[Bloody Memories] Yuuki & Kaname

di Niglia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Forbidden ***
Capitolo 2: *** 2. Secret ***



Capitolo 1
*** 1. Forbidden ***


              copertina

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La bambina dai lunghi capelli ramati, un vestitino color panna ornato di pizzo e un peluche a forma di coniglietto stretto in una mano, era ben consapevole di essere in procinto di fare qualcosa di assolutamente proibito.

Suo padre le aveva ripetuto più volte di non entrare in quello che era il suo studio, per via di ragioni che la sua giovane mente non riusciva ancora a comprendere. Dopotutto non aveva nessun motivo di andare nelle stanze dei grandi – tutti i suoi balocchi erano in camera sua.

Ma a sei anni la curiosità è troppo forte per poterle resistere…

Per l’ultima volta si guardò intorno, controllando che il corridoio fosse deserto. Perfetto, non c’era nessun’altra anima viva oltre lei. Con un sorrisetto furbo a dipingerle le labbra a forma di cuore, la bambina si sollevò sulle punte dei piedi e si aggrappò alla maniglia di bronzo della porta, tirandola verso il basso e osservandola emozionata mentre si apriva.

Strinse forte il peluche al petto e, senza attendere oltre, corse dentro lo studio.

La porta si richiuse alle sue spalle, ma ormai non le importava.

Aveva l’impressione di trovarsi nel Paese delle Meraviglie, malgrado non conoscesse la maggior pare degli oggetti che si trovavano al suo interno. Qualcuno tuttavia lo riconobbe, e si avvicinò tutta compiaciuta per osservarli meglio da vicino.

Ecco, quello era un mappamondo – la mamma le aveva spiegato che serviva per trovare un luogo preciso sulla Terra, e tutto semplicemente facendolo ruotare. In questo modo, anche se lei non era mai uscita da casa sua, aveva visitato quasi mezzo mondo semplicemente guardando su un globo di legno!

Divertita lo toccò con la mano e gli diede un leggero colpetto, osservandolo mentre roteava velocemente davanti ai suoi occhi luccicanti.

Si stancò ben presto di quel balocco e si allontanò, andando alla ricerca di altri gingilli simili.

Un’intera parete era occupata da libri, montagne di libri – addirittura più di quelli che aveva nella sua cameretta, che ingiustizia! Ma le rilegature, grosse e dai colori cupi e minacciosi, la fecero ben guardare dall’avvicinarsi: di certo non si trattava di nulla di interessante.

In un angolo vi era un camino acceso, immenso, così alto che avrebbe potuto contenere senza sforzo una persona adulta in piedi! Lo osservò ammirata, infastidita nell’averlo trovato acceso – se fosse stato spento, le sarebbe piaciuto entrarci. Pazienza.

Ma le cose davvero importanti si trovavano, ovviamente, sopra la scrivania del suo papà.

Salterellando la raggiunse, ma si accorse di essere troppo bassa per poter vedere quello che vi era sopra. Abbandonò allora, con un vago senso di colpa, il suo pupazzetto, lasciandolo per terra e cercando di arrampicarsi sopra la poltrona in pelle dello scrittoio. Ansimò – era davvero molto alta! – ma alla fine fu sopra. Sorridendo si inginocchiò e si appese sul bordo della scrivania, osservando i tesori che essa custodiva.

Oh, non aveva mai visto simili oggetti. Erano lunghi pezzi di metallo che brillavano alla luce del fuoco, producendo dei bellissimi arcobaleni di luce contro la parete. Sulla sommità c’era dell’oro e, come ultimo ornamento, delle pietre preziose incastonate. Sembravano coltelli – come quelli che usava per mangiare – ma erano molto più grandi e oh, più pesanti!

Allungò una mano e, curiosa, ne prese uno, cercando di trascinarlo – visto che non lo poteva sollevare – verso di sé. Le sue dita incoscienti sfiorarono però il filo della lama e la piccola, con un gemito di dolore, la lasciò subito andare.

Sollevò la mano davanti agli occhi e vide, tra il velo delle lacrime, che sanguinava.

E adesso come l’avrebbe detto a suo padre? Aveva sporcato i suoi tesori con il suo sangue!

Improvvisamente la porta si aprì e la piccola, prima ancora di vedere chi potesse essere, saltò giù dalla poltrona e si nascose sotto la scrivania, rimpiangendo di aver abbandonato il suo peluche chissà dove, proprio ora che ne aveva bisogno.

Sentì dei passi lenti, cadenzati, venire verso di lei, attutiti dal tappeto che ricopriva tutto il pavimento. Strinse forte gli occhi e si morse le labbra, cercando di non piagnucolare per evitare di essere scoperta, e tutto ad un tratto il rumore di passi cessò.

«Yuuki?» Una voce, ben nota, la stava chiamando. «So che sei lì dietro, Yuuki… Esci, da brava.»

Trattenendo a stento le lacrime che minacciavano di scorrerle lungo le guance, la piccola Yuuki uscì gattoni da sotto la scrivania, stando ben attenta a non poggiare la mano ferita per terra un po’ per evitare di macchiare il prezioso tappeto di sangue e un po’ per ridurre il dolore. Si mise in piedi, spolverandosi il vestitino con la mano sana, e attese con il capo chino una bella sgridata da parte del suo caro fratello maggiore.

Sapeva di aver disubbidito, e non aveva intenzione di nascondersi oltre. In fondo se lo meritava.

Tuttavia, le parole di onii-sama furono molto differenti da quelle che Yuuki si aspettava.

«Ti sei fatta male, piccola Yuuki…?» Domandò con estrema dolcezza, avvicinandosi a lei.

La bambina sollevò il viso sul fratello, sorpresa. «Onii-sama…» Mormorò, con un singhiozzo.

Il ragazzo, un giovane sui tredici anni, molto alto e maturo per la sua età e con uno sguardo colmo di tenero affetto nei confronti della sorellina minore, si inginocchiò di fronte a lei, prendendole la mano ferita tra le sue.

«È per questo motivo che otou-sama non voleva che entrassi qui.» Spiegò pacato, guardandola dritto negli occhi. «Eppure tu hai disubbidito…»

«Mi dispiace, onii-sama.» Sussurrò la piccola, distogliendo lo sguardo.

Inaspettatamente, poi, il ragazzo sollevò la sua mano ferita e se la portò alle labbra, dischiudendole e leccandole gentilmente il sangue che ancora non aveva smesso di scorrere. Yuuki sgranò gli occhi, stupita, senza osare dire una sola parola, ma ciò che più di tutto la lasciava basita era che il dolore del taglio profondo iniziava a diminuire man mano che suo fratello ne sorbiva lentamente il sangue.

Dopo un tempo che le parve infinito il ragazzo cessò di leccare, osservando vagamente compiaciuto la ferita che si era ormai rimarginata.

«Ecco,» disse, mostrandole la mano tornata sana. «Ti fa ancora male?»

Yuuki scosse piano la testa, nascondendo la mano dietro la schiena. «No, Kaname-sama. Grazie.»

Il ragazzo accennò un sorriso, accarezzandole teneramente i capelli; poi le porse il peluche e si alzò, porgendole la sua mano dalle dita lunghe e affusolate. «Andiamo ora, Yuuki.»

La bambina esitò prima di stringergli la mano, ma poi osò domandargli: «Lo dirai a otou-sama?»

Kaname fece un cenno di diniego con il capo, sorridendole. «No, sarà il nostro piccolo segreto. Ma tu devi promettermi che la prossima volta farai la brava e non gli disubbidirai più. Va bene?»

Infine sollevata, Yuuki annuì. «Certo, onii-sama! Farò la brava.»

Il ragazzo annuì, dopodichè condusse la sorellina trotterellante fuori dallo studio proibito del padre.

 

Aveva ancora il sapore del suo sangue sulla lingua…

Era la prima volta che lo assaggiava, eppure, si disse, non sarebbe mai riuscito a scordarlo.









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Capitolo 2
*** 2. Secret ***


yuuki






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La piccola Yuuki correva a perdifiato, attraversando il corridoio silenzioso disturbato dal ticchettio delle sue scarpette in vernice sul parquet del pavimento.

Si fermò un momento per riprendere fiato, il tempo necessario per stringere meglio il suo adorato peluche al petto, dopodichè riprese a correre. Doveva assolutamente andare da onii-sama. Non stava più nella pelle, doveva rivelargli ciò che aveva appena visto!

Finalmente raggiunse la porta del salone e, faticando non poco per raggiungere la maniglia, aprì la porta, precipitandosi al suo interno. Come aveva immaginato, il suo fratello maggiore si trovava lì.

Kaname Kuran, seduto sul pregiato divano in stile Luigi XVI, alzò gli occhi vermigli dal libro che stava leggendo, posandoli sulla bambina che aveva appena interrotto la quiete della stanza. Non potè trattenere un sorriso e si chiese, silenziosamente, cosa potesse averla resa così agitata.

«Ciao, Yuuki.» La salutò, infilando un dito in mezzo al libro e richiudendolo. «È successo qualcosa?»

La piccola sorellina deglutì, stranamente turbata, ma annuì decisa. «Ho un segreto!» Esclamò, con aria da cospiratrice.

Le labbra del ragazzo si allargarono in un sorriso ancora più ampio. «E non me lo puoi dire?» Chiese divertito, cercando di sembrare serio.

Yuuki arricciò le labbra, pensierosa, ma poi annuì nuovamente. «Certo che si, è un segreto!»

Kaname rinunciò in partenza allo spiegarle il reale significato di quella parola – che evidentemente la sua cara sorellina fraintendeva – e si apprestò ad ascoltarla, incuriosito. Battè la mano sul divano, facendole cenno di sederglisi accanto. La piccola lo raggiunse, arrampicandosi e inginocchiandosi sul cuscino in modo da poter essere alla stessa altezza del volto del fratello.

«Te lo dirò all’orecchio, onii-sama.» Sussurrò, poggiando una mano sulla sua spalla e avvicinandosi a lui. «Ho visto la mamma e il papà che si baciavano!» Confidò, dicendo quell’ultima parola con un accenno di disgusto che non sfuggì al ragazzo più grande.

«Oh, questo non me l’aspettavo davvero!» Bisbigliò anche lui decidendo di assecondarla, divertito.

Yuuki annuì decisa, stringendo forte il suo peluche. «Avevano tutte le bocche appiccicate, che schifo!» Esclamò, rabbrividendo.

Kaname si lasciò sfuggire una risatina, mentre sollevava una mano per accarezzare i lunghi capelli della sorellina, ora raccolti con una coroncina sulla testa. «Lo fanno perché si vogliono bene, Yuuki. Non c’è nulla di male, credimi.» Le spiegò, paziente.

La bambina rimase per un attimo interdetta, osservando il fratello con aria pensierosa. «E non è più semplice dirsi che si vogliono bene?» Ribattè, non riuscendo ancora a comprendere che bisogno ci fosse di fare quella strana cosa con le bocche.

«Gli adulti preferisco baciarsi.» Confidò il ragazzo, con un sorriso.

«Mmh.» Yuuki si mise a sedere composta, il peluche stretto in grembo, e iniziò a riflettere molto attentamente sulle parole misteriose del fratello.

Alla fine, come colpita da una sorta di illuminazione, si voltò nuovamente verso di lui. «Quindi, onii-sama,» esordì, seria. «Quando saremo grandi e vorrò dirti che ti voglio bene, dovrò baciarti

Inaspettatamente, il giovane fece qualcosa che la bambina non si aspettava di certo e che, sicuramente, non gli aveva mai visto fare prima. Stupito, Kaname chinò lo sguardo, distogliendolo da lei, in un modo che sembrava davvero imbarazzato.

«Onii-sama?» Insistè lei, afferrandogli la manica della giacca e strattonandola piano. Voleva che le rispondesse, su, non poteva fare il maleducato e ignorarla!

Sempre senza voltarsi, il ragazzo rispose. «Solo se lo vorrai, Yuuki. Ovviamente, saprò sempre che mi vuoi bene, anche senza un bacio.» Mormorò, semplicemente.

La bambina non era tuttavia per niente soddisfatta dalla risposta. «Perché non mi guardi, onii-sama?» Disse, sporgendosi verso di lui. «Oh, onii-sama! Perché sei tutto rosso?»

Kaname scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli visibilmente imbarazzato. Era assurdo: solo la sua piccola sorellina riusciva a metterlo in quelle condizioni, seppur inconsciamente, certo. E adesso che cosa le avrebbe risposto? La piccola aveva solo sei anni e non era mai uscita da quei sotterranei, non poteva comprendere gran parte di ciò che accadeva al di fuori della gabbia d’oro nella quale l’avevano racchiusa per proteggerla… Però, forse, una risposta gliela doveva. Anche lei era una Kuran, dopotutto.

«Piccola Yuuki.» Sussurrò, accarezzandole i morbidi capelli. «A volte fai delle domande alle quali proprio non so rispondere.»

La bambina fraintese il significato di quell’ultima frase. Imbronciò le labbra, in un gesto naturale che il fratello trovò tremendamente tenero, e abbassò lo sguardo, leggermente triste. «Scusami, onii-sama, non lo farò più.»

Kaname scosse la testa, sollevando con due dita affusolate il volto della sorellina. «Non ti sto rimproverando, Yuuki, è tuo diritto fare domande. Vuoi sapere perché sono arrossito?» Un debole sorriso sfiorò le labbra del ragazzo a quella parola, mentre osservava la piccola che annuiva, titubante.

Si chinò verso di lei, accostando le labbra al suo orecchio. «Perché io morirei per un tuo bacio, Yuuki.» Sussurrò, talmente piano che anche lei faticò a sentirlo.

Yuuki sgranò impercettibilmente gli occhi, mentre ricambiava lo sguardo che il fratello le rivolgeva, appannato da una strana malinconia che la piccola non comprendeva. L’osservò a lungo, poi finalmente sembrò aver trovato qualcosa da dire.

Sorrise, avvicinandosi al fratello e gettandogli le braccia al collo, in un abbraccio che avrebbe dovuto cancellargli quell’espressione triste dal volto. «Non mi darebbe fastidio baciare onii-sama, perché io gli voglio bene.» Mormorò, nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla. «Non essere triste, onii-sama.»

Sentì le dita del ragazzo immergersi tra i suoi capelli e ricambiare l’abbraccio, silenziosamente. «Ora non lo sono più, Yuuki.» Concesse, con un sospiro.

«Onii-sama?» Chiamò la piccola, dopo un po’.

«Si, piccola Yuuki?» Rispose lui.

La bambina tentennò, prima di fare la sua domanda. «Un giorno saremo anche noi come la mamma e il papà?»

Kaname sorrise, allontando la sorellina dal suo abbraccio e sfiorandole la punta del naso con un dito. «Certo. Ma solo se tu lo vorrai, Yuuki.»

La piccola Yuuki sorrise, annuendo e sancendo quell’innocente promessa con un bacio. Sfiorò la guancia del fratello con le sue labbra e arrossì, stringendosi al petto il suo fidato peluche. «Si, onii-sama, e questo sarà il nostro segreto!»

Allora i nostri genitori lo sapranno questa sera stessa, pensò, ricambiando il sorriso della sorellina.

Ma, dopotutto, era stato già tutto previsto.












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AAR - Angolo Autrice e Ringraziamenti
Ringrazio infinitamente per le recensioni del precedente capitolo, e mi dispiace se questo non è all'altezza delle vostre aspettative... Avevo in mente di concluderlo in un altro modo ma alla fine è uscito così, spero comunque che vi piaccia almeno un pò :)
Grazie a Ifrittuccia, Cleo92 e Heart per aver recensito,
Grazie a prettyvitto, sayuri74 e valef1995 per averla aggiunta alle preferite,
e Grazie a Cleo92, Pink Feather e prettyvitto per averla aggiunta alle seguite.
Grazie mille! ^^
Ci leggiamo al prossimo Missing Moments, non mancate ;)
Un bacio =*
GiulyRedRose

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