Fly Away

di MaryTerryJackson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Remember the time ***
Capitolo 2: *** The lost Children ***
Capitolo 3: *** Remember the time 2:Little Susie ***
Capitolo 4: *** Remember the time 3:Surprise ***
Capitolo 5: *** Remember the time 4:Smile ***
Capitolo 6: *** Remember the time 5:Happy... ***
Capitolo 7: *** Remember the time6:Break of dawn ***
Capitolo 8: *** This is it ***
Capitolo 9: *** I'll Be there ***
Capitolo 10: *** The real:Keep the faith! ***
Capitolo 11: *** It's all for love! ***
Capitolo 12: *** Surprise 2:Is that scary? ***



Capitolo 1
*** Remember the time ***


h2>CIAO A TUTTI!
SPERO CHE VI PIACCIA LA MIA STORIA! UN SALUTO A TUTTI PRIMA DI INIZIARE (IN PARTICOLAR MODO A TUTTI I FAN-.- E COLORO CHE HANNO CAPITO E HANNO SEMPRE SAPUTO CHE PERSONA FANTASTICA E' STATA REALMENTE MICHAEL JACKSON)!
mArIA tEReSA

 

Remember the time

Sono seduta sul letto.
 Il materasso non è molto comodo ma ormai,dopo le prime notti passate a girami e rigirarmi nel letto in cerca della giusta posizione per poter prendere sonno,mi ci sono abituata.
 Di fianco a me la mia borsa marrone,enorme,con dentro quei pochi vestiti che mi sono sempre fatta bastare in questi ultimi due anni,e tutto il mio fedele materiale “lavorativo”.
 In mano ho una fotografia,quella fotografia impolverata che è sempre restata sul mio comodino di legno antico e graffiato che si regge a stento ancora in piedi.
Non ho mai avuto abbastanza soldi per comprare una cornice,forse non mi è neanche mai passato per l’anticamera del cervello, ma comunque,anche se mi fosse avanzato qualche risparmio in più,certamente non l’avrei speso per comprare ciò che consideravo qualcosa di inutile e superfluo.
Già da tempo ho stabilito le mie priorità e la pulizia della casa,se così si può chiamare la mia piccola stanza con un letto,un comodino,un cesso e un lavandino,non è tra quelle.
Sposto l’alto strato di polvere dalla foto con le mie piccole mani,ancora da bambina nonostante i miei 20 anni di età e con le unghie tutte mangiate,e il mio sguardo cade sugli occhi color nocciola e profondi di una bambina dal viso bianco e candido:nonostante non abbia né sopracciglia,né capelli,la sua bocca carnosa è spalancata in un radioso sorriso;di fianco a lei il viso di un uomo di giovane età.Anche lui sorride e i suoi denti sono bianchi e lineari e la sua bocca sottile ma,a differenza della bambina,sui suoi occhi neri e corvini casca qualche ciuffo riccio e nero di capelli.
Quella bambina di undici anni,malata di leucemia e dal viso spensierato che nasconde ogni tipo di dolore sono io. Quell’uomo di 32 anni,dal viso innocente,dolce e angelico che mi ha salvato la vita non è mio padre.E’ Michael Jackson.
Distolgo lo sguardo dalla fotografia per non ricadere in ricordi che,con tanta fatica, ho cercato di rimuovere dalla mia mente e mi alzo dal letto con gli occhi lucidi e la guancia destra ancora umidiccia.

Guardo l’orologio di legno a forma di gufo, che suor Matilda mi ha regalato il giorno dei miei 18 anni,quando ho lasciato l’orfanotrofio.
Me la ricordo ancora quella scena.
Io con la mia affezionata borsa marrone che mi dirigevo verso gli alti cancelli neri che si aprivano sempre di più,man mano che mi avvicinavo.
Il mio stato d’animo era molto ambiguo e contraddittorio.Da una parte ero eccitata perché sapevo che,una volta varcata quella soglia,che non avevo mai attraversato da sola,avrei raggiunto la libertà tanto sperata.
Mi sembrava un grande traguardo pensando a tutte quelle volte che,da piccolina,avevo cercato di scappare ma invano perché,un po’ per la poca furbizia,un po’ per la goffaggine dei movimenti,venivo sempre rincorsa e acciuffata dalle suore prima di riuscire a raggiungere l’uscita.
Solo una volta ricordo di essere riuscita ad arrampicarmi su un cancello.E’ proprio in quell’occasione che ho scoperto di soffrire spaventosamente di vertigini.Mi arrampicai talmente in alto che arrivai in un punto in cui non potevo più né scendere né salire.Suor Matilda riuscì ad aiutarmi e a riportarmi per l’ennesima volta nell’ufficio della Madre Superiora nonostante le mie urla miste di rabbia e di spavento.
Da quel giorno capii che era inutile tentare di fuggire e mi arresi,aspettando con ansia il momento tanto atteso che era finalmente arrivato.
L’altra parte di me,però,non voleva girarsi verso la piccola costruzione in mattoni rossi intorno alla quale c’era una folla di adolescenti,bambini e suore…Tutti i miei affetti.Sono stati loro la mia famiglia.
I più piccoli,che mi vedevano come una sorella maggiore,gridavano il mio nome piangendo,nonostante avessi chiesto loro di non farlo e di non essere tristi perché sarei passata a trovarli sicuramente.
Mi voltai verso di loro e con molto stupore non vidi solo suor Matilda che si asciugava gli occhi con un fazzolettino bianco,ma persino la Madre Superiora che aveva sopportato tutte le mie marachelle,anche quelle un po’ meno malefiche…

Sono le 15:00 e sono in super ritardo!
Come al solito mi immergo nei miei stupidi pensieri perdendo la cognizione del tempo.Non è la prima volta che mi capita ma non doveva succedermi proprio oggi che volevo passare un po’ di tempo con i miei pargoletti per prepararli alla mia imminente partenza…Odio gli addii!
Afferro la borsa,la foto e l’orologio e mi dirigo verso la porta della mia affezionata “casetta”.Tocco per l’ultima volta il comodino prima di infilare la chiave nella serratura.Una mandata,due,tre... Sono fuori.


 

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Capitolo 2
*** The lost Children ***


The lost children

"Sei in ritardo Spiffi!"

Così mi accoglie un coro di tre piccole voci all'unisono una volta arrivata,di corsa e trafelata.

I bambini che faccio divertire ogni pomeriggio nell'ospedale di Santa Monica a mio parere sono i più belli del mondo; ,sono una "clown in corsia"...tipo Patch Adams ma niente a che vedere con il film! Il mio mondo è molto,molto più semplice!

Ogni giorno indosso i miei larghi pantaloni colorati,mi pitturo il naso rosso con un rossetto e "plasmo" palloncini a forma di oggetti e animali.

Basta questo per far divertire i miei bimbi oltre ad una grande passione unita ad un gran senso dell'umorismo...Ma a me questo non manca mai!

Chiedo umilmente perdono inginocchiandomi ai piedi del mio "giovane" pubblico formato da tre dolci bambini:

Clarissa ha cinque anni;è costantemente in ospedale a causa di una malformazione al cuore.

A chiunque le chieda il motivo lei risponde semplicemente così,con la sua tenera voce: “Ho bibi al cuoricino”,indicandosi il petto con la manina e abbassando i suoi grandi occhi azzurri.

A lei,ogni giorno,plasmo un palloncino a forma di cuore prima di andarmene,così,almeno la rendo felice.

 

Poi c’è Joseph,di sette anni.E’ un bel bimbo mulatto,sveglio e sempre sorridente.

Non sa di avere un cancro in non so quale parte del corpo…una piccola bestia che lentamente e sofferentemene sta divorando tutti i suoi piccoli organi vitali.

Ama gli animali e quindi,ogni volta,gli lascio un cagnolino o un orsetto nonostante lui si diverta a chiedermi di fargli gli animali più assurdi.

 

Infine c’è la bella Marie di tre anni con due grandi occhi scuri…i capelli,da quel che mi ricordi,erano lisci e biondo cenere ma ora le rimane solo una piccola testolina tonda e liscia a causa della leucemia.

A Marie piacciono tantissimo i fiori e,ogni volta,le regalo un bel fiore di palloncini colorati,tant’è che ormai la stanza dell’ospedale sembra un campo fiorito pieno di cani,orsi e cuori,più o meno sgonfi!

Quest’ultima è la bambina che mi sta più a cuore…non solo per la sua tenera età,ma soprattutto perché mi ricorda tanto me e la mia storia…solo che io avevo una fortuna diversa dalla sua che ha entrambi i genitori che non la lasciano sola un minuto...io avevo Michael!

 

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Capitolo 3
*** Remember the time 2:Little Susie ***


Remember the time 2:Little Susie

L a prima volta che ho incontrato Michael è stata nel lontano 1989.

Era l’inizio di marzo,se non sbaglio,e ricordo che aveva terminato da circa un mese il suo Bad tour in giro per il mondo.

Quando lo vide la Madre Superiora si agitò più di noi tutti messi insieme,nonostante fosse stata proprio lei ad invitarlo a trovarci,per ringraziarlo della somma di denaro che aveva donato al nostro orfanotrofio di San Francisco.

Tra suore,bimbi e adolescenti eravamo circa una trentina senza contare Gennaro,un ometto tutto fare,che veniva chiamato ogni qualvolta si verificava un problema tecnico di qualsiasi genere.

Se lo sciacquone del water non tirava si chiamava Gennaro e lui lo aggiustava;

se lo scarico del lavandino si otturava Gennaro correva;

se il televisore (l’unico che avevamo nel salone) scoppiettava arrivava Gennaro e lo metteva subito a tacere…

Persino quando Suor Susanna ha appiccato involontariamente un piccolo incendio in cucina è stato Gennaro a spegnerlo…Insomma…Gennaro era proprio il nostro angelo custode,solamente un po’ più basso e grassottello!

Quel giorno anche lui era lì con noi quando si vide comparire davanti un uomo di media statura,ma di certo molto più alto di lui,con un maglione rosso e largo,una sciarpa,degli occhiali da sole e un cappello,da cui scendevano alcuni riccioli ribelli.

Ricordo che riconobbe subito Michael Jackson,infatti corse subito a stringergli la mano senza sapere,però,cosa dire…meglio comunque che starsene lì immobili come in quel momento era la Madre Superiora!

La guardai in volto. Era rossa paonazza e non sapeva cosa dire per presentarci e presentarcelo nonostante non ci fosse alcun bisogno che lui lo facesse,famoso com’era.

Persino noi,che avevamo la possibilità di vedere la televisione un’ora e mezza a serata,prima di andare a letto,ne avevamo sentito parlare.

Appena Gennaro gli ebbe lasciato la mano lui si tolse gli occhiali e ci guardò sorridendo tutti quanti.

Quando il suo sguardo incrociò il mio,io arrossii non tanto per l’emozione che potevo provare nel vederlo,ero solo una bambina di nove anni allora,ma perché non avevo mai incontrato un uomo che mi guardasse così,con tanto affetto…I miei genitori sono morti in un incidente stradale un mese dopo la mia nascita e,quindi,l’unico ambiente che conoscevo era questo,formato da bambini e ragazzini nelle mie stesse condizioni,e suore.

Non so che strano meccanismo quello sguardo aveva innescato nel mio piccolo e fragile corpicino,solo all’inizio di quella che sarebbe poi diventata una terribile malattia,ma i miei occhi si riempirono di lacrime e non riuscii più a guardarlo.

Penso che se ne sia accorto ma fu proprio mentre stava dirigendosi verso di me,che la Madre Superiora trovò le parole e,avvicinandosi a lui ce lo presentò,mostrandosi apparentemente priva di emozione:

“Bambini…ehm…ragazzi…e ragazze…Michael Jackson…”

Ma fu proprio il tremolio della sua voce che la tradì…

 

“Susie non fare la capricciosa,su…sei grande! Hai nove anni ormai…”

Nonostante Suor Matilda cercasse di convincermi a raggiungere gli altri bimbi e ragazzi che giocavano e si divertivano in compagnia di Michael e dei dolci che aveva portato,io non avevo intenzione di staccarmi dalla manica nera della sua tunica.

Lo sbirciai con lo sguardo…lui mi vide e si diresse verso me e suor Matilda facendosi spazio tra la folla accarezzando qualche testa qui e là.

Fu proprio quando fu ad un passo da me e si inginocchiò,per poter raggiungere la mia altezza,che girai la testa dalla parte opposta alla sua per non dover incrociare ancora una volta il suo dolce sguardo.

Lui mi sfiorò la schiena con la mano.

“Ciao” mi disse “la vuoi una caramella?”

Io feci finta di non ascoltarlo continuando a tenere stretto il braccio di Suor Matilda.

“Susie ascolta il signor Jackson…ti sta parlando…”

“No!”

Risposi introversa.

Fu in quell’istante che Michael tirò fuori dalla sua tasca una caramella alla fragola.

“Ehi,little Susie…la vuoi una caramella alla fragola?”

Fu quel soprannome “Little Susie” pronunciato in quel modo così dolce che scatenò dentro di me una reazione strana.

Mi girai di scatto verso di lui e,senza nemmeno guardare il dolce poggiato sul palmo della sua grande mano color cioccolato quasi bianco e con le dita affusolate,mollai il braccio di Suor Matilda e gli misi le braccia intorno al collo scoppiando in un pianto a dirotto.

Lui contraccambiò l’abbraccio,accarezzandomi la testa e sussurrandomi nel mio orecchio che era tutto a posto.

Non dimenticherò mai quella situazione di sicurezza che provai in quel momento e in tutti gli altri che poi avremmo passato insieme nel corso degli anni.

Tra di noi nacque subito un feeling speciale.

Ogni domenica veniva a trovarmi in orfanotrofio e,di tanto in tanto,facevamo delle lunghe passeggiate intorno all’istituto a cui si accompagnavano delle lunghe chiacchierate e grasse risate.

Era il giorno di Pasqua dell’anno seguente,se non sbaglio,quando venne a trovare tutti noi orfanelli e ci sfidò a trovare le cinquanta uova che lui stesso,accuratamente,aveva nascosto nel giardino.

Si creò una tale confusione che le suore quasi impazzirono cercando di stare dietro ad ognuno di noi.

“Testa di mela” ormai lo chiamavano tutti così “ho trovato tredici uova!”;

“Testa di mela…io ne ho trovate dodici”;

“Testa di mela”di qua… “Testa di mela” di là…Solo io lo chiamavo “Testa di melanzana”per il colore nero della sua folta chioma,nonostante i rimproveri delle suore che non amavano i soprannomi,in particolare quello che gli avevo dato io.

Ma a lui non dava fastidio,anzi,ci incitava a chiamarlo in quel modo…Forse riuscivamo a farlo sentire uno di noi.

Una volta sono stata a Neverland, nel 1991,dove mi sono divertita tantissimo e dove il mio “Testa di melanzana” mi aveva fatto conoscere Maculay Culkin,un ragazzino biondo e molto simpatico che si divertiva a lanciare gavettoni a me e Michael e a bagnarci con pistole ad acqua.

Fu lì che io e Michael ci facemmo scattare quella foto a cui ancora oggi sono affezionata.

Anche in ospedale mi venne a trovare molto spesso… e altrettanto spesso ricevevo le sue chiamate.

Pagò lui una clinica apposta per me a Los Angeles.

Quando mi sono svegliata,dopo l’operazione,lunga e difficile,lui era lì con me…mi teneva la mano.

Se sono riuscita a superare la malattia,quindi,lo devo in gran parte a lui.

Anche quando io ritornai in orfanotrofio e  iniziò il Dangerous Tour,di cui sapevo tutte le canzoni a memoria dato il piccolo walkman con musicassetta “Dangerous” che mi aveva regalato,non riusciva a fare a meno di chiamarmi.

“Remember that I love you little Susie!” Mi diceva sempre prima di concludere la comunicazione.

“Mee too…” Rispondevo io felice perché,forse il mio sogno si stava per realizzare…Avevo finalmente trovato un padre…

Ma il mio sogno si è interrotto quando i nostri incontri e le nostre telefonate sono diventate sempre meno frequenti dopo i primi sospetti di molestia,fino a scomparire del tutto dopo le accuse di Jordan Chandler nel 1993.

La Madre Superiora non lo invitò più a San Francisco né per i week end,né per Pasqua.

Nessuna notizia di lui…fino a settimana scorsa…

PS: GRAZIE A MARTA E pIRATESDAUGHTER PER I COMMENTI!!

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Capitolo 4
*** Remember the time 3:Surprise ***


Remember the time 3:Surprise

E’ stato proprio settimana scorsa che Barney è riuscito a farmi realizzare uno dei miei sogni: Visitare Disneyland!

Barney è un uomo di sessantun’anni,piccolino e magrolino con i capelli grigi e la barba incolta sul viso.E' vedovo da quattro anni.Di professione,se così si può chiamare,fa il fruttivendolo.

E’ lui che ogni mattina affianco nel suo lavoro in piazza mercato;è lui che mi ha gentilmente donato l’ “umile dimora”dove ho vissuto per due anni;è lui a cui suor Matilda mi ha affidato prima che lasciassi l’orfanatrofio.

E’ un uomo dal cuore d’oro e oltre a pagarmi trenta dollari a settimana,tutto ciò che può permettersi dato che,come dice lui,gli Americani non mangiano sano,mi invita sempre a pranzo e a cena nella sua casetta accogliente.

Mi accontento volentieri della pasta e fagioli o del minestrone che cucina ogni sera con le sue mani,ma soprattutto con il cuore.A volte si lascia scappare anche un dolcetto.Come è successo domenica scorsa,il giorno di Pasqua.

Dopo aver terminato l’ultimo legume,ho notato che mi guardava sgranando gli occhi.

Pensai di essere sporca e frettolosamente afferrai il tovagliolo per pulirmi la bocca…fu in quel momento che lui si alzò e aprì la credenza in legno da cui tirò fuori un uovo di Pasqua avvolto da una sottile carta celeste,il mio colore preferito.

“Buona Pasqua Susie!”

Mi disse poi,con la sua fragile vocina osservando il mio sguardo misto tra stupore e meraviglia,e l’enorme sorriso che era comparso sulla mia faccia automaticamente.

Subito aprii l’uovo e lo ruppi nel centro per scovare la sorpresa…lo so mi emoziono per poco!Peggio dei bambini.

Mi sarei aspettata tutto,tranne questo…un biglietto per Disneyland,in california.Lessi velocemente ciò che c’era scritto.Tutte le spese erano state pagate,comprese quelle per il viaggio,il pranzo e la cena.

Questa volta il mio Barney aveva superato se stesso.

Corsi verso di lui,con le lacrime agli occhi e il biglietto stretto nella mia mano.

Lo abbracciai ancora piangendo e ringraziandolo mugolando:"Sono i risparmi di una vita.Non dovevi!"

Anche lui si commosse.

"Te lo meriti Susie e non voglio sentire rifiuti!"

Disse poi,contraccambiando il mio abbraccio.

 

Partii il giorno seguente la mattina presto.

Mi sono divertita veramente tanto con Cenerentola, Topolino,Pippo,Minnie e Pluto e c’erano tantissimi bambini intorno a me con i propri genitori…Fortunatamente porto sempre con me il mio fedelissimo rossetto rosso,una pompa e dei palloncini…sapevo che non sarei riuscita a vedere tutti quei bambini senza fare nulla!

Il tempo,così,è volato ed è stato splendido conoscere tante persone.

Sono persino salita sulle “tazze roteanti” con Samuel e Jessica,due splendidi fratellini,con cui ho fatto anche la fotografia insieme a Belle di “La bella e la bestia”.

Ho terminato i miei palloncini a mezzanotte,ben oltre l’orario di chiusura,perché mi erano stati chiesti gentilmente da ordini superiori (Biancaneve e i sette nani,di cui sono diventata amica e ho scoperto anche i nomi veri!niente a che vedere con Brontolo,Pisolo,Mammolo and Company!).

Una cosa,certo,era strana. Nonostante i cancelli del Parco fossero chiusi,le luci continuavano a rimanere accese e i personaggi non si cambiavano,continuavano ad indossare ognuno i propri costumi.

Incuriosita,ne chiesi il motivo.

La risposta me la diede John (Eolo),dicendomi che dovevano attendere l’arrivo di un personaggio importante con i suoi figli.

Nonostante cercai di sapere chi fosse mi tennero sulle spine tirando fuori la questione della privacy,fino al suo arrivo.

Una limousine bianca si accostò proprio davanti all’entrata e i cancelli si spalancarono.

Dalla portiera uscirono due piccole sagome scure accompagnate da una figura più grande.I loro volti erano ricoperti da veli neri…pensai che fossero stranieri.

Una volta entrati i cancelli si chiusero.

Le due piccole figure tenendosi per mano di diressero verso di me,quasi correndo,forse perché attratti dalla mia maglietta e dai miei pantaloni colorati che il mix perfetto tra buio e luce aveva reso catarifrangenti…ero tutta luccicante,insomma.

Erano bambini…Uno di loro mi toccò il vestito con la manina.

“E tu chi sei?”

Mi chiese quasi subito.

Aveva una vocina piccola e sensibile.

Stavo per abbassarmi alla loro altezza per rispondere,quando una mano mi toccò la spalla e mi costrinse a voltarmi.

Un omone di colore in giacca e cravatta mi sovrastava e cercava di intimorirmi con la sua presenza.

“Già, chi sei?”

Mi chiese con tono estremamente serio.

Mi sentii enormemente in imbarazzo.

“Io…”

Cercai di rispondere ma fui interrotta da un’altra domanda incalzante.

“Lavori qui?”

Mio,Dio,mi sentivo sotto processo!

“Veramente no…”

Risposi sempre più spaventata.

“E allora,se non hai il permesso vattene!”

Così dicendo,l’omone,mi prese per un braccio e mi trascinò verso il cancello.

Non protestai,perché indubbiamente aveva ragione…Non avevo nessun diritto di stare lì.

Mi voltai verso le due piccole sagome nere che nel frattempo erano state raggiunte dalla figura che era uscita con loro dall’enorme automobile..Mi accorsi che mi salutavano con la mano.Ricambiai.

Nel frattempo sentii parlare la stessa vocina che mi aveva rivolto la parola.

“Papà…adesso possiamo toglierceli questi cosi?”

Fu in quel momento che capii che quella sagoma mascherata era il padre dei due bimbi che,alla domanda del figlio,annuì con il capo togliendosi a sua volta il velo che gli oscurava il volto.

Era girato di spalle…ma ne ero assolutamente certa…la sua chioma di ricci neri era inconfondibile.

“Testa di melanzana!”

 

Queste parole mi uscirono dalla bocca senza che lo volessi…e,quando lo vidi voltarsi verso di me,capii che forse l’avevo urlato.

 

“Little Susie!…Harley fermati!”

Gridò lui a sua volta correndo verso di me,intimando di fermarsi al colosso che mi trascinava,che obbedì all’istante. 

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Capitolo 5
*** Remember the time 4:Smile ***


Remember the time 4:Smile

Ci abbracciammo…lì,sotto gli occhi di tutti.

Fu un abbraccio lungo,caloroso ed affettuoso,uno di quelli che solo lui mi sapeva dare…

Un abbraccio che avevamo in debito da tanto tempo…dal 1993.

Per un attimo ho creduto di sognare.

La mia testa era appoggiata sul suo petto…

E’ stato lì,in quella posizione che ho capito qual è l’ingrediente segreto che Michael usa per rendere uniche le sue canzoni…è avvantaggiato perché ha uno strumento in più degli altri che batte a ritmo di musica…il suo cuore!

Ci dondolammo sempre rimanendo in quella fantastica e sicura posizione,mentre lui con una sua mano sulla mia schiena e l’altra sulla mia testa,questa volta piena di capelli castani e mossi avvolti in due codini spettinati,mi sussurrava le parole della canzone: “Smile…”:

Smile though your heart is aching
Smile, even though it's breaking
When there are clouds in the sky
You'll get by...”

 Non so come facesse a sapere che ne avevo bisogno…
”…If you smile
With your fear and sorrow
Smile and maybe tomorrow
You'll find that life's still worth while if you'll just...”

Lo strinsi forte a me…mentre continuavamo a dondolare a ritmo delle sue parole…
”…Light up your face with gladness
Hide every trace of sadness
Although a tear may be ever so near
That's the time you must keep on trying
Smile, what's the use of crying
You'll find that life is still worth while
If you'll just...”

Fu qui che staccai il viso dal suo petto lo guardai dal basso verso l’alto.

Vidi i suoi occhi lucidi che mi fissarono…Il suo sorriso e la sua bocca che si aprì leggermente per lasciare spazio all’ultima parola della canzone…
”…Smile!”

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Capitolo 6
*** Remember the time 5:Happy... ***


Remember the time 5:Happy

Prince e Paris sembrano i bambini più felici del mondo…e forse lo sono.

Prince ha tre anni ma si comporta da ometto prendendosi cura della sua sorellina Paris,di due anni compiuti da poco ma con la lingua lunga.

 

“Ciao Susie,io mi chiamo Paris Michael Katherine Jackson e sono nata il tre aprile 1998”

Quando la bambina mi disse queste parole guardandomi con due occhi verde acqua grandi e con il sorriso sulle labbra,non riuscii a trattenere un risolino nello stringerle la manina che mi aveva messo davanti per mostrarmi la sua buona educazione.

“Ma che bella principessina!” dissi poi io,accarezzandole i capelli castani e lisci.

 

Prince,invece mi disse semplicemente il suo nome ma fece una cosa del tutto inaspettata.

Mi sfiorò la mano e con un gesto mi indicò di abbassarmi al suo livello…Lo feci.

Mi prese il viso tra le due sue piccole  e paffute mani e mi stampò un bacio sulla guancia destra.

Io rimasi di stucco…poi,con le lacrime agli occhi e il cuore colmo di tenerezza,lo strinsi forte a me.

Michael,invece,rise contento e fiero.

 

Era da tanto che non sentivo la sua risata da bambino.

 

“Giochi con noi Lit?” mi chiese poi il piccolo principino dai capelli biondi dandomi un nuovo soprannome.

“Si dai!” supplicò la piccola Paris facendomi gli occhi dolci e sfiorandomi la mano.

Guardai Michael.

Veramente non sapevo cosa avrei dovuto rispondere a quelle due creaturine dato che,probabilmente,la mia presenza non era ben accetta…soprattutto da Harley che ancora mi fissava di traverso.

Probabilmente “Testa di Melanzana” aveva portato i suoi figli in quel posto e a quell’ora perché avrebbe voluto passare una serata,o meglio nottata,finalmente da solo con loro…certo non pensava che ci fossi stata anche io a mettergli i bastoni tra le ruote!

Ma Michael rispose alle richieste dei suoi due angioletti al posto mio,aprendo la bocca in un grande sorriso.

“Certo che sì…assolutamente!” disse,mettendosi al centro tra i suoi due figli e prendendo le manine di entrambi.

“Andiamo sulle tazze roteanti?”chiese poi,cercando un consenso da parte mia e dai suoi bimbi e dirigendosi verso la giostra automaticamente,sapendo che l’avrebbe ottenuto.

 

 

La notte tra il 24 e il 25 aprile del 2000 non la dimenticherò mai.

E’ stata la notte più bella di tutta la mia vita.

Io,Michael,i suoi due splendidi bambini,Biancaneve, i sette nani,Cenerentola,Topolino,Minnie,Pluto…

Mi sono divertita tantissimo…ho riso come mai in tutta la mia vita…forse è questa la “felicità”?

Non voglio dire che con Barney o con i miei pargoletti in ospedale io non mi diverta…ma quella notte è stato diverso…è stato come sentirsi parte di una…di una famiglia!

Ho osservato i bambini e Michael per un istante.

L’uomo correva lentamente ridendo a crepapelle,con una mela caramellata in mano,inseguito da Paris e Prince che ne volevano assaggiare un pezzettino.

Guardando i loro volti sereni,pensavo che anche “Testa di Mela” aveva finalmente trovato la felicità che stava cercando…Ma più tardi scoprii il contrario.

Intanto cercavo di godermi il poco tempo che mi restava da passare con loro.

 

Era ancora notte fonda quando ci sedemmo tutti  su una panchina e i bambini,sfiniti,si addormentarono.

Osservai Prince che dormiva con la testa sulle ginocchia del padre,che non smise un attimo di accarezzarlo, e con il ditino in bocca…Paris,invece,si era addormentata in braccio a me,con la testa sul mio petto…ebbene sì,Michael ha messo al mondo due bellissime creature…

“Allora Little Susie…”…la dolce voce dell’uomo interruppe i miei pensieri… “Come te la passi?” mi chiese,fissandomi con i suoi grandi occhi scuri.Il suo stanco,esausto volto,si illuminò in un grande sorriso.

“Beh…”

Fu con questo belato che cominciai a raccontargli tutto di me…senza fermarmi…

Gli dissi di Barney,del biglietto che mi aveva regalato,di Santa Monica,del mio lavoro di fruttivendola la mattina e dell’impiego da clown in ospedale il pomeriggio,di quanto amassi i bambini e la loro innocenza e finii anche per rivelargli il mio piccolo segreto:so suonare il flauto con il naso!

Lui mi ascoltò senza battere ciglio e aprire bocca,ridendo allegramente a quest’ultima battuta.

Poi il suo sorriso mutò,il suo volto divenne triste.

“Scusa…”mi disse abbassando lo sguardo e fissando i capelli di Prince con cui stava giocherellando. 

VORREI RINGRAZIARE ELVY PER IL COMMENTO! gRAZIE A TUTTI VOI CHE LEGGETE LA MIA STORIA! mARIA TEReSA

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Capitolo 7
*** Remember the time6:Break of dawn ***


Remember the time 6:Break of dawn

 

“Per cosa?”

Gli chiesi...nonostante immaginassi il motivo.

Lui mi guardò nuovamente in faccia…

Il suo sguardo era tristissimo...

Dai sui occhi neri e profondi riuscii a capire che non aveva del tutto superato gli ostacoli enormi che gli si erano presentati davanti nel suo cammino…o meglio,forse li aveva superati ma gli avevano lasciato un segno indelebile…un segno che si porta dietro ancora oggi, e i suoi grandi occhi,lo specchio dell’anima,mi mostravano.

Michael non è più lo stesso Peter Pan che era prima…Michael oggi recita quella parte con i suoi figli per non far portare anche a loro il grosso peso di malvagità fissato nel suo piccolo ma grande cuore…Michael è un uomo vissuto…Michael ha sofferto troppo…Michael è felice solo con i suoi bambini…Michael prova a fregarsene della gente falsa e cattiva che lo circonda ma è troppo sensibile…è troppo buono… è troppo innocente…Michael preferisce fare del male a se stesso piuttosto che agli altri…Michael è una PERSONA…

Questo fu quello che lessi nel suo sguardo…questo fu quello che mi disse con il silenzio…Michael ma chi ti hanno fatto!?

Provai una profonda compassione per lui,per la sua situazione e per quelle creaturine che erano costrette a girare mascherate,di notte per riuscire a passare un po’ di sereno,puro,divertente e prezioso tempo con il loro papà.

Senza esitare e abbassando lo sguardo,misi la mia piccola mano sulla sua,grande e fredda.

“Testa di Melanzana…”dicendo questo lo guardai…Restammo in silenzio per qualche minuto a fissarci o forse anche di più…non so esattamente per quanto…ma i nostri sguardi silenziosi si sono fatti una bella,lunga e intima chiacchierata,lasciando a volte scivolare qualche piccola lacrima e raccontandosi quello che in tutti questi anni avevano tenuto segreto…

Poi,improvvisamente,una sottile luce illuminò il suo volto,ancora più bianco e candido di quanto mi ricordassi.

Fu in questo istante che le nostre confessioni terminarono…Entrambi ci voltammo verso la direzione del piccolo bagliore…

“L’alba!…” esclamai,quasi sorpresa nel vedere il cielo che si colorava lentamente di bellissime sfumature rosa e arancio.

Anche Michael fissava il cielo sorridendo.

I bambini dormivano ancora nella stessa posizione e i loro respiri profondi si facevano sentire sempre di più,finchè una dolce e tenera voce non ruppe il silenzio:

“Tu non sei cambiata per niente Little Susie…”

 

 

“…Sai,nonostante tutto non ho smesso di invitare a Neverland i bambini…”

Quando mi disse queste parole,il suo volto si illuminò…

“…E avrei proprio bisogno di un clown che li faccia divertire facendo qualche palloncino e …perché no!? Suonando il flauto con il naso!”

Rise coprendosi la bocca con la mano.

Lo fissai incredula,sbarrando gli occhi…il mio viso deve aver assunto un’espressione buffissima perché,dopo avermi guardata,la sua risata aumentò notevolmente …tant’è che Prince aprì gli occhi per un istante,richiudendoli quasi immediatamente.

 

 

 

PS: RINGRAZIO THEPIRATESDAUGHTER PER AVERMI INSEGNATO A METTERE IL CODICE HTML!!! ;)

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Capitolo 8
*** This is it ***


Ante scriptum!

Cari ragazzi eccomi

Chiedo scusa a chi segue la mia storia ma in questo periodo sono stata impegnata un po’ con un esame e quindi non ho nemmeno ringraziato bene chi di voi mi ha lasciato i commenti! (Che sono molto graditi e spero che continuerete a lasciare!)Ma adesso che ho capito come si fa prometto che vi risponderò!

Bene…dato che i miei capitoli sono abbastanza corti (e anche il mio tempo a causa degli esami imminenti è breve) vi aggiornerò una volta a settimana!

Un abbraccio a tutti with L.O.V.E. MaryTerry

 

 

 

                                          This is it

 

Ecco,come presumevo…. I bambini dell’ospedale non l’hanno presa per niente bene…Mi è venuto il magone…come avete capito sono una ragazza dalla lacrima facile….ma questa volta,al mio posto,si sarebbe sciolto persino il ghiacciaio più grande del Polo Nord nel vedere come piangevano quei piccoli fiorellini.

Ok.Lo ammetto.Non so cosa fare.

So che tornerò a trovarli,gliel’ho promesso…a malincuore la mia scelta l’ho già fatta e,come tutte le scelte,bisogna rinunciare a qualcosa,anche se quel qualcosa sono i tre bambini più belli e più bravi del mondo…Forse sono stata troppo impulsiva e poco razionale.

Ma non posso di certo tornare indietro… Andrò a vivere a casa Jackson,questo è certo,anche perché devo partire tra…mezz’ora!?! Cooosa!? Caspio non è possibile!!Sono stata in ospedale più del previsto…Maledetta perdita di cognizione del tempo!

 Devo correre subito da Barney!Devo assolutamente farmi una doccia e cambiarmi prima di partire…Sì,perché Barney mi presta anche la doccia dato che la mia piccola casetta non la possiede!

A proposito..anche lui l’ ha presa molto male…

Inizialmente pensava fosse uno dei miei soliti scherzi quando sono tornata a casa entusiasta ma si è dovuto ricredere dopo lo squillo del telefono di casa! E indovinate chi era? “Testa di melanzana!”…no,semplicemente uno dei suoi milioni e miliardi di manager che ha chiamato il recapito che gli ho lasciato per mettersi d’accordo sull’ora e sul luogo in cui una macchina mi sarebbe dovuta venire a prendere.

Se l’è presa e non poco…e per la prima volta ho scoperto che non ha per niente una bella opinione di Michael…e un po’ è normale dato le voci che girano al mercato…All’inizio pensavo che gli fosse preso un attacco di gelosia,ma quando ha iniziato addirittura ad insultarlo definendolo un “nero sbiancato” io ho reagito a modo…Lui non sa che “Testa di Melanzana” ha una malattia della pelle…La vitiligine.

Io ho avuto l’occasione di vederne gli effetti dopo averlo buttato in piscina quella volta che sono stata a Neverland…ma questa è un’altra storia.

Fatto sta che per la prima volta in due anni ho litigato con il mio “padrino”…

Il brutto è che la sua testardaggine non mi ha dato il permesso di fargli cambiare idea…ma per lo meno si è rassegnato alla mia decisione…Questo è quanto!

                                                             

                                                         .--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Sono le 19 e il sole sta tramontando…

Esco di casa puntualissima,con due treccione ai capelli,un paio di jeans larghi e una maglietta colorata,altrettanto larga… non senza prima aver strizzato per bene il mio Barney con un abbraccio.

Non è abituato a non vedermi tutti i giorni e,mentre mi dirigo verso la macchina nera,scortata da Harley ( che cavolo!mi perseguita! ;)),che mi mette non poca soggezione,noto che dai suoi occhietti cristallini scende una piccola lacrimuccia…ciò che basta per farmi ritornare il groppo in gola ingoiato mezz’oretta fa.

Mi sento osservata…come tutti i giorni del resto.

Solo che presumo che questa volta non sia per il mio strano modo di vestire,ma per il fatto che io ( e sottolineo proprio IO) stia per salire su una,a dir poco,lussuosa automobile,per di più accompagnata da un omone di colore,vestito in giacca e cravatta e con occhiali da sole.

Ok,forse non mi sto rendendo conto di ciò che mi sta per accadere…Susan non è un sogno!!!

La verità è che ho sempre saputo,nel profondo del mio cuore,che questo momento sarebbe arrivato…Lo aspetto da anni…

Il mio posto non è qui ma con colui che nella mia infanzia mi ha donato tanto tanto amore…e che ora,dopo anni,sta ritornando di nuovo nella mia vita…il mio papà!

Sì,ho sempre considerato Michael in questo modo,da quando l’ho conosciuto…sarà che ho sempre immaginato che fosse così il rapporto tra un padre e la propria figlia.

Quella notte a Disneyland,quando sono stata in sua compagnia con Prince e Paris,la mia ipotesi sembra essersi verificata…anche se poi è cambiato tutto da quando i bambini si sono addormentati…per questo penso di poterlo considerare anche il mio migliore amico…l’unico con cui riesco a capirmi con uno sguardo…forse perché non ho mai avuto nemmeno un migliore amico…Ok! Lo ammetto! Non so proprio come definire il nostro rapporto…ma adesso l’unica cosa che mi interessa è cominciare la nuova avventura che mi sta aspettando!

Me ne frego dei sussurri della gente intorno a me…me ne frego degli sguardi indagatori!Sì,proprio così…in questo momento voglio dedicarmi solo a me stessa e alle sensazioni che sto provando a causa di una piacevole tachicardia e di un respiro che diventa sempre di più affannoso a causa dell’eccitazione!

“Baby Clochard”(come mi chiamano i miei…compaesani per il mio buffo modo di vestire e per il fatto di dimostrare sì e no sedici anni),sta finalmente vivendo il suo sogno e l’avventura è ancora all’inizio!

Questo è quanto!

 

 

 Post scriptum!

Capitoletto terminato!

Ci vediamo la prossima settimana con un capitolo più lungo!

Buona settimana a tutti!in particolare a ThePirateSDaughter, 96opal e elviraj che hanno lasciato una recensione! Un abbraccio

Mary Terry

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Capitolo 9
*** I'll Be there ***


I'll be there.

Beh…la macchina in cui sono salita non è comoda…è a dir poco comodissima!

Sedili in pelle,fuori nera,interni chiari,porta bicchieri,tavolini,telefono,aria condizionata…incredibile!

Sono rimasta sorpresa…Potrei fare la patente,magari,tra qualche mese e chiedere a Michael di provare a guidare un’automobile come questa!…ok Susan non montarti la testa!

Mi sento una regina!

L’unica cosa che non mi piace sono i vetri dei finestrini…neri,oscurati…

Nemmeno riesco a vedere bene quello che c’è fuori!…Bah,lasciamo il posto all’immaginazione!

Dall’ultima volta che ho messo piede a Los Angeles ne è passato di tempo…Non ricordo molto bene il paesaggio ma non penso che sia molto diverso da Santa Monica…Ora ne avrò di tempo per esplorare la città…eccome!

 

“Signorina Mannon…”

Ad un tratto una voce alle mie spalle interrompe i miei pensieri.

Mi volto.

Un uomo vestito con una camicettina a fiori,cicciotello e quasi calvo  mi guarda con una faccia strana e gli occhi sgranati…Dalla sua espressione capisco tutto…Mi deve aver chiamata chissà quante volte ma io ero come in catalessi…quando mi immergo nei miei pensieri cado in una specie di stato di trans…Ma accade sempre nel momento meno opportuno!

Penso di essere diventata rossa perché,improvvisamente ho iniziato ad avere caldo…Che figura!

“Mi perdoni…è …che…io…” riesco solo a mormorare queste parole…la mia figura sta diventando sempre più imbarazzante.

Mi guardo per un istante intorno e dallo specchietto del sedile del passeggero anteriore noto un abbozzo di sorriso da parte di una persona…è Harley…caspita,sono talmente tonta da far persino sorridere una montagna impassibile come quella…nella mia sfortuna mi sento onorata!

Il mio sguardo sconvolto ritorna poi sul tizio pelato e noto che mi sta tendendo la mano e, fortunatamente,ora sorride…Ciò che basta per far ridurre il mio imbarazzo

La afferro.

“Piacere,io sono George Bell,uno dei collaboratori del Signor Jackson!”mi dice.

Io non so che dire… mi ha spiazzata il fatto di essere stata chiamata per cognome…veramente non ci sono proprio abituata!E nessuno,dico,nessuno mi aveva mai dato del “lei” prima d’ora…Se non per gioco!

“Beh George chiamami pure Susie!”

Scelta troppo azzardata quella di dare del “tu” a quel simpatico ometto e rompere tutte le barriere?

Non so,fatto sta che ora è scoppiato a ridermi in faccia e insieme a lui anche l’autista e quel burlone “piglia in giro” di Harley.

Ma cos’è,una congiura contro di me?Una volta tanto che sono seria,impassibile e …non riesco a capire nulla!

“Scusa Susie…”riesce a dirmi George cercando di soffocare invano le risate “Michael ricordava che fossi un tipetto un po’ strano…”

Ah è così che “Testa di Melanzana”mi descrive ai suoi collaboratori!? Bene…mi sento onorata per la seconda volta!…

                                                        

                                                         .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Non ho avuto nemmeno il tempo di abituarmi alla comodità dei sedili…Qualche minuto di auto e noto,guardando attraverso il vetro del parabrezza,che un cancello nero con scritta “Neverland” si spalanca davanti a me!

“Neverland”…quanto tempo…E pensare che non eravamo nemmeno così lontani!..Se solo avessi saputo di essere a poche miglia di distanza dall’”Isola che non c’è”mi ci sarei precipitata volando! Michael mi raccontava sempre la storia di Peter Pan in ospedale e mi divertivo un mondo quando,senza farsi vedere dalle infermiere,mi prendeva con molta cautela tra le braccia e mi faceva volare…Sì,è vero,avevo undici anni ma,a differenza di adesso,ero leggera come una piuma dato che non riuscivo a mangiare nulla prima del trapianto!

Dovevate vederlo mentre cercava di imboccarmi,convincendomi a buttare nel mio stomaco rovinato dalle medicine,quel poco di minestrina senza sale e senza sapore…

Mi guardava con quei due occhioni scuri da pulcino bagnato,a cui era impossibile resistere…Mi facevano troppa tenerezza!

Come mi sono mancati quei momenti…la grande sofferenza fisica e stata compensata dall’immensa quantità di amore che ho ricevuto.

Certo,sono consapevole del fatto che non si possa avere tutto dalla vita e ho imparato ad accontentarmi ma non ho mai smesso né di sognare,né di sperare…e quello che sto vivendo oggi mi ha dimostrato che ho fatto bene!

L’automobile si ferma su un terreno pieno di sassolini…sento il loro rumore scricchiolare sotto le gomme…Le portiere sbattono…George, l’autista e quel simpaticone di Harley sono scesi e sto per muovermi anche io quando…Wow! la mia attenzione è catturata per un istante da una piscina…Quella piscina!Incredibile!

Chissà se sarà cambiato qualcosa!Chissà se c’è ancora il trampolino…. E lo scivolo? E le altalene saranno al solito posto in mezzo al prato verde o le avrà fatte spostare? E l’albero maestro? E Le giostre?…Chissà se Testa di Melanzana mi ci farà fare un giro!

Mentre tutte queste domande mi invadono impetuosamente la mente,spingo il pulsante per aprire la portiera…ma…non si apre!

In compenso il mio finestrino si abbassa,eliminando ogni traccia di oscurità.

Noto una figura in lontananza dalla folta chioma nera…Lui!Voglio uscire da questa macchina!Fatemi uscire!

Come presa da un attacco di pazzia,inizio a schiacciare pulsanti a destra e a manca ma la portiera non si apre…esce il porta-bicchieri,esce il tavolino,suona il telefono…Mio Dio sono incastrata!

Poi la via di fuga si spalanca di colpo…Finalmente ho trovato il pulsante!

Esco con cautela,dopo aver cercato di sistemare tutto al proprio posto nel miglior modo possibile…Cerco di sistemarmi…Fortunatamente nessuno ha visto il mio attacco isterico…nessuno… a parte Harley…Sì,proprio lui…

E’ davanti a me e mi fissa serio,con i suoi profondi occhi neri,dopo essersi tolto gli occhiali da sole. E’stato lui ad aprirmi la portiera…Che imbarazzo…Che faccio?! Abbasso lo sguardo? No,lo devo affrontare…

Gli sorrido.

“Grazie” Gli dico ,evitandolo e correndo verso il mio angelo dai capelli bruni.

 

Post scriptum:

Ciao a tutti (o meglio tutte),

spero che mi perdonerete se anche questo capitolo non è dei più lunghi e se ancora mi soffermo sui particolari....ma adoro aspettare i momento clue e aumentare la suspance! anche se so che forse mi odierete per questo! E'un periodo pieno per me ma quando finirà(circa ad agosto;)) prometto che riuscirò a farmi perdonare!!

Passiamo ora ai ringraziamenti!

96opal: Carissima!! Purtroppo penso di avere deluso le tue aspettative (anche se spero vivamente di no!) perchè anche in questo capitolo non sono ancora insieme!......vedremo!Un abbraccio!alla prossima!

 elviraj: Ciao Elvy!!ti ringrazio per tutti i commenti che lasci alle mie storie!!grazie mille! sei grande! ma se continuo con questa suspance mi sa che continuerai a saltellare per la stanza ancora per un po'!! hahah un grande bacio!

 Con la speranza che anche questo capitolo vi sia piaciuto vi lascio! Alla prossima settimana!God Bless you!

Mary Terry Jackson

                                               

 

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Capitolo 10
*** The real:Keep the faith! ***


The real:Keep the faith!!!

 

Corro…Corro…Corro verso di lui…Il sorriso sulle mie labbra…Il vento dell’”Isola che non c’è” tra i capelli…Che bella sensazione…Lo vedo…E’ a ormai pochi passi da me.

Mi fermo per qualche istante ad osservarlo.

Ha dei pantaloni neri e una camicia azzurra…forse ha scelto quel colore apposta per me!

I capelli riccioloni,neri e ribelli,sono sciolti e gli cadono sulle spalle.

Ai suoi piedi i soliti mocassini neri.

Non mi ha ancora vista perché sta parlando con una ragazza…forse è la sua fidanzata,forse è sua moglie…non penso,però,che sia la madre dei bambini data la sua carnagione scura.

Michael tiene per mano entrambi i suoi figli.

Paris è carinissima…ha un vestitino lilla a maniche corte che le arriva appena sopra le ginocchia lasciando intravedere le gracili gambine.I capelli sono raccolti in due piccole treccine con due nastrini dello stesso colore del vestito.Anche le scarpine sono abbinate.

Con i suoi occhioni verde acqua e il piccolo pollice in bocca fissa il padre e,di tanto in tanto,anche la sua bella interlocutrice.

Anche il piccolo principino guarda i due adulti e sorride.

Il completo che indossa si addice al suo nome…una camicetta bianca,a maniche corte, e un paio di pantaloni a pinocchietto neri.

Guardo il suo tenero e paffuto faccino sperando di riuscire presto ad accarezzare ancora le sue guanciotte rosse…

Come se si fosse sentito osservato,il suo sguardo si sposta verso di me.

E’ una gioia vedere l’espressione di stupore formarsi sul suo volto…adesso sta scuotendo la mano del padre,cercando di attirare la sua attenzione e ci riesce subito.

Michael lo guarda per un istante cercando di capire i desideri del suo piccolo,poi il bambino mi indica con il ditino…Adesso anche “Testa di Melanzana”mi guarda.

Vedo i suoi grandi occhi neri scrutarmi e il suo viso illuminarsi immediatamente in un radioso sorriso.

E’ così bello vivere questa scena in silenzio…un gran bel gioco di sguardi ed espressioni rende questo momento della mia vita sempre più fantastico e magico…Voglio assaporare ogni istante di tutto ciò e imprimerlo indelebilmente nella mia mente…

“Little Susie!” urla mentre anche gli sguardi della piccola Paris e della ragazza di colore si spostano verso la mia direzione…Che sensazione stupenda sentire il mio nomignolo pronunciato da quella voce calda e familiare.

Muovo un passo verso il quartetto mentre anche loro,incitati a venirmi incontro da un gesto del capo fatto da Michael,si dirigono verso di me a passo incalzante.

Ci troviamo a metà strada,si può dire.

“Testa di Melanzana” lascia le manine dei due piccolini spalancando le braccia…non aspettavo altro che tuffarmi in quel mare azzurro di abbracci e di amore…Gli butto le braccia intorno al collo e lo stringo,contraccambiata,per un istante…fino a che non sento qualcosa tirarmi i pantaloni all’altezza dei fianchi…e sono costretta a sciogliere quello splendido incatenamento di braccia e allontanarmi dal dolce profumo della pelle di Michael…

Guardo verso il basso e Prince mi tende le manine…Come avevo fatto a Disneyland,il giorno del nostro primo incontro,mi abbasso alla sua altezza e per l’ennesima e tenerissima volta,il mio viso viene racchiuso tra le due manine paffutelle e baciato da soffici e piccole labbra…

Intanto due braccine mi afferrano il collo da dietro facendomi quasi perdere l’equilibrio.

Mi giro lentamente…è Paris che,sorridente,mi guarda con i suoi splendidi occhi verde-azzurri.

Le accarezzo il capo e le treccine e le stampo un bacio sulla fronte prima di ritornare in piedi e presentarmi alla ragazza sconosciuta.

E’ molto bella.

Anche lei ha due occhi grandi,profondi e neri.Le labbra sono carnose e i capelli le arrivano leggermente sotto le spalle e sono mossi,castano scuro.

Indossa una canottiera nera molto originale,con delle fibbie sui fianchi e dei pantaloni verdognoli,anch’essi contornati da fibbie e borchie.

Se non fosse stato per il seno,abbastanza prosperoso,l’avrei potuta benissimo scambiare per un uomo,nonostante la bellezza dei suoi lineamenti.

Tutto sommato,però,mi piace molto il suo stile!

Mi tende la mano,che io prontamente afferro,e mi sorride amichevolmente.

“Ciao Susie,io sono Janet…Janet Jackson!Mike mi ha parlato moltissimo di te!”.

La sua voce è rassicurante e soave…

Dunque i miei sospetti sono fondati…E’ lei la signora Jackson.Già…Ora che la guardo bene assomiglia molto ai bambini…nonostante il diverso colore della pelle…

“Il piacere è mio!” rispondo contraccambiando il sorriso…

Non posso certo dirle che anche “Testa di Melanzana” mi ha parlato di lei …semplicemente perché non è vero!

Fortunatamente la voce di Michael  e la sua mano poggiata sulla mia spalla interrompono i miei pensieri prima che inizino a prendere il via!

“Possiamo continuare la vostra conoscenza in casa…sono stato al sole già troppo senza ombrello e rischio di abbrustolirmi…Vedo già i titoli su quei maledetti giornali… “Jacko Wako pelle rossa!””.

La sua infantile risata alla fine della frase appena pronunciata suscita il sorriso della graziosa mogliettina e anche il mio,pur se leggermente velato da un pizzico di amarezza…Lo ammiro per come riesce a sdrammatizzare tutto…continuo a pensare seguendo la folla verso la porta d’ingresso…

 

                                                      .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

“Dunk”!…Certo che se Janet si fosse presentata con quel nome l’avrei riconosciuta senza scambiarla per la moglie di Mike!

Ho fatto un’altra gran bella figura a cena,dopo essermi complimentata con lei per i due splendidi bambini…Ma porcaccia la miseria…perché cavolo la mia dannata bocca non riesce a stare un po’ zitta!?

Ho capito subito di aver fatto una gaffe dopo aver visto la sua espressione allibita che smetteva di masticare il boccone di carne con occhi sbarrati e sentendo “Testa di Melanzana” soffocare una risata…o meglio,soffocarsi con l’acqua per le risate…Ben gli sta!

Bell’amico! Che ne so io che sua sorella si chiama Janet quando me ne ha sempre parlato come “Dunk”?Mica me lo posso inventare!

Che ne so io che non è sposato e che è divorziato da circa un anno!?

Non lo vedo da sette anni…Ascolto solo due musicassette da quando me le ha regalata lui… “Bad” e “Dangerous”…non guardo la tv…(se non qualche cartone animato quando vado in ospedale)...non leggo i giornali…So le cose solo per voci di mercato…Che cavolo si aspettano!?

Bèh,impareranno a conoscermi anche qui e a capire che per me,le cosiddette “figure di cacca”,sono all’ordine del giorno!

Fatto sta che,dopo essere venuta al corrente di queste notizie,ho tirato un grande sospiro di sollievo…anche se non so il perché…

Ma adesso non ci voglio più pensare!Penso a godermi il mio bel bagno caldo,nel MIO bagno…

Sì,proprio così…ho un bagno tutto per me e ce ne vorrà ancora un bel po’ di tempo prima che inizi a rendermi conto che tutto ciò che sto vivendo è la realtà…

Una realtà che forse mi merito da tutta la vita e che Dio mi sta dando la possibilità di vivere…La mia realtà…o meglio,la realtà dei miei sogni!

“Keep the faith” dice una delle canzoni di Michael…e a me la fede di certo non manca dopo aver passato tutta la mia vita in un orfanotrofio di suore… e non mi è mai mancata nemmeno in ospedale…e forse,anche per questo,devo ringraziare lui che,ogni tanto,mi prendeva la mano,mi guardava negli occhi e mi mormorava:

“Little Susie…Qualsiasi cosa succeda…Qualsiasi…Non smettere mai di credere e Dio ti aiuterà!”

Dopo di che ci mettevamo a ringraziare il Signore e pregare per la mia guarigione.

Io da cattolica,lui da testimone di Geova…Mah sì,In fondo penso che ci sia solo un Dio e che sia uguale per tutti…

E questo Dio mi ha aiutata e sta continuando a farlo… “Testa di Melanzana”ha sempre avuto ragione!

Ma perché i miei pensieri ritornano sempre a sette anni fa?! Mah…

Comunque non ho solamente il MIO bagno personale ma anche la MIA camera personale! E che camera!

E’ più grande della “casetta” dove ho vissuto fino a ieri…

Letto matrimoniale con trapunta azzurra,lenzuola azzurre federe azzurre…persino le pareti della stanza sono azzurre!Per non parlare del bagno!Incredibile…Si ricorda proprio tutto!

E’ meglio uscire dalla vasca, anche se a malincuore…è mezzanotte passata e domattina mi dovrò svegliare presto.

Alle otto e mezza dovrò essere pronta in giardino ad accogliere un pullman di venti bambini,provenienti da un ospedale di Santa Barbara.Che bella iniziativa invitarli a Neverland!

Mi guardo allo specchio mentre sento l’acqua svuotarsi nella vasca.

Guardo i brufoletti che sembrano aver trovato un “rifugio”sicuro sul mio viso ovale,bianco come il latte…forse dovrei abbronzarmi un po’!

Il mio viso è proprio sproporzionato…Ho delle labbra carnose con all’interno dei piccoli denti che sembrano ancora da latte, e non so se quello che mi ritrovo al posto del naso assomigli più a una patata o una ciliegia…decisamente troppo grande…persino il mio corpo sembra essere in contraddizione con se stesso…come del resto il mio carattere…Il pensiero di non potermi mettere in canottiera a causa della vergogna suscitatami da quelli che sembrano un insieme di piccoli porri sulla mia schiena,ma che ho scoperto,circa un anno fa,essere dei tumori benigni che non ho mai avuto i soldi per togliere,mi crea molto fastidio…La verità è che non ho nemmeno voglia di tornare sotto i ferri e,dato che lasciandoli non viene compromessa la mia salute ma solo il mio aspetto fisico,allora evito volentieri altre operazioni…

Ciò che mi piace di più del mio aspetto fisico sono i capelli…Già,quelli che non avevo sette anni fa.

Sono una quantità industriale,mossi e castano scuri…Peccato che non riesca proprio a sistemarli…

Ok…lo ammetto…capitano tutte a me…ma non posso farci niente nonostante la voglia matta che abbia di cambiare…Mi sento una piccola “Woman in the Mirror”…Ma rimango dell’idea che il Signore mi ha fatta così,forse per far rispecchiare di più il mio lato interiore,e così mi devo accettare.

Indosso l’accappatoio che ho trovato appeso vicino alla doccia,anch’esso rigorosamente azzurro, e mi dirigo verso la mia camera,semplicemente spalancando la porta del bagno.

Apro la mia borsa marrone,che non so chi ha appoggiato nell’armadio in legno azzurro…troppo grande per i miei modesti gusti e per i miei modesti vestiti!

Dopo aver guardato il mio serbatoio di intimo (ecco dove andavano a finire circa 15 dei 30 dollari a settimana che Barney mi pagava mentre il resto lo spendevo in palloncini e regali da fare ai bimbi),opto per un paio di mutande bianche con disegnati due topolini che si baciano sul retro,e un reggiseno,altrettanto bianco…

Dopo essermi asciugata e aver asciugato velocemente i capelli,li indosso e infilo la mia camicia da notte blu,con raffigurati nel centro due simpatici panda bianchi e neri,regalo di Natale di suor Matilda.

 Mi avvicino al letto,mi metto in ginocchio,faccio il segno della croce e prego…Per Michael,per i suoi figli,per Janet,per i bambini in ospedale a Santa Monica,per Barney e,infine,anche per me…Ringrazio il Signore per la serenità donatami in questo giorno e i miei genitori che vegliano su di me,come due angeli custodi…Sento sempre la loro presenza nonostante si può dire che non li abbia nemmeno conosciuti…

Mi alzo,rifaccio il segno della croce,come per chiudere la comunicazione,e mi butto sul letto.

Non vedevo l’ora di sprofondare in questo materasso gigantesco…Mi sento Ariel,la sirenetta,quando esce dall’acqua trasformata in umana e si trova davanti un mondo tutto nuovo…che non aveva mai visto…

E’ tutto così magico…L’intera casa è piena d’amore…

Abbiamo passato una bellissima serata,dopo cena.Tutti insieme abbiamo visto “Fantasia 2000”…Veramente dire “visto” è una parola grossa!

Diciamo che abbiamo passato la serata a farci i solletici e lanciarci pop corn a ritmo di musica classica!…Paris e Prince ridevano come due matti solleticati da me,Michael e Janet…Ma la congiura contro di loro si è immediatamente trasformata in congiura contro la nuova arrivata…IO!

Ad un certo punto si sono fermati tutti…Testa di Melanzana ha detto qualcosa in silenzio alla sorella e ai due bambini…

All’inizio non capivo molto,ma quando ho visto tutti dirigersi verso di me ho iniziato a scappare ma, ahimè,tutti i miei sforzi sono stati vani.

Michael mi ha buttata per terra immobilizzandomi per le spalle mentre incitava la sua “banda” all’attacco…

Nonostante le mie risate e le mie urla disperate e il mio dimenarmi,è stato impossibile per me fuggire dalla forte stretta di quelle braccia…Janet ha iniziato a solleticarmi la pancia mentre i piccoli mi hanno tolto le scarpe iniziando a farmi il solletico sotto i piedi…Così piccoli e così svegli!

Fortunatamente non ho fatto loro male,nonostante i calci mi partissero spontanei!

Lui mi guardava divertito…ridendo e continuando ad incitare…Dopo di che il suo viso si è abbassato verso il mio…Non so che diavolo di sensazione io abbia provato,ma per un istante è come se il mio respiro si sia fermato e con lui anche i battiti del mio cuore…quando ho iniziato a sentire il suo fiato sul mio collo ho avuto come la strana impressione che dei brividi mi percorressero alla velocità della luce tutto il corpo…sarà stata la troppa adrenalina del momento…fatto sta che,mentre le sue labbra si avvicinavano al mio orecchio,alcuni ricci dei suoi capelli mi hanno sfiorato la guancia e il naso e sono riuscita a sentirne il profumo…cicca alla fragola?!Mah…so soltanto che quel magnifico odore mi ha mandata in una specie di estasi mentre mi venivano sussurrate alcune parole…

“Little Susie…dimentichi che io so il tuo segreto…”

Quasi immediatamente Testa di Melanzana si è sollevato e,mollando la presa, ha iniziato a solleticarmi il collo…

Mio Dio…Il collo no! Non sopporto che qualcuno mi tocchi il collo!E’ una cosa più forte di me…

Fortunatamente la mia “sofferenza” è durata per poco…Sono stata salvata dai dieci rintocchi dell’antico orologio in legno a pendolo.

Sembrava che fossero i rintocchi della mezzanotte di “Cenerentola” perché,improvvisamente tutti si sono fermati e spostati da me…certamente senza smettere di ridere.

Dopo essersi alzato in piedi Michael mi ha teso la mano per aiutare anche me ad alzarmi.L’ ho afferrata ad era leggermente sudata,come la mia del resto…è normale che fosse così dato tutto quello che abbiamo fatto!

I nostri sguardi si sono incrociati per un istante…ma poi il suo si è rivolto verso i miei capelli…e ciò è bastato per farlo scoppiare a ridere…

“Che c’è…che è successo?”Ho iniziato a chiedere leggermente allarmata nel vedere che anche il resto della “banda” rideva…

Nel bel mezzo delle risate,Testa di melanzana mi ha indicato il grande specchio appeso alla parete…Che situazione imbarazzante vedere il mio volto riflesso…

I miei capelli erano spettinatissimi e la faccia rossa e paonazza…Sono scoppiata a ridere anche io… e ancora per qualche minuto ci siamo immersi nell’immenso mare di risate fino a che una voce dolce e ancora divertita,QUELLA splendida voce, non ci ha portati,con fatica, tutti alla realtà.

“Piccoli è ora di andare a nanna…salutate  zia Dunk che domani parte!”

 

 

E’ stato adorabile vedere Paris salutare la zia con un abbraccio e un bacio mentre Prince cercava di convincerla a rimanere ancora per qualche giorno,senza ottenere il risultato sperato e dandole,rassegnato,un bacio sulla guancia.

La stessa cosa ha fatto Michael…Le ha messo le mani sulle spalle e,dopo averle spostato un ciuffo di capelli dal viso, le ha stampato un bacio sulla fronte.

“Buona notte Dunk…se mi sveglio presto domani mattina vengo a salutarti…”

Ho sentito solo queste parole perché, per lasciare i due fratelli un po’in intimità,ne ho approfittato per infilarmi ai piedi le scarpe che i bambini,che si stavano dirigendo ora verso di me,mi avevano sfilato qualche minuto prima.

Ero ancora chinata quando Paris mi ha stampato un bacio sulla guancia destra e Prince su quella sinistra…lasciandomi di stucco per l’ennesima volta…evidentemente,in questa famiglia,le sorprese non finiscono mai…

“Notte Lit”…Mi ha salutata il bimbo con la sua piccola vocina… “Tu non vai via come zia Janet,vero?”

I dolci suoi occhi scuri fissavano cercando di trovare nel mio volto una risposta negativa alla sua domanda…

Gli ho accarezzato il capo e la guancia e,con la vista offuscata per la tenerezza e la voce commossa,l’ ho rassicurato… “No,non me ne vado…”.

Il suo volto si  è illuminato in un radioso sorriso.

“Evvai!” ha esclamato il bambino buttandomi le braccia intorno al collo subito seguito dalla sorellina…e che potevo fare se non contraccambiare con tutto il mio amore quel doppio abbraccio!?

Sono due piccoli doni del cielo…Anche se io sono di parte devo assolutamente dire una cosa…Li adoro!

Ricordo il sorriso di Michael e Janet mentre assistevano alla scena…Era un sorriso di tenerezza e orgoglio allo stesso tempo… e c’è assolutamente il motivo di essere orgogliosi di queste due adorabili creature.

Dopo di che tutto si è concluso in fretta…

Michael ha preso Paris,che iniziava a strofinarsi gli occhietti,in braccio e Prince per la manina .

Poi si è avvicinato al mio viso stampandomi un leggero bacio sulla guancia sinistra e facendo ritornare una piccola ondata di profumo a solleticarmi il naso…

“Ti ha salvata l’orologio…Ma la prossima volta la vittoria sarà mia!”Queste parole sussurrate in modo provocante nel mio orecchio mi hanno fatta rabbrividire…sì,mi è successo ancora…Ma cercando di scacciare velocemente la strana sensazione,ho guardato Testa di Melanzana in faccia notando che,mordendosi il labbro inferiore e inarcando le sopracciglia,mi fissava con aria di simpatica sfida.

“Non ne sarei poi così sicura!” sono riuscita a rispondere cercando di soffocare il mio imbarazzo con una risata malefica.

Lui si è voltato,dandomi le spalle e dirigendosi verso il corridoio…”Vedremo”…Mi ha detto con voce misteriosa… “Buona notte donne!”.

Ho osservato per qualche istante le tre sagome che si allontanavano…fino a che non ho sentito una mano sulla mia spalla e mi sono voltata…Janet mi fissava sorridendo.

“Buona notte Susie….penso che andrò a nanna anche io…”Mi ha mormorato con voce flebile per la felice stanchezza…il suo volto era decisamente stanco ma lasciava trasparire contentezza e serenità.

L’ho osservata per un’istante mentre si dirigeva verso la porta…

“Buona notte Janet…”Ho risposto io,prima che varcasse la soglia.

Si è girata verso di me,continuando a sorridere e tirando un sospiro con volto rassegnato…Non sapevo che stesse per dirmi ciò che ancora adesso mi risuona nelle orecchie,nella mente e nel cuore come una dolce ninnananna.

“Chiamami pure Dunk…ormai fai parte della FAMIGLIA…”

Abbi fede Susie….abbi fede….abbi fede….abbi fede….abbi fe..

 

Post scriptum

Ciao a tutte!!! come andiamo? Questa settimana ,dopo essere andata a letto alle 3 di notte perchè ho una doppia vita(di giorno studio e la notte scrivo;)),ho deciso di pubblicare di sabato dato che martedì ho un esame e so che domenica sarò intoccabile!(aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa : scream.....per rimanere in tema!)

 

Comunque... bando alle ciance e iniziamo con i ringraziamenti... o yeah!

STEFYMJ:evvai!!!!!! sono contentissima che la storia ti sia piaciuta! spero che ti sia altrettanto piaciuto questo capitolo e che continuerà a piacerti!!! wow sono contenta di avere una nuova lettrice!! evvai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! thank you so much stefy!

ELVIRAJ:Fantastica!!!!! sei unica e fantastica come sempre!!! spero che anche a te sia piaciuto il mio capitoletto...;) e ...che dirti cara..? se non.... TI VOGLIO BENE!!!!!!!!????!!!!!!!!!!!! KISS KISS KISSSSSSSSSSSSSSSSSSS (saltella saltella;))

96OPAL:meno male!! speravo di non averti delusa! e....vvvvvvv......aaaaaa......ii..... Grazie di cuore!!!un bacione!

 

Buona settimana ragazze! vi voglio benissimo!!!! e grazie per i vostri commenti!! adesso vado a nanna anche io come tutti! hihihihi un abbraccio with LOVE

God bless you ,

Mary Terry(ps: non so se avete notato ma ho utilizzato il colore del vestitino di Paris)hehehehe

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Capitolo 11
*** It's all for love! ***


It's all for LOVE!

 

Svegliarmi di notte e vedere l’orologio a forma di gufo segnare le 3 e 33 è qualcosa che mi ha sempre fatto molta paura…il perché è un mistero…forse mi ricorda la simbologia dell’apocalisse!

Sono pazza,e su questo non c’è dubbio… oramai mi sono abituata a convivere con me stessa!

Fatto sta che non è la prima volta che mi capita di svegliarmi di soprassalto e vedere le lancette segnare quest’ora…sento i brividi percorrermi per un istante il corpo dopodiché niente e nessuno può permettermi di chiudere i miei occhi spalancati e ritornare nel mondo dei sogni…mi è impossibile persino in questo fantastico e comodissimo letto.

Non voglio alzarmi subito.

3 e 47…Per qualche istante tento di riprendere sonno girandomi su un lato,poi mettendomi a pancia in giù,ma mi risulta,ahimè,impossibile.

3 e 54…Adesso i brividi iniziano a percorrermi le gambe formando uno strano formicolio che mi impedisce di restare ferma.

Mi scopro…poi mi ricopro…sono le 4 e 05.

Basta…Butto via le coperte e mi alzo.

Una specie di arsura si è impossessata della mia bocca rendendola secca e impastata…

Vado in bagno,apro il rubinetto e,quando l’acqua è diventata abbastanza fredda,prendo il bicchierino in plastica che si trova sulla mensola dello sfarzoso specchio, lo riempio d’acqua e bevo…ripeto lo stesso movimento per qualche volta…risciacquo il bicchiere riappoggiandolo a scorrere sul lavandino e chiudo il rubinetto…Con l’asciugamano mi asciugo la bocca e,dopo aver spento la luce e aver chiuso la porta,ritorno a risprofondare nel mio adorato letto che ora sto quasi cominciando ad odiare.

Non faccio in tempo a sdraiarmi,che un’improvvisa voglia di dolci si impossessa di me…

4 e 29…il languorino è diventato “fame”…Ho decisamente fame….ma non una fame normale…una fame da lupi!

Strano…eppure questa sera ho cenato a base di carne,pane,verdure di ogni genere (perché Michael,da buon vegetariano, mangia solo quelle),patatine fritte e chi più ne ha più ne metta!Qualcosa di solido e di molto diverso dal solito,insomma…

Eppure sembra che la minestrina di Barney mi sazi molto di più!

Sono combattuta…Che faccio?!Vado in cucina?…il mio stomaco risponde subito al mio posto!

 

                                                       .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Dopo aver socchiuso la porta della mia camera,aver percorso il corridoio a tastoni e in punta di piedi e aver sceso le scale cercando di aggrapparmi alla buia ringhiera per non cadere e spaccarmi la testa,giungo finalmente davanti alla porta della cucina…

E’ socchiusa e lascia trasparire una luce.

Forse Felipe,il cuoco,è già sveglio…certo,dovrà pur preparare qualcosa da mangiare per i bambini che tra qualche ora arriveranno da Santa Barbara…

Sono tentata a tornare indietro,nonostante la fatica fatta per raggiungere la mia meta,ma il mio stomaco me lo impedisce…

Come se fosse lui a comandare,la mia mano spinge impulsivamente la porta spalancandola…

In mezzo ad un silenzio assoluto,mi ritrovo davanti ad un Michael Jackson seduto al tavolo,in vestaglia rossa che lascia travedere il pigiama blu raffiguranti ciò che sembrano orsacchiotti,capelli raccolti disordinatamente e occhiali da vista dalla montatura sottile…Senza trucco,ma ugualmente bello,il suo chiaro volto lascia intravedere quelle macchie più scure che la luce del giorno cela,come per magia…

Tra le mani ha una penna e dei fogli.

Altri fogli sono sparsi sul tavolo,alcuni vuoti,alcuni scritti,altri ancora sono appallottolati o stropicciati per terra.

Vedo l’espressione del suo viso mutarsi…Prima leggermente spaventata nel vedere la porta aprirsi,poi stupita nello scorgere il mio volto.

“Testa di Melanzana! Cosa ci fai qui?” Gli chiedo quasi istintivamente e senza pensare prima di porre una domanda tanto stupida…sbalordita nel trovarmi davanti lui…

Certo,dopo questo interrogativo non mi meraviglio nel vederlo appoggiare penna,fogli e occhiali sul tavolo, per poi strofinarsi  con le grandi mani il viso e lasciando intravedere un sorriso.

“…Questa domanda dovrei fartela io Little Susie…”Sussurra, appoggiando poi le mani chiuse a mo di preghiera sul tavolo,senza smettere però di sorridere.

Sento la mia faccia bollire e rimango immobile…Come mi dovrei comportare?

 “Hai intenzione di rimanere lì ancora per molto?”

Mi chiede,subito, come se mi avesse letto nel pensiero, con la sua tenera voce,invitandomi con i suoi grandi occhi ad accomodarmi su una sedia vicino a lui.

 

                                                          .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

“Ain’t the pictures enough, why do you go through so much
To get the story you need, so you can bury me
You’ve got the people confused, you tell the stories you choose
You try to get me to lose the man I really am
You keep on stalking me, invading my privacy
won’t you just let me be…”

 

“Cos’è?” chiedo,tenendo tra le mani uno dei fogli poggiati sul tavolo.

“Chiamalo pure una sorta di sfogo ispirato…”Dice lui abbassando lo sguardo e fissando altro,come se fosse intimidito dalla mia domanda.

Segue un istante di silenzio.

“…E’ una canzone?”Chiedo,poi,invasa dalla curiosità.

“No… ma forse potrebbe diventarlo…”

Con la coda dell’occhio scorgo il suo sguardo nero e profondo scrutarmi, e un sorriso modesto  sulle sue labbra…quasi come se stesse cercando un’ approvazione.

“…Penso che debba diventarlo…”

Gli  confesso sorridendogli…Ho sempre capito quando Testa di Melanzana ha bisogno di un incoraggiamento.

Lui contraccambia…Dopodichè le sue dolci labbra si socchiudono lasciando uscire una parola a me del tutto incomprensibile a primo acchito…

“…Invincible…”

Gli rivolgo uno sguardo confuso.

“Come scusa?”

Gli chiedo tra un misto di stupore e incomprensione.

“…invincible…”

Ripete lui sempre più deciso.

Continuo a non capire ma non chiedo nulla,aspettando fiduciosa la sua repentina spiegazione.

“…Il titolo del mio nuovo Album…Si chiamerà così…”

Mentre afferma queste parole con convinzione non mi guarda…fissa rabbuiato in volto un punto vuoto sul tavolo…come se ci fosse scritto qualcosa di comprensibile solo a lui…

“E’ già stato annunciato da tempo…Sarà l’album della verità…della mia verità… di tutta quella verità che viene falsificata…Verrà fuori quello che veramente io sono…quello che provo…quello che tutti coloro che mi accusano ingiustamente devono avere la possibilità di vedere,conoscere…e solo una volta conosciuto mi potranno giudicare…se proprio devono…”

Scruto il suo sguardo incantato da cui traspare un mix di convinzione,decisione e fermezza…qualità che lo rendono un Michael del tutto diverso da quello che si mostra con i suoi bambini…un Michael che si rende conto di non essere Peter Pan ma un adulto che ogni giorno deve affrontare grandi ostacoli che cercano di interrompere il suo cammino… Quel Michael con cui ho avuto il piacere di discorrere in assoluto silenzio a Disneyland qualche giorno fa me lo ritrovo davanti,adesso…

Ora i suoi grandi occhi neri,come risvegliati all’improvviso da un sonno profondo,hanno ripreso a fissarmi…

Cercando di non perdermi nello sguardo di colui che potrebbe essere mio padre e con cui mi trovo a discorrere in piena notte di argomenti estremamente seri,cerco di fare ciò che so fare meglio in determinate situazioni…Gli sorrido…e lui, con mia grande gioia,contraccambia per poi ritornare immediatamente a riabbassare lo sguardo,ma questa volta interrompendo il silenzio…

“Vorrei rendere questo album speciale,sai Susie?”

“Susie”?! E’ la prima volta da quando ci siamo visti che mi chiama così…Dove è andato a finire il “Little”?!…Mi sento strana…come se fossi cresciuta tutto d’un colpo…Come se non fossi più la sua bambina…Forse Testa di Melanzana sta cercando di farmi capire che vorrebbe trovarsi davanti una persona matura…adulta! Lo osservo mentre giocherella con il bracciale rosso che porta sempre al polso destro..e continuo ad ascoltare…è una cosa che mi riesce piuttosto bene…

“…Mi mancano quelle quattro, cinque canzoni … GIUSTE…Ne ho scritte una centinaia ma sono tutte più o meno sullo stesso tema…sulla sofferenza che una persona prova nel sentir dire continue cattiverie sul suo conto…ma io voglio fare capire alle persone,ai miei fans…che io non soffro soltanto…io provo anche atri sentimenti…”

“…Come l’amore?!”

Chiedo io,interrompendolo e subito pentendomi per le sciocchezze che riescono a sparare all’improvviso le mie corde vocali,comandate da non so quale maledettissimo organo del mio corpo…

Subito Michael mi guarda costringendomi a mandare giù “un boccone” di saliva per l’agitazione.

Certo che se proprio dovevo intervenire avrei potuto farlo in maniera del tutto diversa,tipo.. “Già Mike, ti capisco…perché tu sei una persona piena d’amore…”…Non avrei dovuto porla come domanda!…Ma purtroppo io sono fatta così,al contrario…il mio pensiero interviene sempre tardi,troppo tardi!

Una strana luce,improvvisamente,illumina i suoi occhioni e un sorriso enorme gli si stampa sul viso…

“Esatto…Esatto…”

Esclama…direi alquanto…contento!Allora non ho sbagliato!

Subito una lampadina mi si accende e mi permette di capire tutto.

Michael non ha bisogno di qualcuno che capisca quello che prova,che condivida con lui il suo dolore o la sua solitudine…perché ciò che prova può provarlo solo lui…E’ soggettivo…Lui ha bisogno di qualcuno che lo illumini…Che lo aiuti a comprendere meglio se stesso!E la mia domanda, a quanto vedo,è bastata…

Fiera di aver catapultato la situazione verso una direzione più… “serena” …mi faccio prendere dalla solita agitazione…quella che ti prende quando sai di aver fatto la cosa giusta e vuoi continuare a farla…non so se mi spiego…So soltanto che all’improvviso mi sono ritrovata più vicino a lui,con la sua mano tra le mie e con i nostri sguardi persi l’uno nella gioia dell’altra,a dire cose senza fermarmi…cose che forse hanno un senso o forse no…

“…Allora scrivi,Michael…Scrivi l’amore!come hai sempre fatto!”

Adesso mi guarda confuso e per un attimo mi sembra che il suo sguardo si stia rabbuiando nuovamente.

“Io…Non riesco...E’ diverso…”

Sussurra con una voce da cui traspare un velo di tristezza e tirando un grande sospiro prima di continuare… “Io...ho quasi quarantun anni Susie…E i miei obiettivi li ho raggiunti…Ma l’amore vero…quello non ho più la speranza di trovarlo…”

I suoi occhi,improvvisamente,iniziano a luccicare e con voce commossa continua a parlare,fissando le mie mani tra le sue e iniziando ad accarezzarle…Dio solo sa cosa sto provando…Vorrei urlargli che gli voglio bene,tanto tanto bene…ma adesso non posso,ha bisogno di essere ascoltato…

“…Canzoni come “I Just can’t stop loving you”… “The way you make me feel”o “Remember the time”…Non sono autobiografiche…Ma sono ugualmente canzoni che ho scritto con una speranza.La speranza di poter condividere un giorno tutto ciò che ho cantato e ballato con qualcuno con cui condividere le mie passioni,con cui formare una famiglia!Pensa che,nel mio futuro,mi vedevo padre di tredici figli!…Ho sperato per tanto tempo un amore come quello tra John Lennon e Yoko Ono e per qualche periodo il mio sogno si è quasi avverato,quando ho sposato Lisa Marie,la mia prima moglie.Con lei andavo dappertutto…negli ospedali,negli orfanotrofi…mi è stata sempre vicina,nel bene e nel male…ma poi così come è iniziata è finita…in fretta…troppo in fretta, e Debbie è stata la mia consolazione,non che la mia seconda moglie che mi ha donato ciò che Lisa non mi ha voluto regalare…due splendidi bambini…Ma tra noi,forse,non c’era amore…forse nemmeno con Lisa…”

Continuando ad accarezzare il dorso della mia mano mi guarda,per un istante con le lacrime agli occhi, per poi continuare il discorso:

“…Mi hanno sempre insegnato che l’amore vince su tutto ma nel mio caso non è stato così…E la colpa più grande è della mia fama…A Debbie non piace stare sotto i riflettori…Così,dopo due anni,è finita anche con lei…Ma non voglio annoiarti con le mie storie…”

Mi guarda ancora,questa volta abbozzando un sorriso.

Anche io gli sorrido…Non mi stai annoiando,anzi!Mi mancava il tuo modo di raccontare storie…Gli vorrei confessare,ma le sue parole precedono le mie,come se,attraverso il mio sguardo gli abbia comunicato i miei pensieri con una sorta di messaggio non verbale.

  “…Il punto è che adesso mi sento vecchio…e i miei sogni sono infranti,come d’incanto, e con essi la mia speranza…Quindi a che serve scrivere canzoni su qualcosa che non puoi avere?”

Questa domanda,posta con quel tono e in forma quasi retorica mi spiazza…Soprattutto nel sentirla pronunciata da lui…lui che mi ha sempre detto che la speranza non muore mai adesso si ritrova a parlare del suo futuro senza più speranze né ambizioni…

Non posso vederlo in questo stato… non posso e non voglio sentirlo pensare e dire certe cose…non posso semplicemente sopportarlo!

Presa da uno strano istinto mi ritrovo ad affrontare il suo triste volto con una determinazione e una rabbia che non ho mai avuto.

“Michael!…Pensaci….Sei circondato d’amore!Non esiste al mondo solo l’amore tra uomo e donna! Esistono altri tipi d’amore!Tanti tipi d’amore!…Pensa a Prince e Paris…Cosa provi per loro?”

Vedo improvvisamente il suo sguardo stupito dalla mia reazione ma illuminato non appena sente pronunciare i nomi dei suoi figli.

“…Sono tutto per me…io li amo…”

Risponde con flebile voce,subito interrotta dalla mia,ferma e decisa.

“…Li ami!Hai visto?Anche qui c’è amore!Non far sì che le cose brutte passino sopra a  questo magnifico sentimento…Tutto è possibile con l’amore! E sai chi mi ha insegnato questo!?”

Continuo a fissare il suo volto illuminato e comprensivo mentre la mia mano destra si sposta dalle sue carezze e si appoggia,istintivamente, sul suo petto…proprio in quel punto dove si sentono i battiti del cuore...

“…Tu!”

 

                                                        .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

“Aspetta che afferri il tuo bel collo Little Susie…e poi ti faccio vedere io se non mi ridai di corsa gli occhiali…”

Testa di Melanzana cerca di afferrarmi sotto il tavolo della cucina,il luogo sicuro dove mi sono nascosta dopo aver indossato i suoi occhiali.

“Tanto non mi riuscirai mai a prendere perché qui sotto in due non ci stiamo! Pappappero!”

Scherzo io,non senza avergli fatto prima una bella linguaccia.

Lui si accovaccia cercando almeno di solleticarmi nonostante la mia barriera fatta con le sedie e provando a convincermi ad uscire.

“…Togliteli…non ti stanno nemmeno bene!”

Ride divertito.

“Beh… se la pensi così allora ti accontento….”

Facendo la finta offesa mi sfilo gli occhiali e glieli consegno, rassegnata.

Dopo averli presi,avermi ringraziata con un fantastico sorriso e averli riposti sul tavolo mi tende la mano per aiutarmi ad uscire.

Senza smettere di ridere la afferro e esco.

Mi sistemo,spolverandomi con le mani,la camicia da notte stropicciata e,dopo essere diventata di colpo seria,provo a minacciarlo con un dito.

“…E guai a te se mi rivolgi ancora la parola,dopo quello che mi hai detto TESTONA di Melanzana!”

A questa mia specie di insulto lui sgrana gli occhi divertito,dopodichè indica la mia camicia da notte.

“Non mi piace come ti stanno i miei occhiali ma in compenso mi piacciono molto questi panda!”

Abbasso lo sguardo in direzione degli animaletti raffigurati sul mio pigiama e afferro per un lembo la parte da lui indicata.

“Questa me l’ ha regalata Suor Matilda a Natale!”

Michael poggia la sua mano sulla mia e fissa nella mia stessa direzione.

“Davvero? Sta bene?”

Io annuisco con il capo.

Per un attimo adesso ci guardiamo e ci scambiamo un sorriso complice…Sembriamo due bambini che si divertono e si meravigliano per cose semplici,anche troppo…Ma a me piace così…non mi vergogno..anzi!

Poi,all’improvviso,il dorso della sua mano si poggia sul mio viso e inizia ad accarezzare la mia paffuta guancia.E’ una bella sensazione ma spero che non si accorga del repentino calore che si sta impossessando del mio corpo e che forse si sta manifestando anche con un leggero rossore sulle mie gote, come spesso accade.

“Se solo avessi saputo che eravamo così vicini…Ti sarei venuto a prendere volando Susie…”

Caspita! Non è possibile! E’ la stessa cosa che ho pensato io appena sono arrivata ieri…

Gli sorrido,complice e consapevole e mi perdo nei suoi occhi neri,penetranti e…brillanti! Sì,perché adesso hanno iniziato a luccicare…

Avrei tante cose da dirgli…vorrei chiamarlo “papà” e immergermi nella sua grande e protettiva stretta…in un abbraccio…

Ma la verità è che Mike non posso considerarlo solo un padre,ma…un fratello…un amico…qualcosa di più insomma!

E’una sensazione straordinaria.

Adoro il silenzio in questi momenti…peccato che…

“Rooooooaaammmm”…

Uno strano e fastidioso rumore fuoriesce dal mio interno.

Possibile che quando non ci si mette la mia bocca si mette di mezzo il mio stomaco?! Mannaggia!

Michael si stacca immediatamente da me e mi guarda con aria preoccupata.

“Hai fame…?”

Di nuovo la mia pancia risponde al posto mio….Ma allora!

“…Ehm…un po’…”

Sussurro io imbarazzata cercando di zittire la mia rivoluzione interna con un pugno mentre lui apre la credenza…  

 

 

 Post scriptum

Ecco terminato il capitolo! spero vi sia piaciuto! anche questa settimana non so quanto riuscirò a scrivere dato che giovedì ho un altro esame!

Comunque ...

Elviraj: ciao elvi! sono contenta di risentirti come ogni settimana!T prego! non piangere se ti dico grazie e che ti voglio bene ma è la verità!

Come ti ho detto l'altra volta se non fosse stato per te e per i tuoi commenti avrei smesso di pubblicare e quindi continuo a dirti che sei la mia incoraggiatrice!

Mi piacciono i termini che inventi! sono così.... tenerosi!! hahaha

Buona settimana! ti voglio bene (ps:comunque gli esami sono andati bene! grazie di avermi pensata!)

 

Stefymj: ecco! spero di non averti fatto aspettare troppo con il nuovo capitolo!!hehehe  grazie mille dei complimenti!spero che questo ti sia piaciuto altrettanto!un bacio e buona settimana!

 

96opal:ciao cara! no, di Michael non c'è bisogno che tu dica nulla...basta immaginarlo e mi vengono i brividi!!hahah!un grandissimo abbraccio e una serena settimana!

 

Carissime amiche lettrici vi ringrazio per il sostegno che ogni volta mi date con i vostri splendidi commenti!

vi voglio bene!

God bless you!

Mary Terry

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Surprise 2:Is that scary? ***


Ragazze carissime,sorelle e fantastiche lettrici...Mi siete mancate tantissimo! E sono tornata con un nuovo capitolo...scritto come mio solito in piena notte...per ritornare di nuovo alla pubblicazione regolare della ff dovrete attendere agosto...quando,finalmente,sarò LIBERA E SICURAMENTE RIUSCIRò A DEDICARMI DI PIù ALLA MIA PASSIONE! è l' 1 e 10! mia mamma mi chiama lo "spaventa passeri" perchè dice che non dormo...di fatti,domani mattina,per studiare,mi alzerò prestissimo!

Adesso pubblicherò questo capitoletto (che fortunatamente per me e sfortunatamente per voi mi è uscito un po' lunghetto) e me ne vado a nanna...e so già che mi addormenterò con il dvd del live in bucarest 1992 o con this is it...anche se stanotte ho voglia di guardare Moulin Rouge!quindi.. vedremo..poi vi farò sapere cosa ho visto(anche se dubito fortemente che ve ne freghi...;o))

Ook! prima che qualcuno di voi mi dica "Maria Teresa non me ne frega un emerito....c....-che non si dice-termino qui il mio Ante scriptum! Buona lettura e a presto!

God Bless You

Mary Terry

 

Surprise 2:Is that Scary?

Sono davanti alla porta in legno chiaro…quella che divide il lungo corridoio dalla mia enorme camera.

Sì,quella camera è proprio mia! Adesso ne sono certa ma lasciatemi ancora credere di essere in un sogno,please!E la verità,forse, è che proprio sto vivendo in un sogno!

Ho le farfalle che mi ronzano nello stomaco…e questa volta posso assicurare che non è per la fame ma per il mio primo giorno di lavoro a casa “Jackson”… che,fino a prova contraria,è diventata anche la mia casa…Home sweet home…troppo grande per i miei gusti…mi basterebbe anche solo la mia camera per viverci serenamente…ma senza Testa di melanzana e la sua splendida famiglia tutto sarebbe senza senso…

Come ho fatto a vivere senza di lui per tutti questi anni? In questi due giorni non faccio altro che chiedermelo..e non riesco a darmi una risposta sensata.

L’ho lasciato in cucina,in compagnia della sorella,dopo essermi riempita la pancia con una tazzona di latte e caffè con i biscotti!

Quando Janet ci ha augurato il “buon giorno” era sulla soglia della porta,vestita con un tailleur nero,un grosso cappello abbinato e un paio di scarpe in vernice con il tacco,dello stesso colore del vestito.

Sul suo viso era presente un leggero trucco,ciò che basta per dare un po’ di rossore alle sue gote, e un rossetto rosato.

Aveva dei guanti retati,a rete…come le calze a rete,insomma,solo che erano guanti…non so se mi sono spiegata!

Anche essi rigorosamente neri.

Mi sono soffermata molto sul suo abbigliamento perché era talmente diversa dalla Dunk “sportiva” che avevo conosciuto ieri sera che se l’avessi incontrata per strada,non l’avrei riconosciuta..era così elegante…era…uno schianto insomma!

Janet è riuscita a leggermi lo stupore in faccia, e, senza imbarazzo,si è limitata a fare una giravolta su se stessa e a fissarmi con un grande sorriso.

“Allora, come sto?”

Ha chiesto,poi,in attesa di approvazione.

Stavo per risponderle ma una voce al mio fianco mi ha anticipata.

“…Devi andare ad un funerale?”

Mi sono voltata di scatto in direzione di Michael,che con un’ espressione seria ma,allo stesso momento schifata,si è messo a fissarla,dopo aver poggiato sul tavolo la sua tazza di caffè amaro.

Ricordo di aver rivolto ancora il mio sguardo in direzione della donna,che nel frattempo,con le braccia conserte,aveva assunto un’espressione,incupita e offesa nello stesso tempo.

Dopo aver distolto i suoi grandi occhi scuri dai nostri,fissando il pavimento,ha iniziato a rispondere all’accusa.

“Bè,certamente non mi vado di certo a cambiare perché a te non piaccio…”

Mi ha fatto un’immensa tenerezza… anche perché sembrava che stesse per scoppiare a piangere,da un momento all’altro… e io,per come sono fatta,non riesco proprio a vedere le persone piangere.

Evidentemente,è molto importante,per lei,ricevere l’approvazione del fratello in tutto ciò che fa…

Ho,poi,sentito la sedia di Michael spostarsi e mi sono voltata nuovamente nella sua direzione continuando a seguire i suoi movimenti con lo sguardo mentre,con un sorrisino sarcastico e facendomi l’occhiolino,si è diretto dalla sorella e l’ha avvinghiata a se con un forte abbraccio.

“Ma secondo te dico sul serio Dunk permalosona?Sei stupenda come sempre!”

Le ha detto,poi,facendo schioccare le sue labbra sulla guancia di Janet che ha subito cambiato espressione,ma ha continuato a non ricambiare l’abbraccio.

“Pensi che un abbraccio,un bacio e un misero e fasullo complimento siano sufficienti per farti perdonare?E poi ti sei visto come sei conciato tu?”

La sua voce,apparentemente fredda e distaccata,svelava un “retrotono” sarcastico.

Subito Michael si è staccato da lei.

Ho potuto notare l’espressione del suo viso…e mi ha fatto sorridere.

Cercando di fare tenerezza alla sorella ha iniziato a guardarla abbassando gli angoli della bocca  e aprendo e chiudendo le palpebre a una velocità sorprendente!

Dico,ve lo immaginate Michael Jackson che fa gli occhioni dolci alla sorella?!? Come fare a resistergli?

Di fatti Janet lo ha guardato per un istante,per poi scoppiare a ridere, seguita subito dal fratello e da me,che mi gustavo la scena da lontano.

E’ stato qui che sono riuscita a notare la grande somiglianza tra i due…il sorriso è ciò che li rende più simili di quanto non lo siano già…Stanno benissimo insieme e vorrei ritornare a quel momento per poterli osservare ancora…

“Almeno due baci e due abbracci mi devi dare per farti perdonare!”

Gli ha detto poi lei,ancora ridendo e abbracciandolo quasi subito.

Poi lui le ha sussurrato qualcosa nell’orecchio e la donna, sempre continuando a sorridere,mi ha fatto cenno di raggiungerli.

Sì,ero abbastanza incredula,ma di certo non me lo sono fatta ripetere due volte!

Come potrei rinunciare a quell’immenso oceano di calore e amore?Mi chiedo ancora come Testa di Melanzana abbia potuto farmi quel discorso stanotte…la sua casa è piena d’amore e lui stesso è fatto d’amore…possibile che non se ne accorga?

Fatto sta che,dopo essere arrivata accanto a loro,ci siamo avvinghiati tutti in un enorme abbraccio a sei braccia!E’ stato fantastico e molto emozionante!

Dopo qualche istante di affetto ci siamo staccati,rimanendo in silenzio per un momento,fino a che,dopo aver tirato un grosso sospiro,Janet non ha preso la parola.

“Bene…tra qualche ora ho il volo…”

Ha detto,con un sorriso rassegnato.

In quel momento ho capito che sarebbe stato meglio lasciare da soli i due,per potersi salutare meglio… chissà per quanto tempo non si sarebbero visti…e capivo bene la situazione.

Ricordo di aver guardato l orologio sul forno a microonde e i numeri,scritti in rosso,segnavano le 7:14…era tardi ancora per l’ennesima volta,purtroppo…troppo tardi!

“Beh,allora io vado…anche perché mi devo preparare per l’arrivo dei ragazzi…”Ho esclamato.

Dopo aver guardato Michael rivolgermi uno dei suoi splendidi sorrisi,ho rivolto la mia attenzione a Janet,anche lei sorridente.

L’ho abbracciata,poi,augurandole buon viaggio.

Lei ha ricambiato contenta.

“Grazie Little Susie…spero di vederti presto…mi ha fatto piacere conoscerti!Non cambiare mai…sei una persona fantastica…Dio ti benedica!”

Queste parole dolci,pronunciate tutte d’un fiato con la voce commossa da Dunk,sono state come una benedizione per me.

Dopo aver ricevuto anche uno degli abbracci di Testa di melanzana,mi sono diretta a passo incalzante verso la porta della mia camera che non ho ancora aperto.

Con una mano afferro la fredda maniglia color avorio che,premendola verso il basso,mi permette di entrare.

 

 

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E’ un’ enorme sorpresa per me, Susan Mannon (Little Susie per Testa di Melanzana,Lit per il piccolo Prince e Spiffi per gli altri bimbi) entrare nella mia immensa camera color cielo e trovare,poggiato sul mio letto,un vestitone da pagliaccio…largo e a grandi pois…tutto straordinariamente colorato…uno di quei vestiti che mi è capitato di vedere nelle vetrine dei grandi negozi di costumi ma che non mi sono mai potuta permettere.

Incredula noto una busta,accuratamente attaccata ,con una spilla da balia, al grande e altrettanto colorato colletto del vestito.

Con le mani tremanti la stacco e,dopo averla aperta ne leggo il contenuto.

Cara little Susie,

Per ringraziarti di ciò che stai per fare per me e per i bambini,

ho deciso di regalarti quest’ abito che si addice perfettamente a te,rispecchiando i colori della tua anima.

Spero ti piaccia.

Non dimenticarti di vivere questa giornata con amore,

anche quando la stanchezza si farà sentire.

Remember that I love you,Little Susie.

Con tutto il mio amore,

Dio ti benedica.

TdM

Ps:troverai anche un nuovo piffero...nascosto da qualche parte nella tua camera...Chi cerca trova!”

 

Commossa ma con un grande sorriso stampato sul mio viso,ripiego accuratamente il bigliettino,rimettendolo nella busta e poggiando tutto sul letto,subito partendo,divertita, per la caccia al tesoro…

Corro in bagno… apro il water…niente!

Guardo nella doccia….niente!

Nel lavandino….niente!

Nel cesto della biancheria…niente!

Ritorno in camera e apro l’armadio…Ispeziono ogni angolo,guardo in ogni cassetto…svuoto persino la mia borsa,pur consapevole che Mike non avrebbe mai usato metterci e farci mettere le mani dentro…ma niente!

Mi dirigo verso il letto…lo smonto tutto…buttando all’aria cuscini e lenzuola…niente di niente…del piffero nemmeno l’ombra!

Rassegnata sto per arrendermi quando mi rendo conto di non aver cercato nel posto più ovvio possibile…sotto il letto!

Mi sdraio sul pavimento,alzando per un lembo,ciò che rimane delle coperte presenti,riuscendo,così,a scorgere,nel bel mezzo del parquet,ciò che sembra una grande scatola.

Allungando il braccio riesco a portarla verso di me.

Adesso che l’ho portata alla luce noto il suo colore…azzurro…

Continuo a fissarla mentre mi sistemo sedendomi a gambe incrociate sul pavimento.

La appoggio sulle mie ginocchia e,lentamente sollevo il coperchio.

All’interno c’è un piffero in legno,colorato….Mio Dio!

Lo prendo subito tra le mani e inizio a guardare ogni sua sfumatura…Di certo è molto diverso dal mio,comprato qualche tempo fa al mercato a 2 dollari!Quasi mi dispiace di doverlo utilizzare per suonarlo ..con il naso!

Non so che dire!E’ una situazione al quanto insolita… Sono rimasta letteralmente senza parole!…Ma,con molto stupore,noto che le sorprese non sono finite…

All’interno della scatola c’è un altro biglietto…Questa volta non è rinchiuso in una busta ma c’è semplicemente la faccia di un clown sorridente disegnata  a mano sopra.

Dopo aver appoggiato il mio “strumento”per terra, prendo il foglietto illustrato tra le mani e lo apro…

Tutti i miei gesti sono accuratamente lenti…non solo perché IO STESSA sono lenta come una tartaruga,ma anche perché,come avrete ormai capito,mi piace gustarmi a fondo ogni singolo momento e ascoltare e vivere appieno ogni mia singola emozione…

Al suo interno ci sono altre scritte…

Se stai leggendo questo biglietto vuol dire che l’hai trovato!

Brava!

Ma...ho come l’impressione che ti manchi ancora qualcosa...

Coraggio! Vestiti in fretta e corri ad aprire la porta in fondo al corridoio...

Una volta entrata troverai delle scale...

Seconda stella a destra...e poi dritto fino al mattino...!

Buona fortuna!”

Amo le cacce al tesoro!Ma odio le lotte contro il tempo…

Il mio occhio cade subito sulle lancette dell’orologio che segnano le 7 e 59!

Mi alzo di scatto,buttando tutto per terra e,sfilandomi velocemente la camicia da notte,mi dirigo verso il bagno per darmi una sciacquata alla faccia e ai denti prima di indossare il mio gigantesco vestito arcobalenato.

Afferro poi il flauto e corro verso la mia meta…con le indicazioni per raggiungere il “Tesoro” stampate nella mia memoria.

 

                                 

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Apro la porta,scendo le scale quasi inciampando e mi ritrovo in un altro corridoio…

Rimango immobile per un istante…

Aspetta Susan,concentrati…sta succedendo tutto troppo in fretta…calmati!

Ascoltando la voce della mia coscienza mi guardo intorno…

Le pareti sono color blu notte e sono circondata da una marea di porte che percorrono tutto l’intero corridoio,sia alla mia destra,sia alla mia sinistra.

Su ogni porta è disegnata un’ enorme stella dorata e brillantinata…

“Seconda stella a destra…”Ripeto a me stessa sorridendo,mettendo,pian piano un piede davanti all’altro e ritrovandomi ,dopo qualche passo,davanti alla fatidica “porta del mistero”…

La mia mano tremante si appoggia sulla maniglia tonda e dorata…Titubante e tirando un grosso sospiro,la giro verso sinistra,pronunciando tutto d’un fiato la parola magica… “Abracadabra!”

 

 

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“Tu devi essere Little Susie!Ti stavo aspettando !”

Una donna bionda,con le labbra carnose e la carnagione e gli occhi chiari,sulla quarantina,mi tende la mano…

Senza spiaccicare parola per l’incredulità,la afferro.

“Piacere,sono Karen,la truccatrice di Mike.”

Mi sorride…ha l’aria affabile e simpatica e la non posso fare a meno che notare la sua dentatura perfetta.

Cercando di togliermi l’espressione stupita dal viso,ricambio il sorriso…

“Michael ti ha fatto una bella sorpresa,no?”

Chiede poi,con la voce dolce ed esplorando con lo sguardo il mio sgargiante ed enorme vestito.

Annuisco con la testa…è un momento imbarazzante… non so proprio come comportarmi…

Mi limito ad osservarla e a seguirla,mentre,tenendomi per mano,mi conduce vicino ad una poltroncina verde girevole…davanti ad essa è situato un grande specchio.

“Accomodati…”mi invita,poi,spostando la poltrona per farmi sedere.

Mi accomodo con estrema cautela ed attenzione,cercando di non stropicciare il mio costume.

“Grazie…”riesco a sussurrarle poi,abbozzando un sorriso imbarazzato.

Dopo aver ricambiato,Karen,mi si mette davanti…apre la borsetta situata sul tavolino bianco vicino a lei, e ne estrae,dopo aver scrutato per bene,una matita di non so quale colore.

“Adesso,tesoro,rilassati e chiudi gli occhi…facciamo in un attimo!”

Mi sussurra,cominciando ad avvicinarsi al mio viso.

 

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“Dunque… è da tanto che fai questo lavoro?”

“Beh…non lo definirei proprio lavoro…diciamo che è una passione…amo stare a contatto con le persone e con i bambini…amo aiutarli…amo vedere il sorriso dipingersi sulle loro labbra…”

“E’ una bellissima cosa quella che fai,sai piccola?…Apri leggermente la bocca,per favore,che ti metto il rossetto…”

Seguo alla lettera le istruzioni della donna,continuando a tenere gli occhi chiusi…coccolata dalle sue mani lisce e leggere sul mio viso… che piacevole sensazione!Mi sento una principessa!

Sento un pennellino solleticarmi le labbra per un attimo.

“Bravissima…adesso fai così…”

Apro gli occhi e osservo i movimenti delle sue labbra…muovendo in contemporanea labbro superiore e inferiore,cerco di imitarla.

“Ancora un attimo tesoro…”Mi dice,poi,togliendomi un ciuffo di capelli dal viso e attaccandolo al resto della “massa” con una molletta.

Adesso mi guarda per un istante,in silenzio…

“Perfetto!”Esclama,poi,sorridendo,girando la poltrona in direzione dello specchio e permettendomi di osservare la mia immagine riflessa.

Non ci posso credere!Sono veramente io?

“Oh Mio Dio!”Esclamo spontaneamente alzandomi e avvicinandomi sempre di più allo specchio,per ammirare ogni sfumatura del mio ombretto…E’ verde e man mano diventa blu,giallo, e rosso…il rossetto è arancione e le guance hanno sfumature di rosso e giallo…le ciglia sono nerissime e allungate grazie al mascara…

Detto così sembrerebbe una “pagliacciata”…ma vi posso assicurare che potrei benissimo fare un servizio fotografico!

Mi ha inoltre,raccolto i capelli in due grandi trecce ordinate e attaccate alla cute, fermate con due nastroni colorati…decisamente diverse rispetto a quelle alla “Pippi Calzelunghe” che mi faccio io!

“Allora Little Susie… che ne pensi?”

La voce della mia “trasformatrice” giunge alle mie spalle.

Mi volto di scatto verso di lei e,con le solite lacrimucce ad offuscarmi la vista,la abbraccio.

“Grazie mille…è fantastico!”

“A…Ma manca qualcosa…”Dice lei,allontanandosi per un istante per poi ritornare con nella mano destra un grosso paio di scarpe colorate e nella mano sinistra un naso rosso in plastica.

Con un “Ecco a te…” me li porge.

“Cavolo!”Riesco solo ad esclamare,rimanendo a fissare il tutto con la bocca spalancata.

 

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“Vieni Spiffi saliamo sulla ruota panoramica!”

Presa dall’agitazione, e nel contempo dallo stupore, Jacqueline,una delle ragazzine dell’ospedale di Santa Barbara,mi prende la mano e mi trascina in direzione di un’alta costruzione bianca con dei seggiolini rossi,nonostante io cerchi,invano, di opporre resistenza.

“Ma Jacqueline…sei sicura che prima non vuoi fare un altro giretto sul trenino?”

Cerco in qualche modo di sviare la sua direzione,ma niente…lei sembra non degnarmi di uno sguardo,presa,com’è dalla visione fantastica che le si pone davanti e che ci circonda…

Un enorme quantità di giostre,qualcuna in più di quanto mi ricordi io,domina il “paesaggio”…luci,musica,urla di felicità…pop corn,patatine,dolci…zucchero filato,marionette…colori,colori e ancora colori..e gioia che fuoriesce da tutti i pori!

Ma Testa di melanzana?…di lui nemmeno l’ombra….Probabilmente si sta riposando…è logico!Dopo essere stato sveglio tutta notte a “lavorare” è normale che ora sia stanco…ma adesso non voglio pensarci…il mio problema è un altro!

Vi rendete conto?! La ruota panoramica!!!

No,questa frase non è assolutamente da leggere con un tono gioioso…piuttosto terrorizzato…perché?!? Ma perché semplicemente io ho paura della RUOTA PANORAMICA…o meglio,sono leggermente terrorizzata dall’altezza!

Già ai tempi della mia “Neverland” c’era questa attrazione…

Ricordo di aver provato tutte le giostre possibili e immaginabili…ma a quella…non mi ci sono voluta nemmeno avvicinare,nonostante Michael cercasse di convincermi con parole credibili tipo…

“Little Susie…devi assolutamente venire sulla ruota panoramica…è l’attrazione più bella di tutta Neverland…Ti sentirai come Peter Pan … E’ come volare….non ha senso essere qui se non provi a salirci almeno una volta…” Nemmeno al suo “Ti starò vicino e ti terrò sempre la mano” avevo ceduto…tant’è che avevo costretto lui e tutte le sue insistenze di arrendersi.

E adesso sono costretta ad affrontare la mia più grande paura con una biondina e dolce ragazzina di tredici anni…conosciuta qualche ora fa,insieme ad altri diciannove bambini e qualche loro accompagnatore…Che dovrei fare?!

Prima di quanto me lo immagini,giungiamo davanti alla grande ruota da cui salgono e scendono bambini, tutori e genitori…estremamente divertiti…in fondo,forse,non dura poi così tanto…

Sto cercando di autoconvincermi.. sì,questa è la parola esatta…

Diciamo che sarebbe più corretto dire che HO BISOGNO DI AUTOCONVINCERMI perché…improvvisamente sono diventata rigida,peggio di una statua…sto sudando freddo e tremo….e tutto questo per cosa? Per una stupida ruota panoramica?!?

“Spiffi,tocca a noi….tutto a posto?”

Jacqueline mi scuote la mano,forse in attesa di un mio segnale di vita…quel segnale di vita che non arriva..o meglio,non c’è bisogno che arrivi…

“Michael!”

Un insieme di voci all’unisono pronuncia questa parola e tutti corrono,sorpresi e trafelati,urlando e gesticolando, verso una presenza alle mie spalle… la piccola Jacqueline,unendosi al coro, mi lascia la mano alla velocità della luce,per allontanarsi da me…quella me che per un istante, a differenza di tutti gli altri, rimane immobile a fissare il vuoto e tirando un grosso sospiro di sollievo…

Per l’ennesima volta cosciente di essere stata salvata…sempre da lui…ancora!

 

 

Post Scriptum

Ok... Janet se n'è andata! ma vi prego di fare un applauso alla new entry!!! Karen Faye! la stupenda truccatrice di Michael che io amo con tutto il mio cuore! e penso che prima o poi contatterò!!! w Karennnnn!!!!!!!Ancora Ciao a tutti! God Bless you! MaryTerry

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