Spektor

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Bambino Sopravvissuto e La Bambina Senza Passato ***
Capitolo 3: *** Una Sorpresa Per Piton ***
Capitolo 4: *** Evacuating Hogwarts ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Il vento era furioso, scuoteva persino la terra. Portava con sè mille odori: foglie secche, fumo, terra bagnata, sale. Il vento ululava senza riprendere fiato, fischiava tanto da far male all’udito. C’era nebbia, ovunque, che sarebbe diventata più fitta con l’arrivare della notte.

Una collina solitaria:  non troppo alta, in mezzo al nulla, sulla quale non c’era nessun tipo di pianta, sulla quale non cresceva nulla, una collina triste, vuota.

Un sussurro, una bambina rannicchiata su se stessa.

“Silente” non più di un sussurro; ripetuto con foga , trepidazione, bisogno...

I lunghi capelli neri le coprivano il volto, un abito semplice e bianco: era troppo sbagliata su quella collina. Un sussurro... “Silente” e ancora e ancora e ancora...

Pop!   Il mago si guardò intorno: scorse quella figura esile, così fuori luogo. Il vento era troppo forte, era costretto a socchiudere gli occhi: per quanto forte e potente dovette inchinarsi al suo cospetto. Le si avvicinò con cautela. “Chi sei?!” dovette urlare per farsi sentire. In risposta la bimba sollevò il capo.

Gli occhi azzurrissimi del vecchio incontrarono lo sguardo più strano che avessero mai visto: un misto di sorpresa, sollievo, rassegnazione e gioia più una buona dosa di terrore e smarrimento. Il colore dei suoi occhi era particolarissimo: tra l’azzurro più sereno e il grigio più chiaro.

“Sei arrivato...!” disse con stupore, quasi non se l’aspettasse. E fu tutto buio.

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“Non parla, si guarda intorno, a quanto pare non si ricorda nulla del vostro incontro professore” disse il Medimago .

“Grazie Jordan, vedrò di parlarle io stesso”, il vecchio dopo aver percorso il corridoio arrivò alla porta di una delle innumerevoli stanze del San Mungo. Una volta entrato nella stanza incontrò lo sguardo  della bambina per la seconda volta in quel pomeriggio, e non riuscì a fare a meno di rimanerne incantato. I suoi occhi lo guardavano con curiosità ed ansia. “Due occhi bellissimi” si ritrovò a pensare. L’espressione della bambina era intensissima, gli occhi erano socchiusi come se volesse ricordare qualcosa.

Il professor Silente abbassò lo sguardo cercando di formulare la domanda giusta nel modo giusto, senza turbare la bimba. Il silenzio si stava facendo pesante e stranamente fu la bambina a romperlo.

“Davvero, non ricordo nulla. Vorrei, ma proprio non ci riesco.” 

 “Non ha importanza per adesso, come ti chiami? Te lo ricordi il tuo nome? La tua famiglia?” si diede dello stupido: aveva appena detto che non ricordava nulla...

“Samara Spektor” lo sorprese “ricordo solo il mio nome, e in quanto alla famiglia non penso nemmeno di avercela” disse con tristezza.

Ritornò il silenzio, si guardarono per alcuni minuti. Dopodichè Silente scosse la testa e si alzò “Bene, penso ci rivedremo presto Samara, ora riposati” e dopo aver riflettuto ancora lasciò la stanza.

 

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“Oh Albus, che storia è questa?!”disse Minerva con le sopracciglia inarcate.  “Ci mancava solo questa agli inizi dell’anno scolastico! Cosa dirà la popolazione magica? E il ministro? Non sappiamo nemmeno se è una stre...”

 “Minerva, Minerva... calma! Sto aspettando dei documenti dal San Mungo per verificare il suo stato... se non è una strega l’accoglieranno sicuramente in un orfanotrofio babbano e se invece lo è...”

 “Verrà ad Hogwarts! Con quali soldi? Albus, potrebbe trattarsi di Magia Oscura, potrebbe mettere in pericolo gli altri studenti... non è un caso che abbia undici anni come Harry Potter!” disse la strega con una mano sul cuore.

 “Non permetterò che succeda qualcosa agli altri studenti! Proprio tu tra tutti dovresti saperlo” le disse severamente il Preside.

Taquero entrambi; il silenzio venne rotto dal fruscio delle ali di un gufo bianco. La busta aveva il marchio del San Mungo. Silente l’aprì con interesse, gli bastò leggere una parola “...Strega...”

Con calma infinita si girò verso la vicepreside: “Avremo una nuova alunna quest’anno, se ne faccia una ragione..” . 

La McGrannitt lasciò l’ufficio con un sospiro.

“Forse Minerva ha ragione, ma allora perchè Samara ha chiamato me sulla collina? Meglio che ne parli con Severus. Poteva invocare chiunque...e come ho fatto a sentirla? Questa è magia al di fuori della mia portata... o no?” pensò Silente mentre trovava la sua figurina nella cioccorana appena scartata, che gli faceva l’occhiolino.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

Allora... questa è la mia primissima fic. Ho scritto altre storie, ma non sono mai stata decisa quanto lo sono ora. È difficile spiegare come mi è arrivata l’ispirazione... so già il finale della storia (e lo sa anche qualcun altro :***) perciò non rimane altro che “sfornare” i capitoli. Il prologo non è un granchè, ma a questa storia ci tengo molto. Un grazie speciale a Moony3, che mi aiuta moltissimo. Grazie ancora per aver accettato tesoro :***

Un grazie a tutti coloro che seguiranno questa storia. Non so quando posterò, ma vedrò di farlo al più presto.

Sam – The Santoor Player

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Capitolo 2
*** Il Bambino Sopravvissuto e La Bambina Senza Passato ***


Il bambino sopravvissuto e La bambina senza passato

 

“Tom, Tom! Chi è Harry Potter?” chiese la ragazzina, stabilitasi al Paiolo Magico da ormai qualche settimana.

Il vecchio proprietario del locale sorrise, un sorriso terribile a dire il vero, anche se Samara l’avrebbe catalogato come il più caldo sorriso del mondo. Dopo le lunghe conversazioni di Silente col Ministro, le diedero un conto in banca, una stanza al Paiolo e il permesso di andare a Diagon Alley tre ore al giorno. Perciò la bambina si ritrovava a “rompere ciò che rimaneva delle scatole” del vecchio Tom per la maggior parte della giornata.

Ogni mattina la ragazzina comprava la Gazzetta del Profeta, e leggeva gli articoli a Tom che serviva i clienti. Al suo arrivo al Paiolo Magico non avrebbe mai pensato che sarebbe diventata famosa per una cosa che non aveva fatto, per aver avuto una storia triste, per essere senza famiglia... Il suo nome era comparso sulla Gazzetta quasi ogni giorno;

 “Come fanno a considerarmi speciale solo perchè non ho un passato?” si chiedeva con malinconia. Ma da qualche giorno ormai, il suo nome era stato sostituito da un altro...

“Harry Potter, bimba, ha sconfitto Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato pur essendo solo un bambino! Povera creatura, ha perso i suoi genitori quella notte... ma ora inizierà a frequentare Hogwarts, proprio come te.”

La piccola non potè che provare dispiacere per quel ragazzino, e promise a se stessa di diventargli amica non appena arrivata a Hogwarts.

Oh sì, lei sapeva di Hogwarts. Silente era venuto spesso a trovarla ed avevano parlato tanto. Di Hogwarts, dei professori, delle Case, della magia...di tutto. Sam, la prima persona a chiamarla così era stato Tom, ammirava tantissimo Silente e sotto sotto aspettava sempre una sua visita. Posò il suo sguardo sulla foto di Harry Potter: stava andando ad Hogwarts proprio come lei. Si rasserenò nel constatare che dopotutto non sarebbe stata sola.

˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜°˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜

La mattina seguente fu svegliata da Hagrid, uno degli amici più fidati del preside, che veniva a trovarla regolarmente. “Sveeeglia Sammy! È il grande giorno! Non vorrai mandarmici da solo, non posso mica comprarla io la tua bacchetta!” disse l’uomo ridendo della sua stessa battuta.

Sam scattò in piedi e si preparò in settanta secondi; Hagrid l’aiutò a mettersi il cappotto e, dopo aver salutato Tom, andarono a Diagon Alley diretti da Olivander.

Samara sentiva l’adrenalina scorrerle nelle vene mentre Hagrid, contento di poter aiutare quella cara ragazzina, faceva da guida.

 Tutti ammettevano che dopo aver guardato la piccola negli occhi non si poteva far altro che volerle bene.

Arrivati davanti al negozio, la bambina guardò preoccupata Hagrid che ricambiò lo sguardo con un sorriso incoraggiante

Sam abbassò la maniglia, entrò e disse “Signor Olivander, sono io”. 

Samara aveva già comprato tutto l’occorrente per la scuola, ed ogni giorno si recava al negozio di bacchette senza essere pronta a fare il grande passo, a vivere quell’evento importante. D'altro canto, Olivander era curioso di sapere da quale bacchetta sarebbe stata scelta quella streghetta entrata nel mondo magico quasi per sbaglio.

“Sono pronta signor Olivander”.

 “Sono contento signorina Spektor, la prego, venga qui”.

Sam avanzò con passo deciso –ora o mai più-.

Il signor Olivander le fece provare diverse bacchette ma nessuna era quella giusta, e piano piano l’agitazione lasciò il posto alla delusione. Olivander non si arrendeva, e Samara stava per scoppiare in lacrime –Ero così sicura...- pensò.

Olivander aprì una scatolina bianca, diversa da tutte le altre che erano nere, e disse “È unica nel suo genere, è stata la prima e l’ultima bacchetta che ho costruito con questo legno... Undici pollici e un quarto, piacevolmente flessibile, fatta di legno di betulla bianca, fibra di cuore di unicorno e una piuma di un ippogrifo selvatico , la provi...”

Sam guardò la bacchetta: era meravigliosa e il cuore si riempì di calore quando la toccò. Era lei. Finalmente si sentì completa, e le lacrime di gioia uscirono da quegli occhi così strani.

Hagrid sorrideva fiero e il signor Olivander disse compiaciuto “Sono sorpreso signorina Spektor, questa bacchetta ha scelto lei, l’ha sempre aspettata”.

Dopo aver lasciato il negozio e ringraziato il signor Olivander, una volta arrivati al Paiolo Magico, Samara invitò Hagrid e Tom a cenare con lei: per festeggiare l’evento.

Si sentiva la regina del mondo.

˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜°˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜

Il giorno dopo, il primo di settembre, Sam, dopo aver abbracciato Tom, pianto e ammesso che le sarebbe mancato, fu pronta a lasciare il Paiolo Magico.  

Hagrid l’accompagnò alla stazione di King’s Cross e l’aiutò a passare il varco per arrivare al binario 9 e ¾. Erano solo le nove e avrebbe dovuto aspettare altre due ore. Hagrid se ne andò dicendo che doveva fare della commissioni per Silente. Quindi Sam tirò fuori il suo libro di Incantesimi ed iniziò a leggere. Quando rialzò il capo erano già le undici meno un quarto. Alle undici il treno sarebbe partito, e Sam era molto elettrizzata. Notò  che tutti i passanti la guardavano, probabilmente avevano letto gli articoli della Gazzetta del Profeta. Un bimbetto le offrì persino un biscotto. La situazione non le piaceva per cui decise di salire sul treno. Si sistemò in uno scompartimento vuoto e riprese a leggere il suo tomo.

A poco a poco il treno si riempì di studenti; una ragazzina riccioluta dall’aria intelligente aprì la porta dello scompartimento, e dopo aver sospirato disse “Posso sedermi? Il treno è pieno zeppo...”.

Sam sorrise “Ma certo”.

 “Piacere comunque, io sono Hermione Granger” le disse l’altra stringendole la mano

 “Samara Spektor, Sam se preferisci” disse ricambiando la stretta.

 “Oh! La Gazzetta del Profeta parlava di te?! Dalle foto sembravi molto più piccola”.

Sam arrossì: probabilmente la conoscevano tutti ormai, e non potè che compatire Harry Potter.

Prima della partenza qualche altro studente si unì a loro: due gemelle indiane ed un ragazzo paffutello con un rospo in mano. Le gemelle si presentarono come Calì e Padma Patil, mentre il ragazzino si chiamava Neville Paciock. Parlarono a lungo delle Case e di Hogwarts, a quanto pareva Hermione Granger era un’enciclopedia vivente.

A metà del viaggio, il ragazzino paffutello perse il rospo, e senza sapere come Sam si ritrovò in giro per il treno a chiedere di Oscar, il rospo sperduto. Quando bussò ad uno scompartimento dal quale provenivano grida, risate e scoppi, le aprì un ragazzo alto dai capelli rossi.

Si guardarono a lungo e Sam disse “Ehm... ciao, non è che hai visto un rospo in giro per caso? È...”  

 “Un rospo? Direi di no... Ma se vuoi abbiamo una tarantola gigante nello scompartimento! Vuoi vederla?”.

 “Uh no non ci tengo molto grazie!” disse con un sorriso smagliante.

 “Dai George, vieni dentro!”

 “Arrivo arrivo... comunque, io sono George Weasley... e questo impiccione è mio fratello Fred” disse il ragazzo presentando se stesso e il gemello, curioso di sapere con chi stesse parlando.

 “Samara Spektor” disse imbarazzata.

Fred disse “Hey ma sei quella della Gazzetta del Profeta?”.

Sam arrossì, ancora. Per fortuna Padma la chiamò “Sam, Sam! Vieni, abbiamo trovato Oscar!”.

Sam salutò i gemelli, e raggiunse i suoi compagni di viaggio. Una volta tornati nello scompartimento, George si ritrovò a pensare agli stupendi occhi di quella –come aveva detto che si chiamava?!- ah sì, Samara Spektor.

˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜°˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜˜

Samara scese dal treno, e si avvicinò ad Hagrid che stava radunando gli studenti del primo anno. Trovò la traversata del lago l’esperienza più eccitante della sua vita; su una delle barchette fece conoscienza con Sam, Samantha Collins, con la quale parlò per tutto il tragitto. Era piuttosto carina e le assomigliava un poco. Aveva lunghi capelli ondulati ed espressivi occhi chiari. L’unica differenza tra loro stava nei colori, Samara aveva lunghi capelli neri, neri come la pece, mentre Samantha aveva i capelli color del grano. Arrivati al castello ci fu un “Ooooooooh” generale; Samara continuava a cercare Harry Potter, senza trovarlo.

All’entrata incontrarono la professoressa McGrannitt che spiegò brevemente come funzionava lo smistamento. Prima di entrare nella Sala Grande, Samara notò che la vicepreside la guardava intensamente; si ritrovò ad arrossire per l’ennesima volta in quella giornata e ad abbassare lo sguardo.

 “Avanti Sammy, è il momento!” le sussurrò Samantha rincuorandola, e lei le sorrise grata: stava davvero bene con lei. Prese un gran respiro ed entrò nella Sala.

Non sentì nemmeno la filastrocca del Cappello Parlante, concentrata com’era nel torturarsi le mani. Dal tavolo dei professori, Hagrid le fece l’occhiolino che servì a farla star meglio.

Hagrid le aveva parlato molto di Hogwarts –Vedrai ti piacerà!- Sapeva che Silente era stato un coraggioso Grifondoro, mentre Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato era stato a Serpeverde. Lei sperava davvero di finire a Grifondoro...

Avvertì un movimento accanto a sè: era il turno di Samantha. Le augurò buona fortuna, e stranamente si ritrovò a sperare di finire nella sua stessa Casa. Guardò Samantha negli occhi: la vedeva tremare in attesa della sentenza del Cappello. “Grifondoro!”. La biondina si tolse il cappello e corse al tavolo a sinistra mentre i compagni di Casa l’applaudivano. Hermione, l’enciclopedia ambulante, Calì Patil, una delle gemelle indiane, e Neville Paciock finirono tutti a Grifondoro.

“Harry Potter” e calò il silenzio. Un ragazzino magro, di media statura, con spettinatissimi capelli neri raggiunse il Cappello Parlante. Samara ne incontrò gli occhi verdissimi per qualche secondo, dopodichè...”Grifondoro!”.

Il tavolo rosso e oro scoppiò: urla grida applausi. I compagni di casa, con gioia, ripeterono in coro “Abbiamo Potter! Abbiamo Potter!”. Samara si chiese se avrebbero cantato una marcia funebre se fosse finita nella loro stessa casa.

“Samara Spektor” e fu silenzio, di nuovo. Raggiunse titubante il Cappello Parlante. Le parve fosse passata un’eternità quando... “Grifondoro!”. Tra gli applausi si tolse il cappello e buttò a terra, erroneamente, lo sgabello sul quale si era seduta. Ciò suscitò le risate di tutti ed un nuovo applauso.

Sam andò a sedersi accanto all’altra Sam, che le aveva gentilmente tenuto il posto. “Lo sapevo che saresti finita a Grifondoro!” gridò abbracciandola. Samara ricambiò sorridente l’abbraccio: aveva anche un’amica ora, cos’altro voleva?

Durante la cena conobbe Harry Potter, con il quale parlò parecchio: avevano abbastanza cose in comune. Samantha guardando Harry e Samara con quei suoi occhi color del miele disse “Se non fosse per il colore degli occhi, potreste essere fratelli” e risero un pò tutti. Per il resto della cena i due ragazzini senza famiglia continuarono a chiamarsi affettuosamente “fratellino” e “sorellina”.

 

 

 

Angolo dell’Autrice:

Ecco il primo capitolo... betato ovviamente dalla fantastica Moony3, alla quale mando un bacione immenso. (Grazie carissimaaa!!! *0* !! :****) Volevo spiegare un paio di cosette riguardanti questo capitolo: non mi pare di aver trovato una bacchetta simile nei 7 libri di Harry Potter... il fatto che la bacchetta fosse di legno di betulla bianca (silver birch) era molto importante per me... io amo le betulle.

La frase detta da Hermione “Il treno è pieno zeppo” è esattamente la stessa che disse Ron ad Harry. Ci tenevo a specificare che Ron ed Hermione sono fatti l’uno per l’altra, e che sono una delle mie coppie preferite.

Per coloro che ricordano bene “Harry Potter e La Pietra Filosofale” la storia della tarantola non è di mia invenzione, nel primo libro potrete trovare il pezzo in cui i gemelli dicono che Lee Jordan si è portato dietro una tarantola gigante.

Samara Spektor e Samantha Collins saranno le compagne di stanza di Hermione Granger, Calì Patil e Lavanda Brown.

Grazie a tutti coloro che leggeranno, e un  GRAZIE  SPECIALE a coloro che recensiranno.

 

 

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Capitolo 3
*** Una Sorpresa Per Piton ***


Una Sorpresa Per Piton


 Sam si svegliò col sorriso sulle labbra, si stiracchiò per bene, prese la divisa e raggiunse il bagno senza fare rumore. Dopo una doccia rinfrescante indossò la triste divisa; guardò con orgoglio lo stemma di Grifondoro sul suo maglione: si sentiva al settimo cielo.
Erano passati due mesi dall’inizio della scuola, eppure era sempre euforica come se fosse il primo giorno. Era finita in camera con Samantha, Hermione, una delle due gemelle indiane, Calì, ed una certa Lavanda Brown. Aveva litigato con Lavanda solo al terzo giorno -era decisamente un’oca senza cervello- ma questo non le impediva di risvegliarsi felice ogni mattina.
La sua amicizia con Samantha era diventata molto forte: si trovava benissimo con lei. Era una ragazza dolce e sensibile e cosa molto più importante: non le era amica solo perché non aveva né un passato né una famiglia.
 Andava d’accordo anche con Hermione. Sì, a volte la faceva arrabbiare era proprio una cara ragazza. Era una nata babbana, ma al contrario delle sue aspettative era più informata sul mondo magico di quel purosangue scervellato di Malfoy.
Oh Malfoy! La faceva ridere a crepapelle e quando lo vedeva le veniva da abbracciarlo. Le sembrava solo e triste, con due gorilla di scorta.
Aveva conosciuto meglio anche Harry Potter e il suo amico Ron Weasley; due tipi a posto, non tremendamente svegli, ma a posto.
 “Buongiorno Sam”. Sorrise nel sentire la voce impastata di sonno della sua migliore amica.
 “Buongiorno a te Bella Addormentata, muoviti finchè il bagno è libero, se si sveglia Lavanda non potrai usarlo per le prossime quattro ore e…” la biondina scattò dal letto al “se si sveglia Lavanda” e Samara non potè che ridere di questo
 Una volta pronte, le due ragazze decisero si scendere in Sala Grande; davanti al ritratto della Signora Grassa trovarono Neville mezzo addormentato: non ricordava mai la parola d’ordine…
 “Che meraviglia! Oggi abbiamo due ore di Pozioni e due di Incantesimi! È decisamente una splendida giornata!”. Samantha scosse la testa sconsolata. “Non riesco ancora a capire come fai a sopportare il Professor Piton, a me fa venire la pelle d’oca…” disse con un brivido.
 “Maddai! Non esagerare!” disse sorridendo alla ragazza dai capelli scuri mentre prendeva posto sulla panca a sinistra servendosi dei toast.
Samara ripensò alla prima volta che vide Severus Piton... Era in estremo ritardo e correva a perdifiato per raggiungere i sotterranei seguendo le indicazioni di alcuni studenti più grandi. Entrò nell’aula senza guardarsi attorno; si sedette in fretta di fianco a Samantha e bisbigliò “Per fortuna non è ancora…”
 “Grazie per essersi unita a noi signorina Spektor, dieci pun..” Si girò di scatto ed incontrò gli occhi scurissimi del professore. Piton si bloccò nel bel mezzo della frase, stupito, come tutti coloro che guardano negli occhi Samara Spektor per la prima volta d’altronde…
 “Ho avuto problemi a trovare la sua aula, professore, sennò sarei stata tra i primi studenti ad arrivare, lo sa? Amo la sua materia!” inventò sul momento mordendosi la lingua, per trattenersi dal dire che le sembrava che il professore avesse terribilmente bisogno d’affetto. Ma non riuscì ad impedirsi di quardarlo con tutta la dolcezza e la sincerità possibili. Severus Piton all’inizio non rispose, non capiva perché ma non riusciva a risponderle male. “Perfetto, spero non si ripeta più o sarò costretto a togliere punti alla sua Casa” disse con una smorfia notando lo stemma sulla divisa di Samara.
Da quel giorno in poi Severus Piton divenne il suo professore preferito. Harry le fece notare anche che tutte le volte che poteva il professore puniva lui, ma era piuttosto gentile con lei.
Samara rise al ricordo e si guadagnò un’occhiata sorpresa di Samantha.
“Niente, niente… stavo solo pensando alla nostra prima lezione di pozioni”. La biondina sorrise e disse: “Da quella volta hai sbagliato ingredienti tre volte, rovesciato calderoni cinque volte e studiato solo una volta e Piton non ti ha mai punita! Questa si che è magia avanzata!”
 Risero entrambe di gusto, pensando che quello fosse un giorno fantastico dato che era anche Halloween.
 Piano piano la Sala Grande si affollò, e le due amiche furono circondate da rumorosi Grifondoro.
 Fred, George ed il loro amico Lee Jordan avevano delle facce terribili. “Non ci posso credere! Divinazione, Difesa contro le Arti Oscure e Pozioni!” gemette un Fred con gli occhi fuori dalle orbite.
 “Col professor Raptus poi! Non posso ancora crederci! Come diavolo ha fatto Silente ad accettare quel pazzo?! Sarà sotto la maledizione Imperius” continuò il discorso George.
 “Oh, io amo Pozioni!” esclamò Sam, e i ragazzi la fissarono stupiti.
 “Cosa?! Non puoi farci questo! Piton… ce l’ha con tutti i Grifondoro!” disse Lee.
 “Tranne che con Samara, ovviamente” disse Samantha. La Sam mora arrossì, e spiegò loro il suo primo giorno a Pozioni.
 Alla fine della colazione i tre ragazzi erano ancora stupiti, mentre le due amiche lasciavano la Sala con un sorriso.


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 Pozioni passò tranquillamente, per Sam, mentre Harry venne punito per aver sbagliato ingredienti.
 Durante Incantesimi invece impararono un incantesimo di levitazione. Non vedevano l’ora di imparare quell’incantesimo da quando avevano visto il professor Vitious far girare vorticosamente per la classe il rospo di Neville.
 Ovviamente, le due Sam finirono in coppia assieme, e notarono il disappunto di Hermione nell’essere finita in coppia con Ron Weasley, decisamente negato in questa materia.
 Provarono a far levitare la piuma posata sul loro banco in tutti i modi senza riuscirci.
 Seamus Finnigan diede fuoco alla sua piuma, e la Sam mora si ritrovò ad aiutare Harry a spegnere il fuoco.
 Dopo un poco sentirono chiaramente Hermione discutere con Ronald.
 “Lo stai dicendo sbagliato, Wing-gar-dium Le-vi-o-sa, devi pronunciare il gar bello lungo”.
 “E fallo te visto che sei tanto brava!”.
 Ovviamente Hermione riuscì a far volare la sua piuma, facendo guadagnare così dieci punti alla sua Casa.
 A cena Calì Patil e, con grande disappunto di Samara, Lavanda Brown si sedettero vicino alle due Sam.
 “Hermione sta piangendo nel bagno delle femmine e ha detto che vuole essere lasciata in pace…”.
 Sam notò che Ron si era irrigidito e Harry si era concentrato sulla sua cena, che fosse colpa loro?
 Ad un certo punto il professor Raptor entrò nella Sala di corsa con il turbante di traverso e il terrore dipinto sul volto. Tutti gli sguardi erano puntati su di lui, mentre con un filo di voce diceva “Un mostro… nei sotterranei… pensavo di doverglielo dire” e si accasciò a terra svenuto.
 La Sala Grande si riempi di grida, Samantha (virgola) pallidissima, guardò Samara che cercava di scorgere il professor Silente tra la folla.
 Si ritrovarono a seguire Percy Wealsey il Prefetto della loro Casa. Una volta arrivati in Sala Comune, Sam pensò ad Hermione ed impallidì. Notò anche l’assenza di Ron ed Harry; qualcosa non quadrava e loro ne sapevano qualcosa.
 Percy non la perdeva d’occhio, contava i ragazzi del primo anno ed ogni volta che lo faceva arrivava ad un numero diverso. Solitamente si divertiva a vedere Percy isterico, ma per il momento la situazione non era adatta per ridere.
 Passavano i minuti e Sam si preoccupava sempre di più, avevano mandato del cibo dalle cucine ma non riusciva a mangiare nulla.
 Ad un certo punto corse verso il ritratto, senza neppure avvertire Samantha: doveva trovarli.
 Inaspettatamente si ritrovò di fronte Hermione e la bloccò prima che potesse fare un solo passo, pronta a sgridarla per bene quando sentì delle voci…
 “Avremmo meritato di guadagnare più di dieci punti”.
 “Vorrai dire cinque, una volta sottratti i cinque di Hermione”.
 “È stata buona a toglierci dai guai in quel modo ma non dimentichiamo che siamo stati noi a salvare lei”.
 “Però non avrebbe avuto bisogno di nessun salvataggio se non avessimo chiuso a chiave quel coso insieme a lei”.
 I due ragazzi si ritrovarono davanti una Hermione rossissima ed una Samara furente.
 “Vi sembrano cose da fare?! Farmi preoccupare a questo modo!” gridò la mora fuori di sé, ed era solo all’inizio.
 Ron rimpianse le urla di sua madre.


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 I tre non dimenticarono mai quella sfuriata, la loro compagna poteva essere peggio della McGrannitt a volte.
 Ma presto la ragazzina senza passato si stancò di rimproverarli: continuavano a far perdere punti alla loro Casa e a mettersi nei guai.
 Verso la fine dell’anno, venne a sapere delle imprese eroiche compiute dai suoi amici mentre lei dormiva tranquilla nel dormitorio in cima alla torre.
 Era molto contenta che Grifondoro avesse vinto la Coppa delle Case, ma avrebbe voluto che le dicessero cosa avevano intenzione di fare.
 Sentì la mano della sua migliore amica sulla spalla. “Ci sono tanti tipi di amicizia, col passare degli anni vedrai che impareremo a fidarci gli uni degli altri” disse con un sorriso la bionda. Samantha la capiva sempre.
 Sam ricambiò il sorriso e disse: “Promettimi che verrai a trovarmi al Paiolo Magico!”
 “Sicuramente!” disse Samantha, come se fosse ovvio, e si abbracciarono.
 L’anno era terminato e Samara non si sentiva più sola, le mancava il vecchio Tom ed aveva bisogno di riposo. Stava piano piano trovando il suo posto nella comunità magica.
 Ma c’era qualcosa che non andava, se lo sentiva dentro.


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Angolo dell’Autrice:

Chiedo davveeeeeeeeero perdono!! Sul serio!! Avevo il capitolo pronto da tantissimo tempo ma ho avuto problemi con la mail e non potevo mandarlo alla mia carissima Moony3. Ovviamente l’ha betato subito, cara lei <3 Non so cosa farei se non ci fossi tu Vale! *-* Mi spiace per questo ritardo enorme. Ma ci terrei a farmi perdonare con un piccolo scritto prima del terzo capitolo. Come vedete i miei capitoli non sono lunghissimi, scusate ma di più non riesco a scrivere, ma siccome la storia continuerà fino al settimo libro non so davvero quanti capitoli ci saranno. Per il primo libro ne sono bastati due, ma in libri più importanti come il quinto ad esempio non ho davvero idea di quanto dovrò scrivere! Ma intaaaanto… ho una domanda da farvi sia perché sono curiosa sia perché dovrete aiutarmi a scrivere questa Long-fic, ma soprattutto perché questo personaggio avrà un ruolo importante nella storia.

Secondo voi chi è Samara? Da dove viene? Con chi è imparentata (se lo è)?

 Lo so che le vostre menti stanno già lavorando, e stanno già cercando di capire chi è e che cosa ci fa qua in mezzo. Quindi per favore dedicatemi cinquanta secondi (non di più!) e scrivetemi quello che pensate. Tutti voi scrittori/scrittrici sapete quanto sono gradevoli le recensioni!

E ora, passiamo alle recensioni!! *-*

LaMiry: ciao carissima! Grazie mille per aver recensito! Sono contenta che seguirai la storia, spero di non averti delusa in questo capitolo. Sono davvero spiacente per il ritardo, vedrò di farmi perdonare. Mi raccomando, dimmi sempre quello che pensi, ci conto ad avere la tua opinione! (: bacioni

Imperfect_angel: Heeey!!! Ciao curiosona :D non posso assolutamente rispondere alle tue domande, neanche una :D sarebbe come dirti come finisce la storia… e ahimè potresti scappare via una volta saputo il finale! (:  grazie per aver recensito, mi ha fatto molto piacere leggere quelle poche righe… continua a seguirmi! (: bacioni

 

Grazie a tutti quelli che leggeranno, seguiranno o semplicemente apriranno questa pagina.

Un GRAZIE speciale a tutti coloro che recensiranno

 

P.s.= solitamente non faccio test su internet, ma oddio... ho fatto un test sulla materia in cui prenderei E ed è saltata fuori Pozioni o.o e la mia bacchetta sarebbe in legno di Betulla... cielo cielo...

 

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Capitolo 4
*** Evacuating Hogwarts ***


 

Evacuating Hogwarts

 

Il treno cominciò lentamente a muoversi.

Samara sentiva un groppo alla gola.

La testa fuori dal finestrino: osservava il suo castello allontanarsi… era triste e felice allo stesso tempo.

“Oh no, mancano solo tre mesi all’inizio della scuola!”.

Hermione sbuffò guardando male Ronald.

“Sam, torneremo prima che la scuola inizi a mancarci” le sussurrò Harry.

Samara si girò sorridendo a tutti i suoi amici “Ci conto”.

I fratelli Weasley, Harry, Hermione e Samantha.

Tutti le sorridevano e Sam ghignò.

“Comunque il professor Piton è stato molto gentile a…”

“Oh no, ci risiamo!” esclamò Fred, Ron si tappò le orecchie urlando un motivetto inventato, Harry fece una faccia schifata, Hermione optò per un dignitoso silenzio, Samantha ridacchiò mentre George ricambiava lo sguardo di Sam ghignando: non sarebbe cambiata mai.

Scesero tutti sorridenti dal treno, abbracciandosi e salutandosi.

Già, le sarebbero mancati tutti; trovò Tom in mezzo alla folla e lo seguì al di là del varco.

Era ora di godersi le vacanze.

 

 

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