Letters

di Sasita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Teresa ***
Capitolo 2: *** Patrick ***
Capitolo 3: *** Loro ***



Capitolo 1
*** Teresa ***


Se potete, mentre leggete, dall'asterisco, ascoltate "A te" di Giovanotti.




*
Salve a tutti, la storia è una scusa, non posso pubblicare niente che non abbia una fic vera e propria come scopo!
Ma,come avete letto, questa è prima di tutto una dedica...
Una dedica a tutte/i voi, Fan, amanti, lettrici, scrittrici, sognatrici...
Voi, che fate parte di quello che, credo, sia il fandom più coeso e unito di tutti...
Voi, che amate sperare in qualcosa di lontanamente immaginabile, aggrappandovi a delle semplici parole "io ti salverò sempre", a un semplice sguardo a una domanda troppo personale "significa così tanto per te?", a un semplice gioco, che farebbe arrossire il più freddo dei cuori "stai pensando che sei contenta che non ti possa davvero leggere nel pensiero"...
Voi, che recensite con passione ogni fibra dell'essere che si mette in discussione, mostrandovi un suo lavoro, aprendo il suo cuore verso delle persone che non conosce davvero, ma con cui sente di avere la più grande complicità...
Voi, che leggete con curiosità ciò una persona qualsiasi ha scritto in un momento di puro delirio...
Voi, che amate sognare più di ogni altra cosa...
Voi, scrittori, scrittrici...
Voi, semplicemente voi.
A voi.



Teresa


Caro Patrick Jane,
E' passato un anno. A me sembra un eternità, questa parte di vita passata senza di te. Di te che mi giri intorno, di te che mi combini casini, di te che mi fai arrabbiare, di te che mi fai sorridere.
Tu eri l'unica persona che mi dava sollievo in questa vita buia, silenziosa, vuota.
Non so dove tu sia, non so cosa tu faccia, non so se sei felice.
Lo spero, te lo meriteresti.
Ho vissuto 30 anni della mia vita senza sapere chi tu fossi, senza poter ridere grazie a te.
Ho passato 7 anni a starti dietro e trattarti come un bambino, a pensarti spesso e a trovarmi, sempre, felice nel saperti accanto a me.
Poi è successo.
Lui, unico scopo della tua vita di vendetta, è morto.
Come? l'ho ucciso, ti ricordi?
Non potevo permettere che ti facesse del male, non potevo permettere che ti mostrasse di nuovo le crudeltà che faceva al mondo, ti ho seguito, nel tuo delirio, da sola.
Gli ho sparato, è morto.
Tu eri felice, poi triste, poi amareggiato. Quante volte ti avrò ripetuto che la vendetta non è niente, non porta niente, non riempie il vuoto che corrode il tuo cuore come acido buttato sulla carta...
Te ne sei andato... a fare cosa, non lo hai detto a nessuno.
A me, solo a me, hai rivelato un piccolo particolare : "vado a pulire ciò che da troppo è rimasto coperto da uno strato di polvere"
E, adesso, io sono di nuovo sola, a 38 anni e, solo adesso, ho il coraggio di rivelarti una cosa...
Magari insignificante, magari importante.
Jane... Patrick, io ti amo, con tutto l'amore che una donna può avere nel suo cuore!
Ti amo, ti amerò per sempre,
tua,
Teresa Lisbon





Dice l'autrice:
Tre capitoli, tre canzoni, due lettere, un amore.
punto.

Sasy


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Capitolo 2
*** Patrick ***


Questo capitolo dovreste leggerlo ascoltando la canzone "lost", di Michael Bublé!



*
Ciò che adoro di tutte voi è l'umiltà, l'allegria, la semplicità e la passione.
Umiltà, nel mettervi in discussione, nel permettere a delle persone delle parti più disparate d'italia di leggere vostri scritti, usciti dalle vostre menti, dal vostro cuore.
Allegria, scrivendo con leggerezza e ironia.
Semplicità, trovando le parole più essenziali e allo stesso tempo perfette per ogni occasione
Passione, perché ciò che fate è frutto della passione per dei personaggi, delle storie, e cos'è la passione se non la pazzia di un momento...
Cos'è l'ispirazione se non un momento di puro e innegabile delirio?
Per voi, che fate dell'ispirazione la semplice passione della vita.
Per voi.





Patrick


Cara Teresa Lisbon,
lo so, è passato un anno, un intero anno in cui sono stato lontano.
Non sai quanto sia stato difficile vivere ogni giorno senza il tuo sorriso, senza i tuoi occhi, senza i tuoi rimproveri.
Anche a me sembra un eternità, la tua lontananza somiglia più ad un astinenza, passo le giornate a cercare di non pensare a ciò da cui sono lontano, troppo lontano.
Il mio cuore urla ogni giorno di tornare, ma non manca molto a quel momento, adesso, posso rivelartelo.
Ricordo ogni momento passato con te e la squadra, ricordo ogni piccolo particolare. Ricordo ogni volta che ho rischiato di farti licenziare e cercavo, goffamente, di rimediare a quegli errori.
Felicità... che parola assurda, non sono stato molto felice nella mia vita, non lo sono stato
spesso.
Adesso meno che mai.
Mi manchi, mi manchi come l'aria, ho paura di averti persa, anche se, credo, un giorno ci rivedremo.
Io ho passato 32 anni come un cieco, un truffatore. Ho perso la mia famiglia, causandone, involontariamente, la morte.
Un anno sono stato come un vagabondo, come un drogato alla ricerca di una dose. Ero un pazzo alla ricerca di una vendetta.
Ho passato sette anni con te, a renderti la vita un casino, ad assillarti, a farti ridere... mi sentivo completo con te. Avevo ritrovato la serenità, con te e la squadra.
Questo anno vissuto distanti mi è stato utile.
Mi ricordo quando l'hai ucciso, mi ricordo ogni istante. Ero felice, come hai detto, poi triste e amareggiato. Tu mi hai liberato da un mostro corrosivo, mi hai dato la possibilità di redimermi, di diventare un uomo migliore.
Sì, sono andato a redimermi, per quanto difficile sia stato.
Sono stato in Africa per tre mesi, in una scuola per bambini senza tetto. Sono volato in Thaylandia per fondare un ospedale pediatrico a Puket, dove lo Tzunami distrusse tutto. Ho aperto un orfanotrofio in Sud America per i bambini delle favelas...
Io ne ho 42 di anni, e, credimi, non ho intenzione di restare solo per molto, e non lo sarai neppure tu...
Ed ecco che arrivo a risponderti alla parte più importante della lettera che mi hai scritto, hai detto di amarmi, hai detto che mi amerai per sempre, hai detto che sarai mia...
Non è un dettaglio insignificante, niente affatto, è la rivelazione più importante che io potessi mai avere.
Non ci siamo persi, non ti sei persa.
Quando ho aperto la mail che mi hai mandato ho sentito qualcosa crescere dentro di me, il cuore ha iniziato a battermi forte, ed anche adesso, mentre scrivo, mi sento svenire... in fondo lo sai, non sono mai stato molto "maschione"... stai sorridendo? Dimmi la verità!
Stavo dicendo, comunque, che, se davvero mi ami, sei ricambiata.
Il mio cuore ti appartiene.
Ti amo piccola Tess,
tuo,
Patrick.





Dice l'autrice:
Il prossimo è l'ultimo capitolo, niente lettera, un incontro!

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Capitolo 3
*** Loro ***


Se potete e ne avete voglia, questo capitolo andrebbe ascoltato con la canzone “love is forever” dei Muse, dall'asterisco in poi.

 

 

Prendi un sorriso,regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,fa bagnare che vive nel fango.
Prendi una lacrima,posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,mettila nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranzae vivi nella sua luce.
Prendi la bontàe donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore e fallo conoscere al mondo.

 

 

 

Oggi la professoressa di religione ci ha dato questo discorso di Ghandi,

 

Voglio dedicarlo a voi, come la storia che ho scritto, perché ciò che c’è scritto lo sapete fare a pieno, nel vostro piccolo, per quanto voi possiate fare, sapete regalare sorrisi, momenti di luce, sorgenti, lacrime, coraggio, vita, sparanza, bontà e amore…
E' questo che fa uno scrittore, modifica attimi di vita di persone normali, modifica attimi, rendendoli di felicità, d’amore e di tristezza…
Ed è anche per questo che devo ringraziarvi, per tutti i momenti di questo tipo che mi regalate, inconsciamente,  ogni giorno.

 

 
 

 

Loro
 

Caro diario,
oggi è un anno che ti scrivo, oggi è un anno che la mia vita è cambiata.
Ti ho raccontato tutto di questo anno vuoto, privo di tutto ciò che avevo trovato in me stessa.
È un anno preciso, oggi, che lui se n’è andato.
Il mio cuore scalpita, cerca, desidera, chiede. Tu lo sai, è così tanto che scrivo, e le uniche cose che ho scritto riguardano lui, solo lui.
Sai della mail che gli ho mandato, sai della risposta che ho ricevuto, e quanto questo abbia cambiato il mio animo.
Ora ogni sera indosso un vestito, ogni mattino vado a lavoro truccata e con i miei vestiti migliori.
Lo aspetto, con tutta l’ansia che questa vita solitaria mi ha riservato per questo momento.
Momento in cui, nonostante lui non sia ancora tornato, non sono più nella condizione di “io” e di “lui”, ora siamo un “noi”. Ed è qualcosa di magnifico...

 

 

*

Teresa lasciò la penna, il campanello del suo appartamento era appena suonato.
“è di sicuro la pizza” si disse avviando si alla porta.
Indossava un vestitino bianco, estivo e leggero, i capelli erano raccolti una crocchia alta che lasciava sfuggire dei ciuffi qua e là. Aveva il viso arrossato per il caldo dell’afoso luglio californiano.
-Chi è?- chiese meccanicamente alla porta.
-Pizza.- si sentì rispondere dall’altra parte.
Ma lei capì: quella voce, quella cadenza musicale, persuasiva e suadente…
Aprì la porta di scatto,  gettando le braccia, dove, supponeva, ci fosse l’uomo tanto amato ed aspettato ed avvinghiandosi al suo collo.
L’uomo rispose all’abbraccio, e la sollevò da terra, facendola volteggiare sul pianerottolo e stringendola a sé, affondando il viso nei capelli corvini di lei.
Rimasero abbracciati per molto, ma non si erano ancora visti in faccia.
Quando si allontanarono, piano, Teresa chiuse gli occhi, impaurita dall’effetto che le avrebbe potuto fare vederlo di nuovo in viso, dopo un anno…
Ricordava ogni particolare del suo viso…
E il suo profumo, che adesso le riempiva le narici più dell’aria, che sembrava non riuscire più ad entrare nei polmoni.
-Patrick…- sospirò
-Teresa.- fu la lieve risposta, Jane si avvicinò e le prese il viso tra le mani.
Lisbon aprì gli occhi di scatto, quelle mani mancavano di qualcosa.
Incontrò due occhi azzurri, cerchiati di un verde profondo e giocherellone, ad aspettarla sorridenti e lucidi.
Gli prese le mani nelle sue e le studiò, poi vide, mancava la fede.
Lui sorrise, sfilando da sotto la camicia una catenella con appeso una anello d’oro.
Teresa sorrise, incapace di dire o fare niente che non fosse ammirarlo in silenzio.
-Non piangere...- disse Patrick dolcemente, asciugandole la lacrima con la mano, esplorando e riscoprendo i lineamenti tanto sognati e desiderati nel periodo passato distanti.
-Sono felice Patrick.- lui le toccò lieve le sopracciglia, la fronte, le guance, causandole un vertiginoso aumento del calore sulla pelle sfiorata, incapace di mantenere gli occhi aperti li chiuse di nuovo
-Apri gli occhi, ti prego.-
-Perché?- sussurrò lei tremando le palpebre
-Ho sempre amato gli smeraldi.-
Lei rise piano, aprì gli occhi, ritrovandosi a pochi centimetri dal viso del suo Patrick.
-Ti amo.- gli sussurrò sulle labbra
-Ti amo.- rispose lui.
Chiusero gli occhi e, lì, in mezzo al pianerottolo, si avvicinarono come non avevano mai fatto l’uno con l’altra nella loro vita, le loro labbra si sfiorarono esitanti, spaventate quasi.
Lisbon si inarcò contro di lui, sorrise sulle sue labbra e approfondì il bacio, assaporando ogni centimetro delle bocca di Jane.
Lui la avvicinò ancora di più, lei strinze le dita ai capelli di Patrick, stuzzicandoli, mentre lui la spinse in casa e iniziò a baciarle il collo.



**********

 

Avevano passato la notte d’amore più bella della loro vita.
Si svegliarono abbracciati sul tappeto del salotto, coperti solamente dal copri divano.
Teresa aprì gli occhi, incontrò due cieli azzurri intenti a fissarla.
-Giurami che non sto sognando, giuramelo e io ti crederò...- disse raggiante.
-Te lo giuro, piccola Tess.- E la baciò, dolce -E non ho intenzione di adare da nessuna parte, d'ora in poi... non senza di te, almeno.-
Teresa sorrise, beata. Era stata una collisione, la loro. Ma mai poteva sperare che fosse più dolce e felice, alla fine, di come era stata.


 

 

Dice l'autrice:
Ed è finita anche questa storia, questa dedica, spero che sia venuta come la volevate!

Per chi non avesse capito, non è per il gruppo ristretto con cui parlo e mi confronto, ma per tutti/e voi che fate parte di questo fandom, che seguite, leggete e recensite.

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