Dreams & Nightmares

di Alexiel_Chan
(/viewuser.php?uid=83022)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Note NdA: Salve. ^^ Questo è un piccolo esperimento, era da un po’ che volevo scrivere qualcosa in questo Fandom, e quindi … Ecco qui il prologo.
Ovviamente è una AU, e spero sinceramente di non andare OOC.
Spero possa piacervi.  ^^

 

Prologo

 

 

La Londra ottocentesca era un miscuglio di poveri, signorotti ed assassini.
In quest’ultima categoria, figurava un gruppo composto da sette ragazzi, particolarmente noto tra i ricchi signori. I quali non si facevano scrupoli ad assoldarli per eliminare coloro che li creavano particolari problemi. Noti ai più come i Nightmares, erano famosi per non aver mai fallito un compito assegnatoli.
“Questo è il vostro prossimo obiettivo.” Disse con voce fredda Lord Henry, lanciando ai due ragazzi davanti a lui un fascicolo rilegato in pelle. 
I due annuirono affermativamente, scorrendo le righe scritte sul foglio.
“Portatemela qui e vi pagherò profumatamente.”

 

“Dovremmo catturare una mocciosa?” Domandò scocciato Boris, sollevando lo sguardo dai fogli.
“Accidenti, però è carina!” Esclamò Takao ammirando il piccolo ritratto a carboncino.
Max si sporse sulla sedia, osservando la figura. “Cosa vorrà quel tipo da una ragazza così?”
Kai alzò noncurante le spalle. “Lavora nella panetteria dei Bennett. La catturiamo appena esce dal negozio.” Propose con voce incolore.
“Che ne dici, Yuri?” Domandò Sergej.
Il ragazzo annuì svogliatamente.
“Se lo scopre Hilary ci squarterà vivi.” Proruppe Takao con tono lamentoso. “E per primo squarterà te, Kai.”
Il ragazzo lo ignorò completamente, concentrandosi sui documenti che aveva davanti.
“Oh, sì … Ci ucciderà tutti quanti.”

 

“Grazie Lilian, sei stata bravissima, come sempre.” Si congratulò la signora Bennett, dirigendosi verso la porta del negozietto.
“Grazie signora.” Rispose la ragazza spostandosi una ciocca di capelli corvini dietro l’orecchio.
“Puoi chiudere tu, per questa sera?” Domandò posando le chiavi sul tavolino affianco alla porta.
“Certo, non si preoccupi.”
“Grazie, cara. Ci vediamo domani mattina.” La salutò cordialmente la donna, uscendo all’aria fredda della sera.
Lili, finì di pulire il bancone, ordinò le ultime cose, e s’infilò il cappotto. Velocemente prese dalla tasca un paio di guanti neri senza dita, infilandoseli in un attimo, mentre ripensava a quando le erano stati regalati.
“Lili, tu hai un dono. Ma se non stai attenta, diventerà una maledizione. Quindi indossa questi. Sempre.”
La ragazza sospirò angosciata, uscendo finalmente all’aria aperta e chiudendo a chiave la porta del negozio, un attimo dopo, osservandosi attentamente attorno, le nascose nel vaso accanto all’uscio.
S’incamminò velocemente, per le strade buie, scansando con maestria gli ubriaconi che le venivano incontro. “Dio …” Sussurrò, evitando un ragazzo piuttosto brillo. “Ma non hanno altro da fare, che ubriacarsi?”
Rapidamente s’infilò in una stradina secondaria, sperando di abbreviare.
Un attimo dopo si bloccò di colpo, sgranando sorpresa gli occhi alla vista di due ragazzi appoggiati al muro alla fine della via, indecisa sul da farsi, con una mezza giravolta si voltò dalla parte opposta, cominciando a ripercorrere la strada. Si dovette bloccare nuovamente, mentre altri due ragazzi, bloccavano il passaggio per la via principale.
“Ma porca miseria …” Mormorò stringendo i pugni. “Come mi è saltato in mente di prendere questa strada?!”
Fece un passo in avanti, prendendo un grosso respiro. “Signori, potreste gentilmente spostarvi? Bloccate la strada.” Fece notare, cercando di mantenere un tono di voce calmo.
Uno di loro le afferrò malamente il braccio, strattonandola.
“Mi dispiace. Ma dovresti venire con noi, signorina.” Disse bloccandola in una morsa dolorosa.
Era almeno il doppio di lei.
“Mollami!” Gridò dimenandosi, e sferrandogli una gomitata nello stomaco. Si liberò dalla sua stretta allontanandosi velocemente, ed estraendo da sotto la gonna un coltello a serramanico.
“E’ combattiva!” Esclamò ammirato il ragazzo alle sue spalle. “Ed è davvero carina.”
“Takao, invece di continuare a blaterare, perché non cerchi di prenderla?” Fece notare il compagno, indicando la ragazza che evitava con maestria ogni tentativo di presa da parte di Boris.
“Okay, okay …” Borbottò frustrato lui. “Certo,che anche tu potresti fare qualcosa non ti pare, Kai?”
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, seguendo l’amico.
Lili evitò nuovamente Boris, cercando di colpirlo con il coltello, ma fallendo nel momento in cui, Kai la afferrò da dietro.
“Ma vi sembra leale combattere tre contro una?!” Urlò sferrandogli un calcio alle gambe, e facendolo barcollare instabile, all’indietro.
Un attimo dopo, sentì la testa girare. Voltandosi rapidamente indietro, mentre sentiva le forze venirle meno, notò un ragazzo dai capelli rossi che la prendeva al volo, prima che tutto si facesse buio.


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Salve, sono felice che il prologo vi abbia incuriosito. E sinceramente, spero che questo primo capitolo non vi deluda. ^^
Ringrazio tanto Avly, elenasama, Pilatigirls, Lumik e Pinca. Grazie, siete state tutte gentilissime. ^^
Prometto che vi risponderò al prossimo capitolo, perché ho ancora due versioni di latino da tradurre.
Grazie ancora, e boh … Buona lettura. ^^

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1

 

 

“Ehi, ehi. Si sta svegliando.” Fece notare Takao, sporgendosi ad osservare la ragazza.
Lili sbatté freneticamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco il viso del ragazzo davanti a lei.
“Cazzo Yuri, pensavo l’avessi uccisa!” Commentò Boris.  “E’ rimasta addormentata per ore.”
“Merda.” Fu il primo pensiero che attraversò la mente di Lili. “Sono nella merda.”
“Come ti senti?” Domandò Takao, osservandola curioso.
“Secondo te?” Ribatté acide lei.
Tentò di alzarsi, per tirare un calcio all’imbecille che le sorrideva davanti, notando qualche secondo dopo, di essere stata ammanettata ad una stufa spenta. “Ma si può sapere che volete?!” Gridò tentando di liberarsi, strattonando il braccio.
“Ah, ottimo lavoro ragazzi.” Si congratulò Lord Henry entrando nella stanza ed osservando Lili come si ammira un animale raro.
Lili gli restituì uno sguardo infuocato, cercando nuovamente di liberarsi.
“Così ti fai solo male alle mani, cara.” Disse con voce melliflua l’uomo. “E quelle sono l’unica cosa che mi interessano, quindi faresti bene a star ferma.”
“Io non mi metto a disposizione di idioti come voi, Lord Henry.”
“E di questo sono molto addolorato. Se aveste accettato precedentemente la mia offerta, a quest’ora non ci troveremmo in questa brutta situazione.”
“Signore, cos’ha di tanto speciale questa ragazza?” Domandò Rei.
L’uomo sorrise e gli occhi li si illuminarono. “Prevede il futuro.”
Lili storse il naso a quell’affermazione. “Io non prevedo il futuro.” Ribatté infastidita.
Rei inarcò incuriosito un sopracciglio. “Davvero?”
“Rei.” Lo richiamò Kai, facendogli segno di avvicinarsi.
“Certo.” Rispose Lord Henry più a sé stesso che ai ragazzi che dietro di lui, discutevano animatamente. “E’ una piccola miniera d’oro.” Disse estraendo una chiave dalla tasca interna della giacca. “Adesso ti libero.” Le disse inserendo la chiave nella fessura delle manette. “Ma, immagino tu sappia quel che voglio che tu faccia. In caso dovessi imbrogliarmi, ti ucciderò.”
“Bene …” Sussurrò Lili, massaggiandosi i polsi, prima di sfilarsi un guanto e sfiorando il braccio dell’uomo davanti a lei. Chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi. Qualche secondo dopo, gli riaprì, un sorrisetto divertito sulle labbra. “Non vedo nulla.” Disse semplicemente.
Lord Henry si adombrò afferrandole rudemente il polso e stringendolo fino a farle male. “Non mentire!”
“Non sto mentendo.” Rispose serafica Lili, cercando di non pensare al dolore. “E’ tutto bianco. E in questi casi, vuol dire solo una cosa …”
Un secondo dopo, il corpo senza vita di Lord Henry si accasciò accanto a Lili, che con un balzo scattò in piedi. “… Che la vostra vita è finita.” Concluse in un sussurro, prima di voltarsi stupita verso il ragazzo che teneva in mano un pugnale sporco di sangue.
“Abbiamo preso una decisione!” Esclamò Max avvicinandosi alla ragazza, con un sorriso furbetto sulle labbra. “Adesso fai parte dei Nightmares.”
“No.” Ribatté secca.
“Non è una decisione che puoi permetterti di rifiutare.” Intervenne tranquillamente Yuri.
Lili non batté ciglio. “Non vedo cosa possa ricavarne dallo stare in un gruppo di assassini, e potenziali psicopatici.” Disse lanciando un’occhiata leggermente preoccupata a Takao.
“Takao è solo un po’ … Tonto.” La rassicurò Max decisamente divertito, mentre l’amico sbuffava infastidito.
“Ah beh, adesso sono molto più tranquilla. Sono circondata solo da assassini, allora.”
“Avresti molti vantaggi dallo stare con noi.” Disse  Rei.
“Ad esempio?”
“Stai cercando una persona, vero?” Intervenne Kai, appoggiandosi al muro.
Lili si accigliò.
“Operiamo quasi a livello mondiale.” Continuò il ragazzo. “Stando con noi, la troveresti nel giro di poco tempo.”
“Chiariamo una cosa.” Cominciò Lili incrociando le braccia sotto il seno. “Io non prevedo il futuro. Ho solo qualche flash di ciò che potrebbe succedere. Il futuro varia. Quindi se è per questa mia ‘capacità’ che mi volete con voi, vi conviene rinunciare.”
“Non è solo per questo.” Rispose Rei.
Lili prese un respiro profondo. “Accetto.” Sussurrò guardando a terra.
Takao batté esaltato il cinque a Max. “Oh, fantastico! Allora possiamo andare!” Esclamò avviandosi verso l’uscita.
Lili li guardò stupita. “Non vi … Liberate del cadavere?” Domandò indicando con una nota di disgusto Lord Henry riverso a terra.
Boris e Sergej scrollarono le spalle. “Non ti preoccupare per quello.”
Un po’ titubante, Lili annuì, seguendo i ragazzi fuori dalla casa.

 

“Ah, per la cronaca, io non uccido.” Sbottò Lili mentre percorrevano le vie di Londra.
“Questo è un problema.” Commentò Rei.
“Anche se non mi sembrava che ti stessi facendo qualche scrupolo, quando cercavi di colpirmi con quel coltello.” Rammentò Boris, indicando il coltello a serramanico che ora era nelle mani di Yuri.
“Era autodifesa.” Rispose Lili. “E a proposito … Gradirei riavere il mio coltello.” Disse affiancandosi a Yuri, e tendendo la mano.
Lui lo soppesò per un attimo, prima di cederglielo. “E’ antico.” Constatò quando Lili lo riprese in mano.
Lei annuì. “Passa di generazione in generazione.” Spiegò semplicemente, armeggiando con la giarrettiera sotto la gonna, e cercando di infilarlo nuovamente.
“Comunque, non mi sembra che ti fossi spaventata quando hai visto Lord Henry morire, quindi dov’è il problema?” Domandò Rei raggiungendola.
“Non mi sono impressionata, perché sono abituata a vedere la gente morire.” Sussurrò senza rendersene conto.
Yuri accanto a lei, la guardò di sottecchi.
Come se si fosse improvvisamente resa conto di quello che aveva detto aggiunse immediatamente: “Voglio dire, a Londra ci sono un sacco di crimini. E capita spesso di vedere gente … morta.” Si bloccò un secondo prima di inarcare le sopracciglia. “Sicuramente per mano vostra.” Aggiunse con scioltezza.
“Accidenti, ha un’idea completamente sbagliata di noi.” Commentò sorpreso Max.
“Noi non uccidiamo così semplicemente. La gente che vedi morta, il più delle volte, non l’abbiamo uccisa noi.” Si sentì in dovere di dire Kai.
 “E chi, allora?”
I ragazzi non risposero, limitandosi a continuare a camminare.
Lili non insistette oltre, leggermente preoccupata del silenzio che era calato tra di loro. “Allora, dove ci stiamo dirigendo?” Domandò sperando di alleggerire la tensione.
“A casa mia!” Esclamò Takao, sollevato da poter finalmente dire qualcosa.
“E’ la vostra base segreta, o qualcosa del genere?”
“All’incirca.” Rispose vago il ragazzo.
Lili lo guardò incuriosito.
“Però nel frattempo andiamo lì, così ti cambi quel vestito.” Disse osservando le macchie di sangue sull’abito.
Lili storse il naso, sentendo tutto ad un tratto, l’odore di ferro del sangue. Il fatto che non fosse il suo la fece disgustare ancora di più. “E quindi tu tieni abiti femminili in casa tua?” Domandò nascondendo un sorrisetto divertito.
Takao sobbalzò. “No! Cioè … Sì, ma …”
Lili ridacchiò divertita.
Oddio, era davvero strano trovarsi in una situazione del genere. Un’ora fa avrebbe pagato oro, per poter tirargli il collo, e adesso stava ridendo come se lo conoscesse da un’infinità di tempo.
Attraversarono un ponticello di pietra, ritrovandosi davanti a un portone gigantesco.
“Questa è casa tua?” Domandò stupita Lili quando si lasciarono il portone alle spalle.
“Quasi. Per adesso è ancora di mio nonno.” Rispose Takao, invitandola, con un galante inchino, ad entrare. “Il bagno si trova al piano di sopra, la prima porta a destra. E i vestiti si trovano nella stanza affianco. Puoi scegliere quello che preferisci.”
Lili annuì, e un po’ titubante, cominciò a salire le scale, mentre gli altri si dirigevano nel salone principale.
Raggiunto il primo piano, si guardò un po’ attorno, notando un ritratto di un uomo, che doveva essere il nonno di Takao. Entrò nella stanza indicatele, notando un grande armadio di noce, le ante aperte lasciavano intravedere i diversi abiti appesi.
Diede un’occhiata veloce ai vestiti, sbuffando notando che erano solo gonne e abiti lunghi. Qualche secondo dopo, trovò un paio di pantaloni neri. Li afferrò felice, di aver finalmente trovato qualcosa di comodo da indossare, velocemente prese anche una camicia con i risvolti a sbuffo, prima di uscire e dirigersi in bagno.
Arrivata lì si tolse velocemente il vestito sporco di sangue, buttandolo a terra. Si sfilò la giarrettiera posandola assieme al coltello su uno sgabello accanto alla porta.
Si concesse un grosso respiro, prima di aprire il rubinetto della vasca a quattro zampe, e immergersi lentamente nell’acqua calda.

 

“Perché abbiamo deciso di tenerla con noi?” Domandò Takao, mangiucchiando un paio di biscotti.
“Perché ha un dono che potrebbe tornarci utile.” Rispose annoiato Boris.
“E poi hai visto come combatte?” Fece Rei. “Mai vista una ragazza così agile.”
“Non starai esagerando?” Chiese Sergej, guardandolo di traverso.
Rei scosse la testa. “E’ davvero brava, vero Yuri?”
Il ragazzo annuì. “Ha uno stile di combattimento piuttosto strano.”
“Ma efficace!” Aggiunse Boris. “Quasi mi staccava un braccio.”
“Comunque … Qual è il prossimo obiettivo?” Domandò Kai, sedendosi accanto a Rei.
“Un conte a Manchester.” Rispose il ragazzo. “Chi vuole andare?”
Kai e Yuri alzarono svogliatamente la mano. “La ragazza viene con noi.” Aggiunse qualche secondo dopo Yuri.
“Va bene … Ah, qualcuno deve anche fare una capatina a Sheffield.”
“Andiamo noi.” Annunciarono in coro Max e Takao.
Yuri e Rei si accigliarono.
“Da soli? Ve lo potete scordare.” Disse Kai.
“Bene, li accompagniamo noi.” Concesse Sergej indicando sé stesso e Boris.
Rei annuì. “Allora, si parte domani mattina.”


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=510396