La vita secondo Nessie

di civia93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** 1. La scuola ***
Capitolo 3: *** 2. Primo giorno ***
Capitolo 4: *** 3. Liquido verde ***
Capitolo 5: *** 4. Bella giornata ***
Capitolo 6: *** 5. Vendetta ***
Capitolo 7: *** 6. Il ballo ***
Capitolo 8: *** 7. Visione ***
Capitolo 9: *** 8. Halloween ***
Capitolo 10: *** 9. Scomparsa ***
Capitolo 11: *** 10. Drew ***
Capitolo 12: *** 11. Impriting ***
Capitolo 13: *** 12. Giudicando ***
Capitolo 14: *** 13. Scelta ***
Capitolo 15: *** 14. Ritorno inaspettato ***
Capitolo 16: *** 15. Amiche ***
Capitolo 17: *** 16. Ospiti ***
Capitolo 18: *** 17. Sfida ***
Capitolo 19: *** 18. Lezioni di canto ***
Capitolo 20: *** 19. Provino ***
Capitolo 21: *** 20. Ladra ***
Capitolo 22: *** 21. Scambio ***
Capitolo 23: *** 22. Lo spettacolo di Natale ***
Capitolo 24: *** 23. Gita ***
Capitolo 25: *** 24. Fuga ***
Capitolo 26: *** 25. Imprevisto ***
Capitolo 27: *** 26. Nessun altra scelta ***
Capitolo 28: *** 27. Giro turistico ***
Capitolo 29: *** 28. Reazioni ***
Capitolo 30: *** 29. Nuovi e vecchi dubbi ***
Capitolo 31: *** 30. Marcus ***
Capitolo 32: *** 31. Allenamenti e vendette ***
Capitolo 33: *** 32. Voci di corridoio ***
Capitolo 34: *** 33. Accordo ***
Capitolo 35: *** 34. Rivincita ***
Capitolo 36: *** 35. Piani svelati ***
Capitolo 37: *** 36. Ragione vs sentimento ***
Capitolo 38: *** 37. Un nuovo alleato ***
Capitolo 39: *** 38. Il piano (parte I) ***
Capitolo 40: *** 39. Il piano (parte II) ***
Capitolo 41: *** 40. Casa ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


pubblicata

Allora eccomi, a scrivere la mia prima fanfiction!

Questa storia mi è venuta in mente dopo aver finito Breaking Dawn e ha subito preso piede. Spero che vi piaccia....vi direi di commentare ma adesso mi sembra presto, visto che questa è solo un'introduzione per fare un rapido riepilogo dei 4 libri precedenti e per far vedere i rapporti che la nostra cara Renesmee ha con i personaggi della saga. Comunque fatemi sapere se gradite oppure no!

Ciao!!!

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Introduzione

Ciao a tutti! Mi chiamo Renesmee Cullen, ma potete chiamarmi anche Nessie.  Ho 15 anni e anche se sono “matura” già da un bel po’, mi diverto ad essere un’adolescente. Sono per metà vampira e per metà umana.

Questo  perchè quando i miei genitori mi concepirono mio padre era un vampiro e mia madre era un umana. Ora sono entrambi vampiri. Forse è meglio se prima vi parlo un po’ di loro.

Mio padre si chiama Edward Cullen, ed è nato nel 1901 a Chicago. Nel 1918 stava morendo di spagnola e a quel punto mio nonno, Carlisle Cullen, lo ha trasformato in un vampiro. Nel 2005, incontra mia madre, Bella Swan, a Forks e i due s’innamorano. Dopo tante peripezie i due si sposano e per errore mi concepiscono. All’inizio mio padre voleva che mia madre abortisse, ma lei si è rifiutata. Mi hanno detto che è stata una gravidanza terribile, e un parto terrificante, che ha ridotto mia madre in fin di vita. A quel punto mio padre la salvata, mordendola.

Ma nonostante questo, entrambi mi amano, e sono i genitori migliori del mondo.

Mia madre Bella è molto protettiva nei miei confronti, (ma quale madre non lo è?) e cn lei mi diverto molto a cucinare, inventiamo le ricette più pazze del mondo, che naturalmente le mangio solo io (visto che i vampiri non mangiano), o almeno in parte.

Mio padre Edward è semplicemente fantastico, sa sempre come sorprendermi, mi insegna come difendermi e come cacciare o correre, e m’insegna anche a suonare il piano, anche se come suona lui non ci riesce nessuno.

La mia famiglia, i Cullens, è composta da: i miei nonni, Carlisle e Esme, i miei zii, Emmett, Rosalie, Jasper e Alice, i miei genitori e io. Tutti sono vampiri. Naturalmente vegetariani, cioè che bevono il sangue degli animali piuttosto che degli umani. A volte lo bevo anch’io…non è poi tanto male.

Scommetto che volete sapere qualcosa in più della mia famiglia. Vi accontento: il primo fu mio nonno Carlisle, che nacque nel diciassettesimo sec. circa. Poi fu trasformato da un vampiro che voleva attaccarlo, visto che guidava una folla inferocita contro un gruppo di vampiri assetati. Più tardi, come vi ho detto ha trasformato mio padre. Successivamente mia nonna Esme si lanciò da uno scoglio, ma per miracolo si salvò. Quindi fu trasformata anche lei. Poi venne la volta di mia zia Rosalie, abbandonata ferita sotto la neve dopo essere stata violentata, e di mio zio Emmett, reduce da uno scontro contro un orso. Infine, si unirono Jasper e Alice, trasformati già in precedenza. Zio Jasper veniva da una famiglia piena di neonati (vampiri appena generati), mentre zia Alice era stata trasformata e poi abbandonata. Fortuna che ha avuto le visioni.

Ah, questo non lo sapevate, eh? Ve lo spiego in parole povere: ci sono dei vampiri che hanno dei poteri speciali, come per esempio mia zia che ha delle visioni. Mio zio Jasper invece riesce ha controllare le emozioni, mio padre legge nel pensiero (cosa molto odiosa a volte…anzi spesso) e mia madre alza uno scudo protettivo.

Perfino io ho un potere speciale: trasmetto delle immagini attraverso la mente con un solo tocco. Praticamente, il potere di mio padre, ma al contrario.

Poteri a parte, con la mia famiglia ho un ottimo rapporto: mio nonno è una persona che ammiro molto, soprattutto per il mestiere che svolge (medico) e che forse farò anch’io; mia nonna è la persona più dolce che ci sia, una vera e propria nonna dolce e protettiva, e che mi vizia anche un po’ troppo; mio zio Emmett è fantastico, con lui mi diverto un mondo a lottare, cacciare, correre,…lo considero più un fratello che uno zio; mia zia Rosalie è…come dire…troppo appiccicosa, non mi fa mancare niente, questo è vero, ma con me vorrebbe fare più la madre che la zia (visto che lei, come tutte le vampire, non possono avere bambini) e la cosa mi imbarazza molto… ma le voglio comunque bene; mia zia Alice è così iperattiva, ha sempre mille idee per la testa, e con lei m diverto a fare ogni cosa, soprattutto shopping, è la mia migliore amica; mio zio Jasper è molto enigmatico, e criptico, ed è per questo che con lui mi diverto nel giocare a scacchi, nei quali non riesco mai a vincere. Si, la mia famiglia è il massimo.

Ve l’ho detto che sono fidanzata?

Si, con un ragazzo di nome Jacob Black, un ragazzo fantastico, molto simpatico e molto dolce, ma anche molto testardo e soprattutto spaccone. Il mio soprannome me lo ha dato lui, proprio come il mostro di Loch Ness. Io lo amo e lui ama me.

Vado d’accordo anche con i suoi amici, ma sono molto uniti a tal punto da considerarsi una famiglia. Ma purtroppo le due famiglie (la mia e quella di Jacob) non vanno molto d’accordo, e questo perchè sono nemici mortali: in pratica, Jacob e i suoi amici sono licantropi.

All’inizio c’era una tregua tra le due famiglie, ma tecnicamente è stata rotta quando mio padre ha morso mia madre, ma poi è stata riaggiornata quando Jacob ha avuto l’impriting con me.

In poche parole, l’impriting è un colpo di fulmine molto forte grazie al quale i licantropi trovano le proprie compagne per la vita. Nel branco di Jacob, oltre a lui, altri 4 hanno avuto l’impriting.

Penso che sia il caso di parlare un po’ del branco del mio ragazzo: il cane Alpha è Sam (tecnicamente dovrebbe essere il mio Jacob, ma lui non vuole, e così sono entrambi lupi Alpha), che ha avuto l’impriting con una ragazza di nome Emily; poi c’è Jared, che ha l’impriting con la sua amica Kim; Quil, che sta con la cuginetta di Emily, Claire; Paul che sta con la sorella di Jacob, Rachel; Embry; Leah; il fratello di Leah, Seth; Collin e Brandy.

Il fatto che siano dei licantropi risale tutto ad una vecchia leggenda (che non ho voglia di raccontarvi!), e loro esistono per difendere gli umani dai “freddi” (vampiri). Il primo fu Sam, successivamente si unirono anche Paul e Jared. Jacob, insieme a Embry e Quil, pensavano che Sam e il suo gruppo fossero dei pochi di buono, e quindi li evitarono. Ma quando anche loro subirono la trasformazione, capirono tutto. Più tardi si aggiunsero Leah e Seth, e poi ancora Collin e Brandy. Successivamente, per prepararsi ad un imminente attacco da parte dei Volturi, la famiglia reale dei vampiri, il branco crebbe di numero, fino a 17 elementi.

Di tutti loro, quelli con cui mi prendo di più sono assolutamente Embry, Quil e Paul. Sono simpaticissimi, e con loro mi diverto a scherzare sulla mia metà vampiresca, anche se fino a un certo punto perchè sanno che mi potrei offendere. Claire è poco più grande di me, ed anche lei ha avuto l’impriting con Quil a solo 2 anni, quindi abbiamo questo fatto in comune, ed inoltre è un’ottima amica. Seth invece è tenerissimo, sempre ottimista e allegro, e per me è come un fratello; e in più è l’unico dei licantropi che non odia i Cullens. Per quanto riguarda gli altri, mi trovo bene anche con loro, tutti tranne Leah. Non lo so di preciso cosa abbia nei miei confronti, ma suppongo sia il fatto che sono metà umana e metà vampira, e così quando mi vede mi tratta con indifferenza. Quando l’ho detto a Jacob, ha confermato i miei dubbi, visto che nei suoi pensieri per me non c’è altro che disprezzo.

Questo è un fatto dei licantropi che non vi ho spiegato: quando sono in forma di lupi, ognuno sente i pensieri di ciascuno, anche i segreti più nascosti. A volte è un vantaggio, ma Jacob mi ha confermato che non è per niente una bella cosa.

In ogni caso, non mi perdo mai un’occasione di stare con il mio Jacob, anche se i miei genitori, non sono molto d’accordo con questa faccenda dell’impriting tra noi 2. Ma questo è dovuto dal fatto che prima che io nascessi Jacob era innamorato di mia madre Bella e insieme ad Edward mio padre formavano un bel triangolo amoroso.

Non vi scandalizzate, è tutto ok: quando successe questo, mio padre era già bloccato nella sua eterna gioventù diciassettenne, mentre mia madre aveva da poco 18 anni e Jacob qualche anno di meno. Mentre ora, mio padre e mia madre avranno per l’eternità rispettivamente 17 e 18 anni, mentre Jacob finche continua a trasformarsi in lupo non invecchierà.

Quando, quando mia madre ha lasciato Jacob per Edward, non si sarebbe mai aspettata che sua figlia avesse l’impriting con il suo migliore amico (Jacob e Bella sono migliori amici). Ma alla fine ci si è abituata, e anche Edward, che già odiava Jacob per il fatto del triangolo, ha cominciato a calmarsi nei suoi confronti. Questo anche perchè io e Jacob non possiamo essere separati, causa l’impriting. E a me la cosa va benissimo, visto che la cosa che desidero di più è vedere i miei genitori e il mio ragazzo andare d’accordo.

Questa è la mia vita. O almeno una parte… diciamo che è solo un’ introduzione a…


La vita secondo Nessie

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Capitolo 2
*** 1. La scuola ***


1 puntata

Ci siamo....dopo una rapida introduzione partiamo subito con il primo capitolo!

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1. La scuola

-No! No! No e no! Io a scuola non ci vado!

E detto questo, misi il muso, incrociai le braccia e abbassai lo sguardo. Proprio come una bambina piccola.

-Avanti Renesmee, non sarà mica la fine del mondo!- disse mia madre, chiaramente esasperata e stanca del mio comportamento.

-Ha ragione tua madre. Assomigli ad una bimba di 3 anni- intervenne mio padre.

-Meglio! Così non dovrò andare a scuola!

-Ci sarebbe sempre l’asilo- disse mio padre, sorridendo.

Lo guardai male.

Non intendevo tornare indietro riguardo alla mia decisione: io a scuola non ci sarei mai andata. E fino ad allora non ne avevo mai avuto bisogno, visto che c’era mio nonno che mi faceva da insegnante (e sinceramente credo anche che sia meglio di qualunque insegnante).Questo perché, secondo loro, dovevo imparare a controllare i miei istinti da vampira, e il posto meno adatto è certamente una scuola pubblica piena di persone. Ma il giorno dopo il mio quindicesimo compleanno, cioè oggi, i miei genitori avevano deciso che era meglio frequentare una scuola pubblica come tutti i miei coetanei, visto che ora riuscivo a controllare i miei istinti con successo (anche se ne ho di meno rispetto ai normali vampiri).  Che cosa stupida!

-Non è una cosa stupida. Serve per la tua educazione- rispose papà al pensiero.

Lo guardai ancora più male. Odiavo quando usava la lettura nel pensiero con me, e lui lo sapeva bene. Mi disse che non lo faceva apposta e che in futuro avrebbe cercato di evitarli. Ma ho come l’impressione che gli piacesse sentire i miei pensieri, o comunque vedere cosa pensasse sul serio sua figlia.

-E ti serve anche per regolare i tuoi rapporti sociali, visto che non hai altri amici oltre che a vampiri e licantropi.- concluse mia madre.

Dimentichi le ragazze lupo. Mio padre mi lanciò un’occhiata. Le ragazze lupo erano quelle ragazze che avevano avuto l’impriting con i licantropi, ovvero Emily, Claire, Rachel, Kim e io.

-Quindi non si discute più: tu dalla prossima settimana andrai alla Forks High School.- e con questo Bella mia madre concluse la discussione.

No, non potevo arrendermi così. Dovevo trovare una soluzione, o anche una scappatoia che mi avrebbe permesso di evitare di andare a scuola. Ma se devo andare a scuola, dovrò usare il mio cognome, e visto che nessuno deve sapere che sono la figlia di Bella…

-Non pensarci neanche: cambieremo il tuo cognome, da Cullen a Robinson.-disse Edward mio padre.

-Già, cambiare cognome è una soluzione. Ma cosa succederà quando dovrete andare a parlare con il preside (naturalmente perché vorrebbe complimentarsi con voi riguardo alla mia media perfetta), ed il preside vi riconoscerà come suoi allievi di una volta? Quando poi, aprendo dei vecchi annuari scolastici, vedrà le vostre foto, e voi naturalmente sarete identici ad allora? E quando vedrà anche che vi chiamte rispettivamente Edward Cullen e Bella Swan, e non Mr. e Mrs. Robinson? E quando capirà che io sono la figlia di Bella?

Edward e Bella mi guardarono, come per dire che effettivamente avevo ragione. Io sorrisi, fiera di me stessa.

-Purtroppo Nessie ha ragione, Bella. Se la mandiamo alla FHS, rischiamo sul serio di essere scoperti.

Mia madre si morse un labbro: l’avevo messa in un angolo.

-A quanto pare dovrò continuare le lezioni con il nonno…- commentai entusiasta.

-A quanto pare…- concluse mia madre con una punta di amarezza.

Cominciai a saltare per il salotto, sotto lo sguardo furente di mio padre.

-Ciao a tutti!- ci salutò Jacob, appena arrivato - Ehi, come mai Nessie sta saltellando, mentre voi due sembrate appena tornati da un funerale?

-Ciao Jake!- ricambiai il saluto con un bacio, mentre i miei si giravano per lasciarci questo momento di privacy –Lasci che ti spieghi tutto- e detto ciò gli toccai la fronte, facendogli vedere tutta la nostra discussione.

-E quindi puoi dedurre anche tu che mandarmi alla FHS, sarebbe un grande errore!- dissi quando Jake ebbe visto e capito tutto.

-Questo è vero. Edward, Bella, se la mandate là, sbagliereste di grosso- ammise Jacob, e io gli sorrisi contena di avere un alleato.

-Ma….- disse, lasciando la frase sospesa, e facendomi ritirare il sorriso e tutta la benevolenza che avevo verso lui.

-Ma?- commentai –Cosa vuol dire “ma”?

-Vuol dire che il tuo ragazzo a volte ha delle idee davvero geniali…- disse mio padre, improvvisamente raggiante e sorridente.

Cattivo segno. C’era solo una volta in cui Jacob e Edward andavano d’accordo: quando parlavano di macchine e motori. All’infuori di quello, le rare volte in cui i due andavano d’accordo su qualcosa, quel qualcosa non significava niente di buono, per me.

-Ma, tu potresti andare alla scuola di LaPush, quella che ho frequentato io. Lì, nessuno farà mai il collegamento con Bella e tantomeno con i Cullens.- mi spiegò Jacob.

-Così tu frequenterai una scuola normale senza il pericolo di venire scoperti- commentò mia madre, che aveva ripreso colorito (modo di dire, naturalmente) –è un’idea geniale. Complimenti Jake!

-Grazie!

-Ma tu da che parte stai?- rivolgendomi a Jacob, con tono decisamente infuriato.

-Dalla parte che ritengo migliore per te.

E detto questo le tre persone che amavo di più (ma che in quel momento avrei volentieri ucciso) si misero a discutere sui particolari della questione.

-Quando possiamo andare a fare l’iscrizione?- disse mia madre.

-Direi anche subito. Penso che il preside troverà un po’ di tempo per un suo ex-alunno….anche se non il più brillante!-commentò Jacob

-Perfetto! Allora è tutto deciso.- concluse Edward.

-No…NO! No che non è deciso! Io…Tu…La scuola….- non avevo più idee- ALICE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- e corsi urlando verso la camera di mia zia, cercando conforto.

 

Mia zia stava comodamente sdraiata sul tappeto, sfogliando svogliatamente una rivista di moda che soltanto la copertina costava 10 dollari.

-Zia! Edward, Bella e Jacob mi vogliono male!- mi lanciai in braccio a lei, frignando come una bambina (ma senza piangere).

-Su, Nessie, su! Non fare così, che non ti sopporto quando fai così! Fammi capire…

Le mostrai tutta la discussione, da quando i miei mi avevano annunciato la LIETA notizia e fino alla BRILLANTE idea di Jake.

-E questo è tutto. Io a scuola non ci voglio andare. E papà lo sa!

-Dimmi una cosa, perché non vuoi andare a scuola?- chiese mia zia.

Mi bloccai. Era una cosa personale, e cercavo di non pensarci per evitare di farlo sapere a papà. Così, mentii.

-Ho paura di assalire uno studente o un professore per la sete

A quelle parole mia zia scoppiò in una fragorosa risata.

-Si può sapere che cosa c’è di tanto buffo?

-Scusa, è che mi sembra così…FOLLE come idea! A scuola ci siamo andati tutti, e non ci è scappato mai un morto. Inoltre tu sei vampira solo per metà, quindi la tua sete è minore, e quindi più semplice da controllare. Non ti devi preoccupare.

Sbuffai. Certo che non c’era da preoccuparsi, non era quello il vero motivo. La mia sete era sempre stata una cosa molto semplice da gestire, ed infatti io bevevo sangue come se fosse una bibita, ovvero quando più mi andava. Emmett lo chiamava “la mia Coca-Cola personale”.

-Quindi non dirmi cavolate, Nessie- continuò lei –scommento che il vero motivo è un altro. Se ti va puoi dirmelo. Prometto che eviterò di pensarci quando Edward sarà nei paraggi.

-Lascia perdere- non mi andava di parlarne. Sono una ragazza essenzialmente orgogliosa di me stessa, e non mi piace rivelare le mie debolezze. Mia nonna dice che questo fatto l’ho ereditato da mio padre.

-Ok. Come preferisci. Ma ricordati che tuo padre lo fa soltanto per il tuo bene. Lui vuole che tu conduca una vita normale, ed è per questo che ha pensato alla scuola.

-Si, si, lo so. Ma non può pretendere che io….- mi fermai. Capii tutto –“Per questo HA PENSATO alla scuola”? Vuoi dire che è stata una sua idea?

Alice alzò la guardia. Capì di aver commesso un piccolo errore. Tentò così di rimediare, cercando di difendere il fratello da tali accuse. Invano. -Tecnicamente si….ma ricordati che lui è tuo padre e che ti vuole bene, quindi cerca di fare il meglio per te.

Non la stavo ascoltando. Ero nel pieno di una crisi adolescenziale del tipo “odio mio padre”. Quando me lo avevano detto pensavo che l’idea fosse venuta a entrambi, non solo a lui! –Avrei dovuto capirlo subito- sbuffai.

-Se avessi riflettuto un minuto in più prima di iniziare a fare la bambina, ci saresti arrivata eccome- disse qualcuno alle nostre spalle. Mi girai, e subito gli voltai le spalle, furente più di prima.

-Grazie mille, Alice- disse sarcastico Edward a mia zia.

Zia Alice abbassò lo sguardo, imbarazzata.

-Non dare la colpa a lei. La colpa è tutta tua e della tua stupida idea!- bofonchiai, ancora voltata.

Lui sospirò. –Allora, ero solo venuto per dirti che io, tua madre e il tuo ragazzo stiamo andando a iscriverti alla scuola di LaPush. Non ti chiedo se vuoi venire anche tu, perché so già la risposta.

Dannata lettura del pensiero. –Ma comunque- continuò ignorandomi –penso che sia il caso che tu debba fare un po’ di shopping.

Questo non me lo ero aspettato. Mi girai e guardai con curiosità il suo sorriso sghembo. Anche Alice lo guardava nello stesso modo. –Che vuoi dire?- chiesi.

-Voglio dire che se tra una settimana dovrai andare a scuola, ti serviranno nuovi vestiti, nuovo zaino, nuove scarpe, nuove…

Non terminò neanche la frase, che già io e mia zia eravamo corse giù per le scale, salite sulla sua Porsche gialla e sfrecciavamo sull’asfalto verso il primo centro commerciale disponibile. Non c’era niente da fare: quando a me e a mia zia parlavano di shopping, non esisteva nulla di più importante.

 

-Odio Edward.

Io e mia zia ci trovavamo verso la strada del ritorno, dopo 5 ore di shopping senza pensieri. Ed era proprio adesso, in macchina, a 180 km all’ora, che potevo finalmente pensare con chiarezza. E dopo un po’ ero giunta a questa conclusione: io odio Edward.

Alice si mise a ridere. –Ti dispiace dirmi il perché?

-Per due valide motivazioni: la prima è che mi ha costretto ad andare a scuola. La seconda, è che mi ha distratto con la cosa dello shopping.

-Tuo padre è sempre stato un tipo…convincente. Fatti raccontare da tua madre qualche esempio.

Questo è vero. Una volta, mentre io e mia madre stavamo cucinando, mi raccontò di come spesso e volentieri, si faceva convincere o distrarre da mio padre. All’epoca le dissi che era una sciocca. Non lo dirò mai più.

-Ma non solo mia madre dovrebbe farlo. Perché non mi dici un po’ la storia di questa bella Porsche gialla e di come tu l’hai avuta?- sorrisi verso di lei. Sapevo quella storia a memoria, e ogni volta che mia madre me la raccontava, morivo dalle risate.

Zia Alice alzò la guardia. –Qui non stiamo parlando di me, ma di tuo padre- e cambiò discorso, rilassandosi un po’ –e del fatto che abbia pensato di mandarti a scuola.

-Già- poi mi venne in mente una cosa –Ma tu come facevi a sapere che è stata una sua idea?

-Sciocca! L’ho visto.

-Ma sbaglio o non puoi vedere il mio futuro?- chiesi curiosa. Il mio futuro per la zia è sempre stato un mistero, visto che il mio destino è legato a quello di Jacob e lei non riesce a vedere i licantropi.

-Già, non posso vedere nel tuo futuro, ma in quello di Edward si. E così ho visto che pensava alla scuola e al fatto di iscriverti.

Sbuffai, ancora più infuriata. Rimasi zitta per tutto il tragitto verso casa.

Arrivati al garage di casa Cullen, presi le mie buste e me andai di corsa verso casa mia. La mia casa e quella dei miei genitori era una sottospecie di cottage che si trovava nella foresta non molto distante da quella dei miei zii e nonni.

Entrai e trovai Bella e Edward abbracciati sul divano a vedere distrattamente la tv.

Papà mi rivolse un sorriso. –Ciao tesoro! Com’è andato lo shopping?

Gli ringhiai contro e me ne andai in camera mia, sbattendo violentemente la porta.

 

Stavo sdraiata a pancia sotto sul letto, mentre vedevo una stupida sit-com alla tv.

Sentii bussare. –Si può?- chiese mio padre da dietro la porta.

-No- risposi –Vattene!

Dopo circa due secondi, era entrato e aveva poggiato un vassoio con un’insalata e un po’ d’acqua sulla mia scrivania. –Ti ho portato la cena.

-Non ho fame- risposi continuando a guardare la tv.

Sospirò, e si sedette sul bordo del letto. –Per quanto hai intenzione ancora intenzione di tenermi il muso, Nessie?

-Sono un’adolescente, è naturale che tenga il muso ai miei genitori- bofonchiai, mantenendo lo sguardo sulla tv.

-Già. Ma di solito questo accade quando i genitori mettono in punizione i figli, e tu sei ancora libera- il suo volto accennò un sorriso.

-Tecnicamente manca ancora una settimana all’inizio della scuola.

-Su via, Nessie- era frustato –si può sapere il motivo del tuo odio verso la scuola?

Rimasi zitta.

-Nessie?- si fece più vicino –Me lo puoi dire, per favore?- sorrise e mi guardò con uno sguardo abbagliante. Ecco come faceva mio padre ad essere tanto convincente: non si poteva resistere a quello sguardo, mi diceva mia madre. Ma io sapevo come fare: fortunatamente, avevo ereditato gli occhi di Bella, a cui mio padre non sapeva resistere.

Così lo ripagai con la sua stessa moneta: mi voltai, gli sorrisi e gli lanciai uno sguardo carico di tenerezza.

-No, non te lo dico- e così tornai alla tv, lasciandolo a bocca aperta.

Rimanemmo zitti per un po’. Probabilmente stava pensando a come attaccare. E infatti…

-Va bene, se non vuoi dirmelo, vuol dire che è qualcosa di grave. Quindi mi costringerai a sbirciare nel tuo pensiero.

-Guarda fuori dalla finestra: è notte! Sai benissimo che non puoi- risposi. Era un accordo che avevamo preso tutti e tre insieme (papà, mamma e io): appena tramontava il sole, mia madre avrebbe alzato uno scudo protettivo su di me, in modo tale che almeno quando sognavo avrei avuto un po’ di privacy.

-Chiederò a tua madre se può abbassare lo scudo- e così fece per andarsene.

Tanto, in un modo o nell’altro… -Ok fermo, hai vinto tu- sospirai frustata.

Edward tornò a sedersi vicino a me, con un’espressione vittoriosa sul viso. Ecco mio padre che otteneva sempre tutto.

-Allora?- chiese, impazziente.

Presi un bel respiro. –Non è una cosa “grave”, è solo una mia debolezza. Ecco perché non volevo dirlo.

Lui annuì, capendo.

-Insomma…ho semplicemente paura.

Mi guardò sorpreso. –Paura di cosa?

-Di non integrarmi, cioè del fatto di non piacere alle altre persone. Di rimanere esclusa.

Rimase in silenzio per un attimo. Poi iniziò a ridere, sempre più forte. Sbuffai di rabbia: ecco perché odiavo ammettere le mie debolezze, c’era sempre qualcuno che ne rideva.

Papà si ricompose, cercando di mantenersi serio, invano. –Scusami Nessie, è che mi sembra così assurda come paura!

-Grazie tante!- incrociai le braccia.

-Non fraintendermi, ma è che non mi sembri proprio una ragazza….timida!

Il mio orgoglio iniziava ad essere un po’ intaccato. –Io non sono timida! È che…

Ma non mi diede il tempo di continuare. –Non devi aver paura di loro, degli altri ragazzi. Se lo sapesse sarebbero loro a dover aver paura di te!- accennò una risata –Tu devi semplicemente essere te stessa.

-Me stessa!?! Già, una ragazza metà umana e metà vampira, appartenente ad una famiglia di vampiri e fidanzata con un licantropo???- lo guardai scettica.

-Non così tanto te stessa! Solo quel poco che basta.

-È proprio questo il punto, papà. Con gli altri ragazzi non potrò essere mai me stessa fino in fondo, e a me non va di mentire.

-Hai idea di quante volte ho dovuto mentire riguardo a me stesso, e quante volte lo farò?- fu lui stavolta a guardarmi scettico –Putroppo è proprio per quello che siamo realmente che non possiamo dire la verità. Mi capisci?

-Più o meno…

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo.

Lo interruppe lui. –Sei ancora arrabbiata con me?

All’inizio gli mentii: -Si- ma poi optai per la verità –ma di meno rispetto a prima.

Sorrise. -È possibile che tu non riesca a vedere il lato positivo della faccenda?

-Perché c’è anche un lato positivo?

Mi lanciò un’occhiata. –Il lato positivo è che andrai alla scuola di LaPush.

Non capivo.

-E quella scuola è naturalmente più vicina alla casa del tuo ragazzo che alla nostra.

Continuavo a non capire.

-Così io e Jacob abbiamo fatto un accordo: la mattina ti accompagnerò io in macchina, mentre alla fine della giornata scolastica, verrà Jacob. A quel punto puoi anche stare con lui tutto il giorno, basta che prima del crepuscolo stai a casa. Che ne pensi?- mi guardò con curiosità.

Rimasi a bocca aperta. Io e Jake potevamo vederci quando volevamo, ma i miei preferivano se veniva lui qui, piuttosto che scendere io a LaPush (soliti pregiudizi sui licantropi). Ma a volte m’impuntavo e riuscivo a andare. Mentre adesso mi stava proponendo di vederlo tutti i giorni e di stare a LaPush.

Tutta la rabbia che provavo verso lui scomparve: io adoravo mio padre. Gli saltai al collo e lo abbracciai più forte che potevo. Lui si mise a ridere e ricambiò l’abbraccio.

-Sei il papà migliore del mondo!- era vero.

Rise ancora più forte. –Ma prima non mi odiavi?

Finsi ingenuità. –Chi? IO!?! Ti starai sicuramente confondendo con qualcun’altro!

 

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Allora che ne pensate?? Fatemi sapere....bacio!

 

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Capitolo 3
*** 2. Primo giorno ***


2 puntata aggiornata

 

2. Primo giorno

Le note di Claire de lune si diffondevano dolcemente nell’abitacolo della Volvo di mio padre. La musica mi rilassava, evitandomi così di pensare a dove stavamo andando: scuola. Alla fine avevo accettato l’idea, ma la tensione resta. E a quanto pare se ne sono accorti tutti, visto che stamattina mia nonna mi ha fatto una colazione super, mia zia Rosalie ha cercato di essere il meno opportuna possibile, mio zio Jasper ha calmato la situazione (con scarso risultato, oltretutto) e mio zio Emmett ha evitato le sue solite battutine. E quando sono salita in macchina, mia madre ha messo uno dei suoi CD classici preferiti, sapendo che è anche uno dei miei preferiti.

Così mi ritrovavo sdraiata sui sedili posteriori della Volvo che sfreccia a 190 km/h sull’asfalto, cercando di calmare l’ansia ascoltando musica classica. Ah, dimenticavo il fatto che stavo anche morendo letteralmente dal sonno, perché la notte scorsa non avevo chiuso occhio (sempre per l’ansia).

Mi resi conto che eravamo arrivati a scuola, solo quando la macchina si fermò, papà spense il motore, e di conseguenza la musica cessò. Mi svegliai dal “mio rilassamento estremo”, e mi misi seduta sul sedile posteriore.

-Coraggio Renesmee, -iniziò mia madre –non mordono mica!

Accennai un sorriso, poco convincente.

-Su Nessie, -aggiunse mio padre –prendi coraggio e esci da quest’auto! Ricordati che sono loro quelli che devono aver paura di te! Non c’è motivo di avere l’ansia.

Dirlo a parole è semplice! –Ok. Sono pronta.

Feci un bel respiro e scesi dall’auto. Mi voltai verso il finestrino abbassato di mia madre.

-Ci vediamo dopo- e detto questo, Bella e Edward mi sorrisero e poi ripartirono.

Mi voltai verso la scuola. Ora tocca a me. Forza Nessie! E con queste parole, mi incamminai.

 

La scuola superiore di LaPush non era molto grande, ma d’altronde me l’aspettavo. Molti degli studenti stavano ancora fuori a parlare, oppure a parcheggiare le auto nel minuscolo parcheggio, che era molto più piccolo del garage che avevano il nonno e la nonna.

Camminai verso la segreteria, e notai con imbarazzo che tutti mi fissavano. C’erano ben due motivi: il primo era che in una scuola con non più di 300 studenti, tutti sanno dei nuovi arrivati; la seconda era che la mia metà vampiresca stava facendo effetto, e agli occhi di tutti (soprattutto i ragazzi) ero una bellissima ragazza.

Per conferma alle miei supposizioni, un gruppetto di ragazzi del penultimo, appena gli passai davanti, commentarono tutti con un fischio. Alzai gli occhi al cielo. Patetici! E proseguii indifferente verso il tavolo della segreteria.

Appena mi vide, la signora della segreteria sbuffò e mi diede dei fogli, con tante spiegazioni svogliate. Probabilmente odiava questo lavoro, e forse era anche sottopagata. La ringraziai con il mio miglior sorriso, ma mi guardò male.

Uscii dalla segreteria e incontrai Claire. Anche lei frequentava questa scuola, solo che era ad un altro anno.

-Ciao Nessie! Come stai? Alla fine ti hanno costretta a venire a scuola!

Scoppiai in una risata: Claire era sempre molto divertente. –Eh già! Lo sai anche tu che non posso mettermi contro i miei.

-Già, altrimenti saresti la loro cena- e rise alla sua battuta.

Accennai un sorriso: questo genere di battute non mi piacciono molto.

Claire se ne accorse. –Scusa. Pessima battuta. Comunque,- cambiò argomento –che ne pensi della scuola?

Un vero incubo. –Non è male.

-Già, un vero incubo.

Mi sfuggì una risata. Quanto adoravo Claire.

-Comunque,- continuò lei –basta solo abituarsi. Adesso è meglio se entrambe ci diamo una mossa, altrimenti arriveremo in ritardo. Magari possiamo pranzare insieme, così ti presento qualche amico. Che ne pensi?

L’idea di pranzare insieme non era male, ma quella di stare con i suoi amici non mi allettava molto: sono più grandi e probabilmente m sarei ritrovata sola ad un angolo come una cretina.

-Magari un giorno si potrebbe fare- dissi cercando di essere convincente –ma oggi vorrei ambientarmi un po’. Ci vediamo per i corridoi!- e così la salutai andando verso la mia prima lezione.

 

La prima parte della giornata andò bene: seguii le lezioni con interesse, sebbene tutto quello che gli insegnanti spiegavano io già lo sapessi. Nessuno di loro mi presentò ufficialmente alla classe, e nessuno degli studenti mi rivolse la parola, ma solo sguardi curiosi o di ammirazione. Meglio così.

Le cose iniziarono a prendere una piega sbagliata quando al suono della campanella che indicava l’inizio del pranzo, un paio di ragazze che per tutta la lezione non avevano fatto altro che guardarmi (anzi, squadrarmi), si avvicinarono, sorridendomi in una maniera sfacciatamente falsa. Una era mora e molto alta; indossava una gonna di jeans che arrivava fino al ginocchio,  per poi mostrare gli stivali di pelle, e un maglione nero.

Mentre l’altra, una rossa poco naturale, vestiva un completo grigio a righe, con una camicia bianca e una cravatta di strass, che era intonata alle scarpe. Nulla di quell’abbigliamento o di quei sorrisi mi trasmise niente di buono.

-Ciao! Io mi chiamo Ashley, e lei è Terry- disse la mora –ti diamo il benvenuto in questa scuola!

Le sorrisi solo per cortesia. –Grazie- risposi e feci per andarmene in mensa, ma loro mi trattennero.

-Ti volevano chiedere se a pranzo ti andava di sederti con noi.

-Con voi due?

-No, sciocchina!- e fece un risolino, che la rossa accentuò. Cominciavano a darmi sui nervi. –Con noi due, altre ragazze e Aisha.

-Che sarebbe?

-Una ragazza fantastica- disse Terry –che vuole conoscerti!

Iniziavo già a capire: questa Aisha doveva essere una che se la tirava, una specie di “reginetta della scuola”, e mandava due serve a parlare con me. È incredibile il fatto che queste cose accadono nella vita reale.

-Beh, se vuole proprio conoscermi allora perché ha mandato voi due?- e gli lanciai un’occhiata.

Me ne andai lasciandole a bocca aperta, sentendo dietro di me degli “ooohh” e “uuhh” di qualche studente in ascolto.

 

La notizia della mia cosiddetta sceneggiata deve aver fatto il giro della scuola in pochi secondi, visto che appena entrata nella mensa tutti mi fissarono, ma non come questa mattina (ovvero con curiosità), ma con ammirazione, e non era per la mia bellezza ma perché avevo appena rifiutato un invito da Aisha. Questo lo capii da tutti i bisbigli che mi accompagnavano, che io riuscivo a percepire con il mio udito sviluppato da vampiro.

Attraversai tutta la mensa per andarmi a sedere ad un tavolo vuoto che si trovava ad un angolo. Presi il panino che mi aveva preparato mia nonna: caprese. Appena lo vidi mi passò l’appetito. Dannata scuola! Lo rinfilai nello zaino e presi un quaderno dove iniziai a disegnare. Adoravo disegnare, e lo facevo anche bene.

Tra uno schizzo e l’altro, riconobbi ad un tavolo, le due ochette di prima. Il tavolo era affollatissimo, c’erano come minino 15 ragazze, di varia età, e stavano tutte parlando tra loro. Che oche! All’improvviso, una delle oche si girò verso di me, mi fulminò e poi parlò all’orecchio ad una più grande, castana, con la pelle abbronzata, che portava un top e una minigonna, con dei sandali dal tacco vertiginoso. Ma non sente freddo!?! Poi quella si girò, e mi guardò dritta negli occhi con aria di sfida. Scossi la testa e mi rimisi a disegnare. Probabilmente quella era Aisha.

-Sono liberi questi posti?- mi chiese una vocina.

Alzai lo sguardo: davanti a me c’erano due ragazze. Quella che aveva parlato era minutina, bassa, con lunghi capelli biondi e indossava una maglietta con scritte argentate, un paio di jean e degli anfibi. L’altra invece era un po’ più alta, mora, con una gonna a quadri scozzese, una camicia nera e delle ballerine di raso. In mano tenevano un vassoio, e mi stavano sorridendo. Mi ispirarono fiducia.

-Certo!- e mi scansai un po’ con la sedia per fargli spazio.

Si sedettero, e io pensavo che si sarebbero messe a mangiare in silenzio. Ma mi stavo dimenticando del fatto che io ero una delle ragazze più popolari del momento.

-Allora,- iniziò la bionda –io mi chiamo Sarah. E lei è la mia migliore amica Alex. Tu come ti chiami?

In quel momento mi resi conto che era la prima volta nella giornata che me lo chiedevano.

-Mi chiamo Renesmee Cu…- Accidenti! –Robbinson! Renesmee Robbinson. Ma potete chiamarmi anche Nessie.

Risero. –Come il mostro di Loch Ness?- chiese Alex.

Alzai gli occhi al cielo, esasperata: odiavo quella domanda. –Si, come il mostro di Loch Ness!- esclamai esasperata.

Si accorsero del mio cambiamento di tono. –Scusaci. Ma come mai questo soprannome?

-Il mio nome è troppo lungo- e tornai ai miei disegni.

-Ah- disse Sarah e li cadde il discorso.

Per un po’ io disegnavo e loro mangiavano, in silenzio. Ma poi fu Alex a romperlo.

-Qual è la tua prossima lezione?

Dovetti guardare uno dei fogli che mi aveva dato la signora della segreteria. –Scienze. Aula 122.

-Anch’io seguo quel corso! Se ti va ci andiamo insieme- la sua voce tradiva una nota di speranza.

-Perché no?

Se lo avesse potuto fare si sarebbe messa a saltare e ad urlare di gioia.

-Grandioso! Se mi siedo vicino a te, forse Aisha non mi dirà niente.

Cosa? –Cosa?- esclamai sorpresa.

-Non te ne sei resa conto? Sei la prima in tutta la scuola che abbia mai rifiutato un invito di Aisha, o risposto in quel modo a una delle sue amiche. Ti ho sentito sai,- disse Sarah –nell’aula di storia. Sei stata fantastica!

Perfetto! Cerchi di comportarti in maniera indifferente con chi non ti piace, e in circa due secondi sei diventata un’eroina pubblica! –Non ho fatto niente di che. Mi sono comportata con normalità.

-Già una fantastica normalità! Nessuno si era mai rivolto così ad Aisha o a chi per lei. Adesso forse eviterà di darmi fastidio.- concluse Alex.

Mi venne un dubbio. –Perché questa tizia dovrebbe darti fastidio?

-Perché non siamo belle, alte o magre- disse Sarah con ovvietà.

Scossi la testa era incredibile che in una scuola piccola come quella esistessero delle ragazze del genere. Anzi, che esistessero sul serio delle ragazze del genere. Queste cose di solito accadono solo nelle serie tv.

-Beh,- iniziò Sarah, alzandosi dal tavolo –è meglio se iniziamo ad avviarci verso le aule.

In effetti la pausa pranzo era quasi finita. Rimisi dentro lo zaino il mio quaderno e mi avviai insieme a Alex e Sarah. Durante il tragitto, scoprii che quelle due ragazze erano molto simpatiche, e condividevamo molti interessi in comune (a parte bere sangue), tipo la musica, il disegno e lo shopping.

Per la prima volta nella giornata, la scuola mi piacque, e mi capacitai del fatto che mi ero appena fatta due nuove amiche.

Arrivate davanti l’aula 122, Sarah proseguì e io e Alex entrammo nell’aula, quasi piena nonostante la lezione non fosse ancora iniziata. Ad un angolo notai tre ragazze che discutevano in modo frivolo. Le riconobbi subito: Aisha, Terry e Ashley.

Probabilmente si accorsero del mio arrivo, ma io le ignorai, e mi andai a sedere all’angolo opposto del loro.

Alex si mise vicino a me, in silenzio. Fui a rompermelo.

-Senti Alex,- bisbigliai per non farmi sentire –perché non mi parli un po’ della nostra amica Aisha.

E finché non iniziò la lezione, mi feci spiegare per sommi capi la storia di Aisha: appena arrivata in questa scuola, aveva subito iniziato a comportarsi come se la scuola fosse sua di diritto, e ben presto tutti l’avevano assecondata. Bocciata per ben quattro volte, tutte volevano esserle amiche. E quelle che secondo lei non erano idonee, venivano umiliate fino alla morte.

-In pratica,- conclusi –è un mostro che si crede la regina della scuola?

-Esatto!

Che cosa patetica!

In quel momento il professore entrò, e iniziò la lezione.

 

Adoravo scienze come materia, soprattutto anatomia umana. Quando ancora facevo lezione con mio nonno, notò questo mio interesse e spesso mi portava in ospedale con lui (anche per rafforzare il mio autocontrollo). E infatti è lì che ho iniziato a macchinare l’idea di diventare medico.

Vi dico questo per farvi capire che in scienze quasi nessuno è capace di battermi. Ma stranamente anche Aisha è brava in scienze (sfido io, dopo quattro anni che ripete sempre gli stessi argomenti).

E così durante la lezione, a ogni domanda lei alzava la mano e io anche. Questo per due valide motivazioni: la prima è che volevo vantarmi del mio talento scientifico; la seconda è che volevo mettere i bastoni tra le ruote di Aisha. Mi ero presa un obbiettivo ben preciso: rovinare la vita di Aisha, solo per il gusto di farlo.

Naturalmente lei se ne accorse, e anche tutta la classe di scienze. Alex mi sosteneva, ed era felice di avermi come amica. Quando suonò la campanella, io e Aisha avemmo il nostro primo scontro diretto.

-Credo che non abbiamo avuto il tempo di presentarci- iniziò lei che si era avvicinata al mio banco. –Mi chiamo Aisha- e mi allungò una mano

-Renesmee. O Nessie, come preferisci- e incrociai le braccia, evitando di stringerle la mano.

Notò il mio gesto e ritrasse la mano. –Bene

Restammo in silenzio a fissarci male. Poi parlai.

-Devo andare in classe. Con il tuo permesso…- e feci per andarmene, ma lei mi bloccò.

-Senti ragazzina, qui comando io. Non cercarti di metterti contro di me, perché potrebbe finire molto male. Chiaro?

-Emh, NO! Io faccio quello che voglio- e detto così, usando la forza riuscii a oltrepassarla e raggiungere Alex e Sarah (che nel frattempo ci aveva raggiunto), che avevano sentito ogni parola.

Evito di dirvi tutti i commenti, ma mi dissero che ero stata grande.

La fine della giornata trascorse normalmente, e all’uscita mi rivolsero sguardi di ammirazione da parte di tutti e di odio da parte delle ochette di Aisha. Ma non ci feci caso. Ormai mi ero decisa di mettermi contro Aisha. E la cosa mi esaltava.

All’uscita, Alex e Sarah si misero a parlare dei compiti, ma io non le seguivo. Cercavo una moto nera per il parcheggio della scuola, ma senza risultato. E invece scorsi una Volvo grigio metallizzato.

-Scusate ragazze,- dissi palesemente sorpresa e sospettosa –ma devo andare. Ci vediamo domani, ok?

Le ragazze annuirono e mi salutarono. Mi avviai con passo incerto verso la macchina.

Arrivata davanti, vidi i finestrini chiusi. E se la macchina fosse di qualcun altro?

Ma i miei dubbi finirono quando il finestrino dalla parte del passeggero si abbassò, e si affacciò Bella che mi sorrise e mi fece segno di salire.

Salii sulla Volvo, dove al volante c’era Edward. E il patto?

-Stai calma- iniziò lui –Billy si è sentito poco bene, e Jacob è dovuto andare ad accompagnarlo all’ospedale. Non ti preoccupare, sta bene.

Annui. Poi parlò mia madre. –Allora com’è andata a scuola?

-Bene. Ho incontrato Claire. Mi sono fatto due nuove amiche umane. E ho trovato un nuovo hobby.

Mio padre accese il motore e partì. –Cioè?

-Mettere i bastoni tra le ruote alla reginetta della scuola.

Risero entrambi. -È così crudele?- chiese Bella.

-Oh si. Una delle mie amiche mi ha raccontato cosa combina. Le ci vuole proprio una bella lezione.

-Quindi la conosci solo da un giorno e già la odi?- chiese divertito papà.

-Si. Non vedo l’ora di poterla umiliare. Voglio il suo sangue!

Mi resi conto di quello che avevo detto solo dopo un po’.

Mi affacciai tra i due sedili: avevano gli occhi sgranati ed erano allarmati.

-Era solo un modo di dire!- dissi e così li rassicurai.

 

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Bene, ecco terminato anche il 2 capitolo. Chiedo scusa per la grandezza della pagina dell'introduzione e del primo capitolo. Per me è la prima volta, e non so ancora bene come funziona questa cosa.....^_^''''

Comunque, ringrazio tutti quello che mi hanno commentato la ff, sperando che anche questo capitolo vi piaccia....^_^

un bacio

  

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Capitolo 4
*** 3. Liquido verde ***


3 puntata modificata

Ecco qui un'altra puntata... scusate se ci metto tempo a postare, ma sto elaborando altre due ff, e insieme alla scuola non mi rimane molto tempo....

 

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3. Liquido verde

Quando mi svegliai la mattina del secondo giorno, l’ansia non c’era più. C’era solo il desiderio di rovinare la vita a Aisha. Non so spiegare bene la causa scatenante, ma so che adesso avevo un motivo in più per tornare a scuola. E poi c’erano anche Sarah e Alex, che già a prima vista mi sono sembrate delle ragazze in gamba.

Mi alzai, mi vestii e andai in cucina per fare colazione, ma trovai solo un biglietto. Era di mamma.

Siamo da Carlisle e Esme. Raggiungici là.

E così uscii fuori da casa e corsi verso casa Cullen. Correre di prima mattina fa bene. Non è che io corressi ad una velocità pari a quella di un normale vampiro, ma ero di gran lunga molto più veloce di un normale umano. Insomma, una via di mezzo!

Lì, trovai solo mia madre, intenta a guardare distrattamente la televisione; le mie zie, che stavano parlottando tra di loro; e mia nonna, che mi stava preparando la colazione.

-Buongiorno a tutte!- salutai.

-Buongiorno, tesoro- disse mia madre.

-‘Giorno Nessie!- gridò mia nonna dalla cucina.

Zia Alice mi rivolse un sorriso smagliante, mentre zia Rose….

-Buongiorno piccolo mostriciattolo!- e mi baciò su una guancia -Come stai? Dormito bene? Scommetto che hai fame, vero? Ora la zia ti porta la colazione. Vai a sederti, che tra due secondi torno con una colazione super!- e mostrò il suo sorriso più smagliante. Poi si avviò verso la cucina.

Rimasi impietrita ancora per un po’: odiavo quando mia zia Rosalie faceva così. Era invadente e appiccicosa, e io non la sopportavo.

-Abbia pazienza, Nessie- disse zia Alice –lo sai come è fatta Rose quando si parla di te.

-Si lo so,- risposi –ma mi mette in imbarazzo!

-Coraggio Renesmee,- continuò mia madre –non pensarci.

In quel momento arrivò la zia con un vassoio colmo di roba, di cui mangiai ben poco. Mentre mangiavo mi accorsi di una cosa: -Dove sono gli altri?

-Sono partiti questa notte,- rispose con noncuranza zia Alice –e sono andati a caccia. Torneranno questo pomeriggio.

-Oggi ti porto io a scuola- disse mia madre.

Il fatto di andare a scuola sulla Ferrari di mia madre risollevò un po’ il mio umore: avrei voluto anch’io andare a caccia. L’ultima volta è stata quasi due settimane fa!

Finii di mangiare, salutai tutte e poi io e Bella andammo verso la Ferrari. Rispetto a papà, la mamma non andava molto veloce, nel senso che non superava i 150 km/h.

Arrivati davanti la scuola, mi accorsi che non c’era molta gente. Guardai l’orologio e mi resi conto che era ancora presto. Salutai mia madre, che mia augurò un’ottima giornata, e mi diressi verso la scuola.

-Nessie!

Mi voltai e vidi Sarah correre verso di me.

-Ciao Sarah! Come mai così mattiniera?

-La mattina mi sveglio sempre presto, perché devo preparare la colazione a mio padre e a mio fratello. Sai mia madre è morta tempo fa.

-Ah- la notizia mi colse impreparata. Restai zitta, perché non sapevo che dire. Ma fu lei ad iniziare a parlare, dei compiti, della scuola, di Aisha… Quel nome destò in me un’ondata di repulsione, che divenne eccitazione pensando a come potevo iniziare a rovinarle la vita.

Perdemmo la cognizione del tempo, finché non vedemmo Alex, che come al solito, mi spiegò Sarah, era in ritardo. E di conseguenza anche noi.

La mattinata trascorse tranquillamente, e notai con mia grande delusione che l’unico corso che seguivamo insieme sia io che Aisha era scienze, e quindi dovevo aspettare ancora un po’ per avere un altro scontro diretto.

Ma stranamente, a pranzo, il suo tavolo era vuoto. La cosa mi insospettì.

 -Ragazze,- chiesi –come mai il tavolo di Aisha è vuoto? Hanno deciso di non venire oggi?

Sarah e Alex si voltarono verso il tavolo vuoto, poi fu Alex a parlare –Non penso. Stamattina, Aisha, Terry e altre due stavano nel mio corso di arte. Probabilmente stanno mangiando fuori.

-Cosa?- chiesi –Come?

-A volte, quando il cibo della mensa non le piace molto, ordina qualcosa per telefono,- spiegò Sarah –e quindi si mettono tutte fuori a mangiare cibo cinese o pizza italiana.

Gusti raffinati la ragazza!

 

Quando suonò la campanella, io e Alex ci dirigemmo verso la classe di scienze. L’unico corso insieme ad Aisha.

Arrivate in classe, non c’era ne Aisha, ne le altre due. La cosa si faceva più strana, e io iniziavo a sospettare qualcosa. Alex diceva che forse avevano fatto tardi dopo aver mangiato fuori, ma i miei sensi da vampira mi dicevano che non era così normale.

Il prof. Right entrò in classe, e iniziò a parlare quando la porta si aprì.

-Ci scusi professor Right, abbiamo perso la cognizione del tempo- erano Aisha, Terry e Ashley.

Il professore le guardò male, e le fece segno di andare a sedersi.

Nei loro sguardi c’era qualcosa che non andava. Come vorrei leggere nel pensiero come qualcuno di mia conoscenza!

La cosa più anormale di tutte, fu quella che Aisha, appena seduta, si girò verso di me e mi sorrise.

E la cosa continuò per tutta la lezione: appena mi giravo verso lei, ecco un sorriso a trentadue denti. Ma la cosa che mi spaventò più di tutti fu quando alla fine della lezione, Terry e Ashley se ne andarono, mentre Aisha venne verso di te, sempre con quel sorriso che iniziava a darmi sui nervi.

-Scusami,- iniziò lei –posso parlarti un attimo?

La voce era tutta dolce e miele, e il suo sguardo tradiva qualcosa, ma non riuscivo a capire bene cosa. Così decisi di sentire cosa aveva da dirmi. –Spara!

-Ci ho pensato su, e credo che abbiamo iniziato col piede sbagliato. Insomma, sei appena arrivata, devi ancora ambientarti, e io mi sono lasciata un po’ prendere la mano.

Non capivo. –Cosa stai cercando di dire?

-Che è meglio mettere una pietra sopra quello che è successo ieri. Ti va se ricominciamo daccapo?- e mi porse la mano proprio come ieri.

Se la rifiutavo, sarebbe stato proprio come ieri, una dichiarazione di guerra, ma non volevo accettare di diventare amica sua! Rifletti. Se diventi sua amica sarà più semplice rovinarle la vita. L’idea era allettante.

-Si. Va bene- e le strinsi la mano. Alex mi guardò sbigottita. Aisha era felicissima.

-Evviva! Vieni Nessie, ti accompagno alla prossima lezione- e mi prese sottobraccio, portandomi alla porta. Stranamente era chiusa.

-Dopo di te- e mi indicò la porta con un gesto.

Che stupida che sei Aisha. Ma aperta la porta mi resi conto che la stupida ero io.

 

L’aula di punizione era vuota. C’ero soltanto io e un’insegnante annoiata da morire, che stava leggendo un romanzo rosa e mordicchiando una mela. Sbuffai esasperata. Ma è mai possibile che io sia l’unica ad essere stata punita in questa scuola!?! Anche se poi quella che dovevo essere punita non ero certo io.

Appena aperta la porta di scienze, su di me si era riversato un liquido viscido, verde, che aveva un odore disgustoso. Le mie urla avevano fatto girare tutti gli studenti del corridoio, che inevitabilmente si erano messi a ridere. Ma il rumore più fastidioso fu quello della voce di Aisha. –Signore e signori, ecco a voi Nessie! Il vero mostro di Loch Ness!- e questo proclama aveva provocato altre risate, applausi e anche scatti fotografici o riprese video. Aisha rideva più forte di tutti. –Credevi sul serio che sarei diventata tua amica? Ma per favore!

Quando cacciavo con Edward o Emmett, mi abbandonavo completamente ai miei pochi ma sviluppati sensi da vampira, in modo tale da essere più letale possibile. A parte cacciare, non mi era mai capitato di abbandonarmi completamente ai sensi da vampira, ma stavolta fu così. Secondo me fu la tremenda ira che provavo verso Aisha, che mi portò ad attaccarla come avrei fatto contro un cervo o un alce. Sta di fatto che la attaccai con una tale forza, che ci vollero due ragazzi dell’ultimo anno a staccarmi da lei. Sfortunatamente, non le feci niente, ma si finse ferita davanti ad un professore che aveva assistito al mio attacco, e che poi mi aveva messa in punizione.

Ed eccomi lì, in quell’aula vuota. Prima di tutto, senza farmi vedere dall’insegnante, avevo mandato un sms a Jacob, dicendogli di venirmi a prendere un’ora dopo. Poi avevo iniziato a fare i compiti, che però finii in pochi minuti. E così dedicai il resto dell’ora a disegnare sul mio quaderno i tanti modi per uccidere Aisha.

In quel momento la stavo disegnando impiccata, ma era meglio strangolata. Spostai una ciocca ribelle dietro l’orecchio, e per poco non mi veniva la nausea: quel liquido schifoso puzzava enormemente! Grazie al cielo, Sarah e Alex erano riuscite a convincere il professor Clift (quello che mi aveva messo in punizione, educazione civica) di mandarmi a fare una doccia e di indossare degli abiti puliti prima di andare in punizione. Entrambe mi accompagnarono il palestra, verso le docce, rimproverandomi di essere cascata in un tranello di Aisha, e di averle premesso di rovinarmi la reputazione. Purtroppo anche dopo la doccia, i miei capelli puzzavano come non mai. Ma fortunatamente non fui costretta a rimettermi i miei vestiti, ma presi in prestito la tuta di Alex, che aveva la mia misura.

Sei stata una cretina! Me lo ero ripetuta per tutta la mia permanenza in quell’aula. L’avevo subito intuito che c’era qualcosa che non va, eppure ero caduta nella sua trappola. Come vampiro fai proprio schifo! Anche se solo per metà! Ma ora, quello che bisognava fare era trovare un modo per farla pagare ad Aisha.

La  mia prigionia finì, e all’uscita non c’era nessuno. Tranne un ragazzo appoggiato ad una moto nera.

-Nessie!- mi chiamò Jacob, agitando una mano. L’espressione tradì che era felice di vedermi, e probabilmente lo sarei stata anche io, se non fossi stata ancora arrabbiata.

Andai verso di lui, che mi salutò abbracciandomi e baciandomi. Ma dopo un po’ si ritrasse, disgustato.

-Caspita Nessie, puzzi più del solito.

Per i licantropi i vampiri hanno un odore sgradevole, e viceversa. Io ne ho solo un po’ di quell’odore, ma abbastanza perche Jacob se ne accorga.

Grugnii ancora più arrabbiata e gli mostrai tutto quello che era successo, dalla proposta di Aisha al liquido verde, dal mio attacco alla punizione.

Con mia grande sorpresa, scoppiò a ridere.

-Si può sapere che cosa ci trovi di divertente?- stavo per infuriarmi anche con lui.

-È divertente il fatto che tu ci sia cascata. E…- non voleva continuare.

-E…???

-…è troppo divertente che tu sia finita sotto un liquido verde puzzolente!- e rise di nuovo.

Ero furiosa. Avrei voluto attaccare anche lui, ma era più forte di me. Gli voltai le spalle e me andai via. Ma mi riprese per un braccio.

-Dove credi di andare?- mi chiese, stringendomi sul suo petto.

-A casa- risposi senza guardarlo in faccia.

-A piedi?- chiese scettico.

-Di corsa. Sono abbastanza veloce e carica per arrivare a casa Cullen.

Cercai di divincolarmi dalla sua presa, ma non ce la facevo. Allora lo guardai male: lui continuava a guardarmi con sarcasmo.

-Lasciami andare Jacob.

-Perché fai così, Nessie?

-Perché mi hai offeso! E mi hai reso ridicola!

-Mai come oggi!- e riprese a ridere.

-Ma che razza di fidanzato dovresti essere tu? Dovresti consolarmi e tirarmi su di morale, e invece mi deridi anche tu. Ecco perché Bella ti ha lasciato per Edward.

L’espressione passò dal divertito all’infuriato. In quel momento ci guardavamo in cagnesco. Poi la sua espressione si addolcì.

-Sono contento che l’abbia fatto- iniziò lui –altrimenti tu non esisteresti.

Alzai gli occhi al cielo. Mi piaceva quando diceva così, ma ero troppo nervosa per apprezzarlo.

Continuò –Mi dispiace di averti derisa. Pensavo che ormai ci ridevi su anche tu. Ma a quanto pare sbagliavo. Mi perdoni?

Io continuavo a guardarlo male.

-Avanti Nessie, che devo fare per farmi perdonare? Mettermi in ginocchio?

Mi scappò una risata.

-Questo vuol dire che mi hai perdonato?- sfoggiò un sorriso.

Gli sorrisi e poi lo baciai. –Mi spieghi come faccio ad arrabbiarmi con te?- gli chiesi divertita.

Jake scoppiò in una fragorosa risata e mi baciò ancora. Poi salimmo entrambi sulla moto.

-Allora dove ti va di andare? Alla spiaggia o andiamo a incontrare gli altri?- chiese mentre accendeva la moto.

-Per me è uguale, ma prima vorrei passare a salutare Claire. Anche se probabilmente già sa della mia ultima performance.

Jake trattenne a stento una risata, e poi partì con la moto.

 

 

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Capitolo 5
*** 4. Bella giornata ***


Ecco qui pronto un altro capitolo.....grazie a tutte per i commmenti ^__^

 

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4. Bella giornata

Avevo trascorso tutto il pomeriggio giù a LaPush, insieme a Quil, Embry, Claire e Jacob, cercando di trovare un modo per fargliela pagare ad Aisha, e le migliori opzioni erano o farla morire in un incontro casuale con “tre lupi feroci”, oppure ucciderla io stessa prosciugandola bevendo il suo sangue. Ma purtroppo Sam non avrebbe mai permesso la prima, e a me faceva soltanto ribrezzo pensare di bere il suo sangue. Così mi feci riaccompagnare a casa da Jacob, scoraggiata.

Non andai direttamente nella casetta, prima dovevo passare a casa Cullen. E infatti, quando bussai alla porta, nonna Esme fu molto sorpresa di vedermi là, ma con un tocco gli schiarii le idee, dicendo di spiegare la situazione a tutti, mentre io andavo dalla zia per farmi sistemare i capelli.

Appena mi vide, per poco Alice non si prese un colpo: non adorava le sorprese.

-Santo cielo Nessie,- disse con la voce ancora spaventata –che diavolo ci fai qui? E che cosa è successo hai tuoi bellissimi ricci?

Anche con lei bastò un tocco per spiegarle la situazione, e mentre cercava di dare forma, colore e odore ai miei capelli, io le raccontai tutte le strategie che avevamo messo a punto, e che erano miseramente andate in fumo senza neanche mai applicarle sul serio. Ma lei non disse niente, e neanche mi diede un consiglio: era troppo impegnata a sistemarmi i capelli. Così finii per rimanere in silenzio, finché non ebbe finito.

-Ecco fatto! I tuoi capelli sono come nuovi!- disse contemplando la sua opera.

Ed effettivamente i capelli erano come nuovi. Non puzzavano più, ma profumavano di camomilla.

Quando scesi trovai anche i miei genitori. Vi risparmio le battutine di Emmett, dicendo solo che è dovuto intervenire Jasper per calmare l’atmosfera.

Così, ancora più incavolata, andai a mangiare in cucina da sola. Zia Rosalie mi aveva preparato della pasta al pesto, oppure il roast-beef. Lasciai perdere quello, e mi dedicai interamente alla pasta: avevo deciso di diventare vegetariana perché ogni volta che andavo a caccia e uccidevo gli animali per berne il sangue, mi facevano pena, e quindi mi rifiutavo sempre di mangiarli. Lo so che è un controsenso, ma per me è così!

Stavo seduta sul tavolo mangiando con un’esasperante lentezza, quando sentii qualcuno avvicinarsi alla porta: lo zio Jasper. Prima che potesse bussare, gli dissi che poteva entrare: almeno avrebbe calmato un po’ il mio umore.

Si sedette di fronte a me, e iniziò a sistemare una scacchiera con degli scacchi. Quando ebbe finito, me la voltò dalla parte dei bianchi. –Ti va una partita?

Scansai il piatto ancora pieno e mossi il primo pedone.

La partita andò avanti per un bel po’: nonostante avessi mangiato più pezzi, non riuscivo mai a fare scacco. Non parlavamo, giocavamo in silenzio, e sembrava anche che la mia arrabbiatura fosse passata, ma sapevo benissimo che era merito dello zio, affinché mi concentrassi meglio nel gioco.

Dopo che ebbi mangiato la sua torre con il mio alfiere però, iniziò a parlare.

-Allora,- iniziò guardando quale mossa da fare fosse la migliore –Esme ci ha raccontato della tua bellissima performance.

Sbuffai. –Se vai su Youtube e digiti “Nessie vero mostro di Loch Ness” trovi il video completo. Lo abbiamo controllato oggi con Embry.

Fece un mezzo sorriso e mosse di tre caselle la sua regina. Volevo tanto che il discorso finisse lì, ma sapevo benissimo che avrebbe continuato.

-E adesso cosa intendi fare?

-In che senso?

-Nel senso che adesso devi fare due cose.

Mossi il pedone. –Cioè?

-Vendicarti di Aisha e riappropriarti della tua dignità- e mangiò il mio alfiere con la sua regina.

Accidenti! A questo non avevo pensato! –Se mi vendico di Aisha, automaticamente la mia reputazione sarà salva. Giusto?

-Finché quel video continuerà a girovagare per Internet, per tutti sarai sempre “il vero mostro di Loch Ness”.

Sbuffai di nuovo ancora più esasperata. Senza neanche pensarci, mossi di nuovo il pedone, che fini mangiato dall’altro suo pedone.

-Cosa mi consigli di fare?- chiesi.

-Per quanto riguarda la partita che stai perdendo? Arrenditi!

-ZIO!!!

Rise. –La cosa migliore da fare è esseri indifferenti.

Non capivo. –Cioè?

-Far finta di niente. Lasciar correre. Vedendo la tua reazione nessuno ti prenderà più in giro, e il video finirà per essere dimenticato. Anche Aisha ti lascerà perdere.

Ma così l’avrà vinta lei! Posai lo sguardo affranta sulla scacchiera.

-Quando poi si saranno calmate le acque,- continuò lui intuendo i miei pensieri –potrai avere la tua vendetta.

La cosa mi piacque di più. –Ok zio. Seguirò il tuo consiglio.

-Ne sono contento- e detto questo mosse la sua regina, mangiando la mia torre –Scacco matto!

 

Ogni giorno a scuola imparavo qualcosa di nuovo: il primo giorno avevo imparato che la scuola non era tanto male; il secondo a non fidarsi mai dei miei nemici; il terzo a non seguire MAI i consigli di zio Jasper.

E infatti, il terzo giorno, su consiglio dello zio, feci l’indifferente, ma la cosa non diede i risultati sperati: i ragazzi che mi vedevano si mettevano a ridere, altri facevano battutine, e altri ancora mi chiamavano “Mostro di Loch Ness”. Ero troppo orgogliosa per lasciar correre, così un paio di volte risposi e ringhiai, ma questo provocò altre battute.

Alex e Sarah, da parte loro, cercavano di far smettere queste cose, ma finirono col lasciar perdere.

Ma la cosa più odiosa di tutte furono le risate di Aisha e delle sue amiche oche. Per provocarmi di più, si erano fatte stampare delle magliette con la mia foto sotto il liquido verde, e sotto la scritta “Salviamo Nessie!!!”. Come avrei voluto farle a brandelli.

L’affronto più grande fu quando all’inizio della pausa pranzo, andai al mio armadietto per posare i libri, e trovai appiccicate sopra le miei foto di ieri. In quel momento fui presa da un attacco d’ira talmente potente, che presi quelle foto e le ridussi a tanti piccoli coriandoli. Sarah e Alex mi guardarono male.

-Ok,- iniziò Alex –a quanto pare devi calmarti un po’.

-Secondo te come faccio a calmarmi se la gente che mi vede mi chiama “Mostro di Loch Ness”??- ero furiosa, livida, che spaventai a morte la povera Alex.

-Non pensarci,- disse Sarah –lascia correre.

Ti sei messa d’accordo con mio zio per caso? –Non ci riesco. Sono una creatura essenzialmente orgogliosa.

-Si che ce la fai- continuò lei –Basta che ogni volta che ti senti derisa da qualcuno, ti metti a contare fino a mille e vedrai che tutto passa.

Sembrava una dottoressa che consola un bambino che deve fare una puntura.

-Ha ragione- disse Alex che si era ripresa dalla mia sfuriata –tra qualche giorno nessuno si ricorderà più della tua gaffe.

-Qualche giorno, è un’infinità! E poi, anche se la scuola si dimenticherà di tutto questo, Aisha me lo rinfaccerà per sempre.

Entrambe abbassarono lo sguardo, scoraggiate: sapevano bene che avevo colto il punto.

Questa giornata non potrebbe andare peggio di così! Ma mi sbagliavo.

Appena aperta la porta della mensa, tutti mi accolsero con un applauso e delle risate. E notai anche che tutti indossavano le magliette con la mia faccia: Aisha ne aveva fatte delle altre e adesso due sue ochette le stavano vedendo a un lato della mensa.

Serrai i denti, tenni lo sguardo basso e iniziai a camminare verso il mio tavolo. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7…

Mi sedetti con Alex e Sarah di fronte a me. Mangiammo in silenzio.

-Sarah?- incalzai io.

Lei alzò la testa dal suo panino.

-Dopo che ho contato fino a mille, posso ucciderli?

 

Durante tutta la lezione di scienze non feci altro che prestare ascolto al professor Right, ignorando le battutine di sottofondo di Aisha, Terry e Ashley. Mi lanciarono anche un bigliettino con un mio disegno versione mostro. Di tutta risposta, mi voltai verso di loro, le guardai con un leggero sorriso, accartocciai il foglio e me lo mangiai, ingoiando di fronte a loro. Rimasero basite.

A fine lezione, Aisha venne da me insieme a tutta la scorta

-Allora Nessie,- iniziò lei –non ti è bastata la lezione di ieri?

Non risposi. La guardavo dritta negli occhi.

Continuò. –Spero che tu abbia capito chi comanda in questa scuola. Nel tuo interesse personale, ti dico di non metterti mai più contro di me. Ti è chiaro il concetto?

Non risposi. Mi limitai a guardarla, e a uscire dall’aula con l’ultima briciola di dignità che mi rimaneva. Detestavo questa situazione, il fatto di non poter far nulla, il fatto di star zitta e abbozzare. Non era nella mia natura. Dovevo fare qualcosa. Ma cosa?

Passai le ultime lezione standomene seduta al banco, cercando di ignorare le risatine, le battute e le magliette. Quando suonò la campanella di fine giornata, sospirai di gioia. Andai al mio armadietto, dove incontrai Claire.

-Ciao Nessie. Com’è andata oggi?

Le lanciai un’occhiata. –Mi prendi in giro?

-Beh, ecco… pensavo che forse l’episodio potesse essere dimenticato.

In quel momento passarono tre studenti del mio stesso anno, indossando tutti la maglietta con la mia foto, ridendo e indicandomi.

Rivolsi verso Claire un’altra occhiata. –Secondo te l’hanno dimenticato?

-Scusami Nessie. Vedrai che avrai la tua rivincita.

-Lo spero.

Salutai Claire e raggiunsi Sarah e Alex che mi aspettavano davanti l’uscita. Notavo che tutti si affrettavano ad uscire, ma senza neanche indicarmi. E che tutti parlottavano tra di loro, riferendosi a qualcosa che doveva trovarsi di fuori.

-Si può sapere che sta succedendo? Aisha ha trovato un altro modo per umiliarmi a morte?

-No- rispose Sarah –Vieni a vedere chi c’è fuori- sembrava eccitata.

Appena uscita, vidi che tutti indicavano un ragazzo appoggiato ad una moto, il quale era perso nei suoi pensieri.

-Lo vedi- proseguì Alex –quello laggiù è Jacob Black!

La guardai divertita, cercando di evitare di riderle in faccia. Finsi ingenuità. –E allora?

-Non mi dire che non lo conosci! Jacob Black fa parte della cricca di Sam Uley!- continuò lei esasperata.

Continuai a fingere ingenuità. Ma dentro di me stavo scoppiando dalle risate.

A quel punto prese la parola Sarah. –Mi sembra strano che non li conosci, tutti a LaPush li conoscono. Appena c’è un problema, chiamano loro e tutti si fidano di loro. È una cerchia molto ristretta però, ecco perché fanne parte è un grande onore. Tutti i ragazzi vorrebbero essere come loro, mentre tutte le ragazze vorrebbero essere le loro fidanzate.

Controllati Nessie, controllati. Non metterti a ridere, anche se la cosa è troppo divertente! Respira e continua a fingere….

-E anche la nostra Aisha vorrebbe farne parte!- disse Alex, indicandola –Guarda come osserva Jacob! Sicuramente ci vorrà provare.

Non riuscii a trattenere un sorriso. Possibile che sia così semplice?

Mi rivolsi a entrambe: -Venite con me?- dissi dirigendomi verso Aisha.

Mi guardarono curiose. –Cosa hai intenzione di fare?

-Recuperare la mia dignità!

Camminai verso Aisha e le sue ochette, sentendo dietro gli sguardi interrogatori di Sarah e Alex. Più raggiungevo il gruppo, più sentivo le strategie che Aisha aveva messo a punto per far colpo su Jacob, e più mi divertivo.

-… e dopo gli faccio un po’ di complimenti riguardo la moto- stava dicendo Aisha, mentre si sistemava i capelli.

-Ma tu non sai niente di moto!- disse una.

-Fingerà, come sempre- rispose un’altra.

-Io direi che dovresti lasciar perdere!- dissi, quando fui abbastanza vicina.

Tutte si voltarono verso me, sbalordite dalle mie parole. Aisha mi si avvicinò inchiodandomi con lo sguardo.

-E perché secondo te dovrei lasciar perdere?- mi chiese.

-Te lo dimostro subito- e mi voltai verso di lui –Jake!!!- urlai agitando un braccio.

Come si girò lui, tutti si girarono. Perfetto! Appena mi vide mi fece un sorriso e un cenno.

Sorridente come non mai, mi voltai verso Aisha: -Scusami- e me andai, correndo verso di lui.

Poi gli lanciai le braccia al collo e lo baciai appassionatamente. Lui, naturalmente, ricambiò. Quando poi si staccò da me, mi sorrise. –Oggi siamo di buon umore? Bella giornata?

-Soprattutto l’ultima parte.

Salimmo sulla moto, e mentre Jake metteva in moto, mi voltai: tutti mi guardavano a bocca aperta. Sarah e Alex erano sbalordite; le ochette sembravano che avevano visto un marziano; e Aisha… la faccia sorpresa e infuriata di Aisha mi rimarrà impressa nella memoria per sempre. Le rivolsi un sorriso smagliante e la salutai facendo “ciao” con la manina. Che bella giornata!

  

 

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Capitolo 6
*** 5. Vendetta ***


Posto di corsa e vado....grazie come sempre dei vostri commenti!!!

 

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5. Vendetta

Osservavo le nuvole sdraiata a pancia in su sulla spiaggia. Ripensavo a tutta la giornata passata: iniziata tanto male, ma finita tanto bene. Pensavo sul serio che la nomina di “Mostro di Loch Ness” mi sarebbe rimasta a vita, ma poi è bastato semplicemente essere me stessa, ovvero la ragazza di Jacob Black. Mi misi a ridere ripensando all’espressione di Aisha quando mi ha visto sulla moto con Jake.

-A cosa pensi?

Mi voltai: Jacob era in piedi vicino a me, fissava il mare, mangiando una mela.

Mi tirai su sedendomi con le ginocchia attaccate al petto. –Niente di particolare. Di come le cose possano cambiare per un niente.

-Cioè?

Mi alzai in piedi, presi la sua mela, la mordicchiai e mi incamminai per la spiaggia mano nella mano con lui.

-Nel senso che fino a stamattina ero un pagliaccio- spiegai –Mi prendevo tutti in giro, mi ridevano in faccia, facevano battute sul mio soprannome. E vendevano magliette con la mia foto sopra.

Rise. –Le ho viste prima. Mi sarebbe piaciuto comprarne una.

-JAKE!!!!

-Dai Nessie scherzavo! Su, continua con le tue riflessioni.

Gli lanciai un’occhiata, ma poi ripresi. –Quindi, ero lo zimbello della scuola, e a quanto sembrava avrei dovuto esserlo per parecchio tempo ancora. E invece…

-E invece…?

-E invece ora non lo sono più. E perché? Perché sono stata semplicemente me stessa! No me stessa completa, perché altrimenti sarebbero corsi via urlando, ma quel poco che bastava. È bastato soltanto essere la tua ragazza. Non ti sembra un controsenso?

-Beh, effettivamente no. È bastato un secondo per farti inondare in quel liquido verde, e ne sono bastati due per cancellare quell’episodio. Sempre se è stato cancellato…

Lanciai in acqua il torsolo della mela. –Che vuoi dire?

-Sei proprio sicura che lo cancelleranno perché sei la mia ragazza?

-Hai fatto caso a come ti guardavano tutti?

-Si, e la cosa mi ha dato un po’ sui nervi- ammise lui.

-E non ti sei chiesto il perché?

Sfoderò un sorriso. –Per la mia personalità magnetica?

Alzai gli occhi al cielo. –Nah! Per il fatto che fai parte della cricca di Sam. A quanto pare la cerchia dei licantropi è adorata da tutti, anche se nessuno sa che riguarda i licantropi. Vi considerano come degli eroi o come dei modelli da seguire. E visto che io sono la ragazza di uno di loro, sono considerata un mito anch’io.

-Se lo dici tu.

Restammo in silenzio per un po’. L’unico suono erano le onde del mare. Mi piace il suono del mare. Mi persi in quei pensieri, quando mi venne in mente una cosa.

-Poi mi devi spiegare una cosa.

-Cosa?- chiese Jacob.

-Perché mai vi considerano degli eroi?

-Lo sai benissimo che  a LaPush nessuno sa che siamo licantropi (a parte genitori e fidanzate), e sai anche che noi siamo licantropi per proteggere gli umani dai vampiri. Ma gli anziani ci chiamano anche per altri problemi, e così a LaPush siamo diventati popolari.

Annuii, capendo.

-Certo ora hai recuperato la tua dignità,- continuò lui –quindi lascerai perdere la vendetta. Giusto?

-Jacob, tu mi conosci da quando sono nata, anzi da quando ero ancora nella pancia di Bella. E secondo te io lascerò perdere?

Sospirò e alzò gli occhi al cielo. –No. Non lascerai perdere. Sei testarda come Edward.

Sorrisi. –Ti ringrazio. Adesso potresti accompagnarmi a casa cortesemente?

-E perché? Abbiamo ancora tutto il pomeriggio a disposizione.

-Si lo so. È che mi sento un po’ debole… sai com’è anch’io a volte ho dei bisogni vampireschi da colmare- e mostrai un sorriso che assomigliava di più a un ghigno.

-Non dirmi niente. Ho capito- e ci avviammo verso la moto.

 

 

-Emmett, rallenta!- urlai, mentre tentavo di stargli alle costole.

Ogni volta che andavo a caccia con mio zio, mi toccava correre a più non posso per mantenere il suo ritmo.

Nonostante sapesse che la mia velocità era inferiore rispetto a quella di un normale vampiro, non intendeva mai decelerare. Penso che me lo faccia apposta.

Sentii una razza di ruggito mai sentita. Poi la riconobbi come la risata dello zio. –Hai voluto andare a caccia? Adesso corri!

-Tu però non ti sei rifiutato di accompagnarmi!

Quando ero tornata al cottage, ho dovuto scongiurare mio padre per un bel po’, prima che mi diede il permesso di andare a caccia. Diceva che poteva essere pericoloso e che non ne avevo bisogno. E io di tutta risposta avevo detto che erano due settimane che non andavo a caccia e che quindi avevo bisogno di un po’ di sangue; e per quanto riguardava il pericolo, poteva sempre accompagnarmi qualcuno, e sapevo già che quel qualcuno sarebbe stato lo zio Emmett.

In realtà non avevo granché bisogno di sangue, ma mi sentivo talmente elettrizzata per il cambiamento d’umori avvenuto durante la giornata, che dovevo sfogarmi in qualche modo. E qual è il modo migliore se non una bella battuta di caccia, con un’ottima bevuta di sangue?

Finalmente, scorsi mio zio fermo su un albero ad aspettarmi. Mi fermai alla base dell’albero, per riprendere fiato. Sentii la fragorosa risata dello zio sopra di me.

-Devi allenarti un po’ Nessie, se no non ci vengo più a caccia con te- e piombò giù dall’albero.

-Io sono abbastanza allenata. Sei tu che ti diverti a fare lo spaccone con chi è meno forte di te!- e gli feci una linguaccia, che lo fece sorridere.

Fiutammo l’aria e corremmo per un po’, finché non fiutai una traccia. La seguii per un po’, finché non capii che si trattava di un banale cervo. Lasciai stare.

-Ma che fai?- commentò mio zio da dietro le mie spalle –Non avevi sete?

-È solo uno stupido cervo. Dov’è il divertimento?

-Lo so perfettamente, ma Edward non ti permette di cacciare animali più grossi. Ha paura che…

-Si, lo so. …che mi possa far male visto che sono un vampiro per metà- me lo diceva ogni volta.

Tirai un sospiro e mi rimisi a fiatare l’aria. Passò un po’ di tempo, finché lo zio non ruppe il silenzio.

-Come va a scuola?

-Non male…

-Oggi sotto quale liquido sei finita? Blu o rosso?- sorrise.

Gli lanciai un’occhiata. –Molto spiritoso! Per tua informazione oggi mi hanno deriso fino alla morte.

-Beh, l’avrei fatto anch’io.

-Zio!!!

-Anzi, a dir la verità ho avuto il mio momento ieri sera. Se non fosse stato per Jasper….

-ZIO!!!!!!!

-Avanti Nessie ti prendo un po’ in giro! Quale zio non lo fa con la propria nipotina?- e mostrò un sorriso a trentadue denti.

Alzai gli occhi al cielo. Dopo un po’ di secondi, riprese il discorso.

-Quindi sei lo zimbello della scuola?- la cosa sembrava divertirlo.

-Beh, fino a stamattina si. Ma poi è venuto Jake.

-E ora che c’entra il cagnaccio rognoso?

Gli lanciai un’occhiataccia, e poi gli toccai la fronte spiegandogli la situazione. Quando ebbe finito sembrava scontento.

-Adesso grazie al cane non posso più prenderti in giro!

-Perché?

-Perché se lo facessi sarei l’unico a farlo. E non è divertente!

Alzai gli occhi al cielo e mi sfuggì un sorriso.

Poi Emmett continuò. –E intendi finirla così?

Non capivo. –Che vuoi dire?

-Non intendi vendicarti?

-Certo che intendo farlo! Ma mi serve un piano.

In quel momento passò un alce. Mi lanciai contro la mia preda. Tanto di più non posso trovarne o cacciarne. Dopo aver colmato la mia sete, dissi che potevamo anche tornare a casa. Ma Emmett sembrava pensieroso.

-Che c’è?- chiesi.

-Credo di aver trovato un piano per vendicarti….

-Ma non dovresti dirmi che la vendetta non ripaga?

-E perché mai?

-Beh, di solito nelle famiglie normali lo zio responsabile dice alla nipote degenerata che la vendetta è un sentimento meschino e che è meglio il perdono.

Mio zio allargò le braccia. –Ti sembriamo una famiglia normale?

Ci pensai su. –Qual era il tuo piano?

 

 

Il giorno dopo a scuola, fu un naturalmente un successo. Niente più risate, niente più magliette. Anzi, la gente mi evitava. Sembravano quasi che avessero paura di me. Io lo consideravo una stana forma di rispetto, e mi piaceva.

Mentre prendevo i libri dal mio armadietto sentii i passi di Sarah e Alex dietro di me.

-Ciao ragazze! Tutto bene?

Erano elettrizzate ed emozionate. Mi sembrava di essere tornata al primo giorno di scuola.

-Perché non ci avevi mai detto di essere la ragazza di Jacob Black?- chiese Alex

-Non me lo avete chiesto.

-In ogni caso- continuò Sarah –ora tutti ti guardano con rispetto. Come se la tua figuraccia dell’altro giorno fosse solo un brutto ricordo!

Sorrisi. –Sul serio?

-Certo! Ho controllato stamattina presto su Internet: i tuoi video, le tue foto e le tue magliette sono sparite! Non c’è più niente!

-È vero!- aggiunse Alex –Ora non sei più “Nessie, il mostro di Loch Ness”, ma “Nessie, la ragazza di Jacob Black”!

Grazie impriting! –Questa è una buona cosa.

-Dovevi vedere la sfuriata che ha avuto Aisha dopo che te ne sei andata sulla moto con Jacob!- commentò Sarah rise –Quella si che era da riprendere!

-Quindi hai avuto anche la tua vendetta- disse Alex

-Non esattamente- e le ragazze si voltarono verso di me –La mia reputazione è salva, ma lei è sempre riuscita ad imbrogliarmi, e questo non posso lasciarglielo permettere. È una questione di orgoglio.

Lo sguardo di Sarah si assottigliò. –Cos’hai intenzione di fare?

Sorrisi felice di avere due alleate.

La preparazione ci tenne occupate per tutte le pause della mattina. Ci sbrigammo per essere presenti a pranzo. Questo per due motivi: il primo per non destare sospetti; il secondo per vedere la faccia di Aisha.

Entrai in mensa, e tutti gli sguardi di voltarono verso di me. Ma nessuno si azzardò a dire una parola: alcuni mormoravano tra di loro, altri mi guardavano con ammirazione, altri ancora distolsero del tutto lo sguardo da me. Sorrisi: la cosa mi piaceva. Tra la folla scorsi Claire, che mi fece l’occhiolino: questa mattina mi aveva detto che quando avevano saputo di lei e Quil, la reazione è stata più o meno la stessa, ma dopo qualche settimana tutto è tornato normale.

Mentre io, Alex e Sarah ci sedevamo al nostro tavolo, cercai di mantenere uno sguardo vacuo. Ma appena seduta, guardai il tavolo di Aisha: erano tutte sedute composte e mangiavano in silenzio, senza mai staccare lo sguardo dal piatto. Mi fece sorridere: piuttosto bizzarra come cosa! Poi una delle ragazze si abbassò per prendere un tovagliolo caduto, e lo sguardo si posò per un istante su di me. Dopo averlo spifferato a tutto il tavolo, vidi tutte le teste delle ragazze voltarsi verso di me, e guardarmi con un’espressione persa, vuota. Io continuavo a sorridere. Non sanno che fare o che dire. Poi però si voltò anche Aisha, e sorprendendomi mi guardò come il primo giorno di scuola, con odio. Non vuole farsi vedere debole. In questo mi assomiglia. Da parte mia, continuavo a ridere. Anzi accentuai un po’ la risata quando vidi lo sguardo di Aisha. Poi tornai al mio pranzo, sentendo ancora il suo sguardo su di me. Tra poco vedrai…

Dopo un po’ Aisha e le ragazze si alzarono e andarono verso il corridoio. Aspettammo due secondi, e poi ci alzammo anche noi tre. Nel corridoio, ci nascondemmo dietro un angolo, aspettando che Aisha lasci il suo armadietto per andare in classe. Si mise a posto i capelli guardandosi su uno specchio affisso all’interno dell’armadietto, posò un libro e ne riprese due. Poi chiuse l’armadietto e si avviò verso l’aula di scienze. Appena ne fu entrata, io, Alex e Sarah uscimmo fuori dal nostro nascondiglio. Che il piano abbia inizio!

 

La lezione di scienze passò tranquillamente. Lasciai tutte le risposte ad Aisha, rendendola sospettosa, ma la lasciai fare lo stesso. Faceva parte del piano.

Quando suonò la campanella, Alex si precipitò fuori dall’aula e io mi avvicinai ad Aisha sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori. Si va in scena!

-Aisha, carissima come va?

Sia lei, che Ashley e Terry mi guardarono con un’occhiata interrogativa. Io continuavo a sorridere. Le stavo facendo insospettire, ed era questo quello che mi serviva.

Poi Aisha si ricompose. –Cosa vuoi Nessie?- cercava di essere spietata, ma non ci riusciva.

-Io? Niente! È che ho saputo della tua sfuriata di ieri, all’uscita di scuola… sai volevo sapere come stavi. Ma qual era la causa? Attacco di nervosismo acuto?

Io continuavo a sorridere, mentre lei era furiosa. Aprì la bocca per ribattere, ma la richiuse subito: non sapeva che dire. Prese la sua borsa e fece per andarsene dall’aula, quando vide la porta chiusa.

-Ho capito tutto....- e diede un calcio alla porta, aprendosi e facendo cadere un secchio d’acqua sul pavimento.

-Pensai davvero di farmi cadere in testa quel secchio d’acqua? Ma per favore! Io non sono stupida come te Nessie. Non seguo tutto quello che mi dice la prima persona che mi fa un bel sorriso!

-Hai ragione Aisha- dissi –Volevo fartela e non ci sono riuscita. Peccato!

Mi rivolse un sorrisetto, e poi se ne andò verso il suo armadietto, facendo rumore con i suoi tacchi sul pavimento.

Uscii dall’aula e mi trovai davanti Sarah e Alex compiaciute.

-È tutto pronto?- chiesi.

-Certamente- disse Sarah –nei minimi particolari.

Perfetto! Il trucco del secchio era tutto un diversivo, la vera vendetta doveva ancora arrivare.

Noi tre ci avvicinammo verso l’armadietto di Aisha, dove tutte le ochette stavano spettegolando. L’armadietto era ancora chiuso. Forza Aisha, apri il tuo armadietto! Aisha diede i libri in mano a Ashley, e inserì la combinazione nel lucchetto, aprendolo.

Io, Sarah e Alex fummo le prime a ridere, seguite subito dagli altri che passavano per i corridoi. L’unico suono più forte delle risate erano le urla di Aisha: da dentro il suo armadietto, una puzzola le aveva spruzzato il suo liquido sulla faccia.

-Ehi ragazzi!- incalzai io, trovando tutte le teste rivolte verso la mia direzione –Che ne pensate del nuovo profumo di Aisha? Esotico non trovate?

Partirono risate, più forti di prima. Aisha mi fissava furiosa. –Sei stata tu! SEI STATA TU!

Alzai le spalle sorridendo.

-Cosa sta succedendo qui?- era la voce del professor Clift, quello che mi aveva messa in punizione l’altra volta. Questa è la ciliegina sulla torta!

-Oh niente di che, signore- iniziai io con la voce da brava bambina –è solo che l’animaletto di Aisha ha fatto un po’ il cattivo. Ma se non sbaglio si non possono portare animali nella scuola, ho ragione?

-Certamente signorina Robbinson- disse lui. Poi si rivolse ad Aisha –Signorina Morrison ci vediamo dopo in punizione- e se ne andò.

Vennero due bidelli a togliere la puzzola dall’armadietto, mentre Aisha e le sue ochette andarono verso le docce. Nel passare nel corridoio, io e lei ci guardammo dritte negli occhi con odio. Lo so Aisha che non è finita qui.

 

All’uscita di scuola non potevo essere più felice: avevo riottenuto la mia dignità e avevo avuto la mia vendetta. E Aisha era diventata lo zimbello della scuola.

-E poi hai visto la sua faccia quando ha aperto l’armadietto?- Alex stava ricordando il nostro momento di gloria –È stato davvero fantastico!

-Non male- commentai.

-Già, veramente non male- aggiunse Sarah –Allora, facciamo la strada insieme?

Stavo per rispondere quando sentii il rombo di una moto. Ci voltammo e vedemmo Jacob già sulla moto con il motore acceso che mi aspettava.

Sorrisi. –Penso proprio di no!

Alex e Sarah mi sorrisero e mi salutarono.

Andai da Jacob e lo salutai con un bacio.

-Allora,- iniziò lui –com’è andata?

-Giudica tu!- e gli toccai la fronte facendogli vedere la figura di Aisha.

Jacob rise. –Complimenti! Ottima vendetta!

Sorrisi. –Grazie! Prima di andare giù a LaPush potresti passare a casa Cullen?

-E perché?

-Devo ringraziare lo zio responsabile della famiglia.

 

 

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Capitolo 7
*** 6. Il ballo ***



Allora ragazzi siamo arrivati ad un buon punto con la storia.
 

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6. Il ballo

Era passato più di un mese dall’inizio della scuola, e ormai la rivalità tra me e Aisha era diventata abituale: non c’era giorno senza che io e lei non ci sfidavamo in qualche circostanza, ma alla fine non c’era mai nessuna che realmente vinceva. Eravamo in parità, un’odiosa parità. Ma a parte questo, la scuola mi piacque sempre di più, e oltre alle mie fidatissime Alex e Sarah, ora avevo anche qualche amico in più.

Le cose stavano andando davvero bene, se non fosse per un piccolo fastidioso particolare: il 28 ottobre io, Sarah e Alex vedemmo affissi per le pareti dei corridoi i cartelli dell’imminente ballo scolastico di Halloween.

-Il ballo di Halloween, grandioso!- commentò Alex, entusiasta.

Sbuffai. Questa cosa non mi piaceva per niente: primo perché io non ballo (nonostante avessi ereditato il talento per il ballo da mio padre, avevo anche ereditato l’entusiasmo per le feste di mia madre), e secondo perché non festeggiavo Halloween.

Sarah notò la mia espressione scontenta. –Che cosa c’è che non va?

-Niente,- risposi –è solo che non mi piacciono molto le feste da ballo. E poi io non festeggio Halloween, e non l’ho mai fatto.

Alex sgranò gli occhi. –Tu non festeggi Halloween!?! MAI!?! E perché?

Beh, sai com’è, avendo dei genitori vampiri e un fidanzato licantropo…  -La considero una festa stupida. E poi è uguale al Carnevale.

Alex alzò le spalle. –Sarà, ma io la adoro lo stesso! Non vedo l’ora che arrivi il ballo, sperando che Amanda mi dia un costume decente.

-Scusa chi?

-Amanda Pewil,- mi spiegò Sarah, indicando quel nome scritto sul manifesto –è la coordinatrice della festa. Ogni anno prende in mano le redini dell’organizzazione e rende il ballo di Halloween un evento senza precedenti. E per evitare che alcuni studenti della scuola possano indossare costumi uguali, decide lei tutti i costumi di ogni singolo studente.

-Una perfezionista- commentai.

-Già,- continuò lei –chissà che costumi ci toccheranno…

-A me non importa, io non ci vengo.

-E come mai Nessie? Hai paura di slogarti una caviglia?- commentò una voce odiosa alle mie spalle.

Mi voltai e mi trovai faccia a faccia con Aisha.

-Secondo me tu non vuoi andarci,- continuò lei –perché non sai ballare. Oppure perché non sai con chi venirci.

Sorrisi. –Ti sorprenderà il fatto che io so ballare magnificamente. E poi, penso che a Jacob non dispiacerà accompagnarmi.

Mi fulminò. –Perfetto. Allora ci vediamo in pista.

-Non mancherò.

Poi si allontanò con tutta la sua scorta.

Sbuffai. –Magnifico! Adesso devo andare per forza a questo stupido ballo!

Sarah alzò le spalle. –Dai su, vedila in positivo: pensa alla faccia che farà Aisha quando vedrà te e Jacob ballare iniseme.

Alzai gli occhi al cielo: sarò anche una brava ballerina, ma Jacob di ballo non sa proprio niente. Forse potrei chiedere ad Edward se potrebbe insegnare a Jacob a ballare… Mi scappò una risata: quello si che sarebbe stato divertente!

 

Durante la pausa pranzo tutti sembravano elettrizzati per il ballo, e non vedevano l’ora che una ragazza dai mossi capelli mori, Amanda, passasse da loro per i costumi. Alex e Sarah erano in fibrillazione, mentre io stavo disegnando la lezione di ballo tra Edward e Jacob, e più disegnavo più morivo dalle risate.

-Possiamo sederci con voi?-chiese una voce frizzante.

Alzai lo sguardo e vidi tre ragazzi, uno alto, moro e riccio, uno robusto e rosso, un altro minuto e con biondi capelli lunghi. Erano in piedi di fronte al nostro tavolo, con un vassoio in mano.

-Nick! Kevin! Chris! Certo, sedetevi.

Nick, Kevin e Chris erano tre ragazzi molto simpatici, che avevo conosciuto al corso di matematica. Era l’unico corso che frequentavo da sola, così ci siamo conosciuti facendo un compito di gruppo, e ci siamo subito presi. Quando li ho presentati ad Alex e Sarah, ho visto negli occhi di quest’ultime un interessamento che va oltre la solita amicizia. Infatti non mi stupii del fatto che appena le ragazze li videro, i loro visi si illuminarono e si sbrigarono a fare loro dello spazio.

-Allora- iniziò Nick, quello biondo –che ne pensate del ballo di quest’anno?

E così tutti cinque si lanciarono in una discussione sui preparativi del ballo, sui costumi e tante altre cose, di cui io ascoltavo ben poco.

-…e poi Aisha ha sfidato Nessie ad una gara di ballo!- esordì Alex.

I tre ragazzi si voltarono verso di me. –Davvero?

Alzai le spalle. –Non volevo andarci al ballo, e così Aisha ha presupposto che io non sappia ballare. E quindi mi tocca farle vedere che so ballare!

Chris, il rosso, rise. –Questa non me la voglio perdere! Ci devo assolutamente essere, ma non da solo- e poi si rivolse a Sarah –Ti va di venirci con me?

Il volto di Sarah si illuminò, e con un sorriso annuì

Poi Nick si rivolse ad Alex. –Che dici? Ci andiamo anche noi?

-Si si!- rispose Alex entusiasta.

-E tu Nessie,- disse Kevin ,il moro, un po’ imbarazzato –con chi hai intenzione di ballare?

-Beh, se Jacob impara a ballare in quattro giorni, penso con lui.

Ryan si adombrò un po’, deluso. Probabilmente voleva venirci con me, e quindi sperva che avrei affrontato Aisha ballando con lui. A Kevin piacevo, e anche molto, e rifiutarlo ogni volta mi dispiaceva: era sempre così gentile. Ne ho parlato un po’ con mia madre, e lei mi ha detto che Kevin le ricordava un suo amico, un certo Mike. L’unica differenza era che Mike a volte era un po’ odioso. Comunque, lei risolveva la situazione comportandosi con indifferenza. Ma più facevo l’indifferente, più mi dispiaceva per Kevin.

-Jacob non sa ballare?- chiese stupita Sarah.

-No, è una frana. Non so proprio come farò ad insegnargli qualcosa.

-Non ci pensare,- mi disse Chris –adesso pensiamo ai costumi, visto che Amanda sta venendo verso di noi.

Tutti e cinque si ricomposero, mentre Amanda veniva verso di noi con una cartellina in mano. Io alzai gli occhi al cielo e misi via i miei disegni. Vediamo un po’…

 

-Non è giusto però!

Eravamo all’uscita, ed era dalla pausa pranzo che Alex non faceva altro che lamentarsi.

-Suvvia, non è mica una tragedia- disse Sarah.

-Parli bene tu! Devi vestirti da Cleopatra, non da Ape Maya!

-Sempre meglio Ape Maya che cow-boy!- intervenne Chris.

-O Harry Potter!- aggiunse Nick.

-Io non mi posso lamentare,- disse Kevin –il costume da pirata mi piace.

Io rimasi in silenzio. Con me Amanda aveva usato molto senso dell’umorismo.

-Ehi guardate quella macchina laggiù!- urlò qualcuno tra la folla, indicando una macchina rossa fiammante.

Nick sgranò gli occhi. –Quella è una Ferrari!

-È la macchina di mia madre- dissi io.

Si voltarono tutti verso di me, con gli occhi fuori dalle orbite. –Tua madre ha una Ferrari come macchina?

-Gliela ha regalata mio padre per il suo compleanno.

Mi guardarono a bocca aperta. La cosa mi dava sui nervi.

-Beh ragazzi,- esordii –ci vediamo domani!

-Ma non ti dovrebbe venire a prendere Jacob?- chiese Kevin.

-Oggi doveva accompagnare il padre a fare una visita.

Li salutai e andai verso la Ferrari, salendo sul sedile anteriore.

-Ciao Renesmee!- mi salutò Bella –Com’è andata la giornata?

Le mostrai tutto.

Mia madre sorrise. –Parteciperai al tuo primo ballo scolastico… immagina la faccia che farà Alice: vorrà subito vestirti lei.

-Già… poi la zia è un’esperta nei costumi da vampira!- ed entrambe scoppiammo a ridere: quando Amanda mi aveva detto che dovevo vestirmi da vampira, avevo fatto il possibile per non riderle in faccia.

-L’unico particolare che mi da sui nervi, è il fatto che al ballo devo andarci per forza!- dissi.

-Perché? Non ti va di andare al ballo?

-Lo sai benissimo che quando si parla di feste sono come te, ed in più è il ballo di Halloween!

Mia madre alzò le spalle. –Allora non andarci.

-Non posso, lo sai. Aisha penserebbe che non so ballare, il che non è vero.

-Hai ragione: quando si parla di ballare, hai lo stesso talento di Edward.

-Magari lo avesse qualcun altro…

-Tipo?- chiese Bella, parcheggiando vicino alla casetta di pietra.

-Jacob. Se devo ballare con lui, farò una figuraccia.

Mia madre rise. Entrammo in cucina e mi preparò il pranzo: frittata di cipolle. Mangiai il silenzio. Poi parlai.

-Secondo te papà potrebbe…

Bella rise. –Questo glielo devi chiedere tu!

 

Dalla mia camera, attraverso la finestra, vidi una sottospecie di lampo, che poi riconobbi come una figura sfocata: papà era tornata dalla caccia.

Mi precipitai in salone, dove mia madre era seduta sul divano, e mio padre la stava salutando, baciandola. Poi si accorse di me.

-Ciao Nessie! Com’è andata la giornata?

Sorrisi e corsi ad abbracciarlo. –Ciao papà! Tutto bene, tutto a posto? Tu? Com’è andata la caccia? Trovato qualche puma?

Mi guardò di traverso. –Posso farti una domanda?

-Certo!

-Perché stai traducendo mentalmente l’inno americano in tedesco?

Continuai a sorridere con innocenza: questo trucco me lo aveva insegnato Alice, ed era utilissimo quando non volevo far ascoltare i miei pensieri ad Edward.

Mia madre tratteneva a stento una risata. –Penso proprio che andrò a trovare Esme- ed uscì dal cottage.

-Perfetto!- iniziò lui –Adesso con tua madre fuori dai giochi, c’è qualcosa che vorresti dirmi?

-Lascia che ti spieghi- e gli mostrai del ballo, della sfida di Aisha, del costume da vampira. Trascurando naturalmente il fatto che avrei dovuto ballare con Jacob, anche se probabilmente ci sarebbe arrivato da solo.

-Vai ad un ballo scolastico- disse lui –Qual è il problema? Che devi andarci vestita da vampira?

-No no. Anzi, la cosa è abbastanza divertente. Il problema è la sfida di ballo con Aisha.

-Non vedo il problema: sai ballare divinamente!

-Si lo so. Infatti il problema non sono io, ma il mio accompagnatore, Jacob…

Rise. –Hai ragione! Come puoi battere Aisha se balli con un cane!

-PAPÀ!!!

-Scusami. Ma io cosa centro con i problemi di danza del tuo ragazzo?

-Beh, ecco… mi chiedevo… se…- insegneresti a Jacob a ballare.

Divenne serio. –Non pensarci neanche!

-E dai papino! Cosa ti costa? Solo qualche passo per battere Aisha al ballo. Io non volevo neanche andarci al ballo!

-Ecco brava non andarci!

Feci la voce da bimba piccola. –Papino ti prego!

-Nessie, lo sai benissimo che per natura i rapporti tra vampiri e licantropi sono complicati. In più, io e Jacob non andiamo proprio d’amore e d’accordo…

-Però neanche vi azzannate appena vi vedete.

-Già ma abbiamo buoni motivi per odiarci, sia in passato, che in presente.

-Presente?

-Ricordati che sono sempre tuo padre, e non mi va a genio l’idea che sei fidanzata con un cane come Jacob.

Gli lanciai un’occhiataccia.

-Quindi,- continuò il discorso –non insegnerò a Jacob a ballare.

Sospirai. Dovevo giocare la mia ultima carta: misi su un accenno di broncio, abbassai lo sguardo e finsi un’espressione triste. –Va bene. Ma lo volevo proprio…

Passò un istante. Mio padre mi guardò, e poi sospirò. –Hai vinto. Insegnerò a Jacob a ballare.

Sorrisi vittoriosa: mio padre non resisteva al fatto che io volessi qualcosa e non potevo ottenerla. A volte lo faceva anche mia madre con lui.

-Grazie papà!- dissi abbracciandolo.

Alzò gli occhi al cielo. –Piuttosto il tuo ragazzo è d’accordo per le lezioni di ballo?

-Non ti preoccupare. Non farà obiezioni.

 

-Scordatelo Nessie!- disse Jacob quando gli dissi della gara di ballo.

Sbuffai. L’avevo chiamato al telefonino, dicendogli che dovevo parlargli di una cosa. Così, ci ritrovavamo a passeggiare per la foresta.

-Cosa vuoi che sia Jake! Devi solo imparare qualche passo.

-Io so ballare benissimo!

Inarcai le sopracciglia. –Sei una frana Jake.

Abbassò lo sguardo imbarazzato. –Ok, hai ragione. Imparare qualche passo non mi farebbe male. Ma avrei qualche obiezione riguardo il mio maestro di danza….

Alzai gli occhi al cielo. –Suvvia Jacob, è solo Edward!

-E tu sai benissimo che io e lui non andiamo d’accordo.

-Appunto! Questa potrebbe essere un’ottima occasione per imparare a non odiarvi.

Jacob fece di no con la testa, ed incrociò le braccia.

Sospirai. –Ti prego Jake. Fallo per me- e gli feci gli occhi dolci.

Mi guardò. –Ma come fai?

-A fare cosa?

-A convincere tutti a fare quello che vuoi?

Sorrisi. –Questo vuol dire che imparerai a ballare con Edward?

-Si.

-Grazie!- e lo baciai.

-Quando iniziamo?

-Domani alle 5.

-Ok. Allora ci vediamo domani pomeriggio.

-Veramente papà intendeva le 5 di mattina.

Sgranò gli occhi. –Cosa?

Allargai le braccia. –Prima iniziate prima finite, ha detto.

-Di a tuo padre che il fatto che lui non può dormire, non lo autorizza a non far dormire le altre persone.

Risi di pieno gusto, tornandomene verso casa.

 

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Ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno messo nei preferiti e anche tutti i miei lettori appassionati.

Tay_  embè, una bella vendetta ci voleva proprio...=D
luxu2  tra Nessie e Emmett non so chi dei due sia il più diabolico....XD
MimiMiaotwilight4e  penso proprio che farò una donazione alla campagna "Pro-Puzzole"....XDXDXDXD
SammyCullen  non ti preoccupare, puoi anche non controllarti, io non lo faccio mai...XDXD
Mika  si, lo so che Nessie a sei anni e mezzo già è matura, ma visto che Claire mi serve (lo vedrai...), ho fatto passare 15 anni, in modo tale che così Claire ne possa avere 18, mentre la nostra Nessie ha l'aspetto di una 15enne e anche il carattere, nonostante si possa benissimo definire una donna. Tutto chiaro?
SoReLLiNaMaLfoY  per il carattere di Nessie, ho subito pensato "Cosa si prova ad avere 15 anni con una famiglia di vampiri e un fidanzato licantropo?" e poi la storia ha preso piede da sola ^_^
oOokikkaoOo  se hai in mente una storia scrivila....potrebbe piacere e io sarò certamente la prima a leggerla...^_^
 

 

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Capitolo 8
*** 7. Visione ***


puntata 7
Cari/e ragazzi/e, vi ringrazio come al solito per avermi aggiunti ai preferiti e per le recensioni
ledyang, MimiMiaotwilight4eSoReLLiNaMaLfoYFinleyna 4 EverTay_Fairyireilesnapespero che questo nuovo capitolo vi piaccia...^__^
 

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7. Visione

Il giorno dopo la scuola si stava preparando ad Halloween, nonostante mancassero ancora tre giorni. Dovunque andavo, trovavo persone che affiggevano festoni, mettevano ragni e ragnatele finte negli angoli, e decorare gli armadietti con piccole figure di zucca e pipistrelli. Tutti erano in fermento, e Amanda aveva anche ricevuto un permesso speciale per saltare le lezioni e occuparsi totalmente dei preparativi.

Quando ci aveva assegnato i costumi, Amanda mi era sembrata una ragazza simpatica, un po’ troppo autoritaria, ma simpatica. Ma quel giorno, perse tutta la benevolenza che avevo verso di lei: stavo andando verso l’aula di matematica, e avevo visto Amanda dirigere il bidello che stava sistemando un festone sopra la porta dell’aula. Era con una gonna nera, e sopra indossava una giacca marrone, da dove sbucava una camicia bianca. Portava scarpe nere con il tacco, e teneva in mano la sua solita cartellina. Sembra una donna d’affari!

-Ciao Amanda!- la salutai –Come procede la preparazione?

Lei si voltò, mi squadrò dalla testa ai piedi e poi fece come per ricordare qualcosa. –Tu sei quella che si veste da…?

Il modo in cui l’aveva detto, mi aveva dato sui nervi, così ricambiai il tono. –Da vampira. Me lo hai detto ieri a pranzo.

-Ah si ricordo. Beh, mia cara Vampira, le cose procedono bene, e andrebbero meglio se alcune persone la smettessero di fare domande inutili!- mi lanciò un’occhiata e poi se ne andò.

Stupida ragazzina prepotente! Entrai in aula, e andai a sedermi vicino a Kevin, sbattendo violentemente i libri sul banco. Chris, dietro di me, saltò. –Caspita Nessie! Fai più piano! Mi hai fatto prendere un colpo!

-Scusa- risposi brusca.

-Qualcosa che non va?- chiese Kevin.

-Amanda! Si crede Dio in terra! Le ho fatto una semplice domanda e per poco non mi fulminava! Il fatto di organizzare i balli scolastici le sta facendo montare la testa!

Nick fece un gesto di noncuranza. –Lascia perdere. È sempre così. Fa parte del suo carattere.

-Già un carattere odioso- commentai.

In quel momento, entrò la professoressa May, e la discussione cadde lì.

Nel resto della giornata la mia rabbia sbollì, grazie anche alle chiacchiere di Alex e Sarah riguardo al ballo: stavano programmando un’uscita per andare a comprare i costumi, e mi chiesero se volevo andare con loro.

-Mi dispiace ragazze,- risposi –ma ho già un costume da vampira a casa.

Sarah mi guardò con aria sospetta. –Ma non avevi detto di non festeggiare Halloween?

Accidenti! –Si, però… dovetti andare ad una festa in maschera lo scorso anno, e mi vestii da vampira- e sorrisi, rendendo la mia versione credibile.

Mi sarebbe piaciuto andare con loro, ma mia zia Alice se la sarebbe presa a morte; e allo stesso tempo, se avessi detto a Sarah e Alex che ci andavo con mia zia, avrebbero pensato che io non volevo passare del tempo con loro, e si sarebbero offese. Che cosa complicata!

All’uscita, con mia grande sorpresa, non trovai la moto nera di Jacob. Volevo assolutamente sapere come erano andate le lezioni di ballo, ma il fatto di non trovarlo lì nel parcheggio mi preoccupò. Che si fossero ammazzati a vicenda? Poi vidi la Porsche gialla di mia zia, e mi preoccupai ancora di più. Per risolvere i miei dubbi, salutai subito i miei amici.

-Ma non vedo Jacob…- disse Chris, scrutando il parcheggio.

-Già. Infatti oggi stranamente c’è mia zia. È quella laggiù- e indicai la Porshe.

Nick era sbalordito. –Quella è la macchina di tua zia!?!

Alzai le spalle. –Regalo di mio padre.

-Perché non me lo fai conoscere?- chiese lui –Mi piacerebbe una bella Lamborghini…

Risi e me ne andai verso la macchina. Mia zia era seduta al posto di guida, con le mani sul volante, canticchiando una canzone alla radio.

-Si può sapere cos’è successo?- chiesi io.

Alice sorrise. –Non ti preoccupare, non è successo niente. Ma devi venire assolutamente a vedere. E fai venire anche Claire.

Non capendo, chiamai Claire dall’altro capo del parcheggio. Venne verso di noi, lanciandomi un’occhiata interrogativa, a cui risposi con un’alzata di spalle.

Mia zia si rivolse a lei. –Quil mi ha detto di far venire anche te.

-Quil?- chiesi –Cosa centra Quil?

-Vi spiegherò tutto dopo- e accese il motore –Adesso salite, che non voglio perdermi lo spettacolo!

Io e Claire ci guardammo perplesse, e salimmo sulla Porsche, stando un po’ strette.

-Vedrete che spasso!- e partì a tutta velocità verso casa Cullen.

 

-Ahahahah! Troppo divertente!- sussurrai ad Alice.

Ci trovavamo dietro ad un cespuglio, io, lei e Claire, insieme anche a mio zio Jasper, mio zio Emmett, mia zia Rosalie, Quil ed Embry. Stavamo osservando Jacob e mio padre, che stavano facendo ancora lezione: più o meno era come nel mio disegno, solo molto più divertente.

Jacob era proprio negato, e ogni volta che faceva un passo sbagliato, Edward si infuriava, oppure scuoteva la testa, rassegnato. Cercavano di parlarsi il meno possibile, ma a volte vedevo papà lanciare delle occhiate truci a Jacob, di rimando ai suoi pensieri.

-Pensa che è dalle 5 che vanno avanti!- mi disse Alice.

-E non si sono accorti di voi?-domandai.

-Tua madre, prima di andare a caccia con Carlisle ed Esme, ha allargato il suo scudo fino a noi. E tutt’ora continua a resistere. Ecco perché non si sono accorti che li stiamo guardando.

Poi sentimmo un ringhio infuriato.

-Scusami Edward. Mi dispiace averti pestato il piede.

-Con questa siamo a 3523. Per favore Jacob, cerca di concentrarti sui tuoi piedi.

Lui annuì e ripartirono con il walzer, ma non passarono neanche dieci secondi che Jacob pestò di nuovo il piede di Edward, che stavolta si era davvero arrabbiato.

Jacob parve imbarazzato. –Scusa.

Edward chiuse gli occhi e si massaggiò la base del naso con l’indice e il pollice. –Smettila. La tue scuse mi irritano molto di più rispetto alla tua totale incapacità. Jacob, lo capisci che non ci siamo ancora? Sembra che tu non ti impegni per niente. Sembra anche che tu lo faccia apposta a pestarmi i piedi!

Jacob accennò un sorriso, ma si capiva che cercava in realtà di trattenere una risata. Ormai era chiaro: lo faceva apposta.

Naturalmente anche Edward lo capì, o forse lo lesse nella sua mente. Sta di fatto che incrociò le braccia, con le mani strette a pugno, e lo sguardo furente puntato su Jacob.

Quest’ultimo fece un passo indietro con le mani alzate in segno di resa.-Ok ok, scusa scusa. Ti prometto che non lo rifarò.

-Anche perché altrimenti ti spezzo le gambe. E non lo sto dicendo per scherzo.

Restammo lì ancora per un po’, e non c’era minuto in cui non ridessi. Poi mi venne in mente una cosa.

-Zia?- e Alice si voltò verso di me.

-Si?- chiese.

-Lo sai vero che devo andare ad un ballo di Halloween?

-Certo che lo so! Altrimenti non sarei qui a godermi questo spettacolo!- e rise.

-Bene. E lo sai che devo vestirmi da vampira?

Rise ancora di più. –Questo non lo sapevo! Divertente, davvero divertente! Ma io cosa centro?

Inarcai le sopracciglia e misi le mani sui fianchi. –Me lo devo comprare da sola il costume?

In meno di un quarto d’ora, eravamo già dentro un centro commerciale, a cercare vestiti in un negozio.

-Ma zia,- dissi, mentre lei stava guardando un paio di jeans –questo non mi sembra un negozio di costumi.

Effettivamente ci trovavamo all’interno di una boutique di alta moda.

Mia zia fece un cenno di noncuranza. –Non c’è bisogno di andare in un negozio di orrendi costumi, per vestirsi da vampira. E chi meglio di me lo sa? Adesso vatti a provare questi- e mi diede una montagna di roba.

Dopo un paio di ore e molti capi scartati, avevamo trovato una combinazione perfetta: pantaloni a sigaretta neri aderenti, stivali di pelle nera, una camicia bianca a ¾ di manica, e un bel mantello nero con un colletto enorme. Devo ammettere che come costume da vampira non era niente male, ed anche Alice sembrava pensarlo.

-Manca solo una cosa…- disse pensierosa.

-Cioè?

E la zia entrò in un negozio di scherzi, per uscirne con un paio di canini finti.

-Devo metterli per forza?- dissi sorridendo.

-È la ciliegina sulla torta!- ed entrambe scoppiammo a ridere.

Ad un certo punto zia Alice smise di ridere, il volto divenne inespressivo, e gli occhi erano persi nel vuoto.

-Zia?- cercai di scuoterla, ma era immobile –Zia? Ti senti bene? ZIA!

Rimase immobile, fissa nel vuoto. Allora capii. Sta avendo una visione.

Dopo un po’, ritornò in sé, ma l’espressione del volto tradiva che era preoccupata. E anche spaventata.

-Zia, cosa hai visto?

Alice mi guardò con serietà. –Andiamo a casa Nessie. Subito!

Salimmo subito in macchina, e Alice partì a 200 km/h verso casa. Rimasi in silenzio per un po’. Poi parlai.

-Zia, mi stai facendo spaventare. Cosa hai visto?

Rimase zitta, fissa sulla strada.

Iniziai a procurarmi di più. –Zia, per favore, dimmi cosa diavolo hai visto!

Sospirò. –Calmati Nessie. Non è niente di grave.

-Ma lo stai facendo sembrare!

Passò un istante.

-Ascolta Nessie,- disse Alice, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada, per non incrociare il mio –ho visto che è appena arrivato uno di noi.

Inarcai le sopracciglia. –Un altro vampiro?

-Si.

Abbandonai la testa sul sedile. -È come voi? È vegetariano?

-Non lo so. Ma ne dubito fortemente.

-Quindi è un pericolo?

-Credo di si.

Inizia a spazientirmi. –“Credo, non lo so…” che risposte sono? Non riesci a vedere niente di più di qualche dubbio?

Strinse le mani sul volante. Forse l’ho offesa.

-Non riesco a vedere di più,- iniziò lei, cercando di controllare la voce infuriata –perché è indeciso. Non sa che fare, e cambia decisione ogni minuto. Inoltre sembra aggirarsi nei pressi di LaPush, e sai che con tutti quei lupi io non posso vedere niente.

Rimanemmo in silenzio per il resto del tragitto. Oltre alla mia famiglia, non avevo mai incontrato altri vampiri, o almeno lo avevo fatto quando ancora ero troppo piccola: mi ricordo ancora della battaglia contro i Volturi. Sapevo che la maggior parte di loro sono nomadi ed è raro che si soffermano in un posto specifico. Quindi, questo vampiro non sarebbe rimasto qui per molto, ma avevo comunque un po’ di paura.

Arrivati a casa, trovammo tutti nella radura dove prima c’erano Jacob ed Edward. Ora c’era solo la mia famiglia al completo, che stavano giocando a baseball. Jacob e gli altri erano andati via.

-Ehi Alice!- disse zio Emmett, correndo verso di noi –Ti va di giocare?

-Non ora Emmett- rispose lei –Dobbiamo prima parlare di una cosa.

Dopo circa 2 secondi, sentii la mano di mio padre sopra la mia spalla.

-Forse è meglio se vai a casa nostra, Nessie- disse lui.

-Perché?- chiesi –Ho tutto il diritto di ascoltare e partecipare alla discussione!

-Ha ragione Edward, Renesmee,- disse mia madre –è meglio se torni a casa.

Ero furiosa. –NO! Perché volete escludermi?

-È tardi Nessie- continuò mio padre –Devi andare a dormire.

-Non è tardi! E non ho sonno!

Sull’altra spalla sentii il tocco leggero di mio zio Jasper. –Edward ha ragione Nessie. Adesso dormi.

E mi sentii invadere da una leggera stanchezza, che mi faceva chiudere gli occhi e con cui era difficile rimanere lucidi.

-‘sì non vale!- e crollai.

 

Quando mi svegliai, ero nel mio letto in camera mia. Dannati vampiri dai poteri speciali!

Sentii una risata provenire dalla cucina. A quanto pare, oggi è papà che mi prepara la colazione! E infatti, in cucina lo trovai seduto al tavolo colmo di roba, che mi sorrideva.

-Buongiorno! Dormito bene?

Di tutta risposta, grugnii e mi sedetti al tavolo, mangiando le mie uova in silenzio. Lui mi fissava, senza dire una parola. Odiavo quel silenzio. Speravo che iniziasse lui a parlare, ma niente. Probabilmente voleva provocarmi e farmi innervosire, e ci stava riuscendo. Razza di…

-Ricordati che sono sempre tuo padre!

Alzai gli occhi dal piatto vuoto. –Perché non mi avete fatto partecipare ieri sera?

-Non volevo che sentissi quello che dovevamo decidere.

-Perché?

-Perché non mi sembravano discorsi adatti a te.

-Cioè vuoi dirmi che pensi che sono troppo piccola?

Alzò le spalle. –Si.

Allontanai bruscamente il piatto, esasperata. –Papà non sono una bambina! Lo sai beissimo che ho raggiunto la maturità da un pezzo!

-Hai solo 15 anni!

-E tu 2 in più di me!

Alzò gli occhi al cielo. –Nessie, per favore.

Non intendevo desistere. –Mi dici sempre che devo imparare a coesistere con la mia metà da vampira, ma se poi mi metti i bastoni tra le ruote come pretendi che faccia! A parte la battaglia con i Volturi, in cui tutti i vampiri presenti li conoscevo o meglio sapevo già chi erano, questa è la prima volta per me che mi imbatto in un vampiro sconosciuto. E quindi non so come comportarmi! Quando vedrò un altro vampiro, non potrò mai sapere se devo attaccarlo oppure…

-Nessie, basta!- esclamò scattando in piedi.

Mi feci piccola piccola sulla sedia: era infuriato, gli occhi erano pazzi di rabbia e l’espressione del viso contratta. Mi accorsi anche che fece un ringhio, e io ho paura di papà quando fa così. E lui lo sa, visto che cercò di ricomporsi.

-Ti chiedo scusa, Nessie. Scusa per la sfuriata, e scusa anche per non averti fatto partecipare ieri sera. E non pensare che l’abbia fatto solo perché penso che sei troppo piccola. L’ho fatto anche perché ero preoccupato della tua reazione.

Non capivo. –Cosa?

-L’hai detto anche tu, questa è la prima volta che t’imbatti in un altro vampiro all’infuori della nostra famiglia e di tutti quelli della battaglia. Quindi per te è un’esperienza nuova, e non sapevo come l’avresti presa, se ti fossi spaventata, oppure se ne fossi rimasta affascinata- si sedette, esausto.

-Ah, capisco. Volevi proteggermi, in certo senso.

Lui annuì.

Continuai. –Allora ti chiedo scusa io. È che mi sono talmente sentita messa da parte che non ho neanche pensato a il perché tu l’abbia fatto.

-Scuse accettate. Ti prometto che se ci sarà una prossima volta, ti farò partecipare.

-Grazie.

-A parte questo, tu come ti senti?

-Sono un po’ spaventata, ma non molto- e presi a masticare un toast –E voi cosa avete deciso di fare?

-Aspetteremo che lui si decida. Secondo Alice, ha ancora le idee poco chiare, e ancora non ha attaccato nessuno. Forse neanche attaccherà, forse è solo di passaggio. Comunque terremo gli occhi aperti, sia noi che il branco. Infatti stamattina, io e Carlisle andiamo a parlare con Sam e Jacob.

Finii il toast, e bevvi un bicchiere di aranciata. –Quindi stamattina niente lezioni di ballo?- chiesi sorridendo.

-No. È bastato tutto ieri, e Jacob è migliorato quel tanto che basta affinché tu batta Aisha. Devo ammettere che ieri non è andata male, ma non lo rifarei!

Peccato! Mi sarebbe piaciuto farmi altre quattro risate!

Mio padre mi lanciò uno sguardo interrogativo. –Cosa vuol dire?

Ops! –Papà è meglio se mi sbrigo! La scuola inizia tra poco!- e corsi in camera mia a prendere lo zaino.

-Nessie! Perché hai iniziato a tradurre l’inno in spagnolo?

 

Quando papà mi aveva accompagnata a scuola, ero rimasta a bocca aperta: l’intera facciata era stata decorata con il murales di un enorme zucca, con occhi minacciosi, e la sua bocca era l’entrata della scuola. Caspita! Amanda ci sa proprio fare con le feste!

Trovai Sarah seduta su una panchina, che stava ripassando la lezione di storia.

-Ciao!- mi salutò alzando la testa dal libro.

Io ero ancora stordita dal murales, mentre lei sembrava non averci fatto neanche caso. –Hai visto quello?- ed indicai l’enorme zucca.

Lei alzò le spalle con noncuranza. –Si. Non è una novità. Amanda lo usa ogni anno. Se ci fai caso, non è un murales, ma un enorme striscione che ricopre tutta la facciata.

Ed infatti era vero. –Mi stavo appunto chiedendo com’era possibile che il preside le abbia dato il permesso di dipingere sulle pareti della scuola.

Sarah annuì, e tornò al suo libro.

Quando, arrivata Alex, entrammo a scuola, rimasi scioccata per la seconda volta: se ieri si stavano preparando, adesso erano pronti per Halloween. Ogni parete era ricoperta di festoni, dal soffitto pendevano ragni e pipistrelli, gli armadietti erano stati ricoperti da finte ragnatele, e ogni aula era addobbata in modo diverso dall’altra. Inoltre, la palestra era stata chiusa per non mostrare a nessuno gli addobbi del ballo, mentre la mensa era ancora in fase di preparazione.

Dopo un po’, il mio stupore finì. –Non vi sembra che Amanda abbia esagerato un po’?- chiesi.

-Se ti riferisci al fatto che si è lasciata un po’ prendere la mano,- disse Alex –si, hai ragione.

Il resto della giornata trascorse tranquillamente. All’uscita trovai Jacob, e andammo verso la spiaggia. Volevo sapere cosa avevano deciso i lupi riguardo all’arrivo del nuovo vampiro.

-Terremo gli occhi aperti- mi disse Jacob –Sam ha deciso di fare dei turni di guardia a LaPush, e soprattutto intorno al confine, visto che secondo tua zia è lì che si trova.

Passò un istante. –E se lo doveste trovare? Lo ucciderete?- chiesi.

-Solo se ce ne sarà bisogno.

Mi venne la pelle d’oca. Jacob se ne accorse.

-Hai paura?

-Un po’.

-Non ti preoccupare- e mi abbracciò –Non permetterò che ti accada nulla di male.

-Appunto! Ho paura per voi, non per me.

-Cioè?

-Ho paura che quel vampiro possa far del male a te, o a qualcun altro del branco, o anche alla mia famiglia. Lo so che è uno solo, ma…

Mi tappò la bocca con la mano. –Per favore, smettila! Non dire sciocchezze! Mi sembri tua madre!

Tolsi la mano dalla mia bocca. –Cosa?

-Ti hanno mai raccontato dell’attacco di Victoria e dei suoi neonati?

-Si.

-Bene. All’epoca, tua madre stava facendo esattamente la stessa cosa che stai facendo tu: preoccuparsi per niente! Infatti l’altra volta non è servito a niente, visto che non si è fatto male nessuno.

-Se non mi sbaglio, alla fine tu ne sei uscito con qualche osso rotto…- gli ricordai.

-Si, ma era successo perché Leah si è comportata da imprudente, e da allora è diventata più responsabile. E poi lì erano anche in molti, mentre ora è solo uno. E si troverà contro un branco di licantropi e una famiglia di vampiri. Che bisogno c’è di preoccuparsi?

Appoggiai la testa sul suo petto. –Forse hai ragione. Non c’è motivo di avere paura.

Mi accarezzò la testa. –Bene…

Restammo così per un po’. Il discorso di Jacob mi aveva tranquillizzato: un solo vampiro non poteva farcela contro i Cullen e i lupi di LaPush. Ma dentro di me sentivo sempre una strana ansia…

-Adesso è meglio se ti riaccompagno a casa-  mi disse Jacob, andando verso la moto.

-Ma è presto!  Abbiamo ancora tutto il pomeriggio.

-Se vuoi che venga domani al ballo, mi tocca farlo oggi il mio turno di guardia.

-Non stancarti, se no dove le trovi l’energie per ballare domani sera?- gli sorrisi.

Rise. –La sai una cosa? Le lezioni con tuo padre non sono andate male come prevedevo. Lui non si è quasi mai arrabbiato, e poi io non sbagliavo un passo.

Cercavo di trattenere le risate. –Certo, certo…- dissi con poca convinzione.

-Non mi credi?

-Beh, ecco diciamo che…- ma non feci in tempo a finire la frase, perché mi prese tra le braccia, e iniziò a volteggiare. Non era male, sapeva condurre abbastanza bene e neanche mi pestava i piedi, anche se ogni tanto doveva guardare i passi che faceva.

-Allora che ne dici?- mi disse quando ci fermammo.

-Complimenti Jacob, non male davvero. Penso che domani sera Aisha non abbia possibilità di vittoria.

Sorrise. –E tu che ne dubitavi?

-Io non dubitavo del fatto che non avessi imparato a ballare, ma del fatto che avessi fatto infuriare papà. Cosa che poi è accaduto…

-E tu come fai saperlo?

Ma perché mi faccio scappare tutte queste cose? –Sbaglio o hai detto che devi andare a fare il turno di guardia?- e mi avviai verso la moto, lasciando Jacob con un’espressione stupita in volto.

 

 

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Capitolo 9
*** 8. Halloween ***


8 puntata  
Rieccoci qua....prima di tutto ringrazio come al solito voi miei appassionati lettori
MimiMiaotwilight4e effettivamente siamo un pochino in ritardo...^_^'
Finleyna 4 Ever  mmm....eh già chi sarà questo vampiro?? vediamo un po' =P
Razorbladekisses  ti ringrazio molto per il tuo complimento e per il fatto ke tu mi segua dagli esordi....^_^
Tay_  quando Jacob s'impegna alla fine riesce....XD
Sammy Cullen  io vorrei una Porsche tipo quella di Alice, ma nera...*_*
ilesnape  la nostra Nessie ne sa sempre una più del diavolo....XP
LadyC_Cullen  grazie mille mia appassionata lettrice...^_^
candy948  6 capitoli tutti insieme!?! O_O gasp! neanche io che li ho scritti.....

e vorrei ringraziare anche la mia "manager" Federica (non mi sono scordata di te!) e la mia "critica" Claudia (tu a che punto sei? XD)


e adesso ecco a voi un nuovo capitolo!

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8. Halloween

La mattina di Halloween, mi svegliai nel bagno di mia zia Alice, appoggiata ad un lavandino con i capelli bagnati. Era stato proprio il rumore dell’acqua a svegliarmi. Guardai l’orologio che stava sulla mensola: erano le 6. Se avessi avuto meno sonno, probabilmente avrei sgranato gli occhi.

-Oh ti sei svegliata. Buongiorno!- disse mia zia Rosalie, entrata in bagno con mille prodotti cosmetici in mano. –Adesso le zie ti fanno bella per Halloween!

Era il classico tono delle zie vecchie e premurose, che si vedono solo una volta l’anno, e che ti danno dei pizzicotti alle guance, così forti fino a farle diventare rosse. La odiavo quando faceva così, cioè molto spesso. Se fossi stata nelle mie piene facoltà mentali le avrei detto con cortesia di smetterla, ma ero totalmente intontita dal sonno, che la sentii solo chiamare Alice.

-Finalmente ti sei svegliata!- mi disse Alice. –Abbiamo provato a lavarti i capelli per avvantaggiarci quando stavi dormendo, ma ti agitavi troppo!

Così, lei e Rosalie iniziarono a rilavarmi i capelli, massaggiandomi dolcemente la testa, e provocandomi un effetto rilassante. E questo non mi aiutava certo ad svegliarmi. Tornai lucida grazie la rumore del phon, e finalmente riuscii a formulare una domanda compiuta.

-Sbaglio, o mi dovete una spiegazione?

Alice era occupata con i miei capelli. Allora rispose Rosalie. –Oggi è Halloween. E devi andare a scuola mascherata, visto che stasera c’è anche il ballo. Non te lo ricordi?

Annuii.

-Nessie per favore stai ferma!- mi disse Alice –Non riesco a sistemarti i capelli!

Rimasi immobile per quasi un’ora, mentre le zie sistemavano i miei capelli. Dopo averlo fatto (magnificamente, dovrei aggiungere!), arrivò mia madre, con il vassoio della colazione. Appena mi vide, si mise a ridere. –Questa volta tocca a te essere la Barbie personale di Alice!

Non feci neanche in tempo a finire i miei cereali, che subito Alice mi portò in camera mia e mi fece indossare il costume. Poi di nuovo in bagno per passare alla fase del make-up.

-Allora,- disse Rosalie –con che cosa dobbiamo iniziare?

-Con il viso, deve avere una carnagione pallida, quasi bianca- disse Alice, con un tono da professoressa universitaria –E poi con le occhiate marcate, ma non troppo.

-Niente ombretto?

-Un colore scuro, che le rimetta in risalto gli occhi marroni.

Di tutta risposta, io chiusi gli occhi e le lasciai operare in pace. Non so di preciso quanto ci misero, mi ricordo solo che dopo un po’ sentii Alice battere le mani di gioia, e Rosalie che mi diceva di aprire gli occhi.

Ne è valsa la pena svegliarsi alle 6 di mattina! Il mio aspetto era a dir poco magnifico (e non lo dico per vantarmi!): ero pallida, ma quel poco che bastava; le mie occhiaie mattutine erano state accentuate minimamente con l’eye-liner, e davano profondità ai miei occhi, messi in risalto da un ombretto scuro; i capelli mi scendevano dolcemente sulle spalle.

-Zie, complimenti!- gli dissi.

-Grazie! Ma adesso scendi, altrimenti fai tardi.

Guardai l’orologio: erano le 8. Accidenti! Scesi giù, e trovai il resto della mia famiglia in salotto.

-Voilà!- dissi, facendo un giro completo su me stessa.

Ricevetti complimenti e anche risate (da Emmett, naturalmente!).

-Aspetta che vado a prendere la macchina fotografica!- disse la nonna.

Papà ti prego andiamo via!

Edward capì al volo. -È meglio andare Nessie, altrimenti farai tardi.

Presi lo zaino e mi avviai verso il garage, insieme a mio padre.

-Ehi Nessie!- e mi voltai verso Alice –Non ti dimenticare questi!- e mi lanciò qualcosa.

Li presi al volo: i canini finti. Guardai scettica mia zia, e poi tutti gli altri: aspettavano che li indossassi. Alzai gli occhi al cielo e li misi, provocando le risate di papà e dello zio Emmett.

-Possiamo andare ora?- chiesi.

-Nessie!- mi voltai –Sorridi!- ed Esme scattò la foto.

 

La scuola pullulava di maschere, anche i professori erano travestiti da scienziati pazzi o da streghe. Gli addobbi, con mio grande stupore, erano ancora di più rispetto a quelli dei giorni precedenti.

A parte questo però, mi sembrò di essere tornata ai primi giorni di scuola: tutti gli occhi ammirati maschili ed invidiosi femminili erano rivolti verso di me. Sapevo di essere affascinante, ma non immaginavo che il trucco e il vestito influissero così tanto.

Andai verso l’armadietto di Sarah, dove appunto trovai lei, insieme ad Alex, Chris, Nick e Kevin. Sarah indossava una lunga tunica bianca, dei finti gioielli dorati e una corona, ed una parrucca nera a caschetto le copriva i suoi capelli biondi, rendendola un’autentica Cleopatra; Alex invece indossava una calzamaglia a strisce nere e gialle, con delle piccole antenne e un paio di ali di plastica, ma la sua espressione tradiva il fatto che il costume non le piaceva affatto; il vestito da cow-boy di Chris era perfetto, compresi il cappello e gli stivali con gli speroni; Nick era forse il più comico, con il mantello nero, un bastoncino in mano, la cicatrice sulla fronte e gli occhiali; il costume da pirata di Kevin sarebbe stato carino, se non fosse stato per la benda sull’occhio e la bandana legata in testa. In quel momento mi sentii un po’ in imbarazzo, per i miei vestiti di alta moda, in confronto dei loro costumi d’occasione.

Mi avvicinai al gruppetto. –Ciao ragazzi!

Si voltarono, e il saluto gli restò in bocca: erano rimasti sbalorditi dal mio costume. Alzai gli occhi al cielo. No, anche loro no!

-Caspita Nessie!- esclamò Chris –Sei uno schianto!

Risi. –Non esagerare.

-No no, sul serio. Sei una vampira fantastica!

-Dove l’hai preso?- chiese Sarah.

-Ve l’ho detto no? Lo avevo già.

-Quindi l’hai preso in Alaska?

-Precisamente!- per tutti mi ero trasferita dall’Alaska.

-Il prossimo anno prendo l’aereo e vado in Alaska, almeno avrò un costume decente!- disse Alex.

-Ma il tuo non è poi tanto male…

-Non dirmi stupidaggini Nessie! È orribile! E se ne sono accorti tutti! Anche Aisha, mi ha subito presa in giro.

Iniziai ad innervosirmi. –Anche ad Halloween, Aisha si comporta normalmente. E lei da cosa si è vestita? La strega cattiva? Non le servirebbe neanche un costume…

Nick rise. –No, da dama medievale. Non fa altro che criticare tutti i vestiti degli altri. E devi vedere il vestito che si è messa…

-Ehi eccola laggiù!- disse Kevin, indicandola verso l’aula di arte.

Aisha indossava un lunghissimo vestito rosa pallido, con spalline vistose e maniche lunghe, portava una coroncina sui capelli raccolti a treccia. Sarebbe stato un bel vestito, se non fosse stato per il comportamento altezzoso di Aisha, e tutte le ochette vestite da damigelle di compagnia, che le andavano dietro come dei cagnolini

Sorrisi. Sono più bella io! E con quel pensiero infantile, andai verso di lei, decisa a rovesciarle contro tutta la rabbia che provavo per lei, per avermi costretta a partecipare al ballo e perché si permetteva di criticare gli altri costumi.

-Salve Aisha!- le dissi con voce neutra –Buon Halloween.

Quando si voltò, la sua reazione fu più o meno quella degli altri, solo molto più infuriata ed invidiosa. Restò fissa a guardarmi incredula per un po’, poi si ricompose e mi fissò con odio. Io stavo zitta.

Parlò lei. –Bel costume…

Sorrisi. –Ti piace?

-Non male. Ma il mio è migliore.

-E tu chi sei per poterlo giudicare?

Rimase a bocca aperta. Le ochette guardavano la scena, come impaurite. Alex, Sarah, Kevin, Chris e Nick pendevano dalle mie labbra. Tutti i ragazzi presenti in corridoio, si fermavano e ci guardavano.

-Ti ho fatto una domanda Aisha- le ricordai –Chi sei tu per poter giudicare il mio costume o quello degli altri?

Boccheggiava, cercando di trovare le parole giuste per rispondermi, ma non le trovava. Ti sto umiliando…

-Te la dico io la risposta- ripresi il discorso –Nessuno! Sei soltanto una ragazza come tutte che si è mascherata per Halloween, una festa dove tutti devono divertirsi e non sentirsi ridicoli. Quindi tieniti i tuoi commenti per te. Anche perché, il tuo vestito non mi sembra il migliore della scuola…

Allora, osservò che tutti gli altri studenti ci stavano fissando, anche se in realtà fissavano me, ammirati. Ci arrivò anche lei, ed il suo sguardo si accese d’ira. Io continuavo a fissarla, impassibile. Poi suonò la campanella, e tutti corsero nelle aule.

-Ci vediamo stasera in pista- e me ne andai, lasciandola per l’ennesima volta senza parole.

-Sei stata grande Nessie!- commentò Kevin, quando li raggiunsi.

-La sapete una cosa ragazzi?- dissi io.

-Cosa?

-Halloween inizia proprio a piacermi.

 

Passai il pomeriggio con Sarah e Alex, che mi avevano proposto di andare a fare un giro con loro. Accettai volentieri, e mandai un sms a Jacob, dicendogli che si saremo visti quella sera.

Fu un pomeriggio piacevole, all’insegna delle chiacchiere inutili, dei dolci e della cioccolata, dei film dell’orrore (tutti penosi, per quanto mi riguarda!), e dei vestiti. Mi divertii molto: era raro che passassi una giornata con sole umane (anche se a volte stavo con Claire o Emily, c’era sempre qualche licantropo nei paraggi), e la mancanza di essere totalmente me stessa non fu per niente un peso, come invece mi aspettavo.

Verso le 7, ci avviammo verso la scuola, incontrando Chris, Kevin e Nick. Arrivati davanti l’entrata, seguimmo delle frecce che ci portarono in palestra.

Nonostante questa fosse piccola e con il soffitto basso, grazie a tutti gli effetti speciali delle luci e le decorazioni aveva un aspetto fantastico: il soffitto era interamente coperto da finte ragnatele e carta pesta nera, le luci puntavano tutte sulla pista da ballo piena di persone, sul lato sinistro c’erano dei tavoli, mentre sul lato destro un tavolo enorme con tutti i tipi di dolci possibili, e proprio davanti la pista da ballo c’era un palco, dove un gruppo mascherato stava suonando musica terrificante (nel senso che doveva incutere terrore, ma secondo me era solo rumore!).

-Proprio un ottimo lavoro!- commentò Kevin –Brava Amanda!

-Già- concordò Chris –Ehi, vi va di ballare?

Tutti annuirono, ma io dissi di no.

-Resto qui ad aspettare Jacob.

Chris, Nick, Sarah e Alex andarono verso la pista da ballo, mentre Kevin mi lanciò un’occhiata dispiaciuta, abbozzò un sorriso e si diresse verso il tavolo dei dolci.

Il mio senso di colpa si fece sentire. Ma proprio per me ti dovevi prendere una cotta? Mi sedei su una delle panchine vicino all’entrata, osservando le persone che entravano. Tra la folla intravidi anche Amanda, vestita da Morticia Adams, con un lungo vestito nero e i capelli stirati per l’occasione. Vidi che stava sottobraccio a qualcuno, ma con la folla non riuscii a vederlo in faccia.

Alcuni ragazzi, passando mi chiesero se stavo da sola e se volevo andare con loro. Risposi che stavo aspettando, e loro o mi guardarono con poca convinzione, o si mettevano a ridere: sicuramente pensavano che mi avessero dato buca. All’inizio lasciai perdere, ma dopo tre quarti d’ora il dubbio iniziò ad insinuarsi in me. È impossibile che mi abbia dato buca, dopo tutte le lezioni di ballo! Potrebbe essere successo qualcosa a Billy, ma mi avrebbe avvertito.

Mi tormentai con quelle supposizioni, finché non mi si avvicinò Claire, vestita da fatina. La sua espressione era preoccupata quanto la mia.

-Neanche Jacob è arrivato?- mi chiese.

-No. Neanche Quil?

Sospirò e si mise vicino a me. –No.

Almeno adesso era chiaro il motivo il motivo dell’assenza di Jacob: qualcosa che aveva a che fare con il branco.

Restammo in silenzio per un po’, ognuna persa nei propri pensieri e nelle proprie preoccupazioni.

Poi parlò lei. –Secondo te cos’è successo?

-Non lo so.

-Forse qualcuno giù a LaPush aveva bisogno di una mano…

Scossi la testa. –No, mi sembra improbabile. Se fosse stato così, sono sicura che Quil e Jacob avrebbero trovato un modo per venire qui. No, deve essere qualcosa che ha a che fare con tutto il branco.

Claire sospirò, abbassando lo sguardo preoccupata.

In quel momento passò Aisha, accompagnata da un ragazzo del penultimo anno, vestito da principe azzurro. Stavano parlottando tra di loro, e ogni volta che lui finiva una frase, Aisha iniziava a ridere oppure annuiva con sguardo rapito. Storsi la bocca dal disgusto. Che corte spietata!

Nel ridere, voltò leggermente la testa e mi vide. Un sorriso a trentadue denti si formò sul suo volto, mentre io iniziavo ad agitarmi.

-Chi stai aspettando Nessie?- commentò con la sua voce odiosa –Jacob Black? Forse avrà preferito rimanere a casa a guardare qualche film dell’orrore, piuttosto che venire ad una festa con te- e scoppiò a ridere, seguita dal suo accompagnatore.

Ringhiai sottovoce, cercando di mantenere la calma, e le lanciai un’occhiata piena di odio. –Vattene via Aisha.

Rise ancora più forte. –Penso di aver vinto 2 a 0 a tavolino!- poi si rivolse al ragazzo –Andiamo Josh. Lasciamo stare qui a frignare questa incapace a ballare!- e si incamminarono verso la palestra, ridendo ancora più forte.

Fortunatamente per Aisha, vicino a me c’era Claire, che mi trattenne proprio quando stavo per attaccarla alla gola.

-Calmati Nessie. Calmati…

Ringhiai di nuovo e più forte. –Non la sopporto! Ti giuro che la uccido! E poi voglio bere il suo sangue!

-Calmati! Adesso sei così agitata solo perché non sai dov’è Jacob.

Respirai a fondo e mi calmai. –Hai ragione. Non mi piace questo non sapere niente. Sono preoccupata.

-Si, anch’io lo sono per Quil.

Avrei voluto rassicurarla, ma prima mi serviva qualcuno che rassicurasse me.

Restammo in silenzio per un bel po’. L’unico rumore era la musica che proveniva dalla palestra, e iniziava anche a darmi sui nervi. Andate tutti al diavolo!

-Ehi Nessie! Quella laggiù non è Leah?

Mi voltai nella direzione indicata da Claire, e vidi una ragazza in lontananza avanzare verso di noi. Man mano che si avvicinava, riconobbi il volto familiare e i capelli lunghi e marroni di Leah.

Scattai in piedi e mi avvicinai a Leah, piena di domande. Claire mi seguì.

-Leah! Cos’è successo? Dove sono Quil e Jacob?

Il suo sguardo era neutro. –Ragazze, per favore, calmatevi- disse con voce irritata, quasi fosse seccata di trovarsi lì.

Mi ritrassi leggermente da Leah e Claire fece un profondo respiro.

-Allora,- continuò lei –come avete potuto notare né Jacob né Quil stasera sono potuti venire. Questo perché Sam ha radunato tutto il branco d’urgenza.

-Perché?- chiesi.

Mi fulminò. –Ci sto arrivando. Ok?

Mi sentii vulnerabile sotto quello sguardo infuriato: io e Leah non eravamo mai andate d’accordo, nonostante i miei tentativi. Con me era sempre fredda, probabilmente perché ero per metà vampira.

Claire cercò di ristabilire la calma. –Leah, per favore, dicci tutto.

Leah spostò lo sguardo su di lei. –Dicevo, Sam ha radunato il branco perché Alice ha visto che il nuovo vampiro aveva deciso di attaccare.

Sobbalzai. Il vampiro! Ma certo, perché non ci ho pensato prima?

-E chi è questo nuovo vampiro?- chiese Claire.

Risposi io. –Giorni fa, mia zia ha avuto una visione riguardo l’arrivo di un nuovo vampiro. Purtroppo non era sicura del tempo che sarebbe rimasto, o delle sue intenzioni, perché si aggirava sempre per i dintorni di LaPush. Ma comunque, la mia famiglia e il branco avrebbero tenuto gli occhi aperti.

Leah annuì. –E proprio stasera tua zia ha avuto una visione: il vampiro è affamato, e ha deciso di attaccare. Tua zia lo ha visto sui confini, e così tutto il branco si è riunito insieme ai Cullen, e ora stanno setacciando la zona.

Rimasi impietrita, incapace di parlare: i Cullen e il branco stavano per affrontare un vampiro assetato di sangue. Come aveva detto Jacob, non c’era bisogno di preoccuparsi, ma la strana ansia che provavo iniziò a crescere.

-Ma se serve tutto il branco, perché tu sei qui?- chiese Claire.

-Perché sia Quil che Jacob mi hanno detto di venirvi ad avvisare, e Sam ne ha anche approfittato per lasciarmi qui a controllare LaPush!- era arrabbiata. Probabilmente avrebbe voluto partecipare anche lei.

Ma le loro voci mi giunsero distanti: ero in uno strano stato di trance, dominato dall’ansia. Mi riscossi solo quando sentii il mio telefonino squillare. Lo presi dalla tasca del mantello e vidi il nome sul display: mamma.

-Pronto, mamma?

-Pronto Renesmee. Hai saputo?

-Si. È appena venuta Leah e ci ha spiegato tutto.

-Mi raccomando Renesmee, resta sempre con lei.

-Mamma so badare a me stessa.

-Si, ma è meglio se stai con Leah.

Feci un profondo respiro. –Voi cosa farete?

-Ci divideremo: io, Edward, Emmett e Rosalie andremo verso i centri abitati, tipo Forks. Mentre Carlisle, Esme, Jasper e Alice controlleranno la foresta.

-E il branco?

-Secondo Alice, il vampiro dovrebbe aggirarsi intorno al confine, per cui Sam e i lupi si occuperanno di quella parte.

Un altro profondo respiro.

-Hai paura?- mi chiese Bella.

Mentii. –No.

Non ci cascò. –Ascoltami Renesmee, non c’è motivo di avere paura: c’è Leah lì con te.

-E voi?

-Siamo vampiri e licantropi. Cosa può succederci?

Stesso ragionamento di Jacob: preoccuparsi è inutile. Ma l’ansia dentro di me non cessava.

-Si hai ragione mamma. Non c’è motivo di preoccuparsi- il mio tono di voce tentennava un po’.

Restò in silenzio per un po’. Forse stava cercando di valutare se le mie parole fossero sincere.

Poi parlò. –Adesso dobbiamo andare. Rimani con Leah e Claire finché non ti chiamo io. Ok?

-Va bene. Ti voglio bene mamma.

-Anch’io Renesmee.

-State attenti.

-Renesmee ti ho già detto che…- si bloccò, e si rivolse a qualcuno fuori campo –Si, le sto parlando adesso… è un po’ spaventata… ok adesso te la passo- si rivolse di nuovo a me –Renesmee? C’è Jacob che ti vuole parlare.

Altro respiro profondo. –Ok, passamelo.

Silenzio. –Nessie?

-Jacob.

-Nessie, senti… mi dispiace… mi dispiace per la faccenda del ballo…

La mia voce era un sussurro. –Ma chi se ne importa ormai! Quello stupido ballo è insignificante ora!

-Già. Peccato però, dopo le lezioni di ballo- e rise.

Accennai una risata. –Già, un vero peccato.

Restò in silenzio per un po’. –Nessie, non ti devi preoccupare.

L’ennesimo respiro profondo. –Non sono preoccupata.

-Non mentire Nessie. Ti si sente dalla voce.

Rimasi zitta. Ottima prova d’attrice!

Jacob sospirò. –Ascoltami. Siamo più di dieci licantropi e otto vampiri contro un solo vampiro. Che pericolo c’è? Ci sarà da divertirsi, anzi!- accennò una risata.

Sospirai. –Hai ragione.

-Io ho sempre ragione!

Risi. –Spaccone!

-E comunque Nessie, rimani sempre con Leah.

Sbuffai. –Smettetela tutti! Sono in grado di badare a me stessa.

Sospirò. –Ci vediamo dopo Nessie- e chiuse la comunicazione.

Misi nella tasca il cellulare.

-Allora? Cosa faranno?- chiese Claire, impaziente.

-La mia famiglia controllerà le città e la foresta. Il branco il confine.

Leah sbuffò. –Bene! Allora andiamo a questo ballo.

Claire e Leah andarono avanti. Io le seguii, in silenzio, ripensando alle parole di Bella e Jacob. …non c’è motivo di preoccuparsi… otto licantropi e otto vampiri… un solo unico vampiro… ci sarà da divertirsi… cosa può succederci…

Era tutto vero: avere paura era inutile, preoccuparsi superfluo. E allora perché ho quest’ansia?

 

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E adesso viene il bello....cosa succederà? chi è questo vampiro? ci sarà davvero pericolo? e perchè la nostra Nessie ha quest'ansia?

Questo e molto altro nel prossimo capitolo!

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Capitolo 10
*** 9. Scomparsa ***


9 puntata
Prima di iniziare con un nuovo capitolo, i ringraziamenti

Balenotta: sono contenta che ti piaccia, spero che continuerai a recensire...^_^
MimiMiaotwilight4: se l'ansia è venuta anche a te, spero che con questo capitolo ti passi...oppure aumenti...XD =P
Fairyire: e invece qualche casino c'è...XD
Pinka95sono molto contenta che questa ff ti sti piacendo...^_^ ma per quanto riguarda il vampiro, dovrai attendere ancora un po'....
Razorbladekisses: mmm....non faccio anticipazioni, ma è naturale che qualcosa accada...=P
candy948: grazie dei tuoi complimenti....spero che continuerai a recensire...^_^
Sammy Cullen: mmm, ci sarà o non ci sarà un morto????? XDXD non dico niente per non antcipare nulla....e comunque è troppo forte il soprannome che hai dato a Rosalie, Psyco...!! XDXDXDXDXDXD
Sabry_Cullen: ti ringrazio infinitamente per la tua recensione positiva e spero di leggerne di altre...^_^
pOsh92: sono contenta che la mia ff ti stia appassionando...spero di non deluderti con questo nuovo capitolo....^_^


E ora veniamo a noi.....dove eravamo rimasti?
Ah già: il vampiro sconosciuto e l'ansia della nostra Nessie....
Beh in questo capitolo ci saranno risposte e nuovi dubbi.....ed eccolo qui!!

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9. Scomparsa

Entrate in palestra, una musica più dolce e calma ci accolse. Leah e Claire andarono verso uno dei tavoli, io le segui completamente assente. Scelsero un tavolo in fondo alla sala. Io e Claire ci sedemmo una di fronte all’altra, ma Leah rimase in piedi.

-Allora ragazze,- ci disse –voi rimanete qui. Io vado fuori a controllare la zona intorno alla scuola. Se c’è bisogno di aiuto, chiamatemi.

Appena se ne andò, sbuffai. Bella protezione!

Claire mi guardò di traverso. –Stai bene?

Mentii. –Si.

Ma lei continuò a guardarmi storto.

Non le prestavo attenzione: fissavo insistentemente il pavimento, appoggiando le braccia sulle ginocchia, non pensando a niente. La mia mente era offuscata dall’ansia. Ma ansia per cosa?

Mentre cercavo di capirne la causa scatenante, non mi accorsi di Kevin che si avvicinava al nostro tavolo, mangiando dei biscotti, da un piattino di plastica che teneva in mano.

-Ehi Nessie, come mai qui da sola? Dov’è Jacob?- si sedette vicino a me, posando il piattino sul tavolo.

Mi riscossi solo quando Claire mi diede un calcio alla seconda volta che Kevin ripeté la domanda, visto che io non gli rispondevo.

-È successo un imprevisto.

-Che genere di imprevisto?

-Un imprevisto a casa.

-Cioè?

Iniziai a spazientirmi. Tanta curiosità può uccidere Kevin… -Billy, il padre di Jacob, si è sentito male, e lui e Quil lo hanno portato al pronto soccorso.

Kevin annuì. Io guardai Claire, per vedere era d’accordo con la mia versione dei fatti, ma lei continuava a guardarmi storto. Anzi no, mi osservava cercava di capire qualcosa, fissandomi in silenzio con sguardo indagatore. Quel comportamento mi mise soggezione, e così mi ritrovai a fissare la superficie del tavolo.

Per un momento mi ero dimenticata di Kevin, pensando che se ne fosse andato a ballare o a mangiare qualcos’altro, ma appena mi voltai, lo vidi ancora seduto lì, guardandomi speranzoso.

-Allora, se Jacob non è venuto con chi ballerai?

La mia pazienza stava per finire. Come ultimo tentativo di rimanere calma, chiusi gli occhi e appoggiai la testa sulla mano, massaggiandomi con il pollice ed il medio la base del naso.

-Non ne ho idea Kevin.

-Se vuoi possiamo ballare insieme…

Lo sapevo che il discorso andava a finire lì! –No, grazie lo stesso Kevin- risposi con cortesia, sempre tenendo gli occhi chiusi.

Insisté. –Non sono poi tanto male come ballerino…

-No!- la mia pazienza e la mia cortesia erano terminate.

-Non penso che Jacob si offenderebbe. Giusto per evitare che Aisha vinca…

Scattai in piedi e battei le mani sul tavolo, tanto violentemente da fare saltare Kevin, Claire e anche il piattino. –Ho detto di no Kevin! No, no e NO! Non voglio ballare con te! Non volevo neanche venirci a questo stupido ballo! Quindi lasciami in pace!

Fortunatamente per me, la musica era troppo forte e coprì la mia sfuriata, non facendola sentire a nessuno, se non qualche ragazzo seduto lì vicino.

Kevin era spiazzato: certamente non si aspettava una reazione del genere. Poi, tornò in sé e mi guardò con disprezzo. –Non ti scaldare Nessie. Bastava dirlo con delicatezza- e si alzò, andandosene.

Complimenti! Ora è offeso e arrabbiato! Racimolai un po’ di calma, e gli corsi dietro. –Kevin aspetta!

Si girò e mi fissò, ancora arrabbiato, incrociando le braccia e aspettando che io parlassi.

-Mi dispiace Kevin. Mi dispiace per quello che ho detto. Ho parlato senza pensare. È che stasera è una serataccia e io sono…- …ansiosa?

Lo sguardo di Kevin si addolcì. –Non ti preoccupare Nessie. Accetto le tue scuse. E anzi ti chiedo scusa io, scusa per non aver capito che stasera non sei in vena di feste, mentre io insistevo. Questo un amico non lo fa- pronunciò la parola “amico” con una smorfia.

-Scuse accettate.

Sorrise. –Vuoi rimanere un po’ da sola a pensare, o preferisci che rimanga a farti compagnia?

-Non ti preoccupare. C’è Claire qui con me. Tu vai a divertirti.

Mi sorrise ancora e poi si avviò verso la pista da ballo. Sospirai, e tornai al mio posto, prendendomi la testa fra le mani.

-Sei in ansia- mi disse Claire.

Alzai lo sguardo, e vidi l’espressione calma, serena e stranamente trionfante di Claire.

-Cosa?- ero stupita.

-Ho capito perché ti comporti così: sei in ansia.

Continuai a guardarla con stupore. Come hai fatto a capirlo?

Claire continuò. –La preoccupazione e la paura ti assillano così tanto da farti venire l’ansia.

-Preoccupazione? Paura?

Sospirò. –Sei preoccupata per la tua famiglia e per il branco, per quello che può succedere contro questo vampiro. Ma sai che è inutile, e quindi ti viene l’ansia. Allo stesso tempo, vorresti agire e fare qualcosa anche tu, visto che sei vampira per metà. Ma è una situazione nuova per te, e quindi hai paura. E questo ti provoca l’ansia.

La guardai sbigottita. –Cosa?

Allora Claire prese un biscotto dal piattino. –Per un minuto fai finta che questo sia il tuo cervello.

Visto che non era molto grande, risi. –Grazie per la considerazione che hai della mia intelligenza.

-Suvvia Nessie. Lo faccio solo per farti capire meglio. Dunque, essendo tu metà umana e metà vampira, di conseguenza anche il tuo cervello ragionerà per metà da umana e per metà da vampira. Quindi…- spezzò il biscotto in due.

Posò la parte destra sul tavolo e prese quella sinistra in mano. –Questa è la metà del tuo cervello che ragiona come un umana. Da umana, sei preoccupata per quello che questo vampiro potrebbe fare alla tua famiglia o al branco, cioè persone a cui tu vuoi bene. Ma sempre da umana, dopo anche le rassicurazioni di Bella e Jacob, sai benissimo che è inutile preoccuparsi- e spezzò la metà di nuovo in due –E quindi sai che non ti devi preoccupare, ma lo sei lo stesso. In conclusione, la tua preoccupazione e il tuo sapere dell’inutilità della tua preoccupazione, ti provocano una situazione di confusione, che poi sfocia nell’ansia. Fino a qui ci sei?

-Il ragionamento è contorto, ma ho capito.

-Perfetto!- posò sul tavolo i due pezzettini e prese la metà intera. –Ora, questa è la metà del tuo cervello che ragiona da vampira. Allora, da vampira, vorresti agire, partecipare anche tu e non sei contenta che ti abbiamo lasciato in disparte, per giunta con Leah come baby-sitter. Ma…- e spezzò anche questa metà in due -…essendo per te una situazione nuova, ed essendo anche una vampira non esperta, hai paura. In conclusione, la tua voglia di agire e la tua paura ti creano confusione, che sfocia nell’ansia- e posò sul tavolo le due metà.

Guardai un po’ i quattro pezzetti di biscotto, cercando di riorganizzare le idee: la mia preoccupazione era vera, e anche il fatto che io sapessi che era inutile. Ma sul serio ho voglia di agire? Ripensai a quando mi avevano escluso dalla riunione, e di come io invece volevo partecipare. Quindi probabilmente era per quello. E la paura? Sul serio ho paura? Beh, effettivamente un po’ di paura l’avevo, ma non così tanta…

-Secondo te, perché mi viene l’ansia e divento intrattabile?

Claire alzò le spalle. –La mente umana è una macchina molto complessa. Senza contare che la tua per metà ragiona da vampira.

-Forse…

-E poi,- continuò lei –tu sei una creatura essenzialmente orgogliosa. Non ti piace dimostrare le tue debolezze.

Sorrisi. Ecco perché non voglio ammettere di aver paura!

Tutti i tasselli combaciavano: io avevo capito il motivo dell’ansia, e Claire aveva ragione.

-Posso farti una domanda Claire?

Prese un pezzo del mio cervello e iniziò a mangiarlo. –Certo!

-Cosa vuoi fare da grande?

-La psicologa. Perché?

-Ci avrei giurato!

 

La serata trascorse tranquillamente. Io e Claire rimanemmo sedute per tutto il tempo parlando ogni tanto, ma la maggior parte del tempo restammo in silenzio: ognuna era persa nei propri pensieri. In compenso, la mia ansia si era calmata, forse perché ne avevo scoperto la causa. Ogni tanto passava Leah, per comunicarci le decisioni del branco, anche se la situazione era sempre la stessa.

-Non riescono a trovarlo- ci disse Leah –Sembra come sparito. Rosalie ne ha trovato una debole scia nella zona intorno a Forks, ma non ha portato a niente. E anche Alice non riesce a vedere nulla. O meglio vede qualcosa, ma sfocato.

La stessa situazione per tutta la sera. E questo alleggerì ancora di più la mia ansia.

Ogni tanto mi capitava di lanciare un’occhiata alla pista da ballo, e di scorgere Alex e Nick che ballavano, Sarah e Chris che parlavano bevendo una bibita, e anche Kevin che cercava di rimorchiare una ragazza vestita da strega. E vidi anche Aisha, che con mia grande gioia, si era slogata una caviglia proprio mentre aveva iniziato a ballare. Passò tutta la serata seduta su una sedia, con la caviglia gonfia, mentre il suo principe azzurro ballava con Terry. Stranamente non vidi Amanda, ma sicuramente stava dietro le quinte del palco per verificare che tutto sia perfetto.

A mezzanotte, il gruppo finì di suonare una canzone rock  piagnucolosa e tutti applaudirono. Sul palco salì la professoressa May, vestita da mummia, e iniziò a fare un discorso.

-Allora miei cari ragazzi, è appena scoccata la mezzanotte. Ma noi continueremo a ballare per tutta la notte! Dico bene?

I ragazzi risposero con un urlo di approvazione. Feci una smorfia. Patetici!

-Comunque- continuò lei –prima di ricominciare a ballare e a divertirci, facciamo un applauso di ringraziamento a colei che ha organizzato tutto questo: Amanda Pewil!- e indicò una parte del palco.

I ragazzi iniziarono ad applaudire, ma Amanda non usciva. Gli applausi cessarono e la prof. May ripeté ancora il nome: niente, Amanda non usciva. La sala si riempì di brusii, sul palco salirono anche altri professori e il preside, e io e Claire ci avvicinammo al palco, dove c’erano anche Sarah, Chris e tutti gli altri. Poi da dietro il palco sbucò il cantante della band. –Qui Amanda non c’è!

Confusione totale: tutti iniziarono a parlare, preoccupati e confusi, i professori facevano avanti e indietro da dietro le quinte, e io cercavo di immaginare dove Amanda potesse trovarsi. Anche gli altri stavano facendo la stessa cosa, ma senza grandi risultati. Piano piano la confusione divenne panico.

-Per favore ragazzi calma!- la voce profonda e severa del preside Lowell riempì la palestra –Restati calmi! Probabilmente Amanda è qui in giro a sistemare alcune cose. Invece di creare confusione aiutateci a trovarla.

A quelle parole, la folla si spartì: chi andava dietro il palco, chi andava all’interno della scuola, chi all’esterno. Tutti erano impegnati nelle ricerche. Anche Sarah e gli altri si divisero.

Mi rivolsi a Claire. –Fuori c’è Leah. Andiamo a chiamarla, forse può essere d’aiuto per le ricer…

Non feci neanche in tempo a finire la frase, che un urlo di terrore si sparse per la palestra: proveniva dagli spogliatoi femminili, che per quell’occasione fungevano da bagno. Corsi subito là dentro, lasciandomi alle spalle il preside e gli altri studenti, senza neanche preoccuparmi che qualcuno potesse vedere il mio aumento di velocità superiore alla norma. Ero preoccupata per Amanda, non riuscivo a capacitarmi di dove potesse essersi cacciata, e quell’urlo mi stava facendo presupporre che le era accaduto qualcosa di grave. Nonostante che la mia simpatia verso di lei era poca, non volevo certamente che le accadesse qualcosa di brutto.

Spalancai la porta dello spogliatoio, e trovai una ragazza vestita da scheletro, rannicchiata ad un angolo, sconvolta, con le mani sulla bocca. Mi guardò un attimo e poi indicò l’angolo opposto, senza dire una parola, con l’angoscia sul volto. Diedi una rapida occhiata all’angolo che mi aveva indicato e rimasi anch’io senza parole. Sentii dietro di me l’arrivo del preside e degli altri professori, videro anche loro, poi il preside si rivolse a me. –Per favore signorina Robbinson, porti la signorina Morgan fuori di qui.

Mi riscossi, e presi la ragazza, conducendola fuori dallo spogliatoio. I professori avevano poi chiuso la porta, affinché il gruppo di curiosi che si era radunato là intorno non potesse vedere. Mi feci largo tra la folla di curiosi, che ci stavano facendo tutti delle domande riguardo quello che c’era nello spogliatoio. Io facevo l’indifferente, ma la ragazza stava per scoppiare. La feci sedere su una sedia e subito uno zombie dall’aria antipatica le si fece vicino. –Avanti Carol! Perché hai strillato? Cosa c’è nello spogliatoio?

Carol, di tutta risposta, scoppiò in una crisi isterica. Allora le si fecero vicine due ragazze, un Cappuccetto Rosso e una dama del ‘700. –Levati di torno Brian! Non lo vedi che Carol è sconvolta!

-Ragazzi calmi!- il preside era uscito dallo spogliatoio, e la sua espressione tradiva il fatto di non essere per niente calmo. –Signorine Cheap e Daniels, credo che sia meglio che restiate vicino alla signorina Morgan, finché non si sia calmata. Nel frattempo, vi chiedo di rimanere calmi e di continuare le ricerche, in attesa che arrivi la polizia.

L’ultimo pezzo del discorso creò un po’ scandalo.

-Addirittura la polizia?

-Deve essere successo qualcosa, allora…

-Chissà in che cosa è coinvolta Amanda...

-Ma perché Carol ha urlato in quel modo….

Naturalmente, anch’io ricevetti la mia dose di domande, ma non risposi a nessuna: se il preside non l’aveva detto, era per non far preoccupare 250 studenti inutilmente. O forse non tanto inutilmente…

Mi appoggiai ad una parete in fondo alla sala, cercando di collegare Amanda a quello che avevo visto in maniera logica. Ma non ci riuscivo.

-Ehi Nessie!- erano Alex e Sarah, seguite da Claire –Ci puoi dire quello che è successo nello spogliatoio?

-No ragazze. Se il preside non l’ha detto, non c’è motivo perché lo dica io.

Alex sbuffò. –Ma allora perché hanno chiamato la polizia?

-Sii logica Alex,-  le rispose Sarah –se non si trova una persona, è normale che si chiami la polizia.

Continuarono con il loro discorso, mentre Claire mi si fece vicino all’orecchio. –Io lo posso sapere?

Pensai che forse con la sua mente da psicologa sarebbe riuscita a trovarlo lei un nesso logico, e così le toccai la mano. Le trasmisi l’immagine che avevo visto: l’angolo dello spogliatoio, ricoperto da fogli, che probabilmente facevano parte della cartellina aperta per terra, la cartellina di Amanda . Ma la cosa più strana, era che tutto quello era ricoperto da sangue. Ed era il suo sangue, il sangue di Amanda, l’avevo riconosciuto dall’odore. Insieme all’immagine, le trasmisi anche la sensazione di sete, la gola che mi bruciava, e l’odore di buono di quel sangue, ma probabilmente non lo recepì. Solo un altro vampiro lo avrebbe potuto recepire.

Claire tremò. –Come hai fatto a resistere alla sete?

-Sono vampira solo per metà. Per me il sangue è come una bibita. E poi i miei istinti sono di meno e più facili da controllare.

Fece un respiro profondo. –Pensi che sia collegato al vampiro?

-Forse, non lo so. Mi sembra improbabile però: mamma mi aveva detto che secondo la zia, il vampiro si aggirava nelle vicinanze del confine.

-Si, ma poi non lo aveva più visto, e in più stasera non l’hanno trovato. Potrebbe essere venuto qui.

-Forse…- e sospirai.

Avrei dovuto chiamare i miei, ma non volevo farli preoccupare inutilmente, e deconcentrarli dal loro obbiettivo. Se era sul serio colpa del vampiro, prima dovevo avere delle prove, e io non ne avevo. Non ricordo neanche se nello spogliatoio c’era la presenza di un odore inumano, ma la colpa era del mio olfatto per metà umano e del forte odore del sangue di Amanda. Rimasi in silenzio a pensare, insieme a Claire.

-Ma dov’è andato l’accompagnatore di Amanda?- sentii dire Sarah ad Alex.

-Boh! Certo però, era proprio fico…

Mi venne un dubbio. –Scusate ragazze, ma Amanda con chi è venuta al ballo?

-Non è uno della scuola. Era un ragazzo più grande, sui vent’anni. Alto, capelli neri…

Continuò Alex. -…e bellissimo! Dovevi vedere che fico che era!

Non è possibile… -Ed era pallido?

-Si molto. Sembrava un morto! Ma penso sia dovuto al fatto che era vestito da Gomez Addams. E poi aveva delle occhaiaie… secondo me non aveva dormito da tre giorni!

Non può essere… -Vi ricordate per caso di che colore erano gli occhi?

-Doveva portare delle lenti a contatto: aveva gli occhi rossi.

Vampiro!

 

-Ma dove diamine è Leah!- urlai infuriata, annusando di nuovo l’aria per scorgere il suo odore.

Appena capito che l’accompagnatore di Amanda era il vampiro, avevo tentato di chiamare i miei, ma il mio telefonino era scarico. Così, ero corsa verso l’uscita della scuola, ma la folla m’impediva di uscire. E allora, io e Claire, che era arrivata alla mia stessa conclusione, eravamo corse verso l’uscita della palestra, che dava su un tratto scoglioso, che portava alla spiaggia. Appena uscita, avevo subito riconosciuto l’odore di un altro vampiro, prova che il vampiro era passato di lì, e che la mia famiglia e il branco erano da tutt’altra parte. Così la mia ultima possibilità si rintracciare gli altri era dirlo a Leah, che lo avrebbe trasmesso con il pensiero a Sam e gli altri, ma Leah non si trovava.

-È impossibile trovarla da questo lato della scuola, Nessie. Leah controllava l’entrata della scuola, e questo è il retro.

Chiusi gli occhi e cercai di mantenere la calma. –Claire dobbiamo sbrigarci ok? Amanda potrebbe essere ancora viva, anche se ci sono scarsissime possibilità. E dobbiamo fermare questo dannato vampiro prima che compia qualche altro omicidio. Ci serve una mano, e l’unica persona in grado di fornircene si trova dall’altra parte della scuola, e per raggiungerla dobbiamo superare una folla di ragazzi in maschera!

-Smettila Nessie! Evita di farti venire un nuovo attacco d’ansia.

Ed infatti dentro di me non sentivo altro che ansia. Ansia perché ero preoccupata e ansia perché volevo fare qualcosa.

-Allora,- continuò lei –io direi di andare a cercare Leah all’uscita della scuola. Per quanto riguarda la folla, cercheremo di superarla. Ok?

Respiro profondo. –Ok

Rientrammo in palestra e ci sembrò che la folla si fosse triplicata: la polizia era arrivata, molti genitori erano accorsi chiamati dai loro figli spaventati, e forse c’era sicuramente qualche curioso. Io e Claire ci spostavamo tenendoci per mano per evitare di perderci. Tra la folla scorsi il preside Lowell che parlava con una coppia, che dalle loro facce sconvolte capii che si trattava dei genitori di Amanda. Mi venne una fitta al cuore pensare che quella famiglia era stata distrutta da un mio simile. Chissà perché alcuni di noi non riuscivano a rendersi conto che quello che facevano non era altro che seminare morte e dolore. Perché non riuscivano a rendersi conto che si può continuare a vivere anche non scegliendo per forza il sangue umano, continuare a vivere senza essere un assassino. Questo non lo capirò mai.

La mia mente era occupata da questi pensieri, e non mi accorsi che Claire era molto più avanti di me, e che io ero rimasta bloccata da un gruppo di poliziotti che stavano andando verso gli spogliatoi. Così, per non essere schiacciata, le lasciai la mano e feci un passo indietro. I poliziotti passarono, ma io avevo perso Claire. Mi guardai intorno, ma vedevo solo persone indaffarate per conto proprio. Maledizione!

Ritornai davanti l’uscita della palestra, mi appoggiai alla parete, chiusi gli occhi e feci il punto della situazione: Amanda era sparita, il vampiro era libero e assetato, i Cullens e il branco erano da tutt’altra parte, Leah era dall’altro capo della scuola e Claire sparita in mezzo alla folla. Cosa devo fare? Potevo andare a cercare Claire, ma era un’ impresa impossibile e soprattutto non sapevo in quale parte della palestra fosse; potevo andare da sola da Leah, ma c’era sempre il problema folla; potevo andare di corsa ad avvertire gli altri, ma non ero abbastanza veloce. Cercavo di trovare una soluzione alla svelta, ma non ci riuscivo. E nel frattempo che tu stai qui a ragionare come una stupida, là fuori c’è un vampiro assetato e Amanda in fin di vita! Già, Amanda. Ogni secondo che passavo a non far niente, era un secondo in meno della sua vita. Non potevo permetterlo. Così presi la decisione più avventata della mia vita finora.

Uscii fuori, annusai l’aria: sentii una leggera scia verso il mare. Quindi si trova sulla spiaggia… Mi levai il mantello, lo appallottolai e lo lanciai dietro ad una roccia. Mi levai i canini finti e mi pulii la faccia. Poi mi lasciai andare ai sensi e inseguii la leggera scia che portava verso la spiaggia, motivata solo dal fatto di avere una minima probabilità di salvare Amanda.

 

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e ora cosa succederà? Amanda sarà viva?? riuscrirà la nostra Nessie a salvarla??? e come accadrà lo scontro con il nuovo vampiro???? i Cullen e il branco interverranno in tempo?????  tutte le risposte nel prossimo appassionante capitolo....

PS: come avete potuto vedere, non posto molto di corsa, ma la colpa è dell'istituzione scolastica....inoltre, adesso siamo anche sotto le feste, e anche con 15 giorni di vacanza i compiti ci sono sempre e anzi, sono anche di più!!!!  quindi molto probabilmente il prossimo capitolo lo pubblicherò nel 2009....

colgo l'occasione per augurare a tutti i miei appassionati lettori un buon natale e un felice anno nuovo!!!!!

PPS: lo so che vi farò stare con il fiato sospeso per tutte le feste, ma vi prometto che il prossimo capitolo non vi deluderà....=D

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Capitolo 11
*** 10. Drew ***


10 puntata Ehiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!! vi sono mancata??? XDXD
beh intanto inizio subito con un BUON ANNO A TUTTI e anche con il mio capitolo promesso del 2009....
ma prima, ringrazio:
candy948 : spero di non averti fatto aspettare tanto!!! 
Tay_ : cn qst capitolo la tua curiosità sarà saziata!
MimiMiaotwilight4e :  scusa se ti ho fatto passare le feste con il fiato sospeso ^_^''...ma non preoccupare, troverai risposte in qst capitolo!!! =P
Razorbladekisses : incredibile! una tua speranza potrebbe diventare realtà....=P
Bex Vampire : grazie mille per i tuoi complimenti....^__^
Ashlein : meglio tardi ke mai!! XD e il nostro caro e adorato edward alla fine si comporterà cm un vero papà...! =D
Sammy Cullen : ah beh, se ti preoccupi così poco, allora nei seguiti te li faccio morire uno ad uno...XDXDXD me tanto cattiva!!! e cmq skerzo!!!!
Pinka95 : beh si, Aisha doveva perdere sempre e comunque...XDXP e cmq nessie se la caverà benissimo anche da sola...
Lale loves vampires : sono contenta che la storia ti sia piaciuta....e scusa per l'attesa!! ^_^''

bene e ora, ricapitolando, la nostra Nessie è partita da sola alla ricerca di Amanda e del vampiro (che dal titolo del capitolo avete benissimo capito come si chiama).... e quindi andiamo a vedere cosa succede!

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10. Drew

Corsi per un bel po’, senza fermarmi eccetto per controllare la scia o per riprendere fiato (certe debolezze  umane erano inevitabili). La scia del vampiro mi aveva portato a seguire tutto il tratto scoglioso, per poi farmi sbucare sulla spiaggia. Lì seguire la scia divenne una cosa complicata, visto che il mio olfatto da vampira era già per metà, e adesso si aggiungeva anche il forte odore della salsedine. Ma poi vidi sulla sabbia delle impronte, e avvicinandomi riconobbi l’odore del vampiro. A quanto pare aveva proseguito a piedi, lentamente con passo umano. Ma perché? Seguii quelle impronte, di corsa.

Mentre correvo, pensavo al perché il vampiro avesse deciso di camminare, e soprattutto perché avesse deciso di portarsi Amanda con se. Ero sicura che Amanda l’avesse rapita lui, ma non trovavo una motivazione logica: forse l’aveva morsa, aveva bevuto un po’ del suo sangue e poi aveva deciso di continuare l’opera all’esterno della scuola. No! Una volta che un vampiro sente o assaggia un po’ sangue, è impossibile che si fermi. Forse doveva ancora divorare Amanda, ma allora non si spiegherebbe tutto quel sangue nello spogliatoio. O forse voleva portare via il cadavere di Amanda, ma non mi sembrava possibile un vampiro che prima uccide le sue vittime e poi le seppellisce. E poi, forse Amanda era ancora viva, ma c’erano scarsissime possibilità. NO! Dai su Nessie, non abbatterti così! Una minima possibilità c’è, e tu devi crederci! Quei pensieri erano le uniche motivazioni per quello che stavo facendo.

Per un momento i miei pensieri volsero a Claire e Leah: chissà se poi erano riuscite a trovarsi, e poi si erano accorte della mia assenza, e chissà se avevano capito dove ero andata. Pensai anche alla mia famiglia e al branco, che si trovavano da tutt’altra parte rispetto al vampiro. Probabilmente stavano impazzendo per capire dove potrebbe trovarsi, e certamente a nessuno di loro sarebbe mai venuto in mente che poteva trovarsi nella mia scuola, come accompagnatore di Amanda. E non potevano neanche immaginare che io gli stavo letteralmente andando incontro. Forse zia Alice adesso mi vedrà insieme al vampiro… Scartai subito quest’ipotesi: ero ancora a LaPush, e mia zia non poteva vedere niente che accadesse là. E inoltre, non poteva niente che mi riguardasse in prima persona.

Ma nonostante tutto questo, dentro di me non c’era l’ansia: solo calma. E forse ne capii anche il perché: la mia preoccupazione era svanita visto che il vampiro non si sarebbe scontrato con nessuno del branco e della mia famiglia, il sapere dell’inutilità della mia preoccupazione era stato confermato, la mia voglia d’agire soddisfatta, e la mia paura soppressa dal pensiero di salvare Amanda. Dentro di me regnava la calma e mi permetteva di ragionare con più lucidità.

Seguii le impronte correndo, finché poi in lontananza non vidi una figura nera. È lui. Mi avvicinai molto lentamente e in silenzio, nascondendomi dietro ad una roccia a poca distanza da lui.

Era alto più o meno quanto mio padre, indossava un completo a righe verticali nere e grigio chiaro, una camicia nera lasciata sbottonata sul collo. I capelli erano neri e un po’ lunghi, e ricadevano sulle spalle dandogli un’aria tenebrosa e affascinante. Naturalmente era di una bellezza innaturale, ma non mi incantò più di tanto (ero abituata ad essere circondata da persone belle e perfette). Era giovane, probabilmente trasformato all’età di vent’anni. Se ne stava immobile a fissare il mare, senza respirare. Strano…

Ma il suo bizzarro comportamento passò in secondo piano, quando mi accorsi che Amanda non era lì con lui. Né lei, né il suo corpo. Forse non è stato lui ad uccid… allontanai subito quel pensiero: Amanda doveva essere viva. Ma ormai non ci credevo più neanch’io. Inoltre, osservando lo strano vampiro, mi accorsi che era macchiato di sangue sulla giacca. E anche sul lato destro della bocca, che con un rapito movimento della lingua pulì: il sapore che sentì sembrò piacergli, visto che sorrise malizioso, continuando a fissare il mare.

Lo guardai con disprezzo e disgusto. Lurido succhiasangue! Quel mio pensiero mi sorprese: primo, perché quando Jake, o Quil, o Embry, o qualcun altro del branco chiamava così uno della mia famiglia, io mi infuriavo come una bestia; secondo, perché in fondo la mia famiglia e un po’ anch’io eravamo così, eravamo succhiasangue. Ma quando Edward, Emmett e Jasper parlavano di battute di caccia non ho mai pensato a loro così, quando vedevo Bella, Alice o Rosalie affondare i denti su un povero animale non ho mia pensato a loro così, quando io bevevo il sangue di un cervo o un alce non mi sono mai definita così, eppure era la verità, lo eravamo. Ma diversi! Di genere diverso! Questo era vero: noi eravamo civilizzati, avevamo ripugnato la nostra vera natura, non eravamo dei mostri, non eravamo degli assassini. Quel vampiro invece no. È un assassino. Ha ucciso Amanda. Chiusi gli occhi e sospirai: ormai era chiaro, inutile illudersi.

Ora, bisognava solo farsi dire dove aveva messo il cadavere. Riflettici Nessie: vuoi andargli vicino e chiedergli cortesemente di restituirgli il corpo della ragazza che ha appena mangiato? Si, era una cosa stupida da fare. E allora che fare? Inoltre, in quel momento la paura era tornata a galla, e si stava completamente impossessando di me: avevo paura di questo vampiro, del fatto che poteva uccidermi, del fatto che sapevo che era pericoloso. Solo in quel momento mi resi di quanto fossi stata stupida a pensare di poter andare li da sola, di poter anche solo pensare di salvare Amanda senza neanche un vampiro o un licantropo esperto dalla mia parte. Sei una cretina Nessie! Adesso cos’hai intenzione di fare?

Mentre mi perdevo in quei pensieri, mi spostai leggermente più indietro rispetto al vampiro, ma misi il piede in fallo su un sasso, che mi fece perdere l’equilibrio e farmi cadere in mezzo alla spiaggia. La maledizione dell’ereditarietà della goffaggine di mia madre è tornata a colpire!

Cadendo naturalmente feci un bel trambusto, e infatti quando mi rialzai in piedi vidi il volto del vampiro rivolto verso di me, che mi sorrideva amichevolmente. Rimasi impalata a fissarlo, incapace di muovermi o di fare qualcosa. Poi iniziò ad avvicinarsi verso di me lentamente, a passo umano.

Sospirai. Iniziano i giochi.

 

-Buonasera- mi salutò con voce suadente e misteriosa.

Il vampiro era arrivato ormai a pochi metri di distanza da me e si era fermato. Continuava a guardarmi fisso negli occhi, sorridente, con le mani nelle tasche dei pantaloni. Io invece ero immobile, con le braccia incrociate e la paura alla gola, ma lo sguardo fisso, per evitare di far vedere che avevo terrore. Aveva gli occhi scuri, ma non troppo.

-Ciao- risposi senza tradire alcuna emozione.

Mi guardò dall’alto al basso rapidamente, per tornare subito agli occhi: era come se stesse valutando se ero o no una buona preda. Questo mi provocò un’altra ondata di disgusto e di paura. Poi fece un respiro profondo, probabilmente per sentire meglio il mio odore, e la sua fronte si corrugò: forse aveva sentito che il mio odore era strano, risultato di metà umano e metà vampiro.

-Strano, molto strano…- mormorò tra sé. Poi si rivolse a me. –Qual è il tuo nome?

Cosa sta facendo? Naturale: sta cacciando, sta tentando cercando di far cadere la preda nella sua trappola. Inizia una conversazione, la preda rimane affascinata dalla parole del misterioso predatore, lo segue in un angolo buio, dove lui la morderà e la ucciderà. Ma perché farlo anche quando è solo su una spiaggia deserta? Ci arrivai grazie anche al suo sorriso malizioso: si stava divertendo. Ancora più ribrezzo e ancora più paura.

-Sbaglio o ti ho fatto una domanda?- ripeté lui. Il suo tono non era irritato, ma gentile.

Respirai a fondo. –Mi chiamo Claire- perché dirgli la verità?

Rise. –Non dirmi bugie.

Trasalii. Come fa a saperlo?

Continuò. –So che questo non è il tuo vero nome. Diciamo che ho un sesto senso sulle verità e le bugie delle persone. Ti prego, dimmi il tuo nome.

Perfetto, riesce a capire se una persona mente o meno. Come Maggie del clan irlandese. Questo si che mi è d’aiuto! –Renesmee.

-Renesmee… particolare. Io mi chiamo Drew. Ora dimmi mia cara Renesmee, cosa ci fai qui tutta sola sulla spiaggia a quest’ora della notte?- ancora con quel tono gentile.

-E tu?- Bene Nessie, perdi tempo, brava…

Sorrise e si volse a guardare il mare. –Osservo il mare e penso… la sai una cosa Renesmee? È stranamente rilassante e affascinante guardare il vento che crea le onde, osservare la luna che riflette la sua dolce luce sulla superficie cristallina... a volte mi perdo nel guardare questo paesaggio meraviglioso e cos’ mi ritrovo a camminare per la spiaggia per ore…

Fantastico! Mi trovo di fronte ad un vampiro che appena divorato una mia compagna di scuola che si diverte a fare il poeta e il filosofo!

Poi mi guardò di nuovo. –Ma non hai risposto alla mia domanda: che ci fai qui?

Attesi un attimo prima di rispondere. –Stavo cercando la mia amica Amanda. Alta, mora capelli mossi. Per caso l’hai vista?

Ma che dici Nessie? Come ti salta in mente di dire una cosa del genere? Stranamente quei pensieri in me non scatenarono l’ondata di paura che avrei dovuto provare. Ero calma, rilassata, non più spaventata. La mia voglia d’agire di stava facendo sentire, sopprimendo la mia paura. E poi il suo monologo sulla bellezza del mare aveva evaporato la mia paura. E poi, tra l’altro, non posso neanche mentirgli!

Drew inarcò le sopracciglia, scrutandomi ancora più a fondo. –No. Non ho visto nessuno passare di qui a parte te. Ma perché la stai cercando?

Giocai d’astuzia. –Al ballo della mia scuola non la trovano, e così la stanno cercando tutti- anche se solo in parte, era sempre la verità.

Annuì, continuando a scrutarmi. Poi parlò ma il suo tono di voce tradì il fatto che era sospettoso. –Sei umana Renesmee?

Attenta alla tua risposta Nessie: non fargli sapere che sei per metà come lui, è meglio di no. –Si, in parte. Non hai visto che sono vestita da vampira?- e feci un giro su me stessa, rivolgendomi verso di lui con i denti scoperti e con le braccia allargate per mettergli paura.

Drew rise e applaudì. Sospirai di sollievo. Ottimo trucco Nessie.

-Non male come vampira,- si avvicinò di un passo –ma non molto realistica.

-Cioè?

Altro passo verso di me. –Diciamo che i vampiri sono diversi…

Avanzava ancora. –E tu che ne sai?- chiesi.

Sorrise. –Più di quello che ne sai tu. Osserva…- e fece l’ultimo passo verso di me.

Ormai eravamo distanti solo per pochi centimetri. Continuava a fissarmi negli occhi e a sorridere. Io ero paralizzata: la paura era tornata ad invadermi e mi impediva di pensare lucidamente. Poi, Drew avvicinò il suo viso al mio, come se volesse baciarmi, e io non capii quel gesto. Ma fu più chiaro quando invece spostò il viso di lato e avvicinò le labbra al mio collo: voleva mordermi.

Allora il mio istinto di sopravvivenza si fece sentire: gli morsi un orecchio, diedi un forte calcio sul suo stomaco, e saltai verso l’alto, colpendo con i piedi la sua schiena e atterrando alle sue spalle in posizione d’attacco. Quelle lezioni di difesa con papà sono servite alla fine…

Si voltò rapidissimo, guardandomi furioso leggermente piegato in due: i colpi che gli avevo dato non erano molto forti (sempre per il fatto che ero vampira solo per metà…), ma la combinazione colpi-morso unita anche al fattore sorpresa dovevano avergli fatto abbastanza male. Papà e zio Jasper mi dicevano sempre di sfruttare l’astuzia, visto che la mia forza e la mia agilità erano mediocri.

-A quanto pare ne so abbastanza sui vampiri. No?- gli chiesi, sopprimendo per l’ennesima volta la mia paura.

Mi fissò e tornò in posizione eretta ricomponendosi. –Sei umana?

-Te l’ho già detto, in parte.

-E hai detto anche la verità! E allora cosa sei? Una mezza vampira?

Non risposi.

Drew sorrise. –Chi tace acconsente. Che strano non avevo mai incontrato una razza così strana. Ma adesso perché cerchi quella ragazza? Volevi mangiarla tu? Spiacente sei arrivata in ritardo.

Ringhiai. –Io non sono un’assassina!

Rise. –Siamo tutti degli assassini, mia piccola Renesmee. Non lo sai che le parole possono uccidere? E comunque noi siamo vampiri, è nella nostra natura uccidere per nutrirci.

-Non necessariamente gli umani!

-E che cosa allora, gli animali? Non essere ridicola Renesmee. Noi vampiri esistiamo per quello. Solo i più forti sopravvivono, e siamo noi. È come la selezione naturale di Darwin. Non trovi?

Ringhiai ancora più forte. –Dov’è Amanda?

Sorrise. –Perché la stai cercando? In fin dei conti non è neanche una tua amica, l’ho capito sai. Amanda non è una ragazza che ha un carattere molto facile da sopportare. Me ne sono accorto quando l’ho incontrata la prima volta. Ero nei pressi di Forks, sai ero assetato e avevo deciso di cacciare in quella cittadina.

La pista che aveva fiutato zia Rose…

Drew continuò. –Di solito caccio delle ragazze, è più facile affascinarle… comunque stavo andando verso la scuola superiore, quando l’ho vista in mezzo alla strada, con la macchina in panne. Stava urlando ad un telefonino, infuriata perché la sua auto non partiva più e perché avrebbe fatto tardi per parlare con l’organizzatore del buffet del ballo. Mi è sembrata una ragazza curiosa, così mi sono avvicinata a lei chiedendole se aveva bisogno d’aiuto. Naturalmente la sua prima reazione fu quella di rimanere abbagliata dalla mia folgorante bellezza, ma poi accettò volentieri il mio aiuto. Che strana ragazza: voleva essere lei il capo di ogni cosa! La segui giù fino a LaPush e accettai anche di farle da accompagnatore al ballo: volevo vedere il risultato della sua preparazione. Poi, quando avevo anche ballato con lei, la portai nello spogliatoio con la scopo di voler passare un po’ di tempo da solo con lei. Povera piccola, ci ha creduto subito. Ma d’altronde, sono un tipo magnetico… aveva un buon sapore il suo sangue, dolce ma anche pungente… forse ti sarebbe piaciuto Renesmee…

Ero furiosa, le sue parole mi facevano ribrezzo. –DOV’ È AMANDA?- urlai.

Alzò le spalle. –Che vuoi che me ne importi? In fin dei conti il suo corpo era solo l’involucro del suo sangue.

Ringhiai ancora. –Sei un mostro.

-Sono un vampiro. Senti Renesmee, ti faccio la proposta di diventare una mia alleata. Mi piace la tua determinazione.

-Non pensarci neanche, non diventerò mai una tua alleata.

Lo sguardo si indurì. –Bene. E visto che nelle tue parole vedo la verità, allora non mi rimane altro che ucciderti- e scattò verso di me.

Riuscii a schivarlo per un soffio, spostandomi di lato, ma mi ferì comunque al fianco. Non persi tempo a controllare la ferita, e scattai in avanti attaccandolo prima davanti e poi, passandogli sotto, di nuovo sulle spalle. Continuammo così per un po’, ma sapevo benissimo di non poter resistere per molto: lui era il doppio più forte e più agile, e io cominciavo anche a stancarmi.

Ed infatti, mentre mi spostai verso il basso, non mi accorsi del suo calcio in faccia, che mi scaraventò verso la roccia dietro la quale mi ero nascosta prima. Fu una bella botta ed infatti impiegai un po’ per riprendere i sensi. Quando aprii gli occhi, mi trovai il piede di Drew sul petto e il suo volto sorridente che mi fissava.

-Mi dispiace che sia finita… così presto. Volevo divertirmi ancora un po’ con te Renesmee.

Sto per morire. Spinse più forte il suo piede, si avvicinò al mio volto e io chiusi gli occhi. Passò un istante: aspettavo il forte dolore al petto e il bruciore del suo morso. E invece non arrivò.

Sentii un forte rumore, e poi che il peso del suo piede su di me era cessato. Aprii gli occhi: Drew era a dieci metri da me, tramortito per terra. Poco più distante, c’era un enorme lupo color grigio pallido che gli ringhiava contro, minaccioso.

Leah!

 

Non avevo mai visto un licantropo affrontare un vampiro. Neanche per scherzo o per allenamento, visto che la mia famiglia e il branco non andavano proprio d’amore e d’accordo. Quindi rimasi immobile, accasciata vicino la roccia, affascinata dallo scontro a cui stavo assistendo.

Drew e Leah si affrontavano senza esclusioni di colpi: Leah era molto più forte di quello che pensavo, ma Drew, come avevo sperimentato, era molto più furbo, e inoltre riusciva ad evitare tutte le finte di Leah grazie al suo senso in più. Non c’era un vero vantaggio da parte di qualcuno dei due, a volte c’era chi aveva la meglio sull’altro, ma solo per poco tempo. Nonostante questo, il corpo di Leah era pieno di graffi sanguinanti, e Drew aveva perso alcuni lembi di pelle dalle braccia o dai fianchi. Nel frattempo, cercai di rialzarmi in piedi, senza staccare gli occhi dal combattimento. Appena fui in piedi la testa mi girò, e tenendomela con un mano, notai che la botta di prima mi aveva fatto perdere un po’ di sangue. E notai anche che la ferita al mio fianco era sporca di sangue incrostato, e che forse mi ero anche incrinata qualche costola. Brava Nessie! Complimenti! Ma nonostante questo hai fatto del tuo meglio, sono fiera di te! Da quei pensieri, mi riscosse solo un ululato lanciante.

Mi voltai di scatto verso i due combattenti: Leah era finita a terra, contro un’altra roccia, perdendo i sensi; Drew le era vicino, in piedi un po’ goffo per via delle ferite, che la guardava furioso e sorridente. La paura mi attanagliò. No, NO NO! Drew stava per ucciderla, preparandosi al colpo finale. A quel punto scattai, e mi avvinghiai contro il vampiro, allontanandolo da Leah. Ma essendo lui più forte, mi scaraventò contro la stessa roccia di Leah, atterrando vicino a Leah e colpendo di nuovo la testa. Guardai negli occhi Drew, che mi fissava con un sorriso trionfante.

-Addio mia cara Renesmee- e si preparò ad attaccarmi per l’ultima volta.

È la fine. Ma non chiusi gli occhi, volevo vedere in faccia la morte.

Poi tutto accadde all’improvviso: sentii molti ringhi furiosi e il mio nome urlato disperatamente, vidi Drew scaraventato dietro di me da molte figure in movimento e altre figure correre verso di me e Leah ad una velocità soprannaturale. Poi vidi il volto angosciato di mia madre che mi parlava. Anzi mi urlava.

-Renesmee! Renesmee rispondimi di prego!

-Mamma…- mormorai e le saltai al collo, piangendo sollevata –Mamma mi dispiace. Sono stata una stupida e…

-Shh- mi rassicurò lei, accarezzandomi la testa –È tutto a posto ora. Tutto ok. Sei stata molto coraggiosa.

Mi lasciai rassicurare da quelle parole, mentre intorno a me sentii le voci sollevate delle zie e della nonna, e vidi anche Seth e Sam che si stavano occupando di Leah.

Un urlo lanciante mi fece spaventare. Bella se ne accorse.

-Calma, Renesmee calma- mi disse dolcemente in un orecchio –Edward, Jacob e gli altri si stanno occupando del vampiro.

Sussultai.

Finii di piangere e mi calmai dopo aver sentito l’ultimo grido di Drew e aver odorato la puzza di bruciato. Sempre accoccolata contro il petto di mia madre, sentii la voce di mio padre e la sua mano che mi accarezzava dolcemente la testa.

-Nessie, tutto bene?- mi chiese.

-Si- la mia voce era un sussurro.

-È un po’ scossa- gli disse Bella –Ma d’altronde è naturale che lo sia.

Edward rise. –Non immaginavo che fossi così coraggiosa e pazza da fare una cosa del genere da sola. Forse hai ereditato la vena di pazzia di tua madre.

-Ehi!- gli rispose lei con sorriso.

Risi anch’io, ormai calma e tranquilla.

Mi staccai dall’abbraccio di mia madre: davanti a me vidi tutta la mia famiglia, che mi sorrideva sollevata, e cinque lupi giganti che mi fissavano, di cui uno rossiccio mi leccò una guancia.

-Dov’è Leah?- chiesi

-Sam e Seth l’hanno portata a casa- mi rispose Carlisle –Non si è fatta niente, solo alcune ferite superficiali e una bella botta in testa.

Annui.

-Tu piuttosto sei ferita?- mi chiese zia Rosalie.

-Si: alla testa ho preso una bella botta, e mi sono ferita anche ad un fianco.

-Forse è meglio se ti porto all’ospedale…- disse il nonno.

-No, non adesso- risposi.

Intervenne mia nonna dalla mia parte. –Adesso Nessie è un po’ scossa. Meglio che riposi per un po’. Domani vedremo se sarà il caso di portarla in ospedale.

Un applauso a mia nonna!

-Va bene. Allora ci vediamo domani Nessie- mi disse il nonno.

Gli zii e i nonni corsero verso la foresta, mentre i lupi andarono verso LaPush, dopo che Jacob mi ebbe salutato con un’altra leccata. Eravamo rimasti solo io e i miei genitori.

-Dai Renesmee, andiamo a casa- e mia madre si prestò ad iniziare a correre insieme a mio padre.

-Aspettate!- dissi –Papà, non è che potresti…

Edward capì: mi prese in spalla e iniziò a correre, seguito da mia madre.

Quando ero più piccola, papà mi portava sempre in braccio mentre correva e a me piaceva molto. Crescendo, ho iniziato a correre da sola, ma sempre insieme a mio padre, cercando anche di batterlo in velocità (cosa impossibile!). Ma il quel momento ero troppo sconvolta e stanca per avere abbastanza energia per correre da sola. Così, mi lasciai trasportare dalla dolce e veloce corsa di mio padre, chiudendo piano piano gli occhi e abbandonandomi alla mia stanchezza.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
e insomma è finito tutto bene! quando mi ci metto so essere buona....=D
beh, come avete potuto notare la faccenda del vampiro si è conclusa, quindi anche il ciclo.
non vi spaventate, ho deciso di dividere questa ff in cicli così è più facile per me ricordarmi a che punto sono arrivata...
quindi posso ufficialmente dire:

1° ciclo "Inzio nella nuova scuola": [concluso]
2° ciclo "Vampiro ad Halloween": [concluso]
3° ciclo "???????": [prossimamente]

non vi anticipo niente, ma vi dico solo che nel prossimo ciclo un licantropo di nostra conoscenza avrà l'imprinting.....XD

ciao ciao vi prometto che posterò il prima possibile!!!!

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Capitolo 12
*** 11. Impriting ***


ma ciao!!!
uao!!! 14 recensioni....me stupida O_O e felice XD....

Balenotta : brava, la prima a commettare...XDXD e comunque, per quanto riguarda Jake che lecca la guancia a Nessie, si sarà certamente dato una regolata, visto che come hai detto tu, le avrebbe lavato la faccia...XDXDXDXD
Finleyna 4 Ever : XDXDXD ha preso il lato peggiore (o migliore? XD) di Bella....continua a recensire!! ^_^
Ashlein : a quanto pare sei rimasta molto toccata dalla morte di Amanda.....XDXDXD comunque spero che questo nuovo ciclo non ti deluda....=D
Maka_Envy : un po' d'azione non guasta mai!!! continua a recensire!!! ^_^
MimiMiaotwilight4e : eh già, povera Amanda.... ma ora iniziano un nuovo ciclo, che spero di piaccia...^_^
Sammy Cullen : davvero Drew t'interessava!?! XDXDXDXD e comunque mi dispiace, ma non hai indovinato: non sarà Seth ad avere l'impriting....
Tay_ : spero che il "prossimamente" sia arrivato senza farti aspettare tanto....^_^
candy948 : finalmente saprai chi avrà l'impriting.... spero che continuerai a recensire..^_^
Razorbladekisses : spero che questo nuovo ciclo ti piaccia....^_^
Sabry_Cullen : addirittura un infarto??? XDXDXD ora stai bene, vero?? XDXD
Bex Vampire : spero di non averci messo troppo anche per questo.....=P
Yellow_B : ringrazio di cuore sia te che tua sorella....spero che anche questo nuovo ciclo vi piaccia e che continuerete a recensire....^_^
ilesnape : all'inizio ho davvero pensato di fare una strage....ma poi dopo cosa avrei scritto??? XDXDXD
Lale loves vampires : spero di non deluderti con questo capitolo....^_^

Bene bene bene..... già al nuovo ciclo??? Caspita, siamo andati avanti! XDXDXD
Dico ufficialmente  3° ciclo "Impriting sbagliato": [iniziato]

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11. Impriting

Era passato un mese e del corpo di Amanda ancora nessuna traccia. La mia famiglia e il branco avevano ispezionato tutta la zona vicino alla mia scuola e anche LaPush, ma non avevano trovato niente. E anche quando mio padre aveva letto nei pensieri di Drew, aveva visto solo il corpo di Amanda nello spogliatoio, dove però non c’era. Questo significava che qualcuno lo aveva spostato, ma chi?

La polizia aveva archiviato il caso dopo due settimane di indagini andate a vuoto. Al funerale andammo tutti della scuola. Mi vennero le lacrime agli occhi vedendo i genitori di Amanda così sconvolti e distrutti per la morte della figlia, divenuta il pasto di un lurido vampiro assetato di sangue. Per un secondo mi feci schifo per quello che in parte ero…

La scuola portò il lutto per una settimana, poi le lezioni ripresero la solita routine. Nessuno parlò più della festa di Halloween, e probabilmente il prossimo anno nessuno avrebbe mai più organizzato un ballo per Halloween.

A parte ciò, l’incontro con Drew mi era stato in qualche modo d’aiuto:ora sapevo come comportarmi se andavo contro un altro vampiro. Zio Jasper era stato particolarmente contento di come lo avevo affrontato e si era offerto di farmi da insegnante per delle lezioni di difesa e di attacco più approfondite rispetto a quelle che facevo con papà.

Dopo lo scontro, pensavo che i rapporti con Leah si fossero “ammorbiditi”, visto che le avevo salvato la vita. E invece era accaduto l’esatto opposto: mi guardava con ancora più disprezzo proprio perché le “avevo rubato la scena” e non poteva prendersi il merito dell’esito dello scontro. Jacob le aveva detto che invece doveva ringraziarmi, ma poi gli avevo detto di lasciar perdere: ormai avevo perso le speranze di avere un buon rapporto con Leah.

A parte questo, la mia vita aveva ripreso il suo solito ciclo: scuola, lezioni, pranzo con amici, scontro con Aisha. E anche pomeriggi con Jacob, shopping con zia Alice, corse con i licantropi, scontri amichevoli con vampiri, bevute di sangue animale.

E quel giorno, dopo scuola, io e Claire saremmo andate insieme a Jacob, Quil e anche Embry a pranzo da Emily e Sam, che ci avevano invitato insieme al resto del branco per festeggiare il loro 12° anniversario di matrimonio. Pensavamo che volessero festeggiarlo da soli, e invece avevano invitato tutto il branco in un pranzo sulla spiaggia.

Così all’uscita di scuola, salutai Alex e Sarah e raggiunsi insieme a Claire la macchina di Jacob, dove c’erano anche Quil e Embry. Io e Claire salutammo rispettivamente Jacob e Quil con un bacio, mentre Embry alzava gli occhi al cielo.

-Quando voi quattro piccioncini avete finito, possiamo andare da Sam? Sto morendo di fame!

Quil si staccò da Claire, ma senza smetterla di fissarla negli occhi. –Chiudi il becco Embry- e riprese a baciare Claire.

-Sul serio ragazzi: faremo tardi. E ho davvero fame!

Jacob smise di baciarmi e io mi appoggiai al suo petto. –Non è che per caso sei geloso?- chiese Jake divertito, mentre mi accarezzava i capelli.

Embry scoppiò a ridere. –Io geloso? Ma per favore! E poi di chi dovrei essere geloso?

-Beh, di me e di Jacob. E anche di Sam, Jared e Paul, visto che nel branco siamo gli unici ad avere avuto l’impriting- disse Quil –Secondo me sei geloso perché non hai ancora trovato la tua anima gemella.

-E forse neanche la troverà: chi vuoi che se lo prenda con il carattere che si ritrova!- e Jacob iniziò a ridere, seguito da Quil.

Embry ebbe un fremito, incrociò le braccia e si limitò a guardarli con odio: probabilmente se non ci fossimo trovati in un parcheggio pubblico colmo di persone, si sarebbe trasformato e li avrebbe attaccati seduta stante. Ma comunque, notai che ci era rimasto male.

-Smettetela voi due!- dissi a Jake e a Quil, e poi andai ad abbracciare Embry –Non starli a sentire. Arriverà anche il tuo momento di avere l’impriting. Devi solo avere pazienza.

Embry ricambiò l’abbraccio. –Grazie Nessie. Sei molto gentile. Mi chiedo come tu possa stare con uno come Jacob.

-A volte me lo chiedo anch’io!

-Ehi!- mi disse Jacob e poi scoppiammo tutti a ridere.

-Bene!- disse Claire –Penso proprio che sia ora di andare. Embry non è l’unico che inizia ad aver fame!

Io e Jacob salimmo davanti, e Quil e Claire dietro. Embry stava per salire sulla macchina, quando lanciando una rapida occhiata al parcheggio, rimase immobile fisso su un punto.

-Embry! Ti vuoi muovere! Non avevi fame?- urlò Quil dall’interno della macchina.

Ma Embry non si mosse.

Mi affacciai al finestrino. –Embry! Si può sapere cosa…- le parole mi rimasero in bocca: l’espressione di Embry era uguale a quella di un cieco che vede per la prima volta la luce.

Sorrisi. –Parlando di impriting…

Immediatamente Jacob, Quil e Claire si affacciarono ai finestrini.

-Chi è? Chi è?- chiese Claire, seguendo il punto che Embry fissava.

Lo guardai anch’io e per poco non mi venne un colpo: Embry fissava il gruppo di Aisha e delle sue ochette. No, no, no, NO! No, Aisha no!

-Chi è Embry? Quella alta al centro?- chiese Quil riferendosi proprio ad Aisha.

-No… non lei… -disse Embry continuando a fissare il gruppetto.

Sospirai di sollievo: almeno non era Aisha. Ma allora quale ochetta è?

Embry continuò. -È quella a sinistra… quella mora con i jeans e la maglietta rosa.

Guardai il gruppetto e rimasi scioccata. –Ashley!?!

Embry sorrise. –Ashley… Ashley… bel nome…

Quil fece un urlo di gioia. Jacob gli diede un pacca amichevole sulla spalla. –Complimenti Embry!

-Calma, calma!- disse Claire –Prima devi conquistarla.

-E che ci vuole? Vado subito  a chiederle il numero… - e fece per andarsene.

-Aspetta!- e lo afferrai per un braccio –Adesso non mi sembra il caso: Sam, Emily e gli altri ci stanno aspettando. E poi guarda, sta tornando a casa!

E infatti, Ashley insieme ad altre due si stavano allontanando dalla scuola, parlando tra di loro.

-Si, forse hai ragione. Insomma, ho aspettato per tanto, un altro po’ non mi cambia niente- e salì in macchina.

Sospirai di sollievo. Puoi rallentare quanto ti pare, tanto prima o poi si conosceranno e finiranno insieme. Cacciai in un angolo quella consapevolezza, e mi rilassai sul sedile dell’auto.

 

Per tutto il pranzo, Embry non fece altro che parlare dell’impriting e di Ashley, di quanto fosse bella e di come si sentiva. Tutti erano contenti per lui, e lo ascoltavano felicemente.

Tutti tranne io. Non mi piaceva per niente che Ashley diventasse una ragazza-lupo. Non la conoscevo, ma una cosa la sapevo: faceva parte del gruppetto di Aisha. E questo diceva tutto: se la tirava, era una smorfiosa, si credeva superiore e si divertiva ad umiliare gli altri. Com’era possibile che una così abbia avuto l’impriting con Embry? Non riuscivo a capacitarmene.

Inoltre, l’unica che sembrava essere preoccupata di Ashley ero io: Jacob mi disse, mentre mi riaccompagnava a casa, che per lui era indifferente la persona, contava solo che Embry avesse avuto l’impriting. E perfino i miei genitori, una volta mostrato l’accaduto, mi dissero la stessa cosa.

Così mi ritrovai il giorno dopo a scuola, che fissavo insistentemente Ashley. Sarah, a pranzo, se ne accorse.

-Si può sapere cosa ti prende? È tutto il giorno che fissi Aisha!

-Non fisso lei, ma Ashley.

-E perché Ashley?- chiese Alex con disinteresse.

Distolsi lo sguardo. –Storia lunga, lasciate perdere.

Entrambe alzarono lo spalle e tornarono a mangiare. Io mi misi a disegnare, per cercare di non pensarci, ma ebbi scarsi risultati: disegnai un ritratto perfetto di Ashley. Lo strappai in mille pezzi.

Durante il resto delle lezioni, cercai di concentrarmi sugli argomenti, ma gli già avevo affrontati con il nonno tempo prima.

Così mi misi a pensare a come Ashley l’avrebbe presa una volta saputo dei licantropi e dei vampiri: avrebbe avuto paura o ne sarebbe rimasta affascinata? Ma la cosa che proprio non riuscivo ad immaginarmi era Ashley in mezzo alle ragazze-lupo: noi tutte andavamo d’accordo ed eravamo molto amiche, ma come sarebbe stato il rapporto tra me e Ashley? Nemiche a scuola, amiche fuori? La cosa non aveva senso. Lo sapevo già come sarebbe andata a finire: io e Ashley ci saremmo subito odiate, e di conseguenza anche Jacob ed Embry avrebbero preso le nostre rispettive parti, per poi far si che anche il branco si dividesse in due blocchi, come già era successo alla mia nascita. Si sarebbe scatenato un litigio, e l’armonia del branco si sarebbe rotta. Tutto per colpa di Ashley. O mia?

La campanella di fine giornata mi riscosse dai miei pensieri. Scattai in piedi e uscii subito dalla scuola, salutai Alex e Sarah e andai da Jacob che, con mia grande sorpresa, era insieme ad Embry, anche lui in moto. Guardava fisso Ashley e la mia irritazione crebbe, ma cercai di nasconderla.

Salutai Jacob con un bacio. –Ciao ragazzi! Che ci fai qui Embry? Che domanda cretina!

-Deve fare la prima mossa con Ashley- mi disse Jacob.

-Ma non si separa mai dalle sue amiche. Non posso andare lì e chiederle il numero davanti a tutte!

-Ma che t’importa!- disse Jacob –Vai là e le chiedi con cortesia se ti da il numero.

-Si certo! Per poi beccarmi le risatine e le battutine delle sue amiche- scosse la testa. Poi mi rivolse una sguardo speranzoso e un sorrisetto –Nessie, me lo faresti un favore?

Il livello di irritazione superò i limiti. –No Embry! Non andrò a chiedere il numero al posto tuo!

-Ti prego Nessie, ti prego.

Incrociai le braccia. –No! Odio la persona con cui hai avuto l’impriting, e ora dovrei anche aiutarti a conquistarla? Scordatelo!

Jacob mi cinse i fianchi e mi disse in un orecchio: -Lo so che Ashley non ti piace, ma pensa ad Embry: quello che conta è la sua felicità.

Me lo hai già detto ieri! Ma stavolta notai una cosa: lo sguardo speranzoso e il sorriso smagliante di Embry mi stavano ancora pregando. La mia irritazione svanì e iniziò a farsi sentire il mio senso di colpa. Jacob aveva ragione: l’unica cosa importante era la felicità di Embry. Aveva aspettato tanto per trovare l’impriting, e ora aveva finalmente avuto ciò che voleva. Il mio odio per Ashley passava in secondo piano: in un modo o nell’altro, avrei trovato una soluzione con lei.

-Ok ok!- sospirai –Le andrò a chiedere il numero!

Embry esultò si gioia –Grazie Nessie! Ti devo un favore.

-Un enorme favore!- precisai.

 

Tutte le ochette si trovavano intorno alla macchina di Aisha, una decappottabile nera simile a quella di mia zia Rose, ma di qualità decisamente minore.

Presi un bel respiro e mi fermai davanti al gruppeto. Ricordati che lo fai per Embry.

Aisha, seduta in macchina, si accorse di me: mi squadrò dalla testa aia piedi e poi mi fece quel suo sorriso odioso.

-Mi dispiace Nessie: questo spazio è privato e l’ingresso è vietato ai mostri.

-E allora tu che ci fai lì?- stava per ribbattere, ma le feci segno di zittirsi –Senti Aisha, non sono qui per litigare con te. Volevo solo fare una domanda a Ashley.

Lei sgranò gli occhi. –A me?

Sospirai. –Si. Mi puoi dare il tuo numero?

Il suo sguardo si fece sospettoso. –Cos’hai in mente? Vuoi farmi degli scherzi telefonici?

-Primo, sono cose da bambini e io non lo sono; secondo, se proprio dovrei farteli, non verrei certamente a chiederti il numero; e terzo, il tuo numero non serve a me ma a Embry.

Ashley sgranò di nuovo gli occhi. –Embry!?!

-Si, quello laggiù vicino a Jacob- e gli indicai entrambi.

Gli lanciò una rapida occhiata e poi tornò a me. –Lui vuole il mio numero? Sei sicura?

-Non è che vuole il MIO numero?- si intromise Aisha.

-Ne sono certa Aisha: ha chiesto il numero di Ashley, non di una pazza isterica.

Aisha mi fulminò. Stava per rispondermi, ma Ashley fu più veloce, dandomi un foglio con scritto sopra due numeri.

-Il primo è quello di casa, il secondo quello del cellulare.

Presi il foglio e lo piegai in due. –Grazie. Ciao- e feci per andarmene.

-Ehi Nessie aspetta!- e Ashley mi bloccò per un braccio –Ma a cosa gli serve il mio numero?

-Secondo te? Vuole chiederti di uscire, è ovvio!

Sorrise. –E allora perché non è venuto a parlarmi di persona?

-Diciamo che non gli ho parlato moto bene di Aisha, e quindi non voleva fare la figura del cretino per poi sentirsi le sue risatine e battutine alle spalle- le dissi la verità.

-Già, hai ragione…- mi disse sottovoce per non farlo sentire ad Aisha.

Rimasi sbigottita. Avevo ragione IO!?!

-Beh, adesso vai a darglielo!- disse impaziente, ma entusiasta.

Feci un cenno di assenso e me ne tornai da Jacob e Embry.

-Ecco qui- e porsi ad Embry il foglio –numero di casa e del cellulare.

Prese il foglio e sorrise. –Grazie Nessie. Non so come fare a sdebitarmi con te.

-Non ti preoccupare, qualcosa mi verrà in mente.

Rise.

-Beh, vogliamo andare adesso?- disse Jacob, mettendo in moto.

-Certo!- rispose Embry, mentre anche lui avviava il motore e io salivo sulla moto dietro a Jake.

Notai che finché non ci lasciammo la scuola alle spalle, Embry e Ashley continuavano a fissarsi intensamente negli occhi.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

e allora???? che ne dite dell'impriting di Embry???? di tante ragazze della scuola, lui proprio un'ochetta ha scelto.....XD
e ora cosa succederà??? cosa farà la nostra Nessie??? come si comporterà con Ashley??
lo scoprirete alla prossima puntata!!!

ciao ciao!

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Capitolo 13
*** 12. Giudicando ***


zaoooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!
mi sa che questa volta vi ho fatto aspettare un po' di più.....^__^''''''
ma sapete, mi trovo alla fine del quadrimestre e conciliare compiti con interessi è sempre più difficile....
comunque, eccoci qua e iniziamo subito con i ringraziamenti


Balenotta : wee la prima!! complimenti...=D sono comntenta che la scelta dell'impriting ti sia piaciuta =P fammi sapere che ne pensi del seguito!!
Maka_Envy : Ashley brava ragazza????? mmmmm..... gudica tu! XD
NikiPotter : se la meyer avesse continuato con la storia di nessie, più che banale sarebbe stata esagerata!!! e comunque, l'avrei citata per plagio!! XDXDXD
Finleyna 4 Ever : aisha tra le ragazze-lupo proprio mai e poi mai!!! te lo immagini?? O_O
Bex Vampire : spero di non averti fatto aspettare molto....anche se probabilmente è così! ^__^'''
MimiMiaotwilight4e : XDXDXDXD addiruttura un colpo!!! fammi sapere che ne pensi di ashley dopo questo nuovo capitolo!! ^_^
cullen isabella : ti ringrazio molto dei tuoi complimenti e sono contenta che la ff ti piaccia...^_^ per quanto riguarda la lunghezza, io già penso ai prossimi capitoli che scriverò, e su quello mi baso per la lunghezza.
alerana92 : tu la vedi così??? mmmm.....=D nessuna anticipazione!
Lilyna_93  :  ti ringrazio molto per i complimenti e per aver aggiunto la mia storia tra i preferiti....^_^ effettivamente la vera storia parte dal secondo capitolo...il primo era più che altro un'introduzione per far capire meglio il punto di vista di nessie.
pazzerella_92 : ashley recuperabile??? vedremo.....XDXD
Yellow_B : spero che questo capitolo vi piaccia e che continuerete a recensire....^_^
maryku : ti ringrazio molto per i complimenti e sono contenta che la storia ti piaccia....^_^ per quanto riguarda leah, a me è sempre stata antipatica, e quindi l'ho resa antipatica! =P e seth....ci penserò se farlo comparire o meno!
Tay_ : e un bel colpo di scena ci voleva proprio! XD
Sabry_Cullen : spero che il prossimo capitolo non ti deluda!!! =D
giogio16 : XDXDXD mi dispiace di averti tradito!! e comunque, ho fatto embry perchè seth non ce lo vedevo con ashley....non so poi se farlo comparire nei prossimi cicli....
Dubhe27 : sono contenta che ti sia piaciuta....e, caspita, un applauso perchè lai letta tutta in un botto!
Lale loves vampires : sinceramente non lo so se si può morire per lo shock....al massimo si resta paralizzati...O_O
Ashlein
: XDXDXD povera leah!!! makkè!!! magari muore quella!! non la sopporto proprio!!! si è notato? XD

e ringrazio anche tutti quelli che mi leggono e le 125 persone che mi hanno aggiunto tra i preferiti

finiti i ringraziamenti, ecco a voi il nuovo capitolo!!!



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12. Giudicando

Ero seduta sul tavolo della cucina, che aspettavo che l’acqua bollisse: non riuscivo a dormire e mi stavo preparando una camomilla. A casa non c’era nessuno: probabilmente i miei genitori erano a casa dei miei nonni e zii, e visto che mi trovavo sotto lo scudo di mia madre, mio padre non riusciva neanche a sentire i miei pensieri.

Stavo pensando a questo pomeriggio: Embry e Ashley erano usciti insieme e probabilmente ora lei stava dormendo consapevole che il suo neo-ragazzo era un licantropo che combatteva contro i vampiri. L’indomani io e Claire saremmo andate a conoscerla e non ero per niente tranquilla. Così come non ero tranquilla neanche il pomeriggio precedente, quando Embry aveva chiamato Ashley subito dopo che le avevo chiesto il numero: le aveva parlato per un po’ e poi le aveva chiesto di uscire il giorno dopo, cioè oggi.

Mi presi la testa con entrambi le mani, appoggiandomi al tavolo: come sarebbe andata domani? Claire era entusiasta di conoscerla, e mi aveva anche rassicurato dicendomi che forse non era come me l’aspettavo. “Non si giudica un libro dalla copertina”. Oltre alla psicologia, ora Claire si da anche alla filosofia!

Sentii la porta aprirsi, e poi la luce che si accendeva.

-O mio Dio Nessie, mi hai quasi prendere un colpo!- disse Rosalie entrando in cucina –Ma non dovresti essere a letto tesoro? Non ti fa bene non dormire, lo sai.

Perfetto! Ci mancavano solo le attenzioni super odiose e super pressanti di mia zia! –Non riuscivo a dormire. Mi stavo preparando una camomilla- e feci per prendere il bollitore con l’acqua ormai bollente.

-Lascia stare. Ci penso io, piccola.

Sospirai e rimasi seduta, mentre la zia mi preparava la camomilla.

Mi mise una tazza fumante davanti al viso. –Ecco qui. Bevi.

Presi la tazza, soffiai per togliere un po’ di calore e bevvi: buona.

-Scusa zia, ma che ci sei venuta a fare qui?

-A tua madre serviva una cosa, e visto che si trovava comodamente sdraiata sul divano tra le braccia di tuo padre, non le andava di alzarsi.

-O forse era papà che non voleva che mamma si alzasse- commentai.

-Forse.

Sospirai e bevvi un altro sorso: ormai ero abituata a queste, come dire, “smancerie” dei miei, ma non mi davano fastidio, anzi li trovavo molto dolci.

-E tu perché non riesci a dormire?

-Niente- non mi andava di parlarne.

-Per caso centra l’impriting di Embry con quella ragazza che non ti piace?

Alzai gli occhi al cielo. –Ma in questa famiglia non si possono avere dei segreti?

Rosalie sorrise. –Beh, dovresti parlarne con Edward e Alice: lui legge nelle tua mente, e lei vede quello che lui legge.

Bevvi un altro sorso, irritata. Che bella squadra!

-Ma scusami tesoro,- riprese la zia –perché questa ragazza, questa Ashley, si chiama così giusto?- e io annuii –Perché non dovrebbe piacerti?

Sbottai. –Perché non dovrebbe piacermi!?! PERCHÈ  NON DOVREBBE PIACERMI!?! Te lo mostro subito!- e le toccai una guancia, mostrandole tutte le cattiverie di Aisha e delle sue ochette, sin dal giorno del liquido verde.

-Beh,- mi disse quando ebbi finito –ma questo riguarda solo Aisha.

-Cosa?

-Le cose che mi hai fatto vedere sono cose che ha fatto Aisha.

-Ma insieme alle sue ochette, tra le quali c’è anche Ashley.

-La mente di tutto però è sempre Aisha.

-E Ashley è una sua alleata!

-O una sua succube?

Scossi la testa. –Si è unita al suo gruppo. Fa parte del suo gruppo. È ovvio che condivida le sue idee.

-La conosci Nessie? Tu conosci Ashley, Nessie? Sai solo il suo nome, o sai anche com’è il suo carattere?

-Beh, ecco… no, non prorpio… ma non ho bisogno di conoscerla per sapere com’è il suo carattere: è un’ochetta di Aisha, e questo dice tutto!

-Avanti tesoro, lo sai meglio di me che non si giudica un libro dalla copertina!

Alzai gli occhi al cielo. Ma sempre lo stesso proverbio usate?

-E te ne darò una prova, anche se forse è un po’ cretina- e se ne andò, per poi riapparire con un enorme volume, che quando lo poggiò sul tavolo fece sobbalzare la tazza.

-Leggeresti mai un volume del genere?

-Non ne leggerei neanche uno che è la dodicesima parte di questo.

Quando ero piccola mi piaceva leggere, ma crescendo ne ho perso la voglia e l’interesse, ed ora odio farlo. Cosa strana, soprattutto con una madre che ha una collezione di libri pari a quella di una biblioteca pubblica.

-E invece io scommetto che leggerai tutto quello che c’è scritto in questo volume- e fece per andarsene –Prima di tornare a dormire, portalo a tua madre: era questo quello che gli serviva!- e se ne andò

Guardai l’enorme mattone che avevo davanti. Non ti leggerò mai! Cercai il titolo sul dorso e sulla copertina, ma c’erano soltanto dei ghirigori in rilievo. Sbuffai. Beh, lo aprirò solo per vedere il titolo. Aprii la grossa copertina, e sfogliai la prima pagina bianca. Rimasi meravigliata nel vedere una grande foto di due sposi, con una scritta elegante sotto come didascalia: “Album fotografico del matrimonio tra Edward Anthony Masen Cullen e Isabella Marie Swan”. Sorrisi, osservando la foto: mio padre era, naturalmente, tale e quale ad adesso, e con il completo nero assumeva un’aria solenne, nonché un aspetto assolutamente bellissimo; l’immagine di mia madre invece, mi fece uno strano effetto: non ero abituata a vederla quando era ancora un’umana, e sembrava piccola e fragile, con le quelle guance colorate di rosso, ma era ugualmente bellissima nel vestito bianco. Edward e Bella erano abbracciati e si guardavano intensamente negli occhi.

Sorrisi ancora e girai un’altra pagina, vedendo che c’erano altre foto ed altre didascalie. “Leggerai tutto quello che c’è scritto in questo volume”. Mia zia è perfida!

 

-Sei pronta?- mi chiese Claire con un sorriso.

-Diciamo di si- e mi incamminai con lei verso l’armadietto di Ashley, pronte a fare conoscenza della nuova ragazza-lupo.

L’esempio dell’album fotografico mi era stato in qualche modo d’aiuto, e adesso potevo anche essere… “felice” di conoscere Ashley. E infatti quella mattina l’avevo subito adocchiata nel parcheggio, anche se avevo notato qualcosa di strano: Aisha e tutte le ochette stavano discutendo animatamente con Ashley, che guardava furiosa Aisha. Strano!

Claire mi superò ed andò davanti Ashley sorridendole, mentre io le stavo dietro, cercando di sembrare più amichevole possibile.

-Ciao Ashley!- le disse porgendole cortesemente la mano –Io sono Claire, la ragazza di Quil.

Ashley la guardò, poi sorrise e le strinse la mano. –Ah si, Embry mi aveva parlato di te. Sono molto felice di conoscerti!

-Mentre noi già ci conosciamo,- dissi sorridendole –Bevenuta nelle ragazze-lupo.

La reazione di Ashley fu bizzarra: sgranò gli occhi e assunse un’espressione strana, come se fosse spaventata. Ma perché?

Claire se ne accorse, e cercò di sviare il discorso. –Oggi pomeriggio c’è una sottospecie di festa sulla spiaggia per darti il benvenuto. Devi assolutamente venerci!

Visto che Ashley continuava a fissarmi in quel modo, distolsi lo sguardo da lei e mi rivolsi a Claire. –A che ora c’è? Prima o dopo dovrei andare a caccia con i miei.

-Penso che sia alle 6.

-Allora uscita da scuola andrò subito. Almeno dopo posso godermi con tranquillità la festa.

Ashley non disse niente: ci guardava ancora più terrorizzata. Poi si rivolse a Claire. –Posso dirti una cosa in privato?

Claire rimase spiazzata. – C-Certo!- e Ashley la trascinò dall’altro lato del corridoio, inconsapevole che io continuavo a sentirle.

-Ma ci sarà anche Nessie?- chiese Ashley agitata.

-Certo! Ha avuto l’impriting con Jacob, lo sai no?- le rispose Claire, anche lei sorpresa per quella sua reazione.

-Si si, lo so ma… non è pericoloso?

-Cosa? Cosa?

-Non potrebbe essere pericoloso farla partecipare? Se dovesse perdere il controllo, potrebbe attaccare una di noi per la sete. Sinceramente io non mi fido di lei.

Iniziai a respirare rumorosamente, tentando invano di controllare la mia rabbia e la mia furia, e camminai verso di lei, con l’intenzione di farle DAVVERO paura.

-Non ti fidi di me! TU NON TI FIDI DI ME!?! Ma se neanche mi conosci?- le dissi, facendo uno sforzo enorme per non urlarle in faccia, visto che ci trovavamo nel corridoio della scuola. –Che ne puoi sapere tu se il mio autocontrollo potrebbe cedere, se è solo da ieri che sai la verità? Che ne puoi sapere tu, che sei solo una normale umana?

Ashley mi guardò ancora con quell’aria spaventata, poi a quanto pare raccolse un po’ di coraggio e mi rivolse la parola. –Beh, si… non ne so molto… ma so che sei per metà vampira, e questo basta e avanza!

Strano, sono le stesse parole che ho usato io per descrivere lei… ma ero troppo infuriata per farci davvero caso.

-Ashley non ti devi preoccupare-  le disse Claire –Nessie e i Cullens non hanno mai fatto del male a nessuno, e mai lo faranno: sono vampiri vegetariani.

-Senti Claire, sono vampiri! Bevono sangue, e noi umani siamo il loro pasto! Io non riesco a starmene tranquilla sapendo che loro vivono indisturbati tra noi.

Adesso ti faccio vedere io come un vampiro attacca la sua preda… ma fortunatamente per Ashley, Claire si era messa davanti a me e mi teneva per un braccio.

-Inoltre non posso credere di aver vissuto tutto questo tempo inconsapevole della loro esistenza,- continuò Ashley –e che ci sono delle persone che continuano a farlo. Non mi sembra giusto: tutti dovrebbero saperlo, tutti dovrebbero sapere che c’è pericolo di morte- e fece per andarsene.

-Ma dove vai?- le chiese Claire.

-Ad avvertire le mie amiche, ad avvertire Aisha. Poi dopo penseremo a come rendere la cosa pubblica.

Claire e io sgranammo gli occhi.

-Ashley, non hai capito che…- Claire si interruppe nel vedere la mia espressione. Anche Ashley ne rimase terrorizzata.

-NON TI AZZARDARE A FARLO!!- e le saltai addosso.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

ta-dam!!!
allora, Ashley vorrebbe rendere pubblica l'esistenza dei vampiri e dirlo anche ad Aisha.....che ne dite???
sul serio Ashley è come sembra??? riusciranno a chiarsi con Nessie, o si odieranno fino alla morte (modo di dire)???
ma soprattutto, cosa succederà a Nessie dopo aver attaccato Ashley in mezzo al corridoio????

le risposte a queste domande nel prossimo capitolo...!
un bacio... a presto....

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Capitolo 14
*** 13. Scelta ***


Buonasera!
eccomi qui di nuovo con un capitolo nuovo nuovo.....XD
ma prima di ciò, i ringraziamenti!

cullen isabella : XDXDXD addirittura odiarla mi sembra un po' troppo... o forse no? =P spero che questo capitolo di piaccia!
Maka_Envy : W la curiosità! XD credo di saziarne solo un po' con questo capitolo....=D e x quanto riguarda Ashley, se la pensi in quella maniera...
MimiMiaotwilight4e : sul serio è l'eccezione che conferma la regola?? XD me cattiva e non ti dice niente! =P comunque fammi sapere che ne pensi di questo nuovo capitolo...
Bex Vampire : modestamente, quando mi ci metto so anche creare tensione e suspance...! XDXDXD
Sammy Cullen : mmmmmm....Ashley che muore?? BOH! chi lo sa!! XDXDXD
pazzerella_92 : grazie mille dei complimenti....ma sei sicura di voler ritirare tutto??? =D=P
Nancy95 : O_O troppe domande!!! O_O dai scherzo! sono felice che le mie lettrici siano curiose...=P e comunque parte delle tue risposte le troverai in questo capitolo!
Finleyna 4 Ever : XDXDXDXD addirittura che era meglio Aisha mi sembra esagerato!!! XDXD
Tay_ : Ashley più avanti cambierà....mmmmm forse si....forse no.... XDXDXP
ishizu :  non credo che i Volturi si scomoderebbero tanto solo per una cretina come lei....!! =D
NikiPotter : quando ci vuole ci vuole!! XD fammi sapere che ne pensi di questo nuovo capitolo!! ^^
Ashlein : davvero ci pensi tu??? allora non ci sono problemi, ho risolto per la fine del ciclo....XDXD
maryku : prevedi guai??? e prevedi bene!!! =D continua a recensire...^^
Dubhe27 : ma Ashley riesce a tenerla la bocca chiusa, basta tappargliela con lo scotch!! XDXD (ma sta battuta misera??? -_-''')
Yellow_B : effettivamente l'idea dell'album non mi convinceva molto, ma in modo o nell'altro Nessie doveva capire!! =D
roxy_black : ti ringrzio mille per i complimenti che mi hai fatto e sono contenta che la mia storia ti piaccia.....e comunque se vuoi scrivere delle storie su Nessie fallo! sarò molto felice di leggerle!! ^_^
Razorbladekisses : cerca di moderare la rabbia....^_^''' e comunque spero che il nuovo capitolo sia di tuo gradimento!
Lale loves vampires : ti ringrazio molto del compliemento e spero che questo nuovo capitolo sazierà la tua curiosità! =D


dunque, ricapitolando, Nessie è saltata addosso ad Ashley, impedendole di dire tutto ad Aisha.
vediamo ora cosa succederà....

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
13. Scelta

-Voi potete capire, signori Robbinson, che la questione è abbastanza seria.

-Ne siamo sicuri preside Lowell.

-Non è la prima volta che Renesmee provoca una rissa, nella quale poi è sempre coinvolta. La prima è stata nei primi giorni di scuola di Renesmee, e poi è successo altre due volte nel corso dell’anno. Questa è la quarta, e dopo quattro segnalazioni, scatta la sospensione. Mi dispiace anche: Renesmee è una studentessa modello…

-Che però si diverte a scatenare rissi- precisò mio padre –Se deve punirla, come è giusto che sia, non si deve preoccupare e la sospenda pure.

Era già da un’ora che mi trovavo seduta in presidenza, fuori però dall’ufficio del preside, che ascoltavo la conversazione tra i miei genitori e il preside Lowell, riguardo la mia ultima “azzuffata”: dopo che mi ero avvinghiata addosso ad Ashley, sono subito accorsi tutti gli studenti della scuola, e poi erano intervenuti Nick, Kevin e Chris, che mi avevano separato da Ashley. Lei invece, era stata accompagnata da Claire in infermeria, perché era rimasta sotto shock.

Mi ero calmata solo quando erano arrivati Edward e Bella, e mi ero dovuta sorbire i loro sguardi indagatori e furiosi: naturalmente erano arrabbiati perché mi ero quasi fatta scoprire per la quarta volta. E ora ci mancava anche la sospensione! Sbuffai.

Poi la porta dell’ufficio si aprì.

-Mi dispiace di avervi disturbato con questa chiamata- disse il preside Lowell, stringendo la mano ai miei genitori.

-Ma non si preoccupi- gli rispose mia madre, posando poi lo sguardo su di me –Non è certo lei quello che ha iniziato la rissa.

Alzai gli occhi al cielo. Ma certo! C’è una psicopatica in giro per la scuola che sa tutto sui vampiri e vuole dirlo al mondo intero, e la colpa naturalmente è la mia, che le ho impedito di farlo!

Ignorai l’occhiataccia di mio padre. –Allora arrivederci preside- gli disse lui, andando verso la porta della presidenza.

-Arrivederci signori Robbinson. Ciao Renesmee, e quando ritornerai a scuola cerca di comportarti meglio.

Mi alzai e seguii i miei. –Senz’altro. Arrivederci.

Camminai tra mio padre e mia madre. –Allora, qual è la sentenza?

-5 giorni. Sei stata sospesa per una settimana- mi rispose mia madre, gelida.

Annui e sospirai. Sono arrabbiati.

-E come dovremmo essere? Felici? Orgogliosi? Ti rendi conto di quello che hai fatto?- mi chiese mio padre.

-Che cosa avrei dovuto fare allora? Lasciarle fare quello che voleva fare? Lasciarla andare da Aisha e compagnia bella a dirgli della nostra vera natura?

-No certo che no,- disse mia madre –ma non dovevi neanche saltarle addosso. Bastava semplicemente parlarle.

-In quel momento ero troppo infuriata per pensare a qualcos’altro oltre che saltarle addosso. E poi non credo che mi avrebbe ascoltata.

-Aveva solo paura. Bastava rassicurarla- disse Edward.

-Ma pura di cosa? Noi non siamo pericolosi.

-Beh, effettivamente…

Gli feci segno di stare zitto. –No papà, per favore! Non fare il pessimista e il pignolo della situazione!

Bella rise. –Forse non siamo pericolosi, ma quale persona normale non reagirebbe così venendo a sapere dell’esistenza dei vampiri?

-Se non sbaglio tu non hai reagito così quando hai scoperto che papà era un vampiro.

-Si, ma tua madre non ha mai fatto parte della categoria delle persone normali- ed Edward iniziò a ridere, mentre cingeva i fianchi di Bella. Risi anch’io, e poi dopo anche mia madre.

-Adesso è meglio andare a casa- disse mamma, dirigendosi verso l’uscita.

-Aspettatemi in macchina. Prendo dei libri nell’armadietto, saluto i miei amici e vi raggiungo.

Edward e Bella annuirono e andarono verso l’uscita. Solo in quel momento notai che il corridoio era pieno di persone che fissavano ammirati e sbalorditi i miei genitori. Sospirai e alzai gli occhi al cielo, andando al mio armadietto. Lì trovai Alex, Sarah, Chris, Nick e Kevin nelle stesse condizioni degli altri ragazzi del corridoio. Poi Nick si accorse di me.

-Diamine Nessie, si può sapere chi sono quei modelli che erano vicino a te?

-Il ragazzo è uno schianto!- disse Alex.

-Ma perché la ragazza? È una bomba!- commentò Chris.

Mi scappò una risata. –Sono i miei genitori.

Sgranarono tutti gli occhi e mi fissarono a bocca aperta.

Sarah balbettò. –Quelli là erano tuo padre e tua madre?

Aprii l’armadietto e presi due libri. –Si: Edward e Bella Robbinson.

-Ma sono troppo giovani!- urlò Kevin.

Accidenti! –Si passano un anno di differenza e mia madre è rimasta incinta a 18 anni- In fin dei conti è la pura verità!

-33 anni… cavolo se li portano proprio bene!- commentò Chris.

Alzai le spalle.

-Ma a parte questo, perché sono qui?- mi chiese Sarah.

-Li ha chiamati il preside che poi mi ha sospeso per una settimana.

-Oh Nessie, mi dispiace.

A me no!

-Comunque cerca di farti sospendere un po’ più spesso- commentò Chris –almeno rivediamo tua madre di nuovo.

Risi e li salutai.

 

-Ma si può sapere che vuole Emily da me?- chiesi a Jacob, raggiungendolo: stavamo correndo verso la spiaggia.

-Non lo so. Rachel, che ha passato la mattinata con lei, è tornata a casa e ha detto che Emily voleva parlare sia con te che con Ashley. Così, mentre venivo da te, ho avvisato Embry.

Annui. –E scommetto che era ancora arrabbiato…- appena tornata a casa, l’avevo subito chiamato e ci eravamo urlati al telefono per più di un’ora.

-Beh si. Ma è lui quello che si comporta da stupido: Ashley voleva rendere pubblico tutto e tu hai fatto la cosa giusta. Forse sei stata un po’ impulsiva, ma almeno le hai impedito di fare quello che aveva intenzione di fare.

Sospirai. Lo sapevo: piano piano anche Jacob e Embry si sarebbero messi l’uno contro l’altro, e questo non lo volevo.

Jacob mi salutò con un bacio e poi andò verso casa sua, mentre io continuavo verso la spiaggia. Trovai Emily seduta su una roccia, con affianco Claire e Ashley, e Rachel in piedi vicino a loro.

-Ciao ragazze- e accennai un sorriso.

-Ciao Nessie!- mi rispose Rachel e si spostò vicino a me: io e mia cognata andavamo molto d’accordo, e a quanto pareva lei era dalla mia parte.

Claire mi sorrise ma rimase vicino ad Ashley, che invece mi fissava con odio. Le è finita la paura. Peccato! Emily si limitò a fissarmi, neutra. Poi iniziò a parlare.

-Allora, come vi è stato detto, sono qui per parlare di quello che è successo oggi a scuola- fece una pausa  -Renesmee, Ashley, c’è qualcosa che dovreste dirvi?

Silenzio. Io fissavo Ashley, mentre lei si guardava le punte degli stivali. Ma poi iniziò a parlare.

-Personalmente Emily, io non ho niente da dire: è stata lei quella che mi ha attaccato.

-E non me ne pento assolutamente- iniziai –tu volevi rendere pubblica l’esistenza dei vampiri. Ti sembra una cosa normale?

-Certo che si! Tutti devono sapere che c’è un pericolo e devono poter proteggersi.

-Proteggersi da vampiri? E come?- le rispose Rachel –Hanno dei sensi molto più sviluppati dei nostri.

-Beh, intanto si possono evitare. In fin dei conti c’è sempre una famiglia di vampiri che abita nei dintorni.

Strinsi i denti. –Noi Cullen non siamo pericolosi.

-Fortuna! Se invece eri pericolosa, allora sarei morta!- ed iniziò ad urlare.

La furia si stava di nuovo impossessando di me. –Sei tu quella che…

-BASTA!

Io e Ashley guardammo subito Emily, e così fecero anche Claire e Rachel.

-Renesmee,- iniziò –tu e la tua famiglia siete comunque pericolosi. Anche se siete vampiri vegetariani, può capitare che qualcuno possa perdere il controllo. Tipo Jasper: se non sbaglio, ha ancora dei problemi con il sangue umano, no?

Feci un sospiro e abbassai lo sguardo, per evitare di incrociare quello soddisfatto e saccente di Ashley. –Si è vero.

-Bene. Ashley tu credi che i vampiri siano un pericolo, ma non pensi che lo siano anche i licantropi?

Ashley rimase spiazzata. –I licantropi? No… no, no… insomma, loro non si nutrono di sangue.

-Ma possono perdere il controllo e trasformarsi anche nei casi meno opportuni. Noi siamo quelle che corriamo più rischi di tutti.

-Embry non mi farebbe mai del male.

-Neanche Sam, eppure la vedi questa cicatrice che mi sfigura metà viso? Me l’ha fatta lui, perché si è trasformato per sbaglio e io mi trovavo nei paraggi.

Ashley rimase impietrita.

Emily continuò. –Quindi, come puoi notare, sono entrambi pericolosi. Questo perché entrambi non sono umani. Le cose stanno così, e se accetti i licantropi devi accettare anche i vampiri.

Ashley rimase impietrita ancora per un po’, poi sbottò e si alzò in piedi.

-Ma ti sei bevuta il cervello? Accettare i vampiri? Cosa mi vieni a dire? Non posso accettare che ci siano dei mostri che mi possono attaccare da un momento all’altro!

Emily non si scompose. –Certo che non possiamo accettare i vampiri “normali”, ma i Cullen si. E poi c’è sempre il branco per qualsiasi evenienza.

-Ma…

Emily la interruppe. -Ashley la situazione è questa. Che vuoi fare?

-Io… io non lo so… non riesco a…- ma fu di nuovo interrotta.

-Perfetto. Allora vattene, ma non devi dire a nessuno niente di tutto ciò. Quindi niente vampiri e licantropi pubblici. Sono stata chiara?

Ashley era rimasta spiazzata per l’ennesima volta. –Si. E Embry…

Intervenne Rachel. –Glielo diremmo con calma.

Ashley annuì, guardò tutte per un attimo, per poi infine guardare me: non c’era bisogno di mio padre per capire che stava pensando che fosse tutta colpa mia.

E poi si girò e se andò via.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

e insomma Ashley se ne va.... ok, scommetto che siete tutte contente di questo. Ma bisogna esserlo sul serio???
del prossimo capitolo vi dico solo che ci sarà un ritorno inaspettato di una persona che non vedevamo da tempo.....chi???
me non dice niente!!! XDXDXD
un bacio a presto....


PS: mentre continuo questa ff, ne ho iniziata una nuova, "Il tuo ricordo in me". è molto diversa da questa, e soprattutto è molto drammatica....se vi va di dare un'occhiata ne sarei molto felice....^^
PPS: nelle recensioni che farete non ditemi se ci passate o no, non mi sembra proprio il caso!^_^

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Capitolo 15
*** 14. Ritorno inaspettato ***



Sauuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!
Come state mie cari lettrici???? Spero bene!! ^__^

ishizu: XDXDXDXDXD ma insomma Ashley ti stava davvero simpatica?? XDXD
Balenotta: tesoro!!! =D sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto.....spero anche questo!!! =P
Maka_Envy: beh, è naturale che per Embry ci sono rimasta male anch'io.....ma la colpa è di Ashley! u_u
Nancy95: che vogliamo farci, Ashley è fatta così!! Se l'è scelta proprio bene Embry!! =P e comunque ora scoprirai chi è tornato....
roxy_black: diciamo che forse Embry si incavolerà giusto un po'....^_^''
zije600: sono contenta che questa storia ti sia piaciuta e spero che continuerai a recensire....^_^ e comunque mi dispiace, ma il personaggio che torna non è Seth!
Sammy Cullen: mi dispiace, ma non tornano nè i Volturi nè Zafrina e neanche il Clan di Denali...ritenta, sarai più fortunata!! XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: XDXDXDXD addirittura come la prof. di latino.....XD
Tay_: O_O uao!! l'unica a cui Ashley sta simpatica!!! me sbalordita!! O_O
pazzerella_92: sicura che Ashley sia irrecuperabile??? =P credo di averti confuso ancora di più!! ^_^''
candy948: XDXDXD hai ancora l'ansia??? Spero di fartela cessare con questo capitolo!!! =D
Ashlein: Amanda vampira neonata??? O_O   sei per caso la nipote del detective Colombo??? O_O
Yellow_B: a quanto pare per te Ashley brillava di simpatia......! XDXDXD
Silvia__NEWMOON: sono contenta che la storia ti sia piaciuta!!! ^_^ (hai un bellissimo nome....silvia, come me!! XD)
Razorbladekisse: ti ringrazio infinitamente....spero di non deluderti con questo nuovo capitolo!! ^_^
maryku: mi dispiace ma non arriva nè Nahuel nè i Volturi....lo scoprirai in questo capitolo!!! =P
Lale loves vampires: già, povero Embry....e comunque la tua curiosità sarà saziata con questo capitolo...!! =D


Allora, se non sbaglio eravamo arrivate che Ashley decide di andarsene e io vi avevo anche anticipato un ritorno inaspettato....
ed infatti, eccolo qui!!

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14. Ritorno inaspettato

-Forse non abbiamo fatto la cosa giusta…- mormorò Claire.

-Ma dai Claire! È stata lei quella che non voleva accettarlo!- esclamò Rachel.

-Era soltanto spaventata. Non credere che quando ha saputo che Embry era un licantropo sia rimasta calma. La prima volta che si è trasformato davanti a lei, si è messa ad urlare. Ma dopo un po’ si è calmata grazie anche alle rassicurazioni di Embry. Di questo aveva bisogno: rassicurazioni. Solo rassicurazioni.

-Ti sei messa a fare la psicologa anche con lei, non è vero?

E continuarono per un bel po’ a discutere sulla passione di Claire. Ma io non prestavo molta attenzione a loro: osservavo Emily che era persa nei suoi pensieri. Ad un certo punto si alzò e iniziò a camminare lungo la riva.

-Dove vai?- le chiesi affiancandola.

-A casa. Sam aveva chiamato Jacob ed Embry per parlare e i due hanno avuto un litigio proprio adesso.

L’avevo detto io! Sospirai.

-Cosa vogliamo fare Emily?- incalzai io –Sul serio vogliamo escludere Ashley?

-No, certo che no. Embry ne soffrirebbe. E anche lei. Direi che dobbiamo lasciarle un po’ di tempo per rifletterci.

-Come ha detto Claire…

-Se lo ha detto la psicologa!- e scoppiammo entrambe a ridere.

-Ma comunque,- continuò –anche tu devi sforzarti di fartela piacere. Anche se ti offende, non attaccarla di nuovo: sarebbe peggio. E cercate di diventare amiche.

Arricciai le labbra. –Non credo che lei lo voglia.

-Tu provaci. Intanto vado a dirglielo ad Embry.

-Se la prenderà con me. E Jacob naturalmente mi difenderà. E così tra quei due scoppierà un altro litigio.

-Sicuramente, ma che possiamo farci?

Scossi la testa. –Il branco non può dividersi per colpa di Ashley.

-O tua?

No! –Forse…

La lasciai per tornarmene a casa entrando nella foresta. Mentre correvo pensavo a di chi fosse la colpa di tutto ciò. Certamente non la tua: tu ti sei comportata per il meglio, evitando che Ashley spargesse la verità ai quattro venti. Ma perché voleva farlo? Perché era spaventata e preoccupata. Avevo solo bisogno di essere rassicurata. E tu l’hai attaccata proprio come un normale vampiro! Eppure in quel momento mi ero sentita così arrabbiata e infuriata con lei… ma perché mi ero arrabbiata? Dov’è Claire quando serve?

Ma poi capii: lei mi aveva giudicato subito come una vampira assetata di sangue, senza neanche conoscermi. Mentre io mi ero auto convinta che prima dovevo conoscerla e poi giudicarla. Ecco perché mi ero arrabbiata: lei mi aveva subito giudicata. “Un libro non si giudica dalla copertina”… zia Rose doveva farla a lei la lezione filosofica.

Mi risvegliai da quei pensieri perché sentii qualcosa di strano: un odore forte, un odore di un vampiro. Cercai di riconoscerlo, ma non era nessuno della mia famiglia. E poi mi trovavo ancora a LaPush. Lo seguii per vedere chi era, e più mi avvicinavo più l’odore diventava forte. Poi se ne aggiunse anche un altro: dolce, dissetante. Sangue umano. Corsi più veloce, finché non arrivai in una radura: per terra c’era Ashley che si teneva il braccio che sanguinava e guardava terrorizzata la figura davanti a sé.

Senza neanche pensarci, attaccai il vampiro, facendolo sbattere contro un albero. Poi andai da Ashley.

-Stai bene?- le urlai.

-Si, si… sto bene…- mi rispose balbettando.

-Appena puoi, chiama Embry al telefonino.

Lei annuì.

Mi voltai contro il vampiro e rimasi di stucco nel riconoscerlo: capelli neri arruffati, vestito nero strappato sulle maniche e lungo le cosce, pelle bianchissima, occhi rossi, espressione da pazza.

-Amanda Pewil?

 

Amanda si era alzata in piedi e mi sorrideva in posizione d’attacco. Nonostante io fossi ancora sconvolta, mi misi davanti Ashley in posizione di difesa. Stavolta non ho più l’ansia. Attaccami pure: sono pronta. L’essenziale era proteggere Ashley e tenerla occupata finché non sarebbero arrivati i lupi: da sola non avrei mai potuto farcela ad ucciderla.

Ma comunque ero sempre sorpresa: non avrei mai potuto immaginare che Amanda fosse diventata un vampiro. Da quello che mi aveva detto Drew, il corpo di Amanda doveva stare dissanguato sul pavimento dello spogliatoio, dove invece c’era solo sangue. Ero curiosa di sapere cos’era successo dopo che Drew se ne era andato, ma soprattutto come aveva fatto Amanda a sopravvivere per un mese intero senza compiere delle stragi di morte. La mia curiosità doveva essere saziata.

-Amanda… Amanda, sono Renesmee… ricordi? Eravamo alla stessa scuola… io ero quella vestita da vampira…

Mi scrutò per un po’, senza mai abbandonare la posizione felina. –Si… si ricordo… ma tu guarda che caso, ci ho anche azzeccato!- e scoppiò in una risata pazzoide.

Lanciai un rapido sguardo ad Ashley: era terrorizzata. Mentre Amanda continuava a ridere, le feci il segno del telefono con la mano e lei annuì. Allora ritornai a guardare Amanda. Prendi tempo Nessie! Prendi tempo!

-Cosa ti è successo? Come mai sei diventata così?

Amanda rise di nuovo. –Come mai? Mi ha morso un vampiro, ovvio!

-Si, ma dopo che ti ha morso cos’è successo?

Rise ancora. –Cos’è successo? E cosa poteva succedere? Quando Drew, il ragazzo che mi ha accompagnato al ballo, mi aveva chiesto di andare insieme a lui nello spogliatoio, avevo pensato che voleva farlo con me. E cavolo, con uno schianto del genere non mi sarei di certo tirata indietro! Ma poi aveva iniziato a baciarmi, prima sulle labbra e poi sempre più giù, fino a raggiungere il collo. E a quel punto mi ha morso. Dolore, dolore e ancora dolore. Quando aveva finito, mi ha lasciato sul pavimento in preda allo spasimo e se n’è andato dalla finestra. Ma il caro Drew non aveva messo in considerazione il fatto che io ero ancora viva… avevo capito che era un vampiro e dal dolore che provavo al collo avevo intuito che lo stavo diventando anch’io. Ma cosa dovevo fare non lo sapevo! Così, cercando invano di non pensare al dolore al collo, ho seguito Drew dalla finestra. Ma sempre per colpa di quel terribile dolore, non avevo visto una stupida radice, in cui sono inciampata e che mi ha fatto rotolare fino a buttarmi in una vecchia tana sotterranea di un orso. A quel punto non avevo neanche più la forza di respirare e mi abbandonai al dolore. Dopo un po’ di tempo, non so bene quanto, mi sono risvegliata e l’unica cosa che desideravo era solo sangue, sangue e ancora sangue.

In tutto questo monologo, Ashley non era neanche riuscita prendere in mano il cellulare, perché Amanda non staccava gli occhi di dosso dalla sua preda. Così non va Nessie. Potresti attaccarla ma sarebbe peggio… Nell’inconsapevolezza, decisi di farla parlare ancora.

-E poi come sei sopravvissuta?

Un’altra risata. È pazza.

-Come ho fatto? Tu mi chiedi come ho fatto? E come potevo fare: ho bevuto sangue! Tutti i cacciatori che passavano erano il mio cibo. Che deliziosi… Ma poi non sono più venuti: c’era il pericolo di un orso feroce che aveva già ucciso altri cacciatori, cioè io… e così mi sono accontentata del sangue degli animali.

Ecco perché non aveva fatto una strage di morte…

-Ma non basta mai- continuò, iniziando ad avvicinarsi –ed è per questo che appena c’è un umano nei paraggi non me lo faccio scappare. Per cui, te lo chiedo con cortesia Vampira, levati di torno. L’odore del suo sangue mi chiama.

Amanda si avvicinava sempre di più, e sentii Ashley dietro di me che iniziò a tremare. Non persi la calma. –Non ti avvicinare a lei.

Amanda rise ancora. –La volevi per te? Beh, penso che potremmo benissimo dividerla…

-Non ci penso neanche- e passai ad una posizione d’attacco.

-Ma non lo senti l’odore del sangue? Non ti attrae il suo odore… non pensi al dolce sapore quando ti scorre in bocca, lungo la gola…

Le sue descrizioni non fecero altro che aumentare il bruciore che avevo in gola, causato in primis dal forte odore del sangue del braccio di Ashley. Ma potevo benissimo evitarlo: non era molto forte e sapevo controllare la mia sete.

-Mi posso controllare- dissi con voce ferma.

E ancora una risata. –Controllarsi? Ma a che serve? Quando la sete chiama, il sangue risponde!- e mi attaccò.

Come mi aveva spiegato zio Jasper, i neonati attaccano contando solo sulla forza fisica, ed infatti Amanda mi attaccò subito verso il torace. Mi bastò soltanto prendere Ashley in spalla e saltare su un ramo di un albero di fronte, per evitare Amanda che si scontrò con l’albero.

-Chiama Embry!- urlai ad Ashley, scendendo dal ramo e lasciandola sopra.

Amanda provò di nuovo ad attaccarmi, ma scivolai di lato e le diedi un calcio al fianco, scagliandola ancora contro un altro albero. Non c’era confronto: lei era una neonata inesperta e che contava solo sull’istinto e la forza fisica, io una mezza vampira ma allenata e che aveva già avuto uno scontro diretto. Era ovvio che io fossi in vantaggio, ma non riuscivo mai a vincerla del tutto: era comunque più forte di me. Dovevo solo aspettare Jacob, Embry e Sam: Ashley doveva averli dovuti chiamare per forza. Non riuscivo mai a dare un’occhiata in cima all’albero per vedere se stava bene, ma comunque sentivo i suoi sospiri e le sue piccole urla quando io e Amanda ci scontravamo.

Mi stavo stancando e le braccia iniziarono a farmi male, quando finalmente sentii degli ululati in lontananza. Allora diedi un potente calcio in mezzo al petto di Amanda, scaraventandola contro una roccia che si frantumò. E in quel momento entrarono nella radura tre lupi enormi.

Mi rivolsi a quello color cioccolato. –Era ora! La lotta stava diventando monotona! Uccidetela mentre io porto via Ashley.

Jacob mi fece un cenno con la testa, ed insieme ad Embry e Sam attaccò Amanda. Io saltai sull’albero, mi misi in spalla Ashley e iniziai a correre verso la spiaggia.

Ashley era confusa e forse anche impaurita. –Perché mi stai portando via?

-Beh, non penso che tu voglia stare ancora in quella radura. E poi Sam, Embry e Jacob devono uccidere Amanda.

Deglutì rumorosamente. –Come si uccide un vampiro?

-Lo si fa a pezzi e poi si bruciano i resti. Ti porto via perché non è un bello spettacolo. Fidati.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Ta-dam!!! Vi eravate chiesti che fine aveva fatto Amanda, eh??? XDXD
Comunque ora la situazione è cambiata: Nessie ha salvato la vita ad Ashley....
Come si comporterà quest'ultima? Le sarà riconoscente oppure no???
Le risposte, come al solito, al prossimo capitolo!!!
Un bacio....

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Capitolo 16
*** 15. Amiche ***



Salve a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Auguri a tutti i single!!!!!
(tra cui ci sono anch'io!! =P)
Allora, prima di tutto....:

Balenotta: dai su, che con questo capitolo la faccenda si conclude!!!! XD ti ringrazio per i complimenti sull'altro capitolo!!! ^__^
MimiMiaotwilight4e: XDXDXDXD non credo che ci sia bisogno di entrare nella storia.....=P
Tay_: eh?? visto che bel colpo di scena che ti ho combinato!!?? XP ti ringrazio per la recensione ^__^
bribry85: ti ringrazio per i colpimenti e spero di non deluderti, ma soprattutto di saziare la tua curiosità, con questo nuovo capitolo ^__^
Nancy95: modestamente, quando mi ci metto d'impegno, so essere davvero geniale!! XDXDXDXDXP
pazzerella_92: uao quanta energia!!! o__O non me lo aspettavo!!! comunque, spero che ti calmerai dopo questo nuovo capitolo!!! XDXDXDXP
maryku: embè, Amanda doveva pure essere da qualche parte!! =D=P per quanto rigurda Ashley, leggilo in questo capitolo!!
candy948: e perchè mai avevi l'ansia?? XDXD ti ringrazio molto per i complimenti, spero continuerai a recensire!!! ^__^
Razorbladekisses: ti ringrazio millle, anche se forse spettacolare è un po' esagerato...^__^''' dimmi cosa ne pensi di questo!!!
wbloom: speranza reale....!! XD spero di aver aggiornata abbastanza presto... =D
Maka_Envy: quoto!! e se poi, dico tanto per dire, questo qualcuno è anche un vampiro o un licantropo strafigo, beh....XDXDXDXDXD
roxy_black: la speranza è l'ultima a morire!!! =D=P sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, spero anche questo....^__^
Bex Vampire: grazie grazie!!! =D spero di non dleuderti con questo nuovo!!!!
Lale loves vampires: ed eccomi qui a saziare la tua curiosità!!! XDXDXD e comunque, le tue supposizioni sono esatte!! =P
Yellow_B: non ti preoccupare, o messo il cervello di Ashley nella funzione "on"!! XDXDXDXDXD
Dubhe27: e chi poteva saltar fuori, così all'improvviso??? XDXDXD e Ashley la pianterà con le sue paranoie, tranqui.....
eligianlo: XDXDXDXDXD io voto per la tua seconda ipotesi....ma tranqui, perchè non si avvererà....=P ti ringrazio molto per i colpimenti ^__^

e ringrazio anche le 145 persone che hanno aggiunto questa stroria tra le loro preferite...e anche i raga che mi leggono qui oppure sul forum....GRAZIE!!

Ed ora, eccoci finalmente alla resa dei conti. Prima di iniziare sappiate che questo è l'ultimo capitolo del 3° ciclo.
Quindi la faccenda si concluderà. Finalmente!! XDXDXDXD

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
15. Amiche

Stavo seduta sulla sabbia, tenendo il mento poggiato sulle ginocchia e lo sguardo perso sull’orizzonte tinto di arancione dal tramonto. Sentivo alle mie spalle le voci di Sam, Jacob, Emily, Embry, Rachel, Claire e Ashley, e in lontananza si poteva scorgere la colonna di fumo provenire dalla foresta, il segno della morte di Amanda. Sospirai e tornai ad osservare il mare.

-Ne vuoi un po’?

Mi voltai e vidi Jacob in piedi vicino a me che mi porgeva una tazza di the fumante.

-Guarda che non sono scossa. Ma comunque lo accetto volentieri- e presi il the, assaggiandone un po’.

Jacob si sedette vicino a me, cingendomi le spalle con una braccio. –Ma lo sai che oggi sei stata proprio brava?

Sorrisi. –Questa volta ero preparata. Dopo lo scontro con Drew, mi sono allenata parecchio con zio Jsper e sapevo benissimo…

Jacob mi interruppe. –Si si, questo lo so. Intendevo dire per quanto riguarda Ashley.

-Cioè?

-Nella radura, con Ashley ti sei comportata proprio bene.

-Naturale: cosa pensavi che facessi, lasciarla in balia di Amanda?

-Beh, effettivamente un piccolo dubbio ce l’avevo…- e rise.

Risi anch’io e appoggiai la testa sulla sua spalla.

-Non sono poi così cattiva…- mormorai.

-Su questo avrei da obbiettare…- e rise ancora, mentre lo colpivo al petto però ridendo anch’io.

-No no, sul serio. Hai fatto il possibile per non spaventarla di più di quanto già non fosse. Come ad esempio portarla via mentre uccidevamo Amanda.

-Beh, se devo farle capire che non sono pericolosa…

-Comunque ripeto, brava lo stesso- e mi baciò.

Qualcuno si schiarì la voce. Entrambi ci girammo e trovammo Ashley.

-Scusami Jake, vorrei parlare con Nessie un momento se non ti dispiace.

-No, figurati!- e si alzò, lasciando il posto ad Ashley.

-Come ti senti?- le chiesi quando si fu seduta vicino a me.

-Meglio, grazie. Volevo parlarti… volevo ringraziarti… in fin dei conti mi hai salvato la vita.

Alzai le spalle. –Figurati.

-E poi mi sono sorpresa quando Amanda ti ha parlato del mio sangue…- e si toccò la fasciatura sul braccio –ho pensato sul serio che l’avresti ascoltata e ti saresti alleata con lei per uccidermi e…

La interruppi. –Ma non è accaduto.

Continuò. –Pensavo che l’odore del mio sangue ti avrebbe… “scatenato”- e fece il segno delle virgolette con le mani.

-Di solito è così. Hai visto anche tu come si è comportata Amanda, anche se forse lei è l’esempio meno opportuno visto che era del tutto impazzita. Ma io e la mia famiglia ci controlliamo e dominiamo la sete. Pensavo che Embry te l’avesse detto…

-Si… però non gli ho creduto. Pensavo che voi foste comunque dei vampiri pericolosi.

Tacemmo entrambe.

-Scusa- riprese il discorso –Vi ho giudicato e ti ho giudicato senza neanche conoscerti. Sono stata una stupida ed una cretina.

Giusto! –Ma no, dai…

-No no, è così! Ho subito avuto paura di te, quando invece non ce ne era motivo.

-Beh, se la vogliamo mettere in queste circostanze, anch’io all’inizio non ero contenta che Embry avesse avuto l’impriting con te, un’ochetta di Aisha. Ma poi mi sono auto convinta che prima dovevo conoscerti.

Ashley accennò una risata. –E scommetto che con il mio comportamento non ho fatto altro che confermare i tuoi dubbi.

Risi anch’io. –Beh, ho fatto la stessa cosa io quando ti ho attaccata.

-Senti, che ne dici se ricominciamo da capo?

-Ok!- e le porsi la mano –Piacere, Renesmee Cullen.

Rise e me la strinse. –Piacere, Ashley Harris!

E restammo lì a parlare un po’, e mi sorpresi del fatto di condividere con lei la passione per il disegno e rimasi sbalordita quando venni a sapere che trovava Aisha antipatica.

-E allora perché fai parte del suo gruppetto?

-Per non essere derisa e umiliata. Sai, non tutte le ochette, come le chiami tu, lo sono perché condividono gli ideali di Aisha. Molte, tipo me e Terry, lo sono perché hanno paura.

-Ma paura di che?- sbottai. Ero totalmente sbalordita.

-Hai visto quello che ogni tanto Aisha ti combina? Beh, io non voglio finire sotto un liquido verde! E non ho neanche un briciolo di coraggio di quello che hai tu.

-Ashley, ti rendi conto che hai appena superato un attacco di un vampiro senza avere una crisi isterica?

Rise. -È diverso. Quando sei arrivata tu a scuola, tutte noi ti odiavamo: molte perché andavi contro Aisha, e noi altre perché eravamo invidiose del tuo coraggio. Forse questo mi ha un po’ condizionato nel giudicarti…

Scossi la testa. Incredibile!

-Poi essere un’ochetta di Aisha non è una passeggiata- continuò –Lei vuole essere sempre la prima in tutto, nessuna di noi può essere brava in qualcosa perché lei deve essere La più brava. Ti dico solo che non posso disegnare con lei presente, perché lei non sa neanche disegnare un fiore e non sopporta la mia bravura.

Sgranai gli occhi. –Stai scherzando?

-No. E inoltre vuole anche il primato sui ragazzi: non possiamo uscire con un ragazzo se prima non ci è uscita lei. Per esempio, ti ricordi di Josh, il principe azzurro ad Halloween? Beh, lui aveva invitato Terry, ma Aisha l’ha costretta a lasciarglielo. Pensa che voleva uscire persino con Embry, ma io le ho detto di no. Ecco perché oggi abbiamo discusso, perché io ero uscita con Embry e non le avevo detto niente.

Scattai in piedi. –Ma come potete accettare queste “regole”? È assurdo! Ribellatevi!

Alzò le spalle. –Te l’ho detto, non tutte sono come te.

-Tu domani continui a fare l’ochetta come se niente fosse, ma quando torno io, tu e tutte quelle che la pensano come te lasciate perdere Aisha, e se solo prova a dirvi qualcosa, ci penso io a risponderle.

-Lo sai che all’inizio Terry ci aveva anche pensato di, come dire, “passare dalla tua parte”? Ma pensavamo che tu non ci avresti accettato.

-E io pensavo che tutte le ochette lo erano per scelta e che gli piacesse esserlo!

-Non si giudica un libro…

La interruppi. –No! Basta con quell’odioso proverbio!

Ashley iniziò a ridere.

Poi sentimmo le voci di Jacob ed Embry, che dicevano che era ora di tornare a casa. Salutai tutti e me andai di corsa verso casa Cullen. Avevo una voglia di correre e sfogarmi: la rabbia che provavo per Aisha era moltiplicata dopo quello che mi aveva raccontato Ashley. Riuscivo a stento a credere a quello che mi aveva detto: il fatto che voleva essere al primo posto in tutto non mi aveva sconvolto più di tanto, ma era incredibile il fatto che pretendesse di uscire prima lei con i ragazzi e poi dopo li lasciava alle ochette. Questa è peggio di una dittatura!

Finalmente arrivai a casa Cullen e prima di entrare, ripresi fiato e pensai a come calmare mio padre e mia madre, ma soprattutto mia zia Rose, visto che ero appena reduce da un altro scontro diretto. Ma poi notai qualcosa di strano: nessuno era accorso fuori nonostante sapessero che io ero vicino alla porta (sicuramente avevano sentito il battito del mio cuore e mio padre i miei pensieri rabbiosi, ma poi nascosti dallo scudo di mia madre, visto che era notte), eppure le luci erano accese.

Sbirciai attraverso la finestra: Emmett era seduto sul divano a guardare una partita di baseball alla TV, Jasper e Carlisle erano impegnati in una complicata partita a scacchi, Esme e Rosalie stavano preparando la tavola per la mia cena, Alice stava seduta sul tappeto sfogliando una rivista di moda, ed Edward stava suonando al piano, con Bella seduta accanto a lui sul seggiolino. Tutti erano calmissimi e si comportavano come se nulla fosse.

Le cose sono due: o mi stanno prendendo in giro, oppure non sanno nulla. Esclusi subito la prima: ma zia Rose si sarebbe agitata e non mi avrebbe mai fatto uno scherzo del genere sapendo che potevo essere ferita o scossa. Quindi rimaneva la seconda. Possibile che non sappiano niente? Mi sembrava stranamente improbabile, perciò entrai in casa con cautela.

-Ciao a tutti!- dissi entrando nel salone.

Alice, Carlisle, Jasper ed Emmett mi fecero un cenno con la testa per non distrarsi rispettivamente dalla rivista, dalla partita a scacchi e dalla TV. Esme e Rosalie mi salutarono e i miei genitori mi sorrisero.

Non sanno niente! Cercai di trattenere le risate, con il risultato di avere un sorrisetto furbetto stampato in faccia.

-Ehi tesoro, come mai quel sorriso?- mi chiese mia madre senza staccare lo sguardo dalle mani di mio padre che continuavano a suonare il piano –Hai risolto la faccenda di Ashley?

Sorrisi. –Ah si: io e Ashley siamo diventate amiche. Lei si è resa conto che non sono pericolosa come mezza vampira, anche perché poi le ho salvato la vita: stava per essere attaccata da un vampiro. E indovinate un po’? Era Amanda Pewill! Chi se lo sarebbe mai aspettato che era diventata una vampira! Certo però era diventata anche pazza… abbiamo combattuto per un po’ e poi sono arrivati Sam, Jacob ed Embry che l’hanno uccisa. Così poi Ashley mi ha ringraziato e abbiamo finalmente “fatto pace”.

Mio padre smise di suonare, mia madre si voltò verso di me, mia nonna e mia zia Rose smisero all’istante di preparare la tavola, mio nonno e mio zio Jasper abbandonarono la partita, mia zia Alice alzò lo sguardo dalla rivista e mio zio Emmett lasciò perdere la partita: tutti mi fissavano sbalorditi e sorpresi, con gli occhi sgrananti.

Non ve lo aspettavate, eh? Sorrisi ancora. –Beh, è stata una giornata stressante. Penso che farò una doccia e poi me ne andrò a letto. Ci vediamo domani mattina. Buonanotte!- e uscii dalla porta.

Iniziai a correre verso la casetta di pietra, ridendo della facce stupide della mia famiglia.

 

Quando tornai a scuola dopo la mia settimana di sospensione, la situazione mi parve normale: Sarah, Chris, Alex, Nick e Kevin mi diedero della bentornata, e Aisha mi lanciò una delle sue solite occhiatacce. Ma poi notai in mezzo alle ochette Ashley, che mi fece l’occhiolino. Le sorrisi di rimando: il momento della verità sarebbe stato durante la pausa pranzo.

E infatti quando suonò la campanella del pranzo, io e i miei amici ci sedemmo al solito tavolo, mentre Aisha e le ochette stavano a due tavoli di distanza. Ashley mi vide e allora si alzò con tutto il vassoio, parlando ad Aisha. Nonostante il mio udito più sviluppato della norma, c’era troppa confusione e non riuscii a cogliere le parole di Ashley, ma solo lo sguardo scioccato di Aisha. Poi Ashley si allontanò dal tavolo e venne a sedersi vicino a me.

-Allora com’è andata?- le chiesi.

-Bene: le ho detto che è una stupida ragazzina viziata e che non ci penso minimamente ad essere ancora sua “amica”. E le ho anche detto che il vero mostro è lei, non te. Era talmente scioccata che non aveva neanche la forza di ribbattere!

Risi. –Complimenti!- e ci scambiammo un cinque con la mano.

Fino a quel momento non avevo badato alla reazione dei miei amici, e così rimasi sorpresa di vedere che tutti e cinque erano rimasti a bocca aperta e con gli occhi sgranati.

-Che c’è?- gli chiesi, leggermente irritata.

Alex balbettò. –Lei… l-lei… lei è Ashley!

-Si, lo so.

-Ma è un’ochetta di Aisha!- sbottò Nick.

-Ex-ochetta- rispose Ashley –Potrei definirmi una rinnegata.

-O una persona intelligente- dissi io ridendo, seguita dalle risate di Ashley.

Poi sentimmo qualcuno schiarirsi la gola. Io e Ashley ci voltammo e vedemmo Terry ed altre due ragazze, che ci guardavamo un po’ imbarazzate.

-C’è spazio per noi?- mi chiese Terry.

-Certo!- esclamai, stringendomi verso Ashley per lasciare un po’ di spazio alle ragazze.

-Allora,- iniziò Ashley con le presentazioni –Terry già la conoscete. Loro sono Alicia- indicando una ragazza di colore con i capelli neri e riccissimi, e sembrava una tipa frizzante –e Miriam- l’altra ragazza con capelli neri e lunghi fino al sedere, occhi verde smeraldo, ma dall’aria un po’ timida.

I primi cinque minuti furono sulle prime imbarazzanti, ma poi il comune odio verso Aisha fu un ottimo argomento di conversazione. Fui contenta del notare che Terry e Sarah avevano iniziato una fitta conversazione, che Alicia aveva iniziato a chiacchierare vivacemente con Nick, Alex e Chris, e che Kevin cercava di attaccare bottone con Miriam. Lanciai uno sguardo al tavolo di Aisha: le restanti ochette stavano parlottando tra di loro, con lo sguardo basso, mentre Aisha guardava verso di me. Quando incrociai il suo sguardo furioso e irritato, fui davvero felice e le sorrisi di rimando.

All’uscita non trovai Jacob, ma bensì un suo sms.

Fatti dare un passaggio da Claire con la macchina, perché la moto si è rotta e la macchina l’ho prestata a Rachel.

Allora raggiunsi Claire, che già era salita al volante della sua Toyota Yaris blu, e le chiesi un passaggio.

-Chiedi ad Ashley se vieni anche lei- mi disse Claire mentre mi sedevo al posto davanti.

-Ok!- e mi affacciai al finestrino –Ehi Ashley! Vieni con noi?- urlai.

Ashley si trovava a due macchine di distanza da noi e stava salutando Terry. Si voltò verso di noi e mi fece segno di si con testa. Mentre stava venendo verso di noi una macchina le sbarrò la strada: Aisha.

-Tu, non ti azzardare ad andare con loro. Sono stata chiara?- le urlò dal posto di guida dalla decapottabile.

E riuscii a capire perché Ashley aveva paura di Aisha: le aveva urlato in un modo talmente brutale e talmente infuriato, che sembrava che la volesse picchiare. Non avevo mai visto Aisha così, e ne rimasi sorpresa, ma a quanto pare Ashley invece l’aveva già vista così, però ne rimase spiazzata ed anche impaurita.

Le serve una mano… -Ehi Aisha!- urlai così forte che tutto il parcheggio si rivolse verso di me.

Continuai. –Ashley non è la tua schiava. Tu non hai nessun diritto su di lei. Ashley può fare quello che vuole, sia stare con te sia venire con noi. È lei che decide per se stessa. Non TU! E il discorso vale sia per lei che per tutte le ragazze che tu chiami “amiche”, ma in realtà sono soltanto tue succubi. Ricordatelo Aisha: TU NON SEI NESSUNO!

L’applauso partì spontaneo: il parcheggio si riempì di urla e boati in mio onore, e ne fui talmente contenta, che scesi dall’auto e mi inchinai in segno di ringraziamento.

Aisha mi fissò a bocca aperta e con sguardo furioso. Ashley mi sorrise e mi venne incontro.

-La prossima volta, non credo che ce ne sarà, ma comunque, devi cavartela da sola. Chiaro?- dissi ad Ashley prima di risalire in macchina.

Lei annuì. –Te lo prometto.

Sorrisi e salii in macchina, osservando dallo specchietto laterale l’espressione furiosa di Aisha e risi tra me e me.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Naturale, no?? =P
Comunque, devo ammettere che ci eravate arrivate tutte fin dall'inizio del ciclo che Ashley, in fondo in fondo, era una brava ragazza...
ma non potevo mica dirvelo subito, no?? Così, vi ho lasciato un po' sulle spine... XDXDXPXP
Nonostante questo, dico ufficialmente:
3° ciclo "Impriting sbagliato": [concluso]

Ci vediamo presto con il prossimo ciclo....
un bacio....


PS: Anticipazioni: visto che quest'ultimo ciclo è avvenuto alla fine di novembre, il prossimo sarà a dicembre, quindi nel periodo natalizio...!!!

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Capitolo 17
*** 16. Ospiti ***




Ed eccomi qua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vi sarete chiesti, "E dove è finita?" e io vi rispondo "A letto con l'influenza!"
Eh già, mi sono beccata un bel raffreddore con un bella febbre da 37 e mezzo....
ma nonostante ciò, mi sono fatta forza e ho preso in mano il computer, decisa a scrivere!!!

Bex Vampire: *me si inchina ai tuoi applausi* grazie grazie. spero che l'inizio del nuovo ciclo ti piaccia ^__^
bribry85: scusa per l'attesa....e spero di non dleuderti!!! ^__^
MimiMiaotwilight4e: grazie grazie grazie!!! troppo buona!!! per il pezzo del parcheggio, ho voluto proprio umiliarla alla grande Aisha!! XDXD dimmi che ne pensi del nuovo ciclo!!
pazzerella_92: odiare Aisha fino alla morte...ci sto!!! XDXDXD spero che il prossimo ciclo ti piaccia...^__^
Sammy Cullen: tranqui, sei perdonata XDXD Aisha ormai è sconfitta...i Cullen dovrebbero darsi un svegliata....e per quanta riguarda i Volturi, pazienta un po'...!! =D=D=P
Razorbladekisses: ti ringrazio molto e spero di non deluderti con questo nuovo ciclo! ^__^
Tay_: ma certo che lo sapevi, era scontato!! XDXDXD spero che il nuovo ciclo sia di tuo gradimento ^__^
Maka_Envy: addirittura picchiarla a sangue??? adesso non esageriamo, in fin dei conti non mi piacciono molto gli spargimenti di sangue....ma forse per Aisha un'eccezione si poteva fare.....XDXDXD
eligianlo: eh già, miei cari Cullen svegliaaaaaaaaa!!!!! XDXDXD e non ti preoccupare, nn dv aspettare fino a novembre, è il ciclo che si era svolto a novembre!! =D
Dubhe27: scusa per il ritardo...spero che non ti arrabierai >.< e cmq a me già è successo: ho incontrato un ragazza che si chiamava Aisha e per poco non le ridevo in faccia o le urlavo "st****"....XDXDXD
camy00: ti ringrazio molto del fatto che tu mi stai seguendo da tanto tempo....grazie grazie!!! spero che il nuovo ciclo non ti deluda ^__^
Shadowin: tesorooooooooooooooo!!!!!!!!!! ma dove eri finita??? infatti avevo visto che avevi l'utente bloccato....ma che è successo??? amanda puzzola cmq è un'idea a dir poco geniale!!! XDXD noooooooooo!! Edward con il cubo di rubik noooooooooo!!!! XDXDXDXDXDXD
Yellow_B: non ti preoccupare, grazie anche della tua piccola recensione.....è sempre un piacere!!! ^__^


Bene. Allora, nuovo ciclo??? Ma si, nuovo ciclo!!! E quindi ecco a voi:
4° ciclo "Christmas time" : [iniziato]

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16. Ospiti

La settimana seguente fu molto divertente. O almeno lo fu per me. Dopo l’arrivo al nostro tavolo di Terry, Alicia e Miriam, la situazione era cambiata e di molto: piano piano anche altre cinque ochette passarono “dalla parte di Nessie” , come ormai dicevano tutti. E si aggiunsero anche sei ragazzi dell’ultimo anno e il gruppetto d’amici di Claire. In pratica, la mia comitiva ormai a pranzo occupava tre tavoli, e stavamo ugualmente stretti; senza contare che poi a pranzo c’era sempre qualcuno che sia aggiungeva o che portava qualche amico. All’inizio tutta questa popolarità mi spaventò, perché pensavo che gli altri mi vedessero come una “nuova Aisha”: una che vuole prendere in mano il comando della scuola, una che si crede chissà chi e che si permette di offendere le altre persone. Ma fortunatamente nessuno mi vedeva così: tutti mi consideravano una ragazza come tutte, un po’ pazza e intraprendente. In quanto ad aggettivi dovevo ammettere che avevano azzeccato.

Per quanto riguarda Aisha, la poveretta mi faceva anche un po’ pena: ormai le ochette si erano ridotte a cinque, che sarebbero rimaste fedeli a Aisha, a sentita dire di Alicia. Quindi, non aveva molte alleate, e inoltre ormai nessuno aveva più paura di lei: tutti la trattavano con indifferenza e quando possibile la deridevano anche. La povera Aisha aveva perso il suo trono, ed è inutile dire che riteneva me responsabile dell’accaduto. E in un certo senso io ne accettavo la responsabilità con immenso orgoglio: ero contenta che finalmente Aisha fosse scesa dal piedistallo. Certamente sapevo che non si sarebbe arresa tanto facilmente, ma nell’ultima settimana non aveva mai provato a sfidarmi o cose del genere: neanche durante l’ora di scienze. Se ne stava sempre in silenzio, senza mai rivolgermi la parola, ma lanciandomi sempre i suoi soliti sguardi di ira e sfida. Alicia mi disse che molto probabilmente stava aspettando l’occasione più propensa per umiliarmi definitivamente. Da parte mia, non aspettavo altro che si facesse di nuovo avanti.

In questa situazione non mi accorsi che il tempo passava rapidamente e che ci trovavamo vicino al Natale. Me ne ricordai quando un pomeriggio Jacob mi diede con anticipo il suo regalo.

-Natale? Di già?- chiesi sbalordita.

Jacob rise. –Dai Nessie, non dirmi che te ne eri dimenticata?

-La verità? Si. Totalmente! E ora quando li faccio i regali? Siamo già al 17 dicembre! Diamine, devo comprarli per la mia famiglia, per te e il branco, per i miei amici di scuola…. Cavolo!

Jacob rise ancora e mi abbracciò. –Su dai, stai tranquilla… non ti agitare per così poco! Se chiedi aiuto a tua zia Alice immagino che ti aiuterà molto volentieri. E poi puoi levare una persona dalla lista, cioè io.

Lo guardai stupida. –Perché? Non vuoi niente per Natale?

-Nah… e poi ho te. Cosa vorrei di più dalla vita?

Sorrisi e lo baciai. –Stai trovando una scusa per non ricevere uno dei miei soliti regali costosi?

Sorrise, con un po’ d’imbarazzo. –Ehm… si.

Scossi bonariamente la testa: naturalmente la mia famiglia era ricca, e non potevo non trattenermi dal fare dei regali a Jacob che superavano anche i 100 dollari. Ed è inutile dire che lui era sempre in imbarazzo di fronte ai miei regali.

-Beh, allora…- disse lui staccandosi da me e porgendomi di nuovo il regalo –Non vuoi aprirlo?

Annuii e presi il regalo: era una piccola scatolina incartata con una carta natalizia rossa e verde, con un fiocchetto color oro sull’angolo di destra. Scartai la carta e rimasi in mano con una piccola scatolina vellutata in mano. Non sarà mica un…

-Che c’è?- mi chiese Jacob, notando la mia espressione.

Non risposi e aprii la scatoletta. Rimasi sollevata nel vedere che non si trattava di un anello, ma bensì di un ciondolo: un mezzo cuore d’argento, con incisa sopra una “J” .

-Ah beh è un ciondolo- esclamai, indossandolo –Meno male!

Jacob mi aiutò con la catenina. –Perché? Cosa pensavi?

Evitai di rispondere. –Perché mezzo?

Dal collo della maglietta tirò fuori un ciondolo uguale al mio, escluso il fatto che il suo non era appeso ad una catenina, ma ad un lungo caucciù nero, e che la lettera incisa era una “R”. –Metà io, metà tu.

Mi scappò una risata. –Pensavo ci avresti fatto incedere una “N”…

Rise. –Ogni tanto lo uso anch’io il tuo nome vero.

Presi le due metà e le unii: si incastravano perfettamente.

Mi abbracciò e affondò la testa nei miei capelli. –Mi prometti una cosa?

-Cosa?

-Una spiegazione.

-Di che genere?

Sbuffò. –Me lo prometti, si o no?

Me ne pentirò amaratamente… -Si. Cosa ti dovrei spiegare?

-Il “meno male” di prima: a cosa era riferito?

L’avevo detto io! –Dalla scatola pensavo che mi avresti regalato un anello insieme…- abbassai lo sguardo e mi strinsi più forte a lui -…ad una proposta di matrimonio.

Tacque. Ma poi iniziò a ridere, ma tanto forte da doversi staccare da me e piegarsi in due.

Incrociai le braccia, irritata. –Lo trovi tanto divertente?

-Più che altro trovo divertente il modo in cui tu vedi la faccenda- e riprese a ridere –…“meno male”…

Sbuffai, ancora più irritata, e gli voltai le spalle.

-Sul serio la vedi così brutta l’idea di sposarci?

Mi voltai verso il suo sguardo, ora serio ma comprensivo, che mi fissava. –Non credo che sia una brutta idea… ma solo ora mi sembra presto: frequento ancora il liceo!

Jacob rise e mi abbracciò di nuovo. –Certo che adesso è presto, non te lo avrei mai chiesto. Però mi sono anche un po’ preoccupato per la tua reazione.

-Dalle risate non si sarebbe detto che eri preoccupato.

Sorrise. –Dico sul serio.

Gli presi la testa con le mani e l’abbassai, in modo tale da poterlo guardare dritto negli occhi. –Ascoltami bene: io voglio sposarti. Te lo dico ora così quando sarà ti risparmio la solita domanda inutile. Solo che farlo adesso mi sembra un po’ presto. È questo il motivo del “meno male”. Cosa pensavi, che non volessi sposarmi con te?

Mi baciò. –Ti amo.

Sorrisi. –Lo so. Anch’io.

Mi fissò per un attimo. –E poi quando sarà, dovrò avere molto coraggio, perché non sono molto sicuro di come possano essere le conseguenze.

-Quali conseguenze? Io che divento tua moglie?

Si staccò da me e mi prese per mano, incamminandosi lungo la spiaggia. –Non tu. Mi preoccupo della reazione dei tuoi genitori.

Risi. –Ma certo, ovvio. Ti uccideranno.

Rise anche lui. –Edward non tanto, forse Bella farà un po’ scontrosa…

-Mi ricordo quando è venuta a sapere che avevi avuto l’impriting con me- e attraverso la stretta di mano, gli trasmisi il ricordo di mia madre che attaccava Jacob, suo nuovo futuro genero. Nonostante avessi tre giorni di vita, ricordo quel giorno abbastanza bene.

-Lì è stata la prima volta che ho avuto sul serio paura di tua madre.

-Beh in fin dei conti era ancora una neonata… comunque io mi preoccuperei anche di mia zia Rosalie.

-Già, la bionda psicopatica- e rise, nonostante il mio sguardo di rimprovero.

-Te l’ho detto c’è tempo…

-Come c’è tempo per fare i regali. Non ti preoccupare- e mi accarezzo una guancia.

In quel momento mi venne in mente una cosa. –A proposito di regali, ma perché il tuo me lo dai adesso?

Si grattò la testa con una mano. –Ah è vero, mi sono scordato di dirtelo. Quest’anno a Natale non ci sono. Parto.

Sgranai gli occhi. –Parti!?! E dove vai?

-Alle Hawaii. Rebecca ci ha invitato a passare le feste da lei, anche perché, per sentito dire, sono appena diventato zio. E così domani mattina io, Billy e Rachel prendiamo l’aereo per Honolulu.

Annuii. –Ah, capisco. E quindi quest’anno niente feste insieme?

-Penso proprio di no. E poi comunque, penso proprio che non le avremmo festeggiate comunque insieme.

-Che vuol dire?

-Questa mattina sono andato dai Cullens per salutarli, e mi hanno detto che voi per questo Natale riceverete visite.

-Visite?

Jacob annuì. –Tua nonna mia ha detto che hanno invitato un po’ di vostri vecchi amici vampiri… e quindi non mi sarebbe comunque sembrato il caso che un licantropo partecipi ad un Natale tra vampiri.

Mi fermai, stupita. –Vecchi amici vampiri!?!

 

 

-Si… quest’anno ho voluto invitare un po’ di amici… sai per passare il Natale in compagnia- mi disse Esme, intenta a disporre dei fiori in un vaso sopra il tavolo del salotto.

Casa Cullen era vuota: Carlisle era all’ospedale di Seattle (lavorare ancora in quello di Forks era assolutamente fuori discussione), mentre gli altri erano andati tutti a caccia.

-E perché io lo vengo a sapere solo ora?- chiesi a mia nonna leggermente irritata.

-Beh, non me lo hai chiesto!

-Questo è vero: quest’anno ho perso la cognizione del tempo. Non mi sono resa conto che siamo già a dicembre… e devo fare ancora tutti i regali! Contando che ora si aggiungono anche gli “ospiti”- e feci il segno delle virgolette.

-Ah di quelli non ti devi preoccupare. Ha pensato a tutto Alice: ha comprato lei i regali per tutti, anche per i tuoi amici umani.

-Ma come faceva a sapere che io me ne ero dimenticata? Non può vedere il mio futuro.

Mia nonna mi lanciò un’occhiata. –Siamo al 17 dicembre e non hai mai chiesto di come avremmo passato il Natale quest’anno: è ovvio che te ne sei dimenticata.

E anche questo è vero!

Esme continuò. –E poi comunque non ti preoccupare: tua zia sa di certo cosa vogliono i tuoi amici.

Sorrisi. –Senza dubbio.

Mia nonna finì di sistemare il vaso: una bellissima composizione di rose, gigli e orchidee, le mie preferite.

-Vuoi che ti prepari qualcosa per cena?- mi chiese.

-No, non ti preoccupare nonna. Ho mangiato una pizza con Jake.

Annuì. –Allora forse è meglio se vai a dormire.

-Si probabilmente…- e le schioccai un bacio sulla guancia, andandomene verso la porta.

Ma poi mi venne in mente una cosa tanto evidente quanto sciocca.

-Ma chi sono gli ospiti di Natale?

Sorrise. –Mi sembrava strano che non me lo avessi chiesto… ma dove hai la testa Renesmee?

Mi grattai la testa con una mano, sorridendo. -È che ho sempre festeggiato Natale con voi e con Jacob. Chiedere chi siamo mi sembrava inutile, ma dimenticavo che quest’anno non siamo da soli.

Esme rise. –Certo, certo… sei sbadata come tua madre.

-E questo non è di certo un pregio- precisai.

Rise più forte. –Non proprio. Comunque, quest’anno abbiamo invitato il Clan di Denali, il Clan irlandese e Il Clan egizio.

Cavoli! Siamo tanti! –Completi tutti?

-No: Amun e Kebi non verrano. Sai, hanno ancora paura di un possibile attacco dei Volturi contro di noi.

Sospirai: me lo aspettavo.

-E non ci sarà neanche Maggie- continuò –Da quanto mi ha detto Siobhan, ha finalmente trovato un compagno e si è messa in viaggio con lui intorno al mondo. Nomadi.

Questa non me l’aspettavo! –Immagino che Siobhan e Liam ci siano rimasti male.

Esme annuì. –Si, un po’. Ma ogni tanto tornano a fargli visita.

Annuii anch’io, poi mi venne in mente una cosa. –Ma perché non hai invitato Kachiri, Senna e Zafrina?

-Le ho invitate, ma hanno preferito rimare a casa loro. Sai come sono fatte, non gli piace molto separarsi dalla loro casa.

-Peccato…

Mi dispiaceva che le amazzoni non erano potute venire: dalla battaglia le avevo viste solo un’altra volta. Ero finalmente riuscita a convincere (o costringere, come dicono loro) i miei genitori ad andare a trovarle nella foresta pluviale ed eravamo state con loro per non più di due settimane. Mi sarebbe piaciuto rivederle per Natale, soprattutto Zafrina: mi ero molto affezionata a lei.

-Ah mi ero dimenticata- mi disse mia nonna, mentre me ne stavo andando verso la porta –Verrà anche Nahuel.

Rimasi impalata e sgranai gli occhi per la sorpresa. –Nahuel? Sul serio? Davvero?

-Si, certo. Ho chiamato sua zia per invitare anche loro, ma lei mi ha detto che aveva delle cose da sbigare, non so di preciso cosa, e quindi non può venire. Ma Nahuel ha detto che gli sarebbe piaciuto venire, e così ha accettato l’invito.

La mia bocca si allargò in un sorriso a trentadue denti. –Fantastico!

Quando ero andata a trovare le amazzoni, circa 5 anni fa, avevo anche rincontrato Nahuel e sua zia Huilen. Devo ammettere che all’inizio ci eravamo salutati in modo distaccato: durante la battaglia non ci eravamo conosciuti al meglio, e poi io mi ero addormentata per quasi tutto il tempo. Ma il nostro comune essere (metà umani - metà vampiri) ci aveva fornito un ottimo argomento di conversazione, e così la situazione si era sbloccata, tanto che io e Nahuel eravamo diventati ottimi amici. E la nostra amicizia era cresciuta di molto durante questi 5 anni, in cui ci siamo sempre sentiti per e-mail o per sms. È un ragazzo fantastico, sa essere  pazzo ma allo stesso tempo prudente, espansivo ma anche riservato: insomma, il carattere di mio zio Emmett e quello di mio zio Jasper messi insieme. L’ultima volta che lo avevo visto dimostrava vent’anni, quando in realtà ne aveva più di cento cinquanta. Secondo lui, anch’io dovrei arrivare a dimostrare vent’anni, ma non sa di preciso quando ciò accadrà, visto che sono 10 anni che assomiglio ad un’adolescente. E per questo motivo non fa altro che stuzzicarmi sul fatto che io sono più piccola di lui, ma io non me la prendo: lo fa solo per scherzare. Ormai lo considero come un fratello, ed era fantastico il fatto che avrebbe passato il Natale con noi.

Appena arrivata alla casetta di pietra, accesi subito il computer e gli inviai un’e-mail.

Ciao Nahuel! Come va? Ho appena saputo che passeremo il Natale insieme. È fantastico!!! È un sacco di tempo che non ci vediamo! Ma perché tu non mi hai detto che saresti venuto da noi per Natale??? Io mi sono resa conto che siamo al 17 dicembre solo oggi, quando Jake mi ha dato il mio regalo (sai, lui passa il Natale alle Hawaii, da sua sorella), ma mia nonna mi ha detto che gli inviti già li ha fatti, quindi tu lo dovevi sapere già da tempo! Potevi anche prenderti il disturbo di informare la tua amichetta… cattivo! =P Comunque, non vedo l’ora che arrivi. Devo raccontarti un sacco di cose! Fammi sapere quando intendi partire.
Un bacio dalla tua amichetta piccolina
PS: mi aspetto un regalo super per Natale… cerca di non deludermi!

La inviai e poi me ne andai subito al letto, felice che presto avrei rivisto uno dei miei migliori amici.

 

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Allora miei cari lettori, che ne pensate????  
Premetto nel dire che il ciclo non sarà incentrato sulle vacanza natalizie, ma su un'altra cosa che avrà sempre e comunque a che fare con il Natale...
Ma allora voi vi starete chiedendo "Che c**** l'hai fatto a fare questo capitolo?"
e vi risponderò: "Semplice: per farvi capire in che rapporti sono Nahuel e Nessie"
e voi direte ancora "E perchè?"
e vi dirò "Perchè io so la scrittrice e faccio come me pare!!!" =P

un bacio al prossimo capitolo.....


PS: chiedo scusa per il discorso tra Nessie e Jake, che a mio modesto parere non piace!!!!!

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Capitolo 18
*** 17. Sfida ***



Buonasera!
Tutto bene? Io mi trovo qui, a scrivere al computer....
Ok, dopo questa introduzione da bimbi delle elementari, vorrei procedere con i ringraziamenti

mileybest: mi piace molto l'idea che tu t sia "drogata" per la mia storia..... x quanto riguarda aisha e nessie amike, non credo proprio!! =P e invece, su nahuel non yi dico niente, xkè sarà tutto concentrato in qst 4 ciclo!! =D
bribry85: sn guarita!!!! (naturale, no? =P) con qst nuovo capitolo scoprirai il vero fulcro del ciclo natalizio....=D
Maka_Envy: davvero ti è piaciuto il discorso tra nessie e jake??? xkè io l'ho scritto così, di primo acchitto xò non m mi piaceva molto poi cm'era andata a finire.... beh, se è ti piaciuto, meglio così!! XD
MimiMiaotwilight4e: piccolaaaaaa!!! ciao!!! eh già, nessie è molto amica di nahuel, e lui è molto amico di lei.... purtroppo per ora nn posso dirti di più ^__^''' farei degli spoiler sulla storia..... =D
Nancy95: e nancy fa bene ad essere preoccupata.... oppure no? XDXDXD e cmq, credo proprio che con qst capitolo aisha torni alla carica!
Tay_: ma la sai una cosa??? tu sei davvero una xsona intelligente!!! ci sei arr subito che il capitolo precedente serviva a qualcosa....ma non ti svelo niente!!! =P
Bex Vampire: non ho fatto venire zafrina xkè altrimenti poi sarebbero stata troppa gente.... infatti poi qnd le amazzoni lo hanno saputo, per poco non mi uccidevano!!! ^__^'''''
Lale loves vampires: sei sospettosa riguardo a nahuel..... ma fai bene o fai male??? beh, io ti lascio con qst dubbio! =P
Dubhe27: novità ke oggi svelerò...o almeno in parte.... XDXDXD cmq, dal tuo nome posso capire che naturalmente tu sei una fans del mondo emerso...beh, anch'io!! =D ma la cosa ke ti volevo chiedere è se hai letto le leggende... e se si, come ti sn sembrate??? xkè io sn rimasta basita O__O
lilly3: ti ringrazio molto per i complimenti...... sn contenta ke la storia ti piaccia molto e spero di non deluderti... ^__^
Ashlein: vbb dai, l'importante è risolverli!! =D la sai ke anch'io odio il Natale con i parenti??? ma è grz al natale cn i parenti che m è venuto in mente qst nuovo ciclo... mentre stavo mangiando un pezzo di panettone ho pensato: "Ma i Cullen cm lo passano il natale??"  e da lì è partito tttt! poi ci ho messo in mezzo anche nahuel xkè..... BASTA! me parla troppo.... =D ti lascio pensare in santa pace, ma basta ke il cervello poi nn ti va in fumo! XDXD
liletta: sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto..... a tal punto da nn voler ke finisca mai! me lusingata ^__^



Allora, la scorsa puntata abbiamo introdotto due cose:
la prima il tema di qst nuovo ciclo, ovvero il Natale;
la seconda Nahuel, che giocherà un ruolo abbastanza importante nella nostra storia.
Ora, accontoniamo per un momento Nahuel e dedichiamoci di più sul tema natalizio....


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17. Sfida

Il giorno dopo a scuola notai che gli armadietti erano decorati con festoni luccicanti e piccole figure di Babbo Natale, mentre nella mensa era stato addobbato un albero con palline rosse e d’orate e una grande stella luminosa in cima.

Rimasi sbalordita di fronte a tutto ciò, ma lo rimasi ancora di più quando Kevin mi informò che erano già da tre giorni che la scuola era addobbata per Natale. Sorvolai sulla mia dimenticanza, e inizia ad informarmi sui progetti che i miei amici avevano per le feste: Alex avrebbe ricevuto la visita dei suoi zii del Texas; Sarah sarebbe partita per Los Angeles, a trovare i parenti della madre; Terry sarebbe partita in crociera con la cugina ventenne; Chris e Kevin avrebbero trascorso la Vigilia insieme, visto che le loro famiglie si conoscono da molto tempo; Nick sarebbe andato a trovare sua sorella, che viveva sposata in Germania. Chiesi anche a Claire e Ashley come avrebbero trascorso il Natale, nonostante già sapessi la risposta: sarebbero state con il branco.

Stavo finendo di parlare con Alicia, che invece sarebbe rimasta con i suoi genitori e i suoi nonni, quando durante il pranzo tutti gli studenti furono ammutoliti dalla professoressa Wait, l’insegnate di arte. Era una donna molto strana, sempre con la testa sulle nuvole e con una percezione del mondo totalmente diversa dalla nostra. Appassionata di recitazione, tutte le recite scolastiche erano organizzate e dirette da lei, ma erano quasi sempre ridicole e prive di senso logico, a sentita dire di Alex. Da parte mia, mi sembrava una donna brillante per la sua stranezza, e inoltre lei aveva un debole per me e per il mio talento per il disegno.

-Secondo te cosa vuole dirci?- chiesi ad Alicia, mentre la professoressa cercava di salire su una sedia al centro della sala senza cadere, per parlare a tutti gli studenti.

Alicia alzò le spalle. –Boh! Molto probabilmente parlerà dello spettacolo di Natale.

-Che cosa?- esclamai sorpresa.

Alicia mi fece segno di tacere e di sentire la professoressa Wait che stava per  iniziare a parlare.

-Allora, cari studenti, anche quest’anno siamo arrivati a Dicembre, mese magico e pieno di spirito di bontà!

Nick sbuffò e Kevin iniziò a ridere sottovoce.

La professoressa continuò. –Ed è per questo, che come ogni anno a Dicembre, ho avuto il permesso del preside per organizzare lo spettacolo di Natale!

La sala si riempì di brusii per niente felici ed entusiasti.

-Visto, che come ogni anno, nessuno ha voglia di partecipare, ho organizzato una lista in cui ho scelto 10 ragazzi per recitare e 20 per il coro. Se rifiuterete, vi boccierò!

Ed ancora mormorii di disapprovazione.

-In che senso nessuno vuole partecipare?- chiesi ad Alicia.

-Lo sai, no? La professoressa Wait organizza sempre spettacoli particolari, e nessuno vuole mai partecipare. Così, la prof “obbliga” gli studenti a recitare poesie natalizie e a creare cori angelici- e alzò gli occhi al cielo, facendo un gesto di noncuranza con la mano.

-Comunque,- continuò la prof –c’è qualcuno che vuole fare il o la solista?

Nessuno rispose. Ma poi qualcuno parlò.

-IO!- e Aisha si alzò dal suo tavolo e si avvicinò alla prof con un sorriso smagliante stampato in faccia.

-Lei canta!?!- esclamai senza contenere il mio stupore.

-Si- disse Ashley di fronte a me –Non è brava quanto Celine Dion, per intenderci, ma ha un discreto talento. È l’unica che si offre volontaria ogni anno.

-E perché mai?- ma poi la risposta mia fu ovvia –Ah, vero: per mettersi al centro della situazione.

-E poter sfottere gli altri del suo talento- aggiunse Alicia.

-Aisha è Aisha- concluse Ashley.

-Nessun altro che si propone?- chiese la prof, che aveva appena finito di parlare con Aisha, che si trovava al suo fianco con quella sua espressione odiosa di superiorità.

Pensi che sia così semplice essere al centro della scena? Oh no, mia cara Aisha, tu pensi male… -Mi offro io!- esclamai alzandomi in piedi.

Mentre attraversavo la mensa a testa alta, ignorai i mormorii e le espressioni sorprese degli altri studenti, e mi concentrai solo sul volto di Aisha, contorto dalla rabbia, dall’odio, dalla sorpresa e dalla furia.

La prof Wait, stupita del fatto che c’era un’altra volontaria, sembrava imbarazzata. –Beh, ehm… ok signorina Robbinson… metto anche lei tra le soliste.

-Ma non può farlo!- sbottò Aisha –C’è sempre stata una sola ed unica solista!

-E allora facciamo un provino- dissi in totale tranquillità.

-Un provino!?!- lo sguardo furioso di Aisha si spostò dalla prof a me.

-Si,- la prof era d’accordo con me –si potrebbe fare. Potremmo stabilirlo per dopodomani pomeriggio. Che ne dite?

-Sono pienamente d’accordo- e poi mi rivolsi ad Aisha –E tu Aisha, che ne pensi?

Sospirò di rabbia. –Va bene. Ma attenta a te Renesmee; se ti azzardi a scegliere come canzone “Silent night”, ti uccido.

Tu che mi uccidi? Questa è bella! –Non ti preoccupare. Penso che opterò per una classica “Last Christmas”.

La prof Wait sorrise e scrisse qualcosa sui suoi fogli, e poi se ne andò tutta felice.

Io e Aisha ci fissammo ancora negli occhi, nel silenzio totale della mensa, finché la campanella annunciò la fine del pranzo.

 

-Sei stata fantastica prima!- mi disse Alex.

Ci trovavamo al mio armadietto, prima di andare a lezione.

Alzai le spalle. –Niente di che, ho solo impedito ad Aisha di essere al centro della scena. Tutto qui.

-Già, ma sei stata comunque fantastica!- commentò di nuovo Alex.

-Adesso devi solo battere Aisha a quel provino e poi goderti la sua sfuriata- mi disse Chris.

-Ed è proprio questo che mi preoccupa….-mormorai.

-Cioè?- mi chiese Sarah.

-Io non so cantare.

-COSA!?!- esclamarono tutti in coro.

-Non sai cantare?- disse Kevin.

Nick scosse la testa. –Sei impazzita? Sfidare Aisha ad un  provino di canto se tu non sai cantare… ma che ti passa per la mente!

-Che l’hai sfidata a fare?- mi chiese Terry.

-Ehi ehi, calmatevi!- e alzai le braccia in segno di resa –Ho detto che non so cantare perché non ho mai preso una lezione di canto e perché non ho mai letto uno spartito in vita mia. Ecco perché!

Sarah alzò un sopracciglio. –Ti sembra poco?

-Molto, ma non troppo! Inoltre sono anche abbastanza intonata. Mi serve solo prendere qualche lezione e sarò pronta per la sfida di dopodomani.

Kevin alzò le spalle. –Se sei così tranquilla…

-Tranquilllissima!- esclamai, e chiusi il mio armadietto –E poi, anche se dovessi perdere, me la caverò comunque.

Alex sospirò, e ci fermammo davanti al suo armadietto, non molto distante dal mio.

Speriamo bene… in realtà non ero molto sicura di quello che avevo detto: ero comunque meno preparata di quanto non lo fosse Aisha, e se avessi perso mi avrebbe sfottuto per tutto l’anno scolastico. Non potevo permetterlo.

E anche vero che tu sei stata una cretina a sfidarla così, su due piedi! Ma in quel momento avevo solo pensato che dovevo mettere i bastoni fra le ruote ad Aisha, e nient’altro.

-Sai già a chi chiedere per le lezioni di canto?- mi chiese ad un certo punto Ashley.

-No, non lo so- e scossi la testa. Non conoscevo nessuno che aveva la passione per il canto. In famiglia ho solo musicisti!

-Beh, allora perché non… ehi Alex! Attenta, che ti cade tutto!- urlò, proprio mentre Alex stava prendendo un quaderno dall’armadietto, facendo cadere tutti i libri posizionati sopra, e anche altre cose. Il corridoio ora era pieno dei libri e delle cose accumulate nell’armadietto di Alex, e di tutti noi che avevamo iniziato a raccoglierle.

-Diamine Alex!- esclamò Sarah, evidentemente irritata –Te l’ho detto centinaia di volte di riordinare l’armadietto!

Mentre raccoglievo un libro di algebra, una paio di orecchini, un pennello per dipingere ed una spazzola, mi capitò di intravedere sotto diversi fogli rosa e gialli (Alex non usa fogli bianchi) un oggettino piccolo ma luccicante.

Lo presi in mano: era un piccolo libricino di plastica, semiaperto, con la copertina viola glitterata, con sopra una lettera “R”. Il mio palmo lo conteneva senza problemi, e attaccato al dorso del piccolo libro c’era una cordicella argentata, per portarlo al collo. Ma la cosa più curiosa era che se si tirava il segnalibro che sbucava dal libricino, dalle pagine spuntava una presa USB per il computer, che si richiudeva semplicemente respingendola dentro le pagine.

-Alex!- urlai, ottenendo l’attenzione di tutti –Che cos’è?- e agitai il libricino di plastica.

Non solo Alex, ma anche Nick, Kevin, Chris, Terry e Alicia sgranarono gli occhi, mentre Sarah fissava furiosamente Alex.

-L’hai portato a scuola!?!- le urlò –Ma tu sei proprio scema!

-È qualcosa di importante?- chiesi.

-È il tuo regalo di Natale- mi disse Chris.

-Cosa!?!- esclamai sorpresa.

-Chris! Glielo dici anche?

-E dai Terry, tanto ormai ce l’ha in mano!

Terry sospirò e scosse la testa.

Sarah mi si avvicinò e prese il libricino in mano. –Questo è un diario. Tu tiri il segnalibro ed esce fuori la porta USB. Lo colleghi al computer e hai il tuo diario personale. Volendo può essere anche un’agenda o un block notes, oppure una semplice pennetta. Sono appena usciti sul mercato, e appena lo abbiamo visto abbiamo pensato a te.

-E la “R” sulla copertina cosa mi rappresenta?

-Sbaglio o ti chiami Renesmee?- disse Nick.

Sorrisi. –Beh, allora grazie. È carinissimo- e me lo misi al collo.

-Figurati!- esclamò Chris.

-Te lo volevamo dare l’ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze natalizie- e poi Sarah si voltò verso Alex –Ma qualcuno si è dimenticato di nasconderlo per bene.

Alex alzò le mani in segno di resa. –Ok ok, è colpa mia, scusa! Ma l’avrei portato a casa oggi!

Kevin sbuffò.

-Comunque,- dissi io per alleviare la colpa di Alex –mi piace molto. È una bella idea quella del diario-pennetta… davvero bella. Grazie ancora, grazie a tutti.

-A me non ringraziarmi- disse Ashley –io e Claire te l’abbiamo fatto insieme a Quil ed Embry. Hanno detto che hanno trovato un regalo perfetto per te… io e Claire non sappiamo neanche cos’è!

Alzai gli occhi al cielo e sorrisi. –Immagino!

-Quando avete finito di fare la lista di Babbo Natale, venite a darmi una mano?- urlò Alex, che aveva cercato di richiudere l’armadietto, che però stava per scoppiare di nuovo.

 

-Miriam!- urlai.

Miriam si girò e io le corsi incontro.

-Ciao Nessie! Come va?

Ci trovavamo all’uscita di scuola e tutti stavamo tornando a casa.

-Non c’è male. Ti volevo ringraziare per il regalo.

Sorrise. –Figurati! Ma perché ce lo hai già?

-Lascia perdere, storia lunga. Comunque ti volevo chiedere anche un’altra cosa: hai saputo che ho sfidato Aisha ad un provino di canto?

-Si, tutta la scuola non parla d’altro!

Tanto per cambiare! –Appunto. Non è che potresti insegnarmi a cantare “Last Christmas”?

Sgranò gli occhi. –Cosa?

-Io sono abbastanza intonata, ma non ho mai letto uno spartito in vita mia. Mentre Ashley, poco fa, mi ha detto che tu hai preso lezioni di canto per molti anni.

Miriam tentennò un po’. –Non lo so…

-Ti prego Miriam. Non so a chi altro rivolgermi. Guarda, il testo già lo so a memoria. Mi serve solo qualche aggiustatina sulle intonazioni e roba simile. Ti prego…

Miriam sospirò. –E va bene. Ma facciamo domani pomeriggio: oggi ho troppi compiti.

L’abbracciai. –Grazie grazie grazie! Ti adoro!

Rise e ricambiò l’abbraccio.

Ma poi notò qualcosa di strano da sopra la mia spalla. –Ehi, ma quello lì con la macchina grossa cerca te?

Mi voltai e vidi a tre auto di distanza un enorme jeep, e al volante c’era Emmett che mi fissava, abbastanza annoiato.

Sospirai. –Si, e mio zio.

-Caspita, è così giovane! E grosso!

Risi. –Eh già…

Poi lo sguardo di Miriam si fece pensoso. -È anche molto carino…

Continuai. -… ed è anche molto sposato.

Miriam rise e si avviò verso l’autobus, mentre io andavo verso la jeep.

-Ciao zio!- dissi salendo sulla jeep e dandogli un bacio sulla guancia.

-Era ora! Ma quanto tempo ci metti a salutare i tuoi amici?- e mise in moto.

-Mi sono dovuta mettere d’accordo con Miriam per vederci domani pomeriggio. E poi se ti scoccia tanto venirmi a prendere, potevi far venire qualcun altro.

Sbuffò. –Mi hanno incastrato: tutti stavano facendo l’albero e io ero l’unico che vedeva la TV.

-Non mi sorprende…

Sorrise. –Ma tanto, dopo che avrai ricevuto il regalo mio e di Jasper, non ci saranno più questi problemi!

Inarcai un sopracciglio. –Devo preoccuparmi?

Rise. –Non più del solito.

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Bene bene,
come avrete capito in questo ciclo si parlerà principalmente dello spettacolo di Natale,
nel quale ci saranno sorprese...

Ora, il regalo di Nessie dei suoi amici umani, può sembrarvi scemo o stupido,
ma è importantissimo per la nostra storia...
quindi, tenete d'occhio il diario! =D
E cmq, per informazione, non credo che esista sul serio....

Ora vado a vedere "Ballando con le Stelle".... adoro quel programma!!! *___*
Per favore, non guardatemi male.... =D

Un bacio.....

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Capitolo 19
*** 18. Lezioni di canto ***



Ciauuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!
Come va? State bene?? 
Io personalmente ho un po' di mal di schiena....
colpa della Wii e della Wii Fit che i miei si sono appena comprati
( "si sono appena comprati", la volevano loro -__-)
e mi sono anke tagliata i capelli.... ^__^

giogio16: infatti chiedi scusa perchè hai indovinato..... complimenti mia piccola detective!! XD ti meriti dieci punti e un bonus!!! XDXDXDXD
ciokina14: tranqui.... anch'io in questo periodo ho un sacco di impegni e poco tempo libero a disposizione =D
Tay_: mia piccola indovinatrice.... XDXD  già, Last Christmas è anche la mia canzone natalizia preferita =D  Silent Night invece non la sopporto.... troppo lenta.... e infatti je lo appioppata ad Aisha XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: happy chrsitmas!!! anke se forse sarebbe oppurtuno dire happy easter, visto ke Natale è passato da un pezzo -__-''''...........ma comunque, scialla! davvero hai dei sospetti sul regalo di Nessie????? Bene, non dirli, non vorrei rovinare la sorpresa!!! =D
Nancy95: dici??? ma no, dai! Nessie è sempre una Cullen, ricordiamocelo.... se la caverà in qualke modo..... =D No dai su basta! Stai tranqui, non ti far ossessionare da questo Nahuel.... tranquilla, è ttt sotto controllo.... XDXDXD
mileybest: vbb dai, se proprio vogliamo essere pignoli, allora Aisha dovrebbe morire in generale per come è...... no? XD
Yellow_B: in pratica, ti sei già creata un finale della vicenda..... =D  ma si, mi sembra giusto! W LA FANTASIA!!! XDXDXDXD
Maka_Envy: se vuoi, a Pasqua te lo faccio trovare dentro l'uovo di cioccolato..... XDXD  vedremo cosa combinerà la nostra Nessie e come se la ceverà a cantare.... =D
Bex Vampire: o mio Dio, allora quando finirò di scrivere, tu morirai??? Noooooooooooooooooooooooo, non voglio avere un morto sulla coscienza!!! XDXDXD Scherzo XDXDXDXD  con calma li scopriremo tutti i regali..... =D
Dubhe27: sono contenta che il capitolo ti sia piciuto =D...... comunque, delle leggende allora non ti dico più niente, se no rovino ttt!!! cmq, si di licia ho letto la ragazza drago, ma personalmente non  mi è piaciuto per niente.... lo trovata banale come storia.... e poi lei non si decide a continuarla.... secondo te, invece????
Lale loves vampires: in tal caso, posso benissimo ribattezzrsi Miss Curiosità! XDXDXD  e cmq, con calma scoprirai tutto =D
Ashlein:  XDXDXD nella mia scuola hanno messo un albero vicino alla segreteria, noto come "l'albero di Pisa" perchè decadente nel vero senso della parola..... e affianco c'era un presepe fatto con il das dal figlio del nostro professore di religione.... -___-'''''  fortunatamente l'hanno tolto subito! Si si, tranqui Nessie è intonata.... ma non farà come suo padre e il suo fidanzato, si comporterà diversamente e.... basta!! il resto vallo a leggere!!!! XDXD  Hai già un'idea, eh?? Non ti chiedo quale, xkè altrimenti mi rovini la sorpresa, mia cara nipote del detective Colombo!! XDXD
liletta: grazie tesoro del complimento.... stra ganza, mi piace !!! =D spero di aver aggiornato abbastanza presto ^___^


Ed ora, il nuovo capitolo!!!!


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18. Lezioni di canto

Arrivati a casa Cullen, io e Emmett andammo in soggiorno e per poco non mi prese un colpo: l’albero che avevano eretto ad un angolo del salone arrivava a toccare il soffitto con il puntale. Per il resto era decorato con palle e festoni d’orati, e nello stesso modo tutta la casa.

-Uao!- esclamai.

Mia madre mi cinse una spalla con un braccio. –Ti piace?

-È davvero bello. Ma dove l’avete preso un albero così grande?

Bella alzò le spalle. –Dalla foresta. Questa mattina Edward, Emmett e Jasper sono andati a prenderlo e lo hanno portato a casa.

Mi rivolsi ai miei zii, seduti entrambi sul divano intenti a guardare una partita alla TV. –Avete sradicato un albero?

-Certo!- esclamarono all’unisono, senza distogliere lo sguardo dalla TV.

-Sicuro!- disse una voce proveniente dalla cucina.

Alzai gli occhi al cielo. –E poi si lamentano che le foreste si stanno estinguendo…

Entrai in cucina e trovai mio padre che rideva.

-Dov’è Alice?- chiesi a mio padre, mentre mangiavo la pasta che mi aveva preparato.

-È andata con Rosalie ed Esme a finire di comprare gli ultimi regali- mi disse Edward.

-Le volevo appunto chiedere dei regali che…

Mi anticipò. -… che ha comprato per i tuoi amici. Non ti preoccupare, lei è meglio di Babbo Natale.

Inghiottii. –Perfetto. Ma la prossima volta fammi almeno finire la frase!

Edward scoppiò a ridere.

Finii di mangiare e poi andai alla casetta di pietra, con la banale scusa di dover fare i compiti. In realtà volevo capire il funzionamento di quel diario: com’era strutturato, quanto aveva di memoria, e cose del genere.

L’idea di poter avere un diario dove poter scrivere tutto quello che volevo, tutto quello che pensavo, senza il bisogno di mentire sulla mia identità, era geniale. Dire liberamente che ero una mezza-vampira che frequentava una scuola umana. L’idea non è niente male…

Così accesi il computer e infilai la pennetta: prima di tutto dovevo installare il programma per scrivere sia sulla pennetta che sul computer. Semplice! Una volta installato il programma lo aprii: mi si presentò una rappresentazione 3D di un diario che si apriva, e che faceva vedere quello che avevo scritto. Naturalmente, ora non c’era scritto niente. Così cliccai su “Aggiungi”, in fondo alla pagina del diario, e mi si aprii un’altra schermata: era una pagina di diario, con in alto la data e l’ora. Che carino! Modificai il colore e il carattere della scrittura, e poi fui pronta per scrivere.

Ma cosa scrivo? Non ero molto brava con le parole (me la cavavo meglio con le immagini). Ma poi mi venne un’idea: incollai sulla prima pagina un mio autoritratto che avevo scannerizzato al computer, e poi iniziai con una mia descrizione. Parlai del fatto che ero metà vampira, della mia famiglia, del mio ragazzo, dei miei amici, ed ogni descrizione era accompagnata da un mio disegno.

Finii verso le 7. Caspita! Il tempo è volato! Salvai tutto sulla pennetta e inserii la password, in modo tale che se mi fossi persa la pennetta, nessuno avrebbe comunque potuto leggerlo. Staccai la pennetta e me la misi al collo, tipo medaglione.

Stavo per spengere il computer, quando mi accorsi di aver ricevuto un e-mail. La aprii ed esultai felice: era di Nahuel.

Ciao piccolina! Qui va tutto bene, non c’è male… e comunque è solo da un giorno che ti sei resa conto che siamo a Dicembre!?! Cosa hai fatto fin’ora, hai dormito? Beh, allora buongiorno principessa! XD Poi non te la prendere con me perché non ti ho detto che venivo a Natale, perché volevo farti una sorpresa, anzi un regalo così risparmiavo nel fartelo! =P Ma con te la sorpresa muore! -_- Ora mi tocca andare a comprarti qualcosa…
Ci vediamo presto un bacio
PS: non lo so quando vengo, ti farò sapere.

Risi e scrissi una breve risposta.

Non ho dormito! È solo che avevo la testa altrove! XP
Un bacio la tua amichetta piccolina.

La inviai e poi me ne andai a casa Cullen.

 

Il giorno dopo, io e Miriam rimanemmo a scuola anche il pomeriggio. Ci trovavamo nella sala di musica, vuota, piena di strumenti. Miriam era seduta al piano e si stava esercitando sulla melodia di “Last Christmas”, mentre io ripassavo mentalmente il testo della canzone.

-Allora,- iniziò lei, suonando l’ultima nota –sei pronta?

Profondo respiro. –Si.

-Bene, allora direi di iniziare con gli esercizi di respirazione. Sono molto importanti. Inizia a respirare a bocca aperta.

E così iniziai a respirare forte.

Miriam mi mise a posto la postura. –Spalle dritte. Ispira e riempi la pancia. Espira e svuota la pancia.

Ispira, espira, ispira, espira. Continuai così per un bel po’.

Miriam mi fermò. –Basta così. Adesso sentiamo la tua voce. Comincia con una scala musicale.

Mi schiarii la voce. –Do. Re. Mi. Fa. Sol. La. Si. Do.

-Non male, hai un bel timbro, limpido e delicato. Basta solo un po’ di allenamento e sarà prefetto. Penso proprio che ce la faremo per questa sera.

-Anche perché il provino è domani pomeriggio!

-Allora diamoci da fare. Continua con la scala musicale. Segui le note che suonerò sul piano.

Per un’ora buona continuai a cantare scale, finché non mi stancai e ci prendemmo una pausa.

-Mi hai detto che il testo già lo sai, no?- e si rimise al piano, iniziando a suonare il ritornello.

-Si, è la mia canzone natalizia preferita.

-Perfetto. Allora segui la melodia e canta.

Mi schiarii un’altra volta la voce e poi inizia. Mi tappai un orecchio con una mano per sentire meglio la mia voce e mi accorsi che stavo cantando molto piano. E naturalmente, se ne accorse anche Miriam.

-Ehm, Nessie? Dov’è la voce?

Mi grattai la testa con una mano. -È che… mi imbarazza un po’!

Miriam rise. –Ti imbarazza!?! E quando rispondi ad Aisha no?

-Beh, ma quello è diverso…

-Facciamolo diventare uguale allora! Ricordati che devi sfidare Aisha, falle sentire la voce che hai!

Annuii e riniziai a contare, molto molto più forte.

Miriam mi tappò la bocca con una mano. –Più forte va bene, ma non esagerare. Tu hai un timbro delicato, ti basta poco per stonare. Trova una via di mezzo.

Annuii e riniziai di nuovo, trovando un’altezza giusta. Cantai il ritornello e poi mi fermai.

Miriam sembrava soddisfatta, ma non felice. –Come inizio va bene. Ma quando canti “Last Christmas, i gave you my heart…” marca di più “last”. E la stessa cosa con “This year, to save me from tears…”: marca “this”. Più o meno così- e iniziò a cantare lei.

O mio dio! Miriam era più che brava, era fantastica. La sua voce era potente e forte, chiara ed energica. Quando cantava le note più alte sembrava che volesse spaccare le finestre della sala, mentre durante le note basse era come se si stesse trattenendo. La mia voce in confronto era niente. Il ritornello tanto famigliare mi sembrò una nuova canzone, cantata da tanta potenza. Quando finì, rimasi a bocca aperta.

-Miriam, ma sei bravissima!

Sorrise. –Ma che. Me la cavo…

-Stai scherzando? Sei assolutamente fantastica! Con la tua voce riusciresti di sicuro a battere Aisha.

Arrossì e abbassò lo sguardo, imbarazzata. –Io battere Aisha? No no… impossibile…

-Senti, a quanto mi ha detto Ashley, Aisha non è bravissima, mentre tu lo sei. La batteresti di sicuro! Ma perché non ti proponi come solista?

Sgranò gli occhi. –Io solista di fronte a tutta la scuola!?! No, no, NO! Non se ne parla neanche!

-Ma perché?- esclamai esasperata.

-Cantare di fronte ad un pubblico non fa per me.

Panico da palcoscenico.

-Beh,- continuò, riposizionandosi dritta al piano –continuiamo con le prove!

E allora riniziai con il ritornello, seguendo i consigli che mi aveva dato Miriam.

 

-Allora te ne andrai in Messico per Natale?

-Si, ci sono i miei parenti paterni.

Avevamo finito e stavamo uscendo dalla scuola. La canzone ormai la sapevo perfettamente, con tutte le intonazioni giuste. Ero pronta per il provino di domani, e Miriam mi aveva promesso che mi avrebbe accompagnato con il piano.

In quel momento ci trovavamo nel parcheggio della scuola, vuoto eccetto per una macchina.

-Quello là è mio fratello- e Miriam indicò la macchina –Tu non hai nessuno che ti sia venuto a prendere?

-Doveva venire mia zia Alice, ma non la vedo…- ma dove diavolo è? Se non si fa vedere entro 5 secondi, le distruggo la sua collezione di vestiti primavera-estate!

-Se vuoi, posso darti un passaggio.

-Forse potrebbe essere…- grazie mille zia! –Beh, se a tuo fratello non dispiace…

Sorrise e ci avviammo verso la macchina blu.

Il fratello di Miriam, che doveva avere una ventina d’anni, si trovava fuori dalla macchina, appoggiato alla portiera, e stava armaneggiando con il telefonino. Aveva i capelli neri, arruffati e corti, e aveva anche una leggera barba, malfatta con il rasoio. Indossava dei pantaloni della tuta blu, e una larga felpa grigia, con il nome di qualche squadra di hockey.

-Mark!- lo chiamò Miriam, ma lui annuì senza alzare lo sguardo dal telefono –Senti Mark, non è che potremmo accompagnare Nessie a casa? Altrimenti se la deve fare tutta a piedi…

Mark sbuffò. –Senti Miriam, non posso sempre fare da autista a te e a…- ma si bloccò dopo aver alzato lo sguardo e avermi visto.

Dai Nessie, divertiamoci un po’! –Se non sono d’impiccio…- mormorai, con un tono di voce smielato, sbattendo le ciglia e sorridendo.

Mark era come frastornato, ma poi si ricompose. –No, ma che d’impiccio, figurati! Ti accompagniamo molto volentieri!- e mi aprì la portiera del posto davanti –Prego!

-Grazie- e salii in macchina, in contemporanea di Miriam, che stava morendo dalle risate.

Mark fece il giro della macchina e si sedette al posto di guida. –Allora, dove ti devo accompagnare?

-Vai verso la foresta, poi ti dico io il punto preciso.

Per tutto il tragitto non feci altro che ridere: Mark era un ragazzo molto simpatico, e il modo con cui flirtava con me era talmente evidente, che era impossibile non trovarlo divertente. Mi sorpresi dell’enorme differenza di carattere tra i due fratelli: Mark era spigliato e senza peli sulla lingua, mentre Miriam era timida e chiusa un po’ in se stessa.

Mi feci lasciare da Mark all’inizio della strada sterrata e poi continuai a piedi, preparando mentalmente la mia sfuriata: non ero arrabbiata solo con mia zia, ma con tutti i Cullen. Che bella famiglia che ho: si sono dimenticati di me!

Arrivai a casa ed entrai, sbattendo violentemente la porta.

-Ma bravi! Vi dimenticate di me! Ma si può sapere che razza di…

Mi bloccai quando notai che i vampiri a cui stavo urlando non erano otto, ma bensì tredici.

-Ciao Renesmee, è da un bel po’ che non ci vediamo- mi disse una vampira bionda di fronte a me.

-Tanya!- e le lanciai le braccia al collo.

Tanya rise e ricambiò l’abbraccio.

-Si si, brava! Lei la saluti, mentre noi no!- mi disse qualcuno alle mie spalle.

Mi voltai. –Kate!- e abbracciai anche lei.

Dopo salutai anche Garrett, che mi scompigliò affettuosamente i capelli, e Carmen e Eleazar, che mi sorrisero e Carmen mi diede anche un bacio sulla guancia.

-Uao ragazzi, che bello rivedervi- esclamai –Ma perché siete qui?

-Ci avete invitati per Natale!- mi rispose Kate.

-Non mi dire che non lo sapevi…- dedusse Eleazar.

-Ehmm…- tentennai.

-Quest’anno Nessie ha avuto un po’ la testa fra le nuvole- disse Esme, accarezzandomi affettuosamente.

Sorrisi, leggermente imbarazzata.

-E molto probabilmente le ragazze sbadate non se lo meritano un regalo di Natale- e Tanya tirò fuori un pacco enorme, incartato.

-È per me?- e mi lanciai contro il pacco.

Ma Garrett me lo levò dalle mani. –Eh no, mia cara! Credo proprio che tu debba aspettare!

Misi un finto broncio. –E perché?

-Perché il loro regalo è in corrispondenza del nostro- si intromise Jasper.

Inizio a preoccuparmi…

-Non sei l’unica- mi disse sottovoce mio padre.

Lo guardai inarcando un sopracciglio. -Ma se tu già sai qual è!

-Appunto!

Qui la cosa si complica!

-Beh,- esordì Carlisle –che ne dite se ce andiamo tutti a caccia?

L’entusiasmo di tutti fu evidente.

-Posso venire anch’io?

-Certo Nessie, anche se tanto in velocità ti batterò di certo!- e Garrett rise.

-Speraci!- e mi lanciai fuori dalla casa, seguita da tutti gli altri.


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I primi ospiti sono arrivati..... diamo quindi il benvenuto al Clan dei Denali!!!
*il pubblico applaude, mentre i vampiri si inchinano e ringraziano*
Ora, prima che commentiate, non vi agitate:
Tanya, Edward e Bella non conbineranno vari trinagoli tra di loro in questo ciclo.
Ricordiamoci che la ff è su di Nessie. =D

Ora vado a fermare i miei genitori....
sono due ore e mezza che sono addosso al televisore a giocare con la Wii
e io inizio a preoccuparmi..... -____-''''

Alla prossima!


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Capitolo 20
*** 19. Provino ***



Oiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!
Tranquille sono ancora viva!!!
Chiedo umilmente perdono se aggiorno dopo 2 settimane,
ma ho avuto una settimana infernale e nn trovavo mai un po' di tempo per postare....
Vi porgo le mie mie più sentite scuse...
(ma sta frase...?? o__O)

mileybest: ciao piccola!!! =D allora, no! il regalo di Nessie nn è una macchina, ma ci sei andata vicino... =P  io personalmente se Tanya si mette in mezzo penso proprio che prenderei le sue parti: nn è giusto ke Bella ciabbia avuto Edward così, senza soffire....u__u  ora ho paura che dopo qst ke ti ho detto tu mi uccida.... O__O XD  cmq l'umano del capitolo precedente nn c'entra nnt...era solo un intermezzo comico...ttt qui, qnd nnt quadrato..... =D invece gli altri tre...beh...=P
Bex Vampire: ebbene si, mi hai scoperto.... nn dico i regali e te lo faccio apposta XDXDXD scherzo....!!! mi dispiace me devi pazientare un po'.... anke se in qst capitolo qlke regalo lo metto... =D
Ashlein: a bella!!! uao!! carino il cartello fuori dalla classe.... noi tipo nn ciabbiamo neanke quello della classe...e così abbiamo scritto II G sulla porta cn il pennarello XD ma poi è arrivata la bidella e l'ha cancellato con l'alcool ç___ç.... mentre poi c'è la classe affianco alla nostra che cia tipo scritto "perdete ogni speranza o voi che entrate" O__O mah! la gente al giorno d'oggi!!! mi dispiace molto, ma ho contattato l'agenzia "palline di carta & co." e mi hanno detto che ttt i loro dipendenti si rifiutano categoricamente di entrare nella gola di Aisha...penso proprio che dovremmo sopportarcela ancora per un bel po'.... XDXD  conta ke tipo cio pensato ad un ipotetico incontro tra il fratello di Miriam e Jacob, ma dp sarebbe uscito fuori troppo sangue..... e poi Jacob deve preoccuparsi di altre xsone...tipo Na... e nn continuo!! XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: tesoro!!! =D la nostra Nessie ha un fascino irresistibile!! =D  noo, Miriam nn si presenta al provino, troppo timida... xò forse avrà un suo momento, tranqui....si, ankio adoro Kate e Garett!!! sn i miei preferiti tra i Denali.... Tanya Tanya Tanya, sinceramente io nn lo trovo così antipatica.... ok m stai x uccidere vero? O__O
Maka_Envy: carina la scenetta cn Mark, eh?? modestamente sn un genio!!! XDXD vbb mo basta vantasse, ke se no me monto la testa!!! XDXD  calma calma, per il regalo del clan dei Denali ci sarà tempo...e nn ti preoccupare sarà proprio una chicca! =D
Lale loves vampires: ma ciao!! e mi dispiace, ma la risposta è sbagliata.... Nessie nn riceverà una macchina per Natale, ma cmq posso dirti fuochino....! =D=P un bacione, Miss Cuoriosità!! (trp bello il soprannome, posso kiamarti così?? Please!)
tenny_93: tranquilla cara, ankio a volte ho dei prob con il mio portatile... si impalla oppure mi blocca l'accesso ad internet, e in quei momenti m prende una rabbia che vorrei prendere l'ombrello di mia nonna e spaccarlo.... ma poi mi calmo e lo riavvio semplicemente ^__^
Dubhe27: tesoro!!! ma te lo immagini?? Mark contro Jake??? come minimo il ragazzo avrà paura dei lupi e dei cani per ttt il resto della sua vita (sempre ke Jake lo lasci vivo... -__-'') XDXDXD oi appena finisci le leggende, dimmelo! oki? si, anke a me la ragazza drago nn è piaciuta...l'ho trovata infantile.... molto meglio le cronche in assoluto!
Nancy95: sei contro Nessie??? dici ke nn ce la farà??? brava, ora per colpa tua Nessie si trova vicino a me a piangere come una disperata xke ut nn credi in lei.... brava!!! complimenti!!! bel lavoro!!! .........XDXDXD ma io skerzo!!! vedrai Nessie ti stupirà....
lilly3: beh sai com'è, l'occassione c'era uno ne approfitta allora, no?? XDXD cmq sn riuscita a staccare i miei dalla Wii, anke se ora ci stanno giocando di nuovo -___-''' ma anke tu ce l'hai???
Tay_: grz mille cara per i complimenti.... XDXD ma te la immagini Nessie mentre distrugge i vestiti di Alice??? o meglio, cosa farà Alice dopo ke Nessie glieli avrà distrutti??? O__O XDXD
Razorbladekisses: sono davvero contenta ke ti piaccia cara... all'inizio credevo che stessi scrivendo solo alcuni deliri della mia fantasia malata!! =D
liletta: ti ringrazio per i complimenti e spero che il nuovo ti piaccia.... scs davvero se ho postato tardi, spero che nn m ucciderai... ^___^'''


Bene. E ora nuovo capitolo!!!
Ah dimenticavo, a fine pag c'è una sorpresa....
ma nn ci andate subito xkè è inerente alla nuova puntata!!! XD

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19. Provino

La campanella suonò, segnando la fine della giornata. Quando andai al mio armadietto, notai che la massa degli studenti non andava verso l’uscita, ma bensì verso il teatro.

-Ma dove vanno tutti?

-A vedere se sono stati “scritturati” dalla prof. Wait per lo spettacolo di Natale. Ma soprattutto per vedere il provino tra te e Aisha- mi disse Terry.

Avrei dovuto immaginarlo.

In quel momento arrivò Miriam, agitata. –Allora sei pronta?

-Prontissima!

-Nervosa?

-No.

-Beata te…- mormorò.

Sorrisi e tutt’e tre andammo verso il teatro.

Non c’ero mai entrata prima, e mi stupii del fatto che era molto più grande della palestra. L’entrata si trovava al centro della sala, e in corrispondenza in fondo il palco. Naturalmente, il resto della sala era formato da posti a sedere, divisi in due zone. Il palco non si trovava molto in alto rispetto al pavimento, ma era molto grande.

Mentre attraversavamo la sala per arrivare sul palco, notai che alcuni studenti si erano seduti, ma molti altri si erano accalcati alla parete di sinistra.

-Ma che stanno facendo?

Terry sospirò. –Stanno vedendo chi è nello spettacolo.

-E tu non ti preoccupi?

-Nah! Ho già controllato questa mattina: non devo fare niente.

-Mentre io devo partecipare al coro- disse Miriam.

È il minimo per una come lei!

-Non è giusto!

Mi voltai e vidi Alex e Alicia arrivare verso di noi con un muso lungo degno di un cavallo.

-Fatemi indovinare,- provò Terry –dovete recitare?

I loro sguardi afflitti confermarono l’ipotesi.

-Mentre noi non dobbiamo fare niente!- esultò Chris.

-Tu e Kevin- disse Nick –io devo partecipare al coro!

Chris e Kevin risero per prenderlo in giro, mentre Alex li rimproverava.

Solo in quel momento notai Aisha, sul lato sinistro del palco, che stava facendo del riscaldamento pre-canto. Anche se così è un po’ esagerato!

-Guardate Aisha- dissi agli altri –sembra Sharpay in High School Musical!

E tutti risero. Poi io e Miriam salimmo sul palco, mentre gli altri si sedettero tra le prime file.

Miriam si posizionò al piano, sul lato destro del palco, e si mise a ripassare la melodia. Nel frattempo io ripassai mentalmente il testo della canzone. Ero abbastanza concentrata, e quindi non mi accorsi che Aisha era avanzata verso di noi, finché Miriam non smise di suonare il piano.

-A quanto pare sei venuta- mi disse, fissandomi con quel suo sguardo odioso.

-Certo. Io non mi tiro mai indietro- le risposi, incrociando le braccia e fissandola di rimando.

Arricciò le labbra. –Sarà…

Pausa. Il silenzio del teatro si concentrò su di noi.

Aisha fece un passa verso di me. –Hai fatto male a sfidarmi, Renesmee.

Risi. –Lo sai? Me lo hai già detto altre volte, eppure non me ne pento mai. Sarà perché poi vinco sempre io?

Aisha mi fulminò.

-Comunque,- continuai, porgendole la mano –che vinca la migliore.

-Lo farò- e Aisha mi voltò le spalle.

Ritirai la mano. Aisha è Aisha.

-Silenzio per favore, silenzio!- e la prof. Wait si mise al centro del palco –Allora, il provino per la cantante solista inizierà tra poco. Dopo ciò, ci saranno le prove dello spettacolo, e chi non è scritto sulla lista non deve partecipare ed è pregato di lasciare il teatro quando le prove inizieranno. Chi tra Aisha o Renesmee perderà, completerà le 10 persone che reciteranno. E ora forza!- e fece per scendere dal palco, ma inciampò sulla sua sciarpa troppo lunga. Il teatro si riempì di risate.

-Pronta?- mi disse Miriam sottovoce.

-Pronta.

E il provino iniziò.

 

-E allora com’è andata?- mi chiese Claire.

Il provino era finito, le prove anche, e io e Ashley eravamo passate a casa di Claire, che si trovava a letto con l’influenza.

-Bene…- mormorai.

-Bene? Solo bene? Non fare la modesta Nessie, sei stata bravissima!- esclamò Ashley.

-Quindi hai vinto?

-Si!- e sorrisi.

Claire esultò di gioia. –Ma è fantastico! E Aisha, come l’ha presa?

Alzai le spalle. –Al solito: crisi isterica. Mentre scendeva dal palco mi ha anche dato un spallata!

Ashley rise. –Si è vero! Ma la cosa più forte, è stato quando prima di uscire dal teatro ti ha urlato “Questa me la pagherai, Nessie! Contaci!”- e imitò la voce di Aisha.

Tutt’e tre scoppiammo a ridere.

Poi il telefono squillò. Claire si alzò dal divano e andò a rispondere.

-Pronto? Ciao tesoro! Sto meglio, la febbre si è abbassata e la tosse è quasi passata. No, non sono sola. Sono venute a trovarmi Ashley e Nessie. Il provino è andato bene, ha vinto! Come? Glielo volete dare ora? Va bene… ok allora vi aspettiamo. Un bacio, ti amo- e riattaccò.

-Quil?- provò Ashley.

-Si, voleva sapere come stavo. Era con Embry. Hanno detto che adesso vengono e portano il loro regalo di Natale a Nessie.

Risi. –Non ho ancora avuto un’illuminazione su cosa possa essere…

Ashley rise con me. –Io mi preoccuperei!

-Devo già preoccuparmi per il regalo dei miei zii… dopo è troppo!

-Comunque, tornando allo spettacolo, io devo fare qualcosa?

-No, non ti preoccupare Claire, la prof. Wait non ti ha scelto per fare nulla. Al contrario, tu Ashley devi cantare nel coro.

-Si lo so. Canterò insieme a Nick e Miriam. Anche se cantare vicino a lei mette in soggezione!

-Non me ne parlare. Quando abbiamo fatto le lezioni di canto sono rimasta di stucco.

-È molto brava?- chiese Claire.

-Ha una voce fantastica! Non capisco perché non si offre come solista.

-Lascia stare, è troppo timida. Ogni volta che si parla di cantare davanti ad un pubblico, sbianca. Canta nel coro solo perché sa che è in mezzo alla folla e nessuno si soffermerà su di lei- disse Ashley.

-Dovremmo aiutarla a superare il panico da palcoscenico…

-Penso che sia impossibile: Miriam era “amica” di Aisha da quando avevano 5 anni. E quindi, puoi benissimo capirlo anche da sola, Aisha non ha fatto altro che sopprimere il suo talento.

Il prossimo vampiro assetato di sangue che incontro lo mando direttamente da lei!

In quel momento, sentimmo il rombo di un motore.

-È la macchina di Quil- disse Claire.

Allora prendemmo i cappotti e uscimmo fuori, andandogli incontro. Ashley salutò Embry con un bacio, mentre Quil abbracciò Claire.

-Era meglio che rimanevi dentro- disse Quil a Claire –potresti avere una ricaduta.

Claire sbuffò. –Sto benissimo. E non fare il melodrammatico, sembri mia madre!

Embry rise e poi si rivolse a me. –Allora, abbiamo saputo che hai vinto.

Alzai le spalle. –Ne dubitavi forse?

-Mmm… si!

Gli lanciai un’occhiataccia e lui rise.

-Comunque,- iniziò Quil –è ora di dare il regalo alla vincitrice!- e andò a prenderlo nel portabagagli.

-Potevate almeno dirci che cos’era- commentò Ashley –in fin dei conti, al regalo abbiamo partecipato anch’io e Claire!

-Se vi avessimo detto che cos’era, non l’avreste mai fatto con noi!- rispose Embry.

Ashley lo guardò sospettosa, mentre Claire mi mise una mano sulla spalla. –Io e Ashley ti chiediamo scusa in anticipo per qualunque cosa possa essere.

Risi. –Grazie. Ma tanto non me la prenderei mai con voi due, ragazze…- e posai lo sguardo su Embry, che aveva un’aria da finto innocente.

-Eccolo qui!- e Quil me lo lanciò –Buon Natale, Nessie!

Osservai il pacco che tenevo in mano: non era molto grande, non pesava molto, e non aveva neanche una forma ben definita. Che diamine è?

-Non lo apri?- mi disse Quil, con un sorrisetto.

Sospirai e aprii il pacco. Rimasi senza parole.

-L’ho visto su E-bay e l’ho subito comprato!- esclamò Quil.

-Quil! Ma ti sembra un regalo adatto?- lo rimproverò Claire.

-Non adatto, perfetto!- commentò Embry.

-Siete due deficienti- disse Ashley –però almeno il pupazzo è carino!

Non li ascoltavo. Continuavo a fissare il pupazzo a forma di dinosauro verde, che aveva scritto sul dorso “Nessie, il mostro di Loch Ness”. Calma…

-La sapete una cosa?- dissi -È molto carino. Simpatico. Grazie.

-Ti piace sul serio?- mi chiese Claire, scettica.

-Si, davvero! Me lo potresti tenere un momento Ashley? Vorrei ringraziare come si deve i miei amici licantropi- e il mio sguardo vendicativo si posò su Quil ed Embry.

-Oh oh!- mormorò Quil ed Embry rise. Poi entrambi si trasformarono, scappando via.

-Tanto vi raggiungo!- e gli corsi dietro.

 

-Ahia! Nonno fai piano!

-Scusami Nessie, ma te lo devo fasciare il braccio in un modo o nell’altro!- e ricominciò a fare la fasciatura.

Ci trovavamo nella cucina di casa Cullen, mentre nel salone c’erano tutti gli altri. Più 4 vampiri: Siobhan e Liam era arrivati nel pomeriggio, e Benjamin e Tia invece la sera.

-Credi che abbia dato una brutta impressione agli altri?- chiesi a mio nonno.

-Per il fatto che tu non li abbia salutati, o per il fatto che ti sei presentata a casa con un braccio slogato e varie ferite sul corpo?

Dopo aver raggiunto Quil ed Embry, ci eravamo messi a combattere, così per gioco. Ma nello scontro, mentre mi scontravo con Quil, Embry corse in suo aiuto e mi afferrò per un braccio, slogandomelo però. Appena avevo sentito la fitta al braccio sono subito tornata indietro da Ashley e Claire, che si spaventarono nel vedermi con un braccio slogato. Dopo pochi secondi, riapparvero Embry e Quil, molto dispiaciuti, ma gli ho detto di non preoccuparsi. Sono subito corsa a casa Cullen, e appena entrata in soggiorno mi sono ritrovata diciasette sguardi curiosi addosso. Dopo, mia zia Rose aveva urlato e mio nonno mi aveva portato subito in cucina per medicarmi.

-Forse per entrambe le cose…

Carlisle sorrise. –Si, penso che tu abbia fatto una figuraccia.

Sbuffai. Perfetto! Per una buona volta che ci vengono a trovare un paio di amici, do l’impressione di quella che fa sempre a pugni con la gente!

-Forse ne dai l’impressione perché in realtà lo sei- aggiunse qualcuno dalla porta della cucina.

Mi voltai in quella direzione. –Mi mancava il tuo umorismo pungente, papà.

Edward rise e si avvicinò verso di me. –Come stai?

-Non ti preoccupare Edward, non si è fatta niente- disse mio nonno, completando la fasciatura e legandomi il braccio al collo –La cosa più grave è la slogatura del braccio sinistro. Le altre ferite sono superficiali.

Sorrisi. Sembra un medico legale!

Papà trattenne a stento una risata. –Non male…

-In pratica, si è fatta di meno di quello che di solito si faceva Bella quando ancora era umana- concluse il nonno.

-Uao! Questo è un record!- esclamai.

-Cerca di non ripeterlo di nuovo- e Carlisle uscì dalla cucina.

-Io purtroppo lo sospettavo che tu dovevi avere lo stesso gene di sfortuna di tua madre…

-Per favore papà, non spargere la voce in giro. Altrimenti chi lo sente lo zio Emmett!

Rise e mi abbracciò.

-Quale licantropo devo uccidere?- disse una voce alle mie spalle.

Sospirai. –Papà, vuoi per cortesia spiegare alla mamma che è stato tutto un incidente?

-Incidente o no, io lo uccido lo stesso- e Bella avanzò verso di noi.

Alzai gli occhi al cielo e sospirai. –Povero Embry: sarà già demoralizzato per quello che mi ha fatto. Gli manca solo la furia di mia madre.

Bella rise e alzò le mani in segno di resa. –Ok ok, ok. Non gli farò niente. Ma quando Jacob torna dalle Hawaii, gli darò volentieri una mano.

-Perfetto: la furia di Jacob unita a quella di mia madre!

-Non dimenticarti Rosalie: i suoi pensieri non sono molto positivi- aggiunse papà.

Povero Embry!

-Vendette a parte,- iniziò mia madre –perché non vai di là a salutare Siobhan, Liam, Tia e Benjamin, che sono tutti preoccupati per te?

-Subito!- e mi avviai verso il salone.

Appena entrata, l’attenzione generale cadde su di me e sul mio braccio fasciato.

-Sono ancora viva!- urlai, alzando il braccio sano.

-Oddio tesoro, stai bene?- e mia zia Rose mi fu subito vicina –Mi hai quasi fatto prendere un colpo!

Magari! Mio padre si schiarì la voce molto violentemente.

-Dai Rosalie, lasciala respirare. Se sta in piedi vuol dire che sta bene!

Mi voltai verso la persona che aveva parlato, e mi ritrovai nell’abbraccio di Liam. –Si Liam, sto bene infatti. È bello rivederti dopo tanto tempo.

Mi staccai da lui a salutai Siobhan, che si trovava affianco a lui.

Poi da dietro di me spuntò Benjamin. –Ciao piccola! È incredibile come sei cresciuta.

Abbracciai anche lui e poi dopo Tia.

-Allora, come ti sei ridotta in questo stato?- mi chiese Carmen, divertita e preoccupata allo stesso tempo.

-Ho attaccato per scherzo due licantropi.

L’intero salone si riempì di risate.

-E perché li hai attaccati?- chiese Benjamin –Tu non vai d’accordo con loro?

-Si, infatti era solo per divertirsi. Lo fatto perché mi hanno regalato questo- e tirai fuori dalla mia borsa il peluche del mostro di Loch Ness –e nonostante sia una cosa divertente, volevo fargliela pagare lo stesso.

La maggior parte dei vampiri presenti guardò il pupazzo e annuì, senza aggiungere altro. Le uniche risate della sale provenivano da Emmett e Garrett, che ormai avevano fatto coppia fissa nel prendermi in giro.

-Beh, noi abbiamo optato per un regalo di genere diverso…- e Siobhan mi porse una scatola rettangolare.

La aprii e trovai una bellissima parure completa: orecchini, bracciale e collana. Erano tutti d’argento e avevano lo stesso motivo: un quadrifoglio in rilievo al centro, e tutt’intorno un motivo floreale che percorreva tutta la cordicella della collana e tutto il cinturino del bracciale; gli orecchini erano semplicemente due quadrifogli.

-Caspita Siobhan, è bellissimo. Stupendo. Grazie, grazie mille.

Siobhan e Liam mi sorrisero.

-E anche noi abbiamo qualcosa per te!- e Tia mi porse una scatola più grande.

Ci sto prendendo gusto… La aprii e mi trovai davanti una kit completo da disegno per professionisti: c’era un enorme blocco da disegno, una scatola con varie matite e mine, e anche dei colori pastelli e acquerelli.

-Oddio ragazzi è stupendo! Come facevate a sapere che adoro disegnare?

-Le notizie circolano…- e Tia e Alice si scambiarono uno sguardo d’intesa. Inutile dire che le due vampire andavano d’amore e d’accordo e adoravano entrambe lo shopping.

Passai il resto della serata in compagnia dei nuovi ospiti. Poi però, ad un certo punto me ne andai verso la casetta di pietra: era stata una giornata molto faticosa, e la mia testa scoppiava.

Salii in camera mia, poggiai il kit da disegno sulla scrivania e i gioielli nel cassetto del mio comodino.

Poi andai in cucina e mi preparai un’insalata leggera, visto che mi ero dimenticata di cenare. Mi portai direttamente l’insalatiera in camera, così nel frattempo accesi il computer. Controllai la posta elettronica, ma Nahuel non mi aveva scritto niente. Beh, potrei sempre aggiornare il mio diario.

Lo cercai al collo, ma lì avevo solo la fasciatura del braccio e il mezzo cuore di Jacob: con la mano non toccai niente che potesse essere il diario. Mi alzai in piedi e andai allo specchio per controllare meglio.

Rimasi di sasso di fronte al mia immagine riflessa: il diario era sparito, e all’interno c’era tutta la verità sulla mia famiglia.


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E io ve l'avevo detto tenete d'occhio il diario....
che fine ha fatto????
Si accettano scommesse! XDXD

Poi volevo dirvi ke ho fatto il paragone Aisha-Sharpay
perchè le mosse ke faceva erano uguali...
cioè me le sono immaginate come la stessa persona (nel cantare, ovvio)
e quindi invece di descriverle, ho pensato che sia stato meglio mettere direttamente il paragone...
=D

Beh, direi ke sia tutto allora no??
*i lettori mi guardano come per dire "E la sorpresa?"*
*me fa finta di nnt* Ok qnd ci vediamo al prossimo capitolo! un bacio...
*me se ne va*
*i lettori mi guardano senza parole e piangendo*

*me ritorna* XDXD Scherzetto!
*i lettori iniziano a dire le peggio cose contro di me e i miei parenti defunti o non*
*me rimane basita* senso dell'umorismo zero, eh?? -___-

Cmq, il regalo consiste in un immagine...
Calcolate che l'ho trovata dopo avre scritto il capitolo...
Questo è il regalo di Nessie di Embry e Quil....



Non è adorabile??? *___*
Lo vojo purio!!!
*i lettori sono entusiasti del pupazzo*

Bene, dp cio
vi dico veramente che ci vediamo al porssimo capitolo
Ciao!!

PS: prometto di fare il più presto possibile!!! ^___^

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Capitolo 21
*** 20. Ladra ***



Salve!!

Prima di iniziare, vorrei manifestare la mia solidarietà nei confornti di quello ke è successo in Abruzzo in questi giorni....
Una preghiera per tutti i morti e per tutti gli sfollati....


Ma ora, passiamo ai ringraziamenti!

Tay_: il pupazzo è troppo bello!!! qnd l'ho visto ho tipo urlato davanti al computer...!! XD lo sai ke ankio adoro Sharpay?? è il mio personaggio preferito di HSM... c'era un tempo in cui c'ero proprio fissata...poi ho scoperto Twilight....!! =D
mikelina: ti ringrazio per avermi sempre seguito, e spero ke continuerai a farlo... ^__^  ma la sai una cosa??? hai proprio indovinato.... e si, sono guai, guai molto grandi!! ma in un modo o nell'altro la nostra Nessie ne uscirà fuori... ops! accidenti, forse ho detto troppo!! =P
Bex Vampire: ciao piccola!!  =D ma come nn ci avevi pensato minimamente???? neanche un misero dubbio??? m meraviglio di te.... =P me skerza!!! cmq ho appena capito ke tu leggi qst ciclo per i regali, ho ragione?? XD xò, m disp dirtelo ma dovrai aspettare il prox capitolo per sapere altri regali... disp... ok, m stai per uccidere vero??? O__O ....XD
Maka_Envy: embè, cosa ti aspettavi??? ke Nessie perdesse??? ma va, va! XDXDXD cmq è adorabile il peluche, vero?? lo vojo pure io!!! senti, ci stai a rubarne due da qualke parte??? XDXD
Ashlein: a bella!!! XDXDXD Nessie ricoverata, qst è bella!!! poi magari qnd si trova all'ospedale incontra il nonno, e Carlisle per evitare che tutto venga scoperto tipo finge di non conoscerla.... XDXDXD oddio le pippe mentali ke me faccio!! conta ke la prof Wait della ff è qs identica alla mia prof di arte delle medie... ti giuro, è identica! ho solo accentuato un po' troppo la pazzia eccessiva -__-? .....vbb dai su, in fin dei conti è un braccio slogato... qnt slogature si è ftt Bella qnd era umana?? è naturale ke la figlia abbia un bricilo della sua sfortuna.... povera Nessie, ke destino crudele! ç__çNahuel che recupera il diario??? O__O ma io ormai ke li faccio a fare i segreti se poi arrivi tu e in due minuti me li risolvi ad occhi chiusi.... bah, sei proprio la nipote del dective Colombo.... nn ci sn parole... -__-
tenny_93: O__O davvero lo potresti trovare su ebay???? dio, sarebbe fantastico!!! ma te lo immagini, il mostro di Loch Ness sul mio letto vicino a Dumbo e Pisolo (2 dei miei peluche... -___-'') ????? bellissimo!!! XDXDXD me skerza =P (xò i peluche sn veri!)
mileybest: certo che Sharpay ha molta più classe di Aisha!!! poco ma sicuro!!!! ehi ehi, piano piano, calma calma!! (<-- ma ripete le parole du volte, cm è uscito fuori??? -__-''') troppe domande!!! ti dico solo ke alcune delle tue supposizione sn giuste e altre.... beh, no! =P
liletta: ti prego allora, nn uccidermi! XDXDXDXD Quil e Embry sn i mejo!! <--- ma sto tifo?? -__-''  ......XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: ehi piccola, ce stai a trova il pupazzo!!?? XD e il diario?? ke fine ha fatto??? lo scoprirai presto... purtoppo per Nessie...! cmq se fossi Embry, m rifugerei dall'altro capo del mondo... Jacob+Bella+Rosalie pazzi furiosi nn li vorrei incontrare mai e poi mai!!! O__O PS: W l'Iliade!! XD
lilly3: quel qualcosa ti ha detto bene... c'è sempre di mezzo Aisha... cmq vai tu a leggere poi... =D  anke tu ti sei praticamente drogata di mario cart, vero??? ce l'ho ankio....è fantastico!!! nn ti ci stacchi più!! *__*
Dubhe27: sei un genio! no è vero, sei un genio! ciai azzeccato!  cioè hai azzeccato ttt, pure il fatto della spallata!! O__O me rimane senza parole....! o forse sono io ke faccio i misteri troppo facili da risolvere.... si forse è così.... me misera ç___ç vbb dai, riprendiamoci! =D si il peluche è troppo puccioso!! =3 se lo trovo da qualke parte lo compro subito!! XD no povera Sharpay, xkè me la odi tanto?? è la mejo di HSM!!
Nancy95: e ki è quel ke pensi tu?? sarà mica A...??? =D si, hai ragione sono cazzi amari! (w l'eleganza del linguaggio!)  e si molto probabilemnte succederà una tragedia....ma tu credi sul serio ke Nessie nn si inventa qualcosa??? =P
TenshiNoHikari: troppo scontato??? attenzione!! quello che nn ci aspettiamo in realtà è proprio quello che accadrà! (<---ma tipo sta perla de saggezza delle 21:53??? -___-''')
Razorbladekisses: more!!! =D ma si, certo ke la nostra Nessie è un mito! ne dubitavi forse??? XDXD

e un ringraziamento e tutti coloro ke mi leggono semplicemente e alle 164 persone ke hanno aggiunto questa storia ai loro preferiti.



Bene bene bene... ed ora scopriremo ogni cosa!!
(anke se la magg parte di voi ci è già arrivata!! -___-''''')


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20. Ladra


La mattina dopo arrivai a scuola in ritardo: avevo passato tutta la notte a cercare il diario per casa, ma non lo avevo trovato. Chiesi aiuto anche alla mia famiglia (tralasciando il particolare che nel diario c’era tutta la verità sui vampiri), ma neanche loro lo trovarono a casa Cullen.

Mi precipitai in classe, ma la lezione d’inglese era già iniziata. Chiesi scusa alla professoressa Flower, e presi posto vicino ad Ashley.

Mentre la prof. spiegava Shakespeare, io mi scervellavo nel capire dove il diario-pennetta potesse trovarsi. Allora a casa Cullen e nella casetta di pietra non c’è. Forse l’ho perso in teatro. Durante le prove dello spettacolo avrei controllato. E se non fosse lì? Era un’ipotesi da considerare. Forse l’ho perso a casa di Claire... dopo le chiederò di controllare.

Mentre ragionavo, mi arrivò una pallina di carta in testa. La presi e la aprii: era un messaggio di Ashley. “Che ti è successo? Del braccio lo so che è colpa di Embry, ma hai due occhiaie che sembri un panda!”

Presi una penna e le risposi. “Ieri sera, quando sono tornata a casa, mi sono accorta di aver perso il diario-pennetta. Il che è grave, perché lì sopra ci avevo scritto tutta la verità sulla mia famiglia!”

Appena Ashley lesse il messaggio, sbiancò. Ma poi mi rispose. “Non è che l’hai perso mentre combattevi con Embry e Quil?”

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo. A questo non avevo pensato!

La campanella suonò e io e Ashley uscimmo dalla classe. Mentre andavamo verso il mio armadietto, incontrammo Claire e le raccontai tutta la storia.

-Oddio, se ti sei persa il diario sono guai!

Ma dai!

-Scusa, ma di che ti preoccupi? L’hai messa la password no?- mi disse Ashley.

-Si, l’ho messa…

-Ma un abilissimo haker non ci mette niente a distruggerla ed ad aprire i file dentro la pennetta- concluse Claire.

-Perfetto!- esclamai e sbattei con violenza la porta dell’armadietto.

-Dai su, pensa positivo- mi disse Claire –forse lo hai perso a scuola, i bidelli lo hanno trovato e adesso si trova tra gli oggetti smarriti. Dai, andiamo a controllare.

-Andate voi- risposi –Io devo andare un attimo in bagno a controllare la fasciatura.

Così lasciai Ashley e Claire e me ne andai in bagno. Non che il braccio mi facesse male (la slogatura non era molto grave, e nel giro di una notte non serviva più appenderlo al collo), ma avevo bisogno di una rinfrescata: aprii il rubinetto e mi sciacquai la faccia. Il bagno era vuoto, non c’era nessuno.

Poi sentii delle voci lontane che avanzavano, e riconobbi fra tutte la voce di Aisha. Sentiamo un po’ cosa dice… Entrai in un gabinetto e salii in piedi sul WC.

La voce di Aisha si azzittì, e prese il suo posto il rumore dei suoi tacchi sul pavimento.

-Ok non c’è nessuno- disse Aisha dopo aver controllato sotto le porte –possiamo parlare tranquillamente.

A quel punto sentii i passi di altre persone entrare in bagno. Le ochette.

-Michela, Luisa, restate di guardia alla porta- disse Aisha, e si sentirono i passi di due persone dirigersi verso la porta.

-Allora Aisha, vuoi dirci cosa hai in mente?- iniziò una.

-Vendetta. È naturale. Renesmee si è spinta troppo in là: non doveva neanche osare sfidarmi in un provino di canto, figurarsi poi vincerlo e sperare di passarla liscia!

Uh, che paura!

-Si, a questo ci eravamo arrivate- disse un’altra –ma ieri ci hai detto di aver trovato una cosa molto interessante.

Aisha rise. –Già. Appena uscita dal teatro mi sono ritrovata addosso una cosa…

E le ochette fecero un’esclamazione di gruppo. Probabilmente deve avergli fatto vedere una cosa…

-Ma che cos’è?

-Sono appena usciti sul mercato. Sono dei diari-pennetta- rispose Aisha.

Mi tappai la bocca con una mano per evitare di urlare. Allora ce l’ha lei!

-La “R” potrebbe indicare Renesmee… dimmi Aisha, non glielo avrai mica rubato?

Sorrise. –Forse…

Lurida ladra!

-Ma comunque,- continuò –l’importante ora è la vendetta. E questo piccolo oggettino fa al caso mio…

-Qual è il tuo piano?- chiese una.

-Semplice: leggerlo allo spettacolo di Natale, di fronte a tutti.

Mi bloccai. No, no e NO!

-Umiliarla pubblicamente leggendo i suoi segreti più infidi… un classico! Ma cosa c’è scritto?- chiese sempre la stessa ochetta di prima.

-E che ne so io!?! Io il computer non lo so neanche accendere!

Ringraziando il cielo!

-Senza contare che poi molto probabilmente sarà protetto da una password…- mormorò un’ochetta.

-Ecco perché lo aprirai tu!- esclamò Aisha.

-IO!?!

-Ma certo che si Cloe. Tu sei un genio del computer no?

La ragazza che si chiamava Cloe fece un risolino compiaciuto. –Beh si, modestamente…

-Perfetto. Quindi noi tutte dopo le prove ci vediamo a casa tua e prepariamo la busta con la poesia che io dovrò leggere allo spettacolo, sostituendo la poesia con le pagine del diario di Nessie. Non è piano perfetto?

Tutte le ochette annuirono e confermarono compiaciute.

-Bene. Allora è tutto confermato. Mi raccomando oggi ignorate completamente Nessie e non fatele capire nulla di quello che abbiamo in mente. Sono stata chiara?

-Si!- esclamarono tutte le ochette all’unisono.

-Ora muoviamoci. Le lezioni iniziano tra poco- e si avviarono verso l’uscita del bagno.

Quando restai da sola, scesi dal WC e uscii dal gabinetto. Ho bisogno d’aiuto.

 

-Non posso crederci che te l’abbia rubato- esclamò Ashley.

Sbuffai. –Parliamo di Aisha, ricordi? Lei è capace di fare tutto.

Io, Ashley e tutti i partecipanti dello spettacolo ci trovavamo in teatro a fare le prove. Visto che lo spettacolo era stato anticipato al giorno dopo, il 22 dicembre, il preside ci aveva concesso la possibilità di saltare le lezioni la mattina e di rimanere a scuola fino alle 5. Io e Ashley ci trovavamo ad un angolo del palcoscenico, mentre la prof. Wait stava distribuendo le poesie da recitare. Aisha e altre tre ochette, tra cui riconobbi la rossa lentigginosa di nome Cloe, erano in prima fila ad ascoltare le direttive della prof, senza mai rivolgermi uno sguardo. Alex e Alicia si trovavano lì vicino, e stavano parlando tra di loro, ma di tutt’altro rispetto allo spettacolo. Nick stava parlando con Simon e Manuel, due ragazzi dell’ultimo anno che a volte pranzavano con noi, cantanti nel coro anche loro. Miriam si esercitava al piano all’altro lato del palco, da sola.

-Si,- disse Ashley –lo so che Aisha è capace di fare tutto, ma non l’avrei mai immaginata una ladra!

-Scusa, non eri tu una delle sue più fidate ochette? Dovresti esserci abituata a questo suo tipo di comportamento, no?

Annuì. –Si, Aisha è perfida. Ma non si è spinta mai tanto oltre da diventare una ladra. Deve odiarti con tutto il cuore.

Sbuffai. Che onore! –Ok. Ma ora il punto è un altro come le impedisco di leggere il mio diario di fronte a tutta la scuola?

Ashley scosse la testa. –Non lo so. Non puoi neanche sperare che la password tenga: Cloe è una maga dell’elettronica. Una volta è perfino riuscita ad entrare nella rete di sicurezza di un centro commerciale!

-Fammi indovinare: Aisha?

-Si. Voleva fare shopping anche durante il giorno di chiusura.

Mi scappò un risata ironica.

-Comunque,- continuò Ashley –hai un piano?

-No. Pensavo che a Claire venisse qualcosa in mente, ma lo hai visto anche tu che non aveva idee.

-Perché non ti fai aiutare da qualcuno della tua famiglia?

Alzai il tono della voce. –Ma sei pazza? I miei mi uccidono se sanno quello che è successo. Si erano arrabbiati quando hanno saputo che ti avevo attaccato nel corridoio, pensa se vengono a sapere che mi sono persa un’amplia documentazione dell’esistenza dei vampiri. Sanno solo che mi sono persa il regalo di Natale di Sarah, Alex e gli altri. Ho fatto i salti mortali per non farlo capire a mio padre.

Ashley alzò le spalle. –Sarà. Ma secondo me sbagli…

Sbuffai e rivolsi la mia attenzione alla professoressa Wait, che aveva appena finito di distribuire i testi delle poesie agli attori e adesso stava dando indicazioni su come recitarle.

-Allora miei cari piccoli attori e mie care piccole attrici,- iniziò –queste poesie rappresentano il vero spirito natalizio. Per cui il vostro modo di recitare dovrà sembrare quello di angeli che declamano la pace nel mondo.

Ok, ora ho la conferma che la prof. Wait soffre di qualche disturbo mentale.

-Dunque,- continuò –le poesie, visto che non c’è tempo per impararle a memoria, le metterete in delle buste dorate, che hanno fatto gli alunni del primo anno al corso di arte. Mi raccomando, sono solo 10, quindi quando farete questo lavoro a casa cercate di non romperle o rovinarle. Quando poi arriverete sul palco, le aprirete e declamerete al pubblico la vostra poesia. È tutto chiaro?

Gli attori annuirono con poco entusiasmo.

-Se solo riuscissi a impossessarmi di quella busta…- mormorai pensierosa.

-E se anche la prendessi, cosa penseresti di fare?- mi domandò Ashley.

Sospirai. –Non lo so. Forse potrei sostituire le pagine del mio diario con qualcos’altro… ma che cosa?

Ashley annuì silenziosamente. Ma poi il suo sguardo si illuminò. –Lo so io con che cosa!

-Eh?

Si alzò in piedi, parlando tra se e se. –Sapevo di aver fatto bene a non buttarli via…- poi si ricolse a me –Scusami Nessie, ma penso di aver trovato qualcosa che fa al caso nostro!- mi sorrise e poi scese dal palco.

-Ashley! Ma che diamine…?- ma ormai era già uscita dal teatro, senza essere vista dalla prof. Wait.

Sbuffai frustata, e mi risedetti per terra all’angolo. Forse anche Ashley non ha tutte le rotelle a posto…

Ascoltai con vivido disinteresse la prova di recitazione, finché poi gli attori finirono e allora si passò al coro, che però aveva già provato in parte il giorno precedente.

Alex e Alicia vennero subito verso di me, chiacchierando allegramente delle feste. Ma poi notarono la mia espressione arrabbiata e sconfortata.

-Ehi Nessie!- mi disse Alicia, sedendosi vicino a me –Che diamine è successo?

-Ah no, niente- le risposi con noncuranza –È solo che Aisha ha rubato il mio diario-pennetta e che ha intenzione di leggerlo domani a tutta la scuola al posto della sua poesia.

Alex e Alicia sgranarono gli occhi. –Stai scherzando?

-Ti sembra che stia scherzando?

-Vabbè, ma cosa ci avevi scritto sul diario?- mi chiese Alex.

Oh niente di che Alex! C’è solo scritto che sono per metà vampira, che appartengo ad una famiglia di vampiri e che sono fidanzata con un licantropo. Insomma, che vuoi che sia se Aisha lo legge a tutta la scuola! –I miei segreti, ovvio.

-Dai su, non pensarci. Considera il fatto che poi dopo le vacanze natalizie nessuno se ne ricorderà più!- mi incoraggiò Alicia.

Si si, certo, come no! –Non sai quello che c’è scritto, Alicia. E, senza offesa, non posso dirtelo.

Alicia mi sorrisi per rassicurarmi, mentre Alex sospirava demoralizzata.

-Renesmee!- mi chiamò la prof. Wait –Renesmee! Con il coro abbiamo finito. Tocca a te provare la tua canzone!

Racimolai un po’ di buon umore e mi alzai, dirigendomi verso il centro del palco.

 

Le prove erano finite: la prova generale dello spettacolo sarebbe stata la mattina seguente, durante l’orario scolastico. Dovevamo indossare dei vestiti abbinati: gli attori sul rosso, il coro sul bianco, e io sul dorato.

Uscii da scuola insieme a Miriam, Alex e Alicia. Nick era tornato a casa insieme con Simon e Manuel, e avevo anche visto Aisha, Cloe e le altre due ochette andare di corsa verso la macchina di Aisha. Devono correre a rovinarmi la vita. Ma la cosa che mi faceva più rabbia, era che Ashley non si era fatta viva per tutto il pomeriggio.

-Si può sapere dove diamine è andata a finire?- esclamai irritata al massimo.

Miriam alzò le spalle. –Non ne ho idea…

-Ah, eccola lì!- e Alex indicò una figura in avvicinamento.

Ashley attraversò il parcheggio e venne verso di noi, con un sorriso stampato in faccia e stringendo una cartellina in mano.

-Si può sapere dove eri andata a finire? La prof. Wait fortunatamente non si è accorta della tua assenza nel coro!- le ruggii.

-Ehi Nessie, calmati! In fin dei conti ho cercato di risolvere un tuo problema!- e mi porse la cartellina.

La presi e inizia a leggere il suo contenuto con curiosità. La mia bocca si curvò spontaneamente in un sorriso. Non può essere…

Alex, Alicia e Miriam si sporsero intorno a me per leggere anche loro. Miriam rimase senza parole. Alex iniziò a ridere. Alicia si rivolse ad Ashley: -Pensavo che lo avessi buttato.

Ashley sorrise. –Volevo farlo all’inizio, ma poi ho pensato che potesse servire prima o poi per qualcosa…

Chiusi la cartellina e mi rivolsi ad Ashley. –Sei un genio Ashley. Questo è perfetto! Basta solo sostituire il mio diario con questo e Aisha è rovinata!

-Si, ma come intendi fare lo scambio?- mi chiese Miriam.

Sospirai. –Non lo so…- mi inventerò qualcosa…

-Diari a parte,- disse Alicia –ma che mi dite di quello schianto di ragazzo laggiù?

Tutte ci voltammo verso la direzione indicata da Alicia: all’estremità destra del parcheggio c’era un ragazzo scuro di pelle, sui vent’anni, con i capelli neri corti intrecciati, e di una bellezza sconvolgente. Mentre avanzava verso di noi, si notò il colore dei suoi occhi: tek, come il legno. Ma non è…?

-Uao!- commentò Miriam.

-Ma è della scuola?- chiese Alicia –Non l’ho mai visto…

Più avanzava, più il mio dubbio divenne una certezza. –Nahuel!

Alex sospirò, esasperata. –Non è possibile! Tutti i ragazzi più belli li conosce lei!

Non le risposi neanche e mi precipitai verso di lui, attraversando un pezzo di parcheggio. Li lanciai le braccia al collo e lo abbracciai più forte che potei: era da tanto tempo che non lo vedevo.

Nahuel rise e ricambiò l’abbraccio. –Ehi ragazzina! A sapere che facevi così, ti aspettavo a casa.

Risi. –È che è da tanto che non ci vediamo… mi sei mancato davvero tanto, Nahuel.

-Si, anche tu Renesmee.

Sorrisi. A Nahuel non piaceva molto il mio soprannome, questo perché me lo aveva dato Jacob. Nonostante non lo avesse mai conosciuto di persona (eccetto durante la battaglia), sembrava che lo trovava stranamente antipatico, e ogni volta che parlavo di lui cambiava argomento. Non riuscivo a capirne il motivo.

-Allora,- mi chiese Nahuel, staccandosi da me –come vanno le prove per lo spettacolo di Natale?

-Hai saputo?

-Mi sono fatto fare un riassunto da tuo padre questa mattina.

Inarcai le sopracciglia. –Da quanto tempo è che sei qui negli Stati Uniti?

-Sono arrivato questa mattina alle 10. Sono venuti a prendermi Emmett e Garrett e mi hanno portato a casa Cullen, dove poi ho salutato gli altri.

-Quindi li avevi avvertiti… e a me non ci pensi di mandare anche un misero sms?- gli dissi, alzando leggermente la voce.

Nahuel rise. –Sorpresa!

-Sorpresa un corno!- e lo colpii ad una spalla, ridendo entrambi.

Poi sentimmo qualcuno schiarirsi la voce. Ci girammo e notai Alex e Alicia in prima fila, che sorridevano ammaliate, mentre dietro Ashley stava ridendo come una pazza e Miriam era un po’ in imbarazzo.

-Non ci presenti il tuo amico, Renesmee?- disse Alicia.

Feci il possibile per non riderle in faccia. –Ah si, si certo. Alicia, Alex, Miriam, Ashley, lui è Nahuel. Viene dal Sudamerica, ed è…

Nahuel mi anticipò. -…suo cugino.

Sgranai gli occhi e mi rivolsi a lui. –Mio cugino?

Lui mi fissò. –Tuo cugino- confermò.

Come copertura può andare bene… -Si, mio cugino.

Le ragazze strinsero la mano a Nahuel senza smettere di sorridere. Da parte sua, Nahuel sembrava divertito da questa loro attenzione.

-Allora,- iniziò Alicia, tentando di intraprendere una conversazione con il mio nuovo cugino –ti trattieni molto qui?

-Abbastanza- e poi mi rivolse un sorrisetto –Abbastanza per vedere la mia cuginetta cantare allo spettacolo di domani.

Alzai gli occhi al cielo.

Alex sbiancò. –Domani verrai allo spettacolo!?!

Sorrisi. –Si. Lo sai Nahuel, Alex e Alicia recitano nello spettacolo.

-Sul serio?- e Nahuel si rivolse anche verso di loro –Allora domani sarò lieto di vedere anche voi.

I sorrisi delle due ragazze si tesero.

Ashley rise. –Certo, domani lo spettacolo sarà  un evento pieno di sorprese… vero Nessie?

Le lanciai un’occhiataccia. –Grazie per avermelo ricordato Ashley!

Ma Ashley mi guardò con insistenza. Inarcai le sopracciglia. Ma che vuole dire?

-Evento pieno di sorprese in che senso?- chiese Nahuel.

-Non ti preoccupare Nahuel,- continuò Ashley –adesso Nessie ti spiega tutto con calma- e mi lanciò uno sguardo ricco di sottintesi –Vero Nessie? Così tuo cugino ti può dare un consiglio…

Miriam, Alex, Alicia e Nahuel non stavano capendo niente, ma io invece si. Ashley, sei un genio!

-Si Ashley, hai ragione. Andiamo Nahuel- e lo afferrai sottobraccio – saluta le ragazze, che mentre torniamo a casa ti rendo un po’ più lucide le idee… e così tu mi darai anche un consiglio…- oppure una mano ad evitare che una vipera mi rovini la vita!


^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

E Nahuel, direttamente dal sudamerica, E' QUIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
*le folla si scatena e inizia ad urlare entuasiasta*
*il mezzo-vampiro entra e saluta tutti, facendo l'occhiolino alle prime file*
*alcune ragazze, ricevuto l'occhiolino, svengono*
*me alza gli occhi al cielo* Tu guarda ke m tocca vedere....

Allora, secondo voi cosa si inventeranno Nahuel e Nessie???
Riusciranno a sostituire le pagine del diario in tempo???
Ma con che cosa poi le vanno a sostituire???


Ora la pianto con le domande... =D
Comunque, x il prox capitolo se ne parla dopo Pasqua....
E colgo anke  l'occasione per porre a tutti voi miei cari lettori e alle vostre famiglie , i miei più sinceri auguri per una Buona Pasqua!

Alla prossima!!
Un bacio....

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Capitolo 22
*** 21. Scambio ***


Buona domenica!!!
come state miei piccoli lettori???? tutto bene?? passato un buon weekend??

MimiMiaotwilight4e: nuuuuuuuuuu!!! hai la febbre!!!???!!! spero che adex tu stia meglio.... cmq, nel delirio tu ciai azzeccato... dopo i tuoi sospetti confermati, sei riuscita a capire piu o meno come il nostro adorato Nahuel ci darà una mano... anke se poi poverino rimarrà deluso perchè... mannaggia alla mia lingua che parla troppo!!! =P vai a leggere e capirai ttt! =D
roxy_black: grz tesoro per i complimenti.... sono sux contenta ke la storia ti piaccia.. e stai tranqui che il ciclo sta per finire... =P=D
liletta: ehhhhhhhhhhhhhh!!! cosa ci sarà su qll cartella????? sapessssssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!XDXDXDXD vbb dai, mo te o dico: sui fogli ce sta scritto che.... eh no! basta! oggi la mia lingua parla trpp!! =D se proprio vuoi saperlo, dovrai aspettare ancora un po'....! =D
Honey Evans: XD tranqui tranqui.... la nostra Nessie stavolta sarà spietata contro Aisha... ma nn ti dico nnt'altro per nn rovinarti la sorpresa!! =P cmq, in qnt alla scelta dei nomi italiani, non c'ho minimamente pensato a come potessero chiamarsi due tizie come loro, e così jo dato i primi nomi che m sono venuti in mente... qnd italiani!!! forse francesi sarebbero stati meglio, ma alla fine chi se ne frega!!! tanto sn due ochette, nn certo due xsone di rilevante importanza! XD
Tay_: i segreti di Aisha???!!?? O___o  nn dico nnt..... cmq no dai, xke pensi che Nahuel sia innamorato di Nessie!! Forse perchè la chiama con il suo nome di battesimo e con il soprannome che tutti usano??? Forse perchè trova antipatico il suo ragazzo licantropo????? Ma cosa mi dici mai!!! XDXDXDXD il punto è che poi Nessie nn lo sa....!
Ashlein: mmmmmmmmmmmmmm ma lo sai ke l'idea della bomba atomica non è per niente male???? magari xò estenderla non su tutta Forks, ma magari solo su casa di Aisha... naturalmente lei ignara non saprebbe niente e se ne starebbe tranquilla e beata seduta sul suo divano a bere la cioccolata light (se no ingrassa)... mentre da Volterra arrivano Jane e Alec, i gemelli malefici, che vestiti con le tutine aderenti nere, tipo Dibolik e Eva Kent ( <--- si scrive così?? boh!) .... piazzano gli esplosivi intorno al perimetro della casa e il gioco è fatto! e poi tutti a casa Cullen a festeggiare!! .....XD forse mia madre m ha contaggiato con la 007 mania -___-'''  cmq, W Nahuel!!! gi, una ragazzo da amare, ma che nn è amato da tutti... eh già, poeverino alla fine ci rimane male....=P=D
Sammy Cullen: tesoro, sei tornata!!! =D m sn mancati i tuoi commenti, ma ti xdono!! XDXD cmq, devo ammettere che l'ho intuito che dovevi aver combiato qlkosa con i Volturi.... eh si, xkè non molto tempo dopo, m arriva una chiamata da Volterra... rispondo titubante e sento la voce di Gianna che m dic se voglio accettare una chiamata dai loro padroni.... rispondo di si e m mette in attesa, con la musica di sottofondo dei "Muse"... m risponde Marcus, che mezzo addormentato m dice che le guardie dei Volturi sn appena partite ad uccidere Aisha e che volevano sapere cosa ne pensassi io al riguardo.... e io sn partita da Roma e sn arrivata a Volterra e insieme ai Volturi grande festa in piazza per tutti!! avrei voluto invitari, ma Caius m aveva detto che ci era rimasto male xke nn gli hai fatto uccidere i Cullen...! XDXDXD 
Nancy95: XDXDXDXD ma no dai non voglio farti impazzire.... dunque, cosa c'è di scioccante su Aisha?? mi disp, ma oggi non lo saprai...! =D scommetto che m stai guardando male, vero??? ^__^'''''  ma cmq, stai tranquilla e rinfodera gli artigli, perchè tanto Nahuel nn ci riuscirà mai cn Nessie.... è lei stupida!
Marty95: grazie mille tesoro per i tuoi complimenti!! sono davvero contenta che la storia ti stia piacendo....!!! =D=D
giogio16: ma nooooooooo!!! come, Miss Detectvie 2009 nn ha neanke un minimo dubbio??? XDXDXD m raccomando, spremi quelle meningi ke voglio sapere cosa riesci a dedurre!!! =P XD
mileybest: piccola, ciao!! tranqui tranqui, Aisha è troppo oca per sapere la verità... vedrai che tutto si risolve per il meglio.... oppure no??? XDXD me insinua il dubbio per nn far scoprire la verità.... XDXDXD e poi ma certo che è semplice.... l'hanno capito tutti.... solo una è def ke nn lo capisce...! =D
lilly3: XDXDXD la piccola boss malefica.... ma si scoprirà la verità??? alla fine, riusciranno i nostri eroi a vincere o soccomberanno sotto il peso della verità svelata al mondo intero??? ....me sa che so un po' troppo melodrammatica... -___-'''  W MARIOKART!!
Dubhe27: ciao mia piccola fan del mondo emerso!! =D allora, 1: Nessie e Nahuel passano all'azione per sventare il perfido piano di Aisha, e lo scoprirai in qst capitolo.... 2: il contenuto segreto della cartellina di Ashley, beh per quello devi aspettare ancora un po'.... abbi fede e pazienza cara!! XDXDXD e poi cmq, nn sei poi tanto una gustafeste qualunque, sei la MIA questefeste di fiducia! XD
Bex Vampire: mmmmm... effettivamente non so il perchè tu abbia iniziato a parlare dei tuoi neuroni, ma cmq m sembra sleale usare quelli di Daddy Eddy per scoprire le mie intenzioni... potrei offendermi... XD ops! scusami, chiedo perdono per non aver inserito neanche un minuscolo regalo nella puntata predente... rimedierò in questa nuova....! =D
Nessie93: grz cara per i complimenti.... pensa ke l'idea dei cicli è partita da un puro fatto di memoria: ricordo il ciclo, ricordo dove sono arrivata..... =D  Aisha farà una brutta fine... tranqui! =P
Lale loves vampires: ciao Miss Curiosità!!! XD sono rimasta basita di fronte ai salti mortali che hai dovuto fare per avere internet... o__O e poi io ho cpt xfettamente qual era il prob al computer, mazza.... O__o ma cmq, passiamo ad altro! =D  bizzarro strumento il tuo curiosometro.... dunque forse lo farò abbassare giusto un po'.... ma cmq abbastanza pe nn farti andare in  crisi!!! XDXDXD brava, si!!! hai indovinato!!! iol regalo è una macchinina telecomandata!!! ma cm hai fatto a capirlo!!!?? XDXDXDXDXD
crazy_gio90: ehi tesoro ti ringrazio mille per i complimenti.... sn felice che la mia storia ti stia appassionando.... =D



A quanto pare, tutte volete sapere come faranno i nostri eroi a fare lo scambio....vero?? =D
Ebbene, eccoci qua!

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21. Scambio

-Fammi capire bene:- disse Nahuel, aiutandomi a salire sull’albero –adesso noi dobbiamo sostituire le pagine del tuo diario con i fogli che ti ha dato Ashley?

-Esattamente!- e mi sedetti vicino a lui, sul ramo.

Dopo aver lasciato la scuola, eravamo subito andati a casa di Cloe, che a detta di Ashley si trovava vicino la spiaggia. Mentre correvamo lungo la costa, avevo chiarito le idee a Nahuel con un semplice tocco sulla fronte. A quel punto, aveva accettato di darmi una mano con lo scambio, e aveva anche promesso di non pensarci quando nei paraggi ci sarebbe stato Edward.

Adesso ci trovavamo in cima ad un albero, che si trovava davanti casa di Cloe e che ci favoriva una visuale perfetta della sua camera, attraverso la finestra. Era una stanza quadrata, molto ampia, con le pareti ricoperte da una carta da parati con un motivo floreale. Dalla finestra non si vedevano il letto ed altri mobili, ma solo la scrivania. E questa era coperta da tantissimi “affari” tecnologici, tra cui riconobbi un computer, una stampante, uno scanner e un modem.

Oltre a Cloe seduta davanti al computer, c’era anche Aisha e le due ochette dello spettacolo: una era alta, con capelli lunghi biondi e ricci, e con un viso rotondo e due guance paffute; l’altra era di origini orientali, con pelle chiara e occhi a mandorla, e i capelli corti neri e una lunga frangetta sugli occhi. Tutte fissavano lo schermo del computer, concentrate su quello che stava facendo Cloe.

-Secondo te lo stanno leggendo ora?- mi chiese Nahuel all’orecchio.

-Non lo so- gli risposi sottovoce –Avviciniamoci e ascoltiamo quello che stanno dicendo.

E allora saltammo entrambi su un altro ramo più in basso, con grande agilità e silenziosamente senza essere visti.

-Allora hai fatto Cloe?- chiese la mora.

-Dammi un po’ di tempo Yin. È un sistema abbastanza complesso. Questa password è difficile da distruggere.

-Difficile o no, FALLO!- disse Aisha con fermezza.

È arrivata Miss Delicatezza!

-Ci sono quasi…- e Cloe fece un ultimo click.

-Ce l’hai fatta!- esclamò la bionda –Brava!

-Scansati Sally!- e Aisha spinse via la bionda per osservare meglio il monitor.

-Guarda quanta roba!- esclamò Yin –Quale prendiamo?

È la fine: ora iniziano a leggere!

-Stampalo tutto- disse Aisha –Poi decidiamo.

Così Cloe accese la stampante, che iniziò a stampare.

-Quanti fogli sono?- mi chiese Nahuel.

-Credo 10 pagine… non ricordo molto bene…

-Non fa niente. Ora ascoltami, ho un piano: tu entri nella stanza di Cloe, ti riprendi la pennetta e i fogli stampati, e poi prepari la busta con la roba che ti ha dato Ashley. Tutto chiaro?

-Si, ok. Ma non posso entrare nella stanza di Cloe davanti a tutte, chiedendo scusa per essere entrata in un’abitazione privata dalla finestra!

Nahuel alzò gi occhi al cielo. –Ma certo che no! Entrerai in quella stanza quando sarà vuota. Tu pensa soltanto a prendere il diario, a far scendere le ragazze al piano di sotto ci penso io.

-E come pensi di riuscirci?

Dalla bocca di Nahuel spuntò un sorriso malizioso. –Guarda e impara- e scese dall’albero.

È pazzo anche lui! Lo osservai andare verso la porta d’ingresso e sistemarsi i capelli e i vestiti. Solo allora notai che indossava un paio di jeans blu scuro, e sopra una camicia azzurra e una giacca nera. Portava anche un paio di Nike nere con il baffo argentato.

A quel punto suonò il campanello.

Spostai lo sguardo sulla camera di Cloe, dove le ragazze rimasero sorprese del suono del campanello.

-Sono in tuoi genitori?- chiese Yin a Cloe.

-No. Sono partiti in India per un viaggio di lavoro.

Aisha sbuffò. –Andiamo a vedere chi è e poi continuiamo qui con il diario- e le quattro ragazze scesero al piano inferiore.

Ritiro tutto: Nahuel è un genio! Prima di entrare nella stanza di Cloe, volevo vedere la faccia delle ragazze quando avrebbero aperto la porta. E così, passai su un altro ramo più in basso.

-Chi è?- chiese Cloe dall’altro lato della porta.

-Signorina? Scusi, mi chiamo Nahuel; sono un turista e mi sono perso. Non è che mi farebbe usare il telefono per chiamare i miei amici?

Cloe sbuffò. –Senta, io non ho tempo da per…- ma quando aprì la porta, rimase a bocca aperta.

Nahuel continuò. –Mi farebbe usare il telefono, per cortesia? Ho il telefonino scarico. Le prometto che non ci metterò molto- e sorrise.

Cloe rimase immobile per un po’, ma poi si ricompose. –C-Certo! Si figuri! Entri la prego- e aprì meglio la porta –Io mi chiamo Cloe, e loro sono le mie amiche Aisha, Yin e Sally.

Nahuel entrò in casa. –Salve ragazze. Vogliate scusarvi se vi ho disturbate.

Cloe chiuse la porta. E dalla finestra che dava sul salone, riuscivo solo a vedere Aisha, che aveva assunto un’aria ammaliata e nella sua voce c’era un qualcosa di tremendamente sdolcinato. –Ma quale disturbo. È un piacere aiutare un turista in difficoltà. Dimmi, di dove sei?

Nessie! Ricordati il piano! Mi riscossi e ritornai al ramo di prima. A quel punto lo percorsi agilmente e saltai sul davanzale della finestra. Aprii il vetro, semiaperto, ed entrai nella stanza.

La osservai meglio: la carta da parati era sul verde, il letto si trovava sul lato sinistro; c’era anche una grande libreria, piena di libri, CD, DVD, sulla destra, vicino alla porta d’ingresso. Dal piano di sotto, si sentivano le voci delle ragazze e di Nahuel, che chiacchieravano socievolmente. Trattenni una risata. Nahuel si sta divertendo…

Poi, all’improvviso mi squillò il telefonino. Fortunatamente era in modalità silenziosa.

-Si?- risposi sottovoce.

-Pronto, Rina? Ciao sono Nahuel!- sentivo la sua voce dal telefonino e dal piano inferiore.

-Sei pazzo?- gli dissi.

-Senti, mi sono perso sulla spiaggia. Non è che ci possiamo incontrare, così mi indichi la strada per tornare in albergo?

Risi. –Non so se crederti un pazzo o un genio!

Nahuel continuò. –Ah, non puoi ora? Sei al lavoro? Quanto tempo credi che ti occorra?

-Devo ancora mettermi al lavoro. Ne avrò per 10 minuti. Nel frattempo, perdi tempo con le ragazze.

-Bene. Allora facciamo che quando hai finito mi chiami. Guarda, sono a casa di una ragazza simpaticissima di nome Cloe.

Risi ancora. –Secondo me ti piace…

-Ok. Si il suo numero ce l’hai salvato in chiamate ricevute sul cellulare, visto che ti sto parlando ora. Allora aspetto una tua chiamata.

-Chissà se quando richiamo non ti sei già fidanzato- lo presi in giro.

Nahuel mi ignorò. –Ok, a dopo. Ciao- e chiuse la conversazione.

E dopo un po’ di risate, al lavoro Nessie! Mi misi al computer: staccai la pennetta, cancellai i file salvati sul computer e fermai la stampante. Poi presi i fogli stampati e li misi nella mia cartellina, dalla quale presi i fogli che mi aveva dato Ashley. Li piegai a metà e li misi nella busta d’orata. Non potrà mai riaprirla: non vorrà rischiare di rovinare la busta d’orata. La chiusi con un po’ di colla e poi la misi insieme a quelle di Yin, Cloe e Sally, già chiuse e pronte. Ripresi la mia cartellina, mi misi la pennetta al collo e uscii dalla finestra, richiudendo il vetro come prima.

Arrivata sul ramo, presi il telefonino e chiamai casa di Cloe.

-Pronto?- era Nahuel.

-Ho finito. Liberati dalle tue ammiratrici e incontriamoci sulla spiaggia- chiusi la conversazione, scesi dall’albero e iniziai a correre, euforica.

 

Il sole calava lentamente sull’orizzonte; il cielo era colorato d’un intenso arancione caldo, che il mare rispecchiava, formando delle piccole onde a causa della leggera brezza che tirava. Io e Nahuel eravamo rimasti sulla spiaggia per il resto del pomeriggio, a parlare e a scherzare, e anche a commentare il piano riuscito perfettamente.

-È stato fortissimo quando mi hai chiamato al cellulare- dissi io, ridendo –Ma come  ti è venuto in mente?

Nahuel alzò le spalle. –Modestamente sono un genio.

Lo colpii ad una spalla per scherzo. –Sei sempre il solito egocentrico. Comunque sei stato davvero un bravo attore. Dovresti darti alla recitazione.

-Ci penserò su…- e rise.

Feci una pausa. –Grazie ancora Nahuel. Se non fosse stato per il tuo aiuto non sarei mai riuscita a riprendermi il diario

-Nah, non ci pensare. Piuttosto la prossima volta stai più attenta.

-La prossima volta lo lascerò a casa e ben nascosto da famigliari vampiri fin troppo curiosi.

Nahuel scoppiò in una risata sonora.

In quel momento sentii il telefonino vibrare nella tasca dei miei jeans. Lo presi in mano.

-I tuoi genitori?- mi chiese Nahuel.

-No. Li ho avvertiti che stavo con te. È un SMS- poi sorrisi entusiasta -È di Jake!

Nahuel si adombrò leggermente, ma io non ci feci caso e lessi il messaggio.

Ciao piccola! Scusa se mi faccio sentire solo ora, ma avevo perso il telefonino nell’aeroporto! Comunque ora l’ho ritrovato. Qui va tutto bene. Ric, il figlio di Rebecca, è carinissimo… tutto suo zio! =D Lì come va? Ho sentito Bella, prima mi ha chiamato, e mi ha detto che i vostri ospiti sono arrivati… e che Embry ti ha quasi rotto un braccio. È un ragazzo morto. Avvertilo tu, per cortesia. Ti salutano Rachel e Billy. Un bacio, ti amo.

Risi e iniziai a scrivere un SMS di risposta.

Ciao amore! Non è che mi potresti inviare un MMS con al foto del piccolo Ric? Così decido personalmente se è carino quanto lo zio! XD E poi non te la prendere con Embry. In fin dei conti quella che ha iniziato sono io! =P Ma lo sai che partecipo allo spettacolo di Natale della scuola? Sarò la solista. Peccato, ti perderai la mia esibizione! Beh, ora vado. Ci sentiamo più tardi. Ti amo.

-Va tutto bene alle Hawaii?- mi chiese Nahuel.

Inviai l’SMS. –Si, ha detto che il figlio di Rebecca è molto carino.

-Rebecca sarebbe la gemella che non ha avuto l’impriting, giusto?

-Già. Te lo sei ricordato, bravo.

-Io mi ricordo tutto quello che mi dici.

Gli sorrisi e poi mi sdraiai a pancia in su sulla sabbia. Mi misi ad osservare il cielo, e mi rilassai liberando la mente da ogni pensiero.

-A cosa pensi?- mi chiese ad un tratto Nahuel.

-Niente. Cerco di rilassarmi- e chiusi gli occhi- E tu?

-All’impriting.

Aprii gli occhi, mi tirai su di scatto e fissai Nahuel con aria interrogativa. –Perché?

Il suo sguardo era perso sull’orizzonte. –Così- e alzò le spalle –Tu me ne avevi parlato tempo fa e il discorso è saltato fuori pochi minuti fa.

Appoggiai la testa sulle ginocchia. –E che cosa c’è che non ti quadra?

-Mi sembra una cosa strana. Mi sembra impossibile.

-Non credi nell’impriting- conclusi.

-No, non ci credo. Non ci credo che basta un semplice sguardo per trovare la compagna per la vita. Per esempio, Jacob: prima era innamorato perso di tua madre Bella, poi quando sei nata tu, è tutto cambiato! Ha lasciato stare Bella e si è dedicato a te!

Non mi piaceva il verso che aveva preso la discussione. –Jake mi ha sempre amata, e si è sempre preso cura di me con amore. Ha sempre e solo voluto il mio bene. Con il tempo poi anch’io ho iniziato ad amarlo.

-Iniziato o sei stata costretta dall’impriting?

Iniziai ad irritarmi. –NO! L’impriting non è una costrizione! Io Jacob lo amo perché c’è sempre stato da quando sono nata e mi è sempre stato vicino! Come puoi pensare una cosa del genere?

Nahuel alzò le spalle con stizza. –Forse perché dopo più di 150 anni non sono ancora riuscito a trovare qualcuno con cui passare l’eternità. O meglio, qualcuna c’è, ma già felicemente innamorata…

Sentii una fitta al petto. Fa così perché si sente solo. In quel momento mi fece tanta tenerezza e compassione. Mi avvicinai a lui e me lo abbracciai. –Dai Nahuel, non fare così. Non ti devi demoralizzare in questo modo solo perché non hai trovato ancora una compagna. Hai tutta l’eternità a disposizione. E poi ci sono io e gli altri, che ti vogliamo bene.

Nahuel sospirò scoraggiato, ma poi ricambiò l’abbraccio. –Non è la stessa cosa, ma grazie lo stesso.

Mi staccai da lui e mi alzai in piedi. –Adesso andiamo. Si sta facendo tardi e io inizio ad aver fame.

Nahuel si alzò in piedi. –Si, hai ragione. Ah, aspetta, prima che mi dimentichi- e mi lanciò un pacchetto.

Il mio regalo! Lo aprii: era un bracciale di cuoio, più scuro al lato sinistro e più chiaro al lato destro, e al centro i due colori si univano per formare un tribale bellissimo.

-Oddio è stupendo!

-Ti piace?- e Nahuel mi aiutò a metterlo.

-Certo! È bellissimo, davvero. Grazie mille.

Nahuel sorrise e mi mostrò il polso destro, sul quale c’era un bracciale identico al mio, eccetto il colore (nero e bianco).

-Ce lo abbiamo uguale!- esclamai, osservando i due bracciali.

Nahuel rise. –L’ho comprati insieme. Volevo che avessi qualcosa di mio…

-Per simboleggiare la nostra eterna amicizia!- conclusi.

Parve come deluso. –Amicizia… certo…

Lo fissai: aveva uno sguardo indecifrabile. –Tutto ok? C’è qualcosa che non va?

Nahuel si riscosse. –Eh? Oh, si. Tutto a posto. È che sto iniziando ad avere fame anch’io!

-Beh, allora diamoci una mossa- e inizia a camminare verso casa.

Nahuel mi sorrise, malizioso. –Tanto arrivo prima io!- e mi sfrecciò davanti correndo.

-Non credo proprio!- e gli corsi dietro.


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Ebbene si, miei cari lettori, la nostra Nessie non  l'ha capito che Nahuel è innamorato perso di lei!!
E forse la nostra cara stupida Nessie dovrebbe dasse una svegliata....no???
*me alza la voce in un modo disumano*
*Nessie fa finta di niente, osservando in giro come se nulla fosse*
*me inizia a innervosirsi* Ho detto, che forse la nostra Nessie dovrebbe darsi una svegliata.....!!!!!!!!
*Nessie continua a fare finta di niente*
*me urla* NESSIEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!! Nahuel ti viene dietro!!!!!!!!!!!!!! Non l'hai ancora capito???????? NESSIEEEEEEEE!!!!!!!
*Nessie neanke m guarda*
*me urla più forte, finchè non rimango senza voce*
*Nessie si accorge di me spiaccicata per terra senza voce per caso, e m si rivolge togliendosi le cuffiette* Oh, scusami Civia, stavo sentendo la musica. Hai detto qualcosa ??
*io rimango a bocca aperta* i-i-io...
*Nessie alza le spalle indifferente* Oh beh, allora ciao! *si rinfila le cuffie e se ne va canticchiando* "Tu sarai la forza mia...."
*me inzia a sbattere la testa per terra* NOOOO!!! Perchè??? Perchè è stupida come la madre??? PERCHE'????

-5 min dopo-
*Bella arriva furibonda* Hai detto tu che sono stupida???
*me ha paura della vampira assetata di sangue* N-No! Non sono stata io!!! E' stato.... il cane! *e indico un bassotto che passa lì per caso*
*il bassotto ci fissa senza capire*
*Bella lo assale* Cosa hai osato dire, cagnaccio!!!???!! AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!
*me scappa via*

-10 min dopo-
Bene, direi di lasciare un minuto di silenzio per il povero defunto bassotto che nn centrava niente....
....
Ma non stiamo qui a crogiolarci nel dolore
e pensiamo piuttosto che nel prossimo capitolo ci sarà l'attesissimo spettacolo!!!

Un bacio alla prossima!!!

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Capitolo 23
*** 22. Lo spettacolo di Natale ***



Ciao ciao ciao ciao ciao!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scusatemi se aggiorno solo ora...
scusatemi davvero!!!
Ma non vi potete immaginare che periodo che sto passando...
davvero brutto...!!! Anzi, stressante.... TROPPO!!!!

MimiMiaotwilight4e: ciao tesoro, come stai?? povera Nessie... proprio non vuole capire.... ma cosa vogliamo farci?? io ormai ci ho perso le speranze...e un povero bassotto ci ha perso la vita.... XDXDXD  Aisha stavolta sarà distrutta.... ihihih (<--- risatina malefica)
Nancy95: cara! più che pena a me Nahuel m fa popo compassione...! ma cmq ciai raggio tu, NessiexJake all'infinito!! =D  il segreto di Aisha??? ma lei non ha nessun segreto... oppure si?? =P tranqui, stavolta non ti lascio con il fiato sospeso.... =D
Dubhe27: ecco la mia adorata guastafeste!! ah (<--- sospiro di sfida) , questa volta non sei riuscita ad indovinare cos'ho in serbo per Aisha, eh?? ihihih *me ride compiaciuta* vorrà dire che lo scoprirai da sola...!! =D  nono stai tranqui, Nahuel non farà nnt di strano.... almeno per ora...!!! XD cmq, a parte ciò, hai visto ke è uscito il nuovo libro della Ragazza Drago?? io l'ho comprato ma non l'ho ancora letto... vediamo un po' cosa ci combina Licia!
LaBabi: O___O tutti i capitolo con un solo fiato??? 'azzo! per caso sei la campionessa mondiale di apnea??? (<--- ma 'sta battuta misera e infelice?? -___-''') cmq, ti ringrazio davvero cara..!! =D
Nessie93: solo una svegliata?? secondo me anke una bella botta in testa... basta ke dopo non lo vada a raccontare ai genitori o al ragazzo, se no guai per me.... e io non ho tanti bassotti a disposizione..!!! XDXDXD e no! non te lo dico ke c'è sui fogli!! te o vai a leggere da te!!! XDXDXDXD
cullengirl: grz tesoro per i complimenti!!! sono davvero entusiasta del fatto che la storia ti piaccia...!! =D ma no dai, Nessie e Nahuel??? insieme proprio no...(Nessie deve stare con Jake!!!) magari altri impicci amorosi futuri....XDXDXD
lilly3: salve signorina biologa! scoperto qualcosa sui geni di Nessie?? niente eh? peccato... io?? ah no neanch'io ho qualche idea... pensi che ci ho perfino perduto un bassotto in un esperimento.... è la vita! *me sospira infelice*  XDXDXDXD penso ke con i nostri discorsi, Mandel si stia rigirando nella tomba...!! XDXD
mileybest: piccola, ciao!! devi capire che Nahuel non vuole dire quelle cose a Nessie perchè tanto lei lo respingerebbe, e lui non vuol perderla così... ma non è puccioso???? =3  cmq forse Nahuel si darà una svegliata in futuro... chi lo sa! XDXD
Lale loves vampires: salve Miss Curiosità! obiettivamente, cos'hai contro Mario Kart alla Wii??? è fantastico!! io ne sono drogata...!! XDXD  cmq, in entrmbi i casi, avevi azzeccato con il regalo...! =P  mmmmmmmmmmmmm........ curiosometro ancora molto alto???? dimmi se con qst capitolo si abbassa un po'... altrimenti consulteremo un medico! (meglio se biondo, pallido, eternamente giovane, bello come un divo de cinema, e ke per caso fa di cognome Cullen...!)  XD
liletta: ahahahaah (<---- risata malefica) modestamente, a me Crudelia de Mon mi fa un baffo!! XDXDXDXD  me skerza! di solito non sono cattiva... giusto un po' perfida di tanto in tanto....!! =P
roxy_black: ma tu non sei stupida tesoro!!! xke dici qst cose??? cmq effetivamente, il bassotto lo aveva capito sul serio anke lui come stavano messe le cose... ma Nessie no! ci stiamo rendendo conto della gravità della situazione??? -___-'''
Sammy Cullen: cara!!! "cosa truzza"....troppo bello!!! XDXDXDXD "cosa truzzo" sarà rovinata stavolta... *me sorride sadica*  ho ricevuto notizie da Caius Aro e Marcus... a quanto pare qualcuno delle guardie (e stranamente ttt guardavano male Alec) a trasformato la controfigura in una vampira, e ora hanno un'altra Aisha ke li tormenta a Volterra.... ahahahahahaha come godo!! *me ride maleficamente*  baci, carezze... qualc'altro??? io non lo so!! ma dove siamo qui, in una brutta copia di Beautiful o Cento Vetrine!!!??!!! XDXDXD me skerza! no dai vbb, nnt baci ne carezze.... per ora! =P
Bex Vampire: beh, se ci vuole così poco per farti felice allora mi adorerai dopo questo capitolo...!!! eh già, vista ke è pieno di regali!!! sisi, hai letto bene, tanti bei regalini!!! =D ok ora basta, sembro un venditrice di Media Shopping!! PS: dopo la lettura, vai a vedere a fine paggina....!! =P
Ashlein: carissima!! come va?? sisi, tranqui già lo sapevo di essere pazza.... all'inizio avevo paura ma ormai non ci faccio neanke + caso....=P  cmq, parlando di impriting, secondo me la situazione è un po' diversa... come Jacob non può fare a meno di Nessie, così Nessie non può fare a meno di Jake. cioè secondo me è una cosa reciproca... e così con ttt gli altri del branco... infatti poi, a BD, durante la gravidanza di Bella, lo dice anke lei che vuole avere Jake vicino ma ke  poi si scopre alla fine che era a causa di Nessie dentro la pancia.... cmq poi ognuno ha le sue interpretazioni, e visto ke io sono la scrittrice di qst ff ti posso dire ke Nessie e Jake continueranno a stare insieme e Nahuel.... se la pia in saccoccia! (<--- versione educata di quello che volevo dire)  tornando alla nostra cara ed odiata Aisha, oggi ti dico ke non morirà.... ma lei lo avrebbe preferito di gran lunga! =P
Balenotta: ciao bella!! da quanto tempo! =D sono contenta ke la storia continua a piacerti... già, povero bassotto... non centrava niente....ç___ç ma tanto meglio lui ke io! ihihih (<---risatina malefica)
Tay_: ciao!!! come va?? OLANDA??? O___O ke ficata!! trp forte!! scs la domanda, ma che ci sei andata a fare in Olanda?? vancanza o studi?? a parte ciò, grz per i complimenti.... =D
Razorbladekisses: grz tesoro!!! gentile come sempre!!! =D
Marty95: grz grz tesoro!!! addirittura 4 volte al giorno??? uao! mi sento a dir poco lusingata!! *me arrossisce*  carino il pezzo del telefono, eh? conta ke me l'ha ispirato mia madre... io me ne esco e dico"E mo come faccio a fa avverti Nahuel ke Nessie ha fatto?" e  mi madre, mentre giocava alla Wii "Fagli fare una telefonata" Bim! mi si è accesa la lampadina subito!! =D
noe_princi89: grazie mille per i tuoi complimenti!! sono contenta che la storia ti piaccia e scs se ci ho messo tanto ad aggiornanre... ^__^'''



Allora, siamo arrivati al fatitico Spettacolo di Natale...
premetto nel dire che questo è il capitolo più lungo che mi sia mai venuto fin'ora!



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22. Lo spettacolo di Natale


La sveglia suonò. Con molto sonno, allungai fuori dalle mie lenzuola la mano destra, e colpii il pulsante di spegnimento. Mi tirai su a sedere e sbadigliai. È il gran giorno! Mi stirai e balzai giù dal letto.

-Buongiorno!- mi disse mia madre, mentre io tiravo su le serrande della mia finestra.

-‘Giorno mamma!- e le diedi un bacio sulla guancia.

Bella sorrise e si mise a rifarmi il letto. Io me ne andai in cucina, dove mio padre mi stava preparando la colazione.

-Buongiorno pà!- e salutai anche lui.

-‘Giorno tesoro!- e finì di cuocere la mie uova –Dormito bene? Sei pronta per lo spettacolo?

-Prontissima!- e iniziai a divorare le uova. Soprattutto per la figuraccia che farà Aisha!

-E perché mai Aisha dovrebbe fare una figuraccia?- chiese Edward, inarcando un sopracciglio.

-Ah niente, è una storia lunga…- e iniziai a cantare mentalmente l’inno americano.

Mio padre sospirò. –Sei tale e quale a tua madre!

Risi e bevvi il mio succo d’arancia. Poi andai in bagno, mi feci una bella doccia e andai in camera mia per scegliermi il vestito da mettere allo spettacolo, ancora in accappatoio. Aprii il mio armadio e mi accorsi con mio grande stupore, che non avevo nessun capo d’orato. Non so cosa mettermi!

-Ti chiamo Alice!- urlò mio padre dalla cucina.

-Grazie pa’!- e nel frattempo indossai gli stessi jeans di ieri, una camicetta rossa e una giacca nera. E decisi di abbinarci un paio di ballerine rosse.

-Mio Dio, Nessie!- esclamò Alice, entrando in camera mia e squadrandomi dalla testa ai piedi –Ho capito che non sapevi cosa mettermi, ma speravo almeno di averti insegnato un po’ di buon gusto!

Sospirai e alzai gli occhi al cielo. –Piantala zia. Questo è solo per andare a scuola. Poi per lo spettacolo mi cambio lì. Piuttosto, che diamine mi metto? Non ho niente sul d’orato!

Mia zia sorrise compiaciuta. –Non ti preoccupare. Io, Rosalie ed Esme ti abbiamo comprato un paio di vestiti per Natale. Tecnicamente al regalo ha partecipato anche Carlisle, ma ha soltanto contribuito al costo.

-Ok. Grazie mille, ma dove sono i vestiti?

-Eccoli!- e in camera mia entrò Tia, con due buste enormi e colma di roba.

Sgranai gli occhi. Il nonno ha contribuito parecchio! Sentii l’eco della risata di mio padre.

-Allora,- iniziò Alice, guardando nella prima busta –Che ne dici di questo?- e mi mostrò un abito bianco, con mille pailets d’orate, a collo alto e con le braccia scoperte.

-Ehmm…- balbettai –Sai che io sono più per i pantaloni…

-Si, infatti- disse Alice, lanciando il vestito in un angolo del mio armadio –ma a Rosalie piaceva tanto… te lo ha voluto comprare per forza!

-Beh, andiamo avanti!- e Tia prese dall’altra busta un top senza spalline bianco con delle scritte d’orate –Ti piace questo, Nessie?

Continuammo così per un bel po’. Fortuna che mi sono svegliata presto! Alla fine scelsi un paio di jeans chiari, con dei ricami d’orati sui lati e sulle tasche; una camicia color oro a mezze maniche e un copri spalle bianco a maniche lunghe; e infine, un paio di Nike Air d’orate che già avevo.

Misi tutto in uno zaino e me lo misi in spalla. Indossai anche il diario e la collana di Liam e Siohban, oltre naturalmente al mezzo cuore di Jake.

-Perché non ti metti anche questi?

Mi voltai e vidi mia madre che teneva in mano una scatoletta di velluto. Mi si avvicinò e me la porse.

-Cos’è?

-Il nostro regalo di Natale- mi rispose Edward, affiancando Bella –Non sapevamo cosa regalarti, così abbiamo optato per una cosa… di famiglia!

Eh? Tastai il velluto con i polpastrelli e poi aprii la scatoletta: dentro c’erano due orecchini. Erano a forma di ovale, con un leone al centro, e sopra una mano con il palmo rivolto verso l’alto, e sotto una striscia a forma di freccia verso il basso, con tre trifogli sopra: lo stemma dei Cullen.

-Belli!- esclamai e li indossai subito.

-Lo sapevo che le sarebbero piaciuti!- disse mia madre a mio padre.

-Grazie, grazie, grazie!- e me li abbracciai entrambi.

-Ora, che ne dici di andare a scuola?- mi disse Edward.

-Certo!- e ripresi lo zaino –Chi mi accompagna?

-Nessuno- dissero all’unisono –Ci vai da sola.

Sgranai gli occhi. –Me la devo fare tutta di corsa?

-Certo che no- e nella stanza entrò Tanya, con in mano il suo enorme regalo incartato –Jasper ed Emmett hanno detto che è ora che “scarti” il loro regalo. E di conseguenza anche il nostro.

Mi porse il regalo e lo presi incerta. Il momento della verità. Strappai la carta, e aprii la scatola bianca.

Rimasi basita di fronte al contenuto. –Non ditemi che è…

Edward sospirò rassegnato. –Spero proprio di non pentirmi ad aver acconsentito ad Emmett e Jasper di farti quel regalo!

Presi in mano il casco nero, con una fenice in volo disegnata sopra, che lo ricopriva quasi tutto, ed anche il giubbotto di pelle nera, che doveva essere molto aderente: insomma, l’ideale per guidare una moto.

La mia bocca si curvò in un sorriso a trentadue denti. –Dov’è?

Tanya mi sorrise. –Nel garage di casa Cullen. I tuoi zii ti aspettano lì.

Uscii dalla mia camera e mi precipitai fuori dalla porta della casa, correndo verso il garage. Quanto adoro i miei zii!

 

Quando entrai nel parcheggio della mia scuola, l’attenzione generale di tutti gli studenti si posò su di me. Più che giustificata questa volta! Il rombo del motore della mia nuova Kawasaki Ninja si sentiva per chilometri. Parcheggiai vicino ad altre due motociclette, che certamente non potevano minimamente competere con la mia moto blu. Scesi dalla moto e mi levai il casco. Mentre prendevo lo zaino, mi si avvicinarono Ashley e Claire.

-Uao!- esclamò Claire.

-E questo è il famoso regalo di Jasper e Emmett?

-Si, Ashley. Quanto voglio bene a quegli uomini!- e misi l’allarme alla moto.

Piano piano intorno alla mia nuova moto si formò un circolo di curiosi, le cui prime file erano formate da i miei amici. Kevin, Chris e Nick arrivarono più tardi, ma rimasero comunque sbalorditi come gli altri.

-Quella è tua!?!- mi chiese Kevin, indicando la moto.

Sorrisi. –Bella vero?

-Come l’hai avuta?

-Regalo di Natale.

-Tuo padre?- chiese Chris, inarcando un sopracciglio.

-No, i miei zii.

Kevin rise e Chris alzò gli occhi al cielo. Nick invece, non aveva per niente ascoltato la conversazione: era rimasto fisso a guardare la moto a bocca aperta. Cosa abbastanza naturale, visto che Nick era appassionato di motori. Sarebbe andato d’accordo con mia zia Rose.

-Lo sai quant’è potente questa?- chiese, con la voce ancora tremante per l’emozione.

-No- io ero l’esatto opposto di Nick. Papà mi diceva che l’avevo ereditato dalla mamma.

-Ma comunque,- continuai –me ne sono resa conto venendoci a scuola.

-Mi ci fai fare un giro?- mi chiese Nick implorante.

-Ehmm… no!-  non ne capirò niente di motori, ma questa bellezza è mia e nessuno me la tocca!

Entrati a scuola, io, Ashley, Miriam, Alex, Alicia e Nick andammo verso il teatro.

Quando entrammo, notammo che tutti, anche gli studenti a cui non era mai importato nulla, erano agitati. E non solo loro… Alicia e Alex tremavano, ma l’agitazione era dovuta ad altro.

-Quindi è proprio sicuro che tuo cugino Nahuel viene a vedere lo spettacolo?

-Si Alex. Viene lui e tutta la mia famiglia- diciotto vampiri bellissimi in mezzo al pubblico non passeranno di certo inosservati… peggio per loro!

-E se faccio una figuraccia sul palco?- chiese Alicia, in preda all’agitazione.

Alzai gli occhi al cielo. –Ma per favore!

Andai dietro le quinte, dove c’erano gli spogliatoi. Aprii la porta di quello femminile e mi ritrovai a faccia a faccia con Aisha. Ho il diario al collo! Lo coprii stringendomi il mio zaino al petto.

Naturalmente Aisha mi fulminò. –Non ci si può neanche cambiare in santa pace!?! Non credere di avere il diritto di precedenza su tutti solo perché sei la solista dello spettacolo!

Le ochette alle sue spalle incrociarono le braccia, guardandomi con la stessa espressione di Aisha.

Evitai di riderle in faccia. –Ok, ok. Scusa Aisha. Vi lascio cambiare. Aspetterò fuori- tanto stai per essere rovinata!

Prima di chiudere la porta, mi rivolsi ad Aisha. –Un consiglio? Non rosicare- e le chiusi la porta in faccia.

Invece di andarmene, mi ci appostai vicino, per sentire quello che avevano da dirsi.

-Fiù! Meno male che non ci ha sentito!

-Abbassa la voce!- ruggì Aisha sottovoce –Potrebbe sentirci lo stesso!

-E anche se ti sente, cosa può fare ormai?- bisbigliò Yin –La busta è pronta con le pagine del suo diario.

-Già, eppure non mi ricordo di averla chiusa…

-Questo perché sei una stupida Cloe. Da quando a casa tua è arrivato quel Nahuel, non ti ricordi più niente! Non ti ricordi neanche dove hai messo il diario-pennetta!

-Forse hai ragione tu, Aisha.

-Certo che ho ragione io!- e tornò al suo tono abituale –E adesso prepariamoci. Lo spettacolo sta per iniziare.

Mi staccai dalla porta e sorrisi compiaciuta: non avevano sospetti. Hai ragione Aisha, lo spettacolo sta proprio per iniziare.

 

Il teatro era pieno. Sbirciando dal sipario, vidi quasi tutti gli studenti della scuola, tutti i professori e il preside, ed anche parecchi genitori. Nelle ultime file, riconobbi i Cullen e gli altri vampiri. Mi sorrisero tutti per incoraggiarmi (tranne Emmett e Garrett, che ridevano e parlottavano tra loro).

Chiusi bene il sipario e respirai profondamente. Speriamo bene!

-Ragazzi calma! Ragazzi calma! Ragazzi calma!- la prof. Wait si agitava dietro le quinte, spargendo nervosismo con le sue urla isteriche –Ragazzi calma! Allora, iniziamo! Su, avanti il coro con la prima canzone!

La scaletta dello spettacolo era questa: il coro, posizionato ad un’estremità del palco, avrebbe iniziato con la classica “Gingle Bells”; poi sarebbero venuti gli attori, uno alla volta, e divisi da un motivetto musicale, sempre cantato dal coro; ed infine, ci sarei stata io con la mia “Last Christmas”. Per ironia della sorte, Aisha era l’ultima a recitare, quindi subito dopo ci sarei stata io. Perfetto!

Il coro si posizionò sul palco, tutti gli altri rimasero ai margini, dietro le quinte, e il sipario finalmente si aprì. Il pubblico lo accolse con un sonoro applauso, mentre le note della canzone iniziarono a diffondersi nel teatro.

Tutto andò per il meglio: il coro cantò molto bene, gli attori recitarono tutti alla perfezione (eccetto per Alex, che recitò così veloce da non far capire nulla).

Il coro stava finendo di cantare il motivetto, e poi sarebbe stata la volta di Aisha. Dietro le quinte, con la busta in mano, indossando un vestito rosso luccicante che le arrivava a metà coscia e che le lasciata un’ampia scollatura sul seno, pronta per andare in scena, Aisha mi guardava con aria di sfida e superiorità. Da parte mia, rimasi appoggiata al muro, con le braccia incrociate al petto, che nascondevano il diario-pennetta, fingendo indifferenza e tranquillità.

Il coro finì e il pubblico applaudì. Aisha mi si avvicinò e mi sussurrò in un orecchio: -Preparati Nessie. Tra poco sarai rovinata- e andò verso il centro del palco.

Sul serio? E mi preparai ad ascoltare il vero spettacolo.

Aisha prese posto al centro del palco, sorridendo verso il pubblico e sistemando il microfono alla sua altezza.

-Salve a tutti- iniziò e la sua voce risuonò per tutto il teatro –Quest’oggi dovrò recitare un pezzo tratto dal “Canto di Natale” di Charles Dickens. Ma poi ho deciso di non farlo.

La platea si riempì di brusii, dietro le quinte tutti iniziarono a parlottare tra loro, e la prof. Wait svenne per lo shock.

Aisha sorrise. –Ho pensato che sarebbe stato più divertente leggere un’altra cosa, nonostante non sia inerente al Natale- e aprì la busta d’orata -È un pezzo tratto dal diario personale della nostra cara compagna di scuola Renesmee Robbinson.

I brusii di prima diventarono molto più intensi, e nonostante fossi dietro le quinte e non potevo vederli, sapevo che la mia famiglia si stava come minimo preoccupando. Papà non ti preoccupare, ho tutto sotto controllo. Ero più che certa che Edward si stava concentrando sui miei pensieri.

Aisha sorrise compiaciuta. –Bene, quindi possiamo anche iniziare la lettura- e prese i fogli da dentro la busta. Li lesse un attimo e il suo sorriso odioso divenne una smorfia di stupore e agitazione.

È il mio turno… afferrai il microfono con cui avrei dovuto cantare e andai sul palco. –Non leggi più, Aisha?

L’attenzione del pubblico si rivolse verso di me, ma io non ci feci caso: osservavo insistentemente Aisha e la sua espressione ancora sorpresa. Da parte sua, passava lo sguardo dai fogli al pubblico, fino a soffermarsi su di me e in particolare sul mio diario-pennetta appeso al collo.

Sgranò gli occhi. –Quello… tu… questi…- non riusciva a formulare una frase di senso.

Sorrisi trionfante. –Qualcosa non va, Aisha? Non riesci a parlare? Beh, allora lo farò io per te!- e le strappai i fogli di mano, senza che lei opponesse resistenza.

-Allora,- dissi, tenendo con una mano i fogli e con l’altra il microfono –“Lunedì 20 novembre. Oggi, caro diario, sono dovuta di nuovo tornare dal parrucchiere perché la parrucca che mi avevano messo due settimane fa non ha tenuto. Purtroppo, con il mio problema di calvizie dovrò sempre andare in giro con una parrucca. Uffa! Ora vado. Ci sentiamo domani, Aisha”- feci una pausa –Scusami Aisha, per caso questo è il TUO diario?

Il pubblico scoppiò a ridere, dietro le quinte la prof. Wait rinvenne sbalordita, e anche la mia famiglia si stava divertendo. Aisha non sapeva che fare: se ne stava lì, al centro del palco, disperata, sorbendosi le risate del pubblico e il mio sguardo strafottente. Povera, mi fa anche un po’ pena!

-Siamo sicuri che sia il tuo? Beh, continuiamo per controllare- e continuai a leggere –“Martedì 21 novembre. Questa notte mi sono svegliata di colpo e mi sono trovata al buio: la lucetta che lascio accesa ogni notte si era fulminata. Ho iniziato ad urlare e a chiamare aiuto finché non arrivati i miei genitori e hanno cambiato la lucetta. Dicono che è una cosa stupida dormire ancora con la lucetta alla mia età, ma io ho paura del buio e non posso farci niente”.

Le risate aumentarono e Aisha si prese la testa fra le mani, iniziando ad urlare disperata.

-Devo continuare?- le chiesi con tono cortese.

Aisha mi fissò, ma stavolta il suo sguardo non era il solito odioso: era disperato e indifeso, sperduto e incapace di fare qualcosa. Afferrò con violenza i fogli del suo diario e scese di corsa dal palco uscendo dal teatro.

Sospirai. –Beh, l’intermezzo comico è finito- dissi al microfono –Credo che sia meglio tornare allo spettacolo.

Il pubblico smise di ridere e applaudì.

Sorrisi. –Per concludere lo spettacolo, canterò “Last Chistmas”. Ma non voglio farlo da sola: c’è un’altra persona che deve cantare.

Mentre le prime note della canzone di diffondevano per il teatro, io mi avvicinai al coro, in particolare a Miriam. La presi sottobraccio e la strattonai verso il centro del palco.

-Cosa stai facendo?- mi chiese sottovoce.

-Ti faccio cantare- e la misi di prepotenza di fronte al microfono.

Miriam sgranò gli occhi di fronte al pubblico e afferrò con entrambe le mani il microfono, spaventata come non l’avevo mai vista.

Mi misi affianco a lei. –Lascia stare le persone intorno a te e concentrati solo sulla canzone. Senti la musica e cantala.

Miriam mi guardò negli occhi e tentò di calmarsi, respirando forte.

In quel momento iniziai io con il ritornello, cantandolo con voce leggera e delicata come avevo provato. Quando finii guardai Miriam e le feci segno di cantare. Canta, canta, canta!

Miriam prese fiato, chiuse gli occhi e iniziò a cantare al microfono. Con la sua voce potente l’intero teatro rimbombò delle parole della canzone, mentre dal pubblico si levò un mormorio sbalordito ed entusiasta. Miriam terminò il ritornello e l’applauso partì spontaneo. Aprì gli occhi e rimase colpita da tanto entusiasmo. Sorrise e riprese a cantare la canzone, più sicura di sé e con la voce più decisa, incantando l’intera platea.

Lentamente, senza farmi vedere, mi ritirai dietro le quinte. La scena è sua.

 

La canzone finì e il pubblico si alzò in piedi, applaudendo Miriam. Lei sorrise felicissima e si inchinò in segno di ringraziamento. Poi fu la volta del coro, che si inchinò al centro del palco; poi vennero gli attori due alla volta (Yin, Sally, Cloe e Aisha naturalmente non c’erano), e infine venne anche a ringraziare la prof. Wait, che stava piangendo per la commozione. Il pubblico non smise di applaudire, e aumentò l’entusiasmo quando Ashley e Nick spinsero nuovamente Miriam al centro.

Anch’io applaudivo, da dietro le quinte. Miriam nell’inchinarsi si volse verso di me e io le sillabai un “brava”. Lei mi sorrise e mi venne incontro, afferrandomi per mano.

-È tutto merito tuo se stanno applaudendo così- rispose al mio sguardo interrogativo –Meriti anche tu un po’ di gloria.

Mi trovai al centro del palco, con il pubblico davanti a me che applaudiva, tra cui c’erano anche i miei vampiri. Sorrisi e m’inchinai insieme a Miriam.

-Lo spettacolo è finito- dissi al microfono –Vi ringraziamo per aver partecipato. Tutti noi vi auguriamo un buon Natale e un felice Anno Nuovo.

Il pubblico applaudì ancora finché il sipario non si chiuse. Sospirai di sollievo. –Finalmente è finita.

Miriam si voltò e mi abbracciò. –Grazie Nessie. Davvero, grazie.

Ricambiai l’abbraccio, felice. –Di niente. Dovevi sbloccarti in un modo o nell’altro.

Vennero anche Alicia e Alex che abbracciarono Miriam, mentre Ashley mi si avvicinò.

-Poi mi racconti per filo e per segno come hai fatto a fare lo scambio- mi disse sottovoce.

Risi e le feci l’occhiolino.

Ci cambiammo e poi uscimmo da dietro le quinte per tornare in teatro, che nel frattempo si stava svuotando lentamente. Seduti tra le prime file, c’erano Sarah, Chris, Kevin, Claire e Terry, che ci stavano aspettando.

-E facciamo un grandissimo applauso alla mitica Miriam, che questa sera a sconvolto tutti con la sua fantastica voce!!- e Kevin e Chris iniziarono ad applaudire e urlare come degli emeriti cretini.

Miriam sorrise e arrossì, mentre Terry l’abbracciò.

-Lasciali stare- le disse –Sei stata davvero grande.

-Beh, non mi sarebbe mai venuto in mente di cantare se non fosse stato per Nessie che…

-…ti ho letteralmente trascinato al centro del palco di fronte a centinaia di persone- conclusi io –Niente di che.

-Anche se secondo me, sei stata fantastica anche tu con Aisha- mi disse Claire –Non l’avevo mai vista così!

Chris rise. –Già. È stata la prima volta che ho visto Aisha in quello stato: troppo divertente!

-Forse ho anche un po’ esagerato: mi sono comportata esattamente come avrebbe fatto lei.

-Ma era l’unico modo. Ripagarla con la stessa moneta.

-Certo Claire, come sempre hai ragione- esclamai –Mancava proprio una tua pillola di saggezza natalizia.

Tutti risero e Claire mise un finto broncio.

-Ma come hai fatto a far apparire il diario di Aisha nella sua busta?- mi chiese Nick.

-Che vuoi farci Nick, ho una mente geniale!

-E quindi saresti tu il genio che ha escogitato il modo per far avvenire lo scambio?- disse una voce ironica alle mie spalle.

Mi voltai e guardai divertita il sorriso malizioso di Nahuel. –Ok, lo ammetto. Il genio malefico sei tu!

Nahuel sorrise trionfante. –Ti ringrazio.

Gli sorrisi. –Ragazzi questo è mio cugino Nahuel- e lo presentai ai miei amici –Alcuni di voi lo conoscono altri no.

Alicia e Alex fecero le stesse facce da ebete dell’altra volta, seguite da Terry; i tre ragazzi invece, lo guardarono storto, forse gelosi del suo fascino e della sua bellezza. Evitai di ridere davanti a tutti.

-Comunque cuginetta,- continuò lui –non sei male sul palco. Dovresti darti anche tu alla recitazione. E complimenti anche a te Miriam, hai una voce stupenda.

-Grazie- rispose timidamente, arrossendo.

-Beh,- iniziò Kevin, il più geloso di tutti –che ne dite di andare tutti a cena insieme?

Tutti annuirono entusiasti e anch’io fui d’accordo.

Ma Nahuel no. –Ottima idea. Peccato che io e Renesmee abbiamo da fare.

Lo guardai interrogativa. –E cioè?

-Motivi familiari.

Annuii profondamente: chissà cosa si erano inventati per dopo lo spettacolo. –Cena tutti insieme?

Nahule rise. –Non proprio: torneo di baseball.

-Magnifico!- in confronto agli altri  vampiri ero una schiappa, ma mi piaceva molto assistere alle loro partite.

-Quindi non siete dei nostri?- chiese Terry senza nascondere il suo dispiacere.

Nahuel sorrise. –Spiacente. Sarà per un’altra volta.

Alzai gli occhi al cielo. Playboy! –Ci sentiamo. Ciao ciao ragazzi!- e io e Nahuel ci voltammo, dirigendoci verso l’uscita, dove ci stavano aspettando gli altri vampiri.

A metà strada, sentii qualcuno urlare. –Nessie!

Mi voltai e vidi Terry, Alicia e Alex ce si sbracciavano verso di me.

-Vengo subito- e lasciai Nahuel, raggiungendole –Che c’è?

Erano tutt’e tre senza parole. –Quella laggiù è la tua famiglia?

Effettivamente Alex stava indicando i vampiri. –Si. Più o meno al completo.

Alicia mi guardò implorante. –Mi potete adottare?

Risi. –Ma piantala!- e poi, devi solo diventare un vampiro e il gioco è fatto!



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E diciamo tutti in coro:  4° ciclo "Christmas Time": [concluso]
Finalmente!!! Vai, festeggiamo!!! *me inizia a ballare il trenino*

Diciamolo su, Aisha ha avuto quello che si meritava...
Vi dico solo che dopo questo non credo che si azzarderà di nuovo a metteresi contro Nessie...
o almeno io non lo farei...!! (ripenso ancora alla triste fine del povero bassotto...ç__ç)

Ora due chicche per voi...
la fenice disegnata sul casco di Nessie è questa:


Ho scelto la fenice per due valide motivazioni:
- la prima è ke è uno degli animali mitologici ke più mi affascina;
- la seconda perchè essendo Nessie immortale, l'animale ke meglio la rappresenta è certamente la fenice.
















e la seconda è questa:

La Kawasaki Ninja di Nessie
...
Non è giusto però!
Li voglio ank'io due zii come Emmett e Jasper che regalano moto del genere!!!
Uffi! >.<

















Bene, credo ke ormai sia ora di andare...
Domani devo svegliarmi presto....Gita!
Dove? Subiago a vedere i monasteri....
Si, lo so non è proprio il top, ma i composcuola ce li siamo giocati perchè abb fatto una settimana di occupazione ad ottobre...
quindi ci accontentiamo...! ^__^'
Alla prossima
un bacio...




PS: del prossimo ciclo, vi anticipo solo il titolo....  5°ciclo "Gita in Italia": [prossimamente]
............................................
non dico altro...!! ciao!!


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Capitolo 24
*** 23. Gita ***



Ed eccomi quaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!
Come state miei piccoli lettori? =D
Io sono troppo stressata: NON CE LA FACCIO PIU'!!!
Troppi impegni, troppe cose da fare, la scuola....
è un periodaccio.... ecco perchè c'ho messo tempo a postare
Non avevo mai tempo per scrivere!!!

Ma cmq, dopo questo piccolo sfogo
(perdonatemi di averlo fatto)
veniamo a noi!

noe_princi89: ciao cara!! ho visto ke continui a seguirmi... ti ringrazio molto =D spero di non deluderti col nuovo capitolo....!!!
lilly3: tesoro ti ringrazio come sempre per i complimenti... troppo buona! povero Mendel...ç__ç se dopo il tuo esame di scienze si è conquistato quel soprannome, figurati dopo la mia interrogazione di biologia dell'altro giorno.... -__-'''  ahaha, anke tu vuoi essere adottata dai Cullen, eh? XD magari fosse possibile..... cmq di una cosa stai certa: meglio essere fuori di testa che stressati come me! te lo garantisco!
Nessie93: beh teso, se il 4 ti ha tenuto con il fiato sospeso, figurati il 5......! =D la gita è andata abbastanza bene, ma certamente nn ce li faccio venire dall'america per vedere i monasteri (ke sn cmq bellissimi), ma piuttosto per avere un po' d'azione....! e poi calcola ke il 5 giugno me ne vado in un piccolo paese della Toscana sempre in gita... qnd la prof l'ha detto pensavo fosse Volterra e invece nnt!! ç__ç
Balenotta: moreeeee!!! ciao!! ttt bn??  si, ciai raggio, purio la vojo na moto cm quella....ç__ç ma tanto i meiei non ce modo di convincerli.... anke se però in fondo in fondo mi affascinano più le macchine, tipo la Porsche (<-- se si scrive così?) di Alice... cmq motori a parte, grazie!! gentile come sempre!!! =D
mileybest: oddio amore, perchè pensi sempre ke debba morire qualcuno??? così mi smonti tutto....!! ....no dai skerzo!! XDXD to garantisco ke nn morirà nex...o forse si?? XDXDXDXD ok tranquilla, ora sto zitta!! =D
MimiMiaotwilight4e: ma si tesoro!! i Cullen accettano tutti... tranquilla!! XDXDXD Aisha ha avuto quello che si meritava =P cmq tutti dai Volturi?? Ma si!! al daivolo tutto!! andiamo a Volterra, salutiamo Aro e gli altri e poi tutti in disco a ballare......ok ho finito!! XDXDXDXD
Bex Vampire: sono contenta ke i regali ti siano piaciuti... ma a me modestamente babbo natale me fa un baffo....XDXD ti incuriosisco, eh??? bene bene, vuol dire ke allora nn ti anticipo niente così non ti rovino la sorpresa.....e ti lascio sulle spine!! XDXDXD me skerza!! =P
Sammy Cullen: okok, ora calmati cara.... ho capito ke sei praticamente rimasta di sasso, ma cerca di capirmi: dopo la festa per la morte di Aisha (peccato che tu nn ci sia stata, è stata molto divertente) Aro ha insistito tanto affinchè un ciclo sia ambientato in Italia e mi ha fatto così pena ke ho detto "Perchè no?"..... e poi perchè dobbiamo per forza incontrare i Volturi? L'Italia è un grande paese, no?  (Aro: ma come Civia?? Ci avevi assicurato che saremo stati nella storia.... e ora ti rimangi tutto??? *Aro fa la faccia da cucciolo offeso* Me: ohhhh *me intenerita di fronte a quell'espressione* tranqui Aro.... io nn m rimangio mai la parola... ma nn posso mica dire tttt il finale del ciclo a Sammy, no?  *Aro e me si accorgono ke Sammy ha sentito ttt la conversazione* Sammy: O___O  Me&Aro: *versione Homer Simpson* Doh!)
Nancy95: a bella, ciao!! ke ridere alle spalle di Aisha, eh??? XDXD le "NessieVSAisha" sn terminate, tranqui.... in che città andrà, eh??? Nono, a Volterra non ci andrà in gita.... poi però sai com'è....a volte la vita ci porta ad incrociare strade che nn pensavamo mai che esistessero (<---- ma sta frase storica?? -__-'')
Dubhe27: beh in quanto a zii, io li vorrei cm Emmett e Japser (ricchi e che fanno dei bellissimi regali di Natale), ma la bellezza soprannaturale la vorrei per magari dei cugini della mia stessa età.... sai com'è sarebbe più fattibile una grande amicizia... per iniziare... *me sbava sulla tastiera* ok ora basta! controllati civia!! cmq ho iniziato proprio oggi a leggere la ragazza drago due... ti dirò, nn m entusiasma molto...
liletta: sono contenta ke il capitolo ti sia piaciuto..... e grz per i complimenti... sei sempre molto gentile!!! =D
Lale loves vampires: davvero ci giochi a casa di Bex!!???!! allora dovete esserne assolutamente drogate!!! perchè io lo sono!!!!!!!! beh, forse prendere me come esemplare da comparare, visto che sono pazza e stressata in una maniera disumana.....-___-'''' cmq tu sei malefica quando ti ci metti, eh? povera Aisha, ho quasi paura al posto suo.... ma poi in fondo stiamo parlando di Aisha, quindi scialla! =P
LaBabi: uao!! sono lusingata dal fatto che la mia storia ti faccia saltare per la stanza ed esultare... neanke a me ke la scrivo provoca una reazione simile!!! ne sono stracontenta!! spero di ottenere lo stesso risultato con questo nuovo capitolo....=D
BimbaFollementeInnamorata: tesoro scusami tanto se ti ho fatto aspettare così tanto, ma te l'ho detto è un periodaccio per me.... cmq spero che questo nuovo capitolo ti piaccia... per ricompensare il tempo che cio ho messo a scriverlo.... =D nono stai tranquilla, Jacob e Nessie sono una delle mie coppie preferite di tutta la saga... nn permetterei mai che la loro relazione cambi in qualke modo (anke se cmq hai visto un po' di competizione ci sta bene... =P)
Marty95: morrrrrrrrrreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!! addirittura 4 recensioni perchè nn vedevi l'ora del nuovo capitolo??!!!?? ti giuro che ne sono lusingatissima... devi piacerti sul serio la mia storia!! e pensare che quando ne scrivevo le bozze, m dicevo tra me e me che non sarebbe mai piaciuta a nex... davvero, sono supercontenta!! =D  guarda, per farmi perdonare perchè nn ho postato prima, ti faccio due regali: primo posto prima di lunedì, secondo faccio tornare Jacob.... =D spero di essere riuscita a sdebitarmi per questo ritardo....fammi sapere ke ne pensi....!!!! =D=D=D



Ora torniamo alla storia e diciamo tutti insieme
5°ciclo "Gita in Italia": [iniziato]

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23. Gita

Anno nuovo, vita nuova. Naturalmente è un modo di dire. Sono sempre metà vampira- metà umana, non vi preoccupate!

Le feste erano andate molto bene: io, i Cullen, il Clan di Denali, quello egizio, quello irlandese e Nahuel avevamo passato un meraviglioso Natale, tutti insieme, tra battute di caccia e giochi tutti insieme. Io e Nahuel la notte ce ne andavamo a dormire, mentre gli altri continuavano fino al mattino, quando ci venivano a svegliare. Anche Capodanno andò alla grande.

Verso i primi di Gennaio, piano piano i nostri ospiti se ne tornarono a casa loro: così salutai Benjamin e Tia, che furono i primi ad andarsene, Siobhan e Liam, che avrebbero raggiunto Maggie e il suo compagno Daniel in Australia, e infine anche Nahuel, che tornò in Sudamerica. Prima di andarsene, ci eravamo promessi che ci saremo rivisti in futuro. Tanya e gli altri furono quelli che rimasero di più, visto che comunque vivevamo più vicino rispetto agli altri, ma lo stesso giorno in cui io riniziai la scuola, loro partirono.

A scuola tutto era normale: tornata, salutai tutti i miei amici, tornati anche loro dalle loro vacanze natalizie. A pranzo ci sedemmo al solito posto, e mentre mi stavo sistemando tra Ashley e Sarah, mi accorsi che il tavolo di Aisha era vuoto. Ispezionai tutta la mensa e trovai le cinque ochette di Aisha sparse per i tavoli, da sole o in coppia. Ma “la capa” non c’era.

-Qualcuno di voi sa che fine ha fatto Aisha?- chiesi alla mia comitiva.

-Non lo sai?- mi rispose Simon, uno dei ragazzi dell’ultimo anno, ridendo –Ha cambiato scuola!

-Cambiato scuola!?! E perché?- chiesi di nuovo, senza nascondere il mio stupore.

-Beh, devi sapere che suo padre le aveva dato un “ultimatum”- mi disse –O si comportava bene in questa scuola, oppure le toccava la scuola militare.

-Ed è naturale che dopo quello che era successo allo spettacolo di Natale, il padre non ci abbia pensato due volte a spedirla a Washinton DC- concluse Terry.

Sospirai con un finto broncio. –Peccato. Ci stavo prendendo gusto a rovinarle la vita.

Scoppiammo tutti a ridere.

Devo ammettere che il fatto che Aisha aveva cambiato Stato mi stava facendo davvero sentire meglio: in fondo, un po’ di merito era mio se adesso si trovava in una scuola militare, e questo mi rendeva orgogliosa.

All’uscita, andai a prendere Jacob che doveva tornare dalle Hawaii. Fu entusiasta del vedermi all’aeroporto.

-Come mai sei venuta qui?- mi chiese, abbracciandomi.

-Ti dispiace?

Rise. –Assolutamente no. Mi sei mancata terribilmente- e mi baciò appassionatamente.

-Allora,- iniziai io –come sono andate queste feste? Ti sei divertito a fare il neo zio?

Rise ancora. –Si, è stato abbastanza divertente. Tu invece, il Natale tra vampiri com’è andato? E il famoso spettacolo di Natale?

E così gli raccontai del piano malefico di Aisha e di come io e Nahuel eravamo riusciti a sventarlo. Nei confronti di Nahuel, Jacob alzò un po’ la guardia.

-Quello come te, no? Siete rimasti in buoni contatti, vero?- chiese sospettoso.

-Si. Ma te ne avevo già parlato, non ricordi?

-Ah già. E questo sarebbe il suo regalo?- e alzò la mia mano stretta alla sua, con il bracciale di Nahuel al polso.

-Si- gli risposi tranquillamente –Ce l’abbiamo uguale, fatta eccezione per i colori.

Jacob annuì silenziosamente, senza smettere di osservare il bracciale. –Non mi piace.

-Il regalo o Nahuel?

-Entrambi.

Inarcai un sopracciglio. –Jake- e ottenni la sua attenzione –non sarai mica geloso di Nahuel?

Rise. –Geloso? Io? Ma per favore! Ho lasciato perdere la gelosia da quando la ragazza per cui avevo una cotta si è sposata con un vampiro- e mi rivolse un sorriso.

Non ero certa se Jacob mi stesse dicendo la verità, ma lasciai stare e continuai a parlargli dello spettacolo. Mentre gli raccontavo tutto, uscimmo dall’aeroporto, dirigendoci verso il parcheggio.

-Con chi sei venuta?- mi chiese, iniziando ad osservare il parcheggio in cerca di qualche macchina famigliare.

-Da sola- gli risposi, guidandolo verso la mia moto –insieme a questa.

Jacob rimase a bocca aperta nel vedere la mia Kawasaki Ninja. –Ma come diamine hai fatto ad averla? Ah, dimenticavo- e mi rivolse un sorrisetto –fai “Cullen” di cognome!

-Ah-ah, spiritoso!- e presi il mio casco e uno per Jacob –Tieni. Guido io.

Jacob iniziò a ridere. –Guidi tu? E io cosa dovrei fare, starmene seduto dietro a godermi il viaggio?

Salii sulla moto e misi in moto. –Puoi sempre tornartene a piedi.

Sorrise e salì dietro di me. –Tanto prima o poi me la farai guidare- e si mise il casco.

-Si si, aspetta e spera!- misi il casco e partii.

Insomma, il nuovo anno era iniziato proprio bene.

 

Le complicazioni si presentarono all’inizio di Febbraio: la scuola organizzava una gita di una settimana per tutti gli studenti del mio anno. Tutti erano entusiasti, e la maggior parte avrebbero partecipato. Lo sarei stata anch’io, se non fosse stato per un piccolo, misero particolare.

-Non è fantastico ragazzi?- esclamò Alex esuberante –Un settimana in giro per l’Italia!

“Italia” equivale a dire “Volturi”. Col cavolo che partecipo alla gita!

-Hai ragione Alex, ci divertiremo di sicuro!- esultò Terry.

Quel giorno, a mensa, non si parlava d’altro: Alex, Terry, e gli altri stavano già facendo progetti su quello che avrebbero fatto, su cosa si sarebbero portati e iniziarono anche un conto alla rovescia. Sarebbero andati tutti, tranne Miriam e Alicia che avevano delle cose da fare.

-Divertitevi anche per me- mormorai, tormentando la mia insalata ancora intatta.

-Non vieni alla gita in Italia?- mi chiese Sarah.

-E perché?- disse Nick.

Sai Nick, in Italia c’è il clan più potente dei vampiri e visto che 15 anni fa per poco non si scontrava con la mia famiglia, non mi va di andargli a fare visita in gita scolastica. Non so se mi spiego. –Non mi va di andare in gita così lontano- risposi con la prima scusa che mi venne in mente.

Tutti annuirono silenziosamente o sospirarono comprensivi. Eccetto Ashley.

E infatti, dopo scuola e prima di tornare a casa mi accompagnò al mio armadietto. Da sole.

-È per via dei Volturi che non vuoi andare in Italia?

-No Ashley. È perché odio il cibo italiano- sbattei con violenza l’armadietto –Secondo te per quale altro motivo potrebbe essere?

-Uao!- disse, abbastanza colpita dal mio nervosismo –La cosa ti da fastidio lo vedo. Ma quindi tu vorresti venire con noi, o no?

Respirai profondamente. -50:50

-Cioè?

-Da una parte non voglio per niente avvicinarmi all’Italia: ho incontrato i Volturi solo 15 anni fa e nonostante ero piccola, me li ricordo bene. E non sono certo un ricordo piacevole. Quindi, meglio stargli alla larga- feci una pausa –Ma dall’altra, mi piacerebbe molto andarci: l’Italia è un paese meraviglioso e soprattutto non voglio perdermi un gita con i miei compagni di scuola. Insomma è un’esperienza a cui mi piacerebbe moltissimo partecipare.

Ashley mi ascoltò con interesse. –E allora se vuoi venire, vieni.

-Mi ascolti quando parlo? Non li voglio incontrare i Volturi!

-Ma non li incontreremo. Senti, anch’io quando ho saputo di questa gita volevo rifiutare: cavolo, mi ero spaventata per voi Cullen, figurarsi se rimanevo tranquilla e beata riguardo ai Volturi! Così sono andata dal professor Clift, che è l’organizzatore della gita, e mi ha detto che per la maggior parte della gita staremo a Roma, al massimo ci sposteremo giusto qualche giorno in pulman. Volterra si trova in Toscana, che non è nel nostro itinerario.

Sgranai gli occhi. –Sul serio?

-Si. Il professore ha detto che nonostante dell’Italia si anche bella la Toscana, il tempo concesso dal preside è solo una settimana, e non basta di certo per visitare sia Firenze sia Roma. Quindi non ci passeremo.

Ci pensai un attimo. Se davvero non saremmo passati in Toscana, non avevo motivo di preoccuparmi: i Volturi controllano soprattutto la loro città, Volterra, e quindi di conseguenza anche tutta la regione. Ma poi per il resto dell’Italia avrebbero mandato solo qualche guardia, come d’altronde nel resto del mondo. Sapevo riconoscere un vampiro quando lo vedo, e quando me ne sarei trovato di fronte uno avrei soltanto cambiato strada. Senza contare che dall’ultima volta che mi avevano visto ero cresciuta, e certamente non potevano riconoscermi.

-Beh, se è così, allora vengo!- dissi sorridendo.

-Ehm… ma non ti stai dimenticando un particolare?

-E quale sarebbe?

Ashley si inumidì le labbra, in difficoltà. –Serve il permesso scritto dei tuoi genitori.

Sospirai, sbattendo le spalle agli armadietti. Io mi ero anche auto convinta che non avrei incontrato alcun pericolo, ma non credo che i miei sarebbero stati dello stesso parere. Senza contare che loro conoscono i Volturi anche da prima della mia nascita, e non gli sono mai andati molto a genio.

-Questo potrebbe essere un problema- mormorai.

-Dai non prenderla in questo modo- mi incoraggiò Ashley –Forse se spieghi come stanno messe le cose, ti lasciano andare.

Sospirai e mi incamminai verso il parcheggio. –Forse. Ma le mie aspettative non sono molto alte.

-Tu provaci- e mi diede un permesso da compilare –Va portato venerdì all’aeroporto. L’appuntamento è lì davanti alle 9 di sera.

Presi il permesso. –Perché partiamo la sera?

-Per arrivare in Italia la mattina presto. Dormiamo sull’aereo.

-Capito- e andai verso la mia moto. Da un po’ di tempo ormai, Jacob non mi veniva più a prendere: andavo io giù a LaPush oppure me ne tornavo a casa Cullen.

-Vieni sulla spiaggia?- mi chiese Ashley, mentre salivo sulla moto e mi infilavo il casco.

-Prima devo cercare di convincere i miei- e misi in moto.

-Allora ci vediamo dopo. Buona fortuna!- e se andò.

E giusto di quella ho bisogno!

Arrivai a casa Cullen in pochissimo tempo: avevo spinto un po’ troppo con l’acceleratore perché volevo arrivare a casa il più presto possibile. Volevo assolutamente parlare con la mia famiglia riguardo la gita: volevo fare quel tipo di esperienza con i miei amici e soprattutto avrei evitato il pericolo Volturi. Questo io lo sapevo, a loro avrei solo dovuto spiegarlo. Ma poi avrebbero capito?

Misi la moto in garage. Dovevano tutti trovarsi in salone ad ascoltare mio padre al piano, visto che la melodia riecheggiava perfino qui. Forse, con molta calma, riesco a spiegargli la situazione…

Un rumore assordante , come quello di qualcuno che pigia tasti a caso di un pianoforte con ira, accompagnò un urlo sovraumano. –Non ci pensare minimamente Renesmee Carlie Cullen!

Sospirai. Papà l’ha presa bene. Uscii dal garage e mi preparai ad intraprendere una causa, già persa in partenza.

 

-Nessie!- e Ashley mi raggiunse, correndo lungo il bagnasciuga –Allora com’è andata?

Sorrisi. –Secondo te?- e le porsi il permesso.

 Ashley lo afferrò tentennando. –Ehmm…. Nessie? Perché è tutto stracciato e strappato?

-Usa l’immaginazione.

Ashley mi fissò per un momento. Poi annuì. –Capisco. I tuoi non l’hanno presa bene.

-Non solo loro, ma anche i miei zii e i miei nonni. In poche parole, hanno detto che è un’assurdità. Che posso benissimo saltare questa gita e andare alla prossima- e diedi un calcio alla sabbia bagnata.

Ashley sospirò tesa. –Vabbè, dai! L’importante è che ci hai provato! Tanto l’hai detto anche tu che poteva essere pericoloso, no? Tanto meglio che rimani qui, dopotutto.

Scossi la testa. –Ma alla fine non è per il fatto della gita. Sul serio hanno ragione nel dire che potrò tranquillamente andare alla prossima. La cosa che mi da fastidio è che non hanno fiducia in me.

-Cioè?

Sospirai. –Avresti dovuto sentirli, Ashley. Non erano solo preoccupati per il fatto dei Volturi, ma era come se non avessero fiducia in me. Quando gli ho detto che in Toscana non ci saremo passati e che invece saremo stati da tutt’altra parte, e che molto probabilmente avrei incontrato solo delle guardie di passaggio, hanno detto che per me era pericoloso lo stesso. Capito? Per me! Credono che io non sia ancora in grado di affrontare un vampiro quando lo incontro. Come se Drew e Amanda li avessero sconfitti loro!

-Beh adesso calmati- mi disse Ashley, passandomi un braccio sulle spalle –Loro non intendevano mica dire questo.

-Tu li hai sentiti Ashley? NO! Quindi non lo puoi sapere! Edward e Bella hanno detto che non sono in grado di affrontare da sola una gita in Italia, Alice ha detto che non è sicuro visto che appena arrivata in Italia non potrà più vedere il futuro, Rosalie si è messa ad urlare finché Emmett non l’ha portata via, Jasper mi ha detto che non sono forte a sufficienza per affrontare un Volturo da sola, e Carlisle ed Esme hanno detto semplicemente che è fuori discussione che io vada in Italia. E me l’hanno detto con un tono che stava a significare: “Cosa credi di fare? Sei ancora piccola per andare in Italia da sola!”. In pratica hanno detto che non sono in grado di cavarmela da sola, che sono una ragazzina e che ho ancora bisogno della loro supervisione. Il che non è per niente vero!

-Ma te l’hanno detto esplicitamente?- mi chiese Ashley, dubbiosa.

Sbuffai. -No, ma era chiaro che intendessero dire quello. Non ci posso ancora credere: la mia famiglia che non ha fiducia in me. Incredibile!

-Cos’è incredibile?- disse qualcuno alle nostre spalle.

Mi voltai e vidi Jacob non molto distante da noi. –La mia famiglia!- gli risposi.

Jake rise. –Io questo già lo sapevo, ma tu mi dicevi sempre che avevo torto. Come mai ora sei d’accordo con me?

Sbottai, sempre più irritata. –Semplice: non hanno fiducia in me, mi credono ancora un ragazzina!

Jacob inarcò le sopracciglia e poi si rivolse ad Ashley. –Sul serio?

Lei alzò le mani. –Non chiedermelo a me! Io so solo quello che mi ha detto!

-Spiegami bene la situazione-  e Jacob mi fissò intensamente negli occhi.

-Non ci vuole una scienza infusa per capirlo- gli dissi –Tutto è iniziato quando a scuola ho saputo che ci sarebbe stata una gita scolastica di una settimana in Italia. Lo sai benissimo anche tu che in Italia ci sono i Volturi e a me non va molto di incontrarli. Così avevo deciso di non andarci, ma poi mi sono informata e ho scoperto che in realtà la Toscana, dove è situata Volterra, non è nel nostro itinerario, e quindi non ci andremo. Per cui, non c’è pericolo che io possa incontrare i Volturi: per il resto dell’Italia manderanno giusto qualche guardia e io so difendermi da un normale vampiro. Senza contare che da 15 anni fa sono cresciuta e quindi molto probabilmente non mi riconosceranno neanche. Quando l’ho detto ai Cullen, hanno dato fuori di testa e si sono messi a dire che io non sono ancora in grado di andare in Italia da sola e che è pericoloso per me. In pratica, mi considerano ancora una ragazzina e non hanno fiducia in me. Ti rendi conto?- ripresi fiato. Avevo detto di seguito senza fermarmi a respirare neanche una volta: ero irritata e volevo liberarmi del mio nervosismo al più presto.

Jacob rimase impassibile per tutto il mio monologo, ad ascoltarmi. Poi, alla fine, l’unica cosa che riuscì a mormorare fu: -Non posso crederci…

-Hallelujah! Finalmente qualcuno che capisce!- esclamai felice: ero contenta che Jacob avesse capito il mio problema e che fosse dalla mia parte. Forse con lui che mi appoggia riuscirò a far cambiare idea ai miei…

-No, non intendevo quello- mi disse Jacob –Intendevo dire che non riesco a crederci riguardo al fatto che tu voglia andare in Italia. Ma sei impazzita?

Lo osservai: la sua espressione era contratta dalla rabbia e la sua voce era roca a causa della furia. Se non fosse stato un licantropo esperto, si sarebbe trasformato subito.

Come non detto! –Cosa?- gli urlai –Sei d’accordo con loro? Non hai fiducia in me?

-Non è che non abbia fiducia in te Nessie, è che non ho fiducia nei Volturi!

-Ma mi ascolti quando parlo oppure no? Ti ho detto che in Toscana non ci passeremo!

-Questo non significa niente! Le guardie ci sono sempre in giro, lo hai detto anche tu… è troppo pericoloso.

Strinsi i pugni più forte fino ad avere le nocche bianche. –È pericoloso per me, vero? Sono in grado di affrontarlo un vampiro quando lo vedo!

-Non significa niente questo: ne affronti uno, ne intervengono quaranta! Te la ricordi la battaglia vero?

Incrociai le braccia con stizza. –Bene! Allora lo eviterò semplicemente.

Jacob sbuffò stizzito. –Evitarlo, questa è bella! E se ti riconoscessero?

-Sono passati 15 anni Jake, sono cresciuta! Non mi riconoscerebbero!

-E chi te lo assicura?

Ci fissammo in cagnesco per un po’ di tempo. Nel frattempo, Ashley aveva ascoltato la nostra discussione in imbarazzo.

-Ehmm…- mormorò approfittando di quel momento di silenzio –forse è meglio se torno a casa. Ci sentiamo ragazzi- e si incamminò di corsa lungo la costa.

-Tu in Italia non ci vai, chiaro?- mi disse Jacob, deciso.

-Non credi che riuscirei a cavarmela lo stesso, in qualche modo?

-È comunque troppo pericolo e non vale la pena provare.

Sbuffai, spostando lo sguardo sulla sabbia. Perfetto! Anche Jacob mi crede ancora una ragazzina!

-Quindi il discorso finisce qui- concluse, sempre più deciso –In gita in Italia tu non ci vai.

-Non sei mica mio padre che devi decidere per me- e con questo paragone mi ero spinta troppo oltre.

Jacob mantenne la calma, sospirando più forte per mitigare la rabbia. –Hai ragione, ma casualmente questa volta io e tuo padre ci troviamo d’accordo su questo argomento, o non è vero?

Fissai la sua espressione arrogante e ruggii sottovoce. Poi gli voltai le spalle.

Lo sentii sospirare e calmarsi. Poi mi abbracciò per i fianchi. –Non prendertela così- mi sussurrò dolcemente in un orecchio –Lo faccio solo per il tuo bene.

Sbuffai, troppo irritata per apprezzare il momento che si era creato. –Certo, se lo dici tu!- e mi staccai rudemente da lui, incamminandomi verso la foresta senza degnarlo di uno sguardo.

Lo sentii soltanto sospirare rassegnato. –Dove vai?

-A casa- gli ruggii senza voltarmi.

Fece un pausa. –Sei arrabbiata?

Non risposi. Secondo te?

-Ne possiamo parlare?- mi disse. Non sopportava quando litigavamo.

-NO!- gli urlai e iniziai a correre verso casa mia.

Per quanto ero furiosa e irritata iniziai a correre a caso, senza neanche preoccuparmi di dove stavo andando. L’importante era sfogarmi.

Non riuscivo ancora a crederci: la mia famiglia e Jacob che non si fidavano di me. Cosa credevano, che ero una stupida? Che sarei andata in Italia subito senza neanche pensarci? Che sarei andata dritta a Volterra, a trovare Aro, Caius e Marius? Non ci arrivavano a capire che neanche io li volevo rivedere i Volturi? Ma se ero così decisa e sicura ad andare in Italia forse ci sarà un motivo, no? Se in Toscana non ci sarei andata, dov’è il problema? Quando avrei incontrato una guardia dei Volturi, avrei semplicemente fatto dietro-front e la faccenda si sarebbe conclusa.

Ma a questo loro non pensavano, perché credono che io sia ancora una ragazzina piccola e stupida, che non capisce la gravità delle situazioni e che mi voglio sempre cacciare nei guai. Non credono che io sia in grado di cavarmela da sola? In fin dei conti, gliel’ho anche dimostrato scontrandomi con Drew e Amanda. Perché allora non avevano fiducia in me? Non riuscivo a capirlo.

Ma tanto impareranno a fidarsi di me… Questo era poco ma sicuro: se ancora credono che io sia piccola, si sbagliano di grosso. E glielo proverò: andrò in Italia con o senza il loro permesso.





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Mmmmmmmmmm
la nostra adorata Nessie ci è rimasta male
e adesso è incavolata nera con tutta la sua famiglia....
e così se partirà in Italia da sola....
ma cosa succedere in Italia??
incontrerà sul serio i Volturi, o solo una guardia di passaggio??
....
Si accettano scommesse!! XDXDXD


Comunque, vorrei dirvi che sono riuscita a finire di scrivere questo capitolo proprio di corsa...
perchè appunto sto passando un periodaccio troppo stressante...
ora nn so di preciso se in questa settimana avrò di nuovo tempo per scrivere...
ma se non fosse così credo proprio che mollo tutto e riprendo a fine scuola...
cioè tra quasi un mese...
Lo so mie adorati lettori che è tanto tempo, ma vi prometto che se riesco a scrivere il prossimo capitolo prima, lo posto...
non vi preoccupate perchè non abbandonerò questa storia (ci tengo troppo, e poi nn è nel mio stile)
soprattutto ora che siamo arrivati al ciclo finale...

Si, avete letto bene "ciclo finale".
Intendo concludere la storia con quest'ultimo ciclo
State tranquille perchè oltre ad essere l'ultimo
sarà anke il più lungo e il più appassionante...
ho già programmato tutto....
inizio, fine e pieno svolgimento...
devo solo trovare il tempo di scrivere!!!
=D


Ora vado a dormire anke se tanto domani entro in 2°
(manca ed. fisica =D)
Ci vediamo prossimamente...
appena posso scrivo e posto...
Un bacio enorme
Ciao!!!


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Capitolo 25
*** 24. Fuga ***



Ciaooooooooooooooo!!!!!!!!!!!
Miei cari lettori eccomi qui!!!!!!!!!
Me è tornata carica e pronta!!
Vi informo ufficialmente che il periodo del cavolo che stavo passando
si è finalmente concluso!!!
Niente più stress per me!! =D
Festeggiamo!! *la musica parte di sottofondo e me inizia a ballare il trenino*

Comunque, bando alle ciance, (<--- -__-''''?)
credo proprio che da oggi in poi tornerò a scrivere con la mia normale e solita frequenza....
Per cui, siate allegri!!

noe_princi89:  
ciao tesoro!! =D  eh beh, se ci va contro il consenso della famiglia nei casini ci finisce di sicuro... ma pensi che questo fermi la nostra Nessie!!??! =D=P  e cmq con Jake ha solo litigato... tranquilla non li faccio lasciare: stanno troppo bene insieme!! li adoro!! =D
LaBabi: frase ricca di sottintesi... modestamente so creare suspence! =P incontrerà i Volturi??? mah, si...no...forse..però...invece..per cui...allora...in quanto...non so! o meglio, nn dico!! XDXDXP
Nancy95: ciao amo!!! cm stai??? l'esame?? =D  visto?? Ho ripreso!! =D  ho fatto bene ha sospendere per un po'...nn ce la facevo altrimenti....sarei impazzita... più di quanto già lo sono...XD cmq, tu punti sulla guardia??? m disp, ma nn posso dirti se hai vinto o meno... secondo me però dovresti alzare la posta.... =P e stai tranqui, qst ciclo sarà tanto tanto troppo lungo....=D
lory_lost_in_her_dreams: sn contenta tesoro ke qst storia ti stia piacendo...^_^  eh si, la nostra Nessie è un forza della natura: quando ci si mette è testarda peggio di un mulo!! XD cosa vuole fare adesso, beh prima di tutto escogita un modo per.... ehi! stop! la mia lingua parla troppo!! XD
lilly3: lascia xde amo, che in quel periodo i prof li avrei sbattutti al muro per ttt le stronzate che sparavano... x nn parlare delle ingiustizie che fanno nei confronti di ki nn lo merita.... ma vbb, stamose zitti, se no sbrocco! (<--- xdona lo sfogo! ^_^''')  ma tornando a Nessie, a cosa serve parlare? è testarda proprio come la madre... ke amarezza! cmq me sa tanto che quei 30 puntati sulla fuga di Nessie hanno proprio fruttato, visto che hai indovinato...!
BimbaFollementeInnamorata: tesoro ti prego di perdonarmi se cio messo tanto, ma lo stress è insopportabile! =D cmq spero che qst nuovo capitolo ti piaccia... e perchè poi vai a pensare ai Volturi???!!?? XDXDXP
MimiMiaotwilight4e: ma si more, stai tranquilla che questo ciclo sarà lunghissimo!!! =D  e grz per il sostegno con per la scuola stressante...=D  oh!
finalmente che ne leggo una che sta dalla parte di Nessie!!  brava complimenti, solo per questo ti farei una statua....!!! XDXD  però è anke vero che stiamo parlando di Nessie, la cui sfortuna è identica a quella della madre, la famosa Bella Swan... e insomma!!
mileybest: okokokokokokokok... ok tesoro ti prometto di scrivere un'altra storia ma tu per cortesia posa il coltello da macellaio... così da brava... ora buttalo dalla finestra evitando di uccidere qualcuno...^_^ brava brava... bene ora che sei disarmata posso tranquillamente dirti che si, è l'ultimo ciclo ma sarà molto troppo lungo... O__O perchè stai provando ad uccidermi??? XDXD cmq, a parte ciò ti vorrei ricordare che Alice nn può vedere il fututo di Nessie, quindi scialla proprio! =D
Nessie93: mi dispiace teso, ma prima nn ho potuto.... io al contrario di te, quando sono sotto stress per la scuola nn trovo l'ispirazione... XDXDXDXD comica la scenetta di cappuccetto rosso...!! XDXD non sarebbe male comunque, sai? tanto un prelievo dura poco...!! XD
Sammy Cullen: ciao!!! ti scrivo nonostante ci siamo sentite qualke minuto fa su msn...XDXD  Aro che sta tra le scatole in grande stile credo che sia impossibile... è un rompico***** e basta!! *il telefono squilla* Aro: è qst quello che pensi di me?? ç____ç  *me sospira rassegnata* ma no Aro, stavo parlando di un altro Aro... tu sei un genio e una persona gentilissima *Aro tutto contento inizia a fare "W ME" stile London Tipton e chiude la conversazione* Sammy: civia, hai bevuto per caso??  Me: no, ma m tocca tenermelo buono per altre due puntate, se no dopo mi si offende e nn m entra più nella storia...
Balenotta: tesoro ciao!! O__O sei rimasta delusa e alibita di fronte alla stupidità di Nessie.... effettivamente in qst ha ripreso dalla madre... secondo me ha rispreso troppo da Bella... poverina! (Bella: *furiosa* cosa intendi dire? Me: n-n-niente! ^_^''''')
Bex Vampire: eh si tesoro, le tue orecchie ci sentono bene! siamo arrivati al ciclo finale... e si ci sarà tanta azione e forse qualke morto... ma nn ti garantisco nnt... anke perchè nn voglio rivelare nnt...=D=P ma perchè vuoi vedere i morti nella mia storia??? O__O XD  e cmq vorrei dire che ultimamente con Mario Kart va male: nn sto sbloccando nnt! uffy!
Dubhe27: stai tranquilla amore, che qst'ultimo ciclo sarà troppo lungo...!  sul serio avresti fatto come Nessie? uao! che coraggio! cmq hai saputo che tra poco uscirà il fumetto delle cronache del mondo emerso?? pensa che io e una mia amica volevamo andare alla presentazione alla mondatori di via del corso, ma poi alla fine nn ci siamo andate perchè roma era bloccata dalla finale di champions...ç_ç
Marty95: amore ciao!! cm stai?? non ti preoccupare per aver inisistito... mi fa piacere vedere che ci sono delle persone che sono così tanto appassionate alla mia storia... =D  e sono contenta di essere riuscita a postare prima della fine della scuola.... ti faccio un imbocca all'lupo per gli esami!! =D  e cmq si, Aisha è decisamente fuori  storia... si già, è un peccato però ci saranno nuovi "nemici" per Nessie...=P




Allora, Nessie voleva andare in Italia lo stesso, no?
Ce la farà?
Ma certo che si!


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24. Fuga

Il mattino seguente, quando mi svegliai, in casa non c’era nessuno. Cosa più che logica, visto che dopo la discussione con Jacob, con i miei non avevo fatto grandi progressi: tutti e tre ci siamo adeguati ad una forma di mutismo verbale e, nel caso di Edward, anche mentale.

Ormai ero così abituata ad isolare i miei pensieri nella mia mente, a rinchiuderli in un angolo e a “oscurarli”, che per imbrogliare la lettura del pensiero di mio padre non c’era neanche più bisogno di cantare mentalmente l’inno americano. E naturalmente, ora Edward era più che irritato del fatto di non poter leggere né la mente di sua figlia né quella di sua moglie.

Sospirai e mi alzai dal letto, andando in bagno a lavarmi e vestirmi, e poi in cucina a fare colazione. Notai che come tutte le mattine, la tavola era apparecchiata colma di roba. Sorrisi. Nonostante tutto…

Finii di mangiare, andai a casa Cullen per prendere la mia moto, ma prima di andare in garage diedi un’occhiata al salone dalla finestra. C’erano i miei genitori, seduti entrambi sul divano, mia nonna Esme e mia zia Alice, che sfogliavano una rivista parlottando tra loro.

Presi un bel respiro e “oscurai” la mia mente, entrando in casa.

-Buongiorno- dissi  un po’ tentennante.

Mia nonna mi sorrise, mia zia Alice mi guardò solo per un istante, mentre i miei non si mossero neanche, concentrandosi l’una sulla lettura e l’altro sullo zapping alla TV. Non è che mi aspettassi di meglio.

Presi coraggio. –Mamma, papà… prima di andare a scuola volevo parlarvi.

Anche se rimasero impassibili come prima, sapevo che mi stavano ascoltando.

Continuai. –Volevo chiedervi scusa per ieri. Mi sono comportata malissimo e ho parlato senza ragionare. Forse è stato per il fatto che tutti i miei amici ci andavano ed io ero un po’ gelosa, e quindi mi sono comportata in quella maniera. Questa notte mi sono fatta un esame di coscienza e ho capito che non sarebbe proprio il caso di andare in Italia.

Bella mi sorrise e venne ad abbracciarmi. –Brava tesoro. Sono contenta che tu abbia capito la gravità della situazione.

Ricambiai l’abbraccio e nel frattempo Edward si era avvicinato a noi. –Sono davvero orgoglioso di te. Hai fatto la cosa giusta, brava Renesmee- e mi abbracciò anche lui.

Sentii alle mie spalle i sospiri di felicità di Esme e Alice urlò dalla gioia. –Finalmente avete fatto pace! Non ce la facevo più a vedervi con il muso lungo!

I miei ed io ridemmo. Poi salutai tutti e me ne andai in garage a prendere la mia moto. Prima di accendere il motore, inviai un sms a Jacob.

Ciao Jake. Senti, volevo chiederti scusa per ieri. Mi sono comportata da ragazzina viziata e ti ho trattato male quando invece lo facevi solo per il mio bene. Ho capito di aver sbagliato e spero che tu non ce l’abbia ancora con me. Ti amo, un bacio.

Partii con la moto ed arrivai a scuola in poco tempo. Mentre stavo entrando, mi arrivò un sms: Jacob.

Non ti preoccupare, non ce l’ho con te. Mi ero arrabbiato solo perché ero preoccupato per te. Sono contento che abbiamo chiarito, odio litigare con te. Ci vediamo dopo. Ti amo.

Sorrisi soddisfatta ed entrai a scuola trionfante: con il chiarimento con la mia famiglia e Jacob, la prima parte del mio piano era stata completata perfettamente.

 

Durante il resto della settimana i rapporti con la mia famiglia e con Jacob ritornarono quelli di sempre, ed era proprio quello che volevo: dovevo sembrare realmente convinta di non voler più andare in Italia. Anche se oscurando la mia mente ogni volta che c’era mio padre nei paraggi, lo portò ad insospettirsi un po’. Ma comunque non me ne preoccupai più di tanto.

Venerdì finalmente arrivò: quella sera avrei dovuto abilmente aggirare la mia famiglia e Jacob e andare all’aeroporto alle 9 in punto. Al professor Clift avevo già dato al conferma e il costo della gita (prelevato  di nascosto dal mio conto bancario personale), Alex era mia complice e avrebbe portato all’aeroporto la mia valigia, e io avevo già compilato il permesso completandolo con una firma falsa dei miei genitori eseguita alla perfezione.

Erano le 8 e io mi trovavo nel salone di casa Cullen, seduta sul divano a disegnare con la mente oscurata. I miei genitori, i miei zii e i miei nonni si stavano preparando per andare a caccia.

-Allora siamo tutti pronti- disse Carlisle –Sei sicura di non voler venire con noi?

-No, grazie nonno- risposi –Ma tra poco passerà Jake e andrò con lui ad un falò che il branco ha organizzato sulla spiaggia.

-Ok. Mi raccomando, stai attenta- mi disse Rosalie.

Alzai gli occhi al cielo. –Certo, certo.

Bella sorrise e venne a darmi un bacio sulla fronte. –Ci vediamo domani mattina. Buonanotte.

E tutti i Cullen uscirono dalla casa. Aspettai qualche secondo, finché non sentii il suono di otto vampiri che sfrecciavano nella foresta.

È ora! Scattai in piedi e composi il numero del telefonino di Jacob.

-Pronto?- rispose al primo squillo.

-Pronto Jake, sono io.

-Nessie! Sei ancora a casa? Vengo a prenderti?

-No, scusa Jake- dissi con voce dispiaciuta -È che ho deciso di andare a caccia con i Cullen. Non me la sento di venire al falò… scusa, spero che non ti dispiaccia.

-Ah- lo avevo colto di sorpresa –No no, non ti preoccupare. Non fa niente, se non ti va. Allora ci sentiamo domani?

-Ok. Sicuro che non ci sei rimasto male?

-No no, macché! Non posso mica costringerti, no?- e rise.

-Va bene. Allora ci sentiamo. Un bacio.

-Ti amo- e chiuse la conversazione.

Sorrisi compiaciuta: i Cullen pensavano che stavo con Jacob, e Jacob pensava che stavo con i Cullen. Sono un genio!

Uscii da casa Cullen e corsi verso la casetta di pietra. Entrai nella mia camera e afferrai il mio zaino, infilandoci il mio netbook, il mio blocco da disegno, la mia macchinetta fotografica ed altre cose che avevo già preparato. Afferrai il permesso falso e me lo misi in tasca. Poi tornai a casa Cullen, dove presi la mia moto dal garage e partii verso l’aeroporto.

Arrivata, lasciai la mia moto nel parcheggio a prima di entrare, presi il mio blocco da disegno dal mio zaino scrissi una breve lettera.

Cari Cullen, caro Jacob,
sono andata in Italia. Ma penso che ci siate già arrivati, se siete venuti qui all’aeroporto e avete trovato la moto, con questa lettera. Non crediate che l’abbia fatto per ribellarmi a voi, ma l’ho fatto per dimostrarvi che posso cavarmela da sola. Quando tornerò, potete incavolarvi quanto vi pare. Ora vado, ci vediamo tra una settimana. Vi invierò una cartolina.  Ciao!
Nessie

Piegai il foglio a metà e lo misi dentro il casco, sotto il sedile della moto. Mi misi lo zaino in spalla ed entrai nell’aeroporto. Vai Nessie, vai!

Trovai subito nella grande sala d’attesa un folto gruppi di persone, tra cui riconobbi i miei amici, il preside, il professor Clift, ed altre persone che presumo fossero i genitori di alcuni studenti. Mi avvicinai e poi vidi Alex, insieme agli altri, che se ne stavano da una parte a parlare tra di loro, con la mia valigia.

-Ciao ragazzi!- e afferrai il mio trolley azzurro –Grazie mille Alex.

Mi sorrise. –E di che! Spero solo che non ti caccerai in qualche guaio per essere scappata di casa.

Ai miei amici avevo detto la verità, o almeno in parte. –Non ti preoccupare, con i miei me la vedo io dopo.

Chris rise. –La solita Nessie.

-Pensavamo che non venissi più- mi disse Nick –ed ecco perché ho perso la scommessa.

-Pagare prego- e Kevin gli rivolse un sorrisetto.

-Avete scommesso se io sarei venuta o meno stasera!?!

Chris sospirò. –Loro scommettono su tutto!

Risi. Mi ricordano due persone di mia estrema conoscenza….

-Ma dov’è Ashley?- chiese Terry –Sarebbe dovuta essere già qua da un pezzo!

Ti prego fa che non abbia avuto problemi con Embry… Ashley mi aveva detto che con Embry aveva tutto risolto riguardo alla gita, ma non doveva far scoprire che ci sarei andata anch’io.

–Qualcuno l’ha chiamata?- chiesi agitata.

-Non c’è bisogno, eccomi qui- disse Ashley, arrivando con la sua valigia rossa.

Sospirai di sollievo. Grazie al cielo!

-Come mai arrivi ora?- chiese Sarah.

-Ho avuto dei problemi di relazioni affettive- e mi lanciò uno sguardo ricco di sottintesi.

Allude ad Embry. –Risolti spero….?

Sorrise. –Certo che si.

Sorrisi anch’io: il piano era riuscito perfettamente, i Cullen e Jacob non sapevano niente, e io stavo per andare in Italia. Ero felice, contenta ed elettrizzata.

-Ragazzi, silenzio per favore ascoltatemi!- urlò il professor Clift –Allora, preparate i permessi che ora li ritiro e vi do il vostro biglietto. Poi andate a fare il check-in e aspettatemi prima di salire sull’aereo.

Sarah, Terry e Nick salutarono i loro genitori presenti, mentre Kevin, Alex e Chris fecero una rapida telefonata. Il prof Clift passò da noi, ci ritirò i permessi e ci diede i nostri biglietti. Fortunatamente fece tutto di fretta e così diede solo una rapida occhiata al mio, senza accorgersi che era falso.

Ashley mi prese sottobraccio e mi trascinò a fare il check-in, da sole. –Ora mi dici per filo e per segno come hai aggirato la tua famiglia.

Le raccontai tutto, mentre depositavamo la valigia e aspettammo il resto dei nostri compagni che facevano il check-in. Eravamo un bel po’, una ventina all’incirca.

Quando le finii di raccontare, Ashley scoppiò a ridere. –L’hai fregati! Nessie sei troppo forte! Immagina la faccia che faranno quando leggeranno la lettera.

Sbuffai sarcastica. –No, piuttosto immaginati quello che mi faranno dopo la gita. Prevedo guai!

Per un attimo Ashley tornò seria. –Ti senti in colpa per quello che hai fatto?

-Neanche per sogno! È ora che i Cullen e Jacob si rendano conto che non sono più la piccola Renesmee, e che sto crescendo sempre più velocemente.

Ashley sorrise e poi ci raggiunsero Alex e Sarah, seguite dagli altri. In quel momento arrivò anche il professor Clift.

-Bene ragazzi- disse –Biglietti alla mano e andiamo. Seguitemi tutti verso l’aereo.

Mi misi sottobraccio ad Alex, che era euforica di iniziare il viaggio. E anch’io lo ero: per la prima volta in vita mia stavo facendo una cosa contro il volere della mia famiglia. Fantastico!

 

Il viaggio in aereo era andato alla grande. Avevamo fatto di tutto tranne che dormire: parlare, scherzare, sentire la musica, fare foto idiote, ecc. Fortunatamente per gli altri passeggeri dell’aereo, eravamo stati messi tutti in turistica. Perfino il professor Clift stava in business class lasciandoci allo stato brado.

Io, Ashley, Alex e Nick avevamo occupato quattro posti, e davanti a noi c’erano Terry, Sarah, Kevin e Chris. Mi ero divertita tantissimo con loro, e questo non fece altro che convincermi ancora di più che avevo fatto bene a scappare di casa. Per tutto il viaggio naturalmente il mio telefonino era spento, quindi non sapevo se i Cullen o Jacob si erano accorti della mia fuga. Ma molto probabilmente si, ed era strano ma sinceramente non me ne importava niente.

Atterrammo all’aeroporto Leonardo Da Vinci, e lì ci aspettava un pullman che ci portò al nostro albergo. Naturalmente saliti sul pullman, ci appoggiammo tutti sui sedili e iniziammo ad addormentarci a causa delle ore di sonno perse in aereo, e quindi non potemmo osservare la città di Roma nella quale stavamo passando.

Il nostro albergo si trovava al centro, vicino alla Stazione Termini. Io ero in camera con Alex; Sarah, Ashley e Terry stavano nella camera affianco alla nostra, mentre Chris, Nick e Kevin erano al piano inferiore. Non che l’hotel fosse a 5 stelle, ma per una settimana andava più che bene: piccolo, accogliente, e ci offrì anche la prima colazione appena arrivati.

Ci sistemammo per tutta la mattinata, per poi uscire dall’albergo verso le 3 del pomeriggio, ed iniziare il primo giro turistico e dopo la sera andare a cena in una pizzeria (all’albergo avevamo solo mezza pensione quindi solo la colazione).

Mentre, verso le 7, ci trovavamo nei pressi del Colosseo, decisi di riaccendere il telefonino. Il momento della verità. Mi allontanai dal prof. Clift, che stava ancora spiegando la storia del monumento, e aspettai che il telefonino fosse pronto.

Fu incredibile come in solo cinque minuti il telefonino s’impallò a causa dei troppi messaggi che mi dicevano che mi avevamo cercato Edward, Bella, Jacob, Alice, Rosalie, Carlisle, Esme, Jasper, Emmett. In parole povere, tutti. Sospirai e inviai un messaggio generale, con il quale scherzai con il fuoco.

Ciao. Ho visto che mi avete cercato. Come mai? Successo qualcosa?

Il tempo di schiacciare il pulsante di invio e bloccare la tastiera, che ecco mia madre che mi stava chiamando.

Risi e mi avvicinai ad Ashley, prendendola in disparte. –Ti va di sentire un sfuriata in piena regola?

Ashley osservò il display del mio telefonino. –Ho paura…

Risi ancora di più forte. Poi presi fiato e accettai la chiamata.

-Pronto?- dissi con il tono di voce più tranquillo del mondo.

Silenzio. –Renesmee Carlie Cullen- iniziò Bella –dimmi che non sei in Italia.

Il suo tono era peggio di quello quando aveva scoperto che Jacob aveva avuto l’impriting con me.

Mantenni il mio tono di prima. –Ok. Non sono in Italia.

Altro silenzio. –Ed è la verità?

-No.

Sentii un respiro profondo, ricco di rabbia e frustrazione. Avevo paura che avrebbe distrutto il telefonino.

-Renesmee ascoltami bene- ruggì Bella tra i denti –Ora tu te ne vai nel tuo albergo, fai le tue valigie, vai all’aeroporto, prendi il primo volo disponibile e te ne torni a casa, all’istante. Chiaro?

Aggiunsi al mio tono tranquillo un pizzico di capricciosità. –Ma mamma, adesso sto ascoltando il professor Clift che sta spiegando il Colosseo e la sua storia. Non sarebbe carino nei suoi confronti andarsene così su due piedi, senza contare il fatto che stiamo per andare a cena: pizza!

-Renesmee non prendermi in giro!- ora stava urlando –Torna subito a casa!

-No!- abbandonai il mio tono tranquillo e iniziai ad urlare anch’io –Vuoi darmi almeno un po’ di fiducia? Sono grande, so cavarmela da sola!

-Torna a casa!

-NO!

Sospirò rabbiosa. –Guarda che se non torni da sola, veniamo a prenderti noi.

-Provateci! E non vi rivolgerò mai più la parola!

Silenzio. Aspettavo infuriata una risposta dall’altro capo del telefono, dal quale sentivo solo un brusio di sottofondo.

-Renesmee- disse mia madre –Prepara le valigie, io e tuo padre stiamo arrivando- e chiuse la conversazione.

Venite, venite, vi aspetto. E misi il telefonino in tasca.

-E ora?- chiese Ashley, che aveva sentito tutta la conversazione –I tuoi genitori stanno per arrivare!

Le sorrisi tranquilla. –Tu credi?

Ashley inarcò un sopracciglio e poi alzò le spalle. Tornammo entrambe ad ascoltare il prof. Clift, che non si era accorto della nostra assenza.

Non passarono neanche cinque minuti che il mio telefonino squillò di nuovo. Risposi tranquilla come prima. –Si?

-Nessie- questa volta era mio padre –Hai bloccato tutti i nostri conti bancari?

Risi. Lo avevo fatto quando ero andata a prelevare i soldi per la gita: in questo modo non potevano comprare i biglietti per potermi venire a prendere.

-Nessie- ribadì mio padre, infuriato ancora di più dalle mie risate –Lo hai fatto?

-Mmm… probabilmente, si!- dissi compiaciuta.

Ruggì sottovoce. –Dammi il codice per sboccarli.

-Certo, così poi venite a prendermi in Italia. Non se ne parla neanche!

-Non scherzare Renesmee!- ora anche Edward iniziò ad urlare –Questo non è un gioco!

-Ti sembra che stai scherzando papà? No! Non sono mai stata più seria in vita mia!- gli urlai –Sono sicura di poter cavarmela da sola qui in Italia, e voi dovete solo fidarmi di me! Chiaro?

Silenzio. –Dammi quel codice- ripetè furioso.

-Bene, se non vi fidate di me, peggio per voi. Ciao papà, ci vediamo tra una settimana- e gli attaccai il telefono in faccia.

Spensi il telefonino e lo lasciai nel mio zaino. Mi sentivo più furiosa che mai: non solo i miei continuavano a cercare di convincermi a tornare a casa, ma non si erano minimamente resi conto che li avevo aggirati in una maniera al quanto brillante e che quindi ero sul serio capace di cavarmela da sola. Ancora mi consideravano una ragazzina e in più non avevano fiducia in me. Ma impareranno presto.

Quando sarei tornata a casa, avrei ascoltato e accettato senza ribattere le loro sfuriate; ma poi gli avrei rinfacciato il fatto di essere andata e tornata dall’Italia incolume e senza aver neanche incontrato un Volturo. Su quello non avranno niente da ridire. Anche se molto probabilmente, per i primi cinque mesi io e i Cullen non ci saremo rivolti parola. Ovvio!

Mentre camminavamo lungo i Fori Imperiali, cercai con tutte le mie forze di calmarmi, e ci riuscii anche godendomi la gita e ammirando i monumenti romani. Arrivati a Piazza Venezia, ci fermammo in una pizzeria per cenare, e proprio mentre stavo mangiando un pezzo di pizza margherita, il telefonino di Ashley squillò.

-Pronto?- rispose –Ciao Embry! Si, qui va tutto bene. Ehmm… si, sta qui vicino a me. Ah… o-ok, adesso gliela passo- e poi si rivolse a me, porgendomi il telefonino -È Jacob, vuole parlarti.

Sbuffai irritata. Mancava giusto lui! Ingoiai il mio boccone di pizza e risposi. –Pronto?

-Nessie!- disse agitato –Stai bene?

Beh, almeno lui è solo agitato! –Si, sto bene. È tutto sotto controllo.

-Meno male- e si calmò un po’ –Mi ero preoccupato per te. Comunque, complimenti: sei riuscita ad imbrogliare me e i Cullen per scappare in Italia!

Rimasi basita con il telefonino in mano: Jacob aveva un tono  allegro ed entusiasta. Non riuscivo a credere che lui fosse l’unico che si fosse realmente reso conto di quello che potevo fare, e che ero in grado in grado di affrontare un viaggio in Italia. Almeno lui l’ha capito!

-Beh, ecco… grazie Jake- dissi ancora sorpresa –Non è stato nien…

Mi interruppe brutalmente. –Ti rendi conto di quello che hai fatto?- ora era furioso e rabbioso.

Sbuffai delusa. È bello sapere che l’uomo che ami ti capisce sempre! –Ti ci metti anche tu, Jake?

-Sei scappata di casa, senza dirmi niente. E per fare cosa? Andare in Italia a trovare i Volturi.

-Non fare l’esagerato! Non è che appena atterrata dall’aereo, sono andata a Volterra e ho bussando dicendo: “Salve sono Renesmee Cullen e passerò una settimana qui nel vostro paese a visitare le bellezze artistiche”.

Jacob respirò furiosamente. –Nessie, per favore non fare la stupida.

-Ti sembra che stia facendo la stupida?

-Beh, visto che ti trovi in Italia, si!

Sospirai per calmarmi. –Senti, il discorso vale sia per te che per la mia famiglia: dovete impararvi a fidarvi di me. Sono grande abbastanza da cavarmela da sola, quindi lasciatemi in pace!

-Nessie ti prego- mormorò implorante –torna a casa.

-Certo, sicuro. Tra una settimana sono lì. Aspettami- e gli chiusi il telefono in faccia.

Ashley rimase senza parole. –Ma io volevo parlare ancora con Embry!

Alzai gli occhi al cielo e le diedi il telefonino. –Richiamalo. Ma non fatti passare Jacob, non voglio parlarci- e tornai ad addentare la mia pizza.

Ormai non potevano più fermarmi: ero in Italia e me la sarei cavata da sola.

 

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E allora?? La nostra Nessie vi ha stupito, eh??
E avete visto?? Non è successo niente...!!!
E voi, gente di poca fiducia!!

Comunque la gita è appena iniziata.....!!
XD

Ci vediamo alla prossima...
Farò presto stavolta...=P
Un bacio...


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Capitolo 26
*** 25. Imprevisto ***



Salve a tutti!!!!!!!
Allora, come stanno i miei adorati lettori,
finalmente in vacanza!!!!!!???!!!
=D  Non ci posso ancora credere, ma sono in vacanza...
Ke bello!!
Naturalmente, non mi dimentico di alcuni di voi
ke sono sotto esame...
E quindi vi faccio un enorme in bocca al lupo!! =D


mileybest: more! mmmm.... non ho visto san valentino di sangue xkè io ho paura degli horror, ma cmq ho afferrato il messaggio... ^__^'''  allora, se succederà qualcosa con i Volturi lo scoprirai tra poco... cmq credo proprio che i Cullen a nuoto fino in Italia mi sembra una cosa un tantino esagerata... poi nn so tu... anche se sarebbe carino! te la immagini Nessie al mare a prendere il sole e improvvisamente dall'acqua emergono Edward e Bella, tutti sbrilluccicanti, con fare assassino verso la figlia degenerata...???? XDXDXDXD
pazzerella_92: si, hai ragione cara, ci sarebbe proprio voluta una risata diabolica che parte bassa e profonda, fino ad arrivare alta e sonora.... poi sarebbe arrivata la signora anziana del terzo piano e le avrebbe buttato in testa una secchiata d'acqua gelita, perchè con il suo frastuono stava svegliando tutti...!!! XDXD  eh già, che mondo sarebbe senza problemi?? ma sei sicura ke sarà un "little" problem??? io nn ci giurerei....! =P
noe_princi89: sono contenta cara che la mia storia ti fa ridere e divertire!! =D pensavo di non esserne in grado.... dimmi poi cosa ne pensi di questo nuovo capitolo...! =D
Paretta: clacla!! mia piccola e fantastica prima lettrice!! cia!! ma ke è sux cn la password ke nn ho cpt bn..??? cmq, perchè me la vedi male la nostra Nessie?? scs eh, se la sta cavando bene a Roma, cosa vuoi che succeda da altre parti??? ke arrivi Aro e se la porta via??? ke incontra Jane ke la uccide??? andiamo su!! un po' si fiducia a questa ragazza, no?? ........ naturalmente io lo dico tanto x dire, xkè è ovvio ke sux qlkosa..!! =P
lory_lost_in_her_dreams: sono contenta tesoro ke qst capitolo ti sia piaciuto molto...!! =D  effettivamente la piccola Nessie è un vero genio malefico, ma d'altronde è cresciuta con i Cullen e con il branco, come speravamo che venisse fuori??? XDXD  deve andare tutto per il meglio per far bella figura con la famiglia.... ma andrà tutto per il meglio??? ricordiamoci Italia=Volturi.....!!! =P
angelik90:  grazie mille more per ttt i complimenti... modestamente so popo na grossa...!!! XDXDXD modestia a parte,  sono davvero contenta che la mia ff sia stata la tua prima ff che hai letto e ke ti piaccia tanto... =D  Nessie qnd vuole sa rigirarsi tutti quanti! peccato però che la vita è ingiusta, e non sempre le cose vanno come dovrebbero andare.... =P
Lale loves vampires: ecco la mia carissima Miss Curiosità...! come stai?? tranqui tranqui, ti perdono....=D  oddio tesoro come sei poetica... sorriso ad ogni aggiornamento, lacrima i nostalgia... mi sta commovendo... ç__ç  e cmq, sto vedendo che i capitoli di qst nuovo ciclo ne stanno venendo troppi... troppi e troppo lunghi.... era meglio farne due cicli, ma ormai... -___-'''  eh già la vita è ingiusta, infatti oltre al fatto che Nessie e la sua famiglia non si capiscono, ci mancava anche un imprevisto....! =P   PS: grazie a te tesoro, che spendi del tempo a leggere la mia storia! ^___^
NemoTheNameless: eh già, la nostra  Nessie ha proprio classe.... non dimentichiamoci che è una Cullen di nome e di fatto!! =D  già, i conti bancari sono stati la ciliegina sulla torta, ma non temere, i Cullen non chiederanno aiuto ai licantropi e quindi Nessie se ne può stare tranquilla e beata in Italia.... tranquilla e beata??? mmmm... nn ci crediamo molto...! =P
BimbaFollementeInnamorata: ciao cara!! tutto bn?? finalmente non sono più stressata!! già è troppo bello non avere più il peso della scuola sulle spalle... ti giuro è fantastico!! vampiro ci cova... sarebbe meglio dire vampira ci cova... xke?? lo scoprirai...!! =P
lilly3: tesoro lasciamo stare prof e voti, ke fino a sett nn ne voglio + sentire parlare!!! =D  Nessie è stata proprio un genio, ma credo che i genitori si prepareranno a farle una bella sfuriata piuttosto che andare fino in Italia a riprenderla... anche se poi, con quello che succederà....!! =P
MimiMiaotwilight4e: ciao more!! cm va??  w le ribellioni adolescenziali sempre e comunque!!! io con i miei le faccio ogni tanto, rivendicando i miei diritti di adolescente ed il fatto di essere ormai responsabile di me stessa e di quello che faccio.... poi loro tirano fuori il fatto di lasciarmi senza computer per un mese e io me ne sto zitta e buona, mangiando le mie verdure e andando a letto presto... -___-'' forse le telfonate di Edward e Bella saranno terrificanti, ma il peggio verrà quando tornerà a casa... te l'ha immagini una loro ramanzina??? di due vampiri arrabiati e famelici??? povera Nessie....
Sammy Cullen: cia cia Sammy! ma si Nessie è da comprendere, le crisi adolescenziali vengono una solo volta nella vita... non so dirti però se Aro avrà la pazienza giusta per sopportarla.... ma secondo me si... insomma stiamo parlando di Aro! cmq, chi ha detto poi che deve andare ad incontrarlo?? XD ah già, te lo anticipato io... brava civia! rovini la suspence... -____- che amarezza!  
Nessie93: XDXDXDXDXDXDXDXD oddio cara mi fai ammazzare di risate!! secondo me sarebbe meglio una cosa di qst genere... Nessie se ne torna felice e contenta a casa, i genitori la vogliono uccidere, lei ne se ritorna in Italia e stavolta va a rifuggiarsi dai Volturi, Aro capisce che la tortura peggiore per la piccola Nessie è rispedirla dai Cullen, e così fa, e alla fin Nessie si ritrova in punizione per l'eternità! mmmm.... tra me e te ne facciamo di scleri, eh?? XDXD
Marty95: ciao tesoro!! stai tranquilla... nn ti preoccupare se non lo leggi in tempo...=D ho aggiornato prima che potevo... bacio
lisettalovemmet: we lisa!! ci ribekkiamo anche qua, eh?? =D tranqui, non mi dimentico delle mie prime fans...=P  e cmq non pensare a quello che farà Edward, ma a ciò che succederà a Nessie....!! =P



Bene bene bene...
allora Nessie se ne sta in Italia
tranquilla e beata...
ma per poco!
Gli imprevisti sono sempre in agguato!!!


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25. Imprevisto

Passarono cinque giorni. All’inizio rimanemmo a Roma, visitandola in lungo e largo; poi iniziammo a muoverci con il pullman, visitando città e luoghi della Campania, della Calabria e della Puglia.

Era tutto meraviglioso e stupendo, ed inoltre continuavo a divertirmi come non mai. Il mio telefonino continuava ad essere spento, ma quando poi controllai la mia posta elettronica in albergo, vidi che avevo ricevuto più di cento e-mail, ed erano tutte di Alice, o di Emmett, o di Rosalie. Più o meno dicevano tutte le stesse cose: torna a casa, è pericoloso, non sai quello che fai, dammi il codice sbloccare i conti bancari perché devo vedere una partita di campionato e devo pagarla alla TV (questo era Emmett), oppure perché devo comprarmi dei vestiti nuovi (Alice), copriti bene perché fa freddo (Rosalie), ecc. Le lessi velocemente per poi cestinarle.

La gita stava per finire, e io non avevo incontrato neanche un Volturo, anzi a dir la verità neanche un vampiro. L’Italia è un paese ben protetto. Chissà perché!

Il sesto giorno, ci trovavamo in Umbria, in particolare a Perugia, e io e Alex e Sarah stavamo comprando un po’ di cioccolato, approfittando dell’ora libera che ci aveva concesso il professor Clift.

-Quando tornerai a casa, hai intenzione di chiedere asilo politico ad un altro stato?- mi chiese Sarah  divertita.

Risi. –Chissà, forse…

-Non riesco proprio a capire come fai ad essere così tranquilla- disse Alex, mentre mangiava un Bacio Perugina –Sei scappata di casa e i tuoi genitori sono furiosi: la cosa non ti preoccupa minimamente?

-Un po’ si, ma non più di tanto: la ragione è dalla mia parte, e su questo non potranno mai obbiettare!

Sarah sbuffò. –I genitori se la creano la ragione, ricordatelo.

Sorrisi e mangiai anch’io un Bacio Perugina.

Tornammo al parcheggio dei pullman, dov’era parcheggiato anche il nostro e dove dovevamo ritrovarci per tornacene a Roma. Notammo che stranamente tutti i nostri compagni ed anche il professore e l’autista si trovavano fuori dal pullman e formavano come un circolo intorno a qualcosa, che però non riuscivo a vedere. Alex e Sarah accelerarono per andare a vedere, mentre io rimasi un po’ distante a meditare. Che diamine succede?

Vidi Ashley uscire dal cerchio, vedermi e corrermi incontro, agitata e preoccupata.

-Che succede?- le chiesi quando mi fu davanti.

-Nessie- era affannata per l’agitazione- è successo l’impensabile. Vieni a vedere, ma cerca di rimanere nascosta.

Rimasi di stucco alle sue parole, ma poi la seguii, avvicinandomi al cerchio con cautela. Ashley mi posizionò alla spalle di Chris e Nick, mettendosi lei davanti a me. –Guarda- mi disse sottovoce.

Da sopra la sua spalla, riuscii a vedere tutti gli studenti maschi e il professore che guardavano ammirati e incantati una figura femminile al centro, mentre le ragazze la guardavano furiose ed invidiose.

Sussultai quando osservai meglio la figura femminile: carnagione bianca e pallida, capelli color mogano, occhi color viola probabilmente la combinazione tra occhi rossi e lenti a contatto azzurre, vestiti che risaltavano il suo corpo snello e perfetto, bellezza e fascino.

-È un vampiro, vero?- mi chiese Ashley.

-No, è molto peggio- le risposi, nascondendomi meglio –Lei è Heidi, una delle guardie dei Volturi.

Ashley deglutì rumorosamente.

Non era difficile ricordarsi di una come Heidi: era l’esca dei Volturi, attirava gli umani a Volterra e il suo potere speciale era proprio il fascino. Ora si trovava al centro del cerchio, e sorrideva ammiccante al professor Clift, il quale era diventato rosso per l’imbarazzo. I miei amici erano nello stesso stato, con l’aggiunta di una striscia di bava che gli correva dall’angolo della bocca.

-Allora,- disse la vampira, con la sua voce delicata ed ipnotizzante –accettate la mia proposta, signor Clift?

Il prof. Clift rise imbarazzato. –Non lo so signorina. Abbiamo un itinerario da rispettare e …

-Ma suvvia!- lo interruppe, facendo una risatina –Che vuole che sia una piccola deviazione per visitare un’elegante e pittoresca città della Toscana: Volterra.

Sgranai gli occhi. No, no, NO! Se andiamo a Volterra è la fine! Diedi un colpo ad Ashley. –Prova ad opporti! Non dobbiamo andarci!

-Ma cosa posso fare?- mi disse sottovoce –Il professore ha praticamente perso la testa per quella donna.

Ed infatti era vero: la guardava con fare adulatore, e lei ricambiava ma per altri scopi. Senza contare che poi il professor Clift, 40 anni, calvo con gli occhiali, e vestito con abiti più vecchi di quelli della Rivoluzione francese, non era proprio un playboy, e per una volta che una bella donna gli faceva la corte non credo che se la sarebbe fatta scappare.

Ed infatti… -E va bene! Mi ha convinto signorina. Ragazzi, si va a Volterra!

I ragazzi esultarono tutti, mentre Heidi sorrideva maligna. –Perfetto…

Abbassai lo sguardo afflitta. Quando una eredita la sfortuna della madre… dannazione! Stava andando tutto benissimo, ma questo non doveva proprio succedere.

Mentre Heidi saliva davanti, io e Ashely salimmo dall’entrata posteriore, e occupammo gli ultimi posti.

-E ora che si fa?- mi chiese terrorizzata.

-Non lo so- le risposi frustata –Non so neanche se si è accorta del mio battito cardiaco più veloce della norma, ma forse è troppo impegnata nella sua caccia.

Heidi si sedette affianco al professor Clift ai primi posti, mentre i ragazzi facevano a pugni per sedersi più vicini a lei. Vidi Chris, esattamente dietro di lei, e Nick e Kevin ai posti affianco. Sospirai scoraggiata. Perfetto! Anche loro sono caduti nella trappola! Le ragazze invece si sedettero in fondo, infastidite dalla nuova ospite e dal comportamento dei ragazzi nei suoi confronti.

Dal mio zaino presi un cappello e me lo misi, coprendomi il viso con la visiera e raccogliendomi i capelli: dovevo camuffarmi in qualche modo, o anche solo provarci.

-E se provassimo a scappare?- mi chiese Ashley in preda alla disperazione.

-No, e per tre valide motivazioni: primo, se scendi ora dal pullman, Heidi se ne accorgerebbe e accadrebbe il putiferio; secondo non possiamo neanche scappare appena arrivati, perché avremmo gli occhi di tutto il corpo di guardia dei Volturi puntato su di noi; terzo, pensi sul serio di lasciare i nostri amici nelle mani dei Volturi?

Ashley sospirò. –E allora cosa facciamo?

-Non lo so, qualcosa mi inventerò…- ma cosa?

Il pullman partì e io mi distesi sul sedile distrutta. Ora mi rendevo sul serio conto del pericolo che stavo correndo: i Volturi avevano guardie dovunque e non era così semplice come credevo aggirarle o affrontarle. Ero stata una stupida a scappare di casa e ha credere di poter cavarmela da sola. Era triste da ammettere, ma i Cullen e Jacob avevano ragione: andare in Italia era pericoloso. Ma perché non li ascolto mai quando parlano, e faccio sempre di testa mia? E ora chi li sente, quando vengono a sapere che sto per andare dai Volturi, ma soprattutto quando ammetterò che loro avevano ragione e io torto?

 

Volterra. Le mura di cinta si innalzavano sulla collinetta che il pullman stava attraversando. Tutti i  miei compagni stavano con la faccia attaccata ai finestrini per osservare meglio la città, lasciando i vetri appannati. Il professor Clift non prestava molta attenzione al paesaggio, ma si contrava invece sulla bella vampira Heidi seduta affianco a lui, che da quando eravamo entrati in Toscana non faceva altro che sorridere diabolica, rendendosi più affascinante dei suoi soliti standard.

Più la osservavo e più mi infuriavo. Di tante comitive, proprio noi dovevi scegliere! La verità era che preferivo infuriarmi piuttosto che lasciarmi prendere dallo sconforto e dal panico, come Ashley: stava seduta affianco a me, e per tutto il tragitto non aveva fatto altro che mangiarsi le unghie delle mani, con lo sguardo fisso del vuoto, tremando di tanto in tanto. La guardai con un misto di compassione sorpresa: Ashley era una ragazza testarda e indipendente, furba e scaltra come una volpe, ma bastava anche il più piccolo ostacolo (dall’attacco di un vampiro ad un persona come Aisha) per perdersi d’animo e chiudersi in se stessa come un coniglio si rifugia nella sua tana per paura di un predatore. Bastava guardarla per rendersene conto, in quello stato di trance. Ha qualcosa di zia Alice quando ha una visione.

Sospirai: i Cullen, la mia famiglia… Jacob e il branco… loro lo avevano detto che era pericoloso, e io non gli ho voluto dare ascolto. Ora pago le conseguenze della mia testardaggine. Ripensai ai miei genitori, ai miei zii, ai miei nonni, ai licantropi. Chissà se li rivedrò… Era una probabilità non rivederli, perché non sapevo quello che mi avrebbero fatto i Volturi una volta capito chi ero. Mi avrebbero uccisa? Oppure ne avrebbero approfittato per attaccare la mia famiglia, la mia ignara famiglia che era del tutto innocente? I Volturi erano imprevedibili, e io ho paura di questa loro imprendibilità e malvagità. Non sapevo cosa aspettarmi.

Avevo anche pensato di chiamare aiuto sul pullman, ma declassai l’idea dopo essermi resa conto che Heidi, sebbene di spalle, ascoltava ogni singola parola delle sue prede: non mi aveva scoperto, e certamente non volevo darle una mano.

Così me la sarei dovuta cavare da sola. Ma in fin dei conti non era quello che volevi dimostrare Renesmee? Non volevi far vedere a tutti che eri cresciuta?  Scacciai quella vocina irritante in un angolo della mia testa, e mi misi a riflettere bene su cosa si poteva fare. Una volta scesi dal pullman, era impossibile provare o anche solo pensare a scappare: Volterra sicuramente brulicava di Volturi affamati e bramosi delle loro prede. E poi, se avessi provocato a scappare mi avrebbero subito ucciso, e con la mia morte non si sarebbe risolto niente. In un modo o nell’altro, dovevo rimanere viva e tentare di salvare i miei amici.

Osservai Chris, Kevin e Nick, che scherzavano tra di loro così allegri e spensierati, proprio come quando li avevo conosciuti tempo prima; osservai Sarah e Alex, le mie primissime amiche, e anche Terry, che era passata dalla parte di Aisha alla mia, e tutt’e tre stavano ridendo parlottando tra di loro; ed infine osservai gli altri miei compagni di scuola, che stavano qui solo per godersi una gita scolastica e pensavano che i vampiri fossero solo una leggenda. Non dovevano morire e non lo avrei permesso. A qualunque costo, fosse l’ultima cosa che faccio. E di questo avevo paura.

In ogni caso comunque, i Cullen dovevano sapere, dovevo avvertirli. Ma come? Prendere il telefono era impensabile, il computer non ne parliamo, l’unica cosa che rimaneva era una lettera. Così presi il mio block notes e scrissi il codice di sblocco per i conti bancari, e anche Aiuto! Volturi, a Volterra. Nessie. Di più non sapevo che scrivere perché non sapevo niente di quello che sarebbe successo. Piegai il foglio a metà e lo misi nello zaino di Ashley: qualunque cosa fosse successa lei e gli altri dovevano salvarsi, e quando sarebbe tornata a casa avrebbe sicuramente avvisato Embry, e di conseguenza Jacob e i Cullen.

Ashley uscì per un attimo dal suo stato di trance e vide che stavo infilando il foglietto nel suo zaino. –Che cosa stai facendo?

-Appena torni a casa, avvisa gli altri.

Ashley non capiva. –Io? Casa? Ma se stiamo per…

Le tappai la bocca con una mano. –Ci sentono gli altri- e con altri intendevo Heidi.

Infatti capì e annuì.

-Dunque,- continuai –il foglietto serve. Quando tornerai a casa, dallo a loro.

Capì che intendevo la mia famiglia. –Non puoi darglielo tu? Quando tornerai a casa non…- ma si bloccò un attimo, capendo meglio. –No…

Le presi la testa tra le mani e guardai decisa i suoi occhi colmi di terrore. –Ascoltami Ashley, tu e gli altri tornerete a casa. A qualsiasi costo.

Ashley stava per piangere. –E tu?

Sospirai. –Vedremo cosa succederà. Ma tu devi avvertire gli altri. Ok?

Annuì e mi abbracciò stretta. -È tutta colpa mia! Ti ho convinto io a venire!

Ricambiai l’abbraccio. –E meno male: almeno io posso provare a fare qualcosa- anche se non so bene cosa…

-Ragazzi, preparatevi!- urlò Heidi –Siamo entrati in città e tra poco scenderemo dal pullman!

Tutti esultarono entusiasti. Ashley si staccò da me, si asciugò due lacrime che le erano scese lungo le guance e fece un bel respiro, facendosi coraggio. Io sospirai e mi sistemai meglio il cappello, semmai ormai tentare di nascondersi era inutile: eravamo a Volterra, la città dei Volturi. Ormai non c’era più scampo.

Il pullman parcheggiò in un spazio apposito per i pullman turistici e poi scendemmo tutti. Coraggio, andiamo.

Appena ci fummo tutti riuniti vicino al pullman, il professor Clift ci contò per un attimo controllando che ci fummo tutti, mentre Heidi ci guardava uno ad uno, proprio come si fa al mercato scegliendo i prodotti migliori. Mi fece schifo ed evitai di guardarla, mettendomi dietro Terry e Sarah, per evitare che mi vedesse; Ashley stava vicino a me e fissava la vampira con terrore, ma nei suoi occhi si vedeva un briciolo di determinazione.

-Bene, ci siamo tutti!- disse il prof terminato il conteggio –Ora, signorina Hiedi, ci guidi lei. Siamo nelle sue mani.

Incrociai le braccia. Esattamente.

Heidi sorrise euforica. –Perfetto. Allora miei cari, seguitemi- e si diresse verso la piazza della città.

Mentre camminavamo, provai una strana sensazione: sembrava come se avessimo puntati addosso decine di sguardi curiosi, ma non dai passanti bensì sa qualcun altro, nascosto nell’ombra. Come previsto: i Volturi non perdono d’occhio il loro pasto.

-Ehmm… signorina Heidi- chiese Nick, molto imbarazzato –Dove stiamo andando?

-Stiamo per incontrare una delle famiglie reali di Volterra: i Volturi.

-Volturi?- chiese Sarah scettica –Non gli ho mai sentiti nominare.

-Questo perché sono una stirpe reale segreta. La stessa Volterra non ne conosce l’esistenza, ma l’hanno sempre protetta in segreto.

-Ma allora come…

-Ora basta fare domande- e Heidi zittì Sarah, irritata da troppa curiosità –Tra poco capirete tutto. Per quello che può valere…

Sbuffai. Famiglia reale. Certo, dei vampiri assassini.

Dopo un po’ arrivammo a Palazzo dei Priori. Mio padre e mia madre me ne avevano parlato: tempo fa, Edward stava per esporsi sotto la luce del sole a mezzogiorno, e Bella glielo impedì. In quello stesso giorno, i miei genitori ebbero il loro primo incontro con i Volturi. La storia si ripete.

I miei compagni e il professore si fermarono un attimo ad ammirare il palazzo, ma furono subito ripresi da Heidi: dalla sua espressione traspariva impazienza e fame, ma l’unica che riusciva ad identificarle in quel bel visino ero io. Heidi ci disse di seguirla, e ci condusse in vicolo alla destra del palazzo.

I miei genitori avevano usato un tombino per entrare nel covo dei Volturi, ma non credo che valga lo stesso per le prede. Ed infatti Hiedi ci fece attraversare tutto il vicolo, fino a scoprire che quello era un vicolo cieco.

Il professore e i miei compagni rimasero spaesati per un momento, e notai anche che in alcuni di loro iniziava ad insinuarsi il dubbio nei confronti di Heidi. Soprattutto tra le ragazze.

-E ora? Dove si va?- chiese Kevin.

Heidi toccò una pietra in basso a sinistra, e dalla parte di destra si aprì un’apertura. Tutti rimasero basiti.

-Da questa parte, miei cari ragazzi- e Heidi sorrise diabolica, facendoci segno di entrare per primi.

Ora, anche i ragazzi sembravano titubanti, e il professore non si muoveva. Ma poi, guardando ancora il meraviglioso ed inquietante sorriso della vampiria, il signor Clift fece un passo avanti ed entrò.

Sopirai, rassegnata ma allo stesso tempo pronta a tutto. Ashley mi prese per mano. –Ho paura…

Gliela strinsi per darle coraggio, ma non fui di granché aiuto: non era l’unica ad avere paura.

–Coraggio- le dissi sottovoce, ed entrai seguendo gli altri nell’antro buio.




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E mo??
......
....
..
Obbiettivamente, poteva andare tutto liscio in Italia??
=D


Alla prossima
un bacio...


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Capitolo 27
*** 26. Nessun altra scelta ***



Cia Cia!!!
Come state??? Già partiti in vacanza??
Me è stata un paio di giorni al mare...
....ma mi sono bruciata! -___-'''''

pazzerella_92: ti ringrazio per i compliementi!! =D  mmm, te lo aspettavi, eh?? non so se considerarti un piccolo genio, oppure una ragazza intelligente che sapeva perfettamente che era inevitabile che accadesse una cosa del genere in Italia!!! XDXDXD
Nessie93: mi dispiace mia cara: il guai l'ha combinato Nessie e lo risolverà Nessie!! =P  Insomma ci proverà a risolverlo, poi sarà quel che sarà....XDXDXD devo dire che il misterioso passato dei vecchi amici di canne tra Aro e Carlisle mi ha fatto morire dal ridere...!!! anche se non credo che le sarà molto d'aiuto alla povera Nessie, visto che poi il suo adorato e brillante nonno se ne scappò in America con tutto il fumo rimasto, lasciando ad Aro le cicche....! XDXDXD
lory_lost_in_her_dreams: tesoro sono strafelice che il capitolo ti sia piaciuto!!! =D  mmm tu piangi xke Nessie ha detto che prima di tutto gli altri, e poi forse anche lei tornerà a casa.... mmmm.... e hai detto anche che questa storia ti sta piacendo sempre di più ogni capitolo che scrivo.... mmmmm....mmmm.... perchè ho la strana sensazione di sconvolgerti con l'esito di questo capitolo????!!!??? ^__^''''
MimiMiaotwilight4e: zao more! sinceramente, al fatto che Alice poteva avere una visione in cui scompaiono tutti i Volturi non ci avevo minimamente pensato! O__O  Tanto come hai detto tu, con la sfortuna della madre che si ritrova, non è che le serva a molto!!!  è già, perchè credo proprio che i Cullen non facciano un intervento di salvataggio nei confronti della piccola Nessie....! e lei non sa cosa fare.... hai ragione la cosa si complica e anke di parecchio.... ma la cosa che più mi fa felice e che a te tutto questo piace!! me soddisfatta!!! =D
noe_princi89: ricordati cara, che si pagano sempre le conseguenze delle proprie azioni!! oggi è toccato a Nessie, domani tocchera a me!!...XD spero di non averci messo troppo a postare! =D
Nancy95: figurati cara, non c sn prob se nn sei riuscita a commentare il capitolo precedente! =D  beh per pentirsi forse è un po' tardi non credi??? XD  il fatto che poi i genitori abbiano sempre ragione è una cosa non solo frustante, ma anche banale, ma per esigenze di copione ho dovuto metterlo! -___-   la scelta di Heidi è basata su il caso che è cieco, o sulla sfortuna eriditaria di Bella che ci vede benissimo?? XD  oddio se perdi la testa quando parliamo di Volturi, ti consiglio di non leggere più la storia....!!! ma xke ti ho detto così??? perchè forse è la verità???? =P
BimbaFollementeInnamorata: ciao tesoro!! allora una cosa è certa: i Cullen non interverranno.... e per quanto riguarda Nessie, beh qualcosa si inventerà, insomma se l'è sempre cavata con ttt!!! non credo proprio che qst sia la volta buona che ce la giochiamo!! ....oppure si?? =P
jacopo25: nuoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo  sono desolata di averti lasciato sul filo del rasoio!! XP spero proprio che qst capitolo sazi la tua curiosità!! =D
Paretta: ho lasciato in ansia anke la mia clacla??? ma come, tu che sapevi sempre cosa sarebbe successo???? XDXDXD spero di non averci messo troppo....!! =D
Sammy Cullen: mia dolce e cara sammy, come va?? come se noi non ci sentissimo mai...!! XDXD mmmm a quanto pare vedo che hai lasciato quei poveri umani in balia di Aro, solo perchè ai ceduto alle moine di Marcus.... te lo devo dire, sono molto delusa di te... ti credevo più forte.... ma va beh! alla fin fine, va bene lo stesso!! =D ora vai a leggere cosa succede dai Volturi....(come se tu non lo sapessi già...XD)
lilly3: eh già , mia cara lele, la nostra Nessie ha rispreso proprio tutta la sfiga di Nessie, anke nei particolari.... ma che vogliamo farci??? come hai detto tu, è la protagonista della storia no??? qualcosa deve pur capitargli!! e nonostante sia la protagonista, qst non vuol dire che deve per forza tornare a casa, no??? ........!! =P
mileybest: ciao tesoro!!! ma secondo te che poteva fare un normale professore di liceo davanti ad una guardia dei Volturi specializzata nell'attirare umani nella sua trappola??? -____- se le avesse detto di no, ora era già stato magiato..!! XDXD  allora non ci saranno morti, questo è poco ma sicuro.... e la vuoi sapere una cosa?? ti sei più o meno avvicinata a ciò ke succederà... brava!! i Cullen però non arriveranno... nono....
Emily94: ciao cara!! sono contenta di sapere che la mia storia alla fine ti abbia appassionata!! ^^ eh già, l'introduzione è un po' noiosa, ma in pratica è un piccolo riassunto di tutto qll che era successo finora!! ^__^'''  e mi fa molto piacere sapere che ti piace come scrivo... me molto felice!! =D  e cmq si, ti do il permesso di uccidere Heidi!! XD
Marty95: cia cia more!! meno male che il capitolo ti è piaciuto, ma soprattt meno male che hai finito l'esame!! =D come pensi che sia andato??? fammi sapere assolutamente al più presto!! e cmq ecco qua come premio un nuovo capitolo!! =D


Allora, eccoci qua alla resa dei conti!!
Prima di iniziare, vorrei dedicare il capitolo a Sammy Cullen,
che mi ha fatto da beta in questa puntata e non so proprio come ringraziarla!! ^^

E soprattutto, una cosa:
I Cullen non interverranno!!!
(visto che me lo avete detto in molti..)

Ora veniamo a noi...

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26. Nessun altra scelta


Attraversammo un lungo corridoio, ma non molto buio. Il professore e gli altri si guardavano intorno, curiosi ma anche spaventati. Io mi trovavo in fondo alla fila, Ashley davanti a me, ma non vedevo Heidi dietro di noi. È andata ad avvertire gli altri. La cena è servita!

Ad un certo punto, una ragazza in testa alla fila si bloccò. –Ma dove diamine stiamo andando? Io non ce la faccio più! Quella donna mette i brividi…

Sorrisi. Mica stupida, la ragazza!

-E allora cosa dovremmo fare secondo te, Lizzie?- gli disse un ragazzo irritato –Ormai siamo qui tanto vale andare avanti!

-No! Mi sono stancata. Basta!

-Fermarsi adesso è un vero peccato- mormorò una voce profonda.

Tutti ci voltammo nella direzione da cui eravamo arrivati e vedemmo avanzare una figura vestita con un lungo mantello nero e un cappuccio calato sulla testa. Si fece avanti ancora un po’ e si scoprì il viso: era un vampiro sui 25 anni, alto e ateltico, con capelli corti neri e un ciuffo sull’occhio destro, le iridi tinte di un’inquietante sfumatura bordeaux. Aveva un’espressione calma e rilassata, sebbene la sua postura fosse tesa e rigida. Inarcai le sopracciglia: non lo avevo mai visto prima, neanche alla battaglia. Deve essere arrivato negli ultimi 15 anni.

-C-chi sei?- mormorò Lizzie, impaurita ed affascinata dal misterioso ragazzo.

-Mi chiamo Darko. Sono una delle guardie dei Volturi. I miei padroni sono ansiosi di incontrarvi.

Ansiosi, certo come no!

-Ma… io…- Lizzie era rimasta senza parole.

-Avanti- disse Darko avvicinandosi alla ragazza –Venite. Sarebbe scortese non accettare l’invito dei miei signori.

La povera Lizzie ormai era perdutamente incantata dal misterioso vampiro: lo fissò con sguardo perso e ripeté  –G-già… scortese…

-Perfetto- e Darko sorrise –Da questa parte signori- e proseguì lungo il corridoio.

Ormai tutti avevano paura di quello che stava succedendo, ma nessuno aveva il coraggio di ammetterlo o si faceva avanti per fare qualcosa (seppur inutilmente), nemmeno il professor Clift. È la fine.

Seguimmo Darko, per poi accorgerci che era sparito. Ma poi notammo in realtà che aveva soltanto spostato un pannello che apriva un altro passaggio: da questo si intravedeva più luce ed una sala spaziosa.

Sentimmo anche una voce cordiale e potente che ci chiamava provenire da lì. –Benvenuti! Benvenuti miei cari ospiti a Volterra! Avanti, venite avanti!

Sobbalzai al tono di quella voce: non riconoscerla era impossibile. Aro. Avrei tanto voluto non rincontrarlo, oppure scappare da lì all’istante, ma era impossibile e per altro non potevo lasciare gli altri nelle sue mani.

Nessuno di noi si mosse, finché poi il prof non fece un passo avanti, entrando per primo. Dopo di lui piano piano seguirono tutti gli altri; Ashley mi strinse di nuovo la mano e poi entrò. Respirai profondamente e alla fine entrai. Signori, si va in scena.

La sala era proprio come me la avevano descritta Edward e Bella: circolare, immensa, gremita di vampiri.

Li riconobbi tutti: il tenebroso Demetri, con la sua capacità di rintracciare le persone ovunque si trovassero, ci osservava pensieroso;  il grosso e muscoloso Felix, aveva lo sguardo posato ironico e bramoso sugli umani; Renata, la guardia del colpo con uno scudo protettivo come suo potere, stava più in disparte degli altri, ma ci fissava lo stesso affamata; Alec, uno dei gemelli dai capelli castani dal potere di ottenebrare la mente, e la sorella Jane, la ragazzina diabolica specializzata nella tortura, avevamo entrambi un’ espressione famelica stampata in faccia. Vidi anche Heidi, fiera del lavoro appena compiuto, e Darko. Incluso lui, vidi che c’erano almeno cinque nuovi vampiri, in particolare una biondina che stava vicino a Jane. E poi proprio di fronte a noi, i tre Volturi: Marcus a sinistra, sempre con quell’aria annoiata anche di fronte al suo pasto, Caius a destra, con un’espressione malvagia resa ancora più terrificante dalla sua chioma bianca, ed infine Aro al centro, eretto in tutta sua persona con le braccia aperte in segno di benvenuto e lo sguardo entusiasta. Tremai fissandoli.

-Salve miei cari! Come state? Vi è piaciuta la nostra bellissima città, Volterra?

Nessuno rispose. Trattenni una risata ironica. Si Aro, Volterra è una città incantevole. Però per i miei gusti pullula un po’ troppo di vampiri!

Aro sorrise amichevole a quel silenzio. –Molto probabilmente vi starete chiedendo chi siamo… chi sono…- iniziò a camminare lentamente verso di noi -È una storia abbastanza interessante e anche come dire, un po’ fantastica- e fece una breve risata –Ditemi ragazzi, voi credete nei vampiri?

Ora Aro si trovava esattamente di fronte al prof. Clift, che tremava come una foglia. Tutti gli altri fissavano ambigui Aro, mentre Ashley si era nascosta tra Kevin e Nick. Io mi trovavo in fondo al gruppo, sempre mascherata, e sia ascoltavo Aro sia osservavo gli altri vampiri: tutti stavano sorridendo famelici, aspettando solo un cenno dal loro padrone.

-Allora- continuò il Volturo, rivolgendosi ora ai ragazzi –nessuno risponde?

Silenzio. –I bevitori di sangue?- quello che aveva parlato era stato Chris.

Aro sorrise e si volse dalla sua parte. –Si, proprio loro. Ci credi, ragazzo mio?

Chris sorrise leggermente, teso. –Sono solo una leggenda.

La maggior parte dei vampiri presenti in sala scoppiò in una risata sonora, e anche diabolica. Arò si limitò a lanciare uno sguardo a Chris, per poi tornarsene vicino a Caius e Marcus. –Leggenda, eh? Se fosse così, allora noi non esisteremmo!

Chris sgranò gli occhi preso dal panico, e così fecero gli altri. Aro sorrise mostrando i denti e schioccò le dita.

Poi, accadde tutto in un attimo: Felix si acquattò in posizione d’attacco e si lanciò su Chris; io scattai davanti a lui e colpii Felix in pieno petto; finì contro la parete e io mi misi in posizione di difesa, pronta ad un suo eventuale contrattacco. Ma quando si rialzò in piedi, lo sguardo di Felix era pieno di ira, ma soprattutto di stupore.

Mi guardai intorno e tutti gli altri vampiri erano nello stesso stato; anche i miei compagni mi guardavano stupiti. Posai infine lo sguardo sui tre Volturi: Caius era a bocca aperta per lo stupore e mi fissava con rabbia, Marcus era del tutto indifferente, e Aro mi osservava attentamente con curiosità. In quel momento mi resi conto che non avevo più il mio cappellino in testa, e i miei ricci mi ricadevano dolcemente sulle spalle.

-Questo si che è un colpo di scena- mormorò Aro –A quanto pare, c’è qualcuno che è più di una semplice umana…

Sospirai. Ci siamo. Con estrema lentezza, tornai in una posizione eretta, senza togliere lo sguardo dai tre Volturi. Non mi pentivo di quello che avevo fatto: Chris stava per essere ucciso e io gli ho salvato la vita. Per ora. Certo ora mi ero anche fatta scoprire, ma non avevo potuto fare altrimenti.

Aro mi studiò ancora un po’, riflettendo tra sé e sé. –Non sei umana: troppo veloce, troppo forte, e riflessi troppo pronti... ma non sei neanche un vampiro…

Respirai profondamente e strinsi i pugni. –Così sembra.

Aro fu colpito dal mio tono teso. –Il tuo cuore batte, ma più velocemente del normale. E hai un volto famigliare…- mormorò –Chi sei?

-Qual è il tuo nome?- ribatté furioso Caius.

Chinai il capo e feci un altro respiro profondo. Potrei mentire, ma a cosa servirebbe?

-Allora?- ruggì Caius.

Alzai il capo e posai lo sguardo su Aro, fissandolo neutra. –Renesmee Cullen.

La sala si riempì di brusii: i vampiri parlottavano tra di loro sconcertati, i miei compagni erano stupiti per il mio vero cognome, Caius sgranò gli occhi per la sorpresa, Marcus al solito, e Aro continuava a studiarmi come prima, come se io non avessi detto niente. E io continuavo a fissarlo.

-Cullen?? Ancora voi?- urlò Caius furioso –Che diamine ci fai qui?

Incrociai le mani e mi voltai verso di lui. –Mi godo una gita scolastica in Italia.

Caius urlò. Mi sorpresi di come la mia voce suonava calma e pacata, forse un po’ tesa. Ed ero anche sorpresa di come stavo gestendo questo colloquio che avrebbe deciso la vita o la morte: mi sentivo a mio agio, tesa più per i miei compagni che per me stessa. Deve centrarci di mezzo il mio caso particolare d’ansia e di voglia d’agire, o qualcosa del genere… se mai tornerò viva a casa, me lo farò di nuovo spiegare meglio da Claire!

Caius abbandonò il suo posto e avanzò velocemente verso i vampiri. –Heidi!- e si fermò davanti la vampira, che ora guardava a terra in segno di rispetto –Perché hai portato qui una Cullen??

Heidi non rispose subito. –Non me ne ero accorta. Non l’avevo vista, Signore…

-Non l’avevi vista?? NON L’AVEVI VISTA???- le urlò in faccia –Cosa sei, si può sapere? Una vampira cieca?

-Chiedo perdono, mio signore.

Caius le lanciò un’ultima occhiata ricca di disprezzo. –Della tua incompetenza ne discuteremo più tardi- e poi si voltò nella mia direzione –Ora abbiamo problemi più urgenti.

-Me- e sostenni il suo sguardo.

-Calmi signori, calmi!- l’unico che poteva dire una cosa del genere in questa situazione era naturalmente Aro –Caius, che modi sono questi? Così si tratta un’ospite?

Caius fissò il fratello con stupore, ma poi sbuffò e gli tornò accanto, seccato e arrabbiato: molto probabilmente era abituato a queste uscite di Aro.

Sorrisi leggermente e mi concentrai sull’espressione di Aro: il suo tono e i suoi gesti e amichevoli, ma il suo sguardo era pensieroso e continuava a studiarmi. –Ti ringrazio infinitamente Aro,- gli risposi cortese –ma credo che non ci sia bisogno di tante cerimonie.

-Oh, la cortesia e diplomazia per me sono sempre importanti- e fece una breve risata –Ma lasciamo stare… Renesmee! Fatti guardare: quanto sei cresciuta!

Il tono era uguale a quello di un vecchio zio che non si vede da tempo. –Sai com’è, io sono un vampiro solo per metà.

Rise. –La tua crescita si fermerà qui?

-Non credo: dovrei arrivare a dimostrare circa una ventina d’anni, e come puoi benissimo notare, mi ritrovo ancora ad essere un’adolescente di 15 anni.

-Già. Comunque assomigli in una maniera impressionante ai tuoi genitori. A proposito,- e il suo sorriso si illuminò –come stanno i cari Edward e Bella? Si godono il matrimonio e l’immortalità?

 E una figlia che li fa impazzire. –Si, abbastanza bene.

-E gli altri Cullen? Carlisle? Alice?

-Stanno tutti divinamente e…- io ci provo -…non vedo l’ora di tornare a casa per portargli i tuoi saluti.

Aro scoppiò in una risata sonora. Nel frattempo ne approfittai per controllare i miei compagni: tutti era spaventati e sorpresi dal mio colloquio con Aro; Chris, Nick e Kevin mi osservavano senza capire; Terry e Alex stavano tremando di paura, e Sarah teneva lo sguardo concentrato sui tre Volturi; Ashley si era tolta da dietro i ragazzi e ascoltava la discussione con interesse, registrandola sul telefonino senza farsi vedere o sentire. Genio!

Poi osservai i vampiri: quasi tutti avevo lo stesso sguardo sconcertato e furioso, segno che si ricordavano molto bene della mia famiglia. In particolare Alec, che mi fissava inespressivo, Felix, con uno sguardo malizioso e da predatore, e Jane, con furia e rabbia. Quei cinque “nuovi” , quindi anche lo stesso Darko, invece non riuscivano a capire il perché di tanto scompiglio, e questo mi fece capire che non gli avevano detto molto sui Cullen. Anche se la biondina vicino a Jane, aveva il suo stesso sguardo, dunque qualcosa doveva sapere per forza.

Distolsi dalle loro facce lo sguardo e tornai a fissare Aro, questa volta più sorpresa: aveva abbandonato l’aria calorosa e felice, ed era passato ad un comportamento freddo ed ostile. Fatta eccezione, naturalmente, per gli occhi. Un po’ della mia sicurezza crollò.

-Davvero Renesmee, speri di poter passare di qua e poi tornartene tranquilla ed indisturbata a casa tua?- disse neutro.

-Davvero pensavi,- e questa volta continuò il fratello Caius, eccitato per la piega che aveva preso la discussione –che ti avremmo lasciata libera? O viva?

I vampiri in sala risero. Deglutii rumorosamente. Qui la cosa non sta andando bene per niente! –E allora,- dissi meno sicura di prima –cosa ne farete di me?

-Beh, mettiamola così- disse Caius –sei vampira solo per metà, appartieni a un clan nemico, e ti sei fatta cogliere in compagnia di umani. Credo proprio che non ci siamo motivi per non lasciarti viva, non credi?- e mi sorrise.

Prima che potessi rispondere in qualche modo, Caius schioccò le dita e Jane si fece avanti, guardandomi sorridente e beata. E poi, il dolore arrivò.

Papà mi aveva detto che Jane riesce a creare all’interno della mente del proprio avversario un’illusione di dolore così potente da farlo cadere a terra in preda allo spasimo. Sinceramente, io non ci aveva mai più di tanto creduto a questo potere: non mi sembrava possibile che una semplice illusione fosse in grado di provocare tanto dolore. Come al solito, mi sbagliavo di grosso.

All’improvviso sentii un colpo fortissimo alla spina dorsale che mi fece cadere a terra, poi sentii tutti gli arti immobilizzarsi e bruciare, il petto mi stava per esplodere, e la testa pulsava in una maniera allucinante. Non riuscivo a sentire nient’altro che il dolore: non sentivo il freddo pavimento sotto di me, non sentivo il mio respiro mozzato, non sentivo le mie urla lancinanti, e non sentivo neanche le risate dei vampiri oppure le urla dei miei compagni. Niente. Solo dolore.

E il dolore non mi permetteva neanche di pensare: non riuscivo più a controllare la mia mente. E sapevo che questo era perché l’illusione partiva da li. Dovevo soltanto riacquistare il controllo della mia mente e poi forse sarei stata in grado di pensare a qualcosa. Ma non sapevo come fare a fermarla.

Nelle mio corpo c’era il dolore, e nella mia mente il buio dell’illusione. I miei occhi era chiusi e vedevano solo buio. Ero del tutto oscurata. Oscurata.

E da lì mi venne l’idea: oscurare la mente. Con questo nuovo piccolo sistema che avevo messo appunto, Edward non riusciva più a leggermi nella mente. Forse avrebbe funzionato anche con Jane: ci provai.

Fu un’ottima idea: cercai di isolare l’illusione in un angolo della mia mente e ci riuscii solo in parte. La testa, il petto e le braccia facevano ancora male, ma se mi concentravo potevo muoverle, e sebbene la mia mente non riusciva a formulare pensieri, riuscivo comunque a ragionare. Però questo “oscuramento” mi costava una sforzo immane, e tra un po’ di tempo mi sarei trovata di nuovo ad urlare. Dovevo fare una sola cosa: far smettere Jane di usare il suo potere su di me. Ma non sapevo come. Non potevo colpirla perché non avevo abbastanza energie, e non sapevo neanche con che tipo di potere avrei potuto fermarla.

Con il mio potere potevo soltanto trasmettere le immagini mentalmente, e non mi sembrava molto utile al momento. Oppure si? Ma certo: dovevo solo toccare Jane per trasferirle nella mente la sua stessa illusione. L’immagine era solo buio e la sensazione di dolore facile da ricordare. L’unica cosa complicata era riuscire ad avvicinarmi alla vampira. Era la mia unica possibilità e me la sarei giocata.

Aprii gli occhi e mi accorsi che la vampira non era molto distante, e che si stava concentrando su di me sorridente sadica. Non lanciai neanche uno sguardo al resto della sala e lasciai il mio sguardo fisso su Jane. Strinsi i denti ed infine accumulando tutte le forse che avevo mi alzai in piedi.

Percepii solo un briciolo di quello che stavano dicendo Aro e Caius, ma colsi i loro toni: sconcertati e sorpresi. Anche gli altri vampiri erano nello stesso stato. Jane era furiosa: mi vedeva lì davanti a se in piedi e non urlante ai suoi piedi. Si concentrò maggiormente, lanciandomi una scarica più forte. Che non tardò ad arrivare: sentii un altro colpo alla spina dorsale e alla testa, e così traballai un po’. Ma non mi lasciai prendere dal dolore e iniziai ad avanzare un po’ traballante verso di lei. Lo sguardo di Jane divenne perso, e non sapeva che fare se non arretrare di un po’ e di intensificare il potere su di me. Ma ormai mi ero avvicinata fin troppo, e le fui subito addosso.

Mi avventai subito contro il suo petto, facendola sbattere per terra; poi la rigirai trovandomi sopra la sua schiena e le tirai con violenza i capelli, per poi afferrarle saldamente la testa. A quel punto mi lasciai andare al dolore che stava passando per entrambe, e riniziai ad urlare ma questa volta più soddisfatta: sentivo Jane sotto di me agitarsi convulsamente e urlare a più non posso. Molto probabilmente non aveva mai testato su se stessa la potenza del proprio potere.

Poi tutto finì. Sentii che l’illusione dentro la mia mente era finita, e avevo riacquistato il controllo totale del mio corpo: Jane aveva cessato di usare il suo potere. Appena anche lei finì di urlare, si rigirò e mi colpì con tutta la sua forza al petto, facendomi schiantare contro la parete.

Dolore vero. Almeno adesso, se mi faceva male la schiena e un braccio, c’era una valida motivazione.  Jane di fronte a me era pazza furiosa: si era rialzata in piedi e ora mi osserva infuriata. Incrociai il suo sguardo per un attimo: oltre alla pazzia, c’era anche l’incredulità. Chissà, forse oltre a mia madre sono la prima che riesce ad imbrogliarla!

-CHE COSA HAI FATTO!!!??!!!- mi urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

Le sorrisi. –Soffo io, soffri tu.

Urlò del tutto fuori di se  e si lanciò contro di me. Mi sentivo troppo dolorante per alzarmi, e così chiusi semplicemente gli occhi.

-Fermatela!

La botta non arrivò. Aprii un occhio alla volta e mi accorsi che Alec e la biondina nuova avevano afferrato Jane uno a destra e l’altra a sinistra e la stavano bloccando, anche se con un po’ di difficoltà: Jane continuava a guardarmi con rabbia e si dimenava urlando. Rimasi impassibile.

-Jane cara, calma- Aro parlò di nuovo con voce solenne.

Jane lo fulminò per un attimo, ma poi fece un cenno d’assenso e si placò, sempre fissandomi con odio. Le lanciai un sorrisetto ricco di sfida e poi mi rialzai, dolorante un po’ alla schiena e al braccio sinistro.

Tornai al centro della sala e mi guardai intorno: i miei compagni e il prof. non stavano capendo niente e mi fissavano increduli; Ashley  aveva il volto rigato da delle lacrime, ma continuava a registrare tutto in segreto; i vampiri in sala erano rimasti tutti basiti per come ero riuscita ad imbrogliare Jane, in particolare Darko, che era come se si sentisse un po’ in imbarazzo, e Felix, che mi fissava e mi sorrideva esaltato; Marcus aveva leggermente inarcato le sopracciglia, ma era comunque perso nei suoi pensieri; Caius era proprio spaventato nel vero senso della parola, il suo sguardo tradiva terrore per le mie nuove capacità; Aro era semplicemente stupito di quello che avevo fatto, e inoltre aveva finito di studiarmi e ora nel suo sguardo brillava qualcos’altro che però non sapevo definire.

-Renesmee- iniziò Aro –è incredibile quello che hai fatto: sei riuscita ad imbrogliare il potere di Jane! Interessante, molto interessante.

Alzai le spalle. –Non è stato niente di che- sentii il ruggito di Jane.

-Mi chiedo come tu abbia fatto…- chiese pensieroso.

-Oh beh, all’inizio ho…

Ma m’interruppe. –Scusami cara, ma preferirei osservarlo da me. Ti dispiace se…- e mi offrì il palmo della mano.

Per quale potere, il mio o il suo? Osservai indecisa la sua mano rivolta verso di me. –Devo farti vedere cosa è successo?

-No. Sarò io a vedere cosa è successo. Sempre che non ti dispiaccia- e mi sorrise.

Come pensavo: il suo! Avrei anche potuto rifiutare ma a quel punto gli avrei dato un nuovo pretesto per attaccarmi di nuovo. Così sospirai e allungai la mia mano, toccando il palmo di Aro. A differenza di quello che pensavo, non sentii niente di diverso: era esattamente come quando mio padre mi leggeva la mente. Ma sapevo benissimo che in realtà era molto più potente: Aro non stava leggendo solo quello che stavo pensando in quel momento, ma anche tutto quello che avevo pensato in passato. In pratica, ormai non avevo più segreti per lui.

Dopo un po’ si staccò da me e riaprì gli occhi. In quel momento riuscii a capire quella nuova luce che brillava negli occhi di Aro: aveva un piano, un’idea che certamente avrebbe usato a suo vantaggio. Ma quale?

Aro sorrise. –Complimenti Renesmee. Davvero complimenti. Un ottimo utilizzo del tuo potere particolare. Devo ammettere che io lo avevo un po’ sottovalutato: mi sembrava inutile. Senza offesa.

Piegai lievemente la testa. –Non ti preoccupare. Non sei stato l’unico: anch’io all’inizio la pensavo come te.

-Le grandi menti pensano sempre allo stesso modo.

-Già- nel tuo caso, una grande mente da stratega sanguinario! –Ma poi ho imparato a non sottovalutare mai niente.

-Ti prometto che me lo ricorderò in futuro.

Calò il silenzio. Aro aveva smesso di guardarmi e ora stava camminando avanti e indietro per la sala molto lentamente. –Cosa dovremmo fare con te, Nessie? Ti dispiace se ti chiamo così?

Si! E anche molto! Alzai le spalle.

-Uccidiamola- chi aveva parlato era stato Caius.

Mi volsi verso di lui e vidi che si era avvicinato di più alla sua scorta e mi guardava con ribrezzo. In realtà aveva solo paura di me, una creatura che non poteva controllare.

-Mi prendo io l’incarico di ucciderla, mio signore- naturalmente era Jane.

Aro sospirò. –Jane cara, fratello, ascoltate. Davvero dovremmo uccidere una così preziosa creatura? Pensateci bene: prima di tutto è un essere più unico che raro, metà umana metà vampira; e inoltre abbiamo visto le capacità che ha, sono fantastiche. Ucciderla sarebbe un vero peccato.

Rimasi impassibile. Vedi con quanta calma discutono della mia morte.

-E allora che progetti hai per lei, Aro- gli disse Caius, con riverenza ironica.

Aro sorrise per l’ennesima volta. –Renesmee, se non sbaglio gli umani presenti in sala sono tuoi amici, giusto?

Conferma a già ciò che ha visto nella mia mente. –Si.

-Amici umani?- sbottò Caius –Ma certo, è naturale! Prima il padre si innamora di un’umana, e poi questo!

Aro guardò un attimo il fratello apprensivo. –Tale padre tale figlia, fratello mio- e poi tornò a rivolgersi a me –Quindi, mia cara Renesmee, tu certamente non vorresti che noi… ecco, li considerassimo il nostro pasto. Vero?

Sospirai. –Senti Aro, hai letto nella mia mente, quindi già lo sai. Cerchiamo di venire al sodo, se non ti dispiace.

Rise. –Certo certo! Impaziente come tuo padre, eh? Dunque, ti propongo uno scambio. Io do ordine che tutti i tuoi compagni siano lasciati liberi e ti garantisco che torneranno in America sani e salvi.

Ci pensai su. –E per quanto riguarda quello che hanno appena visto?

-Non ci sono problemi: naturalmente tu non conosci Clarissa- e indicò la biondina vicino a Jane -È qui con noi da poco. Ha un potere molto particolare: con un solo tocco, riesce a cancellare alcuni tratti di memoria, a sua scelta. Fantastica, non è vero?

Clarissa sorrise compiaciuta ai complimenti appena ricevuti. Storsi leggermente la bocca: se Clarissa avrebbe cancellato la memoria ad Ashley, addio possibilità di avvertire i Cullen. Ma poi mi ricordai del bigliettino e delle registrazioni di Ashley: una possibilità c’era.

-Perfetto allora- dissi compiaciuta –Ma, se non sbaglio hai parlato di uno scambio. Cosa vuoi?

La bocca di Aro si curvò in un sorriso, o per meglio dire un ghigno. –Voglio che tu ti unisca ai Volturi.

Sgranai gli occhi e spalancai la bocca. Cosa?

Caius si fece avanti fino ad arrivare a trovarsi di fronte al fratello. –Ma sei impazzito? Unirsi a noi, ma per quale motivo? Abbiamo appena scoperto che può fermare uno dei nostri attacchi migliori!- e indicò Jane.

-Un altro motivo in più per non lasciarla libera a vagare per il mondo, ma piuttosto meglio averla vicina nelle nostre schiere. Non sei d’accordo come me, fratello?

Caius sospirò frustato e tornò al suo posto.

Aro ridacchiò compiaciuto. –Allora Renesmee, accetti la mia proposta?

Lo fissavo senza guardalo. Non sapevo che fare: mi aspettavo di tutto, mi aspettavo che mi avrebbe ucciso, che mi avrebbe scagliato contro Jane (come poi d’altronde era già successo), ma mai e poi mai che mi avrebbe proposto di diventare una di loro. Proposto, meglio dire costretto! E questo perché, naturalmente io non potevo rifiutare.

-Dimmi una cosa Aro- gli dissi neutra –Se per ipotesi io dovessi rifiutare…?

-Beh, naturalmente tu saresti libera di tornare dalla tua famiglia. Ma i tuoi amici umani resterebbero con noi.

Sorrisi malinconica. Ovvio. Scema io a chiederlo.

Li osservai uno ad uno: il professor Clift, Ashley, Terry, Sarah, Alex, Chris, Kevin, Nick, Lizzie e tutti gli altri. Avevo giurato, mi ero ripromessa che li avrei salvati a qualunque costo. E io non mi rimangio la parola.

Guardai negli occhi Aro: pregustava già una vittoria. E allora sospirai: -E sia come vuoi tu Aro. Diventerò una delle guardie dei Volturi.

Lo scontento generale dei vampiri fu evidente: tutti avevano sbuffato frustrati, in particolare Jane e Caius. Giusto alcuni rimasero impassibili, tra cui i nuovi arrivati e Felix, che mi sorrideva contento e malizioso. Quando incontrai il suo sguardo mi fece l’occhiolino. Lo distolsi subito. Patetico.

Aro aveva aperto le braccia in segno di benvenuto, e anche di vittoria. –Meraviglioso! Assolutamente meraviglioso! Brava Renesmee, hai fatto un’ottima scelta!

Scelta un corno! Praticamente mi hai costretto a scegliere l’opzione migliore per te! –Ricordati il patto, però.

-Giusto, giusto. Quel che è detto è detto. Demetri! Clarissa! Conducete gli umani alle porte della città e cancellategli la memoria.

I due vampiri annuirono e poi si volsero verso i miei compagni. –Seguiteci- disse Demetri.

Mentre i vampiri li precedevano nel corridoio buio, li guardai per l’ultima volta: tutti mi fissavano persi e inconsapevoli. Solo Ashley capiva realmente e notai nel suo sguardo, tra le lacrime, quella determinazione che l’accompagnava. Le sorrisi malinconica. Spero capisca che non c’era altro modo.

Li guardai finché non furono scomparsi nel corridoio e il pannello fu chiuso. A quel punto mi girai e mi ritrovai di fronte ad Aro.

-Benvenuta nei Volturi, Renesmee.

Respirai profondamente. Non finisce qui. E mi preparai ad affrontare le conseguenze della mia scelta.





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Eccoci qua!!
Ve lo aspettavate??? =P
Ed ora, inizia il vero nucleo del ciclo!!

Comunicazione di servizio n°1: ho iniziato a scrivere anche gli altri capitoli
e volevo informarvi che me ne stanno venendo troppi!!!
cioè, i pezzi che dovrebbero essere 2 pagg ne vengono fuori lunghi il doppio
e qnd credo proprio ke farò più di 10 cap per qst ciclo!!
Se vado troppo per le lunghe, vi prego ditemelo!
così cerco di darmi una regolata...!

Comunicazione di servizio n° 2: volevo informarvi che qst ff sta partecipando agli
"Never Ending Story Awards" e che se volete potete votarla...
dovete andare qui--->  http://neverendingstoryawards.forumfree.net/?t=40408571
ne sarei davvero contenta!!! =D

Ora vado..
devo andare al saggio di una mia amica...
un bacio alla prossima!!


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Capitolo 28
*** 27. Giro turistico ***


27 puntata (bozze)
E insomma, eccoci qui!! =D
Miei cari ed adorati lettori e lettrici, come state???
Ve la state spassando sotto l'ombrellone a fare le parole crociate, eh??
E io invece qui chiusa in casa a Roma,
a morire di caldo o a meravigliarsi di fronte ai diluvi universali che si sono abbattutti sulla città in questi giorni...
A quelli che nn sn di Roma, anche da voi c'è stata la grandine in estate?? ò.ò

Va beh, ma come ci sono finita a parlare del tempo?? -____-''''?
Ah! Sto invecchiando!! Non mi ricordo le cose...
E mancano solo 2 giorni al mio compleanno... -___-
si, è martedì! =D  me diventerà 16enne!! =D

Comunque, com'è che oggi cio tanta voglia di parla??? ò.ò
Bah, sarà il caldo... sarà l'età...


Sammy Cullen: mia adorata Sammy... ciao!! sei stata la prima a commentare!! brava!! 10 punti per te!! =D  che poi cosa dovevi commentare, il capitolo lo avevi già letto!! XD skerzo!  mi fa picere leggere i tuoi commenti divertenti!!!  =D tivibi
thsere: tesoro, sono felice che tu segua la storia da così tanto tempo... e sono ancor più felice che il precedente capitolo ti sia particolarmente piaciuto  ^___^  l'idea dei cicli è nata per una mia praticità, e l'hanno trovata interessante in molti...!! =D  eh già, adesso la situazione si fa complicata, in quanto come hai detto tu nessuno è felice che Nessie sia lì..... infatti non sarà un buon inizio per lei, ma con il tempo ci si abituerà... mmmmmm credo di averti fatto qualche anticipazione extra... ah! mannaggia alla mia linguaccia che gg ha voglia di parlare!! XD
BimbaFollementeInnamorata: O___o tesoro... ti vedo particolarmente colpita dagli ultimi avvenimenti della ff.... eh già, l'idea di Nessie nei Volturi era impensabile, e infatti ci pensato io! =D  stai tranquilla, i Cullen nn interverranno ma Nessie se la saprà cavare anche da sola..... e poi almeno per ora nn ci saranno i Cullen, poi ki lo sa... forse, prossimamente.... allora ti sei calmata, oppure devo prenderti una camomilla?? .... O__O perchè stai tentando di uccidermi???      XD
NemoTheNameless: XDXD già pensi ad una controrisposta dei Cullen e del branco??? nah!! secondo me è un po' prestino, no??? vediamo prima come se la cava Nessie senza l'aiuto della sua adorata famiglia... se le cose si mettono male, ci posso fare un pensierino...!! XDXD
mileybest: more... su Felix ke ci prova con Nessie devo ammettere che hai ragione tu, la cosa è abbastanza strana..!! O__O  cmq perchè non credi ke Nessie ce la possa fare da sola?? eppure l'abbiamo vista altre volte in difficoltà, no?? vedrai che se la caverà... anche perchè tanto i Cullen nn arrivano.... per ora.... XD
Nancy95: ciao cara!! ttt bn?? ^__^   si è vero, il potere di Clarissa è fortissimo... lo adoro.. *___*   Jane in un modo o nell'altro dovevo renderla ridicola... nn la sopporto proprio quella nanetta... mi sta troppo sulle p*** ... nn so te.... u_u  registrazione, biglietto, si i Cullen potranno anche leggerlo in tempo, ma tanto per adesso nn appariranno... stai tranui... e allora cosa farà Nessie?? starà sola soletta con i Volturi! ovvio, no??  XDXD
fraloveddy: carissima!! ci sei anke tu qui ora!!! me felice e contenta!!! ^^  liberarsi di te??? e perchè??? se non ci fossi tu e ttt gli altri che come te mi sostengono e mi supportano sempre a continuare a scrivere qst storia...!! =D grz ancora!!
lory_lost_in_her_dreams: cara, ttt bn?? ihih sono riuscita a stupirti eh??? modestamente sto diventando sempre più brava!! XDXD me molto modesta...!! XD  e adesso che succederà?? beh, la cara Nessie deve imparare a convivere con i cari ed odiati Volturi nella speranza di riuscire a scappare in un modo o in un altro... ò.ò in pratica ti ho detto al trama di ttt il ciclo... bn bn.., devo imparare a tenere la bocca chiusa... -____-*
Nessie93: tesoro, ciao!! sn contenta che il capitolo ti sia piaciuto... e sn contenta anche della critica che mia hai fatto... nn ci sn rimasta male anzi come hai detto tu è stata una critica costruttiva, e infatti mi ha fatto riflettere... allora, cercherò di trovare una risposta a quello che mi hai detto: come hai detto tu, per i Cullen la famiglia è molto importante e qst lo credo anch'io.... nella mia ff hai detto che la figura della famiglia è messa da parte, e devo dire che non hai ttt i torti... ma è anche vero che in qst storia non ho preso la vita di Nessie all'interno della famiglia Cullen, ma la vita di Nessie all'interno di un contesto normale, come quello della scuola.... il bello qnd ho pensato qst storia era proprio qst, vedere come se la cavava l'ultima arrivata in casa Cullen con le cose tipiche delle ragazze di 15 anni, tipo lo scontro con Aisha è un classico.... così oltre ad avere l'aiuto dei suoi amici umani, può anche contare sull'aiuto dei vampiri e dei licantropi...  il fatto poi che ci siano imprevisti un po' fuori dal comune tipo l'incontro con Drew oppure con i Volturi è dato dal fatto che lei resta sempre una mezza vampira.... nei libri della Meyer è più visto il lato della famiglia anche perchè la storia è incentrata su Bella che inizia piano piano a diventare una Cullen al fianco di Edward.... poi per qnt riguarda il fatto che ha stretto amicizia con le ragazze lupo, beh quello è più che logico secondo me: anche lei è una ragazza lupo!! si nel libro stanno per conto loro, ma è anche vero che nel libro stiamo sempre dalla parte dei vampiri, e i vampiri non hanno molti rapporti con i lupi, figuriamoci con le ragazze dell'impriting!  ecco, spero di essermi spiegata al meglio =D  se hai ancora delle domande o dei dubbi o anche solo dei punti negativi di qst storia, fammelo sapere!! le critiche nn sono altro che d'aiuto, sia negative che positive =D
noe_princi89: ah, mia cara.... vuoi rivedere Jake?? beh aspetta un po'... eh già, nn intendo ritornare sui miei passi: i Cullen e il branco non interveranno per il momento... solo per il momento.... =D per qnt riguarda la povera Nessie, la nostra adorata troverà il modo di farcela anche da sola... =P
lilly3: infatti, mia cara Lele, la richiesta di Aro è un vero e proprio ricatto.... ma secondo te perchè l'ha fatto??? eh... il nostro verme è molto sclatro, e l'unica cosa che t posso dire è che in mente ha un piano ben denilineato... quale?? beh te lo direi, ma dp rovinerei la suspence...XDXD
pazzerella_92: °0°  rivelazione!!! tu un vampiro??!!! potevi dirlo prima, no?? XD  comunque, sono contenta di essere riuscita a lasciarti con il fiato sospeso... hai ragione, Clarissa ha cancellato la memoria ad Ashley e ora le speranze di far arrivare la registrazione ai Cullen sono poche.... davvero è così??? beh per qst particolare ci vorrà del tempo per scoprirlo... =P
TNMEBDMS: carissima!!! sono davvero contenta che la mia storia ti sia piciuta così tanto.... davvero sn stra-felice!! =D addirittura dipendente è anche troppo...me tremendamente lusingata... spero davvero di non deluderti in futuro.... =D
MeMeMe: grz cara per i tuoi complimenti!! sn felice che la storia ti abbia appassionato e spero di leggere un tuo nuovo commento in futuro... =D
MimiMiaotwilight4e: tesoro!!!! ma davvero sei stata così male qnd hai letto il capitolo??? =D da una parte sn contenta xke vuol dire che sn riuscita a tenerti sulle spine, ma dall'altra sn triste per mi dispiace per il tuo povero curiocino... hai ragione, è molto improbabile che intervega Jake a salvare Nessie, in pratica impossibile! ma anke lui, insieme ai Cullen avrà il suo momento... =P   mi dispiace nn poter leggere i tuoi commenti per luglio, ma le vacanze ci vogliono almeno una volta l'anno... a quando torni!! =D




Allora Nessie è nei Volturi. E fino a qui ci siamo tutti.
Ora molti di voi nelle recensioni, mi hanno chiesto come farà Nessie a fuggire..
e quando interverranno i Cullen...
Allora i Cullen il bliglietto e le registrazioni le hanno avute quasi subito,
e qnd si sn messi all'opera immediatamente....
Però visto che la storia è raccontata dal punto di vista di Nessie,
ci vorrà del tempo prima che lei si rincontri con la sua famiglia..
Quindi nelle prossime puntate descriverò il suo soggiorno nella Casa dei Volturi...
e piano piano arriveremo anche al piano che proggetterà per scappare!!

Abbiate fede!! Credete nella vostra scrittrice!! =D

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27. Giro turistico


In trappola. La definizione più giusta per descrivere la mia condizione attuale: mi trovavo chiusa nella mia stanza, all’interno della casa dei Volturi, in trappola.

Dopo che erano tornati Demetri e Clarissa, dicendoci che i miei compagni erano appena usciti dalla città incolumi e senza alcun ricordo di quello che era appena successo, Aro aveva sorriso entusiasta e mi aveva detto che forse per me era tempo di riposare. Effettivamente, quella era stata una giornata abbastanza faticosa e stressante, ma mi sentivo troppo demoralizzata, e appunto in trappola, per pensare a dormire. Anche se da poco si era fatta notte.

Aro, accompagnato da una scorta formata da Renata, Alec e Felix, si era offerto di condurmi al mio alloggio, sul secondo piano, insieme a quegli degli altri vampiri. Visto che i vampiri non dormono, mi sembrava strano che avessero degli alloggi privati, ma poi ripensai a casa Cullen, dove ognuno aveva una camera propria. Ammetto, ci ripensai con molta malinconia.

Dalla sala principale, avevamo preso un corridoio che ci portò ad un’altra sala, dove c’era una segretaria umana al computer che mi aveva osservato solo per un attimo, per poi tornare a sbrigare i suoi compiti. Dai racconti di Edward e Bella, avevo capito che quella era la sala d’attesa. Avevamo continuato per un altro corridoio ed avevamo raggiunto un ascensore. Mentre scendevamo ancora più in profondità, Aro mi aveva spiegato che la casa era su due livelli: uno era quello della sala principale e l’altro quello degli alloggi.

Arrivati al piano inferiore, avevamo percorso un altro corridoio, anche se questo era leggermente diverso da quelli precedenti: molto più ampio, illuminato ai lati da delle torce appese alle pareti, assomigliava ad uno di quei corridoi di alcuni vecchi castelli medioevali, ed aveva delle porte su entrambi i lati.

Dopo averlo percorso per un bel po’, ci eravamo fermati ed Aro mi aveva indicato la porta a destra: la mia stanza. Non era molto grande: quadrangolare, non aveva finestre e l’unico arredamento era formato da una scrivania con una sedia addossata alla parete di destra, una libreria alla parete di sinistra, e un divano di fronte alla porta d’entrata. Aro si era scusato del fatto che nella stanza non era presente un letto, ma mi aveva assicurato che il giorno dopo ne avrebbe fatto mettere uno appositamente per me. Ringraziai con il tono più cordiale che riuscì a fare, ed infine se ne andarono tutti e quattro i vampiri.

Ed eccomi qui, chiusa nella mia… “cella”! Non so di preciso dire da quanto tempo mi trovavo sdraiata sul divano ad osservare il soffitto, forse per tutta la notte. Era ben più che naturale: non riuscivo a dormire e tutta la stanchezza accumulata sembrava come essere evaporata al pensiero di essere diventata una delle guardie dei Volturi.

Ma cos’altro avrei potuto fare? Non avevo scelta, non potevo certamente lasciare che i miei compagni di scuola diventassero il pasto dei Volturi, e l’unico modo per impedirlo era proprio questo. La cosa che non riuscivo a capire era perché Aro mi aveva voluto tra le sue schiere. Davvero era solo perché ero riuscita ad ingannare Jane, oppure c’era un altro fine? Aro non mi convinceva per niente, e sicuramente aveva in mente un piano ben diverso da quello che voleva far credere. Il punto era solo uno: quale?

Sbuffai. Sei stata davvero una stupida Nessie. Ma perché tutto quello che ti dicono i tuoi genitori non l’ascolti mai? Semplice: ero un’adolescente. Quando mai un adolescente ascolta quello che gli viene detto di fare dai genitori? Ma piantala! Certo, c’era da dire che se avessi seguito il consiglio dei miei, a quest’ora non mi sarei mai trovata nella casa dei Volturi e certamente non avrei mai dovuto essere costretta a far parte della loro guardia. Me ne sarei stata tranquilla e beata a casa Cullen, a parlare con mamma e papà, oppure a scherzare con zio Emmett, fare una partita a scacchi con zio Jasper, provare i vestiti con zia Alice, sopportare in silenzio le attenzioni di mia zia Rosalie, … Oppure sarei stata giù alla spiaggia di LaPush con i ragazzi del branco, oppure sola con Jake. Sarebbe stato di gran lunga meglio, e ripensarci mi fece venir voglia di sbattere la testa contro il muro oppure di picchiarmi per la mia stupidità e testardaggine.

Ma soprattutto quello che avrei voluto fare era mettermi a piangere: anche dopo che avessero saputo quello che era successo, cosa avrebbero potuto fare? Venirmi a dare una mano? Preparare una nuova battaglia contro i Volturi? L’errore era stato il mio, la colpa era mia. Loro non c’entravano niente, e non volevo che c’entrassero per una mia scelta. E poi la ragione era dalla parte di Aro: lui aveva proposto uno scambio e io avevo accettato. Tutto qui. Sicuramente, se i Cullen avessero attaccato, Caius avrebbe usato questa postilla per iniziare una vera e propria battaglia. Ma non credo che il nonno e papà siano così stupidi da non saperlo… Molto probabilmente sarebbero venuti qui a Volterra con intenzioni assolutamente pacifiche e avrebbero chiesto un’udienza con Aro per discutere di quello che era appena successo. E non so se Aro mi avrebbe permesso di rivederli, infatti questa era la mia paura più grande: chissà quando li avrei rivisti.

Ma soprattutto, se li rivedrai un giorno… Sussultai: sul serio avrei dovuto trascorrere il resto della mia eternità nella casa dei Volturi? Assolutamente no! Il mio pensiero fisso d’ora in poi sarebbe stato quello di riuscire ad uscire da lì, in un modo o nell’altro. Certo, avrei dovuto certamente farlo con il consenso di Aro, altrimenti una fuga non avrebbe fatto altro che scatenare una battaglia. E io questo non lo volevo di certo.

Aaahhhh! Che situazione orribile!! Era proprio meglio se non partecipavo per niente a questa gita. Ma d’altronde, se non ci fossi venuta tutti i miei amici umani ora sarebbero morti. E a quel punto mi sarei crogiolata nel senso di colpa per tutta l’eternità. In fondo in fondo avevo agito nel migliore dei modi. E di certo avrei dovuto continuare così finché non sarei riuscita ad andarmene via da qui. Questo è poco ma sicuro: ce la devo fare ad ogni costo.

Dopo tutto quel ragionare e pensare, la mia testa pensava come non mai, e così caddi in un sonno profondo sul divano.

 

Un colpo forte, deciso, alla porta mi fece svegliare. E molto bruscamente: la mattina non sono mai molto lucida, e quel colpo alla porta mi aveva colta alla sprovvista, a tal punto da farmi cadere sul pavimento. Il colpo alla porta si ripeté, con la stessa intensità.

Controllai l’ora all’orologio al mio polso: le 6:30. Sono mattinieri! Con tutta l’irritazione possibile che uno può provare per essere stato svegliato alle 6:30 contro la sua volontà, mi alzai da terra e andai ad aprire la porta.

-Buongiorno- mi disse Darko.

Sbuffai. Buongiorno un corno!

Rimase impassibile di fronte alle mio comportamento. –Hai dormito bene?

Fino a pochi minuti fa, si! –Che diamine ci fai qui?

-Il mio Signore Aro ha detto che devo farti fare il giro della casa, visto che sei la nuova arrivata e non saprai certamente come muoverti.

Bene, almeno inizio a dare un’occhiata in giro. –Gentile da parte sua- dissi con sarcasmo.

Darko non modificò la sua espressione e mi porse una cosa. –Visto che ormai fai parte del corpo di guardia, devi indossarla.

L’afferrai: un lungo mantello nero con il cappuccio. Storsi la bocca. Che bello: la divisa del carcere!

-Indossala- mi disse Darko –e quando sei pronta iniziamo. Ti aspetto qui fuori- e si spostò verso destra, sparendo dalla visuale della porta.

Cortese. Chiusi la porta e osservai il mantello: ero obbligata ad indossarlo. E la cosa mi infastidiva parecchio: mi dava l’idea di aver accettato di essermi sottomessa al mio destino, cosa non vera assolutamente. Ma cos’altro potevo fare se non indossarla e abbozzare? E così me lo misi addosso e senza neanche starci a pensare troppo, uscii dalla mia stanza.

Darko era appoggiato alla parete e da quella posizione si poteva dire che fosse annoiato, quando invece il suo sguardo era vigile ed attento. Mi osservò per un attimo, dalla testa ai piedi. –Non ti sta male.

Quel Darko cominciava a starmi simpatico. –Grazie. Vogliamo iniziare?

-Certo- e si rimise in posizione eretta, iniziando a camminare per il corridoio.

-Allora,- iniziò a spiegarmi –la casa è su due piani: uno superiore e uno inferiore.

-Si, Aro me lo aveva spiegato ieri- dissi –Su quello superiore c’è la sala principale, mentre su quello inferiore gli alloggi di ogni vampiro.

-Esattamente. Il secondo piano è formato principalmente da due grandi corridoi come questo: con le torce e quindici stanze per lato.

Feci il calcolo mentalmente. -Quindi entrambi i corridoi hanno trenta alloggi ciascuno? Sessanta in tutto?

-Brava. Entrambi i due corridoi hanno un’uscita propria, che conduce all’ascensore, ma comunque sono collegati tra loro attraverso un corridoio più piccolo. Adesso ti faccio vedere.

Mi accorsi solo in quel momento che avevamo percorso quasi tutto il grande corridoio e stavamo quasi per continuare verso l’ascensore. Stavo per andare avanti ma Darko si fermò e mi fece notare un piccolo passaggio alla nostra destra. Rimasi sorpresa: la sera precedente non ci avevo fatto caso. Darko ci entrò e io lo seguii: questo corridoio era più stretto e più basso. Entrambi dovevamo piegarci leggermente per poterci passare. Alla fine, sbucammo in un altro corridoio, identico al primo.

-E questo è il secondo corridoio?- chiesi per conferma.

-Esatto. E come puoi vedere alle nostre spalle, si continua per l’ascensore.

Annuii. –Posso farti una domanda? Se si va avanti, per dove si continua?

Sorrise. –Andiamo, ti faccio vedere- e riprendemmo a camminare da dove eravamo arrivati nel corridoio gemello.

Questa volta, mentre camminavamo mi sentii strana, quasi in soggezione: mi sembrava di essere osservata da tutte le parti.

Darko continuò. –I sessanta alloggi presenti nei due corridoi sono dei vampiri del corpo di guardia. I Volturi hanno degli alloggi speciali, in disparte rispetto ai nostri. Ma comunque sono accessibili attraverso questi due corridoi gemelli.

-Dimmi una cosa Darko, ma sono tutti occupati gli alloggi?

-No. Compresa te, il corpo di guardia comprende 36 elementi. Questo corridoio e totalmente occupato, mentre il secondo solo alcune stanze. In più, ora tutti i vampiri si sono ritirati nei propri alloggi fino a nuovi ordini.

E così mi spiegai quella sensazione che provavo: ero effettivamente sotto lo sguardo di quasi tutto il corpo di guardia, e questo non fece altro che rendermi ancora più agitata del solito. Osservai solo per un attimo le porte sui lati del corridoio e poi tornai a concentrarmi sul percorso che stavamo seguendo. Mentre camminavo poi, mi venne in mente una cosa: -36? Da quello che mi ricordavo, il corpo di guardia era formato da 32 elementi.

Darko fece un leggera risata. –Beh, credo che tu l’abbia notato che ci sono stati dei nuovi arrivati, no?- e mi rivolse un sorriso ammiccante.

Si sta riferendo a se stesso. Sorrisi. –Si me ne sono accorta. Ma allora, secondo i miei calcoli, dovrebbero essere 38. Ne mancano due.

-L’hai notato. Chelsea e il suo compagno Afton non sono più con noi da un bel po’.

Rimasi basita di fronte a questa informazione: Chelsea, colei che aveva il potere di consolidare i legami o di indebolirli, su cui Aro faceva rifermento per instaurare alleanze o per tenere ancora più uniti i Volturi stessi, non era più nel corpo di guardia. Mi sembrava strano che se ne fosse andata, ma poi ci pensai bene: Aro non l’avrebbe mai lasciata andare via.

-E come mai?- chiesi a Darko.

-10 anni fa c’era stato un scontro con alcuni vampiri neonati in Russia: stavano creando un gran casino, e i Volturi avevano deciso di intervenire. Caius era andato giù insieme ad un piccolo reggimento. Io ero appena entrato a far parte della guardia da poco, e così ero rimasto qui a Volterra. Quando Caius era tornato, ci aveva informato che Chelsea e Afton erano rimasti vittime dello scontro: dei vampiri neonati più intelligenti li avevano fatti a pezzi e bruciati. Aro ne fu molto addolorato.

E ci credo: ha perso una delle sue perle più preziose. –Che storia- fu l’unica cosa che riuscii a dire ad alta voce.

Continuammo a camminare in silenzio. Nel frattempo, non persi di vista le porte ai lati, contandole mentalmente. Quando superammo le quindici porte laterali, il corridoio si fece più buio a causa della mancanza delle torce. Ebbi un po’ di incertezza all’inizio, ma poi seguii Darko che avanzava sicuro. Ad un certo punto il corridoio voltava verso destra e noi girammo, per poi girare nuovamente a sinistra e continuare dritti.

-Questo è un altro punto di intersezione tra i due corridoi- mi spiegò Darko –Se tu invece di svoltare a sinistra continuavi dritta, finivi per dover per forza voltare a destra e quindi tornare nell’altro corridoio, quello con il tuo alloggio.

-Capito- dissi, appuntando mentalmente l’informazione.

Il corridoio che stavamo percorrendo era si buio, ma comunque abbastanza corto. Camminammo finché non ci imbattemmo in una biforcazione.

-Eccoci qui- disse Darko con un mezzo sorriso –Allora, se si continua per i due corridoi, arriviamo qui: questi sono i percorsi per raggiungere gli alloggi personali di Caius- e indicò il percorso a destra- e quello di Marcus- e indicò quello a sinistra.

-E quello di Aro?

Darko sorrise. –Ci si può accedere solo passando prima dagli alloggi o di Marcus o di Caius: in entrambe le stanze c’è una porta che conduce ad un corridoio che collega i due alloggi e che porta alla stanza di Aro.

Bella sistemazione. –Chiaro.

-Ti farei vedere, ma ora penso che i miei… anzi, nostri Signori siano nelle loro stanze.

Potevi benissimo dire soltanto “miei”! –Non ti preoccupare, ho capito. Adesso mostrami il piano superiore.

-Perfetto. Andiamo verso l’ascensore- e riprese a camminare da dove eravamo arrivati.

Quando ci trovammo a dover decidere che corridoio prendere, Darko svoltò verso destra cioè verso il corridoio totalmente occupato.

Non lo seguii. –Senti… ehmm… non è che ti dispiace se…- e dissi mentre mi grattavo la testa con una mano e indicavo l’altro corridoio con un sorriso tentennante.

Darko mi osservò per una frazione di secondo e poi mi sorrise. –No, non ti preoccupare. Va bene se prendiamo il corridoio del tuo alloggio, è la stessa cosa.

Accennai un sorriso di scuse e poi svoltammo entrambi verso sinistra, proseguendo verso il mio corridoio, per così dire. Mentre oltrepassai la porta della mia stanza (che era per la precisione la numero quindici di quel corridoio) e le altre stanze vuote, mi sentii molto più a mio agio, senza dover sopportare quella sensazione di aver lo sguardo di tutti concentrato addosso. Sospirai di sollievo.

Darko se ne accorse. –Meglio, vero?

Mi voltai verso di lui: incrociai il suo sguardo comprensivo e il suo sorriso enigmatico. –Meglio? Cosa vuoi dire?

Rise leggermente. –Passare per quel corridoio. Sentirsi in soggezione perche sei l’ultimo arrivato e tutti ti fissano curiosi e sprezzanti.

Posai lo sguardo a terra, arrossendo un po’. –Ah già. Si, molto meglio allora.

-Tranquilla, all’inizio è sempre così. Ma poi con il tempo uno ci si abitua, e inoltre dopo gli altri finiscono anche di guardarti in quel modo. Ci sono passato anch’io.

Abituarsi… ma per favore! Risi. –Scusa se te lo dico Darko, ma tra me e te c’e una leggera differenza: io non sto qui per la mia volontà. Aro praticamente mi ha costretta a diventare un membro del corpo di guardia!

L’avevo detto ad alta voce e quindi, molto probabilmente l’avevano sentito tutti. Ma la cosa non mi importava: Aro e tutti gli altri non si dovevano certo aspettare che sarei stata felice e contenta di essere lì, quindi era meglio chiarire la situazione fin da subito.

Darko non si scompose più di tanto, e annuì pensieroso. –Questo è vero: tu sei la figlia biologica di Edward Cullen e Bella Swan, e fai parte della famiglia del dottor Carlisle Cullen, ovvero il secondo clan di vampiri più grande del mondo dopo di noi, e che ha anche un’alleanza con i lupi mutaforma Quileutes. È naturale che tu voglia stare con loro.

Sgranai gli occhi e me lo osservai per un po’. –Uao! Bravo! Ti sei informato su di me?

Rise. –Beh, diciamo che noi arrivati negli ultimi quindici anni non avevamo mai sentito parlare di voi Cullen. Ma poi ieri, quando sei arrivata tu, ci siamo incuriositi e abbiamo chiesto informazioni ad Alec.

–E vi ha raccontato tutto- conclusi.

-Si, più o meno l’intera storia per sommi capi. Quindi diciamo che ti comprendo abbastanza se non vuoi stare qui.

Si, Darko mi sta proprio simpatico! Anche se non sapevo se lo stava facendo per ottenere la mia amicizia, o lo pensava sul serio. Ma il suo volto era inespressivo e il suo sguardo tranquillo, quindi mi convinsi che stava dicendo la verità. Ma comunque avrei continuato ad alzare la guardia.

Arrivammo all’ascensore e ci salimmo salendo al piano superiore.

-Posso farti una domanda?- dissi di punto in bianco –Come sei finito in mezzo ai Volturi?

-Sono stati loro a trovarmi- disse senza tradire nessuna emozione –Ero uno studente in un college a Londra da qualche anno. Più o meno nove anni fa iniziarono a verificarsi degli eventi un po’ strani in questo college, come cinque ragazzi morti dissanguati in una settimana.

Sgranai gli occhi. –Caspita! Scommetto che era opera di un vampiro, vero?

-Già. Era stato creato da pochi mesi ed era affamato. Naturalmente la polizia pensò ad un serial killer, e parecchi studenti abbandonarono la scuola, ma io non lo feci. Una sera poi me ne stavo in biblioteca a finire una tesina, quando mi piombò alle spalle all’improvviso e mi morse subito ad  una spalla. Poi per il dolore non mi ricordo più niente. Quando alla fine mi risvegliai, ero qui nella casa a Volterra e vicino a me c’era una ragazzina di quindici anni bellissima.

-Jane!?!- dissi stupita.

-Si, proprio lei. Appena mi fui svegliato chiamò subito Aro, che mi diede il benvenuto e mi spiegò la situazione: ero stato attaccato da un vampiro che poi loro avevano ucciso perché stava creando troppa confusione, e visto che ero stato morso avevano lasciato completare la trasformazione. E quindi iniziai la mia nuova vita da vampiro.

Raccontava tutto con semplicità, come se il protagonista della storia non fosse lui. –E sei sempre stato qui?

-Si. All’inizio tutti mi trattavano con curiosità e con gentilezza, perché pensavano che potessi avere qualche potere speciale, ma non fu così. Per tutto il tempo in cui ero un neonato e avevo istinti famelici, il mio “tutore” fu Jane: mi ha addestrato lei ad essere un vampiro forte.

Jane tutore di qualcuno!?! Questa è bella! Evitai comunque di ridere apertamente: dallo sguardo di Darko trapelavano ammirazione e quasi riverenza. E forse anche qualcos’altro, ma non riuscivo a capire cosa. Così, annuii in silenzio.

Poi l’ascensore si fermò e io e Darko scendemmo. Camminammo fino a raggiungere la sala d’attesa, che era vuota: neanche l’umana c’era.

-Alessia, la nostra segretaria arriva alle 8- mi disse Darko, rispondendo al mio sguardo interrogativo.

Oltrepassammo la sala d’attesa e continuammo spediti verso la sala principale: senza tutti quei vampiri a riempirla era molto più grande e incuteva anche un certo terrore.

-Allora Renesmee,- iniziò Darko –tieni ben presente una cosa: al primo piano tutto è collegato in una qualche maniera alla sala principale. Non esiste sala dalla quale si può accedere senza prima passare dalla sala principale.

Annuii. –E per accedere alla sala principale dall’ascensore si deve passare per forza nella sala d’attesa?

-Si. O almeno è quello che tutti noi della guardia usiamo e sappiamo. Secondo alcuni, i Volturi sanno altri passaggi segreti per accedere alla sala principale direttamente da fuori la casa. Il fatto è che questo piano è quello dove solo i tre Volturi sanno tutte le entrate e le uscite che esistono, a differenza del secondo dove tutto è collegato a tutto.

Uao! –Capito. Quante sale ci sono?

-Vieni ti faccio vedere- e Darko si incamminò verso la parte orientale della sala.

Ad un certo punto mi fece notare sul muro un mattone sconnesso, che in realtà era un pulsante per aprire un pannello segreto. Lo premette due volte e una parte della parete scivolò elegantemente verso sinistra.

Identico a quello che abbiamo trovato nel vicolo cieco. Darko entrò per primo e io lo seguii: senza sorpresa ormai, ci imbattemmo nell’ennesimo corridoio buio. Lo percorremmo per un po’, ed infine sbucammo una sala circolare, non molto ampia ma con il soffitto abbastanza alto.

-Ecco, questa è la sala numero 1. Di solito qui ci vengono alcuni di noi che vogliono parlare in privato, oppure Aro ci fa attendere i suoi ospiti, o cose del genere. Qui ci sono anche due passaggi: uno lo si vede bene- e indicò un portone di legno dall’aspetto molto antico –e l’altro invece si trova qui- e indico un buco nel muro, in cui intravidi un foro per far passare una chiave.

-E dove conducono?- chiesi piena di curiosità.

-Il portone porta ad un'altra sala, che spesso e volentieri Caius usa come prigione- e fece una mezza risata –Mentre questo pannello segreto conduce ad un tunnel sotterraneo che è collegato alle fogne, e quindi che ti porta fuori di qua. Te li mostrerei, ma per entrambi serve una chiave, e quella chiave ce l’hanno solo i Volturi.

Un passaggio segreto… Osservai la sala, toccando i mattoni freddi che ne componevano i muri. –Ma se non si possono usare, perché allora ve le hanno mostrate?

-Oh, no no, noi le possiamo usare. Solo con il loro permesso.

Mi scappò una risata ironica. –Certo…

Silenzio. –Bene ora andiamo- disse Darko facendomi segno di procedere verso l’antro buio –Devo ancora farti vedere la palestra.

Uscito dalla sala n. 1, Darko si mosse verso destra, andando in prossimità di una porta che era fatta di acciaio: era chiaramente più moderno rispetto al resto della casa. Girò la maniglia ed aprì la porta.

Rimasi basita di fronte al nuovo corridoio che vidi: era illuminato, non molto lungo, ma soprattutto le pareti erano di acciaio. Per un attimo mi chiesi dove portava, e poi dopo mi ricordai quello che aveva detto Darko.

-La palestra!?!- chiesi stupita: sinceramente non ce li vedevo quei vampiri che si divertivano in palestra.

Darko sorrise. –Puoi anche chiamarla stanza per l’allenamento, se ti piace di più!- poi arrivò alla fine del corridoio dove c’era una porta identica alla prima. L’aprì e ci entrò dentro.

Lo seguii sempre più curiosa ed quando entrai nella sala, rimasi a bocca aperta: era una stanza immensa, perfettamente quadrangolare, con le quattro pareti ricoperte da specchi, il soffitto di acciaio e il pavimento con il parquet. Sembrava una sala da ballo mista all’interno di una cassaforte di una banca. Ne ero meravigliata.

-Questa sala fu costruita nel 2001- spiegò Darko –per ordine di Caius. In questa sala, ogni vampiro viene addestrato ad essere letale basandosi solo sulla sua forza fisica ed astuzia.

-E quelli che hanno i poteri speciali? Contano anche su un potere aggiuntivo.

-Questa è una sala particolare. In questa sala, i poteri non funzionionano.

Mi voltai di scatto a guardarlo. –Che cosa?

Il suo sguardo era fisso su di me e non era per niente divertito, più che altro era soddisfatto, come se per la prima volta fosse riuscito a stupirmi. Ed è così.

-Che vuol dire che non funzionano?- chiesi in mancanza di una sua risposta.

-Che qualunque vampiro che abbia qualunque tipo di potere entri in questa sala, non può utilizzarlo perché non ci riuscirebbe.

Incredibile! –E come è possibile?

-Questo non lo so. Aro aveva ingaggiato i più importanti e famosi scienziati di tutto il mondo, e dopo alcuni anni di studi sono riusciti a creare questa stanza.

Impossibile! –Non ci credo…- e risi guardandomi intorno.

-Davvero? Allora provaci: pensa a un numero e cercalo di inviarlo nella mia mente.

Inarcai le sopracciglia. –E chi mi garantisce che tu non mi menta?

Darko rise. –Ok, hai ragione. Allora trasmettimi il dolore di Jane: su quello non posso di certo mentirti.

Ci pensai su: il ricordo dell’illusione non era di certo piacevole, ma me la ricordavo abbastanza bene. Probabilmente non avrei mai ottenuto lo stesso risultato di Jane, ma avrei di certo fatto venire un gran mal di testa a Darko.

-Ok- e afferrai la sua testa con entrambe le mani, chiudendo gli occhi e concentrandomi al meglio.

Il ricordo passò attraverso la mia mente, ma non lo sentivo per niente nelle mie mani, e tanto meno lo sentivo fluire nella mente di Darko. Aprii gli occhi: se ne stava tranquillo e beato in piedi, con le braccia conserte e un sorriso saccente sulla bocca. Di certo non sta affrontando mentalmente l’illusione di Jane. Allora provai con qualcos’altro, tipo un ricordo strano di tutto il giro che avevamo fatto quella mattina, oppure un ricordo della mia famiglia che mi fece provare una fitta al petto. Niente! Io non sentivo niente e Darko non aveva cambiato posa o espressione.

-Allora?- disse con sarcasmo –Qualche risultato?

Tolsi le mani dalla sua testa e le incrociai al petto, palesemente offesa. –Ok, questa sala è speciale.

Darko rise. –Te l’avevo detto io. Ora andiamo, devo mostrarti l’ultima sala.

Mentre uscivamo dalla sala, notai la mia immagine riflessa nello specchio: la mantella nera mi arrivava fino alle caviglie, lasciando in evidenza le mie Converse All Star nere. Per il resto, il mio viso e i miei ricci bronzei cercavano di adattarsi su quel nero. Ma la cosa più orribile, è che sembravo realmente una di loro. Ma non per molto.

Tornammo nella sala principale e andammo verso l’uscita, fermandoci leggermente prima, ad una porta di ottone. Darko l’aprì ed entrammo in quello che per me fu un vero e proprio incubo: una biblioteca immensa, con gli scaffali alti fino al soffitto, tutti pieni di grossi tomi impolverati.

-E questa è la biblioteca della casa- annunciò Darko.

Penso proprio che in questa sala io non ci entrerò mai più! –Carina- dissi storcendo la bocca.

-Non ami leggere- dedusse Darko.

-Per niente. Preferisco disegnare. Comunque, questa sala e collegata a qualcos’altro, tanto per cambiare?

Darko rise. –Certamente! Le vedi quelle aperture laggiù in fondo?- e indicò la parete di fronte all’entrata, con effettivamente due aperture –Sono due sale di studio, collegate tra loro e alla biblioteca. Ci sono due scrivanie, con dei computer collegati ad Internet. E vedi quella porta innalzata rispetto al pavimento?- indicando un altro portone di ottone elevato su tre gradini di marmo –È la biblioteca personale di Aro, Caius e Marcus. Solo loro hanno la chiave per accedervi.

Naturale no? Iniziai a camminare avanti e indietro osservando meglio l’enorme biblioteca. –Ma è sempre stata così? Voglio dire, la casa…

-No- mi anticipò Darko –All’inizio era un vero e proprio castello, ma poi fu distrutto a causa di qualche guerra o terremoto, non lo so per certo. E allora si sono sviluppati questi piani sottoterra.

Annuii. Ero rimasta meravigliata e sbalordita da come era composta la casa dei Volturi. Mi aspettavo alcune cose, come gli infiniti corridoi e le stanze segrete, ma altre mi avevano sorpreso, come la palestra speciale. Appuntai mentalmente tutta la piantina della casa, che sicuramente mi sarebbe stata utilissima per tutto il tempo che sarei stata qui. Ovvero, non molto.

-Allora,- chiese di punto in bianco Darko –che ne pensi?

Lo guardai. –Non è male per viverci.

Darko rise.

Risi anch’io. Non è male per viverci per un periodo limitato, si intende!



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Ok, lo so questo capitolo non è un gran che...
e infatti il giro turistico doveva essere solo una parte del capitolo...
Poi quando avevo finito di scrivere
mi sono accorta che era venuto lungo quanto un normale capitolo!
-____-''''

Inoltre per questo capitolo ho aggiunto anche due chicche....
La mia carissima amica disegnatrice Lidy.... (grande ragazza!)
ha realizzato due pratiche mappe dei piani della casa =D
Eccole qui:  primo livello e secondo livello

Forse molte/i di voi la Casa se l'aspettavano diversamente...
ma a me è piaciuta immaginarla in qst modo..
e anche perchè mi serviranno successivamente nella storia...! =D

Beh ora credo che andrò a mangiarmi un po' di gelato..
non che la cosa vi possa interessare, ma tanto per dire qualcosa! ^__^'''
Un bacio
alla prossima


PS: vi ricordate che la storia partecipava agli "Never Ending Story Awards" ???
beh sn usciti i risultati, e ho vinto 3 categorie sulle 5 nella quali ero iscritta cn qst ff... =D
se volete sapere in che cosa, venite sul mio blog
^__^'

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Capitolo 29
*** 28. Reazioni ***



Buongiorno!!!!!!
Qui è Civia, in diretta da Roma dove si muore di caldo...
e io mi ritrovo qui seduta alla mia scrivani a postare un nuovo capitolo
dopo un bel po' di tempo....
Eh si, questa volta ci ho messo tempo ad aggiornare...
ma per un'ottima motivazione: ho scritto altri capitoli
e devo dire che sono a buon punto con la storia... =D

lilly3: ciao tesoro!! cm vanno le vacanze??? si infatti, il caldo di Roma inizia a diventare insopportabile... ultimamente sembra che i diluvi universali siano finiti... meglio per te tesoro: la pioggia devastava ttto e ttti, e tu senza ombrello! XD sisi, il nostro Darko è un bravo ragazzo... almeno lui la dentro.... si ankio sn d'accordo con te, con una libreria così in casa, e ki esce più! mi ci chiuderei ttt il giorno a leggere... mangerei lì, dormirei lì... in pratica vivrei lì.... *__* ma ora basta sognare, torniamo alla triste realtà... -___-''''
pazzerella_92: more!! cia!! ma no dai, io smontare ttt le tue ipotesi??? ma cosa mi vieni mai a dire??? *tipo topo giggio* ma cosa mi dici mai??? XDXDXD ke posso farci?? a volte sono proprio malefica!! =P  no tranqui, nn mi offendo... lo so ke il capitolo precedente era molto noioso -___- mentre lo rileggevo ho detto "qui mi tirano i pomodori addosso...o.o"  fortunatamente poi nn è arrivato nnt ^__^''' ....spero che il nuovo capitolo sia più movimentato e ke nn ti faccia annoiare.... altrimenti ti autorizzo a tirarmi i pomodori! u__u
Sammy Cullen: mia divina Sammy (l'altarino è qs pronto! XD) , davvero ti sei persa??? e le piantine ke ho fatto fare per te??? dove sono finite??? ò__O  te le sei perse, vero?? *me incorcia le braccia, mentre batte con un piede per terra*  Sammy: beh, io veramente.... *all'improvviso arriva Aro* Aro: sisisisi Civia! Sammy si è persa le piantine!! Sammy: zitto tu! +____+  Aro: *non le presta attenzione*  Mentre andava appresso a Marcus, le sono cadute dalla tasca e nn le ha racolte! L'ho vista io!!  Sammy: sei un vampiro morto!! +____+ *Sammy inizia a rincorrere Aro con un forcone e una torcia* Aro: O__O AIUTO!! *inizia a scappare*  Civia: *si batte la testa con una mano* : Ma la finiranno un giorno quei due di litigare??? -____-
mileybest: povera la mia piccola ke ha paura dei tuoni!! ora è ttt finito!! =D  certo xò, nn so se l'afa è meglio della pioggia.... -____-''  si tranqui, lo so il vecchio capitolo era abbastanza statico... cmq vuoi un po' d'azione??? credo di averne messa qnt basta in qst nuovo capitolo.... cmq si, ho msn... se mi dai il tuo contatto ti aggiungo... ^__^
thsere: ti posso capire cara... ankio ho poco senso dell'orientamento.... infatti mi sono fatta fare le piantine apposta XDXD  beh sempre chiusa dentro la stanza sembra sul serio di essere in prigione!! no dai la facciamo girovagare un po' in giro per la casa.... ttt tranquilla.... sola soletta.... poi spunta fuori Felix ke la rapisce o___O  XDXDXD no vvb dai, Felix maniaco nn si può proprio sentire! XD
noe_princi89: carissima!! davvero non te l'aspettavi così la casa?? uao! °0° sono riusciuta a sorprendi!! fantastico, ottimo traguardo!!! =D rubare la chiave??' mi disp, ma nn ci siamo proprio.... per scappare Nessie si inventerà un altro piano ben congegnato.... grz tesoro per gli auguri! =D
TNMEBDMS: more, AUGURI!!! certo un po' (anzi molto... -___-''') in ritardo, ma cm si dice l'importante è il pensiero, no?? ^___^'''  pensa ke caso, siamo nate lo stesso giorno!! cmq, sono contenta ke il proggetto della casa ti sia piaciuto.... mi ci sono messa d'impegno per studiarlo bene in tutti i dettagli! =D spero che il nuovo capitolo ti piaccia....
Nessie93: tesoro, ciao!!! ttt bn??  prima di ttt, Lidy è stata contentissima dei complimenti ed è felice che ti siano piaciute le cartine....  dunque, devo dire che sono contenta che quello che ho scritto sia stato effettivamente ciò che ti aspettavi... davvero ne sono molto felcie ^___^   inoltre posso confermare la tua ipotesi sulla sistemazione delle stanze.... hai ragione mi servirà in futuro, soprattt la palestra speciale che ti ha molto colpito.... Darko è un bravo ragazzo, e di lui ci si può fidare... altro non ti posso dire! =P  invece per quanto riguardo i computer, nn posso dirti nnt, ma ti prometto che nei prossimi capitoli capirai il perchè Nessie non può avvertire i Cullen tramite computer.... cmq sarebbe davvero fantastico se i Cullen avessero msn o facebook!! XDXD
Paretta: oi tranqui amo, nn fa nnt se ti persa 5 capitoli.... nn me la prendo mica sa! =D  e poi se era per gli esami... a proposito, come sono andati??? sicuramente benissimo! =P  ti ringrazio per i complimenti e per gli auguri.... Aro è una volpe in quanto sa cosa vuole e qnd fa di ttt per ottenerla... il punto è a cosa gli servirà Nessie?? ah, qst nn te lo dico!! =P Nessie che imbroglia Jane mi è venuto così spontanea come idea....mentre la palestra mi serve per la storia... in seguito capirai... grazie grazie grazie degli auguri tesoro!!! =D e tu mi raccomando divertiti in vacanza!! ci sentiamo qnd ritorni!!
MeMeMe: ah, allora sei tu GaiaCullen!! e io che ti ringraziata sul forum! XDXDXD sn contenta di trovarti anke qui.... e spero che il nuovo capitolo ti piaccia! =D
Lale loves vampires: eccola la mia Miss Curiosità, che è da un bel po' che nn sentivo!! more, ma ke fine avevi fatto eh??  =D   tua nonna ke rincorre Nessie è fantastica!! anke perchè la nonna di Nessie nn mi sembra tipa da dire "mascalzona" e da andare in giro con una borsetta... ce la immagini Esme, tipo nonnina di cappuccetto rosso???? XDXDXDXD  nooooooooooooo!!! nn ci posso credere!!!!!!!!! ma sul serio sei curiosa di sapere il seguito??? ke novità! °O° XDXDXD goditi il nuovo capitolo, Miss Curiosità!
_Kiarina Cullen_: cara sono contenta che la mia storia ti piaccia.... se ci sarà il lieto fine nn so dirtelo, xò spero almeno che il nuovo capitolo nn ti deluda! =D


e poi un ringraziamento naturalmente alle 187 persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti, alle 44 che l'hanno aggiunta alle seguite, e a ki semplicemente la legge. GRAZIE!! =D



Allora, Nessie è ufficialmente una guardia dei Volturi...
ma come l'hanno presa gli altri??? Stiamo un po' a vedere...

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28. Reazioni


-Allora,- mi disse Darko ad un certo punto –cosa vuoi fare adesso?

Me lo guardai in una strana maniera: come potevo scegliere di fare qualcosa di mia spontanea volontà nella casa dei Volturi? Ma visto che lui aspettava una risposta, sbuffai ironica. –Beh, sinceramente non lo so. Ma visto che stamattina qualcuno mi ha svegliato presto, vorrei recuperare un po’ di sonno.

Darko rise. –Ok, ok. Scusami. Vuoi che ti accompagno o ti ricordi la strada per il tuo alloggio?

-No no, tranquillo. Me la ricordo. E poi devo iniziare ad orientarmi da sola qui dentro.

Annuì e mi sorrise. Poi si diresse verso la porta d’uscita della biblioteca. –Ci vediamo- e uscì dalla stanza.

Forse fra tutti i vampiri famelici e temibili del corpo di guardia, c’è qualcuno che è l’eccezione alla regola. Darko mi sembrava un tipo apposto, e non ce lo vedevo molto come “zelante servitore di Aro & co.”

Osservai ancora per un po’ l’enorme biblioteca che avevo intorno a me, fermandomi solo un attimo sui titoli dei libri: la maggior parte di questi erano in italiano, ma ce ne erano anche alcuni in inglese, francese e spagnolo. Ce ne erano anche una sezioni di tanti tomi dall’aria molto antica, che avevano dei titoli in una lingua che neanche conoscevo, ma che molto probabilmente doveva essere latino.

Lasciai perdere i libri ed entrai in una delle sale studio: non molto grande, circolare, la sala era quasi totalmente occupata dalla scrivania molto spaziosa, con sopra alcuni libri o meglio dire fascicoli, e un computer della Apple di ultima generazione. Sembrava che la scrivania fosse fatta apposta per la sala, anzi sembrava quasi che la sala fosse fatta apposta per la scrivania. Passai all’altra sala studio, gemella della precedente, e poi me ne uscii da li, tornando alla biblioteca e dirigendomi verso la porta d’uscita. Ne ho abbastanza di libri e cose del genere!

Aprii la porta di scatto ed uscii subito dalla biblioteca. Ma solo quando mi richiusi la porta di ottone alle spalle, mi accorsi di essere al centro dell’attenzioni di una ventina di vampiri vestiti con delle mantelle nere: la sala principale aveva iniziato a riempirsi, e tutte le guardie che si trovavano lì in quel momento smisero all’istante di parlare tra di loro a bassa voce e velocissimi, posarono il loro sguardo su di me. Sembrava di essere a scuola, ma solo in apparenza: a differenza degli sguardi dei miei compagni umani, che erano solo ammirati ed affascinati, questi dei vampiri erano furiosi, sprezzanti, superbi ed altezzosi. Solo due tre erano totalmente indifferenti o solo curiosi, ma erano tutti degli ultimi arrivati.

In quel momento fui colta un po’ dal panico: quei vampiri mi odiavano e io ero li da sola, senza sapere che fare. Quelli avrebbero potuto anche uccidermi, se lo avessero voluto, se io avessi fatto qualcosa di male involontariamente. Inoltre, io ero la nuova arrivata, la mezza-vampira del clan nemico, quella col potere speciale che era riuscita ad imbrogliare Jane, e quella con cui Aro aveva stretto un patto per essere una delle guardie. Insomma, non ero certamente la più amata. E così rimasi lì, impalata a guardarmi in giro, intimorita da tutti quegli sguardi. L’impulso era quello di tornarmene dentro in biblioteca, ma avrei fatto la figura della codarda. Non sapevo che fare.

Ma cosa ti aspettavi? Che la casa fosse sempre deserta come l’hai vista prima durante il giro turistico? Questo era più che vero: prima o poi avrei dovuto affrontare i vampiri del corpo di guardia, e mi ero ben prefissata di non dare mai nell’occhio, o di non farmi mai vedere più debole o inferiore a loro. Così respirai profondamente e iniziai a camminare, a testa alta, guardando dritta davanti a me e cercando di evitare di incontrare gli occhi dei vampiri. Loro continuarono a seguirmi con lo sguardo mentre percorrevo la breve distanza che mi avrebbe portato alla sala d’attesa, e alcuni di loro si spostarono anche per non interferire con la mia traiettoria. Non avevano intenzione di attaccarmi, non erano pronti ad un eventuale scatto: mi evitavano e basta. Evitavano di avere rapporti di alcun tipo con me, ma mi osservavano insistenti.

Anche se cercavo di non darlo a vedere la cosa mi infastidiva parecchio e mi metteva in soggezione. Sono sempre stata una ragazza indipendente e sicura di me, ma ora ero in totale difficoltà. Nonostante ciò, continuai imperterrita verso la sala d’attesa, facendo finta di niente.

Una volta attraversato il corridoio, anche questo con alcuni vampiri che andavano verso la sala principale, e che naturalmente mi fissavano e mi evitavano anche loro, salii finalmente sull’ascensore e scesi al secondo piano. Chiusi gli occhi e feci quello che faceva mio padre per calmarsi: si pizzicava la base del naso con il pollice e l’indice. Respirai a bocca aperta.

Già non ce la faccio più. La situazione era ingestibile, le mie azioni completamente insicure, e mi sentivo completamente in trappola. Ovunque andassi c’erano sempre un paio d’occhi che mi fissavano in malo modo. E questo è solo l’inizio.

Ma appena scesa dall’ascensore, accadde l’impensabile: mi ritrovai faccia a faccia con Jane, Alec e Clarissa. Ci mancava solo questa! Gli altri potevano anche evitarmi, ma Jane non lo avrebbe mai fatto: il suo odio verso di me era decisamente superiore rispetto a quello che potevano provare le altre guardie. Non solo mi odiava perché ero la figlia di Edward e Bella, e quindi di conseguenza una Cullen, ma anche perché ero stata una delle poche (insieme a mia madre) che era riuscita ad imbrogliare il suo potere diabolico, sfigurandola di fronte a tutto il corpo di guardia al completo. E in più, una parte di me era assolutamente convinta che Jane ce l’avesse con me anche perché Aro mi aveva voluto tra le sue schiere, e credeva che io fossi diventata la sua nuova prediletta, rubandole il posto.

La sua espressione e il suo sguardo non fecero altro che confermare le mie ipotesi: ridotti ad una fessura, la piccoletta mi fissava con i suoi occhi rosso fuoco, trapassandomi da parte a parte come un coltello affilato; indossava come sempre il suo mantello nero, lungo fino alle caviglie, e stava in una posizione dritta e tesa, rigida e pronta allo stesso tempo, con le mani strette a pugno lungo i fianchi. La prima cosa che pensai fu subito che stava per attaccarmi di nuovo, ma poi non sentii nessun dolore alla testa, e quindi mi rassicurai almeno un po’.

Alla sua destra stava Alec, fiero ed eretto in tutta la sua persona, osservandomi esattamente come gli altri vampiri, tranne per il fatto che sembrava farlo con cautela, come se temesse una mia qualsiasi reazione. Clarissa invece, alla sinistra di Jane, aveva la sua stessa espressione, tranne per il fatto che Jane mi trasmetteva un profondo odio, mentre Clarissa solo una detestabile antipatia: mi osservava in malo modo con i suoi occhi color rosso scarlatto, una smorfia sulla bocca e con le braccia incrociate sul petto. Se non fosse stato per i capelli biondi lunghi oltre la vita e la sua carnagione pallida, era identica ad Aisha.

Osservai solo un attimo Alec e Clarissa, e invece fissai ancora negli occhi Jane: sostenevo il suo sguardo, volevo farle capire che non avevo certamente paura di lei, e che ero pronta ad imbrogliarla anche per una seconda volta. Anche se in verità, il mio obiettivo era anche un altro: perdere tempo, riflettere bene sulla situazione e pensare ad una qualche maniera per uscirne fuori nei migliori dei modi. Peccato che ora come ora non mi stia venendo in mente niente…

Non so bene quanto durò quel silenzio riempito di sguardi, ma ad un certo punto Jane distolse lo sguardo dal mio, e assunse una posizione più rilassata e un portamento più fiero e solenne.

-Guarda un po’ chi si vede…- mormorò, sputando le parole come se fossero veleno.

Mi rilassai un po’, visto che ormai la conversazione era inziata. –Già. Il mondo è piccolo, eh?- e incrociai le braccia.

Jane mi fulminò.  –Senti, senti… ma chi ti credi di essere?

Decisi di prenderla sul comico. Tanto ormai, peggio di così! –Lo sai benissimo chi sono: Renesmee Cullen. Non dirmi che ti sei già dimenticata di me?

Avanzò di un passo, fulminea e sempre più furiosa. –Non osare minimamente prendermi in giro. Non sei per niente spiritosa.

-Io non voglio essere spiritosa. Sto dicendo solo la verità

All’inizio aprì la bocca per ribattere, e sembrava intenzionata a farlo urlandomi addosso furiosa. Ma poi ci ripensò e tornò indietro. –Sei soltanto una stupida infantile ragazzina- mormorò con disprezzo.

Ah no cara! Tu questo non me lo dici! –Io sarei una ragazzina? Senti chi parla! IO almeno quindici anni li dimostro, tu neanche quelli.

-Non ti permettere di insinuare una cosa del genere: io sono molto più grande, essendo nata prima rispetto a te. E poi tanto, l’aspetto e l’età sono insignificanti per quelli come noi. Contano piuttosto le capacità fisiche e i poteri supplementari.

-Certo. Se non sbaglio il tuo è quello dell’illusione? Si, peccato che non sia molto efficace.

Jane ringhiò e si avvicinò così tanto da riuscire ad alitarmi in faccia. –Ascoltami bene, ragazzina: ieri sei riuscita ad imbrigliarmi per puro caso. La tua è stata solo fortuna, non bravura. Ficcatelo bene in testa: io ti sono superiore in tutti i sensi.

In confronto, Aisha è un angelo. Sbuffai. –Certo certo, credici. Vuoi sapere qual è la verità? La verità è che oltre a mia madre nessuno è mai riuscito ad imbrogliare il tuo mirabolante potere, e visto che adesso si è presentata una tizia, metà vampira che con un banale potere è riuscita ad ingannarti, stai cercando delle patetiche scuse per non perderci la faccia.

Ora Jane era più furiosa che mai. Ci fissavamo in cagnesco, e nessuna delle due era intenzionata a desistere. Mi ero gasata in modo fantastico durante la conversazione, e adesso dentro di me sentivo solo l’eccitazione per essere riuscita a rispondere per le rime a Jane. Da parte sua, lei voleva annientarmi con tutte le sue forze, ma sapeva di non poter alzare un dito contro di me senza prima un consenso di Aro. E inoltre, la faceva imbestialire ancora di più il mio tono e la mancanza di paura nei suoi confronti, piuttosto che le mie stesse parole.

-Rimangiati quello che hai detto- ringhiò a denti stretti.

-NO!- dissi scandendo bene la sillaba.

Jane fece un respiro profondo. –Ti ho detto di rimangiarti quello che hai detto.

-E io ti ho risposto di no- Il mio tono era uguale a quello di quando si cerca di spiegare qualcosa di semplice ad un bambino.

Con la coda dell’occhio vidi i pugni di Jane stringersi fino a far diventare le nocche bianche, la fronte corrugarsi in un’espressione di rabbia e sforzo, e gli occhi ridursi ancora di più ad una piccola e penetrante fessura: era spaventosa.

All’inizio non capii il perché di quel mutamento espressivo, ed arretrai di un passo per osservarla meglio. Mi feci una vaga di idea di quello che stava per succedere quando vidi il viso strafottente della piccola Clarissa e l’espressione preoccupata di Alec. Il dubbio divenne certezza quando sentii Jane smettere di respirare e lanciarmi uno sguardo affilato come un pugnale che deve uccidere: l’illusione di dolore. Sta tentando nuovamente di attaccarmi!

Senza neanche aspettare un minuto, o anche accorgermi che Alec le aveva appoggiato una mano sulla spalla dicendole di calmarsi, afferrai Jane per il collo con una sola mano. La situazione cambiò all’istante: Alec lasciò la spalla della sorella e arretrò di qualche passo, sbigottito dalla mia reazione; Clarissa urlò di rabbia e stupore, saltando ad un lato e acquattandosi in posizione di attacco; Jane rimase basita di fronte alla mia presa sul suo collo, abbandonando la posizione rigida e perdendo la concentrazione. Per quanto mi riguarda, non riuscivo neanche a credere che ero riuscita a fare una cosa del genere, e adesso non sapevo più che fare. Mi ero cacciata in una posizione di stallo: continuare a fare la superiore non mi avrebbe portato altro che nuovi guai con Jane, staccare la presa e correre via non dava certamente l’idea di una che non ha paura, e neanche staccare la presa e chiedere scusa sarebbe stato proficuo. Così rimasi lì, ferma, con la mano che stringeva il suo collo, mentre con tutte le mie forze cercavo di non far vedere che avevo paura della situazione in cui mi ero cacciata.

Jane mi fissò negli occhi solo per qualche secondo per poi scoppiare in una risata sadica. –Cosa credi di fare? Strangolarmi forse?

Rimasi interdetta di fronte a tale domanda: davvero non capiva il motivo del mio approccio, o lo faceva solo per prendersi gioco di me? Rimasi in silenzio.

Jane continuava a sorridere. –Allora, cosa credi di fare Renesmee? Utilizzare ancora quel tuo potere da strapazzo?

Ok, si sta solo prendendo gioco di me. –Non mi faccio mica imbrogliare da un’illusione, io.

Smise di sorridere, e tornò alla sua espressione gelida e furiosa. –Illusione, eh?- e mi diede uno strattone così violento da farmi quasi cadere all’indietro, se non avessi indietreggiato di qualche passo, mollando però la presa sul suo collo. Ora io e Jane eravamo distanti più di dieci passi.

Jane continuò. -Guarda che il mio potere non è una semplice illusione, è qualcosa di molto più potente.

-Sarà potente quanto di pare, ma è sempre un’illusione che parte a arriva da cervello a cervello. Altrimenti non potrei mai oscurarla e trasmetterla.

Gli occhi di Jane si spalancarono dalla rabbia. –Continui, eh? La tua è stata solo fortuna, come te lo devo dire! Se ci provassi di nuovo, qui adesso, non faresti mai in tempo a toccarmi prima di stramazzare al suolo in preda al dolore incontrollabile.

E aveva anche ragione: potevo aggirare il potere di Jane solo se lei era abbastanza vicina a me; una distanza maggiore e non sarei riuscita a contenere troppo l’illusione oscurata. Ma non volevo dare a quella piccoletta tale consapevolezza. Così scoppiai a ridere beffarda.

-Ancora cerchi storie Jane? Posso imbrogliarti dovunque e ovunque, anche adesso.

-Anche adesso?

Deglutii senza farlo vedere. –Anche adesso.

Il sorrido sadico di Jane ricomparve sul suo volto. –Bene. Vediamo allora se è un vero talento o solo un fuoco di paglia.

Perfetto! Non riuscirai mai a raggiungerla! È troppo distante! Mi sentii perduta quando Jane abbandonò il suo sorriso e riprese l’espressione di prima. Solo allora mi accorsi che Alec se ne stava vicino a Clarissa, che aveva abbandonato da tempo la posizione di attacco, e che i due confabulavano fin troppo in intimità per i miei gusti. Chissà se tra quei due c’è qualcosa… Ma li lasciai perdere all’istante per tornare immediatamente ad osservare Jane, che si stava preparando ad attaccarmi per una seconda volta, e questa volta ero più che certa che mai che avrebbe avuto la sua rivincita. Inoltre iniziavo già a sentire un leggero dolore muscolare e un piccolo mal di testa, ma probabilmente ero stata giusto un po’ condizionata da tutto il resto. Però ugualmente, ero spacciata: Jane si strinse i pugni e respirò per un’ultima volta. Non chiusi gli occhi, ma inizia a tremare.

E fu in quel momento che sentii una voce solenne e potente, alla quale Alec e Clarissa si volsero e si inchinarono. –Piantatela!

Jane perse la concentrazione e io sospirai di sollievo; poi entrambe ci voltammo verso chi aveva parlato e Jane si inchinò da subito, ma io rimasi in piedi impassibile: mi sembrava bizzarro dover la vita e soprattutto la reputazione a Caius, ma se non fosse stato per lui a quest’ora Jane mi avrebbe sicuramente sfottuto e io non l’avrei potuto sopportare. Grazie Caius!

Caius avanzò verso di noi lentamente, o meglio avanzò verso Jane: nei miei confronti era un po’ riluttante, e mi osservava con disprezzo e anche timore. Probabilmente ha ancora paura di me… 

Sempre accompagnato dalla sua scorta di vampiri, superò da subito Alec e Clarissa, e sovrastò Jane da un lato. –Cosa sta succedendo qui?- chiese con voce roca.

Jane alzò la testa e guardò il suo padrone con riverenza. –Mio signore… non stavamo facendo niente di male…

-Niente di male? Niente di male!?! E allora vuoi spiegarmi l’innocua motivazione per cui stavi per attaccare Renesmee?

Sorrisi compiaciuta. Ogni tanto Caius serve a qualcosa…

Jane, colta alla sprovvista, boccheggiò in cerca di una risposta, ma poi alla fine abbasso lo sguardo avvilita. –Chiedo perdono, mio signore.

Caius la osservò un attimo ma non con disprezzo e delusione, bensì con una composta felicità e un segreto orgoglio. Probabilmente era contento che ci fosse Jane a tenermi testa ed ad ostacolarmi, cosa che dimostrava che io a Caius non andavo sicuramente a genio. Ritiro tutta la benevolenza che avevo verso di lui.

Poi lasciò perdere Jane e si avvicinò a me: quando fu a meno di sessanta centimetri, si fermò e iniziò ad osservarmi sempre con riluttanza e timore. Io sostenevo il suo sguardo, mascherando l’angoscia che potesse ordinare in qualsiasi momento a Jane di attaccarmi. In fin dei conti, mi odiano entrambi!

-Renesmee- proferì Caius con disgusto.

-Caius- dissi io nello stesso modo.

-Allora, ormai sei una delle guardie, dico bene?

Annuii. Purtroppo.

-E allora perché non ti inchini al mio cospetto?

Sbuffai ridendo. –Perché io non mi inchino mai a nessuno: sono troppo orgogliosa per farlo. E poi, tu non sei il mio signore. Quindi, come puoi vedere, non riesco a trovare delle buone motivazione per farlo.

Caius mi osservò inespressivo. Poi tornò vicino a Jane. –Guarda Jane. Guarda che esempio di insolenza e sfrontatezza ci tocca vedere. Questa ragazzina fa ancora la spiritosa, ma non si è resa conto che non è lei a comandare. Ma nonostante ciò, non la si può toccare. È per questo che ti ho fermata Jane: Renesmee è intoccabile.

Rimasi di stucco di fronte ad una tale affermazione. –Intoccabile? IO!?! E perché?

Caius mi fulminò nauseato. –Non lo so, ma Aro ha ordinato così: ha stabilito che tu Renesmee Cullen sei intoccabile per tutto il periodo che starai con noi Volturi. Spero che non sia molto.

-Anch’io- rimarcai.

Caius rise. –Ma come? La nuova prediletta di Aro si lamenta? E come è possibile?

Io rimasi a bocca aperta. Nuova prediletta di Aro? Jane invece mi ringhiò contro, e lo stesso fece Clarissa. Alec si voltò verso Caius. –Cosa intendete dire, mio signore?

-Ma non lo avete ancora capito? La piccola Renesmee Cullen con la sua mediocre abilità è riuscita ad andare in simpatia a mio fratello Aro. Se no perché costringerla a diventare una di noi? Perché darle l’immunità assoluta?

Ora tutti mi fissavano: chi con stupore, chi con fare indagatore, ma soprattutto chi con odio. Io me ne stavo lì, immobile, senza fare niente: ero troppo sconvolta per fare qualcosa. Che Aro avesse qualcosa in mente ne ero sicura, ma la cosa che mi aveva più stupita era che tutti credevano che io ero diventata la sua prediletta. Ecco spiegato lo strano comportamento di tutti gli altri vampiri, ecco spiegata la mia immunità. Ma sul serio sono diventata la nuova prediletta di Aro? All’inizio credevo che fosse una stupida convinzione di Jane, ma ora qualche dubbio mi stava venendo anche a me.

Caius mi stava osservando mentre ero nel dubbio. –Cos’hai Renesmee? Non mi credi? Eppure lo vedi anche tu che Aro ti ha concesso troppo. Se fosse stato per me, non saresti mai entrata a far parte del corpo di guardia e ti avrei fatta uccidere all’istante.

Risi. –Com’è dura vivere all’ombra del fratello, eh?

Caius strinse i denti. Sapeva perfettamente che era la verità: nelle decisioni che i Volturi dovevano prendere, di solito era sempre quella di Aro ad avere più peso e più rilevanza, e di conseguenza poi era quella che prevaleva sulle altre; gli altri due contavano qualcosa ma in maniera nettamente minore, solo che a differenza di Marcus che la cosa gli era del tutto indifferente, Caius gli importava molto e detestava questo status delle cose. Tutti se ne erano accorti, e forse anche lo stesso Aro, nonostante Caius non lo ammettesse mai.

Incrociai le braccia e sorrisi beffarda. Meno male che sono intoccabile, altrimenti già ero morta! Caius non ci avrebbe pensato due volte ad uccidermi per quella pericolosa verità che avevo detto, ma non lo poteva fare. Cominciai a vedere il lato positivo di questa nuova immunità: potevo rispondere apertamente a qualsiasi accusa mi si fosse fatta senza doverne pagare le conseguenze, e questo per me valeva più dell’oro. Almeno in questa prigione posso mantenere un po’ di dignità!

Caius sputò per terra allontanandosi impercettibilmente da me. –A quanto pare la nuova prediletta approfitta del suo nuovo ruolo sfottendo gli altri.

Ribattei all’istante. –Non sfotto gli altri, ma rispondo solo ad una provocazione che mi viene fatta da chiunque. E poi non intendo per niente approfittarne anche perché secondo me non è per niente vero.

-Non è vero, eh?- rispose con riluttanza –Non lo conosci per niente mio fratello. Non sai quali e quante manie ha. Non sai cosa gli possa passare nella mente quando vede una nuova fonte di potere, e non sai fino a che punto può spingersi per ottenerla. È capace di servirsi di chiunque e qualunque cosa.

-Ma io a cosa mai potrei servirgli?

Caius rise beffardo. –E cosa ne so io? Aro condivide le sue idee solo quando gli fa comodo; e poi anche se lo sapessi, non te lo direi mai. Comunque se sei tanto curiosa puoi sempre chiederlo a lui: mi ha detto di dirti che ti aspetta davanti ai tuoi alloggi per parlarti.

Annuii. –Ci andrò subito.

Jane ringhiò ancora più forte. Era ovvio: era gelosa che io e il suo padrone avessimo qualcosa da dirci in privato. Quando la gente è stupida…

Caius posò uno sguardo di rimprovero su Jane. –Avanti Jane, calmati. Non costringermi poi a doverti rinchiudere nella prigione perché hai fatto del male a Renesmee, ci rimarrei troppo male- e infine mi guardò con disgusto.

Di tutta risposta io mi misi di lato, per lasciare libero il passaggio verso l’ascensore. Mentre Caius si incamminava con la sua scorta al seguito, Alec e Clarissa lo seguirono subito ma Jane mi rivolse prima uno sguardo ricco di odio e di sfida. –Non credere che solo perché sei intoccabile io non ti attaccherò più. No, ci sarà sempre un’occasione.

Ricambiai lo sguardo. –Sono pronta.

-Stai attenta a te- e scomparve nell’ombra.

Sospirai di sollievo appoggiandomi con le spalle alla parete: finalmente era finita.

Punto della situazione: ero stata costretta a diventare una guardia dei Volturi, grazie ad Aro; ero diventata intoccabile, grazie ad Aro; ero odiata dalla maggior parte delle guardie e da Caius in persona, grazie ad Aro; la mia vita era diventata un inferno, grazie ad Aro. Ma quanto posso detestarlo?



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Mmmmmmmmmmmmmmm.....
Sul serio Nessie è la nuova prediletta di Aro??
E se si, perchè???
Tante domande, a cui troveremo una risposta nel prossimo capitolo...
...o almeno in parte!

Ora, credo che prima della fine di luglio riuscirò a postare un nuovo capitolo...
poi dal 1 al 10 me ne vado in Trentino e il resto del mese invece sto al mare a Ladispoli...
qnd è molto probabile che ad agosto nn posterò...
massimo metterò un capitolo o due...

E adesso me ne vado a pranzare!
Bacio!!!
Alla prossima!!

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Capitolo 30
*** 29. Nuovi e vecchi dubbi ***


29 puntata bozze Salve!!
Si, sono viva!! ^__^'''''
Perchè non mi sono fatta sentire per tutto questo tempo??
Semplice: ho dovuto fare i conti con la partenza arrivata troppo presto
e i compiti delle vacanze che incombevano su di me come un avvoltoio pronto a divorare la sua preda...

Ma dopo questa brillante descrizione, dico che adesso sono tornata
e che ripartirò il finesettimana per il mare, tra venerdì pomeriggio - sabato mattina - sabato sera, non si sa ancora...
Devo dire che ho le idee molto chiare quest'estate... -___-''
Comunque, dopo 10 rilassatissimi giorni in montagna in Trentino,
dover per inciso la sera andavo in giro con la FELPA perchè era fresco *ç*,
sono tornata per un breve sosta nella mia bellissima città eterna Roma,
dove per inciso se potessi mi toglierei anke la PELLE per quanto fa caldo -___-  ......
Ora secondo voi, vi sembra strano che io sono dispiaciuta di non essere più in montagna??

noe_princi89: mia cara noemi come va?? cmq la tua supposizione/idea non è male.... anzi si avvicina molto più di quanto credi al vero scopo di Aro... ma non sperare di capire molto con il nuovo capitolo, perchè si sa, Aro è diabolico... ti pare che adesso quello appena gli kiediamo qual è il suo piano malefico ce lo dice subito?? ma dai... XDXP
Paretta: ciao teso!! allora tornata dalla vacanza?? ti sei divertita?? spero proprio di si ^__^  sono strafelice ke con gli esami sia andato ttt bn, nn ne avevo dubbi =D  (sembro una di quelle zie che si congratulano con i nipoti che nn vedono mai! -.-'')  vbb, Caius che rompe nn mi sembra un gran novità ù_ù  beh Nessie non è mai contenta ricordatelo... sarà per il fatto che è un po' viziata?? (si, secondo me è un po' molto viziata... pensaci con tutta la famiglia Cullen appresso!! XDXD
Lale loves vampires: salve a voi Miss Curiosità!! ma cosa vedono le mie fosche pupille?? due commenti??? e qst xkè??? xkè la tua curiosità nn ha resistito così tanto tempo??? XDXDXD  scs se cio messo tanto tempo a postare... guarda per farmi xdonare ti dico che delle tue quattro teorie, tre sn sbagliate mentre una solo è corretta in parte.... vedi tu qual è! XD anke se il piano di Aro è leggermente più complesso... insomma stiamo sempre parlando di Aro, no? =D e naturalmente tu vorrai sapere qual è e nei minimi dettagli.... altrimenti che Miss Curiosità saresti! XD ma m dispiace dirlo credo proprio che dovrai attendere ancora un po'... del tipo che in qst puntata Aro nn  dirà nulla! -___- (credo di avereti appena detto qs ttt il capitolo... o.O ops!)
pazzerella_92: ciao teso! ttt bn? beh, e ki nn risponderebbe a Jane se quella nanetta lì si comportasse in quel modo??? ù.ù  mmmmmm dal commento positivo all'azione devo dedurre che ti piacciono i capitoli molto movimentati..... muble muble la mia intelligente (si fa x dire! -.-) e furba mente sta pensando a come rendere i capitoli movimentati per farti piacere, ma mi sa tanto che per un po' dobbiamo essere cauti!! disp ^____^'
_Kiarina Cullen_: ma no dai teso, farsi battere dai Volturi persino dal modello del computer m sembra esagerato... XDXDXD  mi fa piacere che ti stia piacendo l'andazzo della storia, ma una domanda piccola piccola?? ^__^'''' dare del "soda" a Renesmee è come dire che è una tipa tosta, vero? l'uovo non centra nnt?? -.-'''' scs ma a volte m perdo in un bicchier d'acqua u.u'
mileybest: allora amo io ti ho aggiunto... se vedi l'invito di una certa silvia_2x quella so io! =D  cmq, la tua ipotesi riguardo Aro nn è del tutto sbagliata, insomma un po' ciai preso... certo non ti posso dire ttt e neanke lui, Aro, perchè se no sarebbe troppo facile....XP ti pare che io adesso faccio ttt semplice?? che scrittrice perfida sarei se no??? XDXDXDXP
Sammy Cullen: la mia adorata Sammmy!!! m sembra strano risponderti ai commenti qnd ci sentiamo quasi tutti i giorni su msn -.-........ senza contare che le nostre discussioni sono di alto livello culturale (tipo i Volturi in vacanza alle hawaii XD)....... sarebbe carino fare una parodia con tutti gli skleri che facciamo, oppure ci rovinerebbe la reputazione di ragazze belle e intelligenti -.-''''''''''''''  ma cmq, cosa posso dirti sul  nuovo capitolo?? beh nnt, visto che kissa come sai già come inizia e come finisce ò.O XD ma cmq, torturare Nessie mi sembra alquanto violento ed esagerato (Caius: sisi... torturiamola!! +___+ *ç*  Civia: tu mo ke centri?? zitto! torna a mangiare le ciambelle con Homer o i popcorn con Felix e Alec) mentre per la riconscenza verso Aro, forse hai ragione: per una volta ha fatto qualcosa di giusto (Aro: modestamente sono sempre il migliore!! Sammy: adesso non esageriamo -___- Aro: ma tu non stavi appiccicata a Marcus??? Sammy: m sn dovuta staccare ç___ç  Aro: beh allora perchè non ti appicciki a me? *ç*  Sammy: ripeto, non esageriamo -___-  Civia: ke bello, non litigate più! ^^  Sammy: per forza, ho scoperto che ha una cotta per me! adesso me lo rigiro come un pedalino! è__è  Civia: sono fiera di te... uh guarda, è arrivato Marcus. ciao Marcus!  ^^  Marcus: ciao civ... *viene atterrato da Sammy che inizia a baciarlo*  Civia: *batte una mano sulla dfronte* siamo alle solite!  Aro: NO! perchè Sammy? ç___ç  Civia: povero, è diperato! -___-''  *nel frattempo, Caius Alec Felix e Homer hanno fatto comunella e stanno mangiando popcorn e ciambelle ttt insieme* )
Nessie93: brava teso, c sei arrivata subito che qst è un capitolo di collegamento (anzi, doveva essere tutt'uno con questo, ma sono venuti ttt e due lunghi come due capitoli -.-'')  certo che intendevo la reazione degli altri vampiri... tu invece speravi ancora nella cara vecchia famiglia che sta pensando a come poterla salvare....  ma ci vorrà del tempo, MOLTO tempo.... =D=P l'idea di Volvy è fenomenale!! cioè, ho riso come una pazza!! XDXD calcola che in montagna ne ho avvistata una di Volvo c30, e io da dentro la mia macchina m sn messa ad urlare come una pazza... i miei si sono preoccupati e hanno iniziato a dirmi se mi ero fatta male o se era entrato un animale... e qnd gli ho detto che avevo visto la Volto di Edward, mia madre fa "ma vaffan**** te, Edward e la macchina!"   ci sono rimasta malissimo ç____ç
lilly3: lasciamo stare i compiti, che se no mi viene una malinconia... -___-  beh, certo che l'immunità ha i suoi lati positivi, altrimenti era un vero e proprio inferno! u.u  la classe di Alec batte ttt !! XD me lo sono immaginato più ragionevole e calmo della sorella.... quello che ogni tanto le fa capire i suoi sbagli (cosa secondo me inutile con Jane come sorella -.-''')... mentre Clarissa è uguale identica a Jane... poverino, un po' lo compatisco! XDXDXP
MeMeMe: carissima, grz ancora!!! =D mi fa piacere vedere che non ti sto deludendo con il seguito della storia.... e speriamo anke con qst nuovo capitolo!! ^^'  scs se ci ho messo tempo a postare! =D
MimiMiaotwilight4e: amore, ciao!!! bentornata!! ti sei divertita??? ttt bn??? spero di si! =D=P sisisi, Darko forse è l'unico leggermente più simpatico degli altri.... e per quanto riguarda Aro, beh... è sempre il solito!! =P quello che gli vuole dire in privato lo scoprirai in questo capitolo.... mentre per il piano che ha in mente ci vorrà del tempo! =D
Elle201: salve cara! =D sono felice di sapere che mi leggi da molto tempo.... vuol dire che la storia ti piace!! me contenta! ^^  spero di non deluderti in seguito... Nessie riuscirà a scappare dai Volturi??? beh... vedremo....! XDXDXP
VooDoo Doll: grz tesoro per i complimenti... spero che continuerai a seguire la storia.... =D un bacione e ancora grazie!! ^^
Misa_4ever: beh tesoro, devo proprio ringraziarti tanto... ho visto che hai iniziato a commentare i primissimi capitoli della storia... vuol dire che ti è piaciuta davvero tanto... ne sono felice!! =D grz ancora!! ^^



Vi avevo lasciati miei cari lettori,
alla nostra piccola e testarda Nessie
che andava a parlare con Aro per chiarire alcuni punti....
Riuscirà a capire qualcosa??


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29. Nuovi e vecchi dubbi

Camminai imperterrita lungo il corridoio sul quale stava la mia stanza: volevo raggiungerla al più presto e parlare assolutamente con Aro. La chiacchierata con Caius avvenuta poco prima mi aveva posto delle domande a cui dovevo assolutamente trovare una risposta.

Sul serio ero diventata la sua nuova prediletta? Il fatto che tutti pensassero di si era più che giustificato da diversi comportamenti di Aro nei miei confronti: prima di tutto mi aveva voluto tra le sue schiere a tutti i costi; non mi ha ucciso nonostante avessi battuto Jane, uno dei suoi attacchi migliori; e mi aveva anche concesso il privilegio di essere intoccabile per tutti i vampiri della Casa. Non poteva averlo fatto solo perché ero la nuova arrivata.

Eppure non poteva essere possibile una cosa del genere: io non potevo essere la sua preferita! Ero una Cullen, un altro clan che per la precisione è stato l’ultimo negli ultimi quindici anni ad aver fronteggiato i Volturi con successo, e inoltre che è il clan di vampiri più grande dopo di loro; senza contare che poi io ero la figlia di Edward e Bella, il vampiro che si era innamorato dell’umana trasgredendo alla regola principale dei vampiri. Aro non poteva “adorarmi”.

Ma allora perché tutto quello? Era proprio ciò che dovevo scoprire.

Caius mi aveva detto che Aro mi stava aspettando di fronte alla mia stanza perché doveva parlarmi. Me lo immaginavo davanti la porta, ad aspettare come se niente fosse, circondato come al solito dalla sua corte di guardie del corpo; e invece trovai la porta chiusa e all’esterno appoggiata alla parete di destra, una sola unica vampira che però conoscevo bene: Renata. Fissava il pavimento assente, persa nei suoi pensieri, e con uno sguardo misto tra il vago, l’attento e l’intimorito; mi dava l’idea di qualcuno che stava facendo una cosa per abitudine, come se la facesse tutti i giorni da parecchi anni, sempre con cura e attenzione, ma che allo stesso tempo temesse che qualcosa andasse storto. Sembrava una di quelle donne isteriche che andavano dallo psicanalista. Non si accorse neanche di me che mi avvicinavo.

Mi fermai davanti alla porta e mi misi a guardarla, aspettando che mi dicesse qualcosa. Ma Renata era impassibile, così mi schiarii la gola molto rumorosamente ed ottenni finalmente la sua attenzione.

-Ah, R-Renesmee- disse balbettando un po’ sul mio nome –sei arrivata finalmente.

-Già. Avrei fatto prima, se non fosse stato per il fatto che ho avuto delle piccole divergenze con alcune persone.

Renata sembrava non capire. –Certo. Il nostro signore Aro ti vuole parlare. Ti sta aspettando nella tua stanza.

-Si, me lo aveva detto Caius. Adesso vado- ed entrai, lasciando fuori Renata che non aveva la minima voglia di entrare. Sembra che ne abbia paura.

Appena mi chiusi la porta alle spalle, rimasi sbalordita: della mia piccola stanzetta, arredata con solo un divano, una scrivania e una libreria, non c’era più traccia. Al suo posto si estendeva una stanza rettangolare, formata da diverse stanze quadrangolari collegate tra loro, molto grande e arredata con molto gusto e stile: appena entrata trovai al centro della stanza un tavolo di mogano circolare con due sedie; al posto della scrivania c’era un nuovo divano, più grande, di pelle bianca, che si estendeva per tutto l’angolo diventando una bella penisola; la libreria era stata spostata e messa affianco alla penisola; e infine sulla parete adiacente alla porta era stato messo un moderno angolo cottura completo di tutto, con gli elettrodomestici più costosi sul mercato; e sulla mia testa, tondeggiava un grande lampadario antico, che aveva sostituito la vecchia plafoniera.

Rimasi a bocca aperta solo per un po’, quando poi vidi che al centro della parete di destra, dove prima c’era la libreria, era stata creata una porta che portava alla stanza adiacente, anch’essa rimessa a nuovo: le pareti erano state ritinteggiate di un leggero arancione; la porta che dava sul corridoio murata, e addossata ad essa di lato un enorme letto a baldacchino, in tinta con le pareti della stanza; sull’altra parete in corrispondenza del letto c’era un grande armadio, e affianco ad esso una nuova scrivania più grande e più bella, con un sedia stile barocco.

Prima di lasciare alla mia mente libero pensiero per commentare, andai subito verso la parete che era di fronte a me, che come nella precedente stanza c’era stata fatta una porta: anch’essa condusse alla stanza adiacente, completamente piastrellata e arredata come se fosse un bagno, completo di vasca da bagno con idromassaggio e di angolo trucco con un enorme specchio illuminato.

Rimasi basita e interdetta per alcuni secondi, finché non uscii dal bagno, richiudendomi la porta alle spalle. Uao! Era tutto ciò che riuscivo a pensare, ma era anche ciò che rendesse veramente bene l’idea di quello che era successo nella mia stanza.

Osservai nuovamente la mia stanza da letto, finche non mi accorsi della presenza di Aro, in piedi vicino la scrivania, che osservava ammirato i miei disegni. Ma è sempre stato lì?

-Meraviglioso, assolutamente meraviglioso- ripeteva tra se e se, mentre continuava ad vedere i miei disegni.

Me lo fissai a bocca aperta per un po’. –Aro?

Si voltò verso di me. –Oh Renesmee, eccoti qui!- e rimise i disegni sulla scrivania –Hai visto i lavori che ho fatto fare alla tua stanza?- disse allargando le braccia per mostrare tutt’intorno il nuovo arredamento.

Annuii. –Vedo vedo.

-E allora che ne pensi?- mi chiese con un sorriso troppo contento.

-Penso a che devo l’onore.

Aro sembrava non capire. –Perché mai tutto ciò?- chiesi spiegandomi meglio.

Aro rise. –Perché? Ti sembra questo il modo per ingraziarmi per aver reso più confortevole il tuo soggiorno presso di noi?

Il mio soggiorno presso di voi non sarà mai confortevole per me, quindi non ti sforzare! –Beh, grazie. Grazie davvero. Ma perché?

-Te l’ho appena detto, no? Per renderti il soggiorno più confortevole.

-Si, ma non credo che tu lo faccia con tutti i tuoi nuovi arrivati.

Sorrise e iniziò a camminare per la stanza. –Diciamo che tu sei un po’ speciale: appartieni ad un altro clan e hai abitudini diverse dalla nostre, perciò ho cercato di venirti incontro.

-Venirmi incontro con la camera grande, il bagno e l’immunità?- gli chiesi incrociando le braccia.

Rise. –Vedo che hai saputo.

-Si ho saputo, e grazie a ciò mi ritrovo ad essere odiata dalla maggior parte delle guardie e da Caius.

-Loro ti odiano solo per invidia: sei la prima a cui concedo l’immunità assoluta. E non potevo fare altrimenti: già eri odiata perché sei una Cullen, e inoltre Jane vuole praticamente ucciderti.

Mi scappò una risata. –Mi sono scontrata con lei poco fa. Ne ha pochi di motivi per uccidermi.

Aro rise molto apertamente. –Senza alcun dubbio!

Tornai seria a fissarlo. –Uno di questi è che mi considera la tua nuova prediletta.

Aro smise di ridere all’istante e mi guardò curioso. –Davvero?

-E non solo lei: anche Caius lo pensa, e altre guardie. Dicono che mi hai concesso troppo. E non hanno tutti i torti: prima l’immunità e adesso questo- e indicai la nuova stanza.

Aro rimase a guardarmi per un po’, mentre io non smettevo un attimo di fissarlo: il momento della verità era arrivato e finalmente avrei scoperto perché Aro mi aveva preso in simpatia. Ormai il dubbio era diventato certezza dopo che avevo visto la stanza ristrutturata, e l’unica domanda che mi rimaneva quindi era perché ero diventata la sua nuova prediletta. Deve avere un piano e io ne devo far parte… ma a cosa mai potrei servirgli?

Aro sorrise e iniziò ad avvicinarsi a me con vacuità. –Beh questo è quello che pensano loro. Tu cosa pensi, Renesmee?

-Io non penso niente, vedo solo quello che succede. E quel che ho visto è un po’ troppo esagerato nei miei confronti.

-Ma te l’ho detto no? Lo faccio solo per rendere il tuo soggiorno più confortevole.

-Non me la dai a bere Aro. C’è qualcos’altro sotto, non è vero?

Aro sorrise e si avvicinò ancora di più: ora ci trovavano uno di fronte all’altra. –Sei furba ragazzina.

-Tutta mio padre.

Rise. –Non lo metto in dubbio. Hai ragione, c’è effettivamente qualcosa sotto- e mi guardò penetrante negli occhi –La verità è che mi sento molto in colpa per averti costretto a diventare una dei nostri contro la tua volontà, e perciò mi sono ripromesso di renderti il soggiorno confortevole.

Inarcai le sopracciglia. Aro che si sente in colpa? Si certo, e allora gli asini volano! –E sarebbe questa la verità?

Aro sorrise bonariamente. –E quale se no?

Sospirai sarcastica e scossi la testa: non mi avrebbe mai detto cosa aveva in mente. Questa conversazione non sarebbe mai andata più in là e io non avrei mai scoperto qualcosa di più.

Anche Aro capì che ormai mi ero arresa nella ricerca della verità, e così cambiò subito argomento per evitare altre domande spiacevoli. –Comunque, ti piace la tua nuova stanza?

-Ottimo arredamento, davvero. Ma come mai il bagno e l’angolo cottura?

-Perché nella casa non ci sono visto che noi vampiri non li utilizziamo. Poi ti ho fatto mettere anche un letto e visto che lo spazio era poco, ho fatto unificare tre stanze libere per crearne di nuovo. Tanto per ora non si riempiranno.

-E lo hai fatto fare tutto questa mattina mentre ero a fare il giro turistico?

-Certo. Diciamo solo che gli umani quando vogliono sanno essere molto veloci- e sorrise sadico.

-Immagino che oltre a pagarli, li avrete anche minacciati- chiesi con ribrezzo.

-Giusto un po’, solo per convincerli a sbrigarsi e a non aprire bocca su quello che hanno visto.

-Mi sembra giusto- dissi sarcastica.

Aro rise e si riavvicinò alla scrivania. –Mentre mettevano a posto la tua roba, ho visto per caso i tuoi disegni: sei davvero brava Renesmee, hai un talento molto raro- e nel frattempo guardava di nuovo i miei disegni: alcuni ritratti della mia famiglia, di Jacob e dei miei amici umani, oppure qualche paesaggio delle montagne o della spiaggia.

Andai anch’io lì vicino e li rimisi tutti nel blocco a posto. –Ti ringrazio.

-Magari chi lo sa, un giorno potresti farmi un ritratto- disse scherzosamente.

Ma quest’uomo non fa altro che ridere? –Forse. Tanto da oggi in poi, ho molto tempo libero.

-E perché?

Allargai le braccia. –Cosa vuoi che faccia qua dentro? Non puoi pretendere che io faccia qualche missione per te perché non ne sono in grado!

-Oh ma se è per questo puoi stare tranquilla: ho già preparato un programma apposta per te.

Sgranai gli occhi. –Davvero? E in che cosa consisterebbe?

Aro iniziò a parlare con tono compiaciuto. –Prima di tutto voglio che ti impari l’italiano: siamo in Italia e devi parlare la lingua nazionale. In più, non ti farebbe male studiare un po’ di storia e cultura del nostro paese, nonché della storia dei vampiri. E per concludere, ho deciso che potrebbe esserti utile anche un po’ di latino e greco: è da loro che derivano la maggior parte delle lingue europee.

-Cavoli! Aro vuoi distruggermi? Neanche a scuola seguo così tanti programmi!

Rise. –Non è molto, e poi non li farai tutt’insieme ma un po’ alla volta. Ti istruirei io personalmente, ma devo occuparmi della Casa e il resto. Farai le tue lezioni di mattina, dalle 8 a mezzogiorno, con Marcus nei suoi alloggi.

Marcus? Non sapevo come prenderla: Marcus era l’unico dei Volturi che era sempre stato indifferente a ciò che succedeva con il clan, per cui non sapevo che carattere o che manie potesse avere. Aveva sempre quell’aria spenta e triste, di qualcuno che sta perennemente con la testa persa nei propri pensieri. Non ne sapevo la causa. Forse questa sarà un ottima occasione per conoscerlo meglio…

-Quindi la mattina è come se avessi scuola- dissi lasciando perdere chi fosse il maestro –E poi?

-Nel pomeriggio ho intenzione che ti alleni costantemente nella nostra palestra: sei solo una mezza vampira e hai bisogno di allenamento per ottenere i risultati di un normale vampiro.

-Guarda che se è per questo mi allenavo anche a casa con mio zio Jasper.

-Ragion per cui è meglio continuare: non mi sembra saggio perdere anni di allenamento! Non sei d’accordo con me?- e mi sorrise convincente.

Tanto anche se non lo sono, fai sempre come ti pare! –E con chi dovrei fare l’allenamento?

-Ancora non ho deciso: devo vedere chi delle guardie può essere disponibile.

-Perché? Cos’altro hanno da fare?- chiesi scherzandoci su.

-La mattina di solito tutti i membri del corpo di guardie se ne stanno nei loro alloggi, oppure nella sala principale, o dove vogliono loro: sono liberi, a meno che io, Caius o Marcus non gli ordiniamo qualcosa. È nel pomeriggio e tarda serata che hanno il permesso di uscire e andare a caccia: il sole sta tramontando e per noi è un bene.

-Quindi possono uscire solo quando non c’è il sole, oppure durante il tramonto?

-Eccetto casi straordinari, ma in sintesi è così. Alle guardie io e i miei fratelli abbiamo dato piena libertà di uscita, a patto che loro non si facciano scoprire dagli umani. Quindi esporsi alla luce del sole oppure uscire esclusivamente di notte non è proprio l’ideale.

-Capisco- dissi mentre mi appuntavo mentalmente quell’informazione –Ma quindi, non “cacciate” neanche all’interno della città. Altrimenti questo farebbe insospettire qualcuno, no?

-Brava Renesmee. Sei molto intelligente. Sono sempre più convinto che sarai preziosa per noi.

Si si, l’importante è crederci! Cambiai subito argomento. –Io posso uscire quando voglio, tanto la luce del sole non mi fa niente.

-Si lo so, ma tanto non puoi uscire senza il mio permesso. E adesso non ce l’hai.

Sgranai gli occhi. –E perché?

Aro sorrise. –Diciamo che prima devi ottenere la mia fiducia e io la tua obbedienza. Ti ho requisito anche il telefonino e il tuo computer: se vuoi collegarti ad Internet, ci sono le sale studio in biblioteca.

-Certo, con la rete controllata da te personalmente, no?

Rise. –Ovvio!

Che bello! Sapeva che avrei cercato subito di rintracciare la mia famiglia, e quindi mi aveva tolto telefonino, Internet e anche la possibilità di uscire nella città anche solo per spedire una lettera o una cartolina. Alzai gli occhi al cielo e grugnii in silenzio.

Aro se ne accorse. –Dai non te la prendere. Ma comprendimi, non posso lasciarti la possibilità di sentirti con i Cullen, potreste sempre allearvi contro di me e non mi va- e allungò una mano sulla mia spalla per confortarmi un po’.

Ma non glielo permisi e mi allontanai scivolando di lato. Aro mi guardò interrogativo. –Hai già visto nella mia mente. Una volta basta e avanza- gli risposi.

All’inizio rimase basito, ma poi scoppiò una forte e sonora risata. –Davvero incredibile Renesmee: hai preveduto ciò che sarebbe successo per caso.

Per caso… si si, come no! –Non abbasso mai la guardia.

-E così deve essere. Brava Renesmee. Ora è meglio che vada, gli altri vampiri hanno bisogno dei miei ordini. Oggi ti lascio il tempo necessario per prendere confidenza con la tua nuova stanza. Nell’armadio troverai la tua valigia che abbiamo preso all’hotel, e la dispensa e il frigorifero in cucina sono pieni quindi puoi cucinarti quello che vuoi.

-Perfetto.

–Spero sul serio che ti troverai bene. Per tua informazione, credo proprio che tra poco Heidi andrà di nuovo a caccia e quindi forse per stasera avremmo da mangiare- e Aro sorrise sadico –Sei sicura di non voler essere dei nostri?

Ridussi gli occhi a due fessure. –Preferisco un’insalata, se non ti dispiace.

Rise. –Come vuoi tu. A domani mattina Renesmee- e uscì dalla camera per entrare nell’altra e poi finalmente uscire dalla mia stanza chiudendosi la porta alle spalle.

La prima cosa che feci fu subito levarmi di dosso quella stupida mantella nera, buttarla per terra e calciarla sotto il letto; poi andai nell’altra sala e mi buttai di peso sulla penisola: che giornata! Era passato solo un giorno, anzi una sola mattinata, e già sapevo orientarmi nella Casa, avevo fatto amicizia con Darko, quasi combattuto con Jane, scoperto che ero intoccabile, parlato con Caius, incontrato Aro, saputo che ero diventata la sua nuova prediletta, ottenuto una stanza immensa, ricevuto da Aro un programma stilato per le mie giornate, e avevo anche compreso che non potevo mettermi in contatto con la mia famiglia in nessun modo.

Dio, come mi gira la testa! Non pensai per niente a quello che sarebbe potuto capitare l’indomani, e lasciai che il mal di testa si impadronisse di me e mi fece addormentare. L’unica cosa che era fissa nella mia mente era una soltanto: dovevo assolutamente riuscire ad andarmene da lì.



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Beh, ricordiamo una cosa: Aro è sempre Aro!
Vi pare che si mette a dire i suoi piani così, ai quattro venti???
Ma andiamo! =P

Per quanto riguarda la nuova stanza di Nessie,
se alcuni di voi si sono persi (può capitare u.u)
la mia cara amica Lidy (a cui prima o poi dovrò fare una statua...! =D)
ha fatto un'altra piantina della stanza...
Eccola qui: nuova stanza di Nessie

E poi, come alcuni di voi se ne sono accorti (o forse no -.-'')
ho chiuso e aperto un nuovo ciclo... perchè?
beh come vi avevo già detto sono andata avanti a scrivere con i capitoli...
e come sempre vi ho detto ne stanno venendo fuori anche troppi per un solo ciclo...
Così invece di farne uno l'ho diviso e ne faccio due.
Quindi oggi:  5° ciclo "Gita in Italia": [concluso]
e la prossima volta:  6° ciclo "Soggiorno dai Volturi": [prossimamente]
Naturalmente la storia poi continuerà con il piano di Nessie per scappare dalla Casa...
perchè ve lo assicuro, qualcosa si inventerà...
tranquilli.... =P

Bene, credo di avervi detto ttt... anzi no!
Vorrei ricordare che visto che adesso parto il prossimo post sarà a settembre
Nonostante mi porterò il computer da mio nonno non credo che metterò nuove puntate
ma penso invece di scriverne delle nuove... =D

Un bacione a tutti voi
e ancora buone vacanze! ^^'


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Capitolo 31
*** 30. Marcus ***


30 puntata bozze
...e insomma, il lupo perde il pelo ma non il vizio, eh!!?!! ^^''
Perchè dico così?? Andiamo ragazzi, volete proprio farmi sentire ancora più male...?? >.<
E va bene, in fin die conti me lo merito....
Dico così perchè vi avevo promesso di riniziare ad aggiornare più frequentemente,
e invece eccomi qua, che anke qst volta co ho messo una cifra!
Certo, vi avevo avvertito che avrei postato a settembre,
ma è anche vero che il mio proggetto originale era postare ai primi di sett.
e poi postare di nuovo prima dell'inzio della scuola....
E invece no!! Ragazzi, mi dispiace tanto, ma come al solito non ho avuto tempo!! -.-
Nei primi di sett ho avuto da fare con alcuni miei amici che hanno avuto gli esami di riparazione
(a proposito, alcuni di voi dovevano farli?? come sono andati??? fatemi sapere =D )
e in più sono rimasta indietro con i compiti delle vacanze e lunedì devo inziare il 3° liceo (ke p****)
In pratica, la scuola non è neanke iniziata e io sn già stressata!!
Come la vedo male quest'anno.... -___-'''

Nessie93: ciao tesoro! come va, ttt bn?? =D beh si, il fatto che di ogni parola che dice Aro se ne capisce a malapena mezza, era più o meno l'effetto che volevo dare... primo: Aro è così, dei suoi piani nn si capisce mai nnt... e secondo: ancora non mi va di rivelare molto del suo piano....XDXP  preoccupiamoci piuttosto delle giornate di Nessie, ke come hai detto tu la tortureranno per via della scuola... e il nuovo ciclo, beh è nato più per comodità mia U.U =P
MimiMiaotwilight4e: ma ciao carissima!! si, ottime vacanze e più che divertenti devo ammettere sono state rilassante... e ci sono proprio volute! purtroppo adesso si ricomincia ç.ç  ma cambiamo argomento... mmmmm comprare Nessie... e brava ragazza, il tuo intuito sta lentamente facendo faville... ti stai avvicinando alla verità... oppure no? XDXD mi dovresti conoscere ormai, ti lascerò sempre in dubbio! =P
noe_princi89: ciao cara! ttt ok?? dunque, Aro usa Nessie per arrivare ai Cullen, eh?? qst la tua idea... nessuno te la toglie... così hai detto e così farò... io certamente non te la tolgo... e allora non ti dico se è sbagliata.... ma neanke se è giusta...!! =P
Marty95: ciao tesoro!! davvero hai passato l'esame??!!!! evvai!!! sn contentissima!!! =D yee!!  allora, di ttt qll ke mi hai detto credo di aver capito ben poco (nn è colpa tua, ti 6 spiegata benissimo, sn io rincoglionita ke nn capisco alcune cose... -.-''' )  cmq ti dico qll ke ho capito: tu mi scrivevi le recensioni (ke tu giudiki da maniaca, ma a me fa molto piacere ricevere così tante attenzioni da una lettrice =D ).... io ti rispondevo ma tu non te ne accorgevi.... e alla fine, qnd tu t sei resa conto ke invece io ti avevo risposto, ti sei sentita uno skifo perkè nn lo avevi capito prima.... beh non mi sembra una cosa così grave, insomma capita!! ^^ ankio la maggior parte delle volte sono una  deficente cronica... tranquilla tesoro!! =D e poi quella che si deve sentire lusingata sono io: cavolo ho una fan ke si è drogata per la mia storia!!! =D  il momento è molto toccante.... mi sto commovendo... ç_ç  
_Kiarina Cullen_: ok cara, grz per la traduzione toscano-italiano =D a volte capita che si faccia confusione tra le due lingue XD  proprio lingue perchè secondo me ogni dialetto è una lingua a sè ^^ cmq l'idea di passare da Aro a kiedergli una stanza del genere non è male.... se è ti raggiungo e vedo se è disposto a farmela anke a me...XDXD se continua così Aro avrà un futuro nell'arredamento..!! XDXDXD
Sammy Cullen: a joy, mya e stee nn ci avevo pensato....XDXD devo kiamare Aro e dirglielo... Aro (in collegamento dalla webcam): guarda che io sono qui -___-'' Civia: ah... beh, allora datti da fare, no? U.U Aro: e secondo te cosa sto facendo?? -.-'  Civia: ò.ò  (da lontano dalla webcam) Voce: Aro!!! vieni subito qui e portami un'aranciata!! rossa... presto!! Civia: O.o era Nessie quella?? Aro: si... da quando le ho fatto la stanza nuova, sn diventato il suo nuovo maggiordomo -.-  Civia: maggiordomo!!???!!! O.O  (da lontano) Nessie: AROOOOOOOOOOO!!!!!!!! Perchè co metti tanto??? Dove sei andato a prendere le aranciata, in Sicilia!!???!! Datti fare, altrimenti ti licenzio!! è_é  Aro: fai a fare del bene alle persone... (e malinconico se ne va)  Civia: O.O (senza parole)  Tizioallawebcam: Civia? Sei tu??  Civia: Marcus?? ciao!! ^.^ come stai?  Marcus: coma al solito, anke se adesso devo lasciarti...tra poco devo fare il massaggio a Sammy  Civia: massaggi?? O.o dimmi Marcus, non sarai mica il personal trainer di Sammy??  Marcus: non solo di Sammy, ma anke di Nessie e di Heidi.... non la vampira, ma la bambina che vive tra i monti  Civia: e ke centra mo qst?? Marcus: nn so... sta qui anke lei... Civia: fammi capire bene... tu sei il personal trainer, Aro il maggiordomo, e allora Caius cos'è?? il cuoco??  Marcus: si.. U.U  Civia: O__O (nn ha parole) Marcus: beh ora vado.. non voglio far aspettare Sammy... ciao... ^^  Civia (rimasta sola e facendo considerazioni tra se e se): qs qs vengo ankio a Volterra...
lilly3: no mia cara, nn sn un fantasma!! =D  mi disp ke nn puoi andare in montagna al fresco... ma m spieghi perchè il collarino?? o.O  cmq com'è andato l'esame di storia?? passato?? spero di si! =D  per quanto riguarda il povero Alec, beh è da compatire... ma sarebbe meglio essere come Nessie: cavolo lo voglio ankio un tizio come Aro che mi riarreda la stanza... sarebbe forte...e inoltre paga ttt lui, quindi... U.U  XDXD
Lale loves vampires: ah, ecco la mia Miss Curiosità!! =D che credo che tra poco mi ucciderà per averla lasciata per tutto qst tempo senza misteri da voler scoprire, non è vero?? XP Jane innamorata di Nessie?? O.o o.O  penso ke il caldo ti abbia dato alla testa... U.U che ne dici se ti accompagno in quel posto con tutti quei tizi buoni, vestiti col camice bianco?? ^^'''  XDXD skerzo =P  PS: sul serio alle 00:01 del primo settembre stavi davanti al computer, aspettando che io aggiornavo??? ^^'' sorry!!
Bex Vampire: ciao tesoro!! stai tranquilla, l'estate rincoglionisce un po' a tutti... e non ti preoccupare se sei rimasta indietro...capita di prendersi molto relax, proprio come ho fatto io... anzi anke fin troppo perchè cio messo un bel po' di tempo a postare...^^''  poi mi spiegherai perchè ti piace Aro... effetto della vacanza?? XDXP
Elle201: ciao bella!! ttt bn?? =D beh il fatto che Aro non piace a nessuno, beh qst l'avevo capito... vicino a me ho anke le membre del fan club "Abbasso Aro"..... XDXD  e riguardo a quallo che ha in mente, beh.... secret! =P
Kiky_Cullen96: ciao cara! sn contenta che la mia storia ti sia piaciuta e grz mille per i complimenti... gentilissima =D vuoi uccidere Aro e Jane?? beh, hai tutto il mio appoggio... caricati di un bazzuca (o come si scrive -.-'' )  e ti faccio entrare nella storia... XD
ciokina14: carissima! stai tranquilla perchè ankio qst estate ho avuto un sacco da fare, e come hai detto tu, strano ma vero, di tempo ce ne era sempre di meno... come ti capisco -__-  ma cmq, grz cara per l'intrigante... era proprio quello a cui miravo ^^''  spero proprio che il seguito non di deluda... e saprò sempre quindi che m avrai letto nonostante tutto! =D

e un grz naturalmente come sempre alle 200 persone ke hanno aggiunto la storia a preferiti, e ai 59 che invece l'hanno aggiunta alle seguite. GRAZIE! =D


Ora, tornado alla storia...
come già ho detto ho iniziato un nuovo ciclo
pechè l'altro stava venendo troppo lungo....
Quindi, signori e signore, benvenuti nel nuovo ciclo...
nel quale la nostra Nessie dovrà abituarsi alla nuova vita da guardia....
....per il momento! =P

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30. Marcus

Quella notte non chiusi occhio: non avevo sonno, in parte a causa del mio sonnellino pomeridiano, e le poche volte che riuscivo ad addormentarmi anche per pochi minuti ero tormentata da orribili incubi, che mi costringevano a svegliarmi di colpo spaventata e ansimante. Il tema principale di ogni incubo era sempre lo stesso, i Volturi: li vedevo divorare i miei compagni, uccidere i miei amici, e provare piacere e gusto nel farlo. Vedevo anche la mia famiglia combattere contro di essi, il branco e le guardie che si affrontavano senza sosta, ma non li vedevo mai trionfare: Edward messo a terra da Alec, Bella soggiogata da Jane, Jacob sottomesso da Felix, … e come sfondo a tutto ciò, la solenne e irritante risata di Aro, che non faceva altro che indicarmi e addossarmi al colpa di tutto quello che stava succedendo.

E la mattina fu anche peggio: quegli incubi continuavano ancora a tormentarmi nella mia mente, ed era impossibile riuscire a scacciarli. Avevo paura che quello che soltanto sognavo diventasse poi la realtà: non so perché, ma avevo una tremenda ansia per quello che sarebbe potuto succedere con la mia famiglia.

Vedrai che agiranno per il meglio… non sono così stupidi da dichiarare guerra all’istante! Per calmarmi meglio decisi di fare un bel bagno caldo, molto rilassante. Poi andai nella mia camera da letto e aprii l’armadio, scegliendo i vestiti che avrei dovuto mettere. Per quanto riguardava le modifiche che Aro aveva apportato alla mia camera, avevo deciso di utilizzarle: se dovevo rimanere nella Casa dei Volturi ancora per un po’, volevo almeno stare comoda.

Stavo facendo colazione con una tazza di cereali, quando bussarono alla porta. Guardai l’orologio e vidi che erano le sette e mezza. E chi mai dovrebbe essere?? Mi venne in mente la mattina precedente, quando era venuto Darko a svegliarmi per fare il giro turistico, ma non poteva essere certamente lui. Poi mi ricordai quello che mi aveva detto Aro riguardo alle mie giornate nella Casa: la mattina lezioni, il pomeriggio allenamenti. Sbuffai. Ci mancava solo questa!

Andai ad aprire la porta e mi imbattei in Demetri, vestito con dei jeans e una maglietta nera a mezze maniche con delle scritte in grigio scuro sopra, senza il mantello nero, che mi sorrideva amichevolmente.

–Ciao!

E questo che ci fa qui? –Che ci fai qui?

-Il mio Signore Aro mi ha detto che prima devo accompagnarti a lezione e poi in palestra.

Sgranai gli occhi. -Fammi capire bene: da oggi in poi, tu ogni giorno devi accompagnarmi in giro per la Casa?

Rise. –No. Solo per oggi.

-Ah ok- pensavo che Aro si era messo in testa di farmi seguire ovunque… non si azzardasse a farlo!

-Dunque- disse Demetri –sei pronta?

-Dammi solo un minuto- e tornai dentro, sparecchiando la tavola dalla tazza di cereali e dal bicchiere di succo di frutta. Misi tutto dentro il lavandino.

Demetri nel frattempo si affacciò dalla porta e notando che la stanza era stata ingrandita, entrò dentro di qualche passo.

Mi accorsi della sua espressione meravigliata e diffidente mentre stavo mettendo apposto il succo in frigo. –Che c’è?

-Emm… la tua stanza è diversa dalle altre.

Ma va? –Si. Aro l’ha fatta ingrandire.

Fece un mezzo sorriso. –Per renderti il soggiorno più confortevole, magari?

Inarcai le sopracciglia. –Si. Come fai a saperlo?

-Intuito…- e osservò tutta la mia stanza con aria divertita.

Guardai la sua espressione: sembrava convinto di qualcosa. Semplice: convinto del fatto che Aro ti ha preso in simpatia! Alzai gli occhi al cielo e finii di lavare la tazza, mettendola poi apposto nello scolapiatti.

-Ecco fatto!- dissi quando avevo terminato tutto –Prendo il mantello e possiamo andare- bella figura che farai Nessie, l’hai messo sotto al letto, vicino alla polvere!

-Tranquilla, puoi anche non metterlo. Non sei obbligata ad indossarlo.

-Oh, va bene- dissi con un po’ incerta.

Demetri se ne accorse. –Te lo volevi mettere?

-No no, anzi… è solo che pensavo che fosse obbligatorio per le guardie indossarlo…

-Lo sarebbe- precisò Demetri –ma con il tempo il nostro Signore Aro ci ha concesso di poter scegliere se indossarla o meno. Salvo le occasioni ufficiali, tipo le visite di estranei oppure le riunioni nella sala principale.

-Capisco. Quindi posso tranquillamente andare in giro così per la Casa, in jeans e maglietta?

-E io cosa indosso?- e allargò le braccia, ridendo –Dai su, andiamo: ti accompagno negli alloggi di Marcus.

Uscimmo dai miei alloggi e ci incamminammo lungo il corridoio, verso la biforcazione che avrebbe portato agli alloggi dei tre Volturi.

Al bivio, scegliemmo il percorso verso destra e arrivammo ad una grande porta a due ante, e al centro di ognuno c’erano due grandi battenti di bronzo, che raffiguravano un leone con in bocca un pesante e grosso anello. Ma la cosa più bizzarra, che in certo senso rubava molto del fascino antico che aveva questo portone, era certamente la piccola telecamera che si trovava in alto a sinistra, rivolta verso di noi, con la spia rossa accesa.

Risi. –Che c’è? Marcus controlla chi lo viene a trovare?

Demetri non capì, ma poi vide che stavo osservando la telecamera. –No, quella telecamera non è controllata da Marcus, ma da Aro.

Sgranai gli occhi. –Aro!?!

-Si. Ne ha fatte mettere una davanti la porta di Marcus, una davanti quella di Caius, e ben due davanti quella dei suoi alloggi privati. Vuole sapere chi entra e chi esce da ciascun alloggio.

Feci una mezza risata. C’era da aspettarselo da uno come Aro!

Demetri afferrò uno dei grandi anelli sorretti dai leoni e batté con decisione sulla porta. –Entrerò prima io. Tu vieni subito dopo di me.

Annuii e da dietro la porta sentimmo una voce gridare avanti. Demetri a quel punto aprì il portone ed avanzò; io lo seguii.

La stanza che mi trovai davanti era immensa: la parete di destra era interamente coperta da un’enorme libreria da ufficio, che arrivava fino al soffitto, piena di vecchi tomi polverosi e dall’aria antica, protetti da delle ante di plastica trasparente; la libreria continuava ad angolo anche sulla parete adiacente, quella che mi era di fronte, e terminava quasi a metà della parete, dove c’era un ampio varco, segno della presenza di un altro locale; davanti a questo varco era stato posto un separé, che ostacolava la vista di quello che c’era dietro e faceva vedere a malapena diversi oggetti accatastati in un angolo e pieni di polvere e ragnatele; affianco al separé c’era una grossa poltrona molto vistosa, che faceva angolo con la parete di destra; su quest’ultima infine c’era una grande scrivania, di stile barocco, con sopra dei grossi e polverosi tomi accatastati sopra, e un moderno computer della Apple e una modernissima stampante; particolare era anche il parquet di mogano e il motivo della carta da parati, che ricordava l’era medievale; sul soffitto, ai quattro lati, erano stati applicati degli stucchi ornati di gesso, concavi, contenenti delle luci al neon che creavano una fantastica illuminazione.

L’arredamento era singolare, in quanto metteva in evidenza la diversità tra il moderno e l’antico: la nuova libreria con i vecchi libri che conteneva, la scrivania barocca con il computer della Apple, la particolare illuminazione con la carta da parati.

Rimasi affascinata da tutto ciò, in quanto sembrasse proprio che quell’arredamento fosse stato fatto per incantare chi lo guardava per la prima volta. Poi vidi Demetri in ginocchio al centro della grande stanza, rivolto verso la scrivania, dove seduto si trovava Marcus: osservava Demetri e aveva la stessa espressione disinteressata e persa di sempre, ma stavolta leggermente più attenta e incuriosita.

-Mio Signore…- disse Demetri ancora in ginocchio, con il capo chino.

Marcus chiuse il grande tomo che aveva davanti a se, fece due click con il mouse, e infine di distese sullo schienale della sedia. –Suvvia Demetri, non c’è bisogno di queste formalità. Lo sai.

Sobbalzai un po’: era la prima volta che sentivo la voce di Marcus e mi sorpresi di come fosse limpida e chiara ma soprattutto moderata, a differenza di Aro che usava sempre un tono gioviale e potente.

Marcus se ne accorse e mentre Demetri si alzava, volse il suo sguardo verso di me. All’inizio mi sentii in soggezione, ma poi vidi che il suo era solo uno sguardo di curiosità. E inoltre, lo distolse quasi subito.

-Mio Signore,- iniziò Demetri –Aro mi ha dato l’ordine di accompagnare almeno per oggi la guardia Renesmee, alla quale lei dovrà impartire delle lezioni.

-Si si, lo so. Aro me ne aveva parlato già da due giorni- e fece un gesto di noncuranza con la mano –Ma perché ti ha dato l’ordine di accompagnarla?

Demetri fu colto alla sprovvista. –Beh, ecco… non so, Signore… forse per…

Ma Marcus lo interruppe. –Forse perché Renesmee non sa ancora orientarsi?- e questa volta si volse verso di me, con un leggero sorriso in volto.

Uao, sa anche sorridere! –No… cioè, so orientarmi. O almeno lo credo…

-Le manie di Aro…- e scosse la testa benevolo, ridendo pacatamente tra se e se –Bene, credo proprio che mio fratello si sia messo in testa di farti sorvegliare. O almeno all’inizio.

Ricorda quello che ti ha detto, che non ha ancora fiducia in te… Sbuffai in silenzio.

-Comunque sia, non importa- e si alzò –Penso invece che sia proprio il caso di iniziare. Demetri, se non ti dispiace- e fece un cenno con la testa verso la porta.

Demetri chinò il capo in segno di rispetto e poi andò verso la porta. –Ci vediamo dopo- mi sorrise, e infine se ne andò.

Marcus sospirò e fece lentamente il giro della scrivania. Mentre si muoveva, notai il suo abbigliamento: non portava la classica tunica nera uguale a quella di Caius e Aro, ma invece indossava un paio di jeans neri con sopra una polo bordeaux. Vestito così, “casual”, sembrava molto più giovane e gli dava un’aria più dinamica. Se non fosse per quell’aria mogia che ha sempre… Qual era la causa poi, non ne avevo idea.

-Allora Renesmee,- iniziò Marcus, quando si trovò di fronte a me –da quello che mi ha detto Aro, devo insegnarti alcune cose. Ti avverto che come insegnante cercherò di non essere molto pretenzioso e soprattutto ti prometto di non esagerare. Ma prima vorrei sapere una cosa: quando andavi a scuola, studiavi?

Ecco, questo era un argomento da non prendere… Mi grattai la testa con una mano, abbassando lo sguardo. –Beh, insomma… studiare è una parola grossa… diciamo che me la cavavo, insomma stavo nella media…

Non ero mai stata una cima, ma comunque me la cavavo abbastanza. Certo in confronto ai voti che avevano avuto i miei zii e il mio papà ero una scansafatiche, anche se loro poi potevano contare su un cervello da vampiro, cosa che io invece avevo soltanto per metà. Non è colpa mia, in fondo!

Marcus rise leggermente. –Credo di aver capito… Penso proprio che allora dovrai iniziare a studiare sul serio, perché non intendo permettere che tu non impara niente. Ok?

Come la vedo male… -Ok!

-Bene. Allora, vai a sederti alla mia scrivania. Io invece cerco un attimo dei libri che ci servono per oggi- e liberò la scrivania dai grandi tomi, che posò nella libreria e iniziò a cercare leggendo con velocità i titoli sul dorso.

Io, che non mi ero mossa dall’entrata della stanza, mi avvicinai alla scrivania con molto imbarazzo e mi sedetti molto lentamente: mi faceva uno strano effetto strare lì, seduta alla scrivania personale di Marcus, mentre lui stava ancora cercando nella sua libreria.

Seduta su quella sedia barocca, iniziai a guardarmi intorno mentre aspettavo Marcus, e il mio sguardo cadde sulla parete dove c’era l’entrata: era totalmente ricoperta da quadri.

I soggetti erano diversi: c’era un grande ritratto di Marcus, vestito con la sua tonaca nera, e con uno sguardo penetrante e deciso che quasi non sembrava il suo; un altro ritraeva i tre Volturi, tutti in tunica nera, fieri e imponenti, con Caius seduto sul suo trono, Aro affianco in primo piano, e Marcus tra i due fratelli; poi ce ne era un altro, che però avevo già visto, dove c’erano sempre i tre Volturi più un quarto, che conoscevo molto bene e che a vederlo mi fece venire un po’ di malinconia, nonno Carlisle; poi un panorama di Volterra, un altro della campagna Toscana, e poi tante città, Roma, Parigi, Berlino, Barcellona, ecc..

Ma il quadro più grande, che occupava più spazio, e che a mio parere era anche il più bello, era un bellissimo ritratto ma non di Marcus, bensì di una vampira: aveva un volto perfetto, carnagione cerea, capelli fluidi e lunghissimi che le scendevano dolcemente di lato, neri come la notte, sopraccigli fini, naso leggermente all’insù, i lineamenti del viso leggerissimi, bocca semiaperta con delle labbra carnose, lievemente piegate in un sorriso, e due occhi grandi e dolci, con le iridi rosso sangue. La sua espressione era indescrivibile: posata e leggera, sembrava essere stata colta alla sprovvista, ma allo stesso tempo era come se ci avesse messo del tempo a scegliere quella posizione. Era bellissima. Ma chi è?

-Eccoli qua!- e Marcus poggiò sulla scrivania tre grandi libri.

Essendo quest’ultimi molto pensanti, fecero un bel boato che mi fece saltare, e quindi distolsi lo sguardo dal ritratto.

Osservai i grandi libri davanti a me a bocca aperta. –Dobbiamo usare questi??

Marcus notò il mio tono sconcertato. –Certo! Che c’è Renesmee, non dirmi che non ti piace leggere?

Scossi la testa. Marcus rise. –Sei talmente diversa da tuo nonno e tuo padre…

-Il nonno dice che ho preso il peggio dei miei genitori- ma cambiai subito argomento, perché ricordare mi faceva male –Allora, nonostante la grandezza smisurata, di cosa parlano questi libri?

-Sono in italiano,- spiegò – anzi precisamente sono i libri che hanno fatto veramente nascere la lingua italiana: “La Divina Commedia”.

-Ah si, ne ho sentito parlare! Li ha scritti un certo Aligieri, Alimeri…

-Alighieri, Dante Alighieri- precisò lui.

-Si beh, c’ero andata vicina!

Marcus sorrise. –Aro vuole che impari a parlare l’italiano, e a mio parere il modo migliore sia iniziare proprio dove la lingua italiana ha iniziato ad esistere. Adesso ti parlerò di questo Dante Alighieri, che per altro era un mio grande amico. Segui bene e se non capisci qualcosa, dimmelo.

-Ok- e la lezione iniziò.

 

Bussarono alla porta.

-Avanti! È aperta!- urlai seduta sulla sedia della mia scrivania.

La porta si aprì. –Sono io, Demetri. Sei pronta per andare in palestra?

-Solo un attimo. Mi sto finendo di allacciare le scarpe.

Demetri oltrepassò la prima parte della stanza e si affacciò in quell’adiacente, dove io seduta sulla sedia ero china su miei piedi ad allacciarmi le mie Nike.

Dopo un bel po’ di tempo che Marcus stava spiegando, si era sentito un grande ma allo stesso tempo lontano rumore di campane. Marcus mi aveva detto che erano della chiesa lì vicina, e che stavano ad indicare che era mezzogiorno. Decise che quello era il termine della lezione, e mi avrebbe aspettata l’indomani mattina sempre alla solita ora. Così lo avevo ringraziato e poi me ne ero tornata ai miei alloggi, dove avevo pranzato e mi ero messa una tuta per gli allenamenti del pomeriggio.

Demetri si appoggiò di lato allo stipite della porta. –Allora? Com’è andata la lezione di questa mattina?

-Molto bene: Marcus è un ottimo insegnante. Riesce a spiegare ed ad affascinare chi lo ascolta. Potrebbe parlare per ore di Dante Alighieri o di qualsiasi altra cosa, senza che nessuno di addormenti per noia. Ripeto, Marcus è un ottimo insegnante. Magari fossero tutti come lui i miei professori di scuola!

Ed era la verità: tutto il tempo che Marcus aveva spiegato la nascita della lingua italiana, non c’è mai stato un momento in cui non avessi preso appunti, oppure mi fossi distratta. Con quella sua voce limpida e chiara riusciva ad incantare, e non prestargli attenzione era impossibile. Avevo seguito tutto con interesse e passione, al contrario di quando ero a scuola, dove a volte capitava che mi mettevo a disegnare per disperazione o addirittura a dormire. Fortunatamente non mi avevano mai scoperta!

Demetri rise. –E ci credo! Marcus è molto probabilmente il più dotto qui dentro: ha studiato nelle migliori università del mondo, ha conosciuto alcuni dei personaggi più famosi della storia, e parla più di 100 lingue. Aro è solito consultarlo sempre prima di prendere una decisione.

Finito di allacciare anche l’altra scarpa, mi tirai su. –Già. Sarebbe un uomo eccezionale, se non fosse per quell’aria triste che ha sempre.

Demetri inarcò un sopracciglio. –Aria triste?- e si sedette sul letto, di fronte a me.

-Ma dai, non dirmi che non te ne sei accorto! Marcus sta sempre con la testa altrove, persa nei suoi pensieri, e lo sguardo vuoto, triste. Anche oggi, mentre facevamo lezione, ce l’aveva sempre: sorrideva e rideva solo per farmi sentire a mio agio e per rompere il ghiaccio, l’ho capito. E mentre spiegava cercava di concentrarsi soprattutto su quello che diceva, e lo sguardo era sempre fisso sul mio viso, per non distrarsi. Ma appena si voltava o io stavo finendo di scrivere un appunto, tornava nel suo mondo. Non riesco a capire perché faccia così, è una cosa stupida.

Vero anche questo: all’inizio credevo che il giudizio generale che avevo su Marcus (indifferente e totalmente disinteressato a tutto) fosse sbagliato, dopo che avevamo avuto quella piccola conversazione e la fantastica spiegazione che aveva fatto; ma poi mi ero accorta che appena abbassavo lo sguardo, lui tornava in quel suo vortice di tristezza, isolato da tutto e tutti. Non riuscivo a capacitarmi di come un uomo brillante come lui potesse avere costantemente quell’aria moggia.

-Lo sai perché Marcus ha sempre quell’aria triste?- mi disse Demetri con un sorriso malinconico.

Mi rilassai sullo schienale e incrociai le braccia al petto. –Perché?

-Circa 3000 anni fa gli morì la moglie.

Sussultai. Cosa? –Cosa?

-Si chiamava Didyme, e Marcus l’amava molto.

In mente mi balenò subito l’immagine della vampira del grande quadro. –È quella ritratta nella stanza di Marcus?

-Si proprio lei. L’hai vista com’era, no? Bellissima. Aveva un potere: riusciva a rendere felici le persone intorno a lei. Chiunque fosse in collera, oppure dispiaciuto per qualcosa, smetteva immediatamente di esserlo appena lei entrava nella stanza. Tutti ne erano affascinati e tutti l’amavano, causa il suo dono, ma solo uno riusciva ad amarla ed ad essere felice anche se lei decideva di non usare il suo potere: Marcus. Didyme se ne accorse da subito che il suo potere non aveva effetto su di lui, così iniziò a conoscerlo meglio; bastò un po’ di tempo che se ne innamorò. Marcus usava chiamarla “la sua felicità”, in quanto solo con lei si sentiva veramente felice. I due si sposarono appena gli fu data la benedizione dal fratello di lei, Aro.

Lo interruppi. –Aro!?! Ma scusa, Aro, Marcus e Caius non sono fratelli?? Allora anche Didyme e Marcus sono fratelli??

Demetri rise. –No no, assolutamente no: Aro, Marcus e Caius non sono fratelli. Diciamo che sono soci, e spesso usano questa nomina in quanto si conoscono da molto tempo, ma non hanno alcun legame di sangue tra loro!

Questa non la sapevo… -Pensavo fossero realmente fratelli…

Rise ancora. –È un errore classico, ci cascano tutti!- e poi ritornò serio –Comunque stavo dicendo, Aro diede la benedizione alle nozze tra Marcus e Didyme. Per un breve periodo vissero insieme, felici e contenti, come in una favola. Ma poi avvenne l’impensabile: durante una spedizione, nella quale tutto il clan dei Volturi, che all’epoca erano a malapena in dieci comprese le mogli dei nostri Signori, si era sostato in Germania per osservare degli esemplari di Figli della Luna, dei licantropi veri e propri, dei mostri assetati solo di rabbia e distruzione, accadde che una sera Didyme non si presentò all’accampamento base e quando andarono a cercarla, di lei trovarono solo dei resti incendiati. I Figli della Luna l’avevano uccisa.

Sgranai gli occhi. –Cosa? Ma è impossibile! Insomma, dei mostri senza cervello non sono in grado di uccidere un vampiro!

Demetri alzò le spalle. –Beh a quanto pare ne sono in grado. Caius diede subito ordine di ucciderli tutti, in quanto era rimasto sto totalmente spiazzato e spaventato dalle nuove capacità di quei mostri. Non li uccisero tutti, se non con il corso del tempo, ma Marcus non partecipò al massacro: disse che tanto la vendetta non gli avrebbe ridato la sua felicità.

O mio Dio… -È una storia tristissima- avevo gli occhi lucidi e mi sentivo un’emerita sciocca.

-Ed è da allora che Marcus è sempre triste, perso nei suoi pensieri che hanno come punto fisso Didyme, occhi vuoti e spenti, perché tanto ormai la sua felicità non c’è più.

Ecco perché un uomo tanto brillante come lui si era ridotto ad essere perennemente triste, per amore. Adesso riuscivo a comprenderlo, riuscivo a dargli ragione, riuscivo a trovare un senso negli occhi spenti che accompagnavano il mio maestro. Perché non c’è cosa peggiore che perdere la persona amata, perdere la tua unica ragione di felicità.

Oppure averla distante chilometri e chilometri… Neanche mi ricordavo l’ultima volta che avevo visto o sentito Jacob, e mi mancava la sua voce, le sue risate, il suo viso, le sue carezze, i suoi abbracci, il suo calore, i suoi baci… Ne sentivo troppo la mancanza. Rivoglio il mio Jake…

Mi asciugai con stizza le lacrime che mi erano uscite. Odiavo piangere. –Ma tu l’avevi vista Didyme? Almeno una volta?- gli chiesi per distrarmi un po’.

-No, non sono così vecchio. La storia me la sono fatta raccontare da alcune guardie più vecchie, quelle che c’erano allora. La curiosità mi era venuta quando avevo visto il ritratto nei suoi alloggi, e quando mi ero accorto che la stanza di Marcus era più piccola rispetto a quella di Caius.

-Cioè?

-Hai visto il locale diviso dal separé? Ecco, prima quel locale non esisteva, in quanto era tutta una stanza che Marcus condivideva con Didyme. Dopo la sua morte la sua parte fu distrutta e la stanza rimpicciolita, non so se per volere di Aro o Marcus stesso, con la scusa che il ricordo era troppo doloroso. Aro ha fatto bruciare qualsiasi cosa facesse riferimento a Didyme, tranne quel quadro e alcuni suoi oggetti personali che Marcus conserva ancora.

-Il ricordo non l’abbandonerà mai…- dissi mentre mi asciugavo un’ultima odiosa lacrima.

Restammo in silenzio per qualche minuto.

Demetri si accorse di quanto ero rimasta colpita da tutto ciò. -Vuoi restare qui e rimandare gli allenamenti?

Tirai violentemente su con il naso. –No. E perché?

-Sei sicura di sentirtela di andare in palestra?- mi chiese comprensivo.

-Certamente!- e scattai in piedi cercando di sembrare reattiva –Andiamo?

Demetri mi sorrise e si alzò. –Sei una ragazza molto forte e determinata, te lo devo concedere.

Gli sorrisi di rimando e lo segui fuori dai miei alloggi, e lungo il corridoio verso l’ascensore. Oggi avevo conosciuto un po’ meglio Demetri, anche se credo fosse così gentile con me solo perché ero la nuova arrivata. O la nuova preferita di Aro…

Mentre oltrepassammo la sala d’attesa, dove Alessia la segretaria era al telefono e non ci prestò molta attenzione, pensai a Marcus e alla storia della morte di Didyme. Non riuscivo ancora a farmene una vera e propria ragione, ma purtroppo era così. Sapevo per certo che l’indomani, a lezione, avrei guardato Marcus da un’altra prospettiva. Ma mi ripromisi che non gli avrei mai chiesto di Didyme. Penso che ne soffrirebbe troppo.

Arrivati nella sala principale, davanti la porta della palestra, ci fermammo.

-Ma dove sono tutti?- chiesi: la sala era deserta.

-Credo che siano usciti: oggi è nuvoloso. La giornata perfetta per andare a fare un giro o fare uno spuntino- sorrise malizioso.

Il lato negativo della medaglia. Dimenticavo che Demetri era una delle guardie più efficienti. –Certo… e i tre Volturi?

-I nostri Signori credo che siano nelle loro stanze, se non sono qui.

Annui. –Ok.

-Bene adesso puoi andare in palestra ad allenarti- e con la mano mi indicò la porta.

-Ma come? Tu non vieni? Pensavo che mi avessi accompagnati dentro, come stamattina negli alloggi di Marcus…

Demetri sorrise. –No, non c’è bisogno. È ora di salutarci Renesmee. Ci vediamo in giro.

-Certo- e gli sorrisi.

Mentre stavo per entrare nel corridoio d’acciaio, sentii Demetri urlarmi. –Ah! Mi ero dimenticato Renesmee! Aro ha detto di dirti che per l’insegnante degli allenamenti non ha avuto altra scelta!

Non ha avuto altra scelta? In che senso?? Solo in quel momento mi resi conto che effettivamente non sapevo chi delle guardie avesse dovuto allenarmi. All’inizio avevo creduto Demetri, ma le mie aspettative erano miseramente sfumate. Con molta ansia e curiosità, aprì la porta che mi avrebbe condotta nella palestra.

-Ciao Renesmee. Ce l’hai fatta ad arrivare, è da un po’ che ti aspetto.

No, lei no… Vestita con dei fuseaux neri, un top corto grigio, i capelli raccolti da una fascia, e delle scarpe da ginnastica, Jane mi sorrideva con le braccia incrociate al petto.

Risi. –È uno scherzo, vero?

-No Renesmee, non è uno scherzo. Sarò veramente io la tua maestra durante gli allenamenti.

Rimasi spiazzata: Jane mia insegnante. No…

Fece una leggera risata, molto cattiva. –Allora, iniziamo?

No! Vi prego, tutto ma non Jane come maestra! Non ce la posso fare!! Aiutatemi!!!



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Beh, Jane come insegnante...
Non potevate prentendere che Nessie nella Casa stessa buona e tranquilla
senza che nessuno le desse del filo da torcere...
Altrimenti sarebbe stata un vacanza, no?? =P

Per quanto riguardi Marcus e la storia di Didyme,
credo che tutti la conoscano
e sappiano anke che in realtà Didyme è morta diversamente...
Per chi la sa, abbiate pazienza e si scoprirà tutto...! =D
E per chi non la sa, beh la scoprirà prossimamente! =P

Ora vado a mangiare...
...e a sperare che il 14 non arrivi mai!! ç_ç
Un bacio a tutti voi
alla prossima....

....che giuro di fare il prima possibile! ^^'''



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Capitolo 32
*** 31. Allenamenti e vendette ***



Sa-salve miei cari!!
Allora, abbiamo ricominciato tutti il normale ciclo naturale??
Che nel mio caso comprende: mangiare, dormire e andare a scuola...
e nient'altro (ke p****)... allora??? -___-'''
Ragazzi miei come iniziamo male...siamo ritornati alla monotonia...
senza contare che io ho anche iniziato filosofia, fisica, chimica...
e per adesso sto capendo tutto....
...appunto, per adesso! ho un bruttissimo presentimento....-.-'''


pazzerella_92: ciao cara! come va?? ttt bn?? =D  la storia si sta facendo avvincende?? ah, meno male! credevo di iniziare a diventare noiosa -.-'' cmq, ebbene si ho appena iniziato il 3° liceo e grz mille per gli auguri, anche se di stronzaggine dei prof ne ho già viste abb!! anzi, siamo stati fortunati che una prof tremenda nn è venuta, e ke una nostra vecchia terribile ah cambiato sezione... però in compenso ne è venuta una peggio!! ç.ç ke tragedia...
ciokina14:  eh si tesoro, Jane come insegnante era inevitabile... insomma l'immunità, la camera nuova.... quella ragazzina iniziava a diventare troppo viziata U.U cosa che poi secondo me già era, visto che è cresciuta con i Cullen... o__O  ma cmq se la saprà cavare... e per quanto riguarda la mia decisione di farla evadere da li, che secondo te farò.... beh potrei sempre cambiare idea..!! XDXP nah, adesso che hai scoperto il mio stile, nn c'è gusto ad insinuare dubbi! XD PS: per me va bene scambiarci il contatto... dimmi il tuo così ti aggiungo... ^^
mileybest: tranqui amo, il tempo è un bas*****..... ma cmq, si hai ragione, Nessie scoprirà tutta la verità... e più che dirla a Marcus la userà a suo vantaggio, visto che è una furba e abile mezza vampira! XP come già ti avevo detto su msn, Jane e Nessie nn saranno mai amiche... ma sul serio pensi che ci sia del buono in lei??? O___o anke se credo che ti ricrederai dopo qst capitolo.... u.u   PS: anke a me è disp na cifra per Mike Bongiorno... qnd hanno trasmesso i funerali in tv, m sn messa anke a piangere...
MimiMiaotwilight4e: tranquilla cara, anke a costo di saltare scuola (nn ke sia una grande sacrificio, anzi... -.-'') aggiornerei... sn troppo presa da qst storia e voglio troppo bene a voi lettori, per lasciare la ff incompleta... (che poi è una cosa che francamente odio)  davvero l'idea di Jane come insegnante ti ha fatto ridere??? o.o insomma, m posso immaginare tutto: sconvolta, agitata, spaventata.... ma sinceramente non divertita!!! ma in fin dei conti, ognuno ha le sue reazioni....quindi, ben vengano le risate! ^^  e per quanto riguarda Demetri, diciamo che fa il simpatico per entrambi i motivi... capirai in seguito! =D=P
_Kiarina Cullen_: io brava??!!!?? ma cara come sei gentile!! =D ti ringrazio per il compl!!!  hai ragione, l'attore che interpreta Demetri è stupendo... anke se in testa ci sono sempre Rob e Taylor é.é  davvero sei stata sia a Volterra che Montepluciano???!!! io volevo andarci un fine settimana del prossimo mese (solo a Volterra però).... ma davvero puoi visitare la sala dei troni???!!! °0° wow!!
Sammy Cullen:  ma davvero ami il capitolo precedente??? e sentiamo, perchè??? XDXDXD  vediamo c'è qualcuno che sa la risposta??  Caius: *alza la mano* Io io!!! io!!! Io la so!!  Me: *lo evita* Nessuno??? Nessuno nessuno??? Andiamo ragazzi, non è difficile!!  Caius: *si sbraccia per farsi vedere* Io!! Io lo so!!!!  Demetri: forse perchè... è scritto in inglese?? Me: O__o Demetri, lo hai letto almeno??? è scritto in italiano... nn hai fatto i compiti neanke oggi vero?? Felix: *a bassa voce* Ah! te sei fatto beccà!!!  Me: In punizione Demetri!! All'angoletto!!! Demetri: ç____ç  Me: Allora, nessuno vuole rispondermi??? Aro: *si pavoneggia* Perchè il capitolo è dedicato a Marcus. Si capisce già dal titolo. Me: Bravo Aro! Sono contenta che almeno tut studi qua dentro! ^^ Caius: ma io avevo alzato la mano per primo! ç.ç  Aro: Grazie professoressa! ^^ Mi mette 10??  Me: adesso non esageriamo ù_ù  Aro: ç.ç
Paretta: ehi cara!! come va??? ttt bn???  eh si, jane è ufficialmente la nuova insegnante di Nessie u.u  se la ucciderà??? beh.... diciamo che ci andrà molto vicino... ma nn ti dico di più perchè altrimenti ti rovino il capitolo nuovo.... mi dispiacerebbe... XDXDXP
noe_princi89: salve tesoro! ttt bn, vero? =D  sisi, Didyme è morta per mano di qualcun'altro... ma Nessie lo scoprirà solo in seguito e lo userà a proprio vantaggio... ops!! credo di aver parlato troppo!! mannaggia alla mia linguaccia!! =P  
Lale loves vampires: no amo, nn ti offendere!! è ke io ho troppe cose da fare.... >.<  XD  quindi fammi capire bene, Jane ha una cotta per Nessie??? O.O beh, credo proprio che debba rivedere tutta la mia storia, visto che Jane doveva innamorarsi di.... STOP! riskio di dire troppe cose XP anke se credo che come al solito tu vorrai continuare con la tua idea finke non ti imbatti nel seguito della storia, vero?? -.- ti conosco fin troppo bene! =D  ciao Miss Curiosità... e ti nomino anke Miss Intuizione XDXDXD
Kiky_Cullen96: ciao cara... ttt bn?? si, effettivamente il bazuka nn serve a molto... la bomba atomica??? *ç* XD anke secondo me Marcus è il più simpatico dei Volturi... ecco perchè mi sono soffermata sul personaggio ^^  ok, calma ho aggiornato, quindi posa il bazuca... puoi farti male.... XD
Violet Girl: grazie mille cara!! gentilissima!! ^^  ti ringrazio anke per gli auguri, sperando che continuando vada meglio... -.-  e per quanto riguarda lo stress, è una cosa automatica: io sn sempre stressata!! =D
Nessie93:  mia cara, credo proprio che le nostre preghiere nn siano servite a niente, visto che il 14 è arrivato -.- ....ma cmq, per le Nike di twilight nn ne avevo mai sentito parlare... come hai detto tu, la faccia stampata di Edward non mi entusiasma molto, ma magari potrebbero essere con la compertina del libro o con qualche frase scritta sopra... ecco se fossero così già potrei prendere sul serio in considerazione il fatto di potermele comprare, anke se preferirei le Converse All Star: vivo per quello scarpe.... la storia di Didyme è ben diversa da quella che ho detto io... io l'ho dovuta scrivere per adesso in quel modo perchè quella sarebbe la versione che tutti sanno... la verità invece si saprà con il tempo... mentre il fatto del suo potere l'ho letto sul sito della Meyer tra le domande frequenti, insieme poi a tutta la storia... l'oceano a nuoto!!??!! o.O XD è esilarante, davvero!!! ho la vaga impressiove che muoia dalla voglia di sapere che fine hanno fatto i Cullen e soprattt perchè nn arrivano....mmmm scoprirai ogni cosa nella 35° (all'incirca...) =D  PS: no, non mi chiamo Eleonora, ma Silvia...perchè?? ò.ò
Bex Vampire: ciao more!! come va?? =D  beh guarda, Caius sarà pure bello, ma io preferisco sempre Aro! è subdolo, malvagio, doppiogiochista... fantastico! XDXDXD  beh, effettivamente Jane versione palestra non è un'immagine facile da focalizzare... o.O  sarà che io ho troppa fantasia...!! XDXDXD
MissManga: ti ringrazio davvero tanto per il fatto che mi stai seguendo da tanto tempo... =D  sn felicissima che la mia contorta e smisurata immaginazione ti sia piaciuta... e spero che anke qst capitolo non sia da meno! =D
lilly3:  ah cara mia, caski male!! benkè abbia fatto francese dalle elementari alle medie, io lo odio!! qnd, per me hai scritto benissimo! =D  grande! sei passata! 2G... io lo ero l'anno scorso! XD liceo o istituto??  ke poi secondo me 9 mesi di studio contro 3 di vacanze nn m sembra giusto come rapporto u.u  ma tanto, nn possiamo fare nulla quindi... penso proprio ke ankio inizierei a studiare...e se proprio vogliamo dirla tutta, a sto punto datemi anke un insegnante di filosofia tipo Edward, uno di scienze tipo Carlisle, uno di storia tipo Jasper, uno di educazione fisica tipo Emmett, e anke un compgano di banco come Jacob... a quel punto si ke la scuola è piacevole! XDXD
Marty95: ciao more!! tt bn, vero?? ^^  perfetto, se non vuoi sapere niente su come Jane torturerà Nessie, allora ti conviene saltare qst capitolo!! XDXD i compagni.... Jake.... i Cullen... non la vengono a salvare??? abbia pazienza e credi in me... arriveranno.... =P
TheSilviaCullen: ciao silvia!! qui è silvia! XDXDXD qnt m piace dirlo... scs, a volte sn un po' fusa... cmq, spero che ti piaccia il nuovo capitolo e nn ti faccia cambiare idea sul pubblicarlo nel tuo sito..! XDXP a proposito, fammi sapere poi novità al rigurdo!! ^^
Lulu Cullen: mmmmmmmmmmmmmmmmmm il mio intuito mi dice che t sei Lulu Cullen sul forum Twilight Edward & Bella, vero??? credo proprio di aver indovinato... modestamente sn un genio U.U ....XDXD io genio, qst è bella! cmq, grazie dei complimenti!! sei gentilissima come sempre!!! ^^  davvero ti ho commosso negli ultimi?? uao, sn capace anke di farlo fare!! pensavo che la gente avrebbe pianto solo perchè quello che scrivevo era pietoso...!! XDXDXD  PS: grz per aver pazientato.... ^^


E insomma, Jane insegnate quindi...
Molti di voi l'hanno vista male....
... e avevano ragione!


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31. Allenamenti e vendette


E Jane se ne stava là, dritta di fronte a me, con le braccia conserte, e con un sorrisetto odioso sulle labbra che mi dava proprio fastidio. Anzi, più che un sorriso devo ammettere che era qualcosa di più terrificante, quasi un ghigno. Ghigno o sorriso, mi da fastidio lo stesso!

Non riuscivo a crederci che Aro aveva permesso che Jane mi avesse fatto da insegnante. Insomma, lei mi odia e lui lo sa! E visto che ora sono la sua nuova prediletta, poteva anche evitare che fosse lei la prescelta e scegliere un altro. La sua nuova prediletta… stai iniziando a prenderci gusto… Veramente l’idea non mi andava per niente a genio, ma se potevo avere dei vantaggi grazie a questa nuova nomina, non vedevo perché non avrei dovuto usufruirne. L’unico particolare che ancora mi sfuggiva era il perché, ma forse con il tempo l’avrei scoperto. O almeno lo speravo.

Adesso Nessie torna tra noi. Ricordati che qui stiamo in palestra, dove Jane è la tua insegnante… ti ricordi Jane, vero? La guardia che ti odia a morte! Ma se mi odia così tanto, perché ha accettato la proposta di Aro? Aro mi aveva detto che doveva vedere chi delle guardie sarebbe stato disponibile per essere il mio insegnante e poi Demetri mi aveva trasmesso il suo messaggio, ovvero che per la scelta dell’insegnante non aveva avuto scelta. Ciò significa che l’unica guardia disponibile a farmi da insegnante era Jane, ma se lei mi odiava non si sarebbe dovuta neanche offrire.

Credo di essermi persa... Troppi dubbi mi offuscavano la mente, e poche risposte mi forniva la logica. Quindi presi un bel respiro e decisi di iniziare a parlare con quella che doveva essere la mia maestra.

-Perché?

Jane parve confusa. –Perché cosa, Renesmee?

-Perché ti sei offerta di farmi da insegnante?

-Ma io non mi sono offerta.

Incrociai le braccia anch’io. –Ah no? E come mai allora Aro mi ha detto che non ha avuto altra scelta? Vuol dire che tu dovevi essere l’unica che si era proposta.

-In verità mia piccola allieva, quando Aro ha annunciato che ti serviva un insegnante per degli allenamenti fisici e ha chiesto se qualcuno voleva esserlo, nessuno ha alzato la mano. Che peccato mia cara Renesmee, a quanto pare non godi di molta popolarità all'interno della Casa- e fece una leggera risata diabolica.

Sorrisi. -Che strano, potrei dire la stessa cosa di te.

Jane tornò a fissarmi con odio. -Cosa vorresti dire con questo?

Che sei la più odiosa delle guardie, e non credo che tu vada a genio a tutti.-Niente, niente...- e feci un gesto di noncuranza con la mano -E adesso, se non ti dispiace, vorrei sapere come mai mi ritrovo a parlare con te qui in questo momento.

-Bene. Quando poi Aro si è accorto che nessuno si era proposto, si era quasi arrabbiato, dicendo che visto che eri nuova tutti avevano il dovere di inserti all'interno della Casa. A quel punto è intervenuto Caius- e modificò un po' la voce come per rendere il racconto più vero - “Ma come Aro,” così aveva iniziato “per la tua nuova prediletta ti aspetti che qualcuno si offra? Mi aspettavo di meglio da te nei confronti di Renesmee. Se sei tanto preoccupato per i suoi allenamenti, perché come maestro non le dai la guardia migliore in battaglia?”. E come ben sai, la migliore in battaglia sono io- disse saccente.

E Aro per non perdere la faccia davanti a Caius e alle guardie, ha accettato la proposta del fratello. Adesso iniziavo a capire meglio. -Ed ecco perché sei qui.

Jane tornò al suo ghigno odioso. -Certo che si. Allora direi di iniziare, abbiamo già perso abbastanza tempo- e si posizionò al centro della palestra.

La guardai inarcando le sopracciglia, ma poi mi mossi anch'io. Prima però mi tolsi il giacchetto della tuta, rimanendo con una maglietta a mezze maniche bianca.

Durante tutto ciò, non facevo altro che guardare lo strano comportamento di Jane: era come se fosse felice di essere la mia maestra, cosa che invece non doveva essere. Se mi avessero dato il compito di fare da balia ad una qualsiasi persona che odiavo, non l'avrei certamente fatto con un sorriso stampato in faccia, ma con un muso lungo come un cavallo. Ogni persona normale avrebbe fatto così, ma Jane no. Io l'avevo detto che era stupida!

Andai a posizionarmi di fronte a Jane, che sembrava entusiasta di iniziare.

-Sei pronta?

-Senti Jane, facciamola finita con questa finta: tu mi odi a morte e vuoi uccidermi, allora perché hai accettato di essere la mia insegnate e ne sei entusiasta?

Alzò un sopracciglio. -Tu credi questo?

-Perché, mi sono forse sbagliata?

Rise. -No no, anzi hai indovinato ogni cosa. Tranne forse per il fatto che io abbia accettato di essere la tua insegnante: Aro me l'ha ordinato subito dopo che Caius ha esposto la sua “ottima idea”, a detta di Aro. E io, essendo una guardia, devo ubbidire al mio signore. Tutto qui.

-E il felice e contenta?

Il solito ghigno ricomparve sul suo volto. -Oh beh, diciamo che all'inizio ho visto la cosa negativamente, ma poi ho apprezzato i lati positivi della faccenda. Visto che sei così perspicace, vediamo se riesci ad indovinarli- e fece una risata diabolica -E adesso mettiamoci al lavoro.

Jane non mi convinceva neanche un po': troppo contenta, troppo tranquilla, troppo soddisfatta, e troppi ghigni. Quali lati positivi della faccenda? Non riuscivo proprio a capire a cosa si potesse riferire.

Ma ormai il danno era fatto: Jane era lì, entusiasta di iniziare, e non potevo cambiare la situazione. Così sospirando, accettai la cosa e aspettai che la mia maestra iniziò con gli allenamenti.

-Come prima lezione Renesmee,- iniziò Jane -ho intenzione di vedere come sai rispondere ad eventuali attacchi. In battaglia in bisogna sempre reagire, ma allo stesso tempo bisogna anche stare attenti a non cadere in una trappola dell'avversario. Adesso ti attaccherò, e tu devi rispondere a questi attacchi. Spero che tu questo lo sappia fare- disse con disprezzo.

Ridussi gli occhi ad una fessura. -Certo che lo so fare.

-Bene, allora preparati- e si mise in posizione di attacco.

Lo seguii subito. Adesso ero furiosa: Jane, anche da insegnante, era sempre la solita odiosa ragazzina antipatica e le sue presunzioni mi davano proprio fastidio, ed ecco perché avevo una gran voglia di sbatterla contro il muro.

-Pronta?- e io annuii -Fammi vedere quello che sai fare!- e Jane mi attaccò.

Mi colpì con un pugno sulla destra, ma lo parai subito, per poi rispondere con un calcio in pieno petto, che però non andò a segno perché Jane scivolò verso destra. Provò ad attaccarmi di nuovo, sul fianco, ma mi sfiorò soltanto perché mi abbassai sulle ginocchia, e allora ne approfittai per colpirle le gambe. Ma se ne accorse da prima, e infatti saltò in avanti passandomi sopra e atterrando in posizione eretta, pronta all'attacco. Mi voltai dalla sua parte e tornai in piedi, di nuovo in posizione. Jane iniziò una serie di affondi, colpendomi prima a destra e poi a sinistra, e di nuovo ancora a sinistra e poi a destra. Sebbene fosse molto veloce e rapida, riuscivo sempre a parare ogni suo colpo, finché infine nel parare riuscii ad afferrarla per i polsi, mettendola così in una posizione di stallo. Sorrisi entusiasta e la guardai in volto, ma lei era calma, rilassata e anche soddisfatta. Non riuscivo a capirne il motivo visto che ero io in vantaggio, ma in quel momento sentii un violento colpo alle caviglie che mi fece cadere rovinosamente sulla schiena.

Cavolo! Mentre io avevo bloccato i polsi di Jane, lei aveva fatto un giro largo con il piede, prendendo i miei piedi da dietro: in pratica, uno sgambetto. Distesa per terra di schiena, sentivo un fitta alla spina dorsale e alle caviglie; avevo gli occhi chiusi, perché ero ancora un po' scossa dalla caduta. Ma gli riaprii quasi subito, perché sentivo una leggera e odiosa risata.

Infatti vidi Jane in piedi con le braccia sui fianchi, che mi guardava con superiorità e aveva il suo solito ghigno stampato in faccia: mi aveva messo a terra e ne era più che felice. E come poteva non esserlo?

Ancora sorridente, si chinò su di me. -Hai fatto esattamente ciò che ho voluto: all'inizio ho testato le tue capacità di risposta e devo ammettere che mi aspettavo molto di più, quindi ne sono rimasta molto delusa. Dopo ti ho teso un tranello, per vedere che ci cascavi, e infatti ci sei cascata: mentre eri occupata a parare i miei colpi e a bloccare i miei polsi, non ti sei accorta che con i piedi mi sono messa nella posizione ideale per farti lo sgambetto, e di conseguenza farti cadere all'indietro. Ma credo che tu te ne sia accorta, visto che ti sei ritrovata con le spalle a terra- e fece una grande risata.

Con l'irritazione che avevo, ignorai del tutto il dolore alla spina dorsale e mi tirai su poggiandomi sui gomiti. Complimenti Nessie, ti sei fatta imbrogliare da Jane. Dire che ero arrabbiata era poco rispetto a quello che mi sentivo dentro: ero incavolata con me stessa, con le fitte che mi sentivo in alcune parti del corpo, e soprattutto con Jane. In quel momento iniziai ad odiarla più di quanto la odiassi prima. Ora era diventata una questione d'orgoglio: lei mi aveva battuta, io dovevo battere lei.

Jane schioccò la lingua. -Come inizio non è stato dei migliori: non sei stata per niente all'altezza delle mie aspettative. Ma forse ero io che credevo di avere davanti a me un avversario migliore- e mi lanciò un'occhiata di sufficienza -Adesso alzati, non c'è tempo per riposarsi- e tornò in piedi, allontanandosi da me di qualche passo.

Adesso la uccido, adesso la uccido, adesso la uccido... Mi alzai in piedi con un po' di difficoltà: mi sentivo tutta indolenzita a causa della caduta, e la cosa mi dava ancora più fastidio. Quando fui di nuovo in posizione eretta, vidi davanti a me la schiena di Jane: stava ancora camminando verso la stessa parte della palestra dove ci eravamo messe prima, visto che nello scontro ci eravamo spostate di parecchio. La rabbia che provavo in quel momento fu talmente tanta che senza neanche pensarci mi fiondai su di lei.

Pessima idea: Jane si voltò di scatto, mi afferrò per un braccio e me lo ruotò dietro la schiena, provocandomi un dolore come pochi. Cercai di non urlare, ma lei me lo premeva così forte sulla schiena che qualche urlo fu impossibile trattenerlo.

Poi mi mise l'altro suo braccio, quello libero, intorno al collo e avvicinò la mia testa alla sua, così vicino da potermi parlare all'orecchio. -No, Renesmee, no... questo non si fa.

Mi diede molto fastidio il tono con cui l'aveva detto, come se io fossi una bimba cattiva che ancora non capisce cosa è buono e cosa è cattivo. Mi faceva una rabbia che le avrei tanto staccato la testa a morsi, ma ero troppo impegnata a cercare di liberarmi e di non urlare dal dolore.

Poi Jane mollò la presa e mi diede un violento calcio alla schiena, proprio nel punto dove ero caduta e che quindi faceva più male. Caddi in avanti ma mi rivoltai subito, con la schiena inarcata e la testa abbandonata all'indietro e al dolore Non avevo mai sentito così male in vita mia: sentivo tutta la spina dorsale pulsare, e in particolare quel tratto dove Jane mi aveva colpita. Credo di avere qualche costola rotta... Non si sarebbe spiegato altrimenti quel dolore troppo intenso, ma non ne feci parola: non avevo intenzione di dare a Jane la soddisfazione di avermi rotto qualche osso, ero troppo orgogliosa per farlo. Rimasi qualche secondo distesa a terra con la schiena dolorante, aspettando e pregando che il dolore cessasse almeno un po'.

Jane mi guardava con disprezzo, scuotendo lievemente la testa. -Non ci siamo proprio Renesmee... Insomma cosa credevi di fare, eh? Mettermi a terra? Attaccarmi senza usare un briciolo di logica? Cosa pensavi, che io fossi così stupida da non reagire? Allora?? Rispondimi!!

Adesso stava praticamente urlando, ma io non le prestavo minimamente attenzione: tenevo gli occhi chiusi, concentrata sulla schiena, e le sue parole preferivo non sentirle per non provare nuova rabbia.

Ma Jane voleva essere ascoltata: si chinò nuovamente su di me, mi afferrò con troppa forza per il mento e voltò la mia testa verso di lei. -Mi hai sentito ragazzina? Ti ho chiesto cosa avevi intenzione di fare... allora, perché non mi rispondi? Non mi stavi ascoltando forse?

Avevo la testa bloccata in quella sua morsa di ferro, i denti digrignati per il dolore alla schiena, gli occhi fissi su Jane, la fronte che grondava di sudore e respiravo affannosamente. Ma di tutto quello non m'importava, perché l'odio che provavo per Jane in quel momento era il punto principale della questione: mi aveva imbrogliata, mi aveva criticata, mi aveva disprezzata, mi aveva considerato un essere insignificante, e inoltre mi aveva anche ferita. Tutto quello che desideravo in quel momento era ucciderla, e il non poterlo fare mi stava distruggendo. Avrò la mia rivincita, o non mi chiamo Renesmee Carlie Cullen.

Comunque la fissavo negli occhi ma non le rispondevo, e sentivo piano piano la sua stretta intensificarsi sul mio mento; non avevo paura del fatto che avrebbe potuto romperlo, perché sapevo che non l'avrebbe mai fatto (Aro si sarebbe infuriato come pochi), ma non le diedi la soddisfazione di sentirmi urlare dal dolore.

Jane vide che non avevo avuto nessuna reazione. -Sei la solita arrogante- e mollò il mio mento di scatto -Ti avverto che io non accetto che mi si mostri arroganza da parte dei miei allievi. Da parte tua pretendo rispetto e disciplina, altrimenti passerai le pene dell'inferno. Sono stata abbastanza chiara?- e avvicinò il suo viso al mio.

La guardai con rabbia. Quasi quasi le do una craniata... -Sissignora- dissi con tutto il disgusto possibile.

Jane mi fulminò. -Vedo che ci siamo capite- e si alzò -Ora rimettiti in piedi, dobbiamo riprendere con gli allenamenti.

A quel punto non resistetti più. -Non ce la faccio: la schiena mi fa davvero male. Devi darmi almeno 5 minuti di pausa- e mi tirai su seduta per terra, massaggiandomi ancora quel tratto dolorante.

Gli occhi della vampira lampeggiarono d'ira. -Cosa? 5 minuti di pausa?? Qui dobbiamo allenarci, non riposarci. Qui devi pensare a difenderti ed ad attaccare, non a schiacciare un riposino. Se proprio vuoi avere un minuto per respirare, devi guadagnartelo. Ma visto che fin'ora non hai fatto altro che deludermi, non ti concederò nemmeno un secondo!!! Quindi, alzati subito in piedi!!!

Le sue urla non mi spaventavano assolutamente.-Non posso alzarmi, te l'ho detto! La schiena mi fa davvero male, forse ho anche qualche costola rotta!!- adesso stavo urlando anch'io.

-Sai cosa me ne importa che ti sei rotta qualche costola. Ti ho detto di alzarti e tu devi ubbidirmi!!!

Ora le spacco la testa! -E io ti ripeto per l'ennesima volta che non ce la faccio!!! Non ho la stessa capacità di resistenza di un normale vampiro, lo sai che lo sono solo per metà.

-Appunto per questo tu devi allenarti continuamente, costantemente e ripetutamente, per poter come minimo essere all'altezza di un normale vampiro. E io devo insegnartelo, quindi ascoltami o sarà peggio per te- poi fece un lungo respiro e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi -Ora alzati e non fare storie.

Me la fissavo in cagnesco, li seduta a gambe incrociate, con la schiena che stava iniziando a pulsare di meno. Non volevo alzarmi, non tanto per il dolore ma quanto per vedere cosa sarebbe stata in grado in fare. Spezzarmi il collo? Rompermi un braccio? Picchiarmi fino a farmi vomitare sangue? No, assolutamente no, non può farlo. Aro l'avrebbe subito uccisa o come minimo punita: non poteva farmi niente.

Non scherzare con il fuoco, Nessie. La mia coscienza però mi diceva di stare all'erta, benché effettivamente Jane si era spinta già troppo in là: spaccarmi la schiena ne era la prova. Forse Aro le aveva dato anche piena libertà di scelta del metodo di insegnamento, e se per Jane le punizioni corrispondevano a qualche osso rotto lui certamente non poteva farci niente. Certo però, se consideriamo il fatto che Jane mi odia, troverà sempre il modo di punirmi...

E in quel momento arrivò, l'illuminazione. Tipo Einstein che urlò “Eureka!”, soltanto che io ero molto meno intelligente di lui (perché altrimenti non mi sarei mai trovata in quella situazione) e non potevo urlare di gioia.

Vendiamo se sono davvero un genio... Senza spostare di un millimetro lo sguardo su Jane e senza modificare minimamente la mia espressione, mi alzai in piedi lentamente, stringendo in denti per non urlare per la schiena.

Jane mi squadrò mentre mi alzavo. -Bene. Vedo che ti sei finalmente decisa a rispettarmi. Ora andiamo, dobbiamo ricominciare tutto da capo- e mi voltò le spalle iniziando a camminare verso un altro lato della palestra.

-È la vendetta.

La vampira si voltò verso di me. -Cosa?

-Vendetta- ripetei -È la vendetta il lato positivo della faccenda, non è vero?

Jane cambiò radicalmente espressione: dallo sguardo interrogativo che mi aveva lanciato poc'anzi, si irrigidì, tirò su le spalle, fece un impercettibile passo indietro, incrociò le braccia con stizza, piegò la bocca in una smorfia e gli occhi cercavano in tutti modi di non incrociare i miei. Incredibile o meno, Jane si trovava in difficoltà e si sentiva in imbarazzo e soggezione.

Ho colto nel segno. Il suo comportamento non aveva fatto altro che confermare la mia ipotesi, e il mio sguardo inespressivo di prima divenne subito accusatore e superbo, senza staccarlo mai da Jane. La cosa mi rendeva estremamente esuberante.

La vampira scioccò la bocca, cercando di trattarmi nel solito modo. -Non capisco cosa tu stia dicendo- ma non ci riusciva.

Sorrisi compiaciuta. -Vedi all'inizio, quando hai parlato di lati positivi, non riuscivo proprio a capire quali potessero essere. Ma poi dopo la prima parte della lezione, ho capito tutto: un allievo deve portare rispetto al proprio insegnante, un allievo deve ubbidire al proprio insegnate, un allievo deve rendere fiero il proprio insegnante, un allievo deve compiacere il proprio insegnante. È sempre stato così e così sempre sarà. E per te proprio questa era la tua vendetta, vedere me seguire ogni tua parola, ogni tuo ordine, ogni tua richiesta. Lo sai benissimo che io non ti porterei mai rispetto volutamente, ma adesso devo farlo per forza perché tu sei la mia maestra e così è stato deciso. Ogni volta che tu dici una cosa, io devo ascoltarti e rispondere “sissignora”, e tu ti godi quella bellissima sensazione di vittoria. Non è vero?

Avevo parlato con tranquillità e chiarezza, senza tradire nessuna emozione. E Jane mi aveva ascoltato, senza mai interrompermi, e adesso era riapparso quel suo sorrido-ghigno sulla bocca. Annuiva lentamente e fece per dire qualcosa, ma io la fermai con la mano.

-Non ho ancora finito- dissi più decisa di prima -Questa è la vendetta per il rispetto che vuoi avere da me, ma ce ne sono altre di vendette che questo bellissimo posto da insegnante ti offre. Il primo potrebbe essere per il fatto che io sono la prediletta di Aro, ruolo che appena arrivata ti ho subito soffiato sotto il naso. Ho avuto l'immunità, una camera molto più grande, e anche lezioni private, mentre tu sei tornata ad essere una guardia di serie B: la cosa ti da molto fastidio, ma non ti puoi lamentare. Adesso invece, il tuo padrone preferito ti ordina di essere la balia della piccola prediletta, dicendoti di insegnarle a combattere e lasciandoti ampia libertà di insegnamento. E quale modo migliore di vendetta, se non farla sentire mai alla tua altezza, ma soprattutto se le punizioni corrispondono ad ossa rotte?- e indicai la mia schiena.

Jane rise leggermente, ma non si scompose più di tanto. Non parlò, perché sapeva che non avevo ancora finito.

-Certo poi le punizioni non sono solo per quello: tu odi quella allieva, e ogni volta che vedi un osso rotto, un polso slogato o un grande livido violaceo, gongoli di soddisfazione e piacere. Più le fai male e più sei soddisfatta, per tutto quello che l'allieva rappresenta: arroganza, presunzione, ostilità... Qualità che anche tu hai, ma le vedi solo nel modo sbagliato.

Jane era impassibile. -Hai finito?

Risi. -Non ancora, c'è un'ultima di vendetta, e forse quella è la più grande: l'orgoglio. Io ti ho battuto, ti ho ingannato, ho neutralizzato il tuo fantasmagorico potere con il mio da quattro soldi, e tu non ci vedi più dalla rabbia. Inoltre non hai possibilità di riscattarti, perché ho l'immunità e saresti punita se lo facessi, ma in questa sala che neutralizza i poteri la più forte sei tu: sei più agile, più scattante, più micidiale, e mentre mi insegni ad esserlo un po' anch'io, non puoi evitare di sbattermi al tappeto ogni volta che puoi. Ed è questa la tua vendetta per il tuo orgoglio macchiato; in questo io ti assomiglio un po', perché anch'io sono una creatura molto orgogliosa e avrei cercato al più presto vendetta. Anche se la tua vendetta è una vendetta sporca: io sono una mezza vampira e tu no, è ovvio che mi avresti battuto.

Il mio sguardo e quello di Jane erano incatenati l'uno all'altro, inespressivi. Fine. Avevo svelato la verità. Non che la cosa potesse cambiare la situazione in qualche modo, ma era bello far sapere a Jane che avevo capito tutto e che non ero una stupida.

-È tutto- dissi infine.

Jane si inumidì le labbra e rise pacatamente, avanzando lentamente verso di me in circolo. -Vendetta- mormorò -Rispetto, invidia, odio, orgoglio... e quindi sarebbero questi i motivi che mi spingono a vendicarmi di te?

-Certo- confermai -Non dirmi di no. Ammetti almeno per una volta che ho ragione.

Scoppiò a ridere. -Ah Renesmee, sei fin troppo spiritosa, dovresti darti alla carriera di comica. E comunque si, hai ragione, facendoti da insegnante posso avere tutte le vendette che voglio. Inoltre adesso faresti meglio a prestare più attenzione Renesmee- e trovandosi davanti a me, avvicinò il suo volto al mio così tanto che le fronti si sfioravano, e mi fulminò -Se prima ti sarò sembrata crudele, allora non hai ancora visto nulla: le mie vendetta le sto avendo, piano piano, ma non credere che mi accontenti di qualche tuo osso rotto. Come ti ho già detto, sai che me ne importa se ti si rompono qualche costola. Per avere la mia completa vendetta, voglio vederti soffrire ma soffrire veramente: urlare fino a farti male la gola, piangere dal dolore, e pregare perché tutto smetta. Quella sarà la mia vera vendetta.

Risi. Questa tizia oltre ad essere matta, è anche pretenziosa. -Purtroppo per te mia cara Jane, credo che tu debba rivedere leggermente i tuoi piani: primo, tu non mi conosci, quindi non sai come reagisco io quando soffro. Secondo, te l'ho detto: io sono una creatura fin troppo orgogliosa, e ti dico subito che non mi metterò mai ad urlare per farti avere la tua vendetta, a costo di farmi sanguinare la lingua per starmene zitta. Terzo, la tua vendetta puoi averla qui dentro, in palestra, tra queste 4 mura, ma ti avverto che fuori da qui io mi comporterò con te nello stesso modo di sempre, perché sei la mia maestra solo in palestra.

Jane m'interruppe. -Ma a me basta anche e solo quello.

Se ti accontenti di poco... -E quarto, ultimo ma non per importanza, non ti aspetterai mica che io poi me ne stia zitta e buona: dopo c'è il mio orgoglio da vendicare e non sarò gentile con te.

Jane rise ironica. -Tu vendicarti... sempre se ne sarai in grado. Cosa di cui dubito.

-Ricordati Jane, che prima o poi l'allievo supera il maestro.

Il suo sguardo si indurì. -Lo vedremo.

E fu così che tra me e Jane fu dichiarata guerra, ma soprattutto fu così che iniziarono i miei allegri e spensierati pomeriggi in palestra. Fantastico.

 

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Le due tipe si vogliono molto bene
e diventeranno ben presto amiche....
....
-.-''''''
....ma anche no!!! XDXD

Il prossimo capitolo sarà più tranquillo
e soprattutto molto... rosa!!
Nel senso che mescolerò un po' le carte,
aggiungendo un pizzico di telenovela....!!

Non avete capito un accidente dell'anticipazione, vero?? -.-
Può capitare! Sono io che nn vi voglio dire troppo.... XDXDXP
Ora vado
Un bacio a presto!!


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Capitolo 33
*** 32. Voci di corridoio ***



WE, ciao!!!
State bene??? Sentito il freddo che è arrivato???
Oddio, KE BELLO!!! Mi mancava terribilmente un bel po' di gelo!!! *ç*
Ma purtroppo, con la fortuna ke ho, mi sono beccata una bella influenza passeggera.... -.-''
...però vi devo dire la verità???  Ci voleva proprio!!
Insomma, guardatela dal mio punto di vista:
lunedì compito d'inglese, mercoledì compito latino, giovedì compito matematica...
...e poi venerdì ricco giorno a casa, sabato (oggi) ricco giorno a casa, domenica è riposo
lunedì ricca gita alla festa del cinema di Roma, martedì ricca assemblea...
e poi vabbè mercoledì si ritorna scuola...! -.-
Ma a parte qst, devo dire che una pausa ci voleva!! =D
E cmq, non vi preoccupate per la salute della vostra scrittrice: oggi già sto molto meglio! ^^

Luna95: ehi ciao!! beh, sono contenta che la mia storia ti piaccia nonostante tu non aprrezzi Renesmee... posso farti una domanda: perchè?? insomma, cos'ha che non va Renesmee?? ....forse sn così curiosa solo perchè è il xsonaggio preferita della saga... e visto che tanto ormai la mia curiosità ha preso il sopravvento, perchè ti piace tanto Jane??? .....scs se ho esagerato con le domande...capita ogni tanto che nn m so regolare ^^'''
Nessie93: more, cia cia!! =D  si, lo immaginavo che non riuscissi a capire un accidente di quello che ho detto.... anzi, mi sarei sorpresa se qualcuno l'avesse capito... comunque la tua illuminazione non è del tutto errata... Darko, il ragazzo che ha accompagnato Nessie a fare il giro turistico, centra in qualche modo.... in qualche modo... ma cmq stai tranquilla: nella mia fic Nessie deve rimanere con Jacob! =P
_Kiarina Cullen_:  salve cara, come va?? ttt bn?? no vbb, dai: Renesmee rimane fedele a Jake... anke perchè io lo adoro qnd!! =D certo, adoro anche Edward, ovvio. U.U cmq ti ringrazio al solito per i complimenti...sei gentile come al solito..!! =D spero che il capitolo roasa ti piaccia!! XD
Paretta: mi sento lusingata tesoro... davvero con i miei capitoli sono in grado di farti dimenticare la scuola e tutto il resto??? mi commuovo... ç_ç  ma a parte questo ti chiedo umilmente scusa per averci come al solito messo molto tempo a postare...ormai dovresti saperlo: sono fatta così!! XDXD ^^'' a parte tutto, spero che il capitolo nuovo ti piaccia sul serio!!! =D
MimiMiaotwilight4e:  more!! ciao!! come stai??? scuola, ttt'apposto?? spero di si!! =D  uao, sei subito arrivata a capire che Nessie prima o poi si vendicherà di tutto quello subito... anche se la cosa credo che sia  difficile da capire: con il carattere che si ritrova la ragazza...!! XDXD davvero la tua prof  è come Jane???!!?? io non credo che riuscirei a sopportarla!!! per quantoi riguarda le mie anticipazioni devo ammettere che hai azzeccato ben due dei partecipanti a qst nuovo capitolo rosa... Demetri e Darko... ma il resto te lo vai  leggere da te!! XDXDXP
Kiky_Cullen96:  ciao cara!! ttt bn?? scs se cio messo del tempo ad aggiornare....ankio vorrei tanto uccidere Jane, anche se credo sia leggermente difficile...!! XD spero che sazierò la maggior parte della tua curiosità con questo capitolo... =D
MaryCullenL: ehi si cara, prima poi l'avvievo supera il amestro, ma credo che dovremmo aspettare un po'.... e si, hai ragione anke su Demetri, ma non nel senso che pensi tu....XDXP
LittleMissCullen23: -.-'''' ehmmm, cara?? se ti dicessi che quellìo scivolone non l'ho fatto per quello che hai detto tu, ma perchè sono ignorante di mio.... o mio dio, nn puoi immaginare come mi sento in qst momento... m faccio schifo da sola... spero che tu mi xdonerai per qst strafaccione degno di una bella botta in testa. ^^''  
noe_princi89: hai ragione cara, ne vedremo proprio delle belle.... tranquilla, le tue speranze non saranno vane, certo ci vorrà del tempo, ma questo è ovvio... ke significa  ke il prossimo capitolo sarà rosa!!???!! me lo kiedi a me??? e io ke ne so!! XDXDXD scherzo dai..!!!  non ti anticipo niente, perchè ti lascio leggere il capitolo senza rovinarti niente.... =D
Bex Vampire:  more!! cia cia!! tutto bene??? =D  insomma, Aishe e Jane insieme me le immagino, forse chiuse in una stanzetta a progettare piani malefici contro Nessie col gatto di peluche e con l'accento siciliano è un po'...surreale?? ma anke terribilmente spassosissimo!! XDXD ma come ti vengono in mente certe cose?  cioè, tipo l'immagine di Caius che se ne va in giro per casa a strappare le ali alle farfalle o ad uccidere i cuccioli dei gattini... ma come ci riesci??? le persone comune ti chiederebbero soltanto che tipo di droga ti fai, ma io ti dico che sei semplicemente unica!! cioè, sto ridendo come una deficente!!! XDXD
Lulu Cullen: uh cara!! che bello vedersi anke qui sul sito oltre che sul forum!! ^^ tutto bn?? mmmm... ke fine hanno fatto ed e bella??? eh già, qst è proprio una bella domanda... c'è per caso qualcuno che sappia che fine hanno fatto i nostri eroi?? forse m conviene mettere un annuncio sul messaggero.... XDXDXDXD ok lo ammetto ti sto prendendo in giro... tranqui i Cullen arriveranno, abbi pazienza e fede in me! =D=P
Lale loves vampires: hola Miss Curiosità e Miss Intuizione!! XD lo sai ke sto ballando sulla canzone ke hai scritto?? hai presente la bambina de "chi ha incastrato peter pan?" ???? ecco, proprio quella!! sto facendo lo stesso nella mia camera e mio padre m sta prendendo per pazza... o_O ti dico solo questo..! -.- ma comunque, tralasciamo... Jane diavolessa e Caius tipo signor Burnd è decisamente troppo divertente....!! XDXDXD la love story tra Nessie e Jane continua... più che la dichiarazione in questo capitolo rosa mettiamo un po' di zizzania tra le due nostre anime gemelle.... leggi e divertiti, e cerca di intuire il seguito..!! XDXDXP
lilly3: mmm tedesco...?? non lo capisco, me è cmq sempre meglio del francese! =D ma a parte ciò, ciao tesorino mio!! cm va?? ^^  Jane la tua maestra ginnastica delle elementari???!!! e ki era?? la signorina Rottermaier (o come si scrive)??? ai presente, quella di Matilde.... XD anche se non hai capito nnt delle mie anticipazioni, nn fa nnt... adesso puoi trnquillamente leggere e capire qs ttt...!! XDXP  PS: ti avverto: la matematica del 2 è 10 volte più semplice di quella del 3... quindi auguri! -.-''
MissManga: figurati tesoro, non ti preoccupare ti ridardare a commentare!! =D io ritardo sempre a postare, qnd me lo merito!! XD sper cmq che il nuovo capitolo ti piaccia... ^^
ciokina14: eh insomma cara, cosa dovrei dirti?? che sei un'insopportabile curiosona o semplicemente una ragazza che inspiegabilmente si è appassionata alla storia di una pazza come me???? beh... io direi che sei solo fantastica e unike per ttt l'appoggio che mi dai =D  ora leggi il capitolo, e spero proprio che nn ti deluda..!! =P


Allora, prima di inziare vorrei chiedervi scusa perchè ho commesso un madornale errore.
Come mi ha fatto notare LittleMissCullen23, nel capitolo precendente ho detto che la celeberrima frase "Eureka!"
è stata detta da Einstein, quando invece è stata detta da Archimede...
Mi vorrei sotterrare sotto una mattonella, e vi chiedo umilmente di perdonarmi per qst erorraccio
che vi fa capire che la mia cultura è ad un livello bassisimo.... -.-''''
Spero che mi perdonerete, invece di andare a dire tutto al mio prof di matematica e fisica... ^^''

Ma adesso, veniamo a noi!
Capitolo rosa ho detto....
e molti di voi nn hanno capito..!
Insomma, diciamo che m sono divertita a creare impicci amorosi tra le guardie...
pensateci bene, stanno sempre la, chiusi sotto terra, in un paesino toscano...
qualcosa doveva pur succedere!!
E questo è quello che m sn inventata...


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32. Voci di corridoio

Passarono due settimane e le mie giornate iniziavano a diventare monotone: mattina sveglia alle 6, rapida colazione, lezione con Marcus, pausa pranzo, allenamenti con Jane, e poi avevo giusto il tempo di fare quei pochi compiti che mi dava il mio maestro la mattina, una rapida cena e poi crollavo con un sasso sul letto. Per la Casa non gironzolavo molto: le uniche sale che frequentavo erano gli alloggi di Marcus, la palestra e molto raramente la biblioteca.

Come in quel momento, che mi trovavo in una sala studio a fare una ricerca su Internet: dopo aver passato un'intera settimana su Dante Alighieri e l'origine della lingua italiana, ora stavamo facendo verso per verso l'Inferno della Divina Commedia, e per una come me che di parola in italiano conosceva solo “pizza” era una cosa abbastanza complicata, e quindi ero costretta ad andare a cercare su Internet la traduzione in inglese. A volte cercavo di spiegare a Marcus i miei problemi di comprensione, ma lui mi diceva semplicemente che dovevo ascoltare bene le sue spiegazioni e avere sempre il dizionario a portata di mano, e quindi io mi ritrovavo con le mani nei capelli ogni volta che leggevo un nuovo canto. Marcus si era calato troppo nel suo ruolo da insegnante, e ogni mattina lo vedevo entusiasta di iniziare una nuova lezione o un nuovo argomento; e così mi ritrovavo sempre a dover seguire le sue spiegazioni e prendere quaderni di appunti (non che la cosa mi dispiacesse: come avevo detto, era un piacere ascoltare Marcus). Non gli dicevo quasi mai di fermarsi o di rallentare con il programma (tranne quando quello che leggevo per me era arabo), perché mentre era concentrato sulle mie lezioni non aveva la solita aria triste e quindi forse per un breve momento evitava di pensare a Didyme. È meglio così...

Seduta alla scrivania, erano due ore che stavo davanti al computer in cerca di qualche sito che poteva essermi utile, ma non riuscivo a trovare niente se non qualche traduzione frammentaria poco affidabile. Meglio di niente! Presi il quaderno degli appunti e scopiazzai quello che avevo trovato, ma mentre stavo per iniziare sentii una fitta alla spalla destra e mi ricordai che per un paio di giorni ero impossibilitata a scrivere. Così con molta irritazione, feci un rapido copia-incolla sulla mia pennetta e la mattina seguente avrei usato la stampante di Marcus.

Dannata Jane. Era per colpa sua se in quel momento non potevo scrivere: durante gli scorsi allenamenti, mentre mi stava insegnando come immobilizzare l'avversario, Jane ne aveva approfittato per ritorcermi il braccio destro dietro la schiena un bel paio di volte, e ad un certo punto non avevo più sentito la spalla. Morale della favola, c'era mancato poco che Jane me la slogasse ed ora ero costretta ad andare in giro con una fascia elastica sotto la maglietta. Se fosse stato per me non me la sarei mai messa, ma Marcus mi aveva costretto: era lui che mi curava ogni mattina le ferite e i lividi degli allenamenti con Jane, e ogni volta che lo faceva era sempre incavolato con Jane, che secondo lui esagerava, e con Aro, che era stato uno stupido a permettere tutto ciò. Già un paio di volte mi aveva detto che avrebbe provveduto a farmi cambiare insegnante, ma io ero stata contraria. Con Jane è una mia lotta personale. Fortunatamente in quel periodo era partita insieme ad altre guardie per fare una commissione ad Aro in qualche parte della Serbia, non ricordavo bene, e quindi per un po' di giorni avevo il pomeriggio libero e ne approfittavo per fare qualche ricerca su Internet.

In quel preciso istante poi, la biblioteca era anche semivuota, c'era solo qualche guardia che stava leggendo qualche libro o consultando il proprio portatile sui tavoli che si trovano in fondo ad una parete. Meglio: poca gente tra i piedi. Ormai gli sguardi ostili delle altre guardie erano cessati, ma non sopportavo ancora stare in mezzo a loro: mi faceva sentire un pesce fuori dall'acqua, ed era per quello che preferivo di gran lunga starmene chiusa in camera mia con i miei disegni. Avrei anche voluto uscire fuori dalla Casa, giusto anche per prendere una boccata d'aria, ma Aro ancora non mi faceva uscire: non si fidava ancora di me. Anche se in queste due settimane mi ero comportata da brava bambina e non avevo creato nessun tipo di disturbo alla sua persona, anzi non lo incontravo neanche per i corridoi; giusto qualche volta veniva lui a farmi visita nella mia stanza per sapere come mi stavo trovando nella Casa, oppure durante le lezioni con Marcus compariva dal separé (segno quindi che il corridoio che collegava gli alloggi dei tre Volturi si trovava lì) e dopo qualche breve scambio di parole se ne andava via per la porta d'ingresso. Aro era sempre il solito: allegro, sorriso stampato in volto e quell'aria da furbo che non mi convinceva mai, ma purtroppo non feci nessun passo avanti nel scoprire i suoi piani. Chissà poi a che punto è, se è appena iniziato o se ci vuole ancora del tempo.

Un'altra cosa che ancora non riuscivo a capire era la mia famiglia: che fine avevano fatto? Cioè potevo capire che forse si erano presi un po' di tempo per riflettere sul da farsi, ma adesso mi sembrava esagerato che per ben due settimane, notte e giorno, se ne siano stati zitti e buoni a casa a pensare: dovevano aver agito già da un bel po' di tempo! E chi ti dice che non l'abbiano già fatto? Poteva anche essere, ma allora perché ancora non si vedevano? Forse solo a te non si fanno vedere... o non te li fanno vedere... E chi l'avrebbe mai voluto? E perché? Beh, c'è sempre Aro che... No, l'escludevo a priori: se la mia famiglia fosse venuta qui nella Casa, lo avrei saputo subito da Marcus, e invece non mi aveva detto niente: ormai avevo piena fiducia nel mio maestro. Aro avrebbe potuto anche nasconderlo a me, ma non agli altri due Volturi.

Quindi, oltre al mistero di Aro c'era anche il mistero dei Cullen. Per non parlare del mistero della Divina Commedia: riuscissi a capire anche solo una parola... Due ore su Internet, pochi appunti insignificanti e una grande confusione in testa. Chiusi tutti i siti che avevo trovato e ritornai alla pagina iniziale di Google.

Sbuffai. -Al diavolo Internet- mormorai alquanto irritata.

-Uao! Quanta irritazione tutta in una volta! Cosa avrà mai fatto di così sbagliato l'intera rete globale per non essere nelle tue grazie?- disse una voce piena di sarcasmo.

Alzai lo sguardo e vidi un vampiro appoggiato con le mani sulla scrivania di fronte a me. Mi sorrideva amichevolmente, ma i suoi occhi erano ricchi di malizia. Inarcai le sopracciglia. Mi mancava giusto lui!

-Che diamine vuoi, Felix?

-Ma che modo è di salutare? Non esistono più i vecchi e cordiali “buongiorno” e “buonasera”?- disse con un tono talmente allegro che mi ricordava Aro.

Ma proprio a me doveva capitare questo qui? -Ciao Felix! Come va? Bella giornata, vero? A proposito, che ci fai qui?- e il mio finto sorriso svanì e tornai impassibile e molto irritata -Va meglio così?

Felix rise. -Il tuo buonumore è così confortante. Ed è tutto merito di Internet!

-Senti Felix piantala con questo tuo umorismo. Sul serio non fa altro che innervosirmi, e già lo sono per cavoli miei, come hai potuto benissimo vedere. Adesso per cortesia vuoi spiegarmi perché sei qui?

Ma Felix continuava a guardarmi con quel suo sorriso da ammaliatore e con quello sguardo pieno di malizia, con il risultato che a me sembrava un emerito idiota.

Non che in queste due ultime settimane avesse fatto diversamente: quelle poche volte che per andare in palestra passavo per la sala principale e c'era anche lui lì, mi guardava sempre e se ricambiavo lo sguardo mi faceva anche l'occhiolino: un emerito idiota. L'avevo detto io. E ogni volta che succedeva, distoglievo lo sguardo con stizza e anche con fastidio: come se lui avesse qualche possibilità con me. Ma per favore!

-Vuoi davvero sapere perché sono qui?

Alzai gli occhi al cielo e mi appoggiai allo schienale, incrociando le braccia. -Beh, se di grazia è così gentile da fornire queste informazioni alla gente comune- dissi usando il suo stesso umorismo.

Felix scoppiò in una sonora risata. Se ride ancora un po', è uguale identico ad Aro! -E va bene: sono qui perché mi serve la sala studio.

Sgranai gli occhi: questa non me l'aspettavo. -La sala studio? E perché?

-Ah-ah-ah! Attenzione Renesmee!- e il suo tono si fece ironicamente autoritario -Troppa curiosità può uccidere, sai?

-A volte. Ma stai attento tu Felix, perché invece le menzogne uccidono sempre.

Non capì. -Menzogne?

Feci una risata compiaciuta. -Si, come quella che mi hai appena detto: non è vero che ti serve la sala studio, perché altrimenti saresti andato a quell'altra- e indicai la porta comunicante con la seconda sala studio.

-Guarda che è occupata.

-Mmm... - e mi allungai con la testa per vedere l'altra scrivania -no! È vuota e libera.

-Ah!- disse Felix in palese difficoltà -Beh, forse si è liberata poco fa.

-È vuota e libera, proprio come lo è rimasta da quando sono arrivata: circa due ore fa.

Felix sbuffo in una risata. -Non ti si può nascondere niente- e mi lanciò un'occhiata penetrante.

Alzai le spalle totalmente indifferente. -No. E adesso se non ti dispiace, puoi dirmi la verità?

-E va bene. Credo che con te sia difficile mantenere un segreto... Comunque ero venuto giusto per vedere cosa stavi facendo.

Abbassai lo sguardo. -Te l'ha ordinato Aro?- dissi gelida e furiosa. Sarebbe proprio ridicolo, controllare qualsiasi cosa faccio!

-Veramente no.

Tornai a guardargli il volto, soddisfatto di avermi stupito. -No? E se non te lo ha ordinato lui allora che te ne importa di quello che faccio?

Alzò le spalle. -Mah, semplice curiosità. In fin dei conti sei la nuova arrivata e ancora non si sa molto di te, no?- e mi sorrise di nuovo.

Alzai un sopracciglio: sul serio pensava che gli avrei creduto? I suoi fini erano ben diversi da aiutare l'ultima arrivata ad integrarsi. La logica avrebbe detto che era una spia al servizio di Aro, ma Felix non lo era perché aveva ben altro in testa. Questo vuole solo provarci con me. Non potevo pensare ad uno spreco di energie più grande di quello.

Ma nonostante ciò, non sapevo come comportarmi: a scuola ogni tanto capitava che qualche mio spasimante ci provasse con me, e io ero sempre stata diplomatica nel rifiutarli. Ora però, lo spasimante in questione era Felix, e con lui la diplomazia non avrebbe mai funzionato. Non che io poi volessi usarla... L'essere gelida con lui non era poi tanto male come idea, ma avevo paura che non sarei riuscita a mantenerlo questo atteggiamento. Per cui in quel momento, sospirai soltanto e feci per andarmene.

Ma Felix fu naturalmente più veloce: vedendo che non gli avevo risposto, fece il giro della scrivania e si posizionò alle mie spalle, poggiandosi con le mani sulla scrivania e incatenandomi in una specie di morsa. Feci in tempo solo a staccare la pennetta dal PC, per poi rimanere seduta sulla sedia con la faccia di Felix molto vicina alla mia che osservava lo schermo del computer con noncuranza.

Altro che diplomazia, qui c'è bisogno di staccargli la testa a morsi! Lo fulminai con lo sguardo ma lui non se ne accorse.

-Allora, che stavi cercando?- disse osservando la home page di Google.

Sospirai irritata. Guarda se tra un po' non lo sbatto a terra... -Cose che non ti riguardano- la mia voce era piena di scortesia.

Felix rise di gusto. -Andiamo! Se non mi dici che cos'è non posso darti una mano!

Scoppiai a ridere. -Tu che dai una mano a qualcuno! Davvero molto divertente!

-Perché? Io non posso dare una mano? Non posso fare buone azioni?- disse ammiccante verso di me.

-Il giorno che tu farai qualche buona azione sarà anche il giorno in cui due più due farà tre- risposi ironica -E poi non vedo che aiuto potresti darmi con la Divina Commedia.

-Divina Commedia? La stai studiando con Marcus?

Annuii. -Dice che se devo imparare la lingue italiana devo farlo dal principio. Letteralmente. Ma io non ci capisco niente, e quindi stavo cercando su Internet se c'era una qualche sottospecie di traduzione di alcuni canti, ma ho trovato poco e niente. Ecco perché ce l'ho con l'intera rete globale!

-Mmm- aveva ascoltato tutto con estremo interesse -E se ti aiutassi io?

Sgranai gli occhi. -Eh?

-Te lo traduco io: tutti i pezzi che non riesci a capire te li traduco io. Sai com'è, parlo un ottimo italiano.

Ci pensai su: era ovvio che lui lo faceva solo per conquistarmi, ma dove lo trovavo qualcun altro disposto a tradurmi canti interi della Divina Commedia dall'italiano all'inglese?

-Beh, se proprio insisti, d'accordo- e fortuna che dovevi staccargli la testa! Ma che ragionamenti: prima mi faccio fare le traduzioni e poi gli spacco la testa. Ovvio!

-Perfetto!- esclamò soddisfatto -Lo vedi che a volte faccio il bravo anch'io?- e sorridendo avvicinò il volto al mio mentre la sua mano destra toccò il mio fianco.

Al diavolo le traduzioni, ora gli stacco la testa sul serio! Lo osservai per un millesimo di secondo e poi allontanai lo sguardo dal suo sorriso disgustosamente malizioso, soffermandomi sulla sua mano sul mio fianco. -Sarai anche bravo, ma tieni giù le mani altrimenti ti stacco la testa a morsi- gli dissi a denti stretti -e non sto scherzando.

Felix scoppiò a ridere. -Ok, ok- e tolse la mano dal mio fianco per alzarla insieme all'altra in segno di resa -Calma, era solo uno scherzo! Dai su, mi metto qui- e sia appoggiò ad un angolo della scrivania -e faccio il bravo per davvero, ok? Andiamo, stavo solo scherzando!

Me lo guardavo furiosa dalla sedia con le braccia conserte e gli occhi ridotti a due fessure. -Stai attento Felix: chi scherza con il fuoco poi alla fine si brucia.

-Stai tranquilla, perché tanto non ho paura di bruciarmi- e mi lanciò un'occhiata mentre incrociava le braccia anche lui.

Fa come ti pare, tanto...-Comunque- e abbassai lo sguardo -sul serio, le traduzioni, se non vuoi farmele non fa niente... non sei mica obbligato...

-Non ti preoccupare- mi interruppe -Ti ho detto che te le posso fare, stai tranquilla. Certo però devi aspettare un po': domani torneranno gli altri, e Caius già mi ha avvertito che ha una missione per me e Alec. Ne avrò per una settimana circa.

Sbuffai in una risata. -Una settimana in giro con Alec: immagino che divertimento...- mormorai quasi tra me e me.

Ma Felix era un vampiro con un ottimo udito. -Perché? Non ti sta simpatico?

Lo guardai. -No ma conoscendo la sorella posso immaginarmi che tipo è.

-E qui sta il fatto: Alec è l'esatto opposto di Jane.

-Sul serio?

-Già. È diverso dalla sorella: è più riflessivo, più ragionevole, più razionale, e decisamente più calmo. Non so come riesce ad esserlo: io ad un certo punto perderei la pazienza a forza di stare sempre con una sorella come Jane, che s'incavola se non è la prima della classe, e con una ragazza come Clarissa, che imita Jane in tutto quello che fa!

Una cosa mi aveva sorpreso. -Ragazza? Nel senso di fidanzata? Clarissa e Alec stanno insieme?

-Certo! Dai, non dirmi che non te ne eri accorta: quei due sono sempre pappa e ciccia. Non si sbaciucchiano in pubblico questo è vero, ma certe volte sono insopportabili da vedere.

L'avevo detto io che doveva esserci qualcosa tra quei due... -Contenti loro... Ma come si sono conosciuti? Cioè, lei è diventata una guardia dopo essersi messa con Alec o il contrario?

Alzò le spalle. -Mah non so dirti se si conoscessero prima, anche se non credo. Sta di fatto che qualche anno fa si è presentata a Volterra questa vampira di solo 3 anni proveniente dalla Francia, che aveva questo particolare potere e che era desiderosa di conoscere la reale nobile famiglia dei Volturi. Aro la squadrata subito e ha capito che poteva essere un ottimo elemento, così le ha offerto di diventare guardia e l'ha affidata ad Alec. Tempo qualche mese e per i corridoi della casa già si vociferava che avevano fatto coppia fissa.

Inarcai le sopracciglia. -Per i corridoi si vociferava?

-Le cosiddette voci di corridoio: pettegolezzi, frutti della fantasia con un briciolo di verità, sentiti dire per sbaglio e mai trasmessi come prima. Esistono anche qui tra i vampiri, sai?- disse con un sorriso.

Mmm... questo è molto interessante... Risi. -Non credevo che voi vi perdesse in banali cose come i pettegolezzi. Questa è più una cosa da salone di bellezza oppure da comari del paese.

Felix scoppiò a ridere. -Hai ragione! Beh, in fin dei conti ci troviamo in un paesino toscano, no? Comunque le voci ci sono perché qui si condivide tutto con tutti. Insomma, l'hai vista anche tu la casa: qui al primo piano per fare qualunque cosa devi passare per forza dalla sala principale, che ovviamente è quasi sempre colma di persone, oppure chiederlo ai Volturi, che sono costantemente accompagnati da delle guardie del corpo. Se vuoi tenere un segreto devi startene zitto e buono, chiuso in camera tua.

Benissimo, ottimo! Bah, e io che pensavo di poter inventarmi un piano per fuggire! Certo il fatto che tutti sapessero tutto era una pessima cosa, ma forse potevo ancora escogitare qualcosa.

-Ma immagino che le persone che lo facciano siano poche- dissi con ovvietà -e quindi alla fine le voci corrono. Ma a parte la relazione tra Clarissa e Alec, ce ne sono altre?

-Allora ti piacciono i pettegolezzi, eh?- e sorrise.

Alzai le spalle. -Sono pur sempre una ragazza, no?

-Certo, certo. E che ragazza...- e mi lanciò un'occhiata a cui risposi abbassando lo sguardo -Comunque non c'è molto da dire: in questo periodo le voci che corrono sono poche oppure sono sempre le solite. Tipo Heidi che va con il primo che passa: vampiro o umano non importa, l'unica differenza è che uno il giorno dopo è vivo mentre l'altro no- e sorrise maligno.

Piegai lievemente la testa. La ragazza se la spassa! -Scommetto che di solito la scambiano tutti per una ragazza di buon famiglia.

Felix rise. -Oh beh, c'è sempre qualcuno che poi alla fine perde la testa per lei. Per esempio Demetri.

Sgranai gli occhi. -Demetri ha perso la testa per Heidi!!??! Non è possibile!!

-E invece si: tra i due c'è una delle storie d'amore più chiacchierata della Casa. All'inizio stavano insieme, poi si sono lasciati, poi lei ha tradito lui diverse volte, lui si è ingelosito e li ha ammazzati tutti, lei si è incavolata e non gli ha rivolto più parola, e alla fine si sono rimessi insieme. Ma poi hanno ricominciato.

Scoppiai a ridere. -Oddio, è peggio di una telenovela!

-Già. Infatti nella Casa tutti ne parlano e si inventano sempre nuove storie e nuovi tradimenti. A volte gli stessi Heidi e Demetri credono ai pettegolezzi e si accusano per cose che magari non hanno mai fatto. Guarda, se la prossima volta che litigano sei ancora qui devi assolutamente venire a vederli: sono esilaranti!- e scoppiò a ridere.

-Magari se capita assisterò. Ma i tre Volturi non dicono niente al riguardo?

-No, non capita mai quando ci sono loro in sala: non lo permetterebbero mai. Di solito infatti succede o nell'altra sala oppure direttamente fuori la Casa. Tanto ormai, con la libertà che abbiamo...

Aggrottai le sopracciglia. -Libertà?

-Si, quella che Aro che ci ha dovuto concedere per forza dopo la morte di Chelsea. Lo hai saputo, vero?

-Me l'ha raccontato Darko quando mi ha accompagnata a fare il giro turistico della Casa. Ma questo cosa centra con la nuova libertà delle guardie? Aro mi ha detto che vi lasciano liberi di uscire, basta che non vi fate scoprire dagli umani... Non è sempre stato così?

Felix fece un fischio. -Caspita! Sei ben informata per essere qui solo da due settimane. Comunque, adesso ti spiego meglio la faccenda: quando Chelsea era ancora con noi, Aro la utilizzava per unire il legame tra le guardie e i tre Volturi, in modo tale che noi gli fossimo ciecamente devoti a loro e che avremmo ubbidito a qualunque loro ordine. E così è stato: i Volturi ci comandavano a bacchetta e a noi andava bene perché gli eravamo estremamente devoti e, sempre grazie al potere di Chelsea, non ci accorgevamo che a volte era troppo. Ma dopo la morte di Chelsea, Aro non poté più utilizzare il proprio potere su di noi, e così iniziarono ad esserci delle “lamentele”, chiamiamole così, da alcune guardie verso i Volturi: la nostra cieca devozione era stata rotta, e non tutti volevano continuare ad essere comandati a bacchetta da Aro, Caius o Marcus. E così allora Aro ci ha concesso diverse cose, tra cui la libertà di uscita, per evitare che le proprie guardie gli si ribellino contro: adesso sia lui che Caius sono molto più attenti agli ordini e agli incarichi che danno, per far si che nessuno delle guardie si “lamenti” di nuovo e che possa mettersi contro di loro.

Mmm... anche questo è molto interessante... Cominciavo a vedere i lati positivi della chiacchierata con Felix. -Insomma cercano di evitare un'ipotetica ribellione da parte delle guardie. Ma può accadere? Insomma, i Volturi hanno sistemato la situazione o oltre alle “voci di corridoio” ci sono anche le “lamentele di corridoio”?

Sorrise. -Beh c'è sempre una pecora nera della famiglia, e quindi le lamentele non mancano mai. A volte le faccio anch'io!

Insomma i Volturi devono stare attenti a come si comportano con le loro guardie. -E sempre secondo le voci che girano, chi è la pecora nera della famiglia?

-Oh beh ce ne sono tante!- esclamò ridendo -Ma Aro le ha subito “neutralizzate”: sai, ci tiene al suo esercito di guardie.

-Non ne avevo dubbi- dissi con ovvietà -In che senso le ha “neutralizzate”?

-Le ha subito accontentate, oppure ha fatto si che non gli si mettessero contro, o se ne andassero via. Per esempio, c'era un periodo che Aro aveva paura della relazione tra Clarissa e Alec: visto che ancora non si fidava di Clarissa, pensava che avrebbe potuto facilmente convincere Alec a scappare con lei, e Aro avrebbe perso due elementi preziosi. Così in segreto ha ordinato a Jane, l'unica che è sul serio devota ciecamente a lui, di iniziare a familiarizzare con la sua nuova cognata per evitare che potesse scappare via. Jane non è proprio quel che si dice una ragazza socievole, ma per far contento il suo padrone è riuscita ad esserlo; e infatti adesso sono ottime amiche, Clarissa vuole essere proprio come Jane, e sono convinto dell'idea che dovremmo fare una statua ad Alec, che le sopporta entrambe.

Risi. -O senza alcun dubbio: Clarissa non la conosco, ma dalla prima impressione che ho avuto e dalle tue descrizioni posso immaginare che tipo è; e Jane invece è una ragazza semplicemente crudele e infernale. Durante gli allenamenti si impegna al massimo per rendermi la vita insopportabile. Alec forse la sopporterà perché è la sorella, ma non credo che qualcun altro ce la possa fare!

-Io non ne sarei così sicura mia cara,- mi disse scuotendo leggermente la testa -c'è gente all'interno della Casa che farebbe a capelli per entrare nelle grazie della cara Jane.

Alzai un sopracciglio. -Stai scherzando, vero? Insomma, a chi potrebbe mai piacere Jane?- dissi con una risata.

Felix alzò le spalle e allargò le mani. -Semplice: Darko.

Sgranai gli occhi e mi alzai in piedi, tanta era la sorpresa. -Darko!!?? Cioè... insomma... non è.. lui... Jane... aspetta: è lo stesso Darko che dico io?

-Beh contando che ne esiste uno solo in tutta la Casa, direi di si- e si sedette al mio posto, accavallando le gambe sulla scrivania e incrociando le braccia dietro la testa.

-Ma no!! Non può essere!!- e iniziai a camminare su e giù per la sala studio, nonostante fosse abbastanza stretta -Non può interessargli sul serio una come Jane, non in quel senso almeno!

-No no, è proprio cotto. Lo è da quando è arrivato qui. Molto probabilmente perché Jane è stata la sua tutrice per tutto il tempo che era un neonato e visto rimaneva confinato per evitare di scatenare il caos per la Casa o la stessa Volterra, e l'unica con cui comunicava era Jane, forse alla fine se ne è innamorato.

Alzai un sopracciglio. -Tipo sindrome di Stoccolma?- e Felix scoppiò a ridere.

Mi appoggiai al muro alle spalle della scrivania e incrociai le braccia, mentre lo sguardo era fisso nel vuoto: quello che mi aveva detto Felix mi aveva fatto cadere l'impressione che avevo avuto riguardo Darko. Mi era sembrato un ragazzo semplice e tranquillo, non poteva essere innamorato di una pazza come Jane. Anche se durante il giro turistico, quando mi aveva parlato di lei, avevo visto che nel suo sguardo c'era qualcosa di più della semplice ammirazione. Avrei dovuto intuirlo, anche se il fatto che qualcuno sia innamorato di Jane è veramente difficile da credere. Decisamente.

-Ne sei proprio sicuro?- chiesi a Felix ancora incredula -Insomma, è una voce affidabile o cattivo pettegolezzo messo in giro?

Felix ruotò con la sedia e si mise di fronte a me. -Me l'ha detto Corin che l'ha saputo da Santiago, e se lo dice Santiago allora è vero. Puoi metterci la mano sul fuoco. Ma vuoi spiegarmi perché la cosa ti ha colpito tanto? Insomma, anche Jane è una normale vampira!

-Si, lo so che forse Jane può apparire attraente per qualche vampiro, ma non riesco a credere che uno come Darko possa essere cotto per lei. Mi ero fatta un'idea totalmente diversa di lui.

-Ma guarda che Darko non è molto diverso da come appare- aggiunse -anzi, si può dire che è uno dei pochi qui dentro di cui l'apparenza non inganna. Solo che è innamorato di Jane: tutto qui. Se per te è così difficile fartene una ragione, allora puoi anche considerarlo un difetto... vedi tu.

-Adesso difetto è un po' esagerato. Forse sono io, che odiando Jane, mi sono fissata con l'idea che allora deve essere antipatica a tutti- dissi grattandomi la testa -Ma dimmi un po', Jane lo sa di Darko? Ricambia?

-Nah! Jane non è tipo da pettegolezzi: non li ascolta, non le piacciono, e squadra chiunque li fa. Non sa neanche che la maggior parte sono incentrati su di lei, visto la reputazione: è antipatica sul serio alla maggior parte delle guardie, non è solo una tua fissazione- e si mise seduto normalmente, poggiando i gomiti sui ginocchi -E in più, Darko è un tipo abbastanza riservato e... diciamo timido. Non da segna della cotta, e se la notizia si è iniziata a diffondere è solo tramite voci di corridoio: di conseguenza Jane non lo sa, e non si preoccupa neanche del perché Darko voglia sempre aiutarla in qualche missione.

-Immagino che lui ci stia male per questo... intendo il fatto che Jane non lo ricambia.

-Penso proprio di si: non credo che a Jane interessi Darko. Inoltre la ragazza è follemente innamorata di un altro vampiro- mi disse con un sorriso.

Cosa? Altro che Beautiful! Scoppiai a ridere. -No, dai! Jane innamorata!! Adesso vuoi farmi credere che anche ha un cuore!! E sentiamo, chi sarebbe il fortunato?

Felix sorrise. -Beh...- e si alzò in piedi allargando le braccia -...il sottoscritto!

-Te??!!- esclamai tra la sorpresa e il divertimento -No, non ci posso credere!! E tu come l'hai scoperto?

-Se ti riferisci al fatto di quali segnali mi abbia inviato Jane, ti stai sbagliando di grosso- e infilò le mani nelle tasche dei jeans -Non mi ha mai fatto capire un accidente del suo interesse per me, e anche se quando doveva organizzare una missione estera il primo che chiamava ero sempre io, non mi ero mai accorto di niente tanto che continuavo a fare l'indifferente. Me lo disse qualche decennio fa Demetri, che glielo aveva detto Heidi, che l'aveva saputo da Renata, che aveva origliato una conversazione tra Aro e Jane. Mi fece ridere all'epoca e mi fa ridere ancora oggi!

-E perché mai Felix?- dissi con sarcasmo -Non ti piace Jane? In fin dei conti è una brava vampira, gentile e onesta, sempre pronta a dare una mano, calma e giusta. Cosa c'è che non va in lei??

Rise. -Difetti a parte, Jane non è male, da un punto di vista estetico maschile. Certo quel suo caratteraccio non l'aiuta tanto, e molto del suo fascino cala quando inizia ad arrabbiarsi. Credo inoltre che sia un tipo difficile da conquistare, anche se io non mai avuto problemi in materia di donne- e fece un largo sorriso.

Modesto il tizio. -Beh, se ti interessa tanto allora datti da fare, no?

-Ho detto che non è male, si, ma non che mi interessi: le mie mire in questo periodo, vanno ben oltre una semplice isterica vampira come Jane- e iniziò ad avvicinarsi a me molto lentamente.

Mmm... qui vampiro ci cova... Meglio se te ne vai Nessie, fidati. Feci l'indifferente, ma mentre Felix si avvicinava io cercavo di squagliarmela strisciando lungo il muro. Alla fine, però, finii intrappolata nell'angolo, e Felix ne aveva prontamente approfittato, appoggiando la mano al muro per bloccarmi la via d'uscita. Benché la voglia di guardarlo male era tanta, continuai a fare la finta tonta sperando che ciò mi avrebbe aiutato. Anche se credo che l'unica cosa che mi possa aiutare qui, sono le lezioni di combattimento di Jane...

Visto che Felix continuava a fissarmi con quel suo sguardo da conquistatore, che a me però dava solo l'idea di un emerito deficiente, lasciai vagare il mio sguardo in giro (in cerca di una via di fuga) e decisi di riprendere il discorso, tanto per perdere tempo.

-E sentiamo,- dissi neutrale -quali sarebbero le tue mire?- come se non le avessi già capite!

Scioccò la lingua. -Ultimamente ho messo gli occhi su una tosta, bella, determinata e intelligente mezza vampira appena arrivata- disse, sorridendo malizioso -Per caso la conosci?- e iniziò ad avvicinare il suo volto al mio.

Ma ti prego! Prima che potesse realmente darmi un bacio, scivolai in basso, passai sotto il suo braccio appoggiato al muro, e attraversai la stanza in modo che la scrivania si trovasse tra me e lui.

-No, non la conosco- dissi mentre mi allungavo sulla scrivania, concentrandomi nel riunire le mie cose in più fretta possibile -Forse di vista.

Felix scosse la testa benevolo, ridendo, ancora appoggiato all'angolo. -Ah Renesmee, Renesmee...- e si avvicinò alla scrivania, mettendosi nuovamente di fronte a me -più fai la sostenuta, e più mi affascini. Più mi rifiuti, e più mi ecciti.

Ah, fantastico! La situazione vacillava tra l'imbarazzante e il detestabile. -Ma pensa- dissi molto sgarbatamente, prendendo in mano i libri e facendo per andarmene.

Ma Felix si allungò sulla scrivania e mi afferrò per il polso, costringendo la mia faccia a stare pochi centimetri dalla sua. -Guarda che non sto scherzando. È la verità: mi affascini enormemente- disse con un tono che doveva sembrare suadente.

Adesso guardarlo male era inevitabile. -Uao. Dovrei considerarmi fortunata, eppure la cosa non mi emoziona minimamente- e cercai di liberare il polso con uno strattone, ma la presa di Felix era ben salda.

Sorrise. -Capisco dal tuo tono che per me invece di provare uno strano e potente sentimento di attrazione, provi solo un enorme disgusto e repulsione.

-Hai indovinato, ma bravo. Complimenti, hai vinto 10 punti. Se mi lasci il polso, ne prendi altri 10 e magari anche una scimmietta di peluche- e diedi un altro strattone, inutilmente.

-Andiamo Renesmee! Non dirmi che non ti interesso neanche un po'?

-Assolutamente no- e per l'ennesima volta diedi un altro inutile strattone.

-Che c'è che non va in me?- chiese con un sorriso -Non assomiglio al tuo tipo ideale?

Scossi energicamente la testa. -Oh no, siamo lontani.

Ma Felix non demordeva. -E quale sarebbe il tuo tipo?

-Decisamente non tu!- gli dissi con tutta l'irritazione che avevo, e con tutte le mie forze riuscii finalmente a liberare il mio polso dalla sua stretta.

-Avanti, dammi un indizio!- mi chiese con un tono tra l'implorante e il divertito -Se no, come posso provarci con te?

-Lascia stare, sprechi il tuo tempo mio caro- e mi incamminai verso l'uscita della sala.

-Su Renesmee!- mi urlò -Cosa posso fare per essere il tuo tipo?

Sulla soglia, mi voltai verso di lui. -Inizia col diventare un licantropo, e poi ne riparliamo- e me ne andai, lasciandolo senza parole.





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Questo capitolo, con i fini della nostra storia
non centra minimamente un tubo!
(....o quasi: attenzione....!)
Mi sono semplicemente divertita un po'! =D
Non so voi, poi...
ma spero davvero che una bella risata ve la siate fatta..!! ^^'''

Beh, adesso vado a piangere mentre vedo "C'è posta per te"
è incredibile, ma appena vedo quel programma o un qualsiasi film della Disney
io piango.... m commuovo....
mah, sarò io strana???
Poesse...
...anzi sicuramente è così!

Ci sentiamo...
un bacio la vostra scrittrice ignorante e piagnona...!
XDXDXDXD
Ciao!

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Capitolo 34
*** 33. Accordo ***


33 puntata
Cioè ragazzi....
ci stiamo rendendo conto di che giorno è oggi???!!!?
11-11-2009...
e io non posto dal 18-10-2009...
in pratica è quasi un mese...

Ci stiamo rendendo conto...
un mese??!!! non ho mai fatto tardi di un mese!!!
insomma, massimo due (anke tre) settimane...
ma ad arrivare fino ad un mese non l'ho mai fatto....
Cioè, stiamo scherzando??
Lo so, la situazione non è normale, visto che siete voi quelli che si devono incavolare
(e molto probabilmente lo siete.. -.-'')
invece che io... ma è così!
Sono incavolata nera con me stessa!!
è mai possibile che non riesca a darmi una scadenza, un termine
e magari anke riuscire a rispettarlo???
Mi ero ripromessa che avrei postato entro la fine di ottobre...
ma guarda un po', siamo a novembre!!
e anke a metà di novembre!!
Io nn lo so... boh....
sn un'incapace ritardataria....

OK.... vi ringrazio per aver sopportato la sfuriata in silenzio e magari con gli occhi spalancati
davvero, lo apprezzo molto...
è che qst cosa mi manda talmente sui nervi che....
Ma adesso stop incavolature, e rilassiamoci un po'.....
..... molto meglio ora! ^^
Ora, chiedervi scusa credo che sia una cosa inutile, xke le cose sn due:
1-> o siete dei santi e sopportate qualsiasi cosa..
2-> o mi volete tanto, troppo bene da perdonarmi per ogni ritardo ormai da un anno...
(è vero ragazzi... la ff la sto scrivendo da un anno... auguri! ^^ )
Quindi.... è inutile...
certo poi, io ovviamente un po' ci spero... ^^'''


LittleMissCullen23: moreeee.. cià! come stai?? ^^ si lo so che è da una cifra che nn m faccio sentire.... perdonami!! sn davvero troppo occupata, e nn ho un briciolo di tempo libero neanche a pagarlo oro... please... ç.ç  cmq, un po' di sano e puro gossip ogni tanto ci vuole!! XD cioè, è fantastico impicciarsi degli affari altrui... hai ragione tu, con i personaggi di fantasia è più divertente... io mi sn ammazzata di risate a inventarmi i vari impicci.... e mi ha fatto piacere vedere che anche a voi vi sono piaciuti!! XDXDXD
Elle201: tesorooooooooooooo!!!!!!!!!!!! scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!! lo so, ci ho messo tanto, ma davvero non ho trovato del tempo libero....sul serio!!! ç.ç spero che il nuovo capitolo basti a farmi perdonare..... e sn contenta che la mia Nessie ti piaccia!!! =D la Nessie della Meyer è poco descritta, per questo poi mi sono inventata questa ff... e ora è il mio personaggio preferito!!=P
Bex Vampire: more... sei tanto arrabbiata con me??? ^^'' immagino cosa tu stia dicendo in qst preciso istante... "Perchè è così ritardataria e scema?? Che cosa ho fatto di male nelle mie vite precedenti per meteritarmi una scrittrice così???"  ç.ç  chiedo perdono... mi inocchio anche se vuoi... ecco adesso mentre scrivo sto inocchio davanti la scrivania... allora, sn perdonata?? mmm magari ci aggiungo anke un capitolo nuovo?? =D  ....F+R=AxS mmmmm.... suona bene!! XDXDXD no vabbè, la mia Nessi deve stare obbligatoriamente con Jake!! U.U non ci sn dubbi... certo però non sarebbe male... anke se poi non credo che Jacob staccherebbe la testa a Nessie: la ama troppo ù.ù ....casomai lo fa a Felix (m disp).... poi dopo Nessie s'inc***rebbe e ucciderebbe il ex ragazzo.... anzi lo chiede al papà e alla zia Rose, che sicuramente accontenteranno la piccola mezzavampira.... XDXDXD
Luna95: salve carissima! come stai?? tutto bn?? =D prima di tutto, mi inginocchio al suo cospetto per averci messo così tanto a postare.... mi dispiace tantissimo, ma prima non ho trovato del tempo libero a disposizione... mi perdoni, vero??? please! ç.ç  cmq, più o meno hai ragione: il quadrato amoroso in un modo o nell'altro c'entra... capirai meglio con qst capitolo e prossimi! =P  non ti preoccupare di offendere nessuno: è solo il tuo modo di pensare, punto e basta! e inoltre, ankio sn d'accordo con te qnd dici che non sopporti Bella: la odio ankio!  ok, adesso le fan di Bella ci uccidono in blocco ò.ò ....certo, io la odio per il carattere: insomma, non sa quello che vuole, è stupida!! per esempio, ad Eclipse, la odiavo proprio!! insomma, vuoi stare con Edward?? ok, stai con lui, ma lascia in pace Jacob!! lui è innamorato di te, è inutile che insisti con la storia del migliore amico!! poi combina i casini, e fa stare male tutti e due!! poveri i miei due tesorini....  in pratica, la detesto.  U.U   per qnt riguarda Nessie, beh anke secondo me in BD la ragazza manca di carattere e di una storia vera e propria (anke xke è ancora piccola...) ed è per qst ke mi sn inventata qst ff: mi sn creata la mia Nessie personale!! XDXDXP
MaryCullenL:  cara, salve!! va tutto bene, vero??? =P mi perdoni per averci messo così tanto, vero??? ç.ç ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego!!!  e cmq, vorrei sottolienare il fatto che Gossip Girl, modestamente, l'ho inventato io! XDXDXP
Francy2594: Salve tesoro! tutto bene?? =D ok ok, lo so, non ho postato per tutto qst tempo, ma mi perdonerai??? ti prego!! ç.ç in cambio, ho un nuovo capitolo... spero bello! ^^''  cmq, sono contenta che la nuova versione di Felix ti sia piaciuta... e forse potrei inserirla qualche nuova avance!! XD
Violet Girl: cara, grz mille per i complimenti!!! =D mi dispiace moltissimo di non aver postato per tutto qst tempo.... sn imperdonabile.... ç.ç spero almeno che il capitolo piaccia!! =D
Paretta: ciao tesoro! come stai?? spero tutto bene....e spero anche che accettarai anche le mie scuse!!! ho fatto davvero tardi stavolta.... ç.ç spero almeno che il capitolo sia venuto bene!! ^^'' per quanto riguarda i pettegolezzi, fa piacere vedere che hanno divertito... pensavo fossero stati un fiasco!! XD ti ringrazio come al solito per i compliementi!! =D
noe_princi89: carissima, perdonami per il mio colossale ritardo... ti prego, m'inginocchio per chiederti scusa... ç.ç... cmq, come la famiglia Cullen non si è fatta ancora viva??!!?? e chi te lo dice?? bacio!! =P
MimiMiaotwilight4e: o mio dio tesoro scusami se mi faccio sentire solo ora!!! non sai le cose che ho da fare!! mamma mia, riuscirai mai a perdonarmi??? ç.ç spero di si... almeno con il capitolo nuovo... ma a parte ciò, ti rinrazio cara del consiglio: se la mia carriera da scrittrice, posso sempre andare in Amercia e diventare sceneggiatrice di telenovele! XDXDXD non sarebbe male!!! XDXDXD per quanto riguarda Jane sadica e vendicativa, non pesno sia un problema poi così grosso... insomma, tanto la odia lo stesso!! =P  e lo so, il finale è stupendo!! XDXDXD
Nessie93: mia cara, come va?? non mi rispondi... ovvio! non mi sono fatta sentire per... anni!!! cioè, non merito la tua attenzione.... ç.ç confido nle capitolo nuovo, che mi faccia perdonare... comunque sono contenta che ti abbia fatto ridere... era quello il mio obbiettivo!! =D=P e poi, mia cara, cioè sei proprio un genio!! ci sei arrivata subito: hai capito tutto con un briciolo d aiuto!!! geniale!! °0° complimenti!!
Hale Lover: Ehi teso!! tutto bene?? mmmmm..... sei arrabbiata?? eh già, lo so, ci ho messo tanto... ma tanto tanto.... scusa!!! mi perdoni??? ç.ç  please!!!! Ma a parte ciò, guarda che i Cullen sono arrivati!! eh già, sn arrivati... sn già là... e non sai da quanto!! ma come, non li vedi?? eh beh, per quello devi aspettare giusto un po'.... ma un po' po'...!!! XDXDXDXP
Lulu Cullen: carissima ciao!! cm va?? pensavi che morta, eh?? e invece no!! =D spero proprio che mi perdonerai per il mio ritardo.... ç.ç sperando poi che il capitolo nuovo aiuti!!! =D cmq, è vero: Jacob ancora non è arrivato.... insomma, per Nessie!! =P certo poi che ne può sapere lui che la sua adorata mezza vampira è corteggiata da un bel vampiro!!.... credo che il nostro lupacchiotto s'inc***erà parecchio!! XDXDXD
lilly3: more ciao!! cm stai?? mmmmm.....penso che mi ucciderai per non essermi fatta sentire per tutto qst tempo.... ti prego, perdonami!! ç.ç lo farai, vero??? magari se il capitolo nuovo ti piace... spero proprio di si!!! =D cmq, andiamo... Jacob brutto e antipatico??? o__O  davvero preferiresti Felix-plauboy??? O___o   mmmmmmmmmmmm..... va bene! io mi prendo Jake e tu ti prendi Felix-playboy!! U.U  e Nessie, se la pia anderc**o.... come diremmo qui a Roma!! XDXDXD
MissManga: ciao teso!! tutto bene?? scuola?? spero che sia tutt'apposto!! ^^  mi fa piacere che il capitolo ti abbia divertito.... soprattutto per la sciemmietta!! XD mi era venuta così, di getto e avevo iniziato a ridere come una scema!! XDXD  speravo che sarebbe piaciuto...meno male!! =P  prima di leggere, scusami tantissimo anke tu per aver ritardato così tanto!!! scusa!!! ç.ç
Kiky_Cullen96: salve cara!!! cm va?? =D sn contenta che i pettegolezzi ti sono piaciuti... modestamente sn un genio!! XDXD anche se un genio con dei problemi di tempo!! ti prego di perdonarmi per l'ennesima volta!!! ç.ç cmq , mi fa piacere di averti fatto cambiare idea... nel senso che sn così brava da riuscire a farti amare, anke solo un po' Felix... ok, adesso mi sto vantando un po' troppo... ò.O... perdonami di nuovo!! ^^'''
lupacchiotta89: uao!! mia dea adesso è un po' esagerato, soprattutto perchè sono molto, troppo ritardataria!! scusami!!!!!!!!!!!!!!!!!! please!! ç.ç  tin ringrazio inoltre per i complimenti.... per l'ultima frase ci ho studiato su... diciamo che il capitolo è iniziato tutto da lì!! XD spero il nuovo capitolo sia anke qst.... divino!!! XDXDXD
nene_cullen: tesoro sei tanto gentile... come al solito... =D grz mille!!! e scusa per averci messo così tanto a postare!!! scusa!!!!!!!!! ç.ç
lovermusic: grz mille teso... sei molto gentile!!! =D scs davvero per averci messo tanto a postare ç.ç  ....e spero che il nuovo capitolo non ti deluda!!! ^^'''
Roxana_Vampire: salve cara!!! ti ringrazio davvero per i complimenti... e mi dispiace infinitamente di averti fatto attendere così a lungo... ç.ç spero che il nuovo capitolo ti piaccia!!! ^^'''


Bene, adesso passiamo al capitolo!!
Qui accenneremo al piano di Nessie...
occhi aperti!!! O.O




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33. Accordo

Dopo l'allegra conversazione con Felix, uscii dalla biblioteca, ritrovandomi nella sala principale. Non c'erano molti vampiri, visto che una parte erano partiti per la missione in Serbia, però era presente un discreto numero.

Ferma davanti alla porta della biblioteca, iniziai a setacciare la sala da tutte le parti: mi serviva un vampiro in particolare, e speravo tanto che non fosse in missione o nella sua stanza.

Ma dove diamine si è cacciato? Ti pare che adesso non è qui. Mi allungavo con la testa in tutte le direzioni, ma non lo trovavo. Vedevo solo vampiri, conosciuti di vista, chiacchierare con altri, che invece non avevo idea di chi fossero. I tre troni era vuoti, fatta eccezione per quello di Marcus, occupato proprio da lui, che stava parlando con altre due vampire. Quando incrociai il suo sguardo, mi sorrise. Ricambiai con un rapido sorriso, ma solo per riprendere la ricerca.

Sbuffai. Complimenti Nessie, hai una fortuna formidabile. Cominciavo a scocciarmi di starmene la impalata a osservare come una maniaca tutti i vampiri della sala. Senza contare che iniziavo anche a dare nell'occhio: una vampira bionda con una lunga treccia e un moretto con le lentiggini avevano smesso di parlare, e mi stavano fissando tra la sorpresa e l'ira.

Me ne accorsi solo quando incrociai il loro sguardo, e la cosa mi colse alla sprovvista tanto che sobbalzai leggermente. È meglio se me ne vado, prima che mi vengano addosso tutti. Ma mentre me ne stavo andando verso l'ascensore, lo vidi appoggiato alla parete, in disparte, con lo sguardo fisso nel vuoto, come se niente fosse.

-Darko!!!!!

Senza ricordarmi in che luogo fossi e senza essermi resa conto di aver urlato come una pazza, gli corsi incontro a tutta velocità. Mi fermai ad un centimetro da lui, puntandogli il mio indice contro. Ora ero sotto gli occhi di tutti, ma la cosa poco m'importava: potevo fare quello che mi pare, anche urlare e correre incontro un altro vampiro. Nonostante sia sembrata totalmente fuori di testa...!

Darko, da parte sua, dopo avermi sentito urlare e avermi visto venirgli incontro come se fossi matta, era passato da palesemente sorpreso a totalmente imbarazzato, soprattutto dopo che gli avevo puntato l'indice contro davanti a tutta la sala principale. Non si guardava in giro, per evitare di vedere gli altri vampiri, ma spostava nervosamente lo sguardo dalla mia faccia al mio indice puntato: sembrava quasi che avesse paura di me.

E questo era la cosa più comica che avessi mai visto. Cercavo di non scoppiare a ridere davanti a tutti, con il risultato però che la mia espressione felice e contenta per i buoni frutti della ricerca, e soprattutto decisa e autoritaria per quello che dovevo fare, perdeva decisamente credibilità.

Non so per quanto rimanemmo in quella posizione scomoda e comica allo stesso tempo, e sia Darko sia tutti i vampiri aspettavano che io dessi una spiegazione razionale al mio comportamento, o che come minimo dicessi qualcosa.

Ma io avevo già calcolato tutto, e quello che dovevo dire era solo una cosa: -Tu hai una cotta per Jane!

Tono da ragazzina infantile dell'asilo, sorriso a trentaquattro denti stampato in faccia, più che una rivelazione era stata una cosa davvero ridicola, tanto che alcuni delle guardie che si stavano godendo lo spettacolo sbuffarono irritate, o si misero a ridere pacatamente per poi riprendere a fare quello che stavano facendo prima.

Ma a me non importava la reazione degli altri vampiri: mi interessava solo la reazione di Darko. Che fu proprio come mi aspettavo: sgranò gli occhi e rimase sbalordito. Dall'espressione da bambina passai ad una più subdola: Darko non lo aveva detto a nessuno, e di conseguenza non sospettava minimamente che le voci fossero incentrate su di lui. Perfetto, proprio quello che mi serve...

-T-tu... c-come... lo.. sai-i... i-io n-non...- cercava di dire qualcosa di sensato, ma dalla bocca di Darko uscivano solo dei suoni incomprensibili.

Insistetti. Meglio metterlo sotto pressione. -Tu hai una cotta per Jane- dissi con lo stesso tono, leggermente più petulante.

Adesso Darko iniziava a preoccuparsi seriamente. -No- disse guardandosi in giro nervosamente con circospezione -Non è v-vero... perché dici c-certe c-cose?

Ancora balbettava. Bene, bene. -Tu hai una cotta per Jane.

-Shh!!!- disse abbassando il mio indice e avvicinandosi al mio volto -Non alzare la voce!

La alzai ancora di più. -Tu hai una cotta per Jane.

Darko si batté una mano sulla fronte, mente guardava intorno a se quei pochi vampiri che ancora ci prestavano attenzione, sebbene entrambi sapevamo che in realtà tutta la sala aveva sentito ogni parola della nostra conversazione.

Perfetto, davvero perfetto Nessie. -Tu hai un...

-Basta!- e Darko mi mise una mano sulla bocca, decisamente irritato -Seguimi e stai zitta!

Grande! Annuii e Darko mi levò la mano dalla bocca; poi si diresse verso l'ascensore e io lo seguii.

Tutto stava andando proprio come previsto: Darko non aveva fatto l'indifferente durante l'umiliazione pubblica, anzi si era anche vergognato come un ladro. Questo vuol dire che avevo qualcosa in mano per fare presa su Darko, e a me serviva qualcuno di cui potermi fidare. Dopo aver chiacchierato con Felix, tutte le informazioni che mi aveva dato le avevo combinate insieme, per crearne un piano perfetto. E adesso dovevo soltanto metterlo in atto, un passo alla volta.

Primo passo: Darko. Mi serviva la sua collaborazione e l'avrei avuta. Mentre scendevano verso il secondo piano, era appoggiato alla parete con una mano, mentre l'altra stava sul fianco, e lo sguardo fisso nel vuoto ma stavolta era chiaramente infuriato. Me lo osservavo tranquillamente appoggiata a braccia conserte, con un sorriso compiaciuto sul viso. Forse avrei dovuto insistere con la faccenda di Jane, ma non volevo strafare: se lo volevo dalla mia parte, non dovevo spingerlo ad odiarmi.

Scendemmo al secondo piano e imboccammo il secondo corridoio, quello dove stava il mio alloggio. Ma ci fermammo molto prima: passate due porte a sinistra, Darko si fermò davanti alla terza porta e l'aprì.

Si spostò di lato. -Entra- disse digrignando i denti. Sembrava più un ordine che un invito.

Mantenni il mio sorrisetto strafottente. -Grazie!- petulai ed entrai nella stanza. Poi entrò anche Darko e richiuse la porta.

La stanza non era molto arredata: era tale e quale alla mia prima dei lavori fatti da Aro, fatta eccezione per la presenza di un armadio al posto della libreria. Mi aspettavo qualcosina di più...

Posai i miei quaderni e libri sulla scrivania, e mi ci appoggiai voltandomi verso Darko, che invece era immobile al centro della stanza, a braccia incrociate che mi fissava come per incenerirmi.

-Allora,- iniziò cercando di fare l'impossibile per trattenere l'irritazione che aveva -mi vuoi spiegare per quale valida motivazione hai fatto quella scenata nella sala principale!??!

Alzai le spalle. -Beh, adesso considerarla scenata mi sembra un tantino esagerato, via... Diciamo che avevo un dubbio e volevo togliermelo.

-Urlandolo davanti a metà delle guardie della Casa e anche Marcus??- e iniziò ad alzare un po' la voce -Ti sembra una cosa normale? Se ti avvicinavi e mi dicevi “Sai Darko, ho una domanda da farti!”, non sarebbe stato meglio??- disse usando del sarcasmo pungente.

Mmm... il ragazzo è parecchio irritato... sempre meglio! Voltai la sedia con lo schienale verso il vampiro e mi ci sedetti alla cow-boy, poggiando i gomiti sullo schienale. -Perchè? C'è per caso qualche problema se per caso l'ho lasciato sfuggire ai quattro venti?- gli chiesi mettendo la testa sulle braccia, e sorridendogli compiaciuta e crudele allo stesso tempo.

-Potrebbero essere c-cose p-personali- adesso Darko iniziava a sentirsi in imbarazzo, come se lo avessi colto a fare qualcosa di sbagliato: se fosse stato umano, avrebbe anche iniziato a sudare -che magari non voglio condividere con altri vampiri- aggiunse cercando di mantenere un tono deciso e determinato per nascondere l'imbarazzo che aveva.

Mantenni il mio comportamento tranquillo e anche leggermente strafottente. -Siamo tutti una grande famiglia Darko, e in una grande famiglia ogni cosa va condivisa con tutti- e questa, poi, da dove mi è uscita? -Mantenere un segreto qui dentro mi sembra una cosa molto complicata. E poi stai tranquillo, perché tanto ormai le voci già corrono.

Darko non capiva. -C-cosa?? C-che intendi dire?

Sorrisi: era troppo divertente quando balbettava. -Intendo dire che la notizia che tu hai una cotta per Jane la sanno tutti ormai, anzi è anche cosa vecchia.

Sgranò gli occhi. -S-s-stai s-scherzando, vero??

-Secondo te io come lo sono venuto a sapere?? So leggere nella mente o prevedere il futuro?- menzionare altri poteri no, eh? -Me la detto Felix poco fa nella sala studio, che gliel'ha detto qualche altro vampiro, non ricordo di preciso chi. Sai com'è, le voci corrono.

Darko sgranò ancora di più gli occhi. -Non è possibile...- iniziò a camminare nervosamente su giù per la stanza, mormorando di tanto in tanto lamenti o imprecazioni.

Lo osservavo estasiata: era esattamente ciò che mi aspettavo, ovvero che Darko non voleva che tutti sapessero della sua cotta per Jane, e soprattutto che non si sarebbe mai immaginato che le voci riguardassero proprio lui. Era un ragazzo timido, e questo lo si notava dal comportamento isolato e da come iniziasse a balbettare quando lo mettevi in imbarazzo. Non aveva ancora un'idea precisa su come affrontare la cotta, e di conseguenza teneva la cosa per se. Ma dopo che gli avevo detto che tutti ormai ne erano a conoscenza, si sentiva distrutto e non avrebbe mai saputo come poter gestire la cosa con tutti.

Stai tranquillo, caro Darko... e io che ci sto a fare, se no? Ti do una mano io...Adesso sembravo proprio una psicopatica. Lasciai stare il mio gongolamento interiore, e assunsi un'aria più comprensibile e amichevole. -Oh Darko,- sospirai apprensiva -sul serio non lo sapevi che le voci riguardavano anche te?

Mi guardò e vide che la mia sfacciataggine era stata sostituita da compassione amichevole. Sospirò. -No che non lo sapevo, non l'ho detto a nessuno quindi mi sembrava ovvio che io non centrassi niente- e si sedette sul letto, di fronte a me -Che ne potevo sapere che i vampiri di questa Casa non si fanno gli affari loro!

Risi: era divertente come se la prendeva. -Forse hanno solo visto come ti comportavi. Sai, l'ho notato anch'io, quando mi hai parlato del tuo arrivo a Volterra, che tu per Jane provavi qualcosa di più oltre che semplice ammirazione: te lo vedevo dallo sguardo.

-Il mio comportamento!??! Ma se davanti a lei non riesco a dire niente tanto mi sento in imbarazzo, oppure faccio tutto quello che dice pur di farla felice.

Povero, com'è ridotto male! Schioccai la lingua. -Sai Darko, questo comportamento da me significa “essere cotti di qualcuno”.

Inclinò la testa. -Davvero?- disse realmente sorpreso.

-Ma prima di diventare un vampiro, dove diamine vivevi?

-Questo non ha importanza- e cambiò astutamente discorso -Sta di fatto che adesso lo sa tutta la Casa, e di conseguenza anche Jane. Sono rovinato.

-No, su questo ti sbagli: Jane non sa niente. Me la detto Felix: a Jane non piacciono i pettegolezzi, li considera stupidi e insignificanti- dissi alzando gli occhi al cielo.

-Rimane sempre una ragazza intelligente- mormorò estasiato.

Storsi la bocca. Ma ti prego!

-Ma gli altri?- continuò Darko preoccupato -Come mi ci ripresento davanti alle altre guardie? Morirò dalla vergogna!

-Ti vorrei ricordare che tecnicamente sei già morto- puntualizzai –e poi che vuol dire come mi ci ripresento? Cammini, testa alta, schiena dritta e fai finta di niente. Sei riuscito a farlo benissimo per tutto questo tempo!

-Si, ma fino ad ora non lo sapevo, e quindi era molto più semplice!

-Nah! È esattamente la stessa cosa. Non ci vuole niente.

-Per te forse, ma per uno come me la cosa è un tantino imbarazzante- specificò usando un pizzico di sarcasmo.

-Lo so: sei timido. Me ne sono accorda da quando hai iniziato a balbettare nella sala principale: è davvero uno spasso vedere un vampiro che balbetta- e feci una risatina -Ma non c'è problema: vuol dire che ti insegnerò ad essere anche un po' più sicuro di te.

Inarcò le sopracciglia sorpreso. -Insegnarmi ad essere sicuro di me?

-Certo! Insomma, sei un vampiro e ancora balbetti! La cosa deve essere per forza sistemata- conclusi.

Darko ci pensò su. -Beh non sarebbe male... mi piacerebbe essere un po' più intraprendente... l'idea non è male...- ma poi si ricordò di un particolare -Aspetta: hai detto “anche”?

-Il mio obbiettivo non era mica metterti in imbarazzo davanti a metà del corpo di guardia, sai. Volevo proporti il mio aiuto nel conquistare Jane- anche se l'avevo detto con determinazione, aveva comunque uno suono strano.

-Tu vorresti aiutare a c-c-conquis... s-stare... cosa???!!- disse sbigottito -E perché poi saresti disposta a farlo?

Beh, sai com'è Darko, una mano lava l'altra. Dovevo finirla con le frasi filosofiche. -Perchè hai bisogno di una mano! Sinceramente, vuoi sul serio passare il resto della tua immortalità a nasconderti come un coniglio? Andiamo!-non gli dissi subito del mio piano: dovevo andarci piano.

-Non mi nascondo come un coniglio!- esclamò risentito.

-E allora perché hai paura perfino di parlarle?- ribattei subito.

Abbassò lo sguardo. -Hai ragione... ho bisogno di una mano...

-E quella mano sono io! Per queste cose ci vuole una mente femminile. Non saresti in grado da solo di conquistare una come Jane che...- è una pazza isterica e anche sadica?

Fortunatamente la frase la continuò Darko. -...che neanche sa che esisto e che pensa ad un altro.

-Ah-ah! Allora lo sai anche tu di Felix, non è vero?

-Certo. Lo cerca sempre per qualsiasi missione o cose del genere. Questa volta non è riuscita a convincerlo a venire in Serbia perché la formazione l'ha scelta Caius e Felix non era stato scelto. Mi fa una rabbia poi pensare che a lui non gliene frega niente e che magari neanche lo sa- adesso Darko era di nuovo furioso.

Uhh, la cosa è seria: è anche geloso! Trattenni il mio disgusto. -Felix lo sa e non gli interessa. Ma lui è l'ultimo dei nostri problemi: non sarà complicato allontanarlo da Jane. Anzi, viceversa.

-Perchè?

-Felix si è messo in testa di dovermi conquistare- e feci un gesto di stizza con la mano -E quindi se faccio finta di essere interessata anch'io a lui, Jane se ne starà lontana, e tu approfitterai della situazione.

Darko ci meditò un secondo. -Ma così poi Jane non ti odierà per averle “soffiato il ragazzo”?

Scoppia a ridere. -Come se già non mi odiasse per altri motivi! Uno più uno meno, cosa vuoi che sia!

-Beh allora, se la cosa ti sta bene... ok! Insomma, va bene- e sorrise.

-Eccellente- e sorrisi anch'io.

-Così tu insegni a me...

Lo interruppi con un tono vago. -... e tu insegni a me.

-Eh?- era sorpreso per l'ennesima volta.

-L'insegnamento costa mio caro: tu vuoi diventare più sicuro di te ed essere in grado di corteggiare Jane, mentre io voglio diventare un'altra cosa che solo tu puoi insegnarmi.

-E cioè?- disse incrociando le braccia.

-Devo diventare una guardia modello.

-Cosa? E perché?

-Aro non ha fiducia in me, e quindi mi tiene ancora sotto controllo. Voglio la sua fiducia, e per ottenerla devo dimostrargli devozione e rispetto. In pratica, devo essere una guardia modello. Mi aiuterai?

-Aspetta, aspetta, aspetta. Mi sono perso un passaggio: perché vuoi che Aro si fidi di te?

-Mi serve per il mio piano.

-Il tuo piano- e ci rifletté -Che ha come obiettivo...?

Sorrisi decisa. -Andarmene via da qui e tornare a casa.

Silenzio. Darko mi fissava negli occhi senza dire una parola, pieno di stupore. Io apparivo tranquilla: e si fosse rifiutato, minacciando di dire tutto ai tre Volturi? Ti rimarrebbe il ricatto, ovvio! Rivelare a Jane la cotta di Darko: lo avrei minacciato con quello. Lo avevo messo in considerazione nel mio piano che forse avrei dovuto farlo, ma solo se sarei stata costretta: era meglio se la collaborazione di Darko fosse spontanea. Ciononostante, sapevo con che cosa avrei potuto fare pressione su di lui.

Finalmente parlò. -Vuoi scappare via?- calmo e pacato, era solo curioso.

Fui sincera. -Darko, io ce la faccio a continuare a stare qui. Non è il mio posto. Io non sono e non sarò mai una dei Volturi. Questo posto non sarà mai la mia casa e voi non sarete mai la mia famiglia. Io già ce li ho.

Darko continuò a fissarmi negli occhi. Capirà? Mi sembrava diverso dalle altre guardie: speravo che il mio intuito non si sbagliasse.

-E io- iniziò, alzandosi in piedi -dovrei aiutarti a scappare da qui, mettendomi contro i miei Signori?

Sospirai. C'era da aspettarselo. Dovevo passare al ricatto. Stavo per parlare, ma fu più veloce lui.

-Però- continuò -se non sbaglio, tu mi hai chiesto semplicemente di aiutarti a diventare una guardia modello. Non hai accennato niente al fatto di un piano per scappare da qui, non è vero?

Lo guardai in volto: mi sorrideva amichevole e complice. Mi avrebbe aiutato. -Certo che no- e sorrisi di gioia: il primo passo era stato completato perfettamente, e senza utilizzare sforzi.

Mi alzai anch'io in piedi. -Grazie comunque.

Alzò le spalle. -Te l'avevo già detto: ti capisco se non vuoi stare qui. E poi tu mi fai un favore, e io poi ne sarei in debito. Così siamo pari!

Risi. -Sono contenta di non dover essere stata costretta a ricattarti: ti avrei minacciato dicendo che se non mi avessi aiutato avrei detto della tua cotta a Jane.

-Non ce ne sarebbe stato bisogno: ti avrei aiutato comunque.

-Ohh... sono commossa- e mi asciugai una lacrima per finta.

-Ma sul serio l'avresti fatto? Dire tutto a Jane se io non ti avessi aiutato?- mi chiese con terrore.

-Mmm... no, forse alla fine no: mi sei troppo simpatico, e sei uno spasso quando inizi a balbettare!

Sorrise. E questa era la verità: non avrei mai detto a Jane della cotta di Darko, anche se lui non avesse collaborato con me. Era un caso disperato, e non mi andava di influire. E poi, non ero mica così cattiva! Davvero? Io avrei qualcosina da dire al riguardo... Uccisi quell'odiosa vocina della mia coscienza nella mia mente.

-Beh,- disse Darko avvicinandosi a me -allora abbiamo un accordo?- e mi porse la mano.

-Certo!- la strinsi con un sorriso.

-Bene- confermò Darko e poi sciolse la presa -Comunque per diventare una guardia modello non è che c'è bisogno di molte lezioni... L'importante è che da Aro e da Caius devi farti vedere devota e pronta a qualsiasi ordine. Inoltre non devi mai contraddirli, mai fare di testa tua, e magari inchinarti a loro quando li vedi nei corridoi.

Feci un fischio. Qui stiamo esagerando leggermente un po'...! -Insomma l'esatto opposto di quello che ho fatto fin'ora... bene! Nient'altro?

-Beh certamente faresti una buona impressione se indossi sempre il mantello: sembrerebbe che lo fai per una tua iniziativa personale e non perché te lo ordinano loro. Poi potresti iniziare a fare amicizia con le prime guardie, che ne so tipo Heidi, Renata, Demetri... questi qui. Non ti dico Jane e compagnia bella, perché tanto è inutile- e rise.

-Si si, escludili tranquillamente. E poi con loro ci dovrai stare tu, mentre io tengo alla larga Felix- e feci un largo sorriso.

Darko fece un respiro. -Eh già, hai ragione. Devo ancora farmici l'abitudine... Comunque, le cose principali sono queste. Ce ne sarebbe anche un'altra, fondamentale, ma non so se saresti disposta a farlo...

-Cosa? Suvvia Darko dimmelo: per tornare a casa sono disposta a fare di tutto!

-Anche di iniziare a bere sangue umano?

Mi bloccai: a questo non avevo pensato. E mi sentivo anche un'idiota: era la cosa più ovvia del mondo! I Volturi e le loro guardie erano vampiri, vampiri normali, non vegetariani; per loro bere sangue umano era l'unica fonte di nutrimento. Certo poi per me e la mia famiglia era una cosa ignobile e mostruosa, ma per loro no. I vampiri bevono sangue umano, e loro sono la famiglia nobile più potente dei vampiri. Ognuno di loro beveva sangue umano, e se io dovevo diventare come loro avrei dovuto iniziare a farlo.

Ma con quale forza sarei stata in grado di mordere un umano e bere il suo sangue? Avevo amici umani e mi trovavo nella Casa proprio per avergli salvato la vita. Non esisteva per niente che avrei iniziato a bere sangue umano. Non che poi il sangue umano non mi piacesse: durante i miei primi mesi di vita lo bevevo, ma era dentro un biberon di metallo, era stato preso dalle donazioni prese dall'ospedale, e poi ero piccola e mi serviva per crescere. Adesso la cosa per me era disgustosa. Mi faceva senso anche solo pensarlo: prendere una persona, piegargli il collo di lato, affondare i canini, iniziare a bere finché non ero sazia... Mi salì un brivido: era una cosa mostruosa. Sarei diventata un'assassina. No, non potevo farlo.

Ma dovevo. Che situazione da schifo!

-Questo potrebbe essere un problema- mormorai infine -Devo proprio?

-Potresti anche non farlo- disse Darko -Però sai com'è fatto Aro: tutti devono fare come dice lui. Secondo me non sarà convinto della tua devozione finché non inizierai a bere sangue.

-E anche secondo me- mormorai abbattuta.

Darko aveva ragione: Aro non mi avrebbe mai concesso un po' di fiducia finché non avessi bevuto del sangue umano. Ne ero più che sicura.

-Forse potresti chiedergli se ti fa bere nella sala numero 1- propose Darko -Insomma, nella sala principale ammazziamo gli umani, e poi ti portiamo un po' di sangue senza che tu uccida nessuno. Perché è questo il tuo problema, vero?

-Si. Però mi sentirei in colpa lo stesso bevendo il sangue di qualcuno ucciso da un altro vampiro- la cosa mi sconvolgeva ancora.

-Tanto morirebbe comunque: chiunque entra qui è raro che ne esca vivo. Che tu beva sangue o meno, la situazione non cambierebbe. Almeno così tu puoi continuare col tuo piano e andartene il più presto possibile da qui.

Ci pensai su: forse quella poteva essere l'unica soluzione possibile. -Potrebbe funzionare... ma ci devo ancora pensare bene: non so se sono in grado di farlo. Casomai ne parlerò con Aro: sarà troppo felice che ho deciso di iniziare sangue umano che non penso farà storie se gli dico che lo berrò in disparte.

Darko alzò le spalle. -E poi sei la sua nuova prediletta: non credo che obietterà.

-Ah allora lo pensi anche tu!- dissi sbalordita ma con un tono divertito: fortunatamente avevamo cambiato argomento.

-Perché non è vero?- mi disse con ovvietà allargando le braccia.

Sospirai. -Si si, hai ragione...- feci un gesto di noncuranza con la mano -Adesso invece pensiamo alle tue lezioni di corteggiamento e di coraggio.

-Iniziamo con il coraggio: preferisco per prima avere quello.

-Ok. Allora utilizzeremo la terapia d'urto.

-E cioè?- mi chiese.

Aprii la porta e gli feci segno di uscire. -Torna nella sala principale e comportati come se nulla fosse.

Sgranò gli occhi. -C-c-cosa?? Ma s-sei imp-pazzita??? E questo sarebbe il tuo metodo d'insegnamento?

-Cero! E tu farai esattamente come dico io: esci da qui e affronta la folla. Non costringermi a spingerti fuori a calci nel sedere- gli dissi con tono da rimprovero.

Sospirò. -Ma in che guai mi sono cacciato?- mormorò a se stesso -E va bene! Ma tu vieni con me: non ti azzardare ad andartene via!

-Ma solo per questa volta- e mi ripresi la mia roba prima di uscire -E adesso, fuori!

Uscimmo entrambi e ci incamminammo di nuovo verso l'ascensore. Ero felice che Darko avesse accettato di aiutarmi.

-E comunque non ti preoccupare per il fatto di bere sangue- mi disse a bassa voce -sistemeremo tutto. E poi in questo periodo è raro che beviamo tutti insieme nella sala principale.

-Perché?

-Diciamo che c'è un calo: non si riescono a trovare più tante comitive di turisti da queste parti.

-Ecco perché io e i miei compagni siamo stati agganciati da Heidi a Perugia.

-Già. Heidi e gli altri vampiri devono spingersi oltre i confini della Toscana per trovare delle comitive, e questo a volte richiede più tempo.

Ci pensai un attimo. -E immagino che questo non vada bene a tutte le guardie, vero?

-Si: alcuni vampiri si sono scocciati di aspettare anche una settimana per bere, quando invece ci sono tanti umani anche qui a Volterra. Ma Aro tiene alla sua città e al suo paese, e infatti non è permesso attaccare umani italiani. Non so per quanto ancora riuscirà a tenere sotto controllo le guardie troppo assetate.

Mmm... questo è interessante... -Ah, questa non la sapevo.

Rise. -Non mi sorprende: Aro ci tiene ad apparire forte e senza punti deboli.

Sbuffai ironica. -Lo immaginavo.

Arrivammo all'ascensore e ci salimmo. Mentre salivamo mi venne in mente una domanda per Darko. Una bella domanda per Darko.

-Senti una cosa Darko,- iniziai -mi dovresti spiegare una cosa: per quale strana legge fisica ti sei innamorato di Jane?

Sembrava non capire. -In che senso?

-In che senso!?! Andiamo Darko! Jane è una pazza, è isterica, sadica, antipatica, odiosa... devo continuare o mi hai capito?

Alzò un dito e me lo puntò contro. -Non sopporto che parli di Jane in questo modo, è chiaro?- mi minacciò -Ho capito che non ti sta molto simpatica, ma questo non ti autorizza a parlarne male anche di fronte a delle persone che non la pensano come te.

Rimasi a bocca aperta. -Che non la pensano come me??!!? Quindi secondo te Jane non è un'isterica, pazza, sadica ecc ecc...?? E allora com'è?

-È gentile, intelligente, furba, impassibile di fronte ad ogni cosa, molto devota ai nostri Signori, e soprattutto bellissima- e disse tutto questo con un tono smielato e sospirando di volta in volta; gli mancavano solo gli occhi a forma di cuoricini.

Sto per vomitare. -Siamo sicuri che parliamo della stessa Jane?

-Tu non la conosci come la conosco io, per cui non sei in grado di giudicare- e incrociò le braccia, offeso.

Alzai le mani in segno di resa e scusa. -Ok ok, prometto di non parlare male Jane in tua presenza, e mi dispiace di avere questo giudizio su di lei basato su bazzecole, anche se le mie ossa rotte dopo gli allenamenti con lei non mi sembrano tanto delle bazzecole- e alzai un po' la voce alla fine, sottolineando l'ultima parte del mio discorso.

Ma Darko era con la testa tra le nuvole. -Ah già, è anche bravissima in combattimento. Amo quella ragazza- sospirò.

-Darko se non la pianti ti giuro che vomito qui, dentro l'ascensore, seduta stante!

-Va bene, la pianto- e uscì dall'ascensore, dopo di me -E comunque tu critichi, critichi, ma alla fine sei tu quella strana: io sono semplicemente innamorato di una vampira, sei tu quella che sta con un licantropo!

L'irritazione iniziò a crescere. -Guarda che un licantropo è meglio di...- ma poi mi venne in mente una cosa -Aspetta, aspetta: e tu come lo sai che sto con un licantropo??

Alzò le spalle come se niente fosse. -Le voci corrono.



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Mmmmm ci siete arrivati??? Non ancora???
Tranquilli, ci arriverete con il tempo.....!! =P

Allora, dopo qst capitol ne prevedo 1 o 2...
nel senso che devo spiegare alcune cose e non so se riesco con un capitolo o con due...
...anke se molto probabilmente lo farò con due!! -.-'''
Poi dopo qst due/un capitolo, arriveranno finalmente i Cullen!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ehhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!! Urla di gioia: sn ancora vivi!!!!!

Adesso vado a letto, che mi fa male la testa, mi fa male il dente, e anke le gambe.
.....mmmm devo dire che sprizzo salute da tutti i pori!! -.-''

Ci vediamo presto non lo dico,
perchè tanto poi non ce la faccio!! =P
Un bacione grande a tutti voi
e ancora scusate!!!!!!!!!!! ^^''


PS: ah, dimenticavo, nei 2/1 capitolo si scopriranno finalmente i piani di Aro!! =P ciao!!


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Capitolo 35
*** 34. Rivincita ***



Buon dì!!
Come va?? è arrivato il freddo, eh?? XD
Beh, sinceramente meno male
perchè io non ce la facevo proprio più
con questo semi-caldo del cavolo!!!
E poi non sai mai come devi vestirti...!!

Beh, anche oggi ho fatto le mie solite lamentele metereologiche!!! XDXD

noe_princi89:  ciao carissima!!! =D come vanno le cose?? spero tutto bene...!!! ^^  Nessie è un geniaccio qnd ci si mette... bere del sangue umano le farebbe schifop certamente, ma è anche vero che in fondo in fondo, sempre metà vampira è... qnd alla fine troverà un lato positivo anche di questo... e si Darko non è normale per pensare che Jane sia una specie di angelo venuto in terra a miracol mostrar... (ò.ò mmm.... ho appena finito di studiare Dante... si vede??? XDXDXD
MaryCullenL: tesoro salve!! cm va?? ttt bn?? =D  ma figurati, non ti preoccupare... in fin dei conti inventare Gossip Girl non è stato niente di che.... XDXD  devo dire che la coppia Darko-Nessie funziona abbastanza bene... certo se lo viene a sapere Jacob diventerà un pochino ino ino geloso...!!  mmmm... quasi quasi lo metto dentro GG, tanto io posso farlo.... XDXD
Hale Lover:  mia cara, buongiorno!! O.O la tua ultima minaccia mi ha spaventato un po'.... infatti ho cercato di fare presto, ma come al solito non ce l'ho fatta -.-'' spero che il capitolo sia bello perchè se no sono leggermente rovinata.... ^^'''  XDXP  Darko, il Vampiro Timidone... potrebbero farci un bambolotto... te lo immagini?? XD  qst a Babbo Natale glielo kiedo... =3  DarkoxJane potrebbe funzionare...col tempo... =P  i Cullen adesso secondo te si mettono a spargere voci sulle relazioni amorose della loro piccola mezza vampira?? o.O  non ti scervellare così x alcune voci che corrono... piuttosto scervellati per l'ultima parte del capitolo.... =P
NemoTheNameless: ciao teso!! ttt bn, ve?? =D  si Nessie è una peste -.-  ci ho fatto la ff apposta XD  poveri Cullen che se la devono sopportare....  sn contenta che il vampiro che balbetta sia piaciuto... all'inzio pensavo che non fosse una grande idea, ma all'interno del capitolo funzionava quindi l'ho lasciato..!! =D
lilly3: ma certo amore che sn viva!! e sn commossa dal fatto che tu abbia kiamato chi l'ha visto per me... vuol dire che ci tieni a me... ç.ç  a parte ciò, cm va la vita?? ttt bn??  =D  il fatto che Nessie stia cominciando ad essere un po' troppo... come hai detto tu "viperetta"... molto probabilmente è sul serio per merito delle lezioni di Jane... tanto ormai sn finite!! XDXP  e poi il piano che si è inventata.... eh già, troppe lezioni -.-  usa anche il tuo adorato Felix.... mmmm posso capire adesso i tuoi dubbi da dove vengono: preoccupata per il povero vampiro playboy.... capisco u.u.... XD
ale04_94: cia cia cara!! ^^ ttt bn?? come al solito, troppo gentile per i complimenti... GRAZIE!! =D  tranqui tranqui.... Nessie le corna a Jacob non lo mette.... fa solo finta di frequentare Felix.... e poi pensandoci, se mai dovesse farlo non credo che lo farebbe mai con uno come Felix... cioè, c'è di molto ma molto meglio in giro -.-'''   XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: moreeeeeeeeeeee!!! eccomi qui un'altra volta!! sempre tutto ok, vero?? =D=P  sn entusiasta che il capitolo ti abbia fatto ridere... Nessi alla fine riesce sempre a trovarsi qualche alleato... ti pareva poi che la lasciassi da sola in quell'inferno?? =D=P  ah allora, benvenuta anche tu nel club "stress scolastico" ....con il francese non posso darti una mano perchè è una lingua che francamente odio!! =D  mentre per i disegni di tecnica... me la cavo discretamente... se serve una mano, sto qua!!  ^^
Paretta: tesoro, salve!!!  cm stai?? cm va la vita??? spero tutto bene....! ^^  perchè a Darko piace Jane?? mah!! i misteri della vita... sono quei dilemmi filosofici a cui non si riesce a dare una risposta sicura e certa.... mmmm e se tipo chiamiamo Piero Angela e gli facciamo fare una puntata speciale di Super Quarl su questo dilemma??  aò, io non ce dormo la notte!! XDXDXDXDXDXD
Nessie93: mio genio, come stai?? tutto ok, vero??? =D  già, l'amore è cieco... ma anche Darko non scherza!!! magari una bella visita oculistica... tanto per un controllo...  XDXD  dai su forza!!! manca poco e arrivano i Cullen.... eddaje!! poi vorrei sape tutta sta fissazione pe i Cullen.... mah! vbb....  XDXDXD
Lulu Cullen:  mia cara, qual buon vento!!! XD  tutto bene, vero?? =D  ci ho messo tempo anche questa volta, però ho scritto tanto (anke se il cap era pronta da una cifra.... -.-'''')  =D  Darkp accecato dall'amore è sicuro... però è accecato molto molto male... Jane... andiamo!! poveraccio! -.-  e poi anche la storia della timidezza.... ma aggiusterà tutto Nessie...=D  eh si... tornano i Cullen... ma dovete pazientare un po'.... calma... =D
Violet Girl: carissima, sn contenta che la mia brillante idea di mettere in imarazzo Darko abbia avuto successo e ti sia piaciuta! =D ok adesso basta vantarmi -.- ....allora con questo capitolo non soddisfo la tua curiosità totale, ma solo parziale: ancora nascosti i piani di Aro, ma nell'ultima parte qualcosina.... !! XDXDXP
Luna95: more, ciao!! tutto bene come al solito, ve???? =D=P  ankio mi dimentico spesso di recensire le storie, ma se non ho tempo per postare figurarsi per recensire...!! -.-''''   i Cullen compaiono nel nuovo capitolo??!!??  O.o credevo di aver detto tra due capitoli.... ma cmq devo farti i complimenti: ci hai preso lo stesso!! perchè??.... beh, lo scoprirai... o forse no... XD  ah, un'altra cosa: in questo capitolo Jane purtroppo.... spero che tu non mi uccida!! ^^'''
Kiky_Cullen96: carissima salve!! tutto bene?? =D grazie grazie grazie grazie per i complimenti!!! e non ti preoccupare... le tue recensioni non sono affatto delle rotture, anzi!! mi fa piacere sapere come la pensate tu e tutti gli altri!! ^^  già, Jane non è proprio la ragazza che tutti sognano.... anzi, non la sogna nessuno! -.-  ma l'amore è amore!!  XDXDXDXD  



Bene, allora ve lo ricordate che vi avevo detto che avrei fatto o 1 o 2 capitoli
per spiegare due cosette e i piani di Aro??
Beh, sono venuti fuori 2 capitoli!! -.-
Anzi, questo è anche tagliato perchè era venuto fuori tipo 10 pag! o.o
Cmq, nel prossimo capitolo ufficialmente capiremo i piani di Aro...
...mentre in questo...beh che devo dirvi tutto io???!!?? Leggetelo!! XDXP


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34. Rivincita

-Avanti, in piedi!! All'istante!

Le urla di Jane mi giungevano lontane e distanti. L'unico suono che riuscivo a sentire bene era invece il mio respiro mozzato.

-Sei sorda!!??! Ho detto in piedi, SUBITO!!!

Mi rifiutavo di darle retta. In quel momento ero troppo impegnata nel tentare di respirare normalmente per preoccuparmi di qualche suo banale urlo isterico. Il petto bruciava come se avesse improvvisamente preso fuoco; all'altezza dello sterno sentivo solo un gran dolore, che pulsava ancora di più ad ogni respiro. Dannazione! Jane ci aveva messo tutta la cattiveria di cui era capace nel darmi quel calcio.

Tentai di rialzarmi dal pavimento, almeno quel po' per non far si che il mio petto in fiamme rimanesse spiaccicato contro il parquet della palestra. Mi tirai su con un braccio, e poi con l'altro. Aprii la bocca e respirai: stava andando meglio.

Ma fui nuovamente spiaccicata al suolo da qualcosa di tremendamente duro e pesante, che premeva contro la mia schiena. Se non fosse stato per il piccolo particolare che ogni piccolo respiro mi provocava una fitta tremenda ai polmoni, probabilmente avrei urlato, per cui rimasi con il corpo a terra, a denti stretti, respirando a forza e pregando Dio di far finire quest'incubo.

Dagli specchi alle pareti, riuscii finalmente a capire cos'era che mi spingeva così mortalmente forte a suolo, anche se tanto l'avevo già intuito: il piede di Jane.

-Allora? Che fai, non ti alzi? Non ce la fai?- disse, perfidamente, con sarcasmo.

Ringhiai. Da un mese a questa parte, gli atteggiamenti di Jane verso di me erano radicalmente cambiati: se prima mi voleva bene, adesso mi odiava. La vera cattiveria di Jane, che io pensavo ormai di aver già visto, non l'avevo mai conosciuta: prima gli allenamenti erano diversi, lei mi “mostrava” quello che dovevo fare, io lo facevo su di lei, lei mi rompeva qualche osso; ora invece, lei mi rompeva prima qualche osso, poi mi “mostrava” quello che dovevo fare rompendomi qualche altro osso, e poi io lo facevo a lei rompendomi qualche altro osso rimasto miracolosamente intatto. Marcus aveva un sacco da fare con fasciature e gessi vari.

E pensare tutto questo per gelosia! Non credevo che la gelosia potesse agire in questo modo su quella piccola vampira sadica, ma soprattutto non credevo che quella piccola vampira sadica fosse davvero innamorata di Felix: da quando avevo iniziato a frequentarlo, non c'era mai un allenamento in cui ne uscissi anche solo con una spalla lussata. Adesso l'odio per me aveva superato il limite.

Non che poi io potessi evitarlo: dovevo per forza frequentare Felix, altrimenti Darko non avrebbe avuto campo libero con Jane. È troppo strano da dire e da pensare! Il piano era questo: io passavo del tempo con Felix, così Jane non poteva passarlo con lui, e l'unico disposto a farlo era ovviamente Darko.

Il quale, nelle ultime settimane, aveva fatto davvero dei passi da giganti nel coraggio: certo, balbettava ancora, ma ormai non si sentiva più in imbarazzo di fronte all'intero corpo di guardia, e neanche di fronte a Jane. Riusciva a parlare con lei senza mai arrossire, balbettare o fare scena muta: aveva superato la paura della cotta. Tutto questo, grazie alle mie lezioni. Modestamente...! Non erano poi durate molto, anzi erano state in totale circa 8. Per la situazione in cui si trovava Darko, avevo pensato che fossero state anche molto, ma molto di più. Evidentemente mi ero sbagliata: Darko si era messo davvero sotto e aveva acquistato giusto quell'autostima necessaria per conquistare Jane.

Poi il corteggiamento era tutta un'altra storia: all'inizio avevo proposto a Darko di cercare di avvicinare Jane anche per motivi futili, tanto per vedere se da parte sua c'era un minimo d'interesse, ma come già mi aspettavo la cosa non fu di grande aiuto. Così, grazie alla mia brillante mente di geniale mezza vampira (non esageriamo adesso...), avevo detto a Darko di iniziarle ad essere amico, tanto per iniziare, e la cosa aveva funzionato divinamente: a Jane mancavano proprio dei veri amici (cosa che non fatico minimamente ad immaginare) con cui sfogarsi e parlare, visto che suo fratello e la sua neo-cognata stavano spesso, ma tanto spesso, per i fatti loro. E Darko cascava proprio a fagiolo: quelle che per tutti potevano sembrare infinite lamentele di una vampira pazza e isterica, per Darko erano parole d'oro dette dal suo vero amore, come mi aveva detto lui. Testuali parole. Quel ragazzo è irrecuperabile!

Darko ne era entusiasta, ed era al settimo cielo perché Jane adesso lo cercasse più spesso per parlare o sfogarsi. Io, da parte mia, ero contenta che fosse finalmente felice, ma soprattutto che si fosse finalmente sbloccato dalla sua precedente situazione, e ovviamente me ne prendevo tutto il merito. In ogni caso, avevo anch'io nel piano il mio ruolo da giocare, cioè tenere Felix lontano da Jane e viceversa, e questo naturalmente consisteva nel dover iniziarlo a frequentare. Certamente non come se ci dovessi flirtare (non mi era mai, minimamente passato per la testa di tradire Jacob), ma come se volessi diventare sua amica ecco: quando non avevo niente da fare, cosa che capitava raramente, stavo con lui nella sala principale, oppure mi aiutava con i compiti che mi dava Marcus, soprattutto con le traduzioni, proprio come mi aveva promesso (e devo ammettere, che il mio italiano stava decisamente migliorando!). Felix era contento di tutto ciò, e si era illuso che avessi deciso di passare più tempo con lui perché mi ero innamorata: questo lo capii dalle avance che mi fece i primi giorni. E a quel punto, utilizzai le lezioni spacca ossa di Jane, chiarendo al vampiro playboy che non ero assolutamente interessata a lui, ma che mi faceva piacere essere sua amica. Felix capì, e infatti la piantò di stuzzicarmi ogni volta, ma sotto sotto non l'avrebbe finita mai.

Non che poi Felix fosse cattivo come amico, anzi era piuttosto divertente. Stando con lui avevo anche iniziato a conoscere di più Demetri, che a quanto immaginai era il miglior amico di Felix, e Renata. Quest'ultima era una vampira abbastanza strana, sempre persa nei suoi pensieri, proprio come mi era sembrata la prima volta che ci eravamo scambiate si e no due frasi, però aveva quel-non-so-che, per il quale non potevi trovarla antipatica, anche se non partecipava quasi mai alle conversazioni. Poi ogni tanto, a questo “gruppetto” s'inseriva anche Heidi, sempre quando aveva momentaneamente fatto pace con Demetri. Con Heidi non ci fu storia: antipatica era, e antipatica mi rimase. Aveva sempre quell'aria da “io sono fica e tu no”, e poi si vestiva come un donna da facili costumi, anche quando non doveva fare la parte dell'esca. Non capivo che cosa ci trovasse di tanto attraente Demetri.

Insomma, per essere le prime guardie dei Volturi alla fine non erano tanto male. Certo, dovevi vedere solo i loro lati positivi, e cancellare del tutto quelli negativi quando ci stavi insieme, però non era tanto male. Non li consideravo veramente degli “amici”, ma piuttosto dei compagni con i quali ogni tanto passavo del tempo per forza di cosa (e questo poi mi aiutava anche a farmi amare ancora di più da Aro). Un vero amico in quell'inferno era Darko, che mi capiva e mi stava anche aiutando, invece che un vampiro deciso a conquistarmi, o un altro vampiro che mi frequentava solo per meglio apparire davanti ad Aro (la mia prima impressione su Demetri era giusta, come mi confermò Darko), o un vampira che viveva in un mondo tutto suo, oppure un'altra vampira che si vestiva e comportava come una prostituta. Purtroppo però, io e Darko non potevamo farci vedere insieme, perché per la cronaca lui era d'accordo con Jane riguardo a me, e quindi mi odiava.

Appena aveva iniziato a parlare con Jane, la prima cosa che gli aveva detto era stata: Renesmee deve morire. Testuali parole. Me lo aveva raccontato Darko, in una delle nostre lezioni segrete: già mi odiava prima, ma adesso che avevo iniziato a frequentare Felix e compagnia bella, avevo sul serio passato ogni limite. Ogni giorno, Darko sentiva solo lamenti, insulti, imprecazioni e quant'altro contro di me uscire dalla bocca di Jane, e lui per amore aveva dovuto assecondarla e darle ragione. Lei diceva che avrebbe avuto vendetta, si sfogava in palestra su di me, e ogni volta che avevano finito gli allenamenti, si sfogava con Darko dicendo che non era mai abbastanza. E io ogni volta, dovevo mangiarmi la lingua per non imprecare contro di lei davanti a lui!

Proprio come in questo preciso istante: mi stava mangiando la lingua per evitare di urlare, altrimenti il mio petto sarebbe esploso. E poi non le volevo dare la soddisfazione di sentirmi gridare.

Iniziò a ridere. -Per quanto vorrai continuare a stare così, appiccicata a terra come un moscerino??- e premette di più sulla mia schiena, rompendomi quasi la gabbia toracica -Guarda che la lezione del giorno è mettere a terra l'avversario, e non mi sembra che tu stia facendo un ottimo lavoro.

Ma dai?!! Forse è perché ho il tuo piede che spinge sul mio torace in fiamme!! Non le risposi solo perché non avevo fiato da sprecare, e anche perché non le avrei detto nient'altro che insulti. Comunque in qualche modo dovevo liberarmi da quella posizione molto scomoda. L'unico problema era come: io non riuscivo a respirare e Jane non desisteva nel premermi contro il pavimento. Ma poi mi venne in mente un' idea, che non sapevo neanche se avrebbe funzionato: prendendo un bel respiro (cosa dolorosissima, per giunta) e raccogliendo tutte le mie forze, mi girai violentemente sulla schiena, facendo perdere momentaneamente l'equilibrio a Jane; prima che potesse capire cosa fosse successo, le diedi un potente calcio alla schiena, facendola cadere un metro più avanti, faccia a terra. Aria. Respirai a pieni polmoni, senza provare il minimo dolore, con la bocca aperta: che bello. Ma non lo feci per molto: alzai su le gambe e saltai in avanti, ritrovandomi agilmente in piedi; poi mi voltai verso Jane, che già si era rialzata come se niente fosse.

Ci guardammo per un secondo che sembrò infinito. Poi Jane fece una smorfia, che riconobbi come una risata di perfidia mista a scherno. -Uao. Complimenti, mia cara Renesmee, mi hai sorpreso- disse senza alcuna emozione -A quanto pare il sangue umano ti fa proprio bene.

Le lanciai un'occhiataccia: non piaceva molto quell'argomento. Erano già tre settimane che avevo iniziato a bere sangue umano, e la cosa mi piaceva sempre di meno. Non lo bevevo come tutti i normali vampiri della Casa: quando arrivava una comitiva di turisti, si riunivano tutti nella sala principale e si beveva sangue a volontà, poi quando avevano finito me ne portavano un po' nella sala n. 1, in una coppa d'argento, dove bevevo da sola. E ripeto, la cosa mi piaceva sempre di meno!

Ogni volta rimanevo chiusa nella sala numero 1, sentendo le urla di quelle povere vittime, e mi sentivo così impotente e così terribilmente in colpa. Ma cosa diamine potevo fare? Non potevo certamente mettermi contro tutto il corpo di guardia assetato e bramoso di sangue: sarebbe stato un suicidio sicuro. E poi mi ero già rovinata la vita salvando i miei amici, e non mi andava di rifarlo di nuovo!

Nessie, ma che cavolo di ragionamento fai? Sono sempre persone innocenti!! Si, è vero: i ragionamenti che facevo erano da vera egoista, ma era l'unico lato positivo della faccenda, l'unico lato che mi faceva stringere i denti e andare avanti. E quanto era duro farlo: la prima volta ero scoppiata a piangere. Sentivo troppe urla: di uomini, donne, e anche di bambini, che urlavano, pregavano, chiamavano i propri cari... Sentivo anche rumori di passi veloci: magari qualcuno provava a scappare, a fuggire, inutilmente. Tutti quei rumori mi erano entrati in testa, e non riuscivo a non immaginarmi la scena che si stava svolgendo nella sala principale. Orribile. Mi stava venendo una crisi isterica : non la smettevo più di piangere. Poi, dopo circa un quarto d'ora, è cessato tutto. Non si sentiva più alcun rumore, non si sentivano più un urlo. La cena era finita. Ma io non avevo ancora smesso di piangere: le urla continuavano a riecheggiarmi nella testa, e io non riuscivo a spegnerle. Tutte quelle persone... morte... e per cosa? Per nulla. Perché dei tizi avevano sete. Era una cosa che non riuscivo a tollerare facilmente. Che non si riusciva a tollerare facilmente.

Ma poi era arrivato Aro a portarmi il sangue (era così entusiasta che avessi deciso di bere spontaneamente del sangue umano che accettò le mie condizioni senza battere ciglio, dicendo che tanto prima o poi mi ci sarei abituata. Si si, certo, come no! L'importate è crederci! ), e vedendomi in quello stato si preoccupò come un matto. Provai disgusto quando mi confortò e mi accarezzò la schiena, ma ero troppo sconvolta per fare qualcosa. Le sue parole di conforto furono anche peggio: “è una legge naturale” “predatore mangia la preda” “siamo vampiri, è nella nostra indole” , e ci infilò anche la selezione naturale di Darwin: “solo i più forti sopravvivono e vanno avanti”. Più tempo stavo nella Casa e più quell'uomo mi faceva schifo. Mi calmai per conto mio, lasciando stare le sciocchezze che diceva e concentrandomi sul fatto che almeno adesso quelle povere vittime avevano trovato la pace. La prima settimana era stata così, ma poi avevo imparato ad ignorare le urla delle vittime, a fare finta di niente. Però, che sensi di colpa! La notte l'incubo più ricorrente era sempre quello: la strage degli innocenti, così l'avevo chiamato. Speravo davvero che prima o poi tutto finisse.

Il peggio però, non era la crisi isterica, ma la bevuta di sangue. Già avevo bevuto il sangue umano in passato, quando ero piccola, perché mi serviva l'energia necessaria per crescere. Una volta raggiunta l'adolescenza (età in cui ero ancora incastrata, tra l'altro), avevo smesso e bere sangue per me significava solo fare una battuta di caccia così, tanto per divertimento, e bere una bibita. Non avevo mai avuto realmente sete: anche quando sentivo l'odore del sangue, mi provocava solo un leggero bruciore in gola e una lieve voglia di sangue, ma niente di più. Quando presi in mano la coppa che mi diede Aro, colma fino all'orlo di sangue nero, fui investita da una nuova sensazione, che mi era stata totalmente estranea: la brama di sangue, la sete dei vampiri. Come posseduta da questa sensazione, bevvi tutta la coppa, senza lasciarne neanche una goccia, e provai un piacere immenso nel sentire quel liquido caldo e terribilmente buono attraversami la gola. Finito, ne volevo ancora, e Aro mi disse che l'unica soluzione era uscire e uccidere un umano. In un batter d'occhio, nella mente mi si formò l'immagine di io che uccidevo un umano innocente per berne il sangue, e la paura e il disgusto presero il sopravvento sulla mia brama: diedi la coppa ad Aro e dissi che poteva bastare.

Non riuscivo a crederci: io, Renesmee Carlie Cullen, avevo bevuto del sangue umano e ne avevo provato la brama. La mia coscienza provò repulsione per me e per i sentimenti che avevo provato, il mio corpo sentì subito i benefici del sangue, e la mia testa stava per scoppiare. Avevo bevuto del sangue umano: roba da non crederci. Guarda quanto ero disposta a fare per tornarmene a casa. Sono un mostro. Ma non per essere caduta così in basso: quella era una bazzecola in confronto. Ero un mostro perché mi era piaciuto bere sangue e perché non vedevo l'ora di farlo di nuovo. Sei un mostro. Se fosse stata vera, la mia coscienza mi avrebbe sputato in faccia, tanto mi disprezzava. Ma mi sentivo più forte, più rinvigorita, più energica, e mi sentivo così bene che il mio corpo ne voleva subito dell'altro. La mia mente fu l'unica che forse ragionò in maniera logica: tutto quello era una diretta conseguenza della sete e della brama, che prevaleva non solo sulla mia metà vampira ma anche su quella umana. È legittimo. Prima o poi avresti dovuto affrontarlo: è nella tua natura. Dovevo solo imparare a gestirla, come facevano i normali vampiri da anni. Solo che la cosa era alquanto difficile, e ci stavo ancora lavorando.

Ignorati i sensi di colpa però, il mio corpo aveva subito risentito dell'effetto del sangue umano: a parte l'improvvisa forza ed energia che provai subito dopo la bevuta, notai che i miei riflessi era più pronti, i miei sensi più affini, e avevo anche acquistato una velocità extra e una maggiore abilità. Negli allenamenti con Jane c'era stato subito un aumento nelle attività e volendo potevo dire che ora ero un degno avversario per la piccola sadica vampira. E anche se lei non lo ammetteva, lo sapevamo entrambe. Ma lei in più sapeva anche che l'argomento non era tra i miei preferiti, e si divertiva spesso a stuzzicarmi.

Infatti, io mi ero liberata dalla sua stretta e lei lo aveva subito evidenziato con il suo sarcasmo pungente. Quella ragazzina riusciva sempre ad essere odiosa e irritante.

-Già, ti fa proprio bene...- disse dopo avermi studiato per un po' -ma sei ancora debole per i miei gusti!- e mi saltò addosso.

Prima che mi potesse atterrare, scivolai leggermente di lato e l'afferrai per la vita, scaraventandola in aria. Ma Jane era abile: fece una capriola in aria e atterrò in piedi di fronte a me. Provò a darmi un pungo in faccia ma lo bloccai; e fu proprio una cattiva idea: mentre le bloccai il pugno, mi arrivò una ginocchiata allo stomaco, e mi afferrò per il polso e mi gettò contro la parete. Mi schiantai violentemente contro lo specchio e poi caddi a terra a faccia in avanti, mentre sentivo piccoli pezzettini taglienti cadermi addosso: lo specchio si era rotto.

La fastidiosa risata compiaciuta di Jane fu la prima cosa che sentii dopo la botta. Se non mi avesse dato così fastidio e se non avessi avuto così tanta frenesia di fargliela pagare, sarei rimasta ancora qualche minuto a terra per riprendermi dalla botta. Mi alzai in piedi, incurante dei pezzettini taglienti che mi stavano tutt'intorno e che mi graffiavano e tagliavano. Jane era di fronte a me a braccia conserte, beata che mi guardava soffrire: la botta alla parete era stata dura, soprattutto per la testa che sentivo pulsare vorticosamente.

-Stai attenta Renesmee, ti potresti tagliare- mi disse con ironia.

E solo in quel momento sentii qualcosa di caldo e liquido che mi aveva inzuppato una buona parte dei capelli. Tastai la testa e poi vidi la mano sporca di un liquido rosso che conoscevo molto bene: sangue. Il suo odore era buono e pungente.

Spostai il mio sguardo furioso dalla mano sporca a Jane: mi aveva ferito alla testa, facendomi perdere tanto sangue. Questo è troppo. Non mi aveva mai ferita da farmi perdere del sangue, il massimo della sua cattiveria era stato ossa rotte. Non si era mai abbassata a questo livello, non aveva mai osato prima.

Con tutta la rabbia che avevo in gola, le urlai contro: -Questa volta hai superato il limite, pazza sadica che non sei altro! Non dovevi osare!- e le saltai addosso completamente posseduta dal mio orgoglio macchiato.

L'attaccavo alla rinfusa, senza pensare ad una vera strategia, senza avere uno scopo preciso. Volevo solo sfogare tutta la mia rabbia per quella ragazzina vampira. Cercavo di colpirla ovunque: braccia, torace, gambe, testa. Qualsiasi parte del corpo andava bene. Volevo solo farle tanto, ma tanto male.

Ma la rabbia non porta da nessuna parte. Jane sorrideva e parava ogni mio attacco: non si sforzava neanche di rispondermi. Ferma, immobile, si abbassava solo quando le volevo dare un calcio alle testa, oppure saltava quando tentavo di colpirle le caviglie. Sapeva che ero arrabbiata e voleva solo che mi sfogassi. O meglio, che mi stancassi: dopo un bel po', cominciavo a sentire dolori dappertutto, e il mio respiro si faceva più affannato. Il mio corpo cominciava a stancarsi e la frequenza dei miei colpi cominciò a calare considerevolmente.

Fu allora che Jane cominciò a rispondermi: con entrambe le mani, mi afferrò i pugni col i quali la stavo per colpire; mi ritorse le braccia dietro la schiena, spingendo il mio torace violentemente contro la parete rotta; poi mi staccò dalla parete, mi diede un ginocchiata sulla schiena, e mi lanciò in aria facendomi cadere a terra; e come colpo di grazia, mi afferrò per la caviglia e mi lanciò contro la parte bassa della parete rotta, proprio sopra i pezzettini di specchio.

Inutile dire che sentivo un male cane dappertutto: la schiena mi faceva malissimo, la caviglia pulsava per la stretta ferrea di Jane, e sentivo bruciature su tutto il corpo, segno che i pezzettini di specchio era tanto taglienti. Inoltre bisognava dire che mi sentivo tanto stanca, e soprattutto tanto stupida per aver agito così. Strategia, sempre avere una strategia. E mai lasciarsi sopraffare dalla rabbia. Lo sapevo, l'avevo sempre saputo, e non l'avevo fatto. Sono una stupida.

Non avevo neanche la forza per alzare la testa: volevo solo starmene là, buona buona, boccheggiando, a riprendere un po' d'energia e con il mio rimorso. Ma Jane non mi lasciò in pace.

Si avvicinò a me, passo deciso, portamento superbo, sguardo vincente, braccia incrociate al petto, e sorrisino saccente. -Non cambierai mai... sei sempre la solita... n'è vero, Renesmee?

Non la guardavo nemmeno: non volevo subire l'ennesima umiliazione da parte sua.

-Non riesci proprio a capirlo?- continuò -Io sono più forte di te. Lo sono per natura e per talento. Punto. Non c'è niente che tu possa fare per evitarlo. Neanche il sangue umano ti può essere utile.

Sentivo l'ira dentro di me crescere, sempre di più. Controllati... stai calma... Rimasi a terra, impassibile.

Jane mi lanciò uno sguardo di disprezzo. -Guardati: una semi-vampira che viene ridotta così. Sei delusione. Non meriti di essere una di noi, una guardia dei Volturi.

Sbuffai piano. Sai che me ne importa.

-Anzi, ripensandoci bene, il tuo livello di delusione è molto più basso... Non meriti di essere nessuno.

Avanti respira, stai calma... Quella vampira stava scherzando con il fuoco e non se ne accorgeva.

Jane continuò ad influire. -Già proprio nessuno. Neanche una patetica Cullen.

Cosa? Alzai la testa quel poco per vederla voltarmi le spalle e andarsene verso il centro della palestra.

Io non meritavo di essere una Cullen. Era questo quello che pensava. Era vero? No! Assolutamente no. Che ne sapeva lei se meritavo o meno di essere una Cullen. Quella là non sapeva neanche cosa voleva dire “meritare qualcosa”. E certamente lei non era in grado di giudicarmi: non ne aveva né il diritto né l'autorità. Ma comunque, la cosa che mi fece davvero andare in bestia non era tanto quell'affermazione (poco me ne fregava di quello che pensava), ma dell'aggettivo che aveva usato. “Patetica”? “Una patetica Cullen”? La mia famiglia sarebbe patetica?? Ma come si permette, quella stronza! (non sono mai stata una persona volgare, ma quando ci vuole, ci vuole!) I Cullen non sono patetici. Sono un modello di veri vampiri civilizzati, e non mostri assetati di sangue parenti a Dracula. I Volturi dovrebbero imitarli, invece di cercare di distruggerli. I Cullen sono l'esatto opposto dell'essere patetico, e io sono fiera di portare quel cognome. Per discendenza diretta, tra l'altro! Quella patetica era lei. Quella patetica era Jane: una vampira sadica, che si divertiva a veder soffrire le persone, che voleva essere sempre la prima in tutto, e che odiava tutti coloro che le si mettevano contro, o anche che non erano d'accordo con lei. Una vampira che si riduceva a stare sola, sempre al servizio del suo signore, e senza un amico. Una vampira che in queste condizioni si divertiva a sfottere quelli inferiori a lei. Una prepotente, pazza, e odiosa vampira. Ecco, questa è una persona patetica.

Queste cose avrei dovuto dirgliele in faccia, avrei voluto dirgliele in faccia, e molto probabilmente gliele avrei dette (con la faccia tosta che mi ritrovo!). Ma volevo una rivincita, una vendetta: su quello che aveva detto, su quello che aveva fatto, e anche su tante altre cose. La volevo, la esigevo. Lo so, la vendetta è un sentimento sporco da cui non ricavi niente, ma per una orgogliosa come me è un piacere assoluto. Io vivo di vendette!

In quel momento mi sentivo talmente carica, talmente piena di rabbia e di forze, che mi alzai da terra senza neanche accorgermene. E senza neanche fare un briciolo di rumore. Dritta davanti a me, vedevo Jane di spalle camminare ancora un po'. Dovevo batterla in qualche modo, in qualsiasi modo. Ma come? Era più forte, più abile e più veloce di me, non che più esperta: su questo dovevo ammettere che aveva ragione. Eppure la prima volta che ci eravamo scontrate direttamente (nella sala principale la prima volta che mi avevano catturato i Volturi insieme con i miei compagni di scuola) ero riuscita a batterla: l'avevo atterrata usando il suo stesso potere, ritorcendoglielo contro. Ma se ci pensiamo bene, bastava che Jane si fosse spostata leggermente più di lato o anche più indietro e io non l'avrei toccata, di conseguenza non avrei potuto usare il mio potere e Jane avrebbe sicuramente vinto. Eppure perché Jane non l'aveva fatto in quel momento? Non era una cosa tanto complicata che bisognava studiarla prima... Forse l'avevo talmente presa di sorpresa che...

Illuminazione: sorpresa. Era questa la parola chiave: sorpresa. Dovevo prenderla di sorpresa, proprio come avevo fatto la prima volta: Jane non si aspettava che l'avrei battuta, contava troppo sul suo potere, e quando ha visto che cominciavo a reagire, è rimasta così sorpresa da non pensare a come fermarmi. Dovevo giocare su questo fattore, usare questo punto debole per batterla. Dovevo attaccarla di sorpresa. Ma come? Ci pensai su: non si era accorta che mi ero alzata. Forse se ero veloce, e mi muovevo silenziosamente potevo... Nella mia mente cominciò a formarsi un piano, un piano molto articolato che solo per la prima parte potevo non farcela. Alzai lo sguardo e osservai per un istante il soffitto: forse potevo farcela. Dovevo farcela: unica possibilità. Soggiogai la mia rabbia e la utilizzai come energia. E, infine, iniziai.

-Stai attenta Jane, le delusioni possono riservare sorprese.

-Ah si?- rispose arrogante -Tipo?- e si voltò verso la parete rotta.

Fu fantastico osservare dagli specchi laterali la sua espressione sconcertata e sorpresa quando si accorse che non mi trovavo più tra i pezzettini di specchio. Ero molto più in alto e da tutt'altra parte.

Ma la faccia più bella di Jane fu quando urlai: -Tipo QUESTA!-, e poi le piombai addosso dall'alto, proprio quando si girò verso dove aveva sentito la mia voce.

L'ho presa di sorpresa! Era stato abbastanza complicato rivolgerle la parola e poi via, scappare su in alto, nell'angolo opposto a dove si girò, senza farmi vedere e senza fare rumore, e rimanere attaccata al soffitto tipo Spiderman per qualche secondo. Ma la rabbia che provavo dentro era diventata un'ottima alleata, e tutta quella potenza la dovevo solo a lei.

Una volta che le ero piombata addosso, ci scaraventammo di nuovo contro la parte bassa della parete rotta, solo che questa volta quella che fece i conti con i pezzettini di specchio era lei. Senza darle il tempo di pensare da dove ero arrivata, saltai in piedi e prendendola per i capelli la sbattei contro il muro, così forte che ovviamente si creò un bel buco; quando sbatté contro il muro vivo, sentii qualcosa simile al canto celestiale degli angeli: un piccolo urlo di Jane. Anche se piccolo, era pure sempre un urlo, segno che stava soffrendo. Che bello.

Le lasciai andare i capelli, e cadde a terra ma riuscì ad atterrare sui piedi anche se un po' traballante. Ottimo. Pugno al setto nasale, ginocchiata nell'addome, e calcio sul fianco: la colpii con tanta forza da farla scaraventare contro l'altra parete, ma senza rompere un altro specchio. Jane era intontita e anche mezza dolorante, lo si vedeva. Ma il suo volto era una maschera d'ira pura: mi corse incontro, per colpirmi.

Mai lasciarsi guidare dalla rabbia Jane, non porta mai a niente. E infatti quando provò a colpirmi mi abbassai evitando la botta, e facendo abilmente una capriola in aria all'indietro le urtai il mento facendola traballare. Poi, di nuovo un colpo al torace, uno all'addome, e ancora in testa. La colpivo ovunque, anche senza strategia e non usando neanche tanta forza. Ma bastava: Jane non parava, non rispondeva, subiva e basta. Ormai era entrata in vortice di rabbia, e non riusciva più a capire niente. Dopo un po', decisi di divertirmi un po': lasciai stare l'attacco e passai in difesa, proprio come prima lei aveva fatto a me. Jane cominciò a colpirmi a raffica, con tutta la potenza che aveva, ma li schivavo sempre oppure li paravo. Era imprecisa, insicura e impulsiva. Sembrava quasi come combattere come un neonato.

La lasciai sfogare per un po', poi mentre stava per darmi un pugno in faccia, lo bloccai con una mano, e con l'altra bloccai anche il secondo che stava per arrivare; li ritorsi dietro la sua schiena, e ci premetti sopra con il ginocchio fino a spiaccicarla a faccia a terra; poi le afferrai i polsi e iniziai a tirare, ma il suo torace era bloccato a terra dal mio piede sulla sua schiena. Questo provocò altre urla, più forti, sempre belle da ascoltare. Le lasciai andare le mani, e istintivamente si girò sulla schiena, inarcandola per il dolore, stringendo i denti. Tentò di rialzarsi ma la bloccai a terra di nuovo con un piede sulla pancia. La guardai: era allo stremo. Quasi non la riconoscevo più senza quel suo sorriso arrogante e quella aria saccente: il volto contratto dal dolore, mordendosi la lingua per non urlare, non era cosa da tutti i giorni vederlo su Jane. Ed è tutto merito mio. Soddisfatta del mio lavoro, alzai il pugno per dare il colpo di grazia; Jane si portò subito le mani al volto, terrorizzata, e gemette.

Mi bloccai con il pugno a mezz'aria, sbigottita e a bocca aperta: Jane si era coperto il volto. Jane aveva emesso un gemito. Jane era terrorizzata. Jane aveva paura. Incredibile... impossibile! Jane non poteva aver paura. Jane non poteva temermi: non temeva nessuno, solo quelli che le erano superiori e... Silenzio. O mio Dio. Io ero superiore a Jane. Io ero più forte di Jane. Io avevo battuto Jane. Ho avuto la mia rivincita.

Anche Jane l'aveva capito. Dal suo sguardo sorpreso del perché non l'avevo colpita, passò ad un'espressione di totale rivelazione, anche se lei era più delusa e arrabbiata. Ci fissammo negli occhi per un po': entrambe lo sapevamo, ma nessuno osava dirlo ad alta voce.

Poi l'espressione di Jane cambiò nuovamente: tornò quella di sempre, odiosa, furiosa, da pazza isterica qual'era. Cominciò ad passare velocemente lo sguardo da me al mio piede sul suo torace, come per dire “Lo levi, si o no?”

Quasi come in trance, mollai la presa sul suo petto e Jane si alzò in piedi subito. Ci fissammo di nuovo per un momento interminabile: lei furiosa e incavolata, io sbalordita e incredula. Io ero superiore a lei, adesso ne avevo la prova. E non riuscivo a crederci. Mentre Jane non lo poteva tollerare, e non sapeva neanche cosa potesse fare per impedirlo. Poi parlò, rompendo quel silenzio che sembrava eterno.

-Beh,- iniziò -a quanto pare non ti servono più gli allenamenti. Questa era l'ultima lezione- e, offesa e furiosa, se ne andò via, sbattendo la porta brutalmente.

Avevo battuto Jane. Hai battuto Jane. Cosa da non crederci... Non riuscivo a crederci. Insomma, era una cosa impossibile da pensare. Eppure l'avevo fatto. Ho battuto Jane e ho avuto la mia rivincita su di lei. In quel momento, mi sentii felice, entusiasta, realizzata. Sentii il corpo cominciare a tremare dalla gioia, il petto esplodermi per la contentezza, che l'unica cosa che feci fu urlare. Urlai così forte da sentir dolore alla gola. Strinsi i pugni e abbandonai la testa all'indietro. Mi sfogai non per la rabbia, ma per la gioia. Fu una sensazione stupenda liberarmi di tutta quella felicità. Finito di urlare, mi sdraiai a terra, esausta per lo sforzo, ma non avevo perso il mio buonumore. Inizia a ridere, risate che ancora esprimevano la mia felicità.

Ero troppo, ma troppo contenta. Ero riuscita in quello che volevo: rivincita su Jane. E ce l'avevo fatta nonostante sembrasse una cosa impossibile. E poi vogliamo dirlo.... ma che rivincita!! L'avevo praticamente stracciata, ridotta allo stremo della forze. Probabilmente nessuno ci era riuscito prima. Beh, adesso non ti vantare troppo Nessie! Ripensai al combattimento: ci avevo messo tutta la forza, la potenza e l'energia che avevo, senza contare la rabbia che avevo provato. Ero stata crudele e ne avevo tratto un piacere assurdo.

Mi bloccai un attimo: ero diventata come Jane. Ero sadica. Adesso usare sadica sarebbe stato un po' esagerato: non provavo piacere ogni volta che infliggevo dolore a qualcuno, solo quando quel qualcuno era Jane. E poi era una rivincita, quasi una vendetta: il mio carattere orgoglioso mi imponeva di provare piacere dalle vendette. Non era niente di più. Però lo sei sembrato. Sbuffai: era vero. Chiunque mi avesse visto combattere in quel modo avrebbe detto che ero diventata una sadica. Ma non era affatto così: per avere la rivincita su una come Jane dovevo usare le maniere forti, anche se mi ero dimostrata crudele. Ma tanto poi, chi altro mi ha visto combattere in quel modo? Eravamo solo io e Jane.

Mi alzai a sedere e osservai il mio riflesso nello specchio di fronte a me, quello alla sinistra di quello rotto. Ero un disastro nel vero senso della parola: piena di graffi e lividi ovunque, con i vestiti stracciati, e i capelli in uno stato indecente. Me li toccai con un mano, tastando qualcosa di raffermo attaccato ai miei ricci. Guardai cos'era nello specchio.

-Ah! Sangue secco!- dissi con disgusto -Credo proprio che sia il caso di fare un buon bagno!- e mi alzai in piedi.

Fu proprio mentre mi stavo alzando che lo sentii: un tonfo forte, potente, quasi come se fosse una botta, proveniente dallo specchio dove mi ero specchiata prima. Anzi, era come se provenisse dall'altro lato. Come se in una stanza uno sentisse un botto sul muro, fatto da un altro che stava nella stanza accanto. Come se ci fosse qualcuno dall'altra parte dello specchio... Mi avvicinai allo specchio: osservai l'enorme parete ricoperta dallo specchio. Toccai la superficie con una mano: fredda e liscia.

-Che diamine era quel botto?- dissi a mezza voce.

In quel preciso istante ne arrivò un altro, ancora più forte. Mi prese così alla sprovvista che sobbalzai un po' quando lo sentii. Ma che cos'è? Poggiai entrambe le mani sullo specchio, come se potessi riuscire a capire qualcosa. Lo osservavo con aria interrogativa.

-Che diavolo è?- dissi sconcertata -È come se ci fosse qualcuno dal...

Bum bum! Altri due colpi forti mi spaventarono di nuovo. La cosa era una sola: doveva esserci qualcuno.

-C'è qualcuno qua dietro?- urlai. Ma questa volta non arrivò nessun colpo.

Ora ero ancora più sorpresa: perché quel qualcuno aveva smesso di colpire la parete? Provai a picchiettare sullo specchio un paio di volte, ma niente.

Riflettetti un attimo: com'era possibile che ci fosse qualcuno la dietro? Eravamo a non so quanti metri sotto terra, e non esistevano altre stanze qui intorno. A quanto ne so io...

Osservai ogni tratto dello specchio, finché non mi incontrai con il mio riflesso. Mi guardai. -Quanto sei cretina Nessie- dissi ad alta voce -Non può esserci nessuno qua dietro, almeno che non sia un morto sotterrato tornato dall'aldilà- tutto può essere! -Molto probabilmente sarà qualche umano che sta facendo degli scavi da queste parti. Mi converrà avvertire Marcus.

Sospirai: era l'unica cosa logicamente possibile. Mi guardai allo specchio un'altra volta. Poi scossi la testa. -Comincio anche a parlare da sola... fantastico! Meglio andare a fare un lungo, ma lungo bagno!

Voltai le spalle allo specchio e mi incamminai verso la porta. Quando stavo per uscire, sentii un altro tonfo. Guardai un'altra volta lo specchio: tutto normale. Questi umani! Poi uscii, richiudendomi la porta alle spalle.

Mentre camminavo per il corridoio ripensai all'episodio del botto. Sicura che erano davvero degli umani? Qualcosa dentro di me cercava di dirmi che non era affatto vero. Ma allora, cos'era? O meglio, chi era?




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Eh già... cos'era?? CHI era???

Bene, spero di aver creato un po' di suspance!
Era questo il mio obiettivo! =D

La faccenda del botto, in ogni caso,
è strettamente legato ai piani di Aro...
... e non solo!!
Ok, vi sto lasciando troppi punti interrogativi.
Ora la pianto..!! =D

Su le mani signori!!! -1 cap.
e ritornano i nostri begnamati Cullen!!! XD

Adesso vado in palestra,
a cercare di levarei un po' di ciccia...
XDXDXD  ma quanto sono spiritosa??
Non ci riuscirò mai.... u.u
Ma sincermente, sti cavoli!!!
W la ciccia!! W il cibo!! (<--- non ci fate caso... nn sn normale!! -.-''' )

E dopo questo, me ne vado via...
ma via via.... -.-'''''
Ciao ciao alla prossima!!!
Civia

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Capitolo 36
*** 35. Piani svelati ***



Auguri!!!! =D
Nonostante sia un po' in ritardo... ^^''
Questa volta però la colpa non è mia!
Il computer sul quale scrivo la ff si era preso un bel virus
e c'era il rischio che  dovessi riscrivere la puntata tutta da capo!!
Fortunatamente questo non è accaduto, perchè il virus è stato sconfitto
io mi sn copiata tutta la cartella con i miei scritti su una pennetta
e il piccolo computer ora è a riposo, aspettando un nuovo e più funzionante antivirus!
Nel frattempo io ritorno a scrivere al mio solito fidato portatile...

noe_princi89
: Auguri!! com'è andato il Natale?? spero bene... un po' d'azione nella storia ogni tanto ci vuole... XDXP   e si, Jane se lo meritava proprio!! certo, forse si meritava anche di peggio, ma non mi andava di essere troppo cruenta.. avrei dovuto cambiare rating..!!! =D  tanti misteri...eh già, tanti misteri.... ma non è che mi sembrino così tanti!! ci sono giusto due tre botti sul muro che non si sa ki l'abbia fatti... insomma, nnt di ke!! XD si, forse un pokino sadica lo sono.. e anke un po' str****  XDXDXD  ma per Natale siamo tutti + buoni: spiego tutto, ma proprio tutto con questo capitolo!! tranqui!!! =D
MimiMiaotwilight4e:  Auguri!!! passato un felice Natale?? Babbo Natale che ti ha portato di bello??? XDXD  purtroppo non sei stata la prima a recensire, ma sn lo stessa fiera di te per aver recensito come seconda!! la medaglia d'argento non è da buttar via!! XDXD  la vendetta è dolce, ed è un piatto da gustare freddo... non capisco perchè dicono che la vendetta è sentimento meschino... ma l'hanno mai provata?? mah, poi sarò sadica io.... =P  ops, davvero ti ho fatto impazzire con la storia del botto alla parete??? beh, fantastico!! si, dovevo lasciarvi sulle spine in qualche modo.... forse ho esagerato?? ^^'''  cmq, parte delle tue supposizioni è giusta, anche se l'FBI purtroppo non è potuta venire come ospite in qst puntata, causa di forze magg  u_u  e oggi, finalmente capirai tutti i piani di Aro... nessuno escluso!! =D
Hale Lover: Auguri!!! spero che tu abbia passato un bellissimo Natale... =D e lo sai?? Babbo Natale mi ha portato Darko Bello Primi Passi.... cammina davvero!! è un amore... è arrivato anche a te?? XDXDXD  sn lieta che il capitolo ti sia piaciuto =D  ....e non sempre i tuoi ragionamenti si rivelano delle cavolate assurde!! qst volta, ciai preso!! sn fiera di te... qs mi commuovo... ç_ç  cmq la sai una cosa?? la tua considerazione del vampiro che arrossisce mi ha fatto pensare... sul serio, non lo so come fa!! io l'ho scritto e basta!! penso che kiederò a Piero Angelo una puntata speciale di Quark su qst quesito.... altrimenti io non dormo la notte!! e sul fatto ke un mezzo vampiro non batte un vampiro sano, hai ragione anke su qst... ma Jane in un modo o nell'altro doveva perdere e Nessie vincere, se no qui kiudo bottega!! quindi, kiudiamo un occhio e andiamo avanti.... XDXDXP
Nessie93: Auguri!!! com'è andato il Natale?? ricevuti bei regali?? =D  e andiamo!! nel prossimo capitolo arrivano i Cullen!! evvai!! ke poi arrivano.... diciamo che compaiono, perchè per essere arrivati sono già belli che... ma forse è meglio che mi sto zitta!! ^^'' non ti voglio rovinare il nuovo capitolo con il blaterare e blaterare!!!  ma poi, perchè abbandonare l'ipotesi?? insomma, secondo sono i Cullen che fanno i botti sul muro?? beh, potresti sempre avere ragione in un modo o nell'altro... ma di nuovo non dico niente per non rovinarti la sorpresa!! =D  e a proposito di Darko... cavoli suoi se si arrabbia!!  XDXDXDXP
MaryCullenL: Auguri!! passato un buon Natale?? ke ti ha portato Babbo Natale??? XDXDXP  la nostra "carissima" Jane se l'è cercata... e quindi non deve neanche lamentarsi!! u.u  per quanto riguarda il sangue umano Nessie dovrà continuarlo a bere per forza, se vuole fare bella figura con Aro... insomma, un po' di sacrifici per tornare a casa si devono fare, eh!! =P  e si, le botte c'entrano in qualche modo con i piani di Aro, che con questo capitolo ho spiegato nei minimi particolari... se sei curiosa, ti conviene iniziare a leggerlo subito!! XD
Paretta: Auguri!! ttt bn?? hai passato un felice Natale?? spero di si.... =D  prima di tutto, una parolina ina-ina su New Moon: assolutamente FANTASTICO!! e concordo con te, Taylor senza maglietta è una delle cose più belle non solo del film, ma credo di tutto il mondo!!! ma ci pensi ke quel ragazzo cia solo 17 anni!!??! io muoio... *ç*  cmq, tornando alla storia, sn contenta che il capitolo ti sia piaciuto molto, e si era ora che Nessie la facesse pagare a quella piccola vampira sadica!!! XDXDXP  e nel prossimo capitolo arrivano Cullen + Jake, olè!! ke poi, sn già arrivati....!!! XD
MissManga: Auguri!!! spero che il tuo Natale sia stato fantastico... bei regali??? =D  ma figurati cara, tranqui se non ce l'hai fatta a recensire lo scorso capitolo... io più di tutti posso capire quanto tempo prenda lo studio!! Nessie come Jane?? mmmm.... il terrore c'è, ma stai tranquilla: se Nessie lo diventa è solo per apparire perfetta agli occhi di Aro... quindi, don't worry!! =D  la persona sconosciuta che batte dietro al muro è molto meno sconosciuta di quel che pensi...!!! XDXP
ale04_94: Auguri!!! com'è andato il tuo Natale?? ttt bn??? =D  ti ringrazio infinitamente per i complimenti, e sn lieta di averti tranquillizzata... Nessie e un vampiro?? ma quando mai!!  ma sai ke sn ankio un po' sadica?? io ridevo insieme a Nessie mentre scrivevo.... mmm.... e se fondiamo un fan club??  Sadiche Fan Club  mmm... suona bene! come minimo però ci ritroviamo Jane come presidente.... ripensandoci, non credo sia un buona idea... peccato: il nome funzionava! XD  si, nel prossimo capitolo ritornano i Cullen e ovviamente anche Jake, anke se fin'ora ci sono stati più vicini di quanto credi... se non mi hai capito, tranqui: nel capitolo ti verrà spiegata ogni cosa...!! =D
Lulu Cullen: Auguri!!! allora, questo Natale?? tutto bn?? ricevuti bei regali?? =D  sn contenta che il capitolo ti sia piaciuto così tanto! ^^ si, i tonfi del muro sono strani... e quello che pensavi non era poi tanto sbagliato... insomma, in certo senso ci hai preso, quandi non abbandonare l'ipotesi!! =P cmq, se sia i miei suggerimenti che i piani di Aro ti sembrano poco chiari, con questo capitolo ti sarà chiarita ogni cosa... di tutto e di più... XDXD e ricordati, io posterò sempre in ritardo! ormai! ^^''''
Violet Girl: Auguri!! il tuo Natale com'è stato?? spero che ti sia divertita.... =D  sn entusiasta del fatto che il capitolo ti sia piaciuto!!! hai ragione, era ora che Jane le pagasse.. si era divertita un po' troppo quella ragazzina!! =P spero che il nuovo capitolo ti... illumini! XDXP
Luna95: Auguri!! passato un ottimo Natale?? spero proprio di si.... =D  sn contenta che tu non abbia ucciso nonostante io abbia umiliato Jane! mi fa piacere ^^  no no, la testa montatela eccome, perchè tu mia cara sei proprio una veggente!! certo, l'altra volta per caso, ma questa volta c'hai pure riflettuto!! sono sbalordita! °0° i miei più cari complimenti!! U.U  davvero nevica da te? a proposito, di dove sei??  qui da me, a Roma, si è visto un grande freddo, ora un grande caldo, e anche un grande pioggia, ma della neve neanche l'ombra! -.-  pensa che l'altro giorno, andando a fare gli ultimi regali con mia madre, ho visto un qualcosa bianco che scendeva piano piano... ho pensato e ho urlato "Neve!" ... e mia madre come al solito, spegne ogni mia speranza "Sono pezzetti di polistirolo!"  ke delusione! -____-
lilly3: Auguri!! com'è andato il Natale?? Babbo Natale cosa ti ha portato di bello?? XDXDXP  una bella lezione era proprio quello che ci voleva per la nostra cara Jane...magari anche qualcosina di peggio, ma non bisogna esagerare troppo!!! =P  nel prossimo capitolo arrivano i Cullen!! anke, se veramente non ci hanno messo niente ad arrivare sono partiti subito.... ma non dico niente se no ti rovino il capitolo nuovo!! e poi c'è il mistero dello sconosciuto dietro il muro!! eh già... sconosciuto poi...ormai è di famiglia...!! XDXP



Allora signori, penso che questo sia il capitolo che tutti aspettavate!!
No, non ci sono i Cullen!! -_-'''  (anke se...)
Siete malati di Cullen, eh? è_é
Vi porto in una clinica di cura se non la piantate!
Dicevo, è il capitolo che tutti aspettate perchè Aro finalmente svelerà i suoi piani!!
Tutti quanti!! Hallelujiah!! =D
E verrà svelato anke il mistero del muro.... anke se alcuni di voi ci sono arrivati da soli...!
I Cullen faranno la loro apparizione nel prossimo capitolo....PROMESSO!




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35. Piani svelati

Mi sembrava strano starmene seduta alla scrivania, nella stanza di Marcus, mentre lui parlava e parlava, senza neanche una benda al braccio o una fasciatura alla spalla: era la prima mattina che Marcus non aveva dovuto curarmi nessun osso rotto durante allenamenti del giorno prima. Che strana sensazione.

Non che mi mancasse, quello è ovvio, però era come se si fosse interrotta una tradizione, in un certo senso. Il pomeriggio precedente, infatti, quando mi sono resa conto che non dovevo più andare in palestra, ho sentito un vuoto, quasi un dispiacere di non dover andare agli allenamenti con Jane, a farmi rompere le ossa. Poi, due secondi dopo quella botta di malinconia, ero scoppiata a ridere.

Riempire il pomeriggio era stato arduo: sinceramente, non avevo la pallida idea di cosa potessi fare. Dopo essermi scervellata per un bel po' su i passatempo che avevo a disposizione, decisi di riprendere a disegnare: erano mesi che non lo facevo. Ma soprattutto, decisi di farlo sotto il sole e così uscii dalla Casa, trovando un angolo di Volterra isolato ma soleggiato. Era stato rilassante e piacevole: adoravo disegnare, e quando lo facevo dimenticavo ogni mio problema. Dimenticavo perfino che ero una guardia del Volturi. Molto probabilmente lo avrei fatto anche quel pomeriggio, se Darko non mi avesse chiesto di tenere occupato Felix. Inoltre, devo finire quel ritratto di...

-Renesmee!?! Ehi, Renesmee!! Ci sei?

-Eh!?!- fu la voce di Marcus a riportarmi nel mondo reale.

-Allora che ne pensi?- mi chiese.

Mi guardai in torno in cerca di qualche illuminazione, ma Marcus mi sbarrava la visuale. -Di che?

-Del programma che ho in mente. Di quello che stavo parlando fino a pochi secondi fa.

Perfetto: non avevo sentito un'acca di quello che aveva detto da quando ero entrata lì. Quella mattina, non ero proprio dell'umore adatto per ascoltare la lezione quotidiana di Marcus.

Cavolo, non so neanche quale argomento era! Aprii la bocca come per rispondere, ma dallo sguardo di Marcus capii che non sembravo convincente. -Forse quella parte me la sono persa- dissi con un sorriso imbarazzato.

Marcus sospirò e scosse la testa. -Questa mattina siamo distratti, eh Nessie?

Marcus era l'unico che mi chiamava Nessie all'interno della Casa (escluso Aro quando gli prendevano i suoi attacchi di simpatia affettiva) e la cosa non mi dava per niente fastidio, anzi mi dava una specie di sicurezza e conforto: mi fidavo di Marcus, anche se era uno dei tre Volturi. Con lui stare nella Casa non era per niente un peso, e lo stesso con Darko.

Continuai a sorridere, sempre con la mia solita faccia da schiaffi. -Giusto un po'...

Rise. -Giusto un po'... E come mai siamo distratti, giusto un po'?

Sinceramente, non lo sapevo: le sue lezioni erano sempre interessanti, e non avevo neanche sonno. Eppure quella mattina non mi andava proprio di starmene li seduta ad ascoltare Marcus.

-Non lo so- risposi un po' tentennante -Forse ho solo un po' di sonno- e feci un finto sbadiglio, che venne anche male.

-Mmm- fece Marcus molto dubbioso -Il sonno. Quindi la tua euforia per aver finito gli allenamenti battendo straordinariamente Jane non centra niente, dico bene?

Sorrisi ancora più imbarazzata di prima. -Giusto un po'?

Probabilmente Marcus aveva ragione (come al solito, d'altronde!): doveva ancora passarmi l'eccitazione per aver battuto Jane, e forse era quella a tener la mia mente lontano dal mondo reale. In effetti, non facevo altro che pensare alla lotta con Jane! E anche a quello strano botto al muro che avevo sentito alla fine: era inquietante. Per giunta, Marcus mi aveva detto che gli umani qui intorno alla Casa non ci scavano mai. Mi metteva una specie di ansia quell'episodio.

Marcus si allontanò dalla scrivania, mentre scuoteva la testa benevolo. -E va bene. In fin dei conti è giusto. Quindi per oggi, lasciamo stare la storia del Duomo di Firenze- e chiuse un libro appoggiato al leggio di fronte la libreria -Ma concentriamoci sulla mia idea, che ti vedi costretta ad accettare altrimenti riprendo a spiegare storia dell'arte senza sosta.

-Ok, ma posso almeno sapere di che si tratta?

-Visto che con il programma siamo arrivati all'architettura gotica in Italia, e qui in Toscana ci sono diversi monumenti di quell'epoca, sarebbe bello se tu li andassi a visitare e mi facesti una bella ricerca fotografica sopra.

Chiamala idea: è un progetto! -Cosa abbastanza complicata...

-Complicata? Scusa, mio fratello Aro non ti aveva dato il permesso di uscire liberamente?

Era accaduto esattamente una settimana fa: mi trovavo nella sala principale insieme a Felix e compagnia bella, quando ad un certo punto era arrivato Aro. Tutti noi ci siamo inchinai da brave guardie quali siamo, e dopo lui mi aveva detto che voleva dirmi una cosa. Siamo entrati in biblioteca, e Aro mi aveva detto che visto che da quando ero entrata nella Casa avevo iniziato a comportarmi come si deve, potevo anche uscire quando volevo. Ero al settimo cielo: Aro iniziava a fidarsi di me. Il piano sta funzionando come si deve.

Devo dire infatti, che da quando Darko mi aveva detto quello che c'era da sapere sull'essere una buona guardia, il mio comportamento all'interno della Casa era esemplare. Non per vantarmi ma stavo iniziando ad essere anche migliore di Jane, guardia modello per eccellenza. Naturalmente lei s'incavolava, e quanto era bello vederla incavolata! Nessuno aveva da ridire niente: non facevo casino, non rispondevo più ai tre Volturi, eseguivo i loro ordini, mi inchinavo quando li vedevo, portavo sempre il mantello, bevevo sangue umano, e frequentavo solo prime guardie. Aro era entusiasta di me, glielo si leggeva in viso ogni volta che mi incontrava nella Casa, mentre Caius continuava ancora a disprezzarmi, benché dalla nostra ultima discussione non ci siamo più parlati e io mi inchinavo ogni volta che lo incontravo, senza battere ciglio. Marcus invece, era quasi dubbioso: non riusciva a capire come mai improvvisamente abbia iniziato a comportarmi così. È da dire che Marcus è quello che mi conosce meglio di tutti, e sa perfettamente com'è il mio carattere: orgoglioso fino all'inverosimile. Ogni tanto mi prendeva la voglia di dirgli il mio piano, ma avevo paura: in fin dei conti, rimane sempre uno dei tre Volturi!

-No, non complicata in quel senso- gli risposi -Certo che ho la libera uscita! Intendevo la ricerca fotografica: non è che devo farmi il giro della Toscana a piedi? Non ti sembra un po' esagerato?

-Esagerato!?! Ma no! Il massimo che devi fare è arrivare tutta intera a Firenze. Perché non ti fai accompagnare da qualcuno? Verrei io, ma qui ho sempre qualcosa da fare- disse allargando le braccia.

-Magari lo chiedo a Demetri...- io da sola con Felix in qualche posto non ci vado! -Però almeno una cartina con i posti che devo fotografare, me la puoi dare?

-Ovvio! Ma cosa pensavi, che non te l'avrei data?- mi disse offeso.

-Ok, ok, scusa. Ho sbagliato a dubitare di te- dissi petulante alzando gli occhi al cielo: quando ci si metteva Marcus sapeva essere veramente odioso! -Allora, dov'è questa cartina.

Ci fu una pausa. -Ecco... vediamo un po'...- disse pensieroso -Non mi ricordo se si trova in biblioteca, oppure qui nella mia libreria- e si voltò verso le ante trasparenti che proteggevano i libri sugli scaffali -Mmm... non mi resta che cercarla! Proviamo qui...- e aprì un'anta con non so quanti scartoffie ammucchiate dentro.

Fantastico: ne avremo come minimo per una mezz'oretta! Quando Marcus doveva cercare qualcosa nella libreria, non c'era niente da fare: se sapeva subito dov'era, lo trovava immediatamente, altrimenti ci poteva stare le ore a spulciare tutto quell'ammasso di libri. E io non potevo fare altro che pregare che il libro o, come in questo caso, la cartina da trovare saltasse fuori miracolosamente.

Così, presa dallo sconforto più totale, appoggiai la testa sul tavolo, posando lo sguardo sulla parete piena di quadri. In particolare, sullo spettacolare ritratto di Didyme: la osservavo in tutto il suo splendore, cercando di memorizzare ogni minimo particolare di quel bellissimo volto. Rimasi così un bel po', sentendo Marcus ogni tanto esclamare “Uh! Ma guarda te cos'ho trovato!” oppure “Ah! Ecco dov'era finito il libro che cercavo l'altro giorno!”. Sbuffai. Si ricorderà che qui ci sono ancora io?

Improvvisamente, la porta si aprì. -Che fai Marcus, ti diverti a fare il topo di biblioteca?

Quella che aveva parlato era stata una vampira, imponente, ovviamente bellissima, che si trovava sul ciglio della porta. Alzai la testa immediatamente e rimasi a fissarla con gli occhi sgranati, a bocca aperta. Non l'ho mai vista nella Casa... ma chi è?

Marcus si girò verso di lei. -Come al solito il tuo umorismo è insopportabile, Sulpicia.

Sulpicia. Cavolo, è la moglie di Aro! Trovarmela davanti era al di fuori di ogni mia aspettativa. Per tutto il tempo che ero stata là dentro, non mi era mai capitato di incontrarla per i corridoi o magari nella sala principale. Né lei né Athenodora, la moglie di Caius. I loro nomi me li aveva detti Felix un giorno, mentre parlavano dei tre Volturi.

Devo ammettere che non me la sarei mai immaginata così. Alta, formosa, robusta, era quel genere di bellezza che si vede vincere le Olimpiadi o fare qualche record mondiale, e poi piazzata sulla copertina di Vogue in un servizio fotografico da urlo. Capelli lunghi ondulati, color mogano, due grandi occhi rossi, che ricordavano quelli attenti e acuti di un'aquila, e una bocca curvata in un sorriso perfido, con due soffici labbra carnose, erano le prime cose che ti colpivano di quella donna strabiliante. Avrebbe stupito chiunque, per il portamento austero e per il suo aspetto impeccabile, e l'avresti vista perfetta ricoprire qualsiasi posizione. Però, non ce la vedo proprio come moglie di Aro!

-E tu sei il solito noioso, Marcus- disse con un tono di voce -Non so cosa ci trovi di così interessante in un mucchio di carta vecchia e ammuffita- e guardò schifata l'immensa libreria -scritta magari da qualche insulso umano.

Ripensandoci, è adattissima per essere la moglie di Aro. La stima che hanno degli umani è la stessa.

Marcus sospirò. -Hai finito con le critiche?

-Tranquillo, tranquillo, me ne vado subito. Sono passata qui perché Caius è da qualche parte a fare chi sa che cosa, se no non mi sarei mai permessa di disturbarti- e mentre stava andando verso il separé, si accorse di me -E questa? Chi è, la tua aiutante?

-No, la mia allieva. Tuo marito ha deciso che devo insegnarle un bel po' di cose sull'Italia in generale. Sulpicia, ti presento Renesmee.

-Ah!- disse illuminandosi al mio nome -La nuova arrivata. La mezza vampira Cullen. Aro me ne aveva parlato- e mi osservò, anzi mi squadrò da cima a piedi.

Io, che non mi ero minimamente mossa, chiusi la bocca, deglutii molto rumorosamente, e mi alzai in piedi. Ma perché ti sei alzata in piedi? Non lo sapevo, ma in quel momento mi sentivo troppo in soggezione per pensare razionalmente.

Mi guardava sprezzante. -Che fai, guardia? Non ti inchini di fronte alla tua Signora?

Sobbalzai: mi aveva colto alla sprovvista. Mi inchinai troppo di fretta. -M-m-mia Signora...

Inarcò un sopracciglio. -Va un po' meglio...- poi si voltò nuovamente verso Marcus -Hai un bel po' di lavoro da fare con lei. Auguri!- e sparì dietro il separé, verso la stanza di Aro.

Caspita, come se la tira! Appena uscita dalla stanza, mi sentii quasi più sollevata e anche più leggera: Sulpicia mi aveva messo sotto pressione. Scossi la testa incredula. Poi mi accorsi che ero ancora in piedi, in posizione d'inchino, e mi sentii un'emerita cretina. Mi sedetti subito.

-Lasciala stare Nessie- mi disse Marcus, mentre osservava il dorso di alcuni libri -Sulpicia ha un carattere odioso, antipatico e insopportabile. Critica chiunque. È la compagna perfetta per Aro.

Mi scappò una risata: effettivamente quei due stavano bene insieme. -Mi ha messo sotto pressione, senza neanche sforzarsi! Non sapevo che fare.

-La prima volta, è sempre così- e chiuse l'anta della libreria -Comunque, qui la cartina non si trova. Credo proprio che si trovi in biblioteca, o almeno spero. Vado a controllare.

-Vengo a darti una mano?

Mi guardò ironico. -Ti va ti guardare per ore dei vecchi libri nella ricerca in un antico foglio di carta?

Sgranai gli occhi. -Come non detto. Ma usare una cartina moderna? Oppure un navigatore satellitare? No?

-Questa è una vecchia cartina, che risale all'epoca di Giotto. Devi fare la ricerca con quella cartina, è questa la sfida.

Mi porterò un Tom Tom. Annui rassegnata. -Va bene.

-Se prima di mezzogiorno non sono ancora tornato, ne riparliamo domani mattina- e uscì tranquillamente dalla stanza.

E se ne va così? Sbuffai, decisamente irritata: Marcus sarà pure bravo, intelligente, e tutto il resto, ma ha certe manie eccessive. Adesso, per esempio, io dovrei rimanere qui ad aspettarlo finché non torna. Se torna: ho la vaga impressione che lo rivedrò domani mattina! La ricerca fotografica dei monumenti gotici toscani: ma da dove gli è uscita fuori? Quell'uomo a volte non lo capivo proprio. Ma se almeno così evitava anche per poco di pensare alla moglie, forse potevo anche abbozzare in silenzio per un po'. E tanto poi, tra un po' scappo di qui!

Visto che tanto non sapevo che fare, mi alzai in piedi e iniziai a vagabondare per la stanza di Marcus, cosa che non avevo mai fatto prima: era raro che mi lasciasse sola nella sua stanza. Osservai i quadri un po' più da vicino e anche la libreria, ma c'era una cosa morivo dalla curiosità di vedere: il passaggio dietro il separé.

Come mi aveva spiegato Darko il primo giorno che ero venuta qui, gli alloggi personali di Caius e Marcus hanno un collegamento tra di loro, e solo attraverso questo collegamento si può accedere alla stanza di Aro. Nella stanza di Marcus, il passaggio per accedere a questo collegamento si trovava dietro il separé.

Con estrema delicatezza, per evitare di spostare o rompere qualcosa, mi affacciai sul locale nascosto dal separé: era piccolissimo, rettangolare, e c'era uno strato di polvere sul pavimento alto quasi un centimetro; la parte non coperta dal separé, che vedevo sempre, era piena di oggetti accatastati su oggetti, ricoperti da ragnatele e polvere, e non si riusciva neanche a capire che cosa e di che epoca fossero; non c'era la solita illuminazione della stanza, e dal soffitto pendevano anche diverse ragnatele. Sembrava un angolo dimenticato da Dio. Chissà perché lo tiene così. L'unica cosa che stonava, era la porta che si trovava sulla parete di destra. Una classica banale porta di legno, senza nessun segno particolare.

Feci qualche passo e mi trovai di fronte alla porta. E adesso? Insomma mi trovavo lì, con la porta davanti e nessuno che mi guardava: che male c'era a dare un'occhiatina al passaggio? Anche se tanto, già mi aspettavo il solito comune corridoio con le lanterne ai lati come il tutto il resto della Casa. Ne ho visti fin troppi! Alla fine, curiosa quale sono, aprii la porta.

E rimasi semplicemente basita: nessun comune corridoio, nessuna lanterna. Solo un grande tunnel di acciaio. Dall'altro lato, vedevo una porta gemella a quella che avevo aperto: il passaggio nella stanza di Caius. E al centro del tunnel, c'era un varco dal quale proveniva una potente luce che investiva tutto il tunnel, riflettendosi sull'acciaio. Cavolo.

Adesso, vedere da dove arrivava tutta quella luce era una cosa assolutamente da scoprire. Silenziosa come mai lo sono stata in vita mia, avanzai lungo quel tunnel, avvicinandomi al varco. Procedevo cautamente, attaccata al muro, in religioso silenzio. Arrivata al bordo del varco, mi sporsi per dare un'occhiata, ma fui costretta a ritirare la testa: c'era un ampio locale e un altro varco opposto a quello che dava sul tunnel. Questo secondo varco era molto ampio, e dava direttamente sugli alloggi personali di Aro. La cosa che mi aveva fatto ritirare subito la testa erano sia la presenza di Aro e Sulpicia in persona sia quella di due telecamere ai due angoli in alto. Cosa inutile poi: sei hai un varco invece di una porta, a che ti servono le telecamere? Forse tanto per fare scena e incutere paura: sarebbe nello stile di Aro.

Dei suoi alloggi non avevo visto quasi niente e di sfuggita, ma le figure imponenti dei due vampiri le avevo viste bene. Non si accorsero della mia rapida affacciata: erano troppo occupati a parlare tra di loro, anzi a discutere. Certamente non volevo farmi scoprire, così iniziai a respirare piano e senza fare rumore. Scivolai di un passo lungo la parete, verso il passaggio nella camera di Marcus, silenziosamente. Hai curiosato fin troppo. Però le loro parole riecheggiavano per tutto il tunnel, tanto forte stavano discutendo. Non sentirli era impossibile.

-Sei la solita testarda!- tuonava Aro con un tono di voce che poche volte usava in pubblico -Ma proprio non riesci a capire che è una cosa positiva?

-Non lo capisco perché non lo è!- gridava altrettanto Sulpicia -Sei un pazzo e un idiota se credi tutta questa faccenda sia una cosa positiva!

-E allora come la considereresti?

-Decisamente negativa! Per me, per te e per tutto quello che siamo riusciti a costruire in tutto questo tempo. Avresti dovuto lasciar perdere fin dall'inizio!

-Non sarei mai arrivato a questo punto, a un passo da ottenere quello che voglio.

-Ah, ma certo! Ti preoccupi di più dei tuoi stupidi desideri di conquista che dei piccoli problemi che ti circondano!- disse Sulpicia sarcastica e furiosa -Te lo ricordi vero che qui nella Casa c'è una grande situazione di precarietà? Che tra un momento o l'altro le nostra guardie potrebbero rivoltarcisi contro?

Sentii Aro sospirare. -Da quando è morta Chelsea c'è anche questo problema. Ma se riesco a raggiungere il mio obiettivo, questa quisquilia sarà risolta all'istante.

Non mi andava di stare lì ad origliare. Tra moglie e marito, non mettere il dito. Inoltre non sapevo neanche di cosa stavano discutendo. Volevo tornarmene nella stanza di Marcus al più presto, ma non potevo andare più veloce: avrei rischiato di fare più rumore. Così un passo alla volta, scivolando lungo la parte, mi allontanavo da quelle dispute matrimoniali.

Ma sentii una risata sprezzante. -E pensi che Renesmee guardia effettiva dei Volturi possa risolvere questa quisquilia?- disse Sulpicia.

Cosa? Io guardia effettiva dei Volturi. Risolvere la precarietà della Casa. Che diamine c'entro io? Mi bloccai di colpo: stavano parlando di me. Io ero la cosa positiva vista da Aro. Io ero la cosa negativa vista da Sulpicia. Perché? Adesso, stare ferma ad origliare era una cosa assolutamente necessaria. Dovevo capire a tutti i costi.

-Certo che no!- disse Aro -Ma è il mezzo che userò. Il mezzo per raggiungere il mio obiettivo.

Lo sapevo che gli servivo per un piano! Lo avevo sempre saputo.

-Il tuo obiettivo, il tuo obiettivo, il tuo obiettivo. Sono settimane che non fai altro che parlare del tuo obiettivo. Hai mai pensato che potresti fallire?

-Assolutamente no!- il tono di Aro si alzò di parecchie ottave -Per me il fallimento è una cosa inconcepibile, e tu lo sai! E poi, come potrei fallire in questo momento? In questa situazione assolutamente positiva?

-Oddio, adesso ricominciamo daccapo- il tono annoiato di Sulpicia era tutto dire -Non vuoi sentire ragioni, come al solito. Tanto te ne pentirai- e sentii quasi un tonfo, cose se avessero colpito un cuscino. Molto probabilmente, Sulpicia deve essersi accomodata su un divano.

-Con queste minacce mi ricordi tanto Caius. Rilassati. Tra poco vinceremo anche l'ultimo ostacolo che ci si para davanti- Aro sembrava realmente speranzoso.

Il tono di Sulpicia era scettico. -E speri davvero che Renesmee accetti di mettersi contro la sua famiglia?

La mia famiglia. La mia famiglia. I Cullen. Erano loro. Erano loro l'obiettivo di Aro. Erano loro quelli che voleva. Il piano l'ha concepito per ottenerli. E io ero il mezzo. Come ho fatto a non pensarci? Era ovvio, troppo ovvio. Però una cosa non la capivo: che intendeva col “mettersi contro la sua famiglia”?

-Spero? Ne sono più che sicuro! Non hai visto i cambiamenti che ha fatto nelle ultime settimane?

-Sinceramente no. Te l'ho detto, l'ho vista per la prima volta nella stanza di Marcus poco fa e non mi ha fatto questa grande impressione di guardia modello.

Quella Sulpicia cominciava lentamente a starmi antipatica.

-E invece si!- Aro parlava entusiasta come un bambino -È diventata più calma, più tranquilla, non risponde esegue gli ordini senza dire niente, si inchina sempre di fronte a me e i miei fratelli, e indossa il mantello ogni volta. Quando poi è venuta spontaneamente da me a chiedermi di iniziare a bere del sangue umano, sono impazzito dalla gioia!

Cercai con tutte le mie forze di non ridere: Aro se l'era bevuta. Credeva sul serio che fossi diventata un'ottima guardia. Per essere un capo astuto e malvagio, a volte si perdeva in un bicchiere d'acqua.

-Aro, sei ridicolo- lo criticò la moglie.

Non l'ascoltò. -L'ho trasformata Sulpicia. Realmente, l'ho trasformata! Le ho fatto avere tutti i comfort per farla ambientare meglio: la stanza più grande, il bagno, la cucina... E lei si è ambientata alla fine! Si trova benissimo qui, si vede! Ha fatto perfino amicizia con Felix, Demetri e gli altri!

-Uao, fantastico- disse Sulpicia monocorde.

-Per non parlare poi della sua forza: facendola allenare con Jane, ha superato tutti i suoi limiti, e una parte del merito è certamente del sangue umano. Ma che progressi che ha fatto, enormi! L'ha perfino battuta Jane, sai? In uno scontro fantastico, davvero. Ha sfogato tutta la sua cattiveria e la sua rabbia contro Jane: è stata grandiosa.

Aro deve tenerci tanto a me. Si vantava come se fossi sua figlia o nipote.

-E la sai una cosa?- continuò Aro imperterrito -L'ho lasciata libera. Le ho concesso di uscire quando vuole. E quando l'ha fatto, non è andata a cercare di rintracciare la sua famiglia in alcun modo. Nessun modo! Non cerca la sua famiglia, quindi non le manca! È fatta!- e rise gioioso.

Lo avevo immaginato che mi avrebbe tenuto d'occhio. Appena Aro mi aveva concesso la libertà, ero subito uscita e ovviamente il mio desiderio era quello di rintracciare i Cullen, in qualsiasi modo: da un telefono pubblico, o anche con un e-mail da internet point. Ma non ero certa che Aro non mi tenesse d'occhio, e infatti avevo avuto ragione. Così me ne ero andata in giro per Volterra, come una comune turista. Ma se Aro crede che non mi manchi la mia famiglia, si sbaglia di grosso! Ci pensavo ogni giorno, ed era un pensiero fisso, continuo, anche perché iniziavo a preoccuparmi: ma dove sono? Non riuscivo a ricordarmi l'ultima volta che li avevo visti o sentiti. A volte mi veniva il pensiero che mi avessero dimenticata, ma lo scacciavo subito: non l'avrebbero mai fatto, non la mia famiglia. Mi amano.

-E allora sarebbero questi i segnali con i quali sei riuscito a capire che Renesmee è diventata una vera guardia?

-Ma Sulpicia, cara, quanti ne vorresti?- le disse dolcemente.

-Altri. Sono pochi. Se vuoi continuare con questo tuo piano idiota e stupido, e vuoi usare Renesmee come leva, allora i segnali che hai sono pochi. E poi, chi ti dice che non sta mentendo per ottenere la tua fiducia?

Serpe maledetta, ma perché non stai un po' zitta? Ho sudato sette camicie per ottenere il favore di Aro, e adesso lei me lo smonta in cinque minuti. Se dicevo addio al favore di Aro, dicevo addio anche al mio piano. E non potevo permettermelo.

-No. Perché se fosse così, saprebbe mentire troppo bene. Sta diventando una di noi, non c'è dubbio. O forse già lo è- disse eccitato.

-Allora leggile nella mente. Tanto per controllarle- disse Sulpicia vaga.

Dovrebbero tagliarle quella lingua biforcuta che ha.

-È escluso. Potrebbe perdere la fiducia che ormai ha in noi, e non lo posso permettere.

Almeno Aro è uno di quei pochi uomini che non è succube della moglie.

-Fai come ti pare allora- disse Sulpicia alquanto stizzita -Ma ti ribadisco che secondo me non è una buona idea.

Aro sospirò, esausto. -Perché non dovrebbe essere una buona idea?

-Avremmo di nuovo a che fare con i Cullen. Non mi piacciono i Cullen, sono degli ossi duri.

Modestamente carina, sono la mia famiglia!

-Allora è questo il problema... Devi stare tranquilla, tesoro. Questa volta li soggiogheremo facilmente. Non ci sarà nessuno scontro.

-Come fai ad esserne certo?- sbottò Sulpicia -Come fai a credere di poterli soggiogare così facilmente? Non sottovalutarli Aro, sono pericolosi. 15 anni fa mi dicesti di andare in America a sconfiggere un clan di appena 8 elementi, e quando siamo arrivati li ne abbiamo trovati ben più di 8, esperti e con poteri sconosciuti. In più, c'erano anche una ventina di lupi enormi pronti a sbranarci. Per la prima volta in tutta la mia esistenza da vampira ho temuto che per il glorioso impero dei Volturi fosse la fine. Lo ammetto, sono stata sollevata quando ce ne siamo andati via senza scontri, e mi sono agitata quando Athenodora mi ha informato dell'entrata nella Casa di una Cullen. E sono agitata anche adesso, al solo sentir le tue parole. Più stiamo lontano dai Cullen, e meglio è.

Ero incredula: Sulpicia aveva paura di noi. Anzi, più precisamente aveva paura per il suo “impero”. Aveva paura che noi Cullen potessimo distruggere quello che lei aveva costruito. La mia antipatia nei suoi confronti calò giusto un po': per essere la moglie di un capo, era molto saggia.

Sentii Aro sospirare. -Non ti passerà mai la paura, vero? Ancora hai l'incubo della battaglia di 15 anni fa... Ma adesso è diverso tesoro, è tutto diverso! Il mio piano è definito in ogni dettaglio. In pratica si è pianificato da solo quando la piccola Renesmee è arrivata qua: la accogliamo nella Casa, diventa una di noi, e poi è tutto facile. Con Renesmee dalla nostra parte, i Cullen non alzeranno un dito su di noi perché ci sarà la loro piccola in ballo. Faranno tutto ciò che gli ordino, se sarà Renesmee ad ordinarglielo. Gli avremo in pugno. Saranno sotto i nostri ordini. Delle pedine nelle nostre mani.

Il piano è svelato. Aro ha una mente terrificante e affascinante allo stesso tempo: solo lui è in grado di pensare a dei piani così astuti e sottili solo per ottenere i propri scopi. Questo piano, per esempio, è perfetto: se tutto fosse andato liscio, sul serio avrebbe avuto il totale e pieno controllo sui Cullen. Peccato che non abbia calcolato il fattore Nessie: non mi faccio corrompere così facilmente. Ci vuole ben altro...

-E con questo risolveremo anche la precarietà della Casa- continuò -Quando le nostre guardie vedranno che abbiamo in pugno i Cullen, non si “lamenteranno” più! Saranno tutti contenti.

-Non mi fido dei Cullen, quindi non mi fido di Renesmee. Il tuo piano potrebbe fallire, con una grande percentuale di probabilità. Te ne pentirai, ne sono sicura.

-E invece no- il tono di Aro serviva a tranquillizzarla -Renesmee è con noi, e non potremo fallire. Non possiamo. Appena i Cullen lo sapranno, che la loro piccola bambina ormai è una guardia fatta a finita, saranno come creta pronta per essere modellata.

Ma Sulpicia ancora dubitava dei piani del marito. -E metti caso che i Cullen non ci credono? Che pensano che sia tutta un'illusione e che stai costringendo Renesmee a fingere di essere una di noi?

-Ho pensato anche a questo. Ecco perché in questo periodo i Cullen sono venuti spesso a farci visita.

-Che cosa!!??!- urlò Sulpicia sorpresa.

Che cosa!!??! Non poteva essere. Non potevano essere venuti qui nella Casa. Lo avrei saputo in qualche modo: me lo avrebbe detto Marcus, oppure sarebbero arrivate le voci a Felix.. La mia famiglia non poteva essere venuta qua e nessuno lo sapeva. Era impossibile. Eppure l'ha detto Aro... Cominciavo a sentire dolori in tutto il corpo a forza di stare ferma contro il muro, ma adesso sembravano come evaporati a quella notizia. Sarei rimasta così anche fino al giorno dopo, pur di sapere ogni cosa.

-Mi stai dicendo che i Cullen sono stati qui per più di una volta, e io non ne sapevo niente!!??!- adesso Sulpicia era furiosa.

Il tono calmo di Aro non cambiò. -Non farne un fatto personale cara, non l'avevo detto a nessuno. Neanche a Caius e Marcus.

Ecco spiegato il motivo per cui io non sapevo niente: se l'avessero saputo anche solo una persona in più, forse sarei riuscita a saperlo.

-Ma io sono tua moglie! Cosa aspettavi a dirmelo?

-Sbaglio o quando si tocca il tasto Cullen tendi ad agitarti un po? Lo faccio per la tua salute, amore- il tono di Aro vacillava tra lo sdolcinato e l'ironico.

Ma Sulpicia era troppo arrabbiata per apprezzare sia l'uno che l'altro tono. -Amore un corno! Dovevi dirmelo! Sei un idiotaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!- urlò talmente forte da stordire anche me.

Dovrebbe prendere un po' valeriana la sera! Passò qualche secondo, durante il qualche sentivo solo il respiro ansante di Sulpicia.

Poi Aro parlò, con il suo solito tono tranquillo. -Hai finito, cara?

Sulpicia smise di respirare. -Si- e fece un ultimo respiro per calmarsi del tutto -Adesso spiegami per bene la faccenda- anche se non urlava più, si sentiva un sottofondo di rabbia soppressa.

Mi immagino quei due alle prese con i classici problemi tra marito e moglie. Si salvi chi può! Però sarebbe uno spettacolo comicissimo.

-È semplicissimo. Nel mio piano avevo previsto che i Cullen sarebbero arrivati qui in Italia non appena si fossero resi conto che Renesmee non era tornata dalla gita: era una cosa naturale e ovvia. E avevo anche previsto che forse i Cullen non avrebbero creduto che Renesmee diventasse una di noi spontaneamente: anche questa, era una cosa naturale e ovvia. Così ho inventato un altro piano, che quadrava perfettamente con il primo: far vedere ai Cullen i cambiamenti della loro piccola mezza vampira.

I miei cambiamenti da quando sono qui dentro. Ma non è che ne abbia subiti molti: sono sempre la stessa! Ma poi mi venne in mente il mio comportamento delle ultime settimane: guardia modello. Cavolo! Se Aro gli ha mostrato quei cambiamenti, allora il suo piano è riuscito. Però non riuscivo ancora a credere che la mia famiglia fosse stata qui e io non me ero accorta.

-E hai pensato bene di ospitarli a casa nostra, non è vero?- Sulpicia sputava sarcasmo velenoso.

-Mi fai parlare si o no?- Aro sembrava infastidito -Dicevo il piano era questo e appena i Cullen si sono presentati a Volterra, l'ho messo in atto. Sono venuti circa due giorni dopo l'arrivo di Renesmee: tutti e otto, con anche tre dei loro amici licantropi.

Mi venne un colpo: mamma, papà, Jacob, e tutti gli altri... erano venuti subito! Dovevano aver ricevuto il mio messaggio e le registrazioni di Ashley ed essere partiti immediatamente. E io che mi ero preoccupata, che avevo anche il sospetto che non sarebbero venuti... La mia famiglia... In quel momento mi sentivo la donna più felice del mondo, nonostante fossi incavolata a morte con Aro per non avermelo neanche detto.

Sulpicia sembrava preoccupata. -E cosa hanno fatto?

-Assolutamente niente, volevano solo parlare. Non avrebbero potuto fare altrimenti: la ragione era dalla mia parte. Io e Renesmee avevamo stretto un patto e loro non potevano fare niente per romperlo. Così abbiamo discusso un po' e gli ho proposto un affare: se Renesmee si fosse trovata male nella Casa, avremmo potuto modificare l'accordo. Edward accettò, a nome di tutti. Certo, all'inizio la vedevo molto brutta: Renesmee non si ambientava, si ribellava sempre, e in più Jane per poco non la uccideva ogni volta negli allenamenti! I Cullen iniziarono a spazientirsi, dicendo che ovviamente Renesmee non si sarebbe mai ambientata e che quindi doveva tornarsene a casa. Ma poi il cambiamento è arrivato: Renesmee è diventata una delle guardie più efficienti della Casa!

Diamine! Come pensavo: la mia famiglia aveva visto il mio comportamento delle mie ultime settimane. Chissà se hanno creduto che fossi diventata una dei Volturi. Speravo proprio di no, però se ci aveva creduto Aro... Guarda che razza di casino!

-Come l'hanno presa i Cullen?- chiese Sulpicia.

Aro rise. -Ovviamente sono impazziti, soprattutto Bella e uno dei licantropi. Pensa che l'altro giorno per poco non sfondava un muro!

-Il licantropo? Il muro? Quale muro?

-Quello della palestra: stavo facendo vedere ai Cullen i progressi di Renesmee nel combattimento, e soprattutto la sua perfidia nel farlo, e così li ho condotti nella stanza segreta.

-Ah, quella dietro la palestra che hai fatto costruire di nascosto- lo interruppe Sulpicia, illuminandosi -Me la ricordo... Se non sbaglio c'è un specchio in comune?

-Si, e anche la base delle telecamere nascoste che ho fatto disporre in tutta la Casa... infatti i Cullen li incontravo sempre lì, così vedevano Renesmee ovunque si trovasse... Comunque, quel giorno Renesmee si stava battendo con Jane e vinse eccezionalmente: usò tutta la cattiveria che era capace di provare, e si mostrò anche sadica. Io ero entusiasta. I Cullen increduli. Se fossero stati dei banali umani, sarebbero morti: gli sarebbe venuto un infarto. E proprio quando Renesmee se ne stava andando, il licantropo è scoppiato: ha iniziato a urlare come un matto, e ha anche iniziato a colpire lo specchio in comune! Ci mancava solo che si trasformasse in un lupo. E per giunta Renesmee se n'era pure accorta! Ho avuto paura che tutto il mio piano stesse per finire per colpa di un cane. Fortunatamente Emmett e un altro licantropo lo hanno fermato, e Renesmee ha creduto che fosse qualche umano archeologo.

-Fortuna che non ha rotto niente...- fu l'unico commento di Sulpicia.

Non avevo la forza di respirare. Non avevo la forza di pensare. Non avevo la forza di crederci. Avevo capito tutto: dietro uno specchio della palestra, c'era la mia famiglia. C'era sempre stata la mia famiglia. E l'altro giorno, quei botti sullo specchio, non erano gli umani: era Jacob. Il mio Jacob. Era così vicino. C'era solo un banale specchio a dividerci. E io non lo sapevo, non l'avevo capito. Dietro quello specchio c'era un'altra stanza, dove c'era lui, i miei genitori, e tutti gli altri. E io non lo sapevo!

Avevo la testa appoggiata al muro, a occhi chiusi, con i pugni serrati e a denti stretti: avevo una voglia matta di uccidere Aro che non riuscivo a spiegarmi. Mi aveva tenuto nascoste troppe cose. Ma fu il mio buon senso a fermarmi, a tenere il mio corpo immobile contro la parete: desiderio o no, farmi beccare ad origliare le conversazioni private di Aro e la moglie non era per niente utile al mio piano.

Parallelamente alla rabbia che avevo in corpo, volevo anche piangere. Piangere, urlare, sfogarmi, fino a rimanere senza voce. Volevo farlo perché non sapevo che altro fare o provare dopo quello che avevo saputo. La mia famiglia, il mio Jacob, che io non vedevo da una vita, e che non sapevo che fine avessero fatto, erano sempre stati vicino a me. Mi avevano sempre seguita da quando ero nella Casa, e io non lo sapevo. Mentre combattevo con Jane, loro mi osservavano e soffrivano insieme a me ad ogni colpo che quella piccola demonica vampira mi infliggeva.

Quanto volevo riabbracciarli.... tutti, nessuno escluso: nonna Esme, nonno Carlisle, zia Alice, zia Rose, zio Jasper, zio Emmett, e anche i ragazzi del branco. E poi Edward, il mio papà perfetto che mi rendeva sempre felice anche quando non lo meritavo, e Bella, la mia tenera mamma che mi coccolava sempre prima di andare a dormire. Per non parlare della voglia matta che avevo di Jacob: di toccarlo, di baciarlo, di sentirmi protetta e al sicuro tra le sue braccia. Mi scese una lacrima. Rivoglio la mia vita, la mia vera vita! Odiavo tutto questo, tutta la situazione che avevo creato, solo perché avevo voglia di fare un po' la ribelle. Uscirò di qui, e chiarirò la faccenda con i miei. Devo farlo ad ogni costo.

Aro e Sulpicia non parlarono per un po', e l'unico rumore che sentii fu quello di una sedia spostata. Forse Aro si era seduto, o forse Sulpicia aveva cambiato posto.

Fu lei a riprendere la conversazione. -Ma adesso sono tornati in America?

Aro era perso nel proprio mondo. -Come, cara?

-Dico i Cullen. Dopo che hanno visto Renesmee guardia, se ne sono tornati in America?

-No. Ancora non credono che Renesmee sia una di noi ormai- il tono era abbastanza scocciato -Vogliono osservarla ancora per un po', se mai dovesse trovarsi male...

-Questa cosa non l'ho capita , Aro... Se Renesmee dovesse trovarsi male, la lasceresti tornare tranquillamente in America con i Cullen?

-Beh, si!

-Lo sapevo... Lo sapevo che avevo sposato un deficiente...- Sulpicia sembrava parlottare con se stessa -E quindi la lasci andare via così, tranquilla tranquilla?- adesso invece era chiaramente arrabbiata con il marito.

-Aspetta! Lei si, i Cullen un po' meno: se Renesmee volesse mai andarsene di qui, entrerebbero al posto suo Edward e Bella. Avrei voluto anche Alice, ma era troppo...

Quindi, fuori discussione provare a dire di trovarsi male nella Casa! Non volevo che i miei genitori pagassero a causa mia. Il guaio l'avevo combinato io, e io lo risolverò in qualche modo.

Sulpicia sbottò. -Ma certo! Facciamo entrare altri Cullen, tanto ormai!- e tornò a parlare da sola -Ho sposato un deficiente, ora ne sono certa!

Aro iniziò a scocciarsi di quei commenti. -Ma la vuoi piantare con questo pessimismo assurdo? Ho capito che hai ancora paura dei Cullen, ma ormai non possono più farci niente: sono nelle nostre mani!

La mia bocca si curvo in un sorriso maligno. Ma certo Aro, l'importante è crederci!

Sentii un sospiro. -Ne sei sicuro?- mormorò Sulpicia.

-Ma cero tesoro! Renesmee si trova così bene con noi. È tutto pronto, è tutto secondo i piani!- gongolò Aro.

-Sarà…- disse Sulpicia pensierosa –Dimmi un po’, Renesmee ha legato parecchio con il suo maestro?

-Marcus? Beh si, insomma abbastanza! Ma perché?

-Mmm… sulla scelta di Marcus come insegnante ho i miei dubbi: potrebbe non essere stata un’ottima idea…

Aro sospirò stanco. -Comincio a non sopportarli più questi tuoi dubbi... Avanti, quali sarebbero? Cosa c'è di male se ho nominato Marcus suo maestro?

-Renesmee è molto intelligente e molto furba, ed è diventata molto intima con Marcus. Se mai dovesse scoprire la verità sulla morte di Didyme gliela direbbe sicuramente, e allora sarebbe guerra. Lo sai questo, o non ci hai pensato?

La verità su Didyme. Quale verità?

-La verità su Didyme?- il tono era stupito e incredulo -Ma come pensi che la venga mai a sapere se gli unici a conoscerla siamo io e te? Neanche Caius ne è mai venuto a conoscenza!

-E nessuno mai dovrà venirlo a sapere- precisò la vampira -Come pensi che reagiranno l'intero corpo di guardia e gli altri Volturi se dovessero sapere che tua sorella non è stata uccisa dai Figli della Luna, ma da te?

No. Aro aveva ucciso Didyme. No. Non poteva essere. Aro è malvagio, crudele, senza scrupoli, bramoso solo ed esclusivamente del potere. Ma Didyme era sua sorella. Non poteva ucciderla. Non poteva arrivare a tanto. No, non poteva. Era pur vero che la storia dei Figli della Luna che erano in grado di uccidere un vampiro non reggeva: quei licantropi era dei veri e propri mostri, a differenza del branco, e non non potevano essere così intelligenti da uccidere un vampiro. Doveva essere stato qualcun altro...

Ero sconvolta: Aro aveva ucciso la sorella. Non posso crederci. Didyme era la sua famiglia, e lui aveva avuto il coraggio di ucciderla. Ma come si può? Senza contare, che così facendo aveva anche “ucciso” metaforicamente l'animo di un suo socio e amico: Marcus. Non viveva più da quando era morta Didyme. Non sorrideva più da quando aveva visto i resti della pira che l'aveva uccisa. Non si entusiasmava più per nulla da quando aveva perso la “sua felicità”.

Mostro. Non trovavo altre parole per descrivere Aro in quel momento. Dopo tutto quello che aveva fatto a me e al mio maestro, non provavo odio per lui. Non ci riuscivo. Provavo solo schifo verso un essere così meschino. Solo schifo.

-Scoppierebbe il putiferio, ecco cosa succederebbe!- continuò Sulpicia -Tutti, compreso Caius, si schiererebbero contro di te per avergli mentito per tutti questi anni, e ci sarebbe guerra aperta. Saresti ucciso, senza esitazione. E la cosa mi dispiacerebbe: in fin dei conti, sei sempre mio marito!

-Tanto ucciderebbero anche te, mia cara: mi hai aiutato a nascondere tutta la faccenda, non dirmi che non te lo ricordi- l'ovvietà di Aro mi dava la nausea.

-Ti ho aiutato solo per i vincoli matrimoniali ai quali sono legata. Altrimenti, ti sarei stata contraria da subito: uccidere Didyme è stata un'esagerazione, te l'ho sempre detto.

-Era l'unica cosa giusta da fare per l'impero che stavamo per costruire. Eravamo agli inizi, e ci servivano tutte le forze possibili, e mentre stavamo combattendo contro dei mostri feroci lei e Marcus decidono di lasciarci per andare a girare il mondo. Ma ti sembra normale? Ho benedetto la loro unione solo perché così speravo che Marcus si fosse avvicinato al nostro progetto: è una mente brillante e il suo potere ancora di più. Uno degli elementi migliori di questa Casa. Lo nominai subito mio consigliere e socio, insieme a Caius che si occupava delle varie battaglie. Ed era tutto perfetto, finché a mia sorella non venne la brillante idea di fare il giro del mondo, e Marcus la acconsentì cotto com'era. Non potevo lasciarmelo scappare così. Didyme si era messa in mezzo, e non avrebbe dovuto. Ho agito per il meglio. Tutto qui.

Schifo, ancora schifo.

-Ma era tua sorella- gli ricordò la moglie.

-Se fosse stato per me, non l'avrei neanche fatta diventare un vampira, tanto la detestavo. Ma fu nostra madre a pregarmi di salvarla dalla malattia che l'aveva attanagliata. Aveva capito che ad un certo punto ero diventato qualcosa di più di un semplice umano. Così la trasformai ed è stato un pentimento immediato, anche con il potere che aveva. Doverla uccidere non è stato un grande peso: era di ostacolo ai miei piani. Tutto qui.

Ancora più schifo.

-Sarà, ma secondo me è stata una scelta sbagliata e cretina- commentò Sulpicia -Come tutte le tue scelte d'altronde.

Il marito si offese. -Stai dicendo che tutto quello che faccio è sbagliato?

-Si. Ma non è colpa tua: sei un cretino, non puoi farci niente.

Continuarono a discutere, ma su classiche quisquilie tra marito e moglie. Per oggi, ne ho abbastanza. Avevo sentito troppe cose che non avrei neanche immaginato. Volevo assolutamente uscire da quel tunnel e non ascoltare nient'altro. Silenziosamente strisciai verso la porta, impiegandoci un po'. Quando mi trovai di nuovo nella stanza di Marcus, richiusi la porta del passaggio e mi diressi verso la porta d'uscita, verso i miei alloggi. Velocemente.

Volevo allontanarmi quanto più possibile da quel vampiro che mi faceva schifo. Solo esclusivamente schifo.

 


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Questo capitolo è stato il più lungo di tutti (fin'ora!)
9 pagg di Word! Sono fiera di me stessa! ù.ù

Ora, avete capito tutto vero??
Insomma ho cercato di essere più chiara possibile...
Comunque se avete dei dubbi o lamentele, fatemelo sapere!

La vera fine di Didyme è questa:
viene uccisa da Aro perchè altrimenti sarebbe partita insieme con Marcus.
Detta dalla Meyer in persona.
Il fatto che Aro odiasse la sorella,
che si sia fatto aiutare dalla moglie a nascondere la faccenda,
che come copertura hanno usato la storia dei Figlia della Luna,
quella è stata una mia idea.

E per quanto riguarda i Cullen, io ve l'avevo detto!
Certo, non esplicitamente, ma cmq ve l'avevo "suggerito" che i Cullen era già partiti!
Non l'ho mai nominati perchè Nessie non se n'è accorta...
Adesso è colpa mia se Nessie è stupida e non se n'è accorta??
Non credo proprio U.U
XDXDXD  Me perfida!! XDXP

I litigi tra Aro e Sulpicia me li ero immaginati molto ma molto più comici...
Parte di quella comicità l'ho inserita... spero vi abbia almeno fatto sorridere un po'! =D

E adesso vi lascio
perchè vado a mangiare un pezzo avanzato di panettone!! =P

Ancora auguri, anche se in ritardo! ^^''
Ma almeno sono sinceri!!
Un bacione
Civia


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Capitolo 37
*** 36. Ragione vs sentimento ***



Dunque, eccoci qua! =D
Come state??
Vi siete ripresi dal rientro post-vacanze??
Io sinceramente, neanche per sogno! -.-
Che p***!!! Non ne posso più!!
Ho deciso: fuggo ad Ibiza!! °0°
Chi è con me??

Ok, il mio sclero è finito ^^'''
E adesso... parliamo un po' del tempo?? XDXD
No, tranqui... qst volta ve la risparmio! XD

noe_princi89: ciao teso!! come stai?? spero tutto bene... =D Nessie sconvolta?? noooooooooooo, ma perchè? ha solo scoperto che i Cullen non l'aveva abbandonata a se stessa ma anzi, che sono lì da circa due giorni dopo la sua entrata nella Casa.... no, non è rimasta sconvolta... -.-''''  poi, figuriamoci i Cullen e soprattutto Jake...!! ma in qst capitolo lo vedremo... eccome se lo vedremo....!! XP  brava, fai bene a dubitare di Aro.... mai fidarsi di quell'uomo...!! come dice la moglie, è un cretino! XDXDXD
Paretta: more, cia cia!! toto bien?? XDXD  ci sei rimasta ai piani di Aro?? sul serio non ti aspettavi una cosa del genere?? o__O e com'erano secondo te i suoi piani?? mi incuriosisce molto questa cosa...  =D  allora, non ho postato proprio il 6 gennaio (anke perchè la sera precedente ero rientrata tardi... sai, ho fatto il mio solito giro, ho dovuto poi mettere via la scopa e tutto il resto... XDXD )  xò sn nei miei soliti ritmi, e inoltre qst volta ho scritto ben 12 pagg... qnd il tuo perdono lo esigo! u.u .....please!! =D XD
Nessie93: amoreeeee!!!! ttt a posto??? come va??? =D DAJE!!! SO ARRIVATI I CULLEN!!! E ANNAMO!! immagino che il tuo entusiasmo per la comparsa dei nostri begnamati vampiri e co. sia pari a qst esultanze... non è vero?? XD cmq, si Nessie ha proprio culo ad avere una famiglia così meravigliosa e per citare le tue stesse parole, sempre unita nelle disgrazie.... già nelle disgrazie... xkè proprio na disgrazia sta pe succede... non te lo poi immagina.... -.-''  ah senti una cosa, visto che tu vuoi assolutamente che Nessie torna a vivere felice e contenta con la sua famiglia (si è capito XD ), per favore alla fine del capitolo nn m uccidere!! grazie! ^^''''
Kiky_Cullen96: ciao teso?? come va?? ttt bn, ve?? =D  penso ormai che abbiamo fatto un lista: vicino alle "cose da comprare" c'è "persone da odiare", e Aro e Jane occupano decisamente i primi posti...!! XDXDXD  la soddisfazione per aver battuto Jane c'era, e anche bella grande, ma diciamo che è scemata parecchio dopo la notizia dei Cullen dietro lo specchio.... si, è stato veramente un gran colpo.... ma come hai detto te dovevano comparire prima o poi!! però certo la situazione sarà un pokino problematica.... giusto leggermente...!! XP
ale04_94: carissima, come stai?? spero che vada tutto bene... =D  grazie grazie grazie per i complimenti... come al solito, sono troppi ^^  ahahaha (<--- mia risata perfida ) me maligna e sadica!!! XDXD  Jake e i Cullen hanno sofferto parecchio nel vedere la loro piccola diventare una perfida vampira senza scrupoli, ma diciamo che non sarà proprio questa la parte peggiore... vedrai.... (<---- notare nella mia espressione un leggera sfumatura di crudeltà, e la mia risata perfida che ritorna ---->) ahahahaha!! XD si, ci sono rimasta anch'io quando ho letto che Aro aveva ammazzato la sorella... anke xkè patteggiavo per lui, sai tra esseri crudeli ci intendiamo perfettamente...!! XDXD
NemoTheNameless: teso, salve!! che si dice di nuovo?? tutto bene?? =D  ah, questa me la consideri una bastardata??? va a legge il capitolo novo, va... e poi ci ripenserai!! fidati, qst è solo l'inizio... O__o sa molto di minaccia tipo fine del mondo, qst cose qui... inquietante... o__O  e si hai ragione, era ovvio che Aro si inventasse qualcosa anche perchè se no lì che ci sta a fare?? mica passa tutto il giorno a pettinar le bambole!! (te lo immagini!???!! XDXD )  anzi, forse l'ho reso anche un po' troppo poco astuto, visto che non ci pensa a leggere la mente di Renesmee: in fin dei conti che gli costava?? -.-'''
lilly3: salve mia amica tedesca!! come va là in Germania?? fa freddo??? XD  sul serio, spero che vada tutto bene... =D  non c'è niente da fare: quando due persone si amano....! XDXDXD ma lo sai che all'inizio ci avevo pensato a farle sentire l'odore di licantropo nella palestra?? sul serio, sarebbe stato forte che tipo lei si avvicinava e sentiva l'odore di Jacob... certo poi voi ci arrivavate subito che dietro lo specchio c'erano i Cullen e co. e allora poi che gusto c'era a lasciarvi sulle spine??? XDXDXDXD  no, anke tu ora possiedi la Wii?? *ç* benvenuta nel club!
Lulu Cullen: tesoro mio adorato, come stai?? tutti a posto dalle tue parti, ve??? =D  nah, non perdere tempo ad arrabiarti con Aro, non ne vale la pena! u_u  t'ho fatto la sorpresa, eh?? non te l'aspettavi che i Cullen già stavano lì da settimane, eh?? XD me gongola soddisfatta!! XD  allora, il fatto del Nessi esce e entrano Bella e Edward è ancora tutto da vedere... non credere che sia tutto così semplice.... se no, la ff era già bella che conclusa!! XP ora il fatto della morte di Didyme per ora passa in secondo piano... capirai perchè con il capitolo nuovo...  e infine, tesoro mio, ma ti ringrazio ti ringrazio ti ringrazio ti ringrazio, all'infinito!! sei davvero troppo gentile e i tuoi complimenti sono troppi... ma soprattt "spero di riuscire a scrivere come te un giorno" cioè mi hai reso la donna più felice della terra!! dico sul serio!! addirittura a voler scrivere come me.... non credo di meritare tanto... grazie, davvero! ^^ PS: e cmq, ho letto la tua storia per il contest del forum... ragazza, non sei per niente male!! datti da fare, e se ti serve una mano sono qui a disposizione!! =D
Violet Girl: carissima!! da quanto tempo!! come va?? tt bn, vero?? ma si dai!! XD =D  ti ringrazio per i complimenti, sei stata gentilissima!! =D Nessie tornerà dai Cullen...Nessie tornerà dai Cullen...Nessie tornerà dai Cullen... mah, non mi sembra la mia ff... per caso è una delle tue?? XDXDXP non dico niente, perchè se no ti rovino tutto...! =P  no, catturati tutti no.... mi ucciderebbero (intendo voi lettori) anche se l'idea non sarebbe male... magari in un secondo momento... XDXDXD
MimiMiaotwilight4e: more mioooooooooo!!!!!!!!!! ma come stai??? allora che mi racconti di bello??? =D  e per il ritardo figurati, ne faccio tanto io a postare!! -.-'''  cmq, sul serio sei S-C-O-N-V-O-L-T-A???  e allora col nuovo capitolo che fai??? XP insomma, ti preoccupi già del fatto che i Cullen stanno in Italia da circa due mesi, e che hanno sempre osservato Nessie?? penso che se leggi qst cappy muori... sicuro... o forse mi uccidi: una delle due... u_u   che dici teso, lo formiamo un club "noi, persone meschine che amano la vendetta"?? guarda che non sarebbe male... già siamo in tre: io, te e Nessie... fantastico!! XDXD ma come ben sai, mia cara amica meschina, la vendetta è un piatto che va consumato freddo, quindi ci vuole tempo... e Nessie questo lo sa... per vedere la vendetta su Aro dovremmo aspettare un pokino... ma noi attenderemo pazienti, dico bene? ahahaha (<--- me ride bramosa di vendetta) ehi, appoggio in pieno l'idea del falò!! andiamo sulla spiaggia, di notte, con la luna, invitiamo un po' di gente... ricco festino!! io porto la chitarra e i marshmallow (o come diamine si scrive -.-'') XDXDXD
Hale Lover: salve cara, come va?? tutto bn?? come sta il piccolo DarkoBello?? il mio balbetta corre tutto il giorno... ma che amore!! =3 XDXDXD  sul serio ti piace Jane?? O.O conosco poche persone a cui va a genio... tu sei esattamente la seconda che conosco... -.-  qst cosa fa riflettere un po', ma cmq.... modestamente riesco a migliore tutto qnd mi ci metto: infatti la storia di Didyme con me, un successone!! XDXD ok ora la pianto di vantarmi... -.-'''  non ti preoccupare, il lieto fine ci sarà (avrei voluto un po' + di sangue, ma sono poche le persone che la pensano come me... mannaggia... ) certo però per arrivarci dobbiamo faticare un po'... e anche un po' tanto.... troppo forse -.-'''  ma cmq ci arriveremo... stai tranquilla, rivedrai l'adorata ciurma dei Cullen e anke il tuo amato Jasper... =D
_alice cullenzina_: salve!! =D allora, prima di tutto grazie anke solo per aver letto tutta la ff... è dura leggere ben 35 capitolo scritti da una pazza come me, e sono felice che tu l'abbia fatto... ancora più felice lo sono perchè tu lo hai fatto ben 2 volte!! O.O ragazza mia, che coraggio!! e te lo dico io che la scrivo!! XDXD  grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie per i tuoi complimenti, sei troppo troppo troppo gentile... non credo di meritare tanto... ^^  e ti ringrazio ancora (comincio a diventare monotona -.-''') per l'incoraggiamento di scrivere un libro... è un sogno che mi frulla in testa da un ble po' scrivere una delle mie storie e vedere cosa mi porterà... grazie davvero, qst significa molto per me ^^  PS: anke tu fan della mitica Licia Troisi!!??!! =D
Luna95: mia cara, è una gioia risentirti!! come stai?? tutto bene, vero?? =D  capisco il tuo amore verso il pc... penso che se mi staccassero i due portatili sarei morta (il fisso lo odio quindi... -.-)  quindi, credo che siamo pazze entrambe u.u fiere di esserlo u.u  beh Aro è odioso, antipatico, sadico, pazzo, astuto, stratega sanguinario, ma non scemo.... sa quello che vuole e come ottenerlo... (<--- e sta frase?? -.-'''?)  e si Nessie è davvero nei pasticci... ma che pasticci... non te lo immagini neanche....!! XDXDXP
Makenna3: carissima salve!! come va, tutto bn?? =D  sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che il nuovo non ti deluda!!! ^^  grazie e scusa per il mio solito ritardo... non cambio mai!! XDXDXD -.-'''
Dreamerchan: salve!! sono davvero contenta che tu mi stia seguendo dagli esordi addirittura!!! che emozione!! =D  e grazie ovviamente per i tuoi complimenti... sei gentilissima!! ^^  sono contenta che le discordie matrimoniali tra Aro e Sulpicia ti siano piaciute!! XDXD  e per quanto riguarda Marcus, solleverò il problema nel prossimo capitolo.... qst è un poì troppo pieno...! XDXDXP
MissManga: more, cia cia!! come stai?? spero tutt bn a casa....! =D  allora, che succederà adesso?? beh è tutto da vedere! XDXDXD  figurati per il ritardo... io sono Miss Ritardo in persona, e capisco anche quando il computer proprio non vuole collaborare...-.-'''  XDXDXD


Allora... siamo al capitolo clou....
Cioè, signori, fanno la loro comparsa...
...i mitici Cullen!!!
Che credevamo scomparsi e invece non è così!! XD

Vi avverto: qst capitolo è venuto fuori di ben 12 pagine
non mi sono mai confrontata con una lunghezza simile
quindi, si accettando critiche!! XDXD


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36. Ragione vs sentimento

Una settimana passò, e io impazzivo sempre di più.

Se prima ero riuscita a trovare un equilibrio all'interno della Casa, ora l'avevo perso totalmente. Per esempio, attraversare i corridoi non era mai stato così difficile come adesso: non era più semplicemente il fatto di dover sembrare una perfetta guardia, adesso era a chi doveva sembrare ciò. Sapevo perfettamente che in ogni angolo c'era una telecamera nascosta perfino agli occhi dei vampiri, che registrava ogni movimento e azioni di tutte le guardie, e sapevo anche che quelle registrazioni finivano tutte nella grande stanza nascosta dietro uno degli specchi della palestra. Di quella sala quasi sicuramente ne conoscevano l'esistenza solo i tre Volturi, eppure c'era qualcun altro che in quel periodo stava osservando tutte le registrazioni, in particolare quelle riferite a me: la mia famiglia.

Domanda: come fare a mandare avanti il piano se c'è la tua famiglia che ti guarda? Seconda domanda: come fare a comportarsi da guardia modello senza che la tua famiglia pensi che lo sei diventata sul serio? Ecco, per un'intera settimana non ho trovato nessuna risposta a questi quesiti di vitale importanza. Non potevo andare in giro per la Casa comportandomi “alla Jane” infischiandomene dello stupore e del dolore che avrebbero provato nel vedermi così, e allo stesso tempo non potevo tornare ad essere Nessie senza che Aro non si fosse insospettito e allora addio alla sua fiducia.

Così, senza sapere né leggere né scrivere, nella Casa non c'ero mai, evitando di sentirmi soffocata da troppi occhi indesiderati. Andavo in giro per Volterra, o anche per la campagna toscana, provando un breve momento di libertà. La giustificazione era sempre la stessa: “vado a dare un'occhiata in giro”, che nel gergo dei vampiri della Casa significava dare un'occhiata al possibile pasto. Mai una mia bugia fu più grande.

Come adesso per esempio: la città di Volterra era avvolta dalla dolce e soffusa luce arancione del tramonto. Il mio coprifuoco. Arrivato il tramonto, mi rinchiudevo in camera mia a disegnare, evitando notturne uscite con i miei compagni a causa di una grande sonnolenza che mi giungeva verso quell'ora. Era incredibile come tutti i vampiri della Casa credessero sul serio alla scusa del sonno.

Camminavo lentamente lungo una via della città. I vecchi palazzi e la strada di pietra sembravano portarti in un'altra epoca, molto lontana. Le colline, con i loro campi arati di mille colori, davano vita ad un meraviglioso paesaggio che si stagliava in lontananza. Rimanevo sempre affascinata dalla bellezza di quel posto, unico fattore positivo di quella situazione.

Girai a destra, verso una via più trafficata: c'erano più persone, che andavano e venivano, salutandosi a vicenda. In un paese di provincia, nel mezzo della campagna, tutti conosco tutti. E persi nelle loro chiacchiere non fanno caso a me, ragazzina adolescente con un mantello nero. Magnifico: per la prima volta, mi sento invisibile. Una sensazione che mi manca. Appena percorsi 200 metri, arrivai ad un piccolo arco, che dà su una piccola scala di pietra. Percorro quei pochi ma ripidi gradini che formano quella viuzza, e sbuco su un'altra stradina. Sempre avanti, finché un muro non mi sbarra la strada. Ai piedi del muro, un tombino.

Non mi piace mai passare per le fogne, ma è uno dei collegamenti migliori della Casa alla città. Il tanfo e la presenza di ratti non mi fanno più così schifo come la prima volta che ci passai. Inoltre adesso, ho altri parametri per misurare il ribrezzo... Apro il tombino e mi ci butto dentro. Subito sento i miei anfibi profondare nell'acqua melmosa, mentre i topi si allontanano da me squittendo terrorizzati: per loro sono solo un intruso.

Inizio a camminare sguazzando nell'acqua putrida finché, dopo aver superato diverse biforcazioni, non arrivo ad una scaletta di ferro arrugginito. Per un comune umano (non tanto comune poi, perché non credo che la maggior parte delle persone vada in giro per le fogne!) quella è una scala senza senso, costruita inutilmente: collega a un piano superiore addossato al muro, dove però non c'è niente. Una parete vuota. O almeno così pare: per i vampiri della Casa quella parete vuota è il passaggio che collega la sala n. 1 alle fogne della città. Ovvero, la porta che conduce a pochi bellissimi momenti di felicità. Lo usavo così spesso che ormai Marcus si era stancato del fatto che io gli chiedessi ogni volta la chiave per aprire il passaggio e me l'aveva direttamente data a me, tanto lui non usava quasi mai.

Salii la scaletta e feci per aprire il passaggio, ma non ce ne fu bisogno: un pannello della parete scivolò improvvisamente verso destra, rivelando il delicato viso scontroso di Clarissa. Roteai gli occhi. Che bel rientro a Casa!

Il suo sguardo si sufficienza mi squadrò come al solito. -Qualche problema?- petulò con quella sua vocina irritante. Doveva essersi accorta del mio gesto.

Non mi scomposi minimamente. -E anche se fosse?- il tono di sfida era eloquente: non era nella posizione di potersi permettere quell'atteggiamento come me. Nei suoi confronti mi comportavo da superiore senza il minimo rimorso.

Clarissa non rispose: non sapeva che dire. Mi lanciò un ultimo sguardo furioso per poi procedere avanti, verso la scaletta. Distolsi subito lo sguardo, scuotendo la testa. Non vale la pena perdere tempo con queste persone.

Subito dietro di lei c'era Jane. Il nostro scontro fu come la solito: occhi fissi gli uni negli altri, espressione impassibile, nessuna parola. Non c'era poi molto da dire o fare: Jane aveva capito che anche se mi avesse sconfitto di nuovo, ormai la sua reputazione all'interno della Casa era perduta. Nessuno le avrebbe mai più portato il rispetto di sempre. Quindi continuava ad odiarmi a morte, ma in silenzio. E io non intendo provocarla! Cosi anche questa volta ci fissammo negli occhi per circa due secondi, e poi seguì la sua amica.

Fece capolino Alec. Si sorprese alla mia vista. -Oh, salve Renesmee!

Le sue buone maniere non erano come quelle della ragazza. -Ciao Alec.

Si spostò di lato. -Prego, prima le signore.

Ma che gentile! -Grazie!- dissi allegra ed oltrepassai la porta. Da un po' di tempo a questa parte, dopo l'ennesima prova delle cordialità di Alec, arrivai alla conclusione che quel vampiro doveva essere un santo. Passando un'eternità con due come Jane e Clarissa, la gentilezza e la cortesia diventano due sentimenti difficili da provare: ecco perché deve essere per forza un santo. Infatti, con me, nonostante quello che avevo fatto alla sorella, era sempre stato gentile: non che parlassimo così tanto, ma cortesie come quella di lasciarmi passare per prima erano frequenti. E la cosa mi stupiva e rallegrava allo stesso tempo.

Alec mi sorrise. -Figurati. Ora vado, ci si vede. Ciao!- e oltrepassò la porta.

Sospirai. Il rientro non è stato dei migliori. Sbadigliai e fui presa da una grande stanchezza. E la testa cominciò anche a far male. Qui ti ci vuole un buon bagno caldo, mia cara Nessie. Magari anche con l'idromassaggio che...

Il mio bellissimo e rilassante progetto della serata scemò immediatamente quando sentii una voce agitata pronunciare il mio nome. -Reneè!!!

Sospirai. -Che c'è Darko?- l'unico che mi chiamava in quel modo era lui. Renesmee diceva che era troppo lungo, e Nessie non gli piaceva perché era il nome del mostro di Loch Ness. Così mi chiamava Reneè, lo stesso nome di mia nonna.

-Reneè! C-C'è una c-cosa c-c-che- e iniziò a balbettare in preda all'agitazione.

Certe cose non cambiano mai! -Calma Darko, respira. Bene. Adesso... come mai sei ancora qui? Jane e gli altri sono appena usciti- Darko frequentava Jane, Alec e Clarissa quasi 24 ore su 24, e ormai si vociferava che Jane avesse finalmente ricambiato l'amore di Darko. Io ne ero più che felice, ma soprattutto ero orgogliosa di Darko e dei suoi progressi. Merito mio, modestamente.

Darko si calmò. -Lo so, ma loro erano qui già da prima, mentre io vengo adesso dalla biblioteca.

-Bene. Se ti sbrighi li raggiungi: sono appena usciti- e mi diressi verso la porta che collegava alla sala principale.

-Aspetta! Mentre venivo qui, ho visto Aro che parlava con altre persone, nella sala- il tono di Darko era allarmante.

-Abbiamo ospiti? Ok ho capito, messaggio ricevuto- e mi calai il cappuccio sulla faccia. Durante un incontro formale, si doveva sempre portare il cappuccio, e io da brava guardia modello quale ero dovevo farlo -Fortuna Darko che mi hai avvertito. Grazie, sei un amico.

-No!! Reneè, non hai capito! Gli ospiti sono...

Gli tappai la bocca con una mano. -Non me ne frega niente di chi sono. Voglio solo passare per andare in camera mia: ho un bagno che mi aspetta. Ciao!

E così, aprì la porta e la varcai, richiudendomela alle spalle. Non sapevo ancora a che cosa andavo incontro.

La situazione nella sala era calma, anche se tirava un'aria di tensione. Aro si trovava davanti al suo trono, i piedi, che fissava dritto davanti a se, con quel suo atteggiamento enigmatico. Probabilmente sta guardando gli ospiti. A causa del cappuccio non avevo una visuale completa della sala: vedevo solo quello che avevo davanti, quindi Aro. Non sapevo chi erano gli ospiti né quanti, ma la cosa aveva ben poca importanza. Avanti, fai il tuo dovere da guardia e dritta in camera tua!

Avanzai spedita verso Aro, e quando gli fui abbastanza vicino mi inginocchiai in segno di rispetto: procedura standard durante la visita di un ospite.

Mi alzai in piedi e parlai con voce composta e profonda. -Mio Signore, sono appena tornata dalla ronda quotidiana e chiedo il permesso di ritirarmi nelle mie stanze- di nuovo, procedura standard durante la visita di un ospite.

Aro si voltò verso di me e rimasi colpita per un momento: sul suo volto lessi una strana sorpresa, come se si fosse reso conto solo adesso che io ero lì sul serio. Rimase a fissarmi per un po', ancora sorpreso.

Riecheggiò una voce ironica. -Ti dispiace Aro lasciar stare i tuoi doveri e tornare a discutere con noi?

Vuoto. La conosco quella voce. Solo vuoto. L'ho sempre conosciuta. Dentro di me c'era solo vuoto. Fin da quando ero piccola. Quel tono aveva provocato un vuoto in me. Come potrei mai dimenticarla? Era opprimente, e mi schiacciava il petto con la sua mole. Quel tono così tranquillo e calmo, che mi confortava ogni volta che ne avevo bisogno... Cominciavo a respirare a fatica. E che poteva diventare minaccioso e terribile, spaventandomi se la causa di quel tono ero io... Le gambe non sapevo per quanto ancora potevano tenermi. Quanto mi è mancato quel tono... Nonostante questo, mi voltai di scatto, guardando l'ospite che aveva parlato.

Mamma. Eccola lì, al centro della sala, i pugni serrati lungo i fianchi, lo sguardo furioso fisso su Aro. In quel momento, non ho mai voluto così bene a mia madre. Quanto tempo era che non la vedevo, due mesi? Forse qualcosa in più o in meno, ma a me sembravano secoli. Il vuoto dentro di me si riempì di sicurezza: vedendo mia madre, lì, pronta e carica, pensai per un momento che tutto si sarebbe risolto semplicemente.

Alla sua sinistra, c'era Edward. Papà. Duro, severo, bellissimo. La sua espressione era impassibile: sembrava non provare niente, nessun tipo di sentimento o emozione. Chiunque lo avrebbe detto. Ma per me che lo conoscevo bene, quell'espressione aveva tutto un altro significato: studiava la mente di Aro, ne scopriva tutti i suoi pensieri, ne leggeva tutti i suoi segreti. Sebbene quell'espressione mi avesse sempre dato sui nervi, vederla mi faceva cadere dolcemente in un baratro di pace e tranquillità, che da troppo tempo ormai non provavo più.

Alla destra di Bella, invece, c'era Jacob. Jake. In piedi, proteso verso la figura di Aro, aveva i pugni così stretti che le nocche erano diventate bianche, e si vedevano le vene delle sue braccia muscolose pulsare sotto la pelle. Teneva i denti digrignati, e il suo respiro era frenetico. Sapevo che si stava controllando, e ciò accadeva solo quando l'ira s'impossessava di lui. Quel suo controllarsi mi diceva che era pronto a tutto pur di proteggermi. Non avrei mai potuto amarlo di più di quanto stessi facendo in quel momento.

Eccoli lì. Le persone più importanti della mia vita. E non c'erano solo loro: c'erano tutti. Alla sinistra di Edward c'erano il nonno, la nonna, zia Rosalie, zio Emmett, zio Jasper e zia Alice. E alla destra di Jacob c'erano anche Sam e Seth. Quest'ultimo poi, era da un sacco di tempo che non lo vedevo: dopo il diploma, era andato in un college in California, e lì era rimasto. Buffo: tornato a casa per una visita, e subito partito per sostenere il suo amico Jacob nel salvare la sua ragazza.

In ogni modo, c'erano tutti. Ci sono tutti. Erano venuti fin lì per me. La mia famiglia.

Volevo riabbracciarli, baciarli, toccarli, anche solo sfiorali: volevo riunirmi a loro. La volontà c'era. In fondo, cosa ci separava? Neanche la sala intera. Volevo andare da loro, dovevo andare da loro: era quasi un istinto, un bisogno assolutamente necessario. Eppure il mio corpo non si muoveva: né le gambe, né le braccia, né il viso. Niente. Ero come una statua di marmo.

Perché non ti muovi? Sono lì, corri da loro! Perché non ti muovi, cretina! Le emozioni mi rendevano cieca, ma fortunatamente la mia mente agì per me impedendomi ogni mio movimento. Se gli fossi andata in contro, poi cosa sarebbe successo? Io in quel momento ero una guardia dei Volturi, dovevo ubbidire al mio signore. Dovevo apparire così. Correre in braccio a mia madre non era proprio un comportamento da guardia modello. Ma chi se ne frega! C'è la mia famiglia, loro risolveranno ogni cosa! Ma la mia mente aveva un piano da seguire, e ostacolò completamente i miei desideri.

Così mi trovavo lì, ferma immobile, col cappuccio calato a coprirmi il viso, mentre dentro di me avveniva una lotta senza sosta tra sentimento e ragione, e fin'ora nessuna prevaleva sull'altra. Eppure loro erano lì, a due passi da me, e non stavo facendo niente. Da troppo tempo non li vedevo, da troppo tempo non li abbracciavo. Avevo sofferto troppo, qualcosa mi spettava di diritto: loro.

Allora sentimento vinse su ragione in questo primo round, e quindi riuscii a mormorare: -Voi...

Non era molto, ma la mia razionalità ancora non mi permetteva di fare altro. Ma bastò: sebbene la mia voce fosse stata un sussurro, loro erano vampiri e licantropi, e la sentirono lo stesso. Si voltarono immediatamente verso di me. I loro erano solo sguardi ostili e infastiditi.

-Adesso le tue guardie parlano per te, Aro?

Le parole di Jacob furono come coltelli che mi squartarono viva: guardia. Sembravo una guardia. Credevano che fossi una comune guardia. La mia mente gongolò: la copertura non era caduta, e il piano non era fallito. Ma per il mio cuore fu un tremendo colpo: non mi avevano riconosciuto. Volevo piangere, oppure urlare. L'importante era sfogarsi. Ragione mi fermò, mentre sentimento parlò al posto mio.

-Non mi riconoscete?- famiglia... sono io...

Non ci furono grandi progressi: nessuno modificò il proprio sguardo nei miei confronti. Ancora ostili. Solo uno sgranò gli occhi e indietreggiò leggermente, come se quella scoperta lo avesse sconvolto: Edward. Ovvio: aveva letto la mia mente, i miei pensieri, e aveva riconosciuto sua figlia sotto quel cappuccio.

Ora toccava agli altri. Lentamente la mia mano destra afferrò il cappuccio e lo fece ricadere sulle spalle. Ragione permise quel gesto perché doveva trattenere le lacrime e le urla. Il mio volto era scoperto, ancora segnato dallo stupore e dall'incredulità di averli veramente lì. Stesse emozioni che vidi comparire sui loro volti appena mi tolsi il cappuccio: sgranarono gli occhi, scossero la testa, l'ostilità evaporò in un secondo.

Rosalie e Esme si coprirono il volto con le mani, lasciando liberi gli occhi che non smettevano di fissarmi. Alice sorrise: sembrava sollevata e felice di vedermi sana e salva. Carlisle mi osservava da capo a piedi, e il suo sguardo era carico di sconcerto. Bella abbandonò totalmente quell'atteggiamento che aveva; il volto si contrasse stranamente: sembrava che stesse per piangere; si protese in avanti, quasi per raggiungermi, e le sue mani erano indecise se avvicinarsi oppure no. Jacob si rilassò, smise di respirare affannosamente, e fece un passo indietro; quello che colpì di più furono i suoi occhi: mi guardava estasiato, sfinito, realizzato, come se dopo tanto cercare avesse trovato la sua vera ragione di vita.

Quegli sguardi mi investirono come una tromba d'aria. Mi sentii nuovamente amata dopo troppo tempo che non lo ero stata. C'era solo una piccola domanda che mi frullava in testa: che fare, che dire, che pensare? Ragione e sentimento continuavano ad affrontarsi, e il mio corpo non sapeva come reagire. Eppure qualcosa dovevo fare.

Ma non ci fu bisogno. Fu Aro a prendere in mano la situazione. A suo favore, ovviamente. -Ma che gioia rincontrarsi dopo tanto tempo. Questa scena quasi mi commuove.

-La commozione non è una delle tue qualità, Aro- e Carlisle spostò lo sguardo da me al Volturo -Quindi non ti permettere di parlare.

Distolsi un attimo lo sguardo dalla mia famiglia e mi concentrai sul vampiro stratega: sapeva già come comportarsi. Questa era l'unica dote che gli invidiavo, sapere come comportarsi in qualsiasi situazione. Infatti, guardava la scena beato, sorridendo come un bambino al parco giochi, mani congiunte in un gesto di benevolenza.

Sentii il pranzo tornarmi su. Questa era la reazione che mi faceva quel vampiro: ribrezzo, schifo. Quanto avrei voluto sputargli in faccia. Solo quello. Neanche ucciderlo: se vuoi uccidere un nemico, questo implica che tu lo odi, e odiandolo automaticamente lo rispetti. Ecco, io Aro non lo rispettavo. Mi faceva schifo. Di conseguenza, sputargli in faccia era il minimo indispensabile. Avrei voluto anche guardarlo con ripugnanza, ma non era un atteggiamento da guardia. Così, per evitare ogni tentazione, ero impassibile ogni volta che lo guardavo.

-Quanta collera nelle tue parole Carlisle- disse Aro -Eppure dovresti essere contento: oggi hai finalmente rivisto la tua nipotina dopo tanto tempo. Non ne sei lieto?

-Infinitamente. Ma non ce ne sarebbe stato bisogno se tu non l'avessi trattenuta- c'era ancora collera nella voce del nonno.

Aro scoppiò in una risata sonora. -Suvvia, adesso non stiamo a guardare i particolari! L'importante è che alla fine ci rincontriamo tutti, no?

Dovevo ancora capire da dove prendesse tutta quell'allegria, e come facesse a darti sui nervi usandola.

Il Volturo continuò. -E poi trattenuta è una parolona...

Jacob sbottò. -Ah si!??! E come lo diresti “tenuta contro la sua volontà in un posto che non è casa sua”!?? Forse è meglio “rapita”!??- era furioso. Sam fu costretto ad afferrargli un braccio per trattenerlo dal fare qualunque cosa.

-Questa infamia nei miei confronti mi colpisce nel profondo- il tono di Aro era palesemente offeso -Io non sono assolutamente un rapitore. La prova? Guardate la vostra adorata Renesmee: è in perfetta salute fisica e psichica. Le ho concesso tutti i comfort e l'ho trattata come la mia prediletta- e poi posò lo sguardo su di me -E devo dire che la ragazza si è ambientata abbastanza bene. N'è vero cara?

Sorrideva. Io lo guardavo sorridere. Avrei dovuto rispondere, dire qualcosa. Secondo sentimento dovevo dire che era stata una permanenza terribile. Secondo ragione dovevo dire che mi stavo trovando decisamente bene. Invece io abbassai semplicemente lo sguardo a terra, evitando di guardare sia Aro che la mia famiglia.

-E non le ho fatto mancare assolutamente niente- concluse Aro compiaciuto.

-Tranne vedere la sua famiglia?- sputò velenosa la zia Rose.

Aro passò oltre. -Comunque, tornando al discorso originario, io non l'ho né trattenuta né rapita. Abbiamo solo stretto un accordo, io e lei. Né più né meno.

-Ed è proprio su quest'accordo che stavamo discutendo prima Aro- ruggì Bella -Sbaglio o stavamo venendo ad un compromesso?

Alzai la testa di scatto verso mia madre: aveva le braccia conserte e aspettava una risposta, pronta a tutto per sua figlia. Poi mi voltai verso Aro: stava valutando la proposta.

-Quale compromesso, Bella? Te l'ho detto, questo è un patto tra me e tua figlia. Non ci possono essere compromessi.

-Ne abbiamo già parlato troppe volte Aro: tu hai accettato a far entrare me e Edward al posto di Renesmee. Come vedi il compromesso c'è.

-Già ma quel compromesso era valido alla condizione che Renesmee si fosse trovata male, e come vedi questo non è accaduto. Il compromesso non c'è più.

Continuarono a discutere, Bella e Aro, di eventuali compromessi. Ogni tanto intervenivano anche Jacob, Carlisle e Rosalie, tanto per dire la loro. Io continuavo a non fiatare: mai come in quel momento mi bloccai.

Stavano discutendo per un'eventuale scambio tra me e uno o più membri della mia famiglia. Qualcuno di loro era disposto ad entrare nella Casa per liberarmi. Ma non potevano: dopo questo qualcuno sarebbe rimasto dentro, avrebbe patito le pene dell'Inferno, a causa mia. E io poi? Come avrei dovuto vivere fuori dalla Casa sapendo che dentro c'era qualcuno al posto mio? Ma la mia famiglia non se ne rendeva conto? Forse no. Forse ero troppo importante per loro, e quello che contava davvero era che io fossi libera. Capii quanto tutti ci tenessero sul serio a me. Non era giusto. Non era assolutamente giusto che loro pagassero al posto mio. Era impensabile.

Allora ragione e sentimento smisero di lottare concordarono sulla strada da intraprendere: continuare con il mio piano, continuare ad essere una guardia modello. Soprattutto adesso, di fronte alla mia famiglia. Sarebbe stato difficile, ma almeno gli avrei impedito di fare quel maledetto scambio e di pagare per me.

Li guardai: erano tutti impegnati nella discussione di Aro. Chi parlava, chi interveniva, e chi ascoltava soltanto. Sentii un dolore lancinante al petto, che mi impediva anche solo di respirare: ma come diavolo avrei fatto a mentire di fronte a loro? Al solo pensiero che per tutto questo tempo mi avevano osservato comportarmi come una schifosa guardia e avevano pensato che lo fossi sul serio, mi veniva da piangere. Se ultimamente avevo passato più tempo fuori che dentro la Casa, per non causargli un dolore troppo forte. L'immagine che più mi da fastidio è quella di Jacob che urla e batte sullo specchio della palestra, dopo che mi sono comportata come una guardia sadica. Me la sono immaginata così tante volte che ormai è come se io fossi stata lì quand'è accaduto. Quando penso al dolore che gli ho causato mi sento il petto scoppiare dal rimorso. Proprio come in quel momento.

Ma non potevo fare diversamente: loro dovevano crederci. Sarebbe sembrato molto più reale. Aro ci sarebbe cascato in pieno. Quando sarebbero tornati in America non c'era più bisogno che soffrissero al pensiero che ero diventata un mostro. Dovevo dirglielo in qualche modo. Dovevano saperlo, sapere che io non ero una dei Volturi, ma lo facevo solo per tornare ad essere una Cullen. Dovevano saperlo per non soffrire più. Quel pensiero mi uccideva.

Li osservai uno per uno. Trattenevo le lacrime: come facevo a dirglielo. Nello scorrere tutti i membri della mia famiglia, arrivai ad Edward. Stranamente, non prendeva parte alla discussione. Stranamente non ascoltava neanche. Invece, mi fissava. E anche molto intensamente. Quando incrociai il suo sguardo rimasi pietrificata: voleva sapere qualcosa. Stava cercando di leggere la mia mente, sentire i miei pensieri, e comprendere il motivo del mio comportamento. Se fosse stata un'altra circostanza avrei subito “oscurato” la mente, il trucchetto che avevo messo appunto per evitare letture indesiderate, tanto odiavo il potere di mio padre. Però quella non era una classica situazione famigliare, e inoltre c'era qualcosa nel suo sguardo: angoscia, tormento, dolore. La causa, io e il mio comportamento. Lo sapevo, ne ero certa. Conferma fu il suo “Perchè?” muto, sillabato senza essere visto da nessun altro.

La fitta al petto s'intensificò. Oh papà, io... Non sapevo che dire, non sapevo che pensare. Il piano della guardia modello non reggeva: non ce l'avrei mai fatta davanti a loro. Se solo ti spiegassi... Il mio fu uno sguardo disperato, quello che lanciai a mio padre, in cerca di un salvagente.

E questo arrivò. Fu una cosa di un secondo: vedere, capire, agire. Appena guardai Edward, lo vidi sorridere. Un sorriso di incoraggiamento, come per spronarmi ad andare avanti. Ma perché quel sorriso? Semplice: aveva letto i miei pensieri. Voleva che gli spiegassi tutto. E l'avrei fatto. Mi morsi un labbro per non mettermi ad urlare per la gioia. Avevo trovato un modo per rivelare la verità alla mia famiglia.

O mio dio, papà, ci sono arrivata adesso che tu mi senti!! Fantastico!! Una volta tanto quel tuo potere odioso serve a qualcosa!! Allora, stammi a sentire. Punto primo: odio stare qui. Punto secondo: Aro mi fa schifo. Punto terzo: non sarò mai e poi mai una guardia dei Volturi. Con calma, ti spiego tutto, dunque devi sapere...

Iniziai a fare un breve resoconto del mio soggiorno in Italia, spiegando motivi e ragioni per i quali mi ero cacciata in quel guaio. Gli raccontai anche delle mie giornate nella Casa, benché sia lui che tutti gli altri le avessero seguite grazie alle telecamere. I nostri sguardi non erano più incatenati: vagavano tra le persone nella sala, per non dare nell'occhio. La discussione sull'ipotetico cambiamento del patto continuava senza sosta, e io ne avevo perso il filo già da un bel po'.

...per cui alla fine ho trovato il mio equilibrio qua dentro. Comunque, prima che voi possiate fare qualcosa vi posso dire che quest'idea del io esco e tu e la mamma entrate è un'idiozia bella e buona! E poi è del tutto inutile, perché io ho già un piano!

Mi fermai un secondo. Notai che Edward inarcò le sopracciglia dubbioso, ma soprattutto preoccupato. Poche volte quell'espressione aveva portato ad un suo consenso.

La cosa non ti piace, te lo leggo in faccia, ma puoi almeno farmi spiegare? È un piano preciso, studiato nei minimi particolari e sicuramente funzionerà. La prima fase era quella di...

Descrissi il piano a mio padre in tutti i suoi dettagli, spiegandogli così la motivazione del mio comportamento nelle scorse settimane. Ma non andò bene: il volto di mio padre si contraeva sempre più, cosa che mi comunicava che non era d'accordo.

e questo è quanto. Tra poco lo metterò in atto, sono già a buon punto. Credimi papà, è l'unico modo per uscire di qui. E senza mettervi in mezzo. Vuoi darmi una mano?

La sua espressione era dura, contratta. Stava pensando, ma certamente ad un altro piano.

Ti prego papà, devi solo convincere la mamma e gli altri ad andarvene via dall'Italia, visto che ormai sono una dei Volturi. Una volta in America gli spiegherai tutto, e poi mi aspetterete pazientemente. Mi raccomando, racconta tutto una volta arrivati a casa e non prima: Caius ha spie ovunque.

Lo vidi voltarsi verso di me. Inutile dire che con quello sguardo furioso metteva paura. Impercettibilmente scosse la testa.

Ma perché no papà!!?? È l'unico modo per scappare di qui!! Che c'è che non va?

“È pericoloso” sillabò.

Ne ho affrontati fin troppi di pericoli, non credi? E poi non ci sono alternative. Non vi permetterò di fare questo stupido scambio. Ti prego papà. Ti chiedo solo un po' di fiducia.

Per ironia della sorte, è stata proprio la fiducia che ha scatenato in me la voglia matta quella voglia matta di scappare di casa e fargliela vedere alla mia famiglia.

Edward abbassò lo sguardo e scosse la testa: non era d'accordo. Ma almeno sapeva, e questa era la cosa che mi premeva di più.

Va bene non vuoi aiutarmi, ma almeno non interferire. In altre parole, non dire niente e evita che Aro ti legga la mente.

Allora l'espressione cambiò: si fece interrogativa. Non aveva capito quello che volevo fare. In realtà anch'io non avevo molto le idee chiare, ma diciamo che adesso ero molto più cosciente del mio obiettivo: dovevo far andare via i Cullen, continuare il mio piano e scappare dalla Casa. Certo le ultime due sarebbero avvenute un po' più in là, ma in certo senso erano tutte collegate. E per quanto riguardava mandare via la mia famiglia, dopo aver detto tutto a papà ero sollevata e forse potevo farcela.

Tornai alla discussione e la segui per qualche momento: si stava ancora parlando di come mi ero trovata all'interno della Casa. Aro insisteva col fatto che mi trovavo bene e che non c'era nessuna motivazione per mandarmi via. Mia madre voleva che me ne fossi andata ugualmente. Dovevo aspettare: se volevo parlare Aro doveva darmi la parola, altrimenti non mi era permesso fiatare. Procedura standard durante la visita di un ospite.

-Mi sembra sciocco continuare a discutere- borbottò Aro, ormai scocciato -Renesmee rimane con noi. Fine della storia.

-Lo scambio mi sembra più che equo. Andiamo Aro, lo sai anche tu che il mio potere e quello di Edward valgono il doppio di quello di Renesmee. Lasciala tornare in America- disse Bella.

-Ma Renesmee è una mezza-vampira. Vale molto di più.

-Ci aggiungiamo io e Jasper- propose Alice -Basta che lasci libera Renesmee.

Aro ci pensò su. -Proposta interessante... è da valutare...

Cominciai a perdere quel poco di pazienza che mi era rimasta. La mia famiglia si stava spingendo troppo oltre e Aro stava esagerando facendo finta di pensarci. Non mi avrebbe mai lasciata andare, neanche per 4 vampiri sani e con poteri straordinari. Aveva un piano in mente e io ero il perno su cui ruotava tutto. Qui stiamo passando il limite... In qualche modo dovevo intervenire, a costo di mandare al diavolo la procedura standard.

-Perché non facciamo scegliere a lei?

Tutti si zittirono e si voltarono verso Edward. Guardava Aro, con l'espressione di prima, ma un po' più rilassato.

Mia madre gli si avvicinò. -Edward, ma che dici?

La guardò negli occhi. -Ti stai facendo in quattro per convincere Aro a lasciare uno dei suoi pezzi da collezione. Ma ti sei chiesta se è quello che lei vuole? Ti sei chiesta se Renesmee vuole su serio tornare a Forks?

L'attenzione generale passò da lui a me. Tutti mi fissarono, stralunati, sorpresi. Non capivano, e a dir la verità neanch'io. Papà, ma che diamine...

Bella sembrò aver ricevuto un colpo improvviso. -Cosa... io non...- e poi si voltò verso di me, con il dubbio dipinto in volto insieme alla disperazione -Tesoro mio, non dirmi che...

Distolsi subito lo sguardo: non riuscivo a mentire e sostenerlo contemporaneamente. Ma tutti mi guardavano in quel modo, soprattutto Jacob. Più che la disperazione e il dubbio, era l'incredulità che regnava sul suo viso. Perfino Aro era sorpreso.

-Avanti figlia mia, dì a tutti cosa stai pensando. Cosa realmente pensi della possibilità di tornare a casa.

Il tono era sarcastico, amaro, ricco di disprezzo. E allora capii: mio padre mi stava aiutando. Grazie papà. Mi stava dando l'opportunità di sembrare un'ottima guardia modello per continuare con il mio piano. Quindi, sguardo impassibile e espressione impenetrabile. Non dovevo trasferire nessuna emozione: tutti dovevano credere che ormai ero una guardia senza scrupoli. Sarebbe stata dura, ma mio padre era con me. Coraggio.

-Io non voglio tornare a Forks.

Fu come lanciare una bomba a mano: distruzione totale. Infatti ognuno di loro fu distrutto dal senso delle mie parole. Li osservai, a lungo. Fu molto difficile: i loro sguardi disperati mi trapassavano da parte a parte, facendomi sentire un essere meschino e crudele.

Gli zii e le zie rimasero con gli occhi sgranati a fissarmi, stupiti: ero davvero io la loro nipote, per la quale erano pronti a sacrificare la loro libertà? Ero davvero io quell'essere che adesso li stava pugnalando alle spalle con quella dichiarazione? Ero davvero io Nessie, quella ragazzina orgogliosa e irruenta che avevano visto crescere? Questo mi stavano comunicando. Questo i loro sguardi mi stavano chiedendo. Si che sono io, sono sempre io! Volevo urlarlo per rassicurarli, per fargli capire che non ero cambiata. Per non subire i loro sguardi. E invece rimasi muta. Fredda come il marmo, impassibile. Come se le loro domande silenziose non mi fossero giunte. Guardai Rosalie, Emmett, Jasper e Alice, e non mostrai nessuna emozione. Dentro di me, stavo scoppiando.

Più facili, forse, furono gli sguardi dei licantropi: mi colpirono si, ma meno intensamente. Erano troppo increduli per avere la forza di un impatto brutale. Sam era tranquillo nella postura, e il volto contratto da un'unica domanda: perché? Avrei tanto voluto rispondergli. Seth invece, mi faceva anche lui una domanda, con quei suoi occhi puri da ragazzino benché ormai fosse un uomo: chi o cosa mi aveva fatto questo? La rabbia presente in quella sua incredulità mi fece capire che non ce l'aveva con me per quello che ero diventata, ma aveva capito che non era per mia volontà che avevo detto quella frase e che una forza superiore mi costringeva a dirlo. Ecco, con quella forza superiore ce l'aveva. Dentro di me sorrisi: era intelligente, non si poteva negare.

Il nonno mi fece quasi impressione: aveva l'espressione identica a quella di papà. Sembravano realmente padre e figlio, tant'era la somiglianza. Però non capivo perché mi guardasse così, severo, quasi offeso. La motivazione arrivò in ritardo, ma fece comunque male: era deluso. Era deluso del mio comportamento e di come ero diventata. Carlisle credeva molto in me e nelle mie capacità, io lo sapevo bene. Non faceva altro che ripetermelo. E adesso l'avevo deluso. Scoppiai a piangere interiormente: deludere mio nonno fu una cosa tremenda. Una delle più infernali che stessi passando.

Per non parlare di mia nonna. Appena la vidi mi domandai come riuscisse a piangere senza versare una lacrima. Anche perché, non poteva. Eppure stava piangendo: le mani sul viso, il dolore e la tristezza che regnavano nella sua espressione, i lamenti soffocati. Sembrava un dipinto, che non poteva piangere perché era fatto di tela, eppure riusciva lo stesso a essere drammatico. Fu l'unica di loro che non mi intrappolava con il suo sguardo. Sarebbe stato meglio il contrario: Esme non voleva neanche guardarmi, e questo mi fece capire quanto dolore le stavo infliggendo. Sei un mostro. E quelle parole me le meritavo tutte.

Non mi soffermai neanche su Bella e Jacob: se solo gli altri mi avevano annientata con i loro sguardi, cosa sarebbe successo se avessi visto il dolore che avevo procurato a colei che mi aveva dato la vita e colui che amavo con tutta me stessa? Non ero certa di riuscire a sopportarlo e a vincerlo. Fin'ora avevo avuto una straordinaria forza a non cedere, ma non sapevo ancora qual'era il mio limite.

A spezzare questa guerra di sguardi tra la mia famiglia e la finta me guardia, c'era Aro. Come al solito aveva iniziato a ridere. Mi voltai verso di lui e non fulminarlo su molto ma molto difficile. Giuro che gli infilo un patata in bocca se non la pianta all'istante! Infatti smise. Chissà se la mia minaccia l'aveva spaventato.

-Ma guarda te i casi della vita!- disse allegro e contento, ovviamente -Renesmee sembra essere d'accordo con il suo “carceriere”- con tanto di virgolette con le dita -Com'è divertente!

Ricominciò a ridere. Mi fa quasi pena... anzi, no.

-Renesmee, perché non vuoi?

Mi voltai: zia Rose aveva fatto un passo avanti. Mi osservava implorante di una risposta, di una spiegazione, di un ripensamento, di qualsiasi cosa. Ricambiai il suo sguardo fredda. Sperai che non avrei dovuto parlare: a forza di reprimere le lacrime mi si era creato un groppo in gola, e questo avrebbe reso la mia voce roca e quindi poco credibile. Stavo cominciando a cedere. Stai calma... respira... ce la puoi fare...

-Perché non vuoi tornare a casa?- continuò -È per colpa nostra? Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato? Sei scappata perché dicevi che noi non avevano fiducia in te, ma non è vero tesoro. Noi crediamo molto in te. Quello che volevamo...

-No zia, voi non c'entrate niente. E la storia della fiducia ormai è acqua passata- fui sorpresa di sentire il mio tono monocorde di guardia. Sentivo ancora il groppo opprimermi la gola, ma ero riuscita a parlare contenendomi perfettamente. Visto? Ce la puoi fare.

-E allora perché ci stai facendo questo?- mi pregò, disperata.

Per un secondo tacqui. Il senso di questa frase mi aveva fatto bacillare: fino a dove mi ero spinta con le mie bugie? È l'unico modo, è l'unico modo, è l'unico modo... Mi ripetei come una cantilena e tornai a domare le mie emozioni. Capii perché si facevano sottomettere facilmente: erano così sfinite e amareggiate che non avevano neanche la forza di opporsi al duro controllo della mia mente.

-Quando sono arrivata in Italia ho stretto con Aro un patto: la mia libertà per la vita dei miei compagni. Non mi pento di quella scelta. Uno, perché così facendo ho salvato alcuni miei amici. E due, perché altrimenti non sarei mai entrata in una famiglia così grande e potente come quella dei Volturi.

Con la coda dell'occhio vidi Aro gongolare soddisfatto. Sentile adesso queste parole, perché non le dirò mai più.

Rose non si arrese. -Ma eravamo e siamo noi la tua famiglia.

-Lo so, non me ne dimentico. Voi siete stati una famiglia fantastica: mi avete trattato sempre bene, fin da quando sono nata. Sono cresciuta bene e in salute, e io vi ringrazio per questo. È solo che con i Volturi mi trovo meglio.

Piombò il silenzio più assoluto, carico di sconcerto. Io mi rivolsi a mio padre, piangendo. Ti prego pà, quando tornate a casa dì alla zia Rose che tutte cose non sono altro che una stupida lurida bugia. Che non le penso sul serio! Non oserei neanche! Edward annuì, anche se non sembrava ma annuì.

Continuai a parlare. -Loro mi hanno fatto conoscere una strada dell'essere vampiri, anche solo per metà, che io non conoscevo. Questo perché voi la ritenevate sbagliata. Non ve ne sto facendo una colpa: ognuno ha le sue idee, e voi me le avete insegnate così come sono. Ora che le conosco entrambe posso scegliere qual'è quella giusta per me, e la strada dei Volturi mi sembra quella migliore.

Ora la zia Rosalie non mi fissava più. Osservava il pavimento incantata, persa in chi sa quale suo pensiero, e indietreggiava come se le facessi schifo. E non ha tutti i torti. Deglutii silenziosamente un nodo di lacrime e urla. Lo zio Emmett le andò in contro, l'abbracciò e la cullò, come un padre che consola la figlia dopo un brutto sogno. Mi lanciò un'occhiata di disprezzo, per quello che stavo facendo al suo amore. Mi ferì nel profondo, ma soffocai il dolore. Pà dì anche allo zio Emmett che non volevo far del male alla zia Rose.

Prese la parola il nonno, ancora deluso e amareggiato. Così erano le sue parole. -E non pensi a noi? Al dolore che ci provochi?

-Mi dispiace. Non intendevo farvi soffrire, non ne ho motivo- le uniche vere parole che ho detto fin'ora.

Il nonno scosse la testa e sospirò. -Quindi vuoi rimanere qui?

-Si. Non vi preoccupate per me: qui sto bene. I miei Signori penseranno a me. Se davvero mi volete bene, lasciatemi qui. So quello che faccio- sul serio papà, so quello che faccio. Adesso portali via.

Edward non se lo fece ripetere due volte. -Questa è la tua decisione. È la verità, lo leggo nei tuoi pensieri. Sono deluso e affranto non lo nego, ma se è quello che vuoi allora è meglio togliere il disturbo.

Quelle parole tra me e lui avevano un altro senso, e mi sollevarono enormemente l'animo.

Papà si rivolse al nonno. -Carlisle, leggo nella tua mente sconcerto. Tu mi conosci a fondo perché sei mio padre, e io so per certo che Renesmee non cambierà scelta ormai: ha deciso cosa è meglio per lei. Se lasciarla con i Volturi significa fare ciò che vuole, allora accontenterò mia figlia. Ma lo ripeto, la cosa non mi piace per niente- e mi guardò penetrante.

Ricambiai. Te l'ho detto, non c'è altro modo.

-Quindi, andiamocene di qua. Addio figlia mia. Addio Aro, grazie dell'ospitalità- e fece per andarsene verso la sala d'attesa. Gli altri, piano piano, lo stavano per seguire.

Dentro di me, tirai un sospiro di sollievo. Era finita. Dopo che se ne sarebbero andati avrei dovuto trovare un posto dove sfogarmi: urlare, piangere e rompere tutto quello che avevo sotto mano. Scaricarmi completamente. Troppe emozioni avevo soffocato e troppo nervosismo accumulato. Sfogarmi era d'obbligo. È stato un incubo, ma almeno è finito.

-Aspettate!! FERMI!!

L'urlo era stato potentissimo e mi aveva trapassato il cuore da parte a parte. Mentre tutti stavano per andarsene via, mia madre al centro della sala urlò come una furia. Non la guardare... non la guardare! La mia curiosità ebbe la meglio: stava esattamente come l'avevo vista la prima volta nella sala, solo che la sua espressione era diversa e rivolta completamente a me. Distolsi subito lo sguardo. Sentii le lacrime che stavano per uscire, e la testa che scoppiava a forza di soffocare le mie urla: con mia madre che mi guardava in quel modo non ci sarebbe stato modo di fermarle. Bella incanalava il suo stupore, la sua rabbia, la sua incredulità, la sua disperazione, il suo dolore, tutto in un'unica espressione facciale che ti rendeva impossibile non sottometterti ad essa. Quante emozioni e quanti sentimenti stava provando quella vampira, ed era una strana confusione a domarla. Una confusione che solo una madre può provare quando vede sua figlia diventare un mostro. Tutto a causa mia. Guardai a terra, impassibile, cercando un autocontrollo che ormai avevo esaurito.

-Fermi tutti- continuò la mamma -Non azzardatevi a muovere un singolo passo finché non ve lo dico io. Sono stata chiara?- si rivolgeva a tutti gli altri. Annuirono, perché avevano sentito qualcosa nella sua voce che li aveva spaventati.

Edward sospirò. -Cosa vuoi fare Bella?- sembrava stanco.

-Sapere la verità- e così si rivolse a me -Dimmi la verità, Nessie.

Chiusi un attimo gli occhi per calmarmi e mantenere il controllo. Quel nome detto con quel tono era stato un duro colpo da sopportare. Da troppo tempo non sentivo mia madre chiamarmi così, e poi arrabbiata e allo stesso tempo implorante. Non era facile fare finta di niente. Riaprii gli occhi ma fissai lo stesso il pavimento: se l'avessi guardata sarebbe stata la fine.

-L'ho detta la verità, mamma. Io voglio stare qui- il mio tono stavolta fu più basso, a causa del pianto che non ce la facevo più a contenere.

-No... no Nessie... io voglio la verità- sentivo i suoi passi avanzare verso di me -E voglio che tu me la dica guardandomi negli occhi.

Si avvicinò ancora, finché non mi fu davanti. Continuavo a guardare il pavimento. Non ce la faccio... non ce la faccio... non ce la faccio...

-Dimmi la verità- mi ordinò.

Rimasi immobile. -L'ho detta- sussurrai.

Scattò: mi afferrò il volto con un mano, mettendolo a una spanna dal suo. Ci fissavano negli occhi. -Guardami negli occhi! Dimmi la verità!- mi urlò in faccia.

Ero senza parole: non l'avevo mai vista così arrabbiata. L'urlo, lo scatto improvviso, la tenuta ferrea che aveva sulla mia mascella, era tutto nuovo per me, e anche per lei. Non sembrava neanche mia madre. Ma poi vedevo i suoi occhi: due pozzi dorati di disperazione e dolore. Era arrabbiata, ma allo stesso tempo soffriva. Soffriva terribilmente per quello che le stavo facendo. Mi bloccai sotto quello sguardo. Si bloccò tutto di me: le lacrime, le urla, il mio autocontrollo, la mia mente. Ogni parte di me sembrava essermi fermata, come un blackout. Non sapevo che fare, se non perdermi in quell'espressione di mia madre, misto tra rabbia e dolore.

Bella capì, forse, di aver esagerato. Sospirò, e la rabbia sparì dal suo volto. Tornò ad essere la mia mamma: viso sereno e dolce che mi rincuorava. Ma aveva sempre una nota di dolore nella voce e negli occhi. -Bambina mia, ti prego dimmi la verità. Dimmi che tutto quello che hai detto era solo una menzogna. Dimmi che ti manca casa tua, la tua famiglia, la tua mamma. Dimmi che vuoi tornare a casa. Ti prego dimmelo. Non farmi soffrire così.

Voleva la verità per non sapere sua figlia un mostro. Voleva la verità per non soffrire a quella notizia. La guardai. Mamma... io non sono così! Mamma non soffrire, non sono un mostro! Mamma è tutta un finzione! Mi mancate troppo, non sai quanto voglio riabbracciarti.... Ti prego mamma perdonami per quello che ti sto facendo... per quello che ti sto per fare...

La mamma avrebbe smesso di soffrire solo sapendo la verità. E gliela avrebbe detta papà appena tornati a casa. Doveva andarsene e c'era solo un modo per farlo: mentire crudelmente. Fu il pensiero di mia madre che soffriva a darmi la forza per continuare con quella recita. Chiusi gli occhi, deglutii, e quando gli riaprii ero l'essere più meschino e disgustoso della terra: chi mai farebbe una cosa del genere alla propria madre?

-Mi dispiace- la mia voce senza emozione la spaventò, e anche me -Non volevo procurarti questo dolore. Ma io ho fatto la mia scelta: voglio stare con i Volturi e con nessun altro.

Le ultime parole le dissi con tale spietatezza e guardandola fissa negli occhi, che Bella fu costretta a mollare la presa sul mio volto e a retrocedere, senza parole e emozioni. Non dimenticherò mai quel suo viso privo di ogni sentimento. Le avevo distrutto ogni cosa, ogni speranza, ogni singolo barlume di luce a cui aggrapparsi. Ero stata crudele e mi feci schifo per quello. Papà dì alla mamma che mi dispiace per quello che le sto facendo passare, e che spero mi perdonerà per tutto il dolore che sta provando.

Edward si avvicinò a Bella. -Mi dispiace amore, non possiamo farci niente- le sussurrò dolcemente.

Bella si scansò da lui e da chiunque altro. Voleva stare da sola con il suo dolore. Cominciai a sentirmi le gambe molli e la voragine del petto che si apriva sempre più. Un mal di testa fortissimo regnava nella mia mente e il groppo che avevo in gola mi impediva anche solo di respirare. Stavo malissimo. Mi devo sfogare assolutamente.

Fino a quel momento Aro se ne era stato in silenzio a guardare la scena per conto suo. Non aveva parlato, non aveva riso, non aveva fatto niente di niente. Per una buona volta. Improvvisamente in quel momento parlò. Chissà cosa gli dice il cervello.

-Beh, a quanto pare, qualcuno con un po' di cervello nella famiglia Cullen c'è- e sorrise guardandomi.

Abbassai nuovamente lo sguardo. E anche colpa tua se sto facendo tutto questo alla mia famiglia, quindi non mi provocare.

Non ero l'unica che stava mantenendo la calma. -Stai zitto.

Fu quasi un sibilo. Un sibilo molto minaccioso. Mi voltai verso chi aveva parlato: Jacob. I Cullen se ne erano quasi tutti andati (ci restai anche un po' male: non avevo visto le loro facce prima di andare via. Forse è meglio così), ma i licantropi erano ancora tutti lì. O meglio, Jacob era immobile e non voleva muoversi, mentre Sam e Seth cercavano in tutti i modi di portarlo verso la porta. Gli parlavano, lo spingevano, ma lui niente.

Fissava me. E io ero incatenata a quello sguardo. Non lo vedevo: non vedevo il mio Jake. Al suo posto c'era un essere diverso, un essere posseduto ma non dalla rabbia e neanche dal dolore. Dalla follia. Jacob era impazzito. Ormai non era più lui: la sua anima chissà che fine aveva fatto. Non mi chiedeva niente col suo sguardo: mi fissava e basta. Non mi chiedeva niente perché non sapeva che chiedermi. Jacob mi amava incondizionatamente: l'imprinting. Ma come poteva amare un mostro? Non poteva, non ci riusciva, quindi la pazzia.

Rimasi spiazzata. Cosa ho fatto? Jacob, il mio Jacob, era impazzito totalmente. Non lo riconoscevo, lui non c'era più. Io suoi occhi era occhi nuovi, diversi, estranei. Non erano più gli occhi che conoscevo, che amavo, che mi guardavano come se fossi la loro unica ragione di vita. Non erano più gli occhi che appartenevano al mio Jake, quel ragazzo dolce, tenero e spaccone che era l'amore della mia vita. Dovevo aggiungere anche questa pazzia alla mia lista di perdoni, e alla mia lista di sfoghi: piangere era il minimo. Mentre lo guardavo mi immaginavo una scena diversa, una scena in cui gli correvo incontro, gli saltavo al collo, piangevo addosso al suo petto, gli chiedevo scusa per tutto quello che avevo detto perché era solo una menzogna, e poi iniziavo a baciarlo, dovunque era alla mia portata, a partire dall'incavo del collo fino alle labbra. Sapevo che lui mi avrebbe risposto, stringendomi ancora più forte a se, facendo scorrere la sue mani sulla mia schiena, e muovendo deciso le sue labbra sulle mie, schiudendole appena per permettere alle nostre lingue d'incontrarsi. Era un desiderio lecito, dopo settimane che non sentivo il calore del suo corpo così vicino. Ma adesso contava ben poco se il mio Jake era impazzito, lasciando il suo corpo in balia di un altro. Dov'era finito? Dove sei Jake?

Quel momento era diventato quasi personale, tra me e il Jacob impazzito. Allora perché Aro parlò?

-Ce l'avevi con me cane? Non ti permettere di usare quel tono con me- Aro doveva rivendicare il suo orgoglio macchiato, malgrado esso rimanga comunque sporco di altri crimini.

-Stai zitto- Jacob ancora sibilava e non mi tolse lo sguardo di dosso.

Aro insistette. -Ancora? Ti ho detto che non mi devi rivolgere quel tono. Adesso sparisci, razza di bastardo che non sei altro.

Jacob ruppe l'incantesimo tra noi e si voltò verso di Aro, urlando. -Ti ho detto di stare ZITTO!!!

Tutto accadde in un attimo: Jacob si lanciò verso il vampiro e gli atterrò di fronte sotto forma di un grande lupo marrone; Aro indietreggiò automaticamente di un passo e rimase immobile tanto era stupito. Il mio corpo e la mia mente si riscossero, dopo essere stati liberati dallo sguardo di Jacob, e agirono insieme facendomi mettere tra lui e Aro, coprendo quest'ultimo come uno scudo.

In realtà il mio progetto era un altro: non permettere a Jacob di uccidere Aro. Sarebbe stato un sollievo, ma non lo si poteva uccidere nella sua fortezza. Jacob era troppo fuori di se per pensarci. Così gli sbarrai la strada, mettendomi davanti a quel lupo color cioccolato che ringhiava minaccioso. Non toglieva lo sguardo dal Volturo.

-Jacob! BASTA!! Fermati!!

Sentii il mio urlo e allora tornò a fissarmi di nuovo. Ecco il mio Jake. Lo riconobbi dietro quegli occhi da lupo: Jacob era ancora lì dentro, sepolto da qualche parte, sopraffatto dalla pazzia. Ma c'era. Lentamente il lupo si rilassò, smise di ringhiare e fece un passo indietro. Anch'io mi rilassai, e abbassai le braccia lasciandole cadere lungo i fianchi; avevo ancora il respiro ansimante però. Solo allora notai come la grande sala principale era diventata piccola a confronto del lupo gigante. Vidi che dalla porta d'ingresso era tornati indietro Edward, Carlisle e Jasper: probabilmente era stato il ringhio a chiamarli. Sam e Seth non erano sorpresi della trasformazione di Jacob, ma erano pronti ad intervenire in qualsiasi momento.

Di nuovo io e Jake rimanemmo incatenati dai nostri sguardi. Adesso vedevo la supplica di Jake in quegli occhi, la supplica di tornare da lui, la supplica di tornare me stessa. Le lacrime e le urla che dovevano uscire cominciarono a reclamare: il mio autocontrollo era al limite. Inoltre, Jake mi stava pregando con i suoi occhi di lupo, che ritenevo essere i dolci che aveva. Non ce la faccio più!

Mio padre mi venne in aiuto. -Jacob, andiamo.

Lo ignorò. Invece, si avvicinò con il muso al mio viso. Quando faceva così voleva che lo accarezzassi, o che gli facessi un po' di coccole. Quanto volevo farlo. Jake... Deglutii, ricacciando indietro le lacrime e le urla per l'ultima volta.

Non mi avvicinai al lupo, anzi feci un passo indietro. -No Jacob, no. Ho fatto la mia scelta. Ti prego, va.

Il lupo rimase immobile a fissarmi, ancora supplichevole.

Insistetti. -Ti prego Jake, vai via- ti prego Jake vattene, altrimenti scoppio. Abbassai lo sguardo.

Sentii il respiro del lupo ancora lì vicino, segno che non si era allontanato. Poi qualcosa simile a un sospiro, e infine sentii i passi del lupo sempre più distanti. Jacob si era arreso. Papà, lo so che la cosa non ti piace molto, ma ti prego dì a Jacob che lo amo e l'amerò sempre. Digli che io sono sempre la stessa e non un mostro. Digli che non mi perdonerò mai per averlo fatto impazzire.

Non alzai la testa, non avevo il coraggio. Sentii dei passi farsi sempre più lontani, e infine una porta sbattere. A quel punto alzai la testa: non c'era più nessuno. Si sentii un urlo, forte, disumano, disperato. Era la voce di Jacob. Mi sentii morire: tutto questo a causa mia.

Dietro di me, sentii Aro tirare un sospiro di sollievo. Mi ero dimenticata di lui. -Caspita. Per un momento ho avuto paura di quel cane.

Continuavo a guardare a terra, mordendomi la lingua per controllarmi. Non ti azzardare a chiamarlo così.

-Comunque, è finito tutto per il meglio. Sono fiero di te Renesmee per come ti sei comportata.

Calma, è tutto finito. -Grazie, mio Signore.

-E vedrai che con il tempo, andrà meglio.

È tutto finito. -Certamente, mio Signore.

Ci fu silenzio per un secondo. -Bene. Puoi tornare nei tuoi alloggi, se vuoi.

-Preferirei andare a fare quattro passi- la mia camera non è un ottimo posto per urlare e sfogarsi.

-Certo come vuoi. Puoi andare- Aro sembrava quasi in difficoltà: forse se lo immaginava che era stato un colpo per me rincontrare la mia famiglia.

-Grazie, mio Signore- e senza degnarlo di uno sguardo andai verso la sala numero 1.

Non c'era nessuno, fatta eccezione per Darko che non si era mosso. Incrociai i suoi occhi: era in imbarazzo. Aveva ascoltato tutto.

-Reneé, io...

Distolsi lo sguardo subito. Aprii il passaggio alle fogne con la chiave e uscii immediatamente. Corsi lungo quei corridoi bui e puzzolenti, finché non uscii dal primo tombino che trovai. Volterra era immersa nel buio. Guardai il cielo: una notte senza luna e senza stelle. Buia come la pece. Cominciai a correre per le strette vie, verso il confine del paese. Lo oltrepassai correndo ancora più velocemente.

Mi trovai persa nell'immensa campagna toscana, circondata da nient'altro che il buio e la notte. Corsi e mi sfogai. Corsi e lasciai libere le lacrime. Corsi e iniziai a urlare. Mi fermai a un certo punto: mi mancava l'aria. Caddi in ginocchio, le mani poggiate a terra. La voragine al petto si era aperta e non mi faceva respirare. Le lacrime sgorgavano a fiotti, come un fiume in piena che rompe gli argini, e non c'era modo di fermarle. Le urla erano cessate per la mancanza di fiato.

Respirai a bocca aperta, piano, senza strafare. La voragine a poco a poco si chiuse. Quando ebbi abbastanza fiato in gola, urlai. Urlai forte, furiosa, energica, come se qualcuno mi stesse torturando senza ritegno. Urlai tanto che non ebbi più voce. Urlai tanto che sembrava che sputassi via l'anima dal mio corpo. Finito l'urlo, iniziai a singhiozzare freneticamente. Ogni singhiozzo era una pugnalata ai miei deboli polmoni. La mia mente era nascosta da qualche parte: mi lasciò libera in quello sfogo.

-Reneé...

Mi voltai di scatto: nel buio distinsi la figura di Darko. Mi aveva seguita e adesso mi stava osservando. Io continuavo a singhiozzare.

Mi si inginocchiò vicino. -Ti serve una spalla su cui piangere? O preferisci stare da sola?

Era gentile. In quel momento capii che davanti a me avevo un vero amico. Affondai col viso nel suo petto, piangendo ancora più forte. Darko mi abbracciò ma non disse nulla: le parole non servivano. Urlai di nuovo, contro il suo petto, e continuai a piangere senza mai fermarmi.

Non so per quanto tempo mi sfogai addosso a Darko. So solo che quando riemersi da quel baratro di lacrime e urla, vidi il sole sorgere all'orizzonte.

Mi diede speranza quella vista. Speranza e forza. Ora era tempo di agire, di scappare da quella prigionia. Il tempo per piangere su quello che avevo fatto ormai era scaduto. Adesso era tempo di andare avanti e pensare al futuro.









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Dunque....
io avevo detto che i Cullen sarebbero arrivati (e lo erano già da un bel pezzo)
io avevo detto che avrebbero fatto la loro comparsa (e ci ho scritto ben 12 pag)
non ho mica detto che si portavano via Nessie....!!
Se vabbè, e se no era tutto semplice!
Potevo benissimo chiudere la ff, no?
Bisogna faticare per conquistarsi la libertà...
...e forse sono pure io un po' troppo crudele!! XDXDXDXP

Spero di non essere stata troppo ripetitiva
con il tema dello sguardo, ecc...
ma era proprio attraverso lo sguardo che Nessie percepiva ogni emozione...
e io cercavo di marcarlo ogni volta questo passaggio...
spero di non aver esagerato..! -.-'''

L'ultimo pezzo è venuto molto "poetico"
e anke il pezzo della corsa in campagna non era previsto...
Ma mentre scrivevo mi stato sentendo "Now we are free" di Enya,
mi sono ricordata il Gladiatore...
e mi è uscita la vena poetica...!
=D

E prima di lasciarsi, ultimo avviso!!
Entriamo nella fase finale della fanfiction:
- 3 capitoli pieni d'azione
- 1 capitolo conclusivo
Chiudiamo il ciclo e la storia. Era solo per avvisarvi

Ora vado a dormire...
ci sentiamo...
a presto (si fa x dire XDXDXD )
un bacione
Civia


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Capitolo 38
*** 37. Un nuovo alleato ***


37 puntata bozze da completare
Salve!
Come va?? Tutto bene?? 
Per me, abbastanza! =D

Prima di tutto, per chi lo festeggia, buon San Valentino! =D
E secondo, le mie lamentele metereologiche...! =D
Anche se questa volta, sono arcicontenta e arcifelice
visto che il 12-2-2010 ha nevicato a Roma!!! Ma che BELLO!!
Cioè esco da scuola e vedo il cortile innevato! *ç*
Ricca battaglia di palle di neve e ricca uscita straordinaria alle 11!!! XD
Certo, poi all'una s'era già tutto sciolto... ke tristezza... -.-'''
Però almeno ce la siamo goduta un bel po'!! ^^

LadyEl: ciao carissima!! come stai?? prima di tutto, grazie grazie grazie per i tuoi complimenti illustri =D troppo gentile!! =D  l'uguaglianza tra il titolo del mio capitolo e il cavolavoro della Austen non è stato voluto... anke perchè "Ragione e sentimento" non l'ho ancora letto... e se poi mi dici che una briciola in comune c'è, beh sn soddisfatta! XDXD  anke tu scrivi su Renesmee?? ah, siamo anche scrittrici, eh?? XDXDXD  se riesco a trovare un briciolo di tempo a disposizione, ti prometto che verrò a leggerla... anzi, lo farò sicuro! =P
NemoTheNameless:
tesooooooooooooo come va?? ttt bn, verooooooooooooo???? XDXD  piaciuta la bastardata!??! XDXD modestamente il mio essere sadica è sempre più grande uahahahaha (<--- risata diabolica! XD)
Hale Lover: more, ciao ciao! e ciao ciao a Darko Bello! XDXD  febbre?? periodo no?? beh se le mie cavolate ti tirano su, allora posso anche venire a fare il giocoliere direttamente stt casa tua!! XDXD cmq,  anke a me il lieto fine dopo tanto da un po' sui nervi... è così banale... -.-  anke se qst ff la devo far concludere in un modo così banale, altrimenti mi uccidono...e forse anke tu! u.u  grazie per i complimenti!! troppi troppi troppi!! sn arrossita!! ^^  questo capitolo è stato il primo effettivamente, dove il potere di Edward serve a qualcosa... Jacob ci sn rimasta male ankio... e hai ragione, qualcosa Jasper doveva aver intuito: perchè non l'ho scritto!??! sn una cretina, mea culpa -.-  m disp, ma il nostro Darkino del cuore deve rimanere con il suo amore, la piccola terrificante Jane soprattt oggi che è San Valentino! XDXDXD  PS: il continuo?? mmm... xkè no? ma nn garantisco nnt! =P
Padfoot_07: carissima, buongiorno! come va la vita?? tt bn?? =D  grazie infinite per i complimenti!! sn davvero felice e anche sollevata che i dialoghi e le descrizioni non siano risultate noiose o ripetitive... ^^''  il comportamento di Nessie era davvero crudele, per questo ho dovuto rendere al meglio il dialogo mentale tra Edward e Renesmee... Bella doveva ovviamente essere fuori di sè, tutte le mamme lo fanno quando le loro figlie non si comportano bene!!! XPXP  e Jacob è stato quello più difficile da descrivere perchè mi faceva troppa pena! =D   PS: addirittura le lacrime!!??! esagerato!! XDXD
Lady_Queen:  teso!! come stai??? tutto bene?? scuola?? =D  no no no... ti prego trattieni le lacrime... perchè altrimenti ti seguo a ruota: sn riuscita a farti piangere... incredibile! XD  e grazie anche per i tuoi esagerati e immensi complimenti!! davvero troppo buona! =D  e cmq si , confermo: solo 4 capitoli... anzi solo 3 capitoli, se escludiamo questo che posto adesso... e vedrai che quando finiremo sarai più sollevata e non ti arrabierai più perchè non posto presto....!! XDXD mi fa piacere sapere che ti mancherò...davvero... ^^
Dreamerchan: more cia cia!! ttt bn, ve??  cmq grazie per i complimenti, davvero grazie.... e molto importante per me.... ^^   vediamo un po', Nessie riuscirà a scappare?? beh, lo scopriremo nelle prossime puntate!! XDXDXD
Paretta: tesoro, ciao!! come stai?? scuola, tutto bn vero??? sn contenta!! =D  addirittura le lacrime da coccodrillo?? davvero il capitolo ha fatto così pena?? cavolo, devo impegnarmi di più... XDXD skerzo... sul serio, sn contenta di essere riuscita a farti piangere... il mio orgoglio gongola! XD  sarebbe stato carino vedere tipo Edward infuriato che sbraita "Ao!! se ne volemo anna?? questa nun ce vole più!! nai capita?? se ne dovemo che da anna!"  proprio da tipico romano coatto... oddio, nn ce lo vedo proprio!! XDXDXD  lo sai che ci avevo pensato a un dietro le quinte?? tipo un capitolo, anzi una short sarebbe meglio su il ritorno in America dei Cullen e quando Edward racconta tutto quello che ha detto Nessie.... mmmm devo pensarci.... work in progress!!  XD
noe_princi89: carissima!!! salve!! come va?? come stai?? è da un bel ke nn ti senti su msn... purtroppo nn ci sn mai... =D  ti ho commosso?? davvero!!??! allora sn brava sul serio....!!! XDXD  grazie, grazie sul serio... mmm, bella quella considerazione su la perdita di un pezzo di  esistenza... e devo dire che hai ragione: è un lato che non avevo considerato... uao! =D fortuna poi che arriva Super Edward con la verità e risolve la situazione come al solito!! XDXD
Makenna3:  ciaooooo more!!! ttt bn, io sto divinamente... beh, non esageriamo..!! XDXDXP  grazie mille per i complimenti... sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto! ^^  fortuna che non ti ho annoiata... e fortuna che non sono stata ripetitiva... insomma, m'ha detto c***!! XDXDXD  spero che anche in qst capitolo continui ad essere baciata dalla dea bendata.... =P
Violet Girl: carissima, ciao!! come stai?? tutto bn??  =D  il capitolo ti fa piangere... ma davvero??? spero che non sia perchè il capitolo fa pena.... altrimenti vuol dire che devo cambiare qualcosa.... XDXDXD davvero, grazie... è molto importante per me....  e cmq concordo anch'io con te: Aro è da ammazzare... con con calma ma da ammazzare.... =D
Kiky_Cullen96: more, salve!! tutto bene?? scuola, tuttapposto ve?? meno male..!! =D=P  ti ringrazio per i tuoi complimenti... sn troppi e non credo di meritarli tutti! =D  i Cullen che si portavano via Nessie... nono... troppo facile.... ù.ù  davvero non vuoi che finisca qst ff?? piccola... mi fai commuovere.... ç.ç  ma è da più di un anno che andiamo avanti.... un po' di pausa me la merito, no?? XDXP sn contenta che leggendo la mia storia riesci a rilassarti un po' senza la scuola.... almeno tu: io fortuna che in qst periodo c'è la settimana dello studente perchè altrimenti era una pezza assurda... senza contare che è appena finito il quadrimestre e qnd nuove interrogazioni e compiti.... ah!! basta!! chiudiamo l'argomento se no esplodo!! spero che il nuovo capitolo ti piaccia!! =D
Nessie93:  tesoro!! ma ciao!! come stai?? tutto bn?? =D  eh già, siamo alla fine... manca poco ormai... dopo più di un anno su una fic, una pausa ci vuole.... =D  c'è una cosa che non ho capito: hai detto che non ti aspettavi che fosse tutto così semplice, ma ti riferisci al fatto che Nessie avrebbe seguito il suo piano nonostante tutto??  ho capito bene cosa intendi... porta pazienza: sono tosta di comprendonio -.-'''  cmq, sono arcicontenta che l'incontro con i Cullen ti sia piaciuto.... dopo tanto che penavi per vederli di nuovo nella ff, ci sarei rimasta malissimo se il capitolo non ti fosse piaciuto! ti ho fatto anche emozionare!! allora ho fatto 6 al superenalotto!! XDXDXP  sul serio, sn arcicontenta che non ne sei rimasta delusa...!! speriamo lo stesso anche per questo nuovo!! XD
MimiMiaotwilight4e: salve moreeeeeeeeee!!!!!!!! come va?? ttt bn, ve?? ah, mbè! =D=P  prima sconvolta.... poi scioccata.... insomma non riesco mai a farti avere una reazione normale di fronte a un capitolo!! cavolo, devo impegnarmi di più! =P skerzo... grazie grazie grazie, è davvero troppo.... =D  aspetta e spera... prima o poi il momento del falò arriverà... nazi, visto che per il mio 18° compleanno (ke x inciso sarà nel 2011, ma io è da qnd avevo 10 anni che lo sto programmando) ho in mente di fare un bel falò sulla spiaggia, invito anche Aro & co. così facciamo un bella festa.... ahahaha (<--- risata malvagia)  XD  certo Darko non lo bruciamo....! =D  
ale04_94: teso!! come va?? come stai?? spero tutto bene...!! =D  ti ringrazio infinitamente per i complimenti sia per la scrittura sia per il mio essere sadica..!! XDXD sn contenta di essere riuscita ad esprimere al meglio i sentimenti di ognuno....senza annoiarvi! =D per il piano di Nessie, tranqui... riuscirà a cavarsela come ogni volta!!  eh già mia cara, siamo arrivati alla fine... beh, diciamo che qualche idea su un'altra ff ce l'ho.... non so se la scriverò però... diciamo che ho seguito qst ff da più di un anno, e penso che un pausa me la sia meritata! XDXDXDXP
_alice cullenzina_:  buongiorno more!! tutto bene?? vita?? scuola??? =D  immagino la passione per Licia: come si fa a non adorare quella donna?? è un genio! solo per aver creato una saga come quella del Mondo Emerso dovremmo darle un premio e farle una statua di marmo! XD  sarebbe bello essere come lei un giorno....
Lulu Cullen: carrisima, è un piacere sentirti!! come stai?? come va?? spero tutto bene.... =D  qst volta credo di aver aggiornato abbastanza in tempo e di non essermi dilungata troppo.... almeno credo! XD purtroppo siamo alla fine della storia... o almeno ci siamo vicini! non puoi sapere quanto sono contenta sapere che ci rimanete male che la storia finisca... vuol dire che piace, e il mio orgoglio gongola!! =D  per il continuo... beh, un pensierino c'è... però dopo più di un anno dedicato a questa ff voglio riposarmi un pokino! =P  cmq, ti ringrazio per esserti commossa... significa che sono stata brava! =D davvero, grazie... nel discordo mentale Edward-Nessie ho cercato di non solo ricreare quel feeling che c'è tra una figlia e un padre, ma anche di inserire una complicità aggiuntiva che non tutti hanno con il proprio padre.... e dal tuo aggettivo "magico" (sempre perchè xke esageri con i complimenti) credo di capire di esserci riuscita... che botta di c***! XDXDXD  PS: sn con te: patata in bocca ad Aro forever!! XDXDXD
Lallix__: salve carissima! è un piacere sapere che ci sono alcune persone che mi seguono da così tanto....=D e stai tranquilla, non sei tu la smemorata, sono io quella che si è dilungata troppo con la storia! -.-'''  quindi, grazie perchè mi hai seguito fin'ora e grazie perchè continuerai a farlo (spero o.o ) ....e grazie anche per i tuoi complimenti!! davvero, sono troppi.... e io certamente non me li merito tutti!! sei davvero troppo buona e troppo gentile!! =D  sul serio ti piace il soprannome Reneè?? l'ho messo in bocca a Darko perchè mi serviva solo un diminutivo che non fosse Nessie... e invece ha avuto successo... sono soddisfazioni!! XD  e si, Darko è un tesoro!! peccato che sia cotto di una matta come Jane... -.-'''  poveraccio! e per quanto riguarda il legame Edward-Nessie, in parte hai ragione: cerco di mettere sempre in primo piano questo legame padre-figlia, piuttosto madre-figlia.... non c'è una particolare motivazione... forse per il fatto che amo sia Edward sia Jacob,e  che odio con tutte le mie forze Bella... la mia Nessie quindi ha ereditato da me un'amore sconfinato per il fidanzato e per il padre, e con la madre una rapporto così così....! XD  figurati! neankio sapevo che Aro avesse ucciso la moglie di Marcus, che era la sorella... quando stavo per iniziare il ciclo mi sono informata meglio sui Volturi e ho scoperto questa notizia extra! così l'ho subito inserita! =D=P
MissManga: teso, ciao!! tutto bene, vero!!?? vita?? scuola??? =D  andiamo, arrivano i Cullen e Nessie se ne torna a casa sana e salva?? mmmm.... non regge... troppo semplice! XDXDXP  cmq, sono contenta che ti sia piaciuto... cosa succederà adesso?? beh, scopriamolo no?? XDXDXP


Bene, adesso ci troviamo al quartultimo capitolo di qst ff....
Non facciamo molti progressi con l'andamento della storia,
ma c'era un particolare da mettere a punto...
Poi capirete...


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37. Un nuovo alleato

Osservai la ragazza che avevo di fronte: era pallida, aveva delle occhiaie marcate, lo sguardo stanco, i capelli flosci e sudici. Non hai una bella cera Nessie. Poco m'importava. Lasciai stare il mio riflesso allo specchio, mi misi il mantello sulle spalle e uscii dalla mia camera.

I corridoi erano abbastanza affollati quella mattina: si era diffusa la notizia che la sera precedente erano venuti in visita i Cullen e avevano avuto un colloquio molto vivace con Aro, e con me. C'erano vampiri che parlavano ovunque, curiosi e bramosi di questi pettegolezzi freschi di giornata. E visto che mi riguardavano in prima persona, appena passavo io le chiacchiere finivano e i gruppetti di pettegoli di diramavano come se non fosse successo niente. Non mi guardavano insistenti, anzi evitavano di incrociare il mio sguardo; ma sentivo i loro occhi perforarmi appena voltavo l'angolo.

Sono solo curiosi, che ci vuoi fare. In effetti la notizia del giorno era incredibile: la piccola Cullen che ripudia i suoi famigliari. Non erano cose da tutti i giorni. Chissà cosa ne pensano al riguardo... Sospirai chiudendo gli occhi: alla fine, non m'importava più di tanto. Avevo fatto quel che avevo fatto solo e esclusivamente perché volevo uscire da lì, perché ormai detestavo quel posto e la piega che aveva preso la mia vita. Quelli che ci vivevano per vocazione personale ora erano solo ombre senza significato per me. Così, calai la maschera da guardia senza cuore sul viso per nascondere i segni della mia sofferenza e camminai avanti.

Fortunatamente, dalla mia stanza agli alloggi di Marcus non ci voleva molto, e così dovetti respirare quell'aria intrisa di voci e subire quegli sguardi nascosti solo per poco. Aprii la porta ed entrai nella grande sala piena di librerie. Era vuota: io ero in anticipo di mezz'ora dal solito appuntamento per le lezioni, e probabilmente Marcus era in biblioteca o in giro per la Casa. Forse ha già saputo la nuova notizia...

Mi sedetti alla scrivania, incrociai le braccia ed aspettai, decisamente incavolata. Ero venuta prima perché la mia stanza enorme sembrava opprimermi, e non volevo rimanere da sola; ma anche lì, la vastità della camera di Marcus mi inghiottiva nel suo silenzio. Non volevo rimanere da sola perché avevo paura. La solitudine mi spaventava, o almeno in quel momento. Quando sei da sola tendi a chiuderti in te stessa, con i tuoi pensieri, le tue sensazioni, le tue percezioni del mondo che ti circonda; nonostante il mio carattere affabile, ho imparato ad amare la solitudine, considerandola come un momento per mettermi a faccia a faccia con me stessa. Ma adesso avevo paura di quel confronto. Avevo paura di confrontarmi con quella parte di me che ricordava. Avevo paura dei miei ricordi, in particolare quelli più recenti. Non volevo ricordare e rivivere per l'ennesima volta la sera scorsa.

Ma il silenzio era contro di me: non c'era un briciolo di rumore che mi potesse distogliere dall'ascoltare il racconto della mia memoria. Perfino il luogo sembrava giocare contro di me, rendendosi esattamente uguale a come era sempre stato, senza niente di nuovo che avesse potuto attirare la mia attenzione.

Sopirai, sconfitta. E va bene ricordi amari, avete vinto. Fate del vostro meglio: annientatemi! E allora vidi scorrere le immagini, nitide e precise in ogni dettaglio, quasi fosse un film drammatico: la mia famiglia nella sala principale, il loro stupore nel vedermi lì, la loro discussione di Aro, io che dico di non voler tornare a casa, il dolore nei loro occhi, la disperazione di Bella, la pazzia di Jacob, la porta chiusa dopo il loro passaggio. Rividi la mia corsa furiosa fuori dalla Casa, fuori da Volterra, fuori dal mondo, le mie urla rabbiose e indignate per come mi ero comportata con la mia famiglia, le mie lacrime furiose e copiose che avevo duramente trattenuto fino ad allora. La figura di Darko che mi confortava sembrava quella di un angelo, e il suo consiglio di andare a fare una doccia suonava come una dolce predica. I miei ricordi si bloccavano lì, per poi riprendere con la mia immagine sdraiata sul letto, con le cuffiette nelle orecchie, e il mio iPod in riproduzione continua su un'unica canzone metal, il volume al massimo. Il rombo della chitarra elettrica mi impediva di pensare, e quello era l'ultimo e unico ricordo piacevole.

Chiusi gli occhi e feci un altro respiro profondo, ma questo era più simile ad un singhiozzo e non fece altro che agitarmi di più. Stavo per crollare di nuovo. Non puoi. Devi controllarti. Era facile da dire e difficile da fare, visto la troppa intensità dei ricordi.

Poggiai i gomiti sulla scrivania prendendomi il volto con le mani: a cosa mi ero ridotta per tornare a casa. Avevo provocato un dolore immenso alla mia famiglia, li avevo fatti disperare, li avevo fatti impazzire. E solo per uscire di qui. Non avevo mai sentito in vita mia tanto bisogno di libertà. L'unica cosa che mi consolava era che ormai Edward aveva detto a tutti il mio piano e la spiegazione del mio comportamento, così da non continuare a soffrire. Avrebbero saputo che quelle cose non le pensavo sul serio e si sarebbero rallegrati del fatto che ero sempre la stessa. Avrebbero dimenticato la nostra ultima discussione.

Io però non riuscivo a dimenticare, e non ci sarei mai riuscita. Meglio così: il ricordo sarebbe stato la punizione adeguata alla mia stupidità, e in futuro mi avrebbe aiutato a non fare cretinate. Dopo l'incontro con la mia famiglia, mi ero imposta di continuare con il mio piano senza esitazione. Ormai era giunta l'ora di agire e scappare di qui. Niente mi avrebbe fermato dal tornare a casa: dopo quello che avevo fatto alla mia famiglia ero disposta a tutto. Una volta tornata a Forks, avrei implorato il loro perdono, anche se forse mi avevano già perdonato. Ma era una cosa che dovevo fare: era la mia coscienza che me lo comandava. Chiedere scusa. E poi li avrei riabbracciati tutti, nessuno escluso, e avrei ricominciato a vivere la mia vita, la mia vera vita, senza più sentirmi intrappolata in un luogo che non era mio.

Certo però, se avessi continuato a piangere ogni volta che ricordavo la sera precedente, non sarei andata da nessuna parte. Mi scappò una lacrima, e poi un'altra ancora. Me le asciugai con stizza, mentre un nuovo singhiozzo mi bloccava il respiro. Controllati Nessie... diamine, controllati! Hai passato una notte intera a sfogarti, adesso basta! Non era semplice sopraffare tutte quelle immagini che mi annebbiavano la mente. La mamma, Jake, il nonno, zia Rose, e tutti gli altri. Tutti che mi guardavano disperati e affranti. Tutti che mi accusavano involontariamente di quel dolore. Non dimenticherò mai lo sguardo vuoto e spento di Rosalie, quello deluso e amareggiato di Carlisle, quello di Bella variopinto di tutte le emozioni che stava provando, quello di Jacob sepolto dalla pazzia.

Poi vidi il volto di mio padre e mi calmai. Lo sguardo duro, severo, penetrante, forse un po' preoccupato di Edward ebbe un effetto rincuorante su di me. Papà mi aveva aiutato, mi aveva incoraggiata, e adesso si aspettava qualcosa da me. Voleva poter essere orgoglioso di sua figlia, e voleva riaverla di nuovo con sé. Quell'unica immagine mi diede forza, la forza di andare avanti e di smetterla con le lacrime. Mio padre mi aveva dato fiducia e io non volevo deluderlo.

Alzai la testa riprendendo a respirare più regolarmente. Brava Nessie, così. Tirai su con il naso e mi asciugai le ultime lacrime con dorso della mano. Guardai il mio vacuo riflesso sul monitor del computer, e vidi che non c'era segno di pianto sul volto, fatta eccezione per gli occhi rossi. Quello può essere anche segno di stanchezza, quindi fa niente! Improvvisamente la porta si aprì, e io mi voltai subito verso il vampiro che era entrato.

Marcus era sorpreso di vedermi lì. -Buongiorno Nessie- disse un po' tentennando.

Ingoiai il groppo del pianto di qualche minuto prima, e ricambiai il saluto. -Buongiorno Marcus- le lacrime non avevano corrotto il mio solito tono, fortunatamente.

Mi osservò con un sopracciglio inarcato per circa due secondi. -Che ci fai già qui?

-Questa notte non ho dormito molto, e così sono venuta prima- semplice e pura verità.

-Ah... beh...- sembrava spiazzato dalla mia risposta -Hmm... mettiamoci a lavoro allora!- il suo tono si alzò di qualche ottava.

Marcus era strano: cercava di nascondere la sua meraviglia con un entusiasmo che suonava falso. Me ne accorsi da subito. Probabilmente si trovava spiazzato di fronte alla mia reazione non troppo strana dopo il colloquio della scorsa serata. È ovvio che ne sia già al corrente, come tutti qui dentro d'altronde. Non mi scomposi per niente e mantenni la mia solita aria da guardia: io avevo ripudiato la mia famiglia e l'avevo fatto senza mostrare nessun cedimento, il mio comportamento dopo questo fatto doveva essere esattamente lo stesso di prima, come se non fosse successo niente. Il mio scopo era quello.

Marcus si diresse verso una delle sue librerie e alzò una mano per aprire un'anta trasparente. Ma a metà strada si bloccò e lasciò cadere la mano lungo i fianchi, mentre muoveva nervosamente la testa.

-Marcus? Tutto bene? C'è qualcosa che non va?- chiesi.

Il vampiro si voltò verso di me e il suo sguardo mi stupì: era sospettoso e inquisitorio. Non l'avevo mai visto così. Mi sentii a disagio, come se mi avessero colta in fragrante. Tranquilla, mantieni il controllo e non cedere.

-In effetti, qualcosa che non va c'è. Ma non spetta a me rispondere- e mi rigirò la domanda -C'è qualcosa che non va, Nessie?

Il suo tono era tranquillo, controllato, moderato, ma si sentiva una leggera nota di ambiguità, e questo mise in risalto il suo lato più minaccioso da vampiro. Io ero paralizzata: Marcus aveva capito qualcosa. Era ovvio: il suo comportamento, il suo tono, il suo sguardo, tutto portava alla conclusione che sospettava qualcosa su di me. Sapeva che la notte precedente avevo incontrato la mia famiglia, e questo gli aveva fatto scattare qualche meccanismo in quella sua mente brillante.

O cavolo, e se avesse capito tutto? No, assolutamente no. Oppure si? Non doveva essere: se avesse capito che stavo solo fingendo di essere una guardia modello, sarebbe stata la fine. L'avrebbe detto a Aro, e lui avrebbe rincominciato a sospettare di me, come faceva all'inizio, e a quel punto non avrei mai più potuto mettere in atto il mio piano. Marcus era intelligente e avrebbe potuto intuirlo benissimo, ma era anche uno dei tre Volturi e quindi pensava al bene del suo impero.

Quindi, non sapevo che dire. Feci la gnorri, ma mi sentivo colpevole e avevo paura. -Non capisco...

-Ah no? Non capisci? Vediamo se riesco a darti una mano... come mai questa notte non hai dormito molto?- giocava con me come un serpente gioca con il topo: già sa che vincerà lui.

Sta avanzando... -Beh... diciamo che ho avuto da fare.

Ma a Marcus non piacque questa versione dei fatti. -Ieri notte non hai dormito perché non ne hai avuto l'opportunità: appena il sole è tramontato, sei tornata nella Casa e passando per la sala principale, ti sei imbattuta nella tua famiglia che parlava con Aro a proposito di una tua possibile uscita dalle guardie. Ma tu non volevi. Dico bene?

...sempre di più... Continuai a non muovermi e a non parlare.

Marcus continuò, imperterrito. -Anzi, non solo non volevi tornare a casa tua, ma hai detto che hai fatto la tua scelta e intrapreso la tua strada, quella che ti sembra più giusta: di rimanere con i Volturi. Lo hai detto in faccia a tua madre che era disperata, lo hai detto in faccia al tuo ragazzo che era impazzito, e tuo padre te l'ha letto nella mente. Ti hanno creduto, se ne sono andati, e tu sei rimasta qui. Ma non è vero niente di tutto quello che hai detto: ti mancano e da morire e io lo so. Ieri sera ero nella biblioteca e ho sentito tutta la conversazione: il tono era troppo alto. Nonostante fossi in un'altra stanza, ho visto e sentito ugualmente i legami che avevi con loro ed erano molto forti, davvero molto potenti. Tu non vuoi stare con noi, tu vuoi tornare alla tua vera casa. Però ai Cullen hai detto esattamente il contrario. E il motivo? Tutto rientra nel tuo strano progetto di sembrare un'ottima guardia modello. Giustifica il tuo comportamento negli ultimi tempi, e quello della sera scorsa. Ho ragione, o no?

...ed è arrivata: la fine. Aveva capito tutto, fatta eccezione per il piano. Inesorabilmente, era giunto alla verità.

Ma perché Marcus deve essere così intelligente! Tutto quello che avevo faticosamente costruito durante quel periodo, tutti i miei sforzi, tutti i miei silenzi abbozzati, tutto distrutto in meno di cinque minuti da un solo vampiro. Se solo non si fosse trovato in biblioteca durante l'incontro con i Cullen, non avrebbe visto i legami e avrebbe creduto al copione da me architettato. Questa è sfiga. Il mio respiro accelerò: sentivo la rabbia montare e impossessarsi del mio corpo in pochi secondi. E pensare che mancava poco... Ero vicina al mio obbiettivo, il piano stava per concludersi, mancava poco alla mia libertà, ma non ce l'avevo fatta. Mi ero fatta beccare. Distolsi lo sguardo da Marcus e mi morsi un labbro con tanta violenza da sentire il gusto ferroso del sangue in bocca.

Marcus si avvicinò alla scrivania e ci si appoggiò con le mani, in modo che si trovò di fronte a me. -Ho ragione o no?- ripeté con voce più forte, quasi volesse costringermi ad ammettere la verità.

Certo che hai ragione! Hai sempre ragione! Continuavo a non guardarlo negli occhi, ma ero così infuriata che battei con forza un pugno sulla scrivania, facendo sobbalzare tutto quello che c'era sopra.

-Dannazione!- urlai fuori di me.

Marcus non batté ciglio. Continuò a fissarmi senza proferire una parola. Sembrava un telefilm: il tavolo degli interrogatori, il poliziotto che era finalmente giunto alla verità, il criminale con le spalle al muro. Purtroppo quel criminale ero io. Ero così vicino... troppo vicino! Di solito, poi, il criminale non confessa mai il suo reato, anche di fronte all'evidenza. E allo stesso tempo, il poliziotto esige sentire la confessione e quindi lo costringe a parlare.

-Allora?- da questo colloquio tra me e Marcus potevano benissimo trarne la sceneggiatura per una puntata di CSI.

Alzai lo sguardo verso di lui. -Allora che cosa!?! Hai capito tutto!! Di cosa hai bisogno? Di io che mi prostro di fronte alla tua immensa intelligenza!?!- ero scoppiata.

Lo fissai con lo sguardo ricco di rabbia. Lui ricambiava impassibile. Non mi ero mai arrabbiata con Marcus in tutto il tempo che ero stata nella Casa. Era il mio maestro, e non avevo mai incontrato una persona più saggia e intelligente di lui. Ma in quel momento, dopo tutta la fatica che avevo fatto per ottenere la mia libertà, Marcus si era rivelato come l'unico ostacolo che mi impediva di andare avanti con il mio progetto, e questo mi faceva decisamente infuriare.

Il vampiro sospirò, poi abbassò lo sguardo e infine si allontanò dalla scrivania. -Perchè?

-Perchè cosa?

-Se ti manca così tanto la tua famiglia, allora perché gli hai detto che volevi restare qui? Perché non gli hai permesso di farti uscire dalla Casa?- adesso il suo tono era tornato il solito.

Sbuffai, appoggiandomi allo schienale a braccia conserte. -Certo! Io uscivo ed entravano i miei genitori e i miei zii! Bell'affare!

-E così hai mentito facendoli soffrire infinitamente. Non hai pensato al dolore che gli stavi infliggendo?

-Cosa credi, che sia stato semplice dirgli quelle cose in faccia? Tu non hai idea di quello che ho passato in quel momento, di come mi sia sentita e di come mi senta tutt'ora. Non ne hai idea!- rimarcai, alzando la voce collerica.

-Ma tu vuoi tornare con loro, giusto?- sembrava voler trovare una conclusione.

-Ovvio.

-E allora il tuo strano progetto di voler diventare una prima guardia che centra?

Non ha proprio capito tutto. Cominciava a vedere che gli mancava qualche pezzo. Marcus fissava me e allo stesso tempo ragionava con la sua mente millenaria. Sinceramente mi stavo godendo il momento: il criminale sa che al poliziotto manca un'ultima fondamentale prova per incastrarlo e quindi sa che non hanno nessun motivo per trattenerlo oltre.

-Beh se sei tanto intelligente puoi arrivarci benissimo da solo- giocavo tanto per, consapevole che ormai ero stata scoperta. Tempo qualche altro minuto e anche Aro avrebbe saputo che era tutta una farsa. Chissà cosa mi farà allora... Evitai di pensarci.

Marcus iniziò a ragionare ad altra voce. -Sono settimane che ti comporti da perfetta guardia e non sono mai riuscito a capirne il motivo. Tu hai un carattere orgoglioso e raramente ti adegui alle regole. Quando hai iniziato a eseguire gli ordini di Aro, a indossare sempre il mantello, a bere sangue umano, mi sono subito chiesto del perché lo stessi facendo. Non eri tu quella, e io lo so bene: ormai ti conosco perfettamente!

Quel suo piccolo monologo mi colpì: Marcus aveva sempre dubitato di me. Fin dall'inizio non aveva mai creduto alla mia messinscena, e questo perché mi conosceva a fondo. Durante le lezioni aveva instaurato un meraviglioso rapporto allieva-maestro ed era l'unica persona (fatta eccezione per Darko) con cui stare all'interno della Casa era un piacere. Gli avevo concesso di conoscermi e di capire il mio carattere. Io mi ero aperta con Marcus involontariamente. La mia rabbia evaporò: se Marcus aveva capito tutto, era solo colpa mia. Gli ho concesso troppo. Nel mio piano non avevo calcolato questo fattore: una piccola crepa che poteva rischiare di rovinare l'intera scultura. Mi sentii stupida e cretina per non averci pensato, ma con Marcus stavo troppo bene e ogni volta dovermi controllare per evitare eventuali conseguenze sarebbe stato troppo difficile. Non esiste un piano perfetto.

-Quindi era tutta una recita. Ma per quale motivo?- Marcus continuò con i suoi ragionamenti, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza -Cosa hai ottenuto in questo modo? Ti sei solo elevata di grado. Tutti nella Casa ti considerano una guardia effettiva e mio fratello ti adora. A che pro...- ma poi si illuminò, si fermò e si volse verso di me puntandomi con l'indice -La fiducia di mio fratello. La fiducia di tutta la Casa. Nessuno che sospetti di te. E quindi poi... tu hai piano. Tu hai un piano per fuggire, non è vero?

Il suo sorriso era uguale a quello di un matematico che dopo tanto calcolare capisce l'errore e arriva alla soluzione giusta. Sorrisi anch'io. -Alla fine capisci sempre tutto. Comunque si, hai ragione.

Sbalordito e allo stesso tempo soddisfatto, andò a sedersi alla poltrona all'angolo. -Quando hai architettato tutto questo?

Decisi di dirgli la verità, tanto ormai mentire non serviva a niente. -Poco prima di iniziare a comportarmi da guardia modello. Non resistevo più qua dentro e l'aria della Casa mi soffocava. Così mi era venuta in mente un'idea, che con il tempo ho sviluppato e ne ho creato un piano geniale e perfetto. Papà ne è al corrente: durante il colloquio glielo l'ho mostrato e così ho potuto mantenere la mia copertura senza rischiare di distruggere il cuore della mia famiglia. Mi mancava poco: ero vicina tanto così alla vittoria, ma non avevo calcolato il fattore Marcus.

Rise. -Non pensavi che avessi capito tutto?

-No, decisamente no.

Distolse lo sguardo da me e lo posò sulle sue mani incrociate. Stava pensando. Sicuramente a come punirti per aver mentito. Non ero preoccupata, diciamo che mi ero arresa. La colpa era la mia, non mi ero accorta del mio errore ed ero andata avanti senza mai guardarmi indietro. Era giusto pagare per la mia superficialità. Certo, questo significava non respirare mai più la libertà: addio casa mia, addio famiglia. Chiusi gli occhi e mi concentrai sui ricordi di quell'ultima sera, sebbene i più brutti ma anche i più recenti. E quindi molto probabilmente gli ultimi.

-Quanto tempo?

La domanda di Marcus mi fece tornare alla normalità. -Come?

-Quanto tempo? Hai detto che ti mancava poco a raggiungere la vittoria. Voglio sapere esattamente quant'è questo poco.

Lo guardai strana: sembrava più deciso che mai. Che gliene importa di quanto tempo ci avrei messo? Ero rimasta allibita e risposi solo dopo un po'. -Beh, circa tre-quattro giorni. Entro la settimana contavo di ritornare a casa mia.

-Caspita, così poco?

-L'incontro con la mia famiglia mi ha fatto comprendere che non posso aspettare oltre, che sarebbe troppo tardi.

Marcus tornò a fissare le sue mani: ancora pensieri. Non capivo proprio che cosa ci fosse così tanto da pensare. Portami da Aro e facciamola finita!

Poi alzò la testa e vidi nel suo sguardo una determinazione totalmente nuova, che non gli avevo mai visto prima. -Ascoltami bene. Ogni notte, alle 24 in punto, io, Aro e Caius ci riuniamo nella Sala principale per parlare dell'andamento della Casa e cose varie. In particolare, Aro vuole un resoconto dettagliato della nostra giornata, tanto per essere informato e per avere il controllo su tutto. Se mi presento alla riunione di questa notte, Aro leggerà di questo colloquio e saprà che tu lo hai preso in giro fin'ora. Allora, io posso evitare la riunione e anche la prossima, ma non oltre: Aro si potrebbe insospettire. 2 giorni, solo 2 giorni. Bastano?

Sgranai gli occhi. -2 giorni? Bastano!?! Ma bastano per cosa?

-Per fuggire di qui. Il tuo piano! Hai detto o no che ti mancava poco?- disse con ovvietà.

Rimasi a bocca aperta. -Aspetta, aspetta: tu vuoi che io fugga!?

Mi guardò negli occhi. -Si.

Mi alzai di scatto, tanto ero sconvolta. -Si!?! Ma come? Non dirai tutto ad Aro? Non andrai da lui ad avvertirlo che sono una bugiarda? Non mi consegnerai a lui? Non mi farai punire per ciò che ho fatto!?!

-No!- disse con tutto il suo sconcerto -Certo che no, andiamo! Perché poi dovrei farlo?

-Perchè fin'ora ho mentito a tutti facendovi credere che volevo sul serio rimanere qui. E perché se uscissi potrei essere un pericolo per la casata dei Volturi, visto che durante tutto questo tempo qualche vostro segreto l'ho imparato!

-Fidati, non sei l'unica che si è finta nostra alleata e poi ci ha traditi- e fece un risata amara -E non sei neanche l'unica che conosce i nostri segreti e che si trova fuori dalla Casa. Quindi, non sei assolutamente un possibile pericolo per noi.

-Ma sono una Cullen!- ribattei più forte -Questo mi rende un possibile pericolo, no?

-La tua famiglia non intende avere niente a che fare con noi, fatta eccezione per il piccolo inconveniente della tua entrata in Casa, e noi abbiamo imparato che è meglio non attaccare se non si è sicuri di avere la vittoria in tasca. O meglio, questo l'ha imparato Caius.

-Ma ma ma....- e ringhiai colma di rabbia.

Non era normale: Marcus si stava comportando esattamente al contrario di come si doveva comportare un bravo capo. Io ero un rischio per il suo impero, e finché ne aveva la possibilità doveva annientarmi. Perché allora non lo faceva? È così intelligente, non lo capisce che sta sbagliando? Sei strana Nessie: Marcus non vuole ucciderti, eppure tu non sei contenta anzi sei arrabbiata. Era un controsenso, lo sapevo, ma proprio non capivo perché quel vampiro voleva salvarmi. Era contro natura e contro ogni logica.

-Che c'è che non va?- mi chiese Marcus leggermente esasperato -Preferivi che ti portavo da Aro? Va bene, ti ci porto subito. Guarda è nei suoi alloggi, sei anche fortunata!

Respirai, cercando di mantenere la calma: Marcus riusciva ad irritarti anche nelle situazioni più spiacevoli. -Ma lo sai almeno quello che stai facendo?

-Darti una mano a fuggire? Beh, credo di sì visto che ti ho appena detto che hai solo 2 giorni a disposizione prima che Aro scopra tutto!

Tornai a sedermi. -Marcus, tu vuoi aiutarmi a fuggire. Lo sai a cosa vai incontro?

Rise. -Vorrei ricordarti che benché Aro si diverta a fare il capo, qui dentro conto qualcosa anch'io. E ti posso assicurare che non corro alcun rischio!

-Ma è contro ogni logica. In quanto capo dei Volturi devi pensare al bene della casata, e non aiutare un traditrice a fuggire. Perché lo dovresti fare?

Quella domanda che mi frullava in testa lo aveva colpito: si era subito adagiato sulla poltrona, quasi si fosse appena seduto dopo una lunga lotta con un suo pari. Sostenne il mio sguardo solo per un po', per poi abbassarlo insieme alla testa. Le mani incrociate si sciolsero, perché il tempo di ragionare ormai era finito. Ora è tempo di spiegare.

Aspettai una risposta che non arrivò. -Perchè Marcus?- sussurrai.

Alzò di nuovo la testa e tornammo a fissarci negli occhi. Mi paralizzai quando riconobbi quel suo sguardo: vuoto, triste, perso nei suoi pensieri. Quello sguardo, come ormai sapevo bene, era associato solo ad una persona: Didyme. Adesso perché è tornato a pensare a lei? Quell'uomo mi stava dando troppi interrogativi ma io, a differenza sua, non riuscivo a rispondere neanche ad uno.

Il Volturo mi fissò ancora per un po', poi si alzò dalla poltrona e iniziò a vagare per la stanza. -Sai quando ieri sera ero nella biblioteca a studiare alcuni testi, ho sentito dei rumori, forti, provenire dalla sala principale. Non c'era nessuno lì con me: l'ultima guardia era uscita qualche minuto prima. Così, mi sono avvicinato alla porta e i rumori sono ben presto diventate voci. Ho riconosciuto tutta la famiglia: Bella, Edward, Carlisle, e anche il licantropo. Ho visto anche gli altri benché non abbiano parlato: grazie al mio potere sentivo che c'era un grande blocco di persone unite dallo stesso legame affettivo. Dovevano per forza esserci tutti i membri del clan Cullen, compresi gli alleati- fece una pausa ma non smise di gironzolare -Quello stesso legame l'ho poi sentito in te, e quindi ho subito capito che stavi mentendo. Ma questo è un altro discorso... quello che volevo dire era che non avevo mai sentito un legame così forte in tutta la mia esistenza come quello che lega la vostra famiglia.

Quest'affermazione gonfiò un po' il mio orgoglio. Siamo forti, lo so!

Marcus continuò, pacato e calmo come sempre. -Certo, l'avevo già vista la potenza del vostro legame 15 anni fa, e ancora prima quando giunsero per la prima volta a Volterra i tuoi genitori. Però questa volta era diverso: c'era qualcosa che non andava, come se il legame si fosse indebolito, come se questa catena che vi legava si fosse allentata un po'. Ci arrivai poco dopo, quando tu hai ripudiato tua madre: alla catena era stato tolto un anello, cioè tu. Quando me ne sono reso conto, mi sono sentito strano, quasi colpevole, come se fossi stato io a separarti da quel legame. Che brutta sensazione.

Lo fissai, rendendomi conto solo allora che quel vampiro era troppo buono per essere un Volturo. -Tu sei l'ultima persona che è responsabile della mia entrata. La colpa è solo mia.

-La tua stupidità è la causa principale, questo è vero. Ma durante il nostro primo colloquio io non ho detto assolutamente niente. Non ho detto che per me era una brutta idea, e non ho neanche detto che era meglio lasciarvi andare via tutti e dimenticare l'episodio. Ho come al solito lasciato fare tutto ad Aro, che agisce sempre per la sua insaziabile brama di potere. Se invece avessi preso parola e avessi detto la mia, forse adesso tu non staresti qui: anche Caius non voleva che tu entrassi nella Casa, e Aro non avrebbe potuto fare molto contro noi due.

Scossi la testa. -Ti sbagli: sareste stati ognuno con le proprie idee. Ricordi? Caius voleva uccidermi. Quindi avrebbe comunque vinto Aro.

-Forse hai ragione tu. Ma d'altronde ormai, chi può dirlo?- e si azzittì, tornando ai suoi dolci ricordi.

Riflettei un secondo: parlando parlando, non eravamo arrivati a nessuna conclusione. Avevo ancora un interrogativo che mi frullava in testa. -In conclusione,- iniziai -tu mi stai aiutando perché ti seni un pochino in colpa di aver provocato questa diminuzione di potenza del legame che lega i Cullen. Ma non ha senso comunque: che ti importa del nostro legame? Dopotutto, siamo solo una famiglia unita, una grande famiglia unita.

Marcus non parlò subito. -La verità è un po' diversa. Il senso di colpa centra solo minimamente. In realtà quello che mi spinge ad aiutarti è l'invidia, l'invidia del vostro legame.

Invidia? Stavo per chiedergli che cosa centrasse l'invidia, ma mi fermai. Nel suo vagabondare per la stanza, Marcus in quel momento si era fermato davanti alla parete dei quadri. Indugiò solo un unico dipinto: il ritratto di Didyme. Ne osservò i lineamenti del volto, le labbra carnose, i capelli neri come la pece, la profondità dello sguardo. Era adorante, estasiato, ma anche triste, rassegnato. Era costretto a passare l'eternità senza sua moglie, la donna che amava, perché gliel'avevano portata via, perché gliel'avevano uccisa. E l'unica cosa che gli restava di lei era quel ritratto e alcuni ricordi. Sentii gli occhi pizzicarmi: provavo troppa tristezza e pena per quell'uomo.

-Siete una famiglia unita, hai detto bene- stavolta il suo tono aveva acquistato una nota malinconica molto forte -Questa unione crea il vostro legame così forte. Ma la causa di questa potenza è principalmente l'amore: nella vostra famiglia mi amate, vi aiutate a vicenda, e ognuno può contare sull'altro. Non sai quanto invidio tutto questo. Ho sempre voluto costruirmi una famiglia, anche quand'ero ancora umano: poter passare tutta la tua esistenza con le persone che amavi lo consideravo un sogno. Un sogno che ad un certo punto sembrava poter diventare realtà...- si fermò un attimo per prendere un bel respiro -Ti ho mai parlato di mia moglie?

Avevo la voce roca. -No, ma conosco la sua storia: me l'ha raccontata Demetri.

Sorrise triste. -Già. Dimenticavo che nella Casa tutti sanno tutto- e allungò la mano verso il ritratto, accarezzando dolcemente il volto di Didyme -Quando l'ho incontrata ho pensato di poter costruire il sogno insieme a lei. Però volevamo allontanarci dal clan: volevamo crearne uno tutto nostro. Ma il destino era contro di noi- e riabbassò la mano -Non ci ha dato neanche l'opportunità di provarci: se l'è portata via per sempre. Da quel momento ho capito che il mio sogno non sarebbe mai potuto diventare realtà, che ormai senza lei non ne valeva più la pena.

Singhiozzai. Non mi ero neanche accorta che le lacrime erano uscite da sole.

Si voltò verso di me. -Ti invidio anche per questo, sai? Poter piangere, quanto l'ho desiderato.

Ancora un altro singhiozzo. Mi asciugai il viso con una manica del mantello.

-E perciò,- tornò al suo discorso -mi sono rassegnato a questa esistenza misera, a capo di una fratellanza senza amore, a capo di impero senza valore, a capo di qualcosa di cui non me ne frega niente. Per invidia voglio aiutarti: tu hai fortuna di nascere in una grande famiglia unita, di crescere amata e con delle persone fantastiche. Lo avrei voluto anch'io, e per logica separarti da loro mi farebbe godere: non ce l'ho anch'io, ma non ce l'hai neanche tu. Ma non voglio che tu perda tutto questo, non voglio che il legame si spezzi. Non voglio che ti riduca come me, un essere senza scopo che passa le giornate abbandonato ai ricordi di momenti passati e mai futuri, che passa le giornate fissando una tela dipinta senz'anima. È bruttissimo, e il mio breve piacere non vale tutta la tua vita. Quindi, ti do una mano a scappare.

Continuai a piangere. Non riuscivo a parlare per il groppo che avevo in gola e per le lacrime che mi sgorgavano dagli occhi. Però potevo muovermi: mi alzai dalla sedia e gli corsi incontro, lanciandogli le braccia al collo. Le lacrime continuarono a scendere e i singhiozzi a mozzarmi il respiro, ma non lasciai andare il mio maestro. In quel momento era l'unico modo che avevo per ringraziarlo di quello che stava per fare e per esprimergli tutto l'affetto che provavo per lui. Volevo anche confortarlo un po' dalla nota malinconica che aveva preso la discussione, ma forse non ero molto credibile in quello stato.

Marcus, di primo impatto, fu sorpreso di vedere che mi ero lanciata addosso a lui abbracciandolo, e infatti rimase rigido e immobile come se non sapesse che fare. Poi sentii i suoi muscoli rilassarsi e il leggero suono della sua risata, e alla fine ricambiò l'abbraccio.

Nel frattempo i miei singhiozzi avevano raggiunto livelli incredibili, e più che una ragazza che piangeva sembravo un foca che latrava. Marcus se ne preoccupò anche, pensando che mi fosse presa una qualche crisi emotiva.

-Su su... dai... tranquilla... respira. Brava, così...- mi diceva per farmi calmare.

Iniziai a respirare a bocca aperta e molto lentamente, sciogliendomi dall'abbraccio. Inspira, espira, inspira, espira. Recuperato il mio ritmo regolare, mi asciugai le ultime lacrime con il dorso della mano.

Marcus mi porse un fazzoletto. -Prendi questo.

Sorrisi e lo afferrai: mi soffiai il naso e finii di asciugarmi il viso e gli occhi. -Grazie davvero Marcus.

Alzò le spalle con un risata. -E che vuoi che sia! Per un fazzoletto!

-Non è per quello- mi spiegai -O meglio, non è solo per quello. Grazie per quello che hai detto. Grazie per quello che stai facendo.

Continuò a sorridermi. -Sul serio, non è niente.

-Per me invece è molto. Sei la persona migliore che ho incontrato qui dentro. Sei giusto e intelligente: meriteresti tu di essere al posto di Aro.

-Te l'ho detto, non m'importa di comandare. Non era quello il mio sogno.

Sentii di nuovo gli occhi pizzicarmi. E no, adesso basta! Deglutii tornando lucida. -E per quanto riguarda la morte di Didyme, mi dispiace tanto.

Abbassò lo sguardo per non mostrarmi i suoi occhi velati di tristezza. -Dispiacerti? E di cosa? Non è certo colpa tua se adesso lei...- ma non riuscì a continuare -Non eravamo destinati a stare insieme. Dei mostri ci hanno separato. L'unica cosa che rimpiango è di non essere stato ucciso io al posto suo: lei meritava di vivere, io certamente no.

Strinsi i pugni, chiusi gli occhi e mi morsi la lingua per non scoppiare in lacrime. Quest'ultima frase mi aveva fatto capire quanto era importante per lui Didyme, quanto l'amasse, e quanto si consideri una nullità senza di lei. Persone che sanno amare così sono rare da trovare e non meritano certamente una vita monotona e fatta di ricordi come la sua. Marcus soffriva ogni giorno che riusciva a vedere e gioiva interiormente alla probabilità di morire. La sua esistenza non valeva niente. E pensare che ha ridurlo così è stato Aro...

-Mi dispiace...- mormorai sempre ad occhi chiusi.

Stavolta l'iniziativa fu la sua: mi afferrò per una spalla e mi avvicinò a se, circondandomi in un nuovo abbraccio. -Te l'ho detto, non è colpa. Tu non centri assolutamente niente.

Non hai capito Marcus: mi dispiace di tenerti nascosta la verità. Appena saputa la verità sulla morte di Didyme, la prima cosa che volevo fare era raccontare tutto a Marcus: doveva sapere la verità riguardo sua moglie. Ma poi pensai alle conseguenze: si sarebbe scatenata subito una guerra tra Aro e Marcus.

Secondo Sulpicia, l'esito sarebbe stato che Marcus avrebbe ucciso sia Aro sia lei, ma non aveva ragionato a pieno. In questa guerra civile, Aro avrà sicuramente delle guardie schierate dalla sua parte, a cominciare da Jane e Alec, mentre tutti i vampiri che si sono sentiti traditi dal proprio signore staranno con Marcus: scontro equivale a sterminio per entrambe le fazioni. Senza contare poi che Caius ambisce al potere assoluto, e quale occasione migliore per averlo se durante la scontro sanguinoso tra i suoi due soci? Non sarà più Marcus con Aro, ma i tre Volturi l'uno contro l'altro. E quindi, mi conviene trovarmi nel mezzo di una terrificante guerra tra vampiri millenari assetati di vendetta e potere? Decisamente no.

Inoltre, quell'informazione sulla morte di Didyme poteva essermi utile nel mio piano per fuggire di lì, e fino ad allora Marcus non poteva saperlo.

Rimasi avvinghiata nella stretta di Marcus, cercando di sopprimere il mio senso di colpa grosso quanto una casa: si era ingrandito di molto dopo questa ultima discussione con il mio maestro. In cuor mio, sperai che quando Marcus scoprirà che gli ho tenuto nascosto la verità, mi perdoni nonostante non lo meriti. Lo sapevo, mi stavo comportando da egoista e mi sentivo terribilmente male per questo, ma se dovevo uscire da lì qualche sacrificio andava fatto.

Sospirai contro il petto di Marcus, mentre liberai le mani dai pugni assassini e circondai il vampiro ai fianchi. Volevo piangere ma mi ordinai di non farlo. Mi dispiace davvero Marcus... scusa...






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Questo capitolo non mi piace neanche un po'.
Cioè, l'ho scritto solo per spiegare xkè Marcus è uno dei nostri
ma per il resto, non mi piace per niente.

Senza contare che poi secondo il mio piano originale
non doveva finire così,
ma in un altro modo...
Comunque, spero che a voi piaccia... =D

Comunicazione di servizio!
Dal 1 al 6 marzo 2010
sono riccamente in Sardegna per il camposcuola...
una settimana di vacanza... *ç*
Quindi, prima di partire,
posterò sicuramente un nuovo capitolo...

Beh, credo di aver detto tutto!
Adesso vado a divorare i Baci Perugina che papà ha regalato a mamma! XD
Un bacione
Ciao!!
Civia



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Capitolo 39
*** 38. Il piano (parte I) ***



Com'è che avevo detto??
"prima di partire posterò sicuramente un nuovo capitolo..."
si si, mazza ci sono riuscita, ve??  -.-'''
nn merito la vostra fiducia... -.-

Scusatemi ragazzi,
ma la settimana prima del camposcuola
è stata una delle più stressanti di tutto l'anno scolastico!!
I prof si sono alleati tra loro della serie
voi-partite-e-noi-no-quindi-vi-torturiamo-fino-alla-fine
e poi io sono una del tipo faccio-la-valigia-il-giorno-prima-di-partire
....vi faccio solo immaginare come andavo in giro per casa in quel periodo... -.-

In ogni caso, è stato un camposcuola fantastico
e mi sono diverita tantissimo!! =D
Certo, il tempo non è stato dei migliori...
non faceva altro che piovere!! è.é
Questo nn va per nnt bn! u.u  (<--- lamentele metereologiche fatte! =D)


NemoTheNameless:  ciao!! come stai?? tutto bene?? =D  il personaggio di Marcus non mi aveva mai interessato durante la lettura dei romanzi della Meyer... insomma, se ne stava sempre per i fatti suoi, non parlava, non fiatava, non diceva e faceva niente! quindi, ero innocuo! XD  quando poi ho iniziato a pensare di scrivere un ciclo (poi ne sono venuti 2 -.-'') su una possibile esperienza di Nessie tra i Volturi, sono andata in giro sul web alla ricerca di qualke extra in + sui Volturi che mi potesse essere utile per la storia, e infatti ho scoperto tutta la vicenda di Dydime e l'ho subito inserita nella ff.... considerando quello che è successo alla moglie, Marcus è passato da xsonaggio innocuo a vittima delle circostanze, quindi doveva per forza stare dalla parte di Nessie.... e se ti sembra strano che solo Darko voglia aiutare Nessie, devi considerare il fatto che nella Casa i Cullen non godano di molta popolarità, uindi forse la nostra mezza vampira nn è molto amata... o almeno è quello che ho pensato io! =D
Hale Lover: cia cia!! come va?? tuttapposto?? =D  davvero detesti BD?? O.O qst mi è nuova... xkè scontato?? di la verità, volevi anche tu un bel po' di sangue ve?? *ç*  sinceramente ci sono rimasta male anch'io e mia madre che non c'è stato neanche un morto (a parte Irina, ma neanche la conoscevo quindis ti cavoli -.-).... io speravo in una Bella morta crudelmente..!! odio quella donna! =D  però poi mi sono messa nei panni della Meyer e ho capito che ragionamento deve aver fatto... *me nei panni della Meyer* avanti, facciamo finire la saga con tante lacrime e sangue!! *ç*  però, dalla e-mail delle fans che mi minacciano di uccidermi se non faccio un bel felice e contenti, credo che ci ripenserò...*me torna me stessa*  ed ecco come è nato BD!! =D  LeahXDarko?? mah, strano xò intrigante!! XDXD scrivici una ff tragica e passionale... tipo che Darko va a vivere dai Cullen perchè Jane è stata uccisa durante un combattimento con dei neonati, e durante il soggiorno conosce Leah e li sboccia l'amore... *.*  carini!! XDXD   allora, per finire... il finale della ff.... "the winner is.."  ....bomba atomica su Volterra!!! O.O  ....sei libera di nn crederci...!!! XDXDXDXD
Lady_Queen: salve!! come stai?? tutt'apposto?? =D  e non ho possibile!! ti faccio commuovere anche se dico "ah!" ....ti sei commossa?? ti sei commossa, vero??? tieni, soffiati il naso... *me ti porge un fazzoletto*  XDXDXD  ti risponde semplicemente: NO!  obiettivamente, la figlia naturale di Bella poteva uscire fuori normale??!!?  certo, per 50% è anche figlia di Edward, ma dal padre ha ripreso ben poco a causa della sfortuna ereditata dalla madre, quindi.... u.u povera Nessie...da una parte non è mica colpa sua... u.u  e cmq, se mi assicuri che il capitolo ti è piaciuto allora sono contenta!! =D  .....AH!! UNA LACRIMA!!! la vedo, scende mentre leggi la ff!! ah, beccata di nuovo!!! XDXDXD
noe_princi89:  ehi, ciao!! come va?? tutto bene??? =D  oi gli esami?? come sono andati?? o li devi fare ancora??? cmq, io x non sapere né leggere né scrivere, ti auguro lo stesso in bocca al lupo! =D  Marcus è un geniaccio!! XD  meglio di Scherlock Holmes (<--- si scrive così, vero?? o.O) ti risolve tutti i misteri del mondo in circa due secondi.... te lo immagini Marcus vestito da investigatore, con il cappellino e la lente d'ingrandimento, protagonista di una serie televisiva polizzesca del tipo "CSI con i vampiri" .....XDXDXD  anche se come battuta era triste -.-'''  bella la neve, tanto tanto!! *.* come mai la odi?? ç.ç tanto bella....
LadyEl: ciao!! come va?? tutto bene?? =D  prima di tutto, sia la storia su Nessie che quella su Marcus mi stuzzicano parecchio... finito di scrivere la ff (tanto manca poco) ti prometto che le leggerò.... magari tra 30 anni, ma le leggerò.... XDXD  si, la neve a Roma non è una cosa che capita tutti i giorni... è stato fantastico e oserei dire anche magico!!! forse io e mie amici abbiamo anche esagerato un pokino, visto che appena usciti da scuola siamo tornati subito a casa, ci siamo messi i doposci (e un mio amico anke i pantaloni della tuta da neve) e siamo andati tutti quanti in giro per Roma come dei cretini... però ci siamo tipo troppo divertiti!!! XDXD  
Paretta: salve?? come stai?? ttt'apposto?? =D daje Marcus!!! uno di noi, Marcus uno di noi, uno di noi, Marcus uno di noi!!! scs, mè partito il coro... effetto post-camposcuola (tutto il tempo sul pulman a canta... bei momenti... ç.ç)  e poi è ovvio che Marcus cia stile, è vestito da Dolce&Gabbana!!  XDXD  certo però quando veste casual, se no i completi eleganti sono Armani.... intimo però è di Cavalli.... voi mette, uno che era amico de Dante Alighieri merita il meglio! u.u  mentre Eddy, essendo coattone un pokino truzzo, veste la tuta del Liverpool, doppio taglio, pantaloni sotto er culo, canotta smanicata, Carrera anche d'inverno, e musica houze nell'iPod.... XDXDXDXD oddio quanto me la sto a taja!!! ma te li immagini!??!! XDXDXD
Dreamerchan: cia cia!!! tutto bene?? come stai?? =D  beh Nessie soffre, un pokino doveva pur soffrire no?? XD e poi si hai ragione, qualunque cosa è utile se usata contro Aro... quindi meglio mantenere il segreto... allora in Sardegna sono stata ad Alghero, Nuoro, Sassari, Castelsardo, le Grotte di Nettuno, Porto Cervo, e poi Olbia ma solo per prendere il traghetto... li conosci qst posti?? sei della Sardegna??  sono contenta che almeno a voi il capitolo sia piaciuto... speriamo anche questo che... mmm... non mi convince poi tanto... =D
Lallix__:  ciao!! tutt'apposto??? come va?? =D  eh già, purtroppo siamo arrivati alla fine... certo mancano ancora 2 capitoli, però stiamo sulla buona strada.... l'idea del continuo mi stuzzica, ma sinceramente prima devo prendermi una pausa... poi potrebbe andare essere... ki lo sa....!! XDXD  parlando di morte, alziamo sempre le corna in aria.... nn si sa mai... -.-''  cmq x quanto riguarda il fatto che Nessie è rimasta ben muta sulla questione Dydime, l'ha fatto solo perchè un'informazione del genere può essere usata per ricattare Aro, e vedrai che di ricatti ce ne sarà bisogno.... magari nella prossima puntata.... =D=P   PS: mi ti immaggino davanti al computer, ke fino alla fine "ora glielo dice" e poi alla fine, ci sei rimasta malissimo!! -.-''' sorry! =)
_alice cullenzina_: sa-salve!! come va?? tutto ben?? =D  daje, n'altra romana!! che bello incontra romani su internet... te se riempie popo er core de gioia immensa... (e ke bello scrive e parla in romanesco!! XDXD)  già, un peccato per la neve, ma sai com'è, le cose belle durano poco....-.-??  nn kiedermi da dove l'ho presa perchè nn lo so neanch'io.... ^^''  mmmm con ki ho festeggiato san Valentino?? beh, la mattina ho dormito fino a tardi come al solito, il pomeriggio sono stata con Edward e la sera con Jacob... così li ho accontentati ttt e 2... ù.ù .... XDXDXD  w i single!! meglio soli che male accoppiati!!! XDXD
MimiMiaotwilight4e:  cia cia!! tutto bene?? come va??  =D  ok, aggiungiamo Marcus nella lista "vampiri, nostri amici!" .... mmmm, ma non è che così ne salviamo un po' troppi??? o.O sai com'è poi, se c'è poca legna il falò non viene.... vogliamo rischiare di non farci un bel balletto sulla spiaggia?? e su dai!! XDXDXD  vbb, l'importante è che il capitolo sia piaciuto a voi... in fin dei conti, io conto ben poco... ki sono effettivamente?? nessuno, una tizia qualunque che scrive e che vi rompe ogni volta con i suoi ritardi... XDXDXD  daje, -2 e Nessie torna dai Cullen (e la ff finisce...) !!! yeah!!!  beh, la verità a Marcus andrebbe detta, certo con un po' di calma, davanti la presenza di uno psicologo, mentre lui è legato con una camicia di forza.... e slegarlo in un'arena tipo Colosseo con  Aro davanti che scappa... mentre tutt noi altri ci godiamo lo spettacolo, comodi comodi sugli spalti, sorseggiando un drink.... XDXD   PS: un'altra ff no, ma qualcos'altro si.... =D
Violet Girl: ciao!! come va?? tutto bene?? =D  nah, Nessie terrà ancora la bocca chiusa ancora per una puntata... poi parlerà, certo non nel senso che dici tu... insomma, Nessie se non parla ce l'ha una motivazione.... -.-''' ti sto complicando le idee....lascia stare quello che ho appena detto .... ti conviene... -.-''' XD
Lulu Cullen: salve!! tutt'apposto?? come stai??  =D  la dolcezza di Marcus... mmm, non avevo pensato a questo punto di vista del capitolo... mmmm... forse così il capitolo non è poi tanto male.... uao!! brava mi hai fatto riscoprire il mio capitolo!! complimenti!! =D *me applaude e si inchina*  vedi se riesci anche con questo... lo so, sono una strana!! -.-''  beh, Marcus potrebbe uccidere anche Aro oltre Sulpicia... magari anche Jane... sai, non guasterebbe mica... XDXDXD
Makenna3: sa-salve!! come va?? tutto bene?? =D  eh già, ricco camposcuola... fantastico!! *.* come mai voi nnt??? ma tranqui, non disperare, neanche noi all'inizio dovevamo partire, poi invece il nostro prof di ed. fisica ci ha accompagnati... OLE!!  quindi, la speranza è l'ultima a morire...!! =D  e cmq, spero che il capitolo ti piaccia... neanke questo è uno dei miei preferiti.... -.-'''
ale04_94: ciao!! come stai?? ttt'apposto?? =D  ti ringrazio per i complimenti sul capitolo.... effettivamente, avevo fatto un capitolo a parte proprio per quel motivo, far capire le ragioni di Marcus.... però, alla fine nn è piciuto com'è venuto fuori... ma alla fine l'importante è che sia piciuto a voi... il parere conta poco, in fondo.... XD  cavolo teso, me disp, non t'ho kiamato quando dovevamo parti... e ke me so dimenticata de portamme na valigia in più pe mettetece dentro... sorry! se vuoi, ti ho una delle cartoline che ho comprato... =D XDXD
Kiky_Cullen96: cia cia?? come va?? tutto bene?? =D  come al solito, me si inchina ai tuoi piedi per i tuoi complimenti.... sono così tanti e belli che mi viene da piangere.... ç.ç  eh, che vita sarebbe senza me e Nessie?? una vita migliore! XD no sul serio, se senti sul serio la mancanza ti mando una foto con l'autografo.... XDXDXDXD davvero, tutto quest'affetto da parte vostra è fantastico... grazie...  per quanto riguarda Marcus, non è ancora tempo di conoscere la verità per lui... insomma, non è poi detto che la scopra... -.-''' ma ke sto dicendo?? ti sto solo confondendo le idee, quindi lascia perdere!! =D
redbloodgirl: ciao!! sono contenta che la mia storia ti sia piaciuta con lo scorrere dei capitoli... e inoltre ti faccio i complimenti e ti ringrazio dal profondo del cuore anche solo per aver letto la mia ff... grazie! =D  e sono anche contenta di essere riuscita a trasmettere proprio come volevo l'ambiente della casa... tetro, cupo, terrificante! XDXDXD  spero che il nuovo capitolo ti piaccia come i precedenti...!! =D
TNMEBDMS:  ciao!! da quanto tempo!!! =D come stai??? ma certo che mi ricordo di te?? come farei a dimenticare quella ke è nata sempre il 7 luglio??? XDXDXD  stai tranquilla!! se non riesci a recensire, non ti devi preoccupare!!  sei stra-super-iper-perdonata!! e se davvero non riesci a postare per il tempo, lascia stare!! tranquilla non mi offendo!! ankio sono mesi ke non recensisco una storia, quindi... per cui, evita di farti beccare da tua cugina per colpa mia... XDXDXD la cosa che davvero mi fa piacere è sapere che tieni ancora alla storia e ke non hai smesso di leggerla... questo si ke è importante per me!! mi fa davvero capire quanto voi ci teniate alla roba che scrivo, e secondo me è anke troppo!! ^^  e per concludere, sono ancora più contenta che la storia continui a piacerti...!! =D
Nessie_Carlie_4Ever:  ciao!! è un piacere conoscerti!! =D sono davvero contenta che tu abbia deciso di leggere la mia ff, e sono ancora più contenta sapendo che ti è anche piaciuta!! =D  davvero sembro simpatica??? beh, se lo dici tu allora ci posso pure credere!! XDXD  certo adesso devo aggiungerla tra le mie qualità... fammi prendere il mio curriculum... XD  beh, le mie lamentele metereologiche sono proprio un marchio di fabbrica... quando non sai riconscermi, kiedimi del tempo e capirai che sono proprio io!! =D =P
MorriganJo: ciao!! beh, ke dirti se non grazie??? ti sei letto la ff e nel frattempo commentavi... anke i primissimi capitoli... davvero, grazie!! =D  e ti ringrazio anche per i complimenti, davvero.... =D  PS:  x quanto riguarda quella cosa su Amanda, beh ci ho pensato ankio ke era un controsenso, ma x il bene della storia ho chiuso un occhio! =P  PPS: w ballando con le stelle!!! XD



Allora, ci stiamo avvicinando al momento clou della storia...
Siamo pronti?? E andiamo!!


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38. Il piano (parte I)


Due giorni. Marcus mi aveva dato due giorni di tempo: non uno di più, non uno di meno. E del resto, ci erano voluti giusto due giorni per organizzare il mio piano.

Era l'ultimo giorno che avevo a disposizione: quella notte Marcus avrebbe dovuto per forza partecipare alla riunione notturna con i suoi soci, e allora Aro avrebbe saputo tutto sul mio piano per fuggire dalla Casa. Ma non ero preoccupata e neanche ansiosa: ero pronta a conquistarmi la mia libertà.

La possibilità di fallire non era alta, ma neanche bassa: tutto dipendeva dalla mia attitudine al comando, dalla mia abilità nella retorica, e soprattutto dalla mia fortuna. Allora stiamo freschi! Anche se fino a quel giorno la dea bendata era stata dalla mia parte, e a quanto ne sapevo continuava a patteggiare per me: infatti quella mattina mi era arrivata proprio la notizia che aspettavo.

Mi trovavo in giro per Volterra insieme a Demetri, Felix, e altri due vampiri che non conoscevo molto. Di solito non li frequentavo mai, fatta eccezione dentro la Casa, ma dovevo stare con Demetri nel caso avesse chiamato Heidi (in quel periodo, si erano rimessi insieme): era stata inviata alla ricerca di una comitiva di turisti. Ma Heidi non sapeva che non l'avrebbe trovati: Marcus, mio complice, l'aveva mandata nel paesino toscano meno frequentato da visitatori, dicendole che nelle altre città avevano già attaccato più d'una comitiva, e continuare avrebbe provocato dei sospetti tra gli umani. Di fatto, verso le undici, Heidi chiamò Demetri e gli disse che sarebbe tornata nel pomeriggio, a mani vuote.

E fu così che mi trovai verso le tre e mezza del pomeriggio nella sala principale, gremita di tutte le guardie dei Volturi, che attendevano inutilmente il loro pasto. Della notizia lo sapevamo solo io, Demetri, Felix, ovviamente Heidi, quegli altri due di prima, e Aro: dopo la telefonata di Heidi eravamo andati subito ad avvertirlo. Ovviamente si era infuriato e aveva iniziato a parlare a voce alta e urlare come un matto. Uno spettacolo che non si vede tutti i giorni! Le guardie erano rimaste sbalordite di fronte allo strano comportamento del loro signore, tranne io e Felix che stavamo per scoppiare a ridere. Però in quel momento nella sala numero 1 c'era anche Sulpicia, che prese in mano la situazione imprecando contro il marito per la sua stupidità e congedandoci con la promessa di non dire a nessuno della telefonata di Heidi.

Oltre all'intero corpo di guardia, erano presenti anche Aro e Caius, seduti sui troni, e le loro mogli alle spalle, Sulpicia e Athenodora. Quest'ultima era la prima volta che la vedevo: viso ovale, occhi piccoli e rossicci, labbra minute, voluminosi capelli biondo platino, minuta e smilza, non doveva essere più alta di un metro e sessanta. Sembrava fatta di porcellana, ma allo stesso tempo aveva un'aria da serial killer maniaca: in poche parole, la moglie di Caius era la bambola assassina dell'omonimo film. Non credo che lo vedrò mai...!

Però, non mi soffermai molto su Athenodora, piuttosto era interessante osservare l'espressione di Aro: testa appoggiata sul pugno, aveva lo sguardo fisso a terra, con la mente persa nei suoi pensieri. Sorrisi: era preoccupato. E faceva bene ad esserlo: dentro quell'enorme sala circolare c'erano più di 30 vampiri assetati di sangue che da più di un mese non si nutrivano. La mancanza di comitive nelle zone confinanti a Volterra era dovuta al fatto che proprio in quelle zone era stata registrata un'alta frequenza di inspiegabili scomparse di turisti. Questo perché secondo le leggi dei Volturi colpire la popolazione italiana non era cosa da farsi, in quanto bisognava proteggere il paese nel quale viveva la casata, e anche i suoi abitanti. Intoccabili erano inoltre gli umani che popolavano Volterra: Aro ci teneva particolarmente.

Ma ai vampiri poco importava delle tradizioni dei Volturi: gli umani sono solo cibo e loro hanno fame. Tenerli a bada era una passeggiata quando c'era ancora Chelsea, ma dopo la sua morte era capitato che alcuni si fossero “lamentati”, come già mi aveva detto Felix, e Aro si era subito impegnato a reprimere queste “lamentele”. Secondo il racconto di Marcus, all'inizio aveva usato la forza, punendoli con il potere di Jane (la quale, ovviamente, era un cagnolino ammaestrato completamente ai suoi ordini), ma poi si era reso conto che questo non aveva fatto altro che montare la loro rabbia sempre di più, creando nuovi scompigli anche pubblici. E allora Aro cambiò sistema: su questo punto Marcus, però, fu molto frammentario, in quanto il progetto che il Volturo aveva riservato a queste guardie era riservato persino a lui e Caius. L'unica cosa certa era che i lamentati ritornarono ad essere normali guardie devote ai loro Signori, e che le proteste diventarono solo chiacchiere sparse nei corridoi.

Secondo me centrava qualcosa il potere di Clarissa: usandolo, Aro faceva dimenticare il motivo della lamentela e quindi “accontentando” il vampiro solo in apparenza. Ma secondo Marcus non poteva essere, perché altrimenti i vampiri non avrebbero dovuto avere nessun tipo di ricordi in merito, e invece si ricordavano perfettamente di aver fatto lamentele su questo o su quell'altro: il potere di Clarissa è molto forte e quando agisce su un episodio in particolare, lo cancella definitivamente e completamente. E inoltre, tanto per complicare le cose, le guardie non sapevano dire come Aro le abbia “accontentate”. In ogni caso, è qualcosa di sinistro.

Ma qualunque cosa fosse, Aro poteva usarla su pochi elementi e non su tutto il corpo di guardia: quando Heidi sarebbe tornata a mani vuote, si sarebbe scatenato il caos e non sarebbe stato facile placarlo.

Questo Aro lo sapeva: la sua espressione lo tradiva. Tranquillo Aro, non sforzarti a pensare: niente di quello c'è nella tua piccola testolina stratega potrà impedirmi di avere successo. Credevo molto nelle mie possibilità: la situazione me lo permetteva.

Dovevo solo aspettare il momento migliore per agire. Quindi, con le braccia incrociate e l'espressione più rilassata del mondo, ero appoggiata al muro, in attesa. Con me, Demetri e Felix, che invece erano alquanto preoccupati e agitati: sapevano come me che da lì a poco sarebbe successo un finimondo, e allo stesso tempo era affamati da morire. I loro occhi erano due pozzi neri come l'oblio, e lo stesso per le iridi degli altri vampiri. Lamentele ce ne sarebbero state di sicuro. E né poche né pacifiche. Bene bene...

-Non ce la faccio più!- borbottava Felix, decisamente nervoso -Un altro minuto passato in questa insopportabile attesa e vi giuro che scoppio!

-Piantala Felix- sibilò a denti stretti Demetri, appoggiato al muro affianco a me -Il tuo comportamento mi da sui nervi. E smettila di camminare avanti e indietro come un matto! Tanto non risolvi nulla!

-Sempre meglio di stare immobile come te a non fare niente per l'eternità!- il tono cominciò ad alzarsi leggermente.

-Non è colpa mia se so mantenere la calma, a differenza tua che non sai stare fermo un attimo!

-Ragazzi, chiudete il becco- dissi fermamente -Non vorrete mica dare spettacolo, no? Abbassate la voce e fate finta di niente. Non è il momento di discutere- non è ancora il momento di discutere...

-Per te è facile fare finta di niente. Non hai una voglia matta di sangue da non so quanto tempo, che non sai come soddisfare visto che Heidi tornerà senza neanche un piccolo misero umano- disse Felix sussurrandomelo in faccia decisamente fuori di se.

-Già, ma ho sete anch'io di sangue- le bugie hanno le gambe corte! -E voglio proprio vedere cosa farà il nostro Signore Aro per nutrire il suo corpo di guardia- poi mi rivolsi a Demetri -Tra quanto arriva Heidi?

-Dovrebbe essere già in città. L'ho chiamata dieci minuti fa e stava per oltrepassare le mura.

-Bene. Aspettiamo.

Felix sbuffò e si appoggiò anche lui al muro.

Ero contenta della reazione di Felix e Demetri: entrambi erano irascibili e bastava una parola ad accendere la miccia, provocando un'esplosione di nervosismo assoluto. Sicuramente loro sarebbero stati con me... Osservai i vampiri della sala: la maggior parte di loro mi avrebbero sicuramente appoggiato, ma temevo che quella piccola parte fedele ad Aro potesse essermi d'intralcio. Mi soffermai su Jane e compagnia bella: avevano anche loro le iridi nere e il nervosismo dipinto in volto provocati dalla sete, ma non mi avrebbero mai appoggiato. Per un istante lo sguardo di Darko (il quale stava vicino a Jane) incrociò il mio. Ci fissammo per un secondo, poi sbatté le palpebre e distolse lo sguardo. Era un gesto d'intesa: Darko sapeva tutto, del piano, di Marcus, del fallimento di Heidi. Non mi serviva il suo aiuto, ma mi aveva garantito che era disposto a darmelo se ne avessi avuto bisogno. Non so come avrei fatto senza di lui...

Posai di nuovo lo sguardo sui troni, e questa volta li vidi tutti pieni: era arrivato anche Marcus. Anche con lui ci fu un gesto d'intesa, sebbene nel suo sguardo lessi ansia. Quando gli avevo descritto il mio piano, aveva avuto la stessa reazione di mio padre, soltanto che lui si era messo ad urlare. Alla fine però, aveva anche lui acconsentito nonostante i suoi dubbi. Speriamo che mi perdoni quando saprà la verità...

Proprio in quel momento la porta principale si aprì ed entrò Heidi. Ovviamente, da sola.

Lo stupore e lo sconcerto comune furono evidenti: persino Caius e Athenodora lo erano; Marcus fingeva soltanto. Si alzarono mormorii sorpresi e ringhi di rabbia, tutti rivolti contro Heidi. La quale, senza scomporsi minimamente, si fece largo tra la folla dirigendosi verso Aro. Quando gli fu davanti, si inginocchiò in segno di rispetto e poi aspettò il permesso del Volturo di parlare. Quindi l'attenzione generale si spostò da Heidi a Aro.

Il Volturo attese il silenzio della sala e poi si alzò. -Ebbene?- disse soltanto.

-Mio Signore,- iniziò Heidi -la spedizione alla quale mi avete inviato non è andata a buon fine.

-Questo lo vedo- cercava di sembrare irritato -Ma quello che voglio sapere è perché non è andata a buon fine?

-I turisti scarseggiano ultimamente, e la zona dove sono stata inviata ne era priva.

Aro meditò un po'. -Marcus,- e si mosse verso il fratello -hai scelto tu la zona dove era meglio cacciare. Sapevi che il luogo da te designato non contava sul turismo come fonte di guadagno?

Aro era furbo: cercava di sviare la colpa, e quindi l'ira generale, sul fratello. Vigliacco.

Ma Marcus continuò con la sua farsa. -Assolutamente no, fratello mio- disse con tutto il suo stupore -E comunque la mia ricerca è stata basata sulla frequenza dei nostri attacchi. Mi hai detto tu di trovare una zona in cui non avessimo cacciato già un paio di volte, e io così ho fatto. Ovviamente, se non ci avevamo mai cacciato una motivazione ci doveva pur essere...

Nuovi mormorii. Marcus gli aveva risposto per le rime, e Aro cominciava a perdere colpi.

Certo però, non lo fece vedere: -Bene- mormorò e se ne tornò a sedere sul suo trono, impassibile. Poi non disse e non fece niente.

E che può fare? Non lo sa neanche lui! Le voci e mormorii si fecero più alte e rumorose quando i vampiri videro la reazione del Volturo. Anche Felix e Demetri iniziarono a parlottare tra loro, contrariati dall'incapacità di fare qualcosa del loro Signore. Ci raggiunse anche Heidi, aggiungendo nuovi pareri velenosi.

Io non dissi niente. Continuavo a starmene appoggiata al muro con le braccia conserte. Però sorridevo. Mi godevo lo spettacolo che si stava materializzando sotto i miei occhi: l'occasione perfetta per scatenare una rivolta. Perché era quello il mio piano: fare in modo che l'intero corpo di guardia si ribellasse al suo padrone e scatenasse il caos. Questo sarebbe successo da lì a pochi minuti, ma per fare una rivolta ci voleva qualcuno a capo. Qualcuno che sapesse parlare alla folla, qualcuno che sapesse coinvolgere gli altri nelle proprie idee, qualcuno che non avesse paura di mettersi al comando, qualcuno che rappresentasse la massa, qualcuno di cui tutti si fidassero, qualcuno che fosse del popolo. E quel qualcuno ero io.

Sinceramente, non ti ci vedo a capo di una rivolta di vampiri assetati. Ma era l'unico modo per fuggire: Aro per placare la sommossa avrebbe dovuto per forza eliminarmi, in modo tale che i vampiri non avessero più una guida. L'unico tallone di Achille, era il significato della parola “eliminarmi”: o mi avrebbe cacciato dalla Casa, il mio obbiettivo, oppure mi avrebbe ucciso. Ecco, il mio piano era in bilico su questo piccolo particolare. Senza contare poi le probabilità che avevo nel fallire a mettermi a capo di una rivolta. Non male, eh? In poche parole, la mia libertà era ancora in palio, e io giocavo per vincere.

-Quindi, mio Signore?- disse a voce alta una vampira delle prime file.

Aro fece lo gnorri. -Quindi che cosa, Diana?

-Heidi è tornata senza umani. Di cosa ci nutriamo adesso?- diversi mormorii di assenso accompagnarono il suo tono truce.

Lo sguardo del Volturo la incenerì: aveva osato troppo. Diana abbassò lo sguardo: era pur sempre il suo Signore. Poi osservò anche gli altri vampiri, con la stessa espressione, ma non tutti piegarono la testa. Non tutti erano soldatini senza cervello. Non tutti si facevano comandare facilmente. C'erano alcuni che non l'avrebbero fatto, non in quel momento. Così, bravi... perfetto...

Aro cominciò ad agitarsi, nonostante cercasse di non farlo vedere. -Niente. Decisamente niente visto che Heidi non ha trovato una comitiva. Niente! Ti va bene come risposta?

Silenzio. I vampiri che avevano abbassato la testa la rialzarono, quasi in segno di sfida. Aro si dimostrava furente, ma lo faceva solo perché non aveva un piano e aveva paura. Paura di quello che poteva succedere.

Invece erano le guardie quelle che erano davvero furenti, quelle che erano incavolate perché avevano sete e neanche una goccia di sangue da bere, quelle che erano arrabbiate perché il loro Signore non sapeva che fare. Perché il loro Signore era un incapace. Questi erano principalmente i pensieri che offuscano le menti dei vampiri presenti nella sala. Questi erano principalmente i pensieri che provocavano rabbia, potenziata dall'irascibilità causata dalla sete. Aro ha paura e fa bene.

-Che significa niente?- disse un vampiro, con un tono poco amichevole e soprattutto poco rispettoso.

-Significa che il pranzo è rimandato- la voce di Aro acquistò potenza e rabbia.

-A quando?- urlò un altro vampiro in fondo alla sala.

-Ad una data indeterminata, va bene!?! E adesso sparite!! Tornate alle vostre occupazioni!

Quell'ultimo urlo di Aro fu la scintilla che scatenò tutto.

I vampiri non si mossero: restarono ai loro posti, parlando a voce alta tra loro e imprecando contro Aro. Ci urlava da una parte, chi urlava dall'altra, era tutto un casino. Felix, Demetri e Heidi si scatenarono subito, urlando che era un'ingiustizia e un'assurdità. Si era creato il caos, un putiferio, e io ero felice come non mai. Questo è il giorno più bello di tutta la mia vita!

Aro si era alzato in piedi, con l'aria del sovrano offeso, ma nessuno ormai gli badava più. Caius e Athenodora si guardavano in giro, increduli della situazione che si era creata e aspettando una qualche mossa da parte di Aro. Sulpicia si era presa la testa tra le mani: uno dei suoi peggiori incubi si stava avverando. Mentre Marcus, impassibile, si godeva lo spettacolo già conoscendo il finale.

-SILENZIO!!!

La voce di Aro riecheggiò per tutta la sala. I vampiri si zittirono all'istante, ma non abbandonarono lo sguardo truce verso il Volturo.

-Guardatevi! State urlando, imprecando, creando una gran confusione, senza neanche una vera motivazione! Ma cosa credete? Che io sia contento di negarvi il pasto? Che io non sia affamato come voi? Che io sia uno di quei capi che pensa solo a se stesso, eh?

Molti dei vampiri abbassarono lo sguardo, colpevoli di aver pensato certe cose. Una cosa c'è da dire: Aro è un ottimo incantatore. Con solo due frasi, era riuscito a placare una buona parte dei vampiri, rendendosi vittima innocente della rivolta. Aveva giocato la sua carta vincente: la sua bravura nella retorica.

Continuò. -Io non lo sono per niente. Non potete neanche immaginare quanto io sia affranto dal sentire i vostri lamenti così aspri e diretti. Quanto mi colpisca nel profondo capire che voi, miei care guardie, miei cari amici, non avete fiducia in me, il vostro umile capo.

Sbuffai. Ma per favore!

-Non è certamente mia la colpa se la nostra Heidi non ha trovato una comitiva di turisti. Io non posso farci niente. Vi posso garantire che seduta stante io e miei fratelli ci metteremo subito all'opera per individuare un nuovo luogo dove poter cacciare, e vi prometto che appena trovato ci invieremo subito Heidi. Va bene?- chiese con voce potente e pacifica.

Nessun rumore, nessun fiato: i vampiri erano ancora indecisi su cosa fare. Le parole di Aro li hanno confusi per benino.

-Va bene, amici miei!?- ripeté decisamente più forte e sottintendo il volere di una risposta.

Stavolta delle urla di assenso ci furono. Non molto alte, se non da parte di quelli ciecamente devoti ad Aro, ma ci furono. Rimaneva comunque molta amarezza nell'aria, e soprattutto collera e insoddisfazione: non tutti erano pienamente d'accordo con Aro, ma non sapevano che fare se non ascoltare il loro padrone. Le vedevo quelle persone: avevano mormorato un “si” poco convinto, abbassato lo sguardo a terra, scosso la testa rassegnati, sbuffato per placare la rabbia. Erano parecchi, tra cui anche Felix, Demetri e Heidi.

Cavolo ragazzi, perché non fate qualcosa?? Era bastato quel patetico discorso di Aro per far azzittire tutti, per placare il caos delle guardie assetate: avevano sentito il discorso del Volturo, si erano calmate, e adesso erano buone e tranquille con ancora la sete in gola, ma pronte a servire il loro signore. Capii solo allora perché non si erano mai verificate delle vere rivolte prima: quei vampiri erano abituati a seguire gli ordini di un capo, erano abituati a combattere in blocco sotto istruzioni dettate dal qualcuno in testa a loro, erano abituati ad avere un leader. La rivolta non si sarebbe mai scatenata se quei vampiri non avessero avuto un leader, e tra loro non c'era nessuno che ambisse a tanto. La paura di mettersi di fronte a tutto e a tutti era troppa. E Aro questo lo sapeva bene, però non sapeva quanto potesse durare.

Infatti, adesso c'ero io. Vi serve un leader? Eccomi qui. A me non spaventava l'idea di mettermi di fronte a tutti, e non mi spaventava neanche la possibilità di uno scontro diretto con Aro. Anzi, non sarebbe stato male. Mi staccai dal muro e mi guardai intorno: tanti vampiri con tanta rabbia soppressa. Il mio obiettivo. Dovevo far leva su quei vampiri, smuovere la loro rabbia e rivolgerla contro Aro. Non ci avrebbe voluto poi molto: la loro sete mi avrebbe aiutato. E appena avrebbero visto che c'era qualcuno disposto a mettersi contro il volere di Aro, mi avrebbero seguito, senza batter ciglio.

-Sono felice che tra noi sia tornata la pace- disse Aro tutto contento e entusiasta -e che voi abbiate finalmente capito che non c'era motivo di creare tanto scompiglio. In fin dei conti, cosa si può fare se non aspettare pazientemente il prossimo ritorno di Heidi? Che soluzione avevate in mente di mettere in atto contro la vostra sete? Qualcuno aveva pensato a come risolvere il problema, o vi eravate accaniti contro di me solo per sfogarvi?- e si rivolse alle guardie, già sapendo che nessuno avrebbe fiatato.

Infatti accadde proprio questo: nessun vampiro parlò. Parlare equivaleva a mettersi contro i Volturi in prima linea, e la paura era tanta.

Aro sorrise compiaciuto. -Appunto- mormorò e fece per sedersi. Si sentirono una serie si sospiri rassegnati da parte delle guardie e uno scontento generale impregnava l'aria. Presi un bel respiro. È il momento per agire. Il mio futuro dipendeva da questo.

-Perché aspettare i turisti?- dissi con voce chiara e potente dal fondo della sala.

Aro si bloccò e invece di sedersi, e si voltò di scatto verso di me. Nei suoi occhi lessi tante emozioni diversi, ma le principali erano due: sorpresa e sconcerto. Sorpresa perché una delle guardie aveva osato rispondergli. Sconcerto perché quella guardia ero io. Rimasi a fissarlo immobile, con la mia aria da sfida sventolata ai quattro venti senza la minima esitazione. Non seppi come reagirono gli altri vampiri presenti in sala, ma sentivo i loro sguardi perforarmi dovunque. L'attenzione generale era rivolta su di me.

-Cosa?- sibilò Aro.

Bene, si sta preoccupando! -Dico, perché aspettare i turisti?- il mio tono era ancora calmo.

-Perché noi mangiamo solo i turisti, e tu lo sai bene! E adesso basta, non voglio più sentire una parola- Aro cercava di concludere alla svelta per evitare il peggio, ma c'era poco da fare con me.

-Lo so, ma i turisti non si trovano per ora. Eppure non mi sembra che siano l'unico pasto disponibile- già solo il fatto si avergli risposto dopo che mi aveva ordinato di stare zitta lo fece preoccupare di più. E non solo quello: i vampiri intorno a me cominciavano ad eccitarsi, visto che c'era qualcuno che si stava mettendo contro Aro. Qualcuno da seguire... Sentivo i loro mugolii entusiasti di sottofondo.

-Ti ho detto si stare zitta!- mi urlò Aro: doveva farla finire assolutamente questa discussione pericolosa.

Ma non ci riuscirai! -Perché non possiamo mangiare gli altri umani?- questa volta urlai -Perché?

Aro sgranò gli occhi: non poteva crederci.

Continuai con la mia filippica, imperterrita. -Sono forse tossici gli italiani? Cos'è, il loro sangue non è salutare per i vampiri? Perché loro devono essere trattati con rispetto? Sbaglio, o sono sempre comuni e semplici mortali? Sbaglio, o sono sempre cibo?

Questa volta le mie parole furono accompagnate da nuovi mormorii di assenso, decisamente più forti e convinti dei precedenti. Con la coda dell'occhio vidi le espressioni dei vampiri: cariche, eccitate, motivate, pronte, e tutte rivolte verso di me. Sorrisi apertamente quando vidi la figura di Aro sedersi per lo shock: qualcuno che gli teneva testa nelle sue schiere non era mai successo. Guardai anche gli altri Volturi: Marcus era segretamente divertito, Caius preoccupatissimo con la sua solito espressione arrabbiata, Athenodora non ci stava capendo niente, e Sulpicia mi fissava furiosa. Avevi ragione a dubitare di me, mia cara.

-Le nostre leggi vietano la caccia di umani italiani- disse la Voltura con tutta la rabbia possibile -E tu lo sai bene.

-In momenti di crisi un buon capo cambia le leggi per il bene del suo popolo- questa poi da dove l'hai sentita? -E noi siamo in un momento di crisi. Uno strappo alla regola è d'obbligo.

Sulpicia sbuffò di rabbia. Adesso non c'entrava più il fatto di chi dover mangiare, adesso il problema più grande era che io avevo osato rispondere. Qualcuno tra le guardie aveva preso coraggio e si era opposto al controllo maniacale di Aro. Qualcuno non era rimasto zitto. E tutto questo aveva provocato una tremenda eccitazione nelle guardie, che le incitava a fare tutto quello che volevano, che le incitava a non seguire il loro padrone se non volevano. Con la mia filippica avevo creato una profonda crepa tra la superiorità che avevano i Volturi sulle loro guardie: da lì in poi le lamentele sarebbero state decisamente più frequenti, perché ormai la paura di mettersi contro i Volturi era finita. Sulpicia lo sapeva, Aro lo sapeva, tutti lo sapevano.

Guardai di nuovo verso Aro. Sembrava un robot a cui avevano staccato la spina: con la testa appoggiata su un pugno, fissava il vuoto senza respirare. La sua espressione assente mi fece capire che non aveva più carte da giocare.

Allora mi volsi verso le guardie: tutte mi fissavano aspettando. Pendevano dalle mie labbra. Perfetto. Avevano capito che il leader che cercavano ero io, e che questa volta non si sarebbero fermati davanti a niente.

Sorrisi ancora di più e mi rivolsi direttamente a loro. -Vampiri, ma non avete sete? Non avete voglia di bere del sangue fresco? Non avete voglia di placare questa brama feroce che vi scuote il petto?- alzai la voce sempre di più.

La loro risposta mi arrivò subito. -SI!- urlato con tanta ferocia che quasi mi spaventò.

Mi gasai ancora di più. Si, si, SI! Tutto procede alla grande! -Anch'io non bevo da più di un mese, e la voglia di sangue mi da sui nervi per quanto è forte. Se questo succede a me che sono mezza vampira, posso solo immaginare quello che provoca in voi. Sentite la vostra sete: la gola vi brucia come se gli avessero dato fuoco, e i vostri occhi si sono fatti neri come la morte. Il più piccolo insignificante profumo di sangue vi fa andare in estati, e la bestia che è dentro di voi ne reclama la sua giusta dose- momento di pausa per far comprendere maggiormente la sensazione a tutti i vampiri -Ora, riuscite a controllarla?- urlai.

-NO!- questa volta urlato con più forza.

-E come pensate di poter aspettare una nuova spedizione? E se anche questa non andasse a buon fine?

Nuove urla di assenso.

-E allora, come nutrirete la vostra sete? Il sangue di chi andrete a bere?

-ITALIANI!! ITALIANI!!- iniziarono ad urlare in coro, senza fermarsi, sempre più forte.

Sorridevo felice come una bambina: ce l'avevo fatta, avevo scatenato una rivolta con i fiocchi. Guardai verso i Volturi: erano tutti immobili, fermi come delle statue di cera. Lo sconcerto li bloccava: non riuscivano a credere ai loro occhi. Ormai qualunque cosa avrebbero detto non sarebbe servita a niente.

-SCIOCCHI!- urlò Caius, alzatosi in piedi, azzittendo tutti -Non avete idea di quello che succederà! Se ucciderete più di una trentina di persone all'interno di Volterra, gli umani si insospettiranno!

Gli risi in faccia. Cosa credi di fare Caius, prendere il comando? Ma come, non ci sei riuscito quando le guardie erano calme, e ci provi adesso che si stanno rivoltando? Sei proprio una volpe, sai! -Non siamo così stupidi da non capirlo. Ovviamente ci organizzeremo e ci divideremo in tutto il territorio. Possiamo farlo anche da soli.

Urla succedettero le mie parole pesanti. Caius tornò a sedersi, offeso e furioso per aver fallito nel suo intento personale.

Quanto mi sento bene. Per la prima volta dentro la Casa, mi sentivo felice e potente. E soprattutto, mi sentivo di nuovo me stessa. Scatenare rivolte era una mia specialità visto che la faccia tosta per parlare di fronte a chi era più potente di me ce l'avevo sempre avuta. E poi in quel momento, non c'era più bisogno che continuassi con la mia sceneggiata della guardia modello: quello che avevo fatto non era decisamente un comportamento esemplare.

Poi improvvisamente, sentii qualcosa afferrarmi entrambe le gambe e in due secondi mi trovai seduta sulle spalle di Demetri e Felix. Dall'alto vidi tutte le guardie che mi acclamavano come un'eroina, una salvatrice, una leader. Cavolo, quanto è bello! Per il mio orgoglio tutto questo clamore era buono come il pane. Contenta come una bimba al parco giochi, urlai anch'io, alzando le mani in segno di vittoria.

-E SIA!!!!!

Tutti ci fermammo e tutti ci azzittimmo. Aro si era alzato in piedi e ci fissava senza espressione. Subito Demetri e Felix mi fecero scendere a terra, e così mi mossi verso il Volturo fino a trovarmici di fronte. Scontro finale.

-E sia cosa?- chiesi pacata, sempre però con l'aria gloriosa di chi ha appena conquistato una vittoria.

-E sia- ripeté -Potete andare e uccidere umani italiani. Solo per questa volta. A patto che non vi facciate vedere e che non destiate sospetti in giro. Sono stato chiaro?

La mia espressione divenne sfacciata. -Guarda che non ci serviva la tua benedizione e le tue raccomandazioni. Non ci serve più niente di tuo.

Quella mia ultima frase fu accompagnata da molte, moltissime esclamazioni di stupore da parte di tutti. Forse avevo osato un po' troppo. Ops! Ma sinceramente, non me ne importava niente: in quel momento mi sentivo troppo gasata e contenta che non mi spaventava niente, neanche parlare in quel modo in faccia ad Aro. Anzi, erano mesi che volevo farlo.

Aro mi fissò ancora per un secondo, poi stremato sospirò. -Credo di aver capito tutto...- mormorò talmente a bassa voce da poterlo sentire solo io.

Aro era intelligente nonostante tutto e dopo la rivolta aveva capito che io non ero più una guardia modello, anzi che non lo ero mai stata. La cosa non mi spaventò poi tanto: ormai la copertura non mi serviva più. Quello che volevo l'avevo già ottenuto, la fiducia di Aro, e ora non ne avevo più bisogno. L'avevo usata a dovere per la prima parte del mio piano, ma questa era la parte finale: qui serviva solo un po' di fortuna e tanta abilità nella retorica.

-Andatevene adesso. Andatevene tutti! Ma non tu Renesmee: io e te dobbiamo parlare- e tornò a sedersi.

-Certamente- ultimo atto: il colloquio con Aro.

Mi girai verso i vampiri: tutti fissavano Aro con rabbia. Probabilmente pensavano che mi avrebbe punito una volta che loro se ne fossero andati via, e perciò non intendevano muoversi di un passo. Mi commossi nell'animo: che bel gesto di solidarietà. Ti credo: se non fosse stato per te, questi qui non avrebbero mangiato.

-Tranquilli, non mi succederà niente- li calmai -Vuole solo parlare. Andate avanti, io vi raggiungerò tra poco- poi mi rivolsi a Demetri e Felix -Voi due, fate dei gruppi e sparpagliateli in tutta la regione. Cercate di non dare nell'occhio.

Entrambi annuirono e sorrisero; poi tutti quanti si avviarono verso la porta d'uscita. Addio miei cari vampiri assetati di sangue e morte. Quella era l'ultima volta che li avrei visti, e sinceramente non mi avrebbe dispiaciuto poi così tanto.

Tra la folla riuscii a intravedere Darko. Era contento e allo stesso tempo malinconico: sapeva che non ci saremmo rivisti, che dopo quel colloquio io sarei tornata a casa. Oppure sarei stata uccisa, le cose erano due. Gli sorrisi incoraggiante e con un cenno lo salutai: forse un giorno ci saremmo rivisti, e lo speravo davvero. Darko mi sorrise e poi seguì la folla. Il suo sorriso fu l'ultima immagine che ebbi di lui e che mi rimase impressa nella memoria.

Vidi anche il volto di Renata, che però era sempre persa nel suo mondo; Alec e Clarissa, che entrambi erano contenti solo in parte della rivolta che avevo scatenato; e infine vidi Jane, la quale si fermò per un attimo a fissarsi, sempre truce e priva d'ogni emozione. La fissai di rimando finché poi non se ne andò anche lei. Addio Jane, a mai più arrivederci!

La porta si chiuse. I vampiri erano tutti fuori a mangiare. Non mi sentii in colpa per gli umani che sarebbero morti: anche se avessero aspettato una nuova spedizione di Heidi, sempre un'altra trentina di persone sarebbero morte. Italiani o turisti non faceva differenza per me: erano comunque vite che quegli assassini non avrebbero risparmiato.

Osservai la sala principale vuota: non mi ero mai accorta di quanto fosse immensa. Poi presi un bel respiro e mi voltai verso i Volturi.

Tutti mi fissavano accusatori, tutti erano incavolati con me, tutti avevano voglia d'uccidermi. Spiccavano solo due: Marcus, che era segretamente soddisfatto che il mio piano stesse procedendo per il meglio, e Aro, che sembrava più afflitto e disperato che realmente furioso.

-Renesmee- mi chiese tra la rabbia e la supplica -che cosa hai fatto?

Sorrisi. Eccoci al momento cruciale. Tutto dipendeva dall'esito di questo colloquio. Tutto dipendeva dall'accordo che avrei preso con Aro. Tutto dipendeva da me.

La possibilità di fallire: 50%. La possibilità di riuscire: 50%. Niente era ancora deciso, niente era ancora stabilito. Era tutto da farsi. E andiamo.

 




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Non so voi, ma secondo il mio modesto parere
a questo capitolo manca qualcosa....
un certo non-so-che che l'avrebbe reso decisamente migliore..
.....
mah!! sinceramente non so che!

E infatti neanke questo mi piace!!
Incredibile: i capitoli iniziali erano tutti carini,
quelli finali fanno schifo...
Non ho parole.... -.-''

-2 alla fine della ff!! =D

Beh, credo di aver detto tutto!
Ci sentiamo alla prossima...
un bacione
Civia


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Capitolo 40
*** 39. Il piano (parte II) ***



Buongiorno!!!
Come state mie cari?? Tutto bene??? =D
Io sto una pacchia perchè...ebbene si:
sono iniziate le vacanze pasquali!!!!
Ma ke bello!! Ke soddisfazione!!!
Per 10 giorni niente scuola...
So proprio felice...

...e indovinate un po'?
Non ho nessuna lamentela metereoliga!
Perchè il tempo è perfetto!
Almeno... secondo i miei gusti..! =D


noe_princi89: cia-ciao!! =D  eh beh, Nessie è un grande... ovviamente, con il cognome che porta non poteva essere diversamente!! XDXD  speriamo che finisca tutto per il meglio... no?? XDXDXDXP  beh, vista su questo punto di vista (<--- -.-''')  la neve non deve essere certo piacevole... ma sai com'è, qui a Roma nevica una volta ogni morto di papa, quindi anche 5 minuti per noi sono un evento eccezionale!! =D  a proposito, studio?? esami??? novità??? ehi fammi sapere, eh! =P
Hale Lover: cia-ciao!! =D  me si inchina e chiede scs... effettivamente in Sardegna mi ero dispersa, ma poi mi hanno trovato, per vostra sfortuna.... XDXD  dunque, BD visto da me: 1) secondo me la trama inizia ad essere banale dal 3° libro, in pratica dopo la nascita di Nessie... e la fine è veramente orribile! -.-  2) la Nessie della Meyer sembra un'ameba senza convinzioni... degna figlia della madre! XD  3) l'autocontrollo di Bella si spiega solo perchè far passare un arco di tempo pari a 3 mesi all'interno del libro sarebbe stato di rallentamento per la storia... prendi per esempio New Moon, tutto il periodo che Edward non c'è: Bella è una palla assurda! non la si sopporta!! e infatti il libro ne risente.... 4) mah, i cambiamenti di Jake e Edward secondo me non sono molti, è solo che la Meyer ha preferito concentrare tutta la storia su Bella incinta, quindi anke le loro conversazioni poi vengono modificate di conseguenza... 5) per me tutti i Cullen hanno un ruolo marginale... per non parlare del branco....  bene, e dopo questa discussione degna del MCS, possiamo andare avanti! mi piace discutere dei libri con altre twilighters... mi fa sentire bene... =D  tornando alla ff,  fa piacere vedere che il capitolo è piaciuto... perchè non mi sconfinfera? mah, sono strana che ci vuoi fare! XP me ringrazia per non avermi ucciso come e strega... anke se potresti farlo se vai leggere la fine del capitolo... sai Darko muore e quindi..... XDXDXDXD no dai, scherzo!! non muore... mi sono sentita molto Meyer quando ho scritto la fine del cap! XP
Dreamerchan: cia-ciao!! =D  si, la Sardegna è bellissima, soprattutto il mare.... =D  sono contenta che il cappi sia piaciuto... comincio ad avere un presentimento: quando faccio un capitolo che non mi piace, fa sempre successo... certo è buono a saperlo, ma non alla fine della storia -.-'''  eh già, siamo alla fine... questo è il penultimo capitolo.... mi hai fatto commuovere ç.ç ti ringrazio per i complimenti....
_alice cullenzina_: cia-ciao!! =D  si, è stata una serata davvero impegnativa! XDXD  mmmm.... johnny depp... beh, non è da buttar via, qst è poco ma sicuro... anke se metterlo a confronto con robby, beh è una bella lotta!!  ma alla fine, chi a poca importanza... basta che mi lasciate Taylor e io mi accontento!!! XDXDXD  "Alice in wonderland" mi attirava come film, ma purtroppo non ho avuto tempo per andarlo a vedere... credo che ormai aspetterò il dvd oppure ricco streaming su internet! ci si deve accontentare.... =D  dito rotto!?! OMG!!! e come hai fatto?? ma stai bene ora, vero???
MimiMiaotwilight4e: cia-ciao!! =D  daje!!! che bello fa le lamentele metereologiche!! te senti popo realizzata!!! XDXD  beh, fare rivolte è sempre piacevole... però partecipare dopo un po' mi stanca.... insomma, la in mezzo alla folla, ad urlare.... è emozionante, ma fino ad un certo punto... sai, non sono una tipa a cui piace stare in mezzo alla gente... o meglio, se li conosco e sono miei amici certo che mi piace! ma già una folla.... mi sento a disagio... si, sono strana! -.-''  mi inchino: grazie per i complimenti! troppi... ç.ç mi commuovo.... la fine di Nessie??? beh, ti conviene iniziare a preparare la mazza da baseball.... XDXD no scherzo... sul serio, non la devi preparare... quando ho scritto la fine del cappi mi sono messa una mano sulla coscienza e ho detto: voglio vivere, o voglio morire? e io ho scelto la vita! XD
NemoTheNameless: cia-ciao!! =D  certo che posso! sono io la scrittrice!! uahahahaha (<--- risata malefica) XDXD  si, lo so ho fatto una bastardata, ma era per lasciarvi nella suspence.... e anche perchè il capitolo sarebbe venuto troppo lungo u.u  Nessie nuova regina dei Volturi?? beh sai, non sarebbe male.... magari un finale alternativo... mo che succede?? semplice: Aro scopre tutto, s'incazza e ammazza Nessie.... tanto facile.... XDXDXD  no sul serio, non proprio... però sarebbe stato simpatico!
Paretta: cia-ciao!! =D  NESSIE 4 PRESIDENT!! daje!!! iniziamo la campagna elettorale!!  XDXD  lascia sta, il camposcuola è stato stupendo!! se la semo tajata troppo!! e ovviamente, sono successi pure i guai... fortuna che alla fine se risolto tutto!!! =D  carucci eh??? XDXD  beh, se potrebbe fa na bella parodia... però Bella come l'attualizzamo?? io direi emo: fangettone, trucco nero, tutta vestita a righe nere e rosa shock, e i tagli finti sui polsi.... si sarebbe carino... XDXDXD
Lady_Queen: cia-ciao!! =D  hai il fazzoletto a portata di mano? bene, perchè credimi si piangere in qst capitolo... mo se per gioia o dolore non posso dirtelo, ma si piangerà.... XDXDXP  okokok, lo ammetto sono pazza... anzi, più che altro avrei detto strana, ma cmq va bene... non lo so eprchè il capitolo non mi piace.... mah, è una sensazione mia... forse è perchè lo avrei voluto scrivere diversamente... bah! chi mi capisce è bravo!  ma qst nuovo, mi piace!! =D
LadyEl: cia-ciao!! =D  addirittua!! allora la mia scrittura ha anche della qualità mediche!! devo utilizzare questa informazione.... XDXD  ci ho messo molto a postare?? se è fammelo sapere... ti giuro che ho fatto del mio meglio... eh già mia cara.., siamo alla fine ormai!! ti dico solo che questo è il penultimo capitolo... e mi fa piacere sapere che vi dispiace: almeno so che la sotria vi è piaciuta e che forse vi rimarrà nel cuore... (<-- O.o???)  ma si, w fare blablablabla!!! quanto ci piace chiacchierare!! XDXD  beh, ti saluto ankio molto romana... e molto coatta: Bella Piskèèèèè!!!!
Nessie93: cia-ciao!! =D  ah figurati!! capita di scordarsi di leggere qualche capitolo... sul serio, capita... quindi tranquilla! sei perdonata =D  si l'aiuto di Marcus è stato essenziale, ma alla fine ce la saremmo cavata anke senza di lui... (mo sto a fa a fighetta.... XDXDXD )  Nessie leader ce la vedo bene.... anke se forse i genitori non saranno molto contenti... sarebbe simpatico tipo Nessie che alza rivolte, e Ed e Bella che arrivano la sgridano, e la mettono in punizione... così Nessie mogia mogia abbondona la folla inferocita e se ne torna in camera sua... si, davvero carino... ma anke no! -.-''''  va beh, ho capito che adori i Cullen all'invero simile, però c'è un limite a tutto!  mo, tornano dall'america, salvano Nessie e vissero tutti felici e contenti?  e allora, evitavo di scrivere altre 3 puntate e i Cullen la salvavano direttamente al 36, no? mi conveniva.... =D
puzzonaedbell: cia-ciao!! =D  meno male che ci siete voi, che mi confortate con i vostri complimenti!!!  non lo so, il capitolo non mi convinceva, però lìimportante poi è che sia piciuto a voi.... XDXDXD mi dispiace cara, ma questo è il penultimo capitolo.... ma mi fa piacere sentire che avresti voluto altri capitoli! =D
ale04_94: cia-ciao!! =D  ehi, ho postato! guarda, il nuovo capitolo è pronto!! eccolo qui, bello bello, fresco fresco... appena finito di correggiere!! sei ancora infuriata?? mi perdoni se cio messo tanto??? ^^'''  sai come sono fatta, no??  =D mi adorate anche per questo!! comunque, grazie per i complimenti!! almeno il capitolo è piaciuto, e questo già è qualcosa =)  non so perchè non mi convinceva, ma almeno questo nuovo mi piace molto! =D
Lulu Cullen: cia-ciao!! =D  hai ragione!! manca proprio tutto il pezzo centrale del piano!! XDXD e allora se non mi piace, me la devo prendere solo con  me stessa, perchè l'ho fatto apposta!! XDXDXP  beh, le qualità di Aro durante la rivolta non state potute apprezzare al meglio... le vedremo all'opera in questo nuovo capitolo... puoi starne certa.... e si, Sulpicia ha sempre ragione, come tutte le mogli rispetto ai mariti, ovvio!  XDXP  eh purtroppo, siamo arrivati al penultimo capitolo!! sul serio però, mi sento realizzata! =D mmmm, forse hai ragione tu.... sarà che sono alla fine e quindi non mi entusiasmo più di tanto... ma in ogni caso, questo capitolo mi piace tantissimo!! embe, altre 12 pagine!! ci mancava solo che non mi piacesse..!! XD ti ringrazio come al solito per i complimenti!! sono così fantastici, che mi sono ricreduta sui miei cappy!! =D
_Chiaraa: cia-ciao!! =D  addirittura paragonata alla Nutella! ah, questo è troppo... mi sto commovendo... ç.ç  ammettilo, eh? ti è mancata la nostra Nessie sfacciata e senza peli sulla lingua???  e in questo nuovo capitolo ci sarà l'apoteosi!!! XDXD  io e Nessie ti ringraziamo per aver elogiato al meglio la nostra mente malefica e subdola.... che poi sarebbe geniale, ma quelli sono particolari! XDXDXDXP  tranquilla, nell'ultimo capitolo l'astinenza finirà! =D  
Lallix__: cia-ciao!! =D  spassoso e mette ansia... non potevi rendermi più felice con questa pratica descrizione!! =D  eh già... -2... che tristezza... ma io sono anke contenta: cavolo, ho finito la mia prima long fic! sono fiera di me stessa!! =D  beh, se ti ha fatto ridere Marcus prima, figurati adesso! per quanto riguarda Didyme, beh saprà e non saprà... nel senso che Nessie non può dirglielo però qualcosa.... va beh, lascia stare che complico le idee! leggi il capitolo e lo scoprirai! =D
Renesmee_CuLLen: cia-ciao!! =D  ti ringrazio, cara, per i complimenti!! è davvero un piacere conoscerti.... sul serio sono contenta che la mia storia ti piaccia... sei molto gentile!! =D spero che gli ultimi capitoli ti piacciano, e che non siano una delusione... =D
Nessie_Carlie_4Ever: cia-ciao!! =D  un segutio de "La vita secondo Nessie"? muble muble muble.... non sei la prima che me lo chiede, e qualche ideuzza ce l'avrei... non lo so, sul serio... prima vorrei dedicarmi ad altre mie storie... ma cmq un pensierino che lo faccio! =P  oh, grazie! addirittura solo ed esclusivamente per recensire la mia storia! me onorata e si inchina in segno di rispetto... davvero, quasi mi commuovo... ç.ç  spero che il nuovo capitolo ti piaccia! =D
Ely_11: cia-ciao!! =D   è un piacere conoscerti!!! =D  primo: ti ringrazio, davvero grazie!! =D sono troppo contenta che la storia ti piaccia!! =D  secondo: si lo so, sono una bastarda! uahahahahah (<--risata malefica)  XDXDXD  non so se sono stata rapida, ma sul serio ho cercato di fare il più presto possibile... spero di non averci messo molto!! =D  allora, altre ff in mente ce ne ho... sul fatto della mia fantasi hai pienamente ragione: ne ho fin troppa!! =P  però, finita questa, più che dedicarmi alle ff vorrei dedicarmi alle mie storie, cioè quello proprio che ho inventato io di sana pianta... è una cosa che mi sono ripromessa di fare, per cui.... cmq, può essere che qualche altra ff la scrivi eh! =D=P


Signori e signore!!
Vi annuncio che questo è il penultimo capitolo!!
E che stranamente, mi piace!


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39. Il piano (parte II)


Guardai i Volturi davanti a me, uno ad uno: Sulpicia mi fissava come se al posto degli occhi avesse due raggi laser per liquefarmi, Marcus era preoccupato per come sarebbe andata a finire, Athenodora sbuffava arrabbiata come se le avessero fatto un dispetto, Caius era furioso e allo stesso tempo mi temeva, e infine Aro era disperato. Quell'unica domanda che mi aveva rivolto mi aveva fatto capire il suo stato d'animo.

Sorrisi a quella vista: il vecchio Volturo era stato colpito nel profondo, il vampiro più astuto di tutti era stato ingannato. La mia incredibile e perfetta recita lo aveva confuso per benino, tanto che ormai credeva di avere i Cullen legati al guinzaglio, e invece gli avevo messo contro tutto il suo corpo di guardia. Però, non ero del tutto certa che avesse davvero capito i miei intenti, ovvero tornarmene a Forks dalla mia famiglia.

-Io?- risposi al vampiro -Ah no, niente. Ho solo scatenato una rivolta tra le guardie della Casa. Tutto qui.

Quella mia risposta provocò molti sbuffi adirati, ma la reazione che mi interessava era solo quella di Aro: chiuse gli occhi e appoggiò la testa sullo schienale, rassegnato. Ti ho sconfitto, ammettilo.

Mi sentivo benissimo: dentro di me c'era un'esplosione di euforia, causata sia dalla precedente vittoria nel creare una rivolta, sia dall'ansia. Ma era un'ansia d'agire: volevo parlare, scappare, ridere, fare qualunque cosa, purché iniziare. La mia solita ansia, composta anche dalla paura di poter morire da lì a qualche minuto. Non riuscivo a spiegarmi come le situazioni più pericolose provocavano in me quella voglia matta d'agire tipicamente vampiresca e quella paura preoccupante tipicamente umana, eppure era così. Sono un'esemplare unica nel mio genere, e in più sono anche strana.

-Ah, hai solo scatenato una rivolta, eh?- mi chiese il tono velenoso di Sulpicia -Ti rendi conto della gravità della cosa?

Lasciai stare Aro per concentrarmi sulla moglie. -Perché, è una faccenda grave?- facendo la gnorri.

Sulpicia si alterò ancora un po'. -Direi proprio di si.

Alzai le spalle. -I vampiri avevano sete. Non si riusciva a trovare una soluzione, e così mi è venuta in mente l'idea che potevano mangiare gli italiani.

La vampira fece un profondo respiro, mentre con le mani stringeva lo schienale del trono del marito, riducendo i bordi a segatura. -Mi stai prendendo in giro?

No! Perché dici questo? Trattenni a stento una risata. -Se ti riferisci al fatto che sto facendo la finta tonta su quello che è appena successo, allora si.

Sulpicia urlò e staccò un pezzo dello schienale del trono. Sgranai gli occhi. Uao! E Aro, non se ne era neanche accorto: ancora con gli occhi chiusi, sembra che stesse facendo una respirazione yoga.

-Stupida ragazzina ibrida che non sei altro- e lanciò il pezzo di legno verso la parete -hai veramente passato ogni limite!

-Io avrei passato ogni limite? Ho fatto solo quello che molti vampiri di questa Casa volevano fare: ribellarsi al controllo maniacale dei Volturi e avere la propria indipendenza! Cosa che in questa Casa, non è molto concessa!- l'aggettivo “ibrida” mi aveva scaldato parecchio.

-Le nostre guardie sono liberissime- questa volta fu Caius a parlare -e noi certamente non impediamo loro di fare quello che vogliono.

-E allora come mai mi hanno seguito quando ho alzato la rivolta!?!

Caius mi guardò schifato e impaurito, nonostante l'espressione furiosa, e Sulpicia mi ringhiò contro. Ma nessuno dei due mi rispose. O meglio, nessuno in generale mi rispose.

Sorrisi ancora di più. -Non lo sapete neanche voi cosa vogliono le vostre guardie. Prima era tutto più semplice, con Chelsea e il suo potere. Ma poi è morta, e sono iniziate le “lamentele”: prima una, poi un'altra, poi un'altra ancora. Pensavate che una rivolta non si sarebbe scatenata, eh?

-Se nessuno si fosse preso l'ardire di iniziarla, no- disse Sulpicia.

Scoppiai in una risata amara. -Ma certo! Dimenticavo che il vostro impero si fonda anche sulla paura. Perché nessun vampiro fin'ora ha mai parlato liberamente di fronte a voi? Perché si sono iniziate a creare le voci di corridoio sul vostro cattivo governo? Perché!?!- urlai con tutto il fiato che avevo in gola.

Il mio grido riecheggiò nella grande sala principale, ruotando intorno ai presenti come un boomerang. Nessuna reazione particolare: tutti continuavano a guardarmi impassibili, tra l'attesa, l'odio, e la delusione.

E allora continuai. -Perchè hanno paura- questa volta con un tono più sottile, ma allo stesso tempo più tagliente -Paura di voi e delle conseguenze. Questo è il vostro regime, questo è il vostro modo di governare. Con la paura. E con le guardie che vi seguono spinte solo dal timore di quello che potrebbe accadere loro se non eseguono i vostri ordini- feci una pausa -Vi sembra che siano liberissime, eh?

Nessuno ovviamente rispose. Sapevano che quello che dicevo era la verità, e sapevano anche che mai nessuno glielo aveva detto in faccia. Mai nessuna guardia, anzi nessun vampiro, si era permesso e aveva osato parlare in questo modo ai componenti dell'onorata casata dei Volturi. Beh, c'è sempre una prima volta...

-Hai una vaga idea delle conseguenze del tuo gesto?

Guardai Caius: cercava di spaventarmi per nascondere il fatto che mi temeva. Tipico del suo carattere: ogni creatura che non riesce a sottomettere lo spaventa, e di conseguenza la vuole annientare.

-Ovvio. Ho aperto una crepa nel vostro rapporto guardia-signore, che credo sarà difficile risanare.

Caius abbassò lo sguardo. Era tutto vero: avevo infuso nelle guardie quella carica necessaria per non stare fermi e subire, e per reagire contro i Volturi. Da quel momento in poi sarebbe stato diverso: molte delle guardie non avrebbero più avuto paura, e certamente si sarebbero fatte sentire sempre di più. Ristabilire l'ordine non sarà tanto semplice per voi.

-Non solo quello- disse Sulpicia -C'è un'altra conseguenza che ti riguarda in prima persona, mia cara Renesmee.

Che c'è? Cerchi di spaventarmi con questo tuo tono subdolo? Non funziona con me, carina. -Guarda che lo so benissimo che adesso dovete eliminarmi dalla Casa, per evitare che crei nuovi disordini.

L'espressione infastidita di Sulpicia fu davvero molto piacevole da vedere. Il mio atteggiamento sicuro di me era decisamente fuori luogo in quella situazione, ma avevo serbato così tanto rancore in questi mesi che ora dovevo riprendermi la mia rivincita, e il mio orgoglio si accontentava anche di questi piccoli momenti. Si, ma stai attenta: ti vorrei ricordare che ti possono uccidere da un momento all'altro!

-Se sapevi tutto questo allora,- mi rispose la vampira -perché lo hai fatto?

-Quel ch'è giusto, va fatto per qualsiasi prezzo- risposi semplicemente.

-Troppo sicura di te- affermò Aro.

Subito tornai a guardare il Volturo. Si era “ripreso”: non era più affranto, anzi aveva riacquistato il suo solito aspetto potente e la sua solita espressione stratega, ma in più aveva un non so che di inquietante che per la prima volta mi spaventò. Molto del mio ego cadde, e sentii il cuore iniziare a battere troppo freneticamente: il vampiro si era arrabbiato troppo. Andiamo Nessie, controllati! Adesso ti spaventi? Non mi sembra proprio il momento ideale! Diamine, riprenditi e cerca di non sembrare debole.

Probabilmente Aro si accorse della reazione che mi aveva provocato: si alzò in piedi e iniziò a camminare verso di me, fino a trovarci faccia a faccia. Guardai quel viso impassibile e quegli occhi neri come la morte senza far trasparire nessuna emozione. Perfetto, brava...

-Sei troppo sicura di te- e mentre parlava, mi camminava intorno lentamente -Lo sei stata quando hai alzato la rivolta, quando ti ho detto di voler parlare con te, e anche adesso che sai benissimo quali sono le conseguenze di quello che hai fatto. Ci deve essere una motivazione, perché altrimenti non dimostreresti la tua faccia tosta così spudoratamente. Quindi,- e dopo un giro completo mi fu di nuovo di fronte -perché?

Ci siamo. Il momento cruciale. Aro aveva capito che avevo uno scopo in mente, ma non che era tutto un piano organizzato.

Prima che potessi rispondere, parlò di nuovo. -Perchè organizzare una rivolta? Tu non ne avevi certamente bisogno: ti ho dato tutto quello che volevi qui dentro, e più volte mi hai dato prova della tua lealtà. E allora perché fare questo? Perché farmi questo, Renesmee?

Sorrisi: ne aveva fatto una storia personale. Ci era rimasto male perché lo avevo pugnalato alle spalle, e adesso di conseguenza si era un pochino infuriato. La paura dentro di me si sgonfiò, visto che avevo capito che la causa di quella rabbia ero io. Complimenti Nessie! E non mi sentivo per niente in colpa.

Porsi la mano al Volturo. -Forse è meglio se lo scopri da solo.

Aro la guardò per un istante, la strinse e chiuse gli occhi. In quella stretta agirono i due poteri: il mio, che gli mostrava quali miei pensieri doveva vedere, e il suo, che li osservava in tutto e per tutto. Poi lasciai la presa, e i due poteri cessarono. Guardai Aro, che aveva riaperto gli occhi: all'inizio lo sguardo rimase fisso per aria, mentre realizzava finalmente di essere stato ingannato da una mezza vampira di soli 15 anni. Vidi il suo volto contrarsi e la sua bocca digrignarsi, mentre le sue mani si chiusero in due pugni serrati; le vene del collo si gonfiarono tanto da sembrare che stesse trattenendo un urlo; sembrava una scultura di marmo che personificava il vizio dell'ira. Aro non era più semplicemente un vampiro arrabbiato, adesso era anche offeso, bramoso di vendetta, e naturalmente furioso.

Quando vuoi Nessie, puoi iniziare ad avere paura. C'era da aspettarsi che Aro avrebbe reagito in quel modo alla vista del piano, e quindi ero preparata ad una sua certa sfuriata: risultato, non ero spaventata. Ma decisi ugualmente di retrocedere di qualche passo dal Volturo: era pur sempre un vampiro millenario furioso, e fare la sfrontata con lui in quel momento non era certamente saggio.

Rimasi ferma a fissarlo, mentre i suoi occhi si muovevano nervosamente in cerca di qualcosa. Finalmente lo trovarono: me. Mi guardò con molta più intensità di prima, e soprattutto con un desiderio di vedermi morta che mi fece venire i brividi. Beh, per metà sono comunque umana: un po' di paura devo averla per forza! Respirai piano per evitare di fare rumore: non volevo infastidire Aro.

-Che cosa hai visto Aro?- disse Caius.

Solo allora mi ricordai che c'erano anche loro presenti nella sala. Che strano, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato in quello scambio di pensieri tra me e Aro, e che ci trovassimo in una dimensione solitaria e silenziosa. Guardai le loro facce: Caius e Athenodora attendevano una risposta, pendendo dalla labbra di Aro, Sulpicia continuava a guardare me con i suoi occhi da cacciatrice, e il marito come per dire “Te l'avevo detto”, e infine Marcus fingeva di essere perso nei suoi pensieri e invece continuava ad essere vigile. Fortuna che manipolando il potere di Aro gli ho impedito di capire che so tutto sulla morte di Didyme. Era il mio asso nella manica, e per il bene che volevo a Marcus speravo proprio di non doverlo usare.

Tornai su Aro. Aveva cominciato ad avere dei piccoli attacchi isterici dovuti alla rabbia. Stava per avanzare verso di me, ma poi si bloccava di colpo. Allora provava a dire qualcosa, ma le parole gli morivano appena muoveva le labbra. Capii cosa aveva: rabbia repressa. Voleva sfogarsi ma non riusciva a farlo veramente.

-Aro?- ripeté Caius, questa volta alzando un po' il tono della voce.

Allora il vampiro scoppiò: con una rapidità degna di un ghepardo, si voltò e arrivò fino al suo trono, e con la ferocia degna di una iena, spaccò la sedia urlando come un matto. Sulpicia si scansò leggermente. Caius restò senza parole. Athenodora si portò una mano alla bocca. Marcus sorrise compiaciuto. E io rimasi basita. Tanto ormai, quella sedia era già bella che rotta.

Poi Aro si girò e tornò a fissarmi. Di nuovo un rapido cambiamento: adesso Aro era il capo spietato di un gruppo di vampiri che esigeva vendetta. Cominciai a sudare freddo: forse ottenere la mia libertà non sarebbe stato così facile come avevo pensato. Iniziai a prendere sul serio la possibilità che mi avrebbero potuto uccidere: potevano tranquillamente ignorare gli argomenti che mi ero preparata contro la mia uccisione e stilettarmi un paletto al cuore (si, lo so, fa molto Dracula, ma me la sono immaginata così la mia morte ad opera dei Volturi). Ma poi mi calmai, recuperando la sicurezza: se ero sempre stata certa che non mi avrebbero ucciso, sicuramente non l'avrebbero fatto.

Sospirai, decisamente stanca: stavo avendo troppi cambiamenti di umore, e non mi faceva per niente bene. Il mio essere metà vampira e metà umana si stava manifestando fin troppo, con il risultato che sicurezza e paura si alternavano con una facilità assurda. Sono fin troppo strana!

-Allora Aro,- disse Caius stanco e con un pizzico di curiosità -ci vuoi dire che cosa hai visto, si o no?

Aro lasciò stare me per posare lo sguardo sul suo socio. -Che cosa ho visto fratello? Che cosa ho visto? Ho visto la verità. Ho visto che la nostra cara e devota Renesmee non è esattamente ciò che appare. Ho visto il suo piano, ho visto il suo obbiettivo e...- fece una pausa e poi ammise - ...e ho visto come ci ha ingannato.

Ci”!?? Se non sbaglio, l'unico che ho ingannato sei stato tu, perché tua moglie non si è mai fidata di me, e Caius mi odia solo per il cognome che porto! Avrei voluto dirglielo, ma capii che forse era meglio tenere la bocca chiusa per il momento.

Continuò. -Che subdola ragazzina. Traditrice! Dopo tutto quello che ho fatto per te! Ma la pagherai, oh si se la pagherai!

-Aspetta, aspetta, aspetta- disse Sulpicia -Spiegati meglio, Aro: che vuol dire che “ci” ha ingannato?

Aro sbuffò ironicamente. -Vuoi sapere i dettagli, cara? Fatteli raccontare da Renesmee no, che certamente ne sa più di me!

-Le hai letto nella mente- replicò la vampira -Ne sai esattamente quanto lei. Quindi, per favore, parla.

-Perchè non ti fai toccare così ti trasmette tutto? Lo sai che ha questo potere.

Sulpicia sospirò. -Non farmi incazzare Aro, ti ho detto di parlare. Quindi, parla!

Evitai di sorridere. La conversazione sta prendendo una nota decisamente ironica!

Ma Aro continuava a fissare la moglie senza emettere la parola. Allora Sulpicia incrociò le braccia e iniziò a battere il piede per terra, in attesa.

-Ragazzi, piantatela- disse Athenodora, roteando gli occhi al cielo, e con una vocina da show girl -Non mi sembra il momento di litigare.

-Tu taci- le sibilò Sulpicia.

-Com'è Aro che non vuoi parlare?- chiese Caius con tono canzonatorio -Cos'è, hai paura di ammettere di essere stato ingannato?

Aro guardò il fratello: lo fulminò. Ma Caius fu impassibile: aveva capito che in tutta questa faccenda l'unico ad essere stato imbrogliato era Aro. Forse era la prima volta che accadeva. E quale occasione migliore per deriderlo? Infatti, poco dopo, l'espressione di Aro cambiò: retrocedette impercettibilmente, abbandonò il suo volto rabbioso, e abbassò lo sguardo. Colpito e affondato. A quella vista, Caius si concedette una lunga fragorosa risata.

-Mmm...- mormorò compiaciuta Sulpicia -Allora è per questo che te ne stai zitto. Scommetto che lo fai anche per non ammettere che io avevo ragione.

Aro alzò la testa verso di me. -Forza, racconta tutto.

Guardai tutti i Volturi: adesso aspettavano che aprissi bocca.

E quindi iniziai. -Ok, ma visto che è abbastanza lunga come cosa, vi faccio il riassunto. Allora, poco dopo essere entrata nella Casa, ho capito che per uscire non potevo coinvolgere la mia famiglia e che quindi dovevo inventarmi un piano. E così è stato: organizzare una rivolta delle guardie, per far si che voi mi avreste mandato via dalla Casa. Ma prima dovevo conquistarmi la fiducia delle guardie, che mi consideravano una nemica, e soprattutto di Aro, che continuava a sorvegliarmi. Fortunatamente, gli sono subito andata a genio e quindi è stato più facile del previsto: due o tre inchini, una bevuta di sangue, una lotta vinta contro Jane, un incontro con la mia famiglia molto ostile. Modestamente, sono stata un'ottima attrice- il che è strano! -Ottenuto tutto questo, è bastato aspettare che Heidi tornasse dalla caccia a mani vuote e aizzarvi contro i vampiri della Casa. Fine.

Rimasero a fissarmi basiti per qualche minuto. Forse non si aspettavano un piano così. O forse non credevano che io avessi le capacità per inventarmi e mettere in atto un disegno così articolato. Sta di fatto che nessuno parlò, e la cosa mi mise in pochino in imbarazzo. Giusto Aro aveva sospirato e teneva lo sguardo a terra, rassegnato. Ma quello l'aveva fatto fin dall'inizio del mio racconto.

Improvvisamente Sulpicia sbottò. -Ah! E allora le cose stanno così!- poi si rivolse non molto cortesemente al marito -Io te l'avevo detto! Sei un cretino!

-E anch'io te l'avevo detto Aro- stavolta Caius si alzò in piedi -Dovevamo ucciderla da subito, invece che nominarla guardia. Ma tu non ascolti mai!

Aro era in difficoltà: la moglie e il fratello lo stavano accusando pesantemente, e ne avevano tutto il diritto. Non sapeva cosa dire: la sua attitudine alla retorica in quel momento non gli era di grande aiuto. Era stato messo all'angolo.

Ma come si dice, la speranza è l'ultima a morire. E infatti Aro ci provò. -Ma non avete capito amici, che è stato tutto un complotto. Che quella ragazzina aveva programmato tutto appena è entrata qua dentro. Che era solo questione di tempo prima che preparasse la sua trappola. Che eravamo già tutti destinati a caderci dentro. Non avete capito che ci ha traditi fin da subito!

Ma purtroppo non ingannò nessuno. -“Tutti”? “Ci”?- iniziò sottile Sulpicia, con la rabbia che cresceva sempre di più -Aro, quella razza di mezza vampira Cullen non “ci” ha ingannato. Ha ingannato solo TE! Solo tu credevi possibile che si fosse alleata con noi! Solo tu credevi possibile che avrebbe pugnalato alle spalle la sua famiglia! Solo tu credevi a queste idiozie!

-Allora era questo il tuo piano?- disse Caius, indignato per non esserne venuto a conoscenza -Sempre alla conquista, sempre al potere... possibile che non pensi a nient'altro?

Stavolta Aro rispose. -In questo siamo uguali, fratello, non è vero!?

-Forse. Ma io ho abbandonato l'idea di sottomettere i Cullen da 15 anni ormai, tu invece no! Non sopporti di perdere eppure alla fine caschi nei tranelli di una ragazzina, che per di più non è neanche una vampira completa.

-DEFICENTE!!- urlò Sulpicia al marito.

Aro rimase qualche istante sottomesso dagli sguardi truci degli altri Volturi. Non disse un parola, non mosse un muscolo, non emise un sospiro. Immobile nella sua sconfitta, rassegnato nel suo orgoglio macchiato. Aveva provato a ribattere, ma non aveva avuto successo. Non poteva averne: questa volta la lama del coltello era puntata contro di lui.

-Va bene- disse infine, stremato -Va bene. Avete ragione, miei cari. Si, ho sbagliato. Ho creduto in un sogno che sembrava così vicino, e che invece si è dimostrato essere solo un'illusione. Ma in fondo io che cosa sognavo? Che cosa speravo? Speravo solo nell'assoluta supremazia del nostro impero. Il glorioso impero dei Volturi che espande i suoi confini oltre l'Italia, oltre l'Europa, oltre il mondo! Quante volte abbiamo sperato, sognato insieme tutto questo?

Incredibile ma accadde: Caius e Sulpicia abbandonarono la loro ira verso Aro. Caius si sentì colto in fragrante, e allora tornò a sedersi con lo sguardo colpevole. Sulpicia sospirò ad occhi chiusi, stanca, con una mano sul volto. Aro sorrise, compiaciuto e allo stesso tempo trionfante. Ma sembrava più un sorriso malinconico: doveva sembrarlo.

-Caius, fratello mio, quante battaglie abbiamo combattuto insieme, quante strategie abbiamo pianificato io e te. E sapevamo benissimo che molte di queste potevano non funzionare, ma l'abbiamo fatto lo stesso. Per quale motivo? Cos'era che ci guidava, che ci spingeva a fare del nostro meglio, a fare le scelte più astute? Cos'era, se non il sogno di un impero più grande?

Caius guardò Aro, vide il suo sorriso nostalgico, e infine sorrise anche lui. Si strinsero la mano amichevolmente: aveva perdonato il fratello.

-E tu Sulpicia, mia amata, mi sei sempre stata accanto. Abbiamo visto questo impero crescere, sempre di più. L'abbiamo curato, l'abbiamo difeso, l'abbiamo amato come se fosse un figlio. Cos'ho fatto, se non sperare che questo nostro figlio cresca ancora di più? Cos'ho fatto se non incoraggiarlo ad espandersi più in là? Non lo vuoi anche tu? Non vuoi il meglio per tuo figlio?

Sulpicia sospirò e alzò la testa verso Aro: era di fronte a lei. Gli prese le mani e lei non rifiutò il contatto.

La vampira sorrise mentre scuoteva benevola la testa. -Sei un pazzo,- mormorò a bassa voce -ma ti amo anche per questo.

Da parte mia, io ero rimasta stupefatta di fronte a quello spettacolo. Tutto era più chiaro: se prima mi ero chiesta perché mai nessuno degli altri Volturi non aveva mai provato a spodestare Aro, adesso avevo la risposta. Aro riusciva a persuadere tutti. Aro era il sovrano indiscusso della retorica. Era ovvio: aveva placato l'ira del fratello e della moglie mettendo insieme due parole. Non aveva fatto nient'altro. Eppure eccoli lì, che si sorridevano e si abbracciavano come una famiglia felice il giorno di Natale. Ma per favore! Ero allibita, incredula, e anche un po' incavolata: come potevano lasciarsi abbindolare così da quel vampiro? Insomma, un po' di spina dorsale!

Tanto ero sorpresa che non riuscii a trattenermi. -Cosa!?!- i Volturi si voltarono verso di me -La vostra ira, la vostra rabbia, è tutto finito solo perché lui vi ha fatto un paio di discorsini patetici?

Aro fu rapido: si piazzò immediatamente di fronte a me, per evitare che potessi distruggere tutto.

-Zitta- sibilò -Tu non hai il diritto di parlare. Non sei altro che una traditrice.

-E tu non sei altro che uno sporco manipolatore.

Ci fissammo in cagnesco per un po'. Tutto quello che pesavo di lui, l'avevo riassunto in due pratiche parole, e fu bellissimo dirgliele in faccia con tutta la cattiveria che avevo in corpo.

Poi, improvvisamente, mi sorrise. Maligno. -Adesso viene il bello, Renesmee- mi sussurrò -Sei pronta?

Prima che potessi anche solo pronunciare una vocale, si voltò verso gli altri vampiri. -Amici miei, ammetto di aver sbagliato, e ammetto di essere stato ingannato. Ma se giudicate me, che dire di lei!- e mi indicò -Lei, la serpe, che ha mi ha teso una trappola e mi ha condotto nella sua tana. Che dire di lei! Non merita forse un vostro giudizio?

Caius mi perforò con il suo sguardo tagliente. -La ragazza deve pagare per quello che ha fatto. Ha distrutto l'ordine della Casa, ha insultato l'onore dei Volturi. La sua pena sarà grave.

Ricambiai il Volturo con ostilità. Non credere che sia così facile uccidermi, Caius...

-Aspettate- disse Sulpicia -C'è una cosa che mi sfugge... Come facevi a sapere che Heidi sarebbe tornata senza neanche un umano?

Non risposi. Fu Aro a farlo al posto mio. -Come? Ti chiedi come, mia cara? Fattelo spiegare da Marcus.

Sospirai afflitta e spostai lo sguardo verso il Volturo, lo stesso che fecero gli altri vampiri. Durante il contatto con Aro, non avevo potuto evitare che scoprisse l'accordo che avevo con Marcus. Quando gli avevo fatto vedere del ritorno di Heidi, il suo potere aveva agito maggiormente scoprendo le cause di quella caccia scadente. Almeno sono riuscita a non fargli vedere che anche Darko era d'accordo con me.

-Marcus?- disse Sulpicia stupita -Tu hai mandato Heidi in un territorio sprovvisto di turisti apposta!?! Tu hai aiutato Renesmee a organizzare questa rivolta??!!

Marcus era rimasto seduto, con la testa appoggiata su una mano, apparentemente disinteressato alla discussione. Guardò la vampira con tranquillità.

-Si.

Diverse furono le esclamazioni sconcertate, tra cui quella di Caius.

-Marcus! Ma come hai potuto?

-Renesmee qui dentro si trovava male, e così le ho dato una mano a fuggire.

-Lei fingeva di trovarsi bene- ribadì ferocemente Aro -Non potevi sapere la verità. Dovevi conoscere il suo piano da molto tempo.

-No- rispose semplicemente -Ho capito che Renesmee fingeva di essere una guardia esemplare perché non era nel suo carattere comportarsi così. A differenza tua Aro, io ci sono arrivato.

Il Volturo rimase indignato di fronte la risposta del fratello.

Marcus continuò. -Così le ho detto quello che avevo capito e lei si è confidata con me. Quando mi ha raccontato il suo piano, ho deciso di darle una mano.

-Lurido farabutto che non sei altro!- gli urlò contro Sulpicia -Ci hai pugnalato alle spalle! Hai preferito aiutare una schifosa Cullen invece che pensare al meglio del tuo impero! Traditore!

-Ci hai deluso, Marcus- disse Aro -Mi hai colpito nel profondo. Tutta la fiducia e la benevolenza che avevo verso di te è evaporata in pochissimo tempo.

-E lo sai che per quest'atto verrai punito- concluse Caius.

A quel punto sbottai. -NO!! Non è colpa sua! Sono io quella che vi aizzato contro le guardie! Sono io quella da punire!

-Ma devi riconoscere che Marcus ti ha aiutato nell'impresa- sentenziò Sulpicia.

-Si, ma sarebbe successo comunque, anche se non mi avrebbe aiutato!

-Renesmee, per favore basta- la voce potente del mio maestro mi fece ammutolire -Per quanto i tuoi tentavi di difesa mi lusinghino, non c'è ne bisogno- poi si rivolse ai suoi fratelli -Primo: dell'impero non me frega niente, quindi se l'aiuto o lo distruggo indirettamente mi è indifferente. Secondo: la fiducia che avete verso di me resterà comunque, perché fino a propria contraria il più intelligente e il più saggio qui dentro sono io. Terzo: se mi dovete punire, fatelo. Uccidetemi.

Il monologo di Marcus aveva fatto azzittire tutti, perfino Aro.

Il mio maestro continuò. -Avanti Aro, condannami a morte. Fallo, coraggio.

Il vampiro rimase immobile e non proferì parola.

Marcus rise. -Non puoi punirmi, perché non puoi uccidermi. Ti servo. O meglio, ti serve la mia mente, il mio potere, le mie conoscenze. E anche se mi uccidessi alla fine, non me ne importerebbe più di tanto. Sai quanto l'eternità mi annoi.

Sorrisi. Marcus gliela aveva fatta. Solo allora capii perché il mio maestro era stato così sicuro di sé quando mi aveva proposto il suo aiuto. Non rischiava assolutamente niente. Il volto contratto di Aro ne era la prova: non avrebbe punito il suo socio perché la sua presenza era fondamentale all'interno della Casa.

-Sono affranto dal significato pressante delle tue parole Marcus- iniziò Aro -Spero sul serio che tu capisca la gravità del tuo gesto e riconosca di aver sbagliato- poi tornò a guardarmi -Ma adesso veniamo a te.

Deglutii. Coraggio Nessie, ce la puoi fare, ce la devi fare!

-Quale secondo voi dovrebbe essere la punizione più adeguata?

-La morte- sentenziò Caius. Sulpicia appoggiò. Athenodora non parlò: forse in queste situazioni non si intrometteva mai. Marcus non si espresse, visto che il suo voto sarebbe stato negativo e soprattutto inutile.

Aro mi sorrise sadico. -E morte sia.

Bene. Il Volturo si fece avanti, per afferrarmi la gola, ma io fui più rapida. Mi abbassai e feci un saltò all'indietro. Sorpresi quasi tutti.

-Prima che procediate con la mia esecuzione, vorrei chiedervi se avete pensato alle conseguenze della mia morte.

I Volturi mi guardarono come se fossi un alieno appena giunto dalla spazio.

-Conseguenze!?! E quali sarebbero?- chiese stralunata Sulpicia.

Sorrisi. Si inizia. Facci vedere sei brava nella retorica, mia cara. -Oh, ci saranno eccome. E anche abbastanza grandi. Non ci avete pensato?

Feci una pausa per vedere se qualcuno mi voleva rispondere, ma nessuno proferì parola.

-Ma certo che no. Come potevate pensarci voi, voi che mi odiate dal profondo della vostra anima dannata. Tu Sulpicia, mi odi per il semplice cognome che porto. Tu Caius, mi odi perché sono una creatura che non puoi controllare. E tu Aro, mi odi perché ti ho ingannato. Mi volete morta perché appartengo ad un altro clan, perché mi temete, perché volete vendetta. Tutte buone motivazioni, non c'è dubbio. Non le voglio mettere in discussione, ma voglio soltanto dire che queste motivazioni saranno la vostra rovina. Queste motivazioni vi annebbiano la mente, nascondendovi le conseguenze del vostro gesto.

Aro rise. -Anche questo fa parte del tuo piano? Anche questa è una trappola in cui noi dovremmo cadere? Beh, questa volta non vincerai. Il tuo piano fallirà.

-Non credo proprio Aro- risposi sicura di me -Il mio piano, se ti ricordi bene, consisteva nel creare una rivolta delle guardie per far si che voi mi avreste dovuto eliminare dalla Casa. Eliminare nel senso di mandarmi via, non di uccidermi. Attenzione! Non potete fare nient'altro, perché altrimenti sarebbero guai per voi.

-Ah si? E quali sarebbero?- chiese Aro sfrontato.

-Iniziamo con ordine- esordii -Allora, voi mi uccidete, così sarete tutti felici e contenti. A breve ritorneranno le guardie della Casa, e ovviamente si chiederanno che fine ha fatto il loro capo. Anche se gli mentite, prima o poi lo scopriranno. A quel punto, come credete che reagiranno? Si infurierebbero ancora più di quanto non lo sono già ne vostri confronti. Avete appena ucciso l'unica guardia che aveva avuto il coraggio di dire la sua. E per di più, l'unica che si era conquistata l'appoggio della folla. In poco tempo diventerò un martire, un'eroina sacrificata per la libertà delle povere guardie sottomesse dal governo dei Volturi. Non credo che ci metteranno molto ad organizzare una nuova e più decisa rivolta.

Nessuno fiatò. Nessuno parlò. Perché ovviamente avevo ragione: non ci avevano pensato, ma sul serio uccidermi non avrebbe fatto altro che provocare nuova rabbia tra le guardie. E questo non era decisamente positivo.

-Questo senza contare poi la mia famiglia- continuai -Ricordi quando li ho incontrati, Aro? Mi sono dimostrata fredda, ostile, decisamente crudele nei loro confronti. Eppure mio padre, Edward, sapeva benissimo che stavo mentendo. Come? Ovvio, mi aveva letto nella mente. E quindi sa anche del mio piano: gliene ho parlato, già che c'ero. Lui sa che dovevo organizzare una rivolta, e che entro la settimana avevo intenzione di agire. Di conseguenza, se non mi vede tornare a casa prima di quella data, capirà che è successo qualcosa. Tornerà insieme a tutti gli altri qui in Italia, a Volterra, e allora scoprirà che mi avete ammazzata. Quanto credete che ci metteranno i Cullen a chiamare tutti i loro amici e ha organizzare una battaglia tale a quella di 15 anni fa? Solo che questa di svolgerà... eccome se si svolgerà... E quanto ci metteranno i Cullen e le guardie ad allearsi per combattervi in blocco? Sarà la fine per voi.

Eccoci qua. I miei argomenti esposti alla perfezione. Su queste motivazioni si basava tutta la mia filippica, e ovviamente buona parte del mio piano. Mi sembravano sufficienti. Entrambi si univano in un'unica fine: la distruzione dei Volturi. Le guardie infuriate, più la mia famiglia e i loro amici: non c'era modo di impedirlo.

Guardai i Volturi: Caius e Athenodora erano rimasti a bocca aperta, sbalorditi; Sulpicia era furiosa di rabbia, consapevole della mia ragione; Marcus sorrideva apertamente, assai compiaciuto. L'unico di cui mi preoccupai fu Aro: era tranquillo, impassibile, sicuro di sé. Iniziai ad averne paura.

Mi spaventò ancora di più quando scoppiò a ridere. Una risata perfida maligna. -Tutto qui?

Il mio cuore iniziò a battere freneticamente. Il corpo iniziò a tremare a causa dei brividi freddi lungo la schiena. Deglutii un paio di volte. Perché non ti spaventi Aro?

Il Volturo vide che non rispondevo, e sicuramente si accorse dei miei cambiamenti. -Tutto qua, Renesmee? Sono questi le spaventose conseguenze a cui andremmo incontro se ti dovessimo uccidere? Non mi sembrano poi così gravi.

Sgranai gli occhi. Non erano così gravi? Ma se alla fine morirete tutti quanti! La stessa reazione la ebbero anche gli altri: guardavano Aro come se fosse un pazzo.

-Hai detto che le guardie si sarebbero infuriate ancora di più. Giusto, ma per come la vedo io la notizia della tua morte non sarà altro che un ammonimento, un segnale che farà capire loro di rimanere al proprio posto se non si cerca la morte. E per quanto riguarda la tua famiglia, se verranno a cercarti saremmo pronti ad accoglierli, puoi starne certa- la nota minacciosa della sua voce mi spaventò un bel po'.

Sentii le risate di Caius e Sulpicia: come al solito, Aro era riuscito a manipolare il loro pensiero. E così la validità dei miei argomenti era stata sminuita dalle parole del vampiro. Tutto un piano rovinato così. Sul serio pensavi di poter battere Aro nel suo campo, la retorica?

-Per cui- iniziò -Non vedo il motivo per il quale non dovremmo ucciderti.

No.. no! Non poteva essere... non potevo aver fallito... non poteva... No! Avevo dedicato tempo e dedizione a questo piano, avevo curato ogni minimo dettaglio, e non era servito a niente. In quel momento fui presa dal panico: il mio piano era fallito. I Volturi stavano per uccidermi. Non avrei più rivisto la mia famiglia, i miei amici.... nessuno. Sarei morta.

Aro avanzò di nuovo verso di me. -Mi dispiace che il tuo piano non abbia funzionato, Renesmee... sul serio, non era male. Peccato per la fine.

Cominciai a retrocedere di qualche passo alla vista del vampiro che avanzava verso di me. Avevo paura. Ora avevo proprio paura. Stavo per morire, e avevo paura.

Andiamo, sveglia Renesmee! Vuoi dargliela vinta così, senza lottare? Datti da fare, avanti! Hai ancora una carta da giocare... E allora ricordai il mio asso nella manica: la verità sull'omicidio di Didyme. Mi ero ripromessa di non usarla, se non in caso di necessità. E quello era un caso di necessità. Guardai Marcus: la sua espressione afflitta mi fece sentire ancora più male. Certo, allora stava soffrendo perché io stavo per morire, però non riuscivo ad immaginare quanto dolore gli avrei provocato se avessi parlato. Poi tornai ad Aro: era sempre più vicino, con un sorriso sadico che metteva paura. Sensi di colpa o meno, io devo salvarmi la vita.

-Aspetta!-urlai -Aspetta. Non sono solo queste le conseguenze della mia morte. Ce ne un'altra, molto più grave, e che non riuscirai a sminuire. Più che una conseguenza è un'informazione, che ovviamente dirò adesso prima che tu mi uccida.

Aro si spazientì. -Senti, adesso inizi a stancarmi con queste tue minacce. Come già ti ho detto, non vedo motivo per il quale non dovrei ucciderti- e si fiondò su di me.

Ma di nuovo lo evitai, scansandomi di lato e lasciandolo afferrare il vuoto. Si voltò subito verso di me e io gli sorrisi: le lezioni di Jane era pur servite a qualcosa.

Allora iniziai ad urlare. -Ah si? Non lo vedi il motivo? E come la metteresti se ti dicessi che prima di morire potrei raccontare tutta la verità sulla morte di Didyme?

Sconcerto. Fu questo che accadde. Aro strabuzzò gli occhi, spalancò la bocca e si immobilizzò. Sapeva che se dissipavo quell'informazione per lui non ci sarebbe stato altro che la morte certa. Sorrisi. Quella si che sarebbe stata la mia merce di scambio. Aro non avrebbe potuto dirmi di no, non se lo ricattavo in quel modo.

-Cosa!?!

L'urlo indignato, incredulo, e tanto affranto di Marcus mi fece voltare, nolente: si era alzato in piedi, le braccia aperte, il corpo che fremeva, gli occhi supplichevoli, i sopraccigli contratti, la bocca aperta. Sembrava essere stato colpito al cuore, e soffriva notevolmente per questo, ma nonostante tutto voleva sapere, e quindi pregava.

La mia espressione vittoriosa scemò subito. Era vero, mi ero salvata la vita, ma cosa avevo fatto al mio maestro? La verità lui la doveva sapere, era d'obbligo: non meritava di vivere un'eternità in una sporca menzogna. Ma non così. Non doveva saperlo così, non in questo modo. Non utilizzando questa informazione per me, per i miei scopi. Non utilizzando una tale notizia come merce di scambio per la mia libertà. Distolsi subito lo sguardo da Marcus: mi faceva troppo male vederlo così, e sapere che era tutto a causa mia. Ero un'egoista, lo sapevo, ma volevo tornare a casa.

Le faccia di Sulpicia non era poi tanto diversa da quella del marito: l'unica diversità era che lei era anche incavolata nera con me per aver tirato in ballo quella faccenda. Invece, Caius e Athenodora avevano la stessa espressione: quella di due persone che non capiscono il motivo di tanto trambusto.

Tornai di nuovo ad Aro. -Cos'è che sai?- mi chiese.

-Tutto!- e gli posai una mano sulla fronte.

Gli feci vedere tutto quello che avevo scoperto quella mattina nel corridoio. Gli feci vedere che Didyme l'aveva uccisa lui, che poi aveva nascosto le tracce insieme a Sulpicia, che aveva dato la colpa ai Figli della Luna. Gli feci vedere le cause per cui l'aveva uccisa, e il suo totale menefreghismo nei confronti della morte della sorella. Alla fine di tutto questo, staccai la mano.

Vidi uno nuovo sentimento farsi largo sul volto di Aro: la paura. Adesso si che mi temeva. Adesso si che aveva capito che non gli conveniva uccidermi se non voleva morire anche lui.

Sorrisi compiaciuta: il mio piano era di nuovo in azione.

Sulpicia accorse al fianco del marito. -Che cosa sa?- chiese sottovoce al marito.

-Tutto- disse Aro con lo sguardo spaurito a terra.

Sulpicia sbuffò irritata. Il suo peggiore incubo poteva rivelarsi realtà se avessi deciso di parlare.

-Cos'è che sa?

La vampira si voltò verso Marcus. Io non ne ebbi il coraggio: solo il suo tono disperato mi strinse il cuore.

-Che cos'è che sa?- urlò di nuovo, più forte -Che verità??!! Che centra Didyme!!??!!!

Chiusi gli occhi. Avrei voluto anche tapparmi le orecchie: non ce la facevo a sentire Marcus in quello stato. Era un pazzo disperato guidato da chissà quali sentimenti. Perdeva completamente la ragione quando si parlava della sua Didyme.

A quelle urla, Aro si riprese. -Sulpicia, manda via tutti. Soprattutto Marcus.

La vampira non se lo fece ridire due volte: andò verso Caius e la moglie. -Portate via Marcus.

-Perché!??!- urlò quest'ultimo.

Sulpicia lo ignorò. -Portatelo via e fatelo calmare.

-PERCHÈ!!!???

Quell'ultimo urlo fece agire Caius e Athenodora: i due annuirono e si volsero verso Marcus. Non avevano ben capito cos'era effettivamente successo, ma dovevano far calmare Marcus ad ogni costo. Cominciarono a parlargli gentilmente, per farlo calmare, e nel frattempo lo spingevano verso un passaggio segreto che si era aperto sulla parte dietro ai troni. Ma Marcus era impazzito completamente: voleva sapere quello che avevo fatto vedere ad Aro, e non demordeva. Continuava ad urlare, muoversi, fare qualcosa, ma Caius e la moglie lo avevano progressivamente bloccato e spinto verso il passaggio. Quando si chiuse, ci fu l'ennesimo grido disperato di Marcus.

Di tutta questa scena, non aveva visto niente. Avevo solo udito, con gli occhi chiusi. E già sentivo le lacrime premere sulle mie palpebre e un groppo opprimermi la gola. Pensa che l'hai fatto per il tuo bene... pensa che l'hai fatto per tornare a casa... Marcus avrebbe voluto questo... No, non ce la facevo. Se pensavo a tutte queste cose, mi sentivo ancora di più un'egoista, una vigliacca, una senza cuore.

Riaprii gli occhi e deglutii: ormai il danno era fatto. Non potevo più tornare indietro. Un'altra cosa che mi faceva male era non aver salutato Marcus, e conservare di lui quell'immagine da pazzo che avevo causato io.

Alzai la testa: i due vampiri mi fissavano severi. Per un momento mi ero scordata di loro. Coraggio Nessie, un ultimo sforzo... non è ancora finita.

-Come hai fatto a conoscere la verità?- mi chiese Sulpicia.

Ho origliato le vostre conversazioni private. -Le voci circolano.

-Hai una vaga idea di quello che hai fatto?- disse Aro.

Sorrisi. Va e conquistati la tua libertà. -Si- risposi sicura di me -ti ho appena minacciato. La verità sulla morte di tua sorella, Didyme, se rivelata, provocherebbe spiacevoli conseguenze per te e la tua signora. Marcus ovviamente dichiarerebbe guerra, e Caius con lui perché non gli avevi mai detto nulla. Senza contare poi tutte le guardie che si schiererebbero con loro, sentendosi tradite dal loro Signore. Non potrai uscirne vivo.

-E se io ti uccidessi adesso?- disse Aro con voce pericolosa -Non potresti più rivelare la verità su Didyme.

Risi. -La sa anche mio padre, sai? Quell'incontro è stato davvero utile. Uccidimi, e quando i Cullen verranno a vedere che fine ho fatto, Edward dirà tutto a Marcus. E a chi pensi che crederà? A mio padre, che parla per me, o a te, che mi hai ucciso perché sapevo troppo?

Aro grugnì: l'avevo messo all'angolo. Adesso non poteva più fare niente, se non abbozzare e soffrire. Sulpicia guardò il marito, come per cercare un'ultima speranza, ma quando vide che Aro era senza parole, sospirò rassegnata e si passò una mano tra i capelli stizzosamente.

-Moriresti comunque Aro, in un modo o nell'altro- conclusi -Ma potresti evitarlo, se mi lasci tornare a casa mia.

Aro mi studiò attentamente. Ora la sua espressione era tornata quella studiosa di un tempo. Non so bene cosa stesse studiando, ma sperai con tutte le mie forze che non fosse un piano per uccidermi evitando di morire anche lui.

-Se andassi via dalla Casa, torneresti a Volterra?

-Mai.

-E in Italia?

-Mai.

-Se ti lasciassi libera, a chi altro racconteresti la storia di Didyme?

-A nessuno, tranne se doveste tornare a minacciare me o la mia famiglia.

Aro fece un pausa. -Lo prometti?

-Hai la mia parola.

Annuì. -Bene. Io e te ora abbiamo un patto. Cerca di non violarlo o incontrerai la mia ira- poi si voltò -Sulpicia, vai in camera di Renesmee e prendi tutte le sue cose.

La vampira sgranò gli occhi. -Cosa!? Devo farle anche da facchino adesso?

-Cara per favore, voglio mandarla via il più presto possibile da qui. E anche tu lo vuoi. Quindi, fai quello che ti ho detto.

Sulpicia sospirò. -Va bene- e andò verso l'ascensore, lasciando me e Aro da soli.

-Aspetta,- dissi cercando di mettere insieme i pezzi -vuol dire che sono libera? Che mi lasci tornare a casa mia?

Il tono di Aro fu sprezzante. -Non dirmi che non ci eri arrivata.

Rimasi a bocca aperta. Sono libera. Respirai più lentamente. Sono libera. Mi sentii più leggera. Sono libera. Percepii qualcosa al petto che mi rallentava il respiro, ma non era dolore bensì gioia. Sono libera! Non riuscivo a crederci. Sembrava così impossibile. Sembrava un'impresa così ardua. Sembrava un sogno così irrealizzabile. E invece alla fine ce l'avevo fatta. Dopo tanto, ce l'avevo fatta. Dopo tanto soffrire, abbozzare, stringere i denti, sforzarsi, non cedere mai, ce l'avevo fatta. Il piano aveva avuto successo. SONO LIBERA!!!! Iniziai a ridere fragorosamente. Mi presi la testa con le mani. Scossi la testa incredula. Non riuscivo a crederci. Ero libera. Ero di nuovo libera. Sono libera...

Il mio entusiasmo piano piano scemò, fino a calmarmi definitivamente. Ma la felicità stampata in faccia non mi abbandonava. Solo allora mi ricordai che Aro era ancora lì, e mi fissava disgustato.

-Quanto entusiasmo per una cosa così banale.

-Beh sai, a me non sembra così tanto banale tornare ad essere libera dopo che per settimane ho vissuto sottoterra come i vermi in compagnia con dei vampiri che che odiavo da 15 anni.

Aro continuò a guardarmi impassibile. -Io la libertà non te l'ho mai tolta. Ti sempre concesso tutto quello che volevi.

-Libertà? Cosa intendi per libertà, Aro? Intendi forse quella che mi hai concesso nell'uscire quando volevo, nel fare quello che volevo all'interno della Casa? Intendi questa libertà?- il tono era cresciuto sempre di più -No. Questa non è libertà, Aro. Questa è prigionia. Tu mi hai tenuta prigioniera qua dentro.

-Ti ho concesso dei lussi che nessuna delle guardie ha mai avuto prima!

-Mi concedevi tutti quei lussi solo per nascondere il fatto che mi tenevi rinchiusa! Ma io mi sentivo comunque in trappola. E questo perché? Perché mi volevi usare contro la mia famiglia. Volevi che diventassi la tua pedina personale da usare come e quando ti pare. Ma ti voglio dire una cosa Aro: io non pugnalerò la mia famiglia. Non lo farò mai, e sai perché? Perché è la famiglia migliore del mondo, una famiglia che mi ama e che io amo. Sono le persone che mi sono state vicine fin da prima della mia nascita e sono le persone più importanti della mia vita. Non li tradirei mai. Non gli farei mai del male. Io non sono come te. Non sono un essere schifoso che uccide la propria sorella solo per ottenere i propri scopi. Non sono una che condanna il proprio socio, il proprio fratello, ad un'eternità di dolore solo per avere più potere! Io non sono così!

Silenzio. Io e Aro ci fissammo negli occhi per non so quanto tempo. Lui, impassibile. Io, realizzata: finalmente ero libera e finalmente mi ero sfogata. Tutto quello che pensavo su Aro glielo avevo appena detto in faccia, e mi sentivo benissimo.

-Avrei potuto darti tutto quello che volevi- disse malinconico il vampiro -Avremmo potuto conquistare il mondo io e te, ma tu niente.

In lontananza, si udì il rumore dei tacchi di Sulpicia avvicinarsi verso di noi.

-Un'ultima cosa prima che me ne vada- dissi ignorando le sue ultime parole -Mi fai schifo.

Il Volturo fu impassibile al suono delle mie parole. Ma poco mi importava la sua reazione: gliela avevo detto in faccia e questo bastava.

Sulpicia arrivò, andò verso la sala numero 1, aprì la porta ed entrò. La sentii manovrare con una serratura e capii che stava aprendo il passaggio verso le fognature. Poi tornò da noi.

-Esci dal passaggio, prendi il secondo tunnel a sinistra e al quarto tombino esci- mi disse -Troverai un taxi in attesa, con le tue cose nel bagagliaio. Salici e vattene.

Sorrisi. -Perfetto- e andai verso la sala numero 1.

Prima di entrare, mi volsi verso i Volturi. -Addio miei cari- dissi ironicamente -È stato un piacere, finché è durato- e mi inchinai.

Entrai e chiusi la porta alle mie spalle. Addio Aro. Attraversai il passaggio e lo chiusi. Addio Casa.

 

Il tassista si stava fumando una sigaretta appoggiato al cofano. Quando arrivai, gli spiegai in perfetto italiano che la ragazzina che doveva accompagnare all'aeroporto ero io. Fece un ultimo tiro e poi lanciò per terra la chicca, che andò ad infilarsi tra l'intercapedine dei mattoni della strada.

Aprii il cofano della macchina: c'era la mia valigia e il mio zaino, con tutte le mie cose dentro. Aprii la tasca davanti della valigia e ci infilai il mantello nero da guardia. Poi presi lo zaino in spalla e chiusi il cofano. Il tassista mise in moto. Aprii lo sportello e feci per salire.

-Nessie!

Sobbalzai al suo di quella voce impossibile da non riconoscere. Mi voltai verso il Volturo.

-Che fai, te ne vai senza salutarmi?- mi disse con un sorriso.

Guardai Marcus: era vestito con jeans e camicia. Non indossava più il solito mantello di prima. La sua pelle non brillava al sole perché era una giornata nuvolosa. Sembrava decisamente più calmo e rilassato.

-Marcus...- mormorai.

Il vampiro sospirò e molto della sua aria felice lo abbandonò. Aveva capito dal mio tono che mi ricordavo quello che era successo poco prima.

-Nessie, volevo scusarmi per la scenata di prima. Ho perso la testa e mi dispiace. È solo che quando si parla di Di...

Non riuscì a finire la frase, o meglio il nome. Guardai la sua espressione: affranta e sofferente. Sentii gli occhi umidi, e la mia coscienza cominciò a parlare. Senti, adesso tu sei libera ma lui no. È ancora prigioniero di Aro e della Casa, ma soprattutto delle sue menzogne. Ha fatto tanto per te e tu gli vuoi bene. Digli la verità, lui lo merita.

Così, spinta da una nuova determinazione, deglutii le lacrime e parlai. -Ascoltami Marcus, c'è una cosa su Didyme che tu devi sapere. Lei è...

-Zitta!- mi interruppe -Dimmi una cosa, hai fatto un patto con Aro, vero? Hai barattato il tuo silenzio con la tua libertà?

-Al diavolo il patto con Aro! Tu devi sapere la verità!

-No. Non detta da te almeno.

Non ci capivo niente: perché non voleva sapere? -Cosa?

-Se quando torno Aro scoprirà che so questa “verità”, non ci metterà molto ha capire che me l'hai detta tu. E allora verrà a cercarti, e tu e tutti coloro che ti difenderanno morirete. E io poi mi sentirei in colpa per tutto il resto della mia eternità.

-E allora io, come dovrei sentirmi?- sbottai -Mi sento un'egoista schifosa solo per averti mentito. Io non ce la faccio a pensare che tu non sai niente e...

-Basta!- e mi afferrò per le spalle -Tu non mi hai mentito, hai solo omesso di dirmi la verità. E non l'hai fatto per farmi un dispetto, ma solo per salvarti la vita. Va bene. Non sono offeso per questo. Non ti sto accusando di essere un egoista. Hai agito per il meglio. Anzi, sono fiero di te per come ti sei comportata.

Sentii le lacrime sgorgarmi dagli occhi, e non le fermai. -Marcus...- e gli lanciai le braccia al collo.

Il mio maestro ricambiò l'abbraccio. Restammo legati in quella stretta per un bel po'. Ad un certo punto si sentì il motore del taxi che si spense: il tassista aveva capito che non saremmo partiti immediatamente.

Poi ci separammo. -Saluta i Cullen da parte mia,- mi disse -soprattutto tuo padre e tuo nonno.

-Lo farò. E tu salutami Darko. Mi ha aiutato molto dentro la Casa.

-Lo farò.

Rimanemmo in silenzio per attimo, quasi imbarazzati.

Infine, Marcus parlò. -Renesmee, dimmi solo una cosa. La mia Didyme non è stata uccisa da un branco di Figli della Luna, vero?

Gli risposi con un'altra domanda. -Marcus secondo te, come hanno fatto dei mostri guidati dall'istinto a capire come uccidere un vampiro?

Sospirò. -Già, me lo sono sempre chiesto. E forse l'ho sempre saputo che non erano stati loro. Non ho mai voluto indagare più di tanto: sapere l'assassino non mi avrebbe ridato indietro la mia felicità. Ma adesso ti prometto una cosa: indagherò, e scoprirò la verità.

Gli sorrisi. -Bravo.

-Adesso devi andare. Ti sto trattenendo anche fin troppo, e credo tu voglia tornare a casa tua.

-Hai proprio ragione. Ma prima di lasciarci, ho una cosa per te.

Dal mio zaino tirai fuori il mio blocco da disegno e presi il primo foglio. Lo porsi a Marcus. Rimase senza parole a fissare il disegno. Due persone abbracciate, due amanti che si guardavano negli occhi, come se niente contasse che il loro amore, due persone felici perché erano insieme. Marcus e Didyme. Il vampiro si sarebbe commosso se avesse potuto piangere.

-È stupendo...- e accarezzò il volto di Didyme -È perfetta...

Mi grattai la testa con una mano. -Ho lavorato un po' di fantasia. Mi sono immaginata quando ancora eravate insieme.

-È bellissimo- e poi alzò lo sguardo verso di me -Grazie, Nessie.

-Ma figurati! Per un disegno...

-Non mi riferisco solo al ritratto. Grazie per tutto. Per il periodo che sei stata qui mi hai ridato più vita da quando lei non c'è più. Mi hai fatto sentire di nuovo felice. Grazie.

Nuove lacrime mi rigavano il viso. -Non c'è di che Marcus. Anzi, sono io che ti dovrei ringraziare. Grazie per l'aiuto che mi hai dato nel fuggire da qui, e grazie per tutto quello che mi hai insegnato. Adesso so parlare un perfetto italiano!- dissi scherzando.

Marcus rise. -Mah, non lo so... Quelle “r” sono troppo americane per le mie orecchie...

-Uffa!- e scoppiammo a ridere insieme.

Il clacson del taxi si fece sentire. -E un momento!- urlai irritata.

-È ora che tu vada. Stammi bene Nessie, e non cacciarti più nei guai.

-Ci proverò- e lo abbracciai -Addio Marcus.

-Non addio, ma arrivederci- e ci separammo -Sono sicuro che un giorno ci rincontreremo.

-Lo spero proprio.

Salii sul taxi. Marcus mi chiuse lo sportello.

-Era ora!- commentò il tassista mentre metteva di nuovo in moto.

-Stiamo calmi, eh!- gli risposi a tono.

Mentre l'auto cominciava a muoversi mi voltai indietro, ma Marcus già era scomparso. Sorrisi. Ciao Marcus, e grazie di tutto.

Il taxi passò per le stradine di Volterra, oltrepassando case e palazzi a me già famigliari. Vidi i vicoli per i quali ero più volte passata, vidi la piazza principale che mi ricordava molte cose, vidi i palazzi medievali che avevo ritratto in alcuni disegni, vidi gli angoli sperduti che spesso e volentieri mi avevano dato rifugio. Vidi l'affabile popolo di Volterra, che non mi conosceva e mai mi avrebbe conosciuto. Vidi una città meravigliosa che mi sarebbe rimasta nel cuore. Addio Volterra, città splendida se non fosse per i vampiri.

L'auto oltrepassò le mura di cinta della città e si diresse verso l'aeroporto di Firenze. La campagna toscana mi faceva compagnia in questo mio ultimo viaggio in Italia. Abbassai il finestrino e mi affacciai: la dolce brezza primaverile mi scompigliava i capelli. Il sole comparve per un momento tra le nuvole, inondandomi con i suoi dolci raggi. Sorrisi, felice perché stavo tornando a casa.

Felice, perché ero libera.

 





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E vissero tutti felici e contenti!! =D
Ma si, alla fine sono buona e non faccio morire nessuno!

Volevo farvi una bastardata della serie tagliare il capitolo a metà...
Più o meno quando Aro sta per fiondarsi su Nessie...
Ma poi mi sono messa una mano sulla coscienza e ho lasciato il capitolo così com'è! =D

Ora, chi voleva più sangue??
Uno, due, tre... quattro, cinque... sei persone! Uao!
Allora ragazzi, dovete sapere che io ero con voi,
però poi ci ho pensato bene e mi sono detta:
"La maggioranza vuole il lieto fine, e se io faccio morire Nessie questi mi ammazzano a me... o.o"
Quindi miei cari, ho scelto la vita!
Però alla fine non è venuto tanto male, no? =P

Penso che vi chiederete: "Ma se il prossimo è l'ultimo e Nessie già è scappata, che ci scrivi?"
E io vi rispondo: "Il ritorno a casa con i Cullen non lo volete vedere??"
E voi: "ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!! Capito! =D"
Quindi, prossimo capitolo tranquillo tranquillo...
...anche perchè è l'ultimo!

Un bacione a tutti
Ci sentiamo!
Civia



PS:  Buona Pasqua a tutti voi!! =D

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Capitolo 41
*** 40. Casa ***



Buonsalve a tutti! =D
Come state?? Tutt'apposto??
Allora, che ne dite di questo tempo da mare??
Fantastico, vero???
Non per me! -.-
Primo: non un minuto libero per il cambio di stagione
e mi ritrovo ancora i maglioni di lana nell'armadio
Secondo: sono chiusa in casa da tre giorni ormai, in quarantena,
perchè mia madre è convinta che stia ancora male (mai stata meglio di così)
Che bello.... -.-


ale04_94:  ciao!! =D  si, mentre scrivevo l'immagine di te con l'ascia in mano che mi minacciavi era molto pressante....XD  Marcus ci arriverà... è intelligente... prima o poi! =P  e già, non mi ero accorta del grave errore di grammatica... se le leggesse la mia professoressa delle medie... aiuto! me lo diceva sempre "chi sbaglia i congiuntivi è un ignorante!" -.-''' eccola!! grazie per avermelo fatto notare, e scusami per l'erroraccio... l'ho corretto subito... che vergogna... -.-'''  mi hai commosso... ç.ç ....quando hai detto che questa storia ti mancherà... davvero, sto piangendo! grazie grazie grazie! grazie di aver recensito, grazie di avermi seguito, grazie di aver letto di qst ff... e sapere che ti mancheranno i miei capitoli mensili non fa altro che riempirmi di gioia! Grazie di tutto! =D
Hale Lover: ciao!! =D tranqui, Darko Bello era con me anche quando ero dispersa! XDXD ahahaha! te l'ho fatto prendere un colpo con quello scherzetto, vero!???! XDXD me perfida e si diverte! XP uao! più originale della Meyer!! questo si che è un complimento!! mi commuovo... ç.ç  beh, devo ammettere che se avessi fatto morire Nessie alla fine un po' mi sarebbe dispiaciuto... mi ci sono affezionata alla fine... come se fosse una parte di me... ok, adesso la pianto di fare la poetica! -.-''  cmq, prima che tu vada a leggere il capitolo, ti volevo ringraziare... ringraziare per recensito, ringraziare per avermi seguito, ringraziare per avermi letto.... grazie grazie grazie! davvero, grazie.... un bacione! =D
Renesmee_CuLLen: ciao!! =D  sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! ^^ spero anche quest'ultimo.... scusa se cio messo un mese per aggiornare, ma visto che era l'ultimo capitolo me la sono presa comoda.... in ogni caso, ti volevo ringraziare per il tempo che hai dedicato a questa ff... davvero grazie mille!! =D
puzzonaedbell: ciao!! =D  modestamente, il piano di Nessie l'ho inventato io... ok, ora la pianto di vantarmi.... -.-''' mi dispiace cara, ma niente da fare.... la ff finisce qui, con questo capitolo.... non so se scriverò mai un seguito, anche se le idee ci sono.... ma per adesso ho un altro progetto in mente... ah, prima che mi dimentichi, grazie di tutto! sul serio, grazie per aver letto questa storia, averla recensita, e avermi seguito con i miei soliti tempi lunghi.... davvero grazie! bacio... =D
Lallix__: ciao!! =D  bravissima! ci sei arrivata subito che Nessie non poteva morire, perchè altrimenti si sarebbe scatenato il caos tra i due clan! anche se, come finale ipotetico poteva andare... insomma, come hai detto, scrivevo altri 6-7 capitoli in più! ma lasciamo stare! tutto è bene quel che finisce bene! =D=P  ti ho fatto versare due lacrime!!??! OMG!! anche questo è un record da segnare! XDXD hai fatto bene a trattenerti, anche perchè se no addio computer!   ma si, cosa vuoi che sia! un trono più, un trono meno... che gliene frega! u.u   visto che me lo chiedi, te lo dirò: la love story tra Darko e Jane continuerà fino alla morte... di uno dei due! non faccio nomi! ma questa è un'altra storia... scusa se non sono riuscita a postare prima del 27 aprile, ma me la sono presa comoda per via che era l'ultimo capitolo... sorry! ^^'' cmq, dove te ne vai di bello?? =D   a parte di tutto, ti volevo dire grazie... grazie di avermi seguito, grazie di avermi sopportato, e grazie per aver letto questa storia!! un bacione!! =D   PS: grazie per il voto, davvero, ma con il concoerso centro ben poco! ^^'''
MimiMiaotwilight4e: ciao!! =D com'è andata la verifica?? spero bene...! =D  andiamo, non potevo far succedere niente... per la mia incolumità! hai detto benissimo.... per cui, visto che sono stata magnanima e non ho fatto morire nessuno, potresti anche gettare nel fuoco la tua mazza da baseball... ke ne dici? ^^'''  sai, metti soggezione... XD e non ti preoccupare per Marcus, alla fine riuscirà a capire tutto... prima o poi... beh, e adesso partono i ringraziamenti.... grazie per avermi seguito da sempre... grazie per avermi letto così assiduamente... grazie per avermi recensito quando potevi... e grazie per avermi sopportato: non sono una con un carattere facile! -.-''' grazie di tutto! un bacio! =D
Lady_Queen: ciao!! =D  obiettivamente, Nessie riesce a scappare dalla furia di Aro e poi l'ammazza Marcus? puoi ben capire che c'è una qualche incoerenza o.O  Darko e Marcus con i Cullen? mmm, interessante... magari per un possibile seguito... XDXD non ci sperare... per adesso! XP  grazie per l'uovo! =D  e anche grazie per avermi seguito, grazie per aver letto tutti i capitoli, e grazie epr aver sopportato una semi-scrittrice ritardataria e strana come me! davvero, grazie! =D
Nessie93: ciao!! =D  tagliare il capitolo era solo per  farvi una bastardata... farmi godere un po' nel vedere voi col fiato sospeso... ma poi, mi sono detta che magari mi uccidevate in blocco, e in fondo vi voglio bene, che ve l'ho postato tutto intero! si, quando voglio sono brava! =D  Marcus insieme ai Cullen... il quadretto è carino, ma per adesso è meglio lasciare le cose così come stanno! =P  grazie per i complimenti... come al solito sei sempre troppo gentile!! e grazie anche per avermi seguito per tutto questo tempo, per aver aspettato i miei capitoli anche dopo un mese, e per aver sopportato una come me... lo riconosco, non ho un carattere facile! -.-''  grazie di tutto cara, un bacione!! =D
noe_princi89: ciao!! =D sono strafelice che l'esame sia andato bene! lo sapevo che ce l'avresti fatta! =D  su msn ormai, non ci entro più... non so, forse perchè la cosa non mi attira più come prima, o frose perchè non ho quasi mai tempo...  speriamo che questo ultimo capitolo concluda in bellezza, e che il bentornata sia di tuo gradimento... =D  e per concludere, grazie! si, ti devo ringraziare per avermi letto, per avermi seguito, per esserti sopportata una tizia strana come me, e per avermi recensito. davvero davvero grazie!! un bacione =D
Paretta: ciao!! =D  daje!! e annamo, che è andato tutto bene!!  già, sono un genio! si, perchè il piano l'ho inventato io, poi l'ho dato in mano a qui due... modestamente.. ù.ù  si, adesso la pianto di vantarmi... sono patetica! -.-'''   non ciavevo pensato!! che carina quest'idea!! si, Marcus che ogni due settimane (facciamo anche due mesi, se no è troppo presto) va in America per salutare Nessie... oh., ma che carino! è adorabile come idea!! =D brava!! e adesso, vai con i ringraziamenti! grazie, per avermi segutio fin dall'inizio e grazie per aver speso un po' del tuo tempo a leggere e recensiere questa storia! grazie di tutto! =D
mileybest: ciao!! =D troppo! troppo! troppi complimenti.... non li posso accettare! grazie! =D  già, un po' per Marcus diaspiace, ma se vogliamo raggiungere uno scopo, qualcosa dovrà pur essere sacrificata! O.o e sta frase molto poetica, da dove mi è uscita??? mah, va beh! spero che il ritorno a casa ti piaccia... insomma, non mi va di deludervi all'ultimo capitolo! XD  davvero ti sei affezionata alla storia!??! me piange ç.ç  davvero, grazie! grazie di tutto... del tempo che hai passato a leggere, del tempo che hai passato a recensire... del tempo che hai aspettato per leggere un mio capitolo... che ci vuoi fare, io sono così! un bacio! =D
Ely_11: ciao!! =D beh, tesoro se sei abituata ad aspettare i secoli, allora dopo quest'ultimo mio mese di attesa sarà come di tornare alla normalità per te! XDXD  certo, fare tardi anche con l'ultimo capitolo... è un tocco di classe: non mi smentisco mai! =D  e colgo l'occasione per ringraziarti.... ringraziarti del tempo che hai dedicato a questa storia e soprattutto per aver sopportatao una come me, con un carattere odioso! -.-'' un bacione!!! =D
NemoTheNameless: ciao!! =D si, immagino che per Marcus quello è stato davvero una scena comica... ho riso io mentre la scrivevo! XD  per quanto riguarda i tuoi dubbi, ti rispondo subito: effettivamente come argomenti erano ben validi, e Aro ne avrebbe dovuto aver paura... ma poi, ho pensato che se lasciavo che Aro liberava Nessie per questi due argomenti, lei avrebbe sicuramente detto la verità a Marcus... e allora guerra! ovvio, avrei dovuto descriverla perchè Nessie & co. ne avrebbero fatto parte... come puoi ben comprendere, se volevo far finire la storia non era proprio un ottima idea! -.-'  e infine volevo ringraziarti per avermi seguito, ringraziarti per aver recensito, e per aver speso una parte del tuo tempo a leggere questa storia...grazie di cuore! =D
_alice cullenzina_: ciao!! =D eh già, l'ultimo capitolo!! beh, se proprio vuoi parlare con me, puoi sempre mandarmi un e-mail! XDXP  un'altra ff? beh, due è tre idee ci sono... il tempo, non molto... ho un altro progetto che bolle in pentola... un libro? magari! sare la donna più felice del mondo... anche se provare non costa nulla...  ti prometto cmq, che se qualcosa scriverò (anche la lista della spesa XDXD )  te lo dirò! =D  e grazie quindi per tutto il tempo che hai dedicato alla storia, allae recensioni, e a me che non sono propria una tipa normale!! un bacione =D
memols: ciao!! =D beh, che dirti? grazie per aver dedicato tutto questo tempo a leggere la mia storia!! davvero, grazie!! spero che l'ultimo capitolo sia ti tua gradimento! =D
Dreamerchan: ciao!! =D cosa ti potevi aspettare?? quella ragazza è un genio... l'ho sempre detto io che è degna figlia del padre... XDXD  e Aro fa ridere perchè è Aro! XD strano, dovremmo temerlo, ma ormai è uno di famiglia.... XP  ti mancherà la mia storia?? sul serio?? ç.ç me piange di gioia... ti ringrazio per questo... e non solo: grazie anche per il tempo che hai ritagliato per leggere la mia storia e per recensiere, e soprattutto grazie per avermi sopportato! =D
kiriri93: ciao!! =D uao! in poche ore hai letto tutto quello che ho scritto in un anno e mezzo!!??! O.O sono impressionata... sul serio... e sono contenta che ti sia piaciuto tutto!! si, Sulpicia che da del deficente ad Aro è fantastico!! ho riso come una pazza quando mi è venuto in mente!! XDXD  allora, che altro! ah certo, grazie! grazie per aver letto tutti i miei capitoli in un giorno e grazie per aver recensito! =D
LAZIONELCUORE: ciao!! =D  davvero l'adori?? beh, sono contentissima!! =D perchè ho inserito i Volturi?? beh, mi era venuto in mente l'idea che Nessie poteva entrarne nella loro Casa e da lì poi è partito tutto.... e prima di lasciarti leggere l'ultimo capitolo, ti volevo ringraziare per aver dedicato del tempo a questa storia... per averla letta e per averla recensita! grazie! =D
ale_sele: ciao!! =D sono contenta che la storia ti piaccia... !! =D spero che anche lìultimo capitolo sia di tua gradimento... sai, ci rimarrei male nel deluderti proprio con l'ultimo!! ^^''' si, lo so cio messo tempo a scrivere e postare questo capitolo, ma sinceramente me la sono presa comoda visto che era l'ultimo... XDXD e adesso ne approfitto per ringraziarti del tempo che hai spedo nel leggere questa storia e nel recensirla!! grazie mille! =D
lupo_sorridente: ciao!! =D  piacere simona, silvia! =)  lascia il tempo... manca sempre! -.-'''  a) modestamente, lo so! ok, basta vanterie! -.-''  b) sono contenta che la storia ti piaccia!! beh si, con l'andare avanti diciamo che mi sono "specializzata"... all'inizio erano pagine che scrivevo tanto per, ma con il tempo ho capito che potevo rendere immagini nitide con le parole... insomma, matura la storia maturo ankio! XDXD  è ovvio che Ashley è solo una copertura... avevo pensato a te quando ho scritto dell'impriting... ma sai com'è, ho preferito non scrivere il tuo vero nome... avrebbero potuto pensare che facevo preferenze u.u  XDXD  Michael Sheen è diventato un dio da quando ha fatto quell'interpretazione di Aro... è perfetto! cioè, esattamente come me l'ero immaginato... un genio! si, sono un po' Aro fan... forse sono anche l'unica! o.o  comunque, grazie per i complimenti.... e grazie per avermi letto... e grazie per aver recensito... e grazie per aver aspettato questo capitolo!! insomma, grazie di tutto!! un bacione =D


OMG...
Questa è l'ultima volta che risponda alle vostre recensioni...
Sto piangendo... ç.ç
Ormai mi ci ero abituata...
Mi ero affezionata a voi...

Basta! Evitiamo le lacrime al capitolo finale!
Coraggio....

Ecco a voi 14 pagine di ultimo capitolo..!!



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40. Casa

Le porte scorrevoli dell'aeroporto si aprirono. Di fronte a me, casa. Il familiare paesaggio plumbeo di Port Angeles mi accolse per darmi il benvenuto. Anzi, il bentornata. La flora dello stato di Washington non mi era mai sembrata così rigogliosa come in quel momento: la foresta, gli alberi, i cespugli, anche quei tre fili d'erba che spuntavano tra le crepe dell'asfalto, erano accesi di un verde scuro brillantissimo, che quasi non ricordavo più. Il cielo era la perenne coltre di nuvole che 360 giorni l'anno copriva questo angolo d'America, e la sua aria fredda e colma d'umidità mi fecero sentire al sicuro. E le montagne, che frammentavano l'orizzonte con le loro cime altissime, concludevano il paesaggio con somma eleganza che quasi mi venne da piangere.

Non so per quanto tempo rimasi a fissare il paesaggio che si stagliava di fronte ai miei occhi. Non lo avevo mai fatto prima. Quei monti, quella vegetazione, quelle nuvole, c'erano sempre state ogni mattina che mi alzavo e ogni notte che andavo a dormire. Erano lo sfondo della mia vita, e non ci avevo mai fatto realmente caso. In quel momento, dopo quasi due mesi di assenza da casa, quel paesaggio non mi parve un semplice sfondo, ma lo spettacolo più bello che avessi mai visto.

-Ciao casa- mormorai -Sono tornata.

Finalmente mi sbloccai: non mi ero resa conto di essere rimasta immobile al centro dell'ingresso principale. Presi il trolley e mi diressi verso la fermata dell'autobus. Al centro informazioni dell'aeroporto avevo chiesto riguardo ad un possibile passaggio fino a Forks. In taxi mi sarebbe costato una fortuna, e non avevo nessuna intenzione di farmela di corsa con la valigia in mano e lo zaino sulle spalle. Fortunatamente c'era una linea di autobus che partiva dall'aeroporto e passava anche per Forks. Optai per quella possibilità. Anche perché era l'unica! Certo, avrei potuto chiamare i miei e farmi venire a prendere, ma volevo fargli una sorpresa.

L'autobus stava per partire. Caricai la mia valigia nel portabagagli, feci vedere il biglietto comprato poco prima all'autista e salii su. Mi sedetti in fondo, al posto vicino al finestrino, e occupando quello affianco a me con lo zaino. Non volevo essere disturbata da nessuno. Mi misi le cuffiette dell'iPod nell'orecchi e aspettai che l'autista mettesse in moto. Fai in fretta, voglio andare a casa!

Dopo circa 10 minuti l'autobus partì, e mi ritrovai con la fronte attaccata al vetro mentre l'mp3 delle melodie di mio padre mi risuonava in testa. Guardavo la strada senza vederla. Da quanto tempo era che non sentivo le canzoni di Edward? Troppo. Circa due mesi. L'mp3 non rende come dal vivo, e inoltre nella Casa non avevo né il tempo né la voglia di sentirle: troppo da fare e troppo da ricordare.

Fu in quel vorticare di pensieri e accordi musicali che mi tornarono alla mente alcune immagine sfalsate del mio soggiorno in Italia: gli immensi corridoi della Casa, le iridi scarlatte delle guardie, la faccia compiaciuta di Aro, l'espressione disgustata di Caius, la tristezza del mio maestro Marcus, l'altezzosa Sulpicia, Jane sconfitta dalla sottoscritta, il mio amico Darko, le mura medievali di Volterra, il sole di mezzogiorno, la rabbia e la disperazione di essere stata catturata, la felicità e la soddisfazione di essere tornata libera. E più di tutti, il riflesso allo specchio di me, con il mantello e con gli occhi marroni sfumati di rosso. Guardia.

Chiusi gli occhi e sorrisi: passato. Tutti quei ricordi appartenevano al mio passato. Non al mio presente, e assolutamente non al mio futuro. Passato, punto e basta. Rivangarli era solo per raccontarli, per ricordo, oppure per imparare dagli errori. Perché tutta quest'avventura mi è servita da lezione. Lezione che ho imparato e che da quel momento in poi avrei sempre seguito.

Abbandonai i miei pensieri riguardo la mia ultima gita scolastica, e lasciai vagare libera la fantasia sulle note della ninna nanna di Bella, mentre dal finestrino vidi il profilo della cittadina farsi sempre più vicino. Sentii il cuore iniziare a battere vorticosamente mentre il respiro affannava: Forks. Quel minuscolo agglomerato urbano sembrava come una luce in un baratro buio. Non mi aveva mai entusiasmato come città, altro carattere ripreso da mia madre: piccola, poche case, poche persone, pochi luoghi di intrattenimento, poco tutto. Però era la mia casa. E l'amavo per questo. Solo in quel momento capii che se mi fossi trasferita in qualsiasi altra parte del globo, non mi sarei mai sentita così bene come lo ero a Forks. È una parte di me. Una parte che mi era mancata da morire in quel periodo di prigionia.

Il pullman si fermò nel centro di Forks. Centro, meglio dire punto di riferimento per tutti gli abitanti della cittadina. Scesi solo io dall'autobus. Non che fosse pieno di persone: i miei compagni di viaggio erano stati una signora anziana che dormiva appoggiata sul sedile, ronfando e con un rivolo di bava all'angolo della bocca, e un ragazzo di cerca trent'anni che stava leggendo con particolare attenzione un tomo scritto piccolissimo. Non deve essere una linea molto frequentata.

Recuperai la mia valigia e l'autobus ripartì. In giro per la strade non c'era nessuno. Beh, non sei in una metropoli, e sono comunque le 5 di domenica mattina. La gente normale starà riposando. Certo, la gente normale, ma i vampiri non dormono mai.

Mi feci coraggio e m'incamminai verso casa Cullen. Sentivo la stanchezza invadermi tutto il corpo, ma l'eccitazione di essere finalmente a casa era più forte. Neanche sull'aereo ero riuscita a dormire: 12 ore passate a sentire musica, scrivere sul mio diario due o tre righe su quello che avevo passato, disegnare qualsiasi cosa mi passasse per la testa. Ma di dormire, non ne volevo proprio sapere. Ad un certo punto, mi ero messa perfino a giocare a carte con la hostess mentre il resto dell'aereo era tra le braccia di Morfeo.

Dopo molto camminare e molte canzoni del mio iPod, mi ritrovai di fronte alla strada sterrata che conduceva a casa Cullen. Ci siamo. Mi sentivo come un lottatore di boxe prima di salire sul ring. Non sapevo neanche spiegarmi il perché. In fin dei conti, non dovevo fare niente di complicato, niente di rischioso. Dovevo solo tornare a casa. Dannazione Nessie, ma tutta questa agitazione da dove è uscita fuori? Dalla felicità. Probabilmente dalla felicità che avevo per essere lì, di nuovo. Respirai profondamente, sentendo gli occhi pizzicare. Non iniziare a piangere che ti do una pizza in bocca che te la ricordi per il resto della tua vita!

Iniziai a camminare lungo la strada sterrata, in silenzio, lentamente. Unici compagni, gli immensi alberi della foresta che costeggiavano il sentiero quasi invisibile. Cercai di calmarmi, di evitare di piangere, e di concentrarmi solo sulla musica. Non volevo arrivare dai Cullen con le lacrime agli occhi e tremante come una foglia al vento. Per l'emozione ci sarebbe stato tempo dopo, quando li avrei rivisti e riabbracciati. Su Nessie, dai! Mi stai diventando una femminuccia! Solo al pensiero già hai gli occhi lucidi! Un po' di spina dorsale, ragazza!

Finalmente arrivai. Di fronte a me, casa Cullen. Il suo stile inconfondibile, le sue pareti bianche, le sue finestre originali, il suo immenso garage, tutto mi fece sentire realizzata. Per circa due mesi il mio obiettivo era stato quello di poter tornare a vedere questo inconfondibile profilo che si stagliava nella foresta, e alla fine l'avevo raggiunto. Posai sul trolley lo zaino e mi tolsi le cuffiette dagli orecchi. Mi avviai verso la porta, oltrepassando silenziosamente la veranda. Stavo per bussare, tutta eccitata, quando mi accorsi che la porta era semiaperta. Rimasi di stucco. Mi hanno sentita arrivare? Mi hanno lasciato la porta aperta apposta? Volevo fargli una sorpresa, e invece mi avevano guastato il piano. Ma poi sentii delle voci. Delle voci molto familiari.

-Avanti Alice, ti prego, cerca di concentrarti.

Mamma.         

-Ci sto provando Bella, ma non riesco a fare di più.

Zia Alice.

-Non riesci a fare di più? Vuoi dire che l'unica cosa che vedi sono i Volturi senza Nessie!??

Papà.

-SI!! Ma se forse la piantassi di stressarmi, riuscirei a vedere qualcosa in più!

-Edward calmati, tua sorella sta facendo del suo meglio.

Nonna.

-Lo so, lo vedo! Non faccio altro che concentrarmi sulle sue visioni! Non sento i pensieri di nessun altro tranne i suoi!

-Secondo quello che ti ha detto Nessie, il suo piano si sarebbe concluso in pochi giorni. È probabile che ora sia in viaggio verso casa?

Nonno.

-È probabile, certo, ma allora sarebbe già qua no? Quanto tempo ci metterebbe a tornare a casa!

-Alice, perché non provi a concentrarti su qualcosa che non riesci a vedere? Così possiamo capire dove si trova Nessie? Con Nahuel aveva funzionato.

Zia Rose.

-Non è facile Rosalie. Con Nahuel potevo spostarmi, andare dove meno riuscivo a vedere e avvicinarmi così sempre di più verso di lui. Ma adesso, non posso.

-Non ti preoccupare, fai del tuo meglio senza stancarti.

Zio Jazz.

-Scusatemi tanto, ma io non ci sto capendo niente. Se Alice riesce a vedere di nuovo i Volturi, significa che Nessie non è più con loro. E quindi, perché mai vi state preoccupando? Non è un bene se non sta più con loro?

Zio Emmett.

-Certo che è un bene, ma vorrei sapere se mia figlia non è più con loro perché l'anno uccisa o perché è riuscita a scappare.

-Oh come sei pessimista Bella! Quella ragazzina è tanto furba da riuscire a imbrogliare noi più i Volturi. Vedrai che è riuscita a evadere di lì.

-Chiudi il becco Emmett, forse riesco a vedere qualcosa...

E tutti si zittirono. Non riuscivo a crederci: erano talmente impegnati a cercarmi attraverso le visioni di Alice, che non si sono neanche resi conto che io ero là, a un metro di distanza. Che vampiri!

-No niente, non vedo niente. Niente di quello che avessi già visto- disse Alice disperata.

-Tranquilla,- le disse dolcemente Jasper -hai fatto il possibile.

Carlisle sospirò. -Non ci resta che aspettare, quindi.

-Aspettare cosa?- chiese Bella nervosa.

-Aspettare che Nessie torni, sempre se lo farà. Se entro la fine della settimana non è ancora qui, torniamo subito in Italia.

-E fino ad allora che cosa dovrei fare? Cosa dovrei fare!?! Aspettarla a braccia conserte, come se nulla fosse? Ma siamo impazziti!

-Bella ha ragione- disse Rosalie fermamente -Dobbiamo agire in qualche modo.

-Abbiamo fatto il possibile. Se neanche Alice riesce a capire dove potrebbe essere, che cosa vorresti fare? Abbi pazienza tesoro,- disse teneramente Edward -vedrai che tornerà.

-Tornerà? Ma pensi sul serio che Nessie si presenterà qui dicendo “Sono tornata!”??

E allora aprii di scatto la porta, catturando l'attenzione di tutti. -Sono tornata!!

Fu strano: invece delle urla, dei sorrisi, delle espressioni felici che mi aspettavo, mi sembrava di essere entrata in un museo, in una sala dedicata alla scultura greca: fissi, immobili, rigidi, i Cullen mi fissavano senza respirare, senza fiatare, senza emozione. Neanche lo stupore, la sorpresa, lo sbalordimento, niente. I vampiri erano diventati statue di cera. Suona decisamente buffo.

La mia espressione al settimo cielo scemò i breve tempo: era così che mi accoglievano dopo tutto quello che avevo passato? La delusione s'impossessò di me.

La presi sul comico. -Ehi, tutto bene? Disturbo? No, perché se è ripasso tra un'oretta, non ci sono problemi...

E appena finii la frase, senza neanche capire come, mi ritrovai nella morsa di mia madre. Sentii le sue braccia di ferro avvolgermi con troppa potenza, la sua testa affondare pesantemente nel mio collo, e i suoi capelli colpirmi violentemente in faccia. Più che un abbraccio, sembrava una tortura

-Nessie, Nessie, Nessie!- continuava a ripetere, in preda alla gioia -Nessie!! Sei qui!! Sei tornata!!

-Si mamma, anch'io sono contenta di vederti. Potresti cortesemente allentare la presa che mi manca l'aria?

Bella si staccò da me, ma le sue mani rimasero sulle mie spalle. -Nessie... Renesmee... sei tornata.

Le sorrisi. -Si. E non voglio più andare via.

E ci fu un nuovo abbraccio, meno forte ma ugualmente intenso. Sentii le lacrime uscire dagli occhi e bagnare la spalla di Bella, ma non me importava. L'unica cosa importante era l'abbraccio con mia madre: quel contatto così dolce, così famigliare, così protettivo, e così pieno d'amore, mi fece tornare bimba, quando ancora non sapevo dire una parola, piccola e bisognosa di attenzioni. Respirai a fondo il profumo floreale di mia madre, rendendomi conto solo allora di quanto fosse buono e di come mi ispirasse tenerezza. Strinsi ancora più forte le braccia intorno al suo collo, per non farla scappare o andare via: in quel momento era mia e solo mia. La mia mamma. Non riuscivo neanche a capire quanto mi era mancata. Volevo soltanto che quel momento non finisse più.

L'abbraccio purtroppo finì e vidi che anche Bella era rimasta colpita dalla stretta: non faceva altro che guardarmi e accarezzarmi i capelli o il viso. Sembrava come se non riuscisse a credere che fossi realmente lì. Come se fossi un fantasma, destinato a sparire da un momento all'altro. È tutto vero mamma, la tua piccola è tornata.

-Oh Nessie!- l'inconfondibile urlo della zia Rose rotto dalla gioia e dalla commozione mi fracassò i timpani -Gioia mia, dove sei stata? Perché non hai fatto una telefonata, mandato un sms, una lettera, una e-mail, qualcosa che ci dicesse dove eri, che stavi bene, che eri sana e salva?

-Volevo farvi una sorpresa- dissi con voce strozzata -Zia, il discorso vale anche per te: non troppo forte! Non respiro!

Abbracciai tutti, e senza morire soffocata: la zia Rose era felice e raggiante come la madre della sposa durante il matrimonio della figlia, la nonna mi coccolò raccomandandomi di non farle prendere mai più uno spavento simile, zia Alice e zio Jazz ero felicissimi che fossi sana e salva, il nonno mi abbracciò orgoglioso di come mi ero comportata, e lo zio Emmett non fece che prendermi in giro mentre mi faceva il solletico. Tutto quest'affetto, queste emozioni, questi sentimenti dei mie famigliari mi fecero piangere ancora di più. I miei sforzi erano ripagati, e la delusione di poco prima scomparsa completamente.

-E a me non mi saluti?

Lasciai stare l'ironia di Emmett per voltarmi verso mio padre. In piedi vicino al piano, mi sorrideva tranquillo. Era rilassato e sollevato: tutto era andato per il meglio, il mio piano aveva funzionato ed ero tornata a casa. Lo capii subito: Edward non era mai stato un segreto per me, ne io per lui. Gli corsi in contro lanciandogli le braccia al collo. La prima impressione di essere andata a sbattere contro un muro di cemento armato fu affievolita dalla sua risata soffocata dai miei capelli. Una risata di gioia e felicità: ero viva. Ero sicurissima che durante tutto il tempo che era passato dal nostro ultimo incontro, la sua unica domanda era quella se fossi uscita viva dalla Casa.

Si papà, sono viva. Te l'avevo detto che il mio piano avrebbe funzionato!, pensai senza staccarmi da lui.

-Non ne avevo dubbi- mi sussurrò all'orecchio.

Mi staccai giusto quel po' per guardarlo in faccia. -Ma per favore! Se quel giorno non ne volevi sapere di andartene via senza di me!

Rise. -Ok lo ammetto, qualche dubbio ce l'ho avuto, ma adesso non importa. Sei viva e sei a casa. Questo è l'essenziale.

E mi sollevò da terra facendomi girare in aria, proprio come quand'ero bambina. Risi di gioia e quando mi rimise giù, barcollai un pochino ma continuai a ridere. Niente era paragonabile al divertimento e alla sicurezza che mi dava mio padre. Ripensai a quei due mesi in cui non lo avevo avuto vicino: come ero riuscita ad andare avanti? C'era sempre stato e avevo sempre potuto contare su di lui. Quella sicurezza, quella stima, quell'incoraggiamento, sapeva darmeli sono Edward, anche solo con la sua presenza. Solo allora capii che se forse quell'incontro con la mia famiglia non fosse avvenuto, sarei ancora nella Casa: mio padre mi ha dato una spinta con il suo appoggio, una mano invisibile disposta ad aiutarmi in cambio della mia determinazione. È stato fondamentale e non potei fare altro che abbracciarlo di nuovo.

Mi sei mancato, Daddy Eddy! Sentii la sua risata a quel pensiero.

-Allora,- esortò Emmett -raccontaci un po': come ci si sente ad essere riuscita a fuggire dalla terrificante prigione dei Volturi?

-La verità? Esausta. Sul serio, sono stanca da morire. Non sono neanche riuscita a dormire sull'aereo! Non si direbbe, ma scappare dai Volturi è un lavoraccio!

Iniziai a raccontare il soggiorno all'interno della Casa dalla mia prospettiva: loro mi avevano sempre visto dalla telecamere, ma certe cose apparivano diversamente da quello che erano in realtà. Non mi dilungai molto: quel racconto pesava tanto a loro quanto a me.

-Sei stata davvero grande Nessie- mi disse Alice -Sul serio: comportarti da guardia, mentire in quel modo, darla a bere a tutti... non è una cosa facile. Hai convinto perfino noi.

-Vero- concordò mia madre -Quel giorno del nostro incontro mi hai davvero spaventato- e mi cinse le spalle con un braccio -Pensavo di averti perso.

-Quella è stata l'unica occasione in cui la lettura del pensiero di papà è stata utile.

-Sono contento che tu lo riconosca- gongolò Edward.

Continuai. -E per quanto riguarda il comportamento da guardia, me l'ha detto Darko, un giovane vampiro che mi ha aiutato molto.

-Un Volturo ti ha aiutato a scappare?- chiese Jasper scettico.

-Si. È stato l'unico amico che avevo all'interno della Casa, tranne Marcus ovviamente- sorrisi al ricordo di Darko che balbettava -Era un timidone, e balbettava in continuazione. Pensate che era innamorato follemente di Jane.

-Di Jane!!??- commentò stralunato lo zio Emmett -Sicuro che non avesse problemi mentali? Piuttosto che innamorarmi di Jane preferirei essere arso vivo!

-Piuttosto che innamorarti di Jane ti arderei io vivo- rimarcò ferrea Rosalie.

-Piantatela voi due!- disse Bella -Prima hai accennato a Marcus. Sbaglio o era il tuo insegnante?
-Il mio maestro- precisai -L'unico che abbia scoperto il mio piano.

-E non l'ha detto ad Aro?- chiese Carlisle curioso.

-No. Non voleva che mi riducessi come lui- e gli raccontai tutta la storia di Didyme, di chi era, di come è morta realmente e della copertura architettata da Aro. La verità era che a mio padre questo particolare non glielo avevo detto, ed è stata una fortuna che Aro abbia creduto al mio bluff. Altrimenti ero già bella che morta.

-Caspita, non credevo che Aro potesse essere tanto malvagio- commentò alla fine del mio racconto la nonna.

-Aro è un prepotente, uno stratega, un'egoista che agisce solo per i suoi scopi. Punto e basta. Non c'è da meravigliarsi se ha ucciso la sorella- concluse Edward.

-È comunque contro natura- disse Bella -Non credevo che esistessero dei mostri del genere.

-Aro è un megalomane e un fissato con il potere. In poche parole, un'idiota- dissi con ovvietà -E quanto è stato bello dirglielo in faccia alla fine. Mi sono sentita realizzata!

-No, non è giusto!- si lamentò Emmett -Anch'io voglio prendere a parolacce Aro!

-Diventa guardia, studia un piano per fuggire, e il gioco è fatto!- e scoppiammo tutti a ridere.

Quella mattina, a casa Cullen, regnava la spensieratezza e l'allegria. Nessun influsso malefico avrebbe potuto rompere quell'armonia.

-Ma i tuoi bagagli?- mi chiese la nonna.

-Oh! Li ho lasciati fuori la porta!

Esme si alzò e andò a prendere la mia valigia e il mio zaino. -Non te li scordare. Portali a casa, poi ci pensiamo io e Alice a disfare la valigia.

-Fammi dare un'occhiata veloce ai tuoi vestiti- disse Alice lanciandosi sul mio povero trolley -Ti avverto che se puzzano di Volturi, li brucio e ti ricompro un guardaroba nuovo- e nell'aprire la cerniera saltò fuori il mantello nero da guardia -E questo?

Risposi con tranquillità. -Ah, è il mantello che indossavo nella Casa.

Mia zia lo guardò con disgusto. -Ok, lo possiamo anche buttare.

-No, non lo buttare.

Sentii gli occhi dei Cullen addosso. E non erano neanche amichevoli: sembrava che avessi appena detto qualcosa di sacrilego.

-Per ricordo- mi limitai a spiegare sulla difensiva -E come testimonianza che sono stata nella Casa per un bel periodo. Tutto qui. Quindi, calmatevi che non ci penso minimamente a tornare da quei pazzi svitati.

Fu la mia ultima frase a farli sospirare di sollievo, specialmente i miei genitori. Alice alzò le spalle e appoggiò il mantello da una parte prendendolo con solo due dita, quasi potesse contagiarla con qualche strana malattia.

Osservai quel pezzo di tessuto accasciato a terra. -In ogni caso, è stata un'esperienza dura che non rifarei mai e poi mai. Ma come tutte le esperienze, servono per insegnare una lezione. Quel mantello, ogni volta che lo vedrò, non farà altro che ricordarmela. Perchè l'ho imparata. Per cui...- mi alzai in piedi e mi rivolsi verso tutti i miei famigliari -Mamma, papà, zii, zie, nonni, famiglia, io vi debbo le scuse. Voi mi avevate avvisato che era pericoloso andare in Italia e io non vi ho ascoltato. Infatti poi ne ho pagato le conseguenze. Spero che accettiate le mie scuse. Sono stata una stupida ad ignorare i vostri avvertimenti.

-Era ovvio che li avresti ignorati- disse mio nonno -Vuoi fare sempre di testa tua. E fortunatamente è andata bene lo stesso. Ti chiediamo scusa anche noi allora, per non aver creduto nelle tue capacità. Sei stata davvero brava ad inventarti quel piano complicato e riuscire a portarlo a termine.

-Siamo fieri di te- mi disse la nonna.

-E abbiamo piena fiducia nelle tue abilità- concluse zio Jasper.

-Grazie- dissi contentissima -Quindi sono perdonata?

-Sei più che perdonata- mi rincuorò mia madre -E non sei stupida, sei semplicemente testarda come un mulo. Proprio come tuo padre.

-Ehi!- esclamò risentito Edward -Chi voleva ostinatamente diventare vampiro?

-E chi voleva ostinatamente lasciarmi umana?- ribatté Bella.

-Secondo me, Nessie è un ottimo mix di entrambi- dedusse Alice.

-Concordo in pieno- dissero all'unisono Rosalie e Emmett.

Io alzai semplicemente le spalle. -Non ve la prendete con me, io sono nata così!

 

Le nuvole si erano diramate un pochino, e un tiepido sole cercava inutilmente di spargere un po' di calore su Forks. Anche se verso LaPush, dovetti ammettere che c'era quasi riuscito. Rimaneva sempre la spiaggia più piovosa d'America, con il suo mare perennemente agitato e con le sue onde perennemente alte e pericolose, ma quel piccolo sole giallo che appariva come una navicella extraterrestre era riuscito a farla assomigliare ad una vera spiaggia.

Ancora una volta, la mia spiaggia era diventata poco più che lo scenario della spettacolo teatrale che era la mia vita. Era diventato il paesaggio che avevo sempre sognato e che mai mi ero resa conto di farlo. L'acqua scura e immensa, amica o nemica, a seconda delle sue intenzioni. La scogliera, altissima e quasi terrificante, sulla quale si scagliavano le onde, violente e che non concedono perdono. La sabbia scura e dura, intrisa di acqua salata, che lascia il sentiero segnato per aiutarti a tornare indietro, sempre se le onde sono magnanime e non lo distruggono. E infine l'orizzonte, infinito, irraggiungibile, che ti fa sentire un essere insignificante di questo mondo. Non mi ricordavo che fosse tutto così bello.

Camminavo a piedi nudi lungo il bagnasciuga, con i jeans ripiegati fino al polpaccio e con le mani in tasca. Potevo sembrare spensierata ma in realtà ero irrequieta: percorrevo quella spiaggia famigliare alla ricerca di qualcuno. Jacob.

Dopo aver passato la mattinata con i Cullen, ero scesa a LaPush per riabbracciare il branco, o meglio un suo membro in particolare. Sono stata accolta da Seth, che non la smetteva di saltellare in tondo mentre mi abbracciava. Rimasi sbalordita di come fosse diventato forte e di come si fosse alzato: era più alto di me di circa 15 cm! Rimasi attaccata a lui mentre saltellava perché avevo paura di cadere. In poco tempo (perché la notizia non ci mise molto a diffondersi) arrivarono anche gli altri del branco: Sam, Paul, Quil, Embry, Jared, perfino Leah, e anche le ragazze lupo Claire, Emily, Rachel. Mancava Ashley, e Embry mi disse che era fuori città con i suoi. Fu un gran festa: ci trovammo tutti a casa di Sam e Emily, e i licantropi non la smettevano più di farmi domande sulla mia avventura, chiedendomi i dettagli più macabri. Quell'atmosfera così calda e accogliente mi fece ricordare i vecchi falò sulla spiaggia che ogni tanto i licantropi di LaPush organizzavano. Non mi ricordavo più l'ultimo a cui avevo partecipato. Mi ero persa due mesi di divertimento con la tribù, e volevo assolutamente riparare al più presto.

Visto che si era fatto pomeriggio inoltrato e i ragazzi non ne volevano sapere di lasciarmi andare, ringraziai tutti per il bentornata e dissi che mi sarebbe piaciuto continuare a stare con loro, ma volevo passare da Jacob. Il silenzio che cadde a quelle parole fu strano: comprensivo da parte di tutti perché capivano che dopo due mesi di prigionia il mio primo pensiero era lui, ma imbarazzante per me perché stavo lasciando loro per andare dal mio ragazzo, e non c'era bisogno di Edward per capire cosa stesse pensando il branco al completo. Decisamente imbarazzante.

Rachel mi disse che erano giorni che stava chiuso in casa a non fare niente. Un morto vivente, lo definì: mangiava, beveva, dormiva, ma per il resto niente. Non voleva neanche uscire con i suoi fratelli, aggiunse Sam. Era in uno stato pietoso. Sentii un tuffo al cuore: Jacob era depresso perché gli mancavo, perché era troppo tempo che non stavamo un po' insieme, perché aveva bisogno di me come una pianta ha bisogno dell'acqua. Inutile dire che mi sentii uno schifo: era tutta colpa mia. Durante il tragitto verso casa sua, non vedevo l'ora di poterlo abbracciare di nuovo, di poterlo baciare, e chiedergli scusa per tutto il dolore che gli avevo fatto passare. Ma rimasi delusa: Billy, che appena mi vide irradiò felicità da tutti i pori, mi disse che quel giorno era andato sulla spiaggia ed era da stamattina che non lo vedeva.

Dannazione Jacob, dove sei? Non avevo idea di quanto avessi camminato, ma capii che stava cominciando ad essere parecchio quando il sole puntò pericolosamente verso l'orizzonte. Mi ero fatta tutta la spiaggia da casa sua lungo la riserva, ma di Jacob neanche l'ombra. Avrei potuto tornare a casa e andare da lui il giorno dopo: se ci fossi andata la mattina presto, lo avrei sicuramente trovato nel letto che ronfava, e buttarlo giù era uno dei miei divertimenti preferiti. Ma non volevo. Ero tornata a casa mia, avevo rivisto la mia famiglia, avevo rivisto i miei amici, volevo rivedere il mio ragazzo. Mi sembra più che logico! Ero in astinenza di Jake da circa due mesi, e volevo recuperare al più presto.

Cominciai a perdere la pazienza, quando in lontananza vidi il profilo di un ragazzo seduto sulla sabbia. Lo riconobbi subito e gli corsi incontro: Jacob era così vicino e io volevo tanto toccarlo, anche solo sfiorarlo.

Mi fermai a tre metri da lui. Non si era accorto della mia presenza: fissava l'orizzonte con il mento poggiato sulle ginocchia. Indossava un paio di bermuda di jeans e una canottiera nera. Il cuore prese a battermi all'impazzata e sentii ogni fibra del mio corpo incendiarsi: ma quanto era bello il mio Jacob?

Feci un passo verso di lui, ancora provata sia dalla corsa sia dalla sua presenza. -Jake...

Alla pronuncia del suo nome si voltò, mi guardò, e come se niente fosse se ne tornò a guardare l'orizzonte.

Cosa? Strabuzzai gli occhi e spalancai la bocca: non ci eravamo né visti né sentiti (tranne in alcune spiacevoli circostanze) per quasi due mesi e in quel momento che eravamo a pochi passi di distanza, fece come se non ci fossi?? Non è normale! -Jake! Jake, ma sono io, Nessie! Che fai, non mi riconosci?

-Ma certo che ti riconosco,- disse talmente brusco che mi fece sobbalzare -ti vedo! E adesso sparisci per favore, ne ho abbastanza di voi fantasmi della mia testa.

Rimasi ancora più sbalordita: pensava che fossi un fantasma. -Pensi che io sia un fantasma?

-E cos'altro dovresti essere, scusa? Un ologramma? Un'apparizione magica? Un tizio mascherato?

Era insolente e scorbutico. Sta soffrendo Nessie, e lo sai come Jake esterna la sofferenza... -Jake, sono io, sono Nessie. Non sono un fantasma della tua immaginazione.

-Certo, è quello che dite sempre voi fantasmi! Sono Nessie, solo quella vera, sono tornata...- e allora alzò parecchio la voce -Basta! Lei non tornerà più! È inutile che tentate di tirarmi su il morale con i vostri ricordi dolorosi: non serve a niente- e si sdraiò di schiena sulla sabbia.

In quel momento capii cosa si prova quando si riceve una pugnalata al petto senza avvertimento. -Che vuol dire che lei non tornerà più?- dissi senza voce.

Jacob si mise seduto di scatto. -Come fantasma non sei un granché, sai? Fai parte della mia testa, quindi c'eri quando siamo andati a trovarla nella Casa. Cos'altro dovrei spiegarti? Hai visto la sua reazione, no?- e facendo una smorfia, tornò a sdraiarsi sulla sabbia -Nessie è una dei Volturi. Chiuso il discorso.

Mi bloccai. -Jake... io...- non sapevo che dire. Jacob era convinto che ero diventata una dei Volturi. Ne era sicuro: la mia recita è stata fin troppo credibile.

Però c'era qualcosa che non quadrava: papà aveva detto la verità a tutti, anche a lui. -Ma cosa ti ha detto Edward! Che è stata tutta una recita! Che Nessie stava solo mentendo- strano, ma sembrava che cercassi di convincere più me che lui -Non ci pensi a quello?- lo supplicai. Cercavo di muovermi, di fare qualche passo verso lui, ma il corpo era di pietra, non osava muovermi: la ferita del petto era ancora aperta, e non sapevo quando ci avrebbe messo a richiudersi.

Con mia grande sorpresa, scoppiò a ridere. E anche di pieno gusto. -Andiamo...- e si alzò di nuovo a sedere, con un sorriso ironico sulla labbra e un'espressione scettica negli occhi -Davvero ti sei bevuta le scemenze di Edward? È ovvio che è una menzogna! Durante il volo di ritorno, stranamente Edward non ha detto una parola, e non la smetteva di guardare Bella, Rosalie, e tutti gli altri, con i loro musi lunghi e con la loro disperazione. Fissava perfino me, ti dico solo questo! E poi, appena atterriamo in America, ci dice che era tutto un piano architettato da Nessie per fuggire dai Volturi? Ma per piacere!

-Pensi che abbia mentito?- il dolore divenne improvvisamente indignazione.

-Per forza!- rispose con un'ovvietà spaventosa -Edward si è inventato tutta questa storia solo per non far soffrire Bella. La ama troppo. E visto che c'era, ha fatto sospirare di sollievo anche il resto della sua famiglia. Pensava di fare lo stesso con me, ma non ci è riuscito. Io so la verità.

Adesso ero incavolata. Diamine Jake, sei un deficiente! Mi sto sentendo in colpa per averti fatto soffrire, ma tu non credi ad una sola parola di quello che ti ho fatto dire per Edward!?! -E quale sarebbe la verità?- e incrociai le braccia, assumendo un'aria poco amichevole.

Jacob non ci fece caso. -Te l'ho detto: che Nessie è diventata una dei Volturi. Ho visto il suo sguardo ed era troppo duro per essere una recita. Nessie non è mai stata un'ottima attrice, mai! Si faceva scoprire subito... però poi voleva avere ragione a tutti costi! Quant'è orgogliosa e testarda quella donna...

Adesso non ero più incavolata. Ero decisamente furiosa. Il mio corpo non fece storie quando mi avvicinai a Jacob e gli diedi un forte calcio nelle costole. Si accasciò per terra, di lato. Sorrisi soddisfatta: la mia forza era decisamente aumentata.

-Primo!- iniziai -Se mio padre dice di avermi letto nel pensiero sarà pur vero, no? Non è che si inventa le cose così, su due piedi... Secondo! Non ci hai pensato che mio padre non ha potuto dirvi niente sul suolo italiano, perché i Volturi hanno spie dovunque? Terzo! Per tua informazione sono diventata un'ottima attrice, tanto che mi merito un Oscar solo per non esserti corsa incontro appena ti ho visto l'ultima volta, nonostante la voglia che avevo di te era al di sopra di ogni immaginazione. E quarto,- la mia voce si assottigliò -non ti azzardare a darmi della testarda un'altra volta che ti picchio a sangue.

Jacob non ci capiva niente: mi guardava come se fossi un alieno appena sceso dall'astronave. Uao, da Casper a E.T. in cinque secondi! Si massaggiava il fianco incredulo, e allo stesso tempo non la smetteva di fissarmi da capo e piedi. Vidi la trasformazione del suo sguardo: da smarrito totale, a improvvisamente realizzato.

-Nessie, ma sei tu?- esclamò incredulo.

-Ah non lo so, vedi un po'! Sbaglio in questo periodo hai iniziato a parlare con i fantasmi?- e gli voltai le spalle incamminandomi verso dove ero arrivata -Fattelo dire da loro!

Che razza di licantropo! Ero appena tornata a casa, non vedevo l'ora di corrergli incontro e abbracciarmelo per un po', e lui che cosa fece? Mi scambiò per un fantasma. Deficiente! Edward è mio padre! Se dice una cosa, sarà vera giusto? Il punto era che Jacob era testardo fino all'ultimo: se aveva ragione lui, aveva ragione lui punto e basta. Si, lo so: siamo perfetti per stare insieme.

Avevo fatto si e no una decina di passi, borbottando tra me e me, quando sentii afferrarmi il polso, tirarmi da quella parte, e così rimasi imprigionata nell'abbraccio di Jacob. Mi stringeva talmente forte che non riuscivo a muovere le braccia, schiacciate contro il suo petto.

-Nessie, ma sei proprio tu! Sei davvero tu!- era fuori di se dalla gioia.

Benché la vista di Jacob felice e euforico, insieme al suo abbraccio tanto ferreo quanto bollente, risvegliarono in me un istinto che conoscevo fin troppo bene, rimanevo fermamente ancorata ai miei principi. -Uao! Ci sei arrivato tutto da solo? E adesso molla la presa Jake!- cercai di muovere una mano, ma rimasi esattamente come prima, con i pugni sulle sue scapole.

Ma la gioia di Jacob non aveva limiti. -Sei qui. Sei proprio qui! Sei tornata! Sei tornata... da me...

Sospirai: non riuscivo a mostrarmi arrabbiata con Jacob quando usava quel tono così tenero. -Obiettivamente Jake, ma sul serio pensavi che sarei rimasta con i Volturi? Andiamo, mi conosci da quando sono nata. Sai che non farei mai e poi mai un cosa del genere.

Il suo sguardo vacillò. -È che non ti ho mai vista così: così fredda, dura, ostile... non eri tu. Non eri Nessie. E mi riuscivo a capacitare come era possibile. Ho perso la testa.

-Hai decisamente perso la testa: ti sei ridotto a parlare con i fantasmi! Guarda che non è una cosa positiva!- allora alzai un po' il tono -Tutto perché sei un cretino! Papà te l'aveva detto che stavo fingendo, ma tu no, non è vero. Questo perché vuoi sempr...

Non mi fece finire la frase. Le sue labbra premevano sulle mie. Quel bacio era così desiderato, così violento, così caldo, così eccitante, che mi ci volle tutta la buona forza di volontà per dargli uno schiaffo in faccia. La sua espressione sbalordita reclamava una spiegazione.

-Non mi interrompere quando parlo! Sto finendo un discorso, abbi la cortesia di aspettare!- dovevo far valere le mie ragioni, su di lui e anche su quella parte di me stessa che mi dava dell'idiota per aver interrotto il bacio.

Jacob rise. -Sei sempre la solita: orgogliosa fino in fondo. Quanto mi fai impazzire- e mi baciò di nuovo.

Secondo schiaffo. Senti Nessie, se lo interrompi per la terza volta, giuro che ti ammazzo. -Ti sembra che abbia finito? No! Stai zitto e ascolta! Se uno ti dice che stavo mentendo perché me l'ha letto nella mente, sarà la verità no? Non puoi fare di testa tua e dire che si è inventato tutto, andiamo...

Un altro bacio. Questa volta non gli diedi nessuno schiaffo perché tutto il mio corpo si era alleato contro il mio orgoglio. Per cui, visto che Jacob mi teneva la testa impedendomi di muoverla all'indietro, aspettai che finisse.

Quando ebbi di nuovo la bocca libera, ripresi esattamente da dove mi ero interrotta. -Dovevi ragionare, dovevi capire che se Edward ha detto tutto solo in America una motivazione doveva pur esserci...- ci accorgemmo entrambi che la mia voce aveva totalmente perso il suo tono inflessibile e severo, e che le mie guance si erano improvvisamente ravvivate.

Capendo che stava inesorabilmente vincendo questa inutile battaglia che avevo intrapreso, Jake mi baciò tutto trionfante per la quarta volta di fila. Il bacio si sdoppiò: uno a stampo, leggero, tenero, all'angolo della bocca, giusto per provocarmi, e l'altro più profondo, più passionale. Dischiuse le labbra per far sentire l'uno il respiro dell'altro. E poi si staccò, osservando sicuro di se la mia reazione.

Che ovviamente fu difficile da controllare: il respiro di Jake mi aveva scatenato un uragano in corpo che mi scombussolò tutta. Dovetti attendere un istante prima di riprendere a parlare. -N-Non d-dovevi lasciarti guidare d-dalle e-emozioni in q-quel m-modo...- stai balbettando. Vuoi ancora opporre resistenza?

Quinto bacio: Jacob si avvicinò cauto, posò delicatamente le sue labbra sulle mie, le dischiuse ad agio, e iniziò a muoverle, dolcemente, senza strafare, sempre con le stesse movenze che mi mandavano in estasi. La sua mano discese dalla mia testa sul mio collo, per permettere al pollice di accarezzarmi la guancia.

Quando si staccò, sentii la sua risata. Aprii gli occhi: mi ero sporta verso di lui per non rompere il contatto. La cosa sembrava divertirlo. Rimasi lì a fissarlo come un ebete, mentre i miei pugni si allentavano pericolosamente per esplorare le sue spalle muscolose.

Apparve sul suo volto quel sorriso malizioso che tanto adoravo. -Stavi dicendo?

-Eh?- il mio cervello era KO, ma il mio orgoglio ancora esigeva la sua parte -Ah. Che eri stato uno stupido... perché hai pensato che io... e non ti sei...- frasi senza senso, messe insieme senza logica. Potevo mai vincere in quel modo?

Il sesto bacio mi colse di sorpresa: interrompendo il mio monologo patetico, sentii di nuovo le sue labbra muoversi sulle mie, questa volta con più decisione, e quando la sua lingua mi inumidì il labbro inferiore, quell'uragano che avevo in corpo divenne fuoco.

Jacob si staccò e mi fissò con quel sorriso malizioso. Io ero nello stato di un'ameba senza ambizioni. L'orgoglio urlava dalla gabbia nel quale l'avevo rinchiuso ma riuscivo ad evitarlo senza problemi. Avevo il respiro affannato e sentii salire la pelle d'oca. -Non è che potresti...?- fu il mio unico sussurro e desiderio, che ovviamente Jacob capì e esaudì.

In quest'ultimo bacio ci misi parecchio di mio: le sue labbra si avvicinarono, ma le mie furono molto più impulsive e bramose che sancirono per prime il contatto. Le dischiusi immediatamente: il suo respiro doveva essere il mio. Le nostre lingue si incontrarono senza esitazione, e iniziarono a danzare vorticosamente come due saette legate l'una all'altra. I nostri corpi agirono di conseguenza: mi arrampicai addosso a lui, appoggiandomi con gli avambracci sulle sue spalle, stringendogli i corti capelli neri per evitare che il contatto delle nostre labbra si potesse interrompere. Jacob era alto, e in quella posizione i miei piedi sfioravano terra: fu automatico il movimento della mie gambe che si allacciavano ai suoi fianchi. Allora sentii le sue mani muoversi sul mio corpo: quella che mi circondava la schiena scese giù giusto per poter passare sotto la maglietta, e accarezzarmi così la pelle nuda dolcemente. La sua mano bollente al contatto con la mia fredda pelle mi provocò dei brividi assurdi. Mentre l'altra mano, che era rimasta sul mio collo, scese lentamente giù, per andare a stuzzicare il mio fianco scoperto. Mentre scendeva indugiò giusto un po' sul profilo del mio seno, facendomi sussultare di piacere.

Ad un certo punto uno dei due esagerò (non chiedetemi chi!), perché perdemmo l'equilibrio e ci ritrovammo a terra, coperti di sabbia, incatenati tra di noi, mentre ridevamo come due pazzi. Scherzammo un po', sdraiati sulla spiaggia: sembravamo due cuccioli che giocavano alla lotta. Alla fine eravamo esausti. Ci sdraiammo per riposare un po', sempre abbracciati: io respiravo agonizzante con la testa sul suo petto, e lui riprendeva fiato tenendomi a se con le mani sulla mia schiena. Dopo un po' alzai la testa e mi spostai in avanti per poterlo guardare in faccia, dall'alto in basso appoggiandomi con le mani sulla sabbia. Jake mi guardava ancora con il sorriso sulle labbra.

-Ringrazia il cielo che sai baciare da dio,- gli dissi con una punta di malizia -altrimenti sarei ancora incavolata con te.

Rise di gusto. -Vieni qui.

Mi abbassai verso di lui, appoggiandomi sui gomiti, per poterlo baciare. Non fu come quello precedente: questo era più tenero, più dolce, meno irruento e eccitante dell'altro. Era giusto una coccola, e quando le labbra si staccavano per un secondo, si scambiavano sorrisini e risatine. Le mie mani erano intrecciate ai suoi capelli, mentre le sue mi solleticavano i fianchi scoperti.

Ero la donna più felice del mondo in quel momento: lì, sdraiata su Jake, durante il tramonto. Le sensazioni e le emozioni che provavo quando stavo con lui erano indescrivibili, ma soprattutto necessarie: lui aveva bisogno di me tanto quanto io ne avevo di lui. A volte mi sono chiesta se l'imprinting non ce l'avessi avuto anch'io con lui: il bisogno che avevo di lui ogni giorno era troppo per trattarsi di semplice amore. Durante questo periodo di allontanamento da casa, ogni volta che i miei pensieri ricadevano sulla mia famiglia, sull'America, o anche sull'amore in generale, sentivo crescere un masso che mi opprimeva il petto impedendomi di respirare. Perché Jake non era vicino a me. Questo è amore? No, questo è qualcosa di più.

Lo guardai negli occhi. Mi persi in quell'oscurità così rassicurante. Quando sentivo le braccia di Jacob intorno a me, ero al sicuro. Poteva succedere di tutto, un terremoto, uno zumami, la fine del mondo, a me non importa nulla. Ero con lui. Bastava. Mi resi conto di quanto avevo sofferto in silenzio la sua mancanza, e di come mi sentivo bene in quel momento. Di come mi sentivo libera e di nuovo me stessa. Non stavo più male perché lui era vicino a me. Allora riflettei un attimo: se io ero stata malissimo per due mesi, che cosa aveva patito lui?

Jacob vide il mio sguardo incupirsi. -Che c'è?

-Sto pensando a quanto hai sofferto in questi due mesi...- e gli accarezzai il viso -Se per me è stato un inferno, non riesco a immaginare cosa...- e la frase mi morì in gola: non riuscivo a finirla senza piangere, e non volevo in quel momento.

-È stata dura, a volte quasi impossibile. Ma adesso è finita. Sei qui. Sei qui con me. Non ho bisogno d'altro- e mi diede un piccolo bacio.

-Mi dispiace. Non sai quanto...

-Shh- e non mi fece continuare -Non voglio più sentire un'altra parola sull'argomento. Te l'ho detto, sei qui con me, ed è questo quello che conta davvero.

Gli sorrisi. -Ti amo.

Mi accarezzò il mento. -Ti amo- e fece incontrare le nostre labbra per l'ennesima volta.

Mentre il bacio proseguiva, sentii il corpo di Jacob spingermi verso l'alto e in un attimo mi ritrovai con la schiena sulla sabbia. I nostri corpi rimasero comunque in contatto. Si appoggiò con i gomiti per terra per non pesarmi troppo. Risi e tornai a baciarlo, sempre con le mani intrappolate nei suoi capelli.

Però, dopo altri svariati baci, accadde che “accidentalmente” la canottiera di Jacob volò via, lontano da dove eravamo noi. Adesso pare che è colpa mia... non necessariamente!

Lo sentii ridere, mentre le mie mani si muovevano ingorde sui suoi muscoli. -Nessie, lo sai che i tuoi ci ammazzano, vero?

Sorrisi maliziosa. -Già. Ma per come mi sento adesso, non me ne frega assolutamente niente.

 

Quei due edifici messi insieme. Quel parcheggio minuscolo. Quei 200 studenti o poco più. La scuola superiore di LaPush, anche dopo due mesi di assenza, rimaneva sempre uguale. Fu strano vederla come me la ricordavo: sembrava che il tempo non fosse passato, e che ero appena tornata insieme ai miei compagni dalla settimana in Italia. Peccato che non è così.

L'edificio mi salutò da lontano, mentre raggiungevo il parcheggio con la mia moto (era stata un'emozione forte anche riabbracciare quel fantastico mezzo tutto mio). Era un lunedì mattina, e i volti degli studenti non erano proprio i più felici del mondo. Il rombo che mi accompagnò durante la mia entrata sorprese tutti, e i loro volti assunsero un colorito più curioso del solito: avrebbero avuto un'altra storia da raccontare quella mattina, oltre al loro passato weekend.

Spargete la voce ragazzi: Nessie è tornata. Parcheggiai la moto e mi tolsi il casco. Mentre prendevo lo zaino e mettevo apposto la moto, sentivo benissimo i mormorii degli altri studenti: meravigliati, increduli, sorpresi. Nessie era tornata dopo due mesi di inspiegabile assenza. Sorrisi sotto i baffi, nascondendo il mio sguardo alla folla: chissà se erano contenti di vedermi, oppure scocciati perché ero tornata. Fate un po' voi. Io adesso sto qua, e non ho intenzione di andarmene!

Qualcuno si avvicinò: ragazzi con cui frequentavo gli stessi corsi, conoscenti a mensa o per i corridoi, o semplicemente curiosi. Le esclamazioni erano sempre le stesse: che bello sei tornata, ma da quanto tempo, sei sempre la stessa, guarda un po' chi si rivedere, ecc. E ovviamente, anche le domande erano sempre le stesse: ma che fine avevi fatto, dove eri andata a finire, cos'è successo, dove sei stata, da dove sbuchi fuori, ecc.

Salutai tutti, riabbracciai i più stretti, e risposi sempre nello stesso modo: ero tornata in Alaska perché un mio lontano zio stava molto male ed era in procinto di morire; tutta la mia famiglia si era riunita a casa del vecchio zio, e per due mesi abbiamo sperato che si salvasse; e alla fine, è scampato alla morte. Non vi pare che assomigli vagamente alla mia avventura? Questa era la copertura principale per l'assenza della famiglia Cullen/Robbinson. I miei l'avevano studiata in poco tempo e a me era piaciuta abbastanza.

In mezzo all'attenzione generale del corpo studentesco, entrai nella scuola. Era proprio vero, non era cambiato nulla: stessi armadietti, stessi poster attaccati alle pareti, stesse persone. È incredibile. Mi sentii rincuorata da quella vista. Era tutto come era sempre stato. Non mi ero persa niente della mia vita scolastica. Potevo ricominciare da dove avevo lasciato. Sembrava come se non fossi mai partita per l'Italia. E questo mi rese ancora più felice.

Andai verso il mio armadietto. Me lo guardai un po'. E se l'avessero dato ad un altro studente? Con un po' di titubanza misi la combinazione e lo aprii. Quasi scoppiai a piangere nel rivedere tutte le mie cose all'interno, tutti i mie libri al solito posto. Sullo sportello, c'erano ancora alcuni miei disegni della mia famiglia, di Jacob, dei miei amici vampiri e non, e perfino un copia dell'itinerario della gita in Italia. Certo, c'era anche un centimetro di polvere ovunque io guardassi.

-Tranquillo mio caro armadietto, sono tornata- sussurrai a quell'ammasso di metallo -Ora ti metto apposto io.

Soffiai sui libri levando tutta la polvere che c'era, e per poco non ne rimasi intossicata. Feci un po' d'ordine e sistemai i vecchi libri più altri che avevo ancora a casa. Staccai tutti i disegni che avevo fatto per metterne altri più nuovi, dei cui due erano i ritratti di Marcus e Darko. Ragazzi, vi voglio bene. Quando ebbi finito, richiusi tutto e me ne andai lungo il corridoio, alla ricerca di qualcuno che volevo assolutamente salutare.

Non li trovai ne in corridoio, ne in cortile. Così provai nell'ultimo posto disponibile, che poi era anche quello dove ci incontravano di solito: la mensa. Appena entrai, altra botta di felicità: la stessa identica stanza “enorme” con i tavolini e le sedie che avevo visto circa due mesi fa. Cavolo, devo proporre al preside una bella ristrutturazione generale!

Mi guardai intorno alla ricerca dei miei amici. Vidi altre facce che conoscevo, e che salutai con un cenno e un sorriso, e sentii altri mormorii di sorpresa. Cercai nei tavolini centrali, dove di solito sedevamo, ma c'erano solo ragazzini del primo anno. Poi guardai quelli in fondo, ma c'erano solo i membri del club di scacchi e dei musicisti (abbiamo un club di scacchi e di musicisti a scuola!??!). E infine li trovai, vicino alle finestre, con i libri sul banco, che ripassavano aspettando il suono della campanella di inizio lezioni.

Fu un colpo: erano sempre gli stessi! Più mi avvicinavo con discrezione e più erano uguali a come li avevo lasciati. Sarah e Alex, le mie primissime amiche, non avevano niente di diverso, la stessa aria di fiducia e simpatia; giusto Alex si era fatta crescere i capelli un po' di più. Terry e Miriam, le ex “ochette”, avevano lo stesso carattere esuberante e pieno di vita (Terry) e riservato e timido (Miriam), ma d'aspetto fisico erano identiche a due mesi fa. E i tre ragazzi, Chris, Kevin e Nick, forse erano gli unici che avevano qualcosa di diverso, come se fossero cresciuti un po'; Nick mi sembrava più uomo che il solito ragazzino vivace che era stato, a Kevin cominciava a crescere la barba, e Chris mi sembrava più grosso, come se avesse fatto palestra. Mah, sarà perché i ragazzi sviluppano più tardi delle ragazze. Comunque rimanevano sempre i miei soliti vecchi amici.

Mi fermai non troppo vicina al loro tavolo. Non si erano accorti della mia presenza, e chiacchieravano tranquillamente tra di loro, come tutti i giorni. Sorrisi vedendoli così tranquilli e sereni. Non si ricordavano assolutamente niente dell'incontro con i Volturi: il potere di Clarissa gli aveva cancellato la memoria, e di conseguenza il loro unico ricordo era una tranquilla gita di una settimana in Italia. Ai loro genitori avranno raccontato di divertimenti, di scherzi, di bellezze artistiche visitate, di ottimi cibi gustati, ma niente riguardo ad un incontro con dei vampiri assetati di sangue. Mi salì un po' d'invidia per loro: non ricordavano niente ed erano ancora convinti che i vampiri fossero creature di fantasia, avrei voluto anch'io avere la loro fortuna. Certo, finché si parla della mia famiglia e altri andava tutto bene, ma i Volturi era tutta un'altra cosa. Mi venne la nausea solo a pensarci, e mi domandai per l'ennesima volta come avevo fatto a restare là dentro per due mesi. Due facce della medaglia: vampiri buoni, e vampiri cattivi. Se ne conosci una devi per forza conoscere l'altra. E io ho avuto questa fortuna. Non dimentichiamoci poi, che il 50% del tuo DNA è vampiresco!

Se avessi ascoltato i miei genitori e il mio ragazzo, probabilmente adesso non dovrei sentirmi tanto disgustata per quello che avevo passato. Avrei passato due mesi tranquilli, continuando ad andare a scuola e a frequentare i miei amici. Ma loro non sarebbero qui... M'illuminai: diamine, era vero! Loro dovevano la vita a me! Con la mia entrata all'interno della Casa avevo salvato loro la vita. I Volturi non li avevano uccisi. Era vero. Non mi ero ricordata di questo piccolo particolare. E allora li guardai meglio, uno ad uno, e anche tutti gli altri che avevano partecipato alla gita e che in quel momento erano sparsi nella mensa: era per loro che avevo sopportato due mesi di prigionia. Per salvare loro, ero entrata nella Casa.

Ne è valsa la pena? Ne è valsa la pena patire due mesi di tortura, di lotte continue, di menzogne, d'inganni, solo per salvare loro? Si. Ne è valsa la pena. Mi sentii sollevata dopo troppo tempo che non lo ero stata: tutto quello che avevo fatto era servito a qualcosa. E quel qualcosa corrispondeva a vite umane sane e salve. In poche parole, sei una grande mia cara! Te lo meriti.

Quando finii con quei ragionamenti, tornai di nuovo con lo sguardo al tavolo dei miei amici. Trovai i loro volti che mi fissavano sbalorditi.

Risi. Finalmente si sono accorti di me! -Ehi, dico a voi! Non si salutano gli amici quando tornano?

Vidi Alex saltare giù dalla sedia e corrermi incontro. -Nessie! Sei tornata! Finalmente!- mi urlò mentre mi abbracciava.

-Eh si!- le risposi -Finalmente.

Poi arrivò Sarah, che mi staccò di dosso Alex nello stesso modo in cui i pescatori staccano da uno scoglio una cozza. Abbracciai anche Sarah, e dopo Terry e Miriam. I ragazzi invece, strafelici che ero tornata, mi presero in braccio e iniziarono a lanciarmi in aria, con l'attenzione generale puntata su di noi e con mia gran paura. Se mi fanno cadere per terra, giuro che li ammazzo! Fortunatamente, mi rimisero a terra sana e salva.

-Ma dove ti eri cacciata per tutto questo tempo?- mi chiese Chris.

-Già!- aggiunse Terry -Che fine avevi fatto? Potevi anche mandarci un sms o farci una telefonata!

-Ti davamo per dispersa!- concluse Alex.

-Sono dovuta tornare di corsa in Alaska. Un mio lontano zio stava molto male e siamo dovuti stargli molto vicino.

-O mio Dio!- esclamò Miriam -È morto?

-No!- dissi subito -È riuscito a salvarsi, fortunatamente.

-Meglio così... Lo sai Nessie, ci sei mancata da morire!- mi disse Alex.

Risi. -Davvero?

-Due mesi senza di te in questa scuola sono stati una noia assurda- commentò Nick.

-È vero- aggiunse Kevin -Mancava completamente il divertimento!

-Oh, mi fate commuovere ragazzi- e feci finta di asciugarmi una lacrima.

-Perchè poi sei partita così, su due piedi- disse Sarah -Non hai neanche finito la gita.

Alzai un pochino la guardia. -Purtroppo no. I miei sono venuti a prendermi direttamente in aeroporto... neanche me la ricordo tanto bene... voi invece?- chiesi con noncuranza.

-Io me la ricordo benissimo!- esclamò Chris -Fantastica! Bellissima! Buonissima! Adoro l'Italia!

-Anch'io mi ricordo tutto- commentò Terry -Ma dell'ultimo giorno, proprio niente. Ricordo solo il viaggio in aereo.

Alex annuì. -Pure io!

-La maggior parte di noi non si ricorda niente dell'ultimo giorno- concluse Kevin.

Per forza, un vampiro vi ha cancellato la memoria! -Va beh, ma che importa! È solo un giorno! E poi, sono comunque passati due mesi! È un bel po'.

-È troppo- e con fare minaccioso Alex puntò la matita contro di me -Non ti azzardare ad assentarti ancora per così tanto tempo, che ti uccido. Siamo intesi.

Alzai le mani, spaventata. -Assolutamente. Ma adesso posa la matita. È appuntita!- e scoppiammo tutti a ridere.

La campanella suonò. La mensa cominciò a svuotarsi e noi ci alzammo per andare in classe. Per il corridoio c'era un casino di gente.

-Sapete una cosa?- dissi ai miei amici -Saranno pure passati due mesi, ma questa scuola rimane sempre la stessa. Sempre la solita gente!

Nick alzò le spalle. -Che ci vuoi fare. È così!

-Si lo so, però...- ribattei -Andiamo! Un po' di modernizzazione non fa mica male ogni tanto!

-Per me, possono mettere anche un parco giochi in cortile- disse Chris -La scuola fa comunque schifo!

-La scuola va benissimo così com'è- sentenziò Miriam -Forse sei tu che la vedi da una nuova prospettiva.

Rallentai un po' per camminare affianco a lei. -Cosa?

Miriam mi guardò. -Non lo so Nessie, forse è una mia impressione, ma secondo me sei cambiata.

-Cambiata!?!

-Si, più o meno. Hai qualcosa di diverso. Qualcosa che prima non avevi. Come se fossi maturata più di noi.

Mi fermai in mezzo al corridoio. -Ragazzi, vi sembro cambiata?

I miei amici si fermarono e mi studiarono per un po'. Lo stesso feci con me stessa. Mi sentivo cambiata? No, secondo me ero sempre la stessa. Forse ero diventata più forte e più agile del solito, ma era pur vero che mi allenavo con Jane ogni pomeriggio. E poi avevo imparato parecchia storia dell'Italia, a parlare italiano e anche un po' di latino. Ma per il resto, credevo di essere sempre la stessa. Forse però qualcosa era cambiato sul serio: mi sentivo più responsabile, più sicura di me, più forte dell'animo. Più grande. Probabilmente è stata tutta quell'esperienza che mi ha fatto crescere, tutte le sfide che mi si sono parate davanti, e che sono riuscita ad affrontare. Per un momento ripensai a Drew e Amanda, i vampiri che avevo affrontato prima della mia gita in Italia: all'epoca avevo avuto bisogno di qualcuno, o la mia famiglia o il branco, che mi aiutasse. Ma se adesso mi sarei trovata ad affrontarli di nuovo, ero sicura che sarei stata in grado di farcela da sola. Era più sicura delle mie capacità e della mia forza, e soprattutto ero indipendente. Potevo cavarmela da sola, ovunque e comunque.

Forse era proprio l'indipendenza quella che mi ero conquistata in due mesi, e allora capii che quell'esperienza era servita a tutti. In un modo o nell'altro.

La prima a commentare fu Terry. -Nah! Sei sempre la stessa!

-No, qualcosa di diverso ce l'ha... Forse sei un po' cresciuta...

-Ha ragione Sarah- disse Alex -Non sei più una studentessa liceale. Sembri più una universitaria.

-Vero. Ti manca solo un caffè in mano, e il gioco è fatto!- concluse Sarah.

Bene! Anche il mio fisico è cresciuto! Fantastico! -Bah, se lo dite voi... Un commento maschile?- e mi voltai verso i ragazzi.

Ancora mi guardavano, ma nessuno si decideva a fiatare. Alla fine lo fece Chris. -Secondo me, sei più sexy delle altre volte.

Scoppiai a ridere insieme a tutte le altre. Nel frattempo, Nick e Kevin guardarono Chris.

-Ti sembra una cosa normale da dire?- lo apostrofò Kevin.

-Andiamo! Non ditemi che non lo avete pensato anche voi!

I due rimasero a bocca aperta, con la volontà di rispondergli ma con l'incapacità di farlo. E allora le loro guance si colorarono e i loro sguardi si abbassarono.

Chris incrociò le braccia, con aria soddisfatta. -Non sono mica l'unico ad essermene accorto!

Continuavo ancora a ridere. -Ragazzi, quanto mi siete mancati- e li abbracciai tutti e tre.

Ed era proprio vero. Quella semplice allegria che sapevano darmi i miei amici umani era impossibile da trovare in qualsiasi altra parte del mondo, con qualsiasi altre persone. Era bello sentirla di nuovo. È bello essere tornata a casa.

-Su andiamo in classe prima di fare tardi!- ci spronò Sarah.

-Uh, guarda sta arrivando Ashley!- e Alex indicò una ragazza che correva -Mi sta battendo nell'arrivare in ritardo!

-Voi andate avanti,- dissi ai miei amici -l'aspetto io.

Ognuno andò verso la sua classe, e io mi voltai verso Ashley. L'ultima volta che c'eravamo viste, io stavo negoziando con Aro, e lei stava registrando tutto con il telefonino. Lì fu molto coraggiosa. E aveva dovuto davvero mettercela tutta perché quando si parlava di vampiri, diventava un fascio di nervi. Era solo per merito suo che i Cullen avevano capito che cosa era successo ed erano subito venuti in Italia. Ashley era stata fantastica e io dovevo dirglielo.

All'inizio non si accorse di me: salutò con una mano Alex mentre correva per non fare tardi a lezione. Fu quando la vide andare verso la classe di fisica e il suo indice puntato contro di me, che si accorse della mia presenza. Si fermò ad un metro da me, con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite. Il corridoio si era svuotato, e rimanevamo solo noi due e circa altri cinque studenti. Me la guardavo sorridente, con le braccia aperte in attesa di un abbraccio.

Che non tardò ad arrivare: dopo essersi resa conto che ero lì sul serio, mi corse incontro abbracciandomi più forte che poté. In confronto agli abbracci a cui sono abituata, questo è niente!

Ashley era molto provata. -O mio Dio Nessie, sei tu?

-No, sono Mariavittoria. Certo che sono io! Scusa, non sai chi stai abbracciando?

-Si, è che... è che non ci credo... insomma, è impossibile... incredibile... non lo so neanch'io com'è!

Le accarezzai. -Tranquilla, sono qui e sto bene.

Ci separammo. La guardai negli occhi: avevano iniziato a luccicare.

-Non iniziare a piangere, altrimenti ti vengo dietro- la avvertii.

Rise, mentre si asciugava le lacrime con la manica della camicia. -È che sono felice di vederti. Non sai quanto.

-Anch'io sono felice di essere tornata a casa.

-E poi...- continuò -t-ti devo chiedere scusa... io non...- stava per scoppiare.

Sospirai: mi ero dimenticata di quanto fosse fragile quella ragazza. -Calma... tranquilla... va tutto bene... - e le accarezzai la testa.

-Si, si, è che...- prese un bel respiro profondo e poi parlò -Nessie, io devo scusarmi con te.

-E per quale motivo?

-Perchè ti ho coinvolto in quella gita. Io ti ho detto di venire. Io ti ho convinta a disubbidire ai tuoi. Se avessi tenuto la bocca chiusa, tu non avresti mai dovuto...- e ricominciò a singhiozzare.

-Ashley, guardami. Non è colpa tua se sono voluta partire per forza. Mi ero messa in testa di dimostrare alla mia famiglia che ero in grado di cavarmela da sola, e tu sai quanto sono testarda. E poi, meno male che sono venuta, altrimenti tutti voi sareste diventati la cena di quattro vampiri assetati di sangue!

Ashley si asciugò le lacrime con un fazzoletto. -Ma... ma...

La interruppi subito. -Niente ma. E soprattutto, niente sensi di colpa. Sono stata chiara?

Mi sorrise.

-Piuttosto,- ripresi -sono io che devo dirti qualcosa. Grazie. Davvero. Con le tue registrazioni i Cullen sono riusciti a raggiungermi, e hanno contribuito parecchio al mio piano. Sei stata davvero grande quel giorno.

-Magari potessi ricordarmelo!- sbottò improvvisamente -Nessie, io non mi ricordo assolutamente niente di quello che è successo con i Volturi. Ricordo solo che prima eri con me e stavamo comprando del cioccolato, e poi siamo saliti sull'aereo per tornare a casa e tu non c'eri. Sul serio, ho un vuoto di memoria assurdo!

-Per forza, Clarissa ti ha cancellato la memoria. Un potere decisamente potente.

-È stato bruttissimo- raccontò -Stavo sull'aereo e tu non c'eri. Nessuno sapeva che fine avevi fatto, neanche il prof. Sarah era sicura che fossi tornata a casa prima di noi, e questo abbiamo creduto tutti. Ma io non ero convinta: me lo sarei ricordato. E invece niente, buio totale. Quando siamo atterrati, all'aeroporto c'era tutta la tua famiglia, più Jacob e Embry. E quando mi hanno chiesto dov'eri, io non sapevo che dirgli!

Sospirai. -Immagino... e cosa è successo dopo?

-Siamo andati a casa dei tuoi nonni. Tuo padre mi ha chiesto di rievocare nel pensiero tutta la gita, così che potesse vedere quello che era successo. Ma quando ho ripensato all'ultimo giorno, anche lui ha visto il nulla. L'ultima volta che ti ho vista eravamo in Umbria, vicina della Toscana e dei Volturi. Doveva essere successo qualcosa. Allora ho cominciato a sentirmi male, perché non mi ricordavo niente. Mi sentivo completamente inutile. Ho iniziato a piangere, e mentre cercavo un fazzoletto nello zaino, ho trovato quel foglietto con i codici bancari che avevi scritto tu. Riconoscevo la tua scrittura ma non mi ricordavo quando me l'avevi dato! L'ho dato a tuo padre, che ha subito chiamato la banca e prenotato i biglietti aerei per l'Italia.

-E le registrazioni?

-Le ho scoperte la sera. Stavo andando a dormire, benché non avessi sonno, quando è squillato il cellulare. Era Sarah, che si era dimenticata una cosa nella mia valigia e mi avevo chiesto se gliela portavo il giorno dopo. Finita la conversazione ho attaccato, e ho visto che era rimasta aperta l'applicazione del registratore. Ma non mi ricordavo perché. Vado a controllare le registrazioni fatte e vedo che ce n'è una dell'ultimo giorno di gita. Chiamo immediatamente Embry, che era rimasto con Jacob a casa dei Cullen, e mi faccio venire a prendere. C'eravamo tutti: la tua famiglia, Jacob, Embry, Leah, Sam, perfino Emily. Abbiamo ascoltato la conversazione e abbiamo capito tutto. Il giorno dopo sono partiti per l'Italia.

-Uao! Caspita- esclamai.

Ashley continuò. -Non puoi capire come mi sono sentita! Tu eri entrata nei Volturi, ci avevi salvato la vita, e io non mi ricordavo neanche di averlo registrato! Non mi ricordavo una ceppa di niente! Ero diventata isterica come non mai. Stavo tutti i giorni con Embry per sentire se aveva notizie di Jacob o Sam. E più arrivavano, più era peggio: tu che soffrivi, tu che eri diventata guardia, tu che bevevi sangue umano... e poi sono tornati qui, dicendo che tu avevi un piano per scappare, ma Jacob non ci credeva e diceva che ormai non eri più tu. Io non ci capivo niente! E la cosa che mi dava più fastidio era non ricordare.

Il racconto fu agghiacciante. La mia avventura da quella prospettiva era veramente raccapricciante. -Deve essere stato terribile...- fu il mio unico commento.

-Si, davvero. Ma cosa è successo? Insomma, cosa hai fatto in questi due mesi là dentro?

Mi scappò una risata ironica. -Cosa ho fatto? Niente, ho passato il tempo.

Ashley si sentì a disagio. -Non me lo vuoi raccontare?

-Beh, è una storia lunga. Ma se vuoi te la racconto. Compresi i particolari più sanguinolenti.

Allora alzò le mani e fece un passo indietro. -No, lascia stare! Ho chiuso con i vampiri!

Feci l'offesa. -Vuoi dire che ti faccio schifo.

Mi guardò dalla testa ai piedi. -Si.

-Mi hai terribilmente offeso. Ce l'avrò con te per l'eternità- e le feci una faccia spaventosa -Non ti conviene aver per nemico un vampiro, anche solo a metà.

Ashley si coprì le mani con la bocca. -Aiuto! Aiuto! C'è una mezza vampira che vuole bere il mio sangue!

Scoppiammo a ridere come due cretine. Quelle scenette erano solite tra me e lei, e in quel momento servivano proprio per sdrammatizzare. Nonché per risollevare il morale a Ashley, che era ancora sconvolta dalla vicenda, e a me, che volevo sentire di nuovo l'umorismo di noi ragazze lupo.

Suonò di nuovo la campanella. Ovvero, che le lezioni iniziarono in quel momento. Scattammo rapidissime verso l'aula di arte. Entrammo sul filo del rasoio: la professoressa Wait stava per iniziare l'appello. Si prese un colpo quando sbattemmo la porta e irrompemmo in classe. E se ne prese un altro quando mi vide.

-Renesmee!- esclamò -Sei tornata! Ma dove sei stata per tutto questo tempo?

-A combattere i vampiri cattivi, prof!- urlò Ashley, mentre prendevamo posto in fondo all'aula.

La fulminai mentre la classe scoppiò a ridere. -Ho avuto da fare in Alaska. Problemi familiari.

La prof si preoccupò. -Risolti, spero.

-Certo prof- risposi raggiante -Alla grande!

La professoressa Wait mi sorrise e continuò con l'appello.

-Ehi Nessie- mi disse Ashley a bassa voce -Volturi a parte, mi prometti una cosa? Prometti che in futuro eviterai di cacciarti nei guai?

Risi. -Ashley cara, vorrei farti ben presente la situazione. Il 50% del mio corpo è quello di un normale umano, e l'altro 50% è quello di un normale vampiro. Sono nata dall'incrocio delle due specie. Ho spinto le mie capacità al massimo, tanto da essere alla pari con quelle di un altro vampiro. Sono una creatura essenzialmente orgogliosa e testarda. Posso trasmettere immagini nella mente attraverso un semplice tocco. Faccio parte del secondo clan di vampiri più numeroso al mondo, su cui posso contare sempre e comunque, e che ha amici sparsi in tutto il globo. Il mio ragazzo è un licantropo che quando si arrabbia diventa un lupo enorme, e fa parte di un branco che difende gli abitanti della riserva LaPush e non solo. E solo nei miei primi 15 anni di immortalità ho affrontato nemici che vanno da una semplice reginetta della scuola come Aisha, al capo della casata reale dei Volturi Aro- e le sorrisi con un pizzico di malizia -Obiettivamente, in futuro, potrei mai non cacciarmi nei guai?



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Signori, non riesco a crederci....
E' FINITA!!!  THE END!!!!
Sto dicendo:  6° ciclo "Soggiorno dai Volturi": [concluso]
OMG!!!
Non potete immaginare cosa sia finire qst storia...

Sul serio è stupendo!
Era da un anno e mezzo che andava avanti, e adesso
è finita... sono riuscita a finirla...
Mi sento realizzata e allo stesso svuotata...
sono contenta e dispiaciuta...
ma è così che deve essere....

Adesso: ringraziamenti!!
Grazie alle 571 che hanno commentato!
Grazie alle 247 che l'hanno messa tra i preferiti!
Grazie alle 128 che l'hanno messa tra le seguite!
Grazie a tutti quelli che l'hanno semplicemente letta!
Grazie a tutti i lettori del forum!
Grazie a tutti....

Sarà un'abitudine che mi mancherà, scrivere il capitolo,
cercare inutilmente di postarlo in tempo,
rispondere alle recensioni...
Me piange...

Va beh, ma mo non se fami pia dalla disperazione
perchè non è mica la fine del mondo!
Mancano ancora due anni al 2012!! XDXD

Allora, spero che la fine vi sia piaciuta...
..e per un possibile seguito sperateci, ma non avvererà!
Certo, mai dire mai...

Un bacione a tutti!!
Grazie...
Civia


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