La vita secondo Nessie di civia93 (/viewuser.php?uid=59194)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** 1. La scuola ***
Capitolo 3: *** 2. Primo giorno ***
Capitolo 4: *** 3. Liquido verde ***
Capitolo 5: *** 4. Bella giornata ***
Capitolo 6: *** 5. Vendetta ***
Capitolo 7: *** 6. Il ballo ***
Capitolo 8: *** 7. Visione ***
Capitolo 9: *** 8. Halloween ***
Capitolo 10: *** 9. Scomparsa ***
Capitolo 11: *** 10. Drew ***
Capitolo 12: *** 11. Impriting ***
Capitolo 13: *** 12. Giudicando ***
Capitolo 14: *** 13. Scelta ***
Capitolo 15: *** 14. Ritorno inaspettato ***
Capitolo 16: *** 15. Amiche ***
Capitolo 17: *** 16. Ospiti ***
Capitolo 18: *** 17. Sfida ***
Capitolo 19: *** 18. Lezioni di canto ***
Capitolo 20: *** 19. Provino ***
Capitolo 21: *** 20. Ladra ***
Capitolo 22: *** 21. Scambio ***
Capitolo 23: *** 22. Lo spettacolo di Natale ***
Capitolo 24: *** 23. Gita ***
Capitolo 25: *** 24. Fuga ***
Capitolo 26: *** 25. Imprevisto ***
Capitolo 27: *** 26. Nessun altra scelta ***
Capitolo 28: *** 27. Giro turistico ***
Capitolo 29: *** 28. Reazioni ***
Capitolo 30: *** 29. Nuovi e vecchi dubbi ***
Capitolo 31: *** 30. Marcus ***
Capitolo 32: *** 31. Allenamenti e vendette ***
Capitolo 33: *** 32. Voci di corridoio ***
Capitolo 34: *** 33. Accordo ***
Capitolo 35: *** 34. Rivincita ***
Capitolo 36: *** 35. Piani svelati ***
Capitolo 37: *** 36. Ragione vs sentimento ***
Capitolo 38: *** 37. Un nuovo alleato ***
Capitolo 39: *** 38. Il piano (parte I) ***
Capitolo 40: *** 39. Il piano (parte II) ***
Capitolo 41: *** 40. Casa ***
Capitolo 1 *** Introduzione ***
pubblicata
Allora eccomi, a
scrivere la mia prima fanfiction!
Questa storia mi è
venuta in mente dopo aver finito Breaking Dawn e ha subito preso piede.
Spero
che vi piaccia....vi direi di commentare ma adesso mi sembra presto,
visto che
questa è solo un'introduzione per fare un rapido riepilogo
dei 4 libri
precedenti e per far vedere i rapporti che la nostra cara Renesmee ha
con i
personaggi della saga. Comunque fatemi sapere se gradite oppure no!
Ciao!!!
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Introduzione
Ciao
a tutti! Mi chiamo Renesmee Cullen, ma potete chiamarmi anche Nessie. Ho 15 anni e anche se sono
“matura” già da un
bel po’, mi diverto ad essere un’adolescente. Sono
per metà vampira e per metà
umana.
Questo
perchè
quando i miei genitori mi concepirono
mio padre era un vampiro e mia madre era un umana. Ora sono entrambi
vampiri.
Forse è meglio se prima vi parlo un po’ di loro.
Mio
padre si chiama Edward Cullen, ed è nato nel 1901 a Chicago.
Nel 1918 stava
morendo di spagnola e a quel punto mio nonno, Carlisle Cullen, lo ha
trasformato in un vampiro. Nel 2005, incontra mia madre, Bella Swan, a
Forks e
i due s’innamorano. Dopo tante peripezie i due si sposano e
per errore mi
concepiscono. All’inizio mio padre voleva che mia madre
abortisse, ma lei si è
rifiutata. Mi hanno detto che è stata una gravidanza
terribile, e un parto
terrificante, che ha ridotto mia madre in fin di vita. A quel punto mio
padre
la salvata, mordendola.
Ma
nonostante questo, entrambi mi amano, e sono i genitori migliori del
mondo.
Mia
madre Bella è molto protettiva nei miei confronti, (ma quale
madre non lo è?) e
cn lei mi diverto molto a cucinare, inventiamo le ricette
più pazze del mondo,
che naturalmente le mangio solo io (visto che i vampiri non mangiano),
o almeno
in parte.
Mio
padre Edward è semplicemente fantastico, sa sempre come
sorprendermi, mi
insegna come difendermi e come cacciare o correre, e
m’insegna anche a suonare
il piano, anche se come suona lui non ci riesce nessuno.
La
mia famiglia, i Cullens, è composta da: i miei nonni,
Carlisle e Esme, i miei
zii, Emmett, Rosalie, Jasper e Alice, i miei genitori e io. Tutti sono
vampiri.
Naturalmente vegetariani, cioè che bevono il sangue degli
animali piuttosto che
degli umani. A volte lo bevo anch’io…non
è poi tanto male.
Scommetto
che volete sapere qualcosa in più della mia famiglia. Vi
accontento: il primo
fu mio nonno Carlisle, che nacque nel diciassettesimo sec. circa. Poi
fu
trasformato da un vampiro che voleva attaccarlo, visto che guidava una
folla
inferocita contro un gruppo di vampiri assetati. Più tardi,
come vi ho detto ha
trasformato mio padre. Successivamente mia nonna Esme si
lanciò da uno scoglio,
ma per miracolo si salvò. Quindi fu trasformata anche lei.
Poi venne la volta
di mia zia Rosalie, abbandonata ferita sotto la neve dopo essere stata
violentata, e di mio zio Emmett, reduce da uno scontro contro un orso.
Infine,
si unirono Jasper e Alice, trasformati già in precedenza.
Zio Jasper veniva da
una famiglia piena di neonati (vampiri appena generati), mentre zia
Alice era
stata trasformata e poi abbandonata. Fortuna che ha avuto le visioni.
Ah,
questo
non lo sapevate, eh? Ve lo spiego in parole povere: ci sono dei vampiri
che
hanno dei poteri speciali, come per esempio mia zia che ha delle
visioni. Mio
zio Jasper invece riesce ha controllare le emozioni, mio padre legge
nel
pensiero (cosa molto odiosa a volte…anzi spesso) e mia madre
alza uno scudo
protettivo.
Perfino
io ho un potere speciale: trasmetto delle immagini attraverso la mente
con un
solo tocco. Praticamente, il potere di mio padre, ma al contrario.
Poteri
a parte, con la mia famiglia ho un ottimo rapporto: mio nonno
è una persona che
ammiro molto, soprattutto per il mestiere che svolge (medico) e che
forse farò
anch’io; mia nonna è la persona più
dolce che ci sia, una vera e propria nonna
dolce e protettiva, e che mi vizia anche un po’ troppo; mio
zio Emmett è
fantastico, con lui mi diverto un mondo a lottare, cacciare,
correre,…lo
considero più un fratello che uno zio; mia zia Rosalie
è…come dire…troppo
appiccicosa, non mi fa mancare niente, questo è vero, ma con
me vorrebbe fare
più la madre che la zia (visto che lei, come tutte le
vampire, non possono
avere bambini) e la cosa mi imbarazza molto… ma le voglio
comunque bene; mia zia
Alice è così iperattiva, ha sempre mille idee per
la testa, e con lei m diverto
a fare ogni cosa, soprattutto shopping, è la mia migliore
amica; mio zio Jasper
è molto enigmatico, e criptico, ed è per questo
che con lui mi diverto nel giocare
a scacchi, nei quali non riesco mai a vincere. Si, la mia famiglia
è il
massimo.
Ve
l’ho detto che sono fidanzata?
Si,
con
un ragazzo di nome Jacob Black, un ragazzo fantastico, molto simpatico
e molto
dolce, ma anche molto testardo e soprattutto spaccone. Il mio
soprannome me lo
ha dato lui, proprio come il mostro di Loch Ness. Io lo amo e lui ama
me.
Vado
d’accordo anche con i suoi amici, ma sono molto uniti a tal
punto da
considerarsi una famiglia. Ma purtroppo le due famiglie (la mia e
quella di
Jacob) non vanno molto d’accordo, e questo perchè
sono nemici mortali: in
pratica, Jacob e i suoi amici sono licantropi.
All’inizio
c’era una tregua tra le due famiglie, ma tecnicamente
è stata rotta quando mio
padre ha morso mia madre, ma poi è stata riaggiornata quando
Jacob ha avuto
l’impriting con me.
In
poche parole, l’impriting è un colpo di fulmine
molto forte grazie al quale i
licantropi trovano le proprie compagne per la vita. Nel branco di
Jacob, oltre
a lui, altri 4 hanno avuto l’impriting.
Penso
che sia il caso di parlare un po’ del branco del mio ragazzo:
il cane Alpha è
Sam (tecnicamente dovrebbe essere il mio Jacob, ma lui non vuole, e
così sono
entrambi lupi Alpha), che ha avuto l’impriting con una
ragazza di nome Emily;
poi c’è Jared, che ha l’impriting con la
sua amica Kim; Quil, che sta con la
cuginetta di Emily, Claire; Paul che sta con la sorella di Jacob,
Rachel; Embry;
Leah; il fratello di Leah, Seth; Collin
e Brandy.
Il
fatto che siano dei licantropi risale tutto ad una vecchia
leggenda (che non ho voglia di raccontarvi!), e loro esistono per
difendere gli
umani dai “freddi” (vampiri). Il primo fu Sam,
successivamente si unirono anche
Paul e Jared. Jacob, insieme a Embry e Quil, pensavano che Sam e il suo
gruppo
fossero dei pochi di buono, e quindi li evitarono. Ma quando anche loro
subirono la trasformazione, capirono tutto. Più tardi si
aggiunsero Leah e
Seth, e poi ancora Collin e Brandy. Successivamente, per prepararsi ad
un
imminente attacco da parte dei Volturi, la famiglia reale dei vampiri,
il
branco crebbe di numero, fino a 17 elementi.
Di
tutti loro, quelli con cui mi prendo di più sono
assolutamente
Embry, Quil e Paul. Sono simpaticissimi, e con loro mi diverto a
scherzare
sulla mia metà vampiresca, anche se fino a un certo punto
perchè sanno che mi
potrei offendere. Claire è poco più grande di me,
ed anche lei ha avuto
l’impriting con Quil a solo 2 anni, quindi abbiamo questo
fatto in comune, ed
inoltre è un’ottima amica. Seth invece
è tenerissimo, sempre ottimista e
allegro, e per me è come un fratello; e in più
è l’unico dei licantropi che non
odia i Cullens. Per quanto riguarda gli altri, mi trovo bene anche con
loro, tutti
tranne Leah. Non lo so di preciso cosa abbia nei miei confronti, ma
suppongo
sia il fatto che sono metà umana e metà vampira,
e così quando mi vede mi
tratta con indifferenza. Quando l’ho detto a Jacob, ha
confermato i miei dubbi,
visto che nei suoi pensieri per me non c’è altro
che disprezzo.
Questo
è un fatto dei licantropi che non vi ho spiegato: quando
sono
in forma di lupi, ognuno sente i pensieri di ciascuno, anche i segreti
più
nascosti. A volte è un vantaggio, ma Jacob mi ha confermato
che non è per
niente una bella cosa.
In
ogni caso, non mi perdo mai un’occasione di stare con il mio
Jacob, anche se i miei genitori, non sono molto d’accordo con
questa faccenda
dell’impriting tra noi 2. Ma questo è dovuto dal
fatto che prima che io
nascessi Jacob era innamorato di mia madre Bella e insieme ad Edward
mio padre
formavano un bel triangolo amoroso.
Non
vi scandalizzate, è tutto ok: quando successe questo, mio
padre era già bloccato nella sua eterna gioventù
diciassettenne, mentre mia
madre aveva da poco 18 anni e Jacob qualche anno di meno. Mentre ora,
mio padre
e mia madre avranno per l’eternità rispettivamente
17 e 18 anni, mentre Jacob
finche continua a trasformarsi in lupo non invecchierà.
Quando,
quando mia madre ha lasciato Jacob per Edward, non si
sarebbe mai aspettata che sua figlia avesse l’impriting con
il suo migliore
amico (Jacob e Bella sono migliori amici). Ma alla fine ci si
è abituata, e
anche Edward, che già odiava Jacob per il fatto del
triangolo, ha cominciato a
calmarsi nei suoi confronti. Questo anche perchè io e Jacob
non possiamo essere
separati, causa l’impriting. E a me la cosa va benissimo,
visto che la cosa che
desidero di più è vedere i miei genitori e il mio
ragazzo andare d’accordo.
Questa
è la mia vita. O almeno una parte… diciamo che
è solo un’
introduzione a…
La
vita secondo Nessie
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Capitolo 2 *** 1. La scuola ***
1 puntata
Ci siamo....dopo
una rapida introduzione partiamo subito con il primo capitolo!
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1. La scuola
-No! No! No e no!
Io a scuola non ci vado!
E detto questo,
misi il muso, incrociai le braccia e abbassai lo sguardo. Proprio come
una
bambina piccola.
-Avanti Renesmee,
non sarà mica la fine del mondo!- disse mia madre,
chiaramente esasperata e
stanca del mio comportamento.
-Ha ragione tua
madre. Assomigli ad una bimba di 3 anni- intervenne mio padre.
-Meglio! Così non
dovrò andare a scuola!
-Ci sarebbe
sempre l’asilo- disse mio padre, sorridendo.
Lo guardai male.
Non intendevo
tornare indietro riguardo alla mia decisione: io a scuola non ci sarei
mai
andata. E fino ad allora non ne avevo mai avuto bisogno, visto che
c’era mio
nonno che mi faceva da insegnante (e sinceramente credo anche che sia
meglio di
qualunque insegnante).Questo perché, secondo loro, dovevo
imparare a
controllare i miei istinti da vampira, e il posto meno adatto
è certamente una
scuola pubblica piena di persone. Ma il giorno dopo il mio quindicesimo
compleanno, cioè oggi, i miei genitori avevano deciso che
era meglio
frequentare una scuola pubblica come tutti i miei coetanei, visto che
ora
riuscivo a controllare i miei istinti con successo (anche se ne ho di
meno
rispetto ai normali vampiri). Che cosa stupida!
-Non è una cosa
stupida. Serve per la tua educazione- rispose papà al
pensiero.
Lo guardai ancora
più male. Odiavo quando usava la lettura nel pensiero con
me, e lui lo sapeva
bene. Mi disse che non lo faceva apposta e che in futuro avrebbe
cercato di
evitarli. Ma ho come l’impressione che gli piacesse sentire i
miei pensieri, o
comunque vedere cosa pensasse sul serio sua figlia.
-E ti serve anche
per regolare i tuoi rapporti sociali, visto che non hai altri amici
oltre che a
vampiri e licantropi.- concluse mia madre.
Dimentichi le
ragazze lupo. Mio
padre mi
lanciò un’occhiata. Le ragazze lupo erano quelle
ragazze che avevano avuto
l’impriting con i licantropi, ovvero Emily, Claire, Rachel,
Kim e io.
-Quindi non si
discute più: tu dalla prossima settimana andrai alla Forks
High School.- e con
questo Bella mia madre concluse la discussione.
No, non potevo
arrendermi così. Dovevo trovare una soluzione, o anche una
scappatoia che mi
avrebbe permesso di evitare di andare a scuola. Ma se devo
andare a scuola,
dovrò usare il mio cognome, e visto che nessuno deve sapere
che sono la figlia
di Bella…
-Non pensarci
neanche: cambieremo il tuo cognome, da Cullen a Robinson.-disse Edward
mio
padre.
-Già, cambiare
cognome è una soluzione. Ma cosa succederà quando
dovrete andare a parlare con
il preside (naturalmente perché vorrebbe complimentarsi con
voi riguardo alla
mia media perfetta), ed il preside vi riconoscerà come suoi
allievi di una
volta? Quando poi, aprendo dei vecchi annuari scolastici,
vedrà le vostre foto,
e voi naturalmente sarete identici ad allora? E quando vedrà
anche che vi
chiamte rispettivamente Edward Cullen e Bella Swan, e non Mr. e Mrs.
Robinson?
E quando capirà che io sono la figlia di Bella?
Edward e Bella mi
guardarono, come per dire che effettivamente avevo ragione. Io sorrisi,
fiera
di me stessa.
-Purtroppo Nessie
ha ragione, Bella. Se la mandiamo alla FHS, rischiamo sul serio di
essere
scoperti.
Mia madre si morse
un labbro: l’avevo messa in un angolo.
-A quanto pare
dovrò continuare le lezioni con il nonno…-
commentai entusiasta.
-A quanto pare…-
concluse mia madre con una punta di amarezza.
Cominciai a saltare
per il salotto, sotto lo sguardo furente di mio padre.
-Ciao a tutti!- ci
salutò Jacob, appena arrivato - Ehi, come mai Nessie sta
saltellando, mentre
voi due sembrate appena tornati da un funerale?
-Ciao Jake!-
ricambiai il saluto con un bacio, mentre i miei si giravano per
lasciarci
questo momento di privacy –Lasci che ti spieghi tutto- e
detto ciò gli toccai
la fronte, facendogli vedere tutta la nostra discussione.
-E quindi puoi
dedurre anche tu che mandarmi alla FHS, sarebbe un grande errore!-
dissi quando
Jake ebbe visto e capito tutto.
-Questo è vero.
Edward, Bella, se la mandate là, sbagliereste di grosso-
ammise Jacob, e io gli
sorrisi contena di avere un alleato.
-Ma….- disse,
lasciando la frase sospesa, e facendomi ritirare il sorriso e tutta la
benevolenza che avevo verso lui.
-Ma?- commentai
–Cosa vuol dire “ma”?
-Vuol dire che il
tuo ragazzo a volte ha delle idee davvero geniali…- disse
mio padre,
improvvisamente raggiante e sorridente.
Cattivo segno. C’era solo una volta in cui Jacob e
Edward
andavano d’accordo: quando parlavano di macchine e motori.
All’infuori di
quello, le rare volte in cui i due andavano d’accordo su
qualcosa, quel
qualcosa non significava niente di buono, per me.
-Ma, tu potresti
andare alla scuola di LaPush, quella che ho frequentato io.
Lì, nessuno farà
mai il collegamento con Bella e tantomeno con i Cullens.- mi
spiegò Jacob.
-Così tu
frequenterai una scuola normale senza il pericolo di venire scoperti-
commentò
mia madre, che aveva ripreso colorito (modo di dire, naturalmente)
–è un’idea
geniale. Complimenti Jake!
-Grazie!
-Ma tu da che parte
stai?- rivolgendomi a Jacob, con tono decisamente infuriato.
-Dalla parte che
ritengo migliore per te.
E detto questo le
tre persone che amavo di più (ma che in quel momento avrei
volentieri ucciso)
si misero a discutere sui particolari della questione.
-Quando possiamo
andare a fare l’iscrizione?- disse mia madre.
-Direi anche
subito. Penso che il preside troverà un po’ di
tempo per un suo
ex-alunno….anche se non il più
brillante!-commentò Jacob
-Perfetto! Allora è
tutto deciso.- concluse Edward.
-No…NO! No che non
è deciso! Io…Tu…La
scuola….- non avevo più idee-
ALICE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- e
corsi urlando verso la camera di mia zia, cercando conforto.
Mia zia stava
comodamente sdraiata sul tappeto, sfogliando svogliatamente una rivista
di moda
che soltanto la copertina costava 10 dollari.
-Zia! Edward, Bella
e Jacob mi vogliono male!- mi lanciai in braccio a lei, frignando come
una
bambina (ma senza piangere).
-Su, Nessie, su!
Non fare così, che non ti sopporto quando fai
così! Fammi capire…
Le mostrai tutta la
discussione, da quando i miei mi avevano annunciato la LIETA notizia e
fino
alla BRILLANTE idea di Jake.
-E questo è tutto.
Io a scuola non ci voglio andare. E papà lo sa!
-Dimmi una cosa,
perché non vuoi andare a scuola?- chiese mia zia.
Mi bloccai. Era una
cosa personale, e cercavo di non pensarci per evitare di farlo sapere a
papà.
Così, mentii.
-Ho paura di
assalire uno studente o un professore per la sete
A quelle parole mia
zia scoppiò in una fragorosa risata.
-Si può sapere che
cosa c’è di tanto buffo?
-Scusa, è che mi
sembra così…FOLLE come idea! A scuola ci siamo
andati tutti, e non ci è
scappato mai un morto. Inoltre tu sei vampira solo per metà,
quindi la tua sete
è minore, e quindi più semplice da controllare.
Non ti devi preoccupare.
Sbuffai. Certo che
non c’era da preoccuparsi, non era quello il vero motivo. La
mia sete era
sempre stata una cosa molto semplice da gestire, ed infatti io bevevo
sangue
come se fosse una bibita, ovvero quando più mi andava.
Emmett lo chiamava “la
mia Coca-Cola personale”.
-Quindi non dirmi
cavolate, Nessie- continuò lei –scommento che il
vero motivo è un altro. Se ti
va puoi dirmelo. Prometto che eviterò di pensarci quando
Edward sarà nei
paraggi.
-Lascia perdere-
non mi andava di parlarne. Sono una ragazza essenzialmente orgogliosa
di me
stessa, e non mi piace rivelare le mie debolezze. Mia nonna dice che
questo
fatto l’ho ereditato da mio padre.
-Ok. Come
preferisci. Ma ricordati che tuo padre lo fa soltanto per il tuo bene.
Lui
vuole che tu conduca una vita normale, ed è per questo che
ha pensato alla
scuola.
-Si, si, lo so. Ma
non può pretendere che io….- mi fermai. Capii
tutto –“Per questo HA PENSATO
alla scuola”? Vuoi dire che è stata una sua idea?
Alice alzò la
guardia. Capì di aver commesso un piccolo errore.
Tentò così di rimediare,
cercando di difendere il fratello da tali accuse. Invano. -Tecnicamente
si….ma
ricordati che lui è tuo padre e che ti vuole bene, quindi
cerca di fare il
meglio per te.
Non la stavo
ascoltando. Ero nel pieno di una crisi adolescenziale del tipo
“odio mio
padre”. Quando me lo avevano detto pensavo che
l’idea fosse venuta a entrambi,
non solo a lui! –Avrei dovuto capirlo subito- sbuffai.
-Se avessi
riflettuto un minuto in più prima di iniziare a fare la
bambina, ci saresti
arrivata eccome- disse qualcuno alle nostre spalle. Mi girai, e subito
gli
voltai le spalle, furente più di prima.
-Grazie mille,
Alice- disse sarcastico Edward a mia zia.
Zia Alice abbassò
lo sguardo, imbarazzata.
-Non dare la colpa
a lei. La colpa è tutta tua e della tua stupida idea!-
bofonchiai, ancora
voltata.
Lui sospirò.
–Allora, ero solo venuto per dirti che io, tua madre e il tuo
ragazzo stiamo
andando a iscriverti alla scuola di LaPush. Non ti chiedo se vuoi
venire anche
tu, perché so già la risposta.
Dannata lettura
del pensiero. –Ma
comunque-
continuò ignorandomi –penso che sia il caso che tu
debba fare un po’ di
shopping.
Questo non me lo
ero aspettato. Mi girai e guardai con curiosità il suo
sorriso sghembo. Anche
Alice lo guardava nello stesso modo. –Che vuoi dire?- chiesi.
-Voglio dire che se
tra una settimana dovrai andare a scuola, ti serviranno nuovi vestiti,
nuovo
zaino, nuove scarpe, nuove…
Non terminò neanche
la frase, che già io e mia zia eravamo corse giù
per le scale, salite sulla sua
Porsche gialla e sfrecciavamo sull’asfalto verso il primo
centro commerciale
disponibile. Non c’era niente da fare: quando a me e a mia
zia parlavano di
shopping, non esisteva nulla di più importante.
-Odio Edward.
Io e mia zia ci
trovavamo verso la strada del ritorno, dopo 5 ore di shopping senza
pensieri.
Ed era proprio adesso, in macchina, a 180 km all’ora, che
potevo finalmente
pensare con chiarezza. E dopo un po’ ero giunta a questa
conclusione: io odio
Edward.
Alice si mise a
ridere. –Ti dispiace dirmi il perché?
-Per due valide motivazioni:
la prima è che mi ha costretto ad andare a scuola. La
seconda, è che mi ha
distratto con la cosa dello shopping.
-Tuo padre è sempre
stato un tipo…convincente. Fatti raccontare da tua madre
qualche esempio.
Questo è vero. Una
volta, mentre io e mia madre stavamo cucinando, mi raccontò
di come spesso e
volentieri, si faceva convincere o distrarre da mio padre.
All’epoca le dissi
che era una sciocca. Non lo dirò mai più.
-Ma non solo mia
madre dovrebbe farlo. Perché non mi dici un po’ la
storia di questa bella
Porsche gialla e di come tu l’hai avuta?- sorrisi verso di
lei. Sapevo quella
storia a memoria, e ogni volta che mia madre me la raccontava, morivo
dalle
risate.
Zia Alice alzò la
guardia. –Qui non stiamo parlando di me, ma di tuo padre- e
cambiò discorso,
rilassandosi un po’ –e del fatto che abbia pensato
di mandarti a scuola.
-Già- poi mi venne
in mente una cosa –Ma tu come facevi a sapere che
è stata una sua idea?
-Sciocca! L’ho
visto.
-Ma sbaglio o non puoi
vedere il mio futuro?- chiesi curiosa. Il mio futuro per la zia
è sempre stato
un mistero, visto che il mio destino è legato a quello di
Jacob e lei non
riesce a vedere i licantropi.
-Già, non posso
vedere nel tuo futuro, ma in quello di Edward si. E così ho
visto che pensava
alla scuola e al fatto di iscriverti.
Sbuffai, ancora più
infuriata. Rimasi zitta per tutto il tragitto verso casa.
Arrivati al garage
di casa Cullen, presi le mie buste e me andai di corsa verso casa mia.
La mia
casa e quella dei miei genitori era una sottospecie di cottage che si
trovava
nella foresta non molto distante da quella dei miei zii e nonni.
Entrai e trovai
Bella e Edward abbracciati sul divano a vedere distrattamente la tv.
Papà mi rivolse un
sorriso. –Ciao tesoro! Com’è andato lo
shopping?
Gli ringhiai contro
e me ne andai in camera mia, sbattendo violentemente la porta.
Stavo sdraiata a
pancia sotto sul letto, mentre vedevo una stupida sit-com alla tv.
Sentii bussare. –Si
può?- chiese mio padre da dietro la porta.
-No- risposi
–Vattene!
Dopo circa due
secondi, era entrato e aveva poggiato un vassoio con
un’insalata e un po’
d’acqua sulla mia scrivania. –Ti ho portato la cena.
-Non ho fame-
risposi continuando a guardare la tv.
Sospirò, e si
sedette sul bordo del letto. –Per quanto hai intenzione
ancora intenzione di
tenermi il muso, Nessie?
-Sono
un’adolescente, è naturale che tenga il muso ai
miei genitori- bofonchiai,
mantenendo lo sguardo sulla tv.
-Già. Ma di solito
questo accade quando i genitori mettono in punizione i figli, e tu sei
ancora
libera- il suo volto accennò un sorriso.
-Tecnicamente manca
ancora una settimana all’inizio della scuola.
-Su via, Nessie-
era frustato –si può sapere il motivo del tuo odio
verso la scuola?
Rimasi zitta.
-Nessie?- si fece
più vicino –Me lo puoi dire, per favore?- sorrise
e mi guardò con uno sguardo
abbagliante. Ecco come faceva mio padre ad essere tanto convincente:
non si
poteva resistere a quello sguardo, mi diceva mia madre. Ma io sapevo
come fare:
fortunatamente, avevo ereditato gli occhi di Bella, a cui mio padre non
sapeva
resistere.
Così lo ripagai con
la sua stessa moneta: mi voltai, gli sorrisi e gli lanciai uno sguardo
carico
di tenerezza.
-No, non te lo
dico- e così tornai alla tv, lasciandolo a bocca aperta.
Rimanemmo zitti per
un po’. Probabilmente stava pensando a come attaccare. E
infatti…
-Va bene, se non
vuoi dirmelo, vuol dire che è qualcosa di grave. Quindi mi
costringerai a
sbirciare nel tuo pensiero.
-Guarda fuori dalla
finestra: è notte! Sai benissimo che non puoi- risposi. Era
un accordo che
avevamo preso tutti e tre insieme (papà, mamma e io): appena
tramontava il
sole, mia madre avrebbe alzato uno scudo protettivo su di me, in modo
tale che
almeno quando sognavo avrei avuto un po’ di privacy.
-Chiederò a tua
madre se può abbassare lo scudo- e così fece per
andarsene.
Tanto, in un
modo o nell’altro… -Ok fermo,
hai vinto tu- sospirai frustata.
Edward tornò a
sedersi vicino a me, con un’espressione vittoriosa sul viso.
Ecco mio padre che
otteneva sempre tutto.
-Allora?- chiese,
impazziente.
Presi un bel
respiro. –Non è una cosa
“grave”, è solo una mia debolezza. Ecco
perché non
volevo dirlo.
Lui annuì, capendo.
-Insomma…ho
semplicemente paura.
Mi guardò sorpreso.
–Paura di cosa?
-Di non integrarmi,
cioè del fatto di non piacere alle altre persone. Di
rimanere esclusa.
Rimase in silenzio
per un attimo. Poi iniziò a ridere, sempre più
forte. Sbuffai di rabbia: ecco
perché odiavo ammettere le mie debolezze, c’era
sempre qualcuno che ne rideva.
Papà si ricompose,
cercando di mantenersi serio, invano. –Scusami Nessie,
è che mi sembra così
assurda come paura!
-Grazie tante!-
incrociai le braccia.
-Non fraintendermi,
ma è che non mi sembri proprio una
ragazza….timida!
Il mio orgoglio
iniziava ad essere un po’ intaccato. –Io non sono
timida! È che…
Ma non mi diede il
tempo di continuare. –Non devi aver paura di loro, degli
altri ragazzi. Se lo
sapesse sarebbero loro a dover aver paura di te!- accennò
una risata –Tu devi
semplicemente essere te stessa.
-Me stessa!?! Già,
una ragazza metà umana e metà vampira,
appartenente ad una famiglia di vampiri
e fidanzata con un licantropo???- lo guardai scettica.
-Non così tanto te
stessa! Solo quel poco che basta.
-È proprio questo
il punto, papà. Con gli altri ragazzi non potrò
essere mai me stessa fino in
fondo, e a me non va di mentire.
-Hai idea di quante
volte ho dovuto mentire riguardo a me stesso, e quante volte lo
farò?- fu lui
stavolta a guardarmi scettico –Putroppo è proprio
per quello che siamo
realmente che non possiamo dire la verità. Mi capisci?
-Più o meno…
Rimanemmo in
silenzio per qualche secondo.
Lo interruppe lui.
–Sei ancora arrabbiata con me?
All’inizio gli
mentii: -Si- ma poi optai per la verità –ma di
meno rispetto a prima.
Sorrise. -È
possibile che tu non riesca a vedere il lato positivo della faccenda?
-Perché c’è anche
un lato positivo?
Mi lanciò
un’occhiata. –Il lato positivo è che
andrai alla scuola di LaPush.
Non capivo.
-E quella scuola è
naturalmente più vicina alla casa del tuo ragazzo che alla
nostra.
Continuavo a non
capire.
-Così io e Jacob
abbiamo fatto un accordo: la mattina ti accompagnerò io in
macchina, mentre
alla fine della giornata scolastica, verrà Jacob. A quel
punto puoi anche stare
con lui tutto il giorno, basta che prima del crepuscolo stai a casa.
Che ne
pensi?- mi guardò con curiosità.
Rimasi a bocca
aperta. Io e Jake potevamo vederci quando volevamo, ma i miei
preferivano se
veniva lui qui, piuttosto che scendere io a LaPush (soliti pregiudizi
sui
licantropi). Ma a volte m’impuntavo e riuscivo a andare.
Mentre adesso mi stava
proponendo di vederlo tutti i giorni e di stare a LaPush.
Tutta la rabbia che
provavo verso lui scomparve: io adoravo mio padre. Gli saltai al collo
e lo
abbracciai più forte che potevo. Lui si mise a ridere e
ricambiò l’abbraccio.
-Sei il papà
migliore del mondo!- era vero.
Rise ancora più
forte. –Ma prima non mi odiavi?
Finsi ingenuità.
–Chi? IO!?! Ti starai sicuramente confondendo con
qualcun’altro!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Allora che ne
pensate?? Fatemi sapere....bacio!
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Capitolo 3 *** 2. Primo giorno ***
2 puntata aggiornata
2. Primo giorno
Le note di Claire
de lune si diffondevano dolcemente nell’abitacolo
della Volvo di mio padre.
La musica mi rilassava, evitandomi così di pensare a dove
stavamo andando:
scuola. Alla fine avevo accettato l’idea, ma la tensione
resta. E a quanto pare
se ne sono accorti tutti, visto che stamattina mia nonna mi ha fatto
una
colazione super, mia zia Rosalie ha cercato di essere il meno opportuna
possibile, mio zio Jasper ha calmato la situazione (con scarso
risultato,
oltretutto) e mio zio Emmett ha evitato le sue solite battutine. E
quando sono
salita in macchina, mia madre ha messo uno dei suoi CD classici
preferiti,
sapendo che è anche uno dei miei preferiti.
Così mi ritrovavo
sdraiata sui sedili posteriori della Volvo che sfreccia a 190 km/h
sull’asfalto, cercando di calmare l’ansia
ascoltando musica classica. Ah,
dimenticavo il fatto che stavo anche morendo letteralmente dal sonno,
perché la
notte scorsa non avevo chiuso occhio (sempre per l’ansia).
Mi resi conto che
eravamo arrivati a scuola, solo quando la macchina si fermò,
papà spense il
motore, e di conseguenza la musica cessò. Mi svegliai dal
“mio rilassamento
estremo”, e mi misi seduta sul sedile posteriore.
-Coraggio Renesmee,
-iniziò mia madre –non mordono mica!
Accennai un
sorriso, poco convincente.
-Su Nessie,
-aggiunse mio padre –prendi coraggio e esci da
quest’auto! Ricordati che sono
loro quelli che devono aver paura di te! Non c’è
motivo di avere l’ansia.
Dirlo a parole è
semplice! –Ok.
Sono pronta.
Feci un bel respiro
e scesi dall’auto. Mi voltai verso il finestrino abbassato di
mia madre.
-Ci vediamo dopo- e
detto questo, Bella e Edward mi sorrisero e poi ripartirono.
Mi voltai verso la
scuola. Ora tocca a me. Forza Nessie! E con queste
parole, mi
incamminai.
La scuola superiore
di LaPush non era molto grande, ma d’altronde me
l’aspettavo. Molti degli
studenti stavano ancora fuori a parlare, oppure a parcheggiare le auto
nel
minuscolo parcheggio, che era molto più piccolo del garage
che avevano il nonno
e la nonna.
Camminai verso la
segreteria, e notai con imbarazzo che tutti mi fissavano.
C’erano ben due
motivi: il primo era che in una scuola con non più di 300
studenti, tutti sanno
dei nuovi arrivati; la seconda era che la mia metà
vampiresca stava facendo
effetto, e agli occhi di tutti (soprattutto i ragazzi) ero una
bellissima
ragazza.
Per conferma alle
miei supposizioni, un gruppetto di ragazzi del penultimo, appena gli
passai
davanti, commentarono tutti con un fischio. Alzai gli occhi al cielo. Patetici!
E proseguii indifferente verso il tavolo della segreteria.
Appena mi vide, la
signora della segreteria sbuffò e mi diede dei fogli, con
tante spiegazioni
svogliate. Probabilmente odiava questo lavoro, e forse era anche
sottopagata.
La ringraziai con il mio miglior sorriso, ma mi guardò male.
Uscii dalla
segreteria e incontrai Claire. Anche lei frequentava questa scuola,
solo che
era ad un altro anno.
-Ciao Nessie! Come
stai? Alla fine ti hanno costretta a venire a scuola!
Scoppiai in una
risata: Claire era sempre molto divertente. –Eh
già! Lo sai anche tu che non
posso mettermi contro i miei.
-Già, altrimenti
saresti la loro cena- e rise alla sua battuta.
Accennai un
sorriso: questo genere di battute non mi piacciono molto.
Claire se ne
accorse. –Scusa. Pessima battuta. Comunque,-
cambiò argomento –che ne pensi
della scuola?
Un vero incubo. –Non è male.
-Già, un vero
incubo.
Mi sfuggì una
risata. Quanto adoravo Claire.
-Comunque,- continuò
lei –basta solo abituarsi. Adesso è meglio se
entrambe ci diamo una mossa,
altrimenti arriveremo in ritardo. Magari possiamo pranzare insieme,
così ti
presento qualche amico. Che ne pensi?
L’idea di pranzare
insieme non era male, ma quella di stare con i suoi amici non mi
allettava
molto: sono più grandi e probabilmente m sarei ritrovata
sola ad un angolo come
una cretina.
-Magari un giorno
si potrebbe fare- dissi cercando di essere convincente –ma
oggi vorrei
ambientarmi un po’. Ci vediamo per i corridoi!- e
così la salutai andando verso
la mia prima lezione.
La prima parte
della giornata andò bene: seguii le lezioni con interesse,
sebbene tutto quello
che gli insegnanti spiegavano io già lo sapessi. Nessuno di
loro mi presentò
ufficialmente alla classe, e nessuno degli studenti mi rivolse la
parola, ma
solo sguardi curiosi o di ammirazione. Meglio così.
Le cose iniziarono
a prendere una piega sbagliata quando al suono della campanella che
indicava
l’inizio del pranzo, un paio di ragazze che per tutta la
lezione non avevano
fatto altro che guardarmi (anzi, squadrarmi), si avvicinarono,
sorridendomi in
una maniera sfacciatamente falsa. Una era mora e molto alta; indossava
una
gonna di jeans che arrivava fino al ginocchio, per poi
mostrare gli
stivali di pelle, e un maglione nero.
Mentre l’altra, una
rossa poco naturale, vestiva un completo grigio a righe, con una
camicia bianca
e una cravatta di strass, che era intonata alle scarpe. Nulla di
quell’abbigliamento o di quei sorrisi mi trasmise niente di
buono.
-Ciao! Io mi chiamo
Ashley, e lei è Terry- disse la mora –ti diamo il
benvenuto in questa scuola!
Le sorrisi solo per
cortesia. –Grazie- risposi e feci per andarmene in mensa, ma
loro mi
trattennero.
-Ti volevano
chiedere se a pranzo ti andava di sederti con noi.
-Con voi due?
-No, sciocchina!- e
fece un risolino, che la rossa accentuò. Cominciavano a
darmi sui nervi. –Con
noi due, altre ragazze e Aisha.
-Che sarebbe?
-Una ragazza
fantastica- disse Terry –che vuole conoscerti!
Iniziavo già a
capire: questa Aisha doveva essere una che se la tirava, una specie di
“reginetta della scuola”, e mandava due serve a
parlare con me. È incredibile
il fatto che queste cose accadono nella vita reale.
-Beh, se vuole
proprio conoscermi allora perché ha mandato voi due?- e gli
lanciai
un’occhiata.
Me ne andai
lasciandole a bocca aperta, sentendo dietro di me degli
“ooohh” e “uuhh” di
qualche studente in ascolto.
La notizia della
mia cosiddetta sceneggiata deve aver fatto il giro della scuola in
pochi
secondi, visto che appena entrata nella mensa tutti mi fissarono, ma
non come
questa mattina (ovvero con curiosità), ma con ammirazione, e
non era per la mia
bellezza ma perché avevo appena rifiutato un invito da
Aisha. Questo lo capii
da tutti i bisbigli che mi accompagnavano, che io riuscivo a percepire
con il
mio udito sviluppato da vampiro.
Attraversai tutta
la mensa per andarmi a sedere ad un tavolo vuoto che si trovava ad un
angolo.
Presi il panino che mi aveva preparato mia nonna: caprese. Appena lo
vidi mi
passò l’appetito. Dannata scuola! Lo
rinfilai nello zaino e presi un
quaderno dove iniziai a disegnare. Adoravo disegnare, e lo facevo anche
bene.
Tra uno schizzo e
l’altro, riconobbi ad un tavolo, le due ochette di prima. Il
tavolo era
affollatissimo, c’erano come minino 15 ragazze, di varia
età, e stavano tutte
parlando tra loro. Che oche! All’improvviso,
una delle oche si girò
verso di me, mi fulminò e poi parlò
all’orecchio ad una più grande, castana,
con la pelle abbronzata, che portava un top e una minigonna, con dei
sandali
dal tacco vertiginoso. Ma non sente freddo!?! Poi
quella si girò, e mi
guardò dritta negli occhi con aria di sfida. Scossi la testa
e mi rimisi a
disegnare. Probabilmente quella era Aisha.
-Sono liberi questi
posti?- mi chiese una vocina.
Alzai lo sguardo:
davanti a me c’erano due ragazze. Quella che aveva parlato
era minutina, bassa,
con lunghi capelli biondi e indossava una maglietta con scritte
argentate, un
paio di jean e degli anfibi. L’altra invece era un
po’ più alta, mora, con una
gonna a quadri scozzese, una camicia nera e delle ballerine di raso. In
mano
tenevano un vassoio, e mi stavano sorridendo. Mi ispirarono fiducia.
-Certo!- e mi
scansai un po’ con la sedia per fargli spazio.
Si sedettero, e io
pensavo che si sarebbero messe a mangiare in silenzio. Ma mi stavo
dimenticando
del fatto che io ero una delle ragazze più popolari del
momento.
-Allora,- iniziò la
bionda –io mi chiamo Sarah. E lei è la mia
migliore amica Alex. Tu come ti
chiami?
In quel momento mi
resi conto che era la prima volta nella giornata che me lo chiedevano.
-Mi chiamo Renesmee
Cu…- Accidenti! –Robbinson!
Renesmee Robbinson. Ma potete chiamarmi
anche Nessie.
Risero. –Come il
mostro di Loch Ness?- chiese Alex.
Alzai gli occhi al
cielo, esasperata: odiavo quella domanda. –Si, come il mostro
di Loch Ness!-
esclamai esasperata.
Si accorsero del
mio cambiamento di tono. –Scusaci. Ma come mai questo
soprannome?
-Il mio nome è
troppo lungo- e tornai ai miei disegni.
-Ah- disse Sarah e
li cadde il discorso.
Per un po’ io
disegnavo e loro mangiavano, in silenzio. Ma poi fu Alex a romperlo.
-Qual è la tua
prossima lezione?
Dovetti guardare
uno dei fogli che mi aveva dato la signora della segreteria.
–Scienze. Aula
122.
-Anch’io seguo quel
corso! Se ti va ci andiamo insieme- la sua voce tradiva una nota di
speranza.
-Perché no?
Se lo avesse potuto
fare si sarebbe messa a saltare e ad urlare di gioia.
-Grandioso! Se mi
siedo vicino a te, forse Aisha non mi dirà niente.
Cosa? –Cosa?-
esclamai sorpresa.
-Non te ne sei resa
conto? Sei la prima in tutta la scuola che abbia mai rifiutato un
invito di
Aisha, o risposto in quel modo a una delle sue amiche. Ti ho sentito
sai,-
disse Sarah –nell’aula di storia. Sei stata
fantastica!
Perfetto! Cerchi
di comportarti in maniera indifferente con chi non ti piace, e in circa
due
secondi sei diventata un’eroina pubblica! –Non ho fatto niente di che. Mi sono
comportata con normalità.
-Già una fantastica
normalità! Nessuno si era mai rivolto così ad
Aisha o a chi per lei. Adesso forse
eviterà di darmi fastidio.- concluse Alex.
Mi venne un dubbio.
–Perché questa tizia dovrebbe darti fastidio?
-Perché non siamo
belle, alte o magre- disse Sarah con ovvietà.
Scossi la testa era
incredibile che in una scuola piccola come quella esistessero delle
ragazze del
genere. Anzi, che esistessero sul serio delle ragazze del genere.
Queste cose
di solito accadono solo nelle serie tv.
-Beh,- iniziò
Sarah, alzandosi dal tavolo –è meglio se iniziamo
ad avviarci verso le aule.
In effetti la pausa
pranzo era quasi finita. Rimisi dentro lo zaino il mio quaderno e mi
avviai
insieme a Alex e Sarah. Durante il tragitto, scoprii che quelle due
ragazze
erano molto simpatiche, e condividevamo molti interessi in comune (a
parte bere
sangue), tipo la musica, il disegno e lo shopping.
Per la prima volta
nella giornata, la scuola mi piacque, e mi capacitai del fatto che mi
ero
appena fatta due nuove amiche.
Arrivate davanti
l’aula 122, Sarah proseguì e io e Alex entrammo
nell’aula, quasi piena
nonostante la lezione non fosse ancora iniziata. Ad un angolo notai tre
ragazze
che discutevano in modo frivolo. Le riconobbi subito: Aisha, Terry e
Ashley.
Probabilmente si
accorsero del mio arrivo, ma io le ignorai, e mi andai a sedere
all’angolo
opposto del loro.
Alex si mise vicino
a me, in silenzio. Fui a rompermelo.
-Senti Alex,-
bisbigliai per non farmi sentire –perché non mi
parli un po’ della nostra amica
Aisha.
E finché non iniziò
la lezione, mi feci spiegare per sommi capi la storia di Aisha: appena
arrivata
in questa scuola, aveva subito iniziato a comportarsi come se la scuola
fosse
sua di diritto, e ben presto tutti l’avevano assecondata.
Bocciata per ben
quattro volte, tutte volevano esserle amiche. E quelle che secondo lei
non
erano idonee, venivano umiliate fino alla morte.
-In pratica,-
conclusi –è un mostro che si crede la regina della
scuola?
-Esatto!
Che cosa
patetica!
In quel momento il
professore entrò, e iniziò la lezione.
Adoravo scienze
come materia, soprattutto anatomia umana. Quando ancora facevo lezione
con mio
nonno, notò questo mio interesse e spesso mi portava in
ospedale con lui (anche
per rafforzare il mio autocontrollo). E infatti è
lì che ho iniziato a
macchinare l’idea di diventare medico.
Vi dico questo per
farvi capire che in scienze quasi nessuno è capace di
battermi. Ma stranamente
anche Aisha è brava in scienze (sfido io, dopo quattro anni
che ripete sempre
gli stessi argomenti).
E così durante la
lezione, a ogni domanda lei alzava la mano e io anche. Questo per due
valide
motivazioni: la prima è che volevo vantarmi del mio talento
scientifico; la
seconda è che volevo mettere i bastoni tra le ruote di
Aisha. Mi ero presa un
obbiettivo ben preciso: rovinare la vita di Aisha, solo per il gusto di
farlo.
Naturalmente lei se
ne accorse, e anche tutta la classe di scienze. Alex mi sosteneva, ed
era
felice di avermi come amica. Quando suonò la campanella, io
e Aisha avemmo il
nostro primo scontro diretto.
-Credo che non
abbiamo avuto il tempo di presentarci- iniziò lei che si era
avvicinata al mio
banco. –Mi chiamo Aisha- e mi allungò una mano
-Renesmee. O
Nessie, come preferisci- e incrociai le braccia, evitando di stringerle
la
mano.
Notò il mio gesto e
ritrasse la mano. –Bene
Restammo in
silenzio a fissarci male. Poi parlai.
-Devo andare in
classe. Con il tuo permesso…- e feci per andarmene, ma lei
mi bloccò.
-Senti ragazzina,
qui comando io. Non cercarti di metterti contro di me,
perché potrebbe finire
molto male. Chiaro?
-Emh, NO! Io faccio
quello che voglio- e detto così, usando la forza riuscii a
oltrepassarla e
raggiungere Alex e Sarah (che nel frattempo ci aveva raggiunto), che
avevano
sentito ogni parola.
Evito di dirvi
tutti i commenti, ma mi dissero che ero stata grande.
La fine della
giornata trascorse normalmente, e all’uscita mi rivolsero
sguardi di
ammirazione da parte di tutti e di odio da parte delle ochette di
Aisha. Ma non
ci feci caso. Ormai mi ero decisa di mettermi contro Aisha. E la cosa
mi
esaltava.
All’uscita, Alex e
Sarah si misero a parlare dei compiti, ma io non le seguivo. Cercavo
una moto
nera per il parcheggio della scuola, ma senza risultato. E invece
scorsi una
Volvo grigio metallizzato.
-Scusate ragazze,-
dissi palesemente sorpresa e sospettosa –ma devo andare. Ci
vediamo domani, ok?
Le ragazze
annuirono e mi salutarono. Mi avviai con passo incerto verso la
macchina.
Arrivata davanti,
vidi i finestrini chiusi. E se la macchina fosse di qualcun
altro?
Ma i miei dubbi
finirono quando il finestrino dalla parte del passeggero si
abbassò, e si
affacciò Bella che mi sorrise e mi fece segno di salire.
Salii sulla Volvo,
dove al volante c’era Edward. E il patto?
-Stai calma- iniziò
lui –Billy si è sentito poco bene, e Jacob
è dovuto andare ad accompagnarlo
all’ospedale. Non ti preoccupare, sta bene.
Annui. Poi parlò
mia madre. –Allora com’è andata a scuola?
-Bene. Ho
incontrato Claire. Mi sono fatto due nuove amiche umane. E ho trovato
un nuovo
hobby.
Mio padre accese il
motore e partì. –Cioè?
-Mettere i bastoni
tra le ruote alla reginetta della scuola.
Risero entrambi. -È
così crudele?- chiese Bella.
-Oh si. Una delle
mie amiche mi ha raccontato cosa combina. Le ci vuole proprio una bella
lezione.
-Quindi la conosci
solo da un giorno e già la odi?- chiese divertito
papà.
-Si. Non vedo l’ora
di poterla umiliare. Voglio il suo sangue!
Mi resi conto di
quello che avevo detto solo dopo un po’.
Mi affacciai tra i
due sedili: avevano gli occhi sgranati ed erano allarmati.
-Era solo un modo
di dire!- dissi e così li rassicurai.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Bene, ecco
terminato anche il 2 capitolo. Chiedo scusa per la grandezza della
pagina
dell'introduzione e del primo capitolo. Per me è la prima
volta, e non so
ancora bene come funziona questa cosa.....^_^''''
Comunque, ringrazio
tutti quello che mi hanno commentato la ff, sperando che anche questo
capitolo
vi piaccia....^_^
un bacio
|
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Capitolo 4 *** 3. Liquido verde ***
3 puntata modificata
Ecco
qui un'altra puntata... scusate se ci metto tempo a postare, ma sto
elaborando altre due ff, e insieme alla scuola non mi rimane molto
tempo....
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
3. Liquido verde
Quando
mi svegliai la mattina del secondo giorno, l’ansia non
c’era più. C’era solo il desiderio di
rovinare la vita a Aisha. Non so spiegare bene la causa scatenante, ma
so che adesso avevo un motivo in più per tornare a scuola. E
poi c’erano anche Sarah e Alex, che già a prima
vista mi sono sembrate delle ragazze in gamba.
Mi
alzai, mi vestii e andai in cucina per fare colazione, ma trovai solo
un biglietto. Era di mamma.
Siamo
da Carlisle e Esme. Raggiungici là.
E
così uscii fuori da casa e corsi verso casa Cullen. Correre
di prima mattina fa bene. Non è che io corressi
ad una velocità pari a quella di un normale vampiro, ma ero
di gran lunga molto più veloce di un normale umano. Insomma,
una via di mezzo!
Lì,
trovai solo mia madre, intenta a guardare distrattamente la
televisione; le mie zie, che stavano parlottando tra di loro; e mia
nonna, che mi stava preparando la colazione.
-Buongiorno
a tutte!- salutai.
-Buongiorno,
tesoro- disse mia madre.
-‘Giorno
Nessie!- gridò mia nonna dalla cucina.
Zia
Alice mi rivolse un sorriso smagliante, mentre zia Rose….
-Buongiorno
piccolo mostriciattolo!- e mi baciò su una guancia -Come
stai? Dormito bene? Scommetto che hai fame, vero? Ora la zia ti porta
la colazione. Vai a sederti, che tra due secondi torno con una
colazione super!- e mostrò il suo sorriso più
smagliante. Poi si avviò verso la cucina.
Rimasi
impietrita ancora per un po’: odiavo quando mia zia Rosalie
faceva così. Era invadente e appiccicosa, e io non la
sopportavo.
-Abbia
pazienza, Nessie- disse zia Alice –lo sai come è
fatta Rose quando si parla di te.
-Si
lo so,- risposi –ma mi mette in imbarazzo!
-Coraggio
Renesmee,- continuò mia madre –non pensarci.
In
quel momento arrivò la zia con un vassoio colmo di roba, di
cui mangiai ben poco. Mentre mangiavo mi accorsi di una cosa: -Dove
sono gli altri?
-Sono
partiti questa notte,- rispose con noncuranza zia Alice –e
sono andati a caccia. Torneranno questo pomeriggio.
-Oggi
ti porto io a scuola- disse mia madre.
Il
fatto di andare a scuola sulla Ferrari di mia madre
risollevò un po’ il mio umore: avrei voluto
anch’io andare a caccia. L’ultima volta
è stata quasi due settimane fa!
Finii
di mangiare, salutai tutte e poi io e Bella andammo verso la Ferrari.
Rispetto a papà, la mamma non andava molto veloce, nel senso
che non superava i 150 km/h.
Arrivati
davanti la scuola, mi accorsi che non c’era molta gente.
Guardai l’orologio e mi resi conto che era ancora presto.
Salutai mia madre, che mia augurò un’ottima
giornata, e mi diressi verso la scuola.
-Nessie!
Mi
voltai e vidi Sarah correre verso di me.
-Ciao
Sarah! Come mai così mattiniera?
-La
mattina mi sveglio sempre presto, perché devo preparare la
colazione a mio padre e a mio fratello. Sai mia madre è
morta tempo fa.
-Ah-
la notizia mi colse impreparata. Restai zitta, perché non
sapevo che dire. Ma fu lei ad iniziare a parlare, dei compiti, della
scuola, di Aisha… Quel nome destò in me
un’ondata di repulsione, che divenne eccitazione pensando a
come potevo iniziare a rovinarle la vita.
Perdemmo
la cognizione del tempo, finché non vedemmo Alex, che come
al solito, mi spiegò Sarah, era in ritardo. E di conseguenza
anche noi.
La
mattinata trascorse tranquillamente, e notai con mia grande delusione
che l’unico corso che seguivamo insieme sia io che Aisha era
scienze, e quindi dovevo aspettare ancora un po’ per avere un
altro scontro diretto.
Ma
stranamente, a pranzo, il suo tavolo era vuoto. La cosa mi
insospettì.
-Ragazze,-
chiesi –come mai il tavolo di Aisha è vuoto? Hanno
deciso di non venire oggi?
Sarah
e Alex si voltarono verso il tavolo vuoto, poi fu Alex a parlare
–Non penso. Stamattina, Aisha, Terry e altre due stavano nel
mio corso di arte. Probabilmente stanno mangiando fuori.
-Cosa?-
chiesi –Come?
-A
volte, quando il cibo della mensa non le piace molto, ordina qualcosa
per telefono,- spiegò Sarah –e quindi si mettono
tutte fuori a mangiare cibo cinese o pizza italiana.
Gusti
raffinati la ragazza!
Quando
suonò la campanella, io e Alex ci dirigemmo verso la classe
di scienze. L’unico corso insieme ad Aisha.
Arrivate
in classe, non c’era ne Aisha, ne le altre due. La cosa si
faceva più strana, e io iniziavo a sospettare qualcosa. Alex
diceva che forse avevano fatto tardi dopo aver mangiato fuori, ma i
miei sensi da vampira mi dicevano che non era così normale.
Il
prof. Right entrò in classe, e iniziò a parlare
quando la porta si aprì.
-Ci
scusi professor Right, abbiamo perso la cognizione del tempo- erano
Aisha, Terry e Ashley.
Il
professore le guardò male, e le fece segno di andare a
sedersi.
Nei
loro sguardi c’era qualcosa che non andava. Come
vorrei leggere nel pensiero come qualcuno di mia conoscenza!
La
cosa più anormale di tutte, fu quella che Aisha, appena
seduta, si girò verso di me e mi sorrise.
E
la cosa continuò per tutta la lezione: appena mi giravo
verso lei, ecco un sorriso a trentadue denti. Ma la cosa che mi
spaventò più di tutti fu quando alla fine della
lezione, Terry e Ashley se ne andarono, mentre Aisha venne verso di te,
sempre con quel sorriso che iniziava a darmi sui nervi.
-Scusami,-
iniziò lei –posso parlarti un attimo?
La
voce era tutta dolce e miele, e il suo sguardo tradiva qualcosa, ma non
riuscivo a capire bene cosa. Così decisi di sentire cosa
aveva da dirmi. –Spara!
-Ci
ho pensato su, e credo che abbiamo iniziato col piede sbagliato.
Insomma, sei appena arrivata, devi ancora ambientarti, e io mi sono
lasciata un po’ prendere la mano.
Non
capivo. –Cosa stai cercando di dire?
-Che
è meglio mettere una pietra sopra quello che è
successo ieri. Ti va se ricominciamo daccapo?- e mi porse la mano
proprio come ieri.
Se
la rifiutavo, sarebbe stato proprio come ieri, una dichiarazione di
guerra, ma non volevo accettare di diventare amica sua! Rifletti.
Se diventi sua amica sarà più semplice rovinarle
la vita. L’idea era allettante.
-Si.
Va bene- e le strinsi la mano. Alex mi guardò sbigottita.
Aisha era felicissima.
-Evviva!
Vieni Nessie, ti accompagno alla prossima lezione- e mi prese
sottobraccio, portandomi alla porta. Stranamente era chiusa.
-Dopo
di te- e mi indicò la porta con un gesto.
Che
stupida che sei Aisha. Ma aperta la porta mi resi conto che
la stupida ero io.
L’aula
di punizione era vuota. C’ero soltanto io e
un’insegnante annoiata da morire, che stava leggendo un
romanzo rosa e mordicchiando una mela. Sbuffai esasperata. Ma
è mai possibile che io sia l’unica ad essere stata
punita in questa scuola!?! Anche se poi quella che dovevo
essere punita non ero certo io.
Appena
aperta la porta di scienze, su di me si era riversato un liquido
viscido, verde, che aveva un odore disgustoso. Le mie urla avevano
fatto girare tutti gli studenti del corridoio, che inevitabilmente si
erano messi a ridere. Ma il rumore più fastidioso fu quello
della voce di Aisha. –Signore e signori, ecco a voi Nessie!
Il vero mostro di Loch Ness!- e questo proclama aveva provocato altre
risate, applausi e anche scatti fotografici o riprese video. Aisha
rideva più forte di tutti. –Credevi sul serio che
sarei diventata tua amica? Ma per favore!
Quando
cacciavo con Edward o Emmett, mi abbandonavo completamente ai miei
pochi ma sviluppati sensi da vampira, in modo tale da essere
più letale possibile. A parte cacciare, non mi era mai
capitato di abbandonarmi completamente ai sensi da vampira, ma stavolta
fu così. Secondo me fu la tremenda ira che provavo verso
Aisha, che mi portò ad attaccarla come avrei fatto contro un
cervo o un alce. Sta di fatto che la attaccai con una tale forza, che
ci vollero due ragazzi dell’ultimo anno a staccarmi da lei.
Sfortunatamente, non le feci niente, ma si finse ferita davanti ad un
professore che aveva assistito al mio attacco, e che poi mi aveva messa
in punizione.
Ed
eccomi lì, in quell’aula vuota. Prima di tutto,
senza farmi vedere dall’insegnante, avevo mandato un sms a
Jacob, dicendogli di venirmi a prendere un’ora dopo. Poi
avevo iniziato a fare i compiti, che però finii in pochi
minuti. E così dedicai il resto dell’ora a
disegnare sul mio quaderno i tanti modi per uccidere Aisha.
In
quel momento la stavo disegnando impiccata, ma era meglio strangolata.
Spostai una ciocca ribelle dietro l’orecchio, e per poco non
mi veniva la nausea: quel liquido schifoso puzzava enormemente! Grazie
al cielo, Sarah e Alex erano riuscite a convincere il professor Clift
(quello che mi aveva messo in punizione, educazione civica) di mandarmi
a fare una doccia e di indossare degli abiti puliti prima di andare in
punizione. Entrambe mi accompagnarono il palestra, verso le docce,
rimproverandomi di essere cascata in un tranello di Aisha, e di averle
premesso di rovinarmi la reputazione. Purtroppo anche dopo la doccia, i
miei capelli puzzavano come non mai. Ma fortunatamente non fui
costretta a rimettermi i miei vestiti, ma presi in prestito la tuta di
Alex, che aveva la mia misura.
Sei
stata una cretina! Me lo ero ripetuta per tutta la mia
permanenza in quell’aula. L’avevo subito intuito
che c’era qualcosa che non va, eppure ero caduta nella sua
trappola. Come vampiro fai proprio schifo! Anche se solo per
metà! Ma ora, quello che bisognava fare era
trovare un modo per farla pagare ad Aisha.
La
mia prigionia finì, e all’uscita non
c’era nessuno. Tranne un ragazzo appoggiato ad una moto nera.
-Nessie!-
mi chiamò Jacob, agitando una mano. L’espressione
tradì che era felice di vedermi, e probabilmente lo sarei
stata anche io, se non fossi stata ancora arrabbiata.
Andai
verso di lui, che mi salutò abbracciandomi e baciandomi. Ma
dopo un po’ si ritrasse, disgustato.
-Caspita
Nessie, puzzi più del solito.
Per
i licantropi i vampiri hanno un odore sgradevole, e viceversa. Io ne ho
solo un po’ di quell’odore, ma abbastanza perche
Jacob se ne accorga.
Grugnii
ancora più arrabbiata e gli mostrai tutto quello che era
successo, dalla proposta di Aisha al liquido verde, dal mio attacco
alla punizione.
Con
mia grande sorpresa, scoppiò a ridere.
-Si
può sapere che cosa ci trovi di divertente?- stavo per
infuriarmi anche con lui.
-È
divertente il fatto che tu ci sia cascata. E…- non voleva
continuare.
-E…???
-…è
troppo divertente che tu sia finita sotto un liquido verde puzzolente!-
e rise di nuovo.
Ero
furiosa. Avrei voluto attaccare anche lui, ma era più forte
di me. Gli voltai le spalle e me andai via. Ma mi riprese per un
braccio.
-Dove
credi di andare?- mi chiese, stringendomi sul suo petto.
-A
casa- risposi senza guardarlo in faccia.
-A
piedi?- chiese scettico.
-Di
corsa. Sono abbastanza veloce e carica per arrivare a casa Cullen.
Cercai
di divincolarmi dalla sua presa, ma non ce la facevo. Allora lo guardai
male: lui continuava a guardarmi con sarcasmo.
-Lasciami
andare Jacob.
-Perché
fai così, Nessie?
-Perché
mi hai offeso! E mi hai reso ridicola!
-Mai
come oggi!- e riprese a ridere.
-Ma
che razza di fidanzato dovresti essere tu? Dovresti consolarmi e
tirarmi su di morale, e invece mi deridi anche tu. Ecco
perché Bella ti ha lasciato per Edward.
L’espressione
passò dal divertito all’infuriato. In quel momento
ci guardavamo in cagnesco. Poi la sua espressione si addolcì.
-Sono
contento che l’abbia fatto- iniziò lui
–altrimenti tu non esisteresti.
Alzai
gli occhi al cielo. Mi piaceva quando diceva così, ma ero
troppo nervosa per apprezzarlo.
Continuò
–Mi dispiace di averti derisa. Pensavo che ormai ci ridevi su
anche tu. Ma a quanto pare sbagliavo. Mi perdoni?
Io
continuavo a guardarlo male.
-Avanti
Nessie, che devo fare per farmi perdonare? Mettermi in ginocchio?
Mi
scappò una risata.
-Questo
vuol dire che mi hai perdonato?- sfoggiò un sorriso.
Gli
sorrisi e poi lo baciai. –Mi spieghi come faccio ad
arrabbiarmi con te?- gli chiesi divertita.
Jake
scoppiò in una fragorosa risata e mi baciò
ancora. Poi salimmo entrambi sulla moto.
-Allora
dove ti va di andare? Alla spiaggia o andiamo a incontrare gli altri?-
chiese mentre accendeva la moto.
-Per
me è uguale, ma prima vorrei passare a salutare Claire.
Anche se probabilmente già sa della mia ultima performance.
Jake
trattenne a stento una risata, e poi partì con la moto.
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Capitolo 5 *** 4. Bella giornata ***
Ecco
qui pronto un altro capitolo.....grazie a tutte per i commmenti ^__^
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4. Bella giornata
Avevo
trascorso tutto il pomeriggio giù a LaPush, insieme a Quil,
Embry, Claire e Jacob, cercando di trovare un modo per fargliela pagare
ad Aisha, e le migliori opzioni erano o farla morire in un incontro
casuale con “tre lupi feroci”, oppure ucciderla io
stessa prosciugandola bevendo il suo sangue. Ma purtroppo Sam non
avrebbe mai permesso la prima, e a me faceva soltanto ribrezzo pensare
di bere il suo sangue. Così mi feci riaccompagnare a casa da
Jacob, scoraggiata.
Non
andai direttamente nella casetta, prima dovevo passare a casa Cullen. E
infatti, quando bussai alla porta, nonna Esme fu molto sorpresa di
vedermi là, ma con un tocco gli schiarii le idee, dicendo di
spiegare la situazione a tutti, mentre io andavo dalla zia per farmi
sistemare i capelli.
Appena
mi vide, per poco Alice non si prese un colpo: non adorava le sorprese.
-Santo
cielo Nessie,- disse con la voce ancora spaventata –che
diavolo ci fai qui? E che cosa è successo hai tuoi
bellissimi ricci?
Anche
con lei bastò un tocco per spiegarle la situazione, e mentre
cercava di dare forma, colore e odore ai miei capelli, io le raccontai
tutte le strategie che avevamo messo a punto, e che erano miseramente
andate in fumo senza neanche mai applicarle sul serio. Ma lei non disse
niente, e neanche mi diede un consiglio: era troppo impegnata a
sistemarmi i capelli. Così finii per rimanere in silenzio,
finché non ebbe finito.
-Ecco
fatto! I tuoi capelli sono come nuovi!- disse contemplando la sua
opera.
Ed
effettivamente i capelli erano come nuovi. Non puzzavano
più, ma profumavano di camomilla.
Quando
scesi trovai anche i miei genitori. Vi risparmio le battutine di
Emmett, dicendo solo che è dovuto intervenire Jasper per
calmare l’atmosfera.
Così,
ancora più incavolata, andai a mangiare in cucina da sola.
Zia Rosalie mi aveva preparato della pasta al pesto, oppure il
roast-beef. Lasciai perdere quello, e mi dedicai interamente alla
pasta: avevo deciso di diventare vegetariana perché ogni
volta che andavo a caccia e uccidevo gli animali per berne il sangue,
mi facevano pena, e quindi mi rifiutavo sempre di mangiarli. Lo so che
è un controsenso, ma per me è così!
Stavo
seduta sul tavolo mangiando con un’esasperante lentezza,
quando sentii qualcuno avvicinarsi alla porta: lo zio Jasper. Prima che
potesse bussare, gli dissi che poteva entrare: almeno avrebbe calmato
un po’ il mio umore.
Si
sedette di fronte a me, e iniziò a sistemare una scacchiera
con degli scacchi. Quando ebbe finito, me la voltò dalla
parte dei bianchi. –Ti va una partita?
Scansai
il piatto ancora pieno e mossi il primo pedone.
La
partita andò avanti per un bel po’: nonostante
avessi mangiato più pezzi, non riuscivo mai a fare scacco.
Non parlavamo, giocavamo in silenzio, e sembrava anche che la mia
arrabbiatura fosse passata, ma sapevo benissimo che era merito dello
zio, affinché mi concentrassi meglio nel gioco.
Dopo
che ebbi mangiato la sua torre con il mio alfiere però,
iniziò a parlare.
-Allora,-
iniziò guardando quale mossa da fare fosse la migliore
–Esme ci ha raccontato della tua bellissima performance.
Sbuffai.
–Se vai su Youtube e digiti “Nessie vero mostro di
Loch Ness” trovi il video completo. Lo abbiamo controllato
oggi con Embry.
Fece
un mezzo sorriso e mosse di tre caselle la sua regina. Volevo tanto che
il discorso finisse lì, ma sapevo benissimo che avrebbe
continuato.
-E
adesso cosa intendi fare?
-In
che senso?
-Nel
senso che adesso devi fare due cose.
Mossi
il pedone. –Cioè?
-Vendicarti
di Aisha e riappropriarti della tua dignità- e
mangiò il mio alfiere con la sua regina.
Accidenti!
A questo non avevo pensato! –Se mi vendico di
Aisha, automaticamente la mia reputazione sarà salva. Giusto?
-Finché
quel video continuerà a girovagare per Internet, per tutti
sarai sempre “il vero mostro di Loch Ness”.
Sbuffai
di nuovo ancora più esasperata. Senza neanche pensarci,
mossi di nuovo il pedone, che fini mangiato dall’altro suo
pedone.
-Cosa
mi consigli di fare?- chiesi.
-Per
quanto riguarda la partita che stai perdendo? Arrenditi!
-ZIO!!!
Rise.
–La cosa migliore da fare è esseri indifferenti.
Non
capivo. –Cioè?
-Far
finta di niente. Lasciar correre. Vedendo la tua reazione nessuno ti
prenderà più in giro, e il video
finirà per essere dimenticato. Anche Aisha ti
lascerà perdere.
Ma
così l’avrà vinta lei! Posai
lo sguardo affranta sulla scacchiera.
-Quando
poi si saranno calmate le acque,- continuò lui intuendo i
miei pensieri –potrai avere la tua vendetta.
La
cosa mi piacque di più. –Ok zio.
Seguirò il tuo consiglio.
-Ne
sono contento- e detto questo mosse la sua regina, mangiando la mia
torre –Scacco matto!
Ogni
giorno a scuola imparavo qualcosa di nuovo: il primo giorno avevo
imparato che la scuola non era tanto male; il secondo a non fidarsi mai
dei miei nemici; il terzo a non seguire MAI i consigli di zio Jasper.
E
infatti, il terzo giorno, su consiglio dello zio, feci
l’indifferente, ma la cosa non diede i risultati sperati: i
ragazzi che mi vedevano si mettevano a ridere, altri facevano
battutine, e altri ancora mi chiamavano “Mostro di Loch
Ness”. Ero troppo orgogliosa per lasciar correre,
così un paio di volte risposi e ringhiai, ma questo
provocò altre battute.
Alex
e Sarah, da parte loro, cercavano di far smettere queste cose, ma
finirono col lasciar perdere.
Ma
la cosa più odiosa di tutte furono le risate di Aisha e
delle sue amiche oche. Per provocarmi di più, si erano fatte
stampare delle magliette con la mia foto sotto il liquido verde, e
sotto la scritta “Salviamo Nessie!!!”. Come avrei
voluto farle a brandelli.
L’affronto
più grande fu quando all’inizio della pausa
pranzo, andai al mio armadietto per posare i libri, e trovai
appiccicate sopra le miei foto di ieri. In quel momento fui presa da un
attacco d’ira talmente potente, che presi quelle foto e le
ridussi a tanti piccoli coriandoli. Sarah e Alex mi guardarono male.
-Ok,-
iniziò Alex –a quanto pare devi calmarti un
po’.
-Secondo
te come faccio a calmarmi se la gente che mi vede mi chiama
“Mostro di Loch Ness”??- ero furiosa, livida, che
spaventai a morte la povera Alex.
-Non
pensarci,- disse Sarah –lascia correre.
Ti
sei messa d’accordo con mio zio per caso?
–Non ci riesco. Sono una creatura essenzialmente orgogliosa.
-Si
che ce la fai- continuò lei –Basta che ogni volta
che ti senti derisa da qualcuno, ti metti a contare fino a mille e
vedrai che tutto passa.
Sembrava
una dottoressa che consola un bambino che deve fare una puntura.
-Ha
ragione- disse Alex che si era ripresa dalla mia sfuriata
–tra qualche giorno nessuno si ricorderà
più della tua gaffe.
-Qualche
giorno, è un’infinità! E poi, anche se
la scuola si dimenticherà di tutto questo, Aisha me lo
rinfaccerà per sempre.
Entrambe
abbassarono lo sguardo, scoraggiate: sapevano bene che avevo colto il
punto.
Questa
giornata non potrebbe andare peggio di così! Ma
mi sbagliavo.
Appena
aperta la porta della mensa, tutti mi accolsero con un applauso e delle
risate. E notai anche che tutti indossavano le magliette con la mia
faccia: Aisha ne aveva fatte delle altre e adesso due sue ochette le
stavano vedendo a un lato della mensa.
Serrai
i denti, tenni lo sguardo basso e iniziai a camminare verso il mio
tavolo. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7…
Mi
sedetti con Alex e Sarah di fronte a me. Mangiammo in silenzio.
-Sarah?-
incalzai io.
Lei
alzò la testa dal suo panino.
-Dopo
che ho contato fino a mille, posso ucciderli?
Durante
tutta la lezione di scienze non feci altro che prestare ascolto al
professor Right, ignorando le battutine di sottofondo di Aisha, Terry e
Ashley. Mi lanciarono anche un bigliettino con un mio disegno versione
mostro. Di tutta risposta, mi voltai verso di loro, le guardai con un
leggero sorriso, accartocciai il foglio e me lo mangiai, ingoiando di
fronte a loro. Rimasero basite.
A
fine lezione, Aisha venne da me insieme a tutta la scorta
-Allora
Nessie,- iniziò lei –non ti è bastata
la lezione di ieri?
Non
risposi. La guardavo dritta negli occhi.
Continuò.
–Spero che tu abbia capito chi comanda in questa scuola. Nel
tuo interesse personale, ti dico di non metterti mai più
contro di me. Ti è chiaro il concetto?
Non
risposi. Mi limitai a guardarla, e a uscire dall’aula con
l’ultima briciola di dignità che mi rimaneva.
Detestavo questa situazione, il fatto di non poter far nulla, il fatto
di star zitta e abbozzare. Non era nella mia natura. Dovevo fare
qualcosa. Ma cosa?
Passai
le ultime lezione standomene seduta al banco, cercando di ignorare le
risatine, le battute e le magliette. Quando suonò la
campanella di fine giornata, sospirai di gioia. Andai al mio
armadietto, dove incontrai Claire.
-Ciao
Nessie. Com’è andata oggi?
Le
lanciai un’occhiata. –Mi prendi in giro?
-Beh,
ecco… pensavo che forse l’episodio potesse essere
dimenticato.
In
quel momento passarono tre studenti del mio stesso anno, indossando
tutti la maglietta con la mia foto, ridendo e indicandomi.
Rivolsi
verso Claire un’altra occhiata. –Secondo te
l’hanno dimenticato?
-Scusami
Nessie. Vedrai che avrai la tua rivincita.
-Lo
spero.
Salutai
Claire e raggiunsi Sarah e Alex che mi aspettavano davanti
l’uscita. Notavo che tutti si affrettavano ad uscire, ma
senza neanche indicarmi. E che tutti parlottavano tra di loro,
riferendosi a qualcosa che doveva trovarsi di fuori.
-Si
può sapere che sta succedendo? Aisha ha trovato un altro
modo per umiliarmi a morte?
-No-
rispose Sarah –Vieni a vedere chi c’è
fuori- sembrava eccitata.
Appena
uscita, vidi che tutti indicavano un ragazzo appoggiato ad una moto, il
quale era perso nei suoi pensieri.
-Lo
vedi- proseguì Alex –quello laggiù
è Jacob Black!
La
guardai divertita, cercando di evitare di riderle in faccia. Finsi
ingenuità. –E allora?
-Non
mi dire che non lo conosci! Jacob Black fa parte della cricca di Sam
Uley!- continuò lei esasperata.
Continuai
a fingere ingenuità. Ma dentro di me stavo scoppiando dalle
risate.
A
quel punto prese la parola Sarah. –Mi sembra strano che non
li conosci, tutti a LaPush li conoscono. Appena
c’è un problema, chiamano loro e tutti si fidano
di loro. È una cerchia molto ristretta però, ecco
perché fanne parte è un grande onore. Tutti i
ragazzi vorrebbero essere come loro, mentre tutte le ragazze vorrebbero
essere le loro fidanzate.
Controllati
Nessie, controllati. Non metterti a ridere, anche se la cosa
è troppo divertente! Respira e continua a
fingere….
-E
anche la nostra Aisha vorrebbe farne parte!- disse Alex, indicandola
–Guarda come osserva Jacob! Sicuramente ci vorrà
provare.
Non
riuscii a trattenere un sorriso. Possibile che sia
così semplice?
Mi
rivolsi a entrambe: -Venite con me?- dissi dirigendomi verso Aisha.
Mi
guardarono curiose. –Cosa hai intenzione di fare?
-Recuperare
la mia dignità!
Camminai
verso Aisha e le sue ochette, sentendo dietro gli sguardi interrogatori
di Sarah e Alex. Più raggiungevo il gruppo, più
sentivo le strategie che Aisha aveva messo a punto per far colpo su
Jacob, e più mi divertivo.
-…
e dopo gli faccio un po’ di complimenti riguardo la moto-
stava dicendo Aisha, mentre si sistemava i capelli.
-Ma
tu non sai niente di moto!- disse una.
-Fingerà,
come sempre- rispose un’altra.
-Io
direi che dovresti lasciar perdere!- dissi, quando fui abbastanza
vicina.
Tutte
si voltarono verso me, sbalordite dalle mie parole. Aisha mi si
avvicinò inchiodandomi con lo sguardo.
-E
perché secondo te dovrei lasciar perdere?- mi chiese.
-Te
lo dimostro subito- e mi voltai verso di lui –Jake!!!- urlai
agitando un braccio.
Come
si girò lui, tutti si girarono. Perfetto!
Appena mi vide mi fece un sorriso e un cenno.
Sorridente
come non mai, mi voltai verso Aisha: -Scusami- e me andai, correndo
verso di lui.
Poi
gli lanciai le braccia al collo e lo baciai appassionatamente. Lui,
naturalmente, ricambiò. Quando poi si staccò da
me, mi sorrise. –Oggi siamo di buon umore? Bella giornata?
-Soprattutto
l’ultima parte.
Salimmo
sulla moto, e mentre Jake metteva in moto, mi voltai: tutti mi
guardavano a bocca aperta. Sarah e Alex erano sbalordite; le ochette
sembravano che avevano visto un marziano; e Aisha… la faccia
sorpresa e infuriata di Aisha mi rimarrà impressa nella
memoria per sempre. Le rivolsi un sorriso smagliante e la salutai
facendo “ciao” con la manina. Che
bella giornata!
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Capitolo 6 *** 5. Vendetta ***
Posto
di corsa e vado....grazie come sempre dei vostri commenti!!!
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5. Vendetta
Osservavo
le nuvole sdraiata a pancia in su sulla spiaggia. Ripensavo a tutta la
giornata passata: iniziata tanto male, ma finita tanto bene. Pensavo
sul serio che la nomina di “Mostro di Loch Ness” mi
sarebbe rimasta a vita, ma poi è bastato semplicemente
essere me stessa, ovvero la ragazza di Jacob Black. Mi misi a ridere
ripensando all’espressione di Aisha quando mi ha visto sulla
moto con Jake.
-A
cosa pensi?
Mi
voltai: Jacob era in piedi vicino a me, fissava il mare, mangiando una
mela.
Mi
tirai su sedendomi con le ginocchia attaccate al petto.
–Niente di particolare. Di come le cose possano cambiare per
un niente.
-Cioè?
Mi
alzai in piedi, presi la sua mela, la mordicchiai e mi incamminai per
la spiaggia mano nella mano con lui.
-Nel
senso che fino a stamattina ero un pagliaccio- spiegai –Mi
prendevo tutti in giro, mi ridevano in faccia, facevano battute sul mio
soprannome. E vendevano magliette con la mia foto sopra.
Rise.
–Le ho viste prima. Mi sarebbe piaciuto comprarne una.
-JAKE!!!!
-Dai
Nessie scherzavo! Su, continua con le tue riflessioni.
Gli
lanciai un’occhiata, ma poi ripresi. –Quindi, ero
lo zimbello della scuola, e a quanto sembrava avrei dovuto esserlo per
parecchio tempo ancora. E invece…
-E
invece…?
-E
invece ora non lo sono più. E perché?
Perché sono stata semplicemente me stessa! No me stessa
completa, perché altrimenti sarebbero corsi via urlando, ma
quel poco che bastava. È bastato soltanto essere la tua
ragazza. Non ti sembra un controsenso?
-Beh,
effettivamente no. È bastato un secondo per farti inondare
in quel liquido verde, e ne sono bastati due per cancellare
quell’episodio. Sempre se è stato
cancellato…
Lanciai
in acqua il torsolo della mela. –Che vuoi dire?
-Sei
proprio sicura che lo cancelleranno perché sei la mia
ragazza?
-Hai
fatto caso a come ti guardavano tutti?
-Si,
e la cosa mi ha dato un po’ sui nervi- ammise lui.
-E
non ti sei chiesto il perché?
Sfoderò
un sorriso. –Per la mia personalità magnetica?
Alzai
gli occhi al cielo. –Nah! Per il fatto che fai parte della
cricca di Sam. A quanto pare la cerchia dei licantropi è
adorata da tutti, anche se nessuno sa che riguarda i licantropi. Vi
considerano come degli eroi o come dei modelli da seguire. E visto che
io sono la ragazza di uno di loro, sono considerata un mito
anch’io.
-Se
lo dici tu.
Restammo
in silenzio per un po’. L’unico suono erano le onde
del mare. Mi piace il suono del mare. Mi persi in
quei pensieri, quando mi venne in mente una cosa.
-Poi
mi devi spiegare una cosa.
-Cosa?-
chiese Jacob.
-Perché
mai vi considerano degli eroi?
-Lo
sai benissimo che a LaPush nessuno
sa che siamo licantropi (a parte genitori e fidanzate), e sai anche che
noi siamo licantropi per proteggere gli umani dai vampiri. Ma gli
anziani ci chiamano anche per altri problemi, e così a
LaPush siamo diventati popolari.
Annuii,
capendo.
-Certo
ora hai recuperato la tua dignità,- continuò lui
–quindi lascerai perdere la vendetta. Giusto?
-Jacob,
tu mi conosci da quando sono nata, anzi da quando ero ancora nella
pancia di Bella. E secondo te io lascerò perdere?
Sospirò
e alzò gli occhi al cielo. –No. Non lascerai
perdere. Sei testarda come Edward.
Sorrisi.
–Ti ringrazio. Adesso potresti accompagnarmi a casa
cortesemente?
-E
perché? Abbiamo ancora tutto il pomeriggio a disposizione.
-Si
lo so. È che mi sento un po’ debole…
sai com’è anch’io a volte ho dei bisogni
vampireschi da colmare- e mostrai un sorriso che assomigliava di
più a un ghigno.
-Non
dirmi niente. Ho capito- e ci avviammo verso la moto.
-Emmett,
rallenta!- urlai, mentre tentavo di stargli alle costole.
Ogni
volta che andavo a caccia con mio zio, mi toccava correre a
più non posso per mantenere il suo ritmo.
Nonostante
sapesse che la mia velocità era inferiore rispetto a quella
di un normale vampiro, non intendeva mai decelerare. Penso che me lo
faccia apposta.
Sentii
una razza di ruggito mai sentita. Poi la riconobbi come la risata dello
zio. –Hai voluto andare a caccia? Adesso corri!
-Tu
però non ti sei rifiutato di accompagnarmi!
Quando
ero tornata al cottage, ho dovuto scongiurare mio padre per un bel
po’, prima che mi diede il permesso di andare a caccia.
Diceva che poteva essere pericoloso e che non ne avevo bisogno. E io di
tutta risposta avevo detto che erano due settimane che non andavo a
caccia e che quindi avevo bisogno di un po’ di sangue; e per
quanto riguardava il pericolo, poteva sempre accompagnarmi qualcuno, e
sapevo già che quel qualcuno sarebbe stato lo zio Emmett.
In
realtà non avevo granché bisogno di sangue, ma mi
sentivo talmente elettrizzata per il cambiamento d’umori
avvenuto durante la giornata, che dovevo sfogarmi in qualche modo. E
qual è il modo migliore se non una bella battuta di caccia,
con un’ottima bevuta di sangue?
Finalmente,
scorsi mio zio fermo su un albero ad aspettarmi. Mi fermai alla base
dell’albero, per riprendere fiato. Sentii la fragorosa risata
dello zio sopra di me.
-Devi
allenarti un po’ Nessie, se no non ci vengo più a
caccia con te- e piombò giù dall’albero.
-Io
sono abbastanza allenata. Sei tu che ti diverti a fare lo spaccone con
chi è meno forte di te!- e gli feci una linguaccia, che lo
fece sorridere.
Fiutammo
l’aria e corremmo per un po’, finché non
fiutai una traccia. La seguii per un po’, finché
non capii che si trattava di un banale cervo. Lasciai stare.
-Ma
che fai?- commentò mio zio da dietro le mie spalle
–Non avevi sete?
-È
solo uno stupido cervo. Dov’è il divertimento?
-Lo
so perfettamente, ma Edward non ti permette di cacciare animali
più grossi. Ha paura che…
-Si,
lo so. …che mi possa far male visto che sono un vampiro per
metà- me lo diceva ogni volta.
Tirai
un sospiro e mi rimisi a fiatare l’aria. Passò un
po’ di tempo, finché lo zio non ruppe il silenzio.
-Come
va a scuola?
-Non
male…
-Oggi
sotto quale liquido sei finita? Blu o rosso?- sorrise.
Gli
lanciai un’occhiata. –Molto spiritoso! Per tua
informazione oggi mi hanno deriso fino alla morte.
-Beh,
l’avrei fatto anch’io.
-Zio!!!
-Anzi,
a dir la verità ho avuto il mio momento ieri sera. Se non
fosse stato per Jasper….
-ZIO!!!!!!!
-Avanti
Nessie ti prendo un po’ in giro! Quale zio non lo fa con la
propria nipotina?- e mostrò un sorriso a trentadue denti.
Alzai
gli occhi al cielo. Dopo un po’ di secondi, riprese il
discorso.
-Quindi
sei lo zimbello della scuola?- la cosa sembrava divertirlo.
-Beh,
fino a stamattina si. Ma poi è venuto Jake.
-E
ora che c’entra il cagnaccio rognoso?
Gli
lanciai un’occhiataccia, e poi gli toccai la fronte
spiegandogli la situazione. Quando ebbe finito sembrava scontento.
-Adesso
grazie al cane non posso più prenderti in giro!
-Perché?
-Perché
se lo facessi sarei l’unico a farlo. E non è
divertente!
Alzai
gli occhi al cielo e mi sfuggì un sorriso.
Poi
Emmett continuò. –E intendi finirla
così?
Non
capivo. –Che vuoi dire?
-Non
intendi vendicarti?
-Certo
che intendo farlo! Ma mi serve un piano.
In
quel momento passò un alce. Mi lanciai contro la mia preda. Tanto
di più non posso trovarne o cacciarne. Dopo aver
colmato la mia sete, dissi che potevamo anche tornare a casa. Ma Emmett
sembrava pensieroso.
-Che
c’è?- chiesi.
-Credo
di aver trovato un piano per vendicarti….
-Ma
non dovresti dirmi che la vendetta non ripaga?
-E
perché mai?
-Beh,
di solito nelle famiglie normali lo zio responsabile dice alla nipote
degenerata che la vendetta è un sentimento meschino e che
è meglio il perdono.
Mio
zio allargò le braccia. –Ti sembriamo una famiglia
normale?
Ci
pensai su. –Qual era il tuo piano?
Il
giorno dopo a scuola, fu un naturalmente un successo. Niente
più risate, niente più magliette. Anzi, la gente
mi evitava. Sembravano quasi che avessero paura di me. Io lo
consideravo una stana forma di rispetto, e mi piaceva.
Mentre
prendevo i libri dal mio armadietto sentii i passi di Sarah e Alex
dietro di me.
-Ciao
ragazze! Tutto bene?
Erano
elettrizzate ed emozionate. Mi sembrava di essere tornata al primo
giorno di scuola.
-Perché
non ci avevi mai detto di essere la ragazza di Jacob Black?- chiese Alex
-Non
me lo avete chiesto.
-In
ogni caso- continuò Sarah –ora tutti ti guardano
con rispetto. Come se la tua figuraccia dell’altro giorno
fosse solo un brutto ricordo!
Sorrisi.
–Sul serio?
-Certo!
Ho controllato stamattina presto su Internet: i tuoi video, le tue foto
e le tue magliette sono sparite! Non c’è
più niente!
-È
vero!- aggiunse Alex –Ora non sei più
“Nessie, il mostro di Loch Ness”, ma
“Nessie, la ragazza di Jacob Black”!
Grazie
impriting! –Questa è una buona cosa.
-Dovevi
vedere la sfuriata che ha avuto Aisha dopo che te ne sei andata sulla
moto con Jacob!- commentò Sarah rise –Quella si
che era da riprendere!
-Quindi
hai avuto anche la tua vendetta- disse Alex
-Non
esattamente- e le ragazze si voltarono verso di me –La mia
reputazione è salva, ma lei è sempre riuscita ad
imbrogliarmi, e questo non posso lasciarglielo permettere. È
una questione di orgoglio.
Lo
sguardo di Sarah si assottigliò.
–Cos’hai intenzione di fare?
Sorrisi
felice di avere due alleate.
La
preparazione ci tenne occupate per tutte le pause della mattina. Ci
sbrigammo per essere presenti a pranzo. Questo per due motivi: il primo
per non destare sospetti; il secondo per vedere la faccia di Aisha.
Entrai
in mensa, e tutti gli sguardi di voltarono verso di me. Ma nessuno si
azzardò a dire una parola: alcuni mormoravano tra di loro,
altri mi guardavano con ammirazione, altri ancora distolsero del tutto
lo sguardo da me. Sorrisi: la cosa mi piaceva. Tra la folla scorsi
Claire, che mi fece l’occhiolino: questa mattina mi aveva
detto che quando avevano saputo di lei e Quil, la reazione è
stata più o meno la stessa, ma dopo qualche settimana tutto
è tornato normale.
Mentre
io, Alex e Sarah ci sedevamo al nostro tavolo, cercai di mantenere uno
sguardo vacuo. Ma appena seduta, guardai il tavolo di Aisha: erano
tutte sedute composte e mangiavano in silenzio, senza mai staccare lo
sguardo dal piatto. Mi fece sorridere: piuttosto bizzarra come cosa!
Poi una delle ragazze si abbassò per prendere un tovagliolo
caduto, e lo sguardo si posò per un istante su di me. Dopo
averlo spifferato a tutto il tavolo, vidi tutte le teste delle ragazze
voltarsi verso di me, e guardarmi con un’espressione persa,
vuota. Io continuavo a sorridere. Non sanno che fare o che
dire. Poi però si voltò anche Aisha, e
sorprendendomi mi guardò come il primo giorno di scuola, con
odio. Non vuole farsi vedere debole. In questo mi assomiglia.
Da parte mia, continuavo a ridere. Anzi accentuai un po’ la
risata quando vidi lo sguardo di Aisha. Poi tornai al mio pranzo,
sentendo ancora il suo sguardo su di me. Tra poco
vedrai…
Dopo
un po’ Aisha e le ragazze si alzarono e andarono verso il
corridoio. Aspettammo due secondi, e poi ci alzammo anche noi tre. Nel
corridoio, ci nascondemmo dietro un angolo, aspettando che Aisha lasci
il suo armadietto per andare in classe. Si mise a posto i capelli
guardandosi su uno specchio affisso all’interno
dell’armadietto, posò un libro e ne riprese due.
Poi chiuse l’armadietto e si avviò verso
l’aula di scienze. Appena ne fu entrata, io, Alex e Sarah
uscimmo fuori dal nostro nascondiglio. Che il piano abbia
inizio!
La
lezione di scienze passò tranquillamente. Lasciai tutte le
risposte ad Aisha, rendendola sospettosa, ma la lasciai fare lo stesso.
Faceva parte del piano.
Quando
suonò la campanella, Alex si precipitò fuori
dall’aula e io mi avvicinai ad Aisha sfoggiando uno dei miei
sorrisi migliori. Si va in scena!
-Aisha,
carissima come va?
Sia
lei, che Ashley e Terry mi guardarono con un’occhiata
interrogativa. Io continuavo a sorridere. Le stavo facendo
insospettire, ed era questo quello che mi serviva.
Poi
Aisha si ricompose. –Cosa vuoi Nessie?- cercava di essere
spietata, ma non ci riusciva.
-Io?
Niente! È che ho saputo della tua sfuriata di ieri,
all’uscita di scuola… sai volevo sapere come
stavi. Ma qual era la causa? Attacco di nervosismo acuto?
Io
continuavo a sorridere, mentre lei era furiosa. Aprì la
bocca per ribattere, ma la richiuse subito: non sapeva che dire. Prese
la sua borsa e fece per andarsene dall’aula, quando vide la
porta chiusa.
-Ho
capito tutto....- e diede un calcio alla porta, aprendosi e facendo
cadere un secchio d’acqua sul pavimento.
-Pensai
davvero di farmi cadere in testa quel secchio d’acqua? Ma per
favore! Io non sono stupida come te Nessie. Non seguo tutto quello che
mi dice la prima persona che mi fa un bel sorriso!
-Hai
ragione Aisha- dissi –Volevo fartela e non ci sono riuscita.
Peccato!
Mi
rivolse un sorrisetto, e poi se ne andò verso il suo
armadietto, facendo rumore con i suoi tacchi sul pavimento.
Uscii
dall’aula e mi trovai davanti Sarah e Alex compiaciute.
-È
tutto pronto?- chiesi.
-Certamente-
disse Sarah –nei minimi particolari.
Perfetto!
Il trucco del secchio era tutto un diversivo, la vera vendetta doveva
ancora arrivare.
Noi
tre ci avvicinammo verso l’armadietto di Aisha, dove tutte le
ochette stavano spettegolando. L’armadietto era ancora
chiuso. Forza Aisha, apri il tuo armadietto! Aisha
diede i libri in mano a Ashley, e inserì la combinazione nel
lucchetto, aprendolo.
Io,
Sarah e Alex fummo le prime a ridere, seguite subito dagli altri che
passavano per i corridoi. L’unico suono più forte
delle risate erano le urla di Aisha: da dentro il suo armadietto, una
puzzola le aveva spruzzato il suo liquido sulla faccia.
-Ehi
ragazzi!- incalzai io, trovando tutte le teste rivolte verso la mia
direzione –Che ne pensate del nuovo profumo di Aisha? Esotico
non trovate?
Partirono
risate, più forti di prima. Aisha mi fissava furiosa.
–Sei stata tu! SEI STATA TU!
Alzai
le spalle sorridendo.
-Cosa
sta succedendo qui?- era la voce del professor Clift, quello che mi
aveva messa in punizione l’altra volta. Questa
è la ciliegina sulla torta!
-Oh
niente di che, signore- iniziai io con la voce da brava bambina
–è solo che l’animaletto di Aisha ha
fatto un po’ il cattivo. Ma se non sbaglio si non possono
portare animali nella scuola, ho ragione?
-Certamente
signorina Robbinson- disse lui. Poi si rivolse ad Aisha
–Signorina Morrison ci vediamo dopo in punizione- e se ne
andò.
Vennero
due bidelli a togliere la puzzola dall’armadietto, mentre
Aisha e le sue ochette andarono verso le docce. Nel passare nel
corridoio, io e lei ci guardammo dritte negli occhi con odio. Lo
so Aisha che non è finita qui.
All’uscita
di scuola non potevo essere più felice: avevo riottenuto la
mia dignità e avevo avuto la mia vendetta. E Aisha era
diventata lo zimbello della scuola.
-E
poi hai visto la sua faccia quando ha aperto l’armadietto?-
Alex stava ricordando il nostro momento di gloria
–È stato davvero fantastico!
-Non
male- commentai.
-Già,
veramente non male- aggiunse Sarah –Allora, facciamo la
strada insieme?
Stavo
per rispondere quando sentii il rombo di una moto. Ci voltammo e
vedemmo Jacob già sulla moto con il motore acceso che mi
aspettava.
Sorrisi.
–Penso proprio di no!
Alex
e Sarah mi sorrisero e mi salutarono.
Andai
da Jacob e lo salutai con un bacio.
-Allora,-
iniziò lui –com’è andata?
-Giudica
tu!- e gli toccai la fronte facendogli vedere la figura di Aisha.
Jacob
rise. –Complimenti! Ottima vendetta!
Sorrisi.
–Grazie! Prima di andare giù a LaPush potresti
passare a casa Cullen?
-E
perché?
-Devo
ringraziare lo zio responsabile della famiglia.
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Capitolo 7 *** 6. Il ballo ***
Allora ragazzi siamo
arrivati ad un buon punto con la storia.
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6. Il ballo
Era
passato più di un mese dall’inizio della scuola, e
ormai la rivalità tra me e Aisha era diventata abituale: non
c’era giorno senza che io e lei non ci sfidavamo in qualche
circostanza, ma alla fine non c’era mai nessuna che realmente
vinceva. Eravamo in parità, un’odiosa
parità. Ma a parte questo, la scuola mi piacque sempre di
più, e oltre alle mie fidatissime Alex e Sarah, ora avevo
anche qualche amico in più.
Le
cose stavano andando davvero bene, se non fosse per un piccolo
fastidioso particolare: il 28 ottobre io, Sarah e Alex vedemmo affissi
per le pareti dei corridoi i cartelli dell’imminente ballo
scolastico di Halloween.
-Il
ballo di Halloween, grandioso!- commentò Alex, entusiasta.
Sbuffai.
Questa cosa non mi piaceva per niente: primo perché io non
ballo (nonostante avessi ereditato il talento per il ballo da mio
padre, avevo anche ereditato l’entusiasmo per le feste di mia
madre), e secondo perché non festeggiavo Halloween.
Sarah
notò la mia espressione scontenta. –Che cosa
c’è che non va?
-Niente,-
risposi –è solo che non mi piacciono molto le
feste da ballo. E poi io non festeggio Halloween, e non l’ho
mai fatto.
Alex
sgranò gli occhi. –Tu non festeggi Halloween!?!
MAI!?! E perché?
Beh,
sai com’è, avendo dei genitori vampiri e un
fidanzato licantropo… -La
considero una festa stupida. E poi è uguale al Carnevale.
Alex
alzò le spalle. –Sarà, ma io la adoro
lo stesso! Non vedo l’ora che arrivi il ballo, sperando che
Amanda mi dia un costume decente.
-Scusa
chi?
-Amanda
Pewil,- mi spiegò Sarah, indicando quel nome scritto sul
manifesto –è la coordinatrice della festa. Ogni
anno prende in mano le redini dell’organizzazione e rende il
ballo di Halloween un evento senza precedenti. E per evitare che alcuni
studenti della scuola possano indossare costumi uguali, decide lei
tutti i costumi di ogni singolo studente.
-Una
perfezionista- commentai.
-Già,-
continuò lei –chissà che costumi ci
toccheranno…
-A
me non importa, io non ci vengo.
-E
come mai Nessie? Hai paura di slogarti una caviglia?-
commentò una voce odiosa alle mie spalle.
Mi
voltai e mi trovai faccia a faccia con Aisha.
-Secondo
me tu non vuoi andarci,- continuò lei
–perché non sai ballare. Oppure perché
non sai con chi venirci.
Sorrisi.
–Ti sorprenderà il fatto che io so ballare
magnificamente. E poi, penso che a Jacob non dispiacerà
accompagnarmi.
Mi
fulminò. –Perfetto. Allora ci vediamo in pista.
-Non
mancherò.
Poi
si allontanò con tutta la sua scorta.
Sbuffai.
–Magnifico! Adesso devo andare per forza a questo stupido
ballo!
Sarah
alzò le spalle. –Dai su, vedila in positivo: pensa
alla faccia che farà Aisha quando vedrà te e
Jacob ballare iniseme.
Alzai
gli occhi al cielo: sarò anche una brava ballerina, ma Jacob
di ballo non sa proprio niente. Forse potrei chiedere ad
Edward se potrebbe insegnare a Jacob a ballare… Mi
scappò una risata: quello si che sarebbe stato divertente!
Durante
la pausa pranzo tutti sembravano elettrizzati per il ballo, e non
vedevano l’ora che una ragazza dai mossi capelli mori,
Amanda, passasse da loro per i costumi. Alex e Sarah erano in
fibrillazione, mentre io stavo disegnando la lezione di ballo tra
Edward e Jacob, e più disegnavo più morivo dalle
risate.
-Possiamo
sederci con voi?-chiese una voce frizzante.
Alzai
lo sguardo e vidi tre ragazzi, uno alto, moro e riccio, uno robusto e
rosso, un altro minuto e con biondi capelli lunghi. Erano in piedi di
fronte al nostro tavolo, con un vassoio in mano.
-Nick!
Kevin! Chris! Certo, sedetevi.
Nick,
Kevin e Chris erano tre ragazzi molto simpatici, che avevo conosciuto
al corso di matematica. Era l’unico corso che frequentavo da
sola, così ci siamo conosciuti facendo un compito di gruppo,
e ci siamo subito presi. Quando li ho presentati ad Alex e Sarah, ho
visto negli occhi di quest’ultime un interessamento che va
oltre la solita amicizia. Infatti non mi stupii del fatto che appena le
ragazze li videro, i loro visi si illuminarono e si sbrigarono a fare
loro dello spazio.
-Allora-
iniziò Nick, quello biondo –che ne pensate del
ballo di quest’anno?
E
così tutti cinque si lanciarono in una discussione sui
preparativi del ballo, sui costumi e tante altre cose, di cui io
ascoltavo ben poco.
-…e
poi Aisha ha sfidato Nessie ad una gara di ballo!- esordì
Alex.
I
tre ragazzi si voltarono verso di me. –Davvero?
Alzai
le spalle. –Non volevo andarci al ballo, e così
Aisha ha presupposto che io non sappia ballare. E quindi mi tocca farle
vedere che so ballare!
Chris,
il rosso, rise. –Questa non me la voglio perdere! Ci devo
assolutamente essere, ma non da solo- e poi si rivolse a Sarah
–Ti va di venirci con me?
Il
volto di Sarah si illuminò, e con un sorriso annuì
Poi
Nick si rivolse ad Alex. –Che dici? Ci andiamo anche noi?
-Si
si!- rispose Alex entusiasta.
-E
tu Nessie,- disse Kevin ,il moro, un po’ imbarazzato
–con chi hai intenzione di ballare?
-Beh,
se Jacob impara a ballare in quattro giorni, penso con lui.
Ryan
si adombrò un po’, deluso. Probabilmente voleva
venirci con me, e quindi sperva che avrei affrontato Aisha ballando con
lui. A Kevin piacevo, e anche molto, e rifiutarlo ogni volta mi
dispiaceva: era sempre così gentile. Ne ho parlato un
po’ con mia madre, e lei mi ha detto che Kevin le ricordava
un suo amico, un certo Mike. L’unica differenza era che Mike
a volte era un po’ odioso. Comunque, lei risolveva la
situazione comportandosi con indifferenza. Ma più facevo
l’indifferente, più mi dispiaceva per Kevin.
-Jacob
non sa ballare?- chiese stupita Sarah.
-No,
è una frana. Non so proprio come farò ad
insegnargli qualcosa.
-Non
ci pensare,- mi disse Chris –adesso pensiamo ai costumi,
visto che Amanda sta venendo verso di noi.
Tutti
e cinque si ricomposero, mentre Amanda veniva verso di noi con una
cartellina in mano. Io alzai gli occhi al cielo e misi via i miei
disegni. Vediamo un po’…
-Non
è giusto però!
Eravamo
all’uscita, ed era dalla pausa pranzo che Alex non faceva
altro che lamentarsi.
-Suvvia,
non è mica una tragedia- disse Sarah.
-Parli
bene tu! Devi vestirti da Cleopatra, non da Ape Maya!
-Sempre
meglio Ape Maya che cow-boy!- intervenne Chris.
-O
Harry Potter!- aggiunse Nick.
-Io
non mi posso lamentare,- disse Kevin –il costume da pirata mi
piace.
Io
rimasi in silenzio. Con me Amanda aveva usato molto senso
dell’umorismo.
-Ehi
guardate quella macchina laggiù!- urlò qualcuno
tra la folla, indicando una macchina rossa fiammante.
Nick
sgranò gli occhi. –Quella è una Ferrari!
-È
la macchina di mia madre- dissi io.
Si
voltarono tutti verso di me, con gli occhi fuori dalle orbite.
–Tua madre ha una Ferrari come macchina?
-Gliela
ha regalata mio padre per il suo compleanno.
Mi
guardarono a bocca aperta. La cosa mi dava sui nervi.
-Beh
ragazzi,- esordii –ci vediamo domani!
-Ma
non ti dovrebbe venire a prendere Jacob?- chiese Kevin.
-Oggi
doveva accompagnare il padre a fare una visita.
Li
salutai e andai verso la Ferrari, salendo sul sedile anteriore.
-Ciao
Renesmee!- mi salutò Bella
–Com’è andata la giornata?
Le
mostrai tutto.
Mia
madre sorrise. –Parteciperai al tuo primo ballo
scolastico… immagina la faccia che farà Alice:
vorrà subito vestirti lei.
-Già…
poi la zia è un’esperta nei costumi da vampira!-
ed entrambe scoppiammo a ridere: quando Amanda mi aveva detto che
dovevo vestirmi da vampira, avevo fatto il possibile per non riderle in
faccia.
-L’unico
particolare che mi da sui nervi, è il fatto che al ballo
devo andarci per forza!- dissi.
-Perché?
Non ti va di andare al ballo?
-Lo
sai benissimo che quando si parla di feste sono come te, ed in
più è il ballo di Halloween!
Mia
madre alzò le spalle. –Allora non andarci.
-Non
posso, lo sai. Aisha penserebbe che non so ballare, il che non
è vero.
-Hai
ragione: quando si parla di ballare, hai lo stesso talento di Edward.
-Magari
lo avesse qualcun altro…
-Tipo?-
chiese Bella, parcheggiando vicino alla casetta di pietra.
-Jacob.
Se devo ballare con lui, farò una figuraccia.
Mia
madre rise. Entrammo in cucina e mi preparò il pranzo:
frittata di cipolle. Mangiai il silenzio. Poi parlai.
-Secondo
te papà potrebbe…
Bella
rise. –Questo glielo devi chiedere tu!
Dalla
mia camera, attraverso la finestra, vidi una sottospecie di lampo, che
poi riconobbi come una figura sfocata: papà era tornata
dalla caccia.
Mi
precipitai in salone, dove mia madre era seduta sul divano, e mio padre
la stava salutando, baciandola. Poi si accorse di me.
-Ciao
Nessie! Com’è andata la giornata?
Sorrisi
e corsi ad abbracciarlo. –Ciao papà! Tutto bene,
tutto a posto? Tu? Com’è andata la caccia? Trovato
qualche puma?
Mi
guardò di traverso. –Posso farti una domanda?
-Certo!
-Perché
stai traducendo mentalmente l’inno americano in tedesco?
Continuai
a sorridere con innocenza: questo trucco me lo aveva insegnato Alice,
ed era utilissimo quando non volevo far ascoltare i miei pensieri ad
Edward.
Mia
madre tratteneva a stento una risata. –Penso proprio che
andrò a trovare Esme- ed uscì dal cottage.
-Perfetto!-
iniziò lui –Adesso con tua madre fuori dai giochi,
c’è qualcosa che vorresti dirmi?
-Lascia
che ti spieghi- e gli mostrai del ballo, della sfida di Aisha, del
costume da vampira. Trascurando naturalmente il fatto che avrei dovuto
ballare con Jacob, anche se probabilmente ci sarebbe arrivato da solo.
-Vai
ad un ballo scolastico- disse lui –Qual è il
problema? Che devi andarci vestita da vampira?
-No
no. Anzi, la cosa è abbastanza divertente. Il problema
è la sfida di ballo con Aisha.
-Non
vedo il problema: sai ballare divinamente!
-Si
lo so. Infatti il problema non sono io, ma il mio accompagnatore,
Jacob…
Rise.
–Hai ragione! Come puoi battere Aisha se balli con un cane!
-PAPÀ!!!
-Scusami.
Ma io cosa centro con i problemi di danza del tuo ragazzo?
-Beh,
ecco… mi chiedevo… se…- insegneresti
a Jacob a ballare.
Divenne
serio. –Non pensarci neanche!
-E
dai papino! Cosa ti costa? Solo qualche passo per battere Aisha al
ballo. Io non volevo neanche andarci al ballo!
-Ecco
brava non andarci!
Feci
la voce da bimba piccola. –Papino ti prego!
-Nessie,
lo sai benissimo che per natura i rapporti tra vampiri e licantropi
sono complicati. In più, io e Jacob non andiamo proprio
d’amore e d’accordo…
-Però
neanche vi azzannate appena vi vedete.
-Già
ma abbiamo buoni motivi per odiarci, sia in passato, che in presente.
-Presente?
-Ricordati
che sono sempre tuo padre, e non mi va a genio l’idea che sei
fidanzata con un cane come Jacob.
Gli
lanciai un’occhiataccia.
-Quindi,-
continuò il discorso –non insegnerò a
Jacob a ballare.
Sospirai.
Dovevo giocare la mia ultima carta: misi su un accenno di broncio,
abbassai lo sguardo e finsi un’espressione triste.
–Va bene. Ma lo volevo proprio…
Passò
un istante. Mio padre mi guardò, e poi sospirò.
–Hai vinto. Insegnerò a Jacob a ballare.
Sorrisi
vittoriosa: mio padre non resisteva al fatto che io volessi qualcosa e
non potevo ottenerla. A volte lo faceva anche mia madre con lui.
-Grazie
papà!- dissi abbracciandolo.
Alzò
gli occhi al cielo. –Piuttosto il tuo ragazzo è
d’accordo per le lezioni di ballo?
-Non
ti preoccupare. Non farà obiezioni.
-Scordatelo
Nessie!- disse Jacob quando gli dissi della gara di ballo.
Sbuffai.
L’avevo chiamato al telefonino, dicendogli che dovevo
parlargli di una cosa. Così, ci ritrovavamo a passeggiare
per la foresta.
-Cosa
vuoi che sia Jake! Devi solo imparare qualche passo.
-Io
so ballare benissimo!
Inarcai
le sopracciglia. –Sei una frana Jake.
Abbassò
lo sguardo imbarazzato. –Ok, hai ragione. Imparare qualche
passo non mi farebbe male. Ma avrei qualche obiezione riguardo il mio
maestro di danza….
Alzai
gli occhi al cielo. –Suvvia Jacob, è solo Edward!
-E
tu sai benissimo che io e lui non andiamo d’accordo.
-Appunto!
Questa potrebbe essere un’ottima occasione per imparare a non
odiarvi.
Jacob
fece di no con la testa, ed incrociò le braccia.
Sospirai.
–Ti prego Jake. Fallo per me- e gli feci gli occhi dolci.
Mi
guardò. –Ma come fai?
-A
fare cosa?
-A
convincere tutti a fare quello che vuoi?
Sorrisi.
–Questo vuol dire che imparerai a ballare con Edward?
-Si.
-Grazie!-
e lo baciai.
-Quando
iniziamo?
-Domani
alle 5.
-Ok.
Allora ci vediamo domani pomeriggio.
-Veramente
papà intendeva le 5 di mattina.
Sgranò
gli occhi. –Cosa?
Allargai
le braccia. –Prima iniziate prima finite, ha detto.
-Di
a tuo padre che il fatto che lui non può dormire, non lo
autorizza a non far dormire le altre persone.
Risi
di pieno gusto, tornandomene verso casa.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Ringrazio
di cuore tutte le persone che mi hanno messo nei preferiti e anche
tutti i miei lettori appassionati.
Tay_
embè,
una bella vendetta ci voleva proprio...=D
luxu2
tra
Nessie e Emmett non so chi dei due sia il più diabolico....XD
MimiMiaotwilight4e
penso
proprio che farò una donazione alla campagna
"Pro-Puzzole"....XDXDXDXD
SammyCullen
non
ti preoccupare, puoi anche non controllarti, io non lo faccio mai...XDXD
Mika
si,
lo so che Nessie a sei anni e mezzo già è matura,
ma visto che Claire mi serve (lo vedrai...), ho fatto passare 15 anni,
in modo tale che così Claire ne possa avere 18, mentre la
nostra Nessie ha l'aspetto di una 15enne e anche il carattere,
nonostante si possa benissimo definire una donna. Tutto chiaro?
SoReLLiNaMaLfoY
per
il carattere di Nessie, ho subito pensato "Cosa si prova ad avere 15
anni con una famiglia di vampiri e un fidanzato licantropo?" e poi la
storia ha preso piede da sola ^_^
oOokikkaoOo
se
hai in mente una storia scrivila....potrebbe piacere e io
sarò certamente la prima a leggerla...^_^
|
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Capitolo 8 *** 7. Visione ***
puntata 7
Cari/e
ragazzi/e, vi ringrazio come al solito per
avermi aggiunti ai preferiti e per le recensioni
ledyang,
MimiMiaotwilight4e, SoReLLiNaMaLfoY, Finleyna 4 Ever, Tay_, Fairyire, ilesnape, spero
che questo nuovo capitolo vi piaccia...^__^
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
7. Visione
Il
giorno dopo la scuola si stava preparando ad Halloween, nonostante
mancassero
ancora tre giorni. Dovunque andavo, trovavo persone che affiggevano
festoni,
mettevano ragni e ragnatele finte negli angoli, e decorare gli
armadietti con
piccole figure di zucca e pipistrelli. Tutti erano in fermento, e
Amanda aveva
anche ricevuto un permesso speciale per saltare le lezioni e occuparsi
totalmente dei preparativi.
Quando
ci aveva assegnato i costumi, Amanda mi era sembrata una ragazza
simpatica, un
po’ troppo autoritaria, ma simpatica. Ma quel giorno, perse
tutta la
benevolenza che avevo verso di lei: stavo andando verso
l’aula di matematica, e
avevo visto Amanda dirigere il bidello che stava sistemando un festone
sopra la
porta dell’aula. Era con una gonna nera, e sopra indossava
una giacca marrone,
da dove sbucava una camicia bianca. Portava scarpe nere con il tacco, e
teneva
in mano la sua solita cartellina. Sembra
una donna d’affari!
-Ciao
Amanda!- la salutai –Come procede la preparazione?
Lei
si voltò, mi squadrò dalla testa ai piedi e poi
fece come per ricordare
qualcosa. –Tu sei quella che si veste da…?
Il
modo in cui l’aveva detto, mi aveva dato sui nervi,
così ricambiai il tono. –Da
vampira. Me lo hai detto ieri a pranzo.
-Ah
si ricordo. Beh, mia cara Vampira, le cose procedono bene, e andrebbero
meglio
se alcune persone la smettessero di fare domande inutili!- mi
lanciò
un’occhiata e poi se ne andò.
Stupida ragazzina prepotente! Entrai in
aula, e andai a
sedermi vicino a Kevin, sbattendo violentemente i libri sul banco.
Chris,
dietro di me, saltò. –Caspita Nessie! Fai
più piano! Mi hai fatto prendere un
colpo!
-Scusa-
risposi brusca.
-Qualcosa
che non va?- chiese Kevin.
-Amanda!
Si crede Dio in terra! Le ho fatto una semplice domanda e per poco non
mi fulminava!
Il fatto di organizzare i balli scolastici le sta facendo montare la
testa!
Nick
fece un gesto di noncuranza. –Lascia perdere. È
sempre così. Fa parte del suo
carattere.
-Già
un carattere odioso- commentai.
In
quel momento, entrò la professoressa May, e la discussione
cadde lì.
Nel
resto della giornata la mia rabbia sbollì, grazie anche alle
chiacchiere di
Alex e Sarah riguardo al ballo: stavano programmando
un’uscita per andare a
comprare i costumi, e mi chiesero se volevo andare con loro.
-Mi
dispiace ragazze,- risposi –ma ho già un costume
da vampira a casa.
Sarah
mi guardò con aria sospetta. –Ma non avevi detto
di non festeggiare Halloween?
Accidenti! –Si,
però… dovetti andare ad una
festa in maschera lo scorso anno, e mi vestii da vampira- e sorrisi,
rendendo
la mia versione credibile.
Mi
sarebbe piaciuto andare con loro, ma mia zia Alice se la sarebbe presa
a morte;
e allo stesso tempo, se avessi detto a Sarah e Alex che ci andavo con
mia zia,
avrebbero pensato che io non volevo passare del tempo con loro, e si
sarebbero
offese. Che cosa complicata!
All’uscita,
con mia grande sorpresa, non trovai la moto nera di Jacob. Volevo
assolutamente
sapere come erano andate le lezioni di ballo, ma il fatto di non
trovarlo lì
nel parcheggio mi preoccupò. Che
si
fossero ammazzati a vicenda? Poi vidi la Porsche gialla di
mia zia, e mi
preoccupai ancora di più. Per risolvere i miei dubbi,
salutai subito i miei
amici.
-Ma
non vedo Jacob…- disse Chris, scrutando il parcheggio.
-Già.
Infatti oggi stranamente c’è mia zia. È
quella laggiù- e indicai la Porshe.
Nick
era sbalordito. –Quella è la macchina di tua zia!?!
Alzai
le spalle. –Regalo di mio padre.
-Perché
non me lo fai conoscere?- chiese lui –Mi piacerebbe una bella
Lamborghini…
Risi
e me ne andai verso la macchina. Mia zia era seduta al posto di guida,
con le
mani sul volante, canticchiando una canzone alla radio.
-Si
può sapere cos’è successo?- chiesi io.
Alice
sorrise. –Non ti preoccupare, non è successo
niente. Ma devi venire
assolutamente a vedere. E fai venire anche Claire.
Non
capendo, chiamai Claire dall’altro capo del parcheggio. Venne
verso di noi,
lanciandomi un’occhiata interrogativa, a cui risposi con
un’alzata di spalle.
Mia
zia si rivolse a lei. –Quil mi ha detto di far venire anche
te.
-Quil?-
chiesi –Cosa centra Quil?
-Vi
spiegherò tutto dopo- e accese il motore –Adesso
salite, che non voglio
perdermi lo spettacolo!
Io
e
Claire ci guardammo perplesse, e salimmo sulla Porsche, stando un
po’ strette.
-Vedrete
che spasso!- e partì a tutta velocità verso casa
Cullen.
-Ahahahah!
Troppo divertente!- sussurrai ad Alice.
Ci
trovavamo dietro ad un cespuglio, io, lei e Claire, insieme anche a mio
zio
Jasper, mio zio Emmett, mia zia Rosalie, Quil ed Embry. Stavamo
osservando
Jacob e mio padre, che stavano facendo ancora lezione: più o
meno era come nel
mio disegno, solo molto più divertente.
Jacob
era proprio negato, e ogni volta che faceva un passo sbagliato, Edward
si
infuriava, oppure scuoteva la testa, rassegnato. Cercavano di parlarsi
il meno
possibile, ma a volte vedevo papà lanciare delle occhiate
truci a Jacob, di
rimando ai suoi pensieri.
-Pensa
che è dalle 5 che vanno avanti!- mi disse Alice.
-E
non si sono accorti di voi?-domandai.
-Tua
madre, prima di andare a caccia con Carlisle ed Esme, ha allargato il
suo scudo
fino a noi. E tutt’ora continua a resistere. Ecco
perché non si sono accorti
che li stiamo guardando.
Poi
sentimmo un ringhio infuriato.
-Scusami
Edward. Mi dispiace averti pestato il piede.
-Con
questa siamo a 3523. Per favore Jacob, cerca di concentrarti sui tuoi
piedi.
Lui
annuì e ripartirono con il walzer, ma non passarono neanche
dieci secondi che
Jacob pestò di nuovo il piede di Edward, che stavolta si era
davvero
arrabbiato.
Jacob
parve imbarazzato. –Scusa.
Edward
chiuse gli occhi e si massaggiò la base del naso con
l’indice e il pollice.
–Smettila. La tue scuse mi irritano molto di più
rispetto alla tua totale
incapacità. Jacob, lo capisci che non ci siamo ancora?
Sembra che tu non ti
impegni per niente. Sembra anche che tu lo faccia apposta a pestarmi i
piedi!
Jacob
accennò un sorriso, ma si capiva che cercava in
realtà di trattenere una
risata. Ormai era chiaro: lo faceva apposta.
Naturalmente
anche Edward lo capì, o forse lo lesse nella sua mente. Sta
di fatto che
incrociò le braccia, con le mani strette a pugno, e lo
sguardo furente puntato
su Jacob.
Quest’ultimo
fece un passo indietro con le mani alzate in segno di resa.-Ok ok,
scusa scusa.
Ti prometto che non lo rifarò.
-Anche
perché altrimenti ti spezzo le gambe. E non lo sto dicendo
per scherzo.
Restammo
lì ancora per un po’, e non c’era minuto
in cui non ridessi. Poi mi venne in
mente una cosa.
-Zia?-
e Alice si voltò verso di me.
-Si?-
chiese.
-Lo
sai vero che devo andare ad un ballo di Halloween?
-Certo
che lo so! Altrimenti non sarei qui a godermi questo spettacolo!- e
rise.
-Bene.
E lo sai che devo vestirmi da vampira?
Rise
ancora di più. –Questo non lo sapevo! Divertente,
davvero divertente! Ma io
cosa centro?
Inarcai
le sopracciglia e misi le mani sui fianchi. –Me lo devo
comprare da sola il
costume?
In
meno di un quarto d’ora, eravamo già dentro un
centro commerciale, a cercare
vestiti in un negozio.
-Ma
zia,- dissi, mentre lei stava guardando un paio di jeans
–questo non mi sembra
un negozio di costumi.
Effettivamente
ci trovavamo all’interno di una boutique di alta moda.
Mia
zia fece un cenno di noncuranza. –Non
c’è bisogno di andare in un negozio di
orrendi costumi, per vestirsi da vampira. E chi meglio di me lo sa?
Adesso
vatti a provare questi- e mi diede una montagna di roba.
Dopo
un paio di ore e molti capi scartati, avevamo trovato una combinazione
perfetta: pantaloni a sigaretta neri aderenti, stivali di pelle nera,
una
camicia bianca a ¾ di manica, e un bel mantello nero con un
colletto enorme.
Devo ammettere che come costume da vampira non era niente male, ed
anche Alice
sembrava pensarlo.
-Manca
solo una cosa…- disse pensierosa.
-Cioè?
E
la
zia entrò in un negozio di scherzi, per uscirne con un paio
di canini finti.
-Devo
metterli per forza?- dissi sorridendo.
-È
la
ciliegina sulla torta!- ed entrambe scoppiammo a ridere.
Ad
un
certo punto zia Alice smise di ridere, il volto divenne inespressivo, e
gli
occhi erano persi nel vuoto.
-Zia?-
cercai di scuoterla, ma era immobile –Zia? Ti senti bene? ZIA!
Rimase
immobile, fissa nel vuoto. Allora capii. Sta
avendo una visione.
Dopo
un po’, ritornò in sé, ma
l’espressione del volto tradiva che era preoccupata.
E anche spaventata.
-Zia,
cosa hai visto?
Alice
mi guardò con serietà. –Andiamo a casa
Nessie. Subito!
Salimmo
subito in macchina, e Alice partì a 200 km/h verso casa.
Rimasi in silenzio per
un po’. Poi parlai.
-Zia,
mi stai facendo spaventare. Cosa hai visto?
Rimase
zitta, fissa sulla strada.
Iniziai
a procurarmi di più. –Zia, per favore, dimmi cosa
diavolo hai visto!
Sospirò.
–Calmati Nessie. Non è niente di grave.
-Ma
lo stai facendo sembrare!
Passò
un istante.
-Ascolta
Nessie,- disse Alice, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada, per non
incrociare il mio –ho visto che è appena arrivato
uno di noi.
Inarcai
le sopracciglia. –Un altro vampiro?
-Si.
Abbandonai
la testa sul sedile. -È come voi? È vegetariano?
-Non
lo so. Ma ne dubito fortemente.
-Quindi
è un pericolo?
-Credo
di si.
Inizia
a spazientirmi. –“Credo, non lo
so…” che risposte sono? Non riesci a vedere
niente di più di qualche dubbio?
Strinse
le mani sul volante. Forse l’ho
offesa.
-Non
riesco a vedere di più,- iniziò lei, cercando di
controllare la voce infuriata
–perché è indeciso. Non sa che fare, e
cambia decisione ogni minuto. Inoltre
sembra aggirarsi nei pressi di LaPush, e sai che con tutti quei lupi io
non
posso vedere niente.
Rimanemmo
in silenzio per il resto del tragitto. Oltre alla mia famiglia, non
avevo mai
incontrato altri vampiri, o almeno lo avevo fatto quando ancora ero
troppo
piccola: mi ricordo ancora della battaglia contro i Volturi. Sapevo che
la
maggior parte di loro sono nomadi ed è raro che si
soffermano in un posto
specifico. Quindi, questo vampiro non sarebbe rimasto qui per molto, ma
avevo
comunque un po’ di paura.
Arrivati
a casa, trovammo tutti nella radura dove prima c’erano Jacob
ed Edward. Ora
c’era solo la mia famiglia al completo, che stavano giocando
a baseball. Jacob
e gli altri erano andati via.
-Ehi
Alice!- disse zio Emmett, correndo verso di noi –Ti va di
giocare?
-Non
ora Emmett- rispose lei –Dobbiamo prima parlare di una cosa.
Dopo
circa
2 secondi, sentii la mano di mio padre sopra la mia spalla.
-Forse
è meglio se vai a casa nostra, Nessie- disse lui.
-Perché?-
chiesi –Ho tutto il diritto di ascoltare e partecipare alla
discussione!
-Ha
ragione Edward, Renesmee,- disse mia madre –è
meglio se torni a casa.
Ero
furiosa. –NO! Perché volete escludermi?
-È
tardi Nessie- continuò mio padre –Devi andare a
dormire.
-Non
è tardi! E non ho sonno!
Sull’altra
spalla sentii il tocco leggero di mio zio Jasper. –Edward ha
ragione Nessie.
Adesso dormi.
E
mi
sentii invadere da una leggera stanchezza, che mi faceva chiudere gli
occhi e
con cui era difficile rimanere lucidi.
-‘sì
non vale!- e crollai.
Quando
mi svegliai, ero nel mio letto in camera mia. Dannati
vampiri dai poteri speciali!
Sentii
una risata provenire dalla cucina. A
quanto pare, oggi è papà che mi prepara la
colazione! E infatti, in cucina
lo trovai seduto al tavolo colmo di roba, che mi sorrideva.
-Buongiorno!
Dormito bene?
Di
tutta risposta, grugnii e mi sedetti al tavolo, mangiando le mie uova
in
silenzio. Lui mi fissava, senza dire una parola. Odiavo quel silenzio.
Speravo
che iniziasse lui a parlare, ma niente. Probabilmente voleva provocarmi
e farmi
innervosire, e ci stava riuscendo. Razza
di…
-Ricordati
che sono sempre tuo padre!
Alzai
gli occhi dal piatto vuoto. –Perché non mi avete
fatto partecipare ieri sera?
-Non
volevo che sentissi quello che dovevamo decidere.
-Perché?
-Perché
non mi sembravano discorsi adatti a te.
-Cioè
vuoi dirmi che pensi che sono troppo piccola?
Alzò
le spalle. –Si.
Allontanai
bruscamente il piatto, esasperata. –Papà non sono
una bambina! Lo sai beissimo
che ho raggiunto la maturità da un pezzo!
-Hai
solo 15 anni!
-E
tu
2 in più di me!
Alzò
gli occhi al cielo. –Nessie, per favore.
Non
intendevo desistere. –Mi dici sempre che devo imparare a
coesistere con la mia
metà da vampira, ma se poi mi metti i bastoni tra le ruote
come pretendi che
faccia! A parte la battaglia con i Volturi, in cui tutti i vampiri
presenti li
conoscevo o meglio sapevo già chi erano, questa è
la prima volta per me che mi
imbatto in un vampiro sconosciuto. E quindi non so come comportarmi!
Quando
vedrò un altro vampiro, non potrò mai sapere se
devo attaccarlo oppure…
-Nessie,
basta!- esclamò scattando in piedi.
Mi
feci piccola piccola sulla sedia: era infuriato, gli occhi erano pazzi
di
rabbia e l’espressione del viso contratta. Mi accorsi anche
che fece un
ringhio, e io ho paura di papà quando fa così. E
lui lo sa, visto che cercò di
ricomporsi.
-Ti
chiedo scusa, Nessie. Scusa per la sfuriata, e scusa anche per non
averti fatto
partecipare ieri sera. E non pensare che l’abbia fatto solo
perché penso che
sei troppo piccola. L’ho fatto anche perché ero
preoccupato della tua reazione.
Non
capivo. –Cosa?
-L’hai
detto anche tu, questa è la prima volta che
t’imbatti in un altro vampiro
all’infuori della nostra famiglia e di tutti quelli della
battaglia. Quindi per
te è un’esperienza nuova, e non sapevo come
l’avresti presa, se ti fossi
spaventata, oppure se ne fossi rimasta affascinata- si sedette, esausto.
-Ah,
capisco. Volevi proteggermi, in certo senso.
Lui
annuì.
Continuai.
–Allora ti chiedo scusa io. È che mi sono talmente
sentita messa da parte che
non ho neanche pensato a il perché tu l’abbia
fatto.
-Scuse
accettate. Ti prometto che se ci sarà una prossima volta, ti
farò partecipare.
-Grazie.
-A
parte questo, tu come ti senti?
-Sono
un po’ spaventata, ma non molto- e presi a masticare un toast
–E voi cosa avete
deciso di fare?
-Aspetteremo
che lui si decida. Secondo Alice, ha ancora le idee poco chiare, e
ancora non
ha attaccato nessuno. Forse neanche attaccherà, forse
è solo di passaggio.
Comunque terremo gli occhi aperti, sia noi che il branco. Infatti
stamattina,
io e Carlisle andiamo a parlare con Sam e Jacob.
Finii
il toast, e bevvi un bicchiere di aranciata. –Quindi
stamattina niente lezioni
di ballo?- chiesi sorridendo.
-No.
È bastato tutto ieri, e Jacob è migliorato quel
tanto che basta affinché tu
batta Aisha. Devo ammettere che ieri non è andata male, ma
non lo rifarei!
Peccato! Mi sarebbe piaciuto
farmi altre quattro risate!
Mio
padre mi lanciò uno sguardo interrogativo. –Cosa
vuol dire?
Ops! –Papà
è meglio se mi sbrigo! La
scuola inizia tra poco!- e corsi in camera mia a prendere lo zaino.
-Nessie!
Perché hai iniziato a tradurre l’inno in spagnolo?
Quando
papà mi aveva accompagnata a scuola, ero rimasta a bocca
aperta: l’intera
facciata era stata decorata con il murales di un enorme zucca, con
occhi
minacciosi, e la sua bocca era l’entrata della scuola. Caspita! Amanda ci sa proprio fare con le feste!
Trovai
Sarah seduta su una panchina, che stava ripassando la lezione di storia.
-Ciao!-
mi salutò alzando la testa dal libro.
Io
ero ancora stordita dal murales, mentre lei sembrava non averci fatto
neanche
caso. –Hai visto quello?- ed indicai l’enorme zucca.
Lei
alzò le spalle con noncuranza. –Si. Non
è una novità. Amanda lo usa ogni anno.
Se ci fai caso, non è un murales, ma un enorme striscione
che ricopre tutta la
facciata.
Ed
infatti era vero. –Mi stavo appunto chiedendo
com’era possibile che il preside
le abbia dato il permesso di dipingere sulle pareti della scuola.
Sarah
annuì, e tornò al suo libro.
Quando,
arrivata Alex, entrammo a scuola, rimasi scioccata per la seconda
volta: se
ieri si stavano preparando, adesso erano pronti per Halloween. Ogni
parete era
ricoperta di festoni, dal soffitto pendevano ragni e pipistrelli, gli
armadietti erano stati ricoperti da finte ragnatele, e ogni aula era
addobbata
in modo diverso dall’altra. Inoltre, la palestra era stata
chiusa per non
mostrare a nessuno gli addobbi del ballo, mentre la mensa era ancora in
fase di
preparazione.
Dopo
un po’, il mio stupore finì. –Non vi
sembra che Amanda abbia esagerato un po’?-
chiesi.
-Se
ti riferisci al fatto che si è lasciata un po’
prendere la mano,- disse Alex
–si, hai ragione.
Il
resto della giornata trascorse tranquillamente. All’uscita
trovai Jacob, e
andammo verso la spiaggia. Volevo sapere cosa avevano deciso i lupi
riguardo
all’arrivo del nuovo vampiro.
-Terremo
gli occhi aperti- mi disse Jacob –Sam ha deciso di fare dei
turni di guardia a
LaPush, e soprattutto intorno al confine, visto che secondo tua zia
è lì che si
trova.
Passò
un istante. –E se lo doveste trovare? Lo ucciderete?- chiesi.
-Solo
se ce ne sarà bisogno.
Mi
venne la pelle d’oca. Jacob se ne accorse.
-Hai
paura?
-Un
po’.
-Non
ti preoccupare- e mi abbracciò –Non
permetterò che ti accada nulla di male.
-Appunto!
Ho paura per voi, non per me.
-Cioè?
-Ho
paura che quel vampiro possa far del male a te, o a qualcun altro del
branco, o
anche alla mia famiglia. Lo so che è uno solo, ma…
Mi
tappò la bocca con la mano. –Per favore, smettila!
Non dire sciocchezze! Mi
sembri tua madre!
Tolsi
la mano dalla mia bocca. –Cosa?
-Ti
hanno mai raccontato dell’attacco di Victoria e dei suoi
neonati?
-Si.
-Bene.
All’epoca, tua madre stava facendo esattamente la stessa cosa
che stai facendo
tu: preoccuparsi per niente! Infatti l’altra volta non
è servito a niente,
visto che non si è fatto male nessuno.
-Se
non mi sbaglio, alla fine tu ne sei uscito con qualche osso
rotto…- gli
ricordai.
-Si,
ma era successo perché Leah si è comportata da
imprudente, e da allora è
diventata più responsabile. E poi lì erano anche
in molti, mentre ora è solo
uno. E si troverà contro un branco di licantropi e una
famiglia di vampiri. Che
bisogno c’è di preoccuparsi?
Appoggiai
la testa sul suo petto. –Forse hai ragione. Non
c’è motivo di avere paura.
Mi
accarezzò la testa. –Bene…
Restammo
così per un po’. Il discorso di Jacob mi aveva
tranquillizzato: un solo vampiro
non poteva farcela contro i Cullen e i lupi di LaPush. Ma dentro di me
sentivo
sempre una strana ansia…
-Adesso
è meglio se ti riaccompagno a casa-
mi
disse Jacob, andando verso la moto.
-Ma
è
presto! Abbiamo
ancora tutto il
pomeriggio.
-Se
vuoi che venga domani al ballo, mi tocca farlo oggi il mio turno di
guardia.
-Non
stancarti, se no dove le trovi l’energie per ballare domani
sera?- gli sorrisi.
Rise.
–La sai una cosa? Le lezioni con tuo padre non sono andate
male come prevedevo.
Lui non si è quasi mai arrabbiato, e poi io non sbagliavo un
passo.
Cercavo
di trattenere le risate. –Certo, certo…- dissi con
poca convinzione.
-Non
mi credi?
-Beh,
ecco diciamo che…- ma non feci in tempo a finire la frase,
perché mi prese tra
le braccia, e iniziò a volteggiare. Non era male, sapeva
condurre abbastanza
bene e neanche mi pestava i piedi, anche se ogni tanto doveva guardare
i passi
che faceva.
-Allora
che ne dici?- mi disse quando ci fermammo.
-Complimenti
Jacob, non male davvero. Penso che domani sera Aisha non abbia
possibilità di
vittoria.
Sorrise.
–E tu che ne dubitavi?
-Io
non dubitavo del fatto che non avessi imparato a ballare, ma del fatto
che
avessi fatto infuriare papà. Cosa che poi è
accaduto…
-E
tu
come fai saperlo?
Ma perché
mi faccio scappare
tutte queste cose?
–Sbaglio o hai detto che devi andare a fare il turno di
guardia?- e mi avviai
verso la moto, lasciando Jacob con un’espressione stupita in
volto.
|
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Capitolo 9 *** 8. Halloween ***
8 puntata
Rieccoci qua....prima
di tutto ringrazio come al
solito voi miei appassionati lettori
MimiMiaotwilight4e
effettivamente
siamo un pochino in ritardo...^_^'
Finleyna 4 Ever
mmm....eh già chi sarà questo vampiro??
vediamo un po' =P
Razorbladekisses
ti
ringrazio molto per il tuo complimento e per il
fatto ke tu mi segua dagli esordi....^_^
Tay_
quando Jacob s'impegna alla fine riesce....XD
Sammy Cullen
io vorrei una Porsche tipo quella di Alice, ma nera...*_*
ilesnape
la
nostra Nessie ne sa sempre una più
del diavolo....XP
LadyC_Cullen
grazie
mille mia appassionata lettrice...^_^
candy948
6
capitoli tutti insieme!?! O_O gasp! neanche io
che li ho scritti.....
e vorrei ringraziare
anche la mia "manager" Federica (non mi sono
scordata di te!) e la mia "critica" Claudia (tu a che punto sei? XD)
e adesso ecco a voi un
nuovo capitolo!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
8. Halloween
La
mattina di Halloween, mi svegliai nel bagno di mia zia Alice,
appoggiata ad un
lavandino con i capelli bagnati. Era stato proprio il rumore
dell’acqua a
svegliarmi. Guardai l’orologio che stava sulla mensola: erano
le 6. Se avessi
avuto meno sonno, probabilmente avrei sgranato gli occhi.
-Oh
ti sei svegliata. Buongiorno!- disse mia zia Rosalie, entrata in bagno
con
mille prodotti cosmetici in mano. –Adesso le zie ti fanno
bella per Halloween!
Era
il classico tono delle zie vecchie e premurose, che si vedono solo una
volta
l’anno, e che ti danno dei pizzicotti alle guance,
così forti fino a farle
diventare rosse. La odiavo quando faceva così,
cioè molto spesso. Se fossi
stata nelle mie piene facoltà mentali le avrei detto con
cortesia di smetterla,
ma ero totalmente intontita dal sonno, che la sentii solo chiamare
Alice.
-Finalmente
ti sei svegliata!- mi disse Alice. –Abbiamo provato a lavarti
i capelli per
avvantaggiarci quando stavi dormendo, ma ti agitavi troppo!
Così,
lei e Rosalie iniziarono a rilavarmi i capelli, massaggiandomi
dolcemente la
testa, e provocandomi un effetto rilassante. E questo non mi aiutava
certo ad
svegliarmi. Tornai lucida grazie la rumore del phon, e finalmente
riuscii a
formulare una domanda compiuta.
-Sbaglio,
o mi dovete una spiegazione?
Alice
era occupata con i miei capelli. Allora rispose Rosalie.
–Oggi è Halloween. E
devi andare a scuola mascherata, visto che stasera
c’è anche il ballo. Non te
lo ricordi?
Annuii.
-Nessie
per favore stai ferma!- mi disse Alice –Non riesco a
sistemarti i capelli!
Rimasi
immobile per quasi un’ora, mentre le zie sistemavano i miei
capelli. Dopo
averlo fatto (magnificamente, dovrei aggiungere!), arrivò
mia madre, con il
vassoio della colazione. Appena mi vide, si mise a ridere.
–Questa volta tocca a
te essere la Barbie personale di Alice!
Non
feci neanche in tempo a finire i miei cereali, che subito Alice mi
portò in
camera mia e mi fece indossare il costume. Poi di nuovo in bagno per
passare
alla fase del make-up.
-Allora,-
disse Rosalie –con che cosa dobbiamo iniziare?
-Con
il viso, deve avere una carnagione pallida, quasi bianca- disse Alice,
con un
tono da professoressa universitaria –E poi con le occhiate
marcate, ma non
troppo.
-Niente
ombretto?
-Un
colore scuro, che le rimetta in risalto gli occhi marroni.
Di
tutta risposta, io chiusi gli occhi e le lasciai operare in pace. Non
so di
preciso quanto ci misero, mi ricordo solo che dopo un po’
sentii Alice battere
le mani di gioia, e Rosalie che mi diceva di aprire gli occhi.
Ne è valsa la pena svegliarsi
alle 6 di mattina! Il
mio aspetto era a dir poco magnifico (e non lo dico per vantarmi!): ero
pallida, ma quel poco che bastava; le mie occhiaie mattutine erano
state
accentuate minimamente con l’eye-liner, e davano
profondità ai miei occhi,
messi in risalto da un ombretto scuro; i capelli mi scendevano
dolcemente sulle
spalle.
-Zie,
complimenti!- gli dissi.
-Grazie!
Ma adesso scendi, altrimenti fai tardi.
Guardai
l’orologio: erano le 8. Accidenti!
Scesi giù, e trovai il resto della mia famiglia in salotto.
-Voilà!-
dissi, facendo un giro completo su me stessa.
Ricevetti
complimenti e anche risate (da Emmett, naturalmente!).
-Aspetta
che vado a prendere la macchina fotografica!- disse la nonna.
Papà ti prego andiamo via!
Edward
capì al volo. -È meglio andare Nessie, altrimenti
farai tardi.
Presi
lo zaino e mi avviai verso il garage, insieme a mio padre.
-Ehi
Nessie!- e mi voltai verso Alice –Non ti dimenticare questi!-
e mi lanciò
qualcosa.
Li
presi al volo: i canini finti. Guardai scettica mia zia, e poi tutti
gli altri:
aspettavano che li indossassi. Alzai gli occhi al cielo e li misi,
provocando
le risate di papà e dello zio Emmett.
-Possiamo
andare ora?- chiesi.
-Nessie!-
mi voltai –Sorridi!- ed Esme scattò la foto.
La
scuola pullulava di maschere, anche i professori erano travestiti da
scienziati
pazzi o da streghe. Gli addobbi, con mio grande stupore, erano ancora
di più
rispetto a quelli dei giorni precedenti.
A
parte questo però, mi sembrò di essere tornata ai
primi giorni di scuola: tutti
gli occhi ammirati maschili ed invidiosi femminili erano rivolti verso
di me.
Sapevo di essere affascinante, ma non immaginavo che il trucco e il
vestito
influissero così tanto.
Andai
verso l’armadietto di Sarah, dove appunto trovai lei, insieme
ad Alex, Chris,
Nick e Kevin. Sarah indossava una lunga tunica bianca, dei finti
gioielli
dorati e una corona, ed una parrucca nera a caschetto le copriva i suoi
capelli
biondi, rendendola un’autentica Cleopatra; Alex invece
indossava una
calzamaglia a strisce nere e gialle, con delle piccole antenne e un
paio di ali
di plastica, ma la sua espressione tradiva il fatto che il costume non
le
piaceva affatto; il vestito da cow-boy di Chris era perfetto, compresi
il
cappello e gli stivali con gli speroni; Nick era forse il
più comico, con il
mantello nero, un bastoncino in mano, la cicatrice sulla fronte e gli
occhiali;
il costume da pirata di Kevin sarebbe stato carino, se non fosse stato
per la
benda sull’occhio e la bandana legata in testa. In quel
momento mi sentii un po’
in imbarazzo, per i miei vestiti di alta moda, in confronto dei loro
costumi
d’occasione.
Mi
avvicinai al gruppetto. –Ciao ragazzi!
Si
voltarono, e il saluto gli restò in bocca: erano rimasti
sbalorditi dal mio
costume. Alzai gli occhi al cielo. No,
anche loro no!
-Caspita
Nessie!- esclamò Chris –Sei uno schianto!
Risi.
–Non esagerare.
-No
no, sul serio. Sei una vampira fantastica!
-Dove
l’hai preso?- chiese Sarah.
-Ve
l’ho detto no? Lo avevo già.
-Quindi
l’hai preso in Alaska?
-Precisamente!-
per tutti mi ero trasferita dall’Alaska.
-Il
prossimo anno prendo l’aereo e vado in Alaska, almeno
avrò un costume decente!-
disse Alex.
-Ma
il tuo non è poi tanto male…
-Non
dirmi stupidaggini Nessie! È orribile! E se ne sono accorti
tutti! Anche Aisha,
mi ha subito presa in giro.
Iniziai
ad innervosirmi. –Anche ad Halloween, Aisha si comporta
normalmente. E lei da
cosa si è vestita? La strega cattiva? Non le servirebbe
neanche un costume…
Nick
rise. –No, da dama medievale. Non fa altro che criticare
tutti i vestiti degli
altri. E devi vedere il vestito che si è messa…
-Ehi
eccola laggiù!- disse Kevin, indicandola verso
l’aula di arte.
Aisha
indossava un lunghissimo vestito rosa pallido, con spalline vistose e
maniche
lunghe, portava una coroncina sui capelli raccolti a treccia. Sarebbe
stato un
bel vestito, se non fosse stato per il comportamento altezzoso di
Aisha, e
tutte le ochette vestite da damigelle di compagnia, che le andavano
dietro come
dei cagnolini
Sorrisi.
Sono più bella io! E con
quel
pensiero infantile, andai verso di lei, decisa a rovesciarle contro
tutta la
rabbia che provavo per lei, per avermi costretta a partecipare al ballo
e
perché si permetteva di criticare gli altri costumi.
-Salve
Aisha!- le dissi con voce neutra –Buon Halloween.
Quando
si voltò, la sua reazione fu più o meno quella
degli altri, solo molto più
infuriata ed invidiosa. Restò fissa a guardarmi incredula
per un po’, poi si
ricompose e mi fissò con odio. Io stavo zitta.
Parlò
lei. –Bel costume…
Sorrisi.
–Ti piace?
-Non
male. Ma il mio è migliore.
-E
tu
chi sei per poterlo giudicare?
Rimase
a bocca aperta. Le ochette guardavano la scena, come impaurite. Alex,
Sarah, Kevin,
Chris e Nick pendevano dalle mie labbra. Tutti i ragazzi presenti in
corridoio,
si fermavano e ci guardavano.
-Ti
ho fatto una domanda Aisha- le ricordai –Chi sei tu per poter
giudicare il mio
costume o quello degli altri?
Boccheggiava,
cercando di trovare le parole giuste per rispondermi, ma non le
trovava. Ti sto umiliando…
-Te
la dico io la risposta- ripresi il discorso –Nessuno! Sei
soltanto una ragazza
come tutte che si è mascherata per Halloween, una festa dove
tutti devono
divertirsi e non sentirsi ridicoli. Quindi tieniti i tuoi commenti per
te.
Anche perché, il tuo vestito non mi sembra il migliore della
scuola…
Allora,
osservò che tutti gli altri studenti ci stavano fissando,
anche se in realtà
fissavano me, ammirati. Ci arrivò anche lei, ed il suo
sguardo si accese d’ira.
Io continuavo a fissarla, impassibile. Poi suonò la
campanella, e tutti corsero
nelle aule.
-Ci
vediamo stasera in pista- e me ne andai, lasciandola per
l’ennesima volta senza
parole.
-Sei
stata grande Nessie!- commentò Kevin, quando li raggiunsi.
-La
sapete una cosa ragazzi?- dissi io.
-Cosa?
-Halloween
inizia proprio a piacermi.
Passai
il pomeriggio con Sarah e Alex, che mi avevano proposto di andare a
fare un
giro con loro. Accettai volentieri, e mandai un sms a Jacob, dicendogli
che si
saremo visti quella sera.
Fu
un
pomeriggio piacevole, all’insegna delle chiacchiere inutili,
dei dolci e della
cioccolata, dei film dell’orrore (tutti penosi, per quanto mi
riguarda!), e dei
vestiti. Mi divertii molto: era raro che passassi una giornata con sole
umane
(anche se a volte stavo con Claire o Emily, c’era sempre
qualche licantropo nei
paraggi), e la mancanza di essere totalmente me stessa non fu per
niente un
peso, come invece mi aspettavo.
Verso
le 7, ci avviammo verso la scuola, incontrando Chris, Kevin e Nick.
Arrivati
davanti l’entrata, seguimmo delle frecce che ci portarono in
palestra.
Nonostante
questa fosse piccola e con il soffitto basso, grazie a tutti gli
effetti
speciali delle luci e le decorazioni aveva un aspetto fantastico: il
soffitto
era interamente coperto da finte ragnatele e carta pesta nera, le luci
puntavano tutte sulla pista da ballo piena di persone, sul lato
sinistro
c’erano dei tavoli, mentre sul lato destro un tavolo enorme
con tutti i tipi di
dolci possibili, e proprio davanti la pista da ballo c’era un
palco, dove un
gruppo mascherato stava suonando musica terrificante (nel senso che
doveva
incutere terrore, ma secondo me era solo rumore!).
-Proprio
un ottimo lavoro!- commentò Kevin –Brava Amanda!
-Già-
concordò Chris –Ehi, vi va di ballare?
Tutti
annuirono, ma io dissi di no.
-Resto
qui ad aspettare Jacob.
Chris,
Nick, Sarah e Alex andarono verso la pista da ballo, mentre Kevin mi
lanciò
un’occhiata dispiaciuta, abbozzò un sorriso e si
diresse verso il tavolo dei
dolci.
Il
mio senso di colpa si fece sentire. Ma
proprio per me ti dovevi prendere una cotta? Mi sedei su una
delle panchine
vicino all’entrata, osservando le persone che entravano. Tra
la folla intravidi
anche Amanda, vestita da Morticia Adams, con un lungo vestito nero e i
capelli
stirati per l’occasione. Vidi che stava sottobraccio a
qualcuno, ma con la
folla non riuscii a vederlo in faccia.
Alcuni
ragazzi, passando mi chiesero se stavo da sola e se volevo andare con
loro.
Risposi che stavo aspettando, e loro o mi guardarono con poca
convinzione, o si
mettevano a ridere: sicuramente pensavano che mi avessero dato buca.
All’inizio
lasciai perdere, ma dopo tre quarti d’ora il dubbio
iniziò ad insinuarsi in me.
È impossibile che mi abbia dato
buca,
dopo tutte le lezioni di ballo! Potrebbe essere successo qualcosa a
Billy, ma
mi avrebbe avvertito.
Mi
tormentai con quelle supposizioni, finché non mi si
avvicinò Claire, vestita da
fatina. La sua espressione era preoccupata quanto la mia.
-Neanche
Jacob è arrivato?- mi chiese.
-No.
Neanche Quil?
Sospirò
e si mise vicino a me. –No.
Almeno
adesso era chiaro il motivo il motivo dell’assenza di Jacob:
qualcosa che aveva
a che fare con il branco.
Restammo
in silenzio per un po’, ognuna persa nei propri pensieri e
nelle proprie
preoccupazioni.
Poi
parlò lei. –Secondo te cos’è
successo?
-Non
lo so.
-Forse
qualcuno giù a LaPush aveva bisogno di una mano…
Scossi
la testa. –No, mi sembra improbabile. Se fosse stato
così, sono sicura che Quil
e Jacob avrebbero trovato un modo per venire qui. No, deve essere
qualcosa che
ha a che fare con tutto il branco.
Claire
sospirò, abbassando lo sguardo preoccupata.
In
quel momento passò Aisha, accompagnata da un ragazzo del
penultimo anno,
vestito da principe azzurro. Stavano parlottando tra di loro, e ogni
volta che
lui finiva una frase, Aisha iniziava a ridere oppure annuiva con
sguardo rapito.
Storsi la bocca dal disgusto. Che corte
spietata!
Nel
ridere, voltò leggermente la testa e mi vide. Un sorriso a
trentadue denti si
formò sul suo volto, mentre io iniziavo ad agitarmi.
-Chi
stai aspettando Nessie?- commentò con la sua voce odiosa
–Jacob Black? Forse
avrà preferito rimanere a casa a guardare qualche film
dell’orrore, piuttosto
che venire ad una festa con te- e scoppiò a ridere, seguita
dal suo
accompagnatore.
Ringhiai
sottovoce, cercando di mantenere la calma, e le lanciai
un’occhiata piena di
odio. –Vattene via Aisha.
Rise
ancora più forte. –Penso di aver vinto 2 a 0 a
tavolino!- poi si rivolse al
ragazzo –Andiamo Josh. Lasciamo stare qui a frignare questa
incapace a
ballare!- e si incamminarono verso la palestra, ridendo ancora
più forte.
Fortunatamente
per Aisha, vicino a me c’era Claire, che mi trattenne proprio
quando stavo per
attaccarla alla gola.
-Calmati
Nessie. Calmati…
Ringhiai
di nuovo e più forte. –Non la sopporto! Ti giuro
che la uccido! E poi voglio
bere il suo sangue!
-Calmati!
Adesso sei così agitata solo perché non sai
dov’è Jacob.
Respirai
a fondo e mi calmai. –Hai ragione. Non mi piace questo non
sapere niente. Sono
preoccupata.
-Si,
anch’io lo sono per Quil.
Avrei
voluto rassicurarla, ma prima mi serviva qualcuno che rassicurasse me.
Restammo
in silenzio per un bel po’. L’unico rumore era la
musica che proveniva dalla
palestra, e iniziava anche a darmi sui nervi. Andate
tutti al diavolo!
-Ehi
Nessie! Quella laggiù non è Leah?
Mi
voltai nella direzione indicata da Claire, e vidi una ragazza in
lontananza
avanzare verso di noi. Man mano che si avvicinava, riconobbi il volto
familiare
e i capelli lunghi e marroni di Leah.
Scattai
in piedi e mi avvicinai a Leah, piena di domande. Claire mi
seguì.
-Leah!
Cos’è successo? Dove sono Quil e Jacob?
Il
suo sguardo era neutro. –Ragazze, per favore, calmatevi-
disse con voce
irritata, quasi fosse seccata di trovarsi lì.
Mi
ritrassi leggermente da Leah e Claire fece un profondo respiro.
-Allora,-
continuò lei –come avete potuto notare
né Jacob né Quil stasera sono potuti
venire. Questo perché Sam ha radunato tutto il branco
d’urgenza.
-Perché?-
chiesi.
Mi
fulminò. –Ci sto arrivando. Ok?
Mi
sentii vulnerabile sotto quello sguardo infuriato: io e Leah non
eravamo mai
andate d’accordo, nonostante i miei tentativi. Con me era
sempre fredda,
probabilmente perché ero per metà vampira.
Claire
cercò di ristabilire la calma. –Leah, per favore,
dicci tutto.
Leah
spostò lo sguardo su di lei. –Dicevo, Sam ha
radunato il branco perché Alice ha
visto che il nuovo vampiro aveva deciso di attaccare.
Sobbalzai.
Il vampiro! Ma certo, perché non ci
ho
pensato prima?
-E
chi è questo nuovo vampiro?- chiese Claire.
Risposi
io. –Giorni fa, mia zia ha avuto una visione riguardo
l’arrivo di un nuovo
vampiro. Purtroppo non era sicura del tempo che sarebbe rimasto, o
delle sue
intenzioni, perché si aggirava sempre per i dintorni di
LaPush. Ma comunque, la
mia famiglia e il branco avrebbero tenuto gli occhi aperti.
Leah
annuì. –E proprio stasera tua zia ha avuto una
visione: il vampiro è affamato,
e ha deciso di attaccare. Tua zia lo ha visto sui confini, e
così tutto il
branco si è riunito insieme ai Cullen, e ora stanno
setacciando la zona.
Rimasi
impietrita, incapace di parlare: i Cullen e il branco stavano per
affrontare un
vampiro assetato di sangue. Come aveva detto Jacob, non c’era
bisogno di
preoccuparsi, ma la strana ansia che provavo iniziò a
crescere.
-Ma
se serve tutto il branco, perché tu sei qui?- chiese Claire.
-Perché
sia Quil che Jacob mi hanno detto di venirvi ad avvisare, e Sam ne ha
anche
approfittato per lasciarmi qui a controllare LaPush!- era arrabbiata.
Probabilmente avrebbe voluto partecipare anche lei.
Ma
le
loro voci mi giunsero distanti: ero in uno strano stato di trance,
dominato
dall’ansia. Mi riscossi solo quando sentii il mio telefonino
squillare. Lo
presi dalla tasca del mantello e vidi il nome sul display: mamma.
-Pronto,
mamma?
-Pronto
Renesmee. Hai saputo?
-Si.
È appena venuta Leah e ci ha spiegato tutto.
-Mi
raccomando Renesmee, resta sempre con lei.
-Mamma
so badare a me stessa.
-Si,
ma è meglio se stai con Leah.
Feci
un profondo respiro. –Voi cosa farete?
-Ci
divideremo: io, Edward, Emmett e Rosalie andremo verso i centri
abitati, tipo
Forks. Mentre Carlisle, Esme, Jasper e Alice controlleranno la foresta.
-E
il
branco?
-Secondo
Alice, il vampiro dovrebbe aggirarsi intorno al confine, per cui Sam e
i lupi
si occuperanno di quella parte.
Un
altro profondo respiro.
-Hai
paura?- mi chiese Bella.
Mentii.
–No.
Non
ci cascò. –Ascoltami Renesmee, non
c’è motivo di avere paura:
c’è Leah lì con
te.
-E
voi?
-Siamo
vampiri e licantropi. Cosa può succederci?
Stesso
ragionamento di Jacob: preoccuparsi è inutile. Ma
l’ansia dentro di me non
cessava.
-Si
hai ragione mamma. Non c’è motivo di preoccuparsi-
il mio tono di voce
tentennava un po’.
Restò
in silenzio per un po’. Forse stava cercando di valutare se
le mie parole
fossero sincere.
Poi
parlò. –Adesso dobbiamo andare. Rimani con Leah e
Claire finché non ti chiamo
io. Ok?
-Va
bene. Ti voglio bene mamma.
-Anch’io
Renesmee.
-State
attenti.
-Renesmee
ti ho già detto che…- si bloccò, e si
rivolse a qualcuno fuori campo –Si, le
sto parlando adesso… è un po’
spaventata… ok adesso te la passo- si rivolse di
nuovo a me –Renesmee? C’è Jacob che ti
vuole parlare.
Altro
respiro profondo. –Ok, passamelo.
Silenzio.
–Nessie?
-Jacob.
-Nessie,
senti… mi dispiace… mi dispiace per la faccenda
del ballo…
La
mia voce era un sussurro. –Ma chi se ne importa ormai! Quello
stupido ballo è
insignificante ora!
-Già.
Peccato però, dopo le lezioni di ballo- e rise.
Accennai
una risata. –Già, un vero peccato.
Restò
in silenzio per un po’. –Nessie, non ti devi
preoccupare.
L’ennesimo
respiro profondo. –Non sono preoccupata.
-Non
mentire Nessie. Ti si sente dalla voce.
Rimasi
zitta. Ottima prova d’attrice!
Jacob
sospirò. –Ascoltami. Siamo più di dieci
licantropi e otto vampiri contro un
solo vampiro. Che pericolo c’è? Ci sarà
da divertirsi, anzi!- accennò una
risata.
Sospirai.
–Hai ragione.
-Io
ho sempre ragione!
Risi.
–Spaccone!
-E
comunque Nessie, rimani sempre con Leah.
Sbuffai.
–Smettetela tutti! Sono in grado di badare a me stessa.
Sospirò.
–Ci vediamo dopo Nessie- e chiuse la comunicazione.
Misi
nella tasca il cellulare.
-Allora?
Cosa faranno?- chiese Claire, impaziente.
-La
mia famiglia controllerà le città e la foresta.
Il branco il confine.
Leah
sbuffò. –Bene! Allora andiamo a questo ballo.
Claire
e Leah andarono avanti. Io le seguii, in silenzio, ripensando alle
parole di
Bella e Jacob. …non
c’è motivo di
preoccuparsi… otto licantropi e otto vampiri… un
solo unico vampiro… ci sarà da
divertirsi… cosa può succederci…
Era
tutto vero: avere paura era inutile, preoccuparsi superfluo. E
allora perché ho quest’ansia?
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
E adesso
viene il bello....cosa succederà? chi è questo
vampiro? ci sarà davvero pericolo? e perchè la
nostra Nessie ha quest'ansia?
Questo
e
molto altro nel prossimo capitolo!
|
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Capitolo 10 *** 9. Scomparsa ***
9 puntata
Prima di iniziare con un nuovo capitolo, i ringraziamenti
Balenotta: sono contenta che ti piaccia,
spero che continuerai a recensire...^_^
MimiMiaotwilight4: se
l'ansia è venuta anche a te, spero che con questo capitolo
ti passi...oppure aumenti...XD =P
Fairyire: e invece qualche casino
c'è...XD
Pinka95: sono molto contenta che questa
ff ti sti piacendo...^_^ ma per quanto riguarda il vampiro, dovrai
attendere ancora un po'....
Razorbladekisses: mmm....non faccio
anticipazioni, ma è naturale che qualcosa accada...=P
candy948: grazie dei tuoi
complimenti....spero che continuerai a recensire...^_^
Sammy Cullen: mmm,
ci sarà o non ci sarà un morto????? XDXD non dico
niente
per non antcipare nulla....e comunque è troppo forte il
soprannome che hai dato a Rosalie, Psyco...!! XDXDXDXDXDXD
Sabry_Cullen: ti ringrazio infinitamente per
la tua recensione positiva e spero di leggerne di altre...^_^
pOsh92: sono contenta che la mia ff ti
stia appassionando...spero di non deluderti con questo nuovo
capitolo....^_^
E ora veniamo a
noi.....dove eravamo rimasti?
Ah già: il
vampiro sconosciuto e l'ansia della nostra Nessie....
Beh in questo capitolo
ci saranno risposte e nuovi dubbi.....ed eccolo qui!!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
9. Scomparsa
Entrate
in palestra, una musica più dolce e calma ci accolse. Leah e
Claire andarono
verso uno dei tavoli, io le segui completamente assente. Scelsero un
tavolo in
fondo alla sala. Io e Claire ci sedemmo una di fronte
all’altra, ma Leah rimase
in piedi.
-Allora
ragazze,- ci disse –voi rimanete qui. Io vado fuori a
controllare la zona
intorno alla scuola. Se c’è bisogno di aiuto,
chiamatemi.
Appena
se ne andò, sbuffai. Bella
protezione!
Claire
mi guardò di traverso. –Stai bene?
Mentii.
–Si.
Ma
lei continuò a guardarmi storto.
Non
le prestavo attenzione: fissavo insistentemente il pavimento,
appoggiando le
braccia sulle ginocchia, non pensando a niente. La mia mente era
offuscata
dall’ansia. Ma ansia per cosa?
Mentre
cercavo di capirne la causa scatenante, non mi accorsi di Kevin che si
avvicinava al nostro tavolo, mangiando dei biscotti, da un piattino di
plastica
che teneva in mano.
-Ehi
Nessie, come mai qui da sola? Dov’è Jacob?- si
sedette vicino a me, posando il
piattino sul tavolo.
Mi
riscossi solo quando Claire mi diede un calcio alla seconda volta che
Kevin
ripeté la domanda, visto che io non gli rispondevo.
-È
successo un imprevisto.
-Che
genere di imprevisto?
-Un
imprevisto a casa.
-Cioè?
Iniziai
a spazientirmi. Tanta curiosità
può
uccidere Kevin… -Billy, il padre di Jacob, si
è sentito male, e lui e Quil
lo hanno portato al pronto soccorso.
Kevin
annuì. Io guardai Claire, per vedere era d’accordo
con la mia versione dei
fatti, ma lei continuava a guardarmi storto. Anzi no, mi osservava
cercava di
capire qualcosa, fissandomi in silenzio con sguardo indagatore. Quel
comportamento mi mise soggezione, e così mi ritrovai a
fissare la superficie
del tavolo.
Per
un momento mi ero dimenticata di Kevin, pensando che se ne fosse andato
a
ballare o a mangiare qualcos’altro, ma appena mi voltai, lo
vidi ancora seduto
lì, guardandomi speranzoso.
-Allora,
se Jacob non è venuto con chi ballerai?
La
mia pazienza stava per finire. Come ultimo tentativo di rimanere calma,
chiusi
gli occhi e appoggiai la testa sulla mano, massaggiandomi con il
pollice ed il
medio la base del naso.
-Non
ne ho idea Kevin.
-Se
vuoi possiamo ballare insieme…
Lo sapevo che il discorso andava
a finire lì!
–No, grazie lo stesso Kevin- risposi con cortesia, sempre
tenendo gli occhi
chiusi.
Insisté.
–Non sono poi tanto male come ballerino…
-No!-
la mia pazienza e la mia cortesia erano terminate.
-Non
penso che Jacob si offenderebbe. Giusto per evitare che Aisha
vinca…
Scattai
in piedi e battei le mani sul tavolo, tanto violentemente da fare
saltare Kevin,
Claire e anche il piattino. –Ho detto di no Kevin! No, no e
NO! Non voglio
ballare con te! Non volevo neanche venirci a questo stupido ballo!
Quindi
lasciami in pace!
Fortunatamente
per me, la musica era troppo forte e coprì la mia sfuriata,
non facendola
sentire a nessuno, se non qualche ragazzo seduto lì vicino.
Kevin
era spiazzato: certamente non si aspettava una reazione del genere.
Poi, tornò
in sé e mi guardò con disprezzo. –Non
ti scaldare Nessie. Bastava dirlo con
delicatezza- e si alzò, andandosene.
Complimenti! Ora è offeso e
arrabbiato! Racimolai
un po’ di calma, e gli corsi dietro. –Kevin aspetta!
Si
girò e mi fissò, ancora arrabbiato, incrociando
le braccia e aspettando che io
parlassi.
-Mi
dispiace Kevin. Mi dispiace per quello che ho detto. Ho parlato senza
pensare.
È che stasera è una serataccia e io
sono…- …ansiosa?
Lo
sguardo di Kevin si addolcì. –Non ti preoccupare
Nessie. Accetto le tue scuse.
E anzi ti chiedo scusa io, scusa per non aver capito che stasera non
sei in
vena di feste, mentre io insistevo. Questo un amico non lo fa-
pronunciò la
parola “amico” con una smorfia.
-Scuse
accettate.
Sorrise.
–Vuoi rimanere un po’ da sola a pensare, o
preferisci che rimanga a farti
compagnia?
-Non
ti preoccupare. C’è Claire qui con me. Tu vai a
divertirti.
Mi
sorrise ancora e poi si avviò verso la pista da ballo.
Sospirai, e tornai al
mio posto, prendendomi la testa fra le mani.
-Sei
in ansia- mi disse Claire.
Alzai
lo sguardo, e vidi l’espressione calma, serena e stranamente
trionfante di Claire.
-Cosa?-
ero stupita.
-Ho
capito perché ti comporti così: sei in ansia.
Continuai
a guardarla con stupore. Come hai fatto a
capirlo?
Claire
continuò. –La preoccupazione e la paura ti
assillano così tanto da farti venire
l’ansia.
-Preoccupazione?
Paura?
Sospirò.
–Sei preoccupata per la tua famiglia e per il branco, per
quello che può
succedere contro questo vampiro. Ma sai che è inutile, e
quindi ti viene
l’ansia. Allo stesso tempo, vorresti agire e fare qualcosa
anche tu, visto che
sei vampira per metà. Ma è una situazione nuova
per te, e quindi hai paura. E
questo ti provoca l’ansia.
La
guardai sbigottita. –Cosa?
Allora
Claire prese un biscotto dal piattino. –Per un minuto fai
finta che questo sia
il tuo cervello.
Visto
che non era molto grande, risi. –Grazie per la considerazione
che hai della mia
intelligenza.
-Suvvia
Nessie. Lo faccio solo per farti capire meglio. Dunque, essendo tu
metà umana e
metà vampira, di conseguenza anche il tuo cervello
ragionerà per metà da umana
e per metà da vampira. Quindi…- spezzò
il biscotto in due.
Posò
la parte destra sul tavolo e prese quella sinistra in mano.
–Questa è la metà
del tuo cervello che ragiona come un umana. Da umana, sei preoccupata
per
quello che questo vampiro potrebbe fare alla tua famiglia o al branco,
cioè
persone a cui tu vuoi bene. Ma sempre da umana, dopo anche le
rassicurazioni di
Bella e Jacob, sai benissimo che è inutile preoccuparsi- e
spezzò la metà di
nuovo in due –E quindi sai che non ti devi preoccupare, ma lo
sei lo stesso. In
conclusione, la tua preoccupazione e il tuo sapere
dell’inutilità della tua
preoccupazione, ti provocano una situazione di confusione, che poi
sfocia
nell’ansia. Fino a qui ci sei?
-Il
ragionamento è contorto, ma ho capito.
-Perfetto!-
posò sul tavolo i due pezzettini e prese la metà
intera. –Ora, questa è la metà
del tuo cervello che ragiona da vampira. Allora, da vampira, vorresti
agire,
partecipare anche tu e non sei contenta che ti abbiamo lasciato in
disparte,
per giunta con Leah come baby-sitter. Ma…- e
spezzò anche questa metà in due
-…essendo per te una situazione nuova, ed essendo anche una
vampira non
esperta, hai paura. In conclusione, la tua voglia di agire e la tua
paura ti
creano confusione, che sfocia nell’ansia- e posò
sul tavolo le due metà.
Guardai
un po’ i quattro pezzetti di biscotto, cercando di
riorganizzare le idee: la
mia preoccupazione era vera, e anche il fatto che io sapessi che era
inutile. Ma sul serio ho voglia di agire? Ripensai
a quando mi avevano escluso dalla riunione, e di come io invece volevo
partecipare. Quindi probabilmente era per quello. E
la paura? Sul serio ho paura? Beh, effettivamente un
po’ di paura
l’avevo, ma non così tanta…
-Secondo
te, perché mi viene l’ansia e divento intrattabile?
Claire
alzò le spalle. –La mente umana è una
macchina molto complessa. Senza contare
che la tua per metà ragiona da vampira.
-Forse…
-E
poi,- continuò lei –tu sei una creatura
essenzialmente orgogliosa. Non ti piace
dimostrare le tue debolezze.
Sorrisi.
Ecco perché non voglio ammettere di
aver
paura!
Tutti
i tasselli combaciavano: io avevo capito il motivo
dell’ansia, e Claire aveva
ragione.
-Posso
farti una domanda Claire?
Prese
un pezzo del mio cervello e iniziò a mangiarlo.
–Certo!
-Cosa
vuoi fare da grande?
-La
psicologa. Perché?
-Ci
avrei giurato!
La
serata trascorse tranquillamente. Io e Claire rimanemmo sedute per
tutto il
tempo parlando ogni tanto, ma la maggior parte del tempo restammo in
silenzio:
ognuna era persa nei propri pensieri. In compenso, la mia ansia si era
calmata,
forse perché ne avevo scoperto la causa. Ogni tanto passava
Leah, per
comunicarci le decisioni del branco, anche se la situazione era sempre
la
stessa.
-Non
riescono a trovarlo- ci disse Leah –Sembra come sparito.
Rosalie ne ha trovato
una debole scia nella zona intorno a Forks, ma non ha portato a niente.
E anche
Alice non riesce a vedere nulla. O meglio vede qualcosa, ma sfocato.
La
stessa situazione per tutta la sera. E questo alleggerì
ancora di più la mia
ansia.
Ogni
tanto mi capitava di lanciare un’occhiata alla pista da
ballo, e di scorgere
Alex e Nick che ballavano, Sarah e Chris che parlavano bevendo una
bibita, e
anche Kevin che cercava di rimorchiare una ragazza vestita da strega. E
vidi
anche Aisha, che con mia grande gioia, si era slogata una caviglia
proprio
mentre aveva iniziato a ballare. Passò tutta la serata
seduta su una sedia, con
la caviglia gonfia, mentre il suo principe azzurro ballava con Terry.
Stranamente non vidi Amanda, ma sicuramente stava dietro le quinte del
palco
per verificare che tutto sia perfetto.
A
mezzanotte, il gruppo finì di suonare una canzone rock piagnucolosa e tutti
applaudirono. Sul palco
salì la professoressa May, vestita da mummia, e
iniziò a fare un discorso.
-Allora
miei cari ragazzi, è appena scoccata la mezzanotte. Ma noi
continueremo a
ballare per tutta la notte! Dico bene?
I
ragazzi risposero con un urlo di approvazione. Feci una smorfia. Patetici!
-Comunque-
continuò lei –prima di ricominciare a ballare e a
divertirci, facciamo un
applauso di ringraziamento a colei che ha organizzato tutto questo:
Amanda
Pewil!- e indicò una parte del palco.
I
ragazzi iniziarono ad applaudire, ma Amanda non usciva. Gli applausi
cessarono
e la prof. May ripeté ancora il nome: niente, Amanda non
usciva. La sala si
riempì di brusii, sul palco salirono anche altri professori
e il preside, e io
e Claire ci avvicinammo al palco, dove c’erano anche Sarah,
Chris e tutti gli
altri. Poi da dietro il palco sbucò il cantante della band.
–Qui Amanda non
c’è!
Confusione
totale: tutti iniziarono a parlare, preoccupati e confusi, i professori
facevano avanti e indietro da dietro le quinte, e io cercavo di
immaginare dove
Amanda potesse trovarsi. Anche gli altri stavano facendo la stessa
cosa, ma
senza grandi risultati. Piano piano la confusione divenne panico.
-Per
favore ragazzi calma!- la voce profonda e severa del preside Lowell
riempì la
palestra –Restati calmi! Probabilmente Amanda è
qui in giro a sistemare alcune
cose. Invece di creare confusione aiutateci a trovarla.
A
quelle parole, la folla si spartì: chi andava dietro il
palco, chi andava
all’interno della scuola, chi all’esterno. Tutti
erano impegnati nelle
ricerche. Anche Sarah e gli altri si divisero.
Mi
rivolsi a Claire. –Fuori c’è Leah.
Andiamo a chiamarla, forse può essere
d’aiuto per le ricer…
Non
feci neanche in tempo a finire la frase, che un urlo di terrore si
sparse per
la palestra: proveniva dagli spogliatoi femminili, che per
quell’occasione
fungevano da bagno. Corsi subito là dentro, lasciandomi alle
spalle il preside
e gli altri studenti, senza neanche preoccuparmi che qualcuno potesse
vedere il
mio aumento di velocità superiore alla norma. Ero
preoccupata per Amanda, non
riuscivo a capacitarmi di dove potesse essersi cacciata, e
quell’urlo mi stava
facendo presupporre che le era accaduto qualcosa di grave. Nonostante
che la
mia simpatia verso di lei era poca, non volevo certamente che le
accadesse
qualcosa di brutto.
Spalancai
la porta dello spogliatoio, e trovai una ragazza vestita da scheletro,
rannicchiata ad un angolo, sconvolta, con le mani sulla bocca. Mi
guardò un
attimo e poi indicò l’angolo opposto, senza dire
una parola, con l’angoscia sul
volto. Diedi una rapida occhiata all’angolo che mi aveva
indicato e rimasi
anch’io senza parole. Sentii dietro di me l’arrivo
del preside e degli altri
professori, videro anche loro, poi il preside si rivolse a me.
–Per favore
signorina Robbinson, porti la signorina Morgan fuori di qui.
Mi
riscossi, e presi la ragazza, conducendola fuori dallo spogliatoio. I
professori avevano poi chiuso la porta, affinché il gruppo
di curiosi che si
era radunato là intorno non potesse vedere. Mi feci largo
tra la folla di
curiosi, che ci stavano facendo tutti delle domande riguardo quello che
c’era
nello spogliatoio. Io facevo l’indifferente, ma la ragazza
stava per scoppiare.
La feci sedere su una sedia e subito uno zombie dall’aria
antipatica le si fece
vicino. –Avanti Carol! Perché hai strillato? Cosa
c’è nello spogliatoio?
Carol,
di tutta risposta, scoppiò in una crisi isterica. Allora le
si fecero vicine
due ragazze, un Cappuccetto Rosso e una dama del ‘700.
–Levati di torno Brian!
Non lo vedi che Carol è sconvolta!
-Ragazzi
calmi!- il preside era uscito dallo spogliatoio, e la sua espressione
tradiva
il fatto di non essere per niente calmo. –Signorine Cheap e
Daniels, credo che
sia meglio che restiate vicino alla signorina Morgan, finché
non si sia
calmata. Nel frattempo, vi chiedo di rimanere calmi e di continuare le
ricerche, in attesa che arrivi la polizia.
L’ultimo
pezzo del discorso creò un po’ scandalo.
-Addirittura
la polizia?
-Deve
essere successo qualcosa, allora…
-Chissà
in che cosa è coinvolta Amanda...
-Ma
perché Carol ha urlato in quel modo….
Naturalmente,
anch’io ricevetti la mia dose di domande, ma non risposi a
nessuna: se il
preside non l’aveva detto, era per non far preoccupare 250
studenti
inutilmente. O forse non tanto
inutilmente…
Mi
appoggiai ad una parete in fondo alla sala, cercando di collegare
Amanda a
quello che avevo visto in maniera logica. Ma non ci riuscivo.
-Ehi
Nessie!- erano Alex e Sarah, seguite da Claire –Ci puoi dire
quello che è
successo nello spogliatoio?
-No
ragazze. Se il preside non l’ha detto, non
c’è motivo perché lo dica io.
Alex
sbuffò. –Ma allora perché hanno
chiamato la polizia?
-Sii
logica Alex,- le
rispose Sarah –se non
si trova una persona, è normale che si chiami la polizia.
Continuarono
con il loro discorso, mentre Claire mi si fece vicino
all’orecchio. –Io lo
posso sapere?
Pensai
che forse con la sua mente da psicologa sarebbe riuscita a trovarlo lei
un
nesso logico, e così le toccai la mano. Le trasmisi
l’immagine che avevo visto:
l’angolo dello spogliatoio, ricoperto da fogli, che
probabilmente facevano
parte della cartellina aperta per terra, la cartellina di Amanda . Ma
la cosa
più strana, era che tutto quello era ricoperto da sangue. Ed
era il suo sangue,
il sangue di Amanda, l’avevo riconosciuto
dall’odore. Insieme all’immagine, le
trasmisi anche la sensazione di sete, la gola che mi bruciava, e
l’odore di
buono di quel sangue, ma probabilmente non lo recepì. Solo
un altro vampiro lo
avrebbe potuto recepire.
Claire
tremò. –Come hai fatto a resistere alla sete?
-Sono
vampira solo per metà. Per me il sangue è come
una bibita. E poi i miei istinti
sono di meno e più facili da controllare.
Fece
un respiro profondo. –Pensi che sia collegato al vampiro?
-Forse,
non lo so. Mi sembra improbabile però: mamma mi aveva detto
che secondo la zia,
il vampiro si aggirava nelle vicinanze del confine.
-Si,
ma poi non lo aveva più visto, e in più stasera
non l’hanno trovato. Potrebbe
essere venuto qui.
-Forse…-
e sospirai.
Avrei
dovuto chiamare i miei, ma non volevo farli preoccupare inutilmente, e
deconcentrarli dal loro obbiettivo. Se era sul serio colpa del vampiro,
prima
dovevo avere delle prove, e io non ne avevo. Non ricordo neanche se
nello
spogliatoio c’era la presenza di un odore inumano, ma la
colpa era del mio
olfatto per metà umano e del forte odore del sangue di
Amanda. Rimasi in
silenzio a pensare, insieme a Claire.
-Ma
dov’è andato l’accompagnatore di
Amanda?- sentii dire Sarah ad Alex.
-Boh!
Certo però, era proprio fico…
Mi
venne un dubbio. –Scusate ragazze, ma Amanda con chi
è venuta al ballo?
-Non
è uno della scuola. Era un ragazzo più grande,
sui vent’anni. Alto, capelli
neri…
Continuò
Alex. -…e bellissimo! Dovevi vedere che fico che era!
Non è possibile… -Ed
era pallido?
-Si
molto. Sembrava un morto! Ma penso sia dovuto al fatto che era vestito
da Gomez
Addams. E poi aveva delle occhaiaie… secondo me non aveva
dormito da tre
giorni!
Non può essere… -Vi
ricordate per caso di che
colore erano gli occhi?
-Doveva
portare delle lenti a contatto: aveva gli occhi rossi.
Vampiro!
-Ma
dove diamine è Leah!- urlai infuriata, annusando di nuovo
l’aria per scorgere
il suo odore.
Appena
capito che l’accompagnatore di Amanda era il vampiro, avevo
tentato di chiamare
i miei, ma il mio telefonino era scarico. Così, ero corsa
verso l’uscita della
scuola, ma la folla m’impediva di uscire. E allora, io e
Claire, che era
arrivata alla mia stessa conclusione, eravamo corse verso
l’uscita della
palestra, che dava su un tratto scoglioso, che portava alla spiaggia.
Appena
uscita, avevo subito riconosciuto l’odore di un altro
vampiro, prova che il
vampiro era passato di lì, e che la mia famiglia e il branco
erano da
tutt’altra parte. Così la mia ultima
possibilità si rintracciare gli altri era
dirlo a Leah, che lo avrebbe trasmesso con il pensiero a Sam e gli
altri, ma
Leah non si trovava.
-È
impossibile trovarla da questo lato della scuola, Nessie. Leah
controllava
l’entrata della scuola, e questo è il retro.
Chiusi
gli occhi e cercai di mantenere la calma. –Claire dobbiamo
sbrigarci ok? Amanda
potrebbe essere ancora viva, anche se ci sono scarsissime
possibilità. E
dobbiamo fermare questo dannato vampiro prima che compia qualche altro
omicidio. Ci serve una mano, e l’unica persona in grado di
fornircene si trova
dall’altra parte della scuola, e per raggiungerla dobbiamo
superare una folla
di ragazzi in maschera!
-Smettila
Nessie! Evita di farti venire un nuovo attacco d’ansia.
Ed
infatti dentro di me non sentivo altro che ansia. Ansia
perché ero preoccupata
e ansia perché volevo fare qualcosa.
-Allora,-
continuò lei –io direi di andare a cercare Leah
all’uscita della scuola. Per
quanto riguarda la folla, cercheremo di superarla. Ok?
Respiro
profondo. –Ok
Rientrammo
in palestra e ci sembrò che la folla si fosse triplicata: la
polizia era
arrivata, molti genitori erano accorsi chiamati dai loro figli
spaventati, e
forse c’era sicuramente qualche curioso. Io e Claire ci
spostavamo tenendoci
per mano per evitare di perderci. Tra la folla scorsi il preside Lowell
che
parlava con una coppia, che dalle loro facce sconvolte capii che si
trattava
dei genitori di Amanda. Mi venne una fitta al cuore pensare che quella
famiglia
era stata distrutta da un mio simile. Chissà
perché alcuni di noi non
riuscivano a rendersi conto che quello che facevano non era altro che
seminare
morte e dolore. Perché non riuscivano a rendersi conto che
si può continuare a
vivere anche non scegliendo per forza il sangue umano, continuare a
vivere
senza essere un assassino. Questo non lo capirò mai.
La
mia mente era occupata da questi pensieri, e non mi accorsi che Claire
era
molto più avanti di me, e che io ero rimasta bloccata da un
gruppo di
poliziotti che stavano andando verso gli spogliatoi. Così,
per non essere
schiacciata, le lasciai la mano e feci un passo indietro. I poliziotti
passarono, ma io avevo perso Claire. Mi guardai intorno, ma vedevo solo
persone
indaffarate per conto proprio. Maledizione!
Ritornai
davanti l’uscita della palestra, mi appoggiai alla parete,
chiusi gli occhi e
feci il punto della situazione: Amanda era sparita, il vampiro era
libero e
assetato, i Cullens e il branco erano da tutt’altra parte,
Leah era dall’altro
capo della scuola e Claire sparita in mezzo alla folla. Cosa
devo fare? Potevo andare a cercare Claire, ma era
un’ impresa
impossibile e soprattutto non sapevo in quale parte della palestra
fosse;
potevo andare da sola da Leah, ma c’era sempre il problema
folla; potevo andare
di corsa ad avvertire gli altri, ma non ero abbastanza veloce. Cercavo
di
trovare una soluzione alla svelta, ma non ci riuscivo. E
nel frattempo che tu stai qui a ragionare come una stupida,
là fuori
c’è un vampiro assetato e Amanda in fin di vita!
Già, Amanda. Ogni secondo
che passavo a non far niente, era un secondo in meno della sua vita.
Non potevo
permetterlo. Così presi la decisione più
avventata della mia vita finora.
Uscii
fuori, annusai l’aria: sentii una leggera scia verso il mare.
Quindi si trova sulla spiaggia… Mi
levai
il mantello, lo appallottolai e lo lanciai dietro ad una roccia. Mi
levai i
canini finti e mi pulii la faccia. Poi mi lasciai andare ai sensi e
inseguii la
leggera scia che portava verso la spiaggia, motivata solo dal fatto di
avere
una minima probabilità di salvare Amanda.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
e
ora cosa succederà? Amanda sarà viva??
riuscrirà
la nostra Nessie a salvarla??? e come accadrà lo scontro con
il
nuovo vampiro???? i Cullen e il branco interverranno in tempo?????
tutte le risposte nel prossimo appassionante capitolo....
PS:
come avete potuto vedere, non posto molto di corsa, ma la
colpa
è dell'istituzione scolastica....inoltre, adesso siamo anche
sotto le feste, e anche con 15 giorni di vacanza i compiti ci sono
sempre e anzi, sono anche di più!!!! quindi molto
probabilmente il prossimo capitolo lo pubblicherò nel
2009....
colgo
l'occasione per augurare a tutti i miei appassionati lettori un buon natale
e un felice
anno nuovo!!!!!
PPS:
lo so che vi farò stare con il fiato sospeso per tutte le
feste,
ma vi prometto che il prossimo capitolo non vi deluderà....=D
|
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Capitolo 11 *** 10. Drew ***
10 puntata
Ehiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!
vi sono mancata??? XDXD
beh intanto inizio
subito con un BUON
ANNO A TUTTI
e anche con il mio capitolo promesso del 2009....
ma prima, ringrazio:
candy948 : spero di non averti fatto
aspettare tanto!!!
Tay_ : cn qst capitolo la tua
curiosità sarà saziata!
MimiMiaotwilight4e : scusa se ti ho
fatto passare le feste con il fiato sospeso ^_^''...ma non preoccupare,
troverai risposte in qst capitolo!!! =P
Razorbladekisses : incredibile! una tua
speranza potrebbe diventare realtà....=P
Bex Vampire : grazie mille per i tuoi
complimenti....^__^
Ashlein : meglio tardi ke mai!! XD e
il nostro caro e adorato edward alla fine si comporterà cm
un vero papà...! =D
Sammy Cullen : ah beh, se ti preoccupi
così poco, allora nei seguiti te li faccio morire uno ad
uno...XDXDXD me tanto cattiva!!! e cmq skerzo!!!!
Pinka95 : beh si, Aisha doveva perdere
sempre e comunque...XDXP e cmq nessie se la caverà benissimo
anche da sola...
Lale loves vampires
: sono
contenta che la storia ti sia piaciuta....e scusa per l'attesa!! ^_^''
bene e ora,
ricapitolando, la nostra Nessie è partita da sola alla
ricerca di Amanda e del vampiro (che dal titolo del capitolo avete
benissimo capito come si chiama).... e quindi andiamo a vedere cosa
succede!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
10.
Drew
Corsi
per un bel po’, senza fermarmi eccetto per controllare la
scia o per riprendere
fiato (certe debolezze umane
erano
inevitabili). La scia del vampiro mi aveva portato a seguire tutto il
tratto
scoglioso, per poi farmi sbucare sulla spiaggia. Lì seguire
la scia divenne una
cosa complicata, visto che il mio olfatto da vampira era già
per metà, e adesso
si aggiungeva anche il forte odore della salsedine. Ma poi vidi sulla
sabbia
delle impronte, e avvicinandomi riconobbi l’odore del
vampiro. A quanto pare
aveva proseguito a piedi, lentamente con passo umano. Ma
perché? Seguii quelle impronte, di corsa.
Mentre
correvo, pensavo al perché il vampiro avesse deciso di
camminare, e soprattutto
perché avesse deciso di portarsi Amanda con se. Ero sicura
che Amanda l’avesse
rapita lui, ma non trovavo una motivazione logica: forse
l’aveva morsa, aveva
bevuto un po’ del suo sangue e poi aveva deciso di continuare
l’opera
all’esterno della scuola. No! Una
volta che un vampiro sente o assaggia un po’ sangue,
è impossibile che si
fermi. Forse doveva ancora divorare Amanda, ma allora non si
spiegherebbe tutto
quel sangue nello spogliatoio. O forse voleva portare via il cadavere
di
Amanda, ma non mi sembrava possibile un vampiro che prima uccide le sue
vittime
e poi le seppellisce. E poi, forse Amanda era ancora viva, ma
c’erano
scarsissime possibilità. NO! Dai
su
Nessie, non abbatterti così! Una minima
possibilità c’è, e tu devi crederci! Quei
pensieri erano le uniche motivazioni per quello che stavo facendo.
Per
un momento i miei pensieri volsero a Claire e Leah: chissà
se poi erano
riuscite a trovarsi, e poi si erano accorte della mia assenza, e
chissà se
avevano capito dove ero andata. Pensai anche alla mia famiglia e al
branco, che
si trovavano da tutt’altra parte rispetto al vampiro.
Probabilmente stavano
impazzendo per capire dove potrebbe trovarsi, e certamente a nessuno di
loro
sarebbe mai venuto in mente che poteva trovarsi nella mia scuola, come
accompagnatore di Amanda. E non potevano neanche immaginare che io gli
stavo
letteralmente andando incontro. Forse zia
Alice adesso mi vedrà insieme al vampiro… Scartai
subito quest’ipotesi: ero
ancora a LaPush, e mia zia non poteva vedere niente che accadesse
là. E inoltre,
non poteva niente che mi riguardasse in prima persona.
Ma
nonostante tutto questo, dentro di me non c’era
l’ansia: solo calma. E forse ne
capii anche il perché: la mia preoccupazione era svanita
visto che il vampiro
non si sarebbe scontrato con nessuno del branco e della mia famiglia,
il sapere
dell’inutilità della mia preoccupazione era stato
confermato, la mia voglia d’agire
soddisfatta, e la mia paura soppressa dal pensiero di salvare Amanda.
Dentro di
me regnava la calma e mi permetteva di ragionare con più
lucidità.
Seguii
le impronte correndo, finché poi in lontananza non vidi una
figura nera. È lui. Mi
avvicinai molto lentamente e
in silenzio, nascondendomi dietro ad una roccia a poca distanza da lui.
Era
alto più o meno quanto mio padre, indossava un completo a
righe verticali nere
e grigio chiaro, una camicia nera lasciata sbottonata sul collo. I
capelli
erano neri e un po’ lunghi, e ricadevano sulle spalle
dandogli un’aria
tenebrosa e affascinante. Naturalmente era di una bellezza innaturale,
ma non
mi incantò più di tanto (ero abituata ad essere
circondata da persone belle e
perfette). Era giovane, probabilmente trasformato
all’età di vent’anni. Se ne
stava immobile a fissare il mare, senza respirare. Strano…
Ma
il
suo bizzarro comportamento passò in secondo piano, quando mi
accorsi che Amanda
non era lì con lui. Né lei, né il suo
corpo. Forse non è stato lui ad
uccid… allontanai subito quel pensiero:
Amanda doveva essere viva. Ma ormai non ci credevo più
neanch’io. Inoltre,
osservando lo strano vampiro, mi accorsi che era macchiato di sangue
sulla
giacca. E anche sul lato destro della bocca, che con un rapito
movimento della
lingua pulì: il sapore che sentì
sembrò piacergli, visto che sorrise malizioso,
continuando a fissare il mare.
Lo
guardai con disprezzo e disgusto. Lurido
succhiasangue! Quel mio pensiero mi sorprese: primo,
perché quando Jake, o
Quil, o Embry, o qualcun altro del branco chiamava così uno
della mia famiglia,
io mi infuriavo come una bestia; secondo, perché in fondo la
mia famiglia e un
po’ anch’io eravamo così, eravamo
succhiasangue. Ma quando Edward, Emmett e
Jasper parlavano di battute di caccia non ho mai pensato a loro
così, quando
vedevo Bella, Alice o Rosalie affondare i denti su un povero animale
non ho mia
pensato a loro così, quando io bevevo il sangue di un cervo
o un alce non mi
sono mai definita così, eppure era la verità, lo
eravamo. Ma diversi! Di genere diverso! Questo
era vero: noi eravamo
civilizzati, avevamo ripugnato la nostra vera natura, non eravamo dei
mostri,
non eravamo degli assassini. Quel vampiro invece no. È
un assassino. Ha ucciso Amanda. Chiusi gli occhi e sospirai:
ormai
era chiaro, inutile illudersi.
Ora,
bisognava solo farsi dire dove aveva messo il cadavere. Riflettici
Nessie: vuoi andargli vicino e chiedergli cortesemente di
restituirgli il corpo della ragazza che ha appena mangiato? Si,
era una
cosa stupida da fare. E allora che fare? Inoltre,
in quel momento la paura era tornata a galla, e si stava completamente
impossessando di me: avevo paura di questo vampiro, del fatto che
poteva
uccidermi, del fatto che sapevo che era pericoloso. Solo in quel
momento mi
resi di quanto fossi stata stupida a pensare di poter andare li da
sola, di
poter anche solo pensare di salvare Amanda senza neanche un vampiro o
un
licantropo esperto dalla mia parte. Sei
una cretina Nessie! Adesso cos’hai intenzione di fare?
Mentre
mi perdevo in quei pensieri, mi spostai leggermente più
indietro rispetto al
vampiro, ma misi il piede in fallo su un sasso, che mi fece perdere
l’equilibrio e farmi cadere in mezzo alla spiaggia. La maledizione
dell’ereditarietà della goffaggine di mia madre
è tornata
a colpire!
Cadendo
naturalmente feci un bel trambusto, e infatti quando mi rialzai in
piedi vidi
il volto del vampiro rivolto verso di me, che mi sorrideva
amichevolmente.
Rimasi impalata a fissarlo, incapace di muovermi o di fare qualcosa.
Poi iniziò
ad avvicinarsi verso di me lentamente, a passo umano.
Sospirai.
Iniziano i giochi.
-Buonasera-
mi salutò con voce suadente e misteriosa.
Il
vampiro era arrivato ormai a pochi metri di distanza da me e si era
fermato.
Continuava a guardarmi fisso negli occhi, sorridente, con le mani nelle
tasche
dei pantaloni. Io invece ero immobile, con le braccia incrociate e la
paura
alla gola, ma lo sguardo fisso, per evitare di far vedere che avevo
terrore.
Aveva gli occhi scuri, ma non troppo.
-Ciao-
risposi senza tradire alcuna emozione.
Mi
guardò dall’alto al basso rapidamente, per tornare
subito agli occhi: era come
se stesse valutando se ero o no una buona preda. Questo mi
provocò un’altra
ondata di disgusto e di paura. Poi fece un respiro profondo,
probabilmente per
sentire meglio il mio odore, e la sua fronte si corrugò:
forse aveva sentito
che il mio odore era strano, risultato di metà umano e
metà vampiro.
-Strano,
molto strano…- mormorò tra sé. Poi si
rivolse a me. –Qual è il tuo nome?
Cosa sta facendo? Naturale: sta
cacciando, sta
tentando cercando di far cadere la preda nella sua trappola. Inizia una
conversazione, la preda rimane affascinata dalla parole del misterioso
predatore, lo segue in un angolo buio, dove lui la morderà e
la ucciderà. Ma perché
farlo anche quando è solo su una
spiaggia deserta? Ci arrivai grazie anche al suo sorriso
malizioso: si
stava divertendo. Ancora più ribrezzo e ancora
più paura.
-Sbaglio
o ti ho fatto una domanda?- ripeté lui. Il suo tono non era
irritato, ma
gentile.
Respirai
a fondo. –Mi chiamo Claire- perché
dirgli
la verità?
Rise.
–Non dirmi bugie.
Trasalii.
Come fa a saperlo?
Continuò.
–So che questo non è il tuo vero nome. Diciamo che
ho un sesto senso sulle
verità e le bugie delle persone. Ti prego, dimmi il tuo nome.
Perfetto, riesce a capire se una
persona mente o meno. Come Maggie del clan irlandese. Questo si che mi
è
d’aiuto! –Renesmee.
-Renesmee…
particolare. Io mi chiamo Drew. Ora dimmi mia cara Renesmee, cosa ci
fai qui
tutta sola sulla spiaggia a quest’ora della notte?- ancora
con quel tono
gentile.
-E
tu?- Bene Nessie, perdi tempo,
brava…
Sorrise
e si volse a guardare il mare. –Osservo il mare e
penso… la sai una cosa
Renesmee? È stranamente rilassante e affascinante guardare
il vento che crea le
onde, osservare la luna che riflette la sua dolce luce sulla superficie
cristallina... a volte mi perdo nel guardare questo paesaggio
meraviglioso e
cos’ mi ritrovo a camminare per la spiaggia per
ore…
Fantastico! Mi trovo di fronte ad
un vampiro che appena divorato una mia compagna di scuola che si
diverte a fare
il poeta e il filosofo!
Poi
mi
guardò di nuovo. –Ma non hai risposto alla mia
domanda: che ci fai qui?
Attesi
un attimo prima di rispondere. –Stavo cercando la mia amica
Amanda. Alta, mora
capelli mossi. Per caso l’hai vista?
Ma che dici Nessie? Come ti salta
in mente di dire una cosa del genere? Stranamente
quei pensieri in me non scatenarono l’ondata di paura che
avrei dovuto provare.
Ero calma, rilassata, non più spaventata. La mia voglia
d’agire di stava
facendo sentire, sopprimendo la mia paura. E poi il suo monologo sulla
bellezza
del mare aveva evaporato la mia paura. E poi,
tra l’altro, non posso neanche mentirgli!
Drew
inarcò le sopracciglia, scrutandomi ancora più a
fondo. –No. Non ho visto
nessuno passare di qui a parte te. Ma perché la stai
cercando?
Giocai
d’astuzia. –Al ballo della mia scuola non la
trovano, e così la stanno cercando
tutti- anche se solo in parte, era sempre la verità.
Annuì,
continuando a scrutarmi. Poi parlò ma il suo tono di voce
tradì il fatto che
era sospettoso. –Sei umana Renesmee?
Attenta alla tua risposta Nessie:
non fargli sapere che sei per metà come lui, è
meglio di no. –Si, in parte. Non hai visto che
sono vestita da vampira?- e feci un giro su me stessa, rivolgendomi
verso di
lui con i denti scoperti e con le braccia allargate per mettergli paura.
Drew
rise e applaudì. Sospirai di sollievo. Ottimo
trucco Nessie.
-Non
male come vampira,- si avvicinò di un passo –ma
non molto realistica.
-Cioè?
Altro
passo verso di me. –Diciamo che i vampiri sono
diversi…
Avanzava
ancora. –E tu che ne sai?- chiesi.
Sorrise.
–Più di quello che ne sai tu. Osserva…-
e fece l’ultimo passo verso di me.
Ormai
eravamo distanti solo per pochi centimetri. Continuava a fissarmi negli
occhi e
a sorridere. Io ero paralizzata: la paura era tornata ad invadermi e mi
impediva di pensare lucidamente. Poi, Drew avvicinò il suo
viso al mio, come se
volesse baciarmi, e io non capii quel gesto. Ma fu più
chiaro quando invece
spostò il viso di lato e avvicinò le labbra al
mio collo: voleva mordermi.
Allora
il mio istinto di sopravvivenza si fece sentire: gli morsi un orecchio,
diedi
un forte calcio sul suo stomaco, e saltai verso l’alto,
colpendo con i piedi la
sua schiena e atterrando alle sue spalle in posizione
d’attacco. Quelle lezioni di difesa
con papà sono
servite alla fine…
Si
voltò rapidissimo, guardandomi furioso leggermente piegato
in due: i colpi che
gli avevo dato non erano molto forti (sempre per il fatto che ero
vampira solo
per metà…), ma la combinazione colpi-morso unita
anche al fattore sorpresa
dovevano avergli fatto abbastanza male. Papà e zio Jasper mi
dicevano sempre di
sfruttare l’astuzia, visto che la mia forza e la mia
agilità erano mediocri.
-A
quanto pare ne so abbastanza sui vampiri. No?- gli chiesi, sopprimendo
per
l’ennesima volta la mia paura.
Mi
fissò e tornò in posizione eretta ricomponendosi.
–Sei umana?
-Te
l’ho già detto, in parte.
-E
hai detto anche la verità! E allora cosa sei? Una mezza
vampira?
Non
risposi.
Drew
sorrise. –Chi tace acconsente. Che strano non avevo mai
incontrato una razza
così strana. Ma adesso perché cerchi quella
ragazza? Volevi mangiarla tu?
Spiacente sei arrivata in ritardo.
Ringhiai.
–Io non sono un’assassina!
Rise.
–Siamo tutti degli assassini, mia piccola Renesmee. Non lo
sai che le parole
possono uccidere? E comunque noi siamo vampiri, è nella
nostra natura uccidere
per nutrirci.
-Non
necessariamente gli umani!
-E
che cosa allora, gli animali? Non essere ridicola Renesmee. Noi vampiri
esistiamo
per quello. Solo i più forti sopravvivono, e siamo noi.
È come la selezione
naturale di Darwin. Non trovi?
Ringhiai
ancora più forte. –Dov’è
Amanda?
Sorrise.
–Perché la stai cercando? In fin dei conti non
è neanche una tua amica, l’ho
capito sai. Amanda non è una ragazza che ha un carattere
molto facile da
sopportare. Me ne sono accorto quando l’ho incontrata la
prima volta. Ero nei
pressi di Forks, sai ero assetato e avevo deciso di cacciare in quella
cittadina.
La pista che aveva fiutato zia
Rose…
Drew
continuò. –Di solito caccio delle ragazze,
è più facile affascinarle… comunque
stavo andando verso la scuola superiore, quando l’ho vista in
mezzo alla
strada, con la macchina in panne. Stava urlando ad un telefonino,
infuriata
perché la sua auto non partiva più e
perché avrebbe fatto tardi per parlare con
l’organizzatore del buffet del ballo. Mi è
sembrata una ragazza curiosa, così
mi sono avvicinata a lei chiedendole se aveva bisogno
d’aiuto. Naturalmente la
sua prima reazione fu quella di rimanere abbagliata dalla mia
folgorante
bellezza, ma poi accettò volentieri il mio aiuto. Che strana
ragazza: voleva
essere lei il capo di ogni cosa! La segui giù fino a LaPush
e accettai anche di
farle da accompagnatore al ballo: volevo vedere il risultato della sua
preparazione. Poi, quando avevo anche ballato con lei, la portai nello
spogliatoio con la scopo di voler passare un po’ di tempo da
solo con lei.
Povera piccola, ci ha creduto subito. Ma d’altronde, sono un
tipo magnetico…
aveva un buon sapore il suo sangue, dolce ma anche pungente…
forse ti sarebbe
piaciuto Renesmee…
Ero
furiosa, le sue parole mi facevano ribrezzo. –DOV’
È AMANDA?- urlai.
Alzò
le spalle. –Che vuoi che me ne importi? In fin dei conti il
suo corpo era solo
l’involucro del suo sangue.
Ringhiai
ancora. –Sei un mostro.
-Sono
un vampiro. Senti Renesmee, ti faccio la proposta di diventare una mia
alleata.
Mi piace la tua determinazione.
-Non
pensarci neanche, non diventerò mai una tua alleata.
Lo
sguardo si indurì. –Bene. E visto che nelle tue
parole vedo la verità, allora
non mi rimane altro che ucciderti- e scattò verso di me.
Riuscii
a schivarlo per un soffio, spostandomi di lato, ma mi ferì
comunque al fianco.
Non persi tempo a controllare la ferita, e scattai in avanti
attaccandolo prima
davanti e poi, passandogli sotto, di nuovo sulle spalle. Continuammo
così per
un po’, ma sapevo benissimo di non poter resistere per molto:
lui era il doppio
più forte e più agile, e io cominciavo anche a
stancarmi.
Ed
infatti, mentre mi spostai verso il basso, non mi accorsi del suo
calcio in
faccia, che mi scaraventò verso la roccia dietro la quale mi
ero nascosta
prima. Fu una bella botta ed infatti impiegai un po’ per
riprendere i sensi.
Quando aprii gli occhi, mi trovai il piede di Drew sul petto e il suo
volto
sorridente che mi fissava.
-Mi
dispiace che sia finita… così presto. Volevo
divertirmi ancora un po’ con te
Renesmee.
Sto per morire. Spinse più
forte il suo piede, si
avvicinò al mio volto e io chiusi gli occhi.
Passò un istante: aspettavo il
forte dolore al petto e il bruciore del suo morso. E invece non
arrivò.
Sentii
un forte rumore, e poi che il peso del suo piede su di me era cessato.
Aprii
gli occhi: Drew era a dieci metri da me, tramortito per terra. Poco
più
distante, c’era un enorme lupo color grigio pallido che gli
ringhiava contro,
minaccioso.
Leah!
Non
avevo mai visto un licantropo affrontare un vampiro. Neanche per
scherzo o per
allenamento, visto che la mia famiglia e il branco non andavano proprio
d’amore
e d’accordo. Quindi rimasi immobile, accasciata vicino la
roccia, affascinata
dallo scontro a cui stavo assistendo.
Drew
e Leah si affrontavano senza esclusioni di colpi: Leah era molto
più forte di
quello che pensavo, ma Drew, come avevo sperimentato, era molto
più furbo, e
inoltre riusciva ad evitare tutte le finte di Leah grazie al suo senso
in più.
Non c’era un vero vantaggio da parte di qualcuno dei due, a
volte c’era chi
aveva la meglio sull’altro, ma solo per poco tempo.
Nonostante questo, il corpo
di Leah era pieno di graffi sanguinanti, e Drew aveva perso alcuni
lembi di
pelle dalle braccia o dai fianchi. Nel frattempo, cercai di rialzarmi
in piedi,
senza staccare gli occhi dal combattimento. Appena fui in piedi la
testa mi
girò, e tenendomela con un mano, notai che la botta di prima
mi aveva fatto
perdere un po’ di sangue. E notai anche che la ferita al mio
fianco era sporca
di sangue incrostato, e che forse mi ero anche incrinata qualche
costola. Brava Nessie! Complimenti! Ma
nonostante
questo hai fatto del tuo meglio, sono fiera di te! Da quei
pensieri, mi
riscosse solo un ululato lanciante.
Mi
voltai di scatto verso i due combattenti: Leah era finita a terra,
contro
un’altra roccia, perdendo i sensi; Drew le era vicino, in
piedi un po’ goffo
per via delle ferite, che la guardava furioso e sorridente. La paura mi
attanagliò. No, NO NO!
Drew stava per
ucciderla, preparandosi al colpo finale. A quel punto scattai, e mi
avvinghiai
contro il vampiro, allontanandolo da Leah. Ma essendo lui
più forte, mi
scaraventò contro la stessa roccia di Leah, atterrando
vicino a Leah e colpendo
di nuovo la testa. Guardai negli occhi Drew, che mi fissava con un
sorriso
trionfante.
-Addio
mia cara Renesmee- e si preparò ad attaccarmi per
l’ultima volta.
È la fine. Ma non chiusi gli
occhi, volevo vedere
in faccia la morte.
Poi
tutto accadde all’improvviso: sentii molti ringhi furiosi e
il mio nome urlato
disperatamente, vidi Drew scaraventato dietro di me da molte figure in
movimento e altre figure correre verso di me e Leah ad una
velocità soprannaturale.
Poi vidi il volto angosciato di mia madre che mi parlava. Anzi mi
urlava.
-Renesmee!
Renesmee rispondimi di prego!
-Mamma…-
mormorai e le saltai al collo, piangendo sollevata –Mamma mi
dispiace. Sono
stata una stupida e…
-Shh-
mi rassicurò lei, accarezzandomi la testa
–È tutto a posto ora. Tutto ok. Sei
stata molto coraggiosa.
Mi
lasciai rassicurare da quelle parole, mentre intorno a me sentii le
voci
sollevate delle zie e della nonna, e vidi anche Seth e Sam che si
stavano
occupando di Leah.
Un
urlo
lanciante mi fece spaventare. Bella se ne accorse.
-Calma,
Renesmee calma- mi disse dolcemente in un orecchio –Edward,
Jacob e gli altri
si stanno occupando del vampiro.
Sussultai.
Finii
di piangere e mi calmai dopo aver sentito l’ultimo grido di
Drew e aver odorato
la puzza di bruciato. Sempre accoccolata contro il petto di mia madre,
sentii
la voce di mio padre e la sua mano che mi accarezzava dolcemente la
testa.
-Nessie,
tutto bene?- mi chiese.
-Si-
la mia voce era un sussurro.
-È
un
po’ scossa- gli disse Bella –Ma
d’altronde è naturale che lo sia.
Edward
rise. –Non immaginavo che fossi così coraggiosa e
pazza da fare una cosa del
genere da sola. Forse hai ereditato la vena di pazzia di tua madre.
-Ehi!-
gli rispose lei con sorriso.
Risi
anch’io, ormai calma e tranquilla.
Mi
staccai dall’abbraccio di mia madre: davanti a me vidi tutta
la mia famiglia,
che mi sorrideva sollevata, e cinque lupi giganti che mi fissavano, di
cui uno
rossiccio mi leccò una guancia.
-Dov’è
Leah?- chiesi
-Sam
e Seth l’hanno portata a casa- mi rispose Carlisle
–Non si è fatta niente, solo
alcune ferite superficiali e una bella botta in testa.
Annui.
-Tu
piuttosto sei ferita?- mi chiese zia Rosalie.
-Si:
alla testa ho preso una bella botta, e mi sono ferita anche ad un
fianco.
-Forse
è meglio se ti porto all’ospedale…-
disse il nonno.
-No,
non adesso- risposi.
Intervenne
mia nonna dalla mia parte. –Adesso Nessie è un
po’ scossa. Meglio che riposi
per un po’. Domani vedremo se sarà il caso di
portarla in ospedale.
Un applauso a mia nonna!
-Va
bene. Allora ci vediamo domani Nessie- mi disse il nonno.
Gli
zii e i nonni corsero verso la foresta, mentre i lupi andarono verso
LaPush,
dopo che Jacob mi ebbe salutato con un’altra leccata. Eravamo
rimasti solo io e
i miei genitori.
-Dai
Renesmee, andiamo a casa- e mia madre si prestò ad iniziare
a correre insieme a
mio padre.
-Aspettate!-
dissi –Papà, non è che
potresti…
Edward
capì: mi prese in spalla e iniziò a correre,
seguito da mia madre.
Quando
ero più piccola, papà mi portava sempre in
braccio mentre correva e a me
piaceva molto. Crescendo, ho iniziato a correre da sola, ma sempre
insieme a
mio padre, cercando anche di batterlo in velocità (cosa
impossibile!). Ma il
quel momento ero troppo sconvolta e stanca per avere abbastanza energia
per
correre da sola. Così, mi lasciai trasportare dalla dolce e
veloce corsa di mio
padre, chiudendo piano piano gli occhi e abbandonandomi alla mia
stanchezza.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
e insomma è
finito tutto bene! quando mi ci metto so essere buona....=D
beh, come avete potuto
notare la faccenda del vampiro si è conclusa, quindi anche
il ciclo.
non vi spaventate, ho
deciso di dividere questa ff in cicli così è
più facile per me ricordarmi a che punto sono arrivata...
quindi posso
ufficialmente dire:
1°
ciclo "Inzio nella nuova
scuola": [concluso]
2° ciclo "Vampiro ad Halloween":
[concluso]
3° ciclo "???????":
[prossimamente]
non vi anticipo
niente, ma vi dico solo che nel prossimo ciclo un licantropo di nostra
conoscenza avrà l'imprinting.....XD
ciao ciao vi prometto
che posterò il prima possibile!!!!
|
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Capitolo 12 *** 11. Impriting ***
ma
ciao!!!
uao!!! 14
recensioni....me stupida O_O e felice XD....
Balenotta : brava, la prima a
commettare...XDXD e comunque, per quanto riguarda Jake che lecca la
guancia a Nessie, si sarà certamente dato una regolata,
visto che come hai detto tu, le avrebbe lavato la faccia...XDXDXDXD
Finleyna 4 Ever : XDXDXD ha preso il lato
peggiore (o migliore? XD) di Bella....continua a recensire!! ^_^
Ashlein : a quanto pare sei
rimasta molto toccata dalla morte di Amanda.....XDXDXD comunque spero
che questo nuovo ciclo non ti deluda....=D
Maka_Envy : un po' d'azione non guasta
mai!!! continua a recensire!!! ^_^
MimiMiaotwilight4e : eh già, povera
Amanda.... ma ora iniziano un nuovo ciclo, che spero di piaccia...^_^
Sammy Cullen : davvero Drew
t'interessava!?! XDXDXDXD e comunque mi dispiace, ma non hai
indovinato: non sarà Seth ad avere l'impriting....
Tay_ : spero che il "prossimamente"
sia arrivato senza farti aspettare tanto....^_^
candy948 : finalmente saprai chi
avrà l'impriting.... spero che continuerai a recensire..^_^
Razorbladekisses : spero che questo nuovo ciclo
ti piaccia....^_^
Sabry_Cullen : addirittura un infarto???
XDXDXD ora stai bene, vero?? XDXD
Bex Vampire : spero di non averci messo
troppo anche per questo.....=P
Yellow_B : ringrazio di cuore sia te
che tua sorella....spero che anche questo nuovo ciclo vi piaccia e che
continuerete a recensire....^_^
ilesnape : all'inizio ho davvero
pensato di fare una strage....ma poi dopo cosa avrei scritto??? XDXDXD
Lale loves vampires : spero di non deluderti con
questo capitolo....^_^
Bene bene bene.....
già al nuovo ciclo??? Caspita, siamo andati avanti! XDXDXD
Dico ufficialmente
3° ciclo "Impriting
sbagliato":
[iniziato]
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
11.
Impriting
Era
passato un mese e del corpo di Amanda ancora nessuna traccia. La mia
famiglia e
il branco avevano ispezionato tutta la zona vicino alla mia scuola e
anche
LaPush, ma non avevano trovato niente. E anche quando mio padre aveva
letto nei
pensieri di Drew, aveva visto solo il corpo di Amanda nello
spogliatoio, dove
però non c’era. Questo significava che qualcuno lo
aveva spostato, ma chi?
La
polizia aveva archiviato il caso dopo due settimane di indagini andate
a vuoto.
Al funerale andammo tutti della scuola. Mi vennero le lacrime agli
occhi
vedendo i genitori di Amanda così sconvolti e distrutti per
la morte della
figlia, divenuta il pasto di un lurido vampiro assetato di sangue. Per
un
secondo mi feci schifo per quello che in parte ero…
La
scuola portò il lutto per una settimana, poi le lezioni
ripresero la solita
routine. Nessuno parlò più della festa di
Halloween, e probabilmente il
prossimo anno nessuno avrebbe mai più organizzato un ballo
per Halloween.
A
parte ciò, l’incontro con Drew mi era stato in
qualche modo d’aiuto:ora sapevo
come comportarmi se andavo contro un altro vampiro. Zio Jasper era
stato
particolarmente contento di come lo avevo affrontato e si era offerto
di farmi
da insegnante per delle lezioni di difesa e di attacco più
approfondite rispetto
a quelle che facevo con papà.
Dopo
lo scontro, pensavo che i rapporti con Leah si fossero
“ammorbiditi”, visto che
le avevo salvato la vita. E invece era accaduto l’esatto
opposto: mi guardava
con ancora più disprezzo proprio perché le
“avevo rubato la scena” e non poteva
prendersi il merito dell’esito dello scontro. Jacob le aveva
detto che invece
doveva ringraziarmi, ma poi gli avevo detto di lasciar perdere: ormai
avevo
perso le speranze di avere un buon rapporto con Leah.
A
parte questo, la mia vita aveva ripreso il suo solito ciclo: scuola,
lezioni,
pranzo con amici, scontro con Aisha. E anche pomeriggi con Jacob,
shopping con
zia Alice, corse con i licantropi, scontri amichevoli con vampiri,
bevute di
sangue animale.
E
quel giorno, dopo scuola, io e Claire saremmo andate insieme a Jacob,
Quil e
anche Embry a pranzo da Emily e Sam, che ci avevano invitato insieme al
resto
del branco per festeggiare il loro 12° anniversario di
matrimonio. Pensavamo
che volessero festeggiarlo da soli, e invece avevano invitato tutto il
branco
in un pranzo sulla spiaggia.
Così
all’uscita di scuola, salutai Alex e Sarah e raggiunsi
insieme a Claire la
macchina di Jacob, dove c’erano anche Quil e Embry. Io e
Claire salutammo
rispettivamente Jacob e Quil con un bacio, mentre Embry alzava gli
occhi al
cielo.
-Quando
voi quattro piccioncini avete finito, possiamo andare da Sam? Sto
morendo di
fame!
Quil
si staccò da Claire, ma senza smetterla di fissarla negli
occhi. –Chiudi il
becco Embry- e riprese a baciare Claire.
-Sul
serio ragazzi: faremo tardi. E ho davvero fame!
Jacob
smise di baciarmi e io mi appoggiai al suo petto. –Non
è che per caso sei
geloso?- chiese Jake divertito, mentre mi accarezzava i capelli.
Embry
scoppiò a ridere. –Io geloso? Ma per favore! E poi
di chi dovrei essere geloso?
-Beh,
di me e di Jacob. E anche di Sam, Jared e Paul, visto che nel branco
siamo gli
unici ad avere avuto l’impriting- disse Quil
–Secondo me sei geloso perché non
hai ancora trovato la tua anima gemella.
-E
forse neanche la troverà: chi vuoi che se lo prenda con il
carattere che si
ritrova!- e Jacob iniziò a ridere, seguito da Quil.
Embry
ebbe un fremito, incrociò le braccia e si limitò
a guardarli con odio:
probabilmente se non ci fossimo trovati in un parcheggio pubblico colmo
di persone,
si sarebbe trasformato e li avrebbe attaccati seduta stante. Ma
comunque,
notai che ci era rimasto male.
-Smettetela
voi due!- dissi a Jake e a Quil, e poi andai ad abbracciare Embry
–Non starli a
sentire. Arriverà anche il tuo momento di avere
l’impriting. Devi solo avere
pazienza.
Embry
ricambiò l’abbraccio. –Grazie Nessie.
Sei molto gentile. Mi chiedo come tu
possa stare con uno come Jacob.
-A
volte me lo chiedo anch’io!
-Ehi!-
mi disse Jacob e poi scoppiammo tutti a ridere.
-Bene!-
disse Claire –Penso proprio che sia ora di andare. Embry non
è l’unico che
inizia ad aver fame!
Io
e
Jacob salimmo davanti, e Quil e Claire dietro. Embry stava per salire
sulla
macchina, quando lanciando una rapida occhiata al parcheggio, rimase
immobile
fisso su un punto.
-Embry!
Ti vuoi muovere! Non avevi fame?- urlò Quil
dall’interno della macchina.
Ma
Embry non si mosse.
Mi
affacciai al finestrino. –Embry! Si può sapere
cosa…- le parole mi rimasero in
bocca: l’espressione di Embry era uguale a quella di un cieco
che vede per la
prima volta la luce.
Sorrisi.
–Parlando di impriting…
Immediatamente
Jacob, Quil e Claire si affacciarono ai finestrini.
-Chi
è? Chi è?- chiese Claire, seguendo il punto che
Embry fissava.
Lo
guardai anch’io e per poco non mi venne un colpo: Embry
fissava il gruppo di
Aisha e delle sue ochette. No, no, no,
NO! No, Aisha no!
-Chi
è Embry? Quella alta al centro?- chiese Quil riferendosi
proprio ad Aisha.
-No…
non lei… -disse Embry continuando a fissare il gruppetto.
Sospirai
di sollievo: almeno non era Aisha. Ma
allora quale ochetta è?
Embry
continuò. -È quella a sinistra… quella
mora con i jeans e la maglietta rosa.
Guardai
il gruppetto e rimasi scioccata. –Ashley!?!
Embry
sorrise. –Ashley… Ashley… bel
nome…
Quil
fece un urlo di gioia. Jacob gli diede un pacca amichevole sulla
spalla.
–Complimenti Embry!
-Calma,
calma!- disse Claire –Prima devi conquistarla.
-E
che ci vuole? Vado subito a
chiederle il
numero… - e fece per andarsene.
-Aspetta!-
e lo afferrai per un braccio –Adesso non mi sembra il caso:
Sam, Emily e gli
altri ci stanno aspettando. E poi guarda, sta tornando a casa!
E
infatti, Ashley insieme ad altre due si stavano allontanando dalla
scuola,
parlando tra di loro.
-Si,
forse hai ragione. Insomma, ho aspettato per tanto, un altro
po’ non mi cambia
niente- e salì in macchina.
Sospirai
di sollievo. Puoi rallentare quanto ti
pare, tanto prima o poi si conosceranno e finiranno insieme. Cacciai
in un
angolo quella consapevolezza, e mi rilassai sul sedile
dell’auto.
Per
tutto il pranzo, Embry non fece altro che parlare
dell’impriting e di Ashley,
di quanto fosse bella e di come si sentiva. Tutti erano contenti per
lui, e lo
ascoltavano felicemente.
Tutti
tranne io. Non mi piaceva per niente che Ashley diventasse una
ragazza-lupo.
Non la conoscevo, ma una cosa la sapevo: faceva parte del gruppetto di
Aisha. E
questo diceva tutto: se la tirava, era una smorfiosa, si credeva
superiore e si
divertiva ad umiliare gli altri. Com’era possibile che una
così abbia avuto
l’impriting con Embry? Non riuscivo a capacitarmene.
Inoltre,
l’unica che sembrava essere preoccupata di Ashley ero io:
Jacob mi disse,
mentre mi riaccompagnava a casa, che per lui era indifferente la
persona,
contava solo che Embry avesse avuto l’impriting. E perfino i
miei genitori, una
volta mostrato l’accaduto, mi dissero la stessa cosa.
Così
mi ritrovai il giorno dopo a scuola, che fissavo insistentemente
Ashley. Sarah,
a pranzo, se ne accorse.
-Si
può sapere cosa ti prende? È tutto il giorno che
fissi Aisha!
-Non
fisso lei, ma Ashley.
-E
perché Ashley?- chiese Alex con disinteresse.
Distolsi
lo sguardo. –Storia lunga, lasciate perdere.
Entrambe
alzarono lo spalle e tornarono a mangiare. Io mi misi a disegnare, per
cercare
di non pensarci, ma ebbi scarsi risultati: disegnai un ritratto
perfetto di
Ashley. Lo strappai in mille pezzi.
Durante
il resto delle lezioni, cercai di concentrarmi sugli argomenti, ma gli
già
avevo affrontati con il nonno tempo prima.
Così
mi misi a pensare a come Ashley l’avrebbe presa una volta
saputo dei licantropi
e dei vampiri: avrebbe avuto paura o ne sarebbe rimasta affascinata? Ma
la cosa
che proprio non riuscivo ad immaginarmi era Ashley in mezzo alle
ragazze-lupo:
noi tutte andavamo d’accordo ed eravamo molto amiche, ma come
sarebbe stato il
rapporto tra me e Ashley? Nemiche a scuola, amiche fuori? La cosa non
aveva
senso. Lo sapevo già come sarebbe andata a finire: io e
Ashley ci saremmo
subito odiate, e di conseguenza anche Jacob ed Embry avrebbero preso le
nostre
rispettive parti, per poi far si che anche il branco si dividesse in
due
blocchi, come già era successo alla mia nascita. Si sarebbe
scatenato un
litigio, e l’armonia del branco si sarebbe rotta. Tutto per
colpa di Ashley. O mia?
La
campanella di fine giornata mi riscosse dai miei pensieri. Scattai in
piedi e
uscii subito dalla scuola, salutai Alex e Sarah e andai da Jacob che,
con mia
grande sorpresa, era insieme ad Embry, anche lui in moto. Guardava
fisso Ashley
e la mia irritazione crebbe, ma cercai di nasconderla.
Salutai
Jacob con un bacio. –Ciao ragazzi! Che ci fai qui Embry? Che domanda cretina!
-Deve
fare la prima mossa con Ashley- mi disse Jacob.
-Ma
non si separa mai dalle sue amiche. Non posso andare lì e
chiederle il numero
davanti a tutte!
-Ma
che t’importa!- disse Jacob –Vai là e le
chiedi con cortesia se ti da il
numero.
-Si
certo! Per poi beccarmi le risatine e le battutine delle sue amiche-
scosse la
testa. Poi mi rivolse una sguardo speranzoso e un sorrisetto
–Nessie, me lo
faresti un favore?
Il
livello di irritazione superò i limiti. –No Embry!
Non andrò a chiedere il
numero al posto tuo!
-Ti
prego Nessie, ti prego.
Incrociai
le braccia. –No! Odio la persona
con cui
hai avuto l’impriting, e ora dovrei anche aiutarti a
conquistarla? Scordatelo!
Jacob
mi cinse i fianchi e mi disse in un orecchio: -Lo so che Ashley non ti
piace,
ma pensa ad Embry: quello che conta è la sua
felicità.
Me lo hai già detto ieri! Ma
stavolta notai una cosa: lo
sguardo speranzoso e il sorriso smagliante di Embry mi stavano ancora
pregando.
La mia irritazione svanì e iniziò a farsi sentire
il mio senso di colpa. Jacob
aveva ragione: l’unica cosa importante era la
felicità di Embry. Aveva
aspettato tanto per trovare l’impriting, e ora aveva
finalmente avuto ciò che
voleva. Il mio odio per Ashley passava in secondo piano: in un modo o
nell’altro, avrei trovato una soluzione con lei.
-Ok
ok!- sospirai –Le andrò a chiedere il numero!
Embry
esultò si gioia –Grazie Nessie! Ti devo un favore.
-Un
enorme favore!- precisai.
Tutte
le ochette si trovavano intorno alla macchina di Aisha, una
decappottabile nera
simile a quella di mia zia Rose, ma di qualità decisamente
minore.
Presi
un bel respiro e mi fermai davanti al gruppeto. Ricordati
che lo fai per Embry.
Aisha,
seduta in macchina, si accorse di me: mi squadrò dalla testa
aia piedi e poi mi
fece quel suo sorriso odioso.
-Mi
dispiace Nessie: questo spazio è privato e
l’ingresso è vietato ai mostri.
-E
allora tu che ci fai lì?- stava per ribbattere, ma le feci
segno di zittirsi
–Senti Aisha, non sono qui per litigare con te. Volevo solo
fare una domanda a
Ashley.
Lei
sgranò gli occhi. –A me?
Sospirai.
–Si. Mi puoi dare il tuo numero?
Il
suo sguardo si fece sospettoso. –Cos’hai in mente?
Vuoi farmi degli scherzi
telefonici?
-Primo,
sono cose da bambini e io non lo sono; secondo, se proprio dovrei
farteli, non
verrei certamente a chiederti il numero; e terzo, il tuo numero non
serve a me
ma a Embry.
Ashley
sgranò di nuovo gli occhi. –Embry!?!
-Si,
quello laggiù vicino a Jacob- e gli indicai entrambi.
Gli
lanciò una rapida occhiata e poi tornò a me.
–Lui vuole il mio numero? Sei
sicura?
-Non
è che vuole il MIO numero?- si intromise Aisha.
-Ne
sono certa Aisha: ha chiesto il numero di Ashley, non di una pazza
isterica.
Aisha
mi fulminò. Stava per rispondermi, ma Ashley fu
più veloce, dandomi un foglio
con scritto sopra due numeri.
-Il
primo è quello di casa, il secondo quello del cellulare.
Presi
il foglio e lo piegai in due. –Grazie. Ciao- e feci per
andarmene.
-Ehi
Nessie aspetta!- e Ashley mi bloccò per un braccio
–Ma a cosa gli serve il mio
numero?
-Secondo
te? Vuole chiederti di uscire, è ovvio!
Sorrise.
–E allora perché non è venuto a
parlarmi di persona?
-Diciamo
che non gli ho parlato moto bene di Aisha, e quindi non voleva fare la
figura
del cretino per poi sentirsi le sue risatine e battutine alle spalle-
le dissi
la verità.
-Già,
hai ragione…- mi disse sottovoce per non farlo sentire ad
Aisha.
Rimasi
sbigottita. Avevo ragione IO!?!
-Beh,
adesso vai a darglielo!- disse impaziente, ma entusiasta.
Feci
un cenno di assenso e me ne tornai da Jacob e Embry.
-Ecco
qui- e porsi ad Embry il foglio –numero di casa e del
cellulare.
Prese
il foglio e sorrise. –Grazie Nessie. Non so come fare a
sdebitarmi con te.
-Non
ti preoccupare, qualcosa mi verrà in mente.
Rise.
-Beh,
vogliamo andare adesso?- disse Jacob, mettendo in moto.
-Certo!-
rispose Embry, mentre anche lui avviava il motore e io salivo sulla
moto dietro
a Jake.
Notai
che finché non ci lasciammo la scuola alle spalle, Embry e
Ashley continuavano
a fissarsi intensamente negli occhi.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
e allora???? che ne
dite dell'impriting di Embry???? di tante ragazze della scuola, lui
proprio un'ochetta ha scelto.....XD
e ora cosa
succederà??? cosa farà la nostra Nessie??? come
si comporterà con Ashley??
lo scoprirete alla
prossima puntata!!!
ciao ciao!
|
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Capitolo 13 *** 12. Giudicando ***
zaoooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!
mi sa che questa volta
vi ho fatto aspettare un po' di più.....^__^''''''
ma sapete, mi trovo
alla fine del quadrimestre e conciliare compiti con interessi
è sempre più difficile....
comunque, eccoci qua e
iniziamo subito con i ringraziamenti
Balenotta
: wee la prima!!
complimenti...=D sono comntenta che la scelta dell'impriting ti sia
piaciuta =P fammi sapere che ne pensi del seguito!!
Maka_Envy
: Ashley brava ragazza?????
mmmmm..... gudica tu! XD
NikiPotter
: se la meyer avesse
continuato con la storia di nessie, più che banale sarebbe
stata esagerata!!! e comunque, l'avrei citata per plagio!! XDXDXD
Finleyna 4 Ever
: aisha tra le ragazze-lupo
proprio mai e poi mai!!! te lo immagini?? O_O
Bex Vampire
: spero di non averti fatto
aspettare molto....anche se probabilmente è così!
^__^'''
MimiMiaotwilight4e
: XDXDXDXD addiruttura un
colpo!!! fammi sapere che ne pensi di ashley dopo questo nuovo
capitolo!! ^_^
cullen isabella
: ti ringrazio molto dei tuoi
complimenti e sono contenta che la ff ti piaccia...^_^ per quanto
riguarda la lunghezza, io già penso ai prossimi capitoli che
scriverò, e su quello mi baso per la lunghezza.
alerana92
: tu la vedi
così??? mmmm.....=D nessuna anticipazione!
Lilyna_93 :
ti ringrazio molto
per i complimenti e per aver aggiunto la mia storia tra i
preferiti....^_^ effettivamente la vera storia parte dal secondo
capitolo...il primo era più che altro un'introduzione per
far capire meglio il punto di vista di nessie.
pazzerella_92
: ashley recuperabile???
vedremo.....XDXD
Yellow_B
: spero che questo capitolo vi
piaccia e che continuerete a recensire....^_^
maryku
: ti ringrazio molto per i
complimenti e sono contenta che la storia ti piaccia....^_^ per quanto
riguarda leah, a me è sempre stata antipatica, e quindi l'ho
resa antipatica! =P e seth....ci penserò se farlo comparire
o meno!
Tay_ :
e un bel colpo di scena ci
voleva proprio! XD
Sabry_Cullen
: spero che il prossimo
capitolo non ti deluda!!! =D
giogio16
: XDXDXD mi dispiace di averti
tradito!! e comunque, ho fatto embry perchè seth non ce lo
vedevo con ashley....non so poi se farlo comparire nei prossimi
cicli....
Dubhe27
: sono contenta che ti sia
piaciuta....e, caspita, un applauso perchè lai letta tutta
in un botto!
Lale loves
vampires : sinceramente non lo so se si
può morire per lo shock....al massimo si resta
paralizzati...O_O
Ashlein :
XDXDXD povera leah!!!
makkè!!! magari muore quella!! non la sopporto proprio!!! si
è notato? XD
e
ringrazio anche tutti quelli che mi leggono e le 125 persone che mi
hanno aggiunto tra i preferiti
finiti i
ringraziamenti, ecco a voi il nuovo capitolo!!!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
12.
Giudicando
Ero
seduta sul tavolo della cucina, che aspettavo che l’acqua
bollisse: non
riuscivo a dormire e mi stavo preparando una camomilla. A casa non
c’era
nessuno: probabilmente i miei genitori erano a casa dei miei nonni e
zii, e
visto che mi trovavo sotto lo scudo di mia madre, mio padre non
riusciva
neanche a sentire i miei pensieri.
Stavo
pensando a questo pomeriggio: Embry e Ashley erano usciti insieme e
probabilmente ora lei stava dormendo consapevole che il suo neo-ragazzo
era un
licantropo che combatteva contro i vampiri. L’indomani io e
Claire saremmo
andate a conoscerla e non ero per niente tranquilla. Così
come non ero
tranquilla neanche il pomeriggio precedente, quando Embry aveva
chiamato Ashley
subito dopo che le avevo chiesto il numero: le aveva parlato per un
po’ e poi
le aveva chiesto di uscire il giorno dopo, cioè oggi.
Mi
presi la testa con entrambi le mani, appoggiandomi al tavolo: come
sarebbe
andata domani? Claire era entusiasta di conoscerla, e mi aveva anche
rassicurato dicendomi che forse non era come me l’aspettavo.
“Non si giudica un
libro dalla copertina”. Oltre alla
psicologia, ora Claire si da anche alla filosofia!
Sentii
la porta aprirsi, e poi la luce che si accendeva.
-O
mio Dio Nessie, mi hai quasi prendere un colpo!- disse Rosalie entrando
in
cucina –Ma non dovresti essere a letto tesoro? Non ti fa bene
non dormire, lo
sai.
Perfetto! Ci mancavano solo le
attenzioni super odiose e super pressanti di mia zia!
–Non riuscivo a dormire. Mi
stavo preparando una camomilla- e feci per prendere il bollitore con
l’acqua
ormai bollente.
-Lascia
stare. Ci penso io, piccola.
Sospirai
e rimasi seduta, mentre la zia mi preparava la camomilla.
Mi
mise una tazza fumante davanti al viso. –Ecco qui. Bevi.
Presi
la tazza, soffiai per togliere un po’ di calore e bevvi:
buona.
-Scusa
zia, ma che ci sei venuta a fare qui?
-A
tua madre serviva una cosa, e visto che si trovava comodamente sdraiata
sul
divano tra le braccia di tuo padre, non le andava di alzarsi.
-O
forse era papà che non voleva che mamma si alzasse-
commentai.
-Forse.
Sospirai
e bevvi un altro sorso: ormai ero abituata a queste, come dire,
“smancerie” dei
miei, ma non mi davano fastidio, anzi li trovavo molto dolci.
-E
tu
perché non riesci a dormire?
-Niente-
non mi andava di parlarne.
-Per
caso centra l’impriting di Embry con quella ragazza che non
ti piace?
Alzai
gli occhi al cielo. –Ma in questa famiglia non si possono
avere dei segreti?
Rosalie
sorrise. –Beh, dovresti parlarne con Edward e Alice: lui
legge nelle tua mente,
e lei vede quello che lui legge.
Bevvi
un altro sorso, irritata. Che bella
squadra!
-Ma
scusami tesoro,- riprese la zia –perché questa
ragazza, questa Ashley, si
chiama così giusto?- e io annuii
–Perché non dovrebbe piacerti?
Sbottai.
–Perché non dovrebbe piacermi!?! PERCHÈ
NON DOVREBBE PIACERMI!?! Te lo mostro subito!- e le toccai
una guancia,
mostrandole tutte le cattiverie di Aisha e delle sue ochette, sin dal
giorno
del liquido verde.
-Beh,-
mi disse quando ebbi finito –ma questo riguarda solo Aisha.
-Cosa?
-Le
cose che mi hai fatto vedere sono cose che ha fatto Aisha.
-Ma
insieme alle sue ochette, tra le quali c’è anche
Ashley.
-La
mente di tutto però è sempre Aisha.
-E
Ashley è una sua alleata!
-O
una sua succube?
Scossi
la testa. –Si è unita al suo gruppo. Fa parte del
suo gruppo. È ovvio che
condivida le sue idee.
-La
conosci Nessie? Tu conosci Ashley, Nessie? Sai solo il suo nome, o sai
anche
com’è il suo carattere?
-Beh,
ecco… no, non prorpio… ma non ho bisogno di
conoscerla per sapere com’è il suo
carattere: è un’ochetta di Aisha, e questo dice
tutto!
-Avanti
tesoro, lo sai meglio di me che non si giudica un libro dalla copertina!
Alzai
gli occhi al cielo. Ma sempre lo stesso
proverbio usate?
-E
te
ne darò una prova, anche se forse è un
po’ cretina- e se ne andò, per poi
riapparire con un enorme volume, che quando lo poggiò sul
tavolo fece
sobbalzare la tazza.
-Leggeresti
mai un volume del genere?
-Non
ne leggerei neanche uno che è la dodicesima parte di questo.
Quando
ero piccola mi piaceva leggere, ma crescendo ne ho perso la voglia e
l’interesse, ed ora odio farlo. Cosa strana, soprattutto con
una madre che ha
una collezione di libri pari a quella di una biblioteca pubblica.
-E
invece io scommetto che leggerai tutto quello che
c’è scritto in questo volume-
e fece per andarsene –Prima di tornare a dormire, portalo a
tua madre: era
questo quello che gli serviva!- e se ne andò
Guardai
l’enorme mattone che avevo davanti. Non
ti leggerò mai! Cercai il titolo sul dorso e
sulla copertina, ma c’erano
soltanto dei ghirigori in rilievo. Sbuffai. Beh,
lo aprirò solo per vedere il titolo. Aprii la
grossa copertina, e sfogliai
la prima pagina bianca. Rimasi meravigliata nel vedere una grande foto
di due
sposi, con una scritta elegante sotto come didascalia: “Album
fotografico del matrimonio tra Edward Anthony Masen Cullen e
Isabella Marie Swan”. Sorrisi, osservando la foto:
mio padre era,
naturalmente, tale e quale ad adesso, e con il completo nero assumeva
un’aria
solenne, nonché un aspetto assolutamente bellissimo;
l’immagine di mia madre
invece, mi fece uno strano effetto: non ero abituata a vederla quando
era
ancora un’umana, e sembrava piccola e fragile, con le quelle
guance colorate di
rosso, ma era ugualmente bellissima nel vestito bianco. Edward e Bella
erano
abbracciati e si guardavano intensamente negli occhi.
Sorrisi
ancora e girai un’altra pagina, vedendo che c’erano
altre foto ed altre
didascalie. “Leggerai tutto quello
che
c’è scritto in questo volume”. Mia zia
è perfida!
-Sei
pronta?- mi chiese Claire con un sorriso.
-Diciamo
di si- e mi incamminai con lei verso l’armadietto di Ashley,
pronte a fare
conoscenza della nuova ragazza-lupo.
L’esempio
dell’album fotografico mi era stato in qualche modo
d’aiuto, e adesso potevo
anche essere… “felice” di conoscere
Ashley. E infatti quella mattina l’avevo
subito adocchiata nel parcheggio, anche se avevo notato qualcosa di
strano:
Aisha e tutte le ochette stavano discutendo animatamente con Ashley,
che
guardava furiosa Aisha. Strano!
Claire
mi superò ed andò davanti Ashley sorridendole,
mentre io le stavo dietro,
cercando di sembrare più amichevole possibile.
-Ciao
Ashley!- le disse porgendole cortesemente la mano –Io sono
Claire, la ragazza
di Quil.
Ashley
la guardò, poi sorrise e le strinse la mano. –Ah
si, Embry mi aveva parlato di
te. Sono molto felice di conoscerti!
-Mentre
noi già ci conosciamo,- dissi sorridendole
–Bevenuta nelle ragazze-lupo.
La
reazione di Ashley fu bizzarra: sgranò gli occhi e assunse
un’espressione
strana, come se fosse spaventata. Ma
perché?
Claire
se ne accorse, e cercò di sviare il discorso.
–Oggi pomeriggio c’è una
sottospecie di festa sulla spiaggia per darti il benvenuto. Devi
assolutamente
venerci!
Visto
che Ashley continuava a fissarmi in quel modo, distolsi lo sguardo da
lei e mi
rivolsi a Claire. –A che ora c’è? Prima
o dopo dovrei andare a caccia con i
miei.
-Penso
che sia alle 6.
-Allora
uscita da scuola andrò subito. Almeno dopo posso godermi con
tranquillità la
festa.
Ashley
non disse niente: ci guardava ancora più terrorizzata. Poi
si rivolse a Claire.
–Posso dirti una cosa in privato?
Claire
rimase spiazzata. – C-Certo!- e Ashley la trascinò
dall’altro lato del
corridoio, inconsapevole che io continuavo a sentirle.
-Ma
ci sarà anche Nessie?- chiese Ashley agitata.
-Certo!
Ha avuto l’impriting con Jacob, lo sai no?- le rispose
Claire, anche lei
sorpresa per quella sua reazione.
-Si
si, lo so ma… non è pericoloso?
-Cosa?
Cosa?
-Non
potrebbe essere pericoloso farla partecipare? Se dovesse perdere il
controllo,
potrebbe attaccare una di noi per la sete. Sinceramente io non mi fido
di lei.
Iniziai
a respirare rumorosamente, tentando invano di controllare la mia rabbia
e la
mia furia, e camminai verso di lei, con l’intenzione di farle
DAVVERO paura.
-Non
ti fidi di me! TU NON TI FIDI DI ME!?! Ma se neanche mi conosci?- le
dissi,
facendo uno sforzo enorme per non urlarle in faccia, visto che ci
trovavamo nel
corridoio della scuola. –Che ne puoi sapere tu se il mio
autocontrollo potrebbe
cedere, se è solo da ieri che sai la verità? Che
ne puoi sapere tu, che sei
solo una normale umana?
Ashley
mi guardò ancora con quell’aria spaventata, poi a
quanto pare raccolse un po’
di coraggio e mi rivolse la parola. –Beh, si… non
ne so molto… ma so che sei
per metà vampira, e questo basta e avanza!
Strano, sono le stesse parole che
ho usato io per descrivere lei…
ma ero troppo infuriata per farci davvero caso.
-Ashley
non ti devi preoccupare- le
disse Claire
–Nessie e i Cullens non hanno mai fatto del male a nessuno, e
mai lo faranno:
sono vampiri vegetariani.
-Senti
Claire, sono vampiri! Bevono sangue, e noi umani siamo il loro pasto!
Io non
riesco a starmene tranquilla sapendo che loro vivono indisturbati tra
noi.
Adesso ti faccio vedere io come
un vampiro attacca la sua preda… ma
fortunatamente per Ashley, Claire si era messa davanti a me e mi teneva
per un
braccio.
-Inoltre
non posso credere di aver vissuto tutto questo tempo inconsapevole
della loro
esistenza,- continuò Ashley –e che ci sono delle
persone che continuano a
farlo. Non mi sembra giusto: tutti dovrebbero saperlo, tutti dovrebbero
sapere
che c’è pericolo di morte- e fece per andarsene.
-Ma
dove vai?- le chiese Claire.
-Ad
avvertire le mie amiche, ad avvertire Aisha. Poi dopo penseremo a come
rendere
la cosa pubblica.
Claire
e io sgranammo gli occhi.
-Ashley,
non hai capito che…- Claire si interruppe nel vedere la mia
espressione. Anche
Ashley ne rimase terrorizzata.
-NON
TI AZZARDARE A FARLO!!- e le saltai addosso.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
ta-dam!!!
allora, Ashley
vorrebbe rendere pubblica l'esistenza dei vampiri e dirlo anche ad
Aisha.....che ne dite???
sul serio Ashley
è come sembra??? riusciranno a chiarsi con Nessie, o si
odieranno fino alla morte (modo di dire)???
ma soprattutto, cosa
succederà a Nessie dopo aver attaccato Ashley in mezzo al
corridoio????
le risposte a queste
domande nel prossimo capitolo...!
un bacio... a
presto....
|
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Capitolo 14 *** 13. Scelta ***
Buonasera!
eccomi qui di nuovo
con un capitolo nuovo nuovo.....XD
ma prima di
ciò, i ringraziamenti!
cullen isabella : XDXDXD addirittura odiarla
mi sembra un po' troppo... o forse no? =P spero che questo capitolo di
piaccia!
Maka_Envy : W la curiosità!
XD credo di saziarne solo un po' con questo capitolo....=D e x quanto
riguarda Ashley, se la pensi in quella maniera...
MimiMiaotwilight4e : sul serio è
l'eccezione che conferma la regola?? XD me cattiva e non ti dice
niente! =P comunque fammi sapere che ne pensi di questo nuovo
capitolo...
Bex Vampire : modestamente, quando mi ci
metto so anche creare tensione e suspance...! XDXDXD
Sammy Cullen : mmmmmm....Ashley che muore??
BOH! chi lo sa!! XDXDXD
pazzerella_92 : grazie mille dei
complimenti....ma sei sicura di voler ritirare tutto??? =D=P
Nancy95 : O_O troppe domande!!! O_O
dai scherzo! sono felice che le mie lettrici siano curiose...=P e
comunque parte delle tue risposte le troverai in questo capitolo!
Finleyna 4 Ever : XDXDXDXD addirittura che era
meglio Aisha mi sembra esagerato!!! XDXD
Tay_ : Ashley più avanti
cambierà....mmmmm forse si....forse no.... XDXDXP
ishizu : non credo che i
Volturi si scomoderebbero tanto solo per una cretina come lei....!! =D
NikiPotter : quando ci vuole ci vuole!!
XD fammi sapere che ne pensi di questo nuovo capitolo!! ^^
Ashlein : davvero ci pensi tu???
allora non ci sono problemi, ho risolto per la fine del ciclo....XDXD
maryku : prevedi guai??? e prevedi
bene!!! =D continua a recensire...^^
Dubhe27 : ma Ashley riesce a tenerla
la bocca chiusa, basta tappargliela con lo scotch!! XDXD (ma sta
battuta misera??? -_-''')
Yellow_B : effettivamente l'idea
dell'album non mi convinceva molto, ma in modo o nell'altro Nessie
doveva capire!! =D
roxy_black : ti ringrzio mille per i
complimenti che mi hai fatto e sono contenta che la mia storia ti
piaccia.....e comunque se vuoi scrivere delle storie su Nessie fallo!
sarò molto felice di leggerle!! ^_^
Razorbladekisses : cerca di moderare la
rabbia....^_^''' e comunque spero che il nuovo capitolo sia di tuo
gradimento!
Lale loves vampires : ti ringrazio molto del
compliemento e spero che questo nuovo capitolo sazierà la
tua curiosità! =D
dunque, ricapitolando,
Nessie è saltata addosso ad Ashley, impedendole di dire
tutto ad Aisha.
vediamo ora cosa
succederà....
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
13.
Scelta
-Voi
potete capire, signori Robbinson, che la questione è
abbastanza seria.
-Ne
siamo sicuri preside Lowell.
-Non
è la prima volta che Renesmee provoca una rissa, nella quale
poi è sempre
coinvolta. La prima è stata nei primi giorni di scuola di
Renesmee, e poi è
successo altre due volte nel corso dell’anno. Questa
è la quarta, e dopo
quattro segnalazioni, scatta la sospensione. Mi dispiace anche:
Renesmee è una
studentessa modello…
-Che
però si diverte a scatenare rissi- precisò mio
padre –Se deve punirla, come è
giusto che sia, non si deve preoccupare e la sospenda pure.
Era
già da un’ora che mi trovavo seduta in presidenza,
fuori però dall’ufficio del
preside, che ascoltavo la conversazione tra i miei genitori e il
preside
Lowell, riguardo la mia ultima “azzuffata”: dopo
che mi ero avvinghiata addosso
ad Ashley, sono subito accorsi tutti gli studenti della scuola, e poi
erano
intervenuti Nick, Kevin e Chris, che mi avevano separato da Ashley. Lei
invece,
era stata accompagnata da Claire in infermeria, perché era
rimasta sotto shock.
Mi
ero calmata solo quando erano arrivati Edward e Bella, e mi ero dovuta
sorbire
i loro sguardi indagatori e furiosi: naturalmente erano arrabbiati
perché mi
ero quasi fatta scoprire per la quarta volta. E
ora ci mancava anche la sospensione! Sbuffai.
Poi
la porta dell’ufficio si aprì.
-Mi
dispiace di avervi disturbato con questa chiamata- disse il preside
Lowell,
stringendo la mano ai miei genitori.
-Ma
non si preoccupi- gli rispose mia madre, posando poi lo sguardo su di
me –Non è
certo lei quello che ha iniziato la rissa.
Alzai
gli occhi al cielo. Ma certo!
C’è una
psicopatica in giro per la scuola che sa tutto sui vampiri e vuole
dirlo al
mondo intero, e la colpa naturalmente è la mia, che le ho
impedito di farlo!
Ignorai
l’occhiataccia di mio padre. –Allora arrivederci
preside- gli disse lui,
andando verso la porta della presidenza.
-Arrivederci
signori Robbinson. Ciao Renesmee, e quando ritornerai a scuola cerca di
comportarti meglio.
Mi
alzai e seguii i miei. –Senz’altro. Arrivederci.
Camminai
tra mio padre e mia madre. –Allora, qual è la
sentenza?
-5
giorni. Sei stata sospesa per una settimana- mi rispose mia madre,
gelida.
Annui
e sospirai. Sono arrabbiati.
-E
come dovremmo essere? Felici? Orgogliosi? Ti rendi conto di quello che
hai
fatto?- mi chiese mio padre.
-Che
cosa avrei dovuto fare allora? Lasciarle fare quello che voleva fare?
Lasciarla
andare da Aisha e compagnia bella a dirgli della nostra vera natura?
-No
certo che no,- disse mia madre –ma non dovevi neanche
saltarle addosso. Bastava
semplicemente parlarle.
-In
quel momento ero troppo infuriata per pensare a qualcos’altro
oltre che
saltarle addosso. E poi non credo che mi avrebbe ascoltata.
-Aveva
solo paura. Bastava rassicurarla- disse Edward.
-Ma
pura di cosa? Noi non siamo pericolosi.
-Beh,
effettivamente…
Gli
feci segno di stare zitto. –No papà, per favore!
Non fare il pessimista e il
pignolo della situazione!
Bella
rise. –Forse non siamo pericolosi, ma quale persona normale
non reagirebbe così
venendo a sapere dell’esistenza dei vampiri?
-Se
non sbaglio tu non hai reagito così quando hai scoperto che
papà era un vampiro.
-Si,
ma tua madre non ha mai fatto parte della categoria delle persone
normali- ed
Edward iniziò a ridere, mentre cingeva i fianchi di Bella.
Risi anch’io, e poi
dopo anche mia madre.
-Adesso
è meglio andare a casa- disse mamma, dirigendosi verso
l’uscita.
-Aspettatemi
in macchina. Prendo dei libri nell’armadietto, saluto i miei
amici e vi
raggiungo.
Edward
e Bella annuirono e andarono verso l’uscita. Solo in quel
momento notai che il
corridoio era pieno di persone che fissavano ammirati e sbalorditi i
miei
genitori. Sospirai e alzai gli occhi al cielo, andando al mio
armadietto. Lì
trovai Alex, Sarah, Chris, Nick e Kevin nelle stesse condizioni degli
altri
ragazzi del corridoio. Poi Nick si accorse di me.
-Diamine
Nessie, si può sapere chi sono quei modelli che erano vicino
a te?
-Il
ragazzo è uno schianto!- disse Alex.
-Ma
perché la ragazza? È una bomba!-
commentò Chris.
Mi
scappò una risata. –Sono i miei genitori.
Sgranarono
tutti gli occhi e mi fissarono a bocca aperta.
Sarah
balbettò. –Quelli là erano tuo padre e
tua madre?
Aprii
l’armadietto e presi due libri. –Si: Edward e Bella
Robbinson.
-Ma
sono troppo giovani!- urlò Kevin.
Accidenti! –Si passano un anno
di differenza
e mia madre è rimasta incinta a 18 anni- In
fin dei conti è la pura verità!
-33
anni… cavolo se li portano proprio bene!-
commentò Chris.
Alzai
le spalle.
-Ma
a
parte questo, perché sono qui?- mi chiese Sarah.
-Li
ha chiamati il preside che poi mi ha sospeso per una settimana.
-Oh
Nessie, mi dispiace.
A me no!
-Comunque
cerca di farti sospendere un po’ più spesso-
commentò Chris –almeno rivediamo
tua madre di nuovo.
Risi
e li salutai.
-Ma
si può sapere che vuole Emily da me?- chiesi a Jacob,
raggiungendolo: stavamo
correndo verso la spiaggia.
-Non
lo so. Rachel, che ha passato la mattinata con lei, è
tornata a casa e ha detto
che Emily voleva parlare sia con te che con Ashley. Così,
mentre venivo da te,
ho avvisato Embry.
Annui.
–E scommetto che era ancora arrabbiato…- appena
tornata a casa, l’avevo subito
chiamato e ci eravamo urlati al telefono per più di
un’ora.
-Beh
si. Ma è lui quello che si comporta da stupido: Ashley
voleva rendere pubblico
tutto e tu hai fatto la cosa giusta. Forse sei stata un po’
impulsiva, ma
almeno le hai impedito di fare quello che aveva intenzione di fare.
Sospirai.
Lo sapevo: piano piano anche Jacob e Embry si sarebbero messi
l’uno contro
l’altro, e questo non lo volevo.
Jacob
mi salutò con un bacio e poi andò verso casa sua,
mentre io continuavo verso la
spiaggia. Trovai Emily seduta su una roccia, con affianco Claire e
Ashley, e
Rachel in piedi vicino a loro.
-Ciao
ragazze- e accennai un sorriso.
-Ciao
Nessie!- mi rispose Rachel e si spostò vicino a me: io e mia
cognata andavamo
molto d’accordo, e a quanto pareva lei era dalla mia parte.
Claire
mi sorrise ma rimase vicino ad Ashley, che invece mi fissava con odio. Le è finita la paura. Peccato! Emily
si
limitò a fissarmi, neutra. Poi iniziò a parlare.
-Allora,
come vi è stato detto, sono qui per parlare di quello che
è successo oggi a
scuola- fece una pausa -Renesmee,
Ashley, c’è qualcosa che dovreste dirvi?
Silenzio.
Io fissavo Ashley, mentre lei si guardava le punte degli stivali. Ma
poi iniziò
a parlare.
-Personalmente
Emily, io non ho niente da dire: è stata lei quella che mi
ha attaccato.
-E
non me ne pento assolutamente- iniziai –tu volevi rendere
pubblica l’esistenza
dei vampiri. Ti sembra una cosa normale?
-Certo
che si! Tutti devono sapere che c’è un pericolo e
devono poter proteggersi.
-Proteggersi
da vampiri? E come?- le rispose Rachel –Hanno dei sensi molto
più sviluppati
dei nostri.
-Beh,
intanto si possono evitare. In fin dei conti c’è
sempre una famiglia di vampiri
che abita nei dintorni.
Strinsi
i denti. –Noi Cullen non siamo pericolosi.
-Fortuna!
Se invece eri pericolosa, allora sarei morta!- ed iniziò ad
urlare.
La
furia si stava di nuovo impossessando di me. –Sei tu quella
che…
-BASTA!
Io
e
Ashley guardammo subito Emily, e così fecero anche Claire e
Rachel.
-Renesmee,-
iniziò –tu e la tua famiglia siete comunque
pericolosi. Anche se siete vampiri
vegetariani, può capitare che qualcuno possa perdere il
controllo. Tipo Jasper:
se non sbaglio, ha ancora dei problemi con il sangue umano, no?
Feci
un sospiro e abbassai lo sguardo, per evitare di incrociare quello
soddisfatto
e saccente di Ashley. –Si è vero.
-Bene.
Ashley tu credi che i vampiri siano un pericolo, ma non pensi che lo
siano
anche i licantropi?
Ashley
rimase spiazzata. –I licantropi? No… no,
no… insomma, loro non si nutrono di
sangue.
-Ma
possono perdere il controllo e trasformarsi anche nei casi meno
opportuni. Noi
siamo quelle che corriamo più rischi di tutti.
-Embry
non mi farebbe mai del male.
-Neanche
Sam, eppure la vedi questa cicatrice che mi sfigura metà
viso? Me l’ha fatta
lui, perché si è trasformato per sbaglio e io mi
trovavo nei paraggi.
Ashley
rimase impietrita.
Emily
continuò. –Quindi, come puoi notare, sono entrambi
pericolosi. Questo perché
entrambi non sono umani. Le cose stanno così, e se accetti i
licantropi devi
accettare anche i vampiri.
Ashley
rimase impietrita ancora per un po’, poi sbottò e
si alzò in piedi.
-Ma
ti sei bevuta il cervello? Accettare i vampiri? Cosa mi vieni a dire?
Non posso
accettare che ci siano dei mostri che mi possono attaccare da un
momento
all’altro!
Emily
non si scompose. –Certo che non possiamo accettare i vampiri
“normali”, ma i
Cullen si. E poi c’è sempre il branco per
qualsiasi evenienza.
-Ma…
Emily
la interruppe. -Ashley la situazione è questa. Che vuoi fare?
-Io…
io non lo so… non riesco a…- ma fu di nuovo
interrotta.
-Perfetto.
Allora vattene, ma non devi dire a nessuno niente di tutto
ciò. Quindi niente
vampiri e licantropi pubblici. Sono stata chiara?
Ashley
era rimasta spiazzata per l’ennesima volta. –Si. E
Embry…
Intervenne
Rachel. –Glielo diremmo con calma.
Ashley
annuì, guardò tutte per un attimo, per poi infine
guardare me: non c’era
bisogno di mio padre per capire che stava pensando che fosse tutta
colpa mia.
E poi
si girò e se andò via.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
e insomma Ashley se ne
va.... ok, scommetto che siete tutte contente di questo. Ma bisogna
esserlo sul serio???
del prossimo capitolo
vi dico solo che ci sarà un ritorno inaspettato di una
persona che non vedevamo da tempo.....chi???
me non dice niente!!!
XDXDXD
un bacio a presto....
PS: mentre continuo
questa ff, ne ho iniziata una nuova, "Il tuo ricordo in me".
è molto diversa da questa, e soprattutto è molto
drammatica....se vi va di dare un'occhiata ne sarei molto felice....^^
PPS: nelle recensioni
che farete non ditemi se ci passate o no, non mi sembra proprio il caso!^_^
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Capitolo 15 *** 14. Ritorno inaspettato ***
Sauuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!
Come state mie cari
lettrici???? Spero bene!! ^__^
ishizu: XDXDXDXDXD ma insomma Ashley
ti stava davvero simpatica?? XDXD
Balenotta: tesoro!!! =D sono contenta che
il capitolo ti sia piaciuto.....spero anche questo!!! =P
Maka_Envy: beh, è naturale che
per Embry ci sono rimasta male anch'io.....ma la colpa è di
Ashley! u_u
Nancy95: che vogliamo farci, Ashley
è fatta così!! Se l'è scelta proprio
bene Embry!! =P e comunque ora scoprirai chi è tornato....
roxy_black: diciamo che forse Embry si
incavolerà giusto un po'....^_^''
zije600: sono contenta che questa
storia ti sia piaciuta e spero che continuerai a recensire....^_^ e
comunque mi dispiace, ma il personaggio che torna non è Seth!
Sammy Cullen: mi dispiace, ma non tornano
nè i Volturi nè Zafrina e neanche il Clan di
Denali...ritenta, sarai più fortunata!! XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: XDXDXDXD addirittura come la
prof. di latino.....XD
Tay_: O_O uao!! l'unica a cui Ashley
sta simpatica!!! me sbalordita!! O_O
pazzerella_92: sicura che Ashley sia
irrecuperabile??? =P credo di averti confuso ancora di più!!
^_^''
candy948: XDXDXD hai ancora l'ansia???
Spero di fartela cessare con questo capitolo!!! =D
Ashlein: Amanda vampira neonata??? O_O
sei per caso la nipote del detective Colombo??? O_O
Yellow_B: a quanto pare per te Ashley
brillava di simpatia......! XDXDXD
Silvia__NEWMOON: sono contenta che la storia ti
sia piaciuta!!! ^_^ (hai un bellissimo nome....silvia, come me!! XD)
Razorbladekisse: ti ringrazio
infinitamente....spero di non deluderti con questo nuovo capitolo!! ^_^
maryku: mi dispiace ma non arriva
nè Nahuel nè i Volturi....lo scoprirai in questo
capitolo!!! =P
Lale loves vampires:
già,
povero Embry....e comunque la tua curiosità sarà
saziata con questo capitolo...!! =D
Allora, se non sbaglio
eravamo arrivate che Ashley decide di andarsene e io vi avevo anche
anticipato un ritorno inaspettato....
ed infatti, eccolo
qui!!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
14.
Ritorno inaspettato
-Forse
non abbiamo fatto la cosa giusta…- mormorò Claire.
-Ma
dai Claire! È stata lei quella che non voleva accettarlo!-
esclamò Rachel.
-Era
soltanto spaventata. Non credere che quando ha saputo che Embry era un
licantropo sia rimasta calma. La prima volta che si è
trasformato davanti a
lei, si è messa ad urlare. Ma dopo un po’ si
è calmata grazie anche alle
rassicurazioni di Embry. Di questo aveva bisogno: rassicurazioni. Solo
rassicurazioni.
-Ti
sei messa a fare la psicologa anche con lei, non è vero?
E
continuarono
per un bel po’ a discutere sulla passione di Claire. Ma io
non prestavo molta
attenzione a loro: osservavo Emily che era persa nei suoi pensieri. Ad
un certo
punto si alzò e iniziò a camminare lungo la riva.
-Dove
vai?- le chiesi affiancandola.
-A
casa. Sam aveva chiamato Jacob ed Embry per parlare e i due hanno avuto
un
litigio proprio adesso.
L’avevo detto io! Sospirai.
-Cosa
vogliamo fare Emily?- incalzai io –Sul serio vogliamo
escludere Ashley?
-No,
certo che no. Embry ne soffrirebbe. E anche lei. Direi che dobbiamo
lasciarle
un po’ di tempo per rifletterci.
-Come
ha detto Claire…
-Se
lo ha detto la psicologa!- e scoppiammo entrambe a ridere.
-Ma
comunque,- continuò –anche tu devi sforzarti di
fartela piacere. Anche se ti
offende, non attaccarla di nuovo: sarebbe peggio. E cercate di
diventare
amiche.
Arricciai
le labbra. –Non credo che lei lo voglia.
-Tu
provaci. Intanto vado a dirglielo ad Embry.
-Se
la prenderà con me. E Jacob naturalmente mi
difenderà. E così tra quei due
scoppierà un altro litigio.
-Sicuramente,
ma che possiamo farci?
Scossi
la testa. –Il branco non può dividersi per colpa
di Ashley.
-O
tua?
No! –Forse…
La
lasciai per tornarmene a casa entrando nella foresta. Mentre correvo
pensavo a
di chi fosse la colpa di tutto ciò. Certamente
non la tua: tu ti sei comportata per il meglio, evitando che Ashley
spargesse
la verità ai quattro venti. Ma perché
voleva farlo? Perché era spaventata e
preoccupata. Avevo solo bisogno di essere rassicurata. E
tu l’hai attaccata proprio come un normale vampiro! Eppure
in
quel momento mi ero sentita così arrabbiata e infuriata con
lei… ma perché mi
ero arrabbiata? Dov’è
Claire quando
serve?
Ma
poi capii: lei mi aveva giudicato subito come una vampira assetata di
sangue,
senza neanche conoscermi. Mentre io mi ero auto convinta che prima
dovevo
conoscerla e poi giudicarla. Ecco perché mi ero arrabbiata:
lei mi aveva subito
giudicata. “Un libro non si giudica
dalla
copertina”… zia Rose doveva farla a lei la lezione
filosofica.
Mi
risvegliai da quei pensieri perché sentii qualcosa di
strano: un odore forte,
un odore di un vampiro. Cercai di riconoscerlo, ma non era nessuno
della mia
famiglia. E poi mi trovavo ancora a LaPush. Lo seguii per vedere chi
era, e più
mi avvicinavo più l’odore diventava forte. Poi se
ne aggiunse anche un altro:
dolce, dissetante. Sangue umano. Corsi
più veloce, finché non arrivai in una radura: per
terra c’era Ashley che si
teneva il braccio che sanguinava e guardava terrorizzata la figura
davanti a
sé.
Senza
neanche pensarci, attaccai il vampiro, facendolo sbattere contro un
albero. Poi
andai da Ashley.
-Stai
bene?- le urlai.
-Si,
si… sto bene…- mi rispose balbettando.
-Appena
puoi, chiama Embry al telefonino.
Lei
annuì.
Mi
voltai contro il vampiro e rimasi di stucco nel riconoscerlo: capelli
neri
arruffati, vestito nero strappato sulle maniche e lungo le cosce, pelle
bianchissima, occhi rossi, espressione da pazza.
-Amanda
Pewil?
Amanda
si era alzata in piedi e mi sorrideva in posizione d’attacco.
Nonostante io
fossi ancora sconvolta, mi misi davanti Ashley in posizione di difesa. Stavolta non ho più l’ansia.
Attaccami pure:
sono pronta. L’essenziale era proteggere Ashley e
tenerla occupata finché
non sarebbero arrivati i lupi: da sola non avrei mai potuto farcela ad
ucciderla.
Ma
comunque ero sempre sorpresa: non avrei mai potuto immaginare che
Amanda fosse
diventata un vampiro. Da quello che mi aveva detto Drew, il corpo di
Amanda
doveva stare dissanguato sul pavimento dello spogliatoio, dove invece
c’era
solo sangue. Ero curiosa di sapere cos’era successo dopo che
Drew se ne era
andato, ma soprattutto come aveva fatto Amanda a sopravvivere per un
mese
intero senza compiere delle stragi di morte. La mia
curiosità doveva essere
saziata.
-Amanda…
Amanda, sono Renesmee… ricordi? Eravamo alla stessa
scuola… io ero quella
vestita da vampira…
Mi
scrutò per un po’, senza mai abbandonare la
posizione felina. –Si… si ricordo…
ma tu guarda che caso, ci ho anche azzeccato!- e scoppiò in
una risata
pazzoide.
Lanciai
un rapido sguardo ad Ashley: era terrorizzata. Mentre Amanda continuava
a
ridere, le feci il segno del telefono con la mano e lei
annuì. Allora ritornai
a guardare Amanda. Prendi tempo Nessie!
Prendi tempo!
-Cosa
ti è successo? Come mai sei diventata così?
Amanda
rise di nuovo. –Come mai? Mi ha morso un vampiro, ovvio!
-Si,
ma dopo che ti ha morso cos’è successo?
Rise
ancora. –Cos’è successo? E cosa poteva
succedere? Quando Drew, il ragazzo che
mi ha accompagnato al ballo, mi aveva chiesto di andare insieme a lui
nello
spogliatoio, avevo pensato che voleva farlo con me. E cavolo, con uno
schianto
del genere non mi sarei di certo tirata indietro! Ma poi aveva iniziato
a
baciarmi, prima sulle labbra e poi sempre più
giù, fino a raggiungere il collo.
E a quel punto mi ha morso. Dolore, dolore e ancora dolore. Quando
aveva
finito, mi ha lasciato sul pavimento in preda allo spasimo e se
n’è andato
dalla finestra. Ma il caro Drew non aveva messo in considerazione il
fatto che
io ero ancora viva… avevo capito che era un vampiro e dal
dolore che provavo al
collo avevo intuito che lo stavo diventando anch’io. Ma cosa
dovevo fare non lo
sapevo! Così, cercando invano di non pensare al dolore al
collo, ho seguito
Drew dalla finestra. Ma sempre per colpa di quel terribile dolore, non
avevo
visto una stupida radice, in cui sono inciampata e che mi ha fatto
rotolare
fino a buttarmi in una vecchia tana sotterranea di un orso. A quel
punto non
avevo neanche più la forza di respirare e mi abbandonai al
dolore. Dopo un po’
di tempo, non so bene quanto, mi sono risvegliata e l’unica
cosa che desideravo
era solo sangue, sangue e ancora sangue.
In
tutto questo monologo, Ashley non era neanche riuscita prendere in mano
il
cellulare, perché Amanda non staccava gli occhi di dosso
dalla sua preda. Così non va
Nessie. Potresti attaccarla ma
sarebbe peggio… Nell’inconsapevolezza,
decisi di farla parlare ancora.
-E
poi come sei sopravvissuta?
Un’altra
risata. È pazza.
-Come
ho fatto? Tu mi chiedi come ho fatto? E come potevo fare: ho bevuto
sangue! Tutti
i cacciatori che passavano erano il mio cibo. Che deliziosi…
Ma poi non sono
più venuti: c’era il pericolo di un orso feroce
che aveva già ucciso altri
cacciatori, cioè io… e così mi sono
accontentata del sangue degli animali.
Ecco perché non aveva fatto una
strage di morte…
-Ma
non basta mai- continuò, iniziando ad avvicinarsi
–ed è per questo che appena
c’è un umano nei paraggi non me lo faccio
scappare. Per cui, te lo chiedo con
cortesia Vampira, levati di torno. L’odore del suo sangue mi
chiama.
Amanda
si avvicinava sempre di più, e sentii Ashley dietro di me
che iniziò a tremare.
Non persi la calma. –Non ti avvicinare a lei.
Amanda
rise ancora. –La volevi per te? Beh, penso che potremmo
benissimo dividerla…
-Non
ci penso neanche- e passai ad una posizione d’attacco.
-Ma
non lo senti l’odore del sangue? Non ti attrae il suo
odore… non pensi al dolce
sapore quando ti scorre in bocca, lungo la gola…
Le
sue descrizioni non fecero altro che aumentare il bruciore che avevo in
gola,
causato in primis dal forte odore del sangue del braccio di Ashley. Ma
potevo
benissimo evitarlo: non era molto forte e sapevo controllare la mia
sete.
-Mi
posso controllare- dissi con voce ferma.
E
ancora una risata. –Controllarsi? Ma a che serve? Quando la
sete chiama, il
sangue risponde!- e mi attaccò.
Come
mi aveva spiegato zio Jasper, i neonati attaccano contando solo sulla
forza
fisica, ed infatti Amanda mi attaccò subito verso il torace.
Mi bastò soltanto
prendere Ashley in spalla e saltare su un ramo di un albero di fronte,
per
evitare Amanda che si scontrò con l’albero.
-Chiama
Embry!- urlai ad Ashley, scendendo dal ramo e lasciandola sopra.
Amanda
provò di nuovo ad attaccarmi, ma scivolai di lato e le diedi
un calcio al
fianco, scagliandola ancora contro un altro albero. Non c’era
confronto: lei
era una neonata inesperta e che contava solo sull’istinto e
la forza fisica, io
una mezza vampira ma allenata e che aveva già avuto uno
scontro diretto. Era
ovvio che io fossi in vantaggio, ma non riuscivo mai a vincerla del
tutto: era
comunque più forte di me. Dovevo solo aspettare Jacob, Embry
e Sam: Ashley
doveva averli dovuti chiamare per forza. Non riuscivo mai a dare
un’occhiata in
cima all’albero per vedere se stava bene, ma comunque sentivo
i suoi sospiri e
le sue piccole urla quando io e Amanda ci scontravamo.
Mi
stavo stancando e le braccia iniziarono a farmi male, quando finalmente
sentii
degli ululati in lontananza. Allora diedi un potente calcio in mezzo al
petto
di Amanda, scaraventandola contro una roccia che si
frantumò. E in quel momento
entrarono nella radura tre lupi enormi.
Mi
rivolsi a quello color cioccolato. –Era ora! La lotta stava
diventando
monotona! Uccidetela mentre io porto via Ashley.
Jacob
mi fece un cenno con la testa, ed insieme ad Embry e Sam
attaccò Amanda. Io saltai
sull’albero, mi misi in spalla Ashley e iniziai a correre
verso la spiaggia.
Ashley
era confusa e forse anche impaurita. –Perché mi
stai portando via?
-Beh,
non penso che tu voglia stare ancora in quella radura. E poi Sam, Embry
e Jacob
devono uccidere Amanda.
Deglutì
rumorosamente. –Come si uccide un vampiro?
-Lo
si fa a pezzi e poi si bruciano i resti. Ti porto via perché
non è un bello
spettacolo. Fidati.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Ta-dam!!! Vi eravate
chiesti che fine aveva fatto Amanda, eh??? XDXD
Comunque ora la
situazione è cambiata: Nessie ha salvato la vita ad
Ashley....
Come si
comporterà quest'ultima? Le sarà riconoscente
oppure no???
Le risposte, come al
solito, al prossimo capitolo!!!
Un bacio....
|
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Capitolo 16 *** 15. Amiche ***
Salve a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Auguri a tutti i single!!!!! (tra cui ci sono anch'io!! =P)
Allora, prima di
tutto....:
Balenotta: dai su, che con questo
capitolo la faccenda si conclude!!!! XD ti ringrazio per i complimenti
sull'altro capitolo!!! ^__^
MimiMiaotwilight4e: XDXDXDXD non credo che ci sia
bisogno di entrare nella storia.....=P
Tay_: eh?? visto che bel colpo di
scena che ti ho combinato!!?? XP ti ringrazio per la recensione ^__^
bribry85: ti ringrazio per i colpimenti
e spero di non deluderti, ma soprattutto di saziare la tua
curiosità, con questo nuovo capitolo ^__^
Nancy95: modestamente, quando mi ci
metto d'impegno, so essere davvero geniale!! XDXDXDXDXP
pazzerella_92: uao quanta energia!!! o__O non
me lo aspettavo!!! comunque, spero che ti calmerai dopo questo nuovo
capitolo!!! XDXDXDXP
maryku: embè, Amanda doveva
pure essere da qualche parte!! =D=P per quanto rigurda Ashley, leggilo
in questo capitolo!!
candy948: e perchè mai avevi
l'ansia?? XDXD ti ringrazio molto per i complimenti, spero continuerai
a recensire!!! ^__^
Razorbladekisses: ti ringrazio millle, anche se
forse spettacolare è un po' esagerato...^__^''' dimmi cosa
ne pensi di questo!!!
wbloom: speranza reale....!! XD spero
di aver aggiornata abbastanza presto... =D
Maka_Envy: quoto!! e se poi, dico tanto
per dire, questo qualcuno è anche un vampiro o un licantropo
strafigo, beh....XDXDXDXDXD
roxy_black: la speranza è
l'ultima a morire!!! =D=P sono contenta che il capitolo ti sia
piaciuto, spero anche questo....^__^
Bex Vampire: grazie grazie!!! =D spero di
non dleuderti con questo nuovo!!!!
Lale loves vampires:
ed eccomi
qui a saziare la tua curiosità!!! XDXDXD e comunque, le tue
supposizioni sono esatte!! =P
Yellow_B: non ti preoccupare, o messo il
cervello di Ashley nella funzione "on"!! XDXDXDXDXD
Dubhe27: e chi poteva saltar fuori,
così all'improvviso??? XDXDXD e Ashley la
pianterà con le sue paranoie, tranqui.....
eligianlo: XDXDXDXDXD io voto per la tua
seconda ipotesi....ma tranqui, perchè non si
avvererà....=P ti ringrazio molto per i colpimenti ^__^
e ringrazio anche le
145 persone che hanno aggiunto questa stroria tra le loro preferite...e
anche i raga che mi leggono qui oppure sul forum....GRAZIE!!
Ed ora, eccoci
finalmente alla resa dei conti. Prima di iniziare sappiate che questo
è l'ultimo capitolo del 3° ciclo.
Quindi la faccenda si
concluderà. Finalmente!! XDXDXDXD
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
15.
Amiche
Stavo
seduta sulla sabbia, tenendo il mento poggiato sulle ginocchia e lo
sguardo
perso sull’orizzonte tinto di arancione dal tramonto. Sentivo
alle mie spalle
le voci di Sam, Jacob, Emily, Embry, Rachel, Claire e Ashley, e in
lontananza
si poteva scorgere la colonna di fumo provenire dalla foresta, il segno
della
morte di Amanda. Sospirai e tornai ad osservare il mare.
-Ne
vuoi un po’?
Mi
voltai e vidi Jacob in piedi vicino a me che mi porgeva una tazza di
the
fumante.
-Guarda
che non sono scossa. Ma comunque lo accetto volentieri- e presi il the,
assaggiandone un po’.
Jacob
si sedette vicino a me, cingendomi le spalle con una braccio.
–Ma lo sai che
oggi sei stata proprio brava?
Sorrisi.
–Questa volta ero preparata. Dopo lo scontro con Drew, mi
sono allenata
parecchio con zio Jsper e sapevo benissimo…
Jacob
mi interruppe. –Si si, questo lo so. Intendevo dire per
quanto riguarda Ashley.
-Cioè?
-Nella
radura, con Ashley ti sei comportata proprio bene.
-Naturale:
cosa pensavi che facessi, lasciarla in balia di Amanda?
-Beh,
effettivamente un piccolo dubbio ce l’avevo…- e
rise.
Risi
anch’io e appoggiai la testa sulla sua spalla.
-Non
sono poi così cattiva…- mormorai.
-Su
questo avrei da obbiettare…- e rise ancora, mentre lo
colpivo al petto però
ridendo anch’io.
-No
no, sul serio. Hai fatto il possibile per non spaventarla di
più di quanto già
non fosse. Come ad esempio portarla via mentre uccidevamo Amanda.
-Beh,
se devo farle capire che non sono pericolosa…
-Comunque
ripeto, brava lo stesso- e mi baciò.
Qualcuno
si schiarì la voce. Entrambi ci girammo e trovammo Ashley.
-Scusami
Jake, vorrei parlare con Nessie un momento se non ti dispiace.
-No,
figurati!- e si alzò, lasciando il posto ad Ashley.
-Come
ti senti?- le chiesi quando si fu seduta vicino a me.
-Meglio,
grazie. Volevo parlarti… volevo ringraziarti… in
fin dei conti mi hai salvato
la vita.
Alzai
le spalle. –Figurati.
-E
poi mi sono sorpresa quando Amanda ti ha parlato del mio
sangue…- e si toccò la
fasciatura sul braccio –ho pensato sul serio che
l’avresti ascoltata e ti
saresti alleata con lei per uccidermi e…
La
interruppi. –Ma non è accaduto.
Continuò.
–Pensavo che l’odore del mio sangue ti
avrebbe… “scatenato”- e fece il segno
delle virgolette con le mani.
-Di
solito è così. Hai visto anche tu come si
è comportata Amanda, anche se forse
lei è l’esempio meno opportuno visto che era del
tutto impazzita. Ma io e la
mia famiglia ci controlliamo e dominiamo la sete. Pensavo che Embry te
l’avesse
detto…
-Si…
però non gli ho creduto. Pensavo che voi foste comunque dei
vampiri pericolosi.
Tacemmo
entrambe.
-Scusa-
riprese il discorso –Vi ho giudicato e ti ho giudicato senza
neanche
conoscerti. Sono stata una stupida ed una cretina.
Giusto! –Ma no, dai…
-No
no, è così! Ho subito avuto paura di te, quando
invece non ce ne era motivo.
-Beh,
se la vogliamo mettere in queste circostanze, anch’io
all’inizio non ero
contenta che Embry avesse avuto l’impriting con te,
un’ochetta di Aisha. Ma poi
mi sono auto convinta che prima dovevo conoscerti.
Ashley
accennò una risata. –E scommetto che con il mio
comportamento non ho fatto
altro che confermare i tuoi dubbi.
Risi
anch’io. –Beh, ho fatto la stessa cosa io quando ti
ho attaccata.
-Senti,
che ne dici se ricominciamo da capo?
-Ok!-
e le porsi la mano –Piacere, Renesmee Cullen.
Rise
e me la strinse. –Piacere, Ashley Harris!
E
restammo lì a parlare un po’, e mi sorpresi del
fatto di condividere con lei la
passione per il disegno e rimasi sbalordita quando venni a sapere che
trovava
Aisha antipatica.
-E
allora perché fai parte del suo gruppetto?
-Per
non essere derisa e umiliata. Sai, non tutte le ochette, come le chiami
tu, lo
sono perché condividono gli ideali di Aisha. Molte, tipo me
e Terry, lo sono
perché hanno paura.
-Ma
paura di che?- sbottai. Ero totalmente sbalordita.
-Hai
visto quello che ogni tanto Aisha ti combina? Beh, io non voglio finire
sotto
un liquido verde! E non ho neanche un briciolo di coraggio di quello
che hai
tu.
-Ashley,
ti rendi conto che hai appena superato un attacco di un vampiro senza
avere una
crisi isterica?
Rise.
-È diverso. Quando sei arrivata tu a scuola, tutte noi ti
odiavamo: molte
perché andavi contro Aisha, e noi altre perché
eravamo invidiose del tuo
coraggio. Forse questo mi ha un po’ condizionato nel
giudicarti…
Scossi
la testa. Incredibile!
-Poi
essere un’ochetta di Aisha non è una passeggiata-
continuò –Lei vuole essere
sempre la prima in tutto, nessuna di noi può essere brava in
qualcosa perché
lei deve essere La più brava. Ti dico solo che non posso
disegnare con lei
presente, perché lei non sa neanche disegnare un fiore e non
sopporta la mia
bravura.
Sgranai
gli occhi. –Stai scherzando?
-No.
E inoltre vuole anche il primato sui ragazzi: non possiamo uscire con
un
ragazzo se prima non ci è uscita lei. Per esempio, ti
ricordi di Josh, il
principe azzurro ad Halloween? Beh, lui aveva invitato Terry, ma Aisha
l’ha
costretta a lasciarglielo. Pensa che voleva uscire persino con Embry,
ma io le
ho detto di no. Ecco perché oggi abbiamo discusso,
perché io ero uscita con
Embry e non le avevo detto niente.
Scattai
in piedi. –Ma come potete accettare queste
“regole”? È assurdo! Ribellatevi!
Alzò
le spalle. –Te l’ho detto, non tutte sono come te.
-Tu
domani continui a fare l’ochetta come se niente fosse, ma
quando torno io, tu e
tutte quelle che la pensano come te lasciate perdere Aisha, e se solo
prova a
dirvi qualcosa, ci penso io a risponderle.
-Lo
sai che all’inizio Terry ci aveva anche pensato di, come
dire, “passare dalla
tua parte”? Ma pensavamo che tu non ci avresti accettato.
-E
io
pensavo che tutte le ochette lo erano per scelta e che gli piacesse
esserlo!
-Non
si giudica un libro…
La
interruppi. –No! Basta con quell’odioso proverbio!
Ashley
iniziò a ridere.
Poi
sentimmo le voci di Jacob ed Embry, che dicevano che era ora di tornare
a casa.
Salutai tutti e me andai di corsa verso casa Cullen. Avevo una voglia
di
correre e sfogarmi: la rabbia che provavo per Aisha era moltiplicata
dopo
quello che mi aveva raccontato Ashley. Riuscivo a stento a credere a
quello che
mi aveva detto: il fatto che voleva essere al primo posto in tutto non
mi aveva
sconvolto più di tanto, ma era incredibile il fatto che
pretendesse di uscire
prima lei con i ragazzi e poi dopo li lasciava alle ochette. Questa è peggio di una dittatura!
Finalmente
arrivai a casa Cullen e prima di entrare, ripresi fiato e pensai a come
calmare
mio padre e mia madre, ma soprattutto mia zia Rose, visto che ero
appena reduce
da un altro scontro diretto. Ma poi notai qualcosa di strano: nessuno
era
accorso fuori nonostante sapessero che io ero vicino alla porta
(sicuramente
avevano sentito il battito del mio cuore e mio padre i miei pensieri
rabbiosi,
ma poi nascosti dallo scudo di mia madre, visto che era notte), eppure
le luci
erano accese.
Sbirciai
attraverso la finestra: Emmett era seduto sul divano a guardare una
partita di
baseball alla TV, Jasper e Carlisle erano impegnati in una complicata
partita a
scacchi, Esme e Rosalie stavano preparando la tavola per la mia cena,
Alice
stava seduta sul tappeto sfogliando una rivista di moda, ed Edward
stava
suonando al piano, con Bella seduta accanto a lui sul seggiolino. Tutti
erano
calmissimi e si comportavano come se nulla fosse.
Le cose sono due: o mi stanno
prendendo in giro, oppure non sanno nulla. Esclusi subito la
prima: ma zia Rose si sarebbe
agitata e non mi avrebbe mai fatto uno scherzo del genere sapendo che
potevo
essere ferita o scossa. Quindi rimaneva la seconda. Possibile
che non sappiano niente? Mi sembrava stranamente
improbabile, perciò entrai in casa con cautela.
-Ciao
a tutti!- dissi entrando nel salone.
Alice,
Carlisle, Jasper ed Emmett mi fecero un cenno con la testa per non
distrarsi
rispettivamente dalla rivista, dalla partita a scacchi e dalla TV. Esme
e
Rosalie mi salutarono e i miei genitori mi sorrisero.
Non sanno niente! Cercai di trattenere
le risate,
con il risultato di avere un sorrisetto furbetto stampato in faccia.
-Ehi
tesoro, come mai quel sorriso?- mi chiese mia madre senza staccare lo
sguardo
dalle mani di mio padre che continuavano a suonare il piano
–Hai risolto la
faccenda di Ashley?
Sorrisi.
–Ah si: io e Ashley siamo diventate amiche. Lei si
è resa conto che non sono
pericolosa come mezza vampira, anche perché poi le ho
salvato la vita: stava
per essere attaccata da un vampiro. E indovinate un po’? Era
Amanda Pewill! Chi
se lo sarebbe mai aspettato che era diventata una vampira! Certo
però era
diventata anche pazza… abbiamo combattuto per un
po’ e poi sono arrivati Sam,
Jacob ed Embry che l’hanno uccisa. Così poi Ashley
mi ha ringraziato e abbiamo
finalmente “fatto pace”.
Mio
padre smise di suonare, mia madre si voltò verso di me, mia
nonna e mia zia
Rose smisero all’istante di preparare la tavola, mio nonno e
mio zio Jasper
abbandonarono la partita, mia zia Alice alzò lo sguardo
dalla rivista e mio zio
Emmett lasciò perdere la partita: tutti mi fissavano
sbalorditi e sorpresi, con
gli occhi sgrananti.
Non ve lo aspettavate, eh? Sorrisi
ancora. –Beh, è stata una
giornata stressante. Penso che farò una doccia e poi me ne
andrò a letto. Ci
vediamo domani mattina. Buonanotte!- e uscii dalla porta.
Iniziai
a correre verso la casetta di pietra, ridendo della facce stupide della
mia
famiglia.
Quando
tornai a scuola dopo la mia settimana di sospensione, la situazione mi
parve
normale: Sarah, Chris, Alex, Nick e Kevin mi diedero della bentornata,
e Aisha
mi lanciò una delle sue solite occhiatacce. Ma poi notai in
mezzo alle ochette
Ashley, che mi fece l’occhiolino. Le sorrisi di rimando: il
momento della
verità sarebbe stato durante la pausa pranzo.
E
infatti quando suonò la campanella del pranzo, io e i miei
amici ci sedemmo al
solito tavolo, mentre Aisha e le ochette stavano a due tavoli di
distanza.
Ashley mi vide e allora si alzò con tutto il vassoio,
parlando ad Aisha.
Nonostante il mio udito più sviluppato della norma,
c’era troppa confusione e
non riuscii a cogliere le parole di Ashley, ma solo lo sguardo
scioccato di
Aisha. Poi Ashley si allontanò dal tavolo e venne a sedersi
vicino a me.
-Allora
com’è andata?- le chiesi.
-Bene:
le ho detto che è una stupida ragazzina viziata e che non ci
penso minimamente
ad essere ancora sua “amica”. E le ho anche detto
che il vero mostro è lei, non
te. Era talmente scioccata che non aveva neanche la forza di ribbattere!
Risi.
–Complimenti!- e ci scambiammo un cinque con la mano.
Fino
a quel momento non avevo badato alla reazione dei miei amici, e
così rimasi
sorpresa di vedere che tutti e cinque erano rimasti a bocca aperta e
con gli
occhi sgranati.
-Che
c’è?- gli chiesi, leggermente irritata.
Alex
balbettò. –Lei… l-lei… lei
è Ashley!
-Si,
lo so.
-Ma
è
un’ochetta di Aisha!- sbottò Nick.
-Ex-ochetta-
rispose Ashley –Potrei definirmi una rinnegata.
-O
una persona intelligente- dissi io ridendo, seguita dalle risate di
Ashley.
Poi
sentimmo qualcuno schiarirsi la gola. Io e Ashley ci voltammo e vedemmo
Terry
ed altre due ragazze, che ci guardavamo un po’ imbarazzate.
-C’è
spazio per noi?- mi chiese Terry.
-Certo!-
esclamai, stringendomi verso Ashley per lasciare un po’ di
spazio alle ragazze.
-Allora,-
iniziò Ashley con le presentazioni –Terry
già la conoscete. Loro sono Alicia-
indicando una ragazza di colore con i capelli neri e riccissimi, e
sembrava una
tipa frizzante –e Miriam- l’altra ragazza con
capelli neri e lunghi fino al
sedere, occhi verde smeraldo, ma dall’aria un po’
timida.
I
primi cinque minuti furono sulle prime imbarazzanti, ma poi il comune
odio
verso Aisha fu un ottimo argomento di conversazione. Fui contenta del
notare
che Terry e Sarah avevano iniziato una fitta conversazione, che Alicia
aveva
iniziato a chiacchierare vivacemente con Nick, Alex e Chris, e che
Kevin
cercava di attaccare bottone con Miriam. Lanciai uno sguardo al tavolo
di
Aisha: le restanti ochette stavano parlottando tra di loro, con lo
sguardo
basso, mentre Aisha guardava verso di me. Quando incrociai il suo
sguardo
furioso e irritato, fui davvero felice e le sorrisi di rimando.
All’uscita
non trovai Jacob, ma bensì un suo sms.
Fatti dare un passaggio da Claire
con la macchina, perché la moto si è rotta e la
macchina l’ho prestata a
Rachel.
Allora
raggiunsi Claire, che già era salita al volante della sua
Toyota Yaris blu, e
le chiesi un passaggio.
-Chiedi
ad Ashley se vieni anche lei- mi disse Claire mentre mi sedevo al posto
davanti.
-Ok!-
e mi affacciai al finestrino –Ehi Ashley! Vieni con noi?-
urlai.
Ashley
si trovava a due macchine di distanza da noi e stava salutando Terry.
Si voltò
verso di noi e mi fece segno di si con testa. Mentre stava venendo
verso di noi
una macchina le sbarrò la strada: Aisha.
-Tu,
non ti azzardare ad andare con loro. Sono stata chiara?- le
urlò dal posto di
guida dalla decapottabile.
E
riuscii a capire perché Ashley aveva paura di Aisha: le
aveva urlato in un modo
talmente brutale e talmente infuriato, che sembrava che la volesse
picchiare.
Non avevo mai visto Aisha così, e ne rimasi sorpresa, ma a
quanto pare Ashley
invece l’aveva già vista così,
però ne rimase spiazzata ed anche impaurita.
Le serve una mano… -Ehi
Aisha!- urlai così forte che
tutto il parcheggio si rivolse verso di me.
Continuai.
–Ashley non è la tua schiava. Tu non hai nessun
diritto su di lei. Ashley può
fare quello che vuole, sia stare con te sia venire con noi.
È lei che decide
per se stessa. Non TU! E il discorso vale sia per lei che per tutte le
ragazze
che tu chiami “amiche”, ma in realtà
sono soltanto tue succubi. Ricordatelo Aisha:
TU NON SEI NESSUNO!
L’applauso
partì spontaneo: il parcheggio si riempì di urla
e boati in mio onore, e ne fui
talmente contenta, che scesi dall’auto e mi inchinai in segno
di
ringraziamento.
Aisha
mi fissò a bocca aperta e con sguardo furioso. Ashley mi
sorrise e mi venne
incontro.
-La
prossima volta, non credo che ce ne sarà, ma comunque, devi
cavartela da sola.
Chiaro?- dissi ad Ashley prima di risalire in macchina.
Lei
annuì. –Te lo prometto.
Sorrisi
e salii in macchina, osservando dallo specchietto laterale
l’espressione
furiosa di Aisha e risi tra me e me.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Naturale, no?? =P
Comunque, devo
ammettere che ci eravate arrivate tutte fin dall'inizio del ciclo che
Ashley, in fondo in fondo, era una brava ragazza...
ma non potevo mica
dirvelo subito, no?? Così, vi ho lasciato un po' sulle
spine... XDXDXPXP
Nonostante questo,
dico ufficialmente:
3° ciclo
"Impriting sbagliato": [concluso]
Ci vediamo presto con
il prossimo ciclo....
un bacio....
PS: Anticipazioni:
visto che quest'ultimo ciclo è avvenuto alla fine di
novembre, il prossimo sarà a dicembre, quindi nel periodo
natalizio...!!!
|
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Capitolo 17 *** 16. Ospiti ***
Ed eccomi
qua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vi sarete chiesti, "E
dove è finita?" e io vi rispondo "A letto con l'influenza!"
Eh già, mi
sono beccata un bel raffreddore con un bella febbre da 37 e mezzo....
ma nonostante
ciò, mi sono fatta forza e ho preso in mano il computer,
decisa a scrivere!!!
Bex Vampire: *me si inchina ai tuoi
applausi* grazie grazie. spero che l'inizio del nuovo ciclo ti piaccia
^__^
bribry85: scusa per l'attesa....e spero
di non dleuderti!!! ^__^
MimiMiaotwilight4e: grazie grazie grazie!!! troppo
buona!!! per il pezzo del parcheggio, ho voluto proprio umiliarla alla
grande Aisha!! XDXD dimmi che ne pensi del nuovo ciclo!!
pazzerella_92: odiare Aisha fino alla
morte...ci sto!!! XDXDXD spero che il prossimo ciclo ti piaccia...^__^
Sammy Cullen: tranqui, sei perdonata XDXD
Aisha ormai è sconfitta...i Cullen dovrebbero darsi un
svegliata....e per quanta riguarda i Volturi, pazienta un po'...!!
=D=D=P
Razorbladekisses: ti ringrazio molto e spero di
non deluderti con questo nuovo ciclo! ^__^
Tay_: ma certo che lo sapevi, era
scontato!! XDXDXD spero che il nuovo ciclo sia di tuo gradimento ^__^
Maka_Envy: addirittura picchiarla a
sangue??? adesso non esageriamo, in fin dei conti non mi piacciono
molto gli spargimenti di sangue....ma forse per Aisha un'eccezione si
poteva fare.....XDXDXD
eligianlo: eh già, miei cari
Cullen svegliaaaaaaaaa!!!!! XDXDXD e non ti preoccupare, nn dv
aspettare fino a novembre, è il ciclo che si era svolto a
novembre!! =D
Dubhe27: scusa per il ritardo...spero
che non ti arrabierai >.< e cmq a me già
è successo: ho incontrato un ragazza che si chiamava Aisha e
per poco non le ridevo in faccia o le urlavo "st****"....XDXDXD
camy00: ti ringrazio molto del fatto
che tu mi stai seguendo da tanto tempo....grazie grazie!!! spero che il
nuovo ciclo non ti deluda ^__^
Shadowin: tesorooooooooooooooo!!!!!!!!!!
ma dove eri finita??? infatti avevo visto che avevi l'utente
bloccato....ma che è successo??? amanda puzzola cmq
è un'idea a dir poco geniale!!! XDXD noooooooooo!! Edward
con il cubo di rubik noooooooooo!!!! XDXDXDXDXDXD
Yellow_B: non ti preoccupare, grazie
anche della tua piccola recensione.....è sempre un
piacere!!! ^__^
Bene. Allora, nuovo
ciclo??? Ma si, nuovo ciclo!!! E quindi ecco a voi:
4° ciclo "Christmas
time" : [iniziato]
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
16.
Ospiti
La
settimana seguente fu molto divertente. O almeno lo fu per me. Dopo
l’arrivo al
nostro tavolo di Terry, Alicia e Miriam, la situazione era cambiata e
di molto:
piano piano anche altre cinque ochette passarono “dalla parte
di Nessie” , come
ormai dicevano tutti. E si aggiunsero anche sei ragazzi
dell’ultimo anno e il
gruppetto d’amici di Claire. In pratica, la mia comitiva
ormai a pranzo
occupava tre tavoli, e stavamo ugualmente stretti; senza contare che
poi a
pranzo c’era sempre qualcuno che sia aggiungeva o che portava
qualche amico.
All’inizio tutta questa popolarità mi
spaventò, perché pensavo che gli altri mi
vedessero come una “nuova Aisha”: una che vuole
prendere in mano il comando
della scuola, una che si crede chissà chi e che si permette
di offendere le
altre persone. Ma fortunatamente nessuno mi vedeva così:
tutti mi consideravano
una ragazza come tutte, un po’ pazza e intraprendente. In
quanto ad aggettivi
dovevo ammettere che avevano azzeccato.
Per
quanto riguarda Aisha, la poveretta mi faceva anche un po’
pena: ormai le
ochette si erano ridotte a cinque, che sarebbero rimaste fedeli a
Aisha, a
sentita dire di Alicia. Quindi, non aveva molte alleate, e inoltre
ormai
nessuno aveva più paura di lei: tutti la trattavano con
indifferenza e quando possibile
la deridevano anche. La povera Aisha aveva perso il suo trono, ed
è inutile
dire che riteneva me responsabile dell’accaduto. E in un
certo senso io ne
accettavo la responsabilità con immenso orgoglio: ero
contenta che finalmente
Aisha fosse scesa dal piedistallo. Certamente sapevo che non si sarebbe
arresa
tanto facilmente, ma nell’ultima settimana non aveva mai
provato a sfidarmi o
cose del genere: neanche durante l’ora di scienze. Se ne
stava sempre in
silenzio, senza mai rivolgermi la parola, ma lanciandomi sempre i suoi
soliti
sguardi di ira e sfida. Alicia mi disse che molto probabilmente stava
aspettando l’occasione più propensa per umiliarmi
definitivamente. Da parte
mia, non aspettavo altro che si facesse di nuovo avanti.
In
questa situazione non mi accorsi che il tempo passava rapidamente e che
ci
trovavamo vicino al Natale. Me ne ricordai quando un pomeriggio Jacob
mi diede
con anticipo il suo regalo.
-Natale?
Di già?- chiesi sbalordita.
Jacob
rise. –Dai Nessie, non dirmi che te ne eri dimenticata?
-La
verità? Si. Totalmente! E ora quando li faccio i regali?
Siamo già al 17
dicembre! Diamine, devo comprarli per la mia famiglia, per te e il
branco, per
i miei amici di scuola…. Cavolo!
Jacob
rise ancora e mi abbracciò. –Su dai, stai
tranquilla… non ti agitare per così
poco! Se chiedi aiuto a tua zia Alice immagino che ti
aiuterà molto volentieri.
E poi puoi levare una persona dalla lista, cioè io.
Lo
guardai stupida. –Perché? Non vuoi niente per
Natale?
-Nah…
e poi ho te. Cosa vorrei di più dalla vita?
Sorrisi
e lo baciai. –Stai trovando una scusa per non ricevere uno
dei miei soliti
regali costosi?
Sorrise,
con un po’ d’imbarazzo. –Ehm…
si.
Scossi
bonariamente la testa: naturalmente la mia famiglia era ricca, e non
potevo non
trattenermi dal fare dei regali a Jacob che superavano anche i 100
dollari. Ed
è inutile dire che lui era sempre in imbarazzo di fronte ai
miei regali.
-Beh,
allora…- disse lui staccandosi da me e porgendomi di nuovo
il regalo –Non vuoi
aprirlo?
Annuii
e presi il regalo: era una piccola scatolina incartata con una carta
natalizia
rossa e verde, con un fiocchetto color oro sull’angolo di
destra. Scartai la
carta e rimasi in mano con una piccola scatolina vellutata in mano. Non sarà mica un…
-Che
c’è?- mi chiese Jacob, notando la mia espressione.
Non
risposi e aprii la scatoletta. Rimasi sollevata nel vedere che non si
trattava
di un anello, ma bensì di un ciondolo: un mezzo cuore
d’argento, con incisa sopra
una “J” .
-Ah
beh è un ciondolo- esclamai, indossandolo –Meno
male!
Jacob
mi aiutò con la catenina. –Perché? Cosa
pensavi?
Evitai
di rispondere. –Perché mezzo?
Dal
collo della maglietta tirò fuori un ciondolo uguale al mio,
escluso il fatto
che il suo non era appeso ad una catenina, ma ad un lungo
caucciù nero, e che
la lettera incisa era una “R”.
–Metà io, metà tu.
Mi
scappò una risata. –Pensavo ci avresti fatto
incedere una “N”…
Rise.
–Ogni tanto lo uso anch’io il tuo nome vero.
Presi
le due metà e le unii: si incastravano perfettamente.
Mi
abbracciò e affondò la testa nei miei capelli.
–Mi prometti una cosa?
-Cosa?
-Una
spiegazione.
-Di
che genere?
Sbuffò.
–Me lo prometti, si o no?
Me ne pentirò amaratamente… -Si.
Cosa ti dovrei spiegare?
-Il
“meno male” di prima: a cosa era riferito?
L’avevo detto io! –Dalla
scatola pensavo che mi
avresti regalato un anello insieme…- abbassai lo sguardo e
mi strinsi più forte
a lui -…ad una proposta di matrimonio.
Tacque.
Ma poi iniziò a ridere, ma tanto forte da doversi staccare
da me e piegarsi in
due.
Incrociai
le braccia, irritata. –Lo trovi tanto divertente?
-Più
che altro trovo divertente il modo in cui tu vedi la faccenda- e
riprese a
ridere –…“meno
male”…
Sbuffai,
ancora più irritata, e gli voltai le spalle.
-Sul
serio la vedi così brutta l’idea di sposarci?
Mi
voltai verso il suo sguardo, ora serio ma comprensivo, che mi fissava.
–Non
credo che sia una brutta idea… ma solo ora mi sembra presto:
frequento ancora
il liceo!
Jacob
rise e mi abbracciò di nuovo. –Certo che adesso
è presto, non te lo avrei mai
chiesto. Però mi sono anche un po’ preoccupato per
la tua reazione.
-Dalle
risate non si sarebbe detto che eri preoccupato.
Sorrise.
–Dico sul serio.
Gli
presi la testa con le mani e l’abbassai, in modo tale da
poterlo guardare
dritto negli occhi. –Ascoltami bene: io voglio sposarti. Te
lo dico ora così
quando sarà ti risparmio la solita domanda inutile. Solo che
farlo adesso mi
sembra un po’ presto. È questo il motivo del
“meno male”. Cosa pensavi, che non
volessi sposarmi con te?
Mi
baciò. –Ti amo.
Sorrisi.
–Lo so. Anch’io.
Mi
fissò per un attimo. –E poi quando
sarà, dovrò avere molto coraggio,
perché non
sono molto sicuro di come possano essere le conseguenze.
-Quali
conseguenze? Io che divento tua moglie?
Si
staccò da me e mi prese per mano, incamminandosi lungo la
spiaggia. –Non tu. Mi
preoccupo della reazione dei tuoi genitori.
Risi.
–Ma certo, ovvio. Ti uccideranno.
Rise
anche lui. –Edward non tanto, forse Bella farà un
po’ scontrosa…
-Mi
ricordo quando è venuta a sapere che avevi avuto
l’impriting con me- e
attraverso la stretta di mano, gli trasmisi il ricordo di mia madre che
attaccava Jacob, suo nuovo futuro genero. Nonostante avessi tre giorni
di vita,
ricordo quel giorno abbastanza bene.
-Lì
è
stata la prima volta che ho avuto sul serio paura di tua madre.
-Beh
in fin dei conti era ancora una neonata… comunque io mi
preoccuperei anche di
mia zia Rosalie.
-Già,
la bionda psicopatica- e rise, nonostante il mio sguardo di rimprovero.
-Te
l’ho detto c’è tempo…
-Come
c’è tempo per fare i regali. Non ti preoccupare- e
mi accarezzo una guancia.
In
quel momento mi venne in mente una cosa. –A proposito di
regali, ma perché il
tuo me lo dai adesso?
Si
grattò la testa con una mano. –Ah è
vero, mi sono scordato di dirtelo.
Quest’anno a Natale non ci sono. Parto.
Sgranai
gli occhi. –Parti!?! E dove vai?
-Alle
Hawaii. Rebecca ci ha invitato a passare le feste da lei, anche
perché, per
sentito dire, sono appena diventato zio. E così domani
mattina io, Billy e
Rachel prendiamo l’aereo per Honolulu.
Annuii.
–Ah, capisco. E quindi quest’anno niente feste
insieme?
-Penso
proprio di no. E poi comunque, penso proprio che non le avremmo
festeggiate
comunque insieme.
-Che
vuol dire?
-Questa
mattina sono andato dai Cullens per salutarli, e mi hanno detto che voi
per
questo Natale riceverete visite.
-Visite?
Jacob
annuì. –Tua nonna mia ha detto che hanno invitato
un po’ di vostri vecchi amici
vampiri… e quindi non mi sarebbe comunque sembrato il caso
che un licantropo
partecipi ad un Natale tra vampiri.
Mi
fermai, stupita. –Vecchi amici vampiri!?!
-Si…
quest’anno ho voluto invitare un po’ di
amici… sai per passare il Natale in
compagnia- mi disse Esme, intenta a disporre dei fiori in un vaso sopra
il
tavolo del salotto.
Casa
Cullen era vuota: Carlisle era all’ospedale di Seattle
(lavorare ancora in quello
di Forks era assolutamente fuori discussione), mentre gli altri erano
andati
tutti a caccia.
-E
perché io lo vengo a sapere solo ora?- chiesi a mia nonna
leggermente irritata.
-Beh,
non me lo hai chiesto!
-Questo
è vero: quest’anno ho perso la cognizione del
tempo. Non mi sono resa conto che
siamo già a dicembre… e devo fare ancora tutti i
regali! Contando che ora si
aggiungono anche gli “ospiti”- e feci il segno
delle virgolette.
-Ah
di quelli non ti devi preoccupare. Ha pensato a tutto Alice: ha
comprato lei i
regali per tutti, anche per i tuoi amici umani.
-Ma
come faceva a sapere che io me ne ero dimenticata? Non può
vedere il mio
futuro.
Mia
nonna mi lanciò un’occhiata. –Siamo al
17 dicembre e non hai mai chiesto di
come avremmo passato il Natale quest’anno: è ovvio
che te ne sei dimenticata.
E anche questo è vero!
Esme
continuò. –E poi comunque non ti preoccupare: tua
zia sa di certo cosa vogliono
i tuoi amici.
Sorrisi.
–Senza dubbio.
Mia
nonna finì di sistemare il vaso: una bellissima composizione
di rose, gigli e
orchidee, le mie preferite.
-Vuoi
che ti prepari qualcosa per cena?- mi chiese.
-No,
non ti preoccupare nonna. Ho mangiato una pizza con Jake.
Annuì.
–Allora forse è meglio se vai a dormire.
-Si
probabilmente…- e le schioccai un bacio sulla guancia,
andandomene verso la
porta.
Ma
poi mi venne in mente una cosa tanto evidente quanto sciocca.
-Ma
chi sono gli ospiti di Natale?
Sorrise.
–Mi sembrava strano che non me lo avessi chiesto…
ma dove hai la testa
Renesmee?
Mi
grattai la testa con una mano, sorridendo. -È che ho sempre
festeggiato Natale
con voi e con Jacob. Chiedere chi siamo mi sembrava inutile, ma
dimenticavo che
quest’anno non siamo da soli.
Esme
rise. –Certo, certo… sei sbadata come tua madre.
-E
questo non è di certo un pregio- precisai.
Rise
più forte. –Non proprio. Comunque,
quest’anno abbiamo invitato il Clan di
Denali, il Clan irlandese e Il Clan egizio.
Cavoli! Siamo tanti! –Completi
tutti?
-No:
Amun e Kebi non verrano. Sai, hanno ancora paura di un possibile
attacco dei
Volturi contro di noi.
Sospirai:
me lo aspettavo.
-E
non ci sarà neanche Maggie- continuò
–Da quanto mi ha detto Siobhan, ha
finalmente trovato un compagno e si è messa in viaggio con
lui intorno al
mondo. Nomadi.
Questa non me l’aspettavo! –Immagino
che Siobhan e Liam ci
siano rimasti male.
Esme
annuì. –Si, un po’. Ma ogni tanto
tornano a fargli visita.
Annuii
anch’io, poi mi venne in mente una cosa. –Ma
perché non hai invitato Kachiri,
Senna e Zafrina?
-Le
ho invitate, ma hanno preferito rimare a casa loro. Sai come sono
fatte, non
gli piace molto separarsi dalla loro casa.
-Peccato…
Mi
dispiaceva che le amazzoni non erano potute venire: dalla battaglia le
avevo
viste solo un’altra volta. Ero finalmente riuscita a
convincere (o costringere,
come dicono loro) i miei genitori ad andare a trovarle nella foresta
pluviale
ed eravamo state con loro per non più di due settimane. Mi
sarebbe piaciuto
rivederle per Natale, soprattutto Zafrina: mi ero molto affezionata a
lei.
-Ah
mi ero dimenticata- mi disse mia nonna, mentre me ne stavo andando
verso la
porta –Verrà anche Nahuel.
Rimasi
impalata e sgranai gli occhi per la sorpresa. –Nahuel? Sul
serio? Davvero?
-Si,
certo. Ho chiamato sua zia per invitare anche loro, ma lei mi ha detto
che
aveva delle cose da sbigare, non so di preciso cosa, e quindi non
può venire.
Ma Nahuel ha detto che gli sarebbe piaciuto venire, e così
ha accettato
l’invito.
La
mia bocca si allargò in un sorriso a trentadue denti.
–Fantastico!
Quando
ero andata a trovare le amazzoni, circa 5 anni fa, avevo anche
rincontrato
Nahuel e sua zia Huilen. Devo ammettere che all’inizio ci
eravamo salutati in
modo distaccato: durante la battaglia non ci eravamo conosciuti al
meglio, e
poi io mi ero addormentata per quasi tutto il tempo. Ma il nostro
comune essere
(metà umani - metà vampiri) ci aveva fornito un
ottimo argomento di
conversazione, e così la situazione si era sbloccata, tanto
che io e Nahuel
eravamo diventati ottimi amici. E la nostra amicizia era cresciuta di
molto
durante questi 5 anni, in cui ci siamo sempre sentiti per e-mail o per
sms. È
un ragazzo fantastico, sa essere pazzo
ma allo stesso tempo prudente, espansivo ma anche riservato: insomma,
il
carattere di mio zio Emmett e quello di mio zio Jasper messi insieme.
L’ultima
volta che lo avevo visto dimostrava vent’anni, quando in
realtà ne aveva più di
cento cinquanta. Secondo lui, anch’io dovrei arrivare a
dimostrare vent’anni,
ma non sa di preciso quando ciò accadrà, visto
che sono 10 anni che assomiglio
ad un’adolescente. E per questo motivo non fa altro che
stuzzicarmi sul fatto
che io sono più piccola di lui, ma io non me la prendo: lo
fa solo per
scherzare. Ormai lo considero come un fratello, ed era fantastico il
fatto che
avrebbe passato il Natale con noi.
Appena
arrivata alla casetta di pietra, accesi subito il computer e gli inviai
un’e-mail.
Ciao
Nahuel! Come va? Ho appena
saputo che passeremo il Natale insieme. È fantastico!!!
È un sacco di tempo che
non ci vediamo! Ma perché tu non mi hai detto che saresti
venuto da noi per
Natale??? Io mi sono resa conto che siamo al 17 dicembre solo oggi,
quando Jake
mi ha dato il mio regalo (sai, lui passa il Natale alle Hawaii, da sua
sorella),
ma mia nonna mi ha detto che gli inviti già li ha fatti,
quindi tu lo dovevi
sapere già da tempo! Potevi anche prenderti il disturbo di
informare la tua
amichetta… cattivo! =P Comunque, non vedo l’ora
che arrivi. Devo raccontarti un
sacco di cose! Fammi sapere quando intendi partire.
Un bacio dalla
tua amichetta
piccolina
PS: mi aspetto un
regalo super
per Natale… cerca di non deludermi!
La
inviai e poi me ne andai subito al letto, felice che presto avrei
rivisto uno
dei miei migliori amici.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Allora
miei cari lettori, che ne pensate????
Premetto nel dire che il ciclo
non sarà incentrato sulle vacanza natalizie, ma su un'altra
cosa che avrà sempre e comunque a che fare con il Natale...
Ma allora voi vi
starete chiedendo "Che c**** l'hai fatto a fare questo capitolo?"
e vi
risponderò: "Semplice: per farvi capire in che rapporti sono
Nahuel e Nessie"
e voi direte ancora "E
perchè?"
e vi dirò
"Perchè io so la scrittrice e faccio come me pare!!!" =P
un bacio al prossimo
capitolo.....
PS: chiedo scusa per
il discorso tra Nessie e Jake, che a mio modesto parere non piace!!!!!
|
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Capitolo 18 *** 17. Sfida ***
Buonasera!
Tutto bene? Io mi
trovo qui, a scrivere al computer....
Ok, dopo questa
introduzione da bimbi delle elementari, vorrei procedere con i
ringraziamenti
mileybest: mi piace molto l'idea che tu t
sia "drogata" per la mia storia..... x quanto riguarda aisha e nessie
amike, non credo proprio!! =P e invece, su nahuel non yi dico niente,
xkè sarà tutto concentrato in qst 4 ciclo!! =D
bribry85: sn guarita!!!! (naturale, no?
=P) con qst nuovo capitolo scoprirai il vero fulcro del ciclo
natalizio....=D
Maka_Envy: davvero ti è
piaciuto il discorso tra nessie e jake??? xkè io l'ho
scritto così, di primo acchitto xò non m mi
piaceva molto poi cm'era andata a finire.... beh, se è ti
piaciuto, meglio così!! XD
MimiMiaotwilight4e: piccolaaaaaa!!! ciao!!! eh
già, nessie è molto amica di nahuel, e lui
è molto amico di lei.... purtroppo per ora nn posso dirti di
più ^__^''' farei degli spoiler sulla storia..... =D
Nancy95: e nancy fa bene ad essere
preoccupata.... oppure no? XDXDXD e cmq, credo proprio che con qst
capitolo aisha torni alla carica!
Tay_: ma la sai una cosa??? tu sei
davvero una xsona intelligente!!! ci sei arr subito che il capitolo
precedente serviva a qualcosa....ma non ti svelo niente!!! =P
Bex Vampire: non ho fatto venire zafrina
xkè altrimenti poi sarebbero stata troppa gente.... infatti
poi qnd le amazzoni lo hanno saputo, per poco non mi uccidevano!!!
^__^'''''
Lale loves vampires:
sei
sospettosa riguardo a nahuel..... ma fai bene o fai male??? beh, io ti
lascio con qst dubbio! =P
Dubhe27: novità ke oggi
svelerò...o almeno in parte.... XDXDXD cmq, dal tuo nome
posso capire che naturalmente tu sei una fans del mondo emerso...beh,
anch'io!! =D ma la cosa ke ti volevo chiedere è se hai letto
le leggende... e se si, come ti sn sembrate??? xkè io sn
rimasta basita O__O
lilly3: ti ringrazio molto per i
complimenti...... sn contenta ke la storia ti piaccia molto e spero di
non deluderti... ^__^
Ashlein: vbb dai, l'importante
è risolverli!! =D la sai ke anch'io odio il Natale con i
parenti??? ma è grz al natale cn i parenti che m
è venuto in mente qst nuovo ciclo... mentre stavo mangiando
un pezzo di panettone ho pensato: "Ma i Cullen cm lo passano il
natale??" e da lì è partito tttt! poi
ci ho messo in mezzo anche nahuel xkè..... BASTA! me parla
troppo.... =D ti lascio pensare in santa pace, ma basta ke il cervello
poi nn ti va in fumo! XDXD
liletta: sono contenta che il capitolo
ti sia piaciuto..... a tal punto da nn voler ke finisca mai! me
lusingata ^__^
Allora, la scorsa
puntata abbiamo introdotto due cose:
la prima il tema di
qst nuovo ciclo, ovvero il Natale;
la seconda Nahuel, che
giocherà un ruolo abbastanza importante nella nostra storia.
Ora, accontoniamo per
un momento Nahuel e dedichiamoci di più sul tema
natalizio....
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
17.
Sfida
Il
giorno dopo a scuola notai che gli armadietti erano decorati con
festoni
luccicanti e piccole figure di Babbo Natale, mentre nella mensa era
stato
addobbato un albero con palline rosse e d’orate e una grande
stella luminosa in
cima.
Rimasi
sbalordita di fronte a tutto ciò, ma lo rimasi ancora di
più quando Kevin mi
informò che erano già da tre giorni che la scuola
era addobbata per Natale.
Sorvolai sulla mia dimenticanza, e inizia ad informarmi sui progetti
che i miei
amici avevano per le feste: Alex avrebbe ricevuto la visita dei suoi
zii del
Texas; Sarah sarebbe partita per Los Angeles, a trovare i parenti della
madre; Terry
sarebbe partita in crociera con la cugina ventenne; Chris e Kevin
avrebbero
trascorso la Vigilia insieme, visto che le loro famiglie si conoscono
da molto
tempo; Nick sarebbe andato a trovare sua sorella, che viveva sposata in
Germania. Chiesi anche a Claire e Ashley come avrebbero trascorso il
Natale,
nonostante già sapessi la risposta: sarebbero state con il
branco.
Stavo
finendo di parlare con Alicia, che invece sarebbe rimasta con i suoi
genitori e
i suoi nonni, quando durante il pranzo tutti gli studenti furono
ammutoliti
dalla professoressa Wait, l’insegnate di arte. Era una donna
molto strana,
sempre con la testa sulle nuvole e con una percezione del mondo
totalmente
diversa dalla nostra. Appassionata di recitazione, tutte le recite
scolastiche
erano organizzate e dirette da lei, ma erano quasi sempre ridicole e
prive di
senso logico, a sentita dire di Alex. Da parte mia, mi sembrava una
donna
brillante per la sua stranezza, e inoltre lei aveva un debole per me e
per il
mio talento per il disegno.
-Secondo
te cosa vuole dirci?- chiesi ad Alicia, mentre la professoressa cercava
di
salire su una sedia al centro della sala senza cadere, per parlare a
tutti gli
studenti.
Alicia
alzò le spalle. –Boh! Molto probabilmente
parlerà dello spettacolo di Natale.
-Che
cosa?- esclamai sorpresa.
Alicia
mi fece segno di tacere e di sentire la professoressa Wait che stava per iniziare a parlare.
-Allora,
cari studenti, anche quest’anno siamo arrivati a Dicembre,
mese magico e pieno
di spirito di bontà!
Nick
sbuffò e Kevin iniziò a ridere sottovoce.
La
professoressa continuò. –Ed è per
questo, che come ogni anno a Dicembre, ho
avuto il permesso del preside per organizzare lo spettacolo di Natale!
La
sala si riempì di brusii per niente felici ed entusiasti.
-Visto,
che come ogni anno, nessuno ha voglia di partecipare, ho organizzato
una lista
in cui ho scelto 10 ragazzi per recitare e 20 per il coro. Se
rifiuterete, vi
boccierò!
Ed
ancora mormorii di disapprovazione.
-In
che senso nessuno vuole partecipare?- chiesi ad Alicia.
-Lo
sai, no? La professoressa Wait organizza sempre spettacoli particolari,
e
nessuno vuole mai partecipare. Così, la prof
“obbliga” gli studenti a recitare
poesie natalizie e a creare cori angelici- e alzò gli occhi
al cielo, facendo
un gesto di noncuranza con la mano.
-Comunque,-
continuò la prof –c’è
qualcuno che vuole fare il o la solista?
Nessuno
rispose. Ma poi qualcuno parlò.
-IO!-
e Aisha si alzò dal suo tavolo e si avvicinò alla
prof con un sorriso
smagliante stampato in faccia.
-Lei
canta!?!- esclamai senza contenere il mio stupore.
-Si-
disse Ashley di fronte a me –Non è brava quanto
Celine Dion, per intenderci, ma
ha un discreto talento. È l’unica che si offre
volontaria ogni anno.
-E
perché mai?- ma poi la risposta mia fu ovvia –Ah,
vero: per mettersi al centro
della situazione.
-E
poter sfottere gli altri del suo talento- aggiunse Alicia.
-Aisha
è Aisha- concluse Ashley.
-Nessun
altro che si propone?- chiese la prof, che aveva appena finito di
parlare con
Aisha, che si trovava al suo fianco con quella sua espressione odiosa
di
superiorità.
Pensi che sia così semplice
essere al centro della scena? Oh no, mia cara Aisha, tu pensi
male… -Mi offro io!- esclamai alzandomi
in piedi.
Mentre
attraversavo la mensa a testa alta, ignorai i mormorii e le espressioni
sorprese degli altri studenti, e mi concentrai solo sul volto di Aisha,
contorto dalla rabbia, dall’odio, dalla sorpresa e dalla
furia.
La
prof Wait, stupita del fatto che c’era un’altra
volontaria, sembrava
imbarazzata. –Beh, ehm… ok signorina
Robbinson… metto anche lei tra le soliste.
-Ma
non può farlo!- sbottò Aisha
–C’è sempre stata una sola ed unica
solista!
-E
allora facciamo un provino- dissi in totale tranquillità.
-Un
provino!?!- lo sguardo furioso di Aisha si spostò dalla prof
a me.
-Si,-
la prof era d’accordo con me –si potrebbe fare.
Potremmo stabilirlo per
dopodomani pomeriggio. Che ne dite?
-Sono
pienamente d’accordo- e poi mi rivolsi ad Aisha –E
tu Aisha, che ne pensi?
Sospirò
di rabbia. –Va bene. Ma attenta a te Renesmee; se ti azzardi
a scegliere come
canzone “Silent night”, ti uccido.
Tu che mi uccidi? Questa è bella!
–Non ti
preoccupare. Penso che opterò per una classica
“Last Christmas”.
La
prof Wait sorrise e scrisse qualcosa sui suoi fogli, e poi se ne
andò tutta
felice.
Io
e
Aisha ci fissammo ancora negli occhi, nel silenzio totale della mensa,
finché
la campanella annunciò la fine del pranzo.
-Sei
stata fantastica prima!- mi disse Alex.
Ci
trovavamo al mio armadietto, prima di andare a lezione.
Alzai
le spalle. –Niente di che, ho solo impedito ad Aisha di
essere al centro della
scena. Tutto qui.
-Già,
ma sei stata comunque fantastica!- commentò di nuovo Alex.
-Adesso
devi solo battere Aisha a quel provino e poi goderti la sua sfuriata-
mi disse
Chris.
-Ed
è
proprio questo che mi preoccupa….-mormorai.
-Cioè?-
mi chiese Sarah.
-Io
non so cantare.
-COSA!?!-
esclamarono tutti in coro.
-Non
sai cantare?- disse Kevin.
Nick
scosse la testa. –Sei impazzita? Sfidare Aisha ad un provino di canto se tu non
sai cantare… ma
che ti passa per la mente!
-Che
l’hai sfidata a fare?- mi chiese Terry.
-Ehi
ehi, calmatevi!- e alzai le braccia in segno di resa –Ho
detto che non so
cantare perché non ho mai preso una lezione di canto e
perché non ho mai letto
uno spartito in vita mia. Ecco perché!
Sarah
alzò un sopracciglio. –Ti sembra poco?
-Molto,
ma non troppo! Inoltre sono anche abbastanza intonata. Mi serve solo
prendere
qualche lezione e sarò pronta per la sfida di dopodomani.
Kevin
alzò le spalle. –Se sei così
tranquilla…
-Tranquilllissima!-
esclamai, e chiusi il mio armadietto –E poi, anche se dovessi
perdere, me la caverò
comunque.
Alex
sospirò, e ci fermammo davanti al suo armadietto, non molto
distante dal mio.
Speriamo bene… in
realtà non ero molto sicura di
quello che avevo detto: ero comunque meno preparata di quanto non lo
fosse
Aisha, e se avessi perso mi avrebbe sfottuto per tutto l’anno
scolastico. Non
potevo permetterlo.
E anche vero che tu sei stata una
cretina a sfidarla così, su due piedi! Ma in quel
momento avevo solo pensato che dovevo
mettere i bastoni fra le ruote ad Aisha, e nient’altro.
-Sai
già a chi chiedere per le lezioni di canto?- mi chiese ad un
certo punto
Ashley.
-No,
non lo so- e scossi la testa. Non conoscevo nessuno che aveva la
passione per
il canto. In famiglia ho solo musicisti!
-Beh,
allora perché non… ehi Alex! Attenta, che ti cade
tutto!- urlò, proprio mentre
Alex stava prendendo un quaderno dall’armadietto, facendo
cadere tutti i libri
posizionati sopra, e anche altre cose. Il corridoio ora era pieno dei
libri e
delle cose accumulate nell’armadietto di Alex, e di tutti noi
che avevamo
iniziato a raccoglierle.
-Diamine
Alex!- esclamò Sarah, evidentemente irritata –Te
l’ho detto centinaia di volte
di riordinare l’armadietto!
Mentre
raccoglievo un libro di algebra, una paio di orecchini, un pennello per
dipingere ed una spazzola, mi capitò di intravedere sotto
diversi fogli rosa e
gialli (Alex non usa fogli bianchi) un oggettino piccolo ma luccicante.
Lo
presi in mano: era un piccolo libricino di plastica, semiaperto, con la
copertina viola glitterata, con sopra una lettera
“R”. Il mio palmo lo
conteneva senza problemi, e attaccato al dorso del piccolo libro
c’era una cordicella
argentata, per portarlo al collo. Ma la cosa più curiosa era
che se si tirava
il segnalibro che sbucava dal libricino, dalle pagine spuntava una
presa USB
per il computer, che si richiudeva semplicemente respingendola dentro
le
pagine.
-Alex!-
urlai, ottenendo l’attenzione di tutti –Che
cos’è?- e agitai il libricino di
plastica.
Non
solo Alex, ma anche Nick, Kevin, Chris, Terry e Alicia sgranarono gli
occhi,
mentre Sarah fissava furiosamente Alex.
-L’hai
portato a scuola!?!- le urlò –Ma tu sei proprio
scema!
-È
qualcosa di importante?- chiesi.
-È
il
tuo regalo di Natale- mi disse Chris.
-Cosa!?!-
esclamai sorpresa.
-Chris!
Glielo dici anche?
-E
dai Terry, tanto ormai ce l’ha in mano!
Terry
sospirò e scosse la testa.
Sarah
mi si avvicinò e prese il libricino in mano.
–Questo è un diario. Tu tiri il
segnalibro ed esce fuori la porta USB. Lo colleghi al computer e hai il
tuo
diario personale. Volendo può essere anche
un’agenda o un block notes, oppure
una semplice pennetta. Sono appena usciti sul mercato, e appena lo
abbiamo
visto abbiamo pensato a te.
-E
la
“R” sulla copertina cosa mi rappresenta?
-Sbaglio
o ti chiami Renesmee?- disse Nick.
Sorrisi.
–Beh, allora grazie. È carinissimo- e me lo misi
al collo.
-Figurati!-
esclamò Chris.
-Te
lo volevamo dare l’ultimo giorno di scuola, prima delle
vacanze natalizie- e
poi Sarah si voltò verso Alex –Ma qualcuno si
è dimenticato di nasconderlo per
bene.
Alex
alzò le mani in segno di resa. –Ok ok,
è colpa mia, scusa! Ma l’avrei portato a
casa oggi!
Kevin
sbuffò.
-Comunque,-
dissi io per alleviare la colpa di Alex –mi piace molto.
È una bella idea
quella del diario-pennetta… davvero bella. Grazie ancora,
grazie a tutti.
-A
me
non ringraziarmi- disse Ashley –io e Claire te
l’abbiamo fatto insieme a Quil
ed Embry. Hanno detto che hanno trovato un regalo perfetto per
te… io e Claire
non sappiamo neanche cos’è!
Alzai
gli occhi al cielo e sorrisi. –Immagino!
-Quando
avete finito di fare la lista di Babbo Natale, venite a darmi una
mano?- urlò
Alex, che aveva cercato di richiudere l’armadietto, che
però stava per
scoppiare di nuovo.
-Miriam!-
urlai.
Miriam
si girò e io le corsi incontro.
-Ciao
Nessie! Come va?
Ci
trovavamo all’uscita di scuola e tutti stavamo tornando a
casa.
-Non
c’è male. Ti volevo ringraziare per il regalo.
Sorrise.
–Figurati! Ma perché ce lo hai già?
-Lascia
perdere, storia lunga. Comunque ti volevo chiedere anche
un’altra cosa: hai
saputo che ho sfidato Aisha ad un provino di canto?
-Si,
tutta la scuola non parla d’altro!
Tanto per cambiare! –Appunto.
Non è che potresti
insegnarmi a cantare “Last Christmas”?
Sgranò
gli occhi. –Cosa?
-Io
sono abbastanza intonata, ma non ho mai letto uno spartito in vita mia.
Mentre
Ashley, poco fa, mi ha detto che tu hai preso lezioni di canto per
molti anni.
Miriam
tentennò un po’. –Non lo so…
-Ti
prego Miriam. Non so a chi altro rivolgermi. Guarda, il testo
già lo so a
memoria. Mi serve solo qualche aggiustatina sulle intonazioni e roba
simile. Ti
prego…
Miriam
sospirò. –E va bene. Ma facciamo domani
pomeriggio: oggi ho troppi compiti.
L’abbracciai.
–Grazie grazie grazie! Ti adoro!
Rise
e ricambiò l’abbraccio.
Ma
poi notò qualcosa di strano da sopra la mia spalla.
–Ehi, ma quello lì con la
macchina grossa cerca te?
Mi
voltai e vidi a tre auto di distanza un enorme jeep, e al volante
c’era Emmett
che mi fissava, abbastanza annoiato.
Sospirai.
–Si, e mio zio.
-Caspita,
è così giovane! E grosso!
Risi.
–Eh già…
Poi
lo sguardo di Miriam si fece pensoso. -È anche molto
carino…
Continuai.
-… ed è anche molto sposato.
Miriam
rise e si avviò verso l’autobus, mentre io andavo
verso la jeep.
-Ciao
zio!- dissi salendo sulla jeep e dandogli un bacio sulla guancia.
-Era
ora! Ma quanto tempo ci metti a salutare i tuoi amici?- e mise in moto.
-Mi
sono dovuta mettere d’accordo con Miriam per vederci domani
pomeriggio. E poi
se ti scoccia tanto venirmi a prendere, potevi far venire qualcun altro.
Sbuffò.
–Mi hanno incastrato: tutti stavano facendo
l’albero e io ero l’unico che
vedeva la TV.
-Non
mi sorprende…
Sorrise.
–Ma tanto, dopo che avrai ricevuto il regalo mio e di Jasper,
non ci saranno
più questi problemi!
Inarcai
un sopracciglio. –Devo preoccuparmi?
Rise.
–Non più del solito.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Bene bene,
come avrete capito in
questo ciclo si parlerà principalmente dello spettacolo di
Natale,
nel quale ci saranno
sorprese...
Ora, il regalo di
Nessie dei suoi amici umani, può sembrarvi scemo o stupido,
ma è
importantissimo per la nostra storia...
quindi, tenete
d'occhio il diario! =D
E cmq, per
informazione, non credo che esista sul serio....
Ora vado a vedere
"Ballando con le Stelle".... adoro quel programma!!! *___*
Per favore, non
guardatemi male.... =D
Un bacio.....
|
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Capitolo 19 *** 18. Lezioni di canto ***
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!
Come va? State
bene??
Io personalmente ho un
po' di mal di schiena....
colpa della Wii e
della Wii Fit che i miei si sono appena comprati
( "si sono appena comprati", la
volevano loro -__-)
e mi sono anke
tagliata i capelli.... ^__^
giogio16: infatti chiedi scusa
perchè hai indovinato..... complimenti mia piccola
detective!! XD ti meriti dieci punti e un bonus!!! XDXDXDXD
ciokina14: tranqui.... anch'io in questo
periodo ho un sacco di impegni e poco tempo libero a disposizione =D
Tay_: mia piccola indovinatrice....
XDXD già, Last Christmas è anche la mia
canzone natalizia preferita =D Silent Night invece non la
sopporto.... troppo lenta.... e infatti je lo appioppata ad Aisha XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: happy chrsitmas!!! anke se
forse sarebbe oppurtuno dire happy easter, visto ke Natale è
passato da un pezzo -__-''''...........ma comunque, scialla! davvero
hai dei sospetti sul regalo di Nessie????? Bene, non dirli, non vorrei
rovinare la sorpresa!!! =D
Nancy95: dici??? ma no, dai! Nessie
è sempre una Cullen, ricordiamocelo.... se la
caverà in qualke modo..... =D No dai su basta! Stai tranqui,
non ti far ossessionare da questo Nahuel.... tranquilla, è
ttt sotto controllo.... XDXDXD
mileybest: vbb dai, se proprio vogliamo
essere pignoli, allora Aisha dovrebbe morire in generale per come
è...... no? XD
Yellow_B: in pratica, ti sei
già creata un finale della vicenda..... =D ma si,
mi sembra giusto! W LA FANTASIA!!! XDXDXDXD
Maka_Envy: se vuoi, a Pasqua te lo faccio
trovare dentro l'uovo di cioccolato..... XDXD vedremo cosa
combinerà la nostra Nessie e come se la ceverà a
cantare.... =D
Bex Vampire: o mio Dio, allora quando
finirò di scrivere, tu morirai??? Noooooooooooooooooooooooo,
non voglio avere un morto sulla coscienza!!! XDXDXD Scherzo XDXDXDXD
con calma li scopriremo tutti i regali..... =D
Dubhe27: sono contenta che il capitolo
ti sia piciuto =D...... comunque, delle leggende allora non ti dico
più niente, se no rovino ttt!!! cmq, si di licia ho letto la
ragazza drago, ma personalmente non mi è piaciuto
per niente.... lo trovata banale come storia.... e poi lei non si
decide a continuarla.... secondo te, invece????
Lale loves vampires:
in tal caso,
posso benissimo ribattezzrsi Miss Curiosità! XDXDXD
e cmq, con calma scoprirai tutto =D
Ashlein: XDXDXD nella mia
scuola hanno messo un albero vicino alla segreteria, noto come
"l'albero di Pisa" perchè decadente nel vero senso della
parola..... e affianco c'era un presepe fatto con il das dal figlio del
nostro professore di religione.... -___-''''' fortunatamente
l'hanno tolto subito! Si si, tranqui Nessie è intonata....
ma non farà come suo padre e il suo fidanzato, si
comporterà diversamente e.... basta!! il resto vallo a
leggere!!!! XDXD Hai già un'idea, eh?? Non ti
chiedo quale, xkè altrimenti mi rovini la sorpresa, mia cara
nipote del detective Colombo!! XDXD
liletta: grazie tesoro del
complimento.... stra ganza, mi piace !!! =D spero di aver aggiornato
abbastanza presto ^___^
Ed ora, il nuovo
capitolo!!!!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
18.
Lezioni di canto
Arrivati
a casa Cullen, io e Emmett andammo in soggiorno e per poco non mi prese
un
colpo: l’albero che avevano eretto ad un angolo del salone
arrivava a toccare
il soffitto con il puntale. Per il resto era decorato con palle e
festoni
d’orati, e nello stesso modo tutta la casa.
-Uao!-
esclamai.
Mia
madre
mi cinse una spalla con un braccio. –Ti piace?
-È
davvero bello. Ma dove l’avete preso un albero
così grande?
Bella
alzò le spalle. –Dalla foresta. Questa mattina
Edward, Emmett e Jasper sono
andati a prenderlo e lo hanno portato a casa.
Mi
rivolsi ai miei zii, seduti entrambi sul divano intenti a guardare una
partita
alla TV. –Avete sradicato un albero?
-Certo!-
esclamarono all’unisono, senza distogliere lo sguardo dalla
TV.
-Sicuro!-
disse una voce proveniente dalla cucina.
Alzai
gli occhi al cielo. –E poi si lamentano che le foreste si
stanno estinguendo…
Entrai
in cucina e trovai mio padre che rideva.
-Dov’è
Alice?- chiesi a mio padre, mentre mangiavo la pasta che mi aveva
preparato.
-È
andata con Rosalie ed Esme a finire di comprare gli ultimi regali- mi
disse
Edward.
-Le
volevo appunto chiedere dei regali che…
Mi
anticipò. -… che ha comprato per i tuoi amici.
Non ti preoccupare, lei è meglio
di Babbo Natale.
Inghiottii.
–Perfetto. Ma la prossima volta fammi almeno finire la frase!
Edward
scoppiò a ridere.
Finii
di mangiare e poi andai alla casetta di pietra, con la banale scusa di
dover
fare i compiti. In realtà volevo capire il funzionamento di
quel diario:
com’era strutturato, quanto aveva di memoria, e cose del
genere.
L’idea
di poter avere un diario dove poter scrivere tutto quello che volevo,
tutto
quello che pensavo, senza il bisogno di mentire sulla mia
identità, era
geniale. Dire liberamente che ero una mezza-vampira che frequentava una
scuola
umana. L’idea non è
niente male…
Così
accesi il computer e infilai la pennetta: prima di tutto dovevo
installare il
programma per scrivere sia sulla pennetta che sul computer. Semplice! Una volta installato il
programma lo aprii: mi si presentò una rappresentazione 3D
di un diario che si
apriva, e che faceva vedere quello che avevo scritto. Naturalmente, ora
non
c’era scritto niente. Così cliccai su
“Aggiungi”, in fondo alla pagina del
diario, e mi si aprii un’altra schermata: era una pagina di
diario, con in alto
la data e l’ora. Che carino! Modificai
il colore e il carattere della scrittura, e poi fui pronta per scrivere.
Ma cosa scrivo? Non ero molto brava con
le parole
(me la cavavo meglio con le immagini). Ma poi mi venne
un’idea: incollai sulla
prima pagina un mio autoritratto che avevo scannerizzato al computer, e
poi
iniziai con una mia descrizione. Parlai del fatto che ero
metà vampira, della
mia famiglia, del mio ragazzo, dei miei amici, ed ogni descrizione era
accompagnata da un mio disegno.
Finii
verso le 7. Caspita! Il tempo è
volato! Salvai
tutto sulla pennetta e inserii la password, in modo tale che se mi
fossi persa
la pennetta, nessuno avrebbe comunque potuto leggerlo. Staccai la
pennetta e me
la misi al collo, tipo medaglione.
Stavo
per spengere il computer, quando mi accorsi di aver ricevuto un e-mail.
La
aprii ed esultai felice: era di Nahuel.
Ciao
piccolina! Qui va tutto
bene, non c’è male… e comunque
è solo da un giorno che ti sei resa conto che
siamo a Dicembre!?! Cosa hai fatto fin’ora, hai dormito? Beh,
allora buongiorno
principessa! XD Poi non te la prendere con me perché non ti
ho detto che venivo
a Natale, perché volevo farti una sorpresa, anzi un regalo
così risparmiavo nel
fartelo! =P Ma con te la sorpresa muore! -_- Ora mi tocca andare a
comprarti
qualcosa…
Ci vediamo presto
un bacio
PS: non lo so
quando vengo, ti
farò sapere.
Risi
e scrissi una breve risposta.
Non
ho dormito! È solo che avevo
la testa altrove! XP
Un bacio la tua
amichetta
piccolina.
La
inviai e poi me ne andai a casa Cullen.
Il
giorno dopo, io e Miriam rimanemmo a scuola anche il pomeriggio. Ci
trovavamo
nella sala di musica, vuota, piena di strumenti. Miriam era seduta al
piano e
si stava esercitando sulla melodia di “Last
Christmas”, mentre io ripassavo
mentalmente il testo della canzone.
-Allora,-
iniziò lei, suonando l’ultima nota –sei
pronta?
Profondo
respiro. –Si.
-Bene,
allora direi di iniziare con gli esercizi di respirazione. Sono molto
importanti. Inizia a respirare a bocca aperta.
E
così iniziai a respirare forte.
Miriam
mi mise a posto la postura. –Spalle dritte. Ispira e riempi
la pancia. Espira e
svuota la pancia.
Ispira, espira, ispira, espira. Continuai
così per un bel po’.
Miriam
mi fermò. –Basta così. Adesso sentiamo
la tua voce. Comincia con una scala
musicale.
Mi
schiarii la voce. –Do. Re. Mi. Fa. Sol. La. Si. Do.
-Non
male, hai un bel timbro, limpido e delicato. Basta solo un
po’ di allenamento e
sarà prefetto. Penso proprio che ce la faremo per questa
sera.
-Anche
perché il provino è domani pomeriggio!
-Allora
diamoci da fare. Continua con la scala musicale. Segui le note che
suonerò sul
piano.
Per
un’ora buona continuai a cantare scale, finché non
mi stancai e ci prendemmo
una pausa.
-Mi
hai detto che il testo già lo sai, no?- e si rimise al
piano, iniziando a
suonare il ritornello.
-Si,
è la mia canzone natalizia preferita.
-Perfetto.
Allora segui la melodia e canta.
Mi
schiarii un’altra volta la voce e poi inizia. Mi tappai un
orecchio con una
mano per sentire meglio la mia voce e mi accorsi che stavo cantando
molto
piano. E naturalmente, se ne accorse anche Miriam.
-Ehm,
Nessie? Dov’è la voce?
Mi
grattai la testa con una mano. -È che… mi
imbarazza un po’!
Miriam
rise. –Ti imbarazza!?! E quando rispondi ad Aisha no?
-Beh,
ma quello è diverso…
-Facciamolo
diventare uguale allora! Ricordati che devi sfidare Aisha, falle
sentire la
voce che hai!
Annuii
e riniziai a contare, molto molto più forte.
Miriam
mi tappò la bocca con una mano. –Più
forte va bene, ma non esagerare. Tu hai un
timbro delicato, ti basta poco per stonare. Trova una via di mezzo.
Annuii
e riniziai di nuovo, trovando un’altezza giusta. Cantai il
ritornello e poi mi
fermai.
Miriam
sembrava soddisfatta, ma non felice. –Come inizio va bene. Ma
quando canti
“Last Christmas, i gave you my heart…”
marca di più “last”. E
la stessa cosa
con “This year, to save me from tears…”:
marca
“this”. Più o meno
così- e iniziò a cantare lei.
O mio dio! Miriam era più che
brava, era
fantastica. La sua voce era potente e forte, chiara ed energica. Quando
cantava
le note più alte sembrava che volesse spaccare le finestre
della sala, mentre
durante le note basse era come se si stesse trattenendo. La mia voce in
confronto era niente. Il ritornello tanto famigliare mi
sembrò una nuova
canzone, cantata da tanta potenza. Quando finì, rimasi a
bocca aperta.
-Miriam,
ma sei bravissima!
Sorrise.
–Ma che. Me la cavo…
-Stai
scherzando? Sei assolutamente fantastica! Con la tua voce riusciresti
di sicuro
a battere Aisha.
Arrossì
e abbassò lo sguardo, imbarazzata. –Io battere
Aisha? No no… impossibile…
-Senti,
a quanto mi ha detto Ashley, Aisha non è bravissima, mentre
tu lo sei. La
batteresti di sicuro! Ma perché non ti proponi come solista?
Sgranò
gli occhi. –Io solista di fronte a tutta la scuola!?! No, no,
NO! Non se ne
parla neanche!
-Ma
perché?- esclamai esasperata.
-Cantare
di fronte ad un pubblico non fa per me.
Panico da palcoscenico.
-Beh,-
continuò, riposizionandosi dritta al piano
–continuiamo con le prove!
E
allora riniziai con il ritornello, seguendo i consigli che mi aveva
dato
Miriam.
-Allora
te ne andrai in Messico per Natale?
-Si,
ci sono i miei parenti paterni.
Avevamo
finito e stavamo uscendo dalla scuola. La canzone ormai la sapevo
perfettamente, con tutte le intonazioni giuste. Ero pronta per il
provino di
domani, e Miriam mi aveva promesso che mi avrebbe accompagnato con il
piano.
In
quel momento ci trovavamo nel parcheggio della scuola, vuoto eccetto
per una
macchina.
-Quello
là è mio fratello- e Miriam indicò la
macchina –Tu non hai nessuno che ti sia
venuto a prendere?
-Doveva
venire mia zia Alice, ma non la vedo…- ma
dove diavolo è? Se non si fa vedere entro 5 secondi, le
distruggo la sua
collezione di vestiti primavera-estate!
-Se
vuoi, posso darti un passaggio.
-Forse
potrebbe essere…- grazie mille
zia! –Beh,
se a tuo fratello non dispiace…
Sorrise
e ci avviammo verso la macchina blu.
Il
fratello di Miriam, che doveva avere una ventina d’anni, si
trovava fuori dalla
macchina, appoggiato alla portiera, e stava armaneggiando con il
telefonino. Aveva
i capelli neri, arruffati e corti, e aveva anche una leggera barba,
malfatta
con il rasoio. Indossava dei pantaloni della tuta blu, e una larga
felpa
grigia, con il nome di qualche squadra di hockey.
-Mark!-
lo chiamò Miriam, ma lui annuì senza alzare lo
sguardo dal telefono –Senti
Mark, non è che potremmo accompagnare Nessie a casa?
Altrimenti se la deve fare
tutta a piedi…
Mark
sbuffò. –Senti Miriam, non posso sempre fare da
autista a te e a…- ma si bloccò
dopo aver alzato lo sguardo e avermi visto.
Dai Nessie, divertiamoci un po’! –Se
non sono d’impiccio…-
mormorai, con un tono di voce smielato, sbattendo le ciglia e
sorridendo.
Mark
era come frastornato, ma poi si ricompose. –No, ma che
d’impiccio, figurati! Ti
accompagniamo molto volentieri!- e mi aprì la portiera del
posto davanti
–Prego!
-Grazie-
e salii in macchina, in contemporanea di Miriam, che stava morendo
dalle
risate.
Mark
fece il giro della macchina e si sedette al posto di guida.
–Allora, dove ti
devo accompagnare?
-Vai
verso la foresta, poi ti dico io il punto preciso.
Per
tutto il tragitto non feci altro che ridere: Mark era un ragazzo molto
simpatico, e il modo con cui flirtava con me era talmente evidente, che
era
impossibile non trovarlo divertente. Mi sorpresi dell’enorme
differenza di
carattere tra i due fratelli: Mark era spigliato e senza peli sulla
lingua,
mentre Miriam era timida e chiusa un po’ in se stessa.
Mi
feci lasciare da Mark all’inizio della strada sterrata e poi
continuai a piedi,
preparando mentalmente la mia sfuriata: non ero arrabbiata solo con mia
zia, ma
con tutti i Cullen. Che bella famiglia
che ho: si sono dimenticati di me!
Arrivai
a casa ed entrai, sbattendo violentemente la porta.
-Ma
bravi! Vi dimenticate di me! Ma si può sapere che razza
di…
Mi
bloccai quando notai che i vampiri a cui stavo urlando non erano otto,
ma bensì
tredici.
-Ciao
Renesmee, è da un bel po’ che non ci vediamo- mi
disse una vampira bionda di
fronte a me.
-Tanya!-
e le lanciai le braccia al collo.
Tanya
rise e ricambiò l’abbraccio.
-Si
si, brava! Lei la saluti, mentre noi no!- mi disse qualcuno alle mie
spalle.
Mi
voltai. –Kate!- e abbracciai anche lei.
Dopo
salutai anche Garrett, che mi scompigliò affettuosamente i
capelli, e Carmen e
Eleazar, che mi sorrisero e Carmen mi diede anche un bacio sulla
guancia.
-Uao
ragazzi, che bello rivedervi- esclamai –Ma perché
siete qui?
-Ci
avete invitati per Natale!- mi rispose Kate.
-Non
mi dire che non lo sapevi…- dedusse Eleazar.
-Ehmm…-
tentennai.
-Quest’anno
Nessie ha avuto un po’ la testa fra le nuvole- disse Esme,
accarezzandomi
affettuosamente.
Sorrisi,
leggermente imbarazzata.
-E
molto probabilmente le ragazze sbadate non se lo meritano un regalo di
Natale-
e Tanya tirò fuori un pacco enorme, incartato.
-È
per me?- e mi lanciai contro il pacco.
Ma
Garrett me lo levò dalle mani. –Eh no, mia cara!
Credo proprio che tu debba
aspettare!
Misi
un finto broncio. –E perché?
-Perché
il loro regalo è in corrispondenza del nostro- si intromise
Jasper.
Inizio a preoccuparmi…
-Non
sei l’unica- mi disse sottovoce mio padre.
Lo
guardai inarcando un sopracciglio. -Ma se tu già sai qual
è!
-Appunto!
Qui la cosa si complica!
-Beh,-
esordì Carlisle –che ne dite se ce andiamo tutti a
caccia?
L’entusiasmo
di tutti fu evidente.
-Posso
venire anch’io?
-Certo
Nessie, anche se tanto in velocità ti batterò di
certo!- e Garrett rise.
-Speraci!-
e mi lanciai fuori dalla casa, seguita da tutti gli altri.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
I primi ospiti sono
arrivati..... diamo quindi il benvenuto al Clan dei Denali!!!
*il pubblico applaude,
mentre i vampiri si inchinano e ringraziano*
Ora, prima che
commentiate, non vi agitate:
Tanya, Edward e Bella
non conbineranno vari trinagoli tra di loro in questo ciclo.
Ricordiamoci che la ff
è su di Nessie. =D
Ora vado a fermare i
miei genitori....
sono due ore e mezza
che sono addosso al televisore a giocare con la Wii
e io inizio a
preoccuparmi..... -____-''''
Alla prossima!
|
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Capitolo 20 *** 19. Provino ***
Oiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!
Tranquille sono ancora
viva!!!
Chiedo umilmente
perdono se aggiorno dopo 2 settimane,
ma ho avuto una
settimana infernale e nn trovavo mai un po' di tempo per postare....
Vi porgo le mie mie
più sentite scuse...
(ma sta frase...??
o__O)
mileybest: ciao piccola!!! =D allora, no!
il regalo di Nessie nn è una macchina, ma ci sei andata
vicino... =P io personalmente se Tanya si mette in mezzo
penso proprio che prenderei le sue parti: nn è giusto ke
Bella ciabbia avuto Edward così, senza soffire....u__u
ora ho paura che dopo qst ke ti ho detto tu mi uccida....
O__O XD cmq l'umano del capitolo precedente nn c'entra
nnt...era solo un intermezzo comico...ttt qui, qnd nnt quadrato..... =D
invece gli altri tre...beh...=P
Bex Vampire: ebbene si, mi hai scoperto....
nn dico i regali e te lo faccio apposta XDXDXD scherzo....!!! mi
dispiace me devi pazientare un po'.... anke se in qst capitolo qlke
regalo lo metto... =D
Ashlein: a bella!!! uao!! carino il
cartello fuori dalla classe.... noi tipo nn ciabbiamo neanke quello
della classe...e così abbiamo scritto II G sulla porta cn il
pennarello XD ma poi è arrivata la bidella e l'ha cancellato
con l'alcool ç___ç.... mentre poi c'è
la classe affianco alla nostra che cia tipo scritto "perdete ogni
speranza o voi che entrate" O__O mah! la gente al giorno d'oggi!!! mi
dispiace molto, ma ho contattato l'agenzia "palline di carta &
co." e mi hanno detto che ttt i loro dipendenti si rifiutano
categoricamente di entrare nella gola di Aisha...penso proprio che
dovremmo sopportarcela ancora per un bel po'.... XDXD conta
ke tipo cio pensato ad un ipotetico incontro tra il fratello di Miriam
e Jacob, ma dp sarebbe uscito fuori troppo sangue..... e poi Jacob deve
preoccuparsi di altre xsone...tipo Na... e nn continuo!! XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: tesoro!!! =D la nostra Nessie
ha un fascino irresistibile!! =D noo, Miriam nn si presenta
al provino, troppo timida... xò forse avrà un suo
momento, tranqui....si, ankio adoro Kate e Garett!!! sn i miei
preferiti tra i Denali.... Tanya Tanya Tanya, sinceramente io nn lo
trovo così antipatica.... ok m stai x uccidere vero? O__O
Maka_Envy: carina la scenetta cn Mark,
eh?? modestamente sn un genio!!! XDXD vbb mo basta vantasse, ke se no
me monto la testa!!! XDXD calma calma, per il regalo del clan
dei Denali ci sarà tempo...e nn ti preoccupare
sarà proprio una chicca! =D
Lale loves vampires:
ma ciao!! e
mi dispiace, ma la risposta è sbagliata.... Nessie nn
riceverà una macchina per Natale, ma cmq posso dirti
fuochino....! =D=P un bacione, Miss Cuoriosità!! (trp bello
il soprannome, posso kiamarti così?? Please!)
tenny_93: tranquilla cara, ankio a volte
ho dei prob con il mio portatile... si impalla oppure mi blocca
l'accesso ad internet, e in quei momenti m prende una rabbia che vorrei
prendere l'ombrello di mia nonna e spaccarlo.... ma poi mi calmo e lo
riavvio semplicemente ^__^
Dubhe27: tesoro!!! ma te lo immagini??
Mark contro Jake??? come minimo il ragazzo avrà paura dei
lupi e dei cani per ttt il resto della sua vita (sempre ke Jake lo
lasci vivo... -__-'') XDXDXD oi appena finisci le leggende, dimmelo!
oki? si, anke a me la ragazza drago nn è piaciuta...l'ho
trovata infantile.... molto meglio le cronche in assoluto!
Nancy95: sei contro Nessie??? dici ke
nn ce la farà??? brava, ora per colpa tua Nessie si trova
vicino a me a piangere come una disperata xke ut nn credi in lei....
brava!!! complimenti!!! bel lavoro!!! .........XDXDXD ma io skerzo!!!
vedrai Nessie ti stupirà....
lilly3: beh sai com'è,
l'occassione c'era uno ne approfitta allora, no?? XDXD cmq sn riuscita
a staccare i miei dalla Wii, anke se ora ci stanno giocando di nuovo
-___-''' ma anke tu ce l'hai???
Tay_: grz mille cara per i
complimenti.... XDXD ma te la immagini Nessie mentre distrugge i
vestiti di Alice??? o meglio, cosa farà Alice dopo ke Nessie
glieli avrà distrutti??? O__O XDXD
Razorbladekisses: sono davvero contenta ke ti
piaccia cara... all'inizio credevo che stessi scrivendo solo alcuni
deliri della mia fantasia malata!! =D
liletta: ti ringrazio per i complimenti
e spero che il nuovo ti piaccia.... scs davvero se ho postato tardi,
spero che nn m ucciderai... ^___^'''
Bene. E ora nuovo
capitolo!!!
Ah dimenticavo, a fine
pag c'è una sorpresa....
ma nn ci andate subito
xkè è inerente alla nuova puntata!!! XD
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
19.
Provino
La
campanella suonò, segnando la fine della giornata. Quando
andai al mio
armadietto, notai che la massa degli studenti non andava verso
l’uscita, ma
bensì verso il teatro.
-Ma
dove vanno tutti?
-A
vedere se sono stati “scritturati” dalla prof. Wait
per lo spettacolo di
Natale. Ma soprattutto per vedere il provino tra te e Aisha- mi disse
Terry.
Avrei dovuto immaginarlo.
In
quel momento arrivò Miriam, agitata. –Allora sei
pronta?
-Prontissima!
-Nervosa?
-No.
-Beata
te…- mormorò.
Sorrisi
e tutt’e tre andammo verso il teatro.
Non
c’ero mai entrata prima, e mi stupii del fatto che era molto
più grande della
palestra. L’entrata si trovava al centro della sala, e in
corrispondenza in
fondo il palco. Naturalmente, il resto della sala era formato da posti
a
sedere, divisi in due zone. Il palco non si trovava molto in alto
rispetto al
pavimento, ma era molto grande.
Mentre
attraversavamo la sala per arrivare sul palco, notai che alcuni
studenti si
erano seduti, ma molti altri si erano accalcati alla parete di sinistra.
-Ma
che stanno facendo?
Terry
sospirò. –Stanno vedendo chi è nello
spettacolo.
-E
tu
non ti preoccupi?
-Nah!
Ho già controllato questa mattina: non devo fare niente.
-Mentre
io devo partecipare al coro- disse Miriam.
È il minimo per una come lei!
-Non
è giusto!
Mi
voltai e vidi Alex e Alicia arrivare verso di noi con un muso lungo
degno di un
cavallo.
-Fatemi
indovinare,- provò Terry –dovete recitare?
I
loro sguardi afflitti confermarono l’ipotesi.
-Mentre
noi non dobbiamo fare niente!- esultò Chris.
-Tu
e
Kevin- disse Nick –io devo partecipare al coro!
Chris
e Kevin risero per prenderlo in giro, mentre Alex li rimproverava.
Solo
in quel momento notai Aisha, sul lato sinistro del palco, che stava
facendo del
riscaldamento pre-canto. Anche se
così è
un po’ esagerato!
-Guardate
Aisha- dissi agli altri –sembra Sharpay in High School
Musical!
E
tutti risero. Poi io e Miriam salimmo sul palco, mentre gli altri si
sedettero
tra le prime file.
Miriam
si posizionò al piano, sul lato destro del palco, e si mise
a ripassare la
melodia. Nel frattempo io ripassai mentalmente il testo della canzone.
Ero
abbastanza concentrata, e quindi non mi accorsi che Aisha era avanzata
verso di
noi, finché Miriam non smise di suonare il piano.
-A
quanto pare sei venuta- mi disse, fissandomi con quel suo sguardo
odioso.
-Certo.
Io non mi tiro mai indietro- le risposi, incrociando le braccia e
fissandola di
rimando.
Arricciò
le labbra. –Sarà…
Pausa.
Il silenzio del teatro si concentrò su di noi.
Aisha
fece un passa verso di me. –Hai fatto male a sfidarmi,
Renesmee.
Risi.
–Lo sai? Me lo hai già detto altre volte, eppure
non me ne pento mai. Sarà
perché poi vinco sempre io?
Aisha
mi fulminò.
-Comunque,-
continuai, porgendole la mano –che vinca la migliore.
-Lo
farò- e Aisha mi voltò le spalle.
Ritirai
la mano. Aisha è Aisha.
-Silenzio
per favore, silenzio!- e la prof. Wait si mise al centro del palco
–Allora, il
provino per la cantante solista inizierà tra poco. Dopo
ciò, ci saranno le
prove dello spettacolo, e chi non è scritto sulla lista non
deve partecipare ed
è pregato di lasciare il teatro quando le prove inizieranno.
Chi tra Aisha o
Renesmee perderà, completerà le 10 persone che
reciteranno. E ora forza!- e
fece per scendere dal palco, ma inciampò sulla sua sciarpa
troppo lunga. Il teatro
si riempì di risate.
-Pronta?-
mi disse Miriam sottovoce.
-Pronta.
E
il
provino iniziò.
-E
allora com’è andata?- mi chiese Claire.
Il
provino era finito, le prove anche, e io e Ashley eravamo passate a
casa di
Claire, che si trovava a letto con l’influenza.
-Bene…-
mormorai.
-Bene?
Solo bene? Non fare la modesta Nessie, sei stata bravissima!-
esclamò Ashley.
-Quindi
hai vinto?
-Si!-
e sorrisi.
Claire
esultò di gioia. –Ma è fantastico! E
Aisha, come l’ha presa?
Alzai
le spalle. –Al solito: crisi isterica. Mentre scendeva dal
palco mi ha anche
dato un spallata!
Ashley
rise. –Si è vero! Ma la cosa più forte,
è stato quando prima di uscire dal
teatro ti ha urlato “Questa me la pagherai, Nessie!
Contaci!”- e imitò la voce
di Aisha.
Tutt’e
tre scoppiammo a ridere.
Poi
il telefono squillò. Claire si alzò dal divano e
andò a rispondere.
-Pronto?
Ciao tesoro! Sto meglio, la febbre si è abbassata e la tosse
è quasi passata.
No, non sono sola. Sono venute a trovarmi Ashley e Nessie. Il provino
è andato
bene, ha vinto! Come? Glielo volete dare ora? Va bene… ok
allora vi aspettiamo.
Un bacio, ti amo- e riattaccò.
-Quil?-
provò Ashley.
-Si,
voleva sapere come stavo. Era con Embry. Hanno detto che adesso vengono
e
portano il loro regalo di Natale a Nessie.
Risi.
–Non ho ancora avuto un’illuminazione su cosa possa
essere…
Ashley
rise con me. –Io mi preoccuperei!
-Devo
già preoccuparmi per il regalo dei miei zii… dopo
è troppo!
-Comunque,
tornando allo spettacolo, io devo fare qualcosa?
-No,
non ti preoccupare Claire, la prof. Wait non ti ha scelto per fare
nulla. Al
contrario, tu Ashley devi cantare nel coro.
-Si
lo so. Canterò insieme a Nick e Miriam. Anche se cantare
vicino a lei mette in
soggezione!
-Non
me ne parlare. Quando abbiamo fatto le lezioni di canto sono rimasta di
stucco.
-È
molto brava?- chiese Claire.
-Ha
una voce fantastica! Non capisco perché non si offre come
solista.
-Lascia
stare, è troppo timida. Ogni volta che si parla di cantare
davanti ad un
pubblico, sbianca. Canta nel coro solo perché sa che
è in mezzo alla folla e
nessuno si soffermerà su di lei- disse Ashley.
-Dovremmo
aiutarla a superare il panico da palcoscenico…
-Penso
che sia impossibile: Miriam era “amica” di Aisha da
quando avevano 5 anni. E
quindi, puoi benissimo capirlo anche da sola, Aisha non ha fatto altro
che
sopprimere il suo talento.
Il prossimo vampiro assetato di
sangue che incontro lo mando direttamente da lei!
In
quel momento, sentimmo il rombo di un motore.
-È
la
macchina di Quil- disse Claire.
Allora
prendemmo i cappotti e uscimmo fuori, andandogli incontro. Ashley
salutò Embry
con un bacio, mentre Quil abbracciò Claire.
-Era
meglio che rimanevi dentro- disse Quil a Claire –potresti
avere una ricaduta.
Claire
sbuffò. –Sto benissimo. E non fare il
melodrammatico, sembri mia madre!
Embry
rise e poi si rivolse a me. –Allora, abbiamo saputo che hai
vinto.
Alzai
le spalle. –Ne dubitavi forse?
-Mmm…
si!
Gli
lanciai un’occhiataccia e lui rise.
-Comunque,-
iniziò Quil –è ora di dare il regalo
alla vincitrice!- e andò a prenderlo nel portabagagli.
-Potevate
almeno dirci che cos’era- commentò Ashley
–in fin dei conti, al regalo abbiamo
partecipato anch’io e Claire!
-Se
vi avessimo detto che cos’era, non l’avreste mai
fatto con noi!- rispose Embry.
Ashley
lo guardò sospettosa, mentre Claire mi mise una mano sulla
spalla. –Io e Ashley
ti chiediamo scusa in anticipo per qualunque cosa possa essere.
Risi.
–Grazie. Ma tanto non me la prenderei mai con voi due,
ragazze…- e posai lo
sguardo su Embry, che aveva un’aria da finto innocente.
-Eccolo
qui!- e Quil me lo lanciò –Buon Natale, Nessie!
Osservai
il pacco che tenevo in mano: non era molto grande, non pesava molto, e
non
aveva neanche una forma ben definita. Che
diamine è?
-Non
lo apri?- mi disse Quil, con un sorrisetto.
Sospirai
e aprii il pacco. Rimasi senza parole.
-L’ho
visto su E-bay e l’ho subito comprato!- esclamò
Quil.
-Quil!
Ma ti sembra un regalo adatto?- lo rimproverò Claire.
-Non
adatto, perfetto!- commentò Embry.
-Siete
due deficienti- disse Ashley –però almeno il
pupazzo è carino!
Non
li ascoltavo. Continuavo a fissare il pupazzo a forma di dinosauro
verde, che
aveva scritto sul dorso “Nessie, il mostro di Loch
Ness”. Calma…
-La
sapete una cosa?- dissi -È molto carino. Simpatico. Grazie.
-Ti
piace sul serio?- mi chiese Claire, scettica.
-Si,
davvero! Me lo potresti tenere un momento Ashley? Vorrei ringraziare
come si
deve i miei amici licantropi- e il mio sguardo vendicativo si
posò su Quil ed
Embry.
-Oh
oh!- mormorò
Quil ed Embry rise. Poi
entrambi si trasformarono, scappando via.
-Tanto
vi raggiungo!- e gli corsi dietro.
-Ahia!
Nonno fai piano!
-Scusami
Nessie, ma te lo devo fasciare il braccio in un modo o
nell’altro!- e
ricominciò a fare la fasciatura.
Ci
trovavamo nella cucina di casa Cullen, mentre nel salone
c’erano tutti gli
altri. Più 4 vampiri: Siobhan e Liam era arrivati nel
pomeriggio, e Benjamin e
Tia invece la sera.
-Credi
che abbia dato una brutta impressione agli altri?- chiesi a mio nonno.
-Per
il fatto che tu non li abbia salutati, o per il fatto che ti sei
presentata a
casa con un braccio slogato e varie ferite sul corpo?
Dopo
aver raggiunto Quil ed Embry, ci eravamo messi a combattere,
così per gioco. Ma
nello scontro, mentre mi scontravo con Quil, Embry corse in suo aiuto e
mi
afferrò per un braccio, slogandomelo però. Appena
avevo sentito la fitta al
braccio sono subito tornata indietro da Ashley e Claire, che si
spaventarono
nel vedermi con un braccio slogato. Dopo pochi secondi, riapparvero
Embry e
Quil, molto dispiaciuti, ma gli ho detto di non preoccuparsi. Sono
subito corsa
a casa Cullen, e appena entrata in soggiorno mi sono ritrovata
diciasette
sguardi curiosi addosso. Dopo, mia zia Rose aveva urlato e mio nonno mi
aveva
portato subito in cucina per medicarmi.
-Forse
per entrambe le cose…
Carlisle
sorrise. –Si, penso che tu abbia fatto una figuraccia.
Sbuffai.
Perfetto! Per una buona volta che ci
vengono a trovare un paio di amici, do l’impressione di
quella che fa sempre a
pugni con la gente!
-Forse
ne dai l’impressione perché in realtà
lo sei- aggiunse qualcuno dalla porta
della cucina.
Mi
voltai in quella direzione. –Mi mancava il tuo umorismo
pungente, papà.
Edward
rise e si avvicinò verso di me. –Come stai?
-Non
ti preoccupare Edward, non si è fatta niente- disse mio
nonno, completando la
fasciatura e legandomi il braccio al collo –La cosa
più grave è la slogatura
del braccio sinistro. Le altre ferite sono superficiali.
Sorrisi.
Sembra un medico legale!
Papà
trattenne a stento una risata. –Non male…
-In
pratica, si è fatta di meno di quello che di solito si
faceva Bella quando
ancora era umana- concluse il nonno.
-Uao!
Questo è un record!- esclamai.
-Cerca
di non ripeterlo di nuovo- e Carlisle uscì dalla cucina.
-Io
purtroppo lo sospettavo che tu dovevi avere lo stesso gene di sfortuna
di tua
madre…
-Per
favore
papà, non spargere la voce in giro. Altrimenti chi lo sente
lo zio Emmett!
Rise
e mi abbracciò.
-Quale
licantropo devo uccidere?- disse una voce alle mie spalle.
Sospirai.
–Papà, vuoi per cortesia spiegare alla mamma che
è stato tutto un incidente?
-Incidente
o no, io lo uccido lo stesso- e Bella avanzò verso di noi.
Alzai
gli occhi al cielo e sospirai. –Povero Embry: sarà
già demoralizzato per quello
che mi ha fatto. Gli manca solo la furia di mia madre.
Bella
rise e alzò le mani in segno di resa. –Ok ok, ok.
Non gli farò niente. Ma
quando Jacob torna dalle Hawaii, gli darò volentieri una
mano.
-Perfetto:
la furia di Jacob unita a quella di mia madre!
-Non
dimenticarti Rosalie: i suoi pensieri non sono molto positivi- aggiunse
papà.
Povero Embry!
-Vendette
a parte,- iniziò mia madre –perché non
vai di là a salutare Siobhan, Liam, Tia
e Benjamin, che sono tutti preoccupati per te?
-Subito!-
e mi avviai verso il salone.
Appena
entrata, l’attenzione generale cadde su di me e sul mio
braccio fasciato.
-Sono
ancora viva!- urlai, alzando il braccio sano.
-Oddio
tesoro, stai bene?- e mia zia Rose mi fu subito vicina –Mi
hai quasi fatto
prendere un colpo!
Magari! Mio padre si schiarì
la voce
molto violentemente.
-Dai
Rosalie, lasciala respirare. Se sta in piedi vuol dire che sta bene!
Mi
voltai verso la persona che aveva parlato, e mi ritrovai
nell’abbraccio di Liam.
–Si Liam, sto bene infatti. È bello rivederti dopo
tanto tempo.
Mi
staccai da lui a salutai Siobhan, che si trovava affianco a lui.
Poi
da dietro di me spuntò Benjamin. –Ciao piccola!
È incredibile come sei
cresciuta.
Abbracciai
anche lui e poi dopo Tia.
-Allora,
come ti sei ridotta in questo stato?- mi chiese Carmen, divertita e
preoccupata
allo stesso tempo.
-Ho
attaccato per scherzo due licantropi.
L’intero
salone si riempì di risate.
-E
perché li hai attaccati?- chiese Benjamin –Tu non
vai d’accordo con loro?
-Si,
infatti era solo per divertirsi. Lo fatto perché mi hanno
regalato questo- e
tirai fuori dalla mia borsa il peluche del mostro di Loch Ness
–e nonostante
sia una cosa divertente, volevo fargliela pagare lo stesso.
La
maggior parte dei vampiri presenti guardò il pupazzo e
annuì, senza aggiungere
altro. Le uniche risate della sale provenivano da Emmett e Garrett, che
ormai
avevano fatto coppia fissa nel prendermi in giro.
-Beh,
noi abbiamo optato per un regalo di genere diverso…- e
Siobhan mi porse una
scatola rettangolare.
La
aprii e trovai una bellissima parure completa: orecchini, bracciale e
collana.
Erano tutti d’argento e avevano lo stesso motivo: un
quadrifoglio in rilievo al
centro, e tutt’intorno un motivo floreale che percorreva
tutta la cordicella
della collana e tutto il cinturino del bracciale; gli orecchini erano
semplicemente due quadrifogli.
-Caspita
Siobhan, è bellissimo. Stupendo. Grazie, grazie mille.
Siobhan
e Liam mi sorrisero.
-E
anche noi abbiamo qualcosa per te!- e Tia mi porse una scatola
più grande.
Ci sto prendendo gusto… La
aprii e mi trovai davanti una
kit completo da disegno per professionisti: c’era un enorme
blocco da disegno,
una scatola con varie matite e mine, e anche dei colori pastelli e
acquerelli.
-Oddio
ragazzi è stupendo! Come facevate a sapere che adoro
disegnare?
-Le
notizie circolano…- e Tia e Alice si scambiarono uno sguardo
d’intesa. Inutile
dire che le due vampire andavano d’amore e
d’accordo e adoravano entrambe lo
shopping.
Passai
il resto della serata in compagnia dei nuovi ospiti. Poi
però, ad un certo
punto me ne andai verso la casetta di pietra: era stata una giornata
molto
faticosa, e la mia testa scoppiava.
Salii
in camera mia, poggiai il kit da disegno sulla scrivania e i gioielli
nel
cassetto del mio comodino.
Poi
andai in cucina e mi preparai un’insalata leggera, visto che
mi ero dimenticata
di cenare. Mi portai direttamente l’insalatiera in camera,
così nel frattempo
accesi il computer. Controllai la posta elettronica, ma Nahuel non mi
aveva
scritto niente. Beh, potrei sempre
aggiornare il mio diario.
Lo
cercai al collo, ma lì avevo solo la fasciatura del braccio
e il mezzo cuore di
Jacob: con la mano non toccai niente che potesse essere il diario. Mi
alzai in
piedi e andai allo specchio per controllare meglio.
Rimasi
di sasso di fronte al mia immagine riflessa: il diario era sparito, e
all’interno c’era tutta la verità sulla
mia famiglia.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
E io ve l'avevo detto
tenete d'occhio il diario....
che fine ha fatto????
Si accettano
scommesse! XDXD
Poi volevo dirvi ke ho
fatto il paragone Aisha-Sharpay
perchè le
mosse ke faceva erano uguali...
cioè me le
sono immaginate come la stessa persona (nel cantare, ovvio)
e quindi invece di
descriverle, ho pensato che sia stato meglio mettere direttamente il
paragone...
=D
Beh, direi ke sia
tutto allora no??
*i lettori mi guardano
come per dire "E la sorpresa?"*
*me fa finta di nnt*
Ok qnd ci vediamo al prossimo capitolo! un bacio...
*me se ne va*
*i lettori mi guardano
senza parole e piangendo*
*me ritorna* XDXD
Scherzetto!
*i lettori iniziano a
dire le peggio cose contro di me e i miei parenti defunti o non*
*me rimane basita*
senso dell'umorismo zero, eh?? -___-
Cmq, il regalo
consiste in un immagine...
Calcolate che l'ho
trovata dopo avre scritto il capitolo...
Questo è il
regalo di Nessie di Embry e Quil....
Non è
adorabile??? *___*
Lo vojo purio!!!
*i lettori sono
entusiasti del pupazzo*
Bene, dp cio
vi dico veramente che
ci vediamo al porssimo capitolo
Ciao!!
PS: prometto di fare
il più presto possibile!!! ^___^
|
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Capitolo 21 *** 20. Ladra ***
Salve!!
Prima di
iniziare, vorrei manifestare la mia solidarietà nei
confornti di quello ke è successo in Abruzzo in questi
giorni....
Una preghiera per
tutti i morti e per tutti gli sfollati....
Ma ora, passiamo ai
ringraziamenti!
Tay_: il pupazzo è troppo
bello!!! qnd l'ho visto ho tipo urlato davanti al computer...!! XD lo
sai ke ankio adoro Sharpay?? è il mio personaggio preferito
di HSM... c'era un tempo in cui c'ero proprio fissata...poi ho scoperto
Twilight....!! =D
mikelina: ti ringrazio per avermi sempre
seguito, e spero ke continuerai a farlo... ^__^ ma la sai una
cosa??? hai proprio indovinato.... e si, sono guai, guai molto grandi!!
ma in un modo o nell'altro la nostra Nessie ne uscirà
fuori... ops! accidenti, forse ho detto troppo!! =P
Bex Vampire: ciao piccola!! =D ma
come nn ci avevi pensato minimamente???? neanche un misero dubbio??? m
meraviglio di te.... =P me skerza!!! cmq ho appena capito ke tu leggi
qst ciclo per i regali, ho ragione?? XD xò, m disp dirtelo
ma dovrai aspettare il prox capitolo per sapere altri regali... disp...
ok, m stai per uccidere vero??? O__O ....XD
Maka_Envy: embè, cosa ti
aspettavi??? ke Nessie perdesse??? ma va, va! XDXDXD cmq è
adorabile il peluche, vero?? lo vojo pure io!!! senti, ci stai a
rubarne due da qualke parte??? XDXD
Ashlein: a bella!!! XDXDXD Nessie
ricoverata, qst è bella!!! poi magari qnd si trova
all'ospedale incontra il nonno, e Carlisle per evitare che tutto venga
scoperto tipo finge di non conoscerla.... XDXDXD oddio le pippe mentali
ke me faccio!! conta ke la prof Wait della ff è qs identica
alla mia prof di arte delle medie... ti giuro, è identica!
ho solo accentuato un po' troppo la pazzia eccessiva -__-? .....vbb dai
su, in fin dei conti è un braccio slogato... qnt slogature
si è ftt Bella qnd era umana?? è naturale ke la
figlia abbia un bricilo della sua sfortuna.... povera Nessie, ke
destino crudele! ç__çNahuel che recupera il
diario??? O__O ma io ormai ke li faccio a fare i segreti se poi arrivi
tu e in due minuti me li risolvi ad occhi chiusi.... bah, sei proprio
la nipote del dective Colombo.... nn ci sn parole... -__-
tenny_93: O__O davvero lo potresti
trovare su ebay???? dio, sarebbe fantastico!!! ma te lo immagini, il
mostro di Loch Ness sul mio letto vicino a Dumbo e Pisolo (2 dei miei
peluche... -___-'') ????? bellissimo!!! XDXDXD me skerza =P
(xò i peluche sn veri!)
mileybest: certo che Sharpay ha molta
più classe di Aisha!!! poco ma sicuro!!!! ehi ehi, piano
piano, calma calma!! (<-- ma ripete le parole du volte, cm
è uscito fuori??? -__-''') troppe domande!!! ti dico solo ke
alcune delle tue supposizione sn giuste e altre.... beh, no! =P
liletta: ti prego allora, nn uccidermi!
XDXDXDXD Quil e Embry sn i mejo!! <--- ma sto tifo?? -__-''
......XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: ehi piccola, ce stai a trova
il pupazzo!!?? XD e il diario?? ke fine ha fatto??? lo scoprirai
presto... purtoppo per Nessie...! cmq se fossi Embry, m rifugerei
dall'altro capo del mondo... Jacob+Bella+Rosalie pazzi furiosi nn li
vorrei incontrare mai e poi mai!!! O__O PS: W l'Iliade!! XD
lilly3: quel qualcosa ti ha detto
bene... c'è sempre di mezzo Aisha... cmq vai tu a leggere
poi... =D anke tu ti sei praticamente drogata di mario cart,
vero??? ce l'ho ankio....è fantastico!!! nn ti ci stacchi
più!! *__*
Dubhe27: sei un genio! no è
vero, sei un genio! ciai azzeccato! cioè hai
azzeccato ttt, pure il fatto della spallata!! O__O me rimane senza
parole....! o forse sono io ke faccio i misteri troppo facili da
risolvere.... si forse è così.... me misera
ç___ç vbb dai, riprendiamoci! =D si il peluche
è troppo puccioso!! =3 se lo trovo da qualke parte
lo compro subito!! XD no povera Sharpay, xkè me la odi
tanto?? è la mejo di HSM!!
Nancy95: e ki è quel ke
pensi tu?? sarà mica A...??? =D si, hai ragione sono cazzi
amari! (w l'eleganza del linguaggio!) e si molto
probabilemnte succederà una tragedia....ma tu credi sul
serio ke Nessie nn si inventa qualcosa??? =P
TenshiNoHikari: troppo scontato???
attenzione!! quello che nn ci aspettiamo in realtà
è proprio quello che accadrà! (<---ma tipo
sta perla de saggezza delle 21:53??? -___-''')
Razorbladekisses: more!!! =D ma si, certo ke la
nostra Nessie è un mito! ne dubitavi forse??? XDXD
e un ringraziamento e
tutti coloro ke mi leggono semplicemente e alle 164 persone ke hanno aggiunto
questa storia ai loro preferiti.
Bene bene bene... ed
ora scopriremo ogni cosa!!
(anke se la magg parte
di voi ci è già arrivata!! -___-''''')
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
20.
Ladra
La
mattina dopo arrivai a scuola in ritardo: avevo passato tutta la notte
a
cercare il diario per casa, ma non lo avevo trovato. Chiesi aiuto anche
alla
mia famiglia (tralasciando il particolare che nel diario
c’era tutta la verità
sui vampiri), ma neanche loro lo trovarono a casa Cullen.
Mi
precipitai in classe, ma la lezione d’inglese era
già iniziata. Chiesi scusa
alla professoressa Flower, e presi posto vicino ad Ashley.
Mentre
la prof. spiegava Shakespeare, io mi scervellavo nel capire dove il
diario-pennetta
potesse trovarsi. Allora a casa Cullen e
nella casetta di pietra non c’è. Forse
l’ho perso in teatro. Durante le
prove dello spettacolo avrei controllato. E
se non fosse lì? Era un’ipotesi da
considerare. Forse l’ho perso a
casa di Claire... dopo le chiederò di controllare.
Mentre
ragionavo, mi arrivò una pallina di carta in testa. La presi
e la aprii: era un
messaggio di Ashley. “Che ti
è successo?
Del braccio lo so che è colpa di Embry, ma hai due occhiaie
che sembri un
panda!”
Presi
una penna e le risposi. “Ieri sera,
quando sono tornata a casa, mi sono accorta di aver perso il
diario-pennetta.
Il che è grave, perché lì sopra ci
avevo scritto tutta la verità sulla mia
famiglia!”
Appena
Ashley lesse il messaggio, sbiancò. Ma poi mi rispose. “Non è che l’hai
perso mentre combattevi con Embry e Quil?”
Sbuffai
e alzai gli occhi al cielo. A questo non
avevo pensato!
La
campanella suonò e io e Ashley uscimmo dalla classe. Mentre
andavamo verso il
mio armadietto, incontrammo Claire e le raccontai tutta la storia.
-Oddio,
se ti sei persa il diario sono guai!
Ma dai!
-Scusa,
ma di che ti preoccupi? L’hai messa la password no?- mi disse
Ashley.
-Si,
l’ho messa…
-Ma
un abilissimo haker non ci mette niente a distruggerla ed ad aprire i
file
dentro la pennetta- concluse Claire.
-Perfetto!-
esclamai e sbattei con violenza la porta dell’armadietto.
-Dai
su, pensa positivo- mi disse Claire –forse lo hai perso a
scuola, i bidelli lo
hanno trovato e adesso si trova tra gli oggetti smarriti. Dai, andiamo
a
controllare.
-Andate
voi- risposi –Io devo andare un attimo in bagno a controllare
la fasciatura.
Così
lasciai Ashley e Claire e me ne andai in bagno. Non che il braccio mi
facesse
male (la slogatura non era molto grave, e nel giro di una notte non
serviva più
appenderlo al collo), ma avevo bisogno di una rinfrescata: aprii il
rubinetto e
mi sciacquai la faccia. Il bagno era vuoto, non c’era nessuno.
Poi
sentii delle voci lontane che avanzavano, e riconobbi fra tutte la voce
di
Aisha. Sentiamo un po’ cosa
dice… Entrai
in un gabinetto e salii in piedi sul WC.
La
voce di Aisha si azzittì, e prese il suo posto il rumore dei
suoi tacchi sul
pavimento.
-Ok
non c’è nessuno- disse Aisha dopo aver controllato
sotto le porte –possiamo
parlare tranquillamente.
A
quel punto sentii i passi di altre persone entrare in bagno. Le ochette.
-Michela,
Luisa, restate di guardia alla porta- disse Aisha, e si sentirono i
passi di
due persone dirigersi verso la porta.
-Allora
Aisha, vuoi dirci cosa hai in mente?- iniziò una.
-Vendetta.
È naturale. Renesmee si è spinta troppo in
là: non doveva neanche osare
sfidarmi in un provino di canto, figurarsi poi vincerlo e sperare di
passarla
liscia!
Uh, che paura!
-Si,
a questo ci eravamo arrivate- disse un’altra –ma
ieri ci hai detto di aver
trovato una cosa molto interessante.
Aisha
rise. –Già. Appena uscita dal teatro mi sono
ritrovata addosso una cosa…
E
le
ochette fecero un’esclamazione di gruppo. Probabilmente
deve avergli fatto vedere una cosa…
-Ma
che cos’è?
-Sono
appena usciti sul mercato. Sono dei diari-pennetta- rispose Aisha.
Mi
tappai la bocca con una mano per evitare di urlare. Allora
ce l’ha lei!
-La
“R” potrebbe indicare Renesmee… dimmi
Aisha, non glielo avrai mica rubato?
Sorrise.
–Forse…
Lurida ladra!
-Ma
comunque,- continuò –l’importante ora
è la vendetta. E questo piccolo oggettino
fa al caso mio…
-Qual
è il tuo piano?- chiese una.
-Semplice:
leggerlo allo spettacolo di Natale, di fronte a tutti.
Mi
bloccai. No, no e NO!
-Umiliarla
pubblicamente leggendo i suoi segreti più infidi…
un classico! Ma cosa c’è
scritto?- chiese sempre la stessa ochetta di prima.
-E
che ne so io!?! Io il computer non lo so neanche accendere!
Ringraziando il cielo!
-Senza
contare che poi molto probabilmente sarà protetto da una
password…- mormorò
un’ochetta.
-Ecco
perché lo aprirai tu!- esclamò Aisha.
-IO!?!
-Ma
certo che si Cloe. Tu sei un genio del computer no?
La
ragazza che si chiamava Cloe fece un risolino compiaciuto.
–Beh si,
modestamente…
-Perfetto.
Quindi noi tutte dopo le prove ci vediamo a casa tua e prepariamo la
busta con
la poesia che io dovrò leggere allo spettacolo, sostituendo
la poesia con le
pagine del diario di Nessie. Non è piano perfetto?
Tutte
le ochette annuirono e confermarono compiaciute.
-Bene.
Allora è tutto confermato. Mi raccomando oggi ignorate
completamente Nessie e
non fatele capire nulla di quello che abbiamo in mente. Sono stata
chiara?
-Si!-
esclamarono tutte le ochette all’unisono.
-Ora
muoviamoci. Le lezioni iniziano tra poco- e si avviarono verso
l’uscita del
bagno.
Quando
restai da sola, scesi dal WC e uscii dal gabinetto. Ho
bisogno d’aiuto.
-Non
posso crederci che te l’abbia rubato- esclamò
Ashley.
Sbuffai.
–Parliamo di Aisha, ricordi? Lei è capace di fare
tutto.
Io,
Ashley e tutti i partecipanti dello spettacolo ci trovavamo in teatro a
fare le
prove. Visto che lo spettacolo era stato anticipato al giorno dopo, il
22
dicembre, il preside ci aveva concesso la possibilità di
saltare le lezioni la
mattina e di rimanere a scuola fino alle 5. Io e Ashley ci trovavamo ad
un angolo
del palcoscenico, mentre la prof. Wait stava distribuendo le poesie da
recitare. Aisha e altre tre ochette, tra cui riconobbi la rossa
lentigginosa di
nome Cloe, erano in prima fila ad ascoltare le direttive della prof,
senza mai
rivolgermi uno sguardo. Alex e Alicia si trovavano lì
vicino, e stavano
parlando tra di loro, ma di tutt’altro rispetto allo
spettacolo. Nick stava
parlando con Simon e Manuel, due ragazzi dell’ultimo anno che
a volte
pranzavano con noi, cantanti nel coro anche loro. Miriam si esercitava
al piano
all’altro lato del palco, da sola.
-Si,-
disse Ashley –lo so che Aisha è capace di fare
tutto, ma non l’avrei mai
immaginata una ladra!
-Scusa,
non eri tu una delle sue più fidate ochette? Dovresti
esserci abituata a questo
suo tipo di comportamento, no?
Annuì.
–Si, Aisha è perfida. Ma non si è
spinta mai tanto oltre da diventare una
ladra. Deve odiarti con tutto il cuore.
Sbuffai.
Che onore! –Ok. Ma ora il
punto è un
altro come le impedisco di leggere il mio diario di fronte a tutta la
scuola?
Ashley
scosse la testa. –Non lo so. Non puoi neanche sperare che la
password tenga:
Cloe è una maga dell’elettronica. Una volta
è perfino riuscita ad entrare nella
rete di sicurezza di un centro commerciale!
-Fammi
indovinare: Aisha?
-Si.
Voleva fare shopping anche durante il giorno di chiusura.
Mi
scappò un risata ironica.
-Comunque,-
continuò Ashley –hai un piano?
-No.
Pensavo che a Claire venisse qualcosa in mente, ma lo hai visto anche
tu che
non aveva idee.
-Perché
non ti fai aiutare da qualcuno della tua famiglia?
Alzai
il tono della voce. –Ma sei pazza? I miei mi uccidono se
sanno quello che è
successo. Si erano arrabbiati quando hanno saputo che ti avevo
attaccato nel
corridoio, pensa se vengono a sapere che mi sono persa
un’amplia documentazione
dell’esistenza dei vampiri. Sanno solo che mi sono persa il
regalo di Natale di
Sarah, Alex e gli altri. Ho fatto i salti mortali per non farlo capire
a mio
padre.
Ashley
alzò le spalle. –Sarà. Ma secondo me
sbagli…
Sbuffai
e rivolsi la mia attenzione alla professoressa Wait, che aveva appena
finito di
distribuire i testi delle poesie agli attori e adesso stava dando
indicazioni
su come recitarle.
-Allora
miei cari piccoli attori e mie care piccole attrici,- iniziò
–queste poesie
rappresentano il vero spirito natalizio. Per cui il vostro modo di
recitare
dovrà sembrare quello di angeli che declamano la pace nel
mondo.
Ok, ora ho la conferma che la
prof. Wait soffre di qualche disturbo mentale.
-Dunque,-
continuò –le poesie, visto che non
c’è tempo per impararle a memoria, le
metterete in delle buste dorate, che hanno fatto gli alunni del primo
anno al
corso di arte. Mi raccomando, sono solo 10, quindi quando farete questo
lavoro
a casa cercate di non romperle o rovinarle. Quando poi arriverete sul
palco, le
aprirete e declamerete al pubblico la vostra poesia. È tutto
chiaro?
Gli
attori annuirono con poco entusiasmo.
-Se
solo riuscissi a impossessarmi di quella busta…- mormorai
pensierosa.
-E
se
anche la prendessi, cosa penseresti di fare?- mi domandò
Ashley.
Sospirai.
–Non lo so. Forse potrei sostituire le pagine del mio diario
con qualcos’altro…
ma che cosa?
Ashley
annuì silenziosamente. Ma poi il suo sguardo si
illuminò. –Lo so io con che
cosa!
-Eh?
Si
alzò in piedi, parlando tra se e se. –Sapevo di
aver fatto bene a non buttarli
via…- poi si ricolse a me –Scusami Nessie, ma
penso di aver trovato qualcosa
che fa al caso nostro!- mi sorrise e poi scese dal palco.
-Ashley!
Ma che diamine…?- ma ormai era già uscita dal
teatro, senza essere vista dalla
prof. Wait.
Sbuffai
frustata, e mi risedetti per terra all’angolo. Forse
anche Ashley non ha tutte le rotelle a posto…
Ascoltai
con vivido disinteresse la prova di recitazione, finché poi
gli attori finirono
e allora si passò al coro, che però aveva
già provato in parte il giorno
precedente.
Alex
e Alicia vennero subito verso di me, chiacchierando allegramente delle
feste.
Ma poi notarono la mia espressione arrabbiata e sconfortata.
-Ehi
Nessie!- mi disse Alicia, sedendosi vicino a me –Che diamine
è successo?
-Ah
no, niente- le risposi con noncuranza –È solo che
Aisha ha rubato il mio
diario-pennetta e che ha intenzione di leggerlo domani a tutta la
scuola al
posto della sua poesia.
Alex
e Alicia sgranarono gli occhi. –Stai scherzando?
-Ti
sembra che stia scherzando?
-Vabbè,
ma cosa ci avevi scritto sul diario?- mi chiese Alex.
Oh niente di che Alex! C’è
solo
scritto che sono per metà vampira, che appartengo ad una
famiglia di vampiri e
che sono fidanzata con un licantropo. Insomma, che vuoi che sia se
Aisha lo legge
a tutta la scuola! –I
miei segreti, ovvio.
-Dai
su, non pensarci. Considera il fatto che poi dopo le vacanze natalizie
nessuno
se ne ricorderà più!- mi incoraggiò
Alicia.
Si si, certo, come no! –Non
sai quello che c’è scritto,
Alicia. E, senza offesa, non posso dirtelo.
Alicia
mi sorrisi per rassicurarmi, mentre Alex sospirava demoralizzata.
-Renesmee!-
mi chiamò la prof. Wait –Renesmee! Con il coro
abbiamo finito. Tocca a te
provare la tua canzone!
Racimolai
un po’ di buon umore e mi alzai, dirigendomi verso il centro
del palco.
Le
prove erano finite: la prova generale dello spettacolo sarebbe stata la
mattina
seguente, durante l’orario scolastico. Dovevamo indossare dei
vestiti abbinati:
gli attori sul rosso, il coro sul bianco, e io sul dorato.
Uscii
da scuola insieme a Miriam, Alex e Alicia. Nick era tornato a casa
insieme con
Simon e Manuel, e avevo anche visto Aisha, Cloe e le altre due ochette
andare
di corsa verso la macchina di Aisha. Devono
correre a rovinarmi la vita. Ma la cosa che mi faceva
più rabbia, era che
Ashley non si era fatta viva per tutto il pomeriggio.
-Si
può sapere dove diamine è andata a finire?-
esclamai irritata al massimo.
Miriam
alzò le spalle. –Non ne ho idea…
-Ah,
eccola lì!- e Alex indicò una figura in
avvicinamento.
Ashley
attraversò il parcheggio e venne verso di noi, con un
sorriso stampato in
faccia e stringendo una cartellina in mano.
-Si
può sapere dove eri andata a finire? La prof. Wait
fortunatamente non si è
accorta della tua assenza nel coro!- le ruggii.
-Ehi
Nessie, calmati! In fin dei conti ho cercato di risolvere un tuo
problema!- e
mi porse la cartellina.
La
presi e inizia a leggere il suo contenuto con curiosità. La
mia bocca si curvò
spontaneamente in un sorriso. Non
può
essere…
Alex,
Alicia e Miriam si sporsero intorno a me per leggere anche loro. Miriam
rimase
senza parole. Alex iniziò a ridere. Alicia si rivolse ad
Ashley: -Pensavo che
lo avessi buttato.
Ashley
sorrise. –Volevo farlo all’inizio, ma poi ho
pensato che potesse servire prima
o poi per qualcosa…
Chiusi
la cartellina e mi rivolsi ad Ashley. –Sei un genio Ashley.
Questo è perfetto!
Basta solo sostituire il mio diario con questo e Aisha è
rovinata!
-Si,
ma come intendi fare lo scambio?- mi chiese Miriam.
Sospirai.
–Non lo so…- mi
inventerò qualcosa…
-Diari
a parte,- disse Alicia –ma che mi dite di quello schianto di
ragazzo laggiù?
Tutte
ci voltammo verso la direzione indicata da Alicia:
all’estremità destra del
parcheggio c’era un ragazzo scuro di pelle, sui
vent’anni, con i capelli neri
corti intrecciati, e di una bellezza sconvolgente. Mentre avanzava
verso di
noi, si notò il colore dei suoi occhi: tek, come il legno. Ma non è…?
-Uao!-
commentò Miriam.
-Ma
è
della scuola?- chiese Alicia –Non l’ho mai
visto…
Più
avanzava, più il mio dubbio divenne una certezza.
–Nahuel!
Alex
sospirò, esasperata. –Non è possibile!
Tutti i ragazzi più belli li conosce
lei!
Non
le risposi neanche e mi precipitai verso di lui, attraversando un pezzo
di
parcheggio. Li lanciai le braccia al collo e lo abbracciai
più forte che potei:
era da tanto tempo che non lo vedevo.
Nahuel
rise e ricambiò l’abbraccio. –Ehi
ragazzina! A sapere che facevi così, ti
aspettavo a casa.
Risi.
–È che è da tanto che non ci
vediamo… mi sei mancato davvero tanto, Nahuel.
-Si,
anche tu Renesmee.
Sorrisi.
A Nahuel non piaceva molto il mio soprannome, questo perché
me lo aveva dato
Jacob. Nonostante non lo avesse mai conosciuto di persona (eccetto
durante la
battaglia), sembrava che lo trovava stranamente antipatico, e ogni
volta che
parlavo di lui cambiava argomento. Non riuscivo a capirne il motivo.
-Allora,-
mi chiese Nahuel, staccandosi da me –come vanno le prove per
lo spettacolo di
Natale?
-Hai
saputo?
-Mi
sono fatto fare un riassunto da tuo padre questa mattina.
Inarcai
le sopracciglia. –Da quanto tempo è che sei qui
negli Stati Uniti?
-Sono
arrivato questa mattina alle 10. Sono venuti a prendermi Emmett e
Garrett e mi
hanno portato a casa Cullen, dove poi ho salutato gli altri.
-Quindi
li avevi avvertiti… e a me non ci pensi di mandare anche un
misero sms?- gli
dissi, alzando leggermente la voce.
Nahuel
rise. –Sorpresa!
-Sorpresa
un corno!- e lo colpii ad una spalla, ridendo entrambi.
Poi
sentimmo qualcuno schiarirsi la voce. Ci girammo e notai Alex e Alicia
in prima
fila, che sorridevano ammaliate, mentre dietro Ashley stava ridendo
come una
pazza e Miriam era un po’ in imbarazzo.
-Non
ci presenti il tuo amico, Renesmee?- disse Alicia.
Feci
il possibile per non riderle in faccia. –Ah si, si certo.
Alicia, Alex, Miriam,
Ashley, lui è Nahuel. Viene dal Sudamerica, ed
è…
Nahuel
mi anticipò. -…suo cugino.
Sgranai
gli occhi e mi rivolsi a lui. –Mio cugino?
Lui
mi fissò. –Tuo cugino- confermò.
Come copertura può andare
bene… -Si, mio cugino.
Le
ragazze strinsero la mano a Nahuel senza smettere di sorridere. Da
parte sua,
Nahuel sembrava divertito da questa loro attenzione.
-Allora,-
iniziò Alicia, tentando di intraprendere una conversazione
con il mio nuovo
cugino –ti trattieni molto qui?
-Abbastanza-
e poi mi rivolse un sorrisetto –Abbastanza per vedere la mia
cuginetta cantare
allo spettacolo di domani.
Alzai
gli occhi al cielo.
Alex
sbiancò. –Domani verrai allo spettacolo!?!
Sorrisi.
–Si. Lo sai Nahuel, Alex e Alicia recitano nello spettacolo.
-Sul
serio?- e Nahuel si rivolse anche verso di loro –Allora
domani sarò lieto di
vedere anche voi.
I
sorrisi delle due ragazze si tesero.
Ashley
rise. –Certo, domani lo spettacolo sarà
un evento pieno di sorprese… vero Nessie?
Le
lanciai un’occhiataccia. –Grazie per avermelo
ricordato Ashley!
Ma
Ashley mi guardò con insistenza. Inarcai le sopracciglia. Ma che vuole dire?
-Evento
pieno di sorprese in che senso?- chiese Nahuel.
-Non
ti preoccupare Nahuel,- continuò Ashley –adesso
Nessie ti spiega tutto con
calma- e mi lanciò uno sguardo ricco di sottintesi
–Vero Nessie? Così tuo
cugino ti può dare un consiglio…
Miriam,
Alex, Alicia e Nahuel non stavano capendo niente, ma io invece si. Ashley, sei un genio!
-Si
Ashley, hai ragione. Andiamo Nahuel- e lo afferrai sottobraccio
– saluta le
ragazze, che mentre torniamo a casa ti rendo un po’
più lucide le idee… e così
tu mi darai anche un consiglio…- oppure
una mano ad evitare che una vipera mi rovini la vita!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
E Nahuel, direttamente
dal sudamerica, E'
QUIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
*le folla si scatena e
inizia ad urlare entuasiasta*
*il mezzo-vampiro
entra e saluta tutti, facendo l'occhiolino alle prime file*
*alcune ragazze,
ricevuto l'occhiolino, svengono*
*me alza gli occhi al
cielo* Tu guarda ke m tocca vedere....
Allora, secondo voi
cosa si inventeranno Nahuel e Nessie???
Riusciranno a
sostituire le pagine del diario in tempo???
Ma con che cosa poi le
vanno a sostituire???
Ora la pianto con le
domande... =D
Comunque, x il prox
capitolo se ne parla dopo Pasqua....
E colgo anke
l'occasione per porre a tutti voi miei cari lettori e alle
vostre famiglie , i miei più sinceri auguri per una Buona
Pasqua!
Alla prossima!!
Un bacio....
|
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Capitolo 22 *** 21. Scambio ***
Buona
domenica!!!
come state miei
piccoli lettori???? tutto bene?? passato un buon weekend??
MimiMiaotwilight4e: nuuuuuuuuuu!!!
hai la febbre!!!???!!! spero che adex tu stia meglio.... cmq, nel
delirio tu ciai azzeccato... dopo i tuoi sospetti confermati, sei
riuscita a capire piu o meno come il nostro adorato Nahuel ci
darà una
mano... anke se poi poverino rimarrà deluso
perchè... mannaggia alla
mia lingua che parla troppo!!! =P vai a leggere e capirai ttt! =D
roxy_black: grz tesoro per i
complimenti.... sono sux contenta ke la storia ti piaccia.. e stai
tranqui che il ciclo sta per finire... =P=D
liletta: ehhhhhhhhhhhhhh!!!
cosa ci sarà su qll cartella?????
sapessssssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!XDXDXDXD
vbb dai, mo te o dico: sui fogli ce sta scritto che.... eh no! basta!
oggi la mia lingua parla trpp!! =D se proprio vuoi saperlo, dovrai
aspettare ancora un po'....! =D
Honey Evans: XD
tranqui tranqui.... la nostra Nessie stavolta sarà spietata
contro
Aisha... ma nn ti dico nnt'altro per nn rovinarti la sorpresa!! =P cmq,
in qnt alla scelta dei nomi italiani, non c'ho minimamente pensato a
come potessero chiamarsi due tizie come loro, e così jo dato
i primi
nomi che m sono venuti in mente... qnd italiani!!! forse francesi
sarebbero stati meglio, ma alla fine chi se ne frega!!! tanto sn due
ochette, nn certo due xsone di rilevante importanza! XD
Tay_: i
segreti di Aisha???!!?? O___o nn dico nnt..... cmq no dai,
xke pensi
che Nahuel sia innamorato di Nessie!! Forse perchè la chiama
con il suo
nome di battesimo e con il soprannome che tutti usano??? Forse
perchè
trova antipatico il suo ragazzo licantropo????? Ma cosa mi dici mai!!!
XDXDXDXD il punto è che poi Nessie nn lo sa....!
Ashlein: mmmmmmmmmmmmmm
ma lo sai ke l'idea della bomba atomica non è per niente
male????
magari xò estenderla non su tutta Forks, ma magari solo su
casa di
Aisha... naturalmente lei ignara non saprebbe niente e se ne starebbe
tranquilla e beata seduta sul suo divano a bere la cioccolata light (se
no ingrassa)... mentre da Volterra arrivano Jane e Alec, i gemelli
malefici, che vestiti con le tutine aderenti nere, tipo Dibolik e Eva
Kent ( <--- si scrive così?? boh!) .... piazzano gli
esplosivi
intorno al perimetro della casa e il gioco è fatto! e poi
tutti a casa
Cullen a festeggiare!! .....XD forse mia madre m ha contaggiato con la
007 mania -___-''' cmq, W Nahuel!!! gi, una ragazzo da amare,
ma che
nn è amato da tutti... eh già, poeverino alla
fine ci rimane male....=P=D
Sammy Cullen: tesoro,
sei tornata!!! =D m sn mancati i tuoi commenti, ma ti xdono!! XDXD cmq,
devo ammettere che l'ho intuito che dovevi aver combiato qlkosa con i
Volturi.... eh si, xkè non molto tempo dopo, m arriva una
chiamata da
Volterra... rispondo titubante e sento la voce di Gianna che m dic se
voglio accettare una chiamata dai loro padroni.... rispondo di si e m
mette in attesa, con la musica di sottofondo dei "Muse"... m risponde
Marcus, che mezzo addormentato m dice che le guardie dei Volturi sn
appena
partite ad uccidere Aisha e che volevano sapere cosa ne pensassi io al
riguardo.... e io sn partita da Roma e sn arrivata a Volterra e insieme
ai Volturi grande festa in piazza per tutti!! avrei voluto invitari, ma
Caius m aveva detto che ci era rimasto male xke nn gli hai fatto
uccidere
i Cullen...! XDXDXD
Nancy95: XDXDXDXD ma no dai non voglio
farti impazzire.... dunque, cosa c'è di scioccante su
Aisha?? mi disp, ma oggi non lo saprai...! =D scommetto che m stai
guardando male, vero??? ^__^''''' ma cmq, stai tranquilla e
rinfodera gli artigli, perchè tanto Nahuel nn ci
riuscirà mai cn Nessie.... è lei stupida!
Marty95: grazie mille tesoro per i tuoi
complimenti!! sono davvero contenta che la storia ti stia
piacendo....!!! =D=D
giogio16: ma nooooooooo!!! come, Miss
Detectvie 2009 nn ha neanke un minimo dubbio??? XDXDXD m raccomando,
spremi quelle meningi ke voglio sapere cosa riesci a dedurre!!! =P XD
mileybest: piccola, ciao!! tranqui
tranqui, Aisha è troppo oca per sapere la
verità... vedrai che tutto si risolve per il meglio....
oppure no??? XDXD me insinua il dubbio per nn far scoprire la
verità.... XDXDXD e poi ma certo che è
semplice.... l'hanno capito tutti.... solo una è def ke nn
lo capisce...! =D
lilly3: XDXDXD la piccola boss
malefica.... ma si scoprirà la verità??? alla
fine, riusciranno i nostri eroi a vincere o soccomberanno sotto il peso
della verità svelata al mondo intero??? ....me sa che so un
po' troppo melodrammatica... -___-''' W MARIOKART!!
Dubhe27: ciao mia piccola fan del mondo
emerso!! =D allora, 1: Nessie e Nahuel passano all'azione per sventare
il perfido piano di Aisha, e lo scoprirai in qst capitolo.... 2: il
contenuto segreto della cartellina di Ashley, beh per quello devi
aspettare ancora un po'.... abbi fede e pazienza cara!! XDXDXD e poi
cmq, nn sei poi tanto una gustafeste qualunque, sei la MIA questefeste
di fiducia! XD
Bex Vampire: mmmmm... effettivamente non so
il perchè tu abbia iniziato a parlare dei tuoi neuroni, ma
cmq m sembra sleale usare quelli di Daddy Eddy per scoprire le mie
intenzioni... potrei offendermi... XD ops! scusami, chiedo perdono per
non aver inserito neanche un minuscolo regalo nella puntata predente...
rimedierò in questa nuova....! =D
Nessie93: grz cara per i complimenti....
pensa ke l'idea dei cicli è partita da un puro fatto di
memoria: ricordo il ciclo, ricordo dove sono arrivata..... =D
Aisha farà una brutta fine... tranqui! =P
Lale loves vampires:
ciao Miss
Curiosità!!! XD sono rimasta basita di fronte ai salti
mortali che hai dovuto fare per avere internet... o__O e poi io ho cpt
xfettamente qual era il prob al computer, mazza.... O__o ma cmq,
passiamo ad altro! =D bizzarro strumento il tuo
curiosometro.... dunque forse lo farò abbassare giusto un
po'.... ma cmq abbastanza pe nn farti andare in crisi!!!
XDXDXD brava, si!!! hai indovinato!!! iol regalo è una
macchinina telecomandata!!! ma cm hai fatto a capirlo!!!?? XDXDXDXDXD
crazy_gio90: ehi tesoro ti ringrazio mille
per i complimenti.... sn felice che la mia storia ti stia
appassionando.... =D
A quanto pare, tutte
volete sapere come faranno i nostri eroi a fare lo scambio....vero?? =D
Ebbene, eccoci qua!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
21.
Scambio
-Fammi
capire bene:- disse Nahuel, aiutandomi a salire sull’albero
–adesso noi
dobbiamo sostituire le pagine del tuo diario con i fogli che ti ha dato
Ashley?
-Esattamente!-
e mi sedetti vicino a lui, sul ramo.
Dopo
aver lasciato la scuola, eravamo subito andati a casa di Cloe, che a
detta di
Ashley si trovava vicino la spiaggia. Mentre correvamo lungo la costa,
avevo
chiarito le idee a Nahuel con un semplice tocco sulla fronte. A quel
punto,
aveva accettato di darmi una mano con lo scambio, e aveva anche
promesso di non
pensarci quando nei paraggi ci sarebbe stato Edward.
Adesso
ci trovavamo in cima ad un albero, che si trovava davanti casa di Cloe
e che ci
favoriva una visuale perfetta della sua camera, attraverso la finestra.
Era una
stanza quadrata, molto ampia, con le pareti ricoperte da una carta da
parati
con un motivo floreale. Dalla finestra non si vedevano il letto ed
altri
mobili, ma solo la scrivania. E questa era coperta da tantissimi
“affari”
tecnologici, tra cui riconobbi un computer, una stampante, uno scanner
e un
modem.
Oltre
a Cloe seduta davanti al computer, c’era anche Aisha e le due
ochette dello
spettacolo: una era alta, con capelli lunghi biondi e ricci, e con un
viso
rotondo e due guance paffute; l’altra era di origini
orientali, con pelle
chiara e occhi a mandorla, e i capelli corti neri e una lunga frangetta
sugli
occhi. Tutte fissavano lo schermo del computer, concentrate su quello
che stava
facendo Cloe.
-Secondo
te lo stanno leggendo ora?- mi chiese Nahuel all’orecchio.
-Non
lo so- gli risposi sottovoce –Avviciniamoci e ascoltiamo
quello che stanno
dicendo.
E
allora saltammo entrambi su un altro ramo più in basso, con
grande agilità e
silenziosamente senza essere visti.
-Allora
hai fatto Cloe?- chiese la mora.
-Dammi
un po’ di tempo Yin. È un sistema abbastanza
complesso. Questa password è
difficile da distruggere.
-Difficile
o no, FALLO!- disse Aisha con fermezza.
È arrivata Miss Delicatezza!
-Ci
sono quasi…- e Cloe fece un ultimo click.
-Ce
l’hai fatta!- esclamò la bionda –Brava!
-Scansati
Sally!- e Aisha spinse via la bionda per osservare meglio il monitor.
-Guarda
quanta roba!- esclamò Yin –Quale prendiamo?
È la fine: ora iniziano a
leggere!
-Stampalo
tutto- disse Aisha –Poi decidiamo.
Così
Cloe accese la stampante, che iniziò a stampare.
-Quanti
fogli sono?- mi chiese Nahuel.
-Credo
10 pagine… non ricordo molto bene…
-Non
fa niente. Ora ascoltami, ho un piano: tu entri nella stanza di Cloe,
ti
riprendi la pennetta e i fogli stampati, e poi prepari la busta con la
roba che
ti ha dato Ashley. Tutto chiaro?
-Si,
ok. Ma non posso entrare nella stanza di Cloe davanti a tutte,
chiedendo scusa
per essere entrata in un’abitazione privata dalla finestra!
Nahuel
alzò gi occhi al cielo. –Ma certo che no! Entrerai
in quella stanza quando sarà
vuota. Tu pensa soltanto a prendere il diario, a far scendere le
ragazze al
piano di sotto ci penso io.
-E
come pensi di riuscirci?
Dalla
bocca di Nahuel spuntò un sorriso malizioso.
–Guarda e impara- e scese
dall’albero.
È pazzo anche lui! Lo
osservai andare verso la porta
d’ingresso e sistemarsi i capelli e i vestiti. Solo allora
notai che indossava
un paio di jeans blu scuro, e sopra una camicia azzurra e una giacca
nera.
Portava anche un paio di Nike nere con il baffo argentato.
A
quel punto suonò il campanello.
Spostai
lo sguardo sulla camera di Cloe, dove le ragazze rimasero sorprese del
suono
del campanello.
-Sono
in tuoi genitori?- chiese Yin a Cloe.
-No.
Sono partiti in India per un viaggio di lavoro.
Aisha
sbuffò. –Andiamo a vedere chi è e poi
continuiamo qui con il diario- e le
quattro ragazze scesero al piano inferiore.
Ritiro tutto: Nahuel è un genio! Prima
di entrare nella stanza di
Cloe, volevo vedere la faccia delle ragazze quando avrebbero aperto la
porta. E
così, passai su un altro ramo più in basso.
-Chi
è?- chiese Cloe dall’altro lato della porta.
-Signorina?
Scusi, mi chiamo Nahuel; sono un turista e mi sono perso. Non
è che mi farebbe
usare il telefono per chiamare i miei amici?
Cloe
sbuffò. –Senta, io non ho tempo da
per…- ma quando aprì la porta, rimase a
bocca aperta.
Nahuel
continuò. –Mi farebbe usare il telefono, per
cortesia? Ho il telefonino
scarico. Le prometto che non ci metterò molto- e sorrise.
Cloe
rimase immobile per un po’, ma poi si ricompose.
–C-Certo! Si figuri! Entri la
prego- e aprì meglio la porta –Io mi chiamo Cloe,
e loro sono le mie amiche
Aisha, Yin e Sally.
Nahuel
entrò in casa. –Salve ragazze. Vogliate scusarvi
se vi ho disturbate.
Cloe
chiuse la porta. E dalla finestra che dava sul salone, riuscivo solo a
vedere
Aisha, che aveva assunto un’aria ammaliata e nella sua voce
c’era un qualcosa
di tremendamente sdolcinato. –Ma quale disturbo. È
un piacere aiutare un
turista in difficoltà. Dimmi, di dove sei?
Nessie! Ricordati il piano! Mi riscossi
e ritornai al ramo di
prima. A quel punto lo percorsi agilmente e saltai sul davanzale della
finestra. Aprii il vetro, semiaperto, ed entrai nella stanza.
La
osservai meglio: la carta da parati era sul verde, il letto si trovava
sul lato
sinistro; c’era anche una grande libreria, piena di libri,
CD, DVD, sulla
destra, vicino alla porta d’ingresso. Dal piano di sotto, si
sentivano le voci
delle ragazze e di Nahuel, che chiacchieravano socievolmente. Trattenni
una
risata. Nahuel si sta divertendo…
Poi,
all’improvviso mi squillò il telefonino.
Fortunatamente era in modalità
silenziosa.
-Si?-
risposi sottovoce.
-Pronto,
Rina? Ciao sono Nahuel!- sentivo la sua voce dal telefonino e dal piano
inferiore.
-Sei
pazzo?- gli dissi.
-Senti,
mi sono perso sulla spiaggia. Non è che ci possiamo
incontrare, così mi indichi
la strada per tornare in albergo?
Risi.
–Non so se crederti un pazzo o un genio!
Nahuel
continuò. –Ah, non puoi ora? Sei al lavoro? Quanto
tempo credi che ti occorra?
-Devo
ancora mettermi al lavoro. Ne avrò per 10 minuti. Nel
frattempo, perdi tempo
con le ragazze.
-Bene.
Allora facciamo che quando hai finito mi chiami. Guarda, sono a casa di
una
ragazza simpaticissima di nome Cloe.
Risi
ancora. –Secondo me ti piace…
-Ok.
Si il suo numero ce l’hai salvato in chiamate ricevute sul
cellulare, visto che
ti sto parlando ora. Allora aspetto una tua chiamata.
-Chissà
se quando richiamo non ti sei già fidanzato- lo presi in
giro.
Nahuel
mi ignorò. –Ok, a dopo. Ciao- e chiuse la
conversazione.
E dopo un po’ di risate, al
lavoro Nessie! Mi
misi al computer: staccai la pennetta, cancellai i file salvati sul
computer e
fermai la stampante. Poi presi i fogli stampati e li misi nella mia
cartellina,
dalla quale presi i fogli che mi aveva dato Ashley. Li piegai a
metà e li misi
nella busta d’orata. Non
potrà mai
riaprirla: non vorrà rischiare di rovinare la busta
d’orata. La chiusi con
un po’ di colla e poi la misi insieme a quelle di Yin, Cloe e
Sally, già chiuse
e pronte. Ripresi la mia cartellina, mi misi la pennetta al collo e
uscii dalla
finestra, richiudendo il vetro come prima.
Arrivata
sul ramo, presi il telefonino e chiamai casa di Cloe.
-Pronto?-
era Nahuel.
-Ho
finito. Liberati dalle tue ammiratrici e incontriamoci sulla spiaggia-
chiusi
la conversazione, scesi dall’albero e iniziai a correre,
euforica.
Il
sole calava lentamente sull’orizzonte; il cielo era colorato
d’un intenso
arancione caldo, che il mare rispecchiava, formando delle piccole onde
a causa
della leggera brezza che tirava. Io e Nahuel eravamo rimasti sulla
spiaggia per
il resto del pomeriggio, a parlare e a scherzare, e anche a commentare
il piano
riuscito perfettamente.
-È
stato fortissimo quando mi hai chiamato al cellulare- dissi io, ridendo
–Ma
come ti
è venuto in mente?
Nahuel
alzò le spalle. –Modestamente sono un genio.
Lo
colpii ad una spalla per scherzo. –Sei sempre il solito
egocentrico. Comunque
sei stato davvero un bravo attore. Dovresti darti alla recitazione.
-Ci
penserò su…- e rise.
Feci
una pausa. –Grazie ancora Nahuel. Se non fosse stato per il
tuo aiuto non sarei
mai riuscita a riprendermi il diario
-Nah,
non ci pensare. Piuttosto la prossima volta stai più attenta.
-La
prossima volta lo lascerò a casa e ben nascosto da
famigliari vampiri fin
troppo curiosi.
Nahuel
scoppiò in una risata sonora.
In
quel momento sentii il telefonino vibrare nella tasca dei miei jeans.
Lo presi
in mano.
-I
tuoi genitori?- mi chiese Nahuel.
-No.
Li ho avvertiti che stavo con te. È un SMS- poi sorrisi
entusiasta -È di Jake!
Nahuel
si adombrò leggermente, ma io non ci feci caso e lessi il
messaggio.
Ciao piccola! Scusa se mi faccio
sentire solo ora, ma avevo perso il telefonino
nell’aeroporto! Comunque ora
l’ho ritrovato. Qui va tutto bene. Ric, il figlio di Rebecca,
è carinissimo…
tutto suo zio! =D Lì come va? Ho sentito Bella, prima mi ha
chiamato, e mi ha
detto che i vostri ospiti sono arrivati… e che Embry ti ha
quasi rotto un
braccio. È un ragazzo morto. Avvertilo tu, per cortesia. Ti
salutano Rachel e
Billy. Un bacio, ti amo.
Risi
e iniziai a scrivere un SMS di risposta.
Ciao amore! Non è che mi potresti
inviare un MMS con al foto del piccolo Ric? Così decido
personalmente se è
carino quanto lo zio! XD E poi non te la prendere con Embry. In fin dei
conti
quella che ha iniziato sono io! =P Ma lo sai che partecipo allo
spettacolo di
Natale della scuola? Sarò la solista. Peccato, ti perderai
la mia esibizione!
Beh, ora vado. Ci sentiamo più tardi. Ti amo.
-Va
tutto bene alle Hawaii?- mi chiese Nahuel.
Inviai
l’SMS. –Si, ha detto che il figlio di Rebecca
è molto carino.
-Rebecca
sarebbe la gemella che non ha avuto l’impriting, giusto?
-Già.
Te lo sei ricordato, bravo.
-Io
mi ricordo tutto quello che mi dici.
Gli
sorrisi e poi mi sdraiai a pancia in su sulla sabbia. Mi misi ad
osservare il
cielo, e mi rilassai liberando la mente da ogni pensiero.
-A
cosa pensi?- mi chiese ad un tratto Nahuel.
-Niente.
Cerco di rilassarmi- e chiusi gli occhi- E tu?
-All’impriting.
Aprii
gli occhi, mi tirai su di scatto e fissai Nahuel con aria
interrogativa.
–Perché?
Il
suo sguardo era perso sull’orizzonte.
–Così- e alzò le spalle –Tu
me ne avevi
parlato tempo fa e il discorso è saltato fuori pochi minuti
fa.
Appoggiai
la testa sulle ginocchia. –E che cosa
c’è che non ti quadra?
-Mi
sembra una cosa strana. Mi sembra impossibile.
-Non
credi nell’impriting- conclusi.
-No,
non ci credo. Non ci credo che basta un semplice sguardo per trovare la
compagna per la vita. Per esempio, Jacob: prima era innamorato perso di
tua
madre Bella, poi quando sei nata tu, è tutto cambiato! Ha
lasciato stare Bella
e si è dedicato a te!
Non
mi piaceva il verso che aveva preso la discussione. –Jake mi
ha sempre amata, e
si è sempre preso cura di me con amore. Ha sempre e solo
voluto il mio bene. Con
il tempo poi anch’io ho iniziato ad amarlo.
-Iniziato
o sei stata costretta dall’impriting?
Iniziai
ad irritarmi. –NO! L’impriting non è una
costrizione! Io Jacob lo amo perché
c’è sempre stato da quando sono nata e mi
è sempre stato vicino! Come puoi
pensare una cosa del genere?
Nahuel
alzò le spalle con stizza. –Forse
perché dopo più di 150 anni non sono ancora
riuscito a trovare qualcuno con cui passare
l’eternità. O meglio, qualcuna
c’è,
ma già felicemente innamorata…
Sentii
una fitta al petto. Fa così
perché si
sente solo. In quel momento mi fece tanta tenerezza e
compassione. Mi
avvicinai a lui e me lo abbracciai. –Dai Nahuel, non fare
così. Non ti devi
demoralizzare in questo modo solo perché non hai trovato
ancora una compagna.
Hai tutta l’eternità a disposizione. E poi ci sono
io e gli altri, che ti
vogliamo bene.
Nahuel
sospirò scoraggiato, ma poi ricambiò
l’abbraccio. –Non è la stessa cosa, ma
grazie lo stesso.
Mi
staccai da lui e mi alzai in piedi. –Adesso andiamo. Si sta
facendo tardi e io
inizio ad aver fame.
Nahuel
si alzò in piedi. –Si, hai ragione. Ah, aspetta,
prima che mi dimentichi- e mi
lanciò un pacchetto.
Il mio regalo! Lo aprii: era un
bracciale di
cuoio, più scuro al lato sinistro e più chiaro al
lato destro, e al centro i
due colori si univano per formare un tribale bellissimo.
-Oddio
è stupendo!
-Ti
piace?- e Nahuel mi aiutò a metterlo.
-Certo!
È bellissimo, davvero. Grazie mille.
Nahuel
sorrise e mi mostrò il polso destro, sul quale
c’era un bracciale identico al
mio, eccetto il colore (nero e bianco).
-Ce
lo abbiamo uguale!- esclamai, osservando i due bracciali.
Nahuel
rise. –L’ho comprati insieme. Volevo che avessi
qualcosa di mio…
-Per
simboleggiare la nostra eterna amicizia!- conclusi.
Parve
come deluso. –Amicizia… certo…
Lo
fissai: aveva uno sguardo indecifrabile. –Tutto ok?
C’è qualcosa che non va?
Nahuel
si riscosse. –Eh? Oh, si. Tutto a posto. È che sto
iniziando ad avere fame
anch’io!
-Beh,
allora diamoci una mossa- e inizia a camminare verso casa.
Nahuel
mi sorrise, malizioso. –Tanto arrivo prima io!- e mi
sfrecciò davanti correndo.
-Non
credo proprio!- e gli corsi dietro.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Ebbene si, miei cari
lettori, la nostra Nessie non l'ha capito che Nahuel
è innamorato perso di lei!!
E forse la nostra cara
stupida Nessie dovrebbe dasse una svegliata....no???
*me alza la voce in un
modo disumano*
*Nessie fa finta di
niente, osservando in giro come se nulla fosse*
*me inizia a
innervosirsi* Ho detto, che forse la nostra Nessie dovrebbe darsi una
svegliata.....!!!!!!!!
*Nessie continua a
fare finta di niente*
*me urla*
NESSIEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!! Nahuel ti viene dietro!!!!!!!!!!!!!!
Non l'hai ancora capito???????? NESSIEEEEEEEE!!!!!!!
*Nessie neanke m
guarda*
*me urla
più forte, finchè non rimango senza voce*
*Nessie si accorge di
me spiaccicata per terra senza voce per caso, e m si rivolge
togliendosi le cuffiette* Oh, scusami Civia, stavo sentendo la musica.
Hai detto qualcosa ??
*io rimango a bocca
aperta* i-i-io...
*Nessie alza le spalle
indifferente* Oh beh, allora ciao! *si rinfila le cuffie e se ne va
canticchiando* "Tu sarai la forza mia...."
*me inzia a sbattere
la testa per terra* NOOOO!!! Perchè??? Perchè
è stupida come la madre??? PERCHE'????
-5 min dopo-
*Bella arriva
furibonda* Hai detto tu che sono stupida???
*me ha paura della
vampira assetata di sangue* N-No! Non sono stata io!!! E' stato.... il
cane! *e indico un bassotto che passa lì per caso*
*il bassotto ci fissa
senza capire*
*Bella lo assale* Cosa
hai osato dire, cagnaccio!!!???!! AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!
*me scappa via*
-10 min dopo-
Bene, direi di
lasciare un minuto di silenzio per il povero defunto bassotto che nn
centrava niente....
....
Ma non stiamo qui a
crogiolarci nel dolore
e pensiamo piuttosto
che nel prossimo capitolo ci sarà l'attesissimo spettacolo!!!
Un bacio alla
prossima!!!
|
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Capitolo 23 *** 22. Lo spettacolo di Natale ***
Ciao ciao ciao ciao
ciao!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scusatemi se aggiorno
solo ora...
scusatemi davvero!!!
Ma non vi potete
immaginare che periodo che sto passando...
davvero brutto...!!!
Anzi, stressante.... TROPPO!!!!
MimiMiaotwilight4e: ciao tesoro, come stai??
povera Nessie... proprio non vuole capire.... ma cosa vogliamo farci??
io ormai ci ho perso le speranze...e un povero bassotto ci ha perso la
vita.... XDXDXD Aisha stavolta sarà distrutta....
ihihih (<--- risatina malefica)
Nancy95: cara! più che pena
a me Nahuel m fa popo compassione...! ma cmq ciai raggio tu,
NessiexJake all'infinito!! =D il segreto di Aisha??? ma lei
non ha nessun segreto... oppure si?? =P tranqui, stavolta non ti lascio
con il fiato sospeso.... =D
Dubhe27: ecco la mia adorata
guastafeste!! ah (<--- sospiro di sfida) , questa volta non sei
riuscita ad indovinare cos'ho in serbo per Aisha, eh?? ihihih *me ride
compiaciuta* vorrà dire che lo scoprirai da sola...!! =D
nono stai tranqui, Nahuel non farà nnt di
strano.... almeno per ora...!!! XD cmq, a parte ciò, hai
visto ke è uscito il nuovo libro della Ragazza Drago?? io
l'ho comprato ma non l'ho ancora letto... vediamo un po' cosa ci
combina Licia!
LaBabi: O___O tutti i capitolo con un
solo fiato??? 'azzo! per caso sei la campionessa mondiale di apnea???
(<--- ma 'sta battuta misera e infelice?? -___-''') cmq, ti
ringrazio davvero cara..!! =D
Nessie93: solo una svegliata?? secondo
me anke una bella botta in testa... basta ke dopo non lo vada a
raccontare ai genitori o al ragazzo, se no guai per me.... e io non ho
tanti bassotti a disposizione..!!! XDXDXD e no! non te lo dico ke
c'è sui fogli!! te o vai a leggere da te!!! XDXDXDXD
cullengirl: grz tesoro per i
complimenti!!! sono davvero entusiasta del fatto che la storia ti
piaccia...!! =D ma no dai, Nessie e Nahuel??? insieme proprio
no...(Nessie deve stare con Jake!!!) magari altri impicci amorosi
futuri....XDXDXD
lilly3: salve signorina biologa!
scoperto qualcosa sui geni di Nessie?? niente eh? peccato... io?? ah no
neanch'io ho qualche idea... pensi che ci ho perfino perduto un
bassotto in un esperimento.... è la vita! *me sospira
infelice* XDXDXDXD penso ke con i nostri discorsi, Mandel si
stia rigirando nella tomba...!! XDXD
mileybest: piccola, ciao!! devi capire
che Nahuel non vuole dire quelle cose a Nessie perchè tanto
lei lo respingerebbe, e lui non vuol perderla così... ma non
è puccioso???? =3 cmq forse Nahuel si
darà una svegliata in futuro... chi lo sa! XDXD
Lale loves vampires:
salve Miss
Curiosità! obiettivamente, cos'hai contro Mario Kart alla
Wii??? è fantastico!! io ne sono drogata...!! XDXD
cmq, in entrmbi i casi, avevi azzeccato con il regalo...! =P
mmmmmmmmmmmmm........ curiosometro ancora molto alto????
dimmi se con qst capitolo si abbassa un po'... altrimenti consulteremo
un medico! (meglio se biondo, pallido, eternamente giovane, bello come
un divo de cinema, e ke per caso fa di cognome Cullen...!) XD
liletta: ahahahaah (<---- risata
malefica) modestamente, a me Crudelia de Mon mi fa un baffo!! XDXDXDXD
me skerza! di solito non sono cattiva... giusto un po'
perfida di tanto in tanto....!! =P
roxy_black: ma tu non sei stupida
tesoro!!! xke dici qst cose??? cmq effetivamente, il bassotto lo aveva
capito sul serio anke lui come stavano messe le cose... ma Nessie no!
ci stiamo rendendo conto della gravità della situazione???
-___-'''
Sammy Cullen: cara!!! "cosa
truzza"....troppo bello!!! XDXDXDXD "cosa truzzo" sarà
rovinata stavolta... *me sorride sadica* ho ricevuto notizie
da Caius Aro e Marcus... a quanto pare qualcuno delle guardie (e
stranamente ttt guardavano male Alec) a trasformato la controfigura in
una vampira, e ora hanno un'altra Aisha ke li tormenta a Volterra....
ahahahahahaha come godo!! *me ride maleficamente* baci,
carezze... qualc'altro??? io non lo so!! ma dove siamo qui, in una
brutta copia di Beautiful o Cento Vetrine!!!??!!! XDXDXD me skerza! no
dai vbb, nnt baci ne carezze.... per ora! =P
Bex Vampire: beh, se ci vuole
così poco per farti felice allora mi adorerai dopo questo
capitolo...!!! eh già, vista ke è pieno di
regali!!! sisi, hai letto bene, tanti bei regalini!!! =D ok ora basta,
sembro un venditrice di Media Shopping!! PS: dopo la lettura, vai a
vedere a fine paggina....!! =P
Ashlein: carissima!! come va?? sisi,
tranqui già lo sapevo di essere pazza.... all'inizio avevo
paura ma ormai non ci faccio neanke + caso....=P cmq,
parlando di impriting, secondo me la situazione è un po'
diversa... come Jacob non può fare a meno di Nessie,
così Nessie non può fare a meno di Jake.
cioè secondo me è una cosa reciproca... e
così con ttt gli altri del branco... infatti poi, a BD,
durante la gravidanza di Bella, lo dice anke lei che vuole avere Jake
vicino ma ke poi si scopre alla fine che era a causa di
Nessie dentro la pancia.... cmq poi ognuno ha le sue interpretazioni, e
visto ke io sono la scrittrice di qst ff ti posso dire ke Nessie e Jake
continueranno a stare insieme e Nahuel.... se la pia in saccoccia!
(<--- versione educata di quello che volevo dire)
tornando alla nostra cara ed odiata Aisha, oggi ti dico ke
non morirà.... ma lei lo avrebbe preferito di gran lunga! =P
Balenotta: ciao bella!! da quanto tempo!
=D sono contenta ke la storia continua a piacerti... già,
povero bassotto... non centrava niente....ç___ç
ma tanto meglio lui ke io! ihihih (<---risatina malefica)
Tay_: ciao!!! come va?? OLANDA???
O___O ke ficata!! trp forte!! scs la domanda, ma che ci sei andata a
fare in Olanda?? vancanza o studi?? a parte ciò, grz per i
complimenti.... =D
Razorbladekisses: grz tesoro!!! gentile come
sempre!!! =D
Marty95: grz grz tesoro!!! addirittura
4 volte al giorno??? uao! mi sento a dir poco lusingata!! *me
arrossisce* carino il pezzo del telefono, eh? conta ke me
l'ha ispirato mia madre... io me ne esco e dico"E mo come faccio a fa
avverti Nahuel ke Nessie ha fatto?" e mi madre, mentre
giocava alla Wii "Fagli fare una telefonata" Bim! mi si è
accesa la lampadina subito!! =D
noe_princi89: grazie mille per i tuoi
complimenti!! sono contenta che la storia ti piaccia e scs se ci ho
messo tanto ad aggiornanre... ^__^'''
Allora, siamo arrivati
al fatitico Spettacolo di Natale...
premetto nel dire che
questo è il capitolo più lungo che mi sia mai
venuto fin'ora!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
22.
Lo spettacolo di Natale
La
sveglia suonò. Con molto sonno, allungai fuori dalle mie
lenzuola la mano
destra, e colpii il pulsante di spegnimento. Mi tirai su a sedere e
sbadigliai.
È il gran giorno! Mi
stirai e balzai
giù dal letto.
-Buongiorno!-
mi disse mia madre, mentre io tiravo su le serrande della mia finestra.
-‘Giorno
mamma!- e le diedi un bacio sulla guancia.
Bella
sorrise e si mise a rifarmi il letto. Io me ne andai in cucina, dove
mio padre
mi stava preparando la colazione.
-Buongiorno
pà!- e salutai anche lui.
-‘Giorno
tesoro!- e finì di cuocere la mie uova –Dormito
bene? Sei pronta per lo
spettacolo?
-Prontissima!-
e iniziai a divorare le uova. Soprattutto
per la figuraccia che farà Aisha!
-E
perché mai Aisha dovrebbe fare una figuraccia?- chiese
Edward, inarcando un sopracciglio.
-Ah
niente, è una storia lunga…- e iniziai a cantare
mentalmente l’inno americano.
Mio
padre sospirò. –Sei tale e quale a tua madre!
Risi
e bevvi il mio succo d’arancia. Poi andai in bagno, mi feci
una bella doccia e
andai in camera mia per scegliermi il vestito da mettere allo
spettacolo,
ancora in accappatoio. Aprii il mio armadio e mi accorsi con mio grande
stupore, che non avevo nessun capo d’orato. Non
so cosa mettermi!
-Ti
chiamo Alice!- urlò mio padre dalla cucina.
-Grazie
pa’!- e nel frattempo indossai gli stessi jeans di ieri, una
camicetta rossa e
una giacca nera. E decisi di abbinarci un paio di ballerine rosse.
-Mio
Dio, Nessie!- esclamò Alice, entrando in camera mia e
squadrandomi dalla testa
ai piedi –Ho capito che non sapevi cosa mettermi, ma speravo
almeno di averti
insegnato un po’ di buon gusto!
Sospirai
e alzai gli occhi al cielo. –Piantala zia. Questo
è solo per andare a scuola.
Poi per lo spettacolo mi cambio lì. Piuttosto, che diamine
mi metto? Non ho
niente sul d’orato!
Mia
zia sorrise compiaciuta. –Non ti preoccupare. Io, Rosalie ed
Esme ti abbiamo
comprato un paio di vestiti per Natale. Tecnicamente al regalo ha
partecipato
anche Carlisle, ma ha soltanto contribuito al costo.
-Ok.
Grazie mille, ma dove sono i vestiti?
-Eccoli!-
e in camera mia entrò Tia, con due buste enormi e colma di
roba.
Sgranai
gli occhi. Il nonno ha contribuito
parecchio! Sentii l’eco della risata di mio padre.
-Allora,-
iniziò Alice, guardando nella prima busta –Che ne
dici di questo?- e mi mostrò
un abito bianco, con mille pailets d’orate, a collo alto e
con le braccia
scoperte.
-Ehmm…-
balbettai –Sai che io sono più per i
pantaloni…
-Si,
infatti- disse Alice, lanciando il vestito in un angolo del mio armadio
–ma a
Rosalie piaceva tanto… te lo ha voluto comprare per forza!
-Beh,
andiamo avanti!- e Tia prese dall’altra busta un top senza
spalline bianco con
delle scritte d’orate –Ti piace questo, Nessie?
Continuammo
così per un bel po’. Fortuna
che mi sono
svegliata presto! Alla fine scelsi un paio di jeans chiari,
con dei ricami
d’orati sui lati e sulle tasche; una camicia color oro a
mezze maniche e un
copri spalle bianco a maniche lunghe; e infine, un paio di Nike Air
d’orate che
già avevo.
Misi
tutto in uno zaino e me lo misi in spalla. Indossai anche il diario e
la
collana di Liam e Siohban, oltre naturalmente al mezzo cuore di Jake.
-Perché
non ti metti anche questi?
Mi
voltai e vidi mia madre che teneva in mano una scatoletta di velluto.
Mi si
avvicinò e me la porse.
-Cos’è?
-Il
nostro regalo di Natale- mi rispose Edward, affiancando Bella
–Non sapevamo
cosa regalarti, così abbiamo optato per una cosa…
di famiglia!
Eh? Tastai il velluto con i
polpastrelli e poi aprii la scatoletta: dentro c’erano due
orecchini. Erano a
forma di ovale, con un leone al centro, e sopra una mano con il palmo
rivolto
verso l’alto, e sotto una striscia a forma di freccia verso
il basso, con tre
trifogli sopra: lo stemma dei Cullen.
-Belli!-
esclamai e li indossai subito.
-Lo
sapevo che le sarebbero piaciuti!- disse mia madre a mio padre.
-Grazie,
grazie, grazie!- e me li abbracciai entrambi.
-Ora,
che ne dici di andare a scuola?- mi disse Edward.
-Certo!-
e ripresi lo zaino –Chi mi accompagna?
-Nessuno-
dissero all’unisono –Ci vai da sola.
Sgranai
gli occhi. –Me la devo fare tutta di corsa?
-Certo
che no- e nella stanza entrò Tanya, con in mano il suo
enorme regalo incartato
–Jasper ed Emmett hanno detto che è ora che
“scarti” il loro regalo. E di
conseguenza anche il nostro.
Mi
porse il regalo e lo presi incerta. Il
momento
della verità. Strappai la carta, e aprii la
scatola bianca.
Rimasi
basita di fronte al contenuto. –Non ditemi che
è…
Edward
sospirò rassegnato. –Spero proprio di non pentirmi
ad aver acconsentito ad
Emmett e Jasper di farti quel regalo!
Presi
in mano il casco nero, con una fenice in volo disegnata sopra, che lo
ricopriva
quasi tutto, ed anche il giubbotto di pelle nera, che doveva essere
molto
aderente: insomma, l’ideale per guidare una moto.
La
mia bocca si curvò in un sorriso a trentadue denti.
–Dov’è?
Tanya
mi sorrise. –Nel garage di casa Cullen. I tuoi zii ti
aspettano lì.
Uscii
dalla mia camera e mi precipitai fuori dalla porta della casa, correndo
verso
il garage. Quanto adoro i miei zii!
Quando
entrai nel parcheggio della mia scuola, l’attenzione generale
di tutti gli
studenti si posò su di me. Più
che
giustificata questa volta! Il rombo del motore della mia
nuova Kawasaki
Ninja si sentiva per chilometri. Parcheggiai vicino ad altre due
motociclette,
che certamente non potevano minimamente competere con la mia moto blu.
Scesi
dalla moto e mi levai il casco. Mentre prendevo lo zaino, mi si
avvicinarono
Ashley e Claire.
-Uao!-
esclamò Claire.
-E
questo è il famoso regalo di Jasper e Emmett?
-Si,
Ashley. Quanto voglio bene a quegli uomini!- e misi l’allarme
alla moto.
Piano
piano intorno alla mia nuova moto si formò un circolo di
curiosi, le cui prime
file erano formate da i miei amici. Kevin, Chris e Nick arrivarono
più tardi,
ma rimasero comunque sbalorditi come gli altri.
-Quella
è tua!?!- mi chiese Kevin, indicando la moto.
Sorrisi.
–Bella vero?
-Come
l’hai avuta?
-Regalo
di Natale.
-Tuo
padre?- chiese Chris, inarcando un sopracciglio.
-No,
i miei zii.
Kevin
rise e Chris alzò gli occhi al cielo. Nick invece, non aveva
per niente
ascoltato la conversazione: era rimasto fisso a guardare la moto a
bocca
aperta. Cosa abbastanza naturale, visto che Nick era appassionato di
motori.
Sarebbe andato d’accordo con mia zia Rose.
-Lo
sai quant’è potente questa?- chiese, con la voce
ancora tremante per l’emozione.
-No-
io ero l’esatto opposto di Nick. Papà mi diceva
che l’avevo ereditato dalla
mamma.
-Ma
comunque,- continuai –me ne sono resa conto venendoci a
scuola.
-Mi
ci fai fare un giro?- mi chiese Nick implorante.
-Ehmm…
no!- non
ne capirò niente di motori, ma questa
bellezza è mia e nessuno me la tocca!
Entrati
a scuola, io, Ashley, Miriam, Alex, Alicia e Nick andammo verso il
teatro.
Quando
entrammo, notammo che tutti, anche gli studenti a cui non era mai
importato
nulla, erano agitati. E non solo
loro… Alicia
e Alex tremavano, ma l’agitazione era dovuta ad altro.
-Quindi
è proprio sicuro che tuo cugino Nahuel viene a vedere lo
spettacolo?
-Si
Alex. Viene lui e tutta la mia famiglia- diciotto
vampiri bellissimi in mezzo al pubblico non passeranno di certo
inosservati…
peggio per loro!
-E
se faccio una figuraccia sul palco?- chiese Alicia, in preda
all’agitazione.
Alzai
gli occhi al cielo. –Ma per favore!
Andai
dietro le quinte, dove c’erano gli spogliatoi. Aprii la porta
di quello
femminile e mi ritrovai a faccia a faccia con Aisha. Ho
il diario al collo! Lo coprii stringendomi il mio zaino al
petto.
Naturalmente
Aisha mi fulminò. –Non ci si può
neanche cambiare in santa pace!?! Non credere
di avere il diritto di precedenza su tutti solo perché sei
la solista dello
spettacolo!
Le
ochette alle sue spalle incrociarono le braccia, guardandomi con la
stessa
espressione di Aisha.
Evitai
di riderle in faccia. –Ok, ok. Scusa Aisha. Vi lascio
cambiare. Aspetterò
fuori- tanto stai per essere rovinata!
Prima
di chiudere la porta, mi rivolsi ad Aisha. –Un consiglio? Non
rosicare- e le chiusi
la porta in faccia.
Invece
di andarmene, mi ci appostai vicino, per sentire quello che avevano da
dirsi.
-Fiù!
Meno male che non ci ha sentito!
-Abbassa
la voce!- ruggì Aisha sottovoce –Potrebbe sentirci
lo stesso!
-E
anche se ti sente, cosa può fare ormai?-
bisbigliò Yin –La busta è pronta con
le pagine del suo diario.
-Già,
eppure non mi ricordo di averla chiusa…
-Questo
perché sei una stupida Cloe. Da quando a casa tua
è arrivato quel Nahuel, non
ti ricordi più niente! Non ti ricordi neanche dove hai messo
il
diario-pennetta!
-Forse
hai ragione tu, Aisha.
-Certo
che ho ragione io!- e tornò al suo tono abituale
–E adesso prepariamoci. Lo
spettacolo sta per iniziare.
Mi
staccai dalla porta e sorrisi compiaciuta: non avevano sospetti. Hai ragione Aisha, lo spettacolo sta proprio
per iniziare.
Il
teatro era pieno. Sbirciando dal sipario, vidi quasi tutti gli studenti
della
scuola, tutti i professori e il preside, ed anche parecchi genitori.
Nelle
ultime file, riconobbi i Cullen e gli altri vampiri. Mi sorrisero tutti
per
incoraggiarmi (tranne Emmett e Garrett, che ridevano e parlottavano tra
loro).
Chiusi
bene il sipario e respirai profondamente. Speriamo
bene!
-Ragazzi
calma! Ragazzi calma! Ragazzi calma!- la prof. Wait si agitava dietro
le
quinte, spargendo nervosismo con le sue urla isteriche
–Ragazzi calma! Allora,
iniziamo! Su, avanti il coro con la prima canzone!
La
scaletta dello spettacolo era questa: il coro, posizionato ad
un’estremità del
palco, avrebbe iniziato con la classica “Gingle
Bells”; poi sarebbero venuti
gli attori, uno alla volta, e divisi da un motivetto musicale, sempre
cantato
dal coro; ed infine, ci sarei stata io con la mia “Last
Christmas”. Per ironia
della sorte, Aisha era l’ultima a recitare, quindi subito
dopo ci sarei stata
io. Perfetto!
Il
coro si posizionò sul palco, tutti gli altri rimasero ai
margini, dietro le
quinte, e il sipario finalmente si aprì. Il pubblico lo
accolse con un sonoro
applauso, mentre le note della canzone iniziarono a diffondersi nel
teatro.
Tutto
andò per il meglio: il coro cantò molto bene, gli
attori recitarono tutti alla
perfezione (eccetto per Alex, che recitò così
veloce da non far capire nulla).
Il
coro stava finendo di cantare il motivetto, e poi sarebbe stata la
volta di
Aisha. Dietro le quinte, con la busta in mano, indossando un vestito
rosso
luccicante che le arrivava a metà coscia e che le lasciata
un’ampia scollatura
sul seno, pronta per andare in scena, Aisha mi guardava con aria di
sfida e
superiorità. Da parte mia, rimasi appoggiata al muro, con le
braccia incrociate
al petto, che nascondevano il diario-pennetta, fingendo indifferenza e
tranquillità.
Il
coro finì e il pubblico applaudì. Aisha mi si
avvicinò e mi sussurrò in un
orecchio: -Preparati Nessie. Tra poco sarai rovinata- e andò
verso il centro
del palco.
Sul serio? E mi preparai ad ascoltare il
vero spettacolo.
Aisha
prese posto al centro del palco, sorridendo verso il pubblico e
sistemando il
microfono alla sua altezza.
-Salve
a tutti- iniziò e la sua voce risuonò per tutto
il teatro –Quest’oggi dovrò
recitare un pezzo tratto dal “Canto di Natale” di
Charles Dickens. Ma poi ho
deciso di non farlo.
La
platea si riempì di brusii, dietro le quinte tutti
iniziarono a parlottare tra
loro, e la prof. Wait svenne per lo shock.
Aisha
sorrise. –Ho pensato che sarebbe stato più
divertente leggere un’altra cosa,
nonostante non sia inerente al Natale- e aprì la busta
d’orata -È un pezzo
tratto dal diario personale della nostra cara compagna di scuola
Renesmee
Robbinson.
I
brusii di prima diventarono molto più intensi, e nonostante
fossi dietro le
quinte e non potevo vederli, sapevo che la mia famiglia si stava come
minimo
preoccupando. Papà non ti
preoccupare, ho
tutto sotto controllo. Ero più che certa che
Edward si stava concentrando
sui miei pensieri.
Aisha
sorrise compiaciuta. –Bene, quindi possiamo anche iniziare la
lettura- e prese
i fogli da dentro la busta. Li lesse un attimo e il suo sorriso odioso
divenne
una smorfia di stupore e agitazione.
È il mio turno… afferrai
il microfono con cui
avrei dovuto cantare e andai sul palco. –Non leggi
più, Aisha?
L’attenzione
del pubblico si rivolse verso di me, ma io non ci feci caso: osservavo
insistentemente Aisha e la sua espressione ancora sorpresa. Da parte
sua,
passava lo sguardo dai fogli al pubblico, fino a soffermarsi su di me e
in
particolare sul mio diario-pennetta appeso al collo.
Sgranò
gli occhi. –Quello… tu…
questi…- non riusciva a formulare una frase di senso.
Sorrisi
trionfante. –Qualcosa non va, Aisha? Non riesci a parlare?
Beh, allora lo farò
io per te!- e le strappai i fogli di mano, senza che lei opponesse
resistenza.
-Allora,-
dissi, tenendo con una mano i fogli e con l’altra il
microfono –“Lunedì 20
novembre. Oggi, caro diario, sono dovuta di nuovo tornare dal
parrucchiere
perché la parrucca che mi avevano messo due settimane fa non
ha tenuto.
Purtroppo, con il mio problema di calvizie dovrò sempre
andare in giro con una
parrucca. Uffa! Ora vado. Ci sentiamo domani, Aisha”- feci
una pausa –Scusami
Aisha, per caso questo è il TUO diario?
Il
pubblico scoppiò a ridere, dietro le quinte la prof. Wait
rinvenne sbalordita,
e anche la mia famiglia si stava divertendo. Aisha non sapeva che fare:
se ne
stava lì, al centro del palco, disperata, sorbendosi le
risate del pubblico e
il mio sguardo strafottente. Povera, mi
fa anche un po’ pena!
-Siamo
sicuri che sia il tuo? Beh, continuiamo per controllare- e continuai a
leggere
–“Martedì 21 novembre. Questa notte mi
sono svegliata di colpo e mi sono
trovata al buio: la lucetta che lascio accesa ogni notte si era
fulminata. Ho
iniziato ad urlare e a chiamare aiuto finché non arrivati i
miei genitori e
hanno cambiato la lucetta. Dicono che è una cosa stupida
dormire ancora con la
lucetta alla mia età, ma io ho paura del buio e non posso
farci niente”.
Le
risate aumentarono e Aisha si prese la testa fra le mani, iniziando ad
urlare
disperata.
-Devo
continuare?- le chiesi con tono cortese.
Aisha
mi fissò, ma stavolta il suo sguardo non era il solito
odioso: era disperato e
indifeso, sperduto e incapace di fare qualcosa. Afferrò con
violenza i fogli
del suo diario e scese di corsa dal palco uscendo dal teatro.
Sospirai.
–Beh, l’intermezzo comico è finito-
dissi al microfono –Credo che sia meglio
tornare allo spettacolo.
Il
pubblico smise di ridere e applaudì.
Sorrisi.
–Per concludere lo spettacolo, canterò
“Last Chistmas”. Ma non voglio farlo da
sola: c’è un’altra persona che deve
cantare.
Mentre
le prime note della canzone di diffondevano per il teatro, io mi
avvicinai al
coro, in particolare a Miriam. La presi sottobraccio e la strattonai
verso il
centro del palco.
-Cosa
stai facendo?- mi chiese sottovoce.
-Ti
faccio cantare- e la misi di prepotenza di fronte al microfono.
Miriam
sgranò gli occhi di fronte al pubblico e afferrò
con entrambe le mani il
microfono, spaventata come non l’avevo mai vista.
Mi
misi affianco a lei. –Lascia stare le persone intorno a te e
concentrati solo
sulla canzone. Senti la musica e cantala.
Miriam
mi guardò negli occhi e tentò di calmarsi,
respirando forte.
In
quel momento iniziai io con il ritornello, cantandolo con voce leggera
e
delicata come avevo provato. Quando finii guardai Miriam e le feci
segno di
cantare. Canta, canta, canta!
Miriam
prese fiato, chiuse gli occhi e iniziò a cantare al
microfono. Con la sua voce
potente l’intero teatro rimbombò delle parole
della canzone, mentre dal
pubblico si levò un mormorio sbalordito ed entusiasta.
Miriam terminò il
ritornello e l’applauso partì spontaneo.
Aprì gli occhi e rimase colpita da
tanto entusiasmo. Sorrise e riprese a cantare la canzone,
più sicura di sé e
con la voce più decisa, incantando l’intera platea.
Lentamente,
senza farmi vedere, mi ritirai dietro le quinte. La
scena è sua.
La
canzone finì e il pubblico si alzò in piedi,
applaudendo Miriam. Lei sorrise
felicissima e si inchinò in segno di ringraziamento. Poi fu
la volta del coro,
che si inchinò al centro del palco; poi vennero gli attori
due alla volta (Yin,
Sally, Cloe e Aisha naturalmente non c’erano), e infine venne
anche a
ringraziare la prof. Wait, che stava piangendo per la commozione. Il
pubblico
non smise di applaudire, e aumentò l’entusiasmo
quando Ashley e Nick spinsero
nuovamente Miriam al centro.
Anch’io
applaudivo, da dietro le quinte. Miriam nell’inchinarsi si
volse verso di me e
io le sillabai un “brava”. Lei mi sorrise e mi
venne incontro, afferrandomi per
mano.
-È
tutto merito tuo se stanno applaudendo così- rispose al mio
sguardo
interrogativo –Meriti anche tu un po’ di gloria.
Mi
trovai al centro del palco, con il pubblico davanti a me che
applaudiva, tra
cui c’erano anche i miei vampiri. Sorrisi e
m’inchinai insieme a Miriam.
-Lo
spettacolo è finito- dissi al microfono –Vi
ringraziamo per aver partecipato.
Tutti noi vi auguriamo un buon Natale e un felice Anno Nuovo.
Il
pubblico applaudì ancora finché il sipario non si
chiuse. Sospirai di sollievo.
–Finalmente è finita.
Miriam
si voltò e mi abbracciò. –Grazie
Nessie. Davvero, grazie.
Ricambiai
l’abbraccio, felice. –Di niente. Dovevi sbloccarti
in un modo o nell’altro.
Vennero
anche Alicia e Alex che abbracciarono Miriam, mentre Ashley mi si
avvicinò.
-Poi
mi racconti per filo e per segno come hai fatto a fare lo scambio- mi
disse
sottovoce.
Risi
e le feci l’occhiolino.
Ci
cambiammo e poi uscimmo da dietro le quinte per tornare in teatro, che
nel
frattempo si stava svuotando lentamente. Seduti tra le prime file,
c’erano
Sarah, Chris, Kevin, Claire e Terry, che ci stavano aspettando.
-E
facciamo un grandissimo applauso alla mitica Miriam, che questa sera a
sconvolto tutti con la sua fantastica voce!!- e Kevin e Chris
iniziarono ad
applaudire e urlare come degli emeriti cretini.
Miriam
sorrise e arrossì, mentre Terry
l’abbracciò.
-Lasciali
stare- le disse –Sei stata davvero grande.
-Beh,
non mi sarebbe mai venuto in mente di cantare se non fosse stato per
Nessie
che…
-…ti
ho letteralmente trascinato al centro del palco di fronte a centinaia
di
persone- conclusi io –Niente di che.
-Anche
se secondo me, sei stata fantastica anche tu con Aisha- mi disse Claire
–Non
l’avevo mai vista così!
Chris
rise. –Già. È stata la prima volta che
ho visto Aisha in quello stato: troppo
divertente!
-Forse
ho anche un po’ esagerato: mi sono comportata esattamente
come avrebbe fatto
lei.
-Ma
era l’unico modo. Ripagarla con la stessa moneta.
-Certo
Claire, come sempre hai ragione- esclamai –Mancava proprio
una tua pillola di
saggezza natalizia.
Tutti
risero e Claire mise un finto broncio.
-Ma
come hai fatto a far apparire il diario di Aisha nella sua busta?- mi
chiese
Nick.
-Che
vuoi farci Nick, ho una mente geniale!
-E
quindi saresti tu il genio che ha escogitato il modo per far avvenire
lo
scambio?- disse una voce ironica alle mie spalle.
Mi
voltai e guardai divertita il sorriso malizioso di Nahuel.
–Ok, lo ammetto. Il
genio malefico sei tu!
Nahuel
sorrise trionfante. –Ti ringrazio.
Gli
sorrisi. –Ragazzi questo è mio cugino Nahuel- e lo
presentai ai miei amici
–Alcuni di voi lo conoscono altri no.
Alicia
e Alex fecero le stesse facce da ebete dell’altra volta,
seguite da Terry; i
tre ragazzi invece, lo guardarono storto, forse gelosi del suo fascino
e della
sua bellezza. Evitai di ridere davanti a tutti.
-Comunque
cuginetta,- continuò lui –non sei male sul palco.
Dovresti darti anche tu alla
recitazione. E complimenti anche a te Miriam, hai una voce stupenda.
-Grazie-
rispose timidamente, arrossendo.
-Beh,-
iniziò Kevin, il più geloso di tutti
–che ne dite di andare tutti a cena
insieme?
Tutti
annuirono entusiasti e anch’io fui d’accordo.
Ma
Nahuel no. –Ottima idea. Peccato che io e Renesmee abbiamo da
fare.
Lo
guardai interrogativa. –E cioè?
-Motivi
familiari.
Annuii
profondamente: chissà cosa si erano inventati per dopo lo
spettacolo. –Cena
tutti insieme?
Nahule
rise. –Non proprio: torneo di baseball.
-Magnifico!-
in confronto agli altri vampiri
ero una
schiappa, ma mi piaceva molto assistere alle loro partite.
-Quindi
non siete dei nostri?- chiese Terry senza nascondere il suo dispiacere.
Nahuel
sorrise. –Spiacente. Sarà per un’altra
volta.
Alzai
gli occhi al cielo. Playboy!
–Ci
sentiamo. Ciao ciao ragazzi!- e io e Nahuel ci voltammo, dirigendoci
verso
l’uscita, dove ci stavano aspettando gli altri vampiri.
A
metà strada, sentii qualcuno urlare. –Nessie!
Mi
voltai e vidi Terry, Alicia e Alex ce si sbracciavano verso di me.
-Vengo
subito- e lasciai Nahuel, raggiungendole –Che
c’è?
Erano
tutt’e tre senza parole. –Quella laggiù
è la tua famiglia?
Effettivamente
Alex stava indicando i vampiri. –Si. Più o meno al
completo.
Alicia
mi guardò implorante. –Mi potete adottare?
Risi.
–Ma piantala!- e poi, devi solo
diventare
un vampiro e il gioco è fatto!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
E diciamo tutti in
coro: 4° ciclo "Christmas
Time": [concluso]
Finalmente!!! Vai,
festeggiamo!!! *me inizia a ballare il trenino*
Diciamolo su, Aisha ha
avuto quello che si meritava...
Vi dico solo che dopo
questo non credo che si azzarderà di nuovo a metteresi
contro Nessie...
o almeno io non lo
farei...!! (ripenso ancora alla triste fine del povero
bassotto...ç__ç)
Ora due chicche per
voi...
la fenice disegnata
sul casco di Nessie è questa:
Ho scelto la fenice
per due valide motivazioni:
- la prima
è ke è uno degli animali mitologici ke
più mi affascina;
- la seconda
perchè essendo Nessie immortale, l'animale ke meglio la
rappresenta è certamente la fenice.
e la seconda
è questa:
La Kawasaki Ninja di
Nessie
...
Non è
giusto però!
Li voglio ank'io due
zii come Emmett e Jasper che regalano moto del genere!!!
Uffi! >.<
Bene, credo ke ormai
sia ora di andare...
Domani devo svegliarmi
presto....Gita!
Dove? Subiago a
vedere i monasteri....
Si, lo so non
è proprio il top, ma i composcuola ce li siamo giocati
perchè abb fatto una settimana di occupazione ad ottobre...
quindi ci
accontentiamo...! ^__^'
Alla prossima
un bacio...
PS: del prossimo
ciclo, vi anticipo solo il titolo.... 5°ciclo "Gita in
Italia": [prossimamente]
............................................
non dico altro...!!
ciao!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 24 *** 23. Gita ***
Ed eccomi
quaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!
Come state miei
piccoli lettori? =D
Io sono troppo
stressata: NON CE LA FACCIO PIU'!!!
Troppi impegni, troppe
cose da fare, la scuola....
è un
periodaccio.... ecco perchè c'ho messo tempo a postare
Non avevo mai tempo
per scrivere!!!
Ma cmq, dopo questo
piccolo sfogo
(perdonatemi di averlo
fatto)
veniamo a noi!
noe_princi89: ciao cara!! ho visto ke
continui a seguirmi... ti ringrazio molto =D spero di non deluderti col
nuovo capitolo....!!!
lilly3: tesoro ti ringrazio come
sempre per i complimenti... troppo buona! povero
Mendel...ç__ç se dopo il tuo esame di scienze si
è conquistato quel soprannome, figurati dopo la mia
interrogazione di biologia dell'altro giorno.... -__-'''
ahaha, anke tu vuoi essere adottata dai Cullen, eh? XD magari
fosse possibile..... cmq di una cosa stai certa: meglio essere fuori di
testa che stressati come me! te lo garantisco!
Nessie93: beh teso, se il 4 ti ha tenuto
con il fiato sospeso, figurati il 5......! =D la gita è
andata abbastanza bene, ma certamente nn ce li faccio venire
dall'america per vedere i monasteri (ke sn cmq bellissimi), ma
piuttosto per avere un po' d'azione....! e poi calcola ke il 5 giugno
me ne vado in un piccolo paese della Toscana sempre in gita... qnd la
prof l'ha detto pensavo fosse Volterra e invece nnt!!
ç__ç
Balenotta: moreeeee!!! ciao!! ttt bn??
si, ciai raggio, purio la vojo na moto cm
quella....ç__ç ma tanto i meiei non ce modo di
convincerli.... anke se però in fondo in fondo mi
affascinano più le macchine, tipo la Porsche (<-- se
si scrive così?) di Alice... cmq motori a parte,
grazie!! gentile come sempre!!! =D
mileybest: oddio amore, perchè
pensi sempre ke debba morire qualcuno??? così mi smonti
tutto....!! ....no dai skerzo!! XDXD to garantisco ke nn
morirà nex...o forse si?? XDXDXDXD ok tranquilla, ora sto
zitta!! =D
MimiMiaotwilight4e: ma si tesoro!! i Cullen
accettano tutti... tranquilla!! XDXDXD Aisha ha avuto quello che si
meritava =P cmq tutti dai Volturi?? Ma si!! al daivolo tutto!! andiamo
a Volterra, salutiamo Aro e gli altri e poi tutti in disco a
ballare......ok ho finito!! XDXDXDXD
Bex Vampire: sono contenta ke i regali ti
siano piaciuti... ma a me modestamente babbo natale me fa un
baffo....XDXD ti incuriosisco, eh??? bene bene, vuol dire ke allora nn
ti anticipo niente così non ti rovino la sorpresa.....e ti
lascio sulle spine!! XDXDXD me skerza!! =P
Sammy Cullen: okok, ora calmati cara.... ho
capito ke sei praticamente rimasta di sasso, ma cerca di capirmi: dopo
la festa per la morte di Aisha (peccato che tu nn ci sia stata,
è stata molto divertente) Aro ha insistito tanto
affinchè un ciclo sia ambientato in Italia e mi ha fatto
così pena ke ho detto "Perchè no?"..... e poi
perchè dobbiamo per forza incontrare i Volturi? L'Italia
è un grande paese, no? (Aro: ma come Civia?? Ci
avevi assicurato che saremo stati nella storia.... e ora ti rimangi
tutto??? *Aro fa la faccia da cucciolo offeso* Me: ohhhh *me intenerita
di fronte a quell'espressione* tranqui Aro.... io nn m rimangio mai la
parola... ma nn posso mica dire tttt il finale del ciclo a Sammy, no?
*Aro e me si accorgono ke Sammy ha sentito ttt la
conversazione* Sammy: O___O Me&Aro: *versione Homer
Simpson* Doh!)
Nancy95: a bella, ciao!! ke ridere alle
spalle di Aisha, eh??? XDXD le "NessieVSAisha" sn terminate,
tranqui.... in che città andrà, eh??? Nono, a
Volterra non ci andrà in gita.... poi però sai
com'è....a volte la vita ci porta ad incrociare strade che
nn pensavamo mai che esistessero (<---- ma sta frase storica??
-__-'')
Dubhe27: beh in quanto a zii, io li
vorrei cm Emmett e Japser (ricchi e che fanno dei bellissimi regali di
Natale), ma la bellezza soprannaturale la vorrei per magari dei cugini
della mia stessa età.... sai com'è sarebbe
più fattibile una grande amicizia... per iniziare... *me
sbava sulla tastiera* ok ora basta! controllati civia!! cmq ho iniziato
proprio oggi a leggere la ragazza drago due... ti dirò, nn m
entusiasma molto...
liletta: sono contenta ke il capitolo
ti sia piaciuto..... e grz per i complimenti... sei sempre molto
gentile!!! =D
Lale loves vampires:
davvero ci
giochi a casa di Bex!!???!! allora dovete esserne assolutamente
drogate!!! perchè io lo sono!!!!!!!! beh, forse prendere me
come esemplare da comparare, visto che sono pazza e stressata in una
maniera disumana.....-___-'''' cmq tu sei malefica quando ti ci metti,
eh? povera Aisha, ho quasi paura al posto suo.... ma poi in fondo
stiamo parlando di Aisha, quindi scialla! =P
LaBabi: uao!! sono lusingata dal fatto
che la mia storia ti faccia saltare per la stanza ed esultare... neanke
a me ke la scrivo provoca una reazione simile!!! ne sono stracontenta!!
spero di ottenere lo stesso risultato con questo nuovo capitolo....=D
BimbaFollementeInnamorata:
tesoro
scusami tanto se ti ho fatto aspettare così tanto, ma te
l'ho detto è un periodaccio per me.... cmq spero che questo
nuovo capitolo ti piaccia... per ricompensare il tempo che cio ho messo
a scriverlo.... =D nono stai tranquilla, Jacob e Nessie sono una delle
mie coppie preferite di tutta la saga... nn permetterei mai che la loro
relazione cambi in qualke modo (anke se cmq hai visto un po' di
competizione ci sta bene... =P)
Marty95: morrrrrrrrrreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!
addirittura 4 recensioni perchè nn vedevi l'ora del nuovo
capitolo??!!!?? ti giuro che ne sono lusingatissima... devi piacerti
sul serio la mia storia!! e pensare che quando ne scrivevo le bozze, m
dicevo tra me e me che non sarebbe mai piaciuta a nex... davvero, sono
supercontenta!! =D guarda, per farmi perdonare
perchè nn ho postato prima, ti faccio due regali: primo
posto prima di lunedì, secondo faccio tornare Jacob.... =D
spero di essere riuscita a sdebitarmi per questo ritardo....fammi
sapere ke ne pensi....!!!! =D=D=D
Ora torniamo alla
storia e diciamo tutti insieme
5°ciclo "Gita in
Italia":
[iniziato]
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
23.
Gita
Anno
nuovo, vita nuova. Naturalmente è un modo di dire. Sono sempre metà vampira-
metà umana, non vi preoccupate!
Le
feste erano andate molto bene: io, i Cullen, il Clan di Denali, quello
egizio,
quello irlandese e Nahuel avevamo passato un meraviglioso Natale, tutti
insieme, tra battute di caccia e giochi tutti insieme. Io e Nahuel la
notte ce
ne andavamo a dormire, mentre gli altri continuavano fino al mattino,
quando ci
venivano a svegliare. Anche Capodanno andò alla grande.
Verso
i primi di Gennaio, piano piano i nostri ospiti se ne tornarono a casa
loro:
così salutai Benjamin e Tia, che furono i primi ad
andarsene, Siobhan e Liam,
che avrebbero raggiunto Maggie e il suo compagno Daniel in Australia, e
infine
anche Nahuel, che tornò in Sudamerica. Prima di andarsene,
ci eravamo promessi
che ci saremo rivisti in futuro. Tanya e gli altri furono quelli che
rimasero
di più, visto che comunque vivevamo più vicino
rispetto agli altri, ma lo
stesso giorno in cui io riniziai la scuola, loro partirono.
A
scuola tutto era normale: tornata, salutai tutti i miei amici, tornati
anche
loro dalle loro vacanze natalizie. A pranzo ci sedemmo al solito posto,
e
mentre mi stavo sistemando tra Ashley e Sarah, mi accorsi che il tavolo
di
Aisha era vuoto. Ispezionai tutta la mensa e trovai le cinque ochette
di Aisha
sparse per i tavoli, da sole o in coppia. Ma “la
capa” non c’era.
-Qualcuno
di voi sa che fine ha fatto Aisha?- chiesi alla mia comitiva.
-Non
lo sai?- mi rispose Simon, uno dei ragazzi dell’ultimo anno,
ridendo –Ha
cambiato scuola!
-Cambiato
scuola!?! E perché?- chiesi di nuovo, senza nascondere il
mio stupore.
-Beh,
devi sapere che suo padre le aveva dato un
“ultimatum”- mi disse –O si
comportava bene in questa scuola, oppure le toccava la scuola militare.
-Ed
è
naturale che dopo quello che era successo allo spettacolo di Natale, il
padre
non ci abbia pensato due volte a spedirla a Washinton DC- concluse
Terry.
Sospirai
con un finto broncio. –Peccato. Ci stavo prendendo gusto a
rovinarle la vita.
Scoppiammo
tutti a ridere.
Devo
ammettere che il fatto che Aisha aveva cambiato Stato mi stava facendo
davvero
sentire meglio: in fondo, un po’ di merito era mio se adesso
si trovava in una
scuola militare, e questo mi rendeva orgogliosa.
All’uscita,
andai a prendere Jacob che doveva tornare dalle Hawaii. Fu entusiasta
del
vedermi all’aeroporto.
-Come
mai sei venuta qui?- mi chiese, abbracciandomi.
-Ti
dispiace?
Rise.
–Assolutamente no. Mi sei mancata terribilmente- e mi
baciò appassionatamente.
-Allora,-
iniziai io –come sono andate queste feste? Ti sei divertito a
fare il neo zio?
Rise
ancora. –Si, è stato abbastanza divertente. Tu
invece, il Natale tra vampiri
com’è andato? E il famoso spettacolo di Natale?
E
così gli raccontai del piano malefico di Aisha e di come io
e Nahuel eravamo
riusciti a sventarlo. Nei confronti di Nahuel, Jacob alzò un
po’ la guardia.
-Quello
come te, no? Siete rimasti in buoni contatti, vero?- chiese sospettoso.
-Si.
Ma te ne avevo già parlato, non ricordi?
-Ah
già. E questo sarebbe il suo regalo?- e alzò la
mia mano stretta alla sua, con
il bracciale di Nahuel al polso.
-Si-
gli risposi tranquillamente –Ce l’abbiamo uguale,
fatta eccezione per i colori.
Jacob
annuì silenziosamente, senza smettere di osservare il
bracciale. –Non mi piace.
-Il
regalo o Nahuel?
-Entrambi.
Inarcai
un sopracciglio. –Jake- e ottenni la sua attenzione
–non sarai mica geloso di
Nahuel?
Rise.
–Geloso? Io? Ma per favore! Ho lasciato perdere la gelosia da
quando la ragazza
per cui avevo una cotta si è sposata con un vampiro- e mi
rivolse un sorriso.
Non
ero certa se Jacob mi stesse dicendo la verità, ma lasciai
stare e continuai a
parlargli dello spettacolo. Mentre gli raccontavo tutto, uscimmo
dall’aeroporto, dirigendoci verso il parcheggio.
-Con
chi sei venuta?- mi chiese, iniziando ad osservare il parcheggio in
cerca di
qualche macchina famigliare.
-Da
sola- gli risposi, guidandolo verso la mia moto –insieme a
questa.
Jacob
rimase a bocca aperta nel vedere la mia Kawasaki Ninja. –Ma
come diamine hai
fatto ad averla? Ah, dimenticavo- e mi rivolse un sorrisetto
–fai “Cullen” di
cognome!
-Ah-ah,
spiritoso!- e presi il mio casco e uno per Jacob –Tieni.
Guido io.
Jacob
iniziò a ridere. –Guidi tu? E io cosa dovrei fare,
starmene seduto dietro a
godermi il viaggio?
Salii
sulla moto e misi in moto. –Puoi sempre tornartene a piedi.
Sorrise
e salì dietro di me. –Tanto prima o poi me la
farai guidare- e si mise il
casco.
-Si
si, aspetta e spera!- misi il casco e partii.
Insomma,
il nuovo anno era iniziato proprio bene.
Le
complicazioni si presentarono all’inizio di Febbraio: la
scuola organizzava una
gita di una settimana per tutti gli studenti del mio anno. Tutti erano
entusiasti, e la maggior parte avrebbero partecipato. Lo sarei stata
anch’io,
se non fosse stato per un piccolo, misero particolare.
-Non
è fantastico ragazzi?- esclamò Alex esuberante
–Un settimana in giro per
l’Italia!
“Italia”
equivale a dire “Volturi”. Col
cavolo che
partecipo alla gita!
-Hai
ragione Alex, ci divertiremo di sicuro!- esultò Terry.
Quel
giorno, a mensa, non si parlava d’altro: Alex, Terry, e gli
altri stavano già
facendo progetti su quello che avrebbero fatto, su cosa si sarebbero
portati e
iniziarono anche un conto alla rovescia. Sarebbero andati tutti, tranne
Miriam
e Alicia che avevano delle cose da fare.
-Divertitevi
anche per me- mormorai, tormentando la mia insalata ancora intatta.
-Non
vieni alla gita in Italia?- mi chiese Sarah.
-E
perché?- disse Nick.
Sai Nick, in Italia c’è il
clan
più potente dei vampiri e visto che 15 anni fa per poco non
si scontrava con la
mia famiglia, non mi va di andargli a fare visita in gita scolastica.
Non so se
mi spiego. –Non mi
va di andare in gita così lontano- risposi con la prima
scusa che mi venne in
mente.
Tutti
annuirono silenziosamente o sospirarono comprensivi. Eccetto Ashley.
E
infatti,
dopo scuola e prima di tornare a casa mi accompagnò al mio
armadietto. Da sole.
-È
per via dei Volturi che non vuoi andare in Italia?
-No
Ashley. È perché odio il cibo italiano- sbattei
con violenza l’armadietto
–Secondo te per quale altro motivo potrebbe essere?
-Uao!-
disse, abbastanza colpita dal mio nervosismo –La cosa ti da
fastidio lo vedo.
Ma quindi tu vorresti venire con noi, o no?
Respirai
profondamente. -50:50
-Cioè?
-Da
una parte non voglio per niente avvicinarmi all’Italia: ho
incontrato i Volturi
solo 15 anni fa e nonostante ero piccola, me li ricordo bene. E non
sono certo
un ricordo piacevole. Quindi, meglio stargli alla larga- feci una pausa
–Ma
dall’altra, mi piacerebbe molto andarci: l’Italia
è un paese meraviglioso e
soprattutto non voglio perdermi un gita con i miei compagni di scuola.
Insomma
è un’esperienza a cui mi piacerebbe moltissimo
partecipare.
Ashley
mi ascoltò con interesse. –E allora se vuoi
venire, vieni.
-Mi
ascolti quando parlo? Non li voglio incontrare i Volturi!
-Ma
non li incontreremo. Senti, anch’io quando ho saputo di
questa gita volevo
rifiutare: cavolo, mi ero spaventata per voi Cullen, figurarsi se
rimanevo
tranquilla e beata riguardo ai Volturi! Così sono andata dal
professor Clift,
che è l’organizzatore della gita, e mi ha detto
che per la maggior parte della
gita staremo a Roma, al massimo ci sposteremo giusto qualche giorno in
pulman.
Volterra si trova in Toscana, che non è nel nostro
itinerario.
Sgranai
gli occhi. –Sul serio?
-Si.
Il professore ha detto che nonostante dell’Italia si anche
bella la Toscana, il
tempo concesso dal preside è solo una settimana, e non basta
di certo per
visitare sia Firenze sia Roma. Quindi non ci passeremo.
Ci
pensai un attimo. Se davvero non saremmo passati in Toscana, non avevo
motivo
di preoccuparmi: i Volturi controllano soprattutto la loro
città, Volterra, e
quindi di conseguenza anche tutta la regione. Ma poi per il resto
dell’Italia
avrebbero mandato solo qualche guardia, come d’altronde nel
resto del mondo.
Sapevo riconoscere un vampiro quando lo vedo, e quando me ne sarei
trovato di
fronte uno avrei soltanto cambiato strada. Senza contare che
dall’ultima volta
che mi avevano visto ero cresciuta, e certamente non potevano
riconoscermi.
-Beh,
se è così, allora vengo!- dissi sorridendo.
-Ehm…
ma non ti stai dimenticando un particolare?
-E
quale sarebbe?
Ashley
si inumidì le labbra, in difficoltà.
–Serve il permesso scritto dei tuoi
genitori.
Sospirai,
sbattendo le spalle agli armadietti. Io mi ero anche auto convinta che
non
avrei incontrato alcun pericolo, ma non credo che i miei sarebbero
stati dello
stesso parere. Senza contare che loro conoscono i Volturi anche da
prima della
mia nascita, e non gli sono mai andati molto a genio.
-Questo
potrebbe essere un problema- mormorai.
-Dai
non prenderla in questo modo- mi incoraggiò Ashley
–Forse se spieghi come
stanno messe le cose, ti lasciano andare.
Sospirai
e mi incamminai verso il parcheggio. –Forse. Ma le mie
aspettative non sono
molto alte.
-Tu
provaci- e mi diede un permesso da compilare –Va portato
venerdì all’aeroporto.
L’appuntamento è lì davanti alle 9 di
sera.
Presi
il permesso. –Perché partiamo la sera?
-Per
arrivare in Italia la mattina presto. Dormiamo sull’aereo.
-Capito-
e andai verso la mia moto. Da un po’ di tempo ormai, Jacob
non mi veniva più a
prendere: andavo io giù a LaPush oppure me ne tornavo a casa
Cullen.
-Vieni
sulla spiaggia?- mi chiese Ashley, mentre salivo sulla moto e mi
infilavo il
casco.
-Prima
devo cercare di convincere i miei- e misi in moto.
-Allora
ci vediamo dopo. Buona fortuna!- e se andò.
E giusto di quella ho bisogno!
Arrivai
a casa Cullen in pochissimo tempo: avevo spinto un po’ troppo
con
l’acceleratore perché volevo arrivare a casa il
più presto possibile. Volevo assolutamente
parlare con la mia famiglia riguardo la gita: volevo fare quel tipo di
esperienza con i miei amici e soprattutto avrei evitato il pericolo
Volturi.
Questo io lo sapevo, a loro avrei solo dovuto spiegarlo. Ma
poi avrebbero capito?
Misi
la moto in garage. Dovevano tutti trovarsi in salone ad ascoltare mio
padre al
piano, visto che la melodia riecheggiava perfino qui. Forse,
con molta calma, riesco a spiegargli la situazione…
Un
rumore assordante , come quello di qualcuno che pigia tasti a caso di
un
pianoforte con ira, accompagnò un urlo sovraumano.
–Non ci pensare minimamente
Renesmee Carlie Cullen!
Sospirai.
Papà l’ha presa bene. Uscii
dal
garage e mi preparai ad intraprendere una causa, già persa
in partenza.
-Nessie!-
e Ashley mi raggiunse, correndo lungo il bagnasciuga –Allora
com’è andata?
Sorrisi.
–Secondo te?- e le porsi il permesso.
Ashley lo afferrò
tentennando. –Ehmm…. Nessie?
Perché è tutto stracciato e strappato?
-Usa
l’immaginazione.
Ashley
mi fissò per un momento. Poi annuì.
–Capisco. I tuoi non l’hanno presa bene.
-Non
solo loro, ma anche i miei zii e i miei nonni. In poche parole, hanno
detto che
è un’assurdità. Che posso benissimo
saltare questa gita e andare alla prossima-
e diedi un calcio alla sabbia bagnata.
Ashley
sospirò tesa. –Vabbè, dai!
L’importante è che ci hai provato! Tanto
l’hai detto
anche tu che poteva essere pericoloso, no? Tanto meglio che rimani qui,
dopotutto.
Scossi
la testa. –Ma alla fine non è per il fatto della
gita. Sul serio hanno ragione
nel dire che potrò tranquillamente andare alla prossima. La
cosa che mi da
fastidio è che non hanno fiducia in me.
-Cioè?
Sospirai.
–Avresti dovuto sentirli, Ashley. Non erano solo preoccupati
per il fatto dei
Volturi, ma era come se non avessero fiducia in me. Quando gli ho detto
che in
Toscana non ci saremo passati e che invece saremo stati da
tutt’altra parte, e
che molto probabilmente avrei incontrato solo delle guardie di
passaggio, hanno
detto che per me era pericoloso lo stesso. Capito? Per me! Credono che
io non
sia ancora in grado di affrontare un vampiro quando lo incontro. Come
se Drew e
Amanda li avessero sconfitti loro!
-Beh
adesso calmati- mi disse Ashley, passandomi un braccio sulle spalle
–Loro non
intendevano mica dire questo.
-Tu
li hai sentiti Ashley? NO! Quindi non lo puoi sapere! Edward e Bella
hanno
detto che non sono in grado di affrontare da sola una gita in Italia,
Alice ha
detto che non è sicuro visto che appena arrivata in Italia
non potrà più vedere
il futuro, Rosalie si è messa ad urlare finché
Emmett non l’ha portata via,
Jasper mi ha detto che non sono forte a sufficienza per affrontare un
Volturo
da sola, e Carlisle ed Esme hanno detto semplicemente che è
fuori discussione
che io vada in Italia. E me l’hanno detto con un tono che
stava a significare:
“Cosa credi di fare? Sei ancora piccola per andare in Italia
da sola!”. In
pratica hanno detto che non sono in grado di cavarmela da sola, che
sono una
ragazzina e che ho ancora bisogno della loro supervisione. Il che non
è per
niente vero!
-Ma
te l’hanno detto esplicitamente?- mi chiese Ashley, dubbiosa.
Sbuffai.
-No, ma era chiaro che intendessero dire quello. Non ci posso ancora
credere:
la mia famiglia che non ha fiducia in me. Incredibile!
-Cos’è
incredibile?- disse qualcuno alle nostre spalle.
Mi
voltai e vidi Jacob non molto distante da noi. –La mia
famiglia!- gli risposi.
Jake
rise. –Io questo già lo sapevo, ma tu mi dicevi
sempre che avevo torto. Come
mai ora sei d’accordo con me?
Sbottai,
sempre più irritata. –Semplice: non hanno fiducia
in me, mi credono ancora un
ragazzina!
Jacob
inarcò le sopracciglia e poi si rivolse ad Ashley.
–Sul serio?
Lei
alzò le mani. –Non chiedermelo a me! Io so solo
quello che mi ha detto!
-Spiegami
bene la situazione- e
Jacob mi fissò
intensamente negli occhi.
-Non
ci vuole una scienza infusa per capirlo- gli dissi –Tutto
è iniziato quando a
scuola ho saputo che ci sarebbe stata una gita scolastica di una
settimana in
Italia. Lo sai benissimo anche tu che in Italia ci sono i Volturi e a
me non va
molto di incontrarli. Così avevo deciso di non andarci, ma
poi mi sono
informata e ho scoperto che in realtà la Toscana, dove
è situata Volterra, non
è nel nostro itinerario, e quindi non ci andremo. Per cui,
non c’è pericolo che
io possa incontrare i Volturi: per il resto dell’Italia
manderanno giusto
qualche guardia e io so difendermi da un normale vampiro. Senza contare
che da
15 anni fa sono cresciuta e quindi molto probabilmente non mi
riconosceranno
neanche. Quando l’ho detto ai Cullen, hanno dato fuori di
testa e si sono messi
a dire che io non sono ancora in grado di andare in Italia da sola e
che è
pericoloso per me. In pratica, mi considerano ancora una ragazzina e
non hanno
fiducia in me. Ti rendi conto?- ripresi fiato. Avevo detto di seguito
senza
fermarmi a respirare neanche una volta: ero irritata e volevo liberarmi
del mio
nervosismo al più presto.
Jacob
rimase impassibile per tutto il mio monologo, ad ascoltarmi. Poi, alla
fine,
l’unica cosa che riuscì a mormorare fu: -Non posso
crederci…
-Hallelujah!
Finalmente qualcuno che capisce!- esclamai felice: ero contenta che
Jacob
avesse capito il mio problema e che fosse dalla mia parte. Forse con lui che mi appoggia riuscirò a
far cambiare idea ai miei…
-No,
non intendevo quello- mi disse Jacob –Intendevo dire che non
riesco a crederci
riguardo al fatto che tu voglia andare in Italia. Ma sei impazzita?
Lo
osservai: la sua espressione era contratta dalla rabbia e la sua voce
era roca
a causa della furia. Se non fosse stato un licantropo esperto, si
sarebbe
trasformato subito.
Come non detto! –Cosa?- gli
urlai –Sei d’accordo
con loro? Non hai fiducia in me?
-Non
è che non abbia fiducia in te Nessie, è che non
ho fiducia nei Volturi!
-Ma
mi ascolti quando parlo oppure no? Ti ho detto che in Toscana non ci
passeremo!
-Questo
non significa niente! Le guardie ci sono sempre in giro, lo hai detto
anche tu…
è troppo pericoloso.
Strinsi
i pugni più forte fino ad avere le nocche bianche.
–È pericoloso per me, vero?
Sono in grado di affrontarlo un vampiro quando lo vedo!
-Non
significa niente questo: ne affronti uno, ne intervengono quaranta! Te
la
ricordi la battaglia vero?
Incrociai
le braccia con stizza. –Bene! Allora lo eviterò
semplicemente.
Jacob
sbuffò stizzito. –Evitarlo, questa è
bella! E se ti riconoscessero?
-Sono
passati 15 anni Jake, sono cresciuta! Non mi riconoscerebbero!
-E
chi te lo assicura?
Ci
fissammo in cagnesco per un po’ di tempo. Nel frattempo,
Ashley aveva ascoltato
la nostra discussione in imbarazzo.
-Ehmm…-
mormorò approfittando di quel momento di silenzio
–forse è meglio se torno a
casa. Ci sentiamo ragazzi- e si incamminò di corsa lungo la
costa.
-Tu
in Italia non ci vai, chiaro?- mi disse Jacob, deciso.
-Non
credi che riuscirei a cavarmela lo stesso, in qualche modo?
-È
comunque
troppo pericolo e non vale la pena provare.
Sbuffai,
spostando lo sguardo sulla sabbia. Perfetto!
Anche Jacob mi crede ancora una ragazzina!
-Quindi
il discorso finisce qui- concluse, sempre più deciso
–In gita in Italia tu non
ci vai.
-Non
sei mica mio padre che devi decidere per me- e con questo paragone mi
ero
spinta troppo oltre.
Jacob
mantenne la calma, sospirando più forte per mitigare la
rabbia. –Hai ragione,
ma casualmente questa volta io e tuo padre ci troviamo
d’accordo su questo
argomento, o non è vero?
Fissai
la sua espressione arrogante e ruggii sottovoce. Poi gli voltai le
spalle.
Lo
sentii sospirare e calmarsi. Poi mi abbracciò per i fianchi.
–Non prendertela
così- mi sussurrò dolcemente in un orecchio
–Lo faccio solo per il tuo bene.
Sbuffai,
troppo irritata per apprezzare il momento che si era creato.
–Certo, se lo dici
tu!- e mi staccai rudemente da lui, incamminandomi verso la foresta
senza
degnarlo di uno sguardo.
Lo
sentii soltanto sospirare rassegnato. –Dove vai?
-A
casa- gli ruggii senza voltarmi.
Fece
un pausa. –Sei arrabbiata?
Non
risposi. Secondo te?
-Ne
possiamo parlare?- mi disse. Non sopportava quando litigavamo.
-NO!-
gli urlai e iniziai a correre verso casa mia.
Per
quanto ero furiosa e irritata iniziai a correre a caso, senza neanche
preoccuparmi di dove stavo andando. L’importante era sfogarmi.
Non
riuscivo ancora a crederci: la mia famiglia e Jacob che non si fidavano
di me.
Cosa credevano, che ero una stupida? Che sarei andata in Italia subito
senza
neanche pensarci? Che sarei andata dritta a Volterra, a trovare Aro,
Caius e
Marius? Non ci arrivavano a capire che neanche io li volevo rivedere i
Volturi?
Ma se ero così decisa e sicura ad andare in Italia forse ci
sarà un motivo, no?
Se in Toscana non ci sarei andata, dov’è il
problema? Quando avrei incontrato
una guardia dei Volturi, avrei semplicemente fatto dietro-front e la
faccenda
si sarebbe conclusa.
Ma
a
questo loro non pensavano, perché credono che io sia ancora
una ragazzina
piccola e stupida, che non capisce la gravità delle
situazioni e che mi voglio
sempre cacciare nei guai. Non credono che io sia in grado di cavarmela
da sola?
In fin dei conti, gliel’ho anche dimostrato scontrandomi con
Drew e Amanda.
Perché allora non avevano fiducia in me? Non riuscivo a
capirlo.
Ma tanto impareranno a fidarsi di
me… Questo era
poco ma sicuro: se ancora credono che io sia piccola, si sbagliano di
grosso. E
glielo proverò: andrò in Italia con o senza il
loro permesso.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Mmmmmmmmmm
la nostra adorata
Nessie ci è rimasta male
e adesso è
incavolata nera con tutta la sua famiglia....
e così se
partirà in Italia da sola....
ma cosa succedere in
Italia??
incontrerà
sul serio i Volturi, o solo una guardia di passaggio??
....
Si accettano
scommesse!! XDXDXD
Comunque, vorrei dirvi
che sono riuscita a finire di scrivere questo capitolo proprio di
corsa...
perchè
appunto sto passando un periodaccio troppo stressante...
ora nn so di preciso
se in questa settimana avrò di nuovo tempo per scrivere...
ma se non fosse
così credo proprio che mollo tutto e riprendo a fine
scuola...
cioè tra
quasi un mese...
Lo so mie adorati
lettori che è tanto tempo, ma vi prometto che se riesco a
scrivere il prossimo capitolo prima, lo posto...
non vi preoccupate
perchè non abbandonerò questa storia (ci tengo
troppo, e poi nn è nel mio stile)
soprattutto ora che
siamo arrivati al ciclo finale...
Si, avete letto bene
"ciclo finale".
Intendo concludere la
storia con quest'ultimo ciclo
State tranquille
perchè oltre ad essere l'ultimo
sarà anke
il più lungo e il più appassionante...
ho già
programmato tutto....
inizio, fine e pieno
svolgimento...
devo solo trovare il
tempo di scrivere!!!
=D
Ora vado a dormire
anke se tanto domani entro in 2°
(manca ed. fisica =D)
Ci vediamo
prossimamente...
appena posso scrivo e
posto...
Un bacio enorme
Ciao!!!
|
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Capitolo 25 *** 24. Fuga ***
Ciaooooooooooooooo!!!!!!!!!!!
Miei cari lettori
eccomi qui!!!!!!!!!
Me è
tornata carica e pronta!!
Vi informo
ufficialmente che il periodo del cavolo che stavo passando
si è
finalmente concluso!!!
Niente più
stress per me!! =D
Festeggiamo!! *la
musica parte di sottofondo e me inizia a ballare il trenino*
Comunque, bando alle
ciance, (<--- -__-''''?)
credo proprio che da
oggi in poi tornerò a scrivere con la mia normale e solita
frequenza....
Per cui, siate
allegri!!
noe_princi89:
ciao tesoro!! =D eh
beh, se ci va contro il consenso della famiglia nei casini ci
finisce di sicuro... ma pensi che questo fermi la nostra Nessie!!??!
=D=P e cmq con Jake ha solo litigato... tranquilla non li
faccio lasciare: stanno troppo bene insieme!! li adoro!! =D
LaBabi: frase ricca di sottintesi...
modestamente so creare suspence! =P incontrerà i Volturi???
mah, si...no...forse..però...invece..per cui...allora...in
quanto...non so! o meglio, nn dico!! XDXDXP
Nancy95: ciao amo!!! cm stai???
l'esame?? =D visto?? Ho ripreso!! =D ho fatto bene
ha sospendere per un po'...nn ce la facevo altrimenti....sarei
impazzita... più di quanto già lo sono...XD cmq,
tu punti sulla guardia??? m disp, ma nn posso dirti se hai vinto o
meno... secondo me però dovresti alzare la posta.... =P e
stai tranqui, qst ciclo sarà tanto tanto troppo lungo....=D
lory_lost_in_her_dreams:
sn contenta
tesoro ke qst storia ti stia piacendo...^_^ eh si, la nostra
Nessie è un forza della natura: quando ci si mette
è testarda peggio di un mulo!! XD cosa vuole fare adesso,
beh prima di tutto escogita un modo per.... ehi! stop! la mia lingua
parla troppo!! XD
lilly3: lascia xde amo, che in quel
periodo i prof li avrei sbattutti al muro per ttt le stronzate che
sparavano... x nn parlare delle ingiustizie che fanno nei confronti di
ki nn lo merita.... ma vbb, stamose zitti, se no sbrocco! (<---
xdona lo sfogo! ^_^''') ma tornando a Nessie, a cosa serve
parlare? è testarda proprio come la madre... ke amarezza!
cmq me sa tanto che quei 30 puntati sulla fuga di Nessie hanno proprio
fruttato, visto che hai indovinato...!
BimbaFollementeInnamorata:
tesoro ti
prego di perdonarmi se cio messo tanto, ma lo stress è
insopportabile! =D cmq spero che qst nuovo capitolo ti piaccia... e
perchè poi vai a pensare ai Volturi???!!?? XDXDXP
MimiMiaotwilight4e: ma si more, stai tranquilla
che questo ciclo sarà lunghissimo!!! =D e grz per
il sostegno con per la scuola stressante...=D oh!
finalmente che ne
leggo una che sta dalla parte di Nessie!! brava complimenti,
solo per questo ti farei una statua....!!! XDXD
però è anke vero che stiamo parlando di
Nessie, la cui sfortuna è identica a quella della madre, la
famosa Bella Swan... e insomma!!
mileybest: okokokokokokokok... ok tesoro
ti prometto di scrivere un'altra storia ma tu per cortesia posa il
coltello da macellaio... così da brava... ora buttalo dalla
finestra evitando di uccidere qualcuno...^_^ brava brava... bene ora
che sei disarmata posso tranquillamente dirti che si, è
l'ultimo ciclo ma sarà molto troppo lungo... O__O
perchè stai provando ad uccidermi??? XDXD cmq, a parte
ciò ti vorrei ricordare che Alice nn può vedere
il fututo di Nessie, quindi scialla proprio! =D
Nessie93: mi dispiace teso, ma prima nn
ho potuto.... io al contrario di te, quando sono sotto stress per la
scuola nn trovo l'ispirazione... XDXDXDXD comica la scenetta di
cappuccetto rosso...!! XDXD non sarebbe male comunque, sai? tanto un
prelievo dura poco...!! XD
Sammy Cullen: ciao!!! ti scrivo nonostante
ci siamo sentite qualke minuto fa su msn...XDXD Aro che sta
tra le scatole in grande stile credo che sia impossibile...
è un rompico***** e basta!! *il telefono squilla* Aro:
è qst quello che pensi di me?? ç____ç
*me sospira rassegnata* ma no Aro, stavo parlando di un altro
Aro... tu sei un genio e una persona gentilissima *Aro tutto contento
inizia a fare "W ME" stile London Tipton e chiude la conversazione*
Sammy: civia, hai bevuto per caso?? Me: no, ma m tocca
tenermelo buono per altre due puntate, se no dopo mi si offende e nn m
entra più nella storia...
Balenotta: tesoro ciao!! O__O sei rimasta
delusa e alibita di fronte alla stupidità di Nessie....
effettivamente in qst ha ripreso dalla madre... secondo me ha rispreso
troppo da Bella... poverina! (Bella: *furiosa* cosa intendi dire? Me:
n-n-niente! ^_^''''')
Bex Vampire: eh si tesoro, le tue orecchie
ci sentono bene! siamo arrivati al ciclo finale... e si ci
sarà tanta azione e forse qualke morto... ma nn ti
garantisco nnt... anke perchè nn voglio rivelare nnt...=D=P
ma perchè vuoi vedere i morti nella mia storia??? O__O XD
e cmq vorrei dire che ultimamente con Mario Kart va male: nn
sto sbloccando nnt! uffy!
Dubhe27: stai tranquilla amore, che
qst'ultimo ciclo sarà troppo lungo...! sul serio
avresti fatto come Nessie? uao! che coraggio! cmq hai saputo che tra
poco uscirà il fumetto delle cronache del mondo emerso??
pensa che io e una mia amica volevamo andare alla presentazione alla
mondatori di via del corso, ma poi alla fine nn ci siamo andate
perchè roma era bloccata dalla finale di
champions...ç_ç
Marty95: amore ciao!! cm stai?? non ti
preoccupare per aver inisistito... mi fa piacere vedere che ci sono
delle persone che sono così tanto appassionate alla mia
storia... =D e sono contenta di essere riuscita a postare
prima della fine della scuola.... ti faccio un imbocca all'lupo per gli
esami!! =D e cmq si, Aisha è decisamente fuori
storia... si già, è un peccato
però ci saranno nuovi "nemici" per Nessie...=P
Allora, Nessie voleva
andare in Italia lo stesso, no?
Ce la farà?
Ma certo che si!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
24.
Fuga
Il
mattino seguente, quando mi svegliai, in casa non c’era
nessuno. Cosa più che
logica, visto che dopo la discussione con Jacob, con i miei non avevo
fatto
grandi progressi: tutti e tre ci siamo adeguati ad una forma di mutismo
verbale
e, nel caso di Edward, anche mentale.
Ormai
ero così abituata ad isolare i miei pensieri nella mia
mente, a rinchiuderli in
un angolo e a “oscurarli”, che per imbrogliare la
lettura del pensiero di mio
padre non c’era neanche più bisogno di cantare
mentalmente l’inno americano. E
naturalmente, ora Edward era più che irritato del fatto di
non poter leggere né
la mente di sua figlia né quella di sua moglie.
Sospirai
e mi alzai dal letto, andando in bagno a lavarmi e vestirmi, e poi in
cucina a
fare colazione. Notai che come tutte le mattine, la tavola era
apparecchiata
colma di roba. Sorrisi. Nonostante
tutto…
Finii
di mangiare, andai a casa Cullen per prendere la mia moto, ma prima di
andare
in garage diedi un’occhiata al salone dalla finestra.
C’erano i miei genitori,
seduti entrambi sul divano, mia nonna Esme e mia zia Alice, che
sfogliavano una
rivista parlottando tra loro.
Presi
un bel respiro e “oscurai” la mia mente, entrando
in casa.
-Buongiorno-
dissi un
po’ tentennante.
Mia
nonna mi sorrise, mia zia Alice mi guardò solo per un
istante, mentre i miei
non si mossero neanche, concentrandosi l’una sulla lettura e
l’altro sullo
zapping alla TV. Non è che mi aspettassi di meglio.
Presi
coraggio. –Mamma, papà… prima di andare
a scuola volevo parlarvi.
Anche
se rimasero impassibili come prima, sapevo che mi stavano ascoltando.
Continuai.
–Volevo chiedervi scusa per ieri. Mi sono comportata
malissimo e ho parlato
senza ragionare. Forse è stato per il fatto che tutti i miei
amici ci andavano
ed io ero un po’ gelosa, e quindi mi sono comportata in
quella maniera. Questa
notte mi sono fatta un esame di coscienza e ho capito che non sarebbe
proprio
il caso di andare in Italia.
Bella
mi sorrise e venne ad abbracciarmi. –Brava tesoro. Sono
contenta che tu abbia
capito la gravità della situazione.
Ricambiai
l’abbraccio e nel frattempo Edward si era avvicinato a noi.
–Sono davvero
orgoglioso di te. Hai fatto la cosa giusta, brava Renesmee- e mi
abbracciò
anche lui.
Sentii
alle mie spalle i sospiri di felicità di Esme e Alice
urlò dalla gioia. –Finalmente
avete fatto pace! Non ce la facevo più a vedervi con il muso
lungo!
I
miei ed io ridemmo. Poi salutai tutti e me ne andai in garage a
prendere la mia
moto. Prima di accendere il motore, inviai un sms a Jacob.
Ciao Jake. Senti, volevo chiederti
scusa per ieri. Mi sono comportata da ragazzina viziata e ti ho
trattato male
quando invece lo facevi solo per il mio bene. Ho capito di aver
sbagliato e
spero che tu non ce l’abbia ancora con me. Ti amo, un bacio.
Partii
con la moto ed arrivai a scuola in poco tempo. Mentre stavo entrando,
mi arrivò
un sms: Jacob.
Non ti preoccupare, non ce l’ho
con te. Mi ero arrabbiato solo perché ero preoccupato per
te. Sono contento che
abbiamo chiarito, odio litigare con te. Ci vediamo dopo. Ti amo.
Sorrisi
soddisfatta ed entrai a scuola trionfante: con il chiarimento con la
mia
famiglia e Jacob, la prima parte del mio piano era stata completata
perfettamente.
Durante
il resto della settimana i rapporti con la mia famiglia e con Jacob
ritornarono
quelli di sempre, ed era proprio quello che volevo: dovevo sembrare
realmente
convinta di non voler più andare in Italia. Anche se
oscurando la mia mente
ogni volta che c’era mio padre nei paraggi, lo
portò ad insospettirsi un po’.
Ma comunque non me ne preoccupai più di tanto.
Venerdì
finalmente arrivò: quella sera avrei dovuto abilmente
aggirare la mia famiglia
e Jacob e andare all’aeroporto alle 9 in punto. Al professor
Clift avevo già
dato al conferma e il costo della gita (prelevato
di nascosto dal mio conto bancario personale),
Alex era mia complice e avrebbe portato all’aeroporto la mia
valigia, e io
avevo già compilato il permesso completandolo con una firma
falsa dei miei
genitori eseguita alla perfezione.
Erano
le 8 e io mi trovavo nel salone di casa Cullen, seduta sul divano a
disegnare
con la mente oscurata. I miei genitori, i miei zii e i miei nonni si
stavano
preparando per andare a caccia.
-Allora
siamo tutti pronti- disse Carlisle –Sei sicura di non voler
venire con noi?
-No,
grazie nonno- risposi –Ma tra poco passerà Jake e
andrò con lui ad un falò che
il branco ha organizzato sulla spiaggia.
-Ok.
Mi raccomando, stai attenta- mi disse Rosalie.
Alzai
gli occhi al cielo. –Certo, certo.
Bella
sorrise e venne a darmi un bacio sulla fronte. –Ci vediamo
domani mattina.
Buonanotte.
E
tutti i Cullen uscirono dalla casa. Aspettai qualche secondo,
finché non sentii
il suono di otto vampiri che sfrecciavano nella foresta.
È ora! Scattai in piedi e
composi il
numero del telefonino di Jacob.
-Pronto?-
rispose al primo squillo.
-Pronto
Jake, sono io.
-Nessie!
Sei ancora a casa? Vengo a prenderti?
-No,
scusa Jake- dissi con voce dispiaciuta -È che ho deciso di
andare a caccia con
i Cullen. Non me la sento di venire al falò…
scusa, spero che non ti
dispiaccia.
-Ah-
lo avevo colto di sorpresa –No no, non ti preoccupare. Non fa
niente, se non ti
va. Allora ci sentiamo domani?
-Ok.
Sicuro che non ci sei rimasto male?
-No
no, macché! Non posso mica costringerti, no?- e rise.
-Va
bene. Allora ci sentiamo. Un bacio.
-Ti
amo- e chiuse la conversazione.
Sorrisi
compiaciuta: i Cullen pensavano che stavo con Jacob, e Jacob pensava
che stavo
con i Cullen. Sono un genio!
Uscii
da casa Cullen e corsi verso la casetta di pietra. Entrai nella mia
camera e
afferrai il mio zaino, infilandoci il mio netbook, il mio blocco da
disegno, la
mia macchinetta fotografica ed altre cose che avevo già
preparato. Afferrai il
permesso falso e me lo misi in tasca. Poi tornai a casa Cullen, dove
presi la
mia moto dal garage e partii verso l’aeroporto.
Arrivata,
lasciai la mia moto nel parcheggio a prima di entrare, presi il mio
blocco da
disegno dal mio zaino scrissi una breve lettera.
Cari
Cullen, caro Jacob,
sono andata in
Italia. Ma penso
che ci siate già arrivati, se siete venuti qui
all’aeroporto e avete trovato la
moto, con questa lettera. Non crediate che l’abbia fatto per
ribellarmi a voi,
ma l’ho fatto per dimostrarvi che posso cavarmela da sola.
Quando tornerò,
potete incavolarvi quanto vi pare. Ora vado, ci vediamo tra una
settimana. Vi
invierò una cartolina.
Ciao!
Nessie
Piegai
il foglio a metà e lo misi dentro il casco, sotto il sedile
della moto. Mi misi
lo zaino in spalla ed entrai nell’aeroporto. Vai
Nessie, vai!
Trovai
subito nella grande sala d’attesa un folto gruppi di persone,
tra cui riconobbi
i miei amici, il preside, il professor Clift, ed altre persone che
presumo
fossero i genitori di alcuni studenti. Mi avvicinai e poi vidi Alex,
insieme
agli altri, che se ne stavano da una parte a parlare tra di loro, con
la mia
valigia.
-Ciao
ragazzi!- e afferrai il mio trolley azzurro –Grazie mille
Alex.
Mi
sorrise. –E di che! Spero solo che non ti caccerai in qualche
guaio per essere
scappata di casa.
Ai
miei amici avevo detto la verità, o almeno in parte.
–Non ti preoccupare, con i
miei me la vedo io dopo.
Chris
rise. –La solita Nessie.
-Pensavamo
che non venissi più- mi disse Nick –ed ecco
perché ho perso la scommessa.
-Pagare
prego- e Kevin gli rivolse un sorrisetto.
-Avete
scommesso se io sarei venuta o meno stasera!?!
Chris
sospirò. –Loro scommettono su tutto!
Risi.
Mi ricordano due persone di mia estrema
conoscenza….
-Ma
dov’è Ashley?- chiese Terry –Sarebbe
dovuta essere già qua da un pezzo!
Ti prego fa che non abbia avuto
problemi con Embry… Ashley
mi aveva detto che con Embry aveva tutto risolto riguardo alla gita, ma
non
doveva far scoprire che ci sarei andata anch’io.
–Qualcuno
l’ha chiamata?- chiesi agitata.
-Non
c’è bisogno, eccomi qui- disse Ashley, arrivando
con la sua valigia rossa.
Sospirai
di sollievo. Grazie al cielo!
-Come
mai arrivi ora?- chiese Sarah.
-Ho
avuto dei problemi di relazioni affettive- e mi lanciò uno
sguardo ricco di
sottintesi.
Allude ad Embry. –Risolti
spero….?
Sorrise.
–Certo che si.
Sorrisi
anch’io: il piano era riuscito perfettamente, i Cullen e
Jacob non sapevano niente,
e io stavo per andare in Italia. Ero felice, contenta ed elettrizzata.
-Ragazzi,
silenzio per favore ascoltatemi!- urlò il professor Clift
–Allora, preparate i
permessi che ora li ritiro e vi do il vostro biglietto. Poi andate a
fare il
check-in e aspettatemi prima di salire sull’aereo.
Sarah,
Terry e Nick salutarono i loro genitori presenti, mentre Kevin, Alex e
Chris
fecero una rapida telefonata. Il prof Clift passò da noi, ci
ritirò i permessi
e ci diede i nostri biglietti. Fortunatamente fece tutto di fretta e
così diede
solo una rapida occhiata al mio, senza accorgersi che era falso.
Ashley
mi prese sottobraccio e mi trascinò a fare il check-in, da
sole. –Ora mi dici
per filo e per segno come hai aggirato la tua famiglia.
Le
raccontai tutto, mentre depositavamo la valigia e aspettammo il resto
dei
nostri compagni che facevano il check-in. Eravamo un bel po’,
una ventina
all’incirca.
Quando
le finii di raccontare, Ashley scoppiò a ridere.
–L’hai fregati! Nessie sei
troppo forte! Immagina la faccia che faranno quando leggeranno la
lettera.
Sbuffai
sarcastica. –No, piuttosto immaginati quello che mi faranno
dopo la gita.
Prevedo guai!
Per
un attimo Ashley tornò seria. –Ti senti in colpa
per quello che hai fatto?
-Neanche
per sogno! È ora che i Cullen e Jacob si rendano conto che
non sono più la
piccola Renesmee, e che sto crescendo sempre più velocemente.
Ashley
sorrise e poi ci raggiunsero Alex e Sarah, seguite dagli altri. In quel
momento
arrivò anche il professor Clift.
-Bene
ragazzi- disse –Biglietti alla mano e andiamo. Seguitemi
tutti verso l’aereo.
Mi
misi sottobraccio ad Alex, che era euforica di iniziare il viaggio. E
anch’io
lo ero: per la prima volta in vita mia stavo facendo una cosa contro il
volere
della mia famiglia. Fantastico!
Il
viaggio in aereo era andato alla grande. Avevamo fatto di tutto tranne
che
dormire: parlare, scherzare, sentire la musica, fare foto idiote, ecc.
Fortunatamente per gli altri passeggeri dell’aereo, eravamo
stati messi tutti
in turistica. Perfino il professor Clift stava in business class
lasciandoci
allo stato brado.
Io,
Ashley, Alex e Nick avevamo occupato quattro posti, e davanti a noi
c’erano
Terry, Sarah, Kevin e Chris. Mi ero divertita tantissimo con loro, e
questo non
fece altro che convincermi ancora di più che avevo fatto
bene a scappare di
casa. Per tutto il viaggio naturalmente il mio telefonino era spento,
quindi
non sapevo se i Cullen o Jacob si erano accorti della mia fuga. Ma
molto
probabilmente si, ed era strano ma sinceramente non me ne importava
niente.
Atterrammo
all’aeroporto Leonardo Da Vinci, e lì ci aspettava
un pullman che ci portò al
nostro albergo. Naturalmente saliti sul pullman, ci appoggiammo tutti
sui
sedili e iniziammo ad addormentarci a causa delle ore di sonno perse in
aereo,
e quindi non potemmo osservare la città di Roma nella quale
stavamo passando.
Il
nostro albergo si trovava al centro, vicino alla Stazione Termini. Io
ero in
camera con Alex; Sarah, Ashley e Terry stavano nella camera affianco
alla
nostra, mentre Chris, Nick e Kevin erano al piano inferiore. Non che
l’hotel
fosse a 5 stelle, ma per una settimana andava più che bene:
piccolo,
accogliente, e ci offrì anche la prima colazione appena
arrivati.
Ci
sistemammo per tutta la mattinata, per poi uscire
dall’albergo verso le 3 del
pomeriggio, ed iniziare il primo giro turistico e dopo la sera andare a
cena in
una pizzeria (all’albergo avevamo solo mezza pensione quindi
solo la
colazione).
Mentre,
verso le 7, ci trovavamo nei pressi del Colosseo, decisi di riaccendere
il
telefonino. Il momento della
verità. Mi
allontanai dal prof. Clift, che stava ancora spiegando la storia del
monumento,
e aspettai che il telefonino fosse pronto.
Fu
incredibile come in solo cinque minuti il telefonino
s’impallò a causa dei
troppi messaggi che mi dicevano che mi avevamo cercato Edward, Bella,
Jacob,
Alice, Rosalie, Carlisle, Esme, Jasper, Emmett. In parole povere,
tutti.
Sospirai e inviai un messaggio generale, con il quale scherzai con il
fuoco.
Ciao. Ho visto che mi avete
cercato. Come mai? Successo qualcosa?
Il
tempo di schiacciare il pulsante di invio e bloccare la tastiera, che
ecco mia
madre che mi stava chiamando.
Risi
e mi avvicinai ad Ashley, prendendola in disparte. –Ti va di
sentire un
sfuriata in piena regola?
Ashley
osservò il display del mio telefonino. –Ho
paura…
Risi
ancora di più forte. Poi presi fiato e accettai la chiamata.
-Pronto?-
dissi con il tono di voce più tranquillo del mondo.
Silenzio.
–Renesmee Carlie Cullen- iniziò Bella
–dimmi che non sei in Italia.
Il
suo tono era peggio di quello quando aveva scoperto che Jacob aveva
avuto
l’impriting con me.
Mantenni
il mio tono di prima. –Ok. Non sono in Italia.
Altro
silenzio. –Ed è la verità?
-No.
Sentii
un respiro profondo, ricco di rabbia e frustrazione. Avevo paura che
avrebbe distrutto
il telefonino.
-Renesmee
ascoltami bene- ruggì Bella tra i denti –Ora tu te
ne vai nel tuo albergo, fai
le tue valigie, vai all’aeroporto, prendi il primo volo
disponibile e te ne
torni a casa, all’istante. Chiaro?
Aggiunsi
al mio tono tranquillo un pizzico di capricciosità.
–Ma mamma, adesso sto
ascoltando il professor Clift che sta spiegando il Colosseo e la sua
storia.
Non sarebbe carino nei suoi confronti andarsene così su due
piedi, senza
contare il fatto che stiamo per andare a cena: pizza!
-Renesmee
non prendermi in giro!- ora stava urlando –Torna subito a
casa!
-No!-
abbandonai il mio tono tranquillo e iniziai ad urlare anch’io
–Vuoi darmi
almeno un po’ di fiducia? Sono grande, so cavarmela da sola!
-Torna
a casa!
-NO!
Sospirò
rabbiosa. –Guarda che se non torni da sola, veniamo a
prenderti noi.
-Provateci!
E non vi rivolgerò mai più la parola!
Silenzio.
Aspettavo infuriata una risposta dall’altro capo del
telefono, dal quale
sentivo solo un brusio di sottofondo.
-Renesmee-
disse mia madre –Prepara le valigie, io e tuo padre stiamo
arrivando- e chiuse
la conversazione.
Venite, venite, vi aspetto. E misi il
telefonino in tasca.
-E
ora?- chiese Ashley, che aveva sentito tutta la conversazione
–I tuoi genitori
stanno per arrivare!
Le
sorrisi tranquilla. –Tu credi?
Ashley
inarcò un sopracciglio e poi alzò le spalle.
Tornammo entrambe ad ascoltare il
prof. Clift, che non si era accorto della nostra assenza.
Non
passarono neanche cinque minuti che il mio telefonino
squillò di nuovo. Risposi
tranquilla come prima. –Si?
-Nessie-
questa volta era mio padre –Hai bloccato tutti i nostri conti
bancari?
Risi.
Lo avevo fatto quando ero andata a prelevare i soldi per la gita: in
questo
modo non potevano comprare i biglietti per potermi venire a prendere.
-Nessie-
ribadì mio padre, infuriato ancora di più dalle
mie risate –Lo hai fatto?
-Mmm…
probabilmente, si!- dissi compiaciuta.
Ruggì
sottovoce. –Dammi il codice per sboccarli.
-Certo,
così poi venite a prendermi in Italia. Non se ne parla
neanche!
-Non
scherzare Renesmee!- ora anche Edward iniziò ad urlare
–Questo non è un gioco!
-Ti
sembra che stai scherzando papà? No! Non sono mai stata
più seria in vita mia!-
gli urlai –Sono sicura di poter cavarmela da sola qui in
Italia, e voi dovete
solo fidarmi di me! Chiaro?
Silenzio.
–Dammi quel codice- ripetè furioso.
-Bene,
se non vi fidate di me, peggio per voi. Ciao papà, ci
vediamo tra una
settimana- e gli attaccai il telefono in faccia.
Spensi
il telefonino e lo lasciai nel mio zaino. Mi sentivo più
furiosa che mai: non
solo i miei continuavano a cercare di convincermi a tornare a casa, ma
non si
erano minimamente resi conto che li avevo aggirati in una maniera al
quanto
brillante e che quindi ero sul serio capace di cavarmela da sola.
Ancora mi
consideravano una ragazzina e in più non avevano fiducia in
me. Ma impareranno presto.
Quando
sarei tornata a casa, avrei ascoltato e accettato senza ribattere le
loro
sfuriate; ma poi gli avrei rinfacciato il fatto di essere andata e
tornata
dall’Italia incolume e senza aver neanche incontrato un
Volturo. Su quello non avranno niente da
ridire. Anche
se molto probabilmente, per i primi cinque mesi io e i Cullen non ci
saremo
rivolti parola. Ovvio!
Mentre
camminavamo lungo i Fori Imperiali, cercai con tutte le mie forze di
calmarmi,
e ci riuscii anche godendomi la gita e ammirando i monumenti romani.
Arrivati a
Piazza Venezia, ci fermammo in una pizzeria per cenare, e proprio
mentre stavo
mangiando un pezzo di pizza margherita, il telefonino di Ashley
squillò.
-Pronto?-
rispose –Ciao Embry! Si, qui va tutto bene. Ehmm…
si, sta qui vicino a me. Ah…
o-ok, adesso gliela passo- e poi si rivolse a me, porgendomi il
telefonino -È
Jacob, vuole parlarti.
Sbuffai
irritata. Mancava giusto lui! Ingoiai
il mio boccone di pizza e risposi. –Pronto?
-Nessie!-
disse agitato –Stai bene?
Beh, almeno lui è solo agitato! –Si,
sto bene. È tutto sotto
controllo.
-Meno
male- e si calmò un po’ –Mi ero
preoccupato per te. Comunque, complimenti: sei
riuscita ad imbrogliare me e i Cullen per scappare in Italia!
Rimasi
basita con il telefonino in mano: Jacob aveva un tono
allegro ed entusiasta. Non riuscivo a credere
che lui fosse l’unico che si fosse realmente reso conto di
quello che potevo
fare, e che ero in grado in grado di affrontare un viaggio in Italia. Almeno lui l’ha capito!
-Beh,
ecco… grazie Jake- dissi ancora sorpresa –Non
è stato nien…
Mi
interruppe brutalmente. –Ti rendi conto di quello che hai
fatto?- ora era
furioso e rabbioso.
Sbuffai
delusa. È bello sapere che
l’uomo che ami
ti capisce sempre! –Ti ci metti anche tu, Jake?
-Sei
scappata di casa, senza dirmi niente. E per fare cosa? Andare in Italia
a
trovare i Volturi.
-Non
fare l’esagerato! Non è che appena atterrata
dall’aereo, sono andata a Volterra
e ho bussando dicendo: “Salve sono Renesmee Cullen e
passerò una settimana qui
nel vostro paese a visitare le bellezze artistiche”.
Jacob
respirò furiosamente. –Nessie, per favore non fare
la stupida.
-Ti
sembra che stia facendo la stupida?
-Beh,
visto che ti trovi in Italia, si!
Sospirai
per calmarmi. –Senti, il discorso vale sia per te che per la
mia famiglia:
dovete impararvi a fidarvi di me. Sono grande abbastanza da cavarmela
da sola,
quindi lasciatemi in pace!
-Nessie
ti prego- mormorò implorante –torna a casa.
-Certo,
sicuro. Tra una settimana sono lì. Aspettami- e gli chiusi
il telefono in
faccia.
Ashley
rimase senza parole. –Ma io volevo parlare ancora con Embry!
Alzai
gli occhi al cielo e le diedi il telefonino. –Richiamalo. Ma
non fatti passare
Jacob, non voglio parlarci- e tornai ad addentare la mia pizza.
Ormai
non potevano più fermarmi: ero in Italia e me la sarei
cavata da sola.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
E allora?? La nostra
Nessie vi ha stupito, eh??
E avete visto?? Non
è successo niente...!!!
E voi, gente di poca
fiducia!!
Comunque la gita
è appena iniziata.....!!
XD
Ci vediamo alla
prossima...
Farò presto
stavolta...=P
Un bacio...
|
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Capitolo 26 *** 25. Imprevisto ***
Salve a tutti!!!!!!!
Allora, come stanno i
miei adorati lettori,
finalmente in
vacanza!!!!!!???!!!
=D Non ci
posso ancora credere, ma sono in vacanza...
Ke bello!!
Naturalmente, non mi
dimentico di alcuni di voi
ke sono sotto esame...
E quindi vi faccio un
enorme in bocca al lupo!! =D
mileybest: more! mmmm.... non ho visto
san valentino di sangue xkè io ho paura degli horror, ma cmq
ho afferrato il messaggio... ^__^''' allora, se
succederà qualcosa con i Volturi lo scoprirai tra poco...
cmq credo proprio che i Cullen a nuoto fino in Italia mi sembra una
cosa un tantino esagerata... poi nn so tu... anche se sarebbe carino!
te la immagini Nessie al mare a prendere il sole e improvvisamente
dall'acqua emergono Edward e Bella, tutti sbrilluccicanti, con fare
assassino verso la figlia degenerata...???? XDXDXDXD
pazzerella_92: si, hai ragione cara, ci
sarebbe proprio voluta una risata diabolica che parte bassa e profonda,
fino ad arrivare alta e sonora.... poi sarebbe arrivata la signora
anziana del terzo piano e le avrebbe buttato in testa una secchiata
d'acqua gelita, perchè con il suo frastuono stava svegliando
tutti...!!! XDXD eh già, che mondo sarebbe senza
problemi?? ma sei sicura ke sarà un "little" problem??? io
nn ci giurerei....! =P
noe_princi89: sono contenta cara che la mia
storia ti fa ridere e divertire!! =D pensavo di non esserne in
grado.... dimmi poi cosa ne pensi di questo nuovo capitolo...! =D
Paretta: clacla!! mia piccola e
fantastica prima lettrice!! cia!! ma ke è sux cn la password
ke nn ho cpt bn..??? cmq, perchè me la vedi male la nostra
Nessie?? scs eh, se la sta cavando bene a Roma, cosa vuoi che succeda
da altre parti??? ke arrivi Aro e se la porta via??? ke incontra Jane
ke la uccide??? andiamo su!! un po' si fiducia a questa ragazza, no??
........ naturalmente io lo dico tanto x dire, xkè
è ovvio ke sux qlkosa..!! =P
lory_lost_in_her_dreams:
sono
contenta tesoro ke qst capitolo ti sia piaciuto molto...!! =D
effettivamente la piccola Nessie è un vero genio
malefico, ma d'altronde è cresciuta con i Cullen e con il
branco, come speravamo che venisse fuori??? XDXD deve andare
tutto per il meglio per far bella figura con la famiglia.... ma
andrà tutto per il meglio??? ricordiamoci
Italia=Volturi.....!!! =P
angelik90: grazie mille more
per ttt i complimenti... modestamente so popo na grossa...!!! XDXDXD
modestia a parte, sono davvero contenta che la mia ff sia
stata la tua prima ff che hai letto e ke ti piaccia tanto... =D
Nessie qnd vuole sa rigirarsi tutti quanti! peccato
però che la vita è ingiusta, e non sempre le cose
vanno come dovrebbero andare.... =P
Lale loves vampires:
ecco la mia
carissima Miss Curiosità...! come stai?? tranqui tranqui, ti
perdono....=D oddio tesoro come sei poetica... sorriso ad
ogni aggiornamento, lacrima i nostalgia... mi sta commovendo...
ç__ç e cmq, sto vedendo che i capitoli
di qst nuovo ciclo ne stanno venendo troppi... troppi e troppo
lunghi.... era meglio farne due cicli, ma ormai... -___-'''
eh già la vita è ingiusta, infatti
oltre al fatto che Nessie e la sua famiglia non si capiscono, ci
mancava anche un imprevisto....! =P PS: grazie a te tesoro,
che spendi del tempo a leggere la mia storia! ^___^
NemoTheNameless: eh già, la nostra
Nessie ha proprio classe.... non dimentichiamoci che
è una Cullen di nome e di fatto!! =D
già, i conti bancari sono stati la ciliegina sulla
torta, ma non temere, i Cullen non chiederanno aiuto ai licantropi e
quindi Nessie se ne può stare tranquilla e beata in
Italia.... tranquilla e beata??? mmmm... nn ci crediamo molto...! =P
BimbaFollementeInnamorata:
ciao cara!!
tutto bn?? finalmente non sono più stressata!!
già è troppo bello non avere più il
peso della scuola sulle spalle... ti giuro è fantastico!!
vampiro ci cova... sarebbe meglio dire vampira ci cova... xke?? lo
scoprirai...!! =P
lilly3: tesoro lasciamo stare prof e
voti, ke fino a sett nn ne voglio + sentire parlare!!! =D
Nessie è stata proprio un genio, ma credo che i
genitori si prepareranno a farle una bella sfuriata piuttosto che
andare fino in Italia a riprenderla... anche se poi, con quello che
succederà....!! =P
MimiMiaotwilight4e: ciao more!! cm va??
w le ribellioni adolescenziali sempre e comunque!!! io con i
miei le faccio ogni tanto, rivendicando i miei diritti di adolescente
ed il fatto di essere ormai responsabile di me stessa e di quello che
faccio.... poi loro tirano fuori il fatto di lasciarmi senza computer
per un mese e io me ne sto zitta e buona, mangiando le mie verdure e
andando a letto presto... -___-'' forse le telfonate di Edward e Bella
saranno terrificanti, ma il peggio verrà quando
tornerà a casa... te l'ha immagini una loro ramanzina??? di
due vampiri arrabiati e famelici??? povera Nessie....
Sammy Cullen: cia cia Sammy! ma si Nessie
è da comprendere, le crisi adolescenziali vengono una solo
volta nella vita... non so dirti però se Aro avrà
la pazienza giusta per sopportarla.... ma secondo me si... insomma
stiamo parlando di Aro! cmq, chi ha detto poi che deve andare ad
incontrarlo?? XD ah già, te lo anticipato io... brava civia!
rovini la suspence... -____- che amarezza!
Nessie93: XDXDXDXDXDXDXDXD oddio cara mi
fai ammazzare di risate!! secondo me sarebbe meglio una cosa di qst
genere... Nessie se ne torna felice e contenta a casa, i genitori la
vogliono uccidere, lei ne se ritorna in Italia e stavolta va a
rifuggiarsi dai Volturi, Aro capisce che la tortura peggiore per la
piccola Nessie è rispedirla dai Cullen, e così
fa, e alla fin Nessie si ritrova in punizione per
l'eternità! mmmm.... tra me e te ne facciamo di scleri, eh??
XDXD
Marty95: ciao tesoro!! stai
tranquilla... nn ti preoccupare se non lo leggi in tempo...=D ho
aggiornato prima che potevo... bacio
lisettalovemmet: we lisa!! ci ribekkiamo anche
qua, eh?? =D tranqui, non mi dimentico delle mie prime fans...=P
e cmq non pensare a quello che farà Edward, ma a
ciò che succederà a Nessie....!! =P
Bene bene bene...
allora Nessie se ne
sta in Italia
tranquilla e beata...
ma per poco!
Gli imprevisti sono
sempre in agguato!!!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
25.
Imprevisto
Passarono
cinque giorni. All’inizio rimanemmo a Roma, visitandola in
lungo e largo; poi
iniziammo a muoverci con il pullman, visitando città e
luoghi della Campania,
della Calabria e della Puglia.
Era
tutto meraviglioso e stupendo, ed inoltre continuavo a divertirmi come
non mai.
Il mio telefonino continuava ad essere spento, ma quando poi controllai
la mia
posta elettronica in albergo, vidi che avevo ricevuto più di
cento e-mail, ed
erano tutte di Alice, o di Emmett, o di Rosalie. Più o meno
dicevano tutte le
stesse cose: torna a casa, è pericoloso, non sai quello che
fai, dammi il
codice sbloccare i conti bancari perché devo vedere una
partita di campionato e
devo pagarla alla TV (questo era Emmett), oppure perché devo
comprarmi dei
vestiti nuovi (Alice), copriti bene perché fa freddo
(Rosalie), ecc. Le lessi
velocemente per poi cestinarle.
La
gita stava per finire, e io non avevo incontrato neanche un Volturo,
anzi a dir
la verità neanche un vampiro. L’Italia
è
un paese ben protetto. Chissà perché!
Il
sesto giorno, ci trovavamo in Umbria, in particolare a Perugia, e io e
Alex e
Sarah stavamo comprando un po’ di cioccolato, approfittando
dell’ora libera che
ci aveva concesso il professor Clift.
-Quando
tornerai a casa, hai intenzione di chiedere asilo politico ad un altro
stato?-
mi chiese Sarah divertita.
Risi.
–Chissà, forse…
-Non
riesco proprio a capire come fai ad essere così tranquilla-
disse Alex, mentre
mangiava un Bacio Perugina –Sei scappata di casa e i tuoi
genitori sono
furiosi: la cosa non ti preoccupa minimamente?
-Un
po’ si, ma non più di tanto: la ragione
è dalla mia parte, e su questo non
potranno mai obbiettare!
Sarah
sbuffò. –I genitori se la creano la ragione,
ricordatelo.
Sorrisi
e mangiai anch’io un Bacio Perugina.
Tornammo
al parcheggio dei pullman, dov’era parcheggiato anche il
nostro e dove dovevamo
ritrovarci per tornacene a Roma. Notammo che stranamente tutti i nostri
compagni ed anche il professore e l’autista si trovavano
fuori dal pullman e
formavano come un circolo intorno a qualcosa, che però non
riuscivo a vedere.
Alex e Sarah accelerarono per andare a vedere, mentre io rimasi un
po’ distante
a meditare. Che diamine succede?
Vidi
Ashley uscire dal cerchio, vedermi e corrermi incontro, agitata e
preoccupata.
-Che
succede?- le chiesi quando mi fu davanti.
-Nessie-
era affannata per l’agitazione- è successo
l’impensabile. Vieni a vedere, ma
cerca di rimanere nascosta.
Rimasi
di stucco alle sue parole, ma poi la seguii, avvicinandomi al cerchio
con
cautela. Ashley mi posizionò alla spalle di Chris e Nick,
mettendosi lei
davanti a me. –Guarda- mi disse sottovoce.
Da
sopra la sua spalla, riuscii a vedere tutti gli studenti maschi e il
professore
che guardavano ammirati e incantati una figura femminile al centro,
mentre le
ragazze la guardavano furiose ed invidiose.
Sussultai
quando osservai meglio la figura femminile: carnagione bianca e
pallida,
capelli color mogano, occhi color viola probabilmente la combinazione
tra occhi
rossi e lenti a contatto azzurre, vestiti che risaltavano il suo corpo
snello e
perfetto, bellezza e fascino.
-È
un
vampiro, vero?- mi chiese Ashley.
-No,
è molto peggio- le risposi, nascondendomi meglio
–Lei è Heidi, una delle
guardie dei Volturi.
Ashley
deglutì rumorosamente.
Non
era difficile ricordarsi di una come Heidi: era l’esca dei
Volturi, attirava
gli umani a Volterra e il suo potere speciale era proprio il fascino.
Ora si
trovava al centro del cerchio, e sorrideva ammiccante al professor
Clift, il
quale era diventato rosso per l’imbarazzo. I miei amici erano
nello stesso
stato, con l’aggiunta di una striscia di bava che gli correva
dall’angolo della
bocca.
-Allora,-
disse la vampira, con la sua voce delicata ed ipnotizzante
–accettate la mia
proposta, signor Clift?
Il
prof. Clift rise imbarazzato. –Non lo so signorina. Abbiamo
un itinerario da
rispettare e …
-Ma
suvvia!- lo interruppe, facendo una risatina –Che vuole che
sia una piccola
deviazione per visitare un’elegante e pittoresca
città della Toscana: Volterra.
Sgranai
gli occhi. No, no, NO! Se andiamo a Volterra
è la fine! Diedi un colpo ad Ashley.
–Prova ad opporti! Non dobbiamo
andarci!
-Ma
cosa posso fare?- mi disse sottovoce –Il professore ha
praticamente perso la
testa per quella donna.
Ed
infatti era vero: la guardava con fare adulatore, e lei ricambiava ma
per altri
scopi. Senza contare che poi il professor Clift, 40 anni, calvo con gli
occhiali, e vestito con abiti più vecchi di quelli della
Rivoluzione francese,
non era proprio un playboy, e per una volta che una bella donna gli
faceva la
corte non credo che se la sarebbe fatta scappare.
Ed
infatti… -E va bene! Mi ha convinto signorina. Ragazzi, si
va a Volterra!
I
ragazzi esultarono tutti, mentre Heidi sorrideva maligna.
–Perfetto…
Abbassai
lo sguardo afflitta. Quando una eredita
la sfortuna della madre… dannazione! Stava
andando tutto benissimo, ma
questo non doveva proprio succedere.
Mentre
Heidi saliva davanti, io e Ashely salimmo dall’entrata
posteriore, e occupammo
gli ultimi posti.
-E
ora che si fa?- mi chiese terrorizzata.
-Non
lo so- le risposi frustata –Non so neanche se si è
accorta del mio battito
cardiaco più veloce della norma, ma forse è
troppo impegnata nella sua caccia.
Heidi
si sedette affianco al professor Clift ai primi posti, mentre i ragazzi
facevano a pugni per sedersi più vicini a lei. Vidi Chris,
esattamente dietro
di lei, e Nick e Kevin ai posti affianco. Sospirai scoraggiata. Perfetto! Anche loro sono caduti nella
trappola! Le ragazze invece si sedettero in fondo,
infastidite dalla nuova
ospite e dal comportamento dei ragazzi nei suoi confronti.
Dal
mio zaino presi un cappello e me lo misi, coprendomi il viso con la
visiera e
raccogliendomi i capelli: dovevo camuffarmi in qualche modo, o anche
solo
provarci.
-E
se
provassimo a scappare?- mi chiese Ashley in preda alla disperazione.
-No,
e per tre valide motivazioni: primo, se scendi ora dal pullman, Heidi
se ne
accorgerebbe e accadrebbe il putiferio; secondo non possiamo neanche
scappare
appena arrivati, perché avremmo gli occhi di tutto il corpo
di guardia dei
Volturi puntato su di noi; terzo, pensi sul serio di lasciare i nostri
amici
nelle mani dei Volturi?
Ashley
sospirò. –E allora cosa facciamo?
-Non
lo so, qualcosa mi inventerò…- ma
cosa?
Il
pullman partì e io mi distesi sul sedile distrutta. Ora mi
rendevo sul serio
conto del pericolo che stavo correndo: i Volturi avevano guardie
dovunque e non
era così semplice come credevo aggirarle o affrontarle. Ero
stata una stupida a
scappare di casa e ha credere di poter cavarmela da sola. Era triste da
ammettere, ma i Cullen e Jacob avevano ragione: andare in Italia era
pericoloso. Ma perché non li
ascolto mai
quando parlano, e faccio sempre di testa mia? E ora chi li sente,
quando
vengono a sapere che sto per andare dai Volturi, ma soprattutto quando
ammetterò che loro avevano ragione e io torto?
Volterra.
Le mura di cinta si innalzavano sulla collinetta che il pullman stava
attraversando. Tutti i miei
compagni
stavano con la faccia attaccata ai finestrini per osservare meglio la
città,
lasciando i vetri appannati. Il professor Clift non prestava molta
attenzione
al paesaggio, ma si contrava invece sulla bella vampira Heidi seduta
affianco a
lui, che da quando eravamo entrati in Toscana non faceva altro che
sorridere
diabolica, rendendosi più affascinante dei suoi soliti
standard.
Più
la osservavo e più mi infuriavo. Di
tante
comitive, proprio noi dovevi scegliere! La verità
era che preferivo
infuriarmi piuttosto che lasciarmi prendere dallo sconforto e dal
panico, come
Ashley: stava seduta affianco a me, e per tutto il tragitto non aveva
fatto
altro che mangiarsi le unghie delle mani, con lo sguardo fisso del
vuoto,
tremando di tanto in tanto. La guardai con un misto di compassione
sorpresa:
Ashley era una ragazza testarda e indipendente, furba e scaltra come
una volpe,
ma bastava anche il più piccolo ostacolo
(dall’attacco di un vampiro ad un
persona come Aisha) per perdersi d’animo e chiudersi in se
stessa come un
coniglio si rifugia nella sua tana per paura di un predatore. Bastava
guardarla
per rendersene conto, in quello stato di trance. Ha
qualcosa di zia Alice quando ha una visione.
Sospirai:
i Cullen, la mia famiglia… Jacob e il branco…
loro lo avevano detto che era
pericoloso, e io non gli ho voluto dare ascolto. Ora pago le
conseguenze della
mia testardaggine. Ripensai ai miei genitori, ai miei zii, ai miei
nonni, ai
licantropi. Chissà se li
rivedrò… Era
una probabilità non rivederli, perché non sapevo
quello che mi avrebbero fatto
i Volturi una volta capito chi ero. Mi avrebbero uccisa? Oppure ne
avrebbero
approfittato per attaccare la mia famiglia, la mia ignara famiglia che
era del
tutto innocente? I Volturi erano imprevedibili, e io ho paura di questa
loro
imprendibilità e malvagità. Non sapevo cosa
aspettarmi.
Avevo
anche pensato di chiamare aiuto sul pullman, ma declassai
l’idea dopo essermi
resa conto che Heidi, sebbene di spalle, ascoltava ogni singola parola
delle
sue prede: non mi aveva scoperto, e certamente non volevo darle una
mano.
Così
me la sarei dovuta cavare da sola. Ma in
fin dei conti non era quello che volevi dimostrare Renesmee? Non volevi
far
vedere a tutti che eri cresciuta? Scacciai
quella vocina irritante in un angolo
della mia testa, e mi misi a riflettere bene su cosa si poteva fare.
Una volta
scesi dal pullman, era impossibile provare o anche solo pensare a
scappare:
Volterra sicuramente brulicava di Volturi affamati e bramosi delle loro
prede.
E poi, se avessi provocato a scappare mi avrebbero subito ucciso, e con
la mia
morte non si sarebbe risolto niente. In un modo o nell’altro,
dovevo rimanere
viva e tentare di salvare i miei amici.
Osservai
Chris, Kevin e Nick, che scherzavano tra di loro così
allegri e spensierati,
proprio come quando li avevo conosciuti tempo prima; osservai Sarah e
Alex, le
mie primissime amiche, e anche Terry, che era passata dalla parte di
Aisha alla
mia, e tutt’e tre stavano ridendo parlottando tra di loro; ed
infine osservai
gli altri miei compagni di scuola, che stavano qui solo per godersi una
gita
scolastica e pensavano che i vampiri fossero solo una leggenda. Non
dovevano
morire e non lo avrei permesso. A
qualunque costo, fosse l’ultima cosa che faccio. E
di questo avevo paura.
In
ogni caso comunque, i Cullen dovevano sapere, dovevo avvertirli. Ma come? Prendere il telefono era
impensabile, il computer non ne parliamo, l’unica cosa che
rimaneva era una
lettera. Così presi il mio block notes e scrissi il codice
di sblocco per i
conti bancari, e anche Aiuto! Volturi, a
Volterra. Nessie. Di più non sapevo che scrivere
perché non sapevo niente
di quello che sarebbe successo. Piegai il foglio a metà e lo
misi nello zaino
di Ashley: qualunque cosa fosse successa lei e gli altri dovevano
salvarsi, e
quando sarebbe tornata a casa avrebbe sicuramente avvisato Embry, e di
conseguenza Jacob e i Cullen.
Ashley
uscì per un attimo dal suo stato di trance e vide che stavo
infilando il
foglietto nel suo zaino. –Che cosa stai facendo?
-Appena
torni a casa, avvisa gli altri.
Ashley
non capiva. –Io? Casa? Ma se stiamo per…
Le
tappai la bocca con una mano. –Ci sentono gli altri- e con
altri intendevo
Heidi.
Infatti
capì e annuì.
-Dunque,-
continuai –il foglietto serve. Quando tornerai a casa, dallo
a loro.
Capì
che intendevo la mia famiglia. –Non puoi darglielo tu? Quando
tornerai a casa
non…- ma si bloccò un attimo, capendo meglio.
–No…
Le
presi
la testa tra le mani e guardai decisa i suoi occhi colmi di terrore.
–Ascoltami
Ashley, tu e gli altri tornerete a casa. A qualsiasi costo.
Ashley
stava per piangere. –E tu?
Sospirai.
–Vedremo cosa succederà. Ma tu devi avvertire gli
altri. Ok?
Annuì
e mi abbracciò stretta. -È tutta colpa mia! Ti ho
convinto io a venire!
Ricambiai
l’abbraccio. –E meno male: almeno io posso provare
a fare qualcosa- anche se non so bene
cosa…
-Ragazzi,
preparatevi!- urlò Heidi –Siamo entrati in
città e tra poco scenderemo dal
pullman!
Tutti
esultarono entusiasti. Ashley si staccò da me, si
asciugò due lacrime che le
erano scese lungo le guance e fece un bel respiro, facendosi coraggio.
Io
sospirai e mi sistemai meglio il cappello, semmai ormai tentare di
nascondersi
era inutile: eravamo a Volterra, la città dei Volturi. Ormai
non c’era più
scampo.
Il
pullman parcheggiò in un spazio apposito per i pullman
turistici e poi
scendemmo tutti. Coraggio, andiamo.
Appena
ci fummo tutti riuniti vicino al pullman, il professor Clift ci
contò per un
attimo controllando che ci fummo tutti, mentre Heidi ci guardava uno ad
uno,
proprio come si fa al mercato scegliendo i prodotti migliori. Mi fece
schifo ed
evitai di guardarla, mettendomi dietro Terry e Sarah, per evitare che
mi
vedesse; Ashley stava vicino a me e fissava la vampira con terrore, ma
nei suoi
occhi si vedeva un briciolo di determinazione.
-Bene,
ci siamo tutti!- disse il prof terminato il conteggio –Ora,
signorina Hiedi, ci
guidi lei. Siamo nelle sue mani.
Incrociai
le braccia. Esattamente.
Heidi
sorrise euforica. –Perfetto. Allora miei cari, seguitemi- e
si diresse verso la
piazza della città.
Mentre
camminavamo, provai una strana sensazione: sembrava come se avessimo
puntati
addosso decine di sguardi curiosi, ma non dai passanti bensì
sa qualcun altro,
nascosto nell’ombra. Come previsto:
i
Volturi non perdono d’occhio il loro pasto.
-Ehmm…
signorina Heidi- chiese Nick, molto imbarazzato –Dove stiamo
andando?
-Stiamo
per incontrare una delle famiglie reali di Volterra: i Volturi.
-Volturi?-
chiese Sarah scettica –Non gli ho mai sentiti nominare.
-Questo
perché sono una stirpe reale segreta. La stessa Volterra non
ne conosce
l’esistenza, ma l’hanno sempre protetta in segreto.
-Ma
allora come…
-Ora
basta fare domande- e Heidi zittì Sarah, irritata da troppa
curiosità –Tra poco
capirete tutto. Per quello che può valere…
Sbuffai.
Famiglia reale. Certo, dei vampiri
assassini.
Dopo
un po’ arrivammo a Palazzo dei Priori. Mio padre e mia madre
me ne avevano
parlato: tempo fa, Edward stava per esporsi sotto la luce del sole a
mezzogiorno, e Bella glielo impedì. In quello stesso giorno,
i miei genitori
ebbero il loro primo incontro con i Volturi. La
storia si ripete.
I
miei compagni e il professore si fermarono un attimo ad ammirare il
palazzo, ma
furono subito ripresi da Heidi: dalla sua espressione traspariva
impazienza e
fame, ma l’unica che riusciva ad identificarle in quel bel
visino ero io. Heidi
ci disse di seguirla, e ci condusse in vicolo alla destra del palazzo.
I
miei genitori avevano usato un tombino per entrare nel covo dei
Volturi, ma non
credo che valga lo stesso per le prede. Ed infatti Hiedi ci fece
attraversare
tutto il vicolo, fino a scoprire che quello era un vicolo cieco.
Il
professore e i miei compagni rimasero spaesati per un momento, e notai
anche
che in alcuni di loro iniziava ad insinuarsi il dubbio nei confronti di
Heidi.
Soprattutto tra le ragazze.
-E
ora? Dove si va?- chiese Kevin.
Heidi
toccò una pietra in basso a sinistra, e dalla parte di
destra si aprì un’apertura.
Tutti rimasero basiti.
-Da
questa parte, miei cari ragazzi- e Heidi sorrise diabolica, facendoci
segno di
entrare per primi.
Ora,
anche i ragazzi sembravano titubanti, e il professore non si muoveva.
Ma poi,
guardando ancora il meraviglioso ed inquietante sorriso della vampiria,
il
signor Clift fece un passo avanti ed entrò.
Sopirai,
rassegnata ma allo stesso tempo pronta a tutto. Ashley mi prese per
mano. –Ho
paura…
Gliela
strinsi per darle coraggio, ma non fui di granché aiuto: non
era l’unica ad
avere paura.
–Coraggio-
le dissi sottovoce, ed entrai seguendo gli altri nell’antro
buio.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
E mo??
......
....
..
Obbiettivamente,
poteva andare tutto liscio in Italia??
=D
Alla prossima
un bacio...
|
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Capitolo 27 *** 26. Nessun altra scelta ***
Cia
Cia!!!
Come state???
Già partiti in vacanza??
Me è stata
un paio di giorni al mare...
....ma mi sono
bruciata! -___-'''''
pazzerella_92: ti ringrazio per i
compliementi!! =D mmm, te lo aspettavi, eh?? non so se
considerarti un piccolo genio, oppure una ragazza intelligente che
sapeva perfettamente che era inevitabile che accadesse una cosa del
genere in Italia!!! XDXDXD
Nessie93: mi dispiace mia cara: il guai
l'ha combinato Nessie e lo risolverà Nessie!! =P
Insomma ci proverà a risolverlo, poi
sarà quel che sarà....XDXDXD devo dire che il
misterioso passato dei vecchi amici di canne tra Aro e Carlisle mi ha
fatto morire dal ridere...!!! anche se non credo che le sarà
molto d'aiuto alla povera Nessie, visto che poi il suo adorato e
brillante nonno se ne scappò in America con tutto il fumo
rimasto, lasciando ad Aro le cicche....! XDXDXD
lory_lost_in_her_dreams:
tesoro sono
strafelice che il capitolo ti sia piaciuto!!! =D mmm tu
piangi xke Nessie ha detto che prima di tutto gli altri, e poi forse
anche lei tornerà a casa.... mmmm.... e hai detto anche che
questa storia ti sta piacendo sempre di più ogni capitolo
che scrivo.... mmmmm....mmmm.... perchè ho la strana
sensazione di sconvolgerti con l'esito di questo capitolo????!!!???
^__^''''
MimiMiaotwilight4e: zao more! sinceramente, al
fatto che Alice poteva avere una visione in cui scompaiono tutti i
Volturi non ci avevo minimamente pensato! O__O Tanto come hai
detto tu, con la sfortuna della madre che si ritrova, non è
che le serva a molto!!! è già,
perchè credo proprio che i Cullen non facciano un intervento
di salvataggio nei confronti della piccola Nessie....! e lei non sa
cosa fare.... hai ragione la cosa si complica e anke di parecchio....
ma la cosa che più mi fa felice e che a te tutto questo
piace!! me soddisfatta!!! =D
noe_princi89: ricordati cara, che si pagano
sempre le conseguenze delle proprie azioni!! oggi è toccato
a Nessie, domani tocchera a me!!...XD spero di non averci messo troppo
a postare! =D
Nancy95: figurati cara, non c sn prob
se nn sei riuscita a commentare il capitolo precedente! =D
beh per pentirsi forse è un po' tardi non credi???
XD il fatto che poi i genitori abbiano sempre ragione
è una cosa non solo frustante, ma anche banale, ma per
esigenze di copione ho dovuto metterlo! -___- la scelta di
Heidi è basata su il caso che è cieco, o sulla
sfortuna eriditaria di Bella che ci vede benissimo?? XD oddio
se perdi la testa quando parliamo di Volturi, ti consiglio di non
leggere più la storia....!!! ma xke ti ho detto
così??? perchè forse è la
verità???? =P
BimbaFollementeInnamorata:
ciao
tesoro!! allora una cosa è certa: i Cullen non
interverranno.... e per quanto riguarda Nessie, beh qualcosa si
inventerà, insomma se l'è sempre cavata con
ttt!!! non credo proprio che qst sia la volta buona che ce la
giochiamo!! ....oppure si?? =P
jacopo25: nuoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
sono desolata di averti lasciato sul filo del rasoio!! XP
spero proprio che qst capitolo sazi la tua curiosità!! =D
Paretta: ho lasciato in ansia anke la
mia clacla??? ma come, tu che sapevi sempre cosa sarebbe successo????
XDXDXD spero di non averci messo troppo....!! =D
Sammy Cullen: mia dolce e cara sammy, come
va?? come se noi non ci sentissimo mai...!! XDXD mmmm a quanto pare
vedo che hai lasciato quei poveri umani in balia di Aro, solo
perchè ai ceduto alle moine di Marcus.... te lo devo dire,
sono molto delusa di te... ti credevo più forte.... ma va
beh! alla fin fine, va bene lo stesso!! =D ora vai a leggere cosa
succede dai Volturi....(come se tu non lo sapessi già...XD)
lilly3: eh già , mia cara
lele, la nostra Nessie ha rispreso proprio tutta la sfiga di Nessie,
anke nei particolari.... ma che vogliamo farci??? come hai detto tu,
è la protagonista della storia no??? qualcosa deve pur
capitargli!! e nonostante sia la protagonista, qst non vuol dire che
deve per forza tornare a casa, no??? ........!! =P
mileybest: ciao tesoro!!! ma secondo te
che poteva fare un normale professore di liceo davanti ad una guardia
dei Volturi specializzata nell'attirare umani nella sua trappola???
-____- se le avesse detto di no, ora era già stato
magiato..!! XDXD allora non ci saranno morti, questo
è poco ma sicuro.... e la vuoi sapere una cosa?? ti sei
più o meno avvicinata a ciò ke
succederà... brava!! i Cullen però non
arriveranno... nono....
Emily94: ciao cara!! sono contenta di
sapere che la mia storia alla fine ti abbia appassionata!! ^^ eh
già, l'introduzione è un po' noiosa, ma in
pratica è un piccolo riassunto di tutto qll che era successo
finora!! ^__^''' e mi fa molto piacere sapere che ti piace
come scrivo... me molto felice!! =D e cmq si, ti do il
permesso di uccidere Heidi!! XD
Marty95: cia cia more!! meno male che
il capitolo ti è piaciuto, ma soprattt meno male che hai
finito l'esame!! =D come pensi che sia andato??? fammi sapere
assolutamente al più presto!! e cmq ecco qua come premio un
nuovo capitolo!! =D
Allora, eccoci qua
alla resa dei conti!!
Prima di iniziare,
vorrei dedicare il capitolo a Sammy Cullen,
che mi ha fatto da
beta in questa puntata e non so proprio come ringraziarla!! ^^
E soprattutto, una
cosa:
I Cullen non
interverranno!!!
(visto che me lo avete
detto in molti..)
Ora veniamo a noi...
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
26.
Nessun altra scelta
Attraversammo
un lungo corridoio, ma non molto buio. Il professore e gli altri si
guardavano
intorno, curiosi ma anche spaventati. Io mi trovavo in fondo alla fila,
Ashley
davanti a me, ma non vedevo Heidi dietro di noi. È
andata ad avvertire gli altri. La cena è servita!
Ad
un
certo punto, una ragazza in testa alla fila si bloccò.
–Ma dove diamine stiamo
andando? Io non ce la faccio più! Quella donna mette i
brividi…
Sorrisi.
Mica stupida, la ragazza!
-E
allora cosa dovremmo fare secondo te, Lizzie?- gli disse un ragazzo
irritato
–Ormai siamo qui tanto vale andare avanti!
-No!
Mi sono stancata. Basta!
-Fermarsi
adesso è un vero peccato- mormorò una voce
profonda.
Tutti
ci voltammo nella direzione da cui eravamo arrivati e vedemmo avanzare
una
figura vestita con un lungo mantello nero e un cappuccio calato sulla
testa. Si
fece avanti ancora un po’ e si scoprì il viso: era
un vampiro sui 25 anni, alto
e ateltico, con capelli corti neri e un ciuffo sull’occhio
destro, le iridi
tinte di un’inquietante sfumatura bordeaux. Aveva
un’espressione calma e
rilassata, sebbene la sua postura fosse tesa e rigida. Inarcai le
sopracciglia:
non lo avevo mai visto prima, neanche alla battaglia. Deve
essere arrivato negli ultimi 15 anni.
-C-chi
sei?- mormorò Lizzie, impaurita ed affascinata dal
misterioso ragazzo.
-Mi
chiamo Darko. Sono una delle guardie dei Volturi. I miei padroni sono
ansiosi
di incontrarvi.
Ansiosi, certo come no!
-Ma…
io…- Lizzie era rimasta senza parole.
-Avanti-
disse Darko avvicinandosi alla ragazza –Venite. Sarebbe
scortese non accettare
l’invito dei miei signori.
La
povera Lizzie ormai era perdutamente incantata dal misterioso vampiro:
lo fissò
con sguardo perso e ripeté –G-già…
scortese…
-Perfetto-
e Darko sorrise –Da questa parte signori- e
proseguì lungo il corridoio.
Ormai
tutti avevano paura di quello che stava succedendo, ma nessuno aveva il
coraggio di ammetterlo o si faceva avanti per fare qualcosa (seppur
inutilmente), nemmeno il professor Clift. È
la fine.
Seguimmo
Darko, per poi accorgerci che era sparito. Ma poi notammo in
realtà che aveva
soltanto spostato un pannello che apriva un altro passaggio: da questo
si
intravedeva più luce ed una sala spaziosa.
Sentimmo
anche una voce cordiale e potente che ci chiamava provenire da
lì. –Benvenuti!
Benvenuti miei cari ospiti a Volterra! Avanti, venite avanti!
Sobbalzai
al tono di quella voce: non riconoscerla era impossibile. Aro. Avrei tanto voluto non
rincontrarlo, oppure scappare da lì
all’istante, ma era impossibile e per altro non potevo
lasciare gli altri nelle
sue mani.
Nessuno
di noi si mosse, finché poi il prof non fece un passo
avanti, entrando per
primo. Dopo di lui piano piano seguirono tutti gli altri; Ashley mi
strinse di
nuovo la mano e poi entrò. Respirai profondamente e alla
fine entrai. Signori, si va in scena.
La
sala era proprio come me la avevano descritta Edward e Bella:
circolare,
immensa, gremita di vampiri.
Li
riconobbi tutti: il tenebroso Demetri, con la sua capacità
di rintracciare le
persone ovunque si trovassero, ci osservava pensieroso;
il grosso e muscoloso Felix, aveva lo sguardo
posato ironico e bramoso sugli umani; Renata, la guardia del colpo con
uno
scudo protettivo come suo potere, stava più in disparte
degli altri, ma ci
fissava lo stesso affamata; Alec, uno dei gemelli dai capelli castani
dal potere
di ottenebrare la mente, e la sorella Jane, la ragazzina diabolica
specializzata
nella tortura, avevamo entrambi un’ espressione famelica
stampata in faccia.
Vidi anche Heidi, fiera del lavoro appena compiuto, e Darko. Incluso
lui, vidi
che c’erano almeno cinque nuovi vampiri, in particolare una
biondina che stava
vicino a Jane. E poi proprio di fronte a noi, i tre Volturi: Marcus a
sinistra,
sempre con quell’aria annoiata anche di fronte al suo pasto,
Caius a destra,
con un’espressione malvagia resa ancora più
terrificante dalla sua chioma
bianca, ed infine Aro al centro, eretto in tutta sua persona con le
braccia
aperte in segno di benvenuto e lo sguardo entusiasta. Tremai fissandoli.
-Salve
miei cari! Come state? Vi è piaciuta la nostra bellissima
città, Volterra?
Nessuno
rispose. Trattenni una risata ironica. Si
Aro, Volterra è una città incantevole.
Però per i miei gusti pullula un po’
troppo di vampiri!
Aro
sorrise amichevole a quel silenzio. –Molto probabilmente vi
starete chiedendo
chi siamo… chi sono…- iniziò a
camminare lentamente verso di noi -È una storia abbastanza
interessante e anche come dire, un po’ fantastica- e fece una
breve risata
–Ditemi ragazzi, voi credete nei vampiri?
Ora
Aro si trovava esattamente di fronte al prof. Clift, che tremava come
una
foglia. Tutti gli altri fissavano ambigui Aro, mentre Ashley si era
nascosta
tra Kevin e Nick. Io mi trovavo in fondo al gruppo, sempre mascherata,
e sia
ascoltavo Aro sia osservavo gli altri vampiri: tutti stavano sorridendo
famelici, aspettando solo un cenno dal loro padrone.
-Allora-
continuò il Volturo, rivolgendosi ora ai ragazzi
–nessuno risponde?
Silenzio.
–I bevitori di sangue?- quello che aveva parlato era stato
Chris.
Aro
sorrise e si volse dalla sua parte. –Si, proprio loro. Ci
credi, ragazzo mio?
Chris
sorrise leggermente, teso. –Sono solo una leggenda.
La
maggior parte dei vampiri presenti in sala scoppiò in una
risata sonora, e
anche diabolica. Arò si limitò a lanciare uno
sguardo a Chris, per poi
tornarsene vicino a Caius e Marcus. –Leggenda, eh? Se fosse
così, allora noi
non esisteremmo!
Chris
sgranò gli occhi preso dal panico, e così fecero
gli altri. Aro sorrise
mostrando i denti e schioccò le dita.
Poi,
accadde tutto in un attimo: Felix si acquattò in posizione
d’attacco e si
lanciò su Chris; io scattai davanti a lui e colpii Felix in
pieno petto; finì
contro la parete e io mi misi in posizione di difesa, pronta ad un suo
eventuale contrattacco. Ma quando si rialzò in piedi, lo
sguardo di Felix era
pieno di ira, ma soprattutto di stupore.
Mi
guardai intorno e tutti gli altri vampiri erano nello stesso stato;
anche i
miei compagni mi guardavano stupiti. Posai infine lo sguardo sui tre
Volturi:
Caius era a bocca aperta per lo stupore e mi fissava con rabbia, Marcus
era del
tutto indifferente, e Aro mi osservava attentamente con
curiosità. In quel
momento mi resi conto che non avevo più il mio cappellino in
testa, e i miei ricci
mi ricadevano dolcemente sulle spalle.
-Questo
si che è un colpo di scena- mormorò Aro
–A quanto pare, c’è qualcuno che
è più
di una semplice umana…
Sospirai.
Ci siamo. Con estrema lentezza,
tornai in una posizione eretta, senza togliere lo sguardo dai tre
Volturi. Non
mi pentivo di quello che avevo fatto: Chris stava per essere ucciso e
io gli ho
salvato la vita. Per ora. Certo
ora
mi ero anche fatta scoprire, ma non avevo potuto fare altrimenti.
Aro
mi studiò ancora un po’, riflettendo tra
sé e sé. –Non sei umana: troppo
veloce, troppo forte, e riflessi troppo pronti... ma non sei neanche un
vampiro…
Respirai
profondamente e strinsi i pugni. –Così sembra.
Aro
fu colpito dal mio tono teso. –Il tuo cuore batte, ma
più velocemente del
normale. E hai un volto famigliare…- mormorò
–Chi sei?
-Qual
è il tuo nome?- ribatté furioso Caius.
Chinai
il capo e feci un altro respiro profondo. Potrei
mentire, ma a cosa servirebbe?
-Allora?-
ruggì Caius.
Alzai
il capo e posai lo sguardo su Aro, fissandolo neutra.
–Renesmee Cullen.
La
sala si riempì di brusii: i vampiri parlottavano tra di loro
sconcertati, i
miei compagni erano stupiti per il mio vero cognome, Caius
sgranò gli occhi per
la sorpresa, Marcus al solito, e Aro continuava a studiarmi come prima,
come se
io non avessi detto niente. E io continuavo a fissarlo.
-Cullen??
Ancora voi?- urlò Caius furioso –Che diamine ci
fai qui?
Incrociai
le mani e mi voltai verso di lui. –Mi godo una gita
scolastica in Italia.
Caius
urlò. Mi sorpresi di come la mia voce suonava calma e
pacata, forse un po’
tesa. Ed ero anche sorpresa di come stavo gestendo questo colloquio che
avrebbe
deciso la vita o la morte: mi sentivo a mio agio, tesa più
per i miei compagni
che per me stessa. Deve centrarci di
mezzo il mio caso particolare d’ansia e di voglia
d’agire, o qualcosa del
genere… se mai tornerò viva a casa, me lo
farò di nuovo spiegare meglio da
Claire!
Caius
abbandonò il suo posto e avanzò velocemente verso
i vampiri. –Heidi!- e si fermò
davanti la vampira, che ora guardava a terra in segno di rispetto
–Perché hai
portato qui una Cullen??
Heidi
non rispose subito. –Non me ne ero accorta. Non
l’avevo vista, Signore…
-Non
l’avevi vista?? NON L’AVEVI VISTA???- le
urlò in faccia –Cosa sei, si può
sapere?
Una vampira cieca?
-Chiedo
perdono, mio signore.
Caius
le lanciò un’ultima occhiata ricca di disprezzo.
–Della tua incompetenza ne
discuteremo più tardi- e poi si voltò nella mia
direzione –Ora abbiamo problemi
più urgenti.
-Me-
e sostenni il suo sguardo.
-Calmi
signori, calmi!- l’unico che poteva dire una cosa del genere
in questa
situazione era naturalmente Aro –Caius, che modi sono questi?
Così si tratta
un’ospite?
Caius
fissò il fratello con stupore, ma poi sbuffò e
gli tornò accanto, seccato e
arrabbiato: molto probabilmente era abituato a queste uscite di Aro.
Sorrisi
leggermente e mi concentrai sull’espressione di Aro: il suo
tono e i suoi gesti
e amichevoli, ma il suo sguardo era pensieroso e continuava a
studiarmi. –Ti
ringrazio infinitamente Aro,- gli risposi cortese –ma credo
che non ci sia
bisogno di tante cerimonie.
-Oh,
la cortesia e diplomazia per me sono sempre importanti- e fece una
breve risata
–Ma lasciamo stare… Renesmee! Fatti guardare:
quanto sei cresciuta!
Il
tono
era uguale a quello di un vecchio zio che non si vede da tempo.
–Sai com’è, io
sono un vampiro solo per metà.
Rise.
–La tua crescita si fermerà qui?
-Non
credo: dovrei arrivare a dimostrare circa una ventina d’anni,
e come puoi benissimo
notare, mi ritrovo ancora ad essere un’adolescente di 15 anni.
-Già.
Comunque assomigli in una maniera impressionante ai tuoi genitori. A
proposito,- e il suo sorriso si illuminò –come
stanno i cari Edward e Bella? Si
godono il matrimonio e l’immortalità?
E
una figlia che li fa impazzire. –Si, abbastanza
bene.
-E
gli altri Cullen? Carlisle? Alice?
-Stanno
tutti divinamente e…- io ci provo -…non
vedo l’ora di tornare a casa per portargli i tuoi saluti.
Aro
scoppiò in una risata sonora. Nel frattempo ne approfittai
per controllare i
miei compagni: tutti era spaventati e sorpresi dal mio colloquio con
Aro;
Chris, Nick e Kevin mi osservavano senza capire; Terry e Alex stavano
tremando
di paura, e Sarah teneva lo sguardo concentrato sui tre Volturi; Ashley
si era
tolta da dietro i ragazzi e ascoltava la discussione con interesse,
registrandola
sul telefonino senza farsi vedere o sentire. Genio!
Poi
osservai i vampiri: quasi tutti avevo lo stesso sguardo sconcertato e
furioso,
segno che si ricordavano molto bene della mia famiglia. In particolare
Alec,
che mi fissava inespressivo, Felix, con uno sguardo malizioso e da
predatore, e
Jane, con furia e rabbia. Quei cinque “nuovi” ,
quindi anche lo stesso Darko,
invece non riuscivano a capire il perché di tanto
scompiglio, e questo mi fece
capire che non gli avevano detto molto sui Cullen. Anche se la biondina
vicino
a Jane, aveva il suo stesso sguardo, dunque qualcosa doveva sapere per
forza.
Distolsi
dalle loro facce lo sguardo e tornai a fissare Aro, questa volta
più sorpresa:
aveva abbandonato l’aria calorosa e felice, ed era passato ad
un comportamento
freddo ed ostile. Fatta eccezione, naturalmente, per gli occhi. Un
po’ della
mia sicurezza crollò.
-Davvero
Renesmee, speri di poter passare di qua e poi tornartene tranquilla ed
indisturbata
a casa tua?- disse neutro.
-Davvero
pensavi,- e questa volta continuò il fratello Caius,
eccitato per la piega che
aveva preso la discussione –che ti avremmo lasciata libera? O
viva?
I
vampiri in sala risero. Deglutii rumorosamente. Qui
la cosa non sta andando bene per niente! –E
allora,- dissi meno
sicura di prima –cosa ne farete di me?
-Beh,
mettiamola così- disse Caius –sei vampira solo per
metà, appartieni a un clan
nemico, e ti sei fatta cogliere in compagnia di umani. Credo proprio
che non ci
siamo motivi per non lasciarti viva, non credi?- e mi sorrise.
Prima
che potessi rispondere in qualche modo, Caius schioccò le
dita e Jane si fece
avanti, guardandomi sorridente e beata. E poi, il dolore
arrivò.
Papà
mi aveva detto che Jane riesce a creare all’interno della
mente del proprio
avversario un’illusione di dolore così potente da
farlo cadere a terra in preda
allo spasimo. Sinceramente, io non ci aveva mai più di tanto
creduto a questo
potere: non mi sembrava possibile che una semplice illusione fosse in
grado di
provocare tanto dolore. Come al solito, mi sbagliavo di grosso.
All’improvviso
sentii un colpo fortissimo alla spina dorsale che mi fece cadere a
terra, poi
sentii tutti gli arti immobilizzarsi e bruciare, il petto mi stava per
esplodere, e la testa pulsava in una maniera allucinante. Non riuscivo
a
sentire nient’altro che il dolore: non sentivo il freddo
pavimento sotto di me,
non sentivo il mio respiro mozzato, non sentivo le mie urla lancinanti,
e non
sentivo neanche le risate dei vampiri oppure le urla dei miei compagni.
Niente.
Solo dolore.
E
il
dolore non mi permetteva neanche di pensare: non riuscivo
più a controllare la
mia mente. E sapevo che questo era perché
l’illusione partiva da li. Dovevo
soltanto riacquistare il controllo della mia mente e poi forse sarei
stata in
grado di pensare a qualcosa. Ma non sapevo come fare a fermarla.
Nelle
mio corpo c’era il dolore, e nella mia mente il buio
dell’illusione. I miei
occhi era chiusi e vedevano solo buio. Ero del tutto oscurata. Oscurata.
E
da
lì mi venne l’idea: oscurare la mente. Con questo
nuovo piccolo sistema che
avevo messo appunto, Edward non riusciva più a leggermi
nella mente. Forse
avrebbe funzionato anche con Jane: ci provai.
Fu
un’ottima idea: cercai di isolare l’illusione in un
angolo della mia mente e ci
riuscii solo in parte. La testa, il petto e le braccia facevano ancora
male, ma
se mi concentravo potevo muoverle, e sebbene la mia mente non riusciva
a
formulare pensieri, riuscivo comunque a ragionare. Però
questo “oscuramento” mi
costava una sforzo immane, e tra un po’ di tempo mi sarei
trovata di nuovo ad
urlare. Dovevo fare una sola cosa: far smettere Jane di usare il suo
potere su
di me. Ma non sapevo come. Non potevo colpirla perché non
avevo abbastanza
energie, e non sapevo neanche con che tipo di potere avrei potuto
fermarla.
Con
il mio potere potevo soltanto trasmettere le immagini mentalmente, e
non mi
sembrava molto utile al momento. Oppure si? Ma certo: dovevo solo
toccare Jane
per trasferirle nella mente la sua stessa illusione.
L’immagine era solo buio e
la sensazione di dolore facile da ricordare. L’unica cosa
complicata era
riuscire ad avvicinarmi alla vampira. Era la mia unica
possibilità e me la
sarei giocata.
Aprii
gli occhi e mi accorsi che la vampira non era molto distante, e che si
stava
concentrando su di me sorridente sadica. Non lanciai neanche uno
sguardo al
resto della sala e lasciai il mio sguardo fisso su Jane. Strinsi i
denti ed
infine accumulando tutte le forse che avevo mi alzai in piedi.
Percepii
solo un briciolo di quello che stavano dicendo Aro e Caius, ma colsi i
loro
toni: sconcertati e sorpresi. Anche gli altri vampiri erano nello
stesso stato.
Jane era furiosa: mi vedeva lì davanti a se in piedi e non
urlante ai suoi
piedi. Si concentrò maggiormente, lanciandomi una scarica
più forte. Che non
tardò ad arrivare: sentii un altro colpo alla spina dorsale
e alla testa, e
così traballai un po’. Ma non mi lasciai prendere
dal dolore e iniziai ad
avanzare un po’ traballante verso di lei. Lo sguardo di Jane
divenne perso, e
non sapeva che fare se non arretrare di un po’ e di
intensificare il potere su
di me. Ma ormai mi ero avvicinata fin troppo, e le fui subito addosso.
Mi
avventai subito contro il suo petto, facendola sbattere per terra; poi
la rigirai
trovandomi sopra la sua schiena e le tirai con violenza i capelli, per
poi
afferrarle saldamente la testa. A quel punto mi lasciai andare al
dolore che stava
passando per entrambe, e riniziai ad urlare ma questa volta
più soddisfatta:
sentivo Jane sotto di me agitarsi convulsamente e urlare a
più non posso. Molto
probabilmente non aveva mai testato su se stessa la potenza del proprio
potere.
Poi
tutto finì. Sentii che l’illusione dentro la mia
mente era finita, e avevo
riacquistato il controllo totale del mio corpo: Jane aveva cessato di
usare il
suo potere. Appena anche lei finì di urlare, si
rigirò e mi colpì con tutta la
sua forza al petto, facendomi schiantare contro la parete.
Dolore vero. Almeno adesso, se mi faceva
male
la schiena e un braccio, c’era una valida motivazione. Jane di fronte a me era
pazza furiosa: si era
rialzata in piedi e ora mi osserva infuriata. Incrociai il suo sguardo
per un
attimo: oltre alla pazzia, c’era anche
l’incredulità. Chissà,
forse oltre a mia madre sono la prima che riesce ad
imbrogliarla!
-CHE
COSA HAI FATTO!!!??!!!- mi urlò con tutto il fiato che aveva
in gola.
Le
sorrisi. –Soffo io, soffri tu.
Urlò
del tutto fuori di se e
si lanciò contro
di me. Mi sentivo troppo dolorante per alzarmi, e così
chiusi semplicemente gli
occhi.
-Fermatela!
La
botta non arrivò. Aprii un occhio alla volta e mi accorsi
che Alec e la
biondina nuova avevano afferrato Jane uno a destra e l’altra
a sinistra e la
stavano bloccando, anche se con un po’ di
difficoltà: Jane continuava a
guardarmi con rabbia e si dimenava urlando. Rimasi impassibile.
-Jane
cara, calma- Aro parlò di nuovo con voce solenne.
Jane
lo fulminò per un attimo, ma poi fece un cenno
d’assenso e si placò, sempre
fissandomi con odio. Le lanciai un sorrisetto ricco di sfida e poi mi
rialzai,
dolorante un po’ alla schiena e al braccio sinistro.
Tornai
al centro della sala e mi guardai intorno: i miei compagni e il prof.
non
stavano capendo niente e mi fissavano increduli; Ashley
aveva il volto rigato da delle lacrime, ma
continuava a registrare tutto in segreto; i vampiri in sala erano
rimasti tutti
basiti per come ero riuscita ad imbrogliare Jane, in particolare Darko,
che era
come se si sentisse un po’ in imbarazzo, e Felix, che mi
fissava e mi sorrideva
esaltato; Marcus aveva leggermente inarcato le sopracciglia, ma era
comunque
perso nei suoi pensieri; Caius era proprio spaventato nel vero senso
della
parola, il suo sguardo tradiva terrore per le mie nuove
capacità; Aro era
semplicemente stupito di quello che avevo fatto, e inoltre aveva finito
di
studiarmi e ora nel suo sguardo brillava qualcos’altro che
però non sapevo
definire.
-Renesmee-
iniziò Aro –è incredibile quello che
hai fatto: sei riuscita ad imbrogliare il
potere di Jane! Interessante, molto interessante.
Alzai
le spalle. –Non è stato niente di che- sentii il
ruggito di Jane.
-Mi
chiedo come tu abbia fatto…- chiese pensieroso.
-Oh
beh, all’inizio ho…
Ma
m’interruppe. –Scusami cara, ma preferirei
osservarlo da me. Ti dispiace se…- e
mi offrì il palmo della mano.
Per quale potere, il mio o il
suo? Osservai
indecisa la sua mano rivolta verso di me. –Devo farti vedere
cosa è successo?
-No.
Sarò io a vedere cosa è successo. Sempre che non
ti dispiaccia- e mi sorrise.
Come pensavo: il suo! Avrei anche potuto
rifiutare ma a
quel punto gli avrei dato un nuovo pretesto per attaccarmi di nuovo.
Così
sospirai e allungai la mia mano, toccando il palmo di Aro. A differenza
di
quello che pensavo, non sentii niente di diverso: era esattamente come
quando
mio padre mi leggeva la mente. Ma sapevo benissimo che in
realtà era molto più
potente: Aro non stava leggendo solo quello che stavo pensando in quel
momento,
ma anche tutto quello che avevo pensato in passato. In pratica, ormai
non avevo
più segreti per lui.
Dopo
un po’ si staccò da me e riaprì gli
occhi. In quel momento riuscii a capire
quella nuova luce che brillava negli occhi di Aro: aveva un piano,
un’idea che
certamente avrebbe usato a suo vantaggio. Ma
quale?
Aro
sorrise. –Complimenti Renesmee. Davvero complimenti. Un
ottimo utilizzo del tuo
potere particolare. Devo ammettere che io lo avevo un po’
sottovalutato: mi
sembrava inutile. Senza offesa.
Piegai
lievemente la testa. –Non ti preoccupare. Non sei stato
l’unico: anch’io
all’inizio la pensavo come te.
-Le
grandi menti pensano sempre allo stesso modo.
-Già-
nel tuo caso, una grande mente da
stratega sanguinario! –Ma poi ho imparato a non
sottovalutare mai niente.
-Ti
prometto che me lo ricorderò in futuro.
Calò
il silenzio. Aro aveva smesso di guardarmi e ora stava camminando
avanti e
indietro per la sala molto lentamente. –Cosa dovremmo fare
con te, Nessie? Ti
dispiace se ti chiamo così?
Si! E anche molto! Alzai le spalle.
-Uccidiamola-
chi aveva parlato era stato Caius.
Mi
volsi verso di lui e vidi che si era avvicinato di più alla
sua scorta e mi
guardava con ribrezzo. In realtà aveva solo paura di me, una
creatura che non
poteva controllare.
-Mi
prendo io l’incarico di ucciderla, mio signore- naturalmente
era Jane.
Aro
sospirò. –Jane cara, fratello, ascoltate. Davvero
dovremmo uccidere una così
preziosa creatura? Pensateci bene: prima di tutto è un
essere più unico che
raro, metà umana metà vampira; e inoltre abbiamo
visto le capacità che ha, sono
fantastiche. Ucciderla sarebbe un vero peccato.
Rimasi
impassibile. Vedi con quanta calma discutono
della mia morte.
-E
allora che progetti hai per lei, Aro- gli disse Caius, con riverenza
ironica.
Aro
sorrise per l’ennesima volta. –Renesmee, se non
sbaglio gli umani presenti in
sala sono tuoi amici, giusto?
Conferma a già ciò che ha
visto
nella mia mente. –Si.
-Amici
umani?- sbottò Caius –Ma certo, è
naturale! Prima il padre si innamora di
un’umana, e poi questo!
Aro
guardò un attimo il fratello apprensivo. –Tale
padre tale figlia, fratello mio-
e poi tornò a rivolgersi a me –Quindi, mia cara
Renesmee, tu certamente non
vorresti che noi… ecco, li considerassimo il nostro pasto.
Vero?
Sospirai.
–Senti Aro, hai letto nella mia mente, quindi già
lo sai. Cerchiamo di venire
al sodo, se non ti dispiace.
Rise.
–Certo certo! Impaziente come tuo padre, eh? Dunque, ti
propongo uno scambio.
Io do ordine che tutti i tuoi compagni siano lasciati liberi e ti
garantisco
che torneranno in America sani e salvi.
Ci
pensai su. –E per quanto riguarda quello che hanno appena
visto?
-Non
ci sono problemi: naturalmente tu non conosci Clarissa- e
indicò la biondina
vicino a Jane -È qui con noi da poco. Ha un potere molto
particolare: con un
solo tocco, riesce a cancellare alcuni tratti di memoria, a sua scelta.
Fantastica, non è vero?
Clarissa
sorrise compiaciuta ai complimenti appena ricevuti. Storsi leggermente
la
bocca: se Clarissa avrebbe cancellato la memoria ad Ashley, addio
possibilità
di avvertire i Cullen. Ma poi mi ricordai del bigliettino e delle
registrazioni
di Ashley: una possibilità c’era.
-Perfetto
allora- dissi compiaciuta –Ma, se non sbaglio hai parlato di
uno scambio. Cosa
vuoi?
La
bocca di Aro si curvò in un sorriso, o per meglio dire un
ghigno. –Voglio che
tu ti unisca ai Volturi.
Sgranai
gli occhi e spalancai la bocca. Cosa?
Caius
si fece avanti fino ad arrivare a trovarsi di fronte al fratello.
–Ma sei
impazzito? Unirsi a noi, ma per quale motivo? Abbiamo appena scoperto
che può
fermare uno dei nostri attacchi migliori!- e indicò Jane.
-Un
altro motivo in più per non lasciarla libera a vagare per il
mondo, ma
piuttosto meglio averla vicina nelle nostre schiere. Non sei
d’accordo come me,
fratello?
Caius
sospirò frustato e tornò al suo posto.
Aro
ridacchiò compiaciuto. –Allora Renesmee, accetti
la mia proposta?
Lo
fissavo senza guardalo. Non sapevo che fare: mi aspettavo di tutto, mi
aspettavo che mi avrebbe ucciso, che mi avrebbe scagliato contro Jane
(come poi
d’altronde era già successo), ma mai e poi mai che
mi avrebbe proposto di
diventare una di loro. Proposto, meglio
dire costretto! E questo perché, naturalmente io
non potevo rifiutare.
-Dimmi
una cosa Aro- gli dissi neutra –Se per ipotesi io dovessi
rifiutare…?
-Beh,
naturalmente tu saresti libera di tornare dalla tua famiglia. Ma i tuoi
amici
umani resterebbero con noi.
Sorrisi
malinconica. Ovvio. Scema io a chiederlo.
Li
osservai uno ad uno: il professor Clift, Ashley, Terry, Sarah, Alex,
Chris,
Kevin, Nick, Lizzie e tutti gli altri. Avevo giurato, mi ero ripromessa
che li
avrei salvati a qualunque costo. E io non
mi rimangio la parola.
Guardai
negli occhi Aro: pregustava già una vittoria. E allora
sospirai: -E sia come
vuoi tu Aro. Diventerò una delle guardie dei Volturi.
Lo
scontento generale dei vampiri fu evidente: tutti avevano sbuffato
frustrati,
in particolare Jane e Caius. Giusto alcuni rimasero impassibili, tra
cui i
nuovi arrivati e Felix, che mi sorrideva contento e malizioso. Quando
incontrai
il suo sguardo mi fece l’occhiolino. Lo distolsi subito. Patetico.
Aro
aveva aperto le braccia in segno di benvenuto, e anche di vittoria.
–Meraviglioso! Assolutamente meraviglioso! Brava Renesmee,
hai fatto un’ottima
scelta!
Scelta un corno! Praticamente mi
hai costretto a scegliere l’opzione migliore per te! –Ricordati
il patto, però.
-Giusto,
giusto. Quel che è detto è detto. Demetri!
Clarissa! Conducete gli umani alle
porte della città e cancellategli la memoria.
I
due
vampiri annuirono e poi si volsero verso i miei compagni.
–Seguiteci- disse
Demetri.
Mentre
i vampiri li precedevano nel corridoio buio, li guardai per
l’ultima volta:
tutti mi fissavano persi e inconsapevoli. Solo Ashley capiva realmente
e notai
nel suo sguardo, tra le lacrime, quella determinazione che
l’accompagnava. Le
sorrisi malinconica. Spero capisca che
non c’era altro modo.
Li
guardai finché non furono scomparsi nel corridoio e il
pannello fu chiuso. A
quel punto mi girai e mi ritrovai di fronte ad Aro.
-Benvenuta
nei Volturi, Renesmee.
Respirai
profondamente. Non finisce qui. E
mi
preparai ad affrontare le conseguenze della mia scelta.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Eccoci
qua!!
Ve lo aspettavate??? =P
Ed ora, inizia il vero
nucleo del ciclo!!
Comunicazione
di servizio n°1: ho iniziato a scrivere anche
gli altri capitoli
e volevo informarvi
che me ne stanno venendo troppi!!!
cioè, i
pezzi che dovrebbero essere 2 pagg ne vengono fuori lunghi il doppio
e qnd credo proprio ke
farò più di 10 cap per qst ciclo!!
Se vado troppo per le
lunghe, vi prego ditemelo!
così cerco
di darmi una regolata...!
Comunicazione
di servizio n° 2: volevo informarvi che qst ff
sta partecipando agli
"Never Ending Story
Awards" e che se volete potete votarla...
dovete andare
qui---> http://neverendingstoryawards.forumfree.net/?t=40408571
ne sarei davvero
contenta!!! =D
Ora vado..
devo andare al saggio
di una mia amica...
un bacio alla
prossima!!
|
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Capitolo 28 *** 27. Giro turistico ***
27 puntata (bozze)
E insomma, eccoci
qui!! =D
Miei cari ed adorati
lettori e lettrici, come state???
Ve la state spassando
sotto l'ombrellone a fare le parole crociate, eh??
E io invece qui chiusa
in casa a Roma,
a morire di caldo o a
meravigliarsi di fronte ai diluvi universali che si sono abbattutti
sulla città in questi giorni...
A quelli che nn sn di
Roma, anche da voi c'è stata la grandine in estate??
ò.ò
Va beh, ma come ci
sono finita a parlare del tempo?? -____-''''?
Ah! Sto invecchiando!!
Non mi ricordo le cose...
E mancano solo 2
giorni al mio compleanno... -___-
si, è
martedì! =D me diventerà 16enne!! =D
Comunque,
com'è che oggi cio tanta voglia di parla???
ò.ò
Bah, sarà
il caldo... sarà l'età...
Sammy Cullen: mia adorata
Sammy... ciao!! sei stata la prima a commentare!! brava!! 10 punti per
te!! =D che poi cosa dovevi commentare, il capitolo lo avevi
già letto!! XD skerzo! mi fa picere leggere i tuoi
commenti divertenti!!! =D tivibi
thsere: tesoro, sono felice
che tu segua la storia da così tanto tempo... e sono ancor
più felice che il precedente capitolo ti sia particolarmente
piaciuto ^___^ l'idea dei cicli è nata
per una mia
praticità, e l'hanno trovata interessante in molti...!! =D
eh già, adesso la situazione si fa complicata, in
quanto
come hai detto tu nessuno è felice che Nessie sia
lì.....
infatti non sarà un buon inizio per lei, ma con il tempo ci
si
abituerà... mmmmmm credo di averti fatto qualche
anticipazione
extra... ah! mannaggia alla mia linguaccia che gg ha voglia di
parlare!! XD
BimbaFollementeInnamorata:
O___o
tesoro... ti vedo particolarmente colpita dagli ultimi avvenimenti
della ff.... eh già, l'idea di Nessie nei Volturi era
impensabile, e infatti ci pensato io! =D stai tranquilla, i
Cullen nn interverranno ma Nessie se la saprà cavare anche
da
sola..... e poi almeno per ora nn ci saranno i Cullen, poi ki lo sa...
forse, prossimamente.... allora ti sei calmata, oppure devo prenderti
una camomilla?? .... O__O perchè stai tentando di
uccidermi???
XD
NemoTheNameless: XDXD già pensi ad
una controrisposta
dei
Cullen e del branco??? nah!! secondo me è un po' prestino,
no???
vediamo prima come se la cava Nessie senza l'aiuto della sua adorata
famiglia... se le cose si mettono male, ci posso fare un
pensierino...!! XDXD
mileybest: more... su Felix
ke ci prova con Nessie devo ammettere che hai ragione tu, la cosa
è abbastanza strana..!! O__O cmq perchè
non credi
ke Nessie ce la possa fare da sola?? eppure l'abbiamo vista altre volte
in difficoltà, no?? vedrai che se la caverà...
anche
perchè tanto i Cullen nn arrivano.... per ora.... XD
Nancy95: ciao cara!! ttt
bn?? ^__^ si è vero, il potere di Clarissa
è
fortissimo... lo adoro.. *___* Jane in un modo o nell'altro
dovevo renderla ridicola... nn la sopporto proprio quella nanetta... mi
sta troppo sulle p*** ... nn so te.... u_u registrazione,
biglietto, si i Cullen potranno anche leggerlo in tempo, ma tanto per
adesso nn appariranno... stai tranui... e allora cosa farà
Nessie?? starà sola soletta con i Volturi! ovvio, no??
XDXD
fraloveddy: carissima!! ci
sei anke tu qui ora!!! me felice e contenta!!! ^^ liberarsi
di
te??? e perchè??? se non ci fossi tu e ttt gli altri che
come te
mi sostengono e mi supportano sempre a continuare a scrivere qst
storia...!! =D grz ancora!!
lory_lost_in_her_dreams:
cara,
ttt bn?? ihih sono riuscita a stupirti eh??? modestamente sto
diventando sempre più brava!! XDXD me molto modesta...!! XD
e adesso che succederà?? beh, la cara Nessie deve
imparare
a convivere con i cari ed odiati Volturi nella speranza di riuscire
a scappare in un modo o in un altro...
ò.ò in
pratica ti ho detto al trama di ttt il ciclo... bn bn.., devo imparare
a tenere la bocca chiusa... -____-*
Nessie93: tesoro, ciao!! sn
contenta che il capitolo ti sia piaciuto... e sn contenta anche della
critica che mia hai fatto... nn ci sn rimasta male anzi come hai detto
tu è stata una critica costruttiva, e infatti mi ha fatto
riflettere... allora, cercherò di trovare una risposta a
quello
che mi hai detto: come hai detto tu, per i Cullen la famiglia
è
molto importante e qst lo credo anch'io.... nella mia ff hai detto che
la figura della famiglia è messa da parte, e devo dire che
non
hai ttt i torti... ma è anche vero che in qst storia non ho
preso la vita di Nessie all'interno della famiglia Cullen, ma la vita
di Nessie all'interno di un contesto normale, come quello della
scuola.... il bello qnd ho pensato qst storia era proprio qst, vedere
come se la cavava l'ultima arrivata in casa Cullen con le cose tipiche
delle ragazze di 15 anni, tipo lo scontro con Aisha è un
classico.... così oltre ad avere l'aiuto dei suoi amici
umani,
può anche contare sull'aiuto dei vampiri e dei licantropi...
il fatto poi che ci siano imprevisti un po' fuori dal comune
tipo
l'incontro con Drew oppure con i Volturi è dato dal fatto
che
lei resta sempre una mezza vampira.... nei libri della Meyer
è
più visto il lato della famiglia anche perchè la
storia
è incentrata su Bella che inizia piano piano a diventare una
Cullen al fianco di Edward.... poi per qnt riguarda il fatto che ha
stretto amicizia con le ragazze lupo, beh quello è
più
che logico secondo me: anche lei è una ragazza lupo!! si nel
libro stanno per conto loro, ma è anche vero che nel libro
stiamo sempre dalla parte dei vampiri, e i vampiri non hanno molti
rapporti con i lupi, figuriamoci con le ragazze dell'impriting!
ecco, spero di essermi spiegata al meglio =D se hai
ancora
delle domande o dei dubbi o anche solo dei punti negativi di qst
storia, fammelo sapere!! le critiche nn sono altro che d'aiuto, sia
negative che positive =D
noe_princi89: ah, mia
cara.... vuoi rivedere Jake?? beh aspetta un po'... eh già,
nn
intendo ritornare sui miei passi: i Cullen e il branco non interveranno
per il momento... solo per il momento.... =D per qnt riguarda la povera
Nessie, la nostra adorata troverà il modo di farcela anche
da
sola... =P
lilly3: infatti, mia cara
Lele, la richiesta di Aro è un vero e proprio ricatto.... ma
secondo te perchè l'ha fatto??? eh... il nostro verme
è
molto sclatro, e l'unica cosa che t posso dire è che in
mente ha
un piano ben denilineato... quale?? beh te lo direi, ma dp rovinerei la
suspence...XDXD
pazzerella_92: °0°
rivelazione!!! tu un vampiro??!!! potevi dirlo prima, no?? XD
comunque, sono contenta di essere riuscita a lasciarti con il
fiato sospeso... hai ragione, Clarissa ha cancellato la memoria ad
Ashley e ora le speranze di far arrivare la registrazione ai Cullen
sono poche.... davvero è così??? beh per qst
particolare
ci vorrà del tempo per scoprirlo... =P
TNMEBDMS: carissima!!!
sono davvero contenta che la mia storia ti sia piciuta così
tanto.... davvero sn stra-felice!! =D addirittura dipendente
è
anche troppo...me tremendamente lusingata... spero davvero di non
deluderti in futuro.... =D
MeMeMe: grz cara per i
tuoi complimenti!! sn felice che la storia ti abbia appassionato e
spero di leggere un tuo nuovo commento in futuro... =D
MimiMiaotwilight4e: tesoro!!!!
ma davvero sei stata così male qnd hai letto il capitolo???
=D
da una parte sn contenta xke vuol dire che sn riuscita a tenerti sulle
spine, ma dall'altra sn triste per mi dispiace per il tuo povero
curiocino... hai ragione, è molto improbabile che intervega
Jake
a salvare Nessie, in pratica impossibile! ma anke lui, insieme ai
Cullen avrà il suo momento... =P mi dispiace nn
poter
leggere i tuoi commenti per luglio, ma le vacanze ci vogliono almeno
una volta l'anno... a quando torni!! =D
Allora Nessie
è nei Volturi. E fino a qui ci siamo tutti.
Ora molti di voi nelle
recensioni, mi hanno chiesto come farà Nessie a fuggire..
e quando interverranno
i Cullen...
Allora i Cullen il
bliglietto e le registrazioni le hanno avute quasi subito,
e qnd si sn messi
all'opera immediatamente....
Però visto
che la storia è raccontata dal punto di vista di Nessie,
ci vorrà
del tempo prima che lei si rincontri con la sua famiglia..
Quindi nelle prossime
puntate descriverò il suo soggiorno nella Casa dei Volturi...
e piano piano
arriveremo anche al piano che proggetterà per scappare!!
Abbiate fede!! Credete
nella vostra scrittrice!! =D
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
27.
Giro turistico
In
trappola. La definizione più giusta per descrivere la mia
condizione attuale:
mi trovavo chiusa nella mia stanza, all’interno della casa
dei Volturi, in
trappola.
Dopo
che erano tornati Demetri e Clarissa, dicendoci che i miei compagni
erano
appena usciti dalla città incolumi e senza alcun ricordo di
quello che era
appena successo, Aro aveva sorriso entusiasta e mi aveva detto che
forse per me
era tempo di riposare. Effettivamente, quella era stata una giornata
abbastanza
faticosa e stressante, ma mi sentivo troppo demoralizzata, e appunto in
trappola, per pensare a dormire. Anche se da poco si era fatta notte.
Aro,
accompagnato da una scorta formata da Renata, Alec e Felix, si era
offerto di
condurmi al mio alloggio, sul secondo piano, insieme a quegli degli
altri
vampiri. Visto che i vampiri non dormono, mi sembrava strano che
avessero degli
alloggi privati, ma poi ripensai a casa Cullen, dove ognuno aveva una
camera
propria. Ammetto, ci ripensai con molta malinconia.
Dalla
sala principale, avevamo preso un corridoio che ci portò ad
un’altra sala, dove
c’era una segretaria umana al computer che mi aveva osservato
solo per un
attimo, per poi tornare a sbrigare i suoi compiti. Dai racconti di
Edward e
Bella, avevo capito che quella era la sala d’attesa. Avevamo
continuato per un
altro corridoio ed avevamo raggiunto un ascensore. Mentre scendevamo
ancora più
in profondità, Aro mi aveva spiegato che la casa era su due
livelli: uno era
quello della sala principale e l’altro quello degli alloggi.
Arrivati
al piano inferiore, avevamo percorso un altro corridoio, anche se
questo era
leggermente diverso da quelli precedenti: molto più ampio,
illuminato ai lati
da delle torce appese alle pareti, assomigliava ad uno di quei corridoi
di
alcuni vecchi castelli medioevali, ed aveva delle porte su entrambi i
lati.
Dopo
averlo percorso per un bel po’, ci eravamo fermati ed Aro mi
aveva indicato la
porta a destra: la mia stanza. Non era molto grande: quadrangolare, non
aveva
finestre e l’unico arredamento era formato da una scrivania
con una sedia
addossata alla parete di destra, una libreria alla parete di sinistra,
e un
divano di fronte alla porta d’entrata. Aro si era scusato del
fatto che nella
stanza non era presente un letto, ma mi aveva assicurato che il giorno
dopo ne
avrebbe fatto mettere uno appositamente per me. Ringraziai con il tono
più
cordiale che riuscì a fare, ed infine se ne andarono tutti e
quattro i vampiri.
Ed eccomi qui, chiusa nella mia…
“cella”! Non so di
preciso dire da quanto tempo mi trovavo sdraiata sul divano ad
osservare il
soffitto, forse per tutta la notte. Era ben più che
naturale: non riuscivo a
dormire e tutta la stanchezza accumulata sembrava come essere evaporata
al
pensiero di essere diventata una delle guardie dei Volturi.
Ma
cos’altro avrei potuto fare? Non avevo scelta, non potevo
certamente lasciare
che i miei compagni di scuola diventassero il pasto dei Volturi, e
l’unico modo
per impedirlo era proprio questo. La cosa che non riuscivo a capire era
perché
Aro mi aveva voluto tra le sue schiere. Davvero era solo
perché ero riuscita ad
ingannare Jane, oppure c’era un altro fine? Aro non mi
convinceva per niente, e
sicuramente aveva in mente un piano ben diverso da quello che voleva
far
credere. Il punto era solo uno: quale?
Sbuffai.
Sei stata davvero una stupida Nessie. Ma
perché tutto quello che ti dicono i tuoi genitori non
l’ascolti mai? Semplice:
ero un’adolescente. Quando mai un adolescente ascolta quello
che gli viene
detto di fare dai genitori? Ma piantala! Certo,
c’era da dire che se avessi seguito il consiglio dei miei, a
quest’ora non mi
sarei mai trovata nella casa dei Volturi e certamente non avrei mai
dovuto
essere costretta a far parte della loro guardia. Me ne sarei stata
tranquilla e
beata a casa Cullen, a parlare con mamma e papà, oppure a
scherzare con zio
Emmett, fare una partita a scacchi con zio Jasper, provare i vestiti
con zia
Alice, sopportare in silenzio le attenzioni di mia zia Rosalie,
… Oppure sarei
stata giù alla spiaggia di LaPush con i ragazzi del branco,
oppure sola con
Jake. Sarebbe stato di gran lunga meglio, e ripensarci mi fece venir
voglia di
sbattere la testa contro il muro oppure di picchiarmi per la mia
stupidità e
testardaggine.
Ma
soprattutto quello che avrei voluto fare era mettermi a piangere: anche
dopo
che avessero saputo quello che era successo, cosa avrebbero potuto
fare?
Venirmi a dare una mano? Preparare una nuova battaglia contro i
Volturi?
L’errore era stato il mio, la colpa era mia. Loro non
c’entravano niente, e non
volevo che c’entrassero per una mia scelta. E poi la ragione
era dalla parte di
Aro: lui aveva proposto uno scambio e io avevo accettato. Tutto qui.
Sicuramente, se i Cullen avessero attaccato, Caius avrebbe usato questa
postilla per iniziare una vera e propria battaglia. Ma
non credo che il nonno e papà siano così stupidi
da non saperlo…
Molto probabilmente sarebbero venuti qui a Volterra con intenzioni
assolutamente pacifiche e avrebbero chiesto un’udienza con
Aro per discutere di
quello che era appena successo. E non so se Aro mi avrebbe permesso di
rivederli, infatti questa era la mia paura più grande:
chissà quando li avrei
rivisti.
Ma soprattutto, se li rivedrai un
giorno… Sussultai:
sul serio avrei dovuto trascorrere il resto della mia
eternità nella casa dei
Volturi? Assolutamente no! Il mio
pensiero fisso d’ora in poi sarebbe stato quello di riuscire
ad uscire da lì,
in un modo o nell’altro. Certo, avrei dovuto certamente farlo
con il consenso
di Aro, altrimenti una fuga non avrebbe fatto altro che scatenare una
battaglia. E io questo non lo volevo di certo.
Aaahhhh! Che situazione
orribile!! Era
proprio meglio se non partecipavo per niente a questa gita. Ma
d’altronde, se
non ci fossi venuta tutti i miei amici umani ora sarebbero morti. E a
quel
punto mi sarei crogiolata nel senso di colpa per tutta
l’eternità. In fondo in
fondo avevo agito nel migliore dei modi. E di certo avrei dovuto
continuare
così finché non sarei riuscita ad andarmene via
da qui. Questo è poco ma sicuro:
ce la devo fare ad ogni costo.
Dopo
tutto quel ragionare e pensare, la mia testa pensava come non mai, e
così caddi
in un sonno profondo sul divano.
Un
colpo forte, deciso, alla porta mi fece svegliare. E molto bruscamente:
la
mattina non sono mai molto lucida, e quel colpo alla porta mi aveva
colta alla
sprovvista, a tal punto da farmi cadere sul pavimento. Il colpo alla
porta si
ripeté, con la stessa intensità.
Controllai
l’ora all’orologio al mio polso: le 6:30. Sono
mattinieri! Con tutta l’irritazione possibile che
uno può provare per
essere stato svegliato alle 6:30 contro la sua volontà, mi
alzai da terra e
andai ad aprire la porta.
-Buongiorno-
mi disse Darko.
Sbuffai.
Buongiorno un corno!
Rimase
impassibile di fronte alle mio comportamento. –Hai dormito
bene?
Fino a pochi minuti fa, si! –Che
diamine ci fai qui?
-Il
mio Signore Aro ha detto che devo farti fare il giro della casa, visto
che sei
la nuova arrivata e non saprai certamente come muoverti.
Bene, almeno inizio a dare
un’occhiata in giro.
–Gentile da parte sua- dissi con sarcasmo.
Darko
non modificò la sua espressione e mi porse una cosa.
–Visto che ormai fai parte
del corpo di guardia, devi indossarla.
L’afferrai:
un lungo mantello nero con il cappuccio. Storsi la bocca. Che bello: la divisa del carcere!
-Indossala-
mi disse Darko –e quando sei pronta iniziamo. Ti aspetto qui
fuori- e si spostò
verso destra, sparendo dalla visuale della porta.
Cortese. Chiusi la porta e osservai il
mantello: ero obbligata ad indossarlo. E la cosa mi infastidiva
parecchio: mi
dava l’idea di aver accettato di essermi sottomessa al mio
destino, cosa non
vera assolutamente. Ma cos’altro potevo fare se non
indossarla e abbozzare? E
così me lo misi addosso e senza neanche starci a pensare
troppo, uscii dalla
mia stanza.
Darko
era appoggiato alla parete e da quella posizione si poteva dire che
fosse
annoiato, quando invece il suo sguardo era vigile ed attento. Mi
osservò per un
attimo, dalla testa ai piedi. –Non ti sta male.
Quel
Darko cominciava a starmi simpatico. –Grazie. Vogliamo
iniziare?
-Certo-
e si rimise in posizione eretta, iniziando a camminare per il corridoio.
-Allora,-
iniziò a spiegarmi –la casa è su due
piani: uno superiore e uno inferiore.
-Si,
Aro me lo aveva spiegato ieri- dissi –Su quello superiore
c’è la sala
principale, mentre su quello inferiore gli alloggi di ogni vampiro.
-Esattamente.
Il secondo piano è formato principalmente da due grandi
corridoi come questo:
con le torce e quindici stanze per lato.
Feci
il calcolo mentalmente. -Quindi entrambi i corridoi hanno trenta
alloggi
ciascuno? Sessanta in tutto?
-Brava.
Entrambi i due corridoi hanno un’uscita propria, che conduce
all’ascensore, ma
comunque sono collegati tra loro attraverso un corridoio più
piccolo. Adesso ti
faccio vedere.
Mi
accorsi solo in quel momento che avevamo percorso quasi tutto il grande
corridoio e stavamo quasi per continuare verso l’ascensore.
Stavo per andare
avanti ma Darko si fermò e mi fece notare un piccolo
passaggio alla nostra
destra. Rimasi sorpresa: la sera precedente non ci avevo fatto caso.
Darko ci
entrò e io lo seguii: questo corridoio era più
stretto e più basso. Entrambi
dovevamo piegarci leggermente per poterci passare. Alla fine, sbucammo
in un
altro corridoio, identico al primo.
-E
questo è il secondo corridoio?- chiesi per conferma.
-Esatto.
E come puoi vedere alle nostre spalle, si continua per
l’ascensore.
Annuii.
–Posso farti una domanda? Se si va avanti, per dove si
continua?
Sorrise.
–Andiamo, ti faccio vedere- e riprendemmo a camminare da dove
eravamo arrivati
nel corridoio gemello.
Questa
volta, mentre camminavamo mi sentii strana, quasi in soggezione: mi
sembrava di
essere osservata da tutte le parti.
Darko
continuò. –I sessanta alloggi presenti nei due
corridoi sono dei vampiri del
corpo di guardia. I Volturi hanno degli alloggi speciali, in disparte
rispetto
ai nostri. Ma comunque sono accessibili attraverso questi due corridoi
gemelli.
-Dimmi
una cosa Darko, ma sono tutti occupati gli alloggi?
-No.
Compresa te, il corpo di guardia comprende 36 elementi. Questo
corridoio e
totalmente occupato, mentre il secondo solo alcune stanze. In
più, ora tutti i
vampiri si sono ritirati nei propri alloggi fino a nuovi ordini.
E
così mi spiegai quella sensazione che provavo: ero
effettivamente sotto lo
sguardo di quasi tutto il corpo di guardia, e questo non fece altro che
rendermi ancora più agitata del solito. Osservai solo per un
attimo le porte
sui lati del corridoio e poi tornai a concentrarmi sul percorso che
stavamo
seguendo. Mentre camminavo poi, mi venne in mente una cosa: -36? Da
quello che
mi ricordavo, il corpo di guardia era formato da 32 elementi.
Darko
fece un leggera risata. –Beh, credo che tu l’abbia
notato che ci sono stati dei
nuovi arrivati, no?- e mi rivolse un sorriso ammiccante.
Si sta riferendo a se stesso. Sorrisi.
–Si me ne sono accorta.
Ma allora, secondo i miei calcoli, dovrebbero essere 38. Ne mancano due.
-L’hai
notato. Chelsea e il suo compagno Afton non sono più con noi
da un bel po’.
Rimasi
basita di fronte a questa informazione: Chelsea, colei che aveva il
potere di
consolidare i legami o di indebolirli, su cui Aro faceva rifermento per
instaurare alleanze o per tenere ancora più uniti i Volturi
stessi, non era più
nel corpo di guardia. Mi sembrava strano che se ne fosse andata, ma poi
ci
pensai bene: Aro non l’avrebbe mai lasciata andare via.
-E
come mai?- chiesi a Darko.
-10
anni fa c’era stato un scontro con alcuni vampiri neonati in
Russia: stavano
creando un gran casino, e i Volturi avevano deciso di intervenire.
Caius era
andato giù insieme ad un piccolo reggimento. Io ero appena
entrato a far parte
della guardia da poco, e così ero rimasto qui a Volterra.
Quando Caius era
tornato, ci aveva informato che Chelsea e Afton erano rimasti vittime
dello
scontro: dei vampiri neonati più intelligenti li avevano
fatti a pezzi e
bruciati. Aro ne fu molto addolorato.
E ci credo: ha perso una delle
sue perle più preziose. –Che
storia- fu l’unica cosa che riuscii a dire ad alta voce.
Continuammo
a camminare in silenzio. Nel frattempo, non persi di vista le porte ai
lati,
contandole mentalmente. Quando superammo le quindici porte laterali, il
corridoio si fece più buio a causa della mancanza delle
torce. Ebbi un po’ di
incertezza all’inizio, ma poi seguii Darko che avanzava
sicuro. Ad un certo
punto il corridoio voltava verso destra e noi girammo, per poi girare
nuovamente a sinistra e continuare dritti.
-Questo
è un altro punto di intersezione tra i due corridoi- mi
spiegò Darko –Se tu
invece di svoltare a sinistra continuavi dritta, finivi per dover per
forza
voltare a destra e quindi tornare nell’altro corridoio,
quello con il tuo
alloggio.
-Capito-
dissi, appuntando mentalmente l’informazione.
Il
corridoio che stavamo percorrendo era si buio, ma comunque abbastanza
corto.
Camminammo finché non ci imbattemmo in una biforcazione.
-Eccoci
qui- disse Darko con un mezzo sorriso –Allora, se si continua
per i due
corridoi, arriviamo qui: questi sono i percorsi per raggiungere gli
alloggi
personali di Caius- e indicò il percorso a destra- e quello
di Marcus- e indicò
quello a sinistra.
-E
quello di Aro?
Darko
sorrise. –Ci si può accedere solo passando prima
dagli alloggi o di Marcus o di
Caius: in entrambe le stanze c’è una porta che
conduce ad un corridoio che
collega i due alloggi e che porta alla stanza di Aro.
Bella sistemazione. –Chiaro.
-Ti
farei vedere, ma ora penso che i miei… anzi, nostri Signori
siano nelle loro
stanze.
Potevi benissimo dire soltanto
“miei”! –Non ti
preoccupare, ho capito. Adesso mostrami il piano superiore.
-Perfetto.
Andiamo verso l’ascensore- e riprese a camminare da dove
eravamo arrivati.
Quando
ci trovammo a dover decidere che corridoio prendere, Darko
svoltò verso destra
cioè verso il corridoio totalmente occupato.
Non
lo seguii. –Senti… ehmm… non
è che ti dispiace se…- e dissi mentre mi grattavo
la testa con una mano e indicavo l’altro corridoio con un
sorriso tentennante.
Darko
mi osservò per una frazione di secondo e poi mi sorrise.
–No, non ti
preoccupare. Va bene se prendiamo il corridoio del tuo alloggio,
è la stessa
cosa.
Accennai
un sorriso di scuse e poi svoltammo entrambi verso sinistra,
proseguendo verso
il mio corridoio, per così dire. Mentre oltrepassai la porta
della mia stanza
(che era per la precisione la numero quindici di quel corridoio) e le
altre
stanze vuote, mi sentii molto più a mio agio, senza dover
sopportare quella
sensazione di aver lo sguardo di tutti concentrato addosso. Sospirai di
sollievo.
Darko
se ne accorse. –Meglio, vero?
Mi
voltai verso di lui: incrociai il suo sguardo comprensivo e il suo
sorriso
enigmatico. –Meglio? Cosa vuoi dire?
Rise
leggermente.
–Passare per quel corridoio. Sentirsi in soggezione perche
sei l’ultimo
arrivato e tutti ti fissano curiosi e sprezzanti.
Posai
lo sguardo a terra, arrossendo un po’. –Ah
già. Si, molto meglio allora.
-Tranquilla,
all’inizio è sempre così. Ma poi con il
tempo uno ci si abitua, e inoltre dopo
gli altri finiscono anche di guardarti in quel modo. Ci sono passato
anch’io.
Abituarsi… ma per favore! Risi.
–Scusa se te lo dico Darko,
ma tra me e te c’e una leggera differenza: io non sto qui per
la mia volontà.
Aro praticamente mi ha costretta a diventare un membro del corpo di
guardia!
L’avevo
detto ad alta voce e quindi, molto probabilmente l’avevano
sentito tutti. Ma la
cosa non mi importava: Aro e tutti gli altri non si dovevano certo
aspettare
che sarei stata felice e contenta di essere lì, quindi era
meglio chiarire la
situazione fin da subito.
Darko
non si scompose più di tanto, e annuì pensieroso.
–Questo è vero: tu sei la
figlia biologica di Edward Cullen e Bella Swan, e fai parte della
famiglia del
dottor Carlisle Cullen, ovvero il secondo clan di vampiri
più grande del mondo
dopo di noi, e che ha anche un’alleanza con i lupi mutaforma
Quileutes. È
naturale che tu voglia stare con loro.
Sgranai
gli occhi e me lo osservai per un po’. –Uao! Bravo!
Ti sei informato su di me?
Rise.
–Beh, diciamo che noi arrivati negli ultimi quindici anni non
avevamo mai
sentito parlare di voi Cullen. Ma poi ieri, quando sei arrivata tu, ci
siamo
incuriositi e abbiamo chiesto informazioni ad Alec.
–E
vi
ha raccontato tutto- conclusi.
-Si,
più o meno l’intera storia per sommi capi. Quindi
diciamo che ti comprendo
abbastanza se non vuoi stare qui.
Si, Darko mi sta proprio
simpatico! Anche
se non sapevo se lo stava facendo per ottenere la mia amicizia, o lo
pensava
sul serio. Ma il suo volto era inespressivo e il suo sguardo
tranquillo, quindi
mi convinsi che stava dicendo la verità. Ma comunque avrei
continuato ad alzare
la guardia.
Arrivammo
all’ascensore e ci salimmo salendo al piano superiore.
-Posso
farti una domanda?- dissi di punto in bianco –Come sei finito
in mezzo ai
Volturi?
-Sono
stati loro a trovarmi- disse senza tradire nessuna emozione
–Ero uno studente
in un college a Londra da qualche anno. Più o meno nove anni
fa iniziarono a
verificarsi degli eventi un po’ strani in questo college,
come cinque ragazzi
morti dissanguati in una settimana.
Sgranai
gli occhi. –Caspita! Scommetto che era opera di un vampiro,
vero?
-Già.
Era stato creato da pochi mesi ed era affamato. Naturalmente la polizia
pensò
ad un serial killer, e parecchi studenti abbandonarono la scuola, ma io
non lo
feci. Una sera poi me ne stavo in biblioteca a finire una tesina,
quando mi
piombò alle spalle all’improvviso e mi morse
subito ad una
spalla. Poi per il dolore non mi ricordo
più niente. Quando alla fine mi risvegliai, ero qui nella
casa a Volterra e
vicino a me c’era una ragazzina di quindici anni bellissima.
-Jane!?!-
dissi stupita.
-Si,
proprio lei. Appena mi fui svegliato chiamò subito Aro, che
mi diede il
benvenuto e mi spiegò la situazione: ero stato attaccato da
un vampiro che poi
loro avevano ucciso perché stava creando troppa confusione,
e visto che ero
stato morso avevano lasciato completare la trasformazione. E quindi
iniziai la
mia nuova vita da vampiro.
Raccontava
tutto con semplicità, come se il protagonista della storia
non fosse lui. –E
sei sempre stato qui?
-Si.
All’inizio tutti mi trattavano con curiosità e con
gentilezza, perché pensavano
che potessi avere qualche potere speciale, ma non fu così.
Per tutto il tempo
in cui ero un neonato e avevo istinti famelici, il mio
“tutore” fu Jane: mi ha
addestrato lei ad essere un vampiro forte.
Jane tutore di qualcuno!?! Questa
è bella! Evitai
comunque di ridere apertamente: dallo sguardo di Darko trapelavano
ammirazione
e quasi riverenza. E forse anche qualcos’altro, ma non
riuscivo a capire cosa.
Così, annuii in silenzio.
Poi
l’ascensore si fermò e io e Darko scendemmo.
Camminammo fino a raggiungere la
sala d’attesa, che era vuota: neanche l’umana
c’era.
-Alessia,
la nostra segretaria arriva alle 8- mi disse Darko, rispondendo al mio
sguardo
interrogativo.
Oltrepassammo
la sala d’attesa e continuammo spediti verso la sala
principale: senza tutti
quei vampiri a riempirla era molto più grande e incuteva
anche un certo
terrore.
-Allora
Renesmee,- iniziò Darko –tieni ben presente una
cosa: al primo piano tutto è
collegato in una qualche maniera alla sala principale. Non esiste sala
dalla
quale si può accedere senza prima passare dalla sala
principale.
Annuii.
–E per accedere alla sala principale dall’ascensore
si deve passare per forza
nella sala d’attesa?
-Si.
O almeno è quello che tutti noi della guardia usiamo e
sappiamo. Secondo
alcuni, i Volturi sanno altri passaggi segreti per accedere alla sala
principale
direttamente da fuori la casa. Il fatto è che questo piano
è quello dove solo i
tre Volturi sanno tutte le entrate e le uscite che esistono, a
differenza del
secondo dove tutto è collegato a tutto.
Uao! –Capito. Quante sale ci
sono?
-Vieni
ti faccio vedere- e Darko si incamminò verso la parte
orientale della sala.
Ad
un
certo punto mi fece notare sul muro un mattone sconnesso, che in
realtà era un
pulsante per aprire un pannello segreto. Lo premette due volte e una
parte
della parete scivolò elegantemente verso sinistra.
Identico a quello che abbiamo
trovato nel vicolo cieco. Darko
entrò per primo e io lo seguii: senza sorpresa ormai, ci
imbattemmo
nell’ennesimo corridoio buio. Lo percorremmo per un
po’, ed infine sbucammo una
sala circolare, non molto ampia ma con il soffitto abbastanza alto.
-Ecco,
questa è la sala numero 1. Di solito qui ci vengono alcuni
di noi che vogliono
parlare in privato, oppure Aro ci fa attendere i suoi ospiti, o cose
del
genere. Qui ci sono anche due passaggi: uno lo si vede bene- e
indicò un
portone di legno dall’aspetto molto antico –e
l’altro invece si trova qui- e
indico un buco nel muro, in cui intravidi un foro per far passare una
chiave.
-E
dove conducono?- chiesi piena di curiosità.
-Il
portone porta ad un'altra sala, che spesso e volentieri Caius usa come
prigione- e fece una mezza risata –Mentre questo pannello
segreto conduce ad un
tunnel sotterraneo che è collegato alle fogne, e quindi che
ti porta fuori di
qua. Te li mostrerei, ma per entrambi serve una chiave, e quella chiave
ce
l’hanno solo i Volturi.
Un passaggio segreto… Osservai
la sala, toccando i
mattoni freddi che ne componevano i muri. –Ma se non si
possono usare, perché
allora ve le hanno mostrate?
-Oh,
no no, noi le possiamo usare. Solo con il loro permesso.
Mi
scappò una risata ironica. –Certo…
Silenzio.
–Bene ora andiamo- disse Darko facendomi segno di procedere
verso l’antro buio
–Devo ancora farti vedere la palestra.
Uscito
dalla sala n. 1, Darko si mosse verso destra, andando in
prossimità di una
porta che era fatta di acciaio: era chiaramente più moderno
rispetto al resto
della casa. Girò la maniglia ed aprì la porta.
Rimasi
basita di fronte al nuovo corridoio che vidi: era illuminato, non molto
lungo,
ma soprattutto le pareti erano di acciaio. Per un attimo mi chiesi dove
portava, e poi dopo mi ricordai quello che aveva detto Darko.
-La
palestra!?!- chiesi stupita: sinceramente non ce li vedevo quei vampiri
che si
divertivano in palestra.
Darko
sorrise. –Puoi anche chiamarla stanza per
l’allenamento, se ti piace di più!-
poi arrivò alla fine del corridoio dove c’era una
porta identica alla prima.
L’aprì e ci entrò dentro.
Lo
seguii sempre più curiosa ed quando entrai nella sala,
rimasi a bocca aperta:
era una stanza immensa, perfettamente quadrangolare, con le quattro
pareti
ricoperte da specchi, il soffitto di acciaio e il pavimento con il
parquet.
Sembrava una sala da ballo mista all’interno di una
cassaforte di una banca. Ne
ero meravigliata.
-Questa
sala fu costruita nel 2001- spiegò Darko –per
ordine di Caius. In questa sala,
ogni vampiro viene addestrato ad essere letale basandosi solo sulla sua
forza
fisica ed astuzia.
-E
quelli che hanno i poteri speciali? Contano anche su un potere
aggiuntivo.
-Questa
è una sala particolare. In questa sala, i poteri non
funzionionano.
Mi
voltai di scatto a guardarlo. –Che cosa?
Il
suo sguardo era fisso su di me e non era per niente divertito,
più che altro
era soddisfatto, come se per la prima volta fosse riuscito a stupirmi. Ed è così.
-Che
vuol dire che non funzionano?- chiesi in mancanza di una sua risposta.
-Che
qualunque vampiro che abbia qualunque tipo di potere entri in questa
sala, non
può utilizzarlo perché non ci riuscirebbe.
Incredibile! –E come
è possibile?
-Questo
non lo so. Aro aveva ingaggiato i più importanti e famosi
scienziati di tutto
il mondo, e dopo alcuni anni di studi sono riusciti a creare questa
stanza.
Impossibile! –Non ci
credo…- e risi
guardandomi intorno.
-Davvero?
Allora provaci: pensa a un numero e cercalo di inviarlo nella mia mente.
Inarcai
le sopracciglia. –E chi mi garantisce che tu non mi menta?
Darko
rise. –Ok, hai ragione. Allora trasmettimi il dolore di Jane:
su quello non
posso di certo mentirti.
Ci
pensai su: il ricordo dell’illusione non era di certo
piacevole, ma me la ricordavo
abbastanza bene. Probabilmente non avrei mai ottenuto lo stesso
risultato di
Jane, ma avrei di certo fatto venire un gran mal di testa a Darko.
-Ok-
e afferrai la sua testa con entrambe le mani, chiudendo gli occhi e
concentrandomi al meglio.
Il
ricordo passò attraverso la mia mente, ma non lo sentivo per
niente nelle mie
mani, e tanto meno lo sentivo fluire nella mente di Darko. Aprii gli
occhi: se
ne stava tranquillo e beato in piedi, con le braccia conserte e un
sorriso
saccente sulla bocca. Di certo non sta
affrontando mentalmente l’illusione di Jane. Allora
provai con
qualcos’altro, tipo un ricordo strano di tutto il giro che
avevamo fatto quella
mattina, oppure un ricordo della mia famiglia che mi fece provare una
fitta al
petto. Niente! Io non sentivo
niente
e Darko non aveva cambiato posa o espressione.
-Allora?-
disse con sarcasmo –Qualche risultato?
Tolsi
le mani dalla sua testa e le incrociai al petto, palesemente offesa.
–Ok,
questa sala è speciale.
Darko
rise. –Te l’avevo detto io. Ora andiamo, devo
mostrarti l’ultima sala.
Mentre
uscivamo dalla sala, notai la mia immagine riflessa nello specchio: la
mantella
nera mi arrivava fino alle caviglie, lasciando in evidenza le mie
Converse All
Star nere. Per il resto, il mio viso e i miei ricci bronzei cercavano
di
adattarsi su quel nero. Ma la cosa più orribile,
è che sembravo realmente una
di loro. Ma non per molto.
Tornammo
nella sala principale e andammo verso l’uscita, fermandoci
leggermente prima,
ad una porta di ottone. Darko l’aprì ed entrammo
in quello che per me fu un
vero e proprio incubo: una biblioteca immensa, con gli scaffali alti
fino al
soffitto, tutti pieni di grossi tomi impolverati.
-E
questa è la biblioteca della casa- annunciò Darko.
Penso proprio che in questa sala
io non ci entrerò mai più! –Carina-
dissi storcendo la bocca.
-Non
ami leggere- dedusse Darko.
-Per
niente. Preferisco disegnare. Comunque, questa sala e collegata a
qualcos’altro, tanto per cambiare?
Darko
rise. –Certamente! Le vedi quelle aperture laggiù
in fondo?- e indicò la parete
di fronte all’entrata, con effettivamente due aperture
–Sono due sale di
studio, collegate tra loro e alla biblioteca. Ci sono due scrivanie,
con dei
computer collegati ad Internet. E vedi quella porta innalzata rispetto
al
pavimento?- indicando un altro portone di ottone elevato su tre gradini
di
marmo –È la biblioteca personale di Aro, Caius e
Marcus. Solo loro hanno la
chiave per accedervi.
Naturale no? Iniziai a camminare avanti e
indietro osservando meglio l’enorme biblioteca. –Ma
è sempre stata così? Voglio
dire, la casa…
-No-
mi anticipò Darko –All’inizio era un
vero e proprio castello, ma poi fu
distrutto a causa di qualche guerra o terremoto, non lo so per certo. E
allora
si sono sviluppati questi piani sottoterra.
Annuii.
Ero rimasta meravigliata e sbalordita da come era composta la casa dei
Volturi.
Mi aspettavo alcune cose, come gli infiniti corridoi e le stanze
segrete, ma
altre mi avevano sorpreso, come la palestra speciale. Appuntai
mentalmente
tutta la piantina della casa, che sicuramente mi sarebbe stata
utilissima per
tutto il tempo che sarei stata qui. Ovvero,
non molto.
-Allora,-
chiese di punto in bianco Darko –che ne pensi?
Lo
guardai. –Non è male per viverci.
Darko
rise.
Risi
anch’io. Non è male per
viverci per un
periodo limitato, si intende!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Ok, lo so questo
capitolo non è un gran che...
e infatti il giro
turistico doveva essere solo una parte del capitolo...
Poi quando avevo
finito di scrivere
mi sono accorta che
era venuto lungo quanto un normale capitolo!
-____-''''
Inoltre per questo
capitolo ho aggiunto anche due chicche....
La mia carissima amica
disegnatrice Lidy.... (grande ragazza!)
ha realizzato due
pratiche mappe dei piani della casa =D
Eccole qui: primo livello e secondo livello
Forse molte/i di voi
la Casa se l'aspettavano diversamente...
ma a me è
piaciuta immaginarla in qst modo..
e anche
perchè mi serviranno successivamente nella storia...! =D
Beh ora credo che
andrò a mangiarmi un po' di gelato..
non che la cosa vi
possa interessare, ma tanto per dire qualcosa! ^__^'''
Un bacio
alla prossima
PS: vi ricordate che
la storia partecipava agli "Never Ending Story Awards" ???
beh sn usciti i
risultati, e ho vinto 3 categorie sulle 5 nella quali ero iscritta cn
qst ff... =D
se volete sapere in
che cosa, venite sul mio blog
^__^'
|
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Capitolo 29 *** 28. Reazioni ***
Buongiorno!!!!!!
Qui è
Civia, in diretta da Roma dove si muore di caldo...
e io mi ritrovo qui
seduta alla mia scrivani a postare un nuovo capitolo
dopo un bel po' di
tempo....
Eh si, questa volta ci
ho messo tempo ad aggiornare...
ma per un'ottima
motivazione: ho scritto altri capitoli
e devo dire che sono a
buon punto con la storia... =D
lilly3: ciao
tesoro!! cm vanno le vacanze??? si infatti, il caldo di Roma inizia a
diventare insopportabile... ultimamente sembra che i diluvi universali
siano finiti... meglio per te tesoro: la pioggia devastava ttto e ttti,
e tu senza ombrello! XD sisi, il nostro Darko è un bravo
ragazzo... almeno lui la dentro.... si ankio sn d'accordo con te, con
una libreria così in casa, e ki esce più! mi ci
chiuderei ttt il giorno a leggere... mangerei lì, dormirei
lì... in pratica vivrei lì.... *__* ma ora basta
sognare, torniamo alla triste realtà... -___-''''
pazzerella_92:
more!! cia!! ma no dai, io smontare ttt le tue ipotesi??? ma
cosa mi vieni mai a dire??? *tipo topo giggio* ma cosa mi dici mai???
XDXDXD ke posso farci?? a volte sono proprio malefica!! =P no
tranqui, nn mi offendo... lo so ke il capitolo precedente era molto
noioso -___- mentre lo rileggevo ho detto "qui mi tirano i pomodori
addosso...o.o" fortunatamente poi nn è arrivato
nnt ^__^''' ....spero che il nuovo capitolo sia più
movimentato e ke nn ti faccia annoiare.... altrimenti ti autorizzo a
tirarmi i pomodori! u__u
Sammy Cullen:
mia divina Sammy (l'altarino è qs pronto! XD) ,
davvero ti sei persa??? e le piantine ke ho fatto fare per te??? dove
sono finite??? ò__O te le sei perse, vero?? *me
incorcia le braccia, mentre batte con un piede per terra*
Sammy: beh, io veramente.... *all'improvviso arriva Aro* Aro:
sisisisi Civia! Sammy si è persa le piantine!! Sammy: zitto
tu! +____+ Aro: *non le presta attenzione* Mentre
andava appresso a Marcus, le sono cadute dalla tasca e nn le ha
racolte! L'ho vista io!! Sammy: sei un vampiro morto!! +____+
*Sammy inizia a rincorrere Aro con un forcone e una torcia* Aro: O__O
AIUTO!! *inizia a scappare* Civia: *si batte la testa con una
mano* : Ma la finiranno un giorno quei due di litigare???
-____-
mileybest:
povera la mia piccola ke ha paura dei tuoni!! ora
è ttt finito!! =D certo xò, nn so se
l'afa è meglio della pioggia.... -____-'' si
tranqui, lo so il vecchio capitolo era abbastanza statico... cmq vuoi
un po' d'azione??? credo di averne messa qnt basta in qst nuovo
capitolo.... cmq si, ho msn... se mi dai il tuo contatto ti aggiungo...
^__^
thsere:
ti posso capire cara... ankio ho poco senso
dell'orientamento.... infatti mi sono fatta fare le piantine apposta
XDXD beh sempre chiusa dentro la stanza sembra sul serio di
essere in prigione!! no dai la facciamo girovagare un po' in giro per
la casa.... ttt tranquilla.... sola soletta.... poi spunta fuori Felix
ke la rapisce o___O XDXDXD no vvb dai, Felix maniaco nn si
può proprio sentire! XD
noe_princi89:
carissima!! davvero non te l'aspettavi così la
casa?? uao! °0° sono riusciuta a sorprendi!!
fantastico, ottimo traguardo!!! =D rubare la chiave??' mi disp, ma nn
ci siamo proprio.... per scappare Nessie si inventerà un
altro piano ben congegnato.... grz tesoro per gli auguri! =D
TNMEBDMS:
more, AUGURI!!! certo un po' (anzi molto... -___-''') in
ritardo, ma cm si dice l'importante è il pensiero, no??
^___^''' pensa ke caso, siamo nate lo stesso giorno!! cmq,
sono contenta ke il proggetto della casa ti sia piaciuto.... mi ci sono
messa d'impegno per studiarlo bene in tutti i dettagli! =D spero che il
nuovo capitolo ti piaccia....
Nessie93:
tesoro, ciao!!! ttt bn?? prima di ttt, Lidy
è stata contentissima dei complimenti ed è felice
che ti siano piaciute le cartine.... dunque, devo dire che
sono contenta che quello che ho scritto sia stato effettivamente
ciò che ti aspettavi... davvero ne sono molto felcie ^___^
inoltre posso confermare la tua ipotesi sulla sistemazione
delle stanze.... hai ragione mi servirà in futuro, soprattt
la palestra speciale che ti ha molto colpito.... Darko è un
bravo ragazzo, e di lui ci si può fidare... altro non ti
posso dire! =P invece per quanto riguardo i computer, nn
posso dirti nnt, ma ti prometto che nei prossimi capitoli capirai il
perchè Nessie non può avvertire i Cullen tramite
computer.... cmq sarebbe davvero fantastico se i Cullen avessero msn o
facebook!! XDXD
Paretta:
oi tranqui amo, nn fa nnt se ti persa 5 capitoli.... nn me la
prendo mica sa! =D e poi se era per gli esami... a proposito,
come sono andati??? sicuramente benissimo! =P ti ringrazio
per i complimenti e per gli auguri.... Aro è una volpe in
quanto sa cosa vuole e qnd fa di ttt per ottenerla... il punto
è a cosa gli servirà Nessie?? ah, qst nn te lo
dico!! =P Nessie che imbroglia Jane mi è venuto
così spontanea come idea....mentre la palestra mi serve per
la storia... in seguito capirai... grazie grazie grazie degli auguri
tesoro!!! =D e tu mi raccomando divertiti in vacanza!! ci sentiamo qnd
ritorni!!
MeMeMe:
ah, allora sei tu GaiaCullen!! e io che ti ringraziata sul
forum! XDXDXD sn contenta di trovarti anke qui.... e spero che il nuovo
capitolo ti piaccia! =D
Lale loves
vampires: eccola la mia Miss Curiosità,
che è da un bel po' che nn sentivo!! more, ma ke fine avevi
fatto eh?? =D tua nonna ke rincorre Nessie
è fantastica!! anke perchè la nonna di Nessie nn
mi sembra tipa da dire "mascalzona" e da andare in giro con una
borsetta... ce la immagini Esme, tipo nonnina di cappuccetto rosso????
XDXDXDXD nooooooooooooo!!! nn ci posso credere!!!!!!!!! ma
sul serio sei curiosa di sapere il seguito??? ke novità!
°O° XDXDXD goditi il nuovo capitolo, Miss
Curiosità!
_Kiarina Cullen_:
cara sono contenta che la mia storia ti piaccia.... se ci
sarà il lieto fine nn so dirtelo, xò spero almeno
che il nuovo capitolo nn ti deluda! =D
e poi un ringraziamento naturalmente alle 187 persone
che hanno aggiunto la storia ai preferiti, alle 44 che l'hanno
aggiunta alle seguite, e a ki semplicemente la legge. GRAZIE!! =D
Allora, Nessie
è ufficialmente una guardia dei Volturi...
ma come l'hanno presa
gli altri??? Stiamo un po' a vedere...
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
28.
Reazioni
-Allora,-
mi disse Darko ad un certo punto –cosa vuoi
fare adesso?
Me
lo guardai in una strana maniera: come potevo
scegliere di fare qualcosa di mia spontanea volontà nella
casa dei Volturi? Ma
visto che lui aspettava una risposta, sbuffai ironica. –Beh,
sinceramente non
lo so. Ma visto che stamattina qualcuno mi ha svegliato presto, vorrei
recuperare un po’ di sonno.
Darko
rise. –Ok, ok. Scusami. Vuoi che ti accompagno o ti
ricordi la strada per il tuo alloggio?
-No
no, tranquillo. Me la ricordo. E poi devo iniziare ad
orientarmi da sola qui dentro.
Annuì
e mi sorrise. Poi si diresse verso la porta
d’uscita della biblioteca. –Ci vediamo- e
uscì dalla stanza.
Forse fra tutti i
vampiri famelici e temibili del corpo di guardia,
c’è qualcuno che è
l’eccezione alla regola. Darko mi sembrava un tipo
apposto, e non ce lo
vedevo molto come “zelante servitore di Aro &
co.”
Osservai
ancora per un po’ l’enorme biblioteca che avevo
intorno a me, fermandomi solo un attimo sui titoli dei libri: la
maggior parte
di questi erano in italiano, ma ce ne erano anche alcuni in inglese,
francese e
spagnolo. Ce ne erano anche una sezioni di tanti tomi
dall’aria molto antica,
che avevano dei titoli in una lingua che neanche conoscevo, ma che
molto
probabilmente doveva essere latino.
Lasciai
perdere i libri ed entrai in una delle sale
studio: non molto grande, circolare, la sala era quasi totalmente
occupata
dalla scrivania molto spaziosa, con sopra alcuni libri o meglio dire
fascicoli,
e un computer della Apple di ultima generazione. Sembrava che la
scrivania
fosse fatta apposta per la sala, anzi sembrava quasi che la sala fosse
fatta
apposta per la scrivania. Passai all’altra sala studio,
gemella della
precedente, e poi me ne uscii da li, tornando alla biblioteca e
dirigendomi verso
la porta d’uscita. Ne ho abbastanza
di
libri e cose del genere!
Aprii
la porta di scatto ed uscii subito dalla
biblioteca. Ma solo quando mi richiusi la porta di ottone alle spalle,
mi
accorsi di essere al centro dell’attenzioni di una ventina di
vampiri vestiti
con delle mantelle nere: la sala principale aveva iniziato a riempirsi,
e tutte
le guardie che si trovavano lì in quel momento smisero
all’istante di parlare
tra di loro a bassa voce e velocissimi, posarono il loro sguardo su di
me.
Sembrava di essere a scuola, ma solo in apparenza: a differenza degli
sguardi
dei miei compagni umani, che erano solo ammirati ed affascinati, questi
dei
vampiri erano furiosi, sprezzanti, superbi ed altezzosi. Solo due tre
erano
totalmente indifferenti o solo curiosi, ma erano tutti degli ultimi
arrivati.
In
quel momento fui colta un po’ dal panico: quei vampiri
mi odiavano e io ero li da sola, senza sapere che fare. Quelli
avrebbero potuto
anche uccidermi, se lo avessero voluto, se io avessi fatto qualcosa di
male
involontariamente. Inoltre, io ero la nuova arrivata, la mezza-vampira
del clan
nemico, quella col potere speciale che era riuscita ad imbrogliare
Jane, e
quella con cui Aro aveva stretto un patto per essere una delle guardie.
Insomma, non ero certamente la più amata. E così
rimasi lì, impalata a guardarmi
in giro, intimorita da tutti quegli sguardi. L’impulso era
quello di tornarmene
dentro in biblioteca, ma avrei fatto la figura della codarda. Non
sapevo che
fare.
Ma cosa ti
aspettavi? Che la casa fosse sempre deserta come l’hai vista
prima durante il giro
turistico? Questo era più che vero: prima o poi
avrei dovuto affrontare i
vampiri del corpo di guardia, e mi ero ben prefissata di non dare mai
nell’occhio, o di non farmi mai vedere più debole
o inferiore a loro. Così
respirai profondamente e iniziai a camminare, a testa alta, guardando
dritta
davanti a me e cercando di evitare di incontrare gli occhi dei vampiri.
Loro
continuarono a seguirmi con lo sguardo mentre percorrevo la breve
distanza che
mi avrebbe portato alla sala d’attesa, e alcuni di loro si
spostarono anche per
non interferire con la mia traiettoria. Non avevano intenzione di
attaccarmi,
non erano pronti ad un eventuale scatto: mi evitavano e basta.
Evitavano di
avere rapporti di alcun tipo con me, ma mi osservavano insistenti.
Anche
se cercavo di non darlo a vedere la cosa mi
infastidiva parecchio e mi metteva in soggezione. Sono sempre stata una
ragazza
indipendente e sicura di me, ma ora ero in totale
difficoltà. Nonostante ciò,
continuai imperterrita verso la sala d’attesa, facendo finta
di niente.
Una
volta attraversato il corridoio, anche questo con
alcuni vampiri che andavano verso la sala principale, e che
naturalmente mi
fissavano e mi evitavano anche loro, salii finalmente
sull’ascensore e scesi al
secondo piano. Chiusi gli occhi e feci quello che faceva mio padre per
calmarsi: si pizzicava la base del naso con il pollice e
l’indice. Respirai a
bocca aperta.
Già non ce la
faccio più. La situazione era ingestibile, le mie
azioni completamente
insicure, e mi sentivo completamente in trappola. Ovunque andassi
c’erano
sempre un paio d’occhi che mi fissavano in malo modo. E questo è solo l’inizio.
Ma
appena scesa dall’ascensore, accadde l’impensabile:
mi
ritrovai faccia a faccia con Jane, Alec e Clarissa. Ci
mancava solo questa! Gli altri potevano anche evitarmi, ma
Jane
non lo avrebbe mai fatto: il suo odio verso di me era decisamente
superiore
rispetto a quello che potevano provare le altre guardie. Non solo mi
odiava
perché ero la figlia di Edward e Bella, e quindi di
conseguenza una Cullen, ma
anche perché ero stata una delle poche (insieme a mia madre)
che era riuscita
ad imbrogliare il suo potere diabolico, sfigurandola di fronte a tutto
il corpo
di guardia al completo. E in più, una parte di me era
assolutamente convinta
che Jane ce l’avesse con me anche perché Aro mi
aveva voluto tra le sue
schiere, e credeva che io fossi diventata la sua nuova prediletta,
rubandole il
posto.
La
sua espressione e il suo sguardo non fecero altro che
confermare le mie ipotesi: ridotti ad una fessura, la piccoletta mi
fissava con
i suoi occhi rosso fuoco, trapassandomi da parte a parte come un
coltello
affilato; indossava come sempre il suo mantello nero, lungo fino alle
caviglie,
e stava in una posizione dritta e tesa, rigida e pronta allo stesso
tempo, con
le mani strette a pugno lungo i fianchi. La prima cosa che pensai fu
subito che
stava per attaccarmi di nuovo, ma poi non sentii nessun dolore alla
testa, e
quindi mi rassicurai almeno un po’.
Alla
sua destra stava Alec, fiero ed eretto in tutta la
sua persona, osservandomi esattamente come gli altri vampiri, tranne
per il
fatto che sembrava farlo con cautela, come se temesse una mia qualsiasi
reazione. Clarissa invece, alla sinistra di Jane, aveva la sua stessa
espressione, tranne per il fatto che Jane mi trasmetteva un profondo
odio,
mentre Clarissa solo una detestabile antipatia: mi osservava in malo
modo con i
suoi occhi color rosso scarlatto, una smorfia sulla bocca e con le
braccia
incrociate sul petto. Se non fosse stato per i capelli biondi lunghi
oltre la
vita e la sua carnagione pallida, era identica ad Aisha.
Osservai
solo un attimo Alec e Clarissa, e invece fissai
ancora negli occhi Jane: sostenevo il suo sguardo, volevo farle capire
che non
avevo certamente paura di lei, e che ero pronta ad imbrogliarla anche
per una
seconda volta. Anche se in verità, il mio obiettivo era
anche un altro: perdere
tempo, riflettere bene sulla situazione e pensare ad una qualche
maniera per
uscirne fuori nei migliori dei modi. Peccato
che ora come ora non mi stia venendo in mente niente…
Non
so bene quanto durò quel silenzio riempito di
sguardi, ma ad un certo punto Jane distolse lo sguardo dal mio, e
assunse una
posizione più rilassata e un portamento più fiero
e solenne.
-Guarda
un po’ chi si vede…- mormorò, sputando
le parole
come se fossero veleno.
Mi
rilassai un po’, visto che ormai la conversazione era
inziata. –Già. Il mondo è piccolo, eh?-
e incrociai le braccia.
Jane
mi fulminò. –Senti,
senti… ma chi ti credi di essere?
Decisi
di prenderla sul comico. Tanto ormai, peggio
di così! –Lo sai benissimo chi sono:
Renesmee
Cullen. Non dirmi che ti sei già dimenticata di me?
Avanzò
di un passo, fulminea e sempre più furiosa. –Non
osare minimamente prendermi in giro. Non sei per niente spiritosa.
-Io
non voglio essere spiritosa. Sto dicendo solo la
verità
All’inizio
aprì la bocca per ribattere, e sembrava
intenzionata a farlo urlandomi addosso furiosa. Ma poi ci
ripensò e tornò
indietro. –Sei soltanto una stupida infantile ragazzina-
mormorò con disprezzo.
Ah no cara! Tu
questo non me lo dici! –Io sarei una ragazzina?
Senti chi parla! IO almeno
quindici anni li dimostro, tu neanche quelli.
-Non
ti permettere di insinuare una cosa del genere: io
sono molto più grande, essendo nata prima rispetto a te. E
poi tanto, l’aspetto
e l’età sono insignificanti per quelli come noi.
Contano piuttosto le capacità
fisiche e i poteri supplementari.
-Certo.
Se non sbaglio il tuo è quello dell’illusione?
Si, peccato che non sia molto efficace.
Jane
ringhiò e si avvicinò così tanto da
riuscire ad
alitarmi in faccia. –Ascoltami bene, ragazzina: ieri sei
riuscita ad
imbrigliarmi per puro caso. La tua è stata solo fortuna, non
bravura. Ficcatelo
bene in testa: io ti sono superiore in tutti i sensi.
In confronto, Aisha
è un angelo. Sbuffai. –Certo certo,
credici. Vuoi sapere qual è la verità?
La verità è che oltre a mia madre nessuno
è mai riuscito ad imbrogliare il tuo
mirabolante potere, e visto che adesso si è presentata una
tizia, metà vampira
che con un banale potere è riuscita ad ingannarti, stai
cercando delle
patetiche scuse per non perderci la faccia.
Ora
Jane era più furiosa che mai. Ci fissavamo in
cagnesco, e nessuna delle due era intenzionata a desistere. Mi ero
gasata in
modo fantastico durante la conversazione, e adesso dentro di me sentivo
solo
l’eccitazione per essere riuscita a rispondere per le rime a
Jane. Da parte
sua, lei voleva annientarmi con tutte le sue forze, ma sapeva di non
poter
alzare un dito contro di me senza prima un consenso di Aro. E inoltre,
la
faceva imbestialire ancora di più il mio tono e la mancanza
di paura nei suoi
confronti, piuttosto che le mie stesse parole.
-Rimangiati
quello che hai detto- ringhiò a denti
stretti.
-NO!-
dissi scandendo bene la sillaba.
Jane
fece un respiro profondo. –Ti ho detto di
rimangiarti quello che hai detto.
-E
io ti ho risposto di no- Il mio tono era uguale a
quello di quando si cerca di spiegare qualcosa di semplice ad un
bambino.
Con
la coda dell’occhio vidi i pugni di Jane stringersi
fino a far diventare le nocche bianche, la fronte corrugarsi in
un’espressione
di rabbia e sforzo, e gli occhi ridursi ancora di più ad una
piccola e
penetrante fessura: era spaventosa.
All’inizio
non capii il perché di quel mutamento
espressivo, ed arretrai di un passo per osservarla meglio. Mi feci una
vaga di
idea di quello che stava per succedere quando vidi il viso strafottente
della
piccola Clarissa e l’espressione preoccupata di Alec. Il
dubbio divenne
certezza quando sentii Jane smettere di respirare e lanciarmi uno
sguardo
affilato come un pugnale che deve uccidere: l’illusione di
dolore. Sta tentando nuovamente di attaccarmi!
Senza
neanche aspettare un minuto, o anche accorgermi che
Alec le aveva appoggiato una mano sulla spalla dicendole di calmarsi,
afferrai
Jane per il collo con una sola mano. La situazione cambiò
all’istante: Alec
lasciò la spalla della sorella e arretrò di
qualche passo, sbigottito dalla mia
reazione; Clarissa urlò di rabbia e stupore, saltando ad un
lato e acquattandosi
in posizione di attacco; Jane rimase basita di fronte alla mia presa
sul suo
collo, abbandonando la posizione rigida e perdendo la concentrazione.
Per
quanto mi riguarda, non riuscivo neanche a credere che ero riuscita a
fare una
cosa del genere, e adesso non sapevo più che fare. Mi ero
cacciata in una
posizione di stallo: continuare a fare la superiore non mi avrebbe
portato
altro che nuovi guai con Jane, staccare la presa e correre via non dava
certamente l’idea di una che non ha paura, e neanche staccare
la presa e
chiedere scusa sarebbe stato proficuo. Così rimasi
lì, ferma, con la mano che
stringeva il suo collo, mentre con tutte le mie forze cercavo di non
far vedere
che avevo paura della situazione in cui mi ero cacciata.
Jane
mi fissò negli occhi solo per qualche secondo per
poi scoppiare in una risata sadica. –Cosa credi di fare?
Strangolarmi forse?
Rimasi
interdetta di fronte a tale domanda: davvero non
capiva il motivo del mio approccio, o lo faceva solo per prendersi
gioco di me?
Rimasi in silenzio.
Jane
continuava a sorridere. –Allora, cosa credi di fare
Renesmee? Utilizzare ancora quel tuo potere da strapazzo?
Ok, si sta solo
prendendo gioco di me. –Non mi faccio mica
imbrogliare da un’illusione, io.
Smise
di sorridere, e tornò alla sua espressione gelida e
furiosa. –Illusione, eh?- e mi diede uno strattone
così violento da farmi quasi
cadere all’indietro, se non avessi indietreggiato di qualche
passo, mollando
però la presa sul suo collo. Ora io e Jane eravamo distanti
più di dieci passi.
Jane
continuò. -Guarda che il mio potere non è una
semplice illusione, è qualcosa di molto più
potente.
-Sarà
potente quanto di pare, ma è sempre un’illusione
che parte a arriva da cervello a cervello. Altrimenti non potrei mai
oscurarla
e trasmetterla.
Gli
occhi di Jane si spalancarono dalla rabbia.
–Continui, eh? La tua è stata solo fortuna, come
te lo devo dire! Se ci
provassi di nuovo, qui adesso, non faresti mai in tempo a toccarmi
prima di
stramazzare al suolo in preda al dolore incontrollabile.
E
aveva anche ragione: potevo aggirare il potere di Jane
solo se lei era abbastanza vicina a me; una distanza maggiore e non
sarei
riuscita a contenere troppo l’illusione oscurata. Ma non
volevo dare a quella
piccoletta tale consapevolezza. Così scoppiai a ridere
beffarda.
-Ancora
cerchi storie Jane? Posso imbrogliarti dovunque e
ovunque, anche adesso.
-Anche
adesso?
Deglutii
senza farlo vedere. –Anche adesso.
Il
sorrido sadico di Jane ricomparve sul suo volto.
–Bene. Vediamo allora se è un vero talento o solo
un fuoco di paglia.
Perfetto! Non
riuscirai mai a raggiungerla! È troppo distante! Mi
sentii perduta quando
Jane abbandonò il suo sorriso e riprese
l’espressione di prima. Solo allora mi
accorsi che Alec se ne stava vicino a Clarissa, che aveva abbandonato
da tempo
la posizione di attacco, e che i due confabulavano fin troppo in
intimità per i
miei gusti. Chissà se tra quei due
c’è
qualcosa… Ma li lasciai perdere
all’istante per tornare immediatamente ad
osservare Jane, che si stava preparando ad attaccarmi per una seconda
volta, e
questa volta ero più che certa che mai che avrebbe avuto la
sua rivincita.
Inoltre iniziavo già a sentire un leggero dolore muscolare e
un piccolo mal di
testa, ma probabilmente ero stata giusto un po’ condizionata
da tutto il resto.
Però ugualmente, ero spacciata: Jane si strinse i pugni e
respirò per un’ultima
volta. Non chiusi gli occhi, ma inizia a tremare.
E
fu in quel momento che sentii una voce solenne e
potente, alla quale Alec e Clarissa si volsero e si inchinarono.
–Piantatela!
Jane
perse la concentrazione e io sospirai di sollievo;
poi entrambe ci voltammo verso chi aveva parlato e Jane si
inchinò da subito,
ma io rimasi in piedi impassibile: mi sembrava bizzarro dover la vita e
soprattutto la reputazione a Caius, ma se non fosse stato per lui a
quest’ora
Jane mi avrebbe sicuramente sfottuto e io non l’avrei potuto
sopportare. Grazie Caius!
Caius
avanzò verso di noi lentamente, o meglio avanzò
verso Jane: nei miei confronti era un po’ riluttante, e mi
osservava con
disprezzo e anche timore. Probabilmente
ha ancora paura di me…
Sempre
accompagnato dalla sua scorta di vampiri, superò
da subito Alec e Clarissa, e sovrastò Jane da un lato.
–Cosa sta succedendo
qui?- chiese con voce roca.
Jane
alzò la testa e guardò il suo padrone con
riverenza.
–Mio signore… non stavamo facendo niente di
male…
-Niente
di male? Niente di male!?! E allora vuoi
spiegarmi l’innocua motivazione per cui stavi per attaccare
Renesmee?
Sorrisi
compiaciuta. Ogni
tanto Caius serve a qualcosa…
Jane,
colta alla sprovvista, boccheggiò in cerca di una
risposta, ma poi alla fine abbasso lo sguardo avvilita.
–Chiedo perdono, mio
signore.
Caius
la osservò un attimo ma non con disprezzo e
delusione, bensì con una composta felicità e un
segreto orgoglio. Probabilmente
era contento che ci fosse Jane a tenermi testa ed ad ostacolarmi, cosa
che
dimostrava che io a Caius non andavo sicuramente a genio. Ritiro tutta la benevolenza che avevo verso di lui.
Poi
lasciò perdere Jane e si avvicinò a me: quando fu
a
meno di sessanta centimetri, si fermò e iniziò ad
osservarmi sempre con
riluttanza e timore. Io sostenevo il suo sguardo, mascherando
l’angoscia che
potesse ordinare in qualsiasi momento a Jane di attaccarmi. In fin dei conti, mi odiano entrambi!
-Renesmee-
proferì Caius con disgusto.
-Caius-
dissi io nello stesso modo.
-Allora,
ormai sei una delle guardie, dico bene?
Annuii.
Purtroppo.
-E
allora perché non ti inchini al mio cospetto?
Sbuffai
ridendo. –Perché io non mi inchino mai a nessuno:
sono troppo orgogliosa per farlo. E poi, tu non sei il mio signore.
Quindi,
come puoi vedere, non riesco a trovare delle buone motivazione per
farlo.
Caius
mi osservò inespressivo. Poi tornò vicino a Jane.
–Guarda Jane. Guarda che esempio di insolenza e sfrontatezza
ci tocca vedere.
Questa ragazzina fa ancora la spiritosa, ma non si è resa
conto che non è lei a
comandare. Ma nonostante ciò, non la si può
toccare. È per questo che ti ho
fermata Jane: Renesmee è intoccabile.
Rimasi
di stucco di fronte ad una tale affermazione.
–Intoccabile? IO!?! E perché?
Caius
mi fulminò nauseato. –Non lo so, ma Aro ha
ordinato
così: ha stabilito che tu Renesmee Cullen sei intoccabile
per tutto il periodo
che starai con noi Volturi. Spero che non sia molto.
-Anch’io-
rimarcai.
Caius
rise. –Ma come? La nuova prediletta di Aro si
lamenta? E come è possibile?
Io
rimasi a bocca aperta. Nuova prediletta di
Aro? Jane invece mi ringhiò contro, e lo stesso
fece Clarissa. Alec si voltò verso Caius. –Cosa
intendete dire, mio signore?
-Ma
non lo avete ancora capito? La piccola Renesmee
Cullen con la sua mediocre abilità è riuscita ad
andare in simpatia a mio
fratello Aro. Se no perché costringerla a diventare una di
noi? Perché darle
l’immunità assoluta?
Ora
tutti mi fissavano: chi con stupore, chi con fare
indagatore, ma soprattutto chi con odio. Io me ne stavo lì,
immobile, senza
fare niente: ero troppo sconvolta per fare qualcosa. Che Aro avesse
qualcosa in
mente ne ero sicura, ma la cosa che mi aveva più stupita era
che tutti
credevano che io ero diventata la sua prediletta. Ecco spiegato lo
strano
comportamento di tutti gli altri vampiri, ecco spiegata la mia
immunità. Ma sul serio sono
diventata la nuova
prediletta di Aro? All’inizio credevo che fosse
una stupida convinzione di
Jane, ma ora qualche dubbio mi stava venendo anche a me.
Caius
mi stava osservando mentre ero nel dubbio. –Cos’hai
Renesmee? Non mi credi? Eppure lo vedi anche tu che Aro ti ha concesso
troppo.
Se fosse stato per me, non saresti mai entrata a far parte del corpo di
guardia
e ti avrei fatta uccidere all’istante.
Risi.
–Com’è dura vivere all’ombra
del fratello, eh?
Caius
strinse i denti. Sapeva perfettamente che era la
verità: nelle decisioni che i Volturi dovevano prendere, di
solito era sempre
quella di Aro ad avere più peso e più rilevanza,
e di conseguenza poi era
quella che prevaleva sulle altre; gli altri due contavano qualcosa ma
in
maniera nettamente minore, solo che a differenza di Marcus che la cosa
gli era
del tutto indifferente, Caius gli importava molto e detestava questo
status delle
cose. Tutti se ne erano accorti, e forse anche lo stesso Aro,
nonostante Caius
non lo ammettesse mai.
Incrociai
le braccia e sorrisi beffarda. Meno male che
sono intoccabile, altrimenti
già ero morta! Caius non ci avrebbe pensato due
volte ad uccidermi per
quella pericolosa verità che avevo detto, ma non lo poteva
fare. Cominciai a
vedere il lato positivo di questa nuova immunità: potevo
rispondere apertamente
a qualsiasi accusa mi si fosse fatta senza doverne pagare le
conseguenze, e
questo per me valeva più dell’oro. Almeno
in questa prigione posso mantenere un po’ di
dignità!
Caius
sputò per terra allontanandosi impercettibilmente
da me. –A quanto pare la nuova prediletta approfitta del suo
nuovo ruolo
sfottendo gli altri.
Ribattei
all’istante. –Non sfotto gli altri, ma rispondo
solo ad una provocazione che mi viene fatta da chiunque. E poi non
intendo per
niente approfittarne anche perché secondo me non
è per niente vero.
-Non
è vero, eh?- rispose con riluttanza –Non lo
conosci
per niente mio fratello. Non sai quali e quante manie ha. Non sai cosa
gli
possa passare nella mente quando vede una nuova fonte di potere, e non
sai fino
a che punto può spingersi per ottenerla. È capace
di servirsi di chiunque e
qualunque cosa.
-Ma
io a cosa mai potrei servirgli?
Caius
rise beffardo. –E cosa ne so io? Aro condivide le
sue idee solo quando gli fa comodo; e poi anche se lo sapessi, non te
lo direi
mai. Comunque se sei tanto curiosa puoi sempre chiederlo a lui: mi ha
detto di
dirti che ti aspetta davanti ai tuoi alloggi per parlarti.
Annuii.
–Ci andrò subito.
Jane
ringhiò ancora più forte. Era ovvio: era gelosa
che
io e il suo padrone avessimo qualcosa da dirci in privato. Quando la gente è stupida…
Caius
posò uno sguardo di rimprovero su Jane. –Avanti
Jane, calmati. Non costringermi poi a doverti rinchiudere nella
prigione perché
hai fatto del male a Renesmee, ci rimarrei troppo male- e infine mi
guardò con
disgusto.
Di
tutta risposta io mi misi di lato, per lasciare libero
il passaggio verso l’ascensore. Mentre Caius si incamminava
con la sua scorta
al seguito, Alec e Clarissa lo seguirono subito ma Jane mi rivolse
prima uno
sguardo ricco di odio e di sfida. –Non credere che solo
perché sei intoccabile
io non ti attaccherò più. No, ci sarà
sempre un’occasione.
Ricambiai
lo sguardo. –Sono pronta.
-Stai
attenta a te- e scomparve nell’ombra.
Sospirai
di sollievo appoggiandomi con le spalle alla
parete: finalmente era finita.
Punto della
situazione: ero stata costretta a diventare
una guardia dei Volturi, grazie ad Aro; ero diventata intoccabile,
grazie ad
Aro; ero odiata dalla maggior parte delle guardie e da Caius in
persona, grazie
ad Aro; la mia vita era diventata un inferno, grazie ad Aro. Ma
quanto posso detestarlo?
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Mmmmmmmmmmmmmmm.....
Sul serio Nessie
è la nuova prediletta di Aro??
E se si,
perchè???
Tante domande, a cui
troveremo una risposta nel prossimo capitolo...
...o almeno in parte!
Ora, credo che prima
della fine di luglio riuscirò a postare un nuovo capitolo...
poi dal 1 al 10 me ne
vado in Trentino e il resto del mese invece sto al mare a Ladispoli...
qnd è molto
probabile che ad agosto nn posterò...
massimo
metterò un capitolo o due...
E adesso me ne vado a
pranzare!
Bacio!!!
Alla prossima!!
|
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Capitolo 30 *** 29. Nuovi e vecchi dubbi ***
29 puntata bozze
Salve!!
Si, sono viva!!
^__^'''''
Perchè non
mi sono fatta sentire per tutto questo tempo??
Semplice: ho dovuto
fare i conti con la partenza arrivata troppo presto
e i compiti delle
vacanze che incombevano su di me come un avvoltoio pronto a divorare la
sua preda...
Ma dopo questa
brillante descrizione, dico che adesso sono tornata
e che
ripartirò il finesettimana per il mare, tra
venerdì
pomeriggio - sabato mattina - sabato sera, non si sa ancora...
Devo dire che ho le
idee molto chiare quest'estate... -___-''
Comunque, dopo 10
rilassatissimi giorni in montagna in Trentino,
dover per inciso la
sera andavo in giro con la FELPA perchè era fresco
*ç*,
sono tornata per un
breve sosta nella mia bellissima città eterna Roma,
dove per inciso se
potessi mi toglierei anke la PELLE per quanto fa caldo -___-
......
Ora secondo voi, vi
sembra strano che io sono dispiaciuta di non essere più in
montagna??
noe_princi89: mia cara
noemi come va?? cmq la tua supposizione/idea non è male....
anzi
si avvicina molto più di quanto credi al vero scopo di
Aro... ma
non sperare di capire molto con il nuovo capitolo, perchè si
sa,
Aro è diabolico... ti pare che adesso quello appena gli
kiediamo
qual è il suo piano malefico ce lo dice subito?? ma dai...
XDXP
Paretta: ciao teso!! allora
tornata dalla vacanza?? ti sei divertita?? spero proprio di si ^__^
sono strafelice ke con gli esami sia andato ttt bn, nn ne
avevo
dubbi =D (sembro una di quelle zie che si congratulano con i
nipoti che nn vedono mai! -.-'') vbb, Caius che rompe nn mi
sembra un gran novità ù_ù
beh Nessie non
è mai contenta ricordatelo... sarà per il fatto
che
è un po' viziata?? (si, secondo me è un po' molto
viziata... pensaci con tutta la famiglia Cullen appresso!! XDXD
Lale loves vampires:
salve
a voi Miss Curiosità!! ma cosa vedono le mie fosche
pupille??
due commenti??? e qst xkè??? xkè la tua
curiosità
nn ha resistito così tanto tempo??? XDXDXD scs se
cio
messo tanto tempo a postare... guarda per farmi xdonare ti dico che
delle tue quattro teorie, tre sn sbagliate mentre una solo è
corretta in parte.... vedi tu qual è! XD anke se il piano di
Aro
è leggermente più complesso... insomma stiamo
sempre
parlando di Aro, no? =D e naturalmente tu vorrai sapere qual
è e
nei minimi dettagli.... altrimenti che Miss Curiosità
saresti!
XD ma m dispiace dirlo credo proprio che dovrai attendere ancora un
po'... del tipo che in qst puntata Aro nn dirà
nulla!
-___- (credo di avereti appena detto qs ttt il capitolo... o.O ops!)
pazzerella_92: ciao teso!
ttt bn? beh, e ki nn risponderebbe a Jane se quella nanetta
lì
si comportasse in quel modo??? ù.ù
mmmmmm dal
commento positivo all'azione devo dedurre che ti piacciono i capitoli
molto movimentati..... muble muble la mia intelligente (si fa x dire!
-.-) e furba mente sta pensando a come rendere i capitoli movimentati
per farti piacere, ma mi sa tanto che per un po' dobbiamo essere
cauti!! disp ^____^'
_Kiarina Cullen_: ma no dai
teso, farsi battere dai Volturi persino dal modello del computer m
sembra esagerato... XDXDXD mi fa piacere che ti stia piacendo
l'andazzo della storia, ma una domanda piccola piccola?? ^__^'''' dare
del "soda" a Renesmee è come dire che è una tipa
tosta,
vero? l'uovo non centra nnt?? -.-'''' scs ma a volte m perdo in un
bicchier d'acqua u.u'
mileybest: allora amo io ti
ho aggiunto... se vedi l'invito di una certa silvia_2x quella so io! =D
cmq, la tua ipotesi riguardo Aro nn è del tutto
sbagliata,
insomma un po' ciai preso... certo non ti posso dire ttt e neanke lui,
Aro, perchè se no sarebbe troppo facile....XP ti pare che io
adesso faccio ttt semplice?? che scrittrice perfida sarei se no???
XDXDXDXP
Sammy Cullen: la mia
adorata Sammmy!!! m sembra strano risponderti ai commenti qnd ci
sentiamo quasi tutti i giorni su msn -.-........ senza contare che le
nostre discussioni sono di alto livello culturale (tipo i Volturi in
vacanza alle hawaii XD)....... sarebbe carino fare una parodia con
tutti gli skleri che facciamo, oppure ci rovinerebbe la reputazione di
ragazze belle e intelligenti -.-'''''''''''''' ma cmq, cosa
posso
dirti sul nuovo capitolo?? beh nnt, visto che kissa come sai
già come inizia e come finisce ò.O XD ma cmq,
torturare
Nessie mi sembra alquanto violento ed esagerato (Caius: sisi...
torturiamola!! +___+ *ç* Civia: tu mo ke centri??
zitto!
torna a mangiare le ciambelle con Homer o i popcorn con Felix e Alec)
mentre per la riconscenza verso Aro, forse hai ragione: per una volta
ha fatto qualcosa di giusto (Aro: modestamente sono sempre il
migliore!! Sammy: adesso non esageriamo -___- Aro: ma tu non stavi
appiccicata a Marcus??? Sammy: m sn dovuta staccare
ç___ç
Aro: beh allora perchè non ti appicciki a me?
*ç*
Sammy: ripeto, non esageriamo -___- Civia: ke
bello, non
litigate più! ^^ Sammy: per forza, ho scoperto che
ha una
cotta per me! adesso me lo rigiro come un pedalino!
è__è
Civia: sono fiera di te... uh guarda, è arrivato
Marcus.
ciao Marcus! ^^ Marcus: ciao civ... *viene
atterrato da
Sammy che inizia a baciarlo* Civia: *batte una mano sulla
dfronte* siamo alle solite! Aro: NO! perchè Sammy?
ç___ç Civia: povero, è
diperato! -___-''
*nel frattempo, Caius Alec Felix e Homer hanno fatto
comunella e
stanno mangiando popcorn e ciambelle ttt insieme* )
Nessie93: brava teso, c sei
arrivata subito che qst è un capitolo di collegamento (anzi,
doveva essere tutt'uno con questo, ma sono venuti ttt e due lunghi come
due capitoli -.-'') certo che intendevo la reazione degli
altri
vampiri... tu invece speravi ancora nella cara vecchia famiglia che sta
pensando a come poterla salvare.... ma ci vorrà
del tempo,
MOLTO tempo.... =D=P l'idea di Volvy è fenomenale!!
cioè,
ho riso come una pazza!! XDXD calcola che in montagna ne ho avvistata
una di Volvo c30, e io da dentro la mia macchina m sn messa ad urlare
come una pazza... i miei si sono preoccupati e hanno iniziato a dirmi
se mi ero fatta male o se era entrato un animale... e qnd gli ho detto
che avevo visto la Volto di Edward, mia madre fa "ma vaffan**** te,
Edward e la macchina!" ci sono rimasta malissimo
ç____ç
lilly3: lasciamo stare i compiti, che
se no mi viene una malinconia... -___- beh, certo che
l'immunità ha i suoi lati positivi, altrimenti era un vero e
proprio inferno! u.u la classe di Alec batte ttt !! XD me lo
sono immaginato più ragionevole e calmo della sorella....
quello che ogni tanto le fa capire i suoi sbagli (cosa secondo me
inutile con Jane come sorella -.-''')... mentre Clarissa è
uguale identica a Jane... poverino, un po' lo compatisco! XDXDXP
MeMeMe: carissima, grz ancora!!! =D mi
fa piacere vedere che non ti sto deludendo con il seguito della
storia.... e speriamo anke con qst nuovo capitolo!! ^^' scs
se ci ho messo tempo a postare! =D
MimiMiaotwilight4e: amore, ciao!!! bentornata!! ti
sei divertita??? ttt bn??? spero di si! =D=P sisisi, Darko forse
è l'unico leggermente più simpatico degli
altri.... e per quanto riguarda Aro, beh... è sempre il
solito!! =P quello che gli vuole dire in privato lo scoprirai in questo
capitolo.... mentre per il piano che ha in mente ci vorrà
del tempo! =D
Elle201: salve cara! =D sono felice di
sapere che mi leggi da molto tempo.... vuol dire che la storia ti
piace!! me contenta! ^^ spero di non deluderti in seguito...
Nessie riuscirà a scappare dai Volturi??? beh...
vedremo....! XDXDXP
VooDoo Doll: grz tesoro per i
complimenti... spero che continuerai a seguire la storia.... =D un
bacione e ancora grazie!! ^^
Misa_4ever: beh tesoro, devo proprio
ringraziarti tanto... ho visto che hai iniziato a commentare i
primissimi capitoli della storia... vuol dire che ti è
piaciuta davvero tanto... ne sono felice!! =D grz ancora!! ^^
Vi avevo lasciati miei
cari lettori,
alla nostra piccola e
testarda Nessie
che andava a parlare
con Aro per chiarire alcuni punti....
Riuscirà a
capire qualcosa??
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
29.
Nuovi e vecchi dubbi
Camminai
imperterrita lungo il corridoio sul quale stava la mia stanza: volevo
raggiungerla al più presto e parlare assolutamente con Aro.
La chiacchierata
con Caius avvenuta poco prima mi aveva posto delle domande a cui dovevo
assolutamente trovare una risposta.
Sul
serio ero diventata la sua nuova prediletta? Il fatto che tutti
pensassero di
si era più che giustificato da diversi comportamenti di Aro
nei miei confronti:
prima di tutto mi aveva voluto tra le sue schiere a tutti i costi; non
mi ha
ucciso nonostante avessi battuto Jane, uno dei suoi attacchi migliori;
e mi
aveva anche concesso il privilegio di essere intoccabile per tutti i
vampiri
della Casa. Non poteva averlo fatto solo perché ero la nuova
arrivata.
Eppure
non poteva essere possibile una cosa del genere: io non potevo essere
la sua
preferita! Ero una Cullen, un altro clan che per la precisione
è stato l’ultimo
negli ultimi quindici anni ad aver fronteggiato i Volturi con successo,
e
inoltre che è il clan di vampiri più grande dopo
di loro; senza contare che poi
io ero la figlia di Edward e Bella, il vampiro che si era innamorato
dell’umana
trasgredendo alla regola principale dei vampiri. Aro non poteva
“adorarmi”.
Ma allora perché tutto quello? Era
proprio ciò che dovevo
scoprire.
Caius
mi aveva detto che Aro mi stava aspettando di fronte alla mia stanza
perché
doveva parlarmi. Me lo immaginavo davanti la porta, ad aspettare come
se niente
fosse, circondato come al solito dalla sua corte di guardie del corpo;
e invece
trovai la porta chiusa e all’esterno appoggiata alla parete
di destra, una sola
unica vampira che però conoscevo bene: Renata. Fissava il
pavimento assente,
persa nei suoi pensieri, e con uno sguardo misto tra il vago,
l’attento e
l’intimorito; mi dava l’idea di qualcuno che stava
facendo una cosa per
abitudine, come se la facesse tutti i giorni da parecchi anni, sempre
con cura
e attenzione, ma che allo stesso tempo temesse che qualcosa andasse
storto.
Sembrava una di quelle donne isteriche che andavano dallo psicanalista.
Non si accorse
neanche di me che mi avvicinavo.
Mi
fermai davanti alla porta e mi misi a guardarla, aspettando che mi
dicesse
qualcosa. Ma Renata era impassibile, così mi schiarii la
gola molto
rumorosamente ed ottenni finalmente la sua attenzione.
-Ah,
R-Renesmee- disse balbettando un po’ sul mio nome
–sei arrivata finalmente.
-Già.
Avrei fatto prima, se non fosse stato per il fatto che ho avuto delle
piccole
divergenze con alcune persone.
Renata
sembrava non capire. –Certo. Il nostro signore Aro ti vuole
parlare. Ti sta
aspettando nella tua stanza.
-Si,
me lo aveva detto Caius. Adesso vado- ed entrai, lasciando fuori Renata
che non
aveva la minima voglia di entrare. Sembra
che ne abbia paura.
Appena
mi chiusi la porta alle spalle, rimasi sbalordita: della mia piccola
stanzetta,
arredata con solo un divano, una scrivania e una libreria, non
c’era più
traccia. Al suo posto si estendeva una stanza rettangolare, formata da
diverse
stanze quadrangolari collegate tra loro, molto grande e arredata con
molto
gusto e stile: appena entrata trovai al centro della stanza un tavolo
di mogano
circolare con due sedie; al posto della scrivania c’era un
nuovo divano, più
grande, di pelle bianca, che si estendeva per tutto l’angolo
diventando una
bella penisola; la libreria era stata spostata e messa affianco alla
penisola;
e infine sulla parete adiacente alla porta era stato messo un moderno
angolo
cottura completo di tutto, con gli elettrodomestici più
costosi sul mercato; e
sulla mia testa, tondeggiava un grande lampadario antico, che aveva
sostituito
la vecchia plafoniera.
Rimasi
a bocca aperta solo per un po’, quando poi vidi che al centro
della parete di
destra, dove prima c’era la libreria, era stata creata una
porta che portava
alla stanza adiacente, anch’essa rimessa a nuovo: le pareti
erano state
ritinteggiate di un leggero arancione; la porta che dava sul corridoio
murata,
e addossata ad essa di lato un enorme letto a baldacchino, in tinta con
le
pareti della stanza; sull’altra parete in corrispondenza del
letto c’era un grande
armadio, e affianco ad esso una nuova scrivania più grande e
più bella, con un
sedia stile barocco.
Prima
di lasciare alla mia mente libero pensiero per commentare, andai subito
verso
la parete che era di fronte a me, che come nella precedente stanza
c’era stata
fatta una porta: anch’essa condusse alla stanza adiacente,
completamente
piastrellata e arredata come se fosse un bagno, completo di vasca da
bagno con
idromassaggio e di angolo trucco con un enorme specchio illuminato.
Rimasi
basita e interdetta per alcuni secondi, finché non uscii dal
bagno,
richiudendomi la porta alle spalle. Uao! Era
tutto ciò che riuscivo a pensare, ma era anche
ciò che rendesse veramente bene
l’idea di quello che era successo nella mia stanza.
Osservai
nuovamente la mia stanza da letto, finche non mi accorsi della presenza
di Aro,
in piedi vicino la scrivania, che osservava ammirato i miei disegni. Ma è sempre stato lì?
-Meraviglioso,
assolutamente meraviglioso- ripeteva tra se e se, mentre continuava ad
vedere i
miei disegni.
Me
lo
fissai a bocca aperta per un po’. –Aro?
Si
voltò verso di me. –Oh Renesmee, eccoti qui!- e
rimise i disegni sulla
scrivania –Hai visto i lavori che ho fatto fare alla tua
stanza?- disse
allargando le braccia per mostrare tutt’intorno il nuovo
arredamento.
Annuii.
–Vedo vedo.
-E
allora che ne pensi?- mi chiese con un sorriso troppo contento.
-Penso
a che devo l’onore.
Aro
sembrava non capire. –Perché mai tutto
ciò?- chiesi spiegandomi meglio.
Aro
rise. –Perché? Ti sembra questo il modo per
ingraziarmi per aver reso più
confortevole il tuo soggiorno presso di noi?
Il mio soggiorno presso di voi
non sarà mai confortevole per me, quindi non ti sforzare! –Beh,
grazie. Grazie davvero. Ma
perché?
-Te
l’ho appena detto, no? Per renderti il soggiorno
più confortevole.
-Si,
ma non credo che tu lo faccia con tutti i tuoi nuovi arrivati.
Sorrise
e iniziò a camminare per la stanza. –Diciamo che
tu sei un po’ speciale:
appartieni ad un altro clan e hai abitudini diverse dalla nostre,
perciò ho
cercato di venirti incontro.
-Venirmi
incontro con la camera grande, il bagno e
l’immunità?- gli chiesi incrociando
le braccia.
Rise.
–Vedo che hai saputo.
-Si
ho saputo, e grazie a ciò mi ritrovo ad essere odiata dalla
maggior parte delle
guardie e da Caius.
-Loro
ti odiano solo per invidia: sei la prima a cui concedo
l’immunità assoluta. E
non potevo fare altrimenti: già eri odiata perché
sei una Cullen, e inoltre
Jane vuole praticamente ucciderti.
Mi
scappò una risata. –Mi sono scontrata con lei poco
fa. Ne ha pochi di motivi
per uccidermi.
Aro
rise molto apertamente. –Senza alcun dubbio!
Tornai
seria a fissarlo. –Uno di questi è che mi
considera la tua nuova prediletta.
Aro
smise di ridere all’istante e mi guardò curioso.
–Davvero?
-E
non solo lei: anche Caius lo pensa, e altre guardie. Dicono che mi hai
concesso
troppo. E non hanno tutti i torti: prima
l’immunità e adesso questo- e indicai
la nuova stanza.
Aro
rimase a guardarmi per un po’, mentre io non smettevo un
attimo di fissarlo: il
momento della verità era arrivato e finalmente avrei
scoperto perché Aro mi
aveva preso in simpatia. Ormai il dubbio era diventato certezza dopo
che avevo
visto la stanza ristrutturata, e l’unica domanda che mi
rimaneva quindi era
perché ero diventata la sua nuova prediletta. Deve
avere un piano e io ne devo far parte… ma a cosa mai potrei
servirgli?
Aro
sorrise e iniziò ad avvicinarsi a me con vacuità.
–Beh questo è quello che
pensano loro. Tu cosa pensi, Renesmee?
-Io
non penso niente, vedo solo quello che succede. E quel che ho visto
è un po’
troppo esagerato nei miei confronti.
-Ma
te l’ho detto no? Lo faccio solo per rendere il tuo soggiorno
più confortevole.
-Non
me la dai a bere Aro. C’è qualcos’altro
sotto, non è vero?
Aro
sorrise e si avvicinò ancora di più: ora ci
trovavano uno di fronte all’altra.
–Sei furba ragazzina.
-Tutta
mio padre.
Rise.
–Non lo metto in dubbio. Hai ragione,
c’è effettivamente qualcosa sotto- e mi
guardò penetrante negli occhi –La
verità è che mi sento molto in colpa per
averti costretto a diventare una dei nostri contro la tua
volontà, e perciò mi
sono ripromesso di renderti il soggiorno confortevole.
Inarcai
le sopracciglia. Aro che si sente in
colpa? Si certo, e allora gli asini volano! –E
sarebbe questa la verità?
Aro
sorrise bonariamente. –E quale se no?
Sospirai
sarcastica e scossi la testa: non mi avrebbe mai detto cosa aveva in
mente.
Questa conversazione non sarebbe mai andata più in
là e io non avrei mai
scoperto qualcosa di più.
Anche
Aro capì che ormai mi ero arresa nella ricerca della
verità, e così cambiò
subito argomento per evitare altre domande spiacevoli.
–Comunque, ti piace la
tua nuova stanza?
-Ottimo
arredamento, davvero. Ma come mai il bagno e l’angolo cottura?
-Perché
nella casa non ci sono visto che noi vampiri non li utilizziamo. Poi ti
ho
fatto mettere anche un letto e visto che lo spazio era poco, ho fatto
unificare
tre stanze libere per crearne di nuovo. Tanto per ora non si
riempiranno.
-E
lo
hai fatto fare tutto questa mattina mentre ero a fare il giro turistico?
-Certo.
Diciamo solo che gli umani quando vogliono sanno essere molto veloci- e
sorrise
sadico.
-Immagino
che oltre a pagarli, li avrete anche minacciati- chiesi con ribrezzo.
-Giusto
un po’, solo per convincerli a sbrigarsi e a non aprire bocca
su quello che
hanno visto.
-Mi
sembra
giusto- dissi sarcastica.
Aro
rise e si riavvicinò alla scrivania. –Mentre
mettevano a posto la tua roba, ho
visto per caso i tuoi disegni: sei davvero brava Renesmee, hai un
talento molto
raro- e nel frattempo guardava di nuovo i miei disegni: alcuni ritratti
della
mia famiglia, di Jacob e dei miei amici umani, oppure qualche paesaggio
delle
montagne o della spiaggia.
Andai
anch’io lì vicino e li rimisi tutti nel blocco a
posto. –Ti ringrazio.
-Magari
chi lo sa, un giorno potresti farmi un ritratto- disse scherzosamente.
Ma quest’uomo non fa altro che
ridere? –Forse.
Tanto da oggi in poi, ho molto tempo libero.
-E
perché?
Allargai
le braccia. –Cosa vuoi che faccia qua dentro? Non puoi
pretendere che io faccia
qualche missione per te perché non ne sono in grado!
-Oh
ma se è per questo puoi stare tranquilla: ho già
preparato un programma apposta
per te.
Sgranai
gli occhi. –Davvero? E in che cosa consisterebbe?
Aro
iniziò a parlare con tono compiaciuto. –Prima di
tutto voglio che ti impari
l’italiano: siamo in Italia e devi parlare la lingua
nazionale. In più, non ti
farebbe male studiare un po’ di storia e cultura del nostro
paese, nonché della
storia dei vampiri. E per concludere, ho deciso che potrebbe esserti
utile
anche un po’ di latino e greco: è da loro che
derivano la maggior parte delle
lingue europee.
-Cavoli!
Aro vuoi distruggermi? Neanche a scuola seguo così tanti
programmi!
Rise.
–Non è molto, e poi non li farai
tutt’insieme ma un po’ alla volta. Ti
istruirei io personalmente, ma devo occuparmi della Casa e il resto.
Farai le
tue lezioni di mattina, dalle 8 a mezzogiorno, con Marcus nei suoi
alloggi.
Marcus? Non sapevo come prenderla:
Marcus
era l’unico dei Volturi che era sempre stato indifferente a
ciò che succedeva
con il clan, per cui non sapevo che carattere o che manie potesse
avere. Aveva
sempre quell’aria spenta e triste, di qualcuno che sta
perennemente con la
testa persa nei propri pensieri. Non ne sapevo la causa. Forse
questa sarà un ottima occasione per conoscerlo
meglio…
-Quindi
la mattina è come se avessi scuola- dissi lasciando perdere
chi fosse il
maestro –E poi?
-Nel
pomeriggio ho intenzione che ti alleni costantemente nella nostra
palestra: sei
solo una mezza vampira e hai bisogno di allenamento per ottenere i
risultati di
un normale vampiro.
-Guarda
che se è per questo mi allenavo anche a casa con mio zio
Jasper.
-Ragion
per cui è meglio continuare: non mi sembra saggio perdere
anni di allenamento!
Non sei d’accordo con me?- e mi sorrise convincente.
Tanto anche se non lo sono, fai
sempre come ti pare! –E
con chi dovrei fare l’allenamento?
-Ancora
non ho deciso: devo vedere chi delle guardie può essere
disponibile.
-Perché?
Cos’altro hanno da fare?- chiesi scherzandoci su.
-La
mattina di solito tutti i membri del corpo di guardie se ne stanno nei
loro
alloggi, oppure nella sala principale, o dove vogliono loro: sono
liberi, a
meno che io, Caius o Marcus non gli ordiniamo qualcosa. È
nel pomeriggio e
tarda serata che hanno il permesso di uscire e andare a caccia: il sole
sta
tramontando e per noi è un bene.
-Quindi
possono uscire solo quando non c’è il sole, oppure
durante il tramonto?
-Eccetto
casi straordinari, ma in sintesi è così. Alle
guardie io e i miei fratelli
abbiamo dato piena libertà di uscita, a patto che loro non
si facciano scoprire
dagli umani. Quindi esporsi alla luce del sole oppure uscire
esclusivamente di
notte non è proprio l’ideale.
-Capisco-
dissi mentre mi appuntavo mentalmente quell’informazione
–Ma quindi, non
“cacciate” neanche all’interno della
città. Altrimenti questo farebbe
insospettire qualcuno, no?
-Brava
Renesmee. Sei molto intelligente. Sono sempre più convinto
che sarai preziosa
per noi.
Si si, l’importante è
crederci! Cambiai subito argomento. –Io
posso uscire quando voglio, tanto la luce del sole non mi fa niente.
-Si
lo so, ma tanto non puoi uscire senza il mio permesso. E adesso non ce
l’hai.
Sgranai
gli occhi. –E perché?
Aro
sorrise. –Diciamo che prima devi ottenere la mia fiducia e io
la tua
obbedienza. Ti ho requisito anche il telefonino e il tuo computer: se
vuoi
collegarti ad Internet, ci sono le sale studio in biblioteca.
-Certo,
con la rete controllata da te personalmente, no?
Rise.
–Ovvio!
Che bello! Sapeva che avrei cercato
subito
di rintracciare la mia famiglia, e quindi mi aveva tolto telefonino,
Internet e
anche la possibilità di uscire nella città anche
solo per spedire una lettera o
una cartolina. Alzai gli occhi al cielo e grugnii in silenzio.
Aro
se ne accorse. –Dai non te la prendere. Ma comprendimi, non
posso lasciarti la
possibilità di sentirti con i Cullen, potreste sempre
allearvi contro di me e
non mi va- e allungò una mano sulla mia spalla per
confortarmi un po’.
Ma
non glielo permisi e mi allontanai scivolando di lato. Aro mi
guardò
interrogativo. –Hai già visto nella mia mente. Una
volta basta e avanza- gli
risposi.
All’inizio
rimase basito, ma poi scoppiò una forte e sonora risata.
–Davvero incredibile
Renesmee: hai preveduto ciò che sarebbe successo per caso.
Per caso… si si, come no! –Non
abbasso mai la guardia.
-E
così deve essere. Brava Renesmee. Ora è meglio
che vada, gli altri vampiri
hanno bisogno dei miei ordini. Oggi ti lascio il tempo necessario per
prendere
confidenza con la tua nuova stanza. Nell’armadio troverai la
tua valigia che
abbiamo preso all’hotel, e la dispensa e il frigorifero in
cucina sono pieni
quindi puoi cucinarti quello che vuoi.
-Perfetto.
–Spero
sul serio che ti troverai bene. Per tua informazione, credo proprio che
tra
poco Heidi andrà di nuovo a caccia e quindi forse per
stasera avremmo da mangiare-
e Aro sorrise sadico –Sei sicura di non voler essere dei
nostri?
Ridussi
gli occhi a due fessure. –Preferisco un’insalata,
se non ti dispiace.
Rise.
–Come vuoi tu. A domani mattina Renesmee- e uscì
dalla camera per entrare
nell’altra e poi finalmente uscire dalla mia stanza
chiudendosi la porta alle
spalle.
La
prima cosa che feci fu subito levarmi di dosso quella stupida mantella
nera,
buttarla per terra e calciarla sotto il letto; poi andai
nell’altra sala e mi
buttai di peso sulla penisola: che giornata! Era passato solo un
giorno, anzi
una sola mattinata, e già sapevo orientarmi nella Casa,
avevo fatto amicizia
con Darko, quasi combattuto con Jane, scoperto che ero intoccabile,
parlato con
Caius, incontrato Aro, saputo che ero diventata la sua nuova
prediletta,
ottenuto una stanza immensa, ricevuto da Aro un programma stilato per
le mie
giornate, e avevo anche compreso che non potevo mettermi in contatto
con la mia
famiglia in nessun modo.
Dio, come mi gira la
testa! Non pensai per niente
a quello
che sarebbe potuto capitare l’indomani, e lasciai che il mal
di testa si
impadronisse di me e mi fece addormentare. L’unica cosa che
era fissa nella mia
mente era una soltanto: dovevo assolutamente riuscire ad andarmene da
lì.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Beh, ricordiamo una
cosa: Aro è sempre Aro!
Vi pare che si mette a
dire i suoi piani così, ai quattro venti???
Ma andiamo! =P
Per quanto riguarda la
nuova stanza di Nessie,
se alcuni di voi si
sono persi (può capitare u.u)
la mia cara amica Lidy
(a cui prima o poi dovrò fare una statua...! =D)
ha fatto un'altra
piantina della stanza...
Eccola qui: nuova stanza di
Nessie
E poi, come alcuni di
voi se ne sono accorti (o forse no -.-'')
ho chiuso e aperto un
nuovo ciclo... perchè?
beh come vi avevo
già detto sono andata avanti a scrivere con i capitoli...
e come sempre vi ho
detto ne stanno venendo fuori anche troppi per un solo ciclo...
Così invece
di farne uno l'ho diviso e ne faccio due.
Quindi oggi:
5° ciclo "Gita in
Italia":
[concluso]
e la prossima volta:
6° ciclo "Soggiorno
dai Volturi":
[prossimamente]
Naturalmente la storia
poi continuerà con il piano di Nessie per scappare dalla
Casa...
perchè ve
lo assicuro, qualcosa si inventerà...
tranquilli.... =P
Bene, credo di avervi
detto ttt... anzi no!
Vorrei ricordare che
visto che adesso parto il prossimo post sarà a settembre
Nonostante mi
porterò il computer da mio nonno non credo che
metterò nuove puntate
ma penso invece di
scriverne delle nuove... =D
Un bacione a tutti voi
e ancora buone
vacanze! ^^'
|
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Capitolo 31 *** 30. Marcus ***
30 puntata bozze
...e insomma, il lupo
perde il pelo ma non il vizio, eh!!?!! ^^''
Perchè dico
così?? Andiamo ragazzi, volete proprio farmi sentire ancora
più male...?? >.<
E va bene, in fin die
conti me lo merito....
Dico così
perchè vi avevo promesso di riniziare ad aggiornare
più frequentemente,
e invece eccomi qua,
che anke qst volta co ho messo una cifra!
Certo, vi avevo
avvertito che avrei postato a settembre,
ma è anche
vero che il mio proggetto originale era postare ai primi di sett.
e poi postare di nuovo
prima dell'inzio della scuola....
E invece no!! Ragazzi,
mi dispiace tanto, ma come al solito non ho avuto tempo!! -.-
Nei primi di sett ho
avuto da fare con alcuni miei amici che hanno avuto gli esami di
riparazione
(a proposito, alcuni
di voi dovevano farli?? come sono andati??? fatemi sapere =D )
e in più
sono rimasta indietro con i compiti delle vacanze e lunedì
devo inziare il 3° liceo (ke p****)
In pratica, la scuola
non è neanke iniziata e io sn già stressata!!
Come la vedo male
quest'anno.... -___-'''
Nessie93: ciao
tesoro! come va, ttt bn?? =D beh si, il fatto che di ogni parola che
dice Aro se ne capisce a malapena mezza, era più o meno
l'effetto che volevo dare... primo: Aro è così,
dei suoi
piani nn si capisce mai nnt... e secondo: ancora non mi va di rivelare
molto del suo piano....XDXP preoccupiamoci piuttosto delle
giornate di Nessie, ke come hai detto tu la tortureranno per via della
scuola... e il nuovo ciclo, beh è nato più per
comodità mia U.U =P
MimiMiaotwilight4e: ma
ciao carissima!! si, ottime vacanze e più che divertenti
devo
ammettere sono state rilassante... e ci sono proprio volute! purtroppo
adesso si ricomincia ç.ç ma cambiamo
argomento...
mmmmm comprare Nessie... e brava ragazza, il tuo intuito sta lentamente
facendo faville... ti stai avvicinando alla verità... oppure
no?
XDXD mi dovresti conoscere ormai, ti lascerò sempre in
dubbio! =P
noe_princi89: ciao
cara! ttt ok?? dunque, Aro usa Nessie per arrivare ai Cullen, eh?? qst
la tua idea... nessuno te la toglie... così hai detto e
così farò... io certamente non te la tolgo... e
allora
non ti dico se è sbagliata.... ma neanke se è
giusta...!!
=P
Marty95: ciao
tesoro!! davvero hai passato l'esame??!!!! evvai!!! sn contentissima!!!
=D yee!! allora, di ttt qll ke mi hai detto credo di aver
capito
ben poco (nn è colpa tua, ti 6 spiegata
benissimo, sn io
rincoglionita ke nn capisco alcune cose... -.-''' ) cmq ti
dico
qll ke ho capito: tu mi scrivevi le recensioni (ke tu giudiki da
maniaca, ma a me fa molto piacere ricevere così tante
attenzioni
da una lettrice =D ).... io ti rispondevo ma tu non te ne accorgevi....
e alla fine, qnd tu t sei resa conto ke invece io ti avevo risposto, ti
sei sentita uno skifo perkè nn lo avevi capito prima.... beh
non
mi sembra una cosa così grave, insomma capita!! ^^ ankio la
maggior parte delle volte sono una deficente cronica...
tranquilla tesoro!! =D e poi quella che si deve sentire lusingata sono
io: cavolo ho una fan ke si è drogata per la mia storia!!!
=D
il momento è molto toccante.... mi sto
commovendo...
ç_ç
_Kiarina Cullen_:
ok cara, grz per la traduzione toscano-italiano =D a volte capita che
si faccia confusione tra le due lingue XD proprio lingue
perchè secondo me ogni dialetto è una lingua a
sè
^^ cmq l'idea di passare da Aro a kiedergli una stanza del genere non
è male.... se è ti raggiungo e vedo se
è disposto
a farmela anke a me...XDXD se continua così Aro
avrà un
futuro nell'arredamento..!! XDXDXD
Sammy Cullen: a
joy, mya e stee nn ci avevo pensato....XDXD devo kiamare Aro e
dirglielo... Aro (in collegamento dalla webcam): guarda che io sono qui
-___-'' Civia: ah... beh, allora datti da fare, no? U.U Aro: e secondo
te cosa sto facendo?? -.-' Civia: ò.ò
(da
lontano dalla webcam) Voce: Aro!!! vieni subito qui e portami
un'aranciata!! rossa... presto!! Civia: O.o era Nessie quella?? Aro:
si... da quando le ho fatto la stanza nuova, sn diventato il suo nuovo
maggiordomo -.- Civia: maggiordomo!!???!!! O.O (da
lontano)
Nessie: AROOOOOOOOOOO!!!!!!!! Perchè co metti tanto??? Dove
sei
andato a prendere le aranciata, in Sicilia!!???!! Datti fare,
altrimenti ti licenzio!! è_é Aro: fai a
fare del
bene alle persone... (e malinconico se ne va) Civia: O.O
(senza
parole) Tizioallawebcam: Civia? Sei tu?? Civia:
Marcus??
ciao!! ^.^ come stai? Marcus: coma al solito, anke se adesso
devo
lasciarti...tra poco devo fare il massaggio a Sammy Civia:
massaggi?? O.o dimmi Marcus, non sarai mica il personal trainer di
Sammy?? Marcus: non solo di Sammy, ma anke di Nessie e di
Heidi.... non la vampira, ma la bambina che vive tra i monti
Civia: e ke centra mo qst?? Marcus: nn so... sta qui anke
lei...
Civia: fammi capire bene... tu sei il personal trainer, Aro il
maggiordomo, e allora Caius cos'è?? il cuoco??
Marcus:
si.. U.U Civia: O__O (nn ha parole) Marcus: beh ora vado..
non
voglio far aspettare Sammy... ciao... ^^ Civia (rimasta sola
e
facendo considerazioni tra se e se): qs qs vengo ankio a Volterra...
lilly3: no
mia cara, nn sn un fantasma!! =D mi disp ke nn puoi andare in
montagna al fresco... ma m spieghi perchè il collarino?? o.O
cmq com'è andato l'esame di storia?? passato??
spero di
si! =D per quanto riguarda il povero Alec, beh è
da
compatire... ma sarebbe meglio essere come Nessie: cavolo lo voglio
ankio un tizio come Aro che mi riarreda la stanza... sarebbe forte...e
inoltre paga ttt lui, quindi... U.U XDXD
Lale loves vampires: ah,
ecco la mia Miss Curiosità!! =D che credo che tra poco mi
ucciderà per averla lasciata per tutto qst tempo senza
misteri
da voler scoprire, non è vero?? XP Jane innamorata di
Nessie??
O.o o.O penso ke il caldo ti abbia dato alla testa... U.U che
ne
dici se ti accompagno in quel posto con tutti quei tizi buoni, vestiti
col camice bianco?? ^^''' XDXD skerzo =P PS: sul
serio alle
00:01 del primo settembre stavi davanti al computer, aspettando che io
aggiornavo??? ^^'' sorry!!
Bex Vampire: ciao
tesoro!! stai tranquilla, l'estate rincoglionisce un po' a tutti... e
non ti preoccupare se sei rimasta indietro...capita di prendersi molto
relax, proprio come ho fatto io... anzi anke fin troppo
perchè
cio messo un bel po' di tempo a postare...^^'' poi mi
spiegherai
perchè ti piace Aro... effetto della vacanza?? XDXP
Elle201: ciao
bella!! ttt bn?? =D beh il fatto che Aro non piace a nessuno, beh qst
l'avevo capito... vicino a me ho anke le membre del fan club "Abbasso
Aro"..... XDXD e riguardo a quallo che ha in mente, beh....
secret! =P
Kiky_Cullen96: ciao
cara! sn contenta che la mia storia ti sia piaciuta e grz mille per i
complimenti... gentilissima =D vuoi uccidere Aro e Jane?? beh, hai
tutto il mio appoggio... caricati di un bazzuca (o come si scrive -.-''
) e ti faccio entrare nella storia... XD
ciokina14: carissima!
stai tranquilla perchè ankio qst estate ho avuto un sacco da
fare, e come hai detto tu, strano ma vero, di tempo ce ne era sempre di
meno... come ti capisco -__- ma cmq, grz cara per
l'intrigante...
era proprio quello a cui miravo ^^'' spero proprio che il
seguito
non di deluda... e saprò sempre quindi che m avrai letto
nonostante tutto! =D
e un grz naturalmente
come sempre alle 200 persone ke hanno aggiunto la
storia a preferiti, e ai 59 che invece l'hanno aggiunta
alle seguite. GRAZIE! =D
Ora, tornado alla
storia...
come già ho
detto ho iniziato un nuovo ciclo
pechè
l'altro stava venendo troppo lungo....
Quindi, signori e
signore, benvenuti nel nuovo ciclo...
nel quale la nostra
Nessie dovrà abituarsi alla nuova vita da guardia....
....per il momento! =P
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
30.
Marcus
Quella
notte non chiusi occhio: non avevo sonno, in parte
a causa del mio sonnellino pomeridiano, e le poche volte che riuscivo
ad
addormentarmi anche per pochi minuti ero tormentata da orribili incubi,
che mi
costringevano a svegliarmi di colpo spaventata e ansimante. Il tema
principale
di ogni incubo era sempre lo stesso, i Volturi: li vedevo divorare i
miei
compagni, uccidere i miei amici, e provare piacere e gusto nel farlo.
Vedevo
anche la mia famiglia combattere contro di essi, il branco e le guardie
che si
affrontavano senza sosta, ma non li vedevo mai trionfare: Edward messo
a terra
da Alec, Bella soggiogata da Jane, Jacob sottomesso da Felix,
… e come sfondo a
tutto ciò, la solenne e irritante risata di Aro, che non
faceva altro che
indicarmi e addossarmi al colpa di tutto quello che stava succedendo.
E
la mattina fu anche peggio: quegli incubi continuavano
ancora a tormentarmi nella mia mente, ed era impossibile riuscire a
scacciarli.
Avevo paura che quello che soltanto sognavo diventasse poi la
realtà: non so
perché, ma avevo una tremenda ansia per quello che sarebbe
potuto succedere con
la mia famiglia.
Vedrai che agiranno
per il meglio… non sono così stupidi da
dichiarare guerra all’istante! Per
calmarmi meglio decisi di fare un bel bagno caldo, molto rilassante.
Poi andai
nella mia camera da letto e aprii l’armadio, scegliendo i
vestiti che avrei
dovuto mettere. Per quanto riguardava le modifiche che Aro aveva
apportato alla
mia camera, avevo deciso di utilizzarle: se dovevo rimanere nella Casa
dei
Volturi ancora per un po’, volevo almeno stare comoda.
Stavo
facendo colazione con una tazza di cereali, quando
bussarono alla porta. Guardai l’orologio e vidi che erano le
sette e mezza. E chi mai dovrebbe essere?? Mi
venne in
mente la mattina precedente, quando era venuto Darko a svegliarmi per
fare il
giro turistico, ma non poteva essere certamente lui. Poi mi ricordai
quello che
mi aveva detto Aro riguardo alle mie giornate nella Casa: la mattina
lezioni,
il pomeriggio allenamenti. Sbuffai. Ci
mancava solo questa!
Andai
ad aprire la porta e mi imbattei in Demetri,
vestito con dei jeans e una maglietta nera a mezze maniche con delle
scritte in
grigio scuro sopra, senza il mantello nero, che mi sorrideva
amichevolmente.
–Ciao!
E questo che ci fa
qui? –Che ci fai qui?
-Il
mio Signore Aro mi ha detto che prima devo
accompagnarti a lezione e poi in palestra.
Sgranai
gli occhi. -Fammi capire bene: da oggi in poi, tu
ogni giorno devi accompagnarmi in giro per la Casa?
Rise.
–No. Solo per oggi.
-Ah
ok- pensavo che
Aro si era messo in testa di farmi seguire ovunque… non si
azzardasse a farlo!
-Dunque-
disse Demetri –sei pronta?
-Dammi
solo un minuto- e tornai dentro, sparecchiando la
tavola dalla tazza di cereali e dal bicchiere di succo di frutta. Misi
tutto
dentro il lavandino.
Demetri
nel frattempo si affacciò dalla porta e notando
che la stanza era stata ingrandita, entrò dentro di qualche
passo.
Mi
accorsi della sua espressione meravigliata e
diffidente mentre stavo mettendo apposto il succo in frigo.
–Che c’è?
-Emm…
la tua stanza è diversa dalle altre.
Ma va? –Si. Aro
l’ha fatta ingrandire.
Fece
un mezzo sorriso. –Per renderti il soggiorno più
confortevole, magari?
Inarcai
le sopracciglia. –Si. Come fai a saperlo?
-Intuito…-
e osservò tutta la mia stanza con aria
divertita.
Guardai
la sua espressione: sembrava convinto di
qualcosa. Semplice: convinto del fatto
che Aro ti ha preso in simpatia! Alzai gli occhi al cielo e
finii di lavare
la tazza, mettendola poi apposto nello scolapiatti.
-Ecco
fatto!- dissi quando avevo terminato tutto –Prendo il
mantello e possiamo andare- bella figura
che farai Nessie, l’hai messo sotto al letto, vicino alla
polvere!
-Tranquilla,
puoi anche non metterlo. Non sei obbligata
ad indossarlo.
-Oh,
va bene- dissi con un po’ incerta.
Demetri
se ne accorse. –Te lo volevi mettere?
-No
no, anzi… è solo che pensavo che fosse
obbligatorio
per le guardie indossarlo…
-Lo
sarebbe- precisò Demetri –ma con il tempo il
nostro
Signore Aro ci ha concesso di poter scegliere se indossarla o meno.
Salvo le
occasioni ufficiali, tipo le visite di estranei oppure le riunioni
nella sala
principale.
-Capisco.
Quindi posso tranquillamente andare in giro
così per la Casa, in jeans e maglietta?
-E
io cosa indosso?- e allargò le braccia, ridendo
–Dai
su, andiamo: ti accompagno negli alloggi di Marcus.
Uscimmo
dai miei alloggi e ci incamminammo lungo il
corridoio, verso la biforcazione che avrebbe portato agli alloggi dei
tre
Volturi.
Al
bivio, scegliemmo il percorso verso destra e arrivammo
ad una grande porta a due ante, e al centro di ognuno c’erano
due grandi
battenti di bronzo, che raffiguravano un leone con in bocca un pesante
e grosso
anello. Ma la cosa più bizzarra, che in certo senso rubava
molto del fascino
antico che aveva questo portone, era certamente la piccola telecamera
che si
trovava in alto a sinistra, rivolta verso di noi, con la spia rossa
accesa.
Risi.
–Che c’è? Marcus controlla chi lo viene
a trovare?
Demetri
non capì, ma poi vide che stavo osservando la
telecamera. –No, quella telecamera non è
controllata da Marcus, ma da Aro.
Sgranai
gli occhi. –Aro!?!
-Si.
Ne ha fatte mettere una davanti la porta di Marcus,
una davanti quella di Caius, e ben due davanti quella dei suoi alloggi
privati.
Vuole sapere chi entra e chi esce da ciascun alloggio.
Feci
una mezza risata. C’era da
aspettarselo da uno come Aro!
Demetri
afferrò uno dei grandi anelli sorretti dai leoni
e batté con decisione sulla porta.
–Entrerò prima io. Tu vieni subito dopo di
me.
Annuii
e da dietro la porta sentimmo una voce gridare
avanti. Demetri a quel punto aprì il portone ed
avanzò; io lo seguii.
La
stanza che mi trovai davanti era immensa: la parete di
destra era interamente coperta da un’enorme libreria da
ufficio, che arrivava
fino al soffitto, piena di vecchi tomi polverosi e dall’aria
antica, protetti
da delle ante di plastica trasparente; la libreria continuava ad angolo
anche
sulla parete adiacente, quella che mi era di fronte, e terminava quasi
a metà
della parete, dove c’era un ampio varco, segno della presenza
di un altro
locale; davanti a questo varco era stato posto un separé,
che ostacolava la
vista di quello che c’era dietro e faceva vedere a malapena
diversi oggetti
accatastati in un angolo e pieni di polvere e ragnatele; affianco al
separé
c’era una grossa poltrona molto vistosa, che faceva angolo
con la parete di
destra; su quest’ultima infine c’era una grande
scrivania, di stile barocco,
con sopra dei grossi e polverosi tomi accatastati sopra, e un moderno
computer
della Apple e una modernissima stampante; particolare era anche il
parquet di
mogano e il motivo della carta da parati, che ricordava l’era
medievale; sul
soffitto, ai quattro lati, erano stati applicati degli stucchi ornati
di gesso,
concavi, contenenti delle luci al neon che creavano una fantastica
illuminazione.
L’arredamento
era singolare, in quanto metteva in
evidenza la diversità tra il moderno e l’antico:
la nuova libreria con i vecchi
libri che conteneva, la scrivania barocca con il computer della Apple,
la
particolare illuminazione con la carta da parati.
Rimasi
affascinata da tutto ciò, in quanto sembrasse
proprio che quell’arredamento fosse stato fatto per incantare
chi lo guardava
per la prima volta. Poi vidi Demetri in ginocchio al centro della
grande
stanza, rivolto verso la scrivania, dove seduto si trovava Marcus:
osservava
Demetri e aveva la stessa espressione disinteressata e persa di sempre,
ma stavolta
leggermente più attenta e incuriosita.
-Mio
Signore…- disse Demetri ancora in ginocchio, con il
capo chino.
Marcus
chiuse il grande tomo che aveva davanti a se, fece
due click con il mouse, e infine di distese sullo schienale della
sedia.
–Suvvia Demetri, non c’è bisogno di
queste formalità. Lo sai.
Sobbalzai
un po’: era la prima volta che sentivo la voce
di Marcus e mi sorpresi di come fosse limpida e chiara ma soprattutto
moderata,
a differenza di Aro che usava sempre un tono gioviale e potente.
Marcus
se ne accorse e mentre Demetri si alzava, volse il
suo sguardo verso di me. All’inizio mi sentii in soggezione,
ma poi vidi che il
suo era solo uno sguardo di curiosità. E inoltre, lo
distolse quasi subito.
-Mio
Signore,- iniziò Demetri –Aro mi ha dato
l’ordine di
accompagnare almeno per oggi la guardia Renesmee, alla quale lei
dovrà
impartire delle lezioni.
-Si
si, lo so. Aro me ne aveva parlato già da due giorni-
e fece un gesto di noncuranza con la mano –Ma
perché ti ha dato l’ordine di
accompagnarla?
Demetri
fu colto alla sprovvista. –Beh, ecco… non so,
Signore… forse per…
Ma
Marcus lo interruppe. –Forse perché Renesmee non
sa
ancora orientarsi?- e questa volta si volse verso di me, con un leggero
sorriso
in volto.
Uao, sa anche
sorridere! –No… cioè, so
orientarmi. O almeno lo credo…
-Le
manie di Aro…- e scosse la testa benevolo, ridendo
pacatamente tra se e se –Bene, credo proprio che mio fratello
si sia messo in
testa di farti sorvegliare. O almeno all’inizio.
Ricorda quello che
ti ha detto, che non ha ancora fiducia in te… Sbuffai
in silenzio.
-Comunque
sia, non importa- e si alzò –Penso invece che
sia proprio il caso di iniziare. Demetri, se non ti dispiace- e fece un
cenno
con la testa verso la porta.
Demetri
chinò il capo in segno di rispetto e poi andò
verso la porta. –Ci vediamo dopo- mi sorrise, e infine se ne
andò.
Marcus
sospirò e fece lentamente il giro della scrivania.
Mentre si muoveva, notai il suo abbigliamento: non portava la classica
tunica
nera uguale a quella di Caius e Aro, ma invece indossava un paio di
jeans neri
con sopra una polo bordeaux. Vestito così,
“casual”, sembrava molto più giovane
e gli dava un’aria più dinamica. Se
non
fosse per quell’aria mogia che ha sempre… Qual
era la causa poi, non ne
avevo idea.
-Allora
Renesmee,- iniziò Marcus, quando si trovò di
fronte a me –da quello che mi ha detto Aro, devo insegnarti
alcune cose. Ti
avverto che come insegnante cercherò di non essere molto
pretenzioso e
soprattutto ti prometto di non esagerare. Ma prima vorrei sapere una
cosa:
quando andavi a scuola, studiavi?
Ecco, questo era un
argomento da non prendere… Mi grattai la testa
con una mano, abbassando lo
sguardo. –Beh, insomma… studiare è una
parola grossa… diciamo che me la cavavo,
insomma stavo nella media…
Non
ero mai stata una cima, ma comunque me la cavavo
abbastanza. Certo in confronto ai voti che avevano avuto i miei zii e
il mio
papà ero una scansafatiche, anche se loro poi potevano
contare su un cervello
da vampiro, cosa che io invece avevo soltanto per metà. Non è colpa mia, in fondo!
Marcus
rise leggermente. –Credo di aver capito… Penso
proprio che allora dovrai iniziare a studiare sul serio,
perché non intendo
permettere che tu non impara niente. Ok?
Come la vedo male… -Ok!
-Bene.
Allora, vai a sederti alla mia scrivania. Io
invece cerco un attimo dei libri che ci servono per oggi- e
liberò la scrivania
dai grandi tomi, che posò nella libreria e iniziò
a cercare leggendo con
velocità i titoli sul dorso.
Io,
che non mi ero mossa dall’entrata della stanza, mi
avvicinai alla scrivania con molto imbarazzo e mi sedetti molto
lentamente: mi
faceva uno strano effetto strare lì, seduta alla scrivania
personale di Marcus,
mentre lui stava ancora cercando nella sua libreria.
Seduta
su quella sedia barocca, iniziai a guardarmi
intorno mentre aspettavo Marcus, e il mio sguardo cadde sulla parete
dove c’era
l’entrata: era totalmente ricoperta da quadri.
I
soggetti erano diversi: c’era un grande ritratto di
Marcus, vestito con la sua tonaca nera, e con uno sguardo penetrante e
deciso
che quasi non sembrava il suo; un altro ritraeva i tre Volturi, tutti
in tunica
nera, fieri e imponenti, con Caius seduto sul suo trono, Aro affianco
in primo
piano, e Marcus tra i due fratelli; poi ce ne era un altro, che
però avevo già
visto, dove c’erano sempre i tre Volturi più un
quarto, che conoscevo molto
bene e che a vederlo mi fece venire un po’ di malinconia,
nonno Carlisle; poi un
panorama di Volterra, un altro della campagna Toscana, e poi tante
città, Roma,
Parigi, Berlino, Barcellona, ecc..
Ma
il quadro più grande, che occupava più spazio, e
che a
mio parere era anche il più bello, era un bellissimo
ritratto ma non di Marcus,
bensì di una vampira: aveva un volto perfetto, carnagione
cerea, capelli fluidi
e lunghissimi che le scendevano dolcemente di lato, neri come la notte,
sopraccigli fini, naso leggermente all’insù, i
lineamenti del viso leggerissimi,
bocca semiaperta con delle labbra carnose, lievemente piegate in un
sorriso, e
due occhi grandi e dolci, con le iridi rosso sangue. La sua espressione
era
indescrivibile: posata e leggera, sembrava essere stata colta alla
sprovvista,
ma allo stesso tempo era come se ci avesse messo del tempo a scegliere
quella
posizione. Era bellissima. Ma chi
è?
-Eccoli
qua!- e Marcus poggiò sulla scrivania tre grandi
libri.
Essendo
quest’ultimi molto pensanti, fecero un bel boato
che mi fece saltare, e quindi distolsi lo sguardo dal ritratto.
Osservai
i grandi libri davanti a me a bocca aperta.
–Dobbiamo usare questi??
Marcus
notò il mio tono sconcertato. –Certo! Che
c’è
Renesmee, non dirmi che non ti piace leggere?
Scossi
la testa. Marcus rise. –Sei talmente diversa da
tuo nonno e tuo padre…
-Il
nonno dice che ho preso il peggio dei miei genitori-
ma cambiai subito argomento, perché ricordare mi faceva male
–Allora,
nonostante la grandezza smisurata, di cosa parlano questi libri?
-Sono
in italiano,- spiegò – anzi precisamente sono i
libri che hanno fatto veramente nascere la lingua italiana:
“La Divina
Commedia”.
-Ah
si, ne ho sentito parlare! Li ha scritti un certo
Aligieri, Alimeri…
-Alighieri,
Dante Alighieri- precisò lui.
-Si
beh, c’ero andata vicina!
Marcus
sorrise. –Aro vuole che impari a parlare
l’italiano, e a mio parere il modo migliore sia iniziare
proprio dove la lingua
italiana ha iniziato ad esistere. Adesso ti parlerò di
questo Dante Alighieri,
che per altro era un mio grande amico. Segui bene e se non capisci
qualcosa,
dimmelo.
-Ok-
e la lezione iniziò.
Bussarono
alla porta.
-Avanti!
È aperta!- urlai seduta sulla sedia della mia
scrivania.
La
porta si aprì. –Sono io, Demetri. Sei pronta per
andare in palestra?
-Solo
un attimo. Mi sto finendo di allacciare le scarpe.
Demetri
oltrepassò la prima parte della stanza e si
affacciò in quell’adiacente, dove io seduta sulla
sedia ero china su miei piedi
ad allacciarmi le mie Nike.
Dopo
un bel po’ di tempo che Marcus stava spiegando, si
era sentito un grande ma allo stesso tempo lontano rumore di campane.
Marcus mi
aveva detto che erano della chiesa lì vicina, e che stavano
ad indicare che era
mezzogiorno. Decise che quello era il termine della lezione, e mi
avrebbe
aspettata l’indomani mattina sempre alla solita ora.
Così lo avevo ringraziato e
poi me ne ero tornata ai miei alloggi, dove avevo pranzato e mi ero
messa una
tuta per gli allenamenti del pomeriggio.
Demetri
si appoggiò di lato allo stipite della porta.
–Allora? Com’è andata la lezione di
questa mattina?
-Molto
bene: Marcus è un ottimo insegnante. Riesce a
spiegare ed ad affascinare chi lo ascolta. Potrebbe parlare per ore di
Dante
Alighieri o di qualsiasi altra cosa, senza che nessuno di addormenti
per noia.
Ripeto, Marcus è un ottimo insegnante. Magari fossero tutti
come lui i miei professori
di scuola!
Ed
era la verità: tutto il tempo che Marcus aveva
spiegato la nascita della lingua italiana, non c’è
mai stato un momento in cui
non avessi preso appunti, oppure mi fossi distratta. Con quella sua
voce
limpida e chiara riusciva ad incantare, e non prestargli attenzione era
impossibile. Avevo seguito tutto con interesse e passione, al contrario
di
quando ero a scuola, dove a volte capitava che mi mettevo a disegnare
per
disperazione o addirittura a dormire. Fortunatamente
non mi avevano mai scoperta!
Demetri
rise. –E ci credo! Marcus è molto probabilmente
il più dotto qui dentro: ha studiato nelle migliori
università del mondo, ha
conosciuto alcuni dei personaggi più famosi della storia, e
parla più di 100
lingue. Aro è solito consultarlo sempre prima di prendere
una decisione.
Finito
di allacciare anche l’altra scarpa, mi tirai su.
–Già. Sarebbe un uomo eccezionale, se non fosse
per quell’aria triste che ha
sempre.
Demetri
inarcò un sopracciglio. –Aria triste?- e si
sedette sul letto, di fronte a me.
-Ma
dai, non dirmi che non te ne sei accorto! Marcus sta
sempre con la testa altrove, persa nei suoi pensieri, e lo sguardo
vuoto,
triste. Anche oggi, mentre facevamo lezione, ce l’aveva
sempre: sorrideva e
rideva solo per farmi sentire a mio agio e per rompere il ghiaccio,
l’ho
capito. E mentre spiegava cercava di concentrarsi soprattutto su quello
che
diceva, e lo sguardo era sempre fisso sul mio viso, per non distrarsi.
Ma
appena si voltava o io stavo finendo di scrivere un appunto, tornava
nel suo
mondo. Non riesco a capire perché faccia così,
è una cosa stupida.
Vero
anche questo: all’inizio credevo che il giudizio
generale che avevo su Marcus (indifferente e totalmente disinteressato
a tutto)
fosse sbagliato, dopo che avevamo avuto quella piccola conversazione e
la
fantastica spiegazione che aveva fatto; ma poi mi ero accorta che
appena
abbassavo lo sguardo, lui tornava in quel suo vortice di tristezza,
isolato da
tutto e tutti. Non riuscivo a capacitarmi di come un uomo brillante
come lui potesse
avere costantemente quell’aria moggia.
-Lo
sai perché Marcus ha sempre quell’aria triste?- mi
disse Demetri con un sorriso malinconico.
Mi
rilassai sullo schienale e incrociai le braccia al
petto. –Perché?
-Circa
3000 anni fa gli morì la moglie.
Sussultai.
Cosa? –Cosa?
-Si
chiamava Didyme, e Marcus l’amava molto.
In
mente mi balenò subito l’immagine della vampira
del
grande quadro. –È quella ritratta nella stanza di
Marcus?
-Si
proprio lei. L’hai vista com’era, no? Bellissima.
Aveva un potere: riusciva a rendere felici le persone intorno a lei.
Chiunque
fosse in collera, oppure dispiaciuto per qualcosa, smetteva
immediatamente di
esserlo appena lei entrava nella stanza. Tutti ne erano affascinati e
tutti
l’amavano, causa il suo dono, ma solo uno riusciva ad amarla
ed ad essere
felice anche se lei decideva di non usare il suo potere: Marcus. Didyme
se ne
accorse da subito che il suo potere non aveva effetto su di lui,
così iniziò a
conoscerlo meglio; bastò un po’ di tempo che se ne
innamorò. Marcus usava
chiamarla “la sua felicità”, in quanto
solo con lei si sentiva veramente
felice. I due si sposarono appena gli fu data la benedizione dal
fratello di
lei, Aro.
Lo
interruppi. –Aro!?! Ma scusa, Aro, Marcus e Caius non
sono fratelli?? Allora anche Didyme e Marcus sono fratelli??
Demetri
rise. –No no, assolutamente no: Aro, Marcus e
Caius non sono fratelli. Diciamo che sono soci, e spesso usano questa
nomina in
quanto si conoscono da molto tempo, ma non hanno alcun legame di sangue
tra
loro!
Questa non la sapevo…
-Pensavo fossero realmente fratelli…
Rise
ancora. –È un errore classico, ci cascano tutti!-
e
poi ritornò serio –Comunque stavo dicendo, Aro
diede la benedizione alle nozze
tra Marcus e Didyme. Per un breve periodo vissero insieme, felici e
contenti,
come in una favola. Ma poi avvenne l’impensabile: durante una
spedizione, nella
quale tutto il clan dei Volturi, che all’epoca erano a
malapena in dieci
comprese le mogli dei nostri Signori, si era sostato in Germania per
osservare
degli esemplari di Figli della Luna, dei licantropi veri e propri, dei
mostri
assetati solo di rabbia e distruzione, accadde che una sera Didyme non
si
presentò all’accampamento base e quando andarono a
cercarla, di lei trovarono
solo dei resti incendiati. I Figli della Luna l’avevano
uccisa.
Sgranai
gli occhi. –Cosa? Ma è impossibile! Insomma, dei
mostri senza cervello non sono in grado di uccidere un vampiro!
Demetri
alzò le spalle. –Beh a quanto pare ne sono in
grado. Caius diede subito ordine di ucciderli tutti, in quanto era
rimasto sto
totalmente spiazzato e spaventato dalle nuove capacità di
quei mostri. Non li
uccisero tutti, se non con il corso del tempo, ma Marcus non
partecipò al
massacro: disse che tanto la vendetta non gli avrebbe ridato la sua
felicità.
O mio Dio… -È
una storia tristissima- avevo gli occhi lucidi e mi sentivo
un’emerita sciocca.
-Ed
è da allora che Marcus è sempre triste, perso nei
suoi pensieri che hanno come punto fisso Didyme, occhi vuoti e spenti,
perché
tanto ormai la sua felicità non c’è
più.
Ecco
perché un uomo tanto brillante come lui si era
ridotto ad essere perennemente triste, per amore. Adesso riuscivo a
comprenderlo, riuscivo a dargli ragione, riuscivo a trovare un senso
negli
occhi spenti che accompagnavano il mio maestro. Perché non
c’è cosa peggiore
che perdere la persona amata, perdere la tua unica ragione di
felicità.
Oppure averla
distante chilometri e chilometri… Neanche mi
ricordavo l’ultima volta che
avevo visto o sentito Jacob, e mi mancava la sua voce, le sue risate,
il suo
viso, le sue carezze, i suoi abbracci, il suo calore, i suoi
baci… Ne sentivo
troppo la mancanza. Rivoglio il mio
Jake…
Mi
asciugai con stizza le lacrime che mi erano uscite.
Odiavo piangere. –Ma tu l’avevi vista Didyme?
Almeno una volta?- gli chiesi per
distrarmi un po’.
-No,
non sono così vecchio. La storia me la sono fatta
raccontare da alcune guardie più vecchie, quelle che
c’erano allora. La
curiosità mi era venuta quando avevo visto il ritratto nei
suoi alloggi, e
quando mi ero accorto che la stanza di Marcus era più
piccola rispetto a quella
di Caius.
-Cioè?
-Hai
visto il locale diviso dal separé? Ecco, prima quel
locale non esisteva, in quanto era tutta una stanza che Marcus
condivideva con
Didyme. Dopo la sua morte la sua parte fu distrutta e la stanza
rimpicciolita,
non so se per volere di Aro o Marcus stesso, con la scusa che il
ricordo era
troppo doloroso. Aro ha fatto bruciare qualsiasi cosa facesse
riferimento a
Didyme, tranne quel quadro e alcuni suoi oggetti personali che Marcus
conserva
ancora.
-Il
ricordo non l’abbandonerà mai…- dissi
mentre mi
asciugavo un’ultima odiosa lacrima.
Restammo
in silenzio per qualche minuto.
Demetri
si accorse di quanto ero rimasta colpita da tutto
ciò. -Vuoi restare qui e rimandare gli allenamenti?
Tirai
violentemente su con il naso. –No. E perché?
-Sei
sicura di sentirtela di andare in palestra?- mi
chiese comprensivo.
-Certamente!-
e scattai in piedi cercando di sembrare
reattiva –Andiamo?
Demetri
mi sorrise e si alzò. –Sei una ragazza molto
forte e determinata, te lo devo concedere.
Gli
sorrisi di rimando e lo segui fuori dai miei alloggi,
e lungo il corridoio verso l’ascensore. Oggi avevo conosciuto
un po’ meglio
Demetri, anche se credo fosse così gentile con me solo
perché ero la nuova
arrivata. O la nuova preferita di
Aro…
Mentre
oltrepassammo la sala d’attesa, dove Alessia la
segretaria era al telefono e non ci prestò molta attenzione,
pensai a Marcus e
alla storia della morte di Didyme. Non riuscivo ancora a farmene una
vera e
propria ragione, ma purtroppo era così. Sapevo per certo che
l’indomani, a
lezione, avrei guardato Marcus da un’altra prospettiva. Ma mi
ripromisi che non
gli avrei mai chiesto di Didyme. Penso
che ne soffrirebbe troppo.
Arrivati
nella sala principale, davanti la porta della
palestra, ci fermammo.
-Ma
dove sono tutti?- chiesi: la sala era deserta.
-Credo
che siano usciti: oggi è nuvoloso. La giornata
perfetta per andare a fare un giro o fare uno spuntino- sorrise
malizioso.
Il lato negativo
della medaglia. Dimenticavo che Demetri era una delle
guardie più
efficienti. –Certo… e i tre Volturi?
-I
nostri Signori credo che siano nelle loro stanze, se
non sono qui.
Annui.
–Ok.
-Bene
adesso puoi andare in palestra ad allenarti- e con
la mano mi indicò la porta.
-Ma
come? Tu non vieni? Pensavo che mi avessi
accompagnati dentro, come stamattina negli alloggi di Marcus…
Demetri
sorrise. –No, non c’è bisogno.
È ora di salutarci
Renesmee. Ci vediamo in giro.
-Certo-
e gli sorrisi.
Mentre
stavo per entrare nel corridoio d’acciaio, sentii
Demetri urlarmi. –Ah! Mi ero dimenticato Renesmee! Aro ha
detto di dirti che
per l’insegnante degli allenamenti non ha avuto altra scelta!
Non ha avuto altra
scelta? In che senso?? Solo in quel momento mi resi conto
che
effettivamente non sapevo chi delle guardie avesse dovuto allenarmi.
All’inizio
avevo creduto Demetri, ma le mie aspettative erano miseramente sfumate.
Con
molta ansia e curiosità, aprì la porta che mi
avrebbe condotta nella palestra.
-Ciao
Renesmee. Ce l’hai fatta ad arrivare, è da un
po’
che ti aspetto.
No, lei no… Vestita
con dei fuseaux neri, un top corto grigio, i capelli raccolti da una
fascia, e
delle scarpe da ginnastica, Jane mi sorrideva con le braccia incrociate
al
petto.
Risi.
–È uno scherzo, vero?
-No
Renesmee, non è uno scherzo. Sarò veramente io la
tua
maestra durante gli allenamenti.
Rimasi
spiazzata: Jane mia insegnante. No…
Fece
una leggera risata, molto cattiva. –Allora,
iniziamo?
No!
Vi prego, tutto
ma non Jane come maestra! Non ce la posso fare!! Aiutatemi!!!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Beh, Jane come
insegnante...
Non potevate
prentendere che Nessie nella Casa stessa buona e tranquilla
senza che nessuno le
desse del filo da torcere...
Altrimenti sarebbe
stata un vacanza, no?? =P
Per quanto riguardi
Marcus e la storia di Didyme,
credo che tutti la
conoscano
e sappiano anke che in
realtà Didyme è morta diversamente...
Per chi la sa, abbiate
pazienza e si scoprirà tutto...! =D
E per chi non la sa,
beh la scoprirà prossimamente! =P
Ora vado a mangiare...
...e a sperare che il
14 non arrivi mai!! ç_ç
Un bacio a tutti voi
alla prossima....
....che giuro di fare
il prima possibile! ^^'''
|
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Capitolo 32 *** 31. Allenamenti e vendette ***
Sa-salve miei cari!!
Allora, abbiamo
ricominciato tutti il normale ciclo naturale??
Che nel mio caso
comprende: mangiare, dormire e andare a scuola...
e nient'altro (ke
p****)... allora??? -___-'''
Ragazzi miei come
iniziamo male...siamo ritornati alla monotonia...
senza contare che io
ho anche iniziato filosofia, fisica, chimica...
e per adesso sto
capendo tutto....
...appunto, per
adesso! ho un bruttissimo presentimento....-.-'''
pazzerella_92: ciao cara! come va?? ttt bn??
=D la storia si sta facendo avvincende?? ah, meno male!
credevo di iniziare a diventare noiosa -.-'' cmq, ebbene si ho appena
iniziato il 3° liceo e grz mille per gli auguri, anche se di
stronzaggine dei prof ne ho già viste abb!! anzi, siamo
stati fortunati che una prof tremenda nn è venuta, e ke una
nostra vecchia terribile ah cambiato sezione... però in
compenso ne è venuta una peggio!! ç.ç
ke tragedia...
ciokina14: eh si tesoro, Jane
come insegnante era inevitabile... insomma l'immunità, la
camera nuova.... quella ragazzina iniziava a diventare troppo viziata
U.U cosa che poi secondo me già era, visto che è
cresciuta con i Cullen... o__O ma cmq se la saprà
cavare... e per quanto riguarda la mia decisione di farla evadere da
li, che secondo te farò.... beh potrei sempre cambiare
idea..!! XDXP nah, adesso che hai scoperto il mio stile, nn
c'è gusto ad insinuare dubbi! XD PS: per me va bene
scambiarci il contatto... dimmi il tuo così ti aggiungo... ^^
mileybest: tranqui amo, il tempo
è un bas*****..... ma cmq, si hai ragione, Nessie
scoprirà tutta la verità... e più che
dirla a Marcus la userà a suo vantaggio, visto che
è una furba e abile mezza vampira! XP come già ti
avevo detto su msn, Jane e Nessie nn saranno mai amiche... ma sul serio
pensi che ci sia del buono in lei??? O___o anke se credo che ti
ricrederai dopo qst capitolo.... u.u PS: anke a me
è disp na cifra per Mike Bongiorno... qnd hanno trasmesso i
funerali in tv, m sn messa anke a piangere...
MimiMiaotwilight4e: tranquilla cara, anke a costo
di saltare scuola (nn ke sia una grande sacrificio, anzi... -.-'')
aggiornerei... sn troppo presa da qst storia e voglio troppo bene a voi
lettori, per lasciare la ff incompleta... (che poi è una
cosa che francamente odio) davvero l'idea di Jane come
insegnante ti ha fatto ridere??? o.o insomma, m posso immaginare tutto:
sconvolta, agitata, spaventata.... ma sinceramente non divertita!!! ma
in fin dei conti, ognuno ha le sue reazioni....quindi, ben vengano le
risate! ^^ e per quanto riguarda Demetri, diciamo che fa il
simpatico per entrambi i motivi... capirai in seguito! =D=P
_Kiarina Cullen_: io brava??!!!?? ma cara come
sei gentile!! =D ti ringrazio per il compl!!! hai ragione,
l'attore che interpreta Demetri è stupendo... anke se in
testa ci sono sempre Rob e Taylor é.é
davvero sei stata sia a Volterra che Montepluciano???!!! io
volevo andarci un fine settimana del prossimo mese (solo a Volterra
però).... ma davvero puoi visitare la sala dei troni???!!!
°0° wow!!
Sammy Cullen: ma davvero ami il
capitolo precedente??? e sentiamo, perchè??? XDXDXD
vediamo c'è qualcuno che sa la risposta??
Caius: *alza la mano* Io io!!! io!!! Io la so!! Me:
*lo evita* Nessuno??? Nessuno nessuno??? Andiamo ragazzi, non
è difficile!! Caius: *si sbraccia per farsi
vedere* Io!! Io lo so!!!! Demetri: forse perchè...
è scritto in inglese?? Me: O__o Demetri, lo hai letto
almeno??? è scritto in italiano... nn hai fatto i compiti
neanke oggi vero?? Felix: *a bassa voce* Ah! te sei fatto
beccà!!! Me: In punizione Demetri!!
All'angoletto!!! Demetri: ç____ç Me:
Allora, nessuno vuole rispondermi??? Aro: *si pavoneggia*
Perchè il capitolo è dedicato a Marcus. Si
capisce già dal titolo. Me: Bravo Aro! Sono contenta che
almeno tut studi qua dentro! ^^ Caius: ma io avevo alzato la mano per
primo! ç.ç Aro: Grazie professoressa!
^^ Mi mette 10?? Me: adesso non esageriamo
ù_ù Aro: ç.ç
Paretta: ehi cara!! come va??? ttt
bn??? eh si, jane è ufficialmente la nuova
insegnante di Nessie u.u se la ucciderà??? beh....
diciamo che ci andrà molto vicino... ma nn ti dico di
più perchè altrimenti ti rovino il capitolo
nuovo.... mi dispiacerebbe... XDXDXP
noe_princi89: salve tesoro! ttt bn, vero?
=D sisi, Didyme è morta per mano di
qualcun'altro... ma Nessie lo scoprirà solo in seguito e lo
userà a proprio vantaggio... ops!! credo di aver parlato
troppo!! mannaggia alla mia linguaccia!! =P
Lale loves vampires: no amo, nn ti offendere!!
è ke io ho troppe cose da fare.... >.<
XD quindi fammi capire bene, Jane ha una cotta per
Nessie??? O.O beh, credo proprio che debba rivedere tutta la mia
storia, visto che Jane doveva innamorarsi di.... STOP! riskio di dire
troppe cose XP anke se credo che come al solito tu vorrai continuare
con la tua idea finke non ti imbatti nel seguito della storia, vero??
-.- ti conosco fin troppo bene! =D ciao Miss
Curiosità... e ti nomino anke Miss Intuizione XDXDXD
Kiky_Cullen96: ciao cara... ttt bn?? si,
effettivamente il bazuka nn serve a molto... la bomba atomica???
*ç* XD anke secondo me Marcus è il più
simpatico dei Volturi... ecco perchè mi sono soffermata sul
personaggio ^^ ok, calma ho aggiornato, quindi posa il
bazuca... puoi farti male.... XD
Violet Girl: grazie mille cara!!
gentilissima!! ^^ ti ringrazio anke per gli auguri, sperando
che continuando vada meglio... -.- e per quanto riguarda lo
stress, è una cosa automatica: io sn sempre stressata!! =D
Nessie93: mia cara, credo
proprio che le nostre preghiere nn siano servite a niente, visto che il
14 è arrivato -.- ....ma cmq, per le Nike di twilight nn ne
avevo mai sentito parlare... come hai detto tu, la faccia stampata di
Edward non mi entusiasma molto, ma magari potrebbero essere con la
compertina del libro o con qualche frase scritta sopra... ecco se
fossero così già potrei prendere sul serio in
considerazione il fatto di potermele comprare, anke se preferirei le
Converse All Star: vivo per quello scarpe.... la storia di Didyme
è ben diversa da quella che ho detto io... io l'ho dovuta
scrivere per adesso in quel modo perchè quella sarebbe la
versione che tutti sanno... la verità invece si
saprà con il tempo... mentre il fatto del suo potere l'ho
letto sul sito della Meyer tra le domande frequenti, insieme poi a
tutta la storia... l'oceano a nuoto!!??!! o.O XD è
esilarante, davvero!!! ho la vaga impressiove che muoia dalla voglia di
sapere che fine hanno fatto i Cullen e soprattt perchè nn
arrivano....mmmm scoprirai ogni cosa nella 35° (all'incirca...)
=D PS: no, non mi chiamo Eleonora, ma
Silvia...perchè?? ò.ò
Bex Vampire: ciao more!! come va?? =D
beh guarda, Caius sarà pure bello, ma io
preferisco sempre Aro! è subdolo, malvagio,
doppiogiochista... fantastico! XDXDXD beh, effettivamente
Jane versione palestra non è un'immagine facile da
focalizzare... o.O sarà che io ho troppa
fantasia...!! XDXDXD
MissManga: ti ringrazio davvero tanto
per il fatto che mi stai seguendo da tanto tempo... =D sn
felicissima che la mia contorta e smisurata immaginazione ti sia
piaciuta... e spero che anke qst capitolo non sia da meno! =D
lilly3: ah cara mia, caski
male!! benkè abbia fatto francese dalle elementari alle
medie, io lo odio!! qnd, per me hai scritto benissimo! =D
grande! sei passata! 2G... io lo ero l'anno scorso! XD liceo
o istituto?? ke poi secondo me 9 mesi di studio contro 3 di
vacanze nn m sembra giusto come rapporto u.u ma tanto, nn
possiamo fare nulla quindi... penso proprio ke ankio inizierei a
studiare...e se proprio vogliamo dirla tutta, a sto punto datemi anke
un insegnante di filosofia tipo Edward, uno di scienze tipo Carlisle,
uno di storia tipo Jasper, uno di educazione fisica tipo Emmett, e anke
un compgano di banco come Jacob... a quel punto si ke la scuola
è piacevole! XDXD
Marty95: ciao more!! tt bn, vero?? ^^
perfetto, se non vuoi sapere niente su come Jane
torturerà Nessie, allora ti conviene saltare qst capitolo!!
XDXD i compagni.... Jake.... i Cullen... non la vengono a salvare???
abbia pazienza e credi in me... arriveranno.... =P
TheSilviaCullen: ciao silvia!! qui
è silvia! XDXDXD qnt m piace dirlo... scs, a volte sn un po'
fusa... cmq, spero che ti piaccia il nuovo capitolo e nn ti faccia
cambiare idea sul pubblicarlo nel tuo sito..! XDXP a proposito, fammi
sapere poi novità al rigurdo!! ^^
Lulu Cullen: mmmmmmmmmmmmmmmmmm il mio
intuito mi dice che t sei Lulu Cullen sul forum Twilight Edward
& Bella, vero??? credo proprio di aver indovinato...
modestamente sn un genio U.U ....XDXD io genio, qst è bella!
cmq, grazie dei complimenti!! sei gentilissima come sempre!!! ^^
davvero ti ho commosso negli ultimi?? uao, sn capace anke di
farlo fare!! pensavo che la gente avrebbe pianto solo perchè
quello che scrivevo era pietoso...!! XDXDXD PS: grz per aver
pazientato.... ^^
E insomma, Jane
insegnate quindi...
Molti di voi l'hanno
vista male....
... e avevano ragione!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
31.
Allenamenti e vendette
E
Jane se ne stava là, dritta di fronte a me, con le
braccia conserte, e con un sorrisetto odioso sulle labbra che mi dava
proprio
fastidio. Anzi, più che un sorriso devo ammettere che era
qualcosa di più
terrificante, quasi un ghigno. Ghigno o sorriso, mi da
fastidio lo stesso!
Non
riuscivo a crederci che Aro aveva permesso che Jane
mi avesse fatto da insegnante. Insomma, lei mi odia e lui lo sa! E
visto che
ora sono la sua nuova prediletta, poteva anche evitare che fosse lei la
prescelta e scegliere un altro. La sua nuova
prediletta… stai iniziando a
prenderci gusto… Veramente l’idea non mi
andava per niente a genio, ma se
potevo avere dei vantaggi grazie a questa nuova nomina, non vedevo
perché non
avrei dovuto usufruirne. L’unico particolare che ancora mi
sfuggiva era il
perché, ma forse con il tempo l’avrei scoperto. O
almeno lo speravo.
Adesso
Nessie torna tra noi. Ricordati che qui stiamo
in palestra, dove Jane è la tua insegnante… ti
ricordi Jane, vero? La guardia
che ti odia a morte! Ma se mi odia così tanto,
perché ha accettato la
proposta di Aro? Aro mi aveva detto che doveva vedere chi delle guardie
sarebbe
stato disponibile per essere il mio insegnante e poi Demetri mi aveva
trasmesso
il suo messaggio, ovvero che per la scelta dell’insegnante
non aveva avuto
scelta. Ciò significa che l’unica guardia
disponibile a farmi da insegnante era
Jane, ma se lei mi odiava non si sarebbe dovuta neanche offrire.
Credo
di essermi persa... Troppi dubbi mi
offuscavano la mente, e poche risposte mi forniva la logica. Quindi
presi un
bel respiro e decisi di iniziare a parlare con quella che doveva essere
la mia
maestra.
-Perché?
Jane
parve confusa. –Perché cosa, Renesmee?
-Perché
ti sei offerta di farmi da insegnante?
-Ma
io non mi sono offerta.
Incrociai
le braccia anch’io. –Ah no? E come mai allora
Aro mi ha detto che non ha avuto altra scelta? Vuol dire che tu dovevi
essere
l’unica che si era proposta.
-In
verità mia piccola allieva, quando Aro ha annunciato
che ti serviva un insegnante per degli allenamenti fisici e ha chiesto
se
qualcuno voleva esserlo, nessuno ha alzato la mano. Che peccato mia
cara
Renesmee, a quanto pare non godi di molta popolarità
all'interno della Casa- e
fece una leggera risata diabolica.
Sorrisi.
-Che strano, potrei dire la stessa cosa di te.
Jane
tornò a fissarmi con odio. -Cosa vorresti dire con
questo?
Che
sei la più odiosa delle guardie, e non credo che
tu vada a genio a tutti.-Niente, niente...- e feci un gesto
di noncuranza
con la mano -E adesso, se non ti dispiace, vorrei sapere come mai mi
ritrovo a
parlare con te qui in questo momento.
-Bene.
Quando poi Aro si è accorto che nessuno si era
proposto, si era quasi arrabbiato, dicendo che visto che eri nuova
tutti
avevano il dovere di inserti all'interno della Casa. A quel punto
è intervenuto
Caius- e modificò un po' la voce come per rendere il
racconto più vero - “Ma
come Aro,” così aveva iniziato “per la
tua nuova prediletta ti aspetti che
qualcuno si offra? Mi aspettavo di meglio da te nei confronti di
Renesmee. Se
sei tanto preoccupato per i suoi allenamenti, perché come
maestro non le dai la
guardia migliore in battaglia?”. E come ben sai, la migliore
in battaglia sono
io- disse saccente.
E
Aro per non perdere la faccia davanti a Caius e alle
guardie, ha accettato la proposta del fratello. Adesso
iniziavo a capire
meglio. -Ed ecco perché sei qui.
Jane
tornò al suo ghigno odioso. -Certo che si. Allora
direi di iniziare, abbiamo già perso abbastanza tempo- e si
posizionò al centro
della palestra.
La
guardai inarcando le sopracciglia, ma poi mi mossi
anch'io. Prima però mi tolsi il giacchetto della tuta,
rimanendo con una
maglietta a mezze maniche bianca.
Durante
tutto ciò, non facevo altro che guardare lo
strano comportamento di Jane: era come se fosse felice di essere la mia
maestra, cosa che invece non doveva essere. Se mi avessero dato il
compito di
fare da balia ad una qualsiasi persona che odiavo, non l'avrei
certamente fatto
con un sorriso stampato in faccia, ma con un muso lungo come un
cavallo. Ogni
persona normale avrebbe fatto così, ma Jane no. Io
l'avevo detto che era
stupida!
Andai
a posizionarmi di fronte a Jane, che sembrava
entusiasta di iniziare.
-Sei
pronta?
-Senti
Jane, facciamola finita con questa finta: tu mi
odi a morte e vuoi uccidermi, allora perché hai accettato di
essere la mia
insegnate e ne sei entusiasta?
Alzò
un sopracciglio. -Tu credi questo?
-Perché,
mi sono forse sbagliata?
Rise.
-No no, anzi hai indovinato ogni cosa. Tranne forse
per il fatto che io abbia accettato di essere la tua insegnante: Aro me
l'ha ordinato
subito dopo che Caius ha esposto la sua “ottima
idea”, a detta di Aro. E io,
essendo una guardia, devo ubbidire al mio signore. Tutto qui.
-E
il felice e contenta?
Il
solito ghigno ricomparve sul suo volto. -Oh beh,
diciamo che all'inizio ho visto la cosa negativamente, ma poi ho
apprezzato i
lati positivi della faccenda. Visto che sei così perspicace,
vediamo se riesci
ad indovinarli- e fece una risata diabolica -E adesso mettiamoci al
lavoro.
Jane
non mi convinceva neanche un po': troppo contenta,
troppo tranquilla, troppo soddisfatta, e troppi ghigni. Quali
lati positivi
della faccenda? Non riuscivo proprio a capire a cosa si
potesse riferire.
Ma
ormai il danno era fatto: Jane era lì, entusiasta di
iniziare, e non potevo cambiare la situazione. Così
sospirando, accettai la
cosa e aspettai che la mia maestra iniziò con gli
allenamenti.
-Come
prima lezione Renesmee,- iniziò Jane -ho intenzione
di vedere come sai rispondere ad eventuali attacchi. In battaglia in
bisogna
sempre reagire, ma allo stesso tempo bisogna anche stare attenti a non
cadere
in una trappola dell'avversario. Adesso ti attaccherò, e tu
devi rispondere a
questi attacchi. Spero che tu questo lo sappia fare- disse con
disprezzo.
Ridussi
gli occhi ad una fessura. -Certo che lo so fare.
-Bene,
allora preparati- e si mise in posizione di
attacco.
Lo
seguii subito. Adesso ero furiosa: Jane, anche da
insegnante, era sempre la solita odiosa ragazzina antipatica e le sue
presunzioni mi davano proprio fastidio, ed ecco perché avevo
una gran voglia di
sbatterla contro il muro.
-Pronta?-
e io annuii -Fammi vedere quello che sai fare!-
e Jane mi attaccò.
Mi
colpì con un pugno sulla destra, ma lo parai subito,
per poi rispondere con un calcio in pieno petto, che però
non andò a segno
perché Jane scivolò verso destra.
Provò ad attaccarmi di nuovo, sul fianco, ma
mi sfiorò soltanto perché mi abbassai sulle
ginocchia, e allora ne approfittai
per colpirle le gambe. Ma se ne accorse da prima, e infatti
saltò in avanti
passandomi sopra e atterrando in posizione eretta, pronta all'attacco.
Mi
voltai dalla sua parte e tornai in piedi, di nuovo in posizione. Jane
iniziò
una serie di affondi, colpendomi prima a destra e poi a sinistra, e di
nuovo
ancora a sinistra e poi a destra. Sebbene fosse molto veloce e rapida,
riuscivo
sempre a parare ogni suo colpo, finché infine nel parare
riuscii ad afferrarla
per i polsi, mettendola così in una posizione di stallo.
Sorrisi entusiasta e
la guardai in volto, ma lei era calma, rilassata e anche soddisfatta.
Non
riuscivo a capirne il motivo visto che ero io in vantaggio, ma in quel
momento
sentii un violento colpo alle caviglie che mi fece cadere rovinosamente
sulla
schiena.
Cavolo!
Mentre io avevo bloccato i polsi di Jane,
lei aveva fatto un giro largo con il piede, prendendo i miei piedi da
dietro:
in pratica, uno sgambetto. Distesa per terra di schiena, sentivo un
fitta alla
spina dorsale e alle caviglie; avevo gli occhi chiusi,
perché ero ancora un po'
scossa dalla caduta. Ma gli riaprii quasi subito, perché
sentivo una leggera e
odiosa risata.
Infatti
vidi Jane in piedi con le braccia sui fianchi,
che mi guardava con superiorità e aveva il suo solito ghigno
stampato in
faccia: mi aveva messo a terra e ne era più che felice. E
come poteva non
esserlo?
Ancora
sorridente, si chinò su di me. -Hai fatto
esattamente ciò che ho voluto: all'inizio ho testato le tue
capacità di
risposta e devo ammettere che mi aspettavo molto di più,
quindi ne sono rimasta
molto delusa. Dopo ti ho teso un tranello, per vedere che ci cascavi, e
infatti
ci sei cascata: mentre eri occupata a parare i miei colpi e a bloccare
i miei
polsi, non ti sei accorta che con i piedi mi sono messa nella posizione
ideale
per farti lo sgambetto, e di conseguenza farti cadere all'indietro. Ma
credo
che tu te ne sia accorta, visto che ti sei ritrovata con le spalle a
terra- e
fece una grande risata.
Con
l'irritazione che avevo, ignorai del tutto il dolore
alla spina dorsale e mi tirai su poggiandomi sui gomiti. Complimenti
Nessie,
ti sei fatta imbrogliare da Jane. Dire che ero arrabbiata
era poco rispetto
a quello che mi sentivo dentro: ero incavolata con me stessa, con le
fitte che
mi sentivo in alcune parti del corpo, e soprattutto con Jane. In quel
momento
iniziai ad odiarla più di quanto la odiassi prima. Ora era
diventata una
questione d'orgoglio: lei mi aveva battuta, io dovevo battere lei.
Jane
schioccò la lingua. -Come inizio non è stato dei
migliori: non sei stata per niente all'altezza delle mie aspettative.
Ma forse
ero io che credevo di avere davanti a me un avversario migliore- e mi
lanciò
un'occhiata di sufficienza -Adesso alzati, non c'è tempo per
riposarsi- e tornò
in piedi, allontanandosi da me di qualche passo.
Adesso
la uccido, adesso la uccido, adesso la
uccido... Mi alzai in piedi con un po' di
difficoltà: mi sentivo tutta
indolenzita a causa della caduta, e la cosa mi dava ancora
più fastidio. Quando
fui di nuovo in posizione eretta, vidi davanti a me la schiena di Jane:
stava
ancora camminando verso la stessa parte della palestra dove ci eravamo
messe
prima, visto che nello scontro ci eravamo spostate di parecchio. La
rabbia che
provavo in quel momento fu talmente tanta che senza neanche pensarci mi
fiondai
su di lei.
Pessima
idea: Jane si voltò di scatto, mi afferrò per un
braccio e me lo ruotò dietro la schiena, provocandomi un
dolore come pochi.
Cercai di non urlare, ma lei me lo premeva così forte sulla
schiena che qualche
urlo fu impossibile trattenerlo.
Poi
mi mise l'altro suo braccio, quello libero, intorno
al collo e avvicinò la mia testa alla sua, così
vicino da potermi parlare
all'orecchio. -No, Renesmee, no... questo non si fa.
Mi
diede molto fastidio il tono con cui l'aveva detto,
come se io fossi una bimba cattiva che ancora non capisce cosa
è buono e cosa è
cattivo. Mi faceva una rabbia che le avrei tanto staccato la testa a
morsi, ma
ero troppo impegnata a cercare di liberarmi e di non urlare dal dolore.
Poi
Jane mollò la presa e mi diede un violento calcio
alla schiena, proprio nel punto dove ero caduta e che quindi faceva
più male.
Caddi in avanti ma mi rivoltai subito, con la schiena inarcata e la
testa
abbandonata all'indietro e al dolore Non avevo mai sentito
così male in vita
mia: sentivo tutta la spina dorsale pulsare, e in particolare quel
tratto dove
Jane mi aveva colpita. Credo di avere qualche costola rotta...
Non si
sarebbe spiegato altrimenti quel dolore troppo intenso, ma non ne feci
parola:
non avevo intenzione di dare a Jane la soddisfazione di avermi rotto
qualche
osso, ero troppo orgogliosa per farlo. Rimasi qualche secondo distesa a
terra
con la schiena dolorante, aspettando e pregando che il dolore cessasse
almeno
un po'.
Jane
mi guardava con disprezzo, scuotendo lievemente la
testa. -Non ci siamo proprio Renesmee... Insomma cosa credevi di fare,
eh?
Mettermi a terra? Attaccarmi senza usare un briciolo di logica? Cosa
pensavi,
che io fossi così stupida da non reagire? Allora??
Rispondimi!!
Adesso
stava praticamente urlando, ma io non le prestavo
minimamente attenzione: tenevo gli occhi chiusi, concentrata sulla
schiena, e
le sue parole preferivo non sentirle per non provare nuova rabbia.
Ma
Jane voleva essere ascoltata: si chinò nuovamente su
di me, mi afferrò con troppa forza per il mento e
voltò la mia testa verso di
lei. -Mi hai sentito ragazzina? Ti ho chiesto cosa avevi intenzione di
fare...
allora, perché non mi rispondi? Non mi stavi ascoltando
forse?
Avevo
la testa bloccata in quella sua morsa di ferro, i
denti digrignati per il dolore alla schiena, gli occhi fissi su Jane,
la fronte
che grondava di sudore e respiravo affannosamente. Ma di tutto quello
non
m'importava, perché l'odio che provavo per Jane in quel
momento era il punto
principale della questione: mi aveva imbrogliata, mi aveva criticata,
mi aveva
disprezzata, mi aveva considerato un essere insignificante, e inoltre
mi aveva
anche ferita. Tutto quello che desideravo in quel momento era
ucciderla, e il
non poterlo fare mi stava distruggendo. Avrò la
mia rivincita, o non mi
chiamo Renesmee Carlie Cullen.
Comunque
la fissavo negli occhi ma non le rispondevo, e sentivo
piano piano la sua stretta intensificarsi sul mio mento; non avevo
paura del
fatto che avrebbe potuto romperlo, perché sapevo che non
l'avrebbe mai fatto
(Aro si sarebbe infuriato come pochi), ma non le diedi la soddisfazione
di
sentirmi urlare dal dolore.
Jane
vide che non avevo avuto nessuna reazione. -Sei la
solita arrogante- e mollò il mio mento di scatto -Ti avverto
che io non accetto
che mi si mostri arroganza da parte dei miei allievi. Da parte tua
pretendo
rispetto e disciplina, altrimenti passerai le pene dell'inferno. Sono
stata
abbastanza chiara?- e avvicinò il suo viso al mio.
La
guardai con rabbia. Quasi quasi le do una
craniata... -Sissignora- dissi con tutto il disgusto
possibile.
Jane
mi fulminò. -Vedo che ci siamo capite- e si alzò
-Ora
rimettiti in piedi, dobbiamo riprendere con gli allenamenti.
A
quel punto non resistetti più. -Non ce la faccio: la
schiena mi fa davvero male. Devi darmi almeno 5 minuti di pausa- e mi
tirai su
seduta per terra, massaggiandomi ancora quel tratto dolorante.
Gli
occhi della vampira lampeggiarono d'ira. -Cosa? 5
minuti di pausa?? Qui dobbiamo allenarci, non riposarci. Qui devi
pensare a
difenderti ed ad attaccare, non a schiacciare un riposino. Se proprio
vuoi
avere un minuto per respirare, devi guadagnartelo. Ma visto che fin'ora
non hai
fatto altro che deludermi, non ti concederò nemmeno un
secondo!!! Quindi,
alzati subito in piedi!!!
Le
sue urla non mi spaventavano assolutamente.-Non posso
alzarmi, te l'ho detto! La schiena mi fa davvero male, forse ho anche
qualche
costola rotta!!- adesso stavo urlando anch'io.
-Sai
cosa me ne importa che ti sei rotta qualche costola.
Ti ho detto di alzarti e tu devi ubbidirmi!!!
Ora
le spacco la testa! -E io ti ripeto per
l'ennesima volta che non ce la faccio!!! Non ho la stessa
capacità di
resistenza di un normale vampiro, lo sai che lo sono solo per
metà.
-Appunto
per questo tu devi allenarti continuamente,
costantemente e ripetutamente, per poter come minimo essere all'altezza
di un
normale vampiro. E io devo insegnartelo, quindi ascoltami o
sarà peggio per te-
poi fece un lungo respiro e lasciò cadere le braccia lungo i
fianchi -Ora
alzati e non fare storie.
Me
la fissavo in cagnesco, li seduta a gambe incrociate,
con la schiena che stava iniziando a pulsare di meno. Non volevo
alzarmi, non
tanto per il dolore ma quanto per vedere cosa sarebbe stata in grado in
fare.
Spezzarmi il collo? Rompermi un braccio? Picchiarmi fino a farmi
vomitare
sangue? No, assolutamente no, non può farlo. Aro
l'avrebbe subito uccisa
o come minimo punita: non poteva farmi niente.
Non
scherzare con il fuoco, Nessie. La mia
coscienza però mi diceva di stare all'erta,
benché effettivamente Jane si era
spinta già troppo in là: spaccarmi la schiena ne
era la prova. Forse Aro le
aveva dato anche piena libertà di scelta del metodo di
insegnamento, e se per
Jane le punizioni corrispondevano a qualche osso rotto lui certamente
non
poteva farci niente. Certo però, se consideriamo
il fatto che Jane mi odia,
troverà sempre il modo di punirmi...
E
in quel momento arrivò, l'illuminazione. Tipo Einstein
che urlò “Eureka!”, soltanto che io ero
molto meno intelligente di lui (perché
altrimenti non mi sarei mai trovata in quella situazione) e non potevo
urlare
di gioia.
Vendiamo
se sono davvero un genio... Senza
spostare di un millimetro lo sguardo su Jane e senza modificare
minimamente la
mia espressione, mi alzai in piedi lentamente, stringendo in denti per
non
urlare per la schiena.
Jane
mi squadrò mentre mi alzavo. -Bene. Vedo che ti sei
finalmente decisa a rispettarmi. Ora andiamo, dobbiamo ricominciare
tutto da
capo- e mi voltò le spalle iniziando a camminare verso un
altro lato della
palestra.
-È
la vendetta.
La
vampira si voltò verso di me. -Cosa?
-Vendetta-
ripetei -È la vendetta il lato positivo della
faccenda, non è vero?
Jane
cambiò radicalmente espressione: dallo sguardo
interrogativo che mi aveva lanciato poc'anzi, si irrigidì,
tirò su le spalle,
fece un impercettibile passo indietro, incrociò le braccia
con stizza, piegò la
bocca in una smorfia e gli occhi cercavano in tutti modi di non
incrociare i
miei. Incredibile o meno, Jane si trovava in difficoltà e si
sentiva in
imbarazzo e soggezione.
Ho
colto nel segno. Il suo comportamento non aveva
fatto altro che confermare la mia ipotesi, e il mio sguardo
inespressivo di
prima divenne subito accusatore e superbo, senza staccarlo mai da Jane.
La cosa
mi rendeva estremamente esuberante.
La
vampira scioccò la bocca, cercando di trattarmi nel
solito modo. -Non capisco cosa tu stia dicendo- ma non ci riusciva.
Sorrisi
compiaciuta. -Vedi all'inizio, quando hai parlato
di lati positivi, non riuscivo proprio a capire quali potessero essere.
Ma poi
dopo la prima parte della lezione, ho capito tutto: un allievo deve
portare
rispetto al proprio insegnante, un allievo deve ubbidire al proprio
insegnate,
un allievo deve rendere fiero il proprio insegnante, un allievo deve
compiacere
il proprio insegnante. È sempre stato così e
così sempre sarà. E per te proprio
questa era la tua vendetta, vedere me seguire ogni tua parola, ogni tuo
ordine,
ogni tua richiesta. Lo sai benissimo che io non ti porterei mai
rispetto
volutamente, ma adesso devo farlo per forza perché tu sei la
mia maestra e così
è stato deciso. Ogni volta che tu dici una cosa, io devo
ascoltarti e rispondere
“sissignora”, e tu ti godi quella bellissima
sensazione di vittoria. Non è
vero?
Avevo
parlato con tranquillità e chiarezza, senza tradire
nessuna emozione. E Jane mi aveva ascoltato, senza mai interrompermi, e
adesso
era riapparso quel suo sorrido-ghigno sulla bocca. Annuiva lentamente e
fece
per dire qualcosa, ma io la fermai con la mano.
-Non
ho ancora finito- dissi più decisa di prima -Questa
è la vendetta per il rispetto che vuoi avere da me, ma ce ne
sono altre di
vendette che questo bellissimo posto da insegnante ti offre. Il primo
potrebbe
essere per il fatto che io sono la prediletta di Aro, ruolo che appena
arrivata
ti ho subito soffiato sotto il naso. Ho avuto l'immunità,
una camera molto più
grande, e anche lezioni private, mentre tu sei tornata ad essere una
guardia di
serie B: la cosa ti da molto fastidio, ma non ti puoi lamentare. Adesso
invece,
il tuo padrone preferito ti ordina di essere la balia della piccola
prediletta,
dicendoti di insegnarle a combattere e lasciandoti ampia
libertà di insegnamento.
E quale modo migliore di vendetta, se non farla sentire mai alla tua
altezza,
ma soprattutto se le punizioni corrispondono ad ossa rotte?- e indicai
la mia
schiena.
Jane
rise leggermente, ma non si scompose più di tanto.
Non parlò, perché sapeva che non avevo ancora
finito.
-Certo
poi le punizioni non sono solo per quello: tu odi
quella allieva, e ogni volta che vedi un osso rotto, un polso slogato o
un
grande livido violaceo, gongoli di soddisfazione e piacere.
Più le fai male e
più sei soddisfatta, per tutto quello che l'allieva
rappresenta: arroganza,
presunzione, ostilità... Qualità che anche tu
hai, ma le vedi solo nel modo
sbagliato.
Jane
era impassibile. -Hai finito?
Risi.
-Non ancora, c'è un'ultima di vendetta, e forse
quella è la più grande: l'orgoglio. Io ti ho
battuto, ti ho ingannato, ho
neutralizzato il tuo fantasmagorico potere con il mio da quattro soldi,
e tu
non ci vedi più dalla rabbia. Inoltre non hai
possibilità di riscattarti,
perché ho l'immunità e saresti punita se lo
facessi, ma in questa sala che
neutralizza i poteri la più forte sei tu: sei più
agile, più scattante, più
micidiale, e mentre mi insegni ad esserlo un po' anch'io, non puoi
evitare di
sbattermi al tappeto ogni volta che puoi. Ed è questa la tua
vendetta per il tuo
orgoglio macchiato; in questo io ti assomiglio un po',
perché anch'io sono una
creatura molto orgogliosa e avrei cercato al più presto
vendetta. Anche se la
tua vendetta è una vendetta sporca: io sono una mezza
vampira e tu no, è ovvio
che mi avresti battuto.
Il
mio sguardo e quello di Jane erano incatenati l'uno
all'altro, inespressivi. Fine. Avevo svelato la
verità. Non che la cosa
potesse cambiare la situazione in qualche modo, ma era bello far sapere
a Jane
che avevo capito tutto e che non ero una stupida.
-È
tutto- dissi infine.
Jane
si inumidì le labbra e rise pacatamente, avanzando
lentamente verso di me in circolo. -Vendetta- mormorò
-Rispetto, invidia, odio,
orgoglio... e quindi sarebbero questi i motivi che mi spingono a
vendicarmi di
te?
-Certo-
confermai -Non dirmi di no. Ammetti almeno per
una volta che ho ragione.
Scoppiò
a ridere. -Ah Renesmee, sei fin troppo spiritosa,
dovresti darti alla carriera di comica. E comunque si, hai ragione,
facendoti
da insegnante posso avere tutte le vendette che voglio. Inoltre adesso
faresti
meglio a prestare più attenzione Renesmee- e trovandosi
davanti a me, avvicinò
il suo volto al mio così tanto che le fronti si sfioravano,
e mi fulminò -Se
prima ti sarò sembrata crudele, allora non hai ancora visto
nulla: le mie
vendetta le sto avendo, piano piano, ma non credere che mi accontenti
di
qualche tuo osso rotto. Come ti ho già detto, sai che me ne
importa se ti si
rompono qualche costola. Per avere la mia completa vendetta, voglio
vederti
soffrire ma soffrire veramente: urlare fino a farti male la gola,
piangere dal
dolore, e pregare perché tutto smetta. Quella
sarà la mia vera vendetta.
Risi.
Questa tizia oltre ad essere matta, è anche
pretenziosa. -Purtroppo per te mia cara Jane, credo che tu
debba rivedere
leggermente i tuoi piani: primo, tu non mi conosci, quindi non sai come
reagisco io quando soffro. Secondo, te l'ho detto: io sono una creatura
fin
troppo orgogliosa, e ti dico subito che non mi metterò mai
ad urlare per farti
avere la tua vendetta, a costo di farmi sanguinare la lingua per
starmene
zitta. Terzo, la tua vendetta puoi averla qui dentro, in palestra, tra
queste 4
mura, ma ti avverto che fuori da qui io mi comporterò con te
nello stesso modo
di sempre, perché sei la mia maestra solo in palestra.
Jane
m'interruppe. -Ma a me basta anche e solo quello.
Se
ti accontenti di poco... -E quarto, ultimo ma
non per importanza, non ti aspetterai mica che io poi me ne stia zitta
e buona:
dopo c'è il mio orgoglio da vendicare e non sarò
gentile con te.
Jane
rise ironica. -Tu vendicarti... sempre se ne sarai
in grado. Cosa di cui dubito.
-Ricordati
Jane, che prima o poi l'allievo supera il
maestro.
Il
suo sguardo si indurì. -Lo vedremo.
E
fu così che tra me e Jane fu dichiarata guerra, ma
soprattutto fu così che iniziarono i miei allegri e
spensierati pomeriggi in
palestra. Fantastico.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Le due tipe si
vogliono molto bene
e diventeranno ben
presto amiche....
....
-.-''''''
....ma anche no!!! XDXD
Il prossimo capitolo
sarà più tranquillo
e soprattutto molto...
rosa!!
Nel senso che
mescolerò un po' le carte,
aggiungendo un pizzico
di telenovela....!!
Non avete capito un
accidente dell'anticipazione, vero?? -.-
Può
capitare! Sono io che nn vi voglio dire troppo.... XDXDXP
Ora vado
Un bacio a presto!!
|
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Capitolo 33 *** 32. Voci di corridoio ***
WE, ciao!!!
State bene??? Sentito
il freddo che è arrivato???
Oddio, KE BELLO!!! Mi
mancava terribilmente un bel po' di gelo!!! *ç*
Ma purtroppo, con la
fortuna ke ho, mi sono beccata una bella influenza passeggera.... -.-''
...però vi
devo dire la verità??? Ci voleva proprio!!
Insomma, guardatela
dal mio punto di vista:
lunedì
compito d'inglese, mercoledì compito latino,
giovedì compito matematica...
...e poi
venerdì ricco giorno a casa, sabato (oggi) ricco giorno a
casa, domenica è riposo
lunedì
ricca gita alla festa del cinema di Roma, martedì ricca
assemblea...
e poi vabbè
mercoledì si ritorna scuola...! -.-
Ma a parte qst, devo
dire che una pausa ci voleva!! =D
E cmq, non vi
preoccupate per la salute della vostra scrittrice: oggi già
sto molto meglio! ^^
Luna95: ehi ciao!! beh, sono
contenta che la mia storia ti piaccia nonostante tu non aprrezzi
Renesmee... posso farti una domanda: perchè?? insomma,
cos'ha che non va Renesmee?? ....forse sn così curiosa solo
perchè è il xsonaggio preferita della saga... e
visto che tanto ormai la mia curiosità ha preso il
sopravvento, perchè ti piace tanto Jane??? .....scs se ho
esagerato con le domande...capita ogni tanto che nn m so regolare ^^'''
Nessie93: more, cia cia!! =D
si, lo immaginavo che non riuscissi a capire un accidente di
quello che ho detto.... anzi, mi sarei sorpresa se qualcuno l'avesse
capito... comunque la tua illuminazione non è del tutto
errata... Darko, il ragazzo che ha accompagnato Nessie a fare il giro
turistico, centra in qualche modo.... in qualche modo... ma cmq stai
tranquilla: nella mia fic Nessie deve rimanere con Jacob! =P
_Kiarina Cullen_: salve cara, come
va?? ttt bn?? no vbb, dai: Renesmee rimane fedele a Jake... anke
perchè io lo adoro qnd!! =D certo, adoro anche Edward,
ovvio. U.U cmq ti ringrazio al solito per i complimenti...sei gentile
come al solito..!! =D spero che il capitolo roasa ti piaccia!! XD
Paretta: mi sento lusingata tesoro...
davvero con i miei capitoli sono in grado di farti dimenticare la
scuola e tutto il resto??? mi commuovo... ç_ç
ma a parte questo ti chiedo umilmente scusa per averci come
al solito messo molto tempo a postare...ormai dovresti saperlo: sono
fatta così!! XDXD ^^'' a parte tutto, spero che il capitolo
nuovo ti piaccia sul serio!!! =D
MimiMiaotwilight4e: more!! ciao!! come
stai??? scuola, ttt'apposto?? spero di si!! =D uao,
sei subito arrivata a capire che Nessie prima o poi si
vendicherà di tutto quello subito... anche se la cosa credo
che sia difficile da capire: con il carattere che si ritrova
la ragazza...!! XDXD davvero la tua prof è come
Jane???!!?? io non credo che riuscirei a sopportarla!!! per quantoi
riguarda le mie anticipazioni devo ammettere che hai azzeccato ben due
dei partecipanti a qst nuovo capitolo rosa... Demetri e Darko... ma il
resto te lo vai leggere da te!! XDXDXP
Kiky_Cullen96: ciao cara!! ttt
bn?? scs se cio messo del tempo ad aggiornare....ankio vorrei tanto
uccidere Jane, anche se credo sia leggermente difficile...!! XD spero
che sazierò la maggior parte della tua curiosità
con questo capitolo... =D
MaryCullenL: ehi si cara, prima poi
l'avvievo supera il amestro, ma credo che dovremmo aspettare un po'....
e si, hai ragione anke su Demetri, ma non nel senso che pensi tu....XDXP
LittleMissCullen23: -.-'''' ehmmm, cara?? se ti
dicessi che quellìo scivolone non l'ho fatto per quello che
hai detto tu, ma perchè sono ignorante di mio.... o mio dio,
nn puoi immaginare come mi sento in qst momento... m faccio schifo da
sola... spero che tu mi xdonerai per qst strafaccione degno di una
bella botta in testa. ^^''
noe_princi89: hai ragione cara, ne vedremo
proprio delle belle.... tranquilla, le tue speranze non saranno vane,
certo ci vorrà del tempo, ma questo è ovvio... ke
significa ke il prossimo capitolo sarà rosa!!???!!
me lo kiedi a me??? e io ke ne so!! XDXDXD scherzo dai..!!!
non ti anticipo niente, perchè ti lascio leggere
il capitolo senza rovinarti niente.... =D
Bex Vampire: more!! cia cia!!
tutto bene??? =D insomma, Aishe e Jane insieme me le
immagino, forse chiuse in una stanzetta a progettare piani malefici
contro Nessie col gatto di peluche e con l'accento siciliano
è un po'...surreale?? ma anke terribilmente spassosissimo!!
XDXD ma come ti vengono in mente certe cose? cioè,
tipo l'immagine di Caius che se ne va in giro per casa a strappare le
ali alle farfalle o ad uccidere i cuccioli dei gattini... ma come ci
riesci??? le persone comune ti chiederebbero soltanto che tipo di droga
ti fai, ma io ti dico che sei semplicemente unica!! cioè,
sto ridendo come una deficente!!! XDXD
Lulu Cullen: uh cara!! che bello vedersi
anke qui sul sito oltre che sul forum!! ^^ tutto bn?? mmmm... ke fine
hanno fatto ed e bella??? eh già, qst è proprio
una bella domanda... c'è per caso qualcuno che sappia che
fine hanno fatto i nostri eroi?? forse m conviene mettere un annuncio
sul messaggero.... XDXDXDXD ok lo ammetto ti sto prendendo in giro...
tranqui i Cullen arriveranno, abbi pazienza e fede in me! =D=P
Lale loves vampires:
hola Miss Curiosità e Miss Intuizione!! XD lo sai ke sto
ballando sulla canzone ke hai scritto?? hai presente la bambina de "chi
ha incastrato peter pan?" ???? ecco, proprio quella!! sto facendo lo
stesso nella mia camera e mio padre m sta prendendo per pazza... o_O ti
dico solo questo..! -.- ma comunque, tralasciamo... Jane diavolessa e
Caius tipo signor Burnd è decisamente troppo
divertente....!! XDXDXD la love story tra Nessie e Jane continua...
più che la dichiarazione in questo capitolo rosa mettiamo un
po' di zizzania tra le due nostre anime gemelle.... leggi e divertiti,
e cerca di intuire il seguito..!! XDXDXP
lilly3: mmm tedesco...?? non lo
capisco, me è cmq sempre meglio del francese! =D ma a parte
ciò, ciao tesorino mio!! cm va?? ^^ Jane la tua
maestra ginnastica delle elementari???!!! e ki era?? la signorina
Rottermaier (o come si scrive)??? ai presente, quella di Matilde.... XD
anche se non hai capito nnt delle mie anticipazioni, nn fa nnt...
adesso puoi trnquillamente leggere e capire qs ttt...!! XDXP
PS: ti avverto: la matematica del 2 è 10 volte
più semplice di quella del 3... quindi auguri! -.-''
MissManga: figurati tesoro, non ti
preoccupare ti ridardare a commentare!! =D io ritardo sempre a postare,
qnd me lo merito!! XD sper cmq che il nuovo capitolo ti piaccia... ^^
ciokina14: eh insomma cara, cosa dovrei
dirti?? che sei un'insopportabile curiosona o semplicemente una ragazza
che inspiegabilmente si è appassionata alla storia di una
pazza come me???? beh... io direi che sei solo fantastica e unike per
ttt l'appoggio che mi dai =D ora leggi il capitolo, e spero
proprio che nn ti deluda..!! =P
Allora, prima di
inziare vorrei chiedervi scusa perchè ho commesso un
madornale errore.
Come mi ha fatto
notare LittleMissCullen23, nel capitolo precendente ho
detto che la celeberrima frase "Eureka!"
è stata
detta da Einstein, quando invece è stata detta da
Archimede...
Mi vorrei sotterrare
sotto una mattonella, e vi chiedo umilmente di perdonarmi per qst
erorraccio
che vi fa capire che
la mia cultura è ad un livello bassisimo.... -.-''''
Spero che mi
perdonerete, invece di andare a dire tutto al mio prof di
matematica e fisica... ^^''
Ma adesso, veniamo a
noi!
Capitolo rosa ho
detto....
e molti di voi nn
hanno capito..!
Insomma, diciamo che m
sono divertita a creare impicci amorosi tra le guardie...
pensateci bene, stanno
sempre la, chiusi sotto terra, in un paesino toscano...
qualcosa doveva pur
succedere!!
E questo è
quello che m sn inventata...
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
32.
Voci di corridoio
Passarono
due settimane e le mie giornate iniziavano a
diventare monotone: mattina sveglia alle 6, rapida colazione, lezione
con
Marcus, pausa pranzo, allenamenti con Jane, e poi avevo giusto il tempo
di fare
quei pochi compiti che mi dava il mio maestro la mattina, una rapida
cena e poi
crollavo con un sasso sul letto. Per la Casa non gironzolavo molto: le
uniche
sale che frequentavo erano gli alloggi di Marcus, la palestra e molto
raramente
la biblioteca.
Come
in quel momento, che mi trovavo in una sala studio a
fare una ricerca su Internet: dopo aver passato un'intera settimana su
Dante
Alighieri e l'origine della lingua italiana, ora stavamo facendo verso
per
verso l'Inferno della Divina Commedia, e per una come me che di parola
in
italiano conosceva solo “pizza” era una cosa
abbastanza complicata, e quindi
ero costretta ad andare a cercare su Internet la traduzione in inglese.
A volte
cercavo di spiegare a Marcus i miei problemi di comprensione, ma lui mi
diceva
semplicemente che dovevo ascoltare bene le sue spiegazioni e avere
sempre il
dizionario a portata di mano, e quindi io mi ritrovavo con le mani nei
capelli
ogni volta che leggevo un nuovo canto. Marcus si era calato troppo nel
suo
ruolo da insegnante, e ogni mattina lo vedevo entusiasta di iniziare
una nuova
lezione o un nuovo argomento; e così mi ritrovavo sempre a
dover seguire le sue
spiegazioni e prendere quaderni di appunti (non che la cosa mi
dispiacesse:
come avevo detto, era un piacere ascoltare Marcus). Non gli dicevo
quasi mai di
fermarsi o di rallentare con il programma (tranne quando quello che
leggevo per
me era arabo), perché mentre era concentrato sulle mie
lezioni non aveva la
solita aria triste e quindi forse per un breve momento evitava di
pensare a
Didyme. È meglio così...
Seduta
alla scrivania, erano due ore che stavo davanti al
computer in cerca di qualche sito che poteva essermi utile, ma non
riuscivo a
trovare niente se non qualche traduzione frammentaria poco affidabile. Meglio
di niente! Presi il quaderno degli appunti e scopiazzai
quello che avevo
trovato, ma mentre stavo per iniziare sentii una fitta alla spalla
destra e mi
ricordai che per un paio di giorni ero impossibilitata a scrivere.
Così con
molta irritazione, feci un rapido copia-incolla sulla mia pennetta e la
mattina
seguente avrei usato la stampante di Marcus.
Dannata
Jane. Era per colpa sua se in quel momento
non potevo scrivere: durante gli scorsi allenamenti, mentre mi stava
insegnando
come immobilizzare l'avversario, Jane ne aveva approfittato per
ritorcermi il
braccio destro dietro la schiena un bel paio di volte, e ad un certo
punto non
avevo più sentito la spalla. Morale della favola, c'era
mancato poco che Jane
me la slogasse ed ora ero costretta ad andare in giro con una fascia
elastica
sotto la maglietta. Se fosse stato per me non me la sarei mai messa, ma
Marcus
mi aveva costretto: era lui che mi curava ogni mattina le ferite e i
lividi
degli allenamenti con Jane, e ogni volta che lo faceva era sempre
incavolato
con Jane, che secondo lui esagerava, e con Aro, che era stato uno
stupido a
permettere tutto ciò. Già un paio di volte mi
aveva detto che avrebbe
provveduto a farmi cambiare insegnante, ma io ero stata contraria. Con
Jane
è una mia lotta personale. Fortunatamente in quel
periodo era partita
insieme ad altre guardie per fare una commissione ad Aro in qualche
parte della
Serbia, non ricordavo bene, e quindi per un po' di giorni avevo il
pomeriggio
libero e ne approfittavo per fare qualche ricerca su Internet.
In
quel preciso istante poi, la biblioteca era anche
semivuota, c'era solo qualche guardia che stava leggendo qualche libro
o
consultando il proprio portatile sui tavoli che si trovano in fondo ad
una
parete. Meglio: poca gente tra i piedi. Ormai gli sguardi ostili delle
altre
guardie erano cessati, ma non sopportavo ancora stare in mezzo a loro:
mi
faceva sentire un pesce fuori dall'acqua, ed era per quello che
preferivo di
gran lunga starmene chiusa in camera mia con i miei disegni. Avrei
anche voluto
uscire fuori dalla Casa, giusto anche per prendere una boccata d'aria,
ma Aro
ancora non mi faceva uscire: non si fidava ancora di me. Anche se in
queste due
settimane mi ero comportata da brava bambina e non avevo creato nessun
tipo di
disturbo alla sua persona, anzi non lo incontravo neanche per i
corridoi;
giusto qualche volta veniva lui a farmi visita nella mia stanza per
sapere come
mi stavo trovando nella Casa, oppure durante le lezioni con Marcus
compariva
dal separé (segno quindi che il corridoio che collegava gli
alloggi dei tre
Volturi si trovava lì) e dopo qualche breve scambio di
parole se ne andava via
per la porta d'ingresso. Aro era sempre il solito: allegro, sorriso
stampato in
volto e quell'aria da furbo che non mi convinceva mai, ma purtroppo non
feci
nessun passo avanti nel scoprire i suoi piani. Chissà
poi a che punto è, se
è appena iniziato o se ci vuole ancora del tempo.
Un'altra
cosa che ancora non riuscivo a capire era la mia
famiglia: che fine avevano fatto? Cioè potevo capire che
forse si erano presi
un po' di tempo per riflettere sul da farsi, ma adesso mi sembrava
esagerato
che per ben due settimane, notte e giorno, se ne siano stati zitti e
buoni a
casa a pensare: dovevano aver agito già da un bel po' di
tempo! E chi ti
dice che non l'abbiano già fatto? Poteva anche
essere, ma allora perché
ancora non si vedevano? Forse solo a te non si fanno
vedere... o non te li
fanno vedere... E chi l'avrebbe mai voluto? E
perché? Beh, c'è sempre
Aro che... No, l'escludevo a priori: se la mia famiglia
fosse venuta qui
nella Casa, lo avrei saputo subito da Marcus, e invece non mi aveva
detto
niente: ormai avevo piena fiducia nel mio maestro. Aro avrebbe potuto
anche
nasconderlo a me, ma non agli altri due Volturi.
Quindi,
oltre al mistero di Aro c'era anche il mistero
dei Cullen. Per non parlare del mistero della Divina
Commedia: riuscissi a
capire anche solo una parola... Due ore su Internet, pochi
appunti
insignificanti e una grande confusione in testa. Chiusi tutti i siti
che avevo
trovato e ritornai alla pagina iniziale di Google.
Sbuffai.
-Al diavolo Internet- mormorai alquanto
irritata.
-Uao!
Quanta irritazione tutta in una volta! Cosa avrà
mai fatto di così sbagliato l'intera rete globale per non
essere nelle tue
grazie?- disse una voce piena di sarcasmo.
Alzai
lo sguardo e vidi un vampiro appoggiato con le mani
sulla scrivania di fronte a me. Mi sorrideva amichevolmente, ma i suoi
occhi
erano ricchi di malizia. Inarcai le sopracciglia. Mi mancava
giusto lui!
-Che
diamine vuoi, Felix?
-Ma
che modo è di salutare? Non esistono più i vecchi
e
cordiali “buongiorno” e
“buonasera”?- disse con un tono talmente allegro
che mi
ricordava Aro.
Ma
proprio a me doveva capitare questo qui? -Ciao
Felix! Come va? Bella giornata, vero? A proposito, che ci fai qui?- e
il mio
finto sorriso svanì e tornai impassibile e molto irritata
-Va meglio così?
Felix
rise. -Il tuo buonumore è così confortante. Ed
è
tutto merito di Internet!
-Senti
Felix piantala con questo tuo umorismo. Sul serio
non fa altro che innervosirmi, e già lo sono per cavoli
miei, come hai potuto
benissimo vedere. Adesso per cortesia vuoi spiegarmi perché
sei qui?
Ma
Felix continuava a guardarmi con quel suo sorriso da
ammaliatore e con quello sguardo pieno di malizia, con il risultato che
a me
sembrava un emerito idiota.
Non
che in queste due ultime settimane avesse fatto
diversamente: quelle poche volte che per andare in palestra passavo per
la sala
principale e c'era anche lui lì, mi guardava sempre e se
ricambiavo lo sguardo
mi faceva anche l'occhiolino: un emerito idiota. L'avevo
detto io. E
ogni volta che succedeva, distoglievo lo sguardo con stizza e anche con
fastidio: come se lui avesse qualche possibilità con me. Ma
per favore!
-Vuoi
davvero sapere perché sono qui?
Alzai
gli occhi al cielo e mi appoggiai allo schienale,
incrociando le braccia. -Beh, se di grazia è così
gentile da fornire queste
informazioni alla gente comune- dissi usando il suo stesso umorismo.
Felix
scoppiò in una sonora risata. Se ride ancora un
po', è uguale identico ad Aro! -E va bene: sono
qui perché mi serve la sala
studio.
Sgranai
gli occhi: questa non me l'aspettavo. -La sala
studio? E perché?
-Ah-ah-ah!
Attenzione Renesmee!- e il suo tono si fece
ironicamente autoritario -Troppa curiosità può
uccidere, sai?
-A
volte. Ma stai attento tu Felix, perché invece le menzogne
uccidono sempre.
Non
capì. -Menzogne?
Feci
una risata compiaciuta. -Si, come quella che mi hai
appena detto: non è vero che ti serve la sala studio,
perché altrimenti saresti
andato a quell'altra- e indicai la porta comunicante con la seconda
sala studio.
-Guarda
che è occupata.
-Mmm...
- e mi allungai con la testa per vedere l'altra
scrivania -no! È vuota e libera.
-Ah!-
disse Felix in palese difficoltà -Beh, forse si è
liberata poco fa.
-È
vuota e libera, proprio come lo è rimasta da quando
sono arrivata: circa due ore fa.
Felix
sbuffo in una risata. -Non ti si può nascondere
niente- e mi lanciò un'occhiata penetrante.
Alzai
le spalle totalmente indifferente. -No. E adesso se
non ti dispiace, puoi dirmi la verità?
-E
va bene. Credo che con te sia difficile mantenere un
segreto... Comunque ero venuto giusto per vedere cosa stavi facendo.
Abbassai
lo sguardo. -Te l'ha ordinato Aro?- dissi gelida
e furiosa. Sarebbe proprio ridicolo, controllare qualsiasi
cosa faccio!
-Veramente
no.
Tornai
a guardargli il volto, soddisfatto di avermi
stupito. -No? E se non te lo ha ordinato lui allora che te ne importa
di quello
che faccio?
Alzò
le spalle. -Mah, semplice curiosità. In fin dei
conti sei la nuova arrivata e ancora non si sa molto di te, no?- e mi
sorrise
di nuovo.
Alzai
un sopracciglio: sul serio pensava che gli avrei
creduto? I suoi fini erano ben diversi da aiutare l'ultima arrivata ad
integrarsi. La logica avrebbe detto che era una spia al servizio di
Aro, ma
Felix non lo era perché aveva ben altro in testa. Questo
vuole solo provarci
con me. Non potevo pensare ad uno spreco di energie
più grande di quello.
Ma
nonostante ciò, non sapevo come comportarmi: a scuola
ogni tanto capitava che qualche mio spasimante ci provasse con me, e io
ero
sempre stata diplomatica nel rifiutarli. Ora però, lo
spasimante in questione
era Felix, e con lui la diplomazia non avrebbe mai funzionato. Non
che io
poi volessi usarla... L'essere gelida con lui non era poi
tanto male come
idea, ma avevo paura che non sarei riuscita a mantenerlo questo
atteggiamento.
Per cui in quel momento, sospirai soltanto e feci per andarmene.
Ma
Felix fu naturalmente più veloce: vedendo che non gli
avevo risposto, fece il giro della scrivania e si posizionò
alle mie spalle,
poggiandosi con le mani sulla scrivania e incatenandomi in una specie
di morsa.
Feci in tempo solo a staccare la pennetta dal PC, per poi rimanere
seduta sulla
sedia con la faccia di Felix molto vicina alla mia che osservava lo
schermo del
computer con noncuranza.
Altro
che diplomazia, qui c'è bisogno di staccargli la
testa a morsi! Lo fulminai con lo sguardo ma lui non se ne
accorse.
-Allora,
che stavi cercando?- disse osservando la home
page di Google.
Sospirai
irritata. Guarda se tra un po' non lo sbatto
a terra... -Cose che non ti riguardano- la mia voce era
piena di scortesia.
Felix
rise di gusto. -Andiamo! Se non mi dici che cos'è
non posso darti una mano!
Scoppiai
a ridere. -Tu che dai una mano a qualcuno!
Davvero molto divertente!
-Perché?
Io non posso dare una mano? Non posso fare buone
azioni?- disse ammiccante verso di me.
-Il
giorno che tu farai qualche buona azione sarà anche
il giorno in cui due più due farà tre- risposi
ironica -E poi non vedo che
aiuto potresti darmi con la Divina Commedia.
-Divina
Commedia? La stai studiando con Marcus?
Annuii.
-Dice che se devo imparare la lingue italiana
devo farlo dal principio. Letteralmente. Ma io non ci capisco niente, e
quindi
stavo cercando su Internet se c'era una qualche sottospecie di
traduzione di
alcuni canti, ma ho trovato poco e niente. Ecco perché ce
l'ho con l'intera
rete globale!
-Mmm-
aveva ascoltato tutto con estremo interesse -E se
ti aiutassi io?
Sgranai
gli occhi. -Eh?
-Te
lo traduco io: tutti i pezzi che non riesci a capire
te li traduco io. Sai com'è, parlo un ottimo italiano.
Ci
pensai su: era ovvio che lui lo faceva solo per
conquistarmi, ma dove lo trovavo qualcun altro disposto a tradurmi
canti interi
della Divina Commedia dall'italiano all'inglese?
-Beh,
se proprio insisti, d'accordo- e fortuna che
dovevi staccargli la testa! Ma che ragionamenti: prima mi
faccio fare le
traduzioni e poi gli spacco la testa. Ovvio!
-Perfetto!-
esclamò soddisfatto -Lo vedi che a volte
faccio il bravo anch'io?- e sorridendo avvicinò il volto al
mio mentre la sua
mano destra toccò il mio fianco.
Al
diavolo le traduzioni, ora gli stacco la testa sul
serio! Lo osservai per un millesimo di secondo e poi
allontanai lo sguardo
dal suo sorriso disgustosamente malizioso, soffermandomi sulla sua mano
sul mio
fianco. -Sarai anche bravo, ma tieni giù le mani altrimenti
ti stacco la testa
a morsi- gli dissi a denti stretti -e non sto scherzando.
Felix
scoppiò a ridere. -Ok, ok- e tolse la mano dal mio
fianco per alzarla insieme all'altra in segno di resa -Calma, era solo
uno
scherzo! Dai su, mi metto qui- e sia appoggiò ad un angolo
della scrivania -e
faccio il bravo per davvero, ok? Andiamo, stavo solo scherzando!
Me
lo guardavo furiosa dalla sedia con le braccia
conserte e gli occhi ridotti a due fessure. -Stai attento Felix: chi
scherza
con il fuoco poi alla fine si brucia.
-Stai
tranquilla, perché tanto non ho paura di bruciarmi-
e mi lanciò un'occhiata mentre incrociava le braccia anche
lui.
Fa
come ti pare, tanto...-Comunque- e abbassai lo
sguardo -sul serio, le traduzioni, se non vuoi farmele non fa niente...
non sei
mica obbligato...
-Non
ti preoccupare- mi interruppe -Ti ho detto che te le
posso fare, stai tranquilla. Certo però devi aspettare un
po': domani
torneranno gli altri, e Caius già mi ha avvertito che ha una
missione per me e Alec.
Ne avrò per una settimana circa.
Sbuffai
in una risata. -Una settimana in giro con Alec:
immagino che divertimento...- mormorai quasi tra me e me.
Ma
Felix era un vampiro con un ottimo udito. -Perché? Non
ti sta simpatico?
Lo
guardai. -No ma conoscendo la sorella posso
immaginarmi che tipo è.
-E
qui sta il fatto: Alec è l'esatto opposto di Jane.
-Sul
serio?
-Già.
È diverso dalla sorella: è più
riflessivo, più
ragionevole, più razionale, e decisamente più
calmo. Non so come riesce ad
esserlo: io ad un certo punto perderei la pazienza a forza di stare
sempre con
una sorella come Jane, che s'incavola se non è la prima
della classe, e con una
ragazza come Clarissa, che imita Jane in tutto quello che fa!
Una
cosa mi aveva sorpreso. -Ragazza? Nel senso di fidanzata?
Clarissa e Alec stanno insieme?
-Certo!
Dai, non dirmi che non te ne eri accorta: quei
due sono sempre pappa e ciccia. Non si sbaciucchiano in pubblico questo
è vero,
ma certe volte sono insopportabili da vedere.
L'avevo
detto io che doveva esserci qualcosa tra quei
due... -Contenti loro... Ma come si sono conosciuti?
Cioè, lei è diventata
una guardia dopo essersi messa con Alec o il contrario?
Alzò
le spalle. -Mah non so dirti se si conoscessero
prima, anche se non credo. Sta di fatto che qualche anno fa si
è presentata a
Volterra questa vampira di solo 3 anni proveniente dalla Francia, che
aveva
questo particolare potere e che era desiderosa di conoscere la reale
nobile
famiglia dei Volturi. Aro la squadrata subito e ha capito che poteva
essere un
ottimo elemento, così le ha offerto di diventare guardia e
l'ha affidata ad
Alec. Tempo qualche mese e per i corridoi della casa già si
vociferava che
avevano fatto coppia fissa.
Inarcai
le sopracciglia. -Per i corridoi si vociferava?
-Le
cosiddette voci di corridoio: pettegolezzi, frutti
della fantasia con un briciolo di verità, sentiti dire per
sbaglio e mai
trasmessi come prima. Esistono anche qui tra i vampiri, sai?- disse con
un
sorriso.
Mmm...
questo è molto interessante... Risi. -Non
credevo che voi vi perdesse in banali cose come i pettegolezzi. Questa
è più
una cosa da salone di bellezza oppure da comari del paese.
Felix
scoppiò a ridere. -Hai ragione! Beh, in fin dei
conti ci troviamo in un paesino toscano, no? Comunque le voci ci sono
perché
qui si condivide tutto con tutti. Insomma, l'hai vista anche tu la
casa: qui al
primo piano per fare qualunque cosa devi passare per forza dalla sala
principale, che ovviamente è quasi sempre colma di persone,
oppure chiederlo ai
Volturi, che sono costantemente accompagnati da delle guardie del
corpo. Se
vuoi tenere un segreto devi startene zitto e buono, chiuso in camera
tua.
Benissimo,
ottimo! Bah, e io che pensavo di poter
inventarmi un piano per fuggire! Certo il fatto che tutti
sapessero tutto
era una pessima cosa, ma forse potevo ancora escogitare qualcosa.
-Ma
immagino che le persone che lo facciano siano poche-
dissi con ovvietà -e quindi alla fine le voci corrono. Ma a
parte la relazione
tra Clarissa e Alec, ce ne sono altre?
-Allora
ti piacciono i pettegolezzi, eh?- e sorrise.
Alzai
le spalle. -Sono pur sempre una ragazza, no?
-Certo,
certo. E che ragazza...- e mi lanciò un'occhiata
a cui risposi abbassando lo sguardo -Comunque non c'è molto
da dire: in questo
periodo le voci che corrono sono poche oppure sono sempre le solite.
Tipo Heidi
che va con il primo che passa: vampiro o umano non importa, l'unica
differenza
è che uno il giorno dopo è vivo mentre l'altro
no- e sorrise maligno.
Piegai
lievemente la testa. La ragazza se la spassa! -Scommetto
che di solito la scambiano tutti per una ragazza di buon famiglia.
Felix
rise. -Oh beh, c'è sempre qualcuno che poi alla
fine perde la testa per lei. Per esempio Demetri.
Sgranai
gli occhi. -Demetri ha perso la testa per
Heidi!!??! Non è possibile!!
-E
invece si: tra i due c'è una delle storie d'amore
più
chiacchierata della Casa. All'inizio stavano insieme, poi si sono
lasciati, poi
lei ha tradito lui diverse volte, lui si è ingelosito e li
ha ammazzati tutti,
lei si è incavolata e non gli ha rivolto più
parola, e alla fine si sono
rimessi insieme. Ma poi hanno ricominciato.
Scoppiai
a ridere. -Oddio, è peggio di una telenovela!
-Già.
Infatti nella Casa tutti ne parlano e si inventano
sempre nuove storie e nuovi tradimenti. A volte gli stessi Heidi e
Demetri credono
ai pettegolezzi e si accusano per cose che magari non hanno mai fatto.
Guarda,
se la prossima volta che litigano sei ancora qui devi assolutamente
venire a
vederli: sono esilaranti!- e scoppiò a ridere.
-Magari
se capita assisterò. Ma i tre Volturi non dicono
niente al riguardo?
-No,
non capita mai quando ci sono loro in sala: non lo
permetterebbero mai. Di solito infatti succede o nell'altra sala oppure
direttamente fuori la Casa. Tanto ormai, con la libertà che
abbiamo...
Aggrottai
le sopracciglia. -Libertà?
-Si,
quella che Aro che ci ha dovuto concedere per forza
dopo la morte di Chelsea. Lo hai saputo, vero?
-Me
l'ha raccontato Darko quando mi ha accompagnata a
fare il giro turistico della Casa. Ma questo cosa centra con la nuova
libertà
delle guardie? Aro mi ha detto che vi lasciano liberi di uscire, basta
che non
vi fate scoprire dagli umani... Non è sempre stato
così?
Felix
fece un fischio. -Caspita! Sei ben informata per
essere qui solo da due settimane. Comunque, adesso ti spiego meglio la
faccenda:
quando Chelsea era ancora con noi, Aro la utilizzava per unire il
legame tra le
guardie e i tre Volturi, in modo tale che noi gli fossimo ciecamente
devoti a
loro e che avremmo ubbidito a qualunque loro ordine. E così
è stato: i Volturi
ci comandavano a bacchetta e a noi andava bene perché gli
eravamo estremamente
devoti e, sempre grazie al potere di Chelsea, non ci accorgevamo che a
volte
era troppo. Ma dopo la morte di Chelsea, Aro non poté
più utilizzare il proprio
potere su di noi, e così iniziarono ad esserci delle
“lamentele”, chiamiamole
così, da alcune guardie verso i Volturi: la nostra cieca
devozione era stata
rotta, e non tutti volevano continuare ad essere comandati a bacchetta
da Aro,
Caius o Marcus. E così allora Aro ci ha concesso diverse
cose, tra cui la
libertà di uscita, per evitare che le proprie guardie gli si
ribellino contro:
adesso sia lui che Caius sono molto più attenti agli ordini
e agli incarichi
che danno, per far si che nessuno delle guardie si
“lamenti” di nuovo e che
possa mettersi contro di loro.
Mmm...
anche questo è molto interessante... Cominciavo
a vedere i lati positivi della chiacchierata con Felix. -Insomma
cercano di
evitare un'ipotetica ribellione da parte delle guardie. Ma
può accadere?
Insomma, i Volturi hanno sistemato la situazione o oltre alle
“voci di
corridoio” ci sono anche le “lamentele di
corridoio”?
Sorrise.
-Beh c'è sempre una pecora nera della famiglia,
e quindi le lamentele non mancano mai. A volte le faccio anch'io!
Insomma
i Volturi devono stare attenti a come si
comportano con le loro guardie. -E sempre secondo le voci
che girano, chi è
la pecora nera della famiglia?
-Oh
beh ce ne sono tante!- esclamò ridendo -Ma Aro le ha
subito “neutralizzate”: sai, ci tiene al suo
esercito di guardie.
-Non
ne avevo dubbi- dissi con ovvietà -In che senso le
ha “neutralizzate”?
-Le
ha subito accontentate, oppure ha fatto si che non
gli si mettessero contro, o se ne andassero via. Per esempio, c'era un
periodo
che Aro aveva paura della relazione tra Clarissa e Alec: visto che
ancora non
si fidava di Clarissa, pensava che avrebbe potuto facilmente convincere
Alec a
scappare con lei, e Aro avrebbe perso due elementi preziosi.
Così in segreto ha
ordinato a Jane, l'unica che è sul serio devota ciecamente a
lui, di iniziare a
familiarizzare con la sua nuova cognata per evitare che potesse
scappare via.
Jane non è proprio quel che si dice una ragazza socievole,
ma per far contento
il suo padrone è riuscita ad esserlo; e infatti adesso sono
ottime amiche,
Clarissa vuole essere proprio come Jane, e sono convinto dell'idea che
dovremmo
fare una statua ad Alec, che le sopporta entrambe.
Risi.
-O senza alcun dubbio: Clarissa non la conosco, ma
dalla prima impressione che ho avuto e dalle tue descrizioni posso
immaginare
che tipo è; e Jane invece è una ragazza
semplicemente crudele e infernale.
Durante gli allenamenti si impegna al massimo per rendermi la vita
insopportabile. Alec forse la sopporterà perché
è la sorella, ma non credo che
qualcun altro ce la possa fare!
-Io
non ne sarei così sicura mia cara,- mi disse
scuotendo leggermente la testa -c'è gente all'interno della
Casa che farebbe a
capelli per entrare nelle grazie della cara Jane.
Alzai
un sopracciglio. -Stai scherzando, vero? Insomma, a
chi potrebbe mai piacere Jane?- dissi con una risata.
Felix
alzò le spalle e allargò le mani. -Semplice:
Darko.
Sgranai
gli occhi e mi alzai in piedi, tanta era la
sorpresa. -Darko!!?? Cioè... insomma... non è..
lui... Jane... aspetta: è lo
stesso Darko che dico io?
-Beh
contando che ne esiste uno solo in tutta la Casa,
direi di si- e si sedette al mio posto, accavallando le gambe sulla
scrivania e
incrociando le braccia dietro la testa.
-Ma
no!! Non può essere!!- e iniziai a camminare su e
giù
per la sala studio, nonostante fosse abbastanza stretta -Non
può interessargli
sul serio una come Jane, non in quel senso almeno!
-No
no, è proprio cotto. Lo è da quando è
arrivato qui.
Molto probabilmente perché Jane è stata la sua
tutrice per tutto il tempo che
era un neonato e visto rimaneva confinato per evitare di scatenare il
caos per
la Casa o la stessa Volterra, e l'unica con cui comunicava era Jane,
forse alla
fine se ne è innamorato.
Alzai
un sopracciglio. -Tipo sindrome di Stoccolma?- e
Felix scoppiò a ridere.
Mi
appoggiai al muro alle spalle della scrivania e
incrociai le braccia, mentre lo sguardo era fisso nel vuoto: quello che
mi
aveva detto Felix mi aveva fatto cadere l'impressione che avevo avuto
riguardo
Darko. Mi era sembrato un ragazzo semplice e tranquillo, non poteva
essere
innamorato di una pazza come Jane. Anche se durante il giro turistico,
quando
mi aveva parlato di lei, avevo visto che nel suo sguardo c'era qualcosa
di più
della semplice ammirazione. Avrei dovuto intuirlo, anche se il fatto
che
qualcuno sia innamorato di Jane è veramente difficile da
credere. Decisamente.
-Ne
sei proprio sicuro?- chiesi a Felix ancora incredula
-Insomma, è una voce affidabile o cattivo pettegolezzo messo
in giro?
Felix
ruotò con la sedia e si mise di fronte a me. -Me
l'ha detto Corin che l'ha saputo da Santiago, e se lo dice Santiago
allora è
vero. Puoi metterci la mano sul fuoco. Ma vuoi spiegarmi
perché la cosa ti ha
colpito tanto? Insomma, anche Jane è una normale vampira!
-Si,
lo so che forse Jane può apparire attraente per
qualche vampiro, ma non riesco a credere che uno come Darko possa
essere cotto
per lei. Mi ero fatta un'idea totalmente diversa di lui.
-Ma
guarda che Darko non è molto diverso da come appare-
aggiunse -anzi, si può dire che è uno dei pochi
qui dentro di cui l'apparenza
non inganna. Solo che è innamorato di Jane: tutto qui. Se
per te è così
difficile fartene una ragione, allora puoi anche considerarlo un
difetto...
vedi tu.
-Adesso
difetto è un po' esagerato. Forse sono io, che
odiando Jane, mi sono fissata con l'idea che allora deve essere
antipatica a
tutti- dissi grattandomi la testa -Ma dimmi un po', Jane lo sa di
Darko?
Ricambia?
-Nah!
Jane non è tipo da pettegolezzi: non li ascolta,
non le piacciono, e squadra chiunque li fa. Non sa neanche che la
maggior parte
sono incentrati su di lei, visto la reputazione: è
antipatica sul serio alla
maggior parte delle guardie, non è solo una tua fissazione-
e si mise seduto
normalmente, poggiando i gomiti sui ginocchi -E in più,
Darko è un tipo
abbastanza riservato e... diciamo timido. Non da segna della cotta, e
se la
notizia si è iniziata a diffondere è solo tramite
voci di corridoio: di
conseguenza Jane non lo sa, e non si preoccupa neanche del
perché Darko voglia
sempre aiutarla in qualche missione.
-Immagino
che lui ci stia male per questo... intendo il
fatto che Jane non lo ricambia.
-Penso
proprio di si: non credo che a Jane interessi
Darko. Inoltre la ragazza è follemente innamorata di un
altro vampiro- mi disse
con un sorriso.
Cosa?
Altro che Beautiful! Scoppiai a ridere. -No,
dai! Jane innamorata!! Adesso vuoi farmi credere che anche ha un
cuore!! E
sentiamo, chi sarebbe il fortunato?
Felix
sorrise. -Beh...- e si alzò in piedi allargando le
braccia -...il sottoscritto!
-Te??!!-
esclamai tra la sorpresa e il divertimento -No,
non ci posso credere!! E tu come l'hai scoperto?
-Se
ti riferisci al fatto di quali segnali mi abbia
inviato Jane, ti stai sbagliando di grosso- e infilò le mani
nelle tasche dei
jeans -Non mi ha mai fatto capire un accidente del suo interesse per
me, e anche
se quando doveva organizzare una missione estera il primo che chiamava
ero
sempre io, non mi ero mai accorto di niente tanto che continuavo a fare
l'indifferente. Me lo disse qualche decennio fa Demetri, che glielo
aveva detto
Heidi, che l'aveva saputo da Renata, che aveva origliato una
conversazione tra
Aro e Jane. Mi fece ridere all'epoca e mi fa ridere ancora oggi!
-E
perché mai Felix?- dissi con sarcasmo -Non ti piace
Jane? In fin dei conti è una brava vampira, gentile e
onesta, sempre pronta a
dare una mano, calma e giusta. Cosa c'è che non va in lei??
Rise.
-Difetti a parte, Jane non è male, da un punto di
vista estetico maschile. Certo quel suo caratteraccio non l'aiuta
tanto, e
molto del suo fascino cala quando inizia ad arrabbiarsi. Credo inoltre
che sia
un tipo difficile da conquistare, anche se io non mai avuto problemi in
materia
di donne- e fece un largo sorriso.
Modesto
il tizio. -Beh, se ti interessa tanto
allora datti da fare, no?
-Ho
detto che non è male, si, ma non che mi interessi: le
mie mire in questo periodo, vanno ben oltre una semplice isterica
vampira come
Jane- e iniziò ad avvicinarsi a me molto lentamente.
Mmm...
qui vampiro ci cova... Meglio se te ne vai
Nessie, fidati. Feci l'indifferente, ma mentre Felix si
avvicinava io
cercavo di squagliarmela strisciando lungo il muro. Alla fine,
però, finii
intrappolata nell'angolo, e Felix ne aveva prontamente approfittato,
appoggiando la mano al muro per bloccarmi la via d'uscita.
Benché la voglia di
guardarlo male era tanta, continuai a fare la finta tonta sperando che
ciò mi
avrebbe aiutato. Anche se credo che l'unica cosa che mi possa
aiutare qui,
sono le lezioni di combattimento di Jane...
Visto
che Felix continuava a fissarmi con quel suo
sguardo da conquistatore, che a me però dava solo l'idea di
un emerito
deficiente, lasciai vagare il mio sguardo in giro (in cerca di una via
di fuga)
e decisi di riprendere il discorso, tanto per perdere tempo.
-E
sentiamo,- dissi neutrale -quali sarebbero le tue
mire?- come se non le avessi già capite!
Scioccò
la lingua. -Ultimamente ho messo gli occhi su una
tosta, bella, determinata e intelligente mezza vampira appena arrivata-
disse,
sorridendo malizioso -Per caso la conosci?- e iniziò ad
avvicinare il suo volto
al mio.
Ma
ti prego! Prima che potesse realmente darmi un
bacio, scivolai in basso, passai sotto il suo braccio appoggiato al
muro, e
attraversai la stanza in modo che la scrivania si trovasse tra me e lui.
-No,
non la conosco- dissi mentre mi allungavo sulla
scrivania, concentrandomi nel riunire le mie cose in più
fretta possibile
-Forse di vista.
Felix
scosse la testa benevolo, ridendo, ancora
appoggiato all'angolo. -Ah Renesmee, Renesmee...- e si
avvicinò alla scrivania,
mettendosi nuovamente di fronte a me -più fai la sostenuta,
e più mi affascini.
Più mi rifiuti, e più mi ecciti.
Ah,
fantastico! La situazione vacillava tra
l'imbarazzante e il detestabile. -Ma pensa- dissi molto sgarbatamente,
prendendo in mano i libri e facendo per andarmene.
Ma
Felix si allungò sulla scrivania e mi afferrò per
il
polso, costringendo la mia faccia a stare pochi centimetri dalla sua.
-Guarda
che non sto scherzando. È la verità: mi affascini
enormemente- disse con un
tono che doveva sembrare suadente.
Adesso
guardarlo male era inevitabile. -Uao. Dovrei considerarmi
fortunata, eppure la cosa non mi emoziona minimamente- e cercai di
liberare il
polso con uno strattone, ma la presa di Felix era ben salda.
Sorrise.
-Capisco dal tuo tono che per me invece di
provare uno strano e potente sentimento di attrazione, provi solo un
enorme
disgusto e repulsione.
-Hai
indovinato, ma bravo. Complimenti, hai vinto 10
punti. Se mi lasci il polso, ne prendi altri 10 e magari anche una
scimmietta
di peluche- e diedi un altro strattone, inutilmente.
-Andiamo
Renesmee! Non dirmi che non ti interesso neanche
un po'?
-Assolutamente
no- e per l'ennesima volta diedi un altro
inutile strattone.
-Che
c'è che non va in me?- chiese con un sorriso -Non
assomiglio al tuo tipo ideale?
Scossi
energicamente la testa. -Oh no, siamo lontani.
Ma
Felix non demordeva. -E quale sarebbe il tuo tipo?
-Decisamente
non tu!- gli dissi con tutta l'irritazione
che avevo, e con tutte le mie forze riuscii finalmente a liberare il
mio polso
dalla sua stretta.
-Avanti,
dammi un indizio!- mi chiese con un tono tra
l'implorante e il divertito -Se no, come posso provarci con te?
-Lascia
stare, sprechi il tuo tempo mio caro- e mi
incamminai verso l'uscita della sala.
-Su
Renesmee!- mi urlò -Cosa posso fare per essere il tuo
tipo?
Sulla
soglia, mi voltai verso di lui. -Inizia col
diventare un licantropo, e poi ne riparliamo- e me ne andai,
lasciandolo senza
parole.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Questo capitolo, con i
fini della nostra storia
non centra minimamente
un tubo!
(....o quasi:
attenzione....!)
Mi sono semplicemente
divertita un po'! =D
Non so voi, poi...
ma spero davvero che
una bella risata ve la siate fatta..!! ^^'''
Beh, adesso vado a
piangere mentre vedo "C'è posta per te"
è
incredibile, ma appena vedo quel programma o un qualsiasi film della
Disney
io piango.... m
commuovo....
mah, sarò
io strana???
Poesse...
...anzi sicuramente
è così!
Ci sentiamo...
un bacio la vostra
scrittrice ignorante e piagnona...!
XDXDXDXD
Ciao!
|
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Capitolo 34 *** 33. Accordo ***
33 puntata
Cioè
ragazzi....
ci stiamo rendendo
conto di che giorno è oggi???!!!?
11-11-2009...
e io non posto dal
18-10-2009...
in pratica
è quasi un mese...
Ci stiamo rendendo
conto...
un mese??!!! non ho
mai fatto tardi di un mese!!!
insomma, massimo due
(anke tre) settimane...
ma ad arrivare fino ad
un mese non l'ho mai fatto....
Cioè,
stiamo scherzando??
Lo so, la situazione
non è normale, visto che siete voi quelli che si devono
incavolare
(e molto probabilmente
lo siete.. -.-'')
invece che io... ma
è così!
Sono incavolata nera
con me stessa!!
è mai
possibile che non riesca a darmi una scadenza, un termine
e magari anke riuscire
a rispettarlo???
Mi ero ripromessa che
avrei postato entro la fine di ottobre...
ma guarda un po',
siamo a novembre!!
e anke a
metà di novembre!!
Io nn lo so... boh....
sn un'incapace
ritardataria....
OK.... vi ringrazio
per aver sopportato la sfuriata in silenzio e magari con gli occhi
spalancati
davvero, lo apprezzo
molto...
è che qst
cosa mi manda talmente sui nervi che....
Ma adesso stop
incavolature, e rilassiamoci un po'.....
..... molto meglio
ora! ^^
Ora, chiedervi scusa
credo che sia una cosa inutile, xke le cose sn due:
1-> o siete dei
santi e sopportate qualsiasi cosa..
2-> o mi volete
tanto, troppo bene da perdonarmi per ogni ritardo ormai da un anno...
(è vero
ragazzi... la ff la sto scrivendo da un anno... auguri! ^^ )
Quindi....
è inutile...
certo poi, io
ovviamente un po' ci spero... ^^'''
LittleMissCullen23:
moreeee.. cià! come stai?? ^^ si lo so che è da
una cifra
che nn m faccio sentire.... perdonami!! sn davvero troppo occupata, e
nn ho un briciolo di tempo libero neanche a pagarlo oro... please...
ç.ç cmq, un po' di sano e puro gossip
ogni tanto ci
vuole!! XD cioè, è fantastico impicciarsi degli
affari
altrui... hai ragione tu, con i personaggi di fantasia è
più divertente... io mi sn ammazzata di risate a inventarmi
i
vari impicci.... e mi ha fatto piacere vedere che anche a voi vi sono
piaciuti!! XDXDXD
Elle201:
tesorooooooooooooo!!!!!!!!!!!! scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!
lo so, ci ho messo tanto, ma davvero non ho trovato del tempo
libero....sul serio!!! ç.ç spero che il nuovo
capitolo
basti a farmi perdonare..... e sn contenta che la mia Nessie ti
piaccia!!! =D la Nessie della Meyer è poco descritta, per
questo
poi mi sono inventata questa ff... e ora è il mio
personaggio
preferito!!=P
Bex Vampire:
more... sei tanto arrabbiata con me??? ^^'' immagino cosa tu stia
dicendo in qst preciso istante... "Perchè è
così
ritardataria e scema?? Che cosa ho fatto di male nelle mie vite
precedenti per meteritarmi una scrittrice così???"
ç.ç chiedo perdono... mi
inocchio anche se
vuoi... ecco adesso mentre scrivo sto inocchio davanti la scrivania...
allora, sn perdonata?? mmm magari ci aggiungo anke un capitolo nuovo??
=D ....F+R=AxS mmmmm.... suona bene!! XDXDXD no
vabbè, la
mia Nessi deve stare obbligatoriamente con Jake!! U.U non ci sn
dubbi... certo però non sarebbe male... anke se poi non
credo
che Jacob staccherebbe la testa a Nessie: la ama troppo
ù.ù ....casomai lo fa a Felix (m disp).... poi
dopo
Nessie s'inc***rebbe e ucciderebbe il ex ragazzo.... anzi lo chiede al
papà e alla zia Rose, che sicuramente accontenteranno la
piccola
mezzavampira.... XDXDXD
Luna95:
salve carissima! come stai?? tutto bn?? =D prima di tutto, mi
inginocchio al suo cospetto per averci messo così tanto a
postare.... mi dispiace tantissimo, ma prima non ho trovato del tempo
libero a disposizione... mi perdoni, vero??? please!
ç.ç
cmq, più o meno hai ragione: il quadrato amoroso
in un
modo o nell'altro c'entra... capirai meglio con qst capitolo e
prossimi! =P non ti preoccupare di offendere nessuno:
è
solo il tuo modo di pensare, punto e basta! e inoltre, ankio sn
d'accordo con te qnd dici che non sopporti Bella: la odio ankio!
ok, adesso le fan di Bella ci uccidono in blocco
ò.ò ....certo, io la odio per il carattere:
insomma, non
sa quello che vuole, è stupida!! per esempio, ad Eclipse, la
odiavo proprio!! insomma, vuoi stare con Edward?? ok, stai con lui, ma
lascia in pace Jacob!! lui è innamorato di te, è
inutile
che insisti con la storia del migliore amico!! poi combina i casini, e
fa stare male tutti e due!! poveri i miei due tesorini.... in
pratica, la detesto. U.U per qnt riguarda
Nessie, beh
anke secondo me in BD la ragazza manca di carattere e di una storia
vera e propria (anke xke è ancora piccola...) ed
è per
qst ke mi sn inventata qst ff: mi sn creata la mia Nessie personale!!
XDXDXP
MaryCullenL:
cara, salve!! va tutto bene, vero??? =P mi perdoni per averci
messo così tanto, vero??? ç.ç ti
prego ti
prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego!!! e cmq,
vorrei sottolienare il fatto che Gossip Girl, modestamente,
l'ho
inventato io! XDXDXP
Francy2594:
Salve tesoro! tutto bene?? =D ok ok, lo so, non ho postato per tutto
qst tempo, ma mi perdonerai??? ti prego!! ç.ç in
cambio,
ho un nuovo capitolo... spero bello! ^^'' cmq, sono contenta
che
la nuova versione di Felix ti sia piaciuta... e forse potrei inserirla
qualche nuova avance!! XD
Violet Girl:
cara, grz mille per i complimenti!!! =D mi dispiace moltissimo di non
aver postato per tutto qst tempo.... sn imperdonabile....
ç.ç spero almeno che il capitolo piaccia!! =D
Paretta: ciao
tesoro! come stai?? spero tutto bene....e spero anche che accettarai
anche le mie scuse!!! ho fatto davvero tardi stavolta....
ç.ç spero almeno che il capitolo sia venuto
bene!! ^^''
per quanto riguarda i pettegolezzi, fa piacere vedere che hanno
divertito... pensavo fossero stati un fiasco!! XD ti ringrazio come al
solito per i compliementi!! =D
noe_princi89:
carissima, perdonami per il mio colossale ritardo... ti prego,
m'inginocchio per chiederti scusa... ç.ç... cmq,
come la
famiglia Cullen non si è fatta ancora viva??!!?? e chi te lo
dice?? bacio!! =P
MimiMiaotwilight4e:
o mio dio tesoro scusami se mi faccio sentire solo ora!!! non sai le
cose che ho da fare!! mamma mia, riuscirai mai a perdonarmi???
ç.ç spero di si... almeno con il capitolo
nuovo... ma a
parte ciò, ti rinrazio cara del consiglio: se la mia
carriera da
scrittrice, posso sempre andare in Amercia e diventare sceneggiatrice
di telenovele! XDXDXD non sarebbe male!!! XDXDXD per quanto riguarda
Jane sadica e vendicativa, non pesno sia un problema poi
così
grosso... insomma, tanto la odia lo stesso!! =P e lo so, il
finale è stupendo!! XDXDXD
Nessie93:
mia cara, come va?? non mi rispondi... ovvio! non mi sono fatta sentire
per... anni!!! cioè, non merito la tua attenzione....
ç.ç confido nle capitolo nuovo, che mi faccia
perdonare... comunque sono contenta che ti abbia fatto ridere... era
quello il mio obbiettivo!! =D=P e poi, mia cara, cioè sei
proprio un genio!! ci sei arrivata subito: hai capito tutto con un
briciolo d aiuto!!! geniale!! °0° complimenti!!
Hale Lover:
Ehi teso!! tutto bene?? mmmmm..... sei arrabbiata?? eh già,
lo
so, ci ho messo tanto... ma tanto tanto.... scusa!!! mi perdoni???
ç.ç please!!!! Ma a parte
ciò, guarda che i
Cullen sono arrivati!! eh già, sn arrivati... sn
già
là... e non sai da quanto!! ma come, non li vedi?? eh beh,
per
quello devi aspettare giusto un po'.... ma un po' po'...!!! XDXDXDXP
Lulu Cullen:
carissima ciao!! cm va?? pensavi che morta, eh?? e invece no!! =D spero
proprio che mi perdonerai per il mio ritardo....
ç.ç
sperando poi che il capitolo nuovo aiuti!!! =D cmq, è vero:
Jacob ancora non è arrivato.... insomma, per Nessie!! =P
certo
poi che ne può sapere lui che la sua adorata mezza vampira
è corteggiata da un bel vampiro!!.... credo che il nostro
lupacchiotto s'inc***erà parecchio!! XDXDXD
lilly3:
more ciao!! cm stai?? mmmmm.....penso che mi ucciderai per non essermi
fatta sentire per tutto qst tempo.... ti prego, perdonami!!
ç.ç lo farai, vero??? magari se il capitolo nuovo
ti
piace... spero proprio di si!!! =D cmq, andiamo... Jacob brutto e
antipatico??? o__O davvero preferiresti Felix-plauboy???
O___o
mmmmmmmmmmmm..... va bene! io mi prendo Jake e tu ti prendi
Felix-playboy!! U.U e Nessie, se la pia anderc**o.... come
diremmo qui a Roma!! XDXDXD
MissManga:
ciao teso!! tutto bene?? scuola?? spero che sia tutt'apposto!! ^^
mi fa piacere che il capitolo ti abbia divertito....
soprattutto
per la sciemmietta!! XD mi era venuta così, di getto e avevo
iniziato a ridere come una scema!! XDXD speravo che sarebbe
piaciuto...meno male!! =P prima di leggere, scusami
tantissimo
anke tu per aver ritardato così tanto!!! scusa!!!
ç.ç
Kiky_Cullen96:
salve cara!!! cm va?? =D sn contenta che i pettegolezzi ti sono
piaciuti... modestamente sn un genio!! XDXD anche se un genio con dei
problemi di tempo!! ti prego di perdonarmi per l'ennesima volta!!!
ç.ç cmq , mi fa piacere di averti fatto cambiare
idea...
nel senso che sn così brava da riuscire a farti amare, anke
solo
un po' Felix... ok, adesso mi sto vantando un po' troppo...
ò.O... perdonami di nuovo!! ^^'''
lupacchiotta89:
uao!! mia dea adesso è un po' esagerato, soprattutto
perchè sono molto, troppo ritardataria!!
scusami!!!!!!!!!!!!!!!!!! please!! ç.ç
tin
ringrazio inoltre per i complimenti.... per l'ultima frase ci ho
studiato su... diciamo che il capitolo è iniziato tutto da
lì!! XD spero il nuovo capitolo sia anke qst.... divino!!!
XDXDXD
nene_cullen:
tesoro sei tanto gentile... come al solito... =D grz mille!!! e scusa
per averci messo così tanto a postare!!! scusa!!!!!!!!!
ç.ç
lovermusic:
grz mille teso... sei molto gentile!!! =D scs davvero per averci messo
tanto a postare ç.ç ....e spero che il
nuovo
capitolo non ti deluda!!! ^^'''
Roxana_Vampire:
salve
cara!!! ti ringrazio davvero per i complimenti... e mi dispiace
infinitamente di averti fatto attendere così a lungo...
ç.ç spero che il nuovo capitolo ti piaccia!!!
^^'''
Bene, adesso passiamo
al capitolo!!
Qui accenneremo al
piano di Nessie...
occhi aperti!!! O.O
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
33. Accordo
Dopo
l'allegra conversazione con Felix, uscii dalla
biblioteca, ritrovandomi nella sala principale. Non c'erano molti
vampiri,
visto che una parte erano partiti per la missione in Serbia,
però era presente
un discreto numero.
Ferma
davanti alla porta della biblioteca, iniziai a
setacciare la sala da tutte le parti: mi serviva un vampiro in
particolare, e
speravo tanto che non fosse in missione o nella sua stanza.
Ma
dove diamine si è cacciato? Ti pare che adesso non
è
qui. Mi allungavo con la testa in tutte le direzioni, ma non
lo trovavo.
Vedevo solo vampiri, conosciuti di vista, chiacchierare con altri, che
invece
non avevo idea di chi fossero. I tre troni era vuoti, fatta eccezione
per
quello di Marcus, occupato proprio da lui, che stava parlando con altre
due
vampire. Quando incrociai il suo sguardo, mi sorrise. Ricambiai con un
rapido
sorriso, ma solo per riprendere la ricerca.
Sbuffai.
Complimenti Nessie, hai una fortuna formidabile.
Cominciavo a scocciarmi di starmene la impalata a osservare
come una maniaca
tutti i vampiri della sala. Senza contare che iniziavo anche a dare
nell'occhio: una vampira bionda con una lunga treccia e un moretto con
le
lentiggini avevano smesso di parlare, e mi stavano fissando tra la
sorpresa e
l'ira.
Me
ne accorsi solo quando incrociai il loro sguardo, e la
cosa mi colse alla sprovvista tanto che sobbalzai leggermente. È
meglio se
me ne vado, prima che mi vengano addosso tutti. Ma mentre me
ne stavo
andando verso l'ascensore, lo vidi appoggiato alla parete, in disparte,
con lo
sguardo fisso nel vuoto, come se niente fosse.
-Darko!!!!!
Senza
ricordarmi in che luogo fossi e senza essermi resa
conto di aver urlato come una pazza, gli corsi incontro a tutta
velocità. Mi
fermai ad un centimetro da lui, puntandogli il mio indice contro. Ora
ero sotto
gli occhi di tutti, ma la cosa poco m'importava: potevo fare quello che
mi
pare, anche urlare e correre incontro un altro vampiro. Nonostante
sia
sembrata totalmente fuori di testa...!
Darko,
da parte sua, dopo avermi sentito urlare e avermi
visto venirgli incontro come se fossi matta, era passato da palesemente
sorpreso a totalmente imbarazzato, soprattutto dopo che gli avevo
puntato
l'indice contro davanti a tutta la sala principale. Non si guardava in
giro,
per evitare di vedere gli altri vampiri, ma spostava nervosamente lo
sguardo
dalla mia faccia al mio indice puntato: sembrava quasi che avesse paura
di me.
E
questo era la cosa più comica che avessi mai visto.
Cercavo di non scoppiare a ridere davanti a tutti, con il risultato
però che la
mia espressione felice e contenta per i buoni frutti della ricerca, e
soprattutto decisa e autoritaria per quello che dovevo fare, perdeva
decisamente credibilità.
Non
so per quanto rimanemmo in quella posizione scomoda e
comica allo stesso tempo, e sia Darko sia tutti i vampiri aspettavano
che io
dessi una spiegazione razionale al mio comportamento, o che come minimo
dicessi
qualcosa.
Ma
io avevo già calcolato tutto, e quello che dovevo dire
era solo una cosa: -Tu hai una cotta per Jane!
Tono
da ragazzina infantile dell'asilo, sorriso a
trentaquattro denti stampato in faccia, più che una
rivelazione era stata una
cosa davvero ridicola, tanto che alcuni delle guardie che si stavano
godendo lo
spettacolo sbuffarono irritate, o si misero a ridere pacatamente per
poi
riprendere a fare quello che stavano facendo prima.
Ma
a me non importava la reazione degli altri vampiri: mi
interessava solo la reazione di Darko. Che fu proprio come mi
aspettavo: sgranò
gli occhi e rimase sbalordito. Dall'espressione da bambina passai ad
una più
subdola: Darko non lo aveva detto a nessuno, e di conseguenza non
sospettava
minimamente che le voci fossero incentrate su di lui. Perfetto,
proprio
quello che mi serve...
-T-tu...
c-come... lo.. sai-i... i-io n-non...- cercava di
dire qualcosa di sensato, ma dalla bocca di Darko uscivano solo dei
suoni
incomprensibili.
Insistetti.
Meglio metterlo sotto pressione. -Tu hai
una cotta per Jane- dissi con lo stesso tono, leggermente
più petulante.
Adesso
Darko iniziava a preoccuparsi seriamente. -No- disse
guardandosi in giro nervosamente con circospezione -Non è
v-vero... perché dici
c-certe c-cose?
Ancora
balbettava. Bene, bene. -Tu hai una cotta per
Jane.
-Shh!!!-
disse abbassando il mio indice e avvicinandosi al
mio volto -Non alzare la voce!
La
alzai ancora di più. -Tu hai una cotta per Jane.
Darko
si batté una mano sulla fronte, mente guardava intorno
a se quei pochi vampiri che ancora ci prestavano attenzione, sebbene
entrambi
sapevamo che in realtà tutta la sala aveva sentito ogni
parola della nostra
conversazione.
Perfetto,
davvero perfetto Nessie. -Tu hai un...
-Basta!-
e Darko mi mise una mano sulla bocca, decisamente
irritato -Seguimi e stai zitta!
Grande!
Annuii e Darko mi levò la mano dalla bocca;
poi si diresse verso l'ascensore e io lo seguii.
Tutto
stava andando proprio come previsto: Darko non aveva
fatto l'indifferente durante l'umiliazione pubblica, anzi si era anche
vergognato come un ladro. Questo vuol dire che avevo qualcosa in mano
per fare
presa su Darko, e a me serviva qualcuno di cui potermi fidare. Dopo
aver
chiacchierato con Felix, tutte le informazioni che mi aveva dato le
avevo
combinate insieme, per crearne un piano perfetto. E adesso dovevo
soltanto
metterlo in atto, un passo alla volta.
Primo
passo: Darko. Mi serviva la sua collaborazione
e l'avrei avuta. Mentre scendevano verso il secondo piano, era
appoggiato alla
parete con una mano, mentre l'altra stava sul fianco, e lo sguardo
fisso nel
vuoto ma stavolta era chiaramente infuriato. Me lo osservavo
tranquillamente
appoggiata a braccia conserte, con un sorriso compiaciuto sul viso.
Forse avrei
dovuto insistere con la faccenda di Jane, ma non volevo strafare: se lo
volevo
dalla mia parte, non dovevo spingerlo ad odiarmi.
Scendemmo
al secondo piano e imboccammo il secondo
corridoio, quello dove stava il mio alloggio. Ma ci fermammo molto
prima:
passate due porte a sinistra, Darko si fermò davanti alla
terza porta e l'aprì.
Si
spostò di lato. -Entra- disse digrignando i denti.
Sembrava più un ordine che un invito.
Mantenni
il mio sorrisetto strafottente. -Grazie!- petulai
ed entrai nella stanza. Poi entrò anche Darko e richiuse la
porta.
La
stanza non era molto arredata: era tale e quale alla mia
prima dei lavori fatti da Aro, fatta eccezione per la presenza di un
armadio al
posto della libreria. Mi aspettavo qualcosina di
più...
Posai
i miei quaderni e libri sulla scrivania, e mi ci
appoggiai voltandomi verso Darko, che invece era immobile al centro
della
stanza, a braccia incrociate che mi fissava come per incenerirmi.
-Allora,-
iniziò cercando di fare l'impossibile per
trattenere l'irritazione che aveva -mi vuoi spiegare per quale valida
motivazione hai fatto quella scenata nella sala principale!??!
Alzai
le spalle. -Beh, adesso considerarla scenata mi sembra
un tantino esagerato, via... Diciamo che avevo un dubbio e volevo
togliermelo.
-Urlandolo
davanti a metà delle guardie della Casa e anche
Marcus??- e iniziò ad alzare un po' la voce -Ti sembra una
cosa normale? Se ti
avvicinavi e mi dicevi “Sai Darko, ho una domanda da
farti!”, non sarebbe stato
meglio??- disse usando del sarcasmo pungente.
Mmm...
il ragazzo è parecchio irritato... sempre meglio! Voltai
la sedia con lo schienale verso il vampiro e mi ci sedetti alla
cow-boy,
poggiando i gomiti sullo schienale. -Perchè? C'è
per caso qualche problema se
per caso l'ho lasciato sfuggire ai quattro venti?- gli chiesi mettendo
la testa
sulle braccia, e sorridendogli compiaciuta e crudele allo stesso tempo.
-Potrebbero
essere c-cose p-personali- adesso Darko iniziava
a sentirsi in imbarazzo, come se lo avessi colto a fare qualcosa di
sbagliato:
se fosse stato umano, avrebbe anche iniziato a sudare -che magari non
voglio
condividere con altri vampiri- aggiunse cercando di mantenere un tono
deciso e
determinato per nascondere l'imbarazzo che aveva.
Mantenni
il mio comportamento tranquillo e anche leggermente
strafottente. -Siamo tutti una grande famiglia Darko, e in una grande
famiglia
ogni cosa va condivisa con tutti- e questa, poi, da dove mi
è uscita?
-Mantenere un segreto qui dentro mi sembra una cosa molto complicata. E
poi
stai tranquillo, perché tanto ormai le voci già
corrono.
Darko
non capiva. -C-cosa?? C-che intendi dire?
Sorrisi:
era troppo divertente quando balbettava. -Intendo
dire che la notizia che tu hai una cotta per Jane la sanno tutti ormai,
anzi è
anche cosa vecchia.
Sgranò
gli occhi. -S-s-stai s-scherzando, vero??
-Secondo
te io come lo sono venuto a sapere?? So leggere
nella mente o prevedere il futuro?- menzionare altri poteri
no, eh? -Me
la detto Felix poco fa nella sala studio, che gliel'ha detto qualche
altro
vampiro, non ricordo di preciso chi. Sai com'è, le voci
corrono.
Darko
sgranò ancora di più gli occhi. -Non è
possibile...-
iniziò a camminare nervosamente su giù per la
stanza, mormorando di tanto in
tanto lamenti o imprecazioni.
Lo
osservavo estasiata: era esattamente ciò che mi
aspettavo, ovvero che Darko non voleva che tutti sapessero della sua
cotta per
Jane, e soprattutto che non si sarebbe mai immaginato che le voci
riguardassero
proprio lui. Era un ragazzo timido, e questo lo si notava dal
comportamento
isolato e da come iniziasse a balbettare quando lo mettevi in
imbarazzo. Non
aveva ancora un'idea precisa su come affrontare la cotta, e di
conseguenza
teneva la cosa per se. Ma dopo che gli avevo detto che tutti ormai ne
erano a
conoscenza, si sentiva distrutto e non avrebbe mai saputo come poter
gestire la
cosa con tutti.
Stai
tranquillo, caro Darko... e io che ci sto a fare, se
no? Ti do una mano io...Adesso sembravo proprio una
psicopatica. Lasciai
stare il mio gongolamento interiore, e assunsi un'aria più
comprensibile e
amichevole. -Oh Darko,- sospirai apprensiva -sul serio non lo sapevi
che le
voci riguardavano anche te?
Mi
guardò e vide che la mia sfacciataggine era stata
sostituita da compassione amichevole. Sospirò. -No che non
lo sapevo, non l'ho
detto a nessuno quindi mi sembrava ovvio che io non centrassi niente- e
si
sedette sul letto, di fronte a me -Che ne potevo sapere che i vampiri
di questa
Casa non si fanno gli affari loro!
Risi:
era divertente come se la prendeva. -Forse hanno solo
visto come ti comportavi. Sai, l'ho notato anch'io, quando mi hai
parlato del
tuo arrivo a Volterra, che tu per Jane provavi qualcosa di
più oltre che
semplice ammirazione: te lo vedevo dallo sguardo.
-Il
mio comportamento!??! Ma se davanti a lei non riesco a
dire niente tanto mi sento in imbarazzo, oppure faccio tutto quello che
dice
pur di farla felice.
Povero,
com'è ridotto male! Schioccai la lingua. -Sai
Darko, questo comportamento da me significa “essere cotti di
qualcuno”.
Inclinò
la testa. -Davvero?- disse realmente sorpreso.
-Ma
prima di diventare un vampiro, dove diamine vivevi?
-Questo
non ha importanza- e cambiò astutamente discorso
-Sta di fatto che adesso lo sa tutta la Casa, e di conseguenza anche
Jane. Sono
rovinato.
-No,
su questo ti sbagli: Jane non sa niente. Me la detto
Felix: a Jane non piacciono i pettegolezzi, li considera stupidi e
insignificanti- dissi alzando gli occhi al cielo.
-Rimane
sempre una ragazza intelligente- mormorò estasiato.
Storsi
la bocca. Ma ti prego!
-Ma
gli altri?- continuò Darko preoccupato -Come mi ci
ripresento davanti alle altre guardie? Morirò dalla vergogna!
-Ti
vorrei ricordare che tecnicamente sei già morto-
puntualizzai –e poi che vuol dire come mi ci ripresento?
Cammini, testa alta,
schiena dritta e fai finta di niente. Sei riuscito a farlo benissimo
per tutto
questo tempo!
-Si,
ma fino ad ora non lo sapevo, e quindi era molto più
semplice!
-Nah!
È esattamente la stessa cosa. Non ci vuole niente.
-Per
te forse, ma per uno come me la cosa è un tantino
imbarazzante- specificò usando un pizzico di sarcasmo.
-Lo
so: sei timido. Me ne sono accorda da quando hai
iniziato a balbettare nella sala principale: è davvero uno
spasso vedere un
vampiro che balbetta- e feci una risatina -Ma non c'è
problema: vuol dire che
ti insegnerò ad essere anche un po' più sicuro di
te.
Inarcò
le sopracciglia sorpreso. -Insegnarmi ad essere
sicuro di me?
-Certo!
Insomma, sei un vampiro e ancora balbetti! La cosa
deve essere per forza sistemata- conclusi.
Darko
ci pensò su. -Beh non sarebbe male... mi piacerebbe
essere un po' più intraprendente... l'idea non è
male...- ma poi si ricordò di
un particolare -Aspetta: hai detto “anche”?
-Il
mio obbiettivo non era mica metterti in imbarazzo
davanti a metà del corpo di guardia, sai. Volevo proporti il
mio aiuto nel
conquistare Jane- anche se l'avevo detto con determinazione, aveva
comunque uno
suono strano.
-Tu
vorresti aiutare a c-c-conquis... s-stare... cosa???!!-
disse sbigottito -E perché poi saresti disposta a farlo?
Beh,
sai com'è Darko, una mano lava l'altra. Dovevo
finirla con le frasi filosofiche. -Perchè hai bisogno di una
mano!
Sinceramente, vuoi sul serio passare il resto della tua
immortalità a
nasconderti come un coniglio? Andiamo!-non gli dissi subito del mio
piano:
dovevo andarci piano.
-Non
mi nascondo come un coniglio!- esclamò risentito.
-E
allora perché hai paura perfino di parlarle?- ribattei
subito.
Abbassò
lo sguardo. -Hai ragione... ho bisogno di una
mano...
-E
quella mano sono io! Per queste cose ci vuole una mente
femminile. Non saresti in grado da solo di conquistare una come Jane
che...- è
una pazza isterica e anche sadica?
Fortunatamente
la frase la continuò Darko. -...che neanche
sa che esisto e che pensa ad un altro.
-Ah-ah!
Allora lo sai anche tu di Felix, non è vero?
-Certo.
Lo cerca sempre per qualsiasi missione o cose del
genere. Questa volta non è riuscita a convincerlo a venire
in Serbia perché la
formazione l'ha scelta Caius e Felix non era stato scelto. Mi fa una
rabbia poi
pensare che a lui non gliene frega niente e che magari neanche lo sa-
adesso
Darko era di nuovo furioso.
Uhh,
la cosa è seria: è anche geloso! Trattenni
il
mio disgusto. -Felix lo sa e non gli interessa. Ma lui è
l'ultimo dei nostri
problemi: non sarà complicato allontanarlo da Jane. Anzi,
viceversa.
-Perchè?
-Felix
si è messo in testa di dovermi conquistare- e feci un
gesto di stizza con la mano -E quindi se faccio finta di essere
interessata
anch'io a lui, Jane se ne starà lontana, e tu approfitterai
della situazione.
Darko
ci meditò un secondo. -Ma così poi Jane non ti
odierà
per averle “soffiato il ragazzo”?
Scoppia
a ridere. -Come se già non mi odiasse per altri
motivi! Uno più uno meno, cosa vuoi che sia!
-Beh
allora, se la cosa ti sta bene... ok! Insomma, va bene-
e sorrise.
-Eccellente-
e sorrisi anch'io.
-Così
tu insegni a me...
Lo
interruppi con un tono vago. -... e tu insegni a me.
-Eh?-
era sorpreso per l'ennesima volta.
-L'insegnamento
costa mio caro: tu vuoi diventare più sicuro
di te ed essere in grado di corteggiare Jane, mentre io voglio
diventare
un'altra cosa che solo tu puoi insegnarmi.
-E
cioè?- disse incrociando le braccia.
-Devo
diventare una guardia modello.
-Cosa?
E perché?
-Aro
non ha fiducia in me, e quindi mi tiene ancora sotto
controllo. Voglio la sua fiducia, e per ottenerla devo dimostrargli
devozione e
rispetto. In pratica, devo essere una guardia modello. Mi aiuterai?
-Aspetta,
aspetta, aspetta. Mi sono perso un passaggio:
perché vuoi che Aro si fidi di te?
-Mi
serve per il mio piano.
-Il
tuo piano- e ci rifletté -Che ha come obiettivo...?
Sorrisi
decisa. -Andarmene via da qui e tornare a casa.
Silenzio.
Darko mi fissava negli occhi senza dire una
parola, pieno di stupore. Io apparivo tranquilla: e si fosse rifiutato,
minacciando di dire tutto ai tre Volturi? Ti rimarrebbe il
ricatto, ovvio! Rivelare
a Jane la cotta di Darko: lo avrei minacciato con quello. Lo avevo
messo in
considerazione nel mio piano che forse avrei dovuto farlo, ma solo se
sarei stata
costretta: era meglio se la collaborazione di Darko fosse spontanea.
Ciononostante, sapevo con che cosa avrei potuto fare pressione su di
lui.
Finalmente
parlò. -Vuoi scappare via?- calmo e pacato, era
solo curioso.
Fui
sincera. -Darko, io ce la faccio a continuare a stare
qui. Non è il mio posto. Io non sono e non sarò
mai una dei Volturi. Questo
posto non sarà mai la mia casa e voi non sarete mai la mia
famiglia. Io già ce
li ho.
Darko
continuò a fissarmi negli occhi. Capirà?
Mi
sembrava diverso dalle altre guardie: speravo che il mio intuito non si
sbagliasse.
-E
io- iniziò, alzandosi in piedi -dovrei aiutarti a
scappare da qui, mettendomi contro i miei Signori?
Sospirai.
C'era da aspettarselo. Dovevo passare al
ricatto. Stavo per parlare, ma fu più veloce lui.
-Però-
continuò -se non sbaglio, tu mi hai chiesto
semplicemente di aiutarti a diventare una guardia modello. Non hai
accennato
niente al fatto di un piano per scappare da qui, non è vero?
Lo
guardai in volto: mi sorrideva amichevole e complice. Mi
avrebbe aiutato. -Certo che no- e sorrisi di gioia: il primo passo era
stato
completato perfettamente, e senza utilizzare sforzi.
Mi
alzai anch'io in piedi. -Grazie comunque.
Alzò
le spalle. -Te l'avevo già detto: ti capisco se non
vuoi stare qui. E poi tu mi fai un favore, e io poi ne sarei in debito.
Così
siamo pari!
Risi.
-Sono contenta di non dover essere stata costretta a
ricattarti: ti avrei minacciato dicendo che se non mi avessi aiutato
avrei
detto della tua cotta a Jane.
-Non
ce ne sarebbe stato bisogno: ti avrei aiutato comunque.
-Ohh...
sono commossa- e mi asciugai una lacrima per finta.
-Ma
sul serio l'avresti fatto? Dire tutto a Jane se io non
ti avessi aiutato?- mi chiese con terrore.
-Mmm...
no, forse alla fine no: mi sei troppo simpatico, e
sei uno spasso quando inizi a balbettare!
Sorrise.
E questa era la verità: non avrei mai detto a Jane
della cotta di Darko, anche se lui non avesse collaborato con me. Era
un caso
disperato, e non mi andava di influire. E poi, non ero mica
così cattiva! Davvero?
Io avrei qualcosina da dire al riguardo... Uccisi
quell'odiosa vocina della
mia coscienza nella mia mente.
-Beh,-
disse Darko avvicinandosi a me -allora abbiamo un
accordo?- e mi porse la mano.
-Certo!-
la strinsi con un sorriso.
-Bene-
confermò Darko e poi sciolse la presa -Comunque per
diventare una guardia modello non è che c'è
bisogno di molte lezioni...
L'importante è che da Aro e da Caius devi farti vedere
devota e pronta a
qualsiasi ordine. Inoltre non devi mai contraddirli, mai fare di testa
tua, e
magari inchinarti a loro quando li vedi nei corridoi.
Feci
un fischio. Qui stiamo esagerando leggermente un
po'...! -Insomma l'esatto opposto di quello che ho fatto
fin'ora... bene!
Nient'altro?
-Beh
certamente faresti una buona impressione se indossi
sempre il mantello: sembrerebbe che lo fai per una tua iniziativa
personale e
non perché te lo ordinano loro. Poi potresti iniziare a fare
amicizia con le
prime guardie, che ne so tipo Heidi, Renata, Demetri... questi qui. Non
ti dico
Jane e compagnia bella, perché tanto è inutile- e
rise.
-Si
si, escludili tranquillamente. E poi con loro ci dovrai
stare tu, mentre io tengo alla larga Felix- e feci un largo sorriso.
Darko
fece un respiro. -Eh già, hai ragione. Devo ancora
farmici l'abitudine... Comunque, le cose principali sono queste. Ce ne
sarebbe
anche un'altra, fondamentale, ma non so se saresti disposta a farlo...
-Cosa?
Suvvia Darko dimmelo: per tornare a casa sono
disposta a fare di tutto!
-Anche
di iniziare a bere sangue umano?
Mi
bloccai: a questo non avevo pensato. E mi sentivo anche
un'idiota: era la cosa più ovvia del mondo! I Volturi e le
loro guardie erano
vampiri, vampiri normali, non vegetariani; per loro bere sangue umano
era
l'unica fonte di nutrimento. Certo poi per me e la mia famiglia era una
cosa
ignobile e mostruosa, ma per loro no. I vampiri bevono sangue umano, e
loro
sono la famiglia nobile più potente dei vampiri. Ognuno di
loro beveva sangue
umano, e se io dovevo diventare come loro avrei dovuto iniziare a farlo.
Ma
con quale forza sarei stata in grado di mordere un umano
e bere il suo sangue? Avevo amici umani e mi trovavo nella Casa proprio
per
avergli salvato la vita. Non esisteva per niente che avrei iniziato a
bere
sangue umano. Non che poi il sangue umano non mi piacesse: durante i
miei primi
mesi di vita lo bevevo, ma era dentro un biberon di metallo, era stato
preso
dalle donazioni prese dall'ospedale, e poi ero piccola e mi serviva per
crescere. Adesso la cosa per me era disgustosa. Mi faceva senso anche
solo
pensarlo: prendere una persona, piegargli il collo di lato, affondare i
canini,
iniziare a bere finché non ero sazia... Mi salì
un brivido: era una cosa
mostruosa. Sarei diventata un'assassina. No, non potevo farlo.
Ma
dovevo. Che situazione da schifo!
-Questo
potrebbe essere un problema- mormorai infine -Devo
proprio?
-Potresti
anche non farlo- disse Darko -Però sai com'è
fatto
Aro: tutti devono fare come dice lui. Secondo me non sarà
convinto della tua
devozione finché non inizierai a bere sangue.
-E
anche secondo me- mormorai abbattuta.
Darko
aveva ragione: Aro non mi avrebbe mai concesso un po'
di fiducia finché non avessi bevuto del sangue umano. Ne ero
più che sicura.
-Forse
potresti chiedergli se ti fa bere nella sala numero
1- propose Darko -Insomma, nella sala principale ammazziamo gli umani,
e poi ti
portiamo un po' di sangue senza che tu uccida nessuno.
Perché è questo il tuo
problema, vero?
-Si.
Però mi sentirei in colpa lo stesso bevendo il sangue
di qualcuno ucciso da un altro vampiro- la cosa mi sconvolgeva ancora.
-Tanto
morirebbe comunque: chiunque entra qui è raro che ne
esca vivo. Che tu beva sangue o meno, la situazione non cambierebbe.
Almeno
così tu puoi continuare col tuo piano e andartene il
più presto possibile da
qui.
Ci
pensai su: forse quella poteva essere l'unica soluzione
possibile. -Potrebbe funzionare... ma ci devo ancora pensare bene: non
so se
sono in grado di farlo. Casomai ne parlerò con Aro:
sarà troppo felice che ho
deciso di iniziare sangue umano che non penso farà storie se
gli dico che lo
berrò in disparte.
Darko
alzò le spalle. -E poi sei la sua nuova prediletta:
non credo che obietterà.
-Ah
allora lo pensi anche tu!- dissi sbalordita ma con un
tono divertito: fortunatamente avevamo cambiato argomento.
-Perché
non è vero?- mi disse con ovvietà allargando le
braccia.
Sospirai.
-Si si, hai ragione...- feci un gesto di
noncuranza con la mano -Adesso invece pensiamo alle tue lezioni di
corteggiamento e di coraggio.
-Iniziamo
con il coraggio: preferisco per prima avere
quello.
-Ok.
Allora utilizzeremo la terapia d'urto.
-E
cioè?- mi chiese.
Aprii
la porta e gli feci segno di uscire. -Torna nella sala
principale e comportati come se nulla fosse.
Sgranò
gli occhi. -C-c-cosa?? Ma s-sei imp-pazzita??? E
questo sarebbe il tuo metodo d'insegnamento?
-Cero!
E tu farai esattamente come dico io: esci da qui e
affronta la folla. Non costringermi a spingerti fuori a calci nel
sedere- gli
dissi con tono da rimprovero.
Sospirò.
-Ma in che guai mi sono cacciato?- mormorò a se
stesso -E va bene! Ma tu vieni con me: non ti azzardare ad andartene
via!
-Ma
solo per questa volta- e mi ripresi la mia roba prima di
uscire -E adesso, fuori!
Uscimmo
entrambi e ci incamminammo di nuovo verso
l'ascensore. Ero felice che Darko avesse accettato di aiutarmi.
-E
comunque non ti preoccupare per il fatto di bere sangue-
mi disse a bassa voce -sistemeremo tutto. E poi in questo periodo
è raro che
beviamo tutti insieme nella sala principale.
-Perché?
-Diciamo
che c'è un calo: non si riescono a trovare più
tante comitive di turisti da queste parti.
-Ecco
perché io e i miei compagni siamo stati agganciati da
Heidi a Perugia.
-Già.
Heidi e gli altri vampiri devono spingersi oltre i
confini della Toscana per trovare delle comitive, e questo a volte
richiede più
tempo.
Ci
pensai un attimo. -E immagino che questo non vada bene a
tutte le guardie, vero?
-Si:
alcuni vampiri si sono scocciati di aspettare anche una
settimana per bere, quando invece ci sono tanti umani anche qui a
Volterra. Ma
Aro tiene alla sua città e al suo paese, e infatti non
è permesso attaccare
umani italiani. Non so per quanto ancora riuscirà a tenere
sotto controllo le
guardie troppo assetate.
Mmm...
questo è interessante... -Ah, questa non la
sapevo.
Rise.
-Non mi sorprende: Aro ci tiene ad apparire forte e senza
punti deboli.
Sbuffai
ironica. -Lo immaginavo.
Arrivammo
all'ascensore e ci salimmo. Mentre salivamo mi
venne in mente una domanda per Darko. Una bella domanda per Darko.
-Senti
una cosa Darko,- iniziai -mi dovresti spiegare una
cosa: per quale strana legge fisica ti sei innamorato di Jane?
Sembrava
non capire. -In che senso?
-In
che senso!?! Andiamo Darko! Jane è una pazza, è
isterica, sadica, antipatica, odiosa... devo continuare o mi hai capito?
Alzò
un dito e me lo puntò contro. -Non sopporto che parli
di Jane in questo modo, è chiaro?- mi minacciò
-Ho capito che non ti sta molto
simpatica, ma questo non ti autorizza a parlarne male anche di fronte a
delle
persone che non la pensano come te.
Rimasi
a bocca aperta. -Che non la pensano come me??!!? Quindi
secondo te Jane non è un'isterica, pazza, sadica ecc
ecc...?? E allora com'è?
-È
gentile, intelligente, furba, impassibile di fronte ad
ogni cosa, molto devota ai nostri Signori, e soprattutto bellissima- e
disse
tutto questo con un tono smielato e sospirando di volta in volta; gli
mancavano
solo gli occhi a forma di cuoricini.
Sto
per vomitare. -Siamo sicuri che parliamo della
stessa Jane?
-Tu
non la conosci come la conosco io, per cui non sei in
grado di giudicare- e incrociò le braccia, offeso.
Alzai
le mani in segno di resa e scusa. -Ok ok, prometto di
non parlare male Jane in tua presenza, e mi dispiace di avere questo
giudizio
su di lei basato su bazzecole, anche se le mie ossa rotte dopo gli
allenamenti
con lei non mi sembrano tanto delle bazzecole- e alzai un po' la voce
alla
fine, sottolineando l'ultima parte del mio discorso.
Ma
Darko era con la testa tra le nuvole. -Ah già, è
anche
bravissima in combattimento. Amo quella ragazza- sospirò.
-Darko
se non la pianti ti giuro che vomito qui, dentro
l'ascensore, seduta stante!
-Va
bene, la pianto- e uscì dall'ascensore, dopo di me -E
comunque tu critichi, critichi, ma alla fine sei tu quella strana: io
sono
semplicemente innamorato di una vampira, sei tu quella che sta con un
licantropo!
L'irritazione
iniziò a crescere. -Guarda che un licantropo è
meglio di...- ma poi mi venne in mente una cosa -Aspetta, aspetta: e tu
come lo
sai che sto con un licantropo??
Alzò
le spalle come se niente fosse. -Le voci corrono.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Mmmmm ci siete
arrivati??? Non ancora???
Tranquilli, ci
arriverete con il tempo.....!! =P
Allora, dopo qst
capitol ne prevedo 1 o 2...
nel senso che devo
spiegare alcune cose e non so se riesco con un capitolo o con due...
...anke se molto
probabilmente lo farò con due!! -.-'''
Poi dopo qst due/un
capitolo, arriveranno finalmente i Cullen!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ehhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!
Urla di gioia: sn ancora vivi!!!!!
Adesso vado a letto,
che mi fa male la testa, mi fa male il dente, e anke le gambe.
.....mmmm devo dire
che sprizzo salute da tutti i pori!! -.-''
Ci vediamo presto non
lo dico,
perchè
tanto poi non ce la faccio!! =P
Un bacione grande a
tutti voi
e ancora
scusate!!!!!!!!!!! ^^''
PS: ah, dimenticavo,
nei 2/1 capitolo si scopriranno finalmente i piani di Aro!! =P ciao!!
|
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Capitolo 35 *** 34. Rivincita ***
Buon dì!!
Come va?? è
arrivato il freddo, eh?? XD
Beh, sinceramente meno
male
perchè io
non ce la facevo proprio più
con questo semi-caldo
del cavolo!!!
E poi non sai mai come
devi vestirti...!!
Beh, anche oggi ho
fatto le mie solite lamentele metereologiche!!! XDXD
noe_princi89: ciao carissima!!!
=D come vanno le cose?? spero tutto bene...!!! ^^ Nessie
è un geniaccio qnd ci si mette... bere del sangue umano le
farebbe schifop certamente, ma è anche vero che in fondo in
fondo, sempre metà vampira è... qnd alla fine
troverà un lato positivo anche di questo... e si Darko non
è normale per pensare che Jane sia una specie di angelo
venuto in terra a miracol mostrar... (ò.ò mmm....
ho appena finito di studiare Dante... si vede??? XDXDXD
MaryCullenL: tesoro salve!! cm va?? ttt
bn?? =D ma figurati, non ti preoccupare... in fin dei conti
inventare Gossip Girl non è stato niente di che.... XDXD
devo dire che la coppia Darko-Nessie funziona abbastanza
bene... certo se lo viene a sapere Jacob diventerà un
pochino ino ino geloso...!! mmmm... quasi quasi lo metto
dentro GG, tanto io posso farlo.... XDXD
Hale Lover: mia cara,
buongiorno!! O.O la tua ultima minaccia mi ha spaventato un po'....
infatti ho cercato di fare presto, ma come al solito non ce l'ho fatta
-.-'' spero che il capitolo sia bello perchè se no sono
leggermente rovinata.... ^^''' XDXP Darko, il
Vampiro Timidone... potrebbero farci un bambolotto... te lo immagini??
XD qst a Babbo Natale glielo kiedo... =3 DarkoxJane
potrebbe funzionare...col tempo... =P i Cullen adesso secondo
te si mettono a spargere voci sulle relazioni amorose della loro
piccola mezza vampira?? o.O non ti scervellare
così x alcune voci che corrono... piuttosto scervellati per
l'ultima parte del capitolo.... =P
NemoTheNameless: ciao teso!! ttt bn, ve?? =D
si Nessie è una peste -.- ci ho fatto la
ff apposta XD poveri Cullen che se la devono sopportare....
sn contenta che il vampiro che balbetta sia piaciuto...
all'inzio pensavo che non fosse una grande idea, ma all'interno del
capitolo funzionava quindi l'ho lasciato..!! =D
lilly3: ma certo amore che sn viva!!
e sn commossa dal fatto che tu abbia kiamato chi l'ha visto per me...
vuol dire che ci tieni a me... ç.ç a
parte ciò, cm va la vita?? ttt bn?? =D
il fatto che Nessie stia cominciando ad essere un po'
troppo... come hai detto tu "viperetta"... molto probabilmente
è sul serio per merito delle lezioni di Jane... tanto ormai
sn finite!! XDXP e poi il piano che si è
inventata.... eh già, troppe lezioni -.- usa anche
il tuo adorato Felix.... mmmm posso capire adesso i tuoi dubbi da dove
vengono: preoccupata per il povero vampiro playboy.... capisco u.u....
XD
ale04_94: cia cia cara!! ^^ ttt bn??
come al solito, troppo gentile per i complimenti... GRAZIE!! =D
tranqui tranqui.... Nessie le corna a Jacob non lo mette....
fa solo finta di frequentare Felix.... e poi pensandoci, se mai dovesse
farlo non credo che lo farebbe mai con uno come Felix...
cioè, c'è di molto ma molto meglio in giro -.-'''
XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: moreeeeeeeeeeee!!! eccomi qui
un'altra volta!! sempre tutto ok, vero?? =D=P sn entusiasta
che il capitolo ti abbia fatto ridere... Nessi alla fine riesce sempre
a trovarsi qualche alleato... ti pareva poi che la lasciassi da sola in
quell'inferno?? =D=P ah allora, benvenuta anche tu nel club
"stress scolastico" ....con il francese non posso darti una mano
perchè è una lingua che francamente odio!! =D
mentre per i disegni di tecnica... me la cavo
discretamente... se serve una mano, sto qua!! ^^
Paretta: tesoro, salve!!! cm
stai?? cm va la vita??? spero tutto bene....! ^^
perchè a Darko piace Jane?? mah!! i misteri della
vita... sono quei dilemmi filosofici a cui non si riesce a dare una
risposta sicura e certa.... mmmm e se tipo chiamiamo Piero Angela e gli
facciamo fare una puntata speciale di Super Quarl su questo dilemma??
aò, io non ce dormo la notte!! XDXDXDXDXDXD
Nessie93: mio genio, come stai?? tutto
ok, vero??? =D già, l'amore è cieco...
ma anche Darko non scherza!!! magari una bella visita oculistica...
tanto per un controllo... XDXD dai su forza!!!
manca poco e arrivano i Cullen.... eddaje!! poi vorrei sape tutta sta
fissazione pe i Cullen.... mah! vbb.... XDXDXD
Lulu Cullen: mia cara, qual buon
vento!!! XD tutto bene, vero?? =D ci ho messo tempo
anche questa volta, però ho scritto tanto (anke se il cap
era pronta da una cifra.... -.-'''') =D Darkp
accecato dall'amore è sicuro... però è
accecato molto molto male... Jane... andiamo!! poveraccio! -.-
e poi anche la storia della timidezza.... ma
aggiusterà tutto Nessie...=D eh si... tornano i
Cullen... ma dovete pazientare un po'.... calma... =D
Violet Girl: carissima, sn contenta che la
mia brillante idea di mettere in imarazzo Darko abbia avuto successo e
ti sia piaciuta! =D ok adesso basta vantarmi -.- ....allora con questo
capitolo non soddisfo la tua curiosità totale, ma solo
parziale: ancora nascosti i piani di Aro, ma nell'ultima parte
qualcosina.... !! XDXDXP
Luna95: more, ciao!! tutto bene come
al solito, ve???? =D=P ankio mi dimentico spesso di recensire
le storie, ma se non ho tempo per postare figurarsi per recensire...!!
-.-'''' i Cullen compaiono nel nuovo capitolo??!!??
O.o credevo di aver detto tra due capitoli.... ma cmq devo
farti i complimenti: ci hai preso lo stesso!! perchè??....
beh, lo scoprirai... o forse no... XD ah, un'altra cosa: in
questo capitolo Jane purtroppo.... spero che tu non mi uccida!! ^^'''
Kiky_Cullen96: carissima salve!! tutto
bene?? =D grazie grazie grazie grazie per i complimenti!!! e non ti
preoccupare... le tue recensioni non sono affatto delle rotture, anzi!!
mi fa piacere sapere come la pensate tu e tutti gli altri!! ^^
già, Jane non è proprio la ragazza che
tutti sognano.... anzi, non la sogna nessuno! -.- ma l'amore
è amore!! XDXDXDXD
Bene, allora ve lo
ricordate che vi avevo detto che avrei fatto o 1 o 2 capitoli
per spiegare due
cosette e i piani di Aro??
Beh, sono venuti fuori
2 capitoli!! -.-
Anzi, questo
è anche tagliato perchè era venuto fuori tipo 10
pag! o.o
Cmq, nel prossimo
capitolo ufficialmente capiremo i piani di Aro...
...mentre in
questo...beh che devo dirvi tutto io???!!?? Leggetelo!! XDXP
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
34. Rivincita
-Avanti,
in piedi!! All'istante!
Le
urla di Jane mi giungevano lontane e distanti. L'unico
suono che riuscivo a sentire bene era invece il mio respiro mozzato.
-Sei
sorda!!??! Ho detto in piedi, SUBITO!!!
Mi
rifiutavo di darle retta. In quel momento ero troppo
impegnata nel tentare di respirare normalmente per preoccuparmi di
qualche suo
banale urlo isterico. Il petto bruciava come se avesse improvvisamente
preso
fuoco; all'altezza dello sterno sentivo solo un gran dolore, che
pulsava ancora
di più ad ogni respiro. Dannazione! Jane
ci aveva messo tutta la
cattiveria di cui era capace nel darmi quel calcio.
Tentai
di rialzarmi dal pavimento, almeno quel po' per non
far si che il mio petto in fiamme rimanesse spiaccicato contro il
parquet della
palestra. Mi tirai su con un braccio, e poi con l'altro. Aprii la bocca
e
respirai: stava andando meglio.
Ma
fui nuovamente spiaccicata al suolo da qualcosa di
tremendamente duro e pesante, che premeva contro la mia schiena. Se non
fosse
stato per il piccolo particolare che ogni piccolo respiro mi provocava
una
fitta tremenda ai polmoni, probabilmente avrei urlato, per cui rimasi
con il
corpo a terra, a denti stretti, respirando a forza e pregando Dio di
far finire
quest'incubo.
Dagli
specchi alle pareti, riuscii finalmente a capire
cos'era che mi spingeva così mortalmente forte a suolo,
anche se tanto l'avevo
già intuito: il piede di Jane.
-Allora?
Che fai, non ti alzi? Non ce la fai?- disse,
perfidamente, con sarcasmo.
Ringhiai.
Da un mese a questa parte, gli atteggiamenti di
Jane verso di me erano radicalmente cambiati: se prima mi voleva bene,
adesso
mi odiava. La vera cattiveria di Jane, che io pensavo ormai di aver
già visto,
non l'avevo mai conosciuta: prima gli allenamenti erano diversi, lei mi
“mostrava” quello che dovevo fare, io lo facevo su
di lei, lei mi rompeva
qualche osso; ora invece, lei mi rompeva prima qualche osso, poi mi
“mostrava”
quello che dovevo fare rompendomi qualche altro osso, e poi io lo
facevo a lei
rompendomi qualche altro osso rimasto miracolosamente intatto. Marcus
aveva un
sacco da fare con fasciature e gessi vari.
E
pensare tutto questo per gelosia! Non credevo che
la gelosia potesse agire in questo modo su quella piccola vampira
sadica, ma
soprattutto non credevo che quella piccola vampira sadica fosse davvero
innamorata di Felix: da quando avevo iniziato a frequentarlo, non c'era
mai un
allenamento in cui ne uscissi anche solo con una spalla lussata. Adesso
l'odio
per me aveva superato il limite.
Non
che poi io potessi evitarlo: dovevo per forza
frequentare Felix, altrimenti Darko non avrebbe avuto campo libero con
Jane. È
troppo strano da dire e da pensare! Il piano era questo: io
passavo del
tempo con Felix, così Jane non poteva passarlo con lui, e
l'unico disposto a
farlo era ovviamente Darko.
Il
quale, nelle ultime settimane, aveva fatto davvero dei
passi da giganti nel coraggio: certo, balbettava ancora, ma ormai non
si
sentiva più in imbarazzo di fronte all'intero corpo di
guardia, e neanche di
fronte a Jane. Riusciva a parlare con lei senza mai arrossire,
balbettare o
fare scena muta: aveva superato la paura della cotta. Tutto questo,
grazie alle
mie lezioni. Modestamente...! Non erano poi durate
molto, anzi erano
state in totale circa 8. Per la situazione in cui si trovava Darko,
avevo
pensato che fossero state anche molto, ma molto di più.
Evidentemente mi ero
sbagliata: Darko si era messo davvero sotto e aveva acquistato giusto
quell'autostima necessaria per conquistare Jane.
Poi
il corteggiamento era tutta un'altra storia: all'inizio
avevo proposto a Darko di cercare di avvicinare Jane anche per motivi
futili,
tanto per vedere se da parte sua c'era un minimo d'interesse, ma come
già mi
aspettavo la cosa non fu di grande aiuto. Così, grazie alla
mia brillante mente
di geniale mezza vampira (non esageriamo adesso...),
avevo detto a Darko
di iniziarle ad essere amico, tanto per iniziare, e la cosa aveva
funzionato
divinamente: a Jane mancavano proprio dei veri amici (cosa
che non fatico
minimamente ad immaginare) con cui sfogarsi e parlare, visto
che suo
fratello e la sua neo-cognata stavano spesso, ma tanto spesso, per i
fatti
loro. E Darko cascava proprio a fagiolo: quelle che per tutti potevano
sembrare
infinite lamentele di una vampira pazza e isterica, per Darko erano
parole
d'oro dette dal suo vero amore, come mi aveva detto lui. Testuali
parole.
Quel ragazzo è irrecuperabile!
Darko
ne era entusiasta, ed era al settimo cielo perché Jane
adesso lo cercasse più spesso per parlare o sfogarsi. Io, da
parte mia, ero
contenta che fosse finalmente felice, ma soprattutto che si fosse
finalmente
sbloccato dalla sua precedente situazione, e ovviamente me ne prendevo
tutto il
merito. In ogni caso, avevo anch'io nel piano il mio ruolo da giocare,
cioè
tenere Felix lontano da Jane e viceversa, e questo naturalmente
consisteva nel
dover iniziarlo a frequentare. Certamente non come se ci dovessi
flirtare (non
mi era mai, minimamente passato per la testa di tradire Jacob), ma come
se
volessi diventare sua amica ecco: quando non avevo niente da fare, cosa
che
capitava raramente, stavo con lui nella sala principale, oppure mi
aiutava con
i compiti che mi dava Marcus, soprattutto con le traduzioni, proprio
come mi
aveva promesso (e devo ammettere, che il mio italiano stava decisamente
migliorando!). Felix era contento di tutto ciò, e si era
illuso che avessi
deciso di passare più tempo con lui perché mi ero
innamorata: questo lo capii
dalle avance che mi fece i primi giorni. E a quel punto, utilizzai le
lezioni
spacca ossa di Jane, chiarendo al vampiro playboy che non ero
assolutamente
interessata a lui, ma che mi faceva piacere essere sua amica. Felix
capì, e
infatti la piantò di stuzzicarmi ogni volta, ma sotto sotto
non l'avrebbe finita
mai.
Non
che poi Felix fosse cattivo come amico, anzi era
piuttosto divertente. Stando con lui avevo anche iniziato a conoscere
di più
Demetri, che a quanto immaginai era il miglior amico di Felix, e
Renata.
Quest'ultima era una vampira abbastanza strana, sempre persa nei suoi
pensieri,
proprio come mi era sembrata la prima volta che ci eravamo scambiate si
e no
due frasi, però aveva quel-non-so-che, per il quale non
potevi trovarla
antipatica, anche se non partecipava quasi mai alle conversazioni. Poi
ogni
tanto, a questo “gruppetto” s'inseriva anche Heidi,
sempre quando aveva
momentaneamente fatto pace con Demetri. Con Heidi non ci fu storia:
antipatica
era, e antipatica mi rimase. Aveva sempre quell'aria da “io
sono fica e tu no”,
e poi si vestiva come un donna da facili costumi, anche quando non
doveva fare
la parte dell'esca. Non capivo che cosa ci trovasse di tanto attraente
Demetri.
Insomma,
per essere le prime guardie dei Volturi alla fine
non erano tanto male. Certo, dovevi vedere solo i loro lati positivi, e
cancellare del tutto quelli negativi quando ci stavi insieme,
però non era
tanto male. Non li consideravo veramente degli
“amici”, ma piuttosto dei
compagni con i quali ogni tanto passavo del tempo per forza di cosa (e
questo
poi mi aiutava anche a farmi amare ancora di più da Aro). Un
vero amico in
quell'inferno era Darko, che mi capiva e mi stava anche aiutando,
invece che un
vampiro deciso a conquistarmi, o un altro vampiro che mi frequentava
solo per
meglio apparire davanti ad Aro (la mia prima impressione su Demetri era
giusta,
come mi confermò Darko), o un vampira che viveva in un mondo
tutto suo, oppure
un'altra vampira che si vestiva e comportava come una prostituta.
Purtroppo
però, io e Darko non potevamo farci vedere insieme,
perché per la cronaca lui
era d'accordo con Jane riguardo a me, e quindi mi odiava.
Appena
aveva iniziato a parlare con Jane, la prima cosa che
gli aveva detto era stata: Renesmee deve morire. Testuali
parole. Me lo
aveva raccontato Darko, in una delle nostre lezioni segrete:
già mi odiava
prima, ma adesso che avevo iniziato a frequentare Felix e compagnia
bella,
avevo sul serio passato ogni limite. Ogni giorno, Darko sentiva solo
lamenti,
insulti, imprecazioni e quant'altro contro di me uscire dalla bocca di
Jane, e lui
per amore aveva dovuto assecondarla e darle ragione. Lei diceva che
avrebbe
avuto vendetta, si sfogava in palestra su di me, e ogni volta che
avevano
finito gli allenamenti, si sfogava con Darko dicendo che non era mai
abbastanza. E io ogni volta, dovevo mangiarmi la lingua per
non imprecare
contro di lei davanti a lui!
Proprio
come in questo preciso istante: mi stava mangiando
la lingua per evitare di urlare, altrimenti il mio petto sarebbe
esploso. E poi
non le volevo dare la soddisfazione di sentirmi gridare.
Iniziò
a ridere. -Per quanto vorrai continuare a stare così,
appiccicata a terra come un moscerino??- e premette di più
sulla mia schiena,
rompendomi quasi la gabbia toracica -Guarda che la lezione del giorno
è mettere
a terra l'avversario, e non mi sembra che tu stia facendo un ottimo
lavoro.
Ma
dai?!! Forse è perché ho il tuo piede che spinge
sul
mio torace in fiamme!! Non le risposi solo perché
non avevo fiato da
sprecare, e anche perché non le avrei detto nient'altro che
insulti. Comunque
in qualche modo dovevo liberarmi da quella posizione molto scomoda.
L'unico
problema era come: io non riuscivo a respirare e Jane non desisteva nel
premermi contro il pavimento. Ma poi mi venne in mente un' idea, che
non sapevo
neanche se avrebbe funzionato: prendendo un bel respiro (cosa
dolorosissima,
per giunta) e raccogliendo tutte le mie forze, mi girai violentemente
sulla
schiena, facendo perdere momentaneamente l'equilibrio a Jane; prima che
potesse
capire cosa fosse successo, le diedi un potente calcio alla schiena,
facendola
cadere un metro più avanti, faccia a terra. Aria. Respirai
a pieni
polmoni, senza provare il minimo dolore, con la bocca aperta: che
bello. Ma non
lo feci per molto: alzai su le gambe e saltai in avanti, ritrovandomi
agilmente
in piedi; poi mi voltai verso Jane, che già si era rialzata
come se niente
fosse.
Ci
guardammo per un secondo che sembrò infinito. Poi Jane
fece una smorfia, che riconobbi come una risata di perfidia mista a
scherno.
-Uao. Complimenti, mia cara Renesmee, mi hai sorpreso- disse senza
alcuna
emozione -A quanto pare il sangue umano ti fa proprio bene.
Le
lanciai un'occhiataccia: non piaceva molto
quell'argomento. Erano già tre settimane che avevo iniziato
a bere sangue
umano, e la cosa mi piaceva sempre di meno. Non lo bevevo come tutti i
normali
vampiri della Casa: quando arrivava una comitiva di turisti, si
riunivano tutti
nella sala principale e si beveva sangue a volontà, poi
quando avevano finito
me ne portavano un po' nella sala n. 1, in una coppa d'argento, dove
bevevo da
sola. E ripeto, la cosa mi piaceva sempre di meno!
Ogni
volta rimanevo chiusa nella sala numero 1, sentendo le
urla di quelle povere vittime, e mi sentivo così impotente e
così terribilmente
in colpa. Ma cosa diamine potevo fare? Non potevo certamente mettermi
contro
tutto il corpo di guardia assetato e bramoso di sangue: sarebbe stato
un
suicidio sicuro. E poi mi ero già rovinata la vita salvando
i miei amici, e non
mi andava di rifarlo di nuovo!
Nessie,
ma che cavolo di ragionamento fai? Sono sempre
persone innocenti!! Si, è vero: i ragionamenti
che facevo erano da vera
egoista, ma era l'unico lato positivo della faccenda, l'unico lato che
mi
faceva stringere i denti e andare avanti. E quanto era duro farlo: la
prima
volta ero scoppiata a piangere. Sentivo troppe urla: di uomini, donne,
e anche
di bambini, che urlavano, pregavano, chiamavano i propri cari...
Sentivo anche
rumori di passi veloci: magari qualcuno provava a scappare, a fuggire,
inutilmente. Tutti quei rumori mi erano entrati in testa, e non
riuscivo a non
immaginarmi la scena che si stava svolgendo nella sala principale.
Orribile. Mi
stava venendo una crisi isterica : non la smettevo più di
piangere. Poi, dopo
circa un quarto d'ora, è cessato tutto. Non si sentiva
più alcun rumore, non si
sentivano più un urlo. La cena era finita. Ma io non avevo
ancora smesso di
piangere: le urla continuavano a riecheggiarmi nella testa, e io non
riuscivo a
spegnerle. Tutte quelle persone... morte... e per cosa? Per nulla.
Perché dei
tizi avevano sete. Era una cosa che non riuscivo a tollerare
facilmente. Che
non si riusciva a tollerare facilmente.
Ma
poi era arrivato Aro a portarmi il sangue (era così
entusiasta che avessi deciso di bere spontaneamente del sangue umano
che
accettò le mie condizioni senza battere ciglio, dicendo che
tanto prima o poi
mi ci sarei abituata. Si si, certo, come no! L'importate
è crederci! ),
e vedendomi in quello stato si preoccupò come un matto.
Provai disgusto quando
mi confortò e mi accarezzò la schiena, ma ero
troppo sconvolta per fare
qualcosa. Le sue parole di conforto furono anche peggio:
“è una legge naturale”
“predatore mangia la preda” “siamo
vampiri, è nella nostra indole” , e ci
infilò anche la selezione naturale di Darwin:
“solo i più forti sopravvivono e
vanno avanti”. Più tempo stavo nella Casa e
più quell'uomo mi faceva schifo. Mi
calmai per conto mio, lasciando stare le sciocchezze che diceva e
concentrandomi sul fatto che almeno adesso quelle povere vittime
avevano
trovato la pace. La prima settimana era stata così, ma poi
avevo imparato ad
ignorare le urla delle vittime, a fare finta di niente. Però,
che sensi di
colpa! La notte l'incubo più ricorrente era
sempre quello: la strage degli
innocenti, così l'avevo chiamato. Speravo davvero che prima
o poi tutto
finisse.
Il
peggio però, non era la crisi isterica, ma la bevuta di
sangue. Già avevo bevuto il sangue umano in passato, quando
ero piccola, perché
mi serviva l'energia necessaria per crescere. Una volta raggiunta
l'adolescenza
(età in cui ero ancora incastrata, tra l'altro), avevo
smesso e bere sangue per
me significava solo fare una battuta di caccia così, tanto
per divertimento, e
bere una bibita. Non avevo mai avuto realmente sete: anche quando
sentivo
l'odore del sangue, mi provocava solo un leggero bruciore in gola e una
lieve
voglia di sangue, ma niente di più. Quando presi in mano la
coppa che mi diede
Aro, colma fino all'orlo di sangue nero, fui investita da una nuova
sensazione,
che mi era stata totalmente estranea: la brama di sangue, la sete dei
vampiri.
Come posseduta da questa sensazione, bevvi tutta la coppa, senza
lasciarne
neanche una goccia, e provai un piacere immenso nel sentire quel
liquido caldo
e terribilmente buono attraversami la gola. Finito, ne volevo ancora, e
Aro mi
disse che l'unica soluzione era uscire e uccidere un umano. In un
batter
d'occhio, nella mente mi si formò l'immagine di io che
uccidevo un umano
innocente per berne il sangue, e la paura e il disgusto presero il
sopravvento
sulla mia brama: diedi la coppa ad Aro e dissi che poteva bastare.
Non
riuscivo a crederci: io, Renesmee Carlie Cullen, avevo
bevuto del sangue umano e ne avevo provato la brama. La mia coscienza
provò
repulsione per me e per i sentimenti che avevo provato, il mio corpo
sentì
subito i benefici del sangue, e la mia testa stava per scoppiare. Avevo
bevuto
del sangue umano: roba da non crederci. Guarda quanto ero disposta a
fare per
tornarmene a casa. Sono un mostro. Ma non per
essere caduta così in
basso: quella era una bazzecola in confronto. Ero un mostro
perché mi era
piaciuto bere sangue e perché non vedevo l'ora di farlo di
nuovo. Sei un
mostro. Se fosse stata vera, la mia coscienza mi avrebbe
sputato in faccia,
tanto mi disprezzava. Ma mi sentivo più forte,
più rinvigorita, più energica, e
mi sentivo così bene che il mio corpo ne voleva subito
dell'altro. La mia mente
fu l'unica che forse ragionò in maniera logica: tutto quello
era una diretta
conseguenza della sete e della brama, che prevaleva non solo sulla mia
metà
vampira ma anche su quella umana. È legittimo.
Prima o poi avresti dovuto
affrontarlo: è nella tua natura. Dovevo solo
imparare a gestirla, come
facevano i normali vampiri da anni. Solo che la cosa era alquanto
difficile, e
ci stavo ancora lavorando.
Ignorati
i sensi di colpa però, il mio corpo aveva subito
risentito dell'effetto del sangue umano: a parte l'improvvisa forza ed
energia
che provai subito dopo la bevuta, notai che i miei riflessi era
più pronti, i
miei sensi più affini, e avevo anche acquistato una
velocità extra e una
maggiore abilità. Negli allenamenti con Jane c'era stato
subito un aumento
nelle attività e volendo potevo dire che ora ero un degno
avversario per la
piccola sadica vampira. E anche se lei non lo ammetteva, lo sapevamo
entrambe.
Ma lei in più sapeva anche che l'argomento non era tra i
miei preferiti, e si
divertiva spesso a stuzzicarmi.
Infatti,
io mi ero liberata dalla sua stretta e lei lo aveva
subito evidenziato con il suo sarcasmo pungente. Quella ragazzina
riusciva
sempre ad essere odiosa e irritante.
-Già,
ti fa proprio bene...- disse dopo avermi studiato per
un po' -ma sei ancora debole per i miei gusti!- e mi saltò
addosso.
Prima
che mi potesse atterrare, scivolai leggermente di lato
e l'afferrai per la vita, scaraventandola in aria. Ma Jane era abile:
fece una
capriola in aria e atterrò in piedi di fronte a me.
Provò a darmi un pungo in
faccia ma lo bloccai; e fu proprio una cattiva idea: mentre le bloccai
il
pugno, mi arrivò una ginocchiata allo stomaco, e mi
afferrò per il polso e mi
gettò contro la parete. Mi schiantai violentemente contro lo
specchio e poi
caddi a terra a faccia in avanti, mentre sentivo piccoli pezzettini
taglienti
cadermi addosso: lo specchio si era rotto.
La
fastidiosa risata compiaciuta di Jane fu la prima cosa
che sentii dopo la botta. Se non mi avesse dato così
fastidio e se non avessi
avuto così tanta frenesia di fargliela pagare, sarei rimasta
ancora qualche
minuto a terra per riprendermi dalla botta. Mi alzai in piedi,
incurante dei
pezzettini taglienti che mi stavano tutt'intorno e che mi graffiavano e
tagliavano. Jane era di fronte a me a braccia conserte, beata che mi
guardava
soffrire: la botta alla parete era stata dura, soprattutto per la testa
che
sentivo pulsare vorticosamente.
-Stai
attenta Renesmee, ti potresti tagliare- mi disse con
ironia.
E
solo in quel momento sentii qualcosa di caldo e liquido
che mi aveva inzuppato una buona parte dei capelli. Tastai la testa e
poi vidi
la mano sporca di un liquido rosso che conoscevo molto bene: sangue. Il
suo
odore era buono e pungente.
Spostai
il mio sguardo furioso dalla mano sporca a Jane: mi
aveva ferito alla testa, facendomi perdere tanto sangue. Questo
è troppo. Non
mi aveva mai ferita da farmi perdere del sangue, il massimo della sua
cattiveria era stato ossa rotte. Non si era mai abbassata a questo
livello, non
aveva mai osato prima.
Con
tutta la rabbia che avevo in gola, le urlai contro:
-Questa volta hai superato il limite, pazza sadica che non sei altro!
Non
dovevi osare!- e le saltai addosso completamente posseduta dal mio
orgoglio
macchiato.
L'attaccavo
alla rinfusa, senza pensare ad una vera
strategia, senza avere uno scopo preciso. Volevo solo sfogare tutta la
mia
rabbia per quella ragazzina vampira. Cercavo di colpirla ovunque:
braccia,
torace, gambe, testa. Qualsiasi parte del corpo andava bene. Volevo
solo farle
tanto, ma tanto male.
Ma
la rabbia non porta da nessuna parte. Jane sorrideva e
parava ogni mio attacco: non si sforzava neanche di rispondermi. Ferma,
immobile,
si abbassava solo quando le volevo dare un calcio alle testa, oppure
saltava
quando tentavo di colpirle le caviglie. Sapeva che ero arrabbiata e
voleva solo
che mi sfogassi. O meglio, che mi stancassi: dopo un bel po',
cominciavo a
sentire dolori dappertutto, e il mio respiro si faceva più
affannato. Il mio
corpo cominciava a stancarsi e la frequenza dei miei colpi
cominciò a calare
considerevolmente.
Fu
allora che Jane cominciò a rispondermi: con entrambe le
mani, mi afferrò i pugni col i quali la stavo per colpire;
mi ritorse le
braccia dietro la schiena, spingendo il mio torace violentemente contro
la
parete rotta; poi mi staccò dalla parete, mi diede un
ginocchiata sulla
schiena, e mi lanciò in aria facendomi cadere a terra; e
come colpo di grazia,
mi afferrò per la caviglia e mi lanciò contro la
parte bassa della parete
rotta, proprio sopra i pezzettini di specchio.
Inutile
dire che sentivo un male cane dappertutto: la
schiena mi faceva malissimo, la caviglia pulsava per la stretta ferrea
di Jane,
e sentivo bruciature su tutto il corpo, segno che i pezzettini di
specchio era
tanto taglienti. Inoltre bisognava dire che mi sentivo tanto stanca, e
soprattutto tanto stupida per aver agito così. Strategia,
sempre avere una
strategia. E mai lasciarsi sopraffare dalla rabbia. Lo
sapevo, l'avevo
sempre saputo, e non l'avevo fatto. Sono una stupida.
Non
avevo neanche la forza per alzare la testa: volevo solo
starmene là, buona buona, boccheggiando, a riprendere un po'
d'energia e con il
mio rimorso. Ma Jane non mi lasciò in pace.
Si
avvicinò a me, passo deciso, portamento superbo, sguardo
vincente, braccia incrociate al petto, e sorrisino saccente. -Non
cambierai
mai... sei sempre la solita... n'è vero, Renesmee?
Non
la guardavo nemmeno: non volevo subire l'ennesima
umiliazione da parte sua.
-Non
riesci proprio a capirlo?- continuò -Io sono più
forte
di te. Lo sono per natura e per talento. Punto. Non c'è
niente che tu possa
fare per evitarlo. Neanche il sangue umano ti può essere
utile.
Sentivo
l'ira dentro di me crescere, sempre di più. Controllati...
stai calma... Rimasi a terra, impassibile.
Jane
mi lanciò uno sguardo di disprezzo. -Guardati: una
semi-vampira che viene ridotta così. Sei delusione. Non
meriti di essere una di
noi, una guardia dei Volturi.
Sbuffai
piano. Sai che me ne importa.
-Anzi,
ripensandoci bene, il tuo livello di delusione è
molto più basso... Non meriti di essere nessuno.
Avanti
respira, stai calma... Quella vampira stava
scherzando con il fuoco e non se ne accorgeva.
Jane
continuò ad influire. -Già proprio nessuno.
Neanche una
patetica Cullen.
Cosa?
Alzai la testa quel poco per vederla voltarmi
le spalle e andarsene verso il centro della palestra.
Io
non meritavo di essere una Cullen. Era questo quello che
pensava. Era vero? No! Assolutamente no. Che ne
sapeva lei se meritavo o
meno di essere una Cullen. Quella là non sapeva neanche cosa
voleva dire
“meritare qualcosa”. E certamente lei non era in
grado di giudicarmi: non ne
aveva né il diritto né l'autorità. Ma
comunque, la cosa che mi fece davvero
andare in bestia non era tanto quell'affermazione (poco me ne fregava
di quello
che pensava), ma dell'aggettivo che aveva usato.
“Patetica”? “Una patetica
Cullen”? La mia famiglia sarebbe patetica?? Ma come
si permette, quella
stronza! (non sono mai stata una persona volgare, ma quando ci vuole,
ci
vuole!) I Cullen non sono patetici. Sono un modello di veri
vampiri
civilizzati, e non mostri assetati di sangue parenti a Dracula. I
Volturi
dovrebbero imitarli, invece di cercare di distruggerli. I Cullen sono
l'esatto
opposto dell'essere patetico, e io sono fiera di portare quel cognome. Per
discendenza diretta, tra l'altro! Quella patetica era lei.
Quella patetica
era Jane: una vampira sadica, che si divertiva a veder soffrire le
persone, che
voleva essere sempre la prima in tutto, e che odiava tutti coloro che
le si
mettevano contro, o anche che non erano d'accordo con lei. Una vampira
che si
riduceva a stare sola, sempre al servizio del suo signore, e senza un
amico.
Una vampira che in queste condizioni si divertiva a sfottere quelli
inferiori a
lei. Una prepotente, pazza, e odiosa vampira. Ecco, questa è
una persona
patetica.
Queste
cose avrei dovuto dirgliele in faccia, avrei voluto
dirgliele in faccia, e molto probabilmente gliele avrei dette (con la
faccia
tosta che mi ritrovo!). Ma volevo una rivincita, una vendetta: su
quello che
aveva detto, su quello che aveva fatto, e anche su tante altre cose. La
volevo,
la esigevo. Lo so, la vendetta è un sentimento sporco da cui
non ricavi niente,
ma per una orgogliosa come me è un piacere assoluto. Io
vivo di vendette!
In
quel momento mi sentivo talmente carica, talmente piena
di rabbia e di forze, che mi alzai da terra senza neanche accorgermene.
E senza
neanche fare un briciolo di rumore. Dritta davanti a me, vedevo Jane di
spalle
camminare ancora un po'. Dovevo batterla in qualche modo, in qualsiasi
modo. Ma
come? Era più forte, più abile e
più veloce di me, non che più esperta: su
questo dovevo ammettere che aveva ragione. Eppure la prima volta che ci
eravamo
scontrate direttamente (nella sala principale la prima volta che mi
avevano
catturato i Volturi insieme con i miei compagni di scuola) ero riuscita
a
batterla: l'avevo atterrata usando il suo stesso potere,
ritorcendoglielo
contro. Ma se ci pensiamo bene, bastava che Jane si fosse spostata
leggermente
più di lato o anche più indietro e io non l'avrei
toccata, di conseguenza non
avrei potuto usare il mio potere e Jane avrebbe sicuramente vinto. Eppure
perché Jane non l'aveva fatto in quel momento? Non era una
cosa tanto
complicata che bisognava studiarla prima... Forse l'avevo
talmente presa di
sorpresa che...
Illuminazione:
sorpresa. Era questa la parola chiave:
sorpresa. Dovevo prenderla di sorpresa, proprio come avevo fatto la
prima
volta: Jane non si aspettava che l'avrei battuta, contava troppo sul
suo
potere, e quando ha visto che cominciavo a reagire, è
rimasta così sorpresa da
non pensare a come fermarmi. Dovevo giocare su questo fattore, usare
questo
punto debole per batterla. Dovevo attaccarla di sorpresa. Ma
come? Ci
pensai su: non si era accorta che mi ero alzata. Forse se ero
veloce, e mi
muovevo silenziosamente potevo... Nella mia mente
cominciò a formarsi un
piano, un piano molto articolato che solo per la prima parte potevo non
farcela.
Alzai lo sguardo e osservai per un istante il soffitto: forse potevo
farcela.
Dovevo farcela: unica possibilità. Soggiogai la mia rabbia e
la utilizzai come
energia. E, infine, iniziai.
-Stai
attenta Jane, le delusioni possono riservare sorprese.
-Ah
si?- rispose arrogante -Tipo?- e si voltò verso la
parete rotta.
Fu
fantastico osservare dagli specchi laterali la sua
espressione sconcertata e sorpresa quando si accorse che non mi trovavo
più tra
i pezzettini di specchio. Ero molto più in alto e da
tutt'altra parte.
Ma
la faccia più bella di Jane fu quando urlai: -Tipo
QUESTA!-, e poi le piombai addosso dall'alto, proprio quando si
girò verso dove
aveva sentito la mia voce.
L'ho
presa di sorpresa! Era stato abbastanza
complicato rivolgerle la parola e poi via, scappare su in alto,
nell'angolo
opposto a dove si girò, senza farmi vedere e senza fare
rumore, e rimanere
attaccata al soffitto tipo Spiderman per qualche secondo. Ma la rabbia
che
provavo dentro era diventata un'ottima alleata, e tutta quella potenza
la
dovevo solo a lei.
Una
volta che le ero piombata addosso, ci scaraventammo di
nuovo contro la parte bassa della parete rotta, solo che questa volta
quella
che fece i conti con i pezzettini di specchio era lei. Senza darle il
tempo di
pensare da dove ero arrivata, saltai in piedi e prendendola per i
capelli la
sbattei contro il muro, così forte che ovviamente si
creò un bel buco; quando
sbatté contro il muro vivo, sentii qualcosa simile al canto
celestiale degli
angeli: un piccolo urlo di Jane. Anche se piccolo, era pure sempre un
urlo,
segno che stava soffrendo. Che bello.
Le
lasciai andare i capelli, e cadde a terra ma riuscì ad
atterrare sui piedi anche se un po' traballante. Ottimo. Pugno
al setto
nasale, ginocchiata nell'addome, e calcio sul fianco: la colpii con
tanta forza
da farla scaraventare contro l'altra parete, ma senza rompere un altro
specchio. Jane era intontita e anche mezza dolorante, lo si vedeva. Ma
il suo
volto era una maschera d'ira pura: mi corse incontro, per colpirmi.
Mai
lasciarsi guidare dalla rabbia Jane, non porta mai a
niente. E infatti quando provò a colpirmi mi
abbassai evitando la botta, e
facendo abilmente una capriola in aria all'indietro le urtai il mento
facendola
traballare. Poi, di nuovo un colpo al torace, uno all'addome, e ancora
in
testa. La colpivo ovunque, anche senza strategia e non usando neanche
tanta
forza. Ma bastava: Jane non parava, non rispondeva, subiva e basta.
Ormai era
entrata in vortice di rabbia, e non riusciva più a capire
niente. Dopo un po',
decisi di divertirmi un po': lasciai stare l'attacco e passai in
difesa,
proprio come prima lei aveva fatto a me. Jane cominciò a
colpirmi a raffica,
con tutta la potenza che aveva, ma li schivavo sempre oppure li paravo.
Era
imprecisa, insicura e impulsiva. Sembrava quasi come combattere come un
neonato.
La
lasciai sfogare per un po', poi mentre stava per darmi un
pugno in faccia, lo bloccai con una mano, e con l'altra bloccai anche
il
secondo che stava per arrivare; li ritorsi dietro la sua schiena, e ci
premetti
sopra con il ginocchio fino a spiaccicarla a faccia a terra; poi le
afferrai i
polsi e iniziai a tirare, ma il suo torace era bloccato a terra dal mio
piede
sulla sua schiena. Questo provocò altre urla, più
forti, sempre belle da
ascoltare. Le lasciai andare le mani, e istintivamente si
girò sulla schiena,
inarcandola per il dolore, stringendo i denti. Tentò di
rialzarsi ma la bloccai
a terra di nuovo con un piede sulla pancia. La guardai: era allo
stremo. Quasi
non la riconoscevo più senza quel suo sorriso arrogante e
quella aria saccente:
il volto contratto dal dolore, mordendosi la lingua per non urlare, non
era
cosa da tutti i giorni vederlo su Jane. Ed è tutto
merito mio. Soddisfatta
del mio lavoro, alzai il pugno per dare il colpo di grazia; Jane si
portò
subito le mani al volto, terrorizzata, e gemette.
Mi
bloccai con il pugno a mezz'aria, sbigottita e a bocca
aperta: Jane si era coperto il volto. Jane aveva emesso un gemito. Jane
era
terrorizzata. Jane aveva paura. Incredibile... impossibile! Jane
non
poteva aver paura. Jane non poteva temermi: non temeva nessuno, solo
quelli che
le erano superiori e... Silenzio. O mio Dio. Io
ero superiore a Jane. Io
ero più forte di Jane. Io avevo battuto Jane. Ho
avuto la mia rivincita.
Anche
Jane l'aveva capito. Dal suo sguardo sorpreso del
perché non l'avevo colpita, passò ad
un'espressione di totale rivelazione,
anche se lei era più delusa e arrabbiata. Ci fissammo negli
occhi per un po':
entrambe lo sapevamo, ma nessuno osava dirlo ad alta voce.
Poi
l'espressione di Jane cambiò nuovamente: tornò
quella di
sempre, odiosa, furiosa, da pazza isterica qual'era.
Cominciò ad passare
velocemente lo sguardo da me al mio piede sul suo torace, come per dire
“Lo
levi, si o no?”
Quasi
come in trance, mollai la presa sul suo petto e Jane
si alzò in piedi subito. Ci fissammo di nuovo per un momento
interminabile: lei
furiosa e incavolata, io sbalordita e incredula. Io ero superiore a
lei, adesso
ne avevo la prova. E non riuscivo a crederci. Mentre Jane non lo poteva
tollerare, e non sapeva neanche cosa potesse fare per impedirlo. Poi
parlò,
rompendo quel silenzio che sembrava eterno.
-Beh,-
iniziò -a quanto pare non ti servono più gli
allenamenti. Questa era l'ultima lezione- e, offesa e furiosa, se ne
andò via,
sbattendo la porta brutalmente.
Avevo
battuto Jane. Hai battuto Jane. Cosa da non
crederci... Non riuscivo a crederci. Insomma, era una cosa impossibile
da
pensare. Eppure l'avevo fatto. Ho battuto Jane e ho avuto la mia
rivincita su
di lei. In quel momento, mi sentii felice, entusiasta, realizzata.
Sentii il
corpo cominciare a tremare dalla gioia, il petto esplodermi per la
contentezza,
che l'unica cosa che feci fu urlare. Urlai così forte da
sentir dolore alla
gola. Strinsi i pugni e abbandonai la testa all'indietro. Mi sfogai non
per la
rabbia, ma per la gioia. Fu una sensazione stupenda liberarmi di tutta
quella
felicità. Finito di urlare, mi sdraiai a terra, esausta per
lo sforzo, ma non
avevo perso il mio buonumore. Inizia a ridere, risate che ancora
esprimevano la
mia felicità.
Ero
troppo, ma troppo contenta. Ero riuscita in quello che
volevo: rivincita su Jane. E ce l'avevo fatta nonostante sembrasse una
cosa
impossibile. E poi vogliamo dirlo.... ma che rivincita!! L'avevo
praticamente stracciata, ridotta allo stremo della forze. Probabilmente
nessuno
ci era riuscito prima. Beh, adesso non ti vantare troppo
Nessie! Ripensai
al combattimento: ci avevo messo tutta la forza, la potenza e l'energia
che
avevo, senza contare la rabbia che avevo provato. Ero stata crudele e
ne avevo
tratto un piacere assurdo.
Mi
bloccai un attimo: ero diventata come Jane. Ero
sadica. Adesso usare sadica sarebbe stato un po' esagerato:
non provavo
piacere ogni volta che infliggevo dolore a qualcuno, solo quando quel
qualcuno
era Jane. E poi era una rivincita, quasi una vendetta: il mio carattere
orgoglioso mi imponeva di provare piacere dalle vendette. Non era
niente di
più. Però lo sei sembrato. Sbuffai:
era vero. Chiunque mi avesse visto
combattere in quel modo avrebbe detto che ero diventata una sadica. Ma
non era
affatto così: per avere la rivincita su una come Jane dovevo
usare le maniere
forti, anche se mi ero dimostrata crudele. Ma tanto poi, chi
altro mi ha
visto combattere in quel modo? Eravamo solo io e Jane.
Mi
alzai a sedere e osservai il mio riflesso nello specchio
di fronte a me, quello alla sinistra di quello rotto. Ero un disastro
nel vero
senso della parola: piena di graffi e lividi ovunque, con i vestiti
stracciati,
e i capelli in uno stato indecente. Me li toccai con un mano, tastando
qualcosa
di raffermo attaccato ai miei ricci. Guardai cos'era nello specchio.
-Ah!
Sangue secco!- dissi con disgusto -Credo proprio che
sia il caso di fare un buon bagno!- e mi alzai in piedi.
Fu
proprio mentre mi stavo alzando che lo sentii: un tonfo
forte, potente, quasi come se fosse una botta, proveniente dallo
specchio dove
mi ero specchiata prima. Anzi, era come se provenisse dall'altro lato.
Come se
in una stanza uno sentisse un botto sul muro, fatto da un altro che
stava nella
stanza accanto. Come se ci fosse qualcuno dall'altra parte
dello specchio...
Mi avvicinai allo specchio: osservai l'enorme parete
ricoperta dallo
specchio. Toccai la superficie con una mano: fredda e liscia.
-Che
diamine era quel botto?- dissi a mezza voce.
In
quel preciso istante ne arrivò un altro, ancora
più
forte. Mi prese così alla sprovvista che sobbalzai un po'
quando lo sentii. Ma
che cos'è? Poggiai entrambe le mani sullo
specchio, come se potessi
riuscire a capire qualcosa. Lo osservavo con aria interrogativa.
-Che
diavolo è?- dissi sconcertata -È come se ci fosse
qualcuno dal...
Bum
bum! Altri due colpi forti mi spaventarono di nuovo. La
cosa era una sola: doveva esserci qualcuno.
-C'è
qualcuno qua dietro?- urlai. Ma questa volta non arrivò
nessun colpo.
Ora
ero ancora più sorpresa: perché quel qualcuno
aveva
smesso di colpire la parete? Provai a picchiettare sullo specchio un
paio di
volte, ma niente.
Riflettetti
un attimo: com'era possibile che ci fosse
qualcuno la dietro? Eravamo a non so quanti metri sotto terra, e non
esistevano
altre stanze qui intorno. A quanto ne so io...
Osservai
ogni tratto dello specchio, finché non mi incontrai
con il mio riflesso. Mi guardai. -Quanto sei cretina Nessie- dissi ad
alta voce
-Non può esserci nessuno qua dietro, almeno che non sia un
morto sotterrato
tornato dall'aldilà- tutto può essere! -Molto
probabilmente sarà qualche
umano che sta facendo degli scavi da queste parti. Mi
converrà avvertire
Marcus.
Sospirai:
era l'unica cosa logicamente possibile. Mi guardai
allo specchio un'altra volta. Poi scossi la testa. -Comincio anche a
parlare da
sola... fantastico! Meglio andare a fare un lungo, ma lungo bagno!
Voltai
le spalle allo specchio e mi incamminai verso la
porta. Quando stavo per uscire, sentii un altro tonfo. Guardai un'altra
volta
lo specchio: tutto normale. Questi umani! Poi
uscii, richiudendomi la
porta alle spalle.
Mentre
camminavo per il corridoio ripensai all'episodio del
botto. Sicura che erano davvero degli umani? Qualcosa
dentro di me
cercava di dirmi che non era affatto vero. Ma allora,
cos'era? O meglio,
chi era?
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Eh già...
cos'era?? CHI era???
Bene, spero di aver
creato un po' di suspance!
Era questo il mio
obiettivo! =D
La faccenda del botto,
in ogni caso,
è
strettamente legato ai piani di Aro...
... e non solo!!
Ok, vi sto lasciando
troppi punti interrogativi.
Ora la pianto..!! =D
Su le mani signori!!! -1 cap.
e
ritornano i nostri begnamati Cullen!!! XD
Adesso vado in
palestra,
a cercare di levarei
un po' di ciccia...
XDXDXD ma
quanto sono spiritosa??
Non ci
riuscirò mai.... u.u
Ma sincermente, sti
cavoli!!!
W la ciccia!! W il
cibo!! (<--- non ci fate caso... nn sn normale!! -.-''' )
E dopo questo, me ne
vado via...
ma via via.... -.-'''''
Ciao ciao alla
prossima!!!
Civia
|
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Capitolo 36 *** 35. Piani svelati ***
Auguri!!!! =D
Nonostante sia un po'
in ritardo... ^^''
Questa volta
però la colpa non è mia!
Il computer sul quale
scrivo la ff si era preso un bel virus
e c'era il rischio
che dovessi riscrivere la puntata tutta da capo!!
Fortunatamente questo
non è accaduto, perchè il virus è
stato sconfitto
io mi sn copiata tutta
la cartella con i miei scritti su una pennetta
e il piccolo computer
ora è a riposo, aspettando un nuovo e più
funzionante antivirus!
Nel frattempo io
ritorno a scrivere al mio solito fidato portatile...
noe_princi89: Auguri!! com'è
andato il Natale?? spero bene... un po' d'azione nella storia ogni
tanto ci vuole... XDXP e si, Jane se lo meritava proprio!!
certo, forse si meritava anche di peggio, ma non mi andava di essere
troppo cruenta.. avrei dovuto cambiare rating..!!! =D tanti
misteri...eh già, tanti misteri.... ma non è che
mi sembrino così tanti!! ci sono giusto due tre botti sul
muro che non si sa ki l'abbia fatti... insomma, nnt di ke!! XD si,
forse un pokino sadica lo sono.. e anke un po' str**** XDXDXD
ma per Natale siamo tutti + buoni: spiego tutto, ma proprio
tutto con questo capitolo!! tranqui!!! =D
MimiMiaotwilight4e: Auguri!!! passato
un felice Natale?? Babbo Natale che ti ha portato di bello??? XDXD
purtroppo non sei stata la prima a recensire, ma sn lo stessa
fiera di te per aver recensito come seconda!! la medaglia d'argento non
è da buttar via!! XDXD la vendetta è
dolce, ed è un piatto da gustare freddo... non capisco
perchè dicono che la vendetta è sentimento
meschino... ma l'hanno mai provata?? mah, poi sarò sadica
io.... =P ops, davvero ti ho fatto impazzire con la storia
del botto alla parete??? beh, fantastico!! si, dovevo lasciarvi sulle
spine in qualche modo.... forse ho esagerato?? ^^''' cmq,
parte delle tue supposizioni è giusta, anche se l'FBI
purtroppo non è potuta venire come ospite in qst puntata,
causa di forze magg u_u e oggi, finalmente capirai
tutti i piani di Aro... nessuno escluso!! =D
Hale Lover: Auguri!!! spero che tu abbia
passato un bellissimo Natale... =D e lo sai?? Babbo Natale mi ha
portato Darko Bello Primi Passi.... cammina davvero!! è un
amore... è arrivato anche a te?? XDXDXD sn lieta
che il capitolo ti sia piaciuto =D ....e non sempre i tuoi
ragionamenti si rivelano delle cavolate assurde!! qst volta, ciai
preso!! sn fiera di te... qs mi commuovo... ç_ç
cmq la sai una cosa?? la tua considerazione del vampiro che
arrossisce mi ha fatto pensare... sul serio, non lo so come fa!! io
l'ho scritto e basta!! penso che kiederò a Piero Angelo una
puntata speciale di Quark su qst quesito.... altrimenti io non dormo la
notte!! e sul fatto ke un mezzo vampiro non batte un vampiro sano, hai
ragione anke su qst... ma Jane in un modo o nell'altro doveva perdere e
Nessie vincere, se no qui kiudo bottega!! quindi, kiudiamo un occhio e
andiamo avanti.... XDXDXP
Nessie93: Auguri!!! com'è
andato il Natale?? ricevuti bei regali?? =D e andiamo!! nel
prossimo capitolo arrivano i Cullen!! evvai!! ke poi arrivano....
diciamo che compaiono, perchè per essere arrivati sono
già belli che... ma forse è meglio che mi sto
zitta!! ^^'' non ti voglio rovinare il nuovo capitolo con il blaterare
e blaterare!!! ma poi, perchè abbandonare
l'ipotesi?? insomma, secondo sono i Cullen che fanno i botti sul muro??
beh, potresti sempre avere ragione in un modo o nell'altro... ma di
nuovo non dico niente per non rovinarti la sorpresa!! =D e a
proposito di Darko... cavoli suoi se si arrabbia!! XDXDXDXP
MaryCullenL: Auguri!! passato un buon
Natale?? ke ti ha portato Babbo Natale??? XDXDXP la nostra
"carissima" Jane se l'è cercata... e quindi non deve neanche
lamentarsi!! u.u per quanto riguarda il sangue umano Nessie
dovrà continuarlo a bere per forza, se vuole fare bella
figura con Aro... insomma, un po' di sacrifici per tornare a casa si
devono fare, eh!! =P e si, le botte c'entrano in qualche modo
con i piani di Aro, che con questo capitolo ho spiegato nei minimi
particolari... se sei curiosa, ti conviene iniziare a leggerlo subito!!
XD
Paretta: Auguri!! ttt bn?? hai
passato un felice Natale?? spero di si.... =D prima di tutto,
una parolina ina-ina su New Moon: assolutamente FANTASTICO!! e concordo
con te, Taylor senza maglietta è una delle cose
più belle non solo del film, ma credo di tutto il mondo!!!
ma ci pensi ke quel ragazzo cia solo 17 anni!!??! io muoio...
*ç* cmq, tornando alla storia, sn contenta che il
capitolo ti sia piaciuto molto, e si era ora che Nessie la facesse
pagare a quella piccola vampira sadica!!! XDXDXP e nel
prossimo capitolo arrivano Cullen + Jake, olè!! ke poi, sn
già arrivati....!!! XD
MissManga: Auguri!!! spero che il tuo
Natale sia stato fantastico... bei regali??? =D ma figurati
cara, tranqui se non ce l'hai fatta a recensire lo scorso capitolo...
io più di tutti posso capire quanto tempo prenda lo studio!!
Nessie come Jane?? mmmm.... il terrore c'è, ma stai
tranquilla: se Nessie lo diventa è solo per apparire
perfetta agli occhi di Aro... quindi, don't worry!! =D la
persona sconosciuta che batte dietro al muro è molto meno
sconosciuta di quel che pensi...!!! XDXP
ale04_94: Auguri!!! com'è
andato il tuo Natale?? ttt bn??? =D ti ringrazio
infinitamente per i complimenti, e sn lieta di averti
tranquillizzata... Nessie e un vampiro?? ma quando mai!! ma
sai ke sn ankio un po' sadica?? io ridevo insieme a Nessie mentre
scrivevo.... mmm.... e se fondiamo un fan club?? Sadiche Fan
Club mmm... suona bene! come minimo però ci
ritroviamo Jane come presidente.... ripensandoci, non credo sia un
buona idea... peccato: il nome funzionava! XD si, nel
prossimo capitolo ritornano i Cullen e ovviamente anche Jake, anke se
fin'ora ci sono stati più vicini di quanto credi... se non
mi hai capito, tranqui: nel capitolo ti verrà spiegata ogni
cosa...!! =D
Lulu Cullen: Auguri!!! allora, questo
Natale?? tutto bn?? ricevuti bei regali?? =D sn contenta che
il capitolo ti sia piaciuto così tanto! ^^ si, i tonfi del
muro sono strani... e quello che pensavi non era poi tanto sbagliato...
insomma, in certo senso ci hai preso, quandi non abbandonare
l'ipotesi!! =P cmq, se sia i miei suggerimenti che i piani di Aro ti
sembrano poco chiari, con questo capitolo ti sarà chiarita
ogni cosa... di tutto e di più... XDXD e ricordati, io
posterò sempre in ritardo! ormai! ^^''''
Violet Girl: Auguri!! il tuo Natale
com'è stato?? spero che ti sia divertita.... =D sn
entusiasta del fatto che il capitolo ti sia piaciuto!!! hai ragione,
era ora che Jane le pagasse.. si era divertita un po' troppo quella
ragazzina!! =P spero che il nuovo capitolo ti... illumini! XDXP
Luna95: Auguri!! passato un ottimo
Natale?? spero proprio di si.... =D sn contenta che tu non
abbia ucciso nonostante io abbia umiliato Jane! mi fa piacere ^^
no no, la testa montatela eccome, perchè tu mia
cara sei proprio una veggente!! certo, l'altra volta per caso, ma
questa volta c'hai pure riflettuto!! sono sbalordita!
°0° i miei più cari complimenti!! U.U
davvero nevica da te? a proposito, di dove sei??
qui da me, a Roma, si è visto un grande freddo,
ora un grande caldo, e anche un grande pioggia, ma della neve neanche
l'ombra! -.- pensa che l'altro giorno, andando a fare gli
ultimi regali con mia madre, ho visto un qualcosa bianco che scendeva
piano piano... ho pensato e ho urlato "Neve!" ... e mia madre come al
solito, spegne ogni mia speranza "Sono pezzetti di polistirolo!"
ke delusione! -____-
lilly3: Auguri!! com'è
andato il Natale?? Babbo Natale cosa ti ha portato di bello?? XDXDXP
una bella lezione era proprio quello che ci voleva per la
nostra cara Jane...magari anche qualcosina di peggio, ma non bisogna
esagerare troppo!!! =P nel prossimo capitolo arrivano i
Cullen!! anke, se veramente non ci hanno messo niente ad arrivare sono
partiti subito.... ma non dico niente se no ti rovino il capitolo
nuovo!! e poi c'è il mistero dello sconosciuto dietro il
muro!! eh già... sconosciuto poi...ormai è di
famiglia...!! XDXP
Allora signori, penso
che questo sia il capitolo che tutti aspettavate!!
No, non ci sono i
Cullen!! -_-''' (anke se...)
Siete malati di
Cullen, eh? è_é
Vi porto in una
clinica di cura se non la piantate!
Dicevo, è
il capitolo che tutti aspettate perchè Aro finalmente
svelerà i suoi piani!!
Tutti quanti!!
Hallelujiah!! =D
E verrà
svelato anke il mistero del muro.... anke se alcuni di voi ci sono
arrivati da soli...!
I Cullen faranno la
loro apparizione nel prossimo capitolo....PROMESSO!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
35.
Piani svelati
Mi
sembrava strano starmene seduta alla scrivania, nella
stanza di Marcus, mentre lui parlava e parlava, senza neanche una benda
al
braccio o una fasciatura alla spalla: era la prima mattina che Marcus
non aveva
dovuto curarmi nessun osso rotto durante allenamenti del giorno prima. Che
strana sensazione.
Non
che mi mancasse, quello è ovvio, però era come se
si
fosse interrotta una tradizione, in un certo senso. Il pomeriggio
precedente,
infatti, quando mi sono resa conto che non dovevo più andare
in palestra, ho
sentito un vuoto, quasi un dispiacere di non dover andare agli
allenamenti con
Jane, a farmi rompere le ossa. Poi, due secondi dopo quella botta di
malinconia, ero scoppiata a ridere.
Riempire
il pomeriggio era stato arduo: sinceramente, non
avevo la pallida idea di cosa potessi fare. Dopo essermi scervellata
per un bel
po' su i passatempo che avevo a disposizione, decisi di riprendere a
disegnare:
erano mesi che non lo facevo. Ma soprattutto,
decisi di farlo sotto il
sole e così uscii dalla Casa, trovando un angolo di Volterra
isolato ma
soleggiato. Era stato rilassante e piacevole: adoravo disegnare, e
quando lo
facevo dimenticavo ogni mio problema. Dimenticavo perfino che ero una
guardia
del Volturi. Molto probabilmente lo avrei fatto anche quel pomeriggio,
se Darko
non mi avesse chiesto di tenere occupato Felix. Inoltre, devo
finire quel
ritratto di...
-Renesmee!?!
Ehi, Renesmee!! Ci sei?
-Eh!?!-
fu la voce di Marcus a riportarmi nel mondo
reale.
-Allora
che ne pensi?- mi chiese.
Mi
guardai in torno in cerca di qualche illuminazione, ma
Marcus mi sbarrava la visuale. -Di che?
-Del
programma che ho in mente. Di quello che stavo
parlando fino a pochi secondi fa.
Perfetto:
non avevo sentito un'acca di quello che aveva
detto da quando ero entrata lì. Quella mattina, non ero
proprio dell'umore
adatto per ascoltare la lezione quotidiana di Marcus.
Cavolo,
non so neanche quale argomento era! Aprii
la bocca come per rispondere, ma dallo sguardo di Marcus capii che non
sembravo
convincente. -Forse quella parte me la sono persa- dissi con un sorriso
imbarazzato.
Marcus
sospirò e scosse la testa. -Questa mattina siamo
distratti, eh Nessie?
Marcus
era l'unico che mi chiamava Nessie all'interno
della Casa (escluso Aro quando gli prendevano i suoi attacchi di
simpatia
affettiva) e la cosa non mi dava per niente fastidio, anzi mi dava una
specie
di sicurezza e conforto: mi fidavo di Marcus, anche se era uno dei tre
Volturi.
Con lui stare nella Casa non era per niente un peso, e lo stesso con
Darko.
Continuai
a sorridere, sempre con la mia solita faccia da
schiaffi. -Giusto un po'...
Rise.
-Giusto un po'... E come mai siamo distratti,
giusto un po'?
Sinceramente,
non lo sapevo: le sue lezioni erano sempre
interessanti, e non avevo neanche sonno. Eppure quella mattina non mi
andava
proprio di starmene li seduta ad ascoltare Marcus.
-Non
lo so- risposi un po' tentennante -Forse ho solo un
po' di sonno- e feci un finto sbadiglio, che venne anche male.
-Mmm-
fece Marcus molto dubbioso -Il sonno. Quindi la tua
euforia per aver finito gli allenamenti battendo straordinariamente
Jane non
centra niente, dico bene?
Sorrisi
ancora più imbarazzata di prima. -Giusto un po'?
Probabilmente
Marcus aveva ragione (come al solito,
d'altronde!): doveva ancora passarmi l'eccitazione per aver battuto
Jane, e
forse era quella a tener la mia mente lontano dal mondo reale. In
effetti,
non facevo altro che pensare alla lotta con Jane! E anche a
quello strano
botto al muro che avevo sentito alla fine: era inquietante. Per giunta,
Marcus
mi aveva detto che gli umani qui intorno alla Casa non ci scavano mai.
Mi
metteva una specie di ansia quell'episodio.
Marcus
si allontanò dalla scrivania, mentre scuoteva la
testa benevolo. -E va bene. In fin dei conti è giusto.
Quindi per oggi,
lasciamo stare la storia del Duomo di Firenze- e chiuse un libro
appoggiato al
leggio di fronte la libreria -Ma concentriamoci sulla mia idea, che ti
vedi
costretta ad accettare altrimenti riprendo a spiegare storia dell'arte
senza
sosta.
-Ok,
ma posso almeno sapere di che si tratta?
-Visto
che con il programma siamo arrivati
all'architettura gotica in Italia, e qui in Toscana ci sono diversi
monumenti
di quell'epoca, sarebbe bello se tu li andassi a visitare e mi facesti
una
bella ricerca fotografica sopra.
Chiamala
idea: è un progetto! -Cosa abbastanza
complicata...
-Complicata?
Scusa, mio fratello Aro non ti aveva dato il
permesso di uscire liberamente?
Era
accaduto esattamente una settimana fa: mi trovavo
nella sala principale insieme a Felix e compagnia bella, quando ad un
certo
punto era arrivato Aro. Tutti noi ci siamo inchinai da brave guardie
quali
siamo, e dopo lui mi aveva detto che voleva dirmi una cosa. Siamo
entrati in
biblioteca, e Aro mi aveva detto che visto che da quando ero entrata
nella Casa
avevo iniziato a comportarmi come si deve, potevo anche uscire quando
volevo.
Ero al settimo cielo: Aro iniziava a fidarsi di me. Il piano
sta funzionando
come si deve.
Devo
dire infatti, che da quando Darko mi aveva detto
quello che c'era da sapere sull'essere una buona guardia, il mio
comportamento
all'interno della Casa era esemplare. Non per vantarmi ma stavo
iniziando ad
essere anche migliore di Jane, guardia modello per eccellenza. Naturalmente
lei s'incavolava, e quanto era bello vederla incavolata! Nessuno
aveva da ridire
niente: non facevo casino, non rispondevo più ai tre
Volturi, eseguivo i loro
ordini, mi inchinavo quando li vedevo, portavo sempre il mantello,
bevevo
sangue umano, e frequentavo solo prime guardie. Aro era entusiasta di
me,
glielo si leggeva in viso ogni volta che mi incontrava nella Casa,
mentre Caius
continuava ancora a disprezzarmi, benché dalla nostra ultima
discussione non ci
siamo più parlati e io mi inchinavo ogni volta che lo
incontravo, senza battere
ciglio. Marcus invece, era quasi dubbioso: non riusciva a capire come
mai
improvvisamente abbia iniziato a comportarmi così.
È da dire che Marcus è
quello che mi conosce meglio di tutti, e sa perfettamente
com'è il mio
carattere: orgoglioso fino all'inverosimile. Ogni tanto mi prendeva la
voglia
di dirgli il mio piano, ma avevo paura: in fin dei conti, rimane sempre
uno dei
tre Volturi!
-No,
non complicata in quel senso- gli risposi -Certo che
ho la libera uscita! Intendevo la ricerca fotografica: non è
che devo farmi il
giro della Toscana a piedi? Non ti sembra un po' esagerato?
-Esagerato!?!
Ma no! Il massimo che devi fare è arrivare
tutta intera a Firenze. Perché non ti fai accompagnare da
qualcuno? Verrei io,
ma qui ho sempre qualcosa da fare- disse allargando le braccia.
-Magari
lo chiedo a Demetri...- io da sola con Felix
in qualche posto non ci vado! -Però almeno una
cartina con i posti che devo
fotografare, me la puoi dare?
-Ovvio!
Ma cosa pensavi, che non te l'avrei data?- mi
disse offeso.
-Ok,
ok, scusa. Ho sbagliato a dubitare di te- dissi
petulante alzando gli occhi al cielo: quando ci si metteva Marcus
sapeva essere
veramente odioso! -Allora, dov'è questa cartina.
Ci
fu una pausa. -Ecco... vediamo un po'...- disse
pensieroso -Non mi ricordo se si trova in biblioteca, oppure qui nella
mia
libreria- e si voltò verso le ante trasparenti che
proteggevano i libri sugli
scaffali -Mmm... non mi resta che cercarla! Proviamo qui...- e
aprì un'anta con
non so quanti scartoffie ammucchiate dentro.
Fantastico:
ne avremo come minimo per una mezz'oretta!
Quando Marcus doveva cercare qualcosa nella libreria, non
c'era niente da
fare: se sapeva subito dov'era, lo trovava immediatamente, altrimenti
ci poteva
stare le ore a spulciare tutto quell'ammasso di libri. E io non potevo
fare
altro che pregare che il libro o, come in questo caso, la cartina da
trovare
saltasse fuori miracolosamente.
Così,
presa dallo sconforto più totale, appoggiai la
testa sul tavolo, posando lo sguardo sulla parete piena di quadri. In
particolare, sullo spettacolare ritratto di Didyme: la osservavo in
tutto il
suo splendore, cercando di memorizzare ogni minimo particolare di quel
bellissimo volto. Rimasi così un bel po', sentendo Marcus
ogni tanto esclamare
“Uh! Ma guarda te cos'ho trovato!” oppure
“Ah! Ecco dov'era finito il libro che
cercavo l'altro giorno!”. Sbuffai. Si
ricorderà che qui ci sono ancora io?
Improvvisamente,
la porta si aprì. -Che fai Marcus, ti
diverti a fare il topo di biblioteca?
Quella
che aveva parlato era stata una vampira,
imponente, ovviamente bellissima, che si trovava sul ciglio della
porta. Alzai
la testa immediatamente e rimasi a fissarla con gli occhi sgranati, a
bocca
aperta. Non l'ho mai vista nella Casa... ma chi è?
Marcus
si girò verso di lei. -Come al solito il tuo
umorismo è insopportabile, Sulpicia.
Sulpicia.
Cavolo, è la moglie di Aro! Trovarmela
davanti era al di fuori di ogni mia aspettativa. Per tutto il tempo che
ero
stata là dentro, non mi era mai capitato di incontrarla per
i corridoi o magari
nella sala principale. Né lei né Athenodora, la
moglie di Caius. I loro nomi me
li aveva detti Felix un giorno, mentre parlavano dei tre Volturi.
Devo
ammettere che non me la sarei mai immaginata
così. Alta, formosa, robusta, era quel genere di
bellezza che si vede
vincere le Olimpiadi o fare qualche record mondiale, e poi piazzata
sulla
copertina di Vogue in un servizio fotografico da urlo. Capelli lunghi
ondulati,
color mogano, due grandi occhi rossi, che ricordavano quelli attenti e
acuti di
un'aquila, e una bocca curvata in un sorriso perfido, con due soffici
labbra
carnose, erano le prime cose che ti colpivano di quella donna
strabiliante.
Avrebbe stupito chiunque, per il portamento austero e per il suo
aspetto
impeccabile, e l'avresti vista perfetta ricoprire qualsiasi posizione. Però,
non ce la vedo proprio come moglie di Aro!
-E
tu sei il solito noioso, Marcus- disse con un tono di
voce -Non so cosa ci trovi di così interessante in un
mucchio di carta vecchia
e ammuffita- e guardò schifata l'immensa libreria -scritta
magari da qualche insulso
umano.
Ripensandoci,
è adattissima per essere la moglie di
Aro. La stima che hanno degli umani è la stessa.
Marcus
sospirò. -Hai finito con le critiche?
-Tranquillo,
tranquillo, me ne vado subito. Sono passata
qui perché Caius è da qualche parte a fare chi sa
che cosa, se no non mi sarei
mai permessa di disturbarti- e mentre stava andando verso il
separé, si accorse
di me -E questa? Chi è, la tua aiutante?
-No,
la mia allieva. Tuo marito ha deciso che devo
insegnarle un bel po' di cose sull'Italia in generale. Sulpicia, ti
presento
Renesmee.
-Ah!-
disse illuminandosi al mio nome -La nuova arrivata.
La mezza vampira Cullen. Aro me ne aveva parlato- e mi
osservò, anzi mi squadrò
da cima a piedi.
Io,
che non mi ero minimamente mossa, chiusi la bocca,
deglutii molto rumorosamente, e mi alzai in piedi. Ma
perché ti sei alzata
in piedi? Non lo sapevo, ma in quel momento mi sentivo
troppo in soggezione
per pensare razionalmente.
Mi
guardava sprezzante. -Che fai, guardia? Non ti inchini
di fronte alla tua Signora?
Sobbalzai:
mi aveva colto alla sprovvista. Mi inchinai
troppo di fretta. -M-m-mia Signora...
Inarcò
un sopracciglio. -Va un po' meglio...- poi si
voltò nuovamente verso Marcus -Hai un bel po' di lavoro da
fare con lei.
Auguri!- e sparì dietro il separé, verso la
stanza di Aro.
Caspita,
come se la tira! Appena uscita dalla
stanza, mi sentii quasi più sollevata e anche più
leggera: Sulpicia mi aveva
messo sotto pressione. Scossi la testa incredula. Poi mi accorsi che
ero ancora
in piedi, in posizione d'inchino, e mi sentii un'emerita cretina. Mi
sedetti
subito.
-Lasciala
stare Nessie- mi disse Marcus, mentre osservava
il dorso di alcuni libri -Sulpicia ha un carattere odioso, antipatico e
insopportabile. Critica chiunque. È la compagna perfetta per
Aro.
Mi
scappò una risata: effettivamente quei due stavano
bene insieme. -Mi ha messo sotto pressione, senza neanche sforzarsi!
Non sapevo
che fare.
-La
prima volta, è sempre così- e chiuse l'anta della
libreria -Comunque, qui la cartina non si trova. Credo proprio che si
trovi in
biblioteca, o almeno spero. Vado a controllare.
-Vengo
a darti una mano?
Mi
guardò ironico. -Ti va ti guardare per ore dei vecchi
libri nella ricerca in un antico foglio di carta?
Sgranai
gli occhi. -Come non detto. Ma usare una cartina
moderna? Oppure un navigatore satellitare? No?
-Questa
è una vecchia cartina, che risale all'epoca di
Giotto. Devi fare la ricerca con quella cartina, è questa la
sfida.
Mi
porterò un Tom Tom. Annui rassegnata. -Va bene.
-Se
prima di mezzogiorno non sono ancora tornato, ne
riparliamo domani mattina- e uscì tranquillamente dalla
stanza.
E
se ne va così? Sbuffai, decisamente irritata:
Marcus sarà pure bravo, intelligente, e tutto il resto, ma
ha certe manie
eccessive. Adesso, per esempio, io dovrei rimanere qui ad aspettarlo
finché non
torna. Se torna: ho la vaga impressione che lo
rivedrò domani mattina! La
ricerca fotografica dei monumenti gotici toscani: ma da dove gli
è uscita
fuori? Quell'uomo a volte non lo capivo proprio. Ma se almeno
così evitava anche
per poco di pensare alla moglie, forse potevo anche abbozzare in
silenzio per
un po'. E tanto poi, tra un po' scappo di qui!
Visto
che tanto non sapevo che fare, mi alzai in piedi e
iniziai a vagabondare per la stanza di Marcus, cosa che non avevo mai
fatto
prima: era raro che mi lasciasse sola nella sua stanza. Osservai i
quadri un
po' più da vicino e anche la libreria, ma c'era una cosa
morivo dalla curiosità
di vedere: il passaggio dietro il separé.
Come
mi aveva spiegato Darko il primo giorno che ero venuta
qui, gli alloggi personali di Caius e Marcus hanno un collegamento tra
di loro,
e solo attraverso questo collegamento si può accedere alla
stanza di Aro. Nella
stanza di Marcus, il passaggio per accedere a questo collegamento si
trovava
dietro il separé.
Con
estrema delicatezza, per evitare di spostare o
rompere qualcosa, mi affacciai sul locale nascosto dal
separé: era
piccolissimo, rettangolare, e c'era uno strato di polvere sul pavimento
alto
quasi un centimetro; la parte non coperta dal separé, che
vedevo sempre, era
piena di oggetti accatastati su oggetti, ricoperti da ragnatele e
polvere, e
non si riusciva neanche a capire che cosa e di che epoca fossero; non
c'era la
solita illuminazione della stanza, e dal soffitto pendevano anche
diverse ragnatele.
Sembrava un angolo dimenticato da Dio. Chissà
perché lo tiene così. L'unica
cosa che stonava, era la porta che si trovava sulla parete di destra.
Una
classica banale porta di legno, senza nessun segno particolare.
Feci
qualche passo e mi trovai di fronte alla porta. E
adesso? Insomma mi trovavo lì, con la porta
davanti e nessuno che mi
guardava: che male c'era a dare un'occhiatina al passaggio? Anche se
tanto, già
mi aspettavo il solito comune corridoio con le lanterne ai lati come il
tutto il
resto della Casa. Ne ho visti fin troppi! Alla
fine, curiosa quale sono,
aprii la porta.
E
rimasi semplicemente basita: nessun comune corridoio,
nessuna lanterna. Solo un grande tunnel di acciaio. Dall'altro lato,
vedevo una
porta gemella a quella che avevo aperto: il passaggio nella stanza di
Caius. E
al centro del tunnel, c'era un varco dal quale proveniva una potente
luce che
investiva tutto il tunnel, riflettendosi sull'acciaio. Cavolo.
Adesso,
vedere da dove arrivava tutta quella luce era una
cosa assolutamente da scoprire. Silenziosa come mai lo sono stata in
vita mia,
avanzai lungo quel tunnel, avvicinandomi al varco. Procedevo
cautamente,
attaccata al muro, in religioso silenzio. Arrivata al bordo del varco,
mi
sporsi per dare un'occhiata, ma fui costretta a ritirare la testa:
c'era un
ampio locale e un altro varco opposto a quello che dava sul tunnel.
Questo
secondo varco era molto ampio, e dava direttamente sugli alloggi
personali di
Aro. La cosa che mi aveva fatto ritirare subito la testa erano sia la
presenza
di Aro e Sulpicia in persona sia quella di due telecamere ai due angoli
in
alto. Cosa inutile poi: sei hai un varco invece di una porta,
a che ti
servono le telecamere? Forse tanto per fare scena e incutere
paura: sarebbe
nello stile di Aro.
Dei
suoi alloggi non avevo visto quasi niente e di
sfuggita, ma le figure imponenti dei due vampiri le avevo viste bene.
Non si
accorsero della mia rapida affacciata: erano troppo occupati a parlare
tra di
loro, anzi a discutere. Certamente non volevo farmi scoprire,
così iniziai a
respirare piano e senza fare rumore. Scivolai di un passo lungo la
parete,
verso il passaggio nella camera di Marcus, silenziosamente. Hai
curiosato
fin troppo. Però le loro parole riecheggiavano
per tutto il tunnel, tanto
forte stavano discutendo. Non sentirli era impossibile.
-Sei
la solita testarda!- tuonava Aro con un tono di voce
che poche volte usava in pubblico -Ma proprio non riesci a capire che
è una
cosa positiva?
-Non
lo capisco perché non lo è!- gridava altrettanto
Sulpicia
-Sei un pazzo e un idiota se credi tutta questa faccenda sia una cosa
positiva!
-E
allora come la considereresti?
-Decisamente
negativa! Per me, per te e per tutto quello
che siamo riusciti a costruire in tutto questo tempo. Avresti dovuto
lasciar
perdere fin dall'inizio!
-Non
sarei mai arrivato a questo punto, a un passo da
ottenere quello che voglio.
-Ah,
ma certo! Ti preoccupi di più dei tuoi stupidi
desideri di conquista che dei piccoli problemi che ti circondano!-
disse
Sulpicia sarcastica e furiosa -Te lo ricordi vero che qui nella Casa
c'è una
grande situazione di precarietà? Che tra un momento o
l'altro le nostra guardie
potrebbero rivoltarcisi contro?
Sentii
Aro sospirare. -Da quando è morta Chelsea c'è
anche questo problema. Ma se riesco a raggiungere il mio obiettivo,
questa
quisquilia sarà risolta all'istante.
Non
mi andava di stare lì ad origliare. Tra moglie e
marito, non mettere il dito. Inoltre non sapevo neanche di
cosa stavano
discutendo. Volevo tornarmene nella stanza di Marcus al più
presto, ma non
potevo andare più veloce: avrei rischiato di fare
più rumore. Così un passo
alla volta, scivolando lungo la parte, mi allontanavo da quelle dispute
matrimoniali.
Ma
sentii una risata sprezzante. -E pensi che Renesmee
guardia effettiva dei Volturi possa risolvere questa quisquilia?- disse
Sulpicia.
Cosa?
Io guardia effettiva dei Volturi. Risolvere
la precarietà della Casa. Che diamine c'entro io? Mi
bloccai di colpo:
stavano parlando di me. Io ero la cosa positiva vista da Aro. Io ero la
cosa
negativa vista da Sulpicia. Perché? Adesso,
stare ferma ad origliare era
una cosa assolutamente necessaria. Dovevo capire a tutti i costi.
-Certo
che no!- disse Aro -Ma è il mezzo che userò. Il
mezzo per raggiungere il mio obiettivo.
Lo
sapevo che gli servivo per un piano! Lo avevo
sempre saputo.
-Il
tuo obiettivo, il tuo obiettivo, il tuo obiettivo.
Sono settimane che non fai altro che parlare del tuo obiettivo. Hai mai
pensato
che potresti fallire?
-Assolutamente
no!- il tono di Aro si alzò di parecchie
ottave -Per me il fallimento è una cosa inconcepibile, e tu
lo sai! E poi, come
potrei fallire in questo momento? In questa situazione assolutamente
positiva?
-Oddio,
adesso ricominciamo daccapo- il tono annoiato di
Sulpicia era tutto dire -Non vuoi sentire ragioni, come al solito.
Tanto te ne
pentirai- e sentii quasi un tonfo, cose se avessero colpito un cuscino.
Molto
probabilmente, Sulpicia deve essersi accomodata su un divano.
-Con
queste minacce mi ricordi tanto Caius. Rilassati.
Tra poco vinceremo anche l'ultimo ostacolo che ci si para davanti- Aro
sembrava
realmente speranzoso.
Il
tono di Sulpicia era scettico. -E speri davvero che
Renesmee accetti di mettersi contro la sua famiglia?
La
mia famiglia. La mia famiglia. I Cullen. Erano
loro. Erano loro l'obiettivo di Aro. Erano loro quelli che voleva. Il
piano
l'ha concepito per ottenerli. E io ero il mezzo. Come ho
fatto a non
pensarci? Era ovvio, troppo ovvio. Però una cosa
non la capivo: che
intendeva col “mettersi contro la sua famiglia”?
-Spero?
Ne sono più che sicuro! Non hai visto i
cambiamenti che ha fatto nelle ultime settimane?
-Sinceramente
no. Te l'ho detto, l'ho vista per la prima
volta nella stanza di Marcus poco fa e non mi ha fatto questa grande
impressione di guardia modello.
Quella
Sulpicia cominciava lentamente a starmi
antipatica.
-E
invece si!- Aro parlava entusiasta come un bambino -È
diventata più calma, più tranquilla, non risponde
esegue gli ordini senza dire
niente, si inchina sempre di fronte a me e i miei fratelli, e indossa
il
mantello ogni volta. Quando poi è venuta spontaneamente da
me a chiedermi di
iniziare a bere del sangue umano, sono impazzito dalla gioia!
Cercai
con tutte le mie forze di non ridere: Aro se l'era
bevuta. Credeva sul serio che fossi diventata un'ottima guardia. Per
essere un
capo astuto e malvagio, a volte si perdeva in un bicchiere d'acqua.
-Aro,
sei ridicolo- lo criticò la moglie.
Non
l'ascoltò. -L'ho trasformata Sulpicia. Realmente,
l'ho trasformata! Le ho fatto avere tutti i comfort per farla
ambientare
meglio: la stanza più grande, il bagno, la cucina... E lei
si è ambientata alla
fine! Si trova benissimo qui, si vede! Ha fatto perfino amicizia con
Felix,
Demetri e gli altri!
-Uao,
fantastico- disse Sulpicia monocorde.
-Per
non parlare poi della sua forza: facendola allenare
con Jane, ha superato tutti i suoi limiti, e una parte del merito
è certamente
del sangue umano. Ma che progressi che ha fatto, enormi! L'ha perfino
battuta
Jane, sai? In uno scontro fantastico, davvero. Ha sfogato tutta la sua
cattiveria
e la sua rabbia contro Jane: è stata grandiosa.
Aro
deve tenerci tanto a me. Si vantava come se
fossi sua figlia o nipote.
-E
la sai una cosa?- continuò Aro imperterrito -L'ho
lasciata libera. Le ho concesso di uscire quando vuole. E quando l'ha
fatto,
non è andata a cercare di rintracciare la sua famiglia in
alcun modo. Nessun
modo! Non cerca la sua famiglia, quindi non le manca! È
fatta!- e rise gioioso.
Lo
avevo immaginato che mi avrebbe tenuto d'occhio.
Appena Aro mi aveva concesso la libertà, ero subito uscita e
ovviamente il mio
desiderio era quello di rintracciare i Cullen, in qualsiasi modo: da un
telefono pubblico, o anche con un e-mail da internet point. Ma non ero
certa
che Aro non mi tenesse d'occhio, e infatti avevo avuto ragione.
Così me ne ero
andata in giro per Volterra, come una comune turista. Ma se
Aro crede che
non mi manchi la mia famiglia, si sbaglia di grosso! Ci
pensavo ogni
giorno, ed era un pensiero fisso, continuo, anche perché
iniziavo a
preoccuparmi: ma dove sono? Non riuscivo a ricordarmi l'ultima volta
che li
avevo visti o sentiti. A volte mi veniva il pensiero che mi avessero
dimenticata, ma lo scacciavo subito: non l'avrebbero mai fatto, non la
mia
famiglia. Mi amano.
-E
allora sarebbero questi i segnali con i quali sei
riuscito a capire che Renesmee è diventata una vera guardia?
-Ma
Sulpicia, cara, quanti ne vorresti?- le disse
dolcemente.
-Altri.
Sono pochi. Se vuoi continuare con questo tuo
piano idiota e stupido, e vuoi usare Renesmee come leva, allora i
segnali che
hai sono pochi. E poi, chi ti dice che non sta mentendo per ottenere la
tua
fiducia?
Serpe
maledetta, ma perché non stai un po' zitta? Ho
sudato sette camicie per ottenere il favore di Aro, e adesso lei me lo
smonta
in cinque minuti. Se dicevo addio al favore di Aro, dicevo addio anche
al mio
piano. E non potevo permettermelo.
-No.
Perché se fosse così, saprebbe mentire troppo
bene.
Sta diventando una di noi, non c'è dubbio. O forse
già lo è- disse eccitato.
-Allora
leggile nella mente. Tanto per controllarle-
disse Sulpicia vaga.
Dovrebbero
tagliarle quella lingua biforcuta che ha.
-È
escluso. Potrebbe perdere la fiducia che ormai ha in
noi, e non lo posso permettere.
Almeno
Aro è uno di quei pochi uomini che non è succube
della moglie.
-Fai
come ti pare allora- disse Sulpicia alquanto
stizzita -Ma ti ribadisco che secondo me non è una buona
idea.
Aro
sospirò, esausto. -Perché non dovrebbe essere una
buona idea?
-Avremmo
di nuovo a che fare con i Cullen. Non mi
piacciono i Cullen, sono degli ossi duri.
Modestamente
carina, sono la mia famiglia!
-Allora
è questo il problema... Devi stare tranquilla,
tesoro. Questa volta li soggiogheremo facilmente. Non ci
sarà nessuno scontro.
-Come
fai ad esserne certo?- sbottò Sulpicia -Come fai a
credere di poterli soggiogare così facilmente? Non
sottovalutarli Aro, sono
pericolosi. 15 anni fa mi dicesti di andare in America a sconfiggere un
clan di
appena 8 elementi, e quando siamo arrivati li ne abbiamo trovati ben
più di 8,
esperti e con poteri sconosciuti. In più, c'erano anche una
ventina di lupi
enormi pronti a sbranarci. Per la prima volta in tutta la mia esistenza
da
vampira ho temuto che per il glorioso impero dei Volturi fosse la fine.
Lo
ammetto, sono stata sollevata quando ce ne siamo andati via senza
scontri, e mi
sono agitata quando Athenodora mi ha informato dell'entrata nella Casa
di una
Cullen. E sono agitata anche adesso, al solo sentir le tue parole.
Più stiamo
lontano dai Cullen, e meglio è.
Ero
incredula: Sulpicia aveva paura di noi. Anzi, più
precisamente aveva paura per il suo “impero”. Aveva
paura che noi Cullen
potessimo distruggere quello che lei aveva costruito. La mia antipatia
nei suoi
confronti calò giusto un po': per essere la moglie di un
capo, era molto
saggia.
Sentii
Aro sospirare. -Non ti passerà mai la paura, vero?
Ancora hai l'incubo della battaglia di 15 anni fa... Ma adesso
è diverso
tesoro, è tutto diverso! Il mio piano è definito
in ogni dettaglio. In pratica
si è pianificato da solo quando la piccola Renesmee
è arrivata qua: la
accogliamo nella Casa, diventa una di noi, e poi è tutto
facile. Con Renesmee
dalla nostra parte, i Cullen non alzeranno un dito su di noi
perché ci sarà la
loro piccola in ballo. Faranno tutto ciò che gli ordino, se
sarà Renesmee ad
ordinarglielo. Gli avremo in pugno. Saranno sotto i nostri ordini.
Delle pedine
nelle nostre mani.
Il
piano è svelato. Aro ha una mente terrificante
e affascinante allo stesso tempo: solo lui è in grado di
pensare a dei piani
così astuti e sottili solo per ottenere i propri scopi.
Questo piano, per
esempio, è perfetto: se tutto fosse andato liscio, sul serio
avrebbe avuto il
totale e pieno controllo sui Cullen. Peccato che non abbia calcolato il
fattore
Nessie: non mi faccio corrompere così facilmente. Ci
vuole ben altro...
-E
con questo risolveremo anche la precarietà della Casa-
continuò -Quando le nostre guardie vedranno che abbiamo in
pugno i Cullen, non
si “lamenteranno” più! Saranno tutti
contenti.
-Non
mi fido dei Cullen, quindi non mi fido di Renesmee.
Il tuo piano potrebbe fallire, con una grande percentuale di
probabilità. Te ne
pentirai, ne sono sicura.
-E
invece no- il tono di Aro serviva a tranquillizzarla
-Renesmee è con noi, e non potremo fallire. Non possiamo.
Appena i Cullen lo
sapranno, che la loro piccola bambina ormai è una guardia
fatta a finita,
saranno come creta pronta per essere modellata.
Ma
Sulpicia ancora dubitava dei piani del marito. -E
metti caso che i Cullen non ci credono? Che pensano che sia tutta
un'illusione
e che stai costringendo Renesmee a fingere di essere una di noi?
-Ho
pensato anche a questo. Ecco perché in questo periodo
i Cullen sono venuti spesso a farci visita.
-Che
cosa!!??!- urlò Sulpicia sorpresa.
Che
cosa!!??! Non poteva essere. Non potevano
essere venuti qui nella Casa. Lo avrei saputo in qualche modo: me lo
avrebbe
detto Marcus, oppure sarebbero arrivate le voci a Felix.. La mia
famiglia non
poteva essere venuta qua e nessuno lo sapeva. Era impossibile. Eppure
l'ha
detto Aro... Cominciavo a sentire dolori in tutto il corpo a
forza di stare
ferma contro il muro, ma adesso sembravano come evaporati a quella
notizia.
Sarei rimasta così anche fino al giorno dopo, pur di sapere
ogni cosa.
-Mi
stai dicendo che i Cullen sono stati qui per più di
una volta, e io non ne sapevo niente!!??!- adesso Sulpicia era furiosa.
Il
tono calmo di Aro non cambiò. -Non farne un fatto
personale cara, non l'avevo detto a nessuno. Neanche a Caius e Marcus.
Ecco
spiegato il motivo per cui io non sapevo niente: se
l'avessero saputo anche solo una persona in più, forse sarei
riuscita a
saperlo.
-Ma
io sono tua moglie! Cosa aspettavi a dirmelo?
-Sbaglio
o quando si tocca il tasto Cullen tendi ad
agitarti un po? Lo faccio per la tua salute, amore- il tono di Aro
vacillava
tra lo sdolcinato e l'ironico.
Ma
Sulpicia era troppo arrabbiata per apprezzare sia
l'uno che l'altro tono. -Amore un corno! Dovevi dirmelo! Sei un
idiotaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!- urlò talmente forte da stordire
anche me.
Dovrebbe
prendere un po' valeriana la sera! Passò
qualche secondo, durante il qualche sentivo solo il respiro ansante di
Sulpicia.
Poi
Aro parlò, con il suo solito tono tranquillo. -Hai
finito, cara?
Sulpicia
smise di respirare. -Si- e fece un ultimo
respiro per calmarsi del tutto -Adesso spiegami per bene la faccenda-
anche se
non urlava più, si sentiva un sottofondo di rabbia soppressa.
Mi
immagino quei due alle prese con i classici problemi
tra marito e moglie. Si salvi chi può! Però
sarebbe uno spettacolo
comicissimo.
-È
semplicissimo. Nel mio piano avevo previsto che i
Cullen sarebbero arrivati qui in Italia non appena si fossero resi
conto che
Renesmee non era tornata dalla gita: era una cosa naturale e ovvia. E
avevo
anche previsto che forse i Cullen non avrebbero creduto che Renesmee
diventasse
una di noi spontaneamente: anche questa, era una cosa naturale e ovvia.
Così ho
inventato un altro piano, che quadrava perfettamente con il primo: far
vedere
ai Cullen i cambiamenti della loro piccola mezza vampira.
I
miei cambiamenti da quando sono qui dentro. Ma non
è
che ne abbia subiti molti: sono sempre la stessa! Ma poi mi
venne in mente
il mio comportamento delle ultime settimane: guardia modello. Cavolo!
Se
Aro gli ha mostrato quei cambiamenti, allora il suo piano è
riuscito. Però non
riuscivo ancora a credere che la mia famiglia fosse stata qui e io non
me ero
accorta.
-E
hai pensato bene di ospitarli a casa nostra, non è
vero?- Sulpicia sputava sarcasmo velenoso.
-Mi
fai parlare si o no?- Aro sembrava infastidito
-Dicevo il piano era questo e appena i Cullen si sono presentati a
Volterra, l'ho
messo in atto. Sono venuti circa due giorni dopo l'arrivo di Renesmee:
tutti e
otto, con anche tre dei loro amici licantropi.
Mi
venne un colpo: mamma, papà, Jacob, e tutti gli
altri... erano venuti subito! Dovevano aver ricevuto il mio messaggio e
le registrazioni
di Ashley ed essere partiti immediatamente. E io che mi ero
preoccupata, che
avevo anche il sospetto che non sarebbero venuti... La mia
famiglia... In
quel momento mi sentivo la donna più felice del mondo,
nonostante fossi
incavolata a morte con Aro per non avermelo neanche detto.
Sulpicia
sembrava preoccupata. -E cosa hanno fatto?
-Assolutamente
niente, volevano solo parlare. Non
avrebbero potuto fare altrimenti: la ragione era dalla mia parte. Io e
Renesmee
avevamo stretto un patto e loro non potevano fare niente per romperlo.
Così
abbiamo discusso un po' e gli ho proposto un affare: se Renesmee si
fosse
trovata male nella Casa, avremmo potuto modificare l'accordo. Edward
accettò, a
nome di tutti. Certo, all'inizio la vedevo molto brutta: Renesmee non
si
ambientava, si ribellava sempre, e in più Jane per poco non
la uccideva ogni
volta negli allenamenti! I Cullen iniziarono a spazientirsi, dicendo
che
ovviamente Renesmee non si sarebbe mai ambientata e che quindi doveva
tornarsene a casa. Ma poi il cambiamento è arrivato:
Renesmee è diventata una
delle guardie più efficienti della Casa!
Diamine!
Come pensavo: la mia famiglia aveva visto
il mio comportamento delle mie ultime settimane. Chissà se
hanno creduto che
fossi diventata una dei Volturi. Speravo proprio di no, però
se ci aveva
creduto Aro... Guarda che razza di casino!
-Come
l'hanno presa i Cullen?- chiese Sulpicia.
Aro
rise. -Ovviamente sono impazziti, soprattutto Bella e
uno dei licantropi. Pensa che l'altro giorno per poco non sfondava un
muro!
-Il
licantropo? Il muro? Quale muro?
-Quello
della palestra: stavo facendo vedere ai Cullen i
progressi di Renesmee nel combattimento, e soprattutto la sua perfidia
nel
farlo, e così li ho condotti nella stanza segreta.
-Ah,
quella dietro la palestra che hai fatto costruire di
nascosto- lo interruppe Sulpicia, illuminandosi -Me la ricordo... Se
non
sbaglio c'è un specchio in comune?
-Si,
e anche la base delle telecamere nascoste che ho
fatto disporre in tutta la Casa... infatti i Cullen li incontravo
sempre lì,
così vedevano Renesmee ovunque si trovasse... Comunque, quel
giorno Renesmee si
stava battendo con Jane e vinse eccezionalmente: usò tutta
la cattiveria che
era capace di provare, e si mostrò anche sadica. Io ero
entusiasta. I Cullen
increduli. Se fossero stati dei banali umani, sarebbero morti: gli
sarebbe
venuto un infarto. E proprio quando Renesmee se ne stava andando, il
licantropo
è scoppiato: ha iniziato a urlare come un matto, e ha anche
iniziato a colpire
lo specchio in comune! Ci mancava solo che si trasformasse in un lupo.
E per
giunta Renesmee se n'era pure accorta! Ho avuto paura che tutto il mio
piano
stesse per finire per colpa di un cane. Fortunatamente Emmett e un
altro
licantropo lo hanno fermato, e Renesmee ha creduto che fosse qualche
umano
archeologo.
-Fortuna
che non ha rotto niente...- fu l'unico commento
di Sulpicia.
Non
avevo la forza di respirare. Non avevo la forza di
pensare. Non avevo la forza di crederci. Avevo capito tutto: dietro uno
specchio della palestra, c'era la mia famiglia. C'era sempre stata la
mia
famiglia. E l'altro giorno, quei botti sullo specchio, non erano gli
umani: era
Jacob. Il mio Jacob. Era così vicino. C'era solo un banale
specchio a
dividerci. E io non lo sapevo, non l'avevo capito. Dietro quello
specchio c'era
un'altra stanza, dove c'era lui, i miei genitori, e tutti gli altri. E
io non
lo sapevo!
Avevo
la testa appoggiata al muro, a occhi chiusi, con i
pugni serrati e a denti stretti: avevo una voglia matta di uccidere Aro
che non
riuscivo a spiegarmi. Mi aveva tenuto nascoste troppe cose. Ma fu il
mio buon
senso a fermarmi, a tenere il mio corpo immobile contro la parete:
desiderio o
no, farmi beccare ad origliare le conversazioni private di Aro e la
moglie non
era per niente utile al mio piano.
Parallelamente
alla rabbia che avevo in corpo, volevo
anche piangere. Piangere, urlare, sfogarmi, fino a rimanere senza voce.
Volevo
farlo perché non sapevo che altro fare o provare dopo quello
che avevo saputo.
La mia famiglia, il mio Jacob, che io non vedevo da una vita, e che non
sapevo
che fine avessero fatto, erano sempre stati vicino a me. Mi avevano
sempre
seguita da quando ero nella Casa, e io non lo sapevo. Mentre combattevo
con
Jane, loro mi osservavano e soffrivano insieme a me ad ogni colpo che
quella
piccola demonica vampira mi infliggeva.
Quanto
volevo riabbracciarli.... tutti, nessuno escluso:
nonna Esme, nonno Carlisle, zia Alice, zia Rose, zio Jasper, zio
Emmett, e
anche i ragazzi del branco. E poi Edward, il mio papà
perfetto che mi rendeva
sempre felice anche quando non lo meritavo, e Bella, la mia tenera
mamma che mi
coccolava sempre prima di andare a dormire. Per non parlare della
voglia matta
che avevo di Jacob: di toccarlo, di baciarlo, di sentirmi protetta e al
sicuro
tra le sue braccia. Mi scese una lacrima. Rivoglio la mia
vita, la mia vera
vita! Odiavo tutto questo, tutta la situazione che avevo
creato, solo
perché avevo voglia di fare un po' la ribelle. Uscirò
di qui, e chiarirò la
faccenda con i miei. Devo farlo ad ogni costo.
Aro
e Sulpicia non parlarono per un po', e l'unico rumore
che sentii fu quello di una sedia spostata. Forse Aro si era seduto, o
forse
Sulpicia aveva cambiato posto.
Fu
lei a riprendere la conversazione. -Ma adesso sono
tornati in America?
Aro
era perso nel proprio mondo. -Come, cara?
-Dico
i Cullen. Dopo che hanno visto Renesmee guardia, se
ne sono tornati in America?
-No.
Ancora non credono che Renesmee sia una di noi
ormai- il tono era abbastanza scocciato -Vogliono osservarla ancora per
un po',
se mai dovesse trovarsi male...
-Questa
cosa non l'ho capita , Aro... Se Renesmee dovesse
trovarsi male, la lasceresti tornare tranquillamente in America con i
Cullen?
-Beh,
si!
-Lo
sapevo... Lo sapevo che avevo sposato un
deficiente...- Sulpicia sembrava parlottare con se stessa -E quindi la
lasci
andare via così, tranquilla tranquilla?- adesso invece era
chiaramente
arrabbiata con il marito.
-Aspetta!
Lei si, i Cullen un po' meno: se Renesmee
volesse mai andarsene di qui, entrerebbero al posto suo Edward e Bella.
Avrei
voluto anche Alice, ma era troppo...
Quindi,
fuori discussione provare a dire di trovarsi
male nella Casa! Non volevo che i miei genitori pagassero a
causa mia. Il
guaio l'avevo combinato io, e io lo risolverò in qualche
modo.
Sulpicia
sbottò. -Ma certo! Facciamo entrare altri
Cullen, tanto ormai!- e tornò a parlare da sola -Ho sposato
un deficiente, ora
ne sono certa!
Aro
iniziò a scocciarsi di quei commenti. -Ma la vuoi
piantare con questo pessimismo assurdo? Ho capito che hai ancora paura
dei Cullen,
ma ormai non possono più farci niente: sono nelle nostre
mani!
La
mia bocca si curvo in un sorriso maligno. Ma certo
Aro, l'importante è crederci!
Sentii
un sospiro. -Ne sei sicuro?- mormorò Sulpicia.
-Ma
cero tesoro! Renesmee si trova così bene con noi.
È
tutto pronto, è tutto secondo i piani!- gongolò
Aro.
-Sarà…-
disse Sulpicia pensierosa –Dimmi un po’, Renesmee
ha legato parecchio con il suo maestro?
-Marcus?
Beh si, insomma abbastanza! Ma perché?
-Mmm…
sulla scelta di Marcus come insegnante ho i miei
dubbi: potrebbe non essere stata un’ottima idea…
Aro
sospirò stanco. -Comincio a non sopportarli più
questi tuoi dubbi... Avanti, quali sarebbero? Cosa c'è di
male se ho nominato
Marcus suo maestro?
-Renesmee
è molto intelligente e molto furba, ed è
diventata molto intima con Marcus. Se mai dovesse scoprire la
verità sulla
morte di Didyme gliela direbbe sicuramente, e allora sarebbe guerra. Lo
sai
questo, o non ci hai pensato?
La
verità su Didyme. Quale verità?
-La
verità su Didyme?- il tono era stupito e incredulo
-Ma come pensi che la venga mai a sapere se gli unici a conoscerla
siamo io e
te? Neanche Caius ne è mai venuto a conoscenza!
-E
nessuno mai dovrà venirlo a sapere- precisò la
vampira
-Come pensi che reagiranno l'intero corpo di guardia e gli altri
Volturi se
dovessero sapere che tua sorella non è stata uccisa dai
Figli della Luna, ma da
te?
No.
Aro aveva ucciso Didyme. No. Non poteva
essere. Aro è malvagio, crudele, senza scrupoli, bramoso
solo ed esclusivamente
del potere. Ma Didyme era sua sorella. Non poteva ucciderla. Non poteva
arrivare a tanto. No, non poteva. Era pur vero che
la storia dei Figli
della Luna che erano in grado di uccidere un vampiro non reggeva: quei
licantropi
era dei veri e propri mostri, a differenza del branco, e non non
potevano
essere così intelligenti da uccidere un vampiro. Doveva
essere stato qualcun
altro...
Ero
sconvolta: Aro aveva ucciso la sorella. Non posso
crederci. Didyme era la sua famiglia, e lui aveva avuto il
coraggio di
ucciderla. Ma come si può? Senza
contare, che così facendo aveva anche
“ucciso” metaforicamente l'animo di un suo socio e
amico: Marcus. Non viveva
più da quando era morta Didyme. Non sorrideva più
da quando aveva visto i resti
della pira che l'aveva uccisa. Non si entusiasmava più per
nulla da quando
aveva perso la “sua felicità”.
Mostro.
Non trovavo altre parole per descrivere
Aro in quel momento. Dopo tutto quello che aveva fatto a me e al mio
maestro,
non provavo odio per lui. Non ci riuscivo. Provavo solo schifo verso un
essere
così meschino. Solo schifo.
-Scoppierebbe
il putiferio, ecco cosa succederebbe!-
continuò Sulpicia -Tutti, compreso Caius, si schiererebbero
contro di te per
avergli mentito per tutti questi anni, e ci sarebbe guerra aperta.
Saresti
ucciso, senza esitazione. E la cosa mi dispiacerebbe: in fin dei conti,
sei
sempre mio marito!
-Tanto
ucciderebbero anche te, mia cara: mi hai aiutato a
nascondere tutta la faccenda, non dirmi che non te lo ricordi-
l'ovvietà di Aro
mi dava la nausea.
-Ti
ho aiutato solo per i vincoli matrimoniali ai quali
sono legata. Altrimenti, ti sarei stata contraria da subito: uccidere
Didyme è
stata un'esagerazione, te l'ho sempre detto.
-Era
l'unica cosa giusta da fare per l'impero che stavamo
per costruire. Eravamo agli inizi, e ci servivano tutte le forze
possibili, e
mentre stavamo combattendo contro dei mostri feroci lei e Marcus
decidono di
lasciarci per andare a girare il mondo. Ma ti sembra normale? Ho
benedetto la loro
unione solo perché così speravo che Marcus si
fosse avvicinato al nostro
progetto: è una mente brillante e il suo potere ancora di
più. Uno degli
elementi migliori di questa Casa. Lo nominai subito mio consigliere e
socio,
insieme a Caius che si occupava delle varie battaglie. Ed era tutto
perfetto,
finché a mia sorella non venne la brillante idea di fare il
giro del mondo, e
Marcus la acconsentì cotto com'era. Non potevo lasciarmelo
scappare così.
Didyme si era messa in mezzo, e non avrebbe dovuto. Ho agito per il
meglio.
Tutto qui.
Schifo,
ancora schifo.
-Ma
era tua sorella- gli ricordò la moglie.
-Se
fosse stato per me, non l'avrei neanche fatta
diventare un vampira, tanto la detestavo. Ma fu nostra madre a pregarmi
di
salvarla dalla malattia che l'aveva attanagliata. Aveva capito che ad
un certo
punto ero diventato qualcosa di più di un semplice umano.
Così la trasformai ed
è stato un pentimento immediato, anche con il potere che
aveva. Doverla
uccidere non è stato un grande peso: era di ostacolo ai miei
piani. Tutto qui.
Ancora
più schifo.
-Sarà,
ma secondo me è stata una scelta sbagliata e
cretina- commentò Sulpicia -Come tutte le tue scelte
d'altronde.
Il
marito si offese. -Stai dicendo che tutto quello che
faccio è sbagliato?
-Si.
Ma non è colpa tua: sei un cretino, non puoi farci
niente.
Continuarono
a discutere, ma su classiche quisquilie tra
marito e moglie. Per oggi, ne ho abbastanza. Avevo
sentito troppe cose
che non avrei neanche immaginato. Volevo assolutamente uscire da quel
tunnel e
non ascoltare nient'altro. Silenziosamente strisciai verso la porta,
impiegandoci un po'. Quando mi trovai di nuovo nella stanza di Marcus,
richiusi
la porta del passaggio e mi diressi verso la porta d'uscita, verso i
miei
alloggi. Velocemente.
Volevo
allontanarmi quanto più possibile da quel vampiro
che mi faceva schifo. Solo esclusivamente schifo.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Questo capitolo
è stato il più lungo di tutti (fin'ora!)
9 pagg di Word! Sono
fiera di me stessa! ù.ù
Ora, avete capito
tutto vero??
Insomma ho cercato di
essere più chiara possibile...
Comunque se avete dei
dubbi o lamentele, fatemelo sapere!
La vera fine di Didyme
è questa:
viene uccisa da Aro
perchè altrimenti sarebbe partita insieme con Marcus.
Detta dalla Meyer in
persona.
Il fatto che Aro
odiasse la sorella,
che si sia fatto
aiutare dalla moglie a nascondere la faccenda,
che come copertura
hanno usato la storia dei Figlia della Luna,
quella è
stata una mia idea.
E per quanto riguarda
i Cullen, io ve l'avevo detto!
Certo, non
esplicitamente, ma cmq ve l'avevo "suggerito" che i Cullen era
già partiti!
Non l'ho mai nominati
perchè Nessie non se n'è accorta...
Adesso è
colpa mia se Nessie è stupida e non se n'è
accorta??
Non credo proprio U.U
XDXDXD Me
perfida!! XDXP
I litigi tra Aro e
Sulpicia me li ero immaginati molto ma molto più comici...
Parte di quella
comicità l'ho inserita... spero vi abbia almeno fatto
sorridere un po'! =D
E adesso vi lascio
perchè vado
a mangiare un pezzo avanzato di panettone!! =P
Ancora auguri, anche
se in ritardo! ^^''
Ma almeno sono
sinceri!!
Un bacione
Civia
|
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Capitolo 37 *** 36. Ragione vs sentimento ***
Dunque, eccoci qua! =D
Come state??
Vi siete ripresi dal
rientro post-vacanze??
Io sinceramente,
neanche per sogno! -.-
Che p***!!! Non ne
posso più!!
Ho deciso: fuggo ad
Ibiza!! °0°
Chi è con
me??
Ok, il mio sclero
è finito ^^'''
E adesso... parliamo
un po' del tempo?? XDXD
No, tranqui... qst
volta ve la risparmio! XD
noe_princi89: ciao teso!! come stai?? spero
tutto bene... =D Nessie sconvolta?? noooooooooooo, ma
perchè? ha solo scoperto che i Cullen non l'aveva
abbandonata a se stessa ma anzi, che sono lì da circa due
giorni dopo la sua entrata nella Casa.... no, non è rimasta
sconvolta... -.-'''' poi, figuriamoci i Cullen e soprattutto
Jake...!! ma in qst capitolo lo vedremo... eccome se lo vedremo....!!
XP brava, fai bene a dubitare di Aro.... mai fidarsi di
quell'uomo...!! come dice la moglie, è un cretino! XDXDXD
Paretta: more, cia cia!! toto bien??
XDXD ci sei rimasta ai piani di Aro?? sul serio non ti
aspettavi una cosa del genere?? o__O e com'erano secondo te i suoi
piani?? mi incuriosisce molto questa cosa... =D
allora, non ho postato proprio il 6 gennaio (anke
perchè la sera precedente ero rientrata tardi... sai, ho
fatto il mio solito giro, ho dovuto poi mettere via la scopa e tutto il
resto... XDXD ) xò sn nei miei soliti ritmi, e
inoltre qst volta ho scritto ben 12 pagg... qnd il tuo perdono lo
esigo! u.u .....please!! =D XD
Nessie93: amoreeeee!!!! ttt a posto???
come va??? =D DAJE!!! SO ARRIVATI I CULLEN!!! E ANNAMO!! immagino che
il tuo entusiasmo per la comparsa dei nostri begnamati vampiri e co.
sia pari a qst esultanze... non è vero?? XD cmq, si Nessie
ha proprio culo ad avere una famiglia così meravigliosa e
per citare le tue stesse parole, sempre unita nelle disgrazie....
già nelle disgrazie... xkè proprio na disgrazia
sta pe succede... non te lo poi immagina.... -.-'' ah senti
una cosa, visto che tu vuoi assolutamente che Nessie torna a vivere
felice e contenta con la sua famiglia (si è capito XD ), per
favore alla fine del capitolo nn m uccidere!! grazie! ^^''''
Kiky_Cullen96: ciao teso?? come va?? ttt
bn, ve?? =D penso ormai che abbiamo fatto un lista: vicino
alle "cose da comprare" c'è "persone da odiare", e Aro e
Jane occupano decisamente i primi posti...!! XDXDXD la
soddisfazione per aver battuto Jane c'era, e anche bella grande, ma
diciamo che è scemata parecchio dopo la notizia dei Cullen
dietro lo specchio.... si, è stato veramente un gran
colpo.... ma come hai detto te dovevano comparire prima o poi!!
però certo la situazione sarà un pokino
problematica.... giusto leggermente...!! XP
ale04_94: carissima, come stai?? spero
che vada tutto bene... =D grazie grazie grazie per i
complimenti... come al solito, sono troppi ^^ ahahaha
(<--- mia risata perfida ) me maligna e sadica!!! XDXD
Jake e i Cullen hanno sofferto parecchio nel vedere la loro
piccola diventare una perfida vampira senza scrupoli, ma diciamo che
non sarà proprio questa la parte peggiore... vedrai....
(<---- notare nella mia espressione un leggera sfumatura di
crudeltà, e la mia risata perfida che ritorna ---->)
ahahahaha!! XD si, ci sono rimasta anch'io quando ho letto che Aro
aveva ammazzato la sorella... anke xkè patteggiavo per lui,
sai tra esseri crudeli ci intendiamo perfettamente...!! XDXD
NemoTheNameless: teso, salve!! che si dice di
nuovo?? tutto bene?? =D ah, questa me la consideri una
bastardata??? va a legge il capitolo novo, va... e poi ci ripenserai!!
fidati, qst è solo l'inizio... O__o sa molto di minaccia
tipo fine del mondo, qst cose qui... inquietante... o__O e si
hai ragione, era ovvio che Aro si inventasse qualcosa anche
perchè se no lì che ci sta a fare?? mica passa
tutto il giorno a pettinar le bambole!! (te lo immagini!???!! XDXD )
anzi, forse l'ho reso anche un po' troppo poco astuto, visto
che non ci pensa a leggere la mente di Renesmee: in fin dei conti che
gli costava?? -.-'''
lilly3: salve mia amica tedesca!!
come va là in Germania?? fa freddo??? XD sul
serio, spero che vada tutto bene... =D non c'è
niente da fare: quando due persone si amano....! XDXDXD ma lo sai che
all'inizio ci avevo pensato a farle sentire l'odore di licantropo nella
palestra?? sul serio, sarebbe stato forte che tipo lei si avvicinava e
sentiva l'odore di Jacob... certo poi voi ci arrivavate subito che
dietro lo specchio c'erano i Cullen e co. e allora poi che gusto c'era
a lasciarvi sulle spine??? XDXDXDXD no, anke tu ora possiedi
la Wii?? *ç* benvenuta nel club!
Lulu Cullen: tesoro mio adorato, come
stai?? tutti a posto dalle tue parti, ve??? =D nah, non
perdere tempo ad arrabiarti con Aro, non ne vale la pena! u_u
t'ho fatto la sorpresa, eh?? non te l'aspettavi che i Cullen
già stavano lì da settimane, eh?? XD me gongola
soddisfatta!! XD allora, il fatto del Nessi esce e entrano
Bella e Edward è ancora tutto da vedere... non credere che
sia tutto così semplice.... se no, la ff era già
bella che conclusa!! XP ora il fatto della morte di Didyme per ora
passa in secondo piano... capirai perchè con il capitolo
nuovo... e infine, tesoro mio, ma ti ringrazio ti ringrazio
ti ringrazio ti ringrazio, all'infinito!! sei davvero troppo gentile e
i tuoi complimenti sono troppi... ma soprattt "spero di riuscire a
scrivere come te un giorno" cioè mi hai reso la donna
più felice della terra!! dico sul serio!! addirittura a
voler scrivere come me.... non credo di meritare tanto... grazie,
davvero! ^^ PS: e cmq, ho letto la tua storia per il contest del
forum... ragazza, non sei per niente male!! datti da fare, e se ti
serve una mano sono qui a disposizione!! =D
Violet Girl: carissima!! da quanto tempo!!
come va?? tt bn, vero?? ma si dai!! XD =D ti ringrazio per i
complimenti, sei stata gentilissima!! =D Nessie tornerà dai
Cullen...Nessie tornerà dai Cullen...Nessie
tornerà dai Cullen... mah, non mi sembra la mia ff... per
caso è una delle tue?? XDXDXP non dico niente,
perchè se no ti rovino tutto...! =P no, catturati
tutti no.... mi ucciderebbero (intendo voi lettori) anche se l'idea non
sarebbe male... magari in un secondo momento... XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: more mioooooooooo!!!!!!!!!!
ma come stai??? allora che mi racconti di bello??? =D e per
il ritardo figurati, ne faccio tanto io a postare!! -.-'''
cmq, sul serio sei S-C-O-N-V-O-L-T-A??? e allora
col nuovo capitolo che fai??? XP insomma, ti preoccupi già
del fatto che i Cullen stanno in Italia da circa due mesi, e che hanno
sempre osservato Nessie?? penso che se leggi qst cappy muori...
sicuro... o forse mi uccidi: una delle due... u_u che dici
teso, lo formiamo un club "noi, persone meschine che amano la
vendetta"?? guarda che non sarebbe male... già siamo in tre:
io, te e Nessie... fantastico!! XDXD ma come ben sai, mia cara amica
meschina, la vendetta è un piatto che va consumato freddo,
quindi ci vuole tempo... e Nessie questo lo sa... per vedere la
vendetta su Aro dovremmo aspettare un pokino... ma noi attenderemo
pazienti, dico bene? ahahaha (<--- me ride bramosa di vendetta)
ehi, appoggio in pieno l'idea del falò!! andiamo sulla
spiaggia, di notte, con la luna, invitiamo un po' di gente... ricco
festino!! io porto la chitarra e i marshmallow (o come diamine si
scrive -.-'') XDXDXD
Hale Lover: salve cara, come va?? tutto
bn?? come sta il piccolo DarkoBello?? il mio balbetta corre tutto il
giorno... ma che amore!! =3 XDXDXD sul serio ti piace Jane??
O.O conosco poche persone a cui va a genio... tu sei esattamente la
seconda che conosco... -.- qst cosa fa riflettere un po', ma
cmq.... modestamente riesco a migliore tutto qnd mi ci metto: infatti
la storia di Didyme con me, un successone!! XDXD ok ora la pianto di
vantarmi... -.-''' non ti preoccupare, il lieto fine ci
sarà (avrei voluto un po' + di sangue, ma sono poche le
persone che la pensano come me... mannaggia... ) certo però
per arrivarci dobbiamo faticare un po'... e anche un po' tanto....
troppo forse -.-''' ma cmq ci arriveremo... stai tranquilla,
rivedrai l'adorata ciurma dei Cullen e anke il tuo amato Jasper... =D
_alice cullenzina_: salve!! =D allora, prima di
tutto grazie anke solo per aver letto tutta la ff... è dura
leggere ben 35 capitolo scritti da una pazza come me, e sono felice che
tu l'abbia fatto... ancora più felice lo sono
perchè tu lo hai fatto ben 2 volte!! O.O ragazza mia, che
coraggio!! e te lo dico io che la scrivo!! XDXD grazie grazie
grazie grazie grazie grazie grazie per i tuoi complimenti, sei troppo
troppo troppo gentile... non credo di meritare tanto... ^^ e
ti ringrazio ancora (comincio a diventare monotona -.-''') per
l'incoraggiamento di scrivere un libro... è un sogno che mi
frulla in testa da un ble po' scrivere una delle mie storie e vedere
cosa mi porterà... grazie davvero, qst significa molto per
me ^^ PS: anke tu fan della mitica Licia Troisi!!??!! =D
Luna95: mia cara, è una
gioia risentirti!! come stai?? tutto bene, vero?? =D capisco
il tuo amore verso il pc... penso che se mi staccassero i due portatili
sarei morta (il fisso lo odio quindi... -.-) quindi, credo
che siamo pazze entrambe u.u fiere di esserlo u.u beh Aro
è odioso, antipatico, sadico, pazzo, astuto, stratega
sanguinario, ma non scemo.... sa quello che vuole e come ottenerlo...
(<--- e sta frase?? -.-'''?) e si Nessie è
davvero nei pasticci... ma che pasticci... non te lo immagini
neanche....!! XDXDXP
Makenna3: carissima salve!! come va,
tutto bn?? =D sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e
spero che il nuovo non ti deluda!!! ^^ grazie e scusa per il
mio solito ritardo... non cambio mai!! XDXDXD -.-'''
Dreamerchan: salve!! sono davvero
contenta che tu mi stia seguendo dagli esordi addirittura!!! che
emozione!! =D e grazie ovviamente per i tuoi complimenti...
sei gentilissima!! ^^ sono contenta che le discordie
matrimoniali tra Aro e Sulpicia ti siano piaciute!! XDXD e
per quanto riguarda Marcus, solleverò il problema nel
prossimo capitolo.... qst è un poì troppo
pieno...! XDXDXP
MissManga: more, cia cia!! come stai??
spero tutt bn a casa....! =D allora, che succederà
adesso?? beh è tutto da vedere! XDXDXD figurati
per il ritardo... io sono Miss Ritardo in persona, e capisco anche
quando il computer proprio non vuole collaborare...-.-'''
XDXDXD
Allora... siamo al
capitolo clou....
Cioè,
signori, fanno la loro comparsa...
...i mitici Cullen!!!
Che credevamo
scomparsi e invece non è così!! XD
Vi avverto: qst
capitolo è venuto fuori di ben 12 pagine
non mi sono mai
confrontata con una lunghezza simile
quindi, si accettando
critiche!! XDXD
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
36.
Ragione vs sentimento
Una
settimana passò, e io impazzivo sempre di più.
Se
prima ero riuscita a trovare un equilibrio all'interno
della Casa, ora l'avevo perso totalmente. Per esempio, attraversare i
corridoi
non era mai stato così difficile come adesso: non era
più semplicemente il
fatto di dover sembrare una perfetta guardia, adesso era a chi doveva
sembrare
ciò. Sapevo perfettamente che in ogni angolo c'era una
telecamera nascosta
perfino agli occhi dei vampiri, che registrava ogni movimento e azioni
di tutte
le guardie, e sapevo anche che quelle registrazioni finivano tutte
nella grande
stanza nascosta dietro uno degli specchi della palestra. Di quella sala
quasi
sicuramente ne conoscevano l'esistenza solo i tre Volturi, eppure c'era
qualcun
altro che in quel periodo stava osservando tutte le registrazioni, in
particolare quelle riferite a me: la mia famiglia.
Domanda:
come fare a mandare avanti il piano se c'è la
tua famiglia che ti guarda? Seconda domanda: come fare a comportarsi da
guardia
modello senza che la tua famiglia pensi che lo sei diventata sul serio?
Ecco,
per un'intera settimana non ho trovato nessuna risposta a questi
quesiti di
vitale importanza. Non potevo andare in giro per la Casa comportandomi
“alla
Jane” infischiandomene dello stupore e del dolore che
avrebbero provato nel
vedermi così, e allo stesso tempo non potevo tornare ad
essere Nessie senza che
Aro non si fosse insospettito e allora addio alla sua fiducia.
Così,
senza sapere né leggere né scrivere, nella Casa
non
c'ero mai, evitando di sentirmi soffocata da troppi occhi indesiderati.
Andavo
in giro per Volterra, o anche per la campagna toscana, provando un
breve
momento di libertà. La giustificazione era sempre la stessa:
“vado a dare
un'occhiata in giro”, che nel gergo dei vampiri della Casa
significava dare
un'occhiata al possibile pasto. Mai una mia bugia fu più
grande.
Come
adesso per esempio: la città di Volterra era avvolta
dalla dolce e soffusa luce arancione del tramonto. Il mio coprifuoco.
Arrivato
il tramonto, mi rinchiudevo in camera mia a disegnare, evitando
notturne uscite
con i miei compagni a causa di una grande sonnolenza che mi giungeva
verso
quell'ora. Era incredibile come tutti i vampiri della Casa credessero
sul serio
alla scusa del sonno.
Camminavo
lentamente lungo una via della città. I vecchi
palazzi e la strada di pietra sembravano portarti in un'altra epoca,
molto
lontana. Le colline, con i loro campi arati di mille colori, davano
vita ad un
meraviglioso paesaggio che si stagliava in lontananza. Rimanevo sempre
affascinata dalla bellezza di quel posto, unico fattore positivo di
quella
situazione.
Girai
a destra, verso una via più trafficata: c'erano
più
persone, che andavano e venivano, salutandosi a vicenda. In un paese di
provincia, nel mezzo della campagna, tutti conosco tutti. E persi nelle
loro
chiacchiere non fanno caso a me, ragazzina adolescente con un mantello
nero. Magnifico:
per la prima volta, mi sento invisibile. Una sensazione che
mi manca.
Appena percorsi 200 metri, arrivai ad un piccolo arco, che
dà su una piccola scala
di pietra. Percorro quei pochi ma ripidi gradini che formano quella
viuzza, e
sbuco su un'altra stradina. Sempre avanti, finché un muro
non mi sbarra la
strada. Ai piedi del muro, un tombino.
Non
mi piace mai passare per le fogne, ma è uno dei
collegamenti migliori della Casa alla città. Il tanfo e la
presenza di ratti
non mi fanno più così schifo come la prima volta
che ci passai. Inoltre
adesso, ho altri parametri per misurare il ribrezzo... Apro
il tombino e mi
ci butto dentro. Subito sento i miei anfibi profondare nell'acqua
melmosa,
mentre i topi si allontanano da me squittendo terrorizzati: per loro
sono solo
un intruso.
Inizio
a camminare sguazzando nell'acqua putrida finché,
dopo aver superato diverse biforcazioni, non arrivo ad una scaletta di
ferro
arrugginito. Per un comune umano (non tanto comune poi,
perché non credo che la
maggior parte delle persone vada in giro per le fogne!) quella
è una scala
senza senso, costruita inutilmente: collega a un piano superiore
addossato al
muro, dove però non c'è niente. Una parete vuota.
O almeno così pare: per i
vampiri della Casa quella parete vuota è il passaggio che
collega la sala n. 1
alle fogne della città. Ovvero, la porta che
conduce a pochi bellissimi
momenti di felicità. Lo usavo così
spesso che ormai Marcus si era stancato
del fatto che io gli chiedessi ogni volta la chiave per aprire il
passaggio e
me l'aveva direttamente data a me, tanto lui non usava quasi mai.
Salii
la scaletta e feci per aprire il passaggio, ma non
ce ne fu bisogno: un pannello della parete scivolò
improvvisamente verso
destra, rivelando il delicato viso scontroso di Clarissa. Roteai gli
occhi. Che
bel rientro a Casa!
Il
suo sguardo si sufficienza mi squadrò come al solito.
-Qualche problema?- petulò con quella sua vocina irritante.
Doveva essersi
accorta del mio gesto.
Non
mi scomposi minimamente. -E anche se fosse?- il tono
di sfida era eloquente: non era nella posizione di potersi permettere
quell'atteggiamento come me. Nei suoi confronti mi comportavo da
superiore
senza il minimo rimorso.
Clarissa
non rispose: non sapeva che dire. Mi lanciò un
ultimo sguardo furioso per poi procedere avanti, verso la scaletta.
Distolsi
subito lo sguardo, scuotendo la testa. Non vale la pena
perdere tempo con
queste persone.
Subito
dietro di lei c'era Jane. Il nostro scontro fu
come la solito: occhi fissi gli uni negli altri, espressione
impassibile,
nessuna parola. Non c'era poi molto da dire o fare: Jane aveva capito
che anche
se mi avesse sconfitto di nuovo, ormai la sua reputazione all'interno
della
Casa era perduta. Nessuno le avrebbe mai più portato il
rispetto di sempre.
Quindi continuava ad odiarmi a morte, ma in silenzio. E io
non intendo
provocarla! Cosi anche questa volta ci fissammo negli occhi
per circa due
secondi, e poi seguì la sua amica.
Fece
capolino Alec. Si sorprese alla mia vista. -Oh,
salve Renesmee!
Le
sue buone maniere non erano come quelle della ragazza.
-Ciao Alec.
Si
spostò di lato. -Prego, prima le signore.
Ma
che gentile! -Grazie!- dissi allegra ed
oltrepassai la porta. Da un po' di tempo a questa parte, dopo
l'ennesima prova
delle cordialità di Alec, arrivai alla conclusione che quel
vampiro doveva
essere un santo. Passando un'eternità con due come Jane e
Clarissa, la
gentilezza e la cortesia diventano due sentimenti difficili da provare:
ecco
perché deve essere per forza un santo. Infatti, con me,
nonostante quello che
avevo fatto alla sorella, era sempre stato gentile: non che parlassimo
così
tanto, ma cortesie come quella di lasciarmi passare per prima erano
frequenti.
E la cosa mi stupiva e rallegrava allo stesso tempo.
Alec
mi sorrise. -Figurati. Ora vado, ci si vede. Ciao!-
e oltrepassò la porta.
Sospirai.
Il rientro non è stato dei migliori. Sbadigliai
e fui presa da una grande stanchezza. E la testa cominciò
anche a far male. Qui
ti ci vuole un buon bagno caldo, mia cara Nessie. Magari anche con
l'idromassaggio che...
Il
mio bellissimo e rilassante progetto della serata
scemò immediatamente quando sentii una voce agitata
pronunciare il mio nome.
-Reneè!!!
Sospirai.
-Che c'è Darko?- l'unico che mi chiamava in
quel modo era lui. Renesmee diceva che era troppo lungo, e Nessie non
gli
piaceva perché era il nome del mostro di Loch Ness.
Così mi chiamava Reneè, lo
stesso nome di mia nonna.
-Reneè!
C-C'è una c-cosa c-c-che- e iniziò a balbettare
in preda all'agitazione.
Certe
cose non cambiano mai! -Calma Darko,
respira. Bene. Adesso... come mai sei ancora qui? Jane e gli altri sono
appena
usciti- Darko frequentava Jane, Alec e Clarissa quasi 24 ore su 24, e
ormai si
vociferava che Jane avesse finalmente ricambiato l'amore di Darko. Io
ne ero
più che felice, ma soprattutto ero orgogliosa di Darko e dei
suoi progressi. Merito
mio, modestamente.
Darko
si calmò. -Lo so, ma loro erano qui già da prima,
mentre io vengo adesso dalla biblioteca.
-Bene.
Se ti sbrighi li raggiungi: sono appena usciti- e
mi diressi verso la porta che collegava alla sala principale.
-Aspetta!
Mentre venivo qui, ho visto Aro che parlava con
altre persone, nella sala- il tono di Darko era allarmante.
-Abbiamo
ospiti? Ok ho capito, messaggio ricevuto- e mi
calai il cappuccio sulla faccia. Durante un incontro formale, si doveva
sempre
portare il cappuccio, e io da brava guardia modello quale ero dovevo
farlo
-Fortuna Darko che mi hai avvertito. Grazie, sei un amico.
-No!!
Reneè, non hai capito! Gli ospiti sono...
Gli
tappai la bocca con una mano. -Non me ne frega niente
di chi sono. Voglio solo passare per andare in camera mia: ho un bagno
che mi
aspetta. Ciao!
E
così, aprì la porta e la varcai, richiudendomela
alle
spalle. Non sapevo ancora a che cosa andavo incontro.
La
situazione nella sala era calma, anche se tirava
un'aria di tensione. Aro si trovava davanti al suo trono, i piedi, che
fissava
dritto davanti a se, con quel suo atteggiamento enigmatico. Probabilmente
sta guardando gli ospiti. A causa del cappuccio non avevo
una visuale
completa della sala: vedevo solo quello che avevo davanti, quindi Aro.
Non
sapevo chi erano gli ospiti né quanti, ma la cosa aveva ben
poca importanza. Avanti,
fai il tuo dovere da guardia e dritta in camera tua!
Avanzai
spedita verso Aro, e quando gli fui abbastanza
vicino mi inginocchiai in segno di rispetto: procedura standard durante
la
visita di un ospite.
Mi
alzai in piedi e parlai con voce composta e profonda.
-Mio Signore, sono appena tornata dalla ronda quotidiana e chiedo il
permesso
di ritirarmi nelle mie stanze- di nuovo, procedura standard durante la
visita
di un ospite.
Aro
si voltò verso di me e rimasi colpita per un momento:
sul suo volto lessi una strana sorpresa, come se si fosse reso conto
solo
adesso che io ero lì sul serio. Rimase a fissarmi per un
po', ancora sorpreso.
Riecheggiò
una voce ironica. -Ti dispiace Aro lasciar
stare i tuoi doveri e tornare a discutere con noi?
Vuoto.
La conosco quella voce. Solo vuoto. L'ho
sempre conosciuta. Dentro di me c'era solo vuoto. Fin
da quando ero
piccola. Quel tono aveva provocato un vuoto in me. Come
potrei mai
dimenticarla? Era opprimente, e mi schiacciava il petto con
la sua mole. Quel
tono così tranquillo e calmo, che mi confortava ogni volta
che ne avevo
bisogno... Cominciavo a respirare a fatica. E che
poteva diventare
minaccioso e terribile, spaventandomi se la causa di quel tono ero
io... Le
gambe non sapevo per quanto ancora potevano tenermi. Quanto
mi è mancato
quel tono... Nonostante questo, mi voltai di scatto,
guardando l'ospite che
aveva parlato.
Mamma.
Eccola lì, al centro della sala, i pugni
serrati lungo i fianchi, lo sguardo furioso fisso su Aro. In quel
momento, non
ho mai voluto così bene a mia madre. Quanto tempo era che
non la vedevo, due
mesi? Forse qualcosa in più o in meno, ma a me sembravano
secoli. Il vuoto
dentro di me si riempì di sicurezza: vedendo mia madre,
lì, pronta e carica,
pensai per un momento che tutto si sarebbe risolto semplicemente.
Alla
sua sinistra, c'era Edward. Papà. Duro,
severo, bellissimo. La sua espressione era impassibile: sembrava non
provare
niente, nessun tipo di sentimento o emozione. Chiunque lo avrebbe
detto. Ma per
me che lo conoscevo bene, quell'espressione aveva tutto un altro
significato:
studiava la mente di Aro, ne scopriva tutti i suoi pensieri, ne leggeva
tutti i
suoi segreti. Sebbene quell'espressione mi avesse sempre dato sui
nervi,
vederla mi faceva cadere dolcemente in un baratro di pace e
tranquillità, che
da troppo tempo ormai non provavo più.
Alla
destra di Bella, invece, c'era Jacob. Jake. In
piedi, proteso verso la figura di Aro, aveva i pugni così
stretti che le nocche
erano diventate bianche, e si vedevano le vene delle sue braccia
muscolose pulsare
sotto la pelle. Teneva i denti digrignati, e il suo respiro era
frenetico.
Sapevo che si stava controllando, e ciò accadeva solo quando
l'ira
s'impossessava di lui. Quel suo controllarsi mi diceva che era pronto a
tutto
pur di proteggermi. Non avrei mai potuto amarlo di più di
quanto stessi facendo
in quel momento.
Eccoli
lì. Le persone più importanti della
mia
vita. E non c'erano solo loro: c'erano tutti. Alla sinistra di Edward
c'erano
il nonno, la nonna, zia Rosalie, zio Emmett, zio Jasper e zia Alice. E
alla
destra di Jacob c'erano anche Sam e Seth. Quest'ultimo poi, era da un
sacco di
tempo che non lo vedevo: dopo il diploma, era andato in un college in
California, e lì era rimasto. Buffo: tornato a casa per una
visita, e subito
partito per sostenere il suo amico Jacob nel salvare la sua ragazza.
In
ogni modo, c'erano tutti. Ci sono tutti. Erano
venuti fin lì per me. La mia famiglia.
Volevo
riabbracciarli, baciarli, toccarli, anche solo
sfiorali: volevo riunirmi a loro. La volontà c'era. In
fondo, cosa ci separava?
Neanche la sala intera. Volevo andare da loro, dovevo andare da loro:
era quasi
un istinto, un bisogno assolutamente necessario. Eppure il mio corpo
non si
muoveva: né le gambe, né le braccia,
né il viso. Niente. Ero come una statua di
marmo.
Perché
non ti muovi? Sono lì, corri da loro! Perché
non ti muovi, cretina! Le emozioni mi rendevano cieca, ma
fortunatamente la
mia mente agì per me impedendomi ogni mio movimento. Se gli
fossi andata in
contro, poi cosa sarebbe successo? Io in quel momento ero una guardia
dei
Volturi, dovevo ubbidire al mio signore. Dovevo apparire
così. Correre in
braccio a mia madre non era proprio un comportamento da guardia
modello. Ma
chi se ne frega! C'è la mia famiglia, loro risolveranno ogni
cosa! Ma la
mia mente aveva un piano da seguire, e ostacolò
completamente i miei desideri.
Così
mi trovavo lì, ferma immobile, col cappuccio calato
a coprirmi il viso, mentre dentro di me avveniva una lotta senza sosta
tra
sentimento e ragione, e fin'ora nessuna prevaleva sull'altra. Eppure
loro erano
lì, a due passi da me, e non stavo facendo niente. Da troppo
tempo non li
vedevo, da troppo tempo non li abbracciavo. Avevo sofferto troppo,
qualcosa mi
spettava di diritto: loro.
Allora
sentimento vinse su ragione in questo primo round,
e quindi riuscii a mormorare: -Voi...
Non
era molto, ma la mia razionalità ancora non mi
permetteva di fare altro. Ma bastò: sebbene la mia voce
fosse stata un
sussurro, loro erano vampiri e licantropi, e la sentirono lo stesso. Si
voltarono immediatamente verso di me. I loro erano solo sguardi ostili
e
infastiditi.
-Adesso
le tue guardie parlano per te, Aro?
Le
parole di Jacob furono come coltelli che mi
squartarono viva: guardia. Sembravo una guardia. Credevano che fossi
una comune
guardia. La mia mente gongolò: la copertura non era caduta,
e il piano non era
fallito. Ma per il mio cuore fu un tremendo colpo: non mi avevano
riconosciuto.
Volevo piangere, oppure urlare. L'importante era sfogarsi. Ragione mi
fermò,
mentre sentimento parlò al posto mio.
-Non
mi riconoscete?- famiglia... sono io...
Non
ci furono grandi progressi: nessuno modificò il
proprio sguardo nei miei confronti. Ancora ostili. Solo uno
sgranò gli occhi e
indietreggiò leggermente, come se quella scoperta lo avesse
sconvolto: Edward.
Ovvio: aveva letto la mia mente, i miei pensieri, e aveva riconosciuto
sua
figlia sotto quel cappuccio.
Ora
toccava agli altri. Lentamente la mia mano destra
afferrò il cappuccio e lo fece ricadere sulle spalle.
Ragione permise quel
gesto perché doveva trattenere le lacrime e le urla. Il mio
volto era scoperto,
ancora segnato dallo stupore e dall'incredulità di averli
veramente lì. Stesse
emozioni che vidi comparire sui loro volti appena mi tolsi il
cappuccio:
sgranarono gli occhi, scossero la testa, l'ostilità
evaporò in un secondo.
Rosalie
e Esme si coprirono il volto con le mani,
lasciando liberi gli occhi che non smettevano di fissarmi. Alice
sorrise:
sembrava sollevata e felice di vedermi sana e salva. Carlisle mi
osservava da
capo a piedi, e il suo sguardo era carico di sconcerto. Bella
abbandonò
totalmente quell'atteggiamento che aveva; il volto si contrasse
stranamente:
sembrava che stesse per piangere; si protese in avanti, quasi per
raggiungermi,
e le sue mani erano indecise se avvicinarsi oppure no. Jacob si
rilassò, smise
di respirare affannosamente, e fece un passo indietro; quello che
colpì di più
furono i suoi occhi: mi guardava estasiato, sfinito, realizzato, come
se dopo
tanto cercare avesse trovato la sua vera ragione di vita.
Quegli
sguardi mi investirono come una tromba d'aria. Mi
sentii nuovamente amata dopo troppo tempo che non lo ero stata. C'era
solo una
piccola domanda che mi frullava in testa: che fare, che dire, che
pensare?
Ragione e sentimento continuavano ad affrontarsi, e il mio corpo non
sapeva
come reagire. Eppure qualcosa dovevo fare.
Ma
non ci fu bisogno. Fu Aro a prendere in mano la
situazione. A suo favore, ovviamente. -Ma che gioia rincontrarsi dopo
tanto
tempo. Questa scena quasi mi commuove.
-La
commozione non è una delle tue qualità, Aro- e
Carlisle spostò lo sguardo da me al Volturo -Quindi non ti
permettere di
parlare.
Distolsi
un attimo lo sguardo dalla mia famiglia e mi
concentrai sul vampiro stratega: sapeva già come
comportarsi. Questa era
l'unica dote che gli invidiavo, sapere come comportarsi in qualsiasi
situazione. Infatti, guardava la scena beato, sorridendo come un
bambino al
parco giochi, mani congiunte in un gesto di benevolenza.
Sentii
il pranzo tornarmi su. Questa era la reazione che
mi faceva quel vampiro: ribrezzo, schifo. Quanto avrei voluto sputargli
in
faccia. Solo quello. Neanche ucciderlo: se vuoi uccidere un nemico,
questo
implica che tu lo odi, e odiandolo automaticamente lo rispetti. Ecco,
io Aro
non lo rispettavo. Mi faceva schifo. Di conseguenza, sputargli in
faccia era il
minimo indispensabile. Avrei voluto anche guardarlo con ripugnanza, ma
non era
un atteggiamento da guardia. Così, per evitare ogni
tentazione, ero impassibile
ogni volta che lo guardavo.
-Quanta
collera nelle tue parole Carlisle- disse Aro
-Eppure dovresti essere contento: oggi hai finalmente rivisto la tua
nipotina
dopo tanto tempo. Non ne sei lieto?
-Infinitamente.
Ma non ce ne sarebbe stato bisogno se tu
non l'avessi trattenuta- c'era ancora collera nella voce del nonno.
Aro
scoppiò in una risata sonora. -Suvvia, adesso non
stiamo a guardare i particolari! L'importante è che alla
fine ci rincontriamo
tutti, no?
Dovevo
ancora capire da dove prendesse tutta
quell'allegria, e come facesse a darti sui nervi usandola.
Il
Volturo continuò. -E poi trattenuta è una
parolona...
Jacob
sbottò. -Ah si!??! E come lo diresti “tenuta
contro
la sua volontà in un posto che non è casa
sua”!?? Forse è meglio
“rapita”!??-
era furioso. Sam fu costretto ad afferrargli un braccio per trattenerlo
dal
fare qualunque cosa.
-Questa
infamia nei miei confronti mi colpisce nel
profondo- il tono di Aro era palesemente offeso -Io non sono
assolutamente un
rapitore. La prova? Guardate la vostra adorata Renesmee: è
in perfetta salute
fisica e psichica. Le ho concesso tutti i comfort e l'ho trattata come
la mia
prediletta- e poi posò lo sguardo su di me -E devo dire che
la ragazza si è
ambientata abbastanza bene. N'è vero cara?
Sorrideva.
Io lo guardavo sorridere. Avrei dovuto
rispondere, dire qualcosa. Secondo sentimento dovevo dire che era stata
una
permanenza terribile. Secondo ragione dovevo dire che mi stavo trovando
decisamente bene. Invece io abbassai semplicemente lo sguardo a terra,
evitando
di guardare sia Aro che la mia famiglia.
-E
non le ho fatto mancare assolutamente niente- concluse
Aro compiaciuto.
-Tranne
vedere la sua famiglia?- sputò velenosa la zia
Rose.
Aro
passò oltre. -Comunque, tornando al discorso
originario, io non l'ho né trattenuta né rapita.
Abbiamo solo stretto un
accordo, io e lei. Né più né meno.
-Ed
è proprio su quest'accordo che stavamo discutendo
prima Aro- ruggì Bella -Sbaglio o stavamo venendo ad un
compromesso?
Alzai
la testa di scatto verso mia madre: aveva le
braccia conserte e aspettava una risposta, pronta a tutto per sua
figlia. Poi
mi voltai verso Aro: stava valutando la proposta.
-Quale
compromesso, Bella? Te l'ho detto, questo è un
patto tra me e tua figlia. Non ci possono essere compromessi.
-Ne
abbiamo già parlato troppe volte Aro: tu hai
accettato a far entrare me e Edward al posto di Renesmee. Come vedi il
compromesso c'è.
-Già
ma quel compromesso era valido alla condizione che
Renesmee si fosse trovata male, e come vedi questo non è
accaduto. Il
compromesso non c'è più.
Continuarono
a discutere, Bella e Aro, di eventuali
compromessi. Ogni tanto intervenivano anche Jacob, Carlisle e Rosalie,
tanto
per dire la loro. Io continuavo a non fiatare: mai come in quel momento
mi
bloccai.
Stavano
discutendo per un'eventuale scambio tra me e uno
o più membri della mia famiglia. Qualcuno di loro era
disposto ad entrare nella
Casa per liberarmi. Ma non potevano: dopo questo qualcuno sarebbe
rimasto
dentro, avrebbe patito le pene dell'Inferno, a causa mia. E io poi?
Come avrei
dovuto vivere fuori dalla Casa sapendo che dentro c'era qualcuno al
posto mio?
Ma la mia famiglia non se ne rendeva conto? Forse no. Forse ero troppo
importante per loro, e quello che contava davvero era che io fossi
libera.
Capii quanto tutti ci tenessero sul serio a me. Non era giusto. Non era
assolutamente giusto che loro pagassero al posto mio. Era impensabile.
Allora
ragione e sentimento smisero di lottare
concordarono sulla strada da intraprendere: continuare con il mio
piano,
continuare ad essere una guardia modello. Soprattutto adesso, di fronte
alla mia
famiglia. Sarebbe stato difficile, ma almeno gli avrei impedito di fare
quel
maledetto scambio e di pagare per me.
Li
guardai: erano tutti impegnati nella discussione di
Aro. Chi parlava, chi interveniva, e chi ascoltava soltanto. Sentii un
dolore
lancinante al petto, che mi impediva anche solo di respirare: ma come
diavolo
avrei fatto a mentire di fronte a loro? Al solo pensiero che per tutto
questo
tempo mi avevano osservato comportarmi come una schifosa guardia e
avevano
pensato che lo fossi sul serio, mi veniva da piangere. Se ultimamente
avevo
passato più tempo fuori che dentro la Casa, per non
causargli un dolore troppo
forte. L'immagine che più mi da fastidio è quella
di Jacob che urla e batte
sullo specchio della palestra, dopo che mi sono comportata come una
guardia
sadica. Me la sono immaginata così tante volte che ormai
è come se io fossi
stata lì quand'è accaduto. Quando penso al dolore
che gli ho causato mi sento
il petto scoppiare dal rimorso. Proprio come in quel momento.
Ma
non potevo fare diversamente: loro dovevano crederci.
Sarebbe sembrato molto più reale. Aro ci sarebbe cascato in
pieno. Quando
sarebbero tornati in America non c'era più bisogno che
soffrissero al pensiero
che ero diventata un mostro. Dovevo dirglielo in qualche modo. Dovevano
saperlo, sapere che io non ero una dei Volturi, ma lo facevo solo per
tornare
ad essere una Cullen. Dovevano saperlo per non soffrire più.
Quel pensiero mi
uccideva.
Li
osservai uno per uno. Trattenevo le lacrime: come
facevo a dirglielo. Nello scorrere tutti i membri della mia famiglia,
arrivai
ad Edward. Stranamente, non prendeva parte alla discussione.
Stranamente non
ascoltava neanche. Invece, mi fissava. E anche molto intensamente.
Quando
incrociai il suo sguardo rimasi pietrificata: voleva sapere qualcosa.
Stava
cercando di leggere la mia mente, sentire i miei pensieri, e
comprendere il
motivo del mio comportamento. Se fosse stata un'altra circostanza avrei
subito
“oscurato” la mente, il trucchetto che avevo messo
appunto per evitare letture
indesiderate, tanto odiavo il potere di mio padre. Però
quella non era una
classica situazione famigliare, e inoltre c'era qualcosa nel suo
sguardo:
angoscia, tormento, dolore. La causa, io e il mio comportamento. Lo
sapevo, ne
ero certa. Conferma fu il suo “Perchè?”
muto, sillabato senza essere visto da
nessun altro.
La
fitta al petto s'intensificò. Oh papà,
io... Non
sapevo che dire, non sapevo che pensare. Il piano della guardia modello
non
reggeva: non ce l'avrei mai fatta davanti a loro. Se solo ti
spiegassi... Il
mio fu uno sguardo disperato, quello che lanciai a mio padre, in cerca
di un
salvagente.
E
questo arrivò. Fu una cosa di un secondo: vedere,
capire, agire. Appena guardai Edward, lo vidi sorridere. Un sorriso di
incoraggiamento, come per spronarmi ad andare avanti. Ma
perché quel sorriso?
Semplice: aveva letto i miei pensieri. Voleva che gli spiegassi tutto.
E
l'avrei fatto. Mi morsi un labbro per non mettermi ad urlare per la
gioia.
Avevo trovato un modo per rivelare la verità alla mia
famiglia.
O
mio dio, papà, ci sono arrivata adesso che tu mi
senti!! Fantastico!! Una volta tanto quel tuo potere odioso serve a
qualcosa!!
Allora, stammi a sentire. Punto primo: odio stare qui. Punto secondo:
Aro mi fa
schifo. Punto terzo: non sarò mai e poi mai una guardia dei
Volturi. Con calma,
ti spiego tutto, dunque devi sapere...
Iniziai
a fare un breve resoconto del mio soggiorno in
Italia, spiegando motivi e ragioni per i quali mi ero cacciata in quel
guaio.
Gli raccontai anche delle mie giornate nella Casa, benché
sia lui che tutti gli
altri le avessero seguite grazie alle telecamere. I nostri sguardi non
erano
più incatenati: vagavano tra le persone nella sala, per non
dare nell'occhio.
La discussione sull'ipotetico cambiamento del patto continuava senza
sosta, e
io ne avevo perso il filo già da un bel po'.
...per
cui alla fine ho trovato il mio equilibrio qua
dentro. Comunque, prima che voi possiate fare qualcosa vi posso dire
che
quest'idea del io esco e tu e la mamma entrate è un'idiozia
bella e buona! E poi
è del tutto inutile, perché io ho già
un piano!
Mi
fermai un secondo. Notai che Edward inarcò le
sopracciglia dubbioso, ma soprattutto preoccupato. Poche volte
quell'espressione aveva portato ad un suo consenso.
La
cosa non ti piace, te lo leggo in faccia, ma puoi
almeno farmi spiegare? È un piano preciso, studiato nei
minimi particolari e
sicuramente funzionerà. La prima fase era quella di...
Descrissi
il piano a mio padre in tutti i suoi dettagli,
spiegandogli così la motivazione del mio comportamento nelle
scorse settimane.
Ma non andò bene: il volto di mio padre si contraeva sempre
più, cosa che mi
comunicava che non era d'accordo.
…e
questo è quanto. Tra poco lo metterò in atto,
sono
già a buon punto. Credimi papà, è
l'unico modo per uscire di qui. E senza
mettervi in mezzo. Vuoi darmi una mano?
La
sua espressione era dura, contratta. Stava pensando,
ma certamente ad un altro piano.
Ti
prego papà, devi solo convincere la mamma e gli
altri ad andarvene via dall'Italia, visto che ormai sono una dei
Volturi. Una
volta in America gli spiegherai tutto, e poi mi aspetterete
pazientemente. Mi
raccomando, racconta tutto una volta arrivati a casa e non prima: Caius
ha spie
ovunque.
Lo
vidi voltarsi verso di me. Inutile dire che con quello
sguardo furioso metteva paura. Impercettibilmente scosse la testa.
Ma
perché no papà!!?? È l'unico modo per
scappare di
qui!! Che c'è che non va?
“È
pericoloso” sillabò.
Ne
ho affrontati fin troppi di pericoli, non credi? E
poi non ci sono alternative. Non vi permetterò di fare
questo stupido scambio.
Ti prego papà. Ti chiedo solo un po' di fiducia.
Per
ironia della sorte, è stata proprio la fiducia che ha
scatenato in me la voglia matta quella voglia matta di scappare di casa
e
fargliela vedere alla mia famiglia.
Edward
abbassò lo sguardo e scosse la testa: non era
d'accordo. Ma almeno sapeva, e questa era la cosa che mi premeva di
più.
Va
bene non vuoi aiutarmi, ma almeno non interferire.
In altre parole, non dire niente e evita che Aro ti legga la mente.
Allora
l'espressione cambiò: si fece interrogativa. Non
aveva capito quello che volevo fare. In realtà anch'io non
avevo molto le idee
chiare, ma diciamo che adesso ero molto più cosciente del
mio obiettivo: dovevo
far andare via i Cullen, continuare il mio piano e scappare dalla Casa.
Certo
le ultime due sarebbero avvenute un po' più in
là, ma in certo senso erano
tutte collegate. E per quanto riguardava mandare via la mia famiglia,
dopo aver
detto tutto a papà ero sollevata e forse potevo farcela.
Tornai
alla discussione e la segui per qualche momento:
si stava ancora parlando di come mi ero trovata all'interno della Casa.
Aro
insisteva col fatto che mi trovavo bene e che non c'era nessuna
motivazione per
mandarmi via. Mia madre voleva che me ne fossi andata ugualmente.
Dovevo
aspettare: se volevo parlare Aro doveva darmi la parola, altrimenti non
mi era
permesso fiatare. Procedura standard durante la visita di un ospite.
-Mi
sembra sciocco continuare a discutere- borbottò Aro,
ormai scocciato -Renesmee rimane con noi. Fine della storia.
-Lo
scambio mi sembra più che equo. Andiamo Aro, lo sai
anche tu che il mio potere e quello di Edward valgono il doppio di
quello di
Renesmee. Lasciala tornare in America- disse Bella.
-Ma
Renesmee è una mezza-vampira. Vale molto di più.
-Ci
aggiungiamo io e Jasper- propose Alice -Basta che
lasci libera Renesmee.
Aro
ci pensò su. -Proposta interessante... è da
valutare...
Cominciai
a perdere quel poco di pazienza che mi era
rimasta. La mia famiglia si stava spingendo troppo oltre e Aro stava
esagerando
facendo finta di pensarci. Non mi avrebbe mai lasciata andare, neanche
per 4
vampiri sani e con poteri straordinari. Aveva un piano in mente e io
ero il
perno su cui ruotava tutto. Qui stiamo passando il limite... In
qualche
modo dovevo intervenire, a costo di mandare al diavolo la procedura
standard.
-Perché
non facciamo scegliere a lei?
Tutti
si zittirono e si voltarono verso Edward. Guardava
Aro, con l'espressione di prima, ma un po' più rilassato.
Mia
madre gli si avvicinò. -Edward, ma che dici?
La
guardò negli occhi. -Ti stai facendo in quattro per
convincere Aro a lasciare uno dei suoi pezzi da collezione. Ma ti sei
chiesta
se è quello che lei vuole? Ti sei chiesta se Renesmee vuole
su serio tornare a
Forks?
L'attenzione
generale passò da lui a me. Tutti mi
fissarono, stralunati, sorpresi. Non capivano, e a dir la
verità neanch'io. Papà,
ma che diamine...
Bella
sembrò aver ricevuto un colpo improvviso. -Cosa...
io non...- e poi si voltò verso di me, con il dubbio dipinto
in volto insieme
alla disperazione -Tesoro mio, non dirmi che...
Distolsi
subito lo sguardo: non riuscivo a mentire e
sostenerlo contemporaneamente. Ma tutti mi guardavano in quel modo,
soprattutto
Jacob. Più che la disperazione e il dubbio, era
l'incredulità che regnava sul
suo viso. Perfino Aro era sorpreso.
-Avanti
figlia mia, dì a tutti cosa stai pensando. Cosa
realmente pensi della possibilità di tornare a casa.
Il
tono era sarcastico, amaro, ricco di disprezzo. E
allora capii: mio padre mi stava aiutando. Grazie
papà. Mi stava dando
l'opportunità di sembrare un'ottima guardia modello per
continuare con il mio
piano. Quindi, sguardo impassibile e espressione impenetrabile. Non
dovevo
trasferire nessuna emozione: tutti dovevano credere che ormai ero una
guardia
senza scrupoli. Sarebbe stata dura, ma mio padre era con me. Coraggio.
-Io
non voglio tornare a Forks.
Fu
come lanciare una bomba a mano: distruzione totale.
Infatti ognuno di loro fu distrutto dal senso delle mie parole. Li
osservai, a
lungo. Fu molto difficile: i loro sguardi disperati mi trapassavano da
parte a
parte, facendomi sentire un essere meschino e crudele.
Gli
zii e le zie rimasero con gli occhi sgranati a
fissarmi, stupiti: ero davvero io la loro nipote, per la quale erano
pronti a
sacrificare la loro libertà? Ero davvero io quell'essere che
adesso li stava
pugnalando alle spalle con quella dichiarazione? Ero davvero io Nessie,
quella
ragazzina orgogliosa e irruenta che avevano visto crescere? Questo mi
stavano
comunicando. Questo i loro sguardi mi stavano chiedendo. Si
che sono io,
sono sempre io! Volevo urlarlo per rassicurarli, per fargli
capire che non
ero cambiata. Per non subire i loro sguardi. E invece rimasi muta.
Fredda come
il marmo, impassibile. Come se le loro domande silenziose non mi
fossero
giunte. Guardai Rosalie, Emmett, Jasper e Alice, e non mostrai nessuna
emozione. Dentro di me, stavo scoppiando.
Più
facili, forse, furono gli sguardi dei licantropi: mi
colpirono si, ma meno intensamente. Erano troppo increduli per avere la
forza
di un impatto brutale. Sam era tranquillo nella postura, e il volto
contratto
da un'unica domanda: perché? Avrei tanto voluto
rispondergli. Seth invece, mi
faceva anche lui una domanda, con quei suoi occhi puri da ragazzino
benché
ormai fosse un uomo: chi o cosa mi aveva fatto questo? La rabbia
presente in
quella sua incredulità mi fece capire che non ce l'aveva con
me per quello che
ero diventata, ma aveva capito che non era per mia volontà
che avevo detto
quella frase e che una forza superiore mi costringeva a dirlo. Ecco,
con quella
forza superiore ce l'aveva. Dentro di me sorrisi: era intelligente, non
si
poteva negare.
Il
nonno mi fece quasi impressione: aveva l'espressione
identica a quella di papà. Sembravano realmente padre e
figlio, tant'era la
somiglianza. Però non capivo perché mi guardasse
così, severo, quasi offeso. La
motivazione arrivò in ritardo, ma fece comunque male: era
deluso. Era deluso
del mio comportamento e di come ero diventata. Carlisle credeva molto
in me e
nelle mie capacità, io lo sapevo bene. Non faceva altro che
ripetermelo. E
adesso l'avevo deluso. Scoppiai a piangere interiormente: deludere mio
nonno fu
una cosa tremenda. Una delle più infernali che stessi
passando.
Per
non parlare di mia nonna. Appena la vidi mi domandai
come riuscisse a piangere senza versare una lacrima. Anche
perché, non poteva.
Eppure stava piangendo: le mani sul viso, il dolore e la tristezza che
regnavano nella sua espressione, i lamenti soffocati. Sembrava un
dipinto, che
non poteva piangere perché era fatto di tela, eppure
riusciva lo stesso a
essere drammatico. Fu l'unica di loro che non mi intrappolava con il
suo
sguardo. Sarebbe stato meglio il contrario: Esme non voleva neanche
guardarmi,
e questo mi fece capire quanto dolore le stavo infliggendo. Sei
un mostro. E
quelle parole me le meritavo tutte.
Non
mi soffermai neanche su Bella e Jacob: se solo gli
altri mi avevano annientata con i loro sguardi, cosa sarebbe successo
se avessi
visto il dolore che avevo procurato a colei che mi aveva dato la vita e
colui
che amavo con tutta me stessa? Non ero certa di riuscire a sopportarlo
e a
vincerlo. Fin'ora avevo avuto una straordinaria forza a non cedere, ma
non
sapevo ancora qual'era il mio limite.
A
spezzare questa guerra di sguardi tra la mia famiglia e
la finta me guardia, c'era Aro. Come al solito aveva iniziato a ridere.
Mi
voltai verso di lui e non fulminarlo su molto ma molto difficile. Giuro
che
gli infilo un patata in bocca se non la pianta all'istante! Infatti
smise.
Chissà se la mia minaccia l'aveva spaventato.
-Ma
guarda te i casi della vita!- disse allegro e
contento, ovviamente -Renesmee sembra essere d'accordo con il suo
“carceriere”-
con tanto di virgolette con le dita -Com'è divertente!
Ricominciò
a ridere. Mi fa quasi pena... anzi, no.
-Renesmee,
perché non vuoi?
Mi
voltai: zia Rose aveva fatto un passo avanti. Mi
osservava implorante di una risposta, di una spiegazione, di un
ripensamento,
di qualsiasi cosa. Ricambiai il suo sguardo fredda. Sperai che non
avrei dovuto
parlare: a forza di reprimere le lacrime mi si era creato un groppo in
gola, e
questo avrebbe reso la mia voce roca e quindi poco credibile. Stavo
cominciando
a cedere. Stai calma... respira... ce la puoi fare...
-Perché
non vuoi tornare a casa?- continuò -È per colpa
nostra? Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato? Sei scappata
perché dicevi che noi
non avevano fiducia in te, ma non è vero tesoro. Noi
crediamo molto in te.
Quello che volevamo...
-No
zia, voi non c'entrate niente. E la storia della
fiducia ormai è acqua passata- fui sorpresa di sentire il
mio tono monocorde di
guardia. Sentivo ancora il groppo opprimermi la gola, ma ero riuscita a
parlare
contenendomi perfettamente. Visto? Ce la puoi fare.
-E
allora perché ci stai facendo questo?- mi pregò,
disperata.
Per
un secondo tacqui. Il senso di questa frase mi aveva
fatto bacillare: fino a dove mi ero spinta con le mie bugie? È
l'unico modo,
è l'unico modo, è l'unico modo... Mi
ripetei come una cantilena e tornai a
domare le mie emozioni. Capii perché si facevano
sottomettere facilmente: erano
così sfinite e amareggiate che non avevano neanche la forza
di opporsi al duro
controllo della mia mente.
-Quando
sono arrivata in Italia ho stretto con Aro un
patto: la mia libertà per la vita dei miei compagni. Non mi
pento di quella
scelta. Uno, perché così facendo ho salvato
alcuni miei amici. E due, perché
altrimenti non sarei mai entrata in una famiglia così grande
e potente come
quella dei Volturi.
Con
la coda dell'occhio vidi Aro gongolare soddisfatto. Sentile
adesso queste parole, perché non le dirò mai
più.
Rose
non si arrese. -Ma eravamo e siamo noi la tua
famiglia.
-Lo
so, non me ne dimentico. Voi siete stati una famiglia
fantastica: mi avete trattato sempre bene, fin da quando sono nata.
Sono
cresciuta bene e in salute, e io vi ringrazio per questo. È
solo che con i
Volturi mi trovo meglio.
Piombò
il silenzio più assoluto, carico di sconcerto. Io
mi rivolsi a mio padre, piangendo. Ti prego pà,
quando tornate a casa dì
alla zia Rose che tutte cose non sono altro che una stupida lurida
bugia. Che
non le penso sul serio! Non oserei neanche! Edward
annuì, anche se non
sembrava ma annuì.
Continuai
a parlare. -Loro mi hanno fatto conoscere una
strada dell'essere vampiri, anche solo per metà, che io non
conoscevo. Questo
perché voi la ritenevate sbagliata. Non ve ne sto facendo
una colpa: ognuno ha
le sue idee, e voi me le avete insegnate così come sono. Ora
che le conosco
entrambe posso scegliere qual'è quella giusta per me, e la
strada dei Volturi
mi sembra quella migliore.
Ora
la zia Rosalie non mi fissava più. Osservava il
pavimento incantata, persa in chi sa quale suo pensiero, e
indietreggiava come
se le facessi schifo. E non ha tutti i torti. Deglutii
silenziosamente
un nodo di lacrime e urla. Lo zio Emmett le andò in contro,
l'abbracciò e la
cullò, come un padre che consola la figlia dopo un brutto
sogno. Mi lanciò
un'occhiata di disprezzo, per quello che stavo facendo al suo amore. Mi
ferì
nel profondo, ma soffocai il dolore. Pà
dì anche allo zio Emmett che non
volevo far del male alla zia Rose.
Prese
la parola il nonno, ancora deluso e amareggiato.
Così erano le sue parole. -E non pensi a noi? Al dolore che
ci provochi?
-Mi
dispiace. Non intendevo farvi soffrire, non ne ho
motivo- le uniche vere parole che ho detto fin'ora.
Il
nonno scosse la testa e sospirò. -Quindi vuoi rimanere
qui?
-Si.
Non vi preoccupate per me: qui sto bene. I miei
Signori penseranno a me. Se davvero mi volete bene, lasciatemi qui. So
quello
che faccio- sul serio papà, so quello che faccio.
Adesso portali via.
Edward
non se lo fece ripetere due volte. -Questa è la
tua decisione. È la verità, lo leggo nei tuoi
pensieri. Sono deluso e affranto
non lo nego, ma se è quello che vuoi allora è
meglio togliere il disturbo.
Quelle
parole tra me e lui avevano un altro senso, e mi
sollevarono enormemente l'animo.
Papà
si rivolse al nonno. -Carlisle, leggo nella tua
mente sconcerto. Tu mi conosci a fondo perché sei mio padre,
e io so per certo
che Renesmee non cambierà scelta ormai: ha deciso cosa
è meglio per lei. Se
lasciarla con i Volturi significa fare ciò che vuole, allora
accontenterò mia
figlia. Ma lo ripeto, la cosa non mi piace per niente- e mi
guardò penetrante.
Ricambiai.
Te l'ho detto, non c'è altro modo.
-Quindi,
andiamocene di qua. Addio figlia mia. Addio Aro,
grazie dell'ospitalità- e fece per andarsene verso la sala
d'attesa. Gli altri,
piano piano, lo stavano per seguire.
Dentro
di me, tirai un sospiro di sollievo. Era finita.
Dopo che se ne sarebbero andati avrei dovuto trovare un posto dove
sfogarmi:
urlare, piangere e rompere tutto quello che avevo sotto mano.
Scaricarmi
completamente. Troppe emozioni avevo soffocato e troppo nervosismo
accumulato.
Sfogarmi era d'obbligo. È stato un incubo, ma
almeno è finito.
-Aspettate!!
FERMI!!
L'urlo
era stato potentissimo e mi aveva trapassato il
cuore da parte a parte. Mentre tutti stavano per andarsene via, mia
madre al
centro della sala urlò come una furia. Non la
guardare... non la guardare! La
mia curiosità ebbe la meglio: stava esattamente come l'avevo
vista la prima
volta nella sala, solo che la sua espressione era diversa e rivolta
completamente a me. Distolsi subito lo sguardo. Sentii le lacrime che
stavano
per uscire, e la testa che scoppiava a forza di soffocare le mie urla:
con mia
madre che mi guardava in quel modo non ci sarebbe stato modo di
fermarle. Bella
incanalava il suo stupore, la sua rabbia, la sua
incredulità, la sua
disperazione, il suo dolore, tutto in un'unica espressione facciale che
ti
rendeva impossibile non sottometterti ad essa. Quante emozioni e quanti
sentimenti
stava provando quella vampira, ed era una strana confusione a domarla.
Una
confusione che solo una madre può provare quando vede sua
figlia diventare un
mostro. Tutto a causa mia. Guardai a terra,
impassibile, cercando un
autocontrollo che ormai avevo esaurito.
-Fermi
tutti- continuò la mamma -Non azzardatevi a
muovere un singolo passo finché non ve lo dico io. Sono
stata chiara?- si
rivolgeva a tutti gli altri. Annuirono, perché avevano
sentito qualcosa nella
sua voce che li aveva spaventati.
Edward
sospirò. -Cosa vuoi fare Bella?- sembrava stanco.
-Sapere
la verità- e così si rivolse a me -Dimmi la
verità, Nessie.
Chiusi
un attimo gli occhi per calmarmi e mantenere il
controllo. Quel nome detto con quel tono era stato un duro colpo da
sopportare.
Da troppo tempo non sentivo mia madre chiamarmi così, e poi
arrabbiata e allo
stesso tempo implorante. Non era facile fare finta di niente. Riaprii
gli occhi
ma fissai lo stesso il pavimento: se l'avessi guardata sarebbe stata la
fine.
-L'ho
detta la verità, mamma. Io voglio stare qui- il mio
tono stavolta fu più basso, a causa del pianto che non ce la
facevo più a
contenere.
-No...
no Nessie... io voglio la verità- sentivo i suoi
passi avanzare verso di me -E voglio che tu me la dica guardandomi
negli occhi.
Si
avvicinò ancora, finché non mi fu davanti.
Continuavo
a guardare il pavimento. Non ce la faccio... non ce la
faccio... non ce la
faccio...
-Dimmi
la verità- mi ordinò.
Rimasi
immobile. -L'ho detta- sussurrai.
Scattò:
mi afferrò il volto con un mano, mettendolo a una
spanna dal suo. Ci fissavano negli occhi. -Guardami negli occhi! Dimmi
la
verità!- mi urlò in faccia.
Ero
senza parole: non l'avevo mai vista così arrabbiata.
L'urlo, lo scatto improvviso, la tenuta ferrea che aveva sulla mia
mascella,
era tutto nuovo per me, e anche per lei. Non sembrava neanche mia
madre. Ma poi
vedevo i suoi occhi: due pozzi dorati di disperazione e dolore. Era
arrabbiata,
ma allo stesso tempo soffriva. Soffriva terribilmente per quello che le
stavo
facendo. Mi bloccai sotto quello sguardo. Si bloccò tutto di
me: le lacrime, le
urla, il mio autocontrollo, la mia mente. Ogni parte di me sembrava
essermi
fermata, come un blackout. Non sapevo che fare, se non perdermi in
quell'espressione di mia madre, misto tra rabbia e dolore.
Bella
capì, forse, di aver esagerato. Sospirò, e la
rabbia sparì dal suo volto. Tornò ad essere la
mia mamma: viso sereno e dolce
che mi rincuorava. Ma aveva sempre una nota di dolore nella voce e
negli occhi.
-Bambina mia, ti prego dimmi la verità. Dimmi che tutto
quello che hai detto
era solo una menzogna. Dimmi che ti manca casa tua, la tua famiglia, la
tua
mamma. Dimmi che vuoi tornare a casa. Ti prego dimmelo. Non farmi
soffrire
così.
Voleva
la verità per non sapere sua figlia un mostro.
Voleva la verità per non soffrire a quella notizia. La
guardai. Mamma... io
non sono così! Mamma non soffrire, non sono un mostro! Mamma
è tutta un
finzione! Mi mancate troppo, non sai quanto voglio riabbracciarti....
Ti prego
mamma perdonami per quello che ti sto facendo... per quello che ti sto
per
fare...
La
mamma avrebbe smesso di soffrire solo sapendo la
verità. E gliela avrebbe detta papà appena
tornati a casa. Doveva andarsene e
c'era solo un modo per farlo: mentire crudelmente. Fu il pensiero di
mia madre
che soffriva a darmi la forza per continuare con quella recita. Chiusi
gli
occhi, deglutii, e quando gli riaprii ero l'essere più
meschino e disgustoso
della terra: chi mai farebbe una cosa del genere alla propria madre?
-Mi
dispiace- la mia voce senza emozione la spaventò, e
anche me -Non volevo procurarti questo dolore. Ma io ho fatto la mia
scelta:
voglio stare con i Volturi e con nessun altro.
Le
ultime parole le dissi con tale spietatezza e
guardandola fissa negli occhi, che Bella fu costretta a mollare la
presa sul
mio volto e a retrocedere, senza parole e emozioni. Non
dimenticherò mai quel
suo viso privo di ogni sentimento. Le avevo distrutto ogni cosa, ogni
speranza,
ogni singolo barlume di luce a cui aggrapparsi. Ero stata crudele e mi
feci
schifo per quello. Papà dì alla mamma
che mi dispiace per quello che le sto
facendo passare, e che spero mi perdonerà per tutto il
dolore che sta provando.
Edward
si avvicinò a Bella. -Mi dispiace amore, non
possiamo farci niente- le sussurrò dolcemente.
Bella
si scansò da lui e da chiunque altro. Voleva stare
da sola con il suo dolore. Cominciai a sentirmi le gambe molli e la
voragine
del petto che si apriva sempre più. Un mal di testa
fortissimo regnava nella
mia mente e il groppo che avevo in gola mi impediva anche solo di
respirare.
Stavo malissimo. Mi devo sfogare assolutamente.
Fino
a quel momento Aro se ne era stato in silenzio a
guardare la scena per conto suo. Non aveva parlato, non aveva riso, non
aveva
fatto niente di niente. Per una buona volta. Improvvisamente in quel
momento
parlò. Chissà cosa gli dice il cervello.
-Beh,
a quanto pare, qualcuno con un po' di cervello
nella famiglia Cullen c'è- e sorrise guardandomi.
Abbassai
nuovamente lo sguardo. E anche colpa tua se
sto facendo tutto questo alla mia famiglia, quindi non mi provocare.
Non
ero l'unica che stava mantenendo la calma. -Stai
zitto.
Fu
quasi un sibilo. Un sibilo molto minaccioso. Mi voltai
verso chi aveva parlato: Jacob. I Cullen se ne erano quasi tutti andati
(ci
restai anche un po' male: non avevo visto le loro facce prima di andare
via. Forse
è meglio così), ma i licantropi erano
ancora tutti lì. O meglio, Jacob era
immobile e non voleva muoversi, mentre Sam e Seth cercavano in tutti i
modi di
portarlo verso la porta. Gli parlavano, lo spingevano, ma lui niente.
Fissava
me. E io ero incatenata a quello sguardo. Non lo
vedevo: non vedevo il mio Jake. Al suo posto c'era un essere diverso,
un essere
posseduto ma non dalla rabbia e neanche dal dolore. Dalla follia. Jacob
era
impazzito. Ormai non era più lui: la sua anima
chissà che fine aveva fatto. Non
mi chiedeva niente col suo sguardo: mi fissava e basta. Non mi chiedeva
niente
perché non sapeva che chiedermi. Jacob mi amava
incondizionatamente:
l'imprinting. Ma come poteva amare un mostro? Non poteva, non ci
riusciva,
quindi la pazzia.
Rimasi
spiazzata. Cosa ho fatto? Jacob, il mio
Jacob, era impazzito totalmente. Non lo riconoscevo, lui non c'era
più. Io suoi
occhi era occhi nuovi, diversi, estranei. Non erano più gli
occhi che
conoscevo, che amavo, che mi guardavano come se fossi la loro unica
ragione di
vita. Non erano più gli occhi che appartenevano al mio Jake,
quel ragazzo
dolce, tenero e spaccone che era l'amore della mia vita. Dovevo
aggiungere
anche questa pazzia alla mia lista di perdoni, e alla mia lista di
sfoghi:
piangere era il minimo. Mentre lo guardavo mi immaginavo una scena
diversa, una
scena in cui gli correvo incontro, gli saltavo al collo, piangevo
addosso al
suo petto, gli chiedevo scusa per tutto quello che avevo detto
perché era solo
una menzogna, e poi iniziavo a baciarlo, dovunque era alla mia portata,
a
partire dall'incavo del collo fino alle labbra. Sapevo che lui mi
avrebbe
risposto, stringendomi ancora più forte a se, facendo
scorrere la sue mani
sulla mia schiena, e muovendo deciso le sue labbra sulle mie,
schiudendole
appena per permettere alle nostre lingue d'incontrarsi. Era un
desiderio
lecito, dopo settimane che non sentivo il calore del suo corpo
così vicino. Ma
adesso contava ben poco se il mio Jake era impazzito, lasciando il suo
corpo in
balia di un altro. Dov'era finito? Dove sei Jake?
Quel
momento era diventato quasi personale, tra me e il
Jacob impazzito. Allora perché Aro parlò?
-Ce
l'avevi con me cane? Non ti permettere di usare quel
tono con me- Aro doveva rivendicare il suo orgoglio macchiato, malgrado
esso
rimanga comunque sporco di altri crimini.
-Stai
zitto- Jacob ancora sibilava e non mi tolse lo
sguardo di dosso.
Aro
insistette. -Ancora? Ti ho detto che non mi devi
rivolgere quel tono. Adesso sparisci, razza di bastardo che non sei
altro.
Jacob
ruppe l'incantesimo tra noi e si voltò verso di
Aro, urlando. -Ti ho detto di stare ZITTO!!!
Tutto
accadde in un attimo: Jacob si lanciò verso il
vampiro e gli atterrò di fronte sotto forma di un grande
lupo marrone; Aro
indietreggiò automaticamente di un passo e rimase immobile
tanto era stupito.
Il mio corpo e la mia mente si riscossero, dopo essere stati liberati
dallo
sguardo di Jacob, e agirono insieme facendomi mettere tra lui e Aro,
coprendo
quest'ultimo come uno scudo.
In
realtà il mio progetto era un altro: non permettere a
Jacob di uccidere Aro. Sarebbe stato un sollievo, ma non lo si poteva
uccidere
nella sua fortezza. Jacob era troppo fuori di se per pensarci.
Così gli sbarrai
la strada, mettendomi davanti a quel lupo color cioccolato che
ringhiava
minaccioso. Non toglieva lo sguardo dal Volturo.
-Jacob!
BASTA!! Fermati!!
Sentii
il mio urlo e allora tornò a fissarmi di nuovo. Ecco
il mio Jake. Lo riconobbi dietro quegli occhi da lupo: Jacob
era ancora lì
dentro, sepolto da qualche parte, sopraffatto dalla pazzia. Ma c'era.
Lentamente il lupo si rilassò, smise di ringhiare e fece un
passo indietro.
Anch'io mi rilassai, e abbassai le braccia lasciandole cadere lungo i
fianchi;
avevo ancora il respiro ansimante però. Solo allora notai
come la grande sala
principale era diventata piccola a confronto del lupo gigante. Vidi che
dalla
porta d'ingresso era tornati indietro Edward, Carlisle e Jasper:
probabilmente
era stato il ringhio a chiamarli. Sam e Seth non erano sorpresi della
trasformazione di Jacob, ma erano pronti ad intervenire in qualsiasi
momento.
Di
nuovo io e Jake rimanemmo incatenati dai nostri
sguardi. Adesso vedevo la supplica di Jake in quegli occhi, la supplica
di
tornare da lui, la supplica di tornare me stessa. Le lacrime e le urla
che
dovevano uscire cominciarono a reclamare: il mio autocontrollo era al
limite.
Inoltre, Jake mi stava pregando con i suoi occhi di lupo, che ritenevo
essere i
dolci che aveva. Non ce la faccio più!
Mio
padre mi venne in aiuto. -Jacob, andiamo.
Lo
ignorò. Invece, si avvicinò con il muso al mio
viso.
Quando faceva così voleva che lo accarezzassi, o che gli
facessi un po' di
coccole. Quanto volevo farlo. Jake... Deglutii,
ricacciando indietro le
lacrime e le urla per l'ultima volta.
Non
mi avvicinai al lupo, anzi feci un passo indietro.
-No Jacob, no. Ho fatto la mia scelta. Ti prego, va.
Il
lupo rimase immobile a fissarmi, ancora supplichevole.
Insistetti.
-Ti prego Jake, vai via- ti prego Jake
vattene, altrimenti scoppio. Abbassai lo sguardo.
Sentii
il respiro del lupo ancora lì vicino, segno che
non si era allontanato. Poi qualcosa simile a un sospiro, e infine
sentii i
passi del lupo sempre più distanti. Jacob si era arreso. Papà,
lo so che la
cosa non ti piace molto, ma ti prego dì a Jacob che lo amo e
l'amerò sempre.
Digli che io sono sempre la stessa e non un mostro. Digli che non mi
perdonerò
mai per averlo fatto impazzire.
Non
alzai la testa, non avevo il coraggio. Sentii dei
passi farsi sempre più lontani, e infine una porta sbattere.
A quel punto alzai
la testa: non c'era più nessuno. Si sentii un urlo, forte,
disumano, disperato.
Era la voce di Jacob. Mi sentii morire: tutto questo a causa mia.
Dietro
di me, sentii Aro tirare un sospiro di sollievo.
Mi ero dimenticata di lui. -Caspita. Per un momento ho avuto paura di
quel
cane.
Continuavo
a guardare a terra, mordendomi la lingua per
controllarmi. Non ti azzardare a chiamarlo così.
-Comunque,
è finito tutto per il meglio. Sono fiero di te
Renesmee per come ti sei comportata.
Calma,
è tutto finito. -Grazie, mio Signore.
-E
vedrai che con il tempo, andrà meglio.
È
tutto finito. -Certamente, mio Signore.
Ci
fu silenzio per un secondo. -Bene. Puoi tornare nei
tuoi alloggi, se vuoi.
-Preferirei
andare a fare quattro passi- la mia camera
non è un ottimo posto per urlare e sfogarsi.
-Certo
come vuoi. Puoi andare- Aro sembrava quasi in
difficoltà: forse se lo immaginava che era stato un colpo
per me rincontrare la
mia famiglia.
-Grazie,
mio Signore- e senza degnarlo di uno sguardo
andai verso la sala numero 1.
Non
c'era nessuno, fatta eccezione per Darko che non si
era mosso. Incrociai i suoi occhi: era in imbarazzo. Aveva ascoltato
tutto.
-Reneé,
io...
Distolsi
lo sguardo subito. Aprii il passaggio alle fogne
con la chiave e uscii immediatamente. Corsi lungo quei corridoi bui e
puzzolenti, finché non uscii dal primo tombino che trovai.
Volterra era immersa
nel buio. Guardai il cielo: una notte senza luna e senza stelle. Buia
come la
pece. Cominciai a correre per le strette vie, verso il confine del
paese. Lo
oltrepassai correndo ancora più velocemente.
Mi
trovai persa nell'immensa campagna toscana, circondata
da nient'altro che il buio e la notte. Corsi e mi sfogai. Corsi e
lasciai
libere le lacrime. Corsi e iniziai a urlare. Mi fermai a un certo
punto: mi
mancava l'aria. Caddi in ginocchio, le mani poggiate a terra. La
voragine al
petto si era aperta e non mi faceva respirare. Le lacrime sgorgavano a
fiotti,
come un fiume in piena che rompe gli argini, e non c'era modo di
fermarle. Le
urla erano cessate per la mancanza di fiato.
Respirai
a bocca aperta, piano, senza strafare. La
voragine a poco a poco si chiuse. Quando ebbi abbastanza fiato in gola,
urlai.
Urlai forte, furiosa, energica, come se qualcuno mi stesse torturando
senza
ritegno. Urlai tanto che non ebbi più voce. Urlai tanto che
sembrava che
sputassi via l'anima dal mio corpo. Finito l'urlo, iniziai a
singhiozzare
freneticamente. Ogni singhiozzo era una pugnalata ai miei deboli
polmoni. La
mia mente era nascosta da qualche parte: mi lasciò libera in
quello sfogo.
-Reneé...
Mi
voltai di scatto: nel buio distinsi la figura di
Darko. Mi aveva seguita e adesso mi stava osservando. Io continuavo a
singhiozzare.
Mi
si inginocchiò vicino. -Ti serve una spalla su cui piangere?
O preferisci stare da sola?
Era
gentile. In quel momento capii che davanti a me avevo
un vero amico. Affondai col viso nel suo petto, piangendo ancora
più forte.
Darko mi abbracciò ma non disse nulla: le parole non
servivano. Urlai di nuovo,
contro il suo petto, e continuai a piangere senza mai fermarmi.
Non
so per quanto tempo mi sfogai addosso a Darko. So
solo che quando riemersi da quel baratro di lacrime e urla, vidi il
sole
sorgere all'orizzonte.
Mi
diede speranza quella vista. Speranza e forza. Ora era
tempo di agire, di scappare da quella prigionia. Il tempo per piangere
su
quello che avevo fatto ormai era scaduto. Adesso era tempo di andare
avanti e
pensare al futuro.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Dunque....
io avevo detto che i
Cullen sarebbero arrivati (e lo erano già da un bel pezzo)
io avevo detto che
avrebbero fatto la loro comparsa (e ci ho scritto ben 12 pag)
non ho mica detto che
si portavano via Nessie....!!
Se vabbè, e
se no era tutto semplice!
Potevo benissimo
chiudere la ff, no?
Bisogna faticare per
conquistarsi la libertà...
...e forse sono pure
io un po' troppo crudele!! XDXDXDXP
Spero di non essere
stata troppo ripetitiva
con il tema dello
sguardo, ecc...
ma era proprio
attraverso lo sguardo che Nessie percepiva ogni emozione...
e io cercavo di
marcarlo ogni volta questo passaggio...
spero di non aver
esagerato..! -.-'''
L'ultimo pezzo
è venuto molto "poetico"
e anke il pezzo della
corsa in campagna non era previsto...
Ma mentre scrivevo mi
stato sentendo "Now we are free" di Enya,
mi sono ricordata il
Gladiatore...
e mi è
uscita la vena poetica...!
=D
E prima di lasciarsi,
ultimo avviso!!
Entriamo nella fase
finale della fanfiction:
- 3 capitoli pieni
d'azione
- 1 capitolo conclusivo
Chiudiamo il ciclo e
la storia. Era solo per avvisarvi
Ora vado a dormire...
ci sentiamo...
a presto (si fa x dire
XDXDXD )
un bacione
Civia
|
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Capitolo 38 *** 37. Un nuovo alleato ***
37 puntata bozze da completare
Salve!
Come va?? Tutto
bene??
Per me, abbastanza! =D
Prima di tutto, per
chi lo festeggia, buon San Valentino! =D
E secondo, le mie
lamentele metereologiche...! =D
Anche se questa volta,
sono arcicontenta e arcifelice
visto che il 12-2-2010
ha nevicato a Roma!!! Ma che BELLO!!
Cioè esco
da scuola e vedo il cortile innevato! *ç*
Ricca battaglia di
palle di neve e ricca uscita straordinaria alle 11!!! XD
Certo, poi all'una
s'era già tutto sciolto... ke tristezza... -.-'''
Però almeno
ce la siamo goduta un bel po'!! ^^
LadyEl: ciao carissima!! come stai??
prima di tutto, grazie grazie
grazie per i tuoi complimenti illustri =D troppo gentile!! =D
l'uguaglianza tra il titolo del mio capitolo e il cavolavoro
della Austen non è stato voluto... anke perchè
"Ragione e
sentimento" non l'ho ancora letto... e se poi mi dici che una briciola
in comune c'è, beh sn soddisfatta! XDXD anke tu
scrivi su
Renesmee?? ah, siamo anche scrittrici, eh?? XDXDXD
se riesco a
trovare un briciolo di tempo a disposizione, ti prometto che
verrò a leggerla... anzi, lo farò sicuro! =P
NemoTheNameless: tesooooooooooooo come va??
ttt bn,
verooooooooooooo???? XDXD piaciuta la bastardata!??! XDXD
modestamente il mio essere sadica è sempre più
grande
uahahahaha (<--- risata diabolica! XD)
Hale Lover: more, ciao ciao! e ciao ciao
a Darko Bello! XDXD
febbre?? periodo no?? beh se le mie cavolate ti tirano su,
allora
posso anche venire a fare il giocoliere direttamente stt casa tua!!
XDXD cmq, anke a me il lieto fine dopo tanto da un po' sui
nervi... è così banale... -.- anke se
qst ff la
devo far concludere in un modo così banale, altrimenti mi
uccidono...e forse anke tu! u.u grazie per i complimenti!!
troppi
troppi troppi!! sn arrossita!! ^^ questo capitolo
è stato
il primo effettivamente, dove il potere di Edward serve a qualcosa...
Jacob ci sn rimasta male ankio... e hai ragione, qualcosa Jasper doveva
aver intuito: perchè non l'ho scritto!??! sn una cretina,
mea
culpa -.- m disp, ma il nostro Darkino del cuore deve
rimanere
con il suo amore, la piccola terrificante Jane soprattt oggi che
è San Valentino! XDXDXD PS: il continuo?? mmm...
xkè no? ma nn garantisco nnt! =P
Padfoot_07: carissima, buongiorno! come
va la vita?? tt bn?? =D
grazie infinite per i complimenti!! sn davvero felice e anche
sollevata che i dialoghi e le descrizioni non siano risultate noiose o
ripetitive... ^^'' il comportamento di Nessie era davvero
crudele, per questo ho dovuto rendere al meglio il dialogo mentale tra
Edward e Renesmee... Bella doveva ovviamente essere fuori di
sè,
tutte le mamme lo fanno quando le loro figlie non si comportano bene!!!
XPXP e Jacob è stato quello più
difficile da
descrivere perchè mi faceva troppa pena! =D PS:
addirittura le lacrime!!??! esagerato!! XDXD
Lady_Queen: teso!! come stai???
tutto bene?? scuola?? =D no
no no... ti prego trattieni le lacrime... perchè altrimenti
ti
seguo a ruota: sn riuscita a farti piangere... incredibile! XD
e
grazie anche per i tuoi esagerati e immensi complimenti!! davvero
troppo buona! =D e cmq si , confermo: solo 4 capitoli... anzi
solo 3 capitoli, se escludiamo questo che posto adesso... e vedrai che
quando finiremo sarai più sollevata e non ti arrabierai
più perchè non posto presto....!! XDXD mi fa
piacere
sapere che ti mancherò...davvero... ^^
Dreamerchan: more cia cia!! ttt bn, ve??
cmq grazie per i
complimenti, davvero grazie.... e molto importante per me.... ^^
vediamo un po', Nessie riuscirà a scappare?? beh, lo
scopriremo
nelle prossime puntate!! XDXDXD
Paretta: tesoro, ciao!! come stai??
scuola, tutto bn vero??? sn
contenta!! =D addirittura le lacrime da coccodrillo?? davvero
il
capitolo ha fatto così pena?? cavolo, devo impegnarmi di
più... XDXD skerzo... sul serio, sn contenta di essere
riuscita
a farti piangere... il mio orgoglio gongola! XD sarebbe stato
carino vedere tipo Edward infuriato che sbraita "Ao!! se ne volemo
anna?? questa nun ce vole più!! nai capita?? se ne dovemo
che da
anna!" proprio da tipico romano coatto... oddio, nn ce lo
vedo
proprio!! XDXDXD lo sai che ci avevo pensato a un dietro le
quinte?? tipo un capitolo, anzi una short sarebbe meglio su il ritorno
in America dei Cullen e quando Edward racconta tutto quello che ha
detto Nessie.... mmmm devo pensarci.... work in progress!! XD
noe_princi89: carissima!!! salve!! come
va?? come stai?? è da un
bel ke nn ti senti su msn... purtroppo nn ci sn mai... =D ti
ho
commosso?? davvero!!??! allora sn brava sul serio....!!! XDXD
grazie, grazie sul serio... mmm, bella quella considerazione
su
la perdita di un pezzo di esistenza... e devo dire che hai
ragione: è un lato che non avevo considerato... uao! =D
fortuna
poi che arriva Super Edward con la verità e risolve la
situazione come al solito!! XDXD
Makenna3: ciaooooo more!!!
ttt bn, io sto divinamente... beh, non
esageriamo..!! XDXDXP grazie mille per i complimenti... sono
davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto! ^^ fortuna
che
non ti ho annoiata... e fortuna che non sono stata ripetitiva...
insomma, m'ha detto c***!! XDXDXD spero che anche in qst
capitolo
continui ad essere baciata dalla dea bendata.... =P
Violet Girl: carissima, ciao!! come stai??
tutto bn?? =D il capitolo ti fa piangere... ma
davvero??? spero che non sia perchè il capitolo fa pena....
altrimenti vuol dire che devo cambiare qualcosa.... XDXDXD davvero,
grazie... è molto importante per me.... e cmq
concordo anch'io con te: Aro è da ammazzare... con con calma
ma da ammazzare.... =D
Kiky_Cullen96: more, salve!! tutto bene??
scuola, tuttapposto ve?? meno male..!! =D=P ti ringrazio per
i tuoi complimenti... sn troppi e non credo di meritarli tutti! =D
i Cullen che si portavano via Nessie... nono... troppo
facile.... ù.ù davvero non vuoi che
finisca qst ff?? piccola... mi fai commuovere....
ç.ç ma è da più
di un anno che andiamo avanti.... un po' di pausa me la merito, no??
XDXP sn contenta che leggendo la mia storia riesci a rilassarti un po'
senza la scuola.... almeno tu: io fortuna che in qst periodo
c'è la settimana dello studente perchè altrimenti
era una pezza assurda... senza contare che è appena finito
il quadrimestre e qnd nuove interrogazioni e compiti.... ah!! basta!!
chiudiamo l'argomento se no esplodo!! spero che il nuovo capitolo ti
piaccia!! =D
Nessie93: tesoro!! ma ciao!!
come stai?? tutto bn?? =D eh già, siamo alla
fine... manca poco ormai... dopo più di un anno su una fic,
una pausa ci vuole.... =D c'è una cosa che non ho
capito: hai detto che non ti aspettavi che fosse tutto così
semplice, ma ti riferisci al fatto che Nessie avrebbe seguito il suo
piano nonostante tutto?? ho capito bene cosa intendi... porta
pazienza: sono tosta di comprendonio -.-''' cmq, sono
arcicontenta che l'incontro con i Cullen ti sia piaciuto.... dopo tanto
che penavi per vederli di nuovo nella ff, ci sarei rimasta malissimo se
il capitolo non ti fosse piaciuto! ti ho fatto anche emozionare!!
allora ho fatto 6 al superenalotto!! XDXDXP sul serio, sn
arcicontenta che non ne sei rimasta delusa...!! speriamo lo stesso
anche per questo nuovo!! XD
MimiMiaotwilight4e: salve moreeeeeeeeee!!!!!!!!
come va?? ttt bn, ve?? ah, mbè! =D=P prima
sconvolta.... poi scioccata.... insomma non riesco mai a farti avere
una reazione normale di fronte a un capitolo!! cavolo, devo impegnarmi
di più! =P skerzo... grazie grazie grazie, è
davvero troppo.... =D aspetta e spera... prima o poi il
momento del falò arriverà... nazi, visto che per
il mio 18° compleanno (ke x inciso sarà nel 2011, ma
io è da qnd avevo 10 anni che lo sto programmando) ho in
mente di fare un bel falò sulla spiaggia, invito anche Aro
& co. così facciamo un bella festa.... ahahaha
(<--- risata malvagia) XD certo Darko non lo
bruciamo....! =D
ale04_94: teso!! come va?? come stai??
spero tutto bene...!! =D
ti ringrazio infinitamente per i complimenti sia per la
scrittura
sia per il mio essere sadica..!! XDXD sn contenta di essere riuscita ad
esprimere al meglio i sentimenti di ognuno....senza annoiarvi! =D per
il piano di Nessie, tranqui... riuscirà a cavarsela come
ogni
volta!! eh già mia cara, siamo arrivati alla
fine... beh,
diciamo che qualche idea su un'altra ff ce l'ho.... non so se la
scriverò però... diciamo che ho seguito qst ff da
più di un anno, e penso che un pausa me la sia meritata!
XDXDXDXP
_alice cullenzina_: buongiorno more!!
tutto bene?? vita?? scuola??? =D immagino la passione per
Licia: come si fa a non adorare quella donna?? è un genio!
solo per aver creato una saga come quella del Mondo Emerso dovremmo
darle un premio e farle una statua di marmo! XD sarebbe bello
essere come lei un giorno....
Lulu Cullen: carrisima, è un
piacere sentirti!! come stai?? come va?? spero tutto bene.... =D
qst volta credo di aver aggiornato abbastanza in tempo e di
non essermi dilungata troppo.... almeno credo! XD purtroppo siamo alla
fine della storia... o almeno ci siamo vicini! non puoi sapere quanto
sono contenta sapere che ci rimanete male che la storia finisca... vuol
dire che piace, e il mio orgoglio gongola!! =D per il
continuo... beh, un pensierino c'è... però dopo
più di un anno dedicato a questa ff voglio riposarmi un
pokino! =P cmq, ti ringrazio per esserti commossa...
significa che sono stata brava! =D davvero, grazie... nel discordo
mentale Edward-Nessie ho cercato di non solo ricreare quel feeling che
c'è tra una figlia e un padre, ma anche di inserire una
complicità aggiuntiva che non tutti hanno con il proprio
padre.... e dal tuo aggettivo "magico" (sempre perchè xke
esageri con i complimenti) credo di capire di esserci riuscita... che
botta di c***! XDXDXD PS: sn con te: patata in bocca ad Aro
forever!! XDXDXD
Lallix__: salve carissima! è
un piacere sapere che ci sono alcune persone che mi seguono da
così tanto....=D e stai tranquilla, non sei tu la smemorata,
sono io quella che si è dilungata troppo con la storia!
-.-''' quindi, grazie perchè mi hai seguito
fin'ora e grazie perchè continuerai a farlo (spero o.o )
....e grazie anche per i tuoi complimenti!! davvero, sono troppi.... e
io certamente non me li merito tutti!! sei davvero troppo buona e
troppo gentile!! =D sul serio ti piace il soprannome
Reneè?? l'ho messo in bocca a Darko perchè mi
serviva solo un diminutivo che non fosse Nessie... e invece ha avuto
successo... sono soddisfazioni!! XD e si, Darko è
un tesoro!! peccato che sia cotto di una matta come Jane... -.-'''
poveraccio! e per quanto riguarda il legame Edward-Nessie, in
parte hai ragione: cerco di mettere sempre in primo piano questo legame
padre-figlia, piuttosto madre-figlia.... non c'è una
particolare motivazione... forse per il fatto che amo sia Edward sia
Jacob,e che odio con tutte le mie forze Bella... la mia
Nessie quindi ha ereditato da me un'amore sconfinato per il fidanzato e
per il padre, e con la madre una rapporto così
così....! XD figurati! neankio sapevo che Aro
avesse ucciso la moglie di Marcus, che era la sorella... quando stavo
per iniziare il ciclo mi sono informata meglio sui Volturi e ho
scoperto questa notizia extra! così l'ho subito inserita!
=D=P
MissManga: teso, ciao!! tutto bene,
vero!!?? vita?? scuola??? =D andiamo, arrivano i Cullen e
Nessie se ne torna a casa sana e salva?? mmmm.... non regge... troppo
semplice! XDXDXP cmq, sono contenta che ti sia piaciuto...
cosa succederà adesso?? beh, scopriamolo no?? XDXDXP
Bene, adesso ci
troviamo al quartultimo capitolo di qst ff....
Non facciamo molti
progressi con l'andamento della storia,
ma c'era un
particolare da mettere a punto...
Poi capirete...
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
37.
Un nuovo alleato
Osservai la ragazza che avevo di fronte: era
pallida, aveva delle occhiaie marcate, lo sguardo stanco, i capelli
flosci e
sudici. Non hai una bella cera Nessie. Poco
m'importava. Lasciai stare
il mio riflesso allo specchio, mi misi il mantello sulle spalle e uscii
dalla
mia camera.
I corridoi erano abbastanza affollati quella
mattina: si era diffusa la notizia che la sera precedente erano venuti
in
visita i Cullen e avevano avuto un colloquio molto vivace con Aro, e
con me.
C'erano vampiri che parlavano ovunque, curiosi e bramosi di questi
pettegolezzi
freschi di giornata. E visto che mi riguardavano in prima persona,
appena
passavo io le chiacchiere finivano e i gruppetti di pettegoli di
diramavano
come se non fosse successo niente. Non mi guardavano insistenti, anzi
evitavano
di incrociare il mio sguardo; ma sentivo i loro occhi perforarmi appena
voltavo
l'angolo.
Sono solo curiosi, che ci vuoi fare. In
effetti la notizia del giorno era incredibile: la piccola Cullen che
ripudia i
suoi famigliari. Non erano cose da tutti i giorni. Chissà
cosa ne pensano al
riguardo... Sospirai chiudendo gli occhi: alla fine, non
m'importava più di
tanto. Avevo fatto quel che avevo fatto solo e esclusivamente
perché volevo
uscire da lì, perché ormai detestavo quel posto e
la piega che aveva preso la
mia vita. Quelli che ci vivevano per vocazione personale ora erano solo
ombre
senza significato per me. Così, calai la maschera da guardia
senza cuore sul
viso per nascondere i segni della mia sofferenza e camminai avanti.
Fortunatamente, dalla mia stanza agli alloggi
di Marcus non ci voleva molto, e così dovetti respirare
quell'aria intrisa di
voci e subire quegli sguardi nascosti solo per poco. Aprii la porta ed
entrai
nella grande sala piena di librerie. Era vuota: io ero in anticipo di
mezz'ora
dal solito appuntamento per le lezioni, e probabilmente Marcus era in
biblioteca o in giro per la Casa. Forse ha già
saputo la nuova notizia...
Mi sedetti alla scrivania, incrociai le
braccia ed aspettai, decisamente incavolata. Ero venuta prima
perché la mia
stanza enorme sembrava opprimermi, e non volevo rimanere da sola; ma
anche lì,
la vastità della camera di Marcus mi inghiottiva nel suo
silenzio. Non volevo
rimanere da sola perché avevo paura. La solitudine mi
spaventava, o almeno in
quel momento. Quando sei da sola tendi a chiuderti in te stessa, con i
tuoi
pensieri, le tue sensazioni, le tue percezioni del mondo che ti
circonda;
nonostante il mio carattere affabile, ho imparato ad amare la
solitudine, considerandola
come un momento per mettermi a faccia a faccia con me stessa. Ma adesso
avevo
paura di quel confronto. Avevo paura di confrontarmi con quella parte
di me che
ricordava. Avevo paura dei miei ricordi, in particolare quelli
più recenti. Non
volevo ricordare e rivivere per l'ennesima volta la sera scorsa.
Ma il silenzio era contro di me: non c'era un
briciolo di rumore che mi potesse distogliere dall'ascoltare il
racconto della
mia memoria. Perfino il luogo sembrava giocare contro di me, rendendosi
esattamente
uguale a come era sempre stato, senza niente di nuovo che avesse potuto
attirare la mia attenzione.
Sopirai, sconfitta. E va bene ricordi
amari, avete vinto. Fate del vostro meglio: annientatemi! E
allora vidi
scorrere le immagini, nitide e precise in ogni dettaglio, quasi fosse
un film
drammatico: la mia famiglia nella sala principale, il loro stupore nel
vedermi
lì, la loro discussione di Aro, io che dico di non voler
tornare a casa, il
dolore nei loro occhi, la disperazione di Bella, la pazzia di Jacob, la
porta
chiusa dopo il loro passaggio. Rividi la mia corsa furiosa fuori dalla
Casa,
fuori da Volterra, fuori dal mondo, le mie urla rabbiose e indignate
per come
mi ero comportata con la mia famiglia, le mie lacrime furiose e copiose
che
avevo duramente trattenuto fino ad allora. La figura di Darko che mi
confortava
sembrava quella di un angelo, e il suo consiglio di andare a fare una
doccia
suonava come una dolce predica. I miei ricordi si bloccavano
lì, per poi
riprendere con la mia immagine sdraiata sul letto, con le cuffiette
nelle
orecchie, e il mio iPod in riproduzione continua su un'unica canzone
metal, il
volume al massimo. Il rombo della chitarra elettrica mi impediva di
pensare, e
quello era l'ultimo e unico ricordo piacevole.
Chiusi gli occhi e feci un altro respiro
profondo, ma questo era più simile ad un singhiozzo e non
fece altro che
agitarmi di più. Stavo per crollare di nuovo. Non
puoi. Devi controllarti. Era
facile da dire e difficile da fare, visto la troppa
intensità dei ricordi.
Poggiai i gomiti sulla scrivania prendendomi
il volto con le mani: a cosa mi ero ridotta per tornare a casa. Avevo
provocato
un dolore immenso alla mia famiglia, li avevo fatti disperare, li avevo
fatti
impazzire. E solo per uscire di qui. Non avevo mai sentito in vita mia
tanto
bisogno di libertà. L'unica cosa che mi consolava era che
ormai Edward aveva
detto a tutti il mio piano e la spiegazione del mio comportamento,
così da non
continuare a soffrire. Avrebbero saputo che quelle cose non le pensavo
sul serio
e si sarebbero rallegrati del fatto che ero sempre la stessa. Avrebbero
dimenticato la nostra ultima discussione.
Io però non riuscivo a dimenticare, e
non ci
sarei mai riuscita. Meglio così: il ricordo sarebbe stato la
punizione adeguata
alla mia stupidità, e in futuro mi avrebbe aiutato a non
fare cretinate. Dopo
l'incontro con la mia famiglia, mi ero imposta di continuare con il mio
piano
senza esitazione. Ormai era giunta l'ora di agire e scappare di qui.
Niente mi
avrebbe fermato dal tornare a casa: dopo quello che avevo fatto alla
mia
famiglia ero disposta a tutto. Una volta tornata a Forks, avrei
implorato il
loro perdono, anche se forse mi avevano già perdonato. Ma
era una cosa che
dovevo fare: era la mia coscienza che me lo comandava. Chiedere scusa.
E poi li
avrei riabbracciati tutti, nessuno escluso, e avrei ricominciato a
vivere la
mia vita, la mia vera vita, senza più sentirmi intrappolata
in un luogo che non
era mio.
Certo però, se avessi continuato a
piangere
ogni volta che ricordavo la sera precedente, non sarei andata da
nessuna parte.
Mi scappò una lacrima, e poi un'altra ancora. Me le asciugai
con stizza, mentre
un nuovo singhiozzo mi bloccava il respiro. Controllati
Nessie... diamine,
controllati! Hai passato una notte intera a sfogarti, adesso basta! Non
era
semplice sopraffare tutte quelle immagini che mi annebbiavano la mente.
La
mamma, Jake, il nonno, zia Rose, e tutti gli altri. Tutti che mi
guardavano
disperati e affranti. Tutti che mi accusavano involontariamente di quel
dolore.
Non dimenticherò mai lo sguardo vuoto e spento di Rosalie,
quello deluso e
amareggiato di Carlisle, quello di Bella variopinto di tutte le
emozioni che
stava provando, quello di Jacob sepolto dalla pazzia.
Poi vidi il volto di mio padre e mi calmai. Lo
sguardo duro, severo, penetrante, forse un po' preoccupato di Edward
ebbe un
effetto rincuorante su di me. Papà mi aveva aiutato, mi
aveva incoraggiata, e
adesso si aspettava qualcosa da me. Voleva poter essere orgoglioso di
sua
figlia, e voleva riaverla di nuovo con sé. Quell'unica
immagine mi diede forza,
la forza di andare avanti e di smetterla con le lacrime. Mio padre mi
aveva
dato fiducia e io non volevo deluderlo.
Alzai la testa riprendendo a respirare
più
regolarmente. Brava Nessie, così. Tirai
su con il naso e mi asciugai le
ultime lacrime con dorso della mano. Guardai il mio vacuo riflesso sul
monitor
del computer, e vidi che non c'era segno di pianto sul volto, fatta
eccezione
per gli occhi rossi. Quello può essere anche segno
di stanchezza, quindi fa
niente! Improvvisamente la porta si aprì, e io mi
voltai subito verso il
vampiro che era entrato.
Marcus era sorpreso di vedermi lì.
-Buongiorno
Nessie- disse un po' tentennando.
Ingoiai il groppo del pianto di qualche minuto
prima, e ricambiai il saluto. -Buongiorno Marcus- le lacrime non
avevano
corrotto il mio solito tono, fortunatamente.
Mi osservò con un sopracciglio inarcato
per
circa due secondi. -Che ci fai già qui?
-Questa notte non ho dormito molto, e
così
sono venuta prima- semplice e pura verità.
-Ah... beh...- sembrava spiazzato dalla mia
risposta -Hmm... mettiamoci a lavoro allora!- il suo tono si
alzò di qualche
ottava.
Marcus era strano: cercava di nascondere la
sua meraviglia con un entusiasmo che suonava falso. Me ne accorsi da
subito. Probabilmente
si trovava spiazzato di fronte alla mia reazione non troppo strana dopo
il
colloquio della scorsa serata. È ovvio che ne sia
già al corrente, come
tutti qui dentro d'altronde. Non mi scomposi per niente e
mantenni la mia
solita aria da guardia: io avevo ripudiato la mia famiglia e l'avevo
fatto
senza mostrare nessun cedimento, il mio comportamento dopo questo fatto
doveva
essere esattamente lo stesso di prima, come se non fosse successo
niente. Il
mio scopo era quello.
Marcus si diresse verso una delle sue librerie
e alzò una mano per aprire un'anta trasparente. Ma a
metà strada si bloccò e
lasciò cadere la mano lungo i fianchi, mentre muoveva
nervosamente la testa.
-Marcus? Tutto bene? C'è qualcosa che
non va?-
chiesi.
Il vampiro si voltò verso di me e il suo
sguardo mi stupì: era sospettoso e inquisitorio. Non l'avevo
mai visto così. Mi
sentii a disagio, come se mi avessero colta in fragrante. Tranquilla,
mantieni il controllo e non cedere.
-In effetti, qualcosa che non va c'è. Ma
non
spetta a me rispondere- e mi rigirò la domanda
-C'è qualcosa che non va,
Nessie?
Il suo tono era tranquillo, controllato,
moderato, ma si sentiva una leggera nota di ambiguità, e
questo mise in risalto
il suo lato più minaccioso da vampiro. Io ero paralizzata:
Marcus aveva capito
qualcosa. Era ovvio: il suo comportamento, il suo tono, il suo sguardo,
tutto
portava alla conclusione che sospettava qualcosa su di me. Sapeva che
la notte
precedente avevo incontrato la mia famiglia, e questo gli aveva fatto
scattare
qualche meccanismo in quella sua mente brillante.
O cavolo, e se avesse capito tutto? No,
assolutamente no. Oppure si? Non doveva essere: se
avesse capito che
stavo solo fingendo di essere una guardia modello, sarebbe stata la
fine.
L'avrebbe detto a Aro, e lui avrebbe rincominciato a sospettare di me,
come
faceva all'inizio, e a quel punto non avrei mai più potuto
mettere in atto il
mio piano. Marcus era intelligente e avrebbe potuto intuirlo benissimo,
ma era
anche uno dei tre Volturi e quindi pensava al bene del suo impero.
Quindi, non sapevo che dire. Feci la gnorri,
ma mi sentivo colpevole e avevo paura. -Non capisco...
-Ah no? Non capisci? Vediamo se riesco a darti
una mano... come mai questa notte non hai dormito molto?- giocava con
me come
un serpente gioca con il topo: già sa che vincerà
lui.
Sta avanzando... -Beh...
diciamo che ho avuto da fare.
Ma a Marcus non piacque questa versione dei
fatti. -Ieri notte non hai dormito perché non ne hai avuto
l'opportunità:
appena il sole è tramontato, sei tornata nella Casa e
passando per la sala
principale, ti sei imbattuta nella tua famiglia che parlava con Aro a
proposito
di una tua possibile uscita dalle guardie. Ma tu non volevi. Dico bene?
...sempre di più... Continuai
a non muovermi e a non parlare.
Marcus continuò, imperterrito. -Anzi,
non solo
non volevi tornare a casa tua, ma hai detto che hai fatto la tua scelta
e
intrapreso la tua strada, quella che ti sembra più giusta:
di rimanere con i
Volturi. Lo hai detto in faccia a tua madre che era disperata, lo hai
detto in
faccia al tuo ragazzo che era impazzito, e tuo padre te l'ha letto
nella mente.
Ti hanno creduto, se ne sono andati, e tu sei rimasta qui. Ma non
è vero niente
di tutto quello che hai detto: ti mancano e da morire e io lo so. Ieri
sera ero
nella biblioteca e ho sentito tutta la conversazione: il tono era
troppo alto.
Nonostante fossi in un'altra stanza, ho visto e sentito ugualmente i
legami che
avevi con loro ed erano molto forti, davvero molto potenti. Tu non vuoi
stare
con noi, tu vuoi tornare alla tua vera casa. Però ai Cullen
hai detto
esattamente il contrario. E il motivo? Tutto rientra nel tuo strano
progetto di
sembrare un'ottima guardia modello. Giustifica il tuo comportamento
negli
ultimi tempi, e quello della sera scorsa. Ho ragione, o no?
...ed è arrivata: la fine. Aveva
capito tutto, fatta eccezione per il piano. Inesorabilmente, era giunto
alla
verità.
Ma perché Marcus deve essere
così
intelligente! Tutto
quello che avevo faticosamente costruito
durante quel periodo, tutti i miei sforzi, tutti i miei silenzi
abbozzati,
tutto distrutto in meno di cinque minuti da un solo vampiro. Se solo
non si
fosse trovato in biblioteca durante l'incontro con i Cullen, non
avrebbe visto
i legami e avrebbe creduto al copione da me architettato. Questa
è sfiga. Il
mio respiro accelerò: sentivo la rabbia montare e
impossessarsi del mio corpo
in pochi secondi. E pensare che mancava poco... Ero
vicina al mio
obbiettivo, il piano stava per concludersi, mancava poco alla mia
libertà, ma
non ce l'avevo fatta. Mi ero fatta beccare. Distolsi lo sguardo da
Marcus e mi
morsi un labbro con tanta violenza da sentire il gusto ferroso del
sangue in
bocca.
Marcus si avvicinò alla scrivania e ci
si
appoggiò con le mani, in modo che si trovò di
fronte a me. -Ho ragione o no?-
ripeté con voce più forte, quasi volesse
costringermi ad ammettere la verità.
Certo che hai ragione! Hai sempre ragione! Continuavo
a non guardarlo negli occhi, ma ero così infuriata che
battei con forza un
pugno sulla scrivania, facendo sobbalzare tutto quello che c'era sopra.
-Dannazione!- urlai fuori di me.
Marcus non batté ciglio.
Continuò a fissarmi
senza proferire una parola. Sembrava un telefilm: il tavolo degli
interrogatori, il poliziotto che era finalmente giunto alla
verità, il
criminale con le spalle al muro. Purtroppo quel criminale ero io. Ero
così
vicino... troppo vicino! Di solito, poi, il criminale non
confessa mai il
suo reato, anche di fronte all'evidenza. E allo stesso tempo, il
poliziotto
esige sentire la confessione e quindi lo costringe a parlare.
-Allora?- da questo colloquio tra me e Marcus
potevano benissimo trarne la sceneggiatura per una puntata di CSI.
Alzai lo sguardo verso di lui. -Allora che
cosa!?! Hai capito tutto!! Di cosa hai bisogno? Di io che mi prostro di
fronte
alla tua immensa intelligenza!?!- ero scoppiata.
Lo fissai con lo sguardo ricco di rabbia. Lui
ricambiava impassibile. Non mi ero mai arrabbiata con Marcus in tutto
il tempo
che ero stata nella Casa. Era il mio maestro, e non avevo mai
incontrato una
persona più saggia e intelligente di lui. Ma in quel
momento, dopo tutta la
fatica che avevo fatto per ottenere la mia libertà, Marcus
si era rivelato come
l'unico ostacolo che mi impediva di andare avanti con il mio progetto,
e questo
mi faceva decisamente infuriare.
Il vampiro sospirò, poi
abbassò lo sguardo e
infine si allontanò dalla scrivania. -Perchè?
-Perchè cosa?
-Se ti manca così tanto la tua famiglia,
allora perché gli hai detto che volevi restare qui?
Perché non gli hai permesso
di farti uscire dalla Casa?- adesso il suo tono era tornato il solito.
Sbuffai, appoggiandomi allo schienale a
braccia conserte. -Certo! Io uscivo ed entravano i miei genitori e i
miei zii!
Bell'affare!
-E così hai mentito facendoli soffrire
infinitamente. Non hai pensato al dolore che gli stavi infliggendo?
-Cosa credi, che sia stato semplice dirgli
quelle cose in faccia? Tu non hai idea di quello che ho passato in quel
momento, di come mi sia sentita e di come mi senta tutt'ora. Non ne hai
idea!-
rimarcai, alzando la voce collerica.
-Ma tu vuoi tornare con loro, giusto?-
sembrava voler trovare una conclusione.
-Ovvio.
-E allora il tuo strano progetto di voler
diventare una prima guardia che centra?
Non ha proprio capito tutto. Cominciava
a vedere che gli mancava qualche pezzo. Marcus fissava me e allo stesso
tempo
ragionava con la sua mente millenaria. Sinceramente mi stavo godendo il
momento: il criminale sa che al poliziotto manca un'ultima fondamentale
prova
per incastrarlo e quindi sa che non hanno nessun motivo per trattenerlo
oltre.
-Beh se sei tanto intelligente puoi arrivarci
benissimo da solo- giocavo tanto per, consapevole che ormai ero stata
scoperta.
Tempo qualche altro minuto e anche Aro avrebbe saputo che era tutta una
farsa. Chissà
cosa mi farà allora... Evitai di pensarci.
Marcus iniziò a ragionare ad altra voce.
-Sono
settimane che ti comporti da perfetta guardia e non sono mai riuscito a
capirne
il motivo. Tu hai un carattere orgoglioso e raramente ti adegui alle
regole.
Quando hai iniziato a eseguire gli ordini di Aro, a indossare sempre il
mantello, a bere sangue umano, mi sono subito chiesto del
perché lo stessi
facendo. Non eri tu quella, e io lo so bene: ormai ti conosco
perfettamente!
Quel suo piccolo monologo mi colpì:
Marcus
aveva sempre dubitato di me. Fin dall'inizio non aveva mai creduto alla
mia
messinscena, e questo perché mi conosceva a fondo. Durante
le lezioni aveva
instaurato un meraviglioso rapporto allieva-maestro ed era l'unica
persona
(fatta eccezione per Darko) con cui stare all'interno della Casa era un
piacere. Gli avevo concesso di conoscermi e di capire il mio carattere.
Io mi
ero aperta con Marcus involontariamente. La mia rabbia
evaporò: se Marcus aveva
capito tutto, era solo colpa mia. Gli ho concesso troppo. Nel
mio piano
non avevo calcolato questo fattore: una piccola crepa che poteva
rischiare di
rovinare l'intera scultura. Mi sentii stupida e cretina per non averci
pensato,
ma con Marcus stavo troppo bene e ogni volta dovermi controllare per
evitare
eventuali conseguenze sarebbe stato troppo difficile. Non
esiste un piano
perfetto.
-Quindi era tutta una recita. Ma per quale
motivo?- Marcus continuò con i suoi ragionamenti, iniziando
a camminare avanti
e indietro per la stanza -Cosa hai ottenuto in questo modo? Ti sei solo
elevata
di grado. Tutti nella Casa ti considerano una guardia effettiva e mio
fratello
ti adora. A che pro...- ma poi si illuminò, si
fermò e si volse verso di me
puntandomi con l'indice -La fiducia di mio fratello. La fiducia di
tutta la
Casa. Nessuno che sospetti di te. E quindi poi... tu hai piano. Tu hai
un piano
per fuggire, non è vero?
Il suo sorriso era uguale a quello di un
matematico che dopo tanto calcolare capisce l'errore e arriva alla
soluzione
giusta. Sorrisi anch'io. -Alla fine capisci sempre tutto. Comunque si,
hai
ragione.
Sbalordito e allo stesso tempo soddisfatto,
andò a sedersi alla poltrona all'angolo. -Quando hai
architettato tutto questo?
Decisi di dirgli la verità, tanto ormai
mentire non serviva a niente. -Poco prima di iniziare a comportarmi da
guardia
modello. Non resistevo più qua dentro e l'aria della Casa mi
soffocava. Così mi
era venuta in mente un'idea, che con il tempo ho sviluppato e ne ho
creato un
piano geniale e perfetto. Papà ne è al corrente:
durante il colloquio glielo
l'ho mostrato e così ho potuto mantenere la mia copertura
senza rischiare di
distruggere il cuore della mia famiglia. Mi mancava poco: ero vicina
tanto così
alla vittoria, ma non avevo calcolato il fattore Marcus.
Rise. -Non pensavi che avessi capito tutto?
-No, decisamente no.
Distolse lo sguardo da me e lo posò
sulle sue
mani incrociate. Stava pensando. Sicuramente a come punirti
per aver
mentito. Non ero preoccupata, diciamo che mi ero arresa. La
colpa era la
mia, non mi ero accorta del mio errore ed ero andata avanti senza mai
guardarmi
indietro. Era giusto pagare per la mia superficialità.
Certo, questo
significava non respirare mai più la libertà:
addio casa mia, addio famiglia.
Chiusi gli occhi e mi concentrai sui ricordi di quell'ultima sera,
sebbene i
più brutti ma anche i più recenti. E quindi molto
probabilmente gli ultimi.
-Quanto tempo?
La domanda di Marcus mi fece tornare alla
normalità. -Come?
-Quanto tempo? Hai detto che ti mancava poco a
raggiungere la vittoria. Voglio sapere esattamente quant'è
questo poco.
Lo guardai strana: sembrava più deciso
che
mai. Che gliene importa di quanto tempo ci avrei messo? Ero
rimasta
allibita e risposi solo dopo un po'. -Beh, circa tre-quattro giorni.
Entro la
settimana contavo di ritornare a casa mia.
-Caspita, così poco?
-L'incontro con la mia famiglia mi ha fatto
comprendere che non posso aspettare oltre, che sarebbe troppo tardi.
Marcus tornò a fissare le sue mani:
ancora
pensieri. Non capivo proprio che cosa ci fosse così tanto da
pensare. Portami
da Aro e facciamola finita!
Poi alzò la testa e vidi nel suo sguardo
una
determinazione totalmente nuova, che non gli avevo mai visto prima.
-Ascoltami
bene. Ogni notte, alle 24 in punto, io, Aro e Caius ci riuniamo nella
Sala
principale per parlare dell'andamento della Casa e cose varie. In
particolare,
Aro vuole un resoconto dettagliato della nostra giornata, tanto per
essere
informato e per avere il controllo su tutto. Se mi presento alla
riunione di
questa notte, Aro leggerà di questo colloquio e
saprà che tu lo hai preso in
giro fin'ora. Allora, io posso evitare la riunione e anche la prossima,
ma non
oltre: Aro si potrebbe insospettire. 2 giorni, solo 2 giorni. Bastano?
Sgranai gli occhi. -2 giorni? Bastano!?! Ma
bastano per cosa?
-Per fuggire di qui. Il tuo piano! Hai detto o
no che ti mancava poco?- disse con ovvietà.
Rimasi a bocca aperta. -Aspetta, aspetta: tu
vuoi che io fugga!?
Mi guardò negli occhi. -Si.
Mi alzai di scatto, tanto ero sconvolta.
-Si!?! Ma come? Non dirai tutto ad Aro? Non andrai da lui ad avvertirlo
che
sono una bugiarda? Non mi consegnerai a lui? Non mi farai punire per
ciò che ho
fatto!?!
-No!- disse con tutto il suo sconcerto -Certo
che no, andiamo! Perché poi dovrei farlo?
-Perchè fin'ora ho mentito a tutti
facendovi
credere che volevo sul serio rimanere qui. E perché se
uscissi potrei essere un
pericolo per la casata dei Volturi, visto che durante tutto questo
tempo
qualche vostro segreto l'ho imparato!
-Fidati, non sei l'unica che si è finta
nostra
alleata e poi ci ha traditi- e fece un risata amara -E non sei neanche
l'unica
che conosce i nostri segreti e che si trova fuori dalla Casa. Quindi,
non sei assolutamente
un possibile pericolo per noi.
-Ma sono una Cullen!- ribattei più forte
-Questo mi rende un possibile pericolo, no?
-La tua famiglia non intende avere niente a
che fare con noi, fatta eccezione per il piccolo inconveniente della
tua
entrata in Casa, e noi abbiamo imparato che è meglio non
attaccare se non si è
sicuri di avere la vittoria in tasca. O meglio, questo l'ha imparato
Caius.
-Ma ma ma....- e ringhiai colma di rabbia.
Non era normale: Marcus si stava comportando
esattamente al contrario di come si doveva comportare un bravo capo. Io
ero un
rischio per il suo impero, e finché ne aveva la
possibilità doveva annientarmi.
Perché allora non lo faceva? È così
intelligente, non lo capisce che sta
sbagliando? Sei strana Nessie: Marcus non vuole ucciderti,
eppure tu non sei
contenta anzi sei arrabbiata. Era un controsenso, lo sapevo,
ma proprio non
capivo perché quel vampiro voleva salvarmi. Era contro
natura e contro ogni
logica.
-Che c'è che non va?- mi chiese Marcus
leggermente esasperato -Preferivi che ti portavo da Aro? Va bene, ti ci
porto
subito. Guarda è nei suoi alloggi, sei anche fortunata!
Respirai, cercando di mantenere la calma:
Marcus riusciva ad irritarti anche nelle situazioni più
spiacevoli. -Ma lo sai
almeno quello che stai facendo?
-Darti una mano a fuggire? Beh, credo di
sì
visto che ti ho appena detto che hai solo 2 giorni a disposizione prima
che Aro
scopra tutto!
Tornai a sedermi. -Marcus, tu vuoi aiutarmi a
fuggire. Lo sai a cosa vai incontro?
Rise. -Vorrei ricordarti che benché Aro
si
diverta a fare il capo, qui dentro conto qualcosa anch'io. E ti posso
assicurare che non corro alcun rischio!
-Ma è contro ogni logica. In quanto capo
dei
Volturi devi pensare al bene della casata, e non aiutare un traditrice
a
fuggire. Perché lo dovresti fare?
Quella domanda che mi frullava in testa lo
aveva colpito: si era subito adagiato sulla poltrona, quasi si fosse
appena
seduto dopo una lunga lotta con un suo pari. Sostenne il mio sguardo
solo per
un po', per poi abbassarlo insieme alla testa. Le mani incrociate si
sciolsero,
perché il tempo di ragionare ormai era finito. Ora
è tempo di spiegare.
Aspettai una risposta che non arrivò.
-Perchè
Marcus?- sussurrai.
Alzò di nuovo la testa e tornammo a
fissarci
negli occhi. Mi paralizzai quando riconobbi quel suo sguardo: vuoto,
triste,
perso nei suoi pensieri. Quello sguardo, come ormai sapevo bene, era
associato
solo ad una persona: Didyme. Adesso perché
è tornato a pensare a lei? Quell'uomo
mi stava dando troppi interrogativi ma io, a differenza sua, non
riuscivo a
rispondere neanche ad uno.
Il Volturo mi fissò ancora per un po',
poi si
alzò dalla poltrona e iniziò a vagare per la
stanza. -Sai quando ieri sera ero
nella biblioteca a studiare alcuni testi, ho sentito dei rumori, forti,
provenire
dalla sala principale. Non c'era nessuno lì con me: l'ultima
guardia era uscita
qualche minuto prima. Così, mi sono avvicinato alla porta e
i rumori sono ben
presto diventate voci. Ho riconosciuto tutta la famiglia: Bella,
Edward,
Carlisle, e anche il licantropo. Ho visto anche gli altri
benché non abbiano
parlato: grazie al mio potere sentivo che c'era un grande blocco di
persone
unite dallo stesso legame affettivo. Dovevano per forza esserci tutti i
membri
del clan Cullen, compresi gli alleati- fece una pausa ma non smise di
gironzolare -Quello stesso legame l'ho poi sentito in te, e quindi ho
subito
capito che stavi mentendo. Ma questo è un altro discorso...
quello che volevo
dire era che non avevo mai sentito un legame così forte in
tutta la mia esistenza
come quello che lega la vostra famiglia.
Quest'affermazione gonfiò un po' il mio
orgoglio. Siamo forti, lo so!
Marcus continuò, pacato e calmo come
sempre.
-Certo, l'avevo già vista la potenza del vostro legame 15
anni fa, e ancora
prima quando giunsero per la prima volta a Volterra i tuoi genitori.
Però
questa volta era diverso: c'era qualcosa che non andava, come se il
legame si
fosse indebolito, come se questa catena che vi legava si fosse
allentata un
po'. Ci arrivai poco dopo, quando tu hai ripudiato tua madre: alla
catena era
stato tolto un anello, cioè tu. Quando me ne sono reso
conto, mi sono sentito
strano, quasi colpevole, come se fossi stato io a separarti da quel
legame. Che
brutta sensazione.
Lo fissai, rendendomi conto solo allora che
quel vampiro era troppo buono per essere un Volturo. -Tu sei l'ultima
persona
che è responsabile della mia entrata. La colpa è
solo mia.
-La tua stupidità è la causa
principale,
questo è vero. Ma durante il nostro primo colloquio io non
ho detto assolutamente
niente. Non ho detto che per me era una brutta idea, e non ho neanche
detto che
era meglio lasciarvi andare via tutti e dimenticare l'episodio. Ho come
al
solito lasciato fare tutto ad Aro, che agisce sempre per la sua
insaziabile
brama di potere. Se invece avessi preso parola e avessi detto la mia,
forse
adesso tu non staresti qui: anche Caius non voleva che tu entrassi
nella Casa,
e Aro non avrebbe potuto fare molto contro noi due.
Scossi la testa. -Ti sbagli: sareste stati
ognuno con le proprie idee. Ricordi? Caius voleva uccidermi. Quindi
avrebbe
comunque vinto Aro.
-Forse hai ragione tu. Ma d'altronde ormai,
chi può dirlo?- e si azzittì, tornando ai suoi
dolci ricordi.
Riflettei un secondo: parlando parlando, non
eravamo arrivati a nessuna conclusione. Avevo ancora un interrogativo
che mi
frullava in testa. -In conclusione,- iniziai -tu mi stai aiutando
perché ti
seni un pochino in colpa di aver provocato questa diminuzione di
potenza del
legame che lega i Cullen. Ma non ha senso comunque: che ti importa del
nostro
legame? Dopotutto, siamo solo una famiglia unita, una grande famiglia
unita.
Marcus non parlò subito. -La
verità è un po'
diversa. Il senso di colpa centra solo minimamente. In
realtà quello che mi
spinge ad aiutarti è l'invidia, l'invidia del vostro legame.
Invidia? Stavo
per chiedergli che cosa centrasse
l'invidia, ma mi fermai. Nel suo vagabondare per la stanza, Marcus in
quel
momento si era fermato davanti alla parete dei quadri.
Indugiò solo un unico
dipinto: il ritratto di Didyme. Ne osservò i lineamenti del
volto, le labbra
carnose, i capelli neri come la pece, la profondità dello
sguardo. Era
adorante, estasiato, ma anche triste, rassegnato. Era costretto a
passare
l'eternità senza sua moglie, la donna che amava,
perché gliel'avevano portata
via, perché gliel'avevano uccisa. E l'unica cosa che gli
restava di lei era
quel ritratto e alcuni ricordi. Sentii gli occhi pizzicarmi: provavo
troppa
tristezza e pena per quell'uomo.
-Siete una famiglia unita, hai detto bene-
stavolta il suo tono aveva acquistato una nota malinconica molto forte
-Questa
unione crea il vostro legame così forte. Ma la causa di
questa potenza è
principalmente l'amore: nella vostra famiglia mi amate, vi aiutate a
vicenda, e
ognuno può contare sull'altro. Non sai quanto invidio tutto
questo. Ho sempre
voluto costruirmi una famiglia, anche quand'ero ancora umano: poter
passare
tutta la tua esistenza con le persone che amavi lo consideravo un
sogno. Un
sogno che ad un certo punto sembrava poter diventare
realtà...- si fermò un
attimo per prendere un bel respiro -Ti ho mai parlato di mia moglie?
Avevo la voce roca. -No, ma conosco la sua
storia: me l'ha raccontata Demetri.
Sorrise triste. -Già. Dimenticavo che
nella
Casa tutti sanno tutto- e allungò la mano verso il ritratto,
accarezzando
dolcemente il volto di Didyme -Quando l'ho incontrata ho pensato di
poter
costruire il sogno insieme a lei. Però volevamo allontanarci
dal clan: volevamo
crearne uno tutto nostro. Ma il destino era contro di noi- e
riabbassò la mano
-Non ci ha dato neanche l'opportunità di provarci: se
l'è portata via per
sempre. Da quel momento ho capito che il mio sogno non sarebbe mai
potuto
diventare realtà, che ormai senza lei non ne valeva
più la pena.
Singhiozzai. Non mi ero neanche accorta che le
lacrime erano uscite da sole.
Si voltò verso di me. -Ti invidio anche
per
questo, sai? Poter piangere, quanto l'ho desiderato.
Ancora un altro singhiozzo. Mi asciugai il
viso con una manica del mantello.
-E perciò,- tornò al suo
discorso -mi sono
rassegnato a questa esistenza misera, a capo di una fratellanza senza
amore, a
capo di impero senza valore, a capo di qualcosa di cui non me ne frega
niente.
Per invidia voglio aiutarti: tu hai fortuna di nascere in una grande
famiglia
unita, di crescere amata e con delle persone fantastiche. Lo avrei
voluto
anch'io, e per logica separarti da loro mi farebbe godere: non ce l'ho
anch'io,
ma non ce l'hai neanche tu. Ma non voglio che tu perda tutto questo,
non voglio
che il legame si spezzi. Non voglio che ti riduca come me, un essere
senza
scopo che passa le giornate abbandonato ai ricordi di momenti passati e
mai
futuri, che passa le giornate fissando una tela dipinta senz'anima.
È
bruttissimo, e il mio breve piacere non vale tutta la tua vita. Quindi,
ti do
una mano a scappare.
Continuai a piangere. Non riuscivo a parlare
per il groppo che avevo in gola e per le lacrime che mi sgorgavano
dagli occhi.
Però potevo muovermi: mi alzai dalla sedia e gli corsi
incontro, lanciandogli
le braccia al collo. Le lacrime continuarono a scendere e i singhiozzi
a
mozzarmi il respiro, ma non lasciai andare il mio maestro. In quel
momento era
l'unico modo che avevo per ringraziarlo di quello che stava per fare e
per
esprimergli tutto l'affetto che provavo per lui. Volevo anche
confortarlo un
po' dalla nota malinconica che aveva preso la discussione, ma forse non
ero
molto credibile in quello stato.
Marcus, di primo impatto, fu sorpreso di
vedere che mi ero lanciata addosso a lui abbracciandolo, e infatti
rimase
rigido e immobile come se non sapesse che fare. Poi sentii i suoi
muscoli
rilassarsi e il leggero suono della sua risata, e alla fine
ricambiò
l'abbraccio.
Nel frattempo i miei singhiozzi avevano
raggiunto livelli incredibili, e più che una ragazza che
piangeva sembravo un
foca che latrava. Marcus se ne preoccupò anche, pensando che
mi fosse presa una
qualche crisi emotiva.
-Su su... dai... tranquilla... respira. Brava,
così...- mi diceva per farmi calmare.
Iniziai a respirare a bocca aperta e molto
lentamente, sciogliendomi dall'abbraccio. Inspira, espira,
inspira, espira. Recuperato
il mio ritmo regolare, mi asciugai le ultime lacrime con il dorso della
mano.
Marcus mi porse un fazzoletto. -Prendi questo.
Sorrisi e lo afferrai: mi soffiai il naso e
finii di asciugarmi il viso e gli occhi. -Grazie davvero Marcus.
Alzò le spalle con un risata. -E che
vuoi che
sia! Per un fazzoletto!
-Non è per quello- mi spiegai -O meglio,
non è
solo per quello. Grazie per quello che hai detto. Grazie per quello che
stai
facendo.
Continuò a sorridermi. -Sul serio, non
è
niente.
-Per me invece è molto. Sei la persona
migliore che ho incontrato qui dentro. Sei giusto e intelligente:
meriteresti
tu di essere al posto di Aro.
-Te l'ho detto, non m'importa di comandare.
Non era quello il mio sogno.
Sentii di nuovo gli occhi pizzicarmi. E
no,
adesso basta! Deglutii tornando lucida. -E per quanto
riguarda la morte di
Didyme, mi dispiace tanto.
Abbassò lo sguardo per non mostrarmi i
suoi
occhi velati di tristezza. -Dispiacerti? E di cosa? Non è
certo colpa tua se
adesso lei...- ma non riuscì a continuare -Non eravamo
destinati a stare
insieme. Dei mostri ci hanno separato. L'unica cosa che rimpiango
è di non
essere stato ucciso io al posto suo: lei meritava di vivere, io
certamente no.
Strinsi i pugni, chiusi gli occhi e mi morsi
la lingua per non scoppiare in lacrime. Quest'ultima frase mi aveva
fatto
capire quanto era importante per lui Didyme, quanto l'amasse, e quanto
si
consideri una nullità senza di lei. Persone che sanno amare
così sono rare da
trovare e non meritano certamente una vita monotona e fatta di ricordi
come la
sua. Marcus soffriva ogni giorno che riusciva a vedere e gioiva
interiormente
alla probabilità di morire. La sua esistenza non valeva
niente. E pensare
che ha ridurlo così è stato Aro...
-Mi dispiace...- mormorai sempre ad occhi
chiusi.
Stavolta l'iniziativa fu la sua: mi
afferrò
per una spalla e mi avvicinò a se, circondandomi in un nuovo
abbraccio. -Te
l'ho detto, non è colpa. Tu non centri assolutamente niente.
Non hai capito Marcus: mi dispiace di tenerti
nascosta la verità. Appena
saputa la verità sulla morte di Didyme,
la prima cosa che volevo fare era raccontare tutto a Marcus: doveva
sapere la
verità riguardo sua moglie. Ma poi pensai alle conseguenze:
si sarebbe
scatenata subito una guerra tra Aro e Marcus.
Secondo Sulpicia, l'esito sarebbe stato che
Marcus avrebbe ucciso sia Aro sia lei, ma non aveva ragionato a pieno.
In
questa guerra civile, Aro avrà sicuramente delle guardie
schierate dalla sua
parte, a cominciare da Jane e Alec, mentre tutti i vampiri che si sono
sentiti
traditi dal proprio signore staranno con Marcus: scontro equivale a
sterminio
per entrambe le fazioni. Senza contare poi che Caius ambisce al potere
assoluto, e quale occasione migliore per averlo se durante la scontro
sanguinoso tra i suoi due soci? Non sarà più
Marcus con Aro, ma i tre Volturi
l'uno contro l'altro. E quindi, mi conviene trovarmi nel mezzo di una
terrificante guerra tra vampiri millenari assetati di vendetta e
potere?
Decisamente no.
Inoltre, quell'informazione sulla morte di
Didyme poteva essermi utile nel mio piano per fuggire di lì,
e fino ad allora
Marcus non poteva saperlo.
Rimasi avvinghiata nella stretta di Marcus,
cercando di sopprimere il mio senso di colpa grosso quanto una casa: si
era
ingrandito di molto dopo questa ultima discussione con il mio maestro.
In cuor
mio, sperai che quando Marcus scoprirà che gli ho tenuto
nascosto la verità, mi
perdoni nonostante non lo meriti. Lo sapevo, mi stavo comportando da
egoista e
mi sentivo terribilmente male per questo, ma se dovevo uscire da
lì qualche
sacrificio andava fatto.
Sospirai contro il petto di Marcus, mentre
liberai le mani dai pugni assassini e circondai il vampiro ai fianchi.
Volevo
piangere ma mi ordinai di non farlo. Mi dispiace davvero
Marcus... scusa...
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Questo capitolo non mi
piace neanche un po'.
Cioè, l'ho
scritto solo per spiegare xkè Marcus è uno dei
nostri
ma per il resto, non
mi piace per niente.
Senza contare che poi
secondo il mio piano originale
non doveva finire
così,
ma in un altro modo...
Comunque, spero che a voi
piaccia... =D
Comunicazione
di servizio!
Dal 1 al
6 marzo 2010
sono riccamente in
Sardegna per il camposcuola...
una settimana di
vacanza... *ç*
Quindi, prima di
partire,
posterò
sicuramente un nuovo capitolo...
Beh, credo di aver
detto tutto!
Adesso vado a divorare
i Baci Perugina che papà ha regalato a mamma! XD
Un bacione
Ciao!!
Civia
|
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Capitolo 39 *** 38. Il piano (parte I) ***
Com'è che
avevo detto??
"prima di partire
posterò sicuramente un nuovo capitolo..."
si si, mazza ci sono
riuscita, ve?? -.-'''
nn merito la vostra
fiducia... -.-
Scusatemi ragazzi,
ma la settimana prima
del camposcuola
è stata una
delle più stressanti di tutto l'anno scolastico!!
I prof si sono alleati
tra loro della serie
voi-partite-e-noi-no-quindi-vi-torturiamo-fino-alla-fine
e poi io sono una del
tipo faccio-la-valigia-il-giorno-prima-di-partire
....vi faccio solo
immaginare come andavo in giro per casa in quel periodo... -.-
In ogni caso,
è stato un camposcuola fantastico
e mi sono diverita
tantissimo!! =D
Certo, il tempo non
è stato dei migliori...
non faceva altro che
piovere!! è.é
Questo nn va per nnt
bn! u.u (<--- lamentele metereologiche fatte! =D)
NemoTheNameless: ciao!! come stai??
tutto bene?? =D il personaggio di Marcus non mi aveva mai
interessato durante la lettura dei romanzi della Meyer... insomma, se
ne stava sempre per i fatti suoi, non parlava, non fiatava, non diceva
e faceva niente! quindi, ero innocuo! XD quando poi ho
iniziato a pensare di scrivere un ciclo (poi ne sono venuti 2 -.-'') su
una possibile esperienza di Nessie tra i Volturi, sono andata in giro
sul web alla ricerca di qualke extra in + sui Volturi che mi potesse
essere utile per la storia, e infatti ho scoperto tutta la vicenda di
Dydime e l'ho subito inserita nella ff.... considerando quello che
è successo alla moglie, Marcus è passato da
xsonaggio innocuo a vittima delle circostanze, quindi doveva per forza
stare dalla parte di Nessie.... e se ti sembra strano che solo Darko
voglia aiutare Nessie, devi considerare il fatto che nella Casa i
Cullen non godano di molta popolarità, uindi forse la nostra
mezza vampira nn è molto amata... o almeno è
quello che ho pensato io! =D
Hale Lover: cia cia!! come va??
tuttapposto?? =D davvero detesti BD?? O.O qst mi è
nuova... xkè scontato?? di la verità, volevi
anche tu un bel po' di sangue ve?? *ç*
sinceramente ci sono rimasta male anch'io e mia madre che non
c'è stato neanche un morto (a parte Irina, ma neanche la
conoscevo quindis ti cavoli -.-).... io speravo in una Bella morta
crudelmente..!! odio quella donna! =D però poi mi
sono messa nei panni della Meyer e ho capito che ragionamento deve aver
fatto... *me nei panni della Meyer* avanti, facciamo finire la saga con
tante lacrime e sangue!! *ç* però,
dalla e-mail delle fans che mi minacciano di uccidermi se non faccio un
bel felice e contenti, credo che ci ripenserò...*me torna me
stessa* ed ecco come è nato BD!! =D
LeahXDarko?? mah, strano xò intrigante!! XDXD
scrivici una ff tragica e passionale... tipo che Darko va a vivere dai
Cullen perchè Jane è stata uccisa durante un
combattimento con dei neonati, e durante il soggiorno conosce Leah e li
sboccia l'amore... *.* carini!! XDXD allora, per
finire... il finale della ff.... "the winner is.." ....bomba
atomica su Volterra!!! O.O ....sei libera di nn
crederci...!!! XDXDXDXD
Lady_Queen: salve!! come stai??
tutt'apposto?? =D e non ho possibile!! ti faccio commuovere
anche se dico "ah!" ....ti sei commossa?? ti sei commossa, vero???
tieni, soffiati il naso... *me ti porge un fazzoletto* XDXDXD
ti risponde semplicemente: NO! obiettivamente, la
figlia naturale di Bella poteva uscire fuori normale??!!?
certo, per 50% è anche figlia di Edward, ma dal
padre ha ripreso ben poco a causa della sfortuna ereditata dalla madre,
quindi.... u.u povera Nessie...da una parte non è mica colpa
sua... u.u e cmq, se mi assicuri che il capitolo ti
è piaciuto allora sono contenta!! =D .....AH!! UNA
LACRIMA!!! la vedo, scende mentre leggi la ff!! ah, beccata di nuovo!!!
XDXDXD
noe_princi89: ehi, ciao!! come
va?? tutto bene??? =D oi gli esami?? come sono andati?? o li
devi fare ancora??? cmq, io x non sapere né leggere
né scrivere, ti auguro lo stesso in bocca al lupo! =D
Marcus è un geniaccio!! XD meglio di
Scherlock Holmes (<--- si scrive così, vero?? o.O) ti
risolve tutti i misteri del mondo in circa due secondi.... te lo
immagini Marcus vestito da investigatore, con il cappellino e la lente
d'ingrandimento, protagonista di una serie televisiva polizzesca del
tipo "CSI con i vampiri" .....XDXDXD anche se come battuta
era triste -.-''' bella la neve, tanto tanto!! *.* come mai
la odi?? ç.ç tanto bella....
LadyEl: ciao!! come va?? tutto bene??
=D prima di tutto, sia la storia su Nessie che quella su
Marcus mi stuzzicano parecchio... finito di scrivere la ff (tanto manca
poco) ti prometto che le leggerò.... magari tra 30 anni, ma
le leggerò.... XDXD si, la neve a Roma non
è una cosa che capita tutti i giorni... è stato
fantastico e oserei dire anche magico!!! forse io e mie amici abbiamo
anche esagerato un pokino, visto che appena usciti da scuola siamo
tornati subito a casa, ci siamo messi i doposci (e un mio amico anke i
pantaloni della tuta da neve) e siamo andati tutti quanti in giro per
Roma come dei cretini... però ci siamo tipo troppo
divertiti!!! XDXD
Paretta: salve?? come stai??
ttt'apposto?? =D daje Marcus!!! uno di noi, Marcus uno di noi, uno di
noi, Marcus uno di noi!!! scs, mè partito il coro... effetto
post-camposcuola (tutto il tempo sul pulman a canta... bei momenti...
ç.ç) e poi è ovvio che
Marcus cia stile, è vestito da Dolce&Gabbana!!
XDXD certo però quando veste casual, se
no i completi eleganti sono Armani.... intimo però
è di Cavalli.... voi mette, uno che era amico de Dante
Alighieri merita il meglio! u.u mentre Eddy, essendo coattone
un pokino truzzo, veste la tuta del Liverpool, doppio taglio, pantaloni
sotto er culo, canotta smanicata, Carrera anche d'inverno, e musica
houze nell'iPod.... XDXDXDXD oddio quanto me la sto a taja!!! ma te li
immagini!??!! XDXDXD
Dreamerchan: cia cia!!! tutto bene?? come
stai?? =D beh Nessie soffre, un pokino doveva pur soffrire
no?? XD e poi si hai ragione, qualunque cosa è utile se
usata contro Aro... quindi meglio mantenere il segreto... allora in
Sardegna sono stata ad Alghero, Nuoro, Sassari, Castelsardo, le Grotte
di Nettuno, Porto Cervo, e poi Olbia ma solo per prendere il
traghetto... li conosci qst posti?? sei della Sardegna?? sono
contenta che almeno a voi il capitolo sia piaciuto... speriamo anche
questo che... mmm... non mi convince poi tanto... =D
Lallix__: ciao!!
tutt'apposto??? come va?? =D eh già, purtroppo
siamo arrivati alla fine... certo mancano ancora 2 capitoli,
però stiamo sulla buona strada.... l'idea del continuo mi
stuzzica, ma sinceramente prima devo prendermi una pausa... poi
potrebbe andare essere... ki lo sa....!! XDXD parlando di
morte, alziamo sempre le corna in aria.... nn si sa mai... -.-''
cmq x quanto riguarda il fatto che Nessie è
rimasta ben muta sulla questione Dydime, l'ha fatto solo
perchè un'informazione del genere può essere
usata per ricattare Aro, e vedrai che di ricatti ce ne sarà
bisogno.... magari nella prossima puntata.... =D=P PS: mi ti
immaggino davanti al computer, ke fino alla fine "ora glielo dice" e
poi alla fine, ci sei rimasta malissimo!! -.-''' sorry! =)
_alice cullenzina_: sa-salve!! come va?? tutto
ben?? =D daje, n'altra romana!! che bello incontra romani su
internet... te se riempie popo er core de gioia immensa... (e ke bello
scrive e parla in romanesco!! XDXD) già, un
peccato per la neve, ma sai com'è, le cose belle durano
poco....-.-?? nn kiedermi da dove l'ho presa
perchè nn lo so neanch'io.... ^^'' mmmm con ki ho
festeggiato san Valentino?? beh, la mattina ho dormito fino a tardi
come al solito, il pomeriggio sono stata con Edward e la sera con
Jacob... così li ho accontentati ttt e 2...
ù.ù .... XDXDXD w i single!! meglio
soli che male accoppiati!!! XDXD
MimiMiaotwilight4e: cia cia!! tutto
bene?? come va?? =D ok, aggiungiamo Marcus nella
lista "vampiri, nostri amici!" .... mmmm, ma non è che
così ne salviamo un po' troppi??? o.O sai com'è
poi, se c'è poca legna il falò non viene....
vogliamo rischiare di non farci un bel balletto sulla spiaggia?? e su
dai!! XDXDXD vbb, l'importante è che il capitolo
sia piaciuto a voi... in fin dei conti, io conto ben poco... ki sono
effettivamente?? nessuno, una tizia qualunque che scrive e che vi rompe
ogni volta con i suoi ritardi... XDXDXD daje, -2 e Nessie
torna dai Cullen (e la ff finisce...) !!! yeah!!! beh, la
verità a Marcus andrebbe detta, certo con un po' di calma,
davanti la presenza di uno psicologo, mentre lui è legato
con una camicia di forza.... e slegarlo in un'arena tipo Colosseo con
Aro davanti che scappa... mentre tutt noi altri ci godiamo lo
spettacolo, comodi comodi sugli spalti, sorseggiando un drink.... XDXD
PS: un'altra ff no, ma qualcos'altro si.... =D
Violet Girl: ciao!! come va?? tutto bene??
=D nah, Nessie terrà ancora la bocca chiusa ancora
per una puntata... poi parlerà, certo non nel senso che dici
tu... insomma, Nessie se non parla ce l'ha una motivazione.... -.-'''
ti sto complicando le idee....lascia stare quello che ho appena detto
.... ti conviene... -.-''' XD
Lulu Cullen: salve!! tutt'apposto?? come
stai?? =D la dolcezza di Marcus... mmm, non avevo
pensato a questo punto di vista del capitolo... mmmm... forse
così il capitolo non è poi tanto male.... uao!!
brava mi hai fatto riscoprire il mio capitolo!! complimenti!! =D *me
applaude e si inchina* vedi se riesci anche con questo... lo
so, sono una strana!! -.-'' beh, Marcus potrebbe uccidere
anche Aro oltre Sulpicia... magari anche Jane... sai, non guasterebbe
mica... XDXDXD
Makenna3: sa-salve!! come va?? tutto
bene?? =D eh già, ricco camposcuola...
fantastico!! *.* come mai voi nnt??? ma tranqui, non disperare, neanche
noi all'inizio dovevamo partire, poi invece il nostro prof di ed.
fisica ci ha accompagnati... OLE!! quindi, la speranza
è l'ultima a morire...!! =D e cmq, spero che il
capitolo ti piaccia... neanke questo è uno dei miei
preferiti.... -.-'''
ale04_94: ciao!! come stai??
ttt'apposto?? =D ti ringrazio per i complimenti sul
capitolo.... effettivamente, avevo fatto un capitolo a parte proprio
per quel motivo, far capire le ragioni di Marcus.... però,
alla fine nn è piciuto com'è venuto fuori... ma
alla fine l'importante è che sia piciuto a voi... il parere
conta poco, in fondo.... XD cavolo teso, me disp, non t'ho
kiamato quando dovevamo parti... e ke me so dimenticata de portamme na
valigia in più pe mettetece dentro... sorry! se vuoi, ti ho
una delle cartoline che ho comprato... =D XDXD
Kiky_Cullen96: cia cia?? come va?? tutto
bene?? =D come al solito, me si inchina ai tuoi piedi per i
tuoi complimenti.... sono così tanti e belli che mi viene da
piangere.... ç.ç eh, che vita sarebbe
senza me e Nessie?? una vita migliore! XD no sul serio, se senti sul
serio la mancanza ti mando una foto con l'autografo.... XDXDXDXD
davvero, tutto quest'affetto da parte vostra è fantastico...
grazie... per quanto riguarda Marcus, non è ancora
tempo di conoscere la verità per lui... insomma, non
è poi detto che la scopra... -.-''' ma ke sto dicendo?? ti
sto solo confondendo le idee, quindi lascia perdere!! =D
redbloodgirl: ciao!! sono contenta che la
mia storia ti sia piaciuta con lo scorrere dei capitoli... e inoltre ti
faccio i complimenti e ti ringrazio dal profondo del cuore anche solo
per aver letto la mia ff... grazie! =D e sono anche contenta
di essere riuscita a trasmettere proprio come volevo l'ambiente della
casa... tetro, cupo, terrificante! XDXDXD spero che il nuovo
capitolo ti piaccia come i precedenti...!! =D
TNMEBDMS: ciao!! da quanto
tempo!!! =D come stai??? ma certo che mi ricordo di te?? come farei a
dimenticare quella ke è nata sempre il 7 luglio??? XDXDXD
stai tranquilla!! se non riesci a recensire, non ti devi
preoccupare!! sei stra-super-iper-perdonata!! e se davvero
non riesci a postare per il tempo, lascia stare!! tranquilla non mi
offendo!! ankio sono mesi ke non recensisco una storia, quindi... per
cui, evita di farti beccare da tua cugina per colpa mia... XDXDXD la
cosa che davvero mi fa piacere è sapere che tieni ancora
alla storia e ke non hai smesso di leggerla... questo si ke
è importante per me!! mi fa davvero capire quanto voi ci
teniate alla roba che scrivo, e secondo me è anke troppo!!
^^ e per concludere, sono ancora più contenta che
la storia continui a piacerti...!! =D
Nessie_Carlie_4Ever: ciao!! è
un piacere conoscerti!! =D sono davvero contenta che tu abbia deciso di
leggere la mia ff, e sono ancora più contenta sapendo che ti
è anche piaciuta!! =D davvero sembro simpatica???
beh, se lo dici tu allora ci posso pure credere!! XDXD certo
adesso devo aggiungerla tra le mie qualità... fammi prendere
il mio curriculum... XD beh, le mie lamentele metereologiche
sono proprio un marchio di fabbrica... quando non sai riconscermi,
kiedimi del tempo e capirai che sono proprio io!! =D =P
MorriganJo: ciao!! beh, ke dirti se non
grazie??? ti sei letto la ff e nel frattempo commentavi... anke i
primissimi capitoli... davvero, grazie!! =D e ti ringrazio
anche per i complimenti, davvero.... =D PS: x
quanto riguarda quella cosa su Amanda, beh ci ho pensato ankio ke era
un controsenso, ma x il bene della storia ho chiuso un occhio! =P
PPS: w ballando con le stelle!!! XD
Allora, ci stiamo
avvicinando al momento clou della storia...
Siamo pronti?? E
andiamo!!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
38.
Il piano (parte I)
Due
giorni. Marcus mi aveva dato due giorni di tempo: non
uno di più, non uno di meno. E del resto, ci erano voluti
giusto due giorni per
organizzare il mio piano.
Era
l'ultimo giorno che avevo a disposizione: quella
notte Marcus avrebbe dovuto per forza partecipare alla riunione
notturna con i
suoi soci, e allora Aro avrebbe saputo tutto sul mio piano per fuggire
dalla
Casa. Ma non ero preoccupata e neanche ansiosa: ero pronta a
conquistarmi la
mia libertà.
La
possibilità di fallire non era alta, ma neanche bassa:
tutto dipendeva dalla mia attitudine al comando, dalla mia
abilità nella
retorica, e soprattutto dalla mia fortuna. Allora stiamo
freschi! Anche
se fino a quel giorno la dea bendata era stata dalla mia parte, e a
quanto ne
sapevo continuava a patteggiare per me: infatti quella mattina mi era
arrivata
proprio la notizia che aspettavo.
Mi
trovavo in giro per Volterra insieme a Demetri, Felix,
e altri due vampiri che non conoscevo molto. Di solito non li
frequentavo mai,
fatta eccezione dentro la Casa, ma dovevo stare con Demetri nel caso
avesse
chiamato Heidi (in quel periodo, si erano rimessi insieme): era stata
inviata
alla ricerca di una comitiva di turisti. Ma Heidi non sapeva che non
l'avrebbe
trovati: Marcus, mio complice, l'aveva mandata nel paesino toscano meno
frequentato da visitatori, dicendole che nelle altre città
avevano già
attaccato più d'una comitiva, e continuare avrebbe provocato
dei sospetti tra
gli umani. Di fatto, verso le undici, Heidi chiamò Demetri e
gli disse che
sarebbe tornata nel pomeriggio, a mani vuote.
E
fu così che mi trovai verso le tre e mezza del
pomeriggio nella sala principale, gremita di tutte le guardie dei
Volturi, che
attendevano inutilmente il loro pasto. Della notizia lo sapevamo solo
io,
Demetri, Felix, ovviamente Heidi, quegli altri due di prima, e Aro:
dopo la
telefonata di Heidi eravamo andati subito ad avvertirlo. Ovviamente si
era
infuriato e aveva iniziato a parlare a voce alta e urlare come un
matto. Uno
spettacolo che non si vede tutti i giorni! Le guardie erano
rimaste
sbalordite di fronte allo strano comportamento del loro signore, tranne
io e
Felix che stavamo per scoppiare a ridere. Però in quel
momento nella sala
numero 1 c'era anche Sulpicia, che prese in mano la situazione
imprecando
contro il marito per la sua stupidità e congedandoci con la
promessa di non
dire a nessuno della telefonata di Heidi.
Oltre
all'intero corpo di guardia, erano presenti anche
Aro e Caius, seduti sui troni, e le loro mogli alle spalle, Sulpicia e
Athenodora. Quest'ultima era la prima volta che la vedevo: viso ovale,
occhi
piccoli e rossicci, labbra minute, voluminosi capelli biondo platino,
minuta e
smilza, non doveva essere più alta di un metro e sessanta.
Sembrava fatta di
porcellana, ma allo stesso tempo aveva un'aria da serial killer
maniaca: in
poche parole, la moglie di Caius era la bambola assassina dell'omonimo
film. Non
credo che lo vedrò mai...!
Però,
non mi soffermai molto su Athenodora, piuttosto era
interessante osservare l'espressione di Aro: testa appoggiata sul
pugno, aveva
lo sguardo fisso a terra, con la mente persa nei suoi pensieri.
Sorrisi: era
preoccupato. E faceva bene ad esserlo: dentro quell'enorme sala
circolare
c'erano più di 30 vampiri assetati di sangue che da
più di un mese non si
nutrivano. La mancanza di comitive nelle zone confinanti a Volterra era
dovuta
al fatto che proprio in quelle zone era stata registrata un'alta
frequenza di
inspiegabili scomparse di turisti. Questo perché secondo le
leggi dei Volturi
colpire la popolazione italiana non era cosa da farsi, in quanto
bisognava
proteggere il paese nel quale viveva la casata, e anche i suoi
abitanti.
Intoccabili erano inoltre gli umani che popolavano Volterra: Aro ci
teneva
particolarmente.
Ma
ai vampiri poco importava delle tradizioni dei
Volturi: gli umani sono solo cibo e loro hanno fame. Tenerli a bada era
una
passeggiata quando c'era ancora Chelsea, ma dopo la sua morte era
capitato che
alcuni si fossero “lamentati”, come già
mi aveva detto Felix, e Aro si era
subito impegnato a reprimere queste “lamentele”.
Secondo il racconto di Marcus,
all'inizio aveva usato la forza, punendoli con il potere di Jane (la
quale,
ovviamente, era un cagnolino ammaestrato completamente ai suoi ordini),
ma poi
si era reso conto che questo non aveva fatto altro che montare la loro
rabbia
sempre di più, creando nuovi scompigli anche pubblici. E
allora Aro cambiò
sistema: su questo punto Marcus, però, fu molto
frammentario, in quanto il
progetto che il Volturo aveva riservato a queste guardie era riservato
persino
a lui e Caius. L'unica cosa certa era che i lamentati ritornarono ad
essere
normali guardie devote ai loro Signori, e che le proteste diventarono
solo
chiacchiere sparse nei corridoi.
Secondo
me centrava qualcosa il potere di Clarissa:
usandolo, Aro faceva dimenticare il motivo della lamentela e quindi
“accontentando” il vampiro solo in apparenza. Ma
secondo Marcus non poteva
essere, perché altrimenti i vampiri non avrebbero dovuto
avere nessun tipo di
ricordi in merito, e invece si ricordavano perfettamente di aver fatto
lamentele su questo o su quell'altro: il potere di Clarissa
è molto forte e
quando agisce su un episodio in particolare, lo cancella
definitivamente e
completamente. E inoltre, tanto per complicare le cose, le guardie non
sapevano
dire come Aro le abbia “accontentate”. In
ogni caso, è qualcosa di sinistro.
Ma
qualunque cosa fosse, Aro poteva usarla su pochi
elementi e non su tutto il corpo di guardia: quando Heidi sarebbe
tornata a
mani vuote, si sarebbe scatenato il caos e non sarebbe stato facile
placarlo.
Questo
Aro lo sapeva: la sua espressione lo tradiva. Tranquillo
Aro, non sforzarti a pensare: niente di quello c'è nella tua
piccola testolina
stratega potrà impedirmi di avere successo. Credevo
molto nelle mie
possibilità: la situazione me lo permetteva.
Dovevo
solo aspettare il momento migliore per agire.
Quindi, con le braccia incrociate e l'espressione più
rilassata del mondo, ero
appoggiata al muro, in attesa. Con me, Demetri e Felix, che invece
erano
alquanto preoccupati e agitati: sapevano come me che da lì a
poco sarebbe
successo un finimondo, e allo stesso tempo era affamati da morire. I
loro occhi
erano due pozzi neri come l'oblio, e lo stesso per le iridi degli altri
vampiri. Lamentele ce ne sarebbero state di sicuro. E né
poche né pacifiche. Bene
bene...
-Non
ce la faccio più!- borbottava Felix, decisamente
nervoso -Un altro minuto passato in questa insopportabile attesa e vi
giuro che
scoppio!
-Piantala
Felix- sibilò a denti stretti Demetri,
appoggiato al muro affianco a me -Il tuo comportamento mi da sui nervi.
E
smettila di camminare avanti e indietro come un matto! Tanto non
risolvi nulla!
-Sempre
meglio di stare immobile come te a non fare
niente per l'eternità!- il tono cominciò ad
alzarsi leggermente.
-Non
è colpa mia se so mantenere la calma, a differenza
tua che non sai stare fermo un attimo!
-Ragazzi,
chiudete il becco- dissi fermamente -Non
vorrete mica dare spettacolo, no? Abbassate la voce e fate finta di
niente. Non
è il momento di discutere- non è ancora
il momento di discutere...
-Per
te è facile fare finta di niente. Non hai una voglia
matta di sangue da non so quanto tempo, che non sai come soddisfare
visto che
Heidi tornerà senza neanche un piccolo misero umano- disse
Felix sussurrandomelo
in faccia decisamente fuori di se.
-Già,
ma ho sete anch'io di sangue- le bugie hanno le
gambe corte! -E voglio proprio vedere cosa farà
il nostro Signore Aro per
nutrire il suo corpo di guardia- poi mi rivolsi a Demetri -Tra quanto
arriva Heidi?
-Dovrebbe
essere già in città. L'ho chiamata dieci minuti
fa e stava per oltrepassare le mura.
-Bene.
Aspettiamo.
Felix
sbuffò e si appoggiò anche lui al muro.
Ero
contenta della reazione di Felix e Demetri: entrambi
erano irascibili e bastava una parola ad accendere la miccia,
provocando
un'esplosione di nervosismo assoluto. Sicuramente loro
sarebbero stati con
me... Osservai i vampiri della sala: la maggior parte di
loro mi avrebbero
sicuramente appoggiato, ma temevo che quella piccola parte fedele ad
Aro
potesse essermi d'intralcio. Mi soffermai su Jane e compagnia bella:
avevano
anche loro le iridi nere e il nervosismo dipinto in volto provocati
dalla sete,
ma non mi avrebbero mai appoggiato. Per un istante lo sguardo di Darko
(il
quale stava vicino a Jane) incrociò il mio. Ci fissammo per
un secondo, poi
sbatté le palpebre e distolse lo sguardo. Era un gesto
d'intesa: Darko sapeva
tutto, del piano, di Marcus, del fallimento di Heidi. Non mi serviva il
suo
aiuto, ma mi aveva garantito che era disposto a darmelo se ne avessi
avuto
bisogno. Non so come avrei fatto senza di lui...
Posai
di nuovo lo sguardo sui troni, e questa volta li
vidi tutti pieni: era arrivato anche Marcus. Anche con lui ci fu un
gesto
d'intesa, sebbene nel suo sguardo lessi ansia. Quando gli avevo
descritto il
mio piano, aveva avuto la stessa reazione di mio padre, soltanto che
lui si era
messo ad urlare. Alla fine però, aveva anche lui
acconsentito nonostante i suoi
dubbi. Speriamo che mi perdoni quando saprà la
verità...
Proprio
in quel momento la porta principale si aprì ed
entrò Heidi. Ovviamente, da sola.
Lo
stupore e lo sconcerto comune furono evidenti: persino
Caius e Athenodora lo erano; Marcus fingeva soltanto. Si alzarono
mormorii
sorpresi e ringhi di rabbia, tutti rivolti contro Heidi. La quale,
senza
scomporsi minimamente, si fece largo tra la folla dirigendosi verso
Aro. Quando
gli fu davanti, si inginocchiò in segno di rispetto e poi
aspettò il permesso
del Volturo di parlare. Quindi l'attenzione generale si
spostò da Heidi a Aro.
Il
Volturo attese il silenzio della sala e poi si alzò.
-Ebbene?- disse soltanto.
-Mio
Signore,- iniziò Heidi -la spedizione alla quale mi
avete inviato non è andata a buon fine.
-Questo
lo vedo- cercava di sembrare irritato -Ma quello
che voglio sapere è perché non è
andata a buon fine?
-I
turisti scarseggiano ultimamente, e la zona dove sono
stata inviata ne era priva.
Aro
meditò un po'. -Marcus,- e si mosse verso il fratello
-hai scelto tu la zona dove era meglio cacciare. Sapevi che il luogo da
te
designato non contava sul turismo come fonte di guadagno?
Aro
era furbo: cercava di sviare la colpa, e quindi l'ira
generale, sul fratello. Vigliacco.
Ma
Marcus continuò con la sua farsa. -Assolutamente no,
fratello mio- disse con tutto il suo stupore -E comunque la mia ricerca
è stata
basata sulla frequenza dei nostri attacchi. Mi hai detto tu di trovare
una zona
in cui non avessimo cacciato già un paio di volte, e io
così ho fatto.
Ovviamente, se non ci avevamo mai cacciato una motivazione ci doveva
pur
essere...
Nuovi
mormorii. Marcus gli aveva risposto per le rime, e
Aro cominciava a perdere colpi.
Certo
però, non lo fece vedere: -Bene- mormorò e se ne
tornò a sedere sul suo trono, impassibile. Poi non disse e
non fece niente.
E
che può fare? Non lo sa neanche lui! Le voci e
mormorii si fecero più alte e rumorose quando i vampiri
videro la reazione del
Volturo. Anche Felix e Demetri iniziarono a parlottare tra loro,
contrariati
dall'incapacità di fare qualcosa del loro Signore. Ci
raggiunse anche Heidi,
aggiungendo nuovi pareri velenosi.
Io
non dissi niente. Continuavo a starmene appoggiata al
muro con le braccia conserte. Però sorridevo. Mi godevo lo
spettacolo che si
stava materializzando sotto i miei occhi: l'occasione perfetta per
scatenare
una rivolta. Perché era quello il mio piano: fare in modo
che l'intero corpo di
guardia si ribellasse al suo padrone e scatenasse il caos. Questo
sarebbe
successo da lì a pochi minuti, ma per fare una rivolta ci
voleva qualcuno a
capo. Qualcuno che sapesse parlare alla folla, qualcuno che sapesse
coinvolgere
gli altri nelle proprie idee, qualcuno che non avesse paura di mettersi
al
comando, qualcuno che rappresentasse la massa, qualcuno di cui tutti si
fidassero,
qualcuno che fosse del popolo. E quel qualcuno ero io.
Sinceramente,
non ti ci vedo a capo di una rivolta di
vampiri assetati. Ma era l'unico modo per fuggire: Aro per
placare la
sommossa avrebbe dovuto per forza eliminarmi, in modo tale che i
vampiri non
avessero più una guida. L'unico tallone di Achille, era il
significato della
parola “eliminarmi”: o mi avrebbe cacciato dalla
Casa, il mio obbiettivo,
oppure mi avrebbe ucciso. Ecco, il mio piano era in bilico su questo
piccolo
particolare. Senza contare poi le probabilità che avevo nel
fallire a mettermi
a capo di una rivolta. Non male, eh? In poche
parole, la mia libertà era
ancora in palio, e io giocavo per vincere.
-Quindi,
mio Signore?- disse a voce alta una vampira
delle prime file.
Aro
fece lo gnorri. -Quindi che cosa, Diana?
-Heidi
è tornata senza umani. Di cosa ci nutriamo
adesso?- diversi mormorii di assenso accompagnarono il suo tono truce.
Lo
sguardo del Volturo la incenerì: aveva osato troppo.
Diana abbassò lo sguardo: era pur sempre il suo Signore. Poi
osservò anche gli
altri vampiri, con la stessa espressione, ma non tutti piegarono la
testa. Non
tutti erano soldatini senza cervello. Non tutti si facevano comandare
facilmente. C'erano alcuni che non l'avrebbero fatto, non in quel
momento. Così,
bravi... perfetto...
Aro
cominciò ad agitarsi, nonostante cercasse di non
farlo vedere. -Niente. Decisamente niente visto che Heidi non ha
trovato una
comitiva. Niente! Ti va bene come risposta?
Silenzio.
I vampiri che avevano abbassato la testa la rialzarono,
quasi in segno di sfida. Aro si dimostrava furente, ma lo faceva solo
perché
non aveva un piano e aveva paura. Paura di quello che poteva succedere.
Invece
erano le guardie quelle che erano davvero furenti,
quelle che erano incavolate perché avevano sete e neanche
una goccia di sangue
da bere, quelle che erano arrabbiate perché il loro Signore
non sapeva che
fare. Perché il loro Signore era un incapace. Questi erano
principalmente i
pensieri che offuscano le menti dei vampiri presenti nella sala. Questi
erano
principalmente i pensieri che provocavano rabbia, potenziata
dall'irascibilità
causata dalla sete. Aro ha paura e fa bene.
-Che
significa niente?- disse un vampiro, con un tono
poco amichevole e soprattutto poco rispettoso.
-Significa
che il pranzo è rimandato- la voce di Aro
acquistò potenza e rabbia.
-A
quando?- urlò un altro vampiro in fondo alla sala.
-Ad
una data indeterminata, va bene!?! E adesso sparite!!
Tornate alle vostre occupazioni!
Quell'ultimo
urlo di Aro fu la scintilla che scatenò
tutto.
I
vampiri non si mossero: restarono ai loro posti,
parlando a voce alta tra loro e imprecando contro Aro. Ci urlava da una
parte,
chi urlava dall'altra, era tutto un casino. Felix, Demetri e Heidi si
scatenarono subito, urlando che era un'ingiustizia e
un'assurdità. Si era
creato il caos, un putiferio, e io ero felice come non mai. Questo
è il
giorno più bello di tutta la mia vita!
Aro
si era alzato in piedi, con l'aria del sovrano
offeso, ma nessuno ormai gli badava più. Caius e Athenodora
si guardavano in
giro, increduli della situazione che si era creata e aspettando una
qualche
mossa da parte di Aro. Sulpicia si era presa la testa tra le mani: uno
dei suoi
peggiori incubi si stava avverando. Mentre Marcus, impassibile, si
godeva lo
spettacolo già conoscendo il finale.
-SILENZIO!!!
La
voce di Aro riecheggiò per tutta la sala. I vampiri si
zittirono all'istante, ma non abbandonarono lo sguardo truce verso il
Volturo.
-Guardatevi!
State urlando, imprecando, creando una gran
confusione, senza neanche una vera motivazione! Ma cosa credete? Che io
sia
contento di negarvi il pasto? Che io non sia affamato come voi? Che io
sia uno
di quei capi che pensa solo a se stesso, eh?
Molti
dei vampiri abbassarono lo sguardo, colpevoli di
aver pensato certe cose. Una cosa c'è da dire: Aro
è un ottimo incantatore. Con
solo due frasi, era riuscito a placare una buona parte dei vampiri,
rendendosi
vittima innocente della rivolta. Aveva giocato la sua carta vincente:
la sua
bravura nella retorica.
Continuò.
-Io non lo sono per niente. Non potete neanche
immaginare quanto io sia affranto dal sentire i vostri lamenti
così aspri e
diretti. Quanto mi colpisca nel profondo capire che voi, miei care
guardie,
miei cari amici, non avete fiducia in me, il vostro umile capo.
Sbuffai.
Ma per favore!
-Non
è certamente mia la colpa se la nostra Heidi non ha
trovato una comitiva di turisti. Io non posso farci niente. Vi posso
garantire
che seduta stante io e miei fratelli ci metteremo subito all'opera per
individuare un nuovo luogo dove poter cacciare, e vi prometto che
appena
trovato ci invieremo subito Heidi. Va bene?- chiese con voce potente e
pacifica.
Nessun
rumore, nessun fiato: i vampiri erano ancora
indecisi su cosa fare. Le parole di Aro li hanno confusi per
benino.
-Va
bene, amici miei!?- ripeté decisamente più forte
e
sottintendo il volere di una risposta.
Stavolta
delle urla di assenso ci furono. Non molto alte,
se non da parte di quelli ciecamente devoti ad Aro, ma ci furono.
Rimaneva
comunque molta amarezza nell'aria, e soprattutto collera e
insoddisfazione: non
tutti erano pienamente d'accordo con Aro, ma non sapevano che fare se
non
ascoltare il loro padrone. Le vedevo quelle persone: avevano mormorato
un “si”
poco convinto, abbassato lo sguardo a terra, scosso la testa
rassegnati,
sbuffato per placare la rabbia. Erano parecchi, tra cui anche Felix,
Demetri e
Heidi.
Cavolo
ragazzi, perché non fate qualcosa?? Era
bastato quel patetico discorso di Aro per far azzittire tutti, per
placare il
caos delle guardie assetate: avevano sentito il discorso del Volturo,
si erano
calmate, e adesso erano buone e tranquille con ancora la sete in gola,
ma
pronte a servire il loro signore. Capii solo allora perché
non si erano mai
verificate delle vere rivolte prima: quei vampiri erano abituati a
seguire gli
ordini di un capo, erano abituati a combattere in blocco sotto
istruzioni
dettate dal qualcuno in testa a loro, erano abituati ad avere un
leader. La
rivolta non si sarebbe mai scatenata se quei vampiri non avessero avuto
un
leader, e tra loro non c'era nessuno che ambisse a tanto. La paura di
mettersi
di fronte a tutto e a tutti era troppa. E Aro questo lo sapeva bene,
però non
sapeva quanto potesse durare.
Infatti,
adesso c'ero io. Vi serve un leader? Eccomi
qui. A me non spaventava l'idea di mettermi di fronte a
tutti, e non mi
spaventava neanche la possibilità di uno scontro diretto con
Aro. Anzi, non
sarebbe stato male. Mi staccai dal muro e mi guardai intorno: tanti
vampiri con
tanta rabbia soppressa. Il mio obiettivo. Dovevo
far leva su quei
vampiri, smuovere la loro rabbia e rivolgerla contro Aro. Non ci
avrebbe voluto
poi molto: la loro sete mi avrebbe aiutato. E appena avrebbero visto
che c'era
qualcuno disposto a mettersi contro il volere di Aro, mi avrebbero
seguito,
senza batter ciglio.
-Sono
felice che tra noi sia tornata la pace- disse Aro
tutto contento e entusiasta -e che voi abbiate finalmente capito che
non c'era
motivo di creare tanto scompiglio. In fin dei conti, cosa si
può fare se non
aspettare pazientemente il prossimo ritorno di Heidi? Che soluzione
avevate in
mente di mettere in atto contro la vostra sete? Qualcuno aveva pensato
a come
risolvere il problema, o vi eravate accaniti contro di me solo per
sfogarvi?- e
si rivolse alle guardie, già sapendo che nessuno avrebbe
fiatato.
Infatti
accadde proprio questo: nessun vampiro parlò.
Parlare equivaleva a mettersi contro i Volturi in prima linea, e la
paura era
tanta.
Aro
sorrise compiaciuto. -Appunto- mormorò e fece per
sedersi. Si sentirono una serie si sospiri rassegnati da parte delle
guardie e
uno scontento generale impregnava l'aria. Presi un bel respiro. È
il momento
per agire. Il mio futuro dipendeva da questo.
-Perché
aspettare i turisti?- dissi con voce chiara e
potente dal fondo della sala.
Aro
si bloccò e invece di sedersi, e si voltò di
scatto
verso di me. Nei suoi occhi lessi tante emozioni diversi, ma le
principali
erano due: sorpresa e sconcerto. Sorpresa perché una delle
guardie aveva osato
rispondergli. Sconcerto perché quella guardia ero io. Rimasi
a fissarlo
immobile, con la mia aria da sfida sventolata ai quattro venti senza la
minima
esitazione. Non seppi come reagirono gli altri vampiri presenti in
sala, ma
sentivo i loro sguardi perforarmi dovunque. L'attenzione generale era
rivolta
su di me.
-Cosa?-
sibilò Aro.
Bene,
si sta preoccupando! -Dico, perché aspettare
i turisti?- il mio tono era ancora calmo.
-Perché
noi mangiamo solo i turisti, e tu lo sai bene! E
adesso basta, non voglio più sentire una parola- Aro cercava
di concludere alla
svelta per evitare il peggio, ma c'era poco da fare con me.
-Lo
so, ma i turisti non si trovano per ora. Eppure non
mi sembra che siano l'unico pasto disponibile- già solo il
fatto si avergli
risposto dopo che mi aveva ordinato di stare zitta lo fece preoccupare
di più.
E non solo quello: i vampiri intorno a me cominciavano ad eccitarsi,
visto che
c'era qualcuno che si stava mettendo contro Aro. Qualcuno da
seguire...
Sentivo i loro mugolii entusiasti di sottofondo.
-Ti
ho detto si stare zitta!- mi urlò Aro: doveva farla
finire assolutamente questa discussione pericolosa.
Ma
non ci riuscirai! -Perché non possiamo mangiare
gli altri umani?- questa volta urlai -Perché?
Aro
sgranò gli occhi: non poteva crederci.
Continuai
con la mia filippica, imperterrita. -Sono forse
tossici gli italiani? Cos'è, il loro sangue non è
salutare per i vampiri?
Perché loro devono essere trattati con rispetto? Sbaglio, o
sono sempre comuni
e semplici mortali? Sbaglio, o sono sempre cibo?
Questa
volta le mie parole furono accompagnate da nuovi
mormorii di assenso, decisamente più forti e convinti dei
precedenti. Con la
coda dell'occhio vidi le espressioni dei vampiri: cariche, eccitate,
motivate,
pronte, e tutte rivolte verso di me. Sorrisi apertamente quando vidi la
figura
di Aro sedersi per lo shock: qualcuno che gli teneva testa nelle sue
schiere
non era mai successo. Guardai anche gli altri Volturi: Marcus era
segretamente
divertito, Caius preoccupatissimo con la sua solito espressione
arrabbiata,
Athenodora non ci stava capendo niente, e Sulpicia mi fissava furiosa. Avevi
ragione a dubitare di me, mia cara.
-Le
nostre leggi vietano la caccia di umani italiani-
disse la Voltura con tutta la rabbia possibile -E tu lo sai bene.
-In
momenti di crisi un buon capo cambia le leggi per il
bene del suo popolo- questa poi da dove l'hai sentita?
-E noi siamo in
un momento di crisi. Uno strappo alla regola è d'obbligo.
Sulpicia
sbuffò di rabbia. Adesso non c'entrava più il
fatto di chi dover mangiare, adesso il problema più grande
era che io avevo
osato rispondere. Qualcuno tra le guardie aveva preso coraggio e si era
opposto
al controllo maniacale di Aro. Qualcuno non era rimasto zitto. E tutto
questo
aveva provocato una tremenda eccitazione nelle guardie, che le incitava
a fare
tutto quello che volevano, che le incitava a non seguire il loro
padrone se non
volevano. Con la mia filippica avevo creato una profonda crepa tra la
superiorità che avevano i Volturi sulle loro guardie: da
lì in poi le lamentele
sarebbero state decisamente più frequenti, perché
ormai la paura di mettersi
contro i Volturi era finita. Sulpicia lo sapeva, Aro lo sapeva, tutti
lo
sapevano.
Guardai
di nuovo verso Aro. Sembrava un robot a cui
avevano staccato la spina: con la testa appoggiata su un pugno, fissava
il
vuoto senza respirare. La sua espressione assente mi fece capire che
non aveva
più carte da giocare.
Allora
mi volsi verso le guardie: tutte mi fissavano
aspettando. Pendevano dalle mie labbra. Perfetto. Avevano
capito che il
leader che cercavano ero io, e che questa volta non si sarebbero
fermati
davanti a niente.
Sorrisi
ancora di più e mi rivolsi direttamente a loro.
-Vampiri, ma non avete sete? Non avete voglia di bere del sangue
fresco? Non
avete voglia di placare questa brama feroce che vi scuote il petto?-
alzai la
voce sempre di più.
La
loro risposta mi arrivò subito. -SI!- urlato con tanta
ferocia che quasi mi spaventò.
Mi
gasai ancora di più. Si, si, SI! Tutto procede
alla
grande! -Anch'io non bevo da più di un mese, e la
voglia di sangue mi da
sui nervi per quanto è forte. Se questo succede a me che
sono mezza vampira,
posso solo immaginare quello che provoca in voi. Sentite la vostra
sete: la
gola vi brucia come se gli avessero dato fuoco, e i vostri occhi si
sono fatti
neri come la morte. Il più piccolo insignificante profumo di
sangue vi fa
andare in estati, e la bestia che è dentro di voi ne reclama
la sua giusta
dose- momento di pausa per far comprendere maggiormente la sensazione a
tutti i
vampiri -Ora, riuscite a controllarla?- urlai.
-NO!-
questa volta urlato con più forza.
-E
come pensate di poter aspettare una nuova spedizione?
E se anche questa non andasse a buon fine?
Nuove
urla di assenso.
-E
allora, come nutrirete la vostra sete? Il sangue di
chi andrete a bere?
-ITALIANI!!
ITALIANI!!- iniziarono ad urlare in coro,
senza fermarsi, sempre più forte.
Sorridevo
felice come una bambina: ce l'avevo fatta,
avevo scatenato una rivolta con i fiocchi. Guardai verso i Volturi:
erano tutti
immobili, fermi come delle statue di cera. Lo sconcerto li bloccava:
non
riuscivano a credere ai loro occhi. Ormai qualunque cosa avrebbero
detto non
sarebbe servita a niente.
-SCIOCCHI!-
urlò Caius, alzatosi in piedi, azzittendo
tutti -Non avete idea di quello che succederà! Se ucciderete
più di una trentina
di persone all'interno di Volterra, gli umani si insospettiranno!
Gli
risi in faccia. Cosa credi di fare Caius, prendere
il comando? Ma come, non ci sei riuscito quando le guardie erano calme,
e ci
provi adesso che si stanno rivoltando? Sei proprio una volpe, sai! -Non
siamo così stupidi da non capirlo. Ovviamente ci
organizzeremo e ci divideremo
in tutto il territorio. Possiamo farlo anche da soli.
Urla
succedettero le mie parole pesanti. Caius tornò a
sedersi, offeso e furioso per aver fallito nel suo intento personale.
Quanto
mi sento bene. Per la prima volta dentro la
Casa, mi sentivo felice e potente. E soprattutto, mi sentivo di nuovo
me
stessa. Scatenare rivolte era una mia specialità visto che
la faccia tosta per
parlare di fronte a chi era più potente di me ce l'avevo
sempre avuta. E poi in
quel momento, non c'era più bisogno che continuassi con la
mia sceneggiata
della guardia modello: quello che avevo fatto non era decisamente un
comportamento esemplare.
Poi
improvvisamente, sentii qualcosa afferrarmi entrambe
le gambe e in due secondi mi trovai seduta sulle spalle di Demetri e
Felix.
Dall'alto vidi tutte le guardie che mi acclamavano come un'eroina, una
salvatrice, una leader. Cavolo, quanto è bello! Per
il mio orgoglio
tutto questo clamore era buono come il pane. Contenta come una bimba al
parco
giochi, urlai anch'io, alzando le mani in segno di vittoria.
-E
SIA!!!!!
Tutti
ci fermammo e tutti ci azzittimmo. Aro si era
alzato in piedi e ci fissava senza espressione. Subito Demetri e Felix
mi
fecero scendere a terra, e così mi mossi verso il Volturo
fino a trovarmici di
fronte. Scontro finale.
-E
sia cosa?- chiesi pacata, sempre però con l'aria
gloriosa di chi ha appena conquistato una vittoria.
-E
sia- ripeté -Potete andare e uccidere umani italiani.
Solo per questa volta. A patto che non vi facciate vedere e che non
destiate
sospetti in giro. Sono stato chiaro?
La
mia espressione divenne sfacciata. -Guarda che non ci
serviva la tua benedizione e le tue raccomandazioni. Non ci serve
più niente di
tuo.
Quella
mia ultima frase fu accompagnata da molte,
moltissime esclamazioni di stupore da parte di tutti. Forse avevo osato
un po'
troppo. Ops! Ma sinceramente, non me ne importava
niente: in quel
momento mi sentivo troppo gasata e contenta che non mi spaventava
niente,
neanche parlare in quel modo in faccia ad Aro. Anzi, erano mesi che
volevo
farlo.
Aro
mi fissò ancora per un secondo, poi stremato
sospirò.
-Credo di aver capito tutto...- mormorò talmente a bassa
voce da poterlo
sentire solo io.
Aro
era intelligente nonostante tutto e dopo la rivolta
aveva capito che io non ero più una guardia modello, anzi
che non lo ero mai
stata. La cosa non mi spaventò poi tanto: ormai la copertura
non mi serviva
più. Quello che volevo l'avevo già ottenuto, la
fiducia di Aro, e ora non ne
avevo più bisogno. L'avevo usata a dovere per la prima parte
del mio piano, ma
questa era la parte finale: qui serviva solo un po' di fortuna e tanta
abilità
nella retorica.
-Andatevene
adesso. Andatevene tutti! Ma non tu Renesmee:
io e te dobbiamo parlare- e tornò a sedersi.
-Certamente-
ultimo atto: il colloquio con Aro.
Mi
girai verso i vampiri: tutti fissavano Aro con rabbia.
Probabilmente pensavano che mi avrebbe punito una volta che loro se ne
fossero
andati via, e perciò non intendevano muoversi di un passo.
Mi commossi
nell'animo: che bel gesto di solidarietà. Ti
credo: se non fosse stato per
te, questi qui non avrebbero mangiato.
-Tranquilli,
non mi succederà niente- li calmai -Vuole
solo parlare. Andate avanti, io vi raggiungerò tra poco- poi
mi rivolsi a
Demetri e Felix -Voi due, fate dei gruppi e sparpagliateli in tutta la
regione.
Cercate di non dare nell'occhio.
Entrambi
annuirono e sorrisero; poi tutti quanti si
avviarono verso la porta d'uscita. Addio miei cari vampiri
assetati di
sangue e morte. Quella era l'ultima volta che li avrei
visti, e
sinceramente non mi avrebbe dispiaciuto poi così tanto.
Tra
la folla riuscii a intravedere Darko. Era contento e
allo stesso tempo malinconico: sapeva che non ci saremmo rivisti, che
dopo quel
colloquio io sarei tornata a casa. Oppure sarei stata uccisa,
le cose erano
due. Gli sorrisi incoraggiante e con un cenno lo salutai:
forse un giorno
ci saremmo rivisti, e lo speravo davvero. Darko mi sorrise e poi
seguì la
folla. Il suo sorriso fu l'ultima immagine che ebbi di lui e che mi
rimase
impressa nella memoria.
Vidi
anche il volto di Renata, che però era sempre persa
nel suo mondo; Alec e Clarissa, che entrambi erano contenti solo in
parte della
rivolta che avevo scatenato; e infine vidi Jane, la quale si
fermò per un
attimo a fissarsi, sempre truce e priva d'ogni emozione. La fissai di
rimando
finché poi non se ne andò anche lei. Addio
Jane, a mai più arrivederci!
La
porta si chiuse. I vampiri erano tutti fuori a
mangiare. Non mi sentii in colpa per gli umani che sarebbero morti:
anche se
avessero aspettato una nuova spedizione di Heidi, sempre un'altra
trentina di
persone sarebbero morte. Italiani o turisti non faceva differenza per
me: erano
comunque vite che quegli assassini non avrebbero risparmiato.
Osservai
la sala principale vuota: non mi ero mai accorta
di quanto fosse immensa. Poi presi un bel respiro e mi voltai verso i
Volturi.
Tutti
mi fissavano accusatori, tutti erano incavolati con
me, tutti avevano voglia d'uccidermi. Spiccavano solo due: Marcus, che
era
segretamente soddisfatto che il mio piano stesse procedendo per il
meglio, e
Aro, che sembrava più afflitto e disperato che realmente
furioso.
-Renesmee-
mi chiese tra la rabbia e la supplica -che
cosa hai fatto?
Sorrisi.
Eccoci al momento cruciale. Tutto
dipendeva dall'esito di questo colloquio. Tutto dipendeva dall'accordo
che
avrei preso con Aro. Tutto dipendeva da me.
La
possibilità di fallire: 50%. La possibilità di
riuscire: 50%. Niente era ancora deciso, niente era ancora stabilito.
Era tutto
da farsi. E andiamo.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Non so voi, ma secondo
il mio modesto parere
a questo capitolo
manca qualcosa....
un certo non-so-che
che l'avrebbe reso decisamente migliore..
.....
mah!! sinceramente non
so che!
E infatti neanke
questo mi piace!!
Incredibile: i
capitoli iniziali erano tutti carini,
quelli finali fanno
schifo...
Non ho parole.... -.-''
-2 alla fine della ff!! =D
Beh, credo di aver
detto tutto!
Ci sentiamo alla
prossima...
un bacione
Civia
|
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Capitolo 40 *** 39. Il piano (parte II) ***
Buongiorno!!!
Come state mie cari??
Tutto bene??? =D
Io sto una pacchia
perchè...ebbene si:
sono iniziate le
vacanze pasquali!!!!
Ma ke bello!! Ke
soddisfazione!!!
Per 10 giorni niente
scuola...
So proprio felice...
...e indovinate un po'?
Non ho nessuna
lamentela metereoliga!
Perchè il
tempo è perfetto!
Almeno... secondo i
miei gusti..! =D
noe_princi89: cia-ciao!! =D eh
beh, Nessie è un grande... ovviamente, con il cognome che
porta non poteva essere diversamente!! XDXD speriamo che
finisca tutto per il meglio... no?? XDXDXDXP beh, vista su
questo punto di vista (<--- -.-''') la neve non deve
essere certo piacevole... ma sai com'è, qui a Roma nevica
una volta ogni morto di papa, quindi anche 5 minuti per noi sono un
evento eccezionale!! =D a proposito, studio?? esami???
novità??? ehi fammi sapere, eh! =P
Hale Lover: cia-ciao!! =D me si
inchina e chiede scs... effettivamente in Sardegna mi ero dispersa, ma
poi mi hanno trovato, per vostra sfortuna.... XDXD dunque, BD
visto da me: 1) secondo me la trama inizia ad essere banale dal
3° libro, in pratica dopo la nascita di Nessie... e la fine
è veramente orribile! -.- 2) la Nessie della Meyer
sembra un'ameba senza convinzioni... degna figlia della madre! XD
3) l'autocontrollo di Bella si spiega solo perchè
far passare un arco di tempo pari a 3 mesi all'interno del libro
sarebbe stato di rallentamento per la storia... prendi per esempio New
Moon, tutto il periodo che Edward non c'è: Bella
è una palla assurda! non la si sopporta!! e infatti il libro
ne risente.... 4) mah, i cambiamenti di Jake e Edward secondo me non
sono molti, è solo che la Meyer ha preferito concentrare
tutta la storia su Bella incinta, quindi anke le loro conversazioni poi
vengono modificate di conseguenza... 5) per me tutti i Cullen hanno un
ruolo marginale... per non parlare del branco.... bene, e
dopo questa discussione degna del MCS, possiamo andare avanti! mi piace
discutere dei libri con altre twilighters... mi fa sentire bene... =D
tornando alla ff, fa piacere vedere che il capitolo
è piaciuto... perchè non mi sconfinfera? mah,
sono strana che ci vuoi fare! XP me ringrazia per non avermi ucciso
come e strega... anke se potresti farlo se vai leggere la fine del
capitolo... sai Darko muore e quindi..... XDXDXDXD no dai, scherzo!!
non muore... mi sono sentita molto Meyer quando ho scritto la fine del
cap! XP
Dreamerchan: cia-ciao!! =D si,
la Sardegna è bellissima, soprattutto il mare.... =D
sono contenta che il cappi sia piaciuto... comincio ad avere
un presentimento: quando faccio un capitolo che non mi piace, fa sempre
successo... certo è buono a saperlo, ma non alla fine della
storia -.-''' eh già, siamo alla fine... questo
è il penultimo capitolo.... mi hai fatto commuovere
ç.ç ti ringrazio per i complimenti....
_alice cullenzina_: cia-ciao!! =D si,
è stata una serata davvero impegnativa! XDXD
mmmm.... johnny depp... beh, non è da buttar via,
qst è poco ma sicuro... anke se metterlo a confronto con
robby, beh è una bella lotta!! ma alla fine, chi a
poca importanza... basta che mi lasciate Taylor e io mi accontento!!!
XDXDXD "Alice in wonderland" mi attirava come film, ma
purtroppo non ho avuto tempo per andarlo a vedere... credo che ormai
aspetterò il dvd oppure ricco streaming su internet! ci si
deve accontentare.... =D dito rotto!?! OMG!!! e come hai
fatto?? ma stai bene ora, vero???
MimiMiaotwilight4e: cia-ciao!! =D
daje!!! che bello fa le lamentele metereologiche!! te senti
popo realizzata!!! XDXD beh, fare rivolte è sempre
piacevole... però partecipare dopo un po' mi stanca....
insomma, la in mezzo alla folla, ad urlare.... è
emozionante, ma fino ad un certo punto... sai, non sono una tipa a cui
piace stare in mezzo alla gente... o meglio, se li conosco e sono miei
amici certo che mi piace! ma già una folla.... mi sento a
disagio... si, sono strana! -.-'' mi inchino: grazie per i
complimenti! troppi... ç.ç mi commuovo.... la
fine di Nessie??? beh, ti conviene iniziare a preparare la mazza da
baseball.... XDXD no scherzo... sul serio, non la devi preparare...
quando ho scritto la fine del cappi mi sono messa una mano sulla
coscienza e ho detto: voglio vivere, o voglio morire? e io ho scelto la
vita! XD
NemoTheNameless: cia-ciao!! =D certo
che posso! sono io la scrittrice!! uahahahaha (<--- risata
malefica) XDXD si, lo so ho fatto una bastardata, ma era per
lasciarvi nella suspence.... e anche perchè il capitolo
sarebbe venuto troppo lungo u.u Nessie nuova regina dei
Volturi?? beh sai, non sarebbe male.... magari un finale alternativo...
mo che succede?? semplice: Aro scopre tutto, s'incazza e ammazza
Nessie.... tanto facile.... XDXDXD no sul serio, non
proprio... però sarebbe stato simpatico!
Paretta: cia-ciao!! =D
NESSIE 4 PRESIDENT!! daje!!! iniziamo la campagna
elettorale!! XDXD lascia sta, il camposcuola
è stato stupendo!! se la semo tajata troppo!! e ovviamente,
sono successi pure i guai... fortuna che alla fine se risolto tutto!!!
=D carucci eh??? XDXD beh, se potrebbe fa na bella
parodia... però Bella come l'attualizzamo?? io direi emo:
fangettone, trucco nero, tutta vestita a righe nere e rosa shock, e i
tagli finti sui polsi.... si sarebbe carino... XDXDXD
Lady_Queen: cia-ciao!! =D hai
il fazzoletto a portata di mano? bene, perchè credimi si
piangere in qst capitolo... mo se per gioia o dolore non posso dirtelo,
ma si piangerà.... XDXDXP okokok, lo ammetto sono
pazza... anzi, più che altro avrei detto strana, ma cmq va
bene... non lo so eprchè il capitolo non mi piace.... mah,
è una sensazione mia... forse è perchè
lo avrei voluto scrivere diversamente... bah! chi mi capisce
è bravo! ma qst nuovo, mi piace!! =D
LadyEl: cia-ciao!! =D
addirittua!! allora la mia scrittura ha anche della
qualità mediche!! devo utilizzare questa informazione....
XDXD ci ho messo molto a postare?? se è fammelo
sapere... ti giuro che ho fatto del mio meglio... eh già mia
cara.., siamo alla fine ormai!! ti dico solo che questo è il
penultimo capitolo... e mi fa piacere sapere che vi dispiace: almeno so
che la sotria vi è piaciuta e che forse vi
rimarrà nel cuore... (<-- O.o???) ma si, w
fare blablablabla!!! quanto ci piace chiacchierare!! XDXD
beh, ti saluto ankio molto romana... e molto coatta: Bella
Piskèèèèè!!!!
Nessie93: cia-ciao!! =D ah
figurati!! capita di scordarsi di leggere qualche capitolo... sul
serio, capita... quindi tranquilla! sei perdonata =D si
l'aiuto di Marcus è stato essenziale, ma alla fine ce la
saremmo cavata anke senza di lui... (mo sto a fa a fighetta.... XDXDXD
) Nessie leader ce la vedo bene.... anke se forse i genitori
non saranno molto contenti... sarebbe simpatico tipo Nessie che alza
rivolte, e Ed e Bella che arrivano la sgridano, e la mettono in
punizione... così Nessie mogia mogia abbondona la folla
inferocita e se ne torna in camera sua... si, davvero carino... ma anke
no! -.-'''' va beh, ho capito che adori i Cullen all'invero
simile, però c'è un limite a tutto! mo,
tornano dall'america, salvano Nessie e vissero tutti felici e contenti?
e allora, evitavo di scrivere altre 3 puntate e i Cullen la
salvavano direttamente al 36, no? mi conveniva.... =D
puzzonaedbell: cia-ciao!! =D meno
male che ci siete voi, che mi confortate con i vostri complimenti!!!
non lo so, il capitolo non mi convinceva, però
lìimportante poi è che sia piciuto a voi....
XDXDXD mi dispiace cara, ma questo è il penultimo
capitolo.... ma mi fa piacere sentire che avresti voluto altri
capitoli! =D
ale04_94: cia-ciao!! =D ehi,
ho postato! guarda, il nuovo capitolo è pronto!! eccolo qui,
bello bello, fresco fresco... appena finito di correggiere!! sei ancora
infuriata?? mi perdoni se cio messo tanto??? ^^''' sai come
sono fatta, no?? =D mi adorate anche per questo!! comunque,
grazie per i complimenti!! almeno il capitolo è piaciuto, e
questo già è qualcosa =) non so
perchè non mi convinceva, ma almeno questo nuovo mi piace
molto! =D
Lulu Cullen: cia-ciao!! =D hai
ragione!! manca proprio tutto il pezzo centrale del piano!! XDXD e
allora se non mi piace, me la devo prendere solo con me
stessa, perchè l'ho fatto apposta!! XDXDXP beh, le
qualità di Aro durante la rivolta non state potute
apprezzare al meglio... le vedremo all'opera in questo nuovo
capitolo... puoi starne certa.... e si, Sulpicia ha sempre ragione,
come tutte le mogli rispetto ai mariti, ovvio! XDXP
eh purtroppo, siamo arrivati al penultimo capitolo!! sul
serio però, mi sento realizzata! =D mmmm, forse hai ragione
tu.... sarà che sono alla fine e quindi non mi entusiasmo
più di tanto... ma in ogni caso, questo capitolo mi piace
tantissimo!! embe, altre 12 pagine!! ci mancava solo che non mi
piacesse..!! XD ti ringrazio come al solito per i complimenti!! sono
così fantastici, che mi sono ricreduta sui miei cappy!! =D
_Chiaraa: cia-ciao!! =D
addirittura paragonata alla Nutella! ah, questo è
troppo... mi sto commovendo... ç.ç
ammettilo, eh? ti è mancata la nostra Nessie
sfacciata e senza peli sulla lingua??? e in questo nuovo
capitolo ci sarà l'apoteosi!!! XDXD io e Nessie ti
ringraziamo per aver elogiato al meglio la nostra mente malefica e
subdola.... che poi sarebbe geniale, ma quelli sono particolari!
XDXDXDXP tranquilla, nell'ultimo capitolo l'astinenza
finirà! =D
Lallix__: cia-ciao!! =D
spassoso e mette ansia... non potevi rendermi più
felice con questa pratica descrizione!! =D eh
già... -2... che tristezza... ma io sono anke contenta:
cavolo, ho finito la mia prima long fic! sono fiera di me stessa!! =D
beh, se ti ha fatto ridere Marcus prima, figurati adesso! per
quanto riguarda Didyme, beh saprà e non saprà...
nel senso che Nessie non può dirglielo però
qualcosa.... va beh, lascia stare che complico le idee! leggi il
capitolo e lo scoprirai! =D
Renesmee_CuLLen: cia-ciao!! =D ti
ringrazio, cara, per i complimenti!! è davvero un piacere
conoscerti.... sul serio sono contenta che la mia storia ti piaccia...
sei molto gentile!! =D spero che gli ultimi capitoli ti piacciano, e
che non siano una delusione... =D
Nessie_Carlie_4Ever: cia-ciao!! =D un
segutio de "La vita secondo Nessie"? muble muble muble.... non sei la
prima che me lo chiede, e qualche ideuzza ce l'avrei... non lo so, sul
serio... prima vorrei dedicarmi ad altre mie storie... ma cmq un
pensierino che lo faccio! =P oh, grazie! addirittura solo ed
esclusivamente per recensire la mia storia! me onorata e si inchina in
segno di rispetto... davvero, quasi mi commuovo...
ç.ç spero che il nuovo capitolo ti
piaccia! =D
Ely_11: cia-ciao!! =D
è un piacere conoscerti!!! =D primo: ti ringrazio,
davvero grazie!! =D sono troppo contenta che la storia ti piaccia!! =D
secondo: si lo so, sono una bastarda! uahahahahah
(<--risata malefica) XDXDXD non so se sono
stata rapida, ma sul serio ho cercato di fare il più presto
possibile... spero di non averci messo molto!! =D allora,
altre ff in mente ce ne ho... sul fatto della mia fantasi hai
pienamente ragione: ne ho fin troppa!! =P però,
finita questa, più che dedicarmi alle ff vorrei dedicarmi
alle mie storie, cioè quello proprio che ho inventato io di
sana pianta... è una cosa che mi sono ripromessa di fare,
per cui.... cmq, può essere che qualche altra ff la scrivi
eh! =D=P
Signori e signore!!
Vi annuncio che questo
è il penultimo capitolo!!
E che stranamente, mi
piace!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
39.
Il piano (parte II)
Guardai
i Volturi davanti a me, uno ad uno: Sulpicia mi
fissava come se al posto degli occhi avesse due raggi laser per
liquefarmi,
Marcus era preoccupato per come sarebbe andata a finire, Athenodora
sbuffava
arrabbiata come se le avessero fatto un dispetto, Caius era furioso e
allo
stesso tempo mi temeva, e infine Aro era disperato. Quell'unica domanda
che mi
aveva rivolto mi aveva fatto capire il suo stato d'animo.
Sorrisi
a quella vista: il vecchio Volturo era stato
colpito nel profondo, il vampiro più astuto di tutti era
stato ingannato. La
mia incredibile e perfetta recita lo aveva confuso per benino, tanto
che ormai
credeva di avere i Cullen legati al guinzaglio, e invece gli avevo
messo contro
tutto il suo corpo di guardia. Però, non
ero del tutto certa che avesse
davvero capito i miei intenti, ovvero tornarmene a Forks dalla mia
famiglia.
-Io?-
risposi al vampiro -Ah no, niente. Ho solo
scatenato una rivolta tra le guardie della Casa. Tutto qui.
Quella
mia risposta provocò molti sbuffi adirati, ma la reazione
che mi interessava era solo quella di Aro: chiuse gli occhi e
appoggiò la testa
sullo schienale, rassegnato. Ti ho sconfitto, ammettilo.
Mi
sentivo benissimo: dentro di me c'era un'esplosione di
euforia, causata sia dalla precedente vittoria nel creare una rivolta,
sia
dall'ansia. Ma era un'ansia d'agire: volevo parlare, scappare, ridere,
fare
qualunque cosa, purché iniziare. La mia solita ansia,
composta anche dalla
paura di poter morire da lì a qualche minuto. Non riuscivo a
spiegarmi come le
situazioni più pericolose provocavano in me quella voglia
matta d'agire
tipicamente vampiresca e quella paura preoccupante tipicamente umana,
eppure
era così. Sono un'esemplare unica nel mio genere,
e in più sono anche
strana.
-Ah,
hai solo scatenato una rivolta, eh?- mi chiese il
tono velenoso di Sulpicia -Ti rendi conto della gravità
della cosa?
Lasciai
stare Aro per concentrarmi sulla moglie. -Perché,
è una faccenda grave?- facendo la gnorri.
Sulpicia
si alterò ancora un po'. -Direi proprio di si.
Alzai
le spalle. -I vampiri avevano sete. Non si riusciva
a trovare una soluzione, e così mi è venuta in
mente l'idea che potevano
mangiare gli italiani.
La
vampira fece un profondo respiro, mentre con le mani
stringeva lo schienale del trono del marito, riducendo i bordi a
segatura. -Mi
stai prendendo in giro?
No!
Perché dici questo? Trattenni a stento una
risata. -Se ti riferisci al fatto che sto facendo la finta tonta su
quello che
è appena successo, allora si.
Sulpicia
urlò e staccò un pezzo dello schienale del trono.
Sgranai gli occhi. Uao! E Aro, non se ne era
neanche accorto: ancora con
gli occhi chiusi, sembra che stesse facendo una respirazione yoga.
-Stupida
ragazzina ibrida che non sei altro- e lanciò il
pezzo di legno verso la parete -hai veramente passato ogni limite!
-Io
avrei passato ogni limite? Ho fatto solo quello che
molti vampiri di questa Casa volevano fare: ribellarsi al controllo
maniacale
dei Volturi e avere la propria indipendenza! Cosa che in questa Casa,
non è
molto concessa!- l'aggettivo “ibrida” mi aveva
scaldato parecchio.
-Le
nostre guardie sono liberissime- questa volta fu
Caius a parlare -e noi certamente non impediamo loro di fare quello che
vogliono.
-E
allora come mai mi hanno seguito quando ho alzato la
rivolta!?!
Caius
mi guardò schifato e impaurito, nonostante
l'espressione furiosa, e Sulpicia mi ringhiò contro. Ma
nessuno dei due mi
rispose. O meglio, nessuno in generale mi rispose.
Sorrisi
ancora di più. -Non lo sapete neanche voi cosa
vogliono le vostre guardie. Prima era tutto più semplice,
con Chelsea e il suo
potere. Ma poi è morta, e sono iniziate le
“lamentele”: prima una, poi
un'altra, poi un'altra ancora. Pensavate che una rivolta non si sarebbe
scatenata, eh?
-Se
nessuno si fosse preso l'ardire di iniziarla, no-
disse Sulpicia.
Scoppiai
in una risata amara. -Ma certo! Dimenticavo che
il vostro impero si fonda anche sulla paura. Perché nessun
vampiro fin'ora ha
mai parlato liberamente di fronte a voi? Perché si sono
iniziate a creare le
voci di corridoio sul vostro cattivo governo? Perché!?!-
urlai con tutto il
fiato che avevo in gola.
Il
mio grido riecheggiò nella grande sala principale,
ruotando intorno ai presenti come un boomerang. Nessuna reazione
particolare:
tutti continuavano a guardarmi impassibili, tra l'attesa, l'odio, e la
delusione.
E
allora continuai. -Perchè hanno paura- questa volta con
un tono più sottile, ma allo stesso tempo più
tagliente -Paura di voi e delle
conseguenze. Questo è il vostro regime, questo è
il vostro modo di governare.
Con la paura. E con le guardie che vi seguono spinte solo dal timore di
quello
che potrebbe accadere loro se non eseguono i vostri ordini- feci una
pausa -Vi
sembra che siano liberissime, eh?
Nessuno
ovviamente rispose. Sapevano che quello che
dicevo era la verità, e sapevano anche che mai nessuno
glielo aveva detto in
faccia. Mai nessuna guardia, anzi nessun vampiro, si era permesso e
aveva osato
parlare in questo modo ai componenti dell'onorata casata dei Volturi. Beh,
c'è sempre una prima volta...
-Hai
una vaga idea delle conseguenze del tuo gesto?
Guardai
Caius: cercava di spaventarmi per nascondere il
fatto che mi temeva. Tipico del suo carattere: ogni creatura che non
riesce a
sottomettere lo spaventa, e di conseguenza la vuole annientare.
-Ovvio.
Ho aperto una crepa nel vostro rapporto
guardia-signore, che credo sarà difficile risanare.
Caius
abbassò lo sguardo. Era tutto vero: avevo infuso
nelle guardie quella carica necessaria per non stare fermi e subire, e
per
reagire contro i Volturi. Da quel momento in poi sarebbe stato diverso:
molte
delle guardie non avrebbero più avuto paura, e certamente si
sarebbero fatte
sentire sempre di più. Ristabilire l'ordine non
sarà tanto semplice per voi.
-Non
solo quello- disse Sulpicia -C'è un'altra
conseguenza che ti riguarda in prima persona, mia cara Renesmee.
Che
c'è? Cerchi di spaventarmi con questo tuo tono
subdolo? Non funziona con me, carina. -Guarda che lo so
benissimo che
adesso dovete eliminarmi dalla Casa, per evitare che crei nuovi
disordini.
L'espressione
infastidita di Sulpicia fu davvero molto
piacevole da vedere. Il mio atteggiamento sicuro di me era decisamente
fuori
luogo in quella situazione, ma avevo serbato così tanto
rancore in questi mesi
che ora dovevo riprendermi la mia rivincita, e il mio orgoglio si
accontentava
anche di questi piccoli momenti. Si, ma stai attenta: ti
vorrei ricordare
che ti possono uccidere da un momento all'altro!
-Se
sapevi tutto questo allora,- mi rispose la vampira
-perché lo hai fatto?
-Quel
ch'è giusto, va fatto per qualsiasi prezzo- risposi
semplicemente.
-Troppo
sicura di te- affermò Aro.
Subito
tornai a guardare il Volturo. Si era “ripreso”:
non era più affranto, anzi aveva riacquistato il suo solito
aspetto potente e
la sua solita espressione stratega, ma in più aveva un non
so che di
inquietante che per la prima volta mi spaventò. Molto del
mio ego cadde, e
sentii il cuore iniziare a battere troppo freneticamente: il vampiro si
era
arrabbiato troppo. Andiamo Nessie, controllati! Adesso ti
spaventi? Non mi
sembra proprio il momento ideale! Diamine, riprenditi e cerca di non
sembrare
debole.
Probabilmente
Aro si accorse della reazione che mi aveva
provocato: si alzò in piedi e iniziò a camminare
verso di me, fino a trovarci
faccia a faccia. Guardai quel viso impassibile e quegli occhi neri come
la
morte senza far trasparire nessuna emozione. Perfetto,
brava...
-Sei
troppo sicura di te- e mentre parlava, mi camminava
intorno lentamente -Lo sei stata quando hai alzato la rivolta, quando
ti ho
detto di voler parlare con te, e anche adesso che sai benissimo quali
sono le
conseguenze di quello che hai fatto. Ci deve essere una motivazione,
perché
altrimenti non dimostreresti la tua faccia tosta così
spudoratamente. Quindi,-
e dopo un giro completo mi fu di nuovo di fronte -perché?
Ci
siamo. Il momento cruciale. Aro aveva capito
che avevo uno scopo in mente, ma non che era tutto un piano organizzato.
Prima
che potessi rispondere, parlò di nuovo. -Perchè
organizzare una rivolta? Tu non ne avevi certamente bisogno: ti ho dato
tutto
quello che volevi qui dentro, e più volte mi hai dato prova
della tua lealtà. E
allora perché fare questo? Perché farmi questo,
Renesmee?
Sorrisi:
ne aveva fatto una storia personale. Ci era
rimasto male perché lo avevo pugnalato alle spalle, e adesso
di conseguenza si
era un pochino infuriato. La paura dentro di me si sgonfiò,
visto che avevo
capito che la causa di quella rabbia ero io. Complimenti
Nessie! E non
mi sentivo per niente in colpa.
Porsi
la mano al Volturo. -Forse è meglio se lo scopri da
solo.
Aro
la guardò per un istante, la strinse e chiuse gli
occhi. In quella stretta agirono i due poteri: il mio, che gli mostrava
quali
miei pensieri doveva vedere, e il suo, che li osservava in tutto e per
tutto.
Poi lasciai la presa, e i due poteri cessarono. Guardai Aro, che aveva
riaperto
gli occhi: all'inizio lo sguardo rimase fisso per aria, mentre
realizzava
finalmente di essere stato ingannato da una mezza vampira di soli 15
anni. Vidi
il suo volto contrarsi e la sua bocca digrignarsi, mentre le sue mani
si
chiusero in due pugni serrati; le vene del collo si gonfiarono tanto da
sembrare che stesse trattenendo un urlo; sembrava una scultura di marmo
che
personificava il vizio dell'ira. Aro non era più
semplicemente un vampiro
arrabbiato, adesso era anche offeso, bramoso di vendetta, e
naturalmente
furioso.
Quando
vuoi Nessie, puoi iniziare ad avere paura. C'era
da aspettarsi che Aro avrebbe reagito in quel modo alla vista del
piano, e
quindi ero preparata ad una sua certa sfuriata: risultato, non ero
spaventata.
Ma decisi ugualmente di retrocedere di qualche passo dal Volturo: era
pur
sempre un vampiro millenario furioso, e fare la sfrontata con lui in
quel
momento non era certamente saggio.
Rimasi
ferma a fissarlo, mentre i suoi occhi si muovevano
nervosamente in cerca di qualcosa. Finalmente lo trovarono: me. Mi
guardò con
molta più intensità di prima, e soprattutto con
un desiderio di vedermi morta
che mi fece venire i brividi. Beh, per metà sono
comunque umana: un po' di
paura devo averla per forza! Respirai piano per evitare di
fare rumore: non
volevo infastidire Aro.
-Che
cosa hai visto Aro?- disse Caius.
Solo
allora mi ricordai che c'erano anche loro presenti
nella sala. Che strano, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato in
quello
scambio di pensieri tra me e Aro, e che ci trovassimo in una dimensione
solitaria e silenziosa. Guardai le loro facce: Caius e Athenodora
attendevano
una risposta, pendendo dalla labbra di Aro, Sulpicia continuava a
guardare me
con i suoi occhi da cacciatrice, e il marito come per dire
“Te l'avevo detto”,
e infine Marcus fingeva di essere perso nei suoi pensieri e invece
continuava
ad essere vigile. Fortuna che manipolando il potere di Aro
gli ho impedito
di capire che so tutto sulla morte di Didyme. Era il mio
asso nella manica,
e per il bene che volevo a Marcus speravo proprio di non doverlo usare.
Tornai
su Aro. Aveva cominciato ad avere dei piccoli
attacchi isterici dovuti alla rabbia. Stava per avanzare verso di me,
ma poi si
bloccava di colpo. Allora provava a dire qualcosa, ma le parole gli
morivano
appena muoveva le labbra. Capii cosa aveva: rabbia repressa. Voleva
sfogarsi ma
non riusciva a farlo veramente.
-Aro?-
ripeté Caius, questa volta alzando un po' il tono
della voce.
Allora
il vampiro scoppiò: con una rapidità degna di un
ghepardo, si voltò e arrivò fino al suo trono, e
con la ferocia degna di una
iena, spaccò la sedia urlando come un matto. Sulpicia si
scansò leggermente.
Caius restò senza parole. Athenodora si portò una
mano alla bocca. Marcus
sorrise compiaciuto. E io rimasi basita. Tanto ormai, quella
sedia era già
bella che rotta.
Poi
Aro si girò e tornò a fissarmi. Di nuovo un
rapido
cambiamento: adesso Aro era il capo spietato di un gruppo di vampiri
che
esigeva vendetta. Cominciai a sudare freddo: forse ottenere la mia
libertà non
sarebbe stato così facile come avevo pensato. Iniziai a
prendere sul serio la
possibilità che mi avrebbero potuto uccidere: potevano
tranquillamente ignorare
gli argomenti che mi ero preparata contro la mia uccisione e
stilettarmi un paletto
al cuore (si, lo so, fa molto Dracula, ma me la sono
immaginata così la mia
morte ad opera dei Volturi). Ma poi mi calmai, recuperando la
sicurezza: se
ero sempre stata certa che non mi avrebbero ucciso, sicuramente non
l'avrebbero
fatto.
Sospirai,
decisamente stanca: stavo avendo troppi
cambiamenti di umore, e non mi faceva per niente bene. Il mio essere
metà
vampira e metà umana si stava manifestando fin troppo, con
il risultato che
sicurezza e paura si alternavano con una facilità assurda. Sono
fin troppo
strana!
-Allora
Aro,- disse Caius stanco e con un pizzico di
curiosità -ci vuoi dire che cosa hai visto, si o no?
Aro
lasciò stare me per posare lo sguardo sul suo socio.
-Che cosa ho visto fratello? Che cosa ho visto? Ho visto la
verità. Ho visto
che la nostra cara e devota Renesmee non è esattamente
ciò che appare. Ho visto
il suo piano, ho visto il suo obbiettivo e...- fece una pausa e poi
ammise -
...e ho visto come ci ha ingannato.
“Ci”!??
Se non sbaglio, l'unico che ho ingannato sei
stato tu, perché tua moglie non si è mai fidata
di me, e Caius mi odia solo per
il cognome che porto! Avrei voluto dirglielo, ma capii che
forse era meglio
tenere la bocca chiusa per il momento.
Continuò.
-Che subdola ragazzina. Traditrice! Dopo tutto
quello che ho fatto per te! Ma la pagherai, oh si se la pagherai!
-Aspetta,
aspetta, aspetta- disse Sulpicia -Spiegati
meglio, Aro: che vuol dire che “ci” ha ingannato?
Aro
sbuffò ironicamente. -Vuoi sapere i dettagli, cara?
Fatteli raccontare da Renesmee no, che certamente ne sa più
di me!
-Le
hai letto nella mente- replicò la vampira -Ne sai
esattamente quanto lei. Quindi, per favore, parla.
-Perchè
non ti fai toccare così ti trasmette tutto? Lo
sai che ha questo potere.
Sulpicia
sospirò. -Non farmi incazzare Aro, ti ho detto
di parlare. Quindi, parla!
Evitai
di sorridere. La conversazione sta prendendo
una nota decisamente ironica!
Ma
Aro continuava a fissare la moglie senza emettere la
parola. Allora Sulpicia incrociò le braccia e
iniziò a battere il piede per
terra, in attesa.
-Ragazzi,
piantatela- disse Athenodora, roteando gli
occhi al cielo, e con una vocina da show girl -Non mi sembra il momento
di
litigare.
-Tu
taci- le sibilò Sulpicia.
-Com'è
Aro che non vuoi parlare?- chiese Caius con tono
canzonatorio -Cos'è, hai paura di ammettere di essere stato
ingannato?
Aro
guardò il fratello: lo fulminò. Ma Caius fu
impassibile: aveva capito che in tutta questa faccenda l'unico ad
essere stato
imbrogliato era Aro. Forse era la prima volta che accadeva. E quale
occasione
migliore per deriderlo? Infatti, poco dopo, l'espressione di Aro
cambiò:
retrocedette impercettibilmente, abbandonò il suo volto
rabbioso, e abbassò lo
sguardo. Colpito e affondato. A quella vista,
Caius si concedette una
lunga fragorosa risata.
-Mmm...-
mormorò compiaciuta Sulpicia -Allora è per
questo che te ne stai zitto. Scommetto che lo fai anche per non
ammettere che
io avevo ragione.
Aro
alzò la testa verso di me. -Forza, racconta tutto.
Guardai
tutti i Volturi: adesso aspettavano che aprissi
bocca.
E
quindi iniziai. -Ok, ma visto che è abbastanza lunga
come cosa, vi faccio il riassunto. Allora, poco dopo essere entrata
nella Casa,
ho capito che per uscire non potevo coinvolgere la mia famiglia e che
quindi
dovevo inventarmi un piano. E così è stato:
organizzare una rivolta delle
guardie, per far si che voi mi avreste mandato via dalla Casa. Ma prima
dovevo
conquistarmi la fiducia delle guardie, che mi consideravano una nemica,
e
soprattutto di Aro, che continuava a sorvegliarmi. Fortunatamente, gli
sono subito
andata a genio e quindi è stato più facile del
previsto: due o tre inchini, una
bevuta di sangue, una lotta vinta contro Jane, un incontro con la mia
famiglia
molto ostile. Modestamente, sono stata un'ottima attrice- il
che è strano! -Ottenuto
tutto questo, è bastato aspettare che Heidi tornasse dalla
caccia a mani vuote
e aizzarvi contro i vampiri della Casa. Fine.
Rimasero
a fissarmi basiti per qualche minuto. Forse non
si aspettavano un piano così. O forse non credevano che io
avessi le capacità
per inventarmi e mettere in atto un disegno così articolato.
Sta di fatto che
nessuno parlò, e la cosa mi mise in pochino in imbarazzo.
Giusto Aro aveva
sospirato e teneva lo sguardo a terra, rassegnato. Ma quello l'aveva
fatto fin
dall'inizio del mio racconto.
Improvvisamente
Sulpicia sbottò. -Ah! E allora le cose
stanno così!- poi si rivolse non molto cortesemente al
marito -Io te l'avevo
detto! Sei un cretino!
-E
anch'io te l'avevo detto Aro- stavolta Caius si alzò
in piedi -Dovevamo ucciderla da subito, invece che nominarla guardia.
Ma tu non
ascolti mai!
Aro
era in difficoltà: la moglie e il fratello lo stavano
accusando pesantemente, e ne avevano tutto il diritto. Non sapeva cosa
dire: la
sua attitudine alla retorica in quel momento non gli era di grande
aiuto. Era
stato messo all'angolo.
Ma
come si dice, la speranza è l'ultima a morire. E
infatti Aro ci provò. -Ma non avete capito amici, che
è stato tutto un
complotto. Che quella ragazzina aveva programmato tutto appena
è entrata qua
dentro. Che era solo questione di tempo prima che preparasse la sua
trappola.
Che eravamo già tutti destinati a caderci dentro. Non avete
capito che ci ha
traditi fin da subito!
Ma
purtroppo non ingannò nessuno. -“Tutti”?
“Ci”?- iniziò
sottile Sulpicia, con la rabbia che cresceva sempre di più
-Aro, quella razza
di mezza vampira Cullen non “ci” ha ingannato. Ha
ingannato solo TE! Solo tu
credevi possibile che si fosse alleata con noi! Solo tu credevi
possibile che
avrebbe pugnalato alle spalle la sua famiglia! Solo tu credevi a queste
idiozie!
-Allora
era questo il tuo piano?- disse Caius, indignato
per non esserne venuto a conoscenza -Sempre alla conquista, sempre al
potere...
possibile che non pensi a nient'altro?
Stavolta
Aro rispose. -In questo siamo uguali, fratello,
non è vero!?
-Forse.
Ma io ho abbandonato l'idea di sottomettere i
Cullen da 15 anni ormai, tu invece no! Non sopporti di perdere eppure
alla fine
caschi nei tranelli di una ragazzina, che per di più non
è neanche una vampira
completa.
-DEFICENTE!!-
urlò Sulpicia al marito.
Aro
rimase qualche istante sottomesso dagli sguardi truci
degli altri Volturi. Non disse un parola, non mosse un muscolo, non
emise un
sospiro. Immobile nella sua sconfitta, rassegnato nel suo orgoglio
macchiato.
Aveva provato a ribattere, ma non aveva avuto successo. Non poteva
averne:
questa volta la lama del coltello era puntata contro di lui.
-Va
bene- disse infine, stremato -Va bene. Avete ragione,
miei cari. Si, ho sbagliato. Ho creduto in un sogno che sembrava
così vicino, e
che invece si è dimostrato essere solo un'illusione. Ma in
fondo io che cosa
sognavo? Che cosa speravo? Speravo solo nell'assoluta supremazia del
nostro
impero. Il glorioso impero dei Volturi che espande i suoi confini oltre
l'Italia, oltre l'Europa, oltre il mondo! Quante volte abbiamo sperato,
sognato
insieme tutto questo?
Incredibile
ma accadde: Caius e Sulpicia abbandonarono la
loro ira verso Aro. Caius si sentì colto in fragrante, e
allora tornò a sedersi
con lo sguardo colpevole. Sulpicia sospirò ad occhi chiusi,
stanca, con una
mano sul volto. Aro sorrise, compiaciuto e allo stesso tempo
trionfante. Ma
sembrava più un sorriso malinconico: doveva sembrarlo.
-Caius,
fratello mio, quante battaglie abbiamo combattuto
insieme, quante strategie abbiamo pianificato io e te. E sapevamo
benissimo che
molte di queste potevano non funzionare, ma l'abbiamo fatto lo stesso.
Per
quale motivo? Cos'era che ci guidava, che ci spingeva a fare del nostro
meglio,
a fare le scelte più astute? Cos'era, se non il sogno di un
impero più grande?
Caius
guardò Aro, vide il suo sorriso nostalgico, e
infine sorrise anche lui. Si strinsero la mano amichevolmente: aveva
perdonato
il fratello.
-E
tu Sulpicia, mia amata, mi sei sempre stata accanto.
Abbiamo visto questo impero crescere, sempre di più.
L'abbiamo curato,
l'abbiamo difeso, l'abbiamo amato come se fosse un figlio. Cos'ho
fatto, se non
sperare che questo nostro figlio cresca ancora di più?
Cos'ho fatto se non
incoraggiarlo ad espandersi più in là? Non lo
vuoi anche tu? Non vuoi il meglio
per tuo figlio?
Sulpicia
sospirò e alzò la testa verso Aro: era di fronte
a lei. Gli prese le mani e lei non rifiutò il contatto.
La
vampira sorrise mentre scuoteva benevola la testa.
-Sei un pazzo,- mormorò a bassa voce -ma ti amo anche per
questo.
Da
parte mia, io ero rimasta stupefatta di fronte a
quello spettacolo. Tutto era più chiaro: se prima mi ero
chiesta perché mai
nessuno degli altri Volturi non aveva mai provato a spodestare Aro,
adesso
avevo la risposta. Aro riusciva a persuadere tutti. Aro era il sovrano
indiscusso della retorica. Era ovvio: aveva placato l'ira del fratello
e della
moglie mettendo insieme due parole. Non aveva fatto nient'altro. Eppure
eccoli
lì, che si sorridevano e si abbracciavano come una famiglia
felice il giorno di
Natale. Ma per favore! Ero allibita, incredula, e
anche un po'
incavolata: come potevano lasciarsi abbindolare così da quel
vampiro? Insomma,
un po' di spina dorsale!
Tanto
ero sorpresa che non riuscii a trattenermi.
-Cosa!?!- i Volturi si voltarono verso di me -La vostra ira, la vostra
rabbia,
è tutto finito solo perché lui vi ha fatto un
paio di discorsini patetici?
Aro
fu rapido: si piazzò immediatamente di fronte a me,
per evitare che potessi distruggere tutto.
-Zitta-
sibilò -Tu non hai il diritto di parlare. Non sei
altro che una traditrice.
-E
tu non sei altro che uno sporco manipolatore.
Ci
fissammo in cagnesco per un po'. Tutto quello che
pesavo di lui, l'avevo riassunto in due pratiche parole, e fu
bellissimo
dirgliele in faccia con tutta la cattiveria che avevo in corpo.
Poi,
improvvisamente, mi sorrise. Maligno. -Adesso viene
il bello, Renesmee- mi sussurrò -Sei pronta?
Prima
che potessi anche solo pronunciare una vocale, si
voltò verso gli altri vampiri. -Amici miei, ammetto di aver
sbagliato, e ammetto
di essere stato ingannato. Ma se giudicate me, che dire di lei!- e mi
indicò
-Lei, la serpe, che ha mi ha teso una trappola e mi ha condotto nella
sua tana.
Che dire di lei! Non merita forse un vostro giudizio?
Caius
mi perforò con il suo sguardo tagliente. -La
ragazza deve pagare per quello che ha fatto. Ha distrutto l'ordine
della Casa,
ha insultato l'onore dei Volturi. La sua pena sarà grave.
Ricambiai
il Volturo con ostilità. Non credere che sia
così facile uccidermi, Caius...
-Aspettate-
disse Sulpicia -C'è una cosa che mi sfugge...
Come facevi a sapere che Heidi sarebbe tornata senza neanche un umano?
Non
risposi. Fu Aro a farlo al posto mio. -Come? Ti
chiedi come, mia cara? Fattelo spiegare da Marcus.
Sospirai
afflitta e spostai lo sguardo verso il Volturo,
lo stesso che fecero gli altri vampiri. Durante il contatto con Aro,
non avevo
potuto evitare che scoprisse l'accordo che avevo con Marcus. Quando gli
avevo
fatto vedere del ritorno di Heidi, il suo potere aveva agito
maggiormente
scoprendo le cause di quella caccia scadente. Almeno sono
riuscita a non
fargli vedere che anche Darko era d'accordo con me.
-Marcus?-
disse Sulpicia stupita -Tu hai mandato Heidi in
un territorio sprovvisto di turisti apposta!?! Tu hai aiutato Renesmee
a
organizzare questa rivolta??!!
Marcus
era rimasto seduto, con la testa appoggiata su una
mano, apparentemente disinteressato alla discussione. Guardò
la vampira con
tranquillità.
-Si.
Diverse
furono le esclamazioni sconcertate, tra cui
quella di Caius.
-Marcus!
Ma come hai potuto?
-Renesmee
qui dentro si trovava male, e così le ho dato
una mano a fuggire.
-Lei
fingeva di trovarsi bene- ribadì ferocemente Aro
-Non potevi sapere la verità. Dovevi conoscere il suo piano
da molto tempo.
-No-
rispose semplicemente -Ho capito che Renesmee
fingeva di essere una guardia esemplare perché non era nel
suo carattere
comportarsi così. A differenza tua Aro, io ci sono arrivato.
Il
Volturo rimase indignato di fronte la risposta del
fratello.
Marcus
continuò. -Così le ho detto quello che avevo
capito e lei si è confidata con me. Quando mi ha raccontato
il suo piano, ho
deciso di darle una mano.
-Lurido
farabutto che non sei altro!- gli urlò contro
Sulpicia -Ci hai pugnalato alle spalle! Hai preferito aiutare una
schifosa
Cullen invece che pensare al meglio del tuo impero! Traditore!
-Ci
hai deluso, Marcus- disse Aro -Mi hai colpito nel
profondo. Tutta la fiducia e la benevolenza che avevo verso di te
è evaporata
in pochissimo tempo.
-E
lo sai che per quest'atto verrai punito- concluse Caius.
A
quel punto sbottai. -NO!! Non è colpa sua! Sono io
quella che vi aizzato contro le guardie! Sono io quella da punire!
-Ma
devi riconoscere che Marcus ti ha aiutato
nell'impresa- sentenziò Sulpicia.
-Si,
ma sarebbe successo comunque, anche se non mi avrebbe
aiutato!
-Renesmee,
per favore basta- la voce potente del mio
maestro mi fece ammutolire -Per quanto i tuoi tentavi di difesa mi
lusinghino,
non c'è ne bisogno- poi si rivolse ai suoi fratelli -Primo:
dell'impero non me
frega niente, quindi se l'aiuto o lo distruggo indirettamente mi
è
indifferente. Secondo: la fiducia che avete verso di me
resterà comunque,
perché fino a propria contraria il più
intelligente e il più saggio qui dentro
sono io. Terzo: se mi dovete punire, fatelo. Uccidetemi.
Il
monologo di Marcus aveva fatto azzittire tutti,
perfino Aro.
Il
mio maestro continuò. -Avanti Aro, condannami a morte.
Fallo, coraggio.
Il
vampiro rimase immobile e non proferì parola.
Marcus
rise. -Non puoi punirmi, perché non puoi
uccidermi. Ti servo. O meglio, ti serve la mia mente, il mio potere, le
mie
conoscenze. E anche se mi uccidessi alla fine, non me ne importerebbe
più di
tanto. Sai quanto l'eternità mi annoi.
Sorrisi.
Marcus gliela aveva fatta. Solo allora capii
perché il mio maestro era stato così sicuro di
sé quando mi aveva proposto il
suo aiuto. Non rischiava assolutamente niente. Il volto contratto di
Aro ne era
la prova: non avrebbe punito il suo socio perché la sua
presenza era
fondamentale all'interno della Casa.
-Sono
affranto dal significato pressante delle tue parole
Marcus- iniziò Aro -Spero sul serio che tu capisca la
gravità del tuo gesto e
riconosca di aver sbagliato- poi tornò a guardarmi -Ma
adesso veniamo a te.
Deglutii.
Coraggio Nessie, ce la puoi fare, ce la devi
fare!
-Quale
secondo voi dovrebbe essere la punizione più
adeguata?
-La
morte- sentenziò Caius. Sulpicia appoggiò.
Athenodora
non parlò: forse in queste situazioni non si intrometteva
mai. Marcus non si
espresse, visto che il suo voto sarebbe stato negativo e soprattutto
inutile.
Aro
mi sorrise sadico. -E morte sia.
Bene.
Il Volturo si fece avanti, per afferrarmi la
gola, ma io fui più rapida. Mi abbassai e feci un
saltò all'indietro. Sorpresi
quasi tutti.
-Prima
che procediate con la mia esecuzione, vorrei
chiedervi se avete pensato alle conseguenze della mia morte.
I
Volturi mi guardarono come se fossi un alieno appena
giunto dalla spazio.
-Conseguenze!?!
E quali sarebbero?- chiese stralunata
Sulpicia.
Sorrisi.
Si inizia. Facci vedere sei brava nella
retorica, mia cara. -Oh, ci saranno eccome. E anche
abbastanza grandi. Non
ci avete pensato?
Feci
una pausa per vedere se qualcuno mi voleva
rispondere, ma nessuno proferì parola.
-Ma
certo che no. Come potevate pensarci voi, voi che mi
odiate dal profondo della vostra anima dannata. Tu Sulpicia, mi odi per
il
semplice cognome che porto. Tu Caius, mi odi perché sono una
creatura che non
puoi controllare. E tu Aro, mi odi perché ti ho ingannato.
Mi volete morta
perché appartengo ad un altro clan, perché mi
temete, perché volete vendetta.
Tutte buone motivazioni, non c'è dubbio. Non le voglio
mettere in discussione,
ma voglio soltanto dire che queste motivazioni saranno la vostra
rovina. Queste
motivazioni vi annebbiano la mente, nascondendovi le conseguenze del
vostro
gesto.
Aro
rise. -Anche questo fa parte del tuo piano? Anche
questa è una trappola in cui noi dovremmo cadere? Beh,
questa volta non
vincerai. Il tuo piano fallirà.
-Non
credo proprio Aro- risposi sicura di me -Il mio
piano, se ti ricordi bene, consisteva nel creare una rivolta delle
guardie per
far si che voi mi avreste dovuto eliminare dalla Casa. Eliminare nel
senso di
mandarmi via, non di uccidermi. Attenzione! Non potete fare
nient'altro, perché
altrimenti sarebbero guai per voi.
-Ah
si? E quali sarebbero?- chiese Aro sfrontato.
-Iniziamo
con ordine- esordii -Allora, voi mi uccidete,
così sarete tutti felici e contenti. A breve ritorneranno le
guardie della
Casa, e ovviamente si chiederanno che fine ha fatto il loro capo. Anche
se gli
mentite, prima o poi lo scopriranno. A quel punto, come credete che
reagiranno?
Si infurierebbero ancora più di quanto non lo sono
già ne vostri confronti.
Avete appena ucciso l'unica guardia che aveva avuto il coraggio di dire
la sua.
E per di più, l'unica che si era conquistata l'appoggio
della folla. In poco
tempo diventerò un martire, un'eroina sacrificata per la
libertà delle povere
guardie sottomesse dal governo dei Volturi. Non credo che ci metteranno
molto
ad organizzare una nuova e più decisa rivolta.
Nessuno
fiatò. Nessuno parlò. Perché
ovviamente avevo
ragione: non ci avevano pensato, ma sul serio uccidermi non avrebbe
fatto altro
che provocare nuova rabbia tra le guardie. E questo non era decisamente
positivo.
-Questo
senza contare poi la mia famiglia- continuai
-Ricordi quando li ho incontrati, Aro? Mi sono dimostrata fredda,
ostile,
decisamente crudele nei loro confronti. Eppure mio padre, Edward,
sapeva
benissimo che stavo mentendo. Come? Ovvio, mi aveva letto nella mente.
E quindi
sa anche del mio piano: gliene ho parlato, già che c'ero.
Lui sa che dovevo
organizzare una rivolta, e che entro la settimana avevo intenzione di
agire. Di
conseguenza, se non mi vede tornare a casa prima di quella data,
capirà che è
successo qualcosa. Tornerà insieme a tutti gli altri qui in
Italia, a Volterra,
e allora scoprirà che mi avete ammazzata. Quanto credete che
ci metteranno i
Cullen a chiamare tutti i loro amici e ha organizzare una battaglia
tale a
quella di 15 anni fa? Solo che questa di svolgerà... eccome
se si svolgerà... E
quanto ci metteranno i Cullen e le guardie ad allearsi per combattervi
in
blocco? Sarà la fine per voi.
Eccoci
qua. I miei argomenti esposti alla
perfezione. Su queste motivazioni si basava tutta la mia filippica, e
ovviamente buona parte del mio piano. Mi sembravano sufficienti.
Entrambi si
univano in un'unica fine: la distruzione dei Volturi. Le guardie
infuriate, più
la mia famiglia e i loro amici: non c'era modo di impedirlo.
Guardai
i Volturi: Caius e Athenodora erano rimasti a
bocca aperta, sbalorditi; Sulpicia era furiosa di rabbia, consapevole
della mia
ragione; Marcus sorrideva apertamente, assai compiaciuto. L'unico di
cui mi
preoccupai fu Aro: era tranquillo, impassibile, sicuro di
sé. Iniziai ad averne
paura.
Mi
spaventò ancora di più quando scoppiò
a ridere. Una
risata perfida maligna. -Tutto qui?
Il
mio cuore iniziò a battere freneticamente. Il corpo
iniziò a tremare a causa dei brividi freddi lungo la
schiena. Deglutii un paio
di volte. Perché non ti spaventi Aro?
Il
Volturo vide che non rispondevo, e sicuramente si
accorse dei miei cambiamenti. -Tutto qua, Renesmee? Sono questi le
spaventose
conseguenze a cui andremmo incontro se ti dovessimo uccidere? Non mi
sembrano
poi così gravi.
Sgranai
gli occhi. Non erano così gravi? Ma se alla
fine morirete tutti quanti! La stessa reazione la ebbero
anche gli altri:
guardavano Aro come se fosse un pazzo.
-Hai
detto che le guardie si sarebbero infuriate ancora
di più. Giusto, ma per come la vedo io la notizia della tua
morte non sarà
altro che un ammonimento, un segnale che farà capire loro di
rimanere al
proprio posto se non si cerca la morte. E per quanto riguarda la tua
famiglia,
se verranno a cercarti saremmo pronti ad accoglierli, puoi starne
certa- la
nota minacciosa della sua voce mi spaventò un bel po'.
Sentii
le risate di Caius e Sulpicia: come al solito, Aro
era riuscito a manipolare il loro pensiero. E così la
validità dei miei
argomenti era stata sminuita dalle parole del vampiro. Tutto un piano
rovinato
così. Sul serio pensavi di poter battere Aro nel
suo campo, la retorica?
-Per
cui- iniziò -Non vedo il motivo per il quale non
dovremmo ucciderti.
No..
no! Non poteva essere... non potevo aver
fallito... non poteva... No! Avevo dedicato tempo e dedizione a questo
piano,
avevo curato ogni minimo dettaglio, e non era servito a niente. In quel
momento
fui presa dal panico: il mio piano era fallito. I Volturi stavano per
uccidermi. Non avrei più rivisto la mia famiglia, i miei
amici.... nessuno.
Sarei morta.
Aro
avanzò di nuovo verso di me. -Mi dispiace che il tuo
piano non abbia funzionato, Renesmee... sul serio, non era male.
Peccato per la
fine.
Cominciai
a retrocedere di qualche passo alla vista del
vampiro che avanzava verso di me. Avevo paura. Ora avevo proprio paura.
Stavo
per morire, e avevo paura.
Andiamo,
sveglia Renesmee! Vuoi dargliela vinta così,
senza lottare? Datti da fare, avanti! Hai ancora una carta da
giocare... E
allora ricordai il mio asso nella manica: la verità
sull'omicidio di Didyme. Mi
ero ripromessa di non usarla, se non in caso di necessità. E
quello era un caso
di necessità. Guardai Marcus: la sua espressione afflitta mi
fece sentire
ancora più male. Certo, allora stava soffrendo
perché io stavo per morire, però
non riuscivo ad immaginare quanto dolore gli avrei provocato se avessi
parlato.
Poi tornai ad Aro: era sempre più vicino, con un sorriso
sadico che metteva
paura. Sensi di colpa o meno, io devo salvarmi la vita.
-Aspetta!-urlai
-Aspetta. Non sono solo queste le
conseguenze della mia morte. Ce ne un'altra, molto più
grave, e che non
riuscirai a sminuire. Più che una conseguenza è
un'informazione, che ovviamente
dirò adesso prima che tu mi uccida.
Aro
si spazientì. -Senti, adesso inizi a stancarmi con
queste tue minacce. Come già ti ho detto, non vedo motivo
per il quale non
dovrei ucciderti- e si fiondò su di me.
Ma
di nuovo lo evitai, scansandomi di lato e lasciandolo
afferrare il vuoto. Si voltò subito verso di me e io gli
sorrisi: le lezioni di
Jane era pur servite a qualcosa.
Allora
iniziai ad urlare. -Ah si? Non lo vedi il motivo?
E come la metteresti se ti dicessi che prima di morire potrei
raccontare tutta
la verità sulla morte di Didyme?
Sconcerto.
Fu questo che accadde. Aro strabuzzò gli
occhi, spalancò la bocca e si immobilizzò. Sapeva
che se dissipavo
quell'informazione per lui non ci sarebbe stato altro che la morte
certa.
Sorrisi. Quella si che sarebbe stata la mia merce di scambio. Aro non
avrebbe
potuto dirmi di no, non se lo ricattavo in quel modo.
-Cosa!?!
L'urlo
indignato, incredulo, e tanto affranto di Marcus
mi fece voltare, nolente: si era alzato in piedi, le braccia aperte, il
corpo
che fremeva, gli occhi supplichevoli, i sopraccigli contratti, la bocca
aperta.
Sembrava essere stato colpito al cuore, e soffriva notevolmente per
questo, ma
nonostante tutto voleva sapere, e quindi pregava.
La
mia espressione vittoriosa scemò subito. Era vero, mi
ero salvata la vita, ma cosa avevo fatto al mio maestro? La
verità lui la
doveva sapere, era d'obbligo: non meritava di vivere
un'eternità in una sporca
menzogna. Ma non così. Non doveva saperlo così,
non in questo modo. Non
utilizzando questa informazione per me, per i miei scopi. Non
utilizzando una
tale notizia come merce di scambio per la mia libertà.
Distolsi subito lo
sguardo da Marcus: mi faceva troppo male vederlo così, e
sapere che era tutto a
causa mia. Ero un'egoista, lo sapevo, ma volevo tornare a casa.
Le
faccia di Sulpicia non era poi tanto diversa da quella
del marito: l'unica diversità era che lei era anche
incavolata nera con me per
aver tirato in ballo quella faccenda. Invece, Caius e Athenodora
avevano la
stessa espressione: quella di due persone che non capiscono il motivo
di tanto
trambusto.
Tornai
di nuovo ad Aro. -Cos'è che sai?- mi chiese.
-Tutto!-
e gli posai una mano sulla fronte.
Gli
feci vedere tutto quello che avevo scoperto quella
mattina nel corridoio. Gli feci vedere che Didyme l'aveva uccisa lui,
che poi
aveva nascosto le tracce insieme a Sulpicia, che aveva dato la colpa ai
Figli
della Luna. Gli feci vedere le cause per cui l'aveva uccisa, e il suo
totale
menefreghismo nei confronti della morte della sorella. Alla fine di
tutto
questo, staccai la mano.
Vidi
uno nuovo sentimento farsi largo sul volto di Aro:
la paura. Adesso si che mi temeva. Adesso si che aveva capito che non
gli
conveniva uccidermi se non voleva morire anche lui.
Sorrisi
compiaciuta: il mio piano era di nuovo in azione.
Sulpicia
accorse al fianco del marito. -Che cosa sa?-
chiese sottovoce al marito.
-Tutto-
disse Aro con lo sguardo spaurito a terra.
Sulpicia
sbuffò irritata. Il suo peggiore incubo poteva
rivelarsi realtà se avessi deciso di parlare.
-Cos'è
che sa?
La
vampira si voltò verso Marcus. Io non ne ebbi il
coraggio: solo il suo tono disperato mi strinse il cuore.
-Che
cos'è che sa?- urlò di nuovo, più
forte -Che verità??!!
Che centra Didyme!!??!!!
Chiusi
gli occhi. Avrei voluto anche tapparmi le
orecchie: non ce la facevo a sentire Marcus in quello stato. Era un
pazzo
disperato guidato da chissà quali sentimenti. Perdeva
completamente la ragione
quando si parlava della sua Didyme.
A
quelle urla, Aro si riprese. -Sulpicia, manda via
tutti. Soprattutto Marcus.
La
vampira non se lo fece ridire due volte: andò verso
Caius e la moglie. -Portate via Marcus.
-Perché!??!-
urlò quest'ultimo.
Sulpicia
lo ignorò. -Portatelo via e fatelo calmare.
-PERCHÈ!!!???
Quell'ultimo
urlo fece agire Caius e Athenodora: i due
annuirono e si volsero verso Marcus. Non avevano ben capito cos'era
effettivamente successo, ma dovevano far calmare Marcus ad ogni costo.
Cominciarono a parlargli gentilmente, per farlo calmare, e nel
frattempo lo
spingevano verso un passaggio segreto che si era aperto sulla parte
dietro ai
troni. Ma Marcus era impazzito completamente: voleva sapere quello che
avevo
fatto vedere ad Aro, e non demordeva. Continuava ad urlare, muoversi,
fare
qualcosa, ma Caius e la moglie lo avevano progressivamente bloccato e
spinto
verso il passaggio. Quando si chiuse, ci fu l'ennesimo grido disperato
di
Marcus.
Di
tutta questa scena, non aveva visto niente. Avevo solo
udito, con gli occhi chiusi. E già sentivo le lacrime
premere sulle mie
palpebre e un groppo opprimermi la gola. Pensa che l'hai
fatto per il tuo
bene... pensa che l'hai fatto per tornare a casa... Marcus avrebbe
voluto
questo... No, non ce la facevo. Se pensavo a tutte queste
cose, mi sentivo
ancora di più un'egoista, una vigliacca, una senza cuore.
Riaprii
gli occhi e deglutii: ormai il danno era fatto.
Non potevo più tornare indietro. Un'altra cosa che mi faceva
male era non aver
salutato Marcus, e conservare di lui quell'immagine da pazzo che avevo
causato
io.
Alzai
la testa: i due vampiri mi fissavano severi. Per un
momento mi ero scordata di loro. Coraggio Nessie, un ultimo
sforzo... non è
ancora finita.
-Come
hai fatto a conoscere la verità?- mi chiese
Sulpicia.
Ho
origliato le vostre conversazioni private. -Le
voci circolano.
-Hai
una vaga idea di quello che hai fatto?- disse Aro.
Sorrisi.
Va e conquistati la tua libertà. -Si-
risposi sicura di me -ti ho appena minacciato. La verità
sulla morte di tua
sorella, Didyme, se rivelata, provocherebbe spiacevoli conseguenze per
te e la
tua signora. Marcus ovviamente dichiarerebbe guerra, e Caius con lui
perché non
gli avevi mai detto nulla. Senza contare poi tutte le guardie che si
schiererebbero con loro, sentendosi tradite dal loro Signore. Non
potrai
uscirne vivo.
-E
se io ti uccidessi adesso?- disse Aro con voce
pericolosa -Non potresti più rivelare la verità
su Didyme.
Risi.
-La sa anche mio padre, sai? Quell'incontro è stato
davvero utile. Uccidimi, e quando i Cullen verranno a vedere che fine
ho fatto,
Edward dirà tutto a Marcus. E a chi pensi che
crederà? A mio padre, che parla
per me, o a te, che mi hai ucciso perché sapevo troppo?
Aro
grugnì: l'avevo messo all'angolo. Adesso non poteva
più fare niente, se non abbozzare e soffrire. Sulpicia
guardò il marito, come
per cercare un'ultima speranza, ma quando vide che Aro era senza
parole,
sospirò rassegnata e si passò una mano tra i
capelli stizzosamente.
-Moriresti
comunque Aro, in un modo o nell'altro-
conclusi -Ma potresti evitarlo, se mi lasci tornare a casa mia.
Aro
mi studiò attentamente. Ora la sua espressione era
tornata quella studiosa di un tempo. Non so bene cosa stesse studiando,
ma
sperai con tutte le mie forze che non fosse un piano per uccidermi
evitando di
morire anche lui.
-Se
andassi via dalla Casa, torneresti a Volterra?
-Mai.
-E
in Italia?
-Mai.
-Se
ti lasciassi libera, a chi altro racconteresti la
storia di Didyme?
-A
nessuno, tranne se doveste tornare a minacciare me o
la mia famiglia.
Aro
fece un pausa. -Lo prometti?
-Hai
la mia parola.
Annuì.
-Bene. Io e te ora abbiamo un patto. Cerca di non
violarlo o incontrerai la mia ira- poi si voltò -Sulpicia,
vai in camera di
Renesmee e prendi tutte le sue cose.
La
vampira sgranò gli occhi. -Cosa!? Devo farle anche da
facchino adesso?
-Cara
per favore, voglio mandarla via il più presto
possibile da qui. E anche tu lo vuoi. Quindi, fai quello che ti ho
detto.
Sulpicia
sospirò. -Va bene- e andò verso l'ascensore,
lasciando me e Aro da soli.
-Aspetta,-
dissi cercando di mettere insieme i pezzi
-vuol dire che sono libera? Che mi lasci tornare a casa mia?
Il
tono di Aro fu sprezzante. -Non dirmi che non ci eri
arrivata.
Rimasi
a bocca aperta. Sono libera. Respirai
più
lentamente. Sono libera. Mi sentii più
leggera. Sono libera. Percepii
qualcosa al petto che mi rallentava il respiro, ma non era dolore
bensì gioia. Sono
libera! Non riuscivo a crederci. Sembrava così
impossibile. Sembrava
un'impresa così ardua. Sembrava un sogno così
irrealizzabile. E invece alla
fine ce l'avevo fatta. Dopo tanto, ce l'avevo fatta. Dopo tanto
soffrire,
abbozzare, stringere i denti, sforzarsi, non cedere mai, ce l'avevo
fatta. Il
piano aveva avuto successo. SONO LIBERA!!!! Iniziai
a ridere
fragorosamente. Mi presi la testa con le mani. Scossi la testa
incredula. Non
riuscivo a crederci. Ero libera. Ero di nuovo libera. Sono
libera...
Il
mio entusiasmo piano piano scemò, fino a calmarmi
definitivamente. Ma la felicità stampata in faccia non mi
abbandonava. Solo
allora mi ricordai che Aro era ancora lì, e mi fissava
disgustato.
-Quanto
entusiasmo per una cosa così banale.
-Beh
sai, a me non sembra così tanto banale tornare ad
essere libera dopo che per settimane ho vissuto sottoterra come i vermi
in
compagnia con dei vampiri che che odiavo da 15 anni.
Aro
continuò a guardarmi impassibile. -Io la libertà
non
te l'ho mai tolta. Ti sempre concesso tutto quello che volevi.
-Libertà?
Cosa intendi per libertà, Aro? Intendi forse
quella che mi hai concesso nell'uscire quando volevo, nel fare quello
che volevo
all'interno della Casa? Intendi questa libertà?- il tono era
cresciuto sempre
di più -No. Questa non è libertà, Aro.
Questa è prigionia. Tu mi hai tenuta
prigioniera qua dentro.
-Ti
ho concesso dei lussi che nessuna delle guardie ha
mai avuto prima!
-Mi
concedevi tutti quei lussi solo per nascondere il
fatto che mi tenevi rinchiusa! Ma io mi sentivo comunque in trappola. E
questo
perché? Perché mi volevi usare contro la mia
famiglia. Volevi che diventassi la
tua pedina personale da usare come e quando ti pare. Ma ti voglio dire
una cosa
Aro: io non pugnalerò la mia famiglia. Non lo
farò mai, e sai perché? Perché
è
la famiglia migliore del mondo, una famiglia che mi ama e che io amo.
Sono le
persone che mi sono state vicine fin da prima della mia nascita e sono
le
persone più importanti della mia vita. Non li tradirei mai.
Non gli farei mai
del male. Io non sono come te. Non sono un essere schifoso che uccide
la
propria sorella solo per ottenere i propri scopi. Non sono una che
condanna il
proprio socio, il proprio fratello, ad un'eternità di dolore
solo per avere più
potere! Io non sono così!
Silenzio.
Io e Aro ci fissammo negli occhi per non so
quanto tempo. Lui, impassibile. Io, realizzata: finalmente ero libera e
finalmente mi ero sfogata. Tutto quello che pensavo su Aro glielo avevo
appena
detto in faccia, e mi sentivo benissimo.
-Avrei
potuto darti tutto quello che volevi- disse
malinconico il vampiro -Avremmo potuto conquistare il mondo io e te, ma
tu
niente.
In
lontananza, si udì il rumore dei tacchi di Sulpicia
avvicinarsi verso di noi.
-Un'ultima
cosa prima che me ne vada- dissi ignorando le
sue ultime parole -Mi fai schifo.
Il
Volturo fu impassibile al suono delle mie parole. Ma
poco mi importava la sua reazione: gliela avevo detto in faccia e
questo
bastava.
Sulpicia
arrivò, andò verso la sala numero 1,
aprì la
porta ed entrò. La sentii manovrare con una serratura e
capii che stava aprendo
il passaggio verso le fognature. Poi tornò da noi.
-Esci
dal passaggio, prendi il secondo tunnel a sinistra
e al quarto tombino esci- mi disse -Troverai un taxi in attesa, con le
tue cose
nel bagagliaio. Salici e vattene.
Sorrisi.
-Perfetto- e andai verso la sala numero 1.
Prima
di entrare, mi volsi verso i Volturi. -Addio miei
cari- dissi ironicamente -È stato un piacere,
finché è durato- e mi inchinai.
Entrai
e chiusi la porta alle mie spalle. Addio Aro. Attraversai
il passaggio e lo chiusi. Addio Casa.
Il
tassista si stava fumando una sigaretta appoggiato al
cofano. Quando arrivai, gli spiegai in perfetto italiano che la
ragazzina che
doveva accompagnare all'aeroporto ero io. Fece un ultimo tiro e poi
lanciò per
terra la chicca, che andò ad infilarsi tra l'intercapedine
dei mattoni della
strada.
Aprii
il cofano della macchina: c'era la mia valigia e il
mio zaino, con tutte le mie cose dentro. Aprii la tasca davanti della
valigia e
ci infilai il mantello nero da guardia. Poi presi lo zaino in spalla e
chiusi
il cofano. Il tassista mise in moto. Aprii lo sportello e feci per
salire.
-Nessie!
Sobbalzai
al suo di quella voce impossibile da non
riconoscere. Mi voltai verso il Volturo.
-Che
fai, te ne vai senza salutarmi?- mi disse con un
sorriso.
Guardai
Marcus: era vestito con jeans e camicia. Non
indossava più il solito mantello di prima. La sua pelle non
brillava al sole
perché era una giornata nuvolosa. Sembrava decisamente
più calmo e rilassato.
-Marcus...-
mormorai.
Il
vampiro sospirò e molto della sua aria felice lo
abbandonò. Aveva capito dal mio tono che mi ricordavo quello
che era successo
poco prima.
-Nessie,
volevo scusarmi per la scenata di prima. Ho
perso la testa e mi dispiace. È solo che quando si parla di
Di...
Non
riuscì a finire la frase, o meglio il nome. Guardai
la sua espressione: affranta e sofferente. Sentii gli occhi umidi, e la
mia
coscienza cominciò a parlare. Senti, adesso tu sei
libera ma lui no. È
ancora prigioniero di Aro e della Casa, ma soprattutto delle sue
menzogne. Ha
fatto tanto per te e tu gli vuoi bene. Digli la verità, lui
lo merita.
Così,
spinta da una nuova determinazione, deglutii le
lacrime e parlai. -Ascoltami Marcus, c'è una cosa su Didyme
che tu devi sapere.
Lei è...
-Zitta!-
mi interruppe -Dimmi una cosa, hai fatto un
patto con Aro, vero? Hai barattato il tuo silenzio con la tua
libertà?
-Al
diavolo il patto con Aro! Tu devi sapere la verità!
-No.
Non detta da te almeno.
Non
ci capivo niente: perché non voleva sapere? -Cosa?
-Se
quando torno Aro scoprirà che so questa
“verità”, non
ci metterà molto ha capire che me l'hai detta tu. E allora
verrà a cercarti, e
tu e tutti coloro che ti difenderanno morirete. E io poi mi sentirei in
colpa
per tutto il resto della mia eternità.
-E
allora io, come dovrei sentirmi?- sbottai -Mi sento
un'egoista schifosa solo per averti mentito. Io non ce la faccio a
pensare che
tu non sai niente e...
-Basta!-
e mi afferrò per le spalle -Tu non mi hai
mentito, hai solo omesso di dirmi la verità. E non l'hai
fatto per farmi un
dispetto, ma solo per salvarti la vita. Va bene. Non sono offeso per
questo.
Non ti sto accusando di essere un egoista. Hai agito per il meglio.
Anzi, sono
fiero di te per come ti sei comportata.
Sentii
le lacrime sgorgarmi dagli occhi, e non le fermai.
-Marcus...- e gli lanciai le braccia al collo.
Il
mio maestro ricambiò l'abbraccio. Restammo legati in
quella stretta per un bel po'. Ad un certo punto si sentì il
motore del taxi
che si spense: il tassista aveva capito che non saremmo partiti
immediatamente.
Poi
ci separammo. -Saluta i Cullen da parte mia,- mi
disse -soprattutto tuo padre e tuo nonno.
-Lo
farò. E tu salutami Darko. Mi ha aiutato molto dentro
la Casa.
-Lo
farò.
Rimanemmo
in silenzio per attimo, quasi imbarazzati.
Infine,
Marcus parlò. -Renesmee, dimmi solo una cosa. La
mia Didyme non è stata uccisa da un branco di Figli della
Luna, vero?
Gli
risposi con un'altra domanda. -Marcus secondo te,
come hanno fatto dei mostri guidati dall'istinto a capire come uccidere
un
vampiro?
Sospirò.
-Già, me lo sono sempre chiesto. E forse l'ho
sempre saputo che non erano stati loro. Non ho mai voluto indagare
più di
tanto: sapere l'assassino non mi avrebbe ridato indietro la mia
felicità. Ma
adesso ti prometto una cosa: indagherò, e
scoprirò la verità.
Gli
sorrisi. -Bravo.
-Adesso
devi andare. Ti sto trattenendo anche fin troppo,
e credo tu voglia tornare a casa tua.
-Hai
proprio ragione. Ma prima di lasciarci, ho una cosa
per te.
Dal
mio zaino tirai fuori il mio blocco da disegno e
presi il primo foglio. Lo porsi a Marcus. Rimase senza parole a fissare
il
disegno. Due persone abbracciate, due amanti che si guardavano negli
occhi,
come se niente contasse che il loro amore, due persone felici
perché erano
insieme. Marcus e Didyme. Il vampiro si sarebbe commosso se avesse
potuto
piangere.
-È
stupendo...- e accarezzò il volto di Didyme -È
perfetta...
Mi
grattai la testa con una mano. -Ho lavorato un po' di
fantasia. Mi sono immaginata quando ancora eravate insieme.
-È
bellissimo- e poi alzò lo sguardo verso di me -Grazie,
Nessie.
-Ma
figurati! Per un disegno...
-Non
mi riferisco solo al ritratto. Grazie per tutto. Per
il periodo che sei stata qui mi hai ridato più vita da
quando lei non c'è più.
Mi hai fatto sentire di nuovo felice. Grazie.
Nuove
lacrime mi rigavano il viso. -Non c'è di che
Marcus. Anzi, sono io che ti dovrei ringraziare. Grazie per l'aiuto che
mi hai
dato nel fuggire da qui, e grazie per tutto quello che mi hai
insegnato. Adesso
so parlare un perfetto italiano!- dissi scherzando.
Marcus
rise. -Mah, non lo so... Quelle “r” sono troppo
americane per le mie orecchie...
-Uffa!-
e scoppiammo a ridere insieme.
Il
clacson del taxi si fece sentire. -E un momento!-
urlai irritata.
-È
ora che tu vada. Stammi bene Nessie, e non cacciarti
più nei guai.
-Ci
proverò- e lo abbracciai -Addio Marcus.
-Non
addio, ma arrivederci- e ci separammo -Sono sicuro
che un giorno ci rincontreremo.
-Lo
spero proprio.
Salii
sul taxi. Marcus mi chiuse lo sportello.
-Era
ora!- commentò il tassista mentre metteva di nuovo
in moto.
-Stiamo
calmi, eh!- gli risposi a tono.
Mentre
l'auto cominciava a muoversi mi voltai indietro,
ma Marcus già era scomparso. Sorrisi. Ciao Marcus,
e grazie di tutto.
Il
taxi passò per le stradine di Volterra, oltrepassando
case e palazzi a me già famigliari. Vidi i vicoli per i
quali ero più volte
passata, vidi la piazza principale che mi ricordava molte cose, vidi i
palazzi
medievali che avevo ritratto in alcuni disegni, vidi gli angoli
sperduti che
spesso e volentieri mi avevano dato rifugio. Vidi l'affabile popolo di
Volterra, che non mi conosceva e mai mi avrebbe conosciuto. Vidi una
città
meravigliosa che mi sarebbe rimasta nel cuore. Addio
Volterra, città
splendida se non fosse per i vampiri.
L'auto
oltrepassò le mura di cinta della città e si
diresse verso l'aeroporto di Firenze. La campagna toscana mi faceva
compagnia
in questo mio ultimo viaggio in Italia. Abbassai il finestrino e mi
affacciai:
la dolce brezza primaverile mi scompigliava i capelli. Il sole comparve
per un
momento tra le nuvole, inondandomi con i suoi dolci raggi. Sorrisi,
felice
perché stavo tornando a casa.
Felice,
perché ero libera.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
E vissero tutti felici
e contenti!! =D
Ma si, alla fine sono
buona e non faccio morire nessuno!
Volevo farvi una
bastardata della serie tagliare il capitolo a metà...
Più o meno
quando Aro sta per fiondarsi su Nessie...
Ma poi mi sono messa
una mano sulla coscienza e ho lasciato il capitolo così
com'è! =D
Ora, chi voleva
più sangue??
Uno, due, tre...
quattro, cinque... sei persone! Uao!
Allora ragazzi, dovete
sapere che io ero con voi,
però poi ci
ho pensato bene e mi sono detta:
"La maggioranza vuole
il lieto fine, e se io faccio morire Nessie questi mi ammazzano a me...
o.o"
Quindi miei cari, ho
scelto la vita!
Però alla
fine non è venuto tanto male, no? =P
Penso che vi
chiederete: "Ma se il prossimo è l'ultimo e Nessie
già è scappata, che ci scrivi?"
E io vi rispondo: "Il
ritorno a casa con i Cullen non lo volete vedere??"
E voi:
"ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!! Capito! =D"
Quindi, prossimo
capitolo tranquillo tranquillo...
...anche
perchè è l'ultimo!
Un bacione a tutti
Ci sentiamo!
Civia
PS: Buona
Pasqua a
tutti voi!! =D
|
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Capitolo 41 *** 40. Casa ***
Buonsalve a tutti! =D
Come state??
Tutt'apposto??
Allora, che ne dite di
questo tempo da mare??
Fantastico, vero???
Non per me! -.-
Primo: non un minuto
libero per il cambio di stagione
e mi ritrovo ancora i
maglioni di lana nell'armadio
Secondo: sono chiusa
in casa da tre giorni ormai, in quarantena,
perchè mia
madre è convinta che stia ancora male (mai stata meglio di
così)
Che bello.... -.-
ale04_94: ciao!! =D
si, mentre scrivevo l'immagine di te con l'ascia in mano che
mi minacciavi era molto pressante....XD Marcus ci
arriverà... è intelligente... prima o poi! =P
e già, non mi ero accorta del grave errore di
grammatica... se le leggesse la mia professoressa delle medie... aiuto!
me lo diceva sempre "chi sbaglia i congiuntivi è un
ignorante!" -.-''' eccola!! grazie per avermelo fatto notare, e scusami
per l'erroraccio... l'ho corretto subito... che vergogna... -.-'''
mi hai commosso... ç.ç ....quando hai
detto che questa storia ti mancherà... davvero, sto
piangendo! grazie grazie grazie! grazie di aver recensito, grazie di
avermi seguito, grazie di aver letto di qst ff... e sapere che ti
mancheranno i miei capitoli mensili non fa altro che riempirmi di
gioia! Grazie di tutto! =D
Hale Lover: ciao!! =D tranqui, Darko
Bello era con me anche quando ero dispersa! XDXD ahahaha! te l'ho fatto
prendere un colpo con quello scherzetto, vero!???! XDXD me perfida e si
diverte! XP uao! più originale della Meyer!! questo si che
è un complimento!! mi commuovo... ç.ç
beh, devo ammettere che se avessi fatto morire Nessie alla
fine un po' mi sarebbe dispiaciuto... mi ci sono affezionata alla
fine... come se fosse una parte di me... ok, adesso la pianto di fare
la poetica! -.-'' cmq, prima che tu vada a leggere il
capitolo, ti volevo ringraziare... ringraziare per recensito,
ringraziare per avermi seguito, ringraziare per avermi letto.... grazie
grazie grazie! davvero, grazie.... un bacione! =D
Renesmee_CuLLen: ciao!! =D sono
contenta che il capitolo ti sia piaciuto! ^^ spero anche
quest'ultimo.... scusa se cio messo un mese per aggiornare, ma visto
che era l'ultimo capitolo me la sono presa comoda.... in ogni caso, ti
volevo ringraziare per il tempo che hai dedicato a questa ff... davvero
grazie mille!! =D
puzzonaedbell: ciao!! =D
modestamente, il piano di Nessie l'ho inventato io... ok, ora
la pianto di vantarmi.... -.-''' mi dispiace cara, ma niente da
fare.... la ff finisce qui, con questo capitolo.... non so se
scriverò mai un seguito, anche se le idee ci sono.... ma per
adesso ho un altro progetto in mente... ah, prima che mi dimentichi,
grazie di tutto! sul serio, grazie per aver letto questa storia, averla
recensita, e avermi seguito con i miei soliti tempi lunghi.... davvero
grazie! bacio... =D
Lallix__: ciao!! =D
bravissima! ci sei arrivata subito che Nessie non poteva
morire, perchè altrimenti si sarebbe scatenato il caos tra i
due clan! anche se, come finale ipotetico poteva andare... insomma,
come hai detto, scrivevo altri 6-7 capitoli in più! ma
lasciamo stare! tutto è bene quel che finisce bene! =D=P
ti ho fatto versare due lacrime!!??! OMG!! anche questo
è un record da segnare! XDXD hai fatto bene a trattenerti,
anche perchè se no addio computer! ma si, cosa
vuoi che sia! un trono più, un trono meno... che gliene
frega! u.u visto che me lo chiedi, te lo dirò: la
love story tra Darko e Jane continuerà fino alla morte... di
uno dei due! non faccio nomi! ma questa è un'altra storia...
scusa se non sono riuscita a postare prima del 27 aprile, ma me la sono
presa comoda per via che era l'ultimo capitolo... sorry! ^^'' cmq, dove
te ne vai di bello?? =D a parte di tutto, ti volevo dire
grazie... grazie di avermi seguito, grazie di avermi sopportato, e
grazie per aver letto questa storia!! un bacione!! =D PS:
grazie per il voto, davvero, ma con il concoerso centro ben poco! ^^'''
MimiMiaotwilight4e: ciao!! =D com'è
andata la verifica?? spero bene...! =D andiamo, non potevo
far succedere niente... per la mia incolumità! hai detto
benissimo.... per cui, visto che sono stata magnanima e non ho fatto
morire nessuno, potresti anche gettare nel fuoco la tua mazza da
baseball... ke ne dici? ^^''' sai, metti soggezione... XD e
non ti preoccupare per Marcus, alla fine riuscirà a capire
tutto... prima o poi... beh, e adesso partono i ringraziamenti....
grazie per avermi seguito da sempre... grazie per avermi letto
così assiduamente... grazie per avermi recensito quando
potevi... e grazie per avermi sopportato: non sono una con un carattere
facile! -.-''' grazie di tutto! un bacio! =D
Lady_Queen: ciao!! =D
obiettivamente, Nessie riesce a scappare dalla furia di Aro e
poi l'ammazza Marcus? puoi ben capire che c'è una qualche
incoerenza o.O Darko e Marcus con i Cullen? mmm,
interessante... magari per un possibile seguito... XDXD non ci
sperare... per adesso! XP grazie per l'uovo! =D e
anche grazie per avermi seguito, grazie per aver letto tutti i
capitoli, e grazie epr aver sopportato una semi-scrittrice ritardataria
e strana come me! davvero, grazie! =D
Nessie93: ciao!! =D tagliare
il capitolo era solo per farvi una bastardata... farmi godere
un po' nel vedere voi col fiato sospeso... ma poi, mi sono detta che
magari mi uccidevate in blocco, e in fondo vi voglio bene, che ve l'ho
postato tutto intero! si, quando voglio sono brava! =D Marcus
insieme ai Cullen... il quadretto è carino, ma per adesso
è meglio lasciare le cose così come stanno! =P
grazie per i complimenti... come al solito sei sempre troppo
gentile!! e grazie anche per avermi seguito per tutto questo tempo, per
aver aspettato i miei capitoli anche dopo un mese, e per aver
sopportato una come me... lo riconosco, non ho un carattere facile!
-.-'' grazie di tutto cara, un bacione!! =D
noe_princi89: ciao!! =D sono strafelice che
l'esame sia andato bene! lo sapevo che ce l'avresti fatta! =D
su msn ormai, non ci entro più... non so, forse
perchè la cosa non mi attira più come prima, o
frose perchè non ho quasi mai tempo... speriamo
che questo ultimo capitolo concluda in bellezza, e che il bentornata
sia di tuo gradimento... =D e per concludere, grazie! si, ti
devo ringraziare per avermi letto, per avermi seguito, per esserti
sopportata una tizia strana come me, e per avermi recensito. davvero
davvero grazie!! un bacione =D
Paretta: ciao!! =D daje!! e
annamo, che è andato tutto bene!! già,
sono un genio! si, perchè il piano l'ho inventato io, poi
l'ho dato in mano a qui due... modestamente.. ù.ù
si, adesso la pianto di vantarmi... sono patetica! -.-'''
non ciavevo pensato!! che carina quest'idea!! si, Marcus che
ogni due settimane (facciamo anche due mesi, se no è troppo
presto) va in America per salutare Nessie... oh., ma che carino!
è adorabile come idea!! =D brava!! e adesso, vai con i
ringraziamenti! grazie, per avermi segutio fin dall'inizio e grazie per
aver speso un po' del tuo tempo a leggere e recensiere questa storia!
grazie di tutto! =D
mileybest: ciao!! =D troppo! troppo!
troppi complimenti.... non li posso accettare! grazie! =D
già, un po' per Marcus diaspiace, ma se vogliamo
raggiungere uno scopo, qualcosa dovrà pur essere
sacrificata! O.o e sta frase molto poetica, da dove mi è
uscita??? mah, va beh! spero che il ritorno a casa ti piaccia...
insomma, non mi va di deludervi all'ultimo capitolo! XD
davvero ti sei affezionata alla storia!??! me piange
ç.ç davvero, grazie! grazie di tutto...
del tempo che hai passato a leggere, del tempo che hai passato a
recensire... del tempo che hai aspettato per leggere un mio capitolo...
che ci vuoi fare, io sono così! un bacio! =D
Ely_11: ciao!! =D beh, tesoro se sei
abituata ad aspettare i secoli, allora dopo quest'ultimo mio mese di
attesa sarà come di tornare alla normalità per
te! XDXD certo, fare tardi anche con l'ultimo capitolo...
è un tocco di classe: non mi smentisco mai! =D e
colgo l'occasione per ringraziarti.... ringraziarti del tempo che hai
dedicato a questa storia e soprattutto per aver sopportatao una come
me, con un carattere odioso! -.-'' un bacione!!! =D
NemoTheNameless: ciao!! =D si, immagino che
per Marcus quello è stato davvero una scena comica... ho
riso io mentre la scrivevo! XD per quanto riguarda i tuoi
dubbi, ti rispondo subito: effettivamente come argomenti erano ben
validi, e Aro ne avrebbe dovuto aver paura... ma poi, ho pensato che se
lasciavo che Aro liberava Nessie per questi due argomenti, lei avrebbe
sicuramente detto la verità a Marcus... e allora guerra!
ovvio, avrei dovuto descriverla perchè Nessie & co.
ne avrebbero fatto parte... come puoi ben comprendere, se volevo far
finire la storia non era proprio un ottima idea! -.-' e
infine volevo ringraziarti per avermi seguito, ringraziarti per aver
recensito, e per aver speso una parte del tuo tempo a leggere questa
storia...grazie di cuore! =D
_alice cullenzina_: ciao!! =D eh già,
l'ultimo capitolo!! beh, se proprio vuoi parlare con me, puoi sempre
mandarmi un e-mail! XDXP un'altra ff? beh, due è
tre idee ci sono... il tempo, non molto... ho un altro progetto che
bolle in pentola... un libro? magari! sare la donna più
felice del mondo... anche se provare non costa nulla... ti
prometto cmq, che se qualcosa scriverò (anche la lista della
spesa XDXD ) te lo dirò! =D e grazie
quindi per tutto il tempo che hai dedicato alla storia, allae
recensioni, e a me che non sono propria una tipa normale!! un bacione =D
memols: ciao!! =D beh, che dirti?
grazie per aver dedicato tutto questo tempo a leggere la mia storia!!
davvero, grazie!! spero che l'ultimo capitolo sia ti tua gradimento! =D
Dreamerchan: ciao!! =D cosa ti potevi
aspettare?? quella ragazza è un genio... l'ho sempre detto
io che è degna figlia del padre... XDXD e Aro fa
ridere perchè è Aro! XD strano, dovremmo temerlo,
ma ormai è uno di famiglia.... XP ti
mancherà la mia storia?? sul serio??
ç.ç me piange di gioia... ti ringrazio per
questo... e non solo: grazie anche per il tempo che hai ritagliato per
leggere la mia storia e per recensiere, e soprattutto grazie per avermi
sopportato! =D
kiriri93: ciao!! =D uao! in poche ore
hai letto tutto quello che ho scritto in un anno e mezzo!!??! O.O sono
impressionata... sul serio... e sono contenta che ti sia piaciuto
tutto!! si, Sulpicia che da del deficente ad Aro è
fantastico!! ho riso come una pazza quando mi è venuto in
mente!! XDXD allora, che altro! ah certo, grazie! grazie per
aver letto tutti i miei capitoli in un giorno e grazie per aver
recensito! =D
LAZIONELCUORE: ciao!! =D davvero
l'adori?? beh, sono contentissima!! =D perchè ho inserito i
Volturi?? beh, mi era venuto in mente l'idea che Nessie poteva entrarne
nella loro Casa e da lì poi è partito tutto.... e
prima di lasciarti leggere l'ultimo capitolo, ti volevo ringraziare per
aver dedicato del tempo a questa storia... per averla letta e per
averla recensita! grazie! =D
ale_sele: ciao!! =D sono contenta che
la storia ti piaccia... !! =D spero che anche lìultimo
capitolo sia di tua gradimento... sai, ci rimarrei male nel deluderti
proprio con l'ultimo!! ^^''' si, lo so cio messo tempo a scrivere e
postare questo capitolo, ma sinceramente me la sono presa comoda visto
che era l'ultimo... XDXD e adesso ne approfitto per ringraziarti del
tempo che hai spedo nel leggere questa storia e nel recensirla!! grazie
mille! =D
lupo_sorridente: ciao!! =D piacere
simona, silvia! =) lascia il tempo... manca sempre! -.-'''
a) modestamente, lo so! ok, basta vanterie! -.-''
b) sono contenta che la storia ti piaccia!! beh si, con
l'andare avanti diciamo che mi sono "specializzata"... all'inizio erano
pagine che scrivevo tanto per, ma con il tempo ho capito che potevo
rendere immagini nitide con le parole... insomma, matura la storia
maturo ankio! XDXD è ovvio che Ashley è
solo una copertura... avevo pensato a te quando ho scritto
dell'impriting... ma sai com'è, ho preferito non scrivere il
tuo vero nome... avrebbero potuto pensare che facevo preferenze u.u
XDXD Michael Sheen è diventato un dio da
quando ha fatto quell'interpretazione di Aro... è perfetto!
cioè, esattamente come me l'ero immaginato... un genio! si,
sono un po' Aro fan... forse sono anche l'unica! o.o
comunque, grazie per i complimenti.... e grazie per avermi
letto... e grazie per aver recensito... e grazie per aver aspettato
questo capitolo!! insomma, grazie di tutto!! un bacione =D
OMG...
Questa è
l'ultima volta che risponda alle vostre recensioni...
Sto piangendo...
ç.ç
Ormai mi ci ero
abituata...
Mi ero affezionata a
voi...
Basta! Evitiamo le
lacrime al capitolo finale!
Coraggio....
Ecco a voi 14 pagine
di ultimo
capitolo..!!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
40.
Casa
Le
porte scorrevoli dell'aeroporto si aprirono. Di fronte
a me, casa. Il familiare paesaggio plumbeo di Port Angeles mi accolse
per darmi
il benvenuto. Anzi, il bentornata. La flora dello stato di Washington
non mi
era mai sembrata così rigogliosa come in quel momento: la
foresta, gli alberi,
i cespugli, anche quei tre fili d'erba che spuntavano tra le crepe
dell'asfalto, erano accesi di un verde scuro brillantissimo, che quasi
non
ricordavo più. Il cielo era la perenne coltre di nuvole che
360 giorni l'anno
copriva questo angolo d'America, e la sua aria fredda e colma
d'umidità mi
fecero sentire al sicuro. E le montagne, che frammentavano l'orizzonte
con le
loro cime altissime, concludevano il paesaggio con somma eleganza che
quasi mi
venne da piangere.
Non
so per quanto tempo rimasi a fissare il paesaggio che
si stagliava di fronte ai miei occhi. Non lo avevo mai fatto prima.
Quei monti,
quella vegetazione, quelle nuvole, c'erano sempre state ogni mattina
che mi
alzavo e ogni notte che andavo a dormire. Erano lo sfondo della mia
vita, e non
ci avevo mai fatto realmente caso. In quel momento, dopo quasi due mesi
di
assenza da casa, quel paesaggio non mi parve un semplice sfondo, ma lo
spettacolo più bello che avessi mai visto.
-Ciao
casa- mormorai -Sono tornata.
Finalmente
mi sbloccai: non mi ero resa conto di essere
rimasta immobile al centro dell'ingresso principale. Presi il trolley e
mi
diressi verso la fermata dell'autobus. Al centro informazioni
dell'aeroporto
avevo chiesto riguardo ad un possibile passaggio fino a Forks. In taxi
mi
sarebbe costato una fortuna, e non avevo nessuna intenzione di farmela
di corsa
con la valigia in mano e lo zaino sulle spalle. Fortunatamente c'era
una linea
di autobus che partiva dall'aeroporto e passava anche per Forks. Optai
per
quella possibilità. Anche perché era
l'unica! Certo, avrei potuto
chiamare i miei e farmi venire a prendere, ma volevo fargli una
sorpresa.
L'autobus
stava per partire. Caricai la mia valigia nel
portabagagli, feci vedere il biglietto comprato poco prima all'autista
e salii
su. Mi sedetti in fondo, al posto vicino al finestrino, e occupando
quello
affianco a me con lo zaino. Non volevo essere disturbata da nessuno. Mi
misi le
cuffiette dell'iPod nell'orecchi e aspettai che l'autista mettesse in
moto. Fai
in fretta, voglio andare a casa!
Dopo
circa 10 minuti l'autobus partì, e mi ritrovai con
la fronte attaccata al vetro mentre l'mp3 delle melodie di mio padre mi
risuonava in testa. Guardavo la strada senza vederla. Da quanto tempo
era che
non sentivo le canzoni di Edward? Troppo. Circa due mesi. L'mp3 non
rende come
dal vivo, e inoltre nella Casa non avevo né il tempo
né la voglia di sentirle:
troppo da fare e troppo da ricordare.
Fu
in quel vorticare di pensieri e accordi musicali che
mi tornarono alla mente alcune immagine sfalsate del mio soggiorno in
Italia:
gli immensi corridoi della Casa, le iridi scarlatte delle guardie, la
faccia
compiaciuta di Aro, l'espressione disgustata di Caius, la tristezza del
mio
maestro Marcus, l'altezzosa Sulpicia, Jane sconfitta dalla
sottoscritta, il mio
amico Darko, le mura medievali di Volterra, il sole di mezzogiorno, la
rabbia e
la disperazione di essere stata catturata, la felicità e la
soddisfazione di
essere tornata libera. E più di tutti, il riflesso allo
specchio di me, con il
mantello e con gli occhi marroni sfumati di rosso. Guardia.
Chiusi
gli occhi e sorrisi: passato. Tutti quei ricordi
appartenevano al mio passato. Non al mio presente, e assolutamente non
al mio
futuro. Passato, punto e basta. Rivangarli era solo per raccontarli,
per
ricordo, oppure per imparare dagli errori. Perché tutta
quest'avventura mi è
servita da lezione. Lezione che ho imparato e che da quel momento in
poi avrei
sempre seguito.
Abbandonai
i miei pensieri riguardo la mia ultima gita
scolastica, e lasciai vagare libera la fantasia sulle note della ninna
nanna di
Bella, mentre dal finestrino vidi il profilo della cittadina farsi
sempre più
vicino. Sentii il cuore iniziare a battere vorticosamente mentre il
respiro
affannava: Forks. Quel minuscolo agglomerato urbano sembrava come una
luce in
un baratro buio. Non mi aveva mai entusiasmato come città,
altro carattere
ripreso da mia madre: piccola, poche case, poche persone, pochi luoghi
di
intrattenimento, poco tutto. Però era la mia casa. E l'amavo
per questo. Solo
in quel momento capii che se mi fossi trasferita in qualsiasi altra
parte del
globo, non mi sarei mai sentita così bene come lo ero a
Forks. È una parte
di me. Una parte che mi era mancata da morire in quel
periodo di prigionia.
Il
pullman si fermò nel centro di Forks. Centro, meglio
dire punto di riferimento per tutti gli abitanti della cittadina. Scesi
solo io
dall'autobus. Non che fosse pieno di persone: i miei compagni di
viaggio erano
stati una signora anziana che dormiva appoggiata sul sedile, ronfando e
con un
rivolo di bava all'angolo della bocca, e un ragazzo di cerca trent'anni
che
stava leggendo con particolare attenzione un tomo scritto piccolissimo.
Non
deve essere una linea molto frequentata.
Recuperai
la mia valigia e l'autobus ripartì. In giro per
la strade non c'era nessuno. Beh, non sei in una metropoli, e
sono comunque
le 5 di domenica mattina. La gente normale starà riposando. Certo,
la gente
normale, ma i vampiri non dormono mai.
Mi
feci coraggio e m'incamminai verso casa Cullen.
Sentivo la stanchezza invadermi tutto il corpo, ma l'eccitazione di
essere
finalmente a casa era più forte. Neanche sull'aereo ero
riuscita a dormire: 12
ore passate a sentire musica, scrivere sul mio diario due o tre righe
su quello
che avevo passato, disegnare qualsiasi cosa mi passasse per la testa.
Ma di
dormire, non ne volevo proprio sapere. Ad un certo punto, mi ero messa
perfino
a giocare a carte con la hostess mentre il resto dell'aereo era tra le
braccia
di Morfeo.
Dopo
molto camminare e molte canzoni del mio iPod, mi
ritrovai di fronte alla strada sterrata che conduceva a casa Cullen.
Ci
siamo. Mi sentivo come un lottatore di boxe prima di salire
sul ring. Non
sapevo neanche spiegarmi il perché. In fin dei conti, non
dovevo fare niente di
complicato, niente di rischioso. Dovevo solo tornare a casa. Dannazione
Nessie, ma tutta questa agitazione da dove è uscita fuori? Dalla
felicità.
Probabilmente dalla felicità che avevo per essere
lì, di nuovo. Respirai
profondamente, sentendo gli occhi pizzicare. Non iniziare a
piangere che ti
do una pizza in bocca che te la ricordi per il resto della tua vita!
Iniziai
a camminare lungo la strada sterrata, in
silenzio, lentamente. Unici compagni, gli immensi alberi della foresta
che
costeggiavano il sentiero quasi invisibile. Cercai di calmarmi, di
evitare di
piangere, e di concentrarmi solo sulla musica. Non volevo arrivare dai
Cullen
con le lacrime agli occhi e tremante come una foglia al vento. Per
l'emozione ci
sarebbe stato tempo dopo, quando li avrei rivisti e riabbracciati. Su
Nessie, dai! Mi stai diventando una femminuccia! Solo al pensiero
già hai gli
occhi lucidi! Un po' di spina dorsale, ragazza!
Finalmente
arrivai. Di fronte a me, casa Cullen. Il suo stile
inconfondibile, le sue pareti bianche, le sue finestre originali, il
suo
immenso garage, tutto mi fece sentire realizzata. Per circa due mesi il
mio
obiettivo era stato quello di poter tornare a vedere questo
inconfondibile
profilo che si stagliava nella foresta, e alla fine l'avevo raggiunto.
Posai
sul trolley lo zaino e mi tolsi le cuffiette dagli orecchi. Mi avviai
verso la
porta, oltrepassando silenziosamente la veranda. Stavo per bussare,
tutta
eccitata, quando mi accorsi che la porta era semiaperta. Rimasi di
stucco. Mi
hanno sentita arrivare? Mi hanno lasciato la porta aperta apposta? Volevo
fargli una sorpresa, e invece mi avevano guastato il piano. Ma poi
sentii delle
voci. Delle voci molto familiari.
-Avanti
Alice, ti prego, cerca di concentrarti.
Mamma.
-Ci
sto provando Bella, ma non riesco a fare di più.
Zia
Alice.
-Non
riesci a fare di più? Vuoi dire che l'unica cosa che
vedi sono i Volturi senza Nessie!??
Papà.
-SI!!
Ma se forse la piantassi di stressarmi, riuscirei a
vedere qualcosa in più!
-Edward
calmati, tua sorella sta facendo del suo meglio.
Nonna.
-Lo
so, lo vedo! Non faccio altro che concentrarmi sulle
sue visioni! Non sento i pensieri di nessun altro tranne i suoi!
-Secondo
quello che ti ha detto Nessie, il suo piano si
sarebbe concluso in pochi giorni. È probabile che ora sia in
viaggio verso
casa?
Nonno.
-È
probabile, certo, ma allora sarebbe già qua no? Quanto
tempo ci metterebbe a tornare a casa!
-Alice,
perché non provi a concentrarti su qualcosa che
non riesci a vedere? Così possiamo capire dove si trova
Nessie? Con Nahuel
aveva funzionato.
Zia
Rose.
-Non
è facile Rosalie. Con Nahuel potevo spostarmi,
andare dove meno riuscivo a vedere e avvicinarmi così sempre
di più verso di
lui. Ma adesso, non posso.
-Non
ti preoccupare, fai del tuo meglio senza stancarti.
Zio
Jazz.
-Scusatemi
tanto, ma io non ci sto capendo niente. Se
Alice riesce a vedere di nuovo i Volturi, significa che Nessie non
è più con
loro. E quindi, perché mai vi state preoccupando? Non
è un bene se non sta più
con loro?
Zio
Emmett.
-Certo
che è un bene, ma vorrei sapere se mia figlia non
è più con loro perché l'anno uccisa o
perché è riuscita a scappare.
-Oh
come sei pessimista Bella! Quella ragazzina è tanto
furba da riuscire a imbrogliare noi più i Volturi. Vedrai
che è riuscita a
evadere di lì.
-Chiudi
il becco Emmett, forse riesco a vedere
qualcosa...
E
tutti si zittirono. Non riuscivo a crederci: erano
talmente impegnati a cercarmi attraverso le visioni di Alice, che non
si sono
neanche resi conto che io ero là, a un metro di distanza. Che
vampiri!
-No
niente, non vedo niente. Niente di quello che avessi
già visto- disse Alice disperata.
-Tranquilla,-
le disse dolcemente Jasper -hai fatto il
possibile.
Carlisle
sospirò. -Non ci resta che aspettare, quindi.
-Aspettare
cosa?- chiese Bella nervosa.
-Aspettare
che Nessie torni, sempre se lo farà. Se entro
la fine della settimana non è ancora qui, torniamo subito in
Italia.
-E
fino ad allora che cosa dovrei fare? Cosa dovrei
fare!?! Aspettarla a braccia conserte, come se nulla fosse? Ma siamo
impazziti!
-Bella
ha ragione- disse Rosalie fermamente -Dobbiamo
agire in qualche modo.
-Abbiamo
fatto il possibile. Se neanche Alice riesce a
capire dove potrebbe essere, che cosa vorresti fare? Abbi pazienza
tesoro,-
disse teneramente Edward -vedrai che tornerà.
-Tornerà?
Ma pensi sul serio che Nessie si presenterà qui
dicendo “Sono tornata!”??
E
allora aprii di scatto la porta, catturando
l'attenzione di tutti. -Sono tornata!!
Fu
strano: invece delle urla, dei sorrisi, delle
espressioni felici che mi aspettavo, mi sembrava di essere entrata in
un museo,
in una sala dedicata alla scultura greca: fissi, immobili, rigidi, i
Cullen mi
fissavano senza respirare, senza fiatare, senza emozione. Neanche lo
stupore,
la sorpresa, lo sbalordimento, niente. I vampiri erano diventati statue
di
cera. Suona decisamente buffo.
La
mia espressione al settimo cielo scemò i breve tempo:
era così che mi accoglievano dopo tutto quello che avevo
passato? La delusione
s'impossessò di me.
La
presi sul comico. -Ehi, tutto bene? Disturbo? No,
perché se è ripasso tra un'oretta, non ci sono
problemi...
E
appena finii la frase, senza neanche capire come, mi
ritrovai nella morsa di mia madre. Sentii le sue braccia di ferro
avvolgermi
con troppa potenza, la sua testa affondare pesantemente nel mio collo,
e i suoi
capelli colpirmi violentemente in faccia. Più che un
abbraccio, sembrava una
tortura
-Nessie,
Nessie, Nessie!- continuava a ripetere, in preda
alla gioia -Nessie!! Sei qui!! Sei tornata!!
-Si
mamma, anch'io sono contenta di vederti. Potresti
cortesemente allentare la presa che mi manca l'aria?
Bella
si staccò da me, ma le sue mani rimasero sulle mie
spalle. -Nessie... Renesmee... sei tornata.
Le
sorrisi. -Si. E non voglio più andare via.
E
ci fu un nuovo abbraccio, meno forte ma ugualmente
intenso. Sentii le lacrime uscire dagli occhi e bagnare la spalla di
Bella, ma
non me importava. L'unica cosa importante era l'abbraccio con mia
madre: quel
contatto così dolce, così famigliare,
così protettivo, e così pieno d'amore, mi
fece tornare bimba, quando ancora non sapevo dire una parola, piccola e
bisognosa di attenzioni. Respirai a fondo il profumo floreale di mia
madre,
rendendomi conto solo allora di quanto fosse buono e di come mi
ispirasse tenerezza.
Strinsi ancora più forte le braccia intorno al suo collo,
per non farla
scappare o andare via: in quel momento era mia e solo mia. La
mia mamma. Non
riuscivo neanche a capire quanto mi era mancata. Volevo soltanto che
quel
momento non finisse più.
L'abbraccio
purtroppo finì e vidi che anche Bella era
rimasta colpita dalla stretta: non faceva altro che guardarmi e
accarezzarmi i
capelli o il viso. Sembrava come se non riuscisse a credere che fossi
realmente
lì. Come se fossi un fantasma, destinato a sparire da un
momento all'altro. È
tutto vero mamma, la tua piccola è tornata.
-Oh
Nessie!- l'inconfondibile urlo della zia Rose rotto
dalla gioia e dalla commozione mi fracassò i timpani -Gioia
mia, dove sei
stata? Perché non hai fatto una telefonata, mandato un sms,
una lettera, una
e-mail, qualcosa che ci dicesse dove eri, che stavi bene, che eri sana
e salva?
-Volevo
farvi una sorpresa- dissi con voce strozzata
-Zia, il discorso vale anche per te: non troppo forte! Non respiro!
Abbracciai
tutti, e senza morire soffocata: la zia Rose
era felice e raggiante come la madre della sposa durante il matrimonio
della
figlia, la nonna mi coccolò raccomandandomi di non farle
prendere mai più uno
spavento simile, zia Alice e zio Jazz ero felicissimi che fossi sana e
salva,
il nonno mi abbracciò orgoglioso di come mi ero comportata,
e lo zio Emmett non
fece che prendermi in giro mentre mi faceva il solletico. Tutto
quest'affetto,
queste emozioni, questi sentimenti dei mie famigliari mi fecero
piangere ancora
di più. I miei sforzi erano ripagati, e la delusione di poco
prima scomparsa
completamente.
-E
a me non mi saluti?
Lasciai
stare l'ironia di Emmett per voltarmi verso mio
padre. In piedi vicino al piano, mi sorrideva tranquillo. Era rilassato
e
sollevato: tutto era andato per il meglio, il mio piano aveva
funzionato ed ero
tornata a casa. Lo capii subito: Edward non era mai stato un segreto
per me, ne
io per lui. Gli corsi in contro lanciandogli le braccia al collo. La
prima
impressione di essere andata a sbattere contro un muro di cemento
armato fu
affievolita dalla sua risata soffocata dai miei capelli. Una risata di
gioia e
felicità: ero viva. Ero sicurissima che durante tutto il
tempo che era passato
dal nostro ultimo incontro, la sua unica domanda era quella se fossi
uscita
viva dalla Casa.
Si
papà, sono viva. Te l'avevo detto che il mio piano
avrebbe funzionato!, pensai senza staccarmi da lui.
-Non
ne avevo dubbi- mi sussurrò all'orecchio.
Mi
staccai giusto quel po' per guardarlo in faccia. -Ma
per favore! Se quel giorno non ne volevi sapere di andartene via senza
di me!
Rise.
-Ok lo ammetto, qualche dubbio ce l'ho avuto, ma
adesso non importa. Sei viva e sei a casa. Questo è
l'essenziale.
E
mi sollevò da terra facendomi girare in aria, proprio
come quand'ero bambina. Risi di gioia e quando mi rimise
giù, barcollai un
pochino ma continuai a ridere. Niente era paragonabile al divertimento
e alla
sicurezza che mi dava mio padre. Ripensai a quei due mesi in cui non lo
avevo
avuto vicino: come ero riuscita ad andare avanti? C'era sempre stato e
avevo
sempre potuto contare su di lui. Quella sicurezza, quella stima,
quell'incoraggiamento, sapeva darmeli sono Edward, anche solo con la
sua
presenza. Solo allora capii che se forse quell'incontro con la mia
famiglia non
fosse avvenuto, sarei ancora nella Casa: mio padre mi ha dato una
spinta con il
suo appoggio, una mano invisibile disposta ad aiutarmi in cambio della
mia
determinazione. È stato fondamentale e non potei fare altro
che abbracciarlo di
nuovo.
Mi
sei mancato, Daddy Eddy! Sentii la sua risata a
quel pensiero.
-Allora,-
esortò Emmett -raccontaci un po': come ci si
sente ad essere riuscita a fuggire dalla terrificante prigione dei
Volturi?
-La
verità? Esausta. Sul serio, sono stanca da morire.
Non sono neanche riuscita a dormire sull'aereo! Non si direbbe, ma
scappare dai
Volturi è un lavoraccio!
Iniziai
a raccontare il soggiorno all'interno della Casa
dalla mia prospettiva: loro mi avevano sempre visto dalla telecamere,
ma certe
cose apparivano diversamente da quello che erano in realtà.
Non mi dilungai
molto: quel racconto pesava tanto a loro quanto a me.
-Sei
stata davvero grande Nessie- mi disse Alice -Sul
serio: comportarti da guardia, mentire in quel modo, darla a bere a
tutti...
non è una cosa facile. Hai convinto perfino noi.
-Vero-
concordò mia madre -Quel giorno del nostro
incontro mi hai davvero spaventato- e mi cinse le spalle con un braccio
-Pensavo di averti perso.
-Quella
è stata l'unica occasione in cui la lettura del
pensiero di papà è stata utile.
-Sono
contento che tu lo riconosca- gongolò Edward.
Continuai.
-E per quanto riguarda il comportamento da
guardia, me l'ha detto Darko, un giovane vampiro che mi ha aiutato
molto.
-Un
Volturo ti ha aiutato a scappare?- chiese Jasper
scettico.
-Si.
È stato l'unico amico che avevo all'interno della
Casa, tranne Marcus ovviamente- sorrisi al ricordo di Darko che
balbettava -Era
un timidone, e balbettava in continuazione. Pensate che era innamorato
follemente di Jane.
-Di
Jane!!??- commentò stralunato lo zio Emmett -Sicuro
che non avesse problemi mentali? Piuttosto che innamorarmi di Jane
preferirei
essere arso vivo!
-Piuttosto
che innamorarti di Jane ti arderei io vivo-
rimarcò ferrea Rosalie.
-Piantatela
voi due!- disse Bella -Prima hai accennato a
Marcus. Sbaglio o era il tuo insegnante?
-Il mio maestro- precisai -L'unico che abbia scoperto il mio piano.
-E
non l'ha detto ad Aro?- chiese Carlisle curioso.
-No.
Non voleva che mi riducessi come lui- e gli
raccontai tutta la storia di Didyme, di chi era, di come è
morta realmente e
della copertura architettata da Aro. La verità era che a mio
padre questo
particolare non glielo avevo detto, ed è stata una fortuna
che Aro abbia
creduto al mio bluff. Altrimenti ero già bella che morta.
-Caspita,
non credevo che Aro potesse essere tanto
malvagio- commentò alla fine del mio racconto la nonna.
-Aro
è un prepotente, uno stratega, un'egoista che agisce
solo per i suoi scopi. Punto e basta. Non c'è da
meravigliarsi se ha ucciso la
sorella- concluse Edward.
-È
comunque contro natura- disse Bella -Non credevo che
esistessero dei mostri del genere.
-Aro
è un megalomane e un fissato con il potere. In poche
parole, un'idiota- dissi con ovvietà -E quanto è
stato bello dirglielo in
faccia alla fine. Mi sono sentita realizzata!
-No,
non è giusto!- si lamentò Emmett -Anch'io voglio
prendere a parolacce Aro!
-Diventa
guardia, studia un piano per fuggire, e il gioco
è fatto!- e scoppiammo tutti a ridere.
Quella
mattina, a casa Cullen, regnava la spensieratezza
e l'allegria. Nessun influsso malefico avrebbe potuto rompere
quell'armonia.
-Ma
i tuoi bagagli?- mi chiese la nonna.
-Oh!
Li ho lasciati fuori la porta!
Esme
si alzò e andò a prendere la mia valigia e il mio
zaino. -Non te li scordare. Portali a casa, poi ci pensiamo io e Alice
a
disfare la valigia.
-Fammi
dare un'occhiata veloce ai tuoi vestiti- disse
Alice lanciandosi sul mio povero trolley -Ti avverto che se puzzano di
Volturi,
li brucio e ti ricompro un guardaroba nuovo- e nell'aprire la cerniera
saltò
fuori il mantello nero da guardia -E questo?
Risposi
con tranquillità. -Ah, è il mantello che
indossavo nella Casa.
Mia
zia lo guardò con disgusto. -Ok, lo possiamo anche
buttare.
-No,
non lo buttare.
Sentii
gli occhi dei Cullen addosso. E non erano neanche
amichevoli: sembrava che avessi appena detto qualcosa di sacrilego.
-Per
ricordo- mi limitai a spiegare sulla difensiva -E
come testimonianza che sono stata nella Casa per un bel periodo. Tutto
qui.
Quindi, calmatevi che non ci penso minimamente a tornare da quei pazzi
svitati.
Fu
la mia ultima frase a farli sospirare di sollievo,
specialmente i miei genitori. Alice alzò le spalle e
appoggiò il mantello da
una parte prendendolo con solo due dita, quasi potesse contagiarla con
qualche
strana malattia.
Osservai
quel pezzo di tessuto accasciato a terra. -In
ogni caso, è stata un'esperienza dura che non rifarei mai e
poi mai. Ma come
tutte le esperienze, servono per insegnare una lezione. Quel mantello,
ogni
volta che lo vedrò, non farà altro che
ricordarmela. Perchè l'ho imparata. Per
cui...- mi alzai in piedi e mi rivolsi verso tutti i miei famigliari
-Mamma,
papà, zii, zie, nonni, famiglia, io vi debbo le scuse. Voi
mi avevate avvisato
che era pericoloso andare in Italia e io non vi ho ascoltato. Infatti
poi ne ho
pagato le conseguenze. Spero che accettiate le mie scuse. Sono stata
una
stupida ad ignorare i vostri avvertimenti.
-Era
ovvio che li avresti ignorati- disse mio nonno -Vuoi
fare sempre di testa tua. E fortunatamente è andata bene lo
stesso. Ti
chiediamo scusa anche noi allora, per non aver creduto nelle tue
capacità. Sei
stata davvero brava ad inventarti quel piano complicato e riuscire a
portarlo a
termine.
-Siamo
fieri di te- mi disse la nonna.
-E
abbiamo piena fiducia nelle tue abilità- concluse zio
Jasper.
-Grazie-
dissi contentissima -Quindi sono perdonata?
-Sei
più che perdonata- mi rincuorò mia madre -E non
sei
stupida, sei semplicemente testarda come un mulo. Proprio come tuo
padre.
-Ehi!-
esclamò risentito Edward -Chi voleva ostinatamente
diventare vampiro?
-E
chi voleva ostinatamente lasciarmi umana?- ribatté
Bella.
-Secondo
me, Nessie è un ottimo mix di entrambi- dedusse
Alice.
-Concordo
in pieno- dissero all'unisono Rosalie e Emmett.
Io
alzai semplicemente le spalle. -Non ve la prendete con
me, io sono nata così!
Le
nuvole si erano diramate un pochino, e un tiepido sole
cercava inutilmente di spargere un po' di calore su Forks. Anche se
verso
LaPush, dovetti ammettere che c'era quasi riuscito. Rimaneva sempre la
spiaggia
più piovosa d'America, con il suo mare perennemente agitato
e con le sue onde
perennemente alte e pericolose, ma quel piccolo sole giallo che
appariva come
una navicella extraterrestre era riuscito a farla assomigliare ad una
vera
spiaggia.
Ancora
una volta, la mia spiaggia era diventata poco più
che lo scenario della spettacolo teatrale che era la mia vita. Era
diventato il
paesaggio che avevo sempre sognato e che mai mi ero resa conto di
farlo.
L'acqua scura e immensa, amica o nemica, a seconda delle sue
intenzioni. La
scogliera, altissima e quasi terrificante, sulla quale si scagliavano
le onde,
violente e che non concedono perdono. La sabbia scura e dura, intrisa
di acqua
salata, che lascia il sentiero segnato per aiutarti a tornare indietro,
sempre
se le onde sono magnanime e non lo distruggono. E infine l'orizzonte,
infinito,
irraggiungibile, che ti fa sentire un essere insignificante di questo
mondo.
Non mi ricordavo che fosse tutto così bello.
Camminavo
a piedi nudi lungo il bagnasciuga, con i jeans
ripiegati fino al polpaccio e con le mani in tasca. Potevo sembrare
spensierata
ma in realtà ero irrequieta: percorrevo quella spiaggia
famigliare alla ricerca
di qualcuno. Jacob.
Dopo
aver passato la mattinata con i Cullen, ero scesa a
LaPush per riabbracciare il branco, o meglio un suo membro in
particolare. Sono
stata accolta da Seth, che non la smetteva di saltellare in tondo
mentre mi
abbracciava. Rimasi sbalordita di come fosse diventato forte e di come
si fosse
alzato: era più alto di me di circa 15 cm! Rimasi attaccata
a lui mentre
saltellava perché avevo paura di cadere. In poco tempo
(perché la notizia non
ci mise molto a diffondersi) arrivarono anche gli altri del branco:
Sam, Paul,
Quil, Embry, Jared, perfino Leah, e anche le ragazze lupo Claire,
Emily,
Rachel. Mancava Ashley, e Embry mi disse che era fuori città
con i suoi. Fu un
gran festa: ci trovammo tutti a casa di Sam e Emily, e i licantropi non
la
smettevano più di farmi domande sulla mia avventura,
chiedendomi i dettagli più
macabri. Quell'atmosfera così calda e accogliente mi fece
ricordare i vecchi
falò sulla spiaggia che ogni tanto i licantropi di LaPush
organizzavano. Non mi
ricordavo più l'ultimo a cui avevo partecipato. Mi ero persa
due mesi di
divertimento con la tribù, e volevo assolutamente riparare
al più presto.
Visto
che si era fatto pomeriggio inoltrato e i ragazzi
non ne volevano sapere di lasciarmi andare, ringraziai tutti per il
bentornata
e dissi che mi sarebbe piaciuto continuare a stare con loro, ma volevo
passare
da Jacob. Il silenzio che cadde a quelle parole fu strano: comprensivo
da parte
di tutti perché capivano che dopo due mesi di prigionia il
mio primo pensiero
era lui, ma imbarazzante per me perché stavo lasciando loro
per andare dal mio
ragazzo, e non c'era bisogno di Edward per capire cosa stesse pensando
il
branco al completo. Decisamente imbarazzante.
Rachel
mi disse che erano giorni che stava chiuso in casa
a non fare niente. Un morto vivente, lo definì: mangiava,
beveva, dormiva, ma
per il resto niente. Non voleva neanche uscire con i suoi fratelli,
aggiunse
Sam. Era in uno stato pietoso. Sentii un tuffo al cuore: Jacob era
depresso
perché gli mancavo, perché era troppo tempo che
non stavamo un po' insieme,
perché aveva bisogno di me come una pianta ha bisogno
dell'acqua. Inutile dire
che mi sentii uno schifo: era tutta colpa mia. Durante il tragitto
verso casa
sua, non vedevo l'ora di poterlo abbracciare di nuovo, di poterlo
baciare, e
chiedergli scusa per tutto il dolore che gli avevo fatto passare. Ma
rimasi
delusa: Billy, che appena mi vide irradiò
felicità da tutti i pori, mi disse
che quel giorno era andato sulla spiaggia ed era da stamattina che non
lo
vedeva.
Dannazione
Jacob, dove sei? Non avevo idea di
quanto avessi camminato, ma capii che stava cominciando ad essere
parecchio
quando il sole puntò pericolosamente verso l'orizzonte. Mi
ero fatta tutta la
spiaggia da casa sua lungo la riserva, ma di Jacob neanche l'ombra.
Avrei
potuto tornare a casa e andare da lui il giorno dopo: se ci fossi
andata la
mattina presto, lo avrei sicuramente trovato nel letto che ronfava, e
buttarlo
giù era uno dei miei divertimenti preferiti. Ma non volevo.
Ero tornata a casa
mia, avevo rivisto la mia famiglia, avevo rivisto i miei amici, volevo
rivedere
il mio ragazzo. Mi sembra più che logico! Ero
in astinenza di Jake da
circa due mesi, e volevo recuperare al più presto.
Cominciai
a perdere la pazienza, quando in lontananza
vidi il profilo di un ragazzo seduto sulla sabbia. Lo riconobbi subito
e gli
corsi incontro: Jacob era così vicino e io volevo tanto
toccarlo, anche solo
sfiorarlo.
Mi
fermai a tre metri da lui. Non si era accorto della
mia presenza: fissava l'orizzonte con il mento poggiato sulle
ginocchia.
Indossava un paio di bermuda di jeans e una canottiera nera. Il cuore
prese a
battermi all'impazzata e sentii ogni fibra del mio corpo incendiarsi:
ma quanto
era bello il mio Jacob?
Feci
un passo verso di lui, ancora provata sia dalla
corsa sia dalla sua presenza. -Jake...
Alla
pronuncia del suo nome si voltò, mi guardò, e
come
se niente fosse se ne tornò a guardare l'orizzonte.
Cosa?
Strabuzzai gli occhi e spalancai la bocca:
non ci eravamo né visti né sentiti (tranne in
alcune spiacevoli circostanze)
per quasi due mesi e in quel momento che eravamo a pochi passi di
distanza,
fece come se non ci fossi?? Non è normale! -Jake!
Jake, ma sono io,
Nessie! Che fai, non mi riconosci?
-Ma
certo che ti riconosco,- disse talmente brusco che mi
fece sobbalzare -ti vedo! E adesso sparisci per favore, ne ho
abbastanza di voi
fantasmi della mia testa.
Rimasi
ancora più sbalordita: pensava che fossi un
fantasma. -Pensi che io sia un fantasma?
-E
cos'altro dovresti essere, scusa? Un ologramma?
Un'apparizione magica? Un tizio mascherato?
Era
insolente e scorbutico. Sta soffrendo Nessie, e lo
sai come Jake esterna la sofferenza... -Jake, sono io, sono
Nessie. Non
sono un fantasma della tua immaginazione.
-Certo,
è quello che dite sempre voi fantasmi! Sono
Nessie, solo quella vera, sono tornata...- e allora alzò
parecchio la voce
-Basta! Lei non tornerà più! È inutile
che tentate di tirarmi su il morale con
i vostri ricordi dolorosi: non serve a niente- e si sdraiò
di schiena sulla
sabbia.
In
quel momento capii cosa si prova quando si riceve una
pugnalata al petto senza avvertimento. -Che vuol dire che lei non
tornerà più?-
dissi senza voce.
Jacob
si mise seduto di scatto. -Come fantasma non sei un
granché, sai? Fai parte della mia testa, quindi c'eri quando
siamo andati a
trovarla nella Casa. Cos'altro dovrei spiegarti? Hai visto la sua
reazione,
no?- e facendo una smorfia, tornò a sdraiarsi sulla sabbia
-Nessie è una dei
Volturi. Chiuso il discorso.
Mi
bloccai. -Jake... io...- non sapevo che dire. Jacob
era convinto che ero diventata una dei Volturi. Ne era sicuro: la mia
recita è
stata fin troppo credibile.
Però
c'era qualcosa che non quadrava: papà aveva detto la
verità a tutti, anche a lui. -Ma cosa ti ha detto Edward!
Che è stata tutta una
recita! Che Nessie stava solo mentendo- strano, ma sembrava che
cercassi di
convincere più me che lui -Non ci pensi a quello?- lo
supplicai. Cercavo di
muovermi, di fare qualche passo verso lui, ma il corpo era di pietra,
non osava
muovermi: la ferita del petto era ancora aperta, e non sapevo quando ci
avrebbe
messo a richiudersi.
Con
mia grande sorpresa, scoppiò a ridere. E anche di
pieno gusto. -Andiamo...- e si alzò di nuovo a sedere, con
un sorriso ironico
sulla labbra e un'espressione scettica negli occhi -Davvero ti sei
bevuta le
scemenze di Edward? È ovvio che è una menzogna!
Durante il volo di ritorno,
stranamente Edward non ha detto una parola, e non la smetteva di
guardare
Bella, Rosalie, e tutti gli altri, con i loro musi lunghi e con la loro
disperazione. Fissava perfino me, ti dico solo questo! E poi, appena
atterriamo
in America, ci dice che era tutto un piano architettato da Nessie per
fuggire
dai Volturi? Ma per piacere!
-Pensi
che abbia mentito?- il dolore divenne
improvvisamente indignazione.
-Per
forza!- rispose con un'ovvietà spaventosa -Edward si
è inventato tutta questa storia solo per non far soffrire
Bella. La ama troppo.
E visto che c'era, ha fatto sospirare di sollievo anche il resto della
sua
famiglia. Pensava di fare lo stesso con me, ma non ci è
riuscito. Io so la
verità.
Adesso
ero incavolata. Diamine Jake, sei un
deficiente! Mi sto sentendo in colpa per averti fatto soffrire, ma tu
non credi
ad una sola parola di quello che ti ho fatto dire per Edward!?! -E
quale
sarebbe la verità?- e incrociai le braccia, assumendo
un'aria poco amichevole.
Jacob
non ci fece caso. -Te l'ho detto: che Nessie è
diventata una dei Volturi. Ho visto il suo sguardo ed era troppo duro
per
essere una recita. Nessie non è mai stata un'ottima attrice,
mai! Si faceva
scoprire subito... però poi voleva avere ragione a tutti
costi! Quant'è
orgogliosa e testarda quella donna...
Adesso
non ero più incavolata. Ero decisamente furiosa.
Il mio corpo non fece storie quando mi avvicinai a Jacob e gli diedi un
forte
calcio nelle costole. Si accasciò per terra, di lato.
Sorrisi soddisfatta: la
mia forza era decisamente aumentata.
-Primo!-
iniziai -Se mio padre dice di avermi letto nel
pensiero sarà pur vero, no? Non è che si inventa
le cose così, su due piedi...
Secondo! Non ci hai pensato che mio padre non ha potuto dirvi niente
sul suolo
italiano, perché i Volturi hanno spie dovunque? Terzo! Per
tua informazione
sono diventata un'ottima attrice, tanto che mi merito un Oscar solo per
non
esserti corsa incontro appena ti ho visto l'ultima volta, nonostante la
voglia
che avevo di te era al di sopra di ogni immaginazione. E quarto,- la
mia voce
si assottigliò -non ti azzardare a darmi della testarda
un'altra volta che ti
picchio a sangue.
Jacob
non ci capiva niente: mi guardava come se fossi un
alieno appena sceso dall'astronave. Uao, da Casper a E.T. in
cinque secondi!
Si massaggiava il fianco incredulo, e allo stesso tempo non
la smetteva di
fissarmi da capo e piedi. Vidi la trasformazione del suo sguardo: da
smarrito
totale, a improvvisamente realizzato.
-Nessie,
ma sei tu?- esclamò incredulo.
-Ah
non lo so, vedi un po'! Sbaglio in questo periodo hai
iniziato a parlare con i fantasmi?- e gli voltai le spalle
incamminandomi verso
dove ero arrivata -Fattelo dire da loro!
Che
razza di licantropo! Ero appena tornata a casa,
non vedevo l'ora di corrergli incontro e abbracciarmelo per un po', e
lui che
cosa fece? Mi scambiò per un fantasma. Deficiente!
Edward è mio padre! Se
dice una cosa, sarà vera giusto? Il punto era che
Jacob era testardo fino
all'ultimo: se aveva ragione lui, aveva ragione lui punto e basta. Si,
lo
so: siamo perfetti per stare insieme.
Avevo
fatto si e no una decina di passi, borbottando tra
me e me, quando sentii afferrarmi il polso, tirarmi da quella parte, e
così
rimasi imprigionata nell'abbraccio di Jacob. Mi stringeva talmente
forte che
non riuscivo a muovere le braccia, schiacciate contro il suo petto.
-Nessie,
ma sei proprio tu! Sei davvero tu!- era fuori di
se dalla gioia.
Benché
la vista di Jacob felice e euforico, insieme al
suo abbraccio tanto ferreo quanto bollente, risvegliarono in me un
istinto che
conoscevo fin troppo bene, rimanevo fermamente ancorata ai miei
principi. -Uao!
Ci sei arrivato tutto da solo? E adesso molla la presa Jake!- cercai di
muovere
una mano, ma rimasi esattamente come prima, con i pugni sulle sue
scapole.
Ma
la gioia di Jacob non aveva limiti. -Sei qui. Sei
proprio qui! Sei tornata! Sei tornata... da me...
Sospirai:
non riuscivo a mostrarmi arrabbiata con Jacob
quando usava quel tono così tenero. -Obiettivamente Jake, ma
sul serio pensavi
che sarei rimasta con i Volturi? Andiamo, mi conosci da quando sono
nata. Sai
che non farei mai e poi mai un cosa del genere.
Il
suo sguardo vacillò. -È che non ti ho mai vista
così:
così fredda, dura, ostile... non eri tu. Non eri Nessie. E
mi riuscivo a
capacitare come era possibile. Ho perso la testa.
-Hai
decisamente perso la testa: ti sei ridotto a parlare
con i fantasmi! Guarda che non è una cosa positiva!- allora
alzai un po' il
tono -Tutto perché sei un cretino! Papà te
l'aveva detto che stavo fingendo, ma
tu no, non è vero. Questo perché vuoi sempr...
Non
mi fece finire la frase. Le sue labbra premevano
sulle mie. Quel bacio era così desiderato, così
violento, così caldo, così
eccitante, che mi ci volle tutta la buona forza di volontà
per dargli uno
schiaffo in faccia. La sua espressione sbalordita reclamava una
spiegazione.
-Non
mi interrompere quando parlo! Sto finendo un
discorso, abbi la cortesia di aspettare!- dovevo far valere le mie
ragioni, su
di lui e anche su quella parte di me stessa che mi dava dell'idiota per
aver
interrotto il bacio.
Jacob
rise. -Sei sempre la solita: orgogliosa fino in
fondo. Quanto mi fai impazzire- e mi baciò di nuovo.
Secondo
schiaffo. Senti Nessie, se lo interrompi per
la terza volta, giuro che ti ammazzo. -Ti sembra che abbia
finito? No! Stai
zitto e ascolta! Se uno ti dice che stavo mentendo perché me
l'ha letto nella
mente, sarà la verità no? Non puoi fare di testa
tua e dire che si è inventato
tutto, andiamo...
Un
altro bacio. Questa volta non gli diedi nessuno
schiaffo perché tutto il mio corpo si era alleato contro il
mio orgoglio. Per
cui, visto che Jacob mi teneva la testa impedendomi di muoverla
all'indietro,
aspettai che finisse.
Quando
ebbi di nuovo la bocca libera, ripresi esattamente
da dove mi ero interrotta. -Dovevi ragionare, dovevi capire che se
Edward ha
detto tutto solo in America una motivazione doveva pur esserci...- ci
accorgemmo entrambi che la mia voce aveva totalmente perso il suo tono
inflessibile
e severo, e che le mie guance si erano improvvisamente ravvivate.
Capendo
che stava inesorabilmente vincendo questa inutile
battaglia che avevo intrapreso, Jake mi baciò tutto
trionfante per la quarta
volta di fila. Il bacio si sdoppiò: uno a stampo, leggero,
tenero, all'angolo
della bocca, giusto per provocarmi, e l'altro più profondo,
più passionale.
Dischiuse le labbra per far sentire l'uno il respiro dell'altro. E poi
si
staccò, osservando sicuro di se la mia reazione.
Che
ovviamente fu difficile da controllare: il respiro di
Jake mi aveva scatenato un uragano in corpo che mi
scombussolò tutta. Dovetti
attendere un istante prima di riprendere a parlare. -N-Non d-dovevi
lasciarti
guidare d-dalle e-emozioni in q-quel m-modo...- stai
balbettando. Vuoi ancora
opporre resistenza?
Quinto
bacio: Jacob si avvicinò cauto, posò
delicatamente
le sue labbra sulle mie, le dischiuse ad agio, e iniziò a
muoverle, dolcemente,
senza strafare, sempre con le stesse movenze che mi mandavano in
estasi. La sua
mano discese dalla mia testa sul mio collo, per permettere al pollice
di
accarezzarmi la guancia.
Quando
si staccò, sentii la sua risata. Aprii gli occhi:
mi ero sporta verso di lui per non rompere il contatto. La cosa
sembrava
divertirlo. Rimasi lì a fissarlo come un ebete, mentre i
miei pugni si
allentavano pericolosamente per esplorare le sue spalle muscolose.
Apparve
sul suo volto quel sorriso malizioso che tanto
adoravo. -Stavi dicendo?
-Eh?-
il mio cervello era KO, ma il mio orgoglio ancora
esigeva la sua parte -Ah. Che eri stato uno stupido...
perché hai pensato che
io... e non ti sei...- frasi senza senso, messe insieme senza logica.
Potevo
mai vincere in quel modo?
Il
sesto bacio mi colse di sorpresa: interrompendo il mio
monologo patetico, sentii di nuovo le sue labbra muoversi sulle mie,
questa
volta con più decisione, e quando la sua lingua mi
inumidì il labbro inferiore,
quell'uragano che avevo in corpo divenne fuoco.
Jacob
si staccò e mi fissò con quel sorriso malizioso.
Io
ero nello stato di un'ameba senza ambizioni. L'orgoglio urlava dalla
gabbia nel
quale l'avevo rinchiuso ma riuscivo ad evitarlo senza problemi. Avevo
il
respiro affannato e sentii salire la pelle d'oca. -Non è che
potresti...?- fu
il mio unico sussurro e desiderio, che ovviamente Jacob capì
e esaudì.
In
quest'ultimo bacio ci misi parecchio di mio: le sue
labbra si avvicinarono, ma le mie furono molto più impulsive
e bramose che
sancirono per prime il contatto. Le dischiusi immediatamente: il suo
respiro
doveva essere il mio. Le nostre lingue si incontrarono senza
esitazione, e
iniziarono a danzare vorticosamente come due saette legate l'una
all'altra. I
nostri corpi agirono di conseguenza: mi arrampicai addosso a lui,
appoggiandomi
con gli avambracci sulle sue spalle, stringendogli i corti capelli neri
per
evitare che il contatto delle nostre labbra si potesse interrompere.
Jacob era
alto, e in quella posizione i miei piedi sfioravano terra: fu
automatico il
movimento della mie gambe che si allacciavano ai suoi fianchi. Allora
sentii le
sue mani muoversi sul mio corpo: quella che mi circondava la schiena
scese giù
giusto per poter passare sotto la maglietta, e accarezzarmi
così la pelle nuda
dolcemente. La sua mano bollente al contatto con la mia fredda pelle mi
provocò
dei brividi assurdi. Mentre l'altra mano, che era rimasta sul mio
collo, scese
lentamente giù, per andare a stuzzicare il mio fianco
scoperto. Mentre scendeva
indugiò giusto un po' sul profilo del mio seno, facendomi
sussultare di
piacere.
Ad
un certo punto uno dei due esagerò (non chiedetemi
chi!), perché perdemmo l'equilibrio e ci
ritrovammo a terra, coperti di
sabbia, incatenati tra di noi, mentre ridevamo come due pazzi.
Scherzammo un
po', sdraiati sulla spiaggia: sembravamo due cuccioli che giocavano
alla lotta.
Alla fine eravamo esausti. Ci sdraiammo per riposare un po', sempre
abbracciati: io respiravo agonizzante con la testa sul suo petto, e lui
riprendeva fiato tenendomi a se con le mani sulla mia schiena. Dopo un
po'
alzai la testa e mi spostai in avanti per poterlo guardare in faccia,
dall'alto
in basso appoggiandomi con le mani sulla sabbia. Jake mi guardava
ancora con il
sorriso sulle labbra.
-Ringrazia
il cielo che sai baciare da dio,- gli dissi
con una punta di malizia -altrimenti sarei ancora incavolata con te.
Rise
di gusto. -Vieni qui.
Mi
abbassai verso di lui, appoggiandomi sui gomiti, per
poterlo baciare. Non fu come quello precedente: questo era
più tenero, più
dolce, meno irruento e eccitante dell'altro. Era giusto una coccola, e
quando
le labbra si staccavano per un secondo, si scambiavano sorrisini e
risatine. Le
mie mani erano intrecciate ai suoi capelli, mentre le sue mi
solleticavano i
fianchi scoperti.
Ero
la donna più felice del mondo in quel momento:
lì,
sdraiata su Jake, durante il tramonto. Le sensazioni e le emozioni che
provavo
quando stavo con lui erano indescrivibili, ma soprattutto necessarie:
lui aveva
bisogno di me tanto quanto io ne avevo di lui. A volte mi sono chiesta
se
l'imprinting non ce l'avessi avuto anch'io con lui: il bisogno che
avevo di lui
ogni giorno era troppo per trattarsi di semplice amore. Durante questo
periodo
di allontanamento da casa, ogni volta che i miei pensieri ricadevano
sulla mia
famiglia, sull'America, o anche sull'amore in generale, sentivo
crescere un
masso che mi opprimeva il petto impedendomi di respirare.
Perché Jake non era
vicino a me. Questo è amore? No, questo
è qualcosa di più.
Lo
guardai negli occhi. Mi persi in quell'oscurità
così
rassicurante. Quando sentivo le braccia di Jacob intorno a me, ero al
sicuro.
Poteva succedere di tutto, un terremoto, uno zumami, la fine del mondo,
a me
non importa nulla. Ero con lui. Bastava. Mi resi conto di quanto avevo
sofferto
in silenzio la sua mancanza, e di come mi sentivo bene in quel momento.
Di come
mi sentivo libera e di nuovo me stessa. Non stavo più male
perché lui era
vicino a me. Allora riflettei un attimo: se io ero stata malissimo per
due
mesi, che cosa aveva patito lui?
Jacob
vide il mio sguardo incupirsi. -Che c'è?
-Sto
pensando a quanto hai sofferto in questi due
mesi...- e gli accarezzai il viso -Se per me è stato un
inferno, non riesco a
immaginare cosa...- e la frase mi morì in gola: non riuscivo
a finirla senza
piangere, e non volevo in quel momento.
-È
stata dura, a volte quasi impossibile. Ma adesso è
finita. Sei qui. Sei qui con me. Non ho bisogno d'altro- e mi diede un
piccolo
bacio.
-Mi
dispiace. Non sai quanto...
-Shh-
e non mi fece continuare -Non voglio più sentire
un'altra parola sull'argomento. Te l'ho detto, sei qui con me, ed
è questo
quello che conta davvero.
Gli
sorrisi. -Ti amo.
Mi
accarezzò il mento. -Ti amo- e fece incontrare le
nostre labbra per l'ennesima volta.
Mentre
il bacio proseguiva, sentii il corpo di Jacob
spingermi verso l'alto e in un attimo mi ritrovai con la schiena sulla
sabbia.
I nostri corpi rimasero comunque in contatto. Si appoggiò
con i gomiti per
terra per non pesarmi troppo. Risi e tornai a baciarlo, sempre con le
mani
intrappolate nei suoi capelli.
Però,
dopo altri svariati baci, accadde che
“accidentalmente” la canottiera di Jacob
volò via, lontano da dove eravamo noi.
Adesso pare che è colpa mia... non necessariamente!
Lo
sentii ridere, mentre le mie mani si muovevano ingorde
sui suoi muscoli. -Nessie, lo sai che i tuoi ci ammazzano, vero?
Sorrisi
maliziosa. -Già. Ma per come mi sento adesso, non
me ne frega assolutamente niente.
Quei
due edifici messi insieme. Quel parcheggio
minuscolo. Quei 200 studenti o poco più. La scuola superiore
di LaPush, anche
dopo due mesi di assenza, rimaneva sempre uguale. Fu strano vederla
come me la
ricordavo: sembrava che il tempo non fosse passato, e che ero appena
tornata
insieme ai miei compagni dalla settimana in Italia. Peccato
che non è così.
L'edificio
mi salutò da lontano, mentre raggiungevo il
parcheggio con la mia moto (era stata un'emozione forte anche
riabbracciare
quel fantastico mezzo tutto mio). Era un lunedì mattina, e i
volti degli
studenti non erano proprio i più felici del mondo. Il rombo
che mi accompagnò
durante la mia entrata sorprese tutti, e i loro volti assunsero un
colorito più
curioso del solito: avrebbero avuto un'altra storia da raccontare
quella
mattina, oltre al loro passato weekend.
Spargete
la voce ragazzi: Nessie è tornata. Parcheggiai
la moto e mi tolsi il casco. Mentre prendevo lo zaino e mettevo apposto
la
moto, sentivo benissimo i mormorii degli altri studenti: meravigliati,
increduli, sorpresi. Nessie era tornata dopo due mesi di inspiegabile
assenza.
Sorrisi sotto i baffi, nascondendo il mio sguardo alla folla:
chissà se erano
contenti di vedermi, oppure scocciati perché ero tornata. Fate
un po' voi.
Io adesso sto qua, e non ho intenzione di andarmene!
Qualcuno
si avvicinò: ragazzi con cui frequentavo gli
stessi corsi, conoscenti a mensa o per i corridoi, o semplicemente
curiosi. Le
esclamazioni erano sempre le stesse: che bello sei tornata, ma da
quanto tempo,
sei sempre la stessa, guarda un po' chi si rivedere, ecc. E ovviamente,
anche
le domande erano sempre le stesse: ma che fine avevi fatto, dove eri
andata a
finire, cos'è successo, dove sei stata, da dove sbuchi
fuori, ecc.
Salutai
tutti, riabbracciai i più stretti, e risposi
sempre nello stesso modo: ero tornata in Alaska perché un
mio lontano zio stava
molto male ed era in procinto di morire; tutta la mia famiglia si era
riunita a
casa del vecchio zio, e per due mesi abbiamo sperato che si salvasse; e
alla
fine, è scampato alla morte. Non vi pare che
assomigli vagamente alla mia
avventura? Questa era la copertura principale per l'assenza
della famiglia
Cullen/Robbinson. I miei l'avevano studiata in poco tempo e a me era
piaciuta
abbastanza.
In
mezzo all'attenzione generale del corpo studentesco,
entrai nella scuola. Era proprio vero, non era cambiato nulla: stessi
armadietti, stessi poster attaccati alle pareti, stesse persone. È
incredibile. Mi sentii rincuorata da quella vista. Era tutto
come era
sempre stato. Non mi ero persa niente della mia vita scolastica. Potevo
ricominciare da dove avevo lasciato. Sembrava come se non fossi mai
partita per
l'Italia. E questo mi rese ancora più felice.
Andai
verso il mio armadietto. Me lo guardai un po'. E
se l'avessero dato ad un altro studente? Con un po' di
titubanza misi la
combinazione e lo aprii. Quasi scoppiai a piangere nel rivedere tutte
le mie
cose all'interno, tutti i mie libri al solito posto. Sullo sportello,
c'erano
ancora alcuni miei disegni della mia famiglia, di Jacob, dei miei amici
vampiri
e non, e perfino un copia dell'itinerario della gita in Italia. Certo,
c'era
anche un centimetro di polvere ovunque io guardassi.
-Tranquillo
mio caro armadietto, sono tornata- sussurrai
a quell'ammasso di metallo -Ora ti metto apposto io.
Soffiai
sui libri levando tutta la polvere che c'era, e
per poco non ne rimasi intossicata. Feci un po' d'ordine e sistemai i
vecchi
libri più altri che avevo ancora a casa. Staccai tutti i
disegni che avevo
fatto per metterne altri più nuovi, dei cui due erano i
ritratti di Marcus e
Darko. Ragazzi, vi voglio bene. Quando ebbi
finito, richiusi tutto e me
ne andai lungo il corridoio, alla ricerca di qualcuno che volevo
assolutamente
salutare.
Non
li trovai ne in corridoio, ne in cortile. Così provai
nell'ultimo posto disponibile, che poi era anche quello dove ci
incontravano di
solito: la mensa. Appena entrai, altra botta di felicità: la
stessa identica
stanza “enorme” con i tavolini e le sedie che avevo
visto circa due mesi fa. Cavolo,
devo proporre al preside una bella ristrutturazione generale!
Mi
guardai intorno alla ricerca dei miei amici. Vidi
altre facce che conoscevo, e che salutai con un cenno e un sorriso, e
sentii
altri mormorii di sorpresa. Cercai nei tavolini centrali, dove di
solito
sedevamo, ma c'erano solo ragazzini del primo anno. Poi guardai quelli
in
fondo, ma c'erano solo i membri del club di scacchi e dei musicisti (abbiamo
un club di scacchi e di musicisti a scuola!??!). E infine li
trovai, vicino
alle finestre, con i libri sul banco, che ripassavano aspettando il
suono della
campanella di inizio lezioni.
Fu
un colpo: erano sempre gli stessi! Più mi avvicinavo
con discrezione e più erano uguali a come li avevo lasciati.
Sarah e Alex, le
mie primissime amiche, non avevano niente di diverso, la stessa aria di
fiducia
e simpatia; giusto Alex si era fatta crescere i capelli un po' di
più. Terry e
Miriam, le ex “ochette”, avevano lo stesso
carattere esuberante e pieno di vita
(Terry) e riservato e timido (Miriam), ma d'aspetto fisico erano
identiche a
due mesi fa. E i tre ragazzi, Chris, Kevin e Nick, forse erano gli
unici che
avevano qualcosa di diverso, come se fossero cresciuti un po'; Nick mi
sembrava
più uomo che il solito ragazzino vivace che era stato, a
Kevin cominciava a
crescere la barba, e Chris mi sembrava più grosso, come se
avesse fatto
palestra. Mah, sarà perché i ragazzi
sviluppano più tardi delle ragazze. Comunque
rimanevano sempre i miei soliti vecchi amici.
Mi
fermai non troppo vicina al loro tavolo. Non si erano
accorti della mia presenza, e chiacchieravano tranquillamente tra di
loro, come
tutti i giorni. Sorrisi vedendoli così tranquilli e sereni.
Non si ricordavano
assolutamente niente dell'incontro con i Volturi: il potere di Clarissa
gli
aveva cancellato la memoria, e di conseguenza il loro unico ricordo era
una
tranquilla gita di una settimana in Italia. Ai loro genitori avranno
raccontato
di divertimenti, di scherzi, di bellezze artistiche visitate, di ottimi
cibi
gustati, ma niente riguardo ad un incontro con dei vampiri assetati di
sangue.
Mi salì un po' d'invidia per loro: non ricordavano niente ed
erano ancora
convinti che i vampiri fossero creature di fantasia, avrei voluto
anch'io avere
la loro fortuna. Certo, finché si parla della mia famiglia e
altri andava tutto
bene, ma i Volturi era tutta un'altra cosa. Mi venne la nausea solo a
pensarci,
e mi domandai per l'ennesima volta come avevo fatto a restare
là dentro per due
mesi. Due facce della medaglia: vampiri buoni, e vampiri cattivi. Se ne
conosci
una devi per forza conoscere l'altra. E io ho avuto questa fortuna. Non
dimentichiamoci poi, che il 50% del tuo DNA è vampiresco!
Se
avessi ascoltato i miei genitori e il mio ragazzo,
probabilmente adesso non dovrei sentirmi tanto disgustata per quello
che avevo
passato. Avrei passato due mesi tranquilli, continuando ad andare a
scuola e a
frequentare i miei amici. Ma loro non sarebbero qui... M'illuminai:
diamine, era vero! Loro dovevano la vita a me! Con la mia entrata
all'interno
della Casa avevo salvato loro la vita. I Volturi non li avevano uccisi.
Era
vero. Non mi ero ricordata di questo piccolo particolare. E allora li
guardai
meglio, uno ad uno, e anche tutti gli altri che avevano partecipato
alla gita e
che in quel momento erano sparsi nella mensa: era per loro che avevo
sopportato
due mesi di prigionia. Per salvare loro, ero entrata nella Casa.
Ne
è valsa la pena? Ne è valsa la pena patire due
mesi di
tortura, di lotte continue, di menzogne, d'inganni, solo per salvare
loro? Si.
Ne è valsa la pena. Mi sentii sollevata dopo troppo tempo
che non lo ero stata:
tutto quello che avevo fatto era servito a qualcosa. E quel qualcosa
corrispondeva a vite umane sane e salve. In poche parole, sei
una grande mia
cara! Te lo meriti.
Quando
finii con quei ragionamenti, tornai di nuovo con
lo sguardo al tavolo dei miei amici. Trovai i loro volti che mi
fissavano
sbalorditi.
Risi.
Finalmente si sono accorti di me! -Ehi, dico
a voi! Non si salutano gli amici quando tornano?
Vidi
Alex saltare giù dalla sedia e corrermi incontro.
-Nessie! Sei tornata! Finalmente!- mi urlò mentre mi
abbracciava.
-Eh
si!- le risposi -Finalmente.
Poi
arrivò Sarah, che mi staccò di dosso Alex nello
stesso modo in cui i pescatori staccano da uno scoglio una cozza.
Abbracciai
anche Sarah, e dopo Terry e Miriam. I ragazzi invece, strafelici che
ero
tornata, mi presero in braccio e iniziarono a lanciarmi in aria, con
l'attenzione
generale puntata su di noi e con mia gran paura. Se mi fanno
cadere per
terra, giuro che li ammazzo! Fortunatamente, mi rimisero a
terra sana e
salva.
-Ma
dove ti eri cacciata per tutto questo tempo?- mi
chiese Chris.
-Già!-
aggiunse Terry -Che fine avevi fatto? Potevi anche
mandarci un sms o farci una telefonata!
-Ti
davamo per dispersa!- concluse Alex.
-Sono
dovuta tornare di corsa in Alaska. Un mio lontano
zio stava molto male e siamo dovuti stargli molto vicino.
-O
mio Dio!- esclamò Miriam -È morto?
-No!-
dissi subito -È riuscito a salvarsi,
fortunatamente.
-Meglio
così... Lo sai Nessie, ci sei mancata da morire!-
mi disse Alex.
Risi.
-Davvero?
-Due
mesi senza di te in questa scuola sono stati una
noia assurda- commentò Nick.
-È
vero- aggiunse Kevin -Mancava completamente il
divertimento!
-Oh,
mi fate commuovere ragazzi- e feci finta di
asciugarmi una lacrima.
-Perchè
poi sei partita così, su due piedi- disse Sarah
-Non hai neanche finito la gita.
Alzai
un pochino la guardia. -Purtroppo no. I miei sono
venuti a prendermi direttamente in aeroporto... neanche me la ricordo
tanto
bene... voi invece?- chiesi con noncuranza.
-Io
me la ricordo benissimo!- esclamò Chris -Fantastica!
Bellissima! Buonissima! Adoro l'Italia!
-Anch'io
mi ricordo tutto- commentò Terry -Ma dell'ultimo
giorno, proprio niente. Ricordo solo il viaggio in aereo.
Alex
annuì. -Pure io!
-La
maggior parte di noi non si ricorda niente
dell'ultimo giorno- concluse Kevin.
Per
forza, un vampiro vi ha cancellato la memoria! -Va
beh, ma che importa! È solo un giorno! E poi, sono comunque
passati due mesi! È
un bel po'.
-È
troppo- e con fare minaccioso Alex puntò la matita
contro di me -Non ti azzardare ad assentarti ancora per così
tanto tempo, che
ti uccido. Siamo intesi.
Alzai
le mani, spaventata. -Assolutamente. Ma adesso posa
la matita. È appuntita!- e scoppiammo tutti a ridere.
La
campanella suonò. La mensa cominciò a svuotarsi e
noi
ci alzammo per andare in classe. Per il corridoio c'era un casino di
gente.
-Sapete
una cosa?- dissi ai miei amici -Saranno pure
passati due mesi, ma questa scuola rimane sempre la stessa. Sempre la
solita
gente!
Nick
alzò le spalle. -Che ci vuoi fare. È
così!
-Si
lo so, però...- ribattei -Andiamo! Un po' di
modernizzazione non fa mica male ogni tanto!
-Per
me, possono mettere anche un parco giochi in
cortile- disse Chris -La scuola fa comunque schifo!
-La
scuola va benissimo così com'è-
sentenziò Miriam
-Forse sei tu che la vedi da una nuova prospettiva.
Rallentai
un po' per camminare affianco a lei. -Cosa?
Miriam
mi guardò. -Non lo so Nessie, forse è una mia
impressione, ma secondo me sei cambiata.
-Cambiata!?!
-Si,
più o meno. Hai qualcosa di diverso. Qualcosa che
prima non avevi. Come se fossi maturata più di noi.
Mi
fermai in mezzo al corridoio. -Ragazzi, vi sembro
cambiata?
I
miei amici si fermarono e mi studiarono per un po'. Lo
stesso feci con me stessa. Mi sentivo cambiata? No, secondo me ero
sempre la
stessa. Forse ero diventata più forte e più agile
del solito, ma era pur vero
che mi allenavo con Jane ogni pomeriggio. E poi avevo imparato
parecchia storia
dell'Italia, a parlare italiano e anche un po' di latino. Ma per il
resto,
credevo di essere sempre la stessa. Forse però qualcosa era
cambiato sul serio:
mi sentivo più responsabile, più sicura di me,
più forte dell'animo. Più
grande. Probabilmente è stata tutta quell'esperienza che mi
ha fatto crescere,
tutte le sfide che mi si sono parate davanti, e che sono riuscita ad
affrontare. Per un momento ripensai a Drew e Amanda, i vampiri che
avevo affrontato
prima della mia gita in Italia: all'epoca avevo avuto bisogno di
qualcuno, o la
mia famiglia o il branco, che mi aiutasse. Ma se adesso mi sarei
trovata ad
affrontarli di nuovo, ero sicura che sarei stata in grado di farcela da
sola.
Era più sicura delle mie capacità e della mia
forza, e soprattutto ero
indipendente. Potevo cavarmela da sola, ovunque e comunque.
Forse
era proprio l'indipendenza quella che mi ero
conquistata in due mesi, e allora capii che quell'esperienza era
servita a
tutti. In un modo o nell'altro.
La
prima a commentare fu Terry. -Nah! Sei sempre la
stessa!
-No,
qualcosa di diverso ce l'ha... Forse sei un po'
cresciuta...
-Ha
ragione Sarah- disse Alex -Non sei più una
studentessa liceale. Sembri più una universitaria.
-Vero.
Ti manca solo un caffè in mano, e il gioco è
fatto!- concluse Sarah.
Bene!
Anche il mio fisico è cresciuto! Fantastico! -Bah,
se lo dite voi... Un commento maschile?- e mi voltai verso i ragazzi.
Ancora
mi guardavano, ma nessuno si decideva a fiatare.
Alla fine lo fece Chris. -Secondo me, sei più sexy delle
altre volte.
Scoppiai
a ridere insieme a tutte le altre. Nel
frattempo, Nick e Kevin guardarono Chris.
-Ti
sembra una cosa normale da dire?- lo apostrofò Kevin.
-Andiamo!
Non ditemi che non lo avete pensato anche voi!
I
due rimasero a bocca aperta, con la volontà di
rispondergli ma con l'incapacità di farlo. E allora le loro
guance si
colorarono e i loro sguardi si abbassarono.
Chris
incrociò le braccia, con aria soddisfatta. -Non
sono mica l'unico ad essermene accorto!
Continuavo
ancora a ridere. -Ragazzi, quanto mi siete
mancati- e li abbracciai tutti e tre.
Ed
era proprio vero. Quella semplice allegria che
sapevano darmi i miei amici umani era impossibile da trovare in
qualsiasi altra
parte del mondo, con qualsiasi altre persone. Era bello sentirla di
nuovo. È
bello essere tornata a casa.
-Su
andiamo in classe prima di fare tardi!- ci spronò
Sarah.
-Uh,
guarda sta arrivando Ashley!- e Alex indicò una
ragazza che correva -Mi sta battendo nell'arrivare in ritardo!
-Voi
andate avanti,- dissi ai miei amici -l'aspetto io.
Ognuno
andò verso la sua classe, e io mi voltai verso
Ashley. L'ultima volta che c'eravamo viste, io stavo negoziando con
Aro, e lei
stava registrando tutto con il telefonino. Lì fu molto
coraggiosa. E aveva
dovuto davvero mettercela tutta perché quando si parlava di
vampiri, diventava
un fascio di nervi. Era solo per merito suo che i Cullen avevano capito
che
cosa era successo ed erano subito venuti in Italia. Ashley era stata
fantastica
e io dovevo dirglielo.
All'inizio
non si accorse di me: salutò con una mano Alex
mentre correva per non fare tardi a lezione. Fu quando la vide andare
verso la
classe di fisica e il suo indice puntato contro di me, che si accorse
della mia
presenza. Si fermò ad un metro da me, con la bocca
spalancata e gli occhi fuori
dalle orbite. Il corridoio si era svuotato, e rimanevamo solo noi due e
circa
altri cinque studenti. Me la guardavo sorridente, con le braccia aperte
in
attesa di un abbraccio.
Che
non tardò ad arrivare: dopo essersi resa conto che
ero lì sul serio, mi corse incontro abbracciandomi
più forte che poté. In
confronto agli abbracci a cui sono abituata, questo è niente!
Ashley
era molto provata. -O mio Dio Nessie, sei tu?
-No,
sono Mariavittoria. Certo che sono io! Scusa, non
sai chi stai abbracciando?
-Si,
è che... è che non ci credo... insomma,
è
impossibile... incredibile... non lo so neanch'io com'è!
Le
accarezzai. -Tranquilla, sono qui e sto bene.
Ci
separammo. La guardai negli occhi: avevano iniziato a
luccicare.
-Non
iniziare a piangere, altrimenti ti vengo dietro- la
avvertii.
Rise,
mentre si asciugava le lacrime con la manica della
camicia. -È che sono felice di vederti. Non sai quanto.
-Anch'io
sono felice di essere tornata a casa.
-E
poi...- continuò -t-ti devo chiedere scusa... io
non...- stava per scoppiare.
Sospirai:
mi ero dimenticata di quanto fosse fragile
quella ragazza. -Calma... tranquilla... va tutto bene... - e le
accarezzai la
testa.
-Si,
si, è che...- prese un bel respiro profondo e poi
parlò -Nessie, io devo scusarmi con te.
-E
per quale motivo?
-Perchè
ti ho coinvolto in quella gita. Io ti ho detto di
venire. Io ti ho convinta a disubbidire ai tuoi. Se avessi tenuto la
bocca
chiusa, tu non avresti mai dovuto...- e ricominciò a
singhiozzare.
-Ashley,
guardami. Non è colpa tua se sono voluta partire
per forza. Mi ero messa in testa di dimostrare alla mia famiglia che
ero in
grado di cavarmela da sola, e tu sai quanto sono testarda. E poi, meno
male che
sono venuta, altrimenti tutti voi sareste diventati la cena di quattro
vampiri
assetati di sangue!
Ashley
si asciugò le lacrime con un fazzoletto. -Ma...
ma...
La
interruppi subito. -Niente ma. E soprattutto, niente
sensi di colpa. Sono stata chiara?
Mi
sorrise.
-Piuttosto,-
ripresi -sono io che devo dirti qualcosa.
Grazie. Davvero. Con le tue registrazioni i Cullen sono riusciti a
raggiungermi, e hanno contribuito parecchio al mio piano. Sei stata
davvero
grande quel giorno.
-Magari
potessi ricordarmelo!- sbottò improvvisamente
-Nessie, io non mi ricordo assolutamente niente di quello che
è successo con i
Volturi. Ricordo solo che prima eri con me e stavamo comprando del
cioccolato,
e poi siamo saliti sull'aereo per tornare a casa e tu non c'eri. Sul
serio, ho
un vuoto di memoria assurdo!
-Per
forza, Clarissa ti ha cancellato la memoria. Un
potere decisamente potente.
-È
stato bruttissimo- raccontò -Stavo sull'aereo e tu non
c'eri. Nessuno sapeva che fine avevi fatto, neanche il prof. Sarah era
sicura
che fossi tornata a casa prima di noi, e questo abbiamo creduto tutti.
Ma io
non ero convinta: me lo sarei ricordato. E invece niente, buio totale.
Quando
siamo atterrati, all'aeroporto c'era tutta la tua famiglia,
più Jacob e Embry.
E quando mi hanno chiesto dov'eri, io non sapevo che dirgli!
Sospirai.
-Immagino... e cosa è successo dopo?
-Siamo
andati a casa dei tuoi nonni. Tuo padre mi ha
chiesto di rievocare nel pensiero tutta la gita, così che
potesse vedere quello
che era successo. Ma quando ho ripensato all'ultimo giorno, anche lui
ha visto
il nulla. L'ultima volta che ti ho vista eravamo in Umbria, vicina
della
Toscana e dei Volturi. Doveva essere successo qualcosa. Allora ho
cominciato a
sentirmi male, perché non mi ricordavo niente. Mi sentivo
completamente
inutile. Ho iniziato a piangere, e mentre cercavo un fazzoletto nello
zaino, ho
trovato quel foglietto con i codici bancari che avevi scritto tu.
Riconoscevo
la tua scrittura ma non mi ricordavo quando me l'avevi dato! L'ho dato
a tuo
padre, che ha subito chiamato la banca e prenotato i biglietti aerei
per
l'Italia.
-E
le registrazioni?
-Le
ho scoperte la sera. Stavo andando a dormire, benché
non avessi sonno, quando è squillato il cellulare. Era
Sarah, che si era
dimenticata una cosa nella mia valigia e mi avevo chiesto se gliela
portavo il
giorno dopo. Finita la conversazione ho attaccato, e ho visto che era
rimasta
aperta l'applicazione del registratore. Ma non mi ricordavo
perché. Vado a
controllare le registrazioni fatte e vedo che ce n'è una
dell'ultimo giorno di
gita. Chiamo immediatamente Embry, che era rimasto con Jacob a casa dei
Cullen,
e mi faccio venire a prendere. C'eravamo tutti: la tua famiglia, Jacob,
Embry,
Leah, Sam, perfino Emily. Abbiamo ascoltato la conversazione e abbiamo
capito tutto.
Il giorno dopo sono partiti per l'Italia.
-Uao!
Caspita- esclamai.
Ashley
continuò. -Non puoi capire come mi sono sentita!
Tu eri entrata nei Volturi, ci avevi salvato la vita, e io non mi
ricordavo
neanche di averlo registrato! Non mi ricordavo una ceppa di niente! Ero
diventata isterica come non mai. Stavo tutti i giorni con Embry per
sentire se
aveva notizie di Jacob o Sam. E più arrivavano,
più era peggio: tu che
soffrivi, tu che eri diventata guardia, tu che bevevi sangue umano... e
poi
sono tornati qui, dicendo che tu avevi un piano per scappare, ma Jacob
non ci
credeva e diceva che ormai non eri più tu. Io non ci capivo
niente! E la cosa
che mi dava più fastidio era non ricordare.
Il
racconto fu agghiacciante. La mia avventura da quella
prospettiva era veramente raccapricciante. -Deve essere stato
terribile...- fu
il mio unico commento.
-Si,
davvero. Ma cosa è successo? Insomma, cosa hai fatto
in questi due mesi là dentro?
Mi
scappò una risata ironica. -Cosa ho fatto? Niente, ho
passato il tempo.
Ashley
si sentì a disagio. -Non me lo vuoi raccontare?
-Beh,
è una storia lunga. Ma se vuoi te la racconto.
Compresi i particolari più sanguinolenti.
Allora
alzò le mani e fece un passo indietro. -No, lascia
stare! Ho chiuso con i vampiri!
Feci
l'offesa. -Vuoi dire che ti faccio schifo.
Mi
guardò dalla testa ai piedi. -Si.
-Mi
hai terribilmente offeso. Ce l'avrò con te per
l'eternità- e le feci una faccia spaventosa -Non ti conviene
aver per nemico un
vampiro, anche solo a metà.
Ashley
si coprì le mani con la bocca. -Aiuto! Aiuto! C'è
una mezza vampira che vuole bere il mio sangue!
Scoppiammo
a ridere come due cretine. Quelle scenette
erano solite tra me e lei, e in quel momento servivano proprio per
sdrammatizzare. Nonché per risollevare il morale a Ashley,
che era ancora
sconvolta dalla vicenda, e a me, che volevo sentire di nuovo l'umorismo
di noi
ragazze lupo.
Suonò
di nuovo la campanella. Ovvero, che le lezioni
iniziarono in quel momento. Scattammo rapidissime verso l'aula di arte.
Entrammo sul filo del rasoio: la professoressa Wait stava per iniziare
l'appello. Si prese un colpo quando sbattemmo la porta e irrompemmo in
classe.
E se ne prese un altro quando mi vide.
-Renesmee!-
esclamò -Sei tornata! Ma dove sei stata per
tutto questo tempo?
-A
combattere i vampiri cattivi, prof!- urlò Ashley,
mentre prendevamo posto in fondo all'aula.
La
fulminai mentre la classe scoppiò a ridere. -Ho avuto
da fare in Alaska. Problemi familiari.
La
prof si preoccupò. -Risolti, spero.
-Certo
prof- risposi raggiante -Alla grande!
La
professoressa Wait mi sorrise e continuò con
l'appello.
-Ehi
Nessie- mi disse Ashley a bassa voce -Volturi a
parte, mi prometti una cosa? Prometti che in futuro eviterai di
cacciarti nei
guai?
Risi.
-Ashley cara, vorrei farti ben presente la situazione.
Il 50% del mio corpo è quello di un normale umano, e l'altro
50% è quello di un
normale vampiro. Sono nata dall'incrocio delle due specie. Ho spinto le
mie
capacità al massimo, tanto da essere alla pari con quelle di
un altro vampiro.
Sono una creatura essenzialmente orgogliosa e testarda. Posso
trasmettere
immagini nella mente attraverso un semplice tocco. Faccio parte del
secondo
clan di vampiri più numeroso al mondo, su cui posso contare
sempre e comunque,
e che ha amici sparsi in tutto il globo. Il mio ragazzo è un
licantropo che
quando si arrabbia diventa un lupo enorme, e fa parte di un branco che
difende
gli abitanti della riserva LaPush e non solo. E solo nei miei primi 15
anni di
immortalità ho affrontato nemici che vanno da una semplice
reginetta della
scuola come Aisha, al capo della casata reale dei Volturi Aro- e le
sorrisi con
un pizzico di malizia -Obiettivamente, in futuro, potrei mai non
cacciarmi nei
guai?
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Signori, non riesco a
crederci....
E'
FINITA!!! THE END!!!!
Sto dicendo:
6° ciclo "Soggiorno
dai Volturi":
[concluso]
OMG!!!
Non potete immaginare
cosa sia finire qst storia...
Sul serio è
stupendo!
Era da un anno e mezzo
che andava avanti, e adesso
è finita...
sono riuscita a finirla...
Mi sento realizzata e
allo stesso svuotata...
sono contenta e
dispiaciuta...
ma è
così che deve essere....
Adesso:
ringraziamenti!!
Grazie alle 571 che hanno commentato!
Grazie alle 247 che l'hanno messa tra i
preferiti!
Grazie alle 128 che l'hanno messa tra le
seguite!
Grazie a tutti quelli
che l'hanno semplicemente letta!
Grazie a tutti i
lettori del forum!
Grazie a tutti....
Sarà
un'abitudine che mi mancherà, scrivere il capitolo,
cercare inutilmente di
postarlo in tempo,
rispondere alle
recensioni...
Me piange...
Va beh, ma mo non se
fami pia dalla disperazione
perchè non
è mica la fine del mondo!
Mancano ancora due
anni al 2012!! XDXD
Allora, spero che la
fine vi sia piaciuta...
..e per un possibile
seguito sperateci, ma non avvererà!
Certo, mai dire mai...
Un bacione a tutti!!
Grazie...
Civia
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