Il diario dell'abbandono di Edward Cullen

di Ester 2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Agosto ***
Capitolo 2: *** Settembre ***
Capitolo 3: *** Ottobre ***
Capitolo 4: *** Novembre ***
Capitolo 5: *** Dicembre ***
Capitolo 6: *** Gennaio pt.I ***
Capitolo 7: *** Gennaio pt.II ***
Capitolo 8: *** Marzo ***



Capitolo 1
*** Agosto ***





E’ la prima volta dopo tanto tempo che sono qui a scrivere sul mio diario. La prima volta dopo aver conosciuto “Lei“, la mia Bella, dolce, gentile, altruista, coraggiosa, un’anima pura; tutto l’opposto di come sono io un assassino, un “mostro”.
Dopo quello che e' successo ieri, al suo compleanno, dopo che l’ho quasi uccisa scagliandola sul pianoforte e sulla tavola imbandita con i piatti,la torta e i regali, per salvarla dai denti di mio fratello Jasper; non ancora in grado di controllare la sua sete di vegetariano,sono qui a prendere la decisione piu' dolorosa della mia esistenza.
Di tutta la mia esistenza.
Non posso rimandare ancora, e' la seconda volta che per colpa mia, della mia natura, di quello che sono: un vampiro, che la mia amata Bella ha rischiato di essere uccisa. Prima con James, ancora adesso non so come sia riuscito ad arrivare in tempo per salvarla, ed adesso per un banale taglietto al dito, ho dovuto lanciarla dall’altra parte della stanza e ferirla seriamente ad un braccio; mentre io mi ponevo davanti a lei smettendo di respirare e controllandomi per via del suo odore. Si', sono un mostro assetato dal suo profumo, dal suo sangue come la mia dose preferita di eroina. Non sono riuscito a stargli vicino nemmeno mentre Carlisle la ricuciva.
La sua sofferenza mentre mi guardava era la mia. Ieri notte amor mio, mentre eravamo sul tuo letto nella tua stanza, mi hai chiesto di baciarmi, abbracciandomi stretto a te, cercando di minare ancora una volta il mio autocontrollo; non sapendo che anch’io l’ho quasi perso, perche' in cuor mio se mai ne avessi ancora uno, sapevo che era la fine di tutto come tu avevi intuito che qualcosa non andava nei miei pensieri.
Per tutta la notte, mentre dormivi fiduciosa ed ignara tra le mie braccia , guardavo il tuo viso e pensavo a cio' che era giusto e sbagliato.
Sbagliato che io potessi far parte della tua vita, standoti vicino per tutta la tua esistenza, con tutti i pericoli e cio' che ne avrebbe comportato.
Giusto che io ti lasci vivere la tua vita da umano senza di me, di avere un marito e dei figli senza bugie e segreti. Ti ho aspettata per molto tempo che tu venissi ad illuminare la mia esistenza vuota e buia, che potessi amarmi nonostante tutto ed invece oggi e' il giorno in cui ti diro' addio per sempre.
Ho preso la decisione ed ora sono qui da solo con il tormento, con dolore, chiedendomi se riuscirò ad attuare il mio piano.
La mia famiglia non voleva lasciarmi solo, ma io ho preferito cosi', per riuscire in qualche modo a pensare a trovare la forza necessaria, che non ho.
Mia madre Esme, mi ha abbracciato, guardato negli occhi preoccupata nel leggermi il tormento, la morte.
Mio padre Carlisle mi ha posato la mano sulla spalla e mi ha domandato se ero sicuro, di quello che stavo per fare, conoscendomi sin nel profondo.
Mio fratello Emmett pur volendo bene a Bella, mi ha incoraggiato dicendo che lo facevo per il suo bene, mentre Jasper mi guardava in silenzio sentendosi in colpa cercando di infondermi un po’ di serenita', che non avrei avuto mai piu'.
Mia sorella Rosalie... be' e' Rosalie e ha sempre pensato che sarebbe andata cosi', mentre Alice, la mia tenera sorellina , l’unica che ha cercato di farmi ragionare in tutti i modi cercando di riportarmi indietro sulla mia decisione.

Ma ormai ho deciso.



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.

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Capitolo 2
*** Settembre ***





Oggi sono morto per la seconda volta. Sono qui nella mia stanza dove tutto mi e' sconosciuto in confronto all’altra, dove sentivo la tua presenza ovunque.
Vorrei essere solo con i miei pensieri, ma questo non mi e' possibile. Sento i pensieri di tutta la mia famiglia preoccupati di quello che hanno visto nel mio sguardo.
Avrei voluto guidare all’infinito per non dover pensare, anche se solo questo mi e' concesso adesso. Scrivo per alleviare il dolore che ho inflitto a te ed a me.
Non so ancora come sia riuscito a trovare la forza per dirti tutte quelle cose orrende. Ti ho lasciato credere che non ti volessi piu', mia amata, ma e' stata una menzogna detta per il tuo bene, perche' sapevo che non sarei riuscito a combatterti se ti avessi dato una speranza.
Quanto autocontrollo mi sono imposto... quando invece volevo stringerti tra le mie braccia e non lasciarti piu'. Mentivo amor mio. Mentivo quando ti ho detto che non volevo che tu venissi con me, che non eri la persona giusta per me. Mentivo quando ho detto che ero stanco di fingere di essere un umano.
Quanta sofferenza ho percepito nei tuoi occhi eco dei miei, ma dovevo farlo. Conoscendoti era necessario, dovevo cercare di alleviare in qualche modo il tuo dolore per farti dimenticare che io fossi mai esistito.
Ho dovuto, tu che sei riuscita con il tuo amore incondizionato a far emergere in me, quel lato umano assopito da 108 anni, a far battere di nuovo il mio cuore, che non sentivo piu', che non c’era piu'. Una parte di me l’ho lasciata con te, io ti ho sempre amata e sempre ti amero' sarai mia per l’eternita'.
Mai come oggi sono contento di non riuscire a leggerti nella mente, perche' se ci fossi riuscito a sentire tutto quello che ti passava per la mente, non avrei avuto piu' la forza di farlo. Avrei abbandonato ogni logica per seguire la tua. Ma come non volerla seguire!
Non riuscivo a reggere la profondita' del tuo sguardo nel mio, ho dovuto essere freddo e disumano per guardarti e dirti tutto. Quanta fatica nel girarmi, lasciare le tue mani ed andare via, lasciarti lì da sola, inerme e imbambolata mentre cercavi di dare un senso a tutto.
Ma non potevo rimanere, ancora un poco e non sarei riuscito a resistere al tuo richiamo, come se fossi il canto incantatore di una sirena. Quanto dolore nel toglierti tutto, le nostre foto, i regali, la mia musica, in una rabbia cieca per farti dimenticare. Si' li ho allontanati dalla tua visuale ma ancora vicini.
Mentre correvo in macchina, lontano da Forks, non vedevo piu' nulla, ne' gli alberi, ne' la strada. Non vedevo nulla se non il tuo dolce viso. Mi scorrevano davanti ai miei occhi, le immagini del tempo passato insieme, giorni felici chiusi nella mia mente e nel mio dolore.
Come in un flash ti rivedo il primo giorno di scuola quando in mensa mi hai guardato per la prima volta con quegli occhi color cioccolato. La paura quando ho sentito il tuo profumo e volevo ucciderti ma anche tutte le volte in cui non riuscivo a stare un attimo lontano da te.
La mia coraggiosa e bellissima Bella , che non gli importava nulla quando hai scoperto cos’ero . Ricordo ancora quel giorno nella nostra radura quando mi sono posto al sole e mi hai detto che ero bellissimo. No non bellissimo ma un‘assassino, un mostro ecco cio' che realmente sono.
Cosa avrai mai visto in me, per considerarmi degno del tuo amore? Nonostante tutto, non posso che far nascere sulle mie labbra dure e fredde un’accenno di sorriso nel ricordarmi il nostro primo bacio.
Ancora adesso sento quelle labbra morbide e rosse sulle mie e dell’audacia che tu hai avuto stringendomi forte a te, nonostante il pericolo di quello che il mio istinto di predatore mi avrebbe portato a compiere se ti avessi lasciato fare e se non ti avessi amata cosi' tanto, se non fossi stata gia' da allora la cosa piu' importante della mia vita.
Ricordi bellissimi ma anche brutti, quando pensavo di averti persa, mentre la mia coraggiosa leonessa ha affrontato il piu' letale dei vampiri. Ancora non mi spiego di come abbia fatto a convincerti cosi' in fretta, mentre vivido nella mia mente rivedo il tuo sguardo confuso, mentre mi imploravi di prendere la tua anima.
Ma come avrei potuto? Se c’e' un’anima che andra' in paradiso , quella e' la tua, perche' per la mia non c’e' nulla, solo l’inferno.



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.

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Capitolo 3
*** Ottobre ***





E’ ottobre e con esso e' arrivato l’autunno. Sono appoggiato al divano di fronte alla vetrata dove vedo immensi alberi che si preparano a cambiare.
Potrei vedere le mille sfaccettature ma in realta' e' come se non guardassi nulla. In lontananza sento ancora i pensieri della mia sorellina Alice, mentre raggiunge il suo amato Jasper. Ci pensera' lui a tranquillizzarla dopo la conversazione che abbiamo avuto, mentre io non posso fare a meno di ripensare.
Ero in piedi vicino alla vetrata ma cio' che vedevo non era il sole che volgeva al tramonto o i piccoli uccelli che si posavano sui rami degli alberi. Non vedevo nemmeno riflesso il mio viso cupo, morto, pallido e duro come il marmo, con gli occhi dorati ma gia' volti al nero. No quello che vedevo era lei, Bella, con il viso candido come la porcellana, a volte leggermente rosate, gli occhi color cioccolato e i capelli castani.
Sembrava cosi' reale che se avessi allungato la mano, l’avrei potuta anche toccare, disegnare di nuovo con il mio dito freddo i suoi contorni. Solo un attimo perche' gia' sapevo che nella stanza non ero piu' solo e che riflesso ora oltre il mio viso c’era quello di mia sorella Alice.
La mia illusione era sparita. Mille pensieri turbinavano nella testa di Alice prima ancora di parlare.
<< Edward >> sussurro'
<< Si, lo so Alice >> gli dissi.
<< Edward, non puoi andare avanti cosi'. Ti prego ripensaci. >> mi disse appoggiando la mano sulla mia spalla.
<< Non posso. E’ giusto cosi'. Un taglio netto per farla dimenticare >> strinsi cosi' forte il pugno da farlo diventare piu' bianco di quello che era.
<< Lei ti ama, tu la ami, si puo' trovare una soluzione! Non e' detto che ci siano sempre pericoli in agguato >> aggiunse con vigore
<< Io sono il suo peggior pericolo. L’ho sempre saputo che non poteva andare a finire bene. Le ho fatto del male, gia' troppe volte. Ha gia' rischiato di morire una volta in primavera, Alice! E per cosa? Per me. No e' cosi' che deve essere >> risposi appoggiando la fronte al vetro freddo come il mio e chiudendo gli occhi.
<< Ma non ti vedi? E’ come se fossi morto, vuoto, un‘ agonia con il passare del tempo. Ripensaci Edward, ti prego >> mentre lei parlava, continuavo a vedermi Bella anche con gli occhi chiusi. Strinsi ancora piu' forte le mani a pugno.
<< No, le abbiamo fatto gia' troppo male. E non andare a sbirciare nel suo futuro >>
<< Torna a Forks, torna da lei, conoscendola non stara' bene neanche lei. C’e' sempre un’alternativa Edward, lo sai non l’hai mai voluta prendere in considerazione. Se l’avessimo fatta trasformare la primavera scorsa , ora saresti felice con lei. >> mi disse
Un ringhio cupo mi sibilo' tra i denti, potevo sentire la rabbia che saliva , ma controllandomi risposi.
<< No! Assolutamente no! Non voglio trasformarla in un mostro. Non posso condannarla ad una vita cosi' . Io non ho avuto scelta lei si. Io non posso essere cosi' egoista, io non ho un’anima che andra' in paradiso se dovessi morire un giorno. Lei sì, perche' ha un’anima pura >>.
<< Ma Edward, hai considerato che prima o poi potrebbe morire? Lo sai vero? >> Il mio corpo sussulto', perche' non volevo pensare a lei morta, ma risposi
<< Si,lo so. Ma appena succedera'io la seguiro'. Non potrei mai continuare a vivere, sapendo che lei non c’e' piu'. Non potrei mai vivere senza di lei. >>
<< Ma lo stai gia' facendo, Edward, stai gia' vivendo senza di lei. Ti prego reagisci, ritorna sulla tua decisione >> non era da Alice alzare la voce
<< No, lo sai non posso >> aprii gli occhi e mi girai a guardarla
<< Stai condannando sia lei che te, Edward. Mi auguro per lei che riesca ad affrontare una vita senza di te, che sia forte e che non faccia sciocchezze. >>
<< Me l’ha promesso. Mi ha promesso che non fara' cose insensate >> le dissi interrompendola.
<< Il fatto che l’ha promesso, non significa che lo faccia. Edward...Io >> la interruppi di nuovo mettendo fine al discorso.
<< Basta Alice, la decisione e' stata presa >> le dissi guardandola ancora.
So quello che ha visto, degli occhi tormentati, che non vedono piu' la luce dopo esserne stati accecati.
Guardo di nuovo fuori dalla vetrata e una giornata e' quasi passata. La notte sembra un’eternita'. Mi chiedo cosa fai in questo momento. Se qualche volta il tuo pensiero vada a me. Mi mancano le nottate nella tua stanza tra le mie braccia mentre dormi, ascoltando le tue parole mentre sogni e il battito del tuo cuore. Ancora adesso sento vivo nei miei pensieri, la tua dolce voce che mi dice ti amo. E come potrei mai dimenticare con quanto amore pronunci il mio nome? Ancora adesso e' vivo in me il ricordo dei sentimenti che sentii in tutto il mio corpo, la prima volta che lo pronunciasti mentre mi sognavi, ignara che fossi li accanto a te.
Da essere una fredda pietra dura che non viveva, sentii nascere in me, il calore del tuo amore che si diffondeva piano piano, fino ad illuminarmi, perche' inconsciamente ti avevo sempre amata amore mio, sin dal primo momento in cui il tuo sguardo dolce e innocente, si e' posato sul mio.
E per quanto abbia lottato, per quanto abbia cercato di resisterti, con tutte le mie forze, sapevo di aver perso in partenza.
Non so se ci riusciro' ma devo resistere, devo cercare con tutte le mie forze di starti lontano come promesso. Un pensiero fugace si fa strada nella mia mente, prende corpo e un’altra decisione e' presa.
Mi mettero' sulle tracce di Victoria e questa volta non la passera' liscia, la uccidero'.
Un altro pensiero mi arriva, lo sgomento di Alice sulla mia decisione.



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.

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Capitolo 4
*** Novembre ***





E’ passato ancora un mese, un lungo eterno mese dove ogni ora era una sofferenza ed ogni settimana un’eternità.
Ormai niente mi entusiasma più, nemmeno correre nella foresta, perché vivo è il ricordo di te sulle mie spalle con le tue braccia che mi avvolgono, e dove le tue labbra baciano il mio collo freddo e duro.
Non suono più nemmeno tanto il pianoforte perché l’unica melodia che suono di notte all’infinito è la tua ninna nanna, nella speranza che le mie note possano giungere a te per farti addormentare, ora che io non ci sono più accanto a te.
Devo resistere. Sembra facile ma non lo è affatto. Non riesco a stare senza di te, Bella, tu che sei la mia unica ragione di vita. Il mio sguardo vaga nella stanza e infine si posa oltre la vetrata . Una pallida luna è sorta nel cielo e in un attimo ti rivedo ancora con quel viso meraviglioso a forma di cuore, con il ricordo dei tuoi occhi che guardano i miei, con le tue mani che sfiorano i contorni del mio viso. Sembra così reale , allungo la mia mano ma ciò che tocco è solo il vetro, e torno alla realtà. Sei sparita e i miei occhi non vedono più nulla se non il buio.
Niente ha più senso senza di te, Bella. Alle volte mi domando se un vampiro può avere delle allucinazioni, perché nonostante tu sia lontana, oltre a vederti , riesco anche a cogliere il battito del tuo cuore, quel suono dolce e melodioso.
E’ come se fossi diviso in due: da una parte vorrei prendere la macchina e tornare in silenzio a Forks, venire alla tua finestra, entrare e guardarti dormire. Ma so che non mi limiterei solo a questo, non riuscirei a resistere di poterti toccare ancora una volta, di prenderti tra le mie braccia mentre dormi. Accarezzarti, disegnare con il mio dito freddo il contorno del tuo volto, appoggiare la mia mano e il mio orecchio sul tuo cuore per sentirlo battere e il mio viso tra i tuoi capelli per aspirarne il tuo profumo. Baciare le tue splendide labbra rosse, ma so che facendo questo i tuoi occhi si aprirebbero per guardare profondamente i miei, ed io sarei perduto.
Perché so che le tue braccia mi stringerebbero forte a te, le tue mani mi accarezzerebbero lentamente la mia schiena , il mio volto, con i tuoi occhi fissi nei miei. Le tue labbra scenderebbero a baciare il mio collo, il mio petto ed infine le poggeresti calde e invitanti sulle mie e perderei quell’ autocontrollo che mi sforzo di avere in tua presenza e sarei sopraffatto.
E se ti ponessi la domanda, se ti chiedessi se sei felice e tu mi rispondessi di no, implorandomi che ti manco, che mi ami e che senza di me non potresti vivere ; no, non ce la farei..
No, non ce la farei, perché anch’io ti amo infinitamente amor mio più della mia stessa vita, tanto che i miei occhi non vedono più la luce, ma solo le tenebre. Dall’altra parte, la parte più razionale di me, mi impedisce di fare tutto questo, perchè lo sto facendo per il tuo bene ,perché io per te sono un pericolo per la tua esistenza, per via di ciò che sono.
Non devo far altro che resistere. E invece cosa non darei per non farlo! Sento i mille pensieri della mia famiglia preoccupati di ciò che continuerò a fare, trovare Victoria. Le poche tracce che sono riuscito a seguire la portano verso il Texas, dove fra poche ore andrò.
Una voce preoccupata spicca tra tutte è Alice che mi chiama. Un mezzo sorriso sfiora Le mie labbra alla sua richiesta. Vuole venire con me , e conoscendola è per tenermi d’occhio, perchè angosciata per ciò che potrei fare. No, nessuno può venire con me, è una cosa che devo fare da solo. Lo devo a Bella.
E poi non potrei mai far preoccupare ancora di più Esme, mia madre adottiva a tutti gli effetti, è una persona così gentile, tenera e delicata già molto preoccupata per me. Mio padre Carlisle non parla molto ma i suoi pensieri, cercano di capire i miei.
Jasper non voleva partire per andare a Denali , ma voleva aiutarmi per darmi un po’ di pace , sentendosi in colpa , ma l’ho rassicurato e convinto che era la scelta migliore. Emmett , i suoi pensieri sono esattamente come i suoi gesti, trasparenti come l’acqua ed è uno spasso sentire tutto quello che vorrebbe fare a Victoria, se potesse venire con me.
Ah, poi c’è Rosalie. Dovrei continuare ad ignorarla come faccio sempre , ma è difficile farlo , ma sembra che lo faccia a posta è come se gridasse nella mia testa. Non fa altro che pensare a se stessa, è egoista, niente l’importa, gelosa probabilmente dell’amore di Bella che ha per me. Oh , e la cosa più importante è che m’incolpa di avergli sconvolto ancora il suo mondo per essere andati via da Forks.
Avrei voglia di staccargli la testa a morsi una volta per tutte, ma Emmett non me lo permetterebbe mai. Ancora poche ore e ricomincerò a cacciare Victoria, lasciando la mia famiglia non so per quanto tempo.



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.


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@1980: Grazie per aver recensito. Sono contenta che ti sia piaciuto quello letto fino a ora. Il mio obiettivo era giusto quello. Far trasparire il dolore di Edward durante i mesi di lontananza da Bella, e perchè no, anche a costo di qualche lacrimuccia.. Tutte sappiamo come ha reagito lei... Era ora di sapere cosa ha fatto Edward. Grazie ancora e continua a seguirmi.

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Capitolo 5
*** Dicembre ***





Sono frustrato, sono costretto a stare in una squallida stanza cupa, dove l’odore di muffa è quadruplicata per via dei miei sensi, ad aspettare che arrivi la sera per poter uscire da qui, per via del sole a cui non posso espormi, a meno di far venire qualche infarto agli umani e prendere l’aereo che mi porterà in Brasile .
Sì, perché le tracce che stavo seguendo di Victoria , mi conducono lì. Non ho ancora capito che cosa vuole fare, ogni volta che penso di stare per intrappolarla, questa mi sfugge peggio di un colibrì.
Sinceramente non sono tanto bravo, pensavo di riuscire a prenderla già da tempo invece sono quasi due mesi che la inseguo.
Alle volte mi sembra come se sappia che qualcuno la stia seguendo, ma io ho cercato di stare molto attento a non lasciare tracce a mia volta , e di stargli lontano quanto basta per poi prenderla di sorpresa.
Per questo motivo, non ho visto tanto la mia famiglia, solo un paio di volte, e lontano dalle festività natalizie,.Del resto forse è stato meglio così, perché non ero in grado di sopportare i loro pensieri preoccupanti per me e poi volevo rimanere solo con me stesso , con i miei pensieri o meglio con l’unico pensiero che davvero conti: Bella.
Nonostante fossi occupato a seguire la pista di Victoria, i miei pensieri erano sempre rivolti a te amore mio.
Pensavo di avere forza abbastanza per entrambi da riuscire a starti lontano , ma mi sto rendendo conto ogni giorno che passa, che tutta questa forza in realtà non c’è.
Mi sono piegato su me stesso, nel mio dolore ,il mio cuore aveva ripreso a battere dopo novant’anni, ed ora all’improvviso non lo sento più, al suo posto non c’è altro che il vuoto. Eri tutto amore mio ed ora non sono più niente senza di te.
Ma per convincere per la centesima volta me stesso, devo ricordarmi che tutto questo lo sto facendo per te , per salvare te.
Avrei voluto passare il primo natale insieme, invece eccomi qui , lontano, a pensarti , a domandarmi se anche tu senti la mia mancanza , o sei riuscita in qualche modo ad andare avanti senza di me.
Non faccio altro che vederti, il tuo dolce viso , la tua pelle morbida e calda , i tuoi occhi, mi sembra di impazzire .
Se potessi dormire ,sognerei te e almeno in quel mondo avremmo potuto stare insieme, come mi hai sempre sognato tu. Alle volte sembra che emerga il mio lato umano più di quanto pensassi.
Ti ho promesso che non avrei più interferito nella tua vita, ma non so se riuscirò ancora a farlo. Sono tentato, molto tentato, come non mai di ritornare da te, mio amore.
Ma all’improvviso, un pensiero mi sfiora la mente; e se dopotutto, dopo che ti ho lasciata, Mike Newton è riuscito nel suo intento? E’ riuscito a conquistare il tuo cuore che voleva sin da quando eravamo insieme? Quando ascoltavo i suoi pensieri era come se tu per lui fossi una calamita, un’ossessione, con mille fantasie che gli annebbiavano la mente mentre ti guardava.
Non mi è mai piaciuto quel suo modo subdolo e adesso che io non sono accanto a te… Al solo pensiero la rabbia mi assale, la sento salire in tutto il mio corpo inondando la mia bocca di veleno sentendone il sapore. Forse avrei dovuto ucciderlo quando ne avevo avuto l’occasione.
Devo calmarmi altrimenti non so se riuscirò a non distruggere tutto quello che c’è nella stanza. Devo pensare a qualcos’altro, ecco devo pensare a mio padre, lui ha il potere in un certo senso, di calmarmi.
L’ultima volta che ho visto Carlisle c’era così tanta comprensione nei suoi occhi, voleva che rivalutassi la mia decisione .
Leggevo nei suoi pensieri che riteneva Bella adatta per me, anche perchè per lui, lei è qualcosa di così puro e bello. Del resto non mi sono meravigliato tanto perché lui le vuole bene come ad una figlia.
Ma al tempo stesso come può pensare tutto questo? Io non sono una persona speciale, umana, ma un mostro che ha desiderato cose non sue , che ha mentito che ha allungato la mano e ha egoisticamente preso la cosa più bella , invece di fuggire lontano da lei.
Ma i miei due lati sono sempre in conflitto, forse potrei …no non devo pensare a quello che vorrei fare, anche se sono in un certo senso preoccupato per la tua incolumità. Questa incertezza mi logora, non sapere se tu stai bene e lontana dai guai, perché sei veramente una calamita per le disgrazie.
Vorrei verificare, ma comunque so che se qualcosa non andasse , se ti succedesse qualcosa , la mia cara sorellina Alice lo vedrebbe e me lo direbbe.
Nel frattempo una cosa è certa, devo prendere quell’aereo per seguire le tracce di Victoria.



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.


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@1918: tesoro grazie per continuare a leggere i pensieri di Edward. Sapere che qualcuno si emoziona è per me un forte sprono a continuare.

@coldrina: grazie anche a te. Sono molto contenta che nonostante non sia una storia leggera attiri in questo modo. Spero di riuscire a postare con una frequenza ravvicinata, ma a volte non mi è proprio possibile... dai sempre un'occhiata chissà che come stasera non arrivi un nuovo capitolo.

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Capitolo 6
*** Gennaio pt.I ***








Bella è morta.
Questo pensiero mi invade la testa, mentre sono nell’aereo che mi porterà in Italia per andare a chiedere ai Volturi di farmi morire.
Devo costringermi a tenere gli occhi bassi e scrivere tutta la mia angoscia, per non mostrare il mio sguardo spiritato e sconvolto alle persone che mi circondano.
La mia dolce Bella morta!
Sto impazzendo amore mio.
Un dolore indescrivibile, si apre come una voragine nel mio petto, come se qualcuno mi avesse asportato il cuore che tu avevi fatto rinascere.
Non riesco a pensare, non sento più nemmeno tutte le voci che ho intorno se non il ricordo della tua e quella di Rosalie che mi annuncia sollevata la tua morte.
Ero seduto sui gradini di non so dove, con mille voci che sentivo nella testa, chiedendomi dove poteva essere andata Victoria, mentre giungevano fino a me pesanti profumi di cucina, quando ho sentito per l’ennesima volta il cellulare che vibrava in tasca.
Ma non avevo la forza di prenderlo, non volevo ascoltare nessuno, volevo rimanere solo con i miei pensieri.
Appoggiai la testa sulle mie ginocchia e chiusi gli occhi ed ecco che subito apparve il tuo viso, Bella, il tuo sorriso.
Ormai non c’è niente che m’importi, non m’interessa alcun posto e non c’è da vedere nulla che abbia interesse a vedere.
Nulla di quello che mi circondava, se non te.
Forse pensavo di riuscirci, ma ormai ho fallito. I motivi che mi hanno indotto ad andarmene per salvarti la vita, sono crollati ad uno ad uno.
Sento nascere in me la speranza di tornare indietro da te, amore mio.
Vedo già davanti ai miei occhi i tuoi occhi, che mi guardano e mi perdonano.
Ma posso farlo? Posso tornare indietro e rimettere in gioco la tua vita, con i pericoli, invece di lasciarti libera di vivere una vita serena?
Ti ho lasciata perché volevo il meglio per te, era questa la mia speranza, ma ogni giorno che passa è una tortura, un’agonia.
Forse dovrei venire alla tua finestra e vedere con i miei occhi che tu sei felice, anche se ti ho promesso che non avrei più interferito con la tua vita.
Potrei?
Senza che tu ti accorga di me ,anche solo da lontano?
Per me sarebbe difficilissimo.
Sento ancora vibrare il cellulare, guardo e vedo il nome di Rosalie e penso: cosa vorrà mai da me?
Non mi ha mai chiamato negli ultimi mesi, essendo ancora arrabbiata; e non capisco cosa voglia.
Mi decido a rispondere, un po’ preoccupato per questa insistenza, con l’ansia che magari possa essere successo qualcosa alla mia famiglia.
Non immaginavo che invece ciò che mi doveva dire mi avrebbe sconvolto, no, ucciso.
Ancora adesso sento vivo nelle orecchie ciò che mi ha detto.
"Rosalie, come mai mi hai chiamato?" dissi.
"Edward, volevo farti sapere che Alice è andata a Forks" , mi rispose seccata.
"Perché?". Sussurrai, avrei voluto staccare la testa ad Alice, le avevo detto di non interferire, ma Rosalie interruppe i miei pensieri e proseguì.
"Finalmente possiamo tornare a casa".
"Non capisco Rosalie cosa vuoi dire", le risposi passandomi una mano tra i miei capelli.
"Ormai non c’è più. Carlisle ed Esme non parlano più", continuò.
"Rosalie non capisco, di cosa stai parlando?" , non riuscivo a capire le sue parole, mi sembravano senza senso.
"Edward, non vuoi sapere perché Alice è a Forks?" rispose, ancora con quel tono seccato.
"No, non m’interessa anche se vorrei che non lo avesse fatto", non capivo. La sua voce era dura ma anche sollevata, e continuai.
"Rosalie, è inutile continuare questa conversazione, hai un minuto per dirmi che cosa c’è o chiudo. Voglio essere lasciato da solo", risposi infastidito , cercando di capire qualcosa da quello che mi aveva detto e chiedendomi il perché.
"Ti ho detto che possiamo tornare a casa, sono stufa di Carlisle che non dice più nulla , ed Esme che è addolorata. Dovresti tornare per stare vicino a loro visto che ti vogliono tanto bene, e che non c’è più alcun problema a Forks" mi rispose ancora, ma io interrompendola le dissi.
"Rosalie, Forks non è mai stato un problema , lo sai. Sai perché siamo andati via" Ancora non capivo, e lei rimase in silenzio, perciò continuai.
"Rosalie, cosa vuoi dirmi? Cosa c’è?". Non riuscivo a collegare le cose e poi dopo ancora un istante di silenzio mi parlò di nuovo.
"Edward, è morta" disse scandendo quella parola con sollievo. Non riuscivo più a parlare, mi si annebbiò la vista, mentre uno squarcio si apriva nel petto.
"Edward, hai diritto di sapere, Bella si è buttata dalla scogliera due giorni fa, ed Alice è corsa a Forks per aiutare Charlie".
Mentre lei continuava a parlare chiusi il telefono, e, senza rendermi conto, composi il numero della casa di Bella. Lì un ragazzo molto giovane , alla mia domanda se avessi potuto parlare con Charlie, essendo io il dott. Cullen , mi rispose che era al funerale.
Sbigottito lasciai scivolare dalle mani il cellulare



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.


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Ringrazio chi segue la mia storia e l'ha aggiunta tra le preferite, è per me un forte sprono a continuare....
GRAZIE DI CUORE. ♥

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Capitolo 7
*** Gennaio pt.II ***








Un vuoto non ho pensato a nulla se non che volevo trovare la morte, avrei voluto chiederlo a Emmett e Jasper, ma so che non lo farebbero mai, e gli unici che l’avrebbero potuto fare sono loro;la cosiddetta famiglia reale dei vampiri i Volturi.
Dopo una folla corsa per prendere il primo aereo che mi avrebbe portato in Italia, a Volterra, eccomi qui seduto a pensare che non sarà mai troppo presto per morire.
Devo fare i conti con quello che ti ho fatto Bella.
L’amore della mia vita, la luce della mia esistenza era morta e l’avevo uccisa.
Come si può amare tanto una persona e ucciderla? Non ho più nulla per cui vivere, niente per cui lottare. Sei morta e non ero accanto a te.
Pensavo che andandomene ti avrei salvata, ti avrei reso in qualche modo felice, ed invece non ho fatto altro che darti tanto dolore da farti desiderare la morte.
Avresti voluto stare per sempre con me, questo desideravi ed io invece cosa ti ho dato?
Infelicità e la morte.
Perdonami amore mio, perdonami per non aver creduto nel tuo amore per me.
Quando mi guardavi con quegli occhi così limpidi, riuscivo a vedermi riflesso tanto era il tuo amore.
Non potrò sentire più le tue mani che mi accarezzano dolcemente il mio viso, le tue braccia che mi abbracciano, le tue dolci labbra che cercano le mie,niente non sentirò più niente.
Stavo per tornare da te, stavo per infrangere la promessa che ti avevo fatto ed ora è tardi, ora non ci sei più.
Non c’è più nulla da cui tornare.
Ora tutto ciò che voglio è la morte, mi sento come Romeo quando ha visto Giulietta morta.
Non posso vivere senza di te, amore mio.Ora voglio morire e l’unica maniera sarebbe di provocare i Volturi, farli uscire allo scoperto.

Ora in macchina correndo verso Volterra, penso a cosa dovrei fare per scatenare la loro ira.
Se scagliassi una macchina nella piazza principale tra la folla?
Ucciderei tante persone e le immagini di loro investite e del sangue che fuoriusciva dai loro corpi m’invadeva la mente.
La sete mi bruciava la gola e nonostante il veleno m’invadeva la bocca, la sentivo già secca con dolori atroci allo stomaco.
Il mostro in me si stava risvegliando a quelle immagini, oppure…oppure un attacco alle loro guardie, devo costringerli, in modo che uccidendomi risolverebbero il problema che eventualmente creerei.
Oppure, ecco mi presenterò a loro e avanzerò la mia richiesta.
Sì farò così per il momento.
Oltrepassai le mura e mi diressi all’entrata del palazzo dove due guardie, dopo avermi dato un’occhiata e domandato cosa volessi mi accompagnarono all’ascensore per portarmi davanti al loro capo.
All’uscita dell’ascensore vidi seduta dietro una scrivania una bella donna e mi sorpresi che fosse umana.
I suoi pensieri quando mi vide erano pieni di curiosità e non mi meravigliai che lei fosse, non solo al corrente di tutto ciò che succedeva lì, ma che sperava che un giorno potesse diventare uno di loro, anche lei un’assassina un mostro.
Oltrepassai un’anticamera e un lungo corridoio, con ricche decorazioni finché non mi fecero entrare da una porta di legno in un’altra stanza circolare dove finalmente li vidi davanti a me, che mi guardavano con quegli occhi di un rosso cremisi.
Attenti ad ogni mio movimento, mi avevano circondato per proteggere i tre fratelli.
Ma non m’importava,non m’importava nulla, ero andato per cercare la morte e l’avrei ottenuta a qualsiasi costo.
In quel momento è come se vedessi la fotografia di Carlisle che aveva nello studio: davanti a me c’erano Aro, Marcus e Caius.
Aro mi guardò e disse: << Allora Edward, cosa ti porta qui? Come sta Carlisle?>>, sorridendomi
<< Carlisle, sta bene, grazie Aro. Sono qui, perché devo chiederti un favore>> gli risposi guardandolo fisso in quegli occhi rossi.
Sapevo dai suoi pensieri, che lo avevo sconcertato, prima ancora che mi rispondesse.
<< Quale favore vorresti che ti facessi? >> rispose un po’ guardingo, ma dai suoi pensieri avevo acceso molta curiosità.
Gli risposi << Vorrei che tu mi dessi la morte, perché non voglio più vivere.>> fissandolo negli occhi.
I tre fratelli si guardarono, mi arrivavano mille pensieri contemporaneamente.
Girai di poco lo sguardo, e vidi ad un lato vicino ad altre guardie, una donna.
Sembrava una ragazzina, per quanto era piccola con corti capelli castani con bel viso, che mi guardava con un sorrisetto sulle labbra.
Erano stati i suoi pensieri, più degli altri che mi avevano fatto guardare dalla sua parte, sentivo quello che mi avrebbe potuto fare.
Lo immaginava chiaramente, aveva dei poteri incredibili bastava un suo sguardo per darmi dolore e non sentire più niente.
Ecco non sarebbe male, tanto non m’importa nulla, basta che sia in fretta.
Vicino a lei c’era uno, molto giovane che sembrava il suo gemello.
Sicuramente anche lui avrà qualche potere supplementare.
Tornai a guardare Aro, e lui mi disse << Voglio capire il perché di questa tua scelta Edward. L’unica maniera è quella di sentire tutti i tuoi pensieri così mi aiuteranno. Avvicinati e dammi la mano >>.
Mi avvicinai cauto, gli porsi la mano e tutto ricominciò.
Ogni cosa che avevo visto, sentito, provato per te Bella.
Tutto quello che ci eravamo detti, i tuoi baci, il tuo profumo, la sete del tuo sangue che avevo provato. I giorni felici , l’angoscia dell’abbandono fino al momento di sapere della tua morte.
Rividi tutto, e niente era più mio, nei ricordi.
La mia faccia era tormentata ,sconvolta.
Il mio corpo sembrava divorato dalle fiamme, sofferente nel dolore, di averti persa per sempre.
Quando Aro finì di vedere tutto, mi lasciò la mano, mi guardò e disse:
<< Allora è per lei che sei venuto a cercare la morte!>> e poi disse ancora:
<< Vedi Edward alla luce di quello che ho sentito nei tuoi pensieri, tu hai un dono che nella nostra famiglia sarebbe un’ acquisto. Ci manca uno, come te dopo, aver trovato Jane e Alec>> e girando la testa, sorrise alla donna che avevo sentito prima, e guardato insieme a quello che sembrava il gemello.
<< Quindi Edward devo dire no alla tua richiesta, anche se ho letto nella tua mente, che non ti arrenderai tanto facilmente>> continuò guardandomi con quegli occhi rossi e profondi..
<< Sì, Aro. Non mi arrenderò tanto facilmente, perché il mio desiderio è di non voler più vivere senza di lei. Non vuoi proprio ripensarci?>> gli dissi.
<< Vedi Edward, tu hai un grosso potenziale, e preferirei più averti con me, piuttosto che ucciderti. Tra l’altro, non potrei fare questo, a Carlisle. Pensaci e.... Edward se farai qualunque cosa che tu ci possa mettere in pericolo ti troveremo. Ci penserà Demetri a trovarti>>, rispose.
Annuii con la testa , ma già mille pensieri mi affollavano la mente, per trovare un modo di farmi uccidere.
Camminavo senza vedere nulla, mentre proprio Demetri, mi riaccompagnava all’uscita.
Una volta all’aperto nel vedere tanta gente, la confusione, mi venne in mente che potevo andare a caccia.
Potevo uccidere degli umani.
Però qualcosa mi fermò, immediatamente alle immagini di morte che avrei procurato, si sovrappose quella di mio padre, di Carlisle.
Se uccidessi degli innocenti, lo ferirei.
Lui mi ha insegnato così tanto, e non vorrei che questo fosse il mio ultimo ricordo per lui, nonostante la sofferenza che gli procurerò con la mia morte.
Poi mentre camminavo nei vicoli assorto nei miei pensieri, il mio sguardo fu catturato dalla scia di un piccolo raggio di sole, di prima mattina,che aveva colpito una piccola fontana illuminando l’acqua donandole mille riflessi di luce.
Mentre lo guardavo, mi resi conto che quel raggio di sole, avrebbe prodotto lo stesso effetto su di me, sulla mia pelle.
Decisi che mi sarei esposto al sole di mezzogiorno,molto più forte e intenso, davanti a tanta gente, in modo che loro non avrebbero dovuto far altro che darmi la morte.
Ed anche se questo, non potrà consolare la mia famiglia, almeno sapranno che sarò morto per amore.
Ancora poche ore amore mio e morirò. Non so se andrò all’inferno, o avrò come mi hai sempre detto tu, un’anima che andrà in paradiso.

Ancora poche ore, e ci ritroveremo in un’altra vita.



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.


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Ringrazio come sempre chi segue la mia storia aggiungendola tra le preferite e le seguite, è per me un immenso piacere....
@1918: carissima grazie per le belle parole e i complimenti che elargisci ad ogni capitolo.
Si la fine si avvicina, e con essa anche il dolore di Edward. Cercherò di postare al più presto in modo da regalarti ancora mille emozioni.
GRAZIE DI CUORE. ♥

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Capitolo 8
*** Marzo ***








Sono rinato, si può provare tanta felicità da farti scoppiare il cuore?
Può un vampiro essere felice?
Provare tanta gioia nello scoprire che, tutto quello che sembrava avesse perso, in realtà non lo è?
La mia Bella è viva!
Il mio cuore, batte forte nel petto, solo nel pronunciare il suo nome. Non mi sembra ancora vero, che tutto ciò sia ancora possibile.
E’ come se, una nuova linfa estende il suo fluido in tutto il mio corpo, dà calore s’illumina e prende vita.
Ancora adesso che siamo tornati a casa, è vivo come se fosse oggi, il ricordo di quando, credendo che fossi morta ,aspettando a mia volta di morire, ti ho sentita tra le mie braccia e mi hai parlato.
Ero in un vicolo, in Italia ad aspettare il sole alto e forte nel cielo, per espormi e far infuriare i Volturi.
Quando ad un certo punto, ho sentito la tua dolce e melodiosa voce che mi diceva di non fare nulla, buttandoti tra le mie braccia.
In quel momento, non ho pensato più a nulla, se non che fossi finalmente con te, amore mio.
Che la mia anima pur nell’inferno, agognandoti, in qualche modo fosse riuscito a raggiungerti.
Il tuo profumo, le tue braccia che sentivo avvolgermi stretto, il tuo corpo caldo appoggiato al mio.
Non riuscivo a crederci che, nonostante tutto, potessi sentirti così.
Ma poi, quando hai continuato a parlare, dicendo che dovevamo scappare prima che ci potessero trovare i Volturi, ho capito che non era un sogno, ma che eri viva accanto a me.
Ho aperto gli occhi e in un attimo ho rivisto la luce che mi illuminava, ero tornato dalle tenebre, dov’ero finito senza di te.
Ma in un secondo, sono passato dal paradiso nel vederti, al terrore che ti potessero fare del male.
Mentre camminavamo stringendoti forte a me, ho visto nel ricordo di Alice, ciò che avevi passato senza di me.
Eri devastata dal dolore, esattamente come me.
Ti ho lasciato per una ragione che credevo valida, invece ho fallito su tutto, invece di darti l’amore che meritavi.
Ero felice di averti di nuovo vicina a me, ma al tempo stesso avevo paura che, venendo in mio aiuto potessi trovare la morte a cui eri scappata.
Non potevo fare a meno di accarezzarti, mentre andavamo verso l’ignoto, perché sapevo che avremmo dovuto combattere per rimanere in vita.
Ma non m’importava di morire , se questa faceva sì che potessi metterti in salvo.
Almeno averti vista da viva per un ‘ultima volta , avrebbe reso la mia morte più dolce. Anche se, non avrei potuto più vivere, accanto all’amore della mia vita.
Quando ho visto che Jane, voleva provare i suoi poteri su di te, non ho pensato ad altro se non a proteggerti.
E il dolore che provavo, non era nulla al confronto di quello che avevi passato tu, in tutti quei mesi senza di me.
Non avrei mai voluto metterti nella condizione, di dover dare la parola che tu diventassi un mostro come me.
Non perché non ti volessi per l’eternità, ma perchè tu avevi un’anima pura.
Quando siamo riusciti ad andar via dall’Italia senza essere massacrati, il mio solo pensiero era di poter stare finalmente insieme a te.
Anche se avevo notato un certo distacco.
Nulla mi aveva preparato che tu potessi non credere, che io ti fossi accanto e che non ero un sogno.
So amore mio, da quello che mi hai raccontato, che mi sognavi.
Creavi dei momenti molto pericolosi, pur di sentirmi.
Ma mai avrei immaginato, che mentre io ero all’altro capo del mondo, Victoria fosse tornata da te, per ucciderti.
Per portarti via per sempre da me.
Leggevo nei tuoi occhi, la paura, che io potessi andarmene di nuovo.
Questo mi ha ferito.
Ma ho capito che se mai avessi voluto andarmene, per fare la cosa più giusta per te, cosa impossibile, questa volta non avresti retto al dolore.
Avevo creato una voragine, non solo nel mio petto, ma anche nel tuo. Sei sempre stata il mio solo e unico amore, infinito, devastante e completo.
Perché siamo come lo yin e yang, che si sono incontrati in una notte buia, accendendola.
Ho tanti ricordi di questi primi giorni, in cui sono ritornato.
Non potrei mai dimenticarmi, quando ti ho tenuta stretta a me, mentre dormivi,tra le mie braccia.
E’ stata una lunga notte, dove ho rinnovato il mio amore per te, nonostante pensassi che fossi un sogno.
Amore mio, io non sono stato più nulla senza di te.
Tu sei diventata la persona più importante della mia vita. Il mio cuore, che era diventato arido e muto, senza di te ora ha ripreso a battere.
Sto cercando ancora adesso, di convivere con la tua decisione di diventare come me, un mostro.
Quando hai deciso di chiedere un parere alla mia famiglia, per poterne far parte, per un attimo ho perso la ragione, al solo pensiero di quello che volevi fare pur di rimanere per l’eternità con me.
Oh, ti amo così infinitamente, che solo nel sentirti pronunciare, la parola voglio vivere con te per l’eternità, è come una musica che mi illumina.
Ma io non riesco a non pensare, che la tua anima così pura, possa andare dal paradiso all’inferno per colpa mia.
Se io non ho avuto scelta, vorrei che ne avessi tu.
Sono riuscito a prendere tempo, amore mio.
Ma la cosa che non potevo immaginare, è che avresti voluto che fossi io a trasformarti, diventando così mia e solo mia per l’eternità.
Un sorriso mi sfiora le labbra, al ricordo di quando ti ho chiesto di sposarmi.
Vedevo incredulità, sconcerto ma anche ostinazione nel perseguire la tua scelta.
Sì, ti ho chiesto di sposarmi anche per prendere un po’ di tempo, per farti pensare seriamente alla tua scelta.
Ma amore mio, non dubitare mai che lo abbia fatto solo per questo.
Amore mio, io ti ho amata appena il tuo sguardo dolce, si è posato sui miei. Non ti ho mai detto, che una notte sussurrando il mio nome con tanto amore, mentre mi sognavi, mi hai risvegliato dalle tenebre.
Hai fatto battere, il mio cuore, vuoto e muto.
Sentii nascere nel mio corpo, freddo e arido, un fuoco che si estendeva fino ad arrivare nel mio cuore per farlo battere furiosamente.
Separarmi da te è stata la cosa più dolorosa che abbia mai provato, ma niente potrà paragonarla a quelle ore in cui avevo creduto di averti persa per sempre.
Se non fossi stato già morto, non sarei sopravvissuto a tutto quel dolore, no, a quella devastazione che sentivo.
In un angolo del mio cuore, che ora riprende vita, ci sarà sempre la consapevolezza di tutto il dolore che ti ho procurato.
E se anche tu mi hai perdonato, non so se basterà l’eternità, per perdonare me stesso per non aver avuto fiducia nel nostro grande , infinito e immortale amore.
Amore mio, non dubitare mai, del mio amore che ho per te.
Chiederti di sposarmi è solo una consapevolezza, che mi apparterrai, che sarai mia e di nessun altro.
Non solo per l’eternità, ma anche per quello che ci sarà oltre la morte, perché tu sei la mia sola e unica ragione di vita.
Poter stare finalmente, insieme in ogni secondo della giornata e delle lunghe notti abbracciati nel nostro piccolo ma grande mondo, mi rende non solo felice ma entusiasta.
Poter condividere ogni cosa insieme, lasciarci alle spalle tutto il dolore che ti ho causato e che mi sono inflitto.
Ma niente di tutto questo potrà mai essere paragonato all’amore che sento per te.
Un giorno non molto lontano, ci siederemo abbracciati sotto un cielo stellato, ti darò questo diario, e mentre lo leggerai capirai l’amore immenso che ho per te, Bella.
Per sempre, e per l’eternità amore mio, tuo Edward.



I personaggi descritti appartengono alla saga scritta da Stephanie Meyer. Tutto quello descritto non è fatto a scopo di lucro.


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Ringrazio come sempre chi segue la mia storia aggiungendola tra le preferite e le seguite, è per me un immenso piacere....
@1918: Grazie carissima, sono contenta che questa storia, ormai volta al termine, ti abbia trasmesso tante emozioni.
DAVVERO GRAZIE DI CUORE. ♥

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