Take another little piece of my heart di KikiWhiteFly (/viewuser.php?uid=33036)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Di serate noiose e balli senza preavviso [MonicaxMichele] ***
Capitolo 2: *** II - Di dubbi e incertezze [Michele Centric] ***
Capitolo 3: *** III. Di domande improvvise e risposte senza preavviso ***
Capitolo 4: *** IV. Di strani appuntamenti ***
Capitolo 5: *** V - Di abuso di alcool e segreti ***
Capitolo 6: *** VI - Di gioia e dolore ***
Capitolo 7: *** VII - Di lavoro e piacere ***
Capitolo 1 *** 1. Di serate noiose e balli senza preavviso [MonicaxMichele] ***
Take another little piece of my heart
I
– Di serate noiose e balli senza preavviso.
Il ballo è una manifestazione
verticale di un desiderio orizzontale.
Woody Allen
Monica quella sera non voleva assolutamente uscire,
dopo una lunga e stressante giornata in redazione l'unica prospettiva
che davvero l'allettava era quella di poltrire sul divano, in pace con
il resto del mondo. Invece no: Michele aveva bussato un paio di volte
alla porta e lei aveva fatto il madornale errore di aprirgli.
«Stasera si esce»
Aveva detto, in tono risoluto. Poi l'aveva
squadrata qualche minuto, si era diretto in camera sua e aveva estratto
dal suo armadio un tubino rosso fuoco, senza spalline, il
più semplice possibile.
«Guarda che probabilmente non mi
andrà più, sarò anche
ingrassata.»
Mormorò, lasciandolo scegliere anche le
scarpe. Michele la osservò qualche nano secondo,
apparentemente indifferente, scegliendo con cura borsa ed accessori,
coordinando il tutto con estrema eleganza.
«Lo farai entrare a forza»
Farabutto affascinante...
Come sempre, no?
Quando Michele le aprì la portiera,
sentì una serie di sguardi calamitatati su di lei, sebbene
ad illuminarla fosse solo un limitato ritaglio di luce lunare. Stava
ancora imprecando a denti stretti per il vestitino rosso che le stava
stringendo i fianchi, ma un sorriso affiorò sulle sue labbra
quando lesse il grande cartello illuminato dalle luci del neon.
«Ballo? Non mi dire che ci sono le tue
amiche che fanno lo striptease, levarmi questo vestito risulterebbe
piuttosto difficile.»
Michele stava trovando qualcosa di altamente
irritante per contraddirla, lo sentiva. Bastava osservare il movimento
delle sue sopracciglia e poi seguire l'andamento curvo della sua bocca.
«In ogni caso, non te le farei conoscere.
Non vorresti farti venire qualche complesso di
inferiorità.»
Ecco, trovava sempre il modo di contestarla. Prima
che potesse dibattere, Michele la trascinò per un braccio,
introducendola all'interno del locale.
«Vuoi mettermi alla prova?»
Risoluta, acida, calcolatrice. Monica si
complimentò con se stessa, pregustando già il
sapore della vittoria.
«Sorprendimi»
Era con quel semplice scacco matto, che aveva messo
in funzione il suo intero sistema nervoso – e
cardiocircolatorio – ma cercò di celare
quell'inusuale stato d'animo, convinta che fosse colpa dell'atmosfera
d'un tratto surriscaldata.
Lanciò scarpe, borsa e stola di seta
nelle mani di Michele. Alzò un cipiglio piuttosto arrogante,
guardandosi un'ultima volta indietro, poi fece il suo plateale ingresso
nell'arena – un modesto palco, i cui riflettori erano
abbastanza forti da illuminare la sua figura – quasi fosse
una Dea in mezzo a tante ninfe, che non facevano altro se non seguire i
suoi passi, provando a stare al suo ritmo.
Sì, l'aveva sorpreso... Eccome.
Michele
boccheggiava da circa mezz'ora, statuario come una mummia, tentando di
ingurgitare il modesto contenuto di gin all'interno del bicchierino.
Gli occhi di Monica non si dirigevano altrove, erano proprio
lì... nei
suoi.
Quasi volessero
mandargli dei segnali ottici di cui non si era mai accorto...
Perché era stato così cieco?
Monica, davanti a lui, stava denudando la sua anima e spogliando il suo
cuore, riducendo a brandelli il suo orgoglio.
Poi, d'un tratto,
la musica s'interruppe. Quella luce divina che sembrava aver splenduto
dietro di lei durante tutta la durata della canzone, ora era svanita.
Sentì solo il respiro affannato di Monica, il suo corpo
traballante che, prontamente, cadde tra le sue braccia.
Ora, ad una spanna
dal suo volto, poteva toccare la sua pelle e vederla per la prima volta oltre quel
tubino rosso fuoco, come se potesse scavare dentro la sua anima.
«Comunque... Ho
vinto.»
Disse, sorridendo
inebetita. Michele la teneva tra le braccia, inconsciamente partecipe
alla sua euforia; poi sentì un lieve pizzico alle guance e,
in seguito, la sensazione di non avere più qualcosa tra le
mani. Monica ora rideva tra sé e sé e lui non si
era minimamente accorto che lei gli aveva preso quel bicchierino dalle
dita, bevendolo tutto d'un sorso.
«Ci vuole
ben altro per sorprendermi, mia cara.»
Tentò di
salvarsi con quella battuta, ristabilendo il proprio onore.
Si scontrarono per
qualche secondo, occhi negli occhi, una cruenta battaglia a suon di
botta e risposta.
«Conosco
una cosa che sicuramente ti sorprenderà»
si avvicinò, sfiorandogli con un dito le labbra.
«... Il conto. Ovviamente, lo paghi tu.»
~
EDIT
06/08/2011: alla fine questa sfida è "sfumata",
ragion per cui pubblicherò l'ultimo capitolo - l'ottavo,
molto probabilmente una Michele/Monica - e poi la chiuderò
Magari tornerò prossimamente se mi
sentirò ancora ispirata ;D.
Sfida che nasce con la mia twin (<3)
Mayumi_san, per un semplice motivo: celebrare degnamente questo
telefilm italiano. Ovviamente, la prima coppia che ho scelto di
trattare è la mia preferita, l'ho sempre amata e mi si
è stretto il cuore quando ho visto che Michele era veramente
morto.
Ragion per cui se ci sarà un'eventuale
terza serie, non credo che la guarderò, mi farebbe troppo
male vedere Monica con qualcun altro. Comunque, tornando a noi, io e la
twin abbiamo scelto dieci frasi-prompt ciascuna (tutte frasi molto
sarcastiche, comunque XD) e quindi questa sarà una breve
raccolta di venti capitoli.
Ultima cosa: il titolo di questa fic è
volutamente ispirato ad una famosa canzone di Janis Joplin, chiamata
“Take another little piece of my heart” per
l'appunto. Molto, molto bella <3.
Alla prossima, Kiki-chan <3
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Capitolo 2 *** II - Di dubbi e incertezze [Michele Centric] ***
II
– Di dubbi e incertezze.
Sono
pronto ad incontrare il mio Creatore. Quanto a sapere se Lui
è
pronto alla prova di vedermi, questa è un'altra storia.
W.
Churchill
Era
più che certo di non trovarsi più nel mondo
terreno, ma non era
sicuro di esser capitato nel posto giusto. Tutto era surreale,
evanescente, possedeva qualcosa di onirico non catalogabile con un
semplice aggettivo.
Michele
si fece largo tra gli ampi corridoi bianchi, non sembrava che stesse
camminando invero; piuttosto, levitava in aria, come sospinto da
qualcosa di misterioso.
Non
aveva mai creduto ad angeli, santi e dicerie simili... Non aveva mai
supposto l'esistenza di un Creatore e, qualora l'avesse fatto, non
era mai stato così arrogante da ammettere di meritare la
felicità
eterna.
Una
luce s'illuminò, quasi fosse la fine di un tunnel. Michele
chiuse
gli occhi per non essere accecato ed in quel momento gli
sembrò di
sentire una presenza accanto a lui; quando riaprì nuovamente
le
palpebre, si trovò faccia a faccia con il paradiso.
Era
come se avesse superato l'ostacolo e vinto tutti i vizi capitali che
sulla Terra gli avevano sporcato l'anima. Ora la sentiva: leggera
come l'aria, inafferrabile e congiungibile solamente alla donna che
sulla Terra lo aveva tanto amato.
Tuttavia,
nel frattempo, avrebbe potuto godersi la meritata pausa – eterna.
~
Allora,
l'ultima frase si riferisce al fatto che Michele aspetta Monica, un
giorno passerà anche lei a miglior vita, nel frattempo
può essere
felice in un altro modo. E' una Michele centric, con lievi accenni
MonicaxMichele - non ho resistito XD – e anche se lui
è morto,
Monica è sempre dentro di lui.
Ringrazio
MusicAddicted,
grazie mille *_*. E sì, per fortuna esistono
dato che mi pare ormai palese che non riusciremo più a
vederli più
insieme ;_;
Io
però continuo a credere che una coppia quand'è
bella, è bella
comunque... Sono capaci di ostacolare anche la morte, insieme.
Alla
prossima, con la seguente citazione: Le
donne, come i sogni, non
sono mai come tu le vorresti (L. Pirandello)
Ovviamente...
Monica e Michele *_*
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Capitolo 3 *** III. Di domande improvvise e risposte senza preavviso ***
III
– Di domande improvvise e risposte senza preavviso
Dedicata
in particolar modo
alla
twin, solo lei può capire
l'amore
che nutro per questa coppia :).
E,
ovviamente, per quell'essere acidamente
adorabile
che
è lei :)
*cuoricino*
Le
donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti
L.
Pirandello
Monica
era l'ultima persona che desiderava al suo fianco: rappresentava
tutti i vizi capitali – e ne avrebbe suggeriti volentieri
degli
altri, oltre i sette già conosciuti, dopo averla incontrata
– per
non parlare del suo fastidioso tono di voce, del fatto che si
ostinava a dettar legge e una lista di tante altre cose... Troppe,
per ricordarle tutte.
«E
allora perché stai con lei?»
Domandò
Paolo un giorno, con ingenuità. Michele ci penso un po' su
– già,
perché? – poi trovò la risposta:
«Perché, se ho trovato
centouno motivi per stare insieme a lei, è necessario che ne
trovi
altri centouno per non starci.»
L'amico
sorrise, dopodiché gli sovvenne spontaneamente una domanda:
«E li
hai trovati?»
Michele
scrollò le spalle con finta indifferenza, poi
esordì: «No. Non
sono mai abbastanza i motivi per amarla.»
Nel
momento stesso in cui proferì quella frase, si convinse: per
quanto
rancore serbasse nei suoi confronti per certi suoi stralunati
atteggiamenti, non avrebbe cambiato una virgola dei suoi difetti.
Note:
Monica e Michele, sempre loro sì *__*.
Questa
storia è dedicata in particolar modo alla twin –
per il suo
compleanno, tipo un mese fa XD – sa bene che non vado
d'accordo con
le scadenze io :). E nemmeno tanto con l'ispirazione, effettivamente
:).
Comunque,
ambientata dopo il finale della prima stagione <3.
Ringrazio
MusicAddicted
(sì, io mi rifiuto ancora di credere che quei
due non possano più ritornare insieme y.y. Grazie mille per
aver
commentato, un bacione!)
E
a coloro che inseriscono nelle preferite/seguite o, semplicemente,
leggono :).
Alla
prossima, Kiki.
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Capitolo 4 *** IV. Di strani appuntamenti ***
IV
– Di strani appuntamenti
A.
Dickson
Rosa
si trovò a commentare tra sé e sé
quanto fosse sfortunata. Era
solo l'ennesimo – assurdo – appuntamento, in lei
sembrava
esserci qualcosa di terribile: a quel punto non poteva essere
altrimenti. Rincasò, piuttosto avvilita.
Non
chiedeva molto, in fondo. Desiderava solo un uomo che l'amasse,
questo le sarebbe già bastato per essere più
vicina alla felicità.
Quanto ai bambini, il lavoro e altre quisquilie ci avrebbe pensato
lei: desiderava solo un po' di quel calore umano che ogni donna
avrebbe il diritto di pretendere, voleva solo un corpo che le
riscaldasse l'animo quando era freddo, due labbra che le
sussurrassero un pensiero d'amore.
Era
chiedere molto, lo sapeva.
Eppure,
aveva letto da qualche parte, l'amore non doveva pretendere e lasciar
pretendere?
Rosa
si convinse che, come donna, aveva il diritto di esigere. Forse era
una di quelle poche donne che sognavano ancora un amore romantico
– di quelli che fanno desiderare, struggere, lacerare,
soffrire,
pentire, rispettare, onorare, impazzire –
ma il fatto che fosse
in minoranza non la preoccupava affatto. Avrebbe continuato ad
aspettare – chissà, forse per sempre.
Note:
Rosa
centric, un personaggio che mi ha sempre incuriosita molto :D
Oltre
al fatto che mi ha fatto ridere, certo XD. Però, un po' mi
faceva
tenerezza: dopotutto cercava solo l'amore, invece si ritrovava a
vivere mille avventure XD. Comunque, alla fine l'ha trovato :).
Ringrazio:
MusicAddicted:
sì, guarda... per me esiste la prima serie e basta. La
seconda mi ha
lasciata piuttosto basita... Troppo surreale ò_ò.
Grazie mille per
la recensione!
Ray08:
sìsì, mi ricordo di te su Gossip Girl (dovrei
aggiornare nei
prossimi giorni in quel fandom), mi fa piacere vederti anche qui.
Sì,
Monica e Michele mi hanno fatta gongolare *____*. Grazie mille per la
recensione!
RainMemories:
grazie mille per i complimenti anzitutto, mi ha fatto molto piacere
leggere la tua recensione. Guarda, noterai che ci saranno molte
MonicaMichele, perché li adoro... semplicemente <3.
Un bacione e
grazie ancora ^^.
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Capitolo 5 *** V - Di abuso di alcool e segreti ***
V
– Di abuso di alcool e segreti
L'alcool
è un liquido prezioso: conserva tutto... tranne i segreti.
C. Grant
«Oddio.»
Fu
la sua prima parola, quando aprì gli occhi.
Cristina
distinse i profili della camera di Emanuele, dopodiché
guardò
accanto a sé: Emanuele dormiva beatamente, con un
espressione
sornione in volto.
Qualcosa,
però, le diceva che avevano alzato un po' troppo il gomito
–
qualcosa
come un mal di testa forte e molte bottiglie sul
pavimento – e che la serata era andata in tutt'altro modo:
fece
mente locale, cercando di ricordare cosa fosse successo alcune ore
prima.
Sicuramente
Emanuele si stava struggendo per Viola, lei allora era entrata di
soppiatto in camera e l'aveva trovato in condizioni pessime.
Dopodiché, si era unita insieme a lui per bere un sorso
– due,
tre, quattro. Alla fine, una bottiglia... o
due – e il fatto
che non ci fosse nessuno in casa non era di certo un bel segno.
Cristina
provò a fermarlo, ma le loro labbra sembravano sigillate e,
forse,
entrambi avevano bisogno di qualcosa per cui valesse la pena amare,
non importava quanto fosse sbagliato.
Cristina
raccattò i propri indumenti, se li infilò
velocemente e si affrettò
a lasciare la propria camera – prima che i loro genitori
potessero
entrare e trovarvi una brutta sorpresa – ma, prima di
defilarsi
come una fuggiasca, timbrò sulla fronte di Emanuele un
bacio.
«È
il nostro segreto.»
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Capitolo 6 *** VI - Di gioia e dolore ***
VI
– Di gioia e dolore
Perché
è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai
ancora l'anima
addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono
che poi non te lo togli più. E quella lì era la
felicità. Lo
scopri dopo, quando è troppo tardi.
A.
Baricco
Monica
recava in una mano un mazzo di fiori, mentre nell'altra stringeva la
mano del piccolo Michele. Erano passati sei anni ma sembrava solo
ieri che si odiavano. Odio, che poi si era trasformato in amore
–
e, accanto a lei, la prova tangibile di ciò.
Sulle
ciglia il principio di una lacrima: stentava a trattenerle, anche
dopo tanti anni; il bambino la stava guardando, piuttosto rattristito
invero, ma con un'innocenza ed una sensibilità propria solo
dei
bambini.
«Mamma,
non trovi che mi somigli?»
La
bocca della verità, i bambini. Monica a quel punto
faticò a
trattenere un singhiozzo, si abbassò all'altezza del piccolo
e gli
diede in mano i fiori che aveva appena comprato.
«Michele,
è il tuo papà. Si chiama proprio come te,
sai?»
Gli
disse, ben sapendo che suo figlio non aveva ancora imparato a
leggere.
Monica
l'aveva portato per la prima volta con sé: voleva fargli
conoscere
il genitore, voleva fargli conoscere la sofferenza e la gioia di
avere un padre e di averlo perso.
«Mamma...»
Mormorò
il bambino, posando i fiori sulla tomba del padre.
Poi,
si abbracciarono: entrambi, in quel momento, sembrarono aver
avvertito qualcosa... Forse
una mano, che li aveva appena
sfiorati con dolcezza.
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Capitolo 7 *** VII - Di lavoro e piacere ***
VII
– Di lavoro e piacere
Il
lavoro non mi piace – non piace a nessuno – ma mi
piace quello
che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare
sé stessi. La
propria realtà – per se stesso, non per gli altri
– ciò che
nessun altro non potrà mai conoscere.
J.
Conrad
Paolo
si asciugò la fronte madida di sudore, sospirando di
stanchezza.
Alzò
il capo, osservando il casale: una costruzione che fino a pochi mesi
prima era scarna e assolutamente inutilizzabile, ora si era
trasformata in una casa di tutto rispetto.
Era
stato anche grazie a Valeria che era stato possibile tutto
ciò.
Paolo
pensò che la passione fosse la cosa più bella che
esistesse a
questo mondo: sì, perché quando ci si impegna con
qualcosa o con
qualcuno, tutto il resto non conta e, per quanto difficile
può
essere ogni giorno coltivare una passione, arrendersi è
fuori
discussione.
Paolo
aveva trasformato il lavoro in piacere,
semplicemente.
Poche
persone potevano fare veramente ciò che piaceva loro: Paolo
era
stato fortunato a non rientrare in quella ristretta cerchia.
***
Mh,
questa storia è una “Paolo centric” ma
è quello che penso anche
io :).
Quando
si trova la propria strada oppure il proprio obbiettivo da perseguire
nella vita, nulla può farci arrendere :).
Ringrazio
RainMemories per la bellissima recensione :). Per me la seconda serie
esiste solo in parte, guarda ç__ç.
Grazie
mille, un bacione!
La
prossima probabilmente sarà una mini-raccolta che
analizzerà tutte
le donne di “Tutti pazzi per amore”: Maya, Rosa,
Laura, Monica e
Lea. Insomma, le donne che lavorano in redazione intendo XD.
Comunque,
sarà dedicata a tutte le utentesse (?) *_*.
Alla
prossima!
Kiki.
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