C.C.C. Come Cavolo torneranno a Casa?

di Eowyn 1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Incontri del... terzo tipo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Per la serie: cerchiamo di passare inosservati! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Cioccolata, cioccolata delle mie brame, riportami ora nel mio Reame! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Capirai che non è poi tanto matto matto, matto questo mondo! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Assomigli tanto a quel pirata da cui è ossessionata! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Storie di Capitani, Cappellai, Cioccolatai e... ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Incontri del... terzo tipo ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti! Rieccomi con una nuova fan fiction! Questa volta mi sono fatta furba e l’ ho scritta tutta prima di iniziare a pubblicarla, così non dovrete aspettare mesi prima di poter leggere il finale! (Sì, lo so, non ve ne frega niente di questo!)

Beh, allora vi lascio leggere tranquilli! I capitoli, a meno che non decida di cambiare qualcosa prima di inserirli, sono in tutto 5. Ho cercato di renderla un po’ comica, spero solo di esserci riuscita dato che non ho un gran senso dell’umorismo!

Ora vado, perché se non mi decido a inserire questa storia sono sicura che ricomincerò a leggerla e continuerò a sistemare e non sistemare, cambiare e non cambiare, essere e non essere… eh, sono fatta così, che ci volete fare?

A presto allora! Spero solo che la storia vi piaccia e non vi annoi!

Ok, ora vado davvero… mi avrete già mandata a quel paese almeno una decina di volte nel giro di… poche righe… a presto!

 

 

 

C.C.C. Come Cavolo torneranno a Casa?

 

 

Capitolo 1 ~ Incontri del… terzo tipo

 

 

Erano anni che la ragazza non festeggiava più il carnevale. Non le era mai piaciuto il caos che dilagava per il paese in quei giorni di puro divertimento, lei la pensava così.

Stava camminando per le vie del piccolo paese di mare, mentre un gruppetto di bambini si rincorreva lanciandosi coriandoli e stelle filanti.

« Ti ho preso! »

« Non è valido! »

« Sì invece! »

« No, mi hai tirato per la maglietta! »

« Ma a carnevale ogni scherzo vale! »

Nell’impeto della corsa i bambini, passandole di fianco, lanciarono una manciata di coriandoli che la colpì in pieno viso, e le si infilarono tra i capelli.

« Stupida maledettissima festa! » imprecò lei mentre i bambini se la svignavano « Che cosa ci trova la gente di tanto divertente nel riempirsi la testa di coriandoli! »

Stava ancora cercando di liberarsi i capelli dai coriandoli, quando arrivò nella piazza principale del paese e qui, una vocina lontana, le suggerì di darsela a gambe il prima possibile: era il caos più totale!

Bambini, ragazzi e persino adulti, indossavano costumi di ogni foggia e stile, si rincorrevano, urlavano, ridevano sguaiatamente, si tiravano coriandoli, stelle filanti e schiuma, e tutto questo li faceva ridere ancora di più, mentre qualcuno si avvicinava di soppiatto alla prima persona che gli capitava a tiro per uno scherzo a tradimento.

Al centro della piazza, invece, torreggiavano vari carri uno più colorato dell’altro. Ce n’erano tre, in particolare, che attirarono l’attenzione della ragazza: uno rappresentava un enorme veliero fantasma, il secondo una gigantesca torta al cioccolato e l’ultimo un giardino fantastico pieno di strani animali.

Quale funzionalità avessero dei carri del genere se l’era sempre chiesto, ma una risposta non l’aveva mai trovata.

Girò su sé stessa e fece per andarsene, quando la sua attenzione fu attirata da un uomo che le dava la schiena: indossava un costume da pirata, si dondolava sulle gambe e si guardava attorno con aria sorpresa. Era un po’ distante dalla folla e sembrava davvero confuso.

Stette ferma a guardarlo ancora per alcuni istanti, ma nel momento in cui un gruppetto di ragazzini, impegnati a tirarsi coriandoli, le arrivò troppo vicino per i suoi gusti, Lucia si voltò e fece per andarsene, quando sentì qualcuno dietro di lei che la chiamava:

« Signorina! » non ci fece caso. Impossibile che ce l’avessero con lei e, se anche fosse stato così, di sicuro si trattava di qualcuno che voleva farle qualche stupidissimo scherzo.

« Signorina… » ancora. Non si voltò, ma si sentì afferrare per un braccio.

« Se avete intenzione di farmi qualche stupido scherzo vi avverto che… » girandosi verso la persona che l’aveva fermata, rimase allibita nel ritrovarsi di fronte una perfetta imitazione di uno dei suoi più grandi miti: Jack Sparrow!

« Signorina mi scusi… Volevo solo sapere in che paese mi trovo! »

« Co-come? » fece lei sorpresa.

« Sa, stavo girando per Tortuga fino a un attimo fa e poi, non so come, mi sono ritrovato in questo posto… »

Lucia rimase di sasso di fronte a quella affermazione.

« Va bene, bello scherzo e soprattutto bel costume, non c’è che dire! Siete davvero molto simile a Capitan Sparrow, ma ora se non vi spiace dovrei andare… »

« Molto simile a Capitan Sparrow? Ma io sono Capitan Jack Sparrow! » fece lui di rimando « Ma tu puoi chiamarmi semplicemente Jack… » aggiunse ammiccando come solo lui sa fare.

Lucia rimase un po’ perplessa, poi si riscosse.

« Ma tornate a passeggiare per Tortuga che è meglio per tutti! » gli rispose ridendo.

« Lo farei volentieri… se sapessi dove sono finito e come tornare indietro… E comunque il vostro modo di fare mi offende! Nessuna ha mai osato trattare in questo modo Capitan Jack Sparrow! »

Lei rise nuovamente:

« Avanti, non ditemi che vi credete veramente Jack… Già siamo a carnevale… ci mancava solo il matto… »

« Chi mi ha chiamato? » urlò una voce poco lontana da lì.

Lucia, e quello che affermava di essere Jack Sparrow in persona, si voltarono e, da dietro un angolo, ecco comparire un tipo strambo che indossava calzoni alla caviglia, una giacca blu e un enorme cappello sulla testa da cui spuntavano dei capelli arancioni.

« Ma che bello! Il Cappellaio Matto! Chi siete, un gruppo di cosplayers che si traveste come i personaggi interpretati da Johnny Depp? »

Il Capitano e il Cappellaio si squadrarono a vicenda, poi guardarono Lucia come se fosse una pazza.

« Scusate se interrompo il vostro discorso, volevo solo sapere se potete indicarmi la strada per il Vecchio Mulino… temo di essermi perso eheheh! » rise come solo il Cappellaio sapeva fare.

« Eccone un altro! » commentò Lucia ridendo « Ho capito, vi siete calati perfettamente nei vostri ruoli, ora se non vi spiace io andrei… »

« Calati perfettamente nei ruoli? » fece il Cappellaio.

« È da quando mi sono ritrovato qui e le ho chiesto informazioni che dice cose strane… Dice che mi credo Capitan Sparrow, ma io sono Capitan Sparrow! » bisbigliò Jack all’altro.

« Siamo incappati in una matta? » esclamò il Cappellaio ridendo.

« Ma senti da che pulpito arriva la predica! » sbottò Lucia visibilmente offesa.

« Oh, non era mia intenzione offenderti! Anzi, dovresti prenderlo come un complimento! »

Lucia squadrò il Cappellaio e Jack, mentre loro la guardavano a metà tra il divertito e il preoccupato.

« Avanti! » esordì quindi lei « Provatemi che siete il vero Jack Sparrow e il vero Cappellaio Matto! »

« Non vedo perché dovremmo provartelo… Non so chi sia lui » disse Jack indicando il Cappellaio « Ma sono certo di sapere chi sono io, e ti posso assicurare di essere il grande Capitan Jack Sparrow! E ho urgente bisogno di tornare alla mia nave! »

« Certo, mio grande Capitano… » fece lei ridendo « Ma di fronte a un’affermazione del genere non posso fidarmi sulla parola… »

Lui la guardò male e non rispose, mettendo il broncio.

« Avanti, se quello che vuole è una prova diamogliela, non ti pare? » disse il più accomodante Cappellaio.

“ Caspita! ” pensava intanto Lucia “ Certo che ci assomigliano proprio però… ”

« AAAAAAAAAH!!! » il suo pensiero fu interrotto da un urlo che sembrava arrivare dal cielo.

I tre alzarono la testa spaventati e qualche secondo dopo Jack si ritrovò a terra, schiacciato dal dolce peso di quella persona che gli era letteralmente piovuta addosso.

Il Cappellaio scoppiò a ridere come un… matto! E Lucia non fu da meno.

« Per tutti i tesori in fondo al mare! Che cosa è successo? » sbraitò arrabbiato Jack.

« NO! Non ci posso credere! Tu sei… Willy Wonka! » urlò agitata Lucia che, nonostante la situazione strana, ci stava prendendo gusto. In fondo, le tre persone mascherate che aveva di fronte, assomigliavano paurosamente ai personaggi che lei adorava…

« Esatto! » le rispose un perplesso Willy Wonka mentre si alzava da terra e si spolverava l’abito.

« Willy che? » farfugliò Jack ancora arrabbiato mente il Cappellaio lo aiutava a rialzarsi.

Quest’ultimo, raccolse il tricorno che il pirata aveva perso nella caduta e prese ad esaminarlo:

« Che cappello strano… Eheheh! »

« Pensa un po’ al tuo cappello! » sbottò un sempre più arrabbiato Jack strappando di mano il tricorno al Cappellaio e rimettendoselo in testa.

« Lui ha di sicuro un cappello più conforme alla mia idea di cappello! » commentò nuovamente l’altro indicando il cappello di Willy Wonka.

« Già, effettivamente avete tutti dei travestimenti spettacolari! Dire quasi che sono veri, se non fosse una cosa impossibile! » commentò Lucia divertita.

« Cosa vuoi dire, che io non sono vero? » fece Willy Wonka mentre scrutava il paese e la gente che festeggiava il carnevale con aria perplessa « Potreste spiegarmi dove sono e cos’è successo? E… chi siete voi? »

« Finalmente un altro che la pensa come noi! » esclamò Jack « Non ti conosco e non so chi tu sia, ma ti prego, cerca di convincerla che siamo veri! »

« Ma io credo che voi siete veri! Quello che non credo è che voi siate realmente Jack Sparrow, il Cappellaio Matto e Willy Wonka! »

Willy guardò la ragazza sorpreso:

« E chi dovrei essere scusa? »

« Qualcuno che indossa il travestimento di Willy Wonka? » fece lei come se fosse la cosa più scontata di questo mondo e, in effetti, lo era…

« E come ti spieghi il fatto che io sia piovuto giù dal cielo per finire in questo strano posto? »

« Ti sarà bastato buttarti giù dal balcone del primo piano… » ipotizzò lei indicando il balcone che si trovava sopra le loro teste.

« Ma io dico… come si fa a essere così diffidenti! » esclamò esasperato Jack.

« Aspetta! » se ne uscì quindi il Cappellaio « Voleva una prova no? Allora, cosa possiamo fare per convincerti che siamo proprio noi? »

Jack incrociò le braccia, serio, e si mise a fissare la ragazza, il Cappellaio la squadrò con quel suo sorriso sghembo disegnato sul volto e Willy Wonka, che era l’ultimo arrivato e ci stava capendo meno di tutti, guardò Lucia come a pregarla di spiegargli in che situazione del cavolo si fosse appena cacciato.

« Bene! Vediamo un po’… » Lucia iniziò a pensare con aria divertita, era certa che qualunque cosa gli avesse domandato, beh, avrebbe comunque avuto ragione lei.

« Allora, iniziamo con te Jack! Mostrami la tua bussola che non punta al nord! »

« Come… come fai a sapere della mia bussola? » esclamò lui spalancando gli occhi.

Strano, se non fosse stata una cosa assurda Lucia avrebbe detto che quell’uomo vestito da Jack Sparrow non stesse recitando.

« Ma come, tutti qui sanno della tua bussola! »

« Tutti chi? » chiese ancora lui.

« Tutti quelli che hanno visto la saga dei “Pirati dei Caraibi”! »

« Visto che cosa? »

« Il tuo film Jack! »

« Film? Che cos’è? »

Lucia lo guardò infastidita, iniziava ad averne basta di sentirsi presa in giro e non sapeva cosa la trattenesse lì, in fondo avrebbe potuto andarsene, ma quei tre assomigliavano troppo ai personaggi dei film…

« Senti… o mi fai vedere quella bussola o me ne vado e poi voglio vedere chi vi darà retta! »

Sospettoso e diffidente nel mostrare la sua preziosa bussola, Jack squadrò prima tutti i presenti poi, resosi conto che non aveva alternativa se voleva che la ragazza gli credesse e lo aiutasse a tornare alla sua Perla Nera, sganciò la bussola dalla cintura, la aprì e la mostrò a Lucia e agli altri due.

« In effetti, non punta al nord! Che cosa buffa e senza senso! Eheheh! » commentò il Cappellaio.

« Ci vuole poco a manomettere una bussola per non farla funzionare! Primo punto per me! » disse la ragazza con un sorriso a trentadue denti dipinto sul volto.

« Vi prego, pensateci voi perché io questa non la reggo più! » sbuffò Jack visibilmente offeso dando le spalle a tutti.

Il Cappellaio e Willy Wonka la guardarono in attesa.

« Ok, allora tu Willy… Posso chiamarti solo Willy vero? » lui annuì sempre più perplesso « Bene, avrai di sicuro con te qualcuno dei tuoi dolci strani! Dimostrami cosa può fare! »

Willy si frugò nelle tasche e ne estrasse un cioccolatino:

« Cioccolatino Caramellino! » spiegò « Chiunque lo assaggi acquista la consistenza di una caramella! » lo porse a Lucia.

« Mi spiace, non accetto caramelle dagli sconosciuti, ma puoi sempre farla assaggiare a lui! » esclamò indicando Jack che stava ancora dando le spalle a tutti e osservava i bambini che si rincorrevano lanciandosi coriandoli.

Willy gli si avvicinò e porgendogli il cioccolatino domandò:

« Vuoi? »

« Oh, grazie! Iniziavo proprio ad avere una certa fame! » fece il pirata che, a quanto pareva, non aveva ascoltato nulla di ciò che aveva detto Willy Wonka un attimo prima.

Jack si mise a masticare il cioccolatino e piano, piano il suo corpo divenne lucido e gommoso come una caramella.

« Ma cosa cavolo… » fece solo in tempo a commentare Jack, prima di afflosciarsi a terra, incapace di stare in piedi.

Lucia e il Cappellaio scoppiarono a ridere e per poco non si rotolarono a terra.

« Traditori! Mi state prendendo in giro tutti quanti! Ma io ho fretta di tornare alla Perla Nera! Ho una nave da mandare avanti, io! Cosa credete? Ora me ne vado e cerco qualcun altro che mi possa aiutare! » fece per alzarsi ma non ci riuscì.

« Certo… e chi credi sia disposto a darti retta come sto facendo io? » disse Lucia tra le risate.

Poi lo aiutò a rialzarsi e lo fece appoggiare al muro della casa lì vicino.

« Tranquillo, tra poco l’effetto passerà! » lo rassicurò Willy, poi domandò a Lucia « Allora, cosa pensi della mia dimostrazione? »

« Beh, devo dire che mi hai lasciata sbalordita… » fu costretta ad ammettere lei « Potrebbe sempre trattarsi di un trucco da prestigiatore però… »

« Trucco da prestigiatore? Sarò anche il mago del cioccolato, ma le conseguenze che danno i miei dolci non sono frutto di giochi di prestigio! » Willy era a dir poco indignato.

« Ora tocca a me! » fece il Cappellaio Matto.

« Bene, a te so già cosa chiedere! Mi piacerebbe tanto vederti esibire nella tua famosa deliranza! »

« Solitamente la riservo per i momenti più importanti. Ma in fondo, se non è importante questo! »

Il Cappellaio si scostò di qualche passo dagli altri tre e iniziò a ballare.

Inizialmente tutto andò liscio e Lucia credeva già di aver guadagnato l’ennesimo punto a suo favore, ma improvvisamente il Cappellaio iniziò a roteare il corpo, la testa, le braccia e le gambe di

360°, scatenandosi nella sua deliranza e lasciando Jack e Willy a bocca aperta, per non parlare della ragazza, che si vedeva in questo modo sconfitta.

« Allora? Cosa ne pensi? Ti è piaciuta? » domandò il Cappellaio quando si fermò.

« Sìììì! E questo punto a quanto pare va a nostro favore! » esultò Jack, notando la faccia della ragazza. Il pirata, per la felicità, iniziò ad agitarsi, dimenticandosi della sua attuale situazione come dire… alquanto caramellosa, e cadde nuovamente a terra maledicendo tutti i velieri fantasma che si aggiravano per i vari mari del mondo.

Il Cappellaio corse ad aiutarlo e lo riappoggiò al muro.

« Quando cavolo finisce l’effetto di quella cosa che mi hai fatto trangugiare?! »

« Quella cosa ha un nome ed è una delle mie ultime invenzioni! » spiegò Willy Wonka sempre più irritato, dando le spalle a Jack.

« Non ti ho chiesto questo, volevo sapere quando finisce l’effetto! »

« Tra poco! Ti ho detto tra poco! »

« Voi… voi… loro… » farfugliava intanto la ragazza con gli occhi fuori dalle orbite.

« La volete smettere voi due? » urlò il Cappellaio a Jack e Willy mentre pensava a un modo per rianimare la ragazza. Fortunatamente il caos provocato dai bambini che giocavano in piazza copriva le voci dei quattro « Venite ad aiutarmi! Ho paura che non si senta molto bene! »

« No che non la smetto! Ti assicuro che non è una bella sensazione essere gommoso e senza spina dorsale! » reclamò ancora Jack.

« Ti ho detto che tra poco l’effetto scomparirà! » Willy non sapeva più cosa fare, era disperato, in pochi erano riusciti ad irritarlo così tanto.

« Sentito Jack? Tra poco l’effetto finirà! Ora aiutatemi… credo che sia svenuta! »

A quel punto gli altri due si voltarono verso il Cappellaio che, col suo cappello, cercava di fare aria alla ragazza che stava con gli occhi spalancati e balbettava:

« Pirati… Cioccolatai… Cappellai… N-non è possibile! »

« Mannaggia! » esclamò Jack « E ora cosa si fa? »

« Potrei darle una delle mie Caramelle Energizzanti… peccato che non le abbia portate dietro! »

« E meno male! »

« Cosa c’è pirata, qualcosa contro le mie creazioni? »

« Vedi un po’ tu… Guarda come sono conciato! »

« Cappellaio… Jack… Willy… Johnny! »

« Ci mancava solo che le venissero le allucinazioni! Qui non c’è nessun Johnny! » esclamò Willy.

« Lascia fare a me! » disse Jack avvicinandosi alla ragazza.

Il Cappellaio e Willy si guardarono scettici.

« Ragazza! Ehi? » la chiamò agitandole la mano davanti al viso, niente, non rispondeva, lo fissava con gli occhi spalancati e lo sguardo assente.

« Hai bisogno di aiuto? » si azzardò a chiedere il Cappellaio.

« Assolutamente no, Jack Sparrow sa esattamente cosa fare in questo genere di… »

« AAAAAAAAAAAAH! NON è POSSIBILE! SIETE PROPRIO VOI! » la ragazza tornò presente, e iniziò ad urlare.

« Benissimo, genio! E ora cosa proponi di fare? » domandò Willy a Jack mentre si tappava le orecchie.

« Tappatele la bocca! » urlò il pirata.

« Tagliatele la testa! » intervenne il Cappellaio.

Gli altri due lo guardarono malissimo.

« Scherzavo, eheheh! »

Intanto, la ragazza aveva smesso di urlare e li fissava come se si trovasse di fronte tre alieni.

« Oh, bene! Ti sei calmata! »

« No Jack! Non sono calma, non lo sono per niente! » urlò ancora lei « Come puoi pretendere che io sia calma dopo aver scoperto che voi siete… siete… »

« Beh, ma cosa c’è di strano nel fatto che noi siamo quelli che siamo? » domandò Willy.

« Non mi pare che noi abbiamo chiesto a te di essere ciò che non sei! » si intromise il Cappellaio ridendo, guadagnandosi un’ulteriore occhiataccia da parte degli altri due.

« Sentite, magari per voi che siete abituati a combattere contro velieri fantasma, teletrasportare cioccolata via TV e parlare con un coniglio bianco che porta con sé un orologio da taschino, è anche normale, come dire… passare in altri mondi attraverso varchi o cose così… Ma per me non è normale! NO! È una cosa impensabile, impossibile! Nemmeno ho mai pensato che voi potevate esistere veramente! Non è possibile! »

Il Cappellaio fece per aprire la bocca, ma Lucia lo bloccò:

« E non dirmi che una cosa è impossibile solo se pensi che lo sia, perché questa volta non funziona! Non nel mio mondo almeno. »

Rimasero in silenzio per alcuni secondi, poi Lucia esclamò, esasperata e sconvolta da ciò che stava accadendo:

« Ora spiegatemi cos’è successo, prima che cambi idea e decida che la vostra storia sia solo una cavolata! »

« Te l’ ho detto, stavo passeggiando per Tortuga e improvvisamente mi sono trovato qui! Ma la bottiglia di rum che stavo bevendo è rimasta là! È questo che mi fa più rabbia! » fece Jack offeso.

« Io stavo per assaggiare una mia nuova creazione al cioccolato, un Umpa Lumpa… »

« Umpa Lumpa? Cos’è, un nuovo tipo di animale? Eheheh! Mi piacerebbe proprio vederlo questo Umpa Lumpa. »

« Non sono animali, Cappellaio! Sono i suoi dipendenti… » spiegò Lucia, poi fece cenno a Willy di continuare.

« Un Umpa Lumpa l’aveva già testato e non aveva dato effetti collaterali, ma quando stavo per iniziare a mangiarlo… sono comparso lassù e… caduto. »

« Me ne sono accorto… » commentò Jack guardandolo male.

« E tu? » domandò poi la ragazza al Cappellaio.

« Io avevo appena trovato una tana di coniglio, probabilmente era la tana del Bianconiglio in persona. Eheheh! Stavo cercando di arrampicarmi su per la tana… »

« Vorrai dire che stavi cercando di SCENDERE giù per la tana. » lo interruppe Willy.

« Oh no, da dove vengo io si sale nella tana di un coniglio, perché è scavata verso l’alto! Eheheh! Verso il Mondo di Sopra! » spiegò il Cappellaio.

Jack e Willy lo squadrarono con sospetto.

« Non preoccupatevi, è normale dato che si parla del Paese delle Meraviglie. » spiegò la ragazza « Quindi, cos’è successo mentre salivi nella tana del coniglio? »

Gli altri due continuavano a non capire, ma decisero che in questo caso fosse meglio rimanere nell’ignoranza e non domandarono più nulla.

« Ad un tratto ho smesso di arrampicarmi e sono stato come risucchiato verso l’alto. Poi mi sono ritrovato qui. »

« Credo che diventerò matta. » fece Lucia massaggiandosi le tempie, poi alzò gli occhi verso quei tre che la guardavano in silenzio, in attesa che gli desse una soluzione e li aiutasse a tornare indietro.

« Sempre se non lo sono già… » mormorò.

« Nel caso non ci sarebbe nulla di male! Eheheh! » la rassicurò ridacchiando il Cappellaio Matto.

« Grazie per l’incoraggiamento… ma faccio ancora fatica a credere a ciò che mi dite. »

« Muoviti! Dammi un altro dolce pazzo così magari questa volta mi trasformo in qualcosa di strano e ci crede! » sbottò Jack agitandosi. Per l’ennesima volta si dimenticò che era ancora in formato caramella e si ritrovò con la faccia a terra.

« I miei non sono dolci pazzi! Un po’ di rispetto per favore! » reclamò Willy.

Jack riuscì a rialzarsi da solo, finalmente l’effetto del Cioccolatino Caramellino era finito. Scrollò la testa e si massaggiò il naso, che aveva sbattuto in pieno sulla strada.

« Che bello rivederti in versione pirata! » lo prese in giro lei. Lui la guardò male e non rispose.

« Dunque cosa proponi? Ho fretta di tornare nella mia fabbrica a testare il cioccolato! »

« E io ho fretta di tornare dalla mia bottiglia di rum! »

« Ma non avevi una barca cui badare tu? » gli chiese Lucia guardandolo male.

« Anche! Ma per badare meglio alla Perla Nera ho bisogno del sostegno del rum! »

La ragazza rispose con una smorfia.

« Io proporrei di appenderci a testa in giù ad un albero! » disse il Cappellaio.

« E con quale scopo scusa? » si informò Willy Wonka.

« Beh, se le idee non ti vengono osservando la realtà a testa in su, può darsi che ti vengano se la osservi a testa in giù! Ti dà una prospettiva del mondo completamente diversa! Eheheh! »

« Carina come idea! La terrò in considerazione! » commentò Lucia.

« Non dirai sul serio? Ti fidi di un Cappellaio… Matto, appunto? » protestò Willy.

« Dato che non ci vengono altre idee… non vedo perché non possiamo provare anche questa! »

Detto fatto. Qualche minuto dopo, dato che convincere Jack e Willy si era rivelato alquanto duro, i quattro erano appoggiati con la schiena al muro di una casa, la testa per terra e i piedi in aria.

« Ti assicuro che se questo non ci aiuta, appena sarò di nuovo coi piedi per terra li userò per tirarti tanti di quei calci! » fece Jack.

« Zitto e pensa! » lo riprese il Cappellaio.

« A me non viene in mente niente. » protestò Willy.

« E io inizio ad avere mal di testa. » rincarò Jack.

« Perché sei con la testa sull’asfalto o perché stai spremendo le meningi come non hai mai fatto in tutta la tua vita? » lo prese in giro Lucia.

« Se non sbaglio non ci hai ancora detto come ti chiami… »

« Lucia. »

« Benissimo, Lucia… di donne impertinenti come te, in tutta la mia carriera di pirata, ne ho conosciute davvero poche… forse solo una, una certa Elisabeth, e non mi ha portato altro che guai! Spero che tu come minimo riesca a trovare il modo per… »

« CI SONO! » urlò lei facendoli sobbalzare.

STONK!!!

« La prossima volta potresti urlare un po’ più sottovoce? » protestò Willy, che si era ritrovato lungo e tirato a terra per lo spavento che gli aveva fatto prendere la ragazza.

« Abbiamo avuto la soluzione sotto il naso fin da subito! Jack, la tua bussola! »

Lui girò a fatica la testa verso di lei:

« La mia bussola cosa? »

« La tua bussola punta verso ciò che desidera la persona che la usa! Basterà che ognuno di voi la tenga in mano e desideri di trovare il modo per tornare a casa, così può darsi che ci indicherà un luogo o un oggetto che vi permetterà di tornare nei vostri mondi! »

« L’avevo detto io che a volte guardare il mondo da sotto in su aiuta! Eheheh! »

« Perfetto, ma ora… Non pensate che sia meglio se torniamo a guardare il mondo nel verso giusto? » propose il pirata.

Così, tutti tornarono coi piedi per terra.

« Mi auguro che la tua idea funzioni! »

« Ne hai di migliori Willy? »

L’uomo non rispose.

« Bene, diamo inizio alla missione “C.C.C. Come Cavolo torneranno a Casa?” » esclamò Lucia entusiasta.

Jack la guardò spalancando gli occhi:

« C. C. che? »

« “C.C.C.”, che sta per: Come Cavolo (torneranno a) Casa? » spiegò Willy con aria saccente.

« Ti sbagli! » lo riprese Lucia « C.C.C. sta per: Cappellaio, Capitano e Cioccolataio! »

« Cappellaio, Capitano e Cioccolataio? » Jack e Willy erano perplessi.

« O Capitano, Cioccolataio e Cappellaio se preferite! » fece lei.

« O Cioccolataio, Cappellaio e Capitano! » aggiunse il Cappellaio.

« O Capitano, Cappellaio e C… »

« Sì, sì, abbiamo capito… » anche se la faccia di Willy diceva il contrario.

« Eheheh! È matta al punto giusto! »

« Va beh, facciamo che adesso iniziamo la nostra ricerca, ok? » fece Willy per tagliare corto.

« Andata! Jack, la bussola! Jack? JACK! » Lucia urlò, rendendosi conto che il pirata stava correndo verso i carri di carnevale che si trovavano in piazza. Si mise a corrergli dietro e Willy e il Cappellaio furono subito al suo seguito.

Jack era però troppo veloce e, prima che riuscissero a raggiungerlo, saltò sul carro che rappresentava il veliero fantasma. Si avvicinò al timone, sotto lo sguardo stupito dei presenti che osservavano la scena, e lo afferrò, cercando di farlo ruotare.

Gli altri tre lo raggiunsero e salirono a loro volta sul carro.

« Si può sapere cosa stai combinando? » bisbigliò acida Lucia.

« Sento il mare! Qui vicino c’è il mare, prenderò questa barca e cercherò di tornare a Tortuga per recuperare la Perla Nera! »

Afferrò ancora più saldamente il timone e cercò di girarlo, ma non aveva fatto i conti con la cartapesta con cui era costruita la nave, e per poco non gli rimase tra le mani.

« Questa barca non va da nessuna parte! In mare resisterebbe meno di cinque minuti e non la puoi governare: è di cartapesta. Scendi e mettiamo in atto il piano che ho pensato, sbrigati! »

Tra i presenti intanto c’era chi aveva iniziato a bisbigliare, non capendo cosa ci facessero quei quattro sul carro.

« Ma quello è vestito come Jack Sparrow! » esclamò eccitato un bambino.

« Sì, è vestito come Jack e ci assomiglia tantissimo! » fece un altro.

« E quelli sono Willy Wonka e il Cappellaio Matto! »

I bambini urlavano contenti nel vedere gli eroi delle loro storie preferite su quel carro (anche se, Jack a parte, gli altri tre sul veliero fantasma centravano come i cavoli a merenda!)

« Ehi Willy, là c’è un carro fatto a torta, il tuo posto è quello! » gli urlò un bambino agitato.

Willy guardò Lucia.

« Non possiamo perdere tempo! » le bisbigliò.

« Ma non possiamo nemmeno deludere tutti questi bambini! » gli rispose lei « Facciamo così, fate un giro sui carri e io vi aiuto a tornare a casa vostra, altrimenti me ne vado e dovrete trovare qualcun altro che creda alla vostra strana storia e vi aiuti! »

« Strana? La nostra storia non è strana! » reclamò Willy.

« No, ha solo dell’impossibile! »

« Solo se pensi che lo sia! » la rimbeccò il Cappellaio col suo sorriso sghembo.

« Ok, va bene… allora lo fate questo giro? »

I tre la guardarono scettici.

« Tanto la soluzione al nostro problema ce l’ hai già data, no? Basterà usare la mia… BUSSOLA?! DOV’É LA MIA BUSSOLA?? » urlò Jack toccando la cintura a cui era assicurata.

Lucia alzò la mano con cui stringeva la bussola.

« Come vedi non sono così sprovveduta! »

Il pirata la osservò con la bocca aperta e gli occhi spalancati, incapace di parlare.

« Ok, e sia… facciamo questo giro. » si arrese Willy Wonka mentre il Cappellaio Matto rideva a crepapelle.

« Grazie! Siete fantastici! Ma mi raccomando, non fate nulla che possa far capire che siete i veri personaggi! Quindi niente pazzie! »

« Cosa intendi quando dici niente pazzie? » le domandò il Cappellaio.

« Niente deliranza, caramelle strane e cose del genere! » puntualizzò lei.

« Ma così non c’è gusto! » fece Willy con un sorriso furbo mentre scendeva dal carro di Jack.

Quindi, ognuno prese posto sul carro che i bambini gli indicavano: Jack rimase su quello a forma di veliero fantasma, Willy salì su quello con la torta al cioccolato gigante e il Cappellaio su quello che rappresentava il giardino fantastico popolato da strani animali di cartapesta.

Quando i carri iniziarono a muoversi per il tradizionale giro per le vie del paese, i tre sembrarono molto colpiti, soprattutto Jack, che rimase sconvolto dal fatto che quella barca non si potesse governare col timone e che si muovesse con le ruote.

« Te l’avevo detto che questa barca non è come tutte le altre… » gli disse Lucia.

« E tu cosa ci fai ancora qui? » domandò lui.

« Se ti do così tanto fastidio vado sul carro di Willy o del Cappellaio. »

« No, direi che puoi anche restare. »

« Grazie per la gentile concessione! » rispose ironica lei.

« Ma… »

« Ma? »

Jack la squadrò:

« Credo che ti manchi qualcosa… » il pirata prese il suo cappello e lo calcò sulla testa di Lucia « Ora sei perfetta per questo carro! »

« Grazie! » fece lei contenta.

« E adesso… mozzo a lavare il ponte! »

« Ehi! Non esageriamo ora però! »

« Dopo che mi hai rubato la bussola quello sarebbe il meno! »

 

 

Ok, fine del primo capitolo!! J

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Per la serie: cerchiamo di passare inosservati! ***


Ecco il secondo capitolo

Ecco il secondo capitolo. Come promesso non vi ho fatto aspettare molto! Vi lascio subito alla lettura, correggendo solo una cosa che avevo scritto, ovvero il numero totale dei capitoli non sarà 5 ma 6.

Buona lettura!

 

Capitolo 2 ~ Per la serie: cerchiamo di passare inosservati!

 

Il giro per le vie del paese continuò. I carri più ammirati e seguiti furono proprio i tre dove si trovavano Lucia, Jack, Willy e il Cappellaio.

Il pirata salutava i bambini e i ragazzi (soprattutto le ragazze) che dalla strada lo ammiravano. Il Cappellaio Matto rideva come era solito fare e saltellava di qua e di là agitando le braccia, mentre Willy Wonka lanciava caramelle ai bambini che rincorrevano il suo carro.

« Mi auguro che siano caramelle normali! Non vorrei mai che quei poveri bambini venissero trasformati in qualcosa di strano! » commentò Jack.

« Lo spero anch’io… prima l’ ho avvisato… »

« Per una volta ci troviamo d’accordo! » fece ancora il pirata.

« Non ti ci abituare! »

Intanto, dalla strada, moltissime ragazze salutavano quelli che ormai erano diventati i tre protagonisti del carnevale:

« Jack sei stupendo! Mi dai il tuo numero di cellulare? Sei anche identico a Johnny Depp! »

« Ehi Cappellaio, ma che lenti a contatto ti sei messo per avere degli occhi del genere? »

« Ma hanno chiamato tre sosia di Johnny? Quei tre sui carri sono identici a lui! »

« Ma no dai, si sa che oggi con trucco e parrucco si fanno miracoli! »

« A me non interessa sapere come fanno ad assomigliare così tanto a Johnny! Mi basta guardarli così mi rifaccio gli occhi! »

« Willy! Sei identico a Johnny! »

« Johnny… » « Johnny… » « Johnny… » si sentiva parlare praticamente solo di lui.

Nel frattempo, il giro del paese sui carri era quasi finito. Si stavano avvicinando di nuovo alla piazza da cui erano partiti e dove ci sarebbero state le premiazioni per il miglior carro e la miglior maschera del carnevale.

« Ok, tra poco il giro è finito, dobbiamo avvisare il Cappellaio e Willy che non appena i carri si fermeranno dovremo trovare il modo di sparire. » spiegò Lucia.

« Perché scusa? Mi stavo divertendo e poi ci sono tantissime ragazze che aspettano solo me! » reclamò Jack.

« Certo… Aspetta e spera! »

« Sempre molto simpatica tu! »

« Domandati il perché… »

« Eh? » Jack la guardò senza capire.

« Ah lasciamo stare! » rispose Lucia « Chiama Willy, e cerca di fargli capire che quando i carri si fermano dobbiamo scappare. »

La ragazza fece un fischio in direzione del Cappellaio e gli fece segno che era quasi ora di tornare alla loro ricerca.

Jack invece, si avvicinò alla prua della nave e iniziò a gesticolare per farsi vedere da Willy Wonka che si trovava sul carro di fronte a loro. Il cioccolataio, però, era troppo impegnato a lanciare i suoi cioccolatini per accorgersi del pirata.

« Ehi! Ehi tu! » iniziò a bisbigliare Jack, ma niente, Willy non sentiva « MANGIA CIOCCOLATO DA STRAPAZZO è DA MEZZ’ORA CHE TI STO CHIAMANDO, TI VUOI VOLTARE??? »

Al che, non solo Willy si voltò, ma l’attenzione della maggior parte delle persone che seguivano il corteo venne richiamata da quell’urlo.

Lo stesso pirata rimase alcuni secondi con le braccia ancora alzate, a dondolarsi sulle gambe e con gli occhi spalancati ad osservare la folla.

« Viva Jack il miglior pirata del mondo! » presero ad esultare alcuni bambini.

« Jack sei sempre il migliore! » urlavano invece alcune ragazze. Lucia le fulminò con lo sguardo.

« Grazie! Siete fantastici! » commentò Jack che riassunse subito la sua aria scanzonata. Lucia lo raggiunse sulla prua della nave e si occupò lei di avvisare Willy.

« Per la serie: non facciamoci notare, eh? » sussurrò poi con rimprovero a Jack.

« Se non avessimo voluto farci notare non avremmo nemmeno partecipato alla sfilata! » la rimbeccò lui.

 

Finalmente, i carri svoltarono nella piazza da dove erano partiti.

Ad uno ad uno si sistemarono ai lati della piazza per lasciare libera la visuale verso il palco dove si sarebbero tenute le premiazioni.

« È il momento! » esclamò Lucia.

Saltò giù dal carro e Jack fece la stessa cosa, così come Willy e il Cappellaio. Qualcuno se ne accorse, con tutta la gente che c’era risultava praticamente impossibile che non li notasse nessuno, ma chi li vide inizialmente non ci fece molto caso, probabilmente pensarono che le tre “maschere” avrebbero assistito alle premiazioni giù dai carri.

Si ritrovarono in mezzo alla folla e stavano per andarsene, quando alcune ragazze li fermarono:

« Jack! Sei stupendo! »

« Ah beh, grazie! Meno male che qualcuno se ne accorge! » rispose lui gongolando.

« Ma guardateli, assomigliano paurosamente tutti e tre a Johnny Depp! »

« Cappellaio! Non ti sei esibito nella deliranza! Ce lo fai un balletto adesso? »

« Mi dispiace! » li interruppe Lucia « Ma abbiamo molta fretta! Come personaggi dei carri dobbiamo essere dietro al palco durante le premiazioni, non possiamo fermarci qui ora, casomai dopo se ci incontriamo potete chiedergli tutto quello che volete! » mise su così una scusa dell’ultimo secondo. Non poteva rischiare che venissero scoperti.

« Ma tu chi sei? Non mi pare che in nessuna delle loro storie ci fosse un personaggio che ti assomiglia! » le disse una ragazza guardandola male.

« Appunto, e poi lascia che decidano loro cosa fare! » la rimbeccò un’altra.

Lucia stava perdendo la pazienza, ma per fortuna intervenne il Cappellaio con una scusa alquanto… insolita:

« Oh, ma cos’è quello? »

« Che cosa? »

« Ma sì, non avete visto anche voi? »

« Ma cosa? » insistette una delle ragazze.

« Un corvo appollaiato su una scrivania. Là! » indicò con un dito e le ragazze, prese dal gesto, si voltarono in quella direzione.

Willy, il Cappellaio e Lucia (che tirò per una manica della camicia Jack) corsero nella prima via laterale per sparire il prima possibile dalla circolazione.

« Perché mi hai portato via? Quelle ragazze mi adoravano! » reclamò il pirata non appena smisero di correre.

« Sì, ma se fossimo rimasti lì non ci avrebbero più lasciati andare, e non eri tu quello che aveva fretta di tornare alla sua bottiglia di rum? »

« Più precisamente alla mia Perla Nera, comprendi? » ribatté lui.

« Sì, sì, comprendo… »

« Noto dell’ironia nel tuo tono di voce. »

« Io? Ma quando mai! E comunque mi infastidiva il modo in cui ti guardavano! »

Jack la guardò stranito e non rispose.

« Riprenditi il tuo cappello! » disse poi lei levandoselo dalla testa e porgendolo al pirata con rabbia.

« C’è una cosa però che non capisco: come mai ci dicono tutti che assomigliamo a un certo Tohnny Depp? » domandò Willy.

« Johnny Depp, Willy! Si chiama Johnny! » spiegò scandalizzata la ragazza « Johnny è un attore stupendo che nei film recita i vostri ruoli! »

« Credo di non capire… » fece il Cappellaio.

« In pratica, quando raccontano le vostre storie, si veste come voi e finge di essere voi. »

« Roba da matti… » commentò ancora il Cappellaio Matto.

Lucia lo guardò divertita.

« Per questo vi dicono che gli assomigliate, perché siete proprio uguali a lui! » spiegò ancora lei gongolando.

« Al massimo è lui che assomiglia a noi! » fece Jack irritato.

« Giusto! Se lui si veste e si comporta come noi non siamo noi ad assomigliare a lui, ma lui ad assomigliare a noi! » spiegò il Cappellaio mentre Willy annuiva vigorosamente.

« In effetti, questa volta devo darvi ragione. Il vostro ragionamento no fa una piega anche se… va beh, lasciamo stare. » tagliò corto Lucia, consapevole del fatto che qualunque cosa avesse detto in quella circostanza, quei tre le avrebbero comunque dimostrato che i personaggi originali erano… loro! E non Johnny Depp.

« Comunque, ricapitoliamo. Spiegatemi ancora cos’è successo appena prima di sparire dai vostri mondi e ritrovarvi qui. »

« Io stavo assaggiando una mia nuova creazione, che aspettava solo di essere testata da me per poi essere lanciata sul mercato, e ad un tratto la cioccolata si è illuminata e sono scomparso dal mio mondo per… »

« Cadere direttamente in testa a me. Questo lo sappiamo! » lo interruppe il pirata « Io stavo bevendo una bottiglia di rum, ad un tratto è diventata tutta luminosa e accecante. Poi mi sono ritrovato qui. »

« Scusate e prima avete tralasciato di dirmi la storia della luce accecante? » li rimproverò la ragazza.

Loro alzarono le spalle.

« E non fate così! Alzare le spalle non è una risposta, potrebbe essere un indizio importante! » li rimproverò come se fossero dei bambini.

« E tu? » domandò poi al Cappellaio.

« Io stavo risalendo lungo la tana del coniglio, e qualcosa mi ha improvvisamente risucchiato in superficie. Ma niente luci strane. »

« Ok. Quindi è come se l’arrivo di Jack e Willy fosse stato veicolato da un oggetto e il tuo da un luogo. »

I tre la guardavano in silenzio.

Lei sospirò, senza capirci più nulla – ma perché, fino a questo momento si era forse illusa di averci capito qualcosa? – e tirò fuori dalla borsa la bussola di Jack.

Il pirata sussultò nel rivedere la sua adorata bussola, ma non disse né fece nulla, per paura che quella matta decidesse di distruggere il suo tesoro. (No, tranquilli, non si è trasformato in Gollum!!)

« Chi vuole essere il primo? Willy o il Cappellaio? »

« Scusa e io non esisto? » ribatté Jack.

« Se fai tu il primo, poi te ne vai con la bussola e loro come fanno? »

« Faccio io la prima cavia. » s’intromise Willy, stanco del continuo battibeccare.

La ragazza annuì e gli passò la bussola mentre al pirata tremavano le gambe nel vedere quell’oggetto passare con tanta facilità dalle mani di uno a quelle dell’altro.

« Cosa devo fare? » chiese.

« Il tuo più grande desiderio in questo momento deve essere quello di tornare nel tuo mondo e nella tua fabbrica. Non farti distrarre da altri possibili desideri, concentrati! »

Willy si concentrò, ed aprì la bussola. L’ago parve come impazzito per alcuni secondi, durante i quali i quattro rimasero col fiato sospeso a fissare la bussola e ad attendere. Finalmente si stabilizzò e indicò l’est.

« Si è fermato! » escalmò il Cappellaio.

« Brillante deduzione! » lo prese in giro Jack.

« Coraggio, andiamo! » esclamò Lucia.

« Agli ordini Capitano! » fece Willy tutto agitato.

« Ehi, qui il Capitano sono io! »

Nessuno fece però caso al pirata che, come al suo solito, reclamava per il mancato riconoscimento della sua autorità.

 

Camminarono a lungo, per più di mezz’ora. Willy davanti che fissava la bussola come se fosse l’unica cosa che esistesse sul pianeta, Jack di fianco a lui, in pena per la sua amata bussola, che avanzava dondolando come se stesse camminando sul ponte della Perla Nera durante una tempesta e il Cappellaio Matto, che saltellava spensierato al loro fianco come se niente fosse.

Lucia si fermò un attimo ad osservarli. Possibile che stesse succedendo tutto davvero? Possibile che quei tre fossero capitati proprio nel suo paese di fronte a lei?

I suoi pensieri vennero presto interrotti dalla voce di Willy Wonka che si agitava come se l’avesse punto un’ape:

« Una cioccolateria! Guardate, è stupenda! »

Lucia guardò la vetrina del negozio:

« Certo, è stupenda! Ma sono sicura che la tua fabbrica di cioccolato sia tutta un’altra cosa! »

« Su questo non ci sono dubbi! Io non mi limito a semplice cioccolato al latte o con nocciole, i miei dolci sono tutta un’altra cosa! »

« Non l’avevo notato! » fece Jack ironico.

Lucia lo guardò e sorrise, era proprio come se l’era sempre immaginato. Con tutto quello che era accaduto quel pomeriggio, e le cose incredibili a cui aveva assistito, non si era ancora resa conto della fortuna che aveva avuto nel conoscere i suoi personaggi preferiti e se ne stava accorgendo solo adesso, ora che a quanto pare erano vicini a trovare il modo per farli tornare nei loro mondi.

Poi però, un’idea che le balenò nella testa la riportò alla realtà.

« Scusa Willy, ma il tuo desiderio è di tornare a casa o di entrare in una cioccolateria del mio mondo? Perché la bussola ci ha portati qui? »

« Ti assicuro che ho desiderato di tornare a casa, nient’altro! »

« Poiché la bussola indica questo posto, probabilmente significa che il passaggio per tornare nel suo mondo si trova là dentro. Sempre se esiste un passaggio… » fece Jack.

Il Cappellaio e Willy sgranarono gli occhi e lo fissarono come se avessero di fronte a loro un alieno.

« Jack, ma cosa dici! Se siete arrivati fin qui c’è di sicuro anche un modo per farvi tornare indietro! » lo rimproverò la ragazza, anche se non era più del tutto sicura di volere che quei tre facessero ritorno nei loro mondi.

« Dico così perché effettivamente tutta questa storia è una cosa impossibile! »

« Non voglio sentire certi ragionamenti da uno che è stato nello Scrigno di Davy Jones e ne ha viste di tutti i colori! »

« Come fai a sapere dello Scrigno? »

« Io conosco le vostre storie, così come moltissime altre persone qui nel mio mondo! Siete molto conosciuti, e dovreste esservene accorti da come vi hanno trattato durante la sfilata! E ora basta buttarsi giù di morale Jack! Non è da te! »

« E poi ricorda » intervenne il Cappellaio « Che una cosa è impossibile solo se pensi che lo sia! »

Jack lo guardò male, ma non replicò e il Cappellaio, in risposta, scoppiò a ridere:

« Che differenza c’è tra un corvo e una scrivania? »

« Che? » domandò Jack strabuzzando gli occhi.

« Sai spiegarmi che differenza c’è tra un corvo e una scrivania? »

« La scrivania, quando mi dai fastidio, posso rompertela in testa e farti male… se ti dessi in testa un corvo invece non ti faresti nemmeno un bernoccolo! »

Lucia scoppiò a ridere, notando la faccia assorta del Cappellaio che poi commentò:

« Non avevo mai pensato a una soluzione del genere… anche se forse non è quella più adatta è comunque da prendere in considerazione! » e scoppiò a ridere.

Il pirata guardò il Cappellaio e Lucia che ridevano a crepapelle:

« Voi due siete completamente matti! » esclamò facendosi scappare un sorrisino.

« Ma senti un po’ chi parla! Mi pare che fossi tu quello che, quando Beckett gli ha dato del matto, ha risposto: ringraziando il cielo, perché se no ci provavo col cavolo! » fece Lucia citando una frase del pirata che l’aveva sempre fatta ridere.

« Ehm, scusate se interrompo questa scenetta da… manicomio. Ora che abbiamo stabilito che siete tutti matti, credo di essere vicino a ciò che mi riporterà a casa, quindi se non vi spiace… » li interruppe Willy.

« Oh, giusto! Scusa, ci siamo un attimo distratti! Allora, entriamo? »

Detto fatto, due secondi dopo erano all’interno della cioccolateria.

Si misero a girare per il negozio, dividendosi tra i vari scaffali. Dopo qualche minuto, Lucia si sentì chiamare: era Linda, la ragazza che lavorava lì dentro come commessa.

« Ehi, Lucia! »

Lei si voltò e la salutò. La conosceva abbastanza bene, poiché la cioccolateria era forse il negozio del paese che Lucia frequentava maggiormente.

« Ma chi sono quei tre? »

« Oh, beh… sono miei amici! »

« Non pensavo che avessi amici che assomigliano così tanto a Johnny Depp! »

« Eh, sai com’è… col trucco oggi si può tutto! »

« Però hai avuto una bella idea a portare qui Willy Wonka! Posso fare una foto con lui? Così la appendo in negozio! Pensa, nella mia cioccolateria avrò una foto di me e Willy Wonka! E gli assomiglia così tanto che scommetto che tutti penseranno che sia davvero Johnny Depp! »

« Oh, certo, non penso ci siano problemi! Ehi Willy! »

« Willy? Scusa ma qual è il suo vero nome? »

« Beh, sai com’è… si sono calati così tanto nei ruoli che non vogliono che li chiamo coi loro veri nomi… Mi hanno fatto promettere che fino a che non sarà finito il carnevale mi sarei tolta dalla testa i loro nomi… » mentì Lucia. Non sapeva più che pesci pigliare, e sperava di continuare ad avere abbastanza fantasia da inventare scuse plausibili di fronte alle domande della ragazza.

Per tagliare corto, Lucia andò a recuperare Willy, che era talmente impegnato a osservare i vari prodotti da non accorgersi che la ragazza lo stava chiamando.

« Willy, c’è Linda, la commessa del negozio, che ci terrebbe a fare una foto con te, ti va? »

« Sono un po’ impegnato in questo momento! »

« Dai, continuiamo la ricerca non appena avrai fatto la foto con lei! »

Lui sbuffò, e si diresse con Lucia verso la cassa dove Linda aspettava impaziente.

« Allora, dov’è la mia ammiratrice? » esclamò.

« Sono io signor Wonka! » balbettò lei, come se si trovasse di fronte al vero Willy Wonka e, in effetti, era proprio così, ma lei non poteva saperlo.

« Chiamatemi semplicemente Willy! »

Linda quasi svenne a quelle parole.

« Mi ha detto Lucia che vorreste una foto con me. »

Lei annuì col capo e Willy girò dietro il bancone del negozio, le andò di fianco e le mise un braccio attorno alle spalle. Lucia prese la macchina foto che le stava porgendo Linda e dopo essersi allontanata di qualche passo scattò.

« Fatta! » esclamò « Ah, Linda, se hai il cavo per collegare la digitale al computer puoi far stampare la foto e Willy ti fa anche l’autografo! »

« Davvero? Sarebbe fantastico! »

Willy si avvicinò a Lucia, e mentre la commessa trafficava con cavi e computer, le bisbigliò:

« Io non ho tempo da perdere! »

« Nemmeno io ne avevo, eppure ho passato il pomeriggio a cercare di aiutarvi! Dai è una ragazza simpatica… »

« E va bene, ma solo perché lavora in una cioccolateria! »

« Ecco fatto, ho stampato la foto! » disse poi la commessa porgendola a Willy.

« Bene, allora ti chiami Linda, giusto? » lei annuì agitata e lui iniziò a scrivere. Appena ebbe finito, porse la foto alla ragazza che quasi svenne nel leggere la dedica:

 

A Linda, la cioccolataia più dolce che ci sia! Che il tuo negozio possa rendere zuccherata la vita di tante persone per molto tempo ancora! Con affetto, Willy Wonka

 

La firma terminava con un voluttuoso svolazzo, simile a un baffo di caramello sulla torta di compleanno.

« Grazie! Grazie mille! » esclamò la ragazza quasi senza parole.

« La appenderò qui sopra la cassa così tutti vedranno che ho fatto la foto con Willy Wonka! »

Lui sorrise.

« Beh, col sosia… » aggiunse lei.

« Sosia? Ma io non sono il sosia! » reclamò lui offeso.

« Ah giusto! Lucia mi aveva detto che dovevo comportarmi come se tu fossi il vero Willy Wonka, scusa! »

Lucia, che era poco distante da loro, si accorse che il cioccolataio si stava mettendo nelle grane e lo raggiunse:

« Scusa Linda, ma avrei bisogno di Willy per un consulto su un tipo di cioccolato, ti spiace se te lo porto via un attimo? » quindi spinse Willy dietro a uno scaffale del negozio.

« La finisci di metterti nei pasticci? Lo sai che per gli altri tu indossi una maschera di carnevale, cerca di non farti scoprire o ti prenderanno per matto! » lo rimproverò.

« Se tu non mi avessi costretto a fare la foto… »

« Va bene, va bene, ora è colpa mia! »

« Ehi, credo che quella commessa abbia un debole per te! » lo prese in giro Jack avvicinandosi.

« Abbiamo visto come ti guardava, sì sì! » fece poi il Cappellaio ridacchiando.

« Non è vero, smettetela di prendere in giro! » reclamò Willy, che era rimasto di sasso.

« Dai, apri quella bussola e vediamo se ci indica qualcosa. » tagliò corto Lucia, ci mancava solo che ora iniziassero anche a prendersi in giro tra di loro.

Willy aprì la bussola indispettito, mentre gli altri due se la ridevano, e l’ago indicò ancora verso est.

Continuando a fissare la bussola, i quattro iniziarono a camminare, finché Willy non si bloccò di colpo. Spalancò la bocca, ma non ne uscì alcun suono.

Per fortuna si trovavano in un angolo del negozio nel quale Linda non riusciva a vederli.

« Willy cos’ hai? » gli chiese preoccupata Lucia.

« Non ci posso credere… » biascicò lui.

Gli altri tre lo guardarono senza capire.

« Cioccolato alla violetta e petali di rosa essiccati! È un’idea che non ho mai avuto nemmeno io! » esclamò scandalizzato.

« E pare che la bussola indichi proprio quello! » puntualizzò Jack.

« Ma cosa stavi desiderando?! Di tornare a casa o di scoprire un nuovo dolce a cui tu non avevi mai pensato? » lo rimproverò esasperata la ragazza mettendosi le mani nei capelli. La situazione si faceva sempre più assurda.

Nel frattempo arrivò Linda, con alcune tavolette di cioccolata da sistemare in uno scaffale lì vicino. Notando le facce di quei quattro non poté fare a meno di chiedere se andasse tutto bene.

« Quel… quel… cioccolato… io… È UNO SCANDALO! » balbettò Willy.

« Lui voleva dire » si intromise Lucia notando la faccia spiazzata della commessa « che non ha mai assaggiato del cioccolato alla violetta e petali di rosa! Strano per uno che si crede Willy Wonka, non ti pare? »

Linda scoppiò a ridere.

« Il cioccolato si è illuminato! » urlò il Cappellaio indicando la barretta di cioccolata che tanto aveva scandalizzato Willy.

« Cos’ ha fatto scusa? » chiese Linda.

« Oh, niente, sai com’è al Cappellaio piacciono le rime! » si affrettò a dire Lucia « Beh, ora noi dovremmo proprio andare, prendiamo la cioccolata alla violetta, così Willy può assaggiarla, e poi questi! » disse di corsa Lucia prendendo un altro pacchetto di cioccolatini « Quanto ti devo? »

« Oh niente, oggi per voi offre la casa! Dopo la foto e l’autografo di Willy è il minimo! »

« Grazie mille Linda! Sei davvero molto gentile! Ci vediamo presto! Ciao! » Lucia si avviò in fretta verso l’uscita seguita dal Cappellaio.

« Oh sì, ci vediamo presto! Mi dovrai assolutamente spiegare i segreti del tuo cioccolato! » disse Willy ancora in trance.

« C’è il segreto professionale, ma per Willy Wonka posso fare un’eccezione! » gli rispose Linda.

« Bene, mio caro cioccolatomane, credo proprio che ora dobbiamo andare… Lucia è già fuori! » esclamò Jack tirando Willy per un braccio.

« A presto signorina! Ricorderete questo come il giorno in cui avete quasi fatto sciogliere il cioccolataio Willy Wonka! » aggiunse poi il pirata, tanto per non uscire di scena senza averne detta una delle sue.

 

 

 

Ed eccoci alla fine del secondo capitolo! Spero che vi sia piaciuto!

Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno letto il primo capitolo (che sono state più di quelle che mi sarei aspettata!) e ringrazio anche Anonimo9987465, just my immagination, kia_94, _irecullen_ e __sakura___ per aver aggiunto la mia storia tra le seguite!

Ora passiamo alle recensioni!!

 

giusty54: Grazie per i complimenti! La tua recensione mi ha resa davvero felice e sono contenta di essere riuscita a farti ridere!! E, cosa dici? Sweeney Todd?! Ehm… sì… no… insomma… coff coff… come… cosa… ok, non dico niente altrimenti mi autospoilerizzo, no? E autospoilerizzarmi è un mio brutto vizio, sìsì… comunque penso che si sia capito ormai no?? Eh… beh, chi leggerà vedrà! (perdonami, odio essere così cattiva ma mi conosco, se dico qualcosa poi finisce che racconto tutto!!) Spero che leggerai anche questo capitolo! A presto!!

 

kia_94: Ciaooo! Grazie! Sono contenta che la storia ti sia piaciuta! Spero che continuerai a seguirla e che mi farai sapere ancora cosa ne pensi! E’ importante per me (così come per qualunque altro autore credo!! J) Beh, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Cioccolata, cioccolata delle mie brame, riportami ora nel mio Reame! ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti! Ecco il terzo capitolo! Ringrazio di cuore chi ha letto, recensito e aggiunto la storia tra le seguite! Ma i ringraziamenti specifici alla fine! Ora vi lascio al capitolo!

 

 

Capitolo 3 ~ Cioccolata, cioccolata delle mie brame, riportami ora nel mio Reame!

 

 

Finalmente si ritrovarono tutti fuori dal negozio.

« Non è possibile! Non è possibile! Come ho fatto a non aver mai pensato ad un abbinamento così semplice! Non è possibile! » continuava a ripetere Willy.

« A volte siamo così concentrati nel creare qualcosa di nuovo e strano, da non renderci conto che le cose semplici spesso sono le migliori. » gli disse Lucia.

« Ehi, un attimo! Io non ho mai detto che quel cioccolato fosse migliore del mio! Solo che io non ci avevo mai pensato! » si difese Willy.

« Bentornato tra noi! » esclamò Jack.

« Ok, dobbiamo trovare un posto in cui stare tranquilli per vedere se la tavoletta di cioccolato è quello che stiamo cercando! Venite di qua! » Lucia li portò, attraverso delle vie laterali, in un vecchio cortile disabitato dove c’era un capanno vuoto.

« Entriamo lì, così non rischiamo di essere visti da qualcuno! »

« E ora che si fa? » domandò il Cappellaio non appena vi furono entrati.

« Io direi di berci una bella bottiglia di rum! » rispose Jack ironico, guardando male il compagno di avventura.

« Preferisco il tè! »

Il pirata alzò gli occhi al cielo esasperato.

« Facciamo che io adesso trono a casa, poi voi bevete tutto quello che vi pare, ok? » esclamò Willy Wonka.

« Giusto, scusa… bene, come intendi fare per aprire il passaggio che ti riporterà a casa? » gli domandò Lucia.

« Dunque… vediamo… »

Il Cappellaio, Jack e la ragazza fissarono il cioccolataio che, con la bocca aperta e l’indice alzato, tentava di spiegare come avrebbe agito per tornare indietro. Serrò improvvisamente la bocca con un rumore secco ed esclamò:

« Non ne ho la minima idea! »

Fu il turno di Lucia a spalancare la bocca, mentre il Cappellaio rideva di gusto e Jack lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite.

« Ehi, cosa c’è? Avete forse qualche idea, voi? » replicò lui infastidito.

« Che idea dovremmo avere scusa? » sbottò scocciato Jack « Lo sapevo! Quella ragazza della cioccolateria ti ha annebbiato la mente! Ti sei fatto fregare da una donna, amico! »

« Cosa stai dicendo? » urlò Willy fuori di sé.

« Che la tua testa è andata in pappa nello stesso momento in cui hai visto Linda! »

« Sempre meglio di te, che hai la testa in pappa per via di tutto il rum che ti bevi! »

« Prova a ripeterlo se hai il coraggio! » urlò Jack avvicinandosi pericolosamente a Willy.

« Il rum ti ha annacquato il cervello, furbone! »

Jack non riuscì più a trattenersi, e si lanciò contro il cioccolataio.

« Maledizione! Cappellaio aiutami! » urlò Lucia. Riuscì a prendere per le braccia Willy e a fermarlo, anche se non riuscì a spostarlo, perché era più alto di lei e troppo forte.

Il Cappellaio riuscì invece a bloccare Jack, che urlava arrabbiato:

« Se ti prendo ti rompo! »

« Se ti prendo io invece ti distruggo all’istante! » gli rispose Willy, che cercava di liberarsi dalla presa della ragazza.

« Cioccolataio del cavolo! » fece Jack con disprezzo, mentre si calmava piano, piano.

« Ah, Pirati… » commentò l’altro, poi si illuminò, e se ne uscì con una delle sue rime strambe:

« Mare tempestoso

col suo moto ondoso,

attento pirata:

la tua nave è affondata! »

Sussurrò l’ultima parola con una luce folle negli occhi, poi fu questione di un attimo: Jack strabuzzò gli occhi e ricominciò a divincolarsi per liberarsi dalla presa del Cappellaio.

« Lasciami! Devo dargli una lezione! Lasciami andare! Tu! Tu non sai cos’ hai detto! Ti assicuro che se quando torno è successo qualcosa alla Perla Nera vengo a prenderti e ti rompo sul serio! Darò fuoco ai tuoi dolci e distruggerò tutta la fabbrica e… e… »

« E soffierai, soffierai finché non l’avrai abbattuta! » commentò Lucia alzando gli occhi al cielo, mentre teneva ancora Willy per le braccia. Non che ci fosse bisogno di tenerlo, ora lui era tranquillo, gli era bastato far arrabbiare il pirata, era quello il suo scopo.

Jack, invece, aveva seriamente bisogno di un calmante…

« Ora diamoci una calmata, ok? Litigare così non serve a niente. Dobbiamo collaborare se vogliamo trovare il modo per farvi tornare a casa. »

« Come se fosse facile collaborare con quello lì! » fece Willy, mentre si lisciava la giacca nel punto in cui la ragazza lo aveva tenuto fermo fino a quel momento.

« Cosa stavamo dicendo prima che iniziaste a picchiarvi? » domandò il Cappellaio.

« Avevo chiesto se voi avevate qualche suggerimento da darmi. » spiegò Willy.

« E io ho risposto… »

« Lascia stare Jack! Lascia stare! » lo bloccò subito Lucia « Ci ricordiamo cos’ hai risposto, non serve che lo ripeti… Cerchiamo di evitare una nuova rissa e concentriamoci. »

« Non sarebbe nuova… il motivo sarebbe sempre quello di prima! » commentò il pirata.

Tutti lo ignorarono, solo Willy gli lanciò un’occhiataccia, poi disse:

« D’altra parte anche voi siete finiti qui proprio come me, e dovete tornare a casa. Potreste anche cercare di aiutarmi! »

« Willy ha ragione! Allora, qualche suggerimento? » fece Lucia incrociando le braccia e fissando gli altri due.

« Non guardarmi così, mi fai paura! » esclamò il Cappellaio « E poi io non sono arrivato qua tramite un oggetto! Sono stato risucchiato dalla tana di un coniglio! »

« Jack? » fece lei guardando il pirata. Lui spalancò gli occhi circondati di nero e si dondolò sulle gambe.

« Io ho già messo a disposizione la mia bussola, non chiedetemi di mettere al vostro servizio anche il mio acuto intelletto. »

« Guarda, non ti dico quello che sto pensando perché sinceramente non ne vale la pena! » esclamò Lucia attirando un’occhiata infuocata da parte del Capitano.

« Quando mi sono ritrovato qui stavo per assaggiare una tavoletta di cioccolata. È successo tutto in un attimo, per caso, senza che io desiderassi di finire qui. » spiegò Willy.

« Ma scusa, tu che hai inventato il modo di teletrasportare la cioccolata attraverso la televisione non potresti costruire qualcosa che ti riporti a casa? » gli domandò Lucia.

« Non avendo presente in quale strano modo io sia arrivato qui… direi proprio di no! »

« Cappellaio, tu sei sicuro di aver visto questa barretta di cioccolato illuminarsi? » gli chiese lei.

« Certo! »

« E ti fidi di un matto? » esclamò Jack.

« Sinceramente tra voi tre è quello di cui mi fido di più! »

Il Cappellaio scoppiò nella sua inconfondibile risata, come a prendersi gioco degli altri due.

« Ah, lasciamo stare! Ho una fabbrica da mandare avanti io! » esclamò stizzito Willy Wonka « Questa è la bussola! Ora serve a voi. » disse porgendola alla ragazza. Poi estrasse dalla tasca della giacca il suo famoso paio di occhiali: montatura bianca esageratamente vistosa, con lenti scure e leggermente bombate. Si sistemò il cappello sulla testa e tirò la giacca, con conseguente scricchiolio di plastica, per cancellare eventuali pieghe.

« Sono pronto! » constatò infine soddisfatto, mostrando il suo sorriso fin troppo bianco per uno che fa il cioccolataio.

« Sì, emh… pronto per cosa? Ti ricordo che se anche siamo in possesso della barretta di cioccolato fluorescente non sappiamo come attivarla per farti tornare indietro, e a che scopo avere della cioccolata che si illumina, se la strada che stiamo cercando rimane a noi comunque oscura non essendo in grado, la suddetta barretta, di darci più precise delucidazioni, nonostante essa sia, credo, l’unica cioccolata al mondo ad illuminarsi? »

Lucia, Willy e il Cappellaio fissarono Jack sbalorditi per alcuni secondi.

« E poi dite che sono io il matto? » bisbigliò il Cappellaio nell’orecchio della ragazza.

« Mai detto che tu lo fossi più di lui! » gli rispose lei, ancora immobile e stordita dal ragionamento.

« In totale: CHE SI FA?! » esclamò Willy.

« Comincia col levarti quegli affari… sembri un moscone! » suggerì Jack inopportuno come al solito.

« Questi “affari”, come li chiami tu, sono i miei occhiali e non ti permetto di prenderti gioco di loro né di me, chiaro? »

« Willy calmati! E tu Jack tieni la bocca chiusa una buona volta! Per ora aspettiamo di vedere se si illumina la cioccolata… » propose Lucia.

Così, si ritrovarono all’interno del capanno ad attendere che una barretta di cioccolato si illuminasse e li illuminasse sul da farsi.

Willy, seduto su delle vecchie coperte a gambe incrociate, indossava ancora gli occhiali e fissava la barretta di cioccolato come se questa fosse un oracolo, in grado di dargli delucidazioni sui più grandi misteri dell’universo. Jack passeggiava nervoso avanti e indietro, sollevando nuvole di polvere ogni volta che posava i piedi per terra. Lucia e il Cappellaio, dal canto loro, erano probabilmente i più tranquilli: se ne stavano seduti su delle casse e scacciavano la noia giocando a pimpiripettenusa.

« Ma no! Adesso devi fare il pugno e poi dai un colpo così al mio! » gli diceva lei, mettendosi le mani nei capelli alla decima volta che si interrompevano perché lui sbagliava.

« Ok, ok, questa volta ci sono! Riproviamo! Pirimpimpetta… »

« È pimpiripettenusa… Cappellaio! E meno male che adesso avevi capito… nemmeno la canzone hai imparato! »

« Facciamo così, adesso ti insegno io la deliranza! » esclamò lui.

« Come si fa a ballare qui dentro? Ci stiamo a malapena noi quattro! » rispose lei prendendo la scusa più plausibile per evitare una figuraccia.

« Perché allora non uscite, così la smettete con i giochi scemi! » esclamò Jack.

« Sei geloso perché nessuno ti sta dando retta? » lo schernì Lucia.

« Io… io cosa?! » fece lui spalancando gli occhi e smettendo di camminare.

« Forza Cappellaio, ricominciamo. »

I due portarono le mani all’altezza del petto e ricominciarono il gioco cantando: « Pimpiripettenusa pimpiripette pà! »

Jack scosse la testa e riprese a camminare in circolo, mentre Willy fissava la cioccolata, e la fissava, la fissava, non smetteva un attimo… la fissava, la fissava…

« Pimpiripettenusa… »

La fissava…

« Ma no! Ho sbagliato di nuovo! »

La fissava…

« Forza, ricomincia, stavolta più lentamente! »

La fissava…

« No, mi si sono ingarbugliate le mani! »

La fissava e…

« Pimpiri… »

« BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! »

Jack smise di girare in tondo, e il Cappellaio Matto e Lucia rimasero con le braccia ferme a mezz’aria e gli occhi spalancati.

« Per tutte le caramelle acide di questo mondo! » urlò Willy Wonka « Sono qui che cerco di concentrarmi per capire come tornare a casa! Se voi continuate a fare tutto questo baccano posso stare qui fino a domani! È tanto chiedere un po’ di silenzio? »

« No, no… assolutamente… » bisbigliò Lucia.

Al Cappellaio scappò un risolino, si portò la mano sulla bocca per non darlo a vedere mentre Jack, quasi paralizzato, si andava a sedere di fianco a Lucia in religioso silenzio.

I tre stavano seduti composti da alcuni minuti, immobili, respiravano appena.

« Se mi posso permettere… » iniziò il Cappellaio. Jack e Lucia lo guardarono, sorpresi che avesse avuto il coraggio di interrompere il silenzio tanto caro al cioccolataio.

« Cosa c’è? » domandò scocciato Willy.

« Quando sei comparso qui hai detto che stavi per mangiare della cioccolata, giusto? »

L’altro fece cenno di sì.

« Prova a mangiare quella barretta allora! »

Willy lo fissò, poi si voltò e guardò la cioccolata come se si ritrovasse di fronte all’enigma più grande della storia.

« Tu dici? »

« Provare non costa nulla! »

Willy guardò Lucia e Jack, che fino a quel momento erano rimasti zitti, i quali gli fecero segno di provarci. Si decise infine ad alzarsi in piedi, afferrò la barretta e prese a scartarla mentre anche gli altri tre si alzavano.

Willy eseguì ogni azione lentamente e in modo solenne. Strappò la carta e la stagnola che fasciavano la barretta, la fissò per alcuni secondi in modo emblematico quasi volesse, con quello sguardo, convincere la cioccolata che sì, lei era proprio l’unica possibilità che aveva di tornare a casa e che, se non lo avesse aiutato lei, nessun altro avrebbe potuto farlo.

La avvicinò lentamente alla bocca e la barretta di cioccolata emise uno strano bagliore.

« Ci siamo! » esclamò il Cappellaio.

Willy però la allontanò in fretta e si voltò di scatto verso i compagni d’avventura.

« Cosa c’è? Ora che stai per tornare a casa ci hai ripensato? » gli domandò indispettito il pirata.

« Assolutamente no! Ma non posso partire senza salutarvi, e soprattutto senza dare questo a Lucia! »

La ragazza lo guardò senza capire, mentre lui le si avvicinava e allungava la mano mostrandole due sacchetti contenenti delle caramelle. Lei li prese.

« Cosa sono? »

« Caramelline farfalline! » esclamò lui sorridendo in maniera furba.

« Non ti fidare, questo è un pazzo e pure le sue mostruose creazioni! » bisbigliò Jack nell’orecchio della ragazza, ma Willy sentì, e parve non apprezzare il commento del pirata, dato la faccia che fece.

« Hai presente quella sensazione che dicono si senta quando si vede la persona di cui si è innamorati? Le famose farfalle nello stomaco! Ecco, queste caramelle riproducono la stessa impressione. Le ho inventate da poco, ma ancora non sapevo se il risultato che avevo ottenuto fosse quello esatto. Beh, dopo questo pomeriggio posso dire che mi sono venute veramente bene! »

Lucia e il Cappellaio lo guardarono senza capire, mentre Jack lo fissava malissimo, come se stesse commettendo un terribile crimine.

« Un sacchetto è per te, e l’altro per Linda. » spiegò lui, chiarendo le idee agli altri tre.

Jack parve immediatamente più sollevato, mentre Lucia sorrideva quasi commossa e il Cappellaio saltellava qua e là urlando:

« Allora avevamo ragione! Ti sei preso una cotta per la commessa della cioccolateria! »

Willy rimase di sasso, rendendosi conto solo ora di aver svelato tutto come uno scemo. Il viso pallido dell’uomo si tinse di rosso e, poiché il colore andava via via aumentando, afferrò la mano della ragazza e iniziò ad agitarla convulsamente, per poco non le staccava il braccio:

« Grazie dell’aiuto! » esclamò « Chissà, forse un giorno ci rivedremo! »

« Figurati, è stato un piacere! » esclamò lei e, in effetti, lo era stato davvero: chi non ha mai desiderato di incontrare i propri beniamini? Beh, lei aveva avuto fortuna e il suo sogno si era avverato.

« Spero di rivederti presto! » aggiunse poi.

« Non troppo presto e soprattutto, se mai ci rincontreremo, non portarti più dietro quelle caramelle strane e… cerca di non cadermi più addosso, comprendi? » ci tenne a precisare Jack.

« Buonviaggioavederci! » esclamò il Cappellaio agitando la mano.

Willy si allontanò dalla allegra combriccola di qualche passo, si sistemò cilindro e occhiali, trasse un profondo respiro e addentò la tavoletta di cioccolata.

Fu questione di pochissimi secondi e la cioccolata si illuminò, Willy si voltò verso gli amici che lo stavano salutando con la mano, e Lucia fece in tempo ad urlargli:

« Quando tornerai andiamo a trovare Linda! »

Videro il viso del cioccolataio diventare di mille colori, e poi l’uomo scomparve nel nulla.

 

 

Eccoci ai ringraziamenti!
Allora, vediamo un po’, non voglio dimenticare nessuno…

Un grazie immenso a chiunque abbia letto questa fan fiction! Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo!
Grazie millissime (ma si può dire O_o ???), va beh, traduco… grazie mille a:
NiraMalfoy, Tetide e xevel per aver aggiunto anche loro la storia tra le seguite!

E poi, grazie mille a chiunque abbia recensito!

 

NiraMalfoy: sono davvero contenta che tu non ti sia pentita di aver letto la mia storia! E poi sono contenta anche di essere riuscita a farti ridere! Uno dei motivi per cui ho deciso di scrivere questa fan fiction era proprio quello! Mi fa piacere anche di non essere andata OOC… la mia paura più grande è quella di non dare ai personaggi i giusti caratteri… e avere a che fare con tipi come Jack, Willy e il Cappellaio in certi momenti non è stato molto semplice… beh, spero che il capitolo ti sia piaciuto! E spero di risentirti presto!!!

 

Anonimo9987465: non preoccuparti per non aver recensito il primo capitolo… so cosa significa avere poco tempo!! Grazie mille per quello che hai scritto! Mi ha fatto piacere sapere che hai trovato la mia storia: interessante, folle e divertente! Mi è piaciuto soprattutto il termine folle! Hihihi! (quindi significa che sto diventando come quei tre?? No, forse scema lo ero già prima di iniziare a scrivere questa fic!! ^^) Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo e che non abbia tradito le tue aspettative! Per quanto riguarda il numero dei capitoli, beh, lo so, non sono molti però (non ti assicuro niente) ma mi gira per la testa una possibile continuazione di questa fiction, che magari prima o poi scriverò… A presto!!

 

Kia_94: Ciao! Grazie per aver letto anche il secondo capitolo e per quello che hai scritto! Eh, ti capisco… fosse per me aprirei una cioccolateria per incontrare Willy, un negozio di barche per incontrare Jack e per incontrare il Cappellaio… non saprei… forse un manicomio sarebbe il posto più adatto… (non tanto per lui, quanto per me ^^) Mi raccomando, attenta a non parlare di Johnny Depp di fronte a quei tre… potrebbero arrabbiarsi non poco! Beh, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto!!

 

Tetide: Ecco l’aggiornamento! Sono davvero contenta che la storia ti sia piaciuta e che tu l’abbia trovata divertente! Una delle mie paure era che non lo fosse abbastanza e, quando ho iniziato a scrivere questa fiction, mi ero posta l’obiettivo di scriverne una non dico comica, ma almeno che facesse sorridere un po’! Grazie per tutto quello che hai scritto, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! A presto!!

 

 

Bene, credo di aver ringraziato tutti, e se così non fosse… grazie a tuttiiiiiiiiiiiii!!!! Un bacio! Al prossimo capitolo!!

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Capirai che non è poi tanto matto matto, matto questo mondo! ***


Ciao

Ciao! Ecco qui il quarto capitolo! Cavolo, ma siamo già al quarto? Ne mancano solo due?? L Va beh, ora lo dico ma non lo confermo, perché non ne sono sicura: ho una possibile continuazione di questa storia che mi gira per la testa… quindi potrei decidere di scriverla, anche perché col finale che ho dato a questa storia penso che una continuazione sia quasi doverosa ma, come ho già scritto, non vi assicuro niente e comunque niente di immediato perché in questo periodo non ho nemmeno molto tempo libero.

A questo punto dico una cosa che riguarda il finale… Praticamente è diventata la mia ossessione: ho paura che possa non piacere e che deluderà le vostre aspettative. Mia mamma, che ha finito oggi di leggere la fan fiction, non mi ha ammazzata per il finale, quindi spero che possa piacere anche a voi o come minimo non farvi tanto schifo e poi, come vi ho detto, ho in mente una possibile continuazione… va beh, vado che inizio a dire cose senza senso, insomma, più del solito!

A prestoooo!!!

 

P.s.

Ultima cosa! La filastrocca che troverete l' ho scritta tempo fa, ma non per questa storia, infatti l' ho pubblicata su questo sito anche tra le mie poesie (sempre che si possa definire tale). Poi ho pensato che potesse andare bene per il Cappellaio e allora l' ho inserita anche qui. Ora vado davvero! A presto!!

 

 

Capitolo 4 ~ Capirai che non è poi tanto matto matto, matto questo mondo!

 

« Se non fosse stato per te, ora saremmo ancora qui a fissare una tavoletta di cioccolata! » disse Jack al Cappellaio « Ti faccio tanto di capello per la bella trovata! »

« Beh, d’altronde… sono un Cappellaio! » esclamò l’altro facendo un inchino e ridendo.

Lucia scoppiò a ridere e Jack si mostrò infastidito dalla cosa:

« Possibile che tu debba sempre ridere ogni volta che lui apre bocca? » reclamò indicando il Cappellaio, che lo fissava con la fronte corrucciata, non capendo perché anche quella volta se la stesse prendendo con lui.

« Se mi fa ridere cosa devo fare? E poi stavolta sei stato tu a dire una cavolata! » si difese lei senza capire il motivo dell’arrabbiatura del pirata.

« Tu sei matta! » esclamò ancora lui.

« Meno male! » s' intromise il Cappellaio « Altrimenti non ci avrebbe mai creduto e noi saremmo ancora qui a chiederci cosa fare per tornare a casa! »

« Grazie Cappellaio! Meno male che ci sei tu che mi difendi! » disse Lucia.

« Che bella scenetta… » fece Jack ironico « Meglio che ci rimettiamo in cammino, altrimenti tra poco mi trasformo nuovamente in una caramella gommosa, e questa volta senza l’aiuto del nostro amico gelataio! »

« Cioccolataio Jack… » lo corresse lei.

« Ma sì, quella roba lì! »

« Guarda che c’è una bella differenza! È come se chiamassero te mozzo invece di capitano! »

Lui la guardò male, ma Lucia non ci fece caso. Diede la bussola di Jack al Cappellaio, che la aprì, aspettò che l’ago si fermasse e uscì di corsa dal capanno in cui si trovavano.

« Si riparte… » commentò poco entusiasta il pirata.

« Coraggio, ancora lui e poi potrai tornare anche tu alla tua Perla Nera! » gli fece notare Lucia.

La voce della ragazza, era però ancora meno entusiasta di quella del capitano. In fondo aveva sempre amato quei personaggi, ed ora che aveva avuto l’immensa fortuna di passarci un pomeriggio assieme (cosa che non capita mica a tutti!), nonostante le figure che avevano rischiato di farle fare, nonostante più di una volta avessero rischiato di farsi scoprire, beh, ora dispiaceva anche a lei che quei tre folli dovessero ritornare a casa loro. Già sentiva la mancanza di Willy, non voleva pensare a quando anche il Cappellaio e Jack se ne sarebbero andati.

« Ehi, tutto bene? » le domandò il pirata notando la sua espressione.

« Sì, sì certo! Tutto ok! Coraggio ora, andiamo o ci perdiamo il Cappellaio. »

« Sai che sfortuna! » commentò lui con un sorrisino.

Usciti in strada si guardarono intorno, e videro il Cappellaio in fondo al vicolo che gesticolava e urlava:

« Coraggio! Il tempo non sta qui ad aspettare noi! »

« Da che pulpito arriva la predica… »

« Sei tu che gli dai corda… » le disse Jack.

« Che c’è, mi stai diventando geloso? » fece lei guardandolo furba.

« È? Chi? Io? » balbettò lui, poi si riprese « Ma non diciamo cavolate! »

« Peccato, quasi ci speravo! »

« Eh? » Jack rimase interdetto.

« Forza andiamo! Il tempo non aspetta noi! »

Si misero a rincorrere il Cappellaio, che saltellava per le vie del paese con la bussola in mano.

Quando gli furono vicini, lo sentirono canticchiare una strana filastrocca:

 

« Mondo matto matto, matto mondo.

Tutto gira gira, gira in tondo.

Mondo matto matto, matto mondo.

Tutto corre corre, corre giocondo.

Mondo matto matto, matto mondo.

Il tempo ruota ruota, ruota iracondo.

Mondo matto matto, matto mondo.

E io scavo scavo, scavo a fondo.

Mondo matto matto, matto mondo.

Tutto è vuoto vuoto, vuoto e immondo.

Mondo matto matto, matto mondo.

Ma quanto matto matto, matto è questo mondo!

 

Ma se poi giri giri, giri un poco in tondo.

Capirai che non è poi tanto matto matto, matto questo mondo.

Perché siamo noi i matti matti, matti a tutto tondo.

A rendere matto matto, matto questo mondo. »

 

« Carina questa filastrocca! » gli disse Lucia.

« Grazie! L’ ho inventata adesso mentre osservavo il tuo mondo! Eheheh! È proprio matto! »

Lucia decise di non commentare. Cosa avrebbe dovuto rispondere, che il suo mondo non era poi tanto matto quanto Sottomondo? Era normale che a lei apparisse strano sottomondo, così come era normale che al Cappellaio, abitante di Wonderland, apparisse strano il mondo di Lucia.

 

Dopo alcuni minuti arrivarono nella piazza da cui erano partiti per fare il giro sui carri, e si trovarono di fronte uno spettacolo a dir poco incredibile.

« Mannaggia! » fu l’unica cosa che riuscì a dire Jack. Lucia rimase completamente senza parole, mentre il Cappellaio scoppiò a ridere, unendosi nella risata al resto della piazza.

Ogni persona che si trovava in quel luogo stava, infatti, ridendo a crepapelle senza un apparente motivo.

« Ma cosa sta succedendo? » domandò il pirata.

« Non lo chiedere a me! »

« Sono tuoi concittadini, dovresti sapere perché ridono! »

« Ti pare che io possa sapere per quale motivo più di trecento persone riunite in una piazza stanno ridendo? » sbottò Lucia sempre più stanca.

« E tu cosa continui a ridere? » urlò Jack al Cappellaio.

« Non trovi che sia una scena divertente? Tutte queste persone che ridono. »

« Sarà anche divertente, ma ciò che non mi piace è il fatto di non sapere perché stiano ridendo così. » in quel momento, un gruppetto di bambini passò di fianco alla ragazza, fissarono Lucia, Jack e il Cappellaio, poi iniziarono ad indicarli e ridere, senza dire nulla, senza che ci fosse niente di cui ridere, senza alcun motivo! E così stava facendo anche il resto della gente che si trovava in piazza.

« Sai cosa ti dico? Che qui c’è lo zampino di quel gelataio! »

« Cioccolataio Jack! E poi non capisco perché ce l’ hai tanto con lui. »

Lui la ignorò, e continuò con la sua tesi:

« Mentre eravamo sui carri lanciava cioccolatini a tutti… scommetto che sono quelli la causa di questo attacco di “ridarola di massa”! »

« Penso proprio che questa volta tu abbia ragione… » commentò il Cappellaio.

« Allora? Lo difendi ancora? » domandò il pirata alla ragazza.

« Sono certa che si tratta di qualcosa di passeggero… Penso… Credo… Spero… Oh, insomma, non ci avrà messo nei guai fino al punto da aver provocato una situazione di “ridarola duratura”, no? Tra un po’ smetteranno, proprio com'è successo a te » e indicò Jack « Con il Cioccolatino Caramellino. »

« Non me lo ricordare! » gemette lui.

« Bene, allora possiamo proseguire! » esclamò il Cappellaio. Aprì la bussola e ricominciò a correre allontanandosi dalla piazza. Jack lo seguì, l’unica incerta era Lucia.

« Se mai ti rivedrò, ti assicuro che non la passerai liscia, Willy! » bisbigliò a denti stretti, poi si voltò e si mise a correre dietro agli altri due: rimanere lì non sarebbe servito a niente. D'altronde non aveva la minima idea di cosa avrebbe potuto fare per aiutare quelle persone.

 

Corsero per alcuni minuti. Il Cappellaio pareva quasi saltellare, era in testa alla corsa e non dava segni di stanchezza, anzi, continuava a ridacchiare tra sé per chissà quale motivo. Jack lo seguiva col fiatone, mentre Lucia stava per cedere. Non era abituata a correre così tanto e, ciò che la preoccupava, era il non sapere per quanto ancora il Cappellaio avrebbe continuato a correre.

Si stavano lentamente avvicinando al bosco che saliva su per la collina preferita della ragazza: da lì si poteva vedere il mare dall’alto, e assistere alle albe e ai tramonti più belli della storia!

Ad un tratto, non vedendo più la ragazza di fianco a sé, Jack si voltò per controllare la situazione:

« Ehi, sei già stanca? » le chiese vedendo che si era fermata.

« Senti chi parla! Col fiatone che ti ritrovi tu non mi sembri tanto più riposato di me! »

Nel frattempo, anche il Cappellaio si era fermato.

« Ma nemmeno quando sei senza fiato riesci ad essere un po’ gentile con me? »

« Jack, non fare la vittima! » lo riprese lei. Lui mise il broncio.

Si sedettero sotto un albero per riposare.

« Non vedo l’ora di tornare a Wonderland e bermi una bella tazza di tè! »

« E io non vedo l’ora ti tornare sulla Perla e sgolarmi una bella bottiglia di rum! »

« Per me tu avresti più bisogno di una camomilla che del rum! » esclamò Lucia.

« Non ti rispondo neanche! Tu ce l’ hai con me, lo so, ma io sono superiore a certe provocazioni! »

« Non ce l’ ho assolutamente con te, Jack! Lo faccio solo per ridere! Anzi, vuoi che ti dica la verità? Willy mi manca già, e sono sicura che quando anche voi ve ne sarete andati sarò qui triste a disperarmi per aver trovato il modo di farvi tornare a casa. Se non mi fosse venuta l’idea della bussola, magari sareste rimasti qui per sempre! »

« Vuoi dire che ti mancheremo? » domandò il Cappellaio.

« Certo! »

« E anch’io ti mancherò? » le chiese Jack.

« Puoi contarci! »

« Non ci credo! »

« Capitano, è da sempre che sogno di incontrarvi! Quando mi renderò effettivamente conto di avervi incontrati e già persi, mi dispererò… lo so come sono fatta, comprendi? » gli rispose lei facendogli il verso.

Lui rispose col suo sorriso sghembo.

« Beh, potremmo sempre trovare il modo per tornare qui, o tu di venire da noi, così potrei insegnarti la deliranza! » esclamò il Cappellaio.

« La deliranza… Non so se sono capace di girarmi tutta come fai tu… »

« Oh, a Sottomondo ce le farai di sicuro! »

« Vedremo… ora conviene rimetterci in cammino, tra poco il sole tramonterà. »

« E io devo ancora trovare il modo per tornare a casa… » puntualizzò Jack.

« Se è per questo anche io! » esclamò il Cappellaio.

Si alzarono, e il Cappellaio ricominciò a saltellare seguendo la direzione della bussola.

« No! Non di nuovo di corsa! » protestò Lucia.

« Posso sempre caricarti sulle spalle! »

« Ma se fai quasi più fatica di me, Jack! »

Lui se la prese.

« Allora me ne vado e ti lascio indietro! »

« No, indietro no! » protestò lei fingendo di essere terrorizzata.

Il pirata corse avanti di qualche metro, poi le gridò:

« Sbrigati lumaca! C’è Nohnny Pepp che ti aspetta! »

« JOHNNY DEPP! SI CHIAMA JOHNNY DEPP, PIRATA DA STRAPAZZO! » urlò lei fuori di sé, mentre Jack se la rideva e ricominciava a correre.

 

Erano entrati nel fitto del bosco già da alcuni minuti, e Lucia ancora gridava dietro a Jack per aver insultato Johnny Depp. Improvvisamente, il Cappellaio si bloccò e per poco il pirata non gli finì addosso.

« Finalmente ti ho raggiunto, piratuncolo! » esclamò Lucia.

« L’HO TROVATA, L’ HO TROVATA! Ora potrò tornare a casa e poi tè, tè, tè, potrò bere tutto il tè che voglio! Berrò, berrò fino a scoppiare, sì, sì! Eheheh!» urlò il Cappellaio saltellando qua e là.

Lucia e Jack abbassarono lo sguardo e notarono un buco nel terreno che poteva essere solo una tana di coniglio o, più precisamente, la tana del Bianconiglio.

La ragazza si inginocchiò e, curiosa, si sporse oltre il bordo. Apparentemente sembrava una normale tana di coniglio solo un po’ più grande del solito, ma, dopo qualche secondo, Lucia iniziò a vedere strani oggetti sospesi nel buio più in basso.

Il Cappellaio saltellava ancora, agitato.

« Allora, sei pronto? » gli domandò Lucia.

« Certo, certo, certo, certo, certo! »

« Ok, abbiamo capito! »

« Ecco qua! » restituì la bussola alla ragazza « Ciao pirata! Spero di vederti presto! » diede una pacca sulla spalla a Jack.

« Ehi, vacci piano, mi stavi per slogare la spalla! »

« Eheheh! Scusa! »

« Ciao vecchio matto, ci si vede! » lo salutò infine Jack.

« Ciao, ciao, ciao, ciao! Sì, sì, sì, sì, sì ci vediamo! »

« Speriamo… » sospirò Lucia.

« Lucia! Se pensi che sia possibile un modo lo troveremo di sicuro! » la riprese il Cappellaio.

« Cappellaio qui non siamo a Sottomondo. Non funziona come funziona da voi. »

« Ma io abito a Sottomondo e là funziona come ti ho detto io, quindi troveremo un modo, ne sono certo! » sorrise, poi le appoggiò le mani sulle spalle « Mi credi? »

Lei rispose incerta al sorriso.

« Ti credo solo perché sei matto! Perché se tu non lo fossi non ti crederei! »

Il Cappellaio scoppiò in una delle sue divertenti risate e, questa volta, riuscì a far ridere anche Jack.

« Bene, allora ci si vede! Ah, quasi mi dimenticavo! » estrasse qualcosa dalla tasca e la porse alla ragazza.

« Una piuma? » domandò divertita.

« Di più! » affermò lui solenne « Quella è la piuma di un corvo di Sottomondo! Conservala con cura! »

« Sarà fatto! »

Lucia guardò l’orologio che aveva al polso.

« Cappellaio! Sono le cinque passate! »

Lui assunse l’aria di chi ha un’urgente premura.

« È passata l’ora del tè?! Allora scappo! O il Leprotto Marzolino e il Ghiro non me ne avanzeranno nemmeno una goccia! Ci vediamo presto! »

« Buonviaggioavederci! » gli rispose Lucia, mentre lo salutava con la mano insieme a Jack.

Il Cappellaio Matto saltò a piedi pari nella tana e scomparve.

« Come se a Sottomondo passasse l’ora del tè! » commentò lei sottovoce. Il pirata non fece domande, notando il suo sguardo triste.

Lucia sbirciò nuovamente nella tana che ora era diventata una normale, silenziosa e noiosa tana di coniglio. Come se, con la partenza del Cappellaio, tutto ciò che di matto era legato a lui fosse scomparso.

 

 

 

Bene, e ora il mio spazio preferito!!

 

Ringrazio Anonimo9987465 per aver aggiunto la storia tra le storie ricordate, e brotherina e giusty54 per averla aggiunta tra le preferite!!!

 

E ora le recensioni:

 

Tetide: Ciao! Eh sì… quei quattro insieme sono troppo svegli, hanno un’intelligenza fuori dal normale! (Ehi! NdJack scherzavo! Forse... ndMe) va beh… scherzi a parte… le loro dimostrazioni di intelligenza non sono ancora del tutto finite, quindi… signori e signore, per la dimostrazione del più alto quoziente intellettivo del mondo rimanete con noi!! (Ora vado… Jack, Willy e il Cappellaio mi stanno guardando un po’ male…) Spero che il capitolo ti sia piaciuto! A presto!

 

Kia_94: Ciao! Figurati! Non mi offendo mica! Anzi sono contenta che tu e NiraMalfoy mi abbiate fatto notare che non vi è piaciuta la parte del litigio tra Jack e Willy! Sinceramente io stessa non ne ero molto convinta dopo averlo scritto, perché non ero sicura che quella potesse essere la vera reazione di Willy di fronte a una presa in giro, ma poi mi sono detta: chissà, magari per una presa in giro del genere, dato che viene tirata in ballo anche Linda, potrebbe andare fuori di testa un po'… ma a quanto pare non è stata una grande pensata! Beh, almeno so più o meno che errori non commettere la prossima volta che scriverò di Willy! Per il resto… organizziamo una gita in manicomio!! :) Ora scappo! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. A presto!

 

Anonimo9987465: Ciao! Allora, come sono andata in questo capitolo, è abbastanza matto? Ho paura che in quanto a "mattezza" non renda abbastanza giustizia al Cappellaio! Io, nel frattempo, come ho scritto a Kia_94, sto organizzando una gita in manicomio. Per chi fosse interessato, mi avvisi: gli terrò il posto libero sul pullman e preparerò il pranzo al sacco per tutti! :) Se dovesse essere necessario, in manicomio sono disposti ad ospitarci per la notte (ma temo che i miei abbiano concordato per un vitalizio, almeno per me…) Va beh, la smetto con le scemate… almeno per ora… non resisto più di due minuti!! A presto!!!

 

NiraMalfoy: Ciaooo! Per quanto riguarda il litigio tra Jack e Willy, come ho già scritto a Kia_94, grazie per avermelo fatto notare! Beh, anch'io non ne ero molto convinta, ma ho deciso di lasciare comunque così la scena. Il che non è stata una gran bella idea, ma almeno così so cosa non fare la prossima volta, quindi grazie!! Rileggendo ho trovato un errore di battitura, spero non ce ne siano altri! Spero mi farai sapere cosa pensi di questi capitolo! A presto!!

 

Giusty54: Ciao! Grazie per la recensione! Ecco un altro capitolo, e un altro matto che torna nel suo mondo! Spero che ti sia piaciuto! Comunque ti posso solo dire che magari qualche possibilità di vedere Sweeney ce l' hai… ma non dico più niente, poi vedrai! Mi dispiace, ma non posso dire molto… però se continuerai a leggere vedrai! :) Ma quanto sono cattiva?! Va beh, spero che il capitolo ti sia piaciuto e che continuerai e leggere! A presto!!!

 

Infine, ringrazio chiunque abbia anche solo letto la fan fiction!! A presto!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Assomigli tanto a quel pirata da cui è ossessionata! ***


Ciaooo

Ciaooo! Rieccomi! Scusate il ritardo, volevo postare prima ma in questi giorni ho avuto davvero pochissimo tempo! Spero che possiate perdonarmi! Ed ecco qui il quinto capitolo… il penultimo! Vi lascio subito alla lettura e non rompo più! Spero che vi piaccia! A presto!! J J

 

 

 

 

Capitolo 5 ~ Assomigli tanto a quel pirata da cui è ossessionata!

 

 

 

« A quanto pare siamo rimasti solo noi due! » commentò Jack.

« Già… » lei rimase un attimo in silenzio, ancora a fissare la tana « Coraggio, ora tocca a te! »

Finalmente, dopo tanto penare, Jack si rimpossessò della sua amata bussola.

 

« Avresti potuto semplicemente chiederci di restare. » le disse ad un tratto lui, notando che la tristezza non le passava.

« E costringervi a rimanere qui, quando avete tutti e tre i vostri mondi che vi aspettano? No, non sarebbe stato corretto da parte mia! E poi tu saresti rimasto? Qui, senza la tua Perla e il tuo equipaggio? »

« Il mare c’è, avrei potuto trasferirmi qui… »

« Non credo che i miei compaesani avrebbero apprezzato la presenza di una nave pirata nel nostro mare e poi… i vostri mondi non sarebbero più gli stessi senza di voi, le storie sarebbero vuote e non avrebbero più alcun senso! »

« Perché, vuoi dire che invece, con la presenza di un cioccolataio come Willy e di un Cappellaio Matto come quello, abbiano più senso? » chiese Jack.

« Sì! Credo che abbiano più senso di molte altre storie, ma non dimenticare dell’importanza che hai tu nella tua! »

« Su questo non faccio questioni! Non ho dubbi sulla mia importanza! » rispose Jack, dondolandosi sulle gambe, mentre apriva la bussola e socchiudeva gli occhi come se si stesse concentrando per risolvere un complicato rompicapo. Poi esclamò: « Di là! »

E la corsa ricominciò, Jack qualche passo avanti rispetto alla ragazza. Lasciarono il bosco e scesero dalla collina, mentre il sole iniziava ad abbassarsi sull’orizzonte.

« Dobbiamo sbrigarci! Tra poco i negozi chiuderanno! » gli urlò Lucia.

« Quindi? »

« Quindi, siccome tu sei arrivato qui tramite una bottiglia di rum, suppongo che la bussola ci condurrà in qualche enoteca a comprarne una! »

« Eno… che? »

« Lascia stare, sei un caso perso! »

Jack la guardò storto, poi ripresero a correre, aumentando il passo.

Dopo qualche minuto, il fiato iniziò a venirgli meno e furono costretti a rallentare.

« Quanto pensi che ci voglia ancora? » gli chiese lei.

« Hai così tanta fretta di rimandarmi a casa? »

« No! Ma il problema è: se tu dovessi fermarti qui, non puoi certo stare a casa mia stanotte! Cosa dico ai miei, che ho conosciuto un pirata, più precisamente proprio Capitan Jack Sparrow, che sta cercando di tornare nel suo mondo, come hanno già fatto anche un certo Willy Wonka e il Cappellaio Matto e che, per questa notte, avresti bisogno di essere ospitato da noi?! Scusa, ma è troppo assurdo, non ci crederebbero mai! »

« Come sei ospitale! » le rispose offeso « In ogni caso non preoccuparti, se dovessi aspettare l’alba, da bravo lupo di mare, dormirei tranquillamente sulla spiaggia! »

« Non mi pare proprio la stagione per dormire sulla spiaggia, non fa ancora abbastanza caldo. »

« Allora potresti ospitarmi a casa tua e non farla tanto lunga! »

« Non è colpa mia! I miei non crederebbero mai alla cosa assurda che mi è successa oggi pomeriggio! »

I due si guardarono in cagnesco per alcuni istanti, poi Jack aumentò il passo, tornando a fissare la bussola:

« Sbrighiamoci! Non vorrei doverti disturbare per trovarmi un rifugio stanotte. »

« Non prendertela, io non… »

« Lucia! Ma guarda un po’, sei proprio tu! Lucia! » una voce che la ragazza avrebbe preferito non sentire li interruppe.

« Zia! » esclamò, fingendosi contenta di rivedere l’anziana signora per non farla rimanere male « Che piacere rivederti! »

La donna si avvicinò e la stritolò con un abbraccio.

« Tesoro della zia, da quanto tempo che non ci vediamo! Dovresti venire a trovarmi qualche volta, abito qui vicino, lo sai! »

« Eh, sì, scusa, ma non ho molto tempo libero ultimamente. » si giustificò Lucia.

« Scommetto che non hai tempo perché sei sempre impegnata ad uscire con questo bel ragazzo! » esclamò la zia, stritolandole la guancia con un pizzicotto.

« Zia veramente lui non… »

« La mia bambina è cresciuta! »

« Beh, è da un po’, sai, che ho 24 anni, non sono cresciuta ieri tutto d’un colpo… »

Jack intanto aveva dipinto sul volto uno dei suoi sorrisi sghembi, e pareva che la situazione lo stesse divertendo.

« Cosa aspettavi a dirmi che hai trovato il fidanzatino? »

« Zia in realtà lui non… »

« Dunque voi siete la zia di Lucia? Mi ha parlato molto di voi, non vedevo l’ora di conoscervi! Molto onorato! » se ne uscì ad un tratto Jack, prendendo la mano dell’anziana signora e dandole un bacio, con tutta la galanteria di cui era capace. Lucia, dal canto suo, diventò rossa come un pomodoro e tirò una gomitata nel fianco del pirata, che la ignorò.

« Oh, ma che gentile! Ora capisco cosa ti ha fatta innamorare di lui! È un ragazzo così dolce! » se ne uscì ad un tratto lei.

La ragazza era sempre più rossa e, qualunque cosa volesse dire, le moriva in gola ancora prima che cercasse di parlare.

« Come ti chiami, ragazzo mio? »

« Capitan Jack, ma per voi sono semplicemente Jack! »

« Jack, hai detto? Lucia, non si chiama Jack anche quel pirata di cui hai un poster appeso in camera? »

« Sì… ma cosa centra? » riuscì a dire lei.

« Oh, niente, direi che il tuo ragazzo travestito così gli assomiglia molto. E ha anche lo stesso nome! » poi abbassò la voce, come se la ragazza non potesse sentirla, e bisbigliò a Jack « Sai, ha un debole per lui, anzi, diciamo pure un’ossessione! Penso che ne fosse innamorata. Per fortuna ora ha trovato te! E gli assomigli anche molto! »

Lucia si sentì mancare. Ora era a posto, davvero a posto! Aveva faticato tutto il pomeriggio per cercare di nascondere al pirata il debole (o meglio, come aveva detto la zia, l’ossessione) che aveva per lui, e ora…

« Cavolo, come si è fatto tardi! » esclamò fissando l’orologio « Dobbiamo proprio scappare, tra poco inizierà a fare buio. Ci vediamo presto zia, ok? Verrò a trovarti appena posso! »

« Ci conto! Ma quando verrai porta anche Jack! Sarò felice di prepararvi una delle mie torte ai frutti di bosco! E venite un giorno in cui non sia carnevale, così posso vederti senza questo travestimento! Sono certa che sei comunque un ragazzo affascinante! »

« Molto volentieri, zia! Posso chiamarti zia? » le domandò il pirata.

« Oh, certo, mi farebbe molto piacere! »

Così, i due salutarono la zia che ora, a quanto pareva, era anche zia di Jack.

Quando furono lontani quel tanto che bastava perché la donna non sentisse, Jack alzò lo sguardo e fissò la ragazza con un sorriso divertito e al contempo soddisfatto.

Alzò l’indice e fece per parlare, ma lei lo bloccò, arrabbiata:

« Non dire niente, capito? Non una sola parola! »

Lui sorrise ancora di più e non disse nulla. La ragazza camminava spedita e visibilmente in imbarazzo, senza guardarlo in faccia.

« Posso chiederti una cosa? » fece Jack.

« Ti ho detto non una sola parola! »

« Veramente non volevo chiederti niente di tua zia solo… si può sapere dove stai andando? La bussola ce l’ ho io, e indica la direzione opposta rispetto a quella che hai preso tu. »

« Ah… o-ok! Allora da che parte andiamo? »

Jack le indicò la direzione da prendere e si rimisero in marcia. Il sole stava scendendo sempre più sull’orizzonte.

« Simpatica comunque tua zia! »

« Ti avevo detto NON UNA SOLA PAROLA! »

E fu tutto daccapo: Jack scappava e Lucia lo inseguiva con l’intento di prenderlo a botte.

Corsero a lungo. Scesero dalla collina, attraversarono il paese e dopo lunghi minuti si ritrovarono in spiaggia.

Jack si bloccò improvvisamente alla vista del mare.

« È stupendo vero? » gli disse lei col fiatone quando lo raggiunse.

« Non c’è nulla che mi dia più tranquillità del mare. Sa essere così calmo e piatto, e poco dopo scatenarsi con una tempesta e diventare un pericolo mortale. »

« Imprevedibile come te insomma! »

Lui la guardò, sollevando un angolo della bocca e dondolandosi sulle gambe com’era solito fare.

« Allora da che parte indica la bussola? »

« Di là. »

« Ma… indica la spiaggia, lì non ci sono enoteche! »

« E allora? » chiese Jack continuando a fissare il mare.

« E allora dove lo troviamo il rum? »

« Non mi parlare del rum! È tutto il giorno che non lo bevo e credo di essere in crisi d’astinenza. »

« È per questo che sembri più fuori del solito? » lo provocò lei.

« Che ne dici di una passeggiata sulla spiaggia? »

« Ma non avevi fretta di tornare alla tua Perla? »

« E tu hai proprio fretta di rimandarmi a casa, eh? »

Ma che fretta e fretta! L’unica cosa che avrebbe voluto Lucia era che quel momento non finisse mai, ma sapeva che quel desiderio non si sarebbe avverato, e faceva di tutto per evitare di illudersi.

« Vada per la passeggiata! » accettò infine.

Si tolsero le scarpe, e iniziarono a camminare in riva al mare. Il sole stava tramontando, si spegneva lentamente tuffandosi in mare, mentre Jack e Lucia chiacchieravano e il pirata le raccontava vari aneddoti della sua vita a bordo della Perla Nera.

« Quindi mi sono buttato in mare e l’ ho ripescato! »

« Certo, dopo essere rimasto in apnea per circa un’ora e mezza in mezzo a una cinquantina di squali inferociti! »

« Cosa c’è? Non credi a quello che ti ho raccontato? »

« No, no! Ci credo. Solo, conosco il tuo vizio di ingigantire le cose. »

« Non ingigantisco niente, io! »

« Come no! » Lucia scoppiò a ridere e, senza che se ne accorgesse, una cascata d’acqua le piombò addosso.

« Che cavolo stai facendo??! » urlò tremante.

«È la punizione giusta per quello che hai detto! »

« Ma sei scemo? Si congela! »

« Se vuoi ti scaldo io! » le rispose lui malizioso aprendo le braccia.

« Vuoi la guerra? » fece lei con uno sguardo furbo.

« No grazie, sono contrario alla violenza! » ma non fece in tempo a terminare la frase, che la ragazza tirò un calcio nell’onda che si stava infrangendo a riva bagnandolo dalla testa ai piedi.

« Inizia a correre, perché ora sono arrabbiato, molto arrabbiato! »

Così presero a rincorrersi in riva al mare, spruzzandosi l’acqua e ridendo come matti.

Continuarono per alcuni minuti: probabilmente nessuno dei due si era mai divertito tanto.

Jack era appena finito a gambe all’aria nell’ultima onda, quando qualcosa che scintillava tra la schiuma dell’acqua attirò la sua attenzione. L’afferrò, poco prima che venisse risucchiata in mare.

« Cosa fai ti arrendi? » lo provocò la ragazza.

« Capitan Jack Sparrow non si arrende mai! »

« Allora perché ti sei fermato? »

« Ho trovato questa. » aprì la mano, e apparve una piccola conchiglia.

« Una conchiglia! Non se ne trovano molte sulla nostra spiaggia, sei stato fortunato! » commentò Lucia.

« Ma si è illuminata! Prima, mentre galleggiava nell’acqua, si è illuminata! »

« Cosa… cosa vuoi dire? » domandò lei, sperando che lui non intendesse ciò che stava pensando.

Jack si alzò.

« Forse è questa che mi riporterà a casa. »

« No, no, no, è impossibile! Non è una bottiglia di rum! » protestò Lucia, che non voleva credere al fatto che anche Jack se ne sarebbe andato.

« Beh, nessuno ha mai detto che avrebbe dovuto essere per forza una bottiglia di rum a riportarmi a casa. »

« Ma Willy è arrivato qui con una barretta di cioccolata, e sempre con del cioccolato è tornato a casa. E il Cappellaio ha usato la tana di coniglio. Se tu sei arrivato grazie a una bottiglia è con una bottiglia che te ne andrai! Lascia quella conchiglia, andiamo a cercare il rum! »

« Tu che mi dici di andare a cercare del rum? Il tuo mondo sta iniziando a girare alla rovescia? » ironizzò Jack.

« NO! È solo che non è quella conchiglia che… »

Ma mentre la ragazza diceva così, la conchiglia si illuminò di nuovo.

Jack la guardò.

« No, non è possibile. Tu sei arrivato qui per mezzo di una bottiglia di rum e… » sussurrò lei.

« A quanto pare sono l’eccezione che conferma la regola. » sdrammatizzò lui.

« Tu sei sempre l’eccezione che conferma la regola. »

Lui sorrise compiaciuto:

« Lo so! Io sono Capitan Jack Sparrow! »

In una situazione differente Lucia avrebbe risposto a tono a quella affermazione, ma ora era triste, troppo triste.

« Tornerò! Sarò anche un pirata, ma le promesse di un pirata sono l’opposto delle promesse di un marinaio! Ti prometto che ci rivedremo. » le disse Jack.

« Sì, sì, me l’avete già detto tutti. » rispose lei infastidita « Ma la verità è che nessuno di noi sa se sarà possibile. Già fatico ancora a credere che voi… » si bloccò, notando lo sguardo di rimprovero del pirata:

« Ti ricordo, che per convincerti che eravamo veramente noi, qualcuno qui è stato trasformato in una caramella. Non è stata per niente una bella esperienza, ed è stata solo colpa tua! »

Lucia scoppiò a ridere al ricordo di quello che era successo a Jack.

« Coraggio Capitano! Credo che ora sia arrivato il momento di andare. »

Jack assicurò la bussola alla cintura, e si strizzò la camicia fradicia.

« Sia Willy che il Cappellaio ti hanno lasciato qualcosa… » rimase pensieroso un attimo « Tieni questo, ti sta bene! »

Le posò il suo cappello sulla testa.

« Ma Jack, è il tuo cappello! Tu non stai mai senza il tuo cappello! »

« Ne troverò un altro. » le strizzò l’occhio, mentre si dondolava sulle gambe « Ora è meglio che vada, quella ciurma senza di me sa mettersi solo nei guai! »

« Certo… perché quando ci sei tu tutto procede tranquillamente secondo la più logica razionalità. » replicò lei.

« La smetti di darmi sempre contro? »

« E dai, lo sai che scherzo! Ah, a proposito di regali… » la ragazza frugò nella borsa « Quando siamo stati in cioccolateria ho preso questi, oltre alla barretta di cioccolata per Willy. Sono per te! »

Porse a Jack un sacchetto contenente dei cioccolatini. Lui aggrottò la fronte e ne fissò il contenuto.

« Mi trasformeranno in qualcosa di strano? » chiese diffidente.

« No! Sono cioccolatini al rum! Quando li ho visti ho pensato a te. »

Jack spalancò gli occhi:

« Tu avevi qui i cioccolatini al rum, e pur sapendo che ero in crisi di astinenza me li dai solo ora? »

« Devo riprendermeli? » sbottò lei offesa.

« No! » fece Jack stringendo al cuore il pacchetto. Lei rise.

« Grazie mille! Credo che non dureranno tanto… »

« Non avevo dubbi! Ora forse è meglio che tu vada… il sole sta tramontando, la ciurma avrà bisogno di te, e io devo tornare a casa, o i miei si preoccuperanno e poi chi li sente più! »

Si voltarono a osservare il sole che scendeva all’orizzonte tuffandosi in mare.

« Promettimi che quando tornerai guarderemo il tramonto insieme! »

« Certo Lucia, te lo prometto. »

Che strano effetto sentire il proprio nome pronunciato da Jack Sparrow. Ancora non le sembrava vero e, nonostante tutto, forse non ci avrebbe mai e poi mai creduto.

Lui fissò la conchiglia che teneva ancora in mano e che iniziò a brillare sempre di più.

« Mi mancherai. » osò dire lei.

« Eh lo so, d'altronde, sono o no la tua ossessione?! »

L’ennesima ondata lo colpì in pieno viso.

« Smettila di dare retta a ciò che ti dice mia zia! »

« Ma è una signora così per bene, sono certo che non racconta bugie! »

Lucia lo fissò truce, si sentiva le orecchie bollenti, era certa di essere rossa come un peperone.

« Muoviti ad andartene, perché se ti metto le mani addosso ti strozzo! »

Lui rise, poi strinse la conchiglia nel pugno. La luce che emanava aumentò sempre più di intensità.

Si avvicinò con la sua solita andatura traballante alla ragazza.

« A presto, mia dolce e matta piratessa. »

E dopo averle fatto una carezza sulla guancia, scomparve.

 

Lucia si trovò sola. Dopo un avventuroso e matto pomeriggio insieme a quei tre, sola. Di fronte all’immensità del mare, sola. Di fronte a quel cielo scuro e senza confini… infinitamente sola.

 

 

 

Perdonatemi per quel “piratessa” finale… ma DOVEVO metterlo! ^^’

Alloraaaa? Siete col fiato sospeso, vero? (CEEEEEEEEEERTO!!! Come no! NdTutti)

Va beh, bando alle ciance…

Un grazie di cuore a chiunque abbia letto! Grazie a: Annam94 e Miss_Rose per aver aggiunto la Fan fiction tra le preferite e ad asuka_hime per averla aggiunta tra le seguite!

 

Ed ora le recensioni!

 

Tetide: Ciaooo! Grazie mille per la recensione! Eh sì, anche a me Lucia fa pena. Quando ho scritto le ultime righe di questo capitolo mi sentivo male pure io! Ma vedremo nel prossimo capitolo che cosa succederà! (Credo che l’abbiate già intuito tutti!) Ci sentiamo nel prossimo capitolo! L’ultimo, sigh! Ciao ciao!!

 

Anonimo9987465: Ciao! Spero che tu abbia trovato anche questo capitolo folle come gli altri! Hihi! Io intanto sto organizzando per la gita in manicomio! Preparo il pranzo al sacco per tutti! Ditemi chi porta le bevande, e se avete in mente qualcos’altro! Quindi decideremo il giorno in cui andare in manicomio, così prenoto! Al prossimo capitolo! Ciao ciao!

 

Kia_94: Ciaooo! Sono contenta che la filastrocca ti sia piaciuta! Hihi! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Per il seguito… beh, sì, ho varie idee che mi girano per la testa, quindi appena avrò un po’ di tempo mi metto a scrivere, ma prima voglio avere le idee ben chiare per non rischiare di iniziare la fan fiction e poi lasciarla a metà. Per il manicomio, come ho detto ad Anonimo, io preparo il pranzo: ditemi chi porta le bevande e io prenoto! Dici che le camicie di forza dobbiamo portarle noi o le forniscono loro??! J Hihi! A presto!!

 

Bene! Anche per questo capitolo ho finito! Grazie a tutti! Ci vediamo al prossimo ed ultimo!

 

Un bacio! A presto!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Storie di Capitani, Cappellai, Cioccolatai e... ***


Ed eccoci qui con l’ultimo capitolo

Ed eccoci qui con l’ultimo capitolo! Scusate per l’enorme ritardo! Vi lascio subito alla lettura, sperando che nessuno rimanga deluso dal finale… poi dico tutto alla fine! Ci sentiamo dopo!!

 

 

 

 

Capitolo 6 ~ Storie di Capitani, Cappellai, Cioccolatai e…

 

« Lucia sei tu? Si può sapere dov’eri finita! Avevi detto che saresti uscita solo per qualche minuto! » appena mise piede in casa fu assalita dalla madre, preoccupata.

« Lo so mamma, scusa… È solo che ho incontrato degli amici e abbiamo iniziato a parlare. Non mi sono resa conto del tempo che era passato! »

« Cosa ti avevo detto? » intervenne il padre della ragazza « Quando si incontrano gli amici finisce sempre così. » rise, poi osservando meglio la ragazza esclamò « Ma come sei conciata? »

« Ehm, gavettoni! » questa se l’era preparata, era l’unico modo per giustificare il fatto che fosse bagnata da capo a piedi « I miei amici sono fissati con gli scherzi di carnevale! »

Il padre scoppiò a ridere, mentre la madre iniziò con i tipici consigli da mamma:

« Vai subito ad asciugarti, prima che ti prenda qualcosa! »

« Tranquilla mà, ora vado a farmi una doccia. »

« Ti va un po’ di pasta per cena? » domandò poi a Lucia.

« No, grazie… credo che andrò a dormire, sono stanca morta: le avventure di oggi pomeriggio mi hanno distrutta! »

« Quali avventure? » le chiese la madre. È sempre così! Puoi fregare chiunque, ma a una madre non scappa nessun dettaglio…

« Oh, beh… » panico, Lucia entrò nel panico « No, sai com’è, abbiamo iniziato a tirarci coriandoli e gavettoni e a prenderci in giro. Ora sono stanca morta… Quindi vado subito in camera, mi lavo un attimo e poi dormo. Ci vediamo domattina! Ciao mà, ciao pà! » salutò i genitori, ed era già in cima alle scale che portavano in camera sua.

« E quel cappello? » le chiese la madre.

« L’ ho comprato… è come quello di Jack Sparrow! »

La donna fece una faccia strana e lasciò correre, sapeva la fissa che aveva la figlia per Johnny Depp.

« Spero almeno che tra questi amici che hai incontrato ci fosse qualche bel ragazzo! » le urlò poi dal piano di sotto.

« Non sai quanto mà! » le rispose Lucia.

« Come? »

« No, niente! Niente, niente! » si affrettò a dire la ragazza, mannaggia alla sua linguaccia!

« Allora c’era qualcuno! »

« Forse sì, forse no! Adesso vado in doccia, ci vediamo domani! »

Si sentì una porta sbattere. I genitori della ragazza sorrisero.

« Indagherò domani! » esclamò la madre, che si era già trasformata nella super-mamma-detective a cui non sfugge nessun particolare della vita della figlia.

 

Intanto, al piano di sopra, Lucia era crollata in ginocchio dietro alla porta che aveva appena chiuso:

“Perché non so tenere chiusa la bocca! Mannaggia a me!”

Dopo una doccia rilassante, Lucia tornò in camera sua e si stese sul letto.

“Di solito a questo punto mi guardo un film con Johnny Depp… questa sera forse non è il caso!” pensò divertita, poi si voltò verso lo scaffale dei DVD… Li fissò per alcuni secondi, e si decise:

“Ma sì, guardiamoci il terzo film dei Pirati dei Caraibi!”

Appoggiò il portatile sul comodino e, stesa nel letto, iniziò a guardare il film.

Sorrise, quando comparve per la prima volta Jack Sparrow, o meglio, il suo naso. Si ricordava come se fosse ieri quando era andata al cinema con una sua amica a vedere il film, e tutta emozionata aspettava solo che sullo schermo comparisse il viso del pirata. Per poco non cascò dalla sedia dal ridere, quando si rese conto che quel naso in primo piano che apparve ad un certo punto era proprio il naso di Jack, e che quello era il modo in cui quel matto di un pirata appariva nella sua prima scena dell’ultimo film della trilogia.

 

Lucia aprì gli occhi ancora mezza assonnata, quando qualcosa provocò un rumore nella sua stanza. Dalla finestra filtrava la luce del primo mattino. Si voltò verso il comodino e osservò il portatile ancora acceso, sullo sfondo una foto di Johnny Depp.

“Mannaggia! Non mi ero mai addormentata mentre guardavo un film di Johnny! Ero proprio distrutta!” pensò, e sorrise tristemente al ricordo dell’avventura del giorno precedente.

I suoi pensieri vennero interrotti da un secondo rumore, ma non vi prestò molta attenzione, era ancora mezza addormentata. Si voltò verso il muro che c’era di fronte al suo letto e osservò il poster gigante di Jack Sparrow.

« Buon giorno Jack! Dormito bene? » domandò al poster come faceva ogni mattina e, come ogni mattina, rimase delusa dal fatto che il poster non le rispondesse.

« Buon giorno Lucia! Sì, ho dormito bene, e tu? »

La ragazza spalancò gli occhi incredula. Da quando il poster aveva imparato a parlare?

Si mise seduta sul letto, e solo ora si accorse che di fianco al poster in questione c’era lui, sì proprio lui: Jack Sparrow, Capitan Jack Sparrow!

Si strofinò gli occhi per essere sicura di vederci bene.

« Sto ancora dormendo! » esclamò.

« Chissà perché, sapevo che l’avresti detto! »

« Sei… sei… »

« Tornato? Sì, sono tornato! Ho mantenuto la promessa, visto che ce l’ ho fatta? » le disse lui dondolandosi sulle gambe.

« Ma… come hai fatto? »

Jack sollevò un sopracciglio:

« Uhm… Tartarughe marine? »

« E poi ti arrabbi se ti dico che ingigantisci le cose! » gli rispose lei emozionata, riferendosi al giorno precedente, quando avevano ingaggiato una battaglia a spruzzi di acqua.

Si alzò di scatto e, sotto lo sguardo divertito del pirata, iniziò a saltare sul letto tutta contenta, intanto urlava:

« Non ci posso credere, sei tornato! »

« Lucia! » qualcuno la chiamò dal corridoio.

« Cavolo! È mia mamma! » bisbigliò agitata « Sbrigati, nasconditi sotto il letto! »

« Cosa c’è da urlare? Sono le 6 del mattino! » continuò la donna da fuori.

« Ehm… sì, scusa mamma, mi sono fatta prendere dall’agitazione! » e adesso cosa poteva inventarsi?

« Ma cosa stai facendo? E chi è tornato? » domandò la donna aprendo la porta. Appena in tempo, Jack si era appena nascosto.

« Ehm… io… stavo navigando in internet e… e… » pensa, pensa, pensa… trovato! « Johnny Depp ritornerà sul grande schermo! Ho scoperto che faranno il quarto film dei Pirati dei Caraibi! » in fondo non era del tutto una bugia, no?

« Questo Johnny Depp! Per colpa sua ci svegli pure all’alba! » sospirò rassegnata « Torna a dormire, è presto! »

« Ok mamma… a dopo! »

La madre richiuse la porta e Lucia tirò un sospiro di sollievo.

« Qualche volta potresti anche pulire sotto al letto! » protestò Jack, sbucando fuori tutto impolverato.

« Scusa! » esclamò lei con un sorriso, poi si alzò di scatto dal letto e gli gettò le braccia al collo, mandando a quel paese la timidezza: era troppo felice per riuscire a trattenersi.

« Se tu mi avessi lasciato parlare con tua mamma, invece di farmi nascondere là… »

« Certo, così combinavi un altro casino come hai fatto ieri con mai zia! E poi come le spiegavi che ti trovi qui in camera mia? »

Improvvisamente si sentì un rumore, poi una terza voce si aggiunse alle loro:

« Ehm, scusate, disturbo? »

« Cappellaio? Non ci posso credere, sei tu? Sei tornato anche tu! » dire che la ragazza fosse al settimo cielo era poco.

« Non urlare, o tornerà tua mamma! E io non voglio nascondermi ancora là sotto! » esclamò Jack con una faccia schifata.

« Buon giorno! Sì, sono tornato anch’io! Voglio proprio esplorare “questo matto, matto mondo”! »

Lucia e il Cappellaio si abbracciarono.

Erano lì! Erano tornati e le sembrava tutto così impossibile, ma erano davvero lì! Li poteva sentire, li poteva toccare, erano proprio loro!

« Dunque questo è il famoso Johnny Depp? » domandò ad un tratto Jack, fissando uno dei tanti poster dell’attore appesi alla parete.

« Esatto! » gli rispose Lucia.

« Quello che si traveste come noi e ci imita? »

« Diciamo di sì, il succo della questione è quello. » tagliò corto lei, ritenendo fosse meglio evitare di spiegare a Jack come funziona il cinema.

« Che faccia! » commentò schifato il pirata.

« Che faccia? Come che faccia? Cos’ ha che non va? » Lucia era a dir poco scandalizzata e… furibonda.

« Niente, ha una faccia strana! »

« Allora ti conviene guardarti allo specchio, perché è identica alla tua! »

« Come osi offendere in questo modo Capitan Jack Sparrow? »

« Oso, mio caro, oso! Se tu ti permetti di prendere in giro Johnny Depp sono capace di questo ed altro! »

Lucia stava ancora litigando con Jack, mentre il Cappellaio li osservava e rideva come un matto, quando si sentì un tonfo.

« Mannaggia a te, gelataio da strapazzo! »

« Cioccolataio, per favore! »

« Willy! Ci siamo proprio tutti allora! » la ragazza quasi piangeva dalla felicità.

« Già, e qualcuno ha mantenuto i propri vizi… come quello di cadermi addosso! » reclamò Jack.

« Non è colpa mia, se ti trovi sempre nella mia traiettoria! » gli rispose Willy.

« E poi, dopo quello che hai detto di Johnny, ti sta solo bene! » sbraitò Lucia.

« Già, ci siamo proprio tutti! Eheheh! » rise il Cappellaio.

« Lucia, a che ora apre la cioccolateria? » domandò Willy mentre si sistemava la giacca.

« Alle 8 credo… Sono da poco passate le 6, non puoi pretendere che sia già aperta! »

« Eh, ha fretta di tornare dalla sua bella! » lo provocò il Cappellaio.

« Tutte storie! È solo per una questione di lavoro, ho bisogno di chiedere a Linda alcune cose! »

« Scusa Willy, ma tu non hai mai avuto bisogno di consigli per i tuoi dolci, o sbaglio? » fece Lucia.

« Cosa fai, ti ci metti anche tu? » reclamò il cioccolataio arrossendo.

« Beh, dopo che hai fatto scoppiare un attacco di ridarola di massa per mezzo paese non dovresti reclamare… »

« Perché, non è stato bello vedere tutte quelle persone che si divertivano? »

« Va beh… lasciamo stare… » tagliò corto Lucia « Tanto per quello che vale discuterne ora… dicevamo invece di Linda? »

Willy avvampò.

« Avevo ragione, avevo ragione, ti piace Linda! » cantilenò Jack, come farebbe un bambino di sei anni.

« Beh, anche voi però potevate dirci che c’era del tenero, no? » disse il Cappellaio guardando il pirata e la ragazza « Quando sono arrivato eravate abbracciati! »

« Ci stavamo salutando. » rispose pronto Jack, con la sua solita faccia tosta « E poi se non sbaglio Lucia ha abbracciato anche te! »

« Eravate abbracciati? Allora con che coraggio prendete in giro me? » reclamò Willy.

« Ok, sentite, dite quello che volete ma abbassate la voce, o mia mamma tra due minuti arriverà qui di corsa! »

« NOOOOO! Io non voglio tornare là sotto, è tremendo! »

« Smettila Jack! » gli rispose Lucia seccata.

« Litigate come due fidanzatini! » fece notare Willy.

« Bene, allora è tutto vero! » disse il Cappellaio.

« Allora, se prima eravamo abbracciati è solo perché ci stavamo salutando! E il fatto che litighiamo significa che non possiamo essere fidanzati perché non andiamo d’accordo, ok? » puntualizzò la ragazza.

Stavano lì a prendersi in giro e discutere se Jack e Lucia fossero fidanzati, che un altro rumore li distolse dal loro dibattito.

Si voltarono tutti nella direzione da cui era arrivato il rumore, e rimasero di sasso nel vedere una quinta persona piombata giù dal nulla, che gli dava la schiena e che nessuno di loro conosceva.

« Oh… oh… »

O forse sì?

« Perché oh, oh? » domandò Jack a Lucia, mentre “la persona” si voltava lentamente verso di loro.

« Quello… quello… » la ragazza non riusciva a parlare.

L’uomo, che indossava una giacca sgualcita e dei calzoni neri con sottili righe bianche, era ormai completamente girato verso di loro.

« Dove sono? » domandò con voce roca, fissandoli truce con i suoi occhi cerchiati e penetranti « Chi siete? »

« Piacere, io sono il Cappellaio Matto! Eheheh! E tu chi sei? Perché quella faccia scura, sorridi un po’, ti farà bene! »

 

« Cappellaio, vacci piano! » riuscì a dire Lucia, mentre Jack e Willy la guardavano preoccupati « Lui… lui è… SWEENEY TODD! »

 

 

 

 

Ok, ok… ditelo che il finale vi fa schifo!

 

Ed eccoci arrivati alla fine, e ancora non mi sembra vero! Insomma, ho finito la storia e già questi personaggi mi mancano! Erano diventati i miei compagni di viaggio ed ora…

Beh, come sempre, ringrazio di cuore chiunque abbia letto questa storia, sperando che vi sia piaciuta e che il finale non abbia deluso nessuno!

Un grazie immenso a: Annam94, brotherina, Euridice Volturi, giusty54, Sara_Sparrow94 per aver aggiunto la storia alle preferite.

Grazie a: Anonimo9987465 per aver inserito la fan fiction tra quelle ricordate e infine grazie a: Anonimo9987465, asuka_hime, just my immagination, kia_94, NiraMalfoy, Sara_Sparrow94, Tetide, _irecullen_ e __sakura___ per aver messo la storia tra le seguite!

 

Poi un grazie di cuore a chiunque abbia trovato il tempo e la voglia di recensire! Sappiate che mi avete resa davvero contenta! Grazie alle vostre recensioni ho trovato la voglia di andare avanti! Non solo in questa storia, ma anche in altre che frullano nella mia testa tutta matta! Grazie! Grazie di cuore davvero! Grazie per i complimenti, i consigli e le critiche che mi avete fatto! Mi sono serviti per andare avanti e capire cosa funzionava e cosa invece avevo sbagliato! Cercherò di ricordarmene quando scriverò il “secondo atto” di questa storia! J Beh, ora rispondo alle singole recensioni!

 

Tetide: Ciaooo! Beh, adesso puoi dirmi se le idee che avevi avuto erano giuste o no! Come vedi, i matti sono tornati tutti! Quindi nella prossima fan fiction si rivedranno tutti e quattro, con l’aggiunta di uno! ( 44 matti in fila per 6 col resto di 2… ok, la smetto…) Dicevo, spero che il finale non abbia tradito le tue aspettative… e spero di risentirti, perché significherebbe che sono riuscita a scrivere la continuazione di questa fan fiction! Grazie per aver letto e recensito! Grazie davvero!! Ciaoooooo!

 

Anonimo9987465: Eh sì, Lucia aveva un bel debole per quel pirata un po’ strambo! (ehi! Strambo a chi? Nd Jack) ma in fondo… coma darle torto?! Ecco qua, Lucia e i nostri eroi si sono ritrovati, con l’aggiunta di uno, quindi… possiamo festeggiare! Brindiamo con fanta e coca cola! I tramezzini e le patatine le porto io! J Beh, spero di riuscire a scrivere il seguito, mi piacerebbe davvero molto riuscirci! Così potremmo risentirci e… organizzare per bene la gita in manicomio! Grazie mille per le tue recensioni! A presto!!

 

Kia_94: Beh, a quanto pare qualcuno è tornato a fare compagnia a Lucia, e non solo Jack!! Quanto la invidio… ritrovarsi in casa Jack, Willy e il Cappellaio! E ora pure Sweeney! Beh, effettivamente lui mi terrorizza un po’… preferisco decisamente gli altri tre, in particolare Jack! Eh, Jack è sempre Jack! Beh, spero che questo ultimo capitolo ti sia piaciuto e tu non ne sia rimasta delusa! (È la mia ossessione!) Ora vado, e appena riesco mi metto al lavoro per la continuazione! Se ti interessa, quando sarà pronta, ti avviso tramite e-mail e poi ci mettiamo bene d’accordo per la gita in manicomio! Grazie mille per le tue recensioni! A presto!!

 

NiraMalfoy: Don’t worry… come vedi anch’io per questo ultimo capitolo ho dovuto farvi aspettare più del solito! Ti sei riposata poi? Grazie per tutto quello che hai scritto! Sono contenta che la filastrocca ti sia piaciuta e di essere riuscita a rendere credibile il Cappellaio! Proprio non avrei voluto che la sua pazzia apparisse fuori luogo! Per quanto riguarda Jack, beh… chi non ha mai desiderato saltargli addosso?! No dico, è il primo ed unico pensiero che mi viene in mente quando lo guardo! ^^’ Spero che questo ultimo capitolo ti sia piaciuto… sinceramente… dimmi come ti è parso… Per il seguito, spero anch’io di trovare l’ispirazione e il tempo per scriverlo! Se riuscirò, se vuoi, ti avviserò via messaggio privato quando sarà pronto! Grazie per tutto quello che hai scritto, per le critiche, i complimenti e tutto quanto! Ciaooooooooo!

 

Euridice Volturi: Ciao! Beh, prima di tutto: grazie! Grazie per tutto quello che hai scritto! Non pensavo che questa storia avrebbe fatto commuovere qualcuno, e l’idea di esserci riuscita mi ha reso davvero felice! Ora, spero che l’ultimo capitolo non ti abbia delusa… la mia paura è questa, che il finale possa deludere qualcuno! Come ho detto, potrei decidere di scrivere una continuazione a questa fan fiction, se ci riuscirò, se ti va, ti avviso via messaggio privato quando la metterò sul sito. Grazie ancora per tutto quello che hai detto! Spero di risentirti presto! Ciao ciaooooooo!!!!!

 

 

 

 

Ultima cosa, e poi smetto di rompere…

Come ho già detto, vorrei continuare questa storia, anche se penso che per ora non potrò farlo subito: ho qualche altra idea che mi gira per la testa riguardo ad altre possibili fan fiction, e so che non posso ignorarle per continuare questa storia, perché altrimenti mi verrebbe da schifo, se non mi sento pienamente ispirata. Tutto questo per dirvi che probabilmente dovrete aspettare un po’ per la continuazione, spero capirete!

Se vi interessa, quando sarà pronto il “secondo atto” vi avviso via e-mail… fatemi sapere se vi interessa.

 

Infine, grazie ancora a tutti quanti per avermi accompagnata in questa matta, matta avventura!!

CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Eowyn 1

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