ancora immerso nel suo dolore e
non riusciva a parlare…o pensare … Merlino chiuse la
porta con una rapida occhiata, e lo portò verso il letto non lasciandogli mai
la mano...lo fece sdraiare, dolcemente, e dopo si sdraiò al suo fianco,
abbracciandolo forte.
Dopo i
primi secondi, in cui il biondo ancora non riusciva a dire niente…il
suo pianto disperato proruppe..sebbene gli fosse sempre stato detto che un
Pendragon non piange,sapeva che il suo sposo non lo avrebbe giudicato,che non
si doveva affatto vergognare delle sue lacrime...e si strinse forte a Merlino,
in cerca di conforto...che non tardò a arrivare, da parte sua, che gli lasciava
piccoli baci sui capelli, e sulle guancie, e disse poi:
“Piangi
pure,amore mio. Butta fuori tutto.” Sospirò “Tuo padre ce la farà, Artù. E’ un
Pendragon. E voi Pendragon siete..fin troppo tenaci! mi hai sempre detto..che
la prerogativa di voi Pendragon è lottare. Sempre. Giusto? Uther lotterà fino
alla fine. Farà di tutto per non lasciare il suo regno...la sua famiglia ...”
Artù,
finalmente, parlò.
“Dei..se..
penso che mio padre potrebbe... Non posso perdere anche lui,lo capisci? Ho già
perso mia madre...!”
Merlino
sorrise.
“Ei. Te
l’ho detto, il Re è un uomo forte. Gaius sa il fatto suo! Troverà una soluzione...e
lo salverà..”
In quel
momento, fuori dalla loro stanza sentirono due voci che bisbigliavano,
inconsapevoli probabilmente che dentro la stanza davanti a loro ci fosse
qualcuno. Dalle voci i due riconobbero due ancelle di Morgana. Due fra le più
pettegole di tutto il Castello!
“E se..Uther
morisse?”
“Beh,Artù
in quanto Principe Ereditario, prenderebbe il suo posto...”
L’altra
fece un piccolo risolino.
“Scusa
se rido! Stimo tanto il Principe,però...non è ancora pronto per regnare come si
deve. E’ talmente...ingenuo! Così tanto fragile... Non è proprio adatto a fare
il Re. Almeno non ancora. Prima..dovrebbe crescere un altro po’!”
La
seconda sospirò
“Sì,è
vero! Hai perfettamente ragione! Il povero Principino è ancora troppo...immaturo
per fare il Re! Povera Camelot, se dovesse trovarsi un Re così... Preghiamo gli
Dei che Re Uther ce la faccia! Ora come ora, Artù farebbe soltanto male a
Camelot ...”
Il cuore
di Artù rallentò...mentre una terribile morsa di acciaio gli stringeva il
cuore...facendolo soffrire in modo indicibile... molto più di quanto stesse già
soffrendo...e le sue lacrime, che si fermarono da principio per qualche
secondo, ripresero piu violentemente a scorrere...
Merlino
lo notò, ovviamente, e sorridendo gli lasciò un piccolo bacio sui capelli.
“Ci
penso io..”
E detto
questo si alzò dal letto e aprì la porta.
Le due
fecero un balzo enorme, e impallidirono d’un botto.
“Ei,voi!
Se avete qualcosa da dire,potete tranquillamente dirlo in faccia. Per vostra
informazione,se dovessimo per grande disgrazia perdere il nostro amato Uther,
il Principe sarebbe solo sconvolto per la perdita. Ma Artù Pendragon è
destinato ad diventare Re. E vi assicuro che il giorno in cui salirà al trono… cambierete sicuramente pensiero. Ah. E vi invito
caldamente ad avere un minimo di rispetto per una persona che sta soffrendo più
di quanto non abbiate mai sofferto voi in..diciannove anni di vita!”
Le due
ragazze abbassarono immediatamente la testa, facendo un piccolo inchino.
“Ci
scusi,Principe!!”,dissero ad alta voce per farsi sentire “Noi non
intendevamo...”
“Nessuna
di noi due pensava ciò che abbiamo detto...”, disse l’altra
E detto
questo, corsero via.
Appena
sentì Merlino sospirare indignato e contrariato, dopo averlo sentito chiudere
la porta, Artù disse:
“Hanno
perfettamente ragione, Merlino. Io non sono..capace di regnare! Porterei
soltanto Camelot alla rovina...”, poi aggiunse “Cosa ti fa pensare che ne sarò
in grado? TU saresti molto più...perfetto di me! Sai come prendere le
persone...sei giudicato positivamente da tutti... E grazie al tuo Dono sei
saggio..generoso...io sono soltanto come mi hanno definito quelle due...immaturo,ingenuo..fragile..!”
Merlino
sorrise scotendo ancora una volta il capo, di nuovo sdraiandosi vicino al SUO
Principe, e tornando ad accarezzare i suoi bellissimi capelli
biondi..morbidi..e lasciarvi piccoli baci.
“Non
pensare mai più una cosa del genere, Artù Pendragon. Te l’ho già detto l’altra
volta, TU sarai un grandissimo Re quando sarà il tuo turno. Regnerai con
saggezza...generosità...sarai un perfetto condottiero per Camelot. Il Regno ha
bisogno di una persona come te, amore. Anche tu sai come prendere le persone, e
lo sai.”
Artù si
accoccolò sempre più vicino al suo sposo...come un bambino in cerca di
protezione e rassicurazione...
“Stringimi,
ti prego...ho bisogno di te....”
Merlino
non se lo fece ripetere due volte, e avvicinandosi lo strinse ancora di più,
continuando a coccolarlo e rassicurarlo,ma purtroppo dopo neanche 5minuti
bussarono alla porta. Era Morgana, con gli occhi arrossati e gonfi.
“Scusatemi...ma..i
Consiglieri aspettano nella Sala del Trono. Qualcuno dovrebbe...parlare al
popolo...sono tutti riuniti nella corte del Castello... E loro non se la
sentono. Artù, in quanto...Principe Ereditario dovresti …"
Artù,
dopo aver tirato su col naso, si alzò dal letto restando qualche secondo seduto
sul bordo del letto, cercando di non perdere la calma. E quando si alzò, il suo
meraviglioso sposo gli afferrò la mano e lui la strinse forte, come se temesse
che da un momento all’altro gli sfuggisse …
Merlino
sorrise.
“Adesso
tocca a te, Principe. Puoi farcela.. Io sarò al tuo fianco.”
Mentre
si avviavano alla porta, sempre tenuta aperta da Morgana, lei gli rivolse un sorriso...anche
se le si leggeva chiara negli occhi la sua sofferenza.
“So cosa
stai provando. Ho già perso un padre. Ma.. dobbiamo essere forti..Camelot se lo
merita,non credi? Andiamo. Io sarò dietro di te. Qualora non ce la facessi
a...andare avanti,col discorso..bè, farò del mio
meglio in tua vece. Sempre che a te stia bene, ovvio.”
Lui
annuì, dandole un bacio sulla fronte e sorridendole.
Mentre
si avviavano al piano di sotto, per raggiungere il portone principale del
Castello, poiché sia Artù che Morgana volevano essere IN MEZZO al loro popolo
mentre parlavano, incrociarono sul loro cammino Gaius, Balinor,
Unith, e anche Gwen che afferrò subito la mano di
Morgana. Mentre Morgause li attendeva tenendo a bada la folla.
“Ho
cercato di tenerli fuori...ma sono molto in ansia per la sorte del loro Re.”
E lo sono anche io!
Artù le
si avvicinò, e come aveva fatto con Morgana, le diede un piccolo bacio sulla
fronte, tentando di far apparire il suo sorriso incoraggiante..
“Ci
penso io...ti ringrazio,sorellina mia.”
“Puoi
farlo,Artù. Forza.”
Gli si
avvicinò Gaius, e lo strinse per le spalle, sospirando.
“Come
sta?”
“Dipende
tutto da lui,ora. Se riesce a..superare la notte...allora il peggio sarà
passato. Ma ora... Sii saldo, Principe Artù Pendragon. So che sarai un gran
Re,un giorno. E questa è una prova,per te...con cui puoi dimostrarlo anche al
tuo popolo. Noi tutti crediamo totalmente in te.”
E
sorrise incoraggiante.
“Vi
ringrazio. E..grazie soprattutto a te..per ciò che hai fatto per mio padre.”
Artù
prese un respiro..sentì la mano di Merlino stringere la sua..e seppe,sentì, che
quella era tutta la forza di cui aveva bisogno per farcela. Uscì sotto i raggi
del Sole,e incrociò gli sguardi angosciati del Suo popolo. Metà Camelot si era
radunata lì.
“Popolo
di Camelot.”, gridò, “Come oramai saprete..il Re...ha avuto un grave infarto.
Il nostro Gaius mi ha appena riferito che ora..sta a mio padre lottare per la
sua vita. E se...riuscirà a superare la notte…il peggio
sarà passato. Come tutti sappiamo, il Re è sempre stato un uomo forte.
Determinato. E..io...sono..sicuro che…”
Non ce la faccio...
Sentì
gli occhi gonfiarsi, e sapeva che si stavano arrossando...
Artù.
Non sei da solo, ricordalo.
Morgana..puoi…?
Certo,Artù.
Morgana,
tenendo stretta la mano della sua Gwen, si fece avanti.
“Purtroppo...il
dolore per Artù..per me...e per tutti noi...è chiaramente enorme. Mi scuso..da
parte sua. Be, mio fratello ha detto...tutto ciò che, al momento, c’è da
dire... Uther ha sempre lottato,ogni giorno,per una Camelot forte. Come lui. E
sono certa...siamo certi...che non ci lascerà così. Vi invito, dunque..a
pregare per lui,stanotte...affinché il nostro amato Re possa superare la notte.
E tornare ad essere il nostro Re...”
Brava Morgana! Sei andata
benissimo!
Mentre
Morgana parlava, Unith si era avvicinata ad Artù, e
lo aveva stretto forte con fare materno...poi prima di staccargli gli aveva
sussurrato in un orecchio:
“Sei
andato alla grande, Artù. Il popolo è fiero di te! Uther ce la farà. Lo sento.”
Poi gli
aveva accarezzato dolcemente il viso, proprio come una madre sa fare, e gli
aveva dato un piccolo bacio sulla guancia.
“Grazie
di cuore,Unith!”; sorrise lui; “Vi ringrazio
tutti...!”
Dopodiché
anche Balinor si avvicinò.
“Sii
forte, Artù. Combatti la tua sofferenza...come tuo padre sta combattendo la
Morte. Conosco Uther. Lotterà con tutte le sue energie!”
Artù
annuì.
“Hai
ragione,Balinor! Può farcela..”
Il
popolo scoppiò in un applauso per Morgana e Artù, urlando i loro nomi con “viva… !” oppure aggettivi come “grande”oppure “bravi!”..
“Artù!”
Uno dei
rappresentati del villaggio lo chiamò inaspettatamente. Lui si voltò.
“Sì, Theodore?”
“Cosa
farai se Uther..non dovesse farcela? Accetterai di regnare su noi tutti?”
Artù
sospirò.
Apri
loro il tuo cuore, Artù. Lo apprezzeranno,fidati.
E va bene…
“Beh...ovviamente
sì,amico mio. Se mio padre...non dovesse farcela...io farò del mio meglio per
governare..voi tutti..come faceva lui. Vi prometto che farò del mio meglio.
Farò quanto possibile...per essere un Re degno di questo nome. Ma devo
rivelarvi...che il mio cuore trema di..paura...al pensiero di diventare Re! Voi
sapete quanto io ami Camelot. Darei la mia vita per il mio Regno! Però...come
un paio di persone hanno notato...forse non sono ancora adatto a...regnare al
meglio. Sì, ho ventuno anni ma...sono ingenuo..immaturo..fragile...”
Theodore lo fermò avvicinandosi.
“Noi
crediamo in te, Artù Pendragon. È vero, alle volte esageri con l’orgoglio..e
sei arrogante..ma con noi hai sempre dimostrato di essere generoso...e che di
Camelot ti importa realmente. Re Uther è un gran buon Re…nonostante
i precedenti. Ma siamo sicuri,noi tutti...che un giorno sarai migliore di lui,
giovane Artù. sei una gran bella persona. E saremo felici di affidarci alle tue
sagge mani!”
Ad Artù
aumentarono le lacrime agli occhi...e esse non tardarono a scendergli lungo le
guance..,bagnandole..
“Vi..vi
ringrazio! Voi tutti! Vi ringrazio...di cuore.”
Il
popolo d’improvviso s’inchinò.
Ti amano, Artù! Ti adorano!
Sentì la
risata gioiosa dello sposo nella sua testa. Dopodiché li fece alzare.. dicendo
che non dovevano inchinarsi loro a lui, ma il contrario, e con un largo gran
sorriso si inchinò umilmente al suo popolo, cosa che ben presto fecero anche
Morgana, Morgause, e anche Merlino.
Pian
piano il popolo si diradò, e mentre Merlino con Morgana e Gaius vigilava sul
fatto che tutti tornassero in modo tranquillo alle proprie case, Artù sgusciò
fra le guardie entrando nel castello, per poter andare da suo padre. Raggiunse
le sue stanze, e sospirando si sedette sotto alla finestra, per terra ..
schiena contro il muro. Non passò neanche due secondi, che il cuore gli si
strinse in una morsa d’acciaio.. vide suo padre pallido.. TROPPO pallido.. e
sentì un lago di lacrime bussare ai suoi occhi. c’era una sola cosa di cui
aveva bisogno.
Merlino...
Neanche
un minuto passò, che sentì qualcuno sedersi accanto a lui.. ritrovandosi
avvolto da due braccia esili ma forti.. che lo tenevano stretto..
Puoi lasciarti andare, ora. Sono qui.
Quando
sentì quelle poche parole nella sua mente, il Principe di Camelot seppe di
potersi sfogare.. ancora una volta come poco prima.. si accoccolò fra le
braccia dell’amato.. nascondendo il proprio viso.. e diede sfogo alle lacrime..
mentre lui gli carezzava dolcemente la schiena.. lo baciava sui capelli..
restando in silenzio.. anzi girandosi verso la porta.. le sue iridi si
colorarono d’oro.. e la porta si chiuse in modo silenzioso.
Nessuno.. e niente.. deve disturbare il
tuo pianto, amore mio .
Rimasero
lì per un paio d’ore.. Artù si addormentò piangendo col mal di testa.. più
forte che avesse mai avuto.. e Merlino lo seguì fra le braccia di Morfeo..
Ragazzi..ragazze…chappy tragico.. Siamo in QUASI lutto…
;( e preghiamo tanto per il nostro Re Uther che sta male, preghiamo e parecchio
affinché non ci lasci così e adesso!!!
So che per alcuni di voi a cui Utherino non sta simpatico affatto, per niente, o pochino..
è quasi un sollievo, ma CREDETEMI: qua stiamo TUTTI quanti malissimo ;(( dunque
pregate con noi :S
Comunque.. ringrazio anzi ringraziAMO per chi legge la storia, chi la segue e la
aggiunge fra i preferiti mille grazie!!! Di cuore!!!
Passo a ringraziare chi ha recensito:
ciccio85: tesoro!!! Che bello hai recensito per
I°!!!! *_______* ma GRAZIE!!!! E sì, lo so, Flitt mi
sta simpatico tanto pure a me.. se potessi guarda.. -.-“ invece NO, per non
intaccare l’alleanza non crede che sarà neanche un duello all’ultimo sangue..
massimo al I°.. -.-
Ma Artù lo batterà! (carino quel
cartone mi piace molto lo vedevo da piccola ^^.. avevo lo YAOI nella testa già
da molto giovane xDD )
Visto?? ^_^ Merlino e Artù sono taaantotenerucci!!! ** io almeno
li A-DO-RO!! (“sì tesori miei, vi adoro e vi voglio tanto bene anch’io”! ]
Un bacione!!!!
DarkMewRose:
sono teneronissimi???? [so che non esiste il vocabolo
ma mi piace XDD ) ^_____^ sono contenta ti sia piaciuto!! E grazie.. grazie di
tutti questi complimenti, spero di non deluderti :/a presto col prosschappy!
kiss88
paffy333: ciao!!!!
^^ allora, per il chappy 56= grazie mille!! Ma mi è
piaciuto lo sclero XDDD certo è che povero Uther.. che cosa centra lui?? Artù
ha ACCETTATO di giacere con Morghy.. e Merlino & Gwen, povere anime, anche
loro lo hanno accettato -.-“
ma ti capisco…
Per l’ultimo,quello scorso, spero
vivamente che tu possa trovar pace e cessare i tuo pianto disperato ;( sai, ti
capisco ma pensa a Camelot :/ e comunque, sì che Artù
riuscirà!!!! *ovvio!” E certo che adoro i tuoi scleri! Io sono lo ‘SCLERO’ fatto persona XDDD
Vedrai, andrà tutto bene **
Baci
MIKYBIKY: -.-“ volevi che Uther morisse? Guarda..
forse sta accendendo e ci siamo VICINI … PERO’.. non ci piace per nulla!!!!
;-(Artù lo concerà x le feste questo “Flitt’ SGRUNT!!!
Misa N:Visto
che pucciolosi questi due ?? *__* LI
ADORO LI VENERO!!!! Dei, lo voglio pure io un Artù
che, quando stanca dal lavoro o/e studio, mi porta tra le braccia.. e mi
coccola taaaanto tanto -,-
Capitolo 22 *** Tutto è bene, quel che finisce bene... ^^ ***
I raggi
del Sole li trovarono ancora addormentati, stretti l’uno all’altro, semi
sdraiati per terra, nello stesso punto in cui si erano addormentati la sera
prima: quando Gaius entrò, poco dopo l’alba, rise vedendoli, e fece cenno ad
Hunith di fare il più piano possibile, per non svegliarli bruscamente; il
cerusico e la donna si occuparono di Uther, controllando come stava dopo la
notte passata, e lo trovarono abbastanza bene.
Una
mezzora dopo, arrivarono anche Morgana e Morgause seguite da Gwen, in apprensione
per il Re: la prima cosa che videro furono un sorridente Gaius, e
un’altrettanto soddisfatta Hunith. Poi Morgana, vista la poca luce, s’avviò
verso la finestra per scostare le tende e lasciar entrare il Sole. E li vide.
Sul suo volto nacque un grandissimo sorriso.
Si
sono addormentati qui …
Scostò
le tende con la Magia, per non rischiare di svegliare. Poi sospirò, e li guardò
nuovamente.
Merlino? Mi senti?
Per i
primi secondi nessuna risposta.. quindi riprovò un paio di volte.. e alla terza
sentì la voce del suo migliore amico risponderle..
Mo..
YAWN! Morgana buongiorno..
Lentamente
aprì gli occhi.. e la prima cosa che vide fu il pavimento di marmo.. alzò lo
sguardo.. ed ecco che Morgana gli stava sorridendo, così come Gwen, Morgause,
sua madre, e Gaius. Sorrise di rimando, e sospirò alzandosi, tirandosi su piano
senza svegliare Artù.
“Come
sta il Re?”
Hunith
sorrise.
“Si
riprenderà perfettamente.”
Merlino
rise di gioia, poi guardò il suo sposo, e gli posò un piccolo bacio sui
capelli. Morgana e le altre due ragazze, molto più serene, lasciarono la stanza
soddisfatte delle condizioni decisamente migliorate del Re, del padre, e furono
seguiti dopo un paio di minuti da Hunith e Gaius, che richiuse la porta dietro
di sé.
Il Mago
allora diede un altro piccolo bacio sulla fronte del principe.. un altro..
“Artù..”
La voce
di Merlino riportò il Principe alla realtà.. lentamente i suoi occhi blu mare
si aprirono.. trovandosi davanti il sorriso del moro.. ancora fra il sonno, lo
guardò.. poi alzò lo sguardo sul letto dove giaceva suo padre. Merlino comprese
subito che cosa stava pensando, e sorrise incoraggiante.
“Gaius
se n’è appena andato. Ha detto che tuo padre si riprenderà perfettamente.”
Lo
sguardo di Artù scattò verso di lui.. con una scintilla di speranza..
“Sta..sta
bene? Sul serio?”
Merlino
annuì contento.
“Oh sì,
benone!”
Il cuore
di Artù venne improvvisamente sciolto da quella morsa che lo aveva stretto
tutta la notte.. le lacrime che bussarono ai suoi occhi trovarono subito
sfogo.. e finalmente Artù si sentì nuovamente leggero, come lo era prima
dell’infarto del padre. Merlino lo strinse forte, felice quanto lui, e dopo due
minuti di pianto, il principe si alzò seguito da Merlino, e posò un bacio sulla
fronte del padre. Dopodiché si asciugò le lacrime, e si voltò guardando Merlino
con un largo sorriso sincero.
Gli
prese le mani nelle sue.. e ne baciò i palmi.
“Grazie.”
Lui
sorrise, scotendo il capo.
“Credimi..
il tuo sorriso è il ringraziamento più bello!”
Artù lo
strinse forte a sé, baciandogli i capelli, la fronte, staccandosi e baciandolo
sulla guancia.. dopodiché si sorrisero.. gli carezzò dolcemente il viso.. e si
baciarono dolcemente.. con tenerezza.. amore.. si staccarono.. e di nuovo un
altro bacio.. e un altro ancora..
Cosa sarei senza di te, angelo
mio?
Be..
saresti ciò che eri prima che arrivassi io.
Quindi sarei.. niente.
Merlino
lo guardò severamente.
“Ei!
Questo non è vero! Eri già una bella persona, quando sono arrivato. Certo è..
che lo tenevi abbastanza nascosto, questo sì! Ma lo eri. Ti saresti scoperto,
prima o poi. Lo so.”
Artù
scosse la testa.
“E’
soltanto merito tuo, se sono ciò che sono ora. Senza te, Merlino, non mi sarei
probabilmente mai aperto!”
Smetti
di esser così severo con te stesso, amore.
Lo prese
per mano, e sorrise.
“Dai,
andiamo.”
“Dove?”
“A far
colazione, ovvio! Le tue sorelle, e Gwen, ci aspettano in Sala. Adoro quando
mangiamo tutti insieme!”
Artù
sorrise scotendo la testa, Merlino era incorreggibile! Anche nei momenti più
bui, riusciva sempre a mantenere il suo spirito gioioso, ed era quello che
salvava Artù ogni volta: Merlino. Era lui la sua luce. Il suo faro nella
nebbia. Lo sarebbe sempre stato.
“Anche a
me. Coraggio, avviamoci.”
I due
salutarono con un sorriso il Re, che ancora riposava, e si chiusero la porta
alle spalle avviandosi verso la Sala. Le due guardie che incontrarono li
salutarono cordialmente, incontrarono poi le due servitrici che la sera prima
avevano detto quelle orrende cose ad Artù, lui sorrise loro, e le due
s’inchinarono profondamente sussurrando un “ci perdoni Sire!”, e fuggendo via a
gambe levate! Quando arrivarono in Sala, le porte aperte, sentirono la voce
squillante di Morgana:
“Alleluia!
Credevamo vi foste persi! Ancora due minuti, e mi sarei messa a mangiare senza
di voi.”
La
ragazza, seduta sullo scalino dove stavano i tre troni, si alzò aiutata da
Gwen, e si sedette a tavola accanto a lei. Morgause dall’altra parte, davanti a
loro, e dopo si sedettero anche i due ragazzi sorridenti.
“Chiediamo
venia.”, rispose Merlino
I cinque
mangiarono allegramente, scherzando fra loro e ridendo, raccontandosi aneddoti
divertenti, barzellette, ricordando eventi divertenti: era questo spirito che
volevano mantenere, allegro, giocoso, soprattutto adesso che sapevano che il Re
si sarebbe ripreso; a fine colazione, Morgana si alzò e, con un occhiolino a
Morgause, guardò il tavolo e lo fece sparire. E dopo Morgause fece partire il
grammofono con delle danze da festa.
Artù
rise.
“Cos’avete
stamani, sorelline?”
Morgause
si strinse nelle spalle.
“Molto
probabilmente.. è sapere che papà sta bene, che ce la farà! Ci ha messo su
l’allegria!” poi sorrise “Se a voi non dispiace.. io.. avrei invitato al nostro
piccolo ballo anche.. un amico.”
Merlino
la guardò ammiccando.
“Perfetto!
In questo modo anche tuo fratello maggiore saprà.”
“Sapere
cosa?”, chiese Artù
Due
colpi di tosse annunciarono l’entrata di una sesta persona.
“Scu..scusatemi, io..non v-vorrei disturbare.”
Morgana
lo guardò contenta.
“Disturbare?
Perché mai? Vieni, coraggio! Nessuno ha intenzione di mangiarti, Carot.”
Gwen si
avvicinò a Morgause.
“Dai..
va da lui.”, sussurrò, “E.. prima cosa da fare.. dì le cose come stanno.
Specialmente ad Artù.”
Come se
avesse sentito quelle parole sussurrate a bassa voce, il biondo spostò lo
sguardo da sua sorella a Carot, un paio di volte, prima di capire.
“Voi..
Tu e Carot..?”
Carot
fece un profondo inchino.
“S-Sire,
avrei dovuto dirglielo prima, mi.. mi scusi!”
Artù…
“Sei
innamorato di Morgause? La..ami sinceramente?”
Carot
alzò lo sguardo, puntandolo fieramente in quello del principe, avanzò di pochi
passi per stringere la mano della ragazza e rispose:
“Sino
alla fine del mondo, Signore.”
Artù
sospirò, e poi sorrise sinceramente e porse la mano al ragazzo.
“Avete
la mia benedizione, allora.”
Il
ragazzo la strinse pieno di ammirazione e rispetto, felice come non mai, e
Morgause, felice come una pasqua, si gettò al collo del fratello che la
abbracciò teneramente.
“Grazie,
fratellone! Di cuore! Ci aiuterai a dirlo a papà, vero?”
Lui
annuì sorridendo.
“Anche
se non credo che avrà qualcosa da ridire. Carot è un cavaliere di Camelot, e
secondo i suoi criteri è un buon partito.”
Morgana
sorrise, felice anche lei, e con l’aiuto di Merlino alzò il volume della
musica, non troppo alta per lasciar riposare il Re, chiusero la porta con un “soffio’ , e poi lei prese le mani di Gwen e presero a
volteggiare, seguiti immediatamente dalla nuova coppiettina.
Merlino sorrise, prese le mani di Artù che gli sorrise, e che ora non aveva
occhi che per lui, senza preoccuparsi di ciò che c’era intorno, e presero a
volteggiare, dopo che il principe ebbe stretto forte a sé il suo sposo.
“Ti amo,
Artù.”
Le
labbra di Merlino s’avvicinarono sempre più a quelle del suo Principe.. per
posarvi uno di quei baci teneri..dolci..d’amore, che soltanto lui sapeva dare.
Artù glielo rese, con altrettanta tenerezza, ancora più dolcemente, e
amorevolmente. Posò una mano sul suo viso, e non si staccarono per un paio di
minuti.
Poi lo
guardò negli occhi, gli sguardi di entrambi fissati l’uno nell’altro che
brillavano.
“Ti amo,
Merlino.”
Ti
amo.
Ragazzeeeeeee
(e ragazzi ^^ ) sn tornata con un altro chappyyyy!!!!! Beh… come previsto
da alcuni, e di sicuro TEMUTO da altri… il nostro Re
Uther Pendragon è ancora tra Noi ;Plo so… non a tutti piace ma.. dai dategli almeno UNA
possibilità no??? -.-“
Bene…
ringrazio taaaaantissimo i miei amati lettori
silenziosi che leggono e, anche se non recensiscono,mi rendono ugualmente
orgogliosa di questa stupenda storia *_*
Ringrazio:
Misa N. La prima a recensire…
WOW. Tempo record caVa XDDDD la tua FINTA tristezza
non è che ci soddisfi particolarmente, ma.. beh.. se lo detesti non cambierai
certo opinione… -,-“
Beh
no, dai, Arthur è pronto per regnare.. si sente solamente un POCHINO insicuro..
tutto qua.. ma come tu stessa hai detto.. avrebbe (e quando regnerà lo avrà)
Merlino al suo fianco, come può andar male? ^^
caVa..
ci sentiamo presto eh ;P
kisskiss <3<3
elfinemrys .
MERLIN:
ooh non metto in dubbio che funga.. ma.. guarda..
tanto oramai Re Uther Pendragon ha deciso per noi, e…
-.-“ E Artù lo farà cn Morgana.. succederà e non ci
posso far niente perché, come sai, ho uno spirito decisamente altruista… ;(
ARTHUR:
Io non è che non sopporto mio padre.. è che.. semplicemente non riusciamo ad
andare molto d’accordo ma tranquilla.. Giuls mi assicura che cambierà ;P sì ho
Merlino.. e quando un giorno sarò Re mi sento forte soltanto all’idea d’averlo
accanto a me *__* ma comunque sia.. visto.. mio padre ce l’ha fatta … e non hai
idea di quanto ne sia contento!! ^_^
Ebbene
sì: la Morte, perfino lei, è rimasta intimorita da Uther Pendragon XDD
UTHER:
Signorina,
mi pareva d’aver compreso che non le sto simpatico.. mi ha fatto arrabbiare,e
ora.. guardi il risultato!!! Tz! (*kinderbuena
lo prende x il collo: “scusati”) Ehm.. contrordine! Mi scuso ^^”
Comunque
sia, soddisfatto dei punti-stimaguadagnati !*_*
KINDER:
ci
vuoi star tranquilla X FAVORE?? XDDDDD è tutto a posto, dai!!!! ;P
a
presto!!!
Kiss88
Paffy333: Ti
capisco… -.-“ tenere le cuginette è sempre ardua
impresa ^_^’’ comunque grazie di cuore!!! Davvero ne sono tanto felice se ti è
piaciuto!! *-*
Visto??
che tutti e due stanno bene??? ;) dontworry!!!
Bacioni!!!
Ciccio 85. Te l’ho fatto rimanere,contento??? No beh
dai.. a parte gli scherzi.. senza Utherino non è più
lo stesso eh XDD
Capitolo 23 *** Approfittando dell'assenza di Merlino&Gwen... ^^ ***
Un nuovo
giorno sorse a Camelot,trovando il Re in piena forma dopo soli tre giorni di
riposo; Merlino fuori città con suo padre, in visita a Kilgharrah,per
recuperare alcuni incantesimi che il Grande Drago avrebbe dovuto dar loro. In
meno di due ore sarebbero tornati,ma già due ore lontano da Camelot, da Artù,
pareva al giovane un’infinità di Tempo. Morgana e Gwen che rassettavano la
stanza; Carot che corteggiava Morgause passeggiando per il mercato.
Artù si
svegliò tardi, e trovato un biglietto di Merlino “torno fra un paio d’ore”,
restò nel letto ancora per qualche minuto, i suoi occhi fissavano il soffitto
immersi nei pensieri..intensi e preoccupanti, a giudicare dalla sua espressione
d’angoscia.
Lo
scoccare delle dieci trovò il futuro Re di Camelot uscire dalla stanza,
dirigendosi verso quelle della sorellastra Morgana. Bussò.
“Sì?”
“Morgana.”
Lei
sorrise.
“Buongiorno,
Artù! Speravo fosse Gwen. Se n’è andata mezz’ora fa..credo recasse visita alle
Amazzoni oggi. Ma ho sperato che tornasse.. Lo so. Puramente egoistico!
Merlino?”
Lui
restò sulla porta.
“E’
fuori un paio d’ore con Balinor.” sospirò “Ascoltami. Considerato che sia
Merlino che Ginevra sono assenti.. ho pensato che sia l’occasione giusta per ...
E’ la cosa migliore, secondo me. Nessuno dei due è presente nel castello..”
Ho
capito. Preferisci le tue stanze?
“Beh..a
quanto ricordo è il giorno delle pulizie nelle tue stanze. Ma.. preferirei non
andare nelle mie. Useremo una delle stanze per gli ospiti. Vieni.”
La
ragazza sospirò tristemente, e mentre il suo cuore mancava di un battito al
pensiero che stava per avere un rapporto sessuale con un’altra persona, che non
amava, pur volendogli un gran bene, seguì il fratellastro verso una stanza dove
di solito, appunto, dormivano gli ospiti, a capo chino.
La voce
di Morgause si fece strada piano nella sua mente:
Vorrei poter lenire la tua pena,
sorella.
Tranquilla. Starò bene, vedrai...prego soltanto che sia una
cosa rapida. Devo mettere da parte il mio cuore, per le prossime due ore. E
pensare al bene di Camelot.
Ciò che stai facendo ti fa onore
Morgana, lo sai vero?
Morgana
sorrise tristemente.
“Bene.”
Artù
fece entrare prima lei, dopodiché entrò dietro di lei chiudendosi la porta alle
spalle.
“Artù.
Se è possibile, vorrei chiederti un favore.”, lui annuì, “Sai che nel rapporto
sessuale non sempre è..necessario fare proprio tutto. Io non.. posso
baciarti...”
Lui
assentì.
“Neppure
io. Questo rapporto è.. un accordo. È un rapporto...d’affetto. Di stima, di amicizia...e
fratellanza. Ti comprendo perfettamente. Neanche io posso baciare qualcuno che
non sia Merlino. Coraggio...”
Le porse
la mano con un sorriso incoraggiante, e lei corrispose al sorriso.
“Cerca
di fare il galantuomo, Artù Pendragon. Sono pur sempre una dolce donzella
indifesa...”
Artù
rise.
“Farò
del mio meglio.”
*********************
Non era
passata neppure un’ora, che Balinor e Merlino rientrarono a Castello,
soddisfatti e contenti. Avevano trovato Kil a metà strada, e avevano fatto
presto. Il primo si diresse subito verso la fucina, mentre il ragazzo corse
verso la sue stanze ove sperava di trovare Artù; ma passando davanti alle
stanze di Morgana, sentì dei singhiozzi fin troppo familiari.
Alla
finestra, tormentandosi un lembo del vestito fra le mani, in lacrime...
“Gwen!
Cosa..?”
Lei si voltò,
cercando di asciugarsi le lacrime, e sospirò.
“Morgana..e
Artù…hanno.. approfittato del fatto che non c’eravamo. Sono.. in una delle
stanze per gli ospiti..”
Allora..hanno...
In
quell’istante, mentre Merlino pensava ancora a che cosa dire, entrarono Morgana
e Artù con un mezzo sorriso sul volto.
“Ginevra!”
“Merli...”
Quel
nome fu spezzato dalle nuove lacrime di Gwen, che scoppiò a piangere ancora più
forte: Morgana le si avvicinò di corsa stringendola forte, Merlino,invece, per
evitare di piangere davanti ad Artù, mostrarsi forte perché, in fondo, sapeva
che doveva accadere e mostrarsi tanto immaturo sarebbe stato assolutamente
degradante, uscì dalla stanza a grandi passi.
“Merlino.
Fermati ti prego!”
Dopo un
paio di minuti, il giovane Mago si fermò davanti ad una feritoia, sotto di loro
il ponte levatoio si stava abbassando per far uscire delle guardie, e guardò in
giù trattenendo le lacrime.
“Tu e
Morgana.. avete...?”
Artù
sospirò tristemente.
“Sì. Merlino..
credimi.. ci sto malissimo!”,aveva un tono disperato, “Ti prego..dimmi
qualcosa..qualsiasi cosa...”
Merlino
chiuse gli occhi, stringendoli forte forte, mentre calde lacrime iniziarono a
scendere lungo il suo viso color ebano, le guance gli si tinsero del rosso
tipico del pianto, e iniziarono a bagnarsi lentamente, mentre le lacrime
aumentavano. Chinò il capo per non farsi vedere, inutilmente.
Artù si
avvicinò di un passo, timoroso.
“Amore..
ti prego...non odiarmi! Lo so, ho fatto un grosso errore a..non informarti,ma...ho
pensato che avresti sofferto di meno se..fosse accaduto mentre non eri nel
Castello. Sfogati. Insultami. Dimmi..ciò che vuoi, non mi importa! Ma non
chiuderti in te stesso...”
Dopo i
primi secondi di silenzio e singhiozzi, in cui Artù temeva ad avvicinarsi per
il terrore di vedersi respinto, finalmente le labbra di Merlino si aprirono.
“Cosa...”
Prima
che potesse formulare la domanda, nella sua mente gli arrivò la voce di Morgana:
Merlino. Perdonaci, te ne prego! Abbiamo..semplicemente
colto l’occasione… Tu e Gwen non c’eravate, e..non sapendolo..non sareste stati
a tormentarvi per tutta la mattina...
Il
pianto di Merlino, fino a quel momento più ‘interiore’ che ‘esteriore’, scoppiò
quasi violentemente, causando in Artù un dolore allucinante al cuore.
“Pensavo
che sarebbe stato più..facile! Quando tuo padre ha detto..che tu e lei avreste
dovuto..giacere assieme...e dopo che ne..abbiamo parlato.. e ho accettato.. sapevo
che sarei stato male...ma relativamente! Perché è..per il bene di Camelot. Ma
pur sapendo che la motivazione è questa.. io nn posso fare a meno di chiedermi...cosa
ha significato per te … In fondo Morgana avrebbe potuto essere..la tua promessa
sposa. Se per te ha significato qualcosa di più.. dimmelo. Non temere...”
Mer.. Merlino... Come puoi...?
“E’
stato..bello, ma..perché ho pensato a te..tutto
il tempo. Perché sentivo il tuo
corpo sotto al mio...le tue labbra
cercare le mie...i tuoi occhi che
s’incastravano nei miei...e le tue
braccia che mi stringevano forte! Sono stato dolce, con lei, perché è la mia migliore
amica. È mia sorella. E cugina. Non ho provato neanche..un terzo delle emozioni
che provo con te.”
I
singhiozzi di Merlino si fecero più forti, misti fra dolore e gioia per quelle
parole, di sollievo anche. Allora il Principe non esitò più, con un solo passo
lo prese fra le braccia e lo strinse a sé, al suo petto, lasciandogli piccoli
baci sui capelli, e aspettando paziente e comprensivo che le lacrime del suo
amato cessassero.
“Questo
è tutto ciò che avevo bisogno di sentire.”
“Merlino...”
Il moro
alzò la testa, e gli sorrise, carezzandogli il viso con la mano.
“Non
sentirti in colpa,amore mio. E’ accaduto, è passato. Adesso..possiamo tornare a
essere NOI come sempre...soltanto io.. e te.”
Artù
sorrise con tenerezza, carezzandogli a sua volta il viso.
“Sei
così dolce... Ti amo, Merlino. Ho..così tanto bisogno di te! Credi che per me..sia
stato meno terribile? Io amo te, amore. Ti ho donato me stesso. Il mio cuore si
lacerava mentre...”
L’indice
di Merlino si posò sulle sue labbra.
“Ei. Dimentichiamoci
questa storia. Anche io ti amo. E ho bisogno di te. Non si può vivere.. senza
l’aria, giusto? E sei tu il mio ossigeno... ”
Artù lo
strinse forte.
“Oh
Merlino! L’amore che riesco a dimostrarti ogni giorno...non è neppure la metà
dell’amore che provo dentro. A me non importa del trono...dei doveri verso
Camelot...delle responsabilità che gravano sulle mie spalle... Non ho bisogno
di niente di tutto questo per esser felice. E’ di TE che ho bisogno,amore mio...solo e soltanto di te. Il resto è vano per me. Senza
senso. L’unica cosa che per me ha senso, sei tu piccolo mio. Nient’altro.”
Il
giovane Merlino sentì nuove calde lacrime rigargli il viso.
“Amore mio...”, lo baciò con tenerezza, “Io
non sarei niente..senza te.”
In quel
momento, anche Artù scoppiò a piangere. Merlino gli prese le mani
stringendogliele,ma Artù si strinse a lui, posando il viso contro al suo petto.
“Artù...”
“Ho
paura, Merlino! Penso a.. quando mio padre se ne andrà davvero. Se non fossi in
grado di fare il Re? Tutti si aspettano il massimo da me...che io sia un Re più..capace
di mio padre. Eretto. Saggio. Chissà cos’altro! Lo sarò davvero? Sono sul serio
in grado di..cambiare le cose? Tu mi conosci. Meglio di me! Come hanno detto
quelle due l’altra notte..sono sensibilee alle volte sin troppo fragile! E tremendamente ingenuo! Posso realmente
regnare come ci si aspetta da me?”
Artù,
non devi pensare più cose del genere!
Sospirò.
E sorrise, posando una mano sul suo viso,accarezzandolo e guardandolo con
sguardo tenero.
“Sarai
un Re amato, e stimato da tutti, Artù Pendragon. Tutta Camelot ti rispetterà.
Sia il tuo regno, che gli altri regni, ti considereranno un grande Re! Il tuo
nome vivrà in eterno, io lo so. Verrai ricordato come un Re saggio, giusto,
buono col suo popolo!! E io sarò al tuo fianco,amore mio. Tutto andrà alla
grande ,vedrai... Ci sono io, ricordi?”
Lui
sorrise, e lo guardò.
“Hai
ragione. Tu mi completi! Siamo due metà che combaciano perfettamente...”
Merlino
sorrise, asciugandogli le lacrime.
Se
non sbaglio...ieri pomeriggio abbiamo lasciato un discorso a metà...
Lo
sguardo malizioso di Merlino lo fece sorridere altrettanto maliziosamente. Il
biondo non esitò un attimo, prendendogli lamano e stringendola forte, e poi trascinandolo con sé per il corridoio,
fino a svoltare l’angolo e dirigersi con passo svelto verso le loro stanze. Una
volta entrati, si chiusero la porta alle spalle.
“Hai il
via libera,amore.” Sorrise Artù “Sono nelle tue mani...”
Merlino
sorrise, felice.
“Se non
sbaglio...ti avevo tolto la maglia...”
Si
avvicinò ad Artù togliendogli la maglia velocemente, gettandola per terra e calciandola
via con il piede. Si avvicinò..e posò dolcemente le sue labbra su quelle dello
sposo, coinvolgendolo in un bacio passionale...ma che non perdeva la dolcezza
di cui solo Merlino era capace …
Le
labbra di Merlino lasciarono un piccolo bacio sulla guancia del biondo, per poi
riprenderela discesa sul
collo..lambendo dolcemente un pezzo di quella pelle...scese verso l’incavo tra
spalla e collo...dando dei piccoli morsi sulla pelle del suo Artù..
sorridendo...per poi lasciarvi piccoli baci...
Sorrise,
e si tolse la maglia. Vide Artù sorridere, toglierli la maglia dalle mani e
appallottolarla per poi buttarla per terra. Poi lo baciò dolcemente sulle
labbra, stringendolo dolcemente a sé … Dopo qual bacio durato qualche minuto,
Merlino senza perdere il sorriso si staccò lievemente...le sue mani scesero
lentamente, carezzando delicatamente il petto di Artù...il suo addome …
Sfiorarono
poi il bordo dei pantaloni, senza fretta..tolsero il bottone dall’asola...sentì
il corpo di Artù fremere eccitato, e le sue mani che venivano bloccate da
quelle dell’amante.
“Ei..non
avere fretta...abbiamo tutto il giorno...”
Merlino
scosse la testa.
“Artù,
ho.. bisogno di sentirti...ne ho tanto bisogno...”
Il
principe allora sorrise all’amato, e dolcemente gli lasciò andare le mani come
segno di proseguire, mentre lui gli accarezzò la schiena con una mano..e con
l’altra il petto..dove con le labbra lasciò piccoli baci...scese …sentì Merlino
sciogliersi sotto i suoi baci roventi...e mentre lui proseguiva, le mani del
suo maghetto gli tirarono giù i pantaloni...le labbra di Artù baciarono tutto
l’addome.. e il petto di Merlino.. vi dedicarono le più amorevoli attenzioni…facendo
eccitare il suo amante...
Le mani
di Merlino passarono sui suoi stessi pantaloni, lentamente se li sciolse...e se
li tolse, aiutato dalle mani di Artù, che glieli gettò per terra, e andarono ad
unirsi con quelli di Artù.
“Merlino..
ti prego...non ce la faccio più.”
Il moro
allora sorrise dolcemente, prendendo la mano del principe nella sua, portandolo
con sé verso il letto, facendolo sdraiare. Prima di raggiungerlo sul letto, si
tolse sorridendo anche l’ultimo indumento che indossava. Sorridendo, si
avvicinò al letto, chinandosi per togliere gli slip ad Artù.
Quando
salì sul letto, per sdraiarsi sopra ad Artù,tenendosi sui gomiti, sorrise nello
scorgere negli occhi dell’amante un leggero barlume di paura. In fondo, inclusa
questa, era stata soltanto una la volta in cui era stato lui a ‘condurre’...e
poteva comprendere i suoi timori. Gli carezzò il viso, dolcemente, posando un
bacio sulla sua fronte. Poi avvicinò le labbra all’orecchio di Artù e
sussurrò...
“Rilassati...
Fidati di me,amore mio. Non ti farò MAI del male..”
Artù
rise punto nel vivo.
“Io non
sono MAI nervoso, Merlino.”
Merlino
rise scotendo la testa, ma in modo più tranquillo.
“Ei. Non
c’è bisogno che ti mostri forte e orgoglioso, con me. Lo sai. Ti amo per ciò
che sei, non scordarlo mai.”
“Vuoi
smettere di dire certe cose??”, sbraitò Artù, “Te lo ripeto, NON SONO
NERVOSO!!”
Merlino
lo fissò negli occhi.
“Hai
paura. Te lo leggo negli occhi. Non è segno di debolezza, Artù. Io stesso ieri
notte ho ammesso di averne ancora un po’ , è normale.”
Artù lo
guardò serio.
“Beh,io
non ho paura. Non sono mica come te! Non caratterialmente almeno..”
Merlino
a quelle parole chinò la testa.
“Hai
ragione...”
Il suo
orgoglio Pendragon ruggì nel petto come fa un leone fiero della sua vittoria..
e stava per vantarsene.. quando vide di riflesso gli occhi di Merlino.. e tutto
il suo orgoglio scomparve.
Stupido di un Pendragon!! Guarda che
cosa hai combinato!
La sua
mano si alzò.. per carezzare con dolcezza il viso di Merlino.
“Ei..
perdonami. Lo sai.. il tuo sposo è decisamente orgoglioso alle volte! Fin
troppo! Ma non era una critica, amor mio. Anzi. Hai un carattere di gran lunga
migliore del mio..credimi.”
Il cuore
del moro fece un balzo di gioia.
“Non ho
niente da perdonarti.”
“Merlino.
Smettila di perdonarmi sempre, ti prego.. mi fai stare peggio..”
“Artù..
io ti perdono sempre.. ancor prima che tu dica o faccia le cose sbagliate.”,
rispose lui sorridendo, “Amare significa anche questo. Indipendentemente da ciò
che l’altro fa o dice di sbagliato.. lo perdoni ancor prima del tempo. Tu mi
perdoni?”
Artù lo
fissò attonito.
“Perdonarti??
Per cosa??”
“Beh..
per essermi permesso di dire che tu.. hai paura. Volevo soltanto.. essere
romantico.. tutto qui..”
Artù
rise scotendo la testa .
“E io ti
adoro quando lo fai, piccolo. E sì.. hai ragione tu.. un po’ di paura ce l’ho,
dunque.. mi affido completamente a te. Mi fido ciecamente, Merlino.”
Lui gli
sorrise, e lo baciò dolcemente.. e con la stessa dolcezza Merlino scese sul suo
collo.. nell’incavo, che era il suo punto debole.. per poi risalire e riempirlo
di teneri baci.. uno dopo l’altro.. E con la stessa dolcezza, lentamente, iniziò
a prepararlo. Cercando in ogni maniera di metterlo a suo agio.
Il
biondo si morse il labbro.
“Ti sto
facendo male? E non mentirmi.”
Artù
annuì..e sentì Merlino uscire un po’ per farlo riprendere.. quindi sorrise e lo
baciò con tenerezza e amore.
“Scusa...”
“Merlino,
non ti devi scusare sempre. Sto bene.”
Il Mago
sorrise, per poi baciarlo di nuovo.. e di nuovo ancora.. senza stancarsi mai..
mentre finiva di prepararlo.. e sentendolo più rilassato.. decise che era il
momento giusto.. ed entrò in lui con la stessa dolcezza di cui era sempre stato
capace, fino a qualche secondo prima.. Artù prese un gran respiro.. e poi lo
baciò con tutta la passione di cui era capace solamente con lui... e
continuarono per un bel po’!
“Grazie
piccolo mio.”
Artù era
sdraiato di fianco, tenendosi la testa sul palmo di una mano, e con l’altra
accarezzando teneramente il viso e i capelli del suo giovane sposo..sdraiato
accanto a lui e col sorriso sulle labbra.. Merlino gli prese le mano fra le sue
e ne baciò il palmo.
“Ti amo.
Era il minimo che potessi fare, tesoro mio.”
Artù si
sporse per baciarlo con la medesima tenerezza, per poi accoglierlo tra le sue
braccia..e addormentarsi con lui..come sempre tra le braccia di Orfeo.
Ragazzi. Ragazze.
S..sì lo so… mi state detestando x aver
fatto giacere Morgana kn Artù…ma…. CERCATE ALMENO DI COMPRENDERE!!! Si tratta
di Camelot! Eh! ^^”e comunque visto,
dai, li ho fatti pure parlare, si sono chiariti hanno risolto… Non uccidetemi,
PLEASE!!! **
Ringrazio COME SEMPRE i miei carissimi
adoratissimi amati lettori Silenziosi.. che seppur non si esprimono so che ci
sono sempre e comunque ^__^ THANKS!! Dal +’ profondo del mio cuoricino <3
Ciccio85: Ok.. e dopo il chappy che avevi tanto
amato per le cose andate tutte grandiosamente.. in questo mi ammazzi ^__^”
Paffy333: *me si va a nascondere xr la paura* Mi
disp…lo so, 6 molto arrabbiata.. decisamente contrariata però.. visto han fatto
in fretta.. decisamente…!!! NO? ^____^’’’’
Cassypher : Ciao! ^^
Vero, la nostra storia e la nostra cara
amatissima Camelot senza Uther.. non sarebbero più la stessa, no no e no!
;Pxer fortuna nostra è SAALVOOO!!! *__*
Grazie mille per i complimenti!! ^^
spero ti piaccia questo anche ^^
Purtroppo
si sa, a Camelot c’è poco da stare tranquilli.. e una nuova difficoltà giunse
qualche mattinata dopo, in sella ad un cavallo nero come la pece.. una minaccia
dalla pelle color nocciola, i capelli dorati, e due occhi verde smeraldo.. di
nome Viviana. Una Strega. Antica quanto lo era stata Nimueh e quanto lo era Morgause.
Acerrime rivali di Camelot. E nientemeno che cugine.
Avrò la mia vendetta su Camelot. È
giunto il momento che paghino per la morte di Nimueh. E per la Magia.
Quando i
raggi del Sole illuminarono la stanza del Principe Ereditario, trovarono il
letto vuoto e stranamente già rifatto: Artù aveva difatti una riunione con suo
padre e i Consiglieri, mentre Merlino aiutava suo padre e Gwen a consegnare le
spade nei vari villaggi dei dintorni. Insomma, tutti svolgevano i propri
mestieri in tutta tranquillità.
La
riunione finì che era passato l’ora di pranzo, Uther si recò a mangiare
qualcosa dal suo amico Gaius, mentre Artù rientrò nelle sue stanze. Merlino
ancora non era rientrato, così fece una doccia e si sdraiò nel letto
riposandosi un paio di minuti, poi sorrise e uscì dalla stanza dirigendosi
nelle cucine.
“Buongiorno!”
“Buondì
a lei, signor Principe.”
Lui
sorrise.
“Andiamo,
Mary, mi hai sempre dato del tu da quando andavo a gattoni! Perché smettere
ora?”
Si
avvicinò e le diede un bacio sulla guancia, e lei rise.
“Beh,
allora le mie scuse Artù! Cosa ti posso dare oggi? Qualcosa di speciale?”
Lui
annuì
“Esatto!
Mi leggi sempre nel pensiero,eh? Merlino sta per rientrare, sarà stanco morto!
E io voglio.. prendermi un po’ cura di lui. Visto che di solito lo fa sempre
lui con me. Ah. Che sia qualcosa di leggero! E niente...”
“Niente
carne. Conosco Merlino, caro mio!”, disse lei ridendo
Dopodiché
prese un vassoio di legno, che cominciò a riempire: un bel piattone d’insalata
con tanto di pomodori e carote, un bel piatto di patate arrosto, e per finire
una bella mela, e un bicchierone di latte fresco. Tutte le cose che Merlino
preferiva dopo una lunga ed estenuante giornata. Artù le sorrise, le diede un
altro bacio sulla guancia,e prese il vassoio.
“Sei
fantastica,Mary! Grazie!”
Lei rise
vedendolo cogliere una rosa per poi mettersela fra i denti.. e poi vide Merlino
che rientrava verso le sue stanze.
Infatti
Merlino rientrò, e si buttò immediatamente sul letto a peso morto, stanco dopo
una lunga giornata di appagante lavoro. Si mise a pancia in su, tirandosi anche
un po’ su per non stare del tutto sdraiato, cosa che gli dava fastidio, e
sospirò. In quel momento bussarono alla porta. Lui guardò il cielo fuori..
È passato il mezzodì.. chi sarà?
“Chi
è?”, chiese alzandosi
“E’ il
Destino, amore mio. Destino, insalata.. e patate arrosto.”
Merlino
scoppiò a ridere, e corse ad aprire: Artù entrò, posò velocemente il vassoio
sul tavolo mentre Merlino richiudeva la porta, e poi si voltò inchinandosi e
porgendogli la rosa che gli aveva colto. Con un sorriso.
“Per te,
piccolo mio.”
E gli
diede un piccolo bacio colmo d’amore e dolcezza.
“Grazie,amore.”
Senza
preavviso, Merlino si sentì togliere la terra da sotto ai piedi: Artù lo prese
difatti in braccio, per poi posarlo sul letto.
“Rilassati,
amore mio. Mi occupo io di te.. visto che tu con me lo fai sempre. Devi essere
tutto indolenzito... Dai, stenditi un po’.”
Merlino
obbedì, con un sorriso e senza staccare mai gli occhi dai suoi.. dopodiché Artù
iniziò a massaggiargli una gamba, con estrema delicatezza.. per poi scendere al
piedi.. dal palmo alla caviglia.. e così anche con l’altra gamba.. sotto lo
sguardo estasiato e sorpreso di Merlino.
“Vieni
su.. a sedere..”
Lo aiutò
ad alzarsi a sedere, mettersi in modo che gli desse le spalle.. per poi
iniziare a massaggiarle.. giù fino alle costole.. poi, mentre lo faceva voltare
verso di sé per iniziare a massaggiargli i polsi, gli lanciò e sorrise..
“Ti vedo
più rilassato. Ne sono felice.”
“Dove..?”
“Ti
sembrerà strano,ma...mi ha insegnato mia madre. Era una Curatrice. Ha lasciato
una sorta di..diario, e Gaius mi ha aiutato a imparare la pratica dei massaggi che
lei faceva. Ho iniziato a imparare che ero un ragazzino. Dieci anni fa per
l’esattezza. Sai, volevo..fare qualcosa che mi facesse sentire più..vicino a
lei.”
Merlino
scosse la testa. Sorridendo.
“Non mi
sembra affatto strano. Anzi. È una cosa meravigliosa, Artù. E sei decisamente
un asso! Mi sento molto meglio, sul serio!”
Il
massaggio si concluse, ovviamente, con un bel bacio, a cui poi seguì il
servizio ‘pranzo-a-letto’, portato dal tavolo dal Principe in persona.. e che i
due consumarono a metà, sotto le insistenze di Merlino che asseriva che Artù
non avesse mangiato nulla, o che non avesse probabilmente mangiato abbastanza
da tenerlo in forze per il suo allenamento pomeridiano.
“Ci
penso io.”, disse il moro prendendo il vassoio, “Così ho l’occasione per
ringraziare quella santa donna di Mary. Tu va, o farai tardi. Ci vediamo fra
poco al campo.”
Artù lo
baciò e uscì.
Mentre
raggiungeva il campo d’allenamento, lungo la via incrociò nientemeno che
Viviana, che si inchinò sorridendo, e fingendosi in imbarazzo..
“Milady...
Non vi ho mai vista da queste parti? Qual è il vostro nome?”
Lei
arrossì (falsamente) .
“Mio
Signore.. il mio nome è Lady Silvia. Sono venuta da molto lontano.. solo per
chiedervi un grosso favore, mio Principe. E vi prego di non fraintendermi.. e
di non pensarmi come una ragazza sfacciata..”
Lui
sorrise cordialmente
“Non
oserei mai. Dite pure. Se vi posso esser utile..”
Lei lo
guardò negli occhi..timidamente..
“Vorrei..
un vostro bacio. Vedete.. fin da piccola ho sempre sognato di poter.. dare il
mio primo bacio a un Principe! Purtroppo la mia casata è quasi in rovina, e..
non so se potrò mai realizzare il mio desiderio. Siete la mia unica speranza..
solo un bacio. Uno piccolo.”
Se è solo un piccolo bacio.. non credo
di far nulla di male in fondo …
Lui di
nuovo le sorrise.
“Va
bene. Non c’è problema.”
Si
avvicinò a lei, si sporse.. e la baciò. A fior di labbra. Mentre si staccava,
però, sentì come una puntura d’ape sul collo.. e subito dopo un gran mal di
testa, come se dei martelli gli battessero sulla scatola cranica. Si portò le
mani alla testa.. e dopo pochi istanti cessò tutto.. e aprendo gli occhi vide
la ragazza sorridergli. La guardò, e le sorrise di rimando.
“Dei..
mi sono innamorata di voi, mio Principe... Ve ne prego.. ditemi che per voi è
lo stesso..!”
Lui le
prese le mani tra le sue, e le sorrise con amore.
“Ma
certo, Lady Silvia.. vale lo stesso anche per me. Vi amo.. vi amo
infinitamente. Scappiamo insieme! Ce ne andiamo da qui.. da Camelot, da mio
padre..da tutti quanti..soltanto io e te.”
In quel preciso
istante, all’improvviso, mentre usciva dalle cucine dirigendosi con un sorriso,
e passo svelto, verso il campo, Merlino sentì le gambe cedere..e cadde in
ginocchio.. Sentì una sensazione strana al petto..e si portò una mano sul
cuore.. sentì come se il cuore gli stesse diventando sempre più piccolo, ogni
secondo che passava..
Ma..che cosa..?
Poi si
portò le mani alla gola,d’improvviso incapace di respirare...era come se l’aria
non trovasse più la via verso i polmoni...come se questa ‘via’ fosse stata
ostruita da un enorme macigno ...
“A..Artù...”
Nel
momento in cui il Mago sussurrò il suo nome, Artù sentì il cuore mancare di un
battito...e dentro di sé provò improvvisamente un’orrenda sensazione.. che
arrivava sino alla bocca dello stomaco...
Morgana
e Gwen, che si stavano andando incontro per pranzare assieme, appena videro
Merlino a terra si sentirono quasi mancare:
“MERLINO!!”
Merlino
sentì quella voce come un eco lontano...cercò di trascinarsi lungo la via,per
giungere almeno sino a casa di Gaius..ma il suo corpo era tremendamente pesante,
non aveva più energie... E la cosa peggiore è che sentiva, in cuor suo,che
tutto questo aveva a che vedere con Artù..e ciò lo portava a stare peggio,perché
se Artù era in pericolo, era suo preciso compito salvarlo..aiutarlo...
Poi, d’un
tratto,vide formarsi nella sua mente delle immagini..che mostravano Artù assieme
a una ragazza..lei che gli chiedeva qualcosa..si sorridevano..lui che la
baciava e poi sempre Artù..che prendeva le mani di lei,e le prometteva
amore..proponendole di fuggire insieme lontano...
Non.. No,non è.. possibile... Artù non.. mi farebbe
mai una..cosa del genere... Artù ….
“Merlino..?”
A un
tratto la Lady scoppiò a ridere. Una risata malvagia. Tipica di una Strega Nera
come lei.
“Sei
caduto nella mia trappola, Artù Pendragon. Non mi conosci, vero? No...è mia
cugina Nimueh che hai conosciuto.”, lui rimase interdetto, “Ebbene sì, Nimueh
era mia cugina. Il mio vero nome è Viviana. Ed è giunto il momento della
vendetta. Vendetta contro l’assassino di mia cugina.”
Artù a
un tratto.. assunse un’espressione a dir poco terrorizzata.
“No...|”
“Sì,mio
caro. È stato sin troppo facile scoprire il punto debole di Merlino! Ovvero tu.
E il piano è stato piuttosto semplice, a esser sincera. Mi aspettavo di dover
fare molto di più.. e invece è bastato un semplice incantesimo, qualche parola
che lui ha creduto vera, ed ecco che la Morte sopraggiunge. Mi è stato
sufficiente fargli vedere te, il suo grande amore..il suo sposo..che giuravi
amore a un’altra..cioè a me. Con la proposta di scappare lontano assieme. Se
corri.. fai in tempo a dirgli addio.”
E lo
guardò trionfante, con un ghigno sul volto .
No...
“NO!!”
Artù
lasciò cadere la spada, l’armatura che aveva sotto braccio, e corse il più
velocemente possibile verso la piazza.
Mentre
Merlino.. oramai privo di forze, e senza ossigeno che arrivasse a cervello o
polmoni, perse conoscenza. Morgana e Gwen, seguite a ruota da Morgause,
schizzarono nel cortile del Castello, chinandosi sull’amico, cercando di
svegliarlo...
Merlino!
Merlino, rispondimi! Ti prego.. ti supplico, amore mio.. non mollare sto
arrivando...!
Artù
entrò nel cortile nel momento esatto in cui entrò anche Gaius..solo che il
cerusico riuscì a correre verso Merlino, mentre il Principe a un tratto sentì i
battiti del cuore diminuire,e le forze venir meno.. così tutto a un tratto... e
le sue gambe, come quelle di Merlino poco prima, cedettero.. l’aria iniziò a
mancare.. guardò verso di lui.. e prese un gran respiro trascinandosi verso il
suo sposo..
“Me..Merlino...”
“Artù!!”,
gridarono le due sorelle.
Morgause
si spostò dall’altro lato, tentando di tenere Artù a sedere per non farlo
addormentare.
“Artù.
Non devi addormentarti, capito? Non dormire. Dimmi cosa è successo. Raccontami
tutto, Artù. Non addormentarti. Prendi piccoli respiri.”
Gaius si
voltò verso Hunith, seriamente spaventata.
“Presto,
i Sali!”
“Non
serviranno.”, disse Morgause, “So cosa è successo. Gaius. È stata Viviana.”
L’anziano
medico spalancò gli occhi.
“Voleva
vendetta. Per la morte di sua cugina...”
“Cugina?”
“Sì,
Gwen.”, le disse Morgana, “Viviana è la cugina di Nimueh. E lei si è voluta
prendere la sua vendetta. Sarà stato fin troppo semplice,per lei,scoprire che
il punto debole di Merlino è Artù.”
Uther
accorse vedendo suo figlio pallido, quasi senza respiro..
“Artù!!
Cosa è successo??”
“Vendetta.
Viviana si è vendicata di Merlino,perché ha ucciso sua cugina.”,gli spiegò
Hunith,
Il Re
guardò Gaius.
“Nimueh..era
la cugina di Viviana! Cosa possiamo fare?”
Morgana
sospirò.
“Papà..abbiamo
bisogno di Kilgharrah.”
Lui si
voltò verso Balinor.
“Chiamalo.
Se salva i nostri figli.. gli sarò grato per tutta la mia vita!”
Lui
annuì..
“KILGHARRAH!!!”
Nel giro
di un paio di minuti, ecco che sopra il Cortile si posò un forte vento,
provocato dalle immense ali del Grande Drago che, lentamente e con attenzione,
planò e atterrò vicino a loro.
“Eccomi,mio
Signore. Che cosa... Cosa diamine è accaduto?? Merlino!!”, poi vide Artù
accasciarsi “Artù!”
Morgause
lo guardò ansiosa.
“Kil,
aiutaci!! Si è vendicata...”
“E’
stata Viviana!”,gli disse Morgana in lacrime, “Ti supplico! Se hai bisogno dei
miei poteri, o quelli di Morgause, li puoiprendere. Ma salvali!!”
Kilgharrah
li guardò.
“Non li posso
riportare indietro, se almeno uno dei due non è vivo. I loro Destini sono
legati indissolubilmente, lo sapete. Muore uno...muore l’altro...”
Gwen
parlò esasperata:
“Ma non
puoi arrenderti!! Sono tuoi amici!”
Negli
occhi del Drago si accese una nuova fiamma, accesa da quelle parole tanto
disperate..quanto veritiere. Così s’avvicinò a Merlino, sdraiato a terra, accanto
a lui Artù. E si accucciò, vicino a loro.
Merlino? Artù? Mi sentite? Sono
Kilgharrah.
Sospirò
tristemente,chinando il capo.
“Io...temo
che siano...”
Quando la
speranza stava morendo,e stava giusto dicendo che entrambi se n’erano andati, sentì
un flebile ‘movimento’ nella mente del giovane Mago, che gli fece rialzare il
capo in fretta.
“Aspettate!
Ho sentito qualcosa...nella mente del giovane Mago! Merlino? Ragazze. Sapete
che cosa fare. Ho bisogno del vostro Potere.”
Morgause
e Morgana annuirono e, una di fronte all’altra, si presero le mani, chiudendo
gli occhi. In pochi secondi, la mente di Kilgharrah si fuse con la loro,
attingendo a un poco dei loro potentissimi Doni. Dopodiché Kilgharrah guardò
Merlino, prendendo un gran bel respirone, e soffiando in maniera leggera sopra
di lui...e tutti lo guardarono pieni di speranza.. Attendendo impazienti e
ansiosi.
“Se ho percepito
bene..dovrebbe esser sufficiente a svegliarlo.”
Per i
primi secondi non accadde niente...
Lentamente,
poi … gli occhi azzurri come il cielo di Merlino si aprirono. Hunith strinse
forte suo marito, mentre Gaius abbracciava Gwen la quale scoppiò in lacrime di
gioia.
A..Artù…?
Merlino
si tirò a sedere lentamente, aiutato da suo padre, portandosi le mani alla
testa.
“Do..dov’è
Artù?”
“Accanto
a te, tesoro.” Gli rispose sua madre.
Merlino
si voltò con uno scatto, senza preoccuparsi della testa che girava ad ogni
minimo cenno di movimento, e si chinò.
“Artù? Artù..
RISPONDIMI!”
Hunith
si volse verso il Grande Drago, piangendo.
“Cosa
accadrà ad Artù? Perché non si sveglia ancora?”
Lui sorrise.
“Ricordi
quando vi dissi..di non dubitare MAI dell’Amore
di due Anime Gemelle? Perché è un Amore allo stato puro? Ebbene lo é. È potente.
Perfino più della Morte. È essere la stessa cosa. Soltanto l’AMORE potrà salvare Artù. Però, solamente
se il suo cuore appartiene..ancora.. alla sua metà della medaglia...”
Merlino
scoppiò in lacrime, disperato, carezzando i capelli del suo Principe...il
viso..con dolcezza...e teneramente gli stampò un bacio sulla fronte..sulla
guancia...
“No... Ti
supplico..non lasciarmi,amore mio... Ma perché??”
Kilgharrah
sospirò.
“Vendetta,
Merlino. La ragazza della tua visione si chiama Viviana. È cugina di Nimueh.”
“No...oh
no! Perdonami, Artù..è tutta colpa mia.. IO ho ucciso Nimueh,e devi
pagare anche tu.. Ma ti scongiuro,non abbandonarmi. Torna da me, Artù. Torna da
me...ho bisogno di te...!”
Nei
primi momenti non accadde nulla...ma non appena le sue lacrime calde e pure
caddero sul cuore del giovane,come per qualche sorta di incanto,esso iniziò nuovamente
a battere. Merlino però non lo notò. Anzi scoppiò a piangere disperatamente, cadendo
a sedere sul terreno...e non si accorse che gli occhi blu mare di Artù.. si erano
aperti .
“Non..
non è più a me che.. appartiene il suo cuore...”
Sul
volto di Artù si aprì un sorriso...
“Non è
mai appartenuto a nessun altro..se non a te.”
Nel
sentire la sua voce,nel vedere i suoi occhi blu aperti che lo guardavano con un
sorriso..Merlino scoppiò a piangere ancora più forte, coprendosi il viso con le
mani, e buttando fuori tutto il suo dolore per gli ultimi secondi che aveva
appena vissuto...
Artù
cercò di sedersi, ma un giramento di testa lo costrinse a rimanere sdraiato.
“Merlino...”
Il
ragazzo in questione si scoprì il viso, avvicinandosi a lui e, con tutta la
delicatezza possibile, lo prese fra le braccia facendolo alzare a sedere.
“E’
stato l’Amore a salvarti, fratello.”, sorrise Morgause “L’amore che provate può
superare persino la Morte stessa.”
Artù lo
guardò negli occhi.
“Quando..ti
ho visto a terra...”
Merlino chinò
la testa.
“Stavo..uscendo
dalla cucina, e..tutto all’improvviso sono caduto in ginocchio..e ho sentito
come se..il cuore mi si stesse facendo più piccolo ogni secondo che passava, e
poi.. a un tratto ho sentito una sorta di..macigno che mi bloccava la via all’aria.
E mi arrivava ossigeno né ai polmoni,né al cervello. È stato come.. morire. E
poi ho visto.. Ti ho visto che baciavi..quella! che le promettevi amore..una
fuga lontano.. e...”
Artù gli
prese il viso tra le mani scotendo la testa.
“No, no.
È stata Viviana. Era lei la ragazza che hai visto. È la cugina di Nimueh.”
Merlino
annuì.
“Lo so.
Artù, perdonami...è tutta colpa mia. Unicamente mia! Sono stato io a uccidere
Nimueh..e hai dovuto pagare anche tu! Non è..giusto!”
Artù
sbuffò.
“Senti,
non iniziare ad addossarti la colpa di tutto come sempre! ‘artù,
la colpa è mia!’, ‘artù, tu nn centri!’. Falla
finita, Merlino.”
“Scusa...”
Artù
sospirò, baciandolo sui capelli.
“No, scusami
tu! Se non fossi così...dannatamente maleducato! A quest’ora non saremmo qui,
ma in camera nostra …”
Merlino
scoppiò a ridere, seguito da Artù.
“Guardie!”,
strillò Uther, “Portate mio figlio nelle sue stanze. Ha bisogno di riposo.”
Arrivarono
subito Garrett e Carot, che si caricarono sulle
spalle il Principe. Merlino salutò gli altri, ringraziandoli con un grande
sorriso e un ‘grazie’ sussurrato, per la poca voce che gli era rimasta in gola
in quel momento, e seguì i tre lungo i corridoi.
Posarono
Artù sul letto, e si congedarono.
“Merlino...vieni..”
Il moro
si sdraiò di fianco accanto ad Artù, che si tirò su a sedere. Così lo fece
anche lui.. scoppiando poi in un pianto dirotto coprendosi il viso con le mani
d nuovo …
“Se penso..che
non respiravi più! È stato come rivivere un incubo! Quando Kil ha detto che soltanto
l’Amore poteva salvarti, ho pensato: ‘sei un idiota! Come..puoi pensare che ti
ami ancora?’.. E tu non aprivi gli occhi. Ti ho quasi perduto, Artù..di nuovo …”
Artù lo
strinse a sé.
“Sht.. Non
è successo. Siamo qui. E non è stata tua la colpa. Hai..dovuto uccidere Nimueh.
Lo hai fatto per autodifesa. E per proteggere me. È stato un grande gesto, non
ti devi sentir colpevole. E... Per la cronaca. Io non posso amare che te,
Merlino. Amo..e amerò sempre e solo te.”
“Lo
stesso per me.”, rispose, “Mai vorrei qualcun altro.”
Artù
sospirò, baciandogli i capelli.
“Dei,
sono..stato proprio uno stupido! Ci sono cascato come..una pera! Quando ho sentito
che stavi soffrendo,ho corso più veloce che potevo, e.. quando ti ho visto a
terra, io...ho sentito le gambe cedere.. mi sono trascinato fino a te, e ti ho preso la mano.. ti chiamavo, peròtu.. non rispondevi.. Ho creduto di averti
perso! La mia vita non ha senso se non ci sei tu,Merlino.”
Lui sorrise.
“Sono IO
che non avrei senso, se tu non fossi nella mia vita.”,rise, “Certo che te l’ha
fatta,eh, mio asino reale? Brutto difetto il cedere alla corte delle damigelle,sa?
Ma.. io ti amo così come sei. Non ti cambierei mai con nessun’altro. per
nessuna ragione a questo mondo.”
Il
biondo pianse di gioia.
“E io
non potrei appartenere a nessun’altro. Né potrei mai tradirti o..trovare
qualcuno che sia meglio di te. E se proprio sento l’esigenza di fuggire
lontano.. non c’è nessun altro con cui scapperei se non tu.”
Merlino
sorrise felice, e lo baciò con tenerezza .
“Lo so.
Vale anche per me. È passato,Artù. Adesso riposiamo un po’ . Sai.. ho avuto
davvero il terrore di perderti per sempre stavolta. Ho..bisogno che tu mi tenga
stretto a te ora…”
Artù non
se lo fece ripetere due volte: si distese di nuovo, fece stendere Merlino, e lo
strinse forte a sé tenendogli la mano, e baciandolo sui capelli più volte..
sorridendo felice.. sentì il Mago stringersi e accoccolarsi ancor di più a
lui..ed era la sensazione più stupenda dell’Universo stare così.. stretti l’uno
all’altro.. l’emozione più giusta che ci fosse.. la cosa più bella che potesse
esistere..
Niente e Nessuno può separarvi,
ragazzi..se voi non lo permetterete..
I due
caddero in breve fra le braccia di Orfeo, con queste ultime parole di Kil nella
testa ..
La
Vostra affezionatissima Lady Kinder chiede venia se non ho postato ieri.. ma
ero ad un matrimonio, e sono tornata semplicemente e totalmente stravolta!!! X_X
Ma
v’assicuro che poi posterò sempre tutte le domeniche!!! ^^
Allora..
che cosa è successo in questo chappy.. Artù è cascato
come una patata nel sacco di quella str*** di Viviana.. -.-“ ma povera me! E pensare
che glielo dico sempre io “Fratellino, non mi cadere mai più in trappole di
Streghe eh!” XDDDD
Comunque..
tutto è bene ciò che finisce bene ;P
Ringrazio
come sempre i miei carissimi e adorati lettori silenziosi che, seppur non recensiscon né mi fanno saper nulla, so che ci sono comunque
e sempre =D
E
passo a ringraziar i miei recensitori/trici:
Paffy333: tesoooro
scusa scusascusascusascusa..!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ma come si faceva.. cioè, sì, volendo si poteva pure fare ma.. te lo immagini
Merlino INCINTO?? Io no.. XDD e lui neppure ;P
E
ringrazio Merlino, l’altro, per aver messo a nanna riri
:P
Baci
ElfinEmrys: Ehm.. Elfin
per favore calmati ^^” è andata così, dai.. Morghy per tua informazione è
rimasta incinta quindi non è stato vano.. e qui siam
tutti felici e soddisfatti. E CALMI! Soprattutto siamo SE-RE-NI. Cosa che anche
tu dovresti essere.. DOVresti.. ^^”
Lo
so, sei infuriata e arrabbiatissima per la soluzione trovata.. in realtà
potevano essercene tante altre ancora, però dai alla fin fine che ci importa
visto che Merlino e Artù ancora sono felicemente insieme?? *____*
Cassypher: In realtà NESSUNO lo credeva.. visto? Vi ho
sorpresi tutti quanti ^__^”
Noooo
non mi menare ti preegoooo!!!! Io ho pensato SOLTANTO
ed ESCLUSIVAMENTE al Bene Superiore della nostra, mia, amata Camelot.. e non a
soddisfazioni personali o altro =’(
Grazie
comunque ^_____^ saranno affiatatissimissimi!!!!! Giuro!!!
Baci
<3
Misa N: ed eccola qua, la mia tanto adorata
ritardataria!! XDDD ho deciso: x Natale ti spedisco un bell’orologio che suona
OGNI domenica mattina con tanto di memo “RECENSIRE KINDERBUENA, RECENSIRE
KINDERBUENA” ;P
<3
besos
Ciccio85 : sotterfugio??? Sotterfugio un par di ….
!!! Lo hanno fatto intenzionalmente ma in senso PO-SI-TIVO. Poverini, te lo
immagini Gwen e Merlino presenti DENTRO al Castello mentre Morghy e Artù..
??!!!! -.-“ NOI NO.
Capitolo 25 *** Sfide: le strampalate pozioni delle sorelle Pendragon ***
Un paio
di giorni erano passati dal brutto fatto che aveva coinvolto i due novelli
sposi: Merlino faceva su e giù da casa al castello, svolgendo i suoi doveri
soliti, che non avrebbe mai comunque abbandonato, aiutando sua madre e Gaius,
Gwen e suo padre, e ovviamente servendo il suo Principe Ereditario. Il quale si
esercitava più del solito sul campo di battaglia. Poco prima di mezzodì c’era
la tanto attesa sfida con Flitt.
“Artù..
è ora di alzarsi.”
“Noo ..
Merlino, ancora dieci minuti..”, bofonchiò lui rigirandosi nel letto.
Il Mago
scosse la testa.
“Il
solito.. adorabile pigrone! Dai, su.”
Si
avvicinò a lui, e gli tirò giù di botto le coperte, che lui aveva messo fin
sopra la testa.
“Merlino!!”
“Niente
‘Merlino’, pigro che non sei altro! Tuo padre mi ha detto di portarti giù da
lui, non importa con quale mezzo. Ed è ciò che intendo fare, caro il mio
sposo.”
Artù
aprì gli occhi e sorrise, poi, mentre il giovane si affaccendava intorno a lui,
una mano scattò a prendergli il polso.. e a tirarlo giù sul letto, dove le loro
labbra si unirono in un piccolo e dolce bacio. Poi la stessa mano si soffermò
ad accarezzare il viso di Merlino.. Artù sorrise.
“Sono
fortunato.. ho avuto il Dono più bello che la Vita potesse mai farmi..
Te,piccolo mio.”
E di
nuovo lo baciò .
Merlino
sorrise felice, e si accoccolò fra le sue braccia.
“Sai
essere dolcissimo.. quando vuoi!” rise “Scherzo! Lo sei sempre, amore mio.
Almeno con me.. Stasera ho sentito che c’è una cena importante.”
Artù
annuì.
“Ci sono
ospiti...”
“Fin
quando restano?”
“Fino a
questa sera. Dopodiché tornano nel loro Regno .”
Restarono
una decina di minuti abbracciati, sorridenti a godersi il caldo del letto,
felici come non mai di quella tranquillità che da due giorni si era posata su
Camelot, a cui non erano certo abituati.. ma che li rendeva insolitamente sereni.
“Fosse
sempre così…”, sospirò Merlino
“Già!”
Poi si
alzò, non troppo in fretta .
“D’accordo..
io vado da mio padre. Ci vediamo più tardi giù al campo.”, lo baciò
teneramente, “Dei.. già mi manchi, Merlino..”
Lui lo
baciò sul naso e sorrise.
“Sarò
qui ad attenderti al tuo ritorno.”,mentre Artù s vestiva,disse: “Un attimo..giù
al campo?”
“Sì. Per
la sfida..”
Merlino
lo fissò.
“La
sfida? Quale...”
Come una
doccia d’acqua gelata, gli tornarono alla mente delle parole sentite qualche
giorno prima..nel campo di allenamenti.. : “fra sette giorni”.. E guardò Artù
con occhi sgranati.
“La..sfida
con Flitt. Me ne ero dimenticato, con tutto quello
che è successo...”
Artù
s’infilò la maglia, sospirò, e s’avvicinò a lui. Gli prese le mani nelle sue, e
ne baciò le nocche. Prima di una. Dopo dell’altra.
“Ha
intaccato il tuo onore. Ti ha recato offesa, amor mio. Lotterò per te.”
Lui
scosse la testa..
“Preferirei
tu non lo facessi.. e lo sai.”
“Merlino..”,
gli disse, “Sai perfettamente che non è da me tirarmi indietro. Andrà tutto
bene, vedrai! Flitt non è sicuramente più forte di me. E poi è un duello al
primo sangue.”
Merlino
lo baciò con amore.
“Fa
attenzione. Tra quanto..?”
“Mezz’ora.”
Gli rese
il bacio, e poi uscì con un sorriso.
Merlino
passò la successiva mezz’ora nella più completa ansia.. girava in casa di Gaius,
e poi di Gwen, e nelle cucine.. in uno stato di pura angoscia. E a niente
servivano i rimproveri dei suoi genitori, o le rassicurazioni. Era agitato.
Fintanto che il duello non fosse finito, sarebbe rimasto in quel preciso stato;
ed era anche peggio lì a bordo campo..mentre Flitt entrava in campo.
Ti
scongiuro.. non lo fare...
Merlino.
Te l’ho già spiegato. Flitt…
AL
DIAVOLO IL MIO ORGOGLIO!! Non m’importa! A me è sufficiente che tu stia bene..
che tu sia vivo..
I due si
guardarono, Merlino da bordo campo, Artù mentre vi entrava.
Il
biondo fece un cenno al padre, e si avvicinò a Merlino.
“Amore..
il massimo che posso farmi è un piccolo graffietto. Non ti agitare
inutilmente.”, disse,e lo baciò con dolcezza, “Tra una decina di minuti sarò di
nuovo da te.”
Sospirò,
e si infilò l’elmo sopra la testa.
“Non
fare promesse che non puoi mantenere, Pendragon. Ti ci vorranno più di dieci
minuti per battermi!”
Artù
rise.
“Flitt,
Flitt.. il solito,arrogante Flitt..”
“Per
amor degli Dei, figliolo. Lascia perdere! Ritira questa stupida sfida!”, gli
gridò suo padre, “Non lo capisci che non ha alcun senso?!”
Lui si
voltò infuriato.
“MAI! È
la mia rivincita..per tutti gli anni in cui la gente ha sempre pensato che Artù
Pendragon fosse superiore a me..”
Suo
fratello lo guardò scotendo la testa.
“Sei TU
ad avere il complesso di inferiorità, Flitt. Non è lui a sentirsi superiore.”
“Poche
chiacchiere!!”
Flitt si
gettò contro Artù con una furia mai vista prima, fendendo un colpo dietro
l’altro, con una data agilità.. Colpi che Artù ribatteva con abilità. Un colpo
dietro l’altro, i due continuavano a combattere.Flitt cadde a terra. Artù gli porse la mano,
per aiutarlo ad alzarsi..lui la prese.. e poi lo tirò giù..per poi fendere un
colpo su di lui.. Artù rotolò su se stesso, e si rialzò.
“Te
l’avevo detto,Artù. I dieci minuti sono già passati. Il tuo sposo dovrà
attendere..che peccato! Ei, Merlino!”, urlò, “Il tuo sposo pare si debba
riprendere un po’.. nel frattempo perché..non ci divertiamo un po’ io e te?”
Merlino
sgranò gli occhi.
CHE COSA???!!!!
Gwen
guardò Morgana con espressione sconvolta.
“Anche a
lui..piacciono i ragazzi..??”
Morgana
sospirò.
“Sì..da
piccolo si era preso una cotta per Artù. Forse anche per questo ce l’ha tanto
con lui. Perché da bambino Artù andava dietro alle femmine. E ora invece..si è
sposato con un ragazzo. Flitt temo non l’abbia digerito..ancora..”
“Azzardati
di nuovo, e…”
“E cosa,
Artù?”
Il
biondo lo guardò furioso.. poi fendette un colpo gettandosi addosso all’altro.
“Non ci
provare mai più col mio sposo, chiaro?? Lui è MIO. E mio SOLTANTO!”
Merlino
sorrise..e avvampò al tempo stesso..
Ti
amo tanto, Artù... Fa presto,ti prego.. voglio stare con te..
Faccio
presto, piccolo mio. Arrivo...
Dopodiché,
Artù si tolse l’elmo per essere un pochetto più leggero, e cominciò a fendere
colpi sempre più veloci, da angolazioni diverse, in modo che Flitt nel giro di
pochi minuti si trovò disorientato.. e lui lo graffiò sul braccio sinistro. Poi
abbassò la spada.
“Ho
vinto.”
Flitt lo
guardò furioso..
“Per
stavolta, Pendragon... Ma non ci sarai sempre tu a difenderlo.”,poi passò
davanti a Uther, “Re Uther. Alla prossima.”
E se ne
andò.
Suo
padre e suo fratello strinsero la mano a Uther, che sorrise.
“Spero
che questo evento non intacchi tanti anni di forte amicizia, Uther. Sono
terribilmente spiacente!”
Uther
scosse la testa.
“Non
succederà, caro amico mio. Ora riposa. Fra qualche ora ceneremo.. e poi potrai
tornare a casa.”
Il
figlio più grande, invece, strinse la mano di Artù sorridendo.
“Mi
dispiace tanto, Artù! Credimi.. Flitt non è cattivo. Lo sai.. gli piacevi sul
serio. Ci è rimasto male quando ha scoperto di te e Merlino. Ma appena gli
passerà,vedrai che si feliciterà con te. E tutto tornerà a esser come prima.”
“Ne sono
certo.”, sorrise lui .
I due si
ritirarono, in attesa del banchetto post-duello.
“Ce
l’hai fatta!!”
Morgause
e Morgana si gettarono addosso al fratellone maggiore, sorridenti come non mai.
“Certo
che non è cambiato affatto! E’ sempre stracotto di te, Artù.”
Lui
sospirò
“Morgana..
per una volta, ti prego.. taci.”
Morgause
scosse la testa ridendo
“Dai.
Va! Che ti aspetta. Se non ricordassi dov’è terzo piano.. secondo corridoio..
porta in fondo.”
Artù
rise facendole una linguaccia.
“Spiritosa!”
“Su..
Fatti aiutare.”
Artù si
fece togliere l’armatura dalle sue sorelle e da Gwen, sorridendo, dopodiché le
salutò con un bacio sulla fronte per una, e corse via salutando suo padre
mentre correva. Lui rise, assieme a Gaius.
“Merlino!”
Non
appena entrò nella stanza, chiusa la porta, la prima cosa che sentì furono le
labbra di Merlino sulle sue.. e le sue braccia istintivamente lo strinsero
forte..mentre si baciavano con tutto l’amore che avevano l’uno per l’altro..
anzi no.. perché un bacio non poteva esprimerlo del tutto.. ma solo in
piccolissima parte.. e si strinsero e si baciarono per quasi cinque, lunghi
minuti...
“Giuramelo..che
non sei di nessun’altro, Artù.. che sei solo mio..”
“Te lo
giuro, piccolo mio.. Tuo e basta. ”
Le
labbra di Merlino scesero sul collo dello sposo.. divorandolo di teneri baci..
mentre le braccia di Artù lo stringevano forte a sé.. Scese giù..fino
all’incavo..il punto debole del suo principe.. e si soffermò lì per qualche
minuto.. sentendo Artù sospirare e gemere.. E questo lo fece sorridere.. e lo
rese soddisfatto.. E’ una delle più belle emozioni,rendere felice la persona
che ami sotto ogni aspetto....
Artù lo
baciò con amore, e lo prese in collo per poi portarlo verso il letto..
s’inginocchiò.. e ve lo posò delicatamente senza staccarsi un secondo da lui..
e una volta posato sul letto.. si posizionò sopra di lui.. senza pesare su di
lui.. dopodiché posò le labbra sul collo diafano del suo amore.. divorandolo di
baci.. giù fino all’incavo.. mentre Merlino si rilassava sempre di più..
Risalì
per baciarlo con dolcezza, poi infilò le mani sotto la camicia e gliela sfilò..
per poterlo baciare liberamente anche sul petto..sull’addome.. mentre Merlino
si adoprava per togliere la maglia ad Artù..
“Artù..”
“Mh?”
“Fra
poco c’è il banchetto..e io devo prima aiutare Gaius..”
Artù lo
baciò sul naso.
“Hai
ragione..avremo tempo stanotte,tesoro.”
Si
diedero un bacio ancora.. poi Artù si preparò un bel bagno.. mentre Merlino
correva da Gaius per aiutarlo a rimetter ordine nella credenza e tra le pozioni.
Quando entrò sentì una piccolissima esplosione. E si fiondò nella stanza
spalancando la porta, in tempo per vedere il cerusico con la faccia ricoperta
di una polverina nera tipo cenere. E scoppiò a ridere,non potendone far a meno.
“Gaius..
che cosa hai combinato? ”
Lui
rise.
“Oh. Merlino!
Stavo provando una cosa, tanto per sperimentare nuove..strade. Io e Morgause.
Ci stavamo divertendo.. prima che per poco non ci scoppiasse la casa!”
Morgause
difatti uscì dal bagno
“Confermo!”,
rise lei
Merlino
scosse la testa ancora ridendo, e si sedette al tavolo. Si prese un piatto, si
versò un po’ di patate, e prese una bottiglietta lì vicino, con un goccio di
liquido color oro, che era sicuro fosse olio. Dopodiché prese una cucchiaiata,
e iniziò a mescolare.Poi s’avvicinò al
cucchiaio..e …
“MERLINO,
ASPE...!”
Il
giovane buttò giù il cucchiaio di patate dopo averle masticate un po’, e dopo
guardò l’amica curioso.
“Cosa
c’é?”
Aveva
appena parlato.. quando a un tratto sentì una strana sensazione alla testa... e
in generale per tutto il corpo.. una specie di formicolio che si espandeva, dai
capelli sino ai piedi.. e sotto gli sguardi di Gaius e Morgause, il giovane si
alzò dal tavolo e dopo qualche secondo.. li vide fissarlo e trattenere a stento
le risa.. e poi scoppiare a ridere.
“Cosa
avete da ridere tanto?”
“Merlino..”,
Gaius prese uno specchio, “Promettimi..che manterrai la calma. Non è niente a
cui non possiamo porre rimedio. Fidati. Ora.. guardati un attimo.ì”
Il moro,
incuriosito e sospettoso, si avvicinò allo specchio che il vecchio cerusico
reggeva.. e non appena vide l’immagine riflessa allo specchio.. naturalmente
gli scappò un piccolo urlo:
“PER GLI
DEI!!! MA COSA DIAMINE MI E’ SUCCESSO??!”
Un’altra
risata avvertì i tre dell’entrata di Morgana, seguita da Gwen. Che non sapeva
se essere sconvolta o ridere come gli altri 3!
“Oh,
Merlino..! Sorellina, non l’hai avvertito?”
“Non ho
fatto in tempo!”
Gaius lo
guardò sorridente.
“Non era
olio quello che hai versato sulle patate, figliolo. Era una pozione. Creata da
Morgause e Morgana. Che cambia le sembianze di chi la beve.. portandoti ad
assumere la forma del sesso opposto al tuo. Nel tuo caso eri un ragazzo,
dunque.. adesso sei una ragazza.”
Merlino
li guardò sconvolto. Completamente.
“Ma..
SIETE IMPAZZITI TUTTI QUANTI?!? Stasera devo sedere al fianco di Artù!! Come
diamine faccio a presentarmi.. così?!”
Hunith
entrò con suo marito, tentando di non ridere,per rispetto a suo figlio.
“Tranquillo,
tesoro mio. L’effetto per fortuna è ancora ‘tremolante’. È breve, non
preoccuparti.”
“E per
quanto tempo mio figlio dovrà..”, Balinor sospirò, “..essere una ragazza?”
“Un
giorno. Ventiquattro ore.”, rispose Morgana
Oh no... E cosa faccio ora??
Gwen
sospirò, e si avvicinò con un sorriso incoraggiante.
“Vuoi..
che avverto Artù?” lui annuì “D’accordo.. Nel frattempo, Morgana ti presterà un
suo abito. Il più semplice che hai,amore. Come piace a Merlino.”
Lei
assentì.
“Ovviamente!
Vieni.. passeremo da dove non potranno vederti..”
Merlino
guardò gli altri rassegnato, e si lasciò trascinare da Morgana che gli prese la
mano, e lo coprì col suo mantello viola.. sorridendo e pensando mentalmente
alla strada più nascosta da poter prendere. Per un po’ Gwen le seguì, poi prese
un altro corridoio, e rintracciò l’amico che usciva dalla Sala principale, già
allestita per la cena.
“Artù.”
“Gwen.
Che fai da queste parti?”,le chiese sorridendo
“Io..
devo parlarti. È una cosa.. beh non seria, e di sicuro neppure grave ma..
ecco..”, lo prese x il polso portandolo in una stanza “Si tratta di Merlino.
Gli è successo una..cosa.”
Artù la
guardò allarmato.
“Non..non
ho sentito niente! Com’è possibile..?”
Lei
scosse la testa.
“No, no.
Non è grave, te l’ho detto. E non è un fatto che coinvolge anche te, sebbene
siate una sola cosa. Vedi.. come ben sai, le tue sorelle si stanno divertendo a
fare degli esperimenti e.. Insomma, per farla breve.. Uno dei loro esperimenti
è una pozione che, una volta ingerita, ti da le sembianze del sesso opposto al
tuo. Se sei donna ti fa diventare uomo...e..viceversa. Merlino l’ha confusa per
olio, l’ha messa nelle patate, e...”
Artù la
fissò..
“Mi stai
dicendo.. che Merlino è diventato una LEI..?”
“Soltanto
per 24 ore, però.”, disse lei in fretta, “Ma.. beh, stasera siederà al tuo
fianco e.. Non sappiamo come spiegarlo al resto della Corte.”
Lui
sorrise..e poi scosse la testa ridendo .
“Ci
penso io. Tanto oramai il regno sa perfettamente che la Magia è tornata a
Camelot.”, le sorrise, “Va pure. Ci vediamo tra poco a cena.”
Lei si
inchinò.
“A
dopo.”
Lei
corse verso le stanze di Morgana, mentre Artù sempre ridendo andò da suo padre,
ancora coi Consiglieri.
“Artù.
Non sei a prepararti?”
“Padre..
Consiglieri.. Prima c’è una cosa che è giusto sappiate.”
Riferì
loro l’accaduto, e sia i Consiglieri che il Re Uther scoppiarono a ridere.
“Non ci
posso credere! Quelle due sono tremende! Ho due figlie pestifere! E hanno
vent’anni appena!”
Simon,
il consigliere ‘più anziano’, disse sorridendo:
“Lo
ammetto, Sire.. riavere la Magia nel regno alla fine è..alquanto divertente!”
Artù si
congedò.
Intanto
Merlino era pronto: Morgana gli aveva prestato un vestito meraviglioso!
“Ehm… non è che io sia molto convinto..”
“Ti sta
benissimo!”, sbraitò lei
“Sì..sì
lo vedo. È che essere.. una ragazza,e farmi vedere così.. come RAGAZZA..”
Gwen
entrò in quel momento. Rimanendo a bocca aperta.
“Wow...
E..comunque ho avvertito Artù. L’ha presa bene. E anche gli altri..credo.
Dai,Merlino! Sperimenterai cosa significa essere una di noi..almeno per un
giorno! Io penso sia un’ottima esperienza.”
Le
guardie annunciarono l’inizio del banchetto, segno che il Principe stava
entrando; le ragazze presero Merlino per mano e corsero verso la Sala Grande e
poi si fermarono. Gaius sorrise .
“Stai
benone, Merlino.”
“Grazie...”
Anche
Hunith lo guardava felice.
“Beh,sai..ogni
madre sogna di vedersi nascere una femmina...”
Lui le
mise il broncio.
“Ah! Ma
grazie madre!”
“Ei! Non
ho detto di non essere tremendamente felice d’avere te!”, disse stringendolo
tra le braccia, “Però.. c’è da ammettere che stai stupendamente, tesoro mio
bello.”
Balinor
assentì.
“Una
vera signorina.. Scusa figliolo! Scusa..” disse ridacchiando
La
guardia alla porta annunciò l’entrata di Morgana e Gwen, che fecero un occhiolino
a Merlino. Gaius, e i genitori del giovane, le seguirono. Furono in seguito
annunciati Carot e Morgause.
Ok.. D’accordo,Merlino.. Si tratta di
un paio d’ore, e poi.. ti chiudi nella tua stanza fino a domani pomeriggio!
Artù..
se non entro ti offendi? Ti aspetto in camera ...
Non
ti azzardare,amore. Nessuno ti giudicherà, o riderà di te. Tranquillo. Puoi
entrare senza problemi.
La
guardia gli sorrise incoraggiante, poi batté il bastone..
“Lo
sposo del Principe Ereditario. Cioè la sposa. Insomma.. Merlino.”
Il
giovane prese un respirone,e mentre tutti quanti voltavano gli sguardi verso la
porta.. fece il suo ingresso.. lasciando tutti a bocca aperta: nella Sala era
appena entrata una ragazza dalla pelle diafana.. i lineamenti aggraziati.. una
figura esile, avvolta in un vestito verde acqua, legato dietro al collo.. con
piccole balze.. due occhi blu cielo intenso.. e dei lunghi capelli ricci e
corvini.. e attorno al collo il solito fazzoletto rosso..legato in modo più
“femminile”..con un fiocco bellissimo .
Avanzò
lungo la Sala con gli occhi bassi, rossa come un pomodoro maturo..
E il
primo, solo sguardo che incrociò.. fu il Suo . Quello della persona a cui
s’inchinò..
“Mio
sposo..”
Mer...Merlino, sei...
Mi
vergogno…!!
Artù gli
sorrise teneramente, e gli prese la mano inchinandosi e baciandogliela .
E con
quelle parole evitò di pronunciare aggettivi puramente femminili. Evitando
anche che il suo sposo si sentisse ancor di più in imbarazzo.
Lui
sorrise.
“Troppo
gentile, mio signore.”
Per
tutta la sera, i due non distolsero un attimo gli sguardi l’uno dall’altro, come
due calamite dai segni opposti che si attraggono irrimediabilmente..e
nonostante la sala fosse stracolma i due non vedevano nessun’altro, nessuno se
non l’altro.. e quando iniziarono i balli, Artù si alzò, gli porse la mano.. e
ballarono insieme tutta la sera. Sempre senza staccare gli occhi da quelli
dell’altro.
E quando
il banchetto si concluse, Artù prese Merlino per mano senza cessare ancora di
guardarlo negli occhi.. e lo portò nelle loro stanze.
La mano
di Artù si posò delicatamente sul viso di Merlino,carezzandolo dolcemente e
lentamente..quasi temesse che da un momento all’altro svanisse, e tornasse un
ragazzo prima di aver potuto vivere questa ‘novità’.. E lui gli prese la mano
e, sorridendo, sempre in silenzio, ne baciò con tenerezza il palmo.. per poi
baciarne le nocche..una alla volta..
Le loro
labbra si sfiorarono.. una..due volte.. per poi coinvolgersi a vicenda in un
bacio dolce..poi le loro lingue iniziarono una danza antica quanto il Mondo.. e
Artù scese sul suo collo, sfiorandolo con teneri baci…
che fecero fremere Merlino.
“Dei..sei
stupendo anche come ragazza..”
Sentire
la sua voce così calda sussurrargli all’orecchio fece nascere in Merlino mille
brividi lungo la schiena.. che poi si propagarono lungo tutto quanto il corpo..
e lui sorrise..
“Non
potrei mai essere stupendo quanto te...”
Artù
sorrise e lo guardò.
“Fai
l’amore con me..”
“Non
aspettavo altro, mio amato Principe..”
Le loro
labbra si cercarono.. per poi essere coinvolte in un bacio più passionale
dell’altro.. pieno ovviamente anche di amore..dolcezza..tenerezza.. I loro
vestiti finirono presto a terra uno dopo l’altro. Artù prese in collo Merlino
come al solito, senza smettere un attimo di baciarlo.. lo stese sul letto, e si
posizionò in modo da non gravare col peso su di lui.
Lentamente
le loro mani si cercarono.. giocando a nascondino.. per poi incontrarsi e
stringersi..
Merlino
si strinse forte ad Artù,accoccolandosi a lui..
“E’..stato
stupendo, amore.”
“Già! TU
sei stupendo, piccolo.”
Lui lo
baciò.
“Ti amo,
Artù.”
“Ti amo
anche io, piccolo mio.”
Gli rese
il bacio, e poi scivolò con lui sotto le coperte.. dove sarebbero rimasti con
tutta probabilità sino al giorno dopo!
Ragaaaazziii!!! E Ragazze. Rieccomi!!
^^ scusate, perdonatemi, dovevo postare ieri LO SO. Ma non ho proprio avuto il
tempo ^__^”
Allora,
ringrazio prima di tutto chi ha letto lo scorso capitolo, e chi leggerà questo:
vi ringrazio DI CUORE, perché senza di voi sarei
perduta.. ;P
Ebbene,
questo cap è stato veramente interessante da scrivere
sapete? Mentre Artù lottava con Flitt, ero in un
completo stato di ansia.. il mio povero fratellino adorato ;(x fortuna è andato TUTTO bene .. non ne
avevamo proprio dubbi!!!! ^^
I
miei ringraziamenti a :
elfin: Comprendo
i tuoi motivi, tesoro.. credimi neppure io sono d’accordo con un figlio avuto
per dovere e non per amore. E mi spiace infatti se è questa l’impressione che
ha dato.. perché Morgana e Artù in fondo lo volevano questo bambino. Non per
dovere. Non per amore, ovvio. Sì, per amore fraterno più che altro. Morghy ama
follemente Gwen, e Artù SI SA che ama solo e soltanto il nostro VENERATO Merlino
^^
Uff.. no che poi mi dispiace molto
quando si creano queste situazioni =(però dai.. su.. non ti arrabbiare che capisco PERFETTAMENTE le tue
ragioni ma...guarda,in 1 dei prossimi chappies
spiegherò che non è per dovere perchéNON lo E’.
Baci
Cassypher: :Beh,
sì… incinta è già incinta…
-.-“
Lo so, ho fatto troppo svelta in
effetti, ma sai… con la Magia,poi,di Morgause.. si
sono accelerati i tempi di concepimento ;)
Viviana è una persona che,
sinceramente,io non SOPPORTO! Aaaahh ma per me
finisce male… MWHAHA! Comunque.. a presto =D
<3
Paffy333:Riri, ti
puoi calmare? ^___^” mi fai paura…
Comunque… a me dispiace che Merlino ti abbia
picchiata ma.. sai, quando scleri credo sia pressoché
necessario che tu ecco…ti calmi in QUALCHE
modo,QUALUNQUE maniera ;P
Harry!!!! Wow.. Harry Potter che scrive A ME.. proprio a ME!!! *_________* ti
ringrazio tanto!!!! E il mio grazie pure a Paffy ;P
<3 bacioni
Ciccio85: Eeeeh ragazzo, tu vedi pericoli dove
(forse!) non ci sono … MWHAHAHAHAH!!!!! Sono diabolica sì, lo so!!! Ci sono
pericoli in vista? Magari. BD …
Cmnque sia guarda, ti ringrazio
tantissimo per i tuoi complimenti!!!! ;P
A presto!!
MIKYBIKY :::teesoorooo!!! ;( mi dispiaacee!!!! Ok, rimedio
subito!!! Ti ringrazio ADESSO anche per la scorsa recensione ok? ;P allora …
Eeeeh!!! Pensi subito male tu!!
U__Upooveri
Morgana e Artù… di loro pensano male sempre tutti
quanti.. e invece.. Sono proprio bravi!! Ecco! Bravissimi T_T
Per quanto riguarda QUESTO ChAppy: Artù si scusa inchinandosi davanti a te.. in
ginocchio.. si prostra e ti chiedo UMILMENTE perdono Linfaria. Lo sa di aver
sgarrato alla Grande!!!! T_T
Silvia ti voglio beeene!!!!
<3<3<3<3
PS GENERALE: Mi vorrei scusare
tantissimo per aver inserito DI NUOVO il pezzo del
diario di Igraine e di Artù che ha imparato da lei a
fare i massaggi etc…T_T
“Per te
forse non lo è! Ma IO in quanto sposo del Principe Ereditario, devo mantenere
lo stesso atteggiamento.. ovvero quello cordiale e coscienzioso.. per ore E
ORE!! Cosa che, di norma, dovresti fare pure tu, in quanto figlia del Re.. ma
che non fai comunque. Né tu, né tua sorella!”
Una
seconda voce femminile entrò nella stanza:
“Non ti
aspetterai certo che io e Morgause ci comportiamo ogni secondo da ragazze a
modo, Merlino..? E’ così noioso!”
Ben
presto anche il ragazzo si unì alle risate delle sue due amiche.
In quel
mentre entrò il Re, nelle stanze di sua figlia Morgause, e sorrise ai tre
giovani. Poi andò alla finestra.. tornò indietro.. e di nuovo tornò alla
finestra. Che fosse alquanto agitato e in ansia, oramai, si era perfettamente
capito. Il che non era forse una novità...
“Re
Audrin, che sarà ospite qui da noi per la notte.. odia la Magia. Ci siamo passati
anche con l’alto Re, ricordate? Come sapete, è stato molto lontano per ragioni
politiche e non sa niente di voi tre. Vi pregherei di.. mantenere il controllo
dei vostri Poteri. Potete farlo? Per me? Per voi stessi soprattutto? Ovvio..
anche se vi vedesse non può far niente, ma...”
Morgana
sorrise.
“.. Per
sicurezza li terremo in segreto, padre.”
Anche
gli altri due annuirono sorridendo, e lui tirò un gran sospiro di sollievo. E
sorrise loro avviandosi alla porta.
“Perfetto!
Allora fra dieci minuti in Sala Grande. Ci aspetta un pranzetto niente male! E
ovviamente Re Audrin è già giunto in Sala, dunque.. Coraggio.”
Avviandosi
alla Sala, Morgause fu raggiunta da Carot che le prese la mano sorridendo,
baciandola in fronte. Morgana vide Gwen andarle incontro contenta, e si diedero
un fugace bacio. Quando invece, davanti alla porta, si incontrarono i due
sposi, si andarono incontro col sorriso sulle labbra, e si diedero uno di quei
baci da mozzarti il fiato.
Uuh.. si danno da
fare eh! Da quando Merlino è diventato donna per un giorno.. si sentono certi
rumori nelle loro stanze..!
Diamine.. sono passate quasi due
settimane!! Si danno molto più da fare di prima??
Morgana
si limitò a ridacchiare, facendo un occhiolino alla sorella e scatenando le
risatine di Gwen che tentò di nasconderle dietro la mano..
Mh..
credo stiano sparlando di noi.. Pettegole!
E
tu lasciale parlare.. ;P
I due
sorridendo si presero la mano, ed entrarono in Sala: Re Uther era già
accomodato sulla sua bellissima sedia a capotavola, alla sua sinistra l’ospite
come di usuale, mentre alla destra, sempre a capotavola, con lui, la sedia di
Artù. E più in là quella di Merlino.
Si
sedettero tutti quanti.
Il
banchetto iniziò nel migliore dei modi: Re Uther e Re Audrin iniziarono a
discutere dell’alleanza, dei loro Regni,dei figli e chi più ne ha più ne metta;
Morgana e Gwen iniziarono a ridacchiare tra loro, Morgause si unì a loro mentre
Artù parlava con Carot.. e Merlino ciarlava con Gaius.
Dopo un
paio d’ore, la situazione non era cambiata poi di molto, se non per Re Audrin
che era adesso nettamente sbronzo!
“Mio
caro.. Gaius.. c’è una..mh..cosa che non ti ho..mai detto...”
Lui gli
sorrise cordialmente.
“Mi
dica, Re Audrin.”
“I tuoi
metodi sono decisamente.. bislacchi! Per esempio. L’incidente a cavallo di
Artù. Ecco. Anche io una volta ebbi un..brutto incidente e.. mh.. beh, mi ci
volle quasi un mese per guarire. Lui no! Arrivasti tu, e.. in men di due
settimane Artù era..già in piedi grazie a quei tuoi..miscugli strani. Un paio
di quelli,e.. puff! Guarito. Come per.. Magia.”
Gaius
non perse il controllo.
“Beh, Re
Audrin, ho soltanto fatto ciò che il mestiere mi insegna. Ciò che ho imparato.
Né più.. né meno.”
Il Re
ospite lo guardò storto.
“Mh.. mi
nascondi qualcosa Gaius. E prima o poi scoprirò..cosa. Ne puoi esser certo.”
Morgana
allora intervenne, con un sorriso, cercando di sviare il discorso.
“Non c’è
nessun segreto, Re Audrin. Gaius per noi è un libro aperto, potete credermi. Ha
sempre e soltanto servito Camelot con assoluta devozione e fedeltà. Ha curato
anche me, moltissime volte. E come vedete, i suoi metodi hanno funzionato alla
perfezione. Sono in gran forma.”
Lui
allora,a sorpresa della ragazza e di tutti, le rivolse un sorriso a dir poco.. lascivo.
Ma.. cosa diamine..?? CI STA PROVANDO CON
ME????!!!
“Su
questo avete ragione.. Lady Morgana. Siete proprio in grande forma! E se posso
permettermi.. siete molto più bella, e attraente.. dell’ultima volta che vi ho
vista. Peccato.. che siate già promessa ad un’altra persona.”
Morgana
lo guardò indignata.
“Ma come
vi permettete?!”
Lui alzò
le spalle.
“Non ho
detto niente di male, Milady. E non..capisco perché..ve la prendiate tanto.
Dovreste essermi grata per avervi fatto..i complimenti.”
Merlino
guardò Artù a occhi sgranati.
Amore.. ti prego, fa qualcosa. Dì
qualcosa. Tienilo a freno.. Si sta comportando in modo.. spregevole! Prima con
dei ‘mezzi termini’ accusa Gaius e i suoi metodi,e lo minaccia! Ora ci prova
con Morgana!!
Sono
allibito quanto te.. Tranquillo. Ora ci penso io. E spero di cuore che basti..
altrimenti farò intervenire mio padre.
Artù
posò il bicchiere dal quale aveva appena bevuto, e guardò Re Audrin con sguardo
deciso.
“Re
Audrin, credo proprio che stia esagerando. La prego di cessare questi
vaneggiamenti. In onore dell’amicizia che lega Camelot col Regno di HAnnon.”
Lui
guardò il Principe per qualche secondo, scrutando il suo sguardo con
attenzione. Poi alzò di nuovo le spalle, si versò una massiccia dose di vino
nel bicchiere, e la buttò giù quasi tutta d’un fiato. Dopodiché si lasciò
cadere all’indietro nella sua sedia con un sospiro. Poi gli uscì dalla gola un
leggero grugnito, quasi di disapprovazione per esser stato ripreso. E i suoi
discorsi, dopo le ‘accuse sottili’ a Gaius, e la corte sfacciata a Lady Morgana..
intaccarono l’argomento che più di tutti Re Uther (e in generale NESSUNO DI
LORO) voleva evitare..
E guardò
verso il fuoco.
“I
tempi.. sono nettamente cambiati, mio caro Uther. Ai NOSTRI tempi.. un Re non
sarebbe mai stato ripreso..mai e poi mai! Eh.. da allora di cose ne sono
cambiate, non è così? Tante cose che prima amavo di questo mondo.. sono svanite,
purtroppo!”
Re Uther
annuì.
“Già..”
“Sai cosa odio..di più, al mondo amico mio?
Quegli esseri.. schifosi.. falsi.. sanguinari e.. malvagi.. chiamati ‘Maghi’!”
Merlino,
Morgana e Morgause alzarono di scatto la testa, guardandosi negli occhi, e per
poco non andò loro di traverso l’idromele.
Amici cari, mantenete la calma.
Affogarsi con l’idromele non vi sarà utile. Pazientate.. Re Audrin se ne andrà
domani mattina,e tutto sarà come prima. Controllo, ragazzi. CONTROLLO.
Artù,
prima ancora di riuscire a trattenersi, appoggiò le posate sul tavolo, prese un
respiro profondo, e imponendosi un tono calmo, guardò il Re.
“Temo,
purtroppo, di doverti contraddire caro Audrin. Quegli ‘esseri’, come li chiamate
voi, non sono né sanguinari, né malvagi e né tantomeno sono schifosi. O falsi.
E innanzitutto, sono persone. Esseri umani. Che meritano rispetto. Poiché la
Magia,di per sé, non è malvagia. Né buona. Sono i Maghi stessi a decidere che
utilizzo farne. Per questo certi pregiudizi non riesco a tollerarli. Sì,
ammetto che alcuni possono essere..malvagi. L’errore che fa lei, è quello di
generalizzare. Non tutti lo sono. Alcuni di loro sono volti al Bene.”
I tre ragazzi
guardarono Artù con ammirazione e commozione, con gli occhi lucidi.
“Figliolo..”,
Uther gli mise una mano sulla spalla, “Sono orgoglioso di te. Sarai un grande
Re, quando io non potrò più governare il mio Regno.”
Re
Audrin si alzò d’improvviso, gettando per aria il suo piatto, con posate
annesse, e sbraitando:
“Un
grande Re..UN CORNO! Un principe che simpatizza per la Magia, non potrà MAI
essere un grande Re. Perché un grande Re ha a cuore il benessere del suo popolo,e la Magia..è cattiva.. porta alla
distruzione di ogni Regno in cui mette piede. Eh, ma IO.. Re Audrin di HAnnon..
ho posto rimedio a questa sciagura! Almeno nel mio Regno.”
Merlino
lo guardò.
“In..che
senso ha.. ‘posto rimedio’..?”
Lui lo
guardò con aria trionfante,quasi sadica.. e disse:
“Un mese
fa, di ritorno dalle terre lontane in cui sono stato negli scorsi mesi, ho
scoperto che nel mio Regno erano giunti due Maghi. Un Mago, e sua moglie.. una
Strega. Con il loro..marmocchio. Feci dapprima controllare il bambino.. e ne
risultò che non possedeva nessun potere. Il giorno dopo.. condannai i suoi
genitori , quegli schifosi!”
Morgana
si sentì quasi svenire.
“Ma...”
Il Re
però non sentì il suo ‘ma’.. si avvicinò al fuoco, e una volta giunto davanti
si voltò di nuovo verso di loro..
“Per tre
giorni.. tre lunghi, estenuanti giorni.. li ho torturati.. sottoposti alle
peggiori pene.. li ho frustati.. legati con spesse catene al soffitto..
lasciandoli senza cibo, né acqua.. per ore, e ore. E infine.. quando furono sul
punto di supplicarmi per risparmiare loro la Vita.. Finsi di volerli graziare e
poi li feci.. torturare ancora!! E stavolta.. per rendere maggiori le loro
pene.. portai il figlioletto adorato.. ad assistere.”
A quelle
parole, mentre raccontava, i tre ragazzi furono come catapultati col pensiero a
quelle scene.. quei due che urlavano dal dolore.. dall’angoscia.. e il loro
piccolo figlio che gridava chiedendo pietà per i suoi genitori.. e piangeva.. e
il loro cuore si stringeva sempre di più..
Erano
rimasti tutti quanti col gelo nelle vene.. completamente sconvolti.. di fronte
a così tanta crudeltà.
Morgause
purtroppo era abituata a racconti simili, aveva vissuto certe cose dal vivo,
sebbene non di prima persona..
È come.. rivivere tutto un’altra
volta.. Dei , perché permettete tutto questo!?
“E
infine.. dopo quei cinque giorni.. li feci montare sul rogo.. e li bruciai!
Ecco come dovrebbero finire tutti quegli esseri schifosi! Perché non sono
persone.. non sono esseri umani.. e non ci sono differenze gli uni dagli altri.
A mio parere...come a parere di un mio caro amico che è stato qua tempo fa...sono
tutti quanti dei..MOSTRI!!”
Le
reazioni dei tre giovani furono diverse:
Morgause
chinò la testa. Molte altre volte aveva sentito la gente definire lei, e le Sacerdotesse,
in quel modo tanto orrendo..sì faceva male, come ogni volta, ma il suo cuore
era abituato, e ricordava perfettamente che le sue Maestre le dissero di non
credersi mai tale. La Magia non era essere ‘mostri’ .
Morgana,
invece, si limitò a lanciare uno sguardo di puro odio verso Re Audrin. Come
tutti quanti sapevano bene, Lady non era certo il tipo da dare peso alle parole
di una persona tanto sgradevole, meschina, e crudele. Non si sentiva un mostro.
E non avrebbe mai potuto. Certo, quando lo aveva detto l’altro Re si era
sentita crollare il Mondo. Adesso era più consapevole. Matura.
Merlino..
sentì il cuore fermarsi. Sentì il sangue che si freddava nelle vene, che non
scorreva.. sentì l’aria mancargli nei polmoni.. e gli occhi riempirsi di un fiume
di lacrime.. e dopo pochi istanti, sentì il cuore stretto in una terribile
morsa di acciaio.. che sanguinava copiosamente.. E non pensò a niente: la mente
si annebbiò. Scostò la sedia, anzi si alzò con uno scatto..
Artù
fece lo stesso.
Merlino...
Il Mago
non lo sentì neppure: con uno scatto impacciato fece cadere la sedia
all’indietro.. e corse via dalla Sala. Inutili i richiami di Re Uther, o di
Gwen.. il giovane non sentiva nessuno.. non voleva sentire nessuno.. e niente. Voleva
soltanto correre via, lontano da quella Sala.. sperando che allontanarsi da
quella sottospecie di verme travestito da Re potesse cancellare dalla sua mente la parola
appena sentita...
Ma più
correva.. più quella parola echeggiava dolorosamente nella sua mente.. nel suo
cuore.. provocando una ferita dopo l’altra, sempre più profonde.. e sempre più
dolorose..
“mostro.. mostro..”
Entrò
nella prima stanza che trovò sul suo cammino, spalancò la porta e la richiuse
dietro di sé. Aprì gli occhi oramai colmi di lacrime, e nonostante esse
avessero offuscato la sua vita, poté riconoscere la biblioteca.. e le sue gambe
cedettero.. scivolò lungo la porta finendo seduto per terra.. e il suo pianto
scoppiò violentemente.. disperato.. finché finì sdraiato per terra, in
posizione fetale..
Sentiva
rabbia.. odio, frustrazione.. e disgusto verso se stesso. Perché aveva sempre
pensato di essere un mostro.. ma sentirselo dire, con un tono così.. crudele..
aveva sortito in lui un effetto devastante.. si sentiva a terra.. si sentiva
scivolare in un abisso.. di dolore. Sofferenza..
E
sebbene già l’altro Re tempo addietro gli avesse detto la stessa cosa, e già i
suoi amici lo avessero rassicurato, quella ferita MAI si era chiusa. MAI aveva
smesso completamente di
sentirsi tale...
“MERLINO!
MERLINO, RISPONDIMI!!”
Young Wallock. Sai che ciò che ha
detto è falso! In cuor tuo sai di non essere un mostro. REAGISCI!! Hai un
grande Dono, giovane Merlino.. non sprecarlo!
Il
giovane non rispose.. anzi gli chiuse la mente per non lasciarlo parlare
ancora.. non voleva sentire le sue parole...
Un’altra
voce s’insinuò nella sua mente, altre due, femminili.. e non aveva bisogno di
chiedersi chi diamine fossero.. lo sapeva già..
MERLINO!! TI PREGO..
TI SCONGIURO.. Non credergli!! Non siamo dei mostri. Tu sai che non lo siamo! Ci
siamo già passati, ricordi? E tempo fa hai reagito! Fallo ancora!!
Morgana ha ragione! Ti prego.. te
ne prego col cuore.. non fare così.
Il
giovane chiuse la mente anche a loro. Voleva bene a Morgause e Morgana, ma
tutto ciò che voleva adesso.. ciò di cui aveva bisogno in quel momento.. era ..
Artù...
Sentì
bussare alla porta..
“Merlino..
ti supplico, rispondimi.. parlami..”
Artù
sentiva il cuore pesante, lo sentiva sanguinare.. sentiva la sofferenza di
Merlino, poteva sentire chiaramente il suo dolore, la sua disperazione.. poteva
sentire che si stava lasciando andare.. e non sapeva che cosa fare, non sapeva
come aiutarlo! Voleva stringerlo forte.. voleva fargli sentire che lo amava..
voleva consolarlo..
Merlino..
ti supplico, apri..
“Merlino..
amore mio, ti scongiuro..”, disse scivolando a terra, “Te ne prego.. non..
tenermi fuori. Dannazione! Apri questa maledetta porta!”
Artù si
lasciò scivolare, fregandosene di essere il Principe Ereditario. Non gli
importava di esser visto da qualcuno a terra.. l’unica cosa che gli importava..
era Lui. Merlino. Il suo sposo. Il suo Destino. L’Amore della sua Vita. La sua
Anima Gemella che, dall’altra parte di quella dannatissima porta, stava
soffrendo le pene dell’Inferno .
Poggiò
la testa contro la porta.
“Merlino...”
La porta
lentamente si aprì: Merlino si era spostato un poco, non aveva tuttavia
abbandonato la posizione. Con un tocco di Magia era stato semplicissimo aprire
di poco la porta, quel poco che bastava.. perché ciò di cui aveva bisogno per
star meglio entrasse..
Nel
vederlo lì per terra, raggomitolato su se stesso, Artù si inginocchiò per
terra.. per poi sdraiarsi accanto a lui,avvicinarsi e prenderlo fra le braccia,
stringendolo.. Il giovane Mago si raggomitolò contro il petto del principe.. E
scoppiò di nuovo a piangere .
Artù lo
strinse maggiormente.. lasciando dei piccoli, teneri baci sui suoi capelli..
E
rimasero così...
Ragazze
scusate se arrivo con una settimana di ritardo!!!! Inizio l’Università domani
e…questa settimana sono stata dietro ai corsi che dovevo fare, a sceglierli,
alla burocrazia (INUTILE) dell’Uni… -.-“servisse almeno a qualcosa.. mi sento TERRORIZZATA!
Comunque:
sì ,lo so, già un Re tempo addietro aveva dato dei ‘mostri’ ai Maghi.
Però..stavolta mi permetto di dire che Re Audrin lo ha detto in una maniera
DECISAMENTE Spietata! Eh sì,pure il racconto che ha fatto…dEi.. da far
rabbrividire.. ti si congela il sangue nelle vene! Ma si sa, Artù fa stare
SEMPRE meglio Merlinuccio ^^
AH!!
Ho un appunto da fare: la scena di Merlino, dal momento in cui esce dalla Sala
per poi correre e chiudersi nella stanza, e quando è per terra lì che si
tormenta: ascoltatevi di sottofondo “BROKEN” dei LifeHouse.. VALE LA PENA
*_*
Ora
passo a ringraziare chi, tra i miei LETTORI SILENZIOSI, mi ha messi tra seguite
o preferite, per chi legge o semplicemente passa di qui.. a tutti quanti voi i
miei più sinceri edumili ringraziamenti!
<3
Ringrazio
chi ha recensito,e m’ accingo a risponder :
elfin emrys: Ciao tesoro. ^^ abbiamo avuto uno scambio
d’opinioni forte, lo so, ma sai…capita quando due persone hanno diversi punti
di vista da cui veder le cose ;Pcomunque ti ringrazio, sono contenta che il chappy ti sia piaciuto!
Cassypher : grazie!!!!
^^ molto gentile! Infatti anche io ci ho riso chissà quanto! XDDD
Paffy333: tesoro, CALMATI!!! Ti sale la pressione,
dopo ti senti male E ergo non puoi più recensire né tantomeno LEGGERE. e Noi
non lo vogliamo questo, vero amorina? ;P (Draco TI RINGRAZIO!!! Menomale ci sei
tu che calmi la povera piccola riri !!)
Rispondo a Merlino: al Polo Nord fa un
pochino freddo Merlino, sicuri di non riuscir a trovare un posto più caldo?
Dai,dato che siete in fuga perlomeno rilassatevi e divertitevi no? XDDD cmq
grazie mille!! Sia a te che a Morgause (tranquilla riri non ti ammazza..) <3
IO comunque non mi nasconderò.. o forse sì..
me ne andrò in un posto decisamente molto rilassante e caldo, e magari
c’incontreremo là! Bacioni!
Ciccio85:
TEEEESOROO!! Su te posso sempre contare eh!? XDDD comunque guarda ,il povero
Flitt…poeraccio era innamorato COTTO del nostro (aa! Che dico ‘nostro”!!?? è
MIO!!!bwahahah) Artù. Sono contenta ti abbia fatto ridere comunque ;P
moko: ma CIAO !! sono strafelice ti piaccia!!! ^^
a presto !
MIKYBIKY: ammmmoreee!!!!! *_____* 6 tornata!!! X
fortuna TU capisci le cose come stanno e tenti di metterti nei miei poverissimi
e sconsolatiximi panni!! T_T Sono felice tu abbia perdonato Artù!! ^^
Aaaahh, ma Merlino RAGAZZA proprio è una cosa
oltre che tanto spassosa, pure estremamente PERFETTA!!! Lui & Artù si
godono il momento sì, come NON potrebbero farlo?? XDDD
“Sei la
persona più splendida che ho mai avuto la fortuna.. e l’onore.. di conoscere.”
Quelle
parole, sussurrate al suo orecchio dalla voce tanto dolce e tenera.. e
premurosa di Artù.. provocò nel suo cuore una piccola vampata di calore...prima
che le lacrime tornassero a far capolino, per pungere dolorosamente i suoi
occhi allo scopo di poter uscire. E vinsero. Perché il giovane scoppiò di nuovo
a piangere.
“Ho..
sempre pensato.. creduto..di essere un..
mostro...”, singhiozzò , “..ma sentirlo dire con tanta.. ferocia,e crudeltà.. è
totalmente differente...”
Lui gli
baciò la fronte.
“Merlino.
Togliti dalla testa di essere un mostro!”
Lui
scosse la testa.
“Io...
Quando sono venuto a Camelot.. ero
ancora convinto di esserlo. Poi ho conosciuto te, e.. Morgana.. Morgause..
Gaius.. e pian piano ho iniziato a credere che .. forse.. non ero sul serio
un... mostro. L’ho pensato di nuovo..quando hai scoperto il mio segreto… poi mi hai accettato per ciò che sono.. tutti lo
hanno fatto. Ma....”
Artù si
scostò leggermente.
“Sht...
Non sei affatto un mostro, amore mio. Non lo sei.”, prese il suo viso tra le
mani “Tu sei una creatura.. perfetta! Sei intelligente, spiritoso..sei dolce, e
altruista. E.. e tanto altro!”
Merlino
lo guardò negli occhi.
Artù...
Il
biondo gli carezzò dolcemente il viso, e gli baciò una guancia asciugando le
sue lacrime.. per poi passare all’altra, per asciugargli anche le altre..
Merlino
chiuse gli occhi, beandosi delle attenzioni tenere che il suo Principe gli rivolgeva
..
“Ti amo,
piccolo mio. E nessuno, niente.. potrà mai cambiare i miei sentimenti per te.
Il mio Amore per te.. non si può spegnere. Io ti amo per ciò che sei. Così come
sei. Soltanto Merlino. Il mio.. adorabile idiota con le orecchione! Imbranato, e
decisamente..impertinente!”
I due risero.
“Artù..”,
gli disse, “Grazie di esistere. E di far parte della mia Vita. Di essere il mio
Destino. Grazie, amore mio.”
Sentì la
morsa attorno al suo cuore sciogliersi lentamente, secondo dopo secondo si
faceva sempre meno stretta … sebbene ancora non si sentisse bene, ancora
sentiva sofferenza.. così tanto dolore da poter piangere altre due,tre volte..
e il respiro non era ancora ritornato regolare.
Però
sorrise al suo amore.
Lui gli
sorrise di rimando. E lo baciò teneramente sulla fronte.
“Ti
prego.. sorridi..”
“L’ho
appena fatto, tesoro...”
Lui
scosse la testa.
“Merlino..
Merlino.. Ancora non hai capito che CON ME non puoi fingere? siamo una cosa sola.. sento
chiaramente la tua sofferenza, sento il tuo dolore ! Lascia che.. Permettimi di
farti stare meglio. Posso?”
Lui
annuì.
Le loro
labbra si unirono in un tenero, dolce bacio.. si sfiorarono appena.. poi Artù
gli chiese accesso, che non gli fu certamente negato.. e le loro lingue
cominciarono una danza antica quanto il Mondo.. senza pretese, senza fretta..
semplice, dolce...
Pian
piano le labbra di Artù scesero lungo il collo, ricoprendolo di piccoli, dolci
baci.. gli fece poggiare la schiena e le spalle al pavimento non tanto freddo..
e lui di nuovo chiuse gli occhi,e lasciò che Artù si prendesse cura del suo
cuore che ancora sanguinava..
Artù
scivolò poi sull’incavo, punto debole del suo sposo.. si staccò, per passare
successivamente dall’altra parte..e arrivare poi al punto in cui c’era il
cuore..
E da
sopra la maglietta pose un bacio.. là dove il cuore di Merlino ancora batteva
così poco per il dolore che lo aveva pervaso.. In quel bacio mise non solo la
dolcezza, e la tenerezza di cui era capace soltanto con il suo mago, ma anche
tutto l’amore che sentiva per lui.. o una parte, perlomeno, perché l’amore che
provava per lui, non lo poteva esprimere in quel solo semplice bacio.
E in
quel preciso istante, Merlino sentì di respirare di nuovo.. sentì l’ultima
piccola morsa attorno al suo cuore staccarsi.. e ogni ferita si rimarginava
lentamente, una dopo l’altra..
Guardò
Artù, che ora gli sorrideva, e che posò un tenero bacio sulla sua fronte.
“Ti amo,
Merlino. Incondizionatamente.”
Lui
allora rise.. rise di gioia, finalmente si sentiva nuovamente sereno. Prese il
viso di Artù tra le sue esili mani, e lo baciò con tanto, tantissimo amore. E
tenerezza.
“Ti amo,
Artù Pendragon.”
Lui
allora si alzò, e poi porse le mani al suo sposo, che le afferrò, e lo tirò su:
i due si guardarono negli occhi sorridendo, e senza mai staccare la mano da
quella dell’altro, si diressero alla porta. Si scambiarono un altro tenero
bacio, col sorriso sulle labbra.
Aprirono
e davanti alla biblioteca, in procinto di bussare, trovarono Gaius. Il cerusico
guardò negli occhi Merlino, che lo guardò di rimando. Poi sospirò, e gli
sorrise.
“Merlino.
Avevamo già fatto questo discorso..”, disse, “..mi sembrava che lo avessi
compreso. Non sei un mostro, figliolo. Non lo sei e non lo sarai mai.”
Lui gli
sorrise.
“Grazie...”
Una
cascata di capelli mori, lunghi,gli offuscò la vista.
Merlino
abbracciò Morgana.
“Ei..”
“Non
siamo mostri!”, lo guardò seria, “Non ti azzardare mai più a pensare anche solo
remotamente una simil sciocchezza! È chiaro??”
Lui la
abbracciò forte.
“Chiaro!”
Poi
sorrise a Morgause, e la abbracciò dolcemente.
“Non
siamo mostri.. giusto?”
Lei
scosse la testa guardandolo.
“Le mie
Maestre mi hanno sempre insegnato che ciò che abbiamo.. è un Dono. Che non va
sprecato. Potranno dire mille cose allucinanti e.. terribili, su di noi. Sulla
Magia . Noi non ci crederemo. Ci hanno dato il modo d’aiutare la gente, molto
più delle altre persone. Dobbiamo fare il nostro dovere .”
Mentre
le due sorelle si allontanavano, con Gaius al seguito, lasciarono i due da
soli. Per poco tempo, visto che stava arrivando Re Uther.
“Merlino!!
Finalmente ti trovo!”, lo guardò, “Sono..desolato. Terribilmente desolato!
Credimi! Non penserò mai che tu sia un mostro. E non pensarlo neppure tu!”
Lui gli
sorrise.
“No.
Promesso. E..grazie.”
Anche Re
Uther si allontanò,lasciando di nuovo soli i due giovani ragazzi. Artù stringeva
forte la mano di Merlino mentre salutava il padre, invece il giovane Mago
abbassò la testa, cosa di cui il Principe si accorse quasi immediatamente. E
gli si mise davanti.
Posò
l’indice sotto al suo mento,sorridendo dolcemente ..
“Ei..
Sono qui, piccolo.”
Merlino
afferrò la sua mano, e ne baciò teneramente il palmo.. poi posò una mano sul
suo viso e lo baciò con amore, a cui il giovane principe corrispose pienamente,
dopodiché prese la mano di Artù e la
portò sul cuore.. il cuore di un giovane Mago che nell’ultima ora aveva avuto
ancora più bisogno del suo principe .
Merlino …
“Mi sento..
vuoto, Artù. Incompleto. Ho bisogno di te, amore mio...ho bisogno di te ora,
più che mai. Amami, Artù. Fai l’amore con me. Adesso.”
Artù lo
guardò per un paio di istanti..poi si gettò sulle sue labbra, coinvolgendolo in
un bacio pieno di passione e amore.. gli prese il viso tra le mani, per poi
indietreggiare di un paio di passi, per ritrovare la porta della biblioteca,
aprirla con un calcio ed entrare, per poi richiuderla.
Mentre
erano avvolti in quel bacio appassionato e stracolmo d’amore, si tolsero la
casacca a vicenda. Le labbra di Artù scesero sul collo diafano del suo giovane
sposo, per riempirlo di avidi baci appassionati, giungendo sino all’incavo..
per poi risalire, mentre Merlino sentiva la schiena riempirsi di mille
brividi.. e si sentiva stringere forte dalle possenti braccia del suo Artù .
Il
biondo lo prese in braccio, tirandolo su senza alcuna fatica, dopodiché si
inginocchiò a terra, e lo distese dolcemente sul pavimento, senza staccarsi un
solo attimo dalle sue labbra.. nel mentre che Merlino gli toglieva i pantaloni
con urgenza.. e Artù fece lo stesso con quelli del moro.
Merlino
ribaltò le posizioni, facendo scorrere le sue labbra sul collo del principe,
che si sentì tremendamente bene sotto al suo tocco.. e lo abbracciò forte..
carezzandogli dolcemente i capelli e baciandoglieli, mentre le labbra di
Merlino gli carezzavano appassionatamente e teneramente il petto..
Poi Artù
riportò Merlino nuovamente sotto di lui..
“Artù...”
I due si
guardarono perdendosi l’uno negli occhi dell’altro.. per un tempo che sembrò a
loro infinito.. sorridendosi con dolcezza....
E poi
Artù entrò dentro di lui, con amore, passione, e senza dimenticare la solita
dolcezza che, anche in momenti così intensi e appassionati, non scordava mai di
usare. Perché era una cosa che al futuro Re di Camelot veniva puramente
naturale, se si trattava di Merlino di Eldor.
Lentamente
la passione si tramutò in tenerezza, pura tenerezza.. dolcezza.. e Amore.
I due si
strinsero.. si persero in quell’abbraccio pieno di calore.. sentendosi
finalmente e di nuovo completi..
E finalmente
Merlino non era più vuoto. Come prima di quella brutta disperazione era di
nuovo pieno dell’amore di Artù..e lo sentiva di nuovo come prima.
“Ti
amo...”, gli sussurrò
Lui gli
sorrise baciandolo sulla fronte..
“Ti amo
anche io, piccolo mio. E sarà sempre così. Esattamente. come è sempre stato. Perché tu.. sei tutto ciò che
voglio..”
Merlino
lo baciò.
“Artù..
sei tutto ciò di cui ho bisogno. Mi è.. impossibile vivere separato da te. Come
potrei mai fare senza di te? Non sarei mai niente se tu non fossi con me, amore
mio.”
Artù si
fermò per guardarlo negli occhi.
Oh.. Merlino...
E lo
baciò con trasporto, con tutto l’amore che aveva. No.. era impossibile.. di
nuovo un semplice bacio, per quanto intenso, non poteva assolutamente esprimere
tutto l’amore che sentiva per lui.. tutto l’amore che aveva dentro.. e che
sentiva quasi esplodere ogni volta che il suo Merlino gli era accanto.
Merlino
lo baciò sulla fronte.
“Grazie...”
“Grazie
a te, amore mio...”
Artù si
sdraiò sul pavimento, sorridente e beato, per fissare il soffitto.. e
improvvisamente apparvero migliaia di piccole stelle splendenti.. e sorrise
voltandosi verso Merlino, accogliendolo nel suo abbraccio strapieno di calore..
di fiducia.. rispetto.. e dolcezza.. e comprensione..
Merlino
si strinse forte a lui, poggiando la testa teneramente sul suo petto.
E
restarono lì abbracciati...
Perché
per quella volta.. non c’era bisogno di dire una singola parola.
Quella
volta.. i loro cuori parlavano per loro.
(con “everything” dei LIFEHOUSE”)
Ragazze e ragazzi!!! Scusatemi… il ritardo mostruoso !!!! Ma son stata in
ospedale purtroppo.... L ora sto bene comunque.
Bene, torno conun altro chappy..
Corto ma scusate.. posterò a breve l’altro prima di domenica!!! VE lo prometto!!!
;)
Suggerisco di ascoltare “everything”dei LifehOuse.. E’ stupenda. Poi questo chappy
è adatto alla canzone..
Passo a ringraziare: chi mi ha aggiunto
tra seguite e preferite; chi mi legge ogni volta anche se non dice nulla per me
va bene così ^^
E… :
Cassypher: ^^
GRAZIE tesorino!!! Spero ti piaccia anche questo! Lo trovo molto tenero =) [IL
racconto delle torture è stato difficile e arduo da scrivere.. :/ ]
Mikybiky: Sapevo che avresti fatto giustizia Linfaria ^^
Mwhahahahah!!!!! Siamo diaboliche!!! Audrin vs
Uther.. chi è il più cattivo? AUDRIN WINS!!!! -.-“
Uccidilo
Audrin .. ammazzaloo!!!
DarkMewRose: La fila x far fuori Re Audrin è
iniziata XDD è luuunga!!! Ma alla fine credo che
riuscirai pure tu a fargli qualche cosa di assolutissimamente
bastardo e cattivo, che se lo merita FINO IN FONDO !!BD
** grazie per i complimenti spero dimeritarli davvero!!!
PAFFY333:Povero Uther.. Che cosa ci deve fare sedeve mantener le alleanze? Riri, stai calma per piacere.. Vedrai che Audrin la
pagherà.. parola di Lady Merendina!!! (così cerco di farmi perdonare ^^” )
Cmq Artù!! Hai ragione: DEVE MORIRE
AUDRIN!!!!!
Ma grazie tesoro!!! ti ringrazio x i
complimenti sempre!!! *___* kiss
elfinEmrys:
SEI VIVA??? xDDDDescuse-mois!!!!
(mi sa che ho scordato una “s”xD ] cmnq grazie, lo so che forse
non descrivo bene.. :// kiss
CICCIO85: aH se vuoi ammansire il “Re” fa pure :P ma guarda ti meriti
moooltodi
meglio di uno così -,-“
Capitolo 28 *** In groppa al Drago: Volare con Kilgharrah ***
Il Sole
era alto, a Camelot, le due sorelle Pendragon si trovavano nella casa di Gaius,
tutti e tre concentratissimi nei loro soliti, e nuovi al contempo, esperimenti
con mille fiale a giro, e altrettante esplosioni; Hunith aiutava Gwen in
armeria, considerato che Balinor non era presente quella mattina; il Re invece
si stava stranamente allenando in campo, e nonostante i suoi 40 anni, era
piuttosto agile e veloce!
Il bosco
era un tripudio di colori, quella mattina: i raggi del Sole filtravano attraverso
gli alberi, creando dei giochi di luce a dir poco meravigliosi, il vento era
leggero e piacevole e il Sole caldo, era una giornata stupenda. Il sottobosco
era tranquillo, ogni tanto qualche scoiattolo usciva allo scoperto per poi
rampicarsi di tutta fretta su un albero ed entrar in una tana al calduccio, e
qualche musino spuntava fuori incuriosito. Una giornata come quella era più che
adatta ad un impegno di quel genere, specialmente perché era uno di quei pochi
giorni in cui tutti e tre non avevano granchéda fare.
“Allora,
figliolo. Coraggio.”
Balinor
scese dal suo bel cavallo in piena radura, e fu seguito da suo figlio e Artù.
“Sei..
sicuro che sia una buona idea?”, chiese lui, “Merlino non ha per niente il
senso dell’equilibrio già su un cavallo!”
Merlino
gli fece una pernacchia.
“Sono
pronto.”
Balinor
sorrise, e guardò il cielo felice.
“Bene!
Allora forza, richiamalo prima di tutto.”
Merlino si diresse al ‘bordo’ della radura, dopodiché chiuse
gli occhi e prese un profondo respiro.
Kilgharrah
..
Sì, mio Signore. O forse ti
dovrei chiamare “youngDragonLord”.
Kilgharrah arrivò
alquanto in fretta, segno che già era nelle vicinanze, e atterrò delicatamente,
con la grazia degna di quella di una gazzella (quasi!), davanti a loro tre,con
un largo sorriso.
E guardò
Merlino.
“Coraggio, mio giovane DragonLord.
Ce la possiamo fare! E levati quell’espressione spaventata e dubbiosa dalla
faccia, per amor del Cielo..”, sbuffò Kil
Merlino
sorrise e lo guardò.
“Non è
così difficile dai! Son sicuro di potercela fare tranquillamente. SU!”, si
avvicinò a Kil, “Chinati, in questo modo salgo in groppa e cominciamo..”
Kil
sorrise, quasi beffardo, e si chinò per lasciarlo salire, senza sella né nulla
altro, e poi prese un respiro. E guardò suo padre e Artù.
“Non
male quassù..”
Kil
sorrise e Balinorgli fece un
piccolissimo occhiolino, dopodiché il Grande Drago si avvicinò al dirupo e
Merlino, con un largo sorriso guardò giù … sorriso che si spense quasi
immediatamente appena vista l’altezza.
E va bene. Forza e Coraggio, Merlino.
Ce la puoi fare. Non sarà poi così tanto arduo, ti pare ?
“Va,
Kil. Puoi volare, se te la senti.”
Lui
sorrise.
“Ti vuoi
avventurare in cielo senza neppure una sella, o altro, mio carissimo Young
Wallock?”
Lui
annuì.
“Va.”
“Se
proprio insisti.”, scosse la testa ridendo, “Te lo sei voluto tu..”
Spiccò
il volo, e scese giù in picchiata alla velocità della luce mentre Merlino
urlava in toni piuttosto alti, poi all’ultimo minuto si tirò su e volò sempre
più in alto, poi volteggiando, virando, mentre le grida diMerlino erano sempre più alte. E Kil
scoppiava a ridere, seguito da Balinor, e Artù che però ridacchiava tra sé e
sé, pur sempre mantenendo la sua bella massiccia dose di preoccupazione e
ansia.
Amore..
avresti dovuto prender la sella...
Forse.. hai ragione. Anzi, ce l’hai in
pieno. Dei, Artù, dì a mio padre di richiamarLo!!
Balinor
rise, e richiamò Kil che riatterrò e guardò Merlino sorridendo.
“Una
parte di Prodezza...”
“..E Tre
di Stoltezza.”, concluse Balinor senza cessar di sorridere.
Poi si
avviò verso i cavalli, andò dal suo, e tiro giù un grosso pacchetto che aveva
portato per tutto iltragitto dietro di
sé: scostò il telo e rivelò.. una bellissima sella di legno di pesco, ruvida,
intagliata per formare, su di una parte, la sagoma piccola di un drago e un
cavaliere dall’altra parte. E dalle parti, più in basso, ovviamente le staffe
da dove poter salire.
I due
giovani la guardarono estasiati.
“WOW!
Sei stato.. bravissimo.”, disse Merlino
Artù la
prese e la caricò sopra il Drago, sistemandola e legandola, per poi stringerla
forte ma non troppo.
“Respiri,
Kil?”, lui sorrise e annuì, “Perfetta! Sei un genio, Balinor. Sul serio!”
Balinor
s’inchinò leggermente.
“La
ringrazio.. Artù.”
Merlino
diede un bacio ad Artù, che corrispose sorridendo, poi gliene diede un altro
sulla guancia e uno sulla fronte. E lo abbracciòforte.
“ Credo
in te, piccolo. Va!”
Merlino
sorrise, gli diede un piccolo intenso bacio a stampo, dopodiché rimontò in
groppa, stavolta sopra la sella.
“Coraggio,
Merlino. Si parte!”
Kil
nuovamente si posizionò sul bordo della rupe, e poi sorrise e si tuffò:
stavolta Merlino, retto dalla sella, e avendo imparato già un po’ come
comportarsi, si godette quell’impicchiata più di quanto avesse fatto prima,
gridando ma questa volta di felicità, cacciando fuori tutta l’adrenalina, e
l’euforia. Kil scese giù su un piccolo Lago, sfiorando l’acqua, e Merlino stese
le braccia godendosi il vento sulla faccia.
Ti
sento felice, amore. E ciò rende felice anche me.
Aspettami lì. E preparati. Volare in
due è decisamente molto più romantico, amor mio.
Artù
guardò Balinor, che sorrise e gli fece un occhiolino.
“Puoi
andar tranquillo. È come andare a cavallo, soltanto che.. beh, sei su invece
che giù .”
Merlino
tornò in meno che non si dica, e Kil restò in volo mentre il giovane mago
sorridendo porse la mano ad Artù che, felice, la afferrò e montò dietro a lui,
e pareva che Balinor avesse preveduto il fatto, perché la sella era a due
posti.
“Pronti?
Tenetevi forte, miei giovani amici!”
Per la
terza volta, il Grande Drago spiccò il volo, stavolta con quei due sulla groppa
che gridavano euforici all’unisono. Non solo era eccitante ed entusiasmante, ma
era anche dannatamente romantico! La vista da lassù era un vero splendore, e
sembrava il regno delle formiche da quanto lo vedevano piccolo! I due si
guardarono sorridendo.
“WOW! è
ancora più straordinario del cavallo!!”
“Vorrai
scherzare, spero!!”, esclamò Kil, “Non c’è paragone tra me e un comune ronzino
da passeggio o da galoppo!”
Merlino
si voltò verso Artù, prendendogli la mano e stringendogliela attorno alla sua
vita.
“Non
cadere, amore mio.”
“Agli
ordini! Hai qualcos’altro da dirmi?”, rispose lui ridendo
“Sì!”,
sorrise l’altro, “Baciami, Artù.”
Il
giovane Pendragon sorrise, e lo guardò pieno d’amore: si avvicinò a lui
sedendosi ancor più vicino, e poi posò le sue labbra su quelle morbide e dolci
del suo adorato Maghetto. Senza fretta. Senza impeto. Voleva godersi quel bacio
fino in fondo, per quella volta voleva un bacio dolce.. tenero.. seppur con una
massiccia dose di amore che MAI si sarebbe spento.
Mi hai letto nel pensiero, amore., disse Merlino con un sorriso.
Dopo un
giro di volo della durata di circa una ventina di minuti, in cui nel frattempo
Kil si era fatto una siesta, visto che oramai dopo millenni volava pure a occhi
chiusi e, nel mentre, Balinor si era allenato da solo con la spada, il Drago
riatterrò da dove era partito. Artù saltò giù e porse la mano a Merlino che
sorridendo e rosso come un peperone la afferrò e la strinse.
“Dopo un
volo sei ancora più affascinante, orecchie a sventola.”, gli disse Artù con un
bacio.
Merlino
sbuffò.
“Ei!
Povere mie orecchie.. sempre insultate dalla tua lingua da asino reale!”
“Ragazzi.”
I due si
voltarono verso Balinor, adesso serio.
“Sì?”
“Qualcuno
vuole uccidere Kilgharrah. O se non uccidere, lo vuole prendere per poi
portarlo dalla parte del Male. È essenziale, figliolo, che tu diventi un
tutt’uno con Kil come lo sono io. Perché io da solo non posso proteggerlo. E mi
serve disperatamente il tuo aiuto, Merlino. A Kilgharrah serve il tuo aiuto.”
Vogliono prendere … NO!!
“Ma
certo che vi aiuto!!!”, si voltò, “Kil, puoi contare su di me, ovvio che puoi!
Non permetterò mai a nessuno di portarti via e.. farti diventare chissà quale
burattino nelle sue mani malvagie. Contaci.”
Kilgharrah
era evidentemente commosso.
“Ti
ringrazio, Merlino. Amico mio...”
Artù era
alquanto pensieroso: guardò Kilgharrah, dopodiché fissò Merlino attentamente, e
poi infine guardò negli occhi Balinor.
“Chi può
essere?”
L’uomo
si strinse nelle spalle.
“Non lo
so, purtroppo. Se lo sapessimo forse saremmo avvantaggiati, ma... Forse Kil può
scoprirlo.”
“No, non
io.”, rispose lui, “Morgause lo può scoprire. Ha i mezzi necessari, io lascio
sempre a lei i compiti di questo genere. È più svelta di me nel trovare le
risposte.”
Merlino
annuì.
“Concordo.
Dobbiamo tornare a Camelot, e chiederlo a Morgause. Anzi. Glielo chiedo adesso,
intanto che torniamo.”
Morgause. Abbiamo bisogno del tuo
aiuto.
Ogni tua richiesta è un piacere
soddisfarla, amico mio. Se posso!
Qualcuno di malvagio vuole Kil. Per
convertirlo al Male, e.. probabilmente annientare Camelot. Puoi scoprire chi
potrebbe essere?
Ovvio! Mi metto immediatamente al
lavoro, e vedo che cosa posso fare.
Merlino
annuì.
“Si
mette subito al lavoro, ha detto. Su coraggio, rientriamo.”
Prese
per la mano il suo sposo, mentre Kil si levava in aria con in groppa Balinor,
sulla sua bella sella che adesso era anche di suo figlio Merlino, e sorrise ai
due ragazzi già montati in sella del cavallo di Artù.
“Gli
altri due li ho mandati a casa,”, disse loro, “ si vedeva che erano
visibilmente stanchi. Hanno la loro certa età dopotutto! Andate. Io vi
raggiungo tra pochissimo, voglio cercare di vederci più chiaro, se posso.
Tornerò prima che abbiate avuto il tempo di sentire la mia mancanza. Dì a tua
madre di non stare in pena come suo solito ok?”
“Ci
provo.”, rise lui.
Balinor
montò sul suo cavallo, salutò i due giovani conun cenno del capo, e poi spronò al galoppo.
Ragaaaazziiii!!!!! ( E Ragazze.. ;P ) PERDONO!!!!
Chiedo Venia ma… l’Uni è spietata…
Non ci sto capendopiu
niente sul serio..
Ma comunque son qui.. e annuncio che
tra pochi chappiesfinira‘ “SULLA
VIA DEL DESTINO”… MA.. Don’t Worry! Tornerò con il 3°
chappy della storia!!! Oramai mi è diventata una TRIlogia XDDD
Ringrazio di cuore chi mi ha seguita
fino adesso, i miei lettori / trici silenziosi / e… vi ringrazio davvero tanto, questa storia e’ andata
avanti anche grazie a voi ^^
Bene! Ringrazio in particolare:
ciccio85: “nostro”??? MIO MIOMIO!!! MWHAHAHAHHA!!!! XDDD nO. Scherzo. E’ pure tuo
dai ;-)
Quella frase ha fatto piangere tanto pure
me!!! :’-) l’ho scritta bene ^^
Elfinemrys: Beh, ovvio. Non posso sempre scrivere di
cose “importanti”. Se mai ci sono cose piu importanti
di altre, a Camelot. Non credo proprio ** cmnq sia,
grazie ^__________^ Il miopovero Artù
NON SI SFIORA. Quelmachete mettilo via,
Elfin.. *sguardo minaccioso
si mette davanti al Principino* Comunque … Immagino
che mi starai cercando già, per ammazzarmi. SCUSA SCUSA
SCUSAAA … !!!!!
DarkMewRose :
Grazie tesoro!!!! *__________* sono onoratissima di questicomplimenti!!! L’ Amore di Merlino & Artù fa emozionare pure me!! E’ stupendo.. E’
meraviglioso magnifico grandioso…OkoK..
XDDDD
A presto!!
<3
Paffy333 :RIRI.
Non complottate tu e Artù. Audrin farà una brutta fine, te lo ASSICURO. Bwhahahah!!! Non la passerà liscia! GIAMMAI!!! Ma comunque
bene, anche qui arruoliamogente per
farlo fuori! UNIAMOCI!!! Unendo le Forze e le nostre eNergie
lo faremo star male!!! Mh.. no aspetta altrimenti
niente torta alla frutta e il resto… [“bigné ’ scritto così è giusto comunque ;-) ]
No Draco, Riri ha ragione
pienamente. In un qualsenso SONO
sparita.. l’Università e i suoi corridoio mi hanno risucchiata … o perlomeno mi
stanno risucchiando… HARRY!!! HELP!!! [ sai ke alle volte mi pare quasi che le scale si spostino? XDD ‘
a loro piace cambiare”, giusto? xDD]
ho battuto la testa tesoro!!! Mamma mia non
immagini che paura ho avuto … Fortunatamente STO BENE. ^^”
Capitolo 29 *** Morghy VS Uther: sorpresone e lotta aperta contro gli A.I (Allenamenti Intensivi) XDD ***
Due giorni erano passati da quando Balinor,
penultimo discendente della Casata dei Signori Dei Draghi, era partito: sua
moglie Hunith era sempre più in apprensione, sebbene sapesse che suo marito
fosse un uomo forte, robusto, e abbastanza astuto da cavarsela e tornare vivo e
vegeto a casa. Mentre Merlino, dal canto suo, veniva costantemente tenuto
informato via telepatica da Kilgharrah, dunque poteva
occuparsi delle sue solite faccenduole senza
crucciarsi troppo.
“Artù, svegliati. È ora di fare colazione.”
Quando tirò le tende delle loro stanze, sentì il familiare
mugolio del Principe Ereditario: tipico suono che emetteva quando veniva
svegliato tirando le tende, e i raggi del Sole gli arrivavano in piena faccia.
D’altronde, però, era l’unico sistema sicuro, affidabile, e il più immediato,
per far svegliare quel pigrone di Artù.
Il biondo si alzò a sedere, e guardò attentamente il suo
sposo.
“Merlino...te la posso fare una semplice domanda?”
“Certamente.”
“Come..diamine fai ad avere sempre tutta questa … Energia di
mattina presto?”
Il Mago, che stava disponendo già il vassoio sul tavolo, con
la colazione di Artù, si voltò guardandolo con un sorriso che andava da una
parte all’altra del volto.
“Beh,è la risposta più semplice di questo modo, Sire. C’est
l’Amour!”
Artù scoppiò a ridere, e finalmente si alzò dirigendosi al
tavolo e prendendo il viso del ragazzo tra le mani. Conun sorriso.
“Ti amo,Merlino.”, lo baciò a stampo con amore, “Tu sei la
mia energia.”
Mentre lui si sedeva, e spezzava il pane per poi addentarlo,
Merlino si diresse verso il letto. E iniziò a rifarlo, come tutte le sante
mattine. Come ogni volta, Artù sospirò scotendo la testa.
“Amore..quante volte te lo dovrò dire? Non c’è...”
“Sono felice di farlo,Artù. Ti prego...”, rispose lui, “Lo
so che adesso sono lo sposo del Principe Ereditario,e tutto. Ma a me piace
lavorare,amore. Ti prego….”
Artù lo guardò con amore infinito, e annuì.
“D’accordo.”
Quando ebbe finito la sua colazione, Artù andò verso il
bagno e, sorpresa!, riempì DA SOLO la tinozza per il bagno. Difatti Merlino,
quando sentì lo scroscio dell’acqua che si riversava nella tinozza, si affacciò
sulla porta del bagno, e lo guardò tra l’estasiato e il divertito.
“Non … ci posso..credere. Artù, ma..”
“Ei,fai sempre tutto tu. Lasciami fare qualcosa, no?”,
rispose lui immergendosi, “Piuttosto, lascia perdere per qualche minuto il
letto. Siediti qui, e massaggiami la schiena da bravo sposino.”
Merlino si voltò verso il letto, ancora mezzo disfatto, poi
guardò di nuovo nel bagno: le alternative erano finire di rifare il letto, o
massaggiare la schiena del suo adorato sposo per qualche minuto. Non ci mise
molto a scegliere. Con un sorriso entrò nel bagno e, preso un panno umido, si
sedette alle spalle del Principe, per poi cominciare a massaggiare con dolcezza
la sua schiena.
“Sei sempre più bravo, tesoro...”, sospirò Artù beato.
Merlino sorrise.
“Riuscire a compiacerla è un onore, mio Signore e Sposo.”,
gli sussurrò all’orecchio.
Dei, è
… Se non avessi così tanto da fare …potrei restare qui
per ore a massaggiargli la schiena!
Artù chiuse gli occhi, godendosi quel massaggio tanto
intenso quanto dolce.
Diamine,
quanto … Perché non posso mandare all’aria tutti gli impegni.. e stare un po’
con lui così.. da soli..!?
Più il massaggio andava avanti, più entrambi si rilassavano sempre
di più: il Principe era oramai in uno stato completo di estasy,
sentire le mani di Merlino che scorrevano lungo la sua schiena era…semplicemente indescrivibile. E il moro, dal canto suo,
pregava solamente che quel massaggio, quel bagno, durasse ancora un po’. Tutto
il tempo che fosse stato necessario per poter rimanere ancora un po’ con Artù.
Merlino sorridendo si sporse, e gli sussurrò:
“Siete abbastanza rilassato, Mio Signore?”
Sentire la voce del Mago all’orecchio, sussurrato con quel suo
tono così dolce ma intenso che lo caratterizzava, provocò mille brividi lungo
la sua schiena … e poi giù fino al basso ventre.
Sogghignò.
“Sì.. Ma se mi sussurri all’orecchio, con questo tono, ancora una
volta... lo fai a tuo rischio e pericolo, Merlino. Potrei prenderti qui. E
adesso.”
Merlino rise.
“Come il mio Sposo desidera. Non le sussurrerò più all’orecchio
così, per oggi..”
Poi, vista l’ora già fin troppo tarda, si alzò lasciando cadere il
panno oramai zuppo dentro l’acqua. Si stava allontanando dalla tinozza, quando
una mano di Artù uscì dall’acqua e afferrò la sua dolcemente. Merlino sorrise
e, mentre Artù si alzava, si voltò verso un asciugamano. Le sue iridi si
tinsero di oro, e lo afferrò per poi stenderlo davanti a lui. Il Principe
sorrise, e lasciò che Merlino lo avvolse nell’asciugamano. Lasciando il petto
nudo. Come sempre.
Dopodiché si sporse verso di lui, e lo baciò teneramente. Bacio a
cui Artù corrispose pienamente.
“Devi andare. È già tardi.”
Artù sospirò, poi lo abbracciò dolcemente. Baciandogli i capelli.
“Dei, quanto dureranno ancora questi..allenamenti intensivi!? Sono
giorni che non abbiamo tempo per noi...”
Merlino si staccò piano, e lo guardò carezzandogli una guancia
sorridendo.
“Ce la faremo. Come sempre, amore mio. Un po’ di tempo vedrai che
lo troveremo.”,lo baciò di nuovo, “Devo andare. Mi aspettano Morgana e
Morgause. Una sorpresina per tuo padre. A dopo!”
E corse via.
Quando arrivò nelle stanze
di Morgause, entrambe le sorelle già erano presenti.
“Merlino! Alla buon’ora!”, esclamò Morgana.
“Scusatemi,ragazze. Ho fatto più tardi del previsto. Mi
dispiace davvero, chiedo il vostro perdono.”, disse inchinandosi.
Le due scoppiarono a ridere.
Poi Morgause lo guardò negli occhi, piegando la testa.
“Leggo tristezza nei tuoi occhi, fratello. Che cosa ti
affligge?”
“Hai ragione... Merlino, che c’è?”, gli chiese
affettuosamente Morgana.
Lui sospirò,tristemente.
“Beh… Uther ha posto questi
allenamenti intensivi, quindi Artù deve allenarsi più del solito. Molto più del
solito. E oramai sono giorni che non … Non abbiamo più tempo per noi, ecco..”
Morgana sbuffò.
“AAAAHH! Quando fa così, ti giuro Morgause, papà lo
prenderei a sberle! Lui, e i suoi..stupidi assurdi allenamenti intensivi!!”
La bionda annuì, e sospirò.
“Comprendo la tua frustrazione, e la tua tristezza Merlino.
Anche Carot è molto impegnato. Sono giorni che ormai…a malapena riusciamo a dirci “buongiorno” e
“buonanotte” e…è dura.”
Merlino sorrise fiducioso.
“Sono convinto che dopo la nostra sorpresa, Uther si
rilasserà un po’.”
Le due annuirono contente.
“Sì, ne sono convinta anche io!”,esclamò Morgana.
I tre uscirono da quelle stanze sicuri, con un sorriso sul
volto, e si diressero verso la Sala del Trono dove Uther aveva appena finito la
riunione, ed entrarono mentre i Consiglieri uscivano.
“Oh! Venite, figlie mie. E figlio mio. Cosa posso fare per
voi?”
“Tu per noi niente, padre.”, rispose Morgause.
“Oh beh, a parte togliere questi assurdi e stupidi a..AHI!
Merlino!”
Merlino tirò una leggerissima gomitata a Morgana, poi le
sorrise e sorrise a Uther.
“Siamo qui per darle una notizia, mio Re. O meglio…per portarle qui un messaggero che le potrà… comunicare la lieta novella.”,disse.
Il Re li guardò fra il sorpreso e il commosso.
“Sta..state parlando di..?”
Loro annuirono: Morgause tirò fuori qualche candela che
aveva preso apposta da Avalon l’ultima volta, e le
sistemò sul tavolo mentre Morgana, una dopo l’altra, le accendeva e le
disponeva in fila.
Merlino invece guardò Uther.
“Si metta davanti al tavolo. Dando le spalle alle candele.”
Mentre Re Uther eseguiva, i 3 si presero per la mano, e poi
concentrandosi cominciarono a pronunciare parole di Lingua Arcaica,
inizialmente a tono basso, poi sempre più alto finché…il
Tempo si fermò. per qualche secondo niente, poi il Re aprì gli occhi. E si
trovò davanti, per la seconda volta, Igraine. E
Ingrid.
Ingrid abbracciò le sue figlie con gioia, mentre Igraine corse da Uther che la strinse.
“Che gioia per il mio cuore rivederti! Sebbene sia per
qualche minuto, io…”
Lei posò un dito sulle sue labbra, e lo zittì. Poi lo guardò
con amore, gli occhi pieni di lacrime. Ma che brillavano.
“Non sarà solo per qualche minuto, Mio Re. Sono … SIAMO
qui.. per restare.”
Ingrid gli sorrise, e assentì.
“Hanno deciso di farci tornare. I Piani Alti hanno
constatato che già troppo hai pagato. E hai risanato tutte le tue colpe. E
adesso, meriti di nuovo la vera felicità amico mio. Io sono qui per le mie
figlie. E per la mia famiglia.”
“E io”, aggiunse Igraine “Per te e
Artù,amore. Resterò.”
Uther non credeva alle proprie orecchie: dapprima
indietreggiò di mezzo passo, letteralmente sconvolto (piacevolmente ovvio), e
dovette poggiarsi al tavolo per non svenire per terra. Dopo qualche minuto di
silenzio, scoppiò a piangere dalla felicità. Si riavvicinò a Igraine, e la baciò con tanto amore, per poi stringerla tra
le braccia. E farla perfino volteggiare!
“Sei tornata da me! Oh, amore mio, sei tornata!”
“Sì! E non me ne andrò mai più. Giuro. Ti amo, Uther. Quanto
e più di prima.”, disse lei baciandolo nuovamente.
Merlino sorrise.
Artù?
Sì amore?
Vieni
in Sala del Trono. Subito. Tuo padre richiede la tua presenza.
Arrivo subito.
“Artù arriva?”, chiese Morgause.
Lui annuì sorridendo e, dopo qualche secondo, la porta si
aprì.
“Padre, volevi...”
Le parole gli morirono in gola, ancor prima di uscirgli
dalla bocca: quando vide davanti a sé le due sorelle “Pendragon senior”, rimase
sconvolto. E commosso.
“Z..Zia Ingrid…Madre… Cosa..?”
Igraine piangendo di commozione
andò da suo figlio, e lo abbracciò forte. Abbraccio che lui corrispose,
altrettanto commosso e contento.
Poi lo guardò.
“Io e la zia siamo tornate, tesoro della mamma. In Alto
hanno deciso che era giusto così. Non ce ne andremo più.”
Artù rimase attonito di fronte a quella rivelazione: guardò
le sorelle in cerca di conferma, e loro, felici e commosse, annuirono con un
sorriso. Poi guardò Merlino che, piano piano, gli si
avvicinò. Pure lui sorridendo.
“È tutto vero, amore. Ei...va tutto bene. Tranquillo.
Davvero non se ne vanno più. Tua madre è qui. E resterà con te. Con noi.”
Allora Artù scoppiò a piangere, commosso, felice, e buttando
pure fuori tutto quel dolore che aveva tenuto dentro per così tanto tempo,
tanti, troppi anni. E la strinse forte a sé, come fosse tornato bambino. E lei lo abbracciò ancora più forte,
carezzandogli i capelli e baciandogli la fronte.
“Sht... E’ tutto a posto, tesoro. Sono qui. Recupereremo il
tempo perduto, vedrai.”
Lui annuì.
“Certo, madre. Eccome se lo recuperiamo!”, poi guardò
l’altra donna, “Zia..”
Ingrid si avvicinò a lui con un sorriso e lo abbracciò
forte, mentre tutta contenta la Regina abbracciava le sue bellissime stupende
nipoti.
“Avremo modo di conoscerci, ragazze.”, disse loro, “Io e
vostra madre vi istruiremo sulla Magia. Perché, credete a me, i vostri Poteri
non sono ancora sviluppati come si deve.”
Loro annuirono felici.
“D’accordo!”, esclamarono soddisfatte.
“Ciò che c’è da sapere su di te, nipote, lo so dai vari
racconti che si fanno sul tuo conto. Però..adesso voglio conoscere il VERO Artù
Pendragon.”
“Ne sarò onorato, zia.”, rispose lui sorridente.
“Ehm Ehm.”
Merlino, Morgause, Artù, e i tre regnanti guardarono verso
Morgana che aveva appena tossicchiato,segnale che voleva prendere la parola e
dire qualche cosa.
Guardò suo padre. Seria.
“Io esigo che questi allenamenti intensivi CESSINO. Subito!”
Re Uther la guardò altrettanto serio, e rispose:
“Sono necessari Morgana, e lo SAI. Camelot non può trovarsi
impreparata in caso di guerra. O qualsivoglia battaglia. E i nostri Cavalieri…”
“..Sono perfettamente in grado di difenderla al meglio!”, lo
interruppe lei, “Diamine, papà! Non li lasci liberi un solo istanti poverini! Carot e Morgause non si vedono neanche più oramai!”
Lui sospirò.
“Non capisco perché devi sempre … ribattere quello che
faccio o dico, Morgana.”
“Lo faccio quando sento che sbagli.”, disse lei.
Igraine e Ingrid si guardarono. E
scoppiarono a ridere.
“Oh Dei! Sono tornata giusto in tempo, allora. Amore.”, la
prima si avvicinò a lui, “Tesoro mio, Camelot è al sicuro. Tra le mani dei più
valorosi e forti combattenti che esistano a questo mondo. Ma sono giovani.
Lasciali anche liberi ogni tanto.”
“Ah. E libera Artù da qualche riunione, qualche volta.”,
disse Morgause, “Non ha tempo neppure per sé stesso, né.. per rilassarsi!”
Uther la guardò. E guardò Artù.
“E’ il futuro Re di Camelot, Morgause. Tuo fratello ha dei
doveri. Degli obblighi.”
“E per questo non gli lasci neppure il tempo per
respirare?!”, sbraitò Ingrid, “Per amor del cielo, Uther! Ha soltanto 21 anni! AAAh, senti sorella, parlaci tu perché quando fa così,io… ho la tentazione di strozzarlo.”
Igraine rise, poi guardò di nuovo
lui. E Artù.
“Nostro figlio...è giovane,Uther. E’ vero, sarà Re. Però non
ha soltanto obblighi e doveri in quanto Erede al Trono. Ha anche dei diritti.
Artù è giovane. Come ha detto Ingrid ha solamente 21 anni.. Lasciagli più
tempo.”
Lui guardò il figlio.
“Figliolo. Dimmi cosa vorresti. Parlami, puoi farlo lo sai.”
Il biondo prese la mano di Merlino,elo guardò con amore e tenerezza, dopodiché si
voltò nuovamente verso il padre.
“Questo… Avere più tempo per il
mio amato sposo. Padre, so i doveri che ho verso il nostro Regno. Sono
consapevole degli obblighi verso i Cavalieri. Ma ne ho anche verso..il mio
cuore. E nei confronti di Merlino.”
“Merlino…?”
Lui sospirò e guardò sorridendo il Re.
“Anche io sono consapevole, più che consapevole, degli
obblighi e dei doveri che ha Artù. E li condivido. Li rispetto molto. Però… Sono giorni che non abbiamo più tempo per… per noi. E vorremmo soltanto…ecco,stare
un po’ insieme.”
Uther, nel vederli così tristi, tenersi per mano e guardarsi
con tutta quella dolcezza e quell’amore, sentì il cuore sciogliersi come Neve
al Sole. E sorrise ai due giovani ragazzi.
“E sia! Artù. Hai tre giorni liberi. Per poterne usufruire
come meglio credi.”
Sia lui che Merlino risero di gioia e si abbracciarono
,sotto gli sguardi commossi e contenti di Igraine, Ingridi, e le giovani sorelle Pendragon.
“Ah. Artù, dì a Carot che anche
lui ha tre giorni liberi.”, guardò sua figlia, “Va, tesoro.”
Morgause corse da suo padre e lo strinse forte. E lui
corrispose baciandole i capelli con affetto.
“Grazie papà!!”, e corse via.
Come corse via Morgana,per raggiungere la sua adoratissima futura sposa Ginevra.
Ingrid si allontanò con Igraine,
Uther tornò al suo Trono per verificare alcune scartoffie pallosissime.
E Artù e Merlino... presero i loro cavalli, Garulf e Pan, e uscirono al galoppo.
Dalla città.
Dalle mura.
Per stare insieme .
Ragazzi
e soprattuttoragazze!!!! Mi scuso per
il ritardo ANCORA UNA VOLTA!!! Mi si e’ rotta la chiavetta e i capitoli ce li
ho tutti quanti sul portatile ^_^”
Ma
ora siamo qua..e questo è un capitoletto così.. non posso sempre parlare di cose
tragiche e colossalmente importanti, no? (scusatei paroloni XD )
Bne!!!!
Grazie a chi mi aggiunge sempre tra seguite e preferite!!! Chi legge
silenziosamente!! <3<3<3 e OVVIAMENTE ai miei fedelissimi (nonostante
siano tentati di strozzarmi) recensitori:
ELFIN EMRYS: Firenze. Ti risparmio la fatica di
superflue ricerche XDDD
In
effetti sì, mi sono rivista HARRY P.-3°… ed ERAGON!!! Poi mi son detta “Oh.
Aspetta un po’. Ma Merlino è Dragon Lord… PERCHE’ NON
CAVALCA Kil??? XDDDD
E
poi la scena con Artù dietro…uuuhh..
W-O-W. Bwhahahahaah!!!
SCUSA!!
PERDONO!!! KISS
PAFFY333: CIAO!!! Tesorino mi è piaciuta
tantissimo la canzone!!!! Io ADORO il Detective Conan!! Cioè.. sotto le sue
vere vesti,ovviamente, Shinichi Khudo.. *___* WOW!!!!
Comunque beh.. cos’hanno fatto è.. ehm ehm… TOP
SECRET!!! [MA NON difficile da immaginare BD ]
La
testa,grazie, va mooolto meglio ^^
CICCIO85:Io
VENERO Kil … a parte quando mi parla o mi risponde
alle domande IMPORTANTI E URGENTI con Enigmiche richiedono GIORNI di riflessione x esser risolti -.-“
NON
E’ inesperto, povero il mio Merlino!!!! NON MI
OFFENDERE IL FRATELLO MAGGIORE, eH!! SGRUNT!!
MIKYBIKY: ERAGON!!!! Difatti lo ADORO!!!! ^_____^
*_*
CHI non adorerebbe Eragon!? E CHI NON vorrebbe Kilgharrah dalla sua parte.. anche al costo di invertirgli
i connotati da GOOD a EVIL…? Penso tutti da Stregoni
a Goblin, Folletti a Fate.. -,-
MISSIONE:
SALVIAMO IL DRAGO KILGARRAH!!!! (fa tanto ‘salviamo il soldato jane’ xDDD)
Capitolo 30 *** L'inizio del Relax: Merlino&Artù in viaggio ^^ ***
Fecero tappa a Eldor, dove Will
accolse entrambi a braccia aperte.
“Ragazzi! E’ bello vedervi qui. Principe Artù. Posso darle
del tu, o è troppo sfrontato?”
“Affatto sfrontato, direi.”, rispose lui sorridente, “Dammi
pure del tu.”
Gli porse la mano, e Will con un sorriso, e davanti alla
faccia felice di Merlino, la strinse forte. In modo amichevole.
“Bene! Quanto vi fermate?”
I due si guardarono.
“Quanto vuoi fermarti, Merlino?”
“Un paio di giorni..?”, fece lui
Artù annuì.
“D’accordo!”
Will li lasciò sistemarsi, ovviamente nella casa di Merlino,
e si allontanò per dirigersi verso la piccola ‘osteria’ del villaggio. I due
intanto, armati di pazienza, dovettero rimettere un po’ in sesto la casa: Unith
mancava da un po’ di tempo, e non era esattamente ordinata come lo era quando
c’era ancora lei che ci abitava. Sorprendendo Merlino, Artù lo aiutò con gioia
a rimettere ordine.
“Sicuro di stare bene?”, gli chiese divertito.
“Certo che sto bene! Perché me lo chiedi?”
Merlino alzò le spalle ridendo.
“Perché tu non rimetti MAI in ordine. Mai fatto in vita tua!
Lo fanno gli altri per te, di solito…”
Artù si fermò. Poi lo baciò sorridendo.
“Sì, ma tu sei il mio sposo. E ti amo. Quindi ti aiuto molto
volentieri, amore.”
Merlino sorrise tutto contento, e passarono a rimettere la
cucina, a lavare i cocci, spazzarono… Artù non si era
mai sentito più ‘normale’ in ventuno anni della sua vita, passati a farsi
servire e riverire in quanto Principe futuro Erede al Trono di Camelot. I suoi
pensieri vorticarono attorno a tutte quelle volte in cui aveva chiesto al padre
se poteva giocare con gli altri bambini.. o se poteva uscire da solo..
“Ei..”
Le braccia di Merlino lo circondarono da dietro, prendendolo
per la vita, e lui sorrise prendendogli le mani e baciandole.
“Stavo…ricordando. Da bambino
avrei voluto essere come tutti gli altri: giocare con altri bambini, uscire da
solo come facevano loro, andare in giro anche fino a tardi per poi tornare a
casa sporco di…fango o altro! Li vedevo divertirsi,
stare bene, essere…normali. Io sapevo di non esserlo.
Per tutta la vita mi sono sentito escluso… Gli unici
con cui potevo giocare erano Morgana e Carot. E poche volte Cedric.
E quando arrivò iniziai a frequentare pure Gwen.”
Merlino sospirò triste.
“Doveva…essere molto dura per te…”
Lui assentì.
“Lo era… lo è sempre stata. E
tanto. Mi sentivo quasi un…emarginato. Da ragazzino
giocavano tutti con me, soltanto perché ero l’Erede al Trono. Solamente per
quello. Anche se poi ho conquistato la fiducia del mio popolo. E ne sono
felicissimo.”
“Sarai un Re grandioso.”, disse Merlino sorridendo, “Il tuo
popolo ti venera, Artù. Sa che daresti e faresti qualunque cosa per la loro
serenità. E la loro felicità. Ti stimano molto, e ti apprezzano.”
Artù si voltò stringendolo tra le braccia. E cullandolo.
“E poi sei arrivato tu. Il mio dolcissimo e tenerissimo
idiota coraggioso! Adesso so qual è il mio scopo. Sei tu, Merlino.”
Merlino lo guardò con le lacrime agli occhi.
Poi sorrise e, con infinita dolcezza, gli carezzò il viso. Guardandolo con
amore.
“Dei, Artù…”, disse, “Tu non ti
rendi..minimamente conto di quanto sei speciale, vero?” sorrise “Sei il ragazzo
più speciale e…meraviglioso che abbia mai avuto
l’onore e la gioia di conoscere.”
“Grazie a te.”, rispose lui.
I due si guardarono con immenso amore poi, annullarono la
distanza che c’era tra loro per unire le loro labbra in un dolcissimo bacio,
con tanto di “ti amo” sussurrato prima di riprendere a baciarsi. Merlino si
strinse a lui, e Artù lo cullò con tanta dolcezza e tenerezza. Sembrava che il
Tempo non scorresse, come se il tempo fosse tutto quanto per loro, che godesse
di quell’abbraccio colmo d’amore, tenerezza e dolcezza, e non volesse più
scorrere per timore di romperlo.
Dei …
Mi avete fatto il Dono più splendido che potevate mai farmi!, pensò
Merlino col sorriso.
“Non ringrazierò abbastanza gli Dei, Merlino…
per avermi donato te.”, disse Artù felice, “Sei...il Dono più unico e…speciale, che potessero scegliere di farmi.”
Un rumore alla porta interruppe quel momento. Qualcuno bussava.
“Scusate l’intrusione, ragazzi. Vi va di unirvi a me e altri
ragazzi alla locanda?”, chiese Will.
Artù annuì.
“Certo!”
Merlino guardò Will e sorrise, ringraziandolo, e lui gli fece un
occhiolino.
Will è stato
davvero grande ad invitare me e Artù alla locanda. In questo modo il villaggio
potrà conoscerlo meglio!
I due si presero per mano, chiusero la porta di casa, dopodiché
seguirono Will alla locanda: metà del villaggio si era riunito lì, come tutti i
giorni a quell’ora; c’erano sia giovani che ‘vecchi’, tutti assieme senza
badare al differenza di età. Ridevano e scherzavano allegramente, padri e
figli, amici, fratelli e sorelle. Tutti insieme come una grande bella famiglia.
Artù sorrise felice nel vedere una scena simile.
Merlino e Will lo portarono a un tavolo con una decina di persone:
c’erano tre uomini, una donna, due ragazze, e quattro ragazzi.
“Oh! Merlino! Che gioia rivederti!”,fece uno dei tre uomini.
Lui sorrise.
“Grazie, Justin. Anche per me è una gioia rivedere voi!”, poi
guardò Artù, “Voglio presentarvi una persona. Anche se…immagino
che già lo conosciate. Vi ricorderete di sicuro di lui.”
Justin sorridendo si alzò e gli porse la mano, che Artù strinse
con un sorriso.
“Siamo lieti di averti di nuovo qui tra noi, Artù.”
“E io sono felice di esserci, Justin”, rispose lui
Visto che al tavolo c’era soltanto un posto, Merlino lo guardò e
sorrise.
“Siediti. Mi metterò sulle tue ginocchia.”
Artù eseguì e si sedette al posto disponibile, per poi prendere
Merlino sulle sue ginocchia e incrociare le braccia attorno alla sua vita.
“Allora, Merlino, cosa prendi?”, chiese l’oste arrivando.
Una delle ragazze, Mindy, lo guardò.
“E’ ora di cena, Merlino. Se fossi in te ordinerei da mangiare.
Noi l’abbiamo fatto. Così ceniamo tutti insieme.”
Lui annuì contento.
“Il solito, Blake.”
L’uomo rise.
“Insalata di verdure”, disse poi in coro con gli altri al tavolo.
Compreso Artù.
Poi scoppiarono a ridere, mentre il povero Merlino faceva una
bella linguaccia a tutti quanti.
“Tu cosa prendi, Artù? Un bel piatto di carne?”
“Di manzo.”, aggiunse Merlino.
Artù lo baciò sulla tempia,
e sorrise a Blake. E annuì.
“E sia. Insalata di verdure. E carne di manzo. Sono pronti tra
pochi minuti.”, e se ne andò.
Le due ragazze ammiravano Artù incantate, e Merlino se ne accorse
dopo pochi secondi quando si rivolse a Mindy: notò
che sia lei che l’altra amica, Malù, guardavano Artù
come incantate. E poi Malù sospirò.
“Artù… Sicuro di non essere un Mago?”
Lui la guardò interrogativo.
“No, non…non lo sono. Credo. Perché..?”
Lei e Mindy si guardarono e
ridacchiarono, poi lo guardarono nuovamente e dissero:
“Perché ci hai incantate!”
Artù sorrise alle due.
“Così mi lusingate, Miladies”, disse,
“Vi ringrazio per il complimento.”
Uno dei ragazzi, Ermes, scoppiò a ridere.
“Beh, Artù vi ha incantate…e se non la
smettete di fargli il filo..presto Merlino v’incenerisce!”
Le due guardarono il loro amico che, ora, le guardava con sguardo
a dir poco spaventoso: tra l’infuriato e l’omicida. Subito sporsero le mani per
posarle su quelle del loro caro amico.
“No, no! Merlino, scusa! Sappiamo che è tuo!”
“Non ti infuriare… Sai che ci è sempre piaciuto… Abbiamo soltanto..fatto un complimento..”
Merlino si sentì stringere alla vita, e si voltò verso Artù
fulminandolo con lo sguardo. Come osava far il cascamorto con due sue amiche??
Davanti a lui,poi!!! Ma quando vide il suo sorriso…il
suo sguardo pieno d’amore…e sentì le sue labbra che
dolcemente si univano alle sue, chiuse gli occhi. E tutta la rabbia e la
gelosia sparirono all’istante. Essere infuriato a lungo con Artù Pendragon era
pressoché impossibile.
“Ti amo, piccolo mio.”, gli sussurrò all’orecchio dolcemente.
Le due ragazze tiraronoun
sospiro sognante, mentre i ragazzi si sorrisero nel vedere l’amico tanto
felice, e il Principe tanto innamorato.
Merlino gli sorrise. E lo baciò a fior di labbra con la sua solita
tenerezza che ti scioglieva sempre.
“Ti amo anche io, mio unico e grande amore.”
Altro sospiro sognante delle due ragazze. Con conseguente risata
da parte dei ragazzi.
“eccovi qua la vostra cena: carne di manzo per Artù. Insalata di
Verdure per il nostro adorato Merlino. Insalata di uova per le ragazze. E carne
mista per gli uomini.”
Ognuno prese il proprio pasto, e iniziarono a mangiare scherzando
e ridendo allegramente. Per la prima mezz’ora i due sposi si unirono a loro,
poi per qualche minuto i loro sguardi rimasero inchiodati l’uno all’altro. E si
isolarono per quasi venti minuti nella loro personale bolla di sapone. E i
rumori, i suoni attorno a loro divennero praticamente inesistenti .
“Sono perfetti, non credete?”, mormorò Justin col sorriso.
Le ragazze annuirono.
“Due parti che combaciano in modo PERFETTO.”, disse Ermes, “Dei,
se non li avessi qui davanti ai miei occhi…”
Will sorrise.
“Merlino è felice. E Artù, beh… Mai
visto ragazzo più innamorato di lui. E’ pazzo di Merlino. Completamente e
follemente innamorato pazzo!”
Uno degli altri ragazzi disse:
“Quanto…durerà, secondo voi?”
Ermes, Will, Justin, Mindy e Malù si sorrisero guardandosi. Poi in coro risposero:
“Oltre l’Eternità.”
Una mano di Merlino si posò sul viso di Artù carezzandolo
teneramente, poi, col sorriso sul volto, si sporse verso di lui e lo baciò.
Artù lo strinse a Sé e corrispose. Ma non fu un bacio volgare. Né passionale.
Però fu intenso lo stesso.
“Ehm ehm. Merlino? La vuoi l’insalata o la mangio io?”, fece
divertito Will.
I due ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere, poi nuovamente
si voltarono versoi loro amici.
“Scusate!”, esclamarono.
Artù si dedicò alla sua carne, addentandola mentre discuteva con
Justin e Ermes su alcuni aspetti della politica del Regno, e di suo padre,
mentre Merlino mangiando con gusto la sua Insalata scherzava e rideva con Will,
le ragazze, e Blake che ogni tanto passava dal loro tavolo per unirsi alla
conversazione infilandosi nei discorsi.
Ei ciao!!
Merlino e Artù si tirarono su e si guardarono. Sorridevano.
“Giuls!”
Eilà!! Da tanto non ti sentivamo! Va tutto
bene?
Sì sì,
fratellone. Tranquillo. Sono solamente un po’ sfasata…
tutto qua… Tu e Merlino?
Siamo a Eldor.. il mio bellissimo villaggio natale. Siamo alla
locanda con altri… A cena.
La ragazza si sentì commossa da tanta amicizia.
E’ tanto che non ti si vede a Camelot…
No, no..! Artù, non esser triste!
Verrò a trovarvi presto. Ve lo giuro. Ah. Merlino. Il baule che cercavi stamane
è nel retro di casa.
Sul volto di Merlino si aprì un sorriso che gli andava da un
orecchio a un altro.
Grazie, Giuls!!!
Vieni presto!!
La ragazza sospirò: oh sì, sarebbe andata presto. Avrebbe avuto
bisogno di tutto l’aiuto possibile …
Ti sento preoccupata sorellina, tutto a posto?
Sei sicura?
Come poteva dirglielo? Kil le aveva fatto giurare di non parlare.
Non ancora.
Sto bene! Sono…solo
un pochetto stanca. Ci vediamo presto! Un bacione!!
Merlino sorrise e si voltò verso Artù.
“Domani…ti faccio vedere qualcosa.
E’..una cosa importante,per me.”
Artù annuì sorridendogli con amore immenso.
“ Nesarò onorato e felice,
mio dolcissimo sposo.”
Ragazzi. Ragazze. Vi domando UMILMENTE
perdono! Purtroppo in questi giorni ho avuto un’autentica crisi NERISSIMA
quanto un profondo abisso... E volevo
perfino abbandonarela Scrittura. =( Ma
fa parte di me,di ciò che sono. E non potrei MAI sopprimerla o seppellirla.
=)ora sono tornata,sono qui,e vi
assicuro che cercherò di aggiornare SERIAMENTE In orario ;P
Ringrazio davvero di cuore tutti
quelli che mi seguono ancora nonostante tutto quanto *____________*siete veramente fantastici raga!!! E chi mi ha inserito e mi tiene tra preferiti e seguite…mi fa felice e tanto!! Mi rende soddisfatta di me
per una volta tanto nella Vita ;-)
Bene!!! Passo airingraziamenti:
ELFIN EMRYS : purtroppo il mio indirizzo è..ehm..SUPER SEGRETISSIMO!!! ;-p
Il ritorno delle due sorelle Pendragon SENIOR
è una cosa che ho avuto molto piacere a scrivere!! Sono così…così…
WOW!!!!! XDDDD e in questo modo Utherino ha il suo
bel da farecon la sposina e non perde
tempo a rompere ai nostri adorati ;P
Mordred
ci sarà.. ebbene sì! SPOILER!!! Però non so se sarà lui a sopravvivere … Mi sta
parecchio antipatico.. BWHAHAHAH!!!!! ALTRO SPOILER: tra poco sarà Wedding Time 4 Gwen&Morghy ^^
MIKYBIKY: Ma povero il mio Utheruccio!!!! Gli ho pure fatto tornare Ygraine che perlomeno si calma un po’!!! -.-“ che devo fare
per fartelo star simpatico almeno per qualche minuto?? xDDDD
PAFFy333: ehmmm…Riri..?
Ragazzi, lady Merendina chiede la vostra IMMEDIATA Protezione dalla furia
estrema (sebbene UN POCHINO giustificata..!) della nostra carissima riri...
Ma ho fornito una spiegazione, NO?? ;(no comunque.. cioè paffy..
il solletico a Kil non serviva: era sufficiente chiedere che cosa avessero
fatto ai due diretti interessati.. Artù poi ADORA Vantarsi delle sue doti da ‘latin
lover’ e amante.. -,-
Grazie per i complimenti ,tesorinaa!!!!
** mi fai arrossire in questo modo!!!! Al prossimo chappy!!!
Stavolta in orario, te lo assicuro!!!!!
xD
CiCCIo85::visto??’ Eh? STUPITO Vero? ^_^ adoro quelle due! Le VENERO!!
Sapessi quante bellissime e magnifiche cose imparo da loro!!!! **
La mattina dopo, Artù si svegliò con Merlino tra le braccia:
si scansò di pochissimo per poterlo ammirare. Aveva un’espressione calma e
rilassata, un sorriso sulle labbra, e si era rannicchiato contro di lui come un
gattino che cerca protezione. Quella protezione che l’Erede alTrono mai avrebbe cessato di dargli.
Lo strinse forte a Sé, baciandogli teneramente i capelli.
“Buongiorno…”
Sorrise.
“Buondì a te, dormiglione. Dormito bene?”, gli chiese.
Merlino alzò la testa e lo baciò dolcemente.
“Avrei potuto dormire male?”, chiese, “Tra le braccia del
mio Angelo? Naa.. Non credo proprio.”
Artù lo baciò con amore.
E Merlino si strinse forte a lui, come per paura di poterlo
perdere. Lo sopraffò per un momento il terribile terrore che Artù potesse
svanire da un momento all’altro. Che potesse stancarsi di lui. O trovare,forse,
un passatempo migliore che stare un po’ di tempo con lui,sebbene sposati.
Come se avesse letto i suoi pensieri, e sentito i suoi
timori, Artù lo strinse.
“Guardami”, gli disse fissandolo negli occhi, “MAI mi
stancherò di te,Merlino. E soprattutto non potrei trovare qualche cosa da fare
che sia più bello che star con te. Mai.”
Il giovane Mago gli sorrise carezzando il suo viso.
“Ti adoro quando fai così.”
“E non mi adori sempre, forse?”,fece finto offeso, “Sono il
futuro Re di Camelot. Dovresti adorarmi in ogni istante della tua vita sai?”
Merlino rise.
“Certo, mio bellissimo asino reale.”, rispose a tono
scherzoso.
Artù rise.
“Razza di insolente.. ti serve una lezione!!”, disse.
Poi si misemeglio di
fianco e gli fece una scarica di solletico, tra le risate di entrambi e i “noo! Ti prego basta! Mi arrendo” da parte del moretto. Dopo
le posizioni si ribaltarono, e si diedero guerra. Quando poi smisero, Merlino
prese il cuscino di Artù e glielo sbatté con dolcezza in faccia. Artù di
risposta prese il suo, glielo sbatté piano in testa, poi sorrise e lo baciò.
Dei Merlino…mi fai sempre bene.. Ogni istante che passiamo
assieme mi fai sempre meglio…!!!
Il biondino prese una mano di Merlino, baciandola con amore
e devozione, dopodiché la posò sul proprio viso e gli sorrise. Con amore. Così
come pieno d’amore era il suo sguardo. Merlino sorrise, e comprese
immediatamente che cosa cercasse il suo adorabile sposo.
Mosse la mano e gli carezzò dolcemente il viso, e vide Artù
che beato chiudeva gli occhi per godersi quelle carezze, quella splendida ed
intensa tenerezza di cui solamente il suo sposo era capace. Che era capace di
dare. Di trasmetterti anche soltanto con uno sguardo da lontano. Merlino si stava
beando di quel momento quanto lui, mentre la sua mano carezzava tutto il viso
di Artù, dalla fronte alle guance…ilnaso…labocca… gli occhi… Visitando ogni mm di quel viso che tanto amava.
Nonriesco a staccarmi da lui…
E non voglio farlo..non voglio staccarmi. Voglio stare così..per sempre … , pensò Merlino.
“Amore…”
“Mh?”
“Che cosa vuoi farmi vedere?”
Merlino si riscosse dall ‘estasy e sorrise.
“Alcune cose. Vuoi venire con me?”, gli chiese
alzandosie porgendogli la mano.
Artù senza esitare la prese, e i due uscirono dalla stanza
per dirigersi verso il piccolo corridoio: arrivarono davanti ad una stanza non
molto grande. Merlino gli lasciò la mano per aprir la porta e accendere il lume
per poter vedere. Era un magazzino, dove lui e sua madre tenevano tutte le loro
cose di tanti anni.
“Eccoti qui…”, mormorò Merlino.
Si diresse verso un
vecchio tappeto, e da sotto tirò fuori un piccolo baule di legno di ebano,
intarsiato in modo spettacolare, la figura di un piccolo Drago. Di sicuro lo
aveva costruito Balinor prima d’esser costretto ad andarsene.
Il giovane stese il tappeto, e vi si sedette. Poi si voltò
in su e sorrise. Porgendo la sua esile mano.
“Vieni..?”
Artù assentì e si sedette dietro di lui, accogliendolo
contro il suo petto.
Il moro aprì il baule: la prima cosa che spuntava in cima a
tutto quanto era una sorta di divisa. Coi colori di Camelot. Artù scoppiò a
ridere quando Merlino la tirò completamente fuori: somigliava tanto alle divise
di Camelot!
“Ebbene sì … Da piccolo volevo fare il Cavaliere. Touché!”
Artù lo baciò sulla tempia.
“Credevo…che per te tutti i
Cavalieri fossero dei boriosi, arroganti e…pieni di
sé.”
Lui annuì a quelle parole.
“Tu per primo, Pendragon. Però…
Mia madre mi ha sempre detto che mio padre era stato al servizio di Uther, e
così …”, tirò un sospiro “Beh, volevo farlo per sentirlo più vicino a me.
Tutto..qui.”
Lui lo strinse.
“Ei.. Guarda che lo capisco. Ricordi? Io ho imparato a fare
il Curatore.. sebbene non sia un granché…”
“Per sentirti vicino a tua madre.”, sorrise , “Sì. Lo
ricordo benissimo.”
“E quel papero?”, chiese Artù.
Si sporse in avantie
dal baule tirò fuori il peluche di un papero, decisamente u n po’ scucito,
nero.
Merlino sorrise.
“Lui è Emrys. Mia madre mi chiamò così una volta, quando…seppi di essere un Mago.Lui era il mio amico di giochi. L’unico che
mi volesse bene, a parte Will. Ma con Will non ci potevo parlare piùdi tanto, e così..Emrys divenne il mio vero
unico amico. Mi ci potevo sfogare, con lui. Lo volli nero perché tutti gli
altri erano gialli o bianchi… Lui era diverso.. Come
me.”
Tu non
sei diverso…
Sì che lo sono. Sai che è
così,tutti quanti lo sappiamo..
“Beh..”, disse “Ma non sei diverso negativamente. Il tuo
essere diverso è decisamente molto positivo. Tu non sei ‘diverso’, amore mio.
Sei SPECIALE.”
Merlino lo guardò con gli occhi velatida lacrime di commozione.
“Grazie…”
“Prego.”, risp Artù guardandolo
con tanto amore.
Poi lo baciò sulla fronte, mentre Merlino gli mostrava le
altre poche cose che aveva: una spada di legno, uno scudo sempre di legno,
persino unaspecie di elmo .
“Will e io ci divertivamo molto a guerreggiare. Finché non
abbiamo scoperto quanto sia … mostruosa in realtà la guerra.”
Artù chinò la testa, e sospirò affranto.
“Già … Lo so bene..”
“E..Ei…”
Tirò fuori la prima cosa che trovò: una coperta cucita
interamente a mano, con diverse stoffe di differenti colori, che creavano un
insieme stupendo. E Ve lo avvolse.
Sorridendo.
“Guarda come ti dona!”, disse contento, “Possiamo … farla
diventare la nostra coperta..se vuoi. Che ne dici, amore? E’..troppo
sdolcinato?..”
Artù scosse la testa. Sorridendo con amore. Sapeva che
Merlino l’aveva tirata fuori anche per distrarlo daisuoi pensieri tristi e cupi.
“Per niente. Sono pienamente d’accordo con te. Mi piace
moltissimo! Sarà..la nostra coperta.”
Merlino lo baciò con dolcezza ,bacio a cui Artù corrispose a
pieno.
Ragazzeeeeee
( e ragazzi): CHIEDO UMILMENTISSIMAMENTE VENIA. L’Università è mooolto più complicata di quanto mi aspettassi, e credetemi
quando chi di voi ancora è al Liceo ci andrà … -.-“
Questo chappy
mi e’ piaciuto tantissimo scriverlo, anche perché è giusto che a un certo punto
conoscano qualche cosa in più l’uno dell’altro.. XD sennò poverini!!! E quindi
ho scritto qualcosina su di loro ^^ spero vi piaccia
anche stavolta!!!!
Ringrazio i lettori silenziosi, e tutti
i lettori in generale: GRAZIE DI CUORE
<3<3<3
Per quanto riguarda i soliti fedelissimi recensitori:
ELFIN EMRYS: ^_^” tesorino mio, PERCHE’ mi vuoi ammazzare,
me lo spieghi? Io ci tengo taaaanto alle tue
recensioni!!!! Comunque.. sì.. quel chappy era stratenero!!!!
E sì: MORDRED muore perché a me sta sulle scatole, quindi DEVE crepare e basta.
Punto. Non ci sono vie di mezzo o altre alternative. Non ucciderà proprio
NESSUNO. E Gwen e Morghy convoleranno a nozze VA BENE??? Se lei e Artù sono
andati a letto lo hanno fatto SOLO ED UNICAMENTE per l’Erede al Trono di
Camelot !!
Vuoi
vedere Artù geloso,eh? BDma lo sai che
in questo modo hai stimolato la mia cattiveria? E così vedremo il Principino
biondino GELOSO!!! MWHAHAHAHAHAa!!!!!
XDDDD
nessuno ha capito chi fosse Giuls….. Sono Io.
-.-“mi volevo inserire nella storia
ogni tanto,come voce esterna. E siccome per me Artù e Merlino sonoun po’ fratelli maggiori.. **
CICCIO85 : Artù
non è BELLISSIMO. Artù Pendragon è…è… UN FIGO DA
PAURA! !!! *e sbava per tutta la casa*
Perbacco, dire che è BELLISSIMO è una blasfemia!!! Un Eufemismo assurdo! !!
(Giuls SONOIO!!)
PAFFY333:paffy!!!! Su suriri, calmati su!!!!! DAII!!!!
^^ sono QUI e sto scrivendo!! Certo ogni tanto ultimamente faccio ritardi a dir
poco MO-STRUO-SI. Però eccomi QUA! ** Da retta a Drachino,dai su.
Harry GRAZIE!!! ^____^
Ps. [Giuls SONO IO ^_^’ ]
Pps. Ragazzi…..
O______________________oIo sono … SENZA PAROLE. Cioè .. Questa TERZA
Stagione di Merlin è .. è.. BAH!!!!
Artù sorrise, e lo baciò ancora. Poi si alzò aspettando che
Merlino chiudesse il baule.
“Perché non lo porti a Camelot? O..se vuoi porta con noi
Emrys. E la coperta, ovvio.”, gli disse.
“Hai ragione! Mi porto via pure Emrys.”, disse lui “E ora,caro
mio vecchio baule, è ora di tornare nel tuo posticino preferito.”
Lo spinse con entrambe le mani, senza colossale sforzo visto
il poco peso che aveva al suo interno. Dopodiché vi risistemò sopra il tappeto,
e si avviò con Artù in camera, dove lasciò coperta e peluche, sul letto, prima
che Artù lo prendesse per mano e lo portasse sul retro della casa, dove c’era
il solito tronco di legno.
Si sedette, e poi lo fece accomodare tra le sue gambe,
stringendolo a sé.
“Sai,la tua è una splendida idea! Ci sono cose di te che non
conosco…e mi piacerebbe che tu me le dicessi. Per
conoscerti sempre di più e sempre meglio. Vedi..io ho sempre pensato che sono
proprio le piccole cose, quelle che la gente non chiede mai, a farti
comprendere a fondo una persona.”
Merlino si voltò per guardarlo ammirato, e con tanta
devozione e rispetto.
“Mai quanto
te.”,rispose lui, “Bene! Dai, cominciamo con l’interrogatorio. Mh..vediamo un po’… Fiore preferito?”
Merlino sorrise.
“Il Lillà Bianco. Lo adoro, perché è semplice ma nella sua
semplicità è…a dir poco stupendo.”
“Concordo.”
“E il tuo? Quale fiore attira maggiormente il grande Artù?”
“Il Girasole. Perché non la smette mai di cercare il Sole
e.. di seguire la sua traiettoria. In questo modo resta sempre … vivo. E poi
anche perché sembra robusto e ‘duro’, ma dentro i filamenti sono “teneri’
e..anche fragili.”
“Come te.”, disse Merlino, “Duro fuori, tenero dentro.”
Artù gli baciò la fronte, come faceva spesso, e sorrise.
“Bene. Dai, tocca te fare una domanda.”
“Ok! Vediamo, cosa ti posso … OH! Colore preferito! No,
aspetta. Io lo so. Anzi, li so. Rosso, Blu e Verde.”
Artù annuì ridendo.
“Esatto! E comunque IO so i tuoi: Azzurro, Arancione, e..Bianco.”
“Bravo.”, fece lui sorridente.
“Bene! Poi so che adori leggere, soprattutto storie d’Amore
e Avventura … E che ami molto il mare.”
“E che tu adori invece le storie di Combattimento e
Amicizia.”, rispose lui “E come mi hai detto tempo fa, la più bella storia
d’Amore la stiamo vivendo noi due assieme.”
Artù lo strinse a sé, e Merlino si abbandonò all’indietro
contro di lui guardando il cielo.
“Vai matto per la cioccolata al latte..”
“Tu per quella fondente. Da bravo Pendragon.”
“Ovvio!”, rise Artù, “Beh, praticamente possiamo dire di sapere
tutto l’uno dell’altro. O quasi. Ciò che non sappiamo, lo impareremo.”
Merlino assentì. Poi sospirò in dubbio.
“Io … C’è una cosa di me che vorrei tu … sapessi subito.”,
lo guardò, “Ho paura del buio. Non della notte, ma del buio vero e proprio
quando non ci sono tante luci.”
Artù lo guardò sorpreso.
“Sul serio? Ma … Con la Magia non dovresti saper ‘creare’
delle luci per … non rimanere completamente al buio? “
Merlino annuì tristemente .
“Sì.. Se non fosse
che al buio più totale mi paralizzo, e … non riesco neanche a pensare.”
Artù in un impeto di protezione lo strinse forte a Sé.
“Ti amo. E non permetterò a nessuno di avvicinarsi a te,
quando è buio. A nessuno e nulla. Te lo giuro.”
Lo so amore mio. Lo so. Ti amo
tanto anche per questo., gli
disse telepaticamente .
Artù sorrise e lo baciò con amore. E passione.
Ti
desidero, Merlino ...
“Lei non deve chiedere, mio Sposo e Signore.”, gli sussurrò,
“La desidero anch’io..”
Artù smise di baciarlo per qualche secondo, e si alzò in
piedi: gli porse le mani che Merlino afferrò, lo tirò su, e lo baciò di nuovo.
Il moro sorridendo lo prese per la mano e lo portò dentro chiudendo la porta
alle loro spalle. Artù prese il viso di Merlino tra le mani mentre lui si
stringeva al suo principe.
E senza staccarsi l’uno dall’altro, Merlinoindietreggiò, mentre Artù avanzava:
sbatterono contro una parete per poi, ridendo del piccolo incidente, proseguire
verso la camera da letto e raggiungendola in poco tempo; i due si staccarono
per qualche secondo, sfilandosi a vicenda la maglia,per poi tornare a baciarsi con sempre maggior
passione.
Arrivati al letto, Merlino si sedette sul fondo staccandosi
da Artù, per poi alzare le braccia e sfilargli senza fretta i pantaloni che
stavano diventando oramai di troppo. Artù lo lasciò fare, mentre, chino su di
lui, si riappropriava delle sue labbra. Una volta che i pantaloni furono caduti
per terra, Artù salì in ginocchio sul letto, e Merlino indietreggiò.
Posò la testa sul cuscino, e in pochi istanti Artù fu sopra
di lui, poggiandosi sui talloni per non gravare col suo peso su di lui, per poi
baciarlo di nuovo, con amore, e scendere sul suo collo , lambendone dolcemente
ogni mm, baciandolo con estrema lentezza e passione. Giù sino all’incavo, il
punto debole che avevano in comune.
Quando raggiunse l’incavo, Merlino avvertì un forte senso di
rilassamento che si espandeva lungo tutto il suo corpo, mentre piccoli gemiti
sfuggivano dalla sua gola man mano che le labbra di Artù scendevano a baciargli
il petto. E quando lì si fermarono, dedicandovi le attenzioni che soltanto lui
sapeva dargli, i gemiti si fecero più forti.
Sentirlo gemere così per lui, gemere il suo nome, per Artù
eral’apoteosi. E lo faceva sentire
necessario, importante per qualcuno. Per lui. Merlino.
Con sua sorpresa, Merlino ribaltò con un piccolo scatto le
posizioni, tuffandosi sulle labbra di Artù, scendendo sul suo collo e
sull’incavo che torturò con passione, amore, e quella sua tenerezza che lo
distingueva da tutti gli altri. Il Principe Gemette mentre le labbra del suo
giovane sposo scendevano sul petto, sussurrò il suo nome.. e Merlino sorridendo
lo baciò.
Merlino scese da sopra di lui, e si sdraiò in attesa che
Artù aprisse gli occhi per riposizionarsi su di lui. Cosa che il futuro Re
fece, con un sorriso e un dolce bacio.
Lo preparò, con infinito amore ed immensadolcezza.
E poi entrò in lui,con passione, desiderio, senza tralasciare quella dolcezza che Merlino
gli ispirava sempre. E quell’Amore che mai per nessunmotivo al mondo avrebbe smesso di provare.
Merlino inarcò la schiena, mentre Artù continuava a entrare
dentro di lui: entrambi sentivano il corpo andare a fuoco, partendo dal
bassoventre per poispandersi
dappertutto. I loro gemiti si fecero sempre più forti e sempre più alti, si
fusero insieme, mentre sussurravano l’unoil nome dell ‘altro. Stringendosi forte la
mano sopra il cuscino. Sentendosi sempre più vicini. Un tutt’uno.
E raggiunsero l’apice
assieme.
“Ti amo,piccolo mio.”
Artù si sdraiò e strinse Merlino tra le braccia, che si
accoccolò nascondendo completamente il viso, sentendosi al sicuro. protetto. E
al caldo.
“E io amo te, angelo.”
Si addormentarono
così: sfiniti ma felicissimi.
LO SO. E’ corto e neanche tanto intenso.
Ma vi prego di scusarmi di tutto cuore!!! Sto scrivendo gli altri chappyes !!! ^^
Capitolo 33 *** Attacchi di Gelosia: Freya vs Patrick: la lotta degli Equivoci. ***
Le voci giravano rapide,a Camelot, come una brezza leggera
che passava dai vestiti e ti pungeva, arrivando persino alle ossa. E alle volte
ti porta ad ammalarti di una delle strane malattie chiamata GELOSIA.
“Di un po’… Secondo te il Principe…”
Merlino, come ogni mattina, portava il vassoio della
colazione al suo sposo e signore; sapeva che a quell’ora non era raro trovare
altri servitori che s’accingevano a consumare la propria. Mentre passava, la
voce di Stan, il cuoco, gli sfiorò il timpano.
Seguita da quella dell’aiuto cuoco, Penny.
“Ma cosa vai blaterando! Artù è pazzo di Merlino. Non
potrebbe MAI fare una cosa del genere. Il Principe è un ragazzo con la testa
sulle spalle, dai sani principi, e non si abbasserebbe mai a cose di questo
genere. Hai visto anche tu com’è andata a finire con quella là, no?”
Lui sospirò.
“Quella stregaccia di Viviana! Mi domando perché vogliano
sempre vendicarsi tutti quanti di quei due adorabili ragazzi! Ma un po’ di pace
per i due piccioncini mai?!”
Penny assentì.
“Purtroppo non hanno molto tempo per loro. Tra gli
allenamenti, le riunioni del Consiglio a cui Uther costringe Artù sempre più
frequentemente, e il resto… Quei due hanno la
pazienza di due martiri, te lo dico io. Anche se… Che
sia chiaro: ciò che ho detto poco fa su Artù lo penso e ne sono convintissima.
Però, c’è da dire che il modo in cui Patrick gira attorno al Principe ... Beh,
lo capirebbe pure un bambino…”
Il cuore di Merlino ebbe un balzo.
Co..Cosa
stanno … Patrick gira intorno a …
La mente di Merlino vagò improvvisamente ai ricordi di qualche
giorno prima quando, durante gli allenamenti, Patrick si era avvicinato ad Artù
per chiedergli un consiglio su di una certa postura da combattimento. E Artù
,col sorriso sulle labbra, lo aveva portato a pochi metri dagli altri per
insegnargliela. Lì per lì non ci aveva fatto molto caso. Ma dopo ciò che aveva
appena sentito …
Non dubitava dell’amore di Artù. Questo MAI. Ma sapeva quanto i
suoi ormoni fossero “vaganti” in certi periodi… E in
effetti non stavano insieme in quel senso da qualche tempo…
Strinse forte il vassoio, prese un mazzo di fiorellini di campo
che posò sopra, e con un sorriso benché tirato entrò nel Castello, salì le
scale, ed entrò in camera.
“Buongiorno amore! Ti ho portato la colazione. Spero sia di tuo gradime…”
“Sarebbe di mio gradimento…una
spiegazione.”, lo interruppe Artù, “Anzi, per la precisione…che
tu mi tolga un dubbio.”
Merlino si voltò verso il letto: Artù indossava la sua maglia
bianca leggera, ed era seduto sul bordo del letto stringendo le lenzuola nelle
mani, strette a pugno. Lo guardò con sguardo tra l’interrogativoed il perplesso, e posò il vassoiosul tavolo.
“Dimmi pure. Sai che sono sempre felice di aiutarti, quando posso e come posso.”
Artù alzò lo sguardo, e lo puntò dritto nel suo.
“Quella ragazza...che abbiamo salvato da quell’uomo.. Quella con
la maledizione, com’è che si chiama..?”
“Freya.”
“Ecco, sì. FREYA.”, sospirò, “Merlino. Voglio che tu sia sincero
con me. Che cosa..c’è tra te e lei? Che tipo di..legame? Ti..ti piace?”, chiese
quasi balbettando.
Lo sguardo di Merlino si fece di puro sbalordimento: non ci poteva
assolutamente credere. Artù gli aveva appena chiesto se…Se… Come poteva anche soltanto remotamente pensare ad
una cosa simile?!
Dei, se…se gli piace...potrei impazzire…
L’espressione di Merlino si addolcì appena vide quella di Artù:
tentava di tenere i tratti induriti, ma gli riusciva male, e il suo sguardo
rasentava quasi la disperazione. La sua espressione un misto tra la furia cieca
e l’ansia. Era così tenero!! Sorrise. E avvicinatosi al letto si chinò davanti
a lui, spostandogli un ciuffetto ribelle dagli occhi. E incrociò il suo sguardo
blu mare con quello blu cielo del biondo.
“Sei… uno stupido asino reale. Io TI
AMO. Amo TE. Voglio TE. Desidero TE. Non ho occhi che per voi, mio Signore.
Solamente per voi. Mai potrei amare qualcun altro. Vi appartengo interamente.
Mente, cuore, anima…e corpo. Tutto di me è solo e
soltanto vostro.”
Artù lo guardò. Uno sguardo pieno d’Amore. E lo strinse forte a
sé.
“Perdonami. Non intendevo dubitare di te, amore mio.”, disse
baciandogli i capelli con tenerezza.
“Hey. Non domandarmi perdono.”, disse lui sorridendo, “Ricorda:
‘Amare significa non dover mai dire –mi dispiace-‘..”
Artù sorrise, carezzandogli il viso dolcementecome solo lui sapeva fare.
“Ti amo”
E il moro sorrise di rimando, si alzò e, con un valido aiuto da
parte del biondo, lo tirò su in piedi.
“Ti amo anche io.” lo baciò “Su. Hai gli allenamenti tra dieci
minuti. Prima cominci, prima concludi…e torni da me.”
Il Principe gli prese il viso tra le mani e lo baciò di nuovo.
Una. Due. Tre volte. Adoravabaciarlo a
quel modo. Dopodiché si staccò, e s’affrettò a cambiarsi dietro il paravento. Mentre
Merlino prendeva la maglia bianca, per andarla poi a lavare. Qualcuno bussò
alla porta.
“Sì?”
“Mio Principe. I Cavalieri vi attendono giù al campo.”
Il sangue di Merlino ribollì nelle vene come l’acqua messa a
bollire: cosa faceva lì Patrick? E perché proprio in quel momento? Poteva
perfettamente immaginare che Artù in quel momento sarebbe potuto essere a
cambiarsi, e che lo avrebbe potuto trovare a petto nudo e magari, anzi, proprio
nudo del tutto… E POI.. Come osava chiamarlo “Mio
Principe” con un tono tanto…tanto…
SDOLCINATO?!?! E poi.. MIO??
Artù fece capolino da dietro al paravento.
“Grazie mille, Patrick. Dì loro che arrivo.”
Lui sorridendo fece un inchino e uscì, lasciando la porta
semi-aperta. Merlino la fissò a lungo, finché le iridi non si tinsero di oro, e
conun pizzico di Magia la chiuse. Anzi,
per la precisione, la sbatté, così forte che per poco non poteva uscire
addirittura dai cardini.
Artù si sporse di nuovo.
“Amore, non c’era bisogno di sbatt…ei.
Che hai?”
Lo sguardo del moro era adesso un misto di cieca rabbia (per non
dire gelosia pura) e perplessità. E adesso era rivolto verso di lui. Lo
fissava. Ma non parlava.
L’ho sentito soltanto io il tono SDOLCINATO con cui ha pronunciato
“Mio Principe”? Oppure…è solo frutto dellamia immaginazione? E comunque.. MIO!?
Artù lo guardò per qualche secondo. Poi scoppiò a ridere.
“Merlino, Merlino … Sei geloso! Dei.. Da non credersi!”
Sono lieto che ciò la diverta…SIRE.
Artù allora smise di ridere. E sorrise.
“Andiamo, Merlino…” sospirò “Dei, é …
Patrick. E’ uno dei miei Cavalieri più giovani. È inesperto. E”
“E ti fa la corte spudoratamente!!”, sbraitò lui, “Lo hanno notato
TUTTI, Artù. Tutti quanti a Corte se ne sono accorti. Dai servitori a… Tutti! Soltanto io non me ne ero ancora accorto.”
Artù uscì da dietro il paravento, senza ancora la maglia addosso.
“Guarda che lo so. Ma non ci ho mai dato peso, e continuerò a non
darglielo. E sai perché?”
Merlino sbuffò.
“Perché tanto è soltanto uno dei numerosi Cavalieri che vi fa il
filo, e uno vale l’altro..per divertirsi?”
Il biondo sorrise, guardandolo con amore eavvicinandosi. Dei, quel suo broncio lo aveva
ancora una volta intenerito. Il suo maghetto geloso!
Gli prese il viso tra le mani e lo baciò a stampo.
“NO. Perché amo TE. Merlino di Eldor. Il
più grande Magodi tutti i tempi. TE.
Non desidero altri che TE. Voglio soltanto TE. Posso e voglio amare solo TE.
Nessun altro. TE.”
Merlino sorrise, il cuore gli scoppiava di gioia, e lo strinse.
E fin da subito il loro bacio si colmò sia d’amore..che di
passione.
“A..Artù, devi…”
Lui gli baciò la guancia con dolcezza.
“Dei..ti voglio…”, sussurrò con voce
calda al suo orecchio.
Merlino gettò per terra la maglia sporca di Artù, e attrasse a sé
il suo viso. Baciandolo con passione. Ma anche con amore e dolcezza. A cui Artù
corrispose appieno, scendendo poi sul suo collo,e sciogliere in un istante la
bandana che lo ricopriva. E scese ancora giù, sino all’incavo. Che mordicchiò
con tenerezza,per poi baciarlo. Per ogni morso un bacio. Come a chiedere scusa
d’averlo morso.
Il moro gemette stringendosi a lui, alle sue spalle, attirandolo a
sé e avvicinando i loro bacini.
Dei, fosse stato per entrambi avrebbero chiuso la porta a chiave e
non sarebbero usciti di lì per un paio di giorni!
Amore… Sai che fosse per me ti prenderei ora e subito, ma…
Artù sospirò e si staccò.
“Lo so… Gli allenamenti.”, posò la
fronte contro la sua, “Dei… Quando avremo un po’ di
tempo per noi due, Merlino? Mi manchi da morire.”
Merlino si strinse a lui.
“Mi manchi da morire anche tu, Artù.”, lo guardò sorridendo, “Sono
ottimista. Vedrai che più tardi riusciremo a stare insieme un po’. Anche se per
poco, mi basterà … Mi manca da impazzire stare tra le tue braccia.”
Artù lo baciò con amore, poi lo strinse forte a Sé.
Giuro che non
permetterò che mi sia sottratto del tempo con Merlino.. MAI.
Il mago lo baciò con tenerezza. La sua solita e conosciuta
Tenerezza. E gli sorrise accarezzandogli il viso. Poi si chinò raccogliendo la
maglia bianca sporca.
“Vado. Ho dei doveri da svolgere.. E anche tu,tesoro. Vai.”
Artù sospirò. E uscì andando al campo.
Passò mezz’ora, Merlino andava su e giù per il Castello svolgendo
i suoi soliti doveri, senza contare che alcune persone gli chiedevano di poter
parlare con Artù, oramai il moro era il tramite tra gli altri e il suo giovane
sposo! E così si fermava gentilmente a parlare con loro. Ma dopo quasi un’ora
riuscì a concludere tutto quanto, sia doveri “domestici” che il resto, e
raggiunse Artù al campo.
“Merlino!”
Il Mago riconobbe subito quella voce e, arrivato a bordo campo, si
voltò con un sorriso.
“Ei! Ciao Freya! Come stai,oggi?”
La ragazza gli sorrise raggiante, e lo abbracciò affettuosamente,
abbraccio al quale lui corrispose.
“Oh, benone! E lo devo a te, Artù, Gaius e gli altri. Mille
grazie, davvero.”
“E di che!”, rispose lui, “Lo abbiamo fatto volentieri!”
Due occhi blu cielo si voltarono dietro di sé quando sentì il Suo
nome, e la sua voce. E quando li vide abbracciati, sebbene in realtà non era
che un innocuo abbraccio da amici, il suo cuore venne stretto in una morsa
chiamata GELOSIA.
Freya!! E la sta
abbracciando! Artù. Calmo. E’ un abbraccio da AMICI. E lo sai anche tu. ,ma
l’espressione era infuriata,Dei, ma come fa a
non notare lo sguardo di lei?!?!
“Principe Artù? Artù, tutto bene?”
Il biondo tornò con lo sguardo sui Cavalieri, notando che Patrick
si era avvicinato e gli aveva posato una mano sul braccio guardandolo
sorridendo ma con apprensione. E gli sorrise di rimando,cordialmente.
“Oh, sìsì. Mi scuso. Ero assorto nei miei pensieri.”
“Mio signore”, fece lui, “Se posso permettermi, vorrei… chiedervi un favore.”
“Chiedi pure.”
“Ecco… Potreste insegnarmi ad usare la
mazza ferrata, signore? Non…mi sento molto sicuro
riguardo alla mia tecnica.”
Artù annuì sorridendo.
“Ovvio. Prendi la mazza ferrata. La tua,e anche la mia. Ti insegno
subito”
I due si misero da una parte, mentre Carot sostituiva Artù nel
controllare l’operato degli altri Cavalieri di Camelot.
Freya guardò verso il campo.
“M..Merlino non…è Patrick quello con
Artù?”
Quel nome causò una forte fitta di gelosia nel suo cuore. Proprio
al centro del cuore. Prese un respiro profondo,perché in caso fosse stato
veramente Patrick, avrebbe dovuto mantenere l’autocontrollo. O perlomeno
provarci!
Si voltò. E li vide. Da una parte, Patrick in posizione d’attacco
con la mazza ferrata, e Artù dietro che gli mostrava la posizione più
appropriata.
Non … I miei
occhi non..stanno vedendo ciò che vedono. E’ solo un’illusione. Forse.. Forse è
opera di Viviana. Vuol farmi arrabbiare!
Freya notò il suo nervosismo. E cercò di porvi rimedio.
“Non è come sembra,Merlino. Lo sai che Artù ti adora, ti venera … ti
ama da morire. Più di qualsiasi altra cosa al mondo! Non ti potrebbe mai
tradire. Questo lo sai perfettamente.”
Merlino rise sarcastico.
“Ah no? Ma guarda.. sembra proprio che, al contrario, si diverta
anche a farlo!”, sbraitò alludendo al fatto che ora il Principe rideva assieme
al giovane cavaliere.
Ti stai divertendo, a quanto posso notare.
Artù alzò in quel momento lo sguardo, e vide l’occhiata furiosa
che Merlino gli mandò. Inizialmente pensò bene di avvicinarlo e spiegargli
com’è che stavano le cose, poi però prese sopravvento l’orgoglio Pendragon. Ben
riconosciuto e ‘rinomato” da tutti quanti.
Beh, posso dire lo stesso di TE. Merlino.
Merlino spalancò la bocca dalla sorpresa. E mandò al diavolo la
Telepatia. Senza accorgersene,quasi..
“Che cosa vorresti insinuare?”
E anche Artù non fu da meno.
“Oh, non fare il povero ragazzo inconsapevole e ingenuo. Sai
PERFETTAMENTE a cosa mi riferisco. Anzi, a CHI mi riferisco.”
La ragazza a quel punto rimase scandalizzata, oltre che sconvolta:
stavano litigando PER CAUSA SUA? Ma perché? Poi la rivelazione: che Artù
pensasse che tra lei e Merlino…?
“NO!!”, esclamò.
Merlino, Artù, Patrick e anche il resto dei Cavalieri adesso la
guardavano perplessi. E lei guardava attonita Merlino e soprattutto Artù.
“Non starete litigando per … Mio Principe.”, disse ad Artù, “Non
penserà che tra me e Merlino … ? Non è affatto così! Niente mi lega a lui più
di una forte e profonda, e solida amicizia.”
Merlino guardò lei sorridendo, poi si voltò verso di lui.
“Ecco, visto? IO non ho niente da nascondere. Perché IO non potrei
mai amare nessun altro. Né flirtarci!!”, sbraitò irato.
Alché fu Patrick a restare a occhi
spalancati di sorpresa.
“Co… Non starai mica insinuando..che
Artù flirta con ME.. VERO??!” scoppiò a ridere, “No, Merlino ti prego. Dimmi
che non sei geloso di ME! Non avrebbe alcun senso. Se sono tanto gentile, è per
puro e semplice rispetto. Perché vorrei..essergli amico. Ma niente di più! A me
piacciono le ragazze! In particolare…”
Arrossì come un pomodoro. E così fece…
anche Freya.
No. Non ci credo
…!!, pensò Merlino.
Artù era altrettanto scioccato. In senso buono, ovviamente. E il
suo sguardo si spostò per tre- quattro volte da Freya a Patrick.
Loro… Loro due si sono …
“Vi siete innamorati…”, sussurrò poi
I due sorrisero anche se oramai erano due pomodori maturi, e
annuirono in silenzio guardandosi negli occhi.
A quel punto, Merlino scoppiò a ridere. Una risata più che altro
liberatoria.
E Artù gli andò dietro.
Dei, siamo stati veramente due …
Due idioti.
Carot li guardò, sorridendo, e si avvicinò a Artù.
“Ei, Artù. Vai.”, gli disse, “Per la prossima ora ci penso io a
loro. Vai pure. Ve lo meritate.”
Il Principe si voltò e gli strinse la mano in segno d’amicizia.
Sorridendo.
“Ti ringrazio,amico mio. Grazie di cuore.”
Merlino sorridendo allungò il braccio in direzione d’Artù,
porgendogli la mano. Elui, guardandolo
con amore immenso, la afferrò e la strinse forte. Per poi baciarla teneramente.
Facendo avvampare l’altro come un peperone oramaimaturo.
E si diressero verso la loro camera, chiudendo la porta.
“Devo chiederti perdono, Merlino.”, fece Artù sospirando, più di
mezz’ora dopo.
I due erano stesi sotto le coperte, stretti l’uno all’altro.
“Ei.” rispose lui,guardandolo “Sono stato in torto anche io. La
colpa è tua soltanto al 50%.”
Si scambiarono un dolce bacio.
Poi Artù lo strinse a sé attirandolo al suo petto, contro il quale
Merlino con un sorriso felice e soddisfatto si accoccolò. E baciò i capelli
corvini del suo Mago.
“Tesoro. Io non posso esserci a pranzo con voi, oggi. Ho
promesso a Gaius che avrei pranzato con lui e i miei genitori. È da tanto che
non lo facciamo…”
Artù sorrise e annuì.
“Ma certo, amore. Va pure. Non ci sono problemi. Tanto noi
due ci vediamo dopo.”
“Senza ombra di dubbio.”,rispose baciandolo.
Si alzò, ricercando i suoi vestiti sparsi perla stanza alla rinfusa, e rivestendosi.
Mentre guardava Artù con un amore infinito. Dei, quanto era bello…
quanto lo amava… Poteva osare dire che lo VENERAVA,
addirittura! Anche se questo lui non l’avrebbe mai saputo. C’era ilrischio di alimentare il suo giàsconfinato Ego..!
Avvicinatosi al letto, prese il viso del suo Principe tra le
mani, e lo baciò. Artù lo attirò verso di sé corrispondendo al bacio.
Con intensità. Amore. Dolcezza. Smisurata tenerezza. E
Passione.
“Dei, Merlino …”
“Lo so… TI desidero da impazzire
anch’io… Giuro che dopo pranzo ci chiudiamo in
camera, e non ne usciamo più.”
Artù rise, baciandolodi nuovo.
“Va..”
Merlino senza guardarsi indietro raggiunse la porta, la
aprì, e dopodiche’ la richiuse alle spalle. Con un
sorriso felice sul volto, e l’aria appagata e a dir poco estasiata. Ogni volta
che lasciava Artù, era come ricevere una riserva d’aria da utilizzare finché
non tornava fra le sue braccia, e alle volte, spesso anzi, non gli bastava mai.
Doveva ritornare da lui prima possibile. Accadeva ogni giorno praticamente..!
Fu in quel momento, mentre si staccava dalla porta e
s’avviava in corridoio, che successe qualcosa che non aveva previsto
assolutamente: sentì una forte scossa lungo la schiena, e i suoi occhi si
chiusero quasi contro la sua volontà: inizialmente era tutto buio, un turbine
confuso d’immagini senza alcun significato, ma poi si fece più chiaro. Un
volto. Un anziano Stregone, che lo stava chiamando. Non lo aveva mai visto.
Aveva un po’ di barba ,bianca. E conosceva il suo nome. Lo sussurrava insieme a
qualcos’altro che non riusciva a cogliere.
Poi ebbe un lampo. Un’ Idea. Che lo folgorò.
“Merlino! Va alla
Cava dei Cristalli. Alla Cava dei CRISTALLI!”
E poi com’era venuto scomparve.
Merlino riaprì gli occhi, a metà tra lo sconvolto e il
frustrato. Perché gli rompevano sempre le uova nel paniere?! Quando aveva di
meglio da fare che salvare qualcuno, ecco che subito gli affidavano le
missioni. E soprattutto “missioni’’ che lo portavano lontano da Artù.Ma perché avrebbe dovuto andarsene alla Cava?
Che c’era di tanto urgente adesso?!
Sbuffòe, a un
tratto,sentì qualche cosa. In tasca. Una strana pietra dura. Infilò la mano in
tasca, e ne estrasse un pezzo del Cristallo di Neahtid.
Lo guardò, tra lo sconvolto e l’attonito, e si guardò in giro assicurandosi che
non ci fosse nessuno. Dopodiché tornò a fissare il preziosissimo Cristallo: vide
del fumo, al principio, solo e solamente fumo. Un grande fumo denso.
Poi… Fuoco. Una guerra. Artù che
combatte. Ed il volto di Viviana.
Distolse lo sguardo, ancora più sconvolto di quanto già non
fosse in precedenza. Aveva visto bene? Che cosa significava tutto ciò? Stava
davvero progettando una guerra? E con chi, da sola…o
con un nemico di Camelot?
Povero, povero
Merlino. Troppe domande, per una testa già tanto colma di problemi, non credi?
Quella voce nella testa gli fece ribollire il sangue nelle
vene. Di rabbia.
Che cosa vuoi, Viviana? Se provi a
nuocere a Camelot, giuro…
Che cosa,
Merlino? Di farmi del male? O addirittura uccidermi? Ci sei riuscito con mia
cugina,ma con me sarebbe solo uno spreco di forze ed energie. Sono troppo forte
per te, devi rassegnarti.
Non ti permetterò di distruggere ciò che
è stato creato con tanta fatica, e tanto sacrificio.
Poi si voltò per tornare in direzione della camera sua
edi Artù. Ma la voce della Strega lo
bloccò.
Ah Ah. Fossi in
te non lo farei. Voglio fare un patto, con te. Ho un’offerta molto interessante
da proporti, Merlino. Ovviamente non è un’offerta che posso farti senza vederti
…
Che fosse una trappola?
Beh,checosa
importava? Camelot era più importante. ARTU’ lo era.Avrebbe messo a serio rischio la sua vita,
questo lo sapeva benissimo. Ma lo avrebbe fatto con gioia, se davvero poteva
salvare il Regno e Lui.
Allora, Merlino… Che cosa mi rispondi?
Avrebbe scommesso cento monete d’oro che in quel momento, nel suo
antro o ovunque ella fosse, stava sogghignando soddisfatta.
Dimmi dove.
Alle vecchie
rovine dei Gorlois. Sai dove sono?
Certamente. Sarò lì tra mezz’ora.
La voce di Viviana cessò di parlare. Merlino indugiò sulla
maniglia della stanza: se fosse entrato avvertendolo, avrebbe potuto metter a
rischio serio la sua vita. E non lo poteva permettere. Così la sua mano
abbandonò la maniglia. E chinò la testa. Il cuore gli faceva un male terribile,
a sapere di dover lasciare Artù senza neanche spiegargli il perché. Senza
dirgli niente di niente.
Lo sapeva, moltoprobabilmente quella Stregaccia gli avrebbe fatto del male. Lo avrebbe
forse ammazzato.
Però, la cosa più importante per Merlino era sapere Artù al
sicuro. Che ai suoi genitori, ai suoi amici e alla sua famiglia, non sarebbe
accaduto nulla. Avrebbe fatto giurare Vivian, con uno
di quei giuramenti a cui neppure lei sarebbe mai potuta venire meno. E a quel
punto, anche se lo avesse ucciso beh, sarebbe morto in pace. Perché le persone
che amava non avrebbe rischiato assolutamente nulla.
Rimise il Cristallo in tasca e, con lacrime cocenti che gli
attraversavano ora il viso, si allontanò da quella porta. Probabilmente per
sempre.
Tra le lacrime sorrise: in un certo senso, è come se il
Destino avesse saputo che cosa lo attendeva. Perché aveva permesso a lui e Artù
di darsi l’addio più meraviglioso..dolce.. e passionale che avessero potuto mai
darsi. E ciò un po’ lo rincuorava, mentre attraversava i corridoi per uscire
dal castello.
Sto
facendo la cosa più giusta. Camelot è la mia casa. Qui ci sono le persone che
amo. Una guerra distruggerebbe tutto quanto, tutto ciò che abbiamo costruito
con tanto impegno e tanta dedizione. E tutto per colpa della cattiveria di Viviana!
So che gli altri comprenderanno il mio gesto. Farà loro molto male sapere che
non li ho salutati, che non ho avvertito nessuno di loro, ma alla fine
capiranno le mie ragioni.
E con questi pensieri in testa, raggiunse le stalle e, montando in
sella al fido Garulf, spronò al galoppo fuori dalla città.
Mi scuso. Sul serio. So che alcuni di
voisaranno infuriati con me perché
posto in ritardo e.. sul serio.. non vi biasimo AFFATTO!!! ;(Ho avuto un momento durissimo da cui passare.
Affari d’Amore e Amicizia. E’ stata dura, lo è ancora.Molto difficile. Ma pian piano spero di uscirne
col sorriso e serena.
Merlino fece prima tappa alla Cava dei Cristalli: doveva
sapere che cosa aveva in mente quella Strega Nera di Viviana. Poteva sempre
tornargli utile esser aconoscenza dei
suoi piani, no?
“Ok.. Ci siamo..”
Guardò dentro il primo Cristallo che si trovò davanti:
inizialmente fu soltanto fumo denso, come ogni singola volta, poi di nuovo
quelle immagini confuse… Fuoco. Artù che lottava.
Viviana. Man mano, le immagini si facevano più chiare, le sequenze più delineate,
e Merlino sgranò gli occhi sempre di più, sentendo il battito sempre più
accelerato e il respiro sempre più affannato.
Devo… Devo avvertirli!!
Uscì dalla caverna,non dopo aver ripreso fiato per qualche minuto,
e si avviò verso Garulf. Ma prima di poter arrivare al suo cavallo, sentì
qualcosa urtare la sua nuca, un forte dolore alla testa … e poi il buio.
****
Tre giorni erano passati, dall’improvvisa sparizione di
Merlino da Camelot. Nessuno sapeva niente. Non aveva parlato con nessuno, prima
di andarsene dalla città. Né con Artù. Né coi suoi genitori. Con nessuno.
Semplicemente era sparito. Montando in groppa a Garulf, e correndo via dalla
città.
Artù era stato avvisato una ventina di minuti più tardi, e
immediatamente era uscito anche lui da Camelot al galoppo, cercandolo in lungo
e in largo. Non era dal suo Merlino scomparire a quel modo. Sicuramente non
senza una valida motivazione. Ma nonostante questo, nonostante sapesse che il
suo giovane sposo lo amava più di qualsiasi altra cosa, non si dava pace.
“Artù. È tardi. Alzati, ti prego.”
Era la mattina del quarto giorno senza Merlino: le sorelle
Pendragon facevano a turno nello svegliare Artù, come faceva sempre il loro
carissimo amico. Quei giorni erano di pura apprensione e angoscia, per tutti
quanti loro. Mancava a tutti Merlino. Si sentiva nell’aria del Castello.A Camelot.
E soprattutto mancava ad Artù: erano tre giorni, oramai
quattro, che non dormiva la notte, o che ci riusciva soltanto per un paio d’ore
massimo tre, in preda ad incubi e febbre per poi, la mattina successiva,
svegliarsi senza avere una linea di febbre, ma essere stanco morto. Agli
allenamenti era distratto, non seguiva i suoi Cavalieri come faceva sempre. Per
fortuna gli erano tutti molto fedeli, e comprendevano perfettamente come si
sentisse. Carot spesso prendeva il suo posto, mandandolo così a riposare un
pochino.
“Novità, Morgause?”
Lei affranta scosse la testa.
“Non appena ne avrò, giuro che sarai il primo a saperle. Lo
sai. Ma non ti fa bene restare in questo stato. Merlino non lo vorrebbe.”
Morgana assentì.
“Lui vorrebbe vederti sereno. Che passi la tua giornata come
fai con tutte le altre, come se lui fosse qui…”
“NE parlate come se fosse…”,
sospirò, “Lui tornerà. Mi ha giurato di non lasciarmi mai, come io non lascerei
MAI lui. Tornerà. Vedrete.”
Loro annuirono.
“O, ma certo che lo farà!”, sorrise Morgause, “Merlino
morirebbe lontano da te, Artù.”
Il Principe, un pochino consolato ma neanche troppo,
sospirando tirò via le coperte e si alzò stiracchiandosi. E andò in bagno.
Bussarono alla porta.
“Sono Gwen. Pensavo..tu avessi bisogno di qualcuno che ti
prepari il bagno.”
Lui le sorrise. Con affetto.
“TI ringrazio, Ginevra. Ma non è necessario, posso farlo da
solo. Merlino apprezzerà molto, quando lo saprà.”
Morgana tutta contenta si avvicinò alla sua fidanzata, e la
baciò con amore.
“Ti prometto che lo troviamo, tesoro.”
Lei annuì fiduciosa.
“Lo so,tesoro mio.”
“Morgause.”
“Sì, fratello?”
“Carot sta facendo un ottimo lavoro. Stavo pensando di
dargli un ringraziamento degno di tale nome.”, disse entrando in acqua, “E’ da
tanto che sono senza un braccio destro. Da quando Lèon
si è sposato e ha lasciato la città. Sono convinto che a Carot piacerebbe!”
Morgause sorrise felicissima.
“Certo che gli piacerebbe! Grazie!!”
“Perfetto! Gli darò la notizia più tardi. Merlino apprezzerà
anche questo. Ne sono sicuro.”
Dalla piazza si levò un grido:
“Guardate! E’ Garulf!”
Il cavallo di Merlino era tornato a Camelot. Senza il suo
padrone.
****
Da un’altra parte, in pieno bosco, un ragazzo dai capelli
corvini si trascinava fuori da una caverna immersa nell’oscurità totale. Fece
in tempo a portarsene fuori, che dei massi crollarono ostruendo
l’entrata-uscita. E lui tirò un sospiro di sollievo. Non aveva tempo per
pensare alle sue ferite, a disinfettarle e curarle. C’era un solo ed unico
pensiero che lo tormentava da quattro giorni a quella parte.
Artù …
Devo tornare da Artù …
Fischiò, speranzoso di veder arrivare Garulf e poter tornare a
Camelot a cavallo. Non era sicuro di dove si trovasse, ma sentiva di non essere
comunque tanto lontano dalla sua città. Però il cavallo non arrivò. E lui
sospirò tentando di alzarsi. Invano. Era troppo debole. Doveva perlomeno rimettersi
in forze. Quel poco che bastava per capire dove esattamente fosse. E per
tornare a casa.
Prese un respiro profondo, e, poggiandosi ad unalbero, riuscì a mettersi in piedi. E si
guardò intorno, cercando qualche cosa di commestibile. Fu fortunato: notò un
cespuglio di more, e ricordò di quante volte Gaius gli aveva ripetuto di quanto
fossero energiche benché tanto piccole. Che il loro succo può donarti
abbastanza energia che, anche se tu l’avessi finita, può farti camminare per
10km. FU grato di aver ascoltato Gaius, una volta tanto!
Si trascinò piano verso quel cespuglio, e dopodiché si lasciò
cadere per terra,a sedere, iniziando a staccarle dal rovo senza bucarsi con le
spine, e mangiandone una dietro l’altra. Tutta quella Energia non la sentì da
principio ma, poi, arrivò tutta insieme. E si sentì immediatamente meglio. Non
bene. Ma Gaius lo avrebbe certamente curato al meglioe rimesso a nuovo, appena tornatoa Camelot!
“D’accordo, Merlino.. In piedi. Si torna a casa.”
Si tirò su in piedi, con grande sforzo, e sentì un rumore di
carro: camminò con gran fatica verso quel rumore, e si trovò sulla strada che
portava a Camelot. Dovevano esserci meno di 8km. Se Gaius aveva ragione, le
energie gli sarebbero state sufficienti. E se non..beh.. sarebbe passato un
carro. In qualche maniera avrebbe rivisto Artù. Sarebbe tornato da lui.
Era il suo Destino,diamine!
Così s’incamminò.
Mancavano due ore al tramonto quando, finalmente, intravide i
grandi cancelli di Camelot, e il cuore gli scoppiò di gioia. Dei, quanto gli
era mancata la sua città! La sua casa, i suoi amici, la sua famiglia. Artù.
Dei, doveva vederlo. Aveva bisogno di stringerlo forte, di accoccolarsi al suo
petto con le sue braccia forti a circondarlo e proteggerlo, e rivedere i volti
dei suoi cari …
Aveva provato a mettersi in contatto con loro, ma a quanto
sembrava la sua mente non era abbastanza “in forze”. Ma un ultimo sforzo lo
doveva fare. I cancelli erano chiusi, e le Guardie dal torrione non potevano
vederlo bene.
Artù! Artù …
“MERLINO!”
La sedia sul quale era seduto, quella solita, in camera, cadde
all’indietro, mentre lui si alzava con un balzo.
Sentì dei passi correre verso la stanza, e la porta si spalancò:
Morgana era tutta spettinata, con la veste in disordine, ma sorrideva. Felice.
E dietro di lei Morgause, entrò come una saetta.
“E’ LUI!!”, esclamarono in coro
MERLINO!!!
ARTU’!! SONO QUI!
Il Principe si fiondò fuori dalla stanza come una furia,
attraversando i corridoi con le sue sorelle dietro, e Gwen che correva da Gaius
per avvertirlo del ritorno dell’amico. I tre corsero verso i cancelli, e lo
videro lì fuori. In piedi ma,seppur lo videro da lontano, ridotto male. E il
cuore di Artù si strinse. Lo sentiva che stava male!!
“MERLINO!!”
Il cuore del Mago ebbe un tuffo di felicità mentre lo vedeva
correre verso di lui, aprendo il cancello, e scoppiò in lacrime come anche Artù
che, senza aspettare la completa apertura dei cancelli che li tenevano
separati, vi passò sotto e lo strinse forte a sé.
“Amore mio…”
“Merlino. Merlino.. Merlino..”, sussurrò baciandogli capelli,
fronte, guance, “Dei piccolo mio…non farlo mai più…”
“MAI PIU’.”, rispose lui sorridendo.
Poi sentì le gambe cedere, fortunatamente le braccia forti di Artù
lo sostennero.
“Merlino!”
“S..Sto bene…non preoccuparti amore…” e perse conoscenza
“Per gli Dei! Merlino!”, esclamò Gaius correndo (o quasi) verso di
lui, “Artù. Presto.”
Lui annuì, e prese in braccio il suo sposo, seguendo Gaius verso
la loro stanza, dove secondo il cerusico sarebbe stato meglio perché c’era più
aria che circolava, e aveva bisogno dell’ambiente più ventilato possibile. Artù
lo adagiò sul loro letto molto dolcemente, e Gaius si chinò su di lui.
“Che cosa gli è successo?”, chiese Gwen.
Morgana la strinse.
“Chi lo può aver ridotto in questo stato?”
Morgause si chinò con Gaius sull’amico, esaminando le varie ferite
sul petto, le braccia e le gambe. Mentre Gaius gli sollevava le palpebre
guardando le sue pupille. E poi si scambiarono uno sguardo di consapevolezza. E
si rialzarono.
“E’ rimasto chiuso nello stesso luogo per quattro giorni.”,
decretò Gaius, “Con tutta probabilità una caverna. O comunque uno spazio
decisamente ridotto. Con poco ossigeno. Ed è…”
Morgause notò il suo sguardo, e a capo chino aggiunse:
“E’ stato torturato.”
Morgana, per la quale era soltanto una conferma, chiuse gli occhi
mentre Gwen, piangendo, si lasciava abbracciare dall’amata. Mentre Artù strinse
forte i pugni, poi si allontanò dal gruppetto,verso il tavolo, e rovesciò fiori
e vassoio a terra, in un moto di rabbia. Piangendo.
“Non ero con lui… Dei, non l’ho.. protetto…”
“Merlino era consapevole a cosa andava incontro.”, intervenne
Morgana, “Altrimenti non sarebbe andato via da Camelot senza dir niente a
nessuno. La responsabilità non è tua, Artù. Lo hai sempre protetto.”
“Da ascolto a tua sorella.”
Gaius guardò verso la porta.
“Ciao Balinor.”
L’uomo guardò il figlio, con uno sguardo triste e un’espressione
preoccupata.
“Deve riposare.. Merlino è forte, ha affrontato cose ben peggiori
di questa. Artù. Devi dormire anche tu. Gaius e Hunith faranno tutto il
possibile. Vedrai che Merlino ritorna come nuovo.”
“Non lascio morire mio figlio, questo è certo.”, fece la donna
entrando, “Gaius. Ti ho portato le erbe curative.”
“Ti ringrazio, Unith.”
I due si misero all’opera, curando le svariate ferite di Merlino,
mentre gli altri si rendevano utili a loro modo: Gwen portava l’acqua pulita e
gli stracci, Morgause fornì delle bende curative, magiche ovvio, e Morgana e
Artù aiutavano Unith e Gaius tenendo su a sedere Merlino, oppure tenendo
sollevate bende, o gambe, oppure le braccia. E Balinor sussurrava parole
arcane.
E’ debole. Troppo debole.
“Puoi fare qualche cosa, Kil?”, gli chiese Balinor.
Ovvio che sì! Soffierò addosso a
Merlino un po’ della mia Forza. Su chiunque altro ci metterebbe giorni ad
agire, ma lui è uno dei miei DragonLords. Agirà molto
più in fretta.
Morgause si alzò per andare a spalancare la finestra, mentre
Kilgharrah volava in quella direzione fermandosi a mezz’aria e guardando
dentro. Triste.
“Chi è stato?”
“Hai già la risposta, giovane Strega. Una vostra simile. Sebbene
chiamarla ‘simile’ è un offesa a te e Morgana, e fin troppo per Lei.”
Morgana sgranò gli occhi. E strinse i pugni in un gesto di rabbia,
“Quella sottospecie di..!!!”
Gaius, Unith, Gwen e Balinor si scansarono, e Il Grande Drago
soffiò come un vento leggero sopra Merlino, che ebbe un sussulto prima di
riprendere a respirare con un ritmo più regolare e tranquillo. Gwen prese per
mano Morgana, mentre Unith aiutava Gaius a rimettere la borsa dei medicinali.
Balinor mise una mano sulla spalla di Artù, con un sorriso, che lui restituì. E
uscì.
“Come sta?”
Balinor sorrise a Uther e Ygraine, preoccupatissimi.
“Molto meglio.”
“Kilgarrah ha fatto ciò che andava
fatto?”, chiese lei.
“Sì.”
Unith e Gaius uscirono dalla stanza, seguiti da Morgana e Gwen.
“Figliola. Va meglio?”, chiese Ingrid arrivando.
Morgana annuì contenta.
“Dorme. Per un paio di giorni meglio lasciarlo riposare.”
Le due sorelle Pendragon Senior si lanciarono uno sguardo
d’intesa.
“Non sarà facile.”, disse la maggiore
“Se rimaniamo uniti ne usciremo”, rispose la Regina “Dobbiamo
crederci sino in fondo.”
Uther strinse la mano di sua moglie.
“Ce l’abbiamo sempre fatta. I Pendragon restano sempre in piedi.
Qualunque cosa succeda.”
Salve!!!!!
Prima
di tutto chiedo scusa per l’aggiornamento in ritardo ANCORA UNA VOLTA!!! ;(( ma
siamo sotto le feste, e tra regalida
fare, ingredienti da comperare, organizzare tutto quanto … X(mi sento sfinita!!!
Senza contare che son 3 GIORNI che divento
matta perché non riuscivopiu’ ad
entrare nel mio account mi diceva che non esisteva!!!! O.Opoi mi son ricordata di aver immesso la mail
sbagliata a cui rimandare il link di attivazione;P
Comunque
siamo qua: Merlino finalmenteha scoperto
cos’ha in mente quellastregaccia
maledetta di Viviana… E SARA’ GUERRA.Bwahahah!!!!
AUGURO
BUON NATALE A TUTTI QUANTI VOI!!!!
E
FELICE 2011!!! (anche se conto d’aggiornare prima del 1/Gennaio, dunque ve li
rifarò ;)
Vostra
KINDERBUENA89 Alias LADY MERENDINA KINDER (& I SUOI 5CEREALI ]
“Vedrete. La nostra famiglia ne uscirà vittoriosa. L’Unione
fa la Forza,non scordiamocelo mai. E ora.. direi di andare tutti quanti a
riposare.”
Morgause prima di uscire sorrise verso il suo migliore
amico, poi baciò sulla guancia il fratellomaggiore.
“Domani starà meglio. Dormi anche tu, fratello.”
Quando uscì, sua madre la guardò preoccupata.
“Come sta Artù?”
“C’ètanta angoscia
nel suo cuore. Tanta pena. Soffre vedendo Merlino in quello stato. Si sente
responsabile per non averlo protetto abbastanza.”, sospirò, “Non c’è niente che
possiamo fare fino a domani mattina. Andiamo a riposare.”
La donna annuì, e con un sorriso sebbene preoccupato,
accompagnò le sue figlie e la sua futura nuora verso le loro stanze; Gaius
rimase a parlare con il Re e la Regina per qualche minuto, dopodiché sia lui
che i due coniugi di Eldor si congedarono per tornare alle loro case. Lasciando
davanti alla stanza i due Regnanti. Ygraine lasciò per un minuto la mano del
marito, e bussò.
“Tesoro..”
Artù con un mezzo sorriso si voltò verso la porta, da cui
entrò la madre. E l’abbracciò forte.
“Mamma…”
“Sht.. Ei. E’ tutto a posto, bambino mio. Merlino sta bene.
Starà alla grande,vedrai.”, gli disse baciandogli i capelli, e gli sorrise
“Sono sicura che ciò che ti direbbe lui in questo momento è di dormire un po’.”
“Tua madre ha ragione. Tu lo hai sempre tenuto al
sicuro.Lo hai sempre protetto quanto
potevi. Merlino questo lo sa.”
Artù si voltò verso suo padre, e gli sorrise.
“Grazie, padre.”
E allora Uther, sorridendo, gli si avvicinò e lo strinse
forte baciandogli la fronte e guardandolo diritto negli occhi.
“Merlino è un ragazzo forte. Ce l’ha dimostrato in più di
un’occasione. Io mi sento ottimista e fiducioso. E’ il tuo Destino. Tornerà da
te. Come nuovo!”
Il biondo annuì, e i due si congedarono da lui uscendo dalla
stanza, mentre il ragazzo faceva il giro del letto, per poi stendersi accanto
al suo amato, carezzandogli i capelli e baciandogli la fronte. Con amore. E
dolcezza.
So che
ce la farà. Deve farcela. Non mi lascerà, ne sono più che certo.
“Se riesci a sentirmi, Merlino…sappi che non ti lascio andare. Capito?
Ti prego resta con me, non..mi abbandonare. Per favore! Ho tanto bisogno di te,
amore mio…”
Si sporse su di lui, per poi baciarlo con tanta dolcezza e immenso
amore. Carezzandogli il viso.
Poi si stese stringendolo a sé, senza spostarlo per paura di farlo
star peggio, e nel giro di pochi minuti, dopo aver vegliato sul suo sonno per
un po’, i suoi occhi si chiusero e cadde in un sonno profondo.
***
Passarono due giorni, in cui Gaius aiutato da Unith medicava come
sempre le ferite di Merlino, che adesso era praticamente risarcite e, grazie
alla Magia antica di Morgause, Ingrid e Ygraine, erano quasi cicatrizzate del
tutto. Gwen si adoprava a portare sempre dell’acqua fresca per fargli scendere
la febbre, che gli era salita l’ultima notte, e Artù era sempre lì. Non
lasciava mai la stanza. Rimaneva con Merlino ogni singolo istante. Posandogli
la pezza fresca sulla fronte. Curandolo come poteva e sapeva.
“Dovresti riposarti,Artù.”
Lui scosse la testa.
“No, Gwen. Non posso farlo. Merlino ha bisogno di me. E io non lo
lascio. Mai e poi MAI.”, poi le sorrise, “Comunque..grazie. Per
l’interessamento. Sai, Sei come una terza sorella per me.”
“E tu un fratello maggiore.”, rispose lei col sorriso alzandosi,
“Esco a prendere altra acqua. Tanto con Merlino ci stai tu.”
Artùnon staccò gli occhi
da lui neanche un attimo. Aveva quasi paura che, da un momento ad un altro, il
cuore di Merlino e il suo respiro si sarebbero stoppati. Fermati. Senza via di
ritorno. E lo ammazzavail solo
pensiero.
Chinò la testa.E pianse.
“Apri gli occhi, Merlino. Ti supplico …”
La mente di Merlino recepì un segnale. Le sue orecchie sentirono
il suono della voce più bella che mai avesse sentito in venti anni miseri di
vita. Era la voce di Artù. Spezzata dal dolore, dall’angoscia. Preoccupata.
Disperata. Prese un respiro più profondo degli altri, tentando di parlare, ma
la sua voce sembrava non voler collaborare con la testa. E così fece la sola
cosa che gli veniva in mente:
Ti … Ti scongiuro … non piangere … amore mio.
La testa di Artù si alzò di scatto, fissando lo sguardo sul volto
di Merlino. E proprio in quel momento, i suoi occhi blu cielo incrociarono i
Suoi, blu mare. E il cuore di entrambi schizzò fuori dal petto. Soprattutto
quello del Principino.
“Merlino!! Grazie agli Dèi.. Ti sei svegliato..”
Il moro alzò un braccio, scoprendo che non era più tanto doloroso,
e gli carezzò il viso teneramente, con un sorriso.
Artù gli prese la mano stringendola tra le sue, e la baciò: sulle
nocche, sul palmo, poi sul dorso.. Riempiendola di baci teneri e colmi d’amore.
“H..Hai dormito?”
Finalmente la sua voce si decideva acollaborare! Lo guardò attentamente, e notò
due borse enormi (due occhiaie) sotto gli occhi.
“Il necessario…”,rispose lui
“Bugiardo..”, sospirò, “Avresti... dovuto dormire un po’ di più.”
Artù rise, tra le lacrime.
“Ti giuro che lo farò, amore. Quando ti saprò in forma.”
Merlino sorrise e attirò le sue mani per poi baciarle con
devozione e amore.
“Io sono già in forma. Con te accanto.”
I loro visi si avvicinarono,e si unirono in un dolcissimo quanto
intenso bacio, pieno non soltanto d’amore, ma anche di sollievo, di speranza, e
felicità.
“MERLINO!!!!”
Il moro sorrise verso la porta.
“Ciao Gwen!!”
Dietro di lei entrarono Morgana, Morgause, Gaius e Unith seguita
da Balinor.Tutti entrarono e, come
prima cosa giustamente, lo stritolarono ben bene, felici cheavesse aperto gli occhi e stesse bene. Gaius
sorridendo gli tolse le bende, aiutato da Morgause, anch’ella al settimo cielo,
mentre Morgana e Gwen si abbracciavano al colmo della gioia.
“Sai chi è stato?”, gli chiese sua madre.
Lui annuì.
“Stanno arrivando anche Uther e Ygraine. In questo modo, se te la
senti di raccontarci tutto ora, lo dovrai fare una volta soltanto.”, gli disse
il padre.
Lui gli sorrise riconoscente.
“Eccoci! Merlino!! Ci hai fatto prendere un enorme spavento, lo
sai?”, fece Ygraine per poi abbracciarlo amorevolmente.
“Mi dispiace, non era mia intenzione.”, rispose.
Uther gli strinse la mano. Sorridendo veramente contento.
“L’importante è che stai di
nuovo bene, figliolo. Solamentequesto
conta. Più di tutto il resto.”
Bentornato fra noi, Young
Wallock. Sento che non sei più tanto debole.
“Merito tuo, amico mio. Grazie!.”, guardò gli altri, “Quattro
giorni fa, uscendo da questa stanza, ho avuto un capogiro. E quando mi sono
ripreso, mi sono trovato in tasca un Cristallo di Neahtid. Morgause, è nella
mia tasca. Prendilo.”
La ragazza annuì, e frugò nelle tasche dei pantaloni, prendendolo.
“Sono infidi, lo sai.”
“Sì.. Ma.. HO visto immagini confuse. Poi ho … sentito la voce di
Viviana. Nella mia testa. Diceva di volermi offrire un patto. Sapevo che era
una trappola, ma io dovevo andare lo stesso. Ne andava della salvezza di
Camelot. Di tutti voi. E sono andato. Prima, però, ho fatto tappa alla Grotta.”
Morgause lo guardò seria.
“Che cosa hai visto?”
“Viviana vuole attaccare Camelot. Non la città direttamente, ma..comunque
ha un esercito enorme. Ho visto l’Esercito marciare sulla piana a Nord.. ho
visto il Fuoco, e… Artù che combatteva.”, gli strinse la mano, “E poi più
niente. Soltanto … desolazione.”
Ingrid guardò la sorella, e si scambiarono un’occhiata
consapevole.
“Vuole Camelot.”, dissero all’unisono
Ingrid si avvicinò sorridendo a Merlino.
“Adesso che hai ripreso le forze, devi prepararti. Perché c’è una
grandissima sorpresa per te. Per Artù e te,anzi. Non è così, cognato?”
Ygraine guardò suo marito sorridendo e gli strinse forte la mano.
“E’ il momento, caro.”
“Domani, in tarda mattinata … abdicherò. In favore tuo, Artù.”
Artù si voltò di scatto verso il padre, a occhi sgranati, mentre
Morgana e Morgause, come anche gli altri, si sorridevano complici, e piuttosto
contenti. Soddisfatti anche.
“CO..COSA??”
“Camelot ha bisogno di te, adesso. Sarai un eccellente Re, figlio
mio.”, disse lui sorridendo.
Gaius guardò Merlino, altrettanto stupefatto.
“Ovviamente … Uther vi lascia il tempo di parlarne tra voi due. Se
Artù diventa Re, Merlino … tu diventi Re con lui.”, sospirò, “Bene. Qui ho
finito. Merlino ha soltanto bisogno di mangiare qualche cosa. E sarà come
nuovo! A più tardi.”
Unith baciò Merlino sulla testa, poi Artù, e lo seguì. Mentre
Balinor guardò i due giovani facendo loro un piccolissimo occhiolino. E pure
lui se ne andò dalla stanza.
“Ragazze. Venite, abbiamo da fare.”
“Sì, madre.”,risposero le due.
Morgana si avvicinò a Artù.
“Sei pronto, Artù. Lo sento. Tu sei la speranza che manca a
Camelot. Non abbandonarci.”, lo baciò sulla fronte e uscì.
“Sai che ha ragione”,gli sorrise Morgause, “Hai lottato tanto. Ora
è giusto che tu abbia tutto ciò che meriti, fratello mio. Ci vediamo più
tardi.”, un bacio sulla sua guancia e uscì.
Anche Ingrid gli sorrideva. Fiera.
“Sappi che sono orgogliosa di avere un nipote come te, Artù. Sei
ciò che a Camelot serve.”
“Grazie, zia..”
Lei sorrise e fece un occhiolino a Merlino, per poi uscire.
Ygraine baciò suo figlio sulla testa, per poi dare un bacio sui
capelli di Merlino.
“Stai dubitando di te stesso, vero?”
Lui sospirò.
“Madre.. io…”
“Tu sei un ottimo condottiero, figliolo. Hai la stima e il
rispetto del tuo popolo. La nostra gente, la TUA gente si fida di te! Artù.
Prendi la decisione che TU ritieni la più giusta.”
“Ti ho visto diventare ciò che sei oggi.”, fece Uther, “Un
condottiero validissimo. Un ottimo stratega. Un onorevole Cavaliere Di Camelot.
Ma soprattutto,figlio mio,sei una splendida persona. Fa ciò che senti”
Artù lo guardò commosso.
“Padre… G..Grazie…”
I due sposi si presero per mano, e chiusero la porta dietro di
loro.
Merlino si alzò a sedere, e si spostò un poco per far sdraiare
Artù. Il quale, con un sorriso,lo fece spostare dalla sua parte di letto, poi
si sedette, al centro di esso, con le spalle poggiate alla testiera, e Merlino
sorridendo comprese ciò che voleva: si spostò, senza più dolore alcuno di alcun
genere, e si sedette tra le sue gambe. Artù lo circondò dolcemente con le
braccia e gli baciòaffettuosamente icapelli.
In cambio il moro si lasciò andare contro il suo petto, posando le
sue braccia esili sulle sue belle forti. E gli baciò un braccio.
“Sei destinato ad essere Re. E’ ciò per cui hai lottato per tutta
la vita. Te lo meriti,Artù.”
Lui sospirò.
“Beh, ma adesso ho te. E so che hai paura di tutto questo. Devo..e
voglio..pensare soprattutto a te. Alla tua felicità. E alla tua serenità.”
Merlino sorrise.
“E io ho te. Sì, ho una paura enorme, perché so che tenere in
piedi un Regno è un arduo compito. Però…”
“Però…?”
Il moro ruotò ilbusto e lo
guardò negli occhi, cielo contro mare. E sorrise conamore infinito.
“Però voglio stare al tuo fianco. Anche in questo compito tanto
difficile e duro. Quando ti ho sposato, sapevo a che cosa andavo incontro.
Perché ho sempre saputo che cosa sei destinato ad essere. Ma ti amo,Artù. Per
ciò che sei. E ti aiuterò in ogni maniera possibile.”
Artù gli sorrise guardandolo con immensatenerezza, si avvicinò al suo viso e lo
baciò. Sebbene quel bacio non contenesse che una piccolissima parte dell’Amore
che sentiva per lui,e che aumentava in ogni istante.
“Non … hai idea di quanto tu sia speciale, vero?” gli sussurrò.
“So quanto TU lo sei.” Rispose baciandolo “E,credimi, lo sei sul
serio moltissimo.”
Artù lo baciò teneramente sui capelli.
“Sarei pronto a rinunciare al Trono in qualsiasi momento. Per te.
Per NOI.”
Merlino si scostò da lui,voltandosi con espressione esterrefatta.
“Non lo devi neppure pensare!! Artù è il tuo Regno, la tua gente.”
Disse “Tu ami il tuo popolo, come queste Terre!”
“Amo TE,più diqualsiasi
altra cosa al mondo.”,rispose lui serio.
Merlino sospirò,poi mise una mano sul cuore dell’amato.
“QUI c’è anche CAMELOT. Il cuore che batte in questo petto, batte
anche per questo Regno. Per la sua gente, e le sue terre. Non riguarda
solamente noi,Artù.”
Il biondo prese sorridendo la sua mano,baciandola con assoluta
devozione.
“ Saresti uno splendido ‘Re in seconda’,amore. Anzi…che te ne pare
del termine ‘Regino’?”
“Scherzi!?”,rise l’altro, “E’ orrendo! Assolutamente
terribile,davvero!” poi sorrise con tenerezza “Staro’ sempre e comunque al tuo
fianco.”
Artu’ comprese il
‘messaggio’: Merlino gli aveva appena detto che non lo avrebbe lasciato MAI.
Neppure come Regnante. Che nonostante la sua paura, l’avrebbe affrontata per il
bene supremodi Camelot. Sorrise e preso
il suo viso tra le mani, lo baciò con tantissimo Amore.
“Grazie”
“Non ringraziarmi, Artù. Vedrai quanto sono impacciato come
‘second King’!”, rise Merlino alzandosi, “Mi sento in gran forma! Adesso mi
faccio un giro. E POI io e te pranziamo insieme.”
Artù sorrise.
“Ci sto. Cosa ti andrebbe per pranzo?”, chiese alzandosi.
Merlino ci pensò su.
“Un bel pic-nic! Basta che vai in cucina, e chiedi alla cuoca di
preparare qualcosa per un pic-nic. A quante ne so, Gwen e tua sorella lo fanno
spesso. Le giornate sono splendide ultimamente.”
Artù s’avvicinò, prese il suo viso fra le mani,e lo baciò
dolcemente.
“Ogni tuodesiderio è un
ordine, amore. Pic-nic sia!”
Merlino prese dall’armadio un paio di pantaloni puliti, e una
maglia, e vide Artù prenderla tra le mani per poi aiutarlo a metterla. E lo
guardò, sorpreso ma col sorriso.
“Tu...che aiuti ME a
vestirmi..?”
Artù alzò le spalle ridendo.
“Sei il mio sposo, o sbaglio? Mivoglio prendere cura di te.”
IL Mago lo guardò sorridente.
“Ti ringrazio, mio sposo. Che sposo premuroso che ho. Sono
fortunato!”, e lo baciò, “Ok. Io ora devo andare. Tu fa preparare il cestino. E
ricorda che domani mattina abbiamo una grande giornata. Meglionon fare tardi..”
Artù scoppiòa ridere e si
inchinò a lui.
“Come ordinate, mio Signore e padrone.”
Anche Merlino scoppiò a ridere, e scotendo la testa uscì dalla
stanza mentre Artù si cambiava e pensava a cosa poteva ordinare giù nelle
cucine per il loro bellissimo pic-nic. Mentre il moro, giratol’angolo, si scontrò con Morgause.
“Ei!”
“Merlino! Sono felice di vederti in piedi di nuovo.”
“Grazie anche a te, Morgause”, rispose lui “Non ce l’avrei mai
fatta. Ma dimmi, come vanno le vostre ricerche? Avete scopertocome contrastare l’esercito di Viviana?”
Lei sospirò scotendotristementela testa.
“Purtroppo non ancora. Ma ci siamo molto vicini!Ci manca veramente poco.”
Lui annuì.
“Bene. Non appena sarò libero vi aiuterò. E anche Artù. Vi
daremotutto l’appoggio necessario. Oggi
però non siamo molto lucidi e concentrati. Sai… Domani è un gran giorno!”
“Andràtutto alla grande.”,
disse lei.
Speriamo…
C’erano stati diversi probleminell’ultimo anno: prima di tutto l’arrivo di Merlino a Camelot, che
aveva sconvolto totalmente l’equilibrio mentale eormonale del Principe. E poi un problema dietro
l’altro: Eldor in guerra, Lady Sophia, Lady Katrine, il dover tenere un segreto
nascosto, Nimueh.. Li avevano superati.
Ma ora alle porte c’era la loro sfida più difficile.
I problemi erano appena
cominciati.
VISTO???
Merlino è V-I-V-O. PotevoFORSE farlo morire? N.O. E’ il mio amatissimo fratellino (o almeno
cosìlo vedo Io ^^ ) non vi dovete
preoccupare! Scusate, ho aggiornato ancora unavolta in ritardo PERO’… ecco… tra parenti, festività.. non ci
capiscopiu’ niente e devo pure studiare
;((mi dispiace tantissiismo!!
GRAZIE ACHI RECENSISCE O SEMPLICEMENTE LEGGE LA MIA
STORIA <3