una nuova vita

di cricotton
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Eccomi qua con un’altra fan fiction J… era da un po’ che mi frullava in testa l’idea di scriverne una su Cassidy , la mia ex-guardiana preferita *__*, e ora, guardata la 2° serie tv di W

Eccomi qua con un’altra fan fiction J… era da un po’ che mi frullava in testa l’idea di scriverne una su Cassidy , la mia ex-guardiana preferita *__*, e ora, guardata la 2° serie tv di W.I.T.C.H., ho deciso di cimentarmi in questa nuova storia, senza dimenticare le altre in progresso, ovvio J!

Ecco a voi il primo capitolo, buona lettura!

 

La  battaglia contro Cedric era ormai terminata e Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin si erano appena risvegliate dai loro poteri che avevano raggiunto lo zenit, riprendendo le loro sembianze umane. La neve cadeva fitta fitta sulla città e sui frammenti dei palazzi colpiti dai colpi delle guardiane e del nemico, il quale stava riverso a terra nella sua forma di rettile accanto al principe Phobos, entrambi svenuti e controllati a vista da una signora di mezza età vestita di viola, di nome Kadma, la quale era l’antica guardiana della terra e regina di Zamballa. Irma si rialzò da terra, aiutata da Cassidy:-Uao, per fortuna siamo tornate normali, e abbiamo steso di nuovo quei due!- scherzò. –Eravamo sicure che ce l’avreste fatta!- esclamò la cangiante di Yan Lin, sorridendo ad Hay Lin, provocando una smorfia indispettita della nonna di lei. Will, anche lei in piedi ed accanto a Matt, disse:-Sono felice che tutto sia finito, ma soprattutto, che voi adesso siate libere!- finì con un sorriso guardando le ex-guardiane e Elyon ad una ad una. Taranee, la guardiana del fuoco, domandò:-Ma dov’è Nerissa? Pensavo che fosse uscita dallo scettro con voi.-. Halinor, un membro della congrega di Kandrakar ed ex-guardiana del fuoco,scosse la testa, abbattuta: - ha preferito i suoi sogni di conquista e di potere all’armonia e alla libertà. E così è rimasta prigioniera del gioiello!- le spiegò. Tra tutti scese per un attimo il silenzio: sapevano che era ciò che dovevano aspettarsi da una come lei, però non riuscivano a non provare un po’ di pietà verso l’ex-custode del cuore di kandrakar. Irma sbadigliò: -Non so voi, ma adesso me ne vado a nanna!- . le sue amiche sorrisero. Hay Lin si rivolse a sua nonna:-E’ meglio che torniamo anche noi! Papà e mamma erano così preoccupati per te!-. la nonna annuì e si lasciò abbracciare dalla sua nipotina adorata, che finalmente aveva ricongiunto. Sciolto il loro abbraccio, si scambiarono un sorriso complice, e la guardiana dell’aria si girò verso la cangiante di Yan Lin: - Vuoi venire con noi?- le chiese sorridendo. La donna sgranò gli occhi:-Volete…davvero?- fece lei stupita.-Ma come…-. –Oh beh, potremo presentarti come una mia gemella che avevo perduto!- le spiegò Yan Lin con una alzata di spalle. -.Siii…- continuò sua nipote, eccitata.- Potremmo chiamarti, che so … Mira Lin! Che dici, ti piace?- . alla donna ora di nome Mira le vennero le lacrime agli occhi e annuì con un groppo in gola. Hay Lin, sua nonna e Mira si strinsero in un abbraccio: era stata creata da Nerissa affinché potesse rimpiazzare Yan Lin come sua schiava, e ora finalmente, si sentiva parte di qualcosa… una famiglia. Tutti osservavano la scena commossi, persino Kadma. –E voi adesso, cosa farete?- chiese Cornelia. Elyon, la sua migliore amica, le rispose:-Tornerò a Meridian. È da tanto che manco e avranno bisogno di me!-. –Io mi ricongiungerò alla congrega.- fece Halinor. Kadma, allora esclamò: -Io invece andrò a Zamballa, ma credo che abdicherò e restituirò il cuore di Zamballa, per tornare a vivere qui.- . ella infatti, si sentiva molto stanca e non si sentiva più degna di portare un così importante ruolo e monile, dopo essere stata usata da Nerissa. A quei discorsi, Cassidy si perse nei suoi pensieri: si accorse veramente di essere viva e che ora poteva ritornare da sua madre… “Mamma…”. Si riscosse quando vide le guardiane osservarla sorridenti:- E tu, Cassidy?- le chiese Irma. Ella ampliò il suo sorriso:- Io andrò da mia madre! Non vedo l’ora di riabbracciarla!- esclamò. –Vuoi che ti accompagniamo?- offrì Will. –No, Will. Ma grazie.-.

 

Le guardiane tornarono a casa, Elyon a Meridian, Kadma a Zamballa e Halinor a Kandrakar. Solo Cassidy rimase per un attimo lì, sola. Poi si girò e prese a camminare: sorridendo, si guardava attorno, non credendo ai propri occhi: era proprio lì, lei,  in mezzo alla gente! “Non ci posso credere!” pensò “fino a poco tempo fa, ero morta… e adesso sono di nuovo in vita! posso camminare, correre, sorridere alle persone… e sentire il freddo della neve”. Si chiese se non stesse vivendo un sogno: si inginocchiò e colse un po’ di neve colla mano. Rabbrividì e nel farlo sorrise. La sua gioia aumentò quando vide i fiocchi iniziare a sciogliersi: la sua mano trasferiva calore… questo significava che era viva, veramente viva! –E’ proprio vero… E’ proprio vero!- sussurrò tra sé e sé. Ridendo dalla felicità, strinse nel pugno la neve e iniziò a correre e saltellare. La gente si fermava, o sorridendo alla vista di quella ragazza vestita in quel modo così strano e poco alla moda, con un vestito azzurro a maniche larghe e una fascia bianca sulle spalle, o dandole mentalmente della pazza. Senza accorgersene, andò a scontrarsi contro una coppia di fidanzati:-Vi chiedo scusa, ma io…- fece lei. – Io sono viva!- esclamò. I due la guardavano stupiti, ma sorrisero timidamente. Cassidy spontaneamente prese loro le mani. Incredibile: poteva sentire anche il calore delle loro mani! Salutandoli e scusandosi di nuovo, riprese a correre, ridendo dalla gioia e dando la buonasera chiunque incontrava, i quali ricambiavano il saluto. Sapeva di comportarsi da pazza, ma non le importava: non si era mai sentita così viva come in quel momento! Voleva solo godersi la pienezza della vita, quella vita che le era stata strappata da Nerissa e che ora le era stata restituita: non da marionetta sotto il controllo di qualcuno, ma come Cassidy, come se stessa. Si fermò a riprendere fiato: persino respirare era per lei fonte di gioia. Respirò a  pieni polmoni il delizioso profumo che proveniva da un ristorante. Un cameriere, vedendola, uscì e le chiese se volesse bere un bicchier d’acqua. Cassidy rifiutò gentilmente e riprese a camminare verso casa.

Nonostante fossero passati tanti anni, nulla era cambiato: la sua dimora era una casetta di legno accogliente, tutta coperta di neve che le dava un tocco di grazia e leggerezza, situata nella periferia di Heatherfield. Fatti pochi passi nella periferia e arrivata davanti a casa, chiuse gli occhi, sorridendo e sentendosi a casa: si chiese come l’avrebbe accolta sua madre.  

Velocemente, percorse i pochi metri che la separavano dall’entrata, salì i pochi scalini e si ritrovò davanti alla porta d’entrata. Il cuore le batteva forte e si sentiva nervosa.-vediamo se mamma lascia la copia delle chiavi di casa ancora sotto lo zerbino…-. Si chinò e alzò il tappeto con scritto sopra il consueto “benvenuti”, e sotto vi trovò una copia della chiave. La prese e aprì la porta con mano tramante dall’emozione. La porta si aprì con un rumore flebile e non appena fu spalancata, il calore di casa la accolse come un abbraccio caloroso: il salotto era accogliente, con un divano disposto  verticalmente e un tavolino con sopra una foto di lei e di sua madre davanti a un caminetto di marmo, dove un fuoco scoppiettava allegramente e mandava una luce gialla. Nell’aria si sentiva il profumo di viole, i fiori preferiti di sua mamma. Cassidy entrò timidamente, felice come non mai. Si guardò un attimo attorno, e si avvicinò a un quadro, dove vi era raffigurato una bambina che raccoglieva dei non ti scordar di me. Con mano tremolante dall’emozione, sfiorò la cornice di legno perfettamente lavorato. Era tutto come si ricordava. Era finalmente a casa

 

-Chi c’è? Chi è entrato in casa mia?!?-

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


- Chi c’è

- Chi c’è? Chi è entrato in casa mia?-

 

La domanda fece sussultare Cassidy, non perché suonava un po’ spaventata  e sprezzante, ma perché a pronunciarla fu sua madre. Sorridendo, si girò,  e vide una donna ormai anziana, con gli occhi  spalancati e fissi verso di lei, ma purtroppo non potevano vederla. Il suo sorriso, di solito caloroso e gentile, era spento. Si appoggiava a un bastone per ciechi, tremando leggermente. –Chi sei?- le chiese Emily. La sua voce era tranquilla e pacata, ma tradiva timore. Cassidy fece un piccolo passo verso di lei: - Mamma…- sussurrò. La donna indietreggiò:- Perché mi chiami così? Io non ti conosco. Chi sei? - il tono di Emily si fece più spaventato. Alle parole di lei, la ex guardiana dell’acqua si fermò, non sapendo cosa fare. Poi, interdetta, continuò:- Mamma, sono io… Cassidy.- al suono del nome “Cassidy”, Emily sobbalzò e rimase in silenzio, il suo cuore smise di battere un istante. Poi rispose, con voce dura:-No, non è vero. Mia figlia è… è morta molti anni fa. Tu non puoi essere lei!- e ruppe in un singhiozzo: nonostante fossero passati tanti anni, il dolore per la perdita della sua adorata figlia era ancora vivo in lei, ma era riuscita conviverci con esso; per questo non poteva credere che ciò che quella ragazza dicesse fosse la verità. Cassidy chiuse gli occhi, cercando le parole più giuste e meno traumatizzanti:- Mamma, so che può essere difficile, ma sono davvero io, Cassidy, sono tornata.- disse dolcemente, avvicinandosi a lei con passi lenti. A quel puntò, Emily non sopportò oltre; con voce dura, esclamò:-Basta, se sei qui per rubare, prendi tutto quello che vuoi, ma non tentare di ingannarmi, affermando di essere mia figlia! Altrimenti, chiamo la polizia!- e a tastoni, cercò con la mano il telefono sul tavolino, finchè non lo toccò: alzò la cornetta. Cassidy si fermò, ammutolita e ferita. Abbassò lo sguardo a terra: era preparata a questo, ma le faceva comunque male. Emily lasciò andare la cornetta del telefono e le voltò le spalle. Quel gesto ruppe il cuore a Cassidy. Allungò una mano verso di lei, come aveva fatto da fantasma quando Nerissa l’aveva portata  a vederla, poi rinunciò a toccarla e si allontanò. Quando arrivò vicino alla porta, si ricordò improvvisamente di una cosa: speranzosa, si voltò di nuovo verso sua madre e titubante, cominciò:

 

Nel cuore della gente
vivono lacrime
che lievi si trasformano
in gocce di ghiaccio…

Se le avvicini al cuore
queste gocce
in un attimo si trasformano
in scintille di fuoco dorato,
pronte a riscaldare
sorrisi infelici…

Ecco quindi
milioni di sorrisi,
milioni di persone felici
pronte a regalare gocce di felicità…

 

A quelle parole, Emily si voltò verso di lei, gli occhi stupiti. Con voce flebile, domandò:- Come… come fai a conoscere quella poesia?- . Cassidy abbozzò un sorriso e si fece di nuovo avanti, combattendo le lacrime che stavano per nascere:- Me la leggevi prima di dormire, quando avevo…-. –Cinque anni…- finì sua madre. L’ex guardiana si arrestò, guardandola trepidante. Emily fece per dire qualcosa, ma non ci riuscì. Per un attimo, sembrò riflettere, come se stesse avvenendo dentro di lei una grave battaglia, se credere o no alle parole di quella ragazza che diceva di essere Cassidy… però quella giovane conosceva la sua poesia preferita, allora forse…

Lentamente si avvicinò a lei e lo stesso fece Cassidy.  Erano di fronte alla finestra, a pochi centimetri di distanza. All’improvviso, Emily allungò una mano:-Posso…?- chiese debolmente. Cassidy annuì e aspettò: le mani  di Emily si posarono sul suo viso, facendo cadere il suo bastone; al tocco gentile e pieno di ricordi delle mani di sua madre, Cassidy chiuse gli occhi. Sentì i polpastrelli di Emily sulle sopracciglia, sulle palpebre, sul contorno delle labbra e sui lineamenti del volto. Le dita  di Emily tremarono leggermente: il senso del tatto, acuito dalla mancanza di quello della vista, le portò alla mente un’immagine tanto cara quanto aspettata per tanto tempo… l’immagine del volto di sua figlia. Tutto ciò la lasciò interdetta per un attimo, ma poi subentrò la speranza… - Cassidy…- mormorò. Negli occhi di Cassidy balenò un luccichio di lacrime: -Mamma…- anche la voce di lei non le lasciava alcun dubbio: era la voce dolce di Cassidy, della sua Cassidy. Emily sorrise e sussurrò : -Sei proprio tu… la mia bambina. Cassidy!-.

 

 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Rieccomi qua, con un ritardo assurdo

Rieccomi qua, con un ritardo assurdo!!!  Ma l’università mi ha letteralmente succhiato l’anima!!! Ma ora, con le vacanze di Natale, posso dedicarmi un po’ di più alle mie storie, soprattutto a questa, che l’ho proprio abbandonata T__T !!!

 

Capitolo 3

 

-Sei proprio tu… la mia bambina. Cassidy.-

 

Emily mormorò quelle parole, con voce rotta dal pianto.

Cassidy annuì lentamente, poi non riuscì più a trattenersi: una singola lacrima calda come il fuoco scivolò sulla sua guancia sinistra. Ad essa si aggiunsero poi altre.

Poi, mamma e figlia si strinsero in un lungo abbraccio.

L’ ex guardiana si immerse  nel calore di quella stretta, che era rimasta sempre la stessa, nonostante fossero passati così tanti anni.

Dopo, sua madre le sussurrò all’orecchio: - Mi sembra un sogno: sapessi quanto ho aspettato, quanto ho sperato di riaverti qui, piccola mia!-.

Cassidy rafforzò la sua stretta, commossa dalle parole di sua madre, non riuscendo a parlare per il groppo in gola.

Rimasero abbracciate per circa due minuti, senza alcun desiderio di sciogliersi, per timore che svanisse e che fosse stato solo un’illusione.

Successivamente, si divisero e Cassidy la guardò sorridente, mentre Emily fissava i suoi occhi ciechi su di lei, con le lacrime agli occhi: quest’ultima esclamò: -Ti prego, se non sei veramente la mia Cassidy… non rivelarmelo mai!-.

Sua figlia ampliò il sorriso e la prese per mano: -No mamma, non ti preoccupare… so che è impossibile, ma sono proprio io. – sussurrò con voce rotta dal pianto.

 

Senza neanche sapere come, Cassidy si ritrovò pochi minuti dopo sdraiata sul divano con la testa appoggiata sulle ginocchia di sua madre, che le accarezzava dolcemente la testa, come ai vecchi tempi.

la ragazza si rilassò alle lievi carezze della figura materna: si chiese da quanto tempo non si era mai sentita così felice e in pace con se stessa come in quel momento. Si rese conto che in tutti in questi anni le erano mancati tutti quei momenti di tranquillità e di intimità son sua madre.

Improvvisamente, le sue palpebre si fecero pesanti; le sbatté un paio di volte lentamente per rimanere sveglia e godersi la felicità di quegli istanti, ma poi si arrese al sonno.

Emily si accorse che sua figlia si era addormentata: si alzò piano attenta a non svegliarla, andò in cerca di una coperta e di un cuscino; li trovò, ritornò al divano, e con gesti delicati, alzò un poco la testa di Cassidy e poi l’appoggiò sul cuscino, e infine, la coprì con la coperta.

Poi si sedette sulla poltrona di fianco e restò lì per tutta la notte a vegliarla, per paura che sua figlia svanisse e che tutto era stato solo un sogno.

 

….

Okay okay, lo so, è un capitolo mooolto striminzito T__T . prometto che gli altri saranno più lunghi.  Ne approfitto per fare gli auguri di Buon Natale a tutti voi su EFP ^_____^!!!

 

A MaxT : ti ringrazio per i complimenti che mi hai fatto: spero di essere riuscita a delineare i sentimenti di cassidy, che è ritornata in vita dopo quarant’anni, e quelli di sua madre con sensibilità e credibilità… ne sono lieta, perché era un argomento piuttosto delicato e avevo paura di averlo forzato un po’ ^__^!! La storia dell’ex-guardiana dell’acqua mi ha sempre affascinato, e sono stata ultra-felice che nel cartone l’avessero fatta ritornare ^__^ !!, ma soprattutto ti ringrazio per avermi consigliato sugli andare a capo nei punti strategici: è sempre stato il mio tallone d’Achille, e spero sinceramente di essere un po’ migliorata.

Per quanto riguarda il fatto che nessuno dei personaggi della serie abbia accompagnato Cassidy o le abbia fornito del supporto, hai ragione, ma *SPOILER X CHI NON HA VISTO L’ULTIMA PUNTATA, vedendo le scene finale della 2x26, ho visto la ragazza che riabbracciava sua madre, perciò ho dedotto che fosse da sola, e poi ho ritenuto che quel momento era talmente coinvolgente e intimo che mi era sembrato fuori luogo aggiungervi altri personaggi ^_^!!

Grazie ancora, e buon natale e felice anno nuovo!!!

 

A Cassidy Cohen: finalmente ce l’ho fatta a continuarla!! Non ho dimenticato questa fanfic ^__^!! Grazie mille, sono contenta che il mio seguito ti sia piaciuto e spero che anche questo chappy ti piaccia!! Buon Natale e Felice Anno Nuovo ^_____^!!!

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Accidenti, quanto sono in ritardo con l’aggiornamento di questa storia

Accidenti, quanto sono in ritardo con l’aggiornamento di questa storia. Mi dispiace davvero molto, cercherò di rimediare per i prossimi capitoli.

Buona lettura a voi tutti^^

 

Capitolo 4

 

I caldi raggi del sole attraversarono la finestra e colpirono in piena faccia Cassidy, che stava continuando a dormire beatamente.  Nell’aria aleggiava un profumino alettante.

Rimase lì pochi secondi a godersi la splendida sensazione di sentire di nuovo i raggi solari sul suo viso, poi si mise in posizione semiseduta, si stiracchiò ed aprì gli occhi. Si accorse allora di essersi addormentata sul divano e della coperta che le panneggiava le gambe. Sorrise tra sé e sé  e considerò che quello era effettivamente il primo giorno della sua nuova vita, senza dover essere sotto il controllo di Nerissa .

Un rumore di fornelli sul gas attirò la sua attenzione: si voltò e vide sua madre affaccendata in cucina.

Emily, mentre stava poggiando sul tavolo un barattolo di marmellata, si accorse che sua figlia si era appena svegliata; sorridendo dolcemente, le disse: -Buongiorno, tesoro. Dormito bene?-

Cassidy ricambiò il sorriso e si alzò: - Divinamente! Non mi ricordavo che il divano fosse così comodo!- esclamò gioiosa; poi, alzandosi, domandò: -Ma… quanto ho dormito?-.

Sua madre ampliò il sorriso: - Dodici ore. Non devi aver dormito per secoli!- scherzò; poi si rattristò, pensando a tutti quegli anni passati senza sua figlia .

L’ex-guardiana dell’acqua capì subito il motivo del suo improvviso cambio d’umore. Andò in cucina e la abbracciò forte a sé: - Lo so mamma: dev’essere stato così difficile per te … - le mormorò all’orecchio. - … mi dispiace tanto!- anche se non era colpa sua per tutti quegli anni passati lontane, ella non poteva far a meno di sentirsi dispiaciuta.

 Era sul punto di raccontarle tutto, di dirle perché per quasi quarant’anni era stata lontana da lei, quando Emily abbozzò un sorriso:-Non devi chiedermi scusa, Cassidy. Anche per te deve essere stato difficile…- le disse.

Si sciolsero e si accorsero di avere tutte due le lacrime agli occhi:- Forza, che la colazione è quasi pronta!- dichiarò sua madre, passandosi una mano tremante sui suoi occhi ciechi pieni di lacrime.

Cassidy annuì e si asciugò gli occhi: -Vuoi che ti dia una mano?- propose speranzosa: moriva dalla voglia di aiutarla a preparare la colazione, come faceva quando era ancora adolescente.

Emily scosse il capo in un cenno di diniego: - No, grazie tesoro: è già tutto pronto! Oggi, che è un giorno speciale, ti ho preparato tutte le tue cose preferite! Piuttosto, riporta in camera mia il cuscino e la coperta, mentre io accendo il fuoco nel camino, per favore.- . –Okay, mamma!- esclamò sua figlia, ripiegò la coperta, prese il cuscino e si accinse a salire le scale.

Ancora una volta, si stupì di come non fosse cambiato niente durante tutti quegli anni, e le sembrava incredibile di essere di nuovo lì, a casa, con sua madre.

Passato l’ultimo scalino, aprì la prima porta a destra: si ritrovò in una camera da letto piuttosto piccola, ma accogliente, dalle pareti bianche e a dai mobili e dal letto matrimoniale con le lenzuola e la coperta color lavanda, il colore preferito di Emily.

Aprì un’anta dell’antico armadio, vi ripose dentro il cuscino e la coperta, la richiuse e si guardò attorno. Non riuscì a trattenere un sorriso di felicità.

Quando uscì dalla camera, un’altra porta attirò la sua attenzione… era quella della sua stanza.

Tremando dall’emozione, afferrò la maniglia e l’aprì: vedere che era rimasta esattamente immutata da come la ricordava, il letto vicino alla finestra, l’armadio marrone chiaro e tutti gli oggetti al posto in cui lei li aveva lasciati, le fece venire un enorme groppo in gola. A passi lenti, si avvicinò al suo letto, vi si sedette e si guardò intorno: non era cambiato niente… come se non fosse mai andata via… come se non fosse mai morta: le sembrava quasi di poter sentire la voce di sua madre che la chiamava per svegliarla quando era ancora una ragazzina, di poter vedere se stessa mentre si alzava, andava in bagno, si vestiva e scendeva giù per le scale raggiante, non sapendo cosa poi le sarebbe accaduto in seguito… il tradimento di Nerissa, la sua morte.

Per la prima volta da quando era “libera”, il suo pensiero si soffermò sulla sua amica: quell’amica che aveva tradito tutte quante loro e il legame di amicizia che le univa, che pazza di gelosia e di brama di potere assoluto la uccise per riavere indietro il cuore di Kandrakar, anche se lo aveva fatto forse senza rendersene conto veramente…. La stessa persona che poi le aveva ridato la vita, anche se per un fine personale, egoistico e attinente alla sua sete di dominio, e non certo perché era completamente pentita del suo orrendo crimine…

Cassidy non poteva far a meno di provare pietà per l’ex-guardiana del cuore, ormai imprigionata nel cuore di Meridian: Nerissa aveva avuto la possibilità di scegliere, di cambiare, di  fare ammenda per i suoi errori… ma ha preferito rimanere prigioniera dei suoi folli sogni.

Venne distolta dai suoi pensieri dalla voce di sua mamma che la chiamava; riscuotendosi, si alzò lentamente, chiuse la porta dietro di sé e scese.

 

L’ex-guardiana dell’acqua mangiò di buon gusto la deliziosa colazione preparatale da sua mamma, assaporandone e godendosene ogni boccone: poter sentire di nuovo il profumo delle brioches e delle frittelle appena sfornate, sentirsele sciogliersi in bocca, il dolciastro aroma del caffè e la dolcezza della marmellata di albicocche –la sua preferita- la rese felice come non mai… per non parlare del poter consumare il pasto chiacchierando con la madre: quanto, quanto le era mancato tutto questo!

Sedute davanti a una tavola ormai vuota, le due continuarono a parlare: spesso Emily, ancora incredula e timorosa che fosse tutto un’ illusione, allungava la mano per stringere quella della figlia.

Dopo pochi minuti che avevano finito di mangiare, la donna anziana si alzò, seguita da Cassidy: insieme sparecchiarono e lavarono i piatti, proprio come ai vecchi tempi.

Appena dopo aver posato l’ultimo bicchiere al suo posto, le due sentirono suonare il campanello: si guardarono incredule.

- Mamma, aspettavi qualcuno?- le chiese. –No .- rispose Emily sbigottita.- La mia, cioè volevo dire nostra, vicina di casa Rosie dovrebbe ridarmi le cesoie che le avevo prestato, ma adesso è via da suo figlio… magari sarà il postino! Vado ad aprire.- detto questo, afferrò il suo bastone e fece per muoversi, quando Cassidy la fermò: - No, aspetta mamma, vado io!- si offrì e andò ad aprire la porta d’ingresso.

Non appena l’aprì, rimase completamente stupita: davanti a lei non c’erano né Rosie, né il postino… ma bensì Will, Irma, Taranee, Cornelia ed Hay Lin, le quali le sorridevano e la salutavano.

- Ciao, Cassidy.- esclamò la guardiana del cuore agitando la mano.

- Will, ragazze…- mormorò la ragazza sorpresa, ma si riprese poi subito e sorrise: - Entrate, se no prenderete freddo!- le invitò cordialmente.

-Grazie mille, Cassidy. In effetti si gela fuori!- fece scherzosa Irma, entrando per prima, seguita dalle altre guardiane.

L’ex-guardiana dell’acqua richiuse la porta dietro di sé, poi offrì loro da bere qualcosa di caldo, ma le ragazze rifiutarono.

Emily, sentendo delle voci sconosciute, venne in salotto e domandò gentile, ma un po’ sgomenta:-Buongiorno. Siete amiche di Cassidy?-.

La figlia fece per risponderle, ma Taranee la precedette e replicò cordiale:-Buongiorno, signora Chacon, in un certo senso… sì. - e le porse la mano che la signora, rassicurata dalle parole della ragazza, strinse amichevolmente.

Anche le altre si presentarono e Will si rivolse a Cassidy:-Siamo venute per sapere come stavi e se andava tutto bene. E poi siamo qui per… per…- qui si bloccò: la leader delle guardiane era infatti molto timida, anche se a volte non lo sembrava.

-Siamo qui per invitarti a venire a far shopping con noi.- continuò per lei Cornelia con un cipiglio più sicuro. Se c’era una cosa alla quale la guardiana della terra non rinunciava mai, era andare in giro a far spese!

-Yap!- aggiunse Hay Lin entusiasta, e afferrò un braccio dell’ex – guardiana di Kandrakar : -Vieni con noi, sarà divertente! È stata un’idea di Irma!- le spiegò con un sorriso raggiante.

-Davvero?- domandò Cassidy e guardò piacevolmente stupita la guardiana dell’acqua attuale, la quale, un po’ imbarazzata, scosse le spalle.

- Beh, ecco… sì. Tutto è iniziato stamattina al Red Dragon*…- iniziò a raccontare

 

- A quanto pare sembra tutto finito…per quanto riguarda Nerissa.- disse Will, dopo aver finito di ascoltare il racconto di Yan Lin, la quale annuì.

-Allora, anche le nostre avventure di guardiane sono finite?- chiese la guardiana del fuoco un po’ tristemente, poiché le piaceva molto essere una guardiana e temeva di ricadere nell’ “anonimato”.

-Oh no, nient’affatto! – esclamò la nonna di Hay Lin – Verranno altri nemici dopo di lei, e quando questo accadrà, i vostri poteri che sono insiti dentro di voi, si risveglieranno.-

Irma scosse la testa, un po’ confusa: - Fatemi capire bene: quindi noi adesso, se volessimo trasformarci, non ci riusciremmo?- domandò.

L’ex-guardiana dell’aria  fece per rispondere, ma la sua cangiante, ora ritenuta sua gemella, la precedette: - Sì e no: i vostri poteri, dopo aver raggiunto lo zenit, sono entrati in una specie di stasi, dal momento che le stille sono state sovraccaricate a causa della vostra trasformazione negli elementi; perciò potete trasformarvi, ma la trasformazione sarà stranamente dolorosa e vi sentirete molto deboli. Se tiri fuori il cuore, Will, noterai che non brilla come dovrebbe…- e si rivolse a Will.

La guardiana del cuore tirò fuori il potente gioiello: esso non brillava della sua solita luce sfavillante, ma dava una luce fioca… era quasi opaco. – È vero.- esclamò sorpresa.

Yan e Mira Lin annuirono: - Ma non appena vi sarà una situazione di pericolo o vorrete salvare una persona a voi cara, il cuore riprenderà automaticamente la sua forza, e voi potrete trasformarvi e usare i vostri poteri di nuovo come prima.- finì la seconda con un sorriso incoraggiante.

Cornelia si stiracchiò, un po’ stanca per le poche ore di sonno che aveva dormito, ed esclamò: - In pratica, siamo in vacanza. Che ne dite di godercela, un po’, ragazze? Che so… facendo un po’ di shopping?- propose speranzosa.

-Ecco che riparte la drogata di shopping!- la prese in giro Irma. – Ma non eri tu quella che ieri si lamentava per il fatto che Cedric stava distruggendo i suoi negozi preferiti ?- la scanzonò bonariamente. – Oh, è vero, accidenti…- esclamò la guardiana della terra, sconsolata.

Taranee ridendo continuò: - Mi sa che ci toccherà andare ai mercatini…-. –QUESTO MAI E POI MAI!!! – reagì  Corny scandalizzata.

Le altre, vedendo l’espressione sconvolta della loro amica, scoppiarono in una sonora risata, alla quale si aggiunsero la stessa Cornelia, Yan Lin e Mira Lin, mentre Kadma, che era rimasta in silenzio per tutto il tempo, scosse la testa, come per dire “Ma dove diavolo sono finita, in una gabbia di matte?!”.

Dopo essersi asciugata gli occhi dal gran ridere, Irma disse: - Ragazze, mi è appena venuta un’idea… che ne dite se invitassimo a venire con noi anche Cassidy?-.

Le altre rimase in silenzio, stupite della pensata della guardiana dell’acqua. Taranee fu la prima a rompere il ghiaccio:- Non è una cattiva idea…ma tieni conto, Irma, che sono tanti anni che Cassidy è via di casa. Sicuramente vorrà stare con sua madre.-

-Sì, ma è anche vero che è stata appena resuscitata ed è stata per quarant’anni morta.- rispose la guardiana dell’acqua, - Perciò potrebbe sentirsi un po’spaesata… chi meglio di noi può mostrarle come sono cambiate le cose durante quel lasso di tempo?- chiese.

-Ma non la conosciamo neanche!- sbottò la guardiana della terra. –E poi, fino a poco tempo fa, era una nostra nemica che cercava di ucciderci.-.

-Non certo per nostra volontà!- esclamò Mira Lin, un po’ risentita per le parole di Cornelia.-Eravamo sotto il controllo di Nerissa…- finì di spiegare.

 La giovane, rendendosi conto di aver detto una cattiveria, si azzittì dispiaciuta.

-Trovo che sia un’ottima idea!- fece l’ex-guardiana dell’aria per smorzare la tensione e per risollevare l’animo della guardiana.- Credo che a Cassidy servirebbe ciò  e che le farebbe molto piacere stare insieme a voi. D’altronde è stata risuscitata con pochi anni  più di voi, noi altre ormai siamo vecchie! Credo proprio che dovreste invitarla!- finì con un cenno del capo.

Le cinque giovani si guardarono per un attimo indecise, ma poi, all’unisono, si sorrisero a vicenda.

- Allora è deciso… andiamo ad invitare Cassidy!- fece Will entusiasta.

 

 

-… E così, abbiamo chiesto alla nonna di Hay Lin il tuo indirizzo e siamo venute qui- finì di raccontare la guardiana dell’acqua; dopo, ampliando il suo sorriso, riprese: - Dunque, ti va di venire con noi? Ci farebbe molto piacere la tua compagnia…- propose speranzosa alla sua predecessora, me se quest’ultima avesse rifiutato per stare con sua madre, l’avrebbe capita.

Cassidy rimase un po’ indecisa sul da farsi: le avrebbe fatto moltissimo piacere andare con loro e il fatto che avessero pensato a lei la rendeva molto felice; ma era combattuta, perché era anche  il primo giorno che stava con sua madre e pensava di trascorrerlo insieme a lei.

D’un tratto, sentì il tocco leggero e delicato si una mano sul suo gomito; si voltò e vide sua madre che le sorrideva amorevolmente: - Vai pure con loro, Cassidy.- le disse, venendole in aiuto, poiché aveva capito che sua figlia era indecisa sul cosa fare.

La ragazza rimase per un attimo senza parole; poi timidamente, domandò: - Sei sicura, mamma? Non ti dispiace se…- . ma sua madre la interruppe, scuotendo leggermente la testa: - Abbiamo ancora anni da passare insieme, Cassidy… riusciremo a recuperare il tempo perduto! E poi, è giusto che tu ti diverta un po’. Se non ricordo male, oggi dovevo anche fare la spesa- .

L’ex-guardiana dell’acqua rimase per un momento in silenzio, riflettendo sulle parole di Emily: poi, convinta, sorrise ed annuì, e si rivolse alle guardiane: - Verrò con grande piacere!- esclamò felice.

Le cinque ragazze in silenzio sorrisero, gioiose per il fatto che ella avesse accettato.

Dopo che Emily le diede un po’ di denaro, Cassidy cercò di sopra nel suo armadio un cappotto che le andasse ancora bene e, dopo averne trovato uno, raggiunse le ragazze.

In seguito, dopo aver stretto sua mamma in un abbraccio ancora volta, la salutò e uscì con le altre che ridevano e parlavano, seguita dallo sguardo di Emily che, dalla finestra, piangeva silenziosamente dalla felicità.

 

 * il ristorante dei genitori di Hay Lin

 

A MaxT: ciao MaxT, scusa per il mega ritardo nel postare il seguito di questa storia: purtroppo sono stata presa da molti impegni, in primis l’università… cercherò di rimediare in futuro.

È vero che la seconda serie del cartone ha dato un quadro più completo e stimolante delle ex guardiane, ed è il motivo per cui mi è piaciuta tantissimo, mentre la prima l’ho trovata noiosa e troppo diversa dal fumetto.

Grazie mille per la tua recensione e per seguire la mia fan fiction nonostante la mia lentezza nel postare, e spero che questo capitolo ti piaccia.

A presto

Cricotton

 

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