Di nuovo a Sephiro (rielaborazione) di kristel08 (/viewuser.php?uid=85682)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** spiegazione ***
Capitolo 2: *** l'anniversario ***
Capitolo 3: *** il ritorno ***
Capitolo 4: *** la principessa di Sephiro ***
Capitolo 5: *** la disperazione di Fuu ***
Capitolo 6: *** dubbi e incertezze ***
Capitolo 7: *** una notizia inaspettata ***
Capitolo 8: *** due nuovi amici ***
Capitolo 9: *** preparativi 1parte ***
Capitolo 10: *** preparativi 2parte ***
Capitolo 1 *** spiegazione ***
SPIEGAZIONE
Salve
a tutti vorrei rubare solo alcuni minuti del vostro tempo per spiegarvi
alcune
cose su questa storia.
Innanzitutto
mi presento.
Mi
chiamo Kristel ed ho 18 anni, sono la sorella minore di Debbie08, forse
alcuni
di voi hanno letto la sua storia.
Ebbene
è proprio questo il punto, la storia di mia sorella che ha
scritto qualche anno
fa.
Mi
è sempre piaciuta e ultimamente mi è venuta un'
idea.
Le
ho chiesto il permesso di riscriverla come sarebbe piaciuto leggerla a
me, di
farla mia. E lei ha acconsentito.
Quindi
quello che andrete a leggere non è nient'altro che la
rielaborazione della sua
storia " di nuovo a Sephiro"
La
trama sarà principalmente quella, cambierò delle
cose ed alcune rimarranno
uguali.
Avrei
piacere di sapere cosa ne pensate, se è una buona idea o
meglio lasciare
perdere.
Accetto
qualsiasi suggerimento.
Ringrazio
in anticipo tutti coloro che leggeranno.
Kristel
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Capitolo 2 *** l'anniversario ***
Sono
passati ormai sei lunghi anni dal nostro ritorno da quel mondo magico e
lontano
chiamato Sephiro, ma nonostante tutto, il suo ricordo, quello dei suoi
abitanti, dei nostri più cari amici, è sempre
vivo e forte nei nostri cuori.
A
volte ho come la sensazione che nel mio cuore, nella mia anima il tempo
si sia
fermato a quel lontano giorno quando siamo finalmente riuscite a
vincere la
battaglia contro Debonair, ma contemporaneamente alla
felicità si era fatta
viva la consapevolezza che non li avremo più rivisti, che
avremmo perso la
possibilità di stare con tutte le persone a cui volevamo
bene, che amavamo.
Immersa
nella penombra della mia stanza, seduta davanti allo specchio fisso la
mia
immagine riflessa e non posso fare a meno di pensare a come sia
cambiata da
allora.
Il
mio volto di bambina è diventato più maturo con
lineamenti più sottili ed
eleganti, incorniciato alla perfezione da una folta chioma rossa che
ricade
ribelle sulla schiena.
Mi
alzo in piedi e non posso fare a meno di ammirare soddisfatta la mia
intera
figura. La corta e semi trasparente camicia da notte mi da un' idea
chiara
della perfezione del mio corpo asciutto ma formoso nei punti giusti.
I
miei pensieri volano lontano, oltre ai confini del sole…
noto le mie guance
cambiare improvvisamente colore "chissà cosa penserebbe se
in questo
momento fosse qui con me" chiedo sospirando alla me stessa nello
specchio.
Sbatto
energicamente gli occhi un paio di volte per scacciare via questi
ultimi
pensieri dalla mente, non è sicuramente questo il momento di
fantasticare su
queste cose.
Mi
sposto velocemente verso l'armadio ed una volta aperto rimango a
fissare tutti
i miei vestiti indecisa su quale indossare.
Oggi
è una giornata importante, molto speciale per cui opto per
un carinissimo e
semplice vestitino rosso ne troppo serio ne troppo audace, lo indosso e mi dirigo nuovamente
davanti allo
specchio, l'immagine riflessa mi soddisfa pienamente, il rosso del
vestito
sembra prendere vita al contatto con la pelle chiara. Rosso come il
fuoco, il
mio elemento, per oggi non avrei potuto scegliere colore migliore.
Una
volta indossate anche le scarpe dai tacchi vertiginosi che slanciano
ancora di
più la mia figura prendo la borsa, le chiavi di casa e mi
dirigo finalmente
verso la mia destinazione, ovvero la Torre di Tokyo.
Uscita
all'aperto sento sulla pelle i caldi raggi del sole, anche il tempo
oggi è
dalla mia parte, sento che sarà proprio una giornata
indimenticabile.
Mi
dirigo al sottopassaggio della metropolitana che fortunatamente dista
veramente
a pochi passi dal mio appartamento, è anche per questo
fondamentale motivo che
l'ho scelto quando ho deciso di andare a vivere da sola.
Ormai
sono quasi tre anni che vivo lontana da casa, la convivenza coi miei
fratelli
era diventata pressocchè impossibile essendo loro troppo
gelosi e possessivi,
quindi un bel giorno ho deciso di trasferirmi in centro, e con la scusa
che
sarei stata anche più vicina all'università sono
riuscita a convincerli,
promettendo loro dopo tanto insistere che ogni tanto sarei tornata
nella nostra
palestra per continuare ad esercitarmi col Kendo.
Frequento
l'università da due anni, ho deciso di diventare una famosa
arredatrice
d'interni, credo di avere scelto la strada giusta, quello che faccio mi
appassiona moltissimo.
Seduta
su una scomoda sedia della metro non posso fare a meno di pensare alle
due
persone che sto per
incontrare, le mie
due più care amiche, le mie sorelle del cuore.
Anche
se abitiamo nella stessa città il tempo per incontrarci
è sempre poco visto che
ognuna di noi ha i propri impegni universitari.
Umi
e Fu frequentano entrambe la Todai, la prima frequenta legge mentre la
seconda
letteratura. Sono due veri geni, sono sicura che entrambe sfonderanno
nella
vita.
Anche
se come ho già detto il tempo per vederci non è
quasi mai favorevole, abbiamo
un giorno che ci teniamo tutte e tre riservato, un giorno speciale che
ormai da
sei anni non manchiamo di commemorare.
L'anniversario
del nostro ritorno per l'ultima volta da Sephiro.
E'
una giornata speciale dove passiamo il tempo a parlare, a ricordare la
nostra
grande avventura e tutti quelli a cui ne hanno preso parte.
Ritorno
con la mente all'interno della metro accorgendomi fortunatamente che la
prossima fermata è la mia, mi alzo lentamente in piedi e mi
posiziono davanti
alle porte stando attenta a non essere schiacciata dalla massa di gente
alle
mie spalle.
Uscita
dal buio e umido sottopassaggio sono costretta ad indossare gli
occhiali scuri
per riparare gli occhi dall'accecante luce del sole.
Arrivata
finalmente davanti alla Torre di Tokyo mi soffermo un' istante ad
ammirarla
dall'esterno, è incredibile la sensazione di pace e
serenità che mi trasmette
ogni volta che vengo qui. In fin dei conti è proprio al suo
interno dove tutto
ha avuto inizio, e dove… tutto ha avuto fine.
Do
un' occhiata veloce all'orologio e mi rendo conto che come al solito
sono in
ritardo, quindi entro velocemente ed una volta all'interno di uno dei
tanti
enormi ascensori di cui è dotata schiaccio il pulsante che
mi condurrà
all'ultimo piano.
Una
volta uscita mi dirigo velocemente verso l'unico posto dove sono sicura
di
poterle trovare, davanti all'enorme vetrata dalla quale abbiamo
ammirato per la
prima volta il nostro pianeta lontano.
Le
mie amiche sono già li, ero quasi certa che anche questa
volta l'ultima ad
arrivare sarei stata io, ormai si sono rassegnate ai miei continui
ritardi.
Anche
se sono solo quattro mesi che non ci vediamo devo ammettere che
diventano ogni
volta più belle.
Umi
è diventata davvero molto alta, i lunghi capelli le arrivano
a sfiorare il
fondoschiena, indossa un corto abitino celeste che mette in evidenza le
lunghe
gambe ed un fisico semplicemente perfetto.
Fu
è molto cambiata da allora, i biondi capelli le cadono in
morbidi e bellissimi
boccoli sino a sotto le spalle, non porta più gli occhiali
sostituiti da più
comode lenti a contatto mettendo finalmente in evidenza i suoi
bellissimi occhi
color smeraldo.
Come
a sentire la mia presenza si girano entrambe verso la mia direzione,
inizio
così a correre verso di loro travolgendole con un energico e
travolgente
abbraccio.
"Ragazze
che bello rivedervi, finalmente siamo di nuovo insieme" dico felice una
volta sciolto l'abbraccio.
"Anche
per noi è una gioia poterti riabbracciare" mi risponde una
Fuu commossa.
"Hikaru
sei uno schianto con questa nuova acconciatura"
"Grazie
piace molto anche a me " rispondo sorridendo ad Umi.
Decidiamo
come d'abitudine di accomodarci ad uno dei comodi tavolini del bar
situato in
questo piano, scegliamo naturalmente quello più vicino alla
nostra vetrata.
Ordiniamo
tre caffè al cameriere, un tipo strano, che da quando ci
siamo sedute non fa
altro che fissarci con una faccia da pesce lesso da prendere a schiaffi.
Invece
del cameriere a portarci l'ordinazione è una ragazzina
carina e dal viso
simpatico, forse l'occhiataccia che gli ho tirato l'ha fatto desistere
dal
tornare.
Inizio
a mescolare il liquido nero sovrapensiero.
"Hikaru
qualcosa non va?" Mi domanda Fuu preoccupata.
"No,
stavo solo pensando che oggi sono esattamente sei anni da quando siamo
tornate
e…."
"Voi
dite che si ricorderanno ancora di noi? Cioè… ci
penseranno come noi pensiamo a
loro?" Domanda Umi togliendomi le parole di bocca.
Fuu
seduta accanto a lei le stringe teneramente una mano, "come puoi solo
pensare ad una cosa del genere? In fin dei conti è
soprattutto per merito
nostro se Sephiro esiste ancora. Tu cosa ne pensi Hikaru?"
"Bhe
vedi… non lo so" rispondo in un sussurro rivolgendo il mio
sguardo verso
il cielo limpido.
"E
cosa mi dici di Lantis?" mi chiede Umi.
Al
sentire solo pronunciare il suo nome sento una fitta al cuore.
"Mi
dispiace Hikaru, non volevo rattristarti"
"Non
ti devi preoccupare" le rispondo cercando di sorridere, "il fatto
è
che… mi manca da morire e non riuscirei più a
vivere se solo sapessi che lui si
è dimenticato di me"
"Capisco
che cosa provi" mi dice Fuu stringendo anche la mia mano, "è
straziante non sapere che cosa sta succedendo su Sephiro."
Contraccambio
la stretta della mia amica, so benissimo che anche lei ha lasciato una
persona
importante su quel pianeta.
"Ma
non credete che sia giunto per noi il momento di rifarci una vita?"
asserisce Umi fissando la tazzina del caffè ormai vuota.
"Ragionate…"
continua, "ormai sono passati tanti anni, chi ce lo può dire
che loro
ormai non abbiano trovato qualcuno di speciale con cui condividere la
vita?
Sappiamo benissimo che non li rivedremo mai più, non
possiamo continuare a
vivere per degli amori che sappiamo benissimo non potranno mai avere
nulla di
concreto, ma che saranno per sempre solo frutto della nostra fantasia."
Io
e Fuu rimaniamo letteralmente spiazzate dalle sue parole, rimaniamo
imbambolate
a fissarla mentre lei a sua volta continua a fissare la tazzina vuota.
So
che per lei è stato difficile esprimersi in quella maniera,
sono sicura che c'è ben
altro dietro alla durezza del suo discorso, infatti mi sembra di
ricordare di
aver sentito dire che Umi avesse preso una cotta per Clef, ma
sinceramente
avevo creduto che fossero solo stupidaggini, che sia vero? Possibile
che non si
sia mai confidata con nessuna delle due in tutti questi anni?
E'
stata Fuu la prima a riprendersi dallo stato di trance in cui eravamo
entrambe
cadute.
"Vedi
Umi in parte potrei anche essere d'accordo con quello che hai appena
detto, ma
credo anche che se un giorno dovesse arrivare la persona giusta, quella
che mi
farà battere il cuore, che mi farà innamorare
nuovamente… allora vorrà dire che
avrò dimenticato Ferio e che per me sarà l'inizio
di una nuova vita. Ma fino a
che quel giorno arriverà il mio cuore continuerà
solo e soltanto a vivere per
lui."
Sono
pienamente d'accordo con quello che ha appena detto la mia saggia
amica, credo
che se un giorno dovessi dimenticare Lantis ed il grande amore che
provo per
lui, sarà il giorno in cui mi dimenticherò anche
di tutto quello che è stato,
di tutto quello che ho vissuto su Sephiro. Solo questo potrà
farmi riuscire a
costruirmi una nuova vita insieme ad un'altra persona.
Ma
lo voglio veramente?
Sento
improvvisamente il rumore di una tazzina cadere a terra ed infrangersi
sul
pavimento, sposto immediatamente lo sguardo verso Umi che in piedi sta
fissando
pietrificata qualcosa attraverso il vetro. "Non è possibile
quello
é…" ma non riesce a terminare la frase, le parole
le muoiono in bocca.
"Sephiro…"
concludiamo io e Fuu in un sussurro.
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Capitolo 3 *** il ritorno ***
Non
riesco a credere ai miei occhi, appoggio con forza entrambe le mani sul
tavolino davanti a me per darmi lo slancio per mettermi in piedi. Una
volta
alzata, con le gambe che sembrano di gelatina mi avvicino ad Umi
appoggiandomi
contro il vetro.
Rimango
alcuni secondi ad osservare l'immagine apparsa nel cielo
silenziosamente fino a
quando sento una mano poggiarsi delicatamente su una spalla.
"Hikaru tu pensi……."
Mi
volto lentamente verso Fuu ma dalla mia bocca le parole non vogliono
proprio
uscire, mille pensieri ed altrettante domande affollano la mia mente.
Provo
un'emozione indescrivibile, sento freddo nonostante sia piena estate e
la testa
mi gira vertiginosamente, il battito del mio cuore impazzito
è talmente forte
che mi sembra di udirlo anche in mezzo alle centinaia di persone che
stanno
affollando questo piano.
"Ragazze
ma cosa sta succedendo?"
Anche
se con riluttanza tolgo il mio sguardo dal cielo per capire cosa sta
preoccupando Umi, rimango pietrificata quando finalmente mi accorgo del
perché
di tanto allarmismo.
Tutto
intorno a noi tace, le persone che fino a pochi istanti fa
chiacchieravano
tranquillamente sono completamente immobili come manichini, i bambini
hanno
smesso di correre rimanendo alcuni di loro sospesi a mezz'aria senza
avere più
la possibilità di completare i loro giochi, persino al di
fuori tutto ha
cessato di vivere.
"Ma
cosa diavolo sta succedendo?" Ci chiede nuovamente Umi sperando che
almeno
una di noi abbia una qualunque risposta plausibile a quello cui stiamo
assistendo.
"Credo
che siamo sospese tra due porte bidimensionali" le risponde Fuu in
maniera
purtroppo non molto chiara, almeno per me.
"Che
cosa vuoi dire?" le chiedo per capire meglio il suo concetto.
"Vedi……" Purtroppo
non faccio in tempo a sentire la
sua risposta perché sento un'energia potentissima avvolgermi
completamente fino
quasi a farmi perdere i sensi.
Quando
finalmente ritrovo la forza di riaprire gli occhi mi accorgo di essere
sospesa
nell'aria e di stare precipitando verso il suolo, fortunatamente mi
sono
ritrovata a solo qualche metro d'altezza e grazie anche alla mia
agilità
l'impatto col terreno non è stato terribile.
Mi
guardo immediatamente intorno per vedere come stanno le mie due amiche,
anche
per Fuu l'atterraggio è andato bene, purtroppo non posso
dire la stessa cosa di
Umi che cadendo ha preso un brutto colpo.
"Ma
dove diavolo siamo?" Ci chiede quest'ultima una volta alzata
massaggiandosi il fondoschiena.
Una
volta abituati gli occhi alla luce accecante del sole inizio a
guardarmi
lentamente intorno. Ci troviamo in un'immensa distesa adornata di fiori
e
piante di ogni genere e colore, alla mia destra rispetto a dove mi
trovo ora
posso scorgere in lontananza una fitta foresta, mentre alla mia
sinistra tre
isole di diverse dimensioni galleggiano fiere nell'aria, poco distante
da qui
deve esserci anche un torrente perché riesco a sentire il
rumore cristallino
dell'acqua che scorre.
"Siamo
su…." Non riesco a terminare la frase, è troppa
la paura che tutto questo
non sia veramente reale ma solo frutto della mia immaginazione, ho il
terrore
che tutto questo sia solo un sogno ed una volta realizzato che non
é la realtà
ritrovarmi nuovamente a piangere nella solitudine della mia stanza.
"Sephiro"
termina Fuu venendoci incontro. "Siamo tornate!"
"Credete
che sia veramente la realtà?" Chiedo ancora timorosa
guardando davanti a
me.
Tutto
ad un tratto sento un dolore lancinante al braccio, "haaaaaiiiiaaa"
urlo arrabbiata verso Umi. "Ma sei impazzita??? Che bisogno c'era di
darmi
quel pizzico???" Continuo infuriata.
"Bhe
almeno adesso hai la prova che non stai sognando" mi risponde lei
divertita.
"Dai
Hikaru non prendertela, Umi voleva solo che tu la smettessi di essere
triste, e
poi guarda dietro di te, credo che non potrebbe esserci prova migliore
per
toglierti ogni dubbio."
Mi
volto lentamente verso l'unica direzione non ancora osservata e quello
che vedo
mi lascia letteralmente senza fiato nei polmoni.
All'orizzonte,
oltre all'immensa distesa verde, al di la di una fitta e rigogliosa
pineta si
riescono a scorgere in lontananza quattro gigantesche e imponenti torri
talmente alte che sembra tocchino il cielo.
"Ma
quello é…… il castello…." Urlo
piena di gioia.
"Ma
perché siamo qui? Da quello che possiamo notare Sephiro
è tornato a vivere come
un tempo, ma allora perché siamo tornate?"
"Purtroppo
in questo momento né io né Hikaru abbiamo una
risposta esauriente alle tue
domande, l'unica cosa che possiamo fare è dirigerci
immediatamente verso il
castello, sono sicura che Guru Clef saprà spiegarci del
perché della nostra
presenza di nuovo qui."
"Forza
allora, è meglio incamminarci subito se vogliamo arrivare
prima che faccia
buio" dico iniziando ad avviarmi.
Mentre
percorro i vari sentieri che ci condurranno a destinazione non posso
fare a
meno di guardarmi in giro estasiata, è incredibile quello
che sono riusciti a
fare gli abitanti di questo pianeta grazie alla loro determinazione e
forza di
volontà.
Grazie
al cielo della nostra ultima battaglia non c'è
più nessuna traccia, tutto è
tornato all'antico splendore di un tempo, tutto è ritornato
a com'era la prima
volta che venimmo qua.
"E
meraviglioso non credete?" ci chiede Umi come se mi stesse leggendo nel
pensiero.
"Già"
le rispondiamo io e Fuu contemporaneamente.
In
questo momento non riesco a trovare parole migliori per descrivere alle
due
amiche quello che sto provando, ma in fin dei conti credo che anche per
loro
valga la stessa cosa.
Siamo
in cammino ormai da quasi tutto il giorno, il sole è ormai
tramontato da un
pezzo quando arriviamo finalmente davanti agli imponenti cancelli che
sigillano
le mura che circondano il castello.
Tutta
la stanchezza accumulata durante la giornata svanisce immediatamente di
fronte
al meraviglioso spettacolo che ci offre il castello di Sephiro
rischiarato
dalla Luna.
"Ragazze…..
finalmente…." Sospira emozionata Fuu.
"Forza…..
andiamo!" dico cercando di nascondere l'apprensione che mi attanaglia
il
cuore.
A
poca distanza dall'entrata notiamo due guardie poste in entrambi i lati
dei
cancelli con in mano due lunghe lance incrociate.
"Cosa
facciamo ora?" Domanda Umi cercando di non farsi sentire dagli uomini a
pochi passi da noi.
Le
guardo entrambe poi avanzo decisa, in questo momento nessuno
può permettersi di
sbarrarci la strada, sono pronta a tutto pur di entrare lì
dentro. In fin dei
conti siamo i cavalieri magici no?
Continuo
a camminare cercando di stamparmi sul volto una maschera di coraggio
che
sinceramente in questo momento non sento per nulla, sento i passi delle
mie
compagne a poca distanza dietro di me, mi preparo mentalmente le parole
da
rivolgere ai due per non farci perdere troppo tempo, ma quando arrivo a
pochi
centimetri da loro questi senza chiedere niente ci aprono il passaggio
continuando a guardare fisso l'orizzonte.
Rimango
basita per qualche istante, mai mi sarei aspettata di farcela
così facilmente.
Ripresami
dallo stupore riprendo ad avanzare, oltrepassandoli noto con la coda
dell'occhio che inchinano lievemente la testa quasi in segno di
rispetto.
Devo
essere impazzita a pensare una cosa del genere, a volte la stanchezza
gioca
veramente brutti scherzi.
Attraversiamo
velocemente il cortile interno dandogli solo una fugace occhiata di
cortesia,
avremo sicuramente altri momenti per salutare e far visita agli
abitanti.
Naturalmente
molti dei presenti ci hanno viste, ma non credo ci abbiano
riconosciute, certo
che per loro non deve essere per niente normale vedere passare per
questo posto
tre ragazze vestite stranamente come noi, forse anche senza dire nulla
hanno
intuito chi siamo.
Tenendoci
per mano varchiamo unite l'entrata del castello, ricaccio indietro le
lacrime
provocate dall'enorme emozione per essere nuovamente all'interno di
questo
posto.
Mille
ricordi riaffiorano prepotenti nella mia mente, ricordi di un passato
lontano
che in questo momento mi sembra più vivo che mai.
Saliamo
la maestosa scalinata che conduce al piano superiore, una volta in cima
rimaniamo senza fiato nel notare appesi alle pareti tre enormi quadri
raffiguranti ognuna di noi.
"Sono
stupendi…." Esclama Fuu senza fiato.
"Non
posso credere che siamo veramente noi quelle, eravamo proprio delle
bambine" dice Umi continuando a fissare i tre dipinti.
"Delle
bambine che hanno salvato questo mondo" dico continuando a percorrere
il
corridoio principale che ci porterà a destinazione.
E'
meraviglioso notare come tutto sia tale e quale ad allora.
Il
nostro cammino termina quando ci ritroviamo davanti ad una gigantesca
porta
d'oro massiccio.
"Ci
siamo" dico sorridendo alle ragazze.
Faccio
un profondo respiro e allungo lentamente una mano che non vuole in
alcun modo
smettere di tremare, ma questa forse intuendo i miei timori inizia ad
aprirsi
lentamente facendo uscire dall'interno una luce calda e confortevole.
Una
volta aperta del tutto ci guardiamo negli occhi e dopo un breve accenno
col
capo entriamo.
Percorro
visivamente l'intero perimetro soffermandomi immediatamente
sull'immagine posta
davanti a me.
Alla
fine della stanza due scalini rialzano leggermente il pavimento dove
sopra vi è
posto un piccolo trono sul quale vi è seduto un caro e
vecchio amico.
"Guru
Clef" esclamiamo tutte all'unisono.
Vedo
con piacere gli occhi cristallini del mio saggio amico illuminarsi di
gioia
alla nostra vista.
"Ben
tornate cavalieri magici"
Quattro
parole che mi riscaldano il cuore.
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Capitolo 4 *** la principessa di Sephiro ***
Sono
stanco….. avvilito, demoralizzato.
Sono
ormai giorni interi che nella più completa solitudine mi sto
spaccando il
cervello per trovare una soluzione idonea per affrontare il nuovo
problema che
si è insinuato su Sephiro.
Non
avrei mai pensato che dopo tutti questi anni sarei arrivato a sentirmi
così….
inutile ed impotente, se qualcuno me lo avesse detto sono sicuro che mi
sarei
messo a ridergli in faccia, ma ora….. tutto è
cambiato.
Non
posso, non riesco ancora a credere che dopo aver finalmente raggiunto
la pace e
la serenità conquistate così duramente il mio
amato pianeta ed il mio popolo
siano ancora in pericolo.
Sento
inesorabile la presenza del nostro nemico, avverto un'aurea
potentissima carica
d'odio…. chiudo stancamente gli occhi appoggiando la testa
tra le mani, sono
più che convinto che noi da soli non riusciremo mai ad
annientarlo, il perché
ancora non lo conosco ma….. lo so, lo sento.
Cosa
posso fare….. cosa posso fare….. maledizione!
Solo
ora guardando fuori dalla finestra mi accorgo che è buio
pesto, ero talmente
assorto nei miei pensieri che non mi sono nemmeno reso conto del
tramontare del
sole, e così un'altra giornata è giunta a termine
ed io….. sono ancora al punto
di partenza.
Sono
patetico lo so, a volte vorrei non essere chi sono, vorrei essere un
uomo
comune come lo sono tanti, vorrei vivere una vita normale con una
persona da
amare o semplicemente potere avere accanto qualcuno a cui confidare i
miei
timori, le mie paure, ma… sono solo flebili sogni, il ruolo
che mi è stato
destinato m'impone di essere quello che sono, non posso permettermi di
cedere,
troppe persone contano su di me e l'ultima cosa che voglio è
deluderle.
Cercando
di raccogliere le poche forze rimaste afferro il mio bastone e cerco di
mettermi in piedi ma noto con la coda dell'occhio che la porta
è stranamente
aperta.
Diavolo!
Non sono proprio dell'umore giusto di vedere nessuno in questo momento,
sto per
mettermi ad urlare a chiunque ci sia fuori di non provare nemmeno a
mettere un
solo piede all'interno ma stranamente le parole non vogliono uscire,
avverto
una strana sensazione di benessere, il cuore comincia a battere
talmente veloce
che mi manca il respiro, sono costretto a sedermi di nuovo per
permettere al
mio corpo di riprendersi. Ma cosa mi sta succedendo?
Tre
figure che non riesco ben a distinguere data l'oscurità
fanno il loro ingresso,
noto che si guardano intorno fino a posare lo sguardo nel posto in cui
mi
trovo.
Avanzano
lentamente verso di me, più si avvicinano è
più il mio corpo è attraversato da
scariche elettriche.
Quando
finalmente i loro corpi vengono illuminati dagli argentati raggi
lunari……..
Stringo
talmente forte le mani che sento le unghie conficcarsi nella carne, il
dolore
che sento è vero, è reale, quindi questo
può solo significare che non sto affatto
sognando perché se fosse un sogno giuro che non vorrei
risvegliarmi mai più.
"Guru
Clef"
Le
loro voci…. mai il mio nome mi è sembrato tanto
bello come in questo momento.
Sorrido,
forse la soluzione a tutti i miei problemi mi è appena
apparsa magicamente di
fronte.
"Ben
tornate cavalieri magici"
Ora
che finalmente tutte le mie funzioni vitali sono tornate al loro posto
mi
soffermo un istante ad ammirare l'incredibile bellezza delle tre donne
che mi
stanno davanti.
"Clef
sei proprio tu?" mi domanda timidamente Fuu avvicinandosi ancora di
più.
"Non
mi riconosci più?" le rispondo sorridendo.
"Il
fatto é…. che sei…. diverso" continua
Umi scrutandomi con attenzione.
"Come
potete ben notare il tempo non è passato solo per voi
ragazze"
"Ma
anche l'ultima volta che ci siamo incontrati non eri…. come
posso dire….
giovane, eppure sembravi un bambino"
Sono
contento nel costatare che la spontaneità di Hikaru
è rimasta la stessa di
allora.
"
Diciamo che da quando ho dovuto assumere temporaneamente il ruolo che
aspettava
alla colonna portante del nostro pianeta ho considerato l'idea che un
aspetto
più maturo potesse dar più fiducia ai nostri
abitanti, cosi…. questo è il
risultato."
"Lasciati
dire che non sei per niente male Clef, io ti preferisco così"
"Hikaru
per favore…." sento la faccia andare in ebollizione, non
sono abituato ai
complimenti.
Avverto
prepotente l'intensità dello sguardo di Umi su di
me…..
"Hikaru
ha ragione…. sei veramente uno schianto." Mi dice divertita
senza
togliermi lo sguardo di dosso.
Umi….
mi rendo conto di non essere in grado di risponderle, se
solo…., se solo fossi
stato un uomo comune non ti avrei mai lasciata andare, non potresti mai
essere
felice al mio fianco, sono sicuro che prima o poi troverai l'uomo
giusto per
te, l'uomo che potrà amarti senza condizioni, che
saprà renderti felice come
meriti.
"Clef
tu sapevi del nostro arrivo?"
Ringrazio
Fuu mentalmente per avere cambiato discorso.
"No
ragazze, e la cosa strana è che non ho percepito nemmeno la
vostra
presenza" sospiro "comunque che voi ci crediate o no lo speravo
"
"Ma
perché scusa è successo per caso qualcosa?"
"Ancora
nulla di grave Umi ma temo che presto….. dovremo tornare a
combattere"
"Vi
stanno minacciando nuovamente?"
Riesco
a percepire nella domanda di Hikaru puro terrore, quanto vorrei non
farla
soffrire ancora.
"Non
sappiamo chi è il nostro nemico ancora non si è
mostrato, si è solo limitato a
mandare in giro per il pianeta qualche stupido mostro a terrorizzare
gli
abitanti."
"Santo
cielo ma è terribile!" sussurra Fuu con voce talmente bassa
che faccio
fatica quasi ad udire.
"Comunque
se siete di nuovo in pericolo sai perfettamente che puoi contare su di
noi!"
"Umi
ha ragione, se siamo qui un motivo ci sarà anche no? Vero
Hikaru"?
Hikaru
amica mia cosa stai pensando in questo momento? Ti sento lontana, come
se
ancora una volta il peso delle responsabilità gravi
solamente sulle tue fragili
spalle.
Questa
volta però non sarai sola, io combatterò al tuo
fianco fino alla fine… e così
tutti gli altri.
"Hei
Hikaru tutto bene?" le domanda Fuu riportandola tra noi.
"Scusatemi….
certo che ci sarò anch'io, non potrei mai lasciarvi lo
sapete"
"Vi
ringrazio ragazze, credo sia giunto il momento di restituirvi i vostri
poteri,
ma prima c'è ancora una cosa che dovete sapere…."
"Forza
Clef, non tenerci sulle spine!!!"
"Vedi
Umi… il fatto è che non riesco ad entrare
più in contatto con i vostri spiriti
guida, credo che sia per colpa del nemico"
"Ma
come è possibile?" mi domanda Hikaru sempre più
allarmata.
"Purtroppo
non ho una risposta esauriente alla vostra domanda, posso solo
ipotizzare che
il nuovo nemico sia riuscito a imprigionarli in un'altra dimensione
mentre loro
riposavano grazie alla pace che si era instaurata qui"
"Ma
se è riuscito a fare una cosa del genere deve essere
veramente molto
potente" ipotizza pensierosa Fuu.
"Già,
lo credo anch'io" mi ritrovo a rispondere fissando il pavimento.
"Allora
non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo tornare a combattere anche per
loro!
Giusto ragazze?"
Umi
e Fuu fanno un accenno d'assenso col capo, ancora una volta rimango
basito
davanti al coraggio di queste ragazze terrestri.
Chiudo
gli occhi per trovare la concentrazione necessaria per accedere nella
dimensione dove vengono custoditi i sacri poteri del fuoco, dell'acqua
e del
vento.
Qualche
istante più tardi i loro corpi vengono totalmente avvolti
dalla straordinaria
potenza dei loro elementi che si dissolvono nell'aria una volta
completata la
trasformazione.
Rimango
letteralmente esterrefatto davanti a tanta bellezza.
Il
corpo di Umi è fasciato da un corto e leggero abito celeste
diviso al centro da
una larga fascia più scura, ai piedi indossa lunghi stivali
del colore del
mare, così come i guanti che le coprono le braccia, un lungo
e pesante mantello
di un blu più intenso le copre le spalle cadendo leggero
fino quasi a sfiorare
il pavimento. A terminare l'opera sulla fronte è apparso un
bellissimo diadema
in oro bianco dove al centro vi è incastonato uno splendente
zaffiro, simbolo
di classe ed eleganza.
Il
costume di Fuu è di un leggero verde acqua con anch'esso al
centro una fascia
più scura. I corti stivaletti come i guanti sono di un
acceso verde brillante,
di tonalità più scura è invece il
mantello.
L'elegante
diadema sulla fronte è in oro giallo con al centro
incastonato uno splendido
smeraldo, simbolo di conoscenza e verità.
Hikaru
invece indossa un avvolgente ed elegante abito color granata, stivali e
guanti
sono bianchi e terminano entrambi con graziose fasce dorate.
Al
centro del pesante mantello rosso scarlatto che le copre le spalle vi
è inciso
in oro l'emblema della famiglia reale.
Il
regale diadema in oro rosso sulla fronte ha incastonato al centro un
meravigliosa rubino, simbolo di forza e passione.
"Ma
sono cambiate dall'ultima volta" asserisce Umi perplessa"
"Sono
meravigliose" ribatte Fuu facendo in giro su se stessa.
"Hei
Hikaru cos'è il simbolo stampato sul tuo mantello?" le
chiede quest'ultima
continuando a fissare l'incisione dorata.
"E
come faccio a saperlo scusa, non ho mica gli occhi dietro la schiena"
"Tu
lo conosci Cef?" domanda a me incuriosita.
"Bhe
vedete ragazze quello….." chiudo gli occhi per cercare
mentalmente le
parole giuste da pronunciare. "Quello non è un
simbolo…. é l'emblema che
distingue la stirpe reale del nostro pianeta"
"Cosaaaaaaaaa…."
urlano tutte insieme.
"Clef
ma cosa stai dicendo?" mi chiede Hikaru con un filo di foce
"Vedi….,
il fatto è che quando il simbolo della colonna è
apparso a te, hai espresso
solamente il desiderio della sua abolizione, questo non comporta il
fatto che
tu sia rimasta la nuova principessa di questo mondo."
"E'
incredibile" urlano quasi Umi e Fuu contemporaneamente.
"Ma
io…." Sospira Hikaru tristemente.
"Non
devi preoccuparti per questo adesso" cerco di dire per toglierle
l'enorme
tristezza nei suoi bellissimi occhi di fuoco. "Vedrai che col
tempo….
Riuscirai ad accettarlo."
"Clef
ha ragione Hikaru" le dice Fuu prendendole le mani
"E
poi noi saremo sempre con te" continua Umi abbracciandola
"Grazie
ragazze….."
"Bene
cavalieri, ora che le cose sono quasi tutte sistemate manca ancora il
tassello
più importante per completare l'opera"
"E
cosa mancherebbe ancora?" Mi chiede Umi sull'orlo dell'isteria.
Sorrido,
questa sarà sicuramente una giornata che non
dimenticherò per il resto della
vita.
"Le
vostre spade naturalmente"
Vedo
con piacere i corpi delle ragazze rilassarsi notevolmente.
"Ma
come ben sapete questo non è compito mio"
Nota:
Per chi non lo avesse capito il personaggio di Clef che ho descritto
è quello
dell'oav, che userò anche per i prossimi personaggi.
Ringrazio
tutti coloro che stanno leggendo.
Se
avete tempo gradirei sapere cosa ne pensate.
Saluti
Kris
|
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Capitolo 5 *** la disperazione di Fuu ***
Sento
in lontananza l'echeggiare dei passi di qualcuno che si sta avvicinando
lentamente verso l'entrata della sala, ci voltiamo tutte verso
l'ingresso in
trepidante attesa di scoprire l'identità della persona che
sta arrivando.
L'esile
figura di una donna varca elegantemente la soglia, ma data la penombra
dovuta
alla poca illuminazione non riesco a capire bene di chi possa
trattarsi, muovo
un passo in sua direzione ma sono preceduta da Hikaru che si precipita
verso di
lei abbracciandola.
Le
due rimangono per alcuni istanti immobili strette l'una nelle braccia
dell'altra, solo il flebile rumore del pianto di entrambe spacca il
silenzio
creatosi intorno a noi.
"Presea……
sono così felice…." le sussurra Hikaru con parole
rotte dal pianto.
"Hikaru…."
sospira la donna sciogliendo delicatamente l'abbraccio "Avevo perso
ogni
speranza di poterti riabbracciare di nuovo, in ogni modo ti trovo in
ottima
forma amica mia" prosegue cercando di asciugare le lacrime che non
vogliono cessare di scendere.
"Guarda,
ci siamo tutte, siamo tornate" le dice teneramente la mia amica
facendola
voltare verso di noi.
Avverto
una profonda commozione nel costatare che anche dopo tutti questi anni
i forti
legami che ci univano a loro sono rimasti gli stessi di allora.
"Sono
veramente felice di rivedervi ragazze, ben tornate anche a voi" dice sorridendoci.
"Grazie…. é
bello poterti riabbracciare" le
risponde Umi emozionata.
"Già….
é fantastico" riesco solamente a dire andando ad
abbracciarla anch'io.
"Bene,
bene…." esclama Clef cercando di attirare la nostra
attenzione, "Ti
ho fatta chiamare Presea perché credo sia giunto il momento
di restituire ai
cavalieri qualcosa che tu custodisci molto gelosamente, ma che, ora,
è giunto
il momento di restituire ai legittimi proprietari."
Mi
è parso di sentire una lieve vibrazione di commozione nella
sua voce anche se
ha fatto tutto il possibile per nasconderla.
"Hai
ragione, procedo subito!" gli risponde Presea posizionandosi di fronte
a
tutte e tre.
Chiudendo
gli occhi e alzando elegantemente le braccia al cielo pronuncia antiche
e
mistiche parole di cui, ne sono sicura, solo lei conosce il significato.
Tre
luci di diversi colori si materializzano sulle sue mani, …e
dal nulla compaiono
le nostre tre spade, queste come se fossero state chiamate si
avvicinano
lentamente a noi per poi cadere delicatamente nelle nostre mani.
"Che
sensazione incredibile" esclama Umi guardando rapita la sua spada.
"Hai
ragione, è come se il nostro potere fosse aumentato
incredibilmente"
continua Hikaru facendo sparire la sua arma all'interno del guanto.
"Ora
siamo tornate al cento per cento" dico sorridendo alle mie amiche.
"Bene
ragazze ora che tutto è sistemato cosa né dite di
riabbracciare anche tutti gli
altri?"
Le
parole di Presea mi fanno schizzare il cuore nel petto, mi volto
istintivamente
verso Hikaru notando che è più pallida che mai.
Sono sicura che anche lei sta
provando le mie stesse sensazioni, vorrei abbracciarla, dirle qualche
parola di
conforto ma credo che in questo momento io sia l'ultima persona che
possa aiutarla.
Avverto
su di me l'insistente sguardo di Guruclef, mi volto verso di lui e
rimango
letteralmente spiazzata, è come se fosse preoccupato per
qualcosa, ho la
sensazione che stia cercando di avvertirmi che le cose non sarebbero
andate
come dovuto.
La frustrazione
di non riuscire a capire sta facendo nascere in me la paura, ma paura
per cosa?
Cerco
di trovare mentalmente le parole esatte per chiedergli spiegazioni, ma
forse
lui intuendo le mie intenzioni sposta la sguardo altrove, verso la
grande porta
dorata, afferra il suo bastone e con un movimento circolare la fa
aprire.
"Potete
entrare" dice sospirando continuando a guardare davanti a se.
Le
persone che stavano aspettando dietro alla porta fanno la loro entrata
venendoci incontro sorridendo.
"Allora
è vero…… siete veramente voi"
asserisce Rafaga fissandoci come se fossimo
delle aliene.
"Ragazze
che bello vedervi di nuovo!" urla Carldina abbracciandoci calorosamente.
Sposto
il mio sguardo verso Hikaru che impalata sta fissando due uomini che ne
sono certa
mai avrebbe pensato di rivedere nelle sua vita.
"Geo….
Zazu…. ma che cosa ci fate qui?'" domanda la mia amica con
voce tremante.
"Vedi
Hikaru dopo la morte di Eagle non ce la siamo più sentiti di
tornare su
Autozam" inizia a spiegarle Geo emozionato.
"E
poi qui c'era così tanto da fare che almeno saremmo stati
utili a
qualcuno" termina Zazu massaggiandosi la nuca.
Dagli
occhi tristi di Hikaru scende repentina una lacrima che lei cerca di
asciugare
velocemente, i due ragazzi andandole incontro le appoggiano teneramente
una
mano sulla spalla ….
"Non
devi essere triste" le dice Geo sorridendole dolcemente.
"Geo
ha ragione, se Eagle fosse qui non vorrebbe sicuramente vederti triste,
quindi
niente lacrime ok?"
"Grazie
ragazzi….." sussurra commossa abbracciandoli entrambi.
Hikaru
stai soffrendo ancora molto per la scomparsa di Eagle Vision vero? Mi
chiedo
perché in tutti questi anni tu non ne abbia mai fatto parola
con nessuno, ma in
fin dei conti la risposta la conosco già, tu ti preoccupi
sempre troppo per gli
altri, faresti di tutto per non far pesare le tue sofferenze e le tue
preoccupazioni alle persone che ami.
"Rafaga,
Carldina, vi trovo in ottima forma"
"Grazie
Umi, vedi… da quando stiamo insieme lo tengo sempre in
allenamento
costante" le dice sorridendo la donna, "anche se devo ammettere che a
volte è più dura di quanto possiate immaginare"
conclude fingendosi
imbronciata.
"Suvvia
non essere melodrammatica" finge di sgridarla lui esasperato.
Povero
Rafaga certo che per lui così sempre serio e posato non deve
per niente essere
semplice stare insieme ad una svitata come Carldina.
"Siete
veramente una bella coppia, strana ma bella"
"Grazieeeee"
strilla Carladina abbracciandola talmente forte da rischiare di
strozzarla.
"Mi
stai sof..fo…can…do!"
"Ops…scusami!"
le dice nervosamente staccandosi per farle riprendere fiato.
Mi
volto in direzione dell'alto ragazzo rimasto in disparte, il cuore mi
si
riempie di gioia quando noto che tra le braccia tiene stretto un caro
amico.
"Mokona,
ci sei anche tu!" dico allungando le braccia per attirare la sua
attenzione.
"Hei
palla di pelo non vieni a salutarci?"
Il
piccolo Mokona si fionda nelle braccia di Umi riempiendola di baci.
"E'
bello anche per me rivederti…., ma adesso calmati" riprende
lei ridendo.
"Ti
trovo veramente in gran forma Umi" le sussurra timidamente il ragazzo
uscito finalmente dall'ombra.
"Grazie
Ascot, anche tu non sei niente male"
"Grrrrrrrazzzie"
mormora balbettando imbarazzato.
"Hei!
Un momento! Ma non manca ancora qualcuno all'appello?" domanda Umi
guardandosi intorno.
Tutti
i componenti della sala cadono in un inquietante ed imbarazzante
silenzio, mi
sento strana, ho la netta sensazione che qualcosa di poco gradito stia
per
accadere.
"Bhe….
vedete ragazze…." cerca di spiegare Rafaga cercando le
giuste parole da
pronunciare. "Ecco… Lantis per il momento non si trova al
castello, credo
che rientrerà tra qualche giorno"
Noto
il pallore di Hikaru scomparire lentamente dal suo viso, almeno lei
avrà un po'
di tempo per preparasi all'incontro con lui.
"E
Ferio è con lui?" continua a chiedere per avere spiegazioni
che sembra che
nessuno abbia voglia di dare.
Sento
gli occhi di tutti puntati su di me, non so perché ma
qualcosa mi dice che non
mi piacerà nemmeno un po' quello che starò per
sentire.
Carldina
avanza lentamente di qualche passo fermandosi davanti a me, mi afferra
teneramente le mani e…
"Mi
dispiace dirvelo ragazze ma Ferio non si trova più su
Sephiro"
Stringo
forte le mani della donna e prendendo coraggio…
"E'
successo qualcosa?" le chiedo cercando di tenere ferma la voce.
Carldina
continua a fissare il pavimento, stringo ancora più forte
per farle capire che
voglio una risposta, lei alza piano il capo fissandomi tristemente
negli
occhi…. "mi dispiace Fuu…." bisbiglia senza
riuscire a terminare la
frase.
"Qualcuno
vuole spiegarmi cosa succede!?" urlo rivolta a tutti angosciata.
"Fuu…."
mi chiama Clef per attirare la mia attenzione.
"Clef
cosa state cercando di nascondermi?"
"Il
fatto è che Ferio ora si trova su Cizeta…."
"Su
Cizeta? domando per capire se ho inteso bene quello che ha appena detto.
"Si,
lui vive li ora"
"Ma
perché?" domando sconvolta da quello che ho appena udito.
"Sei
proprio sicura di volerlo sapere?" mi chiede con tono fermo ma allo
stesso
tempo preoccupato.
"Credo
sia mio diritto conoscere la verità, anche se dolorosa"
ribatto sull'orlo
della disperazione.
Clef
si passa velocemente una mano tra i capelli, poi guardandomi con occhi
carichi
di dispiacere….
"Si
è sposato con la principessa Tatra e adesso vive sul suo
mondo con lei"
Sento
il sangue ghiacciarsi nelle vene, il cuore trafitto da mille spilli, le
gambe
mi tremano talmente violentemente che cado in ginocchio sul pavimento.
"Com'è
possibile…… com'è
possibile…." continuo a chiedermi disperata
singhiozzando.
Ora
capisco, ora mi è chiaro il perché dello strano
sguardo di Clef poco fa, mai mi
sarei aspettata una cosa del genere.
Le
lacrime offuscano la mia vista, il buio mi avvolge prepotente, sento le
voci
lontane delle mie amiche che mi stanno chiamando, ma in questo momento
nessuno
può aiutarmi.
Ed
io mi lascio andare verso un luogo dove i sogni non esistono.
Quando
riprendo conoscenza mi rendo subito conto di essere distesa sopra ad un
comodo
letto, la pesante coperta avvolge interamente il mio corpo ma sento
ugualmente
freddo, nulla al
momento riuscirebbe a
riscaldare il gelo che sento dentro di me.
Avverto
la silenziosa presenza delle mie amiche accanto a me, cercando di farmi
coraggio decido di aprire lentamente gli occhi.
L'intensa
luce che invade la stanza mi acceca per un istante, questo significa
che è già
giorno inoltrato, chissà da quanto tempo sto dormendo? Umi
ed Hikaru avranno
sicuramente passato l'intera notte a vegliarmi, almeno per questo le
devo
ringraziare.
Uscita
completamente dal buio dei miei incubi do una fugace occhiata al luogo
in cui
mi trovo.
La
stanza non sembra enorme ma è molto accogliente, i muri sono
colorati di un
tenue verde pastello mentre i pesanti tendoni posti ai lati delle
finestre ed
il baldacchino sopra di me sono anch'essi verdi ma di
tonalità più scura. Alla
mia sinistra sull'intera parete vi è posto un tavolo da
toilette, sopra di esso
vi è appeso un bellissimo specchio la cui cornice
è interamente incastonata da
splendidi smeraldi.
Non
posso fare a meno di pensare che questa stanza sia stata arredata
appositamente
per me.
La
testa mi scoppia, troppi se, perché e ma, affollano i miei
pensieri.
Volto
lo sguardo verso la mia destra dove vedo Umi e Hikaru sedute
silenziosamente
sul divano, appena si rendono conto del mio risveglio si alzano e mi
vengono
vicine.
"Fuu…
come ti senti?" mi chiede Umi teneramente stringendomi delicatamente
una
mano.
"Io….."
ma non faccio in tempo a risponderle perché Hikaru
completamente in lacrime mi
abbraccia forte.
"Mi
dispiace così tanto…" mi sussurra all'orecchio
singhiozzando.
"Hikaru
il tuo comportamento non la farà di certo star meglio!" la
rimprovera Umi.
"Ma
io…. scusami Fuu, Umi ha ragione"
"Non
preoccuparti, adesso mi sento già molto meglio" le dico
cercando di
sorridere.
"Fuu
ma cosa…."
"Sul
serio Hikaru….., non posso negare che sia stato un duro
colpo, ma vedrai che
col tempo passerà"
"Anche
se non sembra, sappiamo tutte che possiedi una forza straordinaria"
"Grazie
Umi, però adesso se non vi dispiace vorrei stare un po' da
sola… e poi sarete
stanche dopo aver passato l'intera notte qua dentro"
"Ma
Fuu" cerca di controbattere Hikaru
"Niente
ma Hikaru! Andiamo!" le dice Umi prendendole una mano per farla uscire
dalla stanza.
Una
volta sola posso finalmente sfogare tutta la mia disperazione, le
lacrime finora
trattenute scivolano lentamente lungo il mio viso, il mio corpo
è interamente
scosso da violenti singhiozzi che non mi permettono quasi di respirare.
Mi
rannicchio sotto le coperte prendendo tra le labbra un lembo di
lenzuolo,
questo potrà aiutarmi a desistere dall'urlare tutto il
dolore che mi sta
dilaniando anima e cuore.
Perché….
Perché non mi hai aspettata come avevi promesso?
Questa
è stata l'ultima frase che ho pensato prima di ripiombare
nuovamente nelle
tenebre.
Ringrazio
come sempre tutte le persone che leggono, e specialmente quelle che mi
lasciano
anche un commento.
Grazie
a chi ha messo la mia storia sia nelle preferite che nelle seguite.
Un ringraziamento molto speciale va
a QeenSerenyty83 che mi ha aiutata
a sistemare, in meglio, questo capitolo.
|
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Capitolo 6 *** dubbi e incertezze ***
Uscite
dalla stanza di Fuu mi sostengo stancamente contro la porta che ho
appena
richiuso alle mie spalle.
"Non
avremmo dovuto lasciarla sola" asserisco preoccupata guardando Umi.
"Credi
che mi faccia piacere saperla lì dentro a disperarsi in
totale solitudine? Ma
vedi… sono sicura che in questo momento lei abbia bisogno di
assimilare le
cattive notizie ricevute, sai bene quanto Ferio fosse importante per
lei… credo
abbia bisogno di pensare e sfogarsi in solitudine"
"Non
lo so…." sospiro rivolta più a me stessa che alla
mia amica.
"Ascolta
Hikaru, pensaci bene, non credi anche tu, che se ti fossi trovata nella
sua
stessa situazione ti saresti comportata allo stesso modo? Vedrai che
quando si
sentirà pronta ad affrontare l'argomento verrà
lei stessa a cercarci, l'unica
cosa che possiamo fare ora è stargli vicine senza invadere
troppo i suoi spazi,
sa perfettamente che noi ci saremo sempre"
"Sì
forse hai ragione" le dico non ancora del tutto convinta.
"Cosa
ne dici ora di andare a riposare un po' anche noi?" propone iniziando
ad
incamminarsi verso la sua stanza.
Anche
se ancora molto riluttante all'idea di lasciare sola Fuu mi stacco
faticosamente dalla porta e decido di seguire il suo consiglio.
"Sono
veramente stanca" mi dice arrivate davanti alla sua porta, "se penso
che solo ieri eravamo ancora sulla Terra ignare di tutto quello che
stava
succedendo qui…."
"Hai
ragione, non avrei mai pensato che saremmo tornate su Sephiro, e, tanto
più,
che avremmo trovato questa situazione…" affermo stancamente.
"Ora
cerca di riposare un po' anche tu, dobbiamo essere necessariamente in
forze se
vogliamo aiutare Fuu a ristabilirsi completamente" ribadisco avviandomi
verso la mia stanza.
"Hei Hikaru"
Mi
blocco voltandomi con uno sguardo interrogativo.
"So
che non sarà facile per te, ma cerca di riposare un po'
anche tu, ricorda che
il peggio deve ancora venire"
"Non
preoccuparti sono molto stanca, ci vediamo più tardi ok?"
ribatto
avviandomi nuovamente.
"Ok
a dopo allora"
Finalmente
all'interno della mia stanza mi levo il pesante mantello appoggiandolo,
senza
molta cura, su una delle due poltrone poste ai lati di un'enorme
finestra, mi
dirigo stancamente verso il grande letto al centro della stanza
cadendoci sopra
a peso morto.
Chiudo
gli occhi che improvvisamente sento molto pensanti, ma nonostante la
stanchezza
il sonno non vuole proprio arrivare, troppi sono i problemi, troppe le
emozioni
che in questo momento mi sovraccaricano la mente.
In
poche ore la mia vita, la nostra vita, è stata nuovamente
sconvolta, prima il
felice ritorno su Sephiro… e in un battito di ciglia tutta
la felicità si è
trasformata in tristezza una volta presa coscienza del nuovo stato di
pericolo
in cui si trova... tornare a combattere senza contare sull' aiuto dei
nostri
spiriti guida, spero solamente che Rayearth e gli altri stiano bene.
Successivamente,
la grande felicità di rincontrare tutti i nostri amici
distrutta dalla
rivelazione sulle scelte di Ferio, vedere Fuu in quello stato mi ha
dilaniato
il cuore, so perfettamente che in questo momento non c'è
nulla che io possa
fare per lei, ma… forse è proprio questo il mio
problema, il non poter far
niente per una delle persone più importanti della mia vita
mi fa sentire
inutile.
E
poi, ciliegina sulla torta, scopro di essere la nuova principessa di
questo
mondo! Mi chiedo cosa pensi Lantis di tutto questo.
Lantis…
non so se sia stato un bene o un male il non averti ritrovato subito al
mio
ritorno, chissà se anche tu mi ha dimenticata come ha fatto
Ferio con Fuu?!
Socchiudo
lievemente gli occhi e poso il mio sguardo sul mantello, o meglio sul
simbolo,
l'emblema come lo ha chiamato Clef stampato su esso. Non ha una forma
ben
precisa e ben definita, sembra più un carattere, sulla terra
probabilmente,
sarebbe confuso per un geroglifico.
Perché,
perché proprio io?
Non
mi sento per nulla degna del ruolo che mi è stato affidato,
cosa ho fatto in
più io di quello che hanno fatto tutti gli altri?
Io
non sono forte abbastanza per questo, io non sono come…
Emeroude.
Lei
era tutto, era forte, coraggiosa, lei era la colonna portante, lei
era…Sephiro.
Io
invece.. sono una semplice ragazza terrestre che, insieme ad altre
persone, ha
contribuito a salvare questo mondo.
Io
non potrei mai essere come Emeroude, e anche sforzandomi
credo… che non potrò
mai diventare una buona principessa per questo pianeta.
Ho
paura, paura di non riuscire, paura di non essere capita, paura che per
causa
mia qualcun altro debba soffrire o peggio ancora…
Mi
alzo a fatica, devo parlare con Clef, devo fargli capire che
sicuramente
esisterà qualcun'altro più portato di me per
questo compito.
Ormai
il sonno è passato del tutto. Esco quasi di corsa dalla
stanza, percorro
velocemente i lunghi corridoi che portano alla grande sala dove sono
sicura di
poterlo trovare, ma una volta giunta a destinazione noto con dispiacere
che è
vuota.
Sento
in lontananza il flebile borbottio di una donna che, con fatica, sta
lucidando
il pavimento di marmo bianco, mi avvicino lentamente, forse
potrà dirmi dove
posso trovarlo.
"Mi
scusi signora…" la chiamo gentilmente per attirare la sua
attenzione.
"Cosa
vuoi?!" ribatte acida senza nemmeno voltarsi verso di me.
"Veramente
io… avrei bisogno di un'informazione"
"Ascolta
ragazz…" mi dice voltandosi malamente ma non riuscendo a
terminare la
frase.
Noto
con stupore il suo viso cambiare letteralmente colore, prima
è rosso, poi
bianco cadaverico, i suoi occhi sgranati mi fissano come se si fosse
trovata di
fronte un fantasma.
"Qualcosa
non va? Si sente male?" le chiedo preoccupata.
Lei
invece di rispondere si butta a terra in ginocchio
"Mi
scusi…la prego" mi dice con voce tremante quasi in lacrime.
"Non
si preoccupi, non è successo niente di grave" le dico
sorridendo per
cercare di calmarla.
"Sono
solo una vecchia e acida brontolona, ma le giuro che di solito non mi
comporto
così…" continua giustificandosi in tutti i modi
possibili.
"Ascolti
devo assolutamente vedere Clef, se mi dice dove posso trovarlo
chiudiamo qui la
nostra conversazione ok?"
"Credo
sia nella sua stanza a riposare" mi risponde pensierosa.
"La
ringrazio" dico andandomene velocemente.
"Aspetti
la prego" urla correndomi dietro.
"Cosa
c'è ancora?" le rispondo nervosamente, non so
perché ma in questo momento
non mi sento per niente a mio agio.
La
donna venendomi più vicina possibile mi afferra
delicatamente una mano
inginocchiandosi nuovamente ai mie piedi.
"La
prego signora si alzi" la supplico sempre più imbarazzata.
"Lei
è la nostra principessa vero?"
"Io
veramente…"
"La
prego, non ci abbandoni, lei è la nostra sola ed unica
speranza per un futuro
migliore"
Vorrei
risponderle ma le parole non vogliono uscire, mi abbasso verso di lei
fino
quasi ad inginocchiarmi anch’io prendendole le mani per
aiutarla ad alzarsi.
"La
prego si alzi" le dico nuovamente commossa.
"Sono
uno dei cavalieri magici, è mio dovere fare tutto il
possibile per Sephiro ed i
suoi abitanti"
"Ma
è anche la nostra principessa non se lo dimentichi"
"Già…."
sussurro lasciandole le mani, "ora devo andare" le dico senza
riuscire a guardarla negli occhi avviandomi verso l'uscita.
"Tutti
gli abitanti di questo pianeta credono in lei, sappiamo che ci
salverà!"
Grida più forte per farsi sentire fino a fuori dalla grande
sala.
Arrivata
davanti alla porta della stanza di Clef, mi manca il coraggio di
bussare, non
vorrei disturbarlo in caso stesse riposando,
Alzo
un pugno per bussare, ma poi lo faccio ricadere lungo il fianco, ci
sarà
sicuramente un'altra occasione, mi dico girandomi per andar via.
"Hikaru
entra pure"
Faccio
un grosso respiro per darmi coraggio, abbasso la maniglia ed entro
all'interno.
"Come
facevi a sapere che ero qua dietro?" gli domando avanzando verso di lui
di
qualche passo.
"Ho
solamente percepito la tua presenza" mi risponde sorridendo.
"Non
era mia intenzione disturbarti"
"E
cosa ti fa credere che tu lo stia facendo?" continua mostrandomi con
una
mano una comoda sedia accanto al suo letto.
"Mi
stavi aspettando?"
"Diciamo
che, conoscendoti, ho presupposto che saresti potuta
arrivare…"
"Quindi
sai anche di cosa voglio parlarti"
"Di
te" mi dice semplicemente indicandomi.
"Esatto"
confermo sospirando.
"Come
ti ho già spiegato al tuo arrivo, il fatto che tu abbia
abolito il simbolo
della colonna portante non ha in alcun modo inalterato il fatto che tu
sia la
nuova principessa di Sephiro."
"Io…
non credo di esserne in grado" sussurro abbassando lo sguardo sulle
mani.
"E
cosa te lo fa pensare?"
"Io…
io non sono e non potrò mai essere come lei"
"Questo
è vero" mi dice appoggiando una mano sulla mia " lei era
lei, e… tu
sei tu! Ma questo non significa che tu non sia in grado di
adempire al ruolo che
ti è stato assegnato."
"Io
non sono abbastanza forte, non riuscirei a sopportare che qualcuno
soffra a
causa mia o peggio ancora rischi la vita per me"
"E
non lo farebbero lo stesso anche se tu non fossi la principessa?"
"Io….
sono così confusa"
"Ascolta
Hikaru, quando si combatte una guerra bisogna mettere in conto che
purtroppo
qualcuno non potrebbe farcela, non puoi privare gli altri di combattere
per
quello in cui credono, sono sicuro che tu non saresti d'accordo se
qualcuno
prendesse decisioni per te e ti imponesse le proprie scelte. Devi avere
più
fiducia in loro, credo che ti abbiano già dimostrato in
precedenza quanto
valgono, o sbaglio?"
"Tu
credi che il mio sia solo egoismo?"
"No,
io credo che tu abbia una gran paura di rivivere nuovamente una
situazione
drammatica, quale la scomparsa di Emeroude o di Eagle Vision, ma
ricorda che
quello che è successo, è successo soprattutto per
loro volontà, entrambi
sapevano a cosa andavano incontro, eppure non si sono tirati indietro,
hanno
combattuto fino alla fine per le persone a cui volevano bene e per gli
ideali
in cui credevano, non fare in modo che i loro gesti siano stati vani,
ma prendi
spunto dalla loro forza per creare qualcosa di grande"
"Forse
hai ragione" sussurro stringendogli la mano.
"Certo
che ho ragione" ribatte sorridendo, "anche tu sei una persona
speciale al pari di quanto lo era Emeroude, altrimenti non saresti
ciò che sei
diventata"
"Grazie
Clef, sapevo che parlare con te mi avrebbe fatto bene"
"Sai
perfettamente che potrai sempre contare su di me"
Mi
alzo in piedi incamminandomi verso l'uscita.
"Hikaru"
mi chiama prima che io varchi la soglia.
"Credo
che ora sia giunto il momento riposare un po' anche per te"
"Non
preoccuparti" gli rispondo sorridendo uscendo dalla stanza.
Ritornata
in camera mia mi siedo su una comoda poltrona ad ammirare il tramonto.
Devo
ammettere che la conversazione con Clef mi ha fatto molto bene anche se
i miei
dubbi non sono svaniti del tutto, ho ancora tante cose da
chiedergli…
L'unica
cosa di cui sono sicura è che farò qualsiasi cosa
in mio potere per salvare
questo mondo e tutti i suoi abitanti, non deluderò tutte le
persone che credono
in me, darò la vita se necessario.
Dopo
aver dato un'ultima occhiata al cielo ormai scuro, mi butto sul letto,
sono
quasi due giorni che non chiudo occhio, avvolta dalla soffice e calda
coperta
lascio lentamente che i miei sogni prendano il sopravvento sulla
realtà.
"Hei
Fuu sei sicura di stare bene?" domando alla mia pallida amica.
"Quante
volte hai ancora intenzione di chiederglielo?" ribatte Umi esasperata.
Fuu
senza darmi nessuna risposta si limita a sorridermi.
"Ok
allora" pronuncio pensierosa.
Sono
passati ormai cinque giorni dal nostro arrivo, sono riuscita anche se
insistendo parecchio a far rimanere la mia amica a letto a riposare, ma
oggi ha
voluto alzarsi a tutti i costi quando è venuta a sapere che
Clef ci ha
convocate urgentemente.
Stringo
forte i pugni per cercare di trattenere la rabbia che sta nascendo
dentro di
me, se in questo momento avessi davanti la causa delle sue sofferenze
non so
proprio chi riuscirebbe a fermarmi dal fargliela pagare.
Come
ha potuto Ferio dimenticare tutto l'amore che provava per lei? Non era
stato
proprio lui a dirle che non ci sarebbe mai stata nessun'altra oltre a
lei?
Ma
questo è successo sei anni fa, e in tutto questo tempo lui
avrà sicuramente
creduto che non saremmo più tornate.
Ha
sbagliato veramente? E’ una domanda che mi pongo sempre
più frequentemente.
E
se anche…
No!
Non voglio, non voglio pensare a questa orribile eventualità.
Nonostante
tutto devo ammettere che Lantis al contrario di Ferio non mi ha mai
giurato
amore eterno, e se anche lui…. comunque da quello che mi ha
detto Clef presto
rientrerà dalla sua perlustrazione, e allora….
I
miei complicati pensieri terminano quando arriviamo davanti all'entrata
della
sala dove si trova Guru Clef. E’ quasi notte. La sala
è ormai completamente
buia, illuminata solo da qualche luce soffusa e dagli argentati raggi
lunari
che penetrano attraverso le finestre.
"Clef
c'è qualche problema?" Domando cercando di capire il
perché di tanta
urgenza a quest'ora.
"Come
stai Fuu?" Chiede invece lui guardando attentamente la mia amica.
"Bene
grazie, il peggio è passato"
"Allora
Clef vuoi dirci cosa succede?" interviene Umi spazientita. "Se ci hai
convocate quasi in piena notte deve essere successo qualcosa di serio"
Sono
sicura che se potesse in questo momento lo ridurrebbe volentieri in
cenere.
Devo
ammettere che Clef è molto attraente, non mi sembra
più così impossibile che
Umi si fosse innamorata di lui. Penso che il fatto che lui non ricambi
i suoi
sentimenti la faccia stare male. Quello che non riesco a spiegarmi
è il motivo
del suo silenzio, perché non mi ha mai detto niente? Fu
proprio lei ad
insistere perché mi sfogassi riguardo ai miei sentimenti per
Lantis!
Avanzo
lentamente fino a sedermi sopra al basamento dove poggia lo scanno di
Clef.
"Allora
Clef, cosa sono tutti questi misteri?" Domando stancamente guardando
sia
lui che le mie amiche.
Lui
mi fissa profondamente con i suoi luminosissimi occhi color del cielo,
poi….
"Sono
arrivati" mi risponde all'improvviso sorridendo.
Nessuna
di noi fa in tempo a chiedere spiegazioni, il rumore della porta che si
sta
aprendo ci fa letteralmente ingoiare la nostra curiosità
limitandoci ad
attendere i nuovi arrivati.
"Entrate
pure" urla in direzione dell'ingresso con uno strano ed enigmatico
sorriso.
Come
al solito ringrazio tutti coloro che stanno leggendo questa storia.
Un
ringraziamento speciale va a ISA1983 che mi ha dato l'idea per scrivere
questo
capitolo.
E
naturalmente…
QueenSerenity83
che continua ad aiutarmi affinché i miei capitoli siano
migliori.
Grazie
sorellina per la tua recensione, sono contenta che ti sia decisa a
leggere
questa storia.
Non
preoccupati, so che sei molto impegnata.
Vedrai
che i colpi di scena non mancheranno sicuramente, spero di continuare a
non
deluderti.
Bacio
|
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Capitolo 7 *** una notizia inaspettata ***
Sono
passati più di due masi da quando, insieme ad i miei uomini,
ho lasciato il
castello. Abbiamo viaggiato di villaggio in villaggio, per dare
nuovamente
l'ordine agli abitanti di lasciare le loro case, per rifugiarsi al
sicuro tra
le mura del castello.
Con
alcuni le cose sono state semplici, mentre con altri abbiamo fatto
molta più
fatica. Anche se davanti a loro non l'ho mai ammesso, posso immaginare
cosa
possano aver provato ad essere obbligati ad abbandonare tutti i loro
averi,
tutto ciò che hanno appena finito di ricostruire con fatica
dopo la nostra
ultima battaglia contro Debonair; senza nessuna garanzia che una volta
tornati
li ritroveranno.
E'
frustrante recitare la parte degli uomini duri quando si ha davanti
solamente
gente impaurita, spaventata all'idea di ritrovarsi nuovamente al centro
di una
battaglia. Tali decisioni sono state prese pensando al loro bene, per
proteggerli. Se gli abitanti di Sephiro rimanessero nei propri
villaggi, il
rischio per le loro vite sarebbe molto alto.
Il
nemico è subdolo. Non si è ancora mostrato, non
sappiamo contro chi o cosa
dovremmo combattere questa volta. Il mio sesto
senso mi dice che lo scontro sarà molto duro;
lo percepisco, sento
continuamente un'aurea spaventosa aggirarsi nell'aria. Le creature
mostruose, a
cui ha dato l’ordine di vagare per il pianeta, sono state
inviate allo
specifico scopo di impaurire le persone.
Se
la gente ha paura, Sephiro ne risente, e la sua potenza aumenta.
Sono
stanco, quanto ho combattuto per offrire un futuro migliore a questo
pianeta?
E a
cosa è servito?
A
niente!
Mi
sembra di essere tornato in dietro nel tempo, a quando il mio mondo era
ridotto
interamente in polvere e macerie. Anche allora si erano rifugiati tutti
al
castello, anche allora la paura di non potercela fare era stata enorme.
La
differenza, che poi è anche l'unica cosa positiva, sta nel
fatto che, per il
momento, Sephiro è nel suo pieno splendore, ma quanto
durerà ancora la pace?
La
mancanza della colonna portante ha inciso molto sulla nostra
stabilità, senza
di lei siamo molto più vulnerabili a qualsiasi attacco
esterno, ma mai
rimpiangerò il fatto che sia stata abolita! Preferisco di
gran lunga combattere
cento nemici che assistere nuovamente al sacrificio di qualcuno per il
bene di
questo mondo e di tutto ciò che lo circonda.
Non
avrei potuto permettere che altre persone sacrificassero la propria
vita per il
bene e la pace di tutto questo.
Emeroude
e mio fratello sono morti per colpa di un destino troppo crudele, pur
di stare
insieme sono andati contro le nostre stesse leggi, sono andati contro
Sephiro.
Ed
io…Avrei fatto anch'io la stessa cosa per lei?
Me lo sono chiesto
centinaia di volte e la risposta
è sempre stata la medesima.
Si!
Lo avrei fatto.
All'orizzonte
il sole sta tramontando e il cielo si sta tingendo di rosso, un'altra
giornata
volge al termine; un'altra lunga giornata lontano da casa.
Sospiro…
seduto sul tronco di una grande quercia sradicata dal vento continuo a
fissare
incantato il colore rossastro del cielo, ogni volta che mi capita di
osservare
il cielo al tramonto non posso fare a meno di pensare a lei.
In
tutti questi anni ho cercato di dimenticarla, ma ogni sforzo
è stato vano.
Hikaru
è come il fuoco, che quando ti sfiora lascia sulla tua pelle
cicatrici
indelebili. Lei ha fatto lo stesso con me, mi è entrata
dentro come una piccola
fiamma che crescendo è diventata l’incendio che ha
fatto ardere il mio cuore
d'amore e passione per lei.
Era
poco più di una ragazzina quando ha dovuto affrontare le
enormi sofferenze che
questo mondo, anche se non volendo, le ha inflitto.
Lei,
così determinata, altruista, leale… era riuscita
pure a far breccia nel cuore
di Eagle. Lui è morto per lei, per noi, per darci la
possibilità di essere
felici.
Sephiro
riconoscendo il suo grande coraggio l'ha scelta come nostra guida. E
lei,
facendo una scelta d’amore, con determinatezza ha abolito il
simbolo della
Colonna Portante… ma io… l'ho persa ugualmente
per sempre.
Cosa
starai facendo in questo momento principessa?
Lo
spezzarsi di un ramo alle mie spalle mi fa capire che non sono
più solo,
rimango concentrato fino a quando non sento il respiro del mio
aggressore
vicino, quando questo è a pochi passi da me afferro la spada
e voltandomi
velocemente gliela punto alla gola.
Mi
rilasso quando mi accorgo che il viso pallido che mi trovo di fronte
non
appartiene a nessun mostro.
"Ma
sei per caso impazzito?!" mi urla contro il cavaliere una volta
ripresosi
dallo spavento.
"Mai
arrivare alle spalle di qualcuno in completo silenzio, non te lo hanno
insegnato?" Controbatto ridendo.
Gli
occhi blu di Anthilien si trasformano in due fessure…
"Guarda
che ti ho chiamato non so quante volte, sei diventato sordo per caso?"
Mi
chiede con voce bassa e provocante.
Rimango
qualche secondo a fissarlo intensamente, possibile che fossi talmente
assorto
nei mie pensieri da non udire la sua voce?
"Stai
mentendo!" affermo incrociando le braccia al petto guardandolo
minacciosamente.
"E
se anche fosse?" ribatte sogghignando. "La tua faccia è
stata una
bella rivincita anche se è durata poco"
"Touché"
concludo ridendo.
"Si
può sapere cosa stavi facendo?"
"Stavo
ammirando il tramonto" rispondo vagamente voltandomi per constatare che
ormai il sole è sparito del tutto dietro alle montagne.
"Avevi
bisogno di qualcosa?"
"Abbiamo
visite"
"Visite?"
Domando inarcando un sopracciglio.
"Si
visite…" continua tenendomi sulle spine
"Allora?"
"E'
arrivato Rafaga insieme a due soldati, ha detto che ha un messaggio da
parte di
Clef"
"Se
Clef ha mandato Rafaga sarà qualcosa di importante. Andiamo,
sono curioso di
sapere di cosa si tratta"
Appena
giungiamo all'accampamento noto dirigersi verso di noi, a passo
spedito, un
burbero ed irascibile cavaliere con una faccia talmente scura, che se
non lo
conoscessi avrei già preso tra le mani la mia potente spada.
"Si
può sapere dove diavolo siete stati voi due?!"
"Forza
Axel rilassati, sai bene che fa male al fegato essere sempre
così in
agitazione" lo schernisce il cavaliere al mio fianco andandogli
incontro.
"Quando
ti ho mandato a cercarlo ti avevo detto di fare in fretta! Sai bene che
Rafaga
ci sta aspettando!" Ribatte l'altro sempre più alterato.
"Non
prendertela con lui" gli dico avvicinandomi ad entrambi, "sono stato
io ad intrattenerlo più del necessario…"
"Rafaga
ci sta attendendo nella tenda principale. Muoviamoci, ha già
aspettato
abbastanza!" ci dice in tono serio voltandosi per dirigersi dal
generale.
Io ed Anthilien ci scambiamo uno sguardo divertito prima di deciderci a
seguirlo.
"Lantis,
che piacere rivederti" afferma il generale venendomi in contro e
stringendomi calorosamente la mano.
"E'
un piacere anche per me" rispondo contraccambiando la stretta, "se
Clef ti ha mandato sino a qui… deve essere successo qualcosa
di molto
serio" continuo scrutando il suo viso per capire se devo preoccuparmi
seriamente.
"In
effetti qualcosa è successo, ma nulla di grave non
preoccuparti. Anzi… "
"Oggi
vi siete messi tutti d'accordo a terminare le frasi a metà?" Chiedo sarcasticamente,
alzando un
sopracciglio in un gesto infastidito.
"No
è che… fareste meglio a sedervi ragazzi"
Mi
siedo velocemente sulla prima sedia che mi capita a tiro seguito a
ruota dagli
altri due.
"Allora?
Cos'è questo mistero?" Domanda Axel incuriosito dal suo
comportamento.
"Bhe
ecco… abbiamo avuto visite al castello, visite
importanti…"
"Ferio
è tornato?" cerca di indovinare Anthilien.
"No…
non si tratta di lui…"
"Rafaga,
vuoi dirci una buona volta cosa sta succedendo?!" Domando quasi
spazientito.
"Ecco
Lantis… i cavalieri magici hanno fatto ritorno su Sephiro"
dice
velocemente tutto in un fiato
Rimaniamo
diversi secondi tutti impalati a fissare imbambolati il biondo
generale…
"Cos'
hai detto??" Chiede nuovamente Axel per avere la certezza che quello
che
abbiamo appena udito sia la verità.
"Avete
capito benissimo" ci dice con fare divertito, "le ragazze sono
tornate"
Mai,
mai mi sarei aspettato un cosa del genere, sento la gola arsa, il cuore
ha
iniziato a battere nel petto come un martello.
"Lantis
stai bene? Sei impallidito di colpo" mi dice Anthilien scrutandomi
attentamente.
"Si
è che… non me lo aspettavo proprio" rispondo al
mio amico ma continuando a
tenere gli occhi fissi su Rafaga.
Cercando
di nascondere il tremore delle gambe mi alzo faticosamente in piedi
posizionandomi di fronte ai miei due compagni.
"Andate
a dire ai ragazzi che domattina all'alba leveremo le tende"
"Perché?"
Domanda axel scuro in volto.
"Semplice"
rispondo fissandolo negli occhi "torniamo al castello".
Una
volta rimasto solo con Rafaga mi risiedo nuovamente appoggiando la
testa tra le
mani.
"Lantis…
vedrai che andrà tutto bene" mi dice amichevolmente dandomi
una pacca
sulla spalla.
Senza
riuscire a rispondergli faccio un breve accenno d'assenso col
capo…
"Sono
sicuro che lei… ti sta aspettando"
Alzo
di scatto la testa, ma noto con disappunto di essere rimasto solo.
Per
tutte le galassie… non riesco ancora a riprendermi dalla
notizia appena
ricevuta.
I
cavalieri magici sono tornati…
Hikaru
è tornata…
Come
dovrò comportarmi con lei ora? Ho sognato tanto e ho sperato
ardentemente che
arrivasse questo giorno nei lunghi anni passati… e ora
che è finalmente giunto
non ho idea di come agire.
E
se lei… avesse incontrato
un' altro uomo?
Un
uomo che le è stato vicino, che ha potuto amarla, che ha
potuto confortarla nei
momenti difficili… come non ho potuto fare io?
Se
Hikaru mi ha dimenticato, dovrà dirmelo guardandomi negli
occhi. Almeno questo
me lo merito.
"Lantis
cosa fai ancora qui tutto solo?" Mi domanda Anthilien scostando
leggermente
l'entrata della tenda.
"Stavo
solo pensando…"
"A
loro?"
"Già…"
rispondo brevemente alzandomi e raggiungendolo all'esterno.
"Ora
andiamo a dormire ok? Domani ci aspetta una lunga cavalcata" termino
velocemente oltrepassandolo per avviarmi nella mia tenda.
"Notte
capitano…"
Senza
rispondergli e continuando ad avanzare alzo una mano in segno di saluto.
Il
mio sonno viene bruscamente interrotto dal rumore assordante provocato
dai
soldati che lavorano per smontare l'accampamento.
Intontito
dalle poche ore di sonno esco all'esterno constatando che è
ancora buio, l'aria
frizzante mi solletica il viso aiutandomi pian piano a riprendere le
forze.
"Muovetevi
pigroni! Entro sera voglio arrivare al castello!"
Mi
dirigo velocemente verso il proprietario della voce appena udita,
quando con la
coda dell' occhio, noto Anthilien appoggiato contro il tronco di un
albero che
a braccia incrociate sta sogghignando allegramente.
"Qualcosa
non va?" Chiedo al cavaliere avvicinandomi.
"Sembra
che l’umore del nostro amico, oggi, sia più nero
del solito"
Gli
volto velocemente le spalle e mi dirigo a passo spedito verso Axel.
"Amico
qualche problema?" Domando ironico al diretto interessato.
"Nessuno!"
Risponde secco senza guardarmi negli occhi.
"Axel…"
sospiro e contemporaneamente lo osservo cercando di capire la causa del
suo
malumore.
"Non
abbiamo ancora terminato il nostro giro di perlustrazione!"
"Hai
ragione… ma non possiamo non presentarci ai cavalieri magici
e soprattutto…
alla principessa" ribatte Antilien arrivato silenziosamente alle mie
spalle.
"E
non pensi che qualcuno potrebbe trovarsi in pericolo? E noi cosa
facciamo?
Molliamo tutto per andare a vedere tre ragazzine!!"
"Adesso
basta!" affermo deciso per cercare di calmare gli animi. "Andremo al
castello, poi ripartiremo immediatamente verso i luoghi non ancora
visitati.
Ok?"
"Ok!"
Termina Axel andandosene irato per vedere a che punto sono i
preparativi per la
partenza.
Siamo
in viaggio da parecchie ore ormai, nel più completo e
assoluto silenzio. Oggi
Axel è molto nervoso, e quando è in questo stato
è meglio lasciarlo perdere.
"Ma
si può sapere cos' ha?" Mi domanda Anthilien stizzito non
riuscendo a
comprendere il comportamento del nostro amico.
"Penso
sia per via dei cavalieri magici…"
"Scusa
ma non riesco a capire"
"E'
ormai riconosciuto che al nostro amico non vanno molto a genio le
donne"
cerca di spiegargli ridendo Rafaga al mio posto.
"State
per caso parlando di me?" Urla Axel infuriato verso di noi.
"Hei
Axel non ero a conoscenza del tuo non amore verso
il gentil sesso"
lo schernisce Anthilien ridendo.
"Quando
ci sono in mezzo le donne, le cose finiscono sempre male!"
"Però
loro hanno già salvato Sephiro per ben due volte" ribatte
pensieroso
Anthilien. "E tu cosa ne pensi Lantis?"
"Bhe
io… devo ammettere che sono delle incredibili combattenti"
"Come
no…" continua Axel volendo aver ragione a tutti i costi.
"Rafaga,
tu hai combattuto contro di loro vero?"
"Si
amico, e mi hanno anche sconfitto…"
"Hai
sentito Axel? Dovresti riconsiderare la tua posizione"
"Anthilien,
sarebbe meglio che pensassi per te, io non mi farò di certo
sottomettere da tre
ragazzine…"
"Hei
Lantis, perché non ci parli un po' di loro?"
"Il
castello è interamente tappezzato di loro ritratti, ormai
anche i bambini
conoscono a memoria le loro eroiche gesta, si può sapere tu
dove vivi?" Lo
prende in giro l'altro rispondendogli al mio posto.
"Axel,
sei davvero insopportabile…"
"Adesso
calmatevi ok? E tu Axel rilassati, ormai loro sono qui e tu devi
accettarlo" Termino esasperato da questa inutile conversazione.
"Ok!"
ribatte secco quest'ultimo spronando il suo cavallo lontano da noi.
"Che
tipo strano" Asserisce Anthilien stizzito.
"Già…"
rispondo sorridendo.
Non
è da molto tempo che Anthilien si è unito al
nostro gruppo, quindi diciamo, che
non ci conosce ancora alla perfezione, anche se il legame di amicizia
che ci
lega è veramente forte. Sono certo che piano piano,
conoscendoci meglio,
riuscirà a capire maggiormente il perché di certi
nostri comportamenti.
Quando
finalmente varchiamo i cancelli è ormai notte, la luna
splende alta nel cielo e
le tre torri di cristallo brillano riflettendo i raggi argentati.
È un’immagine veramente suggestiva.
Nel
cortile interno alcuni giovani stallieri ci corrono in contro per
prendere i
nostri cavalli. Con un balzo scendo dal mio destriero girandomi
istintivamente
verso l'entrata del castello.
"Bene,
ci siamo!" Mi dice Rafaga venendomi vicino.
Axel
ci sorpassa precedendoci, in un inquietante silenzio, all'interno.
"Vogliamo
andare anche noi?" Domanda Anthilien una volta raggiuntoci.
Faccio
silenziosamente un accenno d'assenso, per poi avviarmi seguito dagli
altri due.
Giunti quasi al termine della lunga scalinata che conduce al piano
superiore
scorgiamo Axel intento a fissare intensamente i giganteschi quadri che
raffigurano i cavalieri magici.
"Qualcosa
non va?" Gli domanda Anthilien posizionandosi al suo fianco.
"Guardate!"
Ci dice indicando i dipinti, "sono solo delle bambine!"
"Ci
risiamo" commenta l'altro sconsolato.
"Forza
andiamo!" Dico loro oltrepassandoli insieme a Rafaga, non ho nessuna
voglia di assistere ad un altro battibecco.
Mi
è bastato dare solamente una fugace occhiata al dipinto di
Hikaru che mi sono
sentito morire, non voglio pensare a come mi sentirò tra
poco… quando sarà
davanti a me in carne ed ossa.
"Ascolta
Lantis…" mi chiama Rafaga facendomi fermare. "Credo che sia
meglio
che andiate avanti voi per primi, io vi raggiungerò
più tardi, prima voglio
andare a vedere Carldina"
"Ok,
nessun problema" gli dico oltrepassandolo dandogli una pacca sulla
spalla.
Arrivato
davanti all' imponente porta dorata della grande sala mi fermo un
istante prima
di aprirla per dare un'ultima occhiata agli altri due posti alle mie
spalle.
"Pronti?"
domando fissandoli intensamente.
"Certo!"
Mi risponde Anthilien con la sua solita ed invidiabile calma.
"Per
forza!" Ribatte l'altro scontroso.
Appoggio
una mano sulla maniglia spingendola per farla aprire…
"Entrate
pure" Ci urla Clef dalla sua solita postazione.
Avanzo
lentamente verso di lui cercando di stamparmi sul volto la mia solita
espressione fredda e distante, sento i passi dei miei amici alle mie
spalle.
Noto
immediatamente le figure di due bellissime donne poste ai lati del
trono, il
mio cuore perde un battito quando il mio sguardo si posa sulla terza
seduta ai
piedi del saggio.
Hikaru…
Sono
molto più alte di come le ricordavo, i loro lineamenti sono
più maturi, più
regali. Sembrano le Dee dei racconti di antiche leggende.
Possibile
che siano veramente loro?
Intorno
a noi si è creato un silenzio imbarazzante, ma quasi non me
ne rendo conto
essendo totalmente concentrato a cercare di ricordare i volti dei
cavalieri
magici di un tempo per paragonarli a quelli delle ragazze davanti a noi.
"Ben
tornati al castello ragazzi" dichiara Clef smorzando il silenzio
creatosi
intorno a noi.
"E'
bello essere di nuovo a casa" rispondo facendo un'enorme fatica a
togliere
il mio sguardo posato su lei per rivolgerlo a lui.
Clef
abbassa lievemente il capo sorridendo alla ragazza ancora seduta ai
suoi piedi.
"Hikaru…
credo che tra voi non ci sia bisogno di presentazioni"
Finalmente
lei alza la testa fissandomi con i suoi bellissimi occhi di fuoco.
"Ben
tornati al castello" Ci dice con voce calda alzandosi in piedi e
posizionandosi in mezzo alle altre due.
Mi
volto verso i miei due amici, notando che anche loro non sono rimasti
del tutto
indifferenti alla loro straordinaria bellezza.
Avanzo
ancora di qualche passo avvicinandomi di più a loro:
"Ben
tornati su Sephiro cavalieri magici" asserisco verso Umi e Fuu.
"Ben
tornata… principessa" dico guardando Hikaru, per poi
inginocchiarmi ai
suoi piedi.
Spiegazione:
Chi
ha letto l'altra storia si starà chiedendo che fine ha fatto
Bryan.
Il fatto è che ho pensato che, Bryan, per un pianeta come
Sephiro è un nome tipicamente terrestre, allora con il
fantastico aiuto di QuuenSerenity83 ho deciso di cambiarlo con
Anthilien. Un nome che mi pare più appropriato al mondo
magico della storia.
Ringraziamenti:
la_laila: grazie per la tua recensione,
spero che continuerai a leggere questa storia e a farmi sapere cosa ne
pensi.
ISA1983: finalmente Lantis è
arrivato! Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento.
Se trovi qualche altro errore non esitare a comunicarmelo ok?
E se per caso ti venisse in mente un'altra buona idea fammelo sapere
che vediamo cosa si può fare.
QuuenSerenity83:
Come al solito ti ringrazio per tutto l'aiuto che mi stai dando.
|
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Capitolo 8 *** due nuovi amici ***
La
porta adesso è completamente spalancata e tre imponenti e
maestose figure
varcano con passo deciso e sicuro la soglia d'entrata della grande
sala. Anche
se ancora non riesco a vedere bene i loro volti nascosti dalla
penombra,
intuisco benissimo l'identità del cavaliere che avanza di un
passo avanti agli
altri due; non ho bisogno di vederlo per capire di chi si tratta, il
mio cuore
mi ha già avvertita.
Si
fermano ad un paio di metri da noi, ora che il suo corpo è
interamente
illuminato dalla luce, mi sento mancare.
Sei
ancora più
bello ed affascinante di
come ti ricordavo.
I
folti e lucenti capelli color dell'ebano incorniciano il viso dai
lineamenti
maturi ed eleganti sfiorando sulla fronte gli occhi nerissimi.
Il
suo sguardo si posa velocemente sulle mie compagne, per poi accarezzare
delicatamente la mia figura.
I
nostri occhi si incrociano per pochi secondi e il mio corpo viene
attraversato
da potenti scariche elettriche. Abbasso velocemente la testa con lo
sguardo
fisso sulle mani strette l'una nell'altra, sperando ardentemente, che
il
tremore che si è impossessato delle mie membra non venga
notato dai presenti…
da lui.
Mi
sento paralizzata, la testa mi gira vertiginosamente. Chiudo brevemente
gli
occhi per cercare di regolare il respiro affannoso provocato dal mio
cuore
impazzito.
Dio
mio! Ho passato giorni interi a prepararmi per questo momento, ed ora,
che
finalmente sei qui non riesco nemmeno a guardarti in faccia!
"Ben
tornati al castello ragazzi"
La
voce di Clef mi è sembrata lontana, come se fosse distante
da me anni luce.
"Grazie!
E' bello essere di nuovo a casa"
Il
suono della sua voce mi provoca un brivido lungo la spina dorsale; mi
ero
dimenticata di come sia così calda e profonda.
Sto
male!!!
Quanto
vorrei in questo momento avere la capacità di poter sparire:
lontana da questa
sala, lontana da tutti, lontana… da lui.
Darei
qualsiasi cosa per trovarmi tra le confortanti pareti della mia stanza,
per
poter dar liberamente sfogo alla terribile tensione che mi sta
devastando
interiormente.
Ho
bisogno di stare sola: per pensare, per capire, per piangere.
Avverto
la leggera e tranquillizzante mano di Clef adagiarsi delicatamente
sulla mia
spalla
"Hikaru…"
sussurra dolcemente, " non credo che tra voi ci sia bisogno di
presentazioni"
Cerco
di racimolare le poche forze rimastemi e di calmarmi. Alzo nuovamente
il viso
dalle mani ancora tremanti per rivolgere con fatica il mio sguardo
verso di
lui.
Solo
in questo momento mi rendo realmente conto che Lantis non è
solo. Due cavalieri
che non mi sembra di aver mai visto si trovano ai suoi lati.
Sono
entrambi molto alti, i loro corpi avvolti nelle pesanti e scure
armature non lasciano niente
all'immaginazione. Il ragazzo sulla destra ha corti capelli biondi,
talmente
chiari da sembrare bianchi; tenuti in modo disordinato. I lineamenti
del viso
sono molto duri e marcati, i suoi occhi sono grigi: intensi e magnetici.
I
lineamenti dell'altro cavaliere invece sono molto più fini e
delicati, i
capelli castani portati abbastanza lunghi incorniciano un viso
praticamente
perfetto, e gli occhi, di un blu talmente intenso che ricordano le
profondità
marine completano l'opera.
Facendo
un incredibile sforzo, mi alzo in piedi posizionandomi tra le mie due
amiche.
"Ben
tornati al castello" cerco di pronunciare queste poche parole con tutta
la
calma possibile.
Lantis,
seguito dagli altri due, avanza lentamente ancora di qualche passo
avvicinandosi di più a noi.
"Ben
tornati cavalieri magici" dice con tono sicuro e deciso guardando sia
Umi
che Fuu.
"Ben tornata
principessa" termina posando il suo sguardo incandescente
su di me
per poi inginocchiarsi elegantemente ai miei piedi.
Rimango
stupida ed imbarazzata dal gesto compiuto dai cavalieri nei miei
confronti.
"Alzatevi,
non c'è bisogno di tutte queste formalità"
affermo cercando di sorridere verso
di loro.
Il
primo ad alzarsi è il ragazzo dai capelli biondi che,
alzando gli occhi sulle
nostre figure, ci lancia uno sguardo che mi fa letteralmente tremare.
"E
così finalmente abbiamo l'onore di conoscere i leggendari
cavalieri
magici" asserisce con tono ironico spostando il suo sguardo da Fuu a
Umi.
Noto,
con la coda dell'occhio, il corpo di Umi irrigidirsi notevolmente.
Conoscendola, posso affermare con certezza che il tono usato dal
cavaliere nei
loro confronti non le è piaciuto per niente.
"Ma
chi si crede di essere quello li?" sussurra guardando me e Fuu
indignata.
"Non mi sembra di averti mai visto! si può sapere chi
diavolo saresti
tu?" Domanda al cavaliere con voce di qualche tono più alto.
Negli
occhi magnetici di lui passa un lampo che è al tempo stesso
di competitività e
divertimento..
"Il
mio nome è Axel damigella" le risponde acido, "sono uno dei
più
potenti stregoni di Sephiro."
"Veramente?"
Risponde lei sarcastica, "e dicci di grazia dove diavolo ti trovavi tu
quando il tuo pianeta era in pericolo?"
Il
suo sguardo si assottiglia, ma non fa in tempo a controbattere
perché l'altro
cavaliere si mette fortunatamente in mezzo ai due…
"Scusatelo!
Axel non è abituato a stare in mezzo agli esseri umani, non
sa ancora cosa sia
la vera educazione" asserisce mettendogli una mano sulla spalla
prendendolo in giro.
"Ce
ne siamo accorte!" Sbotta Umi incrociando le braccia al petto.
"Il
mio nome è Anthilien, è un vero piacere fare la
vostra conoscenza cavalieri
magici. Devo dire che dopo tutto questo tempo non ci speravo
più"
"Il
piacere è nostro" intervengo per non dare la
possibilità ad Umi di dire
ancora qualcosa che possa riaccendere la miccia appena spenta.
"Bene
ragazzi…" interviene Clef per attirare la nostra attenzione,
ora che le
presentazioni sono state fatte: cosa ci dite del vostro viaggio?"
"I
villaggi che abbiamo visitato sono completamente deserti, siamo
riusciti bene o
male a convincere gli abitanti a dirigersi al castello" gli risponde
Anthilien sorridendo.
"E
cosa mi dici del nemico Lantis?"
"Niente
di interessante: abbiamo incontrato solo qualche stupido ed
insignificante
mostro che abbiamo eliminato con facilità"
"Ci
sono ancora villaggi abitati?" continua Clef stringendo più
forte il suo
bastone.
"Abbiamo
dovuto interrompere il nostro giro per portare i nostri ossequi ai
cavalieri
magici" Interviene Axel con tono acido e brusco.
Sento
il mio cuore mancare un battito al pensiero che fuori da qui ci possano
ancora
essere persone in pericolo.
"Non
era necessario" intervengo amareggiata. "La vita degli abitanti di
Sephiro in questo momento è la cosa più
importante a cui dobbiamo pensare"
"E'
la stessa cosa che ho detto io!" continua secco il cavaliere dagli
occhi
di ghiaccio.
"Quando
avete intenzione di ripartire?" Domanda Clef fissando intensamente
Lantis.
"Presto,
non sappiamo quanto tempo ci resta prima che il nemico sferri un
attacco
decisivo!"
"Bene
allora… credo che ai cavalieri magici non dispiaccia venire
con voi"
"Cosaaaa!!!"
Urliamo tutti verso di lui.
"Quali
sono i luoghi non ancora visitati?" prosegue Clef ignorando le nostre
reazioni.
"Bhe…"
gli risponde Anthilien pensieroso "la zona delle montagne infuocate, le
coste marine ed i villaggi al di la della foresta del silenzio"
"Credo
che dividendovi farete prima, tu cosa ne pensi Hikaru?
"Penso
che sia la soluzione migliore, prima ci muoviamo e prima tutti gli
abitanti
saranno al sicuro qui al castello"
"Perfetto,
vi dividerete in tre coppie"
"Ma
Clef cosa stai dicendo?" interviene Umi scandalizzata.
"Noi
tre siamo abituate a combattere insieme, credi che non saremmo
all'altezza
della situazione?" continua Fuu con voce tremante.
"Non
è questo il punte ragazze! Cercate di capire…
è passato parecchio tempo
dall'ultima volta che avete combattuto, siete sicuramente fuori
allenamento ed io
sarò più tranquillo se al vostro fianco ci
sarà uno dei cavalieri" ci
spiega Clef. Le sue ragioni sono certamente valide.
Il
monaco guida si appoggia stancamente contro lo schienale del suo scanno
massaggiandosi le tempie con entrambe le mani.
"Allora…"
sospira tenendo gli occhi chiusi, "tu Fuu andrai con Anthilien, Umi con
Axel ed Hikaru con Lantis" termina riaprendo gli occhi nei quali passa
veloce un lampo divertito.
"Non
è possibile!" sbotta Umi appoggiandosi una mano sulla fronte.
"Qualche
obiezione damigella? Hai per
caso paura?"
"Paura
di cosa di te?" Urla la mia amica ad Axel.
"Così
sembrerebbe" Continua quest'ultimo ironico.
"Adesso
basta Axel, lasciala stare" questa volta, fortunatamente, interviene
Lantis per carmarli.
Non
so perché ma questi sconosciuti cavalieri mi sono
già simpatici, sono sicura
che con il tempo riusciremo ad andare d'accordo.
"Allora
è deciso" affermo per prevenire qualsiasi altra obiezione.
"Partiremo
tra tre giorni" la voce di Lantis giunge alle mie orecchie come una
stilettata.
Ero talmente presa ad osservare la piccola discussione tra Umi ed Axel
da
riuscire quasi a dimenticare i miei problemi.
"Si
è fatto molto tardi, credo che ora sia meglio che andiate a
riposare" ci
dice Clef sorridendo abbassando lo sguardo sul bastone stretto nelle
mani.
Giunta
finalmente all' interno della mia stanza mi lascio cadere stancamente
sulla
comoda poltrona posta davanti alla finestra. Il mio sguardo vaga
nell'oscurità
della notte che circonda il castello. Non riesco a non pensare che,
fuori da
questo posto, ci siano ancora delle persone che stanno rischiando la
vita.
Gente normale, persone comuni non dotate di poteri magici; ai quali
anche un
semplice ed insignificante mostro può apparire come il
nemico peggiore.
Il
colore nero del cielo direziona i miei pensieri a due occhi dello
stesso
colore…
"Lantis…"
sussurro.
Che gioia e che dolore è stato rivederlo dopo tanto
tempo. Sinceramente avevo immaginato il nostro incontro in maniera del
tutto
diversa: sorrisi, occhi che si cercano e che si incatenano gli uni
negli altri,
cuori che battono all’unisono a conferma che i sentimenti
hanno resistito alla
lunga lontananza e noi due che ci lasciamo annegare in un mare di
infinita
dolcezza…ma i miei erano solamente sogni.
Invece
i suoi occhi erano così distanti… eppure quando i
nostri sguardi si sono
incrociati mi è sembrato di notare nel suo passione.
Provi
ancora qualcosa per me amore mio? O mi hai dimenticata come Ferio ha
fatto con
Fuu?
Accosto,
stancamente, una mano alla guancia e mi sorprendo nel sentirla bagnata;
dai
miei occhi senza che me ne accorgessi le lacrime hanno iniziato a
scendere
lungo il mio viso.
Abbasso
stancamente la testa lasciandomi finalmente andare ad un pianto
liberatorio.
Buio…
oscurità… tenebre.
E'
di questo che mi circondo, ed è grazie a questo che io
esisto.
Il
dolore mi da forza, la paura mi appaga, la morte mi rende invincibile.
Io
rappresento tutte queste cose, io sono il nulla che devasta e distrugge.
E'
questo che ho intenzione di fare a questo insulso pianeta.
Io eliminerò
tutto ciò di bello che c'è su Sephiro, un giorno
il sole tramonterà su un
pianeta che non avrà più la
possibilità di ammirare una nuova alba; un pianeta
che come unici abitanti avrà unicamente le ombre che io
stesso ho creato.
Anche
se ancora non lo sanno… io ho già vinto!
Afferro
deciso il calice appoggiato ad un ripiano posto a fianco dell'imponente
trono
sul quale sono seduto, beandomi del profumo della bevanda al suo
interno. Il
suo colore è rosso. Lo stesso colore con il quale
impregnerò ogni luogo di
questo stupido mondo.
"Brindo
a voi cavalieri magici… e alla vostra morte!" Dico
sorridendo alzando il
mio calice in un brindisi con le tenebre.
Prima
di passare ai vari ringraziamenti, voglio solo avvisarvi che la storia
sarà
sospesa causa vacanze estive.
RINGRAZIAMENTI
Un
grandissimo grazie alle due persone che mi stanno pazientemente
aiutando a
scrivere questa fic: QeenSerenity83 e ISA1983.
Onyria: grazie per la tua
recensione, sono contenta che la storia ti piace.
Presto
vedrai che arriverà anche il momento di Umi, ho in serbo per
lei parecchie
cose.
Per
quanto riguarda le descrizione dell'abbigliamento dei vari personaggi
vedrò
cosa riuscirò a fare. Purtroppo non sono molto brava nelle
descrizioni fisiche,
ma ti prometto che ci proverò.
Ringrazio
anche tutte le persone che stanno leggendo.
Alla
prossima e buone vacanze a tutti.
|
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Capitolo 9 *** preparativi 1parte ***
"Hei
Umi! Mi stai ascoltando?"
Alzo
lievemente lo sguardo dalla bevanda ambrata nella tazza che sto tenendo
tra le
mani, per dirigerlo verso Fuu.
"Scusami,
stavi dicendo?"
"Ti
ho appena domandato cosa ne pensi della decisione di Clef riguardo al
viaggio
che dovremmo fare insieme ad Axel ed Anthilien"
"Cosa ne
penso, eh?" Le rispondo pensierosa, riponendomi sospirando
la
stessa domanda.
I
suoi occhi rimangono incollati ai miei, mentre la osservo per qualche
secondo
bere tranquillamente il suo the. Mi alzo in piedi facendo quasi cadere
la
poltrona sulla quale ero seduta, dirigendomi verso la finestra.
"Penso
che sia un'assurdità! Non riesco a capire il motivo per cui
Clef abbia
insistito tanto a dividerci ed a farci accompagnare da uno di loro!"
Rimango
qualche istante in silenzio ad ammirare i bellissimi e rigogliosi
giardini del
castello. I miei pensieri volano alla notte passata insonne a causa del
nervosismo per questo assurdo viaggio. Alle prime luci dell'alba,
troppo
stressata per rimanere ancora a letto, mi sono alzata, e senza neanche
pensarci
mi sono diretta verso la stanza di Fuu.
Poverina,
devo averle fatto prendere un colpo quando ha sentito bussare alla
porta.
"Non
mi sono ancora scusata per il brutto modo in cui ti ho tirata
giù dal
letto" le dico voltandomi verso di lei sorridendole.
"Non
preoccuparti, neanche io sono riuscita a dormire stanotte, quando ho
sentito
bussare alla porta stavo per alzarmi" Mi dice tranquillamente
indicandomi
il the ancora nella mia tazza.
Ritorno
svogliatamente a sedermi, sono talmente nervosa che non riesco a stare
ferma;
afferro la tazza ancora fumante portandomela alle labbra, sento il
liquido
caldo scendere nella gola provocandomi un piacere di benessere.
"E
tu, cosa ne pensi?" Le domando senza guardarla mentre appoggio
delicatamente la tazza sul piattino di porcellana.
"Bhe
ecco…" mi risponde pensierosa soppesando le parole per farmi
capire i suoi
complicati pensieri.
"Non
sono assolutamente d'accordo! Noi tre insieme abbiamo affrontato mille
situazioni difficili e altrettante battaglie. Quando siamo arrivate su
questo
pianeta la prima volta, Clef non si fece nessuno scrupolo a mandarci a
combattere, sapendo perfettamente che non ne eravamo in grado. Non
riesco a
capire da dove arrivi tutta questa premura nei nostri confronti dopo
tutto
quello che abbiamo passato"
"Pensi
che ci sia qualcos'altro sotto? Qualcosa che noi non sappiamo e che non
ci
vuole dire per non farci preoccupare?
"Sinceramente
ci ho pensato anch'io, ma non sono arrivata a nessuna conclusione
plausibile…non
so proprio cosa risponderti. E invece…" continua
nervosamente
tamburellando le dita sul tavolo. "Cosa ne pensi dei due cavalieri che
erano con Lantis?"
"Continuo a chiedermi da dove siano saltati fuori, ci hanno fatto
intendere di essere molto potenti, e allora perché non si
sono mai fatti vedere
quando il loro pianeta era in pericolo? Ti devo confessare che sono
molto
curiosa di capire quali siano le loro reali capacità"
"Anche
io nutro gli stessi dubbi e mi sono posta le stesse domande. Vedrai che
prima o
poi riusciremo ad avere le risposte che cerchiamo"
"Comunque
non posso negare che sono entrambi molto affascinanti: Anthilien mi
è sembrato
molto gentile, educato e simpatico. Mentre Axel…
è un vero arrogante, cinico e
per di più presuntuoso!"
"Credo
che non gli siamo molto simpatiche, chissà
perché?" Mi dice facendo un
respiro di rassegnazione.
"Sinceramente
la cosa non mi sfiora neanche un po'! L'unico vero problema
è che dovrò
sopportarlo per chissà quanto tempo. Non sarà
facile" concludo facendo
comparire sul mio viso una smorfia di disgusto.
Un
leggero bussare alla porta, mi fa desistere a rifarle la stessa domanda
riguardo ai due misteriosi cavalieri.
Senza
che nessuna delle due dica niente la porta comincia ad aprirsi
lentamente,
facendo apparire la figura di Hikaru.
"Buon
giorno ragazze, sono passata da Umi e visto che li non l'ho trovata ho
pensato
che potevate essere qua" ci dice col sorriso sulle labbra entrando.
"Vuoi
una tazza di the Hikaru? Deve essere ancora caldo"
"Grazie
Fuu volentieri" le risponde andandosi a sedere sulla poltrona vuota in
mezzo alle nostre.
"Allora,
di cosa stavate parlando?" Ci domanda fissandoci intensamente.
"Stavo
per chiedere a Fuu cosa ne pensa di Axel ed Anthilien" le rispondo
posando
il mio sguardo su Fuu che le sta versando il the.
Le
sue spalle fanno un leggero sussulto alla mia domanda.
"E'
troppo presto per dare un parere corretto. Non li conosco ancora bene,
ma posso
dire che emanano entrambi un'aurea molto potente, quasi al pari di
quella di
Lantis. Per il resto… solo il tempo potrà farci
capire come siano in
realtà"
"Sai
perfettamente che non era questo che volevo sapere" le dico incrociando
le
braccia al petto indispettita.
Sul
suo volto compare un leggero rossore di disagio.
"E tu sai
perfettamente che l'ultima
cosa che osservo in una persona è il suo aspetto esteriore"
Controbatte
imbarazzata.
"Vuoi
farmi credere che non ti sei soffermata neanche un secondo ad ammirare
la loro
straordinaria bellezza?" Continuo avvicinandomi di più a
lei. "Non ti
sei accorta di come ti guardava Anthilien?"
Termino
maliziosamente quasi sussurrando vicino al suo volto.
"Dai
Umi falla finita! Non vedi che la stai mettendo in imbarazzo?"
"Hikaru
ha ragione, e poi in questo momento l'ultima cosa a cui voglio pensare
è ad un
uomo. Soprattutto dopo quello che ho passato per colpa del tradimento
della
persona che amavo"
"Mi
dispiace Fuu, non era mia intenzione rattristarti" le dico dispiaciuta
stringendole la mano.
"Non
preoccuparti, so che non era questa la tua intenzione" mi risponde
sorridendo ricambiando la stretta.
Appoggio
i gomiti sul tavolo, e adagiando il mento sulle mani rimango qualche
istante ad
osservare attentamente Hikaru. I suoi occhi sono cerchiati,
ciò può solo far
presupporre che anche lei ha passato la notte in bianco. I lineamenti
del viso
sono tesi, ma incredibilmente belli.
Hikaru
è veramente perfetta per il ruolo che questo pianeta le ha
affidato, credo che
in tutto l'universo non esista una persona generosa, altruista e leale
come
lei. Sono più che sicura che se solo potesse si butterebbe
nelle fiamme
dell'inferno piuttosto che vederci tornare a combattere.
I
suoi occhi di fuoco si posano su di me interrogativi; segno che si
è accorta
che la stavo fissando intensamente.
"Qualche
problema?" mi domanda spostando la tazza dalle labbra per poter parlare.
"No…
" Le rispondo sorridendo tornando ad appoggiarmi allo schienale della
poltrona, "stavo solo pensando che sei molto bella"
Il
suo viso diventa paonazzo, non è mai stata brava a
nascondere la propria timidezza.
"Dai
Umi…" mi dice imbarazzata abbassando lo sguardo.
"Umi
ha ragione Hikaru" interviene Fuu fissandola a sua volta. "Credo che
tu non ti renda conto di quanto sei bella"
"Vi
siete mai guardate allo specchio?" controbatte indicandoci il grande
specchio
incastonato di smeraldi.
Scoppiamo
tutte a ridere. Finalmente dopo tanto nervosismo un po' di serena
tranquillità.
Gli
occhi di Hikaru ridiventano immediatamente seri… addio
serenità.
"Di
cosa stavate parlando prima che arrivassi? Ci domanda. Ma sono
più che convinta
che conosca già la risposta.
"Del
nostro imminente viaggio" le rispondo con una punta di
acidità nella voce.
"Non
siete d'accordo vero?"
"Ma
ti rendi conto!?" Le dico alzandomi nuovamente ed iniziando a camminare
da
una parte all'altra della stanza.
"Quello
mi detesta!" Sbotto esasperata.
"Se
tu provassi a parlare con Clef magari…" interviene Fuu
speranzosa.
"Sapete
benissimo quanto me, che quando Clef si mette in testa qualcosa,
nessuno riesce
a fargli cambiare idea"
"Ma
la principessa sei tu o sbaglio? Non dovresti essere tu quella che
prende le
decisioni?" Le chiedo alzando un po' troppo la voce.
"Hai
ragione ma…" sussurra abbassando lo sguardo sulle mani
strette a
pugno"
"Perdonami
ti prego" le dico andandole incontro inginocchiandomi davanti a lei e
mettendole le mani sulle spalle. "Sono molto nervosa, ma non ce l'ho
con
te credimi. E solo che non riesco ad accettare il fatto che ci abbia
divise.
"Ti
capisco perfettamente" mi dice alzando il suo sguardo triste su di me,
"non crediate che io sia contenta di questa situazione"
"Ma
avrai la possibilità di stare sola con Lantis" Interviene
Fuu dolcemente.
Sento
il corpo di Hikaru irrigidirsi sotto le mie mani.
"E'
proprio questo il punto. Io sono terrorizzata al solo pensiero di stare
sola con
lui dopo tutti questi anni. Se dovessi capire che non prova
più niente per me…
"
Io
e Fuu ci scambiamo uno sguardo divertito.
"Sono
sicura che questo sarà l'ultimo dei tuoi problemi" le dico
ridendo.
"Ma
cosa stai dicendo?"
"Hikaru,
anche una statua si sarebbe accorta che Lantis è ancora
pazzamente innamorato
di te" termina Fuu allegramente.
Ho
lasciato sole Hikaru e Fuu dicendo loro che avevo bisogno di fare due
passi per
rilassarmi un po'. Sto percorrendo il lungo corridoio centrale che
conduce alla
grande sala; voglio andare a parlare con Clef, forse
riuscirò a convincerlo a
cambiare idea riguardo a questo stupido viaggio a coppie.
I
miei pensieri vengono bruscamente interrotti dal rumore provocato dal
cozzare
delle lame delle spade. Mi blocco istintivamente per poi dirigermi
verso una
finestra dalla quale posso osservare i soldati che si stanno allenando
al
combattimento. Non posso fare a meno di chiedermi quanto tutto
quell'addestramento possa servire loro contro un nemico dotato di
chissà quali
poteri. Sto per spostarmi per continuare il mio cammino, quando con la
coda
dell'occhi noto tre figure in disparte che stanno conversando
allegramente.
Rimango
qualche minuto ad osservarli, chiedendomi mentalmente quando nella mia
vita mi
sia capitato di vedere tanta bellezza insieme in una volta sola.
Vorrei
essere in grado di sapere di cosa stanno parlando. Sicuramente anche
loro non
sono entusiasti della decisione di Clef. All'improvviso sento il mio corpo
attraversato da
un brivido quando mi rendo conto che Axel ha sollevato il suo sguardo
nella mia
direzione.
Con
uno scatto fulmineo mi levo dalla finestra appoggiando la schiena alla
parete;
il mio cuore batte talmente veloce che sembra voglia schizzarmi fuori
dal
petto. Spero che nonostante tutto non si sia accorto della mia
presenza; non mi
va che pensi che li stavo spiando.
Faccio
un profondo respiro per rilassarmi, poi mi incammino a passo spedito
verso la
mia destinazione.
Arrivata
davanti all'entrata della grande sala, noto che la porta è
stranamente aperta.
Riesco ad udire le voci dei miei amici che stanno discutendo
animatamente con
Clef.
"Non
credi che potrebbe essere pericoloso?" Gli domanda Presea preoccupata.
"Non
credo proprio! E' Proprio per far si che il viaggio sia il meno
pericoloso
possibile che ho deciso di mandarle insieme ai ragazzi" Le risponde lui
tranquillamente.
"Però
devi ammettere che senza i geni saranno più vulnerabili, se
il nemico dovesse
attaccarle non potranno difendersi come facevano una volta" Interviene
Rafaga.
"E'
anche per questo motivo che mi è sembrato opportuno mandarle
a fare questo
viaggio. Quando dovranno affrontarlo, saranno costrette a contare solo
sui loro
poteri, potrebbe essergli utile combattere contro qualche mostro.
Sperando
sempre che il nemico non decida di apparire così presto"
"Una
specie di allenamento?" Gli domanda Carldina pensierosa.
"Più
o meno" le risponde Clef divertito.
"Io continuo a dire
che è pericoloso, ma
nonostante tutto devo ammettere che tutti noi siamo nelle loro mani,
quindi…"
"Io
non sono d'accordo!" Interviene Ascot con voce alterata bloccando il
commento di Presea. "E poi… perché con loro? A
parte Lantis non li
conoscono neanche. Potremmo andare io
e un altro dei ragazzi insieme ad Umi e Fuu!"
Rimango
commossa dal gesto di Ascot, certo che forse sarebbe più
semplice essere
accompagnate da uno di loro.
"Apprezzo
la tua generosità, ma questo viaggio servirà
anche a farli conoscere meglio
visto che prima o poi saranno costretti a combattere insieme. Sono
sicuro che
troveranno il modo per andare d'accordo"
"Dai
Ascot non preoccuparti, Umi è molto più forte di
come pensi" Gli dice
dolcemente Carldina.
Cavolo,
non sarà che Ascot prova ancora dei sentimenti nei miei
riguardi dopo tutto
questo tempo? La cosa migliore che posso fare per lui, è
quella di continuare a
comportarmi come ho sempre fatto; trattarlo unicamente come un caro
amico. Non
voglio che soffra a causa mia.
"Umi,
se vuoi ora puoi entrare"
La
voce di Clef mi risveglia dai miei pensieri, imbarazzata per essermi
fatta
cogliere in fragrante a spiarli entro lentamente all'interno della sala.
"Buon
giorno…" dico nervosamente alzando la mano in segno di
saluto.
"Ciao
Umi, come mai da queste parti?" Mi domanda Carldina abbracciandomi.
"Sono
venuta per parlare con Clef ma credo che non sia il momento
migliore…"
"Non
preoccuparti, noi ce ne stavamo andando" mi dice Presea facendomi un
sorriso ed iniziando ad incamminarsi verso l'uscita.
"Allora
a più tardi" prosegue Carldina afferrando Rafaga e Ascot
sotto braccio
uscendo fuori a loro volta.
Una
volta rimasta da sola con Clef, sento nuovamente l'imbarazzo prendere
il
sopravvento.
"Hai
sentito tutto vero?" Mi domanda tranquillamente.
"Tu
sapevi che ero li vero? Non era mia intenzione spiare la vostra
conversazione,
ma…"
"Non
preoccuparti, spero solo che almeno alcune delle tue domande abbiano
già avuto
le risposte che cercavi"
"Si!"
Gli rispondo frettolosamente alzando le braccia in un gesto sconsolato.
Rimaniamo
entrambi in silenzio per qualche istante, nel quale rimango ad ammirare
i
lineamenti delicati e bellissimi del suo volto.
Quanto
ho sofferto per te? Perché non sei mai riuscito a ricambiare
i miei sentimenti?
Sento
le lacrime pizzicarmi gli occhi e con un incredibile sforzo cerco di
ricacciarle indietro.
Non
posso! Non voglio che lui si accorga di come ancora dopo tutti questi
anni mi
faccia stare male a causa del suo rifiuto.
"Umi…"
mi chiama dolcemente per attirare la mia attenzione. "Non essere
triste,
io… non merito tanto"
Alzo
di scatto la testa, che tenevo china sul pavimento, verso di lui.
"Come
fai a chiedermi questo, tu non puoi capire…" gli dico con la
voce
soffocata dal pianto che sta per esplodere.
"Tu
credi?" Mi domanda inarcando un sopracciglio.
"Io
so solo che fa male…" gli rispondo in un sussurro.
"Sono
sicuro che prima o poi troverai quello che stai cercando: una persona
che possa
ricambiare i tuoi sentimenti, che ti faccia sentire protetta e felice
come
meriti. Io… non potrò mai essere quella persona"
I
suoi occhi sono velati da un 'incredibile tristezza. L'unica cosa che
vorrei
fare in questo momento è gettarmi fra le sue braccia ed
unire le nostre labbra,
per fargli sentire tutta la frustrazione che mi sta dilaniando anima e
cuore.
Invece, non riuscendo più a trattenere le lacrime che stanno
iniziando a
rigarmi il volto, ed a sostenere il suo sguardo, mi dirigo velocemente
verso
l'uscita.
Ora
più che mai posso capire quanto male può fare un
cuore spezzato. Riuscirò
mai a riunire i frammenti causati da tanto dolore? Quanto tempo
dovrà passare
prima che io riesca nuovamente ad amare qualcuno senza avere la paura
di
provare quest'orribile sensazione di abbandono e disperazione?
Queste
sono le domande che affollano la mia mente mentre corro alla ricerca di
un
luogo dove possa sfogare tutto il mio dolore. Di una cosa in questo
momento
sono sicura: l'amore fa soffrire, allora perché ho bisogno
di lui così
disperatamente?
Con
la vista offuscata dalle lacrime, ed il fiato corto causato dalla corsa
mi
precipito dall'unica persona che in questo momento può
essermi d'aiuto.
Senza
nemmeno bussare entro all'interno della stanza di Hikaru, trovandola
fortunatamente distesa a riposare. Accortasi del mio ingresso
improvviso scatta
come una molla, inginocchiandosi al centro del grande letto.
"Umi
che cosa è successo?" Mi domanda allarmata.
Senza
dire una parola le corro in contro, cercando conforto nelle sue
braccia. Hikaru
intuendo forse il mio bisogno di sfogare la tristezza, rimane
pazientemente in
silenzio aspettando che il mio pianto liberatorio finisca.
"Grazie"
le sussurro con voce tremante asciugandomi le ultime lacrime con il
dorso della
mano.
"Ora
vuoi raccontarmi cosa ti è successo?" Mi domanda dolcemente.
Appoggio
stancamente la testa sulle sue ginocchia.
"Cosa
è successo, eh?" le rispondo sogghignando amaramente.
Lei
non controbatte, rimane in silenzio aspettando pazientemente una mia
spiegazione.
"Finalmente
mi sono resa conto, che l'uomo di cui sono sempre stata innamorata, non
contraccambia i miei sentimenti"
"Stai
parlando di Clef vero?"
Alzo
la testa quel tanto che mi basta per guardarla negli occhi.
"Lo
sapevi?"
"No,
ma l'avevo intuito. Quello che non riesco a capire è
perché tu non ne abbia mai
parlato"
"Tu
e Fuu avevate già abbastanza problemi per preoccuparvi anche
dei miei"
"Hai
parlato con lui?" Mi domanda senza controbattere alla frase che le ho
appena detto.
Mi
riadagio dolcemente sulle sue gambe chiudendo gli occhi, tornando
mentalmente
alla discussione con Clef.
"Facendola
breve, mi ha detto che non è l'uomo adatto a me, e che con
lui… non potrò mai
essere felice"
"E
tu cosa gli hai risposto?"
"E'
questo il bello! Invece di parlargli e cercare di farlo ragionare, di
fargli
capire che quello che aveva detto erano solo delle stupidaggini, mi
sono messa
a piangere e sono scappata via"
Rimaniamo
qualche istante in silenzio, ognuna assorta nei propri pensieri.
"Che
intenzioni hai ora?" Mi domanda tranquillamente.
"Non
posso obbligarlo ad amarmi, dovrò accettare la sua scelta,
dimenticarlo e
cercare di andare avanti"
Hikaru
mi asciuga delicatamente una lacrima accarezzandomi la guancia.
"Sono
sicura che prima o poi troverai la persona giusta per te"
Senza
volerlo sul mio volto compare un sorriso cinico.
"Sono
le stesse parole che ha usato anche lui" le dico soffocando uno
sbadiglio.
"Ora
cosa ne dici di riposarti un po'? Vedrai che quando ti sveglierai forse
riuscirai a vedere tutta questa faccenda sotto un'altra ottica"
"Non
lasciarmi sola" le chiedo con la voce impastata dal sonno.
"Non
preoccuparti, non ho intenzione di andare da nessuna parte" Mi risponde
sorridendo accarezzandomi teneramente i capelli.
Il
sonno prevale su di me portandomi finalmente in un luogo di pace e
serenità. Ma
non sono sola. Accanto a me c'è un cavaliere che mi sta
tendendo la mano per
intimarmi ad avvicinarmi a lui. Il suo volto è oscurato, non
capisco chi è, ma
le mie gambe senza volerlo continuano ad avanzare verso di lui.
Arrivatagli
vicino mi afferra dolcemente, stringendomi in un tenero abbraccio.
"Non
sei sola, ci sono io con te" Mi sussurra teneramente prima di adagiare
le
sue labbra sulle mie.
Salve
gente!
Andate
bene le vacanze?
Le
mie sono state fantastiche. Ora non mi resta che aspettare quelle
invernali.
Ringrazio
Onyria, ISA1983 e labellaninnetta per le recensioni
dello scorso
capitolo.
Questa
volta voglio fare un ringraziamento speciale ad Onyria che mi ha
inviato un
ritratto di Axel veramente stupendo.
Aspetto
con ansia quello di Anthilien.
Se
mi darai il tuo consenso potremmo mettere il link del tuo disegno,
cosicché tutti
potranno vedere quanto sei brava.
Ringrazio
come sempre anche tutti coloro che hanno messo questa storia tra
preferiti e
seguite; e naturalmente anche tutti coloro che leggono solamente.
.
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Capitolo 10 *** preparativi 2parte ***
Hm-hmmm… m-ma che
succede?!
Un
fastidioso ed incessante bussare alla porta mi ridesta da un sonno
profondo e
privo di sogni. Mi rigiro svogliatamente tra le soffici lenzuola
cercando di
attutire il rumore premendomi il cuscino sulla testa, nella vana
speranza che
lo scocciatore si stanchi presto e tutto questo frastuono finisca.
A
quanto sembra chiunque si trovi dietro la porta non ha nessuna
intenzione di
andare via, e allora, ormai quasi del tutto sveglio, mi decido ad
aprire gli
occhi ma sono costretto a richiuderli immediatamente per non essere
accecato
dalla luce del sole che illumina la stanza attraverso le enormi
finestre; mi
maledico mentalmente per non aver chiuso i pesanti tendoni ieri sera.
"AVANTI!"
Urlo alterato verso la porta chiusa.
Immediatamente
il cigolio dell’anta che si apre viene subito sostituito dal
suono dei passi di
qualcuno che entra nella mia stanza.
"Axel!
Maledizione! Ti vuoi alzare?!"
Con
un gesto di stizza sposto il cuscino dal viso, riposizionandolo in modo
da
adagiarvi nuovamente la testa.
"Buongiorno
altezza! Dormito bene?" Avvertendo una nota di rabbia nella sua voce mi
decido finalmente ad aprire gli occhi. Se avessi il potere di farlo, in
questo
momento, con lo sguardo incenerirei la persona che stamattina ha
disturbato il
mio sonno e mi ha svegliato in malo modo.
"Anthilien…
vai al diavolo!"
Il
mio amico indispettito dal atteggiamento ostentato, si sposta
dall'entrata e
raggiunge con due falcate il centro della stanza.
Rimane
per alcuni secondi immobile, a braccia incrociate, a fissarmi con uno
sguardo
alterato ed indispettito allo stesso tempo.
"Ma
ti rendi conto di che ore sono?" Mi domanda irritato inarcando un
sopracciglio.
"Non
ne ho idea" gli rispondo con voce ancora impastata dal sonno e
stropicciandomi gli occhi.
"Il
sole è già sorto da un bel pezzo! Ed io sono ore
che aspetto, nella ingannevole
speranza che qualcuno si degni di raggiungermi!"
"Lantis
dov'è?" Gli domando non riuscendo ancora a capire bene
quello che mi sta
dicendo.
Sul
suo viso compare una smorfia di indignazione.
"Se
proprio lo vuoi sapere… sono appena uscito dalla sua
stanza!"
Scoppio
a ridere, da quanto lo conosco? Non ho
mai visto il nostro capitano alzarsi dopo il sorgere del sole.
"Ora
mi vuoi fare il favore di alzarti e raggiungermi il prima possibile nel
cortile
di addestramento?"
Senza
dire una parola, sospirando, mi alzo faticosamente dal letto e mi
dirigo in
bagno. Appena metto piede all'interno sento lo sbattere della porta
della
stanza, segno che Anthilien finalmente ha deciso di lasciarmi in pace,
per il
momento.
Sogghignando
entro nella doccia, il fresco contatto del liquido con la mia pelle mi
permette
di svegliarmi completamente. Una volta finito, avvolgo il mio corpo con
una
morbida tela profumata e fisso per qualche momento la mia immagine
riflessa
nello specchio, ritorno mentalmente a giorni che ormai mi sembrano
lontanissimi.
Quanto
tempo è passato… da
quanto qualcuno non veniva a svegliarmi la mattina?
Ritorno
bruscamente alla realtà, richiudendo i miei dolorosi ricordi
nell'angolo più
remoto della mia mente.
Dopo
essermi sistemato ed aver indossato l'armatura, esco per raggiungere i
miei
amici nel cortile.
Percorro
lentamente il corridoio che fiancheggia l'ala ovest del castello, fino
ad
oltrepassare un grande arco di pietra che mi permette di uscire
all'esterno.
"Finalmente
anche tu hai deciso di degnarmi della tua presenza!” Mi urla
contro Anthilien,
mentre mi avvicino, spostando il suo sguardo indispettito da me a
Lantis, che
sta facendo tutto il possibile per non scoppiare a ridere. Arrivato
vicino a
lui gli do una pacca amichevole sulla spalla.
"Capitano…
dormito bene?"Domando cercando di rimanere il più serio
possibile.
"Direi
di si!" Mi risponde divertito.
"Bene!
Ora che finalmente abbiamo constatato che l'unico a non essersi
svegliato
all'ora di pranzo è il sottoscritto, cosa ne dite di
incominciare a discutere
di questo benedetto viaggio?"
Immancabilmente
sento l'allegria abbandonarmi del tutto e ritorno ad una
realtà che avrei
preferito cancellare.
Mi
sposto ancora di qualche passo appoggiandomi stancamente contro la
staccionata
di legno che delimita il campo di addestramento.
"Io
non sono d'accordo!" Affermo duramente mentre do ancora le spalle ai
miei
compagni.
"Sinceramente,
neppure io la trovo una idea eccellente" Asserisce Anthilien seccato.
Mi
giro di scatto verso di loro. Devo ammettere che le sue parole mi hanno
sorpreso, credevo che l'unico ad opporsi a questa assurda idea sarei
stato io.
Come sempre del resto.
Sposto
il mio sguardo su Lantis, che fino a questo momento è
rimasto in completo
silenzio, e lo osservo perplesso.
Il
suo sguardo mi fa desistere dal chiedergli qualsiasi cosa. I suoi occhi
sono
così… distanti. Come se vedessero cose che solo
lui può vedere, che solo lui…
ha vissuto.
Mi
chiedo che segreti inconfessabili tenga ancora così
gelosamente rinchiusi nel
suo cuore.
Conosco
la vita e la storia di Lantis quel tanto che lui ha voluto che
conoscessi. Non
ho mai voluto intromettermi o indagare convinto che prima o poi avrei
trovato
il modo di abbattere i muri che lui stesso ha creato. Forse
perché il solo
parlarne gli provoca ancora troppo dolore, o forse… solo
perché non sono io la
persona che può aiutarlo a cancellare, una volta per tutte,
i fantasmi di un
passato che ancora oggi, ne sono sicuro, lo tormentano. Si tratta di un
dato di
fatto che mi provoca un'inaspettata irritazione, chi
potrà mai essere la persona che lo aiuterà a
trovare tutta la pace
e la serenità che merita?
"Hei
Lantis, sei ancora fra noi?"Gli domanda Anthilien, e senza rendersene
conto
ci riporta entrambi al presente.
"Scusatemi,
stavo pensando…"
"Ai
cavalieri magici? O a uno in particolare?"
Noto
le spalle del capitano sussultare leggermente alla domanda di Anthilien.
"Ma
cosa ti salta in mente? Stavo pensando al fatto che non sarà
facile compiere
questo viaggio"
"Fammi
capire…" lo interrompo infastidito, "non hai nessuna
intenzione di
cambiare le cose vero?"
"Ormai
abbiamo già acconsentito… non posso andare da
Clef e dirgli che non abbiamo
nessuna intenzione di andare con loro. Cosa penserebbe di noi?"
Controbatte facendo un gesto esasperato con la mano.
"Allora
andrò io! Non ho nessuna intenzione di portarmi dietro un
cavaliere magico!
Piuttosto andrò da solo. Non mi interessa un accidente di
quello che potrebbe
pensare Clef al riguardo."
Anthilien
mi raggiunge sedendosi con un balzo sulla staccionata di fianco a me.
"La
principessa è d'accordo" sospira rassegnato, "e noi non
possiamo
disobbedire ad un suo ordine. Anche se l'idea è stata di
Clef, lei ha
acconsentito… è come se fosse stata lei stessa a
parlare!"
Sto
per controbattere ma la mia attenzione viene catturata da un'immagine
in
lontananza. Uno dei cavalieri magici è affacciato ad una
finestra a fissare
pensierosa i soldati che si stanno allenando. Il suo sguardo si gira
verso la
nostra direzione, quando si rende conto che la sto guardando si ritrae
velocemente, sparendo del tutto alla mia vista.
Riporto
la mia attenzione verso i miei due amici che hanno spostato la loro
conversazione, senza che me ne rendessi conto, su altri argomenti.
"Allora me lo vuoi
dire?"
Anthilien
sta attendendo impaziente risposta ad una domanda che ignoro.
"Credo
che tu abbia preso un abbaglio" Gli risponde secco Lantis.
"Se
lo dici tu. Tu cosa ne pensi Axel?"
Rimango
qualche secondo a fissarli intensamente chiedendomi mentalmente che
genere di
risposta dovrei dare.
"Scusa…
ma di cosa stai parlando?"
"Ma
si può sapere dove hai la testa oggi? Ho appena chiesto al
nostro capitano cosa
ci sia stato fra lui e la nostra principessa"
"Non
capisco di cosa tu stia parlando!" controbatto non capendo il senso di
questa domanda.
"Ora
basta" interviene Lantis lanciando uno sguardo infuocato verso
Anthilien.
"E' tardi. Credo sia meglio andare a mangiare qualcosa". termina
dandoci le spalle e avviandosi verso il castello.
Rimango
imbambolato a fissare la figura di Lantis allontanarsi a passo spedito,
chiedendomi cosa possa aver scatenato un cambio d'umore così
repentino. Sposto
il mio sguardo sul cavaliere di fianco a me, lanciandogli un'occhiata
interrogativa.
Cosa
può aver capito che io
ancora non riesco a comprendere?
Anthilien
da parte sua ricambia il mio sguardo con un ghigno enigmatico.
"Solo
il tempo potrà dirmi se ho torto o ragione " Mi dice
divertito
rimettendosi in piedi e avviandosi anche lui verso l'interno del
palazzo.
Rimasto
completamente solo, mi incammino verso la sala del trono; devo parlare
assolutamente con Clef, non ho nessuna intenzione di partire insieme a
quella
stupida ragazzina impertinente!
Arrivato
in prossimità dell'entrata, sono costretto a spostarmi
velocemente di lato, il
cavaliere magico dell'acqua mi è passato di fianco correndo,
senza nemmeno
accorgersi della mia presenza.
Stava
piangendo!
Rimango
alcuni istanti immobile appoggiato contro il freddo muro del corridoio
con gli
occhi chiusi ed il respiro irregolare.
Ma
cosa mi sta succedendo?
Perché mi ha turbato così
tanto la sua sofferenza?
Sbatto
energicamente un pugno contro la parete, il dolore lancinante alla mano
mi
aiuta a riprendere il controllo di me stesso.
Al
diavolo!!
Infastidito
dal mio atteggiamento, varco velocemente l'entrata.
Clef
è seduto al solito posto tenendosi la testa fra le mani. Non
riuscendo a
trovare le parole giuste per catturare la sua attenzione picchio i
piedi in
modo da fargli percepire la mia presenza.
Accortosi
di non essere più solo alza di scatto la testa; il suo viso
è una maschera di
puro dolore, nei suoi occhi scorgo una tristezza che va oltre ogni
immaginazione.
"Se
sei qui per chiedermi di cambiare idea, stai sprecando il tuo tempo"
Preso
completamente alla sprovvista dal tono tagliente della sua voce,
rimango per un
istante in silenzio ad osservarlo.
"Me
lo stai per caso ordinando!?" gli domando con voce glaciale
posizionandomi
davanti a lui.
Il
suo corpo si accascia contro lo schienale del trono, la testa reclinata
all'indietro, gli occhi chiusi.
"Te
lo chiedo come favore personale"
sussurra stancamente.
"Vuoi
parlarne?" gli domando avvicinandomi di più a lui.
Avvertendo
forse la mia presenza più vicina spalanca di scatto gli
occhi nei quali riesco
a scorgere un profondo tormento.
"No!"
è la sua risposta secca.
Sento
i muscoli del mio corpo irrigidirsi; è frustrante non
riuscire a capire che
cosa vuole veramente, non sono abituato a trovarmi in queste situazioni.
Forse
intuendo il mio turbamento il suo viso si distende, accentuando un
lieve
sorriso.
"Forse
un giorno, ma non ora. L'unica cosa che ti chiedo è di
proteggere Umi a costo
della tua vita… me lo devi promettere!!"
I
suoi occhi mi provocano una fitta lancinante, conosco quello sguardo,
ho già visto
quella disperazione.
"….v-va…bene"
mi ritrovo a dire abbassando il capo in segno di sconfitta.
Ma cosa succede a tutti
oggi? Prima Lantis… era così strano, pensieroso,
da quando lo conosco non credo
di averlo mai visto in quelle condizioni, che mistero
c’è sotto?
Poi il profondo turbamento
del Cavaliere Magico dell’Acqua, non so che cosa mi abbia
potuto fare ma l’ho
sentito sulla mia pelle.
Infine Clef… con lui è
sempre come parlare per rebus da risolvere, cosa nasconde?
Oooooh, non riesco a capirci
niente! E cos’è questo stato di tensione che mi
rende così nervoso?!
Ritorno
nella mia stanza e mi sbatto energicamente la porta alle spalle, la
chiudo a
chiave, e mi appoggio pesantemente ad essa.
Non
voglio vedere nessuno,
non voglio parlare con nessuno. Ho bisogno di stare solo. Devo
riflettere.
Rimango
alcuni istanti in piedi ad osservare lo spazio che mi circonda.
La
mia stanza è imponente, troppo grande per una sola persona,
per una persona
come me.
I
muri sono tinteggiati con un colore grigio perla quasi evanescente. Al
centro
della parete alla mia destra vi è l'enorme letto, sul quale
domina un
gigantesco dipinto che raffigura un mare in tempesta.
In
un angolo sulla mia sinistra, sopra ad un tappeto dalla preziosa
manifattura, c'è
un salottino, che una
ragazza certamente definirebbe “grazioso”: un
comodo divano, un tavolino e due
poltroncine dallo scheletro in legno chiaro e il rivestimento di un
leggero
velluto dello stesso colore delle pareti.
La
parete di fronte al letto è coperta da pesanti tendoni, in
doppio strato grigio
chiaro e grigio scuro, che nascondo le enormi finestre che si
affacciano sui
giardini del castello; ai piedi della finestra centrale due grandi
poltrone,
stesso stile del salottino, completano l'opera.
Mi
guardo di nuovo in torno e mi rendo conto che tutto l'arredamento: il
divano,
le poltrone, i tendoni, il tappeto e persino la coperta del letto sono
grigi,
varie tonalità ma tutto è grigio.
Tutto
rispecchia pienamente il mio attuale umore. Abbozzando un sorriso mi
domando se
non sia stato fatto apposta.
Con
due falcate raggiungo la finestra e, dopo aver scostato le tende, mi
lascio
stancamente cadere sopra una poltrona, cercando in essa pace e calore.
Il
sole sta ormai scomparendo dietro alle montagne, lasciando al suo posto
nient'altro
che il buio e le ombre che ci circondano.
Nella
mente ancora gli stessi pensieri.
Rimango
a fissare la luce fuori dalla finestra che piano piano si sta
affievolendo,
mentre la mia testa è tartassata da domande a cui non riesco
a dare una risposta.
Che
cosa mi direbbe Lantis
in questo momento?
-“Allora anche tu hai un
cuore nascosto da qualche parte sotto quella pesante
armatura!”-
Sorrido
cinicamente alla notte che sta arrivando; domani è il grande
giorno, il giorno
della partenza.
Preparati
cavaliere magico!
Non esiste cosa peggiore che
stare a contatto con una
persona che al
posto del cuore non ha nient'altro che un frammento di pietra.
Salve
a tutti
Finalmente
sono tornata!!!
Non
ci speravate più vero?
Chiedo
scusa per il forte ritardo, ma inconvenienti e problemi vari
non mi hanno permesso di scrivere in
questo ultimo periodo.
Ringrazio
tutte le persone che hanno recensito l'ultimo capitolo, spero vivamente
che
continuiate a farlo anche per i successivi.
Come
promesso, e con il permesso dell' autrice vi inserisco qui sotto il
link con il
ritratto di Axel.
http://princessneko81.deviantart.com/art/Alex-Di-nuovo-a-Sephiro-171410861
Ringrazio
nuovamente ONYRIA per questo magnifico disegno.
Io lo trovo straordinario.
Mi
resta un ultima cosa da dire
Buon
Natale a tutti
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