Stereotipo

di Secret
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La pace prima della tempesta ***
Capitolo 3: *** L'ultimo atto ***
Capitolo 4: *** A goccia a goccia.... ***
Capitolo 5: *** L'epilogo dell'inizio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


stereotipo

Stereotipo

 

E proprio li in quell’attimo in cui i piedi di Kira venivano asciugati e i capelli di L scossi che gli occhi del maligno e della giustizia si scontrarono con violenza bruta. Ma davvero esiste una divisione così netta tra bene o male? Non c’è una via di mezzo? E se non c’è chi è il bene e chi è il male? In fondo Kira vuol solo eliminare i cattivi nel mondo e allora perché L lo vuol distruggere se è bene? Chissà … forse L è nel torto, forse Kira non è una mentalità del tutto contorta, forse è solo la realizzazione dei sogni di noi esseri umani, noi poveri mortali che cercano un mondo in cui vivere felicemente, un mondo che forse Kira può darci? 
Ma nonostante ciò, nonostante tutto, in questo pianeta, nella Terra L è la giustizia, Kira colui che dev’esser giustiziato. Ma ora cosa importa se l’uno è il male e l’altro è il bene, sempre se sia così? Non possono essere solo due ragazzi? Ebbene questo discorso contorto è inutile. Ryuzaki e Light ora, per il momento, sono solo due giovani ragazzi si cercano con il corpo e l’anima. Il temporale esplode fuori e dentro. Un temporale di emozioni e in un attimo tutto è silenzio.

Ma poi riparte, risuona, rimbomba, riesplode.

È tutto…

L’essenza.

Il contatto diretto e indiretto di due anime contrastanti. Ma davvero sono così contrastanti? Forse sono eguali, forse identiche, forse si combaciano l’una con l’altra… troppi dubbi. Troppi forse… Non si può semplicemente amare? La pioggia batte li fuori sul vetro e i loro pensieri si confondono. L’uno sentiva quello dell’altro, sebbene tanto confusi e indistinti.

Poi un singulto dall’oscurità…

Era tutto sbagliato , quei baci, quelle carezze…

TUTTO!!!

Kira è il male, L il bene.

Non c’è una via di mezzo.

Questo è quanto.

 

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Capitolo 2
*** La pace prima della tempesta ***


la pace prima della tempesta

La pace prima della tempesta

In quella notte sapevo che sarei morto. Light aveva studiato per bene le sue carte, davvero bene. Sa che uno Shinigami muore se salva la vita ad un umano, Rem è troppo legato a Misa Amane  per farla così morire. Non può farlo e allora sacrificherà la sua vita. Sparirà e di lui rimarrà soltanto una scia di cenere nel vento.

Sto per morire, già. La mia vita è giunta al termine,ma io ho ancora un piccolo desiderio, una voglia da esaudire prima che tutto finisca. Voglio il cuore di Light.

Non so se riuscirò ad averlo, non mi resta molto, ma per ora voglio salutare il mondo che non vedrò più.

Salgo le scale e mi trovo sul soffitto che ha ospitato per tanto tempo il mio corpo e le sue preghiere. La pioggia batte, violenta e incontrollata. Chiudo gli occhi sotto di essa e lascio via via tutte le sensazioni spiacevoli del mondo e ascolto rapito il suono di una campana che canta per me. Una canzone di festa e di gioia che lenta si muove tra le gocce che danno il loro contributo a riappacificarmi l’anima. Che bella melodia… forse anche il mondo sa che la mia anima sparirà da qui, forse anche lui vuol salutarmi. Ed è così che dico addio al mio mondo che anche se mi ha reso infelice togliendomi tutto, ora mi dona la pace. Non mi preoccupo del freddo, del bagnato o di altro, solo di quella sensazione. Poi un passo leggero che non stona per nulla con l’armonia, i miei occhi si aprono ed ecco apparire Light Yagami. Parla, parla e ancora parla, ma il suono arriva indistinto alle mie orecchie e si confonde con quella melodia.  Si avvicina incurante anche lui della pioggia e mi prende il braccio

- che cosa fai qui? Ti prenderai un malanno.-

Non può capire…  anche se sa quello che sta per compiere.

- per le campane-

Lui mi guarda con un’espressione indecifrabile e poi prendendomi con leggerezza mi porta via. Mentre mi riconduceva all’asciutto, la sensazione di pace svaniva lentamente ed altro occupava la mia mentre. Un dolore fitto e intenso…

La consapevolezza.

Ora si era fatta più forte. Sarei morto e lui sarebbe stato l’artefice.

Per la prima volta non mi importava di lui, di Kira o del bene e del male, della morte o della vita. Solo del mio desiderio…

Che c’è di male ad essere egoisti. Tutti lo siamo, chi più o  chi meno, ma ognuno di noi lo è. Mi inginocchiai per aiutare Light Yagami ad asciugarsi, del resto era colpa mia se si era bagnato, e utilizzando la mia asciugamano gli asciugai i piedi intirizziti dalla pioggia. Lui rimase stranito, ma nonostante ciò  anche lui, asciugandomi lento i capelli, mi aiutò. Rimasi colpito dal gesto e alzai lo sguardo su di lui e li capii. Non mi importa di farmi odiare da lui. Non mi importa nulla.

Avvicinai lentamente il mio viso senza staccare i miei occhi dai suoi. Lui rimase immobile un po’ sorpreso e un po’ ignorante sul da farsi. Poggiai la mia mano sul suo petto e lo spinsi giù. Lo sovrastai con il mio corpo e nei secondi che precedevano tutto ciò che volevo , il mio cuore, il suo, quello degli altri aldilà di quelle mura, quello della pioggia  e del vento, il cuore stesso di quella canzone che suonava nelle mie orecchie si fermò un secondo.  Guardai di nuovo quegli occhi, erano in attesa del nulla o del tutto. 

Le mie labbra fremevano di impazienza e poi accadde. Baciai quelle labbra ghiacciate di fuoco  e le feci mie. E tutto quello che si era fermato ricominciò il suo palpito frenetico e incompreso.

 Mi staccai da lui e aspettai che i suoi occhi si aprissero…  ma non lo fecero perché anche lui sentiva questa mia smania di averlo . Occupò le mie labbra e mi attirò ancora di più a se. Approfondimmo il bacio mentre tutto spariva intorno e le nostre lingue si intrecciavano tra loro come il canto dei nostri cuori fuso alla canzone della mia testa. Mentre il desiderio occupava la ragione e la rendeva oscura e insignificante, un qualcosa di freddo spense l’ardore della mia guancia. una lacrima. L’amarezza si occupò del desiderio che lo trasformò in passione violenta. Non avrei provato più sensazioni del genere. Sarei morto tra breve…odiai Light per quello che stava per farmi. Non avrei più rivisto il mondo, i miei dolci preferiti, Watari, tutti gli altri e i suoi occhi. Maledetto. Maledetto lui e i suoi occhi diabolici  che mi sciolsero guardandomi.  Avevo solo questa notte da vivere , ora non mi importa di nulla più. Lo baciai con passione, il collo, il petto e ogni minimo centimetro di pelle che incontravo nel mio percorso. Lo sentii gemere per l’eccitazione. Volevamo di più, entrambi, ma  quel singhiozzò stonò nella canzone e la spezzò irrimediabilmente . Light si allarmò all’istante e apparve dall’oscurità l’ombra di Misa. Ci guadava con quegli occhi, gli occhi feriti di una donna innamorata, gli occhi furibondi, rossi di rabbia.

- Light, me la pagherai-

Li capii che non potevo avere il suo cuore, solo ed esclusivamente il suo corpo era mio, anzi nemmeno quello avevo potuto avere. Il suo cuore apparteneva a lei. Chi l’avrebbe mai detto, Light si stava innamorando della piccola Misa Amane, non era più un giocattolo, un burattino nelle sue mani.  Lo capii dal suo sguardo. E poi ridiventò la persona di sempre. Mi chiese gentilmente di spostarsi e andò via per sempre da me.

Più tardi, Rem uccise Watari il solo padre che io abbia mai conosciuto e anche per me venne il momento di andar via da questo mondo. Rem si dissolse, diventò cenere e poi sparì. Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Erano i miei ultimi quaranta secondi.

Quella canzone che si era spezzata nella mia testa ripartì e si aggiunse il ritmo irrefrenabile del mio cuore. Caddi dalla mia sedia e Light pronto mi accolse nelle sue braccia. Lo guardai… non avevano nulla di quello che avevo amato sulle scale. L’odio li pervadeva anche se la tristezza si andava via via formando. Le sue labbra formarono parole che il mio cervello recepiva come un “ mi dispiace.” Dopo tutto anche se il suo cuore, tutto,  apparteneva a Misa un piccolo pezzo sarebbe appartenuto per sempre a me. Sorrisi e poi...

Tutto è silenzio.

Spazio dell'autrice

Ho voluto dare via ad altri capitoli e dare il via a una seria su Death Note. questa  storia è stata scritta per rendere omaggio alla puntata "silenzio"  rappresentandola a modo mio. mi scuso per gli errori e tutto il resto e spero che continuiate a leggerla. grazie per chi ha letto e grazie a coloro che hanno commentato.

Un abbraccio per salutare la morte e un bacio per richiamere la vita

Secret

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Capitolo 3
*** L'ultimo atto ***


l'ultimo atto

L’ultimo atto

L  è giunta la tua ora. Presto la falce della morte ti colpirà e ti porterà via, per sempre da questo mondo dove io sarò il padrone assoluto! Il dio di un nuovo mondo senza criminali o qualsiasi insulso verme viscido che cercherà di rovinare la pace che mi creerò con le mie mani. Tutti sogniamo un mondo migliore, un mondo in cui vivere, no?  Io posso farlo. Io posso crearlo. Io, diversamente dagli altri che lo comunicano solo a voce, posso renderlo realtà. Perché io, si esatto proprio,  io posseggo il Death Note. La mia fonte di potere indiscussa. Al mio fianco ho lui, Ryuk, uno Shinigami e ,ancora più importante, lei. Misa Amane. Lei possiede ciò che io non ho. Gli occhi del dio della morte. Lei mi segue, lei mi venera, lei mi ama. Povera sciocca. Perché non si rassegna all’evidenza, perché non capisce che la sto solo sfruttando? Perché è così dannatamente infantile, che ti fa venire voglia di abbracciarla e proteggerla tra le tue braccia, per poi amarla dolcemente? No, io non posso farlo. Perché sono Kira e porrò su chiunque mi ostacoli la falce della morte. E tu sarai il primo vero ostacolo da eliminare, si tu. Proprio tu, Ryuzaki.

Tu  non potresti mai capire questa mia voglia, questo desiderio indiscusso di avere ciò che ho a portata di mano.  È male cercare un mondo migliore per i nostri figli? No, non credo. Gli uomini non cambieranno mai, lo sai bene. Sempre e solo egoisti, presuntuosi, schiavi dei beni materiali, invidiosi e lussuriosi.

Io sono Kira, il giustiziatore!  Renderò questo mondo migliore, davvero.

Sono stanco di parole a vanvera e quindi è ora di iniziare a fare sul serio. 

Elle, io e te, a volte tanto simili, a volte diversi, a volte ci capiamo al volo, ma non so chi tu sia in realtà e nemmeno tu sai chi io sia in realtà. Anche se non me ne sono mai accorto, quello che ti dissi era vero. Sei il mio più caro amico, se non l’unico, se non  il migliore e mi lega a te un affetto incredibile, ma dopotutto sei Elle e io devo ucciderti per regnare.

Ora il tempo fuori diluvia, mi ritrovo a guardare la pioggia. Chissà, forse si sta preparando a lavare con me i peccati dell’umanità. Guardo fuori e li ti trovo, Elle. Li su un terrazzo, bagnato fradicio e nonostante il freddo che dovrai provare, li sotto la pioggia hai un volto rasserenato. Non ti ho mai visto così . È strano… e sorridi. Un sorriso felice, di gioia, di un uomo che ha trovato la pace. Già, la pace… chissà se la troverò mai... potrebbe avvenire per il mondo, ma chissà se io la troverò. Apro la porta e la luce che ti invade, mi annebbia la vista. Ti parlo. I tuoi occhi si aprono e senza perdere quella luce mi guardano sorridenti. Risplendi di una luce strana, intensa, un po’ troppo forte per appartenerti da sempre. Non mi senti e così mi avvicino. Ti ripeto la domanda e tu rispondi, come se fosse ovvio

- per le campane-

Ecco cosa non capirò mai di te. Immagini cose che non esistono…  non sei pazzo ma allora perché affermi cose senza senso? Stare li fuori per sentire campane inesistenti, oppure esistono, ma son troppo sordo per sentirle? Così ottusamente immobile nella mia ferma convinzione che la realtà sia quella che si vede.

Ora, ti riporto all’asciutto e ti ci fai portare senza resistere. A volte mi sembri ancora un bambino che ha bisogno delle premure della mamma, ma invece hai bisogno solo di affetto da parte di un amico o chiunque sia. Mi asciughi i piedi, non so a che serve ma anch’io ti aiuto. Tu sembri stupito da questo gesto  e alzi lo sguardo. Hai bisogno di affetto, lo cerchi, lo vuoi, lo desideri, ma soprattutto so che vuoi…Me.  Questa consapevolezza scaturisce emozioni dentro forti, troppo forti per uno col cuore di pietra come me. Non merito, questo tuo ultimo desiderio perché è di questo che si tratta. No e poi no, ma non faccio nulla per evitare il contatto della sua bocca con la mia.  Che dolce sensazione… sto impazzendo, voglio altro, non mi accontento. Lo baciai per la smania che c’era tra noi, per il desiderio di lui che ne scaturiva dentro da quelle labbra, da quella lingua che si appropriò della mia bocca, prendendosela, facendola propria. L’attirai prendendolo per i capelli, con una stretta forte e salda.  Poi una lacrima cadde dal suo volto e finì sul mio. Lo guardai e lui tramutò quella tristezza, quell’amarezza in baci violenti e lussuriosi. Anche lui voleva di più. Gemevo di impazienza e di desiderio sotto quei baci roventi che mi ustionavano la pelle di ghiaccio.  Stavamo per varcare le soglie dell’irrazionalità quando quel singhiozzo ruppe tutto ciò che c’era tra noi. Seppi subito chi era e per questo mi allarmai. Misa era li. Ci aveva visti e piangeva. No, non doveva piangere, non lei, non  doveva farlo, non doveva soffrire. Il suo cuore immaturo non doveva sanguinare ancora, non poteva. Già una volta pugnalato dalla perdita dei suoi. E non doveva più avvenire. Ma ora era successo di nuovo. Ora dell’amore, della venerazione e di tutto il resto nemmeno l’ombra.  Era arrabbiata con me. L’avevo tradita,   ferita a morte e l’avevo sfruttata, ora lo sapeva. Mi odiava… lo vedevo in quegli occhi di fuoco che lanciavano ferite mortali al mio cuore ghiacciato, scheggiandolo più del dovuto. E poi per completare il tutto arrivarono, loro, quelle parole. 

- me la pagherai Light. –

Non osai oltre guardarla e lei andò via. Non serviva scusarsi, non serviva parlare, per quanto mi amava lei aveva ragione, io torto.

 Andai via da li, da quelle scale , da quella debolezza che avevo  lasciato trasparire all’esterno e da Ryuzaki.  Non saremo mai più stati insieme. Tutto era finito con quel singhiozzo. 

Tutto.

Era giunta la sua ora. Watari era morto così come Rem, mancava solo lui… L

Scavalcare quell’ostacolo ora diveniva realtà. I quaranta secondi erano iniziati e si erano manifestati con quella caduta dalla sedia.

In quel momento, lo presi tra le braccia. Oramai stava morendo.

Già, stava accadendo davvero quello che agognavo da tempo.

Elle… il mio rivale, il mio migliore amico, colui che più di tutti mi aveva capito stava perdendo, si stava spegnendo  la luce dei suoi occhi . E per la prima volta dopo un mare di bugie che erano fiottate dalla mia bocca, ecco le prime vere parole sincere dopo tanto.

-mi dispiace-

Era vero, venivano da un cuore inesistente fino ad attimi prima.

Ora capisco cos’era quella luce. Lui sapeva della morte imminente e li nella pioggia aveva trovato la pace per la sua anima.

E mentre questi pensieri prendevano forma nel mio cervello, Ryuzaki  sorrise.

Fu il suo ultimo atto.

Ora era felice.

 

 

Post Scrittum: era giusto dare a voi, lettori e lettrici una seconda versione della morte di Elle, quindi secondo Kira. In ogni cosa c’è una seconda versione quindi anche in questa. Vi ringrazio per essere giunti fino a qui, e soprattutto rendo grazie e omaggio a RosaWhiteAngel, per aver commentato entrambi i capitoli. Non so chi ha fatto in  tempo a leggere la prima versione di  “l’ultimo atto” dato che l’ho cancellato perché mi sono resa conto, grazie a RosaWhiteAngel, che non era all’altezza di “la pace prima della tempesta” e quindi l’ho riscritta. Purtroppo è un mio difetto e problema accorgermi successivamente dell’obbrobrio che ho scritto e quindi le vostre recensioni mi aiutano a capire che quello che ho scritto fa schifo. Quindi dato che so che posso fare di meglio, lo cancello,  lo miglioro e lo ripubblico , quindi finché non avrò soddisfatto qualcuno di voi, il capitolo sarà sempre cancellato e modificato, ok? Aspettatevi queste pazzie per i successivi capitoli.  Dato che ora vi ho svelato la mia piccola debolezza, scrivete recensione per farmi capire se è un obbrobrio o meno. Aiutatemi a migliorarmi. Non sono in grado di giudicare le mie storie, quelle degli altri si ma le mie no. è mai possibile? Vabbè aspetto la vostra recensione. Forse ora non sono più tanto sicura che saranno solo 5  capitoli . Sayonara !

Un abbraccio per salutare la morte e un bacio per richiamare la vita

Secret  

 

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Capitolo 4
*** A goccia a goccia.... ***


a goccia agoccia

A goccia a  goccia…

Il caldo è terribile.

Non mi da tregua.

Non riesco a dormire, non riesco a fiatare. 

Non ho nessuno con cui parlare, con cui condividere le mie angosce.

 La mia unica consolazione è il sonno che non viene.

Mi alzo, provo a bagnarmi il volto e mi ristendo.

Le gocce scendono sul mio viso accaldato. Un brivido percorre la zona non appena cadono giù, a goccia a goccia tutto passa.

Una dolce carezza, ma dura poco.

Il mio volto è di nuovo asciutto.

Nuove gocce però scendono dai miei occhi.

Sono diventato un debole.

Disperazione…

Non pensavo che mi sarei sentito così, quando tu non ci saresti stato, Ryuzaki.

Manca qualcosa dentro me.

Manchi tu…

Nell’afoso inferno dei miei pensieri, spalanco gli occhi.

Imperscrutabile è la tua figura. 

E poi la tua voce mi assorda…

“Tu mi hai ucciso.”

 

 

 

Post Scrittum: ho voluto aggiungere questo capitolo per fare da collante al successivo.  È breve,  ma ha un doppio significato. Il caldo afoso non è solo il reale caldo estivo, ma sono anche i sensi di colpa che si fanno più forti man mano  che il tempo passa e nemmeno l’acqua,  il chieder scusa, basta.  Spero vivamente che l’abbiate capito senza la mia spiegazione. Ora che sapete come si sente Light, nel prossimo capitolo leggerete della sua fine. Ringrazio per essere giunti fin qui e per i commenti lasciati.

Un abbraccio per salutare la morte e un bacio per richiamare la vita.

Secret

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Capitolo 5
*** L'epilogo dell'inizio ***


L'epilogo dell'inizio

L’epilogo dell’inizio

Tempo era passato da quel giorno di pioggia. Era scivolato via dalle mani tutto ciò che voleva. Aveva quasi afferrato la vittoria ma poi anch’essa si era librata nel vento come lo scorrere del tempo. La vita di Light Yagami si stava spegnendo inesorabilmente, stancamente. Voleva scappare dalla sconfitta, dalla verità, da tutto quello che stava accadendo. Ma era impossibile.

Ferite allucinati colavano di sangue e gli percorrevano tutto il corpo. La sua corsa stava per completarsi, concludersi e cessare con uno stanco momento di preziosa tranquillità e di riposo. Fermo su quelle scale, si soffermò a pensare a ciò che n’era stata della sua vita e il suo sguardo offuscato si posò sulla creatura celeste dinanzi a se. I capelli biondi sciolti sulle spalle, gli occhi celesti pieni di lacrime circondati da uno strato di trucco colato, la bocca incurvata in una smorfia di dolore , il vestitino nero mosso dal vento. La morte era dinanzi a lui con il volto della creatura più bella del mondo .

- anche tu, Misa?-

Era già stato scritto con lettere di sangue il suo nome sul DEATH NOTE, lo sapeva. Misa l’aveva appena baciato sulle labbra.  Il bacio dell’addio dal sapore amaro. Era stata costretta a farlo, lui l’aveva costretta.  Era tutto finito…. gli ultimi secondi di Kira, colui che aveva voluto tracciare un confine netto tra bene e male e per la prima volta ricercò il cielo . Non si era mai soffermato a guardare ciò che ci dice, con i colori che man mano si tingevano  di sfumature diverse. Stava giungendo il tramonto e il cielo si tingeva di rosso. Rosso come il sangue di tutte le vittime di Kira che a sua volta era diventato. La vittima  della sua stessa arma. Quanto è stolto il genere umano. Quanto è cieco da non accorgersi di quel che ci circonda. Il cielo non era mai stato così bello, limpido, di quel color così splendido, di quel pesca indefinito con quella  lieve brezza di primavera che muoveva gli alberi. Li in quel momento una canzone iniziò a suonare per lui, solo per lui. Una canzone di festa dettata da delle campane unite al frenetico corso del tempo, del suo battito cardiaco e della voce di Misa che cantava serena per lui. Eccole le campane tanto agognate da Ryuzaki. Non era pazzo e nemmeno lui lo era. Era giunto il momento di stare in armonia con il mondo, con se stesso e con tutti coloro che aveva ucciso nel nome del bene , così si sentiva.

Ebbene l’aveva trovata.

La pace.

Erano gli ultimi istanti e li apparve lui, Elle.

- ora le senti vero?-

Sorrise, non aveva più la forza di parlare.

Ryuzaki gli si avvicinò.

Labbra contro labbra, respiro nel respiro , battito nell’ultimo battito.

È  così che nell’ultimo raggio di luce, con un dolce bacio  anche la vita di Kira si spense.

Questo è l’epilogo di un inizio.

Il sogno di Kira era quello di essere il padrone di un nuovo mondo.  Quello di Elle trovarne uno in cui vivere accanto alle persone amate, entrambi però non sono riusciti ad averlo.  Invece Misa ne cerca ancora uno in cui amare non vuol dire semplicemente soffrire  e finché la sua ora non giunge, non smetterà mai di cercarlo.

Non è una fine questa , non esiste fine a nulla, nemmeno alla vita come non esiste nemmeno nulla di eterno.

Non metterò  la parola fine qui, sappiatelo. E non lo scriverò nemmeno quando anche Misa Amane, giunta alla fine dei suoi giorni , troverà  la pace.

La vita è uno stereotipo.  La vita è banale, sottile, fragile e per quanto tu lo voglia non sarà mai davvero tua.

 La tua vita appartiene allo stereotipo iniziale di bene  e male.

Se sei un assassino, sei il male e se sei un poliziotto sei il bene. Ma il bene di un poliziotto può essere anche un male, perché loro son costretti a volte a picchiare le persone per calmare la folla, a volte anche loro si tramutano in assassini ma pur sempre sono il bene. Il male di un assassino, a volte anche se è errato uccidere qualcuno, è fatto a fin di bene. A volte si tratta semplicemente di una madre che vede il proprio figlio violentato dal suo compagno e in un gesto estremo, lo uccide.  Ma non vuol dire che sia una persona cattiva.

Lo stereotipo di una vita determinato da queste due fazioni è troppo sbagliata. Si viene soggiogati e succede ciò che non dovrebbe accadere. Elle e Kira sono state le vittime di questo insensato modello che manda avanti le nostre vite e sono morti.

Dunque anche noi faremmo questa stessa fine a causa di esso? Riflettiamoci su… Non esiste Bene o Male. Non esistono Buoni e Cattivi. Ne alcuna altra differenza tra Donna e Uomo su questa terra. 

La mia più cara speranza è quella di non aver deluso le vostre aspettative, le vostre speranze e tutto ciò legato a quello che ho creato. Vi ringrazio  per aver seguito questa storia  e spero  che per voi non sia stata futile o inutile, ma che vi abbia insegnato qualcosa.  Ho aggiunto anche pezzi di poesie di grandi autori come Montale e Pascoli,   frasi conosciute di altri autori e spero che qualcuno se ne sia accorto. Presto pubblicherò una storia che fa parte di “stereotipo” ma che non ho aggiunto perché stonava con il tutto. Si chiamerà “C’era una volta” e tratterà di Misa. Spero vivamente che la leggiate .

Ora vi lascio, ma non è un addio.

Non esistono addii, solo arrivederci.

Cala il sipario su quest’ultima scena.

Se ne alza un altro per un nuovo inizio

Un abbraccio per salutare la morte e un bacio per richiamare la vita.   

Secret

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