Angels in Noir

di Queen_robin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ouverture:new job ***
Capitolo 2: *** First Act: PARTNERS?!OMG!!! ***
Capitolo 3: *** Third act: Strange dreams and...What?! ***



Capitolo 1
*** Ouverture:new job ***


angels in noir cap.1

ANGELS IN NOIR

†Ouverture:NEW JOB

Sono mesi ormai che me ne sono andato di casa.

Non me la cavo poi troppo male: ho quasi trovato un lavoro, sto in un appartamento tutto mio –veramente è un buco ma sorvoliamo- e da qualche giorno i vicini hanno smesso di far correre la polizia tutte le sere con le loro litigate potenti.

Sono al mio quinto colloquio e sento che questa è la volta buona anzi ora scappo se no faccio tardi!

Mi faccio di corsa tutta la strada -mezza città ad essere precisi-;  arrivo con due minuti di ritardo e senza fiato  davanti al posto indicato nella lettera di convocazione.

Una villa. Enorme. Con tanto di parco. Ettari di parco. Devo aver sbagliato qualcosa.

Ricontrollo l’ indirizzo: corrisponde, perfino l’ intestazione a caratteri gotici è identica alla targa d’ ottone sul cancello.

Suono e dopo qualche secondo una vocetta metallica mi invita ad entrare; attraverso il vialone d’ ingresso guardandomi attorno incuriosito finchè non arrivo davanti alla porta d’ ingresso su cui campeggia la stessa insegna “L & FRIENDS- Società Internazionale di Investigazioni”.

Suono una volta: niente.

Ci riprovo: ancora niente.

Le finestre sono tutte spalancate e dall’ interno proviene un rumore gracchiante e indistinto, talmente forte da coprire il debole cinguettio del campanello: heavy metal sparato a tutto volume, e ,a giudicare dall’ assordante concerto di seghe elettriche stonate, pure di basso livello.

Fa un caldo infernale e comincio a perdere la pazienza.

Adesso me ne vad-

La porta si apre di colpo e uno strano personaggio compare all’ ingresso: non capisco bene se è un ragazzo o una ragazza. Lo guardo meglio e mi rendo conto che è senza dubbio un ragazzo dal fisico esile e aggraziato come le ballerine dei carillon.

Se ne sta appoggiato allo stipite, un espressione tra l’ annoiato e lo strafottente sul visetto da bambola “Che vuoi?” ringhia senza manco levarsi di bocca la tavoletta di cioccolata; io sul momento rimango senza parole “Bhe? Guarda che non ho mica tutto il giorno!” sbraita sventolandomi davanti agli occhi un pacco di fogli.

Va bene che sono piuttosto sconcertato ma non mi lascio certo mettere sotto i piedi da questo galletto “Sono qua per il colloquio” rispondo a tono piazzandogli sotto il naso la lettera di convocazione subito afferrata al volo da qualcuno.

Una ragazzina. Molto, molto bassa. Non l’ho vista arrivare tant’è piccola.

“Oh, già! Il nuovo consulente informatico! Entra che ci facciamo due chiacchiere!” cinguetta tutta sorridente invitandomi ad accomodarmi nell’ impressionante salone d’ ingresso.

Lei prende posto su uno dei divanetti color porpora e mi offre un vassoio di pasticcini senza smettere di sorridere. Un’ espressione che stona col suo aspetto severo: nonostante il caldo terrificante indossa un abito grigio a maniche lunghe e un golfino dello stesso colore, perfino le ballerine col fiocchetto sono grigie. Sembra proprio una piccola zitella ma, devo ammettere, ha davvero un bel sorriso: dolce e luccicante.

“Oh, già!” dev’ essere una sua abitudine mettere quell’ educata espressione all’ inizio di ogni discorso “Non mi sono neppure presentata! Mi chiamo Close e mi  si potrebbe definire un’ addetta alle pubbliche relazioni!”

Stento a crederci: avrà al massimo quattordici anni e non esito a dirglielo che è troppo giovane per ricoprire una posizione del genere.

“Come avrai capito qui l’ età non conta: i membri vengono scelti in base alle capacità e ai talenti speciali di ciascuno.” il tono è amichevole e cordiale ma colgo uno scintillio sinistro nei suoi grandi occhi color miele.

Sento che la piccola zitella mi sta esaminando con lo sguardo, anzi sta sezionando la mia mente: è piuttosto inquietante come cosa ma tento di nascondere il disagio con una risatina imbarazzata.

“Benissimo!” esclama dopo qualche attimo “La società è composta da otto persone ognuna col suo campo d’ azione e la sua peculiare capacità. Purtroppo non siamo quasi mai tutti presenti, ma col tempo avrai modo di conoscere i tuoi nuovi colleghi. Un’ ultima cosa: devi tagliare i ponti con tutti e trasferirti in questa villa!”

La musica continua a risuonare nella grande sala, proveniente dal piano di sopra, insistente e fastidiosa.

Lei si allontana un momento e io resto solo coi miei pensieri.

Tagliare tutti i ponti, quello non è un problema: la mia cara famiglia mi ha sbattuto fuori di casa appena hanno saputo cosa sono.

Ho ancora impressa l’ espressione di mia madre: fredda e piena di disprezzo. Non ha neppure smesso di leggere, la santa donna, mentre mi diceva di andarmene per sempre poiché era imbarazzante avere un figlio così.

Come se l’ avessi chiesto io, di essere… è brutto da dire ma ormai ci ho fatto l’ abitudine… un mostro! Come altro si può chiamare una persona che fa saltare in aria una classe cogli allievi dentro senza alzare neppure un dito? Ho spedito i miei compagni di college in terapia intensiva, maledizione!

Ero stanco delle loro prese in giro, volevo che la finissero per sempre, desideravo non sentire più le risatine e i commenti maligni che mi seguivano per i corridoi, però…


Quel giorno arrivò pure in ritardo per l’ ora di chimica: qualcuno aveva trovato divertente nascondere al povero Mail tutti i libri e lui aveva dovuto correre per la scuola in cerca delle sue cose. Fatto sta che varcò la porta col fiatone, gli occhialetti per traverso e in mano una pila di libri che minacciava di collassare da un momento all’ altro( gli avevano pure saldato la porta dell’ armadietto e lui non era ancora riuscito a recuperare lo zaino, appeso al galletto segnavento) seppellendo il ragazzino sotto un mare di fogli.  “Ma come siamo eleganti, Pippi Calzelunghe!” gridò qualcuno dalle ultime file seguito dal solito coro di risa sguaiate; lui abbassò il capo per nascondere l’ imbarazzo che gli aveva tinto il viso dello stesso rosso scarlatto dei capelli perennemente scompigliati e andò a sedersi all’ unico posto libero, quello  accanto al vascone delle rane, quello che non voleva mai nessuno. La ragazza seduta accanto a lui fece una smorfia disgustata e prese a ridacchiare con l’ amica seduta un posto più in là.

Come al solito nessuno parlava con Mail, rivolgergli la parola non era conveniente se si voleva avere degli amici: in quel college d’ elite arrivava solo chi era dannatamente ricco, condizione che Mail soddisfaceva in pieno essendo figlio del famoso senatore Jeevas, ma bisognava essere tipi giusti per prosperare in un tale nido di serpi.


E io purtroppo non ero proprio un tipo giusto: un secchione rammollito mi definiva gentilmente paparino dall’ alto della sua collezione di trofei di football tutti vinti negli anni del college. Io invece non ho mai avuto talento per gli sport, diciamo pure che ci sono negato!

Insomma fatto sta che, non so neppure io come, ho fatto saltare il laboratorio: quella ragazzina non la finiva di ridacchiare con la sua amica e io non ce la facevo più a sopportarle, ridevano di me e volevo che la finissero…e l’ hanno finita! Ad un certo punto ogni contenitore presente nella stanza è esploso e i vari liquidi in essi contenuto ha preso inspiegabilmente fuoco, perfino i vetri delle finestre sono andati in pezzi.

Fantastico, penserete voi…e sbagliate di grosso: non c’è nulla di fantastico nel finire in una specie di inferno dantesco!  Ho pensato davvero di lasciarci le penne –letteralmente!- ma stranamente non ho provato dolore: le fiamme non mi hanno neppure sfiorato!

Non ricordo molto altro, so soltanto che quando sono arrivati i soccorsi ero ancora al mio posto: non avevo neppure un graffietto e questo lasciò i paramedici di stucco; non hanno smesso di fissarmi per tutta la strada fino in ospedale, manco fossi stato un alieno!

Mi hanno fatto esami su esami per capire come diavolo facessi ad essere ancora tutto intero dopo un casino del genere (i miei cari compagni, insegnante compreso, ne avrebbero avuto per mesi!) ma com’era ovvio non giunsero a capo di niente.

Insomma dopo un po’ di tempo furono costretti a lasciarmi andare poiché, per usare le loro parole, ero tecnicamente in ottima salute ma –e qui la faccia da cattive notizie è d’ obbligo- c’era comunque qualcosa che non andava: ho letteralmente fritto ogni macchinario medico a cui mi hanno attaccato!

Diciamo che ho dei talenti particolari e questo non è andato giù ai miei: i giornali hanno approfittato del fattaccio per mettere in dubbio l’ irreprensibile condotta dei miei familiari e, credetemi, ne è uscito tanto di quel marcio…per cominciare ho scoperto di essere il risultato di una scappatella, per non parlare dei giri poco ortodossi con cui mio padre era entrato in politica!

Insomma per colpa mia hanno dovuto dare un bel po’ di spiegazioni e io…ufficialmente non sono sopravvissuto al tragico incidente: in pratica ho dovuto tirar su le mie quattro cose e sparire! Tanto per precisare hanno distribuito soldi a mezza città per mettere tutto a tacere e mi hanno pure organizzato un funerale coi controfiocchi a sentire le riviste di gossip!

 

Tagliare i ponti,dici? Non ho ponti da tagliare, piccola zitella! Per quanto riguarda il trasferirmi… perché no?

Sono talmente preso dai miei pensieri che non mi accorgo che Close (mi pare si chiami così) è già tornata “Allora?” mi domanda tutta allegra “Allora ci sto!” le rispondo con entusiasmo “Benissimo! Allora ecco la chiave della stanza!” mi porge una grossa chiave d’ottone “Oh, già! Di solito lavoriamo in coppia e condividiamo le stanze con il nostro partner! Non preoccuparti: abbaia ma non morde…di solito!” continua guidandomi su per lo scalone di marmo e lungo i corridoi dipinti in azzurro. Mi chiedo cosa intenda con quella battutina…speriamo bene!

M&M

S's Corner...

Comincio col precisare che è la mia prima AU e quindi non sono molto pratica, ci ho messo tutto l' impegno possibile per buttare giù qualcosa di carino ma mi serve tutto l'aiuto possibile per migliorare... 

Perciò vi chiedo di leggere e recensire questa storia! Sappiate che la più grande fonte d'ispirazione per una scrittrice -che parolona...!- è avere qualcuno che apprezza le sue opere!

Un ultima cosa: 

DEDICO QUESTA STORIA ALLA MIA AMICA SaM CHE MI HA CONVINTA A INTRAPRENDERE QUEST'AVVENTURA:THANK YOU,SOCIA!!!


PREVIEW

SECOND ACT: PARTNERS?! OMG!!

...“Non tu!” strilliamo all’unisono io e l’odioso biondino prima fissandoci a vicenda e poi concentrando le nostre ire su- “Close! Questa me la paghi, piccola zitella!” non so come ma il dolce richiamo del mio collega supera perfino il gracchiare insopportabile dello stereo; non so se ridere o essere terrorizzato dalla scena: da una parte è uno spasso vedere la versione metal del Piccolo Principe perdere la pazienza, dall’ altra il solo pensiero di dover lavorare nonché convivere con quel gatto isterico mi da i brividi!... 



Buona vita a tutti!

Sick Minded  S.

                               

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Capitolo 2
*** First Act: PARTNERS?!OMG!!! ***


AIN CAP2

First act: PARTNERS?!OMG!!!

 

Close continua a sorridere ma c’è qualcosa di maligno nei suoi occhi da gatta “Buona fortuna e un consiglio: non toccare mai le tavolette…per il tuo bene!” aggiunge mentre bussa all’ ultima porta in fondo da cui proviene la musica assordante.

Passa qualche istante prima che qualcuno mi apra…No!

“Non tu!” strilliamo all’unisono io e l’odioso biondino prima fissandoci a vicenda e poi concentrando le nostre ire su- “Close! Questa me la paghi, piccola zitella!” non so come ma il dolce richiamo del mio collega supera perfino il gracchiare insopportabile dello stereo; non so se ridere o essere terrorizzato dalla scena: da una parte è uno spasso vedere la versione metal del Piccolo Principe perdere la pazienza, dall’ altra il solo pensiero di dover lavorare nonché convivere con quel gatto isterico mi da i brividi! 

Dopo qualche attimo passato a interrogarmi sulla sanità mentale di queste persone abbastanza strane, il mio nuovo partner si decide a presentarsi e a lasciarmi entrare, anche se di malavoglia “Sono Mello e questo posto è mio. Non toccare niente, non rivolgermi la parola e fine della storia.” Mi domando se questo qua abbia mai sentito parlare di educazione “Prego?” cerco di mantenere la calma-anche se non è facile!- “Non è il modo di rivolgersi al proprio collega! Vorresti farmi il maledetto favore di essere un po’ più civile,grazie!” diciamo che entrambi abbiamo messo in chiaro le cose:non ci sopportiamo e basta. Ripeto mi vengono i brividi!

Già, il posto è suo e si vede: le pareti sono completamente nere, letteralmente coperte di poster di gruppi dai nomi impronunciabili e disegni tutti sbilenchi di croci e robe simili, deve averli fatti lui a giudicare dai pennelli sparsi sul pavimento assieme ad una quantità incredibile di altra roba. A quanto pare non gli è molto chiaro manco il significato della parola armadio, non che io sia un prodigio di ordine ma un simile casino l’ho visto solo dopo un tornado nei film: insomma non so dove mettere i piedi! Non toccare niente,è una parola! Dopo aver inciampato un paio di volte in cose che sembrano bambole assassine decido di farmi largo a calci fino al mio letto –lo capisco perché è l’unica cosa a non essere decorata con ragni, teschi o simili- per appoggiare borsa e altre cose che mi occupano le mani. Decido di fregarmene pure del suo non rivolgermi la parola, tanto che può farmi?   Il mio collega se ne sta mezzo sdraiato sul suo letto tutto preso a trafficare con chissà cosa,forse i fogli di prima,sembra così concentrato che proprio non resisto dal rompergli l’anima: quando voglio so essere davvero insopportabile,credetemi! “Allora, è interessante?” comincio curioso e petulante “Non rompere!” fin troppo ovvia la sua risposta “Sei proprio antipatica,Blondie!” non so da dove mi sia uscita questa cosa ma a quanto pare ho fatto centro perché la cosa che aveva in mano,un libro, mi arriva dritta in fronte. Fortuna che ho buoni riflessi e sono veloce ad abbassarmi, se no mi avrebbe sicuramente steso! “Adesso ne ho la prova:sei completamente fuori!” strillo rimettendomi in una posizione un po’ meno ridicola (per evitare il proiettile mi sono nascosto dietro il letto) “Te la sei cercata,rompiscatole!” si vede che si trattiene a stento dall’ esprimere il concetto in modo più colorito “Ripeto: sei pazza, isterica e pure scorbutica!” lo provoco ancora –è troppo divertente!- e stavolta mi arriva un cuscino che non riesco proprio ad evitare: finisco a gambe all’ aria sul piumone e lui ridacchia soddisfatto ma poco dopo il sorriso viene sostituito da un espressione tra lo scandalizzato e lo sconvolto.

Ho trovato dei barattoli di pittura sotto il letto e non esito a usarne il contenuto per bersagliare il mio partner: in particolare una bella schizzata rosa acceso gli arriva dritta sulla casacchina di pelle “Questa è guerra!” ringhia restituendomi il favore ma la sua mira non è un gran che e l’ attacco va a vuoto. Tocca a me ridere,adesso!    Come non detto: non so manco come mi ritrovo pittura verde acido che mi cola dai capelli e l’ odioso biondino si guarda attorno innocente…peccato che abbia le mani sporche di verde… “Ma come-“ non riesco a finire la frase che mi arriva un'altra granata, stavolta viola, e la mia maglietta è rovinata “Sono il migliore, ricordatelo!” Ma che presuntuoso! Te le faccio abbassare io le piume,galletto! Ecco qua…un bel rosso scarlatto, tanto la faccia da pazzo cel’hai…Tre,due, uno…Centro! Adesso ha il faccino tutto sporco, sembra uno di quei personaggi da film horror,vestiti rosa a parte!  

Andiamo avanti a bersagliarci a vicenda coi colori per chissà quanto tempo finchè finiamo,come nei migliori duelli, faccia a faccia con un solo colpo ciascuno: no in effetti solo a me è rimasto un ultimo fondo di arancione, lui invece è a secco completo,poverino! Mi spiace per te ma ho vint- che cavolo ha da sorridere,adesso? Mi si avvicina lentamente con le mani in alto -ad essere sinceri più che un sorriso è un’ espressione da Stregatto che mette i brividi- ma prima che io possa dire o fare qualcosa mi ritrovo una schizzata rosa in pieno viso, cosa abbastanza imbarazzante dato che il colore proviene dai suoi abiti! Dobbiamo avere davvero un’aria idiota in quello stato e all’ improvviso ci rendiamo conto di quanto siamo ridicoli: i nostri colori naturali sono praticamente scomparsi sostituiti da improbabili combinazioni di verde, rosa, giallo e chissà che altro. Scoppiamo a ridere indicandoci l’ un l’altro e ci vogliono un paio di minuti prima che si riesca a mettere insieme un discorso sensato.

“Wow! Sei in gamba però!” esclama il mio collega pulendosi alla meglio i capelli dalla pittura “Insomma hai piazzato un paio di tiri niente male, dico davvero!” adesso è in vena di complimenti,il Piccolo Principe, non che la cosa mi dispiaccia –dopo la battaglia coi colori sono letteralmente esausto- “Bhe, anche tu non scherzi!” ricambio sorridendo “Senti una cosa però: non mi è ancora stato detto cosa fate esattamente, cioè sono stato assunto come esperto informatico…ma io mi ero presentato per un lavoro da fattorino” non ho precisato questa cosa a Close perché era come se mi conoscesse e probabilmente non avrei ottenuto risposta “La zitelletta ha parlato di talenti ma non so a cosa si riferisca…” continuo cercando anch’io di recuperare un aspetto decente ; a sorpresa non ricevetti la solita risposta secca “Noi siamo detective ma di un tipo un po’ particolare: tanto per cominciare non abbiamo niente a che fare con la polizia, ci occupiamo per lo più di casi bizzarri che mettono in crisi le autorità, come avrai notato siamo persone un po’ fuori dal comune…!” si interrompe di colpo con un sospiro triste, so benissimo cosa voglia dire essere speciali e anche lui lo sa “Abbiamo dei talenti,diciamo così, e li mettiamo al servizio della Giustizia” continua “se ti chiedi perché sei stato assunto ecco qua:abbiamo avuto notizia delle tue capacità e L ha fatto in modo che fossi dei nostri…Sinceramente non so proprio a cosa ci puoi servire…Matt” conclude fissandomi dritto negli occhi: mi sento stranamente a disagio nel ricambiare l’occhiataccia e la cosa non mi piace.

Dopo la breve spiegazione il mio collega acchiappa da terra un paio di jeans neri e si chiude in bagno sbattendo la porta; rimango per qualche istante a fissare la porta perso nei miei pensieri, mi ronzano in testa un sacco di strane idee ma al momento preferisco ignorarle concentrandomi invece sul mio aspetto ridicolo: non posso certo presentarmi a cena in questo stato,maledizione!

Sto ancora tentando di levarmi di dosso il colore –un’ impresa persa da principio- quando il mio partner esce e,tutto allegro,si mette a cercare qualcosa nel caos indescrivibile;alla fine mi caccia in mano un mucchietto di stracci scuri che si rivelano una maglietta a strisce viola e nera (carina,croce gigante a parte) e un paio di jeans. Resto piuttosto imbarazzato coi panni in mano –devo essere arrossito fino alla punta dei capelli!- “E questi?”gli chiedo perplesso,lui mi guarda dall’alto in basso “Sei imbarazzante. Datti una ripulita.”sentenzia “Non è un consiglio,è un ordine!”aggiunge alzando la voce.

Non me lo faccio dire due volte (non è che scatto come un soldatino,intendiamoci,ma  non ho voglia di litigare e poi ho i capelli verdi,maledizione!) e mi infilo in bagno appena prima che qualcosa di pesante si schianti contro la porta,forse un altro libro; mi guardo allo specchio e il mio doppio in technicolor mi restituisce un’occhiata afflitta da clown triste che cerco di ignorare.

Butto in un angolo i vestiti e mi infilo sotto la doccia:è piacevole riacquistare i propri colori naturali e poi non c’è niente di meglio dell’acqua calda per levarsi di dosso lo stress da colleghi poco normali,se poi ci metti pure una quantità industriale di bagnoschiuma rilassante è davvero il massimo! Peccato che ci sia solo questa roba… “Delizia fondente”recita la confezione “Oddio,pure il bagnoschiuma al cioccolato!Che fanatico!”meglio di niente…

Si sta bene dopo un bel bagno e adesso vediamo come mi stanno i nuovi vestiti…il viola mi sta da cani,ma,a parte questo,può andare…sì insomma,devo ammettere che ha occhio il Piccolo Principe!

E’ ora di scendere per la cena e probabilmente conoscerò altri colleghi –speriamo che siano un po’ meno fuori!- Oh,cavolo! Mi domando chi paga tutto questo,intendo che non ho mai visto tanto lusso e io sono il figlio dell’ Onorevole Jeevas!

Sembra di stare in una reggia:un gigantesco salone occupato da un tavolo antico imbandito con ogni genere di capolavoro d’alta cucina. Rimango incantato da tanta magnificenza,non posso credere che questa roba sia tutta per noi!

“Oh,cielo!Mi sono scordata di dirvi che stasera c’è il galà della Fondazione!”Close è comparsa di nuovo dal nulla facendomi quasi prendere un colpo “Temo che per stasera dovremo arrangiarci! Per caso qualcuno di voi sa cucinare?”domanda tutta allegra “Vedete non sono molto pratica ai fornelli e se qualcuno fosse così gentile da aiutarmi…” Faccio un passo indietro per chiamarmi fuori e magari filarmela prima che tra lei e il mio collega combinino qualche disastro “Con questo intendo che è vostro dovere contribuire e che quindi fareste meglio a collaborare con le buone,grazie” da i brividi la zitella quando si arrabbia e così ci dirigiamo mesti verso la cucina,con la ragazzina alle costole come un cane da guardia.

Che posto enorme! Insomma perfino la cucina è di un lusso assurdo anche se al momento è immersa nel casino più totale:ci sono tre strani tipi più o meno della mia età che corrono da una parte all’altra intralciandosi uno con l’altro –non capisco come diavolo facciano visto che il posto è una piazza d’armi- e abbaiandosi dietro ordini,in effetti l’ultima cosa di cui hanno bisogno sono altri casinisti a peggiorare le cose!

Close in tutto questo sembra perfettamente a suo agio,come se non la toccasse “Allora, ti presento Backup,Fiammetta e Dragon”esclama con un gran sorriso “Ragazzi,ecco il nuovo consulente informatico,Matt” non la considerano neppure presi come sono a mettersi i bastoni fra le ruote a vicenda –precisamente le due ragazze stanno litigando mentre l’altro si gode lo spettacolo seduto per terra- e lei sembra piuttosto contrariata.

Per la seconda volta in pochi minuti rischia di venirmi un accidente per colpa di quella zitella pazza! Ha un fischietto appeso al collo e vi soffia dentro senza ritegno producendo un suono acutissimo che –ci scommetto-fa tremare i vetri: i miei colleghi alzano di scatto la testa e rivolgono a Close le loro attenzioni,in particolare la piccola emo comincia a strillarle dietro con evidente soddisfazione.

Alla fine la situazione si calma e possiamo parlare civilmente attorno ad un piattone stracolmo di pollo fritto appena ordinato anche se a quanto pare siamo solo io e la piccola emo che risponde al nome di Dragon a gradire;gli altri non le hanno neppure assaggiate: Backup o meglio B. sta ripulendo il suo secondo vasetto di marmellata leccandosi avidamente le dita, Fiammetta invece –a sua detta a dieta nonostante il bel fisico atletico-si è concessa una barretta ipocalorica e un bicchiere di succo di carota tanto per farci compagnia infine per quanto riguarda il mio partner sta divorando cioccolata senza staccarsi un attimo dal giornale.

A costo di essere monotono lo ripeto:non sono normali,manco un po’!

Finita la cena ci ritiriamo al piano di sopra per non disturbare gli ospiti:sono appena le otto di sera e già mi sto annoiando a morte! Se solo avessi la mia PSP…ma purtroppo l’ho lasciata nell’altro appartamento…

L’altro appartamento…fino a stamattina quel buco pidocchioso era casa mia e ora eccomi qua a stare in una villa enorme…ho un nuovo lavoro,degli amici…non ne ho mai avuti in vita mia di amici… Certo sono strani,un po’ matti ma sono simpatici in fondo e credo proprio che mi divertirò…

Ma quant’è capriccioso il destino!




S's Corner

Per prima cosa voglio ringraziare con tutto il cuore l'unica anima buona che ha recensito! Grazie ancora carissima,sono contenta che la storia ti piaccia e che ti abbia appassionata!
Sì! Sono una pazza a cui piace far soffrire i suoi personaggi,del resto sono così carini che è impossibile non strapazzarli e ce ne sarà per tutti!
Sarà principalmente una commedia ma posso garantirvi che i momenti un po' drammatici non mancheranno...non ho ancora le idee molto chiare....ma pensavo ad una specie di Arma Letale in salsa sovrannaturale...
Detta così non ha molto senso ma credo che verrà fuori una cosa carina...

ASPETTO SUGGERIMENTI,CONSIGLI,SPUNTI E QUANT'ALTRO VI SUGGERISCONO LE VOSTRE TESTOLINE CONTORTE!

PREWIEW

THIRD ACT: STRANGE DREAMS AND...WHAT?!

...Una città mezza distrutta...dei palazzi restano solo scheletri di metallo contorto...Che accidenti di posto è?
   E soprattutto loro che ci fanno qua???

Buona vita a tutti!

Sick Minded S.

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Capitolo 3
*** Third act: Strange dreams and...What?! ***


ain3

  Second Act:STRANGE DREAMS AND…WHAT?!  

La serata è passata in maniera piuttosto tranquilla,alla fine sono perfino riuscito a trovare un accordo col mio collega su che film guardare.

Fatto sta che è da poco passata mezzanotte e siamo a metà del secondo horror:ormai ho anche smesso di strillare ogni volta che le svampite protagoniste trovano un cadavere –insomma,la prima volta ci resti,la seconda fa un po’impressione,la terza diventa noioso- e, ad essere onesti, sto crollando di sonno!

L’ ultima cosa che vedo prima di addormentarmi è il killer con la maschera che, oltre lo schermo, minaccia con una mannaia una delle intercambiabili cheerleader… che strano: mi sembra che lei stia sorridendo… Il colpo di scena finale e io me lo perdo… Fa niente…

 

Wow! Che posto assurdo! Una città mezza distrutta con gli scheletri dei palazzi che si stagliano contro il cielo cupo… Forte! Sembra di stare sul set del “Corvo” peccato per questa pioggia battente… Finirò per inzupparmi, maledizione! Un momento: come diavolo fa a diluviare e esserci la luna piena contemporaneamente? Eh già, sto sognando… ma è una roba strana lo stesso! Ecco cosa succede a finirsi due porzioni di pollo fritto: si fanno sogni allucinati tipo questo!  Già che ci sono mi faccio un giro, tanto non può succedermi niente! Certo che deve esserci stato un bel casino: insomma non c’è una vetrina intera, per non parlare degli interni invasi da strane piante che hanno coperto tutto con disgustose barbe e foglie gigantesche dalle forme improbabili. Non mi azzardo neppure ad avvicinarmi: ho sempre detestato i vegetali di ogni tipo e quelli, in particolare, sono orribili! Come fanno delle semplici piante a farmi tanta impressione? Provate voi a stare qua!  Alzo gli occhi al cielo, tanto per capire in che cavolo di posto sono e intravedo, tra una secchiata e l’altra, delle figure appollaiate in cima all’ edificio più alto, quella che un tempo dev’essere stata una torre panoramica, non ho idea del perché ma mi sento letteralmente trascinare verso quel posto. All’ improvviso la scena cambia e mi trovo anch’io in cima alla torre, in quello che doveva essere un ristorante chic ma di cui ora non restano altro che le vetrate distrutte e il pavimento invaso dell’ onnipresente cortina di muffa a cui la bizzarra combinazione di pioggia e chiaro di luna da un aspetto ancora più sinistro. Ho un pessimo presentimento! Non sono del tutto sicuro di voler vedere il viso di quegli esseri: in un posto simile non possono esserci altro che mostri!

Ma che vado a pensare? Mostri? Ho quindici anni, maledizione, non posso farmi condizionare da delle stupide storie! E poi è il mio sogno, se dico che non ci sono mostri è così!   In effetti quello che vedo mi lascia a dir poco di sasso… Che diavolo ci fanno loro qua?!

I miei colleghi, se possibile più strambi del solito, sono tutti riuniti attorno a quello che sembra una specie di uovo di vetro sospeso al soffitto da fasci di cavi elettrici. Mi avvicino incuriosito per osservare meglio quel coso… Adesso che ci penso ho visto una roba simile in un film: non c’era un coniglietto rosa dentro, proprio no, magari farei meglio a lasciar perdere prima di trovare qualche brutta sorpresa!    

Brutta non lo so ma quel che c’è dentro è certo una sorpresa: in una sostanza simile a nebbia iridescente sta sospesa una piccola figura delicata, un ragazzino talmente pallido da confondersi con la strana cosa in cui è immerso; sembra dormire completamente abbandonato all’ abbraccio freddo della nebbia, non so perché ma mi fa una tristezza incredibile. Che mi prende? Non ho mai visto quel tipo in vita mia eppure l’ idea che una creatura tanto piccola e indifesa sia tenuta prigioniera –perché sento che è lì contro la sua volontà- mi fa stare male… e non sono l’ unico: Dragon piange in silenzio senza staccare gli occhi dall’ uovo, ormai il pesante trucco color fragola si è sciolto rigandole il viso; non è più la mia esuberante collega ma una bizzarra e inquietante maschera di tristezza.

“Chi sei?” domando con un filo di voce rivolto al prigioniero anche se so che non avrò risposta “Perché stai lì dentro?” continuo facendo un altro passo avanti, ormai sono a neanche mezzo metro e posso guardarlo bene in viso: è così giovane, avrà dieci anni o forse anche meno, ma quel che mi colpisce di più sono i graffi che sulla sua pelle candida spiccano come segnacci su un foglio pulito; sembra che qualcuno, prima di chiuderlo lì dentro, ci abbia giocato parecchio come dimostrano i suoi vestiti ridotti a brandelli o forse ha cercato con tutte le sue forze di liberarsi, poverino, finendo solo col farsi del male.

Ma perché mi importa tanto? In fondo è solo un sogno particolarmente allucinato colpa del pollo fritto! Cerchiamo di ragionare e di non fare cose idiote… Però è strano lo stesso: quel ragazzino mi sta chiamando, non so come ma sento una musica struggente a cui si sovrappongono lamenti strazianti che nella mia testa si traducono in una disperata richiesta di aiuto. Una parte di me le ignora catalogandole come stupide allucinazioni, ma un’ altra, una vocina che non ho mai sentito, mi spinge a fare di tutto per aiutare quella piccola creatura. Non so proprio che fare, ci penso un attimo e appoggio la mano contro il vetro gelido; non l’ avessi mai fatto: non so se si possa morire in sogno ma la sensazione è quella, un dolore insopportabile come se mi stessero pugnalando mille volte e quelle immagini poi… sono confuse e sbiadite ma fanno dannatamente male: prima il viso di una ragazza dai lunghi capelli argentati, poi una sagoma grottesca che si staglia contro un muro, atre scene di cui non capisco il significato, infine occhi rossi di una malvagità incredibile e una risata folle che cresce d’ intensità fino a diventare uno stridio terrificante… Basta! Per favore! Non ce la faccio più!

 

 

Mi sveglio di colpo spaventato –no, terrorizzato è più adatto- e devo premermi una mano sulle labbra per soffocare un grido di dolore che altrimenti avrebbe svegliato mezza città; dopo qualche minuto riesco finalmente a calmarmi e a rendermi conto di essere al sicuro nella mia stanza, senza neppure un graffio. Che idiota sono: mi sto facendo venire chissà cosa per uno stupido sogno. Ho mangiato troppo pollo e ora ne pago le conseguenze, tutto qua: niente città, niente uova strane, niente telepatia, solo una cena troppo pesante.

Però…  

S' corner

Allora: siamo al terzo capitolo finalmente!

Alla fine cel'ho fatta, ma il bello deve ancora arrivare credetemi...*perfidia ON*

Ringrazio di tutto cuore coloro che hanno commentato il cap precedente e anche a chi mi ha fatto i complimenti per Angel's Song! Grazie mille ragazze, se continuo così mi viene da piangere...

Oh, fa niente! Mi sono divertita molto a scrivere questa storia  e secondo me una parte un po' dark ci sta benissimo -no è che mi piace da matti far soffrire i miei personaggi XD Sono così carini che posso fare a meno di strapazzarli!

-PICCOLO SONDAGGIO- Chi sarà il prossimo? Chi devo maltrattare secondo voi?

ASPETTO CONSIGLI, SUGGERIMENTI E QUANT'ALTRO PASSI PER LE VOSTRE TESTOLINE CONTORTE

PREWIEW

FOURTH ACT: ON MISSION!

Ci siamo finalmente! Prima missione e...oh,no!
Io quello non lo metterò mai!

Buona vita a tutti!

Sick Minded S

                  




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