Esther

di Artemis- sama
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la figlia dei dalish ***
Capitolo 2: *** Ostagar - Il rito dell'unione ***
Capitolo 3: *** Ostagar - La fine di un sogno, la fine di un re ***
Capitolo 4: *** Così ha inizio il nostro viaggio... ***
Capitolo 5: *** Lothering ***
Capitolo 6: *** Verso Redcliffe (parte prima) ***
Capitolo 7: *** Verso Redcliffe (seconda parte) ***
Capitolo 8: *** Redcliffe ***
Capitolo 9: *** Il Castello (parte prima) ***
Capitolo 10: *** Il Castello (parte seconda) ***
Capitolo 11: *** Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata ***
Capitolo 12: *** In cerca di alleati: La Torre dei Magi ***
Capitolo 13: *** Sviluppi ***
Capitolo 14: *** Tu mi hai salvato (prima parte) ***
Capitolo 15: *** Tu mi hai salvato (seconda parte) ***
Capitolo 16: *** Ricominciare a vivere ***
Capitolo 17: *** Un breve ritorno alle origini ***
Capitolo 18: *** Cosa c'è di strano? E' solo un albero che parla. ***
Capitolo 19: *** La rottura ***
Capitolo 20: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** la figlia dei dalish ***


FD

CAPITOLO UNO

LA FIGLIA DEI DALISH

 

-     Secondo te stanno dicendo la verità? –

-     Possibile…. Facciamo così: uccidine uno e lascia andare gli altri –

 

La giovane elfa scagliò una freccia così velocemente da trapassare l’aria prima di finire nella schiena di uno di quei tre umani, che stavano scappando in preda alla paura.

Il suo compagno la guardava, stupito di come potessero coesistere due donne così diverse nello stesso essere: lei, dolce e gentile con lui, con gli altri loro compagni, con la donna che l’aveva cresciuta, ma anche l’altra lei, terribile e selvaggia come la natura stessa, quella che ora aveva deciso di risparmiare la vita a due di quei tre estranei, uccidendone però uno… un ammonimento per tutta la loro gente.

 

-     Ehi, Tamlen, ti sei incantato? – scherzò la ragazza

-     No, Esther, stavo solo pensando alle parole dello shamlen (umano)… mi piacerebbe vedere queste rovine –

-     Possiamo andare anche adesso…la grotta che ci ha indicato sembra essere qui vicino –

-     D’accordo, diamo un’occhiata, magari troveremo qualcosa da mostrare alla guardiana –

 

I due s’incamminarono, e dopo pochi minuti giunsero all’entrata di una grande grotta che racchiudeva delle rovine, all’apparenza umane. Si guardarono per un paio di istanti ed entrarono.

 

-     Mi chiedo come si possa trovare delle rune elfiche qui… questo posto ha una fattura chiaramente umana, non capisco… tra l’altro mi mette i brividi…è una sensazione che ho provato da quando siamo entrati… -

-     Si anche io sono piuttosto inquieta….ma se è per tranquillizzarti possiamo anche parlare un po’, almeno pensiamo ad altro –

-     Uhm…buona idea…volevo chiederti proprio una cos…aspetta ora che ci penso, non dovevi aiutare mastro Varathorn oggi? –

-     Si è vero, ma mi sono fatta sostituire da un altro apprendista che mi doveva un favore….e così sono venuta con te –

-     Ti piacciono proprio i guai eh? L’ultima volta che siamo andati in esplorazione per la foresta, ce le siamo date di santa ragione e poi la guardiana ci ha punito!....si decisamente tu ADORI metterti nei guai! – sghignazzò Tamlen, schivando, peraltro, un pugno in pieno stomaco che Esther aveva appena scagliato.

-     Sei proprio cattivo uffa!!!... e comunque non sono proprio i guai a piacermi… forse adoro la persona che me li causa… - disse Esther con occhi maliziosi, provocando in lui un improvviso arrossamento della guance…

-     Ne sono felice… se ti va potremmo parlarne ancora… ma adesso dobbiamo continuare ad esplorare questo posto – rispose velocemente, che nel frattempo, stava davvero sperando che ciò che provava per la sua compagna potesse essere corrisposto.

-     Allora forza! Prima torniamo prima potremo parlare. – disse ridendo lei, che si avvicinò per schioccargli un bacio sulla guancia.

 

Continuarono ad addentrarsi in quel luogo sconosciuto, uccidendo i numerosi aracnidi che lo abitavano, segno che come in molta parte della foresta, anche lì il Velo era molto sottile.

Ad un certo punto Tamlen attirò l’attenzione della giovane su una statua che era situata lungo il corridoio che stavano percorrendo.

 

-     questa statua è di fattura elfica…mi chiedo cosa ci faccia qui. – iniziò sorpreso e pensieroso l’elfo

-     ne sei sicuro?...uhm è incredibile quanto della nostra antica cultura sia andato perso…forse… troveremo qualcos’altro qui intorno – disse lei attirando il suo sguardo verso una porta che segnava l’unica traversa di quel corridoio.

 

Lui seguì il suo sguardo verso la stessa direzione e, quasi in sincronia, si mossero per attraversare quella porta chiusa. Non appena si avvicinarono al suo uscio due figure uscite dall’oltretomba, due scheletri presero vita attaccandoli. Sorpresi e allo stesso tempo spaventati, i due risposero ai colpi e alle sferzate degli avversari, riuscendo nonostante lo stupore ad eliminarli.

A quel punto entrambi si sentivano esitanti ad aprire quella porta, non sapevano cosa avrebbero trovato oltre quella soglia….ma la loro curiosità ebbe la meglio ed entrarono… una stanza circolare con al centro uno specchio ornato da una struttura bianca… uno specchio che racchiudeva in sé bellezza e mistero. Si mossero verso di esso ma non appena fecero un passo una creatura che assomigliava molto ad un orso, ma con delle deformazioni che non erano di quel mondo, li attaccò. Si mosse verso Esther cercando di azzannarla, ma lei fu più veloce di lui: dopo averlo schivato sferrò un singolo, veloce e mortale colpo con la sua Dar Misu alla gola dell’essere annientandolo sul colpo.

 

-     Che diavolo era quella….COSA? - esclamò spaventato lui, procedendo verso la sua compagna e cercando il conforto dei suoi occhi.

-     Non ne ho idea, ma dobbiamo comunque usare prudenza, non sappiamo se ce ne siano altri di questi esseri. Dobbiamo sicuramente parlare di questo posto con la guardiana…ci sono troppe cose che non….capisco…scheletri ambulanti, strane creature…in cosa ci siamo imbattuti?...cielo che spavento!...-

 

Lui le prese una mano come per assicurarsi che stesse bene poi… i loro sguardi si incrociarono esprimendo tante emozioni: paura, smarrimento, dolcezza…mentre si guardavano lui si avvicinò al viso di lei…poi come avesse ricevuto un pizzicotto, si destò da quel torpore e si staccò dalle mani dell’elfa. Esther, d’altro canto, era rimasta pietrificata dal gesto del suo compagno, da quel gesto così inaspettato, così istintivo… così dolce… .

 

-     fortuna che non mi ha baciata! Non avrei davvero saputo cosa fare – pensò lei

 

Ma, intanto, gli sguardi di entrambi, caddero di nuovo su quello specchio che quasi li invitava ad avvicinarsi.

 

-     ho una strana sensazione…una tranquillità così…così…inquietante…- sussurrò Tamlen

-     forse viene da quello specchio. Non ti avvicinare Tamlen! Non toccarlo! – gli intimò Esther

-     mah, infondo è solo uno specchio… - disse toccandolo con una mano e scorrendo lungo la superficie dell’oggetto – ehi l’hai visto anche tu? –

-     Cosa?...io non ho visto niente…allontanati subito da quello specchio! – continuò lei spaventata dalle parole del compagno.

-     Ho visto qualcosa muoversi…e quella cos’è?...una città?...sotto terra?... – rispose Tamlen continuando a toccare l’oggetto – Oddio! MI HA VISTO!....NON RIESCO A DISTOGLIERE LO SGUARDO!!! – gridò l’elfo…..e fu un attimo un fascio di luce e poi…niente.

 

Aprì debolmente gli occhi ma l’unica cosa che distinse furono il viso e le parole di un uomo che le chiedeva come stava, ma lei non era in grado di rispondere e richiuse gli occhi.

 

Si svegliò a causa di un fascio di luce che penetrava nella sua tenda. Si mise subito a sedere, ma decise di uscire immediatamente, poiché in lei si fece subito vivo il ricordo di ciò che era successo e….aveva paura…doveva sapere che lui stava bene che era salvo e che, magari, era proprio li fuori ad aspettare che si svegliasse. Ma quando uscì le uniche cose che vide furono i volti della guardiana e di Ashalle, preoccupati ma allo stesso tempo sollevati nel vederla sveglia.

 

-     Oh dalen! Ero così in ansia – esclamò la donna abbracciando Esther

-     Sto bene…ma non ricordo…. È tutto così confuso…com….come sono arrivata qui…. – cominciò la giovane elfa e poi quasi piangendo per il timore che cominciava ad affiorare in lei – Dov’è Tamlen? - .

-     Sei stata portata qui da un umano, un Custode Grigio di nome Duncan. Dice di averti trovata fuori da una grotta e deliravi per la febbre….anche con la mia magia è stato difficile mantenerti in vita, ciò che ti ha causato tutto ti ha quasi prosciugato la vita. – le spiegò dolcemente la guardiana, anche lei sollevata nel vederla in piedi. – Ma non ha trovato che te…di Tamlen non c’è traccia…speravo che il tuo risveglio mi desse delle risposte… -

-     È stato causato da uno specchio… - interruppe Esther, mentre alla parola specchio la guardiana rimase stupita e confusa – Abbiamo trovato una grotta in cui c’erano delle rovine e al loro interno abbiamo trovato uno specchio, Tamlen l’ha toccato e poi non ricordo altro… guardiana potrebbe essere in pericolo! Devo tornare là! –

-     Speravo che lo dicessi! Porta con te Merril e torna alla grotta…ah là troverai anche il Custode, subito dopo averti portato all’accampamento è ripartito per andare a controllare quelle rovine…pregherò affinchè la tua ricerca vada a buon fine…vai dalen e che i Numi ti guidino. –

 

Esther aveva fatto come dettogli dalla guardiana aveva preso l’apprendista della guardiana, la giovane Merril e l’aveva guidata fino a quel sentiero, dove avevano trovato un focolare, appartenuto al Custode. Mentre si addentravano a cominciavano a vedersi le prime rovine incontrarono una tranquillità insolita per la foresta: non si sentivano né il vento né gli animali. Solo un silenzio innaturale interrotto, poi, da uno strano verso e….sbucarono dal nulla. Erano quelle creature, i Prole Oscura. Aggredirono le due dalish, ma non avevano calcolato la loro vera forza, infatti Esther e Merril se ne occuparono senza problemi. Finita la piccola rappresaglia, Esther ebbe un piccolo giramento di testa e si sentì stranamente spossata, ma cercò di non far notare niente alla propria compagna che le avrebbe subito intimato di tornare indietro, ma lei non poteva, non doveva….. temeva sempre di più per la vita di Tamlen…avrebbe raggiunto di nuovo quello specchio ad ogni costo.

Arrivarono alla grotta ed entrarono ripercorrendo la stessa strada percorsa dai due elfi in precedenza. Ritrovarono il corridoio, la statua, la porta, la stanza, lo specchio…. E un umano proprio di fronte all’oggetto che diversamente da quando lo aveva visto con Tamlen, emanava una luce rossastra e sinistra.

 

-     avevo udito rumori di battaglia…a quanto pare eri tu, l’elfa che ho riportato al campo… - iniziò lui, ma poi cambiò tono di voce passando dalla calma, alla preoccupazione mista alla sorpresa – è incredibile che tu ti sia ripresa!... – poi cambiò di nuovo tono, che si fece interrogativa – vi ha chiesto la guardiana di venire da me? Eppure le avevo detto che non correvo alcun pericolo. –

-     ben trovato Duncan dei Custodi Grigi. Io sono Merril apprendista della guardiana – si presentò una delle due elfe

-     stiamo cercando il nostro compagno Tamlen che era con me… - iniziò Esther ma vedendo lo sguardo di Duncan diventare sempre più scuro e dispiaciuto –mi dispiace ma non troveremo il vostro compagno, se era davvero tanto vicino allo specchio come te, è stato corrotto, ma tu hai ricevuto delle cure che però sono solo temporanee – lui la guardò intensamente e continuò – la corruzione nel tuo corpo si sta di nuovo diffondendo. Dobbiamo tornare all’accampamento dove discuteremo della cura…ora dobbiamo distruggere lo specchio…la corruzione liberata dal tocco di Tamlen può diffondersi molto in fretta – finì Duncan e con la sua spada diede un unico e potente allo specchio frantumandolo.

-     Andiamo, dunque dobbiamo fare presto – continuò il Custode

-     Ma…e Tamlen? – iniziò Esther

-     Per il tuo compagno non c’è più niente da fare…non troveremo neanche più il corpo dato che lo avrà reclamato la Prole Oscura…mi dispiace molto –

 

Quelle parole furono come una coltellata al cuore…lui non c’era più…era morto….forse anche qualcosa di più terribile…quella consapevolezza la pietrificò….solo le gambe le ubbidivano ancora, per guidarla con gli altri due all’accampamento dalish…

 

Si sedette da una parte….la guardiana le aveva detto di riposare mentre lei e Duncan avrebbero discusso della sua cura….dolore tanto dolore da mozzare il respiro…all’improvviso le si avvinò Ashalle…quell’elfa che si era presa cura di lei sin dalla morte dei propri genitori…fu allora che Esther le chiese di raccontarle come erano morti…un triste racconto di come due elfi che si amavano vennero uccisi da degli umani e di un amore così profondo che la madre aveva per la sua piccola, un amore che le permise di mettere in salvo la bambina insieme ad un piccolo ciondolo…lo stesso ciondolo che Ashalle mise al collo della giovane mentre raccontava quegli avvenimenti. Esther la guardò con uno sguardo di infinita tristezza, dato che quel sentimento di separazione era in lei così vivo, sia per i genitori che per l’elfo che non avrebbe più rivisto…

 

-     Sai dalen, avevo sperato che tu e Tamlen un giorno vi sareste sposati, che sareste stati sempre insieme… - iniziò Ashalle, ma non continuò.

 

In quel momento Duncan e la guardiana si avvicinarono alle due.

 

-     Io e Duncan abbiamo discusso sulle tue condizioni … - cominciò la guardiana…

-     In breve – la interruppe Duncan – io sono in cerca di una recluta per i Custodi Grigi e a te serve una cura, che l’entrare nel mio ordine può fornire. Se a te interessa puoi venire con me. –

-     Questo significherebbe abbandonare il clan vero? – chiese Esther

-     Si. Adesso hai due possibilità: venire con me ed essere curata o rimanere qui che, mi dispiace dirtelo così, segnerebbe la tua fine. La corruzione non risparmia nessuno, per quanto resistente possa essere –

-     Va bene… accetto di diventare un Custode – rispose l’elfa.

-     Allora ti do il benvenuto…è meglio affrettarsi, la strada da percorrere è lunga –

-     Volevo rimanere per il funerale di Tamlen…è possibile? – chiese speranzosa la giovane.

-     Certo, d’altronde non te lo posso negare. Saluti tutti…io ti aspetterò all’entrata dell’accampamento. Quando sei pronta raggiungimi. – disse Duncan e s’incamminò verso il sentiero che conduceva fuori dal campo dalish.

-     Mi mancherai Ashalle e anche voi guardiana…mi mancherete tutti –

-     Ci mancherai anche tu…ma sappi che siamo fieri che tu possa portare il nostro nome, il nostro essere dalish nell’ordine dei Custodi Grigi…a presto dalen –

 

Esther salutò tutto il clan che si era raccolto intorno ad un falò per dare l’ultimo saluto a Tamlen… e mentre si allontanava diede un ultimo sguardo a quel falò…a tutti quei visi conosciuti…e al cielo come per salutare per sempre chi più di altri, l’aveva compresa e amata…in sottofondo nel suo allontanarsi una melodia dolce ma triste…che avrebbe accompagnato l’anima di Tamlen nell’abbraccio degli Dei.

 

 

 

 

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Ho giocato diverse  storie con Dragon Age quindi inizio con il raccontare l’avventura dell’elfa dalish. Nonostante alcune mie modifiche ai dialoghi e alle situazioni, troverete molte cose in comune se non uguali ai dialoghi e alle scene del gioco. Mi scuso se ciò potesse arrecare danno o disturbo.

Aspetto dei commenti, dei consigli e… ma si anche delle critiche (in fondo non fanno mai male!)

SCUSATE SE HO CANCELLATO E RIMESSO QUESTE STORIE MA HO CAPITO ADESSO COME FUNZIONA IL PROCEDIMENTO PER I CAPITOLI....SORRY :)

 

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Capitolo 2
*** Ostagar - Il rito dell'unione ***


Ostagar1 CAPITOLO 2
OSTAGAR (parte prima)
IL RITO DELL’UNIONE

Fu un viaggio silenzioso: lei non se la sentiva di parlare, poiché troppo forte era il dolore che sentiva. Lui, d’altro canto, pensò che forse fosse meglio lasciarla stare, in modo tale che potesse affrontare la tristezza che colmava i suoi occhi… e così giunsero a destinazione dopo un paio di giorni.

La fortezza di Ostagar si trovava al confine con le Selve Korcari ed era stata scelta come punto strategico, poiché a nord di essa si trovavano le verdi pianure del Ferelden…era in questo luogo che il Flagello doveva essere fermato. Duncan era fermamente convinto di questo e spiegò ad Esther che se così non fosse stato, la corruzione avrebbe avanzato in tutto il regno come una macchia d’olio.
Giunti alle porte della parte superiore della fortezza vennero accolti da tre uomini armati, dei quali quello al centro si fece avanti con un enorme sorriso stampato in volto. Era un giovane molto affascinante, dai capelli biondi e dagli occhi chiari…

-    ed io che pensavo avessi intenzione di perderti questa battaglia! – esclamò ridendo il giovane
-    no anche perché non la posso evitare – rispose Duncan
-    ho parlato con gli altri del vostro ordine e mi è stato detto che avete trovato una recluta – spiegò il ragazzo -…immagino sia questa affascinante signorina – concluse squadrando da capo a piedi Esther con interesse.
-    Vi presento re Cailan… - disse Duncan con lo sguardo rivolto alla giovane ragazza.
-    Ehm…il mio nome è Esther….vostra maestà… - disse rivolgendosi al re e cercando di sostenere il suo sguardo – sono un’elfa dalish.
-    Ho sentito molte storie sulla vostra gente ma ora che vi vedo forse parte di esse sono solo favole – continuò Cailan fissando gli occhi della giovane – ma non so altro. Forse dopo la battaglia potreste raccontarmi di più… siete per me motivo di grande curiosità –
-    C-certo…sarà un onore….
-    Mi dispiace interrompere qui la nostra conversazione ma Loghain mi deve illustrare la sua strategia e siccome sarà una cosa estremamente noiosa…prima inizia e prima finisce! – concluse il re sospirando – a presto Custodi – e così facendo se ne andò nella direzione dalla quale era venuto, seguito dalle sue due guardie.

Fu a questo punto che Duncan si voltò verso Esther sospirando e scuotendo lievemente la testa
-    nonostante il suo ottimismo, non presta la dovuta attenzione e serietà al Flagello –
-    uhm….sarà dovuto alla sua giovane età? – chiese l’elfa
-    (ridendo)…già…ma ciò non cambia lo stato delle cose…è in corso un flagello e lo dobbiamo fermare…è necessario che procediamo immediatamente al rituale dell’unione –
-    …capisco…cosa devo fare? –
-    In questa unione sarete in tre. Le altre due reclute si trovano già nell’accampamento….puoi esplorare un po’ l’accampamento se lo desideri, ma ti prego solo di non lasciarlo. Quanto ti sentirai pronta, dovrai cercare un altro Custode: il suo nome è Alistair e sarà lui ad accompagnarvi durante il rituale. Se avrai bisogno di qualcosa io sarò dalla tenda dei Custodi che si trova oltre questo ponte… - e così dicendo si congedò da lei.

Lasciata sola, decise di avventurarsi in quell’accampamento per dare un’occhiata in giro. Mentre attraversava il lungo ponte di pietra si soffermò sulla profonda vallata che stava ai piedi della fortezza e dalla quale sarebbe comparsa l’orda della Prole Oscura. Al di là del ponte si trovava l’accampamento brulicante di gente: soldati, maghi, sacerdoti che diffondevano la parola del Creatore…nell’osservare quella moltitudine di gente, si trovò davanti un uomo dalla stazza notevole ed uno più basso che conversavano a bassa voce e ridendo. Non appena si accorsero di lei smisero di sghignazzare e si presentarono: l’uomo robusto si chiamava Jori ed era un cavaliere nativo di Redcliffe, ma reclutato ad Altura Perenne, il ragazzotto, invece, si chiamava Daveth ed era un ladro nato in un villaggio poco distante da Ostagar, ma reclutato a Denerim. Loro erano le altre due reclute con le quali avrebbe affrontato l’unione. Le dissero che si sarebbero avviati verso la tenda di Duncan mentre lei avrebbe cercato questo Alistair. Cercando di immaginare il motivo delle risate dei suoi due compagni, che intanto si erano avviati verso le tende, Esther arrivò all’antico tempio della fortezza dove vide due uomini che discutevano animatamente: uno di loro portava una tunica ed un lungo bastone, segno che probabilmente era un mago; l’altro indossava un’armatura ed era girato di spalle. Dato i toni della conversazione, decise si non intromettersi, almeno finchè non avessero finito, ma non dovette aspettare a lungo: il mago con aria irata si allontanò, mentre l’altro si girò accorgendosi che lei lo stava fissando con aria incuriosita…si trovò davanti un ragazzo dai capelli d’oro, con un accenno di barba dello stesso colore, occhi chiari e un sorrisetto malizioso stampato in viso. Lui si trovò davanti ad una giovane elfa dai capelli ramati, dagli occhi blu e intensi che lo squadravano con curiosità, sulla fronte aveva un tatuaggio leggero che disegnava dei motivi arcani sul suo viso…
Avvicinandosi le disse – l’unica cosa che apprezzo del Flagello è come riesca ad unire le persone –
Notando il tono ironico delle sue parole, Esther  accennò un sorriso e semplicemente gli disse – Siete un umano molto strano –
-    voi dovete essere la terza recluta – le disse sogghignando alla sua affermazione di prima
-    e voi siete Alistair, presumo…il mio nome è Esther –
-    sapete, sono contento che siate una donna…tra noi non ce ne sono molte…e non così carine- fece lui sempre con quella sua aria maliziosa – comunque avete ragione io sono Alistair e vi accompagnerò durante la preparazione del rituale.

Così lo conobbe, ma allora non sapeva che la sua vicinanza le sarebbe stata indispensabile nei giorni, nei mesi successivi.
La preparazione del rituale prevedeva che le tre reclute raccogliessero tre fiale di sangue appartenente alla Prole Oscura e che recuperassero dei trattati nascosti in un’antica fortezza appartenente un tempo ai custodi, che si trovava nel cuore delle selve. Dato che il compito avrebbe portato via del tempo decisero di partire subito affiancati da Alistair, il quale spiegò varie volte che grazie alla sua presenza non sarebbero incappati nel cuore dell’orda…ma allora nessuno ne capiva il vero motivo. Esther prima di avviarsi venne attirata dal canile dove un uomo stava vagando avanti e indietro con fare preoccupato…non appena ella gli si avvicinò lui le spiegò che alcuni cani erano stati infettati dal sangue della Prole Oscura, in special  modo il cane che si trovava nella gabbia di fronte a loro…fu così che l’elfa accettò di trovare un fiore, con il bordo bianco e il cuore rosso, che cresceva nelle selve e che, a dire dell’umano, poteva guarire quel povero animale.

Il viaggio delle Selve non fu dei più semplici….molte volte si scontrarono con dei gruppetti di Prole Oscura, ma almeno riuscirono a recuperare le tre fiale di sangue. Inoltre, grazie alla presenza di Alistair, non vennero facilmente colti alla sprovvista…di lì a poco scorsero delle rovine appartenenti ad un’antica fortezza. Al suo interno trovarono un baule vuoto….ma appena lo aprì Esther trovò…lei… infatti avvicinatasi a quel forziere una voce la fece voltare e si trovò davanti ad una donna dalla bellezza fatale: dei lucidi capelli neri, degli occhi penetranti, la pelle pallida come la luna…una donna che Daveth etichettò subito, a suo malgrado, come Strega delle Selve… lei non diede peso né a lui né ad Alistair che cominciava ad essere nervoso, mentre Jori assisteva alla scena senza proferire parola, ma si rivolse solo all’elfa chiedendole il suo nome. Vennero così a sapere che questa donna si chiamava Morrigan, la quale spiegò loro che i trattati erano stati rimossi da sua madre. Esther le chiese, tra le proteste del ladro e di Alistair, di accompagnarli da lei.
Dopo breve giunsero in uno spiazzo in mezzo alla palude, nel cui centro spiccava una modesta costruzione in legno, di fronte alla quale stava una donna anziana, che era, come Morrigan affermò, la madre di cui parlava. Non fu una conversazione molto lunga dato che, a parte Esther, nessuno delle quattro reclute aveva voglia di interagire con questa anziana signora. Ciò che fu chiaro, però, era che questa donna aveva protetto i trattati, sin da quando i sigilli che li conservavano, si erano spezzati.

Al ritorno all’accampamento faceva già buio e l’elfa ebbe appena il tempo di consegnare il fiore al mastro del canile, che subito si diede inizio al rituale dell’unione…una cosa fu resa chiara da Duncan…il prezzo per diventare Custodi veniva pagato subito o in seguito, ma  a tale prezzo non si poteva sfuggire.

Vennero recitate poche parole da Alistair, ma parole intrise di significato, con le quali si rendeva onore a chi diventava e moriva per essere un Custode.

-    è il tuo turno Daveth…bevi… - furono le parole di Duncan

il giovane ladro si avvicinò senza indugiare e prese un sorso dalla coppa che il comendante gli porgeva…fu tutto veloce ma pieno di agonia…non passo neanche un minuto che Daveth manifestò il suo malessere a ciò che aveva mandato giù…uno, due, tre, quattro secondi di convulse movenze ed era precipitato a terra…morto.
Quando fu il suo turno, Jori si ribellò…non se la sentiva di affrontare una possibile morte perché aveva a casa una moglie e un figlio dai quali tornare…e impugnando la sua spada decise il suo destino…chiunque si tiri indietro di fronte a questo punto dell’Unione veniva punito con la morte, poiché il rituale era segreto… e rimase solo lei…sapeva a cosa andava incontro, ma conosceva anche che quella era la cura che l’avrebbe salvata da una morte lenta….bevve….dolore, disorientamento…- Tamlen – questo il suo pensiero prima di cadere priva di conoscenza, l’unica cosa che sentì erano delle braccia calde che le impedivano di sbattere violentemente a terra.



PIANO PIANO FACCIO ANCHE IL PROSSIMO CAPITOLO. AVVERTO CHE POTREBBE ESSERE MOLTO CORTO. CONTINUO A CHIEDERE SCUSA NEL CASO POSSA AVER RECATO DANNO O FASTIDIO A QUALCUNO ALLONTANANDOMI O AVVICINANDOMI TROPPO ALLE SITUAZIONI E AI DIALOGHI DEL VIDEOGIOCO.

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Capitolo 3
*** Ostagar - La fine di un sogno, la fine di un re ***


ostagar2 Anche stavolta chiedo scusa per essermi avvicinata troppo o troppo poco ai dialoghi del videogioco. Ringrazio SHAINARETH per i consigli che mi hai dato nel secondo capitolo (per me è la prima volta che pubblico quindi non sono proprio bravissima) spero di avere un po’ migliorato. Comunque ho letto gli ultimi capitoli di Nimue… veramente belli!!! Ultimissima cosa: appena puoi fatti la storia con il personaggio dalish, a me è piaciuta parecchio!!




CAPITOLO TERZO
OSTAGAR (parte seconda)
LA FINE DI UN SOGNO, LA FINE DI UN RE

La prima cosa che vide appena aprì gli occhi, furono due volti: uno apparteneva al suo reclutatore che le stava dando il vero benvenuto tra i Custodi Grigi, l’altro apparteneva ad un giovane che si stava rilassando nel vederla incolume.
Duncan a questo punto si alzò e fece qualche passo indietro, intento a fare qualcosa.

-    come ti senti? Va tutto bene? – le chiese d’improvviso Alistair
-    ricordo solo di aver provato…dolore…poi più niente…- rispose lentamente Esther
-    hai fatto un brutto sogno?…perché, sai, io ne ho fatto uno orribile durante la mia Unione…- le raccontò – ma ricordo che di tre di noi ce la facemmo in due…. Sono contento che ce l’abbiate fatta..almeno voi – concluse sorridendole

Esther annuì, rispondendo così all’ultimo quesito del giovane, arrossendo violentemente subito dopo, quando si accorse che la stava ancora cingendo i fianchi. Accortosi del rossore di lei la lasciò andare (trattenendo un sorrisetto malizioso ma arrossendo un po’ anche lui) in modo che lei potesse alzarsi.

-    Sta per giungere il momento della battaglia…devo raggiungere il re non appena possibile – le spiegò Duncan, che nel frattempo era ritornato – è stata richiesta anche la tua presenza..faremmo meglio a non tardare – e così dicendo la condusse con lui nella parte opposta dell’antico tempio.

Nell’avvicinarsi, Esther notò subito un tavolo su cui erano appoggiate delle armi ed una mappa; davanti ad esso stavano re Cailan ed un uomo che lei identificò essere Loghain, che stavano discutendo. A quanto sembrava, il re faceva molto affidamento sul ruolo dei Custodi Grigi, mentre Loghain continuava ad insistere che il fascino che Cailan subiva dalle leggende lo avrebbe portato alla rovina e che era vitale rimanere concentrati sulla realtà dei fatti…parole gettate, forse, in parte al vento dato che il giovane sovrano non sembrava ascoltarlo minimamente… - un folle sognatore – questo pensò l’elfa.
La strategia prevedeva che il grosso dell’esercito stesse nella gola ad attaccare ed al momento opportuno, gli uomini di Loghain caricassero lateralmente, cogliendo l’orda di sorpresa…il problema che rimaneva era accendere il fuoco sulla cima della torre di Ishtal, il segnale che avrebbe dato il via a questo attacco di sorpresa…solo parecchio tempo dopo la caduta del Flagello, Esther e Alistair compresero ciò che il re chiese loro quella notte… - è un compito troppo importante e deve essere affidati a due elementi di fiducia…Duncan, mandate Alistair ed Esther ad accendere il segnale –

Quando Duncan e l’elfa raggiunsero Alistair alla tenda dei Custodi, nell’aria si sentiva già odore di battaglia….
-    COME???Non parteciperò alla battaglia? –
-    No…è stata una precisa richiesta del re…tu ed Esther dovrete occuparvi di accendere il segnale –
-    Oh, capisco, ma vorrei far presente che se un giorno mi dovesse chiedere di mettermi un vestito e danzare, qualcuno gli facesse notare i miei limiti….- cercò di scherzare Alistair. L’unica cosa che ottenne fu un sospiro del suo maestro ed uno sguardo incuriosito della giovane elfa…sguardo che divenne presto una sonora risata.
-    (ridendo) certo che sarebbe uno spettacolo da non perdere…
-    Mah…forse per voi lo farei…-le disse Alistair ironico.

Fu allora che Duncan li intimò di incamminarsi… li guardò allontanarsi….una strana sensazione di angoscia cominciava a crescere dentro di lui…come se non li avesse più rivisti…

-    dolore…paura…distacco….Tamlen…. – questo stava pensando Esther mentre attraversavano il ponte – questa è la stessa sensazione che ho provato quel giorno…speranza di rivedere qualcuno, ma la consapevolezza del fatto che non sarebbe accaduto. Tutti questi uomini sono qui per il sogno del giovane re…può terminare in una battaglia? È possibile che il terrore del Flagello possa finire qui e questa notte?...troppo giovane…troppo ingenuo, troppo fiducioso del fatto che non ci sia nessun arcidemone, ma se noi siamo sicuri che ci sia perché le persone s’intestardiscono nel loro scetticismo?...ora siamo tutti nelle mani del Creatore.
-    Va tutto bene? –
-    …uhm…eh?...ah si tutto bene Alistair, non preoccupatevi – rispose frettolosamente l’elfa…troppo frettolosamente. Lui comprese qualcosa ma non le chiese nulla
-    Posso chiedervi una cosa Alistair? – fece lei
-    …certo… e mi auguro che sia qualcosa di MOLTO personale e MOLTO imbarazzante – rispose lui ridendo
-    Uffa!...non ce la fate ad essere un po’ più serio?...mi int..- s’interruppe vedendo sopraggiungere una coppia di soldati che tutti trafelati gli spiegarono della brutta situazione che si era venuta a creare nella torre, dove dei Prole Oscura, erano sbucati dai sotterranei.

Il percorso che portava nella costruzione, non fu dei più semplici visto che alcuni nemici erano già sbucati all’esterno…ma nessuno immaginava ciò che avrebbero trovato nel salire.

-    e meno male che non dovevano esserci problemi qui! – sbottò Alistair
-    ma senti da che pulpito!... non  eravate voi che volevate gettarvi nella battaglia ed ora siete qui a lamentarvi?! –
-    su questo non vi do torto…ma il problema è che abbiamo pochissimo tempo e dobbiamo ancora salire due piani senza sap… -
-    basta!!! Muoviamoci…. Parleremo dopo! – lo interruppe Esther

nello salire erano udibili i suoni della battaglia che si svolgeva nella gola sotto la fortezza…il re si era fatto largo nell’orda nemica assieme ai Custodi e al suo fianco c’era Duncan, che aveva sempre un pensiero alle due reclute che aveva mandato ad accendere il segnale…

-    siamo quasi arrivati – disse Alistair mentre si avvicinavano all’ultima rampa di scale
-    un ultimo sforzo e… -

ciò che non sapevano è ciò a cui stavano andando incontro… e non mi sto riferendo all’enorme Ogre che li aspettava vicino al fuoco della torre, ma a ciò che seguì all’accensione del segnale…

paura…no non è paura, ci si convince che non è paura nascondendola dietro al pensiero che sia per il bene comune…alcuni lo chiameranno tradimento, ma io continuerò a considerarlo bene comune… questo fu il pensiero del capo dell’esercito che avrebbe dovuto sorprendere lateralmente l’orda…un pensiero che continuò ad assillarlo anche mentre dava l’ordine di ritirarsi alle sue truppe.
Nello stesso momento un corpo giaceva nella gola…il corpo di un giovane dall’armatura del colore dell’oro, dai capelli biondi, dagli occhi chiari…gli occhi si un sognatore…morto per far sì che il suo sogno diventasse realtà, un sogno che non è riuscito a realizzare. Accanto a lui si era inginocchiato Duncan….alzò lo sguardo verso il resto dell’esercito che stava soccombendo alla Prole Oscura…in quel momento il suo unico pensiero si rivolse alle due reclute nella torre… - ormai siete voi la nostra unica speranza…possa il Creatore vegliare su di voi – questo il suo ultimo pensiero prima che una lama lo sferzasse e lo privasse della vita.
Nella torre due reclute si guardarono accertandosi che la persona di fronte a loro stesse bene….poi un boato proveniente dallo porta che dava sul piano inferiore, un gruppo di nemici che scagliano delle frecce…entrambi vengono colpiti, senza avere il tempo di reagire…luce, è tutto ciò che vede Esther prima di svenire.

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Capitolo 4
*** Così ha inizio il nostro viaggio... ***


4



CAPITOLO 4
COSÌ HA INIZIO IL NOSTRO VIAGGIO

Un lampo di luce…la mia testa è leggera e mi sembra che tutte le preoccupazioni del mondo siano lontane. Sono sdraiata su un prato verde e lussureggiante e indosso una leggera tunica di colore azzurro; intorno a me vedo molti fiori dai bordi bianchi e dal cuore rosso. Mi alzo per coglierne uno. È profumato….di un odore familiare…chiudo gli occhi….mi sento in pace….sorrido….
- sei bellissima quando sorridi – apro gli occhi al suono di quella voce che conosco bene. Mi volto e incontro gli occhi di colui che pensavo perso per sempre…- Tamlen…sei proprio tu?- il mio sorriso si allarga mentre gli corro incontro fino ad infrangermi nel suo abbraccio. – pensavo che non ti avrei rivisto mai più – inizio a piangere. Difficile per me dire se di contentezza nel poterlo vedere di nuovo o se di tristezza per quella parte di me consapevole che lui, in verità non esiste che in questo mondo….nel mio mondo. – Shhh – mi sussurra lui con dolcezza sempre stringendomi a sè – non piangere. Ora sono qui con te…sono sempre con te - e con questo mi serra ancora di più al suo petto. – questo è un sogno vero?- gli chiedo fra le lacrime – Purtroppo si Esther…sono solo un sogno, io vivo in te nel tuo cuore…in quella parte di cuore e di mente che mi hai riservato, ma a me basta. Mi basta perché so che il tuo amore è sincero, perchè io sono sempre stato importante per te prima come amico, poi come compagno di caccia e, se non fosse successo tutto questo…avrei avuto la possibilità di darti di più – mi dice guardandomi negli occhi.
Rimaniamo così a fissarci negli occhi per alcuni attimi, che a me sembrano quasi eterni. Poi il paesaggio circostante inizia a sfocarsi, a divenire sempre più immateriale, quasi trasparente. – che succede? Perché sta tutto svanendo? – gli chiedo con terrore – è ora che tu torni alla realtà…ma non preoccuparti, mia dolce Esther, se avrai bisogno di me mi troverai sempre qui, nei tuoi sogni…ma prima di andare… - mi guarda e avvicina il viso a me…un bacio….dolce, a fior di labbra….meraviglioso, ma terribilmente breve. Di nuovo quel fascio di luce che mi avvolge e in quel momento apro gli occhi.

- certo che ce hai messo di tempo a svegliarti! Se avessi dormito ancora avrei dovuto usare le cattive maniere – mi voltai nella direzione da cui proveniva quella voce e vidi una persona…forse l’ultima che mi sarei aspettata di ritrovare al mio risveglio – io mi ricordo di te….sei quella ragazza che abbiamo incontrato nelle selve… - proprio non ricordavo il suo nome, ma lei mi guardò con aria interrogativa e sorpresa, forse proprio per il fatto che mi ricordassi di lei. – sono Morrigan…davvero incredibile che io sia rimasta nei tuoi pensieri – mi disse ironicamente – a quanto pare stai bene nonostante quelle ferite -. Istintivamente mi portai una mano alla spalla sinistra, dove ricordavo si fosse ficcata una freccia, ma non sentii dolore, solo un leggero fastidio quando misi la mano sulla fasciatura – ti ringrazio di avermi salvata – le dissi con un leggero sorriso – non ringraziarmi; è stata mia madre a salvarvi e a curarvi, io ti ho solo bendato la spalla – mi rispose in modo brusco – e perché avrebbe dovuto salvarci?...uhm… aspetta salvarci? Intendi anche il mio amico? – esclamai scendendo dal letto con un balzo – si quel piagnucolone dall’aria sospettosa che era con te quando ti ho incontrata quella volta nelle selve…già mia madre ha salvato anche lui, nonostante non ne comprenda la ragione…da quando si è svegliato e ha saputo della fine dell’esercito non ha fatto altro che lagnarsi per ore…ma poi si è svegliato…a proposito adesso è un po’ che chiede di te. Visto che sei sveglia potresti andare da lui – concluse lei con un’aria vagamente annoiata – d’accordo…almeno potrò parlare anche con tua madre – e con questo uscii dalla capanna.
L’aria delle Selve era fredda e pungente, il sole giocava a nascondino tra le nuvole. L’ambiente circostante era perfettamente immobile, come se il tempo si fosse fermato. La prima cosa che vidi fu una vecchia signora che osservava un giovane uomo poco più avanti di lei. Non appena si accorse della mia presenza, tirò un respiro di sollievo (forse più dovuto al fatto di non dover più ascoltare i piagnistei del mio compagno). – non vi avevo forse detto che la vostra preoccupazione era eccessiva? Guardatela, sta bene – Alistair si voltò verso di me e fece per corrermi incontro, ma si fermò quasi subito quasi, combattuto, forse, tra la voglia di stringermi per constatare che fossi reale e l’imbarazzo a cui avrebbe potuto portare un tale gesto. – come vi sentite?...avevo paura che foste morta…e non credo che avrei potuto sopportarlo… -    -  sto bene Alistair…vi ringrazio, ma non dovete preoccuparvi, a quanto pare un paio di Prole Oscura non sono abbastanza per farmi fuori… - lo tranquillizzai sorridendogli. – che faremo ora?..il re è morto come lo sono Duncan e tutti i Custodi Grigi…MALEDIZIONE A QUEL BASTARDO!!!... – iniziò ad imprecare il mio amico e calciando dei sassi nello stagno lì vicino – a questo punto, mi pare che essendo gli ultimi due custodi in tutto il Ferelden, dobbiate cercare dell’aiuto…in fondo c’è un Flagello e questo è il vostro compito…o mi sbaglio? – intervenne a questo punto la madre di Morrigan. – ma cosa potremmo mai fare?..siamo rimasti solo in due.. – si lagnò Alistair. – non dobbiamo arrenderci!...possiamo chiedere aiuto a qualcuno…aspetta hai tu i trattati che trovammo nelle selve? – gli chiesi ad un certo punto. Lui mi guardò e poi, come se fosse stato folgorato, sbottò – Ma certo! Con quelli possiamo chiedere aiuto agli elfi, ai nani e ai maghi…e forse potrei aggiungere qualcun altro. – a cosa vi riferite? - - Ad Arle Eamon! – rispose lui con entusiasmo. Io lo guardai con aria interrogativa e timidamente gli chiesi – Scusa Alistair…ma questa persona è qualcuno di importante? – lui mi guardò un attimo e poi si ricordò che difficilmente i dalish hanno a che fare con le faccende degli umani e mi spiegò – Arle Eamon era lo zio di re Cailan. Andando da lui gli potremo spiegare cosa è successo e avere il suo aiuto contro Loghain. È un uomo buono, lo conosco bene perché è stato lui a crescermi -  - allora è deciso – sentenziai. A quel punto mi rivolsi alla madre di Morrigan per ringraziarla e fu allora che le feci una domanda che avrebbe influito su alcuni avvenimenti dei giorni successivi – Vi ringrazio ancora per il vostro aiuto, ma avete fatto molto per noi e..si insomma non ci avete ancora detto il vostro nome…- - Ah…(ridendo) mi chiedevo quando avreste avuto il coraggi odi chiedermelo! Io sono conosciuta dai barbari Chasind come Flemeth -. In quel preciso momento Alistair sbiancò a strabuzzò gli occhi – quindi Daveth aveva ragione….voi siete una strega delle Selve! - - e con questo? Anche se lo sono mi pare di avervi dimostrato di non avere cattive intenzioni…ora vi devo affidare una cosa prima che andiate… -  In quel momento uscì dalla capanna Morrigan, annunciando alla madre che la cena era pronta. – la cena è pronta.. – e rivolgendosi a noi – dai vostri bagagli ne devo dedurre che non rimarrete per mangiare -  - si infatti, i due custodi stanno per andare… e tu andrai con loro -. A questo punto ci siamo sorpresi in due – non è per fare polemica ma voi e vostra figlia siete delle maghe al di fuori del circolo…non ci causerà dei problemi averla con noi? – e nel dirlo si voltò a guardarmi – Alistair, Morrigan e Flemeth ci hanno salvato nonostante non avessero obblighi verso di noi….e comunque abbiamo bisogno di aiuto….non credi? – glielo dissi con convinzione, aggiungendo una punta di insistenza nell’ultima parte di frase. Lui mi guardò, arrossì (allora non avevo ancora capito perché ogni volta che mi mostravo gentile lui dovesse assumere circa cento gradazioni di rosso) e annuì. L’unica a non essere molto convinta era Morrigan, ma dato che era un desiderio della madre acconsentì.
Fu così che iniziammo il nostro viaggio…






Note dell’autrice: i primi tre capitoli mi sono serviti per arrivare a descrivere a grandi linee, il mio personaggio. Quando, infatti, ho iniziato a scriverli, ho voluto tenere conto che, nel gioco, la personalità del protagonista (almeno nella sua quasi totalità) viene fuori dal capitolo in cui vengono salvati dalla torre e quando arrivano a Lothering. Proprio per questo motivo ho utilizzato un punto di vista esterno. D’ora in poi utilizzerò il punto di vista del personaggio (forse viene anche più semplice J )

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Capitolo 5
*** Lothering ***


cap 5 CAPITOLO 5
LOTHERING

-    Ci dobbiamo per forza portare dietro questo botolo pulcioso? –
-    Non voglio mandarlo via…non dopo avergli salvato la vita… e poi non è male avere un cucciolo da accudire –
-    Se volevi un animale da compagnia che sbavasse e puzzasse potevi farti bastare Alistair! - disse infine, scoccando un’occhiata divertita al giovane templare, che tentava di stare in disparte facendosi scivolare le cattiverie gratuite che ogni tanto uscivano dalla bocca di Morrigan.
Io ero contenta… avevo spesso sentito parlare di questi segugi mabari “abbastanza intelligenti per parlare, ma anche abbastanza saggi per non farlo” e l’idea di averne uno mi entusiasmava. Il cane in questione, ci era venuto incontro lungo la Via Imperiale che attraversava Lothering e che portava ai Bannorn. Ci diede subito prova del suo coraggio e della sua utilità abbattendo, assieme a noi, un gruppo di Prole Oscura che era comparso alle sue spalle.
- È forte, senza paura, quando si arrabbia fa paura….uhm…. – cominciai a riflettere arrestando il mio passo
Ad un certo punto mi venne un colpo di genio (Morrigan, anche nei giorni che seguirono, mi continuava a dire che il fatto che avessi delle idee geniali fosse qualcosa di assolutamente relativo e, sempre secondo lei, il fatto che Alistair mi considerasse eccezionale, era dovuto non solo alle mie doti di comandante) e sbottai:
-    Trovato! – mi accucciai vicino al cane e gli dissi – E se ti chiamassi Flagello? –
A queste mie parole, i miei compagni (animale incluso) ebbero tre reazioni differenti: Morrigan mi guardava come se fossi uscita di senno (ancora oggi non so se a causa del nome o se per la mia esclamazione improvvisa), Alistair mi guardava con aria interrogativa (a dirla tutta non credo che avesse capito neanche il contesto di quella mia affermazione, dato che già da quando eravamo usciti dalle Selve, era piuttosto taciturno) e il mio “cucciolo” mi era saltato addosso scodinzolando e abbaiando (a quanto pare essere paragonato ad un evento catastrofico come il Flagello lo rendeva orgoglioso). In quel momento Alistair sembrò ridestarsi brevemente dal suo turbinio di pensieri per dirmi, sorridendo
- Flagello eh?...uhm…si mi piace il nome. Hai…scusate…ci avete azzeccato –
Era strano, ma in quel breve momento fu come se avessi potuto vedere un cuore straziato dal dolore. Il mio amico, una persona che difficilmente stava zitta per più di due minuti, era maledettamente silenzioso. Io cercavo di essere forte cercando qualsiasi pretesto per distrarmi…il dolore di ciò che avevo, che avevamo perso ad Ostagar mi avrebbe potuto soffocare in qualsiasi momento, ma per evitare ulteriore sofferenza ad Alistair, cercavo di tenermi tutto dentro. In fondo capivo cosa provava e sapevo che alla prima occasione avrebbe dovuto sfogarsi…pregavo di essere abbastanza forte da sostenerlo quando sarebbe giunto il momento. Mentre riprendevamo il cammino mi venne in mente che già più di una volta aveva cercato di darmi del “tu”, ma poi riprendeva un tono più formale…era come se cercasse di avvicinarsi, ma non sapeva né come né se glielo avrei permesso… e intanto continuavo a pensare…pensavo al sogno fatto prima del risveglio nella capanna di Flemeth…perché continuavo a tormentarmi? Era come se la mia vita si fosse fermata al giorno in cui avevo perso tutto…mi aveva detto che lui sarebbe stato sempre con me…ma ora solo nel mio cuore, nei miei sogni… Mi accorsi, a quel punto, che stavo piangendo copiosamente. Essendo, però, alla testa del gruppo, nessuno se ne era accorto…almeno per il momento.
Mi fermai. Lasciai che i miei compagni mi superassero… e poi iniziai a singhiozzare, lasciandomi cadere per terra in ginocchio. Abbassai la testa, poiché il macigno che mi portavo dentro sembrava pesarmi sulla testa. Fu allora che, probabilmente, aprii il mio cuore a quell’uomo… e fu lo stesso per lui nei miei confronti. Quando si accorse di me tornò sui suoi passi, mi si sedette accanto e mi abbracciò…non mi chiese nulla, ma mi strinse forte fino a che non smisi di lacrimare e riuscii a rimettermi in piedi…Morrigan per tutto il tempo rimase ad osservarci in silenzio…non sembrava comprendere il nostro dolore, non lo capiva, non lo percepiva come suo, eppure quando la guardai notai uno sguardo diverso, quasi compassionevole…o forse mi sbagliavo.
Qualche ora dopo attraversando il ponte della Via Imperiale, arrivammo a Lothering, passando per un piccolo posto di blocco sorvegliato da dei banditi. Il loro capo si fece avanti, stupendosi che nel gruppo ad essere la guida fosse un’elfa. Percepii la loro sorpresa come disprezzo…in quel momento il mio essere dalish prese il sopravvento ed alzai immediatamente l’arco e gli puntai contro una freccia…il loro capo mi pregò di lasciarli andare, spiegandomi che loro rubavano per sfamare le proprie famiglie, ma la rabbia che provavo nei loro confronti era troppa…non gli diedi il tempo di fuggire…mi interessava il loro capo e, mentre gli altri banditi si avventavano sui miei compagni, io indietreggiai di qualche passo, presi la mira e scoccai una freccia verso quell’uomo che aveva osato schierare il suo pugno di uomini contro di noi…fu in quell’istante che mi tornò in mente un altro uomo colpito da una mia freccia; era uno di tre shamlen che avevamo scovato nella foresta…il giorno che cambiò la mia vita…
La freccia arrivò dritta nella schiena del capo di quei banditi, così velocemente che quasi trapassò l’aria…
-    Sono stati degli stolti a mettersi sul nostro cammino! –
-    Per una volta posso concordare con voi, Morrigan…individui del genere escono sempre fuori durante le crisi…avvoltoi! –
-    … -
Io non riuscii a dire una parola occupata com’ero a fissare il cadavere dell’uomo che avevo appena ucciso. Non ero in grado di sentire altro che il rumore dei miei pensieri…pensieri di morte…pensieri di dolore…e ad un certo punto la mia espressione divenne fredda e distaccata…cercavo di farmi scivolare addosso tutto quello che era successo nei minuti prima, come se la morte di quei banditi non mi interessasse, come se non fossi lì.
-    State bene? –
-    Sì Alistair, va tutto bene..muoviamoci! –
Mi guardò come se cercasse di percepire il mio stato d’animo, ma non incrociò mai i miei occhi…non volevo che nessuno vedesse ciò che mi portavo dentro….quel dolore era solo mio…qualche tempo dopo imparai che l’orgoglio può essere, all’occorrenza, un difetto più che un pregio.
Al villaggio incontrammo degli uomini di Loghain che ci attaccarono. Il teyrn ci aveva messo sulla testa una taglia e ci aveva etichettati come traditori e colpevoli di aver mandato a morire re Cailan. A quel punto s’intromise una monaca la quale si schierò dalla nostra parte durante lo scontro. Grazie alle abilità spada/scudo di Alistair, riuscimmo a mettere a terra quello che doveva essere il capitano. La nostra, anzi, la mia idea era quella di terminarli in quel momento, ma la monaca, che ci disse di chiamarsi Leliana, mi convinse a lasciali liberi. Non so cosa percepii in quella ragazza, ma alla sua supplica di potersi rendere utile e di poterci seguire, acconsentii…c’era qualcosa di profondo in quei due occhi azzurri che mi disse che noi avevamo bisogno di lei…ancora oggi non so dire cosa sia.
Mentre stavamo per uscire dal villaggio incontrammo uno dei guerrieri più forti che fossero esistiti: un qunari. Come ci fece notare Alistair, questi guerrieri erano formidabili in battaglia, io stessa avevo sentito delle storie su di loro e devo dire che in parte non potevo fare a meno di ammirare questa razza così fiera ed orgogliosa…forse perché in questo senso assomigliavano molto al mio popolo. Questa creatura era tenuta in gabbia, poiché colpevole di omicidio, ma non sembrava lamentarsene, anzi sembrava aver accettato il proprio destino di prigioniero. Non so come ma riuscii a convincerlo ad aiutarci nella nostra lotta contro il Flagello. Il problema si pose nel parlare con la venerata madre. Fu grazie all’intervento di Leliana che la monaca acconsentì ad affidarmi la custodia di Sten (così si chiamava ilo qunari).
Non appena riprendemmo il cammino incontrammo dei contadini i quali, cedendo alla tentazione della taglia sulla nostra testa, tentarono di ucciderci. Non la definirei neanche battaglia…troppa era la differenza tra noi e loro…ma nonostante ciò spegnemmo anche le loro vite…ed io mi sentivo sempre più distaccata da quelle morti…ad ogni umano che uccidevo la mia freddezza aumentava, come se non fossi lì…era come se fossi svuotata, come se il fatto di uccidere svuotasse la mia anima e mi rendesse insensibile…solo ora capisco che cercavo di sopprimere il dolore e la paura con una maschera, ma non volevo che nessuno scoprisse ciò che si celava dietro ad essa…presto però si sarebbe sgretolata…grazie a quelli che poi cominciai a vedere come miei amici, come la mia nuova famiglia e grazie ad uno in particolare, iniziai a vedere in maniera diversa gli umani…ma questo sarebbe accaduto più avanti.
Raggiungemmo il confine di Lothering salvando da un manipolo di Prole Oscura Bodann Feddic e suo figlio Sandal. Il primo era un mercante e ci chiese di fare un po’ di strada con noi e, in cambio della nostra protezione, ci avrebbe offerto a prezzo scontato le merci che ci potevano servire.
Verso sera trovammo uno spiazzo in cui accamparci.

Quella notte al campo…

-    Cosa intendete dire con questo, Leliana? –
-    L’avete osservata anche voi Alistair…è assente, sembra nascondere una grande sofferenza…provate a parlarle. Con voi si confiderà di certo. –
-    Cosa ve lo fa pensare? –
-    Il fatto che ogni volta che prende una decisione vi osserva, come se foste il suo punto di riferimento…sono sicura che tiene molto a voi…e sono sicura che la cosa sia ricambiata… o mi sbaglio? –
-    Non sono così bravo con le parole…e come fate a dirlo?!...si, insomma…non mi conoscete neanche! –
-    Alistair, ho visto come la guardate… come dovrei interpretare la dolcezza del vostro sguardo quando incrociate i suoi occhi? –
-    Semplice affetto per un’amica, per una compagna d’armi?...per lo spirito del Creatore! Dove volete arrivare con questo discorso? –
-    Esattamente dove mi avete portato voi… affetto, certo, ma forse c’è dell’altro.. –
-    Come potete dire questo?... non la conosco che da pochi giorni, non vi sembra un po’ poco per dirsi già innamorati? –
-    Per prima cosa ho parlato di affetto…il discorso sull’amore l’avete tirato fuori voi. Secondo.. beh…io credo nell’amore a prima vista. –
-    … -


Ero seduta accanto al fuoco, risvegliatami da un incubo in cui vedevo un enorme gola infuocata sorvolata da un enorme drago nero.
-    Avete avuto un incubo, vero? –
-    Si, Alistair…ma ora è tutto a posto…non dovete preoccuparvi per me –
-    Invece mi preoccupo! Siete fredda, distaccata… cosa vi sta succedendo?...cosa ti sta succedendo Esther? –
-    Ti sei finalmente deciso a darmi del tu?... soffro Alistair, proprio come stai soffrendo tu…ma ognuno affronta il dolore in maniera diversa… -
-    Non vuoi parlarne? –
-    No…non ancora…ma sono sicura che, invece, tu potresti sfogarti… siedi qui –
-    E perché dovrei? Perché dovrei parlare con una persona che non si fida di me? –
-    Io mi fido di voi, Alistair…ma non posso fidarmi di me stessa…non sono ancora pronta ad aprirmi…con nessuno…ho bisogno di tempo e se siete un vero amico aspetterete. Vi giuro che quando sarò sicura sarò io a cercarvi, non temete –
-    (sedendosi) Vorrei che le cose fossero andate diversamente, forse se fossi stato con lui…-
-    Avreste fatto la stessa brutta fine…ed ora mi ritroverei da sola, senza nessuno e senza sapere cosa fare… -
-    Siete forte…ve la sapreste cavare –
-    Questo dimostra che conoscete ben poco di me…-
-    … vorrei, se ci verrà concesso, trovare il modo di onorare Duncan come merita…magari andando ad Altura Perenne, dove era nato.. –
-    È un bel pensiero…lui doveva essere molto fiero ed orgoglioso di avere un amico come voi…-
-    Dite che vi conosco poco? –
-    (gli sorrido).. beh…avremo tutto il tempo per conoscerci, no? –

E così dicendo mi avviai verso la mia tenda…prima di entrare mi voltai verso il fuoco dove il mio amico era ancora seduto: lui alzò lo sguardo verso di me e mi sorrise. Ricambiai il sorriso e gli detti la buonanotte.





Finalmente ho finito questo capitolo!!!! È stato piuttosto lungo perché volevo soffermarmi su un dettaglio che avevo introdotto nel secondo capitolo: il primo incontro tra Alistair ed il mio personaggio. Volevo ringraziare tutti quelli che leggono questa storia e ringraziare Shainareth per i suoi ottimi consigli! E, rispondendo alla sua precedente recensione: l’utilizzo del “tu” e del “voi” in Alistair e nel mio personaggio è voluto. In questo modo cerco di far emergere questo continuo avvicinamento tra i due.

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Capitolo 6
*** Verso Redcliffe (parte prima) ***


6 CAPITOLO 6
VERSO REDCLIFFE (parte prima)

Anche se avevamo optato per dirigerci a Lago Calenhad, Alistair insistette per recarci prima da Arle Eamon. Nessuno si oppose e alla fine si voltarono verso di me (non avevo capito il perchè di questo gesto, nonostante fosse una routine di ogni decisione da prendere) che confermai il cambio di programma.  
Dopo aver smontato le ultime tende dell’accampamento, ci avviammo verso Est.
Era una splendida giornata di sole e faceva molto caldo; Leliana stava conversando con Alistair poco dietro di me. Al mio fianco camminava Flagello mentre a chiudere il gruppo c’erano Sten e Morrigan.
Avevamo viaggiato per tre ore (io continuavo a cercare di carpire delle informazioni dai discorsi di Leliana e Alistair, ma ben poco raggiungeva le mie orecchie....Uffa! Va bene lo ammetto! Vederlo monopolizzato da quella donna affascinante mi dava un po’ fastidio, anche per il fatto che in più occasioni mi sembrava che il centro delle loro discussioni fossi io) quando trovammo una piccola area pianeggiante ai bordi di un meraviglioso specchio d’acqua. Decidemmo di fare un pausa e ci accampammo lì.
Consapevoli di essere, comunque, sempre in pericolo, optammo per far fare a qualcuno un turno di guardia...and the winner is....Sten! Già, il gigante qunari si offrì volontario per quel ruolo e si diresse verso il confine di quello spiazzo verde.
Dato che era quasi mezzogiorno, ci dividemmo i compiti di cercare della legna e di cercare il cibo. Morrigan decise di inoltrarsi nel bosco a cercare della legna, mentre Alistair si occupava del pranzo. Io rimasi insieme a Leliana e a Flagello sui bordi di quel laghetto.

-    Visto che siamo, potremmo rinfrescarci un po’...-
-    Forse è una buona idea, Leliana...questo caldo sta diventando insopportabile –

Entrambe ci levammo i vestiti rimanendo in biancheria e ci tuffammo in acqua....che splendida sensazione! Ci voleva proprio!

-    Posso farvi una domanda, Leliana? –
-    ....certo....chiedete pure –
-    Ho imparato molte cose su voi umani in questi giorni....o perlomeno abbastanza da capire che in genere le sacerdotesse non hanno grande maestria e conoscenza delle armi....giusto?-
-    Io ero un’asserente....avevo asserito di credere in Andraste e nel Creatore, ma non ho preso i voti... –
-    Questo non risponde a tutto...ora so che voi non siete una sacerdotessa... –
-    Ho trascorso due anni nel monastero di Lothering... prima di allora vivevo ad Orlais e.... –
-    ..E ? –
-    Beh ero un menestrello itinerante...viaggiando spesso beh... diciamo che impari a difenderti...-
-    Capisco... ma ciò che non capisco è perchè siate finita in quel monastero... –
-    Cercavo la pace e lì l’ho trovata... la venerata madre mi ha accolto e mi ha insegnato a trovare conforto nelle parole del Creatore... voi...si, insomma...voi non credete in lui? –
-    Noi dalish ci rivolgiamo ai Numi... abbiamo due religioni differenti.... differenti modi di vivere.... –
-    Ma si potrebbe creare un dialogo!... potremmo imparare molti gli uni dagli altri –
-    NO! Già troppe volte ci siamo fidati... e come siamo stati ripagati? SCHIAVITÙ, VIOLENZE....MORTE!!!!! No Leliana...mai ci potrà essere tale confronto... non ne abbiamo più la volontà nè la fiducia –
-    Mi dispiace...io non volevo... –

Non le diedi il tempo di finire che uscii dall’acqua in fretta...ero furiosa...ma non con lei, che alla fine vedevo sinceramente intenzionata al dialogo... io ce l’avevo con chi mi aveva stravolto la vita per due volte....ma ero davvero troppo orgogliosa per parlarne...troppo orgogliosa per riuscire a sfogarmi con qualcuno...e la lasciai sola insieme a Flagello, mentre mi dirigevo nel bosco ai confini di quella piazzola...
Mi addentrai in quel groviglio di rami, radici e foglie, senza soffermarmi a pensare a dove mi stessi dirigendo...finchè non crollai sotto le fronde di un enorme albero. Lì restai per molto tempo...chiusi gli occhi e feci vagare la mia mente nei miei ricordi...fino a che non mi si spezzò il respiro...stavo piangendo senza riuscire a smettere....avevo bisogno di qualcuno, ma nuovamente il mio orgoglio mi impedì di accettare quel fatto.
Ad un certo punto avvertii qualcosa...era una sensazione strana, come se avvertissi la presenza di qualcuno nelle vicinanze...un altro fruscio...mi girai nella direzione del rumore e....giuro che c’era qualcosa...forse era addirittura una persona...ne vidi solo i contorni, ma so per certo che era...lui...un elfo...
-    Tamlen!!! –
-    ... –
-    Tamlen sono io Esther... –
-    ... –

Quando tentai di avvicinarmi, quell’individuo svanì nell’oscurità della foresta lasciandomi da sola con i miei dubbi...possibile che fosse lui?... e se lo fosse stato, perchè non è venuto da me?...perchè?...
Il mio corpo fu di nuovo scosso dai singhiozzi....per un tempo interminabile...

-    Esther! –
-    ... –
-    Dove siete?....Esther rispondete! –

Chi era che mi chiamava?....era una voce familiare...alzai gli occhi e lo vidi in lontananza... un giovane dai capelli dorati che mi chiamava...

-    Alistair! –

Non gli diedi il tempo di rispondere che mi precipitai verso di lui.... fu sorpreso e sollevato di vedermi....finchè non mi infransi nelle sue braccia avvolgendolo con le mie...avevo bisogno di qualcuno vicino... lui ricambiò quel gesto, anche se era un po’ imbarazzato da quel contatto così ravvicinato...

-    Mi avete fatto preoccupare... come vi è saltato in mente di addentrarvi in questo luogo da sola? –
-    ... (singhiozzo) ... –
-    Non fatelo mai più... –

Mi serrò ancora di più a sè....quasi fino a strozzarmi...ma non me ne importava..avevo un disperato bisogno di lui...di lui?... era così...avevo così tanto bisogno di quel ragazzo che non me ne accorgevo...

-    Non volevo farti preoccupare – alzai lo sguardo fino ad incontrare i suoi bellissimi occhi – mi dispiace –
-    ... devo presumere che adesso potrò prendermi un po’ più di confidenza.... sei perdonata... ma dovrai comunque restituirmi il favore dato che mi hai fatto venire un infarto! –
-    Restituirti il favore?... e come.... –
-    Diciamo che quando ci accamperemo per la notte me lo restituirai... –
-    ALISTAIR! –  si beccò un ceffone
-    No no no! Cosa hai capito?... non intendevo quello!... cioè.. non è che non mi piac.... non intendevo dire che.... Per Andraste!.. Volevo solo dire che in cambio dovrai raccontarmi qualcosa di te... –
-    E cosa vorresti sapere? –
-    Sarà una sorpresa.... –

Mi sorrise riabbracciandomi.... non capivo cosa stesse succedendo fino a che non avvicinò il suo viso al mio...Oddio!.... era vicinissimo, troppo vicino!... e mi diede un bacio.... sulla fronte!....fiuuuuuuu.... meno male!!!! Poi, mi prese una mano e mi ricondusse al campo...

-    Ma quando imparerò a stare zitta!!! –
-    (uggiolio) –
-    Ho esagerato!!! Adesso mi caccerà via!!! –
-    (Uggiolio) –
-    Hai ragione bello, devo rimanere calma e vedrai che... ALISTAIR! ESTHER! –

Sbucammo nello spiazzo mentre Leliana ci corse incontro urlando i nostri nomi, seguita dai guaiti di Flagello. Quando io e lei ci trovammo di fronte, abbassò lo sguardo...si sentiva in colpa, lo percepivo, ma non sapevo cosa dirle. Feci un’unica cosa: le misi una mano sulla spalla, in modo che rivolgesse il suo sguardo verso di me, e le sorrisi... capii che questo bastava dalla lucentezza di cui si ricoprirono gli occhi...aveva intuito che avevo perdonato e che non ce l’avevo con lei....

-    Ti sei decisa a tornare finalmente! –
-    Non avete altro da fare che scocciarla, Morrigan? –
-    So solo che l’abbiamo aspettata per non so quanto, senza che ci avesse detto niente!.... a questo punto direi che ci accamperemo qui per la notte... –
-    Ma se è ancora giorno!... –
-    Si Alistair, ma lei non ha ancora mangiato niente e in più deve avere camminato per molto.... si risveglierà stasera come minimo. –
-    Risvegliarsi?Oh... –

Mi sentivo davvero stravolta....infatto mentre Alistair e Morrigan discutevano credo di essere svenuta tra le braccia del giovane.... l’ultima cosa che pensai fu che questa era l’ennesima volta che perdevo i sensi accoccolata a lui!!! Che imbarazzo!




A breve scriverò la seconda parte. Ringrazio sempre la mia rompiscatole personale (scherzo) Shainareth, rispondendo alla sua ultima recensione:
1- ho voluto giocare ancora un po’ con il discorso “tu” e “voi”, anche perchè nel capitolo precedente, lei non sapeva ancora se affidargli la sua completa fiducia.
2- per quanto riguarda il ritmo della narrazione, tendo a concentrarmi sulle caratteristiche dei personaggi nei determinati contesti... è probabile che comincerò a rallentare nei momenti delle battaglie. Per il momento mi serve dettagliare un po’ i personaggi
3- per quanto riguarda i personaggi, intendo ritagliare sempre degli spazi tra una missione e l’altra tutta per loro (come questo piccolo spazio tra Lothering e Redcliffe)... può essere anche divertente piazzarli in qualche situazione particolare... per questa, poi, c’è un motivo se ho introdotto un particolare personaggio... ma non ti dico altro....lo leggerai a breve (esami permettendo)

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Capitolo 7
*** Verso Redcliffe (seconda parte) ***


7 CAPITOLO 7
VERSO REDCLIFFE (seconda parte)

-… ma questo posto… -
-…è lo stesso dell’altro giorno…devi avere proprio voglia di vedermi se ci incontriamo così spesso nei tuoi sogni… -
Tamlen mi sorrideva….ah, quanto mi mancava quel sorriso….poi ad un certo punto la sua espressione si fece seria e preoccupata
- Dimmi,Esther, cosa ti sta succedendo?...perchè stai cedendo alla tristezza?...hai un compito da portare a termine… -
Mi alzai di scatto e gli urlai contro tutto ciò che avevo dentro
-    COSA MI STA SUCCEDENDO? Mi sento persa! Sto andando incontro ad un destino incerto, nel quale l’unica cosa sicura è che devo riunire un intero esercito e farlo marciare contro la Prole Oscura, per poter distruggere l’Arcidemone!!! C’è che la mia vita sta andando a rotoli! C’è che sono sola…SOLA CAPISCI?... e nessuno sembra capire quanto io mi senta vuota… -
-    Mi dispiace, davvero…capisco quanto tu stia soffrendo e in parte è colpa mia… vorrei poterti stare vicino…ma non posso, non più…-
-    Mi dicesti che questo luogo creato dalla mia mente è l’unico nel quale ti posso ancora vedere… ti prego…dimmi che sarà sempre così..-
-    Io ci sarò sempre nel tuo cuore… e rimarrò in questo luogo fino a che tu lo vorrai…per sempre…o fino a che tu non troverai qualcuno che ti possa dare quello che io non ho potuto donarti… -
-    Cosa dici? –
-    Fino a che non troverai qualcuno a cui donare il tuo cuore, mia dolce Esther… per me è triste, ma so che la tua vita dovrà andare avanti… e forse troverai qualcuno che starà al tuo fianco, che ti sosterrà e che ti amerà… -
-    Come puoi dire questo?... io non potrò mai sostituirti… come potrei? –
-    Arriverà quel giorno… ma non ti sto dicendo che mi dimenticherai…dico che ci sarà qualcuno a guidarti… e in quel momento io sarò felice, perché ti saprò protetta e sicura…-
Mi guardò negli occhi e si avvicinò abbracciandomi. Fu allora che mi tornò in mente una sensazione provata nella foresta
-    Ascolta… Quando mi sono addentrata nella foresta…beh, ho incontrato qualcuno… -
-    … -
-    Ne ho visto solo il contorno…ma mi sembrava un elfo…mi sembravi tu… -
-    … -
-    Ti prego, dimmelo! Eri tu? –
-    …-
Continuava a eludere il mio sguardo, come se non volesse che gli leggessi qualcosa negli occhi.
-    Guardami! –
A quel punto incrociò i suoi occhi con i miei e sospirò
- No, Esther…non ero io… -
- Ma… -
- Come potrei?... io non esisto più te l’ho già detto –
- Capisco… - gli dissi rassegnata, abbassando lo sguardo
- Mi dispiace avertelo detto così, ma è bene che tu non ti faccia delle illusioni… credo che sia giunto il momento di salutarci… ti stai risvegliando… -
Lo guardai allarmata, come se avessi paura di rimanere da sola. Lui lo capì e mi disse dolcemente
-    C’è qualcuno che ti sta aspettando ed è molto preoccupato – mi sorrise – Sai, a volte la persona giusta può essere molto vicina… -
-    Di chi stai parlando? –
-    Tu sai a chi mi riferisco…anche se credo che tu sia ancora lontana dal considerarlo in quella maniera… -
-    Non capisco…sembra che tu ti stia augurando che mi possa buttare tra le braccia di qualcuno!-
-    Non dire così…io mi sto augurando il tuo bene e la tua felicità, poiché è per questo che vivo… a presto… mio unico amore… -
E dicendomi così mi regalò un meraviglioso bacio, non a fior di labbra come lo era stato il primo, ma più caldo, più passionale….e con quello aprii gli occhi.

-    Per la misericordia di Andraste… state bene? –
-    Uhm…..si st….Alistair? –
-    Mi avete fatto prendere un altro spavento!... quanti capelli bianchi mi dovranno venire nei prossimi giorni? –
-    Scusatemi non volevo… dove siamo? –
-    Alla fine ci siamo accampati per la notte sui bordi del laghetto….avete dormito per tutto il pomeriggio. –
-    Capisco…  forse è il caso che mi alzi – e feci per levarmi la coperta, quando ad un certo punto il mio compagno, forse imbarazzato (e il perché l’ho capito qualche secondo dopo) uscì velocemente dalla tenda.
Mi resi conto che qualcuno mi aveva spogliato e messo amorevolmente sotto la coperta, mentre ero priva di sensi….mi rivestii ed uscii dalla tenda.
Quella sera era magnifica: il cielo era sereno, le stelle brillavano come non mai e la luna rischiarava la superficie dello specchio d’acqua facendolo risplendere.
Davanti alla mia tenda era stato acceso un fuoco davanti al quale ritrovai seduti Alistair e Leliana. Sten stava ancora pattugliando i confini dell’area, mentre Morrigan si trovava su di un enorme masso ai bordi del laghetto. Alla mia uscita dalla tenda il qunari mi rivolse uno sguardo indifferente (ah, quanto è difficile capire quelle creature!), mentre la figlia di Flemeth si voltò appena verso di me guardandomi con la coda dell’occhio. Non feci in tempo a registrare quel “quasi” sguardo che mi atterrò addosso Flagello abbaiando e scodinzolando…. (certo che lui ed Alistair hanno in comune il sollievo nel vedermi in salute…l’unica differenza è come lo dimostrano: uno con le parole e l’altro con i fatti).

-    Spero che stiate bene… -
-    Sto bene Leliana, non preoccupatevi troppo… - le dissi sorridendo mentre Flagello riprendeva il suo posto accanto all’apertura della mia tenda – Era solo un po’ di stanchezza –
-    Allora non siete arrabbiata per oggi? –
-    … certo che sono arrabbiata – e con quello lei spalancò gli occhi – Ma non ce l’ho con voi…d’altra parte non conoscete molto di me e, quindi, non siete da biasimare –
-    Avete sopportato molto male, voi elfi, ma spero che potremo comunque avere un buon rapporto.. –
-    Ci sforzeremo entrambe affinchè sia così…ora se volete scusarmi… devo mantenere una promessa – dissi queste ultime due parole ad alta voce, in modo da attirare l’attenzione del giovane templare, che alzò lo sguardo verso di me.
La rossa annuì e se ne andò a dormire, lasciandomi in compagnia del ragazzo davanti al fuoco.
-    Allora ve ne siete ricordata? – mi chiese sorridendo
-    Vorrei solo sapere cosa volete sapere in particolare… -
-    Niente di specifico…perché non mi raccontate qualcosa di quando eravate con il vostro clan? –
-    … sono molti i ricordi che ho della mia gente…ma è troppo il dolore che provo… non… -
-    Avrete tutto il tempo...capisco ciò che provate e vi chiedo scusa…-
-    Non dovete scusarvi Alistair…voi state passando il mio stesso inferno….avete perso degli amici ad Ostagar…avete perso il vostro maestro… -
-    …ho reagito da stupido…c’è sempre il rischio di morire in una battaglia… -
-    Non è stupido provare dei sentimenti… ma cerca sempre di ricordare che anche se non ci sono più, coloro che amiamo rimangono sempre con noi… -
Il mio compagno mi guardò con sorpresa….forse non si aspettava una frase del genere da me…ma mi sorrise
-    Ti ringrazio… sei gentile a preoccuparti per me –
-    Non c’è di che, Alistair… in fondo siamo nella stessa barca…. –
-    Amici? – mi chiese lui tendendomi la mano
-    Sì… amici – gli risposi tendendogli la mia e stringendola con la sua.
Ci salutammo ed io mi diressi verso la mia tenda…

La guardai allontanarsi….le avevo chiesto la sua amicizia…mi bastava…avevo paura, paura di scoprire cosa si celava dietro quella maschera che si era creata…avrei voluto placare quel dolore che avvertivo in lei ogni volta che mi si avvicinava, che mi parlava… speravo che un giorno si sarebbe confidata…ma fino ad allora mi sarei accontentato di starle vicino, di farle sentire il mio appoggio, speravo solo che un giorno avrebbe potuto guardare alla vita sorridendo…








Questo lo chiamerò “l’angolo della mia rompiscatole preferita”:
allora innanzitutto ti chiedo scusa per i dubbi che ti sono sorti nella prima parte di questo capitolo. Avrei dovuto metterli tutti e due (prima e seconda) insieme, perché solo così non si incappa nel dubbio che tu giustamente hai espresso riguardo alla relazione tra Alistair e Esther, in particolare nella scena della foresta. Ciò che mi preme sottolineare è l’evoluzione del loro rapporto (anche qui siamo ritornati all’uso del “voi” e del “tu”  a fasi alterne) però ti spiego subito che l’attaccamento che ho evidenziato nella prima parte, è solo (almeno x lei) bisogno di avere una spalla su cui piangere…un’amicizia, mentre x lui è proprio il principio dell’amore a prima vista (lo so lo so tu nn ci credi….ma è così che io ho iniziato i miei 7 ani con il mio attuale boy). La figura di Tamlen sarà sempre presente, almeno fino ad un certo punto…
per ora rimango in attesa dei tuoi prossimi capitoli…ciao ciao e mi raccomando, non smettere mai di rompermi le scatole con i tuoi consigli, sennò non migliorerò mai!!!


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Capitolo 8
*** Redcliffe ***


Capitolo 8 CAPITOLO 8
REDCLIFFE

Redcliffe era un villaggio che si affacciava sul lago…la chiamarono Redcliffe (la scogliera rossa) proprio per questo. Non faceva eccezione neanche il castello, che si ergeva sulla parte più a Nord di quella scogliera. Arrivando da Lothering, il sentiero ci portava alla discesa verso il piccolo villaggio, ma non prima di catturare lo sguardo del viaggiatore su quel piccolo canion che era quel luogo.
Io, che non avevo mai visto prima d’ora un insediamento umano così grande, rimasi colpita… dal sole!!! Non c’era l’ombra di un albero e in più quel giorno faceva veramente caldo!
-    Che ve ne pare? –
-    Guardate, Leliana, è una fortuna che il Ferelden sia in media, un paese piovoso… perché non riesco proprio a capire come facciate voi umani, ad abitare in posti del genere e a non abbrustolire! –
-    Se è per quello ce la caviamo alla grande… sarà l’abitudine! –
-    Sarà…comunque dovremmo darci una mossa a raggiungere il castello… -
-    Esther date un po’ un’occhiata… - mi disse indicando il sentiero – laggiù la strada porta ad un bivio…quello di sinistra sembra portare al castello –
-    Credo abbiate ragione…ma forse prima ci conviene andare al villaggio a fare rifornimenti…che ne dici Alistair? –
Mi voltai ma lui non rispose…stava guardando il castello assorto nei suoi pensieri…
-    Temo che se ha ripreso a pensare, potrebbe essere una cosa lunga…d’altronde è comprensibile…non è una cosa che fa spesso! –
-    Siete proprio maligna Morrigan… perché non cominciate ad andare avanti insieme a Leliana, Sten e Flagello? –
-    … speriamo solo che ne valga la pena – mi disse rivolgendosi al fatto che avevo deciso di parlare con il templare.
Così, mentre gli altri si apprestavano a riprendere il cammino, io mi rivolsi al mio amico
-    Cosa c’è che non va, Alistair? –
-    No..niente….è solo che.. –
-    Penso che sia normale essere un po’ nervosi…d’altronde l’Arle ti ha cresciuto ed è da molto che non lo vedi… -
-    Non è solo per quello… ti ricordi quando ti ho detto che eravamo amici? –
-    Certo…anche perché era non più tardi di ieri sera… mi devi dire qualcosa di sgradevole? –
-    Non so se la si possa definire così…per me lo è…. –
-    Sediamoci su quel masso…credo che se saremo seduti riusciremo a rilassarci… -
-    No…è che….insomma Arle Eamon mi ha cresciuto e… -
-    Dammi retta….siediti…sei un po’ pallido… -
E così ci sedemmo sul masso poco distante e lui cominciò a spiegarmi…
- Ti stavo dicendo che Arle Eamon mi ha cresciuto…-
- si… -
- beh, quando compii otto anni, l’arlessa Isolde, mi inviò, dopo aver convinto suo marito, in un monastero, dove mi iniziarono alla vita del templare… -
- …ma i tuoi genitori? –
- Eamon mi prese con sé dopo la morte prematura di mia madre…non ho mai conosciuto mio padre… -
- Sai almeno chi era? –
- Si… -
- Non è che per caso è proprio l’Arle? –
- No…ma sicuramente è per voci come questa che Isolde decise di mandarmi via –
- È stato crudele da parte sua… -
- Forse hai ragione, ma ora comprendo meglio il suo pensiero…ma anni fa non la pensavo così… infatti mi rinchiusi in me stesso…e le volte che lui veniva al monastero per vedere come stavo…non lo volevo vedere…e dopo un po’ di tempo smise di farmi visita… tutto per la mia stupidità –
- Non eri stupido…ma sicuramente eri giovane… -
- Ho un ricordo dell’ultimo giorno che passai al castello…fu quando mi diedero notizia della mia imminente partenza… mia madre mi aveva lasciato un amuleto con il simbolo di Andraste inciso sopra… mi era caro…ma per la rabbia che provai lo lanciai contro il muro…andò in mille pezzi… -
- …non posso fare altro che dirti che mi dispiace per quello che hai passato…so che è difficile crescere senza genitori…-
- …tu?... –
- … già….io non ho alcun ricordo dei miei genitori…solo questo amuleto che porto al collo… e un vago ricordo di mia madre che mi sorrideva…poi solo quello che mi è stato raccontato da Adralle, l’elfa che mi ha cresciuto… -
- …non sei obbligata a parlarne se non vuoi… -
- LO VOGLIO!... perché voglio che tu capisca che non sei solo…i miei genitori…sono stati uccisi quando ero piccola… per cui capisco il dolore che provi… ma forse sono stata fortunata, perché non mi hanno mai allontanato da coloro che amavo e che mi crebbero… -
- Mi dispiace… non immaginavo… -
- Beh…siamo sulla stessa barca, no?...e con questo voglio che tu capisca che mi fido di te e che tu puoi fidarti di me. –
- …ti ringrazio…ma c’è dell’altro… -
-… va bene…dimmi…. –
- C’è un motivo se Arle Eamon ha deciso di prendermi sotto la sua tutela…mio padre era una figura importante…motivo che indusse lo zio di Cailan a rendere segreta la mia ascendenza…mio padre era Re Maric… -
Lo guardai…mi si era raggelato il sangue…non potevo credere a ciò che mi aveva detto…non sapevo cosa rispondere…e gli dissi la prima cosa che mi passò per la testa
-    Quindi devo presumere che tu sia l’erede al trono..giusto? –
-    PER LA BARBA DI ANDRASTE! Non dite così…io sono un popolano…è Eamon che ha diritto di successione al trono, essendo il fratello della defunta regina Rowan…io non voglio nulla di tutto ciò… -
-    …capisco… ma non hai comunque delle responsabilità? In fondo tu sei il fratellastro di Cailan…ora capisco tutto… -
-    Cosa? –
-    Quando ti incontrai la prima volta…beh rimasi molto colpita, come se il tuo volto mi fosse familiare…ora ne capisco il motivo…poco prima avevo conosciuto Cailan…vi somigliate molto… -
-    … ed io capisco perché sei rimasta imbambolata a fissarmi…anche se speravo fosse per la mia indiscutibile bellezza –
-    (dandogli un colpo sulla spalla e scoppiando a ridere) CEEEEERTO! Come no!... –
-    (ridendo) Ammettetelo! Sono un uomo irresistibile! –
-    …allora sarete un re irresistibile… -
-    Ve l’ho già detto…non ho intenzione di farmi coinvolgere in tutto questo, ma non volevo più tenerti all’oscuro di tutto… -
-    Quindi ora so tutto di te…o mi nascondi qualcosa d’altro? –
-    Uhm… vediamo…adoro il formaggio, lo venero quasi quanto un sacerdote venera Andraste e il Creatore e ho una fissazione maniacale per i miei capelli… anche se devo ammettere che i tuoi sono più belli –
Mi disse questa frase avvicinandosi a me e sistemando un ciuffo che era caduto sulla mia fronte, dietro il mio orecchio. Per tutto il tempo di quest’azione mi fissò negli occhi e questo bastò a farmi arrossire…e quando me ne resi conto mi allontanai. Alistair, forse si rese conto di aver osato un po’ troppo e continuò il discorso che avevamo lasciato in sospeso
-    Comunque, volevo dirti che mi dispiace di non avertelo detto prima… -
-    Non c’è problema…credo di capire il motivo per cui l’hai fatto… e sono contenta che tu ti fidi, altrimenti non mi avresti messo a conoscenza di questo –
-    Vorrei solo che tu possa continuare a considerarmi come una persona qualunque…chi scopre le mie vere origini tende a favorirmi o a trattarmi con disprezzo…e non voglio che sia così… -
-    Non posso considerarti una persona qualunque…. Devi accettare che io ti debba considerare come una persona speciale…. –
-    Ma… -
Mi voltai verso di lui regalandogli un sorriso
-    tu non sei una persona qualsiasi, Alistair….sei un mio amico, giusto? –
-    (sospirando di sollievo)…grazie, per me significa molto… -
-    Ora sarà meglio andare…prima che Morrigan decida di farci diventare dei rospi! –
-    Allora andiamo! –
Sorridendo ci avviammo per il sentiero che portava al villaggio di Redcliffe. Appena attraversammo un ponticello venimmo fermati da un giovane, Tomas, che ci chiese, quasi implorando, se eravamo lì per aiutarli. Quando gli spiegammo che eravamo lì per incontrare l’Arle, ci spiegò che non avevano notizie di lui da parecchi giorni…l’ultima notizia che si aveva di lui era che fosse gravemente ammalato…non potendo dirci di più ci condusse alla chiesa, dove ci avrebbe introdotto al fratello di Eamon: Bann Teagan.

La chiesa di Redcliffe era veramente grande…ma l’ordine che si trova generalmente in luogo così, l’altare, tutte le file di panche era solo un ricordo…entrammo solo io ed Alistair insieme al ragazzo.. Ai lati, vicino ai muri stavano dei gruppi di paesani, terrorizzati, nei loro occhi si trovava solo disperazione. In fondo alla navata centrale c’erano tre uomini. Quello al centro era vestito abbastanza elegantemente e fu a lui che si rivolse Tomas, mentre ci avvicinavamo.
-    A giudicare dall’equipaggiamento, coloro che vi stanno seguendo non sono solo viaggiatori…o mi sbaglio? – e con questo volse il suo sguardo da Tomas ad ognuno di noi…per poi tornare sul ragazzo.
-    No, avete ragione mio signore. Queste persone sono giunte qui per l’Arle. –
-    Uhm…allora dovremo aggiornarli sullo stato delle cose… grazie Tomas, puoi tornare alla tua postazione –
-    Bene! –
-    Permettetemi di darvi il mio benvenuto a Redcliffe. Io sono Bann Teagan, fratello di Arle Eamon… posso conoscere il vostro nome? -
Prima che potessi rispondere, Alistair si fece avanti e parlò
-    È da tanto che non ci vediamo…l’ultima volta avevo fatto un piccolo giro in una pozza di fango… -
-    Fango?...Aspettate….Alistair? Siete vivo?...quasi non lo speravo più…non dopo quello che ci ha riferito Teyrn Loghain… -
-    Cosa ha riferito? –
-    Del vostro tradimento verso il re e del fatto che siete tutti morti. –
A questo punto mi feci avanti io, puntando i miei occhi in quelli del Bann
- Non siamo tutti morti..e soprattutto non abbiamo tradito nessuno! –
- (voltandosi sorpreso verso di me) Anche voi siete un Custode Grigio? –
- Si il mio nome è Esther –
- Non intendevo insinuare niente…Loghain voleva farcelo credere, ma non tutti diamo peso alle sue parole. –
- Siamo qui perché abbiamo bisogno di vostro fratello…-
- Purtroppo, come avete capito, siamo sotto assedio… e non abbiamo idea di cosa sia successo al castello…poco dopo l’aggravarsi della malattia di mio fratello, strani esseri hanno continuato ad attaccarci…ormai lo fanno ogni notte…e abbiamo subito parecchie perdite –
- Cosa sono questi esseri? –
- Morti viventi…corpi che tornano in vita per nutrirsi della carne dei vivi…non vorrei chiedervelo…ma potreste aiutarci, siamo disperati e, con la guerra civile che ha scatenato il Teyrn, nessuno accorrerà alle mie richieste di aiuto.. – concluse guardando Alistair
- Per quanto vorrei dirvi di sì – disse il mio compagno guardando me – non spetta a me decidere –
Entrambi, ora, mi guardavano…. “Maledizione Alistair” pensavo “Perché devo essere sempre io a decidere?”
-    Vi aiuteremo…vi do la mia parola –
-    Grazie, ve ne sono grato… ho assegnato alla difesa delle barricate fuori dalla chiesa, il sindaco Murdock, mentre l’ingresso al villaggio, dal mulino, è presidiato da Ser Perth. –
-    Allora parlerò con loro…un’ultima cosa: da quello che sapete in quanti sono presenti al castello? –
-    So per certo che lì si trovano anche Isolde e il figlio dell’Arle, Connor. Con l’arlessa dovrebbero essere rimaste anche un paio di sue servitrici. –
-    Non c’è nessuno della vostra famiglia? –
-    Beh, a parte loro no…in fondo non sono sposato… -
-    Bene –
Oggi mi sarei morsa la lingua piuttosto che rispondere “Bene” ad una chiara richiesta di informazioni sulla mia situazione sentimentale…allora, però, non conoscevo bene Bann Teagan.
-    Se posso permettermi…voi siete sposata? –
-    Eh?...come prego? –
-    Semplice curiosità, naturalmente… ritengo che una bella donna come voi debba per legge avere marito…perché sarebbe un crimine molto grave se non lo foste! –
-    Ehm…veramente io non sono sposata… e temo che difficilmente di questi tempi, io sia interessata a sposarmi…non quando così tanto grava sulle nostre spalle… -
-    Vi chiedo scusa per la mia audacia…non intendevo offendervi…-
-    Nulla di grave… ora però devo terminare di organizzarci per l’attacco di stanotte…con permesso..-
E mi diressi verso l’ingresso…ma non feci in tempo ad aprire la porta che Alistair mi si pose davanti
- Mi sa che hai fatto colpo…-
- Ti riferisci a Teagan? Non scherzare Alistair, ho altro per la testa che rispondere ai corteggiamenti di qualche nobile… -
- Dicevi sul serio prima?...riguardo al matrimonio? –
- In che senso scusa? –
- Beh mi riferivo al fatto che non è cosa che ti interessi… -
- Non ti pare che io abbia altre priorità in questo periodo…e non solo io? –
- Penso che anche in momenti bui, ci si possa abbandonare a provare dei sentimenti… -
Mi incupii…non era un argomento che riuscivo a discutere…non ero pronta a parlarne con qualcuno…fu forse per questo che mi misi sulla difensiva…allontanando con freddezza il mio amico…con un tono che quasi cancellava tutta la confidenza che si era creata tra noi
-    Non ho più ne la forza ne la voglia di amare qualcuno… non c’è più niente dove un tempo avevo un cuore…se l’è portato via la Prole Oscura…non ho più niente che potrei condividere con un’altra persona… lasciami stare, abbiamo un lavoro da svolgere e anche in fretta! –
-    Eh no! Stavolta non scappi e mi spieghi cosa sono queste sciocchezze! Sei ancora giovane, sei bella…come fai a dire che non hai niente da donare a qualcuno? Come puoi dire di non avere più un cuore che possa amare? –
-    Quello che ho detto! –
Riuscii a scavalcarlo e ad aprire la porta, trovandomi di fronte al resto della compagnia. Stavo per rivolgermi a Leliana che mi era davanti, quando Alistair mi prese per un braccio, costringendomi a voltarmi nuovamente verso di lui
-    Non credi di dovermi spiegare tutto questo, Esther? –
-    No, non credo proprio…. E non credo che capiresti…-
-    Io penso di si… -
-    TU NON SAI NIENTE!!! NON SAI COSA SIGNIFICA ESSERE SOLI AL MONDO, COSA SI PROVA QUANDO CI SI APPOGGIA COMPLETAMENTE AD UNA PERSONA CHE POI TI VIENE PORTATA VIA! COME PUOI CAPIRE… -
Cercò di avvicinarsi a me…probabilmente cominciava a capire la mia ritrosia a certe situazioni ed a certi argomenti…ma non gliene diedi il tempo…mi strattonai, liberandomi dalla sua presa…e gli diedi un ceffone che gli fece voltare di lato il volto… “Cavolo…perché?” pensai in quell’istante.
Tutti erano rimasti sorpresi (Morrigan credo che stesse trattenendo una risata). Quando Alistair si voltò verso di me aveva un’espressione indecifrabile…non sapevo cosa dire, non pensavo che avrei mai potuto mai fare una cosa del genere…non feci niente mi limitai ad allontanarmi di corsa…dirigendomi verso le barricate.

Ero sconvolta dal mio gesto ma dovevo incontrare Murdock e Ser Perth…gli abitanti avevano bisogno del nostro aiuto…
A quanto pare erano tutti pronti ad affrontare la notte: con Murdock mi misi d’accordo per convincere (con successo, ma solo dopo promessa di trovare la figlia) il fabbro ad aggiustare delle armature della milizia. Con Ser Perth discussi sull’eventualità di utilizzare dell’olio da bruciare, come ulteriore arma contro i mostri. Durante questo tempo fui sola…a quanto pare gli altri preferirono lasciarmi da sola a sbollire…pregavo solo che fossimo pronti ad affrontare i morti viventi…
Di una cosa ero sicura…avevo dato la mia parola che avrei salvato Redcliffe e l’avrei mantenuta… stavolta non avrei fallito nel tentativo di proteggere qualcuno…

Arrivò la notte: io mi appostai dal mulino, dove mi raggiunsero Leliana e Flagello…la prima mi disse che gli altri avrebbero protetto le barricate al di fuori della chiesa…non fece cenno all’incidente del pomeriggio tra me e Alistair ed io non ebbi il coraggio di chiederle nulla.
Calò una nebbia innaturale che precedette di qualche minuto l’attacco di quegli esseri… ma grazie alle abilità di arciere di Leliana, unite alle mie con le doppie armi e grazie anche ai cavalieri riuscimmo a respingerli senza troppi problemi…a quanto pare il fuoco era veramente utile…
In un attimo alle nostre spalle, dal sentiero che scendeva verso la chiesa, arrivò un membro della milizia tutto trafelato, che ci informò che queste creature stavano attaccando dal lago…”Alistair” fu tutto quello che pensai. Urlai a Leliana di seguirmi e mi misi a correre verso la chiesa.
Le barricate erano assediate da parecchi morti viventi…non individuai subito i miei compagni (a parte Morrigan)…vidi solo alcune di queste creature radunarsi verso un punto…in cui, avvicinandomi, vidi Alistair…che stava per essere preso alle spalle da un essere armato di una lama…non attesi oltre…l’unica cosa che ricordo fu che mi misi tra loro due…lui che si girava verso di me e che si rendeva conto di quello che era accaduto…io che mi rendevo conto del dolore alla schiena…e le ultime parole che pronunciammo
-    Perché ti sei messa in mezzo? –
-    Non volevo che morissi prima di spiegarti tutto…di raccontarti tutto di me –
Gli sorrisi e chiusi i miei occhi…non prima di vedere un lampo di luce attraversare i miei occhi.






Angolo dedicato alla mia amica Shainareth: ammetto di essere una disgrazia nel descrivere le scene di azione…questa volta me la sono cavata con un espediente…nel prossimo capitolo proseguo nel narrare la parte del castello. Aspetto la tua recensione….spero tu abbia letto l’ultima che ti ho scritto, almeno riuscirai a rispondere alle mie domande.
 

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Capitolo 9
*** Il Castello (parte prima) ***


Capitolo 9 CAPITOLO 9
IL CASTELLO (prima parte)

-…stavolta sono morta, vero? –
Tamlen mi rivolse un sorriso…tra le lacrime che gli bagnavano il volto
-    No, non lo sei, ma sei ci stata veramente vicina…e non me lo sarei mai perdonato…-
-    Mi spiace che tu ti sia preoccupato… ma se non fossi intervenuta il mio amico sarebbe morto e… gli dovevo una spiegazione dopo quello che è successo oggi pomeriggio… -
Lui mi strinse a sé baciandomi i capelli, mentre io continuavo a esporgli gli avvenimenti
-    Gli ho detto un sacco di sciocchezze…mi sono anche azzardata a dargli uno schiaffo…temo che non mi perdonerà mai… -
Mentre gli parlavo notai che l’ambientazione non era la solita, il prato fiorito, ma stavolta io ero steso su un letto candido, in una stanza completamente bianca, nella quale risaltavano sulle pareti dei motivi arcani di colore azzurro e blu.
-    Dove siamo? –
-    …questa parte della tua mente ha creato la casetta nella quale ci troviamo…se ti affacci da quella finestra ti renderai conto che siamo sempre nel prato… -
-    … -
-    Cosa c’è Esther? –
-    … -
-    Ti saprà perdonare…anzi, credo che l’abbia già fatto… -
-    Come lo sai? –
-    Chiamiamolo intuito… -
-    Gli ho fatto davvero male… sono una persona orribile! –
-    …al contrario, mia amata..tu sei la persona più dolce di questo mondo…nessuno ti biasima e ti potrà biasimare per come ti senti… hai sofferto molto… e lui lo sa ed è pronto ad ascoltarti…aspetta solo che tu gli apra il tuo cuore… è raro trovare un’amicizia così profonda…anche la donna che viaggia con voi…Leliana, anche lei sa prestare attenzione alle parole…. Non sei più sola Esther…hai trovato delle persone che ti stimano e che credono in te. –
-    …ma non accanto quella che più amavo… -
-    … io sono sempre con te, l’hai  dimenticato?...altrimenti come farei ad essere sempre presente in te?...come potrei rivelarmi a te nei tuoi momenti di incoscienza, se non ti fossi accanto? –
-    …è solo che…no, niente non importa… -
Mi prese il viso tra le mani e mi costrinse a fissarlo negli occhi, in quegli splendidi occhi…
-    A me importa molto di te e di ciò che pensi…ti prego dimmi cosa ti frulla in mente –
-    … (cominciando a piangere) mi manchi… vorrei che tu fossi reale…vorrei poterti riabbracciare, stare con te… -
-    (sorridendo)…lo sapevo… ho sempre saputo che mi era capitata la cosa più bella al mondo quando mi sono innamorato di te…-
Non mi diede il tempo di rispondergli che mi diede l’ennesimo bacio, dolce ma passionale, di un’intensità stravolgente…un ritmo che cresceva ad ogni secondo…mi aggrappai al suo collo e perse l’equilibrio trovandosi disteso su di me…fu come se il mio cuore avesse deciso di saltarmi fuori dal petto…probabilmente sarebbe successo qualcosa…se mi fossi trovata nella realtà…e se i contorni di ciò che avevo intorno non avessero cominciato a sfocarsi, segno del mio imminente risveglio…
-    …sempre sul più bello!-
-    (ridendo) da quando sei diventata così tremendamente maliziosa?...a presto amore mio…-
-    ...a presto…Tamlen?...-
-    …? –
-    Ti amo –

Quando riaprii gli occhi mi trovai davanti il viso preoccupato di Leliana.
-    Come state Esther? –
-    …un po’ intorpidita…ma…ahi! –
-    La ferita alla schiena non è grave, per vostra fortuna…ma abbastanza profonda da averci creato non pochi problemi nell’arrestare l’emorragia… -
-    Mi dispiace…non volevo crearvi problemi…-
-    Avete compiuto un gesto nobile…vi siete quasi fatta ammazzare per difendere delle vite innocenti….per difendere la SUA vita…-
-    L’ho trattato in una maniera intollerabile… -
-    Ha già dimenticato tutto – e indicandomi una sedia in un angolo poco lontano dal mio giaciglio mi dice – si è addormentato, ma non vi ha lasciato sola un attimo…non credo di averlo mai visto così fuori di sé… avete voglia di dirmi cosa è accaduto tra voi? –
-    … potrebbe essere una cosa lunga…e non mi va di annoiarti… -
-    Ti sentirai meglio dopo averne parlato con qualcuno…
-    …e sia…ciò che sono oggi è stato forgiato in parecchi anni…ma quasi tutto è dovuto agli avvenimenti che precedettero la mia entrata nei Custodi Grigi…Quando ero piccola, i miei genitori vennero uccisi da degli umani…mio padre morì subito…mia madre resistette per portarmi all’accampamento del clan e ad affidarmi ad Adralle, la donna che mi ha cresciuto come se fossi stata sua figlia…quando fui abbastanza grande, iniziai l’addestramento da cacciatrice…mi misero in coppia con un altro bambino, che si chiamava Tamlen… ero brava, ma non riusciva ad aprirmi con nessuno…e nessuno si scomodava per chiedermi come stavo o cosa stessi provando…fu la testardaggine del mio compagno a schiudere il guscio che mi ero costruita intorno…(sorridendo) era una vera peste…(ridendo) pensa che per scrollarmi dalla mia apatia diede inizio ad una serie di spintoni che finirono per diventare una vera e propria lotta…la guardiana ci mise in punizione per una settimana…fu così che crescemmo…io comincia a vedere in lui tutto ciò che avrei potuto avere dalla vita…un compagno, un marito con cui poter costruire una famiglia solida…anche Adralle e la nostra guida la pensavano così…in verità un’esistenza dalish ti porta a ricercare tutto questo…spesso proprio nel tuo partner di caccia…ma per me era qualcosa di più…ne ero innamorata e lui lo era di me….fino a che arrivò quel giorno…ci imbattemmo in tre umani che ci dissero di avere trovato delle rovine…erano terrorizzati da qualcosa che dicevano di aver visto in quel luogo… li lasciammo andare…ma solo due di loro, perché decisi di ucciderne uno come monito per gli altri…decidemmo, quindi, di andare a controllare quel luogo…ciò che trovammo in una stanza fu uno specchio…(respirando a fatica e iniziando a piangere)…lui lo toccò…e un lampo di luce mi fece svenire…mi risvegliai al campo dove la guardiana mi spiegò che ero stata ritrovata da un uomo, solo in seguito scoprii che era Duncan, ma che non avevano trovato tracce di Tamlen…tornai alla grotta, affrontando dei Prole Oscura…incontrai Duncan nella stessa sala dove avevo visto il mio amico prima di perdere i sensi…il Custode distrusse lo specchio…ne ero lieta, almeno non avrebbe più fatto del male…ma quando gli chiesi notizie del mio compagno…(singhiozzando sempre più forte)mi disse solo che non potevamo fare più niente…anche quando tornammo al campo…quando mi reclutò affinche la corruzione che si stava espandendo nel mio corpo, quando celebrammo il suo funerale..SENZA IL SUO CORPO…sono stata impotente…non ho fatto niente per lui…l’ho lasciato andare senza che potessi trattenerlo….perchè?...perchè?...-
Non riuscii più a parlare…le lacrime e i singhiozzi mi impedivano di emettere qualsiasi suono…Leliana mi abbracciò…non ebbe però il tempo di dirmi qualche parola di conforto…il contatto gentile di lei fu sostituito da uno più forte…aprii gli occhi e vidi colui che mi teneva stretta a sé…
-    Alistair?... –
-    Shh…andrà tutto bene… -
-    Ma…hai ascoltato?...tutto?...-
-    Si….ma mai avrei immaginato cosa potevi aver passato…ora lo so…e ti giuro che non ti abbandonerò….(guardandomi negli occhi)…non sei più sola… -
Mi regalò un sorriso favoloso… che io riuscii a contraccambiare, sebbene stessi ancora lacrimando…
-    Grazie….-
-    Nessun problema…. Farei anche di più se ne avessi il potere…-
-    Ma a me basta questo…perdonami per quel mio gesto sconsiderato…-
-    Ti perdono per avere attentato alla mia avvenenza facciale…. (scoppiando a ridere)-
-    (iniziando a ridere)…sei sempre il solito!...come è finita la battaglia?...quanto abbiamo perso? –
-    Grazie all’espediente del fuoco abbiamo limitato al massimo le perdite… e il villaggio è salvo…ci sei riuscita….li hai salvati! –
-    …. –
-    Non sei felice? –
-    …molto (un sorriso che si allarga)…ma non è finita…dobbiamo ancora parlare con l’Arle…-
-    Hai ragione…adesso che la situazione qui è stabile, credo che sia ora di entrare nel castello…che ne dici? –
-    Allora dovremmo discuterne con Bann Teagan…-
-    Concordo…ma prima devi mangiare qualcosa…e devi fare con calma se non vuoi che ti si riapra la ferita… -
-    ….hai ragione… -
-    Un’ultima cosa… -
-    Si? –
-    MI HAI FATTO PERDERE ALTRI VENTI ANNI DI VITA! –
-    … e fatto venire i capelli bianchi vero? –
Scoppiammo a ridere…. e poco lui si allontanò per lasciarmi vestire. Quando fui pronta mangiai qualcosa…. E mi diressi verso l’esterno della chiesa, dove mi avevano curata, pronta ad affrontare l’ignoto della situazione al castello che incombeva.








Angolo delle ultime notizie (mi sa che cambierò nome ogni volta):
lo so, Shainareth, che dovrebbero mettere in galera Esther (e me con lei perché le ho fatto fare io quel gesto), ma comunque spero che il riscatto sia totale visto che si sono chiariti,,,,aspetto i tuoi prossimi consigli…e il tuo prossimo capitolo…

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Capitolo 10
*** Il Castello (parte seconda) ***


Capitolo 10 CAPITOLO 10
IL CASTELLO (seconda parte)

-    A quanto pare la tua stupidità è pari alla tua fortuna…vedo che ti sei ripresa… -
-    Grazie Morrigan…sto bene… -
-    Prego… ma adesso che il siparietto sentimentale è finito dovremmo tornare ai nostri compiti, giusto? –
-    Avete ragione…avete visto Bann Teagan? –
-    Mi ha chiesto di riferirvi che vi avrebbe aspettato al mulino. –
-    Allora vado… -
-    Aspettami vengo anche io – mi disse Alistair
Mentre ci dirigevamo verso il crinale su cui era stato costruito l’edificio, il mio compagno ed io fummo salutati dagli abitanti del villaggio come degli eroi, i loro salvatori… la scena più commovente fu quella di una bambina che ci venne incontro e che mi regalò un abbraccio…non ero abituata da tutte queste attenzioni e Alistair lo sapeva ma insisteva nel dirmi che il merito di questa vittoria era in gran parte mio.
Quando arrivammo in cima al villaggio scambiai due parole di ringraziamento con Ser Perth e mi rivolsi all’uomo che in quel momento fissava con tristezza ed apprensione il castello.
-    Bann Teagan…sono felice di vedervi in salute –
-    (voltandosi e sorridendo) Il merito è tutto vostro…ma ci avete fatto prendere un bello spavento… -
-    Mi dispiace, ma ci tengo alla salute dei miei compagni… e poi il nostro viaggio risulterebbe noioso senza qualcuno che scherzi…ed Alistair è l’unico che tira veramente su il morale, almeno per me è così –
-    Non ne dubito…ora vorrei venire al punto per il quale vi ho chiesto di raggiungermi qui –
-    L’Arle…-
-    Già… ora che la situazione è stabile, devo mettervi a conoscenza di una cosa: l’anello che porto è un sigillo che apre un passaggio segreto che porta al castello…questo è percorribile proprio dal mulino… -
-    Ma…da qui? –
-    Lo so cosa state per dire…ma non potevo abbandonare queste persone e mi dispiace non…. –
-    Avete fatto bene…Neanche io abbandonerei la mia gente se fosse in pericolo, non dovete scusarvi…piuttosto, verrete con noi? Visto che esiste un passaggio sarebbe bene usufruirne.. –
-    Certo! Faremo così, ma….Non è possibile! –
Io ed il templare ci voltammo nella direzione in cui stava guardando il nobile…fino a vedere la figura di una donna che correva verso di noi. Era chiaramente altolocata visto gli abiti che indossava e sembrava davvero molto preoccupata.
-    Teagan! –
-    Isolde…ma siete viva?...come siete arrivata qui? –
-    Ho deciso di arrischiarmi a venire, appena ho visto che la battaglia era finita…e…devo chiedervi di seguirmi al castello…non c’è molto tempo..-
-    Cosa state dicendo?...Eamon sta bene?...-
-    Per il momento sì… viene tenuto in vita…ma adesso non vi è il tempo di parlare….vi prego venite con me! –
A quel punto intervenni nella conversazione.
- Prima di lasciare il Bann nelle grinfie di chissà cosa, vorrei capire se ci avete detto tutto….ho come la sensazione che nascondiate qualcosa. -
- Come, prego?...io….questa è un accusa grave nei miei confronti…-
- Davvero? E perché sarebbe grave? Perché è la verità o perché è un’elfa a rivolgervela? –
- Io…non volevo…ma non ho tempo di spiegare…vi prego Teagan, venite con me…è per il bene di Connor!...ha visto troppi morti…e credo che questo l’abbia fatto uscire di senno…non ascolta più nessuno, nemmeno me, sua madre…ma forse voi, infondo siete suo zio…-
- Se è per la sua salvezza, verrò con voi…ma prima devo conferire con loro due in privato…-
- Non tentate di farmi seguire…sarà la nostra rovina –
- Non faremmo niente che possa nuocervi, ma cercate di capire la situazione…a noi servono delle risposte – si intromise a quel punto Alistair
- Voi? – si stupì Isolde vedendo il giovane – Non pensavo foste ancora vivo..ma non c’è tempo. Non metteteci troppo tempo Teagan…vi aspetto al ponte –
E così l’Arlessa s’incamminò nella direzione dalla quale era venuta, lasciandoci nuovamente soli con il Bann, il quale mi disse
- Io andrò con lei…ma non mi illudo di poter sistemare la situazione al castello…per il bene di tutti vi darò il mio sigillo…voi entrerete dal passaggio..in modo che se io dovessi fallire voi potrete fare qualcosa…prima di congedarmi permettetemi di ringraziarvi… -
- Non ve n’è bisogno… io e Alistair siamo Custodi Grigi…è il nostro compito, ciò per cui siamo stati chiamati… e non angustiatevi (sorridendo), farò tutto ciò che è in mio potere per estirpare questo male… vi salverò…è una promessa. –
- (sorridendo)… siete una persona meravigliosa, altruista… il Creatore ha davvero risposto alle mie preghiere, quando siete arrivata in nostro soccorso… peccato non abbia avuto la possibilità di conoscervi prima… (rivolgendo il suo sguardo ad Alistair) fortunato sarà colui che vi avrà al suo fianco per tutta la vita, perché siete davvero una donna fuori dal comune –
E con queste parole si congedò…lasciando me incapace di parlare e lasciando il mio compagno a metà tra l’imbarazzato e l’orgoglioso…

A quel punto decisi di portare con me il templare, Morrigan e Leliana…chiesi a Sten di pattugliare il sentiero del villaggio e di tenersi a disposizione di Murdock, mentre io diedi ordine ai cavalieri di dirigersi verso il cancello principale del castello. Come, infatti mi spiegava Ser Perth, dal passaggio segreto si poteva arrivare al primo piano del maniero, dandoci la possibilità di accedere al cortile che dava proprio sull’ingresso principale e ai comandi di apertura di questo cancello. A noi, quindi, la responsabilità di aprirlo…
Dal mulino, ci addentrammo in quel tunnel che portava alla dimora dell’Arle…indubbiamente non era molto utilizzato data la presenza di polvere e ragnatele…non ci mettemmo molto: il tempo stringeva e dovevamo affrontare l’ignoto…sperando che Eamon stesse bene, come la sua famiglia.
Arrivammo, infine, davanti ad una porta…sentimmo dei suoni familiari oltre di essa e quando l’aprimmo ci trovammo dinnanzi a tre morti viventi!... riuscimmo senza troppa fatica a distruggerli…ormai conoscevamo ciò con cui avevamo a che fare ed io, prendendomi una piccola rivincita, ne uccisi uno tranciandolo di netto grazie alle mie mosse con le due lame.
-    C’è qualcuno? – chiese una voce
-    Ma che diavolo?... – cominciai io…a quel punto mi resi conto di una presenza in una delle celle che costeggiavano il corridoio… e mi ritrovai di fronte ad un giovane. Aveva i capelli scuri e il viso pallido…con evidenti segni di sofferenza, forse aveva subito delle torture.
-    Chi siete? Non assomigliate alle guardie del palazzo…-
-    Non lo siamo…ma cosa ci fate qui dentro? –
-    Sono stato intrappolato qui dall’arlessa…il mio nome è Jowan –
-    Io sono Esther, lui è Alistair, mentre loro sono Leliana (lei fece un cenno col capo) e Morrigan… sapete qualcosa di ciò che è successo qui? –
-    Non molto a dire il vero…i fenomeni sono iniziato appena dopo il mio imprigionamento…ma temo di esserne, indirettamente, la causa… -
-    Che volete dire? –
-    Beh, io sono la causa della malattia dell’Arle –
-    Cosa??? Voi avete… Ditemi cosa gli avete fatto!!!! – s’infuriò Alistair
-    (chinando il capo)… l’ho avvelenato… -
Il mio compagno a quel punto non respirava più…il gelo che sentivo era pari a quello sentito quando Morrigan utilizzava le sue magie del freddo…
-    Alistair…cerca di stare calmo…almeno finchè non veniamo a capo di questa faccenda…(rivolgendomi al prigioniero) ora spiegatemi tutto per filo e per segno…o potrei anche lasciarvi in sua compagnia (feci un cenno che indirizzava al templare)… senza intervenire ovviamente. –
-    D’accordo…io sono stato incaricato dell’avvelenamento da Teyrn Loghain…mi aveva promesso di sistemare un motivo di screzio tra me e il Circolo dei Magi… -
-    Il Circolo? –
-    Si…io ero un mago al suo servizio…finchè non divenni un Maleficarum, un mago del sangue… -
-    UN MAGO DEL SANGUE??? NON SOLO AVETE ATTENTATO ALLA VITA DI EAMON…SIETE ANCHE UN MALEFICARUM??? NON SO COSA MI TRATTIENE DAL… -
-    Calmati Alistair… so cosa provate, ma non è il momento…dobbiamo saperne di più…(rivolgendomi nuovamente al prigioniero) continuate… -
-    Mi fu semplice entrare a palazzo, perché l’arlessa aveva richiesto un mago eretico, come precettore del figlio…vedete Connor iniziò a mostrare i segni della magia…
-    Connor un mago?...ma come è pos…-
-    Inizio a comprendere (interrompendo il mio amico)… ma ciò che ancora non mi è chiaro è tutto quello che si è scatenato poi… -
-    In seguito alla richiesta di Isolde, mi impegnai a insegnare la magia al ragazzo, in modo che potesse apprendere come celarla… ma quando mi scoprirono ad avvelenare il padre, venni rinchiuso qui, dove poco dopo venni a conoscenza di questi mostri.. –
-    Quindi non siete stato voi… -
-    NO!...ehm scusate…no non sono stato io…anche se Lady Isolde mi face torturare affinchè mi decidessi a richiamare queste creature… -
-    COME POTETE MENTIRE COSI? – interruppe di nuovo Alistair
-    Basta! A questo punto mi è chiara una cosa…se non è stato questo mago…allora è stato Connor ad evocare queste creature… -
-    Esther! Come puoi dire questo? – stavolta furono sia Leliana che il templare a parlare
-    È molto semplice…non è che io voglia fidarmi di lui (accennando al mago)…ma riflettete un attimo…Connor conosce la magia…ma è ancora piuttosto giovane e non sa controllarla appieno e Isolde quando ha parlato con Teagan ha accennato al fatto che suo figlio sia uscito di senno… è possibile, quindi, che tutto sia partito da lui…sarebbe possibile? (rivolgendo la domanda a Jowan) –
-    Un ragazzino così giovane? – stavolta a prendere la parola fu Morrigan – Sì. È possibile anche da così inesperti aprire un varco nel Velo… è facile che Connor abbia desiderato così intensamente la guarigione del padre da indurre un demone a rivelarsi…. E se ha chiesto il suo aiuto, beh diciamo che il guaio che ha commesso è grosso… ma sono d’accordo con te, il ragionamento fila…
-    E questo non è un bene… - conclusi io…sbalordita dal fatto che Morrigan fosse d’accordo con me, al punto da prendersi tanta confidenza…
-    Portatemi con voi…vi potrei essere d’aiuto! –
-    No, Jowan…per ciò che avete fatto dovrei davvero lasciarvi in compagnia di Alistair… e vi faccio notare che ha i poteri dei templari, dato che è stato addestrato come tale…l’unica cosa che voglio è tenervi vivo, ma sotto controllo…pertanto rimarrete qui… andiamo…speriamo solo di poter rimediare…dovete pregarlo, Jowan….altrimenti non riuscirò neanche io a fermare la rabbia di Isolde o di Teagan… -
Il nostro cammino, a quel punto fu obbligato…incontrammo altri esseri, prima di accedere al primo piano del castello, ma non furono un problema…anche grazie alle frecce infuocate che Leliana utilizzava con maestria… nella porzione di maniero che riuscimmo a percorrere prima di introdurci nel cortile, combattemmo contro parecchi morti viventi e in alcune ombre…a quel punto la difficoltà fu nel fronteggiare il loro numero piuttosto che loro stessi…quando riuscimmo a trovarci davanti la via che portava al cortile, il corridoio sembrava un mattatoio…pieno di membra di cadaveri sparsi ovunque, sopra ad un letto di sangue…
Nel cortile la situazione sembrava tranquilla…intravidi, infatti, i cavalieri che ci aspettavano al di là del cancello…a quel punto la domanda era come agire, anche perché sembrava tutto troppo tranquillo…poi la decisione…Morrigan sarebbe rimasta in quel punto per tenere d’occhio tutto il perimetro, Leliana si sarebbe spostata sul lato sinistro per avere una visuale ampia, in modo da poter scoccare le sue frecce, Alistair si sarebbe mosso con me fino al centro dell’area, dove io mi sarei divisa per andare ad aprire il cancello… ottimo piano finchè non arrivai ai comandi di apertura…due morti viventi ed un altro mostro (dopo scoprii che si trattava di un Revenant) si abbatterono sul mio amico…grazie alla mia velocità, però, non rimase solo a lungo: io e i cavalieri gli demmo man forte, fino a uccidere quegli essere viscidi…
Con il cortile sgombro si poteva dire che il castello fosse quasi tutto nelle nostre mani…rimaneva solo il salone centrale e il piano superiore…

Quando varcammo le porte principali ci ritrovammo di fronte ad uno spettacolo terribile…Bann Tegan era stato soggiogato da qualcosa…si muoveva in maniera strana…solo pochi secondi dopo compresi che stava intrattenendo un ragazzino di fronte a lui…accanto a quel bambino vidi l’arlessa…con un’espressione che avrebbe raggelato il sangue persino ad un morto.
Non appena si accorse della nostra presenza, Connor intimò allo zio di fermare la sua performance, rivolgendomi, poi, la parola.
-    Voi chi siete? – la voce distorta mi fece infine apprendere ciò che così faticosamente avevamo sperato non fosse vera…. – Ah, siete voi che avete ucciso i miei soldati… cosa siete?... aspettate…ma certo! Un’elfa!...ne abbiamo parecchi qui… -
-    Connor – lo pregò Isolde – ti prego…sii clemente e non fare del male a nessuno… -
-    E perché no? Infondo, dovrebbero pagare per ciò che hanno fatto… ma vi concederò udienza…prego, ditemi il motivo della vostra visita…siete in cerca di un impiego?...ah ah ah ah…. Avremmo bisogno di altri servi….e voi elfi siete sempre adatti a fare questo… potreste sostituire quelli che non ci sono più…potei tagliarvi le orecchie per darle in pasto ai cani…gli sono piaciute così tanto!...-
-    Volete sapere perché sono qui?... SONO QUI PER FERMARVI! –
-    Vi prego – pigolò l’Arlessa – non fategli del male…lui non fa questo di proposito… -
-    Silenzio! – tuonò Connor – Adesso pagherete con la vita il vostro affronto! –
Il ragazzino scappò via e le guardie dietro di lui ci attaccarono…sbarazzarci di loro non fu un problema…ma alla fine a me toccò l’orribile compito di confrontarmi con Teagan, la cui mente era ancora sotto il controllo del demone. Non fu semplice…anche se il Bann ci aveva detto di non essere un guerriero eccelso, non mi fu facile schivare i suoi colpi con lo scudo e cercare di non causargli delle ferite gravi… alla resa dei conti, decisi di stordirlo e ci riuscii mentre lui mi stava rivolgendo contro la sua spada: la schivai trovandomi al suo fianco destro per poi voltarmi verso la sua nuca, dove lo colpii con l’elsa della mia Dar Misu.
Solo allora Isolde si fece di nuovo avanti a controllare la salute del cognato… fortunatamente il colpo che gli avevo inferto non era poi così violento e lo stordimento durò pochi minuti.
A quel punto mi rivolsi a lei.
- Lady Isolde…come avete potuto tenerci all’oscuro di tutto?...avete messo a rischio la vita di tante persone….oltre alle nostre e a quella di Teagan e di vostro figlio… -
- Vi chiedo perdono…ma cercate di capire…avevo il terrore che me lo portassero via… e quando Eamon è stato avvelenato…. Vi prego il mio bambino non ha colpe per quello che sta facendo!...non ne è consapevole…-
- Isolde! – sbraitò il Bann – Tutto ciò che è accaduto è per vostra responsabilità! –
- Lo so…ma ci deve essere un modo per porre fine a tutto! –
- Io, a dire il vero, non vedo un modo felice di risolvere la faccenda.. – ammisi
- Non dite così… - sospirò l’Arlessa – potremmo chiedere a Jowan… lui deve conoscere senza dubbio un modo per salvare Connor… -
- …è ancora vivo…ascolteremo ciò che ha da dire…ma non intendo fidarmi… - affermai
- Allora lo vado a prendere… - e così dicendo Teagan si avviò verso le prigioni.
Non passò molto che si ripresentò in compagnia del mago; fu Isolde a parlare per prima.
-    Ringraziate di essere ancora in vita, dopo le vostre azioni sconsiderate! –
-    So di aver commesso un crimine tremendo…vi chiedo solo la possibilità di rimediare…(rivolgendosi a me)…abbiamo due modi di eliminare il demone: uccidere Connor, che è il modo più veloce e più semplice…oppure mandare un mago nell’Oblio per uccidere questo essere… -
-    (lo guardai con perplessità)… allora questa è la strada giusta…ma visto la vostra espressione, immagino che ci sia anche un problema nell’intraprendere questo rituale… -
-    …beh, l’energia per il rituale deve provenire dal lyrium… -
-    Noi non ne abbiamo…. –
-    Io posso attingere energia dal sangue…e per questo rituale serve l’essenza vitale di una persona…tutta..-
-    Questo vuol dire che qualcuno dovrà morire? –
-    Si…-
-    La magia del sangue è malvagia…non possiamo considerarla un’alternativa –s’intromise Alistair
-    …ma non possiamo considerare neanche l’opzione di uccidere un ragazzo – lo rimbeccò Leliana
-    Mi offro per questo sacrificio…infondo per me questa è la soluzione migliore…dare la mia vita per quella di mio figlio…- sentenziò Isolde
-    Siete impazzita? Eamon non ve lo permetterebbe! – le disse Teagan
-    … credo che abbia ragione…Lady Isolde voi avete un figlio…ma avete anche un marito…non servirà a niente sacrificarvi… - le spiegai – ma forse abbiamo un’altra possibilità…(rivolgendomi ad Alistair) e se ci rivolgessimo alla Torre del Circolo?...dobbiamo comunque recarci là per i trattati….-
-    Avete ragione!...e potremmo evitare la magia del sangue! – si esaltò il templare
-    Ma, intanto cosa succederà qui? – mi chiese Leliana
-    La presenza di Jowan servirà a tenere il controllo finchè non torneremo… e credo gli convenga collaborare – le risposi
Mentre ci congedavamo da Isolde e Teagan, mi volsi verso il corridoio, attirata da una luce che proveniva da uno studio… la stanza nella quale entrai era stipata di libri, mentre al centro c’era una scrivania in legno chiaro…Adralle una volta mi disse che la mia curiosità era seconda solo alla mia testardaggine…neanche questa volta resistetti e mi avvicinai ad un cassetto lasciato mezzo aperto, dal quale fuoriusciva una catenina…quando la sfilai notai che all’ estremità di essa c’era un amuleto con il simbolo di Andraste…mi ricordai di una cosa che mi aveva raccontato un giorno prima Alistair…comunque presi il monile e raggiunsi gli altri nell’atrio. Uscimmo dal castello e ci dirigemmo verso il villaggio dove recuperammo Flagello e Sten, per poi dirigerci verso i confini di Redcliffe, in direzione della Torre dei Magi.







Angolo Autrice:
questa settimana ho postato alla grande!...mi sa che tra un po’ prenderò un periodo di ferie! Ahahahaha scherzo…. Leggi e fammi sapere cosa ne pensi….
Buon proseguimento per i tuoi capitoli!   :D

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Capitolo 11
*** Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata ***


Capitolo 11 CAPITOLO 11
SEI LA COSA MIGLIORE CHE MI SIA MAI CAPITATA

-    Avrei una cosa da chiederti… -
-    Dimmi pure Alistair –
-    Volevo sapere se potessimo fare una piccola deviazione e dirigerci prima a Denerim… -
-    Beh, non sarebbe poi tanto piccola…perché tutta questa agitazione? –
-    Ecco…vediè un’altra cosa che non ti ho detto… -
-    UN’ALTRA??? –
-    SHHHH!!!!Ti prego non così ad alta voce! –
Intanto, Leliana si era avvicinata a noi con l’orecchio teso ad ascoltare la nostra conversazione
-    Ma si può sapere cosa non mi hai detto?... –
-    È che vorrei incontrare una persona….-
-    Uuuuuuh…un amore segreto? E chi è ? Dai dai raccontate Alistair! –
-    Oh! Piantatela Leliana! Non credo che mi chiederebbe di fare un giro così lungo per un motivo così futile…. Vero? –
-    Tranquilla…non si tratta di quel tipo di amicizia…la persona in questione è la mia sorellastra…la figlia che mia madre ebbe prima di me, precedentemente alla relazione con  mio padre… -
-    Quindi hai una sorella?...direi che è una bella notizia –
-    … non l’ho mai incontrata e non ho mai avuto il coraggio di scriverle… ma adesso vorrei avvisarla del pericolo…ma non ti sto forzando a fare niente… -
-    Ma ci tieni, vero? (sorridendo)… d’accordo faremo questa deviazione…però dobbiamo affrettarci se vogliamo essere lì per domani sera. –
-    Ti ringrazio, significa molto per me –

Ci accampammo per la sera e ripartimmo alle prime luci dell’alba in direzione della capitale.
Verso il tardo pomeriggio scorgemmo le mura di Denerim…avremmo potuto alloggiare in una locanda, ma fummo tutti d’accordo ad erigere un campo a diversi metri dall’arco di entrata alla città…in fondo eravamo ricercati (almeno io ed Alistair). Quando fu tutto pronto io, decidemmo chi sarebbe rimasto al ritrovo…Sten fu ben lieto di restare lì (la voglia di stare in disparte era ben radicata in lui…forse era una peculiarità della sua specie)… Morrigan, d’altro canto, non si sbilanciò troppo…la sua risposta fu “farò quello che più mi aggrada…ma stai tranquilla che preparerò io la cena, almeno per una volta non vorrei intossicarmi con gli stufati di Alistair!”….alla fine a me ed al mio compagno si aggregarono Flagello e Leliana, la quale si giustificò dicendo che doveva rifornirsi di erbe curative (io non ci credevo…la sua espressione era troppo ambigua!)…comunque, una volta entrati nelle capitale l’ex asserente si congedò da noi per le sue compere, mentre Alistair mi guidava cercando l’indirizzo della sorella. Flagello era qualche metro più avanti che rincorreva degli uccellini.
Erano già cinque minuti che si guardava intorno quando si fermò…era talmente immobile che mi preoccupai e gli scrutai il viso…sembrava talmente ansioso…
-    Va tutto bene? –
-    Si…(indicandomi l’ingresso di una casa) questa è casa sua… -
-    Vuoi entrare da solo?...non ho problemi ad aspettarti qui…-
-    NO!...Ti prego vieni con me..non credo di farcela…senza qualcuno….senza di te…-
-    D’accordo…bussi te?
Dalla sua espressione si capiva che non avrebbe potuto muovere un muscolo…e infatti diedi tre colpi alla porta finchè una voce femminile non ci disse di entrare.
La casa era molto semplice, con un mobilio interamente in legno chiaro…
-    Potete dirmi quanti sacchi di indumenti avete da lavare? Sono tre monete per ognuno…
-    Ecco noi, veramente…voi siete Goldanna, giusto? –
-    Si…perché?...e poi come conoscete il mio nome? –
-    Vi ricordate che vostra madre diede alla luce un bambino? –
-    Si…ma morì appena nato…almeno così mi dissero… -
-    …vi dissero così?... ecco vedete, a dire il vero non perse la vita…perché io sono qui…sono vostro fratello e mi chiamo Alistair .-
-    Ma cosa?... –
-    Sta dicendo il vero, Goldanna… è venuto qui per cercare la sua famiglia…voi –
-    … uhm…e così vi siete portato dietro un’elfa per trasportare le vostre ricchezze, principe?... o è soltanto una serva che vi segue per il vostro divertimento? –
-    (esplodendo di rabbia) Non osate parlarle così! Lei è un’amica ed è un Custode Grigio, come lo sono anche io! –
-    Ma davvero? E perché dovrebbe importarmene… non mi aiuterà di certo a sfamare i miei cinque figli! –
-    Mi dispiace io…-
-    (arrabbiandomi) Avete proprio una bella faccia tosta! Siete un essere ripugnante! Crudele e ipocrita!... A voi interessano solo i soldi, fregandovene altamente dei sentimenti di vostro fratello! Siamo venuti fin qui…lui è venuto fin qui per conoscere la sua famiglia e alla fine ha trovato solo una persona vuota… -
-    Per quanto mi riguarda io non avevo un fratello prima che egli mettesse piede qui e non ce l’avrò quando ve ne sarete andati! Ed ora… -
-    Ora noi ce ne andiamo…vieni Alistair… temo che ciò che cercavi non sia qui. –
-    Hai ragione andiamocene –
Uscimmo sbattendo la porta (fortuna che era spessa!)…ero così furiosa che Flagello non cercò di saltarmi addosso, ma addirittura si tenne a distanza di sicurezza… forse emanavo un’aura negativa… il mio amico non proferì una parola… ed io rispettai il suo silenzio… finchè non ci raggiunse Leliana che ci trascinò in una bottega nei pressi della locanda… a suo dire erano specializzati in oggetti magici, ma valeva la pena curiosare (sperando di non incappare in qualche sostanza strana da sottoporre all’attenzione di Morrigan). Il negozio, “Meraviglie di Thedas”, aveva l’aria di una biblioteca, almeno a giudicare dalla moltitudine di scaffali stipati fino all’inverosimile di tomi di ogni genere… dietro all’unico bancone se ne stava un uomo, anche se a me pareva una statua….non si muoveva di un millimetro e la cosa era davvero agghiacciante. Leliana si precipitò da quell’individuo a fare ogni sorta di domande (e visto che mi interessava molto non prestai la benchè minima attenzione a ciò che diceva). Mi premeva lo stato d’animo di Alistair, rifugiatosi accanto ad una libreria con l’aria di chi è interessato ai volumi della storia del Circolo dei Magi…peccato che i suoi occhi tradivano il suo stato d’animo…avrei voluto consolarlo, ma non avevo idea sul cosa dirgli… forse le parole non sarebbero bastate….forse un gesto era più indicato…ma quale?....e mentre mi perdevo in questi pensieri vidi su un ripiano, una statuetta incisa raffigurante un drago….era di ottima fattura, con i particolari molto dettagliati… “E se lo acquistassi?” la domanda che mi posi mi venne in contemporanea al ricordo di una conversazione avuta con Alistair qualche giorno prima, durante la quale mi aveva confessato, tra le varie cose, che a lui affascinavano quel tipo di oggetti: statue e rune.
Quando uscimmo dal negozio e ci dirigemmo verso il nostro accampamento, decisi che quella notte sarei stata il sostegno che era stato lui per me durante il mio risveglio a Redcliffe…
-    Dai Esther! Perché non me lo chiedete? –
-    Uffa! Tanto ho come il presentimento che se vi farò o meno quella domanda, me lo confesserete lo stesso…. Cosa c’è in quel pacco? –
-    (mostrandomi il contenuto) date un po’ un occhiata… -
-    Delle scarpe? Va bene….so che me pentirò….ma perché le avete acquistate? –
-    …guardate che belle!...e poi questo fiocchetto sulla punta…il tacco affusolato…questo colore blu notte…ah…meravigliose! –
-    Potrei sapere cosa c’è di così interessante?... a dirla tutta preferisco i miei calzari… sembrano pure più comodi… -
-    Suvvia Esther! Dovete cercare di essere più femminile… non sarebbe malvagio se vi metteste qualche accessorio in più… siete bella… non vorreste sembrarlo di più? –
-    Primo: mi sento a posto così. Secondo: credo di essere femminile anche così. Terzo: ma per quale oscura ragione dovrei cercare di essere più bella? –
-    Benedetta ragazza! La ragione mi sembra ovvia! (indica Alistair) –
-    Ma cosa vi siete messa in testa? È solo un amico…. PER ANDRASTE NON SORRIDETE A QUEL MODO! –
-    (ridacchiando)…ma perché vi scaldate tanto?.... ho forse colto nel segno? –
-    Se vi interessa cenare potreste degnarvi di venire qui – ci gridò Morrigan, che aveva terminato di preparare da mangiare – E tu (indicandomi), sarà bene che trovi il nostro intelligentone….non ho intenzione di mettermi a cercarlo! –
-    …? –
Mi guardai intorno e, in effetti, non vidi Alistair da nessuna parte…mi stavo preoccupando molto, anche perché non era da lui allontanarsi senza avvisare…
-    Grazie di avermi avvisato Morrigan…lo andrò subito a prendere…ovunque sia andato.. –
-    Di nulla…è solo che se ci mettessimo alla sua ricerca, rischieremmo di passare una notte in bianco… -
Non avevo idea di quale fosse la direzione…ma mi venne in mente che noi Custodi avevamo il sangue corrotto e se potevamo percepire la Prole Oscura, lo stesso poteva avvenire con un nostro compagno…mi affidai a questo e al mio istinto e presi il sentiero che conduceva verso le colline lì vicino…camminai per un quarto d’ora buono, aiutandomi con i miei sensi di elfo uniti alla torcia, per non perdermi… arrivai in un piccolo spiazzo dove si trovava un’enorme roccia posizionata in orizzontale….ottima per sdraiarsi! E infatti è là che trovai Alistair: coricato con il volto rivolto alle stelle che quella sera brillavano come non mai.
-    Non dovevi disturbarti a seguirmi… -
-    Sono preoccupata per te… dopo oggi, non volevo che rimanessi solo… -
-    Mi è quasi passata… ma mi sento un idiota…cosa mai potevo aspettarmi? Che lei capisse? Che mi dimostrasse affetto? Che mi accogliesse come uno di famiglia? –
-    (sdraiandomi accanto a lui)… non è da sciocchi avere delle aspettative… se poi sono state infrante la colpa è solo sua… -
-    (Voltando il viso per guardarmi)… non pensavo sarebbe finita così…ora sono veramente senza una famiglia… -
-    Credi? –
-    …? –
-    Io ti considero tale… sei ciò su cui posso contare, ora che siamo soli e dobbiamo affrontare così tanto… -
-    Perché….perchè mi dici questo? –
-    Per farti capire che, nonostante lei ti abbia rifiutato, ci sono altre persone che ti vogliono bene…ed io sono tra queste… -
-    (alzando un sopracciglio)… non credevo di meritare così tanto affetto… specialmente da te.. –
-    E per quale motivo? –
-    Hai sofferto molto….ed in gran parte è a causa di noi umani…è per questa ragione che sono rimasto sorpreso…-
-    (accennando un sorriso) forse hai ragione…ma decido io, alla fine, a chi donare il mio affetto…e tu sei una persona che ha fatto molto me... lo meriti tutto il bene che ti voglio… -
-    (prendendomi una mano)… ma non basterà….arriverà il momento che questo non mi sarà sufficiente… -
-    Cosa intendi? –
-    Voglio dirti che sei una bellissima persona…una bellissima ragazza….e sei la cosa migliore che mi sia mai capitata…
-    (arrossendo violentemente)…ecco…io… -
-    Non ti preoccupare… aspetterò il momento giusto… -
-    …forse dovremmo tornare indietro… -
Prima però che potessi alzarmi mi tornò in mente un oggetto che avevo trovato a Redcliffe…
-    Possiamo discutere di una cosa? –
-    (guardandomi incuriosito)… non dobbiamo per forza parlarne adesso… -
-    Non hai capito… volevo chiederti una cosa. –
-    Va bene.-
-    Quando mi raccontasti di tua madre…mi accennasti ad una amuleto che le apparteneva… -
-    Vi era inciso sopra il simbolo di Andraste…sì lo ricordo…perché me lo chiedi? –
-    (mettendogli in mano il ciondolo)… è per caso questo? –
-    Dove….dove l’hai trovato?... –
-    Mi sono imbattuta in esso nello studio di Eamon… ho pensato che forse lo rivolevi indietro… -
-    ….però non è rotto… -
-    Forse l’arle l’ha riparato…e il fatto che l’abbia conservato, vuol dire che per lui sei molto importante… -
-     Tu…hai ragione e…. –
-    …? –
-    Mi hai sostenuto oggi…mi hai restituito ciò che mi era così caro… -
Non mi diede il tempo di ribattere… e il tempo si fermò…in quell’istante tutto divenne immobile…come immobile rimasi io mentre lui appoggiava le sue labbra sulle mie…non diedi nessuna reazione a quel gesto…era inaspettato e, forse, non proprio voluto…quando si staccò, dopo pochi secondi, forse si rese conto…ma non gli diedi l’occasione ne di scusarsi ne di spiegarmi…fuggii via verso l’accampamento…troppi dubbi, troppe emozioni si agitavano in me…e a tutto si aggiunse una sensazione…la stessa che mi aveva colto quel giorno nella foresta…quando avevo creduto di vedere la sagoma di Tamlen…




Angolo....ACUTO.

Ringrazio tutti quelli che leggono e ringrazio come ogni volta, la mia simpaticissima rompiscatole Shainareth... !!!!
Ciaoooooooo!!!

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Capitolo 12
*** In cerca di alleati: La Torre dei Magi ***


Capitolo 12 CAPITOLO 12
IN CERCA DI ALLEATI: LA TORRE DEI MAGI

Mi risvegliai con un enorme mal di testa….beh, d’altronde cosa dovevo aspettarmi? Dopo l’incontro con Alistair, mi ero infilata nella mia tenda senza proferire parola…non avevo neanche cenato!...

Accampamento - La sera precedente

-    Finalmente! Lo stufato è pronto già da un pezzo… e io avrei fame, quindi, se per te non è un problema, inizio! – mi disse Morrigan
-    Ma cara, dov’è Alistair? – chiese Leliana
Io non ero in condizione di parlare…ero appena arrivata al campo, e nonostante non avessi corso avevo delle limitazioni nel respirare regolarmente. Guardai la rossa con un’espressione vacua, vuota…ero turbata… ma cosa diavolo gli era saltato in mente a quello sciocco?...gli avevo detto che mi serviva del tempo…e cosa ha fatto??? MI HA BACIATA!!!! Appena posso lo strozzo!!! Lo do in pasto all’Arcidemone!...
-    È successo qualcosa? – mi chiese Leliana preoccupata
-    Alistair è veramente un.. –
-    Cretino? Stupido? Imbecille? – s’intromise Morrigan, mentre la rossa alzava gli occhi al cielo. La strega sembrava divertirsi parecchio a sciorinare tutti gli insulti che le venivano in mente.
-    Non saprei proprio come definirlo… non dopo quello che ha fatto… -
-    Ti ha messo le mani addosso? – si preoccupò l’asserente
-    Ma se non saprebbe neanche da dove iniziare… lo sapete che i templari sanno molte cose su come fermare i maghi… ma quando si tratta di anatomia femminile, non saprebbero distinguere il seno dalle nostre curve più in basso! –
-    Non pensate di esagerare Morrigan? –
-    Non credo di aver detto niente di così lontano dalla realtà… ma comunque a giudicare dall’espressione della nostra elfa, qualcosa è  successo… a meno che – e cominciò a fissarmi – non abbia fatto qualcosa che ti è piaciuto –
-    Ma se avete appena finito di dire che loro non sanno niente di donne… -
-    Ogni regola ha la sua eccezione… e poi, avrà qualche pregio che compensi la sua ottusità –
Se non fossi stata così sconvolta, probabilmente avrei riso di quel battibecco tra le mie due compagne… ma perché non lasciarsi andare un po’?
-    ahahhahahahahahahah!!!! – e mi piegai in due, perché non avevo la forza di smettere… e mentre ridevo le due mi guardavano in modo strano…probabilmente dovevo risultare una persona piuttosto lunatica, visti i miei repentini cambiamenti di umore…e infatti dopo quella risata che durò un paio di minuti, ripresi la mia espressione turbata.
-    Ti va di dirmi cosa è successo? –
-    Vedi, Leliana, è che Alistair, in effetti, ha fatto una cosa che non è poi così lontana da quello che ha insinuato Morrigan… -
-    Cosa??? Quindi ci ho preso?.... –
-    Si, ma non ha fatto una cosa gravissima…più che altro… - in quel momento vidi il templare sopraggiungere e così, lasciando le due con una crescente curiosità, mi infilai di corsa nella mia tenda senza degnarlo di uno sguardo. Non mi diedi neanche la pena di ascoltare ciò che gli dissero Leliana e la strega… mi immaginai, però, l’espressione contrariata di Sten, che durante tutto questo tempo, probabilmente si era fatto un’opinione strana su di me o perlomeno, continuava a disapprovare certi comportamenti, soprattutto se provenientI da dei Custodi Grigi (stava sicuramente rivalutando le voci che gli erano giunte, su come erano i membri del nostro ordine).

Strada per Lago Calenhad – Mattina

Ci eravamo messi in moto di buon’ora, con direzione la Torre dei  Magi…io ero in testa al gruppo e camminavo a passo piuttosto spedito…il perché era presto detto:
1.    Volevo fare in fretta per non lasciare Redcliffe troppo a lungo nelle mani del demone.
2.    Non volevo assolutamente prendermi pause, dato che avrebbero fornito ad Alistair la scusa ideale per affrontare l’argomento che a tutti i costi stavo evitando…il bacio… .
3.    dato che la destinazione era piuttosto lontana, volevo essere lì nel pomeriggio.

-    Cerchiamo degli alleati alla Torre? – mi chiese Leliana affiancandosi a me e mantenendo un passo di marcia piuttosto spedito.
-    Sì… è con loro che abbiamo stipulato un trattato… -
-    Sono elementi molto potenti… saranno una parte essenziale per l’esercito che stiamo radunando – affermò Sten….ebbene sì, il nostro qunari, per una volta, sembrava approvare le mie decisioni….che onore!
-    Che aiuto potrebbero mai offrirci? Sono solo dei burattini in mano alla Chiesa….e faranno solo ciò che essa gli impone. - commentò Morrigan sbuffando…ma infondo comprendevo il suo punto di vista…lei aveva sempre vissuto in libertà e il pensiero di maghi imprigionati era difficile da digerire… per me il discorso si poneva se pensavo alle enclavi elfiche di cui avevo sentito parlare… diverse ma entrambe delle celle…
-    Il trattato va al di là delle imposizioni che la religione impone…. – dissi – e comunque per parlamentare con i templari abbiamo un aiuto – e con questo indicai Alistair, il quale accennò appena ad un segno di assenso per poi rituffarsi nel turbinare dei suoi pensieri…

Non discutemmo oltre, poiché il fiato ci serviva per “quasi” correre….

Lago Calenhad – Pomeriggio

Il cielo si era rannuvolato e sembrava stesse per piovere…la torre si stagliava contro il grigio plumbeo, reso scuro dall’imminente sopraggiungere della sera, dell’atmosfera…era uno spettacolo magnifico, come magnifica era quella costruzione…non avevo mai visto edifici del genere… in quel momento eravamo tutti immobili ad ammirare la meta del nostro viaggio, dove dovevamo cercare l’aiuto dei Maghi…
Il  mio sguardo si rivolse, poi, al gruppo che si trovava dietro di me e al quale decisi di dare delle indicazioni su come avremo agito… ma l’unica cosa che in quel momento attirò la mia attenzione fu l’espressione di Sten…era un misto tra il malinconico e il rassegnato…non avevo una grande confidenza con il gigante qunari, ma decisi comunque di arrischiarmi a chiedergli se andava tutto bene… quando mi approcciai a lui vidi con la coda dell’occhio il viso di Morrigan tramutarsi in una smorfia di ammirazione (non so se per il mio coraggio o per la mia stupdità), mentre Leliana e Flagello s’interrogavano sulle mie intenzioni… Alistair si limitava a guardarmi, ma i suoi occhi non tradivano nessuna emozione…
-    Posso rivolgervi una domanda? –
-    … se lo reputate necessario, Custode… -
-    Mi chiedevo se avevate già visitato questo luogo… -
-    Abbiamo da svolgere un compito…non vi è tempo per interrogatori su questioni personali… - nel rivolgermi quest’ultima frase, notai come mi avesse liquidato in fretta…in un modo lapidario e freddo… ma non mi aspettavo niente di meno… e sapevo che se volevo conoscere meglio questa persona, avrei dovuto impressionarlo come guerriera…. Cosa tutt’altro che facile, dato le aspettative che lui aveva del nostro ordine.
-    Esther… credo che su quel molo troveremo un’imbarcazione che ci porti sull’isolotto –
In effetti la nostra Leliana aveva ragione… nell’avvicinarci all’acqua, notammo un templare che faceva la guardia ad una piccola scialuppa…
-    Ascoltatemi – dissi rivolgendomi al gruppo – non andremo tutti alla Torre…porterò con me solo due elementi, mentre gli altri rimarranno qui a vegliare la situazione all’esterno… dobbiamo sempre stare all’erta, dato che siamo ricercati… con me verranno Alistair, dato che abbiamo a che fare con i maghi i poteri da templare ci saranno utili….e Leliana….torneremo presto, ma nel frattempo state all’erta…. In nostra assenza, Sten assumerà il comando…siate prudenti – mi resi conto che dall’esterno, quel mio discorso, quel “siate prudenti”, ricordava molto ciò che ci aveva raccomandato Duncan prima di gettarsi in battaglia ad Ostagar. La strega annuì distrattamente, poiché era impegnata nel lanciare occhiatacce che vagavano alternativamente da Alistair alla Torre, mentre la rossa si muoveva come ad intimarci di darci una mossa….ma l’apice della comicità lo raggiungemmo quando, congedatici dagli altri tre, io, Leliana e il principe ci trovammo sul molo, sul quale si trovava un templare…
-    Fermi – ci intimò con una mano – l’accesso alla torre è vietato fino a nuovo ordine –
-    Mi chiamo Esther e sono un Custode Grigio, sto cercando l’aiuto dei Maghi –
-    Dimostratemi che lo siete davvero –
-    Ascoltatemi attentamente – lo minacciai arrabbiandomi (Leliana si era preventivamente allontanata da me con aria preoccupata e lo stesso aveva fatto il mio “amico”…forse ai loro occhi apparivo come un vulcano sul punto di eruttare) – io non vi devo dimostrare proprio nulla…siamo nel corso di una guerra civile, il mondo sta per essere inghiottito da un Flagello….ed io dovrei perdere il mio tempo con voi??? Vi do tre secondi per salire su quella barca ed accompagnarci in quella torre, prima che la mia pazienza si esaurisca e vi spedisca a fare compagnia ai pesci di questo lago! –
-    Ehm…. Ma il mio superiore… -
-    Il vostro superiore si arrabbierà molto se verrà sapere che avete intralciato me e il mio compito. –
-    Dite che…?.... va bene saltate su… -

Non fu un tragitto lungo…sebbene l’atmosfera non lo rendesse esattamente piacevole… mi venne in mente una diceria che girava su quel lago…. E che metteva in condizione di non volerlo mai attraversare a nuoto… sembra che le pozioni non riuscite, ma che contenevano comunque un alto potenziale magico, venissero gettate in quelle acque… dato che quest’abitudine era vecchia di decenni, solo il Creatore era a conoscenza delle conseguenze che si sono ripercosse sulla flora e fauna del lago.
Quando attraccammo sull’isolotto, la torre faceva molta impressione…questa costruzione in muratura scura che si stagliava minacciosa contro il cielo illuminato da una luna splendente….
-    Troveremo il comandante Greagor appena oltre il portone…. – ci disse il templare facendoci entrare.
All’interno sembrava fosse scoppiata un’emergenza, a giudicare dal via vai di soldati…. La nostra guida, che durante il viaggio sul lago avevamo scoperto si chiamasse Carroll, ci indicò un uomo dai capelli e dalla barba grigie, che nonostante l’età manteneva un certo fascino, aumentato dall’espressione fiera e severa del viso. Alistair sembrò notare il mio studio di quell’uomo ma non disse nulla….al contrario di Leliana che mi diede una gomitata, guadagnandosi un mio sguardo inceneritore.
-    Carroll! – esclamò il comandante avvicinandosi a noi – Vi avevo espressamente ordinato di non far passare nessuno! Chi sono queste persone? – domandò poi rivolgendo il suo viso di fronte al mio
-    Comandate, loro sono… -
-    Sono un Custode Grigio – interruppi io – Il mio nome è Esther, mentre la ragazza al mio fianco si chiama Leliana. Lui è un altro Custode di nome Alistair. Siamo qui per conferire con il Primo Incantatore –
-    Per quanto possa preoccuparmi la minaccia del Flagello, al momento ho altre priorità…. –
-    Potrei sapere cosa sta succedendo? –
-    Come potete vedere la torre non è più sotto il nostro controllo…sono comparsi degli abomini….il problema è che non ce ne aspettavamo che due o tre, non l’orda che ci si è presentata…l’unica cosa che ho potuto fare è stato sigillare le porte –
-    Ma non sono rimasti dei maghi all’interno? – chiese Alistair
-    Non so neanche se ne sono sopravissuti… -
-    Come potete restare qui senza fare nulla? Potrebbe esserci qualcuno in vita! – fece Leliana
-    Non posso prendere alla leggera ciò che è avvenuto qui… ora possiamo soltanto aspettare rinforzi da Denerim –
-    Il Diritto di Annullamento… - iniziò il nostro compagno, facendoci voltare, con le sue parole, verso di lui
-    Cosa vuol dire? – chiesi titubante…avevo quasi il timore di sapere il significato di quel termine
-    In pratica quando arriveranno gli altri templari, si otterrà l’autorizzazione a distruggere tutto ciò che si trova nella torre…. –
-    Ma questo è abominevole – s’indignò la rossa
-    Comandante – chiesi rivolgendomi nuovamente a quell’uomo – quanto tempo abbiamo prima che arrivino gli altri? –
-    Un giorno o due…. Ma perché me lo domandate? –
-    Ho intenzione si salvare i superstiti… -
-    Immagino di non potervi distogliere dal vostro intento… va bene andate pure, ma sappiate che riaprirò solo se me lo chiederà il Primo Incantatore… se non farete in tempo faremo valere il Diritto di Annullamento e farete la fine degli abomini…. Se riuscirete vi appoggerò nella vostra guerra contro il Flagello; avete la mia parola –
-    Abbiamo un accordo dunque… muoviamoci allora – e con questo oltrepassammo le porte sigillanti, che vennero richiuse dietro di noi.

Ciò che si presentò dinnanzi a noi fu un totale caos…letti sottosopra, librerie disintegrate, oggetti di ogni sorta sparpagliati ovunque…come se di l’ fosse passata una tempesta, un uragano, la fine del mondo… superate le prime stanze incespicai in qualcosa che, pochi secondi dopo, mi resi conto fosse il braccio del cadavere di un templare… rimasi inorridita dalla posizione contorta in cui era morto, ma percepii ugualmente, il gemito di dolore di Leliana… mai mi era capitato di incontrare una persona così sensibile….mi chiesi più volte se non la stessi sottoponendo ad una prova troppo dura per lei…lo stesso pensiero stava passando, probabilmente, nella mente di Alistair, perché quando mi voltai nella sua direzione incontrai nel suo viso la mia stessa espressione…
Oltrepassammo una porta e ci imbattemmo nelle figure di alcuni maghi: tre bambini, tre donne e un uomo.
-    Fermi dove siete! – ci intimò la maga più anziana – Ditemi chi siete e cosa ci fate qui o sarò costretta ad attaccarvi –
-    Non vogliamo farvi del male – la rassicurai tentando un passo in avanti – sono un Custode in cerca dell’aiuto dei maghi… ho assicurato a Greagor che avrei cercato dei superstiti –
-    Un Custode?... capisco…aspettate, non vi ho forse già visto?...ma si certo ad Ostagar, insieme a Duncan… -
-    Si è così – le confermò Alistair
-    Mi rammarico per le vostre perdite… -
-    Vi ringrazio… ma non c’è tempo per i ricordi spiacevoli… il mio nome è Esther, lui è Alistair mentre lei si chiama Leliana –
-    Io sono Wynne, maga anziana del Circolo…-
-    Potete dirmi cosa è successo? –
-    Ne so veramente poco, a parte che colui che ha iniziato tutto è Uldred…ascoltate, se Greagor vi ha fatto entrare vuol dire che non ha ancora…. –
-    Mi dispiace – la interruppe Alistair – ma ha già richiesti il Diritto di Annullamento… -
-    Così ritiene che siamo tutti morti… -
-    No! – esclamò Leliana – abbiamo ancora del tempo…giusto? –
-    Si…abbiamo ancora del tempo…ma ci è stato spiegato dal comandante che le porte non verranno aperte, se non in presenza del Primo Incantatore…
-    Quindi la missione è trovarlo…verrò con voi Custode… -
-    Ma Wynne…e le vostre ferite? – intervenne una delle due giovani maghe
-    Voi tre dovrete occuparvi dei bambini… io me la caverò –
-    Ci prenderemo cura di lei…ve lo prometto – dissi alla giovane
-    D’accordo – mi rispose la ragazza con titubanza
 Ci avviammo verso una porta ad arco che segnava il proseguimento della nostra strada verso le altre parti della torre..ma una barriera ce lo impediva
-    Sono stata io a erigerla – mi disse Wynne rispondendo alla mia muta domanda
-    È incredibile che la abbiate mantenuta viva così a lungo… non vi ha affaticati? – le chiese Leliana
-    A volte sì – ammise la maga – ma il mio compito era proteggere i bambini e non potevo certo tirarmi indietro….ma la risposta è si…mi ha stancato parecchio e a volte ho creduto di non farcela… -
-    Avete dimostrato una forza ammirevole – le assicurò Alistair
-    Ora, però, ho bisogno che la dissolviate – le spiegai
-    Certo. –
Una volta sparito il muro invisibile avanzammo attraverso la biblioteca…ma quello che ci trovammo davanti fu quanto di più orribile avessi visto in vita mia… delle creature deformi e grigiastre… con dei rilievi nei quali riconobbi dei tratti di visi umani….Wynne ci spiegò che quelli erano abomini…esseri nati dalla corruzione dei maghi da parte di un demone….la loro forza non poté nulla contro i nostri attacchi, in particolar modo di quelli delle nostre spade…ma fu solo grazie alla magia dell’anziana che sconfiggemmo il demone dell’ira che ci aspettava sulle scale.
Il piano superiore si apriva su un vasto atrio, di cui la parte sotto a delle arcate sembrava fosse stata, un tempo, adibita a magazzino…in quel momento vedemmo una persona…un altro mago a giudicare dalla tunica che portava. Dai suoi occhi non trapelò nessuna emozione, nemmeno quando si accorse di noi e quando Wynne lo chiamò per nome: costui era Owain, un mago della calma, che ci racconto di essere rimasto lì per un bel po’ di tempo. L’unica persona che aveva incontrato era stato Niall un altro membro della Torre, che pochi giorni prima aveva preso un oggetto chiamato “Litania di Adralla”, un potente incantesimo che faceva da scudo alla mente per proteggerla dalla magia del sangue.

Penultimo piano della Torre

-    Lo sospettavo – mi disse l’anziana mentre percorrevamo il penultimo piano, dopo averne passati altri due a uccidere abomini, demoni e templari corrotti – ma non mi aspettavo che fossero così in tanti a praticarla. Quella giovane che avete lasciato andare era una delle apprendiste più promettenti…che sciagura!...spero che Irving stia bene, anche se mi preoccupa non averlo trovato nel suo studio… -
-    Forse era sperare troppo… ma lo salveremo… -
-    Mi auguro che abbiate ragione, altrimenti andremo tutti alla deriva….la sua guida è stata importante per tutti noi… -
-    Quei volumi che ho visto sulla sua scrivania…. –
-    Vedete, Esther, quei tomi riguardano la magia del sangue, quindi siamo stati costretti a toglierli dalla biblioteca. –
-    Quindi, questo tipo di magia è assimilabile anche da dei libri… -
-    In parte sì… soprattutto quelli che contengono incantesimi… -
-    Forse avreste fatto meglio a bruciarli – intervenne seriamente Alistair – e forse non avresti dovuto lasciare in vita quella maga, Esther… -
-    … credo che nonostante tutto, chiunque debba meritare una seconda possibilità… anche un umano che abbia compiuto azioni malvagie…. Sai quanto è difficile per me… -
-    Io sono d’accordo con lei – approvò Leliana – è giusto provare della pietà… e nel suo caso è uno sforzo enorme, lo sai bene, soprattutto quello che ha passato… -
-    …. Ma avete dimostrato di avere un cuore enorme e pieno di compassione. È cosa rara di questi tempi… - mi disse con un sorriso Wynne
-    Ho solo imparato che non tutti gli umani sono come quelli che ho imparato ad odiare…. Anche se ci sono molte cose di voi che ancora non capisco… - e ultimai la frase rivolgendo il mio sguardo ad Alistair che per tutta risposta ricambiò guardandomi fisso negli occhi…non ressi il contatto diretto con i suoi occhi… mi tornava in mente cosa era successo tra di noi…
Fu forse quel mio gesto ad accendere una lampadina nella mente della maga, che per rompere quel silenzio imbarazzante ci intimò di continuare….

Quando aprimmo la porta che ci avrebbe portati alla seconda parte del penultimo piano, ci trovammo di fronte ad un altro abominio, solo che questo era più grosso e, voltandosi, ci accorgemmo che parlava…accanto a lui il corpo di un uomo: la sua pelle era molto rilassata, segno che probabilmente era in quello stato da un bel po’, forse da un giorno o più…
-    Chi è quest’uomo? – domandai indicando colui che giaceva ai piedi del mostro
-    Credo si tratti di Niall – mi rispose Wynne con orrore
-    Era un altro che pensava che il mondo potesse essere migliore con i suoi sforzi…non pensate che tutto ciò sia stancante? Non avete anche voi il desiderio di sdraiarvi e chiudere gli occhi?...lasciate qui ogni vostra preoccupazione, voi meritate di più, meritate pace… -
Nessuno di noi udì le sue ultime parole poiché ci accasciammo al suolo, addormentati dalla magia di quel mostro, che successivamente compresi essere un demone della pigrizia.

Quando riaprii gli occhi mi ritrovai in un luogo tetro, diverso da quello che mi aspettavo, diverso dal mondo dei sogni che in genere visitavo… ero davanti ad un lungo corridoio decorato da grandi archi…era una fortezza…percorsi l’intera navata e incontrai tre individui…. E quello al centro era Duncan. Mi venne incontro, ma i suoi discorsi non avevano senso.  Parlava di pace, di come avevamo distrutto l’Arcidemone, di come la Prole Oscura fosse stata estirpata… ma non era possibile, non era reale, lui non era reale ed io lo sapevo bene, ricordavo che lui aveva perso la vita, che non avrebbe mai visto la fine del Flagello.
Non credevo che avrei mai potuto fare una cosa del genere ma compresi che avevo davanti un demone che cercava di intrappolarmi in un sogno e lo attaccai… in quegli istanti mi imposi di non soffermarmi sui tratti così familiari…quando lo uccisi fu come se lui fosse morto una seconda volta…
Nel giro di un paio di minuti mi ritrovai in un altro angolo dell’Oblio…in compagnia di un mago… il ragazzo mi disse di chiamarsi Niall e che per sfuggire alla magia del Demone della pigrizia avrei dovuto recarmi nelle altre isole del suo regno e distruggere i suoi guardiani…solo così avrei potuto salvare me e i miei compagni. L’uomo mi augurò buona fortuna e mi ricordò di non credere a nulla perché nulla era reale…solo me e i miei amici lo eravamo…
I demoni che uccisi erano 5, difficili da raggiungere ma non troppo perché io potessi farli a pezzi…ma come il giovane mago mi aveva detto il compito più difficile fu liberare dalla loro morsa i miei tre compagni…Wynne era prigioniera di un sogno in cui non era arrivata in tempo per impedire il massacro degli apprendisti… Leliana era bloccata in un eterna preghiera in cui espiava le sue colpe e cercava la pace… Alistair aveva ottenuto ciò che più voleva: far parte di una famiglia, con sua sorella e i suoi nipoti… fu un’impresa un po’ più ardua, poiché anche se gli avevo insinuato il dubbio che quella non fosse realmente Goldanna, non mi aiutò a ucciderla… fortunatamente bastò la voce distorta della sorellastra a fargli capire la verità….
Fu solo quando tutti i demoni furono distrutti che il Demone della Pigrizia fece la sua comparsa…fu una battaglia estenuante, poiché aveva la facoltà di assumere la forma dei suoi guardiani e i loro poteri…fu grazie alle mie facoltà di mutaforma che avevo ricevuto durante quel mio viaggio nell’Oblio che riuscimmo a resistere, unite alla magia elementare di Wynne…Alistair si schierò in prima linea per proteggermi quando, in un cambio di forma del Demone, l’esplosione mi scagliò a terra rendendomi incosciente per qualche minuto…  fu proprio lui ad assestare il colpo di grazia che mise fine alla vita del mostro, richiamando in quel luogo la figura di Niall, che ci ringraziò e, porgendomi una mano per alzarmi, mi disse di prelevare la Litania dal suo corpo…per lui ormai non c’era più nulla da fare…. Ne era consapevole e si sentiva in colpa per non aver potuto fare di più…ma gli dissi che invece aveva fatto molto, specie in un periodo in cui le persone raramente mettevano a repentaglio la propria vita per gli altri…

Ci risvegliammo in quell’atrio, davanti ai corpi senza vita del mago e del Demone. Mi avvicinai al ragazzo e dopo aver mormorato alte parole di ringraziamento, presi la pergamena della Litania. Mentre percorrevamo gli ultimi metri che ci separavano dall’ultimo piano, una luce attirò la nostra attenzione: una barriera di luce che circondava un giovane inginocchiato.
-    Credo che abbia bisogno di aiuto – disse Leliana
-    Chi siete? – chiesi all’uomo che alzò lo sguardo verso di me
-    Andate via! Sparite! Non mi faccio ingannare dai vostri trucchetti! – urlò lui
-    Si chiama Cullen ed è un templare – ci spiegò Wynne – sembra esausto….state tranquillo è tutto finito –
-    Perdonatemi – singhiozzò lui – ma hanno provato molte volte ad ingannarmi… -
-    Dove sono gli altri maghi e il Primo Incantatore? – fece Alistair
-    Nella Sala del Tormento…con i maghi del sangue…a quest’ora li avranno piegati al loro volere… -
-    Dobbiamo salvarli! – esclamai io
-    Non potete! Non sapete cosa hanno fatto loro… -
-    Forse avete ragione…. – cominciai io attirandomi lo sguardo sconvolto e preoccupato di Wynne – ma sarebbe meglio risparmiare un Maleficarum che uccidere qualche innocente! –
-    Suppongo che io non possa dire niente per farvi cambiare idea… spero solo che la vostra avventatezza non ci uccida tutti! –
-    Tornerò presto….Leliana, fammi il favore di rimanere qui con lui…ha bisogno di aiuto…noi ritorneremo presto… -
-    Siete sicura? Potrei… -
-    No…fate come vi ho chiesto…noi penseremo al resto. Andiamo! –
Gli altri due annuirono e mi seguirono…. Ma appena oltrepassammo la porta che conduceva alla Sala del Tormento, ci trovammo di fronte ad uno spettacolo orribile…

I quattro maghi sopravvissuti erano legati tra loro ed assistevano ad un tentativo (poi riuscito) di corruzione da parte di un uomo dalla testa pelata che gli stava parlando, mentre due abomini tenevano fermo il malcapitato…
- Uldred! – urlò Wynne appena dopo la trasformazione del prigioniero in un mostro
- A quanto pare abbiamo degli ospiti… -
- Le vostre azioni terminano oggi – gli dissi io
Sogghignando, alzò le mani al cielo e nello stesso momento assunse la forma di un Ogre…ma più grosso e più coriaceo…
Io mi misi in testa di colpirlo direttamente, ma non avevo fatto i conti con gli abomini che lo proteggevano…infatti mentre ci tenevano occupati, il mago tentava di corrompere gli altri quattro al suo volere… fu allora che Wynne, mentre Alistair le stava davanti facendole da scudo, mi spiegò come utilizzare la Litania…e soprattutto quando usarla…a quel punto decisi di tenermi in disparte per proteggere i quattro prigionieri…sconfitti gli abomini (anche grazie alle magie di fuoco), ci concentrammo su Uldred, rivelatosi veramente duro da battere, anche per la sua corazza…la maga diede vita ad uno dei suoi incantesimi, con il quale aveva infuocato le armi mie e del templare (che sbarrò per un attimo gli occhi quando si accorse della fiammata che sgorgava dalla sua lama…nella battaglia pensai che se avessi attaccato di nuovo frontalmente non ne sarei uscita viva…d’altronde non avevo uno scudo e l’unico, quindi, che poteva stare in prima linea era Alistair…a malincuore lo lasciai combattere contro quel mostro…finchè durante un suo affondo, Uldred rese quasi orizzontale la sua schiena… ne approfittai per salirgli in groppa, mentre il mio amico e Wynne urlavano di terrore…il templare mi guardò con disperazione…ma non potevo lasciare che morisse…dovevo fare qualcosa… sfoderai, allora, la mia Dar Misu e, abbracciando da dietro la testa il mostro, gli tagliai la gola, dalla quale cominciò ad uscire copiosamente il sangue…a quanto pareva ero riuscita a recidere le carotidi senza problemi…Uldred emise un ultimo ruggito di dolore prima di accasciarsi senza vita al suolo…

-    Cosa avevi intenzione di fare? – mi chiese Alistair abbracciandomi di slancio – mi hai fatto morire di paura! –
-    Mi dispiace – gli dissi…ma immediatamente mi tornò alla mente quella sera sulla roccia e lo allontanai bruscamente – non preoccuparti, sono in grado di badare a me stessa.
-    State bene Custode? – mi chiese Wynne cercando di non dar troppo peso al mio gesto nei confronti del ragazzo e del suo sguardo successivo
-    Si… ora che è tutto finito dovremmo portare giù i maghi rimasti –
-    Permettetemi di ringraziarvi, allora – prese la parola uno dei prigionieri, un uomo anziano dalla folta barba grigia – io sono il Primo Incantatore Irving –
-    Lieta di conoscervi…il mio nome è Esther e lui è Alistair… - cominciai io cercando di ignorare l’espressione del mio amico
-    Non sapete come sono contenta di vedervi! – mi interruppe Wynne
-    Mai quanto lo sono io adesso che è tutto finito..ora però sarà meglio scendere…abbiamo un bel po’ di scale da fare…ed io sono veramente vecchio…ah! Il Creatore strafulmini quel genio che ha fatto in modo che il Circolo stesse in una Torre! –
E con il sorriso sul volto per quella battuta, presi sottobraccio il vecchio e lo accompagnai al piano inferiore dove, recuperati Leliana e Cullen, ci avviammo verso il basso.

Ingresso della Torre

-    Irving! Sono sorpreso e felice di rivedervi vivo! – esclamò Greagoir
-    Mai quanto me! E il merito è di questi giovani e di Wynne –
-    A nome di tutti noi io vi ringrazio – mi disse il comandante – ma ora che è tutto a posto devo far tornare tutti alle loro mansioni di supervisione… non potrò darvi l’aiuto di noi templari, ma potete chiedere a Irving, lui sarà lieto di concedervelo –
-    Non dovete domandare nulla! – affermò il Primo Incantatore – vi siamo debitori e vi dico che onoreremo il trattato –
-    Se non è troppo.. – chiesi io – Potreste recarvi con me a Redcliffe? Abbiamo bisogno di liberare un ragazzo… -
-    Ma certo! Andremo non appena sarete pronti. – mi assicurò
-    A questo proposito… - cominciò Wynne – vorrei avere la vostra approvazione per seguire questa ragazza nel suo compito… -
-    Ma il vostro aiuto è necessario al Circolo….
-    Credo che ve la caverete anche senza di me…. –
-    Siete sicura? Per me sarebbe un onore avervi con noi – dissi guardando Alistair e Leliana che annuirono – ma se hanno bisogno di voi io non voglio essere di intralcio… -
-    Se questo è il vostro volere – disse Irving – accetterò…ricordate, però, che questa è sempre casa vostra…. –
-    Così sarà sempre… - ammise la maga sorridendo
Fu così che Wynne entrò a far parte di noi…quando uscimmo ci dirigemmo velocemente verso Redcliffe…ed io cominciai a sperare che forse saremmo riusciti a salvare Connor…





Alleluia! Ce l’ho fatta con tutti gli impegni che ho avuto! Aspetto le vostre recensioni…il capitolo è lunghetto ma ho cercato di renderlo meno noioso possibile, dato che in esso ho racchiuso tutta la parte della Torre!
Ringrazio, in particolar modo, Shainareth che aspetta pazientemente…prometto che d’ora in poi non ci metterò troppo (almeno finchè non tratterò Orzammar…lì mi dovrete pagare le sedute da uno psicanalista, visto tutti i ragni che ci sono!).
A presto!

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Capitolo 13
*** Sviluppi ***


Capitolo 13 CAPITOLO 13
SVILUPPI

Durante il percorso dalla Torre a Redcliffe ebbi modo si conoscere meglio Wynne. Di lei si poteva dire che tutto era tranne che un’ordinaria vecchietta (ovviamente se escludiamo che era una maga). Tutto in lei mi ricordava Ashalle, la donna che mi aveva cresciuto, ma diversamente da lei, il suo carattere era molto più combattivo. Ci narrò di come avesse assistito impotente al tradimento di Loghain ad Ostagar, di come tornata alla Torre avesse visto l’inizio dell’insurrezione del mago Uldred… ne rimasi affascinata sia dalla sua storia che da lei come persona… sentivo di potermi fidare di lei, un po’ la stessa sensazione che avevo quando mi confidai con Leliana…
Era piacevole conversarci… sembrava incuriosita dalle mie origini… mi chiese varie cose: il mio addestramento, i miei compagni di clan… ma una domanda  che mi fece a bruciapelo mi spiazzò.
-    Potrei chiedervi cosa vi ha fatto quel ragazzo? –
Io mi voltai verso Alistair che non aveva più aperto bocca e che camminava poco più avanti di Sten… sembrava che il mutismo del qunari avesse contagiato anche lui. Nel frattempo notai con la coda dell’occhio Morrigan alzare gli occhi al cielo dopo aver inquadrato Leliana che intavolava una “conversazione” con Flagello… il quale sembrava comprendere perfettamente ciò che la ragazza gli diceva… altra dimostrazione dell’intelligenza dei mabari.
-    Perché avrebbe dovuto farmi qualcosa? – risposi a Wynne
-    Non voglio intromettermi nei vostri affari… ma ho notato come lo abbiate respinto alla Torre…. –
-    E in che modo lo avrei respinto? – le chiesi sarcasticamente
-    Diciamo solo che è in questo modo che ho interpretato quel “quasi” spintone che gli avete dato per sbrogliarvi dal suo abbraccio… -
-    … sapete che non sono affari vostri, vero? –
-    Certo… ma noi siamo una squadra… dobbiamo collaborare e questo può essere difficile se vi sono dissapori tra i membri… non voglio ficcanasare, quindi se non volete parlarne… -
-    … mi ha messo in una posizione complicata, nonostante lo avessi pregato di darmi del tempo…-
-    … (sorridendo)… ah, l’amore dei giovani… così puro, così innocente…-
-    …. Amore? –
-    ….chissà, forse è troppo, me ne rendo conto, ma ci sono momenti in cui sembra essere molto rapito…non so se sia un bene o un male… -
-    Ma se avete appena detto il contrario… -
-    Decidete voi se fare tesoro di quello che vi dirò… ma ogni forma di amore, anche l’infatuazione, ha come fondo l’egoismo… poiché si mette la persona che è oggetto della nostra attenzione, al centro di tutto… voi siete dei Custodi… e potreste ritrovarvi a dover fare delle scelte… scelte difficili… -
-    Per me Alistair è solo un amico… -
-    Anche l’amicizia può essere una forma d’amore…ma ora basta, preferisco non proseguire oltre questo discorso, onde evitare di diventare antipatica. –
-    .... –
Non scambiammo più una parola fino a che non arrivammo a Redcliffe… tirammo su l’accampamento per la notte in prossimità del lago, dove trovammo anche una piccola sorgente di acqua calda… era giunta l’ora. Accompagnai al castello Wynne e Morrigan, lasciando gli altri ad occuparsi del nostro equipaggiamento… ero esausta, ma avevo il preciso dovere di vegliare sulla sorte del giovane Connor… speravo di poter fare di più….
Al castello incontrammo dei maghi tra cui lo stesso Irving, a quanto erano tutti pronti…
-    Allora, è tutto pronto…con questo rituale potremo mandare nell’Oblio un mago…ora sta a voi decidere chi sarà. –
-    Solo uno? –
-    Purtroppo, non abbiamo abbastanza liryum. –
-    E sia… - e rivolgendo il mio sguardo verso di lei dissi – andrà Morrigan.
-    Uff… e perché proprio io? –
-    Non te lo sto ordinando… te lo sto chiedendo… ho bisogno che sia tu a fare questa cosa –
-    Oh, e va bene… -
-    Ti ringrazio… -
Lei mi guardò con aria interrogativa… forse non era abituata ad essere trattata con gentilezza…. E portando alla mia mente il ricordo di sua madre non faticai a capirne il motivo.
Non seppi quasi nulla di ciò che accadde…. E non rimasi nel salone, affidando tutta la situazione a Wynne con un semplice sguardo… avevo bisogno di staccare e nonostante fossi preoccupata per il giovane erede di Eamon, avevo come il presentimento che si sarebbe concluso tutto bene. Mi diressi, quindi, verso il nostro accampamento, che trovi vuoto ad eccezione di Leliana, la quale mi informò che il qunari si era allontanato assieme a Flagello per cercare della legna.
-    hai già provato a farti il bagno nella sorgente? È molto rilassante –
-    Da come me lo stai dicendo direi che ti è piaciuto così tanto che ci sei rimasta a lungo…o sbaglio? –
-    (facendo una smorfia da bambina colpevole) già… e, visto che ne hai bisogno, adesso ci andrai di filato!!! –
-    … potrei anche seguire il tuo consiglio…ma chi preparerà la cena, presumendo che Morrigan e Wynne quando arriveranno avranno fame? –
-    Ci penso io…tu vai…. –
-    Va bene va bene… ma si può sapere perché tutta questa fretta? –
-    Nulla, nulla… -
-    D’accordo, ma… aspetta dov’è Al… -
-    VAI!!! –
-    … -
In effetti sentivo davvero la necessità di un lungo, anzi lunghissimo bagno… arrivata alla sorgente, mi levai l’armatura e mi immersi nell’acqua….passarono i minuti e mi concessi di aprire gli occhi per ammirare quel luogo: la serie di rocce e spuntoni che delimitavano quell’angolo di paradiso creava una sorta di barriera naturale  che divideva in due sezioni il laghetto… oltre le pietre si trovavano degli alberi che incorniciavano il tutto… magnifico!...neanche in tanti anni di migrazioni con il mio clan mi era mai capitato di trovare certe perle…. Nonostante considerassi i boschi i luoghi più belli in cui si potesse sperare di vivere… non rimpiangevo quasi nulla del essere costretti ad una vita nomade… o forse era solo l’essere stata abituata così, non aver mai conosciuto un’alternativa… mi godetti l’effetto rilassante dell’acqua per un bel po’, rimanendo quasi stordita dal calore che emanava… feci vagare i miei pensieri…fino a che non arrivarono a lui… mi mancava e mi rendevo conto di averlo trattato male…senza dargli una possibilità di parlare, di darmi una spiegazione al suo gesto…alzai gli occhi cielo ed incontrai la luce lunare, che in quel momento era tenue, oscurata dalle nubi che si addensavano nel cielo… alla fine trovai dentro di me il coraggio che mi sarebbe servito per parlargli…e lo avrei fatto immediatamente….
Poi in un lampo sentii il fruscio dell’acqua e mi voltai di scatto verso la parte di sorgente che in parte non mi era visibile dalle rocce…. Giuro che se in quel momento non scappai, fu solo per l’imbarazzo che mi aveva colto… forse perché avevo realizzato che nella fretta di capire da dove veniva il rumore, mi ero alzata abbastanza perché il mio basso ventre fosse ancora coperto e lambito dall’acqua calda (meno male che i Numi hanno inventato il vapore!), ma abbastanza perché il mio busto (che in quel momento non era esattamente vestito) fosse fuori dal liquido…tutto questo lo aggiunsi al fatto che vedevo di fronte a me (ma lui fortunatamente no) la schiena nuda di Alistair, che a quanto pare era già lì e non si era accorto di me quando ero arrivata… e il bello era che non riuscivo minimamente a muovermi….troppo presa da far scorrere i miei occhi sul fisico atletico e un po’ abbronzato del mio amico… fortuna volle che il mio unico neurone non ancora ammaliato da quella visione (per giunta era il primo uomo che vedevo nudo!) mi disse di abbassarmi e nascondermi…giusto un secondo prima che lui si voltasse per uscire dalla sorgente….
Rimasi in quella posizione per circa cinque minuti…quanto bastava per farlo allontanare….poi decisi anche io di andarmene via di lì… la mia destinazione? Mi imposi di non seguirlo subito, anche perché probabilmente non sarei riuscita a chiarire con lui, soprattutto se continuavo ad avere davanti a me il suo fisico… mentre invece sarei andata a cercare Leliana, dato che mi sovvenne il dubbio che tutta la sua fretta nel farmi andare alla pozza fosse dovuta alla presenza del templare proprio in quel luogo.

Accampamento – Dieci minuti dopo…

-    Leliana? –
-    Oh, Esther, tutto bene? – mi chiese con aria maliziosa
-    Tutto bene??? Ma ti rendi conto della situazione in cui mi hai messa? –
-    A dire il vero non saprei – mi rispose sempre sogghignando – dai dimmi tutto! –
-    Dirti tutto? Lo sai che dovrei strozzarti dopo questo?... – sbottai sedendomi accanto al fuoco, seguita subito da lei – Non mi sono mai vergognata tanto in vita mia. –
-    Ah, allora devi avere visto qualcosina… o sbaglio? –
-    Anche se avessi notato… qualche…ehm…dettaglio…e non sto ammettendo di aver guardato, ma cosa ti è saltato in testa? Ora capisco perché mi ci hai quasi mandato volando! –
-    Scusami, ma mi era parso che aveste bisogno di chiarirvi…. –
-    D’accordo, lo so che l’hai fatto con buone intenzioni – le spiegai con un sorriso comprensivo – ma il contesto era un po’ fuori luogo…. –
-    Quindi devo dedurre dalla colorazione del tuo viso, che l’hai visto completamente nudo? –
-    … oddio! Ho visto solo la sua schiena – ammisi arrossendo – non ho avuto modo di vedere altro dato che mi sono nascosta a lui prima che si accorgesse di me! –
-    E com’è? –
-    Ma sei tremenda!.... uno schianto! Non che abbia esperienza in materia…ma ha un fisico atletico, con i muscoli abbastanza sviluppati…è leggermente abbronzato…. –
-    Torna tra noi…e riprenditi! Stai sbavando come Flagello davanti ad un pezzo di carne! –
-    … la colpa è tua… non riesco a credere a ciò che ho detto… -
-    Sai Esther, io vedo in te un enorme conflitto… ci sono momenti in cui sei spensierata, ma inevitabilmente è come se precipitassi in un baratro di tristezza… continui a pensare a Tamlen, vero? –
-    … sento come se non riuscissi a separarmene… ritorna sempre prepotentemente nella mia testa… soprattutto quando i miei pensieri gravitano intorno ad Alistair… anche adesso… -
-    … forse il sentimento che provavi per lui è diverso da quello che provi per il nostro compagno… mi pare di capire che l’attrazione che hai è molto forte… -
-    O forse è perché qualcuno di cui non faccio il nome, me lo ha praticamente fatto vedere sotto un’altra veste…anzi senza vesti! –
-    Eddai! In fondo ti sei divertita anche tu! –
-    È una causa persa…. Anzi sei una causa persa!... cosa devo fare? –
-    Che ne dici di raccontarmi cosa è accaduto l’altra sera? –
-    … mi ha baciata.. –
-    … !...?...??? Coossaaaa? Il nostro timido templare ha trovato il coraggio di farlo? –
-    … il problema è che gli avevo chiesto del tempo per chiarirmi le idee…. E per superare la morte di Tamlen… volevo prima riuscire ad accettare completamente la sua amicizia, che per me è un punto importante, come la tua… ho bisogno di certezze e questi sentimenti che mi legano a voi, per me sono necessari…. –
-    Direi che non ho avuto bisogno di darti consigli…sai perfettamente ciò che vuoi e ti ringrazio di considerarmi una tua amica…. Forse lo potrò essere completamente….in fondo non sai molto di me… -
-    Ma… -
-    Ma ora non sono io la persona con cui devi parlare – e con queste parole la vidi alzare lo sguardo dietro di me e sorridere – vi lascio soli –
Mentre Leliana si alzava e si allontanava verso Sten e Flagello che stavano sopraggiungendo con un carico di legna, Alistair si sedette accanto a me .
-    Scusa se mi sono fermato ad ascoltare. –
-    In fondo prima o poi avremmo dovuto parlare, no? –
-    Dato che ho sentito praticamente tutto…. Non avrei dovuto baciarti…. Mi sento pronto ad essere tuo amico e ad aspettare che superi la tua perdita… ma anche se sento di aver sbagliato, quel gesto forse lo ripeterei…perché in quel momento era l’unico modo di farti sentire cosa provavo…..l’immenso sentimento che dovevo esprimere… ma ti chiedo scusa –
-    Io vorrei spiegarti la situazione… vedi io sono lusingata ad essere il centro delle tue attenzioni, ma sento di dover ammettere una cosa… io penso che Tamlen sia ancora vivo –
-    Cosa intendi? –
-    Quando ti ho raccontato del mio ultimo giorno con il mio clan… ti ho spiegato che non ho mai trovato il corpo del mio compagno, no? –
-    Si, allora? –
-    Beh, mi è capitato di sognarlo da quando sono diventata un Custode…e molte volte ho percepito una presenza… quella volta che mi venisti a cercare del bosco vidi una sagoma…mi sembrava lui…quando lo incontrai nel sonno gli chiesi se fosse lui….ma nonostante la sua risposta negativa, ebbe esitazione prima di dirmelo…non prendermi per pazza…ma quando lo vedevo gli parlavo…come se vegliasse su di me… -
-    …uhm…certo, non è una cosa comune…ma credo che siano eventi fattibili…forse è tutto connesso alla sparizione del suo corpo…mi dicesti che Duncan riteneva fosse stato preso dalla Prole Oscura… -
-    …si… temo per il destino che gli è stato riservato… non sai quanto mi senta in colpa… ma sono contenta che tu mi creda…e tu mi sia stato a sentire… -
-    Eh, qualunque cosa per te….ogni tuo desiderio sarà, per me, un ordine… -
-    Amici? –
-    Si…ricominciamo da lì…amici –
-    … -
-    Ehm…potresti chiarirmi una cosa? –
-    ? –
-    Come sarebbe la mia schiena? –
-    Beh…molto carin…coooooooooosaaaaaa? Hai ascoltato anche quello? –
-    A dire il vero mi ero accorto della tua presenza nell’acqua…. Ma ho avuto la conferma che ti eri fermata ad osservarmi quando parlavi con Leliana… -
-    Sei…sei…. –
-    Uno schianto, lo so –
Non sapevo cosa ribattere…ma non ne ebbi il tempo perché vidi sopraggiungere Wynne che sosteneva per un braccio Morrigan…mi bastò un loro sguardo e, guardando Alistair, dissi
-    Ce l’ha fatta! Connor è salvo! –

Accampamento – Notte inoltrata

Facevo fatica ad addormentarmi, visto tutte le cose che erano successe nelle ultime ore. Però ero felice di aver potuto aiutare a salvare il figlio di Eamon… scegliere Morrigan si era dimostrata la decisione giusta, come giusto era stato il mio voler darle fiducia assegnandole questo compito.
Presi sonno all’improvviso sprofondando in un paesaggio familiare….

Il prato fiorito…il profumo di quei fiori chiamati “Grazia di Andraste”…la notte stellata… il mio abito di lino azzurro…una figura nel mezzo del verde che mi sorrideva…
-    Ben arrivata…. –
-    Mi sei mancato… -
-    Ti vedo felice….finalmente….questo tuo sorriso è ciò che prego di vedere ogni volta che ti aspetto… -
-    Ci sono riuscita…. Stavolta sono riuscita a salvare delle vite… -
-    …e altre ne salverai…sei destinata a grani cose, mia dolce Esther…ora, però, dimmi…. Come procedono le cose con i tuoi compagni di viaggio? –
-    Non pensavo che sarei riuscita a convivere con degli umani… ma instaurare un’amicizia con loro è qualcosa di inaspettato…anche se piacevole… -
-    Sei in ottime mani…mai avrei sperato persona migliori a cui affidarti… - e con questo si voltò a guardare le stelle –
-    Tamlen?... –
-    … mi devi chiedere qualcosa? –
-    Il tono di questa conversazione mi fa… paura…. –
-    (voltandosi di nuovo verso di me e avvicinandosi)…. Purtroppo devo ammettere che questa è l’ultima volta che mi vedrai…. Il mio tempo è scaduto… -
-    Cosa?...perchè?... perché mi fai questo? –
-    Ti prego – mi disse prendendomi le mani e intrecciando le nostre dita – non è qualcosa che dipende da me…. ma ti posso garantire che questo non sarà il nostro addio… -
-    Non capisco…. –
-    Presto capirai, te lo prometto… voglio solo passare con te questi istanti… -
-    …. Non è giusto… la vita non è stata giusta con noi…. –
-    Lo capisco, amore mio, ma ti assicuro che preferisco così…preferisco avere avuto poco tempo, ma averti incontrata, che aver passato tutta una vita senza saper chi tu fossi… -
Si avvicinò alle mie labbra baciandomi con una dolcezza e una passione che non avevo mai conosciuto… sapevo che non restava molto tempo da passare insieme e questo lo intuì anche lui… infatti mi fece sdraiare sul prato continuando a cingermi la vita con una mano mentre con l’altra mi carezzava prima il viso e poi il collo… i baci che ci stavamo scambiando rasentavano la pura passione, ma racchiudevano anche tutto l’amore che provavamo…. Sapendo che era l’unica e l’ultima occasione che avevamo per dimostrarlo all’altro… e poi fu un attimo..i contorni cominciarono a sfocarsi… lui si staccò da me e mi regalò quello che fu il suo ultimo sorriso…ma mi ripromise che ci saremmo rivisti…un’ultima volta…ma in quella promessa vidi molta paura e angoscia…che purtroppo non capii, se non più tardi…

Accampamento – Mattina

-    Buongiorno dormigliona! –
-    Ma senti da che pulpito!... anche tu quando si tratta di dormire non scherzi…non è vero Alistair? –
-    È solo una tua impressione…ahahahaha guarda che capelli!... –
-    Oddio! – esclamai e pettinandomi in fretta e furia per riportare il mio cespuglio ad una parvenza decente – A proposito…sarebbe il caso di andare a parlare con Bann Teagan e con l’arlessa Isolde… dobbiamo studiare gli ultimi sviluppi e decidere…intanto potremmo controllare anche la salute di Arle Eamon –
-    Si, ma andremo io te e Wynne…Morrigan sembra essere ancora un po’ stanca… -
-     (ridacchiando) e sei andato ad accertartene di persona?...le hai tenuto la manina tutta la notte? –
-    Ahahahah ma quanto siamo spiritose oggi!...comunque me lo ha riferito Wynne…è stata lei a controllarla tutta la notte… -
-    … mmm….allora muoviamoci prima che faccia sera…. –
-    Ehi! Aspettami –
Non so perché quella mattina mi risvegliai di buon umore….dopo quello che era successo di notte avrei dovuto avere il morale sotto i piedi…. Ma non diedi peso a tutto ciò e mi incamminai con il templare e con la maga per la via che portava al castello…

Castello di Redcliffe – Mattinata

-    Non so come ringraziarvi per aver salvato il mio bambino… -
-    Era mio dovere – le risposi – ma temo che il nostro cammino sia lungo… che notizie sulla salute dell’Arle? –
-    Non sono migliorate ne peggiorate… ma ora temiamo il peggio poiché il demone che lo teneva in vita è morto…. – mi disse Teagan
-    L’urna! – sbottò d’improvviso Isolde facendoci voltare tutti verso di lei – L’Urna delle Sacre Ceneri è la nostra unica speranza. –
-    ???... scusatemi… ma di cosa state parlando? –
-    L’Urna che contiene le ceneri di Andraste…. Molti dei nostri cavalieri sono stati mandati in missione per cercarla… ma ora l’unico indizio che abbiamo è l’indirizzo di uno studioso che potrebbe saperne di più…il suo nome è Padre Genetivi e vive a Denerim… - mi spiegò il Bann
-    … ma non è solo una leggenda? – chiesi, guadagnandomi una occhiata a metà tra lo scioccato e lo seccato dell’Arlessa – e comunque non so se gli altri miei compagni accetteranno di inseguire un…. – mi interruppi guardando le espressioni sicure di Alistair e Wynne che mi esortavano ad accettare quell’incarico – oh, va bene… mi auguro che porterà a qualcosa….abbiamo bisogno assoluto dell’Arle… -
-    Oh, grazie…. Non so come avremmo fatto senza di voi – mi disse Isolde
-    È proprio come ho detto e continuerò ad affermare: è il Creatore che vi ha mandato…. –
-    Allora sarà meglio dirigerci immediatamente a Denerim… anche perché non so dove questa ricerca ci porterà… pregherò i Numi affinchè lui resista…. –
-    Ce la faremo – mi assicurò Alistair poggiando una mano sulla mia spalla
-    Vi seguiremo ovunque, Custode – mi incitò Wynne
-    Allora attenderemo il vostro ritorno….e che il Creatore vegli su di voi –

Fu allora che iniziò la ricerca delle Sacre Ceneri…. Anche se ero scettica sentivo qualcosa che mi richiamava a quel compito…e qualche giorno dopo ne compresi il motivo…


Scusatemiiiiiii!!!!! In questi giorni me ne sono successe di tutti i colori e non ho avuto tempo di andare avanti.
Shainareth sei autorizzata a lanciarmi un cono di freddo (o di gelo per me è uguale)!!!
Aspetto le recensioni… o per meglio dire aspetto che la mia amica sopra citata recensisca (e so che lo fa), ma mi piacerebbe sentire altri pareri….NON FATE I PREZIOSI O LE PREZIOSE!!! J


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Capitolo 14
*** Tu mi hai salvato (prima parte) ***


Capitolo 14 CAPITOLO 14
TU MI HAI SALVATO (prima parte)

Riprendemmo la strada verso Denerim sotto un’amabile pioggia che fu tale solo per la prima mezz’oretta….dopo divenne un vero e proprio acquazzone… la mancanza di tempo a nostra disposizione e l’instabilità delle condizioni di Arle Eamon, ci costrinsero a continuare… fummo fortunati a non incontrare gruppi di Prole Oscura…almeno finchè non transitammo nei pressi della Via Imperiale, più o meno nei pressi di Lothering…in quegli istanti vidi gli occhi di Alistair annebbiarsi, per delle lacrime trattenute, anche se lui non lo avrebbe mai ammesso….
Poi mi ricordai che, essendo un Custode da più tempo di me, avvertiva con molta più chiarezza la presenza di quei mostri… e collegando tutto capii che il paese che in cui avevamo conosciuto Sten e Leliana era, infine, caduto… non che non sapessimo che quel luogo sarebbe stato il primo a cadere, data la posizione appena a Nord delle Selve e, quindi, di Ostagar… ma per quanto uno si possa preparare al peggio, l’impatto ha sempre una certa forza…
Lothering, quindi, era un focolaio da cui dovevamo stare lontani, almeno io ed Alistair… decidemmo, quindi, di seguire una strada parallela alla Via Imperiale, ma passando per gli intricati boschi… in questo intervenne Sten che sembrava conoscere quei luoghi, o perlomeno come orientarcisi… riuscimmo quindi a passare quasi inosservati..e ho detto quasi perché giusto un paio di chilometri dopo il paese ci imbattemmo in una pattuglia di Prole Oscura: degli hurlock con un Ogre…
-    Facciamo così…. Io mi occupo del bestione e voi pensate agli altri… anche perché mi sembra che uno usi la magia… -
-    Ma sei matta? Hai visto quanto è grande quell’affare?...è molto più grande di quello che abbiamo affrontato alla Torre Ishal! – urlò Alistair
-    Siete ottuso come tutti i templari! Tra loro c’è un mago e voi avete i poteri per bloccare la sua magia! – intervenne spazientita Morrigan, minacciandolo con il bastone
-    Scusate se mi intrometto – osò Leliana – ma mentre voi state discutendo Esther si è già lanciata contro il bestione…. – continuò, seguita dai cenni di disapprovazione di Wynne alle sue spalle
Infatti, mentre loro litigavano, avevo fatto un cenno a Sten e a Flagello di seguirmi, per iniziare il nostro attacco…loro si occupavano degli hurlock mentre io andavo, come già avevo stabilito, verso l’enorme Ogre che…. STAVA PER LANCIARE UN MASSO VERSO IL GRUPPO!!
-    FATE ATTENZIONE!!! SPOSTATEVI!!! – urlai con tutto il fiato che avevo in corpo
Vidi i visi terrorizzati dei miei quattro compagni che, se non fosse stata per la prontezza di Alistair e di Leliana, avrebbero fatto la fine che fece un giorno il piede di Tamlen, dopo avermi presa in giro per una caduta sulle foglie…
Mi voltai e feci un balzo verso l’Ogre, piantandogli entrambe le lame nel petto, una all’altezza del cuore ed una alla base del collo lacerandolo completamente…
I Prole Oscura erano sconfitti… ma la scena che vidi aveva del comico… mentre la rossa aveva semplicemente scostato Wynne dalla traiettoria del masso, Alistair si era buttato sopra a Morrigan che, finendo a terra con il templare sopra di lei in una posa piuttosto imbarazzante, aveva cominciato ad imprecare facendo letteralmente uscire dagli occhi fulmini e saette… non credo di aver mai riso tanto in vita mia…seguita ovviamente da Leliana e da un accenno di sorriso di Wynne… Sten rimaneva impassibile…ma sono sicura che abbia accennato anche lui, ad una vaga smorfia divertita…
La situazione, però non era delle migliori, perché nonostante avesse schivato un masso, Morrigan si era fratturata la gamba, o almeno così ha detto l’altra maga…. Purtroppo mi disse che anche con la magia curativa, la strega non avrebbe potuto mantenere il passo con noi… decisi a quel punto di velocizzare il viaggio…presi con me Leliana e Flagello e riprendemmo la via per Denerim…mettendo a tacere sul nascere le proteste di Alistair, spiegando che oltre a me, solo la rossa aveva un equipaggiamento leggero….
Mezzavia – Tarda  Mattinata

-    Quanto mancherà ancora? –
-    Direi non più di un paio d’ore… sempre se non incontriamo imprevisti…. – m’interruppi per osservare una donna che correva trafelata verso di noi…
-    Ho bisogno di aiuto! Dei banditi ci hanno attaccato ed ora la nostra carovana è nel caos! – e corse via intimandoci di seguirla

Poco più avanti vedemmo dei carri rovesciati…e la femmina di prima che si stava avvicinando ad una figura poco più avanti… quando gli fu accanto si voltò verso di noi mostrando un ghigno malefico che si mostrava anche sul volto del tipo con lei…e sentimmo un fragore alle nostre spalle: ci avevano sbarrato la strada tagliando un tronco d’albero… l’ultima cosa che sentii prima del loro attacco fu “Il Custode finisce di vivere qui ed oggi!”.
Assassini!!! Veloci ed esperti nelle doppie lame e nella trappole, aggiungendo che la donna di prima conosceva la magia! Decisi di attaccare prima gli arcieri cogliendoli alle spalle…mentre Leliana e Flagello si occupavano della maga… durò poco, perché per nostra fortuna, la rossa era tanto letale quando veloce nel colpire…
Nel cumulo di corpi che avevamo davanti, ne vidi uno risaltare per la particolarità dell’armatura e per il colore biondo dei capelli..nell’avvicinarmi riconobbi in quel ragazzo la figura che aveva intimato i suoi di ucciderci….il loro capo quindi… ma era ancora vivo, vedevo chiaramente che respirava… chiesi a Leliana di legargli i polsi dietro la schiena e lo svegliai…
Quando alzò il viso ne rimasi affascinata…non era un uomo, ma un elfo…il biondo chiaro dei suoi capelli legati in una piccola treccia che lasciava vagare sul suo volto due ciuffi ribelli, contrastava con il colore abbronzato della sua pelle….mentre i suoi occhi erano penetranti, decisi, fiammeggianti… sul lato sinistro della faccia aveva un tatuaggio formato da due onde che seguivano i contorni dal suo occhio alla sua guancia…
-    Credevo che mi avresti ucciso… - mi disse distogliendomi dalla mia analisi, anche se lui se ne era accorto
-    Posso sempre rimediare – gli risposi, mentre Leliana si era messa alle mie spalle per tenere buono Flagello – ma in questo momento ho bisogno di risposte… che tu mi darai.. –
-    Per quanto io possa trovare eccitante seguire i tuoi ordini… ti risparmierò il compito… il mio nome è Zevran… i miei amici sono soliti chiamarmi Zev….io sono un onorato membro dei Corvi di Antiva con il compito di uccidere i due Custodi Grigi che stanno dando problemi al mio mandante… -
-    I corvi di Antiva? –
-    È un ordine di assassini con una fama che li precede….non falliscono mai nei loro obiettivi – mi spiegò alzando le spalle, Leliana
-    La tua amica ti ha detto il giusto…. –
-    Ma oggi direi che il loro primato di uccisioni si sia fermato….giusto? Chi ti ha mandato? –
-    Un uomo di Denerim…mi sembra che si chiami Loghain… -
-    Tu sai quale è la fine che ho fatto fare ai suoi servitori che si sono messi sul mio cammino? –
-    Beh, diciamo che il fatto che tu non mi abbia ancora ucciso è un punto a mio favore… -
-    Te l’ho detto posso rimediare…. Ma mi interessa sapere altro…ora che hai fallito nella tua missione, cosa faranno i Corvi? –
-    Questo è un problema tra loro e Loghain… anche perché ora come ora io sono un uomo morto, visto che ho fallito… -
-    Ti cercheranno? –
-    Probabile…ma vorrei offrire i miei servigi a te, se me lo permetterai… -
-    Non hai problemi a tradirli…come potrei fidarmi di te? –
-    Io sono una persona leale, ma loro mi considerano sacrificabile…io non posso essere fedele a coloro che buttano la mia vita via senza preoccuparsi di chiedermi il parere… -
-    E allora perché stai con loro? Perché hai scelto questa vita? –
-    Non ho scelto nulla…sono stato comprato per tre sovrane quando avevo otto anni… -
-    Quali sono le tue abilità? –
-    Io posso esserti utile contro di loro….poichè conosco il loro modo di agire… puoi fidarti… -
-    Se ti dessi la mia completa fiducia ora, chiunque mi confiderebbe una stupida e un’ingenua… -
-    Uhm….io ti vedo difficile da uccidere….e, soprattutto bellissima…. – mi fece un sorriso sornione che mi affrettai a spegnere
-    Ho ucciso per molto meno…ma se verrai con noi non aspettarti tanta libertà…sarai sempre tenuto d’occhio…. –
-    Anche nella mia tenda? –
-    Ti vorrei ricordare che non sei nella posizione ideale per scherzare… -
-    Ed io ti ricordo che veramente posso esserti utile….farò tutto ciò che vuoi….anche scaldarti il letto – concluse con un ghigno malizioso
-    Beh, accetterei giusto per aspettarmi la tua pugnalata alle spalle subito dopo! – gli dissi in tono sarcastico
-    La cosa è…. Eccitante… -
-    Ti consiglierei di piantarla….la mia pazienza non è illimitata… - e mi affrettai a sciogliere la corda che lo legava
-    Ti ringrazio…qui giuro di servirti fino a che il tuo compito non sarà concluso… -
-    Bene…muoviamoci… -

Fu così che reclutai un nuovo membro del gruppo….sperando che non mi accoltellasse alle spalle….ma soprattutto di non trovarmelo nel letto la mattina!






Angolo Autrice: ho diviso il capitolo in due parti perché non avevo il tempo di scriverlo tutto…se riesco a posto la seconda parte entro sera. Intanto leggete questo!!!! Ciao

X Shainareth: alla fine io decisi di tenerlo nel gruppo…e ti giuro che sul momento ebbi gli stessi pensieri di Esther quando l’ho visto la prima volta!

X liriel: grazie di aver recensito per i 13 capitoli! Ora aspetto anche quella di questo!!! E ancora complimenti per la tua storia…non vedo l’ora di leggere i prossimi cap.

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Capitolo 15
*** Tu mi hai salvato (seconda parte) ***


Capitolo 15 CAPITOLO 15
TU MI HAI SALVATO (seconda parte)

A Denerim non fu difficile trovare la dimora di Fratello Genetivi…dalle nostre informazioni, infatti, la sua casa era proprio di fronte alla locanda del “Nobile Tormentato”. Quando bussammo ci venne ad aprire la porta un giovane che si presentò come Weylon, l’assistente dello studioso… a suo dire il suo maestro era andata in cerca dell’Urna ma non aveva dato sue notizie…”Perfetto!” pensai “Adesso mi toccherà cercarlo in tutto il Ferelden!”…. gli chiesi comunque di darmi maggiori informazioni e lui, seppur riluttante, mi disse di dirigermi alla locanda sul lago Calenhad…. Mi voltai ringraziandolo e mi diressi verso la porta, ma Zevran mi richiamò dicendomi che potevamo richiedere maggiori informazioni…. Appena gli fui vicino mi spiegò che, secondo lui, il giovane stava mentendo o nascondeva qualcosa…ed infatti qualcosa mi disse di dare retta all’elfo…non mi aspettavo, però, una reazione come quella che ebbe Weylon, non appena gli domandai di poter fare un sopralluogo nella stanza di Genetivi…ci attaccò con una scarica elettrica che solo per miracolo non mi colpì in pieno…. Mi decisi ad attaccarlo….ma troppo tardi…il nostro Zevran gli era scivolato alle spalle, tranciandogli di netto la gola….l’uggiolio di Flagello mi fece voltare verso la porta chiusa che stava tentando, invano, di aprire con le zampe…intimando con un cenno della mano i miei due compagni di dare un’occhiata in giro, entrai nella stanza indicatami dal cane… trovai una scrivania con accanto un baule dal quale estrassi il diario dello studioso sul quale era indicato il luogo in cui pensava fosse ubicata l’Urna… ma quando mi voltai verso il letto trattenni a stento un conato di vomito, nel vedere un corpo già in stato di decomposizione e semi avvolto da un lenzuolo…a quanto pare, pensai mentre mi avvicinavo, doveva essere il corpo del vero Weylon…
- Esther potresti dare un’occhiata a questo? – mi chiese Leliana porgendomi un libro….Zevran, a pochi passi da noi sembrava intavolare una sorta di conversazione con Flagello, di cui tra i pochi frammenti che ne ricavai, l’unico comprensibile era la fortuna del mio segugio ad essere nato nel Ferelden….
- Sembra trattarsi di un volume sul culto dei draghi…. – dissi alla rossa
- E cosa mai ci potrà fare in questa casa? –
Guardandola interrogativamente, le diedi una muta richiesta di una spiegazione.
-    Non ne so molto, ma sembra che questa setta ritenga che Andraste si possa essere reincarnata in un drago… questo è tutto ciò che so…. E non sono neanche convinta che sia una versione esatta… -
-    Qualunque versione tu mi possa dare, la nostra meta è la stessa…. – e ricambiando quello sguardo di prima, mi accinsi a darle io una spiegazione – ho trovato il diario di Genetivi…a quanto pare sembra aver scoperto l’ubicazione dell’Urna…sembra si trovi in un tempio tra le Montagne Gelide… questo luogo è protetto da un villaggio ai suoi piedi che si chiama Haven…. Si sarà sicuramente diretto lì…ed è lì che ci dirigeremo… andiamo! –

Strada alternativa a quella Imperiale – Direzione Montagne Gelide – Pomeriggio inoltrato

-    Ma dico sei impazzita? –
-    Tel’ho già detto….con tutto quello che dovremo affrontare, avremo bisogno di tutto l’aiuto che riusciremo a trovare… -
-    Ha cercato di ucciderti…. Credi che dormirò tranquillo sapendo che un simile individuo è nel nostro accampamento? –
-    …senza contare che dovremo stare attenti a quello che mangiamo… -
Era già una mezz’oretta che io, Morrigan ed Alistair discutevamo sull’entrata nel nostro gruppetto di Zevran… ma non riuscivo a fargli capire le mie motivazioni…anche se devo ammettere che far trovare d’accordo la strega e il templare era già un ottimo risultato… la mia preoccupazione maggiore era placare Alistair…e la cosa mi risultò impossibile dopo l’intervento, indesiderato, di Leliana (benedetta ragazza! Brava e buona, ma per tutte le mutande bucate del Creatore! Certe volte era veramente insopportabile…anzi sconveniente e inopportuna!)…
-    Alistair dobbiamo tenere conto che i Corvi di Antiva sono tra i più micidiali assassini esistenti… per noi è un vantaggio averlo con noi… - spiegò la rossa al mio amico
-    Questo non toglie che sia stato lui a tentare di uccidervi qualche ora fa! –
-    Basta! È inutile discutere con te! – sbottai io, mentre la strega prendeva posto alle spalle dell’elfo come a tenerlo d’occhio (bah, un paio di occhi in più erano esagerati! Già c’erano Wynne e Sten che lo studiavano con interesse… sicuramente per motivi diametralmente opposti!)
-    È che non capisco….uff!... e poi la sua resa non è stata un po’ troppo spiccia? –
-    Ci ha offerto i suoi servigi in una situazione di evidente svantaggio…. Mi sembra logico, no? – gli chiesi
-    Non riesco a vedere la tua logica in questo!... i suoi servigi…e che razza di servigi potrebbe mai offrirci? –
-    Ho proposto – ci interruppe Zevran scoccando un’occhiata che aveva tutto da intendere a chi lo guardava – la mia capacità di capire le mosse dei Corvi, le mie abilità di combattimento furtivo e… le mie capacità amatorie… qualcuno dovrà scaldare il letto del tuo comandante…o sbaglio? –
-    … - non replicò…in quel momento Alistair sembrava una statua di sale che camminava per inerzia, mentre io ero diventata talmente rossa, che, accanto a Leliana, facevo sembrare la mia faccia un’estensione dei suoi capelli…
-    PROVA A RIPETERLO SE NE HAI IL CORAGGIO – tuonò ad un certo punto il templare facendo fare un sobbalzo a me e alla povera Wynne più indietro
-    È inutile che ti scaldi tanto… io ho proposto…. È lei che deve accettare o rifiutare… o mi sbaglio? – concluse guardandomi
-    …. –
-    Esther sei con noi? – mi chiese Leliana
-    Tu… - iniziai indicando l’elfo che spense il suo sorrisetto non appena sentì il tono della mia voce – non giocare con il fuoco… ti ho risparmiato la vita, ma non pensare che potrei concludere il lavoro che ho lasciato a metà…. Potrei ucciderti come meritano molti shamlen… in fondo voi “orecchie piatte” siete ciò che ci fa vergognare…che ci fa dimenticare le nostre nobili orgini! –
-    … - ci mise un po’ a rispondermi, come se per la prima volta non sapesse cosa controbattere – punta sul vivo cara?....sono a tua disposizione…. –
-    Presta attenzione…tu non mi piacerai mai…e ti giuro che quando avrò completato la mia missione non ci penserò due volte a mandarti via…anche con le cattive! –
Dopo quella schermaglia gli viaggiai molto lontana, non proferendo una singola parola fino a che non arrivammo nei dintorni di Redcliffe, dove ci accampammo per la notte….

Accampamento – Notte inoltrata

“Sei ingenua, mia bella condottiera….dormi sonni tranquilli…. Attenderò, attenderò il giorno in cui sarai tu stessa a rimangiarti le tue parole…e quel giorno mi pregherai di farti mia…non sarà così tardi…e quel giorno il nostro caro templare non sarà li ad interromperci o ad intralciarci”

Haven – Mattina

-    Vi ripeto che vogliamo solo dare un’occhiata in giro – sbottai esasperata contro la guardia che ci aveva sbarrato la strada all’ingresso del villaggio
-    Ed io vi esorto a non trattenervi oltre…comprate pure rifornimenti dalla bottega, ma poi andatevene! –
Bella mattinata, eh? Una vera schifezza! Avevo dormito malissimo, dopo lo scontro verbale con Zevran, in questo luogo faceva un freddo cane (scusa Flagello!) e in più mi ero dovuto portare il suddetto elfo dietro, perché, a suo dire, era meglio che non si separasse da noi finchè le acque con i Corvi non si fossero un po’ calmate…però avevo voluto che venissero con me Alistair e Leliana….il primo perché doveva trattenere me da gesti malsani e la seconda per trattenere il templare da compiere azioni sconsiderate… chiesi a Wynne, prima di abbandonare il campo della sera precedente, di portare Flagello, Morrigan e Sten al palazzo dell’Arle per assicurarsi che tutto filasse bene… non aveva fatto obiezioni, a parte una raccomandazione alla prudenza (dote che, secondo lei, in me scarseggiava data la mia impulsività…e qualcosa mi disse che non si riferiva solo al mio buttarmi a capofitto nelle battaglie, ma soprattutto alla mia lingua tagliente).

Nell’avvicinarci alla bottega del villaggio mi accorsi della chiesa che svettava in cima alla collina e decisi di dirigermi direttamente lì…. Forse avremmo avuto fortuna…ma quando varcammo la soglia del tempio, una sensazione strana ci avvolse…
-    Stranieri – iniziò un vecchio che doveva essere il “Venerato padre?” (io non capivo gli umani, ma mi risultava che i venerati fossero solo venerate) – cosa vi conduce in questo angolo remoto del Ferelden? –
-    …uff che noia! – esclamò Zevran evitando il mio pugno che aveva l’intento di intimarlo a stare zitto – ogni volta che entro in questi luoghi mi auguro di trovare una festa…del vino…o magari un’orgia! Ma purtroppo questo non accade mai!...che strazio
-    Stiamo cercando un uomo che si chiama Genetivi – risposi alla domanda del padre, cercando di non alzare gli occhi al cielo e di non arrossire per l’imbarazzo provocato dall’affermazione dell’elfo
-    …è questo il problema di voi forestieri…iniziate con far insediare una persona, ma poi ne arrivano altre ed a quel punto il nostro paese svanisce, svaniscono le tradizioni… qui non c’è nessun Genetivi…e voi avete sbagliato a presentarvi qui! – e con questo concluse scagliandoci contro un incantesimo, mentre delle guardie tentarono di accerchiarci
Alla fine avemmo la meglio….mentre combattevo notavo come il mio stile di combattimento fosse in qualche modo complementare a quello di Zevran…forse per l’utilizzo delle due armi…non lo so e ancora adesso non l’ho capito…
Quando ebbi la possibilità di avvicinarmi al corpo del Padre, notai un medaglione d’argento che portava al collo…notai che Leliana lo osservava con interesse percorrendo con un dito il rilievo che vi era al centro…dal disegno sembrava una fiamma…
-    Esther, dai un po’ un occhiata a questo muro… - mi richiamò il templare
-    Sembra ci sia qualcuno all’interno – mi disse Zevran dopo aver appoggiato l’orecchio alla parete…-
Nell’avvicinarmi notai che il colore della parte di parete era leggermente diverso dal resto del muro…ma mentre io mi perdevo nell’analisi visiva, Leliana, con una sicurezza che mi lasciò sbalordita, toccò un mattone sulla sinistra, facendo aprire il passaggio ad una stanza… cercando di ignorare gli sguardi sorpresi dei miei due compagni, mi addentrai oltre la soglia, scoprendo un uomo esausto, che giaceva sul pavimento lamentandosi per il dolore…
-    E voi chi sareste? - mi chiese spaventato
-    Non vi preoccupate – gli risposi – sono qui per aiutarvi…voi siete Fratello Genetivi, vero? –
-    Si…non sapete che gioia è vedere qualcuno che non è del villaggio –
-    Avete scoperto qualcosa sull’Urna? –
-    … la state cercando anche voi? –
-    Si…la salute di Arle Eamon sta peggiorando… -
-    … l’Urna è nascosta nel tempio sulla cima di questa montagna, ma la porta che lo apre è in possesso del Venerato Padre di questa chiesa…. –
-    Vi riferite a questo? – chiese Leliana porgendogli il ciondolo
-    Si…se mi condurrete là vi aprirò la porta… -
-    Ma la vostra gamba è rotta…. –
-    Vi prego…è la ricerca che ha occupato tutta la mia vita… -
-    Vi benderò il piede, ma per il resto dovrete appoggiarvi a me…. – poi guardando Zevran ed Alistair mi corressi – anzi, a loro due! –

Quando ci aprì la porta ci trovammo di fronte ad un enorme tempio con un grande colonnato…il tutto immerso nel ghiaccio e nella neve…ringraziai Fratello Genetivi e lo lasciammo all’ingresso con la raccomandazione di fare attenzione…
Addentrandoci nel tempio incontrammo diversi cultisti….quelli di cui avevo parlato con Leliana… fu così che mettemmo insieme i pezzi…almeno finchè, tra le gallerie infestate dai cuccioli di drago non incontrammo un uomo che si presentò come il capo dei cultisti… a quanto pareva voleva proporci un accordo, ma non volli ascoltarlo, scatenandolo contro di noi… ora la difficoltà nel batterlo non fu nella velocità…d’altronde era un guerriero dall’armatura pesante e schivare i suoi colpi era piuttosto facile…anzi doveva essere facile dato che se ci avesse beccato con quell’ascia, avrebbe potuto tranciarci in due senza problemi…il problema fu far breccia nella sua difesa, che era piuttosto alta…. Alla fine ci dovemmo affidare ai colpi di scudo di Alistair, affinchè potessimo abbatterlo ed attaccarlo quando era a terra… quando fu sconfitto uscimmo da una fessura nella parete, sino a trovarci fuori dal tempio, su un ponte che conduceva ad una costruzione incorporata nella montagna…
Dovemmo avanzare con prudenza perché, non appena ci avvicinammo, scorgemmo un enorme drago su di un picco sul lato destro della costruzione…
Appena fummo fuori dal suo raggio visivo, ci fiondammo verso la porta di quel luogo, trovandoci ci fronte ad una porta sorvegliata da un uomo…

-    Vi do il benvenuto… -
-    Sono qui per l’Urna… -
-    Siete qui per venerare Andraste, pellegrina..ma sarà la Prova a decidere se ne sarete degna.. –
-    Dovrò battermi con voi? –
-    No…dovrete superare delle Prove…ma prima vorrei porgere delle domande a voi e ai vostri compagni…. –
-    Se proprio dovete… -
-    Io sono in grado di vedere ciò che avete passato prima di arrivare qui…in voi, giovane dalish, vedo molta sofferenza…vedo la perdita, il dolore, il cuore spezzato… - disse facendo voltare Alistair e Leliana verso di me con espressione rassicurante, mentre Zevran aveva un’espressione tra lo stupito e l’interrogativo – Voi vi sentite in colpa per la morte del vostro compagno Tamlen….pensate di averlo abbandonato al suo destino, decidendo di non cercare il suo corpo? –
Era una domanda, a bruciapelo…a cui non sapevo come rispondere… ma decisi che per una volta avrei mostrato me stessa…
-    Si…credo di averlo abbandonato…credo che forse avrei dovuto continuare a cercarlo, non avrei dovuto abbandonare la speranza…. –
-    Grazie…. E che dire dei vostri compagni?....Alistair voi che siete un templare e un Custode…credete che le cose si sarebbero risolte diversamente se foste stato con Duncan? –
-    … forse avrei potuto fare qualcosa in più… -
-    E che dire di voi, Leliana? Le vostre visioni sono la voglia di emergere?...di… -
-    Aspettate, pensate che io abbia le visioni per farmi notare??? Perché non è così! –
-     E che dire di voi, Zevran?... voi che più di tutti avete tolto la vita, non provate rimorso? Non provate, forse, rimorso per la morte di un’elfa di nome… -
-    Come lo sapete? –
-    Non è importante…importante è la risposta alla mia domanda…provate rimorso per… -
-    Si….la risposta è si… -

Il Guardiano ci congedò intimandoci di proseguire oltre la porta alle sue spalle…ci trovammo in un ambiente enorme dove venimmo sottoposti a degli indovinelli da parte di otto spiriti…ad ogni risposta corretta i sigilli sulla porta in fondo alla stanza si spezzavano… con il senno di poi mi sarei preparata a ciò che vidi quando quella soglia si aprì….

-    Tamlen? - feci io scatenando la curiosità dei miei compagni
-    Si, Esther, sono io…ma non sono io….io sono la parte di Tamlen che ti deve mettere davanti a…. –
-    ….ai miei errori?...al fatto che non ho potuto salvarti? –
-    Al fatto che devi andare avanti…. Non biasimarti per ciò che non hai potuto fare…. Poiché non hai colpe… - e scomparve con un sorriso…
Gli altri compresero che la sparizione del mio ex compagno, era il via libera per proseguire… ma io non li seguii subito….rimasi per un po’ a fissare il  punto in cui era sparito, quasi a sperare che ritornasse… ma un rumore di spade mi ridestò portandomi a sgranare gli occhi di fronte a ciò che vidi più avanti…la Prova ci aveva messo davanti alla sfida più dura per una persona…combattere contro sé stessi… quattro immagini di noi ci stavano attaccando….ognuno di noi sfidò e vinse il suo alter ego….e a quel punto l’ennesima porta si aprì portandoci ad una piccola sfida d’ingegno nella quale dovemmo premere delle piccole piattaforme per far apparire il ponte che ci avrebbe fatto attraversare il dirupo avanti a noi…l’ultima sfida fu attraversare una linea di fuoco senza il nostro equipaggiamento (sorvolo sui commenti sollevatisi quando ci trovammo in biancheria… soprattutto sorvolo sugli sguardi che ci lanciava Zevran a me e a Leliana, seguito dalle occhiate torve di Alistair)… quando superammo la linea riapparve il Guardiano dicendoci che essendo stati purificati dalla fiamma come Andraste, potevamo prendere un pizzico delle ceneri… fu un momento particolare, denso di spiritualità e di sacralità… presi un pizzico di ceneri e ci avviammo verso l’entrata del tempio, dove ringraziammo nuovamente Fratello Genetivi  e lo intimammo di prestare attenzione alla divulgazione della notizia sul ritrovamento delle Ceneri poiché questo avrebbe potuto essere sfruttato dalle persone sbagliate.
Ci dirigemmo velocemente verso il castello di Redcliffe, dove trovammo ad aspettarci Bann Teagan e Isolde, che quasi mi saltò addosso alla vista del sacchettino con la cura per il marito… un curatore si occupò di utilizzare al meglio il contenuto del sacchettino, mentre noi aspettavamo fuori dalla stanza… uscì dopo un’ora per darci la bella notizia. L’arle era salvo ma non si sarebbe risvegliato prima del giorno dopo… decidemmo quindi di tornare all’accampamento, dopo aver recuperato i nostri compagni…. Eravamo sollevati, perlomeno io lo ero…ma non sapevo che il mio buonumore sarebbe svanito….presto…

Accampamento – Sera

Un rumore mi risvegliò e mi mise in allarme, così come i miei compagni…
-    Hai sentito? – mi chiese Alistair
-    Cosa pensi che sia? –
-    Forse un anim… - non ebbe il tempo di rispondermi perché un gruppo di Prole Oscura sbucò nel mezzo del nostro campo, attaccandoci… erano Shriek, un tipo di Prole Oscura molto veloci, ma molto vulnerabili alla magia…ci occupammo di proteggere le maghe mentre lanciavano le loro magie…
-    Laggiù sembra essercene un altro… - mi indicò il templare
-    Ma perché non ci attacca? – si domandò Leliana
-    Attacchiamolo e facciamolo finita – affermò Sten seguito dai cenni di assenso si Wynne e Morrigan
Avrei annuito anche io se quell’essere non si fosse diretto a passo lento verso di noi…. Fino a fermarsi vicino ad una delle nostre tende…
-    Non è possibile… - dissi in un sussurro
-    Mi dispiace lethallan…. Esther…. –
-    Tamlen?....come è possibile? – feci per avvicinarmi ma mi bloccai non appena la luce del fuoco illuminò il suo viso…. La corruzione si era ormai propagata in tutto il suo corpo….poco rimaneva del viso luminoso e bello del mio compagno….
-    Ti avevo promesso che ci saremmo rivisti….un’ultima volta…. –
-    (singhiozzando)… perché? PERCHÉ?.... – non riuscii a dire altro…crollai a terra, mentre le lacrime bagnavano il mio viso….non sentivo più niente…perfino i miei compagni non osavano turbare quella bolla in cui eravamo immersi io e Tamlen….
-    (avvicinandosi)…avrei voluto dirtelo…mostrarmi a te…ma avevo paura di una tua reazione….avrei voluto aspettare…ma come ti ho detto il mio tempo è scaduto…. La mia coscienza sta svanendo di fronte alla corruzione che alberga nel mio corpo…volevo dirti addio…prima di morire…. –
-    …. Non puoi chiedermelo…..ti prego, non farlo… -
-    Sono sopravissuto…ho resistito per poterti rivedere…. Ma ti prego vorrei che fossi tu a portarmi via la vita… io la dono a te….come ti ho donato il mio cuore e la mia anima…. – si avvicinò talmente tanto che potevamo sfiorarci….
-    … come potrei ucciderti?.... non sono riuscita a salvarti una volta….e neanche ora… -
-    Tu mi hai salvato Esther…è stato il tuo amore a mantenermi in vita così a lungo... te lo chiedo come ultima cosa….se mi ami…se mi hai amato veramente…ti prego uccidimi…non voglio diventare un mostro…. –
-    …se accetto…. Voglio qualcosa in cambio…. Dammi un bacio….baciami un’ultima volta…. –
-    …(sorridendo)… è questa tua spontaneità che mi ha fatto innamorare di te… -
Il bacio che ci scambiammo fu intenso…intriso di tutto l’amore che provavamo l’una per l’altra, ma pieno di dolore per l’imminente separazione…durò cinque lunghi stupendi minuti…poi lui si staccò da me… e nei suoi occhi ogni luce di vita di quel ragazzo che avevo amato svanì lasciando il posto agli occhi gialli e mostruosi dei Prole Oscura… lo uccisi come gli avevo promesso… ma decisi di seppellirlo come vuole la tradizione dalish… ma non in quel momento…perché non appena cadde a terra privo di vita, io mi voltai verso i miei compagni con gli occhi pieni di lacrime….l’ultima cosa che vidi fu Alistair che mi cullava tra le sue braccia…poi l’oscurità…



Angolo Autrice:
x liriel: altro che scontro! Volevo un finale per Tamlen ad effetto…spero di esserci riuscita!

X Shainareth: mi sa che o fai due recensioni o ne fai una lunga un chilometro…ahahahahah!

Ringrazio tutti quelli che leggono!


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Capitolo 16
*** Ricominciare a vivere ***


Capitolo 16

CAPITOLO 16

RICOMINCIARE A VIVERE

 

 

Il mio risveglio fu lento e doloroso a livello psicologico… nel tentare di alzarmi mi accorsi di essere nella mia tenda…con un attento esame in più mi resi conto che qualcuno mi continuava a stringere e che io ero appoggiata sulle sue gambe. Voltandomi riconobbi il viso di Alistair che dormiva… non avevo mai visto il suo viso nel sonno…era pacifico, rilassato… sorrisi pensando al fatto che mi aveva vegliata tutta la notte…ma un mio movimento improvviso lo destò dalla sua quiete…

-         Come ti senti? – mi domandò preoccupato

-         …sono stata meglio – risposi in un sussurro - ..mi dispiace di essere crollata.. –

-         Non ti devi scusare di nulla… è normale dopo quello che hai passato…volevo sapere solo cosa hai intenzione di fare con lui… -

-         …merita il funerale che non ha avuto… però visto che il suo sangue era corrotto sarà bene accendere una pira…(singhiozzando) speravo di non vedere mai questo giorno… -

-         Shh, andrà tutto bene.. – mi rassicurò abbracciandomi – ti staremo vicini…ti starò vicino… -

-         …comincia ad andare…io arrivo subito –

Non mi chiese niente ed assecondò il mio desiderio… i miei pensieri tornarono alla notte precedente… quell’ultimo bacio, quella coltellata che gli avevo inferto per porre fine alle sue sofferenze… in qualche modo sentivo di averlo liberato da una vita che non poteva più essere vissuta… ma non avevo mai creduto di essere costretta e di riuscire a fare un’azione del genere… il solo fatto di amarlo poneva freno alla mia mano…ma la compassione, il volere a tutti i costi il suo bene mi avevano convinta a portare a termine ciò che quello specchio maledetto aveva iniziato… e tra tutto il dolore sentivo nascere in me una sorta di felicità, una luce alla quale mi attaccavo e che mi aiutava a ricominciare… è strano ma ogni volta che pensavo a quello spiraglio, mi si imprimeva nella mente il volto di Alistair… mi stava vicino senza chiedere nulla in cambio, io da parte mia lo aiutavo a superare la sua sofferenza…ci appoggiavamo a vicenda, come due metà che si compensano…ma in quel momento sapevo che dovevo dare l’estremo saluto a chi mi aveva donato sé stesso, colui che mi aveva fatto vivere dopo la morte dei miei genitori… in cuor mio sapevo che sarebbe sempre stato con me, che non mi avrebbe mai veramente abbandonato….che avrebbe vegliato su di me fino alla fine della mia vita… un angelo custode, questo diventava….

-         Siamo pronti per iniziare cara… - mi risvegliò dai miei pensieri Wynne…

-         Arrivo.. – le dissi alzandomi e accingendomi ad uscire dalla tenda…

Ai bordi del campo era stata allestita una piccola struttura di legno sopra la quale giaceva il corpo senza vita di Tamlen… guardandolo alla luce del giorno notai meglio il suo volto ormai sfigurato dalla corruzione…. Sotto gli occhi aveva degli enormi segni neri, mentre la testa era quasi priva di quei folti capelli che tanto amavo… quella chioma biondo chiaro….

I miei compagni erano radunati intorno a quel punto, aspettando il mio arrivo… Morrigan e Sten erano ai margini più esterni che fissavano un punto davanti a noi… Zevran era accanto a Flagello, il quale mi venne incontro uggiolando, Wynne stava prendendo posto accanto a Leliana che tratteneva delle lacrime (questo a dimostrare la sua enorme sensibilità… in prima fila c’era Alistair che appena giunsi vicino mi prese la mano, per poi appoggiare la sua sulla mia spalla…. Con l’altra mi porse una torcia…

Non ci volevano che due passi per arrivare abbastanza vicino per accendere la pira… nonostante ciò in quei pochi secondi vidi molto della mia vita con il Clan ed i momenti passati con Tamlen… quando appiccai il fuoco le lacrime tornarono a scendere…decisi di fare una cosa che mai avevo fatto in vita mia…mentre il templare stava per riposizionare la sua mano sulla mia spalla intonai un canto funebre… lo stesso canto che avevano intonato i miei compagni alla mia partenza dal Clan…lo stesso giorno in cui avevo perso tutto… ed oggi per me non significava solo perdita…significava ricominciare a vivere….

 

 

Castello di Redcliffe

 

-         Innanzitutto, vi ringrazio per quello che avete fatto per me – iniziò Arle Eamon, che ci aveva accolto a braccia aperte non appena eravamo entrati al castello – voi sarete sempre i benvenuti in queste sale e, inoltre, vi elevo al rango di Campioni di Redcliffe… -

-         Vi ringrazio, per noi è un onore… - gli risposi

-         Fratello mio, dobbiamo decidere cosa fare…la situazione è problematica… -

-         Si…sta causando una guerra civile…e in tutto questo dobbiamo occuparci della Prole Oscura… ma per prima cosa dovremo porre fine a questa guerra di potere… -

-         Cosa suggerite? – gli chiesi incuriosita, mentre Leliana si avvicinava tendendo le orecchie

-         Ho intenzione di convocare l’Incontro dei Popoli, ma per risolvere questa instabilità politica abbiamo bisogno di qualcuno che rivendichi il trono per diritto di sangue… -

-         Voi non…? –

-         No, il mio è un vincolo che ho acquisito con il matrimonio e sarei un opportunista come Loghain se mi candidassi come possibile successore… no, abbiamo bisogno di qualcuno nelle cui vene scorre il sangue di Maric…. –

-         Intendete Alistair? – chiesi

-         Si… -

-         No! – esclamò il mio amico messo alle strette – Non ho intenzione di diventare il re… -

-         Voi avete un dovere verso questo paese… -

-         È da quando sono nato che tutti decidono per me… non ho intenzione di stare a guardare anche adesso… -

-         Vorreste che continuasse a governare Loghain? –

-         Io….no, mio signore.. –

-         Allora, Custode, - continuò Eamon rivolgendosi a me – cosa ne pensate? –

-         Non mi interesso delle vostre lotte politiche…. Ma comprendo che dobbiamo capovolgere la situazione a nostro favore – dissi guardando Alistair – percui direi di procedere con il vostro piano –

-         Bene… comincerò a diffondere delle notizie sul tradimento di Loghain… voi intanto, continuate a cercare alleati…ne avremo bisogno contro l’Arcidemone –

-         D’accordo…noi continueremo il nostro viaggio…. –

 

Mi voltai verso il templare e lo guidai fuori dal castello… dalla sua faccia dire che fosse un po’ alterato..ma non disse nulla….si limitò a seguirmi fino al campo…

 

Accampamento

 

-         Avete già deciso la nostra prossima destinazione? – mi domandò Wynne

-         La scelta ricade su Orzammar o sulla foresta di Brecilian… ma vorrei l’opinione di tutti voi – dissi

-         Per me è uguale… tanto comunque vada mi dovrò sopportare Alistair… - fece Morrigan squadrando per un attimo il templare

-         Sarebbe interessante andare a cercare gli elfi… - esultò sognante Leliana guadagnandosi un sopracciglio alzato di Sten, che probabilmente continuava a non comprendere l’entusiasmo della rossa

-         Se dobbiamo trovare i dalish – spiegò Zevran che aveva abbandonato indietro Flagello – dobbiamo affrettarci… -

-         In questo concordo – lo interruppi io – dobbiamo sicuramente muoverci per tempo… non credo riusciremo a trovare e raggiungere il mio clan…ormai si saranno diretti a Nord… ma sicuramente ci potremmo imbattere in qualche altro insediamento… per te va bene Alistair? –

-         … come vuoi…tanto dobbiamo comunque parlare anche con loro… -

-         Allora è deciso…la nostra prossima destinazione sarà la foresta di Brecilian….affronteremo di nuovo una parte della Via Imperiale…dovremo prestare attenzione dato che  saremo tra due fuochi: Lothering e le Selve… -

-         Avete già qualche idea su come trovarli? – mi chiese Wynne

-         …uhm…. – feci pensierosa… la situazione che mi preoccupava di più non era tanto la ricerca di un Clan, quanto la loro possibile reazione di fronte ai miei compagni (l’unica eccezione era Zevran… anche se molti dei dalish non tolleravano il tipo di vita seguita dagli elfi di città, alcuni dimostravano una certa tolleranza nei loro confronti) – io proporrei intanto di dirigerci là… con un po’ di fortuna non dovremo neanche perdere troppo tempo… -

-         Tu sei l’unica che sa come trovarli senza problemi…o mi sbaglio? – domandò Zevran rivolgendomi un sorrisetto

-         Credo che ci sia arrivata senza il tuo intervento! – sbottò Alistair infastidito dalla confidenza che l’elfo si continuava a prendere, soprattutto con me

-         Smettetela! Che bisogno c’è di litigare sempre?? – fece Leliana spazientita, seguita da un sospiro di Wynne

-         Vedi Zevran…. Io so di essere l’unica che può trovarli…. Il mio timore è la loro reazione alla vostra vista… se decidessero di reagire invece che ascoltare, io e te saremmo gli unici ad uscirne vivi… possiamo rischiare, ma volevo mettervi al corrente di questo pericolo… -

-         Allora, cara, potremmo andare solo noi due, non ti pare? – propose maliziosamente l’antivano, scatenando un improvviso arrossamento al viso di Alistair che si avvicinava velocemente all’esplosione

-         Come vuoi… - iniziai io sorridendo a denti stretti – ma con noi verranno sia Alistair che Wynne… non credere che abbia paura a stare sola con te, “orecchie piatte” , ma le loro abilità ci saranno utili, soprattutto se teniamo conto che siamo a corto di impiastri curativi! –

Zevran si zittì all’istante sbarrando gli occhi, evidentemente non gli capitava spesso che una donna gli tenesse testa a quel modo… ma comunque un templare di mia conoscenza si beccò un’occhiata fulminante dopo che lo beccai a sghignazzare di nascosto…

 

Riprendemmo il cammino alla stessa maniera di quando ci eravamo diretti a Denerim…cioè evitando la zona di Lothering… avevamo iniziato con un passo tranquillo, senza troppa fretta, ma dovemmo comunque sbrigarci perché il tempo non prometteva niente di buono… notai come Leliana avesse preso in simpatia Wynne… forse era la sua aria da “nonna”…

Feci vagare a lungo i miei pensieri e tutti ruotavano intorno al rischio che i miei compagni avrebbero corso una volta trovati i dalish…. E inevitabilmente tornavano alla mia mente i miei ricordi della mia vita nomade…. Durante il tragitto molte volte sentivo la vicinanza di Alistair che mi seguiva a poca distanza, ma molte volte mi trovai accanto Zevran… era strano, come se mi studiasse… era una sensazione particolare che da una parte m’incuriosiva ma dall’altra m’insospettiva… non sapevo se fidarmi di lui…in questo il templare aveva ragione… dovevamo tenerlo d’occhio…

-         Posso farti una domanda? – gli chiesi di punto in bianco

-         Uhm… che cosa interessante…fai pure….-

-         Ti piaceva essere un Corvo? –

-         …certo…essere un assassino era una cosa secondaria… ad Antiva fare parte di questa organizzazione ti rende una persona temuta e rispettata…e inoltre le guardie chiudono un occhio sulle tue attività…oltre che alle tue trasgressioni e alle tue inclinazioni…puoi avere donne… e uomini, se ti interessano… -

-         Come? –

-         Che ho detto?...ah, scusa dimenticavo che qui nel Ferelden non siete di mentalità aperta…. –

-         Vuoi dire che ti piacciono gli uomini? – chiesi io in un sussurro, ma lasciando intendere il mio sbigottimento

-         … no, mi piacciono le donne…e molto… - mi rivelò sorridendomi sornione – ma facendo questo lavoro devi accettare certi compromessi… -

-         Accettare compromessi? Come puoi accettare certe cose? –

-         Mi viene piuttosto semplice… fino a otto anni sono cresciuto in un bordello per poi essere acquistato dai Corvi per poche sovrane… la mia introduzione alle pratiche amatorie è stata piuttosto… intensa… - e guardando la mia espressione chiese – scandalizzata mia cara? Non vi parlano di certe cose ? –

-         … veramente….ecco… - oddio non sapevo cosa rispondere…. Non ero solita affrontare certi argomenti… mannaggia alla mia lingua lunga…. Ma perché gli ho fatto quella domanda?

-         Avete intenzione di continuare? Perché se è così potrei zittirvi io! – s’intromise, per mia fortuna, Alistair – vieni Esther. Ho bisogno di parlarti un attimo –

-         D’accordo… ragazzi ci fermiamo un attimo… - annunciai al resto del gruppo e rivolgendomi al templare gli chiesi di seguirmi verso un tronco poco lontano…quando ci sedemmo mi voltai verso di lui e, guardandolo negli occhi, gli chiesi – di cosa volevi parlarmi? –

-         … tu sei davvero d’accordo con il piano di Eamon? –

-         Quello di farti salire al trono? –

-         Si…volevo sapere cosa ne pensi… -

-         Vedi… io capisco che diventare re ti priverebbe della tua libertà… capisco che per te sia un compito difficile da assolvere… ma forse non è qualcosa che puoi evitare… sei anche tu di sangue reale… -

-         … io non voglio questa responsabilità…non l’ho mai voluta, la regina Anora è un’eccellente sovrana…ed è la vedova di Cailan, credo sia la candidata ideale… -

-         Devi fare ciò che ritieni giusto…  -

-         …tu…cosa vorresti che facessi? –

-         … rimani te stesso… qualunque cosa accada… - gli dissi d’un fiato arrossendo

-         (sorridendo) la sai una cosa? –

-         …? –

-         Hai una voce bellissima… -

-         …grazie… -

-         … quella canzone che hai cantato… -

-         … è il canto con cui onoriamo i nostri defunti… con essa preghiamo i Numi affinché le anime dei nostri cari trovino la pace… -

-         Ne vuoi parlare? –

-         Non c’è più niente da capire…solo che col tempo il dolore svanirà…spero solo di aver fatto la cosa giusta… -

-         Lo hai salvato, Esther… e sono sicuro che lui lo sa…. –

-         (allargando la bocca in un sorriso)..grazie… di tutto –

-         Quando vuoi… ora però forse è meglio se andiamo…. –

-         A chi arriva prima? –

-         Uno….due.. –

-         Tre! – e scappai correndo lasciandolo indietro

-         Ehi!...così non vale! –

 

 

Angolo dell’autrice

 

X Shainareth: continuo a coltivare l’amicizia (e non solo) con Alistair….anche se ci sono le prime conversazioni con Zevran… poi dimmi cosa pensi del disegno…certo non è il massimo, ma non mi chiamo mica Leonardo! J

 

X liriel: grazie per l’ultima recensione! Tu e Shainareth siete le mie angiolette custodi! Mi tirate su il morale!!!! GRAZIE!!!!

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Capitolo 17
*** Un breve ritorno alle origini ***


Capitolo 17 CAPITOLO 17
UN BREVE RITORNO ALLE ORIGINI

Non appena ci avvicinammo alla foresta di Brecilian, l’atmosfera cambiò… divenne più misteriosa, più cupa… dalle storie che si narravano su quel luogo, emergeva chiaramente il ruolo fondamentale del Velo… esso era molto sottile in alcune parti di questa boscaglia, a tal punto che alcuni spiriti si incarnavano negli alberi… ma fino ad allora le avevo considerate storie, leggende…
Quando iniziammo a farci largo tra i sentieri in mezzo al verde, io mi staccai dal gruppo (come avevo già deciso portai con me Alistair, Wynne e Zevran, lasciando gli altri poco lontano dal confine della foresta) precedendolo di qualche metro e tenendo teso l’arco… avevo i sensi allertati al massimo, poiché eravamo nel territorio dei dalish (anche se in verità noi elfi nomadi non ritenevamo questo luogo nostro… per noi era una tappa nel nostro perenne viaggio)…
Il nostro percorso durò circa due ore, fino a quando non arrivammo su un sentiero che si perdeva tra gli alberi… lo percorremmo per un’altra mezz’ora… ci trovammo, ad un certo punto, davanti a tre dalish, una dei quali ci venne incontro…
-    Ma serannas lethallan – mi salutò l’elfa mentre io tenevo d’occhio gli altri due che avevano puntato gli archi verso i miei compagni
-    Ma serannas… il mio nome è  Esther ed ho bisogno di parlare con il guardiano.. –
-    Non c’è problema, ma – fece spostando il suo sguardo sui miei accompagnatori – loro dovranno tenere sempre le mani in vista… non ci fidiamo degli umani…anche se sono con voi… - concluse facendoci cenno di seguirla
-    Che accoglienza! – sussurrò Zevran al mio orecchio guadagnandosi uno sguardo ammonitore da me, da Alistair e dall’elfa che ci era venuta incontro
-    Non accettiamo consigli dagli elfi che si sono sottomessi agli shamlen… - ribattè bruscamente la dalish
-    Vi chiedo scusa – feci io in modo da mettere fine a quel battibecco che sapevo potava portarci su una brutta china – farò in modo che non vi disturbi più – conclusi incenerendo l’antivano con uno sguardo
-    Mi sembra eccessiva la vostra r… -
-    ORA BASTA! – sbottai io facendo fare un balzo per lo spavento alla povera Wynne
-    Zevran, vi consiglierei di tenere a freno la lingua almeno fino a che saremo a portata di orecchi – lo esortò gentilmente la maga facendolo desistere dal ribattere a lei o alla mia uscita di prima
-    Credete che ci aiuteranno o che perlomeno ci staranno a sentire? – mi chiese Alistair
-    Non so…sicuramente ci va bene che io sono dalish e se a questo aggiungiamo il fatto che siamo entrambi Custodi Grigi…beh, credo che questo sicuramente ci garantirà la vita salva –
Nell’accampamento vi era un’atmosfera di angoscia, provocata e alimentata da un piccolo gruppo di tende da cui si levavano dei lamenti di dolore…quando lo sguardo si fermò proprio in quel punto, l’elfa ci intimò di fare in fretta e di seguirla verso un piccolo spiazzo dove stazionavano due persone entrambi con due bastoni che indicavano la loro abilità nell’utilizzare la magia (e sicuramente uno di loro era il guardiano).
-    Ma serannas, Zathrian –
-    Ma serannas, Mithra…e queste persone con voi chi sono?.... Oh, vedo che c’è una nostra sorella con loro… - terminò guardandomi
-    È un onore incontrarvi…il mio nome è Esther e sono un Custode Grigio… -
-    Suppongo siate qui per informarvi dell’imminente Flagello…ma a dire il vero riesco a percepire questa crescente corruzione… -
-    Allora saprete anche che siamo qui per il trattato stipulato con voi tempo fa… - fece Alistair
-    Si immaginavo foste qui per questo motivo, ma sfortunatamente arrivate in un momento di grande difficoltà… venite, è meglio che vediate con i vostri occhi… -
Zathrian, ci condusse verso quel gruppo di tende che aveva attirato la nostra attenzione, mostrandoci dietro ad esse una serie di lettighe su cui giacevano degli elfi alcuni coperti di sangue, altri in preda a forti dolori e a spasmi.
-    Un mese fa – iniziò a spiegarci il guardiano – venimmo attaccati dai lupi mannari, ci tesero un’imboscata nella quale molti di noi furono morsi… ora moriranno per la maledizione o si trasformeranno in bestie… -
-    Non si può fare niente per salvare i vostri compagni? – chiese Alistair
-    L’unica strada è prendere il cuore di Zannelucenti… -
-    State parlando di un altro lupo mannaro, per caso? – domandai io
-    No sto parlando di colui che porta la maledizione e la trasmette… solo il suo cuore ci darà modo di porre fine alle sofferenze del mio clan –
-    E se vi portassi il cuore? Mi dareste l’aiuto che cerco? –
-    Nel momento in cui il mio popolo sarà salvo vi prometto che avrete le truppe. –
-    Allora ci addentreremo nella foresta e… -
-    Dovrete spingervi molto in profondo ad essa; è lì che i lupi mannari dimorano. Buona fortuna… possano i Numi guidarvi lungo il vostro cammino… -
-    Ma serannas… -

Una volta che ci fummo congedati da Zathrian, ci spostammo verso un lato del campo per valutare come muoverci. Proposi di fare un percorso a tappe, poiché conoscevo le insidie della foresta. Facendo un paio di calcoli avremmo dovuto arrivare alla tana dei lupi in due giorni, tenendo, comunque, sempre alta la guardia dato che i licantropi non erano gli unici pericoli. Per ora, avremmo passato la notte al campo dei dalish per procurarci e preparare l’equipaggiamento.

-    Esther! – esclamò una voce alle mie spalle
-    Mastro Varathorn, quanto tempo –
-    Ne è passato veramente molto dalla tua partenza… il tuo clan non è stato più lo stesso senza te e Tamlen. –
-    Come mai siete qui con Zathrian? –
-    La mia conoscenza deve essere tramandata ai giovani e qui ce ne sono parecchi… a proposito, ho saputo che avete bisogno di equipaggiamento per addentrarvi nella foresta –
-    Sì. È così. Domani ci incammineremo verso la dimora dei lupi mannari. –
-    Vi terrò della roba da parte. Prima di partire passate da me -

Accampamento dalish – Sera

Stavamo cenando (Wynne sembrava tentare di portare sulla retta via Zevran, facendogli capire che secondo lei l’essersi unito a noi era un primo passo verso la redenzione) con della selvaggina cacciata nel pomeriggio tardi dagli elfi, quando mi venne istintivo soddisfare una mia piccola curiosità.
-    Alistair, posso farti una domanda? –
-    Certo fai pure. –
-    Tu sei un Custode da qualche mese in più di me, giusto? –
-    Sì, per essere esatti sei –
-    Hai notato qualche cambiamento dopo l’Unione? A parte i sogni –
-    Beh, ho incominciato ad avere molta fame, cioè più del solito. Mi è capitato spesso di trovarmi nel cuore della notte a saccheggiare le scorte di cibo per paura di morire di fame! Pensa che era ormai cosa abituale trovarmi con la faccia intrisa di sugo, tanto mi avventavo sul cibo –
-    Strano, nel mio caso non ho percepito alcun cambiamento… -
-    Da come stai sbranando quel pezzo di carne, non direi… -
-    Questo cosa vorrebbe dire? –
-    Beh, è una fortuna che tu faccia parecchio movimento, data la mole di cibo che divori –
-    È un modo carino di dirmi che sono una scrofa??? –
-    A dire il vero no… - mi disse sorridendo – anche perché non mi è mai capitato di vedere un maialino mangiare a quel modo! -  concluse con una sonora risata che fece voltare la maga e l’elfo con aria interrogativa verso di noi
-    Ma come ti permetti – feci io imbronciando il viso come quello di una bambina – se ti prendo… - terminai lanciandomi al suo inseguimento, dato che lui si era preventivamente alzato come se avesse intuito le mie intenzioni
-    Torna qui! – tuonai
-    Fossi matto! -  continuò lui senza fermarsi e scompisciandosi dal ridere (mentre gli altri due facevano finta di non conoscerci
Lo inseguii fino al confine del campo fino a che per un attimo non lo vidi più…almeno finchè due braccia mi cinsero i polsi per tenermi ferma.
-    Presa! –
-    Non pensare di cavartela così a buon mercato!... io ti… - e non terminai perché iniziammo tutti e due a ridere a crepapelle
-    Direi che possiamo anche tornare indietro… dovremmo riposarci, domani sarà dura. –
-    Lo so Alistair… conosco questa foresta abbastanza bene da sapere che non sarà facile, ma d’altronde non possiamo lasciare queste persone in balìa della maledizione… -
-    Senti… volevo darti una cosa… è anche per questo che ho voluto allontanarmi dalle tende…sai, gli altri tendono ad essere piuttosto invedenti… -
-    Certe volte non ti capisco… -
-    Ecco – mi disse porgendomi una rosa rossa – sai cos’è? –
-    Guarda, a meno che questo non sia una domanda trabocchetto, e in quel caso potrei etichettarti ufficialmente come una persona infida e malvagia, direi che è una rosa –
-    Sai, la raccolsi a Lothering… quando la vidi, mi domandai se fosse possibile che qualcosa di così bello potesse nascere in mezzo a tutto quella disperazione e a tutto quel dolore. –
-    … è un bel pensiero davvero… ma perché me la stai dando? –
-    Diciamo che in un certo senso guardandoti penso la stessa cosa di te… - ammise imbarazzato
-    Ah, ho capito… - iniziai io senza sapere come dire qualcosa di sensato – pensi che io sia un po’ spinosa, vero? –
Lui mi guardò un attimo spiazzato per poi ricominciare a sghignazzare divertito dalla mia battuta
-    Pensavo che non ci saresti mai arrivata! –
-    Ti ringrazio per il pensiero – continuai sorridendo
-    … di niente… in fondo dovrei essere io a ringraziare te per essere qui in questo mondo, con noi… con me… -
-    … -
Quella sera decisi che non sarei riuscita a controbattere, a trovare le parole giuste per dirgli che per me era lo stesso, così decisi di allontanarmi regalandogli un sorriso che poteva valere più di qualsiasi discorso avessi mai tentato di intraprendere.


Allora mettiamo tutti i puntini sulle “i”… e se siete tedeschi magari anche sulle “a”, sulle “o” e sulle “u”: questo capitolo scritto talmente di corsa e tra una lavoro e l’altro credo sia uno dei peggiori che io abbia scritto… chiedo perdono a tutti quelli che lo leggeranno…. In particolar modo a quelle anime pie che recensiscono regolarmente e che mi danno tanti consigli (che poi io non riesco mai a mettere in pratica!!!)
SORRRRRRRYYYYYY!!!! ^_^


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Capitolo 18
*** Cosa c'è di strano? E' solo un albero che parla. ***


Capitolo 18

CAPITOLO 18

COSA C’É DI STRANO? È SOLO UN ALBERO CHE PARLA!

 

Ci mettemmo in moto al’alba, facendoci dare da Mastro Varathorn dell’equipaggiamento, tra cui un’armatura rinforzata di fattura dalish, che andò a sostituire quella che avevo portato fino ad allora, ma ormai logora.

Dopo un’ultima raccomandazione alla prudenza da parte di Zathrian, ci addentrammo nella foresta.

Sapendo come muovermi, decisi di privilegiare l’arco e le frecce alle mie due lame, cosa che fece anche Zevran posizionandosi al mio fianco, il che mi riportò alla mente i giorni in cui cacciavo con Tamlen, sempre l’uno accanto all’altra.

All’altro mio lato stava Alistair, precedendo Wynne la quale era quella che necessitava di più protezione non avendo un’armatura né uno scudo.

I nostri passi risultavano silenziosi, ma erano sempre rumorosi se paragonati all’assenza di suoni che regnava nella foresta.

- Sai mia cara? Devo ammettere che è curiosa la vita di voi dalish – mi disse Zevran all’improvviso

- Forse è diversa da quella che conducete voi nelle vostre enclavi – ribattei un po’ stizzita – ma immagino sia questioni di punti di vista –

- E il tuo qual è? –

- Probabilmente è comune a quello di tutti i dalish –

- Immagino sia così… -

- E tu cosa pensi di noi? –gli chiesi a bruciapelo

- Ho sognato di potermi aggregare ad un clan, avevo sentito molte storie su come fosse bello vivere liberi. Infondo, mi comprarono quando ero un bambino e non ho avuto la possibilità di scegliere… -

- Non hai mai conosciuto i tuoi genitori? –

- No, mio padre era un taglialegna, morì di una malattia prima della mia nascita e mia madre, invece, diciamo che fu la mia prima vittima, perché perse la vita nel darmela. Perché mi guardi così? – mi domandò volgendo il suo viso in direzione del mio che lo osservava incredula

- Pensavo al fatto che siamo tanto diversi, ma così uguali di fronte al dolore. Anche io ho perso i miei genitori quando ero piccola –

- … mia madre era dalish –

- Davvero? –

- Si, anche se non ricordo nulla di lei, avevo un paio di guanti che le appartenevano, ma me li rubarono parecchi anni fa . –

- Non pensavo, sì insomma, che tu fossi come me –

- Oh, mia cara, temo che per il tipo di vita che ho vissuto, non potremmo essere più diversi…ma dicono che gli opposti si attraggano –

- Sarà anche così, ma se si è troppo differenti non si va d’accordo – ribattei riducendo gli occhi a due fessure e voltandomi, poi, dal lato dove stava Alistair, il quale ci aveva osservato durante tutta la conversazione, almeno a giudicare dal suo sguardo omicida che riservava all’elfo. In quel momento non capivo l’astio che provava verso Zevran, o almeno non riuscivo a ricondurlo solo al fatto che fosse un assassino.

Appena dopo aver tagliato il discorso, venimmo attaccati dai licantropi; avevo avuto esperienze con i lupi nelle Selve e anche quando ero ancora con il mio clan, ma percepivo che queste creature non erano solo forti e agili. Dietro ai loro occhi scintillanti di ferocia si avvertiva una sorta di fiammella… Con mostri del genere è difficile dire quale sia la strategia migliore, ma prendendo la situazione di logica, Wynne permise alle nostre armi di essere percorse dalle fiamme, intuendo che il fuoco è il miglior rimedio contro le belve feroci. Io e Zevran sfruttammo la nostra agilità, ma dovettimo abbandonare gli archi ed utilizzare le doppie lame, poiché non ci permettavano di allontanarci per un attacco a distanza.

Mentre l’elfo si occupava di abbatterne uno che si stava pericolosamente avvicinando a Wynne, io mi preoccupai di eliminare quello che stava per cogliere Alistair alle spalle… il problema fu che nonostante la minaccia non fosse un problema, lo furono i suoi artigli che riuscirono ad arrivare alla ferita, già in fase di guarigione, che mi ero procurata a Redcliffe, riaprendola in parte. Come al solito mi dovetti subire il predicozzo del templare e di Wynne i quali cercarono di dissuadermi dal proseguire la marcia, in quanto, secondo loro, poteva essere un pericolo per me, non tanto per il dolore quanto per il fatto che anche richiudendola c’era il rischio che si riaprisse nuovamente, per non parlare del rischio infezione.

Nonostante le loro lamentele, che io ribattei spiegandogli che non avevamo così tanto tempo da perdere dietro ad una sciocchezza simile, trovai un alleato in Zevran che mi diede una mano a proseguire, attento a non farmi fare movimenti bruschi.

Dopo un po’ arrivammo in prossimità di una cascata, dove ci vennero incontro tre licantropi, di cui uno si presentò con il nome di Passosvelto. Se non fosse che avevamo a che fare con un arcidemone e certe stranezze potevamo quasi passare per “normali”, saremmo rimasti con le bocche aperte incapaci di proferire parola. Quando Zathrian ci aveva parlato di un attacco quasi studiato da parte loro non pensavo al fatto che fossero così intelligenti da avere anche il dono della parola. Guardando i miei compagni percepivo la loro incredulità, anche se a dirla tutta bastava guardarli in faccia! Il templare era arrestrato al fianco di Wynne con aria spaesata, mentre la maga era leggermente avanzata… era una situazione comica perché sembrava che fosse lei a proteggere lui, quando in verità avevo detto ad Alistair di viaggiare con una certa formazione proprio perché doveva occuparsi di lei. Zevran era l’unico nel quale non leggevo emozioni o perlomeno non le leggevo nel viso, perché a giudicare dal suo piede che batteva a terra doveva essere parecchio nervoso e ansioso

Mentre ci riprendevamo, Passosvelto ci intimò di tornare sui nostri passi, additandomi come loro carnefice solo per il fatto di essere anche io dalish e di essere stata mandata da loro. Mi azzardai a fare un passo verso di lui cercando di farlo ragionare, di fargli capire che non avevo intenzione di uccidere nessuno e che avrei preferito risolvere la questione parlando piuttosto che combattendo. Non mi credette, mi spiegò che non poteva fidarsi e nuovamente ci intimò di tornare indietro. Gli risposi un secco no e mi preparai mentalmente all’ennesimo attacco perché credevo di aver osato troppo con quel tono. Incredibilmente lui accettò la mia decisione di non voler andarmene, ma mi assicurò che di noi si sarebbe occupata la foresta. Sparirono alla nostra vista così come erano arrivati.

 

Il nostro peregrinare durò fino a pomeriggio inoltrato, quando riuscimmo a montare un campo presso una piccola radura, che costeggiava un fiumiciattolo. Il luogo era abbastanza riparato dal vento e dalle intemperie, contando che aveva iniziato a piovere e la temperatura si era abbassata notevolmente.

Mi ritirai presto nella mia tenda spiegando ai miei compagni che avevo bisogno di riposo: infatti avevo tutta l’intenzione di mettermi a dormire; almeno questa era la mia intenzione prima che il nostro compagno antivano mi chiedesse, qualche minuto dopo, di entrare. Non gli risposi subito e, a dire il vero, non ero molto propensa a dargli il mio assenso, ma mi impietosii dal fatto che era fuori al freddo e sotto la pioggia ed acconsentii al fargli varcare la soglia della mia tenda.

-         Ti chiedo scusa per l’intrusione – esordì con il suo solito ghigno

-         E a cosa devo la tua presenza qui? –

-         Mi hai chiesto molto di me… e mi sembra giusto che tu contraccambi il favore – asserì sorridendo maliziosamente

-         Ehm… n-non credo che sia il c-caso – balbettai preoccupata da cosa avrebbe potuto chiedermi in cambio, mentre nella mia testa cominciavano a proiettarsi immagini non proprio rassicuranti

-         Oh, - cominciò trattenendo l’ilarità, dato che evidentemente sul mio viso era scritto tutto ciò che avevo pensato – nulla di quello che credi. Ciò che mi interessa è farti qualche domanda –

-         A che proposito? –

-         Uhm, vedremo, no? –

Si accomodò al mio fianco ed iniziai a rispondere alle sue numerose curiosità, raccontandogli varie cose sulla mia vita con il clan, le giornate passate con Tamlen e Zevran mi ascoltava rapito, il che mi fece ritornare alla frase con la quale mi aveva spiegato che avrebbe sempre voluto vivere con i dalish… forse la sua voglia era più grande di quella che dimostrava.

-         Credo che dovrei essere sincero e rivelarti una cosa. –

-         ? –

-         Quando ti dissi che il mio sogno era aggregarmi ad un clan, ho omesso che effettivamente avevo trovato i dalish, ma non era come mi aspettavo e vi rinunciai –

-         Un vero peccato. In fondo non è così male il nostro modo di vivere, ma probabilmente era troppo differente dal tuo… quanti anni avevi? –

-         Circa quindici –

-         Aspetta un attimo… tu ora che età hai? –

-         Ma quanto siamo curiose, se pensi di non poter resistere beh potrei rivelarti che ora ho la bellezza di ventitré anni. –

-         Otto anni fa mi ricordo di avere incontrato un giovane elfo che era incappato nel nostro clan, mentre ci stavamo spostando verso nord. Non rimase molto. La guardiana ne fu triste, ma ci spiegò che non sempre la libertà che noi offriamo può essere la strada giusta per un elfo cresciuto nelle enclavi. –

-         Cosa ti fa pensare che fossi io? –

-         Ammetto che non conosco il nome di quel ragazzo, poiché non gli parlai, ma ricordo che ci fissammo per qualche istante, prima che io mi unissi a Tamlen per una battuta di caccia –

-         Ehehehehe, interessante – ridacchiò avvicinandosi un pochino a me – non credevo che avrei rivisto quella graziosa ragazzina. Eh, mi sono perso un’occasione d’oro, se fossi rimasto avrei avuto la possibilità di conoscerti meglio –

-         Sicuramente avresti avuto una vita migliore, senza tutta quella morte… dev’essere stato terribile per te –

-         Com’è difficile trovare compassione e bellezza nella stessa donna…uno splendore – mi disse facendomi arrossire. Avremmo continuato la nostra conversazione se non avessimo udito un rumore sordo, come di passi, che facevano rimbombare la terra scatenando un piccolo terremoto. Entrambi ci precipitammo fuori dalla tenda dove già stavano Wynne e Alistair, la prima con una tunica da notte e il secondo con l’armatura infilata per metà. Tutti e due si rivolsero verso me e l’antivano con uno sguardo tra il sorpreso e l’interrogativo, che durò giusto il tempo di comprendere da dove proveniva tutto quel frastuono: davanti a noi si ergeva un’enorme quercia, molto antica a giudicare dal suo tronco bitorzoluto e pallido. L’estremità che scoprii essere la testa, si aprì nel suo punto più meridionale iniziando ad emettere dei suoni…anzi delle parole.

Rimanemmo tutti sbalorditi, fino a che Alistair, forse ancora impastato dal sonno e non completamente consapevole di ciò che avevamo davanti chiese:

-         Di cosa ci stiamo preoccupando? È solo un albero che parla!-

 

 

 

 

Uff!!! Sto proprio scrivendo da cani, quindi uccidetemi, frustatemi, flagellatemi!!!! Insomma fate quello che vi pare…. ^_^

Preciso che la sparata di Alistair è il mio pensiero la prima volta che mi trovai davanti alla Grande Quercia (che io scherzosamente ho sempre chiamato Barbalbero, l’Ent del Signore degli Anelli).

Recensiteeeeeeee!!!!

 

Ho modificato il capitolo aggiungendo qualcosa, almeno per renderlo più leggibile

 

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Capitolo 19
*** La rottura ***


Capitolo 19 CAPITOLO 19
LA ROTTURA

L’albero in questione era quello che in molti racconti venivano rappresentati come esseri posseduti dagli spiriti che in un luogo come Brecilian erano di casa. L’unica differenza era che questo sembrava avere una sorta di coscienza e non li aveva attaccati, mentre quelli che io ricordavo nelle storie, si chiamavano Silvani ed erano estremamente aggressivi. Era difficile stabilire quanto, quella quercia fosse vecchia, anche se a sentirla doveva avere qualche secolo. La cosa più singolare era che parlava in rima e mi pentii di non essermi portata dietro Leliana, la quale ne sarebbe rimasta piacevolmente colpita.
Wynne e Alistair, in vesti da camera o perlomeno lo era lei, perché il templare era metà in armatura e metà a petto nudo…  In quel momento giuro che cercai di non farci caso, data la particolare situazione in cui versavamo tutti…. Erano a bocca aperta, la prima per lo stupore, il secondo beh, proprio non si capiva. L’unico ad essere rimasto sull’attenti insieme a me era Zevran.
Era stupefacente vedere così tante reazioni diverse di fronte alla stessa situazione. La diffidenza, però, in questo contesto, poteva essere l’approccio ideale, perlomeno quando non conosci “chi” o “cosa” ti trovi davanti. Non che contestassi le reazioni della maga e del templare, ma ritenevo utile rimanere lucidi.
Dopo averci rassicurato, in rima, di non avere cattive intenzioni, in quel momento vedevo la schiena di Zevran, dietro la quale stava tenendo un pugnale, ci chiese di  ritrovare la sua ghianda, rubatagli da un ladro che viveva nella foresta, probabilmente nella parte dove dovevamo dirigerci. Io non avevo problemi ad accettare ma, come mi fecero notare i miei compagni, non avevamo molto tempo se non contiamo il fatto che ancora non avevamo individuato il nascondiglio dei mannari. A questo rispose la Quercia che ci spiegò che i licantropi dimoravano là dove la foresta era più fitta e anche dove meglio poteva proteggerli.
Se veramente erano così nel fondo del bosco, ci dovevamo aspettare qualcosa a sbarrarci la strada… proposi allora, un accordo: noi avremmo trovato e riportato la ghianda, la quercia ci avrebbe fornito un modo di arrivare alla tana dei lupi. Con una rima approvò l’accordo, per poi augurarci una buona nottata, la quale era per il momento senza pioggia, ma comunque rimaneva la minaccia di un altro scroscio d’acqua, a giudicare dal tempo.
Fu mentre mi stavo ritirando nella tenda che Alistair mi fermò.

-    Posso parlarti un secondo Esther? –
-    Sì, dimmi pure…ah, buonanotte Wynne – augurai alla maga che stava rientrando nella sua tenda –
-    Buonanotte anche a voi Custode, vi ringrazio –
-    Cosa c’è Alistair? – chiesi al mio compagno
-    Ecco, vedi, prima ho notato che Zevran è uscito dal tuo riparo e… -
-    Quando vuoi, cara,  possiamo riprendere da dove abbiamo interrotto, per ora ti auguro sogni d’oro – ci interruppe l’antivano con espressione sorniona prima di rientrare anche lui nella sua tenda. A quel punto il templare continuò il suo discorso.
-    Cosa hai interrotto di tanto interessante? –
-    Nulla di importante, non preoccuparti –
-    Lui è un assassino, ovvio che mi preoccupo, soprattutto se rimani da sola con lui – fece Alistair
-    Abbiamo solo parlato, ha voluto sapere un po’ di me ed è normale dato che è con persone che non conosce… non mi sembra nulla di grave –
-    Come fai ad essere così ceca? Ti sta solo usando per poterci raggirare. Come puoi fidarti? –
-    Ho deciso di concedergli una possibilità. Cosa c’è di male in questo? –
-    Ma se lo detestavi fino a mezza giornata fa! –
-    Ho deciso di dargli il beneficio del dubbio, visto che non mi sembra giusto giudicarlo senza conoscerlo –
-    Non si merita né la tua bontà né la tua fiducia…ti prego ascoltami-
-    Non voglio ascoltarti, se non riesci a capire il perché delle mie decisioni –
-    … mi stai a cuore, Esther, non dubitare mai di questo –
-    Eh, ma tu puoi dubitare delle mie scelte? Non rispettarle? No, mi spiace ma un rapporto non funziona a senso unico… nessun tipo di rapporto. Non se non ci si fida l’uno dell’altro. –
-    Io mi fido di te… è di lui che non ho fiducia –
-    Dovresti credere in me al punto di rispettare questa mia decisione che, anche se sembra una follia, penso sia quella giusta –
-    Non starò inerte a vederti commettere la più grande sciocchezza della tua vita –
-    Allora non abbiamo più niente da dirci – e così lo lasciai lì sotto la pioggia che aveva ricominciato a cadere.

Quello fu uno dei momenti peggiori della mia vita e la rottura tra me e Alistair sembrava insanabile, definitiva. Lui  che testardo, era convinto di essere nel giusto ed io che avevo fatto prevalere il mio orgoglio.
Rimasi tutta la notte a rimuginare, ma non mi scese neanche una lacrima perché ero veramente amareggiata, ma testarda nel desiderio di non piangere per lui.
Questa fu una di quelle occasioni in cui il mio maledetto orgoglio, mi fece perdere una persona alla quale tenevo e non sapevo se uno di noi sarebbe ritornato sui suoi passi.





Per chi legge questo capitolo ed ha anche letto quello prima, sappia che il precedente è stato modificato per renderlo più chiaro e leggibile!
Buona lettura e mi raccomando recensite!

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Capitolo 20
*** Avviso ***


A causa di numerosi impegni, mi vedo costretta a sospendere questa storia, alla quale spero di tornare presto dopo aver terminato altre che ho in corso, in modo da potermici dedicare senza problemi :) A presto, Artemis

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