Amnesia di Jade (/viewuser.php?uid=2017)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1-Prologo: Dichiarazione al chiaro di luna ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2-Il tradimento svelato ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3-Amnesia: Harry ed Hermione? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4-La pessima idea di Harry, il piano di Malfoy ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5- Un aiuto per pozioni ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6-Lezioni ed amicizia ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7-Il dono ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8-Ricordi ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9-Bugie e sentimenti ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10-The end? ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1-Prologo: Dichiarazione al chiaro di luna ***
Capitolo 1
Capitolo 1
Prologo
Dichiarazione al
chiaro di luna
Ginny uscì dall’acqua, per nulla calda del mare
d’Irlanda, e tremando si diresse verso i due ombrelloni aperti poco distanti
dalla riva. Si fermò davanti a Ron ed Hermione che da circa due ore non
facevano altro che scambiarsi DNA e fece una smorfia
-Ehi ma non vi annoiate mai voi due l’uno dell’altro?-
chiese acida –Io mi sto annoiando a vedervi sempre slinguazzare come due…due
che slinguano da mattina a sera senza sosta!- rabbrividì –Mi fate venire
freddo! Davvero!- i due la guardarono ed Hermione si calò gli occhiali da sole
sul naso
-Rabbrividisci dal freddo dell’acqua…non per noi e poi
se ti infastidisce, guarda altrove! Guardati intorno, ci sono dei bei ragazzi,
potresti trovare l’uomo della tua vita!-
-Ehi vacci piano- disse Ron –L’uomo della sua vita? Non
scherziamo! Ha solo quindici anni!-
-Sedici- disse Ginny –Grazie…- lui annuì
-Come ti pare. Comunque è presto per certe cose-
-Hermione è molto più grande di me infatti…- Ron la
guardò scocciato
-Non replicare OK?- lei sbuffò alzando gli occhi al cielo
-Non ascoltarlo Gin- la ragazza si trovò sulle spalle un
telo e si voltò. Harry, alzatosi dal suo sdraio nell’ombrellone che divideva
con lei, sorrise –Dice dice…ma poi sarà contento per te quando troverai
qualcuno- lei annuì
-Oh si lo so…soprattutto perché non me lo farò
scegliere da lui quando lo troverà opportuno- lui annuì –Grazie per il telo.
C’è qualcosa da mangiare?- domandò aprendo le borse li vicino. Si mise sulla
sua branda e prese uno dei tanti panini. Lo scaldò con la bacchetta senza farsi
vedere poi prese a mangiarlo con un largo sorriso. L’Irlanda per Ginny era
bellissima. Da quasi due settimane erano li in vacanza e Ginny passava tutte le
sue giornate, spesso e volentieri, in spiaggia. Poteva rimanere li dal sorgere
del sole sino al tramonto senza problemi
-Oh no…- fece eco Ron –Arriva un gufo-
-Se è la mamma che dice di tornare, io fingo di non aver
ricevuto nulla- disse Ginny –Abbiamo un’altra settimana solamente e poi
iniziano le scuole…- riafferrò la mascherina –Bye bye-
-Ginny!- strillò Hermione –Forse sono i tuoi esami!!!-
-Speriamo di no!- e si rituffò senza voltarsi indietro. Il
gufo si fermò sullo sdraio di Harry- tutti i bagnanti li vicino li osservavano
incuriosirti e un bambino arrivò sino li vicino per ammirare
l’animale mai visto prima se non in figura. Harry prese la lettera e la
nascose poi sorrise al bambino
-E’ tuo?- chiese quello
-Ehm…no, non so perché sia qui-
-Aveva una lettera- disse una bambina bionda –Io l’ho
vista prima che tu la nascondessi- Hermione sorrise e i tre si guardarono
fingendosi divertiti
-Una lettera? Impossibile!!!- disse Ron. La madre della
bambina si avvicinò
-Masha non dire bugie! Una lettera…mica siamo nel
medioevo!- Harry sorrise alla donna che prese per una mano la figlia –Scusate,
ha molta…fantasia!-
-Mamma è vero!- si impuntò la piccola –Guarda nella sua
borsa!-
-Zitta sciocchina…- e la portò via tra le
lamentele della piccola
-Posso toccarlo?- chiese il bambino di circa cinque anni
-Si- disse Ron –Se gli dai questo…sarà molto felice- e
gli mise in mano un pezzo del panino di Ginny. Lui sorrise e gli sia avvicinò
il padre
-Non è pericoloso?- chiese
-No…non gli farà male- disse Harry accarezzando
l’animale che puntava il cibo. Il bambino lo porse nella mano e subito, senza
indugio, il pennuto lo afferrò. Il bambino si allontanò soddisfatto e Harry
prese la busta
-E’ per Ginny, sono i suoi GUFO, di certo- Ron gli prese
e aprì la lettera
NON SI LEGGE LA POSTA ALTRUI!
Ron mollò la lettera parlante con una smorfia
-Odiosa lettera-
-Ti sta bene- disse Hermione prendendo un libro –A
proposito, ecco Ginny- la rossa
arrivò e guardò la lettera sullo sdraio. Fece una smorfia
-I tuoi esami sorella- lei li prese e li riaprì. La sua
faccia cambiò da seria a sicura di se
-Lo sapevo. Erano degli esami davvero stupidi!- Ron allungò
il collo
-Quanti GUFO hai preso? Dimmi Gin, dimmi!- Hermione era
desiderosa di sapere
-Cinque- fece un sospiro –Cinque fantastici GUFO! Ma era
scontato che fossi un tale genio!- disse compiaciuta
-Brava- disse Ron –Ora avverti la mamma-
-No, glielo dirò poi, non mi va di sprecare la giornata a
scriverle- guardò il gufo -Vattene pennuto!- mosse la mano allontanando
l’uccello e si mise al fianco di Harry –Stasera torno al campeggio e poi
pensavo di andare in discoteca-
-Anche io!- strillò Hermione –Vengo anche io!- Ginny alzò
le spalle
-Va bè…ma io ci vado con dei miei amici…- e le segnò
alcuni ragazzi e ragazze in un ombrellone –Sono molto simpatici- sorrise
-Chi sono?- chiese Harry fingendosi disinteressato
-Babbani…Vengono dall’Italia e sono simpaticissimi!-
sorrise –Mi hanno detto che c’è una discoteca fantastica qui vicino! Potete
venirci con le scope-
-E tu come ci vai?-
-Con la loro macchina!- disse lei come se fosse logico
-Ma ti fidi? E se vi succede qualcosa?- chiese Hermione
-Non succederà nulla- sorrise
-Non mi va che tu vada in macchina con chi non conosco- la
riprese Ron –Verrai con noi- Ginny lo guardò e sbuffò
-Eddai non rompere Ron! Voi ci seguirete con la scopa…se
proprio proprio!- roteò gli occhi e guardò Harry che annuì
-Vengo con te io. Odio volare…- disse Hermione
-Ti ci metti anche tu?- domandò Ron
-Odio volare Ron!- sbottò lei –Soffro di vertigini…e
di te non mi fido. Men che meno di Harry-
-Sono un gran cercatore- disse lui –E bravo con la scopa-
fece un largo sorriso e Ginny alzò le sopracciglia annuendo
-Discreto- bisbigliò
-Dai Ginny…per piacere- la supplicò Hermione
congiungendo le mani
-Bisogna vedere se hanno posto- concluse la discussione la
rossa
-Voi non andrete in macchina- sibilò Ron –No e poi no!-
-Ron lascia stare- disse Harry –Noi li terremo d’occhio
dall’alto!- Ron guardò l’amico e annuì
-OK, se credi che ci possiamo fidare…- guardò il gruppo
con chitarre e sigarette poi scosse la testa –Non mi piacciono comunque-
-Si Ron, lo so che a te piace solo Harry come persona…ma
vedi di non innamorartene- Ginny sorrise e si alzò –Ci vediamo!-
-EHI!- disse Ron –Ma che diavolo dici!- Harry ridacchiò
-Davvero ti piaccio?- domandò Harry –Davvero davvero?-
Hermione si coprì il viso con il libro ridacchaindo e Ron arrossì
-Che scemi che siete! Scemi e ancora tutti e tre
eternamente scemi!- Harry si sdraiò
-Scherzavo Ron- disse l’amico –Scherzavo- prese la
lettera di Ginny e la scorse -Cinque GUFO…ma ha rischiato la bocciatura in
Pozioni- guardò Hermione –Dovresti aiutarla- ripose la lettera e sospirò
-Non me lo chiede e non vorrei offenderla. Vedo che ce la
mette tutta e aspetto un suo cenno- sorrise e Harry annuì. Guardò Ginny con la
coda dell’occhio e sospirò, poi alzandosi, si avvicinò al gruppo di ragazzi
-Ciao- la decina di giovani si voltò
-Ragazzi lui è Harry e…quelli che si stanno avvicinando
sono mio fratello Ron e la sua ragazza, Hermione-
-Piacere- disse qualcuno, altri diedero la mano e altri
fecero solo un cenno
-Stai insieme a lui?- chiese una ragazza
facendo un cenno verso Harry
-No- disse Ginny alla ragazza al suo fianco–Ma non ci
provare Sara, è un bravo Grifon…ragazzo!- la bionda annuì e guardò Harry
-E’ carino…davvero siete solo amici?- domandò curiosa
accendendosi una Camel con un accendino a forma di cuore
-Harry è vero che siamo solo amici?- gli domandò lei
-Si- disse lui sedendosi
-Visto?- disse allegra la rossa –Solo amici-
-Ah…solo amici…- era delusa –Ma non puoi sprecare un
amico del genere- le riferì guardando Harry come se fosse a km e km di distanza
–Dimmi…siete amici ma lo fate…no?- dilatò gli occhi
-Ehi, questo discorso è interessante- disse un ragazzo che
monopolizzava mezzo gruppo
-No…noi non…-
-Guarda che è normale avere un amico figo e farci
qualcosa. Io per esempio ho Marco- e le segnò il ragazzo biondo che prendeva il
sole con un cappello a visiera sul viso. Alzò il braccio e mostrò il pollice
–Visto? Per noi è normale-
-Ehi, mia sorella non fa certe cose e Harry non oserebbe
mai…fare una cosa del genere- disse Ron –Esatto?- diede una gomitata
all’amico che annuì
-Certo- disse solo. Ginny alzò le sopracciglia
-Ehi fratello…tu non puoi parlare per lei. Che ne sai di
quello che combina? Sei la sua ombra?- chiese Giulio alzando un sopracciglio
-Italiani- disse Ron a denti stretti. Ginny fece un sospiro
-Stasera mi passate a prendere?- domandò alzandosi –Ora
io me ne vado a fare un altro bagno-
-Si, per le undici siamo da te- lei annuì
-Benissimo, grazie. C’è posto anche per la mia amica?-
domandò raccogliendo i capelli in una coda
-Si- disse uno
-A dopo allora- si avvicinò all’acqua. Ron le corse
dietro
-Mamma che palle di fratello- riferì una ragazza –Mi
ucciderei se fossi così Andrea- il ragazzo con la chitarra sorrise
-Io sono un bravo fratello- guardò Hermione –Tu stai con
quello?- lei annuì –E’ noioso…- alzò le spalle
-E’ solo geloso di sua sorella- Sara guardò i due che
parlavano
-Mi sa che l’ha mandato a farsi un giro- disse in
italiano. Tutti si voltarono e sorrisero
-Che pollo quel rosso- sbottò Giulio
-Ehi Sara ti spiace se ci provo con lei?- chiese Marco
–Solo per stasera-
-Fa come ti pare amico mio. Non ti ho mica messo al
guinzaglio- disse afferrando il walkman dalla borsa
-Che state dicendo?- domandò Hermione in curiosità
-Che quel Ron è davvero troppo premuroso- sorrise –Un
fratello come pochi-
***
Ginny si guardò allo specchio con i vestiti ancora
attaccati alle grucce. Si era appena fatta la doccia e ora, con in dosso solo un
paio di slip, tentava di trovare abiti decenti. Gettò gli abiti sul letto colmo
di vestiti e dall’armadio ne estrasse altri
-Ginny hai per caso finito?- Harry
entrò
-Harry!- gridò lei voltandosi e coprendosi con il telo
–Ma sei scemo!?!?! Non si bussa a casa tua!!!- lui di schiena annuì
-Scusa, credevo che fossi pronta-
-Non lo sono!- disse acida –Se non sono fuori di qua non
lo sono!-
-Si, scusa, perdonami!- lei fece un sospiro -C’è una
bellissima luna piena…- disse di colpo. Lei alzò le sopracciglia –Proprio
bella…non ne ho mai visto una così- lei gli si avvicinò
-Bene, ma non ho tempo da perdere per pensare ad
astrologia- lo spinse fuori –Scusa- e chiuse la porta sbattendola. Gettò via
il telo e afferrò una gonna in jeans e un top. Se li mise e sistemò i capelli
con la bacchetta. Con un incantesimo si truccò e poi guardò ciò che ne era
risultato –Sempre meglio che niente…- uscì e si trovò davanti Harry
–Tutto bene?-
-Si- lei annuì –Herm è pronta-
-Ci vediamo in discoteca allora- e uscì dalla tenda magica
che da fuori era alta la metà di lei. Hermione era li fuori con jeans e
maglietta. Si guardarono
-Che vestiti da segretaria- le disse Ginny squadrandola
–Dobbiamo andare in discoteca…non ad un colloquio di lavoro!- Hermione si
guardò
-Lo so ma io non ho abiti come i tuoi- Ginny fece un
sospiro
-E che abiti ho!- disse ridendo tra se e se –Andiamo è
meglio! Ciao ragazzi, a dopo!- disse incamminandosi verso alcune macchine ferme.
Salirono su di una Fiat e le macchine presero a muoversi. Ci misero quasi
un’ora ad arrivare alla discoteca ma quando vi arrivarono, Ginny rimase senza
parole. Era una discoteca che si affacciava sul mare ed era piena di luci che
salivano con coni colorati sino al cielo
-E’ bellissima- disse Hermione –Mio Dio!-
-Noi in Italia abbiamo una discoteca simile- disse Marco
afferrando il braccio di Ginny –Vieni?- lei lo guardò e osservò Sara che le
fece un cenno di via libera
-OK…Herm i ragazzi sono la!- e le segnò Harry e Ron con
jeans e maglietta aderente da veri fighettini babbani. Ginny era senza parole
dal loro aspetto! Non si aspettava di certo un mutamento di quel genere! Sorrise
e li salutò. Entrò nella discoteca e passò tutta la serata con il ragazzo.
Erano circa le cinque e qualcuno la prese per il braccio staccandola da Marco
che guardò negli occhi Harry. l’intrusione lo aveva alterato. Harry sorrise e
guardò la rossa tutta sudata. Le disse qualcosa ad uno orecchio e lei annuì-
salutò così il suo accompagnatore poi se ne andò, lasciandolo in mezzo alla
sala, solo. Uscirono con le orecchie che fischiavano e con la luna sulle loro
teste, luminosa da paura
-Divertita?- lei sorrise
-Certo! E tu? Fatto qualche conquista?-
-Non quella che speravo- disse lui. Lei lo guardò
-Herm e Ron?- chiese guardandosi intorno
-Andati. Da due ore. Herm era un po’ sbronza- lei alzò
le sopracciglia
-Sbronza Hermione…è da vedere. Comunque se ti sei
annoiato bastava dire qualcosa che andavamo! Dove hai messo la scopa?-
-Nascosta- le prese il braccio e scesero per la stradina
che era costeggiata da arbusti e alberi sui lati. Si fermarono davanti ad un
arbusto con bacche rossissime e lui afferrò la scopa che Ginny a fatica era
riuscita a scorgere. Si incamminò e Ginny lo seguì
-Non andiamo?- domandò curiosa
-Sei sudata, vuoi buscarti qualcosa che ti rovini le
vacanze?- lei scosse la testa decisa –Allora aspettiamo che la mia testa
riprenda a funzionare e che tu smetta di sudare come se avessi fatto una corsa
di alcune ore…poi partiamo. Intanto andiamo a piedi, non ci fa male- lei annuì
-Come vuoi- camminarono per parecchio e Ginny aveva le
gambe a pezzi a causa delle scarpe e del tragitto fatto. Si fermò e si sedette
su un masso –Aspetta Harry, ho le gambe distrutte!- lui la guardò voltandosi
-OK- si appoggiò al parapetto e guardò il mare
terribilmente bello in quella notte illuminata a giorno
-C’è una nave da crociera- sorrise lui –Là, in fondo-
lei si voltò e annuì
-Mi piace illuminata così- lui la guardò
-Andiamo?- lei lo guardò male –Con la scopa, non temere-
lei sorrise e si alzò. Si tolse le scarpe e attese che lui si sistemasse. Si
strinse a lui e presero a salire. La temperatura prese ad abbassarsi poi lui si
stabilizzò e puntò sul campeggio che si vedeva estremamente bene da
quell’altezza. Ci misero all’incirca dieci minuti e all’entrata del
campeggio, scesero. Entrarono dai cancelli e si diressero verso la tenda. Prima
di arrivarci però, Ginny fu bloccata dal ragazzo
-Harry sei impazzito! Mi volevi per caso…far cadere?!-
-No è che…volevo dirti una cosa- lei annuì
-Dimmi…- si tolse le scarpe –Ho sonno Harry- lui annuì
-Faccio presto-
-Va bene-
-Ginny un tempo io ti piacevo- disse calmo. Lei strabuzzò
gli occhi e si schiaffò la mano sulla fronte
-Oh no…- disse lei guardandolo preoccupata –E ora che
c’entra questo? Non ti sarà rimasto impresso il discorso di oggi…- lui
scosse la testa
-No, no- lei annuì –Bè, bene…- alzò le sopracciglia
–Allora continua-
-Un tempo ti piacevo, perché hai smesso di provare
qualcosa per me?- lei si leccò le labbra e ci pensò. Alzò le spalle
-Tu avevi Cho e io…ero stanca di essere una tua eterna
fan. Dovevo crescere e l’amore per te non me lo permetteva- sorrise –Tutto
qui- sorrise
-Hai rotto anche con Dean in meno di due mesi-
-Dean non era come credevo. Ecco tutto- roteò gli occhi
–Non era il mio tipo in poche parole. Come tutti gli altri- sorrise –Nessuno
mi va bene- lui annuì
-Ginny tu mi piaci- lei sorrise e non parlò se non
parecchi secondi dopo
-Come? Non credo di aver capito ben- lui si schiarì la
gola
-Vorrei provarci con te- disse chiaro e tondo –Per vedere
se funziona…-
-Ehm…mi hai spiazzato Harry- ammise -Non so che dire- si
passò un mano trai capelli
-Dì di si- lei si accigliò
-Per anni ti sono venuta dietro e tu non ti sei mai accorto
di me per via di…Cho- fece una smorfia –Ora arrivi e mi dici che vuoi stare
con me. Così, di punto in bianco!- lo guardò –Sono spiazzata e poco sicura
di voler cominciare qualcosa con te- lui annuì
-Non sei sicura-
-No-
-Come posso farti cambiare idea?- lei alzò le spalle
-Non lo so. Fammi pensare, OK?- lui annuì
-Va bene- lei sorrise
-Perché ti sono venuta a piacere…così velocemente?-
domandò lei –Non sono passati nemmeno tre mesi che ti sei mollato con Luna-
lui annuì
-L’ho mollata perché sentivo che non provavo più quello
che provavo prima- ammise –Le ho parlato e ha capito – lei sorrise
-Siete ancora amici?- domandò curiosa
-Si e lei sa…che mi sarebbe piaciuto stare con te- si
guardarono –E’ un po’ anche per te che l’ho lasciata-
-Questa informazione stavo bene anche senza saperla,
t’assicuro!- lui sorrise
-Scusa- disse sedendosi e scompigliandosi i capelli
-Solo perché è mia amica- lo avvertì mettendosi al suo
fianco –A proposito, hai già detto a Ron della novità?-
-No- si guardarono –Ma la prenderà bene- sorrise –E
poi tu non mi hai detto che vuoi stare con me. Potrebbe anche non accadere
nulla- lei sorrise e annuì
-Potrebbe…hai ragione- si sporse e gli posò un bacio
sulle labbra –Notte- si alzò ma lui la fermò. Lei sorrise e si voltò verso
di lui seria –Si?-
-Ci hai già pensato?- lei alzò le spalle
-Credo di si…- lui si alzò e lei sorrise
-Fra poco è l’alba- lo informò lei -Dobbiamo andare a
dormire- lui annuì
-Ora ci andiamo…- la avvicinò e la baciò. Ginny chiuse
gli occhi e ripensò a tutti quei mesi, tempo addietro, in cui aveva sognato
quel momento. Si fece cingere la vita poi lo abbracciò posando le mani sulla
sua schiena stringendolo. Non voleva che quel momento fosse rovinato, non voleva
svegliarsi e scoprire che era tutto un sogno…
***
Harry entrò in camera e accese la luce. Guardò la ragazza
e guardò per terra
-Ron si sarebbe insospettito- disse lei con un sospiro
–Dovevi farlo- lui si avvicinò alla finestra
-Potevo lasciare tutto come era prima, era molto più
semplice- Hermione si alzò e gli si avvicinò
-Ron si è insospettito quando hai mollato Luna!- gli
ricordò –Non ti ricordi tutte le domande che ti ha fatto sul perché? Non
poteva continuare per molto senza che lui intuisse, non è scemo!- Harry sbuffò
-Nemmeno Ginny lo è! E poi lei non mi ama come ti ama Ron-
guardò dalla finestra dove si era fermato con Ginny poco prima
–Hai visto?- lei annuì
-Si- lo abbracciò
-Ho fatto un errore. Ginny è tornata come quando aveva
undici anni. La distruggerò quando la lascerò o quando scoprirà di noi- lei
lo guardò
-Non sospetterà nulla, come non sospetterà Ron- lo voltò
–Non possiamo farci scoprire Harry. Ron ne morirebbe…se scoprisse che c’è
qualcosa tra noi-
-Se tu non ti ci fossi messa insieme…avremmo trovato il
modo di dirgli quello che era successo tra noi l’estate scorsa- sbottò acido.
Si guardarono
-Dai la colpa a me?- chiese a pugni stretti
-Tu non ami Ron- gli ricordò lui –Ma il sottoscritto-
-Se avessi rifiutato di stare con lui e gli avessimo detto
di noi…- scosse la testa -…non sarebbe andata come credi tu. Avresti perso
il tuo migliore amico- Harry la guardò –Sbaglio?-
-No- lei annuì
-Appunto- Harry chiuse gli occhi
-Che casino! Che casinisti che siamo!- lei si sedette sul
letto –Finirà male, lo sento-
-Se non facciamo sciocchezze…non succederà nulla-
-Non potremo andare avanti per sempre così- disse Harry
-Troveremo una soluzione prima o poi- gli riferì lei
–Per ora basta che restiamo calmi- i loro occhi si incrociarono
-Stare calmi- ripetè Harry –E’ una parola…-
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Capitolo 2 *** Capitolo 2-Il tradimento svelato ***
Capitolo 2
Capitolo 2
Il tradimento
svelato
Le scuole erano cominciate da due mesi abbondanti e tutti
si stavano già preparando per Hallween. La festa quell’anno, cadeva di lunedì.
Era sabato, Hogsmead era stracolma di ragazzi che sceglievano l’abito
all’ultimo momento e Ginny, per mano ad Harry, li guardava dispiaciuta
-Poveracci, a mio parere rischiano di arrivare a lunedì
senza aver trovato l’abito desiderato- Harry annuì
-Si dovevano muovere in anticipo, ora è tardi- Ginny annuì
guardandolo
-Dovevano fare come noi! Quest’anno abbiamo battuto
tutti, esatto?- lui sorrise annuendo –Le mie amiche ridevano quando ho detto
loro che avevo trovato l’abito di Halloween!!- scosse la testa –Era metà
settembre…giusto?-
-Giusto, ma almeno non abbiamo dovuto fare a botte per
trovare qualcosa!- le segnò con la testa i negozi presi d’assalto e lei
ridacchiò
-Hai ragione. Siamo stati previdenti- annuì –A
proposito, lo sai che Hermione ha un vestito bellissimo?- lui la guardò –E’
nero…con il bustino stretto e la gonna sopra il ginocchio. Farà un figurone!
Ron sarà gelosissimo!- sorrise
-Sicuramente il tuo vestito sarà più bello- Ginny alzò
le spalle
-Non volevo dirlo per non essere immodesta ma si, hai
ragione, è più bello! Ma lo sanno tutti che ho dei gusti migliori di
Hermione!- si guardarono e lei rise –Grazie per avermi dato i soldi per pagare
il vestito a proposito…ero andata in crisi a vedere il prezzo-
-Potevi farmelo vedere indosso dato che te l’ho pagato
io- sbottò lui deluso –No?- lei scosse la testa
-No! Lo vedrai a tempo debito- disse fermandosi davanti al
negozio di Mielandia -Dopodomani quindi- sorrise –Ti piacerà- lui annuì
-Immagino- lei sorrise
-E’ pure facile da togliere, che vorresti di più?- lui
alzò le spalle
-Che decidessi in fretta cosa prendere per poter andare a
fare qualcosa di meglio in camera mia- lei lo guardò –Ron e gli altri non ci
sono- lei sorrise
-Sei sicuro di questo?- lui annuì –Davvero?- lui annuì
di nuovo –Ma lo sapevi anche prima di venite qui?-
-Si, erano già andati via-
-E perché non mi hai detto nulla?- domandò a denti
stretti per evitare di farsi sentire da tutti. Lui alzò le spalle e lei prese a
trascinandolo verso la scuola –Dai, prima che qualcuno torni prima del
previsto!- lui sorrise
-Non rischiamo
che arrivino prima!- l’avvertì lui bloccandola –Abbiamo ancora la bellezza
di tre ore!- lei lo guardò voltandosi
-Sicuro?-
-Si-
-Se mi hai fatto sprecare un pomeriggio…ti uccido! È
raro un letto decente ad Hogwarts- lui annuì
-Ho calcolato tutto, rilassati- lei fece un sospiro
-Sono rilassata- sorrise e lui le cinse le spalle
-Facciamo un salto alla stamberga strillante?- lei sorrise
-Perfetto! Adoro quel posto!- e si incamminarono per la
stradina fangosa
-Potty Potter e la sua eterna innamorata! Che quadretto
vomitevole!- Harry si fermò e sbuffò
-Malfoy- lo salutò –Che buon vento ti porta coi tuoi…-
guardò Tiger, Goyle e Blaise -…gorilla, qui?- Malfoy sorrise
-Facevo un giro…-
-Bene allora ti spiace se noi continuiamo il nostro?- lui
alzò le spalle
-Weasley finalmente ce l’hai fatta ad accaparrarti…Potterino-
la squadrò e lei sorrise
-Questi non sono affari che ti riguardano Malfoy. O ti
interessi della nostra vita?- alzò le sopracciglia –Non è da te-
-Non mi interessa affatto che fate voi Grifondoro- la freddò
lui –Però…ti trovo un po’ sprecata per questo qui- annuì –Potter…non
ti merita-
-Malfoy fatti un giro eh?- disse Harry –Non credo tu
possa dire certe cose- Draco annuì avvicinandosi- Harry scostò Ginny che li
guardò preoccupata e si guardò intorno. Non c’era nessuno e se avessero
cominciato a fare a botte…Li guardò: erano vicinissimi e con uno sguardo da
far paura
-Non vi vorrete picchiare!- disse lei –Ragazzi siete
abbastanza adulti da comportarvi da tali. Smettetela subito di guardarvi così!-
appoggiò le man i sui loro stomaci e li scansò. La guardarono –Basta Harry e
pure tu Malfoy- lo guardò negli occhi -Torna sui tuoi passi e lasciaci in
pace!- lui sorrise
-Non mi fiderei molto di lui Weasley- guardò Harry –Ho
visto…Potter- sorrise –Ci vediamo- fece un cenno ai compagni e se ne
andarono. Ginny li guardò sparire e guardò Harry
-Che intendeva?- il moro alzò le spalle
-E’ solo un idiota che ci vuol far litigare- sbuffò
–Andiamo- lei annuì
-Perché ci vuol fare litigare?-
-E che ne so?- era spazientito
-Non è logico!- Harry si fermò e si guardarono –Non ha
senso che voglia farci litigare. Che intendeva con quella frase?-
-Ginny non so se lo hai notato ma da quando siamo a scuola,
Malfoy ha un vago interesse per te- lei ci pensò
-Già, ora che me lo dici lo vedo spesso in giro per la
scuola…- Harry sospirò e infilò le mani in tasca
-Vorrà vedere se riesce a farti allontanare da me- lei
sorrise
-Che scemo!- riprese a camminare lei prendendo a braccetto
il ragazzo –Non mi farà allontanare da te- alzò le sopracciglia –Come può
solo pensarlo!!- lui sorrise
-E’ Malfoy!-
-Giusto, è Malfoy, perché non ci ho pensato prima!- alzò
gli occhi al cielo –Sono una scema-
-Non è vero- disse lui –Ti fidi solo troppo degli altri-
***
Harry la tirava su per le scale mentre lei non smetteva di
ridere. Arrivati davanti alla porta lui la guardò
-Basta ridere!-
-Non ci riesco! La faccia della McGranitt e della tua
mentre cercavi di tirare su la cerniera era il massimo- lui arrossì nuovamente
al ricordo e lei scoppiò di nuovo a ridere come impazzita. Harry aprì la porta
e a Ginny morì la risata di colpo
-Già di ritorno?- domandò Ron –Come mai?- Hermione
sorrise e Dean si tolse il libro da davanti agli occhi –Che avete?-
-Harry ma…non dovevamo essere…-
-Non so perché sono qui. Andiamo alla Stamberga?- lei lo
guardò con sguardo omicida
-IO ODIO LA STAMBERGA STRILLANTE!!!- gridò andandosene
-Abbiamo rovinato qualcosa?- domandò Hermione. Il ragazzo
chiuse la porta
-Tu che dici?- ed entrò in bagno irritato come non mai
***
Il vestito color pesca faceva, addosso a Ginny, un figurone.
Sembrava quasi una veela…Harry sorrise vedendola scendere
-Wow…forse dovrei essere io geloso, non Ron- Ginny
sorrise e lui le posò un bacio sulle labbra
-Grazie- sorrise -Dove sono Hermione e Ron a proposito?-
domandò guardandosi intorno e trovandosi davanti a tantissime maschere strane
-Sono di sotto- lei annuì
-Andiamo anche noi?- lui ci pensò
-Se vuoi possiamo prenderci la rivincita sull’altro
giorno in cui ci avevano invaso la camera. Io non disdegno- lei sorrise
-Non credo sia una buona idea. Verrebbero a cercarci nel
giro di trenta minuti- sorrise –Facciamo dopo, OK?-
-Dopo ci saranno gli altri- l’avvertì lui
-Prima della fine della festa stupidone!- lui annuì
-Ah, allora OK!- e scesero. Ron sorrise e guardò la
sorella
-Sei una favola Gin- guardò Harry –Attento a questi
maniaci Harry, la guardano già
troppo…a mio parere- lei sorrise
-Che stupido che sei Ron…- disse lei –Non mi guardano
tutti-
-Temo che avrai ottimi voti in Pozioni da oggi- disse Harry
–Sembra proprio che Piton ti stia spogliando con gli occhi-
-Bleah!- disse le –Harry che dici! Non riuscirò più a
guardare in faccia il professore se mi dici così! Che scemo che sei!- guardò i
professori e distolse gli occhi –Oddio…ma è vero!!!- Ron rise –Hai fatto
colpo! Che bello. Ricordagli che sono tuo fratello-
-Bisognerebbe che tu studiassi di più- disse acida
Hermione –Invece che fare il cretino!- Ginny guardò l’amica e lei le
sorrise –Giusto Gin?-
-Si…giusto Herm- la mora guardò Harry che la fulminò
con gli occhi. Lei sorrise e afferrò Ron –Andiamo a ballare Ron?-
-Si- e presero a ballare. Ginny e Harry li seguirono subito
dopo e ballarono sempre vicini. Erano quasi le dieci quando Ginny si fermò
-Devo andare a prendere da bere- disse lei –E mi devo
fermare un attimo, scusami- Harry annuì
-Non importa, ci vediamo dopo- lei annuì
-OK-
-Ti seguo- disse Ron –Torno subito- Hermione annuì e i
due fratelli andarono al banco –Ti stai divertendo?- domandò lui. Lei lo
guardò
-Un mondo- lui sorrise
-Bene- si guardò intorno accigliato e lei fece lo stesso
-Dov’è Hermione?- domandò lei
-In bagno credo- disse lui –Doveva andarci- lei si guardò
intorno e sorrise
-Vado un attimo in biblioteca- lui si accigliò
-Eh?-
-Devo prendere una cosa, me la sono scordata oggi- e uscì
svelta. Ron fece un sospiro e appoggiò il bicchiere in malo modo sul tavolo
-Che hai?- domandò Luna avvicinandosi al rosso. Lui alzò
le spalle
-Una marea di problemi, ecco cos’ho- lei sorrise
-Mi spiace- si guardarono e lui alzò le sopracciglia
–Davvero mi dispiace- lui fece un sospiro –Non va con Herm, lo vedo
benissimo-
-Non sai il problema. Evitiamo di parlarne, va bene?- lei
sorrise
-Non so il problema?- lui annuì –Non sono così scema
sai? È Ginny che non vede al di la del suo ritrovato eroe- e se ne andò. Ron
scosse la testa
-Maledizione!-
***
Ginny salì le scale con un sorriso eccitato. La stava
aspettando, lo sapeva…La signora Grassa la guardò
-Ehi ma cos’è, una riunione?- domandò –Password?-
-Coppa delle Case- lei annuì e la fece entrare. Ginny passò
la Sala Comune vuota e salì le scale dei dormitori maschili in tutta fretta.
Stava per bussare nella stanza di Harry quando fu costretta a bloccarsi. La voce
di Hermione era alterata e proveniva da li dentro. Non era andata in bagno
quindi…
-Dobbiamo smetterla Hermione!-
-No! Va tutto bene diavolo!-
-Bene? un corno! Ti ho detto di Malfoy no? Ti pare che vada
tutto bene? Lui sa…e potrebbe arrivare a dir tutto a Ron e Ginny!-
-Malfoy non sa un bel niente!- insistette lei
-OK, lui non sa…Ron però si comporta in modo strano-
-Da quando stai con Ginny, per te tutti sono strani!- sbuffò
lei –Ti preoccupi più di lei, che è così cotta di te da non accorgersi
nemmeno di un elefante in camera, che della nostra relazione!-
nostra relazione…
relazione…
Ginny sentì gli occhi pungere di lacrime
-Non voglio che Ginny soffra-
-Io soffro Harry! Maledizione…non te ne accorgi? Da due
mesi a questa parte si e no mi vedi…non mi guardi più…Si e no parliamo!-
-Lei potrebbe accorgersene-
-Non se ne accorge! Non se ne accorge! È troppo cotta
Harry!-
-Hermione tu riesci a mentire al mondo intero, io no! Io se
ti guardo, lo faccio capire subito che ti amo…-
ti amo…
ti amo…
Lei non rispose
-Non possiamo dirlo a nessuno-
-Non voglio spezzare il cuore a Ginny- disse lui
–Hermione non posso più andare avanti così, non ci riesco…-
-Allora lasciala! Ma non dire nulla!- Ginny si coprì il
viso con le mani singhiozzando piano –Non voglio distruggere Ron- nessuno dei
due parlò per un po’
-Hermione è andata avanti anche troppo questa balla!-
pronunciò lui –Più andiamo avanti più loro staranno male scoprendolo- lei
sospirò
-Non voglio dirlo-
-Temi di essere giudicata dagli altri? Lo saremo anche tra
tre anni…o dieci- Ginny si appoggiò al muro
-Ron è il mio migliore amico, Ginny la persona a me più cara…-
la persona a me più cara…
più cara…
-…dobbiamo dire loro
tutto-
-Non diremo loro che la cosa va avanti dall’estate scorsa
però-
dall’estate scorsa…
-No, diremo loro che sono pochi giorni che abbiamo scoperto
di amarci…-
-OK…va bene. Ma loro faremo insieme…- Ginny strinse i
pugni con rabbia -…non lasciarmi da sola- Ginny spalancò la porta
-Non temere, non ti lascerà più da sola!- disse rabbiosa,
con una voce fredda e gli occhi pieni di lacrime che lanciavano lampi di ira
–Sei solo una schifosa puttana Mezzosangue…spero tu muoia- e corse via
-Ginny!- gridò Harry –Ginny!- le corse dietro ed
Hermione guardò la porta con orrore. Si mise una mano sui capelli
-Oddio…Ginny…- Ginny sentiva la corsa di Harry dietro
di se e quasi cadde dalle scale ad un certo punto
-Ginny aspetta, fammi spiegare!!!- ma lei non lo sentiva
nemmeno più. Arrivò in Sala Grande correndo ed entrò facendosi largo tra le
persone. La musica delle Sorelle Stravaganti cessò e il silenzio era rotto solo
dal pianto di Ginny
-Ron dove sei…- si guardò intorno senza capirci più
niente finché qualcuno l’afferrò. Lei si voltò e guardò Ron –Ron…-
-Ginny…cosa succe…- lei lo abbracciò e lui quasi cadde
a terra dato che non si aspettava il gesto –Ginny ma cosa…-
-Hermione e Harry- singhiozzò. La folla li prese a
guardare con sorpresa –Sono dei bugiardi…Mi fanno schifo- gli studenti si
aprirono in due e sulla porta d’ingresso c’era Harry sudato e col fiatone.
Gli studenti presero a parlare tra loro di quello che poteva essere accaduto e
Ron si accigliò. Strinse Ginny a se e le passò una mano sui capelli
–Hermione sta con Harry…Mi ha usato…Mi ha tradito…Ama lei, non me-
singhiozzò stringendo il fratello come per paura che se ne andasse –Sono una
scema, mi sono fidata di lui…che non mi ha mai nemmeno guardato in sei
anni…- le parole erano quasi incomprensibili ma Ron capiva bene quello che lei
diceva. Annuì
-Calma Ginny, calmati tesoro- lei singhiozzò ancora
-Ron- disse Harry –Fammi spiegare- si avvicinò ma Ron
fece un passo indietro
-Avvicinati e ti ammazzo Harry e non è un battuta la
mia…- sibilò. Hermione arrivò e affiancò Harry –Lo sapevo che glielo
avreste fatto scoprire prima o poi, sono stato un idiota a non proteggerla di più-
li guardò –Hai sbagliato a metterla in mezzo Harry, hai sbagliato di brutto
questa volta- strinse le labbra –Ho lasciato correre per sei mesi, ora fate
pur tutto alla luce del giorno…- fece una smorfia -…siete morti per me-
Hermione cominciò a piangere. Harry strinse i pugni
-Ginny andiamo- disse Ron –Ti porto in camera- lei annuì.
Si staccò da lui che le cinse le spalle conducendola verso l’uscita. La sala
era percorsa da un brusio fastidioso. Arrivarono vicino ad Harry e Ginny si fermò.
Harry la guardò speranzoso ma lei si voltò verso il fratello
-Ron…non vedo niente- si prese la testa tra le mani –La
testa mi fa male e vedo tutto nero…- singhiozzò
-Ginny cosa ti…- Harry allungò la mano
-Non ti azzardare a toccarla!- Ron colpì Harry alla mano e
al viso –Ti ammazzo se ti vedo a meno di dieci metri da lei-
-Weasley tutto questo è molto cavalleresco e dolcemente
fraterno ma…dovresti tenere anche dietro a tua sorella. Incazzato come sei le
parole avrebbero fatto lo stesso effetto del pugno ed avresti evitato che tua
sorella rischiasse la rottura dell’osso del collo!- Ron si voltò e trovò
Draco Malfoy, nel suo perfetto taglio di capelli, perfetto abito da milioni di
galeoni e perfetto atteggiamento da superiore, tenere in braccio sua sorella
svenuta. Si guardarono –Per fortuna c’ero io…eh?- Ron annuì
-Grazie Malfoy- disse calmo –Dammela-
-Faccio fatica- disse –E’ un peso morto non
proprio leggero-
-Venite con me voi due- disse M.ma Chips toccando la fronte
di Ginny –Su, muovetevi-
-E’ una parola!- disse Draco –Muovetevi!-
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Capitolo 3 *** Capitolo 3-Amnesia: Harry ed Hermione? ***
Capitolo 3
Capitolo 3
Amnesia: Harry ed
Hermione?
Draco appoggiò Ginny sul letto che M.ma Chips gli segnò e
poi mosse la braccia doloranti
-Avverti tua sorella che è il momento che dimagrisca, la
prossima volta rischia di lussarmi le spalle se va bene!- Ron lo guardò senza
cogliere l’offesa
-Grazie per non averla fatta cadere- si sedette stancamente
–Si sarebbe fatta male- Draco annuì
-Si
Weasley, OK. Non ti sbilanciare ora, non volevo che il suo visino si
rovinasse, tutto qui! Non l’ho fatto per te e per nessun altro- Ron annuì
-Grazie comunque- guardò la sorella –A proposito, tu
sapevi che Harry ed Hermione stavano insieme alle spalle mie e di mia sorella?-
-Da un bel po’ po’ di tempo Weasley. All’inizio non
erano così bravi a nascondersi e li ho beccati facilmente- alzò le spalle –E
poi le loro facce erano un libro aperto: mentono bene quanto io so essere buono
coi babbani!- alzò le spalle –Anche tu sapevi da come hai parlato loro poco
fa-
-Si. Lo so da un po’ prima della fine della scuola. Li ho
sentiti parlare. Come credo anche Ginny- annuì –Idioti…Lo sapevo che
mettere Ginny in mezzo era una pessima idea! Dovevo parlare loro il giorno
stesso in cui mi hanno detto che stavano insieme! Sarebbe stato…meglio!-
-Bè Weasley…spero che tu ora non li voglia perdonare
come hai sempre fatto! Queste sono corna belle e buone! E andando avanti da come
minimo un anno, sono corna molto…visibili!-
-Amo Hermione, Harry è il mio migliore amico…-
-Si ma Weasley…
-…ma Ginny è mia sorella- concluse. Draco annuì
-Già- disse Draco –E con ciò?- chiese senza trovare un
nesso
-Mi importa più di mia sorella che del mio amicone e della
mia ragazza- fece un sospiro –Non li perdonerò mai più- guardò per terra
–Nemmeno tra mille anni- sbuffò
-Eccomi- disse M.ma Chips congiungendo le mani –Bene
cari, le visite sono finite, sciò! Lasciamo riposare questa poverina!- Ron annuì
-Bene- diede un bacio sulla guancia di Ginny e fece un
sospiro –Ciao, a domani sorellina…- uscì con Malfoy dall’infermeria e
chiuse piano la porta –Grazie ancora Malfoy-
-Ciao Weasley- e se ne andò lasciandolo solo. Ron vide il
corridoio vuoto e corse fuori dalla scuola. Si fermò solo quando fu al limitare
della foresta proibita. Calciò un enorme masso a passi lenti finché non lo
calciò tanto forte da farsi male
-Maledetti…idioti! Bastardi…maledetti! Puttana e
traditore! Spero che possiate passare mesi d’inferno! Spero che possiate
pagare il male che avete fatto a me e Ginny cento volte di più!- diede un pugno
all’albero e sentì una scossa pervaderlo. Guardò le nocche sanguinanti e
scosse la testa –Che idiota che sono. E’ pure colpa mia dopotutto…- sbuffò
e sentì una gran voglia di piangere –Hermione che hai fatto, Harry, eri mio
amico…come hai potuto fare questo a me, come hai potuto fare questo a Ginny-
si appoggiò al tronco con la schiena e scivolò per terra sbattendo il pugno
con rabbia –Vi odio e odio me stesso come non credevo di potere-
***
Blaise vide arrivare l’amico e sorrise sotto i baffi
-Che intenzioni hai amico? No perché qui se lo chiedono
tutti. Tutta Hogwarts se lo chiede- aprì le braccia in un gesto molto teatrale
e si sedette sul letto. Si accese una sigaretta fatta a mano di quelle
potentissime e Draco si c cominciò a spogliare
-Nessuna intenzione Blaise-
-Hai salvato la Weasley da una caduta che avrebbe potuto
farle saltare l’osso del collo…c’è qualcosa sotto. Dillo al tuo
cuginetto- sorrise e Draco lo guardò freddamente
-Blaise ho in mente qualcosa- alzò le spalle –Non so
ancora cosa…ma qualcosa da cui trarrò tutto ciò che posso- Blaise sorrise
-Ti vuoi fare la Weasley, vero? È carina lo ammetto…ma
è una babbanofila!- disse scettico
-Blaise…- sorrise –Ti vorrei ricordare che una figlia
di babbani le ha preso l’amore della sua vita- alzò le sopracciglia –Questo
è un inizio no?- Blaise annuì
-Già, hai ragione- fece un sospiro Blaise –Divertiti
allora-
-Grazie- sorrise –Ma tu dovrai aiutarmi- si mise a letto
e spense la luce
-Per cosa cugino?- domandò curioso il moro
-Potter dovrà scoprire che la Weasley ha preso ad amarmi.
Vedremo come fare. Tu avrai un ruolo centrale nella situazione-
-La Weasley ti odia Draco!- le ricordò il compagno
-Ora, ma chissà cosa sarà domani! E poi sono molto bravo
a farmi correre dietro dalle ragazze-
-Questa è una Weasley-
-E’ una donna. Ciao Blaise!-
-Ciao…-
***
Ginny aprì piano gli occhi e sbadigliò. Sentì un gran
schiamazzare intorno a se e guardò il soffitto
-Ginny!-
-Mamma…-
-Oh Ginny tesoro!- lei sorrise e si mise seduta
-Ciao mamma…- la abbracciò –Come stai?-
-Bene e tu? Hai dormito per tre giorni di seguito amore,
avevamo paura che fossi caduta in coma. Poi abbiamo ipotizzato che dormissi poco
la notte- la guardò negli occhi –Devi andare a letto prima la sera- lei annuì
-Si OK, andrò a letto prima- fece un sospiro e guardò
Ron, i due gemelli e suo padre –Ma che fate qua? Voi non avete il negozio? E
tu papi…non lavori?- Ron sorrise
-Gli ho detto quello che è successo e sono corsi subito-
lei sorrise e abbracciò i due gemelli
-Eccoti un regalino- Ginny si trovò con una scatolina in
mano ben impacchettata e infiocchettata. Lei si accigliò
-Non è…pericoloso come i vostri regali soliti vero?- i
due si guardarono
-Non ti fidi di noi?- lei alzò le spalle
-Non si sa mai- ruppe la carta e aprì la scatolina a
distanza. Ci guardò dentro e alzò le sopracciglia -Un braccialetto?- loro sorrisero
-Non “un
braccialetto”- sorrise George
-E’ “il braccialetto”!- lei annuì
-Oh…davvero?- lo prese tra le dita –E…perché è
“il braccialetto”?-
-Lo abbiamo inventato proprio per te- sorrise Fred –Con
questo ciondolino fai uscire una nube tossica, con questo invece esplode una
palude, simile a quella che abbiamo usato il nostro ultimo anno con la Umbridge,
quest’altro fa uscire una fiammata come quella di un drago e…- lei lo ripose
-Interessante ragazzi ma…- lo mise sul comodino –Credo
che non lo porterò. Vi spiace? Non vorrei far male a qualcuno…- fece una
smorfia –Temo che rischierei l’espulsione- i due si guardarono
-Ma con quelli ti puoi difendere dai bastardi come Harry-
disse George –Lo abbiamo fatto proprio per questo e avendoli già provati e
testati, siamo pronti per metterli in commercio. Gli “anti-bastardi” per
sole donne- annuì raggiante –Faranno furore!- Molly sorrise
-Ragazzi…lasciatela stare su…-
-Ma saranno la moda- disse Fred –E vogliamo che la lanci
Ginny!-
-Già- disse l’altro
-Ragazzi fate scegliere a lei!- disse Arthur. I due gemelli
la guardarono –Per caso sono i ciondoli che non ti attirano? Oppure gli
incantesimi? Ginny diccelo così li modifichiamo. Il tuo parere è essenziale.
Sei la prima test sul campo!- lei sorrise e abbracciò Fred stringendolo per il
collo
-Mi piace! Ma lo trovo pericoloso per me- annuì
-Harry lo è stato- disse Ron –Con quello saresti al
sicuro- lei fece un sospiro
-Harry…- ripetè
-Basta parlare di Harry- disse Arthur –Forza, parliamo di
altro!-
-Scusate ma…chi è…Harry?- la domanda spiazzò tutti.
Si guardarono e Ginny aveva uno sguardo interrogativo al massimo. Li scrutava
-Ginny ma che dici...- Molly le si sedette a fianco –E’
per causa sua se tu sei qui…Sua e di Hermione- Ginny scosse la testa
-Io non conosco nessun Harry o Hermione- sospirò Ginny
–Sono caduta dalle scale, ecco perché sono qui- sorrise –Ma Ron, non
ricordi che sono caduta dalle scale! Stavamo andando ad Halloween, sono
inciampata…e ho battuto la testa!-
-Ginny scherzi?- domandò Arthur
-No di certo! Ho quasi rischiato di rompermi l’osso del
collo! Scherzo? Ma dai, no papi, no di certo-
Ron si alzò dalla sedia
-Avverto Silente!- Fred si
sedette e Ginny guardò il rosso uscire
-Dove va?- chiese gettando via
le coperte
-A chiamare il preside- lei annuì
e si avvicinò alla finestra
-E perché?- domandò
-Per fargli sapere che va tutto
bene- lei sorrise
-Oh, bene- Ron arrivò in Sala
Grande di corsa. Stavano cenando. Il preside allungò il collo e quando lo vide
fermarsi poso lontano da loro, gli fece cenno di avvicinarsi. Lui
ubbidì
-Signor
Weasley?- chiese –Virginia…-
-…ha perso la memoria- disse
-Completamente! Preside non sa chi sono Hermione e Harry, crede di essere caduta
e di aver sbattuto la testa!- alzò le sopracciglia –Siamo preoccupati-
-Potrebbe essere stato lo choc-
disse M.ma Chips –Accade soprattutto trai babbani. E’ amnesia. A volte dura
anche per molto tempo- Silente si alzò
-Andiamo a vedere. Poppy ci
segui?-
-Si preside- disse lei.
Entrarono in infermeria e Ginny sorrise
-Preside sono viva! Non ho più
nulla- sorrise e lui annuì
-Bene, perfetto Virginai!!- lei
sorrise –Ti spiace se controllo la tua mente?- lei lo guardò –Voglio solo
vedere se è tutto a posto- lei annuì
-Va bene- sorrise lui annuì
avvicinandosi. Le posò le mani sulla testa e per qualche secondo nessuno parlò.
Poi si scostò
-Di quello che è successo non
c’è nulla. Tutti i ricordi sui due ragazzi sono spariti. Tre sere fa, per lei
la festa è finita giù per le scale della torre i Hogwarts. Ritengo che abbia
dormito tre giorni perché il suo cervello stava rielaborando gli ultimi sei
anni della sua vita- tutti si guardarono
-Che si fa ora?- domandò Molly
-Si può solo aspettare. La sua
testa non ha accettato quello che è successo. La mente di tutti è programmata
per eliminare ciò che ci fa soffrire e questo l’ha così distrutta da non
aver solo eliminato l’accaduto, ma tutta la sua vita a contatto con i due
ragazzi- Poppy fece un sospiro –Non ho nulla da darle per farle ricordare. È
una questione di sub inconscio. Deve tornarle quando è pronta per affrontare
l’accaduto- Ron annuì
-Quindi non è detto che lei non
si lasci imbambolare ancora- sbottò –Se Harry ora entrasse…e ci provasse
con lei…accadrebbe che lei potrebbe innamorarsene-
-No, direi di no. Il sub
inconscio la protegge- disse Silente –Questi ha eliminato i due e continuerà
a dire all’inconscio di tenerli alla larga. Per lei ora sono pericolosi, anche
se non li consoce. Bisogna solo vedere come reagirà a vederli. Giusto Poppy?-
-Direi di si preside-
-Ehi scusate posso andarmene da
qui? E’ deprimente l’infermeria!- disse Ginny –Ho compiti su compiti e
vorrei non rimanere indietro con i programma, Pozioni in testa!- sorrise
-Si, vestiti e poi puoi andare-
disse M.ma Chips
-Grazie!- tirò le tende
-Ron tienila d’occhio, non
farla avvicinare da quei due. Ne risponderai tu se le accadesse qualcosa- disse
il padre. Ron annuì
-OK, d’accordo papà!- rispose
preoccupato. L’uomo annuì
-Perfetto!
***
Blaise entrò in biblioteca eccitatissimo
-Draco, cugino, amico…ho una informazione bomba per te-
Draco chiuse il libro di divinazione
-Illuminami-
-La Weasley…- Draco interessato alzò gli occhi e incontrò
quelli scuri del parente. Quello annuì –…la tua futura conquista, Draco,
non ricorda nulla-
-In che senso?- domandò il biondo interessato
-Ne parlano tutti! Pare che lo choc l’abbia fatta svenire
e che in questi giorni, la sua mente le abbia fatto scordare completamente di
Potter e Mezzosangue zannuta- Draco sorrise divertito
-E lui lo sa?- Blaise alzò le spalle
-Boh- Draco si alzò
-Andiamo- raccolse le sue cose e girarono alla ricerca
della coppietta più famosa di Hogwarts. Non andarono lontano. In un angolo
rilegato della biblioteca infatti, i due studiavano, l’uno assorto nel proprio
libro, in completo silenzio(dato che di baccano ne avevano già fatto anche
troppo)
-Mezzosangue zannuta…Potterino Potter!- disse Blaise
–Come state in questo magnifico giorno di…- guardò fuori dalla finestra
-…pioggia?-
-Zabini non siamo in vena. Abbiamo da studiare- disse Harry
–Quindi vattene con il tuo amico di ventura-
-Si ce ne andiamo subito ma prima…vorremmo sapere se
avete osato avvicinarvi ancora alla Weasley- Hary guardò Draco
-Che ti importa?-
-No, vi avvertivo di non farlo perché lei non vi
riconoscerebbe- sorrise –Sappiamo infatti che vi ha completamente cancellato
dalla memoria. Puff…come una fastidiosa macchia cancellata con un potente
Gratta e Netta- Draco battè la mano sulla spalla di Harry e toccò quella di
Hermione, pulendosi subito la mano nel mantello –Bravi, ottimo lavoro. Ecco
come mostrarsi due perfetti imbecilli in quanto…un’ora?- ridacchiò e si
scostò da loro –Ma che volete…Granger e Potter insieme non potevano
arrivare a risultato migliore. Un consiglio; state lontano pure dal vostro amico
del cuore Ron. Potreste avere problemi di comunicazione!!!-
-Al diavolo Malfoy, muori- disse Harry
-Morirai prima tu- annuì –Ciao ciao. Andiamo Blaise!- e
il moro lo seguì
***
Ginny salutò i genitori e i fratelli, che tornarono a
casa, poi con Ron si diresse verso la torre di Grifondoro. I corridoi erano semi
vuoti. Non parlarono sino davanti alla Signora Grassa
-Password?- Ginny sorrise
-Coppa delle Case- il quadro si aprì e Ron la precedette
-Ginny!!- gridò qualcuno. La ragazza abbracciò le amiche
e sorrise –Come stai? Oddio eravamo preoccupatissime per te!- Margaret la
strinse forte –Ginny…che bello che sei qui!!!-
-Grazie- sorrise lei –Ma sto bene ora- fece un sorriso
guardandole -Dovete assolutamente
darmi i compiti di questi giorni! Devo mettermi in pari o non ce la farò a
recuperare- disse andando verso un tavolo nell’angolo della Sala Comune
-Non temere, domani faremo tutto- disse Alicia –Ora
andiamo a parlare. Ti devo dire moltissime cose…- sorrise
-Anche io!- disse Lucia. Ginny sorrise
-Ron ci vediamo domani- gli diede un bacio sulla guancia
–Vado a spettegolare!- fece un sospiro –Adoro spettegolare!- lui sorrise
-A domani- Ginny seguì le amiche ma qualcuno la fermò
-Ginny ti devo parlare- la rossa si fermò sulle scale e si
voltò. Poco distante da lei c’era un ragazzo moro, con due bellissimi occhi
verdi dietro agli occhiali tondi e un fisico niente male! Ma chi era? Ginny sentì
la sala cadere in un silenzio profondo, nessuno respirava. Ron, poco distante,
aveva una faccia…spaventosa.
-Chi…sei?- domandò preoccupata –Non ti ho mai visto
qui…- la sala si riempì di voci
-Sono Harry, non ti ricordi davvero di me?- lei ci pensò e
scosse la testa
-No, mi spiace io non ho proprio idea di chi tu sia- guardò
il fratello
-Non ti ricordi nemmeno di me?- domandò Hermione alzandosi
da una delle poltrone rosse
-No…non vi conosco. Ron tu…li conosci?- Harry guardò
l’ex amico che alzò le spalle
-Di vista- Harry si accigliò
-Dai Ron piantala- disse Harry alquanto esasperato –Non
fare così- il rosso guardò la sorella –Ron…-
-Ginny è meglio che vai- lei annuì
-Si, è quello che voglio fare- sorrise. Margaret che le
aveva preso la mano al richiamo di Harry, la tirò su per le scale -Chi sono
quei due?- domandò prima di entrare in camera –Li conoscete?- le amiche si
sedettero e si guardarono
-Si li conosciamo, sono due che…è meglio che tu non
frequenti- le riferì Clara –Vedi loro…non sono ben visti qui a scuola-
Ginny annuì
-Si immaginavo. Quando mi hanno fermato e li ho guardato mi
hanno quasi dato fastidio- ammise sdraiandosi sul letto –Come se…non dovessi
fidarmi di loro. E’ così?- guardò le ragazze che annuirono
-Si, è meglio che li lasci perdere- fece un sospiro
Margaret –Stai molto meglio senza conoscerli- Ginny sbadigliò e sorrise
-Parlatemi delle novità, sono tutta orecchie!- Margaret
sorrise
-Mi sono messa con Mark- Ginny scattò a sedere
-Il Serpeverde?!?!?- chiese Ginny stupita –Davvero?-
-Si. Ho pure conosciuto dei suoi amici e ti assicuro che
sono simpaticissimi! Non sono come li crediamo noi. Almeno questi. Sono
gentilissimi- annuì –Te li faccio conoscere se vuoi-
-Si, grazie- sorrise Ginny
-Io invece la sera di Halloween sono stata con…Julian-
disse Alicia –Siamo “fuggiti” in un hotel a Hogsmead e siamo tornati il
mattino. Ti giuro che è stato come in un film- Ginny sorrise
-Wow…E com’è andata?-
-Bene…ero un po’ impacciata ma lui è stato davvero
gentile e dolce- sorrise –Un vero angelo!- Ginny fece un sospiro
-Devo trovarmi un ragazzo- disse –Assolutamente- sbuffò
–Dean mi ha deluso ma non è detto che altri siano così- le ragazze si
guardarono e Margaret le si sdraiò a fianco
-Tutti i ragazzi deludono tesoro- Ginny sorrise
-Lo so saggia Margy…ma non fare la filosofica con me!-
ridacchiò Ginny –So che da qualche parte c’è la persona che non mi deluderà
mai. Basta cercarla-
***
Pansy aprì gli occhi e guardò il ragazzo alla finestra
che fumava una delle tane sigarette dalla giornata
-Draco-
-Cosa?- lei si alzò e si mise la sua camicia
-Sei pensieroso o sbaglio?- lui la guardò spegnendo la
cicca tra il mucchietto sul avanzale. Chiuse la finestra e scosse la testa
-Non lo sono- lei gli si avvicinò –Senti, ho sonno.
Tornatene in camera tua- lei lo guardò
-Sei arrabbiato con me?-
-No- disse –Ho solo altro per la mente-
-La cornuta della scuola?- chiese lei con un sorriso –La
Weasley?- lui alzò le spalle –Non dirmi che vuoi provarci con quella!-
-Pansy ho detto che ho sonno- lei lo afferrò per il
braccio e lo voltò verso di se
-Draco tu non puoi voler qualcosa da quella! L’ex di
Potter, di Thomas e di quell’altro…che nemmeno so come si chiama!- lui guardò
la mano che lo stringeva e fece una smorfia
-Giù le mani Pansy…nessuno ti ha dato il permesso di
toccarmi- lei lo lasciò e lui le prese le spalle –Poi apri le orecchie, io
faccio quello che mi pare- lei lo allontanò da se
-Non la Weasley, sono cento volte migliore di lei!-
-Pansy…ti ho detto che mi voglio fare la Weasley? Non mi
pare, hai detto tutto tu!- lei strinse le labbra
-Hai fatto sempre così- disse lei –Con le mie amiche, le
tipe del Tassorosso e quelle del Corvonero…Ti ho lasciato fare, sempre. Ora
evita di umiliarmi così. Non sopporto il pensiero che tu ti faccia una
giallo-rosso, mi fa schifo. Non riuscirei più a guardarti se mi tradissi così-
lui fece un sospiro
-Non stiamo insieme- disse lui –Quindi io non tradisco
nessuno, tanto meno te!- lei strinse gli occhi –E se mi voglio fare qualcuna,
non devo chiedere il tuo parere, no?- lei strinse i pugni
-Al diavolo Malfoy-
-Ci vediamo Pansy- lei raccolse le sue cose e se ne andò.
Dal letto a fianco quello di Draco, le tende si scostarono
-Allora vuoi farti la Weasley? – chiese Blaise –Dovrai
lavorarci su mi sa-
-Notte Blaise, ho sonno- si mise a letto
-Notte-
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Capitolo 4 *** Capitolo 4-La pessima idea di Harry, il piano di Malfoy ***
Capitolo 4
Capitolo 4
La pessima idea di
Harry, il piano di Malfoy
Ginny lavorava davanti al suo calderone con concentrazione.
La pozione Refrigerante la conosceva bene ed era decisa a prendersi un
bellissimo voto. Stava per inserire un rametto di Grania, quando il professor
Piton le si fermò davanti. Ginny alzò gli occhi e lui la scrutò con i suoi
occhi gelidamente freddi. Ginny deglutì e accennò ad un sorriso
-La tua verifica- le porse il figlio e Ginny l’afferrò
titubante
-Grazie signore- lui se ne andò e la ragazza guardò il
voto in alto a destra della prima pagina. Impallidì e si sedette con una gran
voglia di rompere qualcosa
***
Ron arrivò e posò un bacio sulla guancia di Ginny. Lei
non lo salutò
-Ginny, che hai?- le si sedette a fianco
-Un brutto voto in pozioni- disse Margot, un’amica di
Ginny e una delle ragazze più apprezzate della scuola, coi capelli neri, ricci,
lunghi e due occhi azzurri da sembrare quasi innaturali –Una verifica- Ron
sorrise divertito
-Un brutto voto ti riduce così? Ginny io sono una frana in
pozioni! E’ genetico!- lei lo guardò con gli occhi lucidi
-Io non voglio andare male in pozioni!- disse con rabbia
–E se tu sei imbranato non è detto che io debba essere condannata come te!-
Ron annuì
-Già…ma se sei pessima non ti arrabbiare con me!- lei lo
guardò sbuffando
-Devo studiare di più…altrimenti rischio di essere
irrimediabilmente rimandata al prossimo anno!- deglutì –E non posso pensare
alla tragedia che ne risulterebbe per la mamma- guardò Ron –Giusto?-
-Io non sono mai stato rimandato, vuoi che rimandino te?!?!
Impossibile, davvero!- lei guardò il compito
-Devo trovare qualcuno che mi aiuti- fece un sospiro –Ma
non so proprio chi possa…fare al caso mio- Ron fece spallucce
-Non saprei consigliarti- lei lo guardò
-Comincerò da sola e poi chiederò un po’ in giro- si
alzò
-Ma non hai mangiato nulla!- la riprese Ron segnandole il
piatto pieno
-Non ho fame- gli baciò la guancia –Ci vediamo in
biblioteca ragazze, a dopo!- e se ne andò abbastanza svelta. Ron scosse la
testa
-Rischierà di stare male se continua a mangiare così
poco!- Margot gli si avvicinò e sorrise
-Ron posso…- lui la guardò -…invitarti ad Hogsmead?-
-Oh bè non so…quando?- lei sorrise
-Sabato- lui deglutì
-Non voglio lasciare Ginny da sola e…- lei gli mise una
mano sulla bocca
-Ginny sabato sarà impegnata a trovare i regali con
Margaret e quindi sarà impegnata- sorrise –Mi sono informata per evitare che
stesse sola e che incapasse in quei due che stano entrando ora- Ron si voltò e
si accigliò. Lui la riguardò e lei alzò un sopracciglio
-Allora? Vieni con me ad Hogsmead?- gli scostò una ciocca
di capelli dietro l’orecchio e lui strinse le labbra imbarazzato dalla
vicinanza di una ragazza che non fosse Hermione
-OK…va bene- disse in un fiato. Lei sorrise
-Fantastico- guardò Hermione e le fece un sorrisetto
–Allora ci vediamo sabato alle quattro davanti al portone. Però vedi di non
sparire dalla circolazione in questo lasso di tempo- gli afferrò la camicia e
lo avvicinò posando le labbra sulle sue. Ron spiazzato perse l’equilibrio
verso di lei e dovette appoggiare una mano sul tavolo per non caderle addosso.
Lei sorrise e gli leccò le labbra. Ron chiuse gli occhi e corrispose ad un
bacio così diverso e così più dolce di quello di Hermione. Lei si staccò per
prima
-Per la cronaca sono prefetto e il venerdì e lunedì passo
al setaccio la scuola dalle undici alle due. Come Caposcuola puoi girare a
quell’ora e se vuoi…puoi farmi compagnia- si alzò –Ciao- e se ne andò.
Ron guardò dove lei era rimasta seduta poi si voltò verso il suo piatto con un
movimento meccanico poco naturale. Non era abituato a certi exploit da parte
delle ragazze. Nessuna infatti aveva mai dimostrato interesse per lui, l’ombra
di Potter…Alzò gli occhi e incontrò quelli scuri di Hermione. Non si soffermò
nemmeno trenta secondi
-Ron- guardò Jessica del suo stesso anno e lei sorrise
–Ti voglio solo dire che Margot non è l’unica su cui hai fatto colpo-
sorrise –E’ un peccato che sei stato per così tanto con Hermione Granger
sai? Ti sei perso un sacco di occasioni- Ron non rispose subito e ripensò al
bacio di poco prima
-Anche secondo me- disse poi
-Margot stravede per te e poi non farebbe mai come qualcuno
di nostra conoscenza- e mosse gli occhi verso la sua destra, dove Hermione
mangiava a distanza di due persone da lei –Spero ti possa trovare bene con
lei-
-Si…grazie- lei sorrise
***
Margot arrivò in biblioteca di corsa e con la faccia tutta
rossa
-Ginny smetti di studiare e ascoltami- la rossa la guardò
-Non ho nemmeno incominciato-
-Bene…bene. Ho baciato tuo fratello- Ginny strabuzzò gli
occhi con una faccia che diceva “non posso crederci che tu ci sia riuscita”
-E gli ho fatto capire che mi piace- annuì –Ho detto una cosa davvero…- si
accigliò -…molto audace detta da me- Ginny storse la bocca
-Audace? Margot tu non sai dire qualcosa di “audace”.
Che gli hai detto?- la ragazza si sedette
-Gli ho detto che il lunedì e il venerdì sera dalle
undici alle sue dono in giro per ispezioni e che se vuole…può venire con me-
sorrise
-E ti pare che abbia capito che ti piace?- chiese scettica
-Gli ho dato un bacio coi fiocchi e poi gli ho detto quella
cosa in modo molto…Comunque lo ha capito-
-Si OK…- disse Ginny –Dimmi poi se riesci a combinare
qualcosa con mio fratello- alzò le sopracciglia –Anche se dubito- fece un
sospiro –A proposito, perché non ti sei fatta avanti prima? Era libero anche
prima- la ragazza rimase interdetta poi fece un sorriso tirato
-Timidezza- annuì –Tutto qui-
-Oh…OK- sorrise e la ragazza la abbracciò da dietro
-Adoro tuo fratello-
-Lo so-
-Mi piace davvero tanto-
-Lo so-
-Mi approvi?-
-Come non approverei nessun altra!- si sorrisero e quella
se ne andò. Passarono circa venti minuti poi Ginny fu di nuovo interrotta. Era
il ragazzo della sera prima. Si guardarono e lei sentì che la sua vicinanza la
infastidiva
-Ciao-
-Ciao- disse lui -Posso studiare con te?-
-Veramente aspetto le mie amiche- gli riferì lei –E poi
la biblioteca è deserta, ci sono molti posti liberi- lui annuì
-Lo so ma dovrei parlarti- lei lo guardò
-Siedi allora- lui lo fece –Dimmi-
-Ascolta lo so che quello che ti sto per dire ti stupirà
ma credimi, è la verità- lei annuì –Tu non sei caduta dalle scale ad
Halloween- disse calmo –Sei svenuta per uno choc…causato da me- lei fece un
sospiro –Tu ora non ricordi perché hai un’amnesia dovuta al colpo
psicologico ricevuto ma quando ricorderai, ti verrà in mente chi sono io, chi
è Hermione…e tutto il resto. Noi due stavamo insieme ed Hermione stava con
tuo fratello- lei sorrise
-Non so nemmeno chi sei, come posso stare con te?-
-Tu sai chi sono, mi conosci bene!- lei lo guardò
-No…non ricordo di conoscerti-
-Lo so, ma quando ricorderai, ti ricorderai anche di me-
lei strinse le labbra scrutandolo
-Io e te non stavamo insieme e mio fratello non stava con
questa Hermione…o come si chiama- alzò le sopracciglia –Capito?- lui scosse
la testa
-Noi due stavamo insieme da quasi tre mesi, Ron ed Hermione
da più di un anno- si guardarono –Lo so…e anche Ron che ora finge si e no
di vederci- lei si alzò e prese a raccogliere le sue cose
-Mio fratello non conosce né te né Hermione- sbuffò
–Idem io-
-Ti ho salvato da Tom Riddle al tuo primo anno, tu eri
innamorata di me da sempre, mi hai aiuto a sconfiggere i Mangiamorte due anni
fa…Non puoi non ricordarlo- lei lo guardò
-Sta zitto OK? Mi infastidisci molto- prese in mano i libri
–Scusa ma cambio tavolo. Non seguirmi e non venire a sederti vicino a me- e si
avviò verso un altro tavolo. Harry si alzò di scatto e l’afferrò per il
braccio. Una scosse quasi elettrica percorse Ginny che si voltò facendo cadere
tutto a terra
-Devi credermi, è così!- e la strinse con forza. Lei tremò
-LASCIAMI NON MI TOCCARE!!!!!- gridò spaventando i
presenti. Harry si staccò da lei e qualcuno corse verso la ragazza, era M.ma
Prince. Harry scrutò la donna
-Signor Potter la pregherei di andare via- Harry fece un
passo avanti e Ginny cominciò a piangere –Signor Potter, per piacere!- Harry
annuì
-OK…OK- e se ne andò con le sue cose
-Signorina Weasley, la prego di calmarsi- la mise seduta e
Ginny annuì
-OK, sono calma- la donna annuì
-Bene, bene- Ginny la guardò
-Devo studiare-
-Bene, studi e stia calma-
-Grazie- disse Ginny raccogliendo i
suoi libri –Grazie mille-
-Ginny che cosa ti è successo?- Ron entrò di corsa e
abbracciò la sorella. Lei sorrise
-Niente…è tutto a porto-
***
-Ron- il ragazzo si fermò sulla soglia della biblioteca e
ci mise qualche secondo a decidere se restare li o andarsene. Si voltò
-Sei…la ragazsza di Potter, vero?- la scrutò e lei
chiuse gli occhi per poi riaprirli
-Ron…non fare così- lui alzò le sopracciglia
-Così come?-
-Come se non mi conoscessi- lui sorrise
-E’ così, io non ti conosco. Io conoscevo Hermione,
anche se era una tua invenzione, non conosco te- la guardò negli occhi –Hai
bisogno?-
-Vorrei che tu mi perdonassi e mi capissi- lui sorrise
-Scusa?-
-Si, hai capito: perdonami. Io ed Harry abbiamo fatto
questo solo per non farti soffrire. Io ti amo in un certo modo Ron e…non
volevo che soffrissi…- guardò per terra
-Tu non mi ami Hermione, che diavolo dici?- era scioccato
-Ti amo come Harry ama Ginny e…volevamo non farvi
soffrire, te lo giuro- lui alzò le spalle
-Potevi dirmi di no quando ti ho chiesto di stare con me e
già te la facevi con Harry- lei strinse le labbra –Sarebbe stato meglio e da
persona responsabile quale non sei- lei deglutì
-Si lo so, sono una pessima persona, ma…non volevo che tu
soffrissi del mio rifiuto…-
-Che animo nobile che avete tu ed Harry- annuì –Davvero.
Peccato che non credo al vostro gran cuore- scosse la testa –Affatto, non ci
credo affatto!- fece un sospiro –Siete falsi e schifosamente bugiardi. Non
avete fatto mai nulla per non fare soffrire me! vi serviva tenere tutto segreto
per dare più brio alla vostra relazione. Non vi siete nemmeno soffermati a
pensare a me, o a Luna e a mia sorella! Sareste andati avanti all’infinito se
qualcuno non vi avesse beccato e non fosse rimasto così sconvolto da correre in
Sala Grande a piangere e a raccontare tutto- alzò le sopracciglia –Quindi
evitami le tue facce da dispiaciuta e tornatene dal tuo ragazzo- lei lo abbracciò
-No ti prego Ron, perdonami! Ti prego…- lui la allontanò
stringendole le braccia con una tale forza da farle salire le lacrime agli occhi
-Apri le orecchie…Granger- lei lo guardò stupita
–Prima che mi passi, di tempo ne passerà così tanto che forse verrò a dirti
che ti perdono sulla tomba- la lasciò spingendola indietro –Non ti azzardare
mai più a toccarmi, non voglio sporcarmi- sentì l’urlo di Ginny e la guardò
–E’ con lei?-
-Si- disse la ragazza in lacrime. Lui corse via e incrociò
entrando in biblioteca, Harry.
***
Blaise entrò in Sala Grande per cena con un largo sorriso
-Draco, una notizia bomba- il biondo guardò il moro –Il
fratello della Weasley si è beccato con la Granger- annuì –Dovevi sentire
che le ha detto…l’ha fatta piangere come pochi sono riusciti. Nemmeno il tuo
“sporca mezzosangue” l’ha ridotta così- sorrise –Anche Potter ha fatto
piangere la Weasley. Ero in biblioteca e lei ha urlato come un pazza appena lui
l’ha toccata. M.ma Prince lo ha mandato via e lei si è calmata. Poi ha
studiato con le amiche etc…-
-Tutto qui?- Blaise guardò il cugino spiaciuto
-Ma come…credevo che ti avrebbe fatto piacere sapere che
tra loro le cose vanno ancora male- sbottò
-Lo sapevo che andavano male, non si parla di altro qui!-
disse annoiato –Diviene noioso sentire lo stesso discorso venti volte- Blaise
ci pensò
-Allora ti farà piacere sapere che è nei guai con pozioni
e che cerca qualcuno che l’aiuti. Offriti tu- Draco lo guardò con un largo
sorriso
-Questa è una buona notizia- annuì Draco –Davvero molto
interessante- ci pensò un po’ su –Blaise, il piano è che io divento il suo
insegnante privato- Zabini annuì
-E poi?-
-E poi vedo che posso cavarci fuori dagli incontri-studio,
farò in modo, col tuo aiuto, che Potter ci veda e poi la scarico- sorrise
-Sei mostruoso-
-Sono un Serpeverde e poi la Weasley sarebbe noiosa dopo un
po’- Blaise guardò la ragazza di spalle e alzò un sopracciglio
-Non sono del tuo parere-
-Blaise non scocciare. Devo solo farmela e farlo sapere
allo Sfregiato. Non mi servono consigli o pareri- guardò l’amico che annuì
-Come vuoi- alzò le spalle -La decisione è tua…-
-Appunto- disse Draco –E’ mia-
***
Margot strinse le gambe intorno ai fianchi di Ron che la
teneva schiacciata contro il muro con il corpo. Le sue braccia erano tra lei ed
il muro mentre le braccia di lei, cingevano il suo collo per permettere alle
mani di sfiorare i capelli rossi. La vecchia aula in cui erano entrati, a meno
di dieci minuti dall’inizio della perlustrazione della ragazza, era in disuso
da almeno mezzo secolo e c’erano stipati vecchi banchi, vecchie cattedre e
vecchissimi calderoni bucati o mezzi fusi. All’inizio, dovevano solo
controllare, a detta di Margot, che nessuno studente si fosse rintanato li per
fare cose poco usuali per un aula ma poi, la situazione era precipitata. Forse
erano troppo vicini, forse il desiderio di avere qualcuno che non avesse un
amante nella porta a fianco, fatto sta che Ron si era lasciato prendere la mano.
D’opprima l’aveva solo baciata ritenendola troppo bambina per farci altro ma
poi, lei era andata un po’ oltre. Aveva decisamente fatto cadere il suo
faccino di bambina dalla sua mente. Ron si era trovato davanti a qualcuno di
inaspettato e comunque, non gli era spiaciuto che avesse fatto lei la prima
mossa. Ricordava quando Hermione, la prima volta, avesse rischiato quasi di
mettersi a piangere per il suo patetico pudore e quindi, davanti a qualcuna che
lo aveva lasciato decisamente a casa, non si era per nulla dispiaciuto. E poi
Margot non era male. Non aveva da invidiare nulla ad Hermione e forse, era
possibile dire il contrario. Le piaceva come ragazza e desiderava
particolarmente che fosse lei a prendere il posto della mora. Aprì gli occhi
staccandosi dalle sue labbra e lei strinse i capelli in una mano guardando
quegli occhi chiarissimi. Lui si mosse e lei strinse le labbra avvicinando il
viso al suo. Gli sfiorò il naso col suo e lo sentì irrigidirsi. Chiuse gli
occhi e lei inarcò leggermente la schiena venendo pochi secondi dopo di lui. Lo
baciò e fece scivolare le gambe toccando coi piedi terra. Si sfilò dal suo
abbraccio e lui fece qualche passo indietro. Lei abbassò la gonna lisciandola e
si allacciò la camicia. Lui la guardò portandosi indietro i capelli, si
riallacciò pantaloni e camicia
-Margot- lei, che aveva tenuto gli occhi bassi, abbassò il
viso completamente –Stai bene Margot?- lei deglutì e no rispose subito. Annuì
solamente all’inizio e lui le sfiorò la tesa come per rassicurarla
-Si Ron, tutto bene- rispose dolcemente alzando gli occhi.
Lui sorrise e lei corrispose divenendo leggermente rossa. Lui le posò un bacio
sulle labbra -Devo continuare la ricognizione. Vieni con me?- lui scosse la
testa
-No, ci vediamo domani- lei annuì –Ti spiace?-
-No Ron, non ti preoccupare- si avviò alla porta, raccolse
gli slip finiti chissà come li e lui sorrise. Ridacchiò e lei si voltò a
guardarlo. Sorrise e se li infilò –Ciao- lui le strizzò l’occhio e uscì.
Ron si appoggiò al muro e guardò per terra con un sospiro
-E io che mi sono soffermato su Hermione per tutti questi
anni…- passò una mano trai capelli –Ha ragione Jessica a dire che è stato
un vero peccato. Ma più per me che per altri-
***
-Ginny! Ginny!- la rossa aprì gli occhi
-Margot…che fai qui…-
-Ginny ti devo raccontare, ti prego alzati- Ginny ubbidì e
si mise a sedere
-Che ore sono?-
-Le due e mezzo, non potevo non dirtelo !- Ginny si passò
un mano sugli occhi
-Cosa c’è? Ma dillo alla svelta, ho sonno-
-Hai presente l’aula dove solitamente le coppie vanno
per…fare quella cosa?-
-L’aula-ripostiglio?- chiese interessata alla cosa.
Margot annuì
-Si quella!-
-Chi ci hai trovato?-
-Nessuno. L’ho fatto con tuo fratello-
-CHE COSA!?!?- gridò tappandosi subito la bocca –Che
cosa?!?!?!- ripetè mentre Margot si assicurava che tutti dormivano –Tu
hai…mio Dio Margot me che cavolo…ti è preso?!?!- la ragazza la guardò
-Non sei contenta per me?-
-Si ma a parte che ti sei fatta mio fratello…- alzò le
spalle -…Margot tu sei così diversa da come ti ricordavo…-
-La vita è breve, l’ho costatato questa estate. Tanto
vale approfittarne!!!- sorrise
-Immagino non fosse il primo-
-No-
-Oh…bè com’è stato?- lei sorrise
-Bellissimo. Non romanticissimo ma…mi è piaciuto- la
rossa sorrise
-Bene, i dettagli a domani- lei sorrise
-OK, notte-
-Notte- e se ne andò
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Capitolo 5 *** Capitolo 5- Un aiuto per pozioni ***
Capitolo 5
Capitolo 5
Un aiuto per
pozioni
Ginny entrò in biblioteca col morale sotto terra. Si
sedette con le amiche e sbattè i libri sul tavolo facendo sobbalzare tutte
-Ginny, ma che ti prende?- lei guardò Margaret con sguardo
assassino
-Non ne voglio parlare- sbuffò –Lasciatemi in pace-
-Non ti può essere andata così male come a me- disse
Alicia –E’ stato orribile!- roteò gli occhi –Orribile-
-A me è sicuramente andata peggio- disse sicura Margaret
-Ragazze…ho preso l’ennesima S in pozioni. Peggio di
me…non può andare. È la terza in quanto…due mesi di scuola?- le ragazze si
guardarono
-Consolati- disse Margaret –Piton mi ha beccato con Mark
che eravamo in procinto di…bè…capito no? Imbarazzante da far male. Mi è
venuto da piangere-
-Io ho quasi spellato Julian invece. Ma non ho fatto
apposta! Mi sono scheggiata un’unghia- mostrò l’indice –E nel bel mezzo
lui ha cacciato un urlo…Non mi ero accorta del danno e l’ho graffiato tanto
da farlo sanguinare- Ginny rise divertita –Non ridere di me! Mi sono
vergognata un sacco-
-Ma qualcuno ha capito la mia figura di merda?- domandò
Margeret –Non perché qui vi
preoccupate più di un’unghia!-
-Ragazze le vostre storie sono carine ma…ora la mia
principale preoccupazione è pozioni e…- si guardò intorno e si accigliò
–Ma che fine ha fatto Margot?-
-E’ riuscita ad accaparrarsi tuo fratello- disse Samantha
–E ora non è propensa a mollarlo. Stanno studiando insieme non sappiamo dove-
-Si, studiare!- disse Sasha –Ve lo dico io che studiano:
comportamento umano durante i bollori, capitolo di anatomia comparata- alzò le
sopracciglia
-Anato…cosa?- fecero in coro le ragazze. Sasha alzò gli
occhi al cielo –Ehi Purosangue- sbottò –Dovreste imparare anche
qualcosa sui babbani- fece un sospiro –Anatomia è una materia- sorrise
–Babbana. Mio fratello la sta studiando all’università!-
-Scusaci Mezzosangue- disse Margaret –Ci
informeremo la prossima volta!- si fecero la linguaccia e Ginny aprì il libro
di pozioni mezzo distrutto. Guardò le parole che non
prendeva alcun significato durante la lettura e rischiò di addormentarsi
più volte
-Ginny noi andiamo- disse Sasha alzandosi –Abbiamo
finito!- Ginny annuì
-Io no. Ci vediamo a cena- e le ragazze se ne andarono. Per
vari minuti Ginny fu sola. In un tavolo lontano, Hermione si alzò e raccolse le
sue cose
-Harry io vado a vedere se riesco a parlare con Ginny-
-Va bene- disse lui. Lei sorrise e gli posò un bacio sulla
fronte –Ci vediamo-
-OK- Hermione si incamminò verso il tavolo che Ginny
occupava giornalmente con le amiche e sorrise nel vederla sola. Fece qualche
passo verso di lei e si fermò
-Fasi pozioni?- Ginny si voltò e la scrutò
-Si perché?- lei sorrise
-Io sono particolarmente brava per essere una Grifondoro e
se vuoi, posso darti qualche lezione- Ginny la guardò poco propensa a
quell’aiuto e rispose afferrando la piuma
-No, me la cavo, grazie- Hermione annuì
-Ho i miei vecchi appunti del sesto anno, se vuoi te li
passo. Troverai di tutto- Ginny scosse la testa
-No, non amo essere aiutata tramite appunti, preferisco
ripetizioni pratiche- annuì –Fa lo stesso, posso farcela- guardò il libro
-Con due S nel giro di una settimana, nemmeno un genio
riuscirebbe a recuperare studiando sul libro- si guardarono –Hai bisogno di
aiuto e io posso dartene senza problemi, ho fatto i compiti per tutta la
settimana! Sono libera- sorrise e Ginny scosse la testa
-No, ripeto che non importa!- deglutì –Ora ti spiace
lasciarmi sola?- Hermione annuì
-Come vuoi. Sai dov’è Ron?-
-Credo sia qui in giro con Margot. Devono studiare…sempre
che lo stiano facendo- sorrise
-Margot?-
-Si, la sua…futura ragazza- sorrise –Sempre che non lo
sia già. Dopo ieri sera forse lo è già- sorrise –Romantico da morire-
Hermione ci pensò un po’ su poi raccolte le sue cose fece un sospiro
-Ieri sera? Cosa è successo ieri sera?- Ginny la guardò
dispiaciuta di essersi lasciata sfuggire troppo. Scosse la testa convinta
-Non posso dirtelo., scusa ma non sono affari tuoi-
-Che fai qui tu?- Hermione si voltò e subito guardò
Margot per mano a Ron. Era davvero una ragazza carina…Aveva sedici anni ma era
davvero bella. Aveva sentito, nei mesi passati e anche nello scorso anno, che
era una delle Grifondoro più apprezzate e non poteva dar torto ai ragazzi.
Margot pareva davvero una bambolina di porcellana –Allora? Non ti ho detto di
stare lontano da noi?- lei guardò il ragazzo negli occhi
-Si, me lo hai detto. Chiedevo solo a Ginny se voleva
lezioni di pozioni. So che non va molto bene e…-
-Non ha bisogno del tuo aiuto lei- saltò su la mora seria
–Lei non ha proprio bisogno di una come te!- annuì –Ce la fa anche da sola-
alzò un sopracciglio –Tu porti solo guai-
-Sta zitta ragazzina, non sono affari tuoi- la riprese
Hermione acida freddandola con lo sguardo
-Noi, questi non sono affari tuoi!- precisò Ron
–Suoi lo sono essendo Ginny sua amica. Non sono però tuoi essendo…una- annuì
–Quindi, essendo tu…una, prendi il largo. Non sei per nulla la benvenuta-
-Volevo solo aiutarla- e se ne andò prendendo contro al
ragazzo che non si mosse di un millimetro
-Le avevo già detto di no- disse Ginny
-Non riesci a studiare Ginny?- chiese Ron baciandole la
testa
-No ci riesco, anche se ci sono dei momenti che mi
addormento!- sorrise –Ma vedrai che ce la farò!- si alzò
-Dove vai?- lei sorrise
-Vado ad appoggiare questi e provo ad andare a chiedere
delle ripetizioni a Piton- sorrise –Sperando che non mi dica di no!-
-Ti dirà di no- dissero in coro i due ragazzi. Si
guardarono e Ginny sorrise
-Cosa siete ora, una mente unica?- fece un sospiro –Ci
vediamo- e se ne andò in fretta e furia. Odiava i sotterranei, ma essendo una
Grifondoro era logico. Era da sola per quei corridoi bui e non era come andare a
lezione. Il mattino infatti era con le amiche, in quel momento con nessuno. e i
corridoi erano deserti. Se qualcuno avesse mai voluto spaventarla, uscendo da
uno di quei larghi spazi bui, l’avrebbe come minimo uccisa. Percorse la strada
verso l’aula in tutta fretta e bussò un po’ nel panico. Entrò e la trovò
vuota –Oh no…maledizione non può non esserci!!!- fece un sospiro
–Professore! Professor Piton!- si sedette al suo solito posto e sbuffò –Oh
cavolo…Tutta questa strada per niente. Porca…miseriaccia!- calciò uno dei
tavoli e sproloquiò per benino
-Ugola d’oro signorina Weasley, potrebbe sembrare un
miserabile marinaio babbano con quel vocabolario- Ginny scatrò in piedi
-Pro..pro…prof…professore!- lui la guardò
-Si, io- lei si leccò le labbra –Professore io…prima
non intendevo quello che ho detto io…- lui alzò un sopracciglio –Professore
Piton ho bisogno del suo aiuto- lui alzò un sopracciglio e annuì
-Bene…di che ha bisogno?- lei si alzò
-Ripetizioni professore- lui la guardò
-Ripetizioni?- domandò pronunciando il tutto come una
terribile offesa
-Si signore. Sono una vera frana e fatico a studiare non so
perché. Lei se mi facesse un’oretta o due la settimana in più, mi aiuterebbe
come non puiò immaginare e io supererei l’anno benissimo! Ma se lei non mi
aiuta…-
-Signorina Weasley, io non faccio beneficenza, io insegno.
Le mie ore sono trenta a settimana e…non ci sono extra nel pagamento mensile-
si guardarono –Ora, se lei non sa concentrarsi quando è il momento, come
posso credere che a ripetizioni faccia qualcosa di utile a lei e a me?- Ginny
fece un sospiro
-La prego- supplicò lei
-No- disse calmo
-Che posso fare per convincerla?- chiese lei
-Non riuscirà. Sono anni che insegno e sono anni che non
aiuto con ripetizioni nemmeno il mio pupillo- si guardarono –Quindi lei per me
è inesistente fuori dalla quattro ore settimanali- sorrise –Arrivederci- e se
ne andò lasciandola li pronta a piangere
-Maledizione…- si sedette ed appoggiò la fronte al un
banco d’innanzi a lei. La stanza era avvolta nel silenzio, Ginny aveva gli
occhi chiusi e rischiava di mettersi a dormire. Fece un sospiro e cercò di
vagliare le alcune soluzioni. Doveva assolutamente attuare un piano anti
bocciatura prima che fosse tardi
-Tra tutti i posti odiati dai Grifondoro, questo credo sia
il primo in assoluto. Mi domando quindi che ci fa una giallo-rosso qui…- la
ragazza si rizzò sulla sedia e si voltò
-Malfoy, qual buon vento?-
-La porta era aperta e ti ho visto qui. La tua disperazione
mi ha commosso- e si mise una mano sul cuore ridendo sotto i baffi. Lei guardò
il suo sorriso divertito e scosse la testa
-Non sono disperata-
-Piton ti boccerà, dovresti disperarti eccome!- lei lo
guardò
-Io evito di pensare a questa tragedia- disse lei –Sono
ottimista- lui si avvicinò e lei lo guardò incuriosita. Chissà come mai, non
si era mai accorta che Draco Malfoy era una tale bellezza. OK che era un
Serpeverde, figlio di un Mangiamorte e che era spesso ai ferri corti con Ron, ma
a questo si poteva porre rimedio, no?
-Non essere troppo ottimista Weasley, non fa bene illudersi
fingendosi fiduciosi- lei fece una
smorfia disperata
-Dici che mi boccerà in pozioni vero?- lui annuì
-Temo di si- lei sbuffò
-Maledizione! Odio pozioni!-
-Ma sei fortunata. Io sono un genio- lei lo guardò
-MA dai…chissà come mai…- lui sorrise
-A questo non rispondo- lei annuì –Comunque se ti
interessa posso aiutarti- lei strabuzzò gli occhi e lo guardò meglio
-Tu aiutare me? Un Malfoy aiuterebbe una Weasley?- lui annuì
–Ma stai bene? Malfoy stai bene? Hai per caso la febbre? Mal di testa?
Potrebbe essere emicrania sai? Oppure hai perso la memoria?- sorrise –Te la
rinfresco io: Grifondoro odia Serpeverde e viceversa. Tu sei Serpeverde e io
Grifondoro. Per di più Malfoy e Weasley si ammazzerebbero alla prima occasione
e tu sei un Malfoy e io una Weasley, chiaro?- lui incrociò le braccia e la
guardò. Lei che aveva smesso di parlare si sentì osservata. Ci fu qualche
secondo di silenzio –Allora?- domandò
-Allora non sono io quello che ha la memoria che fa i fatti
suoi ragazzina. So chi sono io!-. sorrise –Non so quanto sia così per te ma
io ti offrivo solo il mio aiuto per non farti…ripetere l’anno di pozioni!-
lei lo guardò andare verso la porta –Ma addio, se non cogli l’occasione,
peccato per te-
-Che vuoi in cambio?- lui sorrise guardando l’uscita e si
voltò serio
-Che mi offri in cambio?- lei roteò gli occhi
-Gratitudine?- asserì. Lui alzò le sopracciglia
-Sul premio ci lavoreremo su- disse –Comunque OK, ti
aiuto se insisti-
-Tu insisti!- gli ricordò lei
-Zitta- lei si accigliò
-Alle otto del lunedì, mercoledì e venerdì fatti trovare
in biblioteca- lei deglutì –A partire da stasera- lei annuì
-OK- lui si avviò alla porta –Perché lo fai Malfoy?-
lui si voltò e la guardò
-Non lo capiresti…te lo spiegherò quando ho un po’ di
tempo- lei annuì e lui la lasciò coi suoi pensieri
***
Ginny entrò in Sala Comune raggiante. Ron stava leggendo
il giornale e lei gli si mise sulle gambe facendogli quasi prendere un colpo
-Ginny!- lei sorrise
-Ho trovato chi mi può aiutare in pozioni. Sarà un
trionfo- lui alzò un sopracciglio
-E chi è, Piton?- lei sbuffò
-No, quel vecchiaccio mi ha…elegantemente mandato a quel
paese- lui annuì –Lo so che me lo avevi detto ma sai, provare non costa
nulla- lui annuì
-Vero- la guardò –Allora chi hai trovato?- lei sorrise
-Qualcuno che non ti immagini nemmeno lontanamente- lui ci
pensò curioso
-E’ bravo almeno?-
-Il migliore…a detta di qualcuno. Tu dici sempre che
essendo il cocco del prof ha i voti regalati- Ron si accigliò e le prese le
braccia
-Malfoy?- lei sorrise
-Si-
-No-
-Si Ron, lui-
-Non puoi farti aiutare da Malfoy!- sibilò lui
-E perché?- lui stava poer rispondere mai poi ricordò gli
avvenimenti di Halloween e cambiò idea. Sorrise e le lasciò le braccia che lei
si sfregò
-Scherzavo. Malfoy va bene- lei sorrise
-Davvero?- era stupita dal suo cambiamento
-Si- lei si alzò e andò verso le scale –Ma stai
attenta- lei si voltò –Non è uno di cui fidarsi e se allunga troppo le
mani…-
-…te lo vengo a dire- annuì –Lo so, ma io punto più
ad una amicizia. Malfoy è un gran bel ragazzo ma…non fa per me, direi anzi
che non fa affatto per me…E’ un Serpeverde…ed è un Malfoy! Ce lo vedi con
me…in giro mano nella mano- ci pesò e rise –Una barzelletta!- e se ne andò.
Ron prese il giornale
-Si, una barzelletta- lo aprì e si rimise a leggere un
articolo sul Ministero
-Sei scemo!- gli venne strappato il giornale di mano e lui
sbuffò guardò in basso poi Harry. Si fissarono negli occhi e il moro lo alzò.
Ron era più alto di lui e anche con una struttura fisica più robusta. La
possibilità di stenderlo con un pugno non era così impossibile e tale
desiderio lo stava davvero facendo prudere le mani
-Che vuoi Potter-
-Non puoi
permettere che studi con Malfoy!- sibilò –Malfoy è nostro nemico…Ron! Odia
te e la tua famiglia come odia me e la mia! Credi che si limiti a qualche
lezione supplementare a Ginny? Se la porta a letto alla prima occasione quello!-
-Tuo nemico Potter, ricordalo- annuì –Tuo nemico, non
mio- fece un paso indietro ma, Harry lo teneva ancora per la divisa –Mollami,
o rischio di finire in punizione per averti mandato in infermeria- Harry lo
lasciò –E poi la vita mia e di Ginny non è più affar tuo-
-Malfoy non si farà scrupoli a…- Ron si sentì montare
di rabbia
-Scrupoli? Scrupoli?- lo spinse indietro tanto da farlo
finire contro il muro –Tu parli di scrupoli? Potter…tu e gli scrupoli non vi
siete nemmeno mai incontrati per caso! Tu non sai cos’è farsi degli
scrupoli!- ringhiò. Harry strinse le labbra
-Ron…- cercò di calmarlo sentendo di essersi infilato in
un discorso che non gli avrebbe provocato altro che guai
-Malfoy non è diverso da te Harry. La differenza è che
ancora non ha mandato in tilt il cervello di mia sorella e che ora, prima di
qualsiasi danno, posso prevenire tempestivamente dato che so che esistono esseri
schifosi come te al mondo. E poi non dire che Malfoy non si farà scrupoli…-
fece una smorfia -…tu non mi pare te ne sia fatto di recente, o no? Ricordo
male o ti sei portato a letto la mia ragazza per un anno? Mia sorella per dei
mesi riducendola a non ricordare che schifezza sei?- Harry deglutì –Quindi
evita di parlare di Malfoy in modo così cattivo o rischi di tirarti della merda
addosso…essendo la sua fotocopia che indossa i colori rosso-gialli- lo guardò
negli occhi –Mi dovrò ricordare di far sistemare il cappello parlante, tu qui
non hai nulla a che vedere con noi. Con Malfoy e cricca si, con noi no. Un
Vodemort in miniatura, per fortuna i tuoi nonni e genitori sono morti o
rischierebbero davvero di fare una pessima fine!-
-Deliri- disse Harry –Io non sono né come Malfoy né
come Voldemort-
-E questo chi lo dice? Te? Silente?- ridacchiò –Silente
ti venera solo perché puoi ammazzare Voldemort. Ma chi dice a tutti noi, che tu
non possa prendere il suo posto? Parli coi serpenti, conosci magia nera che
quasi nemmeno Silente sa che esista…- alzò le sopracciglia -Tu sei solo un
Voldemort represso, attento a non esplodere- riafferrò il giornale con stizza e
si sedette. Lo aprì e nel silenzio in sui era calata la stanza, riprese a
leggere. Harry si guardò intorno e se ne andò. Tutti era rimasti scioccati da
quella lite e nessuno, per parecchio, parlò. Ginny intanto era i camera sua e
la raggiunse Hermione. Le due si guardarono qualche secondo poi la mora sorrise
-E così…Malfoy ti aiuterà con pozioni- si guardò
intorno e Ginny si sedette alla scrivania
-Si, esatto-sorrise Ginny –Mi aiuterà lui-
-Bene, sono contenta- si mise sul letto e Ginny provò un
desiderio irrefrenabile di farla alzare –Però…ti avverto che Malfoy
potrebbe anche allungare le mani- Ginny la scrutò
-Allungare le mani in che senso?-
-Nel senso che lui non fa mai nulla per nulla e
probabilmente…sai, è un Serpeverde- Ginny la guardò –E’ un
ragazzo…bello ma pur sempre un Malfoy Serpeverde. Non è un ragazzo bravo-
-So chi è Malfoy Granger- disse Ginny –E non credo di
aver bisogno dei tuoi preziosi consigli per sapere che Malfoy è bello e
dannato- annuì –Lo conosco da parecchio- sorrise -Sei anni, sono tanti sai?-
Hermione annuì
-Volevo metterti in guardia-
-Grazie, gentile- sorrise fingendosi contenta della sua
vista e aprì uno dei suoi libri
-Senti, se vuoi ti posso aiutare io in pozioni. Malfoy non
è affidabile e…-
-Apri le orecchie Mezzosangue- Hermione vide gli occhi di
Ginny mutare in quello sguardo che li aveva scoperti nella stanza di Harry e
sentì le gambe molli come cera –Devi starmi su di dosso, nessuno ti ha
chiesto nulla e il motivo è che da te non voglio nulla- la rabbia era così
palpabile da soffocare Hermione –Io studierò con Malfoy anche se la cosa fa
ribrezzo a te e a Harry e se mai capitasse che allunghi le mani…- alzò un
sopracciglio -…c’è anche la possibilità che lo abbia invogliato io, o no?
Non credermi una bambina stupida da proteggere come ti credi capace, Io-so-Tutto
dei miei stivali!- Hermione si alzò
-Devo andare- lo sguardo di Ginny tornò quello di chi non
conosceva Hermione e Harry e sorrise
-Ciao- ed Hermione uscì. Scese le scale e afferrò Harry portandolo fuori dalla torre dei
Grifondoro
-Che succede?-
-E’ Ginny. Harry io le ho parlato e ad un certo
punto…Oddio…- si passò un mano sul viso –Ad un certo punto, hai presente
quando uno ha una doppia personalità?- lui annuì –Bene, io le ho parlato ed
è venuta fuori la Ginny che abbiamo visto ad Haloween io…Harry mi ha fatto
paura, una paura terribile! I suoi occhi dicevano che mi voleva morta…- Harry
l’abbracciò –Pareva quasi che questa Ginny chiedesse aiuto a quella che
aveva in fondo alla sua testa. Quella addolorata e furiosa. Il punto è che c’è
riuscita a farla venire fuori in suo aiuto. Mi ha fatto una tale paura…Poi
tutto è finito come è cominciato, e Ginny non si ricordava nulla- Harry fece
un sospiro
-Si sistemerà tutto- disse lui –Dobbiamo aspettare che
ricordi e poi potremo spiegarci- lei annuì
-Mi manca Ron- lui annuì
-Anche a me- le passò una mano sui capelli dolcemente e
lei fece un sospiro preoccupato
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Capitolo 6 *** Capitolo 6-Lezioni ed amicizia ***
Capitolo 6
Capitolo 6
Lezioni e amicizia
Ron uscì dalla torre dei Grifondoro e si diresse verso i
sotterranei. Si fermò davanti al barone sanguinario e sperò ardentemente che
qualcuno uscisse. Non dovette aspettare molto. Una ragazza coi capelli biondi
lunghissimi e sue occhi neri come quelli di Piton lo scrutò
-Si?-
-Cerco Malfoy- la ragazza annuì
-Te lo chiamo- e rientrò senza dimostrarsi scocciata o
altro. Ron si guardò intorno e si domandò come si potesse vivere in un posto
così bigio e triste. La ragazza uscì -Arriva subito- disse –Ciao- Ron le
fece un cenno e attese che il biondo Serpeverde uscisse. Arrivò in meno di
cinque minti. Si scrutarono e Draco gli fece un cenno
-Dimmi Weasley, ti ascolto sai?- il rosso si schiarì la
gola
-Non toccare mia sorella. Insegnale quello che devi ma non
metterle le mani addosso- disse serio. Draco alzò un sopracciglio e si passò
una mano trai capelli
-Ti ho aiutato ad Halloween, credevo che ora mi prendessi
più sul serio!- sbuffò –Peccato, e io che volevo essere gentile-
-Malfoy, una buona azione non ne cancella mille cattive-
annuì –Quindi vedi di dimostrarti davvero migliore, non abbassandoti al
livello di Harry- Draco ridacchiò
-Non mi porto a letto la tua nuova fiamma Weasley, non ci
tengo!- Ron roteò gli occhi
-Nei riguardi di Ginny Malfoy!- lo riprese il rosso –Non
voglio che tu ti porti a letto mia sorella solo per divertimento. Non voglio che
qualcun altro la usi per i suoi comodi!- Draco lo guardò
-Ah…allora OK- Ron si accigliò
-Non la toccherai?-
-Non in quel senso- annuì –Farò il bravo se proprio
desideri questo- Ron annuì
-Mi voglio fidare-
-Miracolo- disse Draco –MI stupisci Weasley-
-Malfoy non tirare la corda OK? Ti dico che mi voglio
fidare, non che mi fido! Ogni tanto vi verrò a controllare- Draco alzò le
sopracciglia
-Va bene, come ti pare. Ma vedrai che siamo solo amici-
incrociò le braccia al petto e annuì –E poi non ci tengo a toccare troppo
tua sorella. Non mi prendo gli scarti di Potter- Ron fece un passo avanti pronto
a riempirlo di pugni –Calmo, è uno scherzo Weasley- fece una smorfia –Come
sei nervoso, non si può dire nulla che scleri…Respira…- sbuffò
-Non parlare così di mia sorella- gli riferì a denti
stretti
-OK, benissimo…Scusa- Ron fece un sospiro –Comunque non
oserei comunque toccarla- alzò le spalle –I Weasley non sono il mio tipo-
-Troppo straccioni e poveri no?-
-Anche- si guardarono –Lunedì, mercoledì e venerdì
facciamo ripetizioni dalle otto. In biblioteca. Tra un’ora. Ci trovi la- Ron
annuì
***
Ginny entrò in biblioteca col suo libro di pozioni tra le
mani. Avevano richiesto, lei e Draco, un permesso speciale per rimanere in
biblioteca fino a tardi ed era stato loro concesso. M.ma Prince le fece un cenno
e lei sorrise di rimando. Si diresse verso il Serpeverde seduto in una posa
svogliata in un tavolo visibile dalla porta e gli si mise a fianco con un
sospiro
-Sono qua-
-In ritardo- disse lui sfogliando il libro sulle piante
babbane
-Tre minuti-
-Cinque, metti in punto quell’orologio babbano, non amo i
ritardatari- lei strinse le labbra e annuì
-OK scusa- lui tolse i piedi dal tavolo e la guardò
-Cominciamo- si alzò
-Che avete fatto nelle due verifiche in cui hai preso
una…S patetica- la guardò negli occhi
-Pozione Riscaldante e pozione Trov’ossas- lui alzò un
sopracciglio –So che sono delle sciocchezze ma le verifiche sono…-
-Taci Weasley- lei si azzittì –Fammi incamerare questo
choc- sbuffò –Dimmi Weasley…come cavolo hai fatto a sbagliare due verifiche
così…sceme?- lei lo guardò –Dico…la Riscaldante è fatta con erbe che
trovi anche tra le fessure delle strade e dato che è una pozione d’emergenza,
è pure fatta “a freddo”…è semplice e così poco pericolosa che…- la
guardò –Ma OK, se sei qua è perché sei una schiappa e me lo potevo
immaginare che non sapessi nemmeno una cosa così stupida!- lei si sentì il
viso prendere fuoco dalla vergogna mentre parlava e dovette guardarsi le mani
per non fargli vedere il suo viso divenuto color dei capelli –Allora, apri il
tuo libro a pagina…- la vide afferrare quello che pareva un mucchio di fogli
infilati dentro a cuoio marroncino e maleodorante e scosse la testa. Glielo
prese da sotto il naso e lo rigirò –Ti pare un libro?- lei lo guardò
-Ho quello!- disse cercando di non pensare che avrebbe
preferito sotterrarsi piuttosto che guardare come il suo libro veniva messo da
parte
-Ecco perché sei una schiappa!- gli mise davanti il suo
preso dalla sua borsa. Era nuovo di pacca e pareva uscito dalla stampa poche ore
prima. Lo sfiorò con la mano: non aveva mai visto un libro così nuovo
-E’ nuovo…-
-E’ mio, dell’anno scorso. Non ti azzardare a farci una
piega o a macchiarlo d’inchiostro se no ti ipoteco la casa e me lo ricompri!-
lei lo guardò
-E come studi se non sottolinei?-
-Con gli appunti Weasley. Oppure riassunti. Pozioni mi
piace troppo per rovinare i suoi libri. Li ho tutti quelli della scuola e sono
tenuti come oro. Vedi di non distruggermi questo…o io distruggo te!- lei annuì
-OK- lui annuì –Allora, vai a pagina sessanta- le mise
davanti un block notes e una vera piuma d’oca. Ginny la prese in mano con un
sorriso, era bellissima. Lei si poteva permettere a malapena quelle sintetiche
colorate…non aveva mai potuto toccare una di quelle –Sveglia Weasley- lei lo
guardò -Non ti addormentare- lei si mise comoda sulla sedia –Scrivi quello
che ti detto, leggerai da sola sul libro- lei annuì –La pozione Trov’ossas
è in polvere. Permette, se sparsa su una piantina, di trovare ossa sepolte. È
una pozione “a freddo” che non viene molto usata. Gli ingredienti sono
semplici da trovare e sono…-
***
Ginny guardò la pergamena che aveva davanti e chiuse gli
occhi per ricordarle le lezioni con Draco in vista di quella verifica. Era
passato più di un mese e nell’ultima verifica era riuscita a strappare una A.
Per quella verifica si era impegnata molto e Draco l’aveva davvero aiutata.
Non voleva deluderlo ancora. Dell’ultima verifica era rimasto vagamente
soddisfatto ma non che avesse fatto i salti di gioia…logicamente. Lei era
arrivata a lezione super eccitata, lui l’aveva smorzata con un’alzata di
sopracciglia e si era ripromessa di migliorare ancora. Per quella verifica
puntava ad una E. Riaprì gli occhi e fece un sospiro. Aveva risposto alla prima
domanda, ne mancavano quattro. Si passò una mano trai capelli e fece un
sospiro. Vide Piton mettersi di fronte a lei e Ginny sentì il sudore scendere
giù per la schiena. Alzò gli occhi e incontrò quelli neri di lui. Abbozzò ad
un sorriso e lui se ne andò. Cercò di riprendersi dal mezzo infarto che le era
venuto e rispose alla terza domanda, facile anche quella. Riuscì a finire la
verifica prima che il professore ritirasse i fogli e dovette ammettere che si
aspettava un gran voto
-Come è andata?- domandò Margot dietro di lei. Ginny
sorrise
-Bene-
-Anche a me- sorrise –Ci domandiamo tutti come va con
Malfoy- Ginny la guardò e guardò le altre ragazze sparse per la classe
-Normale, è un amico che mi aiuta- Margot annuì –Ma
questo lo sapete già, vi dico sempre che accade no?- lei annuì
-Ma certo…- Ginny guardò il libro dentro alla cartella e
lo estrasse. Era quello di Draco con cui aveva ripassato. Lo aprì e controllò
le risposte. Sorrise soddisfatta. Alla fine dell’ora andò verso l’aula
della McGranitt. Sia suo fratello che Draco erano li a lezione quindi, prendeva
due piccioni con una fava!- la porta si aprì e Ron uscì quasi subito
-Ron!- lui la guardò
-Ciao, allora, come è andata la verifica?- lei sorrise
-Bene, benissimo- sorrise –Ringrazio Draco poi vengo a
pranzo- lui annuì. Lei entrò e guardò Draco alle prese con una Pansy alquanto
appiccicosa
-Signor Malfoy, signor Zabini e signorina Parkinson, la
lezione è finita!- Draco si staccò dal braccio la piattola poi annuì
-Si professoressa- si voltò e guardò Ginny. Pansy la
squadrò e Blaise fece un sorrisetto
-Signorina Weasley ha bisogno?- domandò la donna. Ginny
scosse la testa
-No professoressa, devo dire una cosa a Malfoy- lei annuì
incuriosita dalla cosa
-Al signor Malfoy?- lei annuì
-Si-
-Oh…bè allora OK- guardò Draco che sorrise e lei se ne
andò impettita e seccata di non essere stata messa al corrente di tale
cambiamento di rapporti tra le due famiglie che si odiavano dall’alba dei
tempi. Pansy se ne andò dopo la professoressa prendendo contro a Ginny che si
massaggiò la spalla
-Idiota- lei sibilò dietro
-La verifica è stata un fiasco?- domandò Draco guardando
Ginny
-No, no, anzi- sorrise e gli porse il libro –E’ andata
bene- sorrise –Grazie per aver perso tempo anche il martedì e il giovedì
questa settimana- Draco alzò le sopracciglia
-Bè, ogni tanto posso martirizzarmi anche io- lei sorrise
-Va bene allora ci vediamo lunedì, ciao-
-Ciao- e lei prese la strada per la sala Grande. Blaise
colpì un braccio all’amico
-Ehilà amico mio…cos’è tutto questo amore
profondo?!?! Ce l’hai fatta e non me lo hai detto?-
-Fatto che?-
-A scopartela Draco, a che fare se no?- chiese –Ho visto
come ti guardava- sorrise malizioso –Come è stato?-
-Non ci ho fatto ancora nulla, Blaise- disse mettendo via
libro dopo avere controllato che fosse tutto integro -No l’ho nemmeno sfiorata
per errore-
-Eh?!?! Scherzi?-
-No, ma vedi che si fida di me? Tra poco potrò farmela
senza a)farla piangere; b)farla correre da suo fratello che mi spellerebbe vivo;
c)allontanarla da me- sorrise
-Cos’è, questa non è una botta e via?- Draco sorrise
–Mi uccidi, mi fai cadere un mito Draco!- il moro si sedette sul banco
-Certo che sarà una botta e via ma voglio poterla
conoscere…bene-
-Che vuol dire conoscerla bene? Vuoi scoprire ogni suo
hobby e scemenze del genere? Vuoi divenire un secondo Potter? Stai con lei e nel
mentre ti fai tutte le altre?- Draco lo fissò
-Primo, cugino, non sono così mongoloide come Potter da
farmi beccare, secondo non starei mai con una Weasley e terzo, ma non meno
importante, non mi interessano i suoi hobby, la voglio conoscere bene a letto.
Dico: se Potter se la teneva e se l’è presa avendo già la Granger, deve
essere davvero speciale. Non credi?-
-La teneva per depistare il rosso- gli ricordò Blaise
-Si ma se la faceva ogni momento libero che avevano…Non
era così male quindi- Blaise annuì
-Già, forse hai ragione- e se ne andarono dall’aula
***
Draco guardò il professore che alzò un sopracciglio
-L’hai aiutata?- Draco strinse le labbra –Lo so che la
stai aiutando Draco-
-Perché me lo chiede se lo sa?- Piton lo guardò
-Perché mai il grande Malfoy, fotocopia di suo padre e
sprezzante dei Weasley dal primo all’ultimo, aiuta…una di loro?- Draco alzò
le spalle
-Altruismo- Piton sorrise
-Divertente Malfoy-
-OK, è perché la Weasley mi interessa particolarmente-
-Ma davvero?-
-Davvero-
-E a che fine ti interessa particolarmente? Studio di
filobabbani per babbanologia?- domandò scettico
-Non frequento babbaonologia- disse seccato e schifato
-Bene, allora a quale fine ti interessi?- chiese
appoggiando le mani alla scrivania
-Ne rimarrebbe stupito e poi non sono affari suoi
professore-
-La signorina Weasley ha subito uno choc, non vorrei che le
accadesse qualcosa…di male. Suo fratello…potrebbe ridurti ad un colabrodo!-
Draco fece un sorrisetto
-Si preoccupa per lei o per me?-
-Entrambi-
-Che buon cuore professore. Comunque la sto aiutando-
-Si vede. Sarebbe molto bravo in pozioni come insegnante-
-Ho altri progetti di vita: meno stress e più soldi. Sono
molto venale e come mio padre amiamo non faticare troppo!- incrociò le braccia
al petto
-E’ vero, ma il lavoro che ti sei scelto o che ti hanno
scelto è un po’ più pericoloso di questo. Ben retribuito, certo, ma più
rischioso- si guardarono negli occhi
-Amo il rischio, ecco perché aiuto la Weasley- alzò le
spalle –Mi ispira…e ci provo andando avanti come una lumaca. Per evita che
su fratello sospetti e che lei si spaventi-
-Te la vuoi portare a letto Malfoy?-
-L’idea è questa-
-Tuo padre alla tua età
ha cercato di fare una cosa del genere. Non gli è andata bene. Era la madre di
Potter- fece una smorfia -Intendo la ragazza in questione-
-Lo avevo capito. La Weasley non lo è comunque. La ragazza
di Potter dico-
-Lo era- gli ricordò puntandogli il dito contro
-La usava come copertura per farsi la Mezzosangue- gli
riferì –Non lo sa?-
-Si- sbuffò
-Ora mi dica perché le interessa tanto la mia vita- disse
Draco
-Continua a insegnare alla Weasley. Forse ne caviamo
qualcosa di buono alla fine dell’anno- Draco sorrise
-Che ha preso nella verifica?-
-E, e questo dice molto- Draco alzò le sopracciglia
-Si, concordo. Ora devo andare-
-Si Malfoy, certo- e con un cenno di mano svogliato, gli
concesse d’andarsene
***
Ginny era corsa fuori dall’aula di Piton come un fulmine.
Correva per i corridoi come impazzita senza preoccuparsi di chi la vedeva. Salì
nell’aula della professoressa Cooman e bussò con forza. Aprì la porta e la
professoressa la scrutò. Tutti in realtà la stavano osservando
-Si cara?-
-C’è Malfoy?- domandò calma
-Signor Malfoy- disse la donna –Non ci metta molto- Ginny
lo aspettò fuori e lui uscì con tutta la calma e maestosità solita. Chiuse la
porta e la guardò
-Mi hai salvato da una lezione davvero…orribile- lei lo
abbracciò stringendolo tanto da lasciarlo senza fiato -Weasley…Weasley mi
soffochi!- lei lo lasciò
-Scusa, scusa- saltellò lei –E’ che…guarda! Oddio
guarda Draco! E, ho preso una E in pozioni!- gli sventolò davanti la verifica e
lui l’afferrò
-Oh, era ora che le mie lezioni funzionassero ragazzina. Mi
stavo davvero preoccupando- disse dandole la verifica. Lei sorrise
-Sono brava?- domandò
-Non per una verifica. Devi mantenere la media- lei si
accigliò
-Grazie, sono felice che tu sia così eccitato sai? Grazie!
Io ti chiedo di gioire trenta secondi con me e tu…niente! Mi rimproveri per di
più!- sbuffò –Grazie per l’aiuto in preparazione alla verifica comunque-
la infilò in tasca –Ci vediamo- e si avviò per il corridoio –Malfoy…-
scosse la testa e Draco alzò le sopracciglia stupito dalla sua reazione. La
riafferrò e lei si voltò –E ora che vuoi?- chiese vicina a lui in modo davvero impressionante –Mmmh?- lui sorrise e
l’avvicinò. Lei lo guardò stupita ma non lo scostò e non lo fece nemmeno
quando la baciò. La lasciò senza facoltà di pensare per un bel po’ ma poi
trovò quel bacio, perfetto. Era così diverso da quello di Dean, le piaceva così
tanto che corrispondere a Malfoy le parve la cosa più giusta da fare, la cosa
migliore mai fatta anzi. Lui si scostò e lei lo guardò un po’ scioccata
-Complimenti, vediamo di mantenere la media ora eh?- lei
annuì
-Si…d’accordo- lui si scostò
-Ci vediamo a lezione- disse
-Si- bisbigliò –Certo- e lo vide tornare in classe
***
Un urlo acutissimo si espanse per la stanza di Ginny.
Margot le prese le spalle
-E COME E’ STATO GINNY!!-
-Diccelo! Diccelo! Diccelo!- dissero le altre completamente
su di giri, inginocchiate sul materasso e coi cuscini stretti al petto. Ginny le
scrutò
-Oh…bello- tutte si guardarono
-Solo…bello?- Ginny sorrise e afferrò il cuscino. Lo
strinse
-E’ stato fantastico- cadde sdraiata e si coprì la testa
con il guanciale
-Lo sapevo! Lo sapevo! Lo sapevo!- gridò Margaret saltando
sul materasso –Dimmi…ti ha avvicinato con molta dolcezza e ti ha baciato o
ha fatto da perfetto Malfoy e ti ha afferrato e ti sbatto contro il muro e ti ha
baciato infilandoti la lingua in
gola e…-
-Wow! Wow!- gridò Sasha –Ha fatto così!! Salì sulle
gambe di Ginny e l’alzò a sedere –Dimmi, ha fatto così?- Ginny le
guardò
-Quasi, ma non mi ha infilato la lingua in gola. È stato
molto…wow, ma non così da stressato- disse sdraiandosi di nuovo
-Da stressato?- Alicia guardò le ragazze –E com’è un
bacio da stressato?- domandò
-Così frugale, come se non avesse una ragazza vicino da
scoli, che desidera scoparsela nel primo angolo. Un bacio come quello descritto
da Margaret è da stressato, e Draco non è stressato, ha ragazze ovunque. Gli
basta un cenno e sono tutte ai suoi piedi- le guardò –O sbaglio?-
-Concordo- disse Sasha –Ne ha ovunque- fece un sospiro
–Mi ricordo quando io…- guardò le amiche che la stavano guardando con
curiosità –Non ve l’ho mai detto che…-
-TU E MALFOY!?!?!- strillarono le ragazze
-Sasha! Non ce lo hai mai detto!?!?!- disse Ginny –Ma
come hai potuto non dirci nulla!! Noi ci diciamo sempre tutto e tu non ci dici
che hai fatto qualcosa con Malfoy!!!- lei sorrise
-Mi vergognavo, avevo solo tredici anni e…-
-TREDICI ANNI!!!- gridarono
-Malfoy è precoce- sorrise –E comunque è stato uno
sballo, come farsi un acido- ci pensò –Però non rischi di morire con il
sesso di Malfoy…Sempre che tu non sia debole di cuore- sorrise –Ma veniamo a
noi Ginny, era fantastico a quattordici
anni, ora è ancora meglio e se ti offre una nottata…vai, è un consiglio. Se
hai paura chiama, la utilizzo io questa opportunità- sorrise –Ricordati però
che lui…- scosse la testa –Presa una volta non ritorna. Solo da Pansy
ritorna…Ma questo è logico, è la ragazza che le ha affibbiato suo padre! Ma
non le piace, te lo dico io! Ci va perché lei lo manda in paranoia- fece un
sospiro e sorrise
-E così tu sei quella che lo ha fatto prima di tutte-
disse Margot –Cavolo, io l’ho fatto solo questa estate- alzò le
sopracciglia -Sono l’ultima…- sbuffò –Quante cose mi sono persa…- guardò
le amiche che annuirono
-Concordiamo-
-Mi sto rifacendo- sorrise –Ron è davvero…-
-No grazie! Non mi interessano le doti di mio fratello a
letto e quindi…A proposito- guardò l’amica –Chi è stato il primo? Non ce
lo hai mai detto!- Margot le guardò
-Mio cugino…ma che rimanga tra noi OK?-
-Tuo…cugino? Ma è incesto Margot!- disse Sasha scioccata
-Eravamo ubriachi e non che avessimo le facoltà mentali
per pensare a certe cose…- alzò le sopraciglia –Eh! Ammetto che per quel
poco che mi ricordo, ricordo che è stato una cosa…che mi ha lasciato senza
fiato! E non me ne pento affatto!- tutte annuirono
-Già, uno vale l’altro, tanto l’arnese ce l’anno
tutti: cugini, fratelli, amici…Malfoy…- tutte risero
-Ci racconterai tutto vero Ginny?- domandò Margaret
–Malfoy è un partito mica male e vogliamo ogni misura-
-Che faccio, uso il metro?- sbottò scettica –Se volete
vi dico qualcosa, ma mica i particolari-
-Basta che non ci tieni nascosta i tuoi tete a tete con
lui…- sorrise Alicia
-No, non temete- si mise sotto le coperte –Notte- tutte
si misero nei loro letti e Sasha ridacchiò
-Perché ridi Sasha?- domandò Margot
-No è che ora che mi sta tornando in mente quello che
abbiamo fatto io e Malfoy e soprattutto dove..mi fa ridere-
-Dove?- chiese Ginny
-Nell’aula di pozioni- si levò dalle ragazze una nota di
disgusto
-Che orrore!- scandì bene Ginny –Li mi farebbe venire
freddo-
-Il punto è che Piton è entrato mentre noi ci stavamo
rivestendo- qualcuno soffocò le risate –e il giorno dopo mi ha affibbiato un
bel compito di punizione e una D tonda tonda per…immoralità di linguaggio.
Probabilmente il giorno prima mi aveva sentito nel bel mezzo- ridacchiò
-Oddio stai scherzando!!!- Ginny riaccese la luce –Stai
scherzando?!?!- tutte ridevano trattenendosi a stento
-Bè…ha messo un po’ di pepe nelle seguenti due scopate
sempre a pozioni. C’era sempre un po’ po’ di tensione quando ci
spogliavamo a vicenda-
-Fantastico- disse Margot -Secondo te Ginny, tuo fratello
ci viene nell’aula di pozioni a farlo? Per mettere un po’ di pepe alla
situazione. Non che non ce ne sia. Che dici amica mia?- Ginny sorrise e spense
la luce
-Ne dubito, forse a Trasfigurazioni, ma non da Piton. La
paura lo ammoscerebbe per sempre- tutte risero
-Non ce lo vedo ammosciato- disse Sasha –Non ne ha la
faccia-
-Difatti- disse Margot –Non lo è affatto- fece un
sospiro
-Ginny comunque ti assicuro che Malfoy è da provare almeno
una volta. È un portento-
-Vedremo quando sarà i momento. Non faccio previsioni.
Semmai mi ha baciato solo per…festeggiar il mio voto-
-Dubito- disse Sasha –Notte-
-Notte- dissero in coro
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7-Il dono ***
Capitolo 7
Capitolo 7
Il dono
Natale si stava avvicinando velocemente. Ron affiancò la
sorella per i corridoi e le mostrò la lettera della madre
-Questo natale saremo tutti alla Tana. Una riunione
famigliare coi fiocchi- Ginny sorrise
-Bello…quando si parte?- domandò guardandosi intorno
-Il 23- lei annuì
-Benissimo- disse senza darci troppo peso –Il 23. Ci
saremo davvero tutti?- guardò negli occhi il fratello che annuì
-Bill, Charlie e anche Percy- la guardò -Che cosa cerchi
Ginny? Ti parlo ma sembra che tu stia pensando ad altro!- lei sorrise
-No Ron, ti ascolto. È che devo parlare con Draco-
-Oh…- disse lui –Passate molto tempo insieme…vero?-
lei lo guardò
-Si, ma solo la sera per le lezioni- sorrise –Sei geloso
per caso?- lui scosse la testa
-No di certo Ginny- lei sorrise –Ma tra voi non c’è
nulla…esatto?- lei lo fermò e lo guardò negli occhi
-Ron rilassati. Draco mi aiuta in pozioni, non facciamo
null’altro!- sorrise e gli baciò la guancia –Ci vediamo a pranzo- e se ne
andò
-…e per finire la pozione non può essere data a chi è
malato e ha la febbre alta- Ginny scrisse veloce e annuì
-Bene. Ho scritto tutto- disse lei guardando poi il suoi
orologio. Lui si alzò dalla sedia e lei sorrise chiudendo la boccettina
dell’inchiostro
-Hai capito tutto? Ti devo dare altre spiegazioni?- lei
lo guardò e scosse la testa
-No, ho capito tutto- lui annuì
-Bene, vedo che cominci a metterci meno tempo a
immagazzinare. Tra poco potranno bastarti le lezioni di Piton per saltarci
fuori- lei si alzò e si voltò verso di lui
-Non mi vuoi più dare lezioni?- domandò spiaciuta ma
con un’espressione che la diceva lunga su che tipo di lezioni. Draco alzò un
sopracciglio
-No, no, intendo darti mote lezioni- le si avvicinò
–Solo che saranno lezioni più sentite e più interessanti- lei sorrise
-Speriamo che siano davvero più sentite, mentre
mi spieghi pozioni pare sempre che tu dorma- lui sorrise divertito
-No, non dormo, sono intento a pensare al post lezione-
lei sorrise maliziosa
-Davvero?- domandò
-Davvero davvero…- le
si avvicinò e lei gli passò un braccio intorno al collo. Lui la cinse
con le braccia e la premette a se
baciandola. Ginny chiuse gli occhi assaporando il gusto dolce del ragazzo e
lasciò che le loro lingue giocassero tra di loro
Ginny scostò Draco e lo guardò negli occhi
-Cosa c’è?- domandò lui scostandola
-A Natale devo andare a casa- disse lei –Parto tra tre
giorni- lui sorrise
-E allora?-
-Volevo passare il Natale con te ma sai, i miei ci tengono-
lui annuì
-Guarda che va bene, anche
io vado a casa- lei strinse le labbra
-E così niente Natale insieme, che scocciatura- si sedette
-A me piace passare il Natale con le persone…- lo guardò -…che mi stanno a
cuore- lui fece un sospiro
-Possiamo stare insieme sia prima che poi, non è che te ne
vai per sempre- lei lo guardò –Se vuoi prima che tu parta possiamo fare un
finto Natale assieme- lei sorrise
-Davvero? Una festa di Natale?- sembrava che la cosa la
mandasse su di giri come nessun altra cosa. Lui alzò le spalle
-Si, perché no- lei sorrise
-Che vuoi che facciamo?- chiese lei –Vuoi che chiediamo
un permesso per Hogsmead a Silente? Oppure vuoi rimanere qui?-
-Io avevo pensato alla stanza delle necessità- lei lo
guardò e non rispose subito. Era titubante all’idea di accettare di stare con
lui in una stanza che esprimeva ogni desiderio più nascosto. Non sapeva lui, ma
lei aveva una vaga idea di cosa sarebbe comparso se la stanza avesse colto i
suoi desideri prima di quelli di lui –Ma se non vuoi…- lei annuì
-No, è OK- lui sorrise –Mi sta bene andare nella stanza
delle necessità- lui annuì
-Bene, facciamo il 22? È un venerdì. Facciamo alle otto
la? Invece che stare qui…- lei annuì
-Mi sta bene. Devo mangiare a cena?- chiese –Perché non
vorrei dover cenare due volte, rischierei di morire!- lui alzò le spalle
-Se vuoi mangiare qualcosa va bene, non credo che avremo
tempo per mangiare dato che ho in programma…- la guardò azzittendosi
–Intendevo dire che non ci sarà molto da mangiare e…- lei lo azzittì
mettendogli una mano sulle labbra
-Draco non sono scema e non ho tre anni. So che cosa
succederà, non sei così impossibile da capire sai? E comunque, mi sta bene-
lui la guardò
-Oh…- annuì –OK- lei fece un sospiro
-Adesso che ci penso anche con Dean siamo stati li un paio
di volte-
-Thomas?-
-Si- lui annuì
-Che emozione- disse sarcastico. Lei lo guardò –Sono
meglio di quello la, non dire di
no!- lei sorrise
-Lui è stato molto gentile e dolce con me, sempre. Poi
avevamo molto in comune- lui incrociò le braccia al petto
-Perchè non sei stata con lui allora?- lei lo guardò
incuriosita da quella domanda
-Veramente non so bene perché…ma credo che avessimo
litigato- si fece pensierosa e Draco sorrise sapendo bene il perché, o almeno
sospettandolo
“Potter!” pensò “Sicuramente per lui lo ha
mollato!”
-Quanti natali dovrai festeggiare quest’anno?- lui la
guardò incuriosita –Intendo dire…con tute le ragazze che hai in giro per la
scuola…avrai il tuo bel d’affare ogni anno ad accontentarle tutte- lui
scosse la testa
-No, io non amo le smancerie e di solito chi mi faccio,
dopo faccio in modo che non torni più indietro. Non apprezzo che le persone mi
si incollino come sanguisughe!- lei lo guardò accigliata e lui si accorse
d’aver detto la più grande cazzate di tutti i tempi -Ma con te è diverso-
disse in fretta. Si guardarono e lei deglutì
-Hai fatto così con la mia amica?- domandò
-Ehm…chi?-
-Non ti ricordi nemmeno di lei?- chiese
-Bè ecco…si, posso ricordarmela vagamente…- sorrise un
po’ imbarazzato. Si era tirato la zappa sui piedi e forse tutta la fatica di
quei mesi stava per andare a farsi benedire –Ascolta, loro erano delle
avventure, tutto qui. Io ti ho persino comprato un regalo di Natale- lei sorrise
-Davvero?- Draco si rilassò con un sospiro, forse ce
l’aveva fatta
-Si. Ti avverto che non sono uno da regali io e...questo
spero ti faccia capire che non sei come le altre- lei sorrise
-Non l’ho mai nemmeno pensato- lo abbracciò
-Il 22 alle otto- lei annuì
-OK- raccolse le sue cose –Ciao- lui la salutò e si
sedette in preda ai sudori freddi. Una risata lo colse di sorpresa. Si voltò
-Blaise- disse esasperato
-Non è come le altre?- chiese –Ma davvero? Che novità!-
Draco si accigliò
-Ho rischiato di mandare a monte tutto, che linguaccia che
ho a volte!- Blaise annuì
-Hai davvero un regalo per lei?-
-No-
-Bene e come te lo procuri? Ad Hogsmead non ci va fino
all’anno nuovo!- Draco fece una smorfia –Non lo sai?- scosse la testa
–Tieni, ecco il regalo. Lo volevo dare alla mia ultima conquista ma si sta
dimostrando una piattola. La mollo e dei soldi per lei non li spendo. Sono 40
galeoni caro- il moro gli lanciò una collana e lui l’afferrò prima ce
cadesse a terra -Te li do dopo-
-Si OK- e sorrise. Draco si fece ciondolare la collana
davanti agli occhi e alzò un sopracciglio
-Non è tanto per un cosa del genere?- chiese
-E’ in oro la collana e il cuore, è normale che non
costino tre o quattro falci solamente! E poi per la tua ragazza speciale…puoi
spenderli quaranta galeoni, no?- si guardarono
-Si, mi posso sprecare per non perdermi mesi idilliaci-
sbuffò –Grazie, pagherò stasera- e se ne andò
***
-Davvero passerai tutta la serata con lui?- domandò Sasha
curiosa
-Si-
-E non studierete?- domandò Margaret
-Non credo proprio- fece un sorriso mentre tirava fuori
altri vestiti dal baule –Facciamo una festa Natalizia diciamo- si voltò verso
di loro –Non possiamo essere qui per il 25 e così lo anticipiamo- le amiche
si guardarono
-Dove lo festeggerete?- chiese Margot -Ad Hogsmead?- lei le
guardò sventolando loro davanti una minigonna azzurra
-Nella stanza delle necessità- Margaret fece un lungo
fischio. Sasha sussultò e le altre strabuzzarono gli occhi
-Nella stanza delle necessità? Ginny ma tu lo sai
vero…che non festeggerete nel modo solito?- lei le guardò fingendo di non
capire. Sorrise
-Ma certo che lo so! Ecco perché sono qui dalle quattro
alla ricerca di qualcosa che non sembri uno straccio usato da tutti e sei i miei
fratelli messi insieme!- si guardarono stupite
-Ginny tu non sei una da una botta e via! Eh che cavolo!-
disse Sasha –Guarda che Malfoy appena arriva a…quello che vuole, dopo prende
il largo- guardò le amiche che annuirono e Ginny annuì a sua volta
-Lo so ragazze, ma fidatevi OK?- sorrise –So quello che
faccio…-
-Ma tu no hai mai avuto davanti Malfoy! È uno che non ci
mette mica due volte a scaricarti- Ginny mise sulla scrivania una gonna verde le
guardò
-Lo so-
-Ti spezzerà il cuore! Malfoy è bravo in questo sai?
Finge di essere un ragazzo a posto ma poi…- lei lo guardò e si mise a sedere
tra loro
-Ragazze, mi ha aiutato in pozioni e ora ho una media da
ben pochi Grifondoro, gli ho parlato e mi pare a posto. Non ne sono mica
innamorata, mi piace, tutto qui. Se mi scaricherà lo sputtanerò per la scuola
come nessun’altra ha mai osato fare per paura- le guardò –E poi non è
detto che mi piaccia il caro Malfoy- si guardarono
-Ti piacerà- disse Sasha –Fidati di una Mezzosangue- si
alzò e andò alla porta –Buona fortuna, ci dirai poi domani- e se ne andò
-Secondo voi si è offesa?- domandò Ginny –Del fatto che
Malfoy e io…bè, siamo amici?- e altre si guardarono tra loro
-Non credo, è passata un’eternità da quando tra loro è
successo qualcosa e se non ce ne ha mai parlato vuol dire che anche per lei non
è stato poi così essenziale!-
-Oppure…- disse Ginny -...il fatto che lui l’abbia
scaricata le ha fatto troppo male e la riempiva di vergogna- si guardarono
-Non ci avevo mai pensato a questo…- ammise Alicia
-Già…- disse Margot –E’ vero-
-Non ha mai avuto un ragazzo o sbaglio?- chiese Ginny
-Non fisso. Di solito le sue sono sempre molto…fugaci
come storie- disse Margaret –Non sentimentali ma molto sessuali- Ginny si alzò
-Le parlerò domani- disse –Ora devi prepararmi e cercare
di sfuggire a mio fratello- disse.
Alicia sorrise
-E’ il tuo momento Margot- disse dandole una pacca sulla
spalla –Vai e stendi Ron così che non veda Ginny filarsela- Margot guardò
l’amica
-Ehi! Non sono mica…-
-Ti prego Margot!- disse Ginny prendendola le mani –Non
avevo pensato a te ma tu sei la mia carta vincente! Ditegli che sono a letto e
che non sono andata a lezione da Malfoy perché sto preparando le mie cose-
Margot alzò gli occhi al cielo e annuì
-OK, ma questo favore lo voglio in cambio- e se ne andò
-Chissà che favore- sbuffò Alicia –Quella ad ogni
occasione trascina Ron negli angoli più remoti della scuola…li ho visti!-
disse sorridendo -Le hai fatto solo un piacere Ginny- la rassicurò. Margaret
sorrise
-Anche per i miei gusti- Ginny si vestì -Ci vediamo- e se
ne andò fuori dal dormitorio cercando di non dare troppo nell’occhio
***
Draco continuava a rigirare la collanina d’oro. Era
appoggiato al muro e la stava aspettando. Era arrivato in anticipo e sperava che
anche lei lo fosse ma cominciava a dubitarne
-Sono qui, mancano tre minuti alle otto e non puoi dirmi
che sono in ritardo- lui cacciò la collanina nella tasca dei pantaloni e la
guardò. Stava davvero bene con quei vestiti, che non apparivano affatto come
appena usciti da un tritatutto come i suoi soliti. Fece un sorriso
-Ciao, sei puntuale- lei sorrise –E stai pure bene
vestita così-
-Grazie- lo guardò e tentò di non sentirsi imbarazzata
sotto il suo sguardo –Andiamo?- lui la guardò negli occhi e annuì
-Andiamo- si diressero verso la stanza delle necessità.
Comparve la porta e Ginny afferrò la maniglia. Con un sospiro spinse la porta
ed entrarono. La situazione era piuttosto imbarazzante. Da una parte, sulla
destra, c’era un tavolo imbandito con tutto quello che si poteva desiderare e
sulla sinistra, c’era un letto abbastanza grande per dormirci in una decina.
Lui chiuse la porta e lei lo guardò
-Dimmi…lo hai pensato tu così o…sono io la depravata?-
lui alzò un sopracciglio
-Io non ho pensato al tavolo- lei lo colpì ad un braccio
-Potresti anche evitare di…mostrare così apertamente le
tua intenzioni!- lui alzò le spalle
-Ti arrabbieresti se non lo facessi- lei alzò gli occhi al
cielo –Giusto?- lei annuì
-Si, si, OK- si avvicinò al tavolo –Come quelli che fa
mia madre. Sicuramente viene da me questo tavolo!!- afferrò un pomodoro
ripieno. Lo assaggiò –Non ha il suo stesso sapore ma non è male- si voltò
-Vuoi?- lui si avvicinò
-Cos’è?- lei sorrise
-Nulla di così raffinato come è solito mangiare lei,
maestà. Cibo molto di bassa lega- lui la guardò storto
-Mi prendi in giro?- lei sorrise
-Si- lui fece un sospiro e prese uno dei tanti cibi sulla
tavola. Lo assaggiò e annuì
-Buono…- lei lo guardò
-Davvero?- chiese
-Si è…particolare- lei
sorrise –Ho una cosa da darti- lei fece un sospiro
-Un regalo?- lui annuì
-Già- lei sorrise –Mi
piacerebbe che tu non pensassi che ti voglio solo portare a letto- lei fece un
mezzo sorriso
-Non è così?- la guardò
e non rispose
-Lo vuoi il regalo?- lei
annuì
-Certo! Che domande che
mi fai…- dalla tasca dei pantaloni prese la collanina e gliela mostrò
facendola dondolare davanti ai suoi occhi. Lei sorrise –Che bella…- la prese
in mano e la guardò bene -E’
oro, non posso mica accettarlo Draco, è troppo…- lui scosse la testa
-E’ solo una collana
Virginia, mica è un diamante- lei annuì
-Già, hai ragione-
gliela porse -Me la metti?- lui la
prese e lei gli diede le spalle. Alzò i capelli e lui agganciò la collanina.
Ginny lasciò i capelli e toccò il cuoricino e si voltò con un sorriso
–Grazie- lui annuì e lei lo abbracciò cogliendolo di sorpresa. Gli posò un
bacio sulle labbra sottili e lo guardò –Credo che tu mi piaccia- lui non
rispose e le cinse solo la vita. Lei lo guardò negli occhi per cercare una
risposta che non trovò e annuì –Tu…cosa provi invece?- lui fece un sospiro
-Non lo so- lei lo scrutò
e lui le diede un bacio sul nasino lentigginoso –Mi ci vuole un po’ per
capire certe cose- lei sorrise
-Quanto?-
-Non te lo so dire con
precisione- lei fece un sospiro –Hai fame?- lei scosse la testa
-No, non più- lui alzò
un sopracciglio
-Meglio- lei sorrise
-Perché?- lui
con un cenno di testa le segnò il letto
-Lo hai già fatto vero?
Non è che questa è la terribile prima volta…- lei sorrise e scosse la testa
-No, mio fratello credeva
che ancora prendessi il biberon quando è stata la prima volta. E poi c’era
Dean- lui annuì
-Immaginavo- lei sorrise
e gli posò le mani sul petto
-Davvero?-
-Davvero- lei lo abbassò
e lo baciò slacciandogli la camicia. Lei sorrise e Draco le fece scivolare a
terra la gonna. Lei lo guardò
-Hai per caso fretta
Draco?- lui alzò un sopracciglio
-Non sono molto bravo a
tenerla per le lunghe- lei annuì e si morse il labbro inferiore
-Allora dovrò farti
dannare un po’- lui fece un sospiro e alzò un sopracciglio
-Non mi piace che mi si
faccia dannare- lei sorrise e lo spinse verso il letto
-Abbi un po’ di
pazienza maestà- lui sorrise e si trovò seduto con lei a cavalcioni sulle
gambe. Gli sfilò la camicia gettandola a terra, gli baciò la mandibola con
lenti e leggeri baci e gli sfiorò con le unghie le spalle e la schiena. Draco
posò le mani sulle sue ginocchia risalendo piano e lei gli baciò il collo e la
gola lasciando anche qualche piccolo segno sulla clavicola e sul collo. Lei
ridacchiò nel sentirlo impaziente e si rizzò per permettergli di sfilarle la
maglia. Lo guardò mentre si allungava per slacciarle il reggiseno ma lei lo
fermò –No maestà, sei frettoloso- lui fece un sospiro
-Non ho molta pazienza,
come ho detto non sono abituato a tenerla…- lei lo azzittì leccandogli le
labbra in un bacio e lo fece sdraiare spingendolo per le spalle. Gli slacciò i
pantaloni e lui fece un sorrisetto. Lei lo guardò negli occhi e sorrise
-Fa quello che vuoi ora,
mi sono divertita per oggi- lui alzò un sopracciglio e le prese le braccia. Con
una spinta la fece sdraiare
-Meglio che tu ti sia
divertita, ora facciamo sul serio- lei annuì
-Mostrami la tua bravura
tanto sbandierata da te e da chi ti ha conosciuto- lui annuì
-Non ho mai deluso-
-Non ho detto che mi
deluderai- lui sorrise e la baciò sfilandole gli ultimi indumenti
***
Ginny entrò in camera
che erano passate le sei di mattina. Si era svegliata poco prima e non aveva
trovato Draco così, era tornata alla torre. Le sue amiche dormivano e Ginny si
infilò a letto facendo piano. Non si era nemmeno spogliata e aveva appena
chiuso gli occhi, quando la sveglia suonò. Margot la spense con una manata e
tutte presero a rigirarsi nei letti per catturare l’ultimo torpore prima che
le coperte fossero allontanate dalla prima che si fosse alzata. Ginny nascose la
testa sotto il piumino e sbuffò
-Sveglia- disse Margaret
che era sempre quella che per prima si alzava, che toglieva le coperte alle
altre e che per prima utilizzava il bagno per circa mezz’ora. Ginny si sentì
sparire le coperte e si rannicchiò
-Non c’è scuola oggi-
si lamentò Sasha Facci dormire. Margaret però guardava Ginny
-Ginny ma quando sei
tornata?- le chiese stropicciandosi gli occhi
-Non so…un’ora fa
credo- Margot ridacchiò
-Ginny si è fatta
Malfoy-
-Malfoy si è fatto
Ginny- sbottò Sasha –E ora il bagno è mio!- e si fiondò all’interno prima
che Margaret l’afferrasse per la camicia da notte
-Come è stato?- chiese
Alicia comparendo da sotto il cuscino –Bello?- Ginny le guardò aprendo un
occhio. Fece un sorrisetto
-Bellissimo…- e prese a
raccontare. Tute erano in un brodo di giuggiole e Ginny felice di essere al
centro dell’attenzione –MI ha regalato questo all’inizio della serata, che
ve ne pare?- mostrò la collana col ciondolo a cuore e Sasha uscì dal bagno
lavata, vestita, truccata e profumata. Si guardarono
-Bellissimo- le disse
–Ma vedi che da oggi finga di non conoscerti- Ginny deglutì
-Mi odi?- le domandò
titubante. Sasha non rispose subito, ci pensò. Si voltò con ancora il pigiama
in mano e alzò le spalle
-No Ginny- non pareva
sincera
-Allora perché non sei
felice per me per una volta?- si guardarono negli occhi. Tutte le altre si
ricordavano quanto c’era voluto perché tra loro le cose andassero bene un
minimo e anche in quei due anni in cui le cosse andava discretamente bene, le
beccatine erano all’ordine del giorno tra le due. Avevano due caratteri
davvero simili e per questo riuscivano solo a scontrarsi, nessuna delle due
mollava per prima. Margot alzò un sopracciglio
-Perché alla fine
soffrirai- disse. Era calma, non era scattata come al solito e Alicia fece un
sospiro. Tutte e tre erano decise a vedere come sarebbe finita quella storia
-Chi te lo dice?-
-Lui è Malfoy- le disse
spazientita facendo il letto –E’ nella sua natura-
-Se a te ha fatto del
male deve proprio farne anche a me?- chiese. Margaret chiuse gli occhi: perché
Ginny doveva tastare proprio quel punto?
-Non perché ha fatto del
male a me, ma perché ne ha fatto a tutte!- alzò le spalle –E non credermi se
non vuoi, la vita è tua-
-Già, la vita è mia-
sbottò Ginny
-Sei una cretina e una
illusa Ginny!- sibilò Sasha –Non sai quello combini!-
-Tu sei incazzata con
Malfoy perché ti ha mollata quanto tu eri innamorata persa di lui- disse Ginny
alzandosi in piedi –e lo sei ancora- Sasha strinse gli occhi –Sei andata a
letto con lui per tenertelo stretto ma poi hai scoperto che lui voleva solo
quello- Sasha strinse un pugno
-Sta zitta OK?- era
livida di rabbia
-Tu non hai mai avuto un
ragazzo per causa sua- le disse seria Ginny –Ed è una cosa davvero patetica-
Sahsa le diede uno schiaffo e le tre amiche si alzarono in piedi. Ginny non
rispose al colpo
-Io sono stata scaricata
ma almeno in parte l’ho superato! Tu invece sei stata scaricata dal tuo grande
amore Harry Potter per la tua migliore amica Hermione Granger e come risposta,
il tuoi fragile carattere e la tua mente contorta, ti ha fatto scordare tutto.
In più ti ha fatto avvicinare alla persona che Potter odia di più. Forse il
tuo sub inconscio vuol fargliela pagare?- alzò le sopracciglia
Davvero patetica la tua di situazione, non di certo la mia!-
-Dobbiamo smetterla Hermione!-
-No! Va tutto bene diavolo!-
-Bene? Un corno! Ti ho detto di Malfoy no? Ti pare che
vada tutto bene? Lui sa…e potrebbe arrivare a dir tutto a Ron e Ginny!-
-Malfoy non sa un bel niente!- insistette lei
-OK, lui non sa…Ron però si comporta in modo strano-
-Da quando stai con Ginny, per te tutti sono strani!-
sbuffò lei –Ti preoccupi più di lei, che è così cotta di te da non
accorgersi nemmeno di un elefante in camera, che della nostra relazione!-
-Non voglio che Ginny soffra-
-Io soffro Harry! Maledizione…non te ne accorgi? Da
due mesi a questa parte si e no mi vedi…non mi guardi più…Si e no
parliamo!-
-Lei potrebbe accorgersene-
-Non se ne accorge! Non se ne accorge! È troppo cotta
Harry!-
-Hermione tu riesci a mentire al mondo intero, io no! Io
se ti guardo, lo faccio capire subito che ti amo…- lei non rispose
-Non possiamo dirlo a nessuno-
-Non voglio spezzare il cuore a Ginny- disse lui
–Hermione non posso più andare avanti così, non ci riesco…-
-Allora lasciala! Ma non dire nulla! Non voglio
distruggere Ron- nessuno dei due parlò per un po’
-Hermione è andata avanti anche troppo questa balla!-
pronunciò lui –Più andiamo avanti più loro staranno male scoprendolo- lei
sospirò
-Non voglio dirlo-
-Temi di essere giudicata dagli altri? Lo saremo anche
tra tre anni…o dieci. Ron è il mio migliore amico, Ginny la persona a me più
cara…dobbiamo dire loro tutto-
-Non diremo loro che la cosa va avanti dall’estate
scorsa però-
-No, diremo loro che sono pochi giorni che abbiamo
scoperto di amarci…-
-OK…va bene. Ma loro
faremo insieme…non lasciarmi da sola-
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Capitolo 8 *** Capitolo 8-Ricordi ***
Capitolo 8
Capitolo 8
Ricordi
Ginny scese in Sala Comune e si sedette sul bracciolo della
poltrona in cui Ron si stava rilassando. La guardò e lei pensierosa nemmeno se
ne accorse. Lui la scosse e lei sorrise guardandolo
-Cosa c’è Ginny?- lei sorrise
-Nulla. Andiamo verso casa?- chiese. Lui alzò un
sopracciglio
-Ne hai così voglia?- lei fece un sospiro e alzò le
spalle
-Tu no?- lui fece una smorfia guardando il fuoco –Io un
po’ si e poi ho male alla testa- lui sorrise passandole una mano suoi capelli
sciolti
-Vai da M.ma Chips- lei si alzò
-Vado a prendere le mie cose- disse come se nemmeno lui
avesse parlato. Si alzò e risalì le scale da dove poco prima era scesa. Margot
la incrociò senza salutarla e salì sulle gambe del rosso
-Credo che Ginny cominci a ricordare- lui la guardò senza
capire –Di Harry ed Hermione. Ha avuto un battibecco con Sasha e lei le ha
detto delle cose su loro due. Ginny da quel momento ha cambiato espressione
e…- alzò le spalle –Hai notato che è strana vero?- lui annuì
-Ho visto- si fece pensieroso
-Non voglio spaventarti-
-No, non lo hai fatto. Credo che sia il momento che
ricordi- lei sorrise
-Mi penserai da casa tua?- domandò scostandogli i capelli
dal viso e mettendosi comoda a cavalcioni su di lui. Il ragazzo alzò un
sopracciglio e sorrise
-Sempre- rispose
-Eccoti il mio regalo. È tutto per te- lui afferrò il
pacchettino
-Cos’è?- lei alzò le spalle
-Aprilo- lui lo fece e prese tra le dita un fermacravatta a
forma di scopa. La guardò e lei ridacchiò
-Lo so, non sono molto originale ma ero in un vero brodo di
disperazione e quando l’ho visto l’ho trovato…diverso- alzò un
sopracciglio –Non ti piace eh?-
-E’ bello, originale invece- lei sorrise
-Il tuo regalo te lo darò poi, non ce l’ho ora. Se mi
ricordo te lo manderò per Natale- lei sorrise
-Aspetterò con ansia- lui sorrise e lei gli posò dei baci
sul viso –Ti voglio un mondo di bene- disse baciandolo sulle labbra
-Anche io- disse stringendola a se
-Margot mi monopolizzi il fratello!- i due si allontanarono
e Ginny era al loro fianco –Non farlo o se no perdiamo l’espresso per
tornare a casa!- Margot annuì
-Te lo lascio subito- lo baciò ancora e poi si alzò
–ciao- abbracciò l’amica –Stammi bene-
-Sono solo due settimane!- disse Ginny
-Tante lo stesso- Ginny si accigliò
-Ti spiace per me o per Ron?- lei sorrise
-Entrambi logicamente!- Ginny la guardò di sbieco
–Credimi-
-Si si- disse Ginny –Ti credo come credo che esiste Babbo
Natale!- guardò Ron –Ron ti aspetto di sotto, non ti perdere tra le pieghe
della gonna di Margot o se no io torno a casa senza di te!- lui sorrise
-Sarò giù in dieci minuti- Ginny uscì e scese sino
all’ingresso dove c’erano già i bagagli di chi andava a casa e si infilò
in Sala Grande. Si mise a sedere per fare colazione. Davanti a lei c’erano
Harry ed Hermione. La scrutarono
-Tornate a casa tu e Ron?- le chiese Harry. Ginny lo guardò
e le si strinse lo stomaco
-Si…Harry- rispose scrutandolo e ripensando a ciò che le
era tornato in mente poco prima in camera. Guardò Hermione e, mentre sentiva
dolore guardando Harry, un sintomo di rabbia la invase incontrando gli occhi
scuri della ragazza. Passò il dito indice sulla collanina che aveva il collo e
mosse il ciondolo a destra e sinistra nervosamente
-Credevo che fossi già partita- lei sorrise e voltò il
viso incontrando il suo. Le posò un bacio sulle labbra
-Partiamo tra poco- sorrise –Tu rimani?- chiese colpita
–Mi avevi detto…-
-Io vado via domani- lei annuì
-Oh, OK- lei fece un sospiro –Sei sparito stamattina- lui
sorrise
-Scusa- le strinse una spalla dolcemente e lei sorrise
–Ci vediamo il sette gennaio?- lei annuì –Ti scrivo, OK?- lei sorrise
-Bene- le diede un bacio e se ne andò, non dopo aver
lanciato un’occhiata vittoriosa a Harry che era paralizzato dallo stupore. La
Sala Grande era completamente ammutolita. C’erano pochi studenti e quei pochi
erano allibiti. Ginny, che subito non ci aveva fatto caso, guardò il suo piatto
pronta a far colazione, ma la strana sensazione di essere osservata, fece si che
si guardasse intorno. Osservò Harry -Ehi, che c’è?-
-Tu e Malfoy…- cominciò la mora –Tu e Malfoy per caso
vi intendete?- Ginny alzò le sopracciglia
-Oh noi…stiamo bene insieme diciamo- alzò le spalle
–Siamo pur sempre un ragazzo e una ragazza, no?- fece un sospiro
-Lui è Malfoy! È un Serpeverde…- disse Harry
-Ginny può fare quello che le pare- Ginny si voltò
-Ron- disse Harry –Tu lo sai?-
-Lei può fare quello che le pare- sibilò per evitare di
mettersi ad urlare. I Grifondoro li guardarono sentendo l’inizio di una
possibile lite
-E’ Malfoy! Puoi odiarmi ma non posso credere che tu
permetta…che lei stia con quello! Lo odi come lo odiamo tutti noi…non puoi
dire di no-
-Andiamo Gin- disse Ron afferrandola
-Io devo mangiare- si lamentò lei scavalcando la panca
-Mangiamo sul treno- e la tirò fuori stringendole il
braccio con forza
***
Le vacanze non passarono così male alla Tana: tutti i
Weasley erano riuniti e passarono il primo Natale, dopo anni, tutti insieme. Se
non fosse stato per Ginny, che aveva frequenti mal di testa e che spesso
ricordava e quindi si chiudeva in se stessa, per cercare di metter “insieme i
pezzi” di un puzzle che per lei non aveva ancora completamente senso, tutto
sarebbe stato magnifico. Le lettere di Malfoy arrivavano regolarmente ogni tre
giorni e Ron ci mise parecchio per avvertire tutti della “storia” trai due.
Ma la reazione non fu quella sperata: mentre i fratelli infatti affilavano i
coltelli, Molly piangeva ed Arthur evitava di parlare della cosa. Ma tutto
sommato la vacanza non andò male. Il ritorno non fu proprio brillante.
Ginny saltò in braccio a Draco che era come se
l’aspettasse. La strinse e lei sorrise
-Mi sei mancato-
-Anche tu- lei sorrise
-Ho un sacco di cose da dirti- lui alzò le sopracciglia
–Ma non è nulla di grave, non temere!- sorrise e lui annuì. Ginny scese e
fece un sospiro –Finalmente a scuola, casa mia diveniva sempre più
soffocante. Per via delle tue lettere. I miei andavano giù di testa e i miei
fratelli erano in crisi. Ron per fortuna era con me…- lui fece un sospiro
-Faremo una statua a Ronald mi sa- lei sorrise
-Si davvero- si fece seria e lui si voltò
-Potterino- sibilò il biondo. Lei lo prese per un braccio
e lui si voltò verso di lei. I loro occhi si incrociarono
-Lascialo andare. Hai tempo da perdere per me?- gli chiese
lei –Ora intendo- si morsicò le labbra
-Non perdo mai tempo con te- lei sorrise –Dove andiamo?-
-Dove non ci possano sentire- lui le prese la mano e la
condusse nella stanza che Gazza usava come ripostiglio. Era abbastanza grande
per starci comodi e per, se si aveva il coraggio, farci anche altro(ben pochi
avevano quel coraggio: l’anno prima due ragazzi Tassorosso erano stati beccati
da Gazza nel bel mezzo e avevano fatto gli ultimi sei mesi di scuola in
punizione). Lei si appoggiò al muro e lui fece un sospiro
-Ti ascolto- lei si passò le mani trai capelli in un
gesto spaventato. Teneva gli occhi sul pavimento e sembrava quasi che
custodisse un segreto terribile
-Quello che ti sto per dire nemmeno Ron lo
sa e se mi dici che sono pazza me lo terrò per me. Si perché io credo
di essere pazza- lui incrociò le braccia al petto
-Interessante…che cosa te lo fa credere?-
-Io credo di aver perso un pezzo della mia vita- guardò
per terra e lui alzò un sopracciglio senza capire. Lei lo guardò –Io credo
di aver perso la memoria- fece un sospiro –Vedi…durante le vacanze i mal di
testa mi assillavano e ogni volta che mi passavano, un ricordo, io credo sia,
mi rimaneva in testa per giorni- fece un sospiro –e questi ricordi per
me erano senza senso perché erano sempre riferiti a Harry Potter e alla sua
amica…ehm…Hermione Granger- disse cercando di ricordare il suo nome. Fece un
sospiro –Non sono pazza vero?- lui scosse la testa
-No, credo che la tua mente stia portando tutto alla
normalità- lei lo guardò
-Che vuol dire?-
-Vuol dire che il tuo sub inconscio ha capito che puoi
superare il trauma subito- lei scosse la testa
-Che trauma?-
-Ad Halloween, tu non sei caduta alle scale- lei annuì
-Cosa è…successo?- domandò dubitando di volerlo sapere
-Tu stavi insieme a Potter da questa estate- disse lui
calmo –La Granger stava con tuo fratello- Ginny si accigliò –Solo che
entrambi facevano il doppio gioco stando insieme di nascosto-
-Come?- era incredula
-In poche parole: tu per tre mesi hai scopato con Potter,
tuo fratello per un anno si è sbattuto la Granger, e questi due, di nascosto,
se la facevano alle vostre spalle da prima che tuo fratello si dichiarasse- alzò
le sopracciglia –Carino no?- lei strinse le labbra e gli occhi si fecero
lucidi –Non hai sopportato la situazione quando per caso lo hai scoperto e il
tuo sub inconscio te lo ha fatto scordare- lei fece un sospiro e si guardò
intorno rischiando di mettersi a piangere
-Lo amavo?- chiese –Harry Potter intendo- lui alzò le
spalle
-Lo amavi da bambina. Che tu ti sia messa con lui per amore
ad agosto, non lo so- lei deglutì
-Ora mi lascerai vero?- domandò lei singhiozzando con la
fronte appoggiata alle ginocchia. Lui scosse la testa
-No- si mise al suo fianco e la abbracciò tirandola verso
di se. Lei si appoggiò a lui e pian piano si calmò
-Perché mi sono tornati i ricordi di quello che avevo
dimenticato?- domandò con gli occhi asciutti e tristi
-Non lo so, forse dentro di te ti sentivi pronta- lei annuì
-O forse perché ora ho te- lo guardò –Potrebbe?- lui
annuì
-Potrebbe- lei sorrise e lo strinse
***
Ginny entrò nella camera di Ron e si sedette sul suo
letto. Stava facendo la doccia e lei aveva tutto il tempo per aspettarlo. Quando
uscì, il ragazzo non era per niente suo fratello. Dean alzò un sopracciglio e
la guardò
-Un agguato Ginny?- lei scosse la testa
-Credevo ci fosse mio fratello in bagno- disse lei alzandosi –Scusa- lui alzò le spalle
-Tuo fratello è con la tua amica e saranno imboscati chissà
dove- lei alzò un sopracciglio
-Dovevo prevederlo- fece un sospiro –Allora vado, mica ti
voglio disturbare- si avviò alla porta
-Come stai? È da un secolo che non ci parliamo- lei
sorrise voltandosi
-Eh si…vero, hai ragione- fece un sospiro –Sto bene,
tu?- lui ci pensò
-Così così- lei si leccò le labbra
-Ehi Dean! Sei riuscito ad uscire dal bagno o lo stai
ancora usando?- la porta si aprì e Ginny strinse le labbra –Ciao Ginny-
-Harry- disse lei. Dean li guardò
-Vi devo lasciare soli?- domandò
-No- si affrettò a rispondere Ginny –Devo proprio
scappare ora- e se ne andò veloce fuori dal dormitorio maschile. In Sala Comune
attese il fratello per una buona mezzora e finalmente quello arrivò. Era con
Margot –Ron ho bisogno di te- lui la guardò e diede un bacio a Margot
-Ci vediamo dopo- lei annuì
-Bene, ciao Gin- e se ne andò. Ron le si avvicinò
infilando la mani in tasca
-E’ successo qualcosa Ginny?- lei annuì
-Mi ricordo alcune cose, credo che mi stia tornando la
memoria- si guardarono, lui non pareva proprio felice della cosa
-Oh da…davvero?- lei annuì
-Te ne ho parlato perché così tu lo sapessi- sorrise
-E che cose ricordi?-
-Che Harry ed Hermione ci hanno tradito- disse lei –Che
stavano insieme pur avendo una storia nascosta- fece un sospiro –E altre
piccole cose- lui annuì
-Come è accaduto che ti ricordassi?-
-Credo che sia la sicurezza
di avere Draco- disse lei – Anche lui lo pensa- Ron fece un sorriso tirato
-Draco?-
-Non ti spiace vero se tra noi c’è qualcosa…eh?- lui
alzò le spalle
-Se sei contenta…lo sono anche io-
-Anche se la cosa fosse seria?-
-Anche se fosse seria. Ricordati che lui diventerà un
Mangiamorte…se non lo è già- lei scosse la testa
-Non lo è- lo rassicurò lei decisa
-Come lo sai?- domandò lui curioso di questa sua sicurezza
-Ho visto il braccio, non c’è il Marchio Nero- si
guardarono –Fidati-
-Mi fido e non voglio sapere come hai visto il suo braccio.
Risparmiami- lei ridacchiò
-Non temere fratellone, non ti riferisco alcun particolare!
Non che ci tenga, intendiamoci…- lui sorrise
-Non fare sciocchezze- lei alzò un sopracciglio
-Reciproco! Tu ti fai la mia amica! Attento bene a non
combinare guai!- lui scosse la testa
-Sono uno che ci sa fare- disse con un sorrisetto e
incrociando le braccia
-Anche Draco! E sicuramente più di te- lui ridacchiò
offeso nel profondo all’idea di essere confrontato con Malfoy
-Ma davvero…e lo sai bene?- lei lo guardò con aria di
sfida
-Vuoi saperlo?- domandò. Lui fece un paso indietro
-No grazie-
-Allora è meglio che fai silenzio…- gli si avvicinò con
le braccia dietro la schiena e lo guardò negli occhi –Ti voglio bene- gli
diede un bacio sulla guancia
-Anche io- lei sorrise
***
Passarono alcune settimane e Ginny ormai ricordava tutto
alla perfezione. Passava molto tempo con Draco, che l’aiutava in pozioni, e
Harry ed Hermione li vedeva il meno possibile. La rabbia verso di loro si era
pacata ma non riusciva affatto a perdonarli. Parlava a Draco di tutto questo e
lui spesso e volentieri le consigliava di tenersi alla larga da loro
-Parlerai con loro?- domandò incredulo il biondo appena
lei glielo ebbe riferito. Ginny annuì
-Si-
-E perché?-
-Devo chiarirmi con loro-
-Che c’è da chiarire? Lei ti ha preso per i fondelli
come amica, lui ti ha messo le corna…Per me loro non esisterebbero più se
accadesse una cosa del genere- lei si mise su un fianco guardandolo
-Ecco perché io e te non siamo le stessa persona Draco. Tu
punti tutto sulla vendetta, io voglio solo spiegarmi con loro. Non li perdono,
se temi questo, voglio solo dire loro di stare alla larga da me, per sempre.
Sanno che mi è tornata la memoria e sono assillanti, li voglio solo scansare
per benino- lui sorrise
-Per fortuna non siamo uguali, due Draco Malfoy sono
davvero troppi- lei ci pensò e lo bacio
-Credo anche io- gli passò una mano sui capelli biondi e
lui le sfiorò la schiena coperta dai capelli. Lei sorrise –Mi fai solletico
così- si guardarono
-Scusa- lei annuì
-Perdonato…-
-Devo Ron!-
-NO!- sbottò lui mentre si dirigeva a lezione di Cura
delle Creature Magiche
-Ron…per piacere! E’ una cosa che devo fare! Per me!
Per stare bene con me stessa e per non sentirmeli sempre addosso!- lui si fermò
e si voltò
-Ginny ascoltami- lei deglutì e lo guardò negli occhi
–L’ultima cosa che voglio è che tu soffra, OK?- lei annuì –Incontrarli e
parlare con loro ti farà male e sai perché?- lei scosse la testa –Perché ti
diranno mucchi e mucchi di balle, tenteranno di rigirarti la frittata e chissà
cos’altro- lei fece un sospiro
-Non sarai con me mentre parlerò con loro?-
-No, perché non ci sarai nemmeno tu- disse lui puntandole
il dito contro –E vedi di non disubbidirmi, o mi arrabbio- lei si accigliò
-Non sono una bambina Ron! Non puoi darmi degli ordini!- sbuffò –Io voglio parlare con
loro-
-No- lei scosse la testa
-Io faccio quello che mi pare- sentenziò –E tu non puoi
obbligarmi a non fare ciò che voglio- si guardarono e lui scosse la testa
-Non venire a
piangere da me poi- lei scosse la testa
-Non lo farò-
-Bene- e se ne andò lasciandola in mezzo al corridoio semi
vuoto
-Posso disturbare?- la biblioteca era gremita di studenti e
Harry ed Hermione erano gli unici ad avere un tavolo tutto per loro. Alzarono
gli occhi e la guardarono
-Certo- disse Hermione –Devi studiare?- la rossa scosse
la testa e i due si guardarono
-Come mai allora sei qua?- chiese Harry sperando che non
fosse per litigare
-Sono qui per parlarvi. Ora ricordo tutto e sono qui per
dirvi quello che mi sembra giusto che sappiate-
-Possiamo prima spiegarci noi?- chiese Harry –Così tu
non dirai cose di cui potrai pentirtene- lei scosse la testa
-Non potete parlare prima voi. Non voglio che parliate. E
non mi pentirò di quello che ora vi dirò- fece un sospiro –Dunque, ricordo
tutto e non vi odio…dopo che ci ho riflettuto- i due si guardarono –Ron non
so che cosa provi, ma io non vi odio. Mi avete tradito come amica…e come
ragazzo e non vi perdonerò mai. Non tornerà più nulla come prima e non voglio
nemmeno che torni. Tu eri la mia migliore amica, tu eri il ragazzo che avevo
ripreso ad amare. E mi avete preso a pesci in faccia. È disgustoso-
-Ginny noi…-
-Taci- disse alla ragazza –Voi nulla. Quello che avete
fatto a me…ma soprattutto a Ron fa schifo- disse freddamente –Spero che la
vostra vita insieme sia lunga e piena di amore perché al di fuori, non ne
troverete- fece un sospiro –Io da ora vi saluterò come fanno le persona
civili tra loro quando si incontrano, ma per il resto per me sarete due che ho
conosciuto a scuola, nulla di più- fece un sospiro
-Non volevamo farvi soffrire-
-Se aveste detto tutto dall’inizio Harry, nessuno avrebbe
sofferto. Ron avrebbe capito, io avrei evitato di perdere la testa a causa
vostra e delle bugie che avete detto senza ritegno- li guardò –Ora devo
andare, vi ho detto quello che dovevo-
-Ginny io ti ho voluto bene veramente- lei si voltò e
guardò il ragazzo –Anche se amo Hermione, quello che provavo per te era vero-
lei annuì
-Certo…d’accordo- e se ne andò. Hermione lo guardò e
lui si passò una mano trai capelli
-Vorrei…tornare indietro- disse Harry –Per cambiare
quello che è stato- lei fece un sospiro
-Non si torna indietro Harry, mi spiace- lui la guardò
–Ti ho fatto perdere due amici, non volevo- lui la abbracciò
-Lascia stare- lei fece un sospiro e lui prese da un libro
una lettera –Tieni- disse –E’…una cosa che ti volevo mostrare tempo fa-
lei prese la lettera datata a novembre –Ci ho messo un po’ prima di
mostrartela perché…non sono sicuro di accettare- lei lesse la lettera e fece
un mezzo sorrise
-Harry è…fantastico…- lui annuì
-E’ un sogno che si realizza- lei sorrise
-Infatti Harry, infatti!- fece un sospiro –Accetterai?-
lui deglutì
-Non lo so come ti ho detto-
-Harry ma…è la nazionale inglese! Non puoi rifiutare! E
poi pensa, potresti finire in una squadra importante dopo i nazionali! È
fantastico!- lui annuì
-Si, ma non posso fare il corso di Auror- disse lui –Il
lavoro dei miei genitori, il lavoro…che ho sempre desiderato fare per
ricordarli- lei lo guardò e annuì
-Si, è vero- lo guardò –Ma è la nazionale e…i
mondiali ci sono tra due anni…Avresti il tempo di fare il corso e semmai di
saltare qualche lezione. Ma tu sei Harry Potter, non rimarresti indietro!- si
guardarono e lei sorrideva sicura –E’ un’occasione! Quando mai ti
ricapiterà Harry?- lui fece un sospiro
-I sogni non durano mai Herm- lei fece
un sospiro
-Sei demoralizzato per quale motivo?- lo guardò
prendendogli il viso tra le mani –Qualcosa non va. Per Ginny? Per Ron? Per
me?- lui scosse la testa
-E’ che non so che cosa voglio- disse –Voglio andare a
giocare a Quidditch più di ogni altra cosa, sai quanto mi piace- lei annuì
–Ma voglio anche avere un lavoro stabile per evitare che in futuro non
dobbiamo tutti e due partire la fame!- lei sorrise
-Ascoltami e prendi in considerazione questo Harry: tu vai
a giocare, intanto io faccio il corso di Auror- lui annuì –Tu prenderai dei
soldi…e tanti, io no. Fra tre anni, se nessuna squadra ti vorrà, cosa che
dubito, tu farai il corso di Auror e io lavorerò, tu non prenderai un soldo e
io si. Facciamo uno scambio- alzò le spalle –Con il mio misero stipendio,
forse non camperemo perfettamente ma…non moriremo- sorrise –E poi tu hai i
soldi dei tuoi che ti possono aiutare e io ho i miei genitori che non mi
abbandoneranno mai- sorrise –OK?- lui annuì
-Si, OK- lei sorrise e lo baciò
-Ora scrivi all’allenatore che accetti, non farti
pregare!- lui sorrise
-Grazie Hermione-
-Grazie a te Harry- il ragazzo prese carta e penna e
scrisse una lettera per il signor Cradford, allenatore della squadra nazionale
inglese di Quidditch poi, in guferia, mandò Edwige a consegnarla.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9-Bugie e sentimenti ***
Capitolo 9
Capitolo 9
Bugie e sentimenti
Non sapeva dove cercarlo. Da quasi un mese si vedevano di
rado e sempre più spesso non riusciva a trovarlo quando lo cercava. la scuola
era agli sgoccioli, era già pasqua. Gli esami di fine anno, ma soprattutto MAGO
e GUFO stavano per cominciare e tutti erano super agitati. Il settimo anno più
che mai! Draco studiava ormai sempre più spesso da solo e lei, sempre più
spesso doveva arrangiarsi in pozioni. Ma lo capiva, anche Ron con Margot ci
aveva messo un freno. Margot ne risentiva ma non voleva di certo intralciarlo
nello studio! E nemmeno lei voleva intralciare Draco, non voleva affatto! Ci
teneva che facesse un buon MAGO, forse ci teneva più di lui! Si fermò davanti
al quadro del barone sanguinario che la squadrò
-Una Grifondoro? Che c’è ragazzina?- lei si leccò le
labbra
-Serpensortia- disse. Lui si accigliò e la lasciò passare
riluttante
-Stasera Blaise non è in camera, è da una delle sue
conquiste- alzò le sopracciglia e lei sorrise
-Quindi?- domandò con un sorrisetto che la diceva lunga
-Quindi se vuoi venire…ti aspetto-
-Non so la parola d’ordine- lui alzò un sopracciglio
e sorrise
-Vieni-
-Non so, ci penserò- lui scosse la testa
-Allora niente parolina magica- lei sorrise
-Allora niente sesso- e si voltò per andarsene. Lui
fece un sospiro e roteò gli occhi
-OK, OK- lei sorrise e si voltò
-Si?- lui le fece cenno di avvicinarsi e la abbracciò
stringendola forte. Lei sorrise e lui scostò i capelli dal suo viso
-Serpensortia- disse nel suo orecchio. Lei lo guardò
-Quasi lo immaginavo- si scostò –A stasera, no so a
che ora e non so se ci verrò di certo- gli baciò la guancia –Ciao-
-Ciao- disse lui
Ginny percorse la Sala Comune cercando di non dare troppo
nell’occhio e ci riuscì abbastanza bene. Salì nei dormitori maschili e ci
mise un attimo per ritrovare la camera di Draco. Non era più tornata da lui
dopo quella sera di un mese fa e faticava a ricordare la porta giusta. Di certo
non poteva sbagliare, sarebbe stato un vero dramma!- era già pronta per
bussare, quando le risate all’interno le fecero ben capire che lo studio era
stato messo da parte per qualcosa di meglio. Ma cosa?
-Quindi non è poi così male- disse Blaise
-Affatto- lo rassicura Draco. Ginny non sapeva chi era il
soggetto della loro discussone ma la frase dopo le fece suonare un campanello
d’allarme
-Quindi non hai intenzione di mollarla per ora?- Ginny si
accigliò
-Per nulla, la scuola
non è finita e me la voglio spassare con qualcuno di decente, Pansy mi
manderebbe in paranoia!- per un po’ non parlano, Ginny con la mano sulla
maniglia era già pronta ad entrare
-Non doveva essere solo uno sfizio? Una cosa per far
sclerale Potter?-
-Potter è sclerato, devi vedere come mi guarda quando
siamo a lezione e quando siamo per i corridoi!- ridacchiò –Come se mi volesse
morto-
-Ti vuole morto Draco- precisò il cugino
-Mica stanno insieme e quando ci stavano, lui stava con la
Mezzosangue!- sbottò –Dovrebbe solo farsi gli affari suoi-
-Ma…-
-Blaise dacci un taglio! La mollerò prima che mio padre lo
sappia, prima che lei lo scopra e prima che i suoi mi facciano divenire la
faccia gonfia come un cocomero- si sdraiò
-Ti piace per caso? Per davvero intendo- Ginny si appoggiò
allo stipite della porta
-No, ma è strano avere una ragazza come lei. Cioè, lei è
strana e mi piace la sua compagnia. Di certo non per una vita, mi manderebbe giù
di testa con le sue regole da Grifondoro in cartapecorita!- Blaise ridacchiò
-Non so come hai fatto a durare tanto allora. Sono mesi che
va avanti-
-Mica tanti come sembra, e poi non è che ci vediamo poi
così spesso-
-Tre sere a settimana, Hogsmead il sabato…per i corridoi
gli altri giorni. È abbastanza-
-Non so da parte sua Blaise, ma per me c’è solo sesso e
la felicità di vedere Potter con le mani che prudono di rabbia- disse lui –Di
certo non la amo. Io non amo nessuno, l’amore è per gli idioti. Guarda
Potter: ama la Mezzosangue e si è perso il
miglior sesso della sua vita-
-La Weasley-
-E chi sennò. Fatto sta che è un idiota- Ginny chiuse gli
occhi stringendo la maniglia con rabbia. Si leccò le labbra e se ne andò in
tutta fretta. I corridoi parevano non finire mai e solo quando
si trovò in camera di Ron potè davvero lasciarsi andare. Margot la
guardò nel panico più completo, Harry si era alzato in piedi per lo stupore ed
ora la guardava per capire se c’erano i segni di qualcuno che le aveva fatto
del male e Ron tentava di calmarla passandole la mano sulla
schiena e l’altra sui capelli
-Ginny …Ginny che cosa ti è successo? Qualcuno ti ha
fatto qualcosa? Ginny non posso aiutarti se tu non mi dici cosa è successo-
-Draco lui…Malfoy ha detto delle cose orrende- singhiozzò.
Ron guardò Harry
-Cosa ha detto?-
-Parlava con Blaise e io ero andata da lui per dirgli delle
cose ma…quando sono arrivata stava con il cugino e parlavano di me- strinse
così forte Ron da fargli male –Diceva che gli interessava solo venire a letto
con me che…mi avrebbe lasciato prima della fine della scuola, ma che prima
voleva divertirsi- tirò su col naso –Diceva anche che aveva cominciato tutto
per fare incazzare Harry e che questi era uno scemo per aver preferito amare una
Mezzosangue che una come me- Ron guardò Harry
-Calma Gin, calmati- Harry scosse la testa ed uscì.
***
Draco salì dal sotterraneo, deciso a incontrare Ginny che
era probabilmente in biblioteca con le amiche. Fece qualche passo per il
corridoio poco illuminato e pestò qualcosa. Si fece indietro e raccolse la
collanina di Ginny. Non ne era certo ma ci poteva quasi scommettere. Era vicino
alla biblioteca quando Harry gli si mise davanti
-Potter, qual buon vento? Non sei a farti la Mezzosangue?-
ma Harry non era in vena di sentire le sue cavolate e lo colpì al viso con un
pugno che stese il biondo. Questi aprì gli occhi guardandolo il soffitto e si
mise seduto –Cosa ti prende Potter? Litigato con il tuo amore dal sangue
sporco?- Harry lo afferrò e lo alzò
-No, sono qui per Ginny- Draco alzò un sopracciglio
-Ti ci è voluto parecchio per farti reagire- sorrise
tirandogli un pugno nello stomaco –Dimmi, che vuoi sapere?- Harry lo guardò
con rabbia
-No, tu che vuoi sapere- Draco si accigliò
-In che senso?- Harry lo spinse contro il muro
-Nel senso, Malfoy, se
vuoi sapere la fine che farai per mano mia, di Ron o di Ginny- Draco sorrise
-E perché mai dovrei fare una qualsiasi fine Potter? Ron
vuole la mia storia con Virginia, se tu non vuoi…non è colpa mia-
-Ora nemmeno lui la vuole. Ginny ti ha sentito parlare con
Blaise- Draco lo guardò allibito e probabilmente più pallido del suo naturale
colore
-Cosa?-
-Ginny ha scoperto di me ed Hermione origliando, avresti
dovuto imparare a tenere meglio nascosti i tuoi scheletri verso di lei,
soprattutto se le hai dato la parola d’ordine- sorrise
-E che scheletri avrei verso di lei?-
-Usarla, portartela a letto per dispetto mio e altro
ancora. Fai schifo Malfoy, dovresti morire per quello che le hai fatto- sibilò
-Da che pulpito Potter, e tu che le hai fatto? Almeno io
sono un Malfoy, uno che si sa che prende per poi scaricare. Se lei è sempre
stata sotto una campana di vetro e non si è saputa difendere, non è di certo
colpa mia!- Harry lo colpì facendogli sbattere la testa contro il muro. Il
biondo si mise le mani sulla nuca
-Non toccarla mai più…o ti ammazzo-
-Non ti metteresti mai al livello dell’Oscuro, non mi
uccideresti mai- e se ne andò dolorante
***
Ginny si fermò davanti a lui. Era il giorno seguente e
Draco aveva un bel livido e un bel bernoccolo. Ginny tentò di superarlo
-Ti sei scordata anche di me? Hai perso la memoria anche
per quello che hai sentito spiandomi? Hai proprio un carattere deboluccio- lei
sentì gli occhi pungere di lacrime
-Non mi sono scordata di te- disse freddamente –E non ti
spiavo-
-Origliare non è spiare?- domandò lui stizzito
-Tanto avrei scoperto perché tanto interesse per me prima
o poi. Ti ho tolto solo il divertimento di vedere la mia faccia distrutta dal
dolore. Non che per una persona sana di mente sia un bel vedere,
intendiamoci…-
-Io invece amo veder soffrire- lei lo guardò negli occhi
-Infatti tu eri escluso, tu non sei sano di mente, sei
malato…- si picchiettò l’indice sulla tempia destra –Dentro sei malato.
Sia qui- disse toccandosi la tempia ancora e ancora –Sia qui- e si toccò il
cuore –Sei marcio…e cerchi di far marcire anche chi i sta intorno- fece un
sospiro
-Hai perso questa mentre te ne andavi. Gettala se non la
vuoi, io non me ne faccio nulla. Oppure, se proprio proprio, vendila, con una
decina di galeoni forse riesci a vestirti decentemente- lei strinse i pugni e
afferrò la collanina che le lanciò
-Ti sei divertito almeno a prendermi per il culo?- chiese
lei
-Veramente ti prendevo da qualche altra parte comunque
si…mi è piaciuto particolarmente- sorrise –E poi l’idea era quella- lei
lo guardò con odio
-Vaffanculo- lui alzò le spalle
-Grazie- lei fece per passargli a fianco ma lui la fermò
-Non mi toccare!- ringhiò lei allontanandolo –Non
toccarmi mai più- sibilò. Lui sorrise
-Ti piaceva in passato-
-Diventerai Mangiamorte?- domandò lei
-Certo- disse quasi con orgoglio –Presto- lei annuì a
denti stretti
-Spera bene che Voldemort non cada, se questo accadrà,
spera di essere già morto, se questo non accadrà, spera bene che lo sia io
perché se no, potresti pentirti di non esserti fatto gli affari tuoi
quest’anno- e se ne andò con una rabbia che avrebbe potuto uccidere
qualcuno…
***
Probabilmente, delle vacanze così brutte, la famiglia
Weasley non le passò mai né in passato e nemmeno in futuro. Natale era passato
discretamente, Pasqua fu invece un disastro. Ginny arrivò in lacrime e se ne
tornò a scuola strillando che piuttosto di rivedere Malfoy si sarebbe uccisa.
Logicamente non si uccise ma avrebbe avuto più di un motivo. Primo tra tutti,
le voci che giravano a scuola su di lei e che Malfoy aveva messo in giro(non
proprio galanti diciamo), secondo motivo, ma non proprio così trascurabile,
quel senso di nausea che dall’arrivo alla Tana la pervadeva come un fiume in
piena. Ron non era proprio un esperto in sintomi, ma non gli ci volle un genio
per capire che i casi erano due: stress o quella cosa che avrebbe mandato tutta
la famiglia Weasley in una crisi da funerale. Di Malfoy ce n’erano due, un
terzo infatti, non avrebbe reso il mondo migliore, anche se la metà
dei geni erano dei Weasley…Ma parlare a Ginny di quella vaga possibilità
equivaleva a farla urlare come una pazza fino a che non rimaneva senza voce!
Comunque arrivò presto giugno e con esso gli esami e la fine di quell’anno
infernale. Ma non era la fine di tutto, forse solo l’inizio…
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Capitolo 10 *** Capitolo 10-The end? ***
Capitolo 10
Capitolo
10
The
end?
Ginny non incontrava Draco per i corridoi da varie
settimane e diciamo pure che stava benissimo anche continuando così, ma quando
la sfortuna ti volta le spalle…
-Weasley- fece un sorrisetto –Sento che sei diventata
particolarmente famosa- lei lo guardò negli occhi e girò i tacchi per tornare
sui suoi passi. Incontrarlo va bene, rimanere li per essere torturata è un
altro paio di maniche! Si deve essere proprio dei masochisti per accettarlo e
per non fare nulla per rimanere nella propria pace dei sensi(a cui ci si arriva
con molta fatica). Il corridoio pareva migliore guardandolo dalla parte vuota.
Si diresse di nuovo verso il bagno
di Mirtilla Malcontenta ma appena fu certa di trovarsi al sicuro, Malfoy le
comparve a fianco –Sei scortese, come mai?- lei fece un sospiro e si appoggiò
al lavandino circolare, che era anche l’ ingresso della camera dei segreti. Ci
tamburellò le dita e si asciugò le labbra con la camicia –Hai smesso di
parlare? Però ti sento spesso in Sala Grande
con tuo fratello- lei lo guardò voltandosi verso di lui –E anche mentre
urlate per i corridoi o fuori in giardino- lei lo guardò negli occhi
-Malfoy…vattene. Ho già di mio lo sbocco per 12 ore al
giorno, tre volte alla settimana, oggi che sto bene non voglio che un effetto
collaterale alla tua presenza mi faccia stare riversa sul cesso a rimettere il
pasto di Pasqua, Natale e Capodanno, ho altro da fare- fece un sorrisetto
–Ciao eh?- e andò alla porta
-Lo sai che Potter e la Mezzosangue si sposano?- lei sbuffò
-Si- disse esasperata –Lo sanno tutti, ha un diamante che
sembra Hogwarts rimpicciolita e per di più mio fratello con loro si è
risistemato quindi…siamo pure invitati al matrimonio e…- si voltò di scatto
–Mi toccherà pure comprarmi un vestito decente- sbattè la mano sulla porta
–Ma a questo ci penserai tu…dato che sarà il tuo regalo di Natale quello
che mi permetterà di fare bella figura. Muori, ciao- e uscì aprendo la porta
con una manata
-Mi odi?- le si affiancò. Lei sbuffò –Tra noi non
sarebbe andata, è meglio che abbiamo chiuso e poi, tra noi c’era solo sesso-
lei esasperata si fermò e lui fece lo stesso
-Noi non abbiamo chiuso. Io ho chiuso- precisò
–Perché ho spiato sua maestà mentre mi sputtanava-
-Mi chiamavi così quando volevi farlo. Lo vuoi fare? Io mi
concedo sempre per ripetere una bella esperienza- lei scosse la testa
-No grazie, scopare con te mi ha portato più problemi che
altro. Harry in tuo confronto è un santo-
-Che ti metteva le corna. Un gran santo-
-Ciao Malfoy- sibilò. Fece qualche passo ma tornò sui
suoi passi, era di un colore verdognolo da fare quasi impressione –Mi sta
venendo da vomitare. Muori Malfoy, è colpa tua- e se ne andò nel bagno mentre
Draco se ne andava.
***
Ginny entrò in Sala Grande per pranzo in anticipo.
L’esame di Pozioni lo aveva finito prima e così si era diretta a mangiare.
Aveva una fame mostruosa anche se sapeva, essendo quello uno dei giorni no, che
sarebbe finita nel primo bagno a vomitare l’anima. Erano passati sei giorni
dall’incontro con Malfoy e sempre più spesso era alle prese con il matrimonio
di Hermione che sarebbe stato a luglio. Si sarebbero sposati prima degli
allenamenti di Harry con la Nazionale che partivano ad agosto e così, si
sarebbero fatti anche quattro settimane in Svezia per il viaggio di nozze. Tra
il trio, le cose si erano sistemate al ritorno da Pasqua, in un giorno davvero
caldo per non essere nemmeno primavera
Hermione si avvicinò a Ron che studiava seduto su un
masso in riva al lago. Si fermò dietro di lui che alzò il viso e si voltò
-Non hai un passo così leggero Hermione. Come mai qui?-
lei fece qualche passo avanti
-Per parlarti-
-Ti ascolto- disse girando pagina. Lei gli prese il
libro e lo mise per terra
-So che non vuoi sentirti dire questo ma…mi spiace-
lui annuì
-Esatto, non voglio sentirlo perché non ti credo
affatto- lei annuì
-Allora non credermi, ma accetta le mie scuse- lui la
guardò negli occhi –Ti chiedo di non odiare me o Harry, solo questo. Prova a
capirci- lui sorrise
-Divertente- sbottò
-Harry sarà in nazionale- deglutì lei
-Lo so, ne parlava con Dean. Non mi interessa- ma era
una bugia. Era felice per lui ma anche geloso, voleva esserci lui al suo posto,
come in tutte le cose che faceva Harry poi
-Harry non voleva che venissi da te. crede che tu non ci
perdonerai mai, ma non gli credo, tu ci perdonerai- fece un sospiro –Vero?- si
guardarono
-Non ho motivo per farlo-
-Ginny lo ha fatto. Ha detto che mai più sarà come
prima ma che almeno, non ci odia- fece un sospiro -Potresti fare anche tu così,
no?-
-Potrei, ma non lo so-
-Ti va di parlare con me e lui da soli? Come ai vecchi
tempi-
-Sono morti i vecchi tempi Hermione-
-Lo so, ma vorremmo parlarti di cose importanti-
-Quando?-
-Oggi?-
Era cominciato così il loro rappacificamento. Poi anche
Ginny si era risistemata e ora le cose non andavano poi così male. Stava pure
aiutando Hermione a preparare il suo matrimonio! Non faceva la sua damigella
perché si era rifiutata ma comune,
metteva le mani su tutto. Aveva imparato infatti, che organizzare matrimoni era
davvero impegnativo e la teneva occupata per anche estenuanti mezze giornate. La
cosa migliore che poteva capitarle in quel momento! Si sedette e prese a
mangiare. Non poteva di certo aspettare che il trio finisse gli esami! Di certo
gli ci sarebbe voluto più di tutti gli altri. Errore. Hermione entrò
baldanzosa con i due ragazzi
-Ciao Ginny-
-Ciao- rispose lei. E prese a mangiare, stanca anche per
chiedere loro, come mai avevano fatto così presto. Arrivò al secondo e guardò
Hermione
-Ho pensato ai vasi di fiori Herm, quelli per l’altare-
la ragazza sorrise
-Davvero?- lei annuì
-Per me, un componimento di fiori bianchi, rosa e azzurro
pallido farebbero un figurone- sorrise –Se vuoi posso abbozzare una lista di
quei fiori, così poi tu puoi sistemarli come ti pare, togliere e mettere quello
che ti aggrada di più- alzò un sopracciglio -Che dici?-
-Mi affido a te- Ginny annuì
-OK allora-
-Ginny ti stai stancando troppo- disse Ron
-Ancora con questa storia?- sibilò Ginny –Fatti gli
affari tuoi Ron!- era pronta per urlare
-Ginny calmati- disse Harry –Non ti agitare- lei sbuffò
-Devo andare- si alzò
-Dove?- chiese Ron
-In bagno, la mia seconda camera da qualche tempo!- e se ne
andò, non dopo aver sbattuto il tovagliolo sul bicchiere che cadde e si rovesciò
***
Ginny si sedete per terra e fece un sospiro pulendosi la
bocca. Dalla tasca estrasse la collanina con il ciondolo e lo rigirò tra le
dita con fare stanco
-Dovresti andare da M.ma Chips e dirle che aspetti un
bambino- Ginny alzò gli occhi e guardò Hermione che abbozzò un sorriso –Ti
darebbe qualcosa per la nausea- lei scosse la testa
-Io non sono incinta- disse –Capito?-
-Si che lo sei-
-No- ringhiò –E ora piantala!-
-Ginny ma che ti prende! Sei impazzita per caso? Sei quasi
di quattro mesi e…presto si vedrà!- si guardarono –Ma perché fai così…quel
bambino non c’entra nulla tra quello che è accaduto tra te e Malfoy- Ginny
sorrise divertita
-Primo: è solo di tre mesi; secondo: per me non è
responsabile di nulla, non l’ho mai pensato-
-Allora perché fingi che non ci sia? Perché fingi di
stare male per una indigestione o altro?- si guardarono –Non è normale-
-Perché per me…questo bambino non sarà mai nulla-
Hermione deglutì credendo di aver
capito male
-Non puoi dire davvero una cosa del genere. È tuo figlio!-
-Si invece, posso dirlo! Giusto appunto perché è mio
posso dirlo. E poi c’è anche il fatto che è figlio di Malfoy e quindi…-
alzò le spalle -…ho ancora più il diritto di dirlo- si schiarì la gola
-Ginny…non ti riconosco più…- la guardò preoccupata
-Avrà preso qualcosa da Malfoy, lo so. Gli occhi, il
taglio della bocca, i capelli…il carattere…Qualcosa so che sarà suo. Ecco
perché lo farò adottare, perché non voglio nulla di Malfoy nella mia vita. Mi
ha già fatto troppo male e non voglio trovarmi tra qualche anno a fissare gli
occhi di chi mi ha abbandonato e usato. Preferisco non conoscerlo piuttosto che
odiarlo-
-Hai…il suo regalo- segnò la collana –E non vuoi suo
figlio? Una collana al posto di un bambino?
-Lo venderò per comprarmi il vestito per il tuo matrimonio
oppure lo darò al bambino prima di farlo adottare. Ma solo se sarà femmina
logicamente- la guardò –Non fare quella faccia. È andata bene che non ho
abortito- disse acida
-Perché non lo hai fatto?- Ginny la guardò –Ti assicuro
che sarebbe stato meglio- fece un sospiro –Per te e per lui- alzò le
sopracciglia –Per te perché appena sarà nato, fidati di me, non lo lascerai
andare, per lui, perché avrà una madre che arriverà ad odiarlo-
-Lui non starà con me- sibilò Ginny –Non lo voglio-
-Sei arrabbiato con Malfoy, ecco perché parli così-
scosse la testa –Quando sarà nato parlerai diversamente, quando lo sentirai
muovere cambierai idea, quando sceglierai i nome da dargli…lo farai. Tra sei
mesi, ucciderai per proteggerlo-
-Sciocchezze. Ho sedici anni, tutta una vita davanti. Non
voglio alcun piccolo Malfoy appresso, nessun…figlio o altro- scosse la testa
–Nessuno-
-Non odiare un bambino che non c’entra nulla-
-Io odio i suoi geni, non odio lui! Odio suo padre,
odio me stessa per esserci cascata, non odio lui! Non odio ciò che nascerà
dall’unione di un padre depravato e bastardo e una madre celebrolesa!- si alzò
in piedi –Odio me stessa e odio suo padre. Non voglio arrivare un giorno e
scoprire che Malfoy sa di lui e che me lo vuole togliere. Preferisco nemmeno
conoscerlo io. Mi risparmierebbe un enorme dolore- sbuffò –Ora lasciami in
pace Hermione. Ho lo stomaco sottosopra e una gran voglia che la scuola finisca-
-Non lasciare che il tuo bambino venga dato in adozione- si
guardarono –Te ne pentirai per tutta la vita altrimenti-
-Che ne sai tu?- le chiese –Non hai di questi problemi
no? Tra due mesi si e no ti sposi, avrai i figli dall’uomo che ami e che mai
ti abbandonerà mentre io…- fece un sospiro con gli occhi pieni di lacrime
-…sarò sola a crescere un figlio o a vederlo dare ad un’altra famiglia
che…non saprà mai chi è suo padre e che
non ho idea di dove lo porterà- deglutì –Tu non sai niente…quindi evitami
le tue patetiche parole di comprensione e i tuoi consigli da diciassettenne che
non sa nemmeno cosa sia amare chi ti odia e ti ha usato- strinse le labbra e se
ne andò sbattendo la porta. Hermione guardò per terra e si sentì pronta a
piangere
***
Sasha si mise a sedere sul letto dell’amica e fece un
sospiro
-Ginny, sei sveglia?- la rossa non si mosse e continuò a
guardare il muro
-Si-
-Volevo dire che mi dispiace per quello che ti è accaduto-
-Dispiace anche a me- disse dopo alcuni minuti di silenzio
–Soprattutto perché non mi sono fidata di te ed ora mi trovo in questo stato-
si voltò e si mise supina. Si guardarono
-Cosa farai ora?- Ginny alzò le spalle
-Niente, che vuoi che faccia?- Sasha alzò le sopracciglia
-Non lo so, dimmelo tu-
-Continuerò la scuola e farò l’Auror- disse sbrigativa
-Per il bambino intendevo- disse Sasha roteando gli occhi
-Credo che lo darò in adozione. Non chiedermi perché, lo faccio e basta- disse con un
sospiro. Aveva l’aria stanca, particolarmente
-Te ne
pentirai-
-Non importa-
-Ginny…-
-Cosa?!?!-
-Non abbandonerai il figlio di Malfoy. Lo so. Entrambe lo
amiamo, tu hai la fortuna di avere una parte di lui…e non lo lascerai-
-Vieni a trovarmi tra un paio di mesi e vedrai-
-Verrò di certo. Come lo chiamerai?- Ginny non lo disse
subito e Sasha attese
-Filippo o Michele se è maschio. Direi Angel se è una
bambina. Ma non lo so-
-E lasceresti il tuo angelo…a degli estranei?- Ginny la
guardò
-E’ solo un nome Sasha!- si alzò seccata
-San Michele era un angelo, ed Angel significa angelo.
Filippo…bè, non so se c’è un angelo con quel nome dato che sono ebrea, ma
il messaggio è chiaro- Ginny scosse la testa -Io so quello che stai passando
Ginny-
-Non lo sai-
-Non sono rimasta incinta a tredici anni ma quello che
senti per Malfoy io so quanto male ti fa. Ci sono passata e ci sono ancora in
mezzo, ricordi?- si guardarono
-Si- Ginny si sedette alla scrivania
-Allora credi a me Ginny, non abbandonare il tuo bambino.
È tuo e anche di Malfoy. Per quanto odierai suo padre per tutta la vita, lo
amerai sempre e avere una parte di lui con te ti farà bene. Pensa che io non lo
avrò mai-
-Ci penserò- disse Ginny
Luglio…
I miei non hanno preso bene la notizia del bambino. Anzi,
per meglio dire, l’hanno presa malissimo. Non mi hanno parlato per giorni ma
alla fine, hanno lasciato perdere. Hanno dovuto accettare la situazione:
Virginia, Ginny, la bambina di casa, avrebbe presto sfornato il figlio di
Malfoy. Per mia madre era stato un mezzo collasso alla scoperta dell’accaduto,
mio padre già era pronto a crivellare Malfoy di maledizioni e anatemi.
Logicamente non dissi loro del
fatto che mi avesse portato a letto per fare un dispetto ad Harry…questo
sarebbe stato davvero troppo. Così ho inventato una balla a cui hanno creduto.
Ron almeno dice così, io lo spero. Siamo al matrimonio di Harry ed Hermione
ora. Ron mi è di fianco e siamo contenti per loro. Io indosso un tailleur
bianco e azzurro, talmente serio che mi fa apparire più grande. Ho raccolto i
capelli in uno chignon, e al collo porto la mia collana d’oro col ciondolo a
cuore che ogni tanto sfioro per essere certa di non averla persa. Alla fine non
l’ho venduta e ho preso a noleggio l’abito grazie ad un prestito dei
gemelli, che già contano gli interessi. Meditandoci su, ho preso anche la
decisione di tenermi il bambino. Si chiamerà Angel, so già che una femmina
infatti. I miei sono ancora sulle loro ma ho già scoperto che mio padre sta
intagliando a mano, come i babbani dell’ottocento, una culla in legno e che
mia madre si sta già adoperando per creare un miliardo di vestitini tutti
orribilmente rosa e colori pastello, escluso l’azzurro naturalmente. A volte
penso se per sbaglio fosse un maschio. Ci sarebbe da morirci dal ridere! Malfoy
l’ho rivisto l’ultimo giorno di scuola. Un faccia a faccia davvero coi
fiocchi
Si fermarono e si guardarono. Era da parecchio che non si
beccavano da soli. Gli esami erano finiti e di li a tre giorni si tornava a casa
-Weasley-
-Malfoy- disse lei
-Quale buon vento ti porta nei sotterranei?- lei fece un
sospiro. Non voleva rispondergli ma in realtà lo fece maledicendosi
-Devo parlare con Piton che mi aspetta…e sono in
ritardo- disse guardando l’orologio –Ciao-
-Di cosa devi parlargli?- lei lo guardò
-Cosa private Malfoy. Cose che non ti interessano dato
che si tratta di me- sorrise
-Lo sai che mi sono fatto marchiare a Pasqua?- lei lo
guardò senza parole, come poteva parlarne così? Così apertamente? A lei
poi…
-Non mi interessa-
-Ma ora puoi vendicarti di me. Vai da Silente e diglielo.
Poi obbligatemi a mostrare il mio braccio sinistro…Finirò ad Azkaban così
tu ti sarai liberata di chi odi- lei alzò le spalle
-Faccio finta che tu non esista Malfoy- disse lei –E’
come se fossi ad Azkaban-
-Ad Azkaban non farei del male a nessuno, non ucciderei
nessuno- disse lui –Col tuo metodo sono pericoloso-
-Allora uccidimi- disse lei –Comincia da me…schifoso
Mangiamorte!- lui sorrise infilando la mano in tasca come per estrarre la
bacchetta. Ginny fece un passo indietro
-Non ora, c’è tempo perché tu muoia- lei alzò un
sopracciglio –E poi, i campi di battaglia sono meglio- lei annuì
-Ci sono meno innocenti di una scuola intendi?- lui alzò
le spalle
-C’è più odore di morte. L’odore di morte è più
dolce di quello che uno si aspetti sai?-
-Sei mostruoso-
-Mio padre portava odore di morte quando tornava dalle
sue battaglie. Ci sono cresciuto e mi piace enormemente- lei annuì
-Odore di morte…- bisbigliò lei –Mi fai venire da
vomitare-
-Vomiti spesso o sbaglio? Sono io?- lei scosse la testa
-Non vado in astinenza di te Malfoy, sono io che non sto
bene-
-La causa?-
-Tutto e niente- guardò l’orologio –Vado ora. Addio-
-Arrivederci- lei lo guardò –Ci vedremo sui campi di
battaglia no?- lei annuì
-Si…temo di si-
-Alla prossima, mi sono divertito- sorrise
-Alla prossima, io per niente- sbottò lei. Ognuno andò
verso la propria destinazione, e non si rividero più
Ecco quello che accadde
al nostro ultimo incontro. Un poco ma sicuro appuntamento con la morte. Solo che
io non ci andrò mai a quel nostro tete a tete a suon di bacchette. Non posso.
Soprattutto ora che ho deciso di tenere con me Angel, non posso darle una madre
che morirà al compimento dei suoi quattro anni…Sarebbe meglio darla in
adozione in quel caso…
-Ginny andiamo, la
cerimonia è finita- è Ron che mi parla. Io sorrido
-Bene, finalmente, non ne
potevo più di stare seduta!- guardo Hermione al fianco di Harry che saluta e
ringrazia: stanno così bene insieme. Hermione ha un abito che farebbe invidia
ad una principessa e Harry pare un damerino, sono contenta che tra loro vada
tutto bene. Hermione mi abbraccia e Ron intento fa i complimenti a quello che
era il suo migliore amico
-Stammi bene Ginny, non
ti sforzare- mi dice con un largo sorriso
-Sono una tale poltrona
che non c’è pericolo- sorrido -Fate i bravi nel vostro viaggetto di nozze-
-Non c’è problema-
sorride Hermione –Nessuno ci vedrà molto in giro a fare danni temo!- guardò
Harry e annuì
-Mandami una cartolina-
lei annuì
-Con piacere-
-Stammi
bene- disse solo Ron –E tornate rilassati più che mai dalla Svezia-
Harry annuì
-Certo, non c’è
pericolo per questo- sorrise –Ciao Ron-
-Ciao-
-So che non farai il
corso di Auror a proposito- gli disse di colpo –Hai ritirato la domanda- il
rosso lo guardò, non voleva tastare quel punto dolente
-Si io…andrò al
Ministero a lavorare dietro una scrivania. Non ho la forza per battaglie contro
Voldemort ed altro, per me è finito quel periodo- annuì –Come è finito il
trio- Hermione si mise in ascolto –Ma se avrete bisogno fate un fischio-
-Ron…-
-No Herm. Statemi bene
ed andate- sorrise –Ci vediamo al vostro ritorno- guardai mio fratello con
dispiacere. Sapevo quanto male gli avevano fatto l’amore della sua vita e il
suo migliore amico, ma il dover rinunciare al corso di Auror lo aveva distrutto.
Ci aveva messo mesi a decidere di ritirare la domanda ma poi lo aveva fatto.
Primo tra tutti i motivi: Hermione. La sua vicinanza al corso l’avrebbe
perseguitato per sempre. Secondo motivo: la sua famiglia e quella che avrebbe
creato con Margot. Lei odiava le
battaglie, odiava la morte e non desiderava altro che una vita tranquilla
con chi amava. Ron al fianco di Harry non gliela avrebbe potuta dare e da Auror
sarebbe divenuto membro dell’Ordine e quindi sempre al centro di lotte e
spesso in situazione che ad ogni minimo movimento la morte poteva coglierlo.
Terzo motivo, e meno eroico, il denaro. Desiderava guadagnare molto e di certo
da Auror non avrebbe navigato nei galeoni. Puntava a divenire qualcuno. Avvocato
o cose del genere. Non che ci avesse mai pensato seriamente fino a poco tempo
prima(anzi, l’idea di stare dietro una scrivania lo aveva sempre disgustato,
dato che amava l’avventura), ma la cosa ora si faceva più chiara e limpida.
Il suo futuro non era più, come credeva fino all’anno prima, a combattere il
male con Harry ed Hermione, era il suo futuro era essere qualcuno. Aiutare gli
altri senza rimetterci la pelle e vivere bene. Vivere bene, e vivere con Margot,
fare il padre e fare il marito con tutti gli arti al suo posto e senza il
terrore di morire da un momento all’altro…Ed è quello che farò anche io.
Non farò l’avvocato, ma sarò qualcuno. Sarò una mamma a tempo pieno per
cominciare, sarò una studentessa e poi una segretaria semmai. Lavorerò al
Ministero o semmai alla Gringott…Per ora non lo so, so solo che voglio fare
altro, che Auror anche per me è una porta chiusa dall’anno precedente, che
combattere il male, combattere Malfoy non è il mio obbiettivo. Ora sono certa
di questo, e certa anche che ho sentito la mia Angel darmi ragione, che
combattere il padre che non conoscerà mai, non è una bella idea. E’ pur
sempre una parte essenziale di lei.
È pur sempre l’uomo che ho amato e che amo.
Dopotutto.
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