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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Incontri del... terzo tipo *** Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Per la serie: cerchiamo di passare inosservati! *** Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Cioccolata, cioccolata delle mie brame, riportami ora nel mio Reame! *** Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Capirai che non è poi tanto matto matto, matto questo mondo! *** Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Assomigli tanto a quel pirata da cui è ossessionata! *** Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Storie di Capitani, Cappellai, Cioccolatai e... ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 - Incontri del... terzo tipo ***
Ciao a tutti
Ciao a tutti! Rieccomi con una nuova fan fiction! Questa
volta mi sono fatta furba e l’ ho scritta tutta prima di iniziare a
pubblicarla, così non dovrete aspettare mesi prima di poter leggere il finale!
(Sì, lo so, non ve ne frega niente di questo!)
Beh, allora vi lascio leggere tranquilli! I capitoli, a
meno che non decida di cambiare qualcosa prima di inserirli, sono in tutto 5.
Ho cercato di renderla un po’ comica, spero solo di esserci riuscita dato che
non ho un gran senso dell’umorismo!
Ora
vado, perché se non mi decido a inserire questa storia sono sicura che
ricomincerò a leggerla e continuerò a sistemare e non sistemare, cambiare e non
cambiare, essere e non essere… eh, sono fatta così, che ci volete fare?
A presto allora! Spero solo che la storia vi piaccia e
non vi annoi!
Ok, ora vado davvero… mi avrete già mandata a quel paese
almeno una decina di volte nel giro di… poche righe… a presto!
C.C.C. Come Cavolo
torneranno a Casa?
Capitolo 1 ~ Incontri del… terzo tipo
Erano anni che la ragazza
non festeggiava più il carnevale. Non le era mai piaciuto il caos che dilagava
per il paese in quei giorni di puro divertimento, lei la pensava così.
Stava camminando per le
vie del piccolo paese di mare, mentre un gruppetto di bambini si rincorreva
lanciandosi coriandoli e stelle filanti.
« Ti ho preso! »
« Non è valido! »
« Sì invece! »
« No, mi hai tirato per la
maglietta! »
« Ma a carnevale ogni
scherzo vale! »
Nell’impeto della corsa i
bambini, passandole di fianco, lanciarono una manciata di coriandoli che la
colpì in pieno viso, e le si infilarono tra i capelli.
« Stupida maledettissima
festa! » imprecò lei mentre i bambini se la svignavano « Che cosa ci trova la
gente di tanto divertente nel riempirsi la testa di coriandoli! »
Stava ancora cercando di
liberarsi i capelli dai coriandoli, quando arrivò nella piazza principale del
paese e qui, una vocina lontana, le suggerì di darsela a gambe il prima
possibile: era il caos più totale!
Bambini, ragazzi e persino
adulti, indossavano costumi di ogni foggia e stile, si rincorrevano, urlavano,
ridevano sguaiatamente, si tiravano coriandoli, stelle filanti e schiuma, e
tutto questo li faceva ridere ancora di più, mentre qualcuno si avvicinava di
soppiatto alla prima persona che gli capitava a tiro per uno scherzo a
tradimento.
Al centro della piazza,
invece, torreggiavano vari carri uno più colorato dell’altro. Ce n’erano tre,
in particolare, che attirarono l’attenzione della ragazza: uno rappresentava un
enorme veliero fantasma, il secondo una gigantesca torta al cioccolato e
l’ultimo un giardino fantastico pieno di strani animali.
Quale funzionalità
avessero dei carri del genere se l’era sempre chiesto, ma una risposta non
l’aveva mai trovata.
Girò su sé stessa e fece per
andarsene, quando la sua attenzione fu attirata da un uomo che le dava la
schiena: indossava un costume da pirata, si dondolava sulle gambe e si guardava
attorno con aria sorpresa. Era un po’ distante dalla folla e sembrava davvero
confuso.
Stette ferma a guardarlo
ancora per alcuni istanti, ma nel momento in cui un gruppetto di ragazzini,
impegnati a tirarsi coriandoli, le arrivò troppo vicino per i suoi gusti, Lucia
si voltò e fece per andarsene, quando sentì qualcuno dietro di lei che la
chiamava:
« Signorina! » non ci fece
caso. Impossibile che ce l’avessero con lei e, se anche fosse stato così, di
sicuro si trattava di qualcuno che voleva farle qualche stupidissimo scherzo.
« Signorina… » ancora. Non
si voltò, ma si sentì afferrare per un braccio.
« Se avete intenzione di
farmi qualche stupido scherzo vi avverto che… » girandosi verso la persona che
l’aveva fermata, rimase allibita nel ritrovarsi di fronte una perfetta
imitazione di uno dei suoi più grandi miti: Jack Sparrow!
« Signorina mi scusi… Volevo
solo sapere in che paese mi trovo! »
« Co-come? » fece lei
sorpresa.
« Sa, stavo girando per
Tortuga fino a un attimo fa e poi, non so come, mi sono ritrovato in questo
posto… »
Lucia rimase di sasso di
fronte a quella affermazione.
« Va bene, bello scherzo e
soprattutto bel costume, non c’è che dire! Siete davvero molto simile a Capitan
Sparrow, ma ora se non vi spiace dovrei andare… »
« Molto simile a Capitan
Sparrow? Ma io sono Capitan Jack Sparrow! » fece lui di rimando « Ma tu puoi
chiamarmi semplicemente Jack… » aggiunse ammiccando come solo lui sa fare.
Lucia rimase un po’
perplessa, poi si riscosse.
« Ma tornate a passeggiare
per Tortuga che è meglio per tutti! » gli rispose ridendo.
« Lo farei volentieri… se
sapessi dove sono finito e come tornare indietro… E comunque il vostro modo di
fare mi offende! Nessuna ha mai osato trattare in questo modo Capitan Jack
Sparrow! »
Lei rise nuovamente:
« Avanti, non ditemi che
vi credete veramente Jack… Già siamo a carnevale… ci mancava solo il matto… »
« Chi mi ha chiamato? »
urlò una voce poco lontana da lì.
Lucia, e quello che
affermava di essere Jack Sparrow in persona, si voltarono e, da dietro un
angolo, ecco comparire un tipo strambo che indossava calzoni alla caviglia, una
giacca blu e un enorme cappello sulla testa da cui spuntavano dei capelli
arancioni.
« Ma che bello! Il
Cappellaio Matto! Chi siete, un gruppo di cosplayers che si traveste come i
personaggi interpretati da Johnny Depp? »
Il Capitano e il
Cappellaio si squadrarono a vicenda, poi guardarono Lucia come se fosse una
pazza.
« Scusate se interrompo il
vostro discorso, volevo solo sapere se potete indicarmi la strada per il
Vecchio Mulino… temo di essermi perso eheheh! » rise come solo il Cappellaio
sapeva fare.
« Eccone un altro! »
commentò Lucia ridendo « Ho capito, vi siete calati perfettamente nei vostri
ruoli, ora se non vi spiace io andrei… »
« Calati perfettamente nei
ruoli? » fece il Cappellaio.
« È da quando mi sono
ritrovato qui e le ho chiesto informazioni che dice cose strane… Dice che mi
credo Capitan Sparrow, ma io sono Capitan Sparrow! » bisbigliò Jack all’altro.
« Siamo incappati in una
matta? » esclamò il Cappellaio ridendo.
« Ma senti da che pulpito
arriva la predica! » sbottò Lucia visibilmente offesa.
« Oh, non era mia intenzione
offenderti! Anzi, dovresti prenderlo come un complimento! »
Lucia squadrò il
Cappellaio e Jack, mentre loro la guardavano a metà tra il divertito e il
preoccupato.
« Avanti! » esordì quindi
lei « Provatemi che siete il vero Jack Sparrow e il vero Cappellaio Matto! »
« Non vedo perché dovremmo
provartelo… Non so chi sia lui » disse Jack indicando il Cappellaio « Ma sono
certo di sapere chi sono io, e ti posso assicurare di essere il grande Capitan Jack
Sparrow! E ho urgente bisogno di tornare alla mia nave! »
« Certo, mio grande
Capitano… » fece lei ridendo « Ma di fronte a un’affermazione del genere non
posso fidarmi sulla parola… »
Lui la guardò male e non
rispose, mettendo il broncio.
« Avanti, se quello che
vuole è una prova diamogliela, non ti pare? » disse il più accomodante
Cappellaio.
“ Caspita! ” pensava
intanto Lucia “ Certo che ci assomigliano proprio però… ”
« AAAAAAAAAH!!! » il suo
pensiero fu interrotto da un urlo che sembrava arrivare dal cielo.
I tre alzarono la testa
spaventati e qualche secondo dopo Jack si ritrovò a terra, schiacciato dal
dolce peso di quella persona che gli era letteralmente piovuta addosso.
Il Cappellaio scoppiò a
ridere come un… matto! E Lucia non fu da meno.
« Per tutti i tesori in
fondo al mare! Che cosa è successo? » sbraitò arrabbiato Jack.
« NO! Non ci posso
credere! Tu sei… Willy Wonka! » urlò agitata Lucia che, nonostante la
situazione strana, ci stava prendendo gusto. In fondo, le tre persone
mascherate che aveva di fronte, assomigliavano paurosamente ai personaggi che
lei adorava…
« Esatto! » le rispose un
perplesso Willy Wonka mentre si alzava da terra e si spolverava l’abito.
« Willy che? » farfugliò
Jack ancora arrabbiato mente il Cappellaio lo aiutava a rialzarsi.
Quest’ultimo, raccolse il
tricorno che il pirata aveva perso nella caduta e prese ad esaminarlo:
« Che cappello strano…
Eheheh! »
« Pensa un po’ al tuo
cappello! » sbottò un sempre più arrabbiato Jack strappando di mano il tricorno
al Cappellaio e rimettendoselo in testa.
« Lui ha di sicuro un
cappello più conforme alla mia idea di cappello! » commentò nuovamente l’altro
indicando il cappello di Willy Wonka.
« Già, effettivamente
avete tutti dei travestimenti spettacolari! Dire quasi che sono veri, se non
fosse una cosa impossibile! » commentò Lucia divertita.
« Cosa vuoi dire, che io
non sono vero? » fece Willy Wonka mentre scrutava il paese e la gente che
festeggiava il carnevale con aria perplessa « Potreste spiegarmi dove sono e
cos’è successo? E… chi siete voi? »
« Finalmente un altro che
la pensa come noi! » esclamò Jack « Non ti conosco e non so chi tu sia, ma ti
prego, cerca di convincerla che siamo veri! »
« Ma io credo che voi
siete veri! Quello che non credo è che voi siate realmente Jack Sparrow, il
Cappellaio Matto e Willy Wonka! »
Willy guardò la ragazza
sorpreso:
« E chi dovrei essere
scusa? »
« Qualcuno che indossa il
travestimento di Willy Wonka? » fece lei come se fosse la cosa più scontata di
questo mondo e, in effetti, lo era…
« E come ti spieghi il
fatto che io sia piovuto giù dal cielo per finire in questo strano posto? »
« Ti sarà bastato buttarti
giù dal balcone del primo piano… » ipotizzò lei indicando il balcone che si
trovava sopra le loro teste.
« Ma io dico… come si fa a
essere così diffidenti! » esclamò esasperato Jack.
« Aspetta! » se ne uscì
quindi il Cappellaio « Voleva una prova no? Allora, cosa possiamo fare per
convincerti che siamo proprio noi? »
Jack incrociò le braccia,
serio, e si mise a fissare la ragazza, il Cappellaio la squadrò con quel suo
sorriso sghembo disegnato sul volto e Willy Wonka, che era l’ultimo arrivato e
ci stava capendo meno di tutti, guardò Lucia come a pregarla di spiegargli in
che situazione del cavolo si fosse appena cacciato.
« Bene! Vediamo un po’… »
Lucia iniziò a pensare con aria divertita, era certa che qualunque cosa gli
avesse domandato, beh, avrebbe comunque avuto ragione lei.
« Allora, iniziamo con te
Jack! Mostrami la tua bussola che non punta al nord! »
« Come… come fai a sapere
della mia bussola? » esclamò lui spalancando gli occhi.
Strano, se non fosse stata
una cosa assurda Lucia avrebbe detto che quell’uomo vestito da Jack Sparrow non
stesse recitando.
« Ma come, tutti qui sanno
della tua bussola! »
« Tutti chi? » chiese ancora
lui.
« Tutti quelli che hanno
visto la saga dei “Pirati dei Caraibi”! »
« Visto che cosa? »
« Il tuo film Jack! »
« Film? Che cos’è? »
Lucia lo guardò
infastidita, iniziava ad averne basta di sentirsi presa in giro e non sapeva
cosa la trattenesse lì, in fondo avrebbe potuto andarsene, ma quei tre
assomigliavano troppo ai personaggi dei film…
« Senti… o mi fai vedere
quella bussola o me ne vado e poi voglio vedere chi vi darà retta! »
Sospettoso e diffidente
nel mostrare la sua preziosa bussola, Jack squadrò prima tutti i presenti poi,
resosi conto che non aveva alternativa se voleva che la ragazza gli credesse e
lo aiutasse a tornare alla sua Perla Nera, sganciò la bussola dalla cintura, la
aprì e la mostrò a Lucia e agli altri due.
« In effetti, non punta al
nord! Che cosa buffa e senza senso! Eheheh! » commentò il Cappellaio.
« Ci vuole poco a
manomettere una bussola per non farla funzionare! Primo punto per me! » disse
la ragazza con un sorriso a trentadue denti dipinto sul volto.
« Vi prego, pensateci voi
perché io questa non la reggo più! » sbuffò Jack visibilmente offeso dando le
spalle a tutti.
Il Cappellaio e Willy
Wonka la guardarono in attesa.
« Ok, allora tu Willy…
Posso chiamarti solo Willy vero? » lui annuì sempre più perplesso « Bene, avrai
di sicuro con te qualcuno dei tuoi dolci strani! Dimostrami cosa può fare! »
Willy si frugò nelle
tasche e ne estrasse un cioccolatino:
« Cioccolatino
Caramellino! » spiegò « Chiunque lo assaggi acquista la consistenza di una
caramella! » lo porse a Lucia.
« Mi spiace, non accetto
caramelle dagli sconosciuti, ma puoi sempre farla assaggiare a lui! » esclamò
indicando Jack che stava ancora dando le spalle a tutti e osservava i bambini
che si rincorrevano lanciandosi coriandoli.
Willy gli si avvicinò e
porgendogli il cioccolatino domandò:
« Vuoi? »
« Oh, grazie! Iniziavo
proprio ad avere una certa fame! » fece il pirata che, a quanto pareva, non
aveva ascoltato nulla di ciò che aveva detto Willy Wonka un attimo prima.
Jack si mise a masticare
il cioccolatino e piano, piano il suo corpo divenne lucido e gommoso come una
caramella.
« Ma cosa cavolo… » fece
solo in tempo a commentare Jack, prima di afflosciarsi a terra, incapace di
stare in piedi.
Lucia e il Cappellaio
scoppiarono a ridere e per poco non si rotolarono a terra.
« Traditori! Mi state
prendendo in giro tutti quanti! Ma io ho fretta di tornare alla Perla Nera! Ho
una nave da mandare avanti, io! Cosa credete? Ora me ne vado e cerco qualcun
altro che mi possa aiutare! » fece per alzarsi ma non ci riuscì.
« Certo… e chi credi sia
disposto a darti retta come sto facendo io? » disse Lucia tra le risate.
Poi lo aiutò a rialzarsi e
lo fece appoggiare al muro della casa lì vicino.
« Tranquillo, tra poco l’effetto
passerà! » lo rassicurò Willy, poi domandò a Lucia « Allora, cosa pensi della
mia dimostrazione? »
« Beh, devo dire che mi
hai lasciata sbalordita… » fu costretta ad ammettere lei « Potrebbe sempre
trattarsi di un trucco da prestigiatore però… »
« Trucco da prestigiatore?
Sarò anche il mago del cioccolato, ma le conseguenze che danno i miei dolci non
sono frutto di giochi di prestigio! » Willy era a dir poco indignato.
« Ora tocca a me! » fece
il Cappellaio Matto.
« Bene, a te so già cosa
chiedere! Mi piacerebbe tanto vederti esibire nella tua famosa deliranza! »
« Solitamente la riservo
per i momenti più importanti. Ma in fondo, se non è importante questo! »
Il Cappellaio si scostò di
qualche passo dagli altri tre e iniziò a ballare.
Inizialmente tutto andò
liscio e Lucia credeva già di aver guadagnato l’ennesimo punto a suo favore, ma
improvvisamente il Cappellaio iniziò a roteare il corpo, la testa, le braccia e
le gambe di
360°, scatenandosi nella
sua deliranza e lasciando Jack e Willy a bocca aperta, per non parlare della
ragazza, che si vedeva in questo modo sconfitta.
« Allora? Cosa ne pensi?
Ti è piaciuta? » domandò il Cappellaio quando si fermò.
« Sìììì! E questo punto a
quanto pare va a nostro favore! » esultò Jack, notando la faccia della ragazza.
Il pirata, per la felicità, iniziò ad agitarsi, dimenticandosi della sua
attuale situazione come dire… alquanto caramellosa, e cadde nuovamente a terra
maledicendo tutti i velieri fantasma che si aggiravano per i vari mari del
mondo.
Il Cappellaio corse ad
aiutarlo e lo riappoggiò al muro.
« Quando cavolo finisce
l’effetto di quella cosa che mi hai fatto trangugiare?! »
« Quella cosa ha un nome
ed è una delle mie ultime invenzioni! » spiegò Willy Wonka sempre più irritato,
dando le spalle a Jack.
« Non ti ho chiesto
questo, volevo sapere quando finisce l’effetto! »
« Tra poco! Ti ho detto
tra poco! »
« Voi… voi… loro… »
farfugliava intanto la ragazza con gli occhi fuori dalle orbite.
« La volete smettere voi
due? » urlò il Cappellaio a Jack e Willy mentre pensava a un modo per rianimare
la ragazza. Fortunatamente il caos provocato dai bambini che giocavano in
piazza copriva le voci dei quattro « Venite ad aiutarmi! Ho paura che non si
senta molto bene! »
« No che non la smetto! Ti
assicuro che non è una bella sensazione essere gommoso e senza spina dorsale! »
reclamò ancora Jack.
« Ti ho detto che tra poco
l’effetto scomparirà! » Willy non sapeva più cosa fare, era disperato, in pochi
erano riusciti ad irritarlo così tanto.
« Sentito Jack? Tra poco l’effetto
finirà! Ora aiutatemi… credo che sia svenuta! »
A quel punto gli altri due
si voltarono verso il Cappellaio che, col suo cappello, cercava di fare aria
alla ragazza che stava con gli occhi spalancati e balbettava:
« Pirati… Cioccolatai…
Cappellai… N-non è possibile! »
« Mannaggia! » esclamò
Jack « E ora cosa si fa? »
« Potrei darle una delle
mie Caramelle Energizzanti… peccato che non le abbia portate dietro! »
« E meno male! »
« Cosa c’è pirata,
qualcosa contro le mie creazioni? »
« Vedi un po’ tu… Guarda
come sono conciato! »
« Cappellaio… Jack… Willy… Johnny!
»
« Ci mancava solo che le
venissero le allucinazioni! Qui non c’è nessun Johnny! » esclamò Willy.
« Lascia fare a me! »
disse Jack avvicinandosi alla ragazza.
Il Cappellaio e Willy si guardarono
scettici.
« Ragazza! Ehi? » la
chiamò agitandole la mano davanti al viso, niente, non rispondeva, lo fissava
con gli occhi spalancati e lo sguardo assente.
« Hai bisogno di aiuto? »
si azzardò a chiedere il Cappellaio.
« Assolutamente no, Jack Sparrow
sa esattamente cosa fare in questo genere di… »
« AAAAAAAAAAAAH! NON è
POSSIBILE! SIETE PROPRIO VOI! » la ragazza tornò presente, e iniziò ad urlare.
« Benissimo, genio! E ora
cosa proponi di fare? » domandò Willy a Jack mentre si tappava le orecchie.
« Tappatele la bocca! »
urlò il pirata.
« Tagliatele la testa! »
intervenne il Cappellaio.
Gli altri due lo
guardarono malissimo.
« Scherzavo, eheheh! »
Intanto, la ragazza aveva
smesso di urlare e li fissava come se si trovasse di fronte tre alieni.
« Oh, bene! Ti sei
calmata! »
« No Jack! Non sono calma,
non lo sono per niente! » urlò ancora lei « Come puoi pretendere che io sia
calma dopo aver scoperto che voi siete… siete… »
« Beh, ma cosa c’è di
strano nel fatto che noi siamo quelli che siamo? » domandò Willy.
« Non mi pare che noi
abbiamo chiesto a te di essere ciò che non sei! » si intromise il Cappellaio
ridendo, guadagnandosi un’ulteriore occhiataccia da parte degli altri due.
« Sentite, magari per voi
che siete abituati a combattere contro velieri fantasma, teletrasportare
cioccolata via TV e parlare con un coniglio bianco che porta con sé un orologio
da taschino, è anche normale, come dire… passare in altri mondi attraverso
varchi o cose così… Ma per me non è normale! NO! È una cosa impensabile,
impossibile! Nemmeno ho mai pensato che voi potevate esistere veramente! Non è
possibile! »
Il Cappellaio fece per
aprire la bocca, ma Lucia lo bloccò:
« E non dirmi che una cosa
è impossibile solo se pensi che lo sia, perché questa volta non funziona! Non
nel mio mondo almeno. »
Rimasero in silenzio per
alcuni secondi, poi Lucia esclamò, esasperata e sconvolta da ciò che stava
accadendo:
« Ora spiegatemi cos’è
successo, prima che cambi idea e decida che la vostra storia sia solo una
cavolata! »
« Te l’ ho detto, stavo
passeggiando per Tortuga e improvvisamente mi sono trovato qui! Ma la bottiglia
di rum che stavo bevendo è rimasta là! È questo che mi fa più rabbia! » fece
Jack offeso.
« Io stavo per assaggiare
una mia nuova creazione al cioccolato, un Umpa Lumpa… »
« Umpa Lumpa? Cos’è, un
nuovo tipo di animale? Eheheh! Mi piacerebbe proprio vederlo questo Umpa Lumpa.
»
« Non sono animali,
Cappellaio! Sono i suoi dipendenti… » spiegò Lucia, poi fece cenno a Willy di
continuare.
« Un Umpa Lumpa l’aveva
già testato e non aveva dato effetti collaterali, ma quando stavo per iniziare
a mangiarlo… sono comparso lassù e… caduto. »
« Me ne sono accorto… »
commentò Jack guardandolo male.
« E tu? » domandò poi la
ragazza al Cappellaio.
« Io avevo appena trovato una
tana di coniglio, probabilmente era la tana del Bianconiglio in persona.
Eheheh! Stavo cercando di arrampicarmi su per la tana… »
« Vorrai dire che stavi
cercando di SCENDERE giù per la tana. » lo interruppe Willy.
« Oh no, da dove vengo io
si sale nella tana di un coniglio, perché è scavata verso l’alto! Eheheh! Verso
il Mondo di Sopra! » spiegò il Cappellaio.
Jack e Willy lo
squadrarono con sospetto.
« Non preoccupatevi, è
normale dato che si parla del Paese delle Meraviglie. » spiegò la ragazza « Quindi,
cos’è successo mentre salivi nella tana del coniglio? »
Gli altri due continuavano
a non capire, ma decisero che in questo caso fosse meglio rimanere
nell’ignoranza e non domandarono più nulla.
« Ad un tratto ho smesso
di arrampicarmi e sono stato come risucchiato verso l’alto. Poi mi sono
ritrovato qui. »
« Credo che diventerò
matta. » fece Lucia massaggiandosi le tempie, poi alzò gli occhi verso quei tre
che la guardavano in silenzio, in attesa che gli desse una soluzione e li
aiutasse a tornare indietro.
« Sempre se non lo sono
già… » mormorò.
« Nel caso non ci sarebbe
nulla di male! Eheheh! » la rassicurò ridacchiando il Cappellaio Matto.
« Grazie per
l’incoraggiamento… ma faccio ancora fatica a credere a ciò che mi dite. »
« Muoviti! Dammi un altro
dolce pazzo così magari questa volta mi trasformo in qualcosa di strano e ci
crede! » sbottò Jack agitandosi. Per l’ennesima volta si dimenticò che era
ancora in formato caramella e si ritrovò con la faccia a terra.
« I miei non sono dolci
pazzi! Un po’ di rispetto per favore! » reclamò Willy.
Jack riuscì a rialzarsi da
solo, finalmente l’effetto del Cioccolatino Caramellino era finito. Scrollò la
testa e si massaggiò il naso, che aveva sbattuto in pieno sulla strada.
« Che bello rivederti in
versione pirata! » lo prese in giro lei. Lui la guardò male e non rispose.
« Dunque cosa proponi? Ho
fretta di tornare nella mia fabbrica a testare il cioccolato! »
« E io ho fretta di
tornare dalla mia bottiglia di rum! »
« Ma non avevi una barca
cui badare tu? » gli chiese Lucia guardandolo male.
« Anche! Ma per badare
meglio alla Perla Nera ho bisogno del sostegno del rum! »
La ragazza rispose con una
smorfia.
« Io proporrei di
appenderci a testa in giù ad un albero! » disse il Cappellaio.
« E con quale scopo scusa?
» si informò Willy Wonka.
« Beh, se le idee non ti
vengono osservando la realtà a testa in su, può darsi che ti vengano se la
osservi a testa in giù! Ti dà una prospettiva del mondo completamente diversa!
Eheheh! »
« Carina come idea! La
terrò in considerazione! » commentò Lucia.
« Non dirai sul serio? Ti
fidi di un Cappellaio… Matto, appunto? » protestò Willy.
« Dato che non ci vengono
altre idee… non vedo perché non possiamo provare anche questa! »
Detto fatto. Qualche
minuto dopo, dato che convincere Jack e Willy si era rivelato alquanto duro, i
quattro erano appoggiati con la schiena al muro di una casa, la testa per terra
e i piedi in aria.
« Ti assicuro che se
questo non ci aiuta, appena sarò di nuovo coi piedi per terra li userò per
tirarti tanti di quei calci! » fece Jack.
« Zitto e pensa! » lo
riprese il Cappellaio.
« A me non viene in mente
niente. » protestò Willy.
« E io inizio ad avere mal
di testa. » rincarò Jack.
« Perché sei con la testa sull’asfalto
o perché stai spremendo le meningi come non hai mai fatto in tutta la tua vita?
» lo prese in giro Lucia.
« Se non sbaglio non ci
hai ancora detto come ti chiami… »
« Lucia. »
« Benissimo, Lucia… di
donne impertinenti come te, in tutta la mia carriera di pirata, ne ho
conosciute davvero poche… forse solo una, una certa Elisabeth, e non mi ha
portato altro che guai! Spero che tu come minimo riesca a trovare il modo per…
»
« CI SONO! » urlò lei
facendoli sobbalzare.
STONK!!!
« La prossima volta potresti
urlare un po’ più sottovoce? » protestò Willy, che si era ritrovato lungo e
tirato a terra per lo spavento che gli aveva fatto prendere la ragazza.
« Abbiamo avuto la
soluzione sotto il naso fin da subito! Jack, la tua bussola! »
Lui girò a fatica la testa
verso di lei:
« La mia bussola cosa? »
« La tua bussola punta
verso ciò che desidera la persona che la usa! Basterà che ognuno di voi la
tenga in mano e desideri di trovare il modo per tornare a casa, così può darsi
che ci indicherà un luogo o un oggetto che vi permetterà di tornare nei vostri
mondi! »
« L’avevo detto io che a
volte guardare il mondo da sotto in su aiuta! Eheheh! »
« Perfetto, ma ora… Non
pensate che sia meglio se torniamo a guardare il mondo nel verso giusto? »
propose il pirata.
Così, tutti tornarono coi
piedi per terra.
« Mi auguro che la tua
idea funzioni! »
« Ne hai di migliori
Willy? »
L’uomo non rispose.
« Bene, diamo inizio alla
missione “C.C.C. Come Cavolo torneranno a Casa?” » esclamò Lucia entusiasta.
Jack la guardò spalancando
gli occhi:
« C. C. che? »
« “C.C.C.”, che sta per: Come
Cavolo (torneranno a) Casa? » spiegò
Willy con aria saccente.
« Ti sbagli! » lo riprese
Lucia « C.C.C. sta per: Cappellaio, Capitano e Cioccolataio! »
« Cappellaio, Capitano e
Cioccolataio? » Jack e Willy erano perplessi.
« O Capitano, Cioccolataio
e Cappellaio se preferite! » fece lei.
« O Cioccolataio,
Cappellaio e Capitano! » aggiunse il Cappellaio.
« O Capitano, Cappellaio e
C… »
«Sì, sì, abbiamo capito… » anche se la faccia
di Willy diceva il contrario.
« Eheheh! È matta al punto
giusto! »
« Va beh, facciamo che
adesso iniziamo la nostra ricerca, ok? » fece Willy per tagliare corto.
« Andata! Jack, la
bussola! Jack? JACK! » Lucia urlò, rendendosi conto che il pirata stava correndo
verso i carri di carnevale che si trovavano in piazza. Si mise a corrergli
dietro e Willy e il Cappellaio furono subito al suo seguito.
Jack era però troppo
veloce e, prima che riuscissero a raggiungerlo, saltò sul carro che
rappresentava il veliero fantasma. Si avvicinò al timone, sotto lo sguardo
stupito dei presenti che osservavano la scena, e lo afferrò, cercando di farlo
ruotare.
Gli altri tre lo
raggiunsero e salirono a loro volta sul carro.
« Si può sapere cosa stai
combinando? » bisbigliò acida Lucia.
« Sento il mare! Qui
vicino c’è il mare, prenderò questa barca e cercherò di tornare a Tortuga per
recuperare la Perla Nera! »
Afferrò ancora più
saldamente il timone e cercò di girarlo, ma non aveva fatto i conti con la
cartapesta con cui era costruita la nave, e per poco non gli rimase tra le
mani.
« Questa barca non va da
nessuna parte! In mare resisterebbe meno di cinque minuti e non la puoi
governare: è di cartapesta. Scendi e mettiamo in atto il piano che ho pensato,
sbrigati! »
Tra i presenti intanto
c’era chi aveva iniziato a bisbigliare, non capendo cosa ci facessero quei
quattro sul carro.
« Ma quello è vestito come
Jack Sparrow! » esclamò eccitato un bambino.
« Sì, è vestito come Jack
e ci assomiglia tantissimo! » fece un altro.
« E quelli sono Willy
Wonka e il Cappellaio Matto! »
I bambini urlavano
contenti nel vedere gli eroi delle loro storie preferite su quel carro (anche
se, Jack a parte, gli altri tre sul veliero fantasma centravano come i cavoli a
merenda!)
« Ehi Willy, là c’è un
carro fatto a torta, il tuo posto è quello! » gli urlò un bambino agitato.
Willy guardò Lucia.
« Non possiamo perdere
tempo! » le bisbigliò.
« Ma non possiamo nemmeno
deludere tutti questi bambini! » gli rispose lei « Facciamo così, fate un giro
sui carri e io vi aiuto a tornare a casa vostra, altrimenti me ne vado e
dovrete trovare qualcun altro che creda alla vostra strana storia e vi aiuti! »
« Strana? La nostra storia
non è strana! » reclamò Willy.
« No, ha solo
dell’impossibile! »
« Solo se pensi che lo
sia! » la rimbeccò il Cappellaio col suo sorriso sghembo.
« Ok, va bene… allora lo
fate questo giro? »
I tre la guardarono
scettici.
« Tanto la soluzione al
nostro problema ce l’ hai già data, no? Basterà usare la mia… BUSSOLA?! DOV’É
LA MIA BUSSOLA?? » urlò Jack toccando la cintura a cui era assicurata.
Lucia alzò la mano con cui
stringeva la bussola.
« Come vedi non sono così
sprovveduta! »
Il pirata la osservò con
la bocca aperta e gli occhi spalancati, incapace di parlare.
« Ok, e sia… facciamo
questo giro. » si arrese Willy Wonka mentre il Cappellaio Matto rideva a
crepapelle.
« Grazie! Siete
fantastici! Ma mi raccomando, non fate nulla che possa far capire che siete i
veri personaggi! Quindi niente pazzie! »
« Cosa intendi quando dici
niente pazzie? » le domandò il Cappellaio.
« Niente deliranza,
caramelle strane e cose del genere! » puntualizzò lei.
« Ma così non c’è gusto! »
fece Willy con un sorriso furbo mentre scendeva dal carro di Jack.
Quindi, ognuno prese posto
sul carro che i bambini gli indicavano: Jack rimase su quello a forma di
veliero fantasma, Willy salì su quello con la torta al cioccolato gigante e il
Cappellaio su quello che rappresentava il giardino fantastico popolato da
strani animali di cartapesta.
Quando i carri iniziarono
a muoversi per il tradizionale giro per le vie del paese, i tre sembrarono
molto colpiti, soprattutto Jack, che rimasesconvolto dal fatto che quella barca non si potesse governare col timone
e che si muovesse con le ruote.
« Te l’avevo detto che
questa barca non è come tutte le altre… »gli disse Lucia.
« E tu cosa ci fai ancora
qui? » domandò lui.
« Se ti do così tanto
fastidio vado sul carro di Willy o del Cappellaio. »
« No, direi che puoi anche
restare. »
« Grazie per la gentile
concessione! » rispose ironica lei.
« Ma… »
« Ma? »
Jack la squadrò:
« Credo che ti manchi
qualcosa… » il pirata prese il suo cappello e lo calcò sulla testa di Lucia «
Ora sei perfetta per questo carro! »
« Grazie! » fece lei
contenta.
« E adesso… mozzo a lavare
il ponte! »
« Ehi! Non esageriamo ora
però! »
« Dopo che mi hai rubato
la bussola quello sarebbe il meno! »
Capitolo 2 *** Capitolo 2 - Per la serie: cerchiamo di passare inosservati! ***
Ecco il secondo capitolo
Ecco il secondo capitolo. Come promesso non vi ho fatto
aspettare molto! Vi lascio subito alla lettura, correggendo solo una cosa che
avevo scritto, ovvero il numero totale dei capitoli non sarà 5 ma 6.
Buona lettura!
Capitolo 2 ~ Per la serie: cerchiamo di passare inosservati!
Il giro per le vie del
paese continuò. I carri più ammirati e seguiti furono proprio i tre dove si
trovavano Lucia, Jack, Willy e il Cappellaio.
Il pirata salutava i
bambini e i ragazzi (soprattutto le ragazze) che dalla strada lo ammiravano. Il
Cappellaio Matto rideva come era solito fare e saltellava di qua e di là
agitando le braccia, mentre Willy Wonka lanciava caramelle ai bambini che
rincorrevano il suo carro.
« Mi auguro che siano
caramelle normali! Non vorrei mai che quei poveri bambini venissero trasformati
in qualcosa di strano! » commentò Jack.
« Lo spero anch’io… prima
l’ ho avvisato… »
« Per una volta ci
troviamo d’accordo! » fece ancora il pirata.
« Non ti ci abituare! »
Intanto, dalla strada,
moltissime ragazze salutavano quelli che ormai erano diventati i tre
protagonisti del carnevale:
« Jack sei stupendo! Mi
dai il tuo numero di cellulare? Sei anche identico a Johnny Depp! »
« Ehi Cappellaio, ma che
lenti a contatto ti sei messo per avere degli occhi del genere? »
« Ma hanno chiamato tre
sosia di Johnny? Quei tre sui carri sono identici a lui! »
« Ma no dai, si sa che
oggi con trucco e parrucco si fanno miracoli! »
« A me non interessa
sapere come fanno ad assomigliare così tanto a Johnny! Mi basta guardarli così
mi rifaccio gli occhi! »
« Willy! Sei identico a Johnny! »
« Johnny… » « Johnny… » «
Johnny… » si sentiva parlare praticamente solo di lui.
Nel frattempo, il giro del
paese sui carri era quasi finito. Si stavano avvicinando di nuovo alla piazza
da cui erano partiti e dove ci sarebbero state le premiazioni per il miglior
carro e la miglior maschera del carnevale.
« Ok, tra poco il giro è
finito, dobbiamo avvisare il Cappellaio e Willy che non appena i carri si
fermeranno dovremo trovare il modo di sparire. » spiegò Lucia.
« Perché scusa? Mi stavo
divertendo e poi ci sono tantissime ragazze che aspettano solo me! » reclamò
Jack.
« Certo… Aspetta e spera!
»
« Sempre molto simpatica
tu! »
« Domandati il perché… »
« Eh? » Jack la guardò
senza capire.
« Ah lasciamo stare! »
rispose Lucia « Chiama Willy, e cerca di fargli capire che quando i carri si
fermano dobbiamo scappare. »
La ragazza fece un fischio
in direzione del Cappellaio e gli fece segno che era quasi ora di tornare alla
loro ricerca.
Jack invece, si avvicinò
alla prua della nave e iniziò a gesticolare per farsi vedere da Willy Wonka che
si trovava sul carro di fronte a loro. Il cioccolataio, però, era troppo
impegnato a lanciare i suoi cioccolatini per accorgersi del pirata.
« Ehi! Ehi tu! » iniziò a
bisbigliare Jack, ma niente, Willy non sentiva « MANGIA CIOCCOLATO DA STRAPAZZO
è DA MEZZ’ORA CHE TI STO CHIAMANDO, TI VUOI VOLTARE???»
Al che, non solo Willy si
voltò, ma l’attenzione della maggior parte delle persone che seguivano il
corteo venne richiamata da quell’urlo.
Lo stesso pirata rimase
alcuni secondi con le braccia ancora alzate, a dondolarsi sulle gambe e con gli
occhi spalancati ad osservare la folla.
« Viva Jack il miglior
pirata del mondo! » presero ad esultare alcuni bambini.
« Jack sei sempre il
migliore! » urlavano invece alcune ragazze. Lucia le fulminò con lo sguardo.
« Grazie! Siete
fantastici! » commentò Jack che riassunse subito la sua aria scanzonata. Lucia
lo raggiunse sulla prua della nave e si occupò lei di avvisare Willy.
« Per la serie: non
facciamoci notare, eh? » sussurrò poi con rimprovero a Jack.
« Se non avessimo voluto
farci notare non avremmo nemmeno partecipato alla sfilata! » la rimbeccò lui.
Finalmente, i carri
svoltarono nella piazza da dove erano partiti.
Ad uno ad uno si
sistemarono ai lati della piazza per lasciare libera la visuale verso il palco
dove si sarebbero tenute le premiazioni.
« È il momento! » esclamò
Lucia.
Saltò giù dal carro e Jack
fece la stessa cosa, così come Willy e il Cappellaio. Qualcuno se ne accorse,
con tutta la gente che c’era risultava praticamente impossibile che non li
notasse nessuno, ma chi li vide inizialmente non ci fece molto caso,
probabilmente pensarono che le tre “maschere” avrebbero assistito alle
premiazioni giù dai carri.
Si ritrovarono in mezzo
alla folla e stavano per andarsene, quando alcune ragazze li fermarono:
« Jack! Sei stupendo! »
« Ah beh, grazie! Meno
male che qualcuno se ne accorge! » rispose lui gongolando.
« Ma guardateli,
assomigliano paurosamente tutti e tre a Johnny Depp! »
« Cappellaio! Non ti sei
esibito nella deliranza! Ce lo fai un balletto adesso? »
« Mi dispiace! » li
interruppe Lucia « Ma abbiamo molta fretta! Come personaggi dei carri dobbiamo
essere dietro al palco durante le premiazioni, non possiamo fermarci qui ora,
casomai dopo se ci incontriamo potete chiedergli tutto quello che volete! »
mise su così una scusa dell’ultimo secondo. Non poteva rischiare che venissero
scoperti.
« Ma tu chi sei? Non mi
pare che in nessuna delle loro storie ci fosse un personaggio che ti
assomiglia! » le disse una ragazza guardandola male.
« Appunto, e poi lascia
che decidano loro cosa fare! » la rimbeccò un’altra.
Lucia stava perdendo la
pazienza, ma per fortuna intervenne il Cappellaio con una scusa alquanto…
insolita:
« Oh, ma cos’è quello? »
« Che cosa? »
« Ma sì, non avete visto
anche voi? »
« Ma cosa? » insistette
una delle ragazze.
« Un corvo appollaiato su
una scrivania. Là! » indicò con un dito e le ragazze, prese dal gesto, si
voltarono in quella direzione.
Willy, il Cappellaio e
Lucia (che tirò per una manica della camicia Jack) corsero nella prima via
laterale per sparire il prima possibile dalla circolazione.
« Perché mi hai portato
via? Quelle ragazze mi adoravano! » reclamò il pirata non appena smisero di
correre.
« Sì, ma se fossimo
rimasti lì non ci avrebbero più lasciati andare, e non eri tu quello che aveva
fretta di tornare alla sua bottiglia di rum? »
« Più precisamente alla
mia Perla Nera, comprendi? » ribatté lui.
« Sì, sì, comprendo… »
« Noto dell’ironia nel tuo
tono di voce. »
« Io? Ma quando mai! E
comunque mi infastidiva il modo in cui ti guardavano! »
Jack la guardò stranito e
non rispose.
« Riprenditi il tuo
cappello! » disse poi lei levandoselo dalla testa e porgendolo al pirata con
rabbia.
« C’è una cosa però che
non capisco: come mai ci dicono tutti che assomigliamo a un certo Tohnny Depp?
» domandò Willy.
« Johnny Depp, Willy! Si chiama
Johnny! » spiegò scandalizzata la ragazza « Johnny è un attore stupendo che nei
film recita i vostri ruoli! »
« Credo di non capire… »
fece il Cappellaio.
« In pratica, quando
raccontano le vostre storie, si veste come voi e finge di essere voi. »
« Roba da matti… »
commentò ancora il Cappellaio Matto.
Lucia lo guardò divertita.
« Per questo vi dicono che
gli assomigliate, perché siete proprio uguali a lui! » spiegò ancora lei
gongolando.
« Al massimo è lui che
assomiglia a noi! » fece Jack irritato.
« Giusto! Se lui si veste
e si comporta come noi non siamo noi ad assomigliare a lui, ma lui ad
assomigliare a noi! » spiegò il Cappellaio mentre Willy annuiva vigorosamente.
« In effetti, questa volta
devo darvi ragione. Il vostro ragionamento no fa una piega anche se… va beh,
lasciamo stare. » tagliò corto Lucia, consapevole del fatto che qualunque cosa
avesse detto in quella circostanza, quei tre le avrebbero comunque dimostrato
che i personaggi originali erano… loro! E non Johnny Depp.
« Comunque, ricapitoliamo.
Spiegatemi ancora cos’è successo appena prima di sparire dai vostri mondi e
ritrovarvi qui. »
« Io stavo assaggiando una
mia nuova creazione, che aspettava solo di essere testata da me per poi essere
lanciata sul mercato, e ad un tratto la cioccolata si è illuminata e sono
scomparso dal mio mondo per… »
« Cadere direttamente in
testa a me. Questo lo sappiamo! » lo interruppe il pirata « Io stavo bevendo
una bottiglia di rum, ad un tratto è diventata tutta luminosa e accecante. Poi
mi sono ritrovato qui. »
« Scusate e prima avete
tralasciato di dirmi la storia della luce accecante? » li rimproverò la
ragazza.
Loro alzarono le spalle.
« E non fate così! Alzare
le spalle non è una risposta, potrebbe essere un indizio importante! » li
rimproverò come se fossero dei bambini.
« E tu? » domandò poi al
Cappellaio.
« Io stavo risalendo lungo
la tana del coniglio, e qualcosa mi ha improvvisamente risucchiato in
superficie. Ma niente luci strane. »
« Ok. Quindi è come se
l’arrivo di Jack e Willy fosse stato veicolato da un oggetto e il tuo da un
luogo. »
I tre la guardavano in
silenzio.
Lei sospirò, senza capirci
più nulla – ma perché, fino a questo momento si era forse illusa di averci
capito qualcosa? – e tirò fuori dalla borsa la bussola di Jack.
Il pirata sussultò nel
rivedere la sua adorata bussola, ma non disse né fece nulla, per paura che
quella matta decidesse di distruggere il suo tesoro. (No, tranquilli, non si è
trasformato in Gollum!!)
« Chi vuole essere il
primo? Willy o il Cappellaio? »
« Scusa e io non esisto? »
ribatté Jack.
« Se fai tu il primo, poi
te ne vai con la bussola e loro come fanno? »
« Faccio io la prima
cavia. » s’intromise Willy, stanco del continuo battibeccare.
La ragazza annuì e gli
passò la bussola mentre al pirata tremavano le gambe nel vedere quell’oggetto
passare con tanta facilità dalle mani di uno a quelle dell’altro.
« Cosa devo fare? » chiese.
« Il tuo più grande
desiderio in questo momento deve essere quello di tornare nel tuo mondo e nella
tua fabbrica. Non farti distrarre da altri possibili desideri, concentrati! »
Willy si concentrò, ed
aprì la bussola. L’ago parve come impazzito per alcuni secondi, durante i quali
i quattro rimasero col fiato sospeso a fissare la bussola e ad attendere.
Finalmente si stabilizzò e indicò l’est.
« Si è fermato! » escalmò
il Cappellaio.
« Brillante deduzione! »
lo prese in giro Jack.
« Coraggio, andiamo! » esclamò
Lucia.
« Agli ordini Capitano! »
fece Willy tutto agitato.
« Ehi, qui il Capitano
sono io! »
Nessuno fece però caso al
pirata che, come al suo solito, reclamava per il mancato riconoscimento della
sua autorità.
Camminarono a lungo, per
più di mezz’ora. Willy davanti che fissava la bussola come se fosse l’unica
cosa che esistesse sul pianeta, Jack di fianco a lui, in pena per la sua amata
bussola, che avanzava dondolando come se stesse camminando sul ponte della
Perla Nera durante una tempesta e il Cappellaio Matto, che saltellava
spensierato al loro fianco come se niente fosse.
Lucia si fermò un attimo
ad osservarli. Possibile che stesse succedendo tutto davvero? Possibile che
quei tre fossero capitati proprio nel suo paese di fronte a lei?
I suoi pensieri vennero
presto interrotti dalla voce di Willy Wonka che si agitava come se l’avesse
punto un’ape:
« Una cioccolateria!
Guardate, è stupenda! »
Lucia guardò la vetrina
del negozio:
« Certo, è stupenda! Ma
sono sicura che la tua fabbrica di cioccolato sia tutta un’altra cosa! »
« Su questo non ci sono
dubbi! Io non mi limito a semplice cioccolato al latte o con nocciole, i miei
dolci sono tutta un’altra cosa! »
« Non l’avevo notato! »
fece Jack ironico.
Lucia lo guardò e sorrise,
era proprio come se l’era sempre immaginato. Con tutto quello che era accaduto
quel pomeriggio, e le cose incredibili a cui aveva assistito, non si era ancora
resa conto della fortuna che aveva avuto nel conoscere i suoi personaggi
preferiti e se ne stava accorgendo solo adesso, ora che a quanto pare erano
vicini a trovare il modo per farli tornare nei loro mondi.
Poi però, un’idea che le
balenò nella testa la riportò alla realtà.
« Scusa Willy, ma il tuo
desiderio è di tornare a casa o di entrare in una cioccolateria del mio mondo?
Perché la bussola ci ha portati qui? »
« Ti assicuro che ho
desiderato di tornare a casa, nient’altro! »
« Poiché la bussola indica
questo posto, probabilmente significa che il passaggio per tornare nel suo
mondo si trova là dentro. Sempre se esiste un passaggio… » fece Jack.
Il Cappellaio e Willy
sgranarono gli occhi e lo fissarono come se avessero di fronte a loro un
alieno.
« Jack, ma cosa dici! Se
siete arrivati fin qui c’è di sicuro anche un modo per farvi tornare indietro!
» lo rimproverò la ragazza, anche se non era più del tutto sicura di volere che
quei tre facessero ritorno nei loro mondi.
« Dico così perché
effettivamente tutta questa storia è una cosa impossibile! »
« Non voglio sentire certi
ragionamenti da uno che è stato nello Scrigno di Davy Jones e ne ha viste di
tutti i colori! »
« Come fai a sapere dello
Scrigno? »
« Io conosco le vostre
storie, così come moltissime altre persone qui nel mio mondo! Siete molto
conosciuti, e dovreste esservene accorti da come vi hanno trattato durante la
sfilata! E ora basta buttarsi giù di morale Jack! Non è da te! »
« E poi ricorda »
intervenne il Cappellaio « Che una cosa è impossibile solo se pensi che lo sia!
»
Jack lo guardò male, ma
non replicò e il Cappellaio, in risposta, scoppiò a ridere:
« Che differenza c’è tra
un corvo e una scrivania? »
« Che? » domandò Jack
strabuzzando gli occhi.
« Sai spiegarmi che
differenza c’è tra un corvo e una scrivania? »
« La scrivania, quando mi
dai fastidio, posso rompertela in testa e farti male… se ti dessi in testa un
corvo invece non ti faresti nemmeno un bernoccolo! »
Lucia scoppiò a ridere,
notando la faccia assorta del Cappellaio che poi commentò:
« Non avevo mai pensato a
una soluzione del genere… anche se forse non è quella più adatta è comunque da
prendere in considerazione! » e scoppiò a ridere.
Il pirata guardò il
Cappellaio e Lucia che ridevano a crepapelle:
« Voi due siete
completamente matti! » esclamò facendosi scappare un sorrisino.
« Ma senti un po’ chi
parla! Mi pare che fossi tu quello che, quando Beckett gli ha dato del matto,
ha risposto: ringraziando il cielo, perché se no ci provavo col cavolo! » fece
Lucia citando una frase del pirata che l’aveva sempre fatta ridere.
« Ehm, scusate se
interrompo questa scenetta da… manicomio. Ora che abbiamo stabilito che siete
tutti matti, credo di essere vicino a ciò che mi riporterà a casa, quindi se
non vi spiace… » li interruppe Willy.
« Oh, giusto! Scusa, ci
siamo un attimo distratti! Allora, entriamo? »
Detto fatto, due secondi
dopo erano all’interno della cioccolateria.
Si misero a girare per il
negozio, dividendosi tra i vari scaffali. Dopo qualche minuto, Lucia si sentì
chiamare: era Linda, la ragazza che lavorava lì dentro come commessa.
« Ehi, Lucia! »
Lei si voltò e la salutò.
La conosceva abbastanza bene, poiché la cioccolateria era forse il negozio del
paese che Lucia frequentava maggiormente.
« Ma chi sono quei tre? »
« Oh, beh… sono miei
amici! »
« Non pensavo che avessi
amici che assomigliano così tanto a Johnny Depp! »
« Eh, sai com’è… col trucco
oggi si può tutto! »
« Però hai avuto una bella
idea a portare qui Willy Wonka! Posso fare una foto con lui? Così la appendo in
negozio! Pensa, nella mia cioccolateria avrò una foto di me e Willy Wonka! E
gli assomiglia così tanto che scommetto che tutti penseranno che sia davvero
Johnny Depp! »
« Oh, certo, non penso ci
siano problemi! Ehi Willy! »
« Willy? Scusa ma qual è il suo
vero nome? »
« Beh, sai com’è… si sono
calati così tanto nei ruoli che non vogliono che li chiamo coi loro veri nomi…
Mi hanno fatto promettere che fino a che non sarà finito il carnevale mi sarei
tolta dalla testa i loro nomi… » mentì Lucia. Non sapeva più che pesci
pigliare, e sperava di continuare ad avere abbastanza fantasia da inventare
scuse plausibili di fronte alle domande della ragazza.
Per tagliare corto, Lucia
andò a recuperare Willy, che era talmente impegnato a osservare i vari prodotti
da non accorgersi che la ragazza lo stava chiamando.
« Willy, c’è Linda, la
commessa del negozio, che ci terrebbe a fare una foto con te, ti va? »
« Sono un po’ impegnato in
questo momento! »
« Dai, continuiamo la
ricerca non appena avrai fatto la foto con lei! »
Lui sbuffò, e si diresse
con Lucia verso la cassa dove Linda aspettava impaziente.
« Allora, dov’è la mia
ammiratrice? » esclamò.
« Sono io signor Wonka! »
balbettò lei, come se si trovasse di fronte al vero Willy Wonka e, in effetti,
era proprio così, ma lei non poteva saperlo.
« Chiamatemi semplicemente
Willy! »
Linda quasi svenne a
quelle parole.
« Mi ha detto Lucia che vorreste
una foto con me. »
Lei annuì col capo e Willy
girò dietro il bancone del negozio, le andò di fianco e le mise un braccio
attorno alle spalle. Lucia prese la macchina foto che le stava porgendo Linda e
dopo essersi allontanata di qualche passo scattò.
« Fatta! » esclamò « Ah,
Linda, se hai il cavo per collegare la digitale al computer puoi far stampare
la foto e Willy ti fa anche l’autografo! »
« Davvero? Sarebbe fantastico! »
Willy si avvicinò a Lucia,
e mentre la commessa trafficava con cavi e computer, le bisbigliò:
« Io non ho tempo da
perdere! »
« Nemmeno io ne avevo,
eppure ho passato il pomeriggio a cercare di aiutarvi! Dai è una ragazza
simpatica… »
« E va bene, ma solo
perché lavora in una cioccolateria! »
« Ecco fatto, ho stampato
la foto! » disse poi la commessa porgendola a Willy.
« Bene, allora ti chiami
Linda, giusto? » lei annuì agitata e lui iniziò a scrivere. Appena ebbe finito,
porse la foto alla ragazza che quasi svenne nel leggere la dedica:
“A
Linda, la cioccolataia più dolce che ci sia! Che il tuo negozio possa rendere
zuccherata la vita di tante persone per molto tempo ancora! Con affetto, Willy
Wonka”
La firma terminava con un
voluttuoso svolazzo, simile a un baffo di caramello sulla torta di compleanno.
« Grazie! Grazie mille! »
esclamò la ragazza quasi senza parole.
« La appenderò qui sopra
la cassa così tutti vedranno che ho fatto la foto con Willy Wonka! »
Lui sorrise.
« Beh, col sosia… »
aggiunse lei.
« Sosia? Ma io non sono il
sosia! » reclamò lui offeso.
« Ah giusto! Lucia mi
aveva detto che dovevo comportarmi come se tu fossi il vero Willy Wonka, scusa!
»
Lucia, che era poco
distante da loro, si accorse che il cioccolataio si stava mettendo nelle grane
e lo raggiunse:
« Scusa Linda, ma avrei
bisogno di Willy per un consulto su un tipo di cioccolato, ti spiace se te lo
porto via un attimo? » quindi spinse Willy dietro a uno scaffale del negozio.
« La finisci di metterti
nei pasticci? Lo sai che per gli altri tu indossi una maschera di carnevale,
cerca di non farti scoprire o ti prenderanno per matto! » lo rimproverò.
« Se tu non mi avessi
costretto a fare la foto… »
« Va bene, va bene, ora è
colpa mia! »
« Ehi, credo che quella
commessa abbia un debole per te! » lo prese in giro Jack avvicinandosi.
« Abbiamo visto come ti
guardava, sì sì! » fece poi il Cappellaio ridacchiando.
« Non è vero, smettetela
di prendere in giro! » reclamò Willy, che era rimasto di sasso.
« Dai, apri quella bussola
e vediamo se ci indica qualcosa. » tagliò corto Lucia, ci mancava solo che ora
iniziassero anche a prendersi in giro tra di loro.
Willy aprì la bussola
indispettito, mentre gli altri due se la ridevano, e l’ago indicò ancora verso
est.
Continuando a fissare la
bussola, i quattro iniziarono a camminare, finché Willy non si bloccò di colpo.
Spalancò la bocca, ma non ne uscì alcun suono.
Per fortuna si trovavano
in un angolo del negozio nel quale Linda non riusciva a vederli.
« Willy cos’ hai? » gli
chiese preoccupata Lucia.
« Non ci posso credere… »
biascicò lui.
Gli altri tre lo
guardarono senza capire.
« Cioccolato alla violetta
e petali di rosa essiccati! È un’idea che non ho mai avuto nemmeno io! »
esclamò scandalizzato.
« E pare che la bussola
indichi proprio quello! » puntualizzò Jack.
« Ma cosa stavi
desiderando?! Di tornare a casa o di scoprire un nuovo dolce a cui tu non avevi
mai pensato? » lo rimproverò esasperata la ragazza mettendosi le mani nei
capelli. La situazione si faceva sempre più assurda.
Nel frattempo arrivò
Linda, con alcune tavolette di cioccolata da sistemare in uno scaffale lì
vicino. Notando le facce di quei quattro non poté fare a meno di chiedere se
andasse tutto bene.
« Quel… quel… cioccolato…
io… È UNO SCANDALO! » balbettò Willy.
« Lui voleva dire » si
intromise Lucia notando la faccia spiazzata della commessa « che non ha mai
assaggiato del cioccolato alla violetta e petali di rosa! Strano per uno che si
crede Willy Wonka, non ti pare? »
Linda scoppiò a ridere.
« Il
cioccolato si è illuminato!»
urlò il Cappellaio indicando la barretta di cioccolata che tanto aveva scandalizzato
Willy.
« Cos’ ha fatto scusa? »
chiese Linda.
« Oh, niente, sai com’è al
Cappellaio piacciono le rime! » si affrettò a dire Lucia « Beh, ora noi
dovremmo proprio andare, prendiamo la cioccolata alla violetta, così Willy può
assaggiarla, e poi questi! » disse di corsa Lucia prendendo un altro pacchetto
di cioccolatini « Quanto ti devo? »
« Oh niente, oggi per voi
offre la casa! Dopo la foto e l’autografo di Willy è il minimo! »
« Grazie mille Linda! Sei
davvero molto gentile! Ci vediamo presto! Ciao! » Lucia si avviò in fretta
verso l’uscita seguita dal Cappellaio.
« Oh sì, ci vediamo
presto! Mi dovrai assolutamente spiegare i segreti del tuo cioccolato! » disse
Willy ancora in trance.
« C’è il segreto
professionale, ma per Willy Wonka posso fare un’eccezione! » gli rispose Linda.
« Bene, mio caro
cioccolatomane, credo proprio che ora dobbiamo andare… Lucia è già fuori! »
esclamò Jack tirando Willy per un braccio.
« A presto signorina!
Ricorderete questo come il giorno in cui avete quasi fatto sciogliere il
cioccolataio Willy Wonka! » aggiunse poi il pirata, tanto per non uscire di
scena senza averne detta una delle sue.
Ed eccoci alla fine del secondo capitolo! Spero che vi sia
piaciuto!
Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno letto il primo
capitolo (che sono state più di quelle che mi sarei aspettata!) e ringrazio
anche Anonimo9987465, just
my immagination, kia_94,
_irecullen_ e __sakura___per aver aggiunto la mia storia tra le seguite!
Ora passiamo alle recensioni!!
giusty54: Grazie per i
complimenti! La tua recensione mi ha resa davvero felice e sono contenta di
essere riuscita a farti ridere!! E, cosa dici? Sweeney Todd?! Ehm… sì… no… insomma… coff coff…
come… cosa… ok, non dico niente altrimenti mi autospoilerizzo, no? E
autospoilerizzarmi è un mio brutto vizio, sìsì… comunque penso che si sia
capito ormai no?? Eh… beh, chi leggerà vedrà! (perdonami, odio essere così
cattiva ma mi conosco, se dico qualcosa poi finisce che racconto tutto!!) Spero
che leggerai anchequesto capitolo! A
presto!!
kia_94: Ciaooo! Grazie! Sono
contenta che la storia ti sia piaciuta! Spero che continuerai a seguirla e che
mi farai sapere ancora cosa ne pensi! E’ importante per me (così come per
qualunque altro autore credo!! J) Beh,
spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto!!
Capitolo 3 *** Capitolo 3 - Cioccolata, cioccolata delle mie brame, riportami ora nel mio Reame! ***
Ciao a tutti
Ciao a tutti! Ecco il terzo capitolo! Ringrazio di cuore
chi ha letto, recensito e aggiunto la storia tra le seguite! Ma i
ringraziamenti specifici alla fine! Ora vi lascio al capitolo!
Capitolo 3 ~ Cioccolata, cioccolata delle mie brame, riportami ora
nel mio Reame!
Finalmente si ritrovarono
tutti fuori dal negozio.
« Non è possibile! Non è
possibile! Come ho fatto a non aver mai pensato ad un abbinamento così
semplice! Non è possibile! » continuava a ripetere Willy.
« A volte siamo così
concentrati nel creare qualcosa di nuovo e strano, da non renderci conto che le
cose semplici spesso sono le migliori. » gli disse Lucia.
« Ehi, un attimo! Io non
ho mai detto che quel cioccolato fosse migliore del mio! Solo che io non ci
avevo mai pensato! » si difese Willy.
« Bentornato tra noi! »
esclamò Jack.
« Ok, dobbiamo trovare un
posto in cui stare tranquilli per vedere se la tavoletta di cioccolato è quello
che stiamo cercando! Venite di qua! » Lucia li portò, attraverso delle vie
laterali, in un vecchio cortile disabitato dove c’era un capanno vuoto.
« Entriamo lì, così non
rischiamo di essere visti da qualcuno! »
« E ora che si fa? »
domandò il Cappellaio non appena vi furono entrati.
« Io direi di berci una
bella bottiglia di rum! » rispose Jack ironico, guardando male il compagno di
avventura.
« Preferisco il tè! »
Il pirata alzò gli occhi
al cielo esasperato.
« Facciamo che io adesso
trono a casa, poi voi bevete tutto quello che vi pare, ok? » esclamò Willy
Wonka.
« Giusto, scusa… bene,
come intendi fare per aprire il passaggio che ti riporterà a casa? » gli
domandò Lucia.
« Dunque… vediamo… »
Il Cappellaio, Jack e la
ragazza fissarono il cioccolataio che, con la bocca aperta e l’indice alzato,
tentava di spiegare come avrebbe agito per tornare indietro. Serrò improvvisamente
la bocca con un rumore secco ed esclamò:
« Non ne ho la minima
idea! »
Fu il turno di Lucia a
spalancare la bocca, mentre il Cappellaio rideva di gusto e Jack lo guardava
con gli occhi fuori dalle orbite.
« Ehi, cosa c’è? Avete
forse qualche idea, voi? » replicò lui infastidito.
« Che idea dovremmo avere
scusa? » sbottò scocciato Jack « Lo sapevo! Quella ragazza della cioccolateria
ti ha annebbiato la mente! Ti sei fatto fregare da una donna, amico! »
« Cosa stai dicendo? »
urlò Willy fuori di sé.
« Che la tua testa è
andata in pappa nello stesso momento in cui hai visto Linda! »
« Sempre meglio di te, che
hai la testa in pappa per via di tutto il rum che ti bevi! »
« Prova a ripeterlo se hai
il coraggio! » urlò Jack avvicinandosi pericolosamente a Willy.
« Il rum ti ha annacquato
il cervello, furbone! »
Jack non riuscì più a
trattenersi, e si lanciò contro il cioccolataio.
« Maledizione! Cappellaio
aiutami! » urlò Lucia. Riuscì a prendere per le braccia Willy e a fermarlo,
anche se non riuscì a spostarlo, perché era più alto di lei e troppo forte.
Il Cappellaio riuscì
invece a bloccare Jack, che urlava arrabbiato:
« Se ti prendo ti rompo! »
« Se ti prendo io invece
ti distruggo all’istante! » gli rispose Willy, che cercava di liberarsi dalla presa
della ragazza.
« Cioccolataio del cavolo!
» fece Jack con disprezzo, mentre si calmava piano, piano.
« Ah, Pirati… » commentò
l’altro, poi si illuminò, e se ne uscì con una delle sue rime strambe:
«Mare
tempestoso
col suo moto ondoso,
attento pirata:
la tua nave è affondata!»
Sussurrò l’ultima parola
con una luce folle negli occhi, poi fu questione di un attimo: Jack strabuzzò
gli occhi e ricominciò a divincolarsi per liberarsi dalla presa del Cappellaio.
« Lasciami! Devo dargli
una lezione! Lasciami andare! Tu! Tu non sai cos’ hai detto! Ti assicuro che se
quando torno è successo qualcosa alla Perla Nera vengo a prenderti e ti rompo
sul serio! Darò fuoco ai tuoi dolci e distruggerò tutta la fabbrica e… e… »
« E soffierai, soffierai
finché non l’avrai abbattuta! » commentò Lucia alzando gli occhi al cielo,
mentre teneva ancora Willy per le braccia. Non che ci fosse bisogno di tenerlo,
ora lui era tranquillo, gli era bastato far arrabbiare il pirata, era quello il
suo scopo.
Jack, invece, aveva
seriamente bisogno di un calmante…
« Ora diamoci una calmata,
ok? Litigare così non serve a niente. Dobbiamo collaborare se vogliamo trovare
il modo per farvi tornare a casa. »
« Come se fosse facile
collaborare con quello lì! » fece Willy, mentre si lisciava la giacca nel punto
in cui la ragazza lo aveva tenuto fermo fino a quel momento.
« Cosa stavamo dicendo
prima che iniziaste a picchiarvi? » domandò il Cappellaio.
« Avevo chiesto se voi
avevate qualche suggerimento da darmi. » spiegò Willy.
« E io ho risposto… »
« Lascia stare Jack!
Lascia stare! » lo bloccò subito Lucia « Ci ricordiamo cos’ hai risposto, non
serve che lo ripeti… Cerchiamo di evitare una nuova rissa e concentriamoci. »
« Non sarebbe nuova… il
motivo sarebbe sempre quello di prima! » commentò il pirata.
Tutti lo ignorarono, solo
Willy gli lanciò un’occhiataccia, poi disse:
« D’altra parte anche voi
siete finiti qui proprio come me, e dovete tornare a casa. Potreste anche
cercare di aiutarmi! »
« Willy ha ragione!
Allora, qualche suggerimento? » fece Lucia incrociando le braccia e fissando
gli altri due.
« Non guardarmi così, mi
fai paura! » esclamò il Cappellaio « E poi io non sono arrivato qua tramite un
oggetto! Sono stato risucchiato dalla tana di un coniglio! »
« Jack? » fece lei
guardando il pirata. Lui spalancò gli occhi circondati di nero e si dondolò
sulle gambe.
« Io ho già messo a
disposizione la mia bussola, non chiedetemi di mettere al vostro servizio anche
il mio acuto intelletto. »
« Guarda, non ti dico
quello che sto pensando perché sinceramente non ne vale la pena! » esclamò
Lucia attirando un’occhiata infuocata da parte del Capitano.
« Quando mi sono ritrovato
qui stavo per assaggiare una tavoletta di cioccolata. È successo tutto in un
attimo, per caso, senza che io desiderassi di finire qui. » spiegò Willy.
« Ma scusa, tu che hai
inventato il modo di teletrasportare la cioccolata attraverso la televisione
non potresti costruire qualcosa che ti riporti a casa? » gli domandò Lucia.
« Non avendo presente in
quale strano modo io sia arrivato qui… direi proprio di no! »
« Cappellaio, tu sei
sicuro di aver visto questa barretta di cioccolato illuminarsi? » gli chiese
lei.
« Certo! »
« E ti fidi di un matto? »
esclamò Jack.
« Sinceramente tra voi tre
è quello di cui mi fido di più! »
Il Cappellaio scoppiò
nella sua inconfondibile risata, come a prendersi gioco degli altri due.
« Ah, lasciamo stare! Ho
una fabbrica da mandare avanti io! » esclamò stizzito Willy Wonka « Questa è la
bussola! Ora serve a voi. » disse porgendola alla ragazza. Poi estrasse dalla
tasca della giacca il suo famoso paio di occhiali: montatura bianca
esageratamente vistosa, con lenti scure e leggermente bombate. Si sistemò il
cappello sulla testa e tirò la giacca, con conseguente scricchiolio di
plastica, per cancellare eventuali pieghe.
« Sono pronto! » constatò
infine soddisfatto, mostrando il suo sorriso fin troppo bianco per uno che fa
il cioccolataio.
« Sì, emh… pronto per
cosa? Ti ricordo che se anche siamo in possesso della barretta di cioccolato
fluorescente non sappiamo come attivarla per farti tornare indietro, e a che
scopo avere della cioccolata che si illumina, se la strada che stiamo cercando
rimane a noi comunque oscura non essendo in grado, la suddetta barretta, di
darci più precise delucidazioni, nonostante essa sia, credo, l’unica cioccolata
al mondo ad illuminarsi? »
Lucia, Willy e il
Cappellaio fissarono Jack sbalorditi per alcuni secondi.
« E poi dite che sono io
il matto? » bisbigliò il Cappellaio nell’orecchio della ragazza.
« Mai detto che tu lo fossi
più di lui! » gli rispose lei, ancora immobile e stordita dal ragionamento.
« In totale: CHE SI FA?! »
esclamò Willy.
« Comincia col levarti
quegli affari… sembri un moscone! » suggerì Jack inopportuno come al solito.
« Questi “affari”, come li
chiami tu, sono i miei occhiali e non ti permetto di prenderti gioco di loro né
di me, chiaro? »
« Willy calmati! E tu Jack
tieni la bocca chiusa una buona volta! Per ora aspettiamo di vedere se si
illumina la cioccolata… » propose Lucia.
Così, si ritrovarono all’interno
del capanno ad attendere che una barretta di cioccolato si illuminasse e li
illuminasse sul da farsi.
Willy, seduto su delle
vecchie coperte a gambe incrociate, indossava ancora gli occhiali e fissava la
barretta di cioccolato come se questa fosse un oracolo, in grado di dargli
delucidazioni sui più grandi misteri dell’universo. Jack passeggiava nervoso
avanti e indietro, sollevando nuvole di polvere ogni volta che posava i piedi
per terra. Lucia e il Cappellaio, dal canto loro, erano probabilmente i più
tranquilli: se ne stavano seduti su delle casse e scacciavano la noia giocando
a pimpiripettenusa.
« Ma no! Adesso devi fare
il pugno e poi dai un colpo così al mio! » gli diceva lei, mettendosi le mani
nei capelli alla decima volta che si interrompevano perché lui sbagliava.
« Ok, ok, questa volta ci
sono! Riproviamo! Pirimpimpetta… »
« È pimpiripettenusa…
Cappellaio! E meno male che adesso avevi capito… nemmeno la canzone hai
imparato! »
« Facciamo così, adesso ti
insegno io la deliranza! » esclamò lui.
« Come si fa a ballare qui
dentro? Ci stiamo a malapena noi quattro! » rispose lei prendendo la scusa più
plausibile per evitare una figuraccia.
« Perché allora non
uscite, così la smettete con i giochi scemi! » esclamò Jack.
« Sei geloso perché nessuno
ti sta dando retta? » lo schernì Lucia.
« Io… io cosa?! » fece lui
spalancando gli occhi e smettendo di camminare.
« Forza Cappellaio,
ricominciamo. »
I due portarono le mani
all’altezza del petto e ricominciarono il gioco cantando: « Pimpiripettenusa pimpiripette
pà! »
Jack scosse la testa e
riprese a camminare in circolo, mentre Willy fissava la cioccolata, e la
fissava, la fissava, non smetteva un attimo… la fissava, la fissava…
« Pimpiripettenusa… »
La fissava…
« Ma no! Ho sbagliato di
nuovo! »
La fissava…
« Forza, ricomincia,
stavolta più lentamente! »
La fissava…
« No, mi si sono
ingarbugliate le mani! »
La fissava e…
« Pimpiri… »
«
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! »
Jack smise di girare in
tondo, e il Cappellaio Matto e Lucia rimasero con le braccia ferme a mezz’aria
e gli occhi spalancati.
« Per tutte le caramelle
acide di questo mondo! » urlò Willy Wonka « Sono qui che cerco di concentrarmi
per capire come tornare a casa! Se voi continuate a fare tutto questo baccano
posso stare qui fino a domani! È tanto chiedere un po’ di silenzio? »
« No, no… assolutamente… »
bisbigliò Lucia.
Al Cappellaio scappò un
risolino, si portò la mano sulla bocca per non darlo a vedere mentre Jack,
quasi paralizzato, si andava a sedere di fianco a Lucia in religioso silenzio.
I tre stavano seduti
composti da alcuni minuti, immobili, respiravano appena.
« Se mi posso permettere…
» iniziò il Cappellaio. Jack e Lucia lo guardarono, sorpresi che avesse avuto
il coraggio di interrompere il silenzio tanto caro al cioccolataio.
« Cosa c’è? » domandò
scocciato Willy.
« Quando sei comparso qui
hai detto che stavi per mangiare della cioccolata, giusto? »
L’altro fece cenno di sì.
« Prova a mangiare quella
barretta allora! »
Willy lo fissò, poi si
voltò e guardò la cioccolata come se si ritrovasse di fronte all’enigma più
grande della storia.
« Tu dici? »
« Provare non costa nulla!
»
Willy guardò Lucia e Jack,
che fino a quel momento erano rimasti zitti, i quali gli fecero segno di
provarci. Si decise infine ad alzarsi in piedi, afferrò la barretta e prese a
scartarla mentre anche gli altri tre si alzavano.
Willy eseguì ogni azione
lentamente e in modo solenne. Strappò la carta e la stagnola che fasciavano la
barretta, la fissò per alcuni secondi in modo emblematico quasi volesse, con
quello sguardo, convincere la cioccolata che sì, lei era proprio l’unica
possibilità che aveva di tornare a casa e che, se non lo avesse aiutato lei,
nessun altro avrebbe potuto farlo.
La avvicinò lentamente
alla bocca e la barretta di cioccolata emise uno strano bagliore.
« Ci siamo! » esclamò il
Cappellaio.
Willy però la allontanò in
fretta e si voltò di scatto verso i compagni d’avventura.
« Cosa c’è? Ora che stai
per tornare a casa ci hai ripensato? » gli domandò indispettito il pirata.
« Assolutamente no! Ma non
posso partire senza salutarvi, e soprattutto senza dare questo a Lucia! »
La ragazza lo guardò senza
capire, mentre lui le si avvicinava e allungava la mano mostrandole due
sacchetti contenenti delle caramelle. Lei li prese.
« Cosa sono? »
« Caramelline farfalline!
» esclamò lui sorridendo in maniera furba.
« Non ti fidare, questo è
un pazzo e pure le sue mostruose creazioni! » bisbigliò Jack nell’orecchio
della ragazza, ma Willy sentì, e parve non apprezzare il commento del pirata,
dato la faccia che fece.
« Hai presente quella
sensazione che dicono si senta quando si vede la persona di cui si è
innamorati? Le famose farfalle nello stomaco! Ecco, queste caramelle
riproducono la stessa impressione. Le ho inventate da poco, ma ancora non
sapevo se il risultato che avevo ottenuto fosse quello esatto. Beh, dopo questo
pomeriggio posso dire che mi sono venute veramente bene! »
Lucia e il Cappellaio lo
guardarono senza capire, mentre Jack lo fissava malissimo, come se stesse
commettendo un terribile crimine.
« Un sacchetto è per te, e
l’altro per Linda. » spiegò lui, chiarendo le idee agli altri tre.
Jack parve immediatamente
più sollevato, mentre Lucia sorrideva quasi commossa e il Cappellaio saltellava
qua e là urlando:
« Allora avevamo ragione!
Ti sei preso una cotta per la commessa della cioccolateria! »
Willy rimase di sasso,
rendendosi conto solo ora di aver svelato tutto come uno scemo. Il viso pallido
dell’uomo si tinse di rosso e, poiché il colore andava via via aumentando,
afferrò la mano della ragazza e iniziò ad agitarla convulsamente, per poco non
le staccava il braccio:
« Grazie dell’aiuto! »
esclamò « Chissà, forse un giorno ci rivedremo! »
« Figurati, è stato un
piacere! » esclamò lei e, in effetti, lo era stato davvero: chi non ha mai
desiderato di incontrare i propri beniamini? Beh, lei aveva avuto fortuna e il
suo sogno si era avverato.
« Spero di rivederti
presto! » aggiunse poi.
« Non troppo presto e
soprattutto, se mai ci rincontreremo, non portarti più dietro quelle caramelle
strane e… cerca di non cadermi più addosso, comprendi? » ci tenne a precisare
Jack.
« Buonviaggioavederci! »
esclamò il Cappellaio agitando la mano.
Willy si allontanò dalla
allegra combriccola di qualche passo, si sistemò cilindro e occhiali, trasse un
profondo respiro e addentò la tavoletta di cioccolata.
Fu questione di pochissimi
secondi e la cioccolata si illuminò, Willy si voltò verso gli amici che lo
stavano salutando con la mano, e Lucia fece in tempo ad urlargli:
« Quando tornerai andiamo
a trovare Linda! »
Videro il viso del
cioccolataio diventare di mille colori, e poi l’uomo scomparve nel nulla.
Eccoci ai ringraziamenti!
Allora, vediamo un po’, non voglio dimenticare nessuno…
Un grazie immenso a chiunque abbia letto questa fan
fiction! Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo!
Grazie millissime (ma si può dire O_o ???), va beh, traduco… grazie mille a: NiraMalfoy, Tetide e xevel per aver aggiunto anche loro la storia tra le seguite!
E poi, grazie mille a chiunque abbia recensito!
NiraMalfoy: sono davvero contenta che tu non ti sia pentita di aver
letto la mia storia! E poi sono contenta anche di essere riuscita a farti
ridere! Uno dei motivi per cui ho deciso di scrivere questa fan fiction era
proprio quello! Mi fa piacere anche di non essere andata OOC… la mia paura più
grande è quella di non dare ai personaggi i giusti caratteri… e avere a che
fare con tipi come Jack, Willy e il Cappellaio in certi momenti non è stato
molto semplice… beh, spero che il capitolo ti sia piaciuto! E spero di
risentirti presto!!!
Anonimo9987465: non preoccuparti per non aver recensito il primo
capitolo… so cosa significa avere poco tempo!! Grazie mille per quello che hai
scritto! Mi ha fatto piacere sapere che hai trovato la mia storia:
interessante, folle e divertente! Mi è piaciuto soprattutto il termine folle!
Hihihi! (quindi significa che sto diventando come quei tre?? No, forse scema lo
ero già prima di iniziare a scrivere questa fic!! ^^)Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo e che non
abbia tradito le tue aspettative! Per quanto riguarda il numero dei capitoli,
beh, lo so, non sono molti però (non ti assicuro niente) ma mi gira per la
testa una possibile continuazione di questa fiction, che magari prima o poi
scriverò… A presto!!
Kia_94: Ciao! Grazie per aver letto anche il secondo capitolo e
per quello che hai scritto! Eh, ti capisco… fosse per me aprirei una
cioccolateria per incontrare Willy, un negozio di barche per incontrare Jack e
per incontrare il Cappellaio… non saprei… forse un manicomio sarebbe il posto
più adatto… (non tanto per lui, quanto per me ^^) Mi raccomando, attenta a non
parlare di Johnny Depp di fronte a quei tre… potrebbero arrabbiarsi non poco!
Beh, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto!!
Tetide: Ecco l’aggiornamento! Sono davvero contenta che la storia
ti sia piaciuta e che tu l’abbia trovata divertente! Una delle mie paure era
che non lo fosse abbastanza e, quando ho iniziato a scrivere questa fiction, mi
ero posta l’obiettivo di scriverne una non dico comica, ma almeno che facesse
sorridere un po’! Grazie per tutto quello che hai scritto, spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto! A presto!!
Bene, credo di aver ringraziato tutti, e se così non fosse…
grazie a tuttiiiiiiiiiiiii!!!! Un
bacio! Al prossimo capitolo!!
Capitolo 4 *** Capitolo 4 - Capirai che non è poi tanto matto matto, matto questo mondo! ***
Ciao
Ciao! Ecco qui il quarto capitolo! Cavolo, ma siamo già al
quarto? Ne mancano solo due?? L Va beh, ora lo dico ma non lo confermo, perché non ne sono
sicura: ho una possibile continuazione di questa storia che mi gira per la
testa… quindi potrei decidere di scriverla, anche perché col finale che ho dato
a questa storia penso che una continuazione sia quasi doverosa ma, come ho già
scritto, non vi assicuro niente e comunque niente di immediato perché in questo
periodo non ho nemmeno molto tempo libero.
A questo punto dico una cosa che
riguarda il finale… Praticamente è diventata la mia ossessione: ho paura che
possa non piacere e che deluderà le vostre aspettative. Mia mamma, che ha
finito oggi di leggere la fan fiction, non mi ha ammazzata per il finale, quindi
spero che possa piacere anche a voi o come minimo non farvi tanto schifo e poi,
come vi ho detto, ho in mente una possibile continuazione… va beh, vado che
inizio a dire cose senza senso, insomma, più del solito!
A prestoooo!!!
P.s.
Ultima cosa! La filastrocca che
troverete l' ho scritta tempo fa, ma non per questa storia, infatti l' ho
pubblicata su questo sito anche tra le mie poesie (sempre che si possa definire
tale). Poi ho pensato che potesse andare bene per il Cappellaio e allora l' ho
inserita anche qui. Ora vado davvero! A presto!!
Capitolo 4 ~ Capirai che non è poi tanto matto matto, matto questo
mondo!
« Se non fosse stato per
te, ora saremmo ancora qui a fissare una tavoletta di cioccolata! » disse Jack
al Cappellaio « Ti faccio tanto di capello per la bella trovata! »
« Beh, d’altronde… sono un
Cappellaio! » esclamò l’altro facendo un inchino e ridendo.
Lucia scoppiò a ridere e
Jack si mostrò infastidito dalla cosa:
« Possibile che tu debba
sempre ridere ogni volta che lui apre bocca? » reclamò indicando il Cappellaio,
che lo fissava con la fronte corrucciata, non capendo perché anche quella volta
se la stesse prendendo con lui.
« Se mi fa ridere cosa
devo fare? E poi stavolta sei stato tu a dire una cavolata! » si difese lei
senza capire il motivo dell’arrabbiatura del pirata.
« Tu sei matta! » esclamò
ancora lui.
« Meno male! » s'
intromise il Cappellaio « Altrimenti non ci avrebbe mai creduto e noi saremmo
ancora qui a chiederci cosa fare per tornare a casa! »
« Grazie Cappellaio! Meno
male che ci sei tu che mi difendi! » disse Lucia.
« Che bella scenetta… »
fece Jack ironico « Meglio che ci rimettiamo in cammino, altrimenti tra poco mi
trasformo nuovamente in una caramella gommosa, e questa volta senza l’aiuto del
nostro amico gelataio! »
« Cioccolataio Jack… » lo
corresse lei.
« Ma sì, quella roba lì! »
« Guarda che c’è una bella
differenza! È come se chiamassero te mozzo invece di capitano! »
Lui la guardò male, ma
Lucia non ci fece caso. Diede la bussola di Jack al Cappellaio, che la aprì,
aspettò che l’ago si fermasse e uscì di corsa dal capanno in cui si trovavano.
« Si riparte… » commentò
poco entusiasta il pirata.
« Coraggio, ancora lui e
poi potrai tornare anche tu alla tua Perla Nera! » gli fece notare Lucia.
La voce della ragazza, era
però ancora meno entusiasta di quella del capitano. In fondo aveva sempre amato
quei personaggi, ed ora che aveva avuto l’immensa fortuna di passarci un
pomeriggio assieme (cosa che non capita mica a tutti!), nonostante le figure
che avevano rischiato di farle fare, nonostante più di una volta avessero rischiato
di farsi scoprire, beh, ora dispiaceva anche a lei che quei tre folli dovessero
ritornare a casa loro. Già sentiva la mancanza di Willy, non voleva pensare a
quando anche il Cappellaio e Jack se ne sarebbero andati.
« Ehi, tutto bene? » le
domandò il pirata notando la sua espressione.
« Sì, sì certo! Tutto ok!
Coraggio ora, andiamo o ci perdiamo il Cappellaio. »
« Sai che sfortuna! »
commentò lui con un sorrisino.
Usciti in strada si
guardarono intorno, e videro il Cappellaio in fondo al vicolo che gesticolava e
urlava:
« Coraggio! Il tempo non
sta qui ad aspettare noi! »
« Da che pulpito arriva la
predica… »
« Sei tu che gli dai
corda… » le disse Jack.
« Che c’è, mi stai
diventando geloso? » fece lei guardandolo furba.
« È? Chi? Io? » balbettò
lui, poi si riprese « Ma non diciamo cavolate! »
« Peccato, quasi ci
speravo! »
« Eh? » Jack rimase
interdetto.
« Forza andiamo! Il tempo
non aspetta noi! »
Si misero a rincorrere il
Cappellaio, che saltellava per le vie del paese con la bussola in mano.
Quando gli furono vicini,
lo sentirono canticchiare una strana filastrocca:
« Mondo
matto matto, matto mondo.
Tutto
gira gira, gira in tondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
Tutto
corre corre, corre giocondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
Il
tempo ruota ruota, ruota iracondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
E
io scavo scavo, scavo a fondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
Tutto
è vuoto vuoto, vuoto e immondo.
Mondo
matto matto, matto mondo.
Ma
quanto matto matto, matto è questo mondo!
Ma
se poi giri giri, giri un poco in tondo.
Capirai
che non è poi tanto matto matto, matto questo mondo.
Perché
siamo noi i matti matti, matti a tutto tondo.
A
rendere matto matto, matto questo mondo.»
« Carina questa
filastrocca! » gli disse Lucia.
« Grazie! L’ ho inventata
adesso mentre osservavo il tuo mondo! Eheheh! È proprio matto! »
Lucia decise di non
commentare. Cosa avrebbe dovuto rispondere, che il suo mondo non era poi tanto
matto quanto Sottomondo? Era normale che a lei apparisse strano sottomondo,
così come era normale che al Cappellaio, abitante di Wonderland, apparisse
strano il mondo di Lucia.
Dopo alcuni minuti
arrivarono nella piazza da cui erano partiti per fare il giro sui carri, e si
trovarono di fronte uno spettacolo a dir poco incredibile.
« Mannaggia! » fu l’unica
cosa che riuscì a dire Jack. Lucia rimase completamente senza parole, mentre il
Cappellaio scoppiò a ridere, unendosi nella risata al resto della piazza.
Ogni persona che si
trovava in quel luogo stava, infatti, ridendo a crepapelle senza un apparente
motivo.
« Ma cosa sta succedendo?
» domandò il pirata.
« Non lo chiedere a me! »
« Sono tuoi concittadini,
dovresti sapere perché ridono! »
« Ti pare che io possa
sapere per quale motivo più di trecento persone riunite in una piazza stanno
ridendo? » sbottò Lucia sempre più stanca.
« E tu cosa continui a
ridere? » urlò Jack al Cappellaio.
« Non trovi che sia una
scena divertente? Tutte queste persone che ridono. »
« Sarà anche divertente,
ma ciò che non mi piace è il fatto di non sapere perché stiano ridendo così. »
in quel momento, un gruppetto di bambini passò di fianco alla ragazza,
fissarono Lucia, Jack e il Cappellaio, poi iniziarono ad indicarli e ridere,
senza dire nulla, senza che ci fosse niente di cui ridere, senza alcun motivo!
E così stava facendo anche il resto della gente che si trovava in piazza.
« Sai cosa ti dico? Che
qui c’è lo zampino di quel gelataio! »
« Cioccolataio Jack! E poi
non capisco perché ce l’ hai tanto con lui. »
Lui la ignorò, e continuò
con la sua tesi:
« Mentre eravamo sui carri
lanciava cioccolatini a tutti… scommetto che sono quelli la causa di questo
attacco di “ridarola di massa”! »
« Penso proprio che questa
volta tu abbia ragione… » commentò il Cappellaio.
« Allora? Lo difendi
ancora? » domandò il pirata alla ragazza.
« Sono certa che si tratta
di qualcosa di passeggero… Penso… Credo… Spero… Oh, insomma, non ci avrà messo
nei guai fino al punto da aver provocato una situazione di “ridarola duratura”,
no? Tra un po’ smetteranno, proprio com'è successo a te » e indicò Jack « Con
il Cioccolatino Caramellino. »
« Non me lo ricordare! »
gemette lui.
« Bene, allora possiamo
proseguire! » esclamò il Cappellaio. Aprì la bussola e ricominciò a correre
allontanandosi dalla piazza. Jack lo seguì, l’unica incerta era Lucia.
« Se mai ti rivedrò, ti
assicuro che non la passerai liscia, Willy! » bisbigliò a denti stretti, poi si
voltò e si mise a correre dietro agli altri due: rimanere lì non sarebbe
servito a niente. D'altronde non aveva la minima idea di cosa avrebbe potuto
fare per aiutare quelle persone.
Corsero per alcuni minuti.
Il Cappellaio pareva quasi saltellare, era in testa alla corsa e non dava segni
di stanchezza, anzi, continuava a ridacchiare tra sé per chissà quale motivo.
Jack lo seguiva col fiatone, mentre Lucia stava per cedere. Non era abituata a
correre così tanto e, ciò che la preoccupava, era il non sapere per quanto
ancora il Cappellaio avrebbe continuato a correre.
Si stavano lentamente
avvicinando al bosco che saliva su per la collina preferita della ragazza: da
lì si poteva vedere il mare dall’alto, e assistere alle albe e ai tramonti più
belli della storia!
Ad un tratto, non vedendo
più la ragazza di fianco a sé, Jack si voltò per controllare la situazione:
« Ehi, sei già stanca? »
le chiese vedendo che si era fermata.
« Senti chi parla! Col
fiatone che ti ritrovi tu non mi sembri tanto più riposato di me! »
Nel frattempo, anche il
Cappellaio si era fermato.
« Ma nemmeno quando sei
senza fiato riesci ad essere un po’ gentile con me? »
« Jack, non fare la vittima!
» lo riprese lei. Lui mise il broncio.
Si sedettero sotto un
albero per riposare.
« Non vedo l’ora di
tornare a Wonderland e bermi una bella tazza di tè! »
« E io non vedo l’ora ti
tornare sulla Perla e sgolarmi una bella bottiglia di rum! »
« Per me tu avresti più
bisogno di una camomilla che del rum! » esclamò Lucia.
« Non ti rispondo neanche!
Tu ce l’ hai con me, lo so, ma io sono superiore a certe provocazioni! »
« Non ce l’ ho
assolutamente con te, Jack! Lo faccio solo per ridere! Anzi, vuoi che ti dica
la verità? Willy mi manca già, e sono sicura che quando anche voi ve ne sarete
andati sarò qui triste a disperarmi per aver trovato il modo di farvi tornare a
casa. Se non mi fosse venuta l’idea della bussola, magari sareste rimasti qui
per sempre! »
« Vuoi dire che ti
mancheremo? » domandò il Cappellaio.
« Certo! »
« E anch’io ti mancherò? »
le chiese Jack.
« Puoi contarci! »
« Non ci credo! »
« Capitano, è da sempre
che sogno di incontrarvi! Quando mi renderò effettivamente conto di avervi
incontrati e già persi, mi dispererò… lo so come sono fatta, comprendi? » gli
rispose lei facendogli il verso.
Lui rispose col suo
sorriso sghembo.
« Beh, potremmo sempre
trovare il modo per tornare qui, o tu di venire da noi, così potrei insegnarti
la deliranza! » esclamò il Cappellaio.
« La deliranza… Non so se
sono capace di girarmi tutta come fai tu… »
« Oh, a Sottomondo ce le
farai di sicuro! »
« Vedremo… ora conviene
rimetterci in cammino, tra poco il sole tramonterà. »
« E io devo ancora trovare
il modo per tornare a casa… » puntualizzò Jack.
« Se è per questo anche
io! » esclamò il Cappellaio.
Si alzarono, e il
Cappellaio ricominciò a saltellare seguendo la direzione della bussola.
« No! Non di nuovo di
corsa! » protestò Lucia.
« Posso sempre caricarti
sulle spalle! »
« Ma se fai quasi più
fatica di me, Jack! »
Lui se la prese.
« Allora me ne vado e ti
lascio indietro! »
« No, indietro no! »
protestò lei fingendo di essere terrorizzata.
Il pirata corse avanti di
qualche metro, poi le gridò:
« Sbrigati lumaca! C’è
Nohnny Pepp che ti aspetta! »
« JOHNNY DEPP! SI CHIAMA
JOHNNY DEPP, PIRATA DA STRAPAZZO! » urlò lei fuori di sé, mentre Jack se la
rideva e ricominciava a correre.
Erano entrati nel fitto
del bosco già da alcuni minuti, e Lucia ancora gridava dietro a Jack per aver
insultato Johnny Depp. Improvvisamente, il Cappellaio si bloccò e per poco il
pirata non gli finì addosso.
« Finalmente ti ho
raggiunto, piratuncolo! » esclamò Lucia.
« L’HO TROVATA, L’ HO
TROVATA! Ora potrò tornare a casa e poi tè, tè, tè, potrò bere tutto il tè che
voglio! Berrò, berrò fino a scoppiare, sì, sì! Eheheh!» urlò il Cappellaio
saltellando qua e là.
Lucia e Jack abbassarono
lo sguardo e notarono un buco nel terreno che poteva essere solo una tana di
coniglio o, più precisamente, la tana del Bianconiglio.
La ragazza si inginocchiò
e, curiosa, si sporse oltre il bordo. Apparentemente sembrava una normale tana
di coniglio solo un po’ più grande del solito, ma, dopo qualche secondo, Lucia
iniziò a vedere strani oggetti sospesi nel buio più in basso.
Il Cappellaio saltellava
ancora, agitato.
« Allora, sei pronto? »
gli domandò Lucia.
« Certo, certo, certo,
certo, certo! »
« Ok, abbiamo capito! »
« Ecco qua! » restituì la
bussola alla ragazza « Ciao pirata! Spero di vederti presto! » diede una pacca
sulla spalla a Jack.
« Ehi, vacci piano, mi
stavi per slogare la spalla! »
« Eheheh! Scusa! »
« Ciao vecchio matto, ci
si vede! » lo salutò infine Jack.
« Ciao, ciao, ciao, ciao!
Sì, sì, sì, sì, sì ci vediamo! »
« Speriamo… » sospirò
Lucia.
« Lucia! Se pensi che sia
possibile un modo lo troveremo di sicuro! » la riprese il Cappellaio.
« Cappellaio qui non siamo
a Sottomondo. Non funziona come funziona da voi. »
« Ma io abito a Sottomondo
e là funziona come ti ho detto io, quindi troveremo un modo, ne sono certo! »
sorrise, poi le appoggiò le mani sulle spalle « Mi credi? »
Lei rispose incerta al
sorriso.
« Ti credo solo perché sei
matto! Perché se tu non lo fossi non ti crederei! »
Il Cappellaio scoppiò in
una delle sue divertenti risate e, questa volta, riuscì a far ridere anche
Jack.
« Bene, allora ci si vede!
Ah, quasi mi dimenticavo! » estrasse qualcosa dalla tasca e la porse alla
ragazza.
« Una piuma? » domandò
divertita.
« Di più! » affermò lui
solenne « Quella è la piuma di un corvo di Sottomondo! Conservala con cura! »
« Sarà fatto! »
Lucia guardò l’orologio
che aveva al polso.
« Cappellaio! Sono le
cinque passate! »
Lui assunse l’aria di chi
ha un’urgente premura.
« È passata l’ora del tè?!
Allora scappo! O il Leprotto Marzolino e il Ghiro non me ne avanzeranno nemmeno
una goccia! Ci vediamo presto! »
« Buonviaggioavederci! »
gli rispose Lucia, mentre lo salutava con la mano insieme a Jack.
Il Cappellaio Matto saltò
a piedi pari nella tana e scomparve.
« Come se a Sottomondo
passasse l’ora del tè! » commentò lei sottovoce. Il pirata non fece domande,
notando il suo sguardo triste.
Lucia sbirciò nuovamente nella tana che ora era diventata
una normale, silenziosa e noiosa tana di coniglio. Come se, con la partenza del
Cappellaio, tutto ciò che di matto era legato a lui fosse scomparso.
Bene, e ora il mio spazio preferito!!
Ringrazio Anonimo9987465 per aver aggiunto la
storia tra le storie ricordate, e brotherina e giusty54 per averla aggiunta tra le
preferite!!!
E ora le recensioni:
Tetide: Ciao! Eh sì… quei quattro insieme sono troppo svegli,
hanno un’intelligenza fuori dal normale! (Ehi! NdJackscherzavo! Forse... ndMe) va beh… scherzi a parte… le loro
dimostrazioni di intelligenza non sono ancora del tutto finite, quindi… signori
e signore, per la dimostrazione del più alto quoziente intellettivo del mondo
rimanete con noi!! (Ora vado… Jack, Willy e il Cappellaio mi stanno guardando
un po’ male…) Spero che il capitolo ti sia piaciuto! A presto!
Kia_94: Ciao! Figurati! Non mi offendo mica! Anzi sono contenta
che tu e NiraMalfoy mi abbiate fatto notare che non vi è piaciuta la parte del
litigio tra Jack e Willy! Sinceramente io stessa non ne ero molto convinta dopo
averlo scritto, perché non ero sicura che quella potesse essere la vera
reazione di Willy di fronte a una presa in giro, ma poi mi sono detta: chissà,
magari per una presa in giro del genere, dato che viene tirata in ballo anche
Linda, potrebbe andare fuori di testa un po'… ma a quanto pare non è stata una grande pensata! Beh, almeno
so più o meno che errori non commettere la prossima volta che scriverò di
Willy! Per il resto… organizziamo una gita in manicomio!! :) Ora scappo! Spero
che questo capitolo ti sia piaciuto. A presto!
Anonimo9987465: Ciao! Allora, come sono andata in questo capitolo, è
abbastanza matto? Ho paura che in quanto a "mattezza" non renda
abbastanza giustizia al Cappellaio! Io, nel frattempo, come ho scritto a
Kia_94, sto organizzando una gita in manicomio. Per chi fosse interessato, mi
avvisi: gli terrò il posto libero sul pullman e preparerò il pranzo al sacco
per tutti! :) Se dovesse essere necessario, in manicomio sono disposti ad
ospitarci per la notte (ma temo che i miei abbiano concordato per un vitalizio,
almeno per me…) Va beh, la smetto con le scemate… almeno per ora… non resisto
più di due minuti!! A presto!!!
NiraMalfoy: Ciaooo! Per quanto riguarda il litigio tra Jack e Willy,
come ho già scritto a Kia_94, grazie per avermelo fatto notare! Beh, anch'io
non ne ero molto convinta, ma ho deciso di lasciare comunque così la scena. Il
che non è stata una gran bella idea, ma almeno così so cosa non fare la
prossima volta, quindi grazie!! Rileggendo ho trovato un errore di battitura,
spero nonce ne siano altri! Spero mi
farai sapere cosa pensi di questi capitolo! A presto!!
Giusty54: Ciao! Grazie per la recensione! Ecco un altro capitolo, e
un altro matto che torna nel suo mondo! Spero che ti sia piaciuto! Comunque ti
posso solo dire che magari qualche possibilità di vedere Sweeney ce l' hai… ma
non dico più niente, poi vedrai! Mi dispiace, ma non posso dire molto… però se
continuerai a leggere vedrai! :) Ma quanto sono cattiva?! Va beh, spero che il
capitolo ti sia piaciuto e che continuerai e leggere! A presto!!!
Infine, ringrazio chiunque abbia anche solo letto la fan
fiction!! A presto!!
Capitolo 5 *** Capitolo 5 - Assomigli tanto a quel pirata da cui è ossessionata! ***
Ciaooo
Ciaooo! Rieccomi! Scusate il
ritardo, volevo postare prima ma in questi giorni ho avuto davvero pochissimo
tempo! Spero che possiate perdonarmi! Ed ecco qui il quinto capitolo… il
penultimo! Vi lascio subito alla lettura e non rompo più! Spero che vi piaccia!
A presto!! JJ
Capitolo 5 ~ Assomigli tanto a quel pirata da cui è ossessionata!
« A quanto pare siamo
rimasti solo noi due! » commentò Jack.
« Già… » lei rimase un
attimo in silenzio, ancora a fissare la tana « Coraggio, ora tocca a te! »
Finalmente, dopo tanto
penare, Jack si rimpossessò della sua amata bussola.
« Avresti potuto
semplicemente chiederci di restare. » le disse ad un tratto lui, notando che la
tristezza non le passava.
« E costringervi a
rimanere qui, quando avete tutti e tre i vostri mondi che vi aspettano? No, non
sarebbe stato corretto da parte mia! E poi tu saresti rimasto? Qui, senza la
tua Perla e il tuo equipaggio? »
« Il mare c’è, avrei
potuto trasferirmi qui… »
« Non credo che i miei
compaesani avrebbero apprezzato la presenza di una nave pirata nel nostro mare
e poi… i vostri mondi non sarebbero più gli stessi senza di voi, le storie
sarebbero vuote e non avrebbero più alcun senso! »
« Perché, vuoi dire che
invece, con la presenza di un cioccolataio come Willy e di un Cappellaio Matto
come quello, abbiano più senso? » chiese Jack.
« Sì! Credo che abbiano
più senso di molte altre storie, ma non dimenticare dell’importanza che hai tu
nella tua! »
« Su questo non faccio
questioni! Non ho dubbi sulla mia importanza! » rispose Jack, dondolandosi
sulle gambe, mentre apriva la bussola e socchiudeva gli occhi come se si stesse
concentrando per risolvere un complicato rompicapo. Poi esclamò: « Di là! »
E la corsa ricominciò,
Jack qualche passo avanti rispetto alla ragazza. Lasciarono il bosco e scesero
dalla collina, mentre il sole iniziava ad abbassarsi sull’orizzonte.
« Dobbiamo sbrigarci! Tra
poco i negozi chiuderanno! » gli urlò Lucia.
« Quindi? »
« Quindi, siccome tu sei
arrivato qui tramite una bottiglia di rum, suppongo che la bussola ci condurrà
in qualche enoteca a comprarne una! »
« Eno… che? »
« Lascia stare, sei un
caso perso! »
Jack la guardò storto, poi
ripresero a correre, aumentando il passo.
Dopo qualche minuto, il
fiato iniziò a venirgli meno e furono costretti a rallentare.
« Quanto pensi che ci
voglia ancora? » gli chiese lei.
« Hai così tanta fretta di
rimandarmi a casa? »
« No! Ma il problema è: se
tu dovessi fermarti qui, non puoi certo stare a casa mia stanotte! Cosa dico ai
miei, che ho conosciuto un pirata, più precisamente proprio Capitan Jack
Sparrow, che sta cercando di tornare nel suo mondo, come hanno già fatto anche
un certo Willy Wonka e il Cappellaio Matto e che, per questa notte, avresti
bisogno di essere ospitato da noi?! Scusa, ma è troppo assurdo, non ci
crederebbero mai! »
« Come sei ospitale! » le
rispose offeso « In ogni caso non preoccuparti, se dovessi aspettare l’alba, da
bravo lupo di mare, dormirei tranquillamente sulla spiaggia! »
« Non mi pare proprio la
stagione per dormire sulla spiaggia, non fa ancora abbastanza caldo. »
« Allora potresti
ospitarmi a casa tua e non farla tanto lunga! »
« Non è colpa mia! I miei
non crederebbero mai alla cosa assurda che mi è successa oggi pomeriggio! »
I due si guardarono in
cagnesco per alcuni istanti, poi Jack aumentò il passo, tornando a fissare la
bussola:
« Sbrighiamoci! Non vorrei
doverti disturbare per trovarmi un rifugio stanotte. »
« Non prendertela, io non…
»
« Lucia! Ma guarda un po’,
sei proprio tu! Lucia! » una voce che la ragazza avrebbe preferito non sentire
li interruppe.
« Zia! » esclamò,
fingendosi contenta di rivedere l’anziana signora per non farla rimanere male «
Che piacere rivederti! »
La donna si avvicinò e la
stritolò con un abbraccio.
« Tesoro della zia, da
quanto tempo che non ci vediamo! Dovresti venire a trovarmi qualche volta,
abito qui vicino, lo sai! »
« Eh, sì, scusa, ma non ho
molto tempo libero ultimamente. » si giustificò Lucia.
« Scommetto che non hai
tempo perché sei sempre impegnata ad uscire con questo bel ragazzo! » esclamò
la zia, stritolandole la guancia con un pizzicotto.
« Zia veramente lui non… »
« La mia bambina è
cresciuta! »
« Beh, è da un po’, sai,
che ho 24 anni, non sono cresciuta ieri tutto d’un colpo… »
Jack intanto aveva dipinto
sul volto uno dei suoi sorrisi sghembi, e pareva che la situazione lo stesse
divertendo.
« Cosa aspettavi a dirmi
che hai trovato il fidanzatino? »
« Zia in realtà lui non… »
« Dunque voi siete la zia
di Lucia? Mi ha parlato molto di voi, non vedevo l’ora di conoscervi! Molto
onorato! » se ne uscì ad un tratto Jack, prendendo la mano dell’anziana signora
e dandole un bacio, con tutta la galanteria di cui era capace. Lucia, dal canto
suo, diventò rossa come un pomodoro e tirò una gomitata nel fianco del pirata,
che la ignorò.
« Oh, ma che gentile! Ora
capisco cosa ti ha fatta innamorare di lui! È un ragazzo così dolce! » se ne
uscì ad un tratto lei.
La ragazza era sempre più
rossa e, qualunque cosa volesse dire, le moriva in gola ancora prima che
cercasse di parlare.
« Come ti chiami, ragazzo
mio? »
« Capitan Jack, ma per voi
sono semplicemente Jack! »
« Jack, hai detto? Lucia,
non si chiama Jack anche quel pirata di cui hai un poster appeso in camera? »
« Sì… ma cosa centra? »
riuscì a dire lei.
« Oh, niente, direi che il
tuo ragazzo travestito così gli assomiglia molto. E ha anche lo stesso nome! »
poi abbassò la voce, come se la ragazza non potesse sentirla, e bisbigliò a
Jack « Sai, ha un debole per lui, anzi, diciamo pure un’ossessione! Penso che
ne fosse innamorata. Per fortuna ora ha trovato te! E gli assomigli anche
molto! »
Lucia si sentì mancare.
Ora era a posto, davvero a posto! Aveva faticato tutto il pomeriggio per
cercare di nascondere al pirata il debole (o meglio, come aveva detto la zia,
l’ossessione) che aveva per lui, e ora…
« Cavolo, come si è fatto
tardi! » esclamò fissando l’orologio « Dobbiamo proprio scappare, tra poco
inizierà a fare buio. Ci vediamo presto zia, ok? Verrò a trovarti appena posso!
»
« Ci conto! Ma quando
verrai porta anche Jack! Sarò felice di prepararvi una delle mie torte ai
frutti di bosco! E venite un giorno in cui non sia carnevale, così posso
vederti senza questo travestimento! Sono certa che sei comunque un ragazzo
affascinante! »
« Molto volentieri, zia!
Posso chiamarti zia? » le domandò il pirata.
« Oh, certo, mi farebbe
molto piacere! »
Così, i due salutarono la
zia che ora, a quanto pareva, era anche zia di Jack.
Quando furono lontani quel
tanto che bastava perché la donna non sentisse, Jack alzò lo sguardo e fissò la
ragazza con un sorriso divertito e al contempo soddisfatto.
Alzò l’indice e fece per
parlare, ma lei lo bloccò, arrabbiata:
« Non dire niente, capito?
Non una sola parola! »
Lui sorrise ancora di più
e non disse nulla. La ragazza camminava spedita e visibilmente in imbarazzo, senza
guardarlo in faccia.
« Posso chiederti una
cosa? » fece Jack.
« Ti ho detto non una sola
parola! »
« Veramente non volevo
chiederti niente di tua zia solo… si può sapere dove stai andando? La bussola
ce l’ ho io, e indica la direzione opposta rispetto a quella che hai preso tu.
»
« Ah… o-ok! Allora da che
parte andiamo? »
Jack le indicò la
direzione da prendere e si rimisero in marcia. Il sole stava scendendo sempre
più sull’orizzonte.
« Simpatica comunque tua
zia! »
« Ti avevo detto NON UNA
SOLA PAROLA! »
E fu tutto daccapo: Jack
scappava e Lucia lo inseguiva con l’intento di prenderlo a botte.
Corsero a lungo. Scesero
dalla collina, attraversarono il paese e dopo lunghi minuti si ritrovarono in
spiaggia.
Jack si bloccò
improvvisamente alla vista del mare.
« È stupendo vero? » gli
disse lei col fiatone quando lo raggiunse.
« Non c’è nulla che mi dia
più tranquillità del mare. Sa essere così calmo e piatto, e poco dopo
scatenarsi con una tempesta e diventare un pericolo mortale. »
« Imprevedibile come te
insomma! »
Lui la guardò, sollevando
un angolo della bocca e dondolandosi sulle gambe com’era solito fare.
« Allora da che parte
indica la bussola? »
« Di là. »
« Ma… indica la spiaggia,
lì non ci sono enoteche! »
« E allora? » chiese Jack
continuando a fissare il mare.
« E allora dove lo
troviamo il rum? »
« Non mi parlare del rum!
È tutto il giorno che non lo bevo e credo di essere in crisi d’astinenza. »
« È per questo che sembri
più fuori del solito? » lo provocò lei.
« Che ne dici di una
passeggiata sulla spiaggia? »
« Ma non avevi fretta di
tornare alla tua Perla? »
« E tu hai proprio fretta
di rimandarmi a casa, eh? »
Ma che fretta e fretta!
L’unica cosa che avrebbe voluto Lucia era che quel momento non finisse mai, ma
sapeva che quel desiderio non si sarebbe avverato, e faceva di tutto per
evitare di illudersi.
« Vada per la passeggiata!
» accettò infine.
Si tolsero le scarpe, e
iniziarono a camminare in riva al mare. Il sole stava tramontando, si spegneva
lentamente tuffandosi in mare, mentre Jack e Lucia chiacchieravano e il pirata
le raccontava vari aneddoti della sua vita a bordo della Perla Nera.
« Quindi mi sono buttato
in mare e l’ ho ripescato! »
« Certo, dopo essere
rimasto in apnea per circa un’ora e mezza in mezzo a una cinquantina di squali
inferociti! »
« Cosa c’è? Non credi a
quello che ti ho raccontato? »
« No, no! Ci credo. Solo, conosco il tuo vizio di ingigantire le
cose. »
« Non ingigantisco niente,
io! »
« Come no! » Lucia scoppiò
a ridere e, senza che se ne accorgesse, una cascata d’acqua le piombò addosso.
« Che cavolo stai
facendo??! » urlò tremante.
«È la punizione giusta per
quello che hai detto! »
« Ma sei scemo? Si
congela! »
« Se vuoi ti scaldo io! »
le rispose lui malizioso aprendo le braccia.
« Vuoi la guerra? » fece
lei con uno sguardo furbo.
« No grazie, sono
contrario alla violenza! » ma non fece in tempo a terminare la frase, che la
ragazza tirò un calcio nell’onda che si stava infrangendo a riva bagnandolo
dalla testa ai piedi.
« Inizia a correre, perché
ora sono arrabbiato, molto arrabbiato! »
Così presero a rincorrersi
in riva al mare, spruzzandosi l’acqua e ridendo come matti.
Continuarono per alcuni
minuti: probabilmente nessuno dei due si era mai divertito tanto.
Jack era appena finito a
gambe all’aria nell’ultima onda, quando qualcosa che scintillava tra la schiuma
dell’acqua attirò la sua attenzione. L’afferrò, poco prima che venisse
risucchiata in mare.
« Cosa fai ti arrendi? »
lo provocò la ragazza.
« Capitan Jack Sparrow non
si arrende mai! »
« Allora perché ti sei
fermato? »
« Ho trovato questa. »
aprì la mano, e apparve una piccola conchiglia.
« Una conchiglia! Non se
ne trovano molte sulla nostra spiaggia, sei stato fortunato! » commentò Lucia.
« Ma si è illuminata!
Prima, mentre galleggiava nell’acqua, si è illuminata! »
« Cosa… cosa vuoi dire? »
domandò lei, sperando che lui non intendesse ciò che stava pensando.
Jack si alzò.
« Forse è questa che mi
riporterà a casa. »
« No, no, no, è
impossibile! Non è una bottiglia di rum! » protestò Lucia, che non voleva
credere al fatto che anche Jack se ne sarebbe andato.
« Beh, nessuno ha mai
detto che avrebbe dovuto essere per forza una bottiglia di rum a riportarmi a
casa. »
« Ma Willy è arrivato qui
con una barretta di cioccolata, e sempre con del cioccolato è tornato a casa. E
il Cappellaio ha usato la tana di coniglio. Se tu sei arrivato grazie a una
bottiglia è con una bottiglia che te ne andrai! Lascia quella conchiglia,
andiamo a cercare il rum! »
« Tu che mi dici di andare
a cercare del rum? Il tuo mondo sta iniziando a girare alla rovescia? »
ironizzò Jack.
« NO! È solo che non è
quella conchiglia che… »
Ma mentre la ragazza
diceva così, la conchiglia si illuminò di nuovo.
Jack la guardò.
« No, non è possibile. Tu
sei arrivato qui per mezzo di una bottiglia di rum e… » sussurrò lei.
« A quanto pare sono
l’eccezione che conferma la regola. » sdrammatizzò lui.
« Tu sei sempre
l’eccezione che conferma la regola. »
Lui sorrise compiaciuto:
« Lo so! Io sono Capitan
Jack Sparrow! »
In una situazione
differente Lucia avrebbe risposto a tono a quella affermazione, ma ora era
triste, troppo triste.
« Tornerò! Sarò anche un
pirata, ma le promesse di un pirata sono l’opposto delle promesse di un
marinaio! Ti prometto che ci rivedremo. » le disse Jack.
« Sì, sì, me l’avete già
detto tutti. » rispose lei infastidita « Ma la verità è che nessuno di noi sa
se sarà possibile. Già fatico ancora a credere che voi… » si bloccò, notando lo
sguardo di rimprovero del pirata:
« Ti ricordo, che per
convincerti che eravamo veramente noi, qualcuno qui è stato trasformato in una
caramella. Non è stata per niente una bella esperienza, ed è stata solo colpa
tua! »
Lucia scoppiò a ridere al
ricordo di quello che era successo a Jack.
« Coraggio Capitano! Credo
che ora sia arrivato il momento di andare. »
Jack assicurò la bussola
alla cintura, e si strizzò la camicia fradicia.
« Sia Willy che il
Cappellaio ti hanno lasciato qualcosa… » rimase pensieroso un attimo « Tieni
questo, ti sta bene! »
Le posò il suo cappello
sulla testa.
« Ma Jack, è il tuo
cappello! Tu non stai mai senza il tuo cappello! »
« Ne troverò un altro. »
le strizzò l’occhio, mentre si dondolava sulle gambe « Ora è meglio che vada,
quella ciurma senza di me sa mettersi solo nei guai! »
« Certo… perché quando ci
sei tu tutto procede tranquillamente secondo la più logica razionalità. »
replicò lei.
« La smetti di darmi
sempre contro? »
« E dai, lo sai che
scherzo! Ah, a proposito di regali… » la ragazza frugò nella borsa « Quando
siamo stati in cioccolateria ho preso questi, oltre alla barretta di cioccolata
per Willy. Sono per te! »
Porse a Jack un sacchetto
contenente dei cioccolatini. Lui aggrottò la fronte e ne fissò il contenuto.
« Mi trasformeranno in
qualcosa di strano? » chiese diffidente.
« No! Sono cioccolatini al
rum! Quando li ho visti ho pensato a te. »
Jack spalancò gli occhi:
« Tu avevi qui i
cioccolatini al rum, e pur sapendo che ero in crisi di astinenza me li dai solo
ora? »
« Devo riprendermeli? »
sbottò lei offesa.
« No! » fece Jack
stringendo al cuore il pacchetto. Lei rise.
« Grazie mille! Credo che
non dureranno tanto… »
« Non avevo dubbi! Ora
forse è meglio che tu vada… il sole sta tramontando, la ciurma avrà bisogno di
te, e io devo tornare a casa, o i miei si preoccuperanno e poi chi li sente
più! »
Si voltarono a osservare
il sole che scendeva all’orizzonte tuffandosi in mare.
« Promettimi che quando
tornerai guarderemo il tramonto insieme! »
« Certo Lucia, te lo
prometto. »
Che strano effetto sentire
il proprio nome pronunciato da Jack Sparrow. Ancora non le sembrava vero e,
nonostante tutto, forse non ci avrebbe mai e poi mai creduto.
Lui fissò la conchiglia
che teneva ancora in mano e che iniziò a brillare sempre di più.
« Mi mancherai. » osò dire
lei.
« Eh lo so, d'altronde,
sono o no la tua ossessione?! »
L’ennesima ondata lo colpì
in pieno viso.
« Smettila di dare retta a
ciò che ti dice mia zia! »
« Ma è una signora così
per bene, sono certo che non racconta bugie! »
Lucia lo fissò truce, si
sentiva le orecchie bollenti, era certa di essere rossa come un peperone.
« Muoviti ad andartene,
perché se ti metto le mani addosso ti strozzo! »
Lui rise, poi strinse la
conchiglia nel pugno. La luce che emanava aumentò sempre più di intensità.
Si avvicinò con la sua
solita andatura traballante alla ragazza.
« A presto, mia dolce e
matta piratessa. »
E dopo averle fatto una
carezza sulla guancia, scomparve.
Lucia si trovò sola. Dopo
un avventuroso e matto pomeriggio insieme a quei tre, sola. Di fronte
all’immensità del mare, sola. Di fronte a quel cielo scuro e senza confini…
infinitamente sola.
Perdonatemi per quel “piratessa”
finale… ma DOVEVO metterlo!^^’
Alloraaaa? Siete col fiato
sospeso, vero? (CEEEEEEEEEERTO!!! Come no! NdTutti)
Va beh, bando alle ciance…
Un grazie di cuore a chiunque
abbia letto! Grazie a: Annam94e Miss_Roseper aver
aggiunto la Fan fiction tra le preferite e ad asuka_hime per averla aggiunta tra le seguite!
Ed ora le recensioni!
Tetide: Ciaooo!
Grazie mille per la recensione! Eh sì, anche a me Lucia fa pena. Quando ho
scritto le ultime righe di questo capitolo mi sentivo male pure io! Ma vedremo
nel prossimo capitolo che cosa succederà! (Credo che l’abbiate già intuito
tutti!) Ci sentiamo nel prossimo capitolo! L’ultimo, sigh! Ciao ciao!!
Anonimo9987465: Ciao! Spero
che tu abbia trovato anche questo capitolo folle come gli altri! Hihi! Io intanto
sto organizzando per la gita in manicomio! Preparo il pranzo al sacco per
tutti! Ditemi chi porta le bevande, e se avete in mente qualcos’altro! Quindi
decideremo il giorno in cui andare in manicomio, così prenoto! Al prossimo
capitolo! Ciao ciao!
Kia_94: Ciaooo!
Sono contenta che la filastrocca ti sia piaciuta! Hihi! Spero che ti sia
piaciuto anche questo capitolo! Per il seguito… beh, sì, ho varie idee che mi
girano per la testa, quindi appena avrò un po’ di tempo mi metto a scrivere, ma
prima voglio avere le idee ben chiare per non rischiare di iniziare la fan
fiction e poi lasciarla a metà. Per il manicomio, come ho detto ad Anonimo, io
preparo il pranzo: ditemi chi porta le bevande e io prenoto! Dici che le
camicie di forza dobbiamo portarle noi o le forniscono loro??! J Hihi!
A presto!!
Bene! Anche per questo capitolo
ho finito! Grazie a tutti! Ci vediamo al prossimo ed ultimo!
Ed eccoci qui con l’ultimo
capitolo! Scusate per l’enorme ritardo! Vi lascio subito alla lettura, sperando
che nessuno rimanga deluso dal finale… poi dico tutto alla fine! Ci sentiamo
dopo!!
Capitolo 6 ~ Storie di Capitani, Cappellai, Cioccolatai e…
« Lucia sei tu? Si può
sapere dov’eri finita! Avevi detto che saresti uscita solo per qualche minuto!
» appena mise piede in casa fu assalita dalla madre, preoccupata.
« Lo so mamma, scusa… È
solo che ho incontrato degli amici e abbiamo iniziato a parlare. Non mi sono
resa conto del tempo che era passato! »
« Cosa ti avevo detto? »
intervenne il padre della ragazza « Quando si incontrano gli amici finisce
sempre così. » rise, poi osservando meglio la ragazza esclamò « Ma come sei
conciata? »
« Ehm, gavettoni! » questa
se l’era preparata, era l’unico modo per giustificare il fatto che fosse
bagnata da capo a piedi « I miei amici sono fissati con gli scherzi di
carnevale! »
Il padre scoppiò a ridere,
mentre la madre iniziò con i tipici consigli da mamma:
« Vai subito ad
asciugarti, prima che ti prenda qualcosa! »
« Tranquilla mà, ora vado
a farmi una doccia. »
« Ti va un po’ di pasta
per cena? » domandò poi a Lucia.
« No, grazie… credo che
andrò a dormire, sono stanca morta: le avventure di oggi pomeriggio mi hanno
distrutta! »
« Quali avventure? » le
chiese la madre. È sempre così! Puoi fregare chiunque, ma a una madre non
scappa nessun dettaglio…
« Oh, beh… » panico, Lucia
entrò nel panico « No, sai com’è, abbiamo iniziato a tirarci coriandoli e
gavettoni e a prenderci in giro. Ora sono stanca morta… Quindi vado subito in
camera, mi lavo un attimo e poi dormo. Ci vediamo domattina! Ciao mà, ciao pà!
» salutò i genitori, ed era già in cima alle scale che portavano in camera sua.
« E quel cappello? » le
chiese la madre.
« L’ ho comprato… è come
quello di Jack Sparrow! »
La donna fece una faccia
strana e lasciò correre, sapeva la fissa che aveva la figlia per Johnny Depp.
« Spero almeno che tra
questi amici che hai incontrato ci fosse qualche bel ragazzo! » le urlò poi dal
piano di sotto.
« Non sai quanto mà! » le
rispose Lucia.
« Come? »
« No, niente! Niente,
niente! » si affrettò a dire la ragazza, mannaggia alla sua linguaccia!
« Allora c’era qualcuno! »
« Forse sì, forse no!
Adesso vado in doccia, ci vediamo domani! »
Si sentì una porta
sbattere. I genitori della ragazza sorrisero.
« Indagherò domani! »
esclamò la madre, che si era già trasformata nella super-mamma-detective a cui
non sfugge nessun particolare della vita della figlia.
Intanto, al piano di sopra,
Lucia era crollata in ginocchio dietro alla porta che aveva appena chiuso:
“Perché non so tenere
chiusa la bocca! Mannaggia a me!”
Dopo una doccia
rilassante, Lucia tornò in camera sua e si stese sul letto.
“Di solito a questo punto
mi guardo un film con Johnny Depp… questa sera forse non è il caso!” pensò
divertita, poi si voltò verso lo scaffale dei DVD… Li fissò per alcuni secondi,
e si decise:
“Ma sì, guardiamoci il
terzo film dei Pirati dei Caraibi!”
Appoggiò il portatile sul
comodino e, stesa nel letto, iniziò a guardare il film.
Sorrise, quando comparve
per la prima volta Jack Sparrow, o meglio, il suo naso. Si ricordava come se
fosse ieri quando era andata al cinema con una sua amica a vedere il film, e
tutta emozionata aspettava solo che sullo schermo comparisse il viso del
pirata. Per poco non cascò dalla sedia dal ridere, quando si rese conto che
quel naso in primo piano che apparve ad un certo punto era proprio il naso di
Jack, e che quello era il modo in cui quel matto di un pirata appariva nella
sua prima scena dell’ultimo film della trilogia.
Lucia aprì gli occhi
ancora mezza assonnata, quando qualcosa provocò un rumore nella sua stanza.
Dalla finestra filtrava la luce del primo mattino. Si voltò verso il comodino e
osservò il portatile ancora acceso, sullo sfondo una foto di Johnny Depp.
“Mannaggia! Non mi ero mai
addormentata mentre guardavo un film di Johnny! Ero proprio distrutta!” pensò,
e sorrise tristemente al ricordo dell’avventura del giorno precedente.
I suoi pensieri vennero interrotti
da un secondo rumore, ma non vi prestò molta attenzione, era ancora mezza
addormentata. Si voltò verso il muro che c’era di fronte al suo letto e osservò
il poster gigante di Jack Sparrow.
« Buon giorno Jack!
Dormito bene? » domandò al poster come faceva ogni mattina e, come ogni
mattina, rimase delusa dal fatto che il poster non le rispondesse.
« Buon giorno Lucia! Sì,
ho dormito bene, e tu? »
La ragazza spalancò gli
occhi incredula. Da quando il poster aveva imparato a parlare?
Si mise seduta sul letto,
e solo ora si accorse che di fianco al poster in questione c’era lui, sì
proprio lui: Jack Sparrow, Capitan Jack Sparrow!
Si strofinò gli occhi per
essere sicura di vederci bene.
« Sto ancora dormendo! »
esclamò.
« Chissà perché, sapevo
che l’avresti detto! »
« Sei… sei… »
« Tornato? Sì, sono
tornato! Ho mantenuto la promessa, visto che ce l’ ho fatta? » le disse lui
dondolandosi sulle gambe.
« Ma… come hai fatto? »
Jack sollevò un
sopracciglio:
« Uhm… Tartarughe marine?
»
« E poi ti arrabbi se ti dico
che ingigantisci le cose! » gli rispose lei emozionata, riferendosi al giorno
precedente, quando avevano ingaggiato una battaglia a spruzzi di acqua.
Si alzò di scatto e, sotto
lo sguardo divertito del pirata, iniziò a saltare sul letto tutta contenta,
intanto urlava:
« Non ci posso credere,
sei tornato! »
« Lucia! » qualcuno la
chiamò dal corridoio.
« Cavolo! È mia mamma! »
bisbigliò agitata « Sbrigati, nasconditi sotto il letto! »
« Cosa c’è da urlare? Sono
le 6 del mattino! » continuò la donna da fuori.
« Ehm… sì, scusa mamma, mi
sono fatta prendere dall’agitazione! » e adesso cosa poteva inventarsi?
« Ma cosa stai facendo? E
chi è tornato? » domandò la donna aprendo la porta. Appena in tempo, Jack si
era appena nascosto.
« Ehm… io… stavo navigando
in internet e… e… » pensa, pensa, pensa… trovato! « Johnny Depp ritornerà sul
grande schermo! Ho scoperto che faranno il quarto film dei Pirati dei Caraibi!
» in fondo non era del tutto una bugia, no?
« Questo Johnny Depp! Per colpa
sua ci svegli pure all’alba! » sospirò rassegnata « Torna a dormire, è presto!
»
« Ok mamma… a dopo! »
La madre richiuse la porta
e Lucia tirò un sospiro di sollievo.
« Qualche volta potresti
anche pulire sotto al letto! » protestò Jack, sbucando fuori tutto impolverato.
« Scusa! » esclamò lei con
un sorriso, poi si alzò di scatto dal letto e gli gettò le braccia al collo,
mandando a quel paese la timidezza: era troppo felice per riuscire a
trattenersi.
« Se tu mi avessi lasciato
parlare con tua mamma, invece di farmi nascondere là… »
« Certo, così combinavi un
altro casino come hai fatto ieri con mai zia! E poi come le spiegavi che ti
trovi qui in camera mia? »
Improvvisamente si sentì
un rumore, poi una terza voce si aggiunse alle loro:
« Ehm, scusate, disturbo?
»
« Cappellaio? Non ci posso
credere, sei tu? Sei tornato anche tu! » dire che la ragazza fosse al settimo
cielo era poco.
« Non urlare, o tornerà
tua mamma! E io non voglio nascondermi ancora là sotto! » esclamò Jack con una
faccia schifata.
« Buon giorno! Sì, sono
tornato anch’io! Voglio proprio esplorare “questo matto, matto mondo”! »
Lucia e il Cappellaio si
abbracciarono.
Erano lì! Erano tornati e
le sembrava tutto così impossibile, ma erano davvero lì! Li poteva sentire, li
poteva toccare, erano proprio loro!
« Dunque questo è il
famoso Johnny Depp? » domandò ad un tratto Jack, fissando uno dei tanti poster
dell’attore appesi alla parete.
« Esatto! » gli rispose
Lucia.
« Quello che si traveste
come noi e ci imita? »
« Diciamo di sì, il succo
della questione è quello. » tagliò corto lei, ritenendo fosse meglio evitare di
spiegare a Jack come funziona il cinema.
« Che faccia! » commentò
schifato il pirata.
« Che faccia? Come che
faccia? Cos’ ha che non va? » Lucia era a dir poco scandalizzata e… furibonda.
« Niente, ha una faccia
strana! »
« Allora ti conviene
guardarti allo specchio, perché è identica alla tua! »
« Come osi offendere in
questo modo Capitan Jack Sparrow? »
« Oso, mio caro, oso! Se
tu ti permetti di prendere in giro Johnny Depp sono capace di questo ed altro!
»
Lucia stava ancora
litigando con Jack, mentre il Cappellaio li osservava e rideva come un matto,
quando si sentì un tonfo.
« Mannaggia a te, gelataio
da strapazzo! »
« Cioccolataio, per
favore! »
« Willy! Ci siamo proprio
tutti allora! » la ragazza quasi piangeva dalla felicità.
« Già, e qualcuno ha
mantenuto i propri vizi… come quello di cadermi addosso! » reclamò Jack.
« Non è colpa mia, se ti
trovi sempre nella mia traiettoria! » gli rispose Willy.
« E poi, dopo quello che
hai detto di Johnny, ti sta solo bene! » sbraitò Lucia.
« Già, ci siamo proprio
tutti! Eheheh! » rise il Cappellaio.
« Lucia, a che ora apre la
cioccolateria? » domandò Willy mentre si sistemava la giacca.
« Alle 8 credo… Sono da
poco passate le 6, non puoi pretendere che sia già aperta! »
« Eh, ha fretta di tornare
dalla sua bella! » lo provocò il Cappellaio.
« Tutte storie! È solo per
una questione di lavoro, ho bisogno di chiedere a Linda alcune cose! »
« Scusa Willy, ma tu non
hai mai avuto bisogno di consigli per i tuoi dolci, o sbaglio? » fece Lucia.
« Cosa fai, ti ci metti
anche tu? » reclamò il cioccolataio arrossendo.
« Beh, dopo che hai fatto
scoppiare un attacco di ridarola di massa per mezzo paese non dovresti reclamare…
»
« Perché, non è stato
bello vedere tutte quelle persone che si divertivano? »
« Va beh… lasciamo stare…
» tagliò corto Lucia « Tanto per quello che vale discuterne ora… dicevamo
invece di Linda? »
Willy avvampò.
« Avevo ragione, avevo
ragione, ti piace Linda! » cantilenò Jack, come farebbe un bambino di sei anni.
« Beh, anche voi però
potevate dirci che c’era del tenero, no? » disse il Cappellaio guardando il
pirata e la ragazza « Quando sono arrivato eravate abbracciati! »
« Ci stavamo salutando. »
rispose pronto Jack, con la sua solita faccia tosta « E poi se non sbaglio
Lucia ha abbracciato anche te! »
« Eravate abbracciati?
Allora con che coraggio prendete in giro me? » reclamò Willy.
« Ok, sentite, dite quello
che volete ma abbassate la voce, o mia mamma tra due minuti arriverà qui di
corsa! »
« NOOOOO! Io non voglio
tornare là sotto, è tremendo! »
« Smettila Jack! » gli
rispose Lucia seccata.
« Litigate come due
fidanzatini! » fece notare Willy.
« Bene, allora è tutto
vero! » disse il Cappellaio.
« Allora, se prima eravamo
abbracciati è solo perché ci stavamo salutando! E il fatto che litighiamo
significa che non possiamo essere fidanzati perché non andiamo d’accordo, ok? »
puntualizzò la ragazza.
Stavano lì a prendersi in
giro e discutere se Jack e Lucia fossero fidanzati, che un altro rumore li
distolse dal loro dibattito.
Si voltarono tutti nella
direzione da cui era arrivato il rumore, e rimasero di sasso nel vedere una
quinta persona piombata giù dal nulla, che gli dava la schiena e che nessuno di
loro conosceva.
« Oh… oh… »
O forse sì?
« Perché oh, oh? » domandò
Jack a Lucia, mentre “la persona” si voltava lentamente verso di loro.
« Quello… quello… » la
ragazza non riusciva a parlare.
L’uomo, che indossava una giacca
sgualcita e dei calzoni neri con sottili righe bianche, era ormai completamente
girato verso di loro.
« Dove sono? » domandò con
voce roca, fissandoli truce con i suoi occhi cerchiati e penetranti « Chi
siete? »
« Piacere, io sono il
Cappellaio Matto! Eheheh! E tu chi sei? Perché quella faccia scura, sorridi un
po’, ti farà bene! »
« Cappellaio, vacci piano!
» riuscì a dire Lucia, mentre Jack e Willy la guardavano preoccupati « Lui… lui
è… SWEENEY TODD! »
Ok, ok… ditelo che il finale vi
fa schifo!
Ed eccoci arrivati alla fine, e
ancora non mi sembra vero! Insomma, ho finito la storia e già questi personaggi
mi mancano! Erano diventati i miei compagni di viaggio ed ora…
Beh, come sempre, ringrazio di
cuore chiunque abbia letto questa storia, sperando che vi sia piaciuta e che il
finale non abbia deluso nessuno!
Poi un grazie di cuore a
chiunque abbia trovato il tempo e la voglia di recensire! Sappiate che mi avete
resa davvero contenta! Grazie alle vostre recensioni ho trovato la voglia di
andare avanti! Non solo in questa storia, ma anche in altre che frullano nella
mia testa tutta matta! Grazie! Grazie di cuore davvero! Grazie per i
complimenti, i consigli e le critiche che mi avete fatto! Mi sono serviti per
andare avanti e capire cosa funzionava e cosa invece avevo sbagliato! Cercherò
di ricordarmene quando scriverò il “secondo atto” di questa storia! J Beh,
ora rispondo alle singole recensioni!
Tetide: Ciaooo! Beh,
adesso puoi dirmi se le idee che avevi avuto erano giuste o no! Come vedi, i
matti sono tornati tutti! Quindi nella prossima fan fiction si rivedranno tutti
e quattro, con l’aggiunta di uno! ( 44 matti in fila per 6 col resto di 2… ok,
la smetto…) Dicevo, spero che il finale non abbia tradito le tue aspettative… e
spero di risentirti, perché significherebbe che sono riuscita a scrivere la
continuazione di questa fan fiction! Grazie per aver letto e recensito! Grazie
davvero!! Ciaoooooo!
Anonimo9987465: Eh sì,
Lucia aveva un bel debole per quel pirata un po’ strambo! (ehi! Strambo a chi?
Nd Jack) ma in fondo… coma darle torto?! Ecco qua, Lucia e i nostri eroi si
sono ritrovati, con l’aggiunta di uno, quindi… possiamo festeggiare! Brindiamo
con fanta e coca cola! I tramezzini e le patatine le porto io! J Beh,
spero di riuscire a scrivere il seguito, mi piacerebbe davvero molto riuscirci!
Così potremmo risentirci e… organizzare per bene la gita in manicomio! Grazie
mille per le tue recensioni! A presto!!
Kia_94: Beh, a
quanto pare qualcuno è tornato a fare compagnia a Lucia, e non solo Jack!!
Quanto la invidio… ritrovarsi in casa Jack, Willy e il Cappellaio! E ora pure
Sweeney! Beh, effettivamente lui mi terrorizza un po’… preferisco decisamente
gli altri tre, in particolare Jack! Eh, Jack è sempre Jack! Beh, spero che
questo ultimo capitolo ti sia piaciuto e tu non ne sia rimasta delusa! (È la
mia ossessione!) Ora vado, e appena riesco mi metto al lavoro per la
continuazione! Se ti interessa, quando sarà pronta, ti avviso tramite e-mail e
poi ci mettiamo bene d’accordo per la gita in manicomio! Grazie mille per le
tue recensioni! A presto!!
NiraMalfoy: Don’t
worry… come vedi anch’io per questo ultimo capitolo ho dovuto farvi aspettare più
del solito! Ti sei riposata poi? Grazie per tutto quello che hai scritto! Sono
contenta che la filastrocca ti sia piaciuta e di essere riuscita a rendere
credibile il Cappellaio! Proprio non avrei voluto che la sua pazzia apparisse
fuori luogo! Per quanto riguarda Jack, beh… chi non ha mai desiderato saltargli
addosso?! No dico, è il primo ed unico pensiero che mi viene in mente quando lo
guardo! ^^’ Spero che questo ultimo capitolo ti sia piaciuto… sinceramente…
dimmi come ti è parso… Per il seguito, spero anch’io di trovare l’ispirazione e
il tempo per scriverlo! Se riuscirò, se vuoi, ti avviserò via messaggio privato
quando sarà pronto! Grazie per tutto quello che hai scritto, per le critiche, i
complimenti e tutto quanto! Ciaooooooooo!
Euridice Volturi: Ciao! Beh,
prima di tutto: grazie! Grazie per tutto quello che hai scritto! Non pensavo
che questa storia avrebbe fatto commuovere qualcuno, e l’idea di esserci
riuscita mi ha reso davvero felice! Ora, spero che l’ultimo capitolo non ti
abbia delusa… la mia paura è questa, che il finale possa deludere qualcuno!
Come ho detto, potrei decidere di scrivere una continuazione a questa fan
fiction, se ci riuscirò, se ti va, ti avviso via messaggio privato quando la
metterò sul sito. Grazie ancora per tutto quello che hai detto! Spero di
risentirti presto! Ciao ciaooooooo!!!!!
Ultima cosa, e poi smetto di
rompere…
Come ho già detto, vorrei
continuare questa storia, anche se penso che per ora non potrò farlo subito: ho
qualche altra idea che mi gira per la testa riguardo ad altre possibili fan
fiction, e so che non posso ignorarle per continuare questa storia, perché
altrimenti mi verrebbe da schifo, se non mi sento pienamente ispirata. Tutto
questo per dirvi che probabilmente dovrete aspettare un po’ per la
continuazione, spero capirete!
Se vi interessa, quando sarà
pronto il “secondo atto” vi avviso via e-mail… fatemi sapere se vi interessa.
Infine, grazie ancora a tutti
quanti per avermi accompagnata in questa matta, matta avventura!!