Il buio sentiero

di Mary00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Storia di una vittima ***
Capitolo 2: *** Non ho bisogno d'aiuto ***
Capitolo 3: *** Lago Salice Del Gufo ***
Capitolo 4: *** Incomprensioni finite al meglio ***
Capitolo 5: *** Pomeriggio ***
Capitolo 6: *** Bene e male ***
Capitolo 7: *** Memories ***



Capitolo 1
*** Storia di una vittima ***


Il buio sentiero

 

 

 

Capitolo 1

Storia di una vittima

 

 

 

Calava la notte sul grande bosco, quel giorno non c'erano state visite o gite, ciò era un vantaggio per i suoi abitanti, avevano potuto prepararsi bene per la notte, visto che tutti si sarebbero astenuti dall'uscire. Il sabato era il giorno peggiore per la luna piena, pareva cosa strana che potesse capitare tutti i giorni della settimana, ma in quel luogo ogni cosa era decisa da sé, nessuna regola che vietasse la luna piena in qualunque giorno della settimana. Gli abitanti del bosco sapevano bene che il sabato era il giorno peggiore per la luna piena, perché non era come gli altri sei giorni, di sabato la luna, nella fascia di ore più buie, quale dall'una alle 3 e mezza, si eclissava. E in quella fascia d'ore, il fantasma dello sfortunato tredicenne di nome Wind, avrebbe potuto visitare il luogo della sua morte.

Il sabato 20 novembre 1999, guarda caso giorno di luna piena, Wind aveva fatto ritardo al corso serale di nuoto, e si stava affrettando a tornare a casa, notò il bosco e decise d'imboccare la scorciatoia che di solito usava nei casi di ritardo, come quello. Arrivò davanti al grande ponte di legno e rallentò, quel ponte era molto vecchio, quindi avrebbe potuto benissimo spezzarsi. Sotto di lui ad almeno venti metri di distanza, c'era il grande fiume, che scorreva rumorosamente. D'improvviso s'alzò il vento, Wind si fermò in ascolto e diede un'occhiata intorno a sé, sul ponte non v'era nulla, e nemmeno dai due lati del ponte sembrava esserci qualcosa, ma all'improvviso una presenza gli afferrò il braccio e lo cominciò a trascinare verso il lato destro del ponte, nonostante Wind si stesse impuntando con tutte le sue forze, ciò non bastò, e la presenza continuò a trascinarlo violentemente. Appena raggiunse la staccionata la presenza smise di trascinarlo e Wind pensò che quell'esperienza terrorizzante, forse frutto della sua stanchezza, fosse finalmente terminata, ma tutto un tratto la presenza tornò a tormentarlo, dandogli delle forti spinte, facendolo sbattere contro la vecchia e umida staccionata di legno fino a spezzarla, Wind cadde dal ponte in seguito all'ultima violenta spinta ed il suo grido di terrore riecheggiò per tutto il bosco, trasportato dal vento, ma quel grido non era solo per il fatto che stesse cadendo, era anche per aver finalmente visto la presenza che lo aveva tormentato:

Un'ombra nera con due puntini rossi come occhi, enormi artigli come mani e una bocca piena di affilati denti lunghissimi piegata in un ghigno satanico. Wind cadde in acqua con un rumoroso scroscio, che si sostituì al suo grido. L'acqua era gelida e melmosa, per fortuna Wind non si fece nulla essendo abituato a tuffarsi da molti metri di distanza, riemerse velocemente e la prima cosa che fece fu tentare in tutti i modi di raggiungere una delle due rive, ma la corrente ogni qual volta che ci provava lo spingeva dalla parte opposta, quasi anch'essa fosse contro di lui, e come se non bastasse, Wind si stava velocemente avvicinando alla grande cascata, e lì lui era sicuro che non sarebbe sopravvissuto, quaranta metri di cascata, che si riversavano in un lago enorme e immensamente profondo. Purtroppo per lui arrivò alla cascata e cadde, senza poter aggrapparsi a nulla, benché ci fossero molti rami e sassi, ma ormai qualcosa aveva deciso che lui avrebbe dovuto morire quel giorno.

Il giorno dopo, il 21 novembre 1999, cominciarono le ricerche di Wind sotto richiesta dei suoi genitori, e la polizia trovò il suo borsone di nuoto sul ponte, o meglio, lo avvistò prima che, appena dopo averlo notato, il ponte crollasse. Due anni dopo il ponte venne ricostruito in memoria di Wind, ma venne ricostruito con basi di cemento armato, perché non crollasse più.

Dalla notte del 20 novembre 1999 la sua anima vaga per il bosco, ma il sabato gli è stato imposto di tornare a visitare il luogo della sua morte, per cercare di capire cosa abbia spinto quella presenza ad ucciderlo, ovviamente ci sono milioni di perché, ma a Wind è stato imposto di trovarne uno, così da poter finalmente andare a riposare in pace oppure a tornare in vita, a sua scelta.

Arrivò l'una di notte e la luna s'oscurò, nessun animale uscì o si mosse dal suo rifugio e rimase in attesa che l'ira dell'anima di Wind si placasse. La figura biancastra e poco visibile di Wind apparve davanti al ponte e con un gesto del braccio fece ritornare tutto come quella notte, ed osservò per l'ennesima volta il momento in cui lui stesso stava attraversando il ponte. L'anima osservava tutto dal lato del ponte che Wind non avrebbe mai toccato quella notte. Dopo aver rivisto per l'ennesima volta quella scena, cominciò a vagare per il bosco, fra gli alberi più grandi e gli anfratti più bui, in cerca di un luogo solitario dove poter versare solitariamente le sue lacrime di dolore nel ricordare quel passato che con lui era stato tanto crudele da fargli perdere la vita a soli tredici anni. 

Dopo i soliti quaranta minuti di lacrime versate in silenzio, l'anima di Wind continuò il percorso di ogni sabato di luna piena andando verso casa sua, per vedere come i suoi genitori si preoccupavano del fatto che non tornasse a casa, di come avevano chiamato al corso di nuoto, di come avevano avvertito la polizia della sua sparizione, di come avevano pianto in preda all'ansia e al panico...

Poi alle 3:30 in punto, Wind dovette tornare semplicemente a vagare nell'enorme bosco, come sempre.

La sua routine era questa, dolorosa, triste, sola... Ma non lo sarebbe stata ancora per molto.

 

 

***

 

 

Ciao! Questa è la mia prima fiction, quindi spero che vi piaccia ^^.

Commentate in tanti ok??

Grazie Grazie

Mary00 

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Capitolo 2
*** Non ho bisogno d'aiuto ***


Il buio sentiero

 

 

 

 

Capitolo 2

Non ho bisogno d'aiuto

 

 

 

 

Erano le 14:00 di un giorno estremamente caldo, sebbene fosse ancora Aprile. Maria era in gita con la sua classe, ma per fotografare un uccello si perse nell'enorme bosco. Aveva molto poco senso dell'orientamento, ma purtroppo si accorse tardi d'essersi persa...

Maria continuò a camminare in mezzo al bosco, fino a quando non notò un sentiero fra dei grandi alberi e decise d'imboccarlo, forse l'avrebbe portata in qualche posto dove chiedere informazioni. Il sentiero continuava e Maria cominciava da essere stanca, ma arrivò ad un ponte, lei conosceva quel ponte, i suoi genitori le avevano raccontato che c'era morto un ragazzo di soli tredici anni in seguito a circostanze misteriose, e lei che era molto superstiziosa non appena si rese conto di dove si trovasse fece il segno della croce e si toccò la catenina d'oro appesa al collo, poi notò qualcosa dall'altro lato del ponte, sembrava una casa, forse era un rifugio di qualche guardia forestale. Decise di andare a dare un'occhiata, quindi si avvicinò al ponte, ma prima di mettervi un piede sopra ebbe una strana sensazione, si sentì osservata da qualcosa di non umano, quindi si sciolse dal collo la catenina e la tenne stretta nella mano sinistra, recitò l'Ave Maria e poi fece il primo passo sul ponte. Non successe nulla, si avvicinò ad un lato della staccionata a guardò sotto, scorreva un grande fiume e dall'altro lato si scorgeva una cascata non molto lontana. Maria si sentì lievemente più tranquilla, quindi continuò a camminare, ma sempre con cautela. Arrivò al centro del ponte e un brivido le percosse la schiena, come se qualcosa di estremamente freddo l'avesse sfiorata sulla mano con la catenina, si guardò intorno cauta e decise di fare in fretta ad arrivare dall'altro lato del ponte, quindi si mise a correre, ma sentì un ruggito dietro di lei, rimase immobile, e poi si girò lentamente, trovandosi faccia a faccia con un essere spaventoso, un'ombra nera con occhi rossi, artigli e denti affilati. Maria urlò dal terrore provando a correre, ma trovandosi bloccata sul ponte da qualcosa, l'ombra l'afferrò per un braccio e sorrise compiaciuto della paura di Maria, che continuava ad urlare e a chiedere aiuto. Poi si alzò un forte vento ed una presenza bianca apparve sul ponte, si mise davanti a Maria e fissò l'ombra negli occhi, poi gli disse con un tono che fece rabbrividire Maria:

<< Non ti sono bastato io? >>

<< Non mi basterà nemmeno la persona più importante del mondo, sciocco. Io sono fatto per uccidere le persone felici e tu sei stato uno di quelli. >> L'ombra concluse la frase con un ghigno malefico.

<< Ma non ti vergogni? Maledetto demone... >> La figura bianca mosse un dito quasi impercettibilmente e una raffica di vento fortissima travolse l'ombra facendola sparire.

La figura bianca si girò verso Maria e la fissò negli occhi, le sembrò che quella figura le stesse leggendo dentro, poi diede un'occhiata alla cascata in lontananza e tornò a fissare Maria,

<< Va via da qui. >> Disse la figura a Maria con tono freddo.

<< Cosa sei? >> Chiese Maria osservando meglio la figura: Sembrava un ragazzo di non più di tredici anni, con dei capelli lisci che gli ricadevano disordinati sulle spalle e con due o tre ciuffi in viso, i suoi occhi erano enormi e color ametista, con dei riflessi dorati, addosso aveva una specie di completo sportivo tutto strappato ed aveva uno sguardo gelido.

<< Un povero ragazzo sfortunato a cui la vita ha girato le spalle anni fa. Non aggiungo altro, ora va via. >>

<< Aspetta!! Ma tu non sarai mica... Wind Blackroses?! >>

<< Sì, sono io... >>

<< No, scusa, ma adesso mi devi spiegare come cavolo hai fatto a morir... >> Maria si bloccò e si ricordò il discorso di Wind con l'ombra di qualche minuto prima, Wind aveva detto 'non ti sono bastato io?', Maria capì.

<< Ti ha ucciso... Quel coso?! >> Disse Maria senza tatto.

<< Sì... >> Disse Wind smettendo d'essere freddo e rattristandosi.

<< Mi dispiace... >> Disse Maria sfiorandogli un ciuffo di capelli e facendogli alzare lo sguardo.

<< Non lo ripeterò ancora, va via da qui. >> Disse Wind con tono rassegnato.

<< No. So come vanno queste cose, devi capire cosa ha spinto il demone ad ucciderti, così potrai o tornare in vita o andare in Paradiso, vero?? >> Tutto questo era entrato nella mente di Maria solo in seguito al leggero tocco che aveva dato a Wind.

<< Bhe, in teoria è così, ma non vedo come tu possa essermi d'aiuto... >>

<< Non preoccuparti, da ora in poi ci sono io a darti un aiuto! >>

<< Non ho bisogno d'aiuto. >>

<< Abbiamo tutti bisogno d'aiuto! E adesso smettila. Dimmi come sei morto. >>

<< No, lasciami stare. >> Wind sparì con una raffica di vento. 

Maria rimase sola sul ponte, ma raggiunse velocemente il lato del ponte dove voleva arrivare ed entrò nella casa là davanti, stupendosi di ciò che vide.

 

 

***

 

 

Scusate se i capitoli sono corti, ma voglio tenere la suspence u.u 

Recensite di più T.T sennò non continuo XD

Bye Bye

Mary00

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Capitolo 3
*** Lago Salice Del Gufo ***


Il buio sentiero

 

 

 

 

 

 

Capitolo 3

Lago Salice Del Gufo

 

 

 

 

Maria non credette a ciò che vide:

In quella piccola casetta, che sembrava così tranquilla e silenziosa, v'era un cadavere. Sì, un cadavere, al centro del salone giaceva per terra, aveva il viso martoriato da graffi e morsi, e tutti i vestiti erano stati sbrindellati là attorno. Maria volle urlare, ma qualcosa di freddo e bianco gli mise una mano sulle labbra poco prima che gridasse con energia e spavento, Wind.

<< Non avrei mai voluto che tu vedessi questo... >> Disse Wind con voce triste

<< ... >> Maria avrebbe voluto parlare ma quella mano gli ostruiva anche le vie respiratorie, era come un gas soporifero, più respirava più si sentiva debole, si abbandonò a terra svenendo.

Maria si svegliò a terra, era ancora nella casa dov'era il cadavere, ma al suo posto ora c'era solo una macchia di sangue, si ricordò di Wind: aveva voluto farla svenire apposta oppure era stato un incidente? Aveva portato lui via il cadavere? E adesso dov'era??

Maria non seppe rispondere alle mille domande che le vennero in mente in quel momento, quindi si alzò e si guardò attorno, era proprio una piccola baita, abbandonata. C'era un lettino col materasso a pezzi, una finestra rotta, molta polvere e un orecchio smangiucchiato su un comodino sfasciato.

Maria decise di uscire, ma inciampò su qualcosa del pavimento e cadde a faccia in avanti, si girò scocciata per vedere su cosa fosse inciampata e notò una maniglia. La prese e tirò con molta forza, fino a quando non si aprì una botola scaraventando Maria di nuovo per terra, corse a vedere cosa ci fosse nella botola, vide delle scale che scendevano giù, nel buio quasi totale. Decise di scenderle, ormai era dentro a quella storia, voleva aiutare Wind. Prese in mano il telefono e controllò l'ora, le 17:30. Avrebbe dovuto farcela a risalire prima della sera, era Aprile. Tirò fuori dalla tasca la sua torcia portatile e l'accese, poi cominciò a scendere le scale, lentamente, perché erano molto umide, ed era estremamente semplice scivolare. Quasi come se avesse chiamato la sfortuna, Maria scivolò e cadde per tutte le scale, arrivando su un suolo gelido, e sbattendo il fondo schiena violentemente.

<< Vaffanculo!! >> Sbraitò per il dolore. Per fortuna aveva ancora la torcia in mano, e non si era rovinata. 

Illuminò l'ambiente, sembrava un passaggio sotterraneo di quelli che ci sono nei sotterranei delle dighe, era abbastanza lungo, Maria non ne vedeva la fine. Si alzò da terra e fece molta più attenzione di prima, il pavimento là sotto era bagnato allo stesso modo. Camminò per molti minuti, là sotto si congelava, e lei era anche in canottiera e shorts!!

Arrivò davanti ad una porta d'acciaio, pensò che fosse chiusa, invece era aperta. A Maria arrivò un'enorme schizzo d'acqua ed una folata d'aria calda l'avvolse facendole provare una piacevole sensazione di relax, diede un'occhiata cercando di abituarsi il più rapidamente possibile dal buio quasi totale all'intensa luce del sole, e notò che era davanti ad una cascata, la cascata scorreva da sopra di lei e le s'infrangeva davanti rumorosamente, in pratica quel passaggio era per arrivare a quella cascata. Davanti alla cascata c'era un lago enorme, e sembrava molto profondo a giudicare dal colore scuro. Maria si spostò alla sua destra e camminò, provando a raggiungere una delle due rive senza cadere, ma purtroppo con insuccesso, scivolò e cadde in acqua. Quell'acqua era stranamente calda, quasi piacevole, si vede che il sole l'aveva scaldata bene per molte ore. Maria tentò di riemergere, ma qualcosa la prese per un piede, lei guardò velocemente in basso, e notò che era solo una lunga alga, continuò a guardare sotto, c'era qualcosa che stava riemergendo velocemente, "Sarà un pesce" pensò Maria, quindi si sbrigò ad uscire dal lago e si sedette sulla riva, strizzandosi i capelli e i vestiti e sospirando, poi tornò a fissare il lago, era davvero enorme, forse era d'origine vulcanica. Maria vide un'insegna malandata attaccata ad un albero e lesse:

Lago Salice Del Gufo

Ma lì non c'era nessun salice! Maria pensò che quel nome era stato dato al lago così, tanto per dare, senza un vero senso. Il sole aveva cominciato a tramontare, decise di sbrigarsi a tornare di sopra, sì, perché aveva sceso almeno trenta metri con quel passaggio! Si avviò verso un sentiero fra gli alberi e diede un'ultima occhiata al lago, notò un puntino rosso vicino a dove era caduta, non ci fece troppo caso, e cominciò a salire.

Si fecero le 20:00, era ormai notte nel bosco, Maria sapeva che non avrebbe mai fatto in tempo a ritornare a casa, quindi si avviò verso una grande quercia e si accucciò là, usando la sua leggera felpa come coperta e il malandato zaino come cuscino. L'indomani avrebbe scoperto molte cose...

 

 

***

 

 

Ehilà! Scusate se non scrivo spesso!!! Mi spiace tanto, cercherò di essere più regolare ^^'' Ma voi continuate a seguire e recensire eh?? Mi raccomando!!

Byeee

Mary00

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Capitolo 4
*** Incomprensioni finite al meglio ***


Il buio sentiero

 

 

 

 

 

 

Capitolo 4

Incomprensioni finite al meglio

 

 

 

 

 

La mattina dopo Maria fu svegliata da un forte vento gelido.

<< Mmmh... >> Dopo qualche lamentela si mise a sedere e si scrollò la sporcizia dai capelli e dai vestiti, poi passò allo zaino e alla felpa, infine s'alzò. Dovevano essere più o meno le 8:30 a giudicare dal sole, che era velato da nuvole grigie.

Continuò il sentiero in salita della sera prima, con decisione, voleva ritrovare Wind e chiedergli due o tre cose, per chiarire meglio la situazione e poterlo aiutare seriamente. Arrivò stremata davanti al ponte della sera prima e diede un'occhiata là attorno, non sembrava esserci niente. Maria avanzò cauta, nessuna sensazione strana o sospetta, corse al centro del ponte, ed attese. Passarono i minuti e nulla, allora Maria si arrabbiò e strillò con tutta la sua voce:

<< WIIIIND!!!!!!!!!! >> Silenzio assoluto a parte il suo lungo eco fra gli alberi.

Maria si sedette rassegnata e prese dal suo zaino un pezzo di carta, era umido, ma meglio di niente, afferrò anche una penna e scrisse a caratteri cubitali:

"ABBIAMO TUTTI BISOGNO D'AIUTO!!"

Poi prese il foglio e lo fissò al centro del ponte con una puntina da disegno che aveva nella felpa, ci andava sempre in giro senza un perché...

Dopo averlo fissato corse verso la casetta del giorno prima e provò ad aprire la porta, ma sembrava che qualcosa la stesse tenendo chiusa da dentro, Maria non era stupida, continuò a tirare pugni sulla porta, ma intanto avvicinò una gamba alla finestra e ci sferrò un violento calcio frantumandone il vetro e fiondandosici dentro velocissima. Appena entrata vide Wind, era appoggiato alla porta con la schiena ma era seduto per terra ed aveva le mani sul viso, in lacrime. Quella vista provocò a Maria brutti ricordi:

Anni prima sua sorella era stata assassinata da un pazzo maniaco. Anna (sua sorella) era appena rientrata a casa dopo il lavoro con il suo ragazzo, che quella sera aveva bevuto un bicchierino di troppo, andarono in camera sua e lo fecero, ma il suo ragazzo sembrava un po' troppo violento, alche Anna comincio a dirgli di rallentare, ma lui non lo fece, e così Anna cominciò ad urlare, Maria, che era ancora una bambina di soli sette anni, non si mosse dalla sua camera, sapeva che delle cose di sua sorella non doveva impicciarsi, e pensò che fosse tutto normale, ma il ragazzo di Anna si arrabbiò perché lei continuava ad urlare, allora prese una pistola da collezione del padre di Anna e le sparò tre volte, due alla testa e una al petto. Anna non strillò mai più. Maria, che aveva sentito gli spari e sapeva di cosa si trattasse, si fiondò al telefono e compose il 113, la polizia le disse che ci sarebbero voluti alcuni minuti, intanto lei chiuse la porta della sua cameretta a chiave e si accovacciò a terra con la schiena sulla porta, poi cominciò a piangere silenziosamente. La polizia e l'ambulanza arrivarono troppo tardi, Anna era morta sul colpo, ma arrestarono il suo ragazzo per omicidio, Maria era distrutta, sua sorella era una delle persone più importanti della sua vita, e adesso non avrebbe mai più sentito la sua voce...

Maria tornò in sé, aveva Wind davanti, che la fissava con occhi di ghiaccio.

<< Mi sembrava d'averti avvertita! >> Disse con tono duro ed espressione serissima.

Maria dopo essersi ricordata quelle cose cominciò involontariamente a piangere, senza rendersene conto, a questa visione Wind s'intenerì leggermente, ma continuò a mantenere la stessa espressione gelida.

<< Che c'è da piangere? >> Chiese Wind sforzandosi di rimanere serio.

<< Anna... >> Sussurrò Maria fra i singhiozzi.

<< Chi?! >> Chiese Wind perplesso.

<< Mia sorella brutto insensibile!!!! Volevo solo aiutarti accidenti!!! Rimani da solo!! Rimani qui!!! Rimani a piangere e a disperarti PER L'ETERNITA' !!!!!!! >>

Wind ci rimase di sasso, scambiando la sua espressione dura con una di stupore.

Maria corse via dalla casa piangendo e disperandosi, corse dall'altra parte del ponte e percorse il sentiero di prima correndo e rischiando più volte d'inciampare, ma non le importò nulla. Arrivò al lago in meno d'un quarto d'ora e si sedette davanti alla porta del giorno prima guardando l'enorme getto d'acqua scorrere sopra di lei e confondendo le lacrime con gli schizzi dell'acqua.

Intanto Wind si fece un esamino di coscienza:

"Ma che le è preso?! Non mi sembra d'esser stato COSI' tanto duro da farla scoppiare a piangere... Però certo, devo ammettere che ho leggermente esagerato, ho rifiutato il suo aiuto più volte e anche in modo brusco. Uff... Devo andarla a cercare? No, di sicuro tornerà ancora a darmi il tormento senza che io glielo chieda! Ma... Se davvero avessi bisogno del suo aiuto? Se avessi sbagliato e l'avessi giudicata male? E se magari potesse essermi d'aiuto?? Bhe, tentar non nuoce. Vado a cercarla, le chiedo scusa formalmente e poi vediamo che succede se le faccio vedere tutto."

Wind si diresse verso il lago, riusciva a sentire la presenza di Maria. La trovò sotto la cascata, seduta davanti alla porta d'acciaio. Le si avvicinò da sotto la cascata, inizialmente lei non lo notò, confuso dal colore celeste della cascata, ma quando notò una figura in mezzo all'acqua si spaventò e sbatté la testa contro la porta di metallo imprecando poi a bassa voce.

<< Ehi... >> Le disse Wind trattenendo per poco le risate.

<< Ma che cos'altro vuoi?! >> Chiese Maria arrabbiata.

<< Il tuo aiuto, sei ancora disponibile? >>

Maria rimase ferma per un po', a fissare Wind negli occhi color ametista, e poi gli sorrise alzandosi in piedi ed abbracciandolo, con sua sorpresa, riuscendo benissimo a toccarlo, però era come abbracciare un cuscino, era molto morbido. Wind non si staccò dall'abbraccio anzi lo ricambiò, e i due rimasero abbracciati sotto la cascata per qualche minuto, bagnati dai leggeri schizzi che riuscivano ad arrivare sino a loro, e che li accarezzavano, avvicinandoli ancor di più l'uno all'altra, senza saperlo. Cosa sarebbe successo dopo che Wind avrebbe mostrato a Maria la sua morte? Come avrebbe reagito? L'avrebbe ugualmente aiutato? E il demone? L'avrebbe ancora intralciati? Non lo sapevano, non ancora...

 

 

***

 

 

Ohiiiiiiii !!!!!!!!!! Mi sto arrabbiando!!!! Cosa fate eh??? Leggete e non recensite???? UFFAAAA!!!! Cattivoniiiii recensite sennò smetto di scrivere u.u

byeeee

Mary00

 


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Capitolo 5
*** Pomeriggio ***


Il buio sentiero

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 5

Pomeriggio

 

 

 

 

 

Wind mostrò a Maria la sua morte e lei ne rimase quasi paralizzata.

<< E' un modo orribile per morire... >> Disse Maria a Wind.

<< Lo so... >> Disse Wind con voce spenta.

I due passeggiarono in silenzio sul sentiero che portava al lago per qualche metro, poi Maria si fermò.

<< Che c'è? >> Le chiese Wind.

<< Nulla, nulla. Sono solo un po' stressata, sai, doveva essere una gita... >> Gli rispose Maria con tono basso.

<< Ti avevo detto di andartene prima di essere coinvolta. Non mi hai ascoltato. >> Disse Wind cercando di discolparsi.

<< No, no. Lo so. E' solo che ci sto ragionando molto e forse non sono in così buone condizioni da farlo bene. Ho molta fame, è dalla merenda d'ieri che non mangio... >>

<< Ah, se è solo questo... Vieni. >> Disse Wind sorridendo e svoltando in mezzo alla foresta. Maria lo seguì.

Wind la portò davanti ad un albero di ciliegie e Maria ne staccò tre o quattro paia. Le mangiò piano e i noccioli li tenne in mano.

<< Scusa, quelli vuoi tenerli come ricordino? >> Le chiese Wind scherzoso.

<< Eh, spiritoso... No. E' che non so dove buttarli... >> Gli rispose Maria in tono sarcastico.

<< A terra no? >> Le disse Wind come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<< Non voglio sporcare... >> Disse Maria mogia.

<< Ah ah ah!! >> Wind scoppiò a ridere.

<< Ma che vuoi?! Lo penso davvero! >> Disse Maria con ancora in mano i noccioli.

<< Eh eh... Non è mica una casa! Vedi, non c'è il secchio! >> Disse Wind scoppiando di nuovo a ridere.

<< Non è divertente Wind!! Dove li devo mettere?! >> Disse Maria cominciando a spazientirsi.

<< Uffa!! E piantali! Così crescono altri alberi! Così ti va bene? >> Disse Wind  che ormai si stava stufando.

<< Ma è come buttarli a terra... >> Disse Maria, stavolta era per far arrabbiare Wind.

<< Waaaa!!!!! No, non è come buttarli a terra!! Perché se li butti a terra non cresce nulla, e inquini, invece se li metti sotto terra, è diverso! Perché crescerà un nuovo albero capitooo?!?! >> Strillò Wind al limite dell'esasperazione.

Stavolta fu Maria a ridere.

<< Vendetta... eh eh. >> Disse Maria sotterrando i semi.

I due continuarono a camminare fino al lago, Wind cominciò ad essere nervoso. 

<< Wind, posso farti una domanda? >> Chiese Maria osservando il cartello del giorno prima.

<< Sì. >> Le rispose secco Wind.

<< Perché questo nome? >> Gli chiese Maria indicando il cartello a Wind.

<< Bhe, devi sapere che c'è una leggenda. Racconta che nelle notti più calde di Novembre, qui in mezzo al lago, emerga un'isola, e i pochi che affermano d'averla vista, dicono che ci sia un enorme salice al centro, e che sull'ultimo ramo di sinistra vi dorma un enorme gufo. Se quel gufo venisse svegliato da un minuscolo rumore, l'intero bosco andrebbe in fiamme, fiamme bianche e grige... >>

<< Che leggenda stupida. >> Affermò Maria spostandosi vicino al lago.

<< Già... >> Sussurrò Wind.

I due si avvicinarono al lago e Maria si sedette su un grande sasso là davanti.

<< Wind? >> Chiamò Maria.

<< Mh? >> Le rispose Wind con lo sguardo perso nell'acqua.

<< Ma tu puoi ancora provare dolore? >> Chiese Maria fissando il corpo di Wind, che se non fosse stato per il suo colore celeste, sarebbe stato uguale ad un normale ragazzo tredicenne.

<< Sì. >> Fu la risposta di Wind, che si voltò appena per fissare Maria nei suoi occhi nocciola.

<< Però... Non puoi morire. >> Affermò Maria quasi sussurrando.

<< Sono già morto... >> Sussurrò ancora più piano Wind. Si alzò una brezza leggera, che scompigliò i capelli di entrambi.

Maria scese dal sasso e si tolse le scarpe, mettendo i piedi nell'acqua bollente del lago e ridacchiando fra sé.

<< Che c'è? >> Chiese Wind avvicinandoglisi.

<< Nulla... Qui è bello. >> Disse Maria facendo un sorriso dolce, che alla luce del tramonto la fece sembrare un'apparizione, più di quanto lo fosse Wind.

<< Fino a un certo punto... Ma come hai fatto a dormire ieri? Se hai dormito... >> Le chiese Wind curioso.

<< Bhe sai, a me basta poco, sono una che si adatta. >> Disse Maria uscendo dall'acqua e rinfilandosi le scarpe.

All'improvviso una fortissima raffica di vento travolse Wind gettandolo nell'acqua del lago.

<< WIND!!! >> Strillò Maria accortasi tardi di tutto.

Wind era intrappolato da un alga, come quella che il giorno prima aveva trattenuto Maria, ma non riusciva a liberarsi, all'improvviso qualcosa lo prese per un braccio e lo tirò fuori dall'acqua, ma era svenuto e non vide nulla, sentì solo la voce ormai lontana di Maria che continuava a chiamarlo disperata...

Wind si svegliò su un letto di paglia, senza una scarpa e con la caviglia fasciata. Si guardò attorno stordito, era in quella che sembrava una capanna, non c'era quasi nulla: una finestra, un tavolo con un bicchiere d'acqua, una sedia di paglia, il letto dov'era sdraiato e un comodino con una candela spenta. Il luogo sembrava così accogliente... Ma Wind doveva capire chi l'aveva portato lì. Si affacciò alla finestra, era quasi sera, le luci del tramonto si stavano spegnendo. Era in mezzo al bosco, ma molto in alto, ad almeno trenta metri da terra, e il palo che sorreggeva la capanna aveva delle scale a chioccia che portavano fino a terra. La porta della capanna si aprì,

<< Stai bene... >>

 

 

***

 

 

Okay, mi sto divertendo a scrivere ^^ Certo però voi non mi date molte soddisfazioni sapete? Bha u.u io aspetto comunque, e intanto ringrazio MaryMari, koral97 e Nana_TheBest, che hanno recensito. Grazie :)

Io comunque aspetto che recensiate, non siete in pochi a leggere...

Bye <3

Mary00

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Capitolo 6
*** Bene e male ***


Il buio sentiero

 

 

 

 

Capitolo 6

Bene e male






Dalla porta di paglia entrò un candido fantasma come Wind, ma questo sembrava essere un po' più giovane, almeno due anni di meno.Sorrise a Wind e si sedette sulla sedia di vimini nella stanza, aveva dei movimenti altamente aggraziati, e ciò affascinò Wind, già molto colpito dalla sua bellezza:

Era alto e snello, non troppo, aveva dei capelli corti fino alla nuca che gli accarezzavano il viso ad ogni movimento, le sue mani erano sottili e affusolate, aveva addosso una canottiera che gli lasciava scoperte le giovani e gracili spalle e dei jeans fino al ginocchio rovinati, era a piedi nudi, e i suoi occhi, i suoi occhi erano davvero splendidi, più di quelli di Wind, erano di un color argento liquido, ma nel centro si potevano scorgere dei leggerissimi riflessi verdi accecanti, che provocavano un contrasto tremendo con la sua figura. Sorrideva lievemente a Wind, il quale si era incantato dalla figura davanti a lui, quindi rimase davanti alla finestra, a bocca aperta e occhi sgranati. La figura sulla sedia ridacchiò, la sua risata era innocente come quella di un bambino, e mentre rideva Wind ebbe l'impressione di arrossire, come non gli accadeva da anni. Quando la figura smise di ridere parlò a Wind:

<< Ciao Wind. Va meglio? >>

<< ... Sì, cioè, no, o meglio, sì, però... Tu chi saresti?! >> Wind non riusciva a formulare una frase, era rimasto sorpreso dalla voce sottile e melodica della figura.

<< Mi chiamo Night. Dovresti sdraiarti, la tua caviglia non è in forma... >> Smise di sorridere.

Ora che ci pensava meglio Wind aveva un fortissimo dolore alla caviglia fasciata, solo che fino a quel momento non c'aveva fatto caso per via di Night. Se ne accorse di colpo e cadde a terra dolorante, prendendosi in mano il piede per cercare di alleviare inutilmente il dolore. Night gli scattò vicino e gli mise una mano sulla caviglia, al contatto di quelle mani così fredde Wind ebbe un sussulto, seguito da un brivido, Night se ne accorse ma fece finta di nulla e in un attimo placò il dolore di Wind.

<< Senti ancora dolore? >> Chiese Night un po' preoccupato.

<< No... Grazie. Sei stato tu a salvarmi dal lago? >> Gli chiese Wind, che benché Night fosse bello, gentile, ed educato, non riusciva ancora a fidarsi pienamente di lui.

<< Sì. Stavo osservando te e quella ragazzina, poi ho visto che una raffica di vento ti aveva travolto e sono sceso giù a salvarti, visto che lei continuava a gridare e non faceva nulla. >>

<< Bhe, non credo fosse in grado di fare molto insomma... >> Disse Wind un po' difendendo Maria.

<< Ma come hai fatto a scendere così velocemente da qui sopra? E' bello alto... >> Chiese Wind che non capiva, effettivamente.

Night si girò di spalle e mostrò a Wind due splendide ali ripiegate sulla sua schiena magra.

<< Wow... Ma toglimi una curiosità, sei un angelo o un'anima incompleta come me? >> Chiese ancora Wind.

<< Mhf >> Night ridacchiò.

<< Nessuno dei due. >> Rispose poi con un sorriso cupo sulle sottili labbra.

<< Sono un demone. >> Disse fissando negli occhi color ametista Wind, erano molto vicino l'uno all'altro, e Wind si spaventò, poteva anche essere il demone che l'aveva ucciso...

<< Tu sei... Quello che mi ha ucciso vero? >> Disse Wind non guardando più Night negli occhi.

Night non rispose subito, ma poi guardando in direzione della finestra rispose freddamente:

<< Sì. >>

Wind rimase immobile, con lo sguardo fisso su un punto indefinito del pavimento, poi tornò a fissare Night con uno sguardo carico d'odio ma anche con un sorriso crudele sulle labbra.

<< Ma credimi, non volevo. Io perdo il controllo solo quando sono invidioso di una persona, allora gli tolgo la vita... Scusami Wind Blackroses, dimostrami per favore, che sai perdonare un povero demone bastardo. >>

<< Forse... >> Disse Wind avvicinandosi alla porta zoppicando leggermente.

<< Ehi, non credo tu possa ancora uscire... La tua caviglia non... >>

<< Smettila di preoccuparti Night... Ci vediamo presto... >>

Detto questo Wind uscì silenzioso e chiuse lentamente la porta, lasciando Night per terra, con uno sguardo misto tra il mistero e la calma fisso sulla porta. Wind tornò al lago e trovò Maria addormentata sul sasso di prima, sorrise lievemente a quella vista e ci si mise vicino osservando la notte ormai calata.

Dopo qualche ora Wind fu svegliato da un rumore forte d’acqua, e non era la cascata. Si mise a sedere ed osservò il paesaggio un po’ stordito, al centro del lago era appena apparso un isolotto, Wind decise di dare un’occhiata, poteva essere l’isola del Salice Del Gufo. Si avvicinò camminando sopra l’acqua come solo pochi fantasmi avevano imparato a fare e appena toccò con un piede l’isolotto notò di nuovo la fasciatura lasciatagli da Night, già, Night, il demone che lo aveva ucciso, teoricamente adesso Wind avrebbe potuto andare in paradiso, ma qualcosa lo stava spingendo a rimanere sulla terra, non capiva cosa però. Si guardò attorno, l’isolotto sembrava deserto. Wind si addentrò nella radura ed arrivò davanti un salice, dove sopra v’era un enorme gufo, per sbaglio all’inizio non lo notò, ma quando si acorse che era là gli prese un colpo per quant’era grosso! Fu sul punto d’urlare, ma qualcosa gli tappò la bocca appena in tempo, Night, Wind riconobbe subito le mani affusolate,

<< Fa silenzio Wind, ti conviene... >> Gli sussurrò Night.

<< Mmmh >> Gli rispose Wind mettendogli una mano sulla sua in segno di “levala”.

Night tolse lentamente la mano e i due si spostarono nella radura silenziosamente. Quando si furono allontanati abbastanza Wind parlò:

<< Ma è quello il gufo della leggenda?! >>

<< Sì è quello. E tu stavi per svegliarlo... >>

<< Oh scusa eh?! Che ne potevo sapere! Uff... Che ci facevi qui? >>

<< Giretto notturno >> Abbozzò un sorriso.

<< Sì come no, detto da te poi... >>

<< Ti guardavo dormire. Sei più angelico degli angeli, non come da sveglio, l’accidia in persona! >>Sorrise guardando la mezza luna che l’illuminava.

<< Sì sì okay tralasciamo queste inezie. Ma non sarebbe dovuta apparire la notte più calda di novembre l’isola? Io sapevo così... >> Wind cambiò discorso perché stava prendendo un colorito porpora.

<< Bha, diciamo che non ha un periodo preciso dell’anno. Esce quando gli pare. >>

Un silenzio cadde fra i due, silenzio che mise Wind in profonda ansia, quando era in compagnia di quel demone era sempre molto in ansia, gli metteva agitazione e una strana sensazione di vergogna lo assaliva, come se qualunque cosa facesse fosse divertente o ridicola. Improvvisamente Night fissò intensamente Wind negli occhi e gli prese delicatamente una mano, avvicinandolo poi a sé fino ad accorciare al minimo le distanze, poi attese, aveva capito bene i sentimenti di Wind, quindi aspettava che le distanze le chiudesse lui, non dovette aspettare molto, anche Wind desiderava quel contatto. I due si baciarono al chiarore della luna, prima un tocco leggero, poi un bacio intenso e passionale, fra la vittima e il suo assassino, tra l’innocente e il colpevole, tra il bene e il male. Un boato li fece allontanare di colpo, era qualcosa sull’isola...



***



Recensite o no? EH?! Bhe spero di sì dopo questo focoso capitolo XD Mi sto divertendo sempre di più sapete?? Voi ho capito che non recensite, ma mi fa piacere che seguiate ^^.

Baci a tutti voi scemi che non recensite XP

Bye

Mary00

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Capitolo 7
*** Memories ***


Il buio sentiero

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 7

Memories

 

 

 


Wind e Night rimasero immobili dopo essere stati separati dal boato improvviso sull'isola. Si alzarono lentamente da terra e si guardarono attorno, Night sussurrò a Wind:

<< Qualcosa ha... Svegliato il gufo. >>

<< ... Oh Dio... E adesso? >> Rispose Wind preoccupato.

<< Va a prendere Maria, portala lontano da qui, presto la foresta prenderà fuoco ed io, te ed alcuni spiriti protettori, dovremo bloccare le fiamme. Corri! >>

<< Cosa farai tu? >>

<< Controllerò e... Chiamerò gli altri. Sbrigati, và! >>

Wind si voltò e prima di mettersi a correre rivolse a Night un ultimo sguardo, che voleva dire "Fai attenzione...", Night gli rispose con uno sguardo serio ma ansioso allo stesso tempo. Wind sapeva che Night aveva già affrontato situazioni del genere, ma continuava ad essere preoccupato per lui, si era reso conto di amare un demone, per questo si sentiva anche molto confuso, ed oltretutto era molto ansioso, perché non sapeva come gestire la situazione che gli si proponeva davanti. Arrivò davanti a Maria e la prese in braccio, poi velocemente corse verso la fine del bosco e la lasciò davanti ad un albergo, poi suonò il campanello e corse nuovamente verso il bosco, gli scappò una lacrima, e nella corsa si chiese come facesse un fantasma a piangere.

Nel frattempo Night, correndo verso il fitto del bosco, ripensò al suo passato, alle sue azioni compiute in precedenza, in particolare ripensò a quando uccise Wind, che forse fu il più grande errore della sua vita:

Night ricordava perfettamente ogni singolo particolare di quella notte, era fredda e spietata, proprio come lui quando era invidioso, stava come sempre gironzolando per il bosco in cerca di sfortunate persone da massacrare per il suo pasto giornaliero, non poteva cibarsi di altro purtroppo. In vita Night era sempre stato un ragazzo buono ed allegro, fino a quando un incidente inaspettato quanto crudele lo aveva strappato via alla sua famiglia, ai suoi amici e al suo paese. 

Night Bluesky era un ragazzo normale, nato nel 1984, figlio di genitori normali, anche abbastanza ricchi, madre insegnante, padre meccanico. Crebbe nel migliore dei modi, andando a scuola normalmente, ragazzo tranquillo, molto aperto, simpatico, ironico e sempre circondato da amici. Ma un giorno, il 14 Ottobre 1997, un incidente piombò nella sua vita, privandolo per sempre di tutto quello che aveva. Erano le 2:30 del mattino, Night era andato in giro per la città ad osservare quanto era meravigliosa di notte nel periodo autunnale, ma un rumore sinistro in un vicolo lo portò a girarsi da quella parte e a seguire un'ombra che usciva da quel minuscolo e cupo spazietto. Night seguì il suo tragitto incuriosito dall'origine di quell'ombra e dal luogo in cui si stava dirigendo furtiva. Purtroppo per lui, appena entrati in un bosco, l'ombra s'accorse di essere seguito e si nascose dietro un albero, attendendo che Night arrivasse in quel punto, per massacrarlo in modo a dir poco brutale: Prima lo prese per il collo e lo soffocò, dopodiché gli amputò le braccia e le gambe, infine lo squarciò prendendogli il cuore e portandoselo via. Bruciò tutto ciò che rimaneva del corpo e scappò via alle prime luci dell'alba. Vane furono tutte le ricerche dei genitori, degli amici e di tutte le persone a cui Night era caro, ormai era sparito, per sempre.

Dopo aver ripensato un momento alla sua morte, Night tornò a pensare a Wind:

Quella notte sentì il profumo di un ragazzo fortunato almeno quanto lo era stato lui e s'avvicinò al ponte, notando un ragazzo che camminava sul ponte con tranquillità, dopo poco i suoi sensi s'annebbiarono e la ragione abbandonò il suo corpo, lasciando spazio all'invidia e alla rabbia, trasformando il tranquillo fantasma Night nel temibile demone invidioso a cui tutte quelle cose erano state negate due anni prima. Il resto Night non volle ricordarlo, si fermò un momento nel pieno bosco e s'appoggiò ad un albero, ripensando a quanto era stato egoista nel negare ad un ragazzo come lui le stesse cose a cui lui aveva dovuto rinunciare per uno stupido errore commesso due anni prima. Poggiò la fronte sulla gelida corteccia dell'albero e lentamente scivolò ai piedi di esso, abbandonandosi ad un lento e silenzioso pianto. 

Wind passò davanti a Night ma lo notò all'ultimo e si fermò bruscamente, sbattendo contro un albero, anche se il naso gli doleva si rialzò e corse verso l'altro, che ormai era disperato. Appena gli fu abbastanza vicino Wind gli parlò:

<< Ehi ehi Night. Che è successo? >> Night continuò a singhiozzare, ma quando si accorse di Wind provò ad asciugarsi le lacrime per quello che gli fu possibile.

<< Night, non mentire con me. Dimmi che ti è successo. >> Disse Wind con voce ferma.

<< Wind... Io... Mi dispiace per... Averti ucciso, non merito il tuo perdono, quindi lascia stare, disintegrami col vento, col tuo meraviglioso potere del vento... Fallo Wind... Non mi merito nulla per aver privato della vita un ragazzo meraviglioso come te... >>

Wind a quelle parole s'immobilizzò fissando il volto di Night sconvolto dalle lacrime che continuavano a rigargli il volto.

<< Night... è troppo tardi, io ti ho già perdonato dal momento in cui ci siamo baciati. Io non voglio odiarti, anche se mi hai privato della vita, io so che l'hai fatto unicamente per invidia, non volevi farlo, vero? Solo che ti è venuto... Spontaneo, credo. Quindi, non stare qui a pentirti, non adesso, anzi mai. Vedi io adesso potrei lasciare questo mondo in ogni momento per mia decisione, perché sono riuscito a trovare il mio assassino e perché so il motivo della sua azione, ma non lo farò, e sai perché? Perché voglio stare con te. Può sembrare strano che... Un fantasma possa ancora provare sentimenti come l'amore o l'affetto, però io li provo, e sai una cosa? Non rimarrò più di tanto a chiedermi il perché, anzi, ne approfitterò, perché ho già trovato la pers... Ehm, il fantasma giusto, sei tu Night. Ti amo. Non ho mai detto una frase con tanta sincerità dentro. >>

Stavolta fu Night a rimanere di sasso, ma dopo aver capito il senso di quelle parole sorrise e si asciugò definitivamente le lacrime, poi fissò di nuovo Wind negli occhi e lo baciò come qualche decina di minuti prima, ma con più passione, dimostrando a Wind in quel contatto, tutto l'affetto che provava per lui.

Dopo qualche minuto i due si separarono per respirare, era stato un bacio così passionale che entrambi s'erano dimenticati di respirare! Si fissarono nuovamente negli occhi e sorrisero, si abbracciarono affettuosamente e poi s'incamminarono verso l'isola, mano nella mano però.

Arrivati davanti al lago notarono che l'isola non c'era più e che tutto era tranquillo, Night capì e dopo un sospiro di tranquillità ridacchiò.

<< Perché non è successo niente?! >> Domandò Wind a Night capendo davvero poco di ciò che era successo negli ultimi trenta minuti, a parte la sua confessione.

<< Il gufo si è riaddormentato perché è stato felice nel vederci insieme e non più arrabbiati e in conflitto. Vuole che continuiamo così. >> Night concluse la frase sorridendo dolcemente a Wind e baciandolo ancora una volta con tanta dolcezza, Wind stette al bacio e si abbracciò al corpo di Night. Il loro bacio venne interrotto da un applauso proveniente dal fitto della foresta, i due si voltarono di scatto, Wind abbracciò forte Night e lui in segno di protezione gli mise un braccio attorno alla schiena. Da dietro gli arbusti apparve Maria, sorridente.

<< Maria... >> La riconobbe Wind voltandosi e lasciando l'abbraccio di Night per avvicinarsi alla ragazza.

<< Mi avevi mollata in un albergo eh? >> Chiese Maria con tono sarcastico.

<< Sì... Scusami, ma come hai fatto ad arrivare qui? >>

<< Attraverso il buio sentiero, quello che tu hai attraversato quella sera, la sfortunata scorciatoia che hai deciso di usare e che ti ha portato alla morte. Vedo che hai trovato un compagno! E di questo non posso che essere felice. Ora non sei più solo. >> Maria gli sorrise sinceramente. << Ora penso che tornerò dalla mia famiglia, sono felice d'averti conosciuto. Addio Wind. Ti auguro di avere una buona seconda vita. >>

Detto questo Maria sparì di nuovo fra gli alberi lasciando Wind e Night da soli.

<< Non saprà mai che il tuo compagno è il tuo assassino, meglio così no? >> Disse Night avvicinandosi a Wind e abbracciandolo. 

<< Già è meglio. >>

I due tornarono nella casa di Night e continuarono ad amarsi per l'eternità, perché in fondo la morte gli aveva soltanto fatto perdere i colori rendendoli celesti, ma tutto ciò che avevano avuto nel corpo umano era rimasto anche dopo. 

Wind Blackroses e Night Bluesky, due fantasmi uniti per sempre, due anime unite per sempre, due ragazzi uniti per sempre, due esseri viventi uniti per sempre...

 

 

*** FINE ***

 

 

 

Per la fine dovrete recensire per forza u.u Io aspetto <3

Mary00

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