Le Sconvolgenti Origini Segrete della Saga di crimsontriforce (/viewuser.php?uid=1320)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Convergenze - anno uno ***
Capitolo 2: *** Vendicatore del canone oscuro ***
Capitolo 3: *** Identità inviolata ***
Capitolo 1 *** Convergenze - anno uno ***
In the remote event of this raising eyebrows up there:
the following is a collection of five
tongue-in-cheek stories about Uru!Cyan's and Uru!Ubisoft's
in-universe creation of the Myst games. If writing fanfiction about
Uru counterparts of Cyan employees is not ok, drop me a line at
laughingpineapple at googlemail dot com and I'll get everything off
the internet before you can say “Bahro”, 'k? This
was written as
a playful and deferent homage to my favourite bit of fourth-wall
breaking in the history of everything else combined,
no offense meant. :)
Oi, non è per questo che ho firmato il
contratto, tre anni fa ò_o
Ci crede qualcuno se dico che ho
iniziato Myst cercando una storia indefinita e leggera, sospesa...?
Che prima davo titoli seri in inglese citando canzoni
melodrammatiche (enfasi sul 'seri')? Che scrivevo solo di ometti
aitanti ed eterei? Che... oh, è più divertente
così. Aaaandiamo!
Disclaimer:
Gli avvenimenti narrati sono frutto di fantasia. Non intendo dare
rappresentazione veritiera del carattere delle persone descritte
né
offenderle in alcun modo. Se possibile, anzi, il tutto è da
intendersi come tributo di affettuosa stima.
Le
Sconvolgenti Origini Segrete della Saga
Convergenze – anno uno
Richard A. Watson non aveva
attraversato le Ere per finire in un garage giallo, pensò
sconfortato varcando la soglia del suo nuovo posto di lavoro, o
quello che più assomigliava al quartier generale di un posto
di
lavoro sparso per miglia attorno a Spokane.
È temporaneo, dicevano. Fallo per una
buona causa, dicevano. La voce di D'ni deve venir diffusa e diffusa
bene o tanto vale starsene zitti, dicevano, e avevano certamente
ragione, ma lo scusassero se non lo entusiasmava l'idea di
abbandonare per mesi gli scavi – la vera D'ni, quella di
pietra e
alghe e inchiostro – per fare da consulente a un videogioco,
benedetto Elias e le sue grandi idee.
Ti terremo in caldo i coni, dicevano.
Spiritosi.
Per poco non inciampò nel campo di
battaglia di cavi sparsi che ravvivava il pavimento del garage di
Brandkamp, dove il team era in riunione straordinaria per fare il
punto della situazione e salutare il nuovo arrivato. Va bene, fermo.
Meglio restare fermo. Si soffermò a dare un'occhiata ai
monitor
accesi e alle pile di fogliacci e schemi, mentre restava lì
in piedi
come un pinguino aspettando che qualcuno gli desse una stretta di
mano, un posto dove sedersi e magari un caffè. Gli
arrivò qualche
sorriso e dei saluti con la mano, a mo' di anticipo.
Era un garage pieno di talento.
Traboccava talento, a giudicare da quello che vedeva formarsi sui
Macintosh già a uno stadio così primordiale della
modellazione.
Ricambiando imbarazzato i saluti, si chiese però se sarebbe
mai
bastato.
Il punto era che Watson portava con sé
le parole di un altro mondo. Le portava letteralmente con
sé, in una
valigetta con le principali trascrizioni stampate e tre copie
complete salvate per sicurezza su una pletora di floppy disk, e
soprattutto le portava in sé, dopo averle tradotte e
studiate,
lasciate sedimentare, riprese e sentite proprie con la forza di nuove
radici. Glieli aveva affidati una sognatrice, con una dedica
ingiallita sulla prima pagina: “A chi ritorna”.
Parlavano di due
persone a confronto con la Storia, di cinque persone, di un amico, di
realtà infinite che si aprivano come i rami di un grande
albero
sopra il cielo di tutte le Ere.
Fra le righe, aleggiava il respiro di
una città morta.
E lui c'era stato, l'aveva vissuto e
doveva aiutarli a trasmetterlo. Con qualche personaggino disegnato a
mano, la potenza nascosta di Strata Studio Pro (nascosta dove non era
ben chiaro, ma nascosta, ok) e un medium immaturo, noto alle masse
per la violenza gratuita e il potere di rimbecillire le giovani
generazioni, avrebbero dovuto parlare di spazi e di vuoto, del calore
del buio, di un passato che si sgretola come carta bruciata –
benedetto Elias e le sue grandi idee. Da dove si iniziava?
Poi il fratello dell'amico del figlio
di Elias si fece avanti e lo salutò con un sorriso mite
– Rand,
piacere, com'è andato il viaggio – presentandosi
da dietro i suoi
occhialoni tondi con una discrezione che non era del tutto di questo
tempo, non era del tutto di questo mondo, e i decenni di ricordi
altrui che si portava dentro si riallinearono d'un tratto puntando in
una sola direzione, davanti al suo naso. Atrus.
Richard A. Watson annuì piano. Al
diavolo i disegnini e la computer grafica, avevano un protagonista.
Sul resto si poteva lavorare.
Note:
@ Myst dichiaratamente pianificato come
spintarella più o meno subliminale alla Chiamata: tutto
vero, sta
negli archivi del DRC. L'idea fu di Elias Zandi, padre di Jeff. I
documenti necessari passarono da Jeff al suo amico Rod Miller, e da
lui ai suoi fratelli Rand e Robyn che di mestiere facevano
videogiochi. Tuttavia, nei credits è citato un certo D'ni
Historian
R.A.Watson e credo che abbia passato del tempo con loro a collaborare
direttamente, no?
@ Myst sviluppato in un garage:
ugualmente tutto vero, sta negli archivi di... Cyan. O quasi. Il
primo Myst non aveva neanche una vera base, ognuno a casa sua, ma
visto che il garage di Chris Brandkamp fu scelto come primo quartier
generale a inizio sviluppo di Riven, boh, penso che potesse essere
stato un punto di ritrovo anche prima.
@ parole: non
quelle in formato 5x125, per una volta, bensì i diari di
Catherine
che, ritrovati in Città dal DRF degli inizi, fecero sia
da
stele di Rosetta per la comprensione del D'ni sia da base storica per
i giochi. Cosa ci facessero a D'ni i diari di una
che non ci
ha mai vissuto poi è un altro discorso e sarà per
un'altra fanfic
(la mia ipotesi è che Catherine tutto sa e tutto
può e li ha
lasciati lì apposta) (cioè, la mia ipotesi
è che li abbia lasciati
apposta... che Catherine tutto sappia e tutto possa è canone
>:3)
[IC]@ somiglianza inquietante fra Rand
e Atrus: tutto il resto dei giochi, quando ne abbiamo potuto avere
riscontro, è così accurato! E Watson non aveva
mai incontrato
Atrus, ma aveva letto e riletto ad nauseam decenni di diari di sua
moglie... non credo mancassero le descrizioni...[/IC]
[OOC]@ somiglianza inquietante fra Rand
e Atrus: GAAAAAHBFSSdsvdsjkvnuisu. Prendete End of Ages, un gioco
basato su 'eventi reali' del primo 2005. Nel cast abbiamo Rengin
Altay come Yeesha, David Ogden-Stiers come Esher, Rand Miller come
Atrus. Same old same old, nessuna informazione sull'effettivo aspetto
dei 'veri' Atrus ed Esher (di Yeesha abbiamo il paragone diretto in
Uru e si sa che le manca un tatuaggio, che è buffamente
sbagliata
nell'età e, immagino, giusta nel resto. Bel vestitino, per
inciso).
Ora però rivealate
i fogli di texture dei personaggi. Ci siamo? Notate qualcosa di
diverso? Tipo che ATRUS SEGUE IL TEMPLATE DI URU ('gli eventi reali')
e non quello di EoA ('il gioco')? Quindi quello doveva essere il suo
'vero' aspetto, non una mistificazione del gioco. Atrus sarebbe
dovuto comparire in Uru esattamente con quella faccia
lì
se, uhm, Ubisoft non avesse chiuso Uru prima di farlo cominciare.
Ergo, Rand gli assomiglia proprio tanto-tanto-tanto e, in-universe,
è
la scelta di casting più azzeccata nella storia degli
adattamenti,
ever. Ergo, non potevo non scrivere questa
fanfiction. Fine
parentesi Out of Cavern, torniamo alla programmazione prevista...
(perché qualcuno aveva notato che tutto il resto di
quest'account è
strettamente In Cavern, vero? Ditemi di sì?
Qualcuno...?)[/OOC]
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Capitolo 2 *** Vendicatore del canone oscuro ***
Per il
Comics Day Belated Party di comics_italia. Ho come l'impressione che
si dovesse scrivere qualcosa di ambientato all'interno di
un
fumetto occidentale, non scrivere borderline RPF
sull''esistenza
di un fumetto occidentale peraltro brutto, ma l'admin
è
magnanima e ha accettato questo mio bislacco festeggiamento. Viva i
fumetti e viva i fumetti occidentali, anche questo qui, non
foss'altro che per il lulz che generosamente elargisce da tredici
anni a questa parte!
Vendicatore del canone oscuro
Da quel momento in poi sarebbe stato il suo alter ego, l'anima
oscura libera dal belletto e dai vincoli del suo volto pubblico
così
caro alla critica. Scavando a fondo, pescando a piene mani nel marcio
che si annidava dietro a quel faccino pulito, vuoto e
prerenderizzato, avrebbe raccontato al mondo le sue storie
più turpi
e segrete. Mostrato legami con personaggi di dubbio gusto, pescati
dai peggiori bassifondi. Tracciato paralleli che in bocca a chiunque
altro sarebbero stati follia ma a lui, solo a lui erano permessi,
anzi dovuti, perché era la sua origine, e la sua origine era
lui,
senza soluzione di continuità. La sua parola sarebbe stata
legge.
Oggi siglava il suo assoluto dominio sulle origini di
Sirrus e Achenar – il pazzo e l'assetato di potere, o era il
contrario, li confondeva sempre, quei due lì insomma.
Domani,
infiniti mondi.
“E la fine non è ancora stata
scritta”, gongolò Meloney Crawford Chadwick
nell'editoriale del
suo prezioso numero uno di The Book of the Black Ships.
L'inizio di una nuova Era, se le si permetteva il gioco di
parole.
A uno Stato di distanza, tavole
definitive alla mano, “No”, commentò
secco e livido Watson,
calcandosi il cappello da baseball fino quasi a scomparire sotto la
scritta MYST. L'unica, vera e originale.
Note:
The
Book of Black Ships è il fumetto di Myst, ebbene
sì. Uscito e
cazziato da Cyan appena dopo il primo numero perché
è un fail!fest
completo, a partire dal fatto che inverte i nomi di Sirrus e Achenar.
E dal fatto che Myst non dovrebbe assomigliare a del brutto Expanded
Universe di Star Wars. Tipo, mai. Il nostro baldo responsabile di
continuity & D'ni Historian Watson, quindi, non approva. E a
proposito, il vendicatore del titolo è proprio lui (chi
altri? *o*),
mentre il canone è oscuro perché così
fa più Batman
è il Book of Black Ships, edito da Dark
Horse, e
ama pescar nel torbido.
La tizia invece è l'editor, la cui
paginetta a fine numero finisce proprio con quelle parole, che mai
furono citate più a sproposito. ...tiè.
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Capitolo 3 *** Identità inviolata ***
...lol?
Identità inviolata
“Ancora?”
“Ancora. Terza mail
questa settimana. Dicono che avrebbero davvero bisogno di mostrarla.
Davvero davvero.”
Sbuffò. “La fanno facile, loro... a questo
punto, propongo il piano nove. Dallo spazio profondo,
ovviamente.”
“Scoprire il significato della vita,
l'universo e tutto, ascendere a una forma di esistenza superiore e
mollare il coordinamento del franchise a qualcun altro?”
“No, quello è il quarantadue ter. Il
nove”, si grattò la barba, “il nove
è faccia tosta e
nascondersi in piena vista.”
Quando la risposta arrivò in Presto
Studios, nonostante i ritmi serrati, nonostante la nuova ennesima
difficoltà da aggirare, il team non poté
sopprimere una risata.
In fondo, cosa puoi rispondere a un
diniego garbato e creativo come Siamo davvero spiacenti di
non
poter fornire immagini o background su Releeshahn ma, vedete, il
problema è che l'Era non è ancora stata scoperta?
La signora DeMarle, che ficcinara
nasceva e, sotto sotto, ficcinara era sempre rimasta, ebbe l'istinto
atavico di prendere la notizia alla lettera e scribacchiarci su
qualcosa, ma si contenne. Aveva delle scadenze da rispettare.
Note:
@ questione Releeshahn: è un dato di
fatto che Presto Studios non abbia potuto mostrare Releeshahn in
Exile (oltre a non poter fare un sacco di altre cose, come avere un
qualsivoglia impatto sulla continuity, poveri cari). È
altresì un
dato di fatto che il primo suppergiù-impiegato-Cyan a
calcare il
suolo della 'nuova D'ni' sia stato il prode Watson, e che il fatto
sia accaduto tre-quattro anni dopo l'uscita di
Exile stesso.
Ho fatto uno più uno e il risultato è questa fic.
@ fyccyMary: Sostengo da anni che Mary
DeMarle, sceneggiatrice dei due episodi Ubisoft, scriva fanfic e di
recente ho scoperto che ha avuto il buon cuore di ammetterlo
lei stessa. Scrive trame in ambientazioni altrui con una
struttura da fanfiction e si approccia ai personaggi altrui come una
scrittrice rispettosa di fanfiction. Ergo, fanfiction. E lo fa bene,
santa donna. Tanta stima per la signora Mary. :) Ah, per chi arriva
dai lidi del QI, 'ficcinaro' (con quantità a piacere di Y al
posto
delle I) sta per 'scrittore di ficcine', cioè brutte
fanfiction, o
autoironico per 'scrittore di fanfiction' in generale.
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