Come farsi lasciare da un Malfoy in una settimana

di lucyferina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo marzo ***
Capitolo 2: *** Il Paiolo Magico ore 16.05 ***
Capitolo 3: *** Ministero della Magia ore 19.03 ***
Capitolo 4: *** Due di Marzo ***
Capitolo 5: *** Il Paiolo Magico ore 12.30 ***
Capitolo 6: *** ore 7.30 MadamMagic spa ***
Capitolo 7: *** Tre Marzo, mercoledì ***
Capitolo 8: *** Ora di pranzo. ***
Capitolo 9: *** Cena con Narcissa ***
Capitolo 10: *** Giovedì ***
Capitolo 11: *** Pranzo ***
Capitolo 12: *** La serata babbana ***
Capitolo 13: *** Venerdì ***
Capitolo 14: *** Ron ed Hermione ***
Capitolo 15: *** La festa di Pansy ***
Capitolo 16: *** Sabato ***
Capitolo 17: *** Domenica ed Epilogo ***



Capitolo 1
*** Primo marzo ***


AN: Non posseggo i personaggi ma solo la storia, ispirato dal film 'come farsi lasciare in 10 giorni' ma la storia è molto diversa. Spero che vi divertiate a leggerla come io mi sono divertita a scriverla.

Capitolo 1

Hermione

Hermione era annoiata. Si era diplomata due anni fa da Hogwarts con dei voti altissimi ma alla fine della scuola nessuna voleva assumerla. Così si trovò costretta a lavorare come giornalista alla rivista ‘Il cavillo’. I motivi per cui nessuno le aveva fatto offerte?

Harry Potter e le sue origini. Benchè potesse capire che la sua stretta amicizia con Harry potesse mettere in pericolo lei e coloro che la circondavano e che quindi tutti erano spaventati, quello che la faceva arrabbiare di più era la discriminazione che veniva fatta perché non era una sanguepuro.

Percy le aveva detto qualche settimana fa che avrebbe potuto trovare lavoro presso il Ministero della Magia se si fosse fatta vedere in giro con qualcuno di potente o di sanguepuro.

Hermione era rimasta sorpresa da ciò che aveva detto Percy e si era anche arrabbiata un po’, in fondo Percy non era nella sue simpatie. Però ora che le aveva messo una pulce nell’orecchio, Hermione aveva cominciato a pensare… Chi? Chi avrebbe potuto aiutarla?

Mentre stava avendo questi infelici pensieri, il suo capo, Luna Lovegood apparve vicino alla sua scrivania e le disse: “Hermione, ho un nuovo incarico per te. Devi scrivere un’importante articolo. Ho cercato di ottenere un’intervista con lui da molto tempo e finalmente ora ha accettato di essere intervistato. Su questo foglio troverai il luogo e l’orario dell’incontro. Hai una settimana per scrivere l’articolo. Buona fortuna.”

Hermione prese il foglio, lo lesse e sussultò.

“Draco Malfoy?” gridò. “E ha richiesto me per l’intervista?” Hermione sbuffò e aggiunse, “Sicuramente vorrà vantarsi con me del maledetto lavoro che ha ottenuto, Ministro addetto al controllo di artefatti Oscuri!”

Luna le sorrise e la guardò con i suoi occhi strani, “Hermione dagli una possibilità. Abbiamo lasciato la scuola da due anni, magari lui pensa che tu sia la migliore reporter per l’intervita.”

Hermione la guardò pensierosa, non poteva credere che avrebbe incontrato Malfoy alle 16 di oggi al ‘Paiolo Magico’. Cominciò a scrivere alcune domande da fargli in modo che l’intervista durasse il meno possibile.

Luna sorrise alla vista della stressatissima Hermione. “Rilassati, tutto andrà bene e ti prego non fargli nessun incantesimo, non abbiamo bisogno di un’altra multa per il tuo caratterino.”

Hermione arrossì. “Cercherò di fare del mio meglio Luna, ma quando c’è di mezzo Malfoy so già che ci saranno problemi.”

Draco

Era seduto nel suo ufficio ed era annoiato. Si era diplomato due anni fa e sua madre, tramite varie conoscenze, gli aveva trovato un lavoro al Ministero della Magia. I primi mesi erano stati interessanti, aveva cominciato a capire ed imparare il suo lavoro, ma poi quando aveva capito come tutto funzionava aveva perso interesse nella cosa.

Draco soppresse un sospiro, questo era il suo problema: aveva sempre bisogno di novità. Ora era un adulto e non c’erano Potty, Weasel e Granger a cui dare fastidio e nemmeno, Pansy da cui scappare. La verità era che si stava annoiando tantissimo.

E poi sorrise malignamente, oggi aveva fatto qualcosa che lo avrebbe divertito per un bel po’.

Quella strana donna, la Lovegood, aveva insistito per un’intervista e lui non aveva mai accettato perché ‘Il cavillo’ era il peggior giornale mai pubblicato. Ma una settimana fa sua madre lo aveva stressato ancora con l’argomento -è ora che ti torvi una moglie- , lui aveva cercato di far capire alla madre che a vent’anni era troppo giovane per sposarsi e che voleva essere libero ancora per un po’ ma Narcissa Malfoy voleva dei nipotini e lo stava logorando con l’idea di una moglie.

Così la sua mente da Serpeverde aveva cominciato a lavorare, doveva trovare una strega che sua madre avrebbe odiato.

Draco aveva formulato il piano perfetto: avrebbe detto a Narcissa che aveva ragione e che si era guardato attorno e aveva scelto una moglie. Quando Narcissa avrebbe visto chi aveva scelto non l’avrebbe accettata e avrebbe acconsentito a lasciargli ancora qualche anno di libertà.

Ci aveva pensato molto, chi avrebbe potuto detestare?

La strega doveva essere di sangue misto e magari lavorare in un settore non proprio adatto ad una donna. Ed era stato proprio in quel momento che aveva notato ‘Il cavillo’ sulla sua scrivania. La Lovegood glielo mandava sempre con la speranza che lui accettasse di fare l’intervista.

L’articolo che aveva attratto la sua attenzione riguardava un’intervista fatta a Ronald Weasley, nuova star di Quidditch ed era firmato H. Granger.

Draco sogghignò. Bingo! Aveva trovato la strega giusta per far cambiare idea a sua madre!

Draco si era informato su Granger, non aveva trovato un lavoro al Ministero perché non aveva contatti importanti, così aveva deciso di chiedere la sua collaborazione e in cambio la avrebbe aiutata a trovare un lavoro migliore. Quando la Lovegood gli aveva scritto di nuovo, Draco aveva accettato ma solo se l’intervista fosse stata fatta da Hermione Granger.

Si alzò dalla sedia, si mise apposto la cravatta e uscì dal suo ufficio fischiettando. Aveva un appuntamento con la sua futura moglie per le quattro.

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Capitolo 2
*** Il Paiolo Magico ore 16.05 ***


2. Il Paiolo Magico 16.05

Hermione cercò di affrettarsi perché era già in ritardo, anche se una parte di sé cercava di ritardare l’incontro ancora un po’. Proprio non voleva vedere Malfoy.

Quando entrò, lo vide seduto in un tavolo abbastanza appartato del locale. Lui sembrava proprio uguale al ragazzo che aveva visto due anni fa, forse un po’ più adulto e con un’espressione annoiata che non lei non aveva mai visto in tutti i sette anni passati nella stessa scuola. Magari era annoiato perché lei era in ritardo, l’idea la fece sogghignare.

Draco stava aspettando Granger, era già in ritardo di 5 minuti e se c’era una regola sacra era che un Malfoy non dovrebbe mai aspettare, forse la strega lo stava facendo apposta. Mentre la attendeva cominciò a ripetersi mentalmente come avrebbe potuto convincerla ad accettare la sua offerta.

Hermione si avvicinò al tavolo e in modo professionale gli disse, “Signor Malfoy, mi scusi se sono in ritardo.

Lui a guardò per un momento mentre lei stava sulle spine aspettandosi una rispostaccia.

Hermione lo osservava da sotto le ciglia, che cosa stava pensando?

E all’improvviso Draco sorrise, un vero sorriso non un ghigno e disse: “Non importa Signorina Granger, prego si sieda e mi chiami Draco.

Lei lo guardò sospettosa. Che cosa stava tramando?

Draco la osservò attentamente e dentro pensò ‘sì, bisognerà lavorare un po’ sulla sua immagine ma andrà bene per fare la finta futura moglie’. E poi con fare molto educato spostò la sedia e la fece accomodare.

Hermione tirò fuori penna e foglio e dopo aver ordinato da bere cominciò ad intervistarlo. Se lui voleva far finta che si fossero appena conosciuti e la trattava con rispetto, lei certamente non lo avrebbe punzecchiato.

Dopo alcune domande generali, Hermione gli chiese: “Allora Draco, ti piace il tuo lavoro? Quali sono i tuoi piani per il futuro?”

Lui sorrise, ma il suo sorriso non raggiunse gli occhi. “Beh, a dirti la verità il lavoro mi piace molto ma non so se vorrò fare questo lavoro per il resto della mia vita,” e poi strategicamente sospirò “devo ammettere che come progetti per il futuro al momento vorrei solo godere della mia vita di scapolo per alcuni anni, ma mia madre ha un’idea diversa.”

Hermione smise di scrivere e lo guardò, “Che cosa vorrebbe tua madre?”

Draco sogghignò mentalmente, la stava portando dove voleva, “Vorrebbe che mi sposassi e che avessi dei figli. Come sai sono l’ultimo dei Malfoy e quindi c’è bisogno di eredi.”

Hermione sorrise, ma dentro rabbrividì all’idea di una nuova generazione di Malfoy. “E hai pensato ad una candidata come tua futura moglie?”

Lui esitò per un momento per poi dire tranquillamente, “A dirti la verità ci ho pensato, ho qualcuno in mente.” La fissò seriamente, “Vorrei che fossi tu, Hermione.

3,2,1

Che cosa? Sei pazzo?” urlò Hermione e molta gente nel locale si girò a guardarla.

Draco sussurrò, “Abbassa la voce Hermione. Non voglio che nessun altro senta la nostra conversazione.

Hermione era furiosa, “Spiegati Malfoy!”

Draco rise, “Siamo tornati al Malfoy? Niente più Draco?”

Hermione stava per tirare fuori la sua bacchetta quando Draco mise una mano sulla sua, “Adesso per piacere non ti arrabbiare. Lascia che ti spieghi. Come ho detto prima vorrei divertirmi ancora per un po’ ma mia madre mi sta stressando. Così ho avuto un’idea, le offro una sposa che lei non approverebbe e così lei mi darà più tempo per trovare la strega giusta.

Hermione stava ascoltandolo attentamente. “E io sarei la strega da non approvare.

Draco vide che Hermione stava riflettendo sulle cose che le aveva detto. “Ora starai pensando che benefici otterrai da questo piccolo imbroglio? Beh Hermione, ti aiuterò a trovare un buon lavoro al Ministero della Magia.

Hermione sapeva che lui avrebbe potuto davvero aiutarla, ma il suo orgoglio le suggeriva di non accettare. “Non sono in vendita, Draco.”

Lui le sorrise. “Hermione, ti sto solo offrendo un’opportunità che dovrebbe esserti già stata offerta prima. Sappiamo entrambi che sei una strega di talento e che l’unica cosa che ti manca è un contatto con qualcuno di importante. Io ti sto offrendo questo, il resto sta a te e alle tue capacità.

Draco sapeva che lei avrebbe accettato, ma era anche contento che era una donna con personalità e soprattutto intelligente.

Hermione soppesò bene le parole, “Se io accettassi, e non dico che lo farò, voglio sapere esattamente cosa ti aspetti da me e voglio mettere bene in chiaro che non verrò a letto con te.”

Draco la guardò divertito. “Senza offesa Hermione ma non ho bisogno di fare una cosa del genere per andare a letto con una donna.

Hermione arrossì. Pensandoci bene, sicuramente Draco Malfoy era ricco e famoso e in più anche carino quindi avrebbe potuto scegliere fra un folto gruppo di donne. E poi sussultò, aveva appena pensato che Malfoy era carino? Si sentì male per un secondo, sicuramente aveva avuto un momento di pazzia.

Draco la lasciò riflettere per un po’, sapeva che avrebbe accettato e infatti lei disse: “D’accordo Draco, accetto la tua offerta ma sono sicura che me ne pentirò.”

Draco rise: “Forza Hermione, sono sicuro che ti divertirai anche tu. Non vedo l’ora di vedere che faccia farà mi madre quando le porterò a casa una strega di sangue misto, Griffondoro e che fa la giornalista.”

Hermione lo guardò preoccupata: “Tua madre non userà un’ Avada su di me?”

Draco rise: “Non ti preoccupare, cercherà di liberarsi di te in modo meno evidente ma molto efficace. Ma credo che sarai una valida avversaria.

Hermione sospirò per la centesima volta: “Bene Draco, adesso informami sul tuo fantastico piano.

Draco ed Hermione discussero fino alle cinque e poi decisero di rivedersi davanti al Ministero della Magia alle sette. Draco avrebbe prenotato un ristorante per le nove e mezzo, ma prima dovevano andare in una centro estetico per perfezionare il look di Hermione.

Quando si salutarono Hermione pensò che sarebbe stata una lunga settimana.

Draco aveva organizzato tutto in modo che in sette giorni sua madre cambiasse idea, in fondo meno tempo passavano insieme meglio era per entrambi.

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Capitolo 3
*** Ministero della Magia ore 19.03 ***


3

AN: Grazie mille per le recensioni, siete tutti gentilissimi.

3. Ministero della Magia 19.03

Hermione stava passeggiando davanti all’edificio abbandonato, correzione che sembrava abbandonato per i babbani, in realtà questo era uno dei punti nevralgici del mondo magico. Dentro il suo finto futuro marito stava lavorando.

Draco uscì dall’edificio con un libro sotto il braccio e sorrise: “Ciao Hermione, scusa sono in ritardo ma mi sono fermato a prendere un libro dalla biblioteca. Non potevo annoiarmi mentre tu ti facevi bella così almeno il tempo passerà più in fretta.”

Lei lo osservò incuriosita: “Cosa leggerai?”

Lui le mostrò il libro e lei si mise a ridere. Draco la guadò serio: “Cosa c’è da ridere Granger?”

E lei rise ancora di più: “Siamo tornati al Granger? Niente più Hermione?”

Questa volta Draco non potè non sorridere, alla fine anche lui l’aveva presa in giro precedentemente.

Hermione ancora sorridente disse: “Beh Draco non avrei mai immaginato che tu potessi leggere ‘Ministero della Magia: la sua storia.

Lui sogghignò: “Se non mi ricordo male, qualcuno a scuola aveva sempre il suo naso in un libro simile.

Hermione arrossì: “Devo ammettere che ho letto Hogwarts: la sua storia’ più di una volta e la verità è che ho letto il libro che hai in mano dieci volte.”

Draco rise: “Per una volta ti ho battuta, questa è la quindicesima volta che lo leggo.

Entrambi erano sorpresi che la conversazione era così scorrevole, chi si sarebbe immaginato che tu nemici giurati avrebbero potuto andare così d’accordo?

Hermione e Draco presero un passaporta e vennero trasportati nella prestigiosa MadamMagic spa, questo centro d’estetica era famoso perché i personaggi più importanti del mondo magico venivano qui a farsi più avvenenti.

Draco aveva pensato che questo era il posto migliore e dopo un’accesa litigata su chi avrebbe pagato il conto, Hermione aveva accettato che lui pagasse, ma solo perché era lui che aveva bisogno di una ‘bella donna’ da mostrare.

Così mentre Hermione fu presa da un’assistente del centro per il suo appuntamento, Draco si sedette su un comodo divano e cominciò a leggere. Stava sorridendo fra sé e sé per come avrebbe annoiato e fatto innervosire sua madre, la cosa migliore era che avrebbe potuto infastidire anche il leggendario trio di Grifondoro di nuovo.

Draco stava ancora sogghignando a cosa aveva sussurrato Hermione prima di essere portata via, lei aveva chiesto: “Draco ricordami perché lo sto facendo?” E lui aveva detto: “Per un lavoro decente?” Lei lo aveva guardato sconsolata e aveva seguito l’assistente.

Dopo circa un’ora e mezza, Draco aveva sentito qualcuno schiarirsi la gola e quando aveva alzato gli occhi dal libro l’aveva vista. Draco la guardava a bocca aperta e non aveva parole per descrivere quanto bella era Hermione Granger.

Le avevano legato i capelli in una coda ma avevano lasciato qualche ciocca libera a contornarle il volto. Le avevano messo un trucco molto leggero che evidenziava i suoi occhi color caramello fuso.

Draco ancora con la bocca spalancata abbassò lo sguardo e sussultò nel vederla fasciata in un bellissimo vestito di seta verde.

Sembrava un miraggio e Draco non riusciva quasi a respirare.

Lei sorrise e disse scherzosa: “Draco chiudi la tua boccuccia, non c’è nessuno da convincere che ti piaccio.

Lui fece un cenno affermativo col capo e poi in qualche modo riuscì a trovare la sua voce per sussurrarle: “Niente male Hermione, sono sicuro che molti uomini ti noteranno questa sera, sei magnifica. E mentalmente tirò un sospiro di sollievo che lei non si era accorta dell’effetto che gli aveva fatto.

Hermione gli sorrise dolcemente e prendendo la sua mano lo seguì fino al ristorante.

Quando furono seduti al loro tavolo, lui disse: “Cominciamo lo spettacolo. Avvicinò la sua sedia a quella di Hermione e sorridendo come un’innamorato prese la sua mano.

Hermione proprio non si sentiva a suo agio e non sapeva bene cosa fare.

Draco sussurrò un po’ irritato: “Granger, rilassati, la tua mano è tutta appiccicaticcia e sudata. Per la barba di Merlino, sembra quasi che tu non ti sia mai trovata in una situazione simile!”

Quando lei non rispose ed abbassò gli occhi, lui capì e disse sorpreso: “Non ti ci sei mai trovata. E la sua voce era fra il divertito e il sorpreso.

Lei alzò lo sguardo ed energicamente disse: “Beh, mica tutti hanno così tanto libero per permettersi una relazione Malfoy.”

Lui la guardò stupito e non riusciva a dire una parola.

Lei allora disse: “Senti, non è una cosa così importante. Possiamo dimenticare questa conversazione e tornare a far finta di essere una coppia felice?”

Lui annuì e prima di riuscire a fermarsi disse: “Credevo che tu e Lenticchia fosse stati una coppia. A dire il vero, adesso che ci penso, come mai voi due non siete sposati o fidanzati?”

Lei sospirò e poi disse: “Non ero interessata a Ron. E notando il suo sguardo incredulo aggiunse : “Non è mica la fine del mondo.”

Draco sembrò pensarci un po’ su e poi chiese: “Perché non ti piaceva? Siete stati amici per anni, vi siete sempre difesi e siete così uniti. Cosa mancava al vostro rapporto?”

Lei lo guardò e dopo un momento di esitazione rispose: “Non voglio un migliore amico come marito, voglio qualcuno che oltre all’amore mi possa dare la passione.”

Draco sorrise e disse: “Sono d’accordo, anche io voglio una donna che desidero non solo mentalmente ma anche fisicamente. In una relazione d’amore è importante anche la passione.

Hermione lo guardò sorpresa e dopo le sue parole, entrambi si sentirono un po’ più rilassati e continuarono a chiacchierare del più e del meno. Il ghiaccio era stato rotto.

Draco aveva detto ad Hermione che nel pomeriggio aveva mandato un messaggio anonimo via gufo a tutti i più importanti giornali del mondo magico dicendo che avrebbero trovato Draco Malfoy con la sua nuova fidanzata.

Hermione era stata d’accordo su come il piano funzionava e così appena aveva avvistato i paparazzi magici aveva sorriso dolcemente a Draco e tutti e due stavano sfoggiando un atteggiamento da innamorati pazzi.

Alla fine della serata si erano salutati, entrambi stanchissimi ed erano tornati nelle loro case. Per Hermione si trattava di un bilocale e per Draco della Mansione dei Malfoy.

Entrambi nei loro letti avevano ripensato alla giornata.

Hermione era scioccata dalle confidenze che aveva fatto sul suo passato e sulla mancanza di una relazione amorosa. Ma la cosa che l’aveva sorpresa era che anche Draco sembrava d’accordo su molti punti importanti in una storia d’amore.

Draco ,dal canto suo, stava riflettendo sulla settimana che avrebbero dovuto affrontare e al fatto che era stato bene con Granger oggi, si era proprio divertito. Con una donna come lei, Draco non si sarebbe mai annoiato.

E poi sussultò scioccato a questo pazzo pensiero, Draco Malfoy aveva fatto un complimento ad Hermione Granger?

Draco coprì il viso con le mani, i suoi pensieri non erano buoni. No, assolutamente non erano buoni.

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Capitolo 4
*** Due di Marzo ***


4

AN: ringrazio quelli che hanno recensito, per Layla io salvo il capitolo in html invece che in word e poi scelgo testo della storia in file, sfoglia e poi attacchi il tuo documento sul sito… spero che ti aiuti.

4. Due di Marzo

Hermione si svegliò con un mal di testa abbastanza forte, la notte prima aveva bevuto due bicchieri di vino e questo aveva pesato sul suo stato di salute. Si alzò dal letto a fatica, uscì dalla sua camera si diresse in cucina.

Si spaventò tantissimo quando i suoi due migliori amici uscirono dal suo caminetto.

“Hermione!” Urlò Ron con una copia delIl Cavillo’ in mano, “Cosa significa questo articolo? Sei uscita con Malfoy? Cosa è successo? E che vestito che indossavi!”

Lei lo guardò e poi con calma disse, “Ron calmati. Se mi dai il tempo di prendere una pozione anti-sbornia e un caffè vi spiegherò tutto.”

Harry sorrise e cercò di calmare Ron.

Hermione sussurrò, “Grazie Harry, tranquillizzalo tu.

Harry sorrise ma seriamente disse, “Sto aspettando una spiegazione anche io.

Hermione bevve la pozione e il caffé, poi offrì ai suoi due amici una tazza di tè e li fece accomodare sul divano, mentre lei si sedeva sulla poltrona di fronte a loro.

Quando furono tutti seduti, Hermione si schiarì la voce e poi cominciò a spiegare cosa stava succedendo con Malfoy. “E così” concluse, “Troverò finalmente un lavoro migliore e lui in cambio sarà libero da sua madre.”

“Sei pazza Hermione” disse Ron, “Capisco che Percy ti abbia dato uno stupido consiglio, ma non credevo che tu lo prendessi sul serio.

Hermione guardò Harry, pregandolo con gli occhi di capirla.

Harry respirò a fondo e poi disse, “Hermione, capisco che l’idea di un lavoro migliore sia invitante ma niente associato con il furetto Malfoy porta a qualcosa di buono, e tu lo sai bene.”

Ron sembrava approvare in pieno ciò che Harry aveva detto.

In quel momento furono interrotti da un gufo che portava una lettera.

Hermione la prese, la lesse e poi disse con soddisfazione, “Proviene dal Ministero della Magia. Mi stanno offrendo di fare un colloquio con loro.

Harry parlò di nuovo, “Hermione, prima o poi ti avrebbero offerto un colloquio. Non è perché sei uscita con Malfoy che ti hanno contattata.”

Lei lo guardò tristemente, “Harry lo sappiamo entrambi che non è vero. Io sono una mezzosangue e in più tua amica. Io non mi lamento di nessuna delle due cose, ma almeno potresti essere un po’ comprensivo? So cosa sto facendo.”

Harry sospirò,“Va bene Hermione. Non mi opporrò, ma promettimi che starai molto attenta. Un Malfoy è sempre un Malfoy.”

Ron allora urlò, “Harry! Non starai parlando seriamente! Hai intenzione di stare a guardare mentre il furetto le farà del male?”

Hermione si alzò in piedi e si avvicinò a Ron, si inginocchiò di fronte a lui e gli prese le mani. “Ron, ti prometto che andrà tutto bene. Ti prego fidati di me. Il colloquio è domani e domenica vedrò Malfoy per l’ultima volta.

Ron sospirò e molto tristemente disse, “Va bene. Ti lascerò fare questa cosa e se avrai bisogno di me ci sarò. Ma sappi che non approvo e che se lui ti farà del male dovrà vedersela con me ed Harry.

Lei sorrise dolcemente e abbracciò le due persone più importanti della sua vita. “Grazie ragazzi, vi prometto che vi terrò informati. Adesso devo andare in ufficio e a pranzo vedrò Malfoy.

I due amici la guardarono e dopo averle dato un bacio la lasciarono ai suoi affari.

Draco

Draco si svegliò a causa di un forte bussare alla porta della sua camera. La dolce ma decisa voce di sua madre gli arrivò diritta in testa. “Draco, dobbiamo parlare. Cosa vogliono dire queste foto di te ed Hermione Granger su tutti i giornali?”

Draco sorrise e poi seriamente disse, “Fammi vedere cosa hanno scritto. E sottrasse i giornali dalle mani della madre.

Leggendo uno degli articoli fu molto soddisfatto delle stupidaggini che c’erano scritte e all’ultima frase scoppiò a ridere e dovette rileggerla una seconda volta.

Il Signor Malfoy sembra molto innamorato della Signorina Granger. Era evidente da come si comportavano che stanno uscendo da lungo tempo. Il giovane rampollo di una delle famiglie più importanti del mondo magico si dovrebbe sposare presto e da come lo abbiamo visto ieri sera, siamo sicuri che ha scelto la sua compagna. Vi terremo informati sugli sviluppi di questa particolare storia d’amore.

Draco alzò lo sguardo e vide un’annoiata ed arrabbiata Narcissa Malfoy. “Beh mamma, l’articolo dice il vero. Sono stato visto in un ristorante con la mia nuova ragazza. Per una volta ho scelto una donna intelligente e bella e penso che finalmente ho trovato una ragazza che mi può tener testa. Insomma penso di aver finalmente trovato la donna con cui sposarmi.

Narcissa lo guardò infastidita. “Draco, è una mezzosangue e lavora come giornalista!”

Draco almeno all’apparenza sembrava molto serio ma dentro si stava congratulando con sé stesso per il paino geniale. “Mamma, mi avevi detto che volevi dei nipotini, ti dissi che non ero pronto ma dopo che tu hai insistito mi sono guardato intorno e ho scelto il meglio sul mercato.”

Lei lo guardò attentamente, sperava che fosse uno scherzo ma dal modo in cui Draco parlava di lei sembrava chiaro che gli piacesse molto. Però lei sapeva che lui era un Serpeverde e che quindi questo poteva essere solo un piano ben pensato, così disse, “Voglio conoscerla, se vuoi sposarla devo prima darti il mio consenso, portala qui stasera per cena.

Draco scosse la testa. “Mi spiace ma stasera non possiamo, andiamo ad una festa al Ministero ma te la faro conoscere domani. Va bene?”

Lei annuì e dopo averlo studiato ancora per qualche secondo lo lasciò solo.

Draco stava festeggiando, sua madre non era del tutto convinta ma lui sapeva fingere bene e il giorno dopo Hermione le avrebbe dato il colpo di grazia.

Si alzò dal letto e si preparò per il lavoro, fu sorpreso dalpop’ improvviso di un elfo domestico che gli diede una lettera.

Ciao Malfoy,

mi hanno offerto un colloquio al Ministero. Vedo che tutto va secondo i piani. Ci vediamo al Paiolo per pranzo.

Hermione

Draco fu sorpreso, non aveva ancora contattato nessuno al ministero quindi non era merito suo l’offerta. Comunque era meglio non informarla che non aveva fatto ancora niente per lei altrimenti lei avrebbe potuto smettere di aiutarlo. Era anche sorpreso della lettera, stavano per caso diventando amici?

Rabbrividì al pensiero, no, probabilmente voleva solo avvisarlo di come stavano andando le cose. Ieri si era quasi spaventato a morte quando aveva pensato che forse lei gli piaceva davvero, ma adesso alla luce del giorno si rese conto che quell’idea era ridicola.

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Capitolo 5
*** Il Paiolo Magico ore 12.30 ***


5

AN: Grazie a tutti, siete veramente fantastici… spero che continui a piacervi!

5. Il Paiolo Magico ore 12.30

Draco ed Hermione arrivarono nello stesso momento e dopo un veloce sorriso, cominciarono la loro finzione. Lui le aprì la porta e poi come un gentiluomo quando arrivarono al tavolo le spostò la sedia. Chiunque li avesse guardati avrebbe pensato che erano una giovane coppia di innamorati.

Lui sorrise e poi disse, “Hai letto i giornali? Che cosa ne pensi?”

Lei fece una smorfia e poi sorrise. “Penso che i giornalisti che hanno scritto gli articoli hanno fatto un buon lavoro, sembra proprio una storia da favola. Tutte le streghe romantiche sospireranno pensando al Principe Azzurro che sposa Cenerentola.

Lui la guardò confuso. “Chi è Cenerentola?”

Lei rise. “Non conosci la storia di Cenerentola? Certo che no! Beh, è una favola per babbani dove il principe ricco e bello sposa la povera ma dolcissima Cenerentola.

Lui sogghignò. “Così pensi che io sia ricco e bello come il Principe Celeste?”

Hermione arrossì ma poi tagliò l’aria dicendo, “Azzurro non Celeste! E comunque non ti vedo come il mio Principe, ma molte streghe che non ti hanno conosciuto davvero, lo penseranno e saranno imbrogliate dal tuo aspetto fisico.”

Lui fece il broncio e disse: “Vorrei informarti che ho anche un bellissimo carattere. E quando vide la sua espressione dubbiosa aggiunse, “Non lo mostro spesso e non l’ho mai fatto con te perché siamo sempre stati nemici a scuola.”

Lei sospirò. “Capisco, in effetti ieri sera ho notato che a volte puoi essere sopportabile.”

Lui, dopo la sua osservazione rimase silenzioso a lungo. Era molto sorpreso di trovarsi così bene con lei e che quando parlavano potevano scherzare insieme. Inoltre il giorno prima, quando l’aveva vista con quel vestito era rimasto senza fiato. In fondo, come aveva detto a sua madre, lui era sempre uscito con donne sofisticate ma banali ed uscire con Hermione, donna semplice ma con molta intelligenza lo aveva fatto sentire bene.

Solo Melino poteva sapere come il comportamento di Pansy lo aveva annoiato ed innervosito, non c’era niente di sincero nell’atteggiamento da zecca di Pansy, mentre Hermione era molto vera e divertente.

Draco guardò Hermione molto attentamente e poi disse, “Sì, credo di essere stato abbastanza gentile ieri, ma mi ha aiutato che tu non sia stata la solita ragazza aggressiva di sempre. Quando finì la frase, si rese conto di aver fatto un errore.

“Aggressiva? Tu pensi che io sono una donna aggressiva?” chiese Hermione infastidita. “Proprio tu parli! Ho sempre dovuto difendermi da te per tutti gli anni di scuola e adesso mi dici che IO sono aggressiva?”

Draco cercò di arginare i danni. “Hai ragione Hermione, non averi dovuto dire che sei aggressiva. Parliamo del tuo colloquio e del ballo di questa sera.

Lei non voleva cambiare discorso, però una parte di lei sapeva che non erano realmente una coppia e quindi non doveva interessarle cosa lui pensava di lei. Purtroppo un’altra parte di lei, quella femminile, voleva piacergli.

Hermione sospirò e lui vide che lei era molto agitata, così mise una mano su quella di lei e sussurrò, “Hermione, sc-scusa. Sono stato proprio sgarbato. Io penso che tua sia una ragazza molto interessante e piacevole.

Entrambi furono sorpresi. Draco non sapeva perché si era scusato con lei e le aveva anche fatto dei complimenti. Hermione era sorpresa che lui si era dimostrato molto sensibile.

“Va bene, Draco. Scuse accettate. Ora parliamo pure del colloquio che avrò domani alle 11. Hai qualche suggerimento da darmi?” disse Hermione tornando ad essere la solita ragazza pratica e diretta.

Lui sembrò sorpreso per un momento, Hermione Granger aveva chiesto aiuto a lui?

Hermione rendendosi conto di ciò che aveva detto, aggiunse, “Beh, visto che tu già lavori al Ministero, magari potevi darmi qualche dritta.

Lui le sorrise pensieroso. “Penso che dovresti essere te stessa, sono sicuro che otterrai quel lavoro senza sforzo. E poi si morsicò la lingua, come mai era così gentile con lei? Non era mica così che doveva andare! E così per distrarla da tutti i complimenti le disse, “Domani sei invitata a casa mia per cena, conoscerai ufficialmente mia madre.”

Hermione sbiancò. “Così presto? Perchè non rimandiamo a fine settimana?”

Lui sogghignò, “La mia coraggiosa Grifondoro ha forse paura di un’innocua mamma Serpeverde?”

Lei arrossì di nuovo, non era sicura se fosse per il fatto che lui aveva detto ‘mia’. “Beh, non sono spaventata, solo un po’ intimidita.

Lui sogghignò. “E hai ragione, lei cercherà di mangiarti viva e se non lotti come fai con me, ci riuscirà sicuramente.

Lei sorrise determinata. “Va bene. La incontrerò e vincerò io il match. La farò arrabbiare così tanto che ti permetterà di rimanere scapolo per almeno altri 10 anni.”

Lui rise divertito a ciò che aveva detto, Hermione Granger era davvero una strega speciale e soprattutto la persona più interessante e furba che avesse mai conosciuto. “Sarei contento di due o tre anni, Hermione, ma sentiti libera di infastidirla quanto vuoi.

L’incontro tra le due streghe sarebbe stato fantastico da seguire, e lui sapeva bene che un giorno avrebbe voluto sposare proprio una strega che sapeva tenere testa a Narcissa. “Bene Hermione, parliamo ora del ballo di stasera, dobbiamo tornare da MadamMagic spa e comprarti un nuovo abito. Devi essere bellissima, come ieri.”

Lei gli sorrise dolcemente, oggi Draco le aveva fatto molti complimenti ed era sicura che non se ne era nemmeno accorto. “Va bene, Draco. Ci vediamo stasera alle sette e mezzo. Ora devo proprio scappare.”

Si stava già mettendo la giacca quando lui le chiese, “Non mi dai nemmeno un bacio di arrivederci?” E prima che lei potesse rispondere, lui le aveva dato un leggero bacio sulle labbra.

“C’è gente che ci sta guardando, Hermione. Disse lui quasi per scusarsi.

Hermione fu scossa da ciò che aveva detto, lui l’aveva baciata solo per apparenza, non perché lo aveva desiderato.

Draco vide passare un lampo negli occhi castani di Hermione, era forse delusione? Lui l’aveva baciata perché lo desiderava ma aveva avuto paura che lei lo avrebbe rifiutato, così aveva inventato che l’aveva fatto per l’audience.

“Oh sì, ci sono spettatori.” Disse lei con un sorriso che però non raggiungeva i suoi occhi. “Ci vediamo stasera. Ciao.”

E prima che lui potesse dire niente, lei si era smaterializzata.

Draco restò come piantato sul posto. Cosa stava succedendo?

Guai. Questo dannato piano stava solo portando guai e complicazioni. Lei non era la strega che aveva pensato, era una donna con una personalità complessa ma piacevole. Hermione Granger era molto bella sia dentro che fuori e questo non lo aiutava a non sentirsi attratto.

Lui sapeva che Hermione non era la classica bella donna, ma aveva una classe e uno charme innato che potevano incantare anche una roccia… e lui purtroppo si era reso conto troppo tardi che non sarebbe stato facile dimenticarsi di lei alla fine di questa settimana.

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Capitolo 6
*** ore 7.30 MadamMagic spa ***


6

AN: Grazie a tutti per le recensioni positive.

Domanda per Evan88: per grammatica ti intendi la punteggiatura?

6. 7.30 MadamMagic spa

Hermione stava aspettando Draco nella hall del costoso salone di bellezza e cercava invano di tranquillizzarsi. Dopo che se ne era andata dal locale e si era materializzata al lavoro, aveva speso tutto il pomeriggio ripensando al suo bacio e alle sue parole. Non riusciva a capire perché ci era rimasta così male. Poteva essere che a lei stava cominciando a piacere Draco Malfoy?

Sussultò quando una mano le si posò sulla spalla. “Ciao Hermione, scusa sono in ritardo ma dovevo fermarmi a ritirare una cosa molto speciale.” Draco disse e poi tirò fuori dalla tasca un pacchettino.

Quando lo aprì, lei vide un bellissimo diamante incastonato in un anello d’oro bianco.

Draco sorrise e disse, “Visto che stiamo fingendo di sposarci, penso che dovremmo avere anche un anello. Spero ti piaccia.”

Hermione sorrise debolmente. “Mi piace molto Draco.”

Lui la stava guardando trepidante. “Beh, indossalo.”

Lei lo prese dal pacchettino e lo mise sul suo dito. “La misura è quella giusta, non ho mai ricevuto un anello da un uomo. E poi arrossì realizzando cosa aveva appena detto.

Lui sorrise. “Credimi quando ti dico che nemmeno io ho mai comprato un anello per una donna prima d’ora.”

Si sorrisero e poi furono interrotti da una strega che si portò via Hermione per una nuova sessione di ‘cure estetiche’.

Draco rimase nella hall, non si sentiva molto tranquillo dopo ciò che era appena successo. Si passò una mano nei capelli e si sedette ad aspettare la Granger. Almeno nella sua testa doveva mantenere il distacco, l’avrebbe sempre chiamata per cognome.

Merlino sapeva come non avrebbe dovuto pensare a lei in nessun modo, ma purtroppo stava perdendo quella battaglia.

Hermione, dal canto suo, mentre la vestivano e truccavano, pensava alle stesse cose. Innamorarsi di Malfoy non era nei piani. E poi fu terrificata dall’idea di aver pensato di essersi presa una cotta per il furetto. Rabbrividì, e poi si promise che alla fine della settimana lui avrebbe dovuto sparire dalla sua vita. Doveva sparire per il suo bene, troppo tempo con lui la stava portando a fare dei pensieri troppo pericolosi.

Quando tornò, Draco si complimentò con lei ma sembrava molto diverso da prima.

Qualcosa era cambiato tra loro.

Lui aveva rialzato quel freddo muro che aveva avuto per gli anni di scuola, cercava invano di difendersi da quel massacro interiore che lei gli stava causando.

Lei invece era contenta che lui fosse distante e freddo. Ne aveva bisogno per controllare il suo stupido cuore che batteva troppo quando lo vedeva.

Nessuno dei due aveva idea di come agire riguardo ai loro sentimenti, così entrambi avevano pensato che era meglio non fare proprio niente.

Giunti al ballo, lui cominciò a comportarsi come un fidanzato innamorato e felice, le prese la mano e cominciò a salutare tutti i conoscenti. Hermione sorrideva, almeno all’apparenza sembrava il ritratto della felicità, dentro di lei invece pregava che la serata finisse presto.

Draco la presentava a tutti e quando la musica cominciò le disse, “Vuoi ballare?”

Lei non voleva ma accettò per le apparenze. Lui la prese per mano e quando furono al centro della sala, accanto alle altre coppie, le mise le mani sulla vita mentre lei mise le mani attorno al suo collo.

Erano entrambi molto agitati perchè la vicinanza li stava mandando in tilt. I loro battiti erano accelerati e Draco stava cominciando a sudare per la tensione nervosa.

Furono interrotti da un urlo. “Dracooooooo! Sei proprio tu?”

Lui impallidì e si girò ad affrontare uno dei suoi incubi peggiori: Pansy Parkinson.

Lei mielosamente disse, “Sapevo che eri tu mio caro e con chi sei?” Si voltò e appena riconobbe Hermione, disse freddamente, “Granger? Che ci fai con Draco?”

Hermione vedendo quanto Draco fosse imbarazzato e spaventato dalla ragazza, decise di dare alla strega rompiscatole una lezione. Sorrise sexy e si strinse al fianco di Draco. “Ciao Pansy, vedo che non sai di me e di Draco. Stiamo uscendo insieme.”

Draco stava quasi ghignando ad Hermione per la sua performance, doveva proprio dire che era una fantastica attrice, quasi ci era cascato anche lui.

Pansy era scioccata. “Pensavo che le foto fossero un fotomontaggio.

Hermione sorrise malignamente. “No, peccato che ci abbiano scoperto. Io e Draco siamo persone che amano molto la privacy.

Pansy guardò l’uomo che considerava suo e disse, “Che cosa ne pensa la cara Narcissa?”

Draco ghignò. “Incontrerà la mia futura moglie domani sera.

Pansy urlò, “Futura moglie? La vuoi sposare?”

Draco annuì. “Sì, appena mia madre mi darà il suo consenso sceglieremo una data.

Hermione stava sorridendo, che divertente era annoiare la Parkinson!

Pansy riprese il controllo e disse, “Allora invito anche te alla festa che darò venerdì al mio maniero.”

Draco ed Hermione smisero di sorridere e lui disse, “Non credo potremo venire, abbiamo altri piani per quella sera.”

Pansy ghignò. “Sono sicura che per un invito al Maniero dei Parkinson tutto può essere spostato. Vi aspetto, sono sicura che i nostri comuni amici saranno felici di conoscere Hermione.

Hermione sapeva che tipo di amici comuni avevano, mangiamorte di sicuro, e non desiderava affatto andare a quella festa ma lei era una Grifondoro e disse, “Se riusciamo a liberarci dai nostri impegni puoi star certa che verremo.”

Quando Pansy se ne andò, Draco decise che era arrivata l’ora di riaccompagnare Hermione a casa. Appena arrivati nell’appartamento, lui cominciò a camminare avanti indietro nervosamente. “Non potevo prevedere questo invito, non possiamo andarci.”

Lei sospirò. “Draco lo so che non sarà una cosa piacevole per me, ma dobbiamo andare. Ci ha sfidato ad andarci e come ogni bravo Grifondoro io non mi tiro indietro.

Draco rabbiosamente disse, “Tu e la tua dannata casa di cretini! Non è un gioco Hermione, quella è gente con cui non si scherza!”

Lei si arrabbiò e gridò, “Magari siamo dei cretini ma almeno non siamo dei vigliacchi. Forza Draco, alla fine è solo una stupida festa.

Lui smise di camminare e le si mise di fronte. Molto seriamente disse, “Tu non capisci. Non è solo una festa. Ci saranno tutte le famiglie di sanguepuro più antiche del nostro mondo e ti faranno a pezzi perché tu sei figlia di babbani! Hermione,” disse ora quasi disperato, “Non capisci che voglio solo proteggerti? Possono essere molto crudeli.”

Hermione sorrise dolcemente, “Lo so Draco, ma penso che sette anni a scuola con te mi abbiano insegnato molto sulla crudeltà. Non possono offendermi più di quanto tu non abbia già fatto.”

Lui sembrò allora molto imbarazzato e sussurrò, “Hermione, io” ma lei lo fermò mettendogli un dito sulle labbra. “No Draco. Non dire niente. Volevo solo farti notare che so come affrontare gli insulti e che sopravviverò. Andiamo e facciamogli vedere che non sono meglio di me e che io non ho paura di un gruppo di vecchi conservatori ottusi!”

Lui allora rise e la prese fra le braccia. “Va bene Hermione, e al diavolo tutti i sanguepuro!” E poi si fermò, la fissò per un istante e poi la baciò dolcemente.

Si staccò da lei e sorrise nel vederla così dolce ed innocente. “Buonanotte Hermione. In bocca al lupo per il colloquio di domani.

Lei annuì senza parole per il bacio e le parole di incoraggiamento. Quando ritrovò la voce lui si era già smaterializzato. Hermione era sorpresa, stava scoprendo un lato del biondo stregone che non aveva mai pensato potesse esistere.

Era umano, passionale e intelligente. Chi avrebbe mai pensato che dietro quegli occhi di ghiaccio si celasse tanto calore e voglia di vivere?

Hermione sorrise pensando che questa volta non c’erano spettatori e che il bacio glielo aveva dato perché lo voleva.

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Capitolo 7
*** Tre Marzo, mercoledì ***


7

Grazie a tutti per le recensioni, siete molto gentili e simpatici!

Per Evan88, sarei felice se mi dicessi quali verbi ho sbagliato così starò più attenta… mi manca qualcuno che controlli la mia storia quindi posso fare alcuni errori, mi scuso perché so che troverai qualche verbuccio sbagliato anche in questo capitolo, porta pazienza : )

7. Tre Marzo, mercoledì

Hermione

Il primo pensiero di Hermione nel giorno dell’intervista fu il bacio che Draco Malfoy le aveva dato la sera prima. Quando uscì dalla sua camera canticchiando ed entrò nella sua sala rimase sorpresa di vedere i suoi due amici seduti sul divano.

“Buongiorno ragazzi, cosa ci fate qui?” chiese un po’ incuriosita e un po’ preoccupata.

Harry e Ron sorrisero e dissero, “Siamo qui per augurarti in bocca al lupo per il colloquio di oggi. Lo sai come siamo, ti vogliamo bene e vogliamo esserti vicini in qualsiasi occasione della tua vita.

Hermione sorrise commossa e poi ripensò ad un altra persona che l’aveva fatta sentire amata. Poi guardandoli disse, “Grazie ragazzi per gli auguri ma ve lo leggo in faccia che avete altre cose da dirmi, quindi parlate.”

I due amici si guardarono e poi Harry parlò, “Beh Hermione, abbiamo parlato con il Signor Weasley e lui ci ha detto che ieri sera eri al ballo al ministero con Malfoy. Ha notato un anello sul tuo dito e che hai parlato poi con la Parkinson. A dir la verità eravamo curiosi e un po’ preoccupati per te.”

Hermione sembrava risplendere quando disse, “Il ballo è stato magnifico. Ho conosciuto così tante persone importanti e anche il responsabile del mio colloquio di oggi. Sono stati tutti così gentili, ovviamente con l’eccezione della Parkinson. Riguardo all’anello, beh, fa parte della farsa, non vi preoccupate non sposo Draco.

E un pensiero le passò in testa, che quasi quasi un pensierino sul matrimonio con Draco ce lo avrebbe fatto. E poi si stupì di ciò che aveva pensato e disse, “Pansy ci ha invitati ad una festa a casa sua e credo che sarà abbastanza difficile per me quella serata. Comunque era veramente gelosa, quella pazza ha puntato Draco da anni e non capisce che lui non la vuole.”

I due amici si preoccuparono quando percepirono il tono possessivo di Hermione nei confronti del furetto. Il modo in cui lei pronunciava il nome del maledetto Serpeverde era a dir poco preoccupante.

“Hermione?” disse Ron, “Sei sicura che tra te e Malfoy non c’è niente?”

Hermione sembrò sorpresa . “Certo Ron che non c’è niente tra noi. Stiamo solo spendendo tanto tempo insieme e alla fine lui non è poi così male.

Harry la guardò preoccupato. “Hermione, stai per caso dicendo che ti piace Malfoy? Perchè vorrei ricordarti che lui ti sta usando per i suoi scopi e che sta solo fingendo.

Lei sospirò. “Non ho detto che mi piace, dico solo che può anche essere simpatico se vuole. Ma penso che tu abbia ragione, si comporta gentilmente solo perché ha bisogno di me.

I due amici videro che la loro amata strega sembrava un po’ triste. Era forse dispiaciuta che Malfoy fingesse e basta?

“Hermione, tu sei una ragazza fantastica. Piaci a tutti e non hai bisogno di piacere al furetto per sapere che sei speciale, unica e stupenda.” Disse Harry mentre Ron annuiva vigorosamente in approvazione.

Lei sorrise e poi sussurrò, “Avete ragione, vi ho mai detto che vi voglio tanto bene?” E così dicendo si avvicinò e li abbracciò.

Dopo un po’ di coccole si salutarono ognuno pronto a cominciare la giornata.

Draco

Draco si svegliò ancora una volta con il mal di testa. Tutto ciò che era accaduto la notte prima gli venne in mente. Aveva baciato la Granger e gli era anche piaciuto. Non poteva credere che si stava prendendo una cotta tremenda per la Grifondoro.

Però più ci pensava e più era palese che a lui piaceva Hermione Granger. E non poco!

Dove aveva sbagliato? Non riusciva a capire quando aveva cominciato ad avere questi sentimenti per lei. Poi pensò che domenica avrebbe dovuto dirle addio e capì che non poteva perderla. Si mise la testa fra le mani.

Grosso guaio. Solo cinque giorni per convincere la più testarda donna del mondo che lui era l’uomo giusto per lei.

Grossa preoccupazione. Cosa sarebbe successo se lei non lo voleva? Risposta facilissima, non era possibile non desiderare un Malfoy. Lui ghignò e cominciò a formulare un nuovo piano per fare innamorare la Granger di lui.

Quando raggiunse la sala della colazione incontrò sua madre, la bellissima Narcissa, che stava bevendo un tè. La donna fu molto sorpresa di vedere suo figlio con un sorriso sul viso.

Narcissa cominciava a pensare che la signorina Granger per quanto una mezzosangue stava facendo miracoli per l’umore cupo del suo amato figlio.

Draco si avvicinò alla madre, la baciò sulla guancia e disse, “Buongiorno mamma. Bella giornata oggi.”

Narcissa rise. “Buongiorno Draco, non so come mai sia bella questa giornata visto che piove. Come è stato il ballo al ministero ieri?”

Draco sorrise un po’ imbarazzato. In effetti fuori il tempo era pessimo, ma lui era così preso a pensare ad Hermione che non se ne era accorto. “Diciamo che è andato bene finché Pansy non è arrivata a rompere le scatole e per sfortuna io ed Hermione siamo stati invitati ad una festa al Maniero dei Parkinson.”

Narcissa osservò suo figlio. “Pensi che la tua ragazza sopravvivrà alla festa?”

Draco si irrigidì, i suoi occhi divennero glaciali. “Sono sicuro che nessuno oserà fare del male alla mia donna. Sanno cosa rischiano.”

Narcissa fu sorpresa dal tono secco e pericoloso che Draco aveva usato.

Draco aggiunse, “Lei è la mia fidanzata e futura Malfoy quindi dovrà venir rispettata da tutti.”

La madre sospirò. “Sembri molto attaccato a lei Draco, ma ricordati che una volta eri tra quelli che le faceva del male.”

Lui annuì. “Lo so, Hermione mi ha perdonato e poi se mi comportavo così era anche colpa di mio padre e delle sue stupide teorie.

Narcissa si rabbuiò. “Tuo padre ha fatto del suo meglio, voleva che tu ti sentissi e fossi il migliore.

Lui sospirò. “Non cambia il fatto che mi ha imposto un credo che non era il mio e che mi privò della libertà di pensiero ed azione.”

Narcissa sapeva che Draco aveva ragione e per tagliare l’aria disse, “Puoi comunicare a Miss Granger che la cena verrà servita alle otto?”

Draco sorrise. “Va bene mamma, quando la vedrò la informerò dell’orario della cena. Ora porta pazienza ma vado al lavoro. A dopo.” Così dicendo si smaterializzò dal Maniero lasciando dietro una pensierosa madre.

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Capitolo 8
*** Ora di pranzo. ***


8

8. Ora di pranzo.

Hermione era felice. Il colloquio di lavoro era andato benissimo, il ministro per le relazioni tra maghi e babbani era rimasto positivamente colpito da lei e le aveva subito offerto il lavoro di assistente. Si era scusato profusamente con lei per non averla contattata prima, ma il Ministero aveva avuto problemi con i gufi e il suo curriculum era stato consegnato solo una settimana prima di oggi.

Lei, ovviamente, non aveva creduto alla scusa dei gufi. Sapeva bene che dipendeva dal fatto che stava uscendo con Malfoy, ma in fondo non le importava, aveva finalmente un lavoro serio!

Ora era seduta al tavolo di un piccolo ristorante dove lei e Draco avrebbero dovuto incontrarsi. Pensava alle parole di Harry e si sentiva molto turbata dal fatto che il suo amico potesse avere ragione. Lei credeva che Draco fosse gentile con lei perché lei gli piaceva davvero, ma magari era tutta una bella farsa.

Sentì il suo cuore quasi fermarsi al pensiero che domenica lo avrebbe visto per l’ultima volta. Non avrebbe mai potuto essere sua amica perché si sentiva troppo coinvolta.

Draco entrò nel ristorantino e vide subito la sua strega. Sorrise e fu sorpreso di sentirsi un nervoso ad incontrarla. Questi per lui erano sentimenti tutti nuovi, anzi la sorpresa era che poteva davvero provare emozioni. Crescendo in un ambiente come il suo pensava che non avrebbe mai potuto amare ed essere felice.

Draco sentì il suo cuore allargarsi al pensiero che Hermione gli stava dando la possibilità di avere una vita diversa e migliore. Così quando si avvicinò le sorrise e disse, “Allora, come è andata?”

Hermione lo guardò seria. “Ciao anche a te Draco.” E poi rimase silenziosa.

Draco impazientemente disse, “Sì, sì, ciao Hermione, allora come è andata?”

Lei sorrise e disse tutto d’un fiato, “Ho avuto il lavoro! Comincerò lunedì prossimo! Mi sono già licenziata e Luna è stata felice per me.

Anche Draco fu felice per lei. “Bene! Questa sì che è una buona notizia. Dobbiamo celebrare.” E ordinò dal cameriere una bottiglia di costoso champagne.

Hermione si lamentò. “Draco, l’ultima volta che ho bevuto con te ho dovuto bere una pozione per riprendermi.

Lui ghignò. “Dai Hermione. Sii coraggiosa! Vivi un di più!”

Hermione lo guardò offesa. “Draco Malfoy stai per caso cercando di dirmi che sono una strega noiosa?”

Lui scrollò le spalle. “Non so. Lo sei?” E ghignò quando vide Hermione prendere il bicchiere e bere lo champagne.

Il pranzo proseguì con scherzi e battutine. Mentre stavano mangiando il dessert, Hermione chiese, “Allora Draco, suggerimenti per stasera? Devo indossare qualcosa di particolare?”

Lui sembrò pensarci un su e poi disse, “Beh, magari un vestito da babbani.

Hermione sorrise malignamente. “Che ne dici di un bel paio di pantaloni?”

Lui annuì. “Sì, penso che questo la sorprenderà, penserà che sei maleducate, lei odia le donne che si vestono come uomini e soprattutto le dà fastidio qualsiasi cosa collegata ai babbani.”

Hermione rise. “Logico, una sanguepuro aristocratica come lei non potrebbe pensare altrimenti.

Draco si fece serio. “Ricordati però che non vogliamo ti cacci a calci dal maniero. Dobbiamo annoiarla fino a domenica.”

Hermione sospirò. “Già, fino a domenica. Draco …” e poi si esitò.

Che c’è?” Chiese lui.

Lei sembrava indecisa. “Io, beh, non importa.”

Lui sorrise. “Stai pensando alla prossima settimana? A cosa faremo?”

Lei annuì, molto imbarazzata.

Draco non potè non sorridere. La dolce strega che gli aveva rubato il cuore stava dimostrando di tenere a lui. Questo era un buon segno. “Non so Hermione, cosa vorresti per noi?”

Lei abbassò gli occhi. “Io” e poi con un filo di voce proseguì. “credo di non volerti più vedere.”

Lui la guardò scioccato, aveva detto che non voleva più vederlo? Allora chiese speranzoso, “Non possiamo essere amici?”

Questo le fece male, molto male. Scosse la testa. “No Draco. Non penso che funzionerebbe. Siamo troppo diversi. E in più ho promesso ad Harry e Ron che avrei smesso di vederti alla fine di questa settimana. Capiscimi Draco, loro non mi avrebbero permesso di spendere questa settimana con te!”

Lui si arrabbiò. “Hai bisogno del loro permesso per fare quello che vuoi?”

Lei allora lo fissò con quegli occhi color caramello, lui vi poteva leggere molte emozioni ma non poteva capirne il significato. “No Draco, non ho bisogno del loro permesso, ma mi hanno saggiamente ricordato che tu sei gentile con me perché ti servo.”

Lui si sentì offeso. “E tu sei sicura che loro hanno ragione. I tuoi due amici sicuramente mi conoscono benissimo, vero? Come sempre devono fare gli eroi che salvano l’amica dal malvagio Serpeverde!”

Hermione percepì la sua rabbia e il suo dispiacere. “Draco, calmati ti prego. Tutti sappiamo che non sei mai stato gentile con me prima di ora. Cosa potevamo pensare?”

Lui respirò a fondo cercando di calmarsi. “Hermione, ascoltami attentamente perché te lo dirò una volta sola. All’inizio ero gentile perché avevamo un piano da attuare, ma dopo che ti ho conosciuta so che mi piaci e che vorrei rimanessimo in contatto.”

Lei sorrise, sentiva il cuore esplodere di sollievo e felicità. “Davvero?” E quando Draco annuì lei aggiunse, “allora ci penserò. Mi piace l’idea che tu rimanga nella mia vita.”

Dopo la discussione cercarono di proseguire il pranzo, ma le parole che non erano state dette pesavano in mezzo a loro. Così Draco pagò il conto e la baciò velocemente.

Hermione rimase lì, in piedi davanti al ristorante con le farfalle nello stomaco per il bacio datole dal suo ‘peggior nemico’ e non sapeva cosa pensare della loro ‘storia’.

Draco nel suo ufficio, cercò di calmarsi. I migliori amici di Hermione lo odiavano a morte e la verità era che anche lui li detestava. Questa cosa purtroppo era una complicazione, se voleva essere l’uomo di Hermione doveva comportarsi civilmente con i due Grifondoro.

Deglutì a fatica. Lui li odiava. Lui avrebbe dovuto odiare anche Hermione Granger, magari doveva soltanto lasciarla uscire dalla sua vita alla fine di questa settimana. Sospirò, troppo tardi quella strega gli era entrata nel sangue.

E poi ghignò, quella sera Hermione avrebbe conosciuto sua madre e sicuramente ci sarebbe stato da divertirsi. Draco amava sua madre ma stasera era sicuro di volerla torturare un . Hermione sicuramente sarebbe stata fantastica, la sua intelligente futura moglie avrebbe portato scompiglio nel Maniero dei Malfoy.

E poi sospirò, adesso doveva scrivere una lettera ad Harry -il-rompiscatole- Potter. Avrebbe potuto cadere più in basso di così?

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Capitolo 9
*** Cena con Narcissa ***


AN: Grazie a tutti per le recensioni, portate pazienza ma con il lavoro adesso posterò un pochino più lentamente

AN: Grazie a tutti per le recensioni, portate pazienza ma con il lavoro adesso posterò un pochino più lentamente. Ma non vi preoccupate, leggerete la fine della mia storia.

9. Cena con Narcissa

Hermione stava guardando la grande porta del Maniero da almeno dieci minuti ma non si decideva a bussare. Cominciava ad avere dubbi sul brillante piano di Draco e in più, ci teneva tantissimo che Narcissa Malfoy avesse una buona impressione di lei. Il problema è che doveva fare in modo che accadesse il contrario.

Sospirò infelicemente e poi si ripromise che, se la relazione con Malfoy diventava vera, lei avrebbe fatto in modo di piacere a Narcissa. Non avrebbe cambiato il suo carattere ma avrebbe trovato un punto di incontro con sua suocera.

Draco era seduto con sua madre in biblioteca, lui stava leggendo un libro mentre la madre scriveva delle lettere seduta alla scrivania. Fu richiamato all’attenzione da sua madre che ironicamente disse, “Draco, se vuoi che creda che stai leggendo un libro almeno tienilo nel verso giusto, è sottosopra.

Lui arrossì, il libro era davvero sottosopra. Ma era così preoccupato per la cena! Lui voleva che a sua madre piacesse Hermione, e se lei fosse stata stessa l’avrebbe conquistata, purtroppo il proposito di quella sera era di fare arrabbiare Narcissa. Come si era cacciato in questo pasticcio? E come poteva uscirne?

Quando l’elfo domestico Nibby bussò alla porta della biblioteca, madre e figlio si alzarono in piedi. L’elfo disse, “Signorina Granger qui. Nibby detto signorina di aspettare in entrata. Nibby porta signorina qui?”

Narcissa annuì e dopo poco una ragazzina dai capelli castani entrò nella stanza. Narcissa osservò attentamente Hermione Granger e si infastidì a vederla vestita da babbana.

Hermione era molto pallida e dopo un timido e castissimo bacio a Draco, si avvicinò a Narcissa. “Buonasera Signora Malfoy, le ho portato un regalo. E depositò in mano ad una sorpresissima strega sanguepuro una pianta.

Draco guardava la scena e quasi scoppiò a ridere quando vide l’espressione di sua madre. Avrebbe desiderato avere una fotografia della faccia di sua madre da riguardare ogni volta che aveva bisogno di tirarsi su il morale.

Quando Hermione vide l’espressione di Draco capì che stava vincendo il match. Grifondoro uno, Serpeverde zero.

Narcissa ringraziò freddamente per il regalo mostrando una classe e una superiorità che solo un’aristocratica poteva possedere. E poi offrì ad Hermione una sedia, così le avrebbe potuto fare qualche domanda prima della cena.

“Allora Hermione, ti piace il nostro maniero?” chiese Narcissa.

Hermione sorrise e con semplicità disse, “Beh, Narcissa, penso che il maniero sia un troppo cupo. Quando vivrò qui credo che dovremo ridecorare le stanze, sai aggiungendo un di colore qui e là.

La faccia di Narcissa faceva quasi paura, i suoi occhi mostravano rabbia e fastidio e sembravano dire,come si permette questa ragazzina di criticare la mia casa!’. Freddamente invece disse, “E cosa mi dici delle feste? Pensi che mi aiuterai ad organizzarle?”

Hermione soppresse un sorriso. “Ma certo! Ma voglio che siano più moderne.”

Narcissa cercava con molta fatica di controllare la sua rabbia. “Più moderne, cara? In che modo?”

Hermione cercò di imitare al meglio l’aria stralunata di Luna e disse, “Beh, potremmo fare delle feste a tema, tipo costumi da Pokemon, o festa della Nutella, insomma ringiovanire un le cose. Inoltre penso che tutti dovrebbero portare qualcosa da mangiare, alla fine il servizio di catering costa troppo. Cosa ne pensi Dracuccino?”

Draco stava guardando Hermione, e non poteva credere che la sua strega fosse così innocente eppure così perfida. Stava riuscendo a far arrabbiare sua madre ed erano rare le occasioni in cui lui aveva visto sua madre così agitata. Si schiarì la gola e disse, “Penso che, uhm, sarebbero feste originali. Non pensi mamma?”

Narcissa guardò suo figlio e con stizza disse, “Originali? Originali? Sicuramente! Se vuoi che tutti ci ridano dietro, e poi cosa è un poketmon?”

Draco scosse la testa, non sapeva cos’era ma sicuramente era qualcosa di babbano.

Hermione sussultò quando Narcissa sibilò l’ultima frase. Grifondoro due e Serpeverde ancora zero. Sicuramente l’incontro stava andando orribilmente bene.

Narcissa stava cercando di calmarsi, magari la ragazza piaceva a Draco perché era così –diversa- o forse la sua intelligenza era in altre aree. Così chiese, “Allora Hermione, qual’era la tua materia preferita a scuola?”

Hermione ci pensò un e poi sorridendo disse, “Divinazione! Beh proprio la settimana scorsa stavo leggendo le foglie del tè nella mia tazza e così ho saputo che mi sarei sposata con Dracuccino.

Draco voleva proprio ridere, la strega aveva abbandonato divinazione urlando che era una materia idiota, al momento Draco non aveva potuto darle ragione ma aveva sempre pensato che la Granger aveva fatto bene ad andarsene. Sua madre non sapeva nulla di ciò ed era, secondo Draco, visibilmente sconvolta dalla ragazza.

Draco non poteva più trattenere la risata e così si scusò e scappò fuori dalla stanza.

Quando le due donne furono lasciate da sole, il silenzio regnò finchè Narcissa disse, “Va bene Hermione, che tipo di patto hai fatto con mio figlio?”

Hermione fece finta di non capire. “Patto?”

Narcissa rise. “Non avrai veramente pensato che avrei creduto che mio figlio sposasse una ragazza con il tuo carattere, vero?”

Hermione si irrigidì. Ma poi scosse la testa e disse, “Probabilemente no. Narcissa, vorrei solo dirti una cosa. Perché non dai a Draco il tempo che gli serve per trovare la donna giusta?”

Narcissa la osservò attentamente. “Non sei tu la donna giusta per lui?”

Hermione arrossì. “Beh, devo ammettere di averci pensato, ma Draco può avere qualsiasi strega, perché dovrebbe scegliere me?”

La signora Malfoy fu sorpresa sia dall’ammissione sia dalla sincerità della ragazza. “Ti dirò una cosa, Hermione. Penso che mio figlio sia felice con te. Ho sempre pensato che fosse un ragazzo triste e cupo, ma ora sembra un’altra persona. Più … umano… Penso che gli piaci, anche se lui non lo ha ancora ammesso nemmeno a sé stesso. Tu sei figlia di babbani e forse un tempo questo mi avrebbe fatto rabbrividire. Le cose sono cambiate e io ho molto da farmi perdonare da Draco.

Hermione stava ascoltando attentamente la signora triste ma bellissima che le stava aprendo il suo cuore. Aveva paura di sperare che Narcissa avesse ragione e che Draco fosse realmente interessato a lei.

Narcissa le chiese, “Quanto stavate pensando di mantenere in piedi questa farsa?”

Hermione esitò ma poi disse, “Fino a domenica.”

La strega bionda sorrise alla mora e poi disse, “Bene, allora facciamo finta che questa conversazione non sia mai avvenuta. Hermione … hai cinque giorni per conquistarlo.

Quando arrivarono alla sala da pranzo, Draco le raggiunse e sorridendo scostò le sedie alle sue due donne.

Hermione e Narcissa continuarono a fare finta di conoscersi e Draco stava sopprimendo un sospiro a come le cose andavano male. Era vero che quello era il piano, ma alla fine lui voleva che a sua madre lei piacesse davvero. Hermione era proprio speciale e Narcissa avrebbe dovuto saperlo!

Quando Narcissa lasciò i due giovani da soli, Draco sembrava pronto ad emigrare in un altro emisfero.

Hermione, invece, si era divertita tantissimo. Narcissa era intelligente e brillante e le due avevano trovato il giusto ritmo di botta e risposta. La cosa più divertente era stato vedere Draco che impallidiva a qualche affermazione e che era quasi pronto a dire la verità alla madre in cambio del suo perdono.

Hermione sorrise. “Grazie Draco, mi sono proprio divertita.

Draco fece il broncio. “Hermione come puoi esserti divertita! Mia madre ti ha quasi buttata fuori di casa!”

Hermione lo guardò sorpresa. “Ma Draco, questo era quello che volevamo. Cosa c’è ora?”

Lui si fece molto serio, però era combattuto. Poteva dirle che voleva che lei piacesse a sua madre?

Draco sospirò. “Niente, hai ragione, è andata benissimo. Ora è meglio che tua vada a casa, ci vediamo domani. E dopo un casto bacio sulla guancia la lasciò sola.

Hermione sospirò. Forse Narcissa si era sbagliata. A Draco lei non piaceva davvero. Sobbalzò quando Draco ricomparve. Lui si avvicinò e disse, “Hermione, non ti ho augurato la buona notte e …forse… quando dirò a mia madre la verità …. Beh… magari vi potrete rivedere e chiarire. Insomma penso che le saresti piaciuta se fossi stata te stessa stasera.”

Hermione sorrise e lo abbracciò. “Oh Draco! Sarei felice di rincontrarla e chiarire. Già penso che lei sia una strega meravigliosa ed è ovvio che ti ama tanto.

Draco sentì un piccolo tuffo al cuore. “Sì, è vero mi ama tanto, anche se sembra fredda ti assicuro che non lo è. Bene Hermione ti accompagno a casa.”

Lei lo guardò sorpresa. “Posso andarci da sola.

Lui rispose, “Figurati! Come ogni bravo fidanzato che si rispetti, ti accompagno a casa.”

Hermione sorrise compiaciuta. Le sarebbe davvero piaciuto avere questo mago come suo fidanzato. E questo fu anche il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi.

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Capitolo 10
*** Giovedì ***


10

AN: Grazie a tutti per le recensioni, Evan sono contenta di non averti spaventata, grazie per i suggerimenti e continua ad aiutarmi nel migliorare la mia fiction!

10. Giovedì

Hermione si svegliò con un bel sorriso sul viso, la serata precedente era stata magnifica e il pensiero di Draco era sempre più radicato nel suo cuore.

Quando uscì dalla sua camera fu molto sorpresa di vedere Narcissa Malfoy seduta sul suo divano che leggeva un giornale.

Hermione sorrise, chissà perché tutti dovevano materializzarsi nel suo appartamento di prima mattina. Le sorrise educatamente e disse, “Buongiorno Narcissa, che cosa ci fai qui?”

Narcissa sorrise. “Buongiorno Hermione. Beh, ieri abbiamo parlato molto velocemente e troppo poco. Oggi vorrei discutere con te in maniera meno superficiale la tua relazione che tu hai con mio figlio. So che entrambi vi piacete, ma vorrei che alcune cose fossero chiare tra noi.”

Hermione si spaventò un pochino. “Certo, parliamo pure di quello che vuoi.

Narcissa sorrise e disse, “Vorrei sapere se hai intenzione di lavorare dopo il matrimonio.

Hermione si sorprese. “Beh Narcissa, non siamo arrivati a questo livello di serietà. A me Draco piace, ma pensare al matrimonio… beh… comunque sì, lavorerò dopo che mi sposerò, ma chiederò il part-time quando avrò dei figli.”

Narcissa annuì. “Lo sai che come moglie di un Malfoy non potrai lavorare dopo il matrimonio? Non so come funziona tra i babbani, ma dovrai essere una moglie a tempo pieno se sposi un sanguepuro.

Hermione la guardò un infastidita. “Narcissa, sarò sincera con te. Io sono figlia di babbani e per quanto io possa adattarmi allo stile di vita di Draco, io non ho nessuna intenzione di cambiare me stessa. Ora, se vuoi una nuora che corrisponda alle caratteristiche che hai elencato, possiamo pure salutarci qui. Non abbandonerò le mie idee e convinzioni per Draco, se mi vuole mi accetta come sono.

Narcissa si alzò in piedi e si avvicinò ad Hermione. La giovane strega si spaventò un pochino non sapendo cosa aspettarsi e poi rimase sorpresa dell’abbraccio di Narcissa.

La strega bionda disse, “Hermione, penso davvero che tu sia la donna giusta per mio figlio. Lui ha bisogno di qualcuno forte e determinato, proprio come te. Come strega sanguepuro ho dovuto rinunciare a molto per mio marito e a causa di pregiudizi e preconcetti ho quasi perso mio figlio. Ma è legittimo che tu lotti in ciò che credi sia giusto, non ti appoggerò apertamente ma non ti ostacolerò.”

Hermione era felice. “Narcissa, ti prometto che mi consulterò con te sulle cose più importanti e su tutto ciò che riguarderà il ‘buon nome’ della famiglia ma non ti posso promettere che seguirò i tuoi consigli.”

Narcissa disse, “Va bene Hermione. Penso che mio figlio abbia fatto una scelta giusta. Non è ironico che lui voleva una finta moglie e che alla fine ha scelto la strega più adatta a lui?”

Hermione ridacchiò. “Beh, a dirti la verità nemmeno io mi sarei mai aspettata di voler stare con uno come lui.”

Dopo un altro di chiacchiere le due streghe si salutarono. Narcissa invitò Hermione a spendere il fine settimana con lei e Draco al maniero e le disse di aspettarsi l’invito al più presto. Hermione fu felice di accettare.

Draco

Draco si svegliò con un leggero mal di testa e sussultò ricordandosi come era andata la serata di ieri fra Hermione e sua madre.

Si alzò dal letto e prese una pozione per chiarirsi le mente. E poi sospirò pensando all’incontro che stava per avere con sua madre.

Quando arrivò nel salone della colazione fu sorpreso di non trovarvi sua madre. Questo non era affatto un buon segno. Chiamò l’elfo domestico e chiese dove fosse sua madre.

L’elfo rispose, “La signora è uscita presto, Nibby non sa dove andata. A Nibby dispiace non poter aiutare signore.

Draco annuì distrattamente e dopo aver bevuto un caffè si materializzò nel suo ufficio. Oggi doveva incontrare Potter ed era assai nervoso.

Stava quasi per pentirsi di aver scritto a Potter, alla fine per un Malfoy era più importante l’orgoglio che l’amore. Draco sospirò, purtroppo per lui Hermione Granger era entrata nella sua vita e l’orgoglio avrebbe dovuto finire sotto il tappeto se voleva una relazione con quella donna.

Si sedette nel suo ufficio per aspettare Potter, anche se dubitava molto che il mago ‘sfregiato’ venisse davvero da lui. Sussultò quando udì bussare alla porta, ma poi seriamente e nervosamente disse, “Avanti.” Ed Harry Potter entrò nel suo ufficio.

I due maghi si guardarono per un , nessuno dei due voleva parlare per primo. Il silenzio stava diventando insopportabile, con Potter che guardava Malfoy e non diceva niente.

Draco inghiottì il boccone amaro, doveva essere lui il primo a parlare. La Granger avrebbe pagato questo affronto al suo nome, beh diciamo pagato in natura… e dopo un ghignetto interiore, guardò Potter e disse, “Per piacere siediti Potter. Devo parlarti.”

Harry lo guardò torvo, ma poi si sedette. “Voglio mettere in chiaro una cosa, furetto, io sono qui esclusivamente perché nella lettera hai detto che si trattava di Hermione. Che cosa devi dirmi su di lei?”

Draco cercò di calmarsi. Lo sfregiato era uno tosto, non sarebbe stato facile convincerlo, soprattutto perchè al momento quello che desiderava di più era di dargli un calcio nel fondoschiena e buttarlo fuori dal suo ufficio.

Si schiarì la gola e disse, “So che sei qui per lei e so anche che sai del nostro piccolo accordo. Bene, quello che non sai è che lei … mi piace davvero.

Harry sussultò. “Cosa? Mi stai dicendo che ti piace Hermione? Che la vuoi sposare davvero?”

Draco arrossì e odiò Potter per averlo messo in imbarazzo. “Errr, beh sposarla adesso no, ma penso che sia la donna giusta per me e in futuro penso che le chiederò di sposarmi. Ma c’è un solo problema in tutto ciò, lei non ha ancora capito che io sono l’uomo giusto per lei e tu … errr, dovresti aiutarmi.”

Harry cercò di rimanere serio, ma dopo un scoppiò a ridere. “Non penso di aver capito bene Malfoy. Per un momento ho pensato che mi stessi chiedendo di aiutarti con Hermione, MA, ovviamente non puoi aspettarti che io sia disponibile o che io creda che tu sia l’uomo giusto per lei.

Draco si schiarì la gola. “Potter, sto cercando di essere molto educato con te. Non mi piaci e so che la cosa è reciproca, però ho bisogno del tuo aiuto. Che ne dici?”

Harry guardò il ragazzo che aveva fatto della vita sua, di Ron ed Hermione un inferno per sette anni. “Malfoy, dammi una sola ragione per cui io dovrei credere che tu la ami.”

Draco guardò Potter negli occhi e poi disse, “Potter, uhm, Harry. Hermione mi piace sia come donna che come strega , è bella, intelligente ma soprattutto buona. Penso che ci completiamo, perché siamo simili. Entrambi non abbiamo mai voluto una relazione seria, ma soprattutto scappiamo a gambe levate se ce ne offrono una. Inoltre siamo terrorizzati dai sentimenti, a dire la verità prima di lei non sapevo di poterne provare.”

Draco riprese fiato e poi continuò, “Ora, Harry, io sono qui a dirti che la amo e che per una volta nella vita voglio provare ad essere una persona migliore di quello che sono. Penso che lei abbia bisogno di affrontare i suoi sentimenti e le sue paure e io ora ti sto chiedendo di darmi e darle una possibilità di essere felice. Ti prego credimi quando ti dico che non voglio farle del male.”

La stanza piombò nel silenzio. Il discorso di Draco aveva toccato profondamente Harry. Lui era consapevole che Hermione aveva problemi nell’ammettere i suoi sentimenti ed era sicuro che aveva visto negli occhi della sua amica in questi giorni una gran confusione e molto di più. Era ovvio, per quanto conoscesse Hermione, che a lei piaceva il furetto ed ora che anche lui aveva confessato, tutto era molto chiaro nella mente di Harry.

Draco dal canto suo era leggermente sorpreso e scioccato di aver ammesso davanti a Potter che lui era innamorato di Hermione Granger.

Harry guardò Draco e sospirò. “Voglio dirti alcune cose, Malfoy. Prima cosa è che tu non mi piaci, neanche dopo il tuo discorsetto su Hermione. Seconda cosa, penso che potresti avere ragione su di lei, è sempre scappata dai suoi sentimenti ed è ora che affronti la realtà. Penso che purtroppo tu le piaci, che tu, non si sa per quale motivo, la rendi felice. Così ho deciso di aiutarti, cosa vuoi che faccia?”

Draco si sentì sollevato dall’offerta di Potter e gli disse in che cosa poteva essere d’aiuto. I due maghi parlarono fino all’ora di pranzo di piani e strategie. Si accordarono che Harry avrebbe parlato ad Hermione il venerdì mattina e avrebbe spedito Ron da Draco a parlare e a chiarirsi.

Draco era molto preoccupato di incontrare Lenticchia. Sapeva che dei due amici di Hermione, Ronil re’ era il più pericoloso. Sperava proprio che Potter lo ammorbidisse abbastanza per l’incontro.

I due maghi si salutarono con la promessa di rivedersi il giorno dopo nel pomeriggio.

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Capitolo 11
*** Pranzo ***


11

AN: grazie a tutti per le recensioni!!!

11. Pranzo

Hermione e Draco si incontrarono all’ora di pranzo al Paiolo Magico e con un bacio che entrambi giustificarono con il fatto di continuare con la farsa per l’audience, si sedettero al loro tavolo e ordinarono.

Mentre aspettavano che l’ordinazione arrivasse Draco disse ad Hermione, “Così stasera non c’è niente di ufficiale in programma. Nessun ballo o incontro con genitori, però pensavo…uhm… vuoi che ci vediamo lo stesso?”

Hermione sorrise, era molto felice che lui la invitasse fuori senza un secondo fine e così rispose, “Per me va bene, che cosa avevi in mente per stasera?”

Lui all’improvviso sembrò molto insicuro e disse, “Beh, penso che dovrei conoscere meglio il mondo babbano, insomma vorrei spendere una serata babbana con te, facendo cose babbane. Vorrei conoscere meglio da dove provieni.

Hermione sorrise. “Una serata babbana?”

Lui annuì. “Sì, ti sembra un’idea stupida?”

Hermione scoppiò a ridere. “No Draco, è che non mi aspettavo che tu mi invitassi a fare una serata babbana.”

Lui ghignò, era evidente che Hermione era felice all’idea che le aveva proposto e decise di ringraziare lo sfregiato per il suggerimento. Hermione in fondo era una strega con un passato babbano e se voleva essere accettato nel suo cuore avrebbe dovuto mostrarsi interessato a chi era e da dove veniva.

Che bravo Potter a suggerirgli la serata babbana! Quanto odiava Potter per avergli suggerito la serata babbana!

In questo momento Draco era molto indeciso perché parte di lui cominciava a trovare Potter una persona interessante. Aveva speso così tanto tempo ad odiarlo ed ora stava scoprendo che non era poi tanto male.

Hermione vide che Draco si era rabbuiato, non sapeva cosa lo stava preoccupando ma voleva con tutto il cuore che lui le sorridesse e fosse felice. Se fosse riuscita a conquistarlo avrebbe cercato di farlo sempre sorridere, era sicura che le loro vite sarebbero migliorate se si fossero messi assieme.

Hermione sorrise e disse, “Vuoi che organizzi io questa serata?”

Lui annuì. “Sì, sarebbe meglio. Possiamo fare quello che vuoi, cioè quello che fanno i babbani.”

Hermione ridacchiò. Draco la guardò di traverso. “Cosa c’è di così divertente signorina –rido ogni volta che Draco parla-?”

Hermione ridacchiò di nuovo. “Sto ridendo perché in tutte le tue frasi mi stai dicendo, babbani qui e babbani là, tutto quello che fanno i babbani e una serata babbana. Non sai proprio cosa si fa durante una serata babbana, vero? E questo ti rende insicuro.


Draco sospirò. “Beh, in effetti hai ragione, non mi sento proprio a mio agio a parlare di babbani e non ne so proprio niente.”

Lei gli prese la mano. “Perché lo stai facendo allora? Perché vuoi passare una serata babbana con me?”

Lui sorrise. “Come ti ho detto, Hermione, vorrei essere tuo amico e domani abbiamo la festa di Pansy, che non sarà una passeggiata per te. Così stasera sarà dura per me e domani per te, mi sembra equo.”

Hermione si sentì toccata da questo pensiero. “Va bene signor Malfoy, abbiamo un accordo allora, ci vediamo a casa mia alle sette in punto e non arrivare in ritardo!”

Lui annuì e si misero d’accordo, il pranzo finì velocemente e si salutarono con un bacio, sempre per l’audience ovviamente.



Draco.

Draco era un nervoso, la serata babbana avrebbe potuto essere sia divertente che disastrosa, lui ovviamente sperava che essendo con Hermione la prima opzione fosse la più probabile.

Quando arrivò in ufficio, vide Potter che lo aspettava e sospirò, Draco era molto sospettoso dello sfregiato e quindi chiese, “Che ci fai tu qui?”

Harry ghignò e disse, “Volevo solo sapere se le è piaciuta l’offerta per stasera.”

Draco lo fulminò con lo sguardo. “Potter, ti ho già detto che ti odio,vero? Sei qui per prendermi in giro. Pensi che abbia paura di una serata babbana?”

Harry rise. “A dire il vero, sì. Sono venuto qui per vedere come stava il povero mago sanguepuro che dovrà affrontare il terribile e cattivo mondo babbbano.”


Draco lanciò un’occhiataccia a Potter. “Sì, sì. Ridi pure Potter, ma vedrai come riderò io quando avrai bisogno del mio aiuto.”

Harry lo guardò scettico. “Credimi Malfoy, io non avrò mai bisogno del tuo aiuto.

Draco ghignò. “Davvero? Voci di corridoio dicono che ti piace una certa ragazza dai capelli rossi e con tanti fratelli. Pensa che per caso ho sentito parlare questa maghetta con una sua amica e lei descriveva esattamente le caratteristiche che vorrebbe nell’uomo dei suoi sogni.”


E poi Draco finse di disinteressarsi di Potter. “Beh, magari mi sono sbagliato e non ti serve qualche dritta su come conquistare la signorina Weasley. Alla fine ti può interessare poco dove desidererebbe essere portata dal mago che la vuole conquistare.

Harry arrossì e poi sbuffò. Dopo qualche momento di silenzio, alzò le mani in segno di resa e disse, “Va bene Malfoy. Ho capito bene il messaggio… uhm … mi scuso per averti preso in giro, ma ora dimmi di Ginny!”

Draco ghignò e i due maghi si sedettero ed ebbero una lunga chiacchierata su cose le maghette di oggi desideravano dai loro maghi.

Hermione.
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Hermione spese tutto il pomeriggio nella Londra babbana che lei amava tanto. Stava cercando di organizzare una serata che avrebbe potuto essere gradevole anche per Draco.

Per prima cosa decise di comprare a Draco dei vestiti babbani, perché sapeva che lui non avrebbe potuto andare in giro con i vestiti da mago. Il primo problema era che non sapeva la taglia di Draco.

Così impulsivamente si materializzò nel maniero dei Malfoy e andò a parlare con Narcissa. La mamma del Serpeverde fu piacevolmente sorpresa della visita e le due chiacchierarono per un po’.


Narcissa fu molto meravigliata di sentire che Draco si era offerto di partecipare ad una serata babbana, e poi disse, “Devi proprio piacergli molto, non avrei mai immaginato che mio figlio si offrisse per un appuntamento così.

Hermione arrossì e sembrò riflettere sulle parole di Narcissa. “Qualcuno deve avergli dato qualche suggerimento, ma non riesco a capire chi possa essere stato.”

Narcissa sorrise. “Non ti preoccupare, prima o poi lo scoprirai. Adesso pensiamo alla tua richiesta, andiamo a prendere un paio di pantaloni e una camicia di Draco e vediamo la taglia. E poi Narcissa scoppiò a ridere. “Non riesco proprio ad immaginare Draco con vestiti babbani pronto ad una serata babbana. Ti prego Hermione fagli una fotografia!”

Hermione ghignò. “Certo Narcissa gli farò un paio di foto che potrai usare per ricattarlo o metterlo in imbarazzo.

Narcissa osservò Hermione e poi disse, “Saresti stata una fantastica Serpeverde.

Hermione sorrise e poi salutò Narcissa, quando arrivò a Londra organizzò l’appuntamento e poi giunse a casa per le sei, aveva un’ora per prepararsi per l’uscita con Draco.

Hermione era agitatissima, Draco avrebbe speso una serata babbana con lei e non vedeva l’ora di fargli conoscere la sua realtà meglio. Sperava davvero che lui si divertisse e che volesse uscire e conoscere ancora di più il mondo babbano.


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Capitolo 12
*** La serata babbana ***


12

12. La serata babbana

Hermione era pronta cinque minuti prima delle sette, indossava una maglietta e una gonna nera, ai piedi portava dei bei sandali con un tacco basso. Tutto sommato era vestita semplicemente, ma sapeva che per una serata in giro per Londra quello era un abbigliamento adeguato.

Draco si materializzò nell’appartamento alle sette, sorridente e con un mazzetto di margherite. “Ciao mia cara fidanzata, eccomi qui pronto ad affrontare il mondo dei babbani.

Hermione guardò i sui vestiti e sorridendo disse, “Davvero pensi di essere pronto? Perché i tuoi vestiti mi comunicano questo –sono un mago!- e siccome immaginavo che non ti saresti vestito nel modo migliore ti ho comprato questi. E mentre finiva la frase gli consegnava due buste con all’interno dei capi di abbigliamento.

Draco guardò le borse e poi Hermione, sospirò e andò a specchiarsi. “Dici davvero? Sembro proprio un mago?”

Hermione gli sorrise. “Sì, ma non ti preoccupare Draco, ti ho comprato dei vestiti che ti faranno sembrare un vero e proprio babbano.


Draco fece una smorfia. Chi avrebbe mai pensato che avrebbe indossato vestiti babbani? Lui di sicuro no, era il Signor Sanguepuro dalla nascita e faceva un po’ di fatica ad abbandonare tutti i suoi pregiudizi per una strega. Sospirò, prese le borse e si diresse verso la camera di Hermione per cambiarsi.

Hermione gli sorrise dolcemente, povero Draco! Sembrava proprio scioccato e lei faceva fatica a sopprimere una risata vedendo l’espressione sul suo viso quando si era reso conto di dover assomigliare ad un babbano.

Draco aprì la prima borsa e trovò una bellissima camicia verde scuro e nell’altra borsa un paio di pantaloni in pelle nera. Sospirò e cercò di ricordarsi perché stava facendo tutto questo… Ah già … voleva conquistare Hermione Granger babbana DOC!


Quando Draco uscì con i nuovi vestiti si sentiva molto imbarazzato, i pantaloni erano aderenti come pure la camicia. Si sentiva un pesce fuor d’acqua. Fu sorpreso quando vide Hermione prendere una macchina fotografica e fare un paio di foto.

Hey!”, disse Draco, “Perché mi stai facendo una foto?”

Hermione ridacchiò e gli rispose, “Perchè voglio ricordare stasera e te che indossi dei vestiti babbani per sempre. E in più potrò ricattarti con questa foto se avrò bisogno di qualcosa.

Draco rise. “Mi sa che la mia influenza ti fa male Hermione. Stai diventando una vera e propria Serpeverde. Però devo dire che non mi dispiace poi molto, anzi quasi quasi mi piaci ancora di più quando sei malvagia.”

Hermione gli sorrise e sentì il suo cuore sciogliersi. Lui aveva detto –ancora di più-, e ciò stava a significare che lei gli piaceva già!


Hermione gli prese la mano e disse, “Andiamo.

Lui sorrise. “Dove stiamo andando? Dammi un’indicazione del luogo così posso materializzarmi lì.

Hermione rise. “Questa notte niente magie Draco. Prenderemo un autobus per arrivare nel centro di Londra e mangeremo in un ristorante cinese che mi piace molto.

Draco fece una smorfia. “Un autobus?”

Lei annuì, andò verso la porta e dopo averlo fatto uscire di casa, chiuse a chiave e si avviò verso la fermata dell’autobus.


Quando arrivarono alla fermata Hermione andò a controllare gli orari e quando si girò vide Draco che sventolava una mano verso la strada. Lei gli si avvicinò e gli chiese: “Draco che cosa stai facendo?”

Draco la guardò sorpreso e un po’ infastidito, “Beh visto che per l’autobus dei maghi basta sventolare la bacchetta, beh… pensavo che fosse la stessa cosa per i bus babbani, penso che questa fermata sia fuori servizio.

Hermione cercò di controllarsi, ma dovette arrendersi e cominciò a ridere, rise così tanto da farsi venire il mal di pancia. Quando fu in grado di respirare di nuovo disse, “Draco, nel mondo babbano devi aspettare l’autobus. Non puoi chiamarlo, viene ad un orario prestabilito e prima che tu dica niente al conducente, sappi che decide lui dove lasciarti non puoi indicargli tu il posto.

Draco la guardò indignato. “Beh, voi babbani siete proprio strani. Prima dovete aspettare che venga e poi non ti porta nemmeno dove vuoi… mi sai dire a che cosa vi serve?”

Hermione notò che Draco si sentiva in imbarazzo e molto dolcemente gli si avvicinò. “Mi spiace Draco, non avrei dovuto ridere prima. Senti, non ti devi sentirti male solo perché non sai come funzionano le cose. Sai quando ho cominciato Hogwarts mi sentivo anche io come ti senti tu, straniera in terra straniera.”


Draco sorrise tristemente. “Mi sa che comincio a capire perché leggevi sempre tanti libri sulla magia. E mi spiace, credo di averti reso la vita anche più difficile con i miei comportamenti.


Hermione sentì il suo cuore battere forte. “Non ti preoccupare Draco, adesso siamo felici e il passato è passato. Sono molto contenta che ora mi capisci un po’ di più.


Quando il bus arrivò, entrambi entrarono ed Hermione pagò per tutti e due. Draco ed Hermione si erano messi d’accordo che la serata babbana l’avrebbe pagata lei, soprattutto perché lei si intendeva di sterline molto più di Draco.
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Andarono in un ristorante cinese vicino a Russel Square, Hermione ci andava spesso con una sua cugina più vecchia che studiava all’Università lì vicino.

Quando si furono seduti ed ebbero ordinato, Draco guardò le bacchette e cominciò ad innervosirsi. “Hermione, dobbiamo mangiare con questi due bastoncini?”

Hermione sorrise e si morsicò il labbro cercando di non ridere. “Sì Draco. Ti faccio vedere come si usano, non è difficile.

Lui guardò come lei teneva le bacchette e cercò di usare quei maledetti legnetti che in mano sua andavano in tutte le direzioni.

Hermione aveva ordinato per entrambi gli spaghetti di soia con pollo e verdure e di divertì tantissimo a guardare Draco che per tutta la cena cercava invano di usare le bacchette.


A un certo momento Draco guardò torvamente Hermione. “Ridi, ridi pure per questo povero mago che sta cercando di mangiare con dei bastoncini di legno. Devo proprio organizzare una serata da maghi sanguepuro per te.

Hermione sorrise. “Penso che ieri e domani saranno abbastanza per me, Draco.

Draco annuì, in effetti il giorno dopo sarebbe stato duro per Hermione. “Già, hai ragione, tesoro. Domani Pansy cercherà di mangiarti viva. Forse dovrei andare da solo.

Lei gli sorrise. “Non ti preoccupare, tesoro. Domani penserò a stasera per tirarmi su di morale.

Tutti e due ghignarono dopo aver usato la parola ‘tesoro’. Draco l’aveva fatto involontariamente, ma Hermione aveva pensato che lui la stava prendendo in giro e gli aveva restituito il favore.

Dopo la cena andarono al cinema, Hermione aveva comprato i biglietti per lo spettacolo di ‘Van Helsing’, voleva mostrargli come i babbani descrivevano i mostri e come vivevano la magia.

Draco che non era mai stato al cinema si meravigliò del posto e dopo essersi seduto vicino ad Hermione con pop-corn e coca cola si godette il film. E quando il film entrò nel vivo Draco cominciò a ridere, e rise talmente tanto dell’assurdità del film che Hermione dovette fare un incantesimo per zittirlo.

Quando uscirono Draco stava ancora ridendo e asciugandosi le lacrime disse, “Davvero ci percepiscono così?”

Hermione sorrise e rispose, “Beh, questa è una parodia, ma comunque i babbani non sanno realmente come funziona la magia, ma non avendo la percezione del ‘diverso’ se lo inventano a loro piacimento.”


Draco rimase in silenzio per tutto il viaggio di ritorno in autobus e quando arrivarono alla casa di Hermione le disse, “Mi sono divertito, Hermione. Sicuramente questa serata è molto diversa dal mio solito stile di vita. Però penso che mi piacerebbe rifarla ogni tanto.

Hermione fu veramente felice. “Sarei contentissima di farti fare qualche altra serata babbana.

Anche Draco ne fu felice. “Significa che usciremo ancora dopo domenica?”

Lei ci pensò un po’. “Non lo so Draco. Parliamone quando tutto sarà chiarito, ok?”

Lui fu d’accordo e dopo averle dato il bacio della buonanotte si smaterializzò.

Hermione si sedette sul divano e fu sorpresa, quando sentì unpop’ di materializzazione, alzò il viso e vide che era Draco.

Lui si avvicinò e la baciò ancora con passione poi, mentre di smaterializzava disse, “Spero non sia dispiaciuto che sono tornato, volevo un altro bacio della buonanotte.”

Hermione scosse la testa, no, non le dispiaceva affatto.

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Capitolo 13
*** Venerdì ***


13

13. Venerdì

Quando si svegliò, Hermione si rese conto che stava ancora sorridendo. Si fece una lunga doccia e, dopo essersi messa una maglietta e dei pantaloncini corti, uscì dalla camera da letto ed entrò in salotto.

Uno dei suoi migliori amici, l’unico e il solo Harry Potter, era seduto sul suo divano con due tazze di caffé fumanti e due fantastiche brioche.

Hermione sorrise pensando alla gentilezza di Harry che le aveva preparato la colazione e poi si chiese cosa voleva. Conosceva Harry da tanto tempo e sapeva che stava lì quella mattina per un motivo ben preciso. Prese la tazza che Harry le porgeva e si sedette vicino a lui sul divano.

Lui le sorrise. “Buongiorno Hermione, come stai? Oggi ti vedo molto felice.”

Hermione arrossì un pochino. “Ti sembro felice perché lo sono, e prima che mi chiedi il perché te lo dico io… sono stata fuori a cena con Draco.

Harry la osservò attentamente e poi disse, “Hermione volevo parlarti riguardo a Malfoy. Mi sembra chiaro che la vostra relazione si sta evolvendo e che stai prendendo la situazione troppo seriamente. Voglio dire, insomma… sembra che tu ti diverta molto con lui… Mi devi dire qualcosa?”

Hermione esitò un momento e poi disse, “Beh Harry, penso che forse lui mi piace. Insomma, non sono ancora sicura, ma ora che lo sto conoscendo meglio penso che mi sto innamorando di lui.”

Harry sorrise, “Pensi che lui ti contraccambi?”

Lei arrossì, “A volte penso di sì, altre… beh entrambi siamo persone complicate. Non abbiamo mai pensato ad una relazione seria. Poi tu mi conosci, mi stanco facilmente degli uomini. Alla fine lo conosco da cinque giorni e non posso sapere se nel futuro sarà sempre così.

Harry sospirò. “Hermione, quando aprirai il tuo cuore a qualcuno?”

Lei lo guardò e lui vide che sembrava ferita. Hermione si alzò, camminò verso la finestra e poi guardò fuori. Nella strada c’erano molte persone che camminavano e sembravano spensierate.

Al silenzio che si protraeva Hermione pose fine dicendo, “Harry lo sai perché non lascio che nessuno si avvicini troppo a me. Lo sai che ho rifiutato anche Ron, il ragazzo che mi piaceva praticamente da sempre.”

Harry le si avvicinò e la abbracciò. “Hermione è passato molto tempo e io ho sbagliato quel giorno. Quando parlammo durante l’estate del quinto anno io avevo appena perso Sirius e tu avevi avuto quella strana storia con Krum. Lo so che facemmo quella strana promessa di non amare mai nessuno, ma eravamo bambini.

Le si girò fra le sue braccia e lo guardò negli occhi. “Beh, Harry… non è solo quella strana promessa. Io mi sento molto meglio da single, magari è perché sono ancora troppo giovane o forse essere soli ti concede una libertà che io adoro, insomma da sola faccio male solo a me stessa e non ad altri.

Harry le sorrise e poi seriamente disse, “Hermione, a me non piace Malfoy e tu lo sai, però lui ti sta rendendo felice e anche se pensi di stare meglio da sola… beh io ti posso dire che stai meglio con lui ora. Quindi ora ti chiedo una cosa, datti una possibilità… lascialo entrare nel tuo cuore…”

Hermione lo abbracciò. “Prometto che ci penserò, ma è una cosa importante e quindi ci devo riflettere.

Harry annuì, aveva fatto la sua parte, adesso doveva solo sperare che Draco convincesse Ron ad appoggiarlo con Hermione.

DRACO

Draco quel giorno si svegliò felice. La notte precedente nel mondo babbano era stato un disastro e non si era mai sentito così imbarazzato e fuori posto, ma almeno aveva capito meglio cosa Hermione doveva aver provato nel mondo magico.

Lei si era invece divertita molto e lui sentiva che la speranza di piacerle cresceva di giorno in giorno. Lei aveva accettato i suoi baci e questo era proprio un buon segno.

Poi gli venne in mente che questa giornata sarebbe stata dura, prima doveva incontrare Lenticchia… errR-Ron, poi quella sera dovevano andare alla festa di Pansy.

Draco ghignò, non sapeva se era peggio vedere Ron o Pansy.

Draco arrivò al suo ufficio e si sedette al suo posto, era nervosissimo e quando udì un leggero battere sulla porta fece quasi un salto sulla sedia.

Cercò mentalmente di calmarsi, alla fine era solo Ronald Weasley, il ragazzo che lui aveva insultato quasi di più fra i tre amici. E oltre a quello stava per chiedergli di dargli il permesso di corteggiare la donna che anche lui amava o aveva amato.

Draco deglutì e poi disse, “Entra pure!”

Ron entrò nell’ufficio con uno sguardo che era un misto tra la serietà e il nervosismo, ma Draco scorse nei sui occhi anche un po’ di curiosità.

Draco si schiarì la voce e disse, “Prego, Ron, siediti.

Ron mostrò sorpresa alla gentilezza del tono di Draco, ma la cosa che lo zittì fu l’uso da parte del biondino del suo nome di battesimo. “Volevi vedermi vero?” disse Ron con fare molto deciso. “Harry mi ha detto che volevi parlarmi di qualcosa di importante e che prima di –agire- devo ascoltarti. Comunque sappi che lo faccio solo perché me lo ha chiesto il mio migliore amico.”

Draco sospirò, Ron sembrava molto ostile ma almeno i tre si amavano molto, Harry lo aiutava per Hermione, Ron lo ascoltava per Harry ed Hermione non avrebbe mai fatto nulla per ferire i due ragazzi. Loro si amavano molto e lui un li invidiava.

Draco valutò se era il caso di parlare con Ron e sapendo che se voleva Hermione doveva essere accettato anche dal rosso, gli disse, “Bene, Ron. So che non ci siamo simpatici, io ho insultato molto la tua famiglia e questo è una cosa che adesso che sono adulto mi spiace. Mi vergogno di ciò che dissi e se potessi tornare indietro non lo rifarei più.”

Ron rimase in silenzio e lo guardò con diffidenza.

Draco poi continuò, “Non ti ho comunque invitato qui per chiederti scusa, naturalmente spero che un giorno tu possa accettare le mie scuse… La vera ragione per cui sei qui è Hermione, tu sai del nostro finto fidanzamento…”

Ron annuì e fece segno a Draco di continuare. “Beh, alla fine di questa settimana eravamo d’accordo di dirci addio e di dimenticare tutto… ma più passa il tempo e più la conosco meglio e più mi piace, io vorrei rendere la nostra relazione vera e per questo motivo sono qui non per chiederti di accettarmi, ma almeno di dare una possibilità ad Hermione di essere felice con me.”

Ron era talmente scioccato dalle parole di Malfoy che non riusciva a parlare. Pensò a cosa il biondo gli aveva detto e poi capì che la serpe gli aveva confessato di voler rimanere insieme alla SUA Hermione!

Ron misurò le parole, “Ho capito bene? Tu vuoi che Hermione diventi la tua ragazza?”

Draco cominciò a sudare, poteva sopportare un Ron arrabbiato, ma un Ron così composto e tranquillo rendeva la situazione più pericolosa. Draco disse, “Sì, voglio che tu sappia che lei mi piace davvero e cercherò in tutti i modi di farla felice.

Ron rise sarcasticamente. “Pensi davvero che la renderesti più felice di me?”

Draco sospirò, non stava andando affatto bene, Ron era ancora innamorato di Hermione. “Non ho detto che la renderei più felice, Hermione mi ha detto che ti ama come si ama un fratello… inoltre pensavo che a te non piacesse più in quel modo.”

Ron si alzò in piedi e cominciò a passeggiare nell’ufficio. “Mi stai forse dicendo che siccome ora non mi ama in quel modo allora non cambierà mai idea? E che siccome a te piace, hai soldi e successo allora la farai felice?”

Draco lo guardò seriamente, “Lo sai che Hermione non starebbe mai con me per i soldi, lei è troppo intelligente per donare il suo cuore guardando il conto bancario.”

E Ron sarcasticamente replicò, “E tu, dopo solo cinque giorni, la conosci così bene.

Draco scosse la testa, Ron era troppo inflessibile e amava ancora molto Hermione. “Ron, lo so che sono sempre stato una pessima persona con te e con i tuoi amici, ma le persone cambiano, Harry ed Hermione mi hanno offerto una possibilità e ti sto solo chiedendo di darmene una anche tu… cerca di pensare a cosa è meglio per lei!”

Ron smise di camminare, si avvicinò alla scrivania e lo guardò intensamente. “Ho bisogno di pensare Malfoy e tu stai parlando troppo. Inoltre io so, meglio di te, che cosa è meglio per Hermione…. E la cosa migliore è che tu stia molto lontano da lei|!”

Poi Ron si passò una mano fra i capelli nervosamente. “Harry sembra convinto che tu sia ciò che lei desidera, così ci penserò e poi parlerò con Hermione. E non ti preoccupare che non le parlerò di te ed Harry che agite alle sue spalle!”

Dopo avergli urlato l’ultima parte del discorso, Ron si girò e uscì dall’ufficio sbattendo la porta.

Draco sospirò, Ron aveva bisogno di tempo per digerire il loro discorso ed Harry era convinto che alla fine lui avrebbe capito. Draco sperava che Harry avesse ragione ma stranamente ne dubitava, aveva visto la gelosia di Ron e non solo per Hermione ma anche per Harry.

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Capitolo 14
*** Ron ed Hermione ***


14

14. Ron ed Hermione

Hermione si stava guardando nello specchio della sua camera, si stava provando un paio di vestiti prima di andare a pranzo con Draco. Voleva essere bella per lui.

Si spaventò quando dalla porta della sua camera sentì Ron dire, “Hermione? Perché stai provando tutti questi vestiti?”

Lei lo guardò dallo specchio e arrossì. “Beh, devo andare a pranzo con Dra-Malfoy e volevo sembrare carina… uhm… per le persone che ci guarderanno. Insomma… ehm… non è che voglio essere bella per lui… cioè io…”

Lui la stava guardando attentamente e poi scioccato disse, “Ti piace! A te piace quella serpe!”

Le si girò finalmente a guardarlo e si avvicinò a lui per calmarlo. Una cosa era confessare ad Harry che le piaceva Draco, un’altra era di ammetterlo con Ron.

“Ron, lo sai che devo pretendere che mi piaccia…” sussurrò Hermione.

Ron tristemente disse, “Non sei mai stata brava a mentire… dimmi solo una cosa, perché lui? Che cos’ha che io…”

La frase non era stata completata, si respirava nell’aria la disperazione di Ron, cosa aveva Malfoy in più di lui?

Lei sospirò. “Ron, l’amore non si può controllare. Non puoi scegliere chi ami.”

Lui la guardò incredulo. “Amore? Io pensavo che ti piacesse, ma tu hai detto che lo ami. Non puoi amare me, ma va bene amare lui?”

Lei si morsicò le labbra. “Ron, io intendevo dire che mi piace… non amo Draco. Mi piace molto però. E riguardo a noi… beh, noi stiamo meglio come amici. Posso vivere senza fidanzato, ma non senza te ed Harry.

Ron si sentiva arrabbiato e ferito. “Ripeto la mia domanda, perché lui?”

Hermione si sedette sul letto. “Oh Ron! Cosa posso dire? Lui è intelligente, mi fa ridere, è molto carino e quando mi guarda in un certo modo mi fa sentire la donna più bella del mondo.

Lui la guardò e rabbiosamente disse, “Non faccio la stessa cosa io? Hermione lo sai che ti adoro, praticamente bacio la terra dove cammini! Ci sono sempre stato per te!”

Lei sospirò. “Ron l’adorazione non è ciò che desidero. Mi piace Draco perchè mi tratta come una sua pari e se faccio qualcosa che non gli piace lui me lo fa notare… quando litighiamo, beh, alla fine tu vieni e vuoi fare pace e chiedi scusa anche quando è chiaro che sono io in torto.”

Lo sguardo di Ron si inasprì. “Così mi stai dicendo che vuoi un mascalzone. Tu vuoi un uomo da rincorrere e non che ti ami e ti stia vicino.”

Hermione si alzò dal letto e si avvicinò a lui. “No, Ron. Non voglio unfarabutto’, voglio qualcuno che sia forte abbastanza da sapere quando è il momento di dirmi di no e di impuntarsi.”

Lui la guardò. E io non sono così. Io sono il simpatico e semplice Ron, l’amico sulla cui spalla piangere, ma non l’uomo con cui spendere il resto della tua vita.

Lei sospirò ancora. “Ron, pensavo che avessimo superato questa fase. Credevo che non volessi più essere il mio fidanzato. Tutto stava andando bene tra noi, cosa è successo? Perché oggi sei qui e tiri fuori queste cose?”

Rom sembrava ferito ed arrabbiato. Tu hai superato tutto! Io no! Ti amo praticamente dal secondo anno e ho sempre sperato che tu un giorno mi avresti ricambiato. Ma per rispondere alla tua domanda, è successo ora perché il tuo caro amico Harry e il tuo finto fidanzato Malfoy si stanno incontrando di nascosto e stanno diventando amiconi!”

Hermione fu sorpresa dalla frase di Ron. “Di cosa stai parlando Ron? Harry e Draco?” e poi tutto le fu chiaro, la serata babbana! Perché non lo aveva capito prima? Qualcuno aveva aiutato Draco e adesso sapeva chi era! E questa mattina Harry aveva parlato in favore di Draco!

Ron vide molte emozioni passare sul viso di Hermione e fu scioccato di vederla poi sorridere.

Aveva perso. Lei amava davvero Draco Malfoy.

Hermione vide la tristezza di Ron. Era triste anche lei perché non poteva farci niente, lui doveva capire che erano solo amici e niente più. “Ron, voglio che tu sappia che anche se non mi piacesse Draco… io non starei con te, ti amo ma solo come amico.

Lui la guardò e poi sussurrò distrutto, “Ho bisogno di tempo Hermione. Non mi cercare, quando sarò pronto ad accettare ciò che mi hai detto tornerò da te. E poi si smaterializzò velocemente.

Hermione aveva il cuore spezzato. Si accasciò sul pavimento della sua camera e cominciò a piangere. Lei sperava che lui tornasse da lei, ma qualcosa le diceva che lo aveva perso per sempre.

E questa sicurezza le faceva male. Aveva scelto Draco al posto suo, Ron non avrebbe mai perdonato questo affronto. Hermione si sentiva disperata.

Quando Draco non la vide arrivare per pranzo, si alzò dalla tavola e si materializzò nella sua casa. Era preoccupato che le fosse successo qualcosa.

Draco la trovò piangente sul pavimento. Accorse da lei e la prese fra le braccia. “Hermione, cosa è successo? Sei ferita? Qualcuno ti ha fatto del male?”

Hermione lo guardò e Draco vide nei suoi occhi marroni tanto dolore, profondo e disperato.

Lei lo abbracciò stretto. “Draco! Ho perso Ron… Ho perso Ron… Ho perso..e poi ricominciò a piangere di nuovo.

Draco non sapeva che fare e quindi le accarezzò i capelli. “Hermione, calmati. Perché non ci sediamo sul divano? Ti faccio un bel tè caldo e poi mi racconti che cosa è successo. Ma tristemente sospettava di sapere cosa era accaduto.

Ronald Weasley era andato direttamente da lei dopo il loro incontro e le aveva praticamente spezzato il cuore.

Draco in quel momento sentì di provare due sentimenti fortissimi, rabbia verso Weasley che aveva ferito Hermione e paura. Se Ron avesse chiesto ad Hermione di scegliere, a chi avrebbe rinunciato lei?

Dopo aver preparato una camomilla per Hermione, Draco si sedette vicino a lei sul divano. Hermione aveva nelle mani la tazza calda che Draco le aveva dato e dopo un attimo di silenzio disse, “H-ha d-detto che… che non vu-vuole essere mio amico, mi a-ama e vuole stare lui co-con me.”

Draco sentiva il suo cuore stringersi in una morsa terribile, sentire Hermione così annientata gli faceva male. Con paura chiese, “E tu? Tu cosa gli hai risposto?”

Hermione distolse lo sguardo dalla tazza fumante e lo guardò. “Io g-gli ho detto che lo a-amo come amico e ch-che non lo volevo come fidanzato.”

Draco sentì un peso scivolargli via dal cuore. “E poi che cosa è successo?”

Lei sospirò. “Ha de-detto che aveva bisogno di tempo per pensare, ma io so che non to-tornerà” E poi aggiunse, “Ha detto che tu ed Harry stavate tramando alle mie sp-spalle.”

Draco si irrigidì, “quel dannato Weasley”! Lui si era fidato di Harry che gli aveva detto ‘vedrai che alla fine capirà’. E invece non aveva capito. Ora Draco era di nuovo teso e spaventato. Sei arrabbiata? Cioè … uhm… del fatto che io ed Harry ci siamo visti?”

Hermione scosse il capo, ma non lo guardò negli occhi. “All’inizio mi sono sorpresa un po’, ma poi ho capito che era stato Harry a suggerirti la serata babbana. E io quella sera sono stata bene con te, e non me la sento di lamentarmi.

Draco la guardò di sottecchi e vide che un piccolo sorriso era affiorato sul suo viso, aveva anche smesso di piangere ma sembrava ancora totalmente distrutta.

Lui le sorrise. Beh, hai ragione sai? Harry mi ha suggerito la serata babbana. Però devo dire che se avessi avuto più tempo per pensarci ci sarei arrivato da solo.”

Hermione si arrischiò a sorridere di nuovo. “Ne dubito Draco, però sono felice che tu ed Harry andiate d’accordo.” Poi ritornò ad essere triste. “Ron è diverso da Harry. Mi ama in modo molto differente. Credo che di dover soltanto aspettare e sperare che cambi idea.

Draco le sorrise e le prese una mano. “Sono sicuro che ha solo bisogno di tempo. Nessuno che ha Hermione Granger nella sua vita sarebbe tanto stupido da rinunciarvici.”

Il viso di Hermione si rasserenò. “Davvero? Anche tu la pensi così?”

Draco arrossì un pochino. “Beh… uhm… cioèerr… certo, come potrei mai vivere senza una noiosa so-tutto-io? E stavo per dimenticare testarda e aggressiva.

Hermione gli diede una botta sulla spalla e poi scoppiò a ridere. Per fortuna l’atmosfera era migliorata nella stanza. Draco sapeva che non era quello il momento giusto per dirle che era innamorato di lei e quindi aveva optato per risollevarle il morale.

Dopo quel momento leggero, Draco ritornò serio. “Ok Hermione, ho preso il pomeriggio libero per aiutarti ad essere pronta a questa serata in mezzo ai sanguepuro. Voglio che tu sia perfetta ma soprattutto voglio che ci divertiamo stasera. E non ti preoccupare, se ci tengono alle loro vite la casta sanguepuro del mondo magico non dovrà offenderti.”

Hermione vide l’espressione di Draco mentre pronunciava l’ultima frase e decise che non avrebbe mai voluto essere una sua nemica, ma soprattutto era felice che lui la volesse proteggere dalla cattiveria.

Hermione si alzò dal divano e sospirò. La serata sarebbe stata dura da affrontare, soprattutto con il peso della perdita di Ron nel cuore. Ma lei era una Grifondoro e aveva accettato la sfida di Pansy.

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Capitolo 15
*** La festa di Pansy ***


15

15. La festa a casa di Pansy

A cinque minuti alle sette, Hermione e Draco erano pronti per materializzarsi alla Mansione dei Parkinson.

Hermione indossava un lungo vestito grigio di pura seta con piccoli serpenti verdi sull’orlo della gonna. Draco aveva scelto il vestito e gli accessori.

Lei si era lamentata per la scelta dei colori, si sentiva una Serpeverde, ma Draco aveva insistito che l’abito di Hermione doveva accompagnarsi a quello che indossava lui, che era verde scuro. Inoltre era stato molto chiaro nell’aggiungere che, se voleva sopravvivere alla serata, doveva cercare di non parlare molto.

Lei aveva sorriso. “Non so se Pansy me lo consentirà, sono sicura che farà di tutto per attirare l’attenzione su di me per umiliarmi.”

Draco rimase serio. “Non mi stupirei se avesse organizzato la festa dopo che ha saputo di noi. Alla fine lei non ha mai accettato che io non la volessi, sono sicuro che il fatto che uno degli ‘scapoli d’oro’ sanguepuro stia con una sanguemisto le stia facendo ribollire il sangue.”

Entrambi sospirarono, un pò spaventati dalla serata che li attendeva. Poi si presero per mano e si fecero coraggio. Stavano per smaterializzarsi quando Hermione si fermò.

Draco si girò a guardarla confuso. Lei arrossì e poi chiese, “Se ci chiedessero se noi… beh… se noi abbiamo… uhm… che cosa devo dire?”

Draco si accigliò. “Dovresti dirgli che non sono affari loro, comunque non ti preoccupare, non ti lascerò mai sola e non avranno il coraggio di chiedertelo davanti a me.”

Lei si sentì rassicurata, appoggiò una mano sul suo braccio e poi chiuse gli occhi. Pochi secondi dopo si erano materializzati davanti al Maniero di Pansy.

Lui le prese la mano e intrecciò le loro dita, poi le sussurrò dolcemente, “Non ti preoccupare Hermione, sei meravigliosa stasera e io sono l’uomo più fortunato perché sei qui con me.”

Lei arrossì ai suoi complimenti e quando la porta si aprì lei sembrava raggiante, felice e bellissima.

Gli elfi domestici presero le loro giacche e poi li scortarono fino alla sala da ballo. Quando entrarono un elfo domestico disse chiaramente, “Il signor Draco Malfoy con la signorina Hermione Granger!”

Hermione cominciò ad innervosirsi, non c’era più modo di scappare e quando entrarono lo sguardo di tutti si puntò su di loro e un silenzio inquietante si abbatté sulla sala.

Pansy con un orribile vestito rosa, orribile sia per Hermione che per Draco, gli arrivò vicino e con un falso sorriso disse, “Draco! Sei venuto, sono così felice e hai anche portato la tua ragazza. Granger sei molto ‘carina’ coi colori dei Serpeverde. Naturalmente sembra un pò strano, visto che sei una Grifondoro e…”

La voce di Pansy si era mantenuta ad un livello in cui tutti avevano potuto sentire e le risatine maligne dopo l’ultimo commento non si fecero mancare.

Draco sentì la rabbia montargli dentro e poi con tutto il suo self-control disse ad alta voce, “Penso che Hermione è così bella che tutti i colori le donano, che peccato non sia così per altre donne…” E deliberatamente guardò Pansy e il suo vestito con occhio cinico.

La faccia paonazza di Pansy al velato insulto di Draco, fece quasi scoppiare a ridere Hermione, ma si controllò perché non voleva attirare le ire della padrona di casa.

Pansy rabbiosamente disse, “Beh, devo dare il benvenuto ad altri ospiti, Draco perché non vai a salutare i tuoi ‘amici’? Naturalmente se ne hai…” E detto questo se ne andò.

Draco si girò verso Hermione. “Vuoi ballare? Non penso che nessuno vorrebbe essere salutato da me, come io non vorrei salutare loro. Qui sono tutti conoscenti, io non ho amici.” Disse amaramente.

Hermione lo guardò, quel ragazzo così spavaldo e arrogante era anche molto solo. Si sentì stringere il cuore al pensiero che non aveva amici e si domandò come potesse vivere così. Poi si rese conto che lui aspettava un suo cenno e così acconsentì a ballare.

Draco la portò vicino alla band che suonava, la prese tra le braccia e cominciò a muoversi insieme alle altre coppie sulla pista. Gli altri appena videro che loro stavano ballando si fermarono e smisero di ballare lasciandoli soli.

Draco ed Hermione si trovarono soli sulla pista, lei lo guardò. Lui le sorrise e disse, “Almeno non dobbiamo preoccuparci che ci vengano addosso, io odio quando c’è troppa gente che balla, tu no?”

Lei rise. Capiva che lui lo stava facendo per lei. “Già, però qui va un fumo la parte del piano in cui dovevamo cercare di non farci notare.”

Draco sospirò. Non sapeva che dire alla sua compagna, la strada per loro sarebbe stata molto dura, ma lui era pronto a combattere.

Dopo un paio di balli cominciò a serpeggiare nella sala un brusio strano, Draco si girò e vide Pansy che si stava avvicinando a loro con Narcissa, la sua incantevole madre. Draco sbiancò.

Hermione vide l’espressione di Draco e poi notò Narcissa, sapeva che Draco non aveva visto sua madre dalla sera in cui avevano avuto quella ‘disastrosa’ cena.

La faccia di Pansy mentre di avvicinava a loro era molto chiara, si aspettava un interessante scontro in cui i sanguepuro sarebbero stati ripagati dell’affronto di Draco.

Draco guardò Hermione per rassicurarla e si sorprese di vederla sorridere. “Perché sei così tranquilla? Mia madre è pericolosa e io non so…” Non fece in tempo a finire la frase che sua madre li raggiunse e la sala ripiombò nel silenzio.

Narcissa arrivò loro vicino e disse, “Buonasera figliolo” e poi freddamente, ma molto educatamente aggiunse, “E buonasera anche a te Hermione.”

Draco si avvicinò, baciò sua madre e le bisbigliò, “Mamma, non ferire Hermione.”

Narcissa guardò Draco e lo sguardo di suo figlio le provocò una fitta al cuore, era lì a supplicarla di non fare male alla sua donna. Si schiarì la voce per scacciare il nodo che le era salito in gola. Il suo bambino era sempre stato un combattente, ma in quel momento le sembrava molto vulnerabile.

“Allora, Hermione che ne pensi di questa festa? Ti piace?” disse Narcissa.

Hermione le sorrise e molto elegantemente rispose, “Mi piace molto, Pansy è stata molto gentile ad invitarci.” E poi sorrise a Narcissa.

Narcissa rispose al sorriso. “Bene, Hermione. Sono felice che tu ti stia divertendo con Draco, domani al nostro party spero che tu ti diverta ancora di più. Mi aiuterai ad organizzarlo vero?”

Pansy, Draco e tutti gli invitati stavano seguendo la discussione e i sentimenti che serpeggiavano erano tra il sorpreso e lo scocciato. Pansy aveva sperato che Narcissa umiliasse Hermione e invece le due donne sembravano andare d’accordo. Draco osservava sua madre e la sua donna e non capiva come mai sembravano amiche.

Pansy con una scusa abbandonò la conversazione, ormai convinta che non ci sarebbe stata nessuna scenata.

Draco guardò le due donne e disse, “Cosa succede qui? Come mai voi due sembrate andare d’amore e d’accordo?”

Narcissa sorrise dolcemente a Draco. “Beh, Draco, Pansy Parkinson è assolutamente insopportabile e si meritava una lezione. Poi mi sembra che tu mi abbia fatto capire chiaramente che ci tenevi che lei non venisse ferita.”

Draco guardò sua madre e si sentì toccato dal suo gesto. Hermione sorrise a Draco e aggiunse, “Tua madre, inoltre, si è aggiudicata un’aiuto per domani. Come una vera Serpeverde ha tramato per farmi organizzare la festa di domani con lei… sapendo benissimo che io e le feste non andiamo proprio d’accordo.”

Narcissa rise. “Beh, Hermione dovevi pure pagare un piccolo prezzo per essere stata salvata da me.”

Draco ghignò. “Devo dire che voi due siete veramente malefiche insieme. Comunque vi terrò sotto osservazione.”

Narcissa ed Hermione sorrisero al loro mago del cuore. Dopo qualche altra chiacchiera, Hermione fu messa in mezzo fra i due Malfoy e fu presentata a tutti i sanguepuro in sala. Nessuno osò sfidare l’ira di Draco Malfoy e tutti trattarono freddamente ma educatamente Hermione.

Quando arrivarono a casa di Hermione, Draco si sentiva felice. La serata era andata bene e l’approvazione di Narcissa era stata inaspettata ma molto gradita.

Hermione si sedette sul divano, commentando che tutto sommato era andato tutto bene.

Draco si sedette accanto a lei e le passò un braccio attorno alle spalle. “Così domani e domenica rimarrai al maniero.”

Hermione sorrise. “Sì, e cercherò di infastidire tua madre durante l’organizzazione della festa.”

Draco prese il mento di Hermione con la mano e si avvicinò a lei. “Tu non farai niente del genere. Voglio che tu sia gentile con mia madre.” E prima che lei potesse rispondere, lui la baciò. Lei gli si avvicinò ancora di più e dopo un momento di incertezza gli passo le mani attorno al collo e gli accarezzò i capelli.

Rimasero sul divano per un pò di tempo, Draco si sentiva leggero e felice, ma decise di fermarsi prima di andare troppo oltre con lei. Lui sapeva che voleva prendere le cose con calma, Hermione non era la donna da avere nel letto per una sola notte, ma per tutta la vita.

Hermione aprì i suoi occhi castani e incontrò lo sguardo di Draco, era chiaro che anche lui era coinvolto. Poi arrossì e si spaventò, non aveva mai desiderato così tanto un uomo.

Si alzò di scatto dal divano e indietreggiò. Lui si passò la mano fra i capelli e disse, “Credo che sia ora che io vada. Grazie per la serata, a domani.”

Prima che Hermione potesse dire niente, lui se ne era già andato. E lei si preoccupò, magari lui pensava che lo stava rifiutando, forse da ora in poi lui non si sarebbe più avvicinato a lei. E lei aveva rinunciato a Ron per lui…

Hermione si stava sentendo veramente male.

Draco stava passeggiando nervosamente nella sua stanza. Non riusciva a calmarsi. Se ne era andato velocemente e magari lei ora pensava che lui voleva solo il suo corpo e che avendolo rifiutato a lui non fregava più niente di lei.

Beh, in realtà lui la desiderava, ma voleva tutta Hermione. A lui piaceva molto e voleva, per una volta, fare le cose con calma.

Draco sospirò, voleva prima dichiararsi ad Hermione e poi se anche lei voleva una storia seria lui l’avrebbe resa felice. Stasera forse non si erano capiti e forse lei non ne voleva più sapere di lui.

Draco si rimaterializzò nell’appartamento di Hermione e trovò tutte le luci spente. Draco urlò, “Hermione dove sei?”

Hermione accese la luce in camera sua, sgusciò fuori dal letto e aprì la porta della camera. Si sorprese di vedere Draco un pò trasandato e abbastanza nervoso.

Lui le sorrise, era molto carina Hermione con il pigiama. Poi si schiarì la voce e seriamente disse, “Vorrei scu-scusarmi per prima, me ne sono andato via senza salutarti propriamente… non aveva niente a che fare con i nostri baci… cioè… io non…”

Lei gli sorrise, notando che anche lui era molto confuso. “Beh, devo scusarmi anche io… i nostri baci sono stati inaspettati ma non sgraditi… io…” e poi arrossì.

Lui ghignò. “Beh, allora ci siamo chiariti. Posso avere il bacio della buonanotte?”

Hermione arrossì e poi annuì, lui si avvicinò e la baciò di nuovo.

Mentre erano ancora abbracciati Draco disse, “Non aver paura Hermione, io ci sarò…”

Quando se ne andò, Hermione si sentiva confusa, ma anche contenta. Adesso sapeva che aveva una possibilità di conquistare Draco Malfoy nei prossimi due giorni.

Draco, nella sua camera al maniero, stava sorridendo e pensava che aveva due giorni per conquistare Hermione Granger.

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Capitolo 16
*** Sabato ***


16

16. Sabato

Hermione si svegliò felice, stava per andare al maniero dei Malfoy per passare due giorni da favola con Draco e sapeva che finalmente gli avrebbe confessato i suoi sentimenti.

Quando uscì dalla sua stanza, Hermione fu sorpresa di non trovare nessuno ad attenderla, ma poi vide che c’era un gufo che la guardava appollaiato sul davanzale della finestra, e sorrise.

La lettera era dei suoi genitori, i due dentisti si erano trasferiti in America quando Hermione aveva finito Hogwarts e adesso le avevano voluto fare una sorpresa, insieme alla lettera Hermione vide che c’era un biglietto aereo per New York, datato domenica 7 maggio. Ma era il giorno dopo!

Hermione scosse la testa, lei amava i suoi genitori, ma non le piaceva il loro modo di programmarle la vita. Non sarebbe partita il giorno dopo, aveva troppe cose in ballo in quel momento. Decise di telefonare alla compagnia aerea per cambiare la data, ma prima di alzare la cornetta del telefono sentì suonare alla porta.

Distrattamente, Hermione appoggiò il biglietto sul mobiletto del telefono e andò ad aprire la porta. Un fattorino con un bellissimo mazzo di orchidee le sorrise. “Buongiorno signorina, è lei Hermione Granger?”

Hermione annuì, lui le consegnò i fiori ricevendo in cambio una piccola mancia. Dopo aver chiuso la porta, andò in cucina, mise i fiori nel vaso e lesse il biglietto che si trovava attaccato.

Cara Hermione,

Grazie per la meravigliosa serata. Ti aspetto al Maniero.

Tuo,

Draco

Hermione sorrise, preparò una piccola borsa con alcuni vestiti e si materializzò al maniero, dimenticando un certo biglietto aereo sul mobiletto.

Quando arrivò, ringraziò Draco per i fiori e poi fu accompagnata ad una delle stanze degli ospiti dove avrebbe potuto sistemare le sue cose.

Narcissa entrò nella camera di Hermione e velocemente chiuse la porta dietro di lei. Hermione sorrise nel vedere Narcissa, corse e l’abbracciò.

Narcissa sorrise e disse, “Ciao mia cara, devo ammettere che ieri sera mi sono divertita. Hai visto il viso di Draco quando ci siamo incontrati?” Hermione rise e Narcissa continuò, “Ero riuscita ad evitarlo da mercoledì, penso che fosse terrorizzato che io facessi una scenata alla festa di Pansy.”

Hermione ridacchiò. Sei stata proprio perfida Narcissa, povero Draco. Ah, mi stavo per dimenticare, ecco la foto di Draco con i vestiti babbani.

Sfortunatamente per le due donne, Draco aveva visto sua madre sgattaiolare nella stanza di Hermione e aveva origliato il discorso. Così le due donne lo avevano preso in giro, Draco era arrabbiato e ferito che le due persone che amava di più avessero tramato alle sue spalle. Hermione lo aveva preso in giro! Il dolore era veramente insopportabile.

Forse lei lo odiava ancora! Chissà quanto si era divertita a farlo innamorare!

Draco era un uomo orgoglioso, sapeva che ora tutti i suoi sogni si erano infranti. Hermione non sarebbe rimasta nella sua vita. Così prese una decisione drastica, avrebbe finto fino alla fine della festa che tutto andava bene e poi, si sarebbe liberato di lei per sempre.

La giornata andò molto bene, Hermione fu sorpresa che Draco fosse un po’ freddo e distante ma poi pensò che magari era solo un po’ stanco. Lei invece si sentiva felicissima, aveva deciso che alla fine della festa gli avrebbe confessato che si era innamorata di lui.

Dopo la festa, Draco accompagnò Hermione alla sua stanza, non aveva detto una parola tutta la sera ed Hermione cominciava a preoccuparsi. Qualcosa non stava andando nel verso giusto.

Quando raggiunsero la stanza, lei si voltò a guardarlo e nervosamente disse, “La festa è stata magnifica, vuoi entrare in camera mia, Draco?”

Lui la guardò, un guizzo strano passò nei suoi occhi, e poi rabbiosamente rispose, “No, grazie. Volevo solo comunicarti che la tua presenza nella mia vita non è più necessaria. Fai pure i bagagli e domani mattina presto lascia la mia casa. Non sei più la benvenuta.”

Hermione fu scioccata da quelle maligne parole e sussurrò, “Draco? Cosa stai dicendo? Pensavo che almeno volessi restare mio amico.

Lui rise freddamente. “Beh, Granger ti sei sbagliata. Avevo bisogno che tu ti calassi bene nella parte della donna innamorata ed è per questo che ho finto così bene con te. Pensavi davvero che volessi una sanguesporco come te?”

Hermione lo schiaffeggiò. Dopodichè entrò nella sua stanza e gli sbattè la porta in faccia. Era sicura di aver sentito il suo cuore spezzarsi. Come aveva potuto essere così stupida? Gli uomini come Malfoy non si innamoravano di donne come lei.

Hermione decise che non voleva restare un minuto di più in quella casa, preparò la valigia e si materializzò nel suo appartamento. Non sapeva cosa provava, anzi, era spaventata di non provare assolutamente niente, lo shock era stato totale.

Si guardò intorno e vicino al telefono vide il biglietto per l’America. Lo prese in mano e vide che l’aereo sarebbe partito il giorno dopo a mezzogiorno, scrisse allora una lettera ad Harry spiegandogli perché stava lasciando l’Inghilterra, e poi dopo un momento di esitazione ne scrisse una anche a Ron, scusandosi per la sua stupidità e pregandolo di perdonarla.

Preparò in fretta e furia le valigie e poi si buttò sul divano per dormire qualche ora prima di prendere un taxi per l’aeroporto. Si sentiva disperata ma almeno fra qualche ora avrebbe messo un oceano fra lei e Draco Malfoy… il primo uomo a spezzarle il cuore…

Quando la mattina dopo arrivò in aeroporto era stanchissima, le poche ore di sonno erano state tormentate da incubi. Dopo il check-in, Hermione si sedette al gate di partenza e aprì un libro per cercare di distrarsi.

Stava quasi per riuscire a concentrarsi sulla lettura quando sentì qualcuno schiarirsi la gola, lei alzò gli occhi e vide Ron.

Lui le sorrise e poi disse, “Il posto vicino a te è libero?” lei annuì e lui si sedette vicino a lei. Ron le sorrise di nuovo e le prese la mano. “Sai Hermione, dovrei essere molto arrabbiato con te, ma ti amo troppo e quindi sono venuto qui per dirti arrivederci, torna presto … io sarò qui ad aspettarti.”

Hermione cercò di non piangere, ma fallì miseramente. Lui prese un fazzoletto e le asciugò le lacrime. “Hermione, lo so che adesso stai soffrendo e non posso ora dirti che ti passerà presto, ma voglio che tu sappia che io ci sono e che se tu mi vuoi sono qui, ancora pronto a spendere il resto della mia vita con te.”

Lei lo guardò con grande tristezza. “Ron, mi spiace, ma non posso accettare la tua offerta. Ti amo davvero tanto come amerei un fratello e ora, so con certezza che i miei sentimenti non cambieranno mai. Ti prego, t i p r e g o, accetta la mia amicizia.”

Lui la guardò deluso. Aveva veramente sperato che lei lo accettasse. “Spiace anche a me Hermione, non posso essere tuo amico. Buona fortuna.” Si alzò e si smaterializzò.

Nel frattempo al maniero, Draco fu svegliato dalle grida di Harry Potter e Narcissa Malfoy.

“Draco, che cosa le hai fatto?” Gridarono i due.

Draco li guardò con indifferenza. Cosa ho fatto a chi?”

Harry gli gettò in faccia la lettera di Hermione. “Sto parlando di Hermione. Spiegami perché lei pensa che la odi e sta quindi partendo per l’America.

Draco prese la lettere e la lesse. Poi la rilesse. E poi sorpreso, ma speranzoso disse, “Mi ama davvero? Mi ama?”

Narcissa ed Harry lo guardarono perplessi e poi Narcissa disse, “Pensavo che fosse ovvio. Ho cercato di aiutarla a trovare il coraggio per dirtelo, ma qualcosa deve essere andato storto.

Draco guardò sua madre. “Ti ho sentita parlare con Hermione ieri. Voi stavate ridendo di me alle mie spalle. Ho pensato che lei mi avesse preso in giro e le ho quindi detto che non la volevo nella mia vita, prima che lei lo dicesse a me.”

Narcissa gli lanciò uno sguardo terribile. Sei uno sciocco! Cercavo solo di aiutarti! Adesso indossa dei vestiti decenti e va a pregarla di riprenderti.

Harry sorrise. “Io direi che pregarla in ginocchio di riprenderti suona meglio.”

Draco sospirò. E sei lei non mi volesse più?”

Harry e Narcissa si guardarono e si sorrisero, poi Narcissa si sedette sul letto vicino a suo figlio e gli mise un braccio attorno alle spalle. “Sono sicura che ti ama e che ti riprenderà se sarai sincero nelle tue scuse.

Draco si sentì rincuorato, si vestì e si materializzò nell’appartamento di Hermione. La chiamò ma inutilmente, lei se ne era già andata. Si materializzò all’aeroporto e corse al check-in e così scoprì che il suo volo era già partito. Allora si rimaterializzò al maniero e prese la sua scopa.

Harry e Narcissa videro Draco uscire velocemente e con uno sguardo deciso dal maniero. I due si sorrisero e poi rendendosi conto che stavano fraternizzando, si salutarono frettolosamente ed Harry si smaterializzò.

Draco salì invece sulla sua scopa e si alzò in volo. Aveva con se una mappa magica che gli permetteva di vedere in che direzione era l’America, adesso doveva solo trovare l’aereo in cui la SUA donna si trovava.

Dopo tre aerei sbagliati, Draco era sicuro di aver avvistato l’aereo giusto e quando vide Hermione guardarlo con uno sguardo stupito si materializzò nell’aereo.

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Capitolo 17
*** Domenica ed Epilogo ***



17. Domenica

L’aereo stava sorvolando l’Oceano ed Hermione stava guardando fuori dalla finestra, fu sorpresa di vedere Draco Malfoy sulla sua scopa accanto all’aereo. Chiuse gli occhi e li riaprì, Draco Malfoy era sparito. Era stata solo la sua immaginazione!

Sarebbe stato così incredibile se lui l’avesse rincorsa. Ma dopo la litigate terribile del giorno prima, Hermione era sicura che era finita. Si sentiva così ferita da lui, non capiva tutta la sua cattiveria, in fondo lei era stata d’accordo con il piano, non serviva che lui la facesse innamorare.

Comunque l’immagine di Draco fuori dal finestrino l’aveva toccata profondamente, perché era così delusa dal fatto di averlo soltanto immaginato?

Draco dal canto suo, non appena aveva notato che Hermione era su quel volo, si era materializzato sull’aereo. Purtroppo materializzarsi in volo era alquanto difficile e Draco si trovò nel bagno dell’aereo con un piede incastrato nel water. Avrebbe potuto andare peggio?

Draco sospirò, fece un piccolo incantesimo per ripulirsi la gamba e uscì dal bagno. La cosa peggiore che poteva capitargli non era quella, ma sicuramente un rifiuto di Hermione. Era terrorizzato all’idea che lei non lo perdonasse.

Draco prese il coraggio a due mani, cominciò a camminare nel corridoio dell’aereo fino ad arrivare alla fila in cui Hermione era seduta. Lei stava leggendo un libro e Draco sorrise pensando che tutto sommato lei non era cambiata molto da quando erano a scuola. La ragazzina sempre con il naso nei libri. Ora lui guardava quella donna e l’amava con tutto il cuore.

Hermione sentì uno sguardo persistente addosso ed alzò lo sguardo. La sorpresa e lo shock furono un tutt’uno quando si trovò di fianco Draco.

Quando Draco vide che aveva tutta la sua attenzione, si schiarì la voce e si inginocchiò nel corridoio dell’aereo. Quando cominciò a parlare, lei fu sorpresa dalla dolcezza nella sua voce.

“Hermione, sei l’unica donna in grado di fare arrabbiare ed infiammare il mio cuore. Mi sono reso conto che sono sempre stato povero perché non avevo te nella mia vita. Tutti i soldi del mondo non possono essere paragonati all’amore di una donna come te. Ho commesso un errore ieri sera, tu sai che sono un uomo molto orgoglioso e faccio fatica ad esprimere i miei sentimenti, però ora sono qui in ginocchio davanti a te per chiederti di perdonarmi. Ti chiedo anche un’altra cosa, lo so che ci conosciamo solo da una settimana, ma ti amo. Hermione Granger vuoi sposarmi?”

Hermione lo guardò con le lacrime agli occhi e poi di scatto si alzò e si gettò nelle sue braccia. “Sì. Sì. Sì. Ti sposerò e anche io ti amo tantissimo.”

E Draco la baciò. Si staccarono l’uno dall’altra quando sentirono applausi tutto intorno a loro. Tutte le persone sull’aereo avevano ascoltato e si erano rallegrate per loro. Draco prese Hermione tra le braccia e dopo aver salutato tutti si materializzò nella sua stanza da letto al maniero dei Malfoy.

Hermione rise. “Draco, ma lo sai cosa hai appena fatto? Dovranno cancellare la memoria di un aereo pieno di babbani!”

Anche lui rise. “Beh, mi sono fatto trasportare dalla situazione. Sono sicuro che non faranno troppi problemi al ministero, non sono mica ministro per niente! Che ne dici se ora usciamo per un festeggiare alla babbana?”

Hermione guardò l’uomo che le stava accanto, sapeva che ci sarebbero stati momenti in cui lui l’avrebbe fatta arrabbiare e avrebbero litigato, ma vedendo l’amore che brillava nei suoi occhi sapeva che avrebbe avuto anche molti momenti felici.

“Sai cosa penso, Draco? Che visto dove siamo, potremmo invece fare altro…” Hermione sussurrò. Draco non se lo fece ripetere due volte.

EPILOGO

Hermione si sedette sul letto e si mise a leggere una favola ad una bellissima bambina dai capelli scuri e dagli occhi grigi. La bambina ascoltava rapita le parole che uscivano dalla bocca di sua madre.

Quando Hermione finì la storia sorrise e la bambina disse, “Mamma? E’ vero che tu e papà vi siete innamorati in una settimana?”

Hermione sorrise e accarezzò il viso di sua figlia. “Sì, Helena. Chi te lo ha detto?”

Helena sorrise. “E’ stato Damian. Mi ha detto che mi racconterai la vostra storia, quando sarò più grande. Lui ha detto che glielo avete raccontato, quando ha compiuto otto anni.”

Hermione guardò sua figlia, sapeva che suo figlio più grande Damian era un piccolo Draco, molto dispettoso e poco rispettoso delle regole. Damian aveva cominciato Hogwarts due anni fa ed era stato subito ammesso nei Serpeverde con gioia di Draco e gran fastidio di Hermione e di Harry.

“Helena è tardi ora ma se vuoi ti racconterò come io e tuo padre ci siamo innamorati. Almeno potrai dire a Damian che tu l’hai saputa prima di lui.” Disse Hermione.

Helena scosse la testa. “Oh ma non sarebbe giusto mammina! Aspetterò fino agli otto anni!”

Hermione rise e seppe in quel momento che la sua bambina sarebbe sicuramente diventata una Griffondoro. Dopo un figlio Serpeverde e due gemelli Dominick e Denis Corvonero almeno uno dei suoi figli, e c’era da sottolineare la favorita di suo marito, sarebbe andata nella casa più odiata da Draco.

Helena chiese poi a sua madre. “Mamma? Pensi che Damian smetterà di dare fastidio alle gemelle Weasley? Dominick mi ha detto che a Denis piace Samantha Weasley, ma le non lo vuole per colpa di Damian.”

Hermione sospirò, Denis era sempre stato un bambino sensibile, forse era quello che le ricordava di più se stessa, lui era dolce e molto buono, più un Granger che un Malfoy. Era molto triste quando pensava a Ron, il padre di Samantha e Sabrina. Lui non avrebbe mai permesso che un Malfoy stesse con una delle sue figlie. Non le aveva più parlato da quel giorno in aeroporto e lei ci soffriva ancora molto.

Fortunatamente, Harry e Ginny avevano accettato la scelta di Hermione e si vedevano spesso. Il loro figlio minore James aveva l’età di Helena e spesso i bambini giocavano insieme, mentre Lily la figlia maggiore era la fidanzatina di Dominick.

Hermione rifletté su cosa rispondere alla figlia. “Non so se Damian smetterà di dare fastidio alle gemelle, ho la sensazione che gli piaccia Sabrina Weasley.”

Draco si schiarì la voce e le due streghe si girarono verso la porta dove Draco le stava guardando un po’ infastidito. “Avete finito di chiacchierare della vita sentimentale dei miei figli?”

Le due streghe risero. Draco entrò nella stanza e diede un bacio sulla fronte a Helena. “Dolci sogni principessina. Sono venuta a prendere la regina e a portarla via con me, posso?”

Helena annuì e quando chiuse gli occhi aveva ancora l’immagine dei suoi genitori che innamorati e felici uscivano dalla sua stanza. Lei non voleva deludere sua madre e dirle che sapeva bene la storia di come si erano innamorati, aveva costretto Dominick a raccontargliela prima che partisse per Hogwarts.

Un ghigno apparve sul suo visetto, era molto semplice imbrogliare sua madre, la verità era che lei e Damian erano proprio dei veri Malfoy e come il loro padre era un po’ oscuri e molto bravi ad ottenere ciò che volevano. Sua madre era troppo Griffondoro per capire… e questo fu l’ultimo pensiero di Helena quella notte…

… Sei anni dopo Helena divenne una Serpeverde ed Hermione ne fu molto sorpresa, e dopo molte riflessione concluse che sua figlia era proprio una Malfoy imprevedibile e sorprendente proprio come l'uomo che tanti anni fa le aveva rubato il cuore.

THE END

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