Il mio sogno perfetto di Balenotta (/viewuser.php?uid=56319)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** II Capitolo ***
Capitolo 3: *** III Capitolo ***
Capitolo 4: *** IV Capitolo ***
Capitolo 5: *** V Capitolo ***
Capitolo 6: *** VI Capitolo ***
Capitolo 7: *** VII Capitolo ***
Capitolo 8: *** VIII Capitolo ***
Capitolo 9: *** IX Capitolo ***
Capitolo 10: *** X Capitolo ***
Capitolo 11: *** XI Capitolo ***
Capitolo 1 *** Primo capitolo ***
Premessa.
Penso che questa fantiction non sia mielosa..Però lascio
giudicare voi... Baci Balenotta
Prologo
Ogni
notte, ogni santa notte mi ritrovavo nel mio letto e, chissà
per
quale strano motivo, improvvisamente comparivi accanto a me.
Insieme
alla tua presenza affiorava il tuo profumo, la tua voce, le tue
braccia calde che dolcemente mi attiravano a te.
Una
notte mi chiesi chi tu fossi e, come per magia, la tua voce
arrivò
alle mie orecchie.
“Un
tuo sogno.”
Riuscì
solamente a sentire queste ultime parole, quest'ultimo sussurro prima
di cadere nel sonno e risvegliarmi senza la tua presenza.
Sparivi,
non ti facevi più vedere e la tua figura si dissolveva
mentre il
sole, ancora stanco del suo infinito viaggio, appariva nel cielo. E
una miriade di domande senza una risposta mi invadevano la mente, mi
facevano impazzire.
Chi
sei, tu, veramente?
Capitolo
1
Come
sempre quella mattina mi alzai senza il tuo corpo accasciato contro
il mio, e un'ondata di nostalgia e insicurezza mi sovrastò.
Mi
diressi verso il bagno dove, guardandomi allo specchio, rimasi a
fissare la mia figura particolarmente inesistente. E, come sempre,
osservando quel viso marchiato da quella cicatrice nascosta, ripensai
al mio passato e il ribrezzo si fece largo sul mio viso, facendo si
che il mio sguardo si distogliesse da quel maledetto specchio.
Sentivo
il bisogno di abbandonarmi allo scroscio dell'acqua calda sulla mia
pelle, sentivo il bisogno di non pensare, di non ricordare. Sentivo
il bisogno di avere qualcuno accanto a me. Perchè non volevo
stare
più sola, perchè avevo paura. E, improvvisamente,
il ricordo delle
tue braccia che mi circondavano si fece largo tra il dolore recando
sollievo alle ferite che poco prima stavano bruciando avidamente la
mia anima.
La
mia anima..Ce l'avevo, io, un'anima? Forse prima di quel giorno la
possedevo. Si, ne ero certa.
Uscii
da quella doccia e, avvolgendo il mio corpo con un telo, andai a
stendermi sul letto dove lentamente persi i sensi facendomi
avvolgere dal buio a cui ero ormai abituata.
Nero.
Vedevo
solamente questo colore.
Camminavo,
eppure rimanevo nel solito punto.
Provavo
a correre, ma non riuscivo ad avanzare. E, inaspettatamente, una
figura si materializzò davanti a me..
“Mamma..”
Non mi rispondeva, era come se non riuscisse a vedermi, come se non
riuscisse a sentirmi.
Vidi
una macchina, veniva incontro a noi..
“MAMMA!!!!”
Gridai disperata.
“MAMMA
SPOSTATI!” Avevo paura. No, quella scena no. La macchina, gli
occhi
bruciavano, la disperazione si stava impossessando del mio corpo, il
respiro affannato, il cuore che perdeva battiti.
“MAMMA
LA MACCHINA!” Un ultimo grido soffocato. Una frenata. Un
sorriso
sul volto di mia madre prima di sentire un colpo secco, prima di
riaprire gli occhi e prima di non vederla più ritornando
alla
realtà.
Angolo
Ciao a tutti, sono
tornata con una fanfiction che avevo incominciato a scrivere, ma che,
tuttavia, non mi aveva pienamente resa soddisfatta. Quindi ho
pensato di modificarla. Baci Balenotta.
Spero che sia di
vostro gradimento.
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Capitolo 2 *** II Capitolo ***
Tornata
con un altro capitolo. Sotto ci sono i ringraziamenti. Spero proprio
che questo capitolo vi piaccia.
Capitolo
2
Da
ormai 4 anni cercavo di tenermi impegnata in qualsiasi
attività,
oltre lo studio e il lavoro, che la città di Firenze poteva
dare ad
una studentessa universitaria di ventidue anni.
E,
così, tutte le mattine mi svegliavo prima ancora dell'alba,
rimanendo sotto le coperte calde in attesa di sentire le tue braccia,
strette al mio corpo, allontanarsi da me.
Soffrivo
nel momento in cui tu te ne andavi, ma non avevo il coraggio di
parlartene per paura che tu non ritornassi mai più.
Una
volta uscito, mi mettevo una tuta e, scappando da quella casa vuota,
iniziavo a correre senza una meta ben precisa; sentendo solo i rumori
dei miei passi veloci, di quei pochi pulman di turno e di quella
bellissima città ancora addormentata.
E
senza pensieri correvo fino a quando le mie gambe, stanche,
desideravano solo fermarsi; finchè il mio corpo voleva
ritornare a
casa solamente per gettarsi sotto lo scroscio dell'acqua fredda.
Verso
le 9:00 iniziavano i corsi dell'università. Facevo economia,
ma, in
realtà, fin da piccola mi sarebbe piaciuto frequentare una
scuola di
arte. Tuttavia, i miei “genitori” erano contrari a
questo mio
sogno e, così, mi diedero tre opzioni: liceo scientifico,
liceo
classico, istituto tecnico commerciale.
E
indovinate un po' quale scelsi?
La
cosa più strana, e che in questo momento mi fa ridere,
è che io e
la matematica eravamo su due rette parallele, senza mai punti di
intersezione.
Questa
decisione la presi semplicemente per ripicca nei confronti di quei
finti genitori.
FINTI.
Perché
i miei veri genitori erano morti.
Morti
in un incidente stradale; morti davanti agli occhi di una ragazzina.
Da
quel giorno fui affidata a degli zii di secondo grado che le persone
intorno a me definirono “perfetti”.
E,
forse, fu proprio per questa presunta perfezione che io volli
guastare loro tutti i piani che avevano creato per la mia vita.
Ma
ritornando a noi..
I
corsi duravano fino al pomeriggio; di conseguenza lo spazio che mi
rimaneva era così abbondante che riuscì a farmi
trovare un lavoro.
Un
lavoro a nero, certo, ma pur sempre un lavoro che mi faceva
guadagnare quanto bastava per vivere e manterermi gli studi.
Non che l'obbiettivo della mia vita fosse quello di
servire ai
tavoli, ma mi ci ero adattata. Inoltre nei periodi in cui avevo
bisogno di soldi, c'era Max.
Max,
il cugino della proprietaria del cafè dove lavoravo. Era un
fotografo molto ambito che talvolta aiutavo per arrotondare il mio
piccolo stipendio.
In
questo modo quattro anni erano passati..
Non
mi lamentavo di nulla.
Avevo me stessa, il mio lavoro, il mio studio
e, anche se per poche volte, avevo
lui.
Mi
bastavano poche cose per sostenere questa specie di vita; ma si sa
che, a volte, l'egoismo di noi esseri umani ci spinge a volere sempre
di più dagli altri, da noi stessi, e da tutto ciò
che si ha
intorno.
E
fu proprio un giorno in cui il mio egoismo voleva impossessarsi di
tutto, che le cose cambiarono.
Angolo
ringraziamenti.
Ebbene si, c'è qualcuno che ha commentato questa
schifezza ^^.. Penso che dovrei proprio accendere un cero e pregare! Lo
so che questo inizio può sembrare un po' noioso, ma
è solo l'inizio. Quindi spero che continuerete a leggerla!
Di conseguenza ora non mi resta che ringraziare quei santi lettori e le
persone che hanno recensito!
laguerriera:
Ciao! Ti ringrazio tantissimo per il commento. Sono veramente molto
contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto..Spero che anche questo
abbia in qualche modo suscitato il tuo interesse!! Non so che altro
fare se non ringraziarti nuovamente per il commento e per aver iserito
questa storia nei preferiti. Baci Balenotta
Cathy_94:
Ciao anche a te ragazza santissima che ha commentato! ihih.. ^^ Apparte
battute, ti ringrazio molto per i tuoi giudizi su questa storia e sul
mio modo di scrivere. Mi rende contentissima sapere che a qualcuno
possa piacere..Ma non è che ti sei sbagliata con un'altra
storia?? No?? Sicura?? E allora come ti posso ringraziare??
Non ne ho la minima idea! Grazie, grazie, grazie, grazie,
può bastare? Veramente grazie mille. Spero che questo
capitolo ti piaccia (nel caso in cui riesci a leggerlo).. Kiss,
Balenotta
Che altro fare se non ringraziare anche tutte le persone che hanno
letto il capitolo precedente??? Ah, si ringraziare
laguerriera e _dj_paNDi___PapEte
per avere inserito questa storia nei preferiti e nelle
seguite.
Un bacione immenso
Balenotta
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Capitolo 3 *** III Capitolo ***
Capitolo
3
Erano
le 21.46 del 15 dicembre e lui, come tutte le sere, era ricomparso
nella mia vita.
Ero
sopra il divano quando percepii la sua figura sedersi accanto a me,
prendere il mio viso tra le mani e darmi un bacio sulla fronte.
Lo
ricordo ancora..era..era perfetto; soffice, caldo eppure non
completo.
Perchè
non era abbastanza per me; piccola ragazza egoista.
“Vai
via da qui.” Gli dissi atona.
Ero
arrabbiata con lui perché avevo bisogno di una
stabilità, avevo
bisogno di qualcuno che fosse prensente nella mia vita, del suo corpo
accanto al mio durante la mattina e, infine, avevo bisogno di
trovarlo in cucina con un caffè in mano quando, assonnata,
mi alzavo
dal letto.
Tuttavia
non c'era bisogno di dirgli queste cose, lo sapevo di già.
Perchè
lui era perfetto e lo aveva capito.
“Ti
amo” Sentii pronunciare queste parole prima che sparisse.
E
solo nel momento esatto in cui capì che se ne era andato per
sempre,
incominciai a piangere rendendomi conto che quella voragine, che
piano piano lui aveva chiuso con cura, si era riaperta.
Iniziai
a respirare con fatica.
Quella
casa troppo vuota, troppo piena di ricordi, e quella solitudine che
circondava il mio corpo mi facevano impazzire.
Cercai
di muovermi e, lentamente, riuscì a scappare da quella
trappola
infernale reggendomi malamente in piedi. Feci le scale che portavano
fuori dal condominio.
Avevo
bisogno di ritrovarlo, di riaverlo con me.
Con
fatica aprii il grosso portone e lo vidi.
Era nel lungo viale.
Le
mani in tasca, il suo lungo giacchetto nero, i suoi capelli neri
spettinati e il suo sguardo spento.
Cercai
di urlare il suo nome, ma una fitta al petto mi fece perdere
stabilità. E, mentre cadevo, i suoi occhi dal colore della
pece si
incatenarono ai miei.
Non
poteva fare più niente per me.
Percepii
un'ultima lacrima attraversare il mio volto e, forse, delle mani
cercare di sollervarmi da terra.
Ma
io, con il suo sguardo ancora impresso nella mia mente, persi
definitivamente i sensi.
Angolo
ringraziamenti
Ciao a tutti!
Mi devo assolutamente scusare per il ritardo. Ma ero a fare
la bella vita in settimana bianca dove, naturalmente, non c'era una
fottutissima connessione. ^^ Però ho scritto altri capitoli,
insomma mi sono data da fare...Comunque spero che questo capitolo vi
piaccia! Ora però ringrazio queste care persone
che recensiscono questa ff!!!! GRAZIEEEEEEEE!!!
Pikkola_Cullen94:
Ti avevo risposto tramite un e-mail, comunque ripeto la risposta ^^.
Prima di tutto ti volevo ringraziare per il commento e per le parole
che hai detto. Mi fa molto piacere che ti piaccia il mio modo di
scrivere. Ne sono veramente contentissima e lusingata! Grazie grazie
grazie grazie! Spero che continuerai a leggere questa storiella!
Comunque per quanto riguarda la tua domanda: si, queste storie
originali sono scritte da chiunque e non si basano su libri, ma solo
sulla fantasia. :)
Non so che altro fare se non ringraziarti nuovamente! Baci baci
Balenotta
laguerriera: ^^
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE!! Sei stata molto carina a commentare ancora
questa storia. Mi fa moltissimo piacere!! Grazie per questo, grazie per
il tuo sostegno, grazie per i tuoi commenti positivi che mi rendono
felicissima! Grazie per tutto, veramente.
winnie
poohina: T-T (lacrime di gioia si fanno largo sul mio
viso) Veramente ti piace???!!! Grazie! Sono ultracontenta se
così fosse! Spero tantissimo che, in caso tu avessi letto
questo capitolo, ti sia piaciuto! Non so cosa altro dire se non
GRAZIE... :)
VI AUGURO UN
BUONA NATALE IN RITARDO!
Ringrazio
moltissimo anche le persone che hanno messo questa ff nei preferiti e
nelle seguite
Preferiti
Seguite
laguerriera
winnie poohina
nana97
_dj_paNDi___PapEte
Pikkola_Cullen94
Naturalmente
un grazie anche a tutte le persone che hanno letto questa storia!!!
Baci
Balenotta
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Capitolo 4 *** IV Capitolo ***
Informazioni
Per
farmi perdonare dalla mia assenza di 10 giorni, posto prima il capitolo
numero 4, spero che vi piaccia nonostante la sua "lunghezza"...
Allora
in questo capitolo, come potete vedere sotto, ho scritto il PoV e la data,
due cose che ci saranno quasi sempre per non farvi confondere.
Chi
è questo Thomas??
Lo
volete sapere veramente?? Ebbene leggete!
Sotto
ci sono i ringraziamenti e tutto!!!
Capitolo
4
(Pov
Thomas. 15 dicembre, ore 22.05)
“Tom,
svegliati.” Aprii svogliatamente gli occhi girandomi verso la
persona che mi aveva svegliato.
Lele,
il custode della biblioteca, mi guardava spazientito e con un aria di
rimprovero.
“Mi
sono riaddormentato..” Sbiascicai con la voce impastata dal
sonno
per la decima volta in una settimana.
Lo
vidi roteare gli occhi prima di farmi dare uno scappellotto in testa
seguito da un:
“Vai
a letto, biondino!”
Sbuffando
misi i libri nella tracolla nera e guardai l'orologio.
“Cazzo.”
Borbottai.
Era
estremamente tardi. Will, il mio coinquilino, stavolta mi avrebbe
ucciso.
Quella
tesina mi stava facendo impazzire, ma dovevo farcela. Con questo
pensiero, che da più di sei mesi piombava nella mia mente,
mi avviai
fuori dalla biblioteca dirigendomi verso la mia macchina.
Sentii il cellulare vibrare, ma non risposi
perchè, inspiegabilmente, i
miei occhi si incatenarono sulla figura slanciata di una ragazza che
fissava impertinente qualcuno nel marciapiede opposto.
Mi
voltai curioso a guardare il marciapiede opposto, eppure, oltre a
delle persone che camminavano velocemente, non riuscì a
vedere
nessuno che potesse ricambiare quello sguardo.
E
mentre lei si ostinava a fissare quel punto, io, osservandola, non
riuscì a non pensare a quanto fosse estremamente bella.
Bella.
Così
tanto da riuscire a cancellare tutte le mie preoccupazioni;
così
tanto da non farmi accorgere che si reggeva in piedi malamente e,
così tanto, da non riuscire a prenderla nel momento in cui
le sue
gambe decisero di non mantenerla più facendola cadere.
Angolo ringraziamenti
Ciao a tutti! Come ho scritto di sopra, questo capitolo l'ho postato
molto prima per farmi perdonare! ^^ Spero che sia di vostro gradimento.
Non so come farei senza voi lettori che mi sostenete, veramente. Senza
di voi non sono proprio niente. Per questo che vi
ringrazio tantissimo.
winnie_poohina:
Ciao winnie!! Dai
tranquilla, tranquilla!!! Si,
è vero se ne è andato..Però non ti
preoccupare ^^. Comunque non ho letto "Domeniche da Tiffany", ma penso
proprio che sarà subito sulla mia lista di libri da leggere
assolutamente! Non so come ringraziarti per i commenti che fai. Non
riesco a spiegarti come non riesca a dire solamente grazie.
Perchè è poco. Troppo poco. Grazie ancora, mille
grazie. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Baci Balenotta
laguerriera:
ora piango io!! Grazie grazie grazie ancora! Sei molto
gentile! Ma che dico?!!! Dovrei dire a Santa Claus di portarti
più regali l'anno prossimo!! ihih apparte gli scherzi. Non
so veramente come ringraziarti. Come ho già detto
è difficile riuscire ringraziare qualcuno che ti
dà così tanto come il sostegno e l'autostima
necessaria per andare avanti. Una parola non riesce a
esprimere tutto. E grazie, alla fine, non sa di niente. Sono
felicissima. E spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Un
bacio immenso Bale.
Niki:
Niki! Ma non dovevi! Sembra fatto per cortesia, così...Dai.
Non so cosa dire. Tutte e due ci siamo sbloccate un pochino. Speriamo
che continui questa ispirazione!! ihih! Un kiss. Alla prossima! Bacione.
RINGRAZIO ANCHE TUTTE LE PERSONE CHE HANNO LETTO
QUESTA STORIA. CHI L'HA APPREZZATA E ANCHE CHI NON LO HA FATTO. GRAZIE
A TUTTI.
Ringrazio
anche chi ha inserito queste storie nei preferiti e nelle seguite:
Winnie_poohina,
laguerriera,
_Niki_,
_dj_PaNDi__PapEte,
Nana97,
Pikkola_Cullen94
GRAZIE
ANCORA A TUTTI
BACI
B@lenott@
|
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Capitolo 5 *** V Capitolo ***
Ciao a tutti ragazzi.
Allora per prima cosa vi volevo augurare buon anno a tutti..
Passando al capitolo, invece, volevo solo dirvi che, come è
scritto sotto, è passata tutta la notte da quando la
protagonista aveva perso i sensi..
Ed è appunto
il 16 dicembre..
Capitolo
5
(Pov
Iris, 16
dicembre, ore 10:28)
Quando
aprii gli occhi vidi accanto a me un ragazzo che, appoggiato al letto
dove giacevo, dormiva profondamente tenendo la sua mano calda sopra
la mia.
Non
avevo idea di chi fosse, ma questo non mi importava. Forse
perché il
calore sprigionato dalla sua mano riusciva a diffondermi sicurezza, o
forse perché i suoi lineamenti mi spingevano a fidarmi.
Il
suo viso era bello.
Le
labbra dischiuse, il naso perfetto, gli occhi chiusi coperti da una
frangia di un colore biondo indefinito.
Rimasi
imambolata a guardarlo fino a quando un espressione di preoccupazione
si fece largo sul suo volto facendogli assumere dei lineamenti duri.
Improvvisamente
la mascella si contrasse, la sua mano strinse la mia e,
infine, degli
occhi color ghiaccio si rispecchiarono nei miei fecendosi spazio
nella mia mente.
Restammo
lì a fissarci negli occhi per interminabili minuti senza
neanche
dire una parola.
Nel
silenzio di mille sguardi.
E,
ad un tratto, come se avesse preso la scossa, la sua mano
abbandonò
la mia e, non riuscendo a trattenermi, un “no” si
disperse
nell'aria di una stanza dell'ospedale.
Si,
un ospedale.
Lo
potevo riconoscere da quell'odore di disinfettante in grado di
bruciarti le narici solamente respirando e da quell'aria pesante, ma,
soprattutto, da quel fastidioso BIP che mi stava facendo impazzire.
Abbassai
lo sguardo vergognandomi di ciò che avevo esclamato; ma
subito dopo
sentii la sua mano appoggiarsi delicatamente sopra la mia,
inondandomi nuovamente di quel calore vivo e forte.
Quel
calore che mi fece addormentare.
“Ehi
Tom!
Allora, come sta la tua fidanzata eh?” Sentivo delle voci non
tanto lontane, ma non riuscivo a distinguere di chi potessero essere.
Dovevo essermi addormentata.
“Si
è svegliata circa due ore fa, ma si è subito
riaddormentata.E'
normale, no, Will?”
“Non
ti preoccupare, è normalissimo! Un'attività
eccessiva per una
persona che, anche se ai minimi gradi, è asmatica,
può essere
veramente stancante. Adesso però devo andare da un altro
paziente. A dopo, ok?”
Con
una calma esasperante aprii gli occhi per poi girarmi verso quella
presenza che per tutto il tempo mi aveva tenuto la mano.
“Ciao”
Sussurrai flebilmente. I suoi occhi in poco tempo furono sui miei.
“Ciao.”
La sua voce era profonda e sicura.
Mi
fece venire in mente quei programmi radiofonici che si sentono la
sera.
“E
così soffro di asma..” Buttai lì,
superficialmente, accennando
un sorrisetto, ma stringendo, però, quelle stupide lenzuola
di
quello stupido letto pensando alla gravità della situazione.
“Puoi
anche non fingere se vuoi” Disse semplicemente.
Spostai
il mio sguardo stupito sul suo volto e le mie difese cessarono nel
momento in cui incontrai quegli occhi di ghiaccio.
Una
lacrima iniziò a percorrere il mio viso seguita da altre
sempre più
veloci.
Cosa
mi stava accandendo? Cosa ero diventata? Perchè piangevo?
Perchè
ero in ospedale?
Iniziai
a singhiozzare come una bambina avendo la consapevolezza che non
sarei mai riuscita a contrastare tutto questo da sola.
Angolo
ringraziamenti
Hola chicos! Soy la vuestra Balenotta! Ok , l'ora di
spagnolo è finita.. Ciao a tutti ragazzi! Dopo l'inizio del
nuovo anno (AUGURI
A TUTTI!!!! Brindisino lalalalalaaaaaa!)Sono tornata con
un nuovo capitolo (spero che vi sia piaciuto)!! Ebbene, abbiamo
scoperto un po' di cose..Per esempio il nome della nostra protagonista
IRIS. Sono stata molto indecisa nella scelta. Le volevo dare un nome
speciale, non troppo comune..E, alla fine, è uscito fuori
questo.
Poi abbiamo scoperto che questo Tom è il ragazzo che ha
soccorso Iris. Vi ricordate?? ( lettori: no..non ce lo ricordiamo..me:
ecco...)
Che dite, la smetto di parlare?? Io dico di si! (delusione da pazzia)
Vabbè, passo ai ringraziamenti che è meglio...
PRIMA
DI TUTTO RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO LETTO QUESTA
FANFICTION...(COMPRESI I VISITATORI DEL SITO)
Passiamo ai commenti.. ebbene il capitolo scorso conta 5
commenti (yuppy duuuu!!!! fuochi d'artificio e coriandoli!!!)
winnie_poohina:
*-* innamorata della tua gentilezza!!! Chi ti ha mandato qui giu? Chi
ti ha mandato, eh?!!! Di la verità! Chi sei veramente? eh
eh?? Ok....mi riprendo..Un attimino per favore...ECCOMI! Ciao!!!
Allora, incomincio dicendoti che mi sono unita al gruppo su Facebook,
visto che ho trovato l'idea che mi hai proposto molto carina.
Già già.. E' formidabile come i ragazzi/adulti
possano avere una passione in comune che riesca ad unirli. Quindi ti
ringrazio per avermi fatto sapere del gruppo :).. Ma passando al
capitolo.. Allora??? Ti piace Tom? Come lo trovi? ^^ (curiosa di sapere
le vostre opinioni). Ah, non posso scordarmi di ringraziarti per il
capitolo precendente. Tranquilla non ti punto più una
pistola invisibile alla cabeza chiedendoti chi ti ha mandata per
scrivere tutti i commenti gentili alla mia storia...Ti ringrazio e
basta sperando che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacione
enorme da una pazzoide! ^^
shasha5:
Uuuu! Grazie del commento! Sei stata molto carina e gentile a recensire
questa storia. E hai anche commentato positivamente! :) Sono
contentissima che ti sia piaciuta e che ti renda interessata. Quindi
non so neanche come ringraziarti! Che ne dici di questo capitolo???
Sono curiosa di sapere cosa ne pensano le poche lettrici di questa
eroica entrata del biondo Tom...E naturalmente spero di avere una tua
opinione! Per ora non posso fare altro che ringraziarti nuovamente per
la tua gentilezza! Baci Balenotta
Niki:
Ehi Niki nik!!! Zan zan zan! Ti svelo un segreto...IL CUSTODE DELLA BIBLIOTECA DEL
CAPITOLO PRECEDENTE E' IN REALTA' IL MIO BIDELLO DI SCUOLA
(che stimo tantissimo e, per questo, gli ho riservato una piccola parte
nella mia storia!) ahahahah Fico, no??? Comunque se pensi che questo
sia toscanaccio, devi sentire un personaggio che comparirà
tra uno o due capitoli! ^^ La svolta tanto proseguirà nei
prossimi capitoli! Ma ti lascio fantasticare...muahahahahahah
cattiva... Comunque...grazie del commentuccio. Un bacio!!
laguerriera:
Ed eccoci qui! Una delle prime lettrici di questa storia che mi ha
accompagnata per questi primi 4 capitoli, (spero anche il 5). Allora,
io mi sto munendo di torcia e di pala (naturalmente, la pala
è quella che si trova nei secchiellini da gioco per il mare)
per scavare una buca sotterranea e spiarti per capire come ti fa a
piacere questa storia... Non ti preoccupare sto spiando anche le
altre.. Sono peggio di di Rufus (se non lo sai è
l'animaletto del migliore amico di Kim Possibile).. Ok, la pazzia mi
è ritornata.. Ha detto il mio psicologo che devo contare
fino a 10.. 1, 2, 3, 4,5...Ok basta. Quando ero una persona normale,
circa...no non lo sono mai stata, in realtà..ok, lasciamo
stare. Volevo dire che finalmente sembra che la nostra protagonista
abbia raggiunto una svolta in questa storia, no trovi? Ti piace come
sta proseguendo??? E, soprattutto, come trovi Tom? (L'ho chiesto a
tutti ihih). Ora basta scrivere, eh. Visto che ogni 2 minuti sono presa
da una scossa elettrica che mi fa sembrare Timon (la suricata
più famosa del mondo)... Ti ringrazio ancora. Un bacione
grandissimo. Tinotta (misto tra Timon e Balenotta) ODDIO è
RITORNATA!!!
Ok..dopo questi momenti di pazzia..E' giunto il momento..no
è giunta l'ora che io sparisca dalla circolazione prima che
puntiate una pistola e mi spariate...
Ah, ma dimenticavo di mettere le persone che mi hanno messa nei
preferiti e nelle seguite! Si, qualcuno CHE RINGRAZIO MOLTISSIMO si
è aggiunto!
Preferiti
Seguite
_dj_paNDi__PapEte _
UN BACIO A TUTTI QUANTI E
AUGURI PER UN ANNO SPECIALE (NONOSTANTE IL RITARDO)
BALENOTTA
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Capitolo 6 *** VI Capitolo ***
Ciao a tutti!
Volevo solo dire una cosa dello scorso capitolo..Quando il dottore
chide a Tom "Come sta la tua ragazza", è solo un modo di
dire. ^^ Qui in Toscana si usa dire così ad un ragazzo o,
almeno, nella mia città si usa molto. Comunque Iris non sta
con Tom. Spero che questo capitolo vi piaccia!
Sotto ci sono i ringraziamenti.
Capitolo
6
(Pov
Tom 16 dicembre, ore 14.08)
Si
era addormentata subito dopo aver smesso di piangere, ed io me ne
stavo lì a guardarla da qualche ora. Non riuscivo a capire
perchè
mi trovassi ancora in quell'ospedale. Potevo andarmene, no? Infondo
avevo di meglio da fare che starmene seduto ad aspettare che una
sconosciuta si risvegliasse. E così mi alzai da quella sedia
estremamente scomoda, e mi avviai fuori da quella stanza, da
quell'ospedale e da quella strana ragazza.
“Tom!”
Mi girai sbuffando verso la voce di Will.
“Che
c'è?” Chiesi esasperato.
“Ma
te ne vai?” Chiese guardandomi incredulo.
“Si”
“Ma..quella
ragazza..è sola e tu te ne st..”
“Senti,
Will, non è la mia ragazza. Non so neanche il suo nome e,
inoltre,
non sono problemi miei.” Lo interruppi alterato.
“Fai
come cazzo ti pare allora. Ci vediamo a casa.” Chiuse
freddamente
quella conversazione.
Mi
girai dirigendomi verso l'uscita dell'ospedale sentendo lo sguardo di
Will martellarmi la schiena.
Presi
il pacchetto di Blacks ed estrassi una sigaretta.
Odiavo
fumare e, per questo, lo facevo raramente.
Portai
alla bocca quella specie di droga legale e la accesi per ispirare
quel sapore di tabacco che riuscì a farmi rilassare subito.
Quel
sapore amaro che ti pizzicava la gola lasciandoti incompleto,
insoddisfatto. Quel fumo che usciva dalla bocca e che ogni fumatore
voleva tenere avidamente nei suoi polmoni.
Con
questi pensieri ripresi le mie facoltà mentali.
Guardai
con disprezzo la sigaretta che tenevo in mezzo alle due dita della
mano destra e imprecai gettandola con impeto a terra.
Cedere
ad una tentazione mi faceva rendere conto della debolezza che
incombeva dentro di me.
Presi
dalla tasca dei miei Jeans le chiavi della macchina e, aprendola,
entrai, misi in moto e con forza schiacciai l'acceleratore
lasciandomi tutto alle spalle.
(Pov
Iris 16 dicembre, ore 15:19)
Quando
aprii gli occhi, un senso di vuoto mi sovrastò. Forse avevo
sognato
tutto, eppure mi trovavo realmente nella stanza dove poche ore prima
mi ero svegliata.
Il
ragazzo dagli occhi di ghiaccio non c'era più, e la mia mano
era
estremamente fredda.
Non
entrò nessuno in quella camera e, così, rimasi
assorta nel buio dei
miei pensieri per ore, accorgendomi solamente delle differenti
tonalità che il cielo assumeva nell'arco della giornata.
Era
ormai buio, ed io ero ancora sola. Non mi meravigliavo di questo.
Perché lo sono sempre stata, e continuare a percepire
quest'aria di
solitudine non mi faceva paura.
Mi
voltai verso la finestra per cercare di non respirare l'odore
nauseante di cibo proveniente dal vassoio appoggiato sopra il
comodino, ma fu un tentativo inutile ed estremamente deludente.
Chiusi
gli occhi e, all'improvviso, una voce si fece largo nella mia mente.
“Iris..”
Alzai
lo sguardo e, incontrando i suoi occhi neri, il mio cuore
cessò di
battere come per prepararsi ad uscire dal mio petto.
Era
li; lontano dalla mia bocca, dal mio viso, dal mio corpo.
Lo
vidi voltarsi verso la porta, girarsi nuovamente verso di me e
guardarmi desolato, prima di dissolversi come se avesse percepito
qualcosa.
E
mentre sussurravo in vano il suo nome, l'ennesima lacrima si
infrangeva sulle bianche lenzuola del letto facendo si che la
solitudine riprendesse a consumarmi avidamente.
Eppure
ciò non avvenne.
Perché
a quel punto, c'era già qualcuno che aveva preso il suo
posto.
Un
ragazzo.
Un
ragazzo che stava davanti alla porta della mia stanza.
Un
ragazzo che, forse stanco da una corsa contro il tempo, riprendeva il
fiato appoggiandosi con un braccio ad un ginocchio.
Un
ragazzo con in mano un piccolo mazzo di fiori.
Un
ragazzo spettinato e dagli occhi color del ghiaccio.
Angolo ringraziamenti
Eccomi qua! Sono tornata dopo un lunghissimo imprevisto capitato al mio
intestino (infiammazione)! CHE DOLORE!!
Insomma.. Come è iniziato il nuovo anno?
Spero per tutti voi che sia incominciato nel migliore dei modi. Ora ci
si rimette in carreggiata, quindi auguro un buon anno a tutti.
Dato che non so più cosa dire passo alle risposte e ai
ringraziamenti.
winnie_poohina:
Ciao! ihih! Mi piace Tom in versione "figo pazzesco" (Trall'altro la
mia versione, a parer mio è super, divina, ultramegaiper
fighissima). Tutte queste storie nelle quali risiedono ragazzi
bellissimi non vanno mica bene, sai! Perchè poi non ce ne
è uno nella vita vera! T-T che amarezza!! Ok,
basta. Il momento dedicato agli ormoni è finito..Per quanto
riguarda il commento su come scrivo, non so cosa dire. Sei molto carina
a dire sempre come la pensi. Quindi un grazie assoluto. Grande bacio!
Bale
KeLSey:
Eccomi qui! Bhè, che dire, già ti
adoro! Sono contenta che la storia ti piaccia e ti prenda. E sono
felicissima che ti piaccia anche il mio modo di scrivere. (L'autostima
cresce piano piano T-T .. sono lacrime di gioia)
Bhè, in effetti Tom non è da
immaginarselo come un dio greco; Tom E' un dio greco!
ihih!Veramente, ti ringrazio moltissimo per il commento che mi hai
fatto. Spero che questo capitolo ti piaccia, nel caso in cui ti venga
voglia di leggerlo. Grazie ancora! Bacio Balenotta
Shasha5:
Ciao! Sono subito qui per le tue domande!!!! Allora, Iris soffre di
asma. Però è un asma a livello superficiale.
Niente di preoccupante, insomma. Inoltre non è fidanzata,
tranquilla. Lei ama un ragazzo immaginario, un ragazzo perfetto che
vede solo quando cala il buio, (infatti per noi uomini
è più facile immaginarci le cose al
buio..bhè oltre che con una botta in testa) ed è
per questo che svanisce la mattina e ricompare la sera.
Però ora se ne è andato
perchè nonostante la sua perfezione, non riesce a rendere
felice Iris.. Per qualunque domanda, sono qui! Risponderò
volentieri. ^^ Però ora te ne vorrei fare una io:
perchè trovi strano Tom? Sono curiosa di verderlo
dai tuoi occhi. Grazie ancora del commento. Spero che ti sia stata di
aiuto per capirci qualcosa. Baci Balenotta
laguerriera:
Dadadadaaaaaaaan! Pensa che non sapevo se chiamarla Andrea, Sole o
Iris. Ma poi ho pensato che Iris le si addiceva di più.^^ E'
bello bello come nome, si. Mmmm Tom lo trovi strano, eh? Why??? ^^.
Grazie per le cose carine che hai detto, grazie per essere la fun
number 1 di questa storia e grazie per i commenti che fai. Mi fa
piacerissimo! Un bacionsolo!!!!
RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO LETTO ANCHE QUESTO CAPITOLO, E
QUELLE CHE LO HANNO INSERITO NEI PREFERITI/SEGUITE!
Preferiti
Seguite
_dj_paNDi__PapEte _
GRAZIE A TUTTI!
Baci Balenotta
|
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Capitolo 7 *** VII Capitolo ***
Allora
Gente! Eccomi qui, con un altro capitolo! Si, questa volta ci ho
impiegato più tempo. E..devo dirlo è corto,
però mi rifarò un pochino con i capitoli
seguenti! Allora in questo capitolo ci
sarà qualche parola
toscana e un po' di parole troncate a metà
(tipico sempre dei toscani) accompagnata
da un asterisco * per chi magari non capisse,
anche se a me sembrano semplici, quindi non vi preoccupate!
M..altro da dire?? Ah si!! Anche se a me non piace,
nonostante mi incuriosisca, vedere i personaggi della storia
della scrittrice immaginati da quest'ultima, ve li metto lo stesso..
chi vuole li guardi!!!
Capitolo
7
(Pov
Tom, 16 dicembre, ore 15:53)
Entrai
sbattendo violentemente la porta sulla quale mi appoggiai cercando di
riacquistare le mie facoltà mentali per pensare.
Me
ne ero andato da quell'ospedale. Era una sconosciuta per me, no?! Di
conseguenza non c'era motivo per restare. E poi cosa rimanevo a fare
la? Non faceva altro che dormire! Non me ne frega un cazzo. Basta.
Ormai ero a casa.
Convinto
di questo entrai nella mia stanza, dove, sedendomi davanti alla
scrivania, aprii il libro e provai a studiare.
Passai
più di tre ore sulla stessa pagina, forse sullo stesso rigo,
o,
addirittura, sulla stessa parola; perché tra tutti i miei
pensieri,
il suo viso riusciva a riapparire sempre.
I
suoi capelli castano scuro, i suoi occhi color nocciola, le labbra
carnose, i denti perfetti, il naso leggermente all'insù.
Quella
stanza vuota dell'ospedale.
Will
mi aveva fottuto ancora con le sue parole. Lui e il suo non farsi i
cazzi suoi facevano emergere in me quella cosa che lui definiva
“coscienza”.
“E'
normale, Tom.. Tutti gli esseri umani ne hanno una.” Imprecai
ripensando a queste parole.
Improvvisamente,
il cellulare incominciò a vibrare. Lo estrassi dalla tasca
e,
guardandolo, notai che mi era arrivato un nuovo messaggio.
Will
Idiota,
se ti sbrighi a venire in ospedale ce la fai a restare per la notte.
E' stata sola tutto il tempo e non sta neanche mangiando. Portale
degli Iris.. Sono dei fiori. E muoviti.
Mi
alzai di scatto da quella sedia imprecando nuovamente. Presi in
fretta il giacchetto, le chiavi della macchina e, chiudendo la porta,
mi avviai di corsa verso la mia macchina.
Partii
sgommando e, schiacciando sempre di più sull'acceleratore,
andai al
primo negozio di fiori.
“Buonasera”
Una vecchiettina, dall'aria curiosa, spuntò da dietro una
pianta.
“B..Buonasera.
Sarebbe possibile avere degli Iris?” Domandai con il fiatone.
“Ma
certamente! Però e dipende, eh! O come tu li vòi?
E noi ci sanno*
gli Hermodactylusse,
gli
scorpirisse,
gli
Xiphiumme, e
poi ci sanno...”
“Signora
vorrei quelli più
belli!”
“Ma
allora sei proprio
grullo* eh! Ma che chiorba* c'hai!? I fiori..e sò tutti
belli!!!”
Sorrisi per la freschezza e la gioia che emanava quella piccola
signora anziana.
“Allora
mi dia questi, per
favore.” Dissi indicando un tipo di iris bianchi.
“E
so per la tu citta*, ehhh!!
Dai dai, dimmi un po'! Come è? Dev' esse proprio
bella”
Guardai sconcertato quella
piccola pettegola non riuscendo a trattenere un sorriso.
“E'
bella, signora. E' bella.
Magari un giorno la porterò proprio qui, così la
vede lei stessa.”
“Oooooooooooh!
Che ideaaaaaaa!
Ma che idea!! Bravo, bravo!! Ma o bischero*, i che ci stai a
fà
ancora qui?! E muoviti và, và! E ama!! Hai
capito?! Ama. Che come
diceva quello della pubblicità L'AMORE è IL
PROFUMO DELLA VITA!!!!”
Scoppiai a ridere per quella
citazione completamente sbagliata per poi darle un bacio veloce sulla
fronte ringraziandola e promettendole che sarei ritornato.
Entrando in macchina misi i
fiori nel sedile accanto e ripartii in direzione dell'ospedale.
Arrivato,
parcheggiai davanti ad un cartello che indicava divieto
di sosta,
e fregandomene iniziai a correre velocemente con in mano quei fiori.
Feci le scale a piedi per non
perdere tempo, schizzai davanti a Will che vedendomi mostrò,
come
sempre, il suo sorriso soddisfatto e, alla fine, giunsi davanti alla
sua stanza con il fiato corto e con un braccio appoggiato al
ginocchio.
Nei suoi occhi vi era stupore,
sorpresa, gioia.
E non riuscii a non appoggiare
le parole della vecchiettina. Perché era proprio come un
fiore:
delicato, fragile, eppure estremamente bello.
Angolo
ringraziamenti
Eccomi qui alla fine del capitolo! FORTE LA VECCHIETTA
EHHH!!! ahahahah!
Allora vi metto il significato di alcune parole:
E noi ci sanno:
Noi abbiamo
Grullo:
stupido
Chiorba:
testa
Citta:
ragazza
Bischero:
strullo, stupidotto.
Comunque, come ho detto prima ho qui le immagini dei personaggi della
storia! Che ho trovato dopo tante e tante ore di sacrificio (certo
certo...sacrificio.. :P )..
Iniziamo
con:
William
,ve
lo ricordate? Il dottore e coinquilino di Tom! Ero incerta su questo
personaggio
Thomas
Ehehe! Mica male, lui! ^^ Bello, bello, non c'è
che dire! (Anche se l'attore mi piace solo in due o tre foto)
Iris
Dadadadan! Lei è la nostra
Iris, nella vita vera Sofia Meroni! Già, esatto è
italiana (e ne vado fiera)!
Steven
E chi è ora questo?? Ebbenem Steven è
l'uomo perfetto, l'uomo che Iris si immagina!
E, infine, vi
mostro la specie di fiori che Thomas ha comprato!
Iris
bianchi
Ok, ho finito... Passo alle risposte!!
Shasha5: Ciao!
La prima a commentare uh uh! Allora, prima di tutto sono contenta che
ti abbia chiarito qualcosa, e non ti preoccupare che non mi rechi
nessun disturbo, anzi. Per la faccenda di Tom, bhè si..Ho
voluto mettere questo atteggiamento perchè in generale siamo
tutti più o meno così..Prima si dice una cosa, e
dopo si fa il contrario! Poi non mi piaceva l'idea che Iris avesse
subito il suo "principe azzurro". Non so se mi spiego! Mica
è una principessa eh (anche se è circondata da
ragazzi bellissimi!!) Cade, la soccorre un ragazzo bellissimo..Vuoi
anche che resti insieme a lei?? ihih! Eh no eh! Poi lo pretendo anche
io! Comunque non ha compassione per Iris...Ha come una
calamita che lo porta sempre da lei. E per aiutarlo poi c'è
anche Will..^^ Basta ora ho scritto troppo anche io ^^. Allora, forte
la vecchietta, eh? Ti svelo che questi personaggi che metto,
come il custode della biblioteca e la fioraia sono persone vere! Il
custode della biblioteca è uno dei bidelli della mia scuola
che si chiama Lele! (Persona che io adoro, vado a scuola solo per
lui).. E la fioraia è una vecchietta che conosce mia madre e
che ha 80 anni o quasi, ma che ne dimostra 60!! Tutta arzilla va
girando per la città e per i paesini di montagna con le
scarpe con il tacco! ahahah buffa! Basta, sto parlando troppo anche io
^^.. Baci e grazie ancora! Balenotta
laguerriera:
^^ Bello Tom, eh! Forse troppo..non è che è anche
lui il frutto dell'immaginazione di Iris?? Ahaha! Se fosse
così sarebbe proprio da rinchiuderla in mezzo ai matti.
Poverina! Allora questo è ciò che succede dagli
occhi di Tom...La tentazione di metterci una vecchietta arzilla mi
piaceva troppo! Bellina!!!! Ok, sto farneticando..Allora smetto di
scrivere, così rispondo alle domande prima e aggiorno prima!
Baci Baci! Grazie!!!! P.s: fammi sapere se hai visto o meno i
personaggi dal mio punto di vista ^^! Balenotta
winnie_poohina:
Hola chica! Zan zan zan zan! Tom ricompare correndo con dei fiori in
mano e con una canzoncina da sottofondo musicale di quelle patriottiche
tipo il Gladiatore! ahahah! ^^ Ok, basta! Devo bere di meno...
Allooora.. già il sogno di Iris sparisce e
riappare...(Poi nei successivi capitoli ci saranno delle spiegazioni
che riusciranno a farti capire meglio questo personaggio..piccolissimo
spoiler) Non so più cosa dire...Hai capito quello che ha
detto la vecchietta? ihih! Un bacione kiss kiss! Grazie dei commenti!
Bale
Niki: ahahha!
La canzone! Hai ragione, infatti ora mi è venuta di nuovo in
mente anche a me!!! Comunque Tom è come le nostre serate:
che si fa? Bho!!! Andiamo la!!! Si, vai andiamo! No, ma sai, io non ho
tanta voglia, eh! Aahahahahhah!! Baci Bale
RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO INSERITO LA STORIA TRA I PREFERITI
O SEGUITE E TUTTI QUELLI CHE LA LEGGONO!!!
Baci Balenotta
|
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Capitolo 8 *** VIII Capitolo ***
Capitolo
8
(Pov
Iris 19 dicembre, ore 09:34)
Restai
in ospedale per altri tre giorni. Odiavo quel posto, ma per qualche
oretta Tom e Will riuscivano a rendermi felice con la loro presenza.
Tom
in realtà si chiamava Thomas White. Suo padre era inglese,
mentre
sua madre era italiana. Lui aveva scelto di vivere qui, a Firenze,
per conseguire gli studi di medicina come aveva fatto William, suo
coinquilino e migliore amico.
Pensando
alle lunghe giornate trascorse in ospedale a parlare con quei due
ragazzi, mi accorsi che non mi ero mai legata così tanto a
delle
persone. E non riuscivo neanche a trovare una motivazione adeguata.
Mi
rendevo solamente conto che con loro era tutto diverso.
Perchè erano
semplici; veri. E, per quei pochi giorni, mi sentii leggera e
felice. Le ore passavano ascoltando parte della tesi per
l'università di Tom, studiando insieme a lui e guardando
film e
cartoni animati.
Era
pieno di attenzioni.
Ogni
mattina mi svegliavo trovando sopra il comodino degli iris bianchi.
Non
ne avevo mai visti di quella specie..Bhè, a dire la
verità, non
avevo mai visto, se non in qualche foto, neanche dei semplicissimi
iris.
Quelli
che Tom mi portava sembravano così puri e semplici da poter
sprigionare un'insaziabile vitalità.
Quando
il terzo giorno mi avviai verso l'uscita di quell'ospedale, avevo
paura. Si, paura di ritornare in quella casa e paura di rimanere
un'altra volta sola.
Ma
poi, pensandoci, mi accorsi che in realtà avevo solamente
paura di
non rivedere mai più Tom.
Quel
giorno non avevo visto né lui, né Will e, per
questo, un senso di
tristezza iniziò a crescere dentro me.
Strinsi
forte i pugni accorgendomi di quanto fossi stupida a dover dipendere
da delle persone.
Fu
a quel punto che mi resi conto che, infondo, non avevo nulla di
sbagliato per dovermi isolare dagli altri; e questa consapevolezza mi
fece sorridere.
Potevo
ricominciare da capo quella vita che tanto desideravo.
Chissà,
magari con qualcuno. Ero in grado di ricominciare avendo quella
felicità che tanto mi era mancata.
Varcai
la porta automatica dell'ospedale e, subito, una ventata fresca mi
accarezzò il volto facendomi respirare un'aria diversa.
Chiusi
gli occhi per godere di più quegli attimi di pace,
libertà e
tranquillità infinita. Non avevo bisogno di niente. Non
avevo
bisogno di nessuno.
Aprii
gli occhi, e lo vidi.
Era
lì, ad una ventina di scalini da me, appoggiato alla sua
macchina
nera con in mano quei magnifici fiori bianchi.
I
capelli come sempre in disordine, gli occhi coperti da degli occhiali
da sole scuri, la barba un po' trascurata e quel sorriso fatto su
misura per far risaltare i quei denti bianchi, allineati; perfetti.
Indossava
dei jeans scoloriti ed un giacchetto bianco aperto che lasciava
intravedere una maglietta scura.
Gli
angoli della mia bocca si allungarono in un sorriso spontaneo e,
spinta da una vitalità mai provata, feci in fretta quei
pochi
scalini raggiungendolo.
“Ciao..”
Sussurrai mentre lui sollevava gli occhiali guardandomi stranamente.
“Ehm,
scusa ci conosciamo?” Disse con più naturalezza
possibile
levandosi del tutto gli occhiali.
Ed
i miei occhi riuscirono finalmente a ritrovare i suoi. Ignorai la
sua domanda e con aria furba feci spallucce.
“Ah,
bhè, se lo dice lei..” Conclusi andando verso il
lungo vialetto
che portava alla fermata dell'autobus.
Lo
sentii ridere silenziosamente mentre mi allontanavo molto lentamente.
E,
poi, all'improvviso percepii la sua mano prendermi il polso per
fermarmi.
Mi
girai verso di lui e con una finta aria scocciata lo guardai fisso
negli occhi.
“Andiamo,
dai. Ti accompagno a casa.” La sua voce uscì calda
e roca da
quella bocca rosea.
“Io
non ero una sconosciuta?” Domandai altezzosa non lasciandomi
sfuggire, però, una piccola tonalità che mi
rendeva complice di
quello stupido gioco.
Lo
vidi sorridere e spostare lo sguardo da qualche parte.
“Deduco
che non potrei neanche offrirti una caramella, allora.” Disse
ritornando a fissarmi.
Risi
e pensai a come quel ragazzo potesse, in modo semplicissimo, farmi
ritornare ad essere una bambina.
“Altro?”
Domandai fissando il suo viso.
Si
avvicinò ancora di più al mio corpo e, ad un
tratto, ebbi paura che
riuscisse a sentire il mio cuore che, inspiegabilmente, mi minacciava
per uscire.
“Solo
una parola: IRIS” Sentivo il soffio di ogni parola battere
sui miei
capelli, vicino all'orecchio, e percepivo l'adrenalina del mio corpo
salire provocandomi dei brividi piacevoli dalla quale non avrei mai
rinunciato.
E
poi, si allontanò di colpo soddisfatto.
“Vabbè..Le
regalerò a quella vecchietta che ti ha appena guardata
male.”
Affermò con aria sconsolata, ma che nascondeva in ogni
sillaba, un
tono di sfida dalla quale non si può scappare.
Un
attore perfetto, pensai mentre gli occhi mi bruciavano.
Mi
girai verso l'anziana signora che aveva indicato.
Era..Era
terribilmente brutta!
E
poi..Non era una di quelle vecchiette tutte pimpanti e gentili. NO!
Aveva
i capelli grigi arrotolati in una “pettinatura”, un
rossetto
rosso sangue e, per finire, un naso curvo con un neo gigantesco
spiaccicato.
Pareva
una di quelle suocere che non si vorrebbe mai avere come parente.
A
quel pensiero ricordai mia madre che, ogni volta rientrata a casa da
un pranzo nella villetta dei nonni, borbottava come una matta
dicendo quanto fosse acida la madre di mio padre. In un'occasione
affermò persino che la nonna, per essere così
acida, doveva per
forza bere il latte scaduto ogni mattina.
E
fu in quel momento che feci il madornale errore di crederle.
Così,
con tutta la mia innocenza, un giorno nascosi il cartone di latte
aperto nel grande garage dei miei genitori con l'intento di vedere
che tipo di latte beveva la nonna. Ricordo ancora adesso mio padre
salire in casa, (la settimana dopo), tutto preoccupato dicendo che in
garage c'era uno strano odore.
Presumeva
che fosse morto un topo o qualche altro tipo di animale. Ed io, che
improvvisamente ricordai della scatola di latte, sgattaiolai fuori
casa con una scusa andando in garage.
Quando
vidi il cartoncino pieno di vermi rimasi paralizzata. Puzzava come
quelle cose per cui veniva sgridato il nonno che, esaltato, rispondeva:
“ Ovvia, è solo aria! E' solo aria!”
Con
un coraggio che pensavo solo Sailor Moon possedesse, presi con due
dita la parte di cartoncino senza vermi, e iniziai a correre verso i
grandi bidoni della spazzatura. Da quel giorno promisi a me stessa di
non dare più retta alla mamma.
Ritornata
alla realtà, guardai nuovamente la vecchia befana che stava
a
qualche metro di distanza da me e, poi, di getto, strappai dalla mano
di Tom quei fiori stringendoli avidamente vicino al mio petto.
Puntai
nuovamente lo sguardo sulla vecchia zitella facendole una
linguaccia, e ricevendo in cambio un'occhiata truce.
“Vecchia
zitella” Borbottai istericamente.
“Sei
impossibile, lo sai?” Disse Tom divertito dalla scena.
Mi
voltai verso di lui e ,tenendo ancora i fiori al petto, girai i
tacchi in direzione della macchina di Thomas nella quale, dopo pochi
passi, salii.
Dallo
specchietto laterale vidi la sua figura ferma sul punto in cui
l'avevo lasciato.
E
risi perchè aveva uno sguardo perso nel vuoto; proprio come
mio
padre dopo aver constatato, svuotando il garage, che non c'era nessun
tipo di animale morto.
Angolo ringraziamenti
Eccomi qui! Per farmi perdonare, ho scritto un capitolo un po'
più lungo rispetto agli altri ^^ Spero che vi sia piaciuto!!
Mmm...che dire...Thomas mi piace sempre di più, nonostante
sia innamorata di Steven...
Volete un piccolo spoilerino??
Si??? Veramente??? :)
Pov
Tom...
Alla
radio trasmettevano 1973, James Blunt.
“Allora,
dove la porto signorina?” Le chiesi uscendo dalla strada
dell'ospedale, mentre lei canticchiava quasi impercettibilmente.
“A
casa.” Rispose come se fosse la cosa più ovvia del
mondo.
“A
casa mia? Precoce la ragazza.” Dissi ridacchiando insieme a
lei
...
Allora come vi si
prospetta il prossimo capitolo?? Vabbè, vai..passo
alle recensioni!
laguerriera: Ehi chica! Come
va? Spero bene...Allora, mi scuso per il ritardo, anche se per te
sarà stato vitale non leggere le cavolate che scrivo
^^...Comunque sono tornata...mi dispiace.. ihih.. Sono contenta che i
personaggi ti siano piaciuti..Ognuno se li immagina in un modo diverso,
lo so..Infatti come ho detto già, a me non sempre piace
vederli ^^ Quindi spero che non ti abbiano delusa..Mmm Ah! In questo
cap ho messo tutta la mia pazzia...Di scemi non ce ne sono mai
abbastanza...ihih.. Per esempio la vecchietta zitella che Iris odia
è un misto tra la mia prof di economia aziendale e una
befana... ihih Poverina... Spero che questo cap ti sia piaciuto! Un
bacione immenso! Grazie per la recensione!
winnie_phooina:
Ehi! Mi petit winnie!! Siii! Anche io voglio provare a svenire in mezzo
alla strada per vedere se un figo pazzesco mi soccorre!!!
Comunque...Hai visto?! Ho scritto di più!!! Tutte cavolate,
ma ho scritto di più!!! ahahahh! Ma come fai a sopportarmi?!
Ah..si! Io lo so come fai a sopportarmi...sisi!! LA MOTIVAZIONE E' CHE
IO SONO TOSCANA!!!! (intanto winnie_phooina urla a questa
affermazione!!) Per la precisione sono maremmana (...a questo punto mi
sviene davanti al computer)..ihih... Sisi...Sono di quelle ragazze che
non pronunciano la C e che la trascinano a lungo nei loro discorsi che
contengono parole strane...^^ Spero che il cap ti sia
piaciuto! Un mega kiss8!!! Balenotta
Niki:
ehi niki nik! Ce l'ho fatta ad aggiornare!!! yu uuuu!!
Shasha:
Hola!!! Ihih..Insomma Thomas ci piaceeeeeeeeee....Anche a me
piace Steven, a dirti la verità. Me gusta mucho! Ripeto:
tutte alle altre le fortune! Allora come ti è sembrato this
capitulin?? Hai visto? L'ho fatto più lungo, nonostante
abbia messo le prime cose che mi passavano per la testa! Ho trattato
Iris un po' troppo da bambina, secondo te?? Oddio quanto è
bello Tom!! (mi è venuta in mente una scena di questo
capitolo..scusa, sono gli ormoni) Allora allora!! Ho già
scritto il prossimo capitolo e ho messo uno spoiler ^^. Spero tanto che
vi piaccia! Un bacino!!!! Grazie del commento kiss!
_SoLe_:
Ciao Elena! ^^ Grazie per essere passata nella mia ff! E grazie per il
tuo commento! Bacione
Grazie
a tutte le persone che leggono questa storia!!! Ai preferiti e ai
seguiti!!!!
BACIONE BALENOTTA
|
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Capitolo 9 *** IX Capitolo ***
Capitolo
9
(Pov
Tom 19 dicembre)
Quando
salii in macchina notai che Iris aveva già allacciato la
cintura di
sicurezza. La guardai, e ringraziai dentro di me Will per il
messaggio che quella sera mi mandò. A volte le persone
agiscono
stupidamente perché non si rendono conto degli errori che
stanno
commettendo.
Fortunatamente,
io mi ritrovavo qui accanto a lei.
Ricambiai
il sorriso prima di accendere, mettermi gli occhiali da sole, la
cintura di sicurezza e partire. Alla radio trasmettevano 1973,
James Blunt.
“Allora,
dove la porto signorina?” Le chiesi usciti dalla strada
dell'ospedale, mentre lei canticchiava quasi impercettibilmente.
“A
casa.” Rispose come se fosse la cosa più ovvia del
mondo.
“A
casa mia? Precoce la ragazza.” Dissi ridacchiando insieme a
lei
“Scemo,
intend..GIRA DI QUA!!!” Urlò iniziando a ridere
come una pazza per
via la mia deviazione improvvisa.
Una
volta presa la strada indicata, inchiodai di colpo guardandola
scettico, mi slacciai la cintura di sicurezza e, velocemente, mi
fiondai su di lei iniziando a farle il solletico.
“No!!!!!”
Dei
gridolini si innalzarono seguiti da delle risate spezzate e da delle
preghiere per una tregua.
Mi
piaceva sentirla ridere e vedere i suoi occhi scuri illuminarsi.
“B..Ba..ahahahah
Basta!!!” Urlò stremata.
Aveva
i capelli tutti scompigliati e il giacchetto messo male, ma
continuava a sorridere mentre io mi mettevo la cintura ripartendo.
Nonostante
avessi il navigatore chiuso nel cruscotto mi feci ugualmente dire le
indicazioni, che il più delle volte non seguivo facendole
trovare
una un'altra strada alternativa; magari un percorso più
lungo in
modo da passare un po' di tempo in più con lei.
Quando
mi indicò dalla macchina il palazzo in cui abitava, invece
di
fermarmi lì, proseguii a dritto.
“LO
HAI FATTO DI NUOVO!! NON MI DOVEVO FIDARE.”
Affermò lamentosa, ma,
con un tono che sembrava decisamente divertito.
La
guardai negli occhi prima di riconcentrarmi sulla strada.
“Hai
ragione, mi hai beccato.” Dissi sorridendole e sperando che
non
iniziasse ad urlarmi contro.
Ogni
tanto la osservavo con la coda dell'occhio.
Notai
che per i primi cinque minuti non fece altro che incrociare le
braccia nervosamente, far “ballare” la gamba destra
e piantarmi
occhiatacce; poi, però, chissà quale pensiero
malefico le avvinghiò
la mente facendole comparire un sorrisetto.
“Me
aspettavo, sai?!” Disse.
“Allora
dovevi scendere la prima volta che ho sbagliato stra...”
“Ma
se sbagliavi apposta!” Trillò interrompendomi.
“Chi?
Io?”
“Ma sentilo:< Chi? Io? >. Come attore fai proprio
pena.”
“Infatti
studio medicina” Affermai come chi vuole avere sempre
l'ultima
parola.
In
cambio, però, mi diede un pizzicotto.
“Strega!”
Borbottai facendola ridacchiare.
“Allora,
dove stiamo andando?” Chiese curiosa.
“Lo
vedrai..”
Ci
impiegammo circa trenta minuti prima di arrivare al primo parco
giochi più vicino, ma ne valse la pena. Nonostante fosse
dicembre
inoltrato, la giornata era limpida.
C'era
quel sole che i miei genitori chiamavano
“TRADITORE”. Quel sole
che può apparire caldo, ma che riesce a ridurre a 0 i tuoi
anticorpi
facendoti venire la febbre.
“Mi
hai portata al parco!!!!” Trillò soddisfatta Iris.
Parcheggiai
la macchina e scesi, Iris si stiracchiò allungando in alto
le
braccia e respirando a pieni polmoni.
Indossava
gli stessi vestiti con cui l'avevo portata in ospedale: una tuta blu
larga, una felpa bianca e un piumino. Ricordo quando, imbarazzata, Iris
mi chiese, dandomi in mano dei soldi, di
comprarle della biancheria e un pigiama per quel periodo.
Il
giorno stesso, quando andai al Goldempoint, ebbi la
tentazione
di comprarle un completino intimo nero di pizzo; di quelli tanta
natura e poca stoffa..
Cancellai
quei pensieri che man mano diventavano sempre poco casti e, dopo aver
chiuso la macchina, raggiunsi Iris che in preda all'euforia stava
correndo verso il parco.
“Tom!
Dai, sbrigati!” Disse girandosi verso di me e fermandosi.
Le
sorrisi avviandomi lentamente nel punto in cui si trovava.
“Uffa,
ma sei una lumaca! Eddai! Muoviti! Guarda che mi addormento,
così!”
Arrivato
da lei rimasi fermo a guardarla sbraitare su di quanto fossi lento.
“Hai
finito??” Le chiesi mentre sul suo volto comparve
un'espressione
indignata e imbronciata.
Mi
misi a ridere prima di coricarla come un sacco di patate sulla
spalla.
“Lasciami!!!
Lasciami ahahahahah! Dai lasciamiiiiiiiiiii!!!!!!” Urlava
dandomi
una serie di pugni e schiaffi sulla schiena e ridendo come una pazza.
“Tomm
dai ci guardano tutti!!”
Scrutai
le persone intorno a noi, e bhè, in effetti tutti ci stavano
guardando. Vidi dei bambini strattonare la camicia dei loro padri
chiedendo se potevano fare i sacchi di patate anche loro; dei signori
anziani guardarci commentando “la gioventù
d'oggi..”; e altre
signore guardarci con grandi sorrisi che un tempo regalarono ai loro
fidanzati.
“Io
non vedo nessuno che ci sta guardando”
“Se
entro un secondo non mi metti giù, inizio ad urlare come una
pazza!”
A
queste parole la scesi.
Era
tutta rossa e, per questo, mi misi a ridere.
“Stupido..”
Borbottò prima di iniziare a camminare infuriata.
La
guardai.
Era
proprio una bambina...
Mi
diressi verso di lei e, per rallentarla, le presi la mano.
Una
mano che non lasciai per il resto della passeggiata.
Parlammo
molto di quando eravamo dei bambini, di quello che combinavamo, delle
cotte prese, dell'università e della nostra passione
sfrenata per
l'arte ,che ci portò a parlare dei suoi genitori.
Tristemente
mi disse della loro morte, ed io non riuscii ad immaginare come una
persona bella come Iris potesse aver passato dei momenti
così
brutti.
Verso
l'una e un quarto prendemmo due hot dog e, facendo due linguacce a
due bambini che stavano per dirigersi sulle altalene, sfrecciammo
davanti a loro rubandogli i posti; così semplicemente.
Mangiammo su
quelle altalene alternando momenti di silenzio a momenti di
chiacchiere sfrenate.
E
non badavamo al tempo che passava senza che noi ce ne accorgessimo.
Perché c'eravamo solamente noi due e, questo, bastava ad
entrambi.
Erano
le tre del pomeriggio quando decidemmo di ritornare a casa.
Quel
viaggio in macchina fu silenzioso; si, quei silenzi fastidiosi in
cui, anche se sei immerso nei tuoi pensieri, vorresti sentirla
parlare e parlare.
Non
volevo lasciarla andare così. Non avevo il suo numero di
cellulare,
non avevo la sua e-mail e non avevo idea di come contattarla.
La
strada continuava, e più ci avvicinavamo a casa sua, e
più il senso
di perdita incatenava entrambi.
Nel
momento in cui arrivai davanti al grande portone, la radio aveva
appena trasmesso le prime note di Don't go away
degli Oasis.
Restammo
fermi, senza guardarci per un po' di tempo. E poi sentii la sua
cintura sganciarsi e frusciare sul suo giacchetto intenta a ritornare
al suo posto.
Fu
in quel momento che i nostri occhi si incatenarono.
“E
sono proprio con gli Oasis e la loro canzone “Don't go
away”,
“Non andare via”, a concludere questa giornata
passata insiem...”
“Anche
la radio te lo dice...” Dissi facendole comparire un sorriso.
“Grazie,
Tom. Di tutto.” Lo sussurrò velocemente prima di
aprire la
portiera e andare via da me.
E
non mi rimase altro, se non la speranza di quei fiori che aveva in
mano; quegli iris bianchi contenenti un biglietto che, forse, non
avrebbe mai aperto.
Angolo
ringraziamenti
Scusate
ragazze!!! Impeccabile! Aggiorno in ritardo ammettendo che lo
farò spesso. Purtroppo sono in crisi con
questa storia. Ho paura che faccia un po' schifo, che sia scritta
male.. Infatti la volevo rifare. Ma non ci riesco.
Non lo so..
Comunque
per ora posto questo capitolo e vedo di provare a scriverne un altro...
:(
Ringrazio
le 6
persone che hanno recensito lo scorso capitolo!!!
CipDebbi:
^^ Grazie mille per il tuo commento meraviglioso. In questo
periodo mi fa veramente bene leggere le opinioni di tutte
voi. Sei esagerata! Magari scrivessi divinamente.. Anzi,
volevo anche cambiare questa storia.. Speriamo che ritorni
l'ispirazione!! Ti ringrazio ancora per il commento..
Continua presto la tua ff romantica, eh!!! Ti aspetto! Un
bacio!!! Bale
Shasha5: Ciao
carissima! Steven, Steven...si farà rivedere?? E chi lo
sa!!!! (sguardo circospetto...e affermazione minuscola) ^^..
Si, è fondamentale la sua presenza in questa
storia! Poi ora devo vedere perchè non scrivevo da tanto e i
capitoli li avevo pronti fino a questo, quindi ora dipende tutto ^^...
Allora, premettendo che questo capitolo è un po'
scontato e smieloso, ti è piaciuto lo stesso? Baci bale!
Pikkola Ketty:
Ciao!!!! Ti ringrazio tantissimo per il tuo commento! Sinceramente,
come ho detto prima, ho forti dubbi su questa storia...Non so quindi
quanto possa essere carina. Ma ti ringrazio lo stesso molto. Spero che
ti sia piaciuto questo capitolo...Nel caso in cui tu l'abbia letto..
Baci Bale!!!
Niki: ti
è piaciuta la storia del cartone del latte, ehhh!!! ahahah!
Si, effettivamente è ganza..No, non è vera.
Però mi sono in qualche modo chiesta cosa facessi io a 6
anni...E sono tornata indietro scrivendo con quella
mentalità!!! Un po' di Bale sta in Iris..^^ Bha
speriamo bene! Un bacius!!!
laguerriera: Ehi!!
Non ti preoccupare per i commenti! L'importante è che ti
piaccia il proseguimento della storia! Solo questo ^^. Ma tu
non aggiorni più? :( Grazie millissime per i tuoi
continui commenti!!! Scusa per il ritardo con cui posto!!!!!!! Un
bacione enormissimo Balenotta
Winnie_phooina:
Ehiiiiii!!!! Ciao!!! Allora, ho appena finito di leggere tutte le
storie aggiornate che seguivo delle ragazze del sito. La tua l'avevo
letta il giorno stesso in cui l'hai pubblicata!!! *V* Stavo
scrivendo il commento ma poi mio fratello si è avvalso del
diritto di occupazione del pc! Già già..sua
proprietà...^^ Quindi sono passata prima a lasciarti il
famoso commentino! Bene bene! Ti ringrazio tantissimo per i
tuoi commenti alla mia storia..Anche se non ti nego la mia
preoccupazione. Non mi piace molto... Vabè, non pensiamoci!
Un bacio enormeeeeeeee!!!
UN
GRAZIE SPECIALE A TUTTE VOI CHE MI SOSTENETE E CHE LEGGETE QUESTA
PICCOLA STORIA!!! GRAZIE A TUTTI DI CUORE!
Ringrazio
chi ha inserito la storia tra i preferiti e le seguite!!!
BACI
BALENOTTA
|
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Capitolo 10 *** X Capitolo ***
Capitolo
10
Pov Iris
(Rientrado
a casa dopo
essere uscita con Tom)
Nel
buio della mia casa, il mio corpo era appoggiato a quel freddo
portone. Ero immobile, eppure potevo percepire chiaramente il caos
dei mille pensieri che vagavano da una parte all'altra della mia
mente, che si imponevano e che facevano a gara per essere scelti.
Era
come se avessi un centinaio di piccole me, in grado di intendere e di
volere, nella testa. Mi ricordava tanto la situazione del
protagonista del film “What the woman want”,
che, tramite
chissà quale miracolo, o dannazione, riusciva a leggere i
pensieri
di tutte le donne.
“SMETTETELA”
Urlai, disperata, tra me e me.
E
ridacchiai come una pazza quando scoprii che quelle voci si
ammutolirono totalmente al mio grido mentale.
Così,
beandomi di quella situazione di pace interiore, finalmente accesi la
luce del piccolo salotto, e un grido di spavento uscì dalla
mia
bocca.
Era
ancora davanti a me.
Ancora
lui, ancora quegli occhi neri, quelle labbra, quel viso.
Steven.
Non
mi spiegavo il motivo per cui era riapparso dopo essere sparito dalla
mia vita e, soprattutto, non riuscivo a capire perché non si
dissolvesse.
“Cosa
ci fai qui?” Gli chiesi in tono glaciale avviandomi verso la
cucina
per posare i fiori che, poche ore prima, Thomas mi aveva regalato.
Non
mi rispose, tuttavia non volli alzare gli occhi, poiché
sapevo che
mi avrebbe catturata con il suo sguardo.
Uno
sguardo che, prima, mi avrebbe fatto soffrire infliggendo al mio
cuore migliaia di pugnalate; e solo successivamente mi avrebbe
intrappolata.
Perché
lui era più forte di me.
In
tutto.
Bastava
un piccolo movimento degli occhi, oppure un fugace movimento della
mascella per paralizzarmi. Per farmi sentire quel senso di angoscia e
di impotenza che si prova da bambini.
Quella
sensazione che si sente nel momento in cui ti rendi conto che
riceverai una strigliata da uno dei tuoi genitori; solitamente quello
con cui hai meno confidenza, quello che temi di più.
Quello
con cui non puoi fare gli occhioni da cucciolo abbandonato pregandolo
fino all'estremo della sua pazienza. Quello con cui non puoi
insistere; perché il suo “no”
è quello vero.
Ecco,
Steven aveva quel potere.
Un
dono che io desideravo possedere.
Perché
al contrario di lui, io potevo arrabbiarmi, potevo sbraitargli
contro, potevo urlare, piangere, guardarlo male. E, nonostante tutto,
non sarei mai riuscita a sconfiggerlo.
Eppure,
nonostante non lo avessi guardato, quel senso di colpa e di impotenza
mi aveva circondata.
Perché,
tutto sommato, Steven aveva fatto parte della mia vita.
Era
apparso in una notte autunnale come le altre; una notte in cui il
vento soffiava, in cui le foglie gialle dei pochi alberi cittadini si
appoggiavano al suolo. Una notte in cui la mia mente aveva proiettato
una persona in grado di riempire quei continui spazi di solitudine.
Ricordai
quando, improvvisamente, apparve in un angolo buio della mia camera
da letto. Quel suo sguardo scocciato quando gli chiesi chi fosse;
quel suo fare scorbutico quando, allarmata, ero intenta a chiamare la
polizia; quella sua strafottenza ai miei continui urli fatti per
scacciarlo dalla mia casa e, infine, quelle braccia calde nelle quali
mi addormentai stremata dalla sua apparizione.
Mi
tornarono in mente i continui battibecchi, le espressioni da finti
offesi che nessuno dei due riusciva a tenere per più di
dieci
minuti. Le serate dedicate ai film, i continui giochi, le migliaia
chiacchierate, i litigi, e i pianti avvenuti tra le sue braccia.
E
poi..E poi il nostro primo bacio.
Il
contatto delle mie labbra contro le sue; morbide e delicatamente
travolgenti. Proprio come le avevo sognate, immaginate.
“Chi
era quello?” Chiese avvicinandosi a me.
“Non
sono affari tuoi.” Risposi girandomi verso lui che
cercò di
accarezzarmi.
Sentii
un brivido freddo attraversare il mio corpo, mentre una mano
attraversava il mio viso non riuscendo ad avere un contatto con la
mia faccia.
Mi
aveva oltrepassato.
Mi
pietrificai guardandolo negli occhi.
“Perché
mi stai facendo questo” Chiese impaurito e agitato.
E
la consapevolezza di non desiderarlo più mi
sovrastò insieme a
quelle piccole voci che, incuranti, ripresero ad urlare nella mia
testa.
Non
lo vuoi più, gridavano
quelle
maledette.
“Lasciami
in pace, Steven” Dissi oltrepassandolo e creando,
così, una specie
di varco.
Non
vedi come sta, bastarda? Chiedevano
meste le altre.
“Cosa
ha lui che io non ho?” La sua voce era fredda, seppur con una
lieve
sfumatura di panico e dolore
Ricordati
come sei stata quando lui se ne è andato! Sussurravano
maligne.
“Una
consistenza fisica” Dissi abbassando la testa e vergognandomi
di
quello che stavo facendo.
Ed
infine, solo un'ultima flebile vocina si fece largo tra tutti i miei
pensieri uccidendo me, e, soprattutto, uccidendo lui.
Non
lo ami più.
“No!
No! Non è vero! Ho bisogno di lui! No! Ti prego!”
Urlavo
guardandolo dissolversi in quell'aria ormai diventata gelida,
pesante, vuota.
Lo
avevo fatto morire, per puro egoismo.
Lo
avevo fatto morire solo per tenerlo lontano dalla mia vita.
Perchè
non lo volevo più.
O,
almeno, questo era ciò che credevo di volere in quel
momento.
Angolo ringraziamenti
Ciao a tutti!! Vi piace l'immagine?!
Ci ho impiegato un pochino a farla.. Spero che sia di vostro
gradimento! Mmm..Dovrei scusarmi per il ritardo! Mancata ispirazione e
pochissimo tempo per scrivere! Mi perdonate, vero?!!!
Allora, non perdendo altro tempo
faccio un po' di pubblicità ^^
AL PRIMO POSTO..C'E' IL
GRUPPO SU FACEBOOK DEDICATO A TUTTI GLI SCRITTORI/SCRITTRICI
DI EFP!!!!
(e ora voi applaudite insieme a
degli eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!)
AL SECONDO POSTO, PER TUTTE VOI
ROMANTICONE C'E' A
Volte di winnie_poohina.
E poi basta... visto che non l'ho
chiesto più a nessuno..
Chiunque voglia farsi un po' di
pubblicità io sono disponibile, eh!!! ^^
PICCOLO
SPOILERINO!
Accasciata
per terra, chiusi gli occhi
ormai gonfi di lacrime e mi addormentai raggomitolata sul pavimento.
Accanto a quegli iris rovinati sparsi sul pavimento.
Ora passo alle risposte delle
recensioni!
Shasha5:
Ehi! Cosa c'è scritto nel biglietto di Tom?? Ehhhhhhhh! Tu
sapessi!!! Lo scoprirai, lo scoprirai! Scusa tanto per il ritardo, sono
impeccabile, ma ce l'ho fatta!!! Yuppi! Nooo! Iris
è..o era ancora innamorata di Steven, non poteva baciare
Tom! Ora si vedrà un po'.. Già già.
Grazie tantissimo per la tua recensione!!!! Un bacio enorme!!
Winnie_poohina:
Come era la pubblicità?? Era dura, ma ce l'ho fatta!!!! Du
du du duruduuuuu (parlo di quella pubblicità del liquore di
cui ora mi sfugge il nome) Ok, non sono normale, vero?!
Ihihih...Praticamente ti ho lasciato una recensione kilometrica e non
del tutto da persona normale ^^!!! Hai visto ho fatto
pubblicità?!! Che brava, che brava!!! Comunque
nonostante i tuoi bellissimi complimenti ce l'ho ancora con te, eh!
Quando leggo la tua ff sto con un fazzoletto tirato dai denti e dalle
mani con tanto di lacrime a scroscio che mi escono dagli occhi!
Un bacio grandissimo!!! Bale
Pikkola
Ketty: T_T grazie per il tuo sostegno!!! Hai
visto, ho aggiornato! Ti tocca leggere, ora!!! Mi dispiace
non aggiornare spesso, anche perchè ci siete tutti voi che
mi sostenete! Siete veramente tutti carini con me! Grazie ^^!
Veramente. Un bacio enormissimo!!!!!!!!
laguerriera:
ECCOMIIIIIIII!!!!!! Ho aggiornato!! Ho aggiornato!!! Allora, in questo
capitolo non si parla di Tom, ma di Steven.. Quindi non a fine capitolo
non c'erano situazioni tipo: occhi a cuoricino e bava alla bocca! Bene
bene... ^^ Allora, ti ringrazio per il tuo supporto!
Cioè ci pensi? E' dall'inizio di questa storia che
mi convinci ad andare avanti!!!! Sono veramente contenta che ti piaccia
ancora questa storia! Grazie tantissimo! Un abbraccione da
orsacchiotto!!!!
Sasa89:
Ehi ciao! Grazie mille per la tua recensione. So che non ti piace
scrivere commenti sempre uguali, ma ti ringrazio lo stesso!!! ^^ Sei
stata veramente molto carina! Anche le risposte alle
recensioni sono sempre uguali..Ma non saprei come esprimere il concetto
di felicità mista a gratitudine!!! *-* Un bacio enorme!!!
GRAZIE ANCORA A TUTTI!!!! A CHI HA
AGGIUNTO QUESTA STORIA AI PREFERITI, A CHI LA AGGIUNTA ALLE SEGUITE E
ANCHE CHI LEGGE SOLAMENTE!!!!!!!!!!
UN BACIO GRANDISSIMO A TUTTI!!!
BALENOTTA
|
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Capitolo 11 *** XI Capitolo ***
Capitolo
11
PoV
Tom
“Will,
te l'ho detto, è da una settimana che aspetto una sua
chiamata.”
“Sai
Tom, non tutte le donne ti adorano.” Rispose con una delle
sue
solite frasi ad effetto entrando nell'ascensore che, davanti ai miei
occhi, si stava chiudendo lentamente.
“Ne
sei veramente certo??” Chiesi fermandomi e stampando sopra la
mia
faccia un ghigno bastardo.
“Nha,
solamente gli imbecilli sono sicuri di ciò che
dicono” Disse
salutandomi con un cenno della mano e con un'aria infantile mentre la
porta si era quasi del tutto chiusa.
“Bastardo”
Sussurrai sorridendo e avviandomi verso le scale bramoso di ottenere
ciò che una mente non del tutto normale desiderava.
“Non
ci posso credere..” Affermò sconfitto passandosi
una mano sulla
faccia.
“White,
fattelo dire: sei un incubo. Ti sto odiando seriamente”
Continuò
uscendo dall'ascensore e incamminandosi verso il suo prossimo
paziente.
“Mi
stai dicendo che mi ami?”
“Dipende.
Se ti riferisci a quella stupida, insulsa e occasionalmente veritiera
frase tra amore e odio c'è la distanza di un
bacio, la
risposta è no, non ti amo. Malgrado questo,
gran bel
tentativo.”
“I
bei tentativi non servono a niente.” Dissi sbuffando.
“Ma,
io mi chiedo..Perché ti ostini con lei!” Urlo
esasperato in mezzo
al corridoio dell'ospedale facendo ricadere le braccia lungo il corpo
e attirando l'attenzione di qualche anziana signora capitata in
ospedale per un raffreddore o per una ruga in più.
Alzai
lo sguardo per guardarlo negli occhi continuando a pensare che quel
cretino aveva pienamente ragione a non volermi dare il numero di
cellulare di Iris depositato nella sua cartella clinica.
Eppure
mi serviva. Non mi importava chiamarla per chiederle un appuntamento,
non mi importava sapere se aveva aperto quel maledetto bigliettino
dove ci avevo scritto il mio numero di telefono. Quello che mi
premeva era far sparire quell'inquietudine che nell'ultima settimana
mi stava distruggendo.
“Vieni
con me” Concluse William sospirando e dirigendosi verso gli
archivi.
“Ah,
Will..” Sussurrai mieloso.
“Che
vuoi ancora?”
“Non
è che mi presteresti la tua moto??” Chiesi con
aria di supplica.
PoV
Iris
Una
lacrima si infrangeva in una mattonella dopo aver percorso il mio
viso. Dopo essere scivolata velocemente e senza ostacoli sulla mia
guancia destra. Era caduta formando un piccolo cerchio di acqua
salata.
Non
mi impegnai neanche a prendere un po' di carta per asciugarla,
conscia che avrebbe fatto la stessa fine delle altre; sarebbe
scomparsa mano a mano che il tempo passava, come se non fosse mai
caduta.
Come
se non fosse stata mia.
Mi
ero illusa di poter vivere senza di lui, ma adesso che non c'era
tutto il mio mondo era crollato.
Accasciata
per terra, chiusi gli occhi ormai gonfi di lacrime e mi addormentai
raggomitolata sul pavimento. Accanto a quegli iris rovinati sparsi
sul pavimento.
Fragili;
proprio come me.
PoV
Tom
Odiavo
me stesso. Ma non come poteva fare un nerd bollicinoso mai baciato.
Disprezzavo, infatti, la forte percezione che il mio animo aveva, e
ha ancora, nei confronti di tutto ciò che si trovasse vicino
a me.
Un
minimo sentimento, una minima emozione, un minimo gesto faceva
scattare all'interno del mio corpo un'allarme.
In
quei giorni avevo la sensazione che fosse capitato qualcosa a Iris, e
fu per questo che iniziai a sperare che quella volta il mio sesto
senso avesse torto.
“...il
numero da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile la
preghiamo di richiamare più tardi” Chiusi la
chiamata per poi
riavviarne un'altra.
“Wind,
il numero da lei chiamato potrebbe essere spento o
raggiungib..”
“Cazzo.”
Balbettai iniziando a correre verso la moto di Will.
Pov
Iris.
Tutto
ciò che mi circondava era dannatamente buio.
Ero
stanca. Si, stanca. Lo potevo percepire dai muscoli tesi che non si
volevano rilassare, dal malditesta insopportabile, e, soprattutto, da
una sensazione di gonfiore agli occhi che, lentamente, e contro la
mia volontà si chiudevano mano a mano che ritrovavo un po'
di
serenità.
Potevo
percepire un rumore non troppo lontano.
Cosa
era? Cosa voleva da me? Perchè non mi lasciava sognare in
pace?
Steven?
Sei tu?
L'
immagine del suo viso duro e distaccato fece capolino nella mia mente
facendomi aprire di scatto gli occhi.
E
fu a quel punto che il mio cuore smise di battere.
Ero
in mezzo al mare che scuro e impetuoso consumava le mie forze
facendomi lottare contro la sua corrente; contro quelle onde che mi
spingevano sempre più in basso, sempre più in
profondità.
Mi
sentivo come una pirata senza bussola e mappa in mezzo ad una
tempesta. Guardai con onore l'ultima onda che ostile si stava
scagliando verso di me. Sì, sarei morta da vero pirata;
sarei morta
succube dell'oceano.
“Iris!!”
La
sua voce accarezzò il mio animo.
Infatti,
in mio soccorso era arrivato lui; era arrivato Jack Sparrow.
PoV
Tom
Suonai
il campanello più volte non ricevendo, però,
alcuna risposta.
Magari
non c'è, ripetevo
cercando di convincere quella mia preoccupazione che si era fatta
ancora più intensa.
Suonai
un campanello a caso per farmi aprire almeno il grande portone.
“Chi
è?” Fu la voce di una ragazza a rispondermi
“Scusi,
devo mettere la posta. Mi potrebbe aprire il portone?” Chiesi
innocente conscio che la scusa della posta avrebbe funzionato.
“Se
non se ne è accorto, ma le cassette della posta sono
lì fuori e
poi, dove è che sarebbero le buste da consegnare?”
Disse una voce
affacciandosi alla finestra del piano terra.
Ecco,
appunto.
“Senti,
ragazzina, devo entrare assolutamente in questo palazzo.”
Dissi
assumendo un tono poco paziente.
“Senti,
imbecille..” Iniziò guardandomi male.
“Prima di tutto ragazzina
lo dici a tu sorella, e poi che cosa pretendi, eh! Smamma prima che
chiami la polizia” Affermò superba.
“Ok,
ci siamo presi con il piede sbagliato.” Cominciai cercando di
calmarmi.
“Penso
che nel tuo palazzo ci sia una persona che non si sente bene”
“E
a me cosa me ne dovrebbe fregare?! E poi tu cosa ne sai, tu chi sei?
E poi, per me po..”
“Porca
puttana!” Affermai incazzato piantando un cazzotto al portone
e
guadagnando uno sguardo impaurito della ragazza.
“Ce
l'hai un cazzo di udito? Perchè se ce l'hai apri le
orecchie, e
aprile bene dato che lo ripeterò una volta sola. In uno di
questi
appartamenti, c'è una ragazza che potrebbe essersi sentita
male..E
ti giuro che se non mi fai entrare ora, resterò tutta la
notte a
suonare i campanelli degli appartamenti di questo palazzo fino a
quando non chiamerete la polizia. Ma, a questo punto, sarà
troppo
tardi. Hai capito?!” Quasi urlai per sfogarmi.
“Io
non..Io non lo so cosa cazzo abbia. E non so neanche se tutto
ciò
che ti sto dicendo sia vero. Ma apri questo portone, per
favore.”
Dissi l'ultima frase sussurrandola alla ragazza che mi aveva
osservato tutto il tempo senza battere ciglio.
“Aspetta.”
Affermò solamente prima che il grande portone si aprisse con
uno
scatto.
Guardavo
ogni porta e ogni campanello dove vi erano segnalati i nomi e i
cognomi di coloro che abitavano nei vari appartamenti.
Arrivai
al terzo piano con il fiatone. Lì mi soffermai su una
targhetta:
“Ferrari
I.”
Iniziai
a suonare il campanello ininterrottamente senza che qualcuno mi
aprisse.
“Merda,
merda, merda!”
“Bisogno
di aiuto??” Chiese una voce dietro di me.
Mi
girai e vidi la ragazzina di poco fa guardarmi furba. Aveva
pressapoco quindici anni. I suoi jeans neri avvolgevano le sue gambe
snelle e lunghe, mentre un golfino nero a collo alto aderiva
perfettamente al suo corpo non troppo sviluppato, ma, comunque, in
grado di provocare chiunque.
Si
appoggiò alla ringhiera della grande scala osservandomi con
quegli
occhi verdi in grado di graffiare proprio come un felino.
“Sai
chi ci abita qui?” Chiesi voltandomi per risuonare quel
dannato
campanello.
“Si..Una
ragazza. Nessuno però sa nulla di lei; diciamo che
è abbastanza
introversa.. Si, insomma sembrerebbe una che si fa gli affari suoi
per non caricarsi sulle spalle altri problemi..”
“Comunque
se continuerai a suonare quel campanello, non otterrai nulla..A parte
una denuncia dei vicini di casa infastiditi.” Disse attirando
nuovamente la mia attenzione.
“E
poi..” Iniziò con voce più roca,
staccandosi dalla ringhiera e
avvicinandosi a me mordendosi il labbro. “I migliori metodi
sono
sempre quelli manuali..” Concluse sensuale passandomi accanto
e
tirando fuori una carta plastificata che introdusse tra la lastra di
chiusura e la serratura aprendomi quella benedetta porta.
“Prego..”
Disse stampando sulla sua faccia un ghigno.
“Grazie.”
Affermai ansioso fiondandomi dentro l'appartamento senza neanche
considerarla. Avevo ben altro nella mia mente. E tra questi pensieri,
c'era Iris.
Quando
la vidi giacere sul pavimento della cucina, mi sentii veramente
morire. E, per la prima volta, raggiungendo velocemente il suo corpo
esile, non ebbi quel distacco che un dottore avrebbe dovuto avere nei
confronti di una paziente.
Ricordo
che in quel momento provai un moto di agitazione che si
placò solo
nel momento in cui sentii le sue mani stringermi la maglietta e il
suono stanco della sua voce sussurrare il mio nome.
Angolo
ringraziamenti
Ciao
brutti! Avete il mio consenso: potete farmi sentire in colpa quanto
volete! Sono stata imperdonabile, lo so. Però, dai..Ho
scritto un
capitolo lungo, sono perdonata???
Ed
ecco a voi il volto della nuova arrivata: la
ragazza scassinatrice di porte
Vorrei
postare al più presto questo capitolo quindi rispondo alle
vostre
bellissime recensioni:
shasha5:
Scusa, scusa scusa scusa!! Sono imperdonabilissimamente
imperdonabile! Lo so, lo so! Sarei da rogo, si! No, anzi, dovrei fare
la fine di un maialino allo spiedo! Sai bellina legata in
giù con
una mela in bocca! No, apparte gli scherzi. Scusa, non avevo tempo
per fare nulla. Leggere altre storie, recensire e, soprattutto,
scrivere. Comunque sono ritornata, se ciò possa interessarti
ancora
:( . Ti ringrazio di tutto. Dei commenti, di avermi dato la carica
per scrivere i capitoli precedenti.. Insomma, ti ringrazio per
tutto... Un bacio grande grande.
Laguerriera:
Allora! Devo dirti tante cosuccie. Prima di tutto. Ho visto i tuoi
aggiornamenti. Purtroppo, però, con il mio account non posso
recensire e leggere la tua storia, visto che devo aspettare ancora un
pochino per i 18 anni. Di conseguenza ti volevo chiedere un favore:
potresti mettere rating arancione?????? Per favoreeeeeeeeeee!!!!
Passando
alla storia..Mi scuso anche con te per non aver aggiornato prima
questa spazzaturina.. Magari eri contenta anche così, senza
aggiornamenti. Ti ringrazio per aver seguito la mia storia fino a
questo punto. E di aver lasciato delle splendide recensioni. Un bacio
grandissimo. Spero che continuerai a leggere la mia storia.
Winnie_phooina:
Ehi! Allora dovrei fare l'elenco per indicare tutte le scuse. In
primis di non aver più recensito la tua storia, poi di non
aver più
dedicato del tempo al sito su facebook, di non aver più
guardato il
tuo blog, insomma di essere stata assente per tutto questo tempo. Non
so come scusarmi veramente. Ti ringrazio anche a te di tutto quello
che mi hai dato, ti ringrazio per le emozioni che mi hai suscitato
sia leggendo le tue storie, sia leggendo le tue recensioni. Non so
cosa dire, se non che mi dispiace. Un bacio immenso, Balenotta.
SASA89:
Non so cosa dire per la tua recensione, mi avevi detto che non ti
piaceva dire le stesse cose nei vari capitoli. Però ti
ringrazio lo
stesso. E mi scuso tanto. Perchè a quanto avevo capito ti
piaceva il
mio (a mio parere bruttino) modo di scrivere. Mi dispiace di non aver
continuato più questa storia. E di averti delusa. Non so che
altro
dire se non che mi dispiace. Un grande abbraccio Bale.
CherryBomb_
: Ciao! Avevi appena recensito e letto la mia storia, che io la
lascio in sospeso. Lì da sola soletta.. Mi dispiace
tantissimo per
come mi sono comportata. Ho avuto un sacco da fare, a causa degli
impegni interminabili mi sono anche sentita poco bene..Per non
parlare di un'altra miriade di problemi di cui ora non ti parlo per
non scocciarti ^^. Bhè sono veramente contenta che ti sia
piaciuta
questa storia, e sarei contenta anche se continuassi a seguirla,
nonostante questa pausa che ho preso. Non so cosa dirti se non che mi
ha fatto veramente molto piacere la tua recensione. Ti lascio con la
speranza di risentirti! Un kissone immensooooooooo!!! Balenotta
RINGRAZIO
TUTTI QUANTI E MI
SCUSO CON CHI HA SEMPRE SEGUITO QUESTA STORIA. GRAZIE A TUTTI. SPERO
DI RISENTIRVI A TUTTI, AL PROSSIMO CAPITOLO!
BALENOTTA
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