Amnesia

di Jade
(/viewuser.php?uid=2017)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1-Prologo: Dichiarazione al chiaro di luna ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2-Il tradimento svelato ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3-Amnesia: Harry ed Hermione? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4-La pessima idea di Harry, il piano di Malfoy ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5- Un aiuto per pozioni ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6-Lezioni ed amicizia ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7-Il dono ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8-Ricordi ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9-Bugie e sentimenti ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10-The end? ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1-Prologo: Dichiarazione al chiaro di luna ***


Capitolo 1

Capitolo 1

Prologo

Dichiarazione al chiaro di luna

Ginny uscì dall’acqua, per nulla calda del mare d’Irlanda, e tremando si diresse verso i due ombrelloni aperti poco distanti dalla riva. Si fermò davanti a Ron ed Hermione che da circa due ore non facevano altro che scambiarsi DNA e fece una smorfia

-Ehi ma non vi annoiate mai voi due l’uno dell’altro?- chiese acida –Io mi sto annoiando a vedervi sempre slinguazzare come due…due che slinguano da mattina a sera senza sosta!- rabbrividì –Mi fate venire freddo! Davvero!- i due la guardarono ed Hermione si calò gli occhiali da sole sul naso

-Rabbrividisci dal freddo dell’acqua…non per noi e poi se ti infastidisce, guarda altrove! Guardati intorno, ci sono dei bei ragazzi, potresti trovare l’uomo della tua vita!-

-Ehi vacci piano- disse Ron –L’uomo della sua vita? Non scherziamo! Ha solo quindici anni!-

-Sedici- disse Ginny –Grazie…- lui annuì

-Come ti pare. Comunque è presto per certe cose-

-Hermione è molto più grande di me infatti…- Ron la guardò scocciato

-Non replicare OK?- lei sbuffò alzando gli occhi al cielo

-Non ascoltarlo Gin- la ragazza si trovò sulle spalle un telo e si voltò. Harry, alzatosi dal suo sdraio nell’ombrellone che divideva con lei, sorrise –Dice dice…ma poi sarà contento per te quando troverai qualcuno- lei annuì

-Oh si lo so…soprattutto perché non me lo farò scegliere da lui quando lo troverà opportuno- lui annuì –Grazie per il telo. C’è qualcosa da mangiare?- domandò aprendo le borse li vicino. Si mise sulla sua branda e prese uno dei tanti panini. Lo scaldò con la bacchetta senza farsi vedere poi prese a mangiarlo con un largo sorriso. L’Irlanda per Ginny era bellissima. Da quasi due settimane erano li in vacanza e Ginny passava tutte le sue giornate, spesso e volentieri, in spiaggia. Poteva rimanere li dal sorgere del sole sino al tramonto senza problemi

-Oh no…- fece eco Ron –Arriva un gufo-

-Se è la mamma che dice di tornare, io fingo di non aver ricevuto nulla- disse Ginny –Abbiamo un’altra settimana solamente e poi iniziano le scuole…- riafferrò la mascherina –Bye bye-

-Ginny!- strillò Hermione –Forse sono i tuoi esami!!!-

-Speriamo di no!- e si rituffò senza voltarsi indietro. Il gufo si fermò sullo sdraio di Harry- tutti i bagnanti li vicino li osservavano incuriosirti e un bambino arrivò sino li vicino per ammirare l’animale mai visto prima se non in figura. Harry prese la lettera e la nascose poi sorrise al bambino

-E’ tuo?- chiese quello

-Ehm…no, non so perché sia qui-

-Aveva una lettera- disse una bambina bionda –Io l’ho vista prima che tu la nascondessi- Hermione sorrise e i tre si guardarono fingendosi divertiti

-Una lettera? Impossibile!!!- disse Ron. La madre della bambina si avvicinò

-Masha non dire bugie! Una lettera…mica siamo nel medioevo!- Harry sorrise alla donna che prese per una mano la figlia –Scusate, ha molta…fantasia!-

-Mamma è vero!- si impuntò la piccola –Guarda nella sua borsa!-

-Zitta sciocchina…- e la portò via tra le lamentele della piccola

-Posso toccarlo?- chiese il bambino di circa cinque anni

-Si- disse Ron –Se gli dai questo…sarà molto felice- e gli mise in mano un pezzo del panino di Ginny. Lui sorrise e gli sia avvicinò il padre

-Non è pericoloso?- chiese

-No…non gli farà male- disse Harry accarezzando l’animale che puntava il cibo. Il bambino lo porse nella mano e subito, senza indugio, il pennuto lo afferrò. Il bambino si allontanò soddisfatto e Harry prese la busta

-E’ per Ginny, sono i suoi GUFO, di certo- Ron gli prese e aprì la lettera

NON SI LEGGE LA POSTA ALTRUI!

Ron mollò la lettera parlante con una smorfia

-Odiosa lettera-

-Ti sta bene- disse Hermione prendendo un libro –A proposito, ecco Ginny- la rossa arrivò e guardò la lettera sullo sdraio. Fece una smorfia

-I tuoi esami sorella- lei li prese e li riaprì. La sua faccia cambiò da seria a sicura di se

-Lo sapevo. Erano degli esami davvero stupidi!- Ron allungò il collo

-Quanti GUFO hai preso? Dimmi Gin, dimmi!- Hermione era desiderosa di sapere

-Cinque- fece un sospiro –Cinque fantastici GUFO! Ma era scontato che fossi un tale genio!- disse compiaciuta

-Brava- disse Ron –Ora avverti la mamma-

-No, glielo dirò poi, non mi va di sprecare la giornata a scriverle- guardò il gufo -Vattene pennuto!- mosse la mano allontanando l’uccello e si mise al fianco di Harry –Stasera torno al campeggio e poi pensavo di andare in discoteca-

-Anche io!- strillò Hermione –Vengo anche io!- Ginny alzò le spalle

-Va bè…ma io ci vado con dei miei amici…- e le segnò alcuni ragazzi e ragazze in un ombrellone –Sono molto simpatici- sorrise

-Chi sono?- chiese Harry fingendosi disinteressato

-Babbani…Vengono dall’Italia e sono simpaticissimi!- sorrise –Mi hanno detto che c’è una discoteca fantastica qui vicino! Potete venirci con le scope-

-E tu come ci vai?-

-Con la loro macchina!- disse lei come se fosse logico

-Ma ti fidi? E se vi succede qualcosa?- chiese Hermione

-Non succederà nulla- sorrise

-Non mi va che tu vada in macchina con chi non conosco- la riprese Ron –Verrai con noi- Ginny lo guardò e sbuffò

-Eddai non rompere Ron! Voi ci seguirete con la scopa…se proprio proprio!- roteò gli occhi e guardò Harry che annuì

-Vengo con te io. Odio volare…- disse Hermione

-Ti ci metti anche tu?- domandò Ron

-Odio volare Ron!- sbottò lei –Soffro di vertigini…e di te non mi fido. Men che meno di Harry-

-Sono un gran cercatore- disse lui –E bravo con la scopa- fece un largo sorriso e Ginny alzò le sopracciglia annuendo

-Discreto- bisbigliò

-Dai Ginny…per piacere- la supplicò Hermione congiungendo le mani

-Bisogna vedere se hanno posto- concluse la discussione la rossa

-Voi non andrete in macchina- sibilò Ron –No e poi no!-

-Ron lascia stare- disse Harry –Noi li terremo d’occhio dall’alto!- Ron guardò l’amico e annuì

-OK, se credi che ci possiamo fidare…- guardò il gruppo con chitarre e sigarette poi scosse la testa –Non mi piacciono comunque-

-Si Ron, lo so che a te piace solo Harry come persona…ma vedi di non innamorartene- Ginny sorrise e si alzò –Ci vediamo!-

-EHI!- disse Ron –Ma che diavolo dici!- Harry ridacchiò

-Davvero ti piaccio?- domandò Harry –Davvero davvero?- Hermione si coprì il viso con il libro ridacchaindo e Ron arrossì

-Che scemi che siete! Scemi e ancora tutti e tre eternamente scemi!- Harry si sdraiò

-Scherzavo Ron- disse l’amico –Scherzavo- prese la lettera di Ginny e la scorse -Cinque GUFO…ma ha rischiato la bocciatura in Pozioni- guardò Hermione –Dovresti aiutarla- ripose la lettera e sospirò

-Non me lo chiede e non vorrei offenderla. Vedo che ce la mette tutta e aspetto un suo cenno- sorrise e Harry annuì. Guardò Ginny con la coda dell’occhio e sospirò, poi alzandosi, si avvicinò al gruppo di ragazzi

-Ciao- la decina di giovani si voltò

-Ragazzi lui è Harry e…quelli che si stanno avvicinando sono mio fratello Ron e la sua ragazza, Hermione-

-Piacere- disse qualcuno, altri diedero la mano e altri fecero solo un cenno

-Stai insieme a lui?- chiese una ragazza facendo un cenno verso Harry

-No- disse Ginny alla ragazza al suo fianco–Ma non ci provare Sara, è un bravo Grifon…ragazzo!- la bionda annuì e guardò Harry

-E’ carino…davvero siete solo amici?- domandò curiosa accendendosi una Camel con un accendino a forma di cuore

-Harry è vero che siamo solo amici?- gli domandò lei

-Si- disse lui sedendosi

-Visto?- disse allegra la rossa –Solo amici-

-Ah…solo amici…- era delusa –Ma non puoi sprecare un amico del genere- le riferì guardando Harry come se fosse a km e km di distanza –Dimmi…siete amici ma lo fate…no?- dilatò gli occhi

-Ehi, questo discorso è interessante- disse un ragazzo che monopolizzava mezzo gruppo

-No…noi non…-

-Guarda che è normale avere un amico figo e farci qualcosa. Io per esempio ho Marco- e le segnò il ragazzo biondo che prendeva il sole con un cappello a visiera sul viso. Alzò il braccio e mostrò il pollice –Visto? Per noi è normale-

-Ehi, mia sorella non fa certe cose e Harry non oserebbe mai…fare una cosa del genere- disse Ron –Esatto?- diede una gomitata all’amico che annuì

-Certo- disse solo. Ginny alzò le sopracciglia

-Ehi fratello…tu non puoi parlare per lei. Che ne sai di quello che combina? Sei la sua ombra?- chiese Giulio alzando un sopracciglio

-Italiani- disse Ron a denti stretti. Ginny fece un sospiro

-Stasera mi passate a prendere?- domandò alzandosi –Ora io me ne vado a fare un altro bagno-

-Si, per le undici siamo da te- lei annuì

-Benissimo, grazie. C’è posto anche per la mia amica?- domandò raccogliendo i capelli in una coda

-Si- disse uno

-A dopo allora- si avvicinò all’acqua. Ron le corse dietro

-Mamma che palle di fratello- riferì una ragazza –Mi ucciderei se fossi così Andrea- il ragazzo con la chitarra sorrise

-Io sono un bravo fratello- guardò Hermione –Tu stai con quello?- lei annuì –E’ noioso…- alzò le spalle

-E’ solo geloso di sua sorella- Sara guardò i due che parlavano

-Mi sa che l’ha mandato a farsi un giro- disse in italiano. Tutti si voltarono e sorrisero

-Che pollo quel rosso- sbottò Giulio

-Ehi Sara ti spiace se ci provo con lei?- chiese Marco –Solo per stasera-

-Fa come ti pare amico mio. Non ti ho mica messo al guinzaglio- disse afferrando il walkman dalla borsa

-Che state dicendo?- domandò Hermione in curiosità

-Che quel Ron è davvero troppo premuroso- sorrise –Un fratello come pochi-

***

Ginny si guardò allo specchio con i vestiti ancora attaccati alle grucce. Si era appena fatta la doccia e ora, con in dosso solo un paio di slip, tentava di trovare abiti decenti. Gettò gli abiti sul letto colmo di vestiti e dall’armadio ne estrasse altri

-Ginny hai per caso finito?- Harry entrò

-Harry!- gridò lei voltandosi e coprendosi con il telo –Ma sei scemo!?!?! Non si bussa a casa tua!!!- lui di schiena annuì

-Scusa, credevo che fossi pronta-

-Non lo sono!- disse acida –Se non sono fuori di qua non lo sono!-

-Si, scusa, perdonami!- lei fece un sospiro -C’è una bellissima luna piena…- disse di colpo. Lei alzò le sopracciglia –Proprio bella…non ne ho mai visto una così- lei gli si avvicinò

-Bene, ma non ho tempo da perdere per pensare ad astrologia- lo spinse fuori –Scusa- e chiuse la porta sbattendola. Gettò via il telo e afferrò una gonna in jeans e un top. Se li mise e sistemò i capelli con la bacchetta. Con un incantesimo si truccò e poi guardò ciò che ne era risultato –Sempre meglio che niente…- uscì e si trovò davanti Harry –Tutto bene?-

-Si- lei annuì –Herm è pronta-

-Ci vediamo in discoteca allora- e uscì dalla tenda magica che da fuori era alta la metà di lei. Hermione era li fuori con jeans e maglietta. Si guardarono

-Che vestiti da segretaria- le disse Ginny squadrandola –Dobbiamo andare in discoteca…non ad un colloquio di lavoro!- Hermione si guardò

-Lo so ma io non ho abiti come i tuoi- Ginny fece un sospiro

-E che abiti ho!- disse ridendo tra se e se –Andiamo è meglio! Ciao ragazzi, a dopo!- disse incamminandosi verso alcune macchine ferme. Salirono su di una Fiat e le macchine presero a muoversi. Ci misero quasi un’ora ad arrivare alla discoteca ma quando vi arrivarono, Ginny rimase senza parole. Era una discoteca che si affacciava sul mare ed era piena di luci che salivano con coni colorati sino al cielo

-E’ bellissima- disse Hermione –Mio Dio!-

-Noi in Italia abbiamo una discoteca simile- disse Marco afferrando il braccio di Ginny –Vieni?- lei lo guardò e osservò Sara che le fece un cenno di via libera

-OK…Herm i ragazzi sono la!- e le segnò Harry e Ron con jeans e maglietta aderente da veri fighettini babbani. Ginny era senza parole dal loro aspetto! Non si aspettava di certo un mutamento di quel genere! Sorrise e li salutò. Entrò nella discoteca e passò tutta la serata con il ragazzo. Erano circa le cinque e qualcuno la prese per il braccio staccandola da Marco che guardò negli occhi Harry. l’intrusione lo aveva alterato. Harry sorrise e guardò la rossa tutta sudata. Le disse qualcosa ad uno orecchio e lei annuì- salutò così il suo accompagnatore poi se ne andò, lasciandolo in mezzo alla sala, solo. Uscirono con le orecchie che fischiavano e con la luna sulle loro teste, luminosa da paura

-Divertita?- lei sorrise

-Certo! E tu? Fatto qualche conquista?-

-Non quella che speravo- disse lui. Lei lo guardò

-Herm e Ron?- chiese guardandosi intorno

-Andati. Da due ore. Herm era un po’ sbronza- lei alzò le sopracciglia

-Sbronza Hermione…è da vedere. Comunque se ti sei annoiato bastava dire qualcosa che andavamo! Dove hai messo la scopa?-

-Nascosta- le prese il braccio e scesero per la stradina che era costeggiata da arbusti e alberi sui lati. Si fermarono davanti ad un arbusto con bacche rossissime e lui afferrò la scopa che Ginny a fatica era riuscita a scorgere. Si incamminò e Ginny lo seguì

-Non andiamo?- domandò curiosa

-Sei sudata, vuoi buscarti qualcosa che ti rovini le vacanze?- lei scosse la testa decisa –Allora aspettiamo che la mia testa riprenda a funzionare e che tu smetta di sudare come se avessi fatto una corsa di alcune ore…poi partiamo. Intanto andiamo a piedi, non ci fa male- lei annuì

-Come vuoi- camminarono per parecchio e Ginny aveva le gambe a pezzi a causa delle scarpe e del tragitto fatto. Si fermò e si sedette su un masso –Aspetta Harry, ho le gambe distrutte!- lui la guardò voltandosi

-OK- si appoggiò al parapetto e guardò il mare terribilmente bello in quella notte illuminata a giorno

-C’è una nave da crociera- sorrise lui –Là, in fondo- lei si voltò e annuì

-Mi piace illuminata così- lui la guardò

-Andiamo?- lei lo guardò male –Con la scopa, non temere- lei sorrise e si alzò. Si tolse le scarpe e attese che lui si sistemasse. Si strinse a lui e presero a salire. La temperatura prese ad abbassarsi poi lui si stabilizzò e puntò sul campeggio che si vedeva estremamente bene da quell’altezza. Ci misero all’incirca dieci minuti e all’entrata del campeggio, scesero. Entrarono dai cancelli e si diressero verso la tenda. Prima di arrivarci però, Ginny fu bloccata dal ragazzo

-Harry sei impazzito! Mi volevi per caso…far cadere?!-

-No è che…volevo dirti una cosa- lei annuì

-Dimmi…- si tolse le scarpe –Ho sonno Harry- lui annuì

-Faccio presto-

-Va bene-

-Ginny un tempo io ti piacevo- disse calmo. Lei strabuzzò gli occhi e si schiaffò la mano sulla fronte

-Oh no…- disse lei guardandolo preoccupata –E ora che c’entra questo? Non ti sarà rimasto impresso il discorso di oggi…- lui scosse la testa

-No, no- lei annuì –Bè, bene…- alzò le sopracciglia –Allora continua-

-Un tempo ti piacevo, perché hai smesso di provare qualcosa per me?- lei si leccò le labbra e ci pensò. Alzò le spalle

-Tu avevi Cho e io…ero stanca di essere una tua eterna fan. Dovevo crescere e l’amore per te non me lo permetteva- sorrise –Tutto qui- sorrise

-Hai rotto anche con Dean in meno di due mesi-

-Dean non era come credevo. Ecco tutto- roteò gli occhi –Non era il mio tipo in poche parole. Come tutti gli altri- sorrise –Nessuno mi va bene- lui annuì

-Ginny tu mi piaci- lei sorrise e non parlò se non parecchi secondi dopo

-Come? Non credo di aver capito ben- lui si schiarì la gola

-Vorrei provarci con te- disse chiaro e tondo –Per vedere se funziona…-

-Ehm…mi hai spiazzato Harry- ammise -Non so che dire- si passò un mano trai capelli

-Dì di si- lei si accigliò

-Per anni ti sono venuta dietro e tu non ti sei mai accorto di me per via di…Cho- fece una smorfia –Ora arrivi e mi dici che vuoi stare con me. Così, di punto in bianco!- lo guardò –Sono spiazzata e poco sicura di voler cominciare qualcosa con te- lui annuì

-Non sei sicura-

-No-

-Come posso farti cambiare idea?- lei alzò le spalle

-Non lo so. Fammi pensare, OK?- lui annuì

-Va bene- lei sorrise

-Perché ti sono venuta a piacere…così velocemente?- domandò lei –Non sono passati nemmeno tre mesi che ti sei mollato con Luna- lui annuì

-L’ho mollata perché sentivo che non provavo più quello che provavo prima- ammise –Le ho parlato e ha capito – lei sorrise

-Siete ancora amici?- domandò curiosa

-Si e lei sa…che mi sarebbe piaciuto stare con te- si guardarono –E’ un po’ anche per te che l’ho lasciata-

-Questa informazione stavo bene anche senza saperla, t’assicuro!- lui sorrise

-Scusa- disse sedendosi e scompigliandosi i capelli

-Solo perché è mia amica- lo avvertì mettendosi al suo fianco –A proposito, hai già detto a Ron della novità?-

-No- si guardarono –Ma la prenderà bene- sorrise –E poi tu non mi hai detto che vuoi stare con me. Potrebbe anche non accadere nulla- lei sorrise e annuì

-Potrebbe…hai ragione- si sporse e gli posò un bacio sulle labbra –Notte- si alzò ma lui la fermò. Lei sorrise e si voltò verso di lui seria –Si?-

-Ci hai già pensato?- lei alzò le spalle

-Credo di si…- lui si alzò e lei sorrise

-Fra poco è l’alba- lo informò lei -Dobbiamo andare a dormire- lui annuì

-Ora ci andiamo…- la avvicinò e la baciò. Ginny chiuse gli occhi e ripensò a tutti quei mesi, tempo addietro, in cui aveva sognato quel momento. Si fece cingere la vita poi lo abbracciò posando le mani sulla sua schiena stringendolo. Non voleva che quel momento fosse rovinato, non voleva svegliarsi e scoprire che era tutto un sogno…

***

Harry entrò in camera e accese la luce. Guardò la ragazza e guardò per terra

-Ron si sarebbe insospettito- disse lei con un sospiro –Dovevi farlo- lui si avvicinò alla finestra

-Potevo lasciare tutto come era prima, era molto più semplice- Hermione si alzò e gli si avvicinò

-Ron si è insospettito quando hai mollato Luna!- gli ricordò –Non ti ricordi tutte le domande che ti ha fatto sul perché? Non poteva continuare per molto senza che lui intuisse, non è scemo!- Harry sbuffò

-Nemmeno Ginny lo è! E poi lei non mi ama come ti ama Ron- guardò dalla finestra dove si era fermato con Ginny poco prima –Hai visto?- lei annuì

-Si- lo abbracciò

-Ho fatto un errore. Ginny è tornata come quando aveva undici anni. La distruggerò quando la lascerò o quando scoprirà di noi- lei lo guardò

-Non sospetterà nulla, come non sospetterà Ron- lo voltò –Non possiamo farci scoprire Harry. Ron ne morirebbe…se scoprisse che c’è qualcosa tra noi-

-Se tu non ti ci fossi messa insieme…avremmo trovato il modo di dirgli quello che era successo tra noi l’estate scorsa- sbottò acido. Si guardarono

-Dai la colpa a me?- chiese a pugni stretti

-Tu non ami Ron- gli ricordò lui –Ma il sottoscritto-

-Se avessi rifiutato di stare con lui e gli avessimo detto di noi…- scosse la testa -…non sarebbe andata come credi tu. Avresti perso il tuo migliore amico- Harry la guardò –Sbaglio?-

-No- lei annuì

-Appunto- Harry chiuse gli occhi

-Che casino! Che casinisti che siamo!- lei si sedette sul letto –Finirà male, lo sento-

-Se non facciamo sciocchezze…non succederà nulla-

-Non potremo andare avanti per sempre così- disse Harry

-Troveremo una soluzione prima o poi- gli riferì lei –Per ora basta che restiamo calmi- i loro occhi si incrociarono

-Stare calmi- ripetè Harry –E’ una parola…-

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2-Il tradimento svelato ***


Capitolo 2

Capitolo 2

Il tradimento svelato

Le scuole erano cominciate da due mesi abbondanti e tutti si stavano già preparando per Hallween. La festa quell’anno, cadeva di lunedì. Era sabato, Hogsmead era stracolma di ragazzi che sceglievano l’abito all’ultimo momento e Ginny, per mano ad Harry, li guardava dispiaciuta

-Poveracci, a mio parere rischiano di arrivare a lunedì senza aver trovato l’abito desiderato- Harry annuì

-Si dovevano muovere in anticipo, ora è tardi- Ginny annuì guardandolo

-Dovevano fare come noi! Quest’anno abbiamo battuto tutti, esatto?- lui sorrise annuendo –Le mie amiche ridevano quando ho detto loro che avevo trovato l’abito di Halloween!!- scosse la testa –Era metà settembre…giusto?-

-Giusto, ma almeno non abbiamo dovuto fare a botte per trovare qualcosa!- le segnò con la testa i negozi presi d’assalto e lei ridacchiò

-Hai ragione. Siamo stati previdenti- annuì –A proposito, lo sai che Hermione ha un vestito bellissimo?- lui la guardò –E’ nero…con il bustino stretto e la gonna sopra il ginocchio. Farà un figurone! Ron sarà gelosissimo!- sorrise

-Sicuramente il tuo vestito sarà più bello- Ginny alzò le spalle

-Non volevo dirlo per non essere immodesta ma si, hai ragione, è più bello! Ma lo sanno tutti che ho dei gusti migliori di Hermione!- si guardarono e lei rise –Grazie per avermi dato i soldi per pagare il vestito a proposito…ero andata in crisi a vedere il prezzo-

-Potevi farmelo vedere indosso dato che te l’ho pagato io- sbottò lui deluso –No?- lei scosse la testa

-No! Lo vedrai a tempo debito- disse fermandosi davanti al negozio di Mielandia -Dopodomani quindi- sorrise –Ti piacerà- lui annuì

-Immagino- lei sorrise

-E’ pure facile da togliere, che vorresti di più?- lui alzò le spalle

-Che decidessi in fretta cosa prendere per poter andare a fare qualcosa di meglio in camera mia- lei lo guardò –Ron e gli altri non ci sono- lei sorrise

-Sei sicuro di questo?- lui annuì –Davvero?- lui annuì di nuovo –Ma lo sapevi anche prima di venite qui?-

-Si, erano già andati via-

-E perché non mi hai detto nulla?- domandò a denti stretti per evitare di farsi sentire da tutti. Lui alzò le spalle e lei prese a trascinandolo verso la scuola –Dai, prima che qualcuno torni prima del previsto!- lui sorrise

-Non rischiamo che arrivino prima!- l’avvertì lui bloccandola –Abbiamo ancora la bellezza di tre ore!- lei lo guardò voltandosi

-Sicuro?-

-Si-

-Se mi hai fatto sprecare un pomeriggio…ti uccido! È raro un letto decente ad Hogwarts- lui annuì

-Ho calcolato tutto, rilassati- lei fece un sospiro

-Sono rilassata- sorrise e lui le cinse le spalle

-Facciamo un salto alla stamberga strillante?- lei sorrise

-Perfetto! Adoro quel posto!- e si incamminarono per la stradina fangosa

-Potty Potter e la sua eterna innamorata! Che quadretto vomitevole!- Harry si fermò e sbuffò

-Malfoy- lo salutò –Che buon vento ti porta coi tuoi…- guardò Tiger, Goyle e Blaise -…gorilla, qui?- Malfoy sorrise

-Facevo un giro…-

-Bene allora ti spiace se noi continuiamo il nostro?- lui alzò le spalle

-Weasley finalmente ce l’hai fatta ad accaparrarti…Potterino- la squadrò e lei sorrise

-Questi non sono affari che ti riguardano Malfoy. O ti interessi della nostra vita?- alzò le sopracciglia –Non è da te-

-Non mi interessa affatto che fate voi Grifondoro- la freddò lui –Però…ti trovo un po’ sprecata per questo qui- annuì –Potter…non ti merita-

-Malfoy fatti un giro eh?- disse Harry –Non credo tu possa dire certe cose- Draco annuì avvicinandosi- Harry scostò Ginny che li guardò preoccupata e si guardò intorno. Non c’era nessuno e se avessero cominciato a fare a botte…Li guardò: erano vicinissimi e con uno sguardo da far paura

-Non vi vorrete picchiare!- disse lei –Ragazzi siete abbastanza adulti da comportarvi da tali. Smettetela subito di guardarvi così!- appoggiò le man i sui loro stomaci e li scansò. La guardarono –Basta Harry e pure tu Malfoy- lo guardò negli occhi -Torna sui tuoi passi e lasciaci in pace!- lui sorrise

-Non mi fiderei molto di lui Weasley- guardò Harry –Ho visto…Potter- sorrise –Ci vediamo- fece un cenno ai compagni e se ne andarono. Ginny li guardò sparire e guardò Harry

-Che intendeva?- il moro alzò le spalle

-E’ solo un idiota che ci vuol far litigare- sbuffò –Andiamo- lei annuì

-Perché ci vuol fare litigare?-

-E che ne so?- era spazientito

-Non è logico!- Harry si fermò e si guardarono –Non ha senso che voglia farci litigare. Che intendeva con quella frase?-

-Ginny non so se lo hai notato ma da quando siamo a scuola, Malfoy ha un vago interesse per te- lei ci pensò

-Già, ora che me lo dici lo vedo spesso in giro per la scuola…- Harry sospirò e infilò le mani in tasca

-Vorrà vedere se riesce a farti allontanare da me- lei sorrise

-Che scemo!- riprese a camminare lei prendendo a braccetto il ragazzo –Non mi farà allontanare da te- alzò le sopracciglia –Come può solo pensarlo!!- lui sorrise

-E’ Malfoy!-

-Giusto, è Malfoy, perché non ci ho pensato prima!- alzò gli occhi al cielo –Sono una scema-

-Non è vero- disse lui –Ti fidi solo troppo degli altri-

***

Harry la tirava su per le scale mentre lei non smetteva di ridere. Arrivati davanti alla porta lui la guardò

-Basta ridere!-

-Non ci riesco! La faccia della McGranitt e della tua mentre cercavi di tirare su la cerniera era il massimo- lui arrossì nuovamente al ricordo e lei scoppiò di nuovo a ridere come impazzita. Harry aprì la porta e a Ginny morì la risata di colpo

-Già di ritorno?- domandò Ron –Come mai?- Hermione sorrise e Dean si tolse il libro da davanti agli occhi –Che avete?-

-Harry ma…non dovevamo essere…-

-Non so perché sono qui. Andiamo alla Stamberga?- lei lo guardò con sguardo omicida

-IO ODIO LA STAMBERGA STRILLANTE!!!- gridò andandosene

-Abbiamo rovinato qualcosa?- domandò Hermione. Il ragazzo chiuse la porta

-Tu che dici?- ed entrò in bagno irritato come non mai

***

Il vestito color pesca faceva, addosso a Ginny, un figurone. Sembrava quasi una veela…Harry sorrise vedendola scendere

-Wow…forse dovrei essere io geloso, non Ron- Ginny sorrise e lui le posò un bacio sulle labbra

-Grazie- sorrise -Dove sono Hermione e Ron a proposito?- domandò guardandosi intorno e trovandosi davanti a tantissime maschere strane

-Sono di sotto- lei annuì

-Andiamo anche noi?- lui ci pensò

-Se vuoi possiamo prenderci la rivincita sull’altro giorno in cui ci avevano invaso la camera. Io non disdegno- lei sorrise

-Non credo sia una buona idea. Verrebbero a cercarci nel giro di trenta minuti- sorrise –Facciamo dopo, OK?-

-Dopo ci saranno gli altri- l’avvertì lui

-Prima della fine della festa stupidone!- lui annuì

-Ah, allora OK!- e scesero. Ron sorrise e guardò la sorella

-Sei una favola Gin- guardò Harry –Attento a questi maniaci Harry, la guardano già troppo…a mio parere- lei sorrise

-Che stupido che sei Ron…- disse lei –Non mi guardano tutti-

-Temo che avrai ottimi voti in Pozioni da oggi- disse Harry –Sembra proprio che Piton ti stia spogliando con gli occhi-

-Bleah!- disse le –Harry che dici! Non riuscirò più a guardare in faccia il professore se mi dici così! Che scemo che sei!- guardò i professori e distolse gli occhi –Oddio…ma è vero!!!- Ron rise –Hai fatto colpo! Che bello. Ricordagli che sono tuo fratello-

-Bisognerebbe che tu studiassi di più- disse acida Hermione –Invece che fare il cretino!- Ginny guardò l’amica e lei le sorrise –Giusto Gin?-

-Si…giusto Herm- la mora guardò Harry che la fulminò con gli occhi. Lei sorrise e afferrò Ron –Andiamo a ballare Ron?-

-Si- e presero a ballare. Ginny e Harry li seguirono subito dopo e ballarono sempre vicini. Erano quasi le dieci quando Ginny si fermò

-Devo andare a prendere da bere- disse lei –E mi devo fermare un attimo, scusami- Harry annuì

-Non importa, ci vediamo dopo- lei annuì

-OK-

-Ti seguo- disse Ron –Torno subito- Hermione annuì e i due fratelli andarono al banco –Ti stai divertendo?- domandò lui. Lei lo guardò

-Un mondo- lui sorrise

-Bene- si guardò intorno accigliato e lei fece lo stesso

-Dov’è Hermione?- domandò lei

-In bagno credo- disse lui –Doveva andarci- lei si guardò intorno e sorrise

-Vado un attimo in biblioteca- lui si accigliò

-Eh?-

-Devo prendere una cosa, me la sono scordata oggi- e uscì svelta. Ron fece un sospiro e appoggiò il bicchiere in malo modo sul tavolo

-Che hai?- domandò Luna avvicinandosi al rosso. Lui alzò le spalle

-Una marea di problemi, ecco cos’ho- lei sorrise

-Mi spiace- si guardarono e lui alzò le sopracciglia –Davvero mi dispiace- lui fece un sospiro –Non va con Herm, lo vedo benissimo-

-Non sai il problema. Evitiamo di parlarne, va bene?- lei sorrise

-Non so il problema?- lui annuì –Non sono così scema sai? È Ginny che non vede al di la del suo ritrovato eroe- e se ne andò. Ron scosse la testa

-Maledizione!-

***

Ginny salì le scale con un sorriso eccitato. La stava aspettando, lo sapeva…La signora Grassa la guardò

-Ehi ma cos’è, una riunione?- domandò –Password?-

-Coppa delle Case- lei annuì e la fece entrare. Ginny passò la Sala Comune vuota e salì le scale dei dormitori maschili in tutta fretta. Stava per bussare nella stanza di Harry quando fu costretta a bloccarsi. La voce di Hermione era alterata e proveniva da li dentro. Non era andata in bagno quindi…

-Dobbiamo smetterla Hermione!-

-No! Va tutto bene diavolo!-

-Bene? un corno! Ti ho detto di Malfoy no? Ti pare che vada tutto bene? Lui sa…e potrebbe arrivare a dir tutto a Ron e Ginny!-

-Malfoy non sa un bel niente!- insistette lei

-OK, lui non sa…Ron però si comporta in modo strano-

-Da quando stai con Ginny, per te tutti sono strani!- sbuffò lei –Ti preoccupi più di lei, che è così cotta di te da non accorgersi nemmeno di un elefante in camera, che della nostra relazione!-

nostra relazione…

relazione…

Ginny sentì gli occhi pungere di lacrime

-Non voglio che Ginny soffra-

-Io soffro Harry! Maledizione…non te ne accorgi? Da due mesi a questa parte si e no mi vedi…non mi guardi più…Si e no parliamo!-

-Lei potrebbe accorgersene-

-Non se ne accorge! Non se ne accorge! È troppo cotta Harry!-

-Hermione tu riesci a mentire al mondo intero, io no! Io se ti guardo, lo faccio capire subito che ti amo…-

ti amo…

ti amo…

Lei non rispose

-Non possiamo dirlo a nessuno-

-Non voglio spezzare il cuore a Ginny- disse lui –Hermione non posso più andare avanti così, non ci riesco…-

-Allora lasciala! Ma non dire nulla!- Ginny si coprì il viso con le mani singhiozzando piano –Non voglio distruggere Ron- nessuno dei due parlò per un po’

-Hermione è andata avanti anche troppo questa balla!- pronunciò lui –Più andiamo avanti più loro staranno male scoprendolo- lei sospirò

-Non voglio dirlo-

-Temi di essere giudicata dagli altri? Lo saremo anche tra tre anni…o dieci- Ginny si appoggiò al muro -Ron è il mio migliore amico, Ginny la persona a me più cara…-

la persona a me più cara…

più cara…

-…dobbiamo dire loro tutto-

-Non diremo loro che la cosa va avanti dall’estate scorsa però-

dall’estate scorsa…

-No, diremo loro che sono pochi giorni che abbiamo scoperto di amarci…-

-OK…va bene. Ma loro faremo insieme…- Ginny strinse i pugni con rabbia -…non lasciarmi da sola- Ginny spalancò la porta

-Non temere, non ti lascerà più da sola!- disse rabbiosa, con una voce fredda e gli occhi pieni di lacrime che lanciavano lampi di ira –Sei solo una schifosa puttana Mezzosangue…spero tu muoia- e corse via

-Ginny!- gridò Harry –Ginny!- le corse dietro ed Hermione guardò la porta con orrore. Si mise una mano sui capelli

-Oddio…Ginny…- Ginny sentiva la corsa di Harry dietro di se e quasi cadde dalle scale ad un certo punto

-Ginny aspetta, fammi spiegare!!!- ma lei non lo sentiva nemmeno più. Arrivò in Sala Grande correndo ed entrò facendosi largo tra le persone. La musica delle Sorelle Stravaganti cessò e il silenzio era rotto solo dal pianto di Ginny

-Ron dove sei…- si guardò intorno senza capirci più niente finché qualcuno l’afferrò. Lei si voltò e guardò Ron –Ron…-

-Ginny…cosa succe…- lei lo abbracciò e lui quasi cadde a terra dato che non si aspettava il gesto –Ginny ma cosa…-

-Hermione e Harry- singhiozzò. La folla li prese a guardare con sorpresa –Sono dei bugiardi…Mi fanno schifo- gli studenti si aprirono in due e sulla porta d’ingresso c’era Harry sudato e col fiatone. Gli studenti presero a parlare tra loro di quello che poteva essere accaduto e Ron si accigliò. Strinse Ginny a se e le passò una mano sui capelli –Hermione sta con Harry…Mi ha usato…Mi ha tradito…Ama lei, non me- singhiozzò stringendo il fratello come per paura che se ne andasse –Sono una scema, mi sono fidata di lui…che non mi ha mai nemmeno guardato in sei anni…- le parole erano quasi incomprensibili ma Ron capiva bene quello che lei diceva. Annuì

-Calma Ginny, calmati tesoro- lei singhiozzò ancora

-Ron- disse Harry –Fammi spiegare- si avvicinò ma Ron fece un passo indietro

-Avvicinati e ti ammazzo Harry e non è un battuta la mia…- sibilò. Hermione arrivò e affiancò Harry –Lo sapevo che glielo avreste fatto scoprire prima o poi, sono stato un idiota a non proteggerla di più- li guardò –Hai sbagliato a metterla in mezzo Harry, hai sbagliato di brutto questa volta- strinse le labbra –Ho lasciato correre per sei mesi, ora fate pur tutto alla luce del giorno…- fece una smorfia -…siete morti per me- Hermione cominciò a piangere. Harry strinse i pugni

-Ginny andiamo- disse Ron –Ti porto in camera- lei annuì. Si staccò da lui che le cinse le spalle conducendola verso l’uscita. La sala era percorsa da un brusio fastidioso. Arrivarono vicino ad Harry e Ginny si fermò. Harry la guardò speranzoso ma lei si voltò verso il fratello

-Ron…non vedo niente- si prese la testa tra le mani –La testa mi fa male e vedo tutto nero…- singhiozzò

-Ginny cosa ti…- Harry allungò la mano

-Non ti azzardare a toccarla!- Ron colpì Harry alla mano e al viso –Ti ammazzo se ti vedo a meno di dieci metri da lei-

-Weasley tutto questo è molto cavalleresco e dolcemente fraterno ma…dovresti tenere anche dietro a tua sorella. Incazzato come sei le parole avrebbero fatto lo stesso effetto del pugno ed avresti evitato che tua sorella rischiasse la rottura dell’osso del collo!- Ron si voltò e trovò Draco Malfoy, nel suo perfetto taglio di capelli, perfetto abito da milioni di galeoni e perfetto atteggiamento da superiore, tenere in braccio sua sorella svenuta. Si guardarono –Per fortuna c’ero io…eh?- Ron annuì

-Grazie Malfoy- disse calmo –Dammela-

-Faccio fatica- disse –E’ un peso morto non proprio leggero-

-Venite con me voi due- disse M.ma Chips toccando la fronte di Ginny –Su, muovetevi-

-E’ una parola!- disse Draco –Muovetevi!-

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3-Amnesia: Harry ed Hermione? ***


Capitolo 3

Capitolo 3

Amnesia: Harry ed Hermione?

Draco appoggiò Ginny sul letto che M.ma Chips gli segnò e poi mosse la braccia doloranti

-Avverti tua sorella che è il momento che dimagrisca, la prossima volta rischia di lussarmi le spalle se va bene!- Ron lo guardò senza cogliere l’offesa

-Grazie per non averla fatta cadere- si sedette stancamente –Si sarebbe fatta male- Draco annuì

-Si Weasley, OK. Non ti sbilanciare ora, non volevo che il suo visino si rovinasse, tutto qui! Non l’ho fatto per te e per nessun altro- Ron annuì

-Grazie comunque- guardò la sorella –A proposito, tu sapevi che Harry ed Hermione stavano insieme alle spalle mie e di mia sorella?-

-Da un bel po’ po’ di tempo Weasley. All’inizio non erano così bravi a nascondersi e li ho beccati facilmente- alzò le spalle –E poi le loro facce erano un libro aperto: mentono bene quanto io so essere buono coi babbani!- alzò le spalle –Anche tu sapevi da come hai parlato loro poco fa-

-Si. Lo so da un po’ prima della fine della scuola. Li ho sentiti parlare. Come credo anche Ginny- annuì –Idioti…Lo sapevo che mettere Ginny in mezzo era una pessima idea! Dovevo parlare loro il giorno stesso in cui mi hanno detto che stavano insieme! Sarebbe stato…meglio!-

-Bè Weasley…spero che tu ora non li voglia perdonare come hai sempre fatto! Queste sono corna belle e buone! E andando avanti da come minimo un anno, sono corna molto…visibili!-

-Amo Hermione, Harry è il mio migliore amico…-

-Si ma Weasley…

-…ma Ginny è mia sorella- concluse. Draco annuì

-Già- disse Draco –E con ciò?- chiese senza trovare un nesso

-Mi importa più di mia sorella che del mio amicone e della mia ragazza- fece un sospiro –Non li perdonerò mai più- guardò per terra –Nemmeno tra mille anni- sbuffò

-Eccomi- disse M.ma Chips congiungendo le mani –Bene cari, le visite sono finite, sciò! Lasciamo riposare questa poverina!- Ron annuì

-Bene- diede un bacio sulla guancia di Ginny e fece un sospiro –Ciao, a domani sorellina…- uscì con Malfoy dall’infermeria e chiuse piano la porta –Grazie ancora Malfoy-

-Ciao Weasley- e se ne andò lasciandolo solo. Ron vide il corridoio vuoto e corse fuori dalla scuola. Si fermò solo quando fu al limitare della foresta proibita. Calciò un enorme masso a passi lenti finché non lo calciò tanto forte da farsi male

-Maledetti…idioti! Bastardi…maledetti! Puttana e traditore! Spero che possiate passare mesi d’inferno! Spero che possiate pagare il male che avete fatto a me e Ginny cento volte di più!- diede un pugno all’albero e sentì una scossa pervaderlo. Guardò le nocche sanguinanti e scosse la testa –Che idiota che sono. E’ pure colpa mia dopotutto…- sbuffò e sentì una gran voglia di piangere –Hermione che hai fatto, Harry, eri mio amico…come hai potuto fare questo a me, come hai potuto fare questo a Ginny- si appoggiò al tronco con la schiena e scivolò per terra sbattendo il pugno con rabbia –Vi odio e odio me stesso come non credevo di potere-

***

Blaise vide arrivare l’amico e sorrise sotto i baffi

-Che intenzioni hai amico? No perché qui se lo chiedono tutti. Tutta Hogwarts se lo chiede- aprì le braccia in un gesto molto teatrale e si sedette sul letto. Si accese una sigaretta fatta a mano di quelle potentissime e Draco si c cominciò a spogliare

-Nessuna intenzione Blaise-

-Hai salvato la Weasley da una caduta che avrebbe potuto farle saltare l’osso del collo…c’è qualcosa sotto. Dillo al tuo cuginetto- sorrise e Draco lo guardò freddamente

-Blaise ho in mente qualcosa- alzò le spalle –Non so ancora cosa…ma qualcosa da cui trarrò tutto ciò che posso- Blaise sorrise

-Ti vuoi fare la Weasley, vero? È carina lo ammetto…ma è una babbanofila!- disse scettico

-Blaise…- sorrise –Ti vorrei ricordare che una figlia di babbani le ha preso l’amore della sua vita- alzò le sopracciglia –Questo è un inizio no?- Blaise annuì

-Già, hai ragione- fece un sospiro Blaise –Divertiti allora-

-Grazie- sorrise –Ma tu dovrai aiutarmi- si mise a letto e spense la luce

-Per cosa cugino?- domandò curioso il moro

-Potter dovrà scoprire che la Weasley ha preso ad amarmi. Vedremo come fare. Tu avrai un ruolo centrale nella situazione-

-La Weasley ti odia Draco!- le ricordò il compagno

-Ora, ma chissà cosa sarà domani! E poi sono molto bravo a farmi correre dietro dalle ragazze-

-Questa è una Weasley-

-E’ una donna. Ciao Blaise!-

-Ciao…-

***

Ginny aprì piano gli occhi e sbadigliò. Sentì un gran schiamazzare intorno a se e guardò il soffitto

-Ginny!-

-Mamma…-

-Oh Ginny tesoro!- lei sorrise e si mise seduta

-Ciao mamma…- la abbracciò –Come stai?-

-Bene e tu? Hai dormito per tre giorni di seguito amore, avevamo paura che fossi caduta in coma. Poi abbiamo ipotizzato che dormissi poco la notte- la guardò negli occhi –Devi andare a letto prima la sera- lei annuì

-Si OK, andrò a letto prima- fece un sospiro e guardò Ron, i due gemelli e suo padre –Ma che fate qua? Voi non avete il negozio? E tu papi…non lavori?- Ron sorrise

-Gli ho detto quello che è successo e sono corsi subito- lei sorrise e abbracciò i due gemelli

-Eccoti un regalino- Ginny si trovò con una scatolina in mano ben impacchettata e infiocchettata. Lei si accigliò

-Non è…pericoloso come i vostri regali soliti vero?- i due si guardarono

-Non ti fidi di noi?- lei alzò le spalle

-Non si sa mai- ruppe la carta e aprì la scatolina a distanza. Ci guardò dentro e alzò le sopracciglia -Un braccialetto?- loro sorrisero

-Non “un braccialetto”- sorrise George

-E’ “il braccialetto”!- lei annuì

-Oh…davvero?- lo prese tra le dita –E…perché è “il braccialetto”?-

-Lo abbiamo inventato proprio per te- sorrise Fred –Con questo ciondolino fai uscire una nube tossica, con questo invece esplode una palude, simile a quella che abbiamo usato il nostro ultimo anno con la Umbridge, quest’altro fa uscire una fiammata come quella di un drago e…- lei lo ripose

-Interessante ragazzi ma…- lo mise sul comodino –Credo che non lo porterò. Vi spiace? Non vorrei far male a qualcuno…- fece una smorfia –Temo che rischierei l’espulsione- i due si guardarono

-Ma con quelli ti puoi difendere dai bastardi come Harry- disse George –Lo abbiamo fatto proprio per questo e avendoli già provati e testati, siamo pronti per metterli in commercio. Gli “anti-bastardi” per sole donne- annuì raggiante –Faranno furore!- Molly sorrise

-Ragazzi…lasciatela stare su…-

-Ma saranno la moda- disse Fred –E vogliamo che la lanci Ginny!-

-Già- disse l’altro

-Ragazzi fate scegliere a lei!- disse Arthur. I due gemelli la guardarono –Per caso sono i ciondoli che non ti attirano? Oppure gli incantesimi? Ginny diccelo così li modifichiamo. Il tuo parere è essenziale. Sei la prima test sul campo!- lei sorrise e abbracciò Fred stringendolo per il collo

-Mi piace! Ma lo trovo pericoloso per me- annuì

-Harry lo è stato- disse Ron –Con quello saresti al sicuro- lei fece un sospiro

-Harry…- ripetè

-Basta parlare di Harry- disse Arthur –Forza, parliamo di altro!-

-Scusate ma…chi è…Harry?- la domanda spiazzò tutti. Si guardarono e Ginny aveva uno sguardo interrogativo al massimo. Li scrutava

-Ginny ma che dici...- Molly le si sedette a fianco –E’ per causa sua se tu sei qui…Sua e di Hermione- Ginny scosse la testa

-Io non conosco nessun Harry o Hermione- sospirò Ginny –Sono caduta dalle scale, ecco perché sono qui- sorrise –Ma Ron, non ricordi che sono caduta dalle scale! Stavamo andando ad Halloween, sono inciampata…e ho battuto la testa!-

-Ginny scherzi?- domandò Arthur

-No di certo! Ho quasi rischiato di rompermi l’osso del collo! Scherzo? Ma dai, no papi, no di certo- Ron si alzò dalla sedia

-Avverto Silente!- Fred si sedette e Ginny guardò il rosso uscire

-Dove va?- chiese gettando via le coperte

-A chiamare il preside- lei annuì e si avvicinò alla finestra

-E perché?- domandò

-Per fargli sapere che va tutto bene- lei sorrise

-Oh, bene- Ron arrivò in Sala Grande di corsa. Stavano cenando. Il preside allungò il collo e quando lo vide fermarsi poso lontano da loro, gli fece cenno di avvicinarsi. Lui ubbidì

-Signor Weasley?- chiese –Virginia…-

-…ha perso la memoria- disse -Completamente! Preside non sa chi sono Hermione e Harry, crede di essere caduta e di aver sbattuto la testa!- alzò le sopracciglia –Siamo preoccupati-

-Potrebbe essere stato lo choc- disse M.ma Chips –Accade soprattutto trai babbani. E’ amnesia. A volte dura anche per molto tempo- Silente si alzò

-Andiamo a vedere. Poppy ci segui?-

-Si preside- disse lei. Entrarono in infermeria e Ginny sorrise

-Preside sono viva! Non ho più nulla- sorrise e lui annuì

-Bene, perfetto Virginai!!- lei sorrise –Ti spiace se controllo la tua mente?- lei lo guardò –Voglio solo vedere se è tutto a posto- lei annuì

-Va bene- sorrise lui annuì avvicinandosi. Le posò le mani sulla testa e per qualche secondo nessuno parlò. Poi si scostò

-Di quello che è successo non c’è nulla. Tutti i ricordi sui due ragazzi sono spariti. Tre sere fa, per lei la festa è finita giù per le scale della torre i Hogwarts. Ritengo che abbia dormito tre giorni perché il suo cervello stava rielaborando gli ultimi sei anni della sua vita- tutti si guardarono

-Che si fa ora?- domandò Molly

-Si può solo aspettare. La sua testa non ha accettato quello che è successo. La mente di tutti è programmata per eliminare ciò che ci fa soffrire e questo l’ha così distrutta da non aver solo eliminato l’accaduto, ma tutta la sua vita a contatto con i due ragazzi- Poppy fece un sospiro –Non ho nulla da darle per farle ricordare. È una questione di sub inconscio. Deve tornarle quando è pronta per affrontare l’accaduto- Ron annuì

-Quindi non è detto che lei non si lasci imbambolare ancora- sbottò –Se Harry ora entrasse…e ci provasse con lei…accadrebbe che lei potrebbe innamorarsene-

-No, direi di no. Il sub inconscio la protegge- disse Silente –Questi ha eliminato i due e continuerà a dire all’inconscio di tenerli alla larga. Per lei ora sono pericolosi, anche se non li consoce. Bisogna solo vedere come reagirà a vederli. Giusto Poppy?-

-Direi di si preside-

-Ehi scusate posso andarmene da qui? E’ deprimente l’infermeria!- disse Ginny –Ho compiti su compiti e vorrei non rimanere indietro con i programma, Pozioni in testa!- sorrise

-Si, vestiti e poi puoi andare- disse M.ma Chips

-Grazie!- tirò le tende

-Ron tienila d’occhio, non farla avvicinare da quei due. Ne risponderai tu se le accadesse qualcosa- disse il padre. Ron annuì

-OK, d’accordo papà!- rispose preoccupato. L’uomo annuì

-Perfetto!

***

Blaise entrò in biblioteca eccitatissimo

-Draco, cugino, amico…ho una informazione bomba per te- Draco chiuse il libro di divinazione

-Illuminami-

-La Weasley…- Draco interessato alzò gli occhi e incontrò quelli scuri del parente. Quello annuì –…la tua futura conquista, Draco, non ricorda nulla-

-In che senso?- domandò il biondo interessato

-Ne parlano tutti! Pare che lo choc l’abbia fatta svenire e che in questi giorni, la sua mente le abbia fatto scordare completamente di Potter e Mezzosangue zannuta- Draco sorrise divertito

-E lui lo sa?- Blaise alzò le spalle

-Boh- Draco si alzò

-Andiamo- raccolse le sue cose e girarono alla ricerca della coppietta più famosa di Hogwarts. Non andarono lontano. In un angolo rilegato della biblioteca infatti, i due studiavano, l’uno assorto nel proprio libro, in completo silenzio(dato che di baccano ne avevano già fatto anche troppo)

-Mezzosangue zannuta…Potterino Potter!- disse Blaise –Come state in questo magnifico giorno di…- guardò fuori dalla finestra -…pioggia?-

-Zabini non siamo in vena. Abbiamo da studiare- disse Harry –Quindi vattene con il tuo amico di ventura-

-Si ce ne andiamo subito ma prima…vorremmo sapere se avete osato avvicinarvi ancora alla Weasley- Hary guardò Draco

-Che ti importa?-

-No, vi avvertivo di non farlo perché lei non vi riconoscerebbe- sorrise –Sappiamo infatti che vi ha completamente cancellato dalla memoria. Puff…come una fastidiosa macchia cancellata con un potente Gratta e Netta- Draco battè la mano sulla spalla di Harry e toccò quella di Hermione, pulendosi subito la mano nel mantello –Bravi, ottimo lavoro. Ecco come mostrarsi due perfetti imbecilli in quanto…un’ora?- ridacchiò e si scostò da loro –Ma che volete…Granger e Potter insieme non potevano arrivare a risultato migliore. Un consiglio; state lontano pure dal vostro amico del cuore Ron. Potreste avere problemi di comunicazione!!!-

-Al diavolo Malfoy, muori- disse Harry

-Morirai prima tu- annuì –Ciao ciao. Andiamo Blaise!- e il moro lo seguì

***

Ginny salutò i genitori e i fratelli, che tornarono a casa, poi con Ron si diresse verso la torre di Grifondoro. I corridoi erano semi vuoti. Non parlarono sino davanti alla Signora Grassa

-Password?- Ginny sorrise

-Coppa delle Case- il quadro si aprì e Ron la precedette

-Ginny!!- gridò qualcuno. La ragazza abbracciò le amiche e sorrise –Come stai? Oddio eravamo preoccupatissime per te!- Margaret la strinse forte –Ginny…che bello che sei qui!!!-

-Grazie- sorrise lei –Ma sto bene ora- fece un sorriso guardandole -Dovete assolutamente darmi i compiti di questi giorni! Devo mettermi in pari o non ce la farò a recuperare- disse andando verso un tavolo nell’angolo della Sala Comune

-Non temere, domani faremo tutto- disse Alicia –Ora andiamo a parlare. Ti devo dire moltissime cose…- sorrise

-Anche io!- disse Lucia. Ginny sorrise

-Ron ci vediamo domani- gli diede un bacio sulla guancia –Vado a spettegolare!- fece un sospiro –Adoro spettegolare!- lui sorrise

-A domani- Ginny seguì le amiche ma qualcuno la fermò

-Ginny ti devo parlare- la rossa si fermò sulle scale e si voltò. Poco distante da lei c’era un ragazzo moro, con due bellissimi occhi verdi dietro agli occhiali tondi e un fisico niente male! Ma chi era? Ginny sentì la sala cadere in un silenzio profondo, nessuno respirava. Ron, poco distante, aveva una faccia…spaventosa.

-Chi…sei?- domandò preoccupata –Non ti ho mai visto qui…- la sala si riempì di voci

-Sono Harry, non ti ricordi davvero di me?- lei ci pensò e scosse la testa

-No, mi spiace io non ho proprio idea di chi tu sia- guardò il fratello

-Non ti ricordi nemmeno di me?- domandò Hermione alzandosi da una delle poltrone rosse

-No…non vi conosco. Ron tu…li conosci?- Harry guardò l’ex amico che alzò le spalle

-Di vista- Harry si accigliò

-Dai Ron piantala- disse Harry alquanto esasperato –Non fare così- il rosso guardò la sorella –Ron…-

-Ginny è meglio che vai- lei annuì

-Si, è quello che voglio fare- sorrise. Margaret che le aveva preso la mano al richiamo di Harry, la tirò su per le scale -Chi sono quei due?- domandò prima di entrare in camera –Li conoscete?- le amiche si sedettero e si guardarono

-Si li conosciamo, sono due che…è meglio che tu non frequenti- le riferì Clara –Vedi loro…non sono ben visti qui a scuola- Ginny annuì

-Si immaginavo. Quando mi hanno fermato e li ho guardato mi hanno quasi dato fastidio- ammise sdraiandosi sul letto –Come se…non dovessi fidarmi di loro. E’ così?- guardò le ragazze che annuirono

-Si, è meglio che li lasci perdere- fece un sospiro Margaret –Stai molto meglio senza conoscerli- Ginny sbadigliò e sorrise

-Parlatemi delle novità, sono tutta orecchie!- Margaret sorrise

-Mi sono messa con Mark- Ginny scattò a sedere

-Il Serpeverde?!?!?- chiese Ginny stupita –Davvero?-

-Si. Ho pure conosciuto dei suoi amici e ti assicuro che sono simpaticissimi! Non sono come li crediamo noi. Almeno questi. Sono gentilissimi- annuì –Te li faccio conoscere se vuoi-

-Si, grazie- sorrise Ginny

-Io invece la sera di Halloween sono stata con…Julian- disse Alicia –Siamo “fuggiti” in un hotel a Hogsmead e siamo tornati il mattino. Ti giuro che è stato come in un film- Ginny sorrise

-Wow…E com’è andata?-

-Bene…ero un po’ impacciata ma lui è stato davvero gentile e dolce- sorrise –Un vero angelo!- Ginny fece un sospiro

-Devo trovarmi un ragazzo- disse –Assolutamente- sbuffò –Dean mi ha deluso ma non è detto che altri siano così- le ragazze si guardarono e Margaret le si sdraiò a fianco

-Tutti i ragazzi deludono tesoro- Ginny sorrise

-Lo so saggia Margy…ma non fare la filosofica con me!- ridacchiò Ginny –So che da qualche parte c’è la persona che non mi deluderà mai. Basta cercarla-

***

Pansy aprì gli occhi e guardò il ragazzo alla finestra che fumava una delle tane sigarette dalla giornata

-Draco-

-Cosa?- lei si alzò e si mise la sua camicia

-Sei pensieroso o sbaglio?- lui la guardò spegnendo la cicca tra il mucchietto sul avanzale. Chiuse la finestra e scosse la testa

-Non lo sono- lei gli si avvicinò –Senti, ho sonno. Tornatene in camera tua- lei lo guardò

-Sei arrabbiato con me?-

-No- disse –Ho solo altro per la mente-

-La cornuta della scuola?- chiese lei con un sorriso –La Weasley?- lui alzò le spalle –Non dirmi che vuoi provarci con quella!-

-Pansy ho detto che ho sonno- lei lo afferrò per il braccio e lo voltò verso di se

-Draco tu non puoi voler qualcosa da quella! L’ex di Potter, di Thomas e di quell’altro…che nemmeno so come si chiama!- lui guardò la mano che lo stringeva e fece una smorfia

-Giù le mani Pansy…nessuno ti ha dato il permesso di toccarmi- lei lo lasciò e lui le prese le spalle –Poi apri le orecchie, io faccio quello che mi pare- lei lo allontanò da se

-Non la Weasley, sono cento volte migliore di lei!-

-Pansy…ti ho detto che mi voglio fare la Weasley? Non mi pare, hai detto tutto tu!- lei strinse le labbra

-Hai fatto sempre così- disse lei –Con le mie amiche, le tipe del Tassorosso e quelle del Corvonero…Ti ho lasciato fare, sempre. Ora evita di umiliarmi così. Non sopporto il pensiero che tu ti faccia una giallo-rosso, mi fa schifo. Non riuscirei più a guardarti se mi tradissi così- lui fece un sospiro

-Non stiamo insieme- disse lui –Quindi io non tradisco nessuno, tanto meno te!- lei strinse gli occhi –E se mi voglio fare qualcuna, non devo chiedere il tuo parere, no?- lei strinse i pugni

-Al diavolo Malfoy-

-Ci vediamo Pansy- lei raccolse le sue cose e se ne andò. Dal letto a fianco quello di Draco, le tende si scostarono

-Allora vuoi farti la Weasley? – chiese Blaise –Dovrai lavorarci su mi sa-

-Notte Blaise, ho sonno- si mise a letto

-Notte-

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4-La pessima idea di Harry, il piano di Malfoy ***


Capitolo 4

Capitolo 4

La pessima idea di Harry, il piano di Malfoy

Ginny lavorava davanti al suo calderone con concentrazione. La pozione Refrigerante la conosceva bene ed era decisa a prendersi un bellissimo voto. Stava per inserire un rametto di Grania, quando il professor Piton le si fermò davanti. Ginny alzò gli occhi e lui la scrutò con i suoi occhi gelidamente freddi. Ginny deglutì e accennò ad un sorriso

-La tua verifica- le porse il figlio e Ginny l’afferrò titubante

-Grazie signore- lui se ne andò e la ragazza guardò il voto in alto a destra della prima pagina. Impallidì e si sedette con una gran voglia di rompere qualcosa

***

Ron arrivò e posò un bacio sulla guancia di Ginny. Lei non lo salutò

-Ginny, che hai?- le si sedette a fianco

-Un brutto voto in pozioni- disse Margot, un’amica di Ginny e una delle ragazze più apprezzate della scuola, coi capelli neri, ricci, lunghi e due occhi azzurri da sembrare quasi innaturali –Una verifica- Ron sorrise divertito

-Un brutto voto ti riduce così? Ginny io sono una frana in pozioni! E’ genetico!- lei lo guardò con gli occhi lucidi

-Io non voglio andare male in pozioni!- disse con rabbia –E se tu sei imbranato non è detto che io debba essere condannata come te!- Ron annuì

-Già…ma se sei pessima non ti arrabbiare con me!- lei lo guardò sbuffando

-Devo studiare di più…altrimenti rischio di essere irrimediabilmente rimandata al prossimo anno!- deglutì –E non posso pensare alla tragedia che ne risulterebbe per la mamma- guardò Ron –Giusto?-

-Io non sono mai stato rimandato, vuoi che rimandino te?!?! Impossibile, davvero!- lei guardò il compito

-Devo trovare qualcuno che mi aiuti- fece un sospiro –Ma non so proprio chi possa…fare al caso mio- Ron fece spallucce

-Non saprei consigliarti- lei lo guardò

-Comincerò da sola e poi chiederò un po’ in giro- si alzò

-Ma non hai mangiato nulla!- la riprese Ron segnandole il piatto pieno

-Non ho fame- gli baciò la guancia –Ci vediamo in biblioteca ragazze, a dopo!- e se ne andò abbastanza svelta. Ron scosse la testa

-Rischierà di stare male se continua a mangiare così poco!- Margot gli si avvicinò e sorrise

-Ron posso…- lui la guardò -…invitarti ad Hogsmead?-

-Oh bè non so…quando?- lei sorrise

-Sabato- lui deglutì

-Non voglio lasciare Ginny da sola e…- lei gli mise una mano sulla bocca

-Ginny sabato sarà impegnata a trovare i regali con Margaret e quindi sarà impegnata- sorrise –Mi sono informata per evitare che stesse sola e che incapasse in quei due che stano entrando ora- Ron si voltò e si accigliò. Lui la riguardò e lei alzò un sopracciglio

-Allora? Vieni con me ad Hogsmead?- gli scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e lui strinse le labbra imbarazzato dalla vicinanza di una ragazza che non fosse Hermione

-OK…va bene- disse in un fiato. Lei sorrise

-Fantastico- guardò Hermione e le fece un sorrisetto –Allora ci vediamo sabato alle quattro davanti al portone. Però vedi di non sparire dalla circolazione in questo lasso di tempo- gli afferrò la camicia e lo avvicinò posando le labbra sulle sue. Ron spiazzato perse l’equilibrio verso di lei e dovette appoggiare una mano sul tavolo per non caderle addosso. Lei sorrise e gli leccò le labbra. Ron chiuse gli occhi e corrispose ad un bacio così diverso e così più dolce di quello di Hermione. Lei si staccò per prima

-Per la cronaca sono prefetto e il venerdì e lunedì passo al setaccio la scuola dalle undici alle due. Come Caposcuola puoi girare a quell’ora e se vuoi…puoi farmi compagnia- si alzò –Ciao- e se ne andò. Ron guardò dove lei era rimasta seduta poi si voltò verso il suo piatto con un movimento meccanico poco naturale. Non era abituato a certi exploit da parte delle ragazze. Nessuna infatti aveva mai dimostrato interesse per lui, l’ombra di Potter…Alzò gli occhi e incontrò quelli scuri di Hermione. Non si soffermò nemmeno trenta secondi

-Ron- guardò Jessica del suo stesso anno e lei sorrise –Ti voglio solo dire che Margot non è l’unica su cui hai fatto colpo- sorrise –E’ un peccato che sei stato per così tanto con Hermione Granger sai? Ti sei perso un sacco di occasioni- Ron non rispose subito e ripensò al bacio di poco prima

-Anche secondo me- disse poi

-Margot stravede per te e poi non farebbe mai come qualcuno di nostra conoscenza- e mosse gli occhi verso la sua destra, dove Hermione mangiava a distanza di due persone da lei –Spero ti possa trovare bene con lei-

-Si…grazie- lei sorrise

***

Margot arrivò in biblioteca di corsa e con la faccia tutta rossa

-Ginny smetti di studiare e ascoltami- la rossa la guardò

-Non ho nemmeno incominciato-

-Bene…bene. Ho baciato tuo fratello- Ginny strabuzzò gli occhi con una faccia che diceva “non posso crederci che tu ci sia riuscita” -E gli ho fatto capire che mi piace- annuì –Ho detto una cosa davvero…- si accigliò -…molto audace detta da me- Ginny storse la bocca

-Audace? Margot tu non sai dire qualcosa di “audace”. Che gli hai detto?- la ragazza si sedette

-Gli ho detto che il lunedì e il venerdì sera dalle undici alle sue dono in giro per ispezioni e che se vuole…può venire con me- sorrise

-E ti pare che abbia capito che ti piace?- chiese scettica

-Gli ho dato un bacio coi fiocchi e poi gli ho detto quella cosa in modo molto…Comunque lo ha capito-

-Si OK…- disse Ginny –Dimmi poi se riesci a combinare qualcosa con mio fratello- alzò le sopracciglia –Anche se dubito- fece un sospiro –A proposito, perché non ti sei fatta avanti prima? Era libero anche prima- la ragazza rimase interdetta poi fece un sorriso tirato

-Timidezza- annuì –Tutto qui-

-Oh…OK- sorrise e la ragazza la abbracciò da dietro -Adoro tuo fratello-

-Lo so-

-Mi piace davvero tanto-

-Lo so-

-Mi approvi?-

-Come non approverei nessun altra!- si sorrisero e quella se ne andò. Passarono circa venti minuti poi Ginny fu di nuovo interrotta. Era il ragazzo della sera prima. Si guardarono e lei sentì che la sua vicinanza la infastidiva

-Ciao-

-Ciao- disse lui -Posso studiare con te?-

-Veramente aspetto le mie amiche- gli riferì lei –E poi la biblioteca è deserta, ci sono molti posti liberi- lui annuì

-Lo so ma dovrei parlarti- lei lo guardò

-Siedi allora- lui lo fece –Dimmi-

-Ascolta lo so che quello che ti sto per dire ti stupirà ma credimi, è la verità- lei annuì –Tu non sei caduta dalle scale ad Halloween- disse calmo –Sei svenuta per uno choc…causato da me- lei fece un sospiro –Tu ora non ricordi perché hai un’amnesia dovuta al colpo psicologico ricevuto ma quando ricorderai, ti verrà in mente chi sono io, chi è Hermione…e tutto il resto. Noi due stavamo insieme ed Hermione stava con tuo fratello- lei sorrise

-Non so nemmeno chi sei, come posso stare con te?-

-Tu sai chi sono, mi conosci bene!- lei lo guardò

-No…non ricordo di conoscerti-

-Lo so, ma quando ricorderai, ti ricorderai anche di me- lei strinse le labbra scrutandolo

-Io e te non stavamo insieme e mio fratello non stava con questa Hermione…o come si chiama- alzò le sopracciglia –Capito?- lui scosse la testa

-Noi due stavamo insieme da quasi tre mesi, Ron ed Hermione da più di un anno- si guardarono –Lo so…e anche Ron che ora finge si e no di vederci- lei si alzò e prese a raccogliere le sue cose

-Mio fratello non conosce né te né Hermione- sbuffò –Idem io-

-Ti ho salvato da Tom Riddle al tuo primo anno, tu eri innamorata di me da sempre, mi hai aiuto a sconfiggere i Mangiamorte due anni fa…Non puoi non ricordarlo- lei lo guardò

-Sta zitto OK? Mi infastidisci molto- prese in mano i libri –Scusa ma cambio tavolo. Non seguirmi e non venire a sederti vicino a me- e si avviò verso un altro tavolo. Harry si alzò di scatto e l’afferrò per il braccio. Una scosse quasi elettrica percorse Ginny che si voltò facendo cadere tutto a terra

-Devi credermi, è così!- e la strinse con forza. Lei tremò

-LASCIAMI NON MI TOCCARE!!!!!- gridò spaventando i presenti. Harry si staccò da lei e qualcuno corse verso la ragazza, era M.ma Prince. Harry scrutò la donna

-Signor Potter la pregherei di andare via- Harry fece un passo avanti e Ginny cominciò a piangere –Signor Potter, per piacere!- Harry annuì

-OK…OK- e se ne andò con le sue cose

-Signorina Weasley, la prego di calmarsi- la mise seduta e Ginny annuì

-OK, sono calma- la donna annuì

-Bene, bene- Ginny la guardò

-Devo studiare-

-Bene, studi e stia calma-

-Grazie- disse Ginny raccogliendo i suoi libri –Grazie mille-

-Ginny che cosa ti è successo?- Ron entrò di corsa e abbracciò la sorella. Lei sorrise

-Niente…è tutto a porto-

***

-Ron- il ragazzo si fermò sulla soglia della biblioteca e ci mise qualche secondo a decidere se restare li o andarsene. Si voltò

-Sei…la ragazsza di Potter, vero?- la scrutò e lei chiuse gli occhi per poi riaprirli

-Ron…non fare così- lui alzò le sopracciglia

-Così come?-

-Come se non mi conoscessi- lui sorrise

-E’ così, io non ti conosco. Io conoscevo Hermione, anche se era una tua invenzione, non conosco te- la guardò negli occhi –Hai bisogno?-

-Vorrei che tu mi perdonassi e mi capissi- lui sorrise

-Scusa?-

-Si, hai capito: perdonami. Io ed Harry abbiamo fatto questo solo per non farti soffrire. Io ti amo in un certo modo Ron e…non volevo che soffrissi…- guardò per terra

-Tu non mi ami Hermione, che diavolo dici?- era scioccato

-Ti amo come Harry ama Ginny e…volevamo non farvi soffrire, te lo giuro- lui alzò le spalle

-Potevi dirmi di no quando ti ho chiesto di stare con me e già te la facevi con Harry- lei strinse le labbra –Sarebbe stato meglio e da persona responsabile quale non sei- lei deglutì

-Si lo so, sono una pessima persona, ma…non volevo che tu soffrissi del mio rifiuto…-

-Che animo nobile che avete tu ed Harry- annuì –Davvero. Peccato che non credo al vostro gran cuore- scosse la testa –Affatto, non ci credo affatto!- fece un sospiro –Siete falsi e schifosamente bugiardi. Non avete fatto mai nulla per non fare soffrire me! vi serviva tenere tutto segreto per dare più brio alla vostra relazione. Non vi siete nemmeno soffermati a pensare a me, o a Luna e a mia sorella! Sareste andati avanti all’infinito se qualcuno non vi avesse beccato e non fosse rimasto così sconvolto da correre in Sala Grande a piangere e a raccontare tutto- alzò le sopracciglia –Quindi evitami le tue facce da dispiaciuta e tornatene dal tuo ragazzo- lei lo abbracciò

-No ti prego Ron, perdonami! Ti prego…- lui la allontanò stringendole le braccia con una tale forza da farle salire le lacrime agli occhi

-Apri le orecchie…Granger- lei lo guardò stupita –Prima che mi passi, di tempo ne passerà così tanto che forse verrò a dirti che ti perdono sulla tomba- la lasciò spingendola indietro –Non ti azzardare mai più a toccarmi, non voglio sporcarmi- sentì l’urlo di Ginny e la guardò –E’ con lei?-

-Si- disse la ragazza in lacrime. Lui corse via e incrociò entrando in biblioteca, Harry.

***

Blaise entrò in Sala Grande per cena con un largo sorriso

-Draco, una notizia bomba- il biondo guardò il moro –Il fratello della Weasley si è beccato con la Granger- annuì –Dovevi sentire che le ha detto…l’ha fatta piangere come pochi sono riusciti. Nemmeno il tuo “sporca mezzosangue” l’ha ridotta così- sorrise –Anche Potter ha fatto piangere la Weasley. Ero in biblioteca e lei ha urlato come un pazza appena lui l’ha toccata. M.ma Prince lo ha mandato via e lei si è calmata. Poi ha studiato con le amiche etc…-

-Tutto qui?- Blaise guardò il cugino spiaciuto

-Ma come…credevo che ti avrebbe fatto piacere sapere che tra loro le cose vanno ancora male- sbottò

-Lo sapevo che andavano male, non si parla di altro qui!- disse annoiato –Diviene noioso sentire lo stesso discorso venti volte- Blaise ci pensò

-Allora ti farà piacere sapere che è nei guai con pozioni e che cerca qualcuno che l’aiuti. Offriti tu- Draco lo guardò con un largo sorriso

-Questa è una buona notizia- annuì Draco –Davvero molto interessante- ci pensò un po’ su –Blaise, il piano è che io divento il suo insegnante privato- Zabini annuì

-E poi?-

-E poi vedo che posso cavarci fuori dagli incontri-studio, farò in modo, col tuo aiuto, che Potter ci veda e poi la scarico- sorrise

-Sei mostruoso-

-Sono un Serpeverde e poi la Weasley sarebbe noiosa dopo un po’- Blaise guardò la ragazza di spalle e alzò un sopracciglio

-Non sono del tuo parere-

-Blaise non scocciare. Devo solo farmela e farlo sapere allo Sfregiato. Non mi servono consigli o pareri- guardò l’amico che annuì

-Come vuoi- alzò le spalle -La decisione è tua…-

-Appunto- disse Draco –E’ mia-

***

Margot strinse le gambe intorno ai fianchi di Ron che la teneva schiacciata contro il muro con il corpo. Le sue braccia erano tra lei ed il muro mentre le braccia di lei, cingevano il suo collo per permettere alle mani di sfiorare i capelli rossi. La vecchia aula in cui erano entrati, a meno di dieci minuti dall’inizio della perlustrazione della ragazza, era in disuso da almeno mezzo secolo e c’erano stipati vecchi banchi, vecchie cattedre e vecchissimi calderoni bucati o mezzi fusi. All’inizio, dovevano solo controllare, a detta di Margot, che nessuno studente si fosse rintanato li per fare cose poco usuali per un aula ma poi, la situazione era precipitata. Forse erano troppo vicini, forse il desiderio di avere qualcuno che non avesse un amante nella porta a fianco, fatto sta che Ron si era lasciato prendere la mano. D’opprima l’aveva solo baciata ritenendola troppo bambina per farci altro ma poi, lei era andata un po’ oltre. Aveva decisamente fatto cadere il suo faccino di bambina dalla sua mente. Ron si era trovato davanti a qualcuno di inaspettato e comunque, non gli era spiaciuto che avesse fatto lei la prima mossa. Ricordava quando Hermione, la prima volta, avesse rischiato quasi di mettersi a piangere per il suo patetico pudore e quindi, davanti a qualcuna che lo aveva lasciato decisamente a casa, non si era per nulla dispiaciuto. E poi Margot non era male. Non aveva da invidiare nulla ad Hermione e forse, era possibile dire il contrario. Le piaceva come ragazza e desiderava particolarmente che fosse lei a prendere il posto della mora. Aprì gli occhi staccandosi dalle sue labbra e lei strinse i capelli in una mano guardando quegli occhi chiarissimi. Lui si mosse e lei strinse le labbra avvicinando il viso al suo. Gli sfiorò il naso col suo e lo sentì irrigidirsi. Chiuse gli occhi e lei inarcò leggermente la schiena venendo pochi secondi dopo di lui. Lo baciò e fece scivolare le gambe toccando coi piedi terra. Si sfilò dal suo abbraccio e lui fece qualche passo indietro. Lei abbassò la gonna lisciandola e si allacciò la camicia. Lui la guardò portandosi indietro i capelli, si riallacciò pantaloni e camicia

-Margot- lei, che aveva tenuto gli occhi bassi, abbassò il viso completamente –Stai bene Margot?- lei deglutì e no rispose subito. Annuì solamente all’inizio e lui le sfiorò la tesa come per rassicurarla

-Si Ron, tutto bene- rispose dolcemente alzando gli occhi. Lui sorrise e lei corrispose divenendo leggermente rossa. Lui le posò un bacio sulle labbra -Devo continuare la ricognizione. Vieni con me?- lui scosse la testa

-No, ci vediamo domani- lei annuì –Ti spiace?-

-No Ron, non ti preoccupare- si avviò alla porta, raccolse gli slip finiti chissà come li e lui sorrise. Ridacchiò e lei si voltò a guardarlo. Sorrise e se li infilò –Ciao- lui le strizzò l’occhio e uscì. Ron si appoggiò al muro e guardò per terra con un sospiro

-E io che mi sono soffermato su Hermione per tutti questi anni…- passò una mano trai capelli –Ha ragione Jessica a dire che è stato un vero peccato. Ma più per me che per altri-

***

-Ginny! Ginny!- la rossa aprì gli occhi

-Margot…che fai qui…-

-Ginny ti devo raccontare, ti prego alzati- Ginny ubbidì e si mise a sedere

-Che ore sono?-

-Le due e mezzo, non potevo non dirtelo !- Ginny si passò un mano sugli occhi

-Cosa c’è? Ma dillo alla svelta, ho sonno-

-Hai presente l’aula dove solitamente le coppie vanno per…fare quella cosa?-

-L’aula-ripostiglio?- chiese interessata alla cosa. Margot annuì

-Si quella!-

-Chi ci hai trovato?-

-Nessuno. L’ho fatto con tuo fratello-

-CHE COSA!?!?- gridò tappandosi subito la bocca –Che cosa?!?!?!- ripetè mentre Margot si assicurava che tutti dormivano –Tu hai…mio Dio Margot me che cavolo…ti è preso?!?!- la ragazza la guardò

-Non sei contenta per me?-

-Si ma a parte che ti sei fatta mio fratello…- alzò le spalle -…Margot tu sei così diversa da come ti ricordavo…-

-La vita è breve, l’ho costatato questa estate. Tanto vale approfittarne!!!- sorrise

-Immagino non fosse il primo-

-No-

-Oh…bè com’è stato?- lei sorrise

-Bellissimo. Non romanticissimo ma…mi è piaciuto- la rossa sorrise

-Bene, i dettagli a domani- lei sorrise

-OK, notte-

-Notte- e se ne andò

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5- Un aiuto per pozioni ***


Capitolo 5

Capitolo 5

Un aiuto per pozioni

Ginny entrò in biblioteca col morale sotto terra. Si sedette con le amiche e sbattè i libri sul tavolo facendo sobbalzare tutte

-Ginny, ma che ti prende?- lei guardò Margaret con sguardo assassino

-Non ne voglio parlare- sbuffò –Lasciatemi in pace-

-Non ti può essere andata così male come a me- disse Alicia –E’ stato orribile!- roteò gli occhi –Orribile-

-A me è sicuramente andata peggio- disse sicura Margaret

-Ragazze…ho preso l’ennesima S in pozioni. Peggio di me…non può andare. È la terza in quanto…due mesi di scuola?- le ragazze si guardarono

-Consolati- disse Margaret –Piton mi ha beccato con Mark che eravamo in procinto di…bè…capito no? Imbarazzante da far male. Mi è venuto da piangere-

-Io ho quasi spellato Julian invece. Ma non ho fatto apposta! Mi sono scheggiata un’unghia- mostrò l’indice –E nel bel mezzo lui ha cacciato un urlo…Non mi ero accorta del danno e l’ho graffiato tanto da farlo sanguinare- Ginny rise divertita –Non ridere di me! Mi sono vergognata un sacco-

-Ma qualcuno ha capito la mia figura di merda?- domandò Margeret –Non perché qui vi preoccupate più di un’unghia!-

-Ragazze le vostre storie sono carine ma…ora la mia principale preoccupazione è pozioni e…- si guardò intorno e si accigliò –Ma che fine ha fatto Margot?-

-E’ riuscita ad accaparrarsi tuo fratello- disse Samantha –E ora non è propensa a mollarlo. Stanno studiando insieme non sappiamo dove-

-Si, studiare!- disse Sasha –Ve lo dico io che studiano: comportamento umano durante i bollori, capitolo di anatomia comparata- alzò le sopracciglia

-Anato…cosa?- fecero in coro le ragazze. Sasha alzò gli occhi al cielo –Ehi Purosangue- sbottò –Dovreste imparare anche qualcosa sui babbani- fece un sospiro –Anatomia è una materia- sorrise –Babbana. Mio fratello la sta studiando all’università!-

-Scusaci Mezzosangue- disse Margaret –Ci informeremo la prossima volta!- si fecero la linguaccia e Ginny aprì il libro di pozioni mezzo distrutto. Guardò le parole che non prendeva alcun significato durante la lettura e rischiò di addormentarsi più volte

-Ginny noi andiamo- disse Sasha alzandosi –Abbiamo finito!- Ginny annuì

-Io no. Ci vediamo a cena- e le ragazze se ne andarono. Per vari minuti Ginny fu sola. In un tavolo lontano, Hermione si alzò e raccolse le sue cose

-Harry io vado a vedere se riesco a parlare con Ginny-

-Va bene- disse lui. Lei sorrise e gli posò un bacio sulla fronte –Ci vediamo-

-OK- Hermione si incamminò verso il tavolo che Ginny occupava giornalmente con le amiche e sorrise nel vederla sola. Fece qualche passo verso di lei e si fermò

-Fasi pozioni?- Ginny si voltò e la scrutò

-Si perché?- lei sorrise

-Io sono particolarmente brava per essere una Grifondoro e se vuoi, posso darti qualche lezione- Ginny la guardò poco propensa a quell’aiuto e rispose afferrando la piuma

-No, me la cavo, grazie- Hermione annuì

-Ho i miei vecchi appunti del sesto anno, se vuoi te li passo. Troverai di tutto- Ginny scosse la testa

-No, non amo essere aiutata tramite appunti, preferisco ripetizioni pratiche- annuì –Fa lo stesso, posso farcela- guardò il libro

-Con due S nel giro di una settimana, nemmeno un genio riuscirebbe a recuperare studiando sul libro- si guardarono –Hai bisogno di aiuto e io posso dartene senza problemi, ho fatto i compiti per tutta la settimana! Sono libera- sorrise e Ginny scosse la testa

-No, ripeto che non importa!- deglutì –Ora ti spiace lasciarmi sola?- Hermione annuì

-Come vuoi. Sai dov’è Ron?-

-Credo sia qui in giro con Margot. Devono studiare…sempre che lo stiano facendo- sorrise

-Margot?-

-Si, la sua…futura ragazza- sorrise –Sempre che non lo sia già. Dopo ieri sera forse lo è già- sorrise –Romantico da morire- Hermione ci pensò un po’ su poi raccolte le sue cose fece un sospiro

-Ieri sera? Cosa è successo ieri sera?- Ginny la guardò dispiaciuta di essersi lasciata sfuggire troppo. Scosse la testa convinta

-Non posso dirtelo., scusa ma non sono affari tuoi-

-Che fai qui tu?- Hermione si voltò e subito guardò Margot per mano a Ron. Era davvero una ragazza carina…Aveva sedici anni ma era davvero bella. Aveva sentito, nei mesi passati e anche nello scorso anno, che era una delle Grifondoro più apprezzate e non poteva dar torto ai ragazzi. Margot pareva davvero una bambolina di porcellana –Allora? Non ti ho detto di stare lontano da noi?- lei guardò il ragazzo negli occhi

-Si, me lo hai detto. Chiedevo solo a Ginny se voleva lezioni di pozioni. So che non va molto bene e…-

-Non ha bisogno del tuo aiuto lei- saltò su la mora seria –Lei non ha proprio bisogno di una come te!- annuì –Ce la fa anche da sola- alzò un sopracciglio –Tu porti solo guai-

-Sta zitta ragazzina, non sono affari tuoi- la riprese Hermione acida freddandola con lo sguardo

-Noi, questi non sono affari tuoi!- precisò Ron –Suoi lo sono essendo Ginny sua amica. Non sono però tuoi essendo…una- annuì –Quindi, essendo tu…una, prendi il largo. Non sei per nulla la benvenuta-

-Volevo solo aiutarla- e se ne andò prendendo contro al ragazzo che non si mosse di un millimetro

-Le avevo già detto di no- disse Ginny

-Non riesci a studiare Ginny?- chiese Ron baciandole la testa

-No ci riesco, anche se ci sono dei momenti che mi addormento!- sorrise –Ma vedrai che ce la farò!- si alzò

-Dove vai?- lei sorrise

-Vado ad appoggiare questi e provo ad andare a chiedere delle ripetizioni a Piton- sorrise –Sperando che non mi dica di no!-

-Ti dirà di no- dissero in coro i due ragazzi. Si guardarono e Ginny sorrise

-Cosa siete ora, una mente unica?- fece un sospiro –Ci vediamo- e se ne andò in fretta e furia. Odiava i sotterranei, ma essendo una Grifondoro era logico. Era da sola per quei corridoi bui e non era come andare a lezione. Il mattino infatti era con le amiche, in quel momento con nessuno. e i corridoi erano deserti. Se qualcuno avesse mai voluto spaventarla, uscendo da uno di quei larghi spazi bui, l’avrebbe come minimo uccisa. Percorse la strada verso l’aula in tutta fretta e bussò un po’ nel panico. Entrò e la trovò vuota –Oh no…maledizione non può non esserci!!!- fece un sospiro –Professore! Professor Piton!- si sedette al suo solito posto e sbuffò –Oh cavolo…Tutta questa strada per niente. Porca…miseriaccia!- calciò uno dei tavoli e sproloquiò per benino

-Ugola d’oro signorina Weasley, potrebbe sembrare un miserabile marinaio babbano con quel vocabolario- Ginny scatrò in piedi

-Pro..pro…prof…professore!- lui la guardò

-Si, io- lei si leccò le labbra –Professore io…prima non intendevo quello che ho detto io…- lui alzò un sopracciglio –Professore Piton ho bisogno del suo aiuto- lui alzò un sopracciglio e annuì

-Bene…di che ha bisogno?- lei si alzò

-Ripetizioni professore- lui la guardò

-Ripetizioni?- domandò pronunciando il tutto come una terribile offesa

-Si signore. Sono una vera frana e fatico a studiare non so perché. Lei se mi facesse un’oretta o due la settimana in più, mi aiuterebbe come non puiò immaginare e io supererei l’anno benissimo! Ma se lei non mi aiuta…-

-Signorina Weasley, io non faccio beneficenza, io insegno. Le mie ore sono trenta a settimana e…non ci sono extra nel pagamento mensile- si guardarono –Ora, se lei non sa concentrarsi quando è il momento, come posso credere che a ripetizioni faccia qualcosa di utile a lei e a me?- Ginny fece un sospiro

-La prego- supplicò lei

-No- disse calmo

-Che posso fare per convincerla?- chiese lei

-Non riuscirà. Sono anni che insegno e sono anni che non aiuto con ripetizioni nemmeno il mio pupillo- si guardarono –Quindi lei per me è inesistente fuori dalla quattro ore settimanali- sorrise –Arrivederci- e se ne andò lasciandola li pronta a piangere

-Maledizione…- si sedette ed appoggiò la fronte al un banco d’innanzi a lei. La stanza era avvolta nel silenzio, Ginny aveva gli occhi chiusi e rischiava di mettersi a dormire. Fece un sospiro e cercò di vagliare le alcune soluzioni. Doveva assolutamente attuare un piano anti bocciatura prima che fosse tardi

-Tra tutti i posti odiati dai Grifondoro, questo credo sia il primo in assoluto. Mi domando quindi che ci fa una giallo-rosso qui…- la ragazza si rizzò sulla sedia e si voltò

-Malfoy, qual buon vento?-

-La porta era aperta e ti ho visto qui. La tua disperazione mi ha commosso- e si mise una mano sul cuore ridendo sotto i baffi. Lei guardò il suo sorriso divertito e scosse la testa

-Non sono disperata-

-Piton ti boccerà, dovresti disperarti eccome!- lei lo guardò

-Io evito di pensare a questa tragedia- disse lei –Sono ottimista- lui si avvicinò e lei lo guardò incuriosita. Chissà come mai, non si era mai accorta che Draco Malfoy era una tale bellezza. OK che era un Serpeverde, figlio di un Mangiamorte e che era spesso ai ferri corti con Ron, ma a questo si poteva porre rimedio, no?

-Non essere troppo ottimista Weasley, non fa bene illudersi fingendosi fiduciosi- lei fece una smorfia disperata

-Dici che mi boccerà in pozioni vero?- lui annuì

-Temo di si- lei sbuffò

-Maledizione! Odio pozioni!-

-Ma sei fortunata. Io sono un genio- lei lo guardò

-MA dai…chissà come mai…- lui sorrise

-A questo non rispondo- lei annuì –Comunque se ti interessa posso aiutarti- lei strabuzzò gli occhi e lo guardò meglio

-Tu aiutare me? Un Malfoy aiuterebbe una Weasley?- lui annuì –Ma stai bene? Malfoy stai bene? Hai per caso la febbre? Mal di testa? Potrebbe essere emicrania sai? Oppure hai perso la memoria?- sorrise –Te la rinfresco io: Grifondoro odia Serpeverde e viceversa. Tu sei Serpeverde e io Grifondoro. Per di più Malfoy e Weasley si ammazzerebbero alla prima occasione e tu sei un Malfoy e io una Weasley, chiaro?- lui incrociò le braccia e la guardò. Lei che aveva smesso di parlare si sentì osservata. Ci fu qualche secondo di silenzio –Allora?- domandò

-Allora non sono io quello che ha la memoria che fa i fatti suoi ragazzina. So chi sono io!-. sorrise –Non so quanto sia così per te ma io ti offrivo solo il mio aiuto per non farti…ripetere l’anno di pozioni!- lei lo guardò andare verso la porta –Ma addio, se non cogli l’occasione, peccato per te-

-Che vuoi in cambio?- lui sorrise guardando l’uscita e si voltò serio

-Che mi offri in cambio?- lei roteò gli occhi

-Gratitudine?- asserì. Lui alzò le sopracciglia

-Sul premio ci lavoreremo su- disse –Comunque OK, ti aiuto se insisti-

-Tu insisti!- gli ricordò lei

-Zitta- lei si accigliò

-Alle otto del lunedì, mercoledì e venerdì fatti trovare in biblioteca- lei deglutì –A partire da stasera- lei annuì

-OK- lui si avviò alla porta –Perché lo fai Malfoy?- lui si voltò e la guardò

-Non lo capiresti…te lo spiegherò quando ho un po’ di tempo- lei annuì e lui la lasciò coi suoi pensieri

***

Ginny entrò in Sala Comune raggiante. Ron stava leggendo il giornale e lei gli si mise sulle gambe facendogli quasi prendere un colpo

-Ginny!- lei sorrise

-Ho trovato chi mi può aiutare in pozioni. Sarà un trionfo- lui alzò un sopracciglio

-E chi è, Piton?- lei sbuffò

-No, quel vecchiaccio mi ha…elegantemente mandato a quel paese- lui annuì –Lo so che me lo avevi detto ma sai, provare non costa nulla- lui annuì

-Vero- la guardò –Allora chi hai trovato?- lei sorrise

-Qualcuno che non ti immagini nemmeno lontanamente- lui ci pensò curioso

-E’ bravo almeno?-

-Il migliore…a detta di qualcuno. Tu dici sempre che essendo il cocco del prof ha i voti regalati- Ron si accigliò e le prese le braccia

-Malfoy?- lei sorrise

-Si-

-No-

-Si Ron, lui-

-Non puoi farti aiutare da Malfoy!- sibilò lui

-E perché?- lui stava poer rispondere mai poi ricordò gli avvenimenti di Halloween e cambiò idea. Sorrise e le lasciò le braccia che lei si sfregò

-Scherzavo. Malfoy va bene- lei sorrise

-Davvero?- era stupita dal suo cambiamento

-Si- lei si alzò e andò verso le scale –Ma stai attenta- lei si voltò –Non è uno di cui fidarsi e se allunga troppo le mani…-

-…te lo vengo a dire- annuì –Lo so, ma io punto più ad una amicizia. Malfoy è un gran bel ragazzo ma…non fa per me, direi anzi che non fa affatto per me…E’ un Serpeverde…ed è un Malfoy! Ce lo vedi con me…in giro mano nella mano- ci pesò e rise –Una barzelletta!- e se ne andò. Ron prese il giornale

-Si, una barzelletta- lo aprì e si rimise a leggere un articolo sul Ministero

-Sei scemo!- gli venne strappato il giornale di mano e lui sbuffò guardò in basso poi Harry. Si fissarono negli occhi e il moro lo alzò. Ron era più alto di lui e anche con una struttura fisica più robusta. La possibilità di stenderlo con un pugno non era così impossibile e tale desiderio lo stava davvero facendo prudere le mani

-Che vuoi Potter-

-Non puoi permettere che studi con Malfoy!- sibilò –Malfoy è nostro nemico…Ron! Odia te e la tua famiglia come odia me e la mia! Credi che si limiti a qualche lezione supplementare a Ginny? Se la porta a letto alla prima occasione quello!-

-Tuo nemico Potter, ricordalo- annuì –Tuo nemico, non mio- fece un paso indietro ma, Harry lo teneva ancora per la divisa –Mollami, o rischio di finire in punizione per averti mandato in infermeria- Harry lo lasciò –E poi la vita mia e di Ginny non è più affar tuo-

-Malfoy non si farà scrupoli a…- Ron si sentì montare di rabbia

-Scrupoli? Scrupoli?- lo spinse indietro tanto da farlo finire contro il muro –Tu parli di scrupoli? Potter…tu e gli scrupoli non vi siete nemmeno mai incontrati per caso! Tu non sai cos’è farsi degli scrupoli!- ringhiò. Harry strinse le labbra

-Ron…- cercò di calmarlo sentendo di essersi infilato in un discorso che non gli avrebbe provocato altro che guai

-Malfoy non è diverso da te Harry. La differenza è che ancora non ha mandato in tilt il cervello di mia sorella e che ora, prima di qualsiasi danno, posso prevenire tempestivamente dato che so che esistono esseri schifosi come te al mondo. E poi non dire che Malfoy non si farà scrupoli…- fece una smorfia -…tu non mi pare te ne sia fatto di recente, o no? Ricordo male o ti sei portato a letto la mia ragazza per un anno? Mia sorella per dei mesi riducendola a non ricordare che schifezza sei?- Harry deglutì –Quindi evita di parlare di Malfoy in modo così cattivo o rischi di tirarti della merda addosso…essendo la sua fotocopia che indossa i colori rosso-gialli- lo guardò negli occhi –Mi dovrò ricordare di far sistemare il cappello parlante, tu qui non hai nulla a che vedere con noi. Con Malfoy e cricca si, con noi no. Un Vodemort in miniatura, per fortuna i tuoi nonni e genitori sono morti o rischierebbero davvero di fare una pessima fine!-

-Deliri- disse Harry –Io non sono né come Malfoy né come Voldemort-

-E questo chi lo dice? Te? Silente?- ridacchiò –Silente ti venera solo perché puoi ammazzare Voldemort. Ma chi dice a tutti noi, che tu non possa prendere il suo posto? Parli coi serpenti, conosci magia nera che quasi nemmeno Silente sa che esista…- alzò le sopracciglia -Tu sei solo un Voldemort represso, attento a non esplodere- riafferrò il giornale con stizza e si sedette. Lo aprì e nel silenzio in sui era calata la stanza, riprese a leggere. Harry si guardò intorno e se ne andò. Tutti era rimasti scioccati da quella lite e nessuno, per parecchio, parlò. Ginny intanto era i camera sua e la raggiunse Hermione. Le due si guardarono qualche secondo poi la mora sorrise

-E così…Malfoy ti aiuterà con pozioni- si guardò intorno e Ginny si sedette alla scrivania

-Si, esatto-sorrise Ginny –Mi aiuterà lui-

-Bene, sono contenta- si mise sul letto e Ginny provò un desiderio irrefrenabile di farla alzare –Però…ti avverto che Malfoy potrebbe anche allungare le mani- Ginny la scrutò

-Allungare le mani in che senso?-

-Nel senso che lui non fa mai nulla per nulla e probabilmente…sai, è un Serpeverde- Ginny la guardò –E’ un ragazzo…bello ma pur sempre un Malfoy Serpeverde. Non è un ragazzo bravo-

-So chi è Malfoy Granger- disse Ginny –E non credo di aver bisogno dei tuoi preziosi consigli per sapere che Malfoy è bello e dannato- annuì –Lo conosco da parecchio- sorrise -Sei anni, sono tanti sai?- Hermione annuì

-Volevo metterti in guardia-

-Grazie, gentile- sorrise fingendosi contenta della sua vista e aprì uno dei suoi libri

-Senti, se vuoi ti posso aiutare io in pozioni. Malfoy non è affidabile e…-

-Apri le orecchie Mezzosangue- Hermione vide gli occhi di Ginny mutare in quello sguardo che li aveva scoperti nella stanza di Harry e sentì le gambe molli come cera –Devi starmi su di dosso, nessuno ti ha chiesto nulla e il motivo è che da te non voglio nulla- la rabbia era così palpabile da soffocare Hermione –Io studierò con Malfoy anche se la cosa fa ribrezzo a te e a Harry e se mai capitasse che allunghi le mani…- alzò un sopracciglio -…c’è anche la possibilità che lo abbia invogliato io, o no? Non credermi una bambina stupida da proteggere come ti credi capace, Io-so-Tutto dei miei stivali!- Hermione si alzò

-Devo andare- lo sguardo di Ginny tornò quello di chi non conosceva Hermione e Harry e sorrise

-Ciao- ed Hermione uscì. Scese le scale e afferrò Harry portandolo fuori dalla torre dei Grifondoro

-Che succede?-

-E’ Ginny. Harry io le ho parlato e ad un certo punto…Oddio…- si passò un mano sul viso –Ad un certo punto, hai presente quando uno ha una doppia personalità?- lui annuì –Bene, io le ho parlato ed è venuta fuori la Ginny che abbiamo visto ad Haloween io…Harry mi ha fatto paura, una paura terribile! I suoi occhi dicevano che mi voleva morta…- Harry l’abbracciò –Pareva quasi che questa Ginny chiedesse aiuto a quella che aveva in fondo alla sua testa. Quella addolorata e furiosa. Il punto è che c’è riuscita a farla venire fuori in suo aiuto. Mi ha fatto una tale paura…Poi tutto è finito come è cominciato, e Ginny non si ricordava nulla- Harry fece un sospiro

-Si sistemerà tutto- disse lui –Dobbiamo aspettare che ricordi e poi potremo spiegarci- lei annuì

-Mi manca Ron- lui annuì

-Anche a me- le passò una mano sui capelli dolcemente e lei fece un sospiro preoccupato

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6-Lezioni ed amicizia ***


Capitolo 6

Capitolo 6

Lezioni e amicizia

Ron uscì dalla torre dei Grifondoro e si diresse verso i sotterranei. Si fermò davanti al barone sanguinario e sperò ardentemente che qualcuno uscisse. Non dovette aspettare molto. Una ragazza coi capelli biondi lunghissimi e sue occhi neri come quelli di Piton lo scrutò

-Si?-

-Cerco Malfoy- la ragazza annuì

-Te lo chiamo- e rientrò senza dimostrarsi scocciata o altro. Ron si guardò intorno e si domandò come si potesse vivere in un posto così bigio e triste. La ragazza uscì -Arriva subito- disse –Ciao- Ron le fece un cenno e attese che il biondo Serpeverde uscisse. Arrivò in meno di cinque minti. Si scrutarono e Draco gli fece un cenno

-Dimmi Weasley, ti ascolto sai?- il rosso si schiarì la gola

-Non toccare mia sorella. Insegnale quello che devi ma non metterle le mani addosso- disse serio. Draco alzò un sopracciglio e si passò una mano trai capelli

-Ti ho aiutato ad Halloween, credevo che ora mi prendessi più sul serio!- sbuffò –Peccato, e io che volevo essere gentile-

-Malfoy, una buona azione non ne cancella mille cattive- annuì –Quindi vedi di dimostrarti davvero migliore, non abbassandoti al livello di Harry- Draco ridacchiò

-Non mi porto a letto la tua nuova fiamma Weasley, non ci tengo!- Ron roteò gli occhi

-Nei riguardi di Ginny Malfoy!- lo riprese il rosso –Non voglio che tu ti porti a letto mia sorella solo per divertimento. Non voglio che qualcun altro la usi per i suoi comodi!- Draco lo guardò

-Ah…allora OK- Ron si accigliò

-Non la toccherai?-

-Non in quel senso- annuì –Farò il bravo se proprio desideri questo- Ron annuì

-Mi voglio fidare-

-Miracolo- disse Draco –MI stupisci Weasley-

-Malfoy non tirare la corda OK? Ti dico che mi voglio fidare, non che mi fido! Ogni tanto vi verrò a controllare- Draco alzò le sopracciglia

-Va bene, come ti pare. Ma vedrai che siamo solo amici- incrociò le braccia al petto e annuì –E poi non ci tengo a toccare troppo tua sorella. Non mi prendo gli scarti di Potter- Ron fece un passo avanti pronto a riempirlo di pugni –Calmo, è uno scherzo Weasley- fece una smorfia –Come sei nervoso, non si può dire nulla che scleri…Respira…- sbuffò

-Non parlare così di mia sorella- gli riferì a denti stretti

-OK, benissimo…Scusa- Ron fece un sospiro –Comunque non oserei comunque toccarla- alzò le spalle –I Weasley non sono il mio tipo-

-Troppo straccioni e poveri no?-

-Anche- si guardarono –Lunedì, mercoledì e venerdì facciamo ripetizioni dalle otto. In biblioteca. Tra un’ora. Ci trovi la- Ron annuì

***

Ginny entrò in biblioteca col suo libro di pozioni tra le mani. Avevano richiesto, lei e Draco, un permesso speciale per rimanere in biblioteca fino a tardi ed era stato loro concesso. M.ma Prince le fece un cenno e lei sorrise di rimando. Si diresse verso il Serpeverde seduto in una posa svogliata in un tavolo visibile dalla porta e gli si mise a fianco con un sospiro

-Sono qua-

-In ritardo- disse lui sfogliando il libro sulle piante babbane

-Tre minuti-

-Cinque, metti in punto quell’orologio babbano, non amo i ritardatari- lei strinse le labbra e annuì

-OK scusa- lui tolse i piedi dal tavolo e la guardò

-Cominciamo- si alzò

-Che avete fatto nelle due verifiche in cui hai preso una…S patetica- la guardò negli occhi

-Pozione Riscaldante e pozione Trov’ossas- lui alzò un sopracciglio –So che sono delle sciocchezze ma le verifiche sono…-

-Taci Weasley- lei si azzittì –Fammi incamerare questo choc- sbuffò –Dimmi Weasley…come cavolo hai fatto a sbagliare due verifiche così…sceme?- lei lo guardò –Dico…la Riscaldante è fatta con erbe che trovi anche tra le fessure delle strade e dato che è una pozione d’emergenza, è pure fatta “a freddo”…è semplice e così poco pericolosa che…- la guardò –Ma OK, se sei qua è perché sei una schiappa e me lo potevo immaginare che non sapessi nemmeno una cosa così stupida!- lei si sentì il viso prendere fuoco dalla vergogna mentre parlava e dovette guardarsi le mani per non fargli vedere il suo viso divenuto color dei capelli –Allora, apri il tuo libro a pagina…- la vide afferrare quello che pareva un mucchio di fogli infilati dentro a cuoio marroncino e maleodorante e scosse la testa. Glielo prese da sotto il naso e lo rigirò –Ti pare un libro?- lei lo guardò

-Ho quello!- disse cercando di non pensare che avrebbe preferito sotterrarsi piuttosto che guardare come il suo libro veniva messo da parte

-Ecco perché sei una schiappa!- gli mise davanti il suo preso dalla sua borsa. Era nuovo di pacca e pareva uscito dalla stampa poche ore prima. Lo sfiorò con la mano: non aveva mai visto un libro così nuovo

-E’ nuovo…-

-E’ mio, dell’anno scorso. Non ti azzardare a farci una piega o a macchiarlo d’inchiostro se no ti ipoteco la casa e me lo ricompri!- lei lo guardò

-E come studi se non sottolinei?-

-Con gli appunti Weasley. Oppure riassunti. Pozioni mi piace troppo per rovinare i suoi libri. Li ho tutti quelli della scuola e sono tenuti come oro. Vedi di non distruggermi questo…o io distruggo te!- lei annuì

-OK- lui annuì –Allora, vai a pagina sessanta- le mise davanti un block notes e una vera piuma d’oca. Ginny la prese in mano con un sorriso, era bellissima. Lei si poteva permettere a malapena quelle sintetiche colorate…non aveva mai potuto toccare una di quelle –Sveglia Weasley- lei lo guardò -Non ti addormentare- lei si mise comoda sulla sedia –Scrivi quello che ti detto, leggerai da sola sul libro- lei annuì –La pozione Trov’ossas è in polvere. Permette, se sparsa su una piantina, di trovare ossa sepolte. È una pozione “a freddo” che non viene molto usata. Gli ingredienti sono semplici da trovare e sono…-

***

Ginny guardò la pergamena che aveva davanti e chiuse gli occhi per ricordarle le lezioni con Draco in vista di quella verifica. Era passato più di un mese e nell’ultima verifica era riuscita a strappare una A. Per quella verifica si era impegnata molto e Draco l’aveva davvero aiutata. Non voleva deluderlo ancora. Dell’ultima verifica era rimasto vagamente soddisfatto ma non che avesse fatto i salti di gioia…logicamente. Lei era arrivata a lezione super eccitata, lui l’aveva smorzata con un’alzata di sopracciglia e si era ripromessa di migliorare ancora. Per quella verifica puntava ad una E. Riaprì gli occhi e fece un sospiro. Aveva risposto alla prima domanda, ne mancavano quattro. Si passò una mano trai capelli e fece un sospiro. Vide Piton mettersi di fronte a lei e Ginny sentì il sudore scendere giù per la schiena. Alzò gli occhi e incontrò quelli neri di lui. Abbozzò ad un sorriso e lui se ne andò. Cercò di riprendersi dal mezzo infarto che le era venuto e rispose alla terza domanda, facile anche quella. Riuscì a finire la verifica prima che il professore ritirasse i fogli e dovette ammettere che si aspettava un gran voto

-Come è andata?- domandò Margot dietro di lei. Ginny sorrise

-Bene-

-Anche a me- sorrise –Ci domandiamo tutti come va con Malfoy- Ginny la guardò e guardò le altre ragazze sparse per la classe

-Normale, è un amico che mi aiuta- Margot annuì –Ma questo lo sapete già, vi dico sempre che accade no?- lei annuì

-Ma certo…- Ginny guardò il libro dentro alla cartella e lo estrasse. Era quello di Draco con cui aveva ripassato. Lo aprì e controllò le risposte. Sorrise soddisfatta. Alla fine dell’ora andò verso l’aula della McGranitt. Sia suo fratello che Draco erano li a lezione quindi, prendeva due piccioni con una fava!- la porta si aprì e Ron uscì quasi subito

-Ron!- lui la guardò

-Ciao, allora, come è andata la verifica?- lei sorrise

-Bene, benissimo- sorrise –Ringrazio Draco poi vengo a pranzo- lui annuì. Lei entrò e guardò Draco alle prese con una Pansy alquanto appiccicosa

-Signor Malfoy, signor Zabini e signorina Parkinson, la lezione è finita!- Draco si staccò dal braccio la piattola poi annuì

-Si professoressa- si voltò e guardò Ginny. Pansy la squadrò e Blaise fece un sorrisetto

-Signorina Weasley ha bisogno?- domandò la donna. Ginny scosse la testa

-No professoressa, devo dire una cosa a Malfoy- lei annuì incuriosita dalla cosa

-Al signor Malfoy?- lei annuì

-Si-

-Oh…bè allora OK- guardò Draco che sorrise e lei se ne andò impettita e seccata di non essere stata messa al corrente di tale cambiamento di rapporti tra le due famiglie che si odiavano dall’alba dei tempi. Pansy se ne andò dopo la professoressa prendendo contro a Ginny che si massaggiò la spalla

-Idiota- lei sibilò dietro

-La verifica è stata un fiasco?- domandò Draco guardando Ginny

-No, no, anzi- sorrise e gli porse il libro –E’ andata bene- sorrise –Grazie per aver perso tempo anche il martedì e il giovedì questa settimana- Draco alzò le sopracciglia

-Bè, ogni tanto posso martirizzarmi anche io- lei sorrise

-Va bene allora ci vediamo lunedì, ciao-

-Ciao- e lei prese la strada per la sala Grande. Blaise colpì un braccio all’amico

-Ehilà amico mio…cos’è tutto questo amore profondo?!?! Ce l’hai fatta e non me lo hai detto?-

-Fatto che?-

-A scopartela Draco, a che fare se no?- chiese –Ho visto come ti guardava- sorrise malizioso –Come è stato?-

-Non ci ho fatto ancora nulla, Blaise- disse mettendo via libro dopo avere controllato che fosse tutto integro -No l’ho nemmeno sfiorata per errore-

-Eh?!?! Scherzi?-

-No, ma vedi che si fida di me? Tra poco potrò farmela senza a)farla piangere; b)farla correre da suo fratello che mi spellerebbe vivo; c)allontanarla da me- sorrise

-Cos’è, questa non è una botta e via?- Draco sorrise –Mi uccidi, mi fai cadere un mito Draco!- il moro si sedette sul banco

-Certo che sarà una botta e via ma voglio poterla conoscere…bene-

-Che vuol dire conoscerla bene? Vuoi scoprire ogni suo hobby e scemenze del genere? Vuoi divenire un secondo Potter? Stai con lei e nel mentre ti fai tutte le altre?- Draco lo fissò

-Primo, cugino, non sono così mongoloide come Potter da farmi beccare, secondo non starei mai con una Weasley e terzo, ma non meno importante, non mi interessano i suoi hobby, la voglio conoscere bene a letto. Dico: se Potter se la teneva e se l’è presa avendo già la Granger, deve essere davvero speciale. Non credi?-

-La teneva per depistare il rosso- gli ricordò Blaise

-Si ma se la faceva ogni momento libero che avevano…Non era così male quindi- Blaise annuì

-Già, forse hai ragione- e se ne andarono dall’aula

***

Draco guardò il professore che alzò un sopracciglio

-L’hai aiutata?- Draco strinse le labbra –Lo so che la stai aiutando Draco-

-Perché me lo chiede se lo sa?- Piton lo guardò

-Perché mai il grande Malfoy, fotocopia di suo padre e sprezzante dei Weasley dal primo all’ultimo, aiuta…una di loro?- Draco alzò le spalle

-Altruismo- Piton sorrise

-Divertente Malfoy-

-OK, è perché la Weasley mi interessa particolarmente-

-Ma davvero?-

-Davvero-

-E a che fine ti interessa particolarmente? Studio di filobabbani per babbanologia?- domandò scettico

-Non frequento babbaonologia- disse seccato e schifato

-Bene, allora a quale fine ti interessi?- chiese appoggiando le mani alla scrivania

-Ne rimarrebbe stupito e poi non sono affari suoi professore-

-La signorina Weasley ha subito uno choc, non vorrei che le accadesse qualcosa…di male. Suo fratello…potrebbe ridurti ad un colabrodo!- Draco fece un sorrisetto

-Si preoccupa per lei o per me?-

-Entrambi-

-Che buon cuore professore. Comunque la sto aiutando-

-Si vede. Sarebbe molto bravo in pozioni come insegnante-

-Ho altri progetti di vita: meno stress e più soldi. Sono molto venale e come mio padre amiamo non faticare troppo!- incrociò le braccia al petto

-E’ vero, ma il lavoro che ti sei scelto o che ti hanno scelto è un po’ più pericoloso di questo. Ben retribuito, certo, ma più rischioso- si guardarono negli occhi

-Amo il rischio, ecco perché aiuto la Weasley- alzò le spalle –Mi ispira…e ci provo andando avanti come una lumaca. Per evita che su fratello sospetti e che lei si spaventi-

-Te la vuoi portare a letto Malfoy?-

-L’idea è questa-

-Tuo padre alla tua età ha cercato di fare una cosa del genere. Non gli è andata bene. Era la madre di Potter- fece una smorfia -Intendo la ragazza in questione-

-Lo avevo capito. La Weasley non lo è comunque. La ragazza di Potter dico-

-Lo era- gli ricordò puntandogli il dito contro

-La usava come copertura per farsi la Mezzosangue- gli riferì –Non lo sa?-

-Si- sbuffò

-Ora mi dica perché le interessa tanto la mia vita- disse Draco

-Continua a insegnare alla Weasley. Forse ne caviamo qualcosa di buono alla fine dell’anno- Draco sorrise

-Che ha preso nella verifica?-

-E, e questo dice molto- Draco alzò le sopracciglia

-Si, concordo. Ora devo andare-

-Si Malfoy, certo- e con un cenno di mano svogliato, gli concesse d’andarsene

***

Ginny era corsa fuori dall’aula di Piton come un fulmine. Correva per i corridoi come impazzita senza preoccuparsi di chi la vedeva. Salì nell’aula della professoressa Cooman e bussò con forza. Aprì la porta e la professoressa la scrutò. Tutti in realtà la stavano osservando

-Si cara?-

-C’è Malfoy?- domandò calma

-Signor Malfoy- disse la donna –Non ci metta molto- Ginny lo aspettò fuori e lui uscì con tutta la calma e maestosità solita. Chiuse la porta e la guardò

-Mi hai salvato da una lezione davvero…orribile- lei lo abbracciò stringendolo tanto da lasciarlo senza fiato -Weasley…Weasley mi soffochi!- lei lo lasciò

-Scusa, scusa- saltellò lei –E’ che…guarda! Oddio guarda Draco! E, ho preso una E in pozioni!- gli sventolò davanti la verifica e lui l’afferrò

-Oh, era ora che le mie lezioni funzionassero ragazzina. Mi stavo davvero preoccupando- disse dandole la verifica. Lei sorrise

-Sono brava?- domandò

-Non per una verifica. Devi mantenere la media- lei si accigliò

-Grazie, sono felice che tu sia così eccitato sai? Grazie! Io ti chiedo di gioire trenta secondi con me e tu…niente! Mi rimproveri per di più!- sbuffò –Grazie per l’aiuto in preparazione alla verifica comunque- la infilò in tasca –Ci vediamo- e si avviò per il corridoio –Malfoy…- scosse la testa e Draco alzò le sopracciglia stupito dalla sua reazione. La riafferrò e lei si voltò –E ora che vuoi?- chiese vicina a lui in modo davvero impressionante –Mmmh?- lui sorrise e l’avvicinò. Lei lo guardò stupita ma non lo scostò e non lo fece nemmeno quando la baciò. La lasciò senza facoltà di pensare per un bel po’ ma poi trovò quel bacio, perfetto. Era così diverso da quello di Dean, le piaceva così tanto che corrispondere a Malfoy le parve la cosa più giusta da fare, la cosa migliore mai fatta anzi. Lui si scostò e lei lo guardò un po’ scioccata

-Complimenti, vediamo di mantenere la media ora eh?- lei annuì

-Si…d’accordo- lui si scostò

-Ci vediamo a lezione- disse

-Si- bisbigliò –Certo- e lo vide tornare in classe

***

Un urlo acutissimo si espanse per la stanza di Ginny. Margot le prese le spalle

-E COME E’ STATO GINNY!!-

-Diccelo! Diccelo! Diccelo!- dissero le altre completamente su di giri, inginocchiate sul materasso e coi cuscini stretti al petto. Ginny le scrutò

-Oh…bello- tutte si guardarono

-Solo…bello?- Ginny sorrise e afferrò il cuscino. Lo strinse

-E’ stato fantastico- cadde sdraiata e si coprì la testa con il guanciale

-Lo sapevo! Lo sapevo! Lo sapevo!- gridò Margaret saltando sul materasso –Dimmi…ti ha avvicinato con molta dolcezza e ti ha baciato o ha fatto da perfetto Malfoy e ti ha afferrato e ti sbatto contro il muro e ti ha baciato infilandoti la lingua in gola e…-

-Wow! Wow!- gridò Sasha –Ha fatto così!! Salì sulle gambe di Ginny e l’alzò a sedere –Dimmi, ha fatto così?- Ginny le guardò

-Quasi, ma non mi ha infilato la lingua in gola. È stato molto…wow, ma non così da stressato- disse sdraiandosi di nuovo

-Da stressato?- Alicia guardò le ragazze –E com’è un bacio da stressato?- domandò

-Così frugale, come se non avesse una ragazza vicino da scoli, che desidera scoparsela nel primo angolo. Un bacio come quello descritto da Margaret è da stressato, e Draco non è stressato, ha ragazze ovunque. Gli basta un cenno e sono tutte ai suoi piedi- le guardò –O sbaglio?-

-Concordo- disse Sasha –Ne ha ovunque- fece un sospiro –Mi ricordo quando io…- guardò le amiche che la stavano guardando con curiosità –Non ve l’ho mai detto che…-

-TU E MALFOY!?!?!- strillarono le ragazze

-Sasha! Non ce lo hai mai detto!?!?!- disse Ginny –Ma come hai potuto non dirci nulla!! Noi ci diciamo sempre tutto e tu non ci dici che hai fatto qualcosa con Malfoy!!!- lei sorrise

-Mi vergognavo, avevo solo tredici anni e…-

-TREDICI ANNI!!!- gridarono

-Malfoy è precoce- sorrise –E comunque è stato uno sballo, come farsi un acido- ci pensò –Però non rischi di morire con il sesso di Malfoy…Sempre che tu non sia debole di cuore- sorrise –Ma veniamo a noi Ginny, era fantastico a quattordici anni, ora è ancora meglio e se ti offre una nottata…vai, è un consiglio. Se hai paura chiama, la utilizzo io questa opportunità- sorrise –Ricordati però che lui…- scosse la testa –Presa una volta non ritorna. Solo da Pansy ritorna…Ma questo è logico, è la ragazza che le ha affibbiato suo padre! Ma non le piace, te lo dico io! Ci va perché lei lo manda in paranoia- fece un sospiro e sorrise

-E così tu sei quella che lo ha fatto prima di tutte- disse Margot –Cavolo, io l’ho fatto solo questa estate- alzò le sopracciglia -Sono l’ultima…- sbuffò –Quante cose mi sono persa…- guardò le amiche che annuirono

-Concordiamo-

-Mi sto rifacendo- sorrise –Ron è davvero…-

-No grazie! Non mi interessano le doti di mio fratello a letto e quindi…A proposito- guardò l’amica –Chi è stato il primo? Non ce lo hai mai detto!- Margot le guardò

-Mio cugino…ma che rimanga tra noi OK?-

-Tuo…cugino? Ma è incesto Margot!- disse Sasha scioccata

-Eravamo ubriachi e non che avessimo le facoltà mentali per pensare a certe cose…- alzò le sopraciglia –Eh! Ammetto che per quel poco che mi ricordo, ricordo che è stato una cosa…che mi ha lasciato senza fiato! E non me ne pento affatto!- tutte annuirono

-Già, uno vale l’altro, tanto l’arnese ce l’anno tutti: cugini, fratelli, amici…Malfoy…- tutte risero

-Ci racconterai tutto vero Ginny?- domandò Margaret –Malfoy è un partito mica male e vogliamo ogni misura-

-Che faccio, uso il metro?- sbottò scettica –Se volete vi dico qualcosa, ma mica i particolari-

-Basta che non ci tieni nascosta i tuoi tete a tete con lui…- sorrise Alicia

-No, non temete- si mise sotto le coperte –Notte- tutte si misero nei loro letti e Sasha ridacchiò

-Perché ridi Sasha?- domandò Margot

-No è che ora che mi sta tornando in mente quello che abbiamo fatto io e Malfoy e soprattutto dove..mi fa ridere-

-Dove?- chiese Ginny

-Nell’aula di pozioni- si levò dalle ragazze una nota di disgusto

-Che orrore!- scandì bene Ginny –Li mi farebbe venire freddo-

-Il punto è che Piton è entrato mentre noi ci stavamo rivestendo- qualcuno soffocò le risate –e il giorno dopo mi ha affibbiato un bel compito di punizione e una D tonda tonda per…immoralità di linguaggio. Probabilmente il giorno prima mi aveva sentito nel bel mezzo- ridacchiò

-Oddio stai scherzando!!!- Ginny riaccese la luce –Stai scherzando?!?!- tutte ridevano trattenendosi a stento

-Bè…ha messo un po’ di pepe nelle seguenti due scopate sempre a pozioni. C’era sempre un po’ po’ di tensione quando ci spogliavamo a vicenda-

-Fantastico- disse Margot -Secondo te Ginny, tuo fratello ci viene nell’aula di pozioni a farlo? Per mettere un po’ di pepe alla situazione. Non che non ce ne sia. Che dici amica mia?- Ginny sorrise e spense la luce

-Ne dubito, forse a Trasfigurazioni, ma non da Piton. La paura lo ammoscerebbe per sempre- tutte risero

-Non ce lo vedo ammosciato- disse Sasha –Non ne ha la faccia-

-Difatti- disse Margot –Non lo è affatto- fece un sospiro

-Ginny comunque ti assicuro che Malfoy è da provare almeno una volta. È un portento-

-Vedremo quando sarà i momento. Non faccio previsioni. Semmai mi ha baciato solo per…festeggiar il mio voto-

-Dubito- disse Sasha –Notte-

-Notte- dissero in coro

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7-Il dono ***


Capitolo 7

Capitolo 7

Il dono

Natale si stava avvicinando velocemente. Ron affiancò la sorella per i corridoi e le mostrò la lettera della madre

-Questo natale saremo tutti alla Tana. Una riunione famigliare coi fiocchi- Ginny sorrise

-Bello…quando si parte?- domandò guardandosi intorno

-Il 23- lei annuì

-Benissimo- disse senza darci troppo peso –Il 23. Ci saremo davvero tutti?- guardò negli occhi il fratello che annuì

-Bill, Charlie e anche Percy- la guardò -Che cosa cerchi Ginny? Ti parlo ma sembra che tu stia pensando ad altro!- lei sorrise

-No Ron, ti ascolto. È che devo parlare con Draco-

-Oh…- disse lui –Passate molto tempo insieme…vero?- lei lo guardò

-Si, ma solo la sera per le lezioni- sorrise –Sei geloso per caso?- lui scosse la testa

-No di certo Ginny- lei sorrise –Ma tra voi non c’è nulla…esatto?- lei lo fermò e lo guardò negli occhi

-Ron rilassati. Draco mi aiuta in pozioni, non facciamo null’altro!- sorrise e gli baciò la guancia –Ci vediamo a pranzo- e se ne andò

-…e per finire la pozione non può essere data a chi è malato e ha la febbre alta- Ginny scrisse veloce e annuì

-Bene. Ho scritto tutto- disse lei guardando poi il suoi orologio. Lui si alzò dalla sedia e lei sorrise chiudendo la boccettina dell’inchiostro

-Hai capito tutto? Ti devo dare altre spiegazioni?- lei lo guardò e scosse la testa

-No, ho capito tutto- lui annuì

-Bene, vedo che cominci a metterci meno tempo a immagazzinare. Tra poco potranno bastarti le lezioni di Piton per saltarci fuori- lei si alzò e si voltò verso di lui

-Non mi vuoi più dare lezioni?- domandò spiaciuta ma con un’espressione che la diceva lunga su che tipo di lezioni. Draco alzò un sopracciglio

-No, no, intendo darti mote lezioni- le si avvicinò –Solo che saranno lezioni più sentite e più interessanti- lei sorrise

-Speriamo che siano davvero più sentite, mentre mi spieghi pozioni pare sempre che tu dorma- lui sorrise divertito

-No, non dormo, sono intento a pensare al post lezione- lei sorrise maliziosa

-Davvero?- domandò

-Davvero davvero…- le si avvicinò e lei gli passò un braccio intorno al collo. Lui la cinse con le braccia e la premette a se baciandola. Ginny chiuse gli occhi assaporando il gusto dolce del ragazzo e lasciò che le loro lingue giocassero tra di loro

Ginny scostò Draco e lo guardò negli occhi

-Cosa c’è?- domandò lui scostandola

-A Natale devo andare a casa- disse lei –Parto tra tre giorni- lui sorrise

-E allora?-

-Volevo passare il Natale con te ma sai, i miei ci tengono- lui annuì

-Guarda che va bene, anche io vado a casa- lei strinse le labbra

-E così niente Natale insieme, che scocciatura- si sedette -A me piace passare il Natale con le persone…- lo guardò -…che mi stanno a cuore- lui fece un sospiro

-Possiamo stare insieme sia prima che poi, non è che te ne vai per sempre- lei lo guardò –Se vuoi prima che tu parta possiamo fare un finto Natale assieme- lei sorrise

-Davvero? Una festa di Natale?- sembrava che la cosa la mandasse su di giri come nessun altra cosa. Lui alzò le spalle

-Si, perché no- lei sorrise

-Che vuoi che facciamo?- chiese lei –Vuoi che chiediamo un permesso per Hogsmead a Silente? Oppure vuoi rimanere qui?-

-Io avevo pensato alla stanza delle necessità- lei lo guardò e non rispose subito. Era titubante all’idea di accettare di stare con lui in una stanza che esprimeva ogni desiderio più nascosto. Non sapeva lui, ma lei aveva una vaga idea di cosa sarebbe comparso se la stanza avesse colto i suoi desideri prima di quelli di lui –Ma se non vuoi…- lei annuì

-No, è OK- lui sorrise –Mi sta bene andare nella stanza delle necessità- lui annuì

-Bene, facciamo il 22? È un venerdì. Facciamo alle otto la? Invece che stare qui…- lei annuì

-Mi sta bene. Devo mangiare a cena?- chiese –Perché non vorrei dover cenare due volte, rischierei di morire!- lui alzò le spalle

-Se vuoi mangiare qualcosa va bene, non credo che avremo tempo per mangiare dato che ho in programma…- la guardò azzittendosi –Intendevo dire che non ci sarà molto da mangiare e…- lei lo azzittì mettendogli una mano sulle labbra

-Draco non sono scema e non ho tre anni. So che cosa succederà, non sei così impossibile da capire sai? E comunque, mi sta bene- lui la guardò

-Oh…- annuì –OK- lei fece un sospiro

-Adesso che ci penso anche con Dean siamo stati li un paio di volte-

-Thomas?-

-Si- lui annuì

-Che emozione- disse sarcastico. Lei lo guardò –Sono meglio di quello la, non dire di no!- lei sorrise

-Lui è stato molto gentile e dolce con me, sempre. Poi avevamo molto in comune- lui incrociò le braccia al petto

-Perchè non sei stata con lui allora?- lei lo guardò incuriosita da quella domanda

-Veramente non so bene perché…ma credo che avessimo litigato- si fece pensierosa e Draco sorrise sapendo bene il perché, o almeno sospettandolo

“Potter!” pensò “Sicuramente per lui lo ha mollato!”

-Quanti natali dovrai festeggiare quest’anno?- lui la guardò incuriosita –Intendo dire…con tute le ragazze che hai in giro per la scuola…avrai il tuo bel d’affare ogni anno ad accontentarle tutte- lui scosse la testa

-No, io non amo le smancerie e di solito chi mi faccio, dopo faccio in modo che non torni più indietro. Non apprezzo che le persone mi si incollino come sanguisughe!- lei lo guardò accigliata e lui si accorse d’aver detto la più grande cazzate di tutti i tempi -Ma con te è diverso- disse in fretta. Si guardarono e lei deglutì

-Hai fatto così con la mia amica?- domandò

-Ehm…chi?-

-Non ti ricordi nemmeno di lei?- chiese

-Bè ecco…si, posso ricordarmela vagamente…- sorrise un po’ imbarazzato. Si era tirato la zappa sui piedi e forse tutta la fatica di quei mesi stava per andare a farsi benedire –Ascolta, loro erano delle avventure, tutto qui. Io ti ho persino comprato un regalo di Natale- lei sorrise

-Davvero?- Draco si rilassò con un sospiro, forse ce l’aveva fatta

-Si. Ti avverto che non sono uno da regali io e...questo spero ti faccia capire che non sei come le altre- lei sorrise

-Non l’ho mai nemmeno pensato- lo abbracciò

-Il 22 alle otto- lei annuì

-OK- raccolse le sue cose –Ciao- lui la salutò e si sedette in preda ai sudori freddi. Una risata lo colse di sorpresa. Si voltò

-Blaise- disse esasperato

-Non è come le altre?- chiese –Ma davvero? Che novità!- Draco si accigliò

-Ho rischiato di mandare a monte tutto, che linguaccia che ho a volte!- Blaise annuì

-Hai davvero un regalo per lei?-

-No-

-Bene e come te lo procuri? Ad Hogsmead non ci va fino all’anno nuovo!- Draco fece una smorfia –Non lo sai?- scosse la testa –Tieni, ecco il regalo. Lo volevo dare alla mia ultima conquista ma si sta dimostrando una piattola. La mollo e dei soldi per lei non li spendo. Sono 40 galeoni caro- il moro gli lanciò una collana e lui l’afferrò prima ce cadesse a terra -Te li do dopo-

-Si OK- e sorrise. Draco si fece ciondolare la collana davanti agli occhi e alzò un sopracciglio

-Non è tanto per un cosa del genere?- chiese

-E’ in oro la collana e il cuore, è normale che non costino tre o quattro falci solamente! E poi per la tua ragazza speciale…puoi spenderli quaranta galeoni, no?- si guardarono

-Si, mi posso sprecare per non perdermi mesi idilliaci- sbuffò –Grazie, pagherò stasera- e se ne andò

***

-Davvero passerai tutta la serata con lui?- domandò Sasha curiosa

-Si-

-E non studierete?- domandò Margaret

-Non credo proprio- fece un sorriso mentre tirava fuori altri vestiti dal baule –Facciamo una festa Natalizia diciamo- si voltò verso di loro –Non possiamo essere qui per il 25 e così lo anticipiamo- le amiche si guardarono

-Dove lo festeggerete?- chiese Margot -Ad Hogsmead?- lei le guardò sventolando loro davanti una minigonna azzurra

-Nella stanza delle necessità- Margaret fece un lungo fischio. Sasha sussultò e le altre strabuzzarono gli occhi

-Nella stanza delle necessità? Ginny ma tu lo sai vero…che non festeggerete nel modo solito?- lei le guardò fingendo di non capire. Sorrise

-Ma certo che lo so! Ecco perché sono qui dalle quattro alla ricerca di qualcosa che non sembri uno straccio usato da tutti e sei i miei fratelli messi insieme!- si guardarono stupite

-Ginny tu non sei una da una botta e via! Eh che cavolo!- disse Sasha –Guarda che Malfoy appena arriva a…quello che vuole, dopo prende il largo- guardò le amiche che annuirono e Ginny annuì a sua volta

-Lo so ragazze, ma fidatevi OK?- sorrise –So quello che faccio…-

-Ma tu no hai mai avuto davanti Malfoy! È uno che non ci mette mica due volte a scaricarti- Ginny mise sulla scrivania una gonna verde le guardò

-Lo so-

-Ti spezzerà il cuore! Malfoy è bravo in questo sai? Finge di essere un ragazzo a posto ma poi…- lei lo guardò e si mise a sedere tra loro

-Ragazze, mi ha aiutato in pozioni e ora ho una media da ben pochi Grifondoro, gli ho parlato e mi pare a posto. Non ne sono mica innamorata, mi piace, tutto qui. Se mi scaricherà lo sputtanerò per la scuola come nessun’altra ha mai osato fare per paura- le guardò –E poi non è detto che mi piaccia il caro Malfoy- si guardarono

-Ti piacerà- disse Sasha –Fidati di una Mezzosangue- si alzò e andò alla porta –Buona fortuna, ci dirai poi domani- e se ne andò

-Secondo voi si è offesa?- domandò Ginny –Del fatto che Malfoy e io…bè, siamo amici?- e altre si guardarono tra loro

-Non credo, è passata un’eternità da quando tra loro è successo qualcosa e se non ce ne ha mai parlato vuol dire che anche per lei non è stato poi così essenziale!-

-Oppure…- disse Ginny -...il fatto che lui l’abbia scaricata le ha fatto troppo male e la riempiva di vergogna- si guardarono

-Non ci avevo mai pensato a questo…- ammise Alicia

-Già…- disse Margot –E’ vero-

-Non ha mai avuto un ragazzo o sbaglio?- chiese Ginny

-Non fisso. Di solito le sue sono sempre molto…fugaci come storie- disse Margaret –Non sentimentali ma molto sessuali- Ginny si alzò

-Le parlerò domani- disse –Ora devi prepararmi e cercare di sfuggire a mio fratello- disse. Alicia sorrise

-E’ il tuo momento Margot- disse dandole una pacca sulla spalla –Vai e stendi Ron così che non veda Ginny filarsela- Margot guardò l’amica

-Ehi! Non sono mica…-

-Ti prego Margot!- disse Ginny prendendola le mani –Non avevo pensato a te ma tu sei la mia carta vincente! Ditegli che sono a letto e che non sono andata a lezione da Malfoy perché sto preparando le mie cose- Margot alzò gli occhi al cielo e annuì

-OK, ma questo favore lo voglio in cambio- e se ne andò

-Chissà che favore- sbuffò Alicia –Quella ad ogni occasione trascina Ron negli angoli più remoti della scuola…li ho visti!- disse sorridendo -Le hai fatto solo un piacere Ginny- la rassicurò. Margaret sorrise

-Anche per i miei gusti- Ginny si vestì -Ci vediamo- e se ne andò fuori dal dormitorio cercando di non dare troppo nell’occhio

***

Draco continuava a rigirare la collanina d’oro. Era appoggiato al muro e la stava aspettando. Era arrivato in anticipo e sperava che anche lei lo fosse ma cominciava a dubitarne

-Sono qui, mancano tre minuti alle otto e non puoi dirmi che sono in ritardo- lui cacciò la collanina nella tasca dei pantaloni e la guardò. Stava davvero bene con quei vestiti, che non apparivano affatto come appena usciti da un tritatutto come i suoi soliti. Fece un sorriso

-Ciao, sei puntuale- lei sorrise –E stai pure bene vestita così-

-Grazie- lo guardò e tentò di non sentirsi imbarazzata sotto il suo sguardo –Andiamo?- lui la guardò negli occhi e annuì

-Andiamo- si diressero verso la stanza delle necessità. Comparve la porta e Ginny afferrò la maniglia. Con un sospiro spinse la porta ed entrarono. La situazione era piuttosto imbarazzante. Da una parte, sulla destra, c’era un tavolo imbandito con tutto quello che si poteva desiderare e sulla sinistra, c’era un letto abbastanza grande per dormirci in una decina. Lui chiuse la porta e lei lo guardò

-Dimmi…lo hai pensato tu così o…sono io la depravata?- lui alzò un sopracciglio

-Io non ho pensato al tavolo- lei lo colpì ad un braccio

-Potresti anche evitare di…mostrare così apertamente le tua intenzioni!- lui alzò le spalle

-Ti arrabbieresti se non lo facessi- lei alzò gli occhi al cielo –Giusto?- lei annuì

-Si, si, OK- si avvicinò al tavolo –Come quelli che fa mia madre. Sicuramente viene da me questo tavolo!!- afferrò un pomodoro ripieno. Lo assaggiò –Non ha il suo stesso sapore ma non è male- si voltò -Vuoi?- lui si avvicinò

-Cos’è?- lei sorrise

-Nulla di così raffinato come è solito mangiare lei, maestà. Cibo molto di bassa lega- lui la guardò storto

-Mi prendi in giro?- lei sorrise

-Si- lui fece un sospiro e prese uno dei tanti cibi sulla tavola. Lo assaggiò e annuì

-Buono…- lei lo guardò

-Davvero?- chiese

-Si è…particolare- lei sorrise –Ho una cosa da darti- lei fece un sospiro

-Un regalo?- lui annuì

-Già- lei sorrise –Mi piacerebbe che tu non pensassi che ti voglio solo portare a letto- lei fece un mezzo sorriso

-Non è così?- la guardò e non rispose

-Lo vuoi il regalo?- lei annuì

-Certo! Che domande che mi fai…- dalla tasca dei pantaloni prese la collanina e gliela mostrò facendola dondolare davanti ai suoi occhi. Lei sorrise –Che bella…- la prese in mano e la guardò bene -E’ oro, non posso mica accettarlo Draco, è troppo…- lui scosse la testa

-E’ solo una collana Virginia, mica è un diamante- lei annuì

-Già, hai ragione- gliela porse -Me la metti?- lui la prese e lei gli diede le spalle. Alzò i capelli e lui agganciò la collanina. Ginny lasciò i capelli e toccò il cuoricino e si voltò con un sorriso –Grazie- lui annuì e lei lo abbracciò cogliendolo di sorpresa. Gli posò un bacio sulle labbra sottili e lo guardò –Credo che tu mi piaccia- lui non rispose e le cinse solo la vita. Lei lo guardò negli occhi per cercare una risposta che non trovò e annuì –Tu…cosa provi invece?- lui fece un sospiro

-Non lo so- lei lo scrutò e lui le diede un bacio sul nasino lentigginoso –Mi ci vuole un po’ per capire certe cose- lei sorrise

-Quanto?-

-Non te lo so dire con precisione- lei fece un sospiro –Hai fame?- lei scosse la testa

-No, non più- lui alzò un sopracciglio

-Meglio- lei sorrise

-Perché?- lui con un cenno di testa le segnò il letto

-Lo hai già fatto vero? Non è che questa è la terribile prima volta…- lei sorrise e scosse la testa

-No, mio fratello credeva che ancora prendessi il biberon quando è stata la prima volta. E poi c’era Dean- lui annuì

-Immaginavo- lei sorrise e gli posò le mani sul petto

-Davvero?-

-Davvero- lei lo abbassò e lo baciò slacciandogli la camicia. Lei sorrise e Draco le fece scivolare a terra la gonna. Lei lo guardò

-Hai per caso fretta Draco?- lui alzò un sopracciglio

-Non sono molto bravo a tenerla per le lunghe- lei annuì e si morse il labbro inferiore

-Allora dovrò farti dannare un po’- lui fece un sospiro e alzò un sopracciglio

-Non mi piace che mi si faccia dannare- lei sorrise e lo spinse verso il letto

-Abbi un po’ di pazienza maestà- lui sorrise e si trovò seduto con lei a cavalcioni sulle gambe. Gli sfilò la camicia gettandola a terra, gli baciò la mandibola con lenti e leggeri baci e gli sfiorò con le unghie le spalle e la schiena. Draco posò le mani sulle sue ginocchia risalendo piano e lei gli baciò il collo e la gola lasciando anche qualche piccolo segno sulla clavicola e sul collo. Lei ridacchiò nel sentirlo impaziente e si rizzò per permettergli di sfilarle la maglia. Lo guardò mentre si allungava per slacciarle il reggiseno ma lei lo fermò –No maestà, sei frettoloso- lui fece un sospiro

-Non ho molta pazienza, come ho detto non sono abituato a tenerla…- lei lo azzittì leccandogli le labbra in un bacio e lo fece sdraiare spingendolo per le spalle. Gli slacciò i pantaloni e lui fece un sorrisetto. Lei lo guardò negli occhi e sorrise

-Fa quello che vuoi ora, mi sono divertita per oggi- lui alzò un sopracciglio e le prese le braccia. Con una spinta la fece sdraiare

-Meglio che tu ti sia divertita, ora facciamo sul serio- lei annuì

-Mostrami la tua bravura tanto sbandierata da te e da chi ti ha conosciuto- lui annuì

-Non ho mai deluso-

-Non ho detto che mi deluderai- lui sorrise e la baciò sfilandole gli ultimi indumenti

***

Ginny entrò in camera che erano passate le sei di mattina. Si era svegliata poco prima e non aveva trovato Draco così, era tornata alla torre. Le sue amiche dormivano e Ginny si infilò a letto facendo piano. Non si era nemmeno spogliata e aveva appena chiuso gli occhi, quando la sveglia suonò. Margot la spense con una manata e tutte presero a rigirarsi nei letti per catturare l’ultimo torpore prima che le coperte fossero allontanate dalla prima che si fosse alzata. Ginny nascose la testa sotto il piumino e sbuffò

-Sveglia- disse Margaret che era sempre quella che per prima si alzava, che toglieva le coperte alle altre e che per prima utilizzava il bagno per circa mezz’ora. Ginny si sentì sparire le coperte e si rannicchiò

-Non c’è scuola oggi- si lamentò Sasha Facci dormire. Margaret però guardava Ginny

-Ginny ma quando sei tornata?- le chiese stropicciandosi gli occhi

-Non so…un’ora fa credo- Margot ridacchiò

-Ginny si è fatta Malfoy-

-Malfoy si è fatto Ginny- sbottò Sasha –E ora il bagno è mio!- e si fiondò all’interno prima che Margaret l’afferrasse per la camicia da notte

-Come è stato?- chiese Alicia comparendo da sotto il cuscino –Bello?- Ginny le guardò aprendo un occhio. Fece un sorrisetto

-Bellissimo…- e prese a raccontare. Tute erano in un brodo di giuggiole e Ginny felice di essere al centro dell’attenzione –MI ha regalato questo all’inizio della serata, che ve ne pare?- mostrò la collana col ciondolo a cuore e Sasha uscì dal bagno lavata, vestita, truccata e profumata. Si guardarono

-Bellissimo- le disse –Ma vedi che da oggi finga di non conoscerti- Ginny deglutì

-Mi odi?- le domandò titubante. Sasha non rispose subito, ci pensò. Si voltò con ancora il pigiama in mano e alzò le spalle

-No Ginny- non pareva sincera

-Allora perché non sei felice per me per una volta?- si guardarono negli occhi. Tutte le altre si ricordavano quanto c’era voluto perché tra loro le cose andassero bene un minimo e anche in quei due anni in cui le cosse andava discretamente bene, le beccatine erano all’ordine del giorno tra le due. Avevano due caratteri davvero simili e per questo riuscivano solo a scontrarsi, nessuna delle due mollava per prima. Margot alzò un sopracciglio

-Perché alla fine soffrirai- disse. Era calma, non era scattata come al solito e Alicia fece un sospiro. Tutte e tre erano decise a vedere come sarebbe finita quella storia

-Chi te lo dice?-

-Lui è Malfoy- le disse spazientita facendo il letto –E’ nella sua natura-

-Se a te ha fatto del male deve proprio farne anche a me?- chiese. Margaret chiuse gli occhi: perché Ginny doveva tastare proprio quel punto?

-Non perché ha fatto del male a me, ma perché ne ha fatto a tutte!- alzò le spalle –E non credermi se non vuoi, la vita è tua-

-Già, la vita è mia- sbottò Ginny

-Sei una cretina e una illusa Ginny!- sibilò Sasha –Non sai quello combini!-

-Tu sei incazzata con Malfoy perché ti ha mollata quanto tu eri innamorata persa di lui- disse Ginny alzandosi in piedi –e lo sei ancora- Sasha strinse gli occhi –Sei andata a letto con lui per tenertelo stretto ma poi hai scoperto che lui voleva solo quello- Sasha strinse un pugno

-Sta zitta OK?- era livida di rabbia

-Tu non hai mai avuto un ragazzo per causa sua- le disse seria Ginny –Ed è una cosa davvero patetica- Sahsa le diede uno schiaffo e le tre amiche si alzarono in piedi. Ginny non rispose al colpo

-Io sono stata scaricata ma almeno in parte l’ho superato! Tu invece sei stata scaricata dal tuo grande amore Harry Potter per la tua migliore amica Hermione Granger e come risposta, il tuoi fragile carattere e la tua mente contorta, ti ha fatto scordare tutto. In più ti ha fatto avvicinare alla persona che Potter odia di più. Forse il tuo sub inconscio vuol fargliela pagare?- alzò le sopracciglia Davvero patetica la tua di situazione, non di certo la mia!-

-Dobbiamo smetterla Hermione!-

-No! Va tutto bene diavolo!-

-Bene? Un corno! Ti ho detto di Malfoy no? Ti pare che vada tutto bene? Lui sa…e potrebbe arrivare a dir tutto a Ron e Ginny!-

-Malfoy non sa un bel niente!- insistette lei

-OK, lui non sa…Ron però si comporta in modo strano-

-Da quando stai con Ginny, per te tutti sono strani!- sbuffò lei –Ti preoccupi più di lei, che è così cotta di te da non accorgersi nemmeno di un elefante in camera, che della nostra relazione!-

-Non voglio che Ginny soffra-

-Io soffro Harry! Maledizione…non te ne accorgi? Da due mesi a questa parte si e no mi vedi…non mi guardi più…Si e no parliamo!-

-Lei potrebbe accorgersene-

-Non se ne accorge! Non se ne accorge! È troppo cotta Harry!-

-Hermione tu riesci a mentire al mondo intero, io no! Io se ti guardo, lo faccio capire subito che ti amo…- lei non rispose

-Non possiamo dirlo a nessuno-

-Non voglio spezzare il cuore a Ginny- disse lui –Hermione non posso più andare avanti così, non ci riesco…-

-Allora lasciala! Ma non dire nulla! Non voglio distruggere Ron- nessuno dei due parlò per un po’

-Hermione è andata avanti anche troppo questa balla!- pronunciò lui –Più andiamo avanti più loro staranno male scoprendolo- lei sospirò

-Non voglio dirlo-

-Temi di essere giudicata dagli altri? Lo saremo anche tra tre anni…o dieci. Ron è il mio migliore amico, Ginny la persona a me più cara…dobbiamo dire loro tutto-

-Non diremo loro che la cosa va avanti dall’estate scorsa però-

-No, diremo loro che sono pochi giorni che abbiamo scoperto di amarci…-

-OK…va bene. Ma loro faremo insieme…non lasciarmi da sola-

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8-Ricordi ***


Capitolo 8

Capitolo 8

Ricordi

Ginny scese in Sala Comune e si sedette sul bracciolo della poltrona in cui Ron si stava rilassando. La guardò e lei pensierosa nemmeno se ne accorse. Lui la scosse e lei sorrise guardandolo

-Cosa c’è Ginny?- lei sorrise

-Nulla. Andiamo verso casa?- chiese. Lui alzò un sopracciglio

-Ne hai così voglia?- lei fece un sospiro e alzò le spalle

-Tu no?- lui fece una smorfia guardando il fuoco –Io un po’ si e poi ho male alla testa- lui sorrise passandole una mano suoi capelli sciolti

-Vai da M.ma Chips- lei si alzò

-Vado a prendere le mie cose- disse come se nemmeno lui avesse parlato. Si alzò e risalì le scale da dove poco prima era scesa. Margot la incrociò senza salutarla e salì sulle gambe del rosso

-Credo che Ginny cominci a ricordare- lui la guardò senza capire –Di Harry ed Hermione. Ha avuto un battibecco con Sasha e lei le ha detto delle cose su loro due. Ginny da quel momento ha cambiato espressione e…- alzò le spalle –Hai notato che è strana vero?- lui annuì

-Ho visto- si fece pensieroso

-Non voglio spaventarti-

-No, non lo hai fatto. Credo che sia il momento che ricordi- lei sorrise

-Mi penserai da casa tua?- domandò scostandogli i capelli dal viso e mettendosi comoda a cavalcioni su di lui. Il ragazzo alzò un sopracciglio e sorrise

-Sempre- rispose

-Eccoti il mio regalo. È tutto per te- lui afferrò il pacchettino

-Cos’è?- lei alzò le spalle

-Aprilo- lui lo fece e prese tra le dita un fermacravatta a forma di scopa. La guardò e lei ridacchiò

-Lo so, non sono molto originale ma ero in un vero brodo di disperazione e quando l’ho visto l’ho trovato…diverso- alzò un sopracciglio –Non ti piace eh?-

-E’ bello, originale invece- lei sorrise

-Il tuo regalo te lo darò poi, non ce l’ho ora. Se mi ricordo te lo manderò per Natale- lei sorrise

-Aspetterò con ansia- lui sorrise e lei gli posò dei baci sul viso –Ti voglio un mondo di bene- disse baciandolo sulle labbra

-Anche io- disse stringendola a se

-Margot mi monopolizzi il fratello!- i due si allontanarono e Ginny era al loro fianco –Non farlo o se no perdiamo l’espresso per tornare a casa!- Margot annuì

-Te lo lascio subito- lo baciò ancora e poi si alzò –ciao- abbracciò l’amica –Stammi bene-

-Sono solo due settimane!- disse Ginny

-Tante lo stesso- Ginny si accigliò

-Ti spiace per me o per Ron?- lei sorrise

-Entrambi logicamente!- Ginny la guardò di sbieco –Credimi-

-Si si- disse Ginny –Ti credo come credo che esiste Babbo Natale!- guardò Ron –Ron ti aspetto di sotto, non ti perdere tra le pieghe della gonna di Margot o se no io torno a casa senza di te!- lui sorrise

-Sarò giù in dieci minuti- Ginny uscì e scese sino all’ingresso dove c’erano già i bagagli di chi andava a casa e si infilò in Sala Grande. Si mise a sedere per fare colazione. Davanti a lei c’erano Harry ed Hermione. La scrutarono

-Tornate a casa tu e Ron?- le chiese Harry. Ginny lo guardò e le si strinse lo stomaco

-Si…Harry- rispose scrutandolo e ripensando a ciò che le era tornato in mente poco prima in camera. Guardò Hermione e, mentre sentiva dolore guardando Harry, un sintomo di rabbia la invase incontrando gli occhi scuri della ragazza. Passò il dito indice sulla collanina che aveva il collo e mosse il ciondolo a destra e sinistra nervosamente

-Credevo che fossi già partita- lei sorrise e voltò il viso incontrando il suo. Le posò un bacio sulle labbra

-Partiamo tra poco- sorrise –Tu rimani?- chiese colpita –Mi avevi detto…-

-Io vado via domani- lei annuì

-Oh, OK- lei fece un sospiro –Sei sparito stamattina- lui sorrise

-Scusa- le strinse una spalla dolcemente e lei sorrise –Ci vediamo il sette gennaio?- lei annuì –Ti scrivo, OK?- lei sorrise

-Bene- le diede un bacio e se ne andò, non dopo aver lanciato un’occhiata vittoriosa a Harry che era paralizzato dallo stupore. La Sala Grande era completamente ammutolita. C’erano pochi studenti e quei pochi erano allibiti. Ginny, che subito non ci aveva fatto caso, guardò il suo piatto pronta a far colazione, ma la strana sensazione di essere osservata, fece si che si guardasse intorno. Osservò Harry -Ehi, che c’è?-

-Tu e Malfoy…- cominciò la mora –Tu e Malfoy per caso vi intendete?- Ginny alzò le sopracciglia

-Oh noi…stiamo bene insieme diciamo- alzò le spalle –Siamo pur sempre un ragazzo e una ragazza, no?- fece un sospiro

-Lui è Malfoy! È un Serpeverde…- disse Harry

-Ginny può fare quello che le pare- Ginny si voltò

-Ron- disse Harry –Tu lo sai?-

-Lei può fare quello che le pare- sibilò per evitare di mettersi ad urlare. I Grifondoro li guardarono sentendo l’inizio di una possibile lite

-E’ Malfoy! Puoi odiarmi ma non posso credere che tu permetta…che lei stia con quello! Lo odi come lo odiamo tutti noi…non puoi dire di no-

-Andiamo Gin- disse Ron afferrandola

-Io devo mangiare- si lamentò lei scavalcando la panca

-Mangiamo sul treno- e la tirò fuori stringendole il braccio con forza

***

Le vacanze non passarono così male alla Tana: tutti i Weasley erano riuniti e passarono il primo Natale, dopo anni, tutti insieme. Se non fosse stato per Ginny, che aveva frequenti mal di testa e che spesso ricordava e quindi si chiudeva in se stessa, per cercare di metter “insieme i pezzi” di un puzzle che per lei non aveva ancora completamente senso, tutto sarebbe stato magnifico. Le lettere di Malfoy arrivavano regolarmente ogni tre giorni e Ron ci mise parecchio per avvertire tutti della “storia” trai due. Ma la reazione non fu quella sperata: mentre i fratelli infatti affilavano i coltelli, Molly piangeva ed Arthur evitava di parlare della cosa. Ma tutto sommato la vacanza non andò male. Il ritorno non fu proprio brillante.

Ginny saltò in braccio a Draco che era come se l’aspettasse. La strinse e lei sorrise

-Mi sei mancato-

-Anche tu- lei sorrise

-Ho un sacco di cose da dirti- lui alzò le sopracciglia –Ma non è nulla di grave, non temere!- sorrise e lui annuì. Ginny scese e fece un sospiro –Finalmente a scuola, casa mia diveniva sempre più soffocante. Per via delle tue lettere. I miei andavano giù di testa e i miei fratelli erano in crisi. Ron per fortuna era con me…- lui fece un sospiro

-Faremo una statua a Ronald mi sa- lei sorrise

-Si davvero- si fece seria e lui si voltò

-Potterino- sibilò il biondo. Lei lo prese per un braccio e lui si voltò verso di lei. I loro occhi si incrociarono

-Lascialo andare. Hai tempo da perdere per me?- gli chiese lei –Ora intendo- si morsicò le labbra

-Non perdo mai tempo con te- lei sorrise –Dove andiamo?-

-Dove non ci possano sentire- lui le prese la mano e la condusse nella stanza che Gazza usava come ripostiglio. Era abbastanza grande per starci comodi e per, se si aveva il coraggio, farci anche altro(ben pochi avevano quel coraggio: l’anno prima due ragazzi Tassorosso erano stati beccati da Gazza nel bel mezzo e avevano fatto gli ultimi sei mesi di scuola in punizione). Lei si appoggiò al muro e lui fece un sospiro

-Ti ascolto- lei si passò le mani trai capelli in un gesto spaventato. Teneva gli occhi sul pavimento e sembrava quasi che custodisse un segreto terribile

-Quello che ti sto per dire nemmeno Ron lo sa e se mi dici che sono pazza me lo terrò per me. Si perché io credo di essere pazza- lui incrociò le braccia al petto

-Interessante…che cosa te lo fa credere?-

-Io credo di aver perso un pezzo della mia vita- guardò per terra e lui alzò un sopracciglio senza capire. Lei lo guardò –Io credo di aver perso la memoria- fece un sospiro –Vedi…durante le vacanze i mal di testa mi assillavano e ogni volta che mi passavano, un ricordo, io credo sia, mi rimaneva in testa per giorni- fece un sospiro –e questi ricordi per me erano senza senso perché erano sempre riferiti a Harry Potter e alla sua amica…ehm…Hermione Granger- disse cercando di ricordare il suo nome. Fece un sospiro –Non sono pazza vero?- lui scosse la testa

-No, credo che la tua mente stia portando tutto alla normalità- lei lo guardò

-Che vuol dire?-

-Vuol dire che il tuo sub inconscio ha capito che puoi superare il trauma subito- lei scosse la testa

-Che trauma?-

-Ad Halloween, tu non sei caduta alle scale- lei annuì

-Cosa è…successo?- domandò dubitando di volerlo sapere

-Tu stavi insieme a Potter da questa estate- disse lui calmo –La Granger stava con tuo fratello- Ginny si accigliò –Solo che entrambi facevano il doppio gioco stando insieme di nascosto-

-Come?- era incredula

-In poche parole: tu per tre mesi hai scopato con Potter, tuo fratello per un anno si è sbattuto la Granger, e questi due, di nascosto, se la facevano alle vostre spalle da prima che tuo fratello si dichiarasse- alzò le sopracciglia –Carino no?- lei strinse le labbra e gli occhi si fecero lucidi –Non hai sopportato la situazione quando per caso lo hai scoperto e il tuo sub inconscio te lo ha fatto scordare- lei fece un sospiro e si guardò intorno rischiando di mettersi a piangere

-Lo amavo?- chiese –Harry Potter intendo- lui alzò le spalle

-Lo amavi da bambina. Che tu ti sia messa con lui per amore ad agosto, non lo so- lei deglutì

-Ora mi lascerai vero?- domandò lei singhiozzando con la fronte appoggiata alle ginocchia. Lui scosse la testa

-No- si mise al suo fianco e la abbracciò tirandola verso di se. Lei si appoggiò a lui e pian piano si calmò

-Perché mi sono tornati i ricordi di quello che avevo dimenticato?- domandò con gli occhi asciutti e tristi

-Non lo so, forse dentro di te ti sentivi pronta- lei annuì

-O forse perché ora ho te- lo guardò –Potrebbe?- lui annuì

-Potrebbe- lei sorrise e lo strinse

***

Ginny entrò nella camera di Ron e si sedette sul suo letto. Stava facendo la doccia e lei aveva tutto il tempo per aspettarlo. Quando uscì, il ragazzo non era per niente suo fratello. Dean alzò un sopracciglio e la guardò

-Un agguato Ginny?- lei scosse la testa

-Credevo ci fosse mio fratello in bagno- disse lei alzandosi –Scusa- lui alzò le spalle

-Tuo fratello è con la tua amica e saranno imboscati chissà dove- lei alzò un sopracciglio

-Dovevo prevederlo- fece un sospiro –Allora vado, mica ti voglio disturbare- si avviò alla porta

-Come stai? È da un secolo che non ci parliamo- lei sorrise voltandosi

-Eh si…vero, hai ragione- fece un sospiro –Sto bene, tu?- lui ci pensò

-Così così- lei si leccò le labbra

-Ehi Dean! Sei riuscito ad uscire dal bagno o lo stai ancora usando?- la porta si aprì e Ginny strinse le labbra –Ciao Ginny-

-Harry- disse lei. Dean li guardò

-Vi devo lasciare soli?- domandò

-No- si affrettò a rispondere Ginny –Devo proprio scappare ora- e se ne andò veloce fuori dal dormitorio maschile. In Sala Comune attese il fratello per una buona mezzora e finalmente quello arrivò. Era con Margot –Ron ho bisogno di te- lui la guardò e diede un bacio a Margot

-Ci vediamo dopo- lei annuì

-Bene, ciao Gin- e se ne andò. Ron le si avvicinò infilando la mani in tasca

-E’ successo qualcosa Ginny?- lei annuì

-Mi ricordo alcune cose, credo che mi stia tornando la memoria- si guardarono, lui non pareva proprio felice della cosa

-Oh da…davvero?- lei annuì

-Te ne ho parlato perché così tu lo sapessi- sorrise

-E che cose ricordi?-

-Che Harry ed Hermione ci hanno tradito- disse lei –Che stavano insieme pur avendo una storia nascosta- fece un sospiro –E altre piccole cose- lui annuì

-Come è accaduto che ti ricordassi?-

-Credo che sia la sicurezza di avere Draco- disse lei – Anche lui lo pensa- Ron fece un sorriso tirato

-Draco?-

-Non ti spiace vero se tra noi c’è qualcosa…eh?- lui alzò le spalle

-Se sei contenta…lo sono anche io-

-Anche se la cosa fosse seria?-

-Anche se fosse seria. Ricordati che lui diventerà un Mangiamorte…se non lo è già- lei scosse la testa

-Non lo è- lo rassicurò lei decisa

-Come lo sai?- domandò lui curioso di questa sua sicurezza

-Ho visto il braccio, non c’è il Marchio Nero- si guardarono –Fidati-

-Mi fido e non voglio sapere come hai visto il suo braccio. Risparmiami- lei ridacchiò

-Non temere fratellone, non ti riferisco alcun particolare! Non che ci tenga, intendiamoci…- lui sorrise

-Non fare sciocchezze- lei alzò un sopracciglio

-Reciproco! Tu ti fai la mia amica! Attento bene a non combinare guai!- lui scosse la testa

-Sono uno che ci sa fare- disse con un sorrisetto e incrociando le braccia

-Anche Draco! E sicuramente più di te- lui ridacchiò offeso nel profondo all’idea di essere confrontato con Malfoy

-Ma davvero…e lo sai bene?- lei lo guardò con aria di sfida

-Vuoi saperlo?- domandò. Lui fece un paso indietro

-No grazie-

-Allora è meglio che fai silenzio…- gli si avvicinò con le braccia dietro la schiena e lo guardò negli occhi –Ti voglio bene- gli diede un bacio sulla guancia

-Anche io- lei sorrise

***

Passarono alcune settimane e Ginny ormai ricordava tutto alla perfezione. Passava molto tempo con Draco, che l’aiutava in pozioni, e Harry ed Hermione li vedeva il meno possibile. La rabbia verso di loro si era pacata ma non riusciva affatto a perdonarli. Parlava a Draco di tutto questo e lui spesso e volentieri le consigliava di tenersi alla larga da loro

-Parlerai con loro?- domandò incredulo il biondo appena lei glielo ebbe riferito. Ginny annuì

-Si-

-E perché?-

-Devo chiarirmi con loro-

-Che c’è da chiarire? Lei ti ha preso per i fondelli come amica, lui ti ha messo le corna…Per me loro non esisterebbero più se accadesse una cosa del genere- lei si mise su un fianco guardandolo

-Ecco perché io e te non siamo le stessa persona Draco. Tu punti tutto sulla vendetta, io voglio solo spiegarmi con loro. Non li perdono, se temi questo, voglio solo dire loro di stare alla larga da me, per sempre. Sanno che mi è tornata la memoria e sono assillanti, li voglio solo scansare per benino- lui sorrise

-Per fortuna non siamo uguali, due Draco Malfoy sono davvero troppi- lei ci pensò e lo bacio

-Credo anche io- gli passò una mano sui capelli biondi e lui le sfiorò la schiena coperta dai capelli. Lei sorrise –Mi fai solletico così- si guardarono

-Scusa- lei annuì

-Perdonato…-

-Devo Ron!-

-NO!- sbottò lui mentre si dirigeva a lezione di Cura delle Creature Magiche

-Ron…per piacere! E’ una cosa che devo fare! Per me! Per stare bene con me stessa e per non sentirmeli sempre addosso!- lui si fermò e si voltò

-Ginny ascoltami- lei deglutì e lo guardò negli occhi –L’ultima cosa che voglio è che tu soffra, OK?- lei annuì –Incontrarli e parlare con loro ti farà male e sai perché?- lei scosse la testa –Perché ti diranno mucchi e mucchi di balle, tenteranno di rigirarti la frittata e chissà cos’altro- lei fece un sospiro

-Non sarai con me mentre parlerò con loro?-

-No, perché non ci sarai nemmeno tu- disse lui puntandole il dito contro –E vedi di non disubbidirmi, o mi arrabbio- lei si accigliò

-Non sono una bambina Ron! Non puoi darmi degli ordini!- sbuffò –Io voglio parlare con loro-

-No- lei scosse la testa

-Io faccio quello che mi pare- sentenziò –E tu non puoi obbligarmi a non fare ciò che voglio- si guardarono e lui scosse la testa

-Non venire a piangere da me poi- lei scosse la testa

-Non lo farò-

-Bene- e se ne andò lasciandola in mezzo al corridoio semi vuoto

-Posso disturbare?- la biblioteca era gremita di studenti e Harry ed Hermione erano gli unici ad avere un tavolo tutto per loro. Alzarono gli occhi e la guardarono

-Certo- disse Hermione –Devi studiare?- la rossa scosse la testa e i due si guardarono

-Come mai allora sei qua?- chiese Harry sperando che non fosse per litigare

-Sono qui per parlarvi. Ora ricordo tutto e sono qui per dirvi quello che mi sembra giusto che sappiate-

-Possiamo prima spiegarci noi?- chiese Harry –Così tu non dirai cose di cui potrai pentirtene- lei scosse la testa

-Non potete parlare prima voi. Non voglio che parliate. E non mi pentirò di quello che ora vi dirò- fece un sospiro –Dunque, ricordo tutto e non vi odio…dopo che ci ho riflettuto- i due si guardarono –Ron non so che cosa provi, ma io non vi odio. Mi avete tradito come amica…e come ragazzo e non vi perdonerò mai. Non tornerà più nulla come prima e non voglio nemmeno che torni. Tu eri la mia migliore amica, tu eri il ragazzo che avevo ripreso ad amare. E mi avete preso a pesci in faccia. È disgustoso-

-Ginny noi…-

-Taci- disse alla ragazza –Voi nulla. Quello che avete fatto a me…ma soprattutto a Ron fa schifo- disse freddamente –Spero che la vostra vita insieme sia lunga e piena di amore perché al di fuori, non ne troverete- fece un sospiro –Io da ora vi saluterò come fanno le persona civili tra loro quando si incontrano, ma per il resto per me sarete due che ho conosciuto a scuola, nulla di più- fece un sospiro

-Non volevamo farvi soffrire-

-Se aveste detto tutto dall’inizio Harry, nessuno avrebbe sofferto. Ron avrebbe capito, io avrei evitato di perdere la testa a causa vostra e delle bugie che avete detto senza ritegno- li guardò –Ora devo andare, vi ho detto quello che dovevo-

-Ginny io ti ho voluto bene veramente- lei si voltò e guardò il ragazzo –Anche se amo Hermione, quello che provavo per te era vero- lei annuì

-Certo…d’accordo- e se ne andò. Hermione lo guardò e lui si passò una mano trai capelli

-Vorrei…tornare indietro- disse Harry –Per cambiare quello che è stato- lei fece un sospiro

-Non si torna indietro Harry, mi spiace- lui la guardò –Ti ho fatto perdere due amici, non volevo- lui la abbracciò

-Lascia stare- lei fece un sospiro e lui prese da un libro una lettera –Tieni- disse –E’…una cosa che ti volevo mostrare tempo fa- lei prese la lettera datata a novembre –Ci ho messo un po’ prima di mostrartela perché…non sono sicuro di accettare- lei lesse la lettera e fece un mezzo sorrise

-Harry è…fantastico…- lui annuì

-E’ un sogno che si realizza- lei sorrise

-Infatti Harry, infatti!- fece un sospiro –Accetterai?- lui deglutì

-Non lo so come ti ho detto-

-Harry ma…è la nazionale inglese! Non puoi rifiutare! E poi pensa, potresti finire in una squadra importante dopo i nazionali! È fantastico!- lui annuì

-Si, ma non posso fare il corso di Auror- disse lui –Il lavoro dei miei genitori, il lavoro…che ho sempre desiderato fare per ricordarli- lei lo guardò e annuì

-Si, è vero- lo guardò –Ma è la nazionale e…i mondiali ci sono tra due anni…Avresti il tempo di fare il corso e semmai di saltare qualche lezione. Ma tu sei Harry Potter, non rimarresti indietro!- si guardarono e lei sorrideva sicura –E’ un’occasione! Quando mai ti ricapiterà Harry?- lui fece un sospiro

-I sogni non durano mai Herm- lei fece un sospiro

-Sei demoralizzato per quale motivo?- lo guardò prendendogli il viso tra le mani –Qualcosa non va. Per Ginny? Per Ron? Per me?- lui scosse la testa

-E’ che non so che cosa voglio- disse –Voglio andare a giocare a Quidditch più di ogni altra cosa, sai quanto mi piace- lei annuì –Ma voglio anche avere un lavoro stabile per evitare che in futuro non dobbiamo tutti e due partire la fame!- lei sorrise

-Ascoltami e prendi in considerazione questo Harry: tu vai a giocare, intanto io faccio il corso di Auror- lui annuì –Tu prenderai dei soldi…e tanti, io no. Fra tre anni, se nessuna squadra ti vorrà, cosa che dubito, tu farai il corso di Auror e io lavorerò, tu non prenderai un soldo e io si. Facciamo uno scambio- alzò le spalle –Con il mio misero stipendio, forse non camperemo perfettamente ma…non moriremo- sorrise –E poi tu hai i soldi dei tuoi che ti possono aiutare e io ho i miei genitori che non mi abbandoneranno mai- sorrise –OK?- lui annuì

-Si, OK- lei sorrise e lo baciò

-Ora scrivi all’allenatore che accetti, non farti pregare!- lui sorrise

-Grazie Hermione-

-Grazie a te Harry- il ragazzo prese carta e penna e scrisse una lettera per il signor Cradford, allenatore della squadra nazionale inglese di Quidditch poi, in guferia, mandò Edwige a consegnarla.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9-Bugie e sentimenti ***


Capitolo 9

Capitolo 9

Bugie e sentimenti

Non sapeva dove cercarlo. Da quasi un mese si vedevano di rado e sempre più spesso non riusciva a trovarlo quando lo cercava. la scuola era agli sgoccioli, era già pasqua. Gli esami di fine anno, ma soprattutto MAGO e GUFO stavano per cominciare e tutti erano super agitati. Il settimo anno più che mai! Draco studiava ormai sempre più spesso da solo e lei, sempre più spesso doveva arrangiarsi in pozioni. Ma lo capiva, anche Ron con Margot ci aveva messo un freno. Margot ne risentiva ma non voleva di certo intralciarlo nello studio! E nemmeno lei voleva intralciare Draco, non voleva affatto! Ci teneva che facesse un buon MAGO, forse ci teneva più di lui! Si fermò davanti al quadro del barone sanguinario che la squadrò

-Una Grifondoro? Che c’è ragazzina?- lei si leccò le labbra

-Serpensortia- disse. Lui si accigliò e la lasciò passare riluttante

-Stasera Blaise non è in camera, è da una delle sue conquiste- alzò le sopracciglia e lei sorrise

-Quindi?- domandò con un sorrisetto che la diceva lunga

-Quindi se vuoi venire…ti aspetto-

-Non so la parola d’ordine- lui alzò un sopracciglio e sorrise

-Vieni-

-Non so, ci penserò- lui scosse la testa

-Allora niente parolina magica- lei sorrise

-Allora niente sesso- e si voltò per andarsene. Lui fece un sospiro e roteò gli occhi

-OK, OK- lei sorrise e si voltò

-Si?- lui le fece cenno di avvicinarsi e la abbracciò stringendola forte. Lei sorrise e lui scostò i capelli dal suo viso

-Serpensortia- disse nel suo orecchio. Lei lo guardò

-Quasi lo immaginavo- si scostò –A stasera, no so a che ora e non so se ci verrò di certo- gli baciò la guancia –Ciao-

-Ciao- disse lui

Ginny percorse la Sala Comune cercando di non dare troppo nell’occhio e ci riuscì abbastanza bene. Salì nei dormitori maschili e ci mise un attimo per ritrovare la camera di Draco. Non era più tornata da lui dopo quella sera di un mese fa e faticava a ricordare la porta giusta. Di certo non poteva sbagliare, sarebbe stato un vero dramma!- era già pronta per bussare, quando le risate all’interno le fecero ben capire che lo studio era stato messo da parte per qualcosa di meglio. Ma cosa?

-Quindi non è poi così male- disse Blaise

-Affatto- lo rassicura Draco. Ginny non sapeva chi era il soggetto della loro discussone ma la frase dopo le fece suonare un campanello d’allarme

-Quindi non hai intenzione di mollarla per ora?- Ginny si accigliò

-Per nulla, la scuola non è finita e me la voglio spassare con qualcuno di decente, Pansy mi manderebbe in paranoia!- per un po’ non parlano, Ginny con la mano sulla maniglia era già pronta ad entrare

-Non doveva essere solo uno sfizio? Una cosa per far sclerale Potter?-

-Potter è sclerato, devi vedere come mi guarda quando siamo a lezione e quando siamo per i corridoi!- ridacchiò –Come se mi volesse morto-

-Ti vuole morto Draco- precisò il cugino

-Mica stanno insieme e quando ci stavano, lui stava con la Mezzosangue!- sbottò –Dovrebbe solo farsi gli affari suoi-

-Ma…-

-Blaise dacci un taglio! La mollerò prima che mio padre lo sappia, prima che lei lo scopra e prima che i suoi mi facciano divenire la faccia gonfia come un cocomero- si sdraiò

-Ti piace per caso? Per davvero intendo- Ginny si appoggiò allo stipite della porta

-No, ma è strano avere una ragazza come lei. Cioè, lei è strana e mi piace la sua compagnia. Di certo non per una vita, mi manderebbe giù di testa con le sue regole da Grifondoro in cartapecorita!- Blaise ridacchiò

-Non so come hai fatto a durare tanto allora. Sono mesi che va avanti-

-Mica tanti come sembra, e poi non è che ci vediamo poi così spesso-

-Tre sere a settimana, Hogsmead il sabato…per i corridoi gli altri giorni. È abbastanza-

-Non so da parte sua Blaise, ma per me c’è solo sesso e la felicità di vedere Potter con le mani che prudono di rabbia- disse lui –Di certo non la amo. Io non amo nessuno, l’amore è per gli idioti. Guarda Potter: ama la Mezzosangue e si è perso il miglior sesso della sua vita-

-La Weasley-

-E chi sennò. Fatto sta che è un idiota- Ginny chiuse gli occhi stringendo la maniglia con rabbia. Si leccò le labbra e se ne andò in tutta fretta. I corridoi parevano non finire mai e solo quando si trovò in camera di Ron potè davvero lasciarsi andare. Margot la guardò nel panico più completo, Harry si era alzato in piedi per lo stupore ed ora la guardava per capire se c’erano i segni di qualcuno che le aveva fatto del male e Ron tentava di calmarla passandole la mano sulla schiena e l’altra sui capelli

-Ginny …Ginny che cosa ti è successo? Qualcuno ti ha fatto qualcosa? Ginny non posso aiutarti se tu non mi dici cosa è successo-

-Draco lui…Malfoy ha detto delle cose orrende- singhiozzò. Ron guardò Harry

-Cosa ha detto?-

-Parlava con Blaise e io ero andata da lui per dirgli delle cose ma…quando sono arrivata stava con il cugino e parlavano di me- strinse così forte Ron da fargli male –Diceva che gli interessava solo venire a letto con me che…mi avrebbe lasciato prima della fine della scuola, ma che prima voleva divertirsi- tirò su col naso –Diceva anche che aveva cominciato tutto per fare incazzare Harry e che questi era uno scemo per aver preferito amare una Mezzosangue che una come me- Ron guardò Harry

-Calma Gin, calmati- Harry scosse la testa ed uscì.

***

Draco salì dal sotterraneo, deciso a incontrare Ginny che era probabilmente in biblioteca con le amiche. Fece qualche passo per il corridoio poco illuminato e pestò qualcosa. Si fece indietro e raccolse la collanina di Ginny. Non ne era certo ma ci poteva quasi scommettere. Era vicino alla biblioteca quando Harry gli si mise davanti

-Potter, qual buon vento? Non sei a farti la Mezzosangue?- ma Harry non era in vena di sentire le sue cavolate e lo colpì al viso con un pugno che stese il biondo. Questi aprì gli occhi guardandolo il soffitto e si mise seduto –Cosa ti prende Potter? Litigato con il tuo amore dal sangue sporco?- Harry lo afferrò e lo alzò

-No, sono qui per Ginny- Draco alzò un sopracciglio

-Ti ci è voluto parecchio per farti reagire- sorrise tirandogli un pugno nello stomaco –Dimmi, che vuoi sapere?- Harry lo guardò con rabbia

-No, tu che vuoi sapere- Draco si accigliò

-In che senso?- Harry lo spinse contro il muro

-Nel senso, Malfoy, se vuoi sapere la fine che farai per mano mia, di Ron o di Ginny- Draco sorrise

-E perché mai dovrei fare una qualsiasi fine Potter? Ron vuole la mia storia con Virginia, se tu non vuoi…non è colpa mia-

-Ora nemmeno lui la vuole. Ginny ti ha sentito parlare con Blaise- Draco lo guardò allibito e probabilmente più pallido del suo naturale colore

-Cosa?-

-Ginny ha scoperto di me ed Hermione origliando, avresti dovuto imparare a tenere meglio nascosti i tuoi scheletri verso di lei, soprattutto se le hai dato la parola d’ordine- sorrise

-E che scheletri avrei verso di lei?-

-Usarla, portartela a letto per dispetto mio e altro ancora. Fai schifo Malfoy, dovresti morire per quello che le hai fatto- sibilò

-Da che pulpito Potter, e tu che le hai fatto? Almeno io sono un Malfoy, uno che si sa che prende per poi scaricare. Se lei è sempre stata sotto una campana di vetro e non si è saputa difendere, non è di certo colpa mia!- Harry lo colpì facendogli sbattere la testa contro il muro. Il biondo si mise le mani sulla nuca

-Non toccarla mai più…o ti ammazzo-

-Non ti metteresti mai al livello dell’Oscuro, non mi uccideresti mai- e se ne andò dolorante

***

Ginny si fermò davanti a lui. Era il giorno seguente e Draco aveva un bel livido e un bel bernoccolo. Ginny tentò di superarlo

-Ti sei scordata anche di me? Hai perso la memoria anche per quello che hai sentito spiandomi? Hai proprio un carattere deboluccio- lei sentì gli occhi pungere di lacrime

-Non mi sono scordata di te- disse freddamente –E non ti spiavo-

-Origliare non è spiare?- domandò lui stizzito

-Tanto avrei scoperto perché tanto interesse per me prima o poi. Ti ho tolto solo il divertimento di vedere la mia faccia distrutta dal dolore. Non che per una persona sana di mente sia un bel vedere, intendiamoci…-

-Io invece amo veder soffrire- lei lo guardò negli occhi

-Infatti tu eri escluso, tu non sei sano di mente, sei malato…- si picchiettò l’indice sulla tempia destra –Dentro sei malato. Sia qui- disse toccandosi la tempia ancora e ancora –Sia qui- e si toccò il cuore –Sei marcio…e cerchi di far marcire anche chi i sta intorno- fece un sospiro

-Hai perso questa mentre te ne andavi. Gettala se non la vuoi, io non me ne faccio nulla. Oppure, se proprio proprio, vendila, con una decina di galeoni forse riesci a vestirti decentemente- lei strinse i pugni e afferrò la collanina che le lanciò

-Ti sei divertito almeno a prendermi per il culo?- chiese lei

-Veramente ti prendevo da qualche altra parte comunque si…mi è piaciuto particolarmente- sorrise –E poi l’idea era quella- lei lo guardò con odio

-Vaffanculo- lui alzò le spalle

-Grazie- lei fece per passargli a fianco ma lui la fermò

-Non mi toccare!- ringhiò lei allontanandolo –Non toccarmi mai più- sibilò. Lui sorrise

-Ti piaceva in passato-

-Diventerai Mangiamorte?- domandò lei

-Certo- disse quasi con orgoglio –Presto- lei annuì a denti stretti

-Spera bene che Voldemort non cada, se questo accadrà, spera di essere già morto, se questo non accadrà, spera bene che lo sia io perché se no, potresti pentirti di non esserti fatto gli affari tuoi quest’anno- e se ne andò con una rabbia che avrebbe potuto uccidere qualcuno…

***

Probabilmente, delle vacanze così brutte, la famiglia Weasley non le passò mai né in passato e nemmeno in futuro. Natale era passato discretamente, Pasqua fu invece un disastro. Ginny arrivò in lacrime e se ne tornò a scuola strillando che piuttosto di rivedere Malfoy si sarebbe uccisa. Logicamente non si uccise ma avrebbe avuto più di un motivo. Primo tra tutti, le voci che giravano a scuola su di lei e che Malfoy aveva messo in giro(non proprio galanti diciamo), secondo motivo, ma non proprio così trascurabile, quel senso di nausea che dall’arrivo alla Tana la pervadeva come un fiume in piena. Ron non era proprio un esperto in sintomi, ma non gli ci volle un genio per capire che i casi erano due: stress o quella cosa che avrebbe mandato tutta la famiglia Weasley in una crisi da funerale. Di Malfoy ce n’erano due, un terzo infatti, non avrebbe reso il mondo migliore, anche se la metà dei geni erano dei Weasley…Ma parlare a Ginny di quella vaga possibilità equivaleva a farla urlare come una pazza fino a che non rimaneva senza voce! Comunque arrivò presto giugno e con esso gli esami e la fine di quell’anno infernale. Ma non era la fine di tutto, forse solo l’inizio…

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10-The end? ***


Capitolo 10

Capitolo 10

The end?

Ginny non incontrava Draco per i corridoi da varie settimane e diciamo pure che stava benissimo anche continuando così, ma quando la sfortuna ti volta le spalle…

-Weasley- fece un sorrisetto –Sento che sei diventata particolarmente famosa- lei lo guardò negli occhi e girò i tacchi per tornare sui suoi passi. Incontrarlo va bene, rimanere li per essere torturata è un altro paio di maniche! Si deve essere proprio dei masochisti per accettarlo e per non fare nulla per rimanere nella propria pace dei sensi(a cui ci si arriva con molta fatica). Il corridoio pareva migliore guardandolo dalla parte vuota. Si diresse di nuovo verso il bagno di Mirtilla Malcontenta ma appena fu certa di trovarsi al sicuro, Malfoy le comparve a fianco –Sei scortese, come mai?- lei fece un sospiro e si appoggiò al lavandino circolare, che era anche l’ ingresso della camera dei segreti. Ci tamburellò le dita e si asciugò le labbra con la camicia –Hai smesso di parlare? Però ti sento spesso in Sala Grande con tuo fratello- lei lo guardò voltandosi verso di lui –E anche mentre urlate per i corridoi o fuori in giardino- lei lo guardò negli occhi

-Malfoy…vattene. Ho già di mio lo sbocco per 12 ore al giorno, tre volte alla settimana, oggi che sto bene non voglio che un effetto collaterale alla tua presenza mi faccia stare riversa sul cesso a rimettere il pasto di Pasqua, Natale e Capodanno, ho altro da fare- fece un sorrisetto –Ciao eh?- e andò alla porta

-Lo sai che Potter e la Mezzosangue si sposano?- lei sbuffò

-Si- disse esasperata –Lo sanno tutti, ha un diamante che sembra Hogwarts rimpicciolita e per di più mio fratello con loro si è risistemato quindi…siamo pure invitati al matrimonio e…- si voltò di scatto –Mi toccherà pure comprarmi un vestito decente- sbattè la mano sulla porta –Ma a questo ci penserai tu…dato che sarà il tuo regalo di Natale quello che mi permetterà di fare bella figura. Muori, ciao- e uscì aprendo la porta con una manata

-Mi odi?- le si affiancò. Lei sbuffò –Tra noi non sarebbe andata, è meglio che abbiamo chiuso e poi, tra noi c’era solo sesso- lei esasperata si fermò e lui fece lo stesso

-Noi non abbiamo chiuso. Io ho chiuso- precisò –Perché ho spiato sua maestà mentre mi sputtanava-

-Mi chiamavi così quando volevi farlo. Lo vuoi fare? Io mi concedo sempre per ripetere una bella esperienza- lei scosse la testa

-No grazie, scopare con te mi ha portato più problemi che altro. Harry in tuo confronto è un santo-

-Che ti metteva le corna. Un gran santo-

-Ciao Malfoy- sibilò. Fece qualche passo ma tornò sui suoi passi, era di un colore verdognolo da fare quasi impressione –Mi sta venendo da vomitare. Muori Malfoy, è colpa tua- e se ne andò nel bagno mentre Draco se ne andava.

***

Ginny entrò in Sala Grande per pranzo in anticipo. L’esame di Pozioni lo aveva finito prima e così si era diretta a mangiare. Aveva una fame mostruosa anche se sapeva, essendo quello uno dei giorni no, che sarebbe finita nel primo bagno a vomitare l’anima. Erano passati sei giorni dall’incontro con Malfoy e sempre più spesso era alle prese con il matrimonio di Hermione che sarebbe stato a luglio. Si sarebbero sposati prima degli allenamenti di Harry con la Nazionale che partivano ad agosto e così, si sarebbero fatti anche quattro settimane in Svezia per il viaggio di nozze. Tra il trio, le cose si erano sistemate al ritorno da Pasqua, in un giorno davvero caldo per non essere nemmeno primavera

Hermione si avvicinò a Ron che studiava seduto su un masso in riva al lago. Si fermò dietro di lui che alzò il viso e si voltò

-Non hai un passo così leggero Hermione. Come mai qui?- lei fece qualche passo avanti

-Per parlarti-

-Ti ascolto- disse girando pagina. Lei gli prese il libro e lo mise per terra

-So che non vuoi sentirti dire questo ma…mi spiace- lui annuì

-Esatto, non voglio sentirlo perché non ti credo affatto- lei annuì

-Allora non credermi, ma accetta le mie scuse- lui la guardò negli occhi –Ti chiedo di non odiare me o Harry, solo questo. Prova a capirci- lui sorrise

-Divertente- sbottò

-Harry sarà in nazionale- deglutì lei

-Lo so, ne parlava con Dean. Non mi interessa- ma era una bugia. Era felice per lui ma anche geloso, voleva esserci lui al suo posto, come in tutte le cose che faceva Harry poi

-Harry non voleva che venissi da te. crede che tu non ci perdonerai mai, ma non gli credo, tu ci perdonerai- fece un sospiro –Vero?- si guardarono

-Non ho motivo per farlo-

-Ginny lo ha fatto. Ha detto che mai più sarà come prima ma che almeno, non ci odia- fece un sospiro -Potresti fare anche tu così, no?-

-Potrei, ma non lo so-

-Ti va di parlare con me e lui da soli? Come ai vecchi tempi-

-Sono morti i vecchi tempi Hermione-

-Lo so, ma vorremmo parlarti di cose importanti-

-Quando?-

-Oggi?-

Era cominciato così il loro rappacificamento. Poi anche Ginny si era risistemata e ora le cose non andavano poi così male. Stava pure aiutando Hermione a preparare il suo matrimonio! Non faceva la sua damigella perché si era rifiutata ma comune, metteva le mani su tutto. Aveva imparato infatti, che organizzare matrimoni era davvero impegnativo e la teneva occupata per anche estenuanti mezze giornate. La cosa migliore che poteva capitarle in quel momento! Si sedette e prese a mangiare. Non poteva di certo aspettare che il trio finisse gli esami! Di certo gli ci sarebbe voluto più di tutti gli altri. Errore. Hermione entrò baldanzosa con i due ragazzi

-Ciao Ginny-

-Ciao- rispose lei. E prese a mangiare, stanca anche per chiedere loro, come mai avevano fatto così presto. Arrivò al secondo e guardò Hermione

-Ho pensato ai vasi di fiori Herm, quelli per l’altare- la ragazza sorrise

-Davvero?- lei annuì

-Per me, un componimento di fiori bianchi, rosa e azzurro pallido farebbero un figurone- sorrise –Se vuoi posso abbozzare una lista di quei fiori, così poi tu puoi sistemarli come ti pare, togliere e mettere quello che ti aggrada di più- alzò un sopracciglio -Che dici?-

-Mi affido a te- Ginny annuì

-OK allora-

-Ginny ti stai stancando troppo- disse Ron

-Ancora con questa storia?- sibilò Ginny –Fatti gli affari tuoi Ron!- era pronta per urlare

-Ginny calmati- disse Harry –Non ti agitare- lei sbuffò

-Devo andare- si alzò

-Dove?- chiese Ron

-In bagno, la mia seconda camera da qualche tempo!- e se ne andò, non dopo aver sbattuto il tovagliolo sul bicchiere che cadde e si rovesciò

***

Ginny si sedete per terra e fece un sospiro pulendosi la bocca. Dalla tasca estrasse la collanina con il ciondolo e lo rigirò tra le dita con fare stanco

-Dovresti andare da M.ma Chips e dirle che aspetti un bambino- Ginny alzò gli occhi e guardò Hermione che abbozzò un sorriso –Ti darebbe qualcosa per la nausea- lei scosse la testa

-Io non sono incinta- disse –Capito?-

-Si che lo sei-

-No- ringhiò –E ora piantala!-

-Ginny ma che ti prende! Sei impazzita per caso? Sei quasi di quattro mesi e…presto si vedrà!- si guardarono –Ma perché fai così…quel bambino non c’entra nulla tra quello che è accaduto tra te e Malfoy- Ginny sorrise divertita

-Primo: è solo di tre mesi; secondo: per me non è responsabile di nulla, non l’ho mai pensato-

-Allora perché fingi che non ci sia? Perché fingi di stare male per una indigestione o altro?- si guardarono –Non è normale-

-Perché per me…questo bambino non sarà mai nulla- Hermione deglutì credendo di aver capito male

-Non puoi dire davvero una cosa del genere. È tuo figlio!-

-Si invece, posso dirlo! Giusto appunto perché è mio posso dirlo. E poi c’è anche il fatto che è figlio di Malfoy e quindi…- alzò le spalle -…ho ancora più il diritto di dirlo- si schiarì la gola

-Ginny…non ti riconosco più…- la guardò preoccupata

-Avrà preso qualcosa da Malfoy, lo so. Gli occhi, il taglio della bocca, i capelli…il carattere…Qualcosa so che sarà suo. Ecco perché lo farò adottare, perché non voglio nulla di Malfoy nella mia vita. Mi ha già fatto troppo male e non voglio trovarmi tra qualche anno a fissare gli occhi di chi mi ha abbandonato e usato. Preferisco non conoscerlo piuttosto che odiarlo-

-Hai…il suo regalo- segnò la collana –E non vuoi suo figlio? Una collana al posto di un bambino?

-Lo venderò per comprarmi il vestito per il tuo matrimonio oppure lo darò al bambino prima di farlo adottare. Ma solo se sarà femmina logicamente- la guardò –Non fare quella faccia. È andata bene che non ho abortito- disse acida

-Perché non lo hai fatto?- Ginny la guardò –Ti assicuro che sarebbe stato meglio- fece un sospiro –Per te e per lui- alzò le sopracciglia –Per te perché appena sarà nato, fidati di me, non lo lascerai andare, per lui, perché avrà una madre che arriverà ad odiarlo-

-Lui non starà con me- sibilò Ginny –Non lo voglio-

-Sei arrabbiato con Malfoy, ecco perché parli così- scosse la testa –Quando sarà nato parlerai diversamente, quando lo sentirai muovere cambierai idea, quando sceglierai i nome da dargli…lo farai. Tra sei mesi, ucciderai per proteggerlo-

-Sciocchezze. Ho sedici anni, tutta una vita davanti. Non voglio alcun piccolo Malfoy appresso, nessun…figlio o altro- scosse la testa –Nessuno-

-Non odiare un bambino che non c’entra nulla-

-Io odio i suoi geni, non odio lui! Odio suo padre, odio me stessa per esserci cascata, non odio lui! Non odio ciò che nascerà dall’unione di un padre depravato e bastardo e una madre celebrolesa!- si alzò in piedi –Odio me stessa e odio suo padre. Non voglio arrivare un giorno e scoprire che Malfoy sa di lui e che me lo vuole togliere. Preferisco nemmeno conoscerlo io. Mi risparmierebbe un enorme dolore- sbuffò –Ora lasciami in pace Hermione. Ho lo stomaco sottosopra e una gran voglia che la scuola finisca-

-Non lasciare che il tuo bambino venga dato in adozione- si guardarono –Te ne pentirai per tutta la vita altrimenti-

-Che ne sai tu?- le chiese –Non hai di questi problemi no? Tra due mesi si e no ti sposi, avrai i figli dall’uomo che ami e che mai ti abbandonerà mentre io…- fece un sospiro con gli occhi pieni di lacrime -…sarò sola a crescere un figlio o a vederlo dare ad un’altra famiglia che…non saprà mai chi è suo padre e che non ho idea di dove lo porterà- deglutì –Tu non sai niente…quindi evitami le tue patetiche parole di comprensione e i tuoi consigli da diciassettenne che non sa nemmeno cosa sia amare chi ti odia e ti ha usato- strinse le labbra e se ne andò sbattendo la porta. Hermione guardò per terra e si sentì pronta a piangere

***

Sasha si mise a sedere sul letto dell’amica e fece un sospiro

-Ginny, sei sveglia?- la rossa non si mosse e continuò a guardare il muro

-Si-

-Volevo dire che mi dispiace per quello che ti è accaduto-

-Dispiace anche a me- disse dopo alcuni minuti di silenzio –Soprattutto perché non mi sono fidata di te ed ora mi trovo in questo stato- si voltò e si mise supina. Si guardarono

-Cosa farai ora?- Ginny alzò le spalle

-Niente, che vuoi che faccia?- Sasha alzò le sopracciglia

-Non lo so, dimmelo tu-

-Continuerò la scuola e farò l’Auror- disse sbrigativa

-Per il bambino intendevo- disse Sasha roteando gli occhi

-Credo che lo darò in adozione. Non chiedermi perché, lo faccio e basta- disse con un sospiro. Aveva l’aria stanca, particolarmente

-Te ne pentirai-

-Non importa-

-Ginny…-

-Cosa?!?!-

-Non abbandonerai il figlio di Malfoy. Lo so. Entrambe lo amiamo, tu hai la fortuna di avere una parte di lui…e non lo lascerai-

-Vieni a trovarmi tra un paio di mesi e vedrai-

-Verrò di certo. Come lo chiamerai?- Ginny non lo disse subito e Sasha attese

-Filippo o Michele se è maschio. Direi Angel se è una bambina. Ma non lo so-

-E lasceresti il tuo angelo…a degli estranei?- Ginny la guardò

-E’ solo un nome Sasha!- si alzò seccata

-San Michele era un angelo, ed Angel significa angelo. Filippo…bè, non so se c’è un angelo con quel nome dato che sono ebrea, ma il messaggio è chiaro- Ginny scosse la testa -Io so quello che stai passando Ginny-

-Non lo sai-

-Non sono rimasta incinta a tredici anni ma quello che senti per Malfoy io so quanto male ti fa. Ci sono passata e ci sono ancora in mezzo, ricordi?- si guardarono

-Si- Ginny si sedette alla scrivania

-Allora credi a me Ginny, non abbandonare il tuo bambino. È tuo e anche di Malfoy. Per quanto odierai suo padre per tutta la vita, lo amerai sempre e avere una parte di lui con te ti farà bene. Pensa che io non lo avrò mai-

-Ci penserò- disse Ginny

Luglio…

I miei non hanno preso bene la notizia del bambino. Anzi, per meglio dire, l’hanno presa malissimo. Non mi hanno parlato per giorni ma alla fine, hanno lasciato perdere. Hanno dovuto accettare la situazione: Virginia, Ginny, la bambina di casa, avrebbe presto sfornato il figlio di Malfoy. Per mia madre era stato un mezzo collasso alla scoperta dell’accaduto, mio padre già era pronto a crivellare Malfoy di maledizioni e anatemi. Logicamente non dissi loro del fatto che mi avesse portato a letto per fare un dispetto ad Harry…questo sarebbe stato davvero troppo. Così ho inventato una balla a cui hanno creduto. Ron almeno dice così, io lo spero. Siamo al matrimonio di Harry ed Hermione ora. Ron mi è di fianco e siamo contenti per loro. Io indosso un tailleur bianco e azzurro, talmente serio che mi fa apparire più grande. Ho raccolto i capelli in uno chignon, e al collo porto la mia collana d’oro col ciondolo a cuore che ogni tanto sfioro per essere certa di non averla persa. Alla fine non l’ho venduta e ho preso a noleggio l’abito grazie ad un prestito dei gemelli, che già contano gli interessi. Meditandoci su, ho preso anche la decisione di tenermi il bambino. Si chiamerà Angel, so già che una femmina infatti. I miei sono ancora sulle loro ma ho già scoperto che mio padre sta intagliando a mano, come i babbani dell’ottocento, una culla in legno e che mia madre si sta già adoperando per creare un miliardo di vestitini tutti orribilmente rosa e colori pastello, escluso l’azzurro naturalmente. A volte penso se per sbaglio fosse un maschio. Ci sarebbe da morirci dal ridere! Malfoy l’ho rivisto l’ultimo giorno di scuola. Un faccia a faccia davvero coi fiocchi

Si fermarono e si guardarono. Era da parecchio che non si beccavano da soli. Gli esami erano finiti e di li a tre giorni si tornava a casa

-Weasley-

-Malfoy- disse lei

-Quale buon vento ti porta nei sotterranei?- lei fece un sospiro. Non voleva rispondergli ma in realtà lo fece maledicendosi

-Devo parlare con Piton che mi aspetta…e sono in ritardo- disse guardando l’orologio –Ciao-

-Di cosa devi parlargli?- lei lo guardò

-Cosa private Malfoy. Cose che non ti interessano dato che si tratta di me- sorrise

-Lo sai che mi sono fatto marchiare a Pasqua?- lei lo guardò senza parole, come poteva parlarne così? Così apertamente? A lei poi…

-Non mi interessa-

-Ma ora puoi vendicarti di me. Vai da Silente e diglielo. Poi obbligatemi a mostrare il mio braccio sinistro…Finirò ad Azkaban così tu ti sarai liberata di chi odi- lei alzò le spalle

-Faccio finta che tu non esista Malfoy- disse lei –E’ come se fossi ad Azkaban-

-Ad Azkaban non farei del male a nessuno, non ucciderei nessuno- disse lui –Col tuo metodo sono pericoloso-

-Allora uccidimi- disse lei –Comincia da me…schifoso Mangiamorte!- lui sorrise infilando la mano in tasca come per estrarre la bacchetta. Ginny fece un passo indietro

-Non ora, c’è tempo perché tu muoia- lei alzò un sopracciglio –E poi, i campi di battaglia sono meglio- lei annuì

-Ci sono meno innocenti di una scuola intendi?- lui alzò le spalle

-C’è più odore di morte. L’odore di morte è più dolce di quello che uno si aspetti sai?-

-Sei mostruoso-

-Mio padre portava odore di morte quando tornava dalle sue battaglie. Ci sono cresciuto e mi piace enormemente- lei annuì

-Odore di morte…- bisbigliò lei –Mi fai venire da vomitare-

-Vomiti spesso o sbaglio? Sono io?- lei scosse la testa

-Non vado in astinenza di te Malfoy, sono io che non sto bene-

-La causa?-

-Tutto e niente- guardò l’orologio –Vado ora. Addio-

-Arrivederci- lei lo guardò –Ci vedremo sui campi di battaglia no?- lei annuì

-Si…temo di si-

-Alla prossima, mi sono divertito- sorrise

-Alla prossima, io per niente- sbottò lei. Ognuno andò verso la propria destinazione, e non si rividero più

Ecco quello che accadde al nostro ultimo incontro. Un poco ma sicuro appuntamento con la morte. Solo che io non ci andrò mai a quel nostro tete a tete a suon di bacchette. Non posso. Soprattutto ora che ho deciso di tenere con me Angel, non posso darle una madre che morirà al compimento dei suoi quattro anni…Sarebbe meglio darla in adozione in quel caso…

-Ginny andiamo, la cerimonia è finita- è Ron che mi parla. Io sorrido

-Bene, finalmente, non ne potevo più di stare seduta!- guardo Hermione al fianco di Harry che saluta e ringrazia: stanno così bene insieme. Hermione ha un abito che farebbe invidia ad una principessa e Harry pare un damerino, sono contenta che tra loro vada tutto bene. Hermione mi abbraccia e Ron intento fa i complimenti a quello che era il suo migliore amico

-Stammi bene Ginny, non ti sforzare- mi dice con un largo sorriso

-Sono una tale poltrona che non c’è pericolo- sorrido -Fate i bravi nel vostro viaggetto di nozze-

-Non c’è problema- sorride Hermione –Nessuno ci vedrà molto in giro a fare danni temo!- guardò Harry e annuì

-Mandami una cartolina- lei annuì

-Con piacere-

-Stammi bene- disse solo Ron –E tornate rilassati più che mai dalla Svezia- Harry annuì

-Certo, non c’è pericolo per questo- sorrise –Ciao Ron-

-Ciao-

-So che non farai il corso di Auror a proposito- gli disse di colpo –Hai ritirato la domanda- il rosso lo guardò, non voleva tastare quel punto dolente

-Si io…andrò al Ministero a lavorare dietro una scrivania. Non ho la forza per battaglie contro Voldemort ed altro, per me è finito quel periodo- annuì –Come è finito il trio- Hermione si mise in ascolto –Ma se avrete bisogno fate un fischio-

-Ron…-

-No Herm. Statemi bene ed andate- sorrise –Ci vediamo al vostro ritorno- guardai mio fratello con dispiacere. Sapevo quanto male gli avevano fatto l’amore della sua vita e il suo migliore amico, ma il dover rinunciare al corso di Auror lo aveva distrutto. Ci aveva messo mesi a decidere di ritirare la domanda ma poi lo aveva fatto. Primo tra tutti i motivi: Hermione. La sua vicinanza al corso l’avrebbe perseguitato per sempre. Secondo motivo: la sua famiglia e quella che avrebbe creato con Margot. Lei odiava le battaglie, odiava la morte e non desiderava altro che una vita tranquilla con chi amava. Ron al fianco di Harry non gliela avrebbe potuta dare e da Auror sarebbe divenuto membro dell’Ordine e quindi sempre al centro di lotte e spesso in situazione che ad ogni minimo movimento la morte poteva coglierlo. Terzo motivo, e meno eroico, il denaro. Desiderava guadagnare molto e di certo da Auror non avrebbe navigato nei galeoni. Puntava a divenire qualcuno. Avvocato o cose del genere. Non che ci avesse mai pensato seriamente fino a poco tempo prima(anzi, l’idea di stare dietro una scrivania lo aveva sempre disgustato, dato che amava l’avventura), ma la cosa ora si faceva più chiara e limpida. Il suo futuro non era più, come credeva fino all’anno prima, a combattere il male con Harry ed Hermione, era il suo futuro era essere qualcuno. Aiutare gli altri senza rimetterci la pelle e vivere bene. Vivere bene, e vivere con Margot, fare il padre e fare il marito con tutti gli arti al suo posto e senza il terrore di morire da un momento all’altro…Ed è quello che farò anche io. Non farò l’avvocato, ma sarò qualcuno. Sarò una mamma a tempo pieno per cominciare, sarò una studentessa e poi una segretaria semmai. Lavorerò al Ministero o semmai alla Gringott…Per ora non lo so, so solo che voglio fare altro, che Auror anche per me è una porta chiusa dall’anno precedente, che combattere il male, combattere Malfoy non è il mio obbiettivo. Ora sono certa di questo, e certa anche che ho sentito la mia Angel darmi ragione, che combattere il padre che non conoscerà mai, non è una bella idea. E’ pur sempre una parte essenziale di lei. È pur sempre l’uomo che ho amato e che amo.

Dopotutto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=50809