la luce mi acceca

mi incupisce

mi illumina di rancore

paura

ogni sguardo lo sento perso in un ombra di scuro cielo

che mi avvolge soffocando ogni mia emozione

sensazione, odore, visione

mi chiude gli occhi,

mi rapisce le orecchie

e mi porta via l’olfatto

lasciando inerte

indifesa

pronta a sparire

ogni luce mi sembra ferma

strana

finta

ogni lacrima

dura

lenta

trasparente

fatta di rimpianti

paure, incertezze

morte in una condizione storica

invalida

significante e profonda

ogni vento mi passa sulle labbra

ogni parola mi passa per il cuore

ogni secondo lo sento ansimare

in un impeto di rabbia e confusione

la pioggia mi cade sui capelli

che si gonfiano fino a nascondermi

proteggendomi dal diverso

e mi chiude

creando una protezione che mi divide da ogni ostacolo

da ogni via

da ogni vita

da ogni sospiro

e mi porta via tante cose

che ormai ho dimenticato a provare

sento che tutto si chiuderà con un tumulto,

quello della mia voce che urla.

 

Sogna, sogna, non disperare

ogni fuoco saprà aspettare.

Ogni speranza saprà aspettare,

ad aspettare però non sarò più io

perché in tumulto, in guerra, in pace,

sarò io a ribellarmi.

Perché non ha più senso,

non c’è più stimolo,

non c’è più strada,

ne luce,

ne via,

che mi porti in una luce dorata splendente.

Cantando volando tra i cieli

sentirò una voce

risplendere in me

che mi ordinerà di andare

e di lasciare indietro il passato

con ciò che è stato.

Fino a quel momento però

non sarò più io a parlare

o a vivere,

ma solo ciò che gli altri vogliono vedere in me.

 

Luce splendente

in perpetua freschezza,

confortante luce,

che un brivido procura sulla pelle.

Bagliore infinito e dolce,

spesso ancora ingenuo

che si spegne a ogni udir di pensiero

di altrui natura.

Dolcezza in cuore

ma non in vista, nel più profondo.

E lascio andare il mio lungo sospiro

che corre verso un infinito più limitato del vero

lo lascio correre, fantasticare,

solo per un momento,

mentre poi lo soffoco col suonar della campanella,

dove lo vedrò per l’ultima volta nella vita,

scenderà come un raggio,

e si spegnerà per sempre nella notte,

senza più rifiorire.

Ti ripenserò,

lasciandoti alle spalle,

cambierai,

perderai quel giovane sguardo,

e nel silenzio più profondo,

mi limiterò a pensarti.

Gli occhi del dolore

mi guardano fin dentro il cuore

come con lame lucenti

il silenzio nasconde ogni ferita

portando nell’anima dubbio profondo.

La luce sempre più tenue

scompare tra gli alberi stufi di guardare

mentre le ferite si riaprono senza però più sanguinare

il tempo mi scivola tra le mani

mentre la mia vita la cerco ancora.

In questo eterno istante in cui io ricordo

vedo sempre più fievole la mia parola

che va a svanire in un grande interrogativo

che mi ricorda di essere ancora viva.

 

strano

cambiamento strano

luce fresca lucente

buio caldo, soffocante

affaticamento perenne soffocato nel silenzio muto

come ombra fa scudo a se stessa

si stringe lievemente la mia corda

la mia vista immobilmente ferma

cammino in silenzio

ascolto

Io son solista

solista di fiumi e di laghi

di amori e di tensioni

io son solista di quei cari e dolci canti

io son solista

di ogni desiderio

emozione,

io son solista della vita

dell’aria che respiri e di ogni cosa che ti circonda

solista della vita

solista che ti guida nella melodica poesia

che ti condurrà a capire che ognuno di noi

è il solista di se stesso

 

L’anima vaga in assoluto silenzio

tra i veli dei sentimenti

scopre e colora.

Ricerca nel più profondo

quell’ armonia

che dolce vola oltre la realtà.

Non sognare o luce mia

perché come il fiore si chiude

al calar del sole

i sogni svaniscono nelle tenebre

che più fitte e fredde

lacerano ogni sospiro

e canta quell’anima mia vagante

il tramonto

 

 

Frency

 

Alle sei aprì per la prima volta gli occhi.

Alle sette feci il tuo primo sorriso.

Alle otto la tua prima lacrima.

Alle nove avevi capito la vita

e alle dieci ti voltò le spalle.

Ormai la vita ti presentava il conto

e tu non potevi fare altro che pagare.

Volasti giù dalla torre

per mettere i piedi per terra

e capire cosa è giusto.

Ma chi sei o tu, anima vagante dei miei sogni,

da dove vieni?

Con occhi vuoti mi guardi negli occhi

e mi sussurri:

“svegliati”

Ti sento,

ti sento.

Ogni cosa svanisce,

ogni cosa ricompare.

Piano piano,

riaffiora,

sconvolge.

Sembra che tutto quello che è passato,

non sia altro che ciò che è stato;

e che il destino si sia arreso alla volontà,

dell’uomo.

Che fitta, densa, e decisa può realizzare l’impossibile,

nel bene, e nel male.

Cammino in questo corridoio, non più così tanto,

così troppo buio.

Intravvedo un chiarore.

Mi si apre una finestra davanti.

Cosa fare..

mi tuffo?

 

 

                                        Frency

La neve cade velocemente,

come scorre il tempo,

passa,

e depura.

Come la neve può donare un sorriso,

anche il tempo può farlo,

solo, però,

lasciando il destino agire,

aiutando a guarire le ferite.

La neve segna un nuovo inizio,

l’avvento dell’inverno,

implacabile,

che dona sollievo,

e a volte un senso di tranquillità.

Come un fiocco di neve mi sento scendere,

vellutato, leggero

forse un po’ freddo,

per poi cadere a terra,

per affrontare le insidie.

Poi,il peso,

ritorna.

 

 

 

                                                           Frency

Brezza

 

 

Un’anima

volteggiante,

mi accolse,

dolce ispirata dal vento,

libera,

solo a se stessa faceva conto.

Occhi vuoti, senza emozioni,

anima incatenata ai propri limiti

E la chiave, solo lei, non vedeva, non percepiva

Dell’apparenza era accorta,

della dolcezza  era cara

nell’animo era vuota.

La brezza marina mi portò via,

oltre,

oltre il semplice conforto.

Un rumore mi sconvolse,

è finita l’ora, risvegliati.

 

 

 

 

Frency

 

E il cuore mio pianse,

il quell’attimo di infinita solitudine.

La mia anima vagava nel mio stesso cuore,

che pulsava solo paura e timore.

E la sentivo,

la sentivo urlare in silenzio dentro di me,

forte era il grido di disperazione.

Cosa può dare conforto?

Cosa può rendere insensibili?

E fissando il mio riflesso,

vado oltre, e leggo ciò che ogni giorno voglio ignorare,

in silenzio.

Soffoco ogni mia sensazione e battito,

e chiudo gli occhi,

solo per una piccola parte di un secondo.

Mi ricompongo,

e vado.

Verrà il giorno in cui sarà abbastanza forte,

da avere il coraggio di essere più felice.

Sussulto.

Sono solo un’anima  in conflitto con il suo io.

 

 

 

Frency