Sul tuo cuore cadde il mio primo sguardo

di LaDyMaLFoY93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sul tuo cuore cadde il mio primo sguardo ***
Capitolo 2: *** La noia segue l'ordine e precede le bufere ***
Capitolo 3: *** Nelle liti, chi perde è sempre la verità. ***
Capitolo 4: *** Un sogno, non è mai soltanto un sogno ***
Capitolo 5: *** I ricordi sono come i sogni: si interpretano. ***
Capitolo 6: *** Il vero amico lo riconosci da come ti mente ***



Capitolo 1
*** Sul tuo cuore cadde il mio primo sguardo ***


Sul tuo cuore cadde il mio primo sguardo




Eravamo in Sala Grande e stavamo pranzando.
Per tutta la settimana non avevo fatto altro che guardarmi intorno provocando la preoccupazione dei miei migliori amici.
La causa di tutto era uno sguardo silenzioso che a poco a poco era diventato insistente.
Come se nulla fosse io continuavo la mia vita, ma come al solito non potevo mentire ai miei amici se almeno io non ero convinta di ciò che dicevo.
" Si è tutto apposto " continuavo a ripetere loro.
Ed era frustrante perchè per essere convincente avrei dovuto essere come minimo concentrata.
Cosa quantomeno impossibile considerato il proprietario di quello sguardo.
Gli occhi che non mi avevano lasciato un secondo appartenevano a niente popo di meno che a Draco Lucius Malfoy.
Fatto a dir poco incredibile dato che dopo 6 anni di insulti ci eravamo ritenuti abbastanza maturi da poterci ignorare. Escludendo che abbia cambiato idea, non credo di sapere cosa possa volere da me.
" Hermione non ti girare ma Malfoy ti sta fissando. " disse Ginny vicino al mio orecchio.
" Si lo so. E' una settimana che non fa altro. " risposi io con tono esasperato.
La sua espressione divenne corrucciata e pian piano espresse i suoi dubbi.
" Ma che motivo dovrebbe avere per fissarti così?! " chiese sottolineando il così con una smorfia.
Non sapevo perchè ma con Ginny sentivo di poter essere me stessa.
Conosceva vita morte e miracoli della mia esistenza ed ero certa che condividesse tutte le mie perplessità.
" Non ne ho idea ma credo che non rimarrò ancora per tanto con questo dubbio. " risposi io incerta se essere spaventata o contenta di sapere.
Mi girai verso il tavolo serpeverde per trovare conferma alla mia ipotesi, ma quello che vidi furono due occhi grigi che mi guardavano.
Ma non normalmente. Sembrava volessero scrutarmi dentro. Abbassai velocemente lo sguardo.
Non avrei dovuto, soprattutto davanti a lui, ma non riuscivo a sostenerlo.

L'anima di una persona è nascosta nel suo sguardo,
per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi.
Jim Morrison




Aveva di nuovo abbassato lo sguardo. Ormai era la centesima volta che succedeva.
Ma dove era andato a finire il coraggio che tanto predicava se poi non riusciva nemmeno a sostenere un mio sguardo?
I suoi occhi erano per me come un libro aperto. Facilissimo da leggere. Ancor più facile da sfidare.
Lei però non se ne rendeva conto, o meglio, non voleva rendersene conto.
Faceva finta di niente e questo era per me insopportabile.
Dopo averla osservata per una settimana mi ero reso conto di quanto siamo simili.
Se fossi una donna sarei come lei, se lei fosse un uomo sarebbe come me.
Solo che lei questo non l'aveva ancora capito. E l'unico in grado di spiegarglielo ero io.
" Quindi avevo ragione io, giusto? " domandò Blaise con un ghigno degno del miglior truffatore.
" Non proprio. TU dicevi che avevamo alcune cose in comune. IO ti dico che siamo uguali. " risposi con un sorriso trionfante.
" Vuoi sempre avere ragione è Dra " disse lui scuotendo la testa.
" Non voglio ma ho " chiarii
" Comunque sia cosa hai intenzione di fare adesso? "
" Tra poco lo vedrai "
Poco dopo un gufo entro in sala volando e si posò esattamente davanti a lei che, evidentemente curiosa, esitava.
A cosa mi ero ridotto pur di poterle aprire gli occhi.
Ci vuole una donna veramente buona per fare una cosa veramente stupida diceva Oscar Wilde.
Infatti mi era entrata dentro. Non sapendolo mi aveva aperto gli occhi e aveva involontariamente chiesto di aprirle i suoi.
Aveva lasciato, seppur inconsapevolmente, che io la vedessi per com'era.
Sul tuo cuore cadde il mio primo sguardo. Johann Schiller





Buongiorno a tutti!!! questo piccolo capitolo sarebbe una specie di prologo e prima di continuare vorrei vedere se piace.
Piccola nota: ho avuto un po di difficoltà con i verbi quindi se doveste trovare delle incongruenze siate magnanime xDxD
Recensite in tanti e fatemi sapere se come inizio potrebbe essere buono.
un bacio
LaDyMaLFoY

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Capitolo 2
*** La noia segue l'ordine e precede le bufere ***


La noia segue l'ordine e precede le bufere





Mentre quel gufo atterrava davanti a me, i miei amici lo seguirono curiosi come non mai.
Ginny che come me aveva il sospetto di conoscere l'emittente distrasse Harry e Ron.
" Mione chi è che ti scrive a quest'ora? " chiese Ron molto curioso.
" Sarà la McGranitt che vuole qualcosa. " risposi prontamente mentre Ginny come me non stava più nella pelle.
" Ragazzi voi cosa fate questo pomeriggio? " chiese con un entusiasmo non del tutto sincero Ginny.
" A giusto! Questo pomeriggio ci sono gli allenamenti di Quidditch. Li abbiamo spostati perchè sabato alcuni non potevano. "
" Grazie che me l'avete detto è!! " disse Ginny con sguardo assassino.
Intanto io aprii il foglietto.
" Ho bisogno di parlarti ci vediamo subito dopo pranzo nell'aula vuota del terzo piano D.M "
Questo recitava il foglietto che avevo in mano.
D.M. poteva solo che essere Draco Malfoy. E questo non era del tutto confortante.
In quel biglietto non c'era nemmeno un insulto. Cosa molto strana.
" Si infatti. Come sospettavo " dissi calcando le ultime parole " mi chiede se posso recarmi in biblioteca appena posso "
" Quindi io andrei " continuai guardando attentamente le facce dei miei amici per capire se se l'erano bevuta.
A quanto pareva si. Meglio.
Spostai lo sguardo verso il tavolo delle Serpi e notai che Malfoy stava tranquillamente chiacchierando con Zabini.
Forse sbagliavo. Forse D.M. era qualcun'altro. L'avrei saputo solo vivendo.
Mi alzai velocemente dal tavolo e raggiunsi molto in fretta il portone della Sala Grande.
Prima di uscire mi voltai di nuovo verso quel tavolo e vidi ancora lo sguardo di Malfoy puntato su di me.
E' veramente strano il suo guardarmi. Non guarda il seno o le gambe o il sedere. Mi guarda in viso cercando ripetutamente i miei occhi.

La bellezza non sta nella cosa guardata, ma nello sguardo.
Anonimo




La vidi alzarsi e girarsi nella mia direzione.
Prima di alzarmi anch'io lanciai uno sguardo molto eloquente a Blaise e in pochi secondi mi ritrovai all'inizio del 3° piano.
Con calma raggiunsi l'aula e fu allora che la vidi.
Era intanta a guardare fuori, mi dava le spalle.
Con una mano giocava con un ricciolo che si era evidentemente ribellato all'alta coda.
Non mi aveva sentito entrare, così, cogliendo al volo l'occasione, mi avvicinai silenziosamente fino a starle dietro.
La presi per i fianchi e feci aderire i nostri corpi fino a trovarmi con le labrra appena sopra il suo orecchio.
" A cosa pensi? " chiesi in un sussurro.
" Al motivo - a me completamente oscuro - per il quale tu vuoi parlare con me " disse lei ancora immobile.
" Vedi, ho fatto una scommessa con Blaise " dissi staccandomi da lei e allontanandomi di poco.
" E cosa centrerei io? " chiese girandosi e facendo incontrare i nostri occhi.
" La scommessa è che io devo riuscire a farti diventare una perfetta serpe " dissi accennando appena un ghigno.
" E cosa spinge dei serpeverde come voi a fare scommesse di questo genere? " mi chiese alzando un sopracciglio.
" E' la domanda sbagliata, Tesoro " ghignai io.
" E quale sarebbe quella giusta? " chiese evidentemente confusa.
" Perchè io abbia accettato " dissi lasciandola senza parole.
" E...? "
" E prima di accettare definitivamente ti ho osservata e ti ho vista " continuai fissandola in volto.
" Buongiorno è "
" Non sei poi tanto diversa da me... "
" Ah no?! " disse lei scettica.
" No ed è per questo che oltre ad accettare questa scommessa la vincerò "
" Non hai ancora risposto alla mia domanda " mi fece notare lei tornando calma.
" Noia " risposi semplicemente.
" Noia?! " fece lei ironica.


La noia non è altro che il desiderio puro
della felicità non soddisfatto dal piacere,
e non offeso apertamente dal dispiacere.
Giacomo Leopardi




" Quando tu ti annoi leggi, cosa impedisce a me di fare scommesse per lo stesso motivo? " dissi facendola incazzare sul serio.
" Stiamo parlando di due cose nettamente differenti. Mi sono stufata di starti a sentire! " disse girando i tacchi e andandosene.
" Ci si vede " dissi con un sussurro pregustando già la vittoria.
Per il momento ero soddisfatto.
Uscii anche io e mi diressi in Sala Comune.


La noia segue l'ordine e precede le bufere.
Leo Longanesi




Ringrazio le cinque persone che hanno recensito e tutti quelli che hanno messo la fiction tra le preferite e/o le seguite.
Mi sembra impossibile di aver già postato il 2° chappy!! Spero di mantenere questi ritmi xDxD
Cmq che ne pensate?? Recensite in tanti!!!!
Un bacio
LaDyMaLFoY

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Capitolo 3
*** Nelle liti, chi perde è sempre la verità. ***


Nelle liti, chi perde è sempre la verità.





Passarono due giorni da quell'incontro.
Raccontai ogni cosa a Ginny che, però, non riuscì a darmi nessuna risposta.
Furono due giorni lunghissimi, i più lunghi forse.
Le domande - che continuavo a pormi a causa dell'eccessiva curiosità - erano tantissime.
Avevo anche ipotizzato alcune delle risposte - completamente imbrobabili - dato che non credevo ad una sola parola di ciò che Malfoy aveva detto.
A questa mia frustrazione si aggiungeva lui in persona.
Quando incontravo il suo sguardo non solo continuava a fissarmi ma se la rideva pure!!
Così dopo due giorni frustranti e due notti insonni decisi che era ora di farla finita.
" Adesso basta, non riuscirò ad andare avanti così ancora per molto. " dissi a Ginny quello stesso giorno a pranzo.
" E cosa vorresti fare? " chiese lei scettica.
" Voglio sapere, capire. " risposi facendomi ben intendere.
" Farai esattamente quello che lui vuole che tu faccia. " ribattè lei tranquilla.
Era da quando le avevo raccontato tutto che facevamo discorsi di questo genere.
Mi aveva fermato impedendomi di fare cazzate ma ormai ero arrivata alla follia.
" Lo so ma guarda come mi sfida! Davanti a tutti per giunta! " sussurrai esausta.
" Non ti sta sfidando. " disse lei severa.
" Chi non ti sta sfidando? " chiese Harry sedendosi a tavola insieme a Ron.
" Ehm...Piton! Si Piton mi sembra che in ogni lezione sfidi la mia intelligenza. " mentii.
Ginny mi guardò male subito seguita da Harry e Ron.
" Sono sei anni che ti sfida, Hermione. Sicura di stare bene? "
Non ce la facevo più a sentirmelo chiedere.
Colsi l'occasione al volo.
Mi girai verso Malfoy che come sempre mi fissava e lo guardai cercando di comunicargli con lo sguardo ciò che pensavo.
Posai lo sguardo sul portone e poi di nuovo su Malfoy.
" Ehm, scusate. Devo andare a fare il tema di Storia della Magia. "
" Ma non lo avevi fatto due giorni fa? " mi guardò confuso il rosso.
" Ho detto Storia della Magia? Intendevo Aritmanzia! " risposi alzando e raggiungendo il portone sotto gli sguardi esterrefatti dei miei amici.

A meno che un uomo non senta di avere una memoria abbastanza buona,
è meglio che non s'arrischi mai a mentire.
Micheal De Montaigne




La vidi in difficoltà con i suoi amici, non sapeva più cosa raccontargli.
Questi ultimi due giorni sono stati molto divertenti.
La Granger ha avuto parecchi cambi d'umore.
Sapevo che potesse succedere una cosa del genere, ma vederlo era tutta un'altra cosa.
Ormai era una questione di ore. O forse minuti?!
Si girò verso di me e mi fece segno verso il portone.
No, decisamente secondi!
Non appena la vidi alzarsi mi alzai anche io cercando di non perderla di vista.
Correva e correva, finchè non si fermò sulle scale che portavano al primo piano.
" Ti ascolto " disse lei continuando a darmi le spalle.
" Non qui " esclamai prendendole un polso e smaterializzandoci in camera mia.
" A Hogwarts non ci si può smaterializzare! " affermò scostandosi bruscamente da me.
" Io sono Draco Malfoy e nessuno stupido incantesimo può impedirmi di fare ciò che più mi piace " risposi con un ghigno.
" Comunque sia non siamo qui per questo " continuai sedendomi sul letto.
" E allora per cosa? "
Le feci segno di sedersi dove più le sembrava comodo e così lei si sedette sulla sedia della scrivania.
" Ti ho osservata molto e sono arrivato alla conclusione che ciò che tanto disprezzi fa parte di te come di me " dissi guardandola dritto negli occhi.
" Tu menti! " urlò alzandosi dalla sedia e arrivandomi a pochi passi di distanza.
" Cos'è Tesoro, hai la coda di paglia? " dissi alzandomi e portando il viso a pochi centrimetri dal suo.
" Certo che no " rispose mantenendo fermo il suo sguardo nei miei occhi.
" E allora cosa? Ti sembra davvero così assurdo? " ghignai.
Mi sdraiai sul letto su un fianco e con un braccio mi tenevo la testa.
" Ti assicuro che sei una Serpeverde mancata " dissi ad un Herione Granger davvero incazzata.
" Nei tuoi sogni " ringhiò.
" Ehi micetta perchè invece di ringhiare non vieni un pò qui a fare le fusa? "
" Questo è il colmo " disse infuriata dirigendosi verso la porta.
Con uno scatto repentino mi alzai e fermai la mano che stava aprendo la porta.
Presi anche l'altro polso e glieli incatenai (senso figurato) al muro all'altezza del volto imprigionandola tra il muro e il mio corpo.
" Non te ne andrai così facilmente! " ringhiai contro il suo orecchio.
" Sei tu che sei venuta e quindi ora non te ne andrai senza avermi dato la possibilità di spiegarmi "
" Lasciami " disse lei col fuoco negli occhi.
" Dovresti imparare a tenere la bocca chiusa, se vuoi posso insegnartelo io "
Abbassai il capo verso di lei e dopo un ultimo focoso sguardo la baciai.
Poggiai le labbra sulle sue leccandole il labbro superiore e subito dopo la mia lingua stava giocando con la sua.
Le aprii le gambe con la mia schiacciandomi ancora più su di lei.
Fu un bacio lungo e quando mi staccai l'espressione della mezzosangue era impagabile.
I suoi occhi mandavano scintille, era un poco rossa e aveva ancora le labbra socchiuse.
Mi scostai da lei che in meno di mezzosecondo fuggì via.

Nelle liti, chi perde è sempre la verità.
Publilio Siro







Eccomi tornata con il terzo capitolo. Che ne pensate??
Innanzi tutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno commentato il cap precedente e hanno messo la fic tra le preferite o seguite.
Poi volevo avvertirvi che con l'inizio della scuola per me sarà più difficile aggiornare velocemente ma ci proverò.
Un bacione a tutti e mi raccomando commentate!!!

LaDyMaLFoY93

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Capitolo 4
*** Un sogno, non è mai soltanto un sogno ***


Un sogno, non è mai soltanto un sogno.





Quella notte lo sognai.
Sognai noi due, nella sua stanza.
Se non me ne fossi andata sarebbe successo esattamente quello che ho sognato, e forse anche di peggio.

Flash Back

Mi stava baciando.
Come prima che uscissi.
La sua lingua era tra le mie labbra e le stava stuzzicando in maniera divina.
Si staccò da me e mi guardò negli occhi.
- Vedi non è poi tanto male tacere qualche volta - disse riprendendo a baciarmi con passione.
Non so come dopo due secondi mi ritrovai nel suo letto con lui sopra di me a gattoni.
Quando ci staccammo mi sorpresi col le braccia attorno al suo collo e le mani tra suoi capelli.
Mi accorsi che ci eravamo smaterializzati per la seconda volta in meno un'ora.
Scese con il viso a baciarmi la mascella, il mento e il collo.
Portò la mano sulla gamba all'altezza del ginocchio mentre io invilavo le mani sotto la sua maglietta sentendo i suoi muscoli levigati dagli allenamenti di Quiddich.
Nel risalire con la mano fino ai fianchi mi tirò su la gonna della divisa.
Tornò a baciarmi sulle labbra, dopodichè si staccò e mi guardò negli occhi mentre mi sfilava gli slip.

Fine Flashback

A questo punto mi svegliai.
Come sogno era alquanto realistico, come realtà completamente impossibile.

I sogni sono desideri che l'uomo tiene nascosti anche a sé stesso.
Akira Kurosawa



Non mi capita quasi mai di ricordare un sogno, al massimo lo ricordavo appena sveglia e dimentinticavo dopo non molto.
Ma erano le undici e avevo ancora la sua immagine, la nostra immagine chiara nella mente.
Durante tutta la lezione di pozioni avevo fatto finta di nulla voltandomi qualche volta verso di lui.
Ma non sembrava essere a conoscenza di qualcosa che potesse cambiare il suo stato d'animo.

Nessuno stato d'animo si può mantenere
del tutto inalterato nello scorrere delle ore.
Thomas Mann



Cancellai ogni traccia di quella notte dalla testa, sperando che non se ne accorgesse.
O almeno era quello che credevo di aver fatto, sapendo ciò che più avanti sarebbe accaduto ne deduco che la mia faccia fosse un libro aperto, facilmente consultabile.

Avevo esagerato.
Non ero stato abbastanza attento. Aveva una faccia!
" Di nuovo? " chiese Blaise guradando prima la Granger e poi me.
" Fa parte del mio piano " risposi continuando a guardarla.
" Ma credo d'aver esagerato " continuai indicando con un cenno la faccia sconvolta che aveva la mezzosangue.
Eravamo in aula pozioni e come al solito facevamo di tutto tranne che seguire la lezione.
Cosa che, a quanto pare, neanche la mezzosangue riusciva a fare.
Si girava nervosamente nella mia direzione cercando il mio sguardo, ma quando lo trovava riabbassava immediatamente gli occhi.
Con lo sguardo sempre fisso su di lei continuavo a chiacchierare con Blaise fino a che, pochi minuti più tardi, non finirono le due "estenuanti" ore di pozioni.
Tutti si precipitarono fuori dall'aula ma vedendo che la mezzosangue si tratteneva, temporeggiai anch'io.
Notando quest'atmosfera tesa anche Piton uscì e ci lasciò soli.
" Bè Mezzosangue? Devi dirmi qualcosa? "ghignai.
" Nulla di così importante " rispose riprendendo coscenza di se e allontanandosi.
" Non così in fretta " la fermai
" Non sono solito perdere le scommesse e di certo questa non sarà un'eccezione. Non hai ne forza ne voglia sufficienti a fermarmi. Consegnati senza opporre resistenza e non te ne pentirai " continuai con voce suadente.
" Combatterò " ribattè lanciandomi un ultimo sguardo di fuoco e uscendo dall'aula.
" Ma ne uscirai sconfitta "

Un sogno, non è mai soltanto un sogno.
Stanley Kubrick






Com'è????????
Innanzi tutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno commentato il cap precedente e hanno messo la fic tra le preferite o seguite.
E spero che questi numeri aumenteranno sempre di più.
Un bacione a tutti e ricordatevi di lasciare un commentino please
LaDyMaLFoY93

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Capitolo 5
*** I ricordi sono come i sogni: si interpretano. ***


I ricordi sono come i sogni: si interpretano.





Un altro martedì mattina, un'altra noiosissima lezione di incantesimi.
Questa notte ho dormito tranquillamente per fortuna, nessun Malfoy nei miei sogni.
Anzi ripensandoci non ho sognato affatto.
Distolsi lo sguardo dal nulla davanti a me non appena vidi una pergamena non mia sul banco.

Anche tu ti stai anniando?! Deve essere proprio noioso per far addormentare anche te.

Non c'era dubbio la calligrafia era quella di Harry, voleva fare un po di conversazione, ultimamente non parlavo molto con lui e Ron.

Già, rischio di cadere dalla sedia.

Piegai in due la pergamena e gliela tirai sul banco quando Vitious non mi guardava.
Nel momento in cui mi rigirai successero molte cose contemporaneamente.
Mentre Vitious rimproverava me ed Harry l'aula si svuotava e io rivissi l'inizio dell'ora.

Flash back

Fiera della mia divisa verde argento entrai in aula a testa alta, con un sorriso accattivante non mio, scrutando le persone che erano entrate prima di me.
C'erano si e no dieci ragazzi tra i quali Draco Malfoy seduto stranamente all'ultimo banco della fila accanto al muro completamente in ombra che mi chiamava con lo sguardo.
Non attesi oltre, mi fiondai sul posto libero vicino al suo guardandolo costantemente negli occhi.

Fine flash back

Rispresi coscienza di me quando il professore era tornato alla sua lezione e ancora stordita guardai uno a uno i miei compagni ignari di ciò che mi era appena successo.
Arrivai con lo sguardo a quell'ultimo banco e vidi Malfoy sogghignare al mio sguardo atterrito.
Non feci a tempo a distogliere lo sguardo che un'altro ricordo s'impossessò di me.

Flash back

Stavo facendo finta di seguire la lezione, proprio come Malfoy.
Il suo piede intanto saliva lungo la mia gamba e riscendeva.
Dopo poco avvicinò la sua bocca al mio orecchio e prima di mordicchiarlo dolcemente mi sussurrò:
" Vedi, non è poi tanto male essere serpeverdi, no? "
Lentamente passò la mano a coppa sul mio seno massaggiandolo da sopra il maglione mentre io ansimavo in silenzio.

Fine flash back

Era successo di nuovo, questa volta però ero rossa come un peperone.
Non osai voltarmi di nuovo verso quel diavolo tentatore e al suono della campanella scappai letteralmente dall'aula dirigendomi in biblioteca.

Il ricordo è un traditore che ferisce alle spalle.
Sören Kierkegaard



È scappata, non pensavo sarebbe rimasta così male.
Chissà poi che si aspettava di trovare in biblioteca, pensavo mentre percorrevo i grandi corridoi del castello.
Forse sarebbe stato meglio lasciarla alle sue ricerche, anche se senza di me non avrebbe trovato nulla.
Ora era troppo tardi per tornare indietro, mi trovavo esattamente accanto al primo scaffale pieno di libri.
Non vidi subito la Mezzosangue, pensavo principalmente a cosa dirle.
Andando avanti notai una figura accucciata a terra con un enorme libro in mano.
" Cosa cerchi Mezzosangue? " chiesi insicuro della sua risposta.
" Niente che tu non sappia già, suppongo " rispose continuando a sfogliare il libro.
" Illuminami " mi sedetti accanto a lei e con mia grande sorpresa lei quasi non lo notò.
" Mi hai fatto un incantesimo o una pozione o non so cosa, è questo ciò che sto cercando di scoprire " disse, stavolta guardandomi dritto negli occhi.
" Non ho fatto nulla del genere e se è un controincantesimo che cerchi stai sprecando il tuo tempo e anche il mio "
" Illuminami tu allora, non è una cosa normale quella che mi è successa prima "

I ricordi sono come i sogni: si interpretano.
Leo Longanesi



" Non so di che stai parlando " risposi con tono di sfida.
" Prima o poi scoprirò il tuo segreto " disse chiudendo il libro e rimettendolo a posto.
" Potrebbe essere prima di quanto immagini, sai quello che voglio "
La curiosità la stava di nuovo mettendo alle strette.
Mi fece segno con la testa e lo presi come invito a continuare.
" Tra una settimana c'è un festino a serpeverde, quella sarà la tua prova finale, se vincerò la scommessa ti dirò tutto ciò che vuoi sapere " tesi la mano verso di lei, la quale non se lo fece ripetere due volte e l'afferrò per pochi secondi lasciandola subito dopo.
" Allora ci vediamo domani dopo le lezioni nella stanza delle necessità, non posso vincere così " dissi facendo segno verso la sua persona.
" Va bene, ci vediamo domani. Ciao " e detto questo corse via.
Avrei avuto ciò che volevo, e tra una sola settimana.




Com'è????????
Innanzi tutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno commentato il cap precedente e hanno messo la fic tra le preferite o seguite.
E spero che questi numeri aumenteranno sempre di più.
Un bacione a tutti e ricordatevi di lasciare un commentino please
LaDyMaLFoY93

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Capitolo 6
*** Il vero amico lo riconosci da come ti mente ***


Il vero amico lo riconosci da come ti mente.





" Sei in ritardo " mi salutò cordiale come al solito.
" Harry doveva parlarmi e comunque sono solo cinque minuti " lo sfidai.
“ Cinque minuti miei sono importanti, ma tu non dai valore al tempo quindi non puoi capire “ disse scuotendo la testa con fare teatrale.
“ Sbrighiamoci, non ho tutto il pomeriggio “
Entrai nella stanza e vidi un divanetto al centro con un grande tappeto ai suoi piedi.
Malfoy entrò subito dopo di me sogghignando alla mia espressione incuriosita.
Dal momento che lui non si degnava di darmi delle spiegazioni gliele chiesi direttamente.
“ Bè? A cosa serve questo divano? “ dissi mentre mi sedevo guardandomi intorno.
“ Il divano è per me “ rispose lui.
“ Sai camminare con i tacchi? “ continuò.
“ Quest’estate li ho portati, ma erano molto bassi. Non vedo però cosa centrano i tacchi con l’essere una Serpeverde “ constatai guardandolo con sfida.
“ Lo capirai prima o poi, ma per il momento si fa quello che dico io “
Si avvicinò ad una seconda porta che non avevo notato prima e l’aprì.
Era un armadio pieno di scarpe a dir poco bellissime, ne prese un paio e me le porse.
“ Fammi vedere quello che sai fare “ detto ciò si buttò letteralmente sul divano aspettando di vedermi camminare con quei trampoli.
Tralasciando il tacco eccessivamente alto erano delle scarpe molto belle, delle decolleté
rosse con un fiocco sul davanti chiuse dietro con il cinturino alla caviglia.
Mi infilai velocemente quelle meraviglie e mi alzai, forse troppo in fretta perché traballai.
Cercai di ricordare come si camminava, un piede davanti all’altro con la testa alta e le braccia lungo i fianchi.
Quello che avevo in mente di fare fu diverso da quello che feci, suppongo, dato il ghigno ancora presente sulle labbra di quel furetto di Malfoy.
Camminai per parecchio tempo facendo su è giù per la stanza acquistando sempre maggiore sicurezza.
Era passata appena una mezzora da quando avevamo iniziato e io mi ero fermata davanti a Malfoy aspettando che mi dicesse qualcosa.
" Davvero niente male, direi che ti viene quasi naturale "
Con un sorriso di vittoria mi accomodai accando a lui cercando di slacciarmi le scarpe, ma una sua mano mi bloccò.
Di scatto mi girai a guardarlo cercando di capire cosa non andasse.
" Non ho ancora detto che va bene, riprova "
Sbuffando mi rialzai e ricominciai a camminare, feci tre passi e sentii una mano sotto il mento che mi teneva alta la testa.
Sorpresa da quell'inaspettato contatto sobbalzai e persi l'equilibrio, sarei caduta se la stessa mano di prima non mi avesse cinto il fianco sostenendomi.
Quella mano mi schiacciava completamente al suo corpo, la mia schiena aderiva perfettamente al suo torace e i nostri bacini erano a contatto.
Riuscii a staccarmi di poco da lui e girai con il corpo fino ad averlo davanti, con la mano che ora si trovava aperta alla base della schiena.
Alzai gli occhi facendo incrociare i nostri sguardi, i suoi occhi erano più scuri del solito, non quel grigio chiaro tendente all'azzurro,
ma ora erano di un grigio fumo intenso e io mi ci stavo perdendo dentro.
All'improvviso mi ritrovai nuovamente schiacciata contro di lui con le mani sul suo petto e il contatto tra i nostri sguardi ancora presente.
La mia mente del tutto sgombra non riusciva a registrare cosa stava accadendo e quando lo vidi avvicinarsi con il viso il mio cuore iniziò a battere davvero forte.
Raggiunse con naturalezza l'orecchio e dopo pochi secondi parlò.
" Attenta piccola, potresti farti davvero male " disse stringendomi ancora di più.
Non capii subito il vero significato di quelle parole, credevo si stesse riferendo alla mancata caduta,
non avevo colto la sfumatura della voce ne la verità celata dietro quella semplice frase.

A volte la donna dice cose che non vanno dette,
ma spesso l'uomo dice cose che è necessario tacere.
Anonimo




" Ehm...grazie Malfoy " dissi e subito vidi i suoi occhi illuminarsi come ridere di una battuta che non avevo capito.
Questa ridata rimase sugli occhi, il resto del suo corpo esprimeva freddezza, algidità.
Di botto mi lasciò, si staccò da me tanto rapidamente da farmi vacillare.
" Per oggi va bene così, sei stata brava, ci vediamo domani alla stessa ora, puntuale " calcò l'ultima parola come se davvero fosse importante per lui e non solo un modo per discutere.
In realtà non era così, lui era preciso, anzi no preciso non era il termine esatto.
Calcolatore si avvicinava di più alla sua indole, avrei dovuto saperlo, prevederlo ma qualcosa mi accecava,
da quel momento non vidi più le cose com'erano ma come volevo che fossero e non mi accorsi di cosa stavo diventando o,
come dicono altri, cosa di me stava venendo fuori, quando aprii di nuovo gli occhi era troppo tardi.

Uscii dalla stanza più soddisfatto che mai, come immaginavo la mia non era un'impressione sbagliata, anzi!
Mi trascinai piano fino ai sotteranei e sempre più lentamente arrivai alla mia stanza non notando però un piccolo scocciatore.
Entrai nella mia stanza seguito da questa presenza e senza dargli peso mi stesi sul letto.
" Ogni volta la stessa storia " disse la vocina.
" Hai qualche problema, Bla? " chiesi al mio migliore amico nonchè miglior scocciatore.
" Certo che si, non puoi farlo " rispose senza perdere la calma.
" L'ho già fatto e non vedo qual'è il problema "
" Non ti reggi in piedi e mi chiedi qual'è il problema?! Sono settimane che va avanti questa storia... "
" Dovevo farlo, non mi avrebbe mai guardato diversamente se almeno nel suo subconscio non si fosse resa conto di me... "
" É davvero così importante? "
" Si lo è "
" Va bene, non mi va di farti il terzo grado quindi ti lascio riposare però stai attento, lo sai che è pericoloso "
Non feci in tempo a rispondere che caddi in un profondo sonno.

Il giorno dopo mi svegliai molto presto e soprattutto di buon umore.
Non appena mi fui preparata scesi per la colazione facendo attenzione a non svegliare nessuno.
Doveva essere molto presto perchè la sala era quasi vuota.
Ero molto riposata. Quella notte non avevo avuto incubi o sogni strani.
Quel giorno decisi consciamente di non dire nulla di Malfoy a Ginny, tantomeno ad Harry o Ron.
Giustificai quest'azione dicendo a me stessa che loro non avrebbero capito, correggendomi subito dopo: non c'era niente da capire.

Una scusa è peggiore e più terribile di una menzogna,
perché la scusa è una bugia guardinga.
Alexander Pope




Non ancora almeno. Nonostante ciò mi sentivo in colpa verso i miei amici così li aspettai a tavola per fare quattro chiacchiere.
Quando finalmente arrivarono si sedettero accanto a me.
Dovevo avere una faccia strana perchè erano parecchio preoccupati.
" Ehi Herm tutto ok? " chiese premuroso Harry.
" Si non ti preoccupare sto bene "
" Come mai così mattiniera? Non ti ho nemmeno sentito rientrare" chiese Ginny.
" Mi sono svegliata molto presto e non volevo svagliare nessuno " risposi.
" Mione mi presteresti un attimo il tema di pozioni? " chiese Ron.
Non potei far altro che accontentarlo a causa dei sensi di colpa.
" Si prendilo pure è nella borsa " con questa risposta attirai gli sguardi attoniti di Harry e Ginny.
Non era la mia solita risposta e inoltre non gli avevo nemmeno detto niente.
" Però è l'ultima volta, dovresti cominciare a studiare " mi salvai in corner.
Mi girai all'improvviso sentendo come uno sguardo che mi trafiggeva la schiena.
Non i soliti, erano blu.
Mi voltai imbarazzata dal nuovo contatto e la colazione proseguì tranquillamente.
Però mi sentivo strana, non me stessa.
Come ansiosa di qualcosa. Quando capii cosa mi vergognai di me stessa.
Non aspettavo altro che la sua entrata. Ma rimasi delusa.
Non si fece vivo in Sala Grande e non era presente nemmeno a lezione.
Pensai che forse sarebbe stato meglio non alzarsi affatto quella mattina.
La delusione era palpabile nonostante cercassi di mascherarla.
Per tutto il giorno non feci caso alle lezioni e sedetti sempre all'ultimo banco.
Naturalmente non si fece mai vivo e a pranzo avevo l'umore sotto i piedi.
" Che ne dite di pranzare fuori? Dopotutto oggi è una giornata bellissima " stava dicendo Ginny.
In effetti non era una brutta idea anzi. Non immaginavo che cospirasse contro di me.
" É una bellissima idea, voi che ne pensate? " rigirai la domanda a Ron e ad Harry.
" Non possiamo venire abbiamo degli allenamenti extra oggi " rispose Ron.
" Ma voi andate non vi preoccupate " continuò Harry.
Uscimmo al portone e notai che non eravamo le sole ad aver avuto quell'idea.
Il cortile era pieno di studenti. Anche se con difficoltà riuscimmo a trovare un angolo libero.
Ci sedemmo sotto una grande quercia e appellammo qualcosa da mangiare.
" Ma scusa non hai gli allenamenti anche tu? " le chiesi un pò dubbiosa.
" O no ieri ho preso una storta e per almeno tre giorni devo stare a riposo. "
" A ok. "
" Allora non mi dici niente? " chiese dopo un pò.
" Cosa ti dovrei dire? " feci finta di niente.
" Sono un paio di giorni che mi eviti e he non vuoi parlarmi "
" Non è vero, è solo che ho avuto molto da fare "
" Cosa sta succedendo? E cosa hai avuto da fare? "
" Non sta succedendo nulla e se così non fosse te l'avrei detto no? Non ti preoccupare è solo che ultimamente studio troppo "
" Lo studio? Solo questo? Lo sai di poter contare su di me, no? La storia col furetto invece? "
" Non c'è nessuna storia, non ci parliamo più "
" Mmm...va bene "

Il vero amico lo riconosci da come ti mente.
Alessandro Morandotti




Sapevo di averla convinta, e da quel giorno non mi chiese più niente su questa storia.
Finimmo il pranzo e dopo aver studiato tornai al mio dormitorio per posare i libri.
Cercai il mio libro preferito, Cime Tempestose per andare a leggere giù al lago.
Quel giorno non vidi Malfoy, il nostro incontro saltò.
Lui non si era presentato a nessuna delle lezioni, pensai che era inutile stare ad aspettarlo.
Al lago mi misi a leggere, ma dopo poco crollai addormentata su quel prato.





Eccomi tornata con il sesto capitolo. Che ne pensate??
Innanzi tutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno commentato il cap precedente e hanno messo la fic tra le preferite o seguite.
Volevo scusarmi per l'enorme ritardo ma con la scuola le punizioni e il tempo che manca sempre non è facile aggiornare.
Però sappiate che sono molto avanti con la storia, l'unico problema è trascriverla al pc.
Comunque in qualche modo farò, alla prossima un bacione a tutti e mi raccomando commentate!!!

LaDyMaLFoY93

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