AL RISVEGLIO DELLE TENEBRE

di Kagome008
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** SPECCHIARSI NEL PRESENTE ***
Capitolo 2: *** COSA VEDO NEL FUTURO ***
Capitolo 3: *** MAHOO ***
Capitolo 4: *** RIFLESSI ***
Capitolo 5: *** COME SCIOGLIERE LA NEVE ***
Capitolo 6: *** OLTRE LE SBARRE DEL RANCORE ***
Capitolo 7: *** I RIMORSI DELL'ANIMA ***
Capitolo 8: *** LA RIUNIONE ***
Capitolo 9: *** LO SQUARCIO OLTRE LE NUVOLE ***
Capitolo 10: *** SEPARAZIONE – prima parte ***
Capitolo 11: *** SEPARAZIONE – seconda parte ***
Capitolo 12: *** tutto e nulla ***
Capitolo 13: *** IL TEMPO CHE FU ***
Capitolo 14: *** QUELLO CHE NON SI PUò DIRE... ***
Capitolo 15: *** ...MA CHE SI PUò FARE ***
Capitolo 16: *** VIVERE UN INCUBO ***
Capitolo 17: *** LA SUA REAZIONE ***
Capitolo 18: *** YURI NI - NELLA NOTTE ***
Capitolo 19: *** LIMEN ***
Capitolo 20: *** FACCIA A FACCIA ***
Capitolo 21: *** ODORE DI PIOGGIA ***
Capitolo 22: *** LE COLPE DEL PASSATO ***
Capitolo 23: *** QUELLO CHE CI SEPARA ***
Capitolo 24: *** UN DESTINO CHE SI RIPETE ***
Capitolo 25: *** LA FINE DI UNA SORELLA ***
Capitolo 26: *** AI- AMORE ***
Capitolo 27: *** LACRIME D'ESTATE ***
Capitolo 28: *** TESSAIGA DALLA LAMA NEL CUORE ***
Capitolo 29: *** LA VOCE DELLA SPERANZA ***
Capitolo 30: *** ICHIDO MATA KAGE DE HOSHI ***



Capitolo 1
*** SPECCHIARSI NEL PRESENTE ***


Ciao a tutti!Come da me promesso nella precedente ff:IL MIO DESTINO è CON TE,sono tornata con il seguito!Quindi chi non avesse letto la ff precedente è cortesemente pregato di recuperare il tempo perduto e leggerla,mentre per i miei vecchi (l’importante è sentirsi giovani dentro!nd) e assidui lettori vi do il ben venuto su questa nuova ff!^^Prima di cominciare,breve flesh back:Naraku è stato sconfitto,Inuyasha e Kagome si sono finalmente dichiarati e le cose sembrano andare per il meglio,ma da come si è capito dall’ultimo capitolo di “IL MIO DESTINO è CON TE!”,le cose sono destinate a cambiare…cosa mai succederà?Ben venuti su:AL RISVEGLIO DELLE TENEBRE
P.S. Se vi è piaciuta la prima storia, posso assicurarvi che questa vi piacerà moooolto di più!^^

Leggenda: -“ pensiero ” -< discorso >

CAPITOLO 1
SPECCHIARSI NEL PRESENTE

La superficie liscia della sfera brillava intensamente.
Circa un mese prima,in una notte di novilunio,la sfera si era offuscata improvvisamente,perdendo tutta la sua lucentezza,e questo non era certo un buon segno. La sacerdotessa si era prodigata a tranquillizzare gli abitanti del villaggio e alla fine aveva dedotto che quel improvviso ed inaspettato avvenimento,che aveva colpito il potente gioiello,custodito da secoli e secoli dalle sacerdotesse dell’Ovest,avesse a che fare con le altre sfere gemelle.
C’era una sola spiegazione:una delle sfere era stata usata pienamente,spinta al massimo,e aveva esaurito tutto il suo potere,dissolvendosi in seguito.
Ora ne rimanevano solo tre…solamente tre sfere del potere. Bisognava fare qualcosa. Avvisare tutte le sacerdotesse e prepararsi al peggio.
La sacerdotessa strinse tra le sue giovani mani la sfera blu,che riluceva di una luce azzurrina,poi salì a cavallo e galoppando come il vento si diresse verso est,verso il villaggio di Edo.
***
-< Kagome!!! > un urlo acuto precedette di poco la figura di un piccolo demone volpe,che usciva correndo,con le lacrime agl’occhi, dalla foresta. Si vedeva spuntare un grande bernoccolo dalla sua piccola testa.
-< Schippo,che c’è? > chiese la ragazza,che fino a poco tempo prima si stava godendo il sole estivo sulla riva del fiume. -< Inuyasha mi ha dato le botte! > disse saltandole al collo.
Kagome gli accarezzò lievemente la piccola testa rossiccia e con voce dolce gli chiese:
-< Perché?Cosa gli hai fatto? >
-< Io niente! > rispose Schippo con voce angelica,raggomitolandosi sulle gambe di Kagome.
Da quando quello stupido scimmione di Inuyasha aveva chiarito le cose con Kagome,era diventato impossibile stare vicino alla ragazza…era davvero troppo possessivo e quando il piccolo kitsune cercava di farsi coccolare da Kagome, lo youkai lo fulminava con lo sguardo. Schippo aveva dedotto che fosse veramente geloso e che sarebbe piaciuto anche ad Inuyasha essere coccolato da Kagome,appoggiato alle sue gambe,così, un giorno,mentre erano tutti riuniti per il pranzo diede voce ai suoi pensieri:
-< Inuyasha… > incominciò a dire,guardando con sguardo interrogativo lo youkai.
-< Che vuoi pulce? > gli rispose seccato Inuyasha.
-< Ecco…perché non vuoi mai che io dorma sulle gambe di Kagome? > chiese con noncuranza Schippo.
Ad Inuyasha andò per traverso il cibo che aveva in bocca.
-< Forse è perché anche tu vuoi dormire con Kagome? > continuò tranquillo.
-< Schippo! > disse Kagome,arrossendo vistosamente…la domanda era un tantino equivoca.
Mentre Inuyasha diventava rosso come un peperone e rincorreva uno Schippo terrorizzato,Miroku rideva sornione,prima che una gomitata alle costole da parte di Sango lo raggiungesse.
Schippo non aveva ancora capito il perché Inuyasha se la fosse presa tanto…in fondo cosa aveva detto di male?
Beata innocenza. ^////^
-< Allora Schippo,si può sapere cos’hai combinato questa volta? > chiese,con voce gentile,Kagome,riportando al presente l’attenzione del piccolo demone volpe che le riposava sulla gambe.
-< Niente! > bofonchiò Schippo,piantando il muso.
-< Come sarebbe a dire niente? > disse una voce famigliare alle loro spalle,che li fece voltare.
Inuyasha camminava lentamente,mentre sotto il suo braccio sinistro si poteva vedere una confezione di rape secche mezza vuota. Schippo si alzò velocemente dalle gambe di Kagome e protese le sue piccole mani ( o forse è meglio dire zampe!nd ) in avanti,come a volersi diffendere,mentre la ragazza lo guardava perplessa.
-< Schippo,no dirmi che… > gli disse la ragazza.
C’erano solo due cosa a questo mondo delle quali Inuyasha era gelosissimo:una era Kagome,l’altra erano le sue adorabili ed indispensabili rape secche,che la sua dolce Kagome gli portava ogni volta di ritorno dalla sua epoca. Quale imperdonabile errore aprire un pacchetto di quelle leccornie ( ma sono buone?nd ) e farsene letteralmente fuori uno, senza tra l’altro chiedere il permesso ad Inuyasha.
Inuyasha si stava avvicinando pericolosamente…il piccolo cuore di Schippo incominciò a battere sempre più velocemente,mentre la sua fronte grondava di sudore. Sperando di riuscire a svignarsela,il piccolo kitsune si mise a correre a per di fiato verso l’interno della foresta.
-< Dove pensi di andare? > urlò Inuyasha,mettendosi a correre.
Kagome osservava la scena divertita:
-< Avanti Inuyasha,non fare il bambino! > gli disse poi, teneramente.
Inuyasha si fermò,impietrito, e si girò con aria offesa verso Kagome.
-< Che cosa sarei io? > chiese mettendo il broncio.
-< Avanti…perdonalo per questa volta! > disse Kagome,rivolgendogli un sorriso.
-< Tsk! > rispose Inuyasha, arrossendo timidamente.
-< Te ne comprerò delle altre se ci tieni! > gli disse Kagome,mentre Inuyasha si sedeva accanto a lei.
All’improvviso arrivò una folata di vento. I capelli di Kagome si mossero come pieni di vita, mentre il sole conferiva alla sua bellissima chioma corvina riflessi viola. Inuyasha rimase imbambolato a fissarla,mentre sentiva crescere nel suo cuore quel dolce sentimento che lo colpiva ogni volta che la guardava. Da quanto si era dichiarato a Kagome?Un mese all’incirca … ma ogni volta che la guardava,che sentiva anche solo la sua voce in lontananza,che sentiva il suo profumo,quel fuoco così intenso sembrava ardergli dentro e non voler più smettere. Si era innamorato di lei da relativamente poco tempo,ma quel fuoco,quella passione sembravano non voler smettere di bruciargli nel petto,anzi, sembrava crescere di giorno in giorno.
-< Che c’è? > chiese Kagome,accortasi che lo youkai la fissava.
Inuyasha arrossì.
-< Mi hai fatto scappare Schippo! > disse
-< Cosa? > chiese Kagome.
Inuyasha le voltò le spalle,quindi si fece cadere all’indietro…Kagome si ritrovò la testa argentata dello youkai riposarle sulle gambe. Incominciò ad accarezzargli i capelli vellutati ,mentre Inuyasha si rilassava completamente.
Kagome sospirò:era davvero troppo pensare ad Inuyasha chiederle:< mi fai le coccole? >,perché di questo si trattava…Inuyasha era uno youkai voglioso di coccole.
Kagome diede un lieve bacio sulla fronte ad Inuyasha.
-< Sei proprio carino,sai? > gli disse,mandandogli brividi su tutta la schiena.
Inuyasha si alzò a sedere,prese tra le mani il viso di Kagome e la baciò teneramente.
-< Kagome, ti… >
-< Piccioncini,ecco dov’eravate finiti? > disse Miroku,spuntando da un cespuglio.
Inuyasha si raggelò di colpo,mentre Kagome diventava rossa come un peperone.
Ultimamente quel dannato bonzo di Miroku compariva sempre quando era meno opportuno…se non bastasse questo,ogni volta che Inuyasha si mostrava carino nei confronti di Kagome anche in presenza degli altri,quel dannato libertino tirava fuori il discorso, altamente equivoco, di Schippo, dicendo :< vuole dormire con Kagome… >.
Ovviamente le sue battutacce non rimanevano impunite:Sango lo centrava in piena fronte con l’hiraikotsu. -< Che vuoi Miroku? > chiese irato Inuyasha.
-< Niente,passavo di qui per caso… > ripose lui il monaco,con fare indifferente.
-< Miroku! > disse Sango,sbucando anche lei dal cespuglio < sei sempre a perdere tempo! >
-< Scusami mia dolce Sango,ma guarda,ho trovato quei due fuggiaschi di Inuyasha e Kagome! > disse in tono trionfante.
-< Ci cercavate? > chiese Kagome.
-< La vecchia Kaede ci vuole tutti al villaggio,ci deve parlare di qualcosa attinente alla sfera! > rispose la sterminatrice.
-< Ancora? > chiese seccato Inuyasha,mettendosi in cammino al fianco di Kagome.
La sfera era stata purificata e quindi era svanita all’incirca un mese prima,lasciando come suo unico ricordo un Inuyasha demone completo e una Kagome umana-immortale. Sebbene la sfera avesse esaudito il suo desiderio,cioè quello di poter vivere la sua vita con la donna che ama, ogni volta che il potente gioiello veniva anche solo nominato,una brutta sensazione colpiva Inuyasha. C’era qualcosa che lo faceva innervosire…quando avvertiva quella bruttissima sensazione, lo youkai non poteva fare a meno di preoccuparsi per la sua Kagome.
Kagome era legata più di tutti al potente ed ormai,finalmente, scomparso gioiello e questo non gli piaceva…no,proprio non gli piaceva.
Si incamminarono in direzione del villaggio, lasciandosi alle spalle la riva del fiume.
Mentre si allontanavano, un cespuglio si mosse rumorosamente.
***
-< è quasi conclusa! > disse Kagome,indicando un abitazione di legno,all’inizio del villaggio.
-< Si! > disse Miroku,scambiando un sorriso complice con Sango.
La loro abitazione,nella quale avrebbero vissuto una volta sposati,assieme a Kohaku,era quasi ultimata.
Miroku guardava il frutto delle sua fatiche con aria fiera,mentre Sango gli stringeva entusiasta la mano.
Kagome gli osservò amorevolmente,poi si fece dappresso ad Inuyasha e,come una bambina chiede timidamente un regalo,lei disse allo youkai:
-< E noi,dove andremmo ad abitare? >
Inuyasha diventò di marmo. Lui e Kagome non avevano mai parlato di andare a vivere assieme…non che Inuyasha non volesse,intendiamoci, ma parlare di certe cose non gli riusciva per niente semplice. ( Lo sappiamo,cavoli,ci ha messo 18 capitoli in IL MIO DESTINO è CON TE per dichiararsi!nd ).
-< Sango… > urlò Kohaku,raggiungendo di corsa il gruppo della sorella.
-< Kohaku,che succede? > chiese preoccupata Sango,scorgendo agitazione nel viso del fratello.
-< è arrivata! > disse lui,riprendendo fiato.
-< Chi? > chiese Miroku.
-< l’ospite che attendeva Kaede! > disse serio Kohaku.
Inuyasha caricò sulle spalle Kagome e si diresse velocemente verso l’abitazione della somma Kaede,mentre Miroku e Sango gli vennero dietro.
La soma Kaede si trovava diffronte alla sua vecchia abitazione e conversava con una persona a cavallo;non appena li vide,fece cenno ad Inuyasha e compagni di avvicinarsi.
Non appena furono vicini alla vecchia miko,l’altro personaggio,che montava in sella ad uno stallone bianco, fu ben visibile a tutti.
Era una giovane donna,di bel aspetto,in tenuta da miko,con i capelli corti e biondi. Occhi grandi e neri le addolcivano il piccolo viso.
Si voltò a guardare il gruppo.
Solo allora fu visibile ciò che penzolava all’altezza del suo petto: una sfera…un sfera che riluceva di una luce blu intensa, in tutto e per tutto simile alla shikon no tama,era attaccata con una catenina al collo della giovane miko.
-“ Shiyosoo… ” una voce si fece strada nei pensieri di Kagome “ Shiyosoo no tama ! ”
-< La sfera dei 4 elementi? > disse Kagome,dando voce ai suoi pensieri.
La donna a cavallo guardò attentamente Kagome.
Quella bruttissima sensazione investì nuovamente Inuyasha…mentre guardava Kagome il suo cuore si fermò.

Continua capitolo 2…

Allora amici miei,che ve ne pare?penso non ci capirete nulla,ma siamo solo al primo capitolo…sapeste quante belle ideuzze ho in mente,ne succederanno davvero delle belle!Intanto io attendo i vostri primi commenti,voglio sapere cosa ne pensate assolutamente!Quindi tutti quelli che hanno letto questo primo capitolo sono obbligati ( se…nd ) a mandarmi messaggi! Ringrazio molto vaniamajor per le traduzioni in giapponese e tutti quelli che fin’ora mi hanno sempre appoggiato. Sono super euforica ( penso che si veda!nd ) per questa nuova ff… Aspettate con ansia il prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** COSA VEDO NEL FUTURO ***


Eccomi qui con il capitolo numero 2!Da quello che mi scrivete sembra che il primo capitolo vi abbia colpito!Ne sono felice!^^
Allora, l'ngoluccio del ringrazziamenti:
SHIPPO-CHAN:Sinceramente non ci ho mai pensato più di molto al fatto che Sango e Miroku prima o poi, inevitabilmente, debbano morire... è un punto di vista molto triste, sono d'accordo!
NARSYL: Grazie per i complimenti! appena ho un pò di tempo leggerò la tua ff, promesso!
LE_ MONTAGNINE: Speravo proprio di ricevere un tuo commento!Tra un pò scopriremo le altre sfere del potere, non temere... anke se, dovresti temere qualco'slatro, sai?
KILLKENNY: E non svelare niente, kil-chan! Cmq il primo capitolo del seguito, del seguito è già pronto! pazzienta un'altro pò!
KEIRA-CHAN: Vedrai cosa ti combina sta pazza!^^
CRI-CHAN: Si, può ancora attraversare il pozzo!
Ed ora il capitolo per voi!

CAPITOLO 2
COSA VEDO NEL FUTURO

-“ Shiyosoo… ” una voce si fece strada nei pensieri di Kagome “Shiyosoo no tama!”
-< La sfera dei 4 elementi? > disse Kagome,dando voce ai suoi pensieri.
La donna a cavallo guardò attentamente Kagome.
-< Buon giorno sacerdotessa del Est! > disse la miko, rivolgendosi a Kagome < come mai non indossate la vostra casacca da sacerdotessa? > chiese poi, notando lo strano vestito di Kagome, che nel frattempo era caduta in uno stato di agitazione non da poco: essere scambiata per una sacerdotessa…la cosa aveva dell’incredibile…quella miko straniera doveva essere molto potente per riuscire ad avvertire il potere spirituale di Kagome, che la ragazza nell’arco di un mese aveva imparato a controllare e a modificare a suo piacimento. Inoltre, se non bastasse questo, cos’era quella strana voce che Kagome avvertiva nella sua testa?
-< Questa ragazza, sebbene dotata di grandissimi poteri spirituali, non è ancora una sacerdotessa…possiamo dire sia la mia apprendista >rispose la vecchia Kaede, togliendo Kagome da quella situazione imbarazzante.
-< Capisco! > rispose la sacerdotessa, scendendo da cavallo -< quindi conferirò solo con voi, somma Kaede, visto che siete l’unica sacerdotessa del villaggio >.
-< Invece mi farebbe piacere che al nostro discorso potessero assistere anche loro…tutti loro > disse la vecchia Kaede,indicando lo strano gruppo.
La giovane sacerdotessa guardò con aria interrogativa quegli strani ragazzi: una ragazza giovane,vestita in un modo stranissimo, dalla quale proveniva una fortissima energia spirituale,uno youkai…o cielo,era proprio uno youkai dall’aspetto di un hanyou,un monaco,una sterminatrice di demoni,non cera alcun dubbio, un piccolo kitsune e un demone gatto in forma rimpicciolita. ( Kohaku si è perso per strada!nd ).
In più cera qualcosa di strano nell’aria,lo si avvertiva benissimo…quella ragazzina…era…la giovane sacerdotessa fece una smorfia di dissenso: quella ragazzina era innamorata dello youkai…e anche il demone era innamorato della ragazza,ma com’era possibile? I due non si tenevano né per mano, né si comportavano in modo da poter intuire il loro legame,ma l’aria era scossa come da scariche elettriche…era una cosa straordinaria,come si poteva non accorgersene?
-< Somma Kaede… > riprese il discorso la giovane sacerdotessa,relegando quei pensieri disgustosi ( ehi tu,si parlo con te,sacerdotessa dei miei stivali,come ti permetti?nd ) -< La questione di cui vi devo parlare è molto delicata,nonché della massima urgenza,quindi è meglio che riflettiate bene:queste persone sono degne della vostra fiducia?E anche della mia? >
-< Nutro in questi ragazzi la massima fiducia,non affiderei la mia vita a nessuno oltre a loro!Sebbene vi possano sembrare delle persone strane,lasciate che vi dica che al mondo esistono cose molto più singolari…siete ancora molto giovane, e fate bene a non fidarvi troppo degli sconosciuti,ma fidatevi della mia lunga esperienza e condividete anche con loro il nostro discorso! > rispose gentilmente la somma Kaede.
-< Non intendevo mancare di rispetto a nessuno… > rispose la sacerdotessa < quindi mi fiderò di voi! >
-< Bene! > disse Kaede,alzando la stuoia della sua capanna e facendo entrare la giovane.
-< Avanti,entrate anche voi! > disse poi,rivolgendosi ai ragazzi.
Miroku,Sango,Kirara e Schippo entrarono silenziosamente,mentre Inuyasha rimaneva indietro con Kagome.
-< Avanti Inuyasha,perché non entriamo? > chiese Kagome,guardando teneramente il suo youkai.
-< Ho l’impressione,anzi, ho la certezza che il tempo della quiete e della pace sia finito! > rispose serio lo youkai.
Kagome annuì…anche lei aveva quella bruttissima sensazione,benché la voce nella sua testa fosse scomparsa.
-< Allora sbrighiamoci a mettere tutto a posto!Non sei d’accordo? > chiese la ragazza,rivolgendogli un sorriso luminoso.
-< Si! > rispose Inuyasha,con un lieve sorriso -< Ti va di sederti vicino a me? > chiese poi,prendendole la mano.
Kagome annuì,poi insieme entrarono nella capanna.
***
-< Mi chiamo Temari, sono la sacerdotessa dell’Ovest incaricata di proteggere e custodire la Shiyosoo no tama,la sfera dei quattro elementi… > incominciò a dire la giovane,scrutando negl’occhi tutti i presenti -< sono venuta fino al vostro villaggio per accertarmi di una cosa e per mettervi tutti al corrente riguardo ad un avvenimento che molto probabilmente presto si abbatterà su tutto il Giappone >.
-< Continuate pure,somma Temari > disse Kaede,scorgendo interessamento e agitazione negl’occhi dei ragazzi.
-< Ebbene,prima di mettervi al corrente degli ultimi avvenimenti,vorrei poter vedere la vostra sfera! > chiese gentilmente,abbassando lo sguardo.
-< Scusate la mia interruzione,ma quella sfera che tenete al collo è davvero una sfera del potere? > chiese Miroku,dando voce al suo disappunto -< Non avevo mai sentito dell’esistenza di un’altra sfera… la cosa mi lascia perplesso! >
-< è naturale,sono in pochi a conoscere l’esistenza delle 4 sfere del potere! > rispose Temari, con un lieve accento di agitazione nella voce.
-< Cosa?4 sfere del potere? > chiese Sango, basita.
-< Kaede-sama, voi ne sapevate qualcosa? > chiese Kagome.
-< Come sacerdotessa del villaggio dell’Est dovevo esserne informata,quindi si,io sapevo dell’esistenza delle altre sfere,ma questa informazione è assolutamente riservata…capite dunque quale sia stata la mia reazione quando,all’incirca una settimana fa, lessi nel fuoco che una sacerdotessa,proveniente dal lontano Ovest,sarebbe giunta qui ad Edo,portando con sé la propria sfera. > rispose la vecchia Kaede.
-< Avete letto i segni del fuoco e li avete interpretati? > chiese la giovane miko dell’Ovest.
Kaede annuì,poi si rivolse ai ragazzi che la guardavano perplessi: -< Capisco bene che tutto questo vi possa sembrare strano,ma credetemi, è veramente così! >
-< La nostra sfera,la shikon no tama, è stata creata da Midoriko per Kagome,era un dono per sua figlia,allora come si spiega l’esistenza di altre tre sfere del potere? > chiese Inuyasha,che ora stringeva nervosamente la mano a Kagome.
-< Come la nostra shikon,anche le altre sfere sono frutto di un estremo sacrificio… > rispose lui,la vecchia miko.
-< Quindi come la nostra shikon,anche le altre sfere aspettano qualcuno che le possa utilizzare al massimo per poi scomparire? > chiese Miroku,seguendo il filo logico.
Kaede annuì,mentre Temari,con un espressione sconvolta sul volto, si alzò rapidamente in piedi: -< La vostra sfera è scomparsa? > chiese,quasi incredula.
-< All’incirca un mese fa Kagome ha utilizzato il pieno potere della sfera per sconfiggere un potente demone,quindi in seguito la sfera è scomparsa esaudendo il desiderio della ragazza > chiarì per tutti Kaede.
-< Quindi tu saresti la figlia di Midoriko? > chiese Temari,guardando Kagome.
-< Si! > disse lei, ricambiando lo sguardo profondo e serio.
-< Dunque il fatto che ha colpito la sfera circa un mese fa,come pensavo, era collegato alle altre sfere del potere > disse la giovane miko,risiedendosi con grazia.
-< Cosa è successo alla vostra sfera? > chiese Kagome.
-< Le quattro sfere del potere, sebbene siano state create per scopi e per desideri completamente diversi,sono state create da persone con una grandissima forza spirituale…siano state queste sacerdotesse,come nel vostro caso, o semplicemente uomini e donne normali…però,sebbene le sfere abbiano avuto un origine e un creatore diverso le une dalle altre,sono legate tra di loro da un fortissimo legame,in quanto frutto di un sacrificio, e quando una sfera viene spinta al massimo e poi scompare,le altre la avvertono. Nel mio caso,un mese fa,probabilmente nello stesso istante in cui la vostra sfera svaniva,la mia ha smesso di brillare ed ha perso tutta la sua lucentezza… > spigo concisa Temari.
-< Quindi, a rigor di logica,anche le altre due sfere dovrebbero aver smesso di brillare! > disse Sango.
-< Si,probabilmente è così…comunque dopo un paio di giorni la sfera è tornata al suo normale aspetto e come potete ben vedere ora brilla e risplende nel suo immenso potere > rispose loro la giovane,osservando il potente gioiello che le brillava sul petto.
-< Il fatto che la nostra sfera sia svanita è un male? > chiese Kagome,sentendo gravare su di sé la colpa per qualcosa che la riguardava da vicino.
-< Di per sé no,in quanto il fine di ogni sfera è quello di assolvere allo scopo per cui è stata creata e poi svanire > rispose lei Temari < ma molto probabilmente questo fatto avrà ripercussioni gravissime! > concluse in tono serio.
Il cuore di Kagome mancò un battito:che cosa involontariamente aveva fatto?
Inuyasha,scorgendo nel volto della ragazza,agitazione e senso di colpa,le strinse con forza la mano,come a volerla allontanare da quegli stupidi pensieri.
-< Cosa volete dire? > chiese ,poi, lo youkai.
-< Si racconta che quando una delle sfere avrà adempiuto al suo compito,lei si risveglierà! > disse ,con voce tremante, Temari.
-< Lei chi? > chiese Miroku.
-< Come vi dicevo prima,le sfere sono collegate le una alle altre,come una sorta di catena…quando un anello di questa catena verrà a mancare, lei avrà il via libera per poter tornare dal mondo dei morti ed impadronirsi delle quattro sfere > rispose la miko.
-< Ma se una viene a mancare non sono più 4,ma bensì 3! > disse arguta Sango.
-< Un’altra sfera verrà creata…così si racconta,non si sa come ne per quale motivo,ma per natura stessa della sfera,questo comporta un sacrificio > rispose Temari.
-< Quindi la vostra conoscenza è basata tutta sul frutto di un’antica e millenaria leggenda? > chiese Inuyasha,con i nervi a fior di pelle.
-< Questo è quello che le sacerdotesse più potenti addette a custodire la sfera si tramandano di generazione in generazione,da tempi antichissimi, è tu,youkai,non hai il diritto di sbeffeggiare le sacre tradizioni! > disse irata la giovane miko.
-< Tsk! > rispose punto sul vivo Inuyasha -< Dunque cosa dovremmo fare? >
***
-< è così dunque… > disse una voce femminile,austera e autorevole.
La penombra regnava nell’immensa sala, dove solo un piccolo spiraglio di luce entrava dal soffitto, cadendo all’esatto centro della buia e tetra camera.
Una figura femminile, vestita di una lunga tonaca nera, incappucciata, sedeva tranquillamente su di un trono regale, posto diffronte al grande portone d’ingresso.
-< Si,è tutto > rispose una voce maschile.
Un demone dalle sembianze umane era inginocchiato diffronte al trono. Si chiamava Yuta ed era un demone servitore, per l’esattezza un demone spia con il potere dell’invisibilità, appena tornato dalla sua padrona a render conto della missione alla quale era stato affidato.
-< Bene > rispose la donna < sembra che il momento propizio si stia avvicinando! > una risata agghiacciante risuonò per tutta la stanza.
-< Scusate la mia domanda, ma a quanto ho capito voi siete venuta a prendere le quattro sfere del potere… ecco,mi avete fatto spiare il gruppo della shikon no tama per circa un mese e quando vi ho riferito che la loro sfera era stata purificata e si era dissolta in seguito, voi avete reagito bene,perché? Questo non dovrebbe essere un problema? > disse il demone, sempre inginocchiato.
-< Dimmi Yuta, sai come nasce una sfera del potere? > chiese la donna, dall’alto del trono.
-< è un dono… > rispose il demone servitore.
-< Giusto…una sfera del potere può essere creata solamente da una persona con una grandissima forza spirituale, ma ciò da tener presente è che la sfera è un dono… un dono d’amore principalmente! >
Yuta annuì.
-< La shikon no tama era stata creata da Midoriko, la sacerdotessa dell’Est…è vero,la sfera è scomparsa, ma Midoriko ci ha lasciato qualcosa di altrettanto importante! > disse la donna.
-< Cosa? > chiese il demone.
-< Qualcosa, anzi, qualcuno in grado di creare una nuova sfera! > rispose la donna, ridendo.
Yuta sorrise.
-< Una figlia! > disse il demone.
La donna diede libero sfogo ad una sonora risata, mentre tra la mani stringeva una sfera che riluceva di luce gialla…la shihonshitsu no tama…la sfera delle quattro essenze.
***
-< Dunque cosa dovremmo fare? > chiese Inuyasha.
-< Vi propongo di venire con me al mio villaggio, stare uniti è la migliore cosa che possiamo fare! > disse loro Temari.
-< E il Sud e il Nord? > chiese la somma Kaede.
-< Altre sacerdotesse sono stata mandate ad avvisare gli altri due paesi…dobbiamo prepararci ad affrontare il peggio! > rispose seria la giovane miko.
Inuyasha guardò con tenerezza Kagome…quella brutta sensazione era tornata a fargli visita.

Continua capitolo 3 …

Il mistero avvolge questa ff…cosa si nasconde nell’ombra?
Tornando a noi, che ve ne pare?Avete capito chi è la donna incappucciata?lei è, il sole dentro me…la luna che non c’è…o cavoli, sto proprio degenerando, e pensare che non mi piace neanche meneguzzi!Aspetto vostri commenti!Aspettate il terzo capitolo!

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Capitolo 3
*** MAHOO ***


Eccomi qui, ansiosi?
Incominciamo subito con i ringrazziamenti:
Le_montagnine:eh eh eh... mo vedrai cosa ti combino e chi è la donna mascherata
Shippo_chan: povera Temari... ammetto che dall'inizio nn sembra molto simpatica, ma aspetta u pò per condannarla a morte, ok? per il fourm... se mi dai l'indi msn ci sentiamo via chat!
starli: eh eh eh... no, non è lei, però... chissà
Keira: manca ancora l'ultima sfera... cedremo cosa sarà!
cri-chan: eh eh eh eh... leggi e vedrai!

CAPITOLO 3
MAHOO

Il sole era appena sorto ed i suoi primi e benevoli raggi colpirono teneramente le fitte fronde degli alberi, facendo entrare alcuni spiragli di sole tra i verdi rami del sottobosco.
Inuyasha aprì lentamente gli occhi, mentre una tiepida luce gli colpiva il volto. Distese il braccio sinistro, come a sgranchirlo, mentre quello destro era impossibilitato a muoversi … una testa corvina gli risposava sulla spalla.
Kagome stava ancora dormendo. Lo youkai poteva sentirla respirare lievemente con la bocca appena socchiusa, poteva sentire il suo calore attraverso l’ kariginu ( l’abito di inu!nd ) mentre il suo dolce profumo l’avvolgeva tutto. Inuyasha la strinse a sé. Una nuova piacevole ondata di calore lo colpì, risvegliando in lui un dolce desiderio. Kagome, ancora con gli occhi chiusi, sembrò accettare con piacere quel iniziativa e gli si coccolò meglio contro, riposandogli sul petto.
Inuyasha sospirò sonoramente. Erano partiti il pomeriggio precedente, con destinazione il paese dell’Ovest, dove, con tutta probabilità, avrebbe avuto luogo uno scontro all’ultimo sangue, come mai se n’erano visti.
Inuyasha non riusciva a trovare pace: Kagome sarebbe stata di nuovo in pericolo, e benché fosse diventata davvero molto potente, questa volta avrebbe dovuto affrontare il tutto senza sfera… senza, in qualche modo, la presenza della madre a proteggerla.
Mentre pensava a questo, Inuyasha non poté trattenersi nel mandare un accidenti a Midoriko.
Perché la potente miko non gli aveva avvisati? Avrebbe dovuto, in fin dei conti quella che centrava di più in tutta questa situazione era proprio lei, la creatrice di una delle quattro sfere del potere.
Già, quattro sfere del potere. Ad Inuyasha tutta questa faccenda sembrava un brutto sogno: com’era possibile che esistessero altre tre sfere del potere, delle quali nessuno aveva mai sentito parlare?Possibile che, per quasi un anno, vale a dire il periodo in cui aveva cercato i frammenti della sfera con Kagome e gli altri, nessuno fosse mai venuto a conoscenza dell’esistenza degli altri potenti gioielli?
Lo sguardo assonnato di Inuyasha si spostò sulla giovane miko, Temari, che dormiva vicino al fuoco. Non gli era certo sfuggito lo sguardo con il quale la donna aveva guardato lui e Kagome…che avesse capito quale tipo di legame legava lui a Kagome?Molto probabile, anche perché non avevano fatto nulla per nasconderlo: proprio ora Kagome gli risposava beatamente sul petto. Infondo, perché mai avrebbero dovuto fingere? Si amavano, che c’era di male ?
Forse uno youkai e una sacerdotessa non potevano amarsi?
Inuyasha aggrottò una sopracciglia: anche se non avrebbero potuto, lui, la sua Kagome, avrebbe continuato ad amarla ugualmente.
Kagome si mosse nel sonno, mugolando qualcosa.
Inuyasha sorrise teneramente e la guardò con tenerezza.
-< Sei già sveglio? > chiese Miroku, alzandosi a sedere dal suo giaciglio.
-< Si, non dormo mai troppo! > disse Inuyasha.
-< Vedo che anche questa notte te la sei spassata! > commentò sornione il monaco, osservando la posizione di Kagome.
-< Smettila cretino! > commentò acido lo youkai.
Sul volto di Inuyasha comparve un piccolo sorriso: -< Tu non puoi certo dire lo stesso! > disse, osservando Sango.
La sterminatrice aveva dormito dalla parte opposta a Miroku, per paura che il bonzo allungasse la mani durante la notte.
-< Che vuoi che ti dica? È fatta così! Sebbene abbia accettato di sposarmi, non mi permette di dormirle affianco > disse Miroku,sospirando platealmente.
-< E ha ragione!Le tue mani viaggiano sempre in direzioni poco opportune! > commentò serafico lo youkai.
-< Un colpo al cuore…un colpo al cuore amico mio!Pensavo che almeno tua mi avresti capito! > disse il monaco.
-< Capisco solo che tu sei un porco pervertito! > ripose serio Inuyasha.
Kaede si svegliò e si mi mise a sedere, poi, osservando con aria divertita i due disse: -< Bel argomento di cui parlare la mattina a buon ora! >
Inuyasha arrossì, mentre Miroku si portava una mano al cuore:
-< Non mi avrete frainteso anche voi, somma Kaede!Io stavo solo cercando di persuadere il mio amico qui a tenere per sé certi pensieri poco ortodossi! > disse Miroku.
Inuyasha diventò viola.
-< Chi avrebbe tirato fuori quest’argomento?Stupido libertino che… > incominciò a dire Inuyasha.
-< Suvvia Inuyasha, non vergognarti, non è il caso! > disse, con un sorriso ebete stampato sul volto, Miroku.
Inuyasha scostò da sé una Kagome ancora appisolata, l’appoggiò delicatamente al tronco del albero a cui fino a poco prima lui stesso era appoggiato e si mise ad rincorrere Miroku, che correva a per di fiato.
-< Suvvia Inuyasha! > gridava il monaco, disperato.
-< Non osare paragonarmi a te! > gridava irato lo youkai.
Il restò del gruppo si svegliò a causa del gran baccano prodotto dai quei due… il motivo della lite tra Inuyasha e Miroku non fu mai svelato alle ragazze.
***
La porta in cima alle scale si aprì rumorosamente, mentre la luce entrava a gran forza nelle buie e fredde segreta.
Dei passi leggeri, probabilmente femminili, scendevano la ripida scalinata.
La donna, vestita di una lunga tonaca nera di seta, incappucciata, percorse il lungo corridoio, tenendo in mano una piccola candela per illuminare il suo cammino.
Passò diffronte a numerose celle vuote, poi, all’incirca alla metà del corridoio, si fermò diffronte ad una grata, illuminando l’interno della cella con la candela.
Una donna di mezz’età, vestita in tenuta da miko, sedeva, con lo sguardo perso nel vuoto, a terra.
-< Non ti sei ancora ripresa, sacerdotessa dell’Nord? > chiese la dona vestita di nero.
La miko la guardò con sguardo indagatorio, si alzò lentamente e si avvicinò alle sbarre che la dividevano dall’ oscura donna.
-< Cosa volete fare con la mia shihonshitsu no tama? > chiese, quasi con le lacrime agl’occhi.
-< Lo scoprirete presto! > disse con un ghigno la donna incappucciata.
-< Voi non siete viva! > constatò la miko, facendo qualche passo indietro.
-< è vero, la mia vita si è spenta qualche millennio fa! > rispose la donna.
-< Le sfere sono state create per il bene, non riuscirete mai ad impossessarvi di tutte le altre! > disse la miko, rivelando occhi di ghiaccio.
-< Questo lo vedremo! > rispose stizzita la donna, rincominciando a percorrere il buio corridoio -< Comunque sappiate che qui non sono l’unica morta… >
Il buio calò nuovamente, mentre la sacerdotessa si risiedeva a terra.
-“ Dove diavolo starà andando adesso? ” si chiese –“ Cosa vuol dire che qui lei non è l’unica ad essere morta? ”
Sigh.
Un rumore la distrasse dai suoi pensieri.
Sigh.
Ancora… qualcuno stava piangendo.
Un brivido corse lungo la schiena della miko: qualcuno nella cella attigua alla sua stava piangendo…quel qualcuno, senza ombra di dubbio, era morto.
***
-< Tieni! > disse Sango, porgendo una ciotola con la colazione a Miroku.
-< Grazie! > rispose il monaco, sorridendo. Dalla sua scura chioma spuntava un bernoccolo.
Inuyasha mangiava, indovinate un po’ cosa?, rape secche (di prima mattina?nd ), con aria imbronciata.
Kagome lo guardava con aria di rimprovero: possibile che quei due, anche di prima mattina, avessero voglia di litigare?
Kaede e Temari mangiavano in silenzio.
-< Quanto manca, somma Temari, al vostro villaggio? > chiese Kagome.
-< Se procediamo con buona andatura in tre giorni dovremmo esserci! > rispose la miko,appoggiando a terra la sua ciotola vuota.
-< Anche gli altri paesi si stanno dirigendo al vostro villaggio? > chiese Miroku < Trova che questa non sia una buona idea! >
-< Che volete dire? > chiese, punta sul vivo, la giovane sacerdotessa.
-< Se lo scopo di “lei” è quello di riunire tutte le sfere, trovo che raggrupparle tutte in un luogo sia una cosa che va tutta a nostro svantaggio! > rispose il monaco.
-< Avete ragione, ma ricordate che si stanno radunando ad Ovest non solo le sfere, ma anche le miko più potenti di tutto il Giappone! > rispose la giovane Temari.
-< Quali tipi di provvedimenti potete prendere contro questa fantomatica donna resuscitata, se non sapete neanche di quali poteri sia dotata? > chiese, in tono acido, Inuyasha.
Temari alzò un soppraciglio: gli youkai, tutti uguali…spietati ed irascibili, perché mai questo avrebbe dovuto essere diverso? Perché era insieme ad una donna umana? Ad una sacerdotessa?
-“ Probabilmente sta con lei solo per interesse! ” pensò la miko,negando volontariamente l’evidenza di quel legame che legava lo youkai alla ragazzina.
-< Non crederti superiore a noi sacerdotesse solo perché sei uno youkai! > rispose seccata Temari.
Quello youkai le stava proprio allergico: cosa sperava di risolvere lanciando frecciatine idiote, che non facevano altro che mettere in evidenza la gravità della situazione?
Il volto della miko si fece d’un tratto di marmo: la sera precedente, mentre tutti dormivano, la ragazza di nome Kagome risposava tranquillamente sulla spalla dello youkai e lui la guardava con tenerezza, giocherellando distrattamente con la punta dei suoi capelli corvini.
Perché quel demone si comportava in modi così dissonanti tra di loro? -< Non sapete niente di più dettagliato riguardo a questa donna?> chiese la somma Kaede.
***
Mentre procedeva lentamente nel corridoio buio, rischiarato appena dalla fievole luce della sua candela, il rumore dei suoi passi si propagava ovunque, mentre dal soffitto cadevano piccole, gelide, gocce d’acqua.
Quel palazzo, abbandonato ormai da moltissimi secoli, era tutto ciò che rimaneva del suo antico potere.
Lo conosceva come le sue tasche: ogni singola camera, ogni singolo cunicolo erano impressi nella sua mente, come fosse stato ieri il periodo in cui viveva in quel luogo, a detta di molti buio e spettrale.
Se fosse riuscita nel suo intento l’avrebbe riportato alla bellezza di un tempo…ne avrebbe fatto la sua nuova dimora…la dimora della donna più potente e temibile di tutto il Giappone.
***
-< Questa donna era una sacerdotessa, non una qualsiasi, una sacerdotessa molto potente, figlia di un ex generale dell’esercito. > incominciò a raccontare Temari < Invece di dedicarsi alla preghiera e alle buone azioni, il desiderio di potere incominciò a minarle l’animo, fino a farle perdere completamente il controllo. Spinta da questa sete inesauribile di gloria e fama, incominciò a raccogliere e a riunire tutte le sfere del potere, per poterne sfruttare l’enorme potere ed eliminare le sacerdotesse che avevano incominciato a prendere provvedimenti contro di lei. L’ambizione di Mahoo era quella di impossessarsi di tutto il Giappone e… >
-< Mahoo…magia…è dunque questo il nome di questa donna? > chiese Miroku.
Temari annuì con il capo, poi continuò -< Alla fine, per fortuna, Mahoo venne imprigionata, badate bene, non uccisa, nel mondo degli inferi e le sfere vennero mandate ai quattro angoli del Giappone, per impedire che la cosa potesse ripetersi. Alle sfere fu imposto un sigillo: solamente nel caso in cui una della sfere fosse svanita, Mahoo si sarebbe risvegliata. >
-< Perché non hanno posto questo sigillo in un luogo in cui non potesse venir spezzato? > chiese Sango.
-< Non tutto ci è chiaro, purtroppo molte cose sono state perdute nel corso dei secoli! > rispose la giovane miko. -< Se l’hanno rinchiusa una volta, non vedo il perché non dovremmo riuscirci anche noi! > disse Kagome.
-< La cosa è più complicata…quella volta, per sconfiggere Mahoo, fu utilizzato il potere delle quattro sfere…ed ad utilizzare un delle sfere fu proprio una creatrice di esse…la creatrice della shikon no tama, Midoriko, rinchiuse Mahoo negli inferi! > disse loro Temari.
Tutti rimasero sbalorditi, mai quanto Kagome.
-< Quindi noi ci troviamo svantaggiati: abbiamo solo tre sfere del potere e nessun diretto creatore che possa utilizzare la sua sfera! > disse Miroku.
Temari annuì, mentre intorno a lei regnava il silenzio. -< Troveremo un’altra soluzione! > disse Kaede, cercando di ridare coraggio ai ragazzi.
***
La donna vestita di nero arrivò diffronte ad un grande portone di ferro, decorato sontuosamente con ghirlande d’oro.
Si toccò il collo. Esattamente sotto il mento si poteva vedere una piccola cicatrice.
-“ Dannata Midoriko! ” pensò, sfregandosi con forza in quel punto doloroso…esattamente lì, circa un millennio prima, la sacerdotessa dell’ est le aveva inferto il colpo decisivo, che l’aveva mandata a dormire nel paese degli inferi.
-< Non succederà di nuovo! > disse in un bisbiglio, aprendo il portone.
Al centro della buia stanza, incatenato ai polsi e alle caviglie stava un demone.
-< Sei pronto a servirmi? > chiese la donna.
-< Mai! > rispose lui, con occhi di ghiaccio.
-< Vediamo se questa volta riesco a farti cambiare idea! > disse Mahoo, richiudendo la porta alle sue spalle.
Il demone lupo la guardò carico d’odio.

Continua capitolo 4….

Chi sarà mai questo demone lupo?Ma chi volete che sia? Comunque, tralasciando questo doloroso evento finale, cosa ve n’è sembrato? Ditemi, cosa ne pensate di Temari?
Per il momento a me non sta molto simpatica, anche se è una mia creatura, per il semplice motivo che mi insulta inu! Comunque nel corso della ff acquisterà anche lei i suoi lati positivi, vedrete! E di Mahoo, cosa mi dite?
Devo dire che sebbene sia il cattivo della situazione non mi dispiace poi tanto…forse perché c’è questo alone di mistero che la avvolge? Vi lascio con una domanda: Pensate davvero che Mahoo sia cattiva di suo o ci sarà qualche motivo che la spinge a comportarsi così? Ovviamente io lo so…dietro ogni personaggio si nasconde qualcosa!(Cavoli, come sono saggia!nd)
Aspettate il cap 4… a presto!^^

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Capitolo 4
*** RIFLESSI ***


Ecco qui il capitolo 4!Chiedo a tutti i miei lettori umilmente perdono per il ritardo che sta avendo il capitolo di pirati, ma appena lo finisco lo posto^^
L’angolo dei ringrazziamenti:
Le_montagnine:Immagino proprio che Mahoo abbia in mente qualcosa di molto losco, ma per saperlo dovremmo aspettare ancora un po’!
Killkenny: cara kill, non svelare nulla… cmq il primo capitolo del seguito è pronto, aspetta ancora un po’!
Keira-chan: allora, è vero, Temari è proprio u antipatica, ma fidati di me quando dico che, non solo tu, ma tutti quanti, cambierete idea su di lei^^ Poi, Mahoo è indubbiamente malvagia, ma anche per lei si scoprirà l’origine di tutto questo suo odio! Ecco… in questo capitolo capirai chi è il demone lupo!
Shippo: bhe… ormai penso che tu sappia che sul forum io non ci sto più!quello che ti ho detto alla fine è risultato vero e io ci sto ancora parecchio male, cmq mi piacerebbe continuare a sentirti Shippo, perché non sei di certo tu la persona che voglio evitare ^^
Starli: povera starli, ti sto facendo fare un infarto, vero?
Ely-chan: non ti preoccupare! Leggi e commenta quando puoi!^^

CAPITOLO 4
RIFLESSI

La superficie calma e azzurra del lago rifletteva gli ultimi raggi del sole,che ormai si accingeva a tramontare dietro le alte montagne. L’acqua era colorata di riflessi che variavano dal giallo al rosso,dall’azzurro al blu, facendo apparire quel luogo incantato ancor più magico.
Kagome osservava quello spettacolo con un velo di tristezza negl’occhi: era davvero un peccato non poter godere di quella vista in un momento migliore.
-< Dovremmo attraversare questo lago? > chiese Miroku, guardando con sospetto due piccole imbarcazioni che si trovavano sulla riva.
-< Si !> disse Temari < Attraversato questo lago saremmo giunti al villaggio! >
Miroku deglutì a fatica: lui di nuotare non era stato mai capace e mai avrebbe superato la paura dell’acqua. Sango gli appoggiò una mano sulla spalla per confortarlo: sapeva bene cosa stesse pensando il monco in quel momento.
Prendendo coraggio si diresse verso le imbarcazioni, seguito dai suoi compagni.
***
-< Dimmi, sono arrivati a destinazione? > chiese Mahoo, seduta sul suo trono regale.
-< Gli ho seguiti fino alla riva del lago blu, lì si sono fermati a riposare! > rispose Yuta, inginocchiato e con il capo chino.
-< Capisco… > rispose la donna nera.
-< Avete intenzione di attaccarli ora? > chiese il demone.
-< Non ancora!Però vorrei divertirmi un po’… > disse, mentre un piccolo ed agghiacciante sorriso le compariva in volto.
***
Le due piccole imbarcazioni procedevano lentamente sulla superficie piatta del lago, lasciando dietro di sé una scia di mille colori intrecciati tra loro come un miscuglio di fiori.
Sango e Kaede sedevano sulla prima imbarcazione, mentre Miroku remava.
Temari e Kagome sedevano sulla seconda poco dietro, mentre Inuyasha era intento a remare.
La mano di Kagome penzolava inerte fuori della barca, immersa nell’acqua, creando piccole creste d’ orate che si spargevano rapidissimamente ovunque, scomparendo poco dopo. Il suo sguardo era puntato sul suo riflesso nell’acqua. -< Questo lago non è solo molto incantevole > le disse Temari, con un sorriso.
-< Cosa volete dire? > chiese Kagome, osservando incuriosita la miko.
-< Noi miko del villaggio dell’ Ovest usiamo l’acqua di questo lago per vedere nel futuro! > rispose Temari.
-< Per vedere nel futuro? > chiese perplessa la ragazza.
-< Si… si dice che specchiandosi sulle acque di questo lago si possano vedere eventi futuri, anche molto distanti, che prima o poi accadranno! > disse la sacerdotessa.
-< A lei è mai capitato? > chiese Kagome.
-< Una volta, quando non era ancora una sacerdotessa, venni con mio padre a pescare sulle rive di questo lago.
Sporgendomi per raccogliere un po’ d’acqua vidi il mio riflesso, ma c’era qualcosa di strano: all’altezza del petto vidi brillare una sfera… > raccontò Temari.
-< La sfera dei quattro elementi? > chiese Kagome.
Temari annuì, mentre un piccolo sorriso le compariva in volto.
Inuyasha ascoltava annoiato quel discorso, fingendo un certo distacco: infondo sarebbe piaciuto anche a lui sapere qualcosa sul suo futuro con Kagome.
La ragazza riprese a guardare oltre il bordo della barca.
-“ Se sarò fortunata potrò vedere nel futuro! ” pensò con esaltazione.
Mentre guardava il suo riflesso contorto dalle piccole onde colorate, Kagome sgranò gli occhi: qualcosa stava cambiando.
Una lunga frangetta.
I lunghi capelli raccolti in una bassa coda.
Il vestito da sacerdotessa.
A Kagome mancò un battito.
-“ Quella non sono io…quella è Kikio! ” pensò sconvolta.
-< Visto qualcosa? > chiese Temari, scorgendo agitazione nello sguardo della ragazza.
-< L’acqua riflette solo il futuro o anche il passato? > chiese Kagome.
-< Principalmente riflette eventi futuri, ma non vedo perché non debba riflettere anche il passato!Le due cose sono collegate: non c’è futuro senza passato > rispose Temari.
Kagome riprese ad osservare il riflesso nell’acqua: era tornato il suo.
Ad un tratto uno strano alone avvolse la sua immagine riflessa, poi, per circa una frazione di secondo, il suo riflesso scomparve.
Kagome si sfregò con forza gli occhi. Quando tornò ad affacciarsi nuovamente sullo specchio d’acqua, il suo riflesso era lì…
-“ Che sciocca! ” pensò, rimettendosi a sedere.
Inuyasha la guardava incuriosito.
-“Avrà sicuramente visto qualcosa! ” pensò lo youkai.
-< Ehi Kagome! > disse in tono arrogante < cosa hai visto? >
-< Nulla, solo il mio riflesso! > rispose la ragazza,con un sorriso.
-< Dannata, con chi credi di parlare?Avanti, dimmi cosa hai visto! > chiese con tono imperativo Inuyasha, raggiungendo il massimo livello di ostinazione.
-< Se dico nulla è nulla! > disse Kagome, avvicinandosi pericolosamente allo youkai < E poi, cos’è questo tono? >
-< Tsk!Perchè non mi dici la verità? > chiese lo youkai, piantando il muso.
Da Kagome proveniva una forte aura combattiva.
-< Inuyasha… > disse in tono serio.
-< Non vorrai mandarmi a cuccia qui!Andremo tutti a picco! > disse Inuyasha, con la fronte grondante di sudore.
-< L’acqua di questo lago diventa ghiacciata dopo il tramonto! > disse seria Temari < se ci cadi dentro rischi l’ipotermia! >
Kagome lanciò uno sguardo pieno di rimprovero ad Inuyasha, poi, placando il suo animo, tornò a sedersi vicino alla miko.
-< Inuyasha! > gridò Miroku poco più in là.
Inuyasha guardò il monaco che faceva strani versi in direzione della riva, ormai vicina.
Aguzzò la vista:sulla riva, in piedi e a braccia conserte, con la solita aria da saputello, stava il capo della tribù Ioro, Koga.
***
-< Koga! > disse Kagome, scendendo dalla barca e andando incontro al lupo.
-< Ciao Kagome! > rispose il demone in un sorriso.
-< Che ci fai qui lupastro? > chiese Inuyasha, frapponendosi tra lui e Kagome.
-< Sono venuto a darvi una mano… > rispose, con il suo solito tono di superiorità < non mi fido di te,botolo ringhioso…non sarai mai in grado di proteggere Kagome! >
-< Cosa? > chiese Inuyasha, scoprendo le sue zanne bianche.
-< Come sai che abbiamo bisogno d’aiuto? > chiese il monaco, superando Inuyasha.
-< Mentre ero in viaggio con la mia tribù mi sono imbattuto in un gruppo di sacerdotesse in viaggio verso l’Ovest.
Parlando tra loro, ho sentito che dicevano che si sarebbero recate al villaggio dell’Ovest insieme a tutte le sacerdotesse più potenti del Giappone per combattere un demone o non so cosa! > rispose il demone < così ho deciso di seguirle, immaginando vi sareste recati anche voi qui! >
-< Capisco! > disse Miroku, toccandosi lievemente il mento. [ che carino!by mamma di Kagome008 ] (mamma!Che fai?non vedi che sto scrivendo la storia?nd ) [ scusa!che figlia degenere!by mamma ] ( shh , che mi distai!nd )
-< Dunque questo demone è un vostro amico? > chiese, guardinga,Temari
-< Tsk…se così vogliamo dire > rispose seccato Inuyasha.
-< Koga è degno della nostra fiducia! > disse Kaede, poggiando la mano sulla spalla della giovane < Ci aiuterà contro Mahoo >
-< Va bene… tanto ormai un demone in più demone meno non fa differenza ! > disse la miko, guardando di sottecchi Inuyasha.
Il sole era ormai scomparso dietro le alte montagne, lasciando posto all’imbrunire, che calava velocemente.
-< Vorrei raggiungere il villaggio prima che si faccia buio! > disse Temari < La foresta di notte non è un luogo sicuro! >
-< Ve bene. Mettiamoci in cammino! Al villaggio c’è un pasto caldo che ci aspetta! > disse Miroku, entusiasta all’idea di metter finalmente cibo sotto bocca.
Temari si mise alla testa del gruppo, seguita da Sango,Miroku, Schippo e Kirara. Chiudevano il gruppo Kaede ed Inuyasha.
-< Andiamo Kagome! > disse lo youkai, incominciando ad incamminarsi.
-< Si! > rispose la ragazza, andandogli dietro, prima che una mano le afferrasse la spalla.
-< Koga! > disse la ragazza, sorpresa.
-< Devo parlarti! > rispose il demone lupo.
Kagome si voltò a guardare i compagni: si stavano addentrando nella foresta.
-< Non puoi aspettare di essere giunto al villaggio? Inuyasha e gli altri si stanno allontanando > disse Kagome, rivolgendogli un sorriso.
-< No! > rispose Koga con voce profonda, mostrando occhi rossi.
A Kagome mancò un battito, mentre Koga le stringeva forte un braccio.
-< Koga, che ti succede? > chiese, impaurita.
Sul viso del demone comparve un sorriso agghiacciante.
-< Ora avrò la mia vendetta! > disse, portando la ragazza, a forza, sulla sponda del lago.
-< Koga… > disse Kagome, mordendosi un labbro per la fitta al braccio.
-< Addio! > disse Koga, spingendola a gran forza verso l’acqua.
Kagome cadde rovinosamente nell’acqua ghiacciata , mentre tutto il suo corpo si induriva a contatto con il gelo che sembrava arrivarle fin dentro le vene.
Muoveva le gambe per rimanere a galla, ma i suoi movimenti erano difficoltosi.
Il suo copro era attraversato da aghi di ghiaccio, mentre le labbra perdevano il loro caldo colorito e il fiato le mancava.
Koga continuava a fissarla… i suoi occhi rossi come sangue erano puntati sul viso pallido della ragazza.
-< Inuyasha! > gridò con le ultime forze che le rimanevano, prima di lasciarsi andare a quel freddo dolore.
Mentre i suoi occhi si chiudevano, sotto il peso delle palpebre pesanti come il piombo, l’acqua l’avvolse tutta, soffocandole il respiro.
***
-< Dimmi Inuyasha… > disse Schippo, avvicinandosi con sorriso malefico allo youkai < ti da fastidio che ci sia Koga? >
-< Taci mostricciatolo! > rispose Inuyasha, picchiando violentemente la testa del piccolo kitsune.
Si voltò a guardare Kagome.
Il suo cuore mancò di un battito, mentre la paura cresceva in un attimo nel suo animo.
-< Inuyasha! > un fievole gridò arrivò alle sue sensibili orecchie da youkai.
Senza nemmeno rendersene conto, Inuyasha incominciò a correre in direzione del lago.
-< Che succede? > chiese Temari. ( niente, vanno tutti a ballare!Sveglia!!!Cosa vuoi che stia succedendo?nd )
Nessuno le rispose… tutti avevano seguito Inuyasha.

Continua capitolo 5…

Koga, cosa mi stai combinando?
Le cose si stanno facendo drammatiche…e siamo solo all’inizio!
Ehi Ehi, cosa sono quelle casse di pomodori dietro le vostre spalle?
Devo prepararmi a farmi una bella doccia?
Ehi tu! Si dico a te! Posso lasciar passare i pomodori, ma posa subito quel mattone!
[ Tesoro, lascia perdere queste cavolate e torna ad occuparti di Miroku!by mamma ] ( Cara mammina, non devi preparare il pranzo?nd ) [ Figlia degenere! ] ( Dico sul serio, i pomodori mi hanno messo fame!nd )
Aspetto i vostri commenti!Vi prego, non siate brutali!
Aspettate il prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** COME SCIOGLIERE LA NEVE ***


Ciao a tutti ragazzi e ragazze, pultroppo sono di corsa e devo fare diecimila cosa, quindi vi ringrazio tutti all'unanime per i tanti commenti, appena ho tempo farò i ringrazziamenti personali... ora leggete e dite che ve ne pare...^^

CAPITOLO 5
COME SCIOGLIERE LA NEVE.

-< Kagome! > una voce si fece strada nella mente di Kagome.
Qualcuno la stava chiamando… era un urlo disperato, carico di agitazione e paura.
-< Cosa c’è Inuyasha? > chiese la ragazza, accarezzando, con tocco gentile, il bel viso allo youkai.
-< Torna da me! > le rispose il demone, con occhi carichi di commozione.
-< Sono qui! > ripose Kagome, con voce appena percettibile. -< Ho bisogno di te… voglio solo te! > urlò forte il demone, stringendola tra le sua braccia.
Kagome sorrise, mentre una nuova ondata di gelo le entrava nelle vene.
Il suo volto era rigido e pallido, mentre toccava il fondo del lago, profondo pochi metri.
I battiti del suo cuore si stavano facendo via via più lenti, mentre risuonavano come un batter di martello nelle sue orecchie.
Quel cuore che tanto amava il suo Inuyasha, che la ragazza sentiva bruciare ogni volta che lo vedeva, sembrava essere diventato di gelo. L’acqua la stava strozzando.
Tutta quell’acqua aveva coperto le sue lacrime, confondendole con il gelo.
Sebbene sentisse che la sua vita era appesa ad un sottile filo era rilassata e serena… in quel momento nella sua mente risplendeva calda l’immagine di Inuyasha.
***
Inuyasha arrivò sulla sponda del lago pochi secondi dopo aver udito la richiesta di aiuto di Kagome.
Aveva corso a per di fiato, con il cuore che gli batteva dolorosamente in gola.
-< Koga! > urlò, carico di agitazione, scorgendo il lupo sulla sponda del lago.
Il demone lupo non si voltò nemmeno.
-< Koga! > urlò nuovamente, raggiungendolo.
Con paura mista a rabbia lo scostò: il demone sembrava totalmente fuori di sé. I suoi occhi erano rossi e sul viso un glaciale sorriso lo rendeva irriconoscibile.
-< Dov’è Kagome? > urlò Inuyasha.
Il lupo alzò lentamente un braccio, indicando un punto vicino del lago: -< L’ho gettata nel lago! > disse, scoppiando in una risata glaciale.
Il cuore di Inuyasha incominciò a battere all’impazzata.
-< Cos’hai fatto? > chiese fuori di se.
-< L’ho uccisa! > rispose, senza accennare a smettere di ridere.
La rabbia aveva definitivamente preso il controllo su Inuyasha.
Senza rendersene conto colpì con tutta la forza di cui era capace il lupo, sferrandogli un potentissimo pugno in volto. Koga cadde rovinosamente a terra, sollevando un gran polverone: improvvisamente i suoi occhi persero il colorito rosso ed il sorriso malefico sul suo viso scomparve.
Con occhi vacui, di chi non sa cosa stia succedendo, guardò perplesso Inuyasha che gli era diffronte: lo youkai aveva un volto stravolto, tutto il suo corpo era attraversato da brividi di paura e rabbia, mentre i suoi occhi ambrati erano fissi su di lui.
-< Se è troppo tardi, sappi che ti uccido! > disse, prima di voltargli le spalle.
Correndo velocemente verso la sponda del lago si tolse la parte sopra della sua casacca rossa e si tuffò nella fredda e ghiacciata acqua del lago, mentre sopraggiungevano sul luogo Miroku e compagni.
-< Koga!Cos’è successo? > chiese Miroku, sopraggiungendo di corsa.
-< Non lo so… > disse lievemente il lupo,alzandosi da terra.
-< Come non lo sai? > chiese perplessa Sango.
-< Dove sono Inuyasha e Kagome? > chiese preoccupato Schippo.
-< Inuyasha si è gettato nel lago e… > rispose il lupo.
-< Si è gettato nel lago? > chiese sconcertata Temari < ma è pazzo? >
Improvvisamente dall’ acqua del lago emerse Inuyasha, che teneva tra le sue braccia una Kagome mortalmente pallida.
- urlò disperato Schippo, correndo verso lo youkai.
-< Kami-sama! > disse sconcertata Sango.
Inuyasha uscì completamente dall’acqua gelida e posò lievemente a terra Kagome. La ragazza sembrava essere come addormentata, tranne che per il pallido colorito: la sua pelle era del colore della cera e le sue belle labbra sottili erano blu come il cielo stellato.
-< Cos’è successo? > chiese preoccupata Kaede, scostando Inuyasha della ragazza, per sincerarsi delle sue condizioni.
-< è in ipotermia! > disse Temari, sentendo il polso a Kagome.
-< Kagome morirà? > chiese ,in lacrime, il piccolo kitsune.
-< Sembra non aver ingerito acqua, ma dobbiamo portarla di corsa al villaggio! > disse Temari.
Inuyasha caricò velocemente sulle spalle Kagome, mentre Sango copriva la ragazza con la parte superiore dell’ kariginu ancora asciutto.
-< Tu Inuyasha, come stai? > chiese la sterminatrice.
-< Sono uno youkai, posso resistere a tutte le temperature, e poi ora sto ribollendo dalla rabbia! > ripose serio, guardando Koga.
-< Cos’è successo? > chiese Miroku.
-< Ora non ho tempo di spiegare, ma non lasciate che il lupo si allontani da qui… gliela devo fare pagare! > rispose carico d’ira, mentre si incamminava correndo come un fulmine verso il villaggio dell’Ovest, seguito da Temari.
***
-< Mi chiedo come mai Temari non sia ancora arrivata! > disse una giovane miko, uscendo dalla sua capanna.
-< Ormai tutte le sacerdotesse sono arrivate al villaggio, manca solo lei! >le rispose una sacerdotessa più anziana al suo fianco.
-< Si sta avvicinando… > disse una terza, che stringeva tra le mani una sfera che riluceva di luce verde.
-< Chi? > chiesero le due, in coro.
-< Un demone con due sacerdotesse…una delle due è conciata male!Preparate acqua calda e bende! > ordinò alle due la miko.
-< Ve bene! > dissero, entrando di corsa nella capanna.
-< Come fa a dirlo? > chiese la più giovane, una volta dentro.
-< Penso sia un potere derivato dalla Shishinka no tama! > rispose l’altra, ponendo un pentolino d’acqua sul fuoco.
-< La sfera delle quattro evoluzioni può arrivare a tanto? > chiese perplessa la prima, mentre dal folto della foresta sbucava una figura rossa, con capelli d’argento che brillavano intensamente.
***
-< Allora Koga, cos’è successo? > chiese Miroku, avvicinandosi al demone lupo.
-< Non me lo ricordo con esattezza! > rispose frastornato il demone, portandosi una mano alla tempia.
-< Sarà meglio raggiungere Inuyasha e Kagome al villaggio! > disse la somma Kaede, incamminandosi verso il villaggio con passo spedito. Gli altri le vennero dietro.
-< Scusate ma dove siamo? > chiese Koga -< e poi, che ci faccio con voi? >
-< Come? Non ti ricordi di noi? > chiese Miroku, stupito.
-< No… l’ultima cosa che mi ricordo è che mi trovavo in una prigione, ero incatenato ai polsi e alle caviglie e una donna vestita di nero cercava di farmi fare qualcosa…ma non ricordo bene > rispose, sempre più confuso, il lupo.
-< Una donna nera? > chiese Kaede -< Sarà meglio raggiungere il villaggio al più presto! >
***
-< Inuyasha! > urlò Miroku, entrando di corsa al villaggio e scorgendo l’amico diffronte ad una capanna.
Lo youkai lo guardò di sfuggita, ma non rispose: continuava a camminare nervosamente avanti ed indietro, con le braccia incrociate sul petto e il viso visibilmente teso.
Il suo sguardo si fece di fuoco quando vide Koga dietro a Sango.
Sentendo crescere in lui una rabbia come mai aveva provato e ricordando l’immagine della sua Kagome mortalmente pallida, gli saltò addosso, colpendolo per la seconda volta al volto.
-< Cos’hai fatto? > urlò furibondo, con gli occhi lucidi, mentre un gruppo di sacerdotesse si avvicinava incuriosito.
-< Inuyasha, calmati! > disse Miroku, tirando in disparte lo youkai.
-< Non dirmi di calmarmi! > urlò Inuyasha, guardando con occhi di fuoco il monaco.
A Miroku mancò un battito.
-< Cos’è successo? > chiese Kaede, cercando di riportare alla calma Inuyasha.
-< Quel bastardo ha gettato Kagome nel lago e la guardata annegare! > rispose secco lo youkai.
Sentendo quelle parole Koga rimase seduto a terra, immobile. Sebbene la guancia rossa e gonfia, colpita per la seconda volta, gli dolesse incredibilmente, i suoi pensieri erano altrove: lui aveva attentato alla vita di Kagome?
-“ Impossibile! ” pensò confuso -< Stai mentendo! > urlò, alzandosi in piedi di scatto.
Inuyasha lo guardava perplesso.
-< Non si ricorda! > gli disse Miroku.
-< Non posso averlo fatto! > urlò Koga, stringendo forte il pugno, fino a ferirsi i palmi.
Dalla capanna uscì Temari.
-< Smettetela di fare baccano! > disse loro seria.
-< Come sta Kagome? > chiese preoccupata Kaede.
-< Entrate! > rispose la miko -< dobbiamo parlare! >
Tutti in silenzio entrarono ordinatamente. Solo Koga rimase fuori.
Con gli occhi lucidi si allontanò di corsa dal villaggio, dirigendosi verso il lago.
***
-< Allora? > chiese nervosissimo Inuyasha, entrando nella capanna.
-< Dov’è Kagome? > chiese Schippo.
-< è nell’altra stanza! > rispose seria Temari -< Abbiamo dovuto cambiarle gli abiti bagnati ed asciugarla velocemente. Ora risposa di là, anche se è ancora molto pallida >.
-< Posso vederla? > chiese, con un filo di voce, Inuyasha. Temari annuì.
Inuyasha scomparve dietro la stuoia che divideva le due camere.
-< C’è la farà? > chiese Kaede, sedendosi accanto al fuoco.
-< Dipende tutto da lei… > rispose la miko -< il suo corpo è come congelato, bisogna riscaldarla! >
- chiese preoccupato il piccolo kitsune. -< Piccolo Schippo, quando avvicini troppo la mano al fuoco ti fai male, vero? > chiese Miroku.
Schippo annuì.
-< Kagome sta vivendo più o meno la stessa cosa… sebbene non sia più immersa nell’acqua ghiacciata, questa notte il suo corpo subirà tutti gli effetti del congelamento! > rispose il monaco.
Kaede annuì tristemente, mentre Temari si alzava ed entrava nell’altra stanza: Inuyasha era seduto accanto a Kagome e le teneva la mano. Il suo sguardo era immobile sul viso pallido della ragazza.
-< Così passerà le pene dell’inferno?> chiese, con un filo di voce. -< Ci hai sentiti? > chiese Temari, annuendo.
-< Posso fare qualcosa per aiutarla? > chiese Inuyasha, guardando la miko con occhi pieni di rimorso.
-< Quello di cui ha bisogno è calore! > rispose la miko, volgendogli le spalle per andarsene.
-< Posso donargli il mio? > chiese serio lo youkai.
Temari annuì, poi uscì dalla stanza.
Inuyasha si avvicinò a Kagome, alzò la parte superiore del futon e vi entrò.
Kagome era stata cambiata ed ora indossava una leggera tunica lunga.
Le rimboccò le coperte e la strinse a sé. La ragazza era fredda come il ghiaccio. -< Torna da me! > le disse in un bisbiglio.
-< Ho bisogno di te! > le disse ancora all’orecchio, stringendola più forte.
Una piccola lacrima rigò il volto allo youkai.
-< Voglio solo te! > continuò a dirle, mentre fuori era calata la notte.
Il fuoco scoppiettava sonoramente, spandendo la sua fievole luce per tutta la stanza.
Nell’altra camera Miroku e gli altri stavano ancora parlando, ma Inuyasha era troppo preoccupato per ascoltare i loro discorsi.
Guardò nuovamente il volto immobile di Kagome.
-“ Sorridimi ancora! ” pensò, accarezzandole la guancia.
Kagome sorrise.
Inuyasha la strinse a sé.
-< Non ti lascio! > le sussurrò.
***
-< Ma che carini! > disse la donna vestita di nero,dall’alto del trono, con un tono di disprezzo nella voce.
-< Perché avete voluto attentare alla sua vita, se la ragazza ci serve? > chiese Yuta.
-< Volevo vedere quanto lo youkai amava la ragazza… > rispose Mahoo -< e poi guardali ora, sono così uniti! >
-< Non credevate possibile che una donna e un demone potessero amarsi? > chiese il demone inginocchiato.
-< E non lo credo neanche ora! > rispose seccata la resuscitata -< e la cosa sarà palese anche a loro, quando verrà il momento opportuno! >
La sfera gialla che teneva tra le mani rifletté per un’ attimo il suo viso immortale.
Occhi azzurri, come ghiaccio, rifulsero nel buio.

Continua capitolo 6…

Ahh…anche io volere inu-chan che mi tiene stretta a sé! Vi è piaciuto? Secondo voi sono stata troppo mielosa alla fine?
Per una cosa del genere posso continuare a piangere per giorni e giorni…sono una romanticona!

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Capitolo 6
*** OLTRE LE SBARRE DEL RANCORE ***


Eccomi qui!Vi sono mancata?Voi tanto tanto!

CAPITOLO 6
OLTRE LE SBARRE DEL RANCORE

La notte era trascorsa lenta e silenziosa, senza lasciargli il tempo di riposare…non che ne avesse realmente bisogno e soprattutto voglia.
Sarà stato per la sua vicinanza, per il calore emanato dal suo corpo, che ora Kagome aveva riacquistato un certo colorito.
Inuyasha aveva passato la notte senza dormire, stringendo a sé la ragazza ogni volta che veniva scossa dai brividi del gelo.
I capelli corvini appiccicati sulla fronte leggermente imperlata di sudore e le labbra di un colorito roseo, modestamente vivace, misero il cuore in pace allo youkai.
-“ Si sta riprendendo! ” pensò sollevato, uscendo dal futon. Il fuoco continuava a scoppiettare silenziosamente, spandendo per tutta la stanza un dolce profumo di legno e di sandalo.
Lo youkai lasciò sola la ragazza ed entrò nell’altra stanza: tutti i suoi compagni dormivano alla meno peggio in posizioni di sicuro poco comode, mentre solo Kaede e Temari erano sveglie e parlavano a bassa voce.
-< Come sta Kagome? > chiese preoccupata Kaede .
-< Si sta riprendendo! > rispose lo youkai con un sorriso -< ha riacquistato un certo colorito! >
-< Per fortuna! > rispose, in un sospiro, la vecchia.
-< è una ragazza molto forte! > commentò Temari.
Inuyasha annuì, mentre un piccolo sorriso gli comparve in volto:è vero, Kagome era molto forte, lui la conosceva bene…però quella notte, mentre la ragazza, mortalmente pallida, era scossa dai brividi della morte scampata per un soffio,lui aveva creduto per un attimo di averla persa. E questo lo aveva fatto sentire malissimo…così male come non si era mai sentito in vita sua.
-< Dov’è Koga? > chiese, tornando serio.
-< Alcune sacerdotesse lo hanno visto dirigersi verso il lago! > disse Temari.
-< Cos’hai intenzione di fare? > chiese, guardinga, la miko più anziana.
-< Tsk! Nulla che ti riguardi vecchia! > rispose stizzito Inuyasha.
-< Koga non ricorda nulla di quello che è successo… ci ha raccontato di essere stato catturato da una donna nera…probabilmente era sotto il controllo di Mahoo! > disse Kaede, avvicinandosi allo youkai.
-< Questo è sicuro… > commentò Inuyasha, rammentando l’immagine diabolica del lupo: occhi rossi come il sangue… irriconoscibili, in cui si rifletteva solamente la perfidia e la malvagità, e quella risata metallica, che gli aveva fatto raggelare il sangue.
-< Ma questo non toglie che abbia attentato alla vita di Kagome! > continuò.
-< Ti prego Inuyasha, ragiona… > cercò di convincerlo Kaede.
-< Smettila vecchia! > disse serio, prima di uscire dalla capanna.
Il villaggio dell’Ovest era pressoché identico a quello di Edo: molte capanne raggruppate al centro del villaggio, il tempio sulla sommità di una collina alberata, il tutto contornato da campi e risaie.
Per un attimo ad Inuyasha sembrò di non essersi mai allontanato dal suo villaggio.
L’unica cosa che mancava lì era il goshinboku, l’albero sacro al quale Inuyasha era stato incatenato per anni…fino a quando quella bellissima ragazza dai capelli corvini, giunta da chissà quale epoca, così simile a Kikio, ma così diversa, l’aveva liberato…liberato in tutti i sensi.
L’aria fredda del mattino gli pungeva leggermente le calde guance.
Inuyasha annusò l’aria.
-“ Si torva al lago! ” pensò, dirigendosi di corsa verso il bacino d’acqua, teatro la sera precedente di una scampata tragedia.
***
La miko chiuse lentamente gli occhi.
Non c’era alcuna differenza tra il tenerli aperti e chiusi… il buio l’avvolgeva tutta.
Quella fredda e buia cella era diventata la sua dimora da circa una settimana, da quando quella dannata donna nera l’aveva rapita e le aveva sottratto la sfera delle quattro essenze, che lei, sacerdotessa del nord, era incaricata di proteggere.
-“ Che rabbia! ” pensò, alzandosi in piedi ed avvicinandosi alla sbarre.
I muscoli le dolevano tutti, soprattutto le spalle…la tensione e la preoccupazione non le davano pace.
-“Le altre sacerdotesse si saranno accorte ormai del mio ritardo…” pensò preoccupata.
Sigh.
Nella cellula attigua alla sua quella persona, quella non viva, continuava a piangere silenziosamente.
-< Chi sei? Perché stai piangendo? > chiese la miko, mentre la sua voce si perdeva lungo le buie segreta.
Sigh.
Continuava a piangere… sembrava non averla sentita.
-< Un amore…> rispose una voce femminile, tra i singhiozzi < il nostro amore doveva vendicare…questo mi aveva promesso! >
La miko del Nord rimase in silenzio.
-< Poi è arrivata lei e lo ha portato via da me… e lui mi ha dimenticata! > continuò a raccontare la voce.
La porta in cima alle scale si aprì nuovamente, mentre la donna vestita di nero ed incappucciata scendeva le ripide scale.
-< Ho interrotto la vostra chiacchierata? > chiese con un sorriso indagatore sul viso.
-< Chi è questa donna accanto alla mia cella? > chiese la miko del Nord.
-< Una sacerdotessa venuta a vendicarsi! > rispose Mahoo, mostrando occhi felini.
***
-< Inuyasha, dimmi, se quella volta Kikio non fosse morta, chi avresti scelto? > chiese Kagome, poggiando le mani sulla spalla allo youkai.
-< Che domande, io avrei scelto… >
-< Avrebbe scelto me…lui non potrà mai amarti come ama me! > rispose una voce femminile.
Dal buio pesto che avvolgeva Kagome, comparve quasi magicamente Kikio.
-< Questo non è vero! > urlò Kagome furiosa.
-< Sei solo una ragazza immatura e capricciosa. Guardati, non sei neanche in grado di difenderti da sola,Inuyasha si stancherà molto presto di te! > continuò Kikio in un sorriso.
-< Smettila! > urlò Kagome.
-< Sei solo una mia copia mal riuscita! > disse acida la miko.
-< Ora basta! > urlò Kagome aprendo gli occhi.
Con il cuore che gli batteva a mille si alzò a sedere.
-“ Era solo un sogno! ” pensò, guardandosi attorno.
Per quanto aveva dormito?
-< Kagome! > urlò pieno di gioia il piccolo Schippo, entrando di corsa nella stanza.
-< Ti sei ripresa! > constatò Kaede alle spalle del piccolo kitsune.
-< Si! > rispose Kagome, con un sorriso forzato –“ anche se mi sono svegliata rivivendo un incubo! ” pensò tristemente.
***
La note era passate lentamente, riflettendo l’immagine candida e bellissima della luna sulla superficie calma del lago.
In quell acqua, così densamente scura e fredda, Kagome aveva rischiato la vita per colpa sua… gia per colpa sua.
-“ Non ci credo… ” continuava a pensare Koga, seduto su di un sasso in riva al lago –“ come posso aver fatto questo a Kagome? ”
Più cercava di ricordare, più il buco nero dei suoi ricordi si allargava, trascinandolo nei dubbi e nei sensi di colpa.
-“ Chi era quella donna?come ha fatto a catturarmi? ” si chiedeva perplesso.
Per un attimo l’immagine della donna nera gli attraversò la mente:
Occhi azzurri, felini, che risplendevano nel buio. Labbra sottili e lievemente colorate di rosa. Un colorito pallido…come se nelle sue vene non scorresse la vita.
Non che se ne intendesse di queste cose, ma non era stato difficile per lui capire che quella che si trovava davanti era una morta… era senza alcun odore e la sua immagine sembrava essere immortalata come in un quadro: così composta e glaciale.
-“ Da lei non proveniva nessun odore! ” si ricordò il lupo, strofinandosi il naso.
Questo era strano…molto strano.
La miko innamorata di Inuyasha, così simile a Kagome, era morta e poi una strega l’aveva resuscitata usando la sua terra tombale; per questo odorava di terra e di morte.( vedi numero 8 del manga!nd )( pensate un po’ come puzza!Lavati Kikio!nd )
Ma quella donna vestita di nero, dalla quale proveniva una forte aura maligna, non odorava di nulla…nemmeno di morte. Sembrava essere tornata dal mondo dei morti … probabilmente è così.
Un rumore alle sua spalle lo fece voltare.
Inuyasha era fermo ed immobile, lo sguardo puntato su di lui, come a volergli leggere la mente.
I suoi occhi ambrati non lasciavano dubbi: era venuto a vendicarsi.
-< Sei venuto a farmi fuori? > chiese cinico Koga.
-< La tentazione e forte,vorrei prenderti a pugni! > rispose con voce roca lo youkai -< Ma Kagome non me lo perdonerebbe mai! >
-< Come sta? > chiese il lupo, abbassando lo sguardo. Tanta era la paura per la risposta a quella domanda.
-< Si sta riprendendo! > disse Inuyasha con voce seria.
-< Per fortuna… > rispose Koga -< …non so come sia stato possibile. Come ho potuto farle questo? >
-< Kaede mi ha detto che non ricordi nulla e che eri sotto il controllo di Mahoo! > disse lo youkai.
-< Mahoo? > chiese Koga.
-< è una sacerdotesse nera tornata dal mondo dei morti per unire tutte le sfere del potere! > spiegò brevemente Inuyasha.
-< Ecco perché da lei non proveniva nessun odore! > disse il lupo.
-< Incominci a ricordare? > chiese lo youkai, avvicinandosi.
-< Alcuni frammenti, ma molto confusi! > rispose Koga, toccandosi le tempie.
-< Forse Kaede e Temari possono fare qualcosa! > disse Inuyasha.
-< Dovrei venire al villaggio con te? > chiese stupito Koga.
Inuyasha annuì: -< Ma se ti avvicini a Kagome in mia assenza ti faccio fuori sul posto. Non che abbia intenzione di lasciarvi soli! > disse stizzito Inuyasha.
Koga annuì, poi ci ripensò.
-< Tanto quando tutto questo sarà finito Kagome diventerà la mia donna! > disse serio il lupo.
-< Cosa? > chiese Inuyasha, andando su tutte le furie.
-< Niente, niente… > disse Koga.
-< Sarà meglio per te! > continuò Inuyasha, addentrandosi nella foresta.
Koga gli venne subito dietro.
***
-< Una sacerdotessa venuta a vendicarsi? > disse la giovane miko, asciugandosi gli occhi, appena uscita dalla cella.
-< Bhe, non è vero? > chiese Temari, sedendosi sul trono.
-< Io voglio vendetta, è vero, ma vi ricordo che mi avete tenuta per una settimana in una cella senza alcun motivo! > disse la miko.
-< Senza alcun motivo dite?Sapete chi era la donna accanto alla vostra cella? > chiese Mahoo dall’alto del suo trono.
-< Una sacerdotessa! > rispose la ex carcerata.
-< La sacerdotessa del Nord, la quale mi ha gentilmente prestato questa sfera! > rispose la donna nera, mostrando il potente gioiello che riluceva di luce gialla.
-< La shihonshitsu no tama! > rispose la miko.
-< Esatto!Dimenticavo che come ex sacerdotessa incaricata di proteggere una delle sfere, anche voi eravate a conoscenza delle 4 sfere del potere! > disse Mahoo.
-< è solo perché sono stata anche io una sacerdotessa con quel incarico che mi avete riportato con voi in questo mondo? A cosa vi servo esattamente io? > chiese la miko al centro della stanza.
-< Sebbene siate morta, siete ancora molto potente e poi desiderate la vendetta…non c’è nulla di più pericoloso di una donna assettata di giustizia! > rispose in un sorriso Mahoo.
-< Già! > rispose la miko resuscitata, scoppiando a ridere.
***
-< Kagome, non ti dovresti ancora alzare! > disse Sango, sostenendo l’amica.
-< Voglio andare da Inuyasha! > disse testarda la ragazza dai capelli corvini, reggendosi malamente sulle gambe.
-< è andato da Koga, vedrai che presto tornerà! > disse Miroku in un sorriso.
-< è andato da Koga? Conoscendolo… > incominciò a dire Kagome.
-< Conoscendomi cosa? > chiese una voce famigliare.
Inuyasha uscì dalla foresta, seguito da Koga.
-< Inuyasha… > disse Kagome in un bisbiglio, ricacciando indietro le lacrime che insistevano nell’ uscire.
-< Stai bene? > chiese Inuyasha, raggiungendola in pochi balzi.
-< Si! > rispose lei in un sorriso.
Ad Inuyasha mancò un battito.
-< Per fortuna! > disse, abbracciandola forte d’improvviso.
Kagome annuì, mentre una piccola lacrima le rigava la guancia.
***
-< Allora, ora come procediamo? > chiese la miko.
-< Penso tu abbia conosciuto ed osservato la sacerdotessa del Nord abbastanza, ora è tempo di divertirsi! > rispose Mahoo.
-< Va bene! > disse l’ex carcerata.
-< Ti servirai di questa! > disse Mahoo, porgendole la sfera delle quattro essenze.
La miko la prese tra le sue mani.
Dopo tanto tempo teneva nuovamente una sfera nelle sua mani…anche se questa volta non era la shikon no tama, ma bensì la shihonshitsu no tama.
Guardando la sfera gialla la miko incominciò a ridere sempre più intensamente.
-< è bello sentire il potere nelle proprie mani,non è vero…Kikio? >

Continua capitolo 7…

Ma che bella giornata, il sole splende e gli usignoli cinguettano allegramente…proprio un giorno da ricordare! Cosa sono quelle facce?Perchè quell aura combattiva e assassina nei miei confronti?
Che cosa è che avrei scritto?Non può essere,un momento che vado a controllare!
Ca**o!!!!!!!!!!Ma cosa ho scritto?Uno spirito si è impossessato di me…probabilmente un amichetto di quella stro**a mummia rompi scatole!
Tanto anche se non avessi scritto il suo nome si era gia capito che era lei, no?
Vi è piaciuto il discorso tra Inu e Koga?Quella è stata la parte più difficile: non sapevo se farli scannare a vicenda o no, ma alla fine ho optato per questa scelta!
Cosa avrà mai in mente Mahoo?Perchè si vuole servire della sfera e di Kikio?Eh eh…vi faccio logorare dai dubbi e dalla paura ancora per un po’, non abbiatene a male, ve lo avevo detto che questa ff non vi farà vivere in pace! A presto il capitolo 7!^^

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Capitolo 7
*** I RIMORSI DELL'ANIMA ***


salve ragazzi, eccovi qui il capitolone...eh eh eh!

CAPITOLO 7
I RIMORSI DELL’ANIMA

-< Come ti senti Kagome? > chiese il lupo,sedendosi accanto alla ragazza.
Il fuoco era stato appena spento e dalle scure ceneri del legno si alzava una piccola nuvoletta bianca profumata di sandalo.
-< Bene Koga, ora mi sento bene! > rispose Kagome in un sorriso.
-< Mi dispiace molto per quello che ho fatto…non so come sia potuto accadere! > disse il lupo tristemente, abbassando lo sguardo.
Inuyasha, seduto accanto a Kagome, dalla parte opposta del lupo, guardava i due attentamente, con il volto appena imbronciato.
-< Non ti preoccupare,mi hanno raccontato quello che ti è successo! > rispose la ragazza.
-< Purtroppo non mi ricordo nulla! > disse Koga.
-< Non si può far nulla per fargli tornare la memoria? > chiese Inuyasha, rivolgendosi alle due sacerdotesse.
-< Forse, ma sarebbe un‘operazione lunga e complicata, non credo ne valga la pena! > rispose Temari -< Voi, somma Kaede, che ne pensate? >
-< Sono d’accordo con voi> rispose l’anziana miko -< L’unica cosa da fere è aspettare e vedere se la memoria torna da sola! >
Koga annuì sconsolato.
Non solo aveva attentato alla vita di Kagome, ma non era nemmeno in grado di fornire elementi utili ai suoi amici…forse Inuyasha aveva ragione, lui era solamente un sciocco allocco.
-< Secondo voi per quale motivo Mahoo ha attentato alla vita della divina Kagome?Che cosa ne guadagnerebbe uccidendola? > chiese Miroku.
-< Non lo so… > rispose Temari -< ma dubito che Mahoo non sia venuta a conoscenza che la shikon no tama è svanita nel nulla, dopo aver esaudito il desiderio di Kagome! >
-< Volete dire che Mahoo ci ha spiati? > chiese Sango, seduta accanto al monaco.
-< Non me ne stupirei! > rispose la giovane miko, dai capelli dorati.
-< Tsk!Io non mi sono accorto di nulla! > disse Inuyasha, punto sul vivo.
-< Non sappiamo di quali mezzi Mahoo sia a disposizione. Probabilmente alle sue dipendenze ci sono demoni molto potenti! > rispose Temari.
-< State forse dicendo che io non lo sono? > chiese Inuyasha, alterandosi leggermente.
-< Inuyasha! > disse Kagome -< la somma Temari non intendeva certo dire questo! >
La giovane miko annuì,poi disse: -< Non dovete prendere le mie parole come verità assoluta, io sto solo adducendo delle ipotesi! >
Inuyasha piantò il muso, ancora offeso per quelle parole che lui credeva essere dirette espressamente a lui.
Sbuffò. Si sentiva teso e nervoso.
Senza proferire parola si alzò e uscì dalla capanna.
-< Scusatemi! > disse Kagome in un bisbiglio, seguendo lo youkai fuori dalla capanna.
-< Cambiando discorso, ho visto girare per il villaggio molte miko straniere! > disse Miroku, con un sorriso ebete stampato sul volto.
-< Si, si sono radunate qui tutte le miko più potenti dei quattro paesi cardinali! > disse Temari.
-< Già…sono tutte così,come dire… > iniziò a dire il monaco prima che una gomitata di Sango lo colpisse alle costole.
-< Libertino di un monaco! > disse scocciata la sterminatrice.
Temari non poté far ameno di sorridere.
-< Quindi ci sono anche le altre due sacerdotesse con le altre due sfere del potere? > chiese Kaede, riportando l’attenzione della miko sull’argomento.
-< La miko del sud,Annai, l’ho vista ieri sera e mi ha aiutato a curare Kagome, mentre la miko del nord non l’ho ancora vista! > rispose la giovane.
-< C’è da preoccuparsi? > chiese Miroku, ritrovando una certa compostezza.
-< Spero di no! > disse Temari, con un nodo alla gola, stringendo tra le sue mani la shiyosoo no tama, che riluceva di luce azzurrina.
***
Kagome uscì dalla capanna alzando la pesante stuoia che bloccava l’ingresso, mentre i suoi occhi si chiudevano quasi automaticamente in reazione alla luce abbagliante del sole.
-“ Dove si è cacciato? ” si chiese, guardandosi attorno.
Sebbene conoscesse bene Inuyasha, quando si comportava in quel modo ottuso faticava a non arrabbiarsi con lui…sapeva bene che dietro ogni suo gesto irruento, e all’apparenza sconsiderato, cera certamente un problema, un qualcosa che lo tormentava.
Si mise alla sua ricerca, cercando tra le capanne del villaggio, senza trovarlo.
Era uscita dalla capanna appena un attimo dopo di lui, ma lo youkai si era già volatilizzato…incredibile.
Decise si andarlo a cercare al tempio.
Mentre saliva i ripidi scalini della collinetta alberata, sulla cui sommità si ergeva il tempio scintoista del villaggio, a Kagome parve quasi di essere a casa sua.
Le cicale cantavano allegre la loro melodia estiva mentre il sole la scaldava fin dentro le ossa con i suoi benevoli raggi.
Arrivata in cima si accorse subito della figura dai capelli d’argento che le dava le spalle.
Inuyasha era immobile come una statua di cera diffronte all’ingresso del tempio. Il vento giocava con i suoi bellissimi capelli argentati, donandogli riflessi dorati, e le sua buffe orecchie canine si muovevano come accompagnate da una silenziosa melodia.
-< Sei venuta a sgridarmi? > chiese lui, voltandosi a guardarla.
Kagome sospirò. -< Perché ti comporti sempre in quel modo, Inuyasha? > chiese con voce dolce.
-< Tsk! > bofonchiò lo youkai, abbassando lo sguardo.
-< C’è qualcosa che ti preoccupa? > chiese Kagome, avvicinandosi ad Inuyasha.
Lo youkai rimase a fissarla.
La sua Kagome era così dolce, nonché bellissima.
Il debole venticello che spirava giocoso le scompigliava i capelli d’ebano, mettendo in risalto i suoi occhi color cioccolato. La sua pelle così rosea e calda e il suo profumo, così dolce, di fragola, gli annebbiarono per un attimo la vista.
-< Perché sono diventato uno youkai?A cosa mi servono questi artigli, questa spada, questa forza che sento scorrermi nelle vene, se non sono neanche in grado di proteggerti? > disse Inuyasha, sempre con lo sguardo abbassato.
Due dita delicate gli alzarono il mento. I suoi occhi color d’ambra si persero in quelli scuri di lei.
-< Non dire così! > lo ammonì lei dolcemente, appoggiandosi contro di lui.
Inuyasha la strinse a sé, affondando il viso nei suoi capelli scuri come la notte.
-< Non voglio che ti succeda mai più una cosa del genere! > disse Inuyasha, in un bisbiglio.
Kagome annuì.
-< Inuyasha, ti amo! > disse la ragazza, stretta tra le sue calde e forti braccia.
Il cuore dello youkai incominciò a battere all’impazzata…sembrava scoppiargli in petto.
Prese il volto delicato della ragazza tra le sue mani e lo avvicinò al suo viso, fino a baciarne le labbra delicate. Kagome si unì con passione a quel bacio, stringendosi ancor più al petto dello youkai.
-< Che sdolcinati! > disse silenziosamente una voce nascosta dietro un cespuglio.
Yuta continuava a fissare i due con malavoglia. Aveva annullato la sua aura demoniaca e aveva usato il potere dell’invisibilità, rendendosi invisibile.
-“ Spero che Mahoo sia dia una mossa, non c’è la faccio più a spiare questi stolti umani e demoni inferiori! ”disse tra se.
-“ Chissà come reagirebbe la miko Kikio, vedendo il suo uomo unito a quest’altra ragazza? ” pensò divertito.
Già…come l’avrebbe presa Kikio nel vedere quella scena…i due non si erano ancora staccati l’uno dall’altra.
***
La figura sicura e autoritaria camminava in silenzio nella foresta.
Alle sue spalle una piccola, strana, comitiva lo seguiva nel silenzio più assoluto.
-< Che noia! > disse una voce squillante di bambina -< Perché non posso parlare? > -< Zitta! > rispose acido un piccolo rospo verde.
-< Uff…Rin si sta annoiando da morire! > disse la bambina, sulla cui testolina spiccava un buffo codino.
-< Piuttosto, dove siamo diretti? > chiese una donna, vestita con un sontuoso abito variopinto di bianco e rosso.
Tra le mani stringeva un elegantissimo ventaglio e tra i capelli portava una piccola piuma candida.
-< Smettetela di fare baccano! > disse una voce gelida e autorevole.
La sua maestosa figura dai capelli d’argento risaltava tra il verde della foresta.
-< Sesshomaru-sama dove siamo diretti? > chiese la donna.
-< Se proprio ci tieni a saperlo Kagura non lo so di preciso nemmeno io! > rispose con voce fiera il demone dagli occhi d’ambra.
***
-< Kagome!Inuyasha! > una voce squillante richiamò l’attenzione dei due.
-< Schippo ci sta cercando! > disse Inuyasha, mentre Kagome si allontanava dal suo abbraccio.
Sospirò…la cosa gli aveva provocato un certo dispiacere.
-< Siamo quassù Schippo! > disse la ragazza, che si era sporta oltre la scalinata del tempio.
-< Temari e le altre miko si stanno riunendo per discutere!Dobbiamo andare anche noi! > disse il piccolo kitsune.
-< Arriviamo! > urlò Kagome, agitando le braccia.
Due braccia forti la fermarono da dietro, stringendola in un caldo abbraccio.
-< Anche io ti amo! > disse con voce roca Inuyasha.
Kagome si voltò a guardarlo, mentre con un sorriso avvicinava il suo volto a quello dello youkai.
Il piccolo kitsune gli aspettava spazientito dal basso della scalinata, mentre i due si univano per la seconda volta in un bacio.

Continua capitolo 8…

Allora, questo capitolo è passato piuttosto tranquillamente, che dite?
Ahhh…che ciccino inu-chan…caspita,aggiungi un altro po’ di vezzeggiativi e sembra di parlare a un bambino!Comunque, sapete come si dice no, la calma prima della tempesta…hi hi hi [hai cambiato risata?non era ah ah ah?nd la mia vocina interiore](faccio finta di non averti neanche sentito!nd) [come,come?vuoi che riveli a tutti alcune anticipazioni?nd voice] (vuoi che mi ammazzino?se sanno che…e che poi…per non parlare di…) [gia,gia!Ti farebbero fuori in due secondi!nd voice]

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Capitolo 8
*** LA RIUNIONE ***


sorry, avevo sbagliato a postare capitolo!^^ chu!

CAPITOLO 8
LA RIUNIONE

Mentre il sole splendeva alto nel cielo, regalando in tutta la sua bontà una bellissima giornata estiva, con il cielo sgombro di nuvole e la gioia nei canti degli uccelli del bosco, il suo animo era tutt’altro che sereno.
Le belle giornate la facevano sempre sorridere, anche se rievocavano in lei un triste ricordo: tutta quella pace, quella gioia di vivere gli facevano male al cuore…come non poteva non pensare a lui in quei momenti?
Si tolse la tonaca ordinaria delle sacerdotesse del suo villaggio e la piegò ordinatamente, riponendola nel suo armadio, dal quale estrasse con cura la divisa più bella, degna della miko protettrice della shiyosoo no tama.
Il lungo abito cerimoniale, variopinto di azzurro e di oro, metteva in risalto la sfera dei 4 elementi che le penzolava dal collo in tutto il suo splendore azzurrino.
Si sistemò i capelli in una piccola, bassa codina, mentre una ciocca di capelli d’orati le ricadeva buffamente sul volto.
I suoi grandi occhi scuri furono attraversati per un attimo da una strana luce di malinconia e di tristezza: dopo molti anni avrebbe rivisto la sua più cara amica…o per lo meno colei che lo era stata per molto tempo, molti anni addietro. Con dita gentili si massaggiò lentamente la testa.
-“ Devo farcela! ” si disse, mentre si imponeva di assumere nuovamente quella sua personalità austera e distaccata, che aveva imparato ad assumere dopo quello sfortunato giorno in cui …
-< Siete pronta, somma Temari? > chiese una ragazza, probabilmente un’apprendista sacerdotessa, entrando nella sua capanna.
-< Arrivo! > rispose la giovane miko -< La somma Kaede e il resto del gruppo del Est sono pronti? > chiese poi.
La ragazza annuì -< Vi stanno aspettando qui diffronte! > -< Va bene!Di loro che arrivo subito! > ordinò in tono gentile Temari.
La giovane ragazza uscì dalla capanna, lasciandola nuovamente sola.
-< Ti prego Toya, dammi la forza! > disse in un bisbiglio, stringendo la sua preziosa sfera azzurra, mentre una piccola lacrima le rigava il volto.
***
-< Siete pronti? > chiese Temari, uscendo dalla sua modesta abitazione.
-< Si! > le rispose Kagome in un sorriso.
La figlia di Midoriko aveva nuovamente indossato quello stano abito bianco e verde, che era tutt’altro che adatto ad un aspirante sacerdotessa.
-< Kagome, come mai non indossate l’uniforme delle miko del vostro villaggio? > chiese la giovane dell’ Ovest.
-< Bhe, come dire…mi sento meglio vestita così. Questo abito fa parte di me, in un certo senso, e la divisa da sacerdotessa mi mete una certa agitazione! > rispose la ragazza.
-< Capisco… > rispose dubbiosa Temari.
-< Dove si terrà la riunione? > chiese Kaede.
-< In queste occasioni ci raduniamo alla capanna del villaggio, ma siamo troppo numerosi, quindi andremmo tutti al tempio! > rispose la giovane miko.
-< Ve bene!Orsù, tutti in marcia, verso le giovani e bellissime miko quivi radunate per alleviare le mie pene d’amore! > disse Miroku, con un inchino.
Uno sguardo di fuoco gli raggelò il sangue.
-< Cretino! > disse Sango, passandogli accanto.
-< Mia dolce Sango, non fate così… > disse Miroku incamminandosi dietro la sterminatrice.
***
-“ Se proprio ci tieni a saperlo,non lo so nemmeno io! ” continuava a ripetersi Kagura, mentre camminava in silenzio dietro alla figura dei capelli argentati.
-“ Che cavolo di risposta è? ” pensò tra se la demone, digrignando i denti.
Da quanto tempo era al seguito di Sesshomaru?
Un mese forse…e in quel mese, cos’era successo?
Nulla di rilevante.
Lei si era unita a quello strano gruppo che il potente signore dell’ Ovest si portava dietro spinta da un sentimento che non riusciva a capire ancora.
Sapeva solamente che ,ogni qual volta i loro sguardi si incrociavano, il suo cuore si metteva a battere furiosamente e le sue gote si arrossavano vistosamente.
Il potente demone era sempre austero e taciturno, e sebbene l’avesse “accettata” al suo seguito non le aveva mai rivolto una parola gentile…magari…ma nemmeno un discorso…nulla di nulla,zero su tutta la linea.
-“ Baka! ” pensò Kagura.
Perché era stata così stupida da unirsi a loro, se doveva soffrire così?
-“ Soffrire? ” si chiese.
Lei soffriva per lui?
Un piccolo sorriso le comparve sul volto.
-< Kagura-chan, perché ridete? > chiese la piccola Rin, strattonandole la veste.
-< Non è niente… > disse, portandosi la bocca diffronte alla mano per coprire le risa.
-< Rin vuole sapere! > disse la bambina con un sorriso.
-“ Io soffrire per uno come lui…ma non diciamo cavolate! ” pensò la demone, continuando a ridere silenziosamente. Sesshomaru si voltò verso le due, con aria scocciata e perplessa.
Perché quella donna rideva?
Perché non tremava di paura in sua compagnia,come invece facevano tutti, sia umani che demoni?
Perché provava anche lui questa sensazione di pace in sua compagnia?
Si voltò seccato da quei pensieri futili, mentre, inconsapevolmente un piccolo sorriso gli compariva in volto.
***
-< Bene, siamo arrivati! > disse loro Temari, salendo l’ultimo scalino della rampa che conduceva al tempio.
-< Mamma mia! > esclamò Miroku, vedendo com’era organizzato l’ingresso del tempio.
Una ventina di miko erano sparpagliate sul piazzale antistante l’ingresso del tempio, e tutte, dalle più giovani alle più anziane, indossavano l’uniforme tipica dei loro paesi d’origine.
Le miko dell’Ovest, come Temari, indossavano una tonaca azzurra e d’orata.
Le sacerdotesse del Nord portavano una veste blu e gialla, mentre le miko del Sud avevano un uniforme verde e bianca.
-< Sedetevi accanto a me e, fatta eccezione per la somma Kaede, sacerdotessa di ruolo, non parlate se non siete interrogati…le regole di queste riunioni sono molto severe in fatto di autorità! > spiegò loro la giovane bionda.
Si incamminarono attraverso la piccola marea di sacerdotesse, seguendo Temari, che scelse per loro un posto abbastanza in disparte.
-< Sediamoci qui! > disse loro con voce bassa.
-< Cosa dobbiamo aspettare? > chiese impaziente Inuyasha.
-< Tra poco arriverà la sacerdotessa più anziana e saggia del nostro villaggio,è lei che terrà le redini della riunione! > spiegò Temari, mentre con lo sguardo andava alla ricerca di una persona a lei conosciuta.
-“ Cosa le dirò quando la vedrò? ” si chiedeva la giovane miko.
Aveva saputo che Sakura, la sua più cara amica sin dai tempi dell’infanzia, dopo quel bruttissimo giorno e quella furiosa litigata che avevano avuto, si era recata al villaggio del Sud, diventando una miko al servizio di Annai, la custode della shishinka no tama.
-< Mie care sacerdotesse, venute nel nostro umile villaggio da tutte le parti del Giappone, vi prego, trovate posto e sedetevi in quest’assemblea che insieme ci accingiamo ad iniziare! > disse un voce di donna anziana.
Una vecchia miko, vestita di azzurro e oro, aveva preso posto diffronte all’ingresso del tempio.
Lunghi capelli bianchi le incorniciavano il piccolo volto rugoso, su cui spiccavano due piccoli occhietti vispi. Tutte la miko ubbidirono a quella semplice richiesta e si disposero in cerchio, dividendosi in base al paese d’origine.
-< Grazie! > disse la vecchia, soffocando con una mano un colpo di tosse.
-< Sicuramente sapete tutte il motivo per cui oggi siamo qui riunite, quindi non mi dilungo a spiegarvi la storia della sacerdotessa nera resuscitata,abbiamo cose più urgenti di cui discutere! > incominciò a dire l’anziana miko.
-< come tutte ormai sapete, un sicario ha tentato giorni a dietro di uccidere una apprendista sacerdotessa sulle rive del lago blu. Per fortuna la ragazza ora sta bene,ma è molto probabile che dietro a tutto questo ci sia Mahoo >
-< Stanno parlando di noi? > chiese in un bisbiglio Sango,al monaco che le sedeva accanto.
-< Certamente. La notizia a quanto sento si è sparsa molto velocemente! > rispose lievemente il monaco.
-< Mi ha definito un “ sicario ”? > chiese Koga a nessuno in particolare.
-< E questo è il minimo! > disse stizzito Inuyasha.
-< Secondo voi, o somma Kyo, per quale motivo Mahoo avrebbe tentato di aggredire una nostra sacerdotessa? > chiese una miko del sud.
-< Sinceramente sono all’oscuro di quale sia questo motivo, tanto più che la ragazza che Mahoo ha tentato di uccidere era una semplice apprendista… > rispose l’anziana, seduta su di un sontuoso sgabello.
-< Somma Kyo, siete a conoscenza del fatto che Haruna,la sacerdotessa del nostro villaggio incaricata di proteggere la sfera gialla delle 4 essenze non sia ancora arrivata al villaggio? > chiese una sacerdotessa del Nord.
-< Purtroppo sono stata informata dell’accaduto! > rispose l’anziana miko.
-< Come?La sacerdotessa della shihonshitsu no tama deve ancora arrivare? > chiese Temari,alzandosi repentinamente.
(eh eh…noi sappiamo che fine ha fatto,no?nd ) -< Purtroppo si! > rispose Kyo, scuotendo negativamente la testa.
-< Come spiegate questo, sacerdotesse del Nord? > chiese Annai,intervenendo al dibattito.
Le sacerdotesse del Nord lì radunate erano tutte ragazze molto giovani, probabilmente alla loro prima assemblea importante.
-< Vedete, noi siamo delle novizie…quando il vostro messaggio d’allarme è arrivato al nostro villaggio del Nord, la somma Haruna ha deciso di mandare un gruppo di noi per prime, in modo da controllare il percorso e preparare tutto per il suo arrivo qui a Ovest! > rispose titubante una di loro.
-< Quindi non sapete se la somma Haruna sia ancora in viaggio o sia in pericolo? > chiese Kyo, scrutando con i suoi occhi neri le giovani del Nord.
-< Purtroppo è così… > rispose quella che aveva preso la parola in precedenza.
-< Scusate la mia intromissione,ma qui nessuno ha ancora chiesto spiegazioni alle sacerdotesse dell’Est, incaricate di protegger la shikon no tama! > disse una vecchia miko dell’Ovest, con voce acida.
-< Non trovo che ci sia nulla da dire…come tutti sappiamo perché Mahoo sia potuta tornata in vita una sfera del potere deve essersi prosciugata del suo potere, quindi basta solamente un attimo di attenzione per rendersi conto che è la shikon ad essere stata usata a pieno ed a essere scomparsa! > disse seriamente Temari.
-< Per quale motivo, se posso chiederlo, la shikon è scomparsa? È forse tornato il legittimo proprietario, colui designato direttamente dalla potente Midoriko a servirsi della sfera dei 4 spiriti? > chiese sempre più impertinente la vecchia acida.
-< Cosa volete insinuare? > chiese Temari, mentre la discussione prendeva una piega sbagliata.
-< Posso rispondere io… > disse la somma Kaede, alzandosi lentamente in piedi e poggiando la mano sulla spalla di Temari.
-< All’incirca un mese fa la shikon ha ritrovato la sua legittima proprietaria e ha esaudito il desiderio della figlia di Midoriko! > spiegò brevemente l’anziana sacerdotessa.
-< La figlia di Midoriko? > chiese Kyo stupita.
-< Ma questo è impossibile! > rispose la vecchia acida dell’Ovest.
Il volto di Kagome era visibilmente teso…nessuno sapeva che lei era la figlia di Midoriko e forse sarebbe stato meglio che nessuno l’avesse mai saputo.
Un mormorio si alzò tra tutte le sacerdotesse sedute in riunione.
-< Kagome, sei famosa! > disse Miroku, con un sorriso eccitato dipinto sul volto.
La ragazza deglutì a fatica, mentre Inuyasha guardava con disprezzo tutte quelle racchie lì sedute a commentare di una persona che non avevano neanche mai visto. Il suo primo istinto sarebbe stato quello di alzarsi e mettere a tacere quelle miko da quattro soldi, sia con le buone, sia con le cattive.
-< Permettetemi… > una voce di ragazza, seria e squillante, fece scendere il silenzio tra l’assemblea.
Una ragazzina dai capelli d’ebano e dagl’occhi color nocciola si era alzata in piedi, prendendo coraggiosamente la parola.
Sebbene fosse vestita in un modo stranissimo, poco adatto all’occasione, alla somma Kyo bastò un occhiata per capire che quella ragazza era la più potente tra tutte le sacerdotesse lì riunite.
-< Scusate la mia intromissione, lo so che non dovrei neanche parlare, ma per favore, la colpa di tutto quello che sta succedendo è esclusivamente mia…quando ho usato la shikon no tama non sapevo quello che ne sarebbe conseguito e… > disse Kagome.
-< Tu saresti la legittima proprietaria della sfera dei quattro spiriti?Tu saresti la figlia di Midoriko?Ma per favore… > disse cocciuta la vecchi acida bavosa e rugosa.
-< Ehi! > disse Inuyasha, alzandosi istintivamente.
-< Inuyasha, per favore siediti! > disse Kagome con un tono dolce e imperativo.
Lo youkai si sedete un po’ arrabbiato.
-< Non avrei nessun motivo di dire il falso! > rispose seria Kagome.
-< Dimmi, ragazzina che ti spacci per figlia di una somma miko, ti sembra degno della memoria della tua presunta madre essere accompagnata in questa solenne riunione da uno youkai di 5 livello? > chiese la vipera dell’Ovest.
Inuyasha digrignò i denti.
-< Ora basta! > disse seria e un po’ alterata la somma Kyo -< Se solo prestassi un pò di attenzione alle parole di questa giovane, o somma Lima, ti accorgeresti che non mente! >
Il coraggio che la vecchia serpe di Lima aveva dimostrato fino a pochi secondi prima, scemò diffronte alle parole di Kyo, facendola arrossire dalla vergogna.
-< Dunque è così…la figlia di Midoriko è tornata! > continuò la vecchia Kyo, avvicinandosi a Kagome -< Non hai nulla di cui scusarti!é il compito di ogni sfera quello di esaudire il desiderio del proprio padrone! > disse poggiandole una mano sulla spalla -< Sarei molto felice di sapere che metterai il tuo potente potere in comune nella nostra battaglia contro Mahoo! > disse infine, rivolgendole un sorriso.
-< Certo! > rispose Kagome, ricambiando lo sguardo serio e deciso.
-< Bene dunque! > disse Kyo, dirigendosi verso la sua postazione iniziale -< come proponete di contrattaccare? >
***
-< O potente signore Sesshomaru, sono giorni che camminiamo, verso dove siamo diretti? > chiese il piccolo rospo servitore.
Il signore dell’Ovest non rispose e continuò a camminare in silenzio.
-< Sesshomaru-sama, per favore, dove siamo diretti? > chiese Kagura, scostandogli leggermente il braccio.
-< Kagura, sebbene tu sia una demone non senti una potente aura provenire da questa direzione? > chiese Sesshomaru, indicando con il dito diffronte a se.
La demone del vento non rispose.
Da alcuni giorni sentiva una strana sensazione tormentarle la testa, ma non ci aveva fatto troppo caso.
Percorsero ancora alcuni metri fino ad uscire dal bosco.
-< Finalmente! > disse Rin con voce squillante, stiracchiandosi.
Il sole andava e veniva, coperto da nuvoloni passeggeri.
Kagura alzò lo sguardo diffronte a se…in lontananza si vedeva un enorme castello avvolto in una nube scura che arrivava a lambire la superficie dell’infinito cielo.

Continua capitolo 9…

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Capitolo 9
*** LO SQUARCIO OLTRE LE NUVOLE ***


Ciao!Eccomi di già qui a tormentarvi l’anima…vi sono mancata?

CAPITOLO 9
LO SQUARCIO OLTRE LE NUVOLE

La bella mattinata era trascorsa velocemente, lasciando il posto ad un pomeriggio nuvoloso, costantemente minacciato da nuvoloni tetri, carichi di pioggia.
Anche il vento si era alzato, portando con se nella sua armoniosa danza mille profumi di terre lontane, oltre che un gran mucchio di verdi foglie e di enormi granellini di polvere.
Inuyasha sbuffò.
Quelle stupide miko, alla sua vista tutte uguali e ottuse, avevano continuato per ore a discutere su come procedere nel loro piano “anti Mahoo” e non avevano ancora finito…
-< Mi sembra ovvio ormai, amiche mie, che siamo altamente impreparate ad affrontare questa impresa che ci vede dolorosamente coinvolte!> disse una sacerdotessa dell’ Sud.
- disse un’altra miko del Nord.
-“bla bla bla…” pensava Inuyasha annoiato, appoggiato ,di mala voglia, con il volto tra le mani.
Perché mai bisognava perdere tutto quel tempo a parlare?
Un po’ d’azione, ecco cosa gli ci sarebbe voluto … lui non se ne intendeva di queste cose, non era un abile stratega, ma rimanere lì, immobile ad ascoltare quelle quattro galline, gli sembrava la cosa meno intelligente da fare.
Il suo sguardo vagava annoiato tra le sacerdotesse: c’è n’erano veramente di tutte le età, dalle apprendiste, quasi bambine, alle più anziane, forse ultra millenarie.
Mentre il suo sguardo si soffermava su un’anziana dell’Ovest, i suoi occhi furono attraversati da una strana luce agghiacciante.
-“ Lima si chiama? ” si chiese, mentre sentiva crescere dentro di lui una strana forma di irritazione.
Quella vecchia acida…come si era permessa di insultarlo così?
Com’è che lo aveva definito? Youkai di 5 livello?
Se non bastasse questo, aveva pure insultato Kagome e la memoria di Midoriko.
-< Dannata! > disse in un bisbiglio.
-< Che hai detto? > chiese Kagome in un sorriso.
-< Eh…niente, niente! > rispose allarmato Inuyasha.
-< Ti stai annoiando? > chiese la ragazza.
-< Ad essere sincero si! > rispose lo youkai.
-< Anche io! > disse Kagome, portandosi la mano alla bocca per soffocare uno sbadiglio.
Inuyasha sorrise.
Anche con i più semplici gesti Kagome era capace di fargli tornare il buon umore.
-< Bene ragazze… > una voce imponente sovrastò le miko radunate in cerchio -< …direi che per oggi è tutto! > -< Come somma Kyo, non abbiamo ancora trovato nessuna soluzione! > disse una giovane del Nord.
-< Rimuginarci troppo sopra non può far altro che procurarci un gran mal di testa! > rispose l’anziana -< Trascorrete quel che rimane di questa tranquilla giornata in meditazione ed in riposo, continueremo domani! > e così dicendo si alzò dal suo sontuoso sgabello e sparì all’interno del tempio.
-< Sono sfinito! > disse Miroku, stiracchiandosi, mentre tutte le miko si alzavano e si dirigevano verso il villaggio.
-< Odio queste riunioni inutili e dispersive! > commentò Temari, ripulendosi le ginocchia.
-< Alla fine non è servito a niente…abbiamo solamente perso del tempo e ci siamo anche stancati per nulla !> disse Koga.
-< Non dite così ragazzi! > disse la somma Kaede, mentre Kagome la aiutava a rialzarsi -
-< Tsk! > rispose serafico Inuyasha - < Quello a cui siamo arrivati è solamente ad un mucchio di sciocchezze. Oltretutto mi hanno anche insultato! >
-< Già…youkai di 5 livello! > disse con voce malefica Miroku.
Inuyasha digrignò i denti.
-< Smettila! > disse irato il demone.
-< Ragazzi, dirigetevi al villaggio e fatevi preparare qualcosa da mettere sotto i denti da una delle mie apprendiste!Io vi raggiungo tra un attimo! > disse loro Temari.
-< Dove andate? > chiese la somma Kaede, mettendo la sacerdotessa in disparte, mentre il resto del gruppo scendeva la scalinata.
-< A chiarire una cosa! > rispose la giovane miko, dirigendosi verso il tempio.
***
-< Quello è un castello? > chiese con voce allegra la piccola Rin, indicando il sontuoso e tetro palazzo stagliato all’orizzonte.
Kagura annuì, mentre scambiava uno sguardo teso e preoccupato con Sesshomaru.
Il suo cuore mancò un battito.
-< Dovremmo dirigerci lì? > chiese la demone del vento.
-< Non sono tranquillo! > rispose il potente youkai -< Voglio avvicinarmi e vedere cosa succede! >
-< Portiamo anche Rin con noi? > chiese Kagura.
-“ Con noi? ” pensò sbalordito Sesshomaru.
La demone del vento si era inclusa in quel discorso con tanta semplicità e normalità che il potente signore dell’Ovest ne rimase sconcertato.
-< Jaken, tu rimarrai qui con Rin! > disse lo youkai, rivolgendosi al piccolo rospo verde.
-< Ma potente signore… > cercò di replicare Jaken, prima che un’occhiata raggelante lo zittisse.
-< Che strada proponete di fare? > chiese Kagura -< Camminare allo scoperto non mi sembra saggio! >
Sesshomaru annuì.
-< Percorriamo la foresta che circonda questa valle fino ad arrivare al castello!La strada è più lunga, ma la foresta e la notte ci copriranno! > rispose il demone, mentre in lontananza un fulmine attraversava il cielo purpureo.
***
Con passo deciso e sicuro la giovane sacerdotessa salì lentamente le poche scalinate che conducevano all’interno del tempio.
Il buio regnava nell’immenso complesso votivo, mentre solamente due piccole candele a olio illuminavano con un tiepido calore l’altare sacro.
Una anziana miko, dai capelli bianchi che rilucevano d’argento alla fioca luce delle candele, era seduta d’innanzi all’altare, inginocchiata e raccolta in meditazione.
Temari la osservò con sguardo amorevole, mentre un lampo squarciava il cielo in lontananza, illuminando la stanza a giorno.
Seguì il rumoroso boato del tuono.
-< L’avete vista? > chiese con voce lieve la miko più giovane.
-< Ti riferisci a Sakura? > chiese l’anziana senza voltarsi.
-< Si somma Kyo, mi riferisco a lei! > rispose Temari, abbassando automaticamente lo sguardo.
-< No, non l’ho vista e sinceramente dubito che ci sia! > rispose l’anziana, sempre rivolgendole le spalle.
Temari non rispose, mentre una piccola lacrima le rigava il volto.
-< Avresti voluto vederla? > chiese la miko, girandosi verso la bionda.
-< Si e no… > rispose Temari, asciugandosi gli occhi.
-< Capisco bene quello che ti angustia mia piccola Temari, ma cerca di allontanare questi torbidi pensieri…lo sai che Toya non ne sarebbe felice! > rispose l’anziana alzandosi e oltrepassando la giovane che era in piedi, immobile.
-< Lo so… > rispose con voce fioca, mentre le lacrime premevano per uscire.
-< Come sacerdotessa addetta a custodire la shiyosoo no tama devi mostrarti forte e guidare le tue compagne con fermezza e decisione…anche se questo ti fa male e attira su di te le antipatie degli altri! > continuò seria la saggia miko.
- rispose Temari, mentre l’anziana usciva dal tempio, lasciandola sola.
Un lampo illuminò nuovamente la buia sala.
-< Come sempre seguirò i tuoi consigli…nonna! >
***
Mentre camminava nella silenziosa e buia foresta, solamente lo scalpiccio prodotto dai suoi passi le teneva compagnia. La figura dai capelli argentati camminava solitaria, immersa nel silenzio, poco più avanti a lei. -“ Sapevo che non avrebbe detto una parola, ma in questo modo mi fa rimpiangere la compagnia di Rin e di quel rospo verde! ” pensò seccata Kagura, mentre i suoi occhi non perdevano di vista la figura glaciale dello youkai.
Stavano percorrendo uno stretto sentiero ormai da alcuni minuti, costeggiato ai lati dalla selvaggia e tetra foresta.
Le fronde degli alberi arrivavano fino al cielo, senza permettere loro di constatare se la notte fosse già scesa o meno.
-“ Mi sembra di girare a vuoto! ” pensò Kagura, mentre il suo sguardo viaggiava tra le ruvide cortecce degli alberi, tutti così identici tra di loro all’infinito.
D’un tratto Sesshomaru si fermò.
La demone, immersa nei suoi pensieri, non lo vide e andò ad impattare contro la schiena forte dello youkai. A quel improvviso contatto le sue gote si colorarono di rosso, facendola irrigidire e perdere per un attimo l’equilibrio.
-< Se non sei troppo occupata a venirmi a dosso, è meglio toglierci da questo sentiero! > disse gelido lo youkai, senza voltarsi.
-< Cosa succede? > chiese la demone.
-< Sta arrivando! > rispose Sesshomaru
***
-< Che bella mangiata!> disse in un sorriso Miroku, battendosi le mani sulla pancia.
-< Che c’è da stare tanto allegri non lo capisco?Hai visto che tempaccio? > disse Koga, guardando oltre la piccola finestrella di legno.
-< A proposito, Sango e Kagome non sono ancora tornate? > chiese il monaco avvicinandosi ad Inuyasha.
-< No! > ripose seccato lo youkai -< Quanto tempo ci impiegano per prendere dell’acqua? >
-< Se tardano un altro po’ si prenderanno un acquazzone! > disse il lupo, sempre con lo sguardo puntato sulle nere nuvolone cariche di pioggia.
-< Anche Temari deve ancora tornare! > disse Miroku, grattandosi nervosamente la testa.
-< Quella sacerdotessa…secondo me ci tiene all’oscuro di qualcosa! > disse Koga, sedendosi vicino al fuoco che scoppiettava allegro nel camino.
-< Perché dici così, a me sembra una persona piuttosto affidabile!Se le hanno affidato la sfera dei quattro elementi ci sarà un motivo! > rispose Miroku.
-< Tu che ne pensi, botolo ringhioso? > chiese Koga.
-< Non so… > rispose serio Inuyasha, alzando la stuoia della capanna.
-< Quelle due dannate, se non tornano subito si laveranno per bene! > continuò, annusando l’aria.
-< Senti odore da pioggia? > chiese il monaco, odorando anch’egli il debole venticello. ( come se potesse fare qualcosa?nd )
-< Si! > ripose lo youkai.
D’un tratto uno sgradevole odore di morte e di demoni arrivò al suo sensibile naso.
-< Ma che… >
***
-< Mi volete dire perché ci siamo nascosti qui? > chiese con voce alterata Kagura, nascosta dietro un cespuglio verde, poco distante dal sentiero.
- < Stai zitta! > disse Sesshomaru, guardandola con sguardo profondo.
Le sue bellissime iridi d’ambra erano puntate in quelle vivacemente colorate di lei.
-< Si avvicina! > disse in un bisbiglio il potente demone.
Kagura tese l’orecchio: si sentiva un rumoroso scalpiccio, come di zoccoli…un cavallo in corsa.
Il rumore precedette di poco la figura di uno stallone bianco sulla qui groppa svettava una figura femminile vestita con una tenuta da miko blu e gialla. ( do you remember?giallo e blu=Nord!eh eh eh… )
La donna galoppava veloce, mentre il cappuccio giallo che portava sulla testa le copriva il volto.
Sesshomaru, da dietro il suo fortuito nascondiglio, aguzzò la vista: una sfera che riluceva di una luce gialla intensa le brillava all’altezza del petto.
***
-< è partita? > chiese la donna vestita di nero dall’alto del suo trono di marmo opaco.
-< Si…le ho dato lo stallone più veloce! > rispose il demone servitore, inginocchiandosi al cospetto della miko nera.
-< Bene…possiamo cominciare! > disse la donna con un sorriso di ghiaccio.

Continua capitolo 10 …

Mamma mia quanto è oscuro sto capitolo…
Ragazzi, non vi dico che mentre lo scrivevo avevo la pelle d’oca!
Sentitemi un po’…ci sono un bel po’ di domandine che vi frulleranno in testa, vediamo di spiegarle insieme: 1-Quella a cui proprio volete una risposta, per la quale non riuscite neanche a dormire la notte…che fine faranno Rin e Jaken?Kohaku lo rivedremo mai? Io sono single? Cosa avrò preso in matematica? [sta sclerando!nd voice] …scherzavo…faccio la seria!
1- Che cosa avrà mai avvertito Inuyasha? TOP SECRET
2- Chi era quella tizia a cavallo? TOP SECRET …anche se questo potete capirlo!
3- Sesshomaru e Kagura giungeranno al castello? Boo…penso di si! (voice, come eravamo rimaste d’accordo?nd) [non mi ricordo!nd voice] (che coscienza del piffero!nd)
4- Che cosa avrà in mente Mahoo? Eh eh eh…
5- …bhe, queste sono quelle che mi sono venute in mente, le altre inventatevele voi!
Aspetto i vostri commenti…a presto!^^
Ora che mi accorgo, non ho risposto a nessuna domanda…ops!^^

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Capitolo 10
*** SEPARAZIONE – prima parte ***


Buon giorno a tutti, o buon pomeriggio, o buona sera…ah,dannazione, fate un po’ voi!
Mentre scrivo questo capitolo mi sto mangiando un lecca lecca alla coca-cola…che buono…cribbio, mi mancano solo i codini e ho raggiunto l’età di sviluppo di mia cugina che ha 4 anni.
Lo so che non ve ne può fregare un tubo, ma mia mamma ha deciso di trascinarmi in giro per Venezia domenica. Ah, dimenticavo, non vi ho ancora detto che io abito in una cittadina in provincia di Venezia …non sto a dirvi il nome del paese perché è tutto un programma!Cmq tornando all’argomento principale, ho fatto un casino di ponti e di scalini e sono distrutta…vi do un consiglio, se un giorno verrete mai a Venezia prendete il vaporetto che è meglio!
Bhe, che dire, torno ad occuparmi della ff, anche se sono mezza morta…lo faccio solo per voi…allora?...commuovetevi almeno un pochino!

CAPITOLO 10
SEPARAZIONE – prima parte

-< Chi era quella donna secondo voi? > chiese la demone del vento, uscendo da quel groviglio di rami sempre verdi.
-< Una sacerdotessa! > rispose serio il potente demone, dirigendosi verso il sentiero.
-< Che ci faceva una sacerdotessa in quel castello? > chiese dubbiosa Kagura, seguendo lo youkai.
-< Non lo so! > rispose sempre con tono gelido Sesshomaru -< Ma al collo portava una sfera del potere! >
-< Una sfera del potere? > chiese Kagura -< Ne avevo sentito parlare quando quel lurido bastardo di Naraku mi teneva ancora sotto il suo controllo! >
-< La cosa non mi piace, quando ci sono di mezzo le sfere del potere succede sempre qualcosa di negativo ed io mi ritrovo di nuovo immischiato nelle faccende di quel cretino di mio fratello! > rispose serafico il signore dell’Ovest.
-< Credete che anche Inuyasha sia immischiato in questa faccenda? > chiese la demone del vento.
-< Sicuramente! > rispose Sesshomaru con un ghigno.
***
-< Kagome, hai finito? > chiese Sango, mentre teneva tra le mani un enorme secchio d’acqua.
-< Si, un attimo! > rispose la ragazza dai capelli d’ebano.
-< Se non ci sbrighiamo prenderemo in pieno il temporale! > disse la sterminatrice, mentre alle sue spalle si alzava un forte vento che fece muovere in mille nodi i suoi capelli raccolti in una bassa coda.
Le fronde degli alberi, al limitare della foresta, si abbassarono verso il terreno, fino quasi a toccare il ruvido suolo, mentre un rumore cupo e assordante si alzava come un boato.
Il cielo era diventato del colore della notte, attraversato, come ad intervalli regolari, da fulmini carichi di elettricità, mandati sulla terra direttamente da Zeus, che rischiaravano il tutto a giorno.
Il rombare dei tuoni in lontananza si avvicinava sempre più potente.
-< Kami-sama!Kagome, avanti! > disse agitata Sango, mentre per la forza del vento tratteneva a stento l’equilibrio.
Kagome si girò verso l’amica, con finalmente il secchio ricolmo d’acqua.
-< Attenta Sango! > urlò la ragazza, mentre un lampo di terrore le passava negl’occhi.
Alle spalle della sterminatrice un enorme orda di demoni era scesa del cielo, oscurando tutto il paesaggio.
Un grandissimo demone serpente si era avvicinato a Sango silenziosamente e ora spalancava le sue fauci verso la sterminatrice, indifesa senza il suo hiraikotsu.
-< Dannazione! > urlò la sterminatrice, facendo cadere il secchio e portandosi le mani diffronte al viso per coprirsi.
Il demone le era ormai praticamente addosso, quando una freccia scoccata dal limitare della foresta colpì in piena gola la serpe, che si smaterializzò, lasciando solo polvere.
Quel che rimaneva dell’orrendo mostro fu sollevato in un turbine dal gelido vento e portato verso il villaggio, ormai completamente invaso dai demoni, che avevano appiccato il fuoco a molte costruzioni di legno.
Una grande nuvola di fumo nera, di un odore acre, si stava alzando dal piccolo villaggio, mentre le urla delle sacerdotesse si propagavano fin dentro la foresta.
-< Sango, come stai? > chiese Kagome, avvicinandosi all’amica.
-< Bene!Ma chi è stato a lanciare quella freccia? > chiese la sterminatrice, guardandosi attorno.
Una donna dai capelli castani, raccolti in una alta coda, si stava avvicinando a loro.
L’arco impugnato saldamente in una mano e le frecce sacre raccolte dietro la schiena.
La piccola frangetta che le ricadeva sulla pallida fronte si muoveva come cullata dal vento, solleticandole gli occhi d’ambra.
-< State bene? > chiese, una volta raggiunte le due ragazze.
-< Grazie somma Annai! > disse con voce gentile Sango.
-< Cosa sta succedendo? > chiese Kagome, mentre il suo sguardo si spostava sulle abitazioni in fiamme.
Il suo cuore pregava di vedere la sagoma dai capelli argentati di Inuyasha uscire da quel inferno e venirle incontro.
-< Mahoo ci sta attaccando,è meglio allontanarci da qui! > disse la giovane miko del Sud.
-< Ma Miroku, la somma Kaede e i nostri compagni sono ancora al villaggio! > disse, con una punta di disperazione nella voce, la sterminatrice.
-< Non possiamo fare nulla…abbiate fiducia nei vostri compagni, ho sentito molto parlare delle vostre imprese,se la caveranno!Quello che noi possiamo fare e mettere al sicuro la shishinka no tama che io ho il dovere di custodire e la figlia di Midoriko! > rispose seria la sacerdotessa.
-< Non penso che la mia vita valga più di quella di quelle sacerdotesse! > disse irritata Kagome.
-< Questo non è vero, e comunque non temete per le loro vite…vedrete non verranno toccate neanche con un dito! > rispose Annai, incamminandosi verso il bosco.
-< Come fate a dirlo? > chiese Sango seguendo le due compagne.
-< Servono vive…sono degli ostaggi! > rispose la miko addentrandosi nella foresta.
Dal buio e tetro cielo, squarciato da lampi di odio, incominciarono a scendere piccole gocce di triste pioggia.
***
La porta in cima alle scale si aprì, facendo entrare nelle buie e silenziose segreta una pallida luce.
Nuovamente, come aveva fatto molte volte in quei giorni, la sacerdotessa nera scese le ripide scale umide.
-< Cosa siete venuta a fare, questa volta? > chiese ,con tono arrogante, la miko seduta nella buia cella.
-< A quanto sento non siete contenta di vedermi, somma Haruna! > rispose in un ghigno la donna nera.
( no, no, sono felice, come quando si aspetta un infarto!scusate, ma non ho saputo trattenermi!W ale e franz!nd ) La sacerdotessa inginocchiata al suolo, si alzò lentamente, avvicinandosi alle sbarre di ferro arrugginite.
-< Pensate davvero che questo stupido piano possa portarvi un qualche buon risultato? > chiese acida la somma Haruna.
-< Si vede che non mi conoscete! > rispose Mahoo, prendendo una sedia di vimini e sedendosi diffronte alle cella.
Un lampo squarciò il cielo, facendo entrare della piccola finestrella con le grate il rimbombare lontano del tuono.
Per un attimo, il volto incappucciato della donna nera, fu illuminato dalla lungi saetta di Zeus.
-< Ah ah ah…sapete, in vostra compagnia non mi annoio affatto! > disse, in una risata, la fredda donna dagl’occhi di ghiaccio.
-< Io la vostra non la gradisco! > rispose la miko.
-< Non temete, presto avrete nuova compagnia! > rispose Mahoo, seduta comodamente sulla piccola sedia di vimini.
Rimasero a lungo in silenzio, a fissarsi, mentre il rumore del tuono portava con se lacrime di sventura.
***
-< Maledizione!Togliti di mezzo! > urlò Inuyasha, abbassano la potente lama di tessaiga su un lurido demone lombrico.
Gli aveva sentiti arrivare ancora prima di vederli all’orizzonte.
Mentre il suo cuore aveva incominciato a battere all’impazzata, si era catapultato come un fulmine fuori dalla capanna, distruggendo chiunque si fosse trovato in mezzo tra lui e il pozzo, dove si era recata Kagome,con un semplice colpo di spada.
-< Avanti, muovetevi! > disse irato, rivolgendosi ai compagni.
-< Inuyasha, cosa facciamo?I demoni stanno portando via tutte le miko! > disse Miroku, guardandosi attorno. Inuyasha si fermò di colpo, cercando di riprendere il controllo.
Miroku aveva ragione…le miko erano in pericolo.
Sebbene desiderasse con tutto il suo cuore correre da Kagome ed allontanarla da lì al più presto, molte sacerdotesse erano già state caricate su enormi carri e portate verso chissà dove.
Kagome si trovava al pozzo, molto probabilmente aveva fatto in tempo a fuggire, e poi era in compagnia di Sango. Mentre il suo cuore urlava dal dolore, la sua mente prese la decisione per lui più amara.
-< Cerchiamo la somma Kaede! > disse con tono ordinatorio, addentrandosi nel villaggio ormai in fiamme.
Koga e Miroku lo seguirono, mentre la pioggia, da fina come aghi, diventava sempre più grossa e copiosa.
***
-< Somma Kyo!Somma Kyo! > urlò Temari, precipitandosi fuori dal tempio.
La vista del villaggio in fiamme le fece mancare un battito, mentre dei tristi ricordi le tornavano come uno schiaffo alla memoria.
---flash back ---
Il fuoco l’avvolgeva tutta. Tossì. Il fumo la stava intossicando.
-< Nonna!Nonna! > urlava disperata, mentre gli occhi le si arrossavano.
Chiuse gli occhi, mentre le sembrò di udire in lontananza una voce che la chiamava disperata.
---fine flash back ---
-< Somma Kyo, dove siete? > continuò a gridare, mentre scendeva la ripida scalinata che conduceva al tempio.
-< Nonna! > urlò una volta giunta al villaggio.
-< Somma Temari! > una voce famigliare la fece voltare.
Miroku, Koga ed Inuyasha l’avevano raggiunta.
-< Avete visto la somma Kaede? > chiese il monaco, coprendosi il naso con un lembo della sua veste…il fuoco si era propagato in fretta.
Temari scosse la testa.
-< Dove sono le vostre compagne? > chiese poi, notando agitazione negl’occhi dei ragazzi.
-< Non lo sappiamo! > rispose il demone lupo.
-< Che cosa facciamo?I demoni se ne sono andati tutti e il fuoco si sta propagando velocemente! > chiese Inuyasha visibilmente teso.
-< Allontaniamoci! Addentriamoci nel bosco…in caso di emergenza abbiamo fissato un punto di raccolta! > rispose la miko dai capelli d’oro, correndo verso la buia foresta ululante.
Il cielo sembrò a quel punto quasi collassare su se stesso. Una serie infinita di lampi e di tuoni si succedete con una potenza inaudita, mentre il vento si alzava ancora più gonfio e violento.
La pioggia incominciò a scrosciare…veniva che Dio la mandava.
Almeno avrebbe spento l’incendio…almeno quello.
-“ Fa che sia salva! ” pregò Inuyasha, scomparendo tra gli arbusti del bosco. ***
-< Incomincia a piovere! > constatò Kagura, asciugandosi una goccia che le aveva rigato il volto.
-< Non possiamo fermarci! > disse gelido Sesshomaru, continuando il suo cammino.
-< Bene! > rispose seccata la demone del vento.
Il potente signore dell’Ovest si voltò a fissarla.
-< Che demone di livello inferiore! > disse con una punta di divertimento nella voce -< Se hai freddo,copriti con questa!> disse, porgendole la sua lunga,morbida, rosea, coda che era solito tenere sulla spalla.
Kagura, un po’ seccata, se la mise attorno al collo.
-“ Profuma del suo odore! ” constatò in un sorriso.
Le sue guance si colorarono di rosso …allora non è del tutto insensibile!

Continua capitolo 11…

0///0 ahhh…sessho-chan…che adorabile! [asciugati la bava!nd voice] (smettila!ma poi, perché ti firmi voice?sai anche l’inglese?nd) [certo!nd voice] (wow, che coscienza acculturata!nd) [al contrario di te!nd voice] (smettila!nd) Ho constatato che è davvero ossessionante avere una coscienza così petulante…povera me! Ragazze mie, ho un po’ di paura…bhe, vedete, qualcuna di voi (e qui non faccio nomi!) mi ha ricattato dicendo che se non facevo morire la miko zombie entro tre capitoli mi conciava per le feste…incautamente ho superato il limite…spero solo che…
Din dlon
O no…già ho ancora l’uomo mannaia che mi gira per casa [per chi non lo sapesse ha dovuto postare dalla cantina!nd voice] e non ne voglio un altro che tenti di uccidermi! Mamma:Tesoro, è ancora per te!
Cavoli,è meglio che me la svigni!
Al prossimo capitolo…se sarò ancora tutta intera!

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Capitolo 11
*** SEPARAZIONE – seconda parte ***


Eccomi qui…ancora tutta intera…
L’uomo che aveva suonato alla porta era quello della consegna delle pizze…avevo ordinato per me una margherita e per l’uomo mannaia una con il salamino piccante!
Non stupitevi, io e il sicario da voi assunto siamo diventati inseparabili…culo e camicia!
Anche se a dir la verità, ho un po’ di paura a voltargli le spalle…sapete, non si sa mai!
Tornando alla nostra storiella direi che non ci sono problemi…il sole splende alto nel cielo, gli uccellini cinguettano e tutto procede in pace ed in armonia…[ smettila di guardare i puffi e torna con noi sulla terra, puffetta!nd voice ]
Che barba, era solo per fare quattro chiacchiere, non è vero, uomo mannaia?
Argh…
Questo qui non parla…ma gli avete insegnato l’italiano prima di scagliarmelo contro?

CAPITOLO 11
SEPARAZIONE – seconda parte

La notte era calata velocemente, come se il temporale l’avesse incitata a scendere ancora prima del tempo. Il cielo era continuamente squarciato da gialli lampi e saette, mentre il tuono rimbombava sopra le loro teste, oltre le fitte fronde degli alberi.
La pioggia continuava a scendere…si potevano sentire le pesanti gocce di pioggia infrangersi tra le foglie ed i rami. La tetra e buia foresta risuonava di tutti questi cupi rumori, mentre quattro figure non ben definite, tutte inzuppate, camminavano silenziosamente nel sottobosco.
-< Manca ancora tanto? > chiese un monaco, starnutendo sonoramente.
Ad ogni passo muoveva il suo bastone, che produceva piacevoli suoni armoniosi, come tante piccole campanelle.
I scuri capelli, raccolti in un piccolo codino, grondavano di gelida acqua che gli scorreva, come un fiume in piena, lungo la schiena fradicia.
-< No…ormai dovremmo esserci! > rispose una figura femminile, che precedeva i tre.
-< Ma ti sai orientare con questo buio? > chiese serafico un demone dalle orecchie canine.
-< Conosco questa foresta come le mie tasche, sia con il sole, sia con la luna!> rispose un tantino seccata la ragazza dai capelli d’oro.
Un lampo squarciò il cielo, illuminando la sua chioma raccolta in una bassa coda.
-< Mi prenderò un malanno! > disse Miroku, starnutendo nuovamente.
La foresta era completamente buia…solo i lampi rischiaravano ad intermittenza quel luogo bagnato ed ostile, mentre gli alberi, in costante movimento, davano l’impressione di essere vivi.
-< Eccola, è laggiù! > disse Temari, indicando in lontananza una piccola capanna di legno.
Da una piccola finestrella usciva la luce del fuoco acceso nel camino.
-< Magari sono Kagome e Sango! > disse con entusiasmo Koga.
-< Muoviamoci! > disse Inuyasha, superando tutti con un balzo e dirigendosi verso la piccola casupola.
***
-< Dove ci state portando? > chiese nuovamente la piccola miko dai capelli lattei.
Il demone non rispose, ricacciando l’anziana al suo posto.
Erano ormai in volo da parecchie ore…le avevano rapite in pochissimo tempo.
Molte di loro erano state catturate senza opporre resistenza, altre invece avevano lottato con le unghie e con i denti per diffendere la loro dignità ed il loro villaggio, ormai raso al suolo. Gli aveva visti arrivare da lontano ,mentre scendevano dal plumbeo cielo con quegli enormi carri da trasporto trainati da demoni disgustosi, che ora erano diventati il loro mezzo di trasporto.
-< Sedetevi pure al mio posto, somma Kyo! > disse l’anziana Kaede, cedendo il posto alla saggia vecchietta.
-< Proprio non me lo aspettavo…Mahoo ci ha colti alla sprovvista! > rispose Kyo, sedendosi alla meno peggio.
-< Già…il mio unico sollievo è quello che Inuyasha e gli altri sono riusciti a scappare! > rispose l’anziana Kaede.
-< Anche mia nipote Temari è al sicuro con la shiyosoo no tama…e non ho nemmeno visto la somma Annai su questi carri. Ne deduco che le sfere sono al sicuro! > rispose la somma Kyo.
-< Per fortuna… > disse la vecchia Kaede -< Probabilmente l’intento di Mahoo era quello di recuperare le altre sfere…possiamo dire che ha fatto un buco nell’acqua! > continuò in un sorriso, alzando il palmo al cielo.
La pioggia continuava a scrosciare imperturbabile.
-< Anche la figlia di Midoriko si è salvata? > chiese l’anziana seduta, guardandosi attorno incerta.
-< Si… > rispose la miko dell’Est -< Probabilmente ora è al sicuro con Inuyasha! >
-< Quella ragazzina nasconde in sé un grande potere…è veramente la figlia di Midoriko! > disse la somma Kyo con un sorriso sulle labbra.
-< Kagome è una ragazza speciale!> rispose la vecchia Kaede -< è forte e determinata, ma anche molto sensibile >
-< Probabilmente cercherà con i suoi compagni di liberarci…il che è un male! > disse seria la saggia Kyo.
-< Lo so…quella ragazza farebbe di tutto per liberarci! > disse tristemente la vecchia dell’Est.
-< Quando ha usato al massimo la shikon no tama, che desiderio ha espresso? > chiese la miko dell’Ovest.
-< Il più bello e pericoloso di tutti…un desiderio d’amore! > rispose la vecchia Kaede, mentre un fulmine scendeva a picco dal cielo, incendiando un albero…l’abete, squarciato in due, cadde a terra rumorosamente, mentre le sue braci si disperdevano nel vento.
***
-< Kagome! > urlò Inuyasha, entrando di corsa nella capanna e sbattendo violentemente la porta.
Le sacerdotesse riunite attorno al fuoco, alla sua vista, si alzarono in piedi spaventate.
Erano tutte giovani, vestite con una veste blu e gialla…erano le giovani del Nord.
La paura scorreva viva nei loro occhi perplessi.
-< Inuyasha, ti sembra questo il modo? > chiese Temari, entrando nella piccola capanna.
-< Somma Temari, siete voi…per fortuna! > dissero in coro, circondando la giovane bionda.
-< Come state?Vi siete salvate solo voi? > chiese Temari riconducendole diffronte al fuoco.
-< Purtroppo si! > rispose una di loro.
-< Per caso non avete visto due ragazze molto carine dirigersi qui?Una è molto graziosa e porta sulla schiena un enorme boomerng, l’altra invece è vestita in un modo molto strano e andava in giro con quel tizio imbronciato lì!> chiese Miroku, indicando Inuyasha.
-< Purtroppo no! > rispose una di quelle.
-< Capisco! > disse il monaco, soffocando uno starnuto.
-< Tenete! > disse Temari, portando delle coperte ai tre ragazzi.
-< Secondo voi che fine hanno fatto Kagome e Sango?Essendo state al pozzo saranno riuscite sicuramente a scappare in tempo! > disse Koga, asciugandosi la testa fradicia.
-< Al pozzo?> chiese una giovane del Nord -< Anche la somma Annai era al pozzo! >
-< Bene, con molta fortuna saranno con lei! > disse in un sorriso la miko della sfera dei quattro elementi.
Inuyasha guardò fuori dalla finestra.
-< Lo spero! > disse in un bisbiglio.
***
Nell’immensa e buia sala del trono regnava il silenzio più assoluto.
Solamente i tuoni, con il loro rimbombare al di sopra del torrione del castello, si divertivano a rincorrersi tra loro, mentre le lunghi saette scendevano dal triste cielo notturno rischiarando a giorno la sala.
La donna incappucciata sedeva sul suo nero trono di marmo, freddo come la morte…freddo come lei.
Il mento appoggiato sui dorsi candidi delle mani, mentre due piccole ciocche di capelli corvini le ricadevano sulle spalle.
I suoi occhi felini, freddi come il ghiaccio, erano puntati sul demone inginocchiato e a capo chino diffronte a lei, e sulla figura femminile accanto a Yuta.
-< Così sei venuta qui di tua spontanea volontà? > chiese Mahoo, mentre la sua voce metallica si propagava nella stanza.
-< Si! > rispose la donna con il capo chino.
-< So bene quale tipo di legame ti unisce all’Ovest, ma pensi veramente che io abbia bisogno del tuo aiuto, indifesa miko? > chiese la donna dall’alto del trono.
-< Vi prego, posso esservi di grande aiuto! > rispose la donna inginocchiata.
-< Lasciatemi del tempo per decidere. > decise infine Mahoo -< Nel frattempo, non vogliatene a male, ma verrete rinchiusa nelle segreta! > concluse, mentre due demoni inferiori entravano nell’immensa sala e la scortavano in prigione.
Il grande portone si chiuse sonoramente, mentre una leggera e glaciale folata di vento entrava di nascosto.
-< Non me lo sarei mai aspettato! > disse Yuta in un ghigno.
-< Neanche io! > commentò Mahoo scoppiando in una risata.
-< Ci potremmo fidare di lei? > chiese il demone dell’invisibilità.
Un fulmine scese veloce dal cielo, schiarendo la sala a giorno.
Il volto dagl’occhi rossi come il sangue di Yuta venne illuminato in un attimo.
-< Penso di si! > rispose seria la sacerdotessa nera -< Ho idea che mi divertirò un sacco! >
Seguì un rumoroso tuono, che si propagò tra gli echi nelle nuvole.
-< Che cosa ne devo fare di quei due? > chiese Yuta.
-< Come?Sono ancora così distanti e già gli hai sentiti arrivare? > chiese, fingendo stupore, la donna nera.
-< Eh…ormai non dovreste più stupirvi di nulla! > rispose in un ghigno il demone.
-< Te ne vuoi occupare tu? > chiese Mahoo dal alto del suo trono.
-< Sono una donna ed uno youkai…lo youkai è molto potente.> rispose serio il demone -< Ho idea che mi divertirò! >
***
La pioggia continuava a scendere fitta, spandendo il suo profumo bagnato per tutto il bosco.
I lampi continuavano a scendere fitti su tutta la terra, oltre la buia e tetra foresta, anche se con meno irruenza. Anche i tuoni si stavano via via diradando, portando lontano il loro rumore di morte e desolazione.
Le fitte fronde degl’alberi che coprivano il loro cammino, non davano modo di vedere che, sopra le loro teste, il gelido vento stava portando lontano, con tutta la sua foga, le nere nuvole di pioggia, permettendo alla luna di affacciarsi sporadicamente sulla terra ancora in tumulto.
-< Ragazze, ci siamo! > disse una donna che al collo teneva una sfera che riluceva di luce verde, tanto intensa da rischiarale il cammino.
In lontananza, coperta alla visuale da alcuni alberi, stava una piccola casetta di legno.
Il piccolo gruppo, composto da una miko, una ragazza dagli abiti stranissimi ed una sterminatrice con un enorme boomerang d’osso si mosse velocemente in direzione della casupola.
***
Il fuoco scoppiettava allegro sulle braci appena umide, spandendo per tutta la grotta il suo profumo di legno bagnato. Aveva fatto appena in tempo a ripararsi che il diluvio si era riversato su quello che un tempo era stato anche il suo mondo.
Aveva legato lo stallone bianco ad un albero poco distante, mentre quella piccola grotta, dalle pareti gocciolanti, le aveva offerto quel asciutto riparo.
-“ Dirigiti ad Ovest, prendi l’aspetto della sacerdotessa Haruna e sfrutta al massimo il potere della sfera delle quattro essenze per mettere in atto il nostro piano! ” così le aveva ordinato la sacerdotessa nera.
Era arrivato per lei finalmente il momento della vendetta…il suo odio non era tanto concentrato su Inuyasha, ma su quella sua stupida reincarnazione…
-< Kagome! > disse con tono di disprezzo, stringendo tra le mani la sfera che riluceva di luce gialla.
***
Inuyasha dormiva tranquillo, appoggiato comodamente alla parete della capanna.
Il rumorio della pioggia e lo scoppiettare del fuoco lo avevano accompagnato tra le braccia di Morfeo. Un tocco delicato gli fece aprire lentamente gli occhi: una mano bagnata, ma dal tocco gentile, gli accarezzava la guancia.
-< Ciao! > gli disse la ragazza dai capelli corvini, inginocchiata diffronte a lui.
Il suo cuore mancò un battito nel riconoscere quella figura fradicia.
-< Kagome! > disse in un bisbiglio.
La ragazza sorrise, mentre gelide goccioline continuavano a caderle da capelli, rigandole il volto. Lo youkai le gettò in malo modo una coperta sulla testa, incominciandole ad asciugare i capelli. Mentre nessuno gli guardava attirò a sé la ragazza, coprendo i loro volti con la coperta.
-< Per fortuna! > le disse caldamente, posandole un dolce bacio sulle labbra.

Continua capitolo 12 …

Mi sto sciogliendo…ah…anche io volere Inuyasha! La pioggia è finita ed i nostri si sono finalmente riuniti, ma i guai, quelli seri, stanno proprio per cominciare…eh eh eh Cosa farà mai Kikio? Riuscirà a vendicarsi? Ma siamo matti…le farò fare una brutta fine, altro che! Sapete, voglio condividere con voi una mia riflessione: stavo pensando che il vero antagonista della serie di Inuyasha, secondo me, non è Naraku, ma bensì Kikio.
Naraku è un mezzo demone che cerca, indubbiamente in modi illeciti e sporchi, di giungere ad un modello ideale, compiuto, della sua persona. Lui è cattivo, ma è la sua stessa natura a portarlo ad essere così…non è forse nato dall’unione di vari demoni e una mente malata come quella di Onigumo? Lo possiamo capire ed accettare, se pur nei limiti.
Mentre Kikio è una morta…e già questo è male…il suo posto non è in questo mondo, ma bensì all’inferno. In vita lei era una sacerdotessa, e come tutte le sacerdotesse doveva, non solo proteggere la shikon, ma anche aiutare gli uomini, o mi sbaglio? Ma per potersi muovere in questo mondo, cosa fa?Usa le anime dei morti…una sacerdotessa farebbe mai questo? Impedisce a delle anime innocenti di giungere al nirvana…e che cavoli!
Se non bastasse, secondo me, non è veramente innamorata di Inu:innanzi tutto è stata con lui poco tempo e non è neanche riuscita a cambiarlo, come invece a fatto Kagome, e poi , se lo amasse veramente, lo lascerebbe vivere senza legami inutili, lo lascerebbe essere felice…o mi sbaglio?
Invece è solo un egoista zombi rompi zibedei puzzolente doppio giochista che attenta alla vita di Kaggy …nno siete d’accordo?
Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma mi fermo qui!
Mi raccomando commentate e scusate per tutto sto discorsone!
A presto…vostra Kagome008 e uomo mannaia [e voice!] ^^

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Capitolo 12
*** tutto e nulla ***


Ringrazio tutti per i commenti…soprattutto chi mi commenta ogni capitolo puntualmente (anche se le minacce di morte aumentano!)

CAPITOLO 12
TUTTO E NULLA

Il sole era sorto da poco dietro gli alti e ancora bagnati alberi della buia foresta.
Dalle fitte fronde degli alberi scendevano sporadicamente piccole goccioline di pioggia, che si mischiavano ,come in un gioco, con la luce dei caldi raggi del sole, in un miscuglio di colori e di suoni.
Il temporale ormai era passato…solo in lontananza si poteva ancora scorgere la sagoma nera delle nuvole di sventura, che avevano fatto ricadere su quel piccolo villaggio di sacerdotesse tanta acqua come mai era scesa.
La pioggia se n’era andata sospinta via dal vento, così come se n’erano andate via le sacerdotesse, caricate a forza su quegli enormi carri trascinati da ogni sorta di demone.
In quella notte, mentre i lampi squarciavano un cielo ormai collassato, aveva creduto di averla persa un’altra volta…per fortuna il suo tocco delicato, mentre gli accarezzava la guancia, lo aveva destato da quella tremenda preoccupazione che gli lacerava il petto.
-< Che cosa facciamo ora? > gli chiese la ragazza dai capelli corvini, seduta vicino a lui, infagottata dentro una vecchia coperta.
Il fuoco continuava a scoppiettare allegro nel camino, mentre alcuni raggi di candida luce entravano dalle fessure tra i legni della capanna.
-< Andremo a riprenderci la vecchia Kaede e le altre sacerdotesse! > rispose serio Inuyasha.
-< Sono d’accordo! > rispose seria Kagome, stringendo nel pugno la soffice coperta.
Miroku, Sango e Koga avevano continuato a confabulare tra di loro tutta la notte, mentre Annai e Temari discutevano con le miko giovani del Nord.
Solo Inuyasha e Kagome rimanevano in disparte da quel vociferare silenzioso…e anche Schippo, che sedeva trionfalmente in grembo a Kagome, guadagnandosi gli sguardi di fuoco da parte di Inuyasha.
-< Spero che la somma Kaede e le altre sacerdotesse stiano bene! > disse Kagome.
-< Non preoccuparti! > le ripose Inuyasha -< Quando quelli lì avranno finito di confabulare e avranno preparato un piano di azione, ci penserò io a mettere tutto a posto! >
-< Non sei un po’ troppo arrogante? > chiese, con voce angelica, il piccolo kitsune.
-< Tsk!Ringrazia che c’è Kagome a difenderti, altrimenti ti avrei già picchiato! > rispose minaccioso lo youkai, alzando provocatoriamente il pugno.
-< Inuyasha! > disse Kagome -< Quando la smetterai di comportarti come un bambino? >
-< Come? > rispose lui seccato.
Kagome sospirò, mentre Inuyasha piantava il muso.
Lo conosceva ormai abbastanza bene da sapere quello che gli frullava per la testa…doveva essersi preoccupato molto per lei durante quella buia notte, almeno quanto lei si era preoccupata per lui.
Con fare divertito gli schiocco dolcemente le dita sulla liscia fronte incorniciata dai suoi bellissimi capelli argentei. -< Baka! > gli disse in un sorriso.
Inuyasha la guardò stupito…sebbene non poteva competere con quello stupido kitsune appiccicoso, se non a botte, gli piaceva quella strana atmosfera che si veniva a creare in quei particolari momenti…gli ricordava il passato, quando litigava con Kagome per ogni cavolata, quando ancora l’orgoglio gli offuscava li sentimenti che provava per lei. Tutto e nulla sembrava essere cambiato…già…tutto e nulla.
***
-“ è cambiato tutto ! ” pensava la miko dal falso aspetto, mentre galoppava in silenzio verso la sua oscura meta. Tutto era cambiato da quando lei era morta per la seconda volta.
Tutto…
Completamente tutto…
Nemmeno l’amore aveva resistito alla morte…
Nulla…
Inuyasha l’aveva dimenticata in un batter di ciglia, come si dimenticano le cose futili che accadono in una noiosissima giornata.
Quello che c’era, o meglio, quello che c’era stato tra loro, si poteva veramente definire amore?
No, probabilmente no…di questo se ne rendeva conto anche lei.
Inuyasha l’aveva capito…l’aveva capito innamorandosi di un’altra donna…proprio di quel inutile donna.
Ormai la sua era un’ossessione, come lo era sempre stata!
La sua anima, se il cielo avesse voluto che ne avesse ancora una, era logorata dall’ossessione e dalla vendetta…ormai non si poteva più definire una sacerdotessa…cosa gli rimaneva per definirsi tale?
Con l’animo logorato da pensieri terribili e da come, in fin dei conti, lei stessa si fosse rovinata la vita, continuava a cavalcare, mentre il sole si specchiava sulla superficie immota del lago.
Un uomo, probabilmente un pescatore, si stava dirigendo verso la propria piccola barca, ormeggiata a riva.
-< Dove si trova il villaggio del Ovest? > chiese Kikio, avvicinandosi al pescatore, senza scendere da cavallo.
-< Al di là di questo lago! > le rispose cordiale l’anziano pescatore, mostrandole un sorriso non proprio perfetto.( senza alcuni denti!nd )
***
Il potente demone percorreva in silenzio i grandi e sontuosi corridoi dell’imponente palazzo, pregustando in un sorriso l’esaltazione che gli avrebbe dato l’imminente battaglia.
Si schioccava le noche delle mani impaziente, mentre la fievole luce delle torce alle pareti gli illuminava il passaggio. Era un demone dell’invisibilità, e come tale, essere visibile gli procurava un certo fastidio.
Erano ordini di Mahoo…all’interno del palazzo non gli era consentito esercitare il suo potere latente.
Il suo volto dagl’occhi rossi si contrasse in una smorfia.
Mai si sarebbe aspettato che la somma sacerdotessa nera, la sua padrona, gli avrebbe concesso di combattere contro il grande e potente Sesshomaru.
-< Vuoi occupartene tu? > gli aveva chiesto, dall’alto del suo trono.
Che razza di domande…dopo avergli dato le ultime indicazioni su cosa fare, l’aveva lasciato libero di occuparsi di quegli due sciocchi che si stavano avvicinando al castello, incuranti del fatto che presto avrebbero conosciuto di persona la morte.
Uscì dal portone e si ritrovò in un ampio giardino, decorato da erbacce e da rampicanti che crescevano indisturbati ovunque.
Il cielo era ancora coperto da nuvoloni, sebbene avesse smesso di piovere ormai da una notte.
In quel mentre, mentre alzava gli occhi verso l’infinito cielo purpureo, li vide scendere dalle nuvole.
I demoni mandati a far provvista di sacerdotesse erano finalmente di ritorno.
-“ Mahoo ne sarà felice! ” pensò soddisfatto, riprendendo il suo lento cammino.
Mentre entrava nella foresta il suo corpo scomparve alla vista, lasciando come segno del suo passaggio solamente lo muoversi dei cespugli.
***
-< Al castello?E dove si troverebbe? > chiese perplesso Inuyasha, avvicinandosi al fuoco.
-< Il castello si trova più a Nord, oltre le grandi montagne e le verdi pianure! > rispose Annai.
-< Come sappiamo che la somma Kaede e le altre sacerdotesse sono state portate lì? > chiese Kagome, raggiungendo i compagni raggruppati attorno al fuoco.
-< Quello è il castello della famiglia di Mahoo…è stato abbandonato da secoli, ma è l’unico luogo in cui la sacerdotessa nera si possa essere rifugiata! > le rispose in un sorriso Temari.
-< Allora è deciso, ci dirigiamo lì! > disse Inuyasha.
Le due giovani miko annuirono.
-< E queste sacerdotesse del nord vengono con noi? > chiese Koga, indicando le giovani dagl’abiti blu e gialli.
-< No, loro rimarrano qui! > rispose Temari, alzandosi dal suo giaciglio.
-< Io vorrei venire! > disse una di loro, prendendo coraggiosamente la parola.
-< Tsk!Cosa pensi di poter fare?Ci rallenterai solamente il cammino! > rispose serio Inuyasha.
-< Inuyasha! > gli disse saccata Kagome, piantandogli una gomitata sul fianco.
- < è maglio di no!Sarei più sicura se voi altre giovani rimarreste qui! > disse dolcemente Annai, poggiando una mano sulla spalla alla giovane del Nord.
-< D’accordo! > rispose quella, riprendendo il suo posto a sedere.
-< Quanti giorni di cammino ci vorranno? > chiese Miroku, uscendo dalla piccola abitazione.
-< In tre giorni dovremmo farcela! > rispose Temari, posizionando arco e frecce sulle spalle.
-< Probabilmente la somma Haruna e la sua shihonshitsu no tama sono finite nelle mani di Mahoo! > disse Annai, seguendo la giovane bionda fuori della casa.
-< Temo sia così! > rispose triste la miko dell’Ovest.
-< Questo vuol dire che Mahoo ha dalla sua una sfera del potere! > puntualizzò Miroku, incamminandosi lungo il sentiero percorso la notte precedente.
I compagni alle sue spalle si fermarono.
-< Che c’è? > chiese in un sorriso nervoso, voltandosi.
-< Miroku, a volte sei un cretino! > disse tristemente Sango, poggiando il volto tra le mani.
Temari e Annai sorrisero divertite.
-< Sapete in che direzione si trova il castello di Mahoo? > chiese divertita Annai.
-< Vi stavate dirigendo dalla parte sbagliata! > disse Temari.
Miroku arrossì imbarazzato, seguendo i compagni verso, questa volta, la direzione corretta.
***
-< Siete anche voi una sacerdotessa? > chiese la saggia miko Haruna, poggiando il volto tra le sbarre arrugginite della sua triste abitazione.
La notte precedente, mentre i lampi si riflettevano sul pavimento della sua buia prigione ed il rumore dei tuoni entrava di soppiatto dalla minuscola grata sul soffitto, un’altra giovane miko, che lei aveva riconosciuto per l’uniforme bianca e verde delle miko del Sud, era stata condotta in quelle buie segreta.
Era una giovane di bell’ aspetto, probabilmente un’apprendista sacerdotessa.
Lunghi capelli corvini le incorniciavano il viso di perla, mentre due grandi occhi neri come la notte le davano un’aria matura.
-< Come ti chiami? > chiese nuovamente la miko del Nord.
-< Sa…bhe, non ha importanza! > rispose quella nella cella attigua.
-< Sei stata catturata anche tu? > chiese la somma Haruna, sedendosi sulla piccola e scomoda brandina nella sua cella.
-< No! > rispose seccata la voce della giovane del Sud.
-< No? > chiese stupita la miko del Nord -< Allora come sei giunta fino a qui? >
-< Questo non ha importanza, tanto tra poco la somma Mahoo verrà a liberarmi! > rispose la voce della giovane. -“ La somma Mahoo?Verrà a liberarmi?Non sarà mica che… ” i pensieri della saggia Haruna vennero interrotti dai battenti della porta in cima alle scale che si aprivano rumorosamente.
Una decina di demoni servitori entrò nelle buie segreta.
In una mano tenevano una candela per illuminarsi il cammino, nell’altra stringevano il braccio a delle miko di svariata età, conducendole a forza lungo il lungo corridoio buio.
-< Aya!Tsubasa! > urlò Haruna, sporgendosi con le mani oltre le sbarre.
-< Somma Haruna! > dissero le due giovani del Nord, riconoscendo la loro sacerdotessa.
I demoni le strattonarono con violenza, facendole continuare a forza il cammino.
-< Somma Kyo! > urlò la miko del Nord, riconoscendo la vecchia dai capelli lattei.
-< Onorevole Haruna! > disse l’anziana miko, riconoscendo la sacerdotessa della sfera delle 4 essenze.
-< Siete state catturate anche voi? > chiese Haruna, mentre due demoni aprivano le sbarre della sua cella.
-< Zitte vecchie! > urlò un orrendo demone serpente, spingendo l’anziana Kyo e la somma Kaede nella cella di Haruna. -< Purtroppo si! > rispose la vecchia Kaede, mentre il demone richiudeva a chiave la cella, che ora non ospitava più solo la miko del Nord.
-< Che ne è stato delle altre due sfere del potere? > chiese Haruna, aiutando le anziane miko a sedersi sull’unica brandina della cella.
-< Sono al sicuro, non temere! > le rispose in un sorriso Kyo.
Le sbarre della cella attigua alla loro si aprirono rumorosamente.
I demoni incominciarono a risalire le scale, mentre una minuta figura di sacerdotessa, vestita di bianco e verde (Sud), si incamminava lungo la ripida scala di marmo, stringendo in un pugno la fragile candela.
-< Avete visto?La somma Mahoo mi ha liberato! > disse la giovane che fino ad un attimo prima era stata prigioniera di quelle stesse fredde segreta.
Il cuore della somma Kyo mancò un battito nel riconoscere quella figura.
-< Sakura! > urlò l’anziana dell’Ovest, alzandosi in piedi e avvicinandosi alle sbarre della sua cella.
Gli occhi della ragazza dai capelli corvini si fecero grandi per la sorpresa. Quella vecchia…la conosceva da una vita…le aveva rovinato l’esistenza. Con il volto in una smorfia continuò a salire le scale, mentre le parole di Kyo le scivolavano adosso come acqua di sorgente.
Ora non l’avrebbe più ascoltata…non avrebbe più ascoltato quella persona che un tempo aveva chiamato nonna.
***
Stavano ormai camminando da alcune ore, ma la fine della umida e ancora scossa foresta non si vedeva ancora. Il sole era ormai alto nel cielo e con i suoi caldi raggi asciugava una terra ancora in tumulto dopo la notte temporalesca. Inuyasha e Kagome camminavano l’uno di fianco all’altra. Una strana sensazione, mista a tristezza ed agitazione, si insinuò nel cuore dello youkai, che si voltò verso il sentiero appena percorso.
-< Che c’è Inuyasha? > chiese Kagome, scostandogli il braccio.
-< Al villaggio…no, lascia perdere! > le disse in un sorriso.
Kagome lo guardava perplessa.
Inuyasha le prese la mano e continuò a seguire gli altri.
-< Nulla…nulla! > le disse in un sorriso, mentre i dubbi nel suo cuore si scioglievano al dolce contatto con le mani calde di Kagome.
***
Quel che rimaneva del villaggio dell’Ovest era solamente un mucchio di cenere e nulla più.
Una vivace nuvoletta di fumo si alzava ancora dalle case rase al suolo.
Era appena arrivata in quel villaggio e già doveva ripartire.
Inuyasha e quella sua dannata reincarnazione non erano più lì, gli aveva mancati per un pelo.
-“ Si staranno dirigendo verso il castello di Mahoo ” si disse , mentre spronava nuovamente lo stallone bianco. La sfera che ciondolava dal suo petto brillò tra il riflesso del sole, come captando il suo desiderio di vendetta.
Questa volta gli avrebbe raggiunti e avrebbe saziato la sua sete di giustizia…quella sua brutta copia avrebbe finalmente conosciuto di persona la morte.

Continua capitolo 13…

Uomo mannaia sei pronto?
Argh!
Bene!Devi proteggermi da tutti quelli che mi vogliono morta!
Argh!
Bravo, bravo! [descrizione della scena:L’uomo mannaia scodinzola mentre Kagome008 gli dà uno zuccherino!nd voice] Cmq bando alle ciance…non preoccupatevi, Kikio non riuscirà mai ad uccidere Kagome…almeno lo spe[non dire almeno lo spero, altrimenti ti uccido io!nd voice] (se uccidi me, ti suicidi!Cmq va bene, non lo dico, perché tanto non accadrà!)
Lo so, lo so…una sacerdotessa non può avere figli, ma ciò non esclude la possibilità di chiamare un conoscente particolare nonna, non siete d’accordo?

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Capitolo 13
*** IL TEMPO CHE FU ***


Ciao amiche, eccomi qui a postare questo capitolo diverso dai soliti…perché diverso?
Bhe, siete pronte a fare un tuffo nel passato?
Andremo al tempo di Mahoo e Midoriko,molti secoli or sono, torneremo a far visita ad una Temari molto giovane e a questo misterioso Toya, mentre i nostri continuano ad avventurarsi nei meandri nascosti e bui di questa ff. Ora vi lascio leggere!Ancora tante grazie per i commenti! Anche uomo mannaia commosso.
Argh!

CAPITOLO 13
IL TEMPO CHE FU

Il vento entrava giocoso e fresco nella sua grande stanza, donando vita propria alle tende di seta nera che, come piene di vita, si muovevano allegre, disegnando onde marine nell’aria mattutina.
Aprì gli occhi svegliata da tutta quella luce accecante, che si rifletteva, come su di uno specchio, sul limpido e freddo pavimento di marmo.
-< Ben svegliata! > le disse una voce maschile, dal timbro deciso, ma dolce.
Un uomo di mezz’età, con i capelli grigi e la barba dello stesso colore, era seduto accanto a lei, e con dita gentili le accarezzava i capelli corvini.
Era vestito con un antica e maestosa uniforme da generale, che, sebbene non fosse più obbligato portare, indossava tutti i giorni…mai, da quando era nata, lo aveva visto in abiti civili.
-< Buon giorno papà! > disse la bambina, alzandosi a sedere dal suo grande letto.
-< Oggi è il grande giorno! > le disse il padre, accarezzandole la guancia.
-< Già! > rispose la bambina eccitata.
-< Preparati con calma e raggiungimi di sotto, la carrozza è già pronta! > le disse l’uomo uscendo dalla grande camera e chiudendo la porta dietro le sue spalle.
La bambina dai capelli corvini e dagl’occhi azzurri come il cielo, saltò giù dal letto e si vestì di fretta, mettendosi rapidissimamente il suo più bel vestito, preparato con cura la sera precedente.
Quel giorno era il più importante della sua vita…sarebbe diventata un’apprendista sacerdotessa.
La gavetta sarebbe stata lunga e difficile,ma quello era il suo desiderio.
Finalmente era arrivato il momento in cui sarebbe diventata allieva della grande Mariko, la sacerdotessa più potente del Giappone, ed avrebbe finalmente conosciuto altre ragazzine che come lei nutrivano nel profondo quel sogno. Il viaggio era durato poco più di un’ora, ma il tempo era passato lento ed inesorabile, facendo crescere in lei agitazione e paura.
-< Manca tanto padre? > gli aveva chiesto.
-< No piccola, non molto! > le rispose l’uomo dai capelli grigi.
-< Mi rispondete così da quando siamo partiti! > rispose la ragazzina, guardando noiosamente fuori dal finestrino.
-< è perché sei tanto ansiosa! > le rispose il padre -< Ma dimmi, sei tanto contenta di lasciare questo povero vecchio da solo in quel grande castello? >
-< No padre, non pensate questo! > gli disse la bambina dai capelli corvini, abbracciando forte il genitore.
Si unirono in quel commuovente abbraccio…entrambi sapevano che quelli erano gli ultimi momenti che avrebbero condiviso insieme.
Quando arrivarono al piccolo villaggio delle sacerdotesse, lo trovarono pieno di gente. Una grande folla si era radunata nei pressi del tempio, dove la somma Mariko avrebbe accolto le nuove apprendiste sacerdotesse di persona.
Una decina di giovani ragazzine erano riunite davanti all’ingresso del tempio, aspettando impazientemente la somma Mariko.
-< Deve ancora arrivare, vero? > chiese la ragazzina dai capelli corvini, sedendosi accanto ad una ragazzina dai capelli castani, i cui occhi vispi e allegri riflettevano la sua pallida immagine.
-< Si, sei ancora in tempo! > le rispose la ragazzina in un sorriso.
-< Come ti chiami? > chiese la bambina dai capelli notturni.
-< Midoriko, e tu? >
-< Mahoo! > rispose quella in un sorriso.
***
-< Ragazzi, non avvertite anche voi qualcosa di strano nell’aria? > chiese Annai, guardando i compagni che la seguivano.
Erano in viaggio ormai da un giorno intero e tutto, fino a quel momento, era proceduto con tranquillità.
-< Inuyasha,non averti niente? > chiese Kagome allo youkai, che da quando avevano lascito il villaggio dell’Ovest non faceva che voltarsi indietro ed annusare ansioso l’aria.
-< è da quando siamo partiti che ho una strana sensazione! > rispose serio Inuyasha.
-< Che sensazione? > chiese Temari,avvicinandosi al demone.
-< Ho la sensazione che qualcuno ci stia inseguendo,è ancora molto distante, ma si sta avvicinando! > rispose lo youkai.
-< Pensi sia un nemico? > chiese Miroku.
-< Non saprei! > rispose serio Inuyasha.
-< Secondo voi dovremmo aspettare questa persona? > chiese Koga.
-< No, secondo me è meglio di no!La strada è ancora molto lunga e la notte scenderà in fretta! > rispose loro Temari. Ripresero tutti in silenzio il cammino, con i nervi a fior di pelle e pronti ad ogni imprevisto.
Kagome guardava seria davanti a sé…forse era solo per la stanchezza o forse era solamente la sua mente che viaggiava troppo di fantasia, ma nel suo cuore sentiva che la persona che li stava inseguendo stava mirando a lei.
***
Da quanto tempo non la vedeva?
Tre anni come minimo.
La sua piccola Sakura…che cosa le era successo?Perchè era cambiata fino a questo punto?
La somma e anziana Kyo continuava a fissare il vuoto davanti a sé, mentre Kaede ed Haruna non osavano pronunciare parola su quanto era da poco accaduto.
-“ Perché? ” si chiese l’anziana miko per la millesima volta –“ Perché? ”
-< Somma Kyo, vi sentite bene? > chiese Haruna, poggiandole la mano sulla spalla.
La vecchia tremava tutta.
-< Credo di dovervi delle spiegazioni! > rispose con voce sottile.
-< Se non ve la sentite… >
-< No, è giusto. Il mio comportamento di poco fa non è stato propriamente adeguato e vi avrà lasciate perplesse. E poi è finalmente giunto il momento che io racconti questa storia a qualcuno! > disse la vecchia Kyo in un sorriso. Kaede e Haruna rimasero in silenzio, aspettando che la somma sacerdotessa dell’Ovest se la sentisse di cominciare a raccontare quella storia per lei molto importante.
-< All’incirca una ventina di anni fa, quando ancora sul mio viso non erano comparse tutte queste rughe, ero stata incaricata di svolgere una missione molto pericolosa nella terre del Nord, attraversate in quel buio periodo da una lunga e rovinosa guerra, come forse ricorderete… >
Le due miko annuirono in silenzio.
-< …Un giorno, mentre con la mia scorta mi recavo al campo di battaglia per curare i feriti, attraversammo un villaggio completamente raso al suolo. Gli abitanti erano tutti stati uccisi e i loro corpi si trovavano sparsi ovunque, in enormi pozze di sangue, mentre ancora alcune abitazioni finivano di bruciare e si disintegravano rumorosamente al nostro passaggio. Ad un tratto un uomo della nostra scorta sentì dei lamenti provenire da una piccola abitazione di lagno ancora integra. Vi entrò e ne uscì con due piccoli fagotti:due piccole neonate, una dai corti capelli biondi, l’altra dai grandi occhi scuri, piangevano rumorosamente, quasi per sostenersi e farsi coraggio a vicenda. Erano troppo diverse per essere due sorelle, ma il legamene che le teneva unite, sin da quella volta, è stato sempre molto forte. Decisi di portarle con me al mio villaggio, un volta finita la missione, e mi presi cura di loro! > raccontò l’anziana Kyo con le lacrime agli occhi.
-< Una di quelle bambine era Sakura, e l’altra? > chiese Kaede.
-< L’altra era Temari, la sacerdotessa incaricata di proteggere la sfera dei quattro elementi! > rispose La miko dai capelli bianchi.
-< Capisco…ma io non ho visto Sakura durante la riunione al villaggio!E poi non indossava forse l’uniforme delle miko del Sud? > chiese Kaede.
-< Vedete, all’incirca tre anni fa è successo qualcosa che ha cambiato profondamente la loro vita e purtroppo in peggio.
Fino a quel momento Temari e Sakura erano sempre andate d’accordo, erano unite proprio come due vere sorelle. Sono stata io a proporre loro di diventare sacerdotesse…e questo è stato il mio più grande errore. Erano ancora tutte e due molto giovani, ma io avevo bisogno di un successore che custodisse la shiyosoo no tama al posto mio. Dopo una lunga meditazione scelsi Temari come mia erede! >
-< E Sakura non ha perdonato questa vostra scelta? > chiese Haruna.
-< All’inizio c’era rimasta molto male, ma con il passare del tempo aveva compreso la mia scelta e si era riavvicinata a Temari, sostenendola ed incoraggiandola. >
-< Allora per quale motivo ha preso le distanze da voi? > chiese la somma Kaede.
-< Siete state anche voi giovani e vi ricorderete come ci si sente: forti, allegri e spensierati, finche un giorno non accade qualcosa al vostro cuore che vi manda in mille pezzi…un qualcosa di assolutamente proibito a noi sacerdotesse! >
-< Ci si innamora! > disse tristemente Kaede.
-< Loro si sono innamorate tutte e due della stessa persona, senza avere la possibilità di essere apertamente ricambiate > rispose tristemente Kyo.
-< Cosa è successo esattamente? > chiese la somma Haruna.
-< Lo sapete come succede…quello che hai sempre avuto davanti agli occhi ad un certo punto ti appare completamente diverso…ti appare nuovo…ti appare fantastico…e te ne innamori. Quel giovane che entrambe amavano ad un certo punto incominciò a ricambiare una di loro! > mentre raccontava questo, una piccola lacrima le rigò il vecchio e stanco viso…se solo non le avesse proposto di seguire le sue orme, tutto questo non sarebbe accaduto.
***
Sesshomaru camminava in silenzio sul terreno ancora umido per l’abbondante pioggia caduta la notte precedente. Sebbene non ne avesse avuto voglia, la violenza del temporale lo aveva costretto a trovare un rifugio dove passare la notte.
Kagura lo seguiva sempre in silenzio, camminando lentamente dietro di lui.
Da quando avevano lasciato Rin e Jaken di cose non ne erano successe molte: avevano camminato, camminato e camminato, si erano nascosti al passare di una sacerdotessa che cavalcava a tutta birra e di erano presi in pieno un bel temporale…per di più Kagura aveva dovuto restituire la morbida cosa rosa a Sesshomaru…che noia.
Alcuni demoni minori li avevano intralciati, impiegandogli in una lunga e noiosa battaglia che gli aveva visti, ovviamente, vincitori.
Continuavano a camminare ormai da parecchi minuti, mentre il sole scendeva a picco oltre le fitte fronde degli alberi. Una nuova notte stava per scendere.
-< Non ci fermiamo? > chiese ad un tratto la demone del vento.
-< Abbiamo già perso abbastanza tempo con quegli stupidi demoni e fermandoci la notte scorsa, non voglio perdere ulteriore tempo qui! > rispose stizzito il demone, senza fermarsi.
-< La mia compagnia vi reca così tanti fastidio? > disse Kagura, dando innavertitamente voce ai suoi pensieri. -< Non è che… > ad un tratto la sua attenzione venne attratta da qualcos’altro.
-< Non ne avevo la certezza, ma ora ti posso sentire distintamente!Non mi piace essere spiato!Vieni fuori! > disse glaciale Sesshomaru, guardandosi attorno.
Era dal pomeriggio che si sentiva osservato.
-< Siete veramente degno della vostra fama! > disse una voce decisa.
Alcuni cespugli si mossero rumorosamente.
-< Finalmente mi divertirò! >
***
-< Mahoo, che stai facendo? > urlò Midoriko.
-< Taci, insulsa Midoriko…finalmente otterrò tutto il potere che ho sempre desiderato! > rispose la sacerdotessa nera stringendo tra le mani le tre sfere del potere.
-< Mi manca solamente la tua! > disse in un ghigno, indicando Midoriko.
-< La sfera che creerò alla mia morte è solo per mia figlia! > rispose la sacerdotessa.
-< Allora sbrigati a morire! > rispose gelida la donna dagl’occhi di ghiaccio, avvolta in una strana nube argentea che l’avvolgeva in una spirale di vento -< Come puoi ancora definirti una sacerdotessa?Hai una figlia…è inconcepibile! > Midoriko osservava la sacerdotessa con sguardo di rabbia mista a tristezza…quella che aveva diffronte agli occhi non era più la sua amica…era un’altra persona…una persona orribile.
-< Ho raccontato solo a te le mie premonizioni…solo tu sapevi che sarebbe toccato a me creare la quarta sfera del potere ed ora te ne vuoi servire! > rispose seria la miko dai capelli castani, osservando lo macabro spettacolo che la circondava.
Molte sacerdotesse, sue amiche e compagne giacevano a terra senza vita. I loro copri erano stati atrocemente mutilati ed alcuni demoni mangiavano le loro carni con avidità.
-< Guarda che cosa hai fatto? > disse in uno scoppio d’ira. -< Sono stufa della tua inutile presenza. Se non creerai la sfera per me, allora non sarà per nessun altro! > disse Mahoo, dando ordine ai demoni di attaccare Midoriko.
-< Muori!Quando avrò trovato tua figlia la manderò a farti compagnia all’inferno! > disse la sacerdotessa nera, in un sorriso glaciale.
Midoriko era impegnata a combattere contro quel aglomerato di demoni orribili, ma le parole di Mahoo non le sfuggirono.
-< Mia figlia è al sicuro!E quando ne sarà in grado ci penserà lei ad ucciderti! > disse faticosamente Midoriko, eliminando con un colpo energetico un enorme demone serpente.
Mahoo osservava la scena divertita…che Midoriko dicesse tutto quello che le pareva, tanto la verità era lì davanti ai suoi occhi: quella stupida miko, cha aveva disonorato tutte le sacerdotesse accogliendo in grembo una figlia illegittima, finalmente sarebbe morta. Poco importava se non avesse creato la sfera del potere destinata a sua figlia…ne aveva già tre in mano…presto sarebbe diventata la più potente donna del Giappone, e non solo. Midoriko era via via sempre più affaticata, mentre i demoni aumentavano sempre di numero, senza darle un attimo di respiro e attaccandola da ogni lato con straordinaria forza. Aveva gia visto quella scena, nei suoi sogni…era dunque arrivata la sua ora?
Era dunque arrivato il momento di dire addio alla sua vita? Un demone abbassò i suoi artigli velenosi lacerandole un braccio, mentre un enorme demone serpente l’avvolgeva in un’atroce morsa.
Per un attimo la vista le si offuscò, poi la razionalità e la sua grande forza spirituale le permisero di riprendere temporaneamente il controllo del suo corpo.
Non se ne sarebbe andata prima di aver fermato Mahoo. Era troppo debole per riuscire a sconfiggerla…l’unica cosa che avrebbe potuto fare era imprigionarla.
-“ Si, ma dove? ” si chiedeva Midoriko, mentre le forze le cedevano.
-“ All’inferno, nel mondo dei morti. Ma prima o poi riuscirà sicuramente ad uscirne. Per eliminare il problema bisogna ucciderla …ma io non c’è la faccio…se solo avessi più tempo! ”
D’un tratto il ricordo di sua figlia le tornò alla memoria, avvolgendo il suo cuore di uno strano calore.
-“ Ti prego figlia mia, perdonami…ancora così piccola ti affido un compito così difficile! ” pensò tristemente, concentrando tutte le sue forze all’interno del suo cuore. Improvvisamente una luce abbagliante avvolse Midoriko e tutti i demoni che le erano attorno.
-< Ma che… > disse Mahoo sconcertata, prima che un potente colpo energetico la colpisse sotto il mento, alla gola. Senza nemmeno rendersene conto, un enorme buco nero, dal quale proveniva un odore intenso di morte e urla strazianti di dolore, si aprì magicamente alle sue spalle, attirandola verso il mondo dei morti.
-< Non può finire così…dannata Midoriko! > urlò la sacerdotessa nera, facendo cadere a terra le tre sfere del potere.
Il colpo che aveva ricevuto alla gola l’aveva paralizzata. Senza potere impedire il tutto, venne trascinata nel buio di quel immenso vortice, tra urla di disperazione e lacrime amare…la sua nuova dimora la stava aspettando…la dimora dei morti.
Il buco nero si richiuse in un esplosione di luce. Midoriko respirava affannosamente. Era riuscita a sigillare Mahoo, almeno per il momento, e i demoni che l’avevano attaccata fino a quel momento erano diventati come statue di ghiaccio, imprigionandola con loro in quel eterna posizione.
La vita le stava scorrendo via e non poteva fare nulla per fermare il fato…al altezza del petto un grande buco sferico le trapassava il cuore. Chiuse gli occhi serena, mentre una piccola sfera rosa, che scintillava nel suo enorme potere, cadeva rumorosamente vicino alle sue sfere gemelle.
-“ La sfera è per te figlia mia…è l’unica cosa che sono riuscita a fare per te. Potrai usarla come meglio riterrai,ma sappi che quando il tuo desiderio sarà esaudito, ti vedrai costretta ad affrontare uno spettro del passato…dovrai affrontare il risveglio delle tenebre! ” con questi pensieri lasciò quel corpo di donna che per una vita l’aveva ospitata, mentre il suo spirito viaggiava di epoca in epoca, fino a trovare temporaneamente rifugio nel corpo di un gatto di nome Yuke.
***
La sera era calata velocemente, regalando nell’umida aria estiva un cielo stellato di mille luci accecanti, che splendevano come di forza propria a miglia e miglia di distanza. Si erano fermati per la notte in una piccola radura antistante la foresta dell’Ovest, che erano riusciti a percorrere tutta in un solo giorno di cammino. Il fuoco era stato acceso con piccoli ramoscelli secchi e la semplice cena era passata tranquilla ed in silenzio. Inuyasha era disteso con le braccia incrociate dietro la nuca, osservando quel mare di stelle, che si rispecchiava nei suoi occhi d’ambra alla luce del fuoco.
-< Non averti più il nostro inseguitore? > chiese Miroku, che gli sedeva accanto.
-< No…o è maledettamente bravo a nascondere la sua aura, oppure ha cambiato direzione! > rispose serio lo youkai, senza distogliere lo sguardo dal cielo stellato.
-< Sei tranquillo dunque? > chiese il monaco, distendendosi anch’egli affianco all’amico.
-< Per nulla! > rispose Inuyasha.
-< Ci avrei giurato! > commentò Miroku.
-< Vi sembra questo il momento di stare qui tranquilli ad oziare? > chiese Sango, sporgendosi sopra le teste dei due.
-< Sango… > disse laconico il monaco -< qui si stava chiacchierando tra uomini! >
-< Tra uomini eh? > disse sospetta la sterminatrice, poggiando nervosamente la mani sui fianchi.
Due occhi scuri rifulsero nel buio.
Inuyasha scattò in piedi avvertendo il pericolo e sguainò Tessaiga.
-< Che succede? > chiese Kagome, raggiungendo lo youkai alle spalle.
Una figura femminile si stava avvicinando a loro con passo deciso e sicuro dal limitare della foresta.
-< Chi siete? > chiese Temari.
La donna continuava a camminare, mentre la fievole luce del fuoco incominciava ad illuminare la sua figura. Una veste gialla e blu.
Una sacerdotessa di mezza età, dai capelli d’ebano e gli occhi dello stesso colore.
Al petto le ciondolava una sfera che riluceva di luce propria.
-< Vi ho cercato tanto! > disse la falsa donna, avvicinandosi al gruppo. ( noi sappiamo che è, no?nd )
-< Somma Haruna! > disse Annai, andando in contro alla sacerdotessa.
Gli occhi di tutti erano puntati su di lei. Kagome la scrutava dietro le forti spalle di Inuyasha.
-“ La sacerdotessa della shihonshitsu no tama! ” pensò, mentre un nodo le opprimeva la gola.
Il volto di Inuyasha si contrasse in una smorfia.
Era una sacerdotessa, di questo non c’era alcun dubbio…ma i suoi occhi lasciavano trapelare qualcosa di nascosto…qualcosa che lui aveva già conosciuto…qualcosa di orribile.

Continua capitolo 14…

Allora, qualcosa vi è più chiaro?
Alcuni nodi sono venuti al pettine, altri si sono annodati ancora di più! Qualche domanda?
Se non ve ne siete accorti, mi sono attenuta alla descrizione della battaglia di Midoriko come l’ha fatta la Takahashi…quindi non dovrebbero esserci problemi. Spero che tutto vi sia chiaro, altrimenti sarò felicissima di rispondere alle vostre domande!^^Spero che questo salto nel passato vi sia piaciuto!
Alla fine Kikio si è unita al nostro gruppo, cosa succederà ora? Tenterà subito di sbarazzarsi di Kagome? Na…non credo…a quella rompi zibedei piace tramare nel buio!
Lo scontro Yuta vs Sesso-chan è alle porte, cosa succederà? Non siamo ancora al giro di boa…un sacco di cose devono accadere!
Aspetto vostri numerosissimi commenti!A presto il capitolo 14!^^

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Capitolo 14
*** QUELLO CHE NON SI PUò DIRE... ***


Sapete ragazze, in questo periodo mi chiedo se la mia storia non stia perdendo di originalità…sarà perché sto attraversando il blocco dello scrittore?
Ho notato di avere poca fantasia…prendiamo per esempio i nomi dei nuovi protagonisti:
Temari l’ho preso da Naruto,Sakura lo preso da card captor Sakura,Haruna da Magister Negi Magi su Yatta, Aya e Toya da Ayashi no Ceres, da cui ho manipolato il nome di Kyu in Kyo, e Tsubasa da Karekano…ho fatto un bel minestrone! Comunque man a mano che ci avviciniamo alla scena clou che mi ha dato ispirazione per questa storia, e che sarà mortalmente tragica, le forze mi tornano velocemente…però…si ecco…se volete incoraggiarmi io ne sarei tanto felice!^^

CAPITOLO 14
QUELLO CHE NON SI Può DIRE…

Il cielo era limpido e sgombro di nuvole, mentre le stelle rilucevano in tutto il loro splendore a miglia e miglia di distanza.
La pioggia, che aveva scosso la terra la notte precedente, sembrava solamente un triste ricordo,un mera illusione…anche se il rimbombare del tuono e la rabbia dei fulmini si agitavano, come in una tremenda tempesta, nel cuore della falsa miko dall’aspetto rubato.
Finalmente l’aveva rivisto.
-“ Quanto tempo è passato? ” si chiese, scorgendo la sua figura dai capelli argentati, affianco al fuoco.
Era bellissimo, come sempre, e la sua forza di demone completo traspariva dalla sua fiera immagine…quanti ricordi.
-< Vi ho cercati a lungo! > disse con falso tono affaticato.
-< Somma Haruna! > disse una sacerdotessa che non aveva mai visto prima, dai capelli castani e dagl’occhi d’ambra -< Siete salva?Pensavamo fosse stata rapita da Mahoo! >
-< No! > rispose Kikio andando in contro alla giovane sacerdotessa.
Sebbene non la conoscesse, era logico che se si fosse diretta verso Inuyasha, uno youkai che non aveva mai visto, almeno ipoteticamente, il suo comportamento sarebbe apparso strano.
Ora che era lì ed era così vicina alla sua vendetta non doveva farsi prendere dalla agitazione… bisognava avere sangue freddo e recitare alla perfezione, sopportando in silenzio la presenza di quell insulsa sua reincarnazione. -“ Eccola lì! ” pensò, osservando Kagome dietro le spalle di Inuyasha.
Ucciderla lì, seduta stante, non le sarebbe costato nulla. Represse con rabbia questo suo desiderio.
-< Sedetevi pure! > disse Temari, porgendo una ciotola di cibo alla falsa Haruna.
-< Grazie! > rispose lei, sedendosi comodamente vicino al fuoco.
-< Dicevate che ci avete cercati a lungo…ma cosa è successo? > chiese Annai.
-< Lungo il tragitto ho avuto una serie di sfortunati contrattempi e quando ieri mattina sono giunta finalmente al villaggio dell’Ovest l’ho trovato bruciato e raso al suolo! > inventò spudoratamente Kikio, mettendo in bocca una cucchiaiata di quel insipido cibo.
A cosa serviva il cibo per una persona morta che non era neanche più in grado di sentire il sapore di ciò che mangiava?
Inuyasha era seduto diffronte a lei con accanto quella stupida Kagome.
Una smorfia di rabbia le solcò per un secondo il volto. Non lo avrebbe mai ammesso, ma ora che aveva la possibilità di vederlo, si dovette arrendere all’evidenza del legame che univa Inuyasha a quella mocciosa insignificante.
-< Che cosa è successo? > chiese poi, ritrovando gelidamente la sua falsa faccia.
-< Siamo stati attaccati dall’esercito di Mahoo. Per fortuna siamo riusciti a salvare le sfere del potere! > rispose Annai.
-< Ci stiamo dirigendo al castello di Mahoo > aggiunse Temari.
-< E questi giovani chi sono? > chiese, fingendo noncuranza.
-< Fanno parte del gruppo del Est e ci stanno aiutando a sconfiggere la sacerdotessa nera! > rispose Annai in un sorriso.
-< Capisco! > rispose Kikio, guardando alternativamente Inuyasha e Kagome.
-< Eravate voi a custodire la shikon no tama? > chiese poi, come se non ne sapesse nulla.
-< Si! > rispose Kagome con un cenno del capo.
La falsa Haruna lesse negl’occhi della ragazza un velo di tristezza.
-“ Probabilmente si sente in colpa per quello che sta succedendo! ” pensò malvagia.
Un sorriso le solcò il falso viso. -“ Mi divertirò a farle venire i sensi di colpa! ”
***
-< Penso proprio che mi divertirò! > disse una voce, dietro ai cespugli che si muovevano rumorosamente.
La luna si era appena affacciata su quella tetra e buia foresta, illuminando il sentiero a giorno.
Sesshomaru alzò un soppraciglio: sentiva rumore di passi e l’avvicinarsi di un demone…un demone molto potente.
Il suo sguardo si posò sul terreno polveroso: un ombra si stagliava a pochi passi da lui.
-< Un demone dell’invisibilità! > disse in un sorriso.
-< Come vedo la vostra fama non mente! > disse Yuta.
Improvvisamente, come fosse una illusione, un demone dall’aspetto feroce apparve diffronte a lui e agl’occhi di Kagura che lo guardava stupita.
I suoi capelli erano rossi, della tinta del sangue, così come i suoi occhi.
Sulla fronte portava uno strano marchio, probabilmente il simbolo che lo legava alla sua padrona, e alle orecchie tanti piccoli orecchini.
Due segni rossi, simili a quelli di Sesshomaru, gli rigavano lo scuro volto, mentre due piccoli canini spuntavano fuori dalla sua bocca. -< Cosa volete da me? > chiese il potente Signore dell’Ovest, stringendo l’elsa di Tokijin.
-< Voglio la vostra morte! > rispose quello in un sorriso, scomparendo nel nulla.
Sesshomaru estrasse la sua potente spada, vecchio ricordino di Naraku, mentre Kagura gli si avvicinava.
-< Non ti immischiare! > le disse con voce gelida.
-< Ma… > cercò di replicare lei.
-< Non posso preoccuparmi anche per te! > le rispose, mentre nel vento si librava un potente fendente partito da chissà dove.
Avvertendolo con i suoi sensi sviluppatissimi, si scostò rapidamente.
Un graffio gli si aprì sulla guancia, spillando un rivolo di sangue.
Sesshomaru se lo pulì delicatamente. -< Ora mi hai fatto arrabbiare! > disse al falso vuoto…nell’invisibile qualcuno si muoveva.
***
La luna la faceva da padrona in quel immenso mare di stelle, sorvegliando in silenzio il piccolo campo allestito per la notte.
Il fuoco scoppiettava allegro sulle braci, accompagnato dal silenzio della notte.
Tutti avevano preso sonno…l’in domani avrebbero ripreso la marcia…tutti, all’eccezione di qualcuno.
Kagome sedeva silenziosa su un piccolo masso sporgente sulla riva del fiume, a pochi metri da dove era stato allestito l’ esile accampamento, immersa nei suoi pensieri.
-“ Perché non riesco a dormire? ” si chiedeva, mentre con dita delicate giocherellava con la punta dei suoi capelli corvini.
-“ Ci sarà da fidarsi di questa nuova sacerdotessa?é veramente molto strana…ho l’impressione di averla già vista…ma dove? ” si chiedeva, mentre la luna rifletteva la sua immagine solitaria sulle acque scorrenti del fiume.
-< Non riesci a dormire? > le chiese una voce a lei da poco nota.
La nuova sacerdotessa appena unitosi a loro le si era seduta accanto.
-< Già! > rispose Kagome, in un sforzato sorriso.
La vicinanza di quella strana miko la rendeva nervosa. -“ La vicinanza di questa stolta mi irrita profondamente! ” pensò Kikio, ricambiando il sorriso tirato.
-< C’è qualcosa che ti tormenta? > chiese finta la falsa Haruna.
Kagome scosse la testa.
-< è per via della shikon no tama? > continuò Kikio.
Kagome la guardò stupita: possibile che quella sacerdotessa avesse capito quanto quella questione la faceva sentire responsabile?
-< è il compito di ogni sfera quello di scomparire in seguito al desiderio del proprio padrone,per cui non ti devi rimproverare!> disse Kikio -< Ma forse dovevi pensarci bene prima di esaudire il tuo desiderio! >
-< Io non sapevo quello che sarebbe successo in seguito! > disse tristemente Kagome.
-< Potevi immaginarlo!Non sei adatta a fare la sacerdotessa! > disse sprezzante Kikio.
Il cuore di Kagome venne attraversato da aghi di ghiaccio. -< Immagino che tutto sia collegato a quello youkai! >
continuò la serpe sotto mentite spoglie.
Kagome continuava a fissarla stupita: le sue parole le facevano male, ma al contempo la irritavano…come si permetteva di dire certe cose?
-< Quel demone ti mente, lo sai? > chiese Kikio.
-< Come? > chiese Kagome.
-< Sta con te solo perché gli ricordi l’amata del passato…lo capito appena l’ho visto! > mentì acida.
A Kagome mancò un battito: possibile che…no, quella miko le stava solamente mandando in fumo il cervello…conosceva bene Inuyasha e non doveva dubitare di lui.
-< La prego di non parlare più in questo modo!Con tutto il rispetto, non sono affari che la riguardano! > disse seccata, alzandosi.
-< Perdonatemi! > disse la falsa Haruna, osservando la ragazza che si allontanava in direzione del campo.
Un sorriso compiaciuto le solcò il volto rubato. -“ Bene! ” pensò soddisfatta, mentre si specchiava sull’acqua corrente.
Il fiume mostrò la sua vera immagine…
Gli ordini di Mahoo erano stati chiari e precisi: doveva riuscire a rubare le altre sfere del potere, poi di Kagome avrebbe potuto farne quello che voleva.
Il suo malefico sorriso si accentò ancora di più, se possibile.
Mahoo avrebbe aspettato ancora per un po’ di tempo le sue agognate sfere… c’era una vendetta da preparare e pregustare con gusto.
***
-“ Perché mi avrà detto quelle cose? ” pensò tristemente Kagome, dirigendosi verso i compagni che dormivano tutti.
-< Sta con te solo perché gli ricordi l’amata del passato…lo capito appena l’ho visto! > quelle parole gli rimbombavano sordemente in testa, procurandole una dolorosa fitta alle tempie.
-“ Non è vero! ” pensò sicura, mentre il suo sguardo si posava sulla figura tranquilla di Inuyasha.
Era così bello e tranquillo mentre dormiva appoggiato ad una roccia, con la fida tessaiga stretta tra le braccia incrociate.
Kagome sorrise. Quella miko si stava sicuramente sbagliando. Quanti dubbi le avevano logorato l’anima e il cuore prima che le cose tra loro venissero chiarite?
Troppi…dolorosamente troppi.
Finche un giorno lui non le aveva detto -< Ti amo! > e allora il mondo era sembrato non essere più lo stesso.
Poi l’aveva baciata.
Il loro primo bacio…una miriade di sensazioni l’avevano travolta.
Era un bacio così casto e dolce…si era accorta in quel momento che la sua vita senza di lui non avrebbe più significato nulla.
Poi l’aveva baciata ancora…questa volta con più passione. Il profumo dei suoi baci…le sensazioni che riusciva a darle con le sue roche parole…la dolcezza delle sue labbra e la bellezza dei suoi occhi d’ambra… non le stava sicuramente mentendo.
Con la mente cullata dalla sua dolce immagine si sedette accanto a lui e appoggiò la testa sulla sua spalla. Poteva sentire i battiti del suo cuore e vedere il suo petto che si gonfiava carico d’aria.
Cullata da quella dolce musica preso sonno, incurante che nell’ombra qualcuno si tratteneva a fatica dall’ucciderla. ***
-< Hai detto di essere pronta a servirmi in ogni modo…è venuto il momento di mantenere fede alla tua parola! > disse l’oscura donna dagl’occhi di ghiaccio dall’alto del suo trono marmoreo.
-< Ordinatemi pure tutto ciò che volete! > rispose Sakura, inginocchiata e con il capo chino.
-< Spero di potermi fidare di tè! > rispose Mahoo -< Ma prima c’è una curiosità che vorrei tu mi togliessi >
-< Ditemi pure! > rispose seria la giovane miko.
-< Ebbene, cosa ti ha spinto a venire a cercarmi?Perchè mi offri il tuo aiuto? > chiese interessata la sacerdotessa nera.
-< Io serbo rancore verso tutte le sacerdotesse dell’Ovest, e verso una in particolare > rispose Sakura -< Ed inoltre, se sarete soddisfatta dei miei servigi, vorrei chiedervi un grande favore! >
-< Di cosa si tratta? > chiese Mahoo.
-< Di riportare in vita una persona a me molto cara! > rispose la miko a capo chino.
-< Il tuo amato? > domandò Mahoo, scorgendo agitazione nella giovane sacerdotessa.
-< Colui che ho amato per molto tempo! > rispose Sakura in un bisbiglio.
Per un attimo, che sembrò durare secoli, il silenzio la fece da padrone nell’immensa sala del trono oscurata con complicità dalla notte che era scesa veloce. -< E va bene, ma in cambio dovrai uccidere una persona! > rispose infine Mahoo.
-< Chi? > chiese Sakura.
-< Una morta che ho resuscitato temporaneamente. Inoltre devi riportarmi la sfera delle quattro essenze che le ho affidato. Il compito che le avevo ordinato le sta sfuggendo di mano per la troppa sete di vendetta…e poi mi sta disubbidendo! > ordinò la sacerdotessa nera.
-< Sarà fatto! > rispose seria Sakura -< Ora dove si trova? >
-< Sta tornando verso il castello in compagnia della tua odiata Temari. Di lei puoi farne ciò che vuoi! > rispose Mahoo.
La giovane inginocchiata accennò ad un assenso con il capo.
-< Porta con te i miei demoni migliori…ti serviranno per tenere a bada la figlia di Midoriko e i suoi compagni! > disse la donna nera in un sorriso compiaciuto.
La sua risata malvagia echeggiò nell’eco dell’immensa buia sala, mentre i suoi occhi di ghiaccio trapelavano da sotto il nero cappuccio.
***
La battaglia imperversava ormai da parecchi minuti.
Complice l’oscurità, o la dannata bravura di quel demone invisibile, Sesshomaru non aveva ancora posto la parola fine a quella dura battaglia.
-< Disorientato? > chiese una voce alle sua spalle, mentre un potente fendente si librava nell’aria.
Sesshomaru si voltò di scatto, parando per un soffio il colpo con la lama di Tokijin.
I suoi occhi si muovevano veloci intorno a lui, alla ricerca di ogni minimo movimento.
-“ Non funziona così! ” pensò sconcertato. Si impose di ritrovare la calma, placando l’agitazione e regolando il respiro affannato.
Chiuse gli occhi…se non poteva vedere nulla, era meglio prestare attenzione ad ogni singolo e minimo rumore. Un fruscio, più lieve di un bisbiglio, alla sua destra. Ora alla sua sinistra.
Quel bastardo di un demone si muoveva velocemente intorno a lui, sentendosi sicuro nella forza del suo potere latente. La cosa sarebbe durata per le lunghe…era una lotta di nervi. Ogni minima distrazione poteva significare la morte. Captando un rumore più sordo alla sua destra librò nell’aria un potente fendente, mentre dietro alle sue spalle sorgeva calda l’alba.
***
La notte era passata tranquillamente, dando il tempo a tutti, a chi più, a chi meno, di riposarsi. Si erano messi in viaggio all’alba con destinazione il castello di Mahoo…probabilmente lo avrebbero raggiunto in giornata.
Erano ormai parecchie ore che camminavano e i morsi della fame cominciavano a farsi sentire con sordi mugognii nelle loro pance.
-< Che fame! > disse Miroku, mentre l’immagine di un buon pasto caldo gli annebbiava la mente.
-< Non potremmo fermarci? > chiese Sango alle tre sacerdotesse che li precedevano.
-< Ragazzi, siamo quasi arrivati! > disse in un sorriso Annai.
D’un tratto, tra i rumori cupi e sordi della foresta che li circondava, una voce insopportabile si fece strada tra la calma apparente del bosco, fracassando i timpani ad Inuyasha.
-< Ma che è?Un lamento? > chiese Miroku, mentre il suo stomaco farfugliava qualcosa.
Inuyasha si massaggiò la orecchie canine.
-< Ma questa voce è quella di… > la sua frase venne interrotta dalla comparsa in scena di un brutto animale…si, probabilmente era un animale…verde.
Appena li vide, i suoi occhi si fecero grandi per lo stupore, mentre il fedele bastone che reggeva in mano gli scivolava rumorosamente a terra.
-< Che ci fai qui Jaken? > chiese stupito Inuyasha.

Continua capitolo 15…

Ragazzi, ci siamo…d’ora in poi le cose si fanno davvero interessanti!
Ogni capitolo che passa ci avviciniamo alla morte della rompi zibedei, siete contenti?
Ma volete sapere da chi verrà uccisa?Non da chi vi aspettate…eh eh eh
Il prossimo capitolo sarà drammatico…vedrete!

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Capitolo 15
*** ...MA CHE SI PUò FARE ***


Siete pronte?

CAPITOLO 15
…MA CHE SI Può FARE

-< Jaken, che ci fai tu qui? > chiese Inuyasha, massaggiandosi delicatamente le orecchie ultra sensibili, che avevano reagito dolorosamente alla voce gracchiante del demone servitore.
-< Anche voi… > rispose con un filo di voce il rospo, raccogliendo il suo bastone nintojo.
-< Se c’è Jaken, questo significa che c’è anche Sesshomaru! > commentò Miroku.
-< Cosa centra lui in tutta questa faccenda? > chiese Inuyasha, prendendo per il collo il piccolo rospo. La schiena rugosa del demone servitore grondava di sudore freddo, mentre la sua fronte non era certo persa meglio.
Inuyasha se lo era portato all’altezza del muso e lo guardava digrignando i denti.
-< Allora? > chiese Kagome.
-< Ecco…il potente signore Sesshomaru è partito con Kagura verso il castello! > rispose quello, deglutendo a fatica.
Probabilmente ciò che aveva appena raccontato all’odiato fratello del suo padrone gli avrebbe causato un mucchio di guai, a partire da una sonora punizione che non sarebbe tardata ad arrivare non appena Sesshomaru ne fosse venuto a conoscenza.
-< Con Kagura? > chiese stupito Miroku.
-< La demone del vento si è unita a voi? > continuò Sango.
Jaken annuì impaurito, mentre Inuyasha lo scaraventava a terra.
-< Chi è questo Sesshomaru? > chiese Annai, incuriosita.
-< è il fratellastro di Inuyasha, tra loro non scorre buon sangue! > le spiegò brevemente Kagome.
-< Che rapporti ci sono tra Sesshomaru e Mahoo? > chiese ulteriormente Inuyasha, ricominciando a minacciare il piccolo rospo.
-< Non ho mai sentito nominare questa Mahoo! > rispose Jaken, portandosi il fedele bastone ninto davanti, come a proteggersi.
-< Che cosa facciamo? > chiese Kagome.
-< Direi di darci una mossa…non sappiamo ancora da che parte stia Sesshomaru! > disse Miroku.
-< E di lui cosa ne facciamo? > chiese Koga, indicando il luogo fino a dove un attimo prima si trovava il piccolo rospo rugoso.
-< Dov’è finito?> chiese Sango.
-< Se l’è svignata! > rispose Inuyasha, schioccando sonoramente le nocche della sua mano.
Nel frattempo il piccolo demone verde, servitore del potente Signore dell’Ovest, era riuscito ad allontanarsi di alcuni metri, scomparendo tra il folto della foresta in penombra.
Sesshomaru questa non gliela avrebbe di certo perdonata…non solo aveva perso di vista quella mocciosa di nome Rin, che lui, fido servitore e consigliere del padrone, era costretto ad accudire come fosse una balia, ma aveva anche spiattellato gli affari privati di Sesshomaru a quello stupido di Inuyasha.
Per quanto possibile si impose di ritrovare la calma, mentre le piccole mani artigliate gli scivolavano sul bastone.
Bisognava risolvere i problemi con calma e raziocinio, uno alla volta.
-< Rin!Dove ti sei cacciata? > incominciò nuovamente ad urlare, setacciando ogni singolo cespuglio si trovasse sul suo cammino.
***
Il sole si stagliava nel cielo luminoso come in un grande dipinto a olio, illuminando con i suoi caldi raggi le alte fronde degli alberi sopra la sua testa.
Era partita a capo di quel gruppo di potenti demoni da alcune ore, decisa ad ubbidire ciecamente aglio ordini impostogli da Mahoo.
Lo avrebbe fatto per se stessa, lo avrebbe fatto per la sua personale vendetta, lo avrebbe fatto per Toya. Cosa importava se per raggiungere il suo scopo avrebbe dovuto uccidere una morta?
Un sorriso le solcò il volto.
Quei torbidi pensieri che le occupavano la mente, probabilmente un tempo non gli avrebbe mai fatti…era stata davvero così stolta ed ingenua in un tempo ormai lontano?
Che cretina, che sciocca, che ingenua…si era maledetta tante di quelle volte che a fatica ne contava il numero.
Come aveva potuto chiamare quella vecchia megera nonna?
Come aveva potuto chiamare quella strega sorella?
Lei era sola, sola al mondo… o per lo meno lo era stata fino a quando lui non le aveva offerto una spalla su cui piangere.
Quando per la prima volta aveva incrociato quegli occhi azzurro-grigi, intensi come il cielo di notte, profondi come un abisso senza fondo, in cui era un vero piacere immergersi e lasciarsi cullare, il cuore le si era come fermato in petto, e tante farfalle le avevano invaso lo stomaco.
Il suo era un amore senza speranza…le sacerdotesse non possono amare nessuno…o per lo meno, non possono concedersi a nessuno.
Aveva sofferto, aveva pianto, aveva urlato.
Ma anche quando lei gli aveva dichiarato i suoi sentimenti, lui era stato pronto a consolarla, era stato pronto a capirla come mai nessuno aveva fatto.
Se solo non si fosse lasciata abbindolare dalle parole di quella vecchia Kyo, chissà come sarebbero andate a finire le cose?
E se quella strega di Temari non avesse incantato Toya con un incantesimo, perché questo aveva fatto, lei e il suo amato avrebbero vissuto insieme per sempre, felici e sereni.
Il ricordo di quel giorno era nitido nella sua mente come il sole che risplendeva alto nel cielo…
---flash back---
La cerimonia serale era appena finita e il tempio si era svuotato rapidamente, mentre le candele venivano spente una ad una dalla sacerdotessa incaricata del ruolo…Temari.
Solo un umile e giovane pescatore era rimasto inginocchiato a terra, diffronte all’altare,in silenzio, mentre la giovane miko dai capelli d’oro chiudeva una ad una le porte del tempio.
-< Sakura, dove hai lasciato il tuo fermaglio? > le chiese l’anziana miko, mentre scendevano le scale della collina che recavano al tempio.
-< L’ho dimenticato!Nonna, tu va pure avanti, io ti raggiungo! > rispose in un sorriso la giovane, correndo nuovamente verso l’ingresso del luogo sacro.
-< Dobbiamo smetterla! > un bisbigliò proveniva dall’interno del tempio…era la voce di Temari. -< Finiremo nei guai! > disse una voce maschile…chi era?
Sakura si accostò alla porta, accostandola giusto il neccesario per vederla all’interno del tempio. Temari era abbracciata ad un uomo…il suo volto era coperto dalla penombra.
-< Come possiamo fare?Io non riesco a fermare il mio cuore! > disse tra i singhiozzi la giovane bionda, stringendosi ancora di più al ragazzo.
-< Troveremo una soluzione, non ti disperare! > le disse caldamente il giovane, sollevandole il mento. Avvicinò il suo volto a quella della ragazza, fino a baciarne le labbra rosee.
Come se il cielo avesse deciso che era giunto il momento di rivelare il loro segreto, un lampo attraversò nel bagliore il cielo, illuminando a giorno la stanza.
Sakura cadde rumorosamente a terra…il cuore le si era fermato in petto…quello era Toya.
---fine flesh back---
Una smorfia di tristezza le solcò per un secondo il giovane viso. Era giunto il momento di vendicarsi!
Ad un tratto un rumore di spade le arrivò alle orecchie…qualcuno stava combattendo. Si avvicinò silenziosa ai due contendenti:uno non lo aveva mia visto, l’altro lo conosceva bene. Erano entrambi feriti alle braccia e le loro vesti erano sporche ed insanguinate. Yuta si teneva dolorosamente il braccio ferito.
Sakura notò la sua potente spada appesa al fianco…non l’aveva ancora sguainata. Il demone dai capelli argentei e dall’aspetto fiero riprendeva fiato esausto…da quanto andava avanti quello scontro?
Un strana sensazione la colpì allo stomaco…qualcuno si stava avvicinando di corsa.
***
-< Quello non è Sesshomaru? > chiese Miroku, indicando diffronte a lui.
Il potente signore dell’Ovest, avvertendo l’odore degli umani e del fratello, per non parlare di quel vociferare fastidioso, si voltò a guardarli, alzando impercettibilmente un soppraciglio. Una smorfia di stizza gli comparve sul volto affaticato e sudato: come aveva immaginato quello stupido di suo fratello era coinvolto in quella faccenda.
Si voltò si scatto, dandogli le spalle, per tornare a guardare il suo avversario ora visibile, ferito ad un braccio e troppo stanco per esercitare il suo potere latente.
Constatò che anche Yuta era provato quanto lui…se non di più.
La loro battaglia era durata tutta la notte e solo con il sorgere dell’alba Sesshomaru era riuscito a ferire il demone invisibile, lacerandogli con un potente fendente della sua tokijin un braccio, che spillava copioso sangue.
-< è giunta l’ora di mettere fine a questa farsa! > disse in un ghigno, gettandosi all’attacco.
Detestava essere interrotto durante un combattimento…e soppratutto detestava che ad interromperlo fosse quello youkai da quattro soldi del fratello.
-< Io comincio solo ora a divertirmi! > rispose in un sorriso Yuta, estraendo la sua spada.
Era una semplice katana, con l’impugnatura rossa, fasciata da un nastro nero. Sulla lama, vicino all’impugnatura, erano incisi degli ideogrammi, che rilucevano al riflesso della luce del sole.
-< Interessante! > commentò Sesshomaru, mentre il demone parava il suo potente fendente. -< Ora ci divertiremo! > rispose Yuta, lanciando il suo contraccolpo.
Sesshomaru saltò agilmente, scansando il colpo, che finì sul terreno polveroso del sentiero, tracciandovi solchi profondi.
Nel frattempo Inuyasha e compagni si erano avvicinati velocemente, finché Kagura non aveva bloccato loro la strada.
-< Che c’è Kagura? > chiese furioso Inuyasha.
Perché Sesshomaru era lì? Contro chi stava combattendo? Cosa centrava con Mahoo?
-< Lasciatelo fare! > rispose loro seria la demone del vento.
-< Che ci fai con Sesshomaru? > chiese Kagome.
Kagura arrossì.
-< Bhe, ecco… > bisbigliò impacciata.
Il rumore cupo e sordo delle lame che si scontavano l’una contro l’altra, motti di stizza e il dolore soffocato nel silenzio, la stanchezza che emergeva ad ogni secondo, come scandita dalle gocce di sudore sulla liscia fronte del suo potente signore…Kagura si voltò a guardalo con il cuore in gola. I due contendenti continuavano a combattere, incuranti della loro presenza.
Erano estremamente veloci sia a colpire, che a scansare…erano esattamente alla pari. Quel dannato demone dell’invisibilità era maledettamente bravo.
Un rumore improvviso, proveniente dal folto buio della foresta, gli fece voltare tutti, sospendendo momentaneamente lo scontro tra Yuta e Sesshomaru.
Una piccola orda di demoni, con urla di incitamento che squarciavano il cielo estivo, si stava dirigendo di corsa, a gran foga, contro di loro.
Alcuni brandivano spade e sciabole, altri sembravano galleggiare nell’aria, altri ancora si battevano con forza i pugni sul petto.( yea,very macio!nd )
-< E questi chi sono? > chiese Miroku.
-< Tsk!Cosa pensano di fare? > commento irato Inuyasha, schioccando le noche della mani.
-“ è il momento giusto! ” pensò divertita Kikio.
-< è pericoloso rimanere qui!Scappiamo e dividiamoci! > disse loro la falsa, fingendo agitazione.
-< Non credo sia saggio! > commentò seria Temari.
-< Non c’è ne sarà bisogno! > disse Inuyasha, sguainando la sua fida tessaiga.
Un rumore sospetto ed un odore di vento lo fecero voltare di scatto.
Il demone contro cui stava combattendo Sesshomaru lo aveva attaccato alle spalle.
-< Che fretta c’è? > chiese divertito quello, mentre Inuyasha parava il colpo.
Le grida diventavano sempre più forti man a mano che i demoni si avvicinavano.
Sango lanciò il suo potente hiraikotsu, ma più di eliminare un paio di demoni non poté.
-< Avanti!Andiamo!Se stiamo qui rischiamo solo la vita! > disse Kikio, prendendo per un braccio Kagome.
-< Va bene! > rispose Annai, mentre tutti si mettevano a correre.
Inuyasha era rimasto isolato da Kagome e gli altri, ed era impegnato a parare i colpi che Yuta gli lanciava ripetutamente.
I demoni gli passarono accanto senza degnarlo di uno sguardo…probabilmente erano interessati alle sfere del potere.
-< Possiamo continuare! > disse loro, in un sorriso, Yuta.
Sesshomaru ed Inuyasha si guardarono…il destino aveva voluto nuovamente che combattessero assieme. Le urla dei demoni si stavano allontanando sempre di più.
-< Dove andranno? > chiese Kagura, che era riuscita a rimanere lì.
Inuyasha si voltò a guardare la direzione in cui erano fuggiti Kagome e i suoi compagni.
Aguzzò la vista.
Si stavano allontanando di corsa, seguiti a ruota dai demoni urlanti.
La sagoma dai capelli corvini di Kagome correva veloce in prima fila, trascinata dalla miko Haruna. Come avvertendo il suo sguardo, Kagome si voltò.
I loro sguardi si incrociarono per un attimo, per un secondo…sembravano urlare l’uno il nome dell’altra. Poi la penombra degl’alberi e il fitto fogliame verde misero fine a quel lontano contatto.
La figura di Kagome, quella dei sui compagni, ed infine quella dei grossi demoni assalitori scomparvero dietro gli alti tronchi rugosi.
-< Dannazione! > disse in un bisbiglio Inuyasha, stringendosi i palmi, fino a ferirsi.
***
L’aveva rivista…dopo tre anni l’aveva rivista.
Quella megera di Temari era arrivata accompagnata da uno strano gruppo di umani, sacerdotesse e demoni. Per di più in sua compagnia c’era la miko con la sfera delle quattro essenze, che aveva assunto l’aspetto della sacerdotessa che le era stata vicina di cella…perché?
Che importanza aveva?La somma Mahoo aveva ordinato di ucciderla e quello sarebbe stato fatto. Rimanendo nascosta dietro un grande cespuglio verde, poco distante al sentiero, chiamò vicino a sé il demone che sembrava essere il capo di quella piccola orda di youkai.
-< Attaccate ora!Create confusione e separate quel gruppo di sciocchi!Mi raccomando però, non seguite la miko con la sfera gialla…di lei mi occupo io!Io vi seguirò rimanendo nascosta! > ordinò con fermezza e lucidità da far invidia ad un generale dell’esercito.
Il demone annuì, poi diede il segnale d’attacco.
***
Erano riusciti a distanziare i demoni di una ventina di metri, mentre correvano zizzagando tra gli alti alberi della foresta, che, con le loro fitte chiome, sbarravano il passo ai raggi del sole. Nella penombra che regnava in dissoluta tra la fitta boscaglia, bisognava aguzzare la vista per non inciampare in una radice.
La falsa Haruna teneva ancora il braccio a Kagome.
Ora che Inuyasha non c’era, non si sarebbe certo lasciata sfuggire quel occasione d’oro per sbarazzarsi della sua stupida reincarnazione.
-< Dividiamoci! > propose ad un certo punto.
-< Buona idea! > disse Koga -< Appena arriviamo in un luogo aperto li faccio fuori io! >
-< Noi andiamo di qui!Voi cercate di richiamarli dalla vostra parte! > disse Temari.
Miroku, Sango, Schippo, Kirara e Koga si diressero a destra, cercando di richiamare i demoni facendo più baccano possibile; mentre Kagome,Haruna,Annai e Temari correvano, il più silenziosamente possibile,a sinistra.
Dopo parecchi minuti si fermarono.
-< Li abbiamo seminati! > disse in un bisbiglio Temari, accasciandosi stremata contro un albero.
-< Le sfere sono al sicuro! > commentò Annai, sedendosi accanto alla bionda.
La falsa Haruna teneva ancora stretto il polso a Kagome.
-< Grazie somma Haruna, ma ora potete lasciarmi andare! > disse Kagome con voce gentile. La miko, che le dava le spalle, scoppiò in una risata assordante.
-< Finalmente! > urlò, senza placare il riso.
-< Somma Haruna, ma che… > cercò di chiedere Annai, mentre la vecchia miko di spalle smetteva in un secondo di ridere.
Con straordinaria forza ed inaudita violenza, sbatté Kagome contro la spessa corteccia di un albero, strappandole un bisbiglio di dolore.
Con le mani poggiate sul tronco aveva bloccato le mani a Kagome, premendo le unghie sui suoi delicati palmi…piccole strisce di sangue le rigarono la liscia pelle.
-< Somma Haruna! > bisbigliò Kagome, con la paura negl’occhi.
La miko riprese a ridere ed alzò lentamente il suo volto verso gli occhi della ragazza, che si ingrandirono per lo stupore.
-< Buon giorno Kagome! > le disse quella, mostrandole il suo vero volto.
Occhi identici ai suoi si specchiavano carichi d’odio nelle sue calde iridi.
Il cuore mancò un battito, riportandole alla memoria l’immagine che aveva visto riflettersi nel lago dell’Ovest. -< Kikio? > disse in un bisbiglio.

Continua capitolo 16…

Piaciuto come abbiamo festeggiato il giro di boa?No?E pensare che ho comprato bibite, salatini e anche i capellini da mettere in testa… Lo so, lo so, ora riceverò tante minacce di morte, e scommetto che l’invito di revolution a rifugiarmi da lei non sarà più valido…giusto?
I vostri piccoli cuoricini penseranno: bhe, almeno siamo arrivati alla parte più tragica della ff, dopo di che tutto andrà meglio!Ne siete davvero sicuri?
La mia mente malata non ha nemmeno incominciato a tormentarvi…eh eh eh… Io non sono facile da spaventare…l’uomo mannaia è qui che gira in pigiama per casa mia! L’unica volta che ho provato un tantino di paura è quando sono salita sul Blue tornado a Gardaland…poi, quando la giostra è partita, mi sono divertita un sacco…provatela se ci andate! Cosa centra questo?
Boh…va bene, ora vi lascio!
Cosa succederà a Kagome? Come reagirà Inuyasha vedendo Kikio? Sakura ucciderà la rompi zibedei? Tutto questo nel prossimo capitolo!^^

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Capitolo 16
*** VIVERE UN INCUBO ***


Scommetto che la vostra agitazione è alle stelle,no?
Cosa farà Kikio ora?Ucciderà Kagome?bhe…lei ha certamente queste intenzioni,ma ci riuscirà? Sinceramente non so…se ci riuscisse, voi cosa mi fareste?
Eh eh eh…mi immagino le vostre facce… una particolare vena di sadismo oggi mi accompagna…eh eh eh…spero solo di non degenerare!
Dai, su, si faceva tanto per scherzare…infondo non sono tanto cattiva!
Ehi, cosa sono quelle facce?
Comunque vi avverto, questo capitolo è un po’ forte…non vogliatene a male…Kagome se la vedrà davvero brutta…vi ho avvertiti!

CAPITOLO 16
VIVERE UN INCUBO

-< Kikio? > chiese Kagome con un filo di voce.
-< Ma com’è possibile? > continuò, senza distogliere lo sguardo dal volto rivelatole della sacerdotessa. I rumori della foresta erano come cessati.
Solo il frenetico tambureggiare del suo cuore nel petto la rassicurava dal fatto che quello non era un sogno…era proprio un incubo…il suo peggiore incubo.
-< Pensavi di esserti liberata di me? > chiese Kikio in un filo di voce, puntando i suoi occhi, ardenti di rabbia, in quelli titubanti e sorpresi di Kagome.
-< Somma Haruna, che succede? > chiese Annai, alzandosi ed avvicinandosi alle due.
Kikio soffocò una risata, abbassando il capo in una smorfia.
Con un ira incredibile, alzò la sua mano bianca sul volto di Kagome, schiaffeggiandola.
Kagome si accasciò a terra con un rumore cupo, mentre la guancia diventava rossa per il violento contatto. -< Ma che… > disse Temari, avvicinandosi alle due.
Kikio si voltò in un attimo a guardare le due, tenendo tra le mani la sfera delle quattro essenze. Un potentissimo fascio di luce partì dalla gialla sfera, scaraventando violentemente Annai e Temari adosso agli alberi.
Annai sbatté la testa contro la ruvida corteccia del tronco, che le aveva dolorosamente attutito la caduta, perdendo conoscenza.
Temari si alzò faticosamente, prendendo in una mano tremante la sfera dei quattro elementi che le ciondolava dal petto.
-< Non so chi tu sia, ma hai sbagliato di grosso a metterti contro di noi! > disse furibonda, appoggiandosi al tronco dell’albero.
Le gambe le cedevano…aveva impattato dolorosamente con la schiena contro l’alto abete.
Quella miko, che si era rivelata non essere la somma Haruna, l’aveva colpita con l’utilizzo della sfera…bhe, aveva fatto male i calcoli se pensava di essersi sbarazzata di lei con un colpo così debole…infondo era pur sempre la sacerdotessa della shiyosoo no tama…anche lei aveva una sfera da poter utilizzare. Prese saldamente tra le mani la sfera che riluceva di luce azzurra, intenzionata ad usare il suo enorme potere.
-< Oh, non lo farei, se fossi in te!> disse con voce sprezzante Kikio. Mentre in una mano teneva la sfera gialla, con l’altra premeva con forza sul collo di Kagome. La ragazza dai capelli corvini cercava di liberarsi da quella presa soffocante, ma più si dimenava, più il fiato le mancava, offuscandole la vista.
-< Kagome! > disse Temari.
-< Brava, vedo che hai capito! > disse in un sorriso Kikio.
-< Che cosa vuoi da noi? > chiese irata la miko dell’Ovest.
-< La vostra morte! > rispose Kikio, mentre faceva partire dalla shihonshitsu no tama un’ altro potente fascio di energia, che colpì in pieno volto Temari.
La giovane bionda dell’Ovest si accasciò a terra gravemente ferita, mentre la sua vita era appesa ad un filo. -< Finalmente siamo rimaste sole! > disse la morta, sbattendo nuovamente con forza Kagome contro il tronco.
-< Che cosa vuoi? > chiese Kagome, mentre la miko allentava la presa sul suo collo.
-< E me lo chiedi? > rispose quella in un sorriso -< Io voglio Inuyasha! >
***
-< Per non essere uno youkai puro, sei piuttosto in gamba! > disse in un sorriso Yuta, parando un fendente di Tessaiga.
-< Tsk!Non perdere tempo a parlare! > disse in un ghigno Inuyasha, avventandosi nuovamente contro il demone dell’invisibilità.
-< Adesso mi divertirò! > disse quello, scomparendo magicamente alla vista dei due.
-< Che succede? > chiese Inuyasha, fermando il suo colpo.
-< è un demone dell’invisibilità,non te ne sei ancora reso conto, cretino? > rispose gelido Sesshomaru, mentre il suo sguardo si spostava alternativamente intorno a lui.
-< Assieme a lui è scomparsa anche la spada! > osservò il più giovane dei fratelli, assumendo una posa difensiva.
-< è maledettamente bravo…non avverto nessun odore e nessun movimento! > continuò Inuyasha.
-< Se non taci un secondo come possiamo farlo? > disse irato il potente demone dell’Ovest.
Tutta quella situazione lo stava innervosendo:Yuta sembrava aver ripreso le forze ed era tornato ad esercitare il suo potere latente, quel cretino di Inuyasha faceva solo che confusione, e la sua preoccupazione non era tanto per la propria vita, ma per quella della demone che li osservava con apprensione. Mentre formulava quel pensiero, la sua mente perse per un secondo la gelida lucidità che l’aveva sempre contraddistinto.
-< Per quella stupida donna? > si chiese, guardandola di sfuggita. Un potente fendete gli arrivò alle spalle.
Lo avrebbe sicuramente preso in pieno, se la lama di una spada ,a lui molto nota, non lo avesse protetto. -< Distratto? > chiese ironicamente Inuyasha.
-< Non sperare che ti ringrazi! > rispose gelido.
Dannazione…per colpa di quella continua fonte di distrazione che era Kagura, non riusciva a combattere al meglio. -< Sei agile, demone dell’invisibilità, ma i giochi finiscono qui! > disse Inuyasha, abbassano la lama della sua potente spada.
Una vortice di vento avvolse la lama di Tessaiga…il kaze no kizu* era partito.
***
-“ Mi sto avvicinando! ” pensò la miko dalle vesti verdi e bianche. (sud)
Correre nella foresta buia non era affatto semplice…come potevano riuscirci quegli insulsi demoni al suo comando? Aveva seguito le loro tracce per un certo periodo, poi aveva preso un’altra direzione…la direzione da cui avvertiva provenire un forte potere spirituale. Doveva muoversi silenziosamente e nell’ombra, se non voleva farsi scoprire da Temari e le altre miko al suo seguito.
Quel modo di agire non le era mai piaciuto…le ricordava troppo il modo in cui si era comportata Temari con lei…le ricordava il modo in cui era venuta a sapere del rapporto tra la sacerdotessa bionda e il suo Toya. La prima cosa che avrebbe fatto, dopo aver adempiuto agli ordini di Mahoo, sarebbe stata quella di vendicarsi…vendicarsi su Temari…vendicarsi su quella che era stata per lei una sorella. Una potente luce rischiarava un luogo in penombra poco distante da lei. Una, due…tre, quattro sacerdotesse…le aveva finalmente raggiunte. Si nascose silenziosamente dietro il tronco di un albero, aspettando il momento giusto per intervenire. Il suo sguardo si posò sulla figura inconscia di Temari, riversa al suolo in fin di vita.
Un piccolo sorriso di vittoria le solcò il giovane volto…quel compito le piaceva…eccome se le piaceva.
***
-< Io voglio Inuyasha! > disse Kikio in un sorriso.
A Kagome mancò un battito: perché le aveva posto una domanda così stupida?Era logico…lo aveva capito non appena l’aveva vista.
Kikio era venuta a riprendersi ciò che lei gli aveva portato via. -< Tu non sei più viva! > disse Kagome, con voce di disprezzo -< Il tuo mondo è quello dei morti! >
A sentire quelle parole Kikio andò su tutte le furie:chiuse il pugno e con incredibile rabbia lo scagliò sul ventre delle ragazza dai capelli corvini. Kagome gemette dal dolore, piegandosi in due e portandosi le mani alla pancia. Tossì sonoramente.
Un rivolo di sangue le scese dalle labbra candide, sporcandole con delle macchie la divisa scolastica. -< Che cosa ne sai tu? > urlò Kikio, sbattendo la mano sul tronco dell’albero -< Dovrei vivere per tutta l’eternità separata dall’uomo che amo? >
-< Lui non ti ama! > disse Kagome, sfidando con sguardo serio e deciso gli occhi della morta.
-< Sciocca! > disse Kikio, prendendo per il collo Kagome e inchiodandola all’albero -< Lui sta con te solo perché sei la mia reincarnazione…lui ama solo me! >
-< Smetti di sognare! > le rispose Kagome, con un sorriso.
Quanto aveva sofferto in passato?
Tanto.
Troppo.
Se c’era una cosa che le calde parole di Inuyasha le avevano dimostrato, era la sincerità di quel sentimento che li univa.
Per Kikio si era preoccupata, ne aveva avuto rispetto, aveva cercato di sopprimere il suo odio, considerandosi una persona orribile a volte, l’aveva compresa e aveva cercato di comprendere il sentimento ancora vivo che nutriva per Inuyasha…ma ora basta!
Come l’aveva sempre trattata Kikio?
Era addirittura riuscita a farla sentire in colpa per il suo amore per Inuyasha…che cosa orribile. Ora non meritava più comprensione…non meritava più nulla, eccetto la morte.
-< Ti odio! > le urlò in volto la miko, in un esplosione di ira -< Cosa pensi di poter fare per lui?Cosa pensi di essere?Lui è, e sarà, per sempre mio! >
A quelle parole il dolore al ventre e alla guancia di Kagome scomparve come neve al sole. Con la mano libera riuscì a prendere saldamente in mano la sfera gialla che penzolava al collo di Kikio. Quella non era la shikon, non era la sua sfera, ma in lei scorreva il sangue di Midoriko, il sangue di una sacerdotessa…c’è l’avrebbe fatta…si, doveva riuscirci.
-< Cosa pensi di fare? > le disse Kikio, stringendole in una morsa il collo.
Oramai il suo fisico era provato.
L’aria incominciava a mancarle seriamente e i suoi occhi non vedevano, ormai, altro che sfumature colorate. Kikio avvicinò lentamente il suo volto all’orecchio di Kagome, e con tono di vittoria le sussurrò all’orecchio: -< Inuyasha è mio! >
Quelle parole ebbero il potere di risvegliarla: strinse saldamente la sfera nella sua mano e pregò con tutto il cuore che la sfera la aiutasse.
-< Lui è solo mio! > urlò Kagome con le lacrime agli occhi, mentre una luce accecante avvolgeva lei e la morta.
Un potente fascio di luce si sprigionò come in un esplosione, fino a raggiungere il limite del cielo azzurro…rimase alcuni secondi immobile nell’aria, visibile anche da molto lontano, sovrastando con la sua luce e la sua forza le alte fronde degli alberi.
-< Kagome… > disse in un bisbiglio Inuyasha, osservando il cielo da qualche parte lì vicino. La luce sparì in un secondo, così come era nata…cosa aveva lasciato quel esplosione?
Solo tanta tristezza.

Continua capitolo 17…

Vocabolario:
kaze no kizu*= taglio nel vento(manga) o cicatrice nel vento (anime)…comunque lo saprete già tutti!
Come si sarà concluso lo scontro Kagome vs Kikio?
Bhe…lo scopriremo solo vivendo…
Povera Kagome…mi sento tanto in colpa…sigh sigh…ti prego, non volermene a male…dovevo far apparire Kikio ancora più stronza del solito...sei stata così coraggiosa…finalmente ti sei ribellata a quella mummia egocentrica…Kagome?Ci sei?...ti prego, non odiarmi!
E non odiatemi anche voi…sono esigenze di copione!
Che Kikio abbia finalmente trovato la morte?
Speriamo di si!^^
A presto il capitolo 17…

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Capitolo 17
*** LA SUA REAZIONE ***


Ragazze, che dolore!
Lo sapete, nella mia classe molte persone guardano anime e leggono manga, ed io mi ci trovo abbastanza bene…o almeno mi ci trovavo, perché ho scoperto che la mia compagna di banco odia Inuyasha…sigh sigh sigh!
Già questa cosa è gravissima, ma pensate che odia anche Ranma, Fruits Basket e altri manga dei quali io sono dipendente…sigh sigh sigh!
Che fare? Non la posso certo uccidere!
Aiutooooo!

CAPITOLO 17
LA SUA REAZIONE

Un respiro.
Quella che entrava nei polmoni era aria…si, non c’era alcun dubbio…era proprio aria.
Inspirò nuovamente.
Mai le sembrava di aver respirato così bene.
Tossì rumorosamente, mentre le labbra rosse di sangue le si coloravano ancora più vistosamente.
Una leggera nube di polvere aleggiava intorno alla sua figura ferita e stremata.
La sua divisa scolastica era praticamente ridotta a brandelli, che le coprivano, più o meno, il delicato corpo, scabrosamente ferito.
Tossì nuovamente, accasciandosi contro l’albero. Aprì la mano, e constatò di avere tra le dita la sfera delle quattro essenze che aveva strappato poco prima a Kikio.
Cos’era successo?
Dov’era Kikio?
La polvere si diradò, posandosi come fitta nebbia al terreno.
Molti alberi erano stati spezzati, altri erano per metà in fiamme…quella che era stata fino a poco prima una fitta foresta, ora era un piccolo spazio vuoto, una landa desolata.
Kagome aguzzò la vista: poteva scorgere la figure di Annai e Temari ancora riverse a terra.
Cercò di muoversi nella loro direzione, ma una fitta lancinante alla gamba le strappò un gemito di dolore. Tornò ad appoggiarsi al tronco, portandosi la mano al ginocchio.
Ad un tratto il suo sguardo si posò su una terza figura davanti a lei, che prima non aveva notato.
Era distesa a terra, immobile e a pancia in su…glia abiti di miko del nord brutalmente lacerati. La sua pelle era diventata secca ed arida, incavata sulle guance dello scarno volto, come carta pecorita. Aveva perso quella connotazione umana che Kagome le aveva sempre visto indossare.
Gli occhi aperti, con le pupille fisse verso il cielo infinito, la testa piegata leggermente all’indietro. La bocca aperta in un grido inesistente…sembrava stesse cacciando fuori della gola, in un urlo disumano, la sua stessa anima, la sua stessa vita.
Le mani erano ancora chiuse a stringere ora solo che la flebile aria polverosa, immobilizzate in quel eterna posa, come a voler stringere ancora, con più forza ed accanimento, il suo collo.
Kagome si portò una mano al collo, strofinandosi con accanimento i segni ancora evidenti delle mani di Kikio. Un debole vento scompigliò i capelli corvini, impestati di polvere, tanto da aver perso lucentezza, della morta riversa al suolo.
Gli occhi di Kagome si colmarono di lacrime.
-< Io…io ho…ho ucciso Kikio! > disse con voce tremante. Il suo cuore mancò un battito.
Era felice, ma al contempo triste…
Come l’avrebbe presa Inuyasha?
***
-< Kagome! > disse in un bisbiglio Inuyasha, scorgendo l’enorme esplosione di luce arrivare fino al cielo.
-< Che succede? > chiese Kagura, guardando stupita le nuvole e il bagliore sopra la sua testa.
Yuta rispose la sua semplice ed elegante katana nel fodero al suo fianco.
-< Cosa pensi di fare ora? > chiese gelido Sesshomaru, brandendo sempre tokijin nella mani artigliate.
-< Dobbiamo interrompere lo scontro! > disse in un sorriso amaro il demone rosso.
-< Cosa? Io non lascio mai un duello a metà? > rispose serio il potente Signore dell’Ovest.
-< Non temete, avremo tempo per finirlo! > rispose in un sorriso Yuta.
Sesshomaru abbassò con violenza la lama di tokijin, facendo partire un potente fendente diretto al demone dell’invisibilità.
Yuta scomparve, come magicamente, ai loro occhi.
-< Ve lo prometto…continueremo questo nostro duello, che vedrà la fine solo con la vostra morte! > disse la sua voce. Alcuni cespugli si mossero rumorosamente all’inizio del sentiero, poi, più nulla, solo silenzio.
Il volto di Sesshomaru si contrasse in una smorfia, poi, indignato, rinfoderò la sua potente spada, voltandosi verso il fratello.
-< Dove vai? > chiese gelido, vedendo Inuyasha correre come un forsennato nella direzione della potente esplosione.
Lo youkai(inu-chan!) non gli rispose…la sua testa era ovviamente da tutt’altra parte.
Annusò l’aria portata dal debole vento.
Ora ne era certo: avvertiva non solo l’odore di Kagome, ma un altro odore a lui molto noto.
Terra tombale, morte, dolore, rabbia…l’odore di Kikio.
-“ Che ci fa qui Kikio? ” pensò nervoso, mentre il suo volto si contorceva in una smorfia.
Cosa ne era stato di Kagome?
Il suo cuore mancò un battito, mentre la gola gli si seccava di secondo in secondo.
Entrò di corsa nella buia e tetra foresta, togliendo ad artigliate tutte le piante e gli arbusti che gli sbarravano il difficoltoso cammino.
-< Aspettami Kagome > pregò in un bisbiglio -< Aspettami! >
***
Un esplosione di luce accecante aveva avvolto tutta la foresta intorno a lei, disintegrando alberi, arbusti e quella stolta miko disubbidente agli ordini di Mahoo.
Con le dita e le braccia tremanti, si tocco distrattamente il petto che si muoveva furioso sotto il respiro affannato.
-“ Sono ancora viva? ” si chiese, mentre si sporgeva oltre quel che rimaneva del albero che le era servito da nascondiglio.
Non ricordava niente, a parte una tremenda esplosione, accompagnata ad un urlo di rabbia che gridava:-< Lui è solo mio? >
-“ Lui chi? ” si domandò, scorgendo la figura ferita di Kagome, accasciata sul tronco e con in mano la sfera delle quattro essenze.
Kikio giaceva a pochi metri dalla ragazza, nella terribile ed orribile posa che la morte le aveva voluto far assumere: il volto tirato in un ultimo grido di dolore, la bocca e gli occhi spalancati come a voler inghiottire qualcosa, le mani artigliate come a volersi aggrappare alla vita che ormai non le apparteneva più.
Sul volto di Sakura comparve un piccolo, gelido, sorriso. Dunque era quello il potere delle sfere del potere…che cosa straordinaria.
E pensare che anche lei avrebbe potuto avere una sfera come quella in suo possesso, se solo quella vecchia megera di Kyo non avesse preferito Temari a lei.
Il suo sguardo si posò sulla figura inerme di Temari accasciata al suolo.
Non si muoveva, sembrava non respirare, ma non era morta, o per lo meno, non ancora.
Con uno scatto a dir poco felino si avvicinò a Kagome, inchiodandola all’albero come poco prima aveva fatto Kikio. Quello era il momento più opportuno per riprendere la shihonshitsu no tama…quella giovane dai capelli corvini sembrava davvero esausta…come non approfittarne?
Kagome spalancò gli occhi sorpresa, mentre due mani forti le prendevano i polsi, inchiodandogli agli alberi. -< Chi sei? > chiese con voce flebile la ragazza.
-< Questa è mia! > disse in un ghigno Sakura, strappando dalla mani di Kagome la sfera che riluceva di giallo. Sakura lasciò i polsi a Kagome, dirigendosi verso Temari ancora riversa incoscientemente al suolo.
-< Che cosa vuoi? > chiese Kagome, appoggiandosi al tronco dell’albero.
Non si sentiva più le gambe e si sentiva premere qualcosa all’altezza del petto, come un enorme macigno.
-< Divertirmi con Temari! > rispose in un sorriso Sakura, chinandosi sulla sacerdotessa dell’Ovest, un tempo sua amica, un tempo sua sorella.
Kagome cercò di muoversi in direzione di quella misteriosa miko che le aveva sottratto con inaudita facilità la sfera di Kikio, ma una fitta al petto la costrinse a fermarsi. Tossì sonoramente, mentre un altro rivolo di sangue le colava dalle labbra.
La guancia schiaffeggiata in precedenza da Kikio era diventata dapprima rossa, ora invece viola, gonfiandosi come la onde del mare in tempesta.
Teneva a stento gli occhi aperti, tanto il dolore e la stanchezza.
Sakura voltò Temari che giaceva inconsciamente a pancia in giù, fino a poterne guardare il volto.
Era esattamente come la ricordava: capelli biondi, dai riflessi d’orati nelle giornate di sole, dai riflessi argentati nelle giornate nuvolose, labbra sottili e rosee, e un espressione fiera e combattiva…era bella, quel tanto in più di lei, che era bastato a rapire il cuore di Toya. Con mano ferma e decisa tirò la catenina con appesa la sfera dei quattro elementi, che riluceva in tutta la sua spettacolare luce azzurrina.
Si alzò in piedi, osservando con sguardo rapito le due potenti sfere chiuse nel suo giovane palmo. Kagome la osservava stupita:
-< Quelle non sono tue! Ridammele! > urlò con quel poco di fiato che le rimaneva in corpo.
Sakura si voltò a guardarla con aria di sfida:
-< Taci… >
-< Hiraikotsu! > un urlo fermò la sua frase canzonatoria, facendole scemare le parole in gola. Un enorme boomerang d’osso le era stato scagliato adosso da chissà dove…le sarebbe sicuramente finito contro, se un invisibile barriera, apparsa magicamente diffronte a lei, non lo avesse respinto con forza, scagliandolo lontano contro un albero.
-< Non startene lì come una cretina! > le disse una voce a lei famigliare.
-< Yuta, che ci fai qui? Posso cavarmela anche da sola! > rispose stizzita Sakura, voltandosi a guardare il demone dell’invisibilità, comparso di fianco a lei.
-< Dannazione, sta arrivando! > commentò seccato il demone -< è meglio andare via da qui! >
-< Ma devo ancora prendere la shishinka no tama! > disse Sakura, indicando Annai, riversa inconsciamente al suolo.
-< Hai preso due sfere, Mahoo ne sarà più che soddisfatta! > le disse sbrigativo Yuta, prendendola per un braccio. La giovane miko del Nord si voltò a guardare Temari… proprio ora che era così vicina alla sua vendetta.
Come un improvviso lampo squarcia il cielo nelle notti di temporale, anche lei, e il suo demone salvatore, scomparvero in un attimo dalla vista di Kagome.
Temari avrebbe vissuto ancora…ma non per molto.
***
-< Cos’è successo? > chiese Miroku, irrompendo nella piccola landa deserta creata dalla potente esplosione.
-< Annai?Temari? > disse in un bisbiglio Sango, avvicinandosi alle due miko distese a terra.
-< Occupatevi delle loro ferite! > disse in un lieve bisbiglio Kagome.
-< O kami-sama Kagome, ma cos’è successo? Stai bene? >
chiese la sterminatrice avvicinandosi alla ragazza ancora appoggiata titubante al tronco.
-< Sto bene Sango, occupati di Annai e Temari piuttosto! > le rispose in un sorriso.
-< Kikio?Ma che ci fa qui? > chiese sorpreso Miroku, avvicinandosi al corpo senza vita della miko.
-< Lei è, era, la somma Haruna! > rispose triste Kagome.
- chiese sorpreso Koga, chinandosi a guardare il corpo martoriato di Kikio.
-< Aveva assunto le sembianze della somma Haruna! > spiegò brevemente Kagome -< Voi, vi siete liberati dei demoni? > -< Si…non è stato difficile! > le rispose il piccolo Schippo, avvicinandosi a lei preoccupato.
-< Chi era quella donna? E quel demone dai capelli e dagl’occhi rossi? > chiese Sango, mentre constatava le ferite di Annai.
-< Erano complici di Mahoo!Si sono impadroniti della shiyosoo no tama e della sfera di Temari! > spiego la ragazza dai capelli corvini, mentre un violento colpo di tosse le scuoteva il torace.
-< Kagome, sei sicura di stare bene? > chiese il piccolo kitsune.
-< Kagome!!! > un urlo disperato anticipò di qualche secondo la figura dai capelli argentati di Inuyasha.
A Kagome mancò un battito, prima nel sentire la sua roca voce, poi nel vedere l’immagine del suo amato…era arrivato il momento…ora Inuyasha l’avrebbe detestata con tutto il suo cuore, l’avrebbe ripudiata, l’avrebbe odiata. Inuyasha arrivò di corsa nella piccola radura creata artificialmente, ed il suo sguardo si posò subito sulla figura dolorante di Kagome.
La ragazza era pallida, tremava come una foglia. I vestiti ed il viso sporco di sangue e terra. Gli occhi velati da una profonda sensazione di tristezza e rimorso. Lo youkai le si avvicinò di alcuni passi, poi la sua attenzione fu attirata dalla figura riversa a terra in un orribile posizione.
-< Kikio? > disse in un bisbiglio, riconoscendo la macabra creatura.
Un silenzio di tomba era calato d’incanto, mentre tutti trattenevano con forza il respiro.
Cosa avrebbe fatto ora Inuyasha?
Cosa avrebbe detto?
Gli occhi di Inuyasha si fecero grandi per lo stupore, mentre si avvicinava con passo mal fermo alla carcassa della falsa sacerdotessa del Nord. Kikio aveva un’espressione di intenso dolore…era quasi irriconoscibile.
-“ Che cos’è successo? Perché Kikio?Perchè Kagome è in quelle condizioni? ” si chiese lo youkai, osservando stupito la mano chiusa, a mo di artiglio, di Kikio.
-< Chi l’ha uccisa? > chiese Miroku, con voce tremante. Kagome scoppiò a piangere, mentre quel macigno invisibile sopra di lei si fece grande come una montagna, sopprafaccendole con forza la gambe, facendola cadere in ginocchio.
Tramava…la sua voce era coperta da rumorosi singhiozzi. -< Io….IO! > urlò, come a volersi liberare di quel enorme peso che le attanagliava le vene, mentre si portava la mani sul volto, coprendosi gli occhi velati da lacrime di tristezza.
Inuyasha si voltò a guardarla sorpreso, notando i segni di strangolamento sul collo candido di Kagome.
-“ Kikio…hai tentato di uccidere Kagome! ” si disse serio.
Con fare lento, si sciolse il nodo alla parte superiore del suo kariginu.
Se lo tolse, e guardando con ribrezzo la miko che forse un tempo aveva amato, glielo distese sopra, coprendole il volto, immobilizzato in un orrenda posa. Poi, sempre lentamente, si avvicinò a Kagome, che continuava a piangere i ginocchio, tormentata dai singhiozzi, mentre il piccolo Schippo si allontanò silenziosamente, con le lacrime agli occhi.
Guardandola con sguardo rassicurante e molto dolce, le scostò le mani dal viso affaticato e tinto di sangue sulle labbra.
I loro occhi si incrociarono in quel millesimo secondo, mentre gli amici, gli alberi,il tempo, la stessa foresta attorno a loro, scomparvero magicamente dalle loro menti. Specchiandosi in quegli occhi d’ambra, Kagome incominciò a tremare ancora…aveva paura, una paura immensa di averlo perso.
Inuyasha lasciò andare il suo peso sulle ginocchia, cadendo diffronte a Kagome in ginocchio, nella sua stessa posizione. Le teneva ancora le mani sporche di terra e sangue, e con straordinaria dolcezza le avvicinò al suo volto, annusando il palmo della mano di Kagome. Poteva sentirlo…l’odore dolce che gli rapiva il cuore della sua Kagome.
La ragazza lo guardava stupita, mentre le lacrime non riuscivano a smetterle di cadere.
Alcun capelli corvini le si erano appiccicati sulle guance rosse, mentre il respiro irregolare sul suo petto non accecava a calmarsi.
D’improvviso l’attiro a sé, stringendola con passione. Voleva trasmetterle il suo appoggio, voleva trasmetterle il suo amore, voleva trasmetterle sicurezza e tranquillità. La poteva sentire ansimare tra gli acuti singhiozzi che le tormentavano il petto, poteva sentirla tramare di paura tra le sue braccia forti.
Prese ad accarezzarle lievemente la testa corvina, affondando il suo volto nei capelli di lei, scuri come la notte che tanto amava. Con voce roca le sussurrò:
-< Ti amo! >
Kagome smise di tremare, mentre due caldi e forti braccia la tenevano stretta, la tenevano ancorata, a quel amore grande come il mondo intero.

Continua capitolo 18…

Penso non ci sia bisogno di aggiungere altro, no? La storia si spiega da sola!
Ah, dannazione,basta essere forti…uomo mannaia passami i fazzoletti che sto sgorgando lacrime peggio di una fontana! Sigh sigh sigh…vi siete commossi? Mamma mia che…non so neanche come definirla…sigh sigh sigh!
Spero di ricevere tanti commenti, questo è uno dei capitoli più difficili che io abbia mai scritto…sarà stato per l’intensità dei sentimento che provavo nell’immaginare il tutto?
Comunque sappiate che le cose non sono finite…ora posso dirvelo…accadrà di peggio!
A presto il capitolo 18^^
Vostra Kaggy008!

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Capitolo 18
*** YURI NI - NELLA NOTTE ***


Ragazze, ma ci pensate che nell’altra ff a quest’ora era tutto finito?
Sapete, ho saputo che qualche vecchio lettore di “Il mio destino è con te!” non può seguire più questa storia…io tanto triste!(Comunque faccio gli auguri a bia-chan per l’esame…anche se non può leggere!Mi manchi tanto! Sigh sigh)
Ma per fortuna ho voi…ah, mi sento sollevata!
Vi ringrazio tanto!
Lo prometto, tra un po’ ringrazierò tutti quelli che commentano uno ad uno, e non più in generale! [dillo che questa è solo una tattica per ricevere ancora più commenti!nd voice] (e non svelare le mie tattiche!nd)
Ora leggete, e ricordate, commentate!

CAPITOLO 18
YURI NI – NELLA NOTTE

Il sole stava calando lentamente, in una sfera rossa incandescente, dalle venature d’orate e arancioni, dietro le alte fronde verdi degli alberi.
Alcuni solitari uccelli gracchiavano rumorosi, volando con pochi e secchi battiti d’ali in quel cielo tinto di caldi colori di fine giornata.
Inuyasha era solo, seduto in silenzio di fronte alla sagoma orribilmente senza vita di Kikio. Lo sguardo vacuo sul volto macabramente immobile della sacerdotessa. Il volto poggiato tra la mani artigliate, mentre i suoi pensieri e la sua anima si laceravano in mille pensieri dolorosi ed incomprensibili.
-“ Che cosa eri tornata a fare? ” si chiese per circa la millesima volta, senza spostare lo sguardo dagl’occhi senza vita di Kikio.
Orbite senza vita, vuote e bianche come la fredda neve segnavano quel volto irriconoscibile che la morte aveva abbracciato nel suo ultimo respiro.
Kagome non gli aveva detto nulla, niente, nemmeno una sillaba, prima di crollare esausta per la troppa tensione emotiva e per la fatica tra le sue braccia, in quel abbraccio caldo come il sole che si inabissava sulle fronde alte degli alberi.
Ma Inuyasha aveva immaginato, come assistendo in prima persona a quella scena che gli lacerava il cuore, ciò che Kikio aveva tentato di farle…non gli erano sfuggiti i segni rossi, graffi profondi nella pelle di latte, sul collo di Kagome, anzi, gli aveva notati con una certa agitazione.
-< Perché le hai fatto questo? > chiese alla carcassa immobile di Kikio.
-< Perché la amo? > continuò abbassando lo sguardo.
Si portò una mano al petto, sentendo una fitta a quello stesso cuore che un tempo portava l’ultimo frammento della shikon no tama.
-< è colpa mia? > si domandò, mentre lo sguardo si alzava al cielo ormai tinto di un velo blu scuro. Prese in mano la pala ed incominciò a scavare una profonda buca nei pressi di un grande albero…l’ultima dimora di Kikio.
La sua mente era tormentata da quei mille pensieri, che come aghi di ghiaccio gli perforavano l’anima sporca di una colpa inesistente.
Prese in braccio il corpo della miko, mentre le mani e le braccia della morta penzolavano inerti, come il vento scuote le foglie verdi degli alberi.
Quello era un corpo vuoto, inconsistente, che pesava meno di una piuma: solo ossa e terra tombale…e poi tanta rabbia…l’odore era intrinseco e permeava quel copro irriconoscibile…rabbia, dolore, vendetta, tristezza, ossessione.
La seppellì lentamente, coprendo quel che restava di quel corpo un tempo forte e caldo con centimetri su centimetri di terra scura, umida.
Seppellì con lei i suoi pensieri e ciò che rimaneva dei suoi sentimenti per lei…di quello che un tempo, forse, molto forse, era stato un amore impossibile.
Poi si inginocchiò diffronte al piccolo tumulo.
-< Non tornare… > disse in un bisbiglio, alzandosi.
-< …mai più! > finì con voce roca, allontanandosi da quel luogo silenzioso.
***
-< Somma Mahoo, eccoti la shiyosoo no tama e la shihonshitsu no tama! > disse, inginocchiandosi, la giovane miko del Sud, porgendo le sfere alla donna nera, che sedeva fiera sul trono di marmo.
-< Ben fatto Sakura! > commentò compiaciuta la donna dagl’occhi di ghiaccio, profondi pozzi di una gelida malvagità.
Prese tra le mani le due sfere, così perfettamente sferiche, così perfettamente lucenti in tutto il loro potere. Una gialla, che aveva già stretto in pugno una volta e di cui aveva già assaggiato l’enorme potere…finalmente ne era tornata in possesso.
L’altra azzurra, di una luce brillante e vivace, con delle sottili venature bianche e blu, emetteva in quello splendore un’enorme aura di potere, quasi visibile ad occhio nudo.
-< Questa è la sfera di Temari!Che ne è stato di lei? > chiese la sacerdotessa nera, guardando da sotto il nero cappuccio la ragazza e il demone dell’invisibilità, inginocchiati diffronte a lei.
-< Quando l’ho lasciata era in fin di vita! > rispose Sakura.
-< E di Kikio, che ne è stato? > domandò curiosa Mahoo.
-< Ha trovato una giusta fine!Ma purtroppo non per merito mio! > rispose la ragazza.
-< Chi l’ha uccisa? >
-< è stata una ragazzina!Era quasi del tutto identica a Kikio, solo il suo sguardo cambiava…erano occhi molto dolci. E poi nascondeva in sé un grande potere latente! > raccontò Sakura.
-< La figlia di Midoriko si dimostra all’altezza della madre! > disse in un ghigno Mahoo -< e come la madre, farà la sua stessa fine! > concluse, scoppiando in una risata.
-< Come intendete procedere adesso? Creeremo subito la quarta sfera che ci manca? > chiese Yuta, intervenendo per la prima volta.
-< Intanto voi due, miei abili servitori, riposatevi e curatevi! > ordinò la sacerdotessa nera, guardando i due inginocchiati sporchi e con le vesti lacerate -< nel frattempo io andrò ad una rimpatriata…nelle segrete del castello! > finì, mentre il sorriso sul suo volto si allargava funesto.
Le sfere rifulsero nel buio dell’immensa sala…una notte di inganni e di trame era appena calata.
***
-< Che ci fai qui tu? > urlò sorpreso Inuyasha, sbucando dalla foresta tetra nel piccolo accampamento allestito per la notte.
Lo youkai così simile a lui, vestito con un elegante e sontuosa veste, contornata da un’armatura pettorale ed una morbida sciarpa rosa, che cadeva leggera dalla sua spalla, non rispose al tono arrogante di Inuyasha. Si limitò a guardarlo con sguardo di disprezzo, puntando i suoi occhi d’ambra in quelli identici del fratello.
-< Il signore Sesshomaru ed io vi abbiamo raggiunti fino a qui, dopo che tu te ne sei andato! > raccontò Kagura.
-< Cosa ci fate voi qui? In che rapporti siete con Mahoo? > domandò, sempre con lo stesso tono di voce, Inuyasha.
-< Calmati stupido fratello! > disse gelido il potente signore dell’Ovest.
-< Si Inuyasha, calmati! Sesshomaru e Kagura ci stavano raccontando quello che sanno su tutta questa faccenda…cioè molto poco! > disse mediatore Miroku, poggiando una mano sulla spalla dell’amico.
Inuyasha placò la sua ira e la sua agitazione, che erano nate come la forza devastante del lampo nel suo animo così tormentato.
-< Chi era quel demone contro cui stavi combattendo?> chiese dopo alcuni secondi lo youkai. -< Era un demone dell’invisibilità…non so di più!Molto probabilmente era al servizio di questa Mahoo!> rispose Sesshomaru.
-< Come mai vi trovate anche voi da queste parti? > chiese Miroku.
-< Abbiamo avvertito un’aura di intenso potere provenire dal castello oltre questa foresta, così ci siamo spinti fin qui! > raccontò brevemente Kagura.
-< Voi piuttosto…avete intenzione di metterci al corrente su tutta questa faccenda? > chiese spazientito il signore dell’Ovest.
-< Siete degni di fiducia? > domandò una voce, uscendo lentamente dalla foresta buia.
Una sacerdotessa dai capelli castani, raccolti in un’alta coda, e gli occhi profondi, di un intenso colore d’ambra, si reggeva alla cacciatrice di demoni, compagna ed amica di Inuyasha.
Si avvicinava con passo malfermo, aiutata da Sango.
-< Annai, come state? > chiese Miroku.
-< Bene… > rispose quella in un sorriso tirato.
A Sesshomaru non sfuggì la sfera verde, che brillava allegra e potente in una luce verdina, che penzolava al collo della ragazza.
-< Una sacerdotessa! > disse in un bisbiglio.
-< Si! > rispose quella, sempre sorretta da Sango -< Voi invece dovreste essere il potente signore Sesshomaru! > disse, abbozzando un leggero inchino.
Sesshomaru non rispose, continuando a scrutare la donna con sguardo indagatorio, mentre Kagura le si avvicinava.
-< Si!Ed io sono Kagura! > rispose per lui la demone del vento, avvicinandosi ad Annai -< Sedetevi qui! > continuò, indicando un piccolo giaciglio allestito per la note.
-< Grazie! > rispose la miko del sud, sedendosi dolorosamente accanto al fievole fuoco.
-< Allora…volete spiegare anche a noi qualcosa? > chiese spazientito Sesshomaru.
Annai guardava il demone con occhi profondi, cercando di cogliere la vera natura di quello youkai così austero.
Vi lesse fierezza ed orgoglio, in quantità industriali, ma sotto a questa dura scorza lesse qualcosa di appena percettibile…un dolore profondo…una qualcosa di dolorosamente passato…e poi…un fuoco appena nato.
-< A proposito, avete lasciato andare Kagome da sola? > chiese Sango, guardandosi nervosamente attorno.
-< Cosa? > chiese Schippo -< Kagome si è svegliata? >
-< Mentre aiutavo Annai ad alzarsi lei si è svegliata e stava piuttosto bene…mi ha detto che voleva andare alla tomba di Kikio!Pensavo fosse passata di qui! > raccontò la sterminatrice.
-< Cosa??? Che stupida! > imprecò Inuyasha, allontanandosi in pochi balzi nella folta e buia foresta.
-< Aspetta Inuyasha! > cercò di fermarlo il piccolo Schippo.
-< Lascialo stare! > lo fermò Miroku -< Avranno da chiarire molte cose! >
-< A proposito, come sta Temari? > continuò il monaco.
-< Sta meglio, anche se non si è ancora svegliata! > spiegò brevemente Sango.
-< Sarebbe bene che vi sedeste, Sesshomaru-sama! > disse Annai in un sorriso.
-< Perché mai? > chiese curioso il demone dell’Ovest.
-< Perché la storia che sto per raccontarvi risale a molti millenni or sono, e, come la gocce che cadono l’una di seguito all’altra, formando una piccola pozza, anche a questa storia si sono aggiunte gocce di leggende, che la portano ad allungare la sua verità! > disse in un sorriso la miko del Sud, cominciando a raccontare quella leggenda di secoli bui.
***
La porta in cima alle scale si aprì rumorosamente, mentre la millesima goccia di acqua gelata scendeva, in un bisbiglio secco, dall’umido soffitto.
La fiamma delle torce appese alle pareti si mosse come piena di vita, mentre l’aria che entrava dal cielo libero, oltre il grande portone, danzava con le flebili lamelle ardenti.
-< Buona sera a tutte! > disse la sacerdotessa nera, scendendo i ripidi scalini scivolosi.
-< Che cosa volete ora? > domandò la somma Haruna, aggrappandosi alle sbarre arrugginite della sua piccola cella.
-< Vorrei parlare con voi tre miko! > rispose la donna in un sorriso abbozzato.
-< Che cosa volete da noi? > domandò la vecchia Kaede, alzandosi dalla branda.
-< Spiegatemi come si fa a creare la quarta sfera del potere! > chiese con tono ordinatorio.
Le tre miko si guardarono perplesse…
-< Anche se lo sapessimo, non lo diremmo certo a te! > disse Kyo.
-< Acida ed arrogante come sempre,somma Kyo! > sentenziò Mahoo -< ma non crediate che io sia una stupida o una sprovveduta! > continuò -< Le informazioni che posseggo mi sono più che sufficienti! >
-< Allora che cosa volete da noi? > urlò, in uno scoppio d’ira, Haruna. -< Avete mai sentito parlare del “limen”? > domandò, con un sorriso maleficamente accentuato, la sacerdotessa nera. (che cosa sarà mai?eh eh eh nd)
Le tre miko all’interno della cella sbiancarono.
-< Non è possibile! > disse in un bisbiglio Kyo, mentre il cuore perdeva un battito al sentir nominare quella parola.
***
Inuyasha sbucò nella piccola radura che ospitava la tomba di Kikio con il fiato compresso ed affannato nel petto, il cuore che gli batteva dolorosamente in gola, e lo sguardo alla ricerca di Kagome.
Aveva lasciato quel luogo silenzioso, ultima dimora di Kikio, solo pochi minuti prima.
Aguzzò la vista nel buio, che era calato come un sipario stellato, alla ricerca di quella sciocca, la cui mente viaggiava in strani pensieri capaci di lacerale l’anima, di toglierle il sorriso come la pioggia lava via la sete tra i lampi che squarciano il cielo.
Kagome era inginocchiata diffronte al piccolo tumulo di scura terra rialzata con lo sguardo fisso nel buio vuoto della notte, privo di quella calda fiamma che era solita ardervi.
-< Hey Kagome, cosa diavolo stai facendo? Cosa ti è saltato in mente? > chiese Inuyasha, mostrando arroganza che era ben lungi dal provare.
Kagome si voltò a guardarlo con sguardo spento, offuscato da un velo di lacrime invisibili.
-< Inuyasha… > la voce era rotta da singhiozzi sommessi, mentre rivoli di lacrime incominciavano a rigarle il volto ancora così duramente provato -< …mi dispiace! > finì, mentre il petto era scosso da singhiozzi potenti come il rumore lontano del tuono.
Inuyasha le prese con forza le spalle, facendola alzare.
Avvicinò un poco il suo volto al suo, entrando con i suoi occhi d’ambra in quelli color cioccolato di lei, così bagnati, così tristi specchi d’anima.
Le sollevò il mento con aria decisa.
-< Non dire più nulla! > le disse con voce roca.
-< Sarebbe meglio se fossi morta io! > disse Kagome, abbassando lo sguardo.
-< Smettila! > urlò Inuyasha, stringendole forte le spalle -< lei è morta e tu sei ancora viva!Mi vedi…io sono sopravvissuto a questo!Se al suo posto fossi morta tu, sarei morto con te! >
Le lacrime incominciarono a scendere ancora più copiose sul volto di Kagome, scorrendo come un fiume in piena che varca ed abbatte gli argini di una fragile difesa.
-< Tu mi odi!> gli disse con voce piatta -< perché io ho ucciso la donna che amavi! >
-< Ti ho detto di smetterla con queste cavolate! > le urlò con voce dolce Inuyasha -< Io non amo lei…AMO SOLO TE! > disse, stringendola in un forte abbraccio.
Kagome si strinse con forza al petto dello youkai, come a voler fermare il tempo, a voler fermare quelle parole così calde capaci di farla vivere e di farla morire allo stesso tempo.
Si strinse a lui, poggiando il volto su quel petto forte, suo personale involucro di protezione ed amore, avvertendo i battiti del cuore di Inuyasha. Ogni battito sembrava una parola d’amore, un sussurro al suo orecchio che le faceva vibrare la schiena.
Kagome alzò il volto, avvicinandolo a quello di Inuyasha fino a baciarne le calde labbra.
Inuyasha si unì in quel bacio di un sapore nuovo: le lacrime che scendevano ancora dal volto della ragazza sembravano lavar via tutto quel rimorso, quella paura, quella tensione tra di loro…ora non c’era più il passato a tormentarli.
Kagome circondò il collo di Inuyasha con le sue fine braccia, approfondendo quel bacio così passionale.
Rimasero a lungo uniti, mentre il cielo stellato, alto sopra le loro teste, colorava una notte nera, anticipo di un imminente tragedia.

Continua capitolo 19…

Allora??????
Che ve ne pare?
Cosa sarà mai questo limen? Eh eh eh…ma non posso proprio dirvelo!
No, no, no, non insistete…sarò muta come una tomba!
Piccolo indizio: se avete un dizionario di latino (io ne ho addirittura 2!Odio il latino e odio te Seneca!nd) [scusatela, ma tra lei e Seneca non scorre buon sangue!nd voice] andate a guardare…chissà cosa mai troverete?
Allora a presto! Kiss Kaggy008

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Capitolo 19
*** LIMEN ***


Ed eccomi qui più bella del sole!
Voi:Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha
Io: ç_ç CATTIVI!

CAPITOLO 19
LIMEN

La notte passava lenta, mentre il fuoco scoppiettava allegro sulle legne aride raccolte la sera precedente.
Un profumo di legno bruciato e di foglie riempiva il piccolo accampamento allestito per la notte, dove però nessuno dormiva.
Annai aveva terminato da poco il suo racconto, dopo che anche Inuyasha era ritornato al campo dagli amici, mentre Kagome si recava con Sango a curare le ferite e vegliare il sonno irrequieto di Temari, ancora così duramente provata. Alcune leggere faville di fuoco si alzavano leggere dalle braci, in una danza vorticosa, dirigendosi incapaci verso l’alto cielo stellato, spegnendosi come piccole candeline a causa del soffio fresco del vento notturno.
-< Questo è tutto! > concluse Annai, guardando con sguardo leggermente assonnato Sesshomaru, che aveva ascoltato la lunga leggenda di Mahoo, delle quattro sfere del potere, di Midoriko e della prigionia negli inferi della sacerdotessa nera.
-< Quindi questa donna è tornata per avere la sua vendetta! > constatò Kagura -< Ma cosa ha intenzione di fare? Ci sono solamente tre sfere del potere! >
-< E lei ne ha due ora! > intervenne serio Koga.
-< Già… > asserì cupa Annai -< e probabilmente tenterà di impadronirsi anche della terza sfera! >
-< Della vostra sfera! > commentò gelido Sesshomaru -< Ma ciò non toglie che avrà bisogno anche di una quarta sfera, tutt’ora inesistente! >
-< Non sapete proprio come e perché verrà creata la quarta sfera? > chiese la demone del vento, spostando alternativamente lo sguardo da Sesshomaru alla sacerdotessa del Sud.
-< Purtroppo no! > rispose Annai.
-< Scusate, ma nessuno di noi ha ancora costatato una cosa piuttosto evidente…perché a Mahoo servono proprio quattro sfere? > osservò Miroku, intervenendo al discorso.
-< Cosa intendete dire? > domandò curiosa Annai.
-< Ecco…perché non le basta solamente una sfera? Voglio dire, noi tutti sappiamo quale sia la potenza delle sfere, vi siete forse dimenticati di Naraku? Kagome se n’è sbarazzata senza usare tutto il potere della shikon! > spiegò brevemente Miroku.
-< Dove volete arrivare? > chiese Sesshomaru.
-< Non ci sarà forse qualcos’altro, un altro motivo che noi ignoriamo, per il quale Mahoo abbia bisogno di tutte e quattro le sfere? > domandò il monaco.
-< Perché non lo chiediamo direttamente a lei? > chiese una voce flebile, uscendo dal buio della foresta.
Temari si reggeva a stento in piedi appoggiata a Sango e Kagome. Il braccio destro era fasciato, mentre sulla guancia portava una strana benda appiccicosa che Kagome aveva portato dalla sua epoca…come si chiamava?Ah si…un cerotto.
-< Temari!Come vi sentite? > domandò Annai, liberando il suo posto a sedere per la giovane bionda dell’Ovest. La giovane si sedette dolorante, mentre il viso le si contorceva in una smorfia di dolore.
-< Bene…anche se a dir la verità senza sfera mi sento un tantino spaesata! > rispose Temari in un sorriso.
-< Mi dispiace molto…non siamo riuscite a fermare la sacerdotessa( Sakura!nd ) e il demone di Mahoo! > disse in un bisbiglio Annai.
A quelle parole lo sguardo di Kagome si incupì. Inuyasha si schiarì al gola in modo da attirare l’attenzione di Kagome.
La guardò con occhi dolci, ma con sguardo di rimprovero…non doveva più pensare a Kikio, glielo aveva promesso.
Kagome gli sorrise: -“ Hai ragione… ” pensò, mentre i caldi occhi di Inuyasha non si muovevano dalla sua esile figura.
-< Non preoccupatevi! > rispose in un sorriso tirato Temari -< Piuttosto, pensiamo sul da farsi! >
-< Cosa intendevate quando avete detto di chiederlo direttamente a lei? > domandò Koga.
-< Quello che ho detto! > rispose seria la miko con sguardo serio e risoluto -< Dirigiamoci al castello di Mahoo! >
-< Pensate sia la soluzione più giusta? Ve la sentite? > domandò Annai.
-< Devo sentirmela! > rispose lieve la sacerdotessa -< Partiremo domattina all’alba! > concluse con voce ferma.
-“ Devo recuperare la mia shiyosoo no tama…a qualunque costo! Devo sottrarla dalle mani di quella miko traditrice che me l’ha rubata…chiunque lei sia! ” pensò, mentre il rumore del fuoco accorciava le ore al sorgere del sole.
***
-< Cosa ne sai tu del limen? > domandò Kaede, riprendendosi da quel silenzio immobilizzante che le aveva raggelato l’anima.
-< Vedo che lo conoscete…bene! > disse Mahoo in un sorriso -< Cosa fareste se vi dicessi che ho intenzione di aprirlo? >
-< Cosa? Di aprirlo? Il limen è soltanto una leggenda…no può esistere!Non deve esistere! > urlò Haruna, stringendo nei pungi le sbarre arrugginite della sua cella.
-< Eccome se esiste! > rispose divertita la miko nera.
-< Ammesso che esistesse non riusciresti certo ad aprirlo! > disse Kyo.
-< Non ci riuscirei senza chiave, questo è vero, ed è appunto per questo che sono venuta a chiedervi come fabbricare l’ultima sfera! > rispose Mahoo.
-< Vuoi dire che le sfere del potere sono la chiave del limen? > domandò Haruna, mentre il cuore nel suo petto si fermava.
Mahoo annuì, mentre una gelida risata si propagava nelle buie e fredde segreta.
-< Menti! > urlò Kaede con le lacrime agl’occhi -< Come fai a dire queste cose? E poi, ammesso che le sfere siano la chiave per l’apertura del limen, tu non sai dove si trova! >
- rispose Mahoo in un sorriso -< Perché mai pensi che io sia tornata al castello? Ti sei mai posta questa domanda? >
-< Vuoi dire che il limen è qui al castello? > domandò pallida la vecchia Kyo.
Il portone in cima alle scale si aprì rumorosamente.
-< Perché sei venuto a disturbarmi? > domandò Mahoo seccata al demone che aveva sceso alcuni scalini della scivolosa rampa di scale.
-< Somma Mahoo, si stanno avvicinando! > disse Yuta, inchinandosi rispettosamente.
-< Di già…hanno fatto presto! > disse la donna nera, risalendo la ripida scalinata.
-< Dove pensate di andare? > urlò agitata Haruna.
-< Vado a prendermi l’ultima sfera che mi manca… > rispose Mahoo, mentre il pesante portone di legno si richiudeva sonoramente alle sue spalle.
***
Il sole era sorto, lento e splendente come una cometa che cade in un esplosione di luce accecante sulla terra, mandando a dormire le stelle lontane e la signora luna.
La foresta si era illuminata come d’in canto, come se bastasse premere un interruttore nascosto per far sorgere il sole, portando con sé l’odore, il profumo, di una nuova giornata appena sorta, accompagnata dai rumori di una foresta appena risvegliatasi.
Si erano messi in cammino da poco, molto lentamente e silenziosamente, seguendo le indicazioni da Annai e Temari, quest’ultima ancora faticosamente provata. Non che ci fosse bisogno di indicazioni…un’enorme aura demoniaca intrisa di malvagità ed odio si espandeva nell’aria come una cappa, intensificandosi ad ogni passo compiuto verso quell oscura dimora.
Questa scura coltre di aria malsana si poteva scorgere benissimo anche ad occhio: era un’aura dal colore inteso, di un viola purpureo, che lambiva le nuvole a ridosso dell’infinito cielo, espandendosi alta sopra le fitte fronde degli alberi.
-< Non dovrebbe mancare molto! > disse in un bisbiglio Temari, appoggiandosi ad un albero.
-< Volete riposarvi? > chiese Annai, poggiando una mano sulla spalla alla amica.
La giovane sacerdotessa bionda dell’Ovest scosse la testa.
-< No…va bene, c’è la faccio! > disse con voce flebile, mentre Annai la osservava con sguardo preoccupato.
-< Mai visto nulla del genere! > commentò Miroku, alzando lo sguardo oltre le fronde verdi della foresta ed osservando la cappa di aura viola.
-< Il potere di Mahoo è davvero tanto grande? > chiese Sango, accompagnando Miroku con lo sguardo verso il cielo impuro.
Annai annuì con il capo.
-< Molto più di quanto immaginiate! > commentò con voce triste, mentre Temari riprendeva silenziosa il cammino.
Ogni passo che percorrevano li portava sempre più vicini ad un duello che mai prima d’ora aveva avuto precedenti…nemmeno Naraku poteva considerarsi un nemico tale?
Inoltre che fine avevano fatto tutte le miko del villaggio? E la vecchia Kaede?
C’era davvero una possibilità di poter vincere quello scontro, partendo così svantaggiati in partenza?
Miroku posò il suo sguardo serio sulla figura silenziosa di Kagome.
-“ Chissà se il tuo suo cuore questa volta sarà in grado di salvarci? ” si chiese, mentre tutti riprendevano il cammino –“ Tienitelo stretto Kagome…e Inuyasha non lasciarti sfuggire quella ragazza! ” pensò , mentre il suo sguardo dolce si posava su Sango:
–“ Come io mi tengo stretta la mia! ” pensò, mentre sul suo volto si allargava un sorriso inconsapevole.
***
La buia e silenziosa sala del trono era appena rischiarata dalla luce dell’alba che entrava giocosa dal soffitto…da quell enorme buco sferico che si trovava esattamente sopra il centro della stanza, dirigendo ed ammaestrando la luce a formare un cerchio perfetto.
Mahoo osservava compiaciuta il soffitto di marmo nero, mentre il suo sguardo di ghiaccio si soffermava su quell enorme cratere che bucava con un grande foro il soffitto levigato.
Yuta e Sakura era inginocchiati diffronte a lei, ai piedi della piccola rampa di scale che conducevano al ricco trono dove era seduta tranquilla la donna nera.
-< Cosa facciamo? Ormai sono arrivati! > disse Sakura, sempre con lo sguardo rispettosamente basso.
-< C’è ne occupiamo noi? > chiese Yuta, alzando di un millimetro il capo ed osservando di sottecchi la donna in penombra.
Sembrava non averli minimamente ascoltati, tanto lo sguardo era soffermo sulle specchio rotondo di luce.
-< No…mi voglio divertire anch’io! > rispose Mahoo dopo alcuni interminabili secondi -< è ora di prendere le altre due sfere ed aprire il “limen”! > continuò con voce cupa.
-< è per questo che oggi siete così allegra? > domandò Yuta -< pensate sia finalmente giunto il momento di unire i due mondi? > continuò, mentre il suo sguardo si levava alto sul soffitto forato.
-< Il soffitto? > domandò Sakura con voce flebile -< è quello… >
Un’ agghiacciante risata si propagò nell’eco della buia sala.
-< Pensaci infondo… pensi davvero che oltre quel foro ci sia il cielo, il cielo di questo mondo? Pensi davvero che la luce che entra da quel buco sia davvero la luce di questo sole, del sole di questa dimensione? > domandò divertita la donna nera -< Hai mai visto entrare pioggia da quel buco nei giorni di temporale? >
-< Quello…quello è il “limen”? > domandò con voce incerta Sakura.
-“ Possibile che…c’è l’ho sempre avuto sotto il naso, eppure… ” pensò titubante la giovane.
-< Quello è il “limen”, si…e quando “la soglia” sarà finalmente libera i miei demoni si riverseranno sulla terra! > disse Mahoo, scoppiando nuovamente in una sonora risata.
***
L’aria si era fatta più densa, di un odore acre, come di bruciato…un odore che a poco a poco sommergeva tutto l’ossigeno pulito, inquinandolo di quel sapore acerbo che tormentava la gola arsa.
Inuyasha e i suoi compagni sbucarono dalla foresta… diffronte a loro si ergeva maestoso un castello dai marmi scuri, offuscati da tutta quell aura malvagia ed intrinseca d’odio.
Uno piccolo spiazzo di terra, senza alberi ne erba, anticipava di alcuni metri un enorme portone di legno dai cardini di ferro.
Era alto una decina di metri, sovrastato al di sopra da una balaustra di guardia e due torri snelle e scure, che si slanciavano come alberi secolari nel cielo purpureo. Le mura che circondavano il castello erano robuste e possenti, di freddi mattoni sempre in tonalità con l’aria malsana che permeava stagnante.
-< Kami-sama! > un sussurrò sfuggì a Kagome, mentre si avvicinava titubante ad Inuyasha.
Improvvisamente il portone si aprì lentamente tra rumori di serrature che scattavano arrugginite e pesanti.
Oltre la soglia apparve, quasi magicamente una donna vestita di nero. Una lunga gonna di seta d’ebano e le maniche lunghe di quella tunica oscura le coprivano la pelle di perla, mentre un cappuccio largo le nascondeva il volto.
A suo fianco, uno a destra, l’altra a sinistra, stavano inginocchiati i suoi due servitori: un demone…Yuta…ed una sacerdotessa vestita con gli abiti da miko del Sud…Sakura. Il cuore di Temari mancò un battito nel riconoscere la vecchia amica.
Mahoo si scoprì il volto, mostrando occhi profondi azzurri, occhi di ghiaccio, mentre un debole venticello le scompigliava i capelli ricci.
In mano, strette nei forti palmi, rilucevano la shiyosoo no tama e la shihonshitsu no tama in tutto il loro splendore. -< Ben arrivati! > disse la donna, mentre un lampo scendeva a picco dal cielo lontano…lontano miglia e miglia da una salvezza meramente illusoria.

Continua capitolo 20…

Mamma mia che strano effetto scrivere capitolo 20… davvero bello!^^
Cmq eccoci qui…sapete, ho fatto un’ attimo i calcoli e penso che sforerò la soglia dei 30 capitoli finali…non di molto, si intende, ma comunque di un po’…^^
Ditemi, la storia vi attira ancora? Questo capitolo, parlo sempre a titolo personale, mi è piaciuto molto…mi sono divertita a scriverlo! E poi il personaggio di Mahoo mi piace sempre di più…che donna affascinante!
Vi invito ancora a commentare numerosi! Nel prossimo capitolo vi ringrazierò uno per uno!Promesso!^^ Voi intanto attendete con ansia il capitolo 20…a presto!

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Capitolo 20
*** FACCIA A FACCIA ***


Ebbene? Siete ansiosi? Lo spero!
Eccovi il capitolo 20!

CAPITOLO 20
FACCIA A FACCIA

Una goccia che cade in una pozza d’acqua produce un rumore secco, preciso, che risuona tra le piccole onde sferiche creatisi sulla calma superficie d’acqua.
Una goccia, un rumore…poi attimi interminabili di silenzio.
Un silenzio assordante era calato, interrotto solo dal ritmare furioso e concitato del cuore nel petto. Un dolore lontano, sanguinante ad ogni respiro.
Gli occhi di Temari erano fissi sulla ragazza dal capo basso inginocchiata di fianco alla donna vestita di una lunga tonaca nera di seta.
-< Sa…Sakura… > le parole le scemarono in gola, mentre la giovane del sud e il demone dai capelli rossi a lei parallelo si alzavano dalla loro posizione inginocchiata.
Le due, un tempo come sorelle, si guardarono negl’occhi.
Temari provava stupore…una sensazione che le lacerava l’anima, la logorava da dentro e aumentava in lei una fiamma di risentimento, dalla luce cupa, ardente di spiegazioni impossibili.
-“ Ti sei unita a lei dunque… ” pensò, mentre negl’occhi le passava una luce di delusione e di rimorso.
-< Tu chi sei?Mahoo? > chiese minaccioso Inuyasha, estraendo dal fodero consunto tessaiga.
-< Come siamo avventati! > rispose Mahoo in un sorriso agghiacciante.
Il volto di perla, bianco, pallido, privo di calore, come congelato in quel eterna bellezza, dagl’occhi azzurri, gelidi pezzi di ghiaccio, specchi di un’anima malvagia per tanto tempo intrappolata in un mondo di demoni, in un inferno di cristallo, era incorniciato da una folta chioma di capelli corvini, ricci, dai riflessi blu e argento. -< Voi avete qualcosa che mi appartiene…ridatemelo! > ordinò la donna nera con voce risoluta.
-< Sei tu quella che ci deve ridare le sfere!E devi anche liberare le sacerdotesse che hai rapito al villaggio dell’Ovest! > urlò Annai, alquanto agitata.
-< Stupida sacerdotessa del Sud, come osi rivolgerti a me in questo modo? > domandò alterata la miko nera -< Ti strapperò quella sfera dal collo che ti taglierò con queste stesse mani!E poi mi prenderò anche l’ultima sfera dopo avervi uccisi tutti quanti! > continuò glaciale, spostando lo sguardo sulla ragazza dai capelli corvini accanto ad Inuyasha.
Una strana smorfia la solcò il volto immortale.
-“ Figlia di Midoriko, mi prenderò la tua vita…mi ci volessero cento anni! ” pensò adirata, mentre la cicatrice sotto il mento le bruciava, la irritava, come a volerla punire per quel pensiero d’odio.
La sfregò con forza…dannata Midoriko!
-< Quindi non hai intenzione di arrenderti? > domandò Koga.
Mahoo puntò i suoi occhi di ghiaccio sul demone lupo che un tempo era riuscita a controllare, a gestite a suo piacimento.
-< Stupido lupo, incapace perfino di uccidere una ragazzina indifesa, come osi rivolgermi simili domande? > commentò acida la miko nera.
Koga digrignò i denti, schioccandosi le falangi artigliate.
-< Come ti permetti? > urlò furioso.
Non l’aveva dimenticato…si sarebbe portato quel fardello nella tomba. Come aveva potuto attentare alla vita di Kagome?
Quella miko bastarda…ora c’è l’aveva davanti agl’occhi e aveva la possibilità di metterla a tacere per sempre, sarebbe riuscito dove Midoriko aveva fallito, avrebbe vendicato il suo onore, avrebbe placato il suo animo ancora inquieto.
Con intenzioni tutt’altro che buone si scagliò al attacco della donna nera. Mahoo lo osservò stupita, alzando curiosa un soppraciglio.
Senza bisogno di dire nulla Yuta si frappose tra il demone lupo e la miko malvagia, innalzando una barriera invisibile, come quella che aveva creato dopo aver rubato la shiyosoo no tama nella radura artificiale che aveva visto la morte di Kikio.
Koga saltò agilmente all’indietro, atterrando in una nuvola di polvere.
Al suo fianco una figura dai capelli argentati si gettò improvvisamente all’attacco, sfoderando dal fodero una spada potentissima, carica d’aura negativa, vecchio ricordino di Naraku.
Sesshomaru ingaggiò volontariamente una lotta con il demone dell’invisibilità.
-< Abbiamo uno scontro in sospeso! > disse il potente signore dell’Ovest.
-< Me ne ricordo! > rispose in un ghigno Yuta, parando un potente fendente di tokijin.
Mahoo osservava il duello silenziosa. -“ Dunque quello è il signore dell’Ovest…Yuta non avrà vita facile! ” pensò, mentre la battaglia si rispecchiava nelle sue iridi di ghiaccio.
-“ Ma anch’io mi voglio divertire! ” pensò in un sorriso.
-< Sakura…prendi! > disse Mahoo, porgendo la sfera gialla alla giovane miko del Sud.
-< Di chi mi devo occupare? > domandò Sakura, stringendo nei giovani palmi la shihonshitsu no tama.
-< Occupati delle miko e portami la sfera delle quattro evoluzioni!Lasciami i demoni e la figlia di Midoriko! > disse Mahoo, stringendo, quasi con avidità, la sfera blu, un tempo monile di Temari, adesso arma di distruzione nelle sue mani.
-< Bene! > disse risoluta la giovane del Sud, guardando con sguardo carico d’odio la sua vecchia amica e l’altra sacerdotessa del Sud -< Per Toya, questo ed altro! > disse ad alta voce, in modo che tutti, ma in particolare modo Temari, potessero sentirla.
***
-< Secondo voi, diceva sul serio? > domandò in un filo di voce Kaede, sedendosi sconsolata sull’unica brandina insipida della cella buia.
Una goccia di acqua gelida, formatasi per l’eccessiva umidità di quelle tetre segrete, cadde a terra in un sordo rumore.
-< Temo di si! > rispose seria la somma Kyo, alzando lo sguardo verso il soffitto gocciolante della cella.
-< Cosa possiamo fare? > chiese la somma Haruna, sedendosi sconsolata a terra -< Le cose si mettendo davvero male! >
-< In queste condizioni non c’è proprio nulla che possiamo fare, a parte pregare ed affidarci al gruppo di Temari ed Inuyasha! > rispose Kaede.
-< Credete siano già arrivati? > chiese con un filo di agitazione nella voce la vecchia Kyo.
-< Temo e spero di si! > rispose cupa la miko dell’est ( Kaede ).
-< Cosa saranno in grado di fare quei ragazzi?> chiese scettica Haruna.
La somma Kaede non rispose, pregando in cuor suo che lo spirito di Midoriko vegliasse su di loro. -< Come avrà intenzione di creare la quarta sfera? > domandò, dopo alcuni attimi di interminabile silenzio, la miko del Nord (Haruna ).
-< Sinceramente non ne ho idea…si vorrà servire di quei ragazzi? > chiese al vuoto ed a sé stessa la saggia Kyo.
-< Non vedo altre soluzioni! > commentò Kaede, rabbuiandosi in volto.
Un’altra goccia cadde dal soffitto di ruvide pietre, scandendo quei minuti di silenzio di grande tensione, mentre il buio, rischiarato solo dalle leggere lamelle delle torce appese alle pareti, tormentava un animo già agitato di suo.
-< Dannazione! > urlò ad un certo punto Haruna, picchiando il pugno per terra in un motto di stizza. La sua voce si propagò in un sordo eco nel lungo corridoio delle prigioni, svanendo lontano.
-< è impensabile che le quattro sfere del potere siano la chiave per aprire il limen! > commentò ad un certo punto Kyo.
-< Già… > asserì con sguardo serio Kaede -< Chissà per quale motivo Mahoo vuole aprire quella porta? >
-< Forse perché le manca l’inferno? > domandò acida Haruna, ormai con l’animo logorato dall’agitazione.
-< Se ci riesce…se ci riesce sarà la fine per questo mondo! > disse con un filo di voce Kyo.
Una terza goccia cadde dal soffitto, frantumandosi a terra in una pozza di gelida rugiada.
-< Pensavo se la volesse prendere solamente contro noi sacerdotesse e la figlia di Midoriko, ma evidentemente mi sbagliavo! > continuò la somma Kyo. -< Si vuole vendicare su tutta l’umanità! > disse Haruna, poggiandosi sconsolata contro la parete umida della cella -< E per farlo, vuole aprire le porte dell’inferno! >
***
-< Sakura…perché? > domandò con un filo di voce Temari, reggendosi malamente sulle gambe malferme. Sakura non rispose, mentre i suoi occhi si coloravano di un’intensa fiamma d’odio che le ribolliva nel animo tradito ed offeso. Le mani sudate stringevano la liscia sfera delle quattro essenze, mentre il cuore, così scabrosamente ferito, accelerava con foga i battiti.
-< Temari…taci! > urlò indispettita la giovane miko del Sud.
-< Sakura…dimmi perché stai facendo questo? > urlò Temari, mentre Annai le si faceva più d’appresso, aiutandola a sostenersi.
-< Lo faccio per Toya!solo per lui! > disse con voce ferma e decisa Sakura -< E lo faccio per sbarazzarmi di te! >
Temari non rispose, mentre il suo cuore perdeva un battito.
Strinse i pugni con forza, fino a ferirsi i delicati palmi delle mani bianche. La vista offuscata da ricordi pesanti e tristi, che non si erano scoloriti durante quei lunghi tre anni…tre anni da quella dannata mattina.
-< Se solo tu, serpe, non lo avessi ammaliato con le tue infide parole, ora io e lui staremo insieme! > continuò Sakura, ormai preda della rabbia che covava dentro come un enorme macigno. A quelle parole Temari si congelò.
Per Sakura era stato un duro colpo scoprire la relazione clandestina tra lei e Toya…questo poteva capirlo benissimo, tanto più che anche lei provava degli atroci rimorsi per quello che era accaduto, per come tutta quella faccenda si era svolta e come tragicamente si era conclusa.
Ma Toya non aveva mai amato Sakura…
Toya era una persona infinitamente buona, troppo buona, incapace di odiare…una di quelle persone che si commuovono guardando solitarie l’alba o sentendo i rumori della foresta in assoluta pace. Era una persona capace di donare anima e corpo agli altri, una persona eccessivamente disponibile, su cui sempre contare…troppo…una persona a cui ci si appoggiava troppo.
-< Temari…ti amo… > le aveva sussurrato in quella notte colpevole, mentre si confidavano il loro amore impossibile tra le stelle lontane e la foresta buia, rischiarata solo dalla luna signora.
-< Smettila! > urlò la giovane dell’Ovest, mentre gli occhi le si velavano di lacrime profonde.
-< Credi forse di farmi pietà? > domandò sarcastica Sakura, portandosi vicino al volto la shihonshitsu no tama -< Quando sarai stata finalmente fatta fuori, il mio Toya tornerà in vita! > continuò, mentre un sorriso glaciale le solcava il giovane volto.
-< …tornerà…in vita… > disse con un filo di voce Temari, mentre teneva a stento l’equilibrio.
Senza ascoltare le silenziose parole della sua vecchia sorella, Sakura avvicinò la sfera gialla alla bocca, soffiando sulla superficie lisce e rilucente.
Pian piano un lento fascio di luce, simile a polverina scintillante, incominciò a spargersi nell’aria, avvolgendo Sakura, Temari ed Annai.
-< Che succede? > domandò Annai, mentre quella stana luce, mista a fuliggine gialla, le avvolgeva come in una nebbia.
Tutto quello che avvolgeva solo loro tre divenne talmente fitto da impedirgli di tenere gli occhi aperti…soffocati da quella stana combinazione uscita dalla sfera delle quattro essenze chiusero gli occhi. In un attimo, come d’in canto, la nebbia si diradò…non era rimasto nulla.
Mahoo sorrise compiaciuta, mentre il suo sguardo vagava su quello spazio rimasto vuoto…le tre miko, una dell’Ovest e le altre due del Sud erano scomparse, inghiottite da quel miscuglio luminoso.
-“ Le hai portate proprio in un bel posticino! ” pensò divertita la donna nera.
Quando Temari ed Annai riaprirono gli occhi davanti a loro non si ergeva più l’alto e cupo castello, ne la tetra foresta le circondava.
Il cielo era rosso, squarciato da potenti lampi che scendevano a picco da quel mare di sangue…tutto era rosso…cielo, orizzonte, lo stesso terreno.
Annai alzò lo sguardo diffronte a sé…Sakura le guardava divertita.
-< Dove ci hai portate? > urlò Temari -< Che dimensione è questa? >
Sakura scoppiò a ridere, mentre una saetta scendeva rumorosa dal cielo tinto di rosso.
-< Ben venute nel mio mondo senza Toya! > disse loro, mentre un amaro sorriso le solcava il giovane volto.
***
-< Che fine hanno fatto? > domandò Miroku, mentre lo sguardo viaggiava perso nel luogo lasciato vuoto dalle tre miko.
-< Dove sono finite? > urlò Inuyasha.
Mahoo sorrise, mentre una strana luce le attraversava gli occhi di ghiaccio.
-< Sono andate a divertirsi! > disse gelida.
Inuyasha strinse nella mano artigliata l’ impugnatura di tessaiga.
Digrignò i denti furioso.
-< Inuyasha… > la calma voce di Miroku lo riportò alla calma -< … cerca di trattenere quella donna nera, in modo da darci la possibilità di entrare facilmente nel castello! >
-< Cos’hai intenzione di fare? > domando lo youkai.
-< La somma Kaede e le altre sacerdotesse saranno sicuramente all’interno del castello! > rispose il bonzo
-< Togli quella miko nera dal portone di ingresso, così io,Sango, Schippo e Kirara possiamo entrare a liberare la sacerdotesse! >
Inuyasha osservò come l’amico libertino aveva escluso da quell avventata missione Kagome…evidentemente sapeva che lo youkai preferiva avere sempre vicino Kagome, in modo da proteggerla.
Annuì con il capo, mentre scambiava con Koga uno sguardo deciso.
Contemporaneamente si gettarono all’attacco.

Continua capitolo 21…

Ah…mi stiracchio per benino dopo quest’intenso capitolo! Come vi è parso?
Allora aspetto vostri commenti…numerosi si intende! A presto! Kiss kaggy008

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Capitolo 21
*** ODORE DI PIOGGIA ***


Eccomi qui ad aggiornare… me riceve pochi commenti, perchèèèèè????

CAPITOLO 21
ODORE DI PIOGGIA

La luce entrava sbiadita dal grande buco sferico incavato nel marmo nero delle sottili venature bianche, che si snodavano sinuose in mille linee concentriche, intrecciandosi, aggrovigliandosi, in figure via via più sottili. Quella luce bieca, che segnava il confine con un altro mondo, che segnava il limen, la soglia, con l’inferno delle anime dannate, si rispecchiava sul liscio pavimento della sala in penombra, disegnando per terra un cerchio perfettamente sferico, pallida imitazione del sole brillante nel cielo.
Per aprire quella porta e riversare in questo mondo un inferno ultraterreno, occorrevano le quattro chiavi… le quattro chiavi lisce e sferiche come quel enorme buco sul soffitto.
La sfera delle quattro essenze, delle quattro evoluzioni, dei quattro elementi e la sfera… la sfera di che cosa?
Come sarebbe nata quella sfera?
Chi avrebbe sacrificato la propria vita?
Perché?
Quando?
La quarta sfera, l’anello mancante, il dente mancante di una chiave maledetta, non era ancora stata creata…batteva ancora nascosta nel cuore di una giovane.
Un cuore grande…capace di donare la vita per amore.
***
Un fulmine scese dal cielo di sangue, squarciando il cielo a metà.
Un rumore cupo e lontano echeggiò in quella dimensione dal colore acceso, propagandosi come vento per cielo, terra e orizzonte, così indistinguibili, così ermeticamente uniti in un unico colore di intenso odio. La saetta si rispecchiò in due occhi d’ambra di una giovane sacerdotessa.
Annai guardava fissa negl’occhi la sua giovane rivale, che come lei apparteneva alle miko del sud, ma che si era macchiata di una colpa nascosta, unendosi in combutta con Mahoo, unendosi nelle buie trame di un gioco di potere.
Temari si reggeva a lei( Annai ) dolorante, cercando di tenere nascosta, dietro al sua maschera composta, un dolore intenso, che molto probabilmente proveniva più dal suo cuore che dal suo fisico provato e scabrosamente ferito.
Il suo corpo tremava impercettibilmente… cosa univa Temari a quella miko malvagia?
Si conoscevano…questo era ovvio.
Chi era questo Toya?
-< Sakura…sei ancora in tempo… > disse Temari, in un filo di voce.
-< è vero, sono ancora in tempo per farti fuori! > rispose stizzita la giovane del Sud -< Sbarazzarmi di te in quelle condizioni sarà uno scherzo da ragazzi! > così dicendo portò davanti a sé al sfera gialla, che rilucendo di una luce intensa, rifletteva la sua immagine ormai senza ragione.
Un potente fascio di energia si librò dalla piccola sfera, infrangendosi, a pochi metri da Annai e Temari, su una barriera sferica dalle pareti verdi.
Mentre con un braccio aiutava Temari a reggersi, con l’altra mano libera Annai teneva stretta in pugno la sua shishinka no tama, rilucente di verde, dalle venature chiare e scarlatte.
-“ Ci sa fare! ” pensò la miko del sud –“ Ma io proteggo questa sfera da sei anni…so usare meglio di lei il potere delle sfere! ”.
Un altro fulmine scese a picco dal cielo di fuoco, spandendo il suo rumore nefasto in echi via via più lontani. -< Dimenticavo la vostra sfera…è l’unica che ieri non sono riuscita a prendere! > disse Sakura in un ghigno, constatando il fallimento del suo colpo nocivo -< Ma non temete, dopo essermi sbarazzata di voi mi prenderò quella bella sfera verde! >
-< Questo è tutto da vedere! > rispose Annai seria, scostando da lei Temari.
La giovane miko bionda dell’Ovest scosse la testa.
-< No…lascia che sia io a combattere contro di lei! > disse, guardando seria negl’occhi Annai.
-< Cosa?Temari, non ti rendi conto che le tue condizioni sono ancora gravi? > rispose preoccupata Annai -< E poi non hai più la tua sfera! >
Temari abbassò lo sguardo sconfitta.
-< Fammi combattere contro di lei…anche senza sfera sono una miko potente…te ne prego! > un colpo di tosse soffocò le parole della bionda.
-< Temari…perché ci tieni così tanto?non rischiare la tua vita così! > rispose preoccupata l’amica del Sud.
-< Te ne prego…fammi combattere contro mia sorella! > le disse, togliendosi dalla schiena l’arco.
Infilò una freccia, tendendo l’arco rivolto verso il terreno di sangue.
-< Temari… > Annai guardò l’amica.
Uno sguardo deciso…specchio di un’anima soffocata ed oppressa, ma risoluta nel vendicare un amore impossibile, un amore nascosto che batte dolorosamente nel petto, che ti toglie il respiro, di farti resuscitare in una vita ormai invivibile.
Temari era seria…tutto questo le si leggeva nel volto fiero.
-< …se sarai in difficoltà non esiterò ad intervenire! > finì Annai, scostandosi definitivamente dall’amica. Temari le sorrise dolcemente, poi tese l’arco verso quella che un tempo era per lei come una vera sorella, compagna di vita, parte mancante di un’anima completa.
***
Il sole era nascosto dietro grandi nuvoloni neri, carichi di amara pioggia, mentre in lontananza i fulmini cadevano a picco dal cielo, danzando con il loro rimbombare lontano, avvicinandosi al buio castello come passi di un gigante.
Si era alzato un debole vento carico di elettricità, che muoveva le foglie degli alberi al limitare della foresta in intrecci di rami, in rumori serpeggianti e nascosti.
Inuyasha e Koga si erano gettati all’attacco contro Mahoo, uno brandendo la sua potente spada, vecchio regalo del padre, l’altro tendendo gli artigli di lupo, rimpiangendo una velocità notevolmente diminuita dalla scomparsa dei frammenti della shikon.
Mahoo era pronta allo scontro, consapevole dell’immensità del potere di quella sfera che le riluceva tra le dita.
Kagome osservava la scena preoccupata.
Quella donna… che strana sensazione. Le sembrava d’averla già vista.
Ma com’era possibile?
Come poteva avere ricordi di una donna confinata per millenni in un inferno di anime dannate?
L’arco stretto in pugno… qualcosa le diceva che sarebbe toccato a lei sconfiggere quella miko nera. Perché? Nell’animo così travagliato da un’agitazione sempre più crescente, si stava insinuando in lei un sentimento…un sentimento di…
-“ Vendetta? ” si chiese la ragazza dai capelli corvini, mentre lo scontro finale tra bene e male incominciava. Esigeva vendetta… non solo per l’attentato alla sua vita, non solo per la catture delle miko al villaggio, non solo per aver riportato in vita la sua rivale in amore…quella non era una vendetta che riguardava solo lei. Quella non era solo la sua vendetta…ma anche la vendetta di Midoriko.
Inuyasha abbassò in un rumore fragoroso la lama di Tessaiga, mentre Mahoo saltava agilmente all’indietro, innalzando una barriera dalle pareti azzurrine. Sebbene quella donna oscura indossasse un lungo abito nero, i suoi movimenti erano agili e veloci. Era una donna potente, indipendentemente dal potere della sfera che sapeva usare a suo piacimento, come fosse sempre stata un suo monile.
-< Stupidi youkai, cosa pensate di farmi con così poco? > chiese Mahoo in una risata maligna.
Inuyasha digrignò i denti, mentre sentiva crescere in lui una rabbia insostenibile.
Un lampo scese vicino dal cielo ormai plumbeo, portando più vicine le nuvole di pioggia, scandendo il tempo che mancava al riversarsi sulla terra di quelle gocce di pioggia lontana. Inuyasha strinse convulsamente l’elsa della potente zanna di suo padre, scagliandosi nuovamente contro la donna nera.
Più in là, a pochi metri da loro, un altro scontro si stava svolgendo sotto lo sguardo preoccupato di una demone del vento.
Yuta aveva incominciato ad esercitare il suo potere latente, scomparendo magicamente alla vista del potente Signore dell’Ovest.
Sesshomaru imprecava mentalmente.
Quel demone era abile, estremamente abile, e sebbene Sesshomaru avesse già saggiato il suo potere invisibile, prevedere i suoi movimenti era davvero un impresa…un impresa impossibile. Se si fosse trattato di un comune demone dell’invisibilità il problema non si sarebbe neanche posto… lui, potente Signore dell’Ovest, se ne sarebbe sbarazzato in pochi attimi, agitando le sue lunghe falangi artigliate in una danza di morte.
Ma quel demone non era normale. Sempre se parlando di demoni il concetto di normale è contemplabile. Da quello che gli avevano raccontato, quel demone era il sottoposto della miko nera, resuscitata, per così dire, dal mondo degl’inferi… che anche quel demone fosse arrivato da lì?
I suoi occhi d’ambra si muovevano nervosi alla ricerca di ogni minimo movimento…. Detestava quella sensazione di impotenza, e detestava sentire incombere su di sé il peso, la responsabilità, e anche l’orgoglio, di proteggere una vita inutile, insignificante… ma se era insignificante, allora perché il suo cuore batteva sfrenato ed il solo pensiero che gli attanagliava la mente era quello di proteggerla, di proteggere quella sciocca demone del vento?
Il suo sguardo febbrile si posò un attimo su Kagura, mentre stringeva l’elsa si Tokijin, senza lasciare la sua posizione di difesa.
Dannazione… dannazione e dannazione. Come poteva durante un combattimento perdersi in simili futili e disgustosi pensieri, e perdere quel sangue freddo quella gelida compostezza che gli avevano salvato la vita più di una volta?
Si impose di ritrovare quella calma che ostentava sempre come la sua naturale faccia, mentre i suoi sviluppati sensi di youkai lo avvertivano del pericolo imminente.
Una gelida folata di vento gli scivolò affianco, lacerandogli la veste all’altezza del ginocchio… un piccolo rivolo di sangue gli macchiò la veste bianca ed azzurra.
-“Dannazione!” imprecò nuovamente nella sua testa.
Annusò l’aria…ora poteva sentire i movimenti di Yuta.
Saltò agilmente all’indietro, schivando un fendente alle ginocchia, poi, aiutandosi con la lama lucente di tokijin, parò un colpo dall’alto, ora uno dal basso.
Continuava ad indietreggiare, avvicinandosi pericolosamente allo scontro che infuriava tra Mahoo ed Inuyasha.
La miko nera sembrò accorgersi della loro pericolosa vicinanza e, parando facilmente un colpo basso di Koga sempre con l’utilizzo della shiyosoo no tama, si rivolse al demone dell’invisibilità.
-< Yuta! > ordinò con voce risoluta -< Vattene da un’altra parte a giocare! >
Improvvisamente il demone dell’invisibilità ricomparve come per magia a pochi metri da Sesshomaru, ancora con la sua bella ed elegante katana alzata e pronta ad uccidere.
Chinò il capo in segno di rispetto.
-“ Dannazione! ” pensò dentro di sé “ sarà meglio non farla incavolare! ”
Abbassò l’arma di morte, e senza perdere tempo e senza degnare Sesshomaru di uno sguardo, si diresse di corsa verso l’interno del castello, certo che, ora che era visibile, il potente Signore dell’Ovest lo avrebbe seguito.
Di fatti fu così…Sesshomaru iniziò la sua rincorsa agile a quel demone che ora non gli sarebbe più sfuggito. Bramoso di vendetta e di difendere il suo orgoglio, si addentrò nel castello, scomparendo poco dopo la nera soglia dal grande portone di legno scuro… dietro, a seguirlo a ruota, la demone del vento. Inuyasha si voltò a guardare Miroku…uno sguardo bastò a comprendere il da farsi.
Lo youkai si scagliò nuovamente contro Mahoo, distraendola e così dando il tempo a Miroku e compagni di entrare indisturbati nel castello così come aveva fatto Sesshomaru.
I suoi amici scomparvero oltre il portone del nero castello… si erano immersi nel mare delle tenebre.

Continua capitolo 22… Fatta anche questa… sono felice! Più andiamo avanti e più la storia mi prende… non vedo l’ora di giungere a quel punto…chissà che facce farete?
Suvvia, un po’ di mistero!^^
Secondo voi il mio stile di scrittura è cambiato da:Il mio destino è con te? Sapete, rileggendo quella scorsa ff non mi sembrava possibile di averla scritta io…non mi ci riconoscevo per nulla! Che cosa strana, non trovate?
Mo aspetto vostri commenti!
Nel prossimo capitolo ci immergeremo nuovamente nelle spire del tempo, andando indietro di anni e di millenni, curiosi? Eh eh eh… commentate e commentate! A presto^^ Kaggy008

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Capitolo 22
*** LE COLPE DEL PASSATO ***


Miei abili viaggiatori nel tempo, siete pronti a viaggiare a bordo della mia macchina del tempo, inventata da Archimede sotto continue insistenze di zio paperone?
Leggo troppi topolini? Secondo me il migliore è paperino! [cosa ostia centra?nd voice] (Argh! By uomo mannaia).
E va bene, la smetto, la smetto…che permalosi! Leggete questo capitolo, ci vediamo alla note conclusive!^^

CAPITOLO 22
LE COLPE DEL PASSATO

La pioggia scendeva fine come aghi di ghiaccio, frantumandosi in piccole pozze di trasparente rugiada sulle foglie concave delle fronde verdi degli alberi.
Nuvole grigie, dalle sfumature bianche e nere, avanzavano rumorose nel cielo tinto a notte, coprendo un sole che andava e veniva, oscurando una foresta silenziosa, mentre gli animali si riparavano al sicuro nelle loro piccole e nascoste tane.
-< Sarà meglio ritornare! > disse Temari, incominciando ad incamminarsi verso il villaggio.
-< Hai ragione!Qui verrà che Dio la manda! >le rispose Toya in un sorriso, stringendole la mano candida.
Erano andati nel bosco, addentrandosi di parecchio nelle foresta, alla ricerca di erbe medicinali per la somma Kyo, approfittando della bella giornata, ma il brutto tempo gli aveva giocato un brutto scherzo ed il temporale estivo gli aveva colti alla sprovvista.
-< Dimmi… > disse Temari, tirando per la manica del vestito il ragazzo -< Quando hai intenzione di parlare a Sakura? >
-< Presto, molto presto! > le rispose in un sorriso Toya, mentre la pioggia incominciava a scendere copiosa.
-< Avanti!Ora corriamo al villaggio! > le disse, stringendole la mano ed incominciando a correre insieme.
Un lampo scese dalle soffici ed ovattate nuvole nere, illuminando a giorno la foresta rumorosa di tintinnii di gocce e di cupi rumori delle alte fronde che si urtavano e si intrecciavano tra loro.
La sfera azzurra al collo di Temari rimbalzava su e giù sul petto della bionda, impattando sonoramente contro il suo abito azzurro di miko. Il vestito da sacerdotessa, un compito da sacerdotessa da svolgere, un villaggio da proteggere e gestire…ma si poteva veramente considerare una miko?
No, certamente no. I suoi pensieri, il suo animo, la sua stessa vita, ormai non le appartenevano più…non le appartenevano più da quando il suo cuore batteva per un ragazzo che non avrebbe mai dovuto amare.
Le sacerdotesse non potevano amare, non potevano concedersi il lusso di pensare esclusivamente ad una persona, non potevano consumare il loro amore donandosi completamente all’altro, non potevano, non potevano e non potevano essere ricambiate di quel amore clandestino.
Allora quel sentimento che le bruciava nel petto era forse sbagliato?
Tutto quello che lei provava era sbagliato?
Lei era sbagliata?
Probabilmente si… lei era sbagliata, lei non doveva essere una sacerdotessa.
Questa ovviamente era una mancanza del suo animo. Ma allora perché non aveva la forza di mollare tutto e tutti? Di scappare e mai più ritornare?
Perché quella sfera, che infondo non aveva mai desiderato possedere, la teneva ancorata a quella dura realtà? Che sapesse….che volesse Temari come padrona, conscia del suo futuro?
La pioggia continuava a cadere, aumentando ed ingrossando le lacrime degl’angeli che scendevano a picco dal buio cielo.
La foresta si stava velocemente inzuppando, e percorrere lo stretto sentiero, che si arrampicava lungo la ripida collina, costeggiando il burrone, era molto pericoloso.
Quella stretta passatoia era lunga una cinquantina di metri, resa scivolosa dai lisci cocci e dai piccoli sassolini di ghiaia.
-< Non credi sia pericoloso? > domandò Temari, esitando ad attraversare il sentiero.
-< Possiamo farcela > le rispose fiducioso Toya -< Più aspettiamo e più sarà pericoloso! >
Temari si fece coraggio e, preceduta da Toya, che le teneva la mano, si incamminarono lungo la ripida e stretta passatoia.
Dalla parete rocciosa alla loro destra ogni tanto si sgretolavano dei piccoli sassolini di terra ed argilla, che rotolavano insidiosi sul suolo bagnato.
Le piccole buche sul terreno si riempivano di acqua incessante, frastagliandosi in spirali concentriche sulla superficie tormentata della pozzanghera.
Splash.
Temari entrò con un piede in una pozzanghera , riemergendo con il piede e la calzatura bagnati fradici.
-< Dannazione! > bisbigliò tra i denti, guardando rassegnata io cielo piovoso.
-< Temari, che c’è? > le chiese Toya, fermandosi accanto alla bionda.
-< Temo di essermi storta una caviglia! > rispose la giovane miko, tenendosi dolorosa la caviglia che cominciava già a gonfiarsi.
-< Sempre la solita! > la rimproverò il ragazzo.
Un altro lampo scese dalle alte nuvole nere, rimbombano, ora, sopra le loro teste. In risposta la pioggia accentuò il suo andamento cadenzale, cadendo rumorosa e frantumandosi sul terreno in perle d’acqua.
-< Sali! > le disse poi il ragazzo, volgendole le spalle ed abbassandosi.
-< Bhe… grazie! > rispose timida ed imbarazzata Temari, salendo sulla forte schiena di Toya e reggendosi alle sue larghe spalle.
Il ragazzo incominciò a camminare, tenendo bene l’equilibrio lungo il pericoloso camminamento, sebbene portasse la ragazza sulle spalle e il suolo fosse dissestato e scivoloso.
-< Ce la fai? > chiese preoccupata Temari.
-< Quando con la barca torniamo al porto sono abituato a scaricare tanti di quei pesci! > disse divertito il ragazzo dal corto codino.
-< Mi stai paragonando ad una cassa di pesce? > chiese infastidita Temari.
-< Bhe… > rispose divertito Toya.
-< Come sarebbe a dire? > domandò, fingendo offesa, la bionda.
Toya si voltò a guardarla ed insieme scoppiarono a ridere. Anche in quelle situazioni lui riusciva a farla ridere, a farla sentire bene. Che ci fosse il sole, la pioggia, la neve, di giorno e di sera, stare con lui rappresentava tutto…nulla aveva senso senza di lui…nulla.
Lui era speciale e non sembrava soffrire del peso nascosto di quella loro relazione clandestina.
Temari lo sapeva, ed ogni giorno che passava la chiarezza di quell idea si faceva sempre più viva in lei… avrebbe dovuto abbandonare le vesti da sacerdotessa… il più pesto possibile, senza rimorsi.
Un altro fulmine scese dal cielo e Toya fermò i suoi passi sorpreso, oscurandosi in volto.
Temari alzò lo sguardo diffronte a sé, preoccupata per quell improvviso cambiamento d’umore nel ragazzo. L’ennesima saetta squarciò il cielo nero, illuminando il volto scosso della ragazza diffronte a loro.
Sakura gli guardava seria, il volto teso, gli occhi arrossati e i capelli lucenti spettinati… era stravolta.
-< Sakura? > chiese in un filo di voce Temari, guardando preoccupata la sorella mentre Toya l’appoggiava delicatamente a terra.
-< Che ti è successo Sakura? > domandò preoccupato Toya, avvicinandosi cauto alla ragazza.
-< Mi avevi detto…mi avevi detto di non amare nessuno!Che metterti con me, una sacerdotessa, non era consentito, non era giusto, non era morale! > urlò adirata Sakura -< Ma lei che cos’è? Non è forse anche lei una miko? > chiese, puntando il dito contro Temari.
-< Sakura, non dire così! > cercò di calmarla Temari.
-< Voi non ve ne rendete conto, vero? > urlò, con le lacrime agl’occhi, Sakura -< Io vi ho visti, vi ho visti ieri sera al tempio! > mentre pronunciava queste parole, teneva stretto in pugno il suo arco con incoccata una freccia.
-< Sakura, posa quel arco e parliamone con calma! > le disse in tono rassicurante Toya, andandole ancora più vicino.
-< Così?Dovevo scoprirlo così? > urlò ancora la miko dagl’occhi di lacrime, alzando l’arco e puntando la freccia prima contro Toya.
-< Cosa ti ha fatto?Quale incantesimo ha usato su di te? > chiese Sakura, spostando la mira su Temari.
-< Sakura, ti prego! > cercò di placarla Temari, reggendosi malamente alla parete di rocce friabili.
-< Se lei sparisse, allora io e te, amore mio, potremmo vivere insieme! > disse al ragazzo col codino la miko che ormai aveva perso la ragione.
Toya la guardava esterrefatto e preoccupato: Sakura non avrebbe mai ucciso nessuno, non avrebbe mai ucciso temari, non avrebbe mai ucciso sua sorella, ma la ragazza aveva completamente perso la ragione e, lasciando la presa alla freccia dalle piume leggere all’estremità, scoccò la freccia contro Temari.
La giovane miko bionda dell’Ovest cercò di spostarsi dalla traiettoria della freccia veloce, che per fortuna la colpì solo di striscio alla spalla, conficcandosi poi sulla parete rocciosa e molle alla sua spalle.
Una crepa.
Una seconda crepa.
Il terreno alla spalle di Temari stava cedendo, mentre le crepe si aprivano, stendendosi su tutta la parete instabile, partendo dal centro della freccia conficcata nella roccia molle.
Toya guardava la scena preoccupato.
-< Temari, via da li! > urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
La miko bionda cercò di muoversi, ma la caviglia le doleva e i suoi movimenti erano estremamente lenti.
La parete alle sue spalle stava scivolando lentamente. Si stava accartocciando su se stessa in un rotolare di pietre. Toya corse, corse con tutta la forza che aveva in corpo. Spingendo sulle gambe giovani. Dando tutto se stesso come se quella fosse l’ultima cosa che avesse fatto in vita sua. Temari era instabile, il suo peso poggiava solo su un unico piede.
I suoi occhi e quelli di Toya si cercavano avidi…cosa stava succedendo?
Il ragazzo la raggiunse in un lampo, ma la parete era ormai crollata e avrebbe trascinato Temari nel fondo del burrone a pochi metri da lei.
La spinse con tutta la forza che aveva e la fece rotolare a terra fuori dall’orbita circoscritta della frana. Le rocce e le pietre incominciarono a scendere in una folle corsa, mentre il fango e la terra si muovevano alla rincorsa dei massi che le avevano precedute.
Fu come in un incubo durato due secondi.
I loro occhi si incrociarono per l’ultima volta, perdendosi l’uno nelle iridi tristi dell’altro. Poi un rumore assordante coprì i rimbombi alti dei tuoni, mentre la terra franava nel burrone, trascinando con se tutto…trascinando con se Toya.
-< Toya!!!!! > urlò Temari, mentre la vista le si annebbiava.
Cadde a terra svenuta, mentre sentiva solo rumore della pioggia che si infrangeva sul suo corpo.
***
Le nuvole avanzavano lente, rumoreggiando cupe tra di loro e mormorando parole di tristezza lontana, oscurando ed ombreggiando un cielo coperto, fermando i raggi del sole sopra la loro soffice barriera di pioggia.
L’aria era tersa di un odore stagnante, che preannunciava un’imminente cascata di pioggia.
La lama lucente di tessaiga rispecchiava quel paesaggio di ombre, mentre due occhi d’ambra fissavano, con aria di sfida, la donna nera che sembrava essere in simbiosi on quel luogo di dolore.
-< Cosa credi di aver risolto così? > domandò Mahoo, voltandosi a guardare il punto in cui erano scomparsi Miroku e gli altri -< Non riusciranno mai a trovare le altre sacerdotesse, figuriamoci a liberarle! >
-< Tsk! Tu non conosci i miei compagni! E poi non dovresti preoccuparti di loro > rispose serio Inuyasha, stringendo con forza l’elsa della zanna di suo padre.
Mahoo scoppiò a ridere divertita, stupendosi della stupidità e dell’ingenuità dei suoi avversari.
-“ Meno gente c’è, meglio è per me! ” pensò soddisfatta –“ La quarta sfera sarà creata al più presto! ” si disse divertita, spostando il suo sguardo sulla figura di Kagome che guardava la scena preoccupata.
-“ Ma prima…prima sbarazziamoci del lupo! ” decise risoluta, mentre il sorriso sul suo volto non accennava a scomparire.
I nuvoloni sopra la loro testa mormorarono il loro sdegno, poi una piccola goccia cadde dal cielo terso, frantumandosi e scivolando trasparente sulla lama di tessaiga.
***
Un rumore cupo, un rimbalzare vorticoso di echi. Le gocce cadevano dal soffitto acuminato.
Un sibilo usciva silenzioso dalla buia caverna poco illuminata dalle flebili lamelle delle fiaccole appese alle pareti di roccia.
Midoriko si guardò attorno circospetta… quel luogo le metteva i brividi.
Il coraggio la stava venendo meno, ma una nuova forza, che era nata da poco in lei, le stava dicendo di andare avanti. Con sguardo amorevole si toccò il ventre. La pancia ancora piatta nascondeva al di sotto una nuova vita.
-< Va bene figlia mia, andiamo a parlarle! > disse con voce flebile, addentrandosi nel buio antro poco illuminato.
Dalle pareti e dal soffitto cadevano ritmicamente gocce di gelida acqua, che riecheggiavano nelle piccole pozzanghere sinuose dalle onde concentriche.
Midoriko percorse il lungo corridoio di pietre acuminate, giungendo in fine al termine della caverna, illuminato a girono da grandi candele dalla fiamma slanciata, la cui luce si rifletteva sulle piccole gocce gocciolanti dalle freddi pareti. Sembrava una sala di diamanti tanto era meraviglioso lo splendore delle piccole gemme cadenti di acqua.
Al centro della piccola sala di stallatiti, che segnava la fine della buia grotta, si ergeva maestoso, sino all’alto soffitto acuminato, un santuario di marmo nero e dalle intarsiature di legno pregiato, dalle venature d’oro a formare disegni a spirale.
Una giovane donna, dai folti capelli d’ebano, era inginocchiata diffronte all’altare votivo dei kami, vestita sontuosamente con un aveste bianca, soffice tela di nuvole.
-< Mahoo, non hai ancora finito le tue preghiere? > domandò Midoriko, sbucando nella piccola sala votiva.
-< Oh Midoriko, ho appena finito! > rispose in un sorriso la ragazza, alzandosi e pulendosi le ginocchia con lo sbattere delle mani -< Volevi parlarmi? >
-< Bhe, ecco… in verità si! > rispose titubante la buona miko, portandosi la mano al ventre e cercando in lei la forza per spiegare la faccenda all’amica.
-< Cosa c’è Mido-chan? Stai male?Quel sogno sulla sfera è tornato a tormentarti? > domandò preoccupata Mahoo, avvicinandosi all’amica.
-< Ecco, vedi Mahoo, ho scoperto per quale motivo creerò la sfera dei quattro spiriti! > disse Midoriko.
-< Cosa?Kami-sama, racconta, racconta! > disse concitata la ragazza dai capelli corvini.
-< Vedi, non è così semplice da spiegare! > rispose titubante la buona miko.
Quello che stava per dire avrebbe cambiato tutto, ne era certa.
-< Io… io creerò la sfera per… per mia figlia! > le disse, guardandola in volto e pregando che la ragazza reagisse bene alla notizia e comprendesse la sua scelta, le ragioni per la quale aveva deciso di mettere al mondo quella vita che le cresceva nel ventre.
-< Cosa? > chiese in un filo di voce Mahoo, mentre la ragione le rimbombava nelle orecchie, nella testa, nel cuore.
-< Una figlia? > disse, mentre la voce le scemava in gola. Non era possibile… una figlia, una figlia illegittima padrona di un potere immenso di cui non era degna.
Una folata di vento entrò con forza da uno spiraglio nascosto nella roccia, spegnendo in un sibilo molte candele dalla lucente fiamma, spegnendo in un soffio un’amicizia tormentata dal potere.

Continua capitolo 23…

Questo capitolo è stato abbastanza lunghetto, non trovate? La parte più significativa è sicuramente quella della vicenda di Toya…come l’avete trovata? A me ha fatto piangere, ma si sà che sono romanticona…sigh sigh!

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Capitolo 23
*** QUELLO CHE CI SEPARA ***


E tra un compito ed un altro eccomi qui ad aggiornare!
Ma è mai possibile che i professori ti mettano tutti i compiti di metà quadrimestre in due settimane di scuola? E che settimane poi? Le ultime, quando la tua voglia di studiare (come se mai ce l’avessi avuta! nd) è sotto zero… ma dico io, il loro unico scopo è quello di tormentarti la vita? Penso proprio di si, anche perché manco alle vacanze estive ti lasciano in pace!
Sentite cosa mi ha detto oggi la mia prof di Filosofia:< Per l’estate vi darò alcuni libri da leggere!>… volete che vi dica che bei libri sono?
Dialoghi platonici, scritti sull’analisi dell’uomo medievale, su Marco Polo, sul rinascimento e uno su Cesare Borgia! Ma che caspita me frega de Cesare Borgia?????????
Ok, ok, mi calmo! Grazie per aver ascoltato il mio piccolo sclero. Ed ora, visto che ve lo siete meritati, eccovi qui fresco fresco il nuovo capitolo!^^

CAPITOLO 23
QUELLO CHE CI SEPARA

Un rumore di passi veloci si propagava in un coro di echi lungo il buio corridoio, illuminato appena dalla flebile luce delle piccole torce alle pareti.
Yuta correva veloce senza guardarsi indietro. La sua bella ed elegante katana stretta in pugno. Ne era certo. La corrente d’aria, che vagava nascosta all’interno del palazzo, portava più vicino l’odore del suo avversario.
Un grande portone di legno massiccio, dai battenti d’oro e dalle venature scarlatte, gli sbarrava la strada. Con un potente calcio scardinò la serratura e le porte si aprirono in un rumore fragoroso. Il cuore gli batteva tumultuoso e veloce, e quel rimbombare nel suo petto sembrava propagarsi negli echi della buia sala del trono.
Al centro della sala, come sempre, come lo aveva lasciato, stava il rotondo spiraglio di luce proveniente dall’altra dimensione, dal altro mondo senza luce. Il limen di forma sferica, incavato sul soffitto di marmo nero, illuminava di una luce opaca quella buia stanza, rischiarandola in penombra. Yuta si immerse lentamente in quel mare nero, calmando i battiti del suo cuore e preparandosi all’imminente battaglia.
Sesshomaru, seguito da Kagura, dopo alcuni secondi comparve sulla soglia della nera sala, brandendo nella mano artigliata la sua potente tokijin, vecchio regalino di Naraku.
La veste elegante era, all’altezza del ginocchio, lacerata, tinta di rosso da un rivolo di sangue. Il bel volto del glaciale demone non sembrava essere provato, anzi, sembrava ancora più deciso a porre fine a quella lunga battaglia rinviata ad interrotta troppe volte e per troppo tempo.
-< Perché sei scappato? > domandò Sesshomaru con voce di ghiaccio.
Yuta lo aspettava al centro della sala, illuminato dalla luce fittizia del mondo di morte.
-< Ordini superiori! > rispose in un ghigno il demone dell’invisibilità, agitando lentamente la sua katana dalla lama scintillante.
Sesshomaru entrò lentamente, agitando anch’egli la lama della sua tokijin come aveva fatto Yuta, mentre Kagura rimaneva in corridoio, oltre la soglia della sala del trono.
-< Qui non saremo ulteriormente disturbati! > disse il demone dell’invisibilità in un ghigno.
Sesshomaru sorrise a sua volta, pronto ed eccitato per l’imminente duello.
A lui importava solamente combattere contro quel abile demone del male, salvare il suo orgoglio e dimostrarsi superiore al suo avversario. Ma allora cos’erano quegli strani pensieri che da un po’ di tempo ormai gli tormentavano la mente un tempo di ghiaccio?
O forse era il cuore ad essere tormentato?
Ma lui c’è lo aveva un cuore?
Un tempo avrebbe risposto di no.
Lui, potente signore dell’Ovest, erede della casata degli yasha, che toglieva la vita con un semplice battere di ciglia, come poteva essere preda delle sciocche passioni umane?
Un cuore c’è lo aveva…c’è lo aveva davvero… ed era un cuore tormentato da un sentimento a lui incomprensibile, pieno dell’immagine e della voce di un insignificante demone del vento.
Se il rumore battiti del suo cuore erano veramente legati al volto, al sorriso, all’importanza che quella debole donna significava per lui, quello non era certo il momento opportuno per conoscere i segreti di quel sentimento indecifrabile.
Averla intorno non portava altro che guai…sia per lui, sia, e soppratutto, per lei.
Yuta lo fissava interrogativamente, aspettando che il potente signore dell’Ovest facesse la prima mossa. Sesshomaru rinfoderò in un attimo la sua spada dalla lama lucente e, senza dare modo e tempo di capire a nessuno le sue intenzioni, agitò i suoi artigli velenosi, capaci di uccidere anche solo con un gesto, nella direzione di Kagura.
La demone vide in un attimo i due potenti fendenti, che solcarono il pavimento di marmo, arrivarle adosso. Chiuse gli occhi di riflesso, ancora incredula e stupita da quel gesto all’apparenza inspiegabile. Invece di sentire il dolore e la morte sul suo corpo, sentì invece un fragoroso rumore, un boato impressionante, provenire da davanti a lei.
I fendenti di Sesshomaru erano andati ad impattare contro i cardini che tenevano in piedi la grande porta di legno, squarciandoli e facendo cadere un accumulo di macerie, di legno e di marmo ad impedire l’entrata, o l’uscita, alla grande e buia sala del trono.
Kagura aveva ancora lo sguardo vacuo, alla ricerca di una risposta, puntato sulle macerie diffronte a lei, che prima di cedere ed impedirle di guardare lo svolgimento del duello, era fisso sulla figura maestosa del demone dai capelli argentei.
-“ Perché… possibile che non mi voglia tra i piedi? ” si chiese, mentre si avvicinava silenziosa alla barriera di cumuli che le sbarrava il passaggio.
Picchiando con le noche su un grande pezzo di marmo che aveva davanti, chinò il capo sconfortata.
-< Dannazione Sesshomaru… > disse in un bisbiglio -< …esci vincitore da questa stanza >.
***
Il cielo tinto di rosso era lacerato da continui lampi e saette che scendevano a terra, per poi tornare in cielo, in fragorosi rumori lontani, che con il ripetersi di quegli echi mormoranti, si avvicinavano e si allontanavano, rincorrendosi tra i fulmini accecanti.
Temari tendeva il suo arco contro quella che un tempo era per lei come una sorella, aspettando che Sakura dicesse o facesse qualcosa, che rispondesse, che le spiegasse, quali pensieri e quali ragioni l’avessero spinta ad appoggiare quella donna delle tenebre.
Toya… se la motivazione era questa allora era tutto inutile.
Per tre anni… per tre lunghi ed interminabili anni, durante i quali ogni notte l’incubo di quel maledetto giorno di pioggia, il giorno della morte di Toya, le tormentava il sonno, le tormentava un’anima colpevole di un amore impossibile,durante i quali non aveva avuto alcuna notizia certa di Sakura, niente…solo il ricordo di un girono di lacrime dal cielo.
Il suo nome, il nome di sua sorella, quel nome di ricordi felici si stava sbiadendo nella sabbia che scorreva inesorabile nella clessidra del tempo.
Cosa rimaneva?
Rabbia
Oh si, aveva provato tanta e tanta di quella rabbia, verso se stessa e verso Sakura, da rimanere sconvolta dai quegli intensi sentimenti d’odio che non sapeva neanche di possedere.
Tristezza
Delusione
Un amore ormai lontano…impossibile… forse folle sin dall’inizio.
Cos’era giusto fare allora?
Cercare di parlarle? Ma tutto non era stato inutile?
La mente di Sakura, i suoi pensieri pieni di odio, l’avevano tormentata per 3 anni… cosa sarebbe potuto cambiare in un ultimo confronto di sole parole?
Vendicarsi?
Vendicarsi per la morte di Toya?
Era orribile ammetterlo, ma infondo, nel profondo del suo animo, Temari sapeva di volere vendetta.
Una vendetta ingiusta forse, sbagliata a causa di quell amore impossibile.
Allora cos’era giusto? Cosa fare? Come sbrogliare i nodi di quella situazione?
Un fulmine più potente e vicino dei precedenti scese a picco dall’alto mare di sangue.
Sorelle… Sakura non era sua sorella.
Duro e difficile da ammettere… facile e quasi liberatorio da constatare.
Se non c’era più nulla da dire, più nulla da constatare e gia troppe parole e lacrime erano state spese e versate, che si combattesse allora, una volta per tutte per poi farla finita.
Che combattessero con odio il rispetto e l’invidia di un amore lontano.
Un amore perduto per Temari.
Un amore mai esistito per Sakura.
Un amore di lacrime per entrambe.
Temari tendeva il suo arco e la sua freccia contro Sakura. Ora più sicura e consapevole, ferma sulle sue decisioni.
Sakura si stava avvicinando silenziosa, con un ghigno di spregio sul giovane volto, mentre Annai osservava le due sempre attenta e pronta.
-< Sei decisa a combattere contro di me, sorellina? > domandò Sakura, sicura del potere della sfera gialla che teneva in mano.
-< Ora più che mai! > rispose Temari, lasciando la presa sul sottile filo dell’arco.
Sakura vide la freccia dalla scia luccicante andarle incontro e senza difficoltà la schivò, scivolando di lato. Ma subito altre frecce le piombarono adosso e per proteggersi la giovane dovette innalzare una barriera con l’aiuto della sua shihonshitsu no tama.
La barriera dalle fine pareti gialle la riparava dalle punte luccicanti delle frecce, le quali continuavano a tentare di superare quel ostacolo che gli impediva di centrare il bersaglio.
Le frecce che tornavano a colpire la barriera erano sempre le stesse: infatti Temari prima di scagliarle vi aveva impresso un incantesimo che le costringesse a continuare il loro tentativo d’attacco fino a che il bersaglio non fosse stato colpito.
Quelle frecce avevano il compito di non fermarsi fino alla morte del nemico, fino alla morte di Sakura. -< Tutto qui quello che sai fare? > domandò divertita la giovane del sud.
Un potente fascio di luce, partito dalla sfera, avvolse Sakura e tutte le frecce pericolose che l’avvolgevano agguerrite.
Si frantumarono infuocandosi, dissolvendosi poi come polvere al vento.
-< Penso proprio che ti dovrai impegnare di più! > disse in un sorriso Sakura, pronta a dimostrare il suo potere e quello della sua sfera.
***
-< Avanti, demoni che vi confondete tra gli umani, mostratemi la vostra vera forza! > disse seria Mahoo, giocherellando con la sfera azzurra nelle sue mani, facendola correre tra le dita mentre riluceva della sua luce potente.
-< Lo vedrai > disse in un ghigno Koga, gettandosi all’attacco, schioccando le lunghe falangi artigliate. Inuyasha gli venne dietro, brandendo tessaiga dalla lama di mille gocce di pioggia, a formare un mosaico scintillante sulla lunga zanna.
Di fatti la pioggia aveva incominciato a scendere fine, mentre le alte nuvole nere mormoravano parole cupe tra i lampi che squarciavano il cielo di tenebra.
La donna nera indietreggiò di alcuni passi per evitare un fendente di Koga, mentre Inuyasha cercava uno spiraglio libero per lanciare il suo kaze no kizu.
Il capo della tribù Ioro tentò, con un calcio basso, di colpire le ginocchia di Mahoo, poi, con le sue lame di lupo, lanciò una serie di fendenti ripetitivi, ma tutto sembrava inutile. La miko di tenebra sapeva usare il potere della sfera con una semplicità e una facilità impressionante, parando i colpi degli avversari innalzando piccole barriere dalle pareti azzurrine.
-< Ora tocca a me! > disse, poi, Mahoo in un sorriso divertito, mentre Koga abbassava il ritmo dei suoi attacchi ormai stanco.
Un potente colpo azzurro, partito dalla shiyosoo no tama, lo colpì di striscio alle gambe.
Non fece neanche a tempo a schivare il fendente, che un altro fascio azzurro di energia, molto più potente del precedente, lo colpì in pieno volto, facendolo cadere lontano in una nuvola di polvere.
-< Koga! > urlò preoccupata Kagome, mentre il lupo non accennava a rialzarsi.
-< Ed ora veniamo a noi! > disse in un ghigno la donna dalla veste e dall’anima nera -< Create per me la quarta sfera! >

Continuo capitolo 24…

Ed ora le cose si fanno veramente interessanti, non trovate?

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Capitolo 24
*** UN DESTINO CHE SI RIPETE ***


Grazie a tutti ^O^

CAPITOLO 24
UN DESTINO CHE SI RIPETE

Un continuo rumore ripetitivo di passi si propagava in echi via via sempre più lontani nei male illuminati corridoi del nero palazzo.
Un rumore tintinnante, come di piccole campanelle, accompagnava la silenziosa marcia di un piccolo gruppo scelto, campeggiato dalla figura scura di un’alta ragazza sulle cui spalle spiccava un grande ed imponente bomerang d’osso.
-< Questi corridoi sono infiniti! > disse la sterminatrice di demoni, voltandosi verso gli altri suoi compagni di viaggio, partiti alla volta di una missione pericolosa, che aveva come fine la liberazione delle miko tenute prigioniere.
-< Dannazione, se solo ci fosse più luce! > le rispose un giovane monaco dal buffo codino, senza fermare la sua corsa agitata.
Seguivano un grande demone felino, la sempre vigile e fedele Kirara, ed un piccolo demone volpe, il kitsune Schippo.
-< Stiamo correndo alla cieca, così non va! > disse Miroku, fermando i suoi passi.
-< Non vi sembra strano…non abbiamo trovato nessun ostacolo sulla nostra strada! > osservò arguta la sterminatrice, spostando il suo sguardo alternativamente intorno a lei.
-< Questo può significare solo due cose… o il palazzo è vuoto, o le guardie sono tutte radunate in un unico luogo! > disse il monaco dal bastone musicale.
-< Oppure ci hanno teso una trappola! > osservò il piccolo Schippo, stringendosi impaurito al pelo bianco sulla schiena di Kirara.
-< Già, ma questa è, a mio avviso, un ipotesi molto improbabile > rispose serio il monaco -< le guardie staranno facendo tutte la guardia alle miko prigioniere! >
-< Quindi ora dove ci dirigiamo? > chiese la sterminatrice dall’alta coda di capelli castani.
-< Alle prigioni, saranno sicuramente lì! > rispose Miroku.
-< E dove si trovano le prigioni? > domandò il piccolo kitsune.
-< Ah, bhe…questo mi sfugge! > rispose imbarazzato il monaco.
-< Non lo sai? > chiese Schippo, mettendo il dito sulla piaga.
-< E come faccio a saperlo? > urlò esagitato Miroku.
-< Nei sotterranei! > disse loro Sango.
-< Cosa? > chiese Miroku, che ormai stava venendo alle vie di fatto con Schippo.
-< Le prigioni si trovano sempre in un’aria circoscritta del palazzo, in un luogo non visibile per non turbare la bellezza dell’edificio! > spiegò brevemente Sango, mentre Miroku le si avvicinava con gli occhi a forma di cuoricino.
-< Mia dolce e bella Sango, siete sempre così intelligente! > disse, mentre una mano funesta le accarezzava il fondo schiena.
Sciaf !
-< Ma non c’è un attimo da perdere, le povere e vecchie sacerdotesse ci stanno aspettando ormai avvilite, quindi orsù, mettiamoci in cammino! > concluse la frase, con una mano impressa a fuoco sulla guancia.
Si rimisero a correre, mentre le fiaccole al loro passaggio si spegnevano nel silenzioso rumore del vento.
***
Il capo della tribù Ioro era ancora disteso a terra con il volto riverso nel terreno di polvere, immobile nella sua incoscienza, mentre il cielo alto sopra la sua testa rimbombava di rumori sempre più vicini, scanditi dalle piccole gocce di pioggia che avevano incominciato a scendere fini.
-< Preparati… adesso pagherai per tutto quello che hai fatto! > urlò Inuyasha, stringendo convulsamente l’elsa di tessaiga e gettandosi all’attacco della sacerdotessa, raggiungendola in pochi balzi.
Kagome lo osservava preoccupata, tenendo sempre pronta una freccia incoccata nell’arco.
Il cuore le si era fatto più pesante, battendole spasmodicamente in gola e rimbombando nelle orecchie, fin tanto da coprire i rumori attorno a lei, ovattandoli in suoni cupi che echeggiavano solo nella sua testa. Una sensazione indecifrabile… non di paura, non di agitazione, ma piuttosto di un intensa nausea che le scompigliava l’anima, la teneva succube del suo destino.
Kagome alzò gli occhi al cielo di tenebra, mentre piccole gocce di pioggia le rigavano il volto.
- “Qualcosa… qualcosa in me sta cambiano… ” pensò, riportando il suo sguardo sulla figura dai capelli argentei di Inuyasha “ …è come se già sapessi quello che devo…quello che dovrò fare… ”
Sentiva crescere in lei un potere nuovo. La forza delle miko sue antenate, la forza di Midoriko, sua madre. La forza di una custode della sfera. Una forza riservatole dal destino.
Inuyasha affondò la lucente lama di tessaiga nel vuoto, mentre Mahoo saltava agilmente all’indietro, parando il fendente che squarciava profondi solchi sul terreno bagnato di lacrime.
-< Stupido youkai, devi impegnarti di più! > disse la miko nera, facendo partire un colpo azzurro d’energia dalla piccola biglia di potere.
Inuyasha saltò agilmente il colpo, mentre un'altra onda di energia percorreva la stessa traiettoria del primo colpo azzurro dalla scia scintillante.
-< Devi mirare meglio! > disse Inuyasha, atterrando nuovamente ed agilmente a terra.
-< Chi ha detto che il mio obbiettivo eri tu? > chiese in un ghigno Mahoo, spostando lo sguardo oltre la figura stupita di Inuyasha.
Lo youkai si voltò di scatto, mentre il suo cuore perdeva un battito.
-< Kagome! > urlò in preda all’agitazione, mentre la scia azzurra si avvicinava alla ragazza dai capelli corvini. Lo sguardo della figlia di Midoriko era puntato sul colpo che la stava raggiungendo. Privo di paura e di agitazione. Consapevole di un nuovo potere.
Una barriera rossa, dalle fini pareti scarlatte, avvolgeva Kagome, rispecchiandosi nei suoi occhi di un dolce colore.
Il fascio azzurro si infranse su quella barriera a pochi metri da lei, alzando un forte vento che le muoveva i capelli di notte in piccole onde sinuose. Riflessi azzurri si illuminavano in risposta agli alti fulmini che tormentavano il cielo di pece.
Inuyasha guardava perplesso e sollevato la ragazza, ringraziando i kami che il potere di Midoriko si fosse trasmesso dalla madre alla figlia.
Forse quello scontro, che era stato rimandato millenni addietro da Midoriko, aveva risvegliato in Kagome dei sentimenti sigillati in lei da molto tempo, facendole avvertire la responsabilità di quel potere che le aveva regalato il destino.
Questa volta Mahoo avrebbe trovato una giusta fine, non solo una dimora provvisoria all’inferno, ma anche , e soppratutto, avrebbe provato il dolore della morte sul suo corpo rinato.
Kagome fissò risoluta la sua avversaria, pronta a combattere in memoria di Midoriko.
-“ Pronta a combattere… ” pensò spostando il suo sguardo su Inuyasha “ …per il mio amore! ”
***
La lama dei mille riflessi frammentati si librò potente nell’aria nel luogo del terrore, squarciando in profondi solchi il pavimento di marmo nero che circondava quella buia sala del trono.
-< Piano, piano, non vorrai mica distruggere il castello! > disse una voce divertita, che riecheggiava in risate nell’ombra di tenebra che avvolgeva Sesshomaru.
Il potente Signore dell’Ovest si guardò attorno, spostando i suoi occhi in rapporto con ogni minimo movimento che sentiva.
Un fascio di pallida luce concentrica lo illuminava dall’alto.
Al suo naso giungeva uno strano odore… un odore di…
Alzò il volto verso il la luce che entrava opaca dal foro nel nero soffitto, digrignando i denti e stringendo l’elsa della sua Tokijin.
-< Odore di morte… > disse in un bisbiglio.
-< Come? Cos’hai detto? > domandò la voce del demone invisibile, che si muoveva indisturbato nell’ombra. -< Hai forse paura che possa danneggiare la… la soglia? > chiese in un ghigno Sesshomaru, muovendo la sua spada dell’aura velenosa.
-< Dunque te ne sei accorto… > constatò divertito Yuta -< …la tua fama non è sbagliata dunque, o sanguinario erede degli yasha! >
-< Che cosa avete intenzione di fare? > domandò Sesshomaru -< Volete aprire il limen per riconciliarvi con i vostri demoni dell’aldilà? >
-< Ti sei anche accorto della nostra provenienza…sono davvero impressionato! > ribatté la voce divertita.
-< Il tuo odore nauseabondo di morte è uguale a quello che proviene da quel cerchio! > disse il Signore dell’Ovest -< e anche quello della tua padrona… mi fate davvero ribrezzo! >
-< Ci starei attento a chi insultate! > disse Yuta, diventando di colpo visibile.
Il demone dell’invisibilità sferrò un pugno potente al signore dai capelli argentei, mentre questo vacillava all’indietro.
Un rivolo di sangue scese dalle fini labbra di Sesshomaru, mentre il suo sguardo d’odio dagl’occhi d’ambra si puntava su quel vile che aveva osato tanto, inconsapevole che la sua fine si era dunque avvicinata. Si pulì velocemente il sangue con una manica dell’elegante veste bianca che adornava la sua ramatura, mentre un ghigno solcava veloce il suo volto di ghiaccio.
-< Adesso si fa sul serio! > disse, affondando Tokijin in direzione di Yuta.
Il demone parò il colpo dall’aura velenosa con la lama della sua katana rossa, per poi saltare agilmente all’indietro, tornando padrone delle tenebre.
Sesshomaru lo seguì in quel mondo di ombre, mentre il riflesso della luce di morte si rifletteva ancora nel centro della stanza del trono.
Solo rumori di spade e di fendenti riecheggiavano per tutta la sala, giungendo fini all’orecchio teso di una demone del vento che aspettava fuori dalla porta.
***
Mahoo guardava divertita ed orgogliosa la sua avversaria, quella stupida figlia illegittima avuta da quella che un tempo era per lei la sua migliore amica.
-“ Il mio piano è perfetto! ” pensò in un sorriso, mentre stringeva la liscia sfera dei quattro elementi. -“ Il suo spirito si è risvegliato… ” constatò “ … ed ora è arrivato il momento per lei di crearmi la quarta sfera! ”
La miko nera strinse la piccola biglia azzurra che le riluceva tra le dita, mentre una lancia di ghiaccio incominciava a fuoriuscire dalla sfera.
Inuyasha le dava ancora le spalle, intendo, o forse imbambolato, a fissare la sua ragazza dal nuovo potere sviluppato.
-< L’amore rende deboli! > disse in un bisbiglio, mentre la lancia veniva scagliata potente in direzione della schiena dello youkai.
-< Inuyasha!!! > urlò Kagome, accorgendosi del pericolo.
Ma la lancia di ghiaccio aveva già trapassato da parte a parte il petto di Inuyasha, mentre un rivolo di rosso sangue gli scendeva a rigare il mento.

Continua capitolo 25…

Bene, signori e signore, sono ufficialmente aperte le minacce per questa povera fanciulla dalla mente malata!
Il momento della mia morte si avvicina… o cribbio, mancano solo 2 capitoli a quel momento tragico… Quella che ovviamente mi fa più paura è killkenny…se solo sapeste di quante torture mi ha minacciato…povera me!
Non vi faccio neanche un po’ di pietà?? Sigh sigh…
Ve lo avevo detto che sono particolarmente depressa…e più avanti andiamo e più mi viene da piangere! Cmq ho calcolato che riuscirò a finire la ff sui 30 capitoli, salvo miei malori mentali e fisici improvvisi! A presto…Kiss Kaggy008^^

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Capitolo 25
*** LA FINE DI UNA SORELLA ***


E dopo giorni che sembrano secoli, eccomi tornata ad aggiornare per la gioia dei vostri piccoli cuori in ansia…eh eh eh!
Ed ora, ecco a voi il capitolo anticipatore della tragedia…^^

CAPITOLO 25 LA FINE DI UNA SORELLA

La giovane miko, dalle vesti bianche e verdi, camminava lentamente, mentre ogni suo passo sembrava essere scandito dagli alti tuoni che rumoreggiavano e urlavano parole sorde per poi piombare su di una terra rosso sangue.
Temari teneva lo sguardo fisso su di lei, mentre indietreggiava con l’arco stretto in pugno.
Annai le osservava preoccupata, combattuta se intervenire o meno a quello scontro che fondamentalmente non la riguardava, ma che vedeva coinvolta un eterna lotta tra bene e male.
-“ Spero che il tuo piano vada a buon fine! ” pensò, guardano la sua amica dell’Ovest, combattuta tra il corpo ancora ferito e lo spirito forte logorato da un dolore nascosto per molti anni dietro quella sua perfetta maschera di indifferenza.
Sakura era decisa, e la piccola biglia gialla, che teneva tra le mani, sembrava risponderle, intensificando la sua luce in risposta ai pensieri d’odio che logoravano la mente della giovane del Sud.
-< Mi hai davvero deluso! > disse Sakura, puntando i suoi grandi occhi neri sul volto madido di sudore di Temari, ancora duramente provata dalle ferite del giorno precedente -< Senza sfera il tuo potere di sacerdotessa è uguale a quello di una comune miko. Una custode prescelta dovrebbe possedere un potere maggiore, degno del suo nome! > disse, avvicinandosi a lei.
Un potente fascio di gialla energia partì dalla shihonshitsu no tama in direzione di Temari.
La miko dell’Ovest saltò a destra velocemente, schivando il fascio dalle saette gialle.
Altri potenti colpi si librarono come raggi di sole, costringendo Temari a compiere veloci movimenti e a tentare di scappare aumentando la camminata malferma.
La caviglia le doleva parecchio, mentre le gambe le sembravano essere di burro e la testa rimbombarle di sordi tuoni nel cielo scarlatto.
L’arco le scivolò di mano mentre un ginocchio le cedeva per i veloci e dolorosi movimenti. Con il fiato smorzato cadde a terra tentando di rialzarsi inutilmente. Il dolore alla caviglia era troppo forte e tutti quei movimenti distratti avevano peggiorato la situazione, facendole gonfiare maggiormente la caviglia.
Annai si mosse nella sua direzione, ma Temari, senza alzare lo sguardo dal rosso suolo, semplicemente alzando una mano, disse:
-< No Annai! > il suo tono era quasi di supplica -< Ti prego, rimani dove sei! >
La miko del Sud si fermò sul posto, mentre indifferente Sakura continuava ad avvicinarsi pericolosamente alla giovane bionda ancora inginocchiata a terra.
-“ Temari dannazione… cosa aspetti a scagliare quella freccia?” si chiese Annai, guardando con la coda dell’occhio nella direzione oltre le spalle di Sakura.
Quando Temari aveva lanciato quella serie infinita di frecce contro la sua sorella di un tempo, imprimendovi l’incantesimo e l’ordine di continuare a tentare il loro attacco offensivo, una sola freccia, indisturbata, indistinguibile per Sakura impegnata a difendersi ed ad erigere la barriera gialla, aveva preso un’altra traiettoria, perdendosi all’orizzonte di sangue, in quel mare rosso che circondava tutto.
Quella freccia sarebbe stata l’unica via di salvezza per Temari, che saggiamente aveva appositamente diretto la freccia altrove, nascondendola e usandola contro la sua avversaria ignara.
Ma perché aspettava a scagliarla contro Sakura?
Ora era il momento. Sakura era di spalle e non avrebbe fatto a tempo a schivare la freccia della miko dell’Ovest.
-< Quindi questa sarà la tua fine? > chiese Sakura, ormai a pochi passi dalla sacerdotessa ancora riversa a terra -< Ti toglierò la vita con queste stesse mani! > disse, mentre Temari si voltava a guardala.
-< Quanto grande è il tuo tormento, Sakura? > chiese Temari, mentre la giovane dai capelli corvini si chinava su di lei -< Ti rendi conto che tutto questo è successo solo per i tuoi capricci di bambina? > la provocò, sfidandola con lo sguardo.
-< Cosa? > chiese Sakura, bloccandosi sul posto come una statua di marmo.
-< Non hai accettato i sentimenti di Toya. Non hai accettato i miei sentimenti ed hai ingannato te stessa. Pensi davvero che il tuo si possa definire amore?Pensaci, dannazione, hai ucciso l’uomo di cui dici di essere innamorata…credi davvero che questo sia amore? > domandò Temari con le lacrime agli occhi.
Sakura alzò la mano su di lei, schiaffeggiandole il volto rigato di silenziose lacrime e sporco di polvere.
-< Cosa ne puoi sapere tu? > urlò la miko del Sud -< Io volevo uccidere te, non lui! Se solo tu non fossi esistita…cosa gli hai fatto? Come lo hai stregato? >
-< La tua domanda è stupida… > disse Temari, toccandosi il labbro gonfio e colorato di rosso -
-< Come potevo volere bene ad una che mi ha portato via tutto? L’amore. La sfera dei quattro elementi. L’amore della nonna. Perché tutti preferiscono te? > urlò Sakura.
- disse Temari.
-< Balle!Tutte balle! Tu sei la causa di tutto…. Una volta scomparsa vivrò felice con il mio amore! > disse Sakura chinandosi verso Temari e prendendole il collo in una ferrea morsa.
-< Toya non deve tornare in vita…lui… lui è morto, tu lo hai ucciso! > disse la miko dell’Ovest in un filo di voce, mentre gli occhi le si annebbiavano. -< Ma ti senti? Questo tu lo definisci amore? > chiese Sakura, avvicinando il suo voto a quello della sorella -< Ora fermerò per sempre queste tue eresie! >
I grandi occhi azzurri di Temari erano colmi di lacrime. Un lampo squarciò il cielo, mentre la miko alzava il suo braccio, dando ordine alla freccia nascosta di obbedire ai suoi comandi.
-< Perdonami sorella…per tutto! > le disse in un filo di voce, mentre la feccia correva veloce in direzione di Sakura.
La presa della giovane del Sud si fece più leggera. Temari alzò gli occhi sul volto della sorella: un rivolo di sangue le scendeva dalle labbra fini, mente i grandi occhi di notte si ingrandivano per la sorpresa.
Una freccia le si era conficcata nella schiena.
Sakura cadde in ginocchio diffronte a Temari.
-< Sei… sei sempre stata la più brava! > disse la giovane dai capelli corvini, mentre lo sguardo le si annebbiava. Temari la strinse a se, mentre le lacrime scorrevano a fiumi sul suo volto provato.
-< Va da lui… > gli sussurrò all’orecchio -< … stai con lui finche non verrò anche io con voi! >
Sakura si appoggiò alla spalla di Temari, mentre la vita le scorreva via veloce.
-< Mi dispiace… > sibilò in un ultimo respiro.
***
Inuyasha si portò la mano tremolante al petto, abbassando lo sguardo sulla mano sporca di sangue che aveva toccato il grande buco aperto sul suo corpo dal colpo di ghiaccio partito dalla shiyosoo no tama.
Il sangue scorreva copioso attorno alla lama di ghiaccio ancora conficcata nel suo petto, mentre la sua vista incominciava ad annebiarglisi.
-< Inuyasha! > urlò Kagome, correndogli incontro.
-< Kagome… > disse in un bisbiglio lo youkai, abbandonando la presa sull’elsa di tessaiga.
Mahoo li guardava divertita, sicura della sua vittoria, ormai, lontana solo una sfera che presto le sarebbe appartenuta, capace di aprire la “soglia” tra i due mondi paralleli, capace di donarle il potere più grande che avesse mai immaginato.
Un rivolo di sangue tinse le labbra di Inuyasha, mentre Kagome gli si avvicinava di corsa, con il cuore in tumulto nella gola e gli occhi tersi di lacrime profonde.
Mahoo strinse la sfera azzurra nelle sue mani, recitando a bassa voce una formula in parole sconosciute, sillabe di potere di una lingua lontana.
Lentamente una figura dapprima indefinita, poi via via più chiara e dai contorni precisi, uscì dalla biglia dei quattro elementi.
Un enorme serpente semi trasparente, azzurro, dagl’occhi di vetro ed il corpo di squame luccicanti si mosse scivoloso in direzione dello youkai.
Lo avvolse veloce nel suo ferreo groviglio, arrotolato su se stesso, stringendo il corpo ferito e premendogli la lama di ghiaccio ancor più a fondo, mentre Kagome fermava i suoi passi e guardava il suo youkai con il terrore negl’occhi. -< Dannata! > urlò Inuyasha, mentre il serpente stringeva il suo nodo azzurro.
Lo youkai guardò a terra… tessaiga era ora distante e il dolore che quel dannato pezzo di ghiaccio gli procurava al petto, smorzandogli il fiato, era molto intenso.
-< Inuyasha… > disse in un bisbiglio Kagome, mentre lacrime di pioggia le rigavano il volto teso.
Intensi lampi squarciavano il cielo di notte, rimbombando sordi in echi ed in parole di terrore.
- < Ora scegli… > disse all’improvviso Mahoo, puntando i suoi occhi di ghiaccio su Kagome -< O la tua vita, o la sua! >
***
L’ennesima goccia di gelida acqua scese in un sordo gocciolio dal soffitto nero, immergendosi nella piccola pozzanghera e disegnando creste rotonde sulla superficie immobile, colorandosi dei riflessi gialli dai lampi che entravano rumorosi dalla piccola grata all’estremità della parete.
Kyo chiuse i suoi stanchi e vecchi occhi, cercando di allontanare tutti i pensieri agitati e pieni di paura che le avevano scosso l’animo un tempo di ferro, ora tormentato sul futuro di quelle due bambine che erano per lei come due figlie.
-“ Sakura… Temari… ” si disse, cercando di calmare il cuore ormai straziato dalla consapevolezza dei tanti errori commessi in passato.
Scegliere Temari era stata davvero una buona scelta?
Il lago blu, quello stesso lago che rifletteva gli eventi futuri, aveva chiaramente parlato: Temari sarebbe stata la custode della sfera, lei e nessun altro avrebbe purificato e protetto la sfera dei quattro elementi, da secoli e secoli monile del villaggio dell’Ovest.
Ne Temari e ne Sakura avrebbero mai dovuto diventare sacerdotesse… il loro cuore era troppo giovane,toppo ingenuo e troppo libero per tenere fede ai giuramenti di sacerdotessa, a quella scelta all’apparenza dettata da una profonda convinzione, ma infondo, e forse si era sempre saputo, imposta dalla nonna.
-“ Quale tremendo sbaglio ho fatto? ” si chiese la somma Kyo, aprendo i suoi occhi fieri, ora così stanchi, ora così colpevoli.
-< Non è stata colpa vostra! > disse la vecchia Kaede, poggiandole amichevolmente una mano sulla spalla.
-< Ho vissuto tre anni con questa falsa ipocrisia nel cuore, ma ora non posso più fingere…il loro odio…sono stata io a causare tutto! > disse in un sussurro la vecchia dai capelli di latte.
-< Avrebbero sempre e comunque litigato per il loro amore, che siano state sacerdotesse o meno! > disse la somma Haruna.
-< Ma io ho legato il loro animo e… > cominciò a dire Kyo, ma venne interrotta da strani rumori oltre la porta in cima alle scale delle buie segreta.
-< Che succede? > domandò Kaede, avvicinatasi alle sbarre di ruggine che la imprigionavano nella cella gocciolante.
-< Sembra…sembra che si stia combattendo! > disse Haruna, tendendo l’orecchio ai rumori non ben definiti.
Le tre miko tenevano gli occhi fissi sulla grande porta di legno massiccio, rimanendo in silenzio ed aspettando l’esito di quello scontro alla conquista delle segreta. Ad un certo punto i rumori cessarono e di cardini della porta cigolarono sonoramente.
Una figura non ben definita, illuminata sporadicamente dalla luce dei tuoni, scese lentamente le ripide scale.
-< Somma Kaede! > disse il ragazzo dal buffo codino.
-< Miroku! >urlò felice la vecchia dell’Est, ringraziando i kami per il dono di quei ragazzi venuti a liberarle.

Continua capitolo 26…

Ci siamo ragazzi…ora è davvero venuto il momento di tirare fuori i fazzoletti e mettersi a piangere!
Vi avverto per tempo, se siete deboli di cuore è meglio che non leggiate il prossimo capitolo!
È già pronto, lo posterò tra uno o due giorni…sono stata veramente tragica e drammatica…avete già capito cosa succederà?
Vi prego, abbiate fiducia nella mia mente malata…vi farò penare un po’,ma alla fine tutto quello che si patisce viene ripagato, ve lo giuro!^^
Vi prego, commentate, altrimenti Kagome008 finisce la storia tragicamente…sapete, vero, che sono capace di farlo? :P
Quindi, se ricevo tanti commenti aggiorno presto, altrimenti… dipende da voi! Baci, baci, Ka008!

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Capitolo 26
*** AI- AMORE ***


Ed ora vi lascio a questo capitolo...quando lo avrete finito sono sicura che mi odierete,ma purtroppo non ci si può sottrarre al destino e questa è la storia…vedrete!
È stato davvero un supplizio scriverlo…non ho mai faticato tanto.
Comunque è inutile parlarne ora…spero mi commenterete lo stesso…va bè, mi ammazzerete, ma come sempre c’è un lieto fine, alla fine!
Alla fine non troverete le mie note finali (Grazie Signore! nd voi) primo perché sono di corsa, secondo perché non c’è bisogno di dire nulla e la cosa è già triste di suo nello svolgimento che non mi sembrava bello riderci sopra, quindi, per sapere cosa ho fatto di atroce, leggete!

CAPITOLO 26
AI – AMORE

Sesshomaru saltò agilmente all’indietro, mentre la lama luccicante di tokijin si fermava sopra la sua testa in un sordo rumore, parando il colpo della rossa e potente katana di Yuta.
-< La stiamo tirando per le lunghe, non trovi? > chiese in un ghigno divertito il demone dell’invisibilità. -< Incomincio ad annoiarmi! > rispose il potente signore dell’Ovest, liberando la sua lama da quella della spada di Yuta.
-< Allora finiamola! > disse il demone del male, portandosi sulle spalle la sua katana dalla lama scintillante -< ma prima… >
Sesshomaru guardava sorpreso il suo nemico, stringendo convulsamente l’elsa della sua zanna di Naraku ed aspettando che altre stupide ed inutili parole fossero spese da quel cadavere parlante, ancora incosciente della sua imminente fine.
-< Ma prima, dimmi, perché hai escluso la demone dal combattimento? > chiese Yuta, indicando il cumulo di macerie che sbarravano l’uscita dalla sala ed oltre le quali si trovava Kagura.
Sesshomaru non rispose a quella palesa provocazione, contando i secondi che mancavano alla morte del demone dell’invisibilità.
-< Perché lo hai fatto a posta, vero? > continuò divertito Yuta.
-< Non sono affari che ti riguardano! > rispose sbrigativamente Sesshomaru.
-< Allora non ti dispiace se mi divertirò un po’ … >
-< Ora basta! > urlò il demone dell’Ovest, gettandosi all’attacco.
Yuta era impreparato a quella irruenta perdita di controllo da parte di Sesshomaru, ed il colpo vibrato da Tokijin lo ferì alle gambe, aprendo numerose ferite di sangue dalla ginocchia alle caviglie. Yuta riuscì a schivare il fendente mortale, saltando all’indietro, sebbene le gambe gli dolessero e gli bruciassero in maniera allucinante.
-< Siamo un tantino irritabili al riguardo? > chiese divertito il demone invisibile, portandosi la sua bella katana davanti e stringendola con entrambe le mani.
-< Non sono affari che ti riguardano! > ripetè impassibile e scuro in volto Sesshomaru.
Il volto di Yuta si distese in un sorriso divertito.
Era palese, o per lo meno, era impossibile da non notare dopo un analisi superficiale, che Sesshomaru, potente Signore dell’Ovest, erede della casata degli yasha, si era in qualche modo infatuato della demone del vento.
Nonché Yuta riuscisse a capire i sentimenti di Sesshomaru, che tra l’altro non erano chiari nemmeno a lui stesso, ma aveva imparato dalla sua padrona, impassibile maestra di ghiaccio, che l’amore, in tutte le sue forme, dalla sfrenata passione al timido rapporto platonico, era come una crepa in una solida armatura di ferro… un attimo di accentuata pressione e si sfascia in mille pezzi.
-< Lo ammetto, mi hai colto alla sprovvista… > rispose divertito Yuta -< …ma non appena ti avrò sistemato a dovere, toccherà alla tua amichetta di fuori! > disse, accennando con il capo alle rovine che separavano la porta tra i due mondi.
Un lampo di ira passò negl’occhi di Sesshomaru, un tempo di ghiaccio e muti sui pensieri che gli passavano nell’animo, ora alimentati da un fuoco nascosto, inspiegabile, legato ad un sentimento indecifrabile.
La luce, che entrava bieca dal portale del mondo degli inferi, si estendeva in un piccolo cerchio confinante con le nere ombre al centro della sala. Delle piccole venature, sottilissime, come minuscole crepe, tinte di rosso ed invisibili ad uno sguardo non attento, si stavano come ramificando sulla superficie del limen. Una goccia rossa, simile a sangue, cadde dal soffitto, dalla soglia dell’altro mondo.
Sesshomaru e Yuta alzarono gli occhi al grande buco nel nero soffitto.
-< Ci siamo! > disse in un bisbiglio il demone invisibile.
-< Cosa? > chiese Sesshomaru -< Cosa sta succedendo? >
Un’altra goccia, sempre tinta di rosso, cadde dal soffitto, frantumandosi al suolo in un sordo gocciolio.
-< La quarta sfera sta per essere creata! > rispose Yuta in un sorriso.
***
Mahoo guardava fissa negl’occhi Kagome, riconoscendo nei suoi occhi color cioccolato la traccia di Midoriko…tutta la sua forza e quel potere legato alla felicità degli altri.
Era vero… teoricamente una sfera del potere poteva essere creata da qualsiasi essere umano… un essere umano pronto a sacrificarsi, pronto a dare la vita per un altro, pronto a morire, a non esistere più, in cambio della salvezza di un suo simile… che grande cavolata, e che grande spreco.
-“ Morire… morire per far vivere qualcun altro… ” si disse con ribrezzo la miko di tenebra –“ …che cosa incomprensibile! ”
Quello che più c’era di importante nella vita era il potere…il potere di decidere della propria vita e di quella degli altri, il potere di incutere terrore e di dominare le tenebre della morte, il potere, così inebriante ed eccitante, fatto a posta per schiacciare i più deboli e divertire la regina del male.
Che cosa stupida l’amore.
Un sentimento per poveri sciocchi sensibili, che rapisce l’animo e lo avvelena, che stordisce i sensi e logora nel profondo…un sentimento inutile, che porta alla rovina.
-< Scegli… o la tua vita o la sua! > ripeté nuovamente la donna nera.
La pioggia scrosciava incessante ormai, e i tuoni alti nel cielo si rincorrevano tra i lampi che cadevano a rigare quel paesaggio plumbeo.
Inuyasha, a quelle parole, strinse con forza le mani in un pugno fino a ferirsi i palmi.
-< Dannata! > urlò, mentre tentando di divincolarsi il serpente azzurro lo avvolgeva in una morsa sempre più stretta.
La lama che lo trappasava ancora da parte a parte si mosse veloce nel suo petto, strappandogli un gemito di dolore e tingendogli le labbra di rosso sangue.
-< Cosa dovrei fare? > chiese Kagome, guardando Mahoo con sguardo di sfida.
-< Crea per me la quarta sfera! > disse la miko di tenebra, mentre la ragazza dai capelli corvini guardava, con occhi velati di lacrime, Inuyasha.
-< Se…se creerò per te la quarta sfera, lascerai andare Inuyasha? > chiese con un filo di voce Kagome, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime impossibili.
-< Kagome, stupida, ma cosa stai dicendo? > urlò Inuyasha, mentre il cuore gli batteva veloce nel petto, uccidendolo al solo pensiero di quello che sarebbe potuto succedere.
-< Taci youkai! > disse Mahoo seria, stringendo convulsamente la presa sulla sfera che le riluceva in mano. Parallelamente il serpente di energia azzurra si strinse attorno alla figura provata di Inuyasha, stritolandolo e facendo affondare ancor di più la lama che lo trapassava da parte a parte.
Inuyasha mugugnò sorde parole di dolore, mentre un rivolo di sangue gli scendeva dalla labbra.
-< Rispondi? Lo lascerai? > urlò Kagome, tendendo sempre il suo arco contro la miko nera.
-< Si, lo lascerò, se è questo il tuo ultimo desiderio! > ripose in un sorriso Mahoo, mentre un lampo scendeva a squarciare il cielo nero come la pece.
-“ Creare una sfera esige una vita ” pensò Kagome, spostando il suo sguardo sulla figura di Inuyasha che la guardava implorante –“ La mia vita, in cambio della sua… ”
-< Kagome, ma cosa stai facendo? > urlò Inuyasha -< Scappa stupida, ti vuoi forse far ammazzare? >
-< Inuyasha… > disse Kagome, guardando lo youkai con occhi colmi di tristezza e di amore -< …perdonami! >
Inuyasha si perse in quegli occhi color cioccolato capaci di farlo vivere e di farlo morire contemporaneamente.
Le lesse nello sguardo parole che mai avrebbe voluto vederle dipinte in volto, capendo cosa la ragazza avesse intenzione di fare.
-< No sciocca, non fare… > cercò di replicare, ma la voce seria e decisa di Kagome lo interruppe.
-< Inuyasha…ti amo… > gli disse, mentre una piccola lacrima le scendeva a rigare il volto di perla.
-< Osuwari*! > urlò poi, con tutto il fiato che aveva in corpo.
I loro sguardi si incrociarono in un attimo, poi Inuyasha si sfracellò al suolo, svenendo per le ferite riportate e la copiosa perdita di sangue.
-< Ma bene, ora che ci siamo tolte questo scocciatore dalle scatole, mantieni fede alla tua parola! > disse sorridente Mahoo, mentre il serpente azzurro che avvolgeva Inuyasha si scioglieva da quel abbraccio di morte, tornando a dimorare all’interno della shiyosoo no tama.
Kagome chiuse gli occhi, non prima di aver rivolto un ultimo sguardo al suo youkai.
-< Datti una mossa, altrimenti lo ammazzo immediatamente! > urlò inviperita la miko di tenebra, mentre un colpo azzurro partiva in direzione di Inuyasha ancora svenuto al suolo in una pozza di sangue.
All’improvviso un’intensa luce rossa esplose dal corpo di Kagome, avvolgendola in scariche elettriche d’oro. Il colpo partito dalla sfera dei quattro elementi si frantumò contro quella luce accecante, che si alzava veloce in cielo, fino a sfiorare la cresta della nuvole di amara pioggia.
Kagome aveva riempito la sua anima e la sua mente del volto, delle calde parole, dell’amore per Inuyasha, riuscendo quindi finalmente a capire come venisse creata una sfera del potere.
Le sfere del potere non erano altro che il cuore della persona che si sacrificava, in cui vi erano impressi i desideri per la persona amata.
La luce accecante, così com’era nata improvvisamente, si era dissolta velocemente, tornando, come un tira e molla, nel corpo della giovane dai capelli corvini.
Inuyasha aprì gli occhi d’ambra, trovandosi diffronte una scena che gli aveva lacerato il cuore come le saette laceravano il cielo alto sopra la sua testa.
Una sfera rossa, di una luce potente, dalla venature d’oro, galleggiava nell’aria invisibile a pochi metri da Kagome.
La ragazza aveva lo sguardo spento e, all’altezza del petto, un grande buco sferico la trapassava da parte a parte.
-< Kagome… > disse in un filo di voce Inuyasha.
La ragazza dai capelli corvini cadde a terra.
Un fulmine scese dal cielo, mente la pioggia intensificava la sua caduta dagl’occhi degl’angeli. La ai no tama* levitava ancora immobile.
Kagome chiuse gli occhi in risposa ad un urlo che portava il suo nome, rimpiangendo la calda voce di Inuyasha.
La sua giovane vita le scivolò via, così come le gocce di morte le rigavano un volto d’amore.

Continua capitolo 27...

Osuwari* = a cuccia o seduto
Ai no tama* = sfera dell’amore

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Capitolo 27
*** LACRIME D'ESTATE ***


Salve a tutti!!!!!!! Come va? A me benino!
In compenso, dopo i vostri calorosissimi commenti, sono fortunata ad essere ancora viva! E dire che, dallo scorso capitolo, l’uomo mannaia si è fatto cattivo, e gira per casa brandendo la sua mannaia e muovendola a casaccio sfasciandomi i mobili di casa e tutte le pareti.
Secondo me, il fatto che si fingesse mio amico, era tutta una vostra tattica!Non è vero?
Finche sfascia le cose di mia sorella va bene, ma le mie sono assolutamente da non toccare! Anche se lo so, direte voi, mi conviene pensare alla mia pelle piuttosto che alle cose!
Ora faccio la brava e vi lascio al capitolo… conto alla rovescia: - 3 capitoli alla fine!

CAPITOLO 27
LACRIME D’ESTATE

Il cielo era ormai come un grande prato di fulmini.
Sottili fili di scariche gialle si muovevano cullati dal vento, cadendo dal plumbeo cielo e rumoreggiando, urlando, impazzendo al contare le gocce di dolorosa pioggia che cadevano a bagnare una terra da troppo tormentata dalla rabbia e dal dolore che i tuoni riversavano su quel mondo di uomini e demoni. Inuyasha corse.
Muoveva veloce i piedi bagnati senza nemmeno rendersene conto, mentre il cuore si fermava nel vedere l’esile figura di Kagome riversa per terra… immobile… senza vita.
Il buco aperto nel petto dalla lama di ghiaccio grondava ancora sangue,ma non gli faceva male… non sentiva nulla… vedeva solo…solo lei.
Ignorando la rossa sfera, che riluceva di scariche d’orate a mezz’aria, si inginocchiò sulla figura distesa a terra di Kagome, prendendola tra le braccia e voltando il suo bel volto immobile.
-< Kagome… > chiamò in un filo di voce, vedendo e sentendo le sensazioni che gli passavano nell’animo come un sogno lontano, come se non fossero parte di lui, come se fossero solo un brutto incubo. -< Kagome… > chiamò ancora, accarezzandole il volto rigato di lacrime e pioggia.
Niente.
La pioggia scrosciava veloce… rumorosa… infernale… colpevole.
-< Kagome!!!! > urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, rivivendo in un flash tutto quello che era successo.
La strinse a se, affondando il volto in quei capelli corvini che tanto amava, ancora così profumati, ancora così luccicanti, ancora così pieni di vita.
Mentre le saette scendevano dal cielo, l’intensità della pioggia incominciò a calare, diminuendo il centellinare di quelle lacrime d’angelo.
Una risata maligna si sparse su quel paesaggio rigato di gocce, coprendo il rumore della pioggia. -< Finalmente quella patetica ragazzina è morta! > disse divertita la miko di tenebra -< Ed io ho la mia sfera! > continuò, indicando il gioiello che galleggiava luminoso nell’aria. La ai no tama incominciò a muoversi in direzione della sacerdotessa nera, ma una mano imprigionò la rossa sfera, bloccandola nel suo pugno.
-< Lupo! > disse in un ghigno Mahoo -
-< Cosa hai fatto? > chiese nero Koga, spostando il suo sguardo sulla figura inerme di Kagome tra le braccia di Inuyasha.
Lo youkai era appena rinvenuto ed ancora non capiva come tutto quello che aveva appena visto potesse essere vero, potesse essere accaduto in un attimo, sconvolgendo le sorti di una guerra millenaria. La sfera rossa che teneva in mano era impregnata di potere e… impregnata d’amore. Spostò il suo sguardo sulla figura stravolta di Inuyasha.
Lo youkai dai capelli argentei continuava ad accarezzare i capelli corvini e il volto immobile di Kagome, guardandola con occhi velati di lacrime, con le mani che tremavano e seguivano i battiti di un cuore che ormai era lacerato come il cielo dai fulmini.
-< Cosa hai fatto? > chiese nuovamente Koga alla miko di tenebra, che li guardava divertiti.
-< Quello che vedi lupo…ed ora consegnami quella sfera se non vuoi che l’ultimo desiderio di quella sciocca sia stato inutile! > rispose seria Mahoo.
Inuyasha ascoltava il discorso, ora così inutile e superfluo alle sue orecchie, senza distogliere lo sguardo dalla sua Kagome.
-“Io… io non ti ho protetto!” si disse, mentre una lacrima scendeva a rigargli il volto – “perché hai fatto questo per me?”
-< Inuyasha! > sentiva ancora la voce di Kagome nella testa. Quel modo di pronunciare il suo nome, quella voce calda, che gli faceva tremare la schiena… solo lei… solo lei poteva chiamarlo così.
-< … ti amo… > gli aveva detto con un sorriso rivolto solo a lui.
Lei glielo aveva detto tante volte, lui sempre troppo poche.
Senza di lei ora cosa importava?
Lo youkai alzò il volto, guardando Koga e la sfera rossa che stringeva in mano.
-“Per me lo hai fatto!” si disse, mentre un’altra lacrima scendeva dal suo volto sempre così fiero e strafottente.
Il suo cuore stava ormai per scoppiare… dolore e rabbia gli opprimevano il petto, impedendogli quasi di respirare.
Posò delicatamente a terra Kagome, poi, togliendosi la parte superiore della sua veste rossa, coprì il ventre e il petto aperto dal foro della sfera di Kagome.
Si chinò su di lei sino a baciare quelle labbra fredde.
-“Aspettami!”le sussurrò a fior di labbra dopo averla baciata.
-< Mahoo… > disse guardando la miko di tenebra -< …preparati a morire! >
***
Un’altra goccia tinta di rosso cadde dal soffitto di marmo nero.
La bianca superficie, di pallida luce, del limen era ormai diventata come uno specchio rosso, rigata in più punti da quelle venature di sangue.
-< La quarta sfera… > sussurrò Sesshomaru, spostando il suo sguardo dal buco sul soffitto alla figura trionfante di Yuta.
-< Perplesso, principe dei demoni? > chiese divertito il demone dell’invisibilità.
-< Arrabbiato! > rispose il Signore dell’Ovest, muovendo la lama della sua potente tokijin.
Yuta scoppiò a ridere.
-< Io non riderei, se fossi in te! > disse gelido Sesshomaru, scattando in avanti e gettandosi contro il demone rinato.
Yuta saltò agilmente all’indietro, ma le caviglie e le gambe gli bruciavano e gli dolevano per i numerosi tagli che stillavano copioso sangue.
-< Hai parlato anche troppo per i miei gusti! > disse il signore dell’Ovest, abbassando la zanna di Naraku. Yuta parò il fendente con la sua katana rossa, scomparendo magicamente alla vista dello youkai.
Sesshomaru si voltò di scatto.
Una fendente partito alle sue spalle correva veloce e silenzioso nella sua direzione, ma egli lo parò con facilità.
-< Oramai sei diventato prevedibile! > disse il signore dell’Ovest, combattendo apparentemente contro il nulla.
Uno, due, tre colpi ripetitivi scagliati dalla lama scintillante di tokijin.
Una goccia di finto sangue scese dal cielo dei morti, rimbombando nella sala che era diventata magicamente silenziosa.
Sesshomaru abbasso nuovamente la lama della sua potente e velenosa spada e una figura cadde a terra, diventando nuovamente visibile e coperta da numerosi graffi e tagli rossi.
Yuta era seduto a terra.
Le mani tremavano e lo sguardo ora rivelava la paura della morte.
-< Sembra che tu abbia perso! > disse Sesshomaru, guardando la sua vittima ormai in procinto di morte.
-< No…non… > riuscì a dire Yuta, ma la lama di tokijin si librò potente nell’aria buia, tagliando in un solco a metà la grande sala del trono.
***
Il cielo, il terreno e l’orizzonte erano tinti di rosso, confondendosi uniformemente come un'unica tela tinta di sangue, squarciata dalla tempera dei fulmini assordanti che rigavano quello che probabilmente era il cielo. Temari scostò da sé Sakura, poggiando delicatamente quella che un tempo era sua sorella a terra.
Il volto della miko del Sud era rilassato, sembrava stesse dormendo.
-< è finita! > disse Annai, avvicinandosi alla miko dell’Ovest (Temari).
-< Si… finalmente! > le rispose Temari, accarezzando il bel volto immobile di Sakura.
-< Non avresti mai voluto ucciderla? > chiese la miko dell’Sud.
-< Volevo… speravo di poter risolvere le cose, ma alla fine non c’è stato nulla che io abbia potuto fare! > rispose la sacerdotessa bionda, aprendo delicatamente la mano di Sakura che stringeva la shihonshitsu no tama.
Temari prese la sfera gialla nelle sue mani e si alzò dolorante con l’aiuto di Annai.
-< Mi dispiace… > disse la miko del Sud -< …ma sono contenta che tu stia bene! >
-< Grazie, anche se forse sarebbe stato meglio se fossi morta io! > rispose tristemente Temari.
-< Per quello che è successo tre anni fa? > chiese Annai.
-< Per non aver saputo essere una buona sorella… per non aver potuto essere una buona amante…per non essere una buona sacerdotessa! > rispose tristemente la miko dell’Ovest, mentre la gialla biglia nella sua mano splendeva radiosa.
-< Sai, colpevolizzarsi troppo sugli scherzi del destino e sugli sbagli del passato non è nient’altro che un inutile tormento! > le rispose in un sorriso la sacerdotessa dagli occhi d’ambra -< E poi non so quante sacerdotesse sarebbero riuscite a vincere una sfera del potere! >
-< Grazie! > le rispose in un sorriso Temari -< Ed ora, usciamo di qui! >
Le due miko protettrici delle due sfere del potere chiusero nelle loro mani le due sfere, una gialla e l’altra verde, recitando una formula sacra.
Dalle due biglie fuoriuscì una potente luce bianca, che incominciò a spargersi in quel mondo di sangue.
***
Il sole splendeva radioso nel mezzo del cielo, mentre un debole venticello spirava giocoso tra i verdi fili d’erba nel grande prato di fiori.
Un demone, dai capelli argentei e dalle buffe orecchie canine, contemplava quel bel paesaggio d’estate, mentre mille petali colorati si rispecchiavano nei suoi occhi d’ambra.
-< Inuyasha! > Kagome chiamò lo youkai, e questo si voltò a guardarla sorridente.
La ragazza dai capelli corvini si mosse nella sua direzione, ma più si muoveva e correva nel raggiungerlo, più Inuyasha si allontanava da lei.
-< Inuyasha! > chiamò ancora Kagome, ma una mano le si posò sulla spalla, facendola voltare.
Una donna dai castani boccoli e dagl’occhi profondi le sorrideva.
-< Midoriko! > disse Kagome in un filo di voce.
-< Ciao Kagome!Sai dove ti trovi? > le chiese la madre.
-< Io… io sono morta? > chiese la ragazza del futuro, con gli occhi colmi di lacrime.
Midoriko annuì, poi spostò il suo sguardo sulla figura di Inuyasha oltre le spalle di Kagome.
-< Anche Inuyasha…anche Inuyasha è morto? > chiese Kagome, mentre le lacrime le rigavano il volto. -< No! > la rassicurò Midoriko -< Ma ha promesso di raggiungerti! >
-< Cosa? > chiese Kagome -< Ma questo non deve accadere! Io voglio che lui viva! > disse, mentre il fiato era smorzato da sordi singhiozzi che le tormentavano il petto.
-< Non preoccuparti!Non morirà! E neanche tu! > le disse in un sorriso, poggiandole anche l’altra mano sulla spalla.
-< Cosa? > chiese turbata la ragazza dai capelli corvini -< Ma io sono già morta! >
-< C’è ancora qualcosa che ti tiene legata a quel mondo e che ti può riportare indietro! > le rispose in un sorriso Midoriko, riportando così la speranza in quel cuore che Kagome aveva donato al suo amore.

Continua capitolo 28…

Allora, che dire… si torna a sperare?
Cosa avrà voluto dire Midoriko?
Bhe… se siete stati ben attenti a tutta la storia avrete già intuito qualcosina… Kagome008 ha sempre una soluzione a tutto (tranne ai problemi di matematica!)
A presto e non dubitate di me (ma della mia mente si!)!Kiss Kaggy008

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Capitolo 28
*** TESSAIGA DALLA LAMA NEL CUORE ***


Bene bene, eccomi tornata ad aggiornare!
Ed ora passo a scrivere questo capitolo dove, penso si capisca del titolo, succede qualcosa di nuovo e di strano alla spada di Inu… cosa succederà mai?
Leggete e commentate quello che la mia mente malata ha prodotto in appena un girono di pazzia!

CAPITOLO 28
TESSAIGA DALLA LAMA NEL CUORE

Una piccola comitiva, simile ad un piccolo corteo, si precipitava veloce lungo le buie e gocciolanti segreta del grande castello, correndo a liberare tutte le miko rinchiuse in quelle vecchie celle arrugginite, giovani e vecchie, dal Nord al Sud, dall’Ovest all’Est.
-< Ma quante ce ne sono? > chiese il piccolo Schippo, guardandosi attorno e lungo il buio corridoio che dovevano ancora percorrere.
-< Ragazzi, dobbiamo sbrigarci! > disse la somma Haruna, aprendo in un strido una piccola cella e liberando alcune giovani del Nord.
-< Dovremmo esserci quasi tutte ormai! > aggiunse Kyo -< Avete trovato difficoltà ad aprirvi la via per le segreta? >
-< Non particolarmente, c’erano alcuni demoni di guardia al portone, ma nient’altro. La miko nera e i suoi servitori più forti erano ad aspettarci all’ingresso del castello! > spiegò brevemente Sango, aggiustandosi l’hiraikotsu sulle spalle.
-< C’era anche Sakura con Mahoo? > chiese la vecchia Kaede.
-< Si! > rispose Miroku -< E prima che noi ce ne andassimo lei e Temari, con Annai, sono scomparse in un’altra dimensione! >
-< Cosa? > disse stupita la somma Haruna.
-< Purtroppo è così, ed anche Sesshomaru ha intrapreso uno scontro diretto con Yuta, il demone dell’invisibilità! > spiegò brevemente il monaco.
-< Inuyasha e Kagome? > chiese preoccupata la vecchia Kaede, mentre un fulmine scendeva vicino dal cielo di pece, oltre le grate delle piccole finestrelle.
-< Loro sono rimasti con Koga a vedersela con Mahoo > rispose Sango.
-< Questo non ci voleva! > commentò stizzita Kaede -< Mahoo tenterà di far creare la quarta sfera a Kagome! >
-< Come? > chiese preoccupata Sango -< Credete davvero che Kagome sia in grado di creare una sfera del potere? >

-< I suoi poteri di miko non sono ancora sviluppati al cento percento, ma se la vita di Inuyasha fosse messa in pericolo, credi davvero che Kagome rimarrebbe ferma a non fare niente? > chiese Kaede, già conoscendo la dolorosa risposta dentro di lei. Sango scosse buia la testa.
-< Allora sbrighiamoci!Non abbiamo tempo da perdere! > le disse in un sorriso Miroku, poggiandole una mano sulla spalla per confortarla.
-< Ormai è tardi! > disse una voce austera, accompagnata da una figura famigliare, dai capelli argentei e dagl’occhi d’ambra, comparendo sulla soglia delle scale, seguita da Kagura.
-< Sesshomaru? > disse Miroku in un filo di voce.
-< La quarta sfera è già stata creata! > rispose il signore dell’Ovest, guardando fuori dalla piccola grata arrugginita a contemplare un fulmine che scendeva rumoroso a squarciare ogni speranza.
***
-< Inuyasha, cosa avresti intenzione di fare? > chiese divertita Mahoo, puntando lo sguardo sullo youkai dai capelli argentei.
-< Fartela pagare! > rispose serio Inuyasha, mentre l’alto cielo, coperto da grandi nuvolone nere, rumoreggiando, diminuiva l’intensità della pioggia, che cadeva sempre e comunque con intensità, ma meno copiosa di prima.
Koga guardava lo youkai e la figura distesa a terra, inerme alle lacrime di pioggia che il cielo della vita riversava in quel mondo senza speranza, di Kagome, avvertendo crescere dentro di sé una rabbia immensa, scaturita dalla sensazione di inutilità che tutta quella situazione gli faceva ribollire nelle vene.
-< Per lei… > mormorò piano Koga.
Inuyasha si voltò a guardarlo.
-< Si…per lei! > gli rispose in un sorriso, stringendo l’elsa di tessaiga dalla lama luccicante e bagnata.
-< Allora ti aiuterò anch’io! > disse il capo della tribù Ioro, mentre la ai no tama, stretta nel suo pugno, brillava intensamente, coperta da un intenso luccicare rosso e da scariche d’orate, che la riempivano come tante piccole venature preziose.
-< No, questa volta la cosa riguarda solo me! > rispose serio Inuyasha, tornando a sfidare la sacerdotessa nera con lo sguardo.
-< Ma… > cercò di obbiettare Koga, prima che lo youkai lo interrompesse.
-< Tu spiega alle due miko cos’è successo. Alla miko nera ci pensò io! > rispose serio lo youkai, gettandosi all’attacco.
Un forte vento si alzò all’improvviso, deviando la traiettoria rettilinea delle gocce che cadevano dall’alto, scompigliandole e facendole cadere trasversalmente.
Koga si voltò, mentre alle sue spalle, ancora incredule, stavano Annai e Temari.
Una leggera nebbia le avvolgeva, mentre la miko dell’Ovest si reggeva dolorante ad Annai, che si guardava attorno ancora spaesata, stringendo sempre l’arco nella mano libera.
-< Che cos’è successo? > chiese Temari.
-< Inuyasha sta combattendo contro di Mahoo… > rispose veloce Koga, correndole incontro e voltandosi a guardare il duello tra Inuyasha e la sacerdotessa nera. -< Ma quella che hai in mano è una sfera del potere! > disse d’un tratto Annai -< Chi l’ha creata? >
Koga abbassò buio lo sguardo, stringendo la biglia rossa nelle sue mani artigliate.
-< Kagome…dov’è Kagome? > domandò in un filo di voce Temari, comprendendo il triste silenzio di Koga. Il demone lupo si scostò dalla loro visuale, permettendo alle due sacerdotesse di vedere oltre le sue spalle la figura riversa atterra di Kagome.
-< No… > bisbigliò Annai.
-< Com’è potuto accadere? > chiese Temari dopo lunghi ed interminabili secondi di silenzio, interrotti solo dalla scrosciare lento della pioggia e dai rumori cupi e sordi della lama di tessaiga contro le inevitabili barriere azzurre che Mahoo erigeva con tanta dimestichezza.
-< Kagome… si è sacrificata per Inuyasha! > rispose mogio il capo della tribù Ioro -< E voi, siete riuscite a sconfiggere la sacerdotessa alleata della miko nera? >
-< Si…abbiamo recuperato la shihonshitsu no tama! > rispose Annai, senza togliere lo sguardo dalla figura immobile di Kagome.
-< Quindi da quello che hai detto, la quarta sfera è stata creata da Kagome per Inuyasha? > domandò la miko dell’Ovest, reggendosi di peso all’amica del Sud.
Koga annuì, incuriosito dal tono fiducioso che la miko aveva usato per porre quella domanda.
-< Allora, forse, non tutto è ancora perduto! > riprese Temari, scambiando uno sguardo d’intensa con Annai.
***
- urlò Inuyasha, abbassando la lama della sua tessaiga, zanna ereditata da suo padre, arma insostituibile e carica di ricordi.
Mahoo saltò all’indietro, erigendo una barriera dalle pareti azzurrine.
Il taglio nel vento terminò la sua vorticosa offensiva sulle barriera velocemente eretta da Mahoo, mentre Inuyasha si asciugò il volto bagnato dalla lacrime di pioggia con il bordo della sua maglietta bianca (ricordo che la parte superiore della sua veste la data a Kagome!). La gocce di pioggia gli offuscavano la visuale e limitavano i suoi movimenti, ovattandoli nelle pozzanghere di fredda acqua caduta dal cielo terso, facendo perdere, inoltre, ai suoi colpi la forza che solitamente essi possedevano.
-< Tutto qui? > domandò divertita Mahoo -< Mi aspettavo di più! >.
La sfera azzurra, nella sua mano, risplendeva ora più intensamente di quanto mai avesse brillato fin’ora. Le quattro sfere erano vicine… pericolosamente vicine… ed avvertivano ognuna l’intensità del loro legame farsi sempre più forte, distanti le une dalle altra ormai solo pochi metri.
-< Una volta che ti avrò tolto di mezzo, inutile seccatura, le quattro sfere saranno finalmente nelle mie mani e le porte del limen saranno aperte ai miei demoni dell’aldilà! > disse la miko nera, scoppiando in una risata. -< Questo è da vedere! > disse Inuyasha, digrignando i denti -< Bakuryuha! > urlò poi dando il via all’onda esplosiva dirompente.
Mahoo guardò il potente colpo di tessaiga infrangersi sulla barriera azzurra distante da lei solo pochi centimetri, mentre il sorriso di vittoria le si dipingeva trionfatore in volto.
-< Non ci siamo…sei veramente una nullità! > disse divertita, al sicuro dietro la sua alta barriera.
Inuyasha abbassò lo sguardo, mentre il fiato gli mancava irregolare nel petto.
-“ Dannazione! ” pensò irato “ Il kaze no kizu e il bakuryuha sono inutili, ma deve esserci un sistema, deve esserci! ”. Strinse l’elsa scivolosa di tessaiga talmente forte da ferirsi i palmi delle mani con i suoi lunghi artigli.
-< Inuyasha… > una voce famigliare, così dolce, così bella, che sembrava gli mancasse da mille anni, lo fece voltare.
-< Kagome… > disse in un filo di voce, immaginandosi di vederla.
Ma lei non c’era e, forse, mai più ci sarebbe stata.
Annai, Temari e Koga lo guardavano perplessi.
D’un tratto la potente luce della ai no tama, la quale risplendeva più delle altre biglie, attirò l’attenzione di Inuyasha.
Quella sfera era intrisa del profumo di Kagome e riluceva più bella delle altre, quasi ammagliandolo con la sua luce. Quella piccola e, all’apparenza, insignificante biglia era l’ultimo desiderio di Kagome, pieno della voce e dell’amore per Inuyasha, come una lacrima incancellabile dal cuore, come un fulmine che rimane immobile in un cielo purpureo.
Inuyasha indicò la sfera, e questa, liberandosi dalle mani di Koga, si mosse nella direzione dello youkai, mentre tutti guardavano perplessi quello strano fenomeno.
La piccola biglia rossa dalle venature d’oro si fermò alcuni istanti diffronte ad Inuyasha, come accertandosi che quello fosse il suo vero padrone.
Improvvisamente tessaiga incominciò a vibrare ed Inuyasha tenne con fatica l’impugnatura della vecchia spada.
-“ Tessaiga…tessaiga sta cambiando! ” pensò lo youkai, mentre l’antica zanna di suo padre incominciava una metamorfosi sotto i suoi occhi.
L’impugnatura era diventata d’oro e la lama…la lama, aveva dell’incredibile. Era diventata dritta ed affilata come un rasoio, di un colore rosso intenso e dalle venature d’oro, e al centro della lama, all’altezza dell’impugnatura, c’era una piccola incavatura sferica.
La ai no tama si mosse lentamente, collocandosi con precisione nell’incavatura sulla lama di tessaiga, che a questo punto smise di tremare, consolidando la sua nuova e potente forma.
Inuyasha alzò gli occhi dalla sua nuova spada,voltandosi a fronteggiare lo sguardo perso di Mahoo, ancora incredula per quella strana trasformazione.
Inuyasha sentiva scorrergli dentro una forza incontrollabile, e sentiva la presenza di Kagome nel suo animo, così agguerrito, ma al tempo stesso placato.
-< Kokoro ni ha *! > urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre un potente fendete dalle scariche gialle partiva dalla sua lama in direzione di Mahoo.
La donna nera, al sicuro dietro la sua invincibile barriera, guardò il colpo piombarle adosso con assoluta tranquillità, credendosi intoccabile e al riparo dalla rabbia di Inuyasha.
Il nuovo fendente lanciato da Inuyasha, frutto dell’unione di tessaiga con la sfera di Kagome, dopo un intesa resistenza, riuscì a penetrare la barriera azzurra della miko nera.
Mahoo riuscì a scansarsi all’ultimo secondo, rimanendo comunque ferita ad un braccio dalla nera ed elegante veste lacerata.
-< Com’è possibile? > chiese al nulla, alzando lo sguardo su quell insulso demone che era riuscito, chissà come, ad infrangere le sue difese, ad incrinare, per la prima volta, la certezza di una vittoria.

Continua capitolo 29…

Vocabolario
Kokoro ni ha: lame nel cuore

Allora, come la pensate ora?
Ditelo ed ammettetelo che sono geniale!
Argh!
Grazie uomo mannaia! (abbiamo fatto pace!nd)
Solo lui, nessun altro?
Ecco, lo sapevo, sono un incompresa! Sigh sigh sigh…ma pensate sia stato facile architettare tutta questa faccenda? Ho passato giorni, ma che dico, un mese intero, a rimuginare sul nome da dare al nuovo colpo di tessaiga, e voi non apprezzate i miei sforzi!Ma guarda te!
Già sono depressa dalla fine della storia che si avvicina…o cribbio, mancano solo due capitoli…sigh sigh sigh…e poi Kagome è ancora morta, Mahoo è ancora viva, la mia mente è ancora malata…in effetti di risolto non c’è un bel niente!
Ora, o mi commentate numerosi, elogiandomi, facendomi i complimenti e via discorrendo (quando parlo così mi sento molto Kodaci di Ranma!nd) o io non aggiorno per 3 settimane!ah ah ah…
Come sapete l’ultimo capitolo è gia pronto, mi manca solo il 29…allora?Dipende tutto da voi!ah ah ah!^^

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Capitolo 29
*** LA VOCE DELLA SPERANZA ***


Ed eccoci qui, che dire…manca un solo capitolo…sigh sigh…
Argh!
Grazie uomo mannaia…ma prima della fine di questa storia riuscirò mai a vederti in faccia, o andrai sempre in giro con sto cappuccio?
Argh Argh!
Chissà, magari è anche un bel pezzo di raga…
Cmq, avete visto che le minacce servono?Ho ricevuto un bel po’ di commenti e sono davvero felice! (ma fino ad un attimo fa non era depressa?nd voice)
Va bene, penso siate curiosi di leggere, però prima volevo ribadire una piccola cosuccia, mia cara giw…Kokoro ni ha non mi sembra un colpo da mew mew!COME HAI POTUTO DIRMI UNA COSA DEL GENERE? Argh!
Uomo mannaia, vendica tu il mio onore macchiato!

CAPITOLO 29
LA VOCE DELLA SPERANZA

Le piccole gocce di pioggia, che cadevano ormai rade dal cielo lontano, improvvisamente così silenzioso e non più, finalmente, squarciato da intensi lampi e tuoni, si riversavano su una terra zuppa come una spugna, grondante di lacrime dal cielo ed ormai esausta da tutta quel acqua.
Lo sguardo di Mahoo era puntato fisso diffronte a se, ma, in realtà, i suoi occhi non stavano guardando niente di preciso.
Il suo potere, il potere della sacerdotessa più potente di tutto il Giappone, e quello della shiyosoo no tama, che uniti avrebbe potuto distruggere quelle terra che per tanto Mahoo aveva odiato, si era dunque, infine, incrinato, stava vacillando in precario equilibrio per colpa di quella stupida spada e di quella sfera agognata, a lungo desiderata, che la miko nera aveva bramato per millenni, senza mai riuscire a cancellarla dalla sua testa.
-“ Non lo permetterò! ” pensò la donna di tenebra, ritrovando in un attimo la sua lucidità e mettendo a fuoco l’immagine dello youkai, suo avversario, che stringeva l’elsa di quella stupida spada arrugginita, capace di tagliare la sua barriera facilmente come il burro –“Le sfere saranno mie e il limen sarà finalmente aperto!” Inuyasha continuava a guardare Mahoo, cercando di intuire i pensieri che vedeva scorrerle in volto, desiderando che tutta quella faccenda si concludesse al più presto e che la sua Kagome tornasse in vita…ma come?
Lei era morta. Il suo sguardo si posò sulla figura inerme della ragazza dai capelli corvini, così rilassata, così indifferente ai suoi tormenti che gli laceravano l’animo, distesa a terra.
-< Inuyasha! > sentiva la sua voce rimbombargli nella testa, ed ogni lettera, così dolcemente scandita, aveva il potere di fargli fermare il cuore.
-“ Io ti riporterò in vita! ” pensò, più deciso che mai –“ Oppure ti raggiungerò…non ti lascerò mai sola! “
-< Inuyasha…la sfera... > ancora quella voce…era la sua immaginazione, non c’era alcun dubbio.
-< Inuyasha…il desiderio… > Kagome…la voce di Kagome… stava parlando con lui?
-< Kagome… > disse in un bisbiglio, guardandosi intorno.
-“ La sfera?Il desiderio?... ma che… ” pensò perplesso, prima che, come un fulmine, le parole di Kagome gli diventassero chiare come il girono… ora sapeva cosa doveva fare.
-< Mahoo… sei pronta a morire? > disse serio Inuyasha, puntando i suoi occhi d’ambra su quella figura nera che gli aveva strappato via la cosa più importante che avesse mai avuto al mondo.
-< Cosa credi di aver fatto? > domandò irata Mahoo, mostrando per la prima volta nel suo animo una traccia di un qualsiasi sentimento -< Questi stupidi graffi, che quell arnese mi ha procurato, ti bastano a farti sentire sicuro della tua vittoria? Sei un illuso!Non riuscirai mai a sconfiggermi! >
Le parole della sacerdotessa nera rimbalzarono contro Inuyasha, scivolandogli adosso come inutile acqua, infrangendosi contro la sua determinazione. Una nuova forza, che mai aveva sentito scorrergli dentro, nemmeno nell’ultimo scontro contro quel vile di Naraku, alimentava la sua determinazione, la certezza di poter squarciare la tenebre con un colpo della nuova tessaiga, così bella e potente solo grazie al sacrificio di Kagome.
Scattò agilmente in avanti, brandendo l’elsa del antica zanna di suo padre, mentre alcuni spiragli di sole bucavano la parete di fitte nuvole alte nel cielo, colorando di un riflesso abbagliante la lama di tessaiga, facendola risplendere tutta dello stesso bagliore accecante della ai no tama.
-< Kokoro ni ha! > urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Un fendete dalle scariche elettriche squarcio la barriera azzurra di Mahoo, prendendo in pieno ventre la sacerdotessa millenaria.
Mahoo cadde a terra, ancora cosciente, ormai consapevole della sua…
-< Sconfitta? Io non sarà mai sconfitta! > urlò, tentando di rialzarsi, ma per la prima volta dopo tanto tempo una strana sensazione le attraversò lo stomaco, bloccandole i movimenti e facendole perdere in un attimo la poca forza che le rimaneva.
Si portò una mano al ventre, facendo cadere così dalla sua presa la shiyosoo no tama.
-< Dolore… > disse in un bisbiglio -< …questo è dolore! >
Il suo corpo tremava tutto ed un leggero senso di nausea la invadeva, bloccandole il respiro.
Abituata per secoli nell’immobilità del mondo degli inferi, così magicamente sospeso nel tempo, immobile ed insensibile allo scorrere della clessidra, il suo corpo era sempre stato protetto in una sorta di incubatrice di fiamme e rancore, privandola di tutte le sensazioni umane, anche quelle più semplici, che in quel modo di demoni le erano state negate.
-< Ora morirai, e questa volta per sempre! > disse Inuyasha, alzando nell’aria la sua fida spada.
Mahoo si toccò il mento.
La cicatrice infertole da Midoriko millenni prima le bruciava intensamente.
-“ Così è finita? ” si chiese, mentre la lama di tessaiga si abbassava veloce in una scia rossa –“ No…non così semplicemente! ”
-< Non può finire così! > urlò, mentre alcune lacrime le rigavano il volto immortale.
-< Kokoro ni ha! > urlò nuovamente Inuyasha, scalfendo il terreno bagnato in profondi solchi.
Il fendente prese in pieno volto la miko di tenebra, non prima che potesse urlare:
-< Non finirà così! >
Il suo urlo si perse nel fragoroso rumore prodotto da tessaiga dalla lama nel cuore.
***
Le ultime gocce di pioggia cadevano lente, come uno sgocciolare fastidioso, dall’alto cielo bucherellato di luce, da quei raggi di sole che per tanto tempo erano rimasti nascosti al di là delle nubi di triste pioggia, immobilizzati dalla furia di tuoni e lampi.
Solo un rumoreggiare lontano, del temporale che si allontanava veloce, come impaurito dalla forza del sole, ricopriva di sorde parole un silenzio pesante, scandito dal respiro affannato di Inuyasha, che ancora incredulo, brandendo la sua spada dalla lama rossa e dall’ elsa d’oro, si guardava intono stupito.
-< è finita? > chiese in un bisbiglio Annai, guardando diffronte a se.
Raggi luminosi di luce scendevano a rischiarare una terra oscurata per troppo tempo.
Anche l’aria, prima cosi tersa e pesante, sembrava alleggerirsi di secondo in secondo, come purificata dalle ultime gocce di pioggia.
Temari guardava fissa la figura di Inuyasha ancora immobile, mentre, per l’eccessiva stanchezza, o per il sollievo di una morte scampata, le gambe le cedevano e cadeva seduta a terra.
-< Temari, stai bene? > la soccorse Annai, inginocchiandosi di lato alla miko dell’Ovest.
-< Io…all’inizio non avrei scommesso un soldo su quello youkai!Il fatto che fosse legato ad una sacerdotessa mi faceva quasi ribrezzo e non riuscivo a capire se la sua fosse solo finzione o una relazione di interesse…ma credo, ora ne sono sicura, di non aver mai visto un amore più grande del loro! > disse tristemente Temari, ricordando e rivivendo nell’animo la prima impressione che Inuyasha e Kagome le avevano dato -< Siamo salvi solo grazie a loro! >
Annai annuì, ascoltando quelle parole che sentiva provenire dal profondo dell’anima della sua amica: anche Temari aveva vissuto un amore impossibile, e forse, a darle quell errata impressione del rapporto tra Inuyasha e Kagome, era stato una sorta di gelosia a lei inspiegabile, che tormentava i rimorsi impressi nel suo cuore per lunghi tre anni.
-< è finita si, ma da schifo! > commentò secco Koga al loro fianco, puntando il suo sguardo sulla figura inerme, distesa a terra, di Kagome, ancora addormentata in quel sonno eterno, incancellabile ad amaro. -< Forse Inuyasha può ancora fare qualcosa! > disse timidamente Temari, stringendo la shihonshitsu no tama nelle sue giovani mani e rialzandosi dolorosamente.
Lo youkai dai capelli argentei continuava a guardare diffronte a se, all’apparenza immobilizzato, ma scosso dentro da una grande paura…la paura che la sconfitta di Mahoo e la loro vittoria, così faticosamente raggiunta, fosse stata completamente inutile.
-“ E se non funzionasse? ” si chiese, voltandosi a guardare Kagome, addormentata per sempre a terra. -< Inuyasha! > ancora la sua voce…gli rimbombava dentro come un eco continuo. L’avrebbe mai più sentita?
-< La sfera è un dono…principalmente un dono d’amore! > gli aveva spigato Temari tempo addietro, mentre erano ancora in viaggio verso il villaggio dell’Ovest.
La shikon no tama era un dono di Midoriko per Kagome, e solo Kagome, come aveva poi alla fine fatto, poteva ricavarne il vero potere ed esaudire il suo desiderio.
-“Allora se la ai no tama è un dono di Kagome per me, anche io posso esprimere il mio desiderio!” pensò Inuyasha, stringendo l’elsa della nuova tessaiga ed avvicinandosi lentamente a Kagome. Si inginocchiò diffronte a lei e le accarezzo una guancia vellutata, ora così fredda e bagnata dalle lontane lacrime di pioggia.
-< Ma se non funzionasse? > le chiese, come se la ragazza potesse rispondergli -< Se questa volta ti ho perduta per sempre? >
-< Inuyasha, io mi fido di te ! > gli aveva detto Kagome all’epoca dell’ultimo scontro con Naraku, mentre l’ultimo frammento all’interno del cuore di Inuyasha usciva sotto il bacio di Kagome, nascosto per tanto tempo in un cuore a lungo tormentato.
Inuyasha sorrise.
-< Fidati di me anche questa volta! > le disse, mentre, con uno piccolo sforzo, toglieva la rossa ai no tama dell’incavo nella lama di tessaiga, che magicamente, come privata di forza, tornava ad essere una semplice vecchia spada arrugginita.
Inuyasha rinfoderò la zanna di suo padre e strinse tra le forti mani artigliate la biglia dalle scariche d’oro, pregando che quell ultimo prezioso regalo di Kagome servisse a ridare la vita alla sua stessa creatrice. Le sfere del potere instauravano un legame con il proprio creatore.
Midoriko non era forse riuscita a trovare temporaneamente rifugio nel corpo di Yuke, sebbene la sua anima dovesse raggiungere il nirvana e poi il grande vuoto?
Allora forse l’anima di Kagome era ancora collegata con quel mondo, come sospesa tra la vita e la morte, in bilico tra un futuro concreto e l’eternità immortale.
Inuyasha chiuse gli occhi, stringendo ancora più forte la ai no tama che brillava intensamente tra le sue dita. -< Torna in vita… torna da me! > disse a voce alta, mentre il suo desiderio arrivava a toccare l’anima di una ragazza venuta dal futuro.
Una luce accecante si sprigionò dalla piccola sfera rossa, avvolgendo il corpo di Kagome in un fascio di vita.
Continua capitolo 30…

Allora, e ammettetelo, sono o non sono geniale?
E dai…avreste mai pensato ad una cosa del genere?
Spero che si sia capito ciò che intendevo dire… forse le idee ce le ho chiare solo nella mia piccola zucca malata.
O kami-sama…manca solo un capitolo…sigh sigh sigh…non voglio postarlo!E se la finissi qui senza mettere il capitolo 30? Eh eh eh…sono perfida, ma il fatto è che non voglio proprio finire questa storia! Va bene dai, la finirò solo perché ve la siete meritata…quando lo volete il capitolo finale? Io direi tra uno o due giorni…va bene, facciamo tre!
L’ultimo capitolo è un po’ lunghetto, ma è tanto, tanto bello!Almeno, la mia amica che lo ha letto ha detto così,ma ne io, ne lei siamo tanto normali, quindi la cosa è sempre soggettiva.
Come sempre, più commentate, prima Kaggy aggiorna, anche perché faccio sempre ora a cambiare la storia…eh eh eh…(la parte di Kodaci che è in me sta avendo il sopravvento!nd)
Cavoli, quasi mi dimenticavo!Oltre ai soliti e doverosi ringraziamenti, questa volta ci aggiungo anche quelli per miha-chan, che ha commentato per la prima volta!!!
Continuate così!A presto l’ultimo capitolo!^^

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Capitolo 30
*** ICHIDO MATA KAGE DE HOSHI ***


Ed eccoci giunti alla fine… sigh sigh sigh… ma che tristezza, io sono super disperata!
Questo capitolo è pronto ormai da settimane, ma non voglio postarlo…no, non voglio!
Penso proprio che vi piacerà…sapete, mi sono lasciata andare molto… quanto darei per vedere le vostre facce!
Cmq c’è una bella sorpresona alla fine…eh eh eh…leggete, ci vediamo alle note finali!^^

CAPITOLO 30
ICHIDO MATA KAGE DE HOSHI – ANCORA UNA VOLTA ALL’ OMBRA DELLE STELLE

Una luce accecante, di un rosso intenso, avvolse la piccola biglia stretta tra le mani di Inuyasha, avvolgendo lo youkai e la ragazza distesa a terra in quel fascio dai mille riflessi d’orati ed argentati, rischiarato ancora di più dalla luce del sole che ormai aveva quasi definitivamente vinto le tenebre, scacciandole a gran forza dall’alto cielo.
-< Ti prego, torna da me! > ripetè Inuyasha, mentre sentiva la sfera tra le sue mani diventare sempre più inconsistente, fino a svenire in una nuvola dai riflessi argentei.
I suoi occhi si erano ormai abituati a quella luce accecante, ed il suo sguardo era puntato sul volto ancora immobile di Kagome.
Il tempo sembrava essersi fermato, e il chiarore che li avvolgeva sembrava averli trasportati in un'altra dimensione.
I battiti del cuore di Inuyasha si intensificavano di secondo in secondo… se Kagome non avesse aperto gli occhi da un secondo all’altro sarebbe sicuramente impazzito.
Kagome mosse la palpebre…un movimento lieve e quasi impercettibile, ma carico di vita.
-< Kagome…Kagome! > chiamò con forza Inuyasha, stringendole la mano.
-< Inu…yasha! > disse in un bisbiglio la ragazza, aprendo i suoi grandi occhi color cioccolato a rivedere di nuovo, finalmente, il mondo.
-< Kagome! > la chiamò ancora lo youkai, stringendola forte a sé, come a volerla non lasciare andare più. Rimasero abbracciati per dar il tempo sufficiente ai loro cuori di calmarsi e a Kagome di sentire scorrerle nuovamente la vita nelle vene.
Kagome scostò Inuyasha da sé o lo guardò in volto.
Dai grandi e profondi occhi dello youkai erano scese silenziose lacrime, che avevano rigato quel volto un tempo troppo fiero ed orgoglioso per mostrare i propri sentimenti, ma ora così vivo… ora finalmente sereno.
Con dita gentili Kagome asciugo una piccola lacrima sul volto di Inuyasha, rivolgendogli un sorriso.
-< Sei stata una stupida! > le disse Inuyasha, stringendole forte la mano.
-< Dovevi dirmi proprio questo? > chiese in un sorriso Kagome, ormai consapevole del vero significato celato dietro quelle rudi parole.
La luce attorno a loro stava via via svanendo, diminuendo la sua intensità lentamente, come affievolendosi di secondo in secondo, avendo ormai adempiuto al suo compito.
-< Si, è te le ripeterò fin che campi…stupida, stupida, stupi… > a fermare la frese di Inuyasha erano state le dolci labbra di Kagome, che si erano posate in un dolce bacio sulle sue.
Lo youkai strinse a sé la ragazza, approfondendo quel bacio.
L’intenso chiarore attorno a loro svanì, riportandoli come per magia nel loro mondo di appartenenza, un tempo minacciato da una donna resuscitata con l’ossessione del potere, ora finalmente libero da ogni maledizione.
***
-< Scusa Sango, ma di che ti preoccupavi? > chiese sornione Miroku, guardando Inuyasha e Kagome mentre si baciavano.
Non appena erano usciti dal portone d’ingresso del grande castello, una luce intensa si era propagata davanti a loro, bloccandoli sorpresi.
Quando tutto quel chiarore era scomparso, avevano visto Inuyasha e Kagome stretti l’uno all’altra.
-< Quei due stanno bene… e si danno anche da fare! > continuò il bonzo depravato, toccandosi il mento compiaciuto.
Dopo alcuni secondi di imbarazzante silenzio, Inuyasha e Kagome, essendosi accorti dei loro “spettatori”, si staccarono velocemente l’uno dall’altra, guardando i compagni imbarazzati come non mai.
-< Vedo che ve la siete cavata piuttosto bene! > disse Miroku, battendo una mano sulla spalla di Inuyasha.
-< Bhe, a dire il vero… > cercò di raccontare lo youkai, ma Kagome si intromise nella sua spiegazione.
-< è stato un po’ faticoso, ma vi racconteremo meglio in seguito! E a voi, è andata bene? >
-< Noi abbiamo adempiuto ai nostri compiti, e tutte le miko sono salve! > disse divertito Miroku, mentre le sacerdotesse uscivano silenziosamente dal castello, ora finalmente libere.
-< Somma Kaede! > urlò sollevata Kagome, correndo in contro all’anziana miko, che aiutava a camminare la vecchia Kyo, con l’aiuto di Haruna.
-< Oh Kagome, grazie al cielo stai bene…e anche voi ragazzi! > constatò sollevata la miko dell’Est, guardando i suoi ragazzi e le giovani Annai e Temari.
-< Vedo che anche tu sei conciata piuttosto maluccio, eh, nipotina? > chiese la somma Kyo, guardando con gioia Temari.
-< è stata dura nonna, ma alla fine… >
-< Non importa Temari, mi racconterai tutto quanto torneremo al nostro villaggio! > la interruppe l’anziana dell’Ovest.
-< Questa è vostra! > disse poi la bionda Temari, porgendo la sfera gialla alla somma Haruna.
-< Grazie…e questa è vostra! > rispose la miko del Nord, prendendo la sua sfera tra le mani, e porgendo la shiyosoo no tama, che aveva precedentemente raccolto dal suolo, a Temari.
-< Grazie… a quanto pare tutto è tornato alla normalità! > disse la giovane bionda, guardando i compagni con i quali aveva vinto le tenebre.
-< Che cosa avete intenzione di fare ora, con il limen? > chiese gelido Sesshomaru, intervenendo per la prima volta in quel discorso, che a suo parere, era davvero inutile e fastidioso.
Kagura lo guardava di sottecchi… Sesshomaru non sarebbe mai cambiato.
-< Dovremmo sorvegliarlo… non penso sia saggio lasciarlo incustodito! > rispose la somma Kyo.
-< Sono d’accordo, la prudenza, in questi casi, non è mai troppa! > si aggiunse Haruna.
Sesshomaru ascoltò il discorso, poi, evidentemente soddisfatto delle decisioni, voltò le spalle alla piccola comitiva,incamminandosi silenzioso verso la buia foresta.
-< Hey Sesshomaru, dove te ne vai ora? > chiese Inuyasha.
-< Lontano da te… lontano da voi! > rispose gelido il Signore dell’Ovest, senza nemmeno voltarsi. -< Pensi che ci rivedremmo ancora? > chiese Inuyasha, con una punta di acredine nella voce.
-< Spero di no…almeno fino a quando non combinerai qualche altra cavolata! > rispose Sesshomaru, continuando a camminare, decidendo che quella spiacevole conversazione era durata anche troppo. -< Kagura! > chiamò poi il potente youkai -< … ti sbrighi? > domandò, senza, ovviamente, voltarsi. La demone del vento sorrise… poi correndo, lo raggiunse.
***
-< Allora, è venuto il momento di separasi? > chiese, con una punta di tristezza, Annai.
-< Già…a quanto pare! > commento buio Miroku.
-< Ragazzi, è stato un vero piacere conoscervi!> disse allegra la somma Kyo.
-< Anche per noi. E grazie per tutto l’aiuto che ci avete dato! > disse in un sorriso Kagome.
-< Spero che ci rivedremo! > disse Temari.
Kagome annuì -< Lo spero anch’io! >
-< Ora è proprio giunto il momento di andare! > li interruppe la somma Haruna.
Tutti annuirono.
-< Inuyasha… > disse Kagome, guardando lo youkai.
-< Che c’è? > chiese lui.
-< Torniamo a casa! > disse lei in un sorriso, stringendogli la mano.
***
La luna si stagliava padrona assoluta in quel immenso oceano di stelle lontane, che sbocciavano come tanti fiori su un prato blu come il profondo oceano, sbocciando in tutta la loro lucentezza lontana, rispecchiandosi in due occhi d’ambra fissi in quel universo lontano, fissi in quei mondi lontani. Una debole brezza estiva gli muoveva in piccole onde sinuose la frangetta d’argento, solleticandogli le orecchie canine poste sulla sommità della chioma vellutata.
Le braccia incrociate dietro la nuca, mentre il naso sensibile si immergeva nei profumi della notte, dell’estate, nella dolce fragranza della ragazza dai capelli corvini che gli riposava sul petto.
Si erano appartati, scegliendosi un comodo posticino al limitare della foresta, liberandosi di quegli scocciatori di Miroku e Schippo, che erano chissà dove a fare baccano.
Si erano distesi su una piccola coperta di lino a guardare le stelle, assaporando il silenzio e la pace, assaporando la loro vicinanza.
-< Stai dormendo ? > chiese Inuyasha, accarezzando con tocco gentile e delicato la chioma corvina che gli riposava sul petto.
Kagome alzò il volto, puntando i suoi occhi color cioccolato in quegli d’ambra di lui.
-< No! > gli rispose in un sorriso.
-< Si sta bene qui! > osservò Inuyasha, sorridendole a sua volta.
-< Già…ne sono successe di cose in questi giorni! > disse Kagome.
Dopo aver purificato ed aver esaudito il suo desiderio con la shikon no tama, Kagome ed Inuyasha avevano scoperto l’esistenze delle altre tre sfere del potere. La shiyosoo,azzurra e appartenente all’Ovest, la shishinka, verde, del Sud, e la shihonshitsu, gialla, contesa tra il Nord e la miko nera…già, la miko nera, Mahoo, che aveva finalmente trovato posto in quel mondo che aveva tentato di unire a questo, il mondo degli inferi.
Poi Koga aveva attentato alla vita di Kagome, stregato da un incantesimo nero, le sacerdotesse, compresa Kaede, erano state fatte prigioniere in buie e gocciolanti segreta del castello di Mahoo. Kikio era tornata a tormentare un amore a lei inspiegabile, troppo forte per essere spezzato…ed infine era scomparsa…finalmente…per sempre.
Kagome aveva dato la sua vita,letteralmente,per Inuyasha, creando dal suo cuore la ai no tama, la sfera dell’amore, che aveva dato vita ad un nuovo colpo di tessaiga ed infine, dopo aver sconfitto Mahoo, le aveva ridato una nuova vita, suggellata da un bacio appassionato.
-< Che pensi? > chiese la ragazza dai capelli corvini, poggiando il mento e le mani sul petto di Inuyasha, voltandosi a guardarlo.
-< Quando ti ho visto a terra…lì, immobile, senza vita…non rispondevi alla mia voce…ho creduto di morire!Non mi sono mai, mai, sentito tanto male nella mia vita! > disse triste lo youkai, guardando negl’occhi la ragazza.
-< Inuyasha… > disse Kagome in un bisbiglio, ma due dita delicate le si posarono sulle labbra, bloccandole le parole.
-< Ti prego, non fare mai più una cosa del genere per me, per nessuno…io…io non resisterei un’altra volta! > le disse Inuyasha, con gli occhi lucidi.
Kagome gli sorrise…in quel sorriso c’era tutto il suo amore per lui. Un amore in grado di riempire il mondo intero.
Ad Inuyasha mancò un battito.
Accarezzò con straordinaria dolcezza una guancia di Kagome, poi avvicinò il suo volto a quello della ragazza, fermandosi ad un millimetro dalle sue labbra.
Poteva sentire il respiro di lei infrangersi sul suo volto…stava letteralmente impazzendo.
-< Ti amo! > le disse con voce roca.
Kagome sorrise e gli rispose:
-< Ti amo anch’io! > poi accorciò le distanze tra loro, dando via ad un lungo e passionale bacio.
Si baciarono a lungo, ognuno inebriato dalle sensazioni dell’amore dell’altro.
Inuyasha aveva fatto distendere Kagome, accarezzandole dolcemente le guance, affondando le mani in quei capelli di seta corvini, continuando a baciarla, ancora ed ancora.
Si guardarono per un attimo negl’occhi….a volte, quando il tuo cuore batte allo stesso ritmo della persona che ti è accanto, un silenzio vale più di mille parole.
-< Si! > disse Kagome annuendo, mentre le guance le si coloravano di rosso.
Inuyasha, anch’egli imbarazzato, incominciò di nuovo a baciarla, dapprima sulla labbra di velluto, poi sul collo di latte.
Il respiro di Kagome si stava facendo via via più affannato e irregolare.
In quella notte gli avrebbe donato tutta lei stessa.
Si sarebbero uniti come un unico essere, un cuore solo, un amore solo…nulla glia avrebbe più separati…nulla.
Incominciò anche lei a ricambiare le carezze di Inuyasha, mentre le stelle risplendevano lontane.
Finalmente era giunto il momento di donargli tutta se stessa, per il loro amore,per Inuyasha…donargli tutta se stessa in quella notte, all’ombra delle stelle… donargli tutta se stessa scoprendo cose nuove e attraverso le sue carezze e il suo corpo caldo contro il suo toccare il paradiso, abbandonando l’ingenuità di bambina… …donargli tutta se stessa…
…ancora…
…per sempre.
***
La notte era trascorsa troppo velocemente, senza lasciagli il tempo di riposare adeguatamente. Proprio per questo, mentre il professore di giapponese antico spiegava quella barbosissima lezione, lui aveva aperto il libro in modo che potesse rimanere in piedi da solo e vi si era accucciato dietro, a mo di cagnolino, prendendo beatamente sonno.
Il debole venticello estivo che entrava dalle finestre dell’aula spalancate, gli solleticò le calde guance, facilitandogli il sonno.
Sognava di scontri e di duelli tra umani e demoni, tra quest’epoca e l’altra, mentre il cielo era tinto di rosso e la sua tranquilla città veniva scossa da un tremendo terremoto.
Tra umani e demoni?
Tra questo e l’altro mondo? Si chiedeva quella parte ancora vigile del suo cervello, mentre tutto il resto (del suo cervello!nd) era concentrato in quello strano sogno.
-< Preparati, o giovane ragazzo… > una voce di donna si fece strada nella sua mente -< … devi prepararti a combattere affianco ad amici ancora per te sconosciuti! >
-< Cosa? > urlò ad alta voce, risvegliandosi.
-< Cretino! > disse in un bisbiglio la ragazza dai capelli scuri e dagl’occhi color cioccolato seduta accanto a lui.
-< Che vuoi A… > la voce gli si scemò in gola.
Tutta la classe lo stava guardando, alcuni suoi compagni ridevano come degli idioti, mentre il professore lo guardava con uno sguardo di fuoco.
Si vedeva quasi il fumo uscire dalle sue orecchie.
-< Ranma Saotome, fuori da quest’aula! >

Fine.

Ok, che dire?
Sigh sigh sigh… prima di tutto ditemi se vi è piaciuto quest’ultimo capitolo e la saga in generale! Poi… sigh sigh… ditemi che cosa ve ne pare della mia idea di continuare a tormentare Inu e co., e tirare in ballo anche Ranma-chan e gli altri, in una nuova ff!
Sigh sigh… se l’idea non vi piace io neanche incomincio a lavoraci. Va bè che la trama più o meno l’ho già decisa, ma se non vi attira io non ci perdo neanche tempo! Scusate se sono così drastica, ma mi sento depressa. Questa nuova ff che ho intenzione di scrivere risolverà alcuni problemi che le altre due ff hanno in parte tralasciato… volete sapere?... se siete curiosi Kaggy008 incomincia lavoraci, altrimenti by by!
Concludo ringraziandovi veramente di cuore tutti! Ovviamente un mega grazie a tutti quelli che hanno sempre commentato, dai veterani della prima ff, a quelli che si sono aggiunti verso la fine!Siete fantastici! Vi chiedo, solo ora, umilmente scusa se vi ho tormentato e fatto patire le pene dell’inferno, ma alla fine siete stati ripagati, almeno penso e spero!
Spero che questo sia solo un arrivederci al seguito di questa mia tormentata saga, e non un addio!
Ora ho veramente finito… sigh sigh… baci, baci e baci, vostra Kagome008!^^

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