La Fortuna è cieca, la Sfiga no. E l'Amore?

di KIRA83
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Salve a tutti

 

Salve a tutti! (cioè chiunque abbia il coraggio di leggere ^_^).

Dunque, due paroline d’introduzione.

Questa storia giaceva nei meandri del mio computer da tempo immemore e, mentre cercavo l’ispirazione per andare avanti con l’altra mia fic, mi è venuta voglia di metterci mano e riportarla alla vita.

La versione originale era in prima persona, ma non mi piaceva, così ho cambiato e usato il tempo verbale presente, col punto di vista sempre del protagonista.

Avviso fin da subito che non è ancora finita, ho pronti un paio di capitoli, e considerando i miei tempi di aggiornamento (una lumaca è più veloce di me) non assicuro niente di continuativo; tuttavia dovrebbe essere una storia abbastanza corta, una decina di capitoli, più o meno.

Ultima cosa: questa è una storia yaoi, che tratta quindi una relazione omosessuale... all'inizio può non sembrare, ma lo è!

Bene, detto questo vi lascio alla lettura!

Bye Kira

 

 

1.

 

 

Si dice che la Fortuna sia cieca.

Luca ne è sicuro, come è altrettanto sicuro che invece la Sfiga ci veda proprio bene. 

E che gli sia particolarmente affezionato. Che lo punti proprio col mirino.

Impreca sonoramente mentre rovista nel cassetto del comodino.

Impreca di nuovo, con molta più enfasi, quando nel chiudere il mobile si schiaccia un dito.

Impreca, ma non bestemmia, perché fin da piccolo sua madre gli ripete che 'nominare il nome di Dio invano è peccato'. Non che sia veramente timorato di Dio o particolarmente credente, è più un' abitudine.

E poi lui è un bravo ragazzo, e i bravi ragazzi non bestemmiano. Lui è il cocco di mamma; il preferito dei professori; il lavoratore modello; il ragazzo della porta accanto da presentare alla famiglia, quello 'bravo, buono e carino' , così viene descritto dalle ragazza, quello che non ti farebbe mai stare male, con cui ti puoi confidare e che ti ascolta sempre.

E questa immagine, che non sa nemmeno come gli si sia cucita addosso, è una grossa seccatura per Luca. Specialmente in campo sentimentale. Soprattutto in quel campo.

Le ragazze si confidano con lui, gli chiedono consigli su 'quel tipo tanto figo, tanto macho, tanto stronzo', scherzano simpaticamente, e alla fine lui diventa il loro confidente, diventa l'Amico.

In poche parole con lui ci parlano, ma non se lo portano mai a letto.

Prendete Laura, per esempio, la sua migliore amica, ailui, e la ragazza che ama segretamente sin dai tempi delle superiori.

Stamattina gli ha telefonato, esordendo con “Mamma mai come sono stanca, stanotte Marco si è scatenato e non mi ha fatto chiudere occhio' continuando poi con il racconto della sua notte infuocata. Essendo Luca il suo migliore amico, Laura si sente in dovere di descrivergli le sue relazioni nei minimi dettagli, nottate infuocate comprese. Marco, per onor di cronaca, è il nuovo ragazzo di Laura. Stanno insieme da poco più di un mese, quindi Luca sa che ha ancora disposizione un periodo che va dai trenta ai sessanta giorni prima di ritrovarsi una Laura piangente tra le braccia che pretende di essere consolata, a causa dell’ennesima storia finita male. Le relazioni di Laura non durano mai più di quattro mesi.

C'è da dire, in difesa di Luca, che non è così smidollato come sembra: una volta ha provato a dichiararsi a Laura. Provato, si, perchè non gli andata molto bene.

Erano ad una festa organizzata da amici di amici di altri amici, e il nostro eroe si stava rodendo il fegato mentre osservava l'ennesimo bellimbusto che ci provava con la sua Laura (ok, sua per modo di dire). Nel momento in cui quel polipo ha allungato una mano per accarezzarle il fianco Luca, con una determinazione a lui del tutto estranea, ha deciso che doveva farsi coraggio, prendere il toro per le corna e dichiararsi.

Si fece un numero indefinito ma sostanzioso di bicchieri di vodka e prese una sbornia colossale. In queste condizioni si dichiarò.

Era ubriaco, si, ma non così tanto da non ricordarsi l'espressione affranta e sbalordita di Laura e la sua risposta "tra noi non potrà esserci mai niente,perchè la nostra amicizia è troppo importante per rischiare di rovinarla per una cosa volubile come una relazione amorosa". Una volta rinsavito le ha chiesto scusa, le ha detto che era talmente ubriaco da non sapere quello che diceva (chiaramente tralasciando il fatto che avesse bevuto per trovare il coraggio di dichiararsi), che era un periodo in cui si sentivo solo e altre cavolate simili.

Laura ha semplicemente risposto sorridendo gentile "Non preoccuparti, è tutto dimenticato. Amici come prima". Non si è neanche accorta di stare affondando sempre più in profondità l' enorme coltello da macellaio  che Luca aveva conficcato nel suo povero cuore sanguinante già da un po’.

Luca ha visto così svanire per sempre la possibilità di essere promosso da 'Amico' a 'Fidanzato'.

Come si diceva, la Sfiga ha un mirino ad alta risoluzione.

Luca si guarda in giro innervosito, lanciando uno sguardo agitato alla radiosveglia: le sette e cinquantasei. Impreca, ma non bestemmia.

Si guarda intorno di nuovo. Dove diavolo può averli messi i nuovi lacci per le scarpe? Li ha comprati giusto ieri, non possono essere spariti! Ricontrolla sulla scrivania, dove li aveva messi ieri. Sposta i fumetti degli X-men di suo fratello, i due libri di scuola di suo fratello (anche se tanto non studia mai), i cd di musica heavy metal di suo fratello (bel coraggio a definirla musica), la maglietta sporca di suo fratello ( che schifo!), ehm...c'è anche un calzino sporco di suo fratello (blea! Come ha fatto a finire lì?).

Inveisce contro suo fratello. Inveisce, ma non bestemmia.

Per l'ennesima volta, sottolineando di nuovo l'amore che la Sfiga ha per lui, si chiede come faccia un ragazzo di ventitré anni a dividere ancora la stanza con suo fratello. Minore, di quindici anni.

Uno scavezzacollo in piena crisi adolescenziale, che passa le giornate a masturbarsi guardando giornali porno, a fare di tutto per contraddire la mamma, ad ascoltare musica heavy metal a tutto volume solo perchè gli è stato detto di non farlo, a fumarsi canne in camera sua (e quindi di Luca) con i suoi amici quindicenni in piena crisi adolescienziale. C'è da aggiungere che Mirco, il fratello appunto, trova che avere una camera simil-post-guerra-nucleare sia una grande sfida verso sua madre.

Luca odia il disordine.

Si sposta dalla scrivania per cercare nel cassetto del comò quel benedetto laccio da scarpa, quando il suo piede si scontra con qualcosa. Luca abbassa lo sguardo, riconosce il fascicoletto rilegato con la copertina rossa che si è portato a casa da lavoro, e inveisce contro suo fratello, di nuovo.

Inveisce, ma non bestemmia.

Se ne era completamente dimenticato.

Luca è un web designer. Gli piace il suo lavoro (probabilmente durante il suo colloquio la Sfiga era andata a prendersi un caffè), nonostante ciò gli secca abbastanza dover passare parte delle sue vacanze estive a modificare   il sito web di un cliente particolarmente insopportabile, pomposo e rompiscatole, a cui non va mai bene niente, che critica, offende e urla in continuazione... O lavora durante le ferie e niente ferie. La risposta viene da .

Appoggia il fascicolo sul ripiano della scrivania a lui riservato, concentrandosi di nuovo sulla ricerca del laccio.

Passa davanti allo specchio a parete di fianco alla porta, e non può impedirsi di fermarsi e guardarsi attentamente, come fa tutti i giorni. Avvicina il mento al suo riflesso e scruta.

Niente.

Niente di niente, come tutti i giorni.

Non un pelo di barba, è liscio come il culo di un bambino. Corruga contrariato le sopracciglia mentre constata che i pomelli rossi alla Heidi sono sempre lì, sulle sue guance, come tutti i giorni. Impreca, badate però, non bestemmia, mentre ancora più di pessimo umore esce dalla camera per cercare non sa nemmeno lui dove il laccio.

Probabilmente non avrebbe dovuto guardarsi allo specchio.

Luca ha un rapporto amore-odio con il suo aspetto fisico. Si compiace della sua altezza e del suo fisico da calciatore, ma per il resto è meglio metterci una  pietra sopra.

E' biondissimo, con gli occhi azzurrissimi e la pelle rosea.

Ma la cosa che più non può sopportare è la totale mancanza di barba e peli sul petto. Pure sulle gambe ne ha pochi! No, lì non si è posto il problema della quantità  di peluria, gli va bene così.

E' o no un italiano? E dove sta il fisico da maschio latino?! Dove sono i capelli scuri, gli occhi scuri, la pelle scura?!!

E tra parentesi la faccia da angioletto non lo aiuta a scrollarsi l'immagine di ragazzo tanto 'buono, bravo e carino'.

Si ferma improvvisamente nel mezzo del salotto, colto da un'idea improvvisa: e se fosse il suo aspetto la causa della sua longeva verginità?

Esatto, a ventitré anni Luca è ancora vergine. E la cosa gli pesa parecchio.

A dirla tutta, probabilmente il vero motivo della sua attuale condizione è dovuto più alla convinzione, piuttosto rara tra gli uomini della sua età (o meglio di qualunque età), di voler aspettare la persona giusta.

Il problema è che Laura non lo fila di striscio.

Luca impreca, non bestemmia, non sa neanche lui per cosa, se per il suo aspetto, per la sua condizione di giovane dalla virtù intatta, se per la sua situazione con Laura, se per il periodo particolarmente sfigato o semplicemente perchè non trova quel maledetto laccio per la scarpa.

Dalla finestra sente il suono di un claxon. Maicol è in perfetto orario.

Luca impreca, attratto dall'idea di bestemmiare anche, senza però farlo. Non ha ancora trovato il laccio.

Sbuffando afferra il borsone ed esce.

Attraversa la strada e sale sulla Seat Ibiza nera di Maicol, il suo migliore amico.

Maicol, scritto come si pronuncia.

"Ciao bimbo" lo saluta questo cercando di sorridere senza far cadere la sigaretta che ha in bocca. Ci riesce, ma la cenere gli finisce sui pantaloni della tuta.

Impreca con una bella bestemmia colorata, mentre con la mano si pulisce. Anche a lui da piccolo sua madre diceva di 'non nominare il nome di Dio invano', ma quando aveva undici anni lei se ne è andata di casa con un altro uomo, e nessuno gli ha più detto di non farlo.

Maicol sa che Luca odio essere chiamato bimbo, ma provate a dirgli di non fare qualcosa e state sicuri che lui la farà.

"Ciao cerebro leso. Spegni la sigaretta" lo saluta Luca mentre si allaccia la cintura.

"Ma l' ho appena accesa" protesta.

"E chi se ne frega! Lo sai che mi dà fastidio. E poi il mister ha detto che se vuoi continuare a stare in squadra devi smettere di fumare"

" Non è mica mio padre"

" Se lo fosso probabilmente ti faresti di canne davanti a lui"

"Eh eh eh. Già" Ridacchia. Mette la freccia e svolta a destra.

"Spegnila" ripete deciso Luca.

"Che palle!" risponde seccato, poi la butta fuori dal finestrino "Contento?!"

"Sì"

"Scassapalle" dice piano, ma non abbastanza perché Luca non lo senta. L'ha evidentemente fatto apposta.

"Faccio finta di non aver capito"

"Come ti pare"

C'è uno strano odore nella macchina. Luca annusa l'aria. Si guardo in giro. Sul sedile posteriore c'è una grossa macchia più scura. Non ci vuole molto perché capisca.

"Maicol?" il tono è inquisitorio.

" Sì Luca, cosa c'è?" chiede con aria angelica. Che bastardo, fa finta di niente.

" Perchè nel sedile posteriore c'è una enorme macchia?" tono ancora più inquisitorio.

" C'è una macchia sul sedile posteriore?" ribatte come se la cosa lo sconvolgesse.

" Si" risponde calmo Luca "e da lì proviene una forte puzza di alcool"

" Alcool?! In questa macchina!! GIAMMAI! Mi offendi se credi che possa portane anche solo un goccio con me" fa la faccia offesa.

Luca potrebbe anche credergli se non lo conoscesse bene come lo conosce.

"Maicol lo sai che non devi bere mentre guidi. E' pericoloso!" non riesce a trattenere la predica, ma sa già che gli entrerà da un orecchio e gli uscirà dall'altro.

"Giuro che questa volta sono innocente, non sono stato io"

Mhh... sembra sincero.

Allora c'è solo un'altra possibilità. Maicol è piuttosto prevedibile agli occhi di Luca.

E monotono.

"Maicol lo sai che non devi fare ubriacare le ragazze e poi portartele a letto"

"..."

Scena muta. Luca ha colto nel segno!

"Sei proprio un irresponsabile!"

"Hei guarda che non obbligo nessuno! E’ tutta gente maggiorenne, vaccinata e sopratutto consenziente! E puoi giocarci ciò che vuoi che il bocconcino di ieri sapeva benissimo cosa stava facendo... e lo faceva molto bene!" poi sghignazza.

Quando fa così Luca non lo può proprio sopportare.

"Sei un coglione!"

"Hei! Ma che cavolo vuoi da me? Non è colpa mia se non batti un chiodo! Dovresti fare anche tu così, con una buona scopata saresti molto più rilassato!! Sei un represso! Ma di che t'impicci dei fatti miei!" Maicol è visibilmente seccato.

Si mette in bocca una sigaretta, prendendola direttamente dal pacchetto e la accende con una mano, mentre con l 'altra mantiene il controllo dell'auto. Meglio di un'equilibrista. L'ha accesa apposta per fare dispetto a Luca. Certe volte Maicol sa essere veramente infantile.

Luca si chiede spesso perchè si preoccupa tanto per un coglione come lui. A dire il vero si chiede ancora più spesso come facciano ad essere così amici: se vogliamo pensare ad una persona esattamente l'opposto di Luca, sia fisicamente che caratterialmente, la faccia che balza subito in mente è quella di Maicol.

Maicol è moro, occhi e pelle scuri, barba perennemente incolta, aria da duro, sigaretta sempre alla mano. Lui è il classico tipo per cui le ragazze vanno dai tipi come Luca a piangere: bello,menefreghista e stronzo. Ribelle per natura, irascibile, impulsivo, se si defigge qualcosa la raggiunge, se vuole qualcosa la ottiene.

I ragazzi come lui generalmente Luca non li può proprio soffrire.

Ma con Maicol c'è qualcosa di diverso, con lui vada d'assordissimo. Forse perché sono talmente diversi da risultare complementari: Luca è una sorta di Grillo Parlante per Maicol, che invece è in tutto e per tutto un Lucignolo, lo calmo e lo fa rinsavire quando dà fuori di matto (abbastanza spesso a dire il vero).

Mentre Maicol, , non lo fa sentire così 'bravo, buono e carino'. Luca non ha bisogno di fingere o di nascondersi con Maicol, sa che può fidarsi di lui per qualunque cosa.

Maicol lo fa sentire stesso. Maicol è un vero amico.

"Scusa lo so che ti dà fastidio" riprende il discorso poco dopo, così dicendo butta dal finestrino la sigaretta appena accesa.

"Grazie" risponde Luca. Non c’è bisogno di dire chi ha torto o sbagliato. Perché non hanno bisogno di sottolinearlo, si capiscono al volo, e sanno che va bene così.

"Non è che avresti un laccio di scorta?" Chiede subito dopo Luca.

"Certo, bisogna sempre averne uno su...mi sorprende che tu non l' abbia"

Ecco. Tutto come prima.

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Capitolo 2

 

Capitolo 2

 

 

Luca piega pigramente la testa in avanti, lasciando che l'acqua calda gli picchi sul collo, sciogliendogli i muscoli. Gli piace crogiolrsi sotto il getto bollente dopo un'allenamento stancante. E quello di oggi lo è stato parecchio. Il mister si è impegnato un bel per farli sudare. Luca è convinto che discenda da una lunga ed onorata famiglia di torturatori e boia, non c'è altro motivo per spiegare l'impegno che sembra metterci nell'assegnare alla squadra gli esercizi più stancanti ed estenuanti.

Luca inclina lentamente il collo, facendo spostare la direzione del getto d'acqua. Sarà pure un esperto in torutre il mister, ma la squadra è la prima in campionato. Certo, è il campionato interprovinciale, ma sempre primi sono. Luca sorride: almeno nel calcio se la cava. Evidentemente alla Sfiga il calcio non piace e lascia in pace Luca quando gioca. Meno male.

Esce dal box a malinquore, ma sa benissimo che non può crogiolarsi oltre. Non sente più rumori nello spogliatoio, probabilmente c'è rimasto solo lui nelle docce e Maicol lo starà aspettando sulla soglia della porta sbuffando come un toro nell'arena. Maicol ha una pazienza molto limitata.

Luca si lega l'asciugamano in vita, pronto a difendersi con l'amico, quando si accorge che anche Maicol è ancora sotto la doccia. Strano, molto strano. In genere Maicol è più veloce di Speedy Gonzales. Si veste con calma e si siede sulla panca ad aspettarlo.

"Ti dai una mossa" borbotta mentre entra Maicol negli spogliatoi. In realtà non ha fretta, o altro, solo vuole rendergli il favore per tutte le volte che lo assilla nei suoi momenti di relax doccia. Maicol non risponde. Strano, molto strano. In genere appena viene lievemente provocato, specialmente da Luca, Maicol ribatte seccato di non rompergli le palle, o altre finezze simili. Farcite da qualche bestemmia, che non guastano mai. Maicol finisce lentamente di allacciasi le scarpe, ma invece di alzarsi rimane seduto sulla panchina, con i gomiti appoggiati alle ginocchia. Si prende la testa fra le mani. Che ha? Sta valutando se è vuota o se qualcosina naviga da una parte all'altra della scatola cranica chiedendo se c'è qualcuno?

"Hei, va tutto bene?" domanda Luca, poco convinto che ci sia veramente qualcosa che possa preoccupare Maicol. Forse si preoccuperebbe un pochino solo se gli dicessero che gli hanno svaligiato casa. O rubato la macchina. O che è impotente. No, in quel caso darebbe proprio di matto. Maicol, però, non risponde, e Luca si preoccuopa veramente. Pochissime volte l'ha visto così... abbattuto è l'unico termine che viene in mente a Luca. E l'aggettivo abbattuto non coincide affatto col carattere di Macicol. Luca gli appoggia una mano sulla sapalla. Maicol solleva finalmente la testa e lo fissa negli occhi. Luca non riesce a decifrare il suo sguardo. Timore? Preoccupazione? Paura? A Maicol?!

"No" risponde infine alzandosi in piedi.

"A-anzi si.... cioè no" balbetta confuso, neanche fosse colto da balbuzia acuta.

"Ti decidi? Va tutto bene si o no?" Ma che cavolo ha stasera? Non sembra neanche lui. E Luca continua a preoccuparsi.

"Non lo so se va bene... dipende" farfuglia grattandosi la testa.

"Da cosa?"

"Devo parlarti"

"Perchè adesso stiamo giocando a carte?" Non si sa se sia peggio l'improvviso comportamento di Maicol o la pessima ironia di Luca.

"No... devo dirti una cosa"

"Ti ascolto" Almeno Luca non ha ironizzato di nuovo. Meno male.

"..." Un pesce è più loquace di Maicol.

"Maicol?  Ci sei?"

"..." Un pesce muto è più loquace di Maicol.

"ALLORA! Ti decidi a dirmi di che si tratta?" la preoccupazione di Luca cresce ancora. Non l'ha mai visto rigirare tanto attorno a qualcosa: Maicol è un tipo diretto, va subito al sodo.

"Non è facile..." risponde Maicol in tono basso trovando incredibilmente interessanti i residui di terra appiccicati al pavimento.

"Cosa? Cos' è che non riesci a dirmi? Mi hai sempre confidato tutto non ci sono mai stati segreti tra di noi, lo sai che puoi fidarti. Coraggio" Luca cerca di essere il più convincente possibile. A dire il vero sta anche morendo di curiosità. Luca è sempre stato un ficcanaso. Prova a buttarla sullo scherzo, si sa che Luca è un comico nato "Hai ucciso qualcuno? Hai derubato una vecchietta? Hai un figlio segreto di 4 anni chr si chiama Pasqualino?" Naturalmente un comico nato male. " Hai una rara malattia che ti rende impotente? Sei una donna?"

"Fuochino..." risponde pianissimo Maicol. Eh? Luca strabuzza gli occhi ripassandosi mentalmente le cavolate che ha sparato senza pensare, non realmente convinto di beccarci.

"Fuochino cosa?" chiede Luca " Sei impotente?" Per quanto assurda è l'ipotesi più probabile che gli viene in mente, visto che le altre non campano ne in cielo ne in terra. Grande acume quello di Luca.

Maicol fa un sorriso divertito (evidentemente in un qualche strano, perverso modo apprezza la comicità inesistente di Luca) piegando di lato la bocca. Prende un grande respiro, poi tira su la testa e guarda Luca dritto negli occhi. E' deteminato. Molto determinato. Come il toro nell'arena che punta il torero. A Luca verrebbe quasi da abbassare lo sguardo per vedere se è vestito di rosso.

"Sono gay. E ti amo" dice. Luca ascolta la frase, la esamina e la rielabora. Alla velocità i un fermo immagine.

s-o-n-o g-a-y e t-i a-m-o. Un più veloce.

Sono gay e ti amo. Il volume un più alto.

SONO GAY E TI AMO!! Bene, pare che il cervello di Luca abbia assimilato l'informazione. Luca si gira lentamente e si appoggio con una mano alla sedia di fianco a lui, perchè al momento il suo cervello è troppo occupato a decidere che farne di quell'informazione, per continuare a comandare alle gambe di Luca di reggersi in piedi da sole. Alla fine la materia grigia di Luca arriva alla soluzione più logica. Maicol lo sta prendendo per il culo. Ma certo! E Luca stava anche per crederci!! E' impossibile che Maicol sia gay: si scopa una ragazza diversa ogni sera!! Dopotutto forse le sinapsi di Luca non funzinano così male. E Luca comincia a ridre. Questa si che è degna di un comico professionista.

"AHAHAHAHAHAH!!!! Ci stavo quasi per cascare!! AHAHAHAHAH! Tu gay! Si e io sono la regina Elisabetta d'Inghilterra!! Andiamo, lo sanno tutti che ti porti a letto ogni giorno una tipa diversa. AHAHAHAH!! Gran bello scherzo, ma non funzio-..." Luca si rigira verso Maicol ancora ridendo, ma non appena i suoi occhi incontrano quelli dell'altro la frase gli muore in gola. Maicol è serissimo. E continua a fissarlo.

"Ripeto. Sono gay e ti amo, regina Elisabetta d' Inghilterra" Luca potrebbe anche ridere per la battuta, se non fosse che non riesce proprio a trovare la situazione divertente. Qualcosa nello sguardo di Maicol fa riconsiderare a Luca l'attendibilità delle sue sinapsi, e il sospetto che stia dicendo la verità si fa sempre più spazio nella sua testa. Perchè Luca capisce sempre quando Maicol gli mente. Ora non lo sta facendo.

Maicol continua a fissarlo negli occhi, come il toro punta il torero. E il torero se la vuole dare a gambe levate, ma può solo distogliere lo sguardo. Che cazzo vuol dire che lo ama?! Maicol non può amarme Luca! Lui è un suo amico! Il suo migliore amico! Amico maschio!

"Ma..." Luca è senza parole. "ma non puoi essere gay: ti fai una tipa diversa praticamente ogni sera!" Insomma l'unico toro della stalla!

"Le hai mai viste?" ribatte semplicemente.

"La macchia di vodka nella tua macchina..." Luca continua quasi senza ascoltare Maicol, cercando di convincere più se stesso che dimostrare a Maicol la sua eterosessualità, perlaltro inesistente.

"Le hai mai viste queste ragazze?" lo incalza Maicol.

"Cosa?"

"Mi hai mai visto con una ragazza? Mi hai mai visto con i tuoi occhi baciare una donna?" 

"Ma lo dicono tutti!" Ribatte ben consapvole di non aver mai visto Maicol in atteggiamenti troppo equivoci con un'esponente del gentil sesso. Ha sempre creduto che Maicol fosse un tipo riservato, che si vantava delle sue conquiste solo dopo averle scaricate. Un vero gentiluomo.

"Cosa dicono? Sono solo voci! Nessuno mi ha mai visto con una donna perchè non ci sono mai stato!" Maicol gesticola con le mani e la sua voce si altera sempre di più "Sono un ragazzaccio, bevo, fumo, sono irrispettoso, è naturale che sia anche uno sciupafemmine, vero?! La gente lo da per scontato! Se mi chiedono 'cosa hai fatto ieri sera?' e io rispondo 'una gran bella scopata' oppure 'me la sono spassata' o che ne so 'me ne sono fatto cinque contemporaneamente' tutti pensano subito che stia parlando di donne. Ma non è così" La sua voce si calma " Sono uomini Luca. Io vado a letto con un uomo quasi tutte le sere, non con una donna." Insomma, un toro in una stalla di mucche-che-in-realtà-sono-tori.

"No...a te non possono piacere gli uomini... non posso piacerti io..." blatera Luca, incapace di accettare quallo che Maicol gli sta sbattendo in faccia.

"Se vuoi una prova eccola" e prima che Luca possa muoversi Maicol fa due passi in avanti, lo afferra con decisione per le spalle e lo bacia. Nonostante la forza con cui le mani di Maicol artigliano la maglia di Luca il tocco delle sue labbra è leggero e dolce. Morbido, strano, umido. Circondato dall'odore di menta del bagnoschiuma di Maicol. Luca realizza sconcertato che un brivido gli scorre lungo la schiena nel momento in cui sente la lingua di Maicol sfiorargli il labbro. E ha paura nel constatare che non sa, e non vuole sapere, se sia per il disgusto o il piacere. Quel tocco più umido e deciso è comunque sufficiente per fargli realizzare cosa sta succedendo, e che è una cosa che non dovrebbe succedere. Di colpo Luca allontana Maicol con una spinta. Si sente strano, confuso. Si sente tradito. Si sente furente.

"CHE CAZZO TI SALTA IN MENTE!" urla. Lo ha baciato. Maicol lo ha veramente baciato!!

"Io... scusa è che... " Maicol farfuglia cose senza senso, in preda al panico. Deve essersi accorto della grossa cavolata che ha appena fatto. E' un tipo troppo impulsivo, Luca glielo ripete sempre.

"Stai fermo li!" Lo intima Luca mente fa tre passi indietro.

"Io non so che mi sia preso...Luca... mi dispiace"

"Come minimo!" Maicol lo ha baciato...alla fine la sua amicizia si riduceva a questo: mettergli la lingua in bocca. Luca non può impedirsi di ripeterselo e sente la rabbia aumentare vertiginosamente. Il torero affronta il toro a spada tratta.

"Mi hai mentito" 

"Come scusa?!"

"Mi hai mentito! Dicevi de essere mio amico, ma mi hai tenuto nascosto che sei gay"

"E cosa dovevo fare? Dovevo dirti ' ciao, lo sai che sono gay?"

"Perchè oggi cosa hai fatto?" Luca è incazzato nero. E terribilmente deluso. E quando è incazzato e deluso diventa particolarmente pungente.

"Si, ma..."

"E quand'è che ti sei accorto di essere gay?"

"Non me ne sono accorto, lo sapevo e basta. Non mi sono mai interessate le femmine. Da che mi ricordi sono sempre stato attratto dai maschi" La verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.

"E da quand'è che ti piaccio?" la domanda gli è uscita spontanea, deve sapere da quanto Maicol gli mente.

"Dal primo momento che ti ho visto" risponde senza pensarci un attimo. Maicol e Luca si sono conosciuti in prima superiore, a quattordici anni. Il primo giorno di scuola Luca era entrato in classe un intimorito: nuovo ambiente e nessun amico. Era arrivato un in ritardo e i suoi compagni di classe erano già divisi in gruppetti, intenti a fare conoscenza. Solo un ragazzo se ne stava seduto da solo nell'ultimo banco ad osservare indifferente quello che gli capitava intorno. Maicol. Aveva puntato lo sguardo su Luca, fisso e attento, gli aveva fatto cenno di avvicinarsi e gli aveva detto che se voleva il posto accanto al suo era libero. Poi aveva biascicato il suo nome. Luca si era presentato a sua volta e, un diffidente per il comportamento di quello strano ragazzo, si era seduto. Da allora non si erano praticamente più separati, peggio della colla a presa rapida. Da allora sono passati la bellezza di nove anni.

"E' stato un colpo di fulmine" continua Maicol imperterrito e sognante "sembravi un angelo. Più ti conoscevo e più mi piacevi, fisicamente, ma soprattutto caratterialmente. Hai sempre avuto la capacità di capirmi, di calmarmi, di darmi conforto e amicizia"

"Esatto! E' proprio questo il punto! AMICIZIA! Io ti credevo un amico e invece sei solo un... ipocrita! Cristo! Mi hai mentito per nove anni! Perchè adesso? Perchè mi hai detto tutto proprio adesso? Non potevi continuare a fare la commedia! Sei... no! ERI il mio migliore amico. E me l'hai messo nel culo... anche se forse questo é proprio quello che volevi fare" Luca si pente subito di quell' uscita poco felice, ma non lo da a vedere a Maicol. Luca si accorge che quella frase ferisce Maicol, ma non ha intenzione di chiedergli scusa. Maicol incassa e risponde in un filo di voce.

"Perchè non voglio finire come te"

"Come me?" O questa è bella! Che cavolo centra Luca adesso?!

"Si. Io sono esattamente come te: innamorato da una vita dell' amico di sempre. Solo per te si tratta di Laura...e , è una donna" Maicol fa una pausa che dà il tempo a Luca di digerire la cosa: ha pienamente ragione.

Luca sostiene sempre di essere il migliore amico di Laura, di starle vicino e aiutarla in nome della loro grande amicizia, ma in realtà è soprattutto l'amore che lo spinge a starle accanto. Non passa ore al telefono con lei per il piacere di sentire il resoconto della sua nottata di fuoco, ma solo per ascoltare la sua voce. Non passa pomeriggi in giro con lei per nogozi perchè è un patito dello shopping, ma per poter stare con lei. Non la abbraccia per direle che le cose si sistemeranno con il bastardo di turno, ma per sentire il profumo dei suoi capelli e stringere il suo corpo minuto, e farle dimeticare lo stronzo che l'ha fatta soffrire, e sperare che accada il miracolo e si innamori di lui.

Questa conclusione non aiuta Luca a togliersi il coltello che si sente conficcato nella schiena, dello stesso set di quello che Laura gli ha conficcato nel cuore, ma almeno contribuisce a far scemare la rabbia.

"Io e te rimaniamo comunque diversi. Tu le dedichi il tuo amore incondizionato e fedele. Io cerco di rimpiazzare e nascondere quello che provo per te con altri uomini" Maicol fa un verso sconsolato, a metà fra un sorrisetto e un lamento "Naturalmente senza riuscirci.  Quando le hai confesseto i tuoi sentimenti e hai visto la sua reazione hai preferito rimangiarti tutto per potrle stare vicino come amico. Io ci tengo tantissimo alla tua amicizia, ma non mi rimangerò niente. Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Tu sei forte e puoi reggere questa facciata con Laura, ma io no. Mentirti, nascondermi, dovermi controllare ogni secondo per paura che tu ti accorga che ti guardo in un modo diverso da come un uomo dovrebbe guardare il suo migliore amico...stavo impazzendo!

Non ti ho detto tutto questo con la speranza che tu ricambi il mio amore, l' ho sempre saputo che sarebbe stato impossibile.  Ti chiedo solo una cosa: riesci ad essere mio amico anche sapendo cosa provo realmente per  te?"

Luca sa benissimo quanto sia dura essere solo un amico per la persona che si ama, lo sperimenata ogni giorna sulla propria pelle, ma ha sperimentato anche la paura del rischio di perdere anche quello. Il problema è che ora come ora non sa che dire. Ha bisogno di riflettere.

"Non lo so Maicol, non lo so proprio" dice Luca, e non ho altro da aggiungere. Il torero se ne va dall'arena, lasciando il toro ferito alle sue spalle. Esce dalla palestra e si dirige a piedi verso casa. E' un bel po di strada, ma tempo per pensare è proprio quello che gli serve.

 

 

Ringraziamenti e commenti:
Ordunque, di ritorno dalla mia vacanza eccomi a pubblicare il secondo capitolo. Come sempre non abbiate troppe speranze di leggere presto il prossimo…^_^

x Jack: grazie, spero di riuscire a mantenere il tono leggero e scorrevole…
x dondy: ecco il secondo cap! Anche io sono d’accordo con Luca…la sfiga non molla!!
x minami77: ehm…già comincio a ritardare…che ci vuoi fare, dev’essere una cosa patologica! ^_^
x daffodyl: carissssima! Comincio con i ritardi anche con questa! Dai dopotutto il 37° cap l’ho pubblicato, no? Contenta che ti piaccia, sai che ci conto sul tuo parere! Naturalmente puoi pubblicarla su www.felpato.it (pubblicità ^_^) mi fa solo piacere! Aspetto di vedere gli aggiornamenti…e spero di riuscire a passare per il nostro blogghettino! Sorry!!!
x mistica: grazie! Scusa per il ritardo!

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


Fa un caldo della madonna, che non aiuta affatto Luca a schiarirsi le idee

Capitolo 3

 

 

Fa un caldo soffocante, il che non aiuta affatto Luca a schiarirsi le idee.

Ci mancava giusto questo alle sue sfighe: il suo migliore amico è innamorato di lui. Ancora non riesce a capacitarsene, ma soprattutto non ha la più pallida idea di come affrontare la cosa.

E’ da quando è uscito dalla palestra che sbuffa come un treno a vapore sovraccarico di carbone.

Continua a ripetersi che la sua vita è già abbastanza incasinata senza quest’ultima, entusiasmante novità.

Continua a ripetersi che Maicol è innamorato di lui. Proprio Maicol, quello che alle superiori aveva decine di ragazze che smaniavano per uscire con lui; quello invidiato dagli altri maschi perché poteva avere chi voleva. E lui vuole Luca. L’ha sempre voluto.

Luca non può non ammettere che la cosa lo lusinghi, e molto anche. Lui è sempre stato snobbato dalle ragazze, che invece stravedevano per Maicol. Maicol invece stravede per lui. Il suo ego sottoterra ringrazia caldamente, mentre un po’ si risolleva.

Fatto sta che Maicol è un uomo, e Luca realizza che piacere a qualcuno del proprio sesso non può essere ritenuta una grande vittoria. Però Maicol non è un tipo qualunque: è bello e ha il fascino del tenebroso, misterioso e ribelle, rude e passionale... anche se il suo bacio è stato molto dolce. Luca si sfiora le labbra con le dita, realizzando subito dopo la stupidità di quel gesto. Ma che cavolo fa? Ma che cavolo pensa? Dolce?! E' stato il bacio di un uomo! A Luca non piacciono i maschi e quel bacio gli ha fatto proprio schifo! Lo ha disgustato! Continua a ripeterselo cercando di non ascoltare quella fastidiosa vocina interiore che esce sempre fuori  noi momenti meno opportuni e che pare proprio non essere d’accordo con lui.

*Sei sicuro?*

Certo! Ribrezzo! Luca ne è convinto.

*Ma il bacio è stato tanto dolce.*

Maledetta vocina insistente e petulante!

*Ammetti che ti è piaciuto Luca, daiii!!*
Luca è irritato con se stesso per quei pensieri, quella stramaledetta vocina! Se la immagina fatta persona, ammiccante e particolarmente irritante.

Ma Luca non si lascia scoraggiare, sa che quel bacio non gli è piaciuto per niente, si ricorda benissimo del brivido di disgusto che ha provato quando ha sentito la lingua calda di Maicol sfiorargli le labbra.

*Disgusto?*

Luca annuisce al nulla, sicuro.

*Davvero?*

Luca annuisce, ma a dire il vero le sue sicurezze vacillano un po’.

*Luca, Luca, Luca…! Stai mentendo a te stesso! Lo sai anche tu che quel bacio ti ha scombussolato perchè ti è ...*

...piaciuto. Ok! Va bene! Luca può scendere a patti con sé stesso fino ad ammettere che in fondo, ma proprio in fondo quel bacio non gli ha fatto proprio schifo. Anzi. Luca è abbastanza onesto con sé stesso da ammettere che quello di Maicol è stato probabilmente il bacio più dolce e appassionato che abbia mai ricevuto (non che ne abbia ricevuti molti, lui si preserva per Laura).

Ma è anche abbastanza sicuro della sua sessualità da  affermare che, che gli sia piaciuto o meno il bacio, lui non è innamorato di Maicol.

*Magari attratto…*

Luca manda mentalmente a quel paese quella vocina del cavolo, poi si dà dell’idiota quando si rende conto di stare praticamente parlando tra sé e sé, e che non è una cosa normale.

Lui ama Laura. Il discorso è chiuso.

Il problema di fondo non è se vuole diventare l'amante di Maicol, perchè non lo vuole  assolutamente; ma se è disposto a rimanere suo amico dopo quello che gli ha detto...o meglio, che non gli ha detto.

Luca pensa a tutti gli anni passati insieme.

Maicol c’era nei suoi momenti più duri: c’era quando sua nonna, la sua amata nonna Lina, è morta di vecchiaia; c’era quando si era rotto un piede e ha rischiato di non poter più giocare a calcio; c’era quando veniva preso in giro a scuola per il suo aspetto ‘da femminuccia’; c’era tutte le volte che andava da lui a lamentarsi per l’indifferenza di Laura.

Maicol c'è sempre quando Luca ha bisogno.

Non può credere che lo faccia con un secondo fine. No. Luca crede nella sua amicizia, anche se evidentemente Maicol non fa altrettanto con lui.

Ora, a mente un po’ più calma, si rende conto che non prova più rabbia, ma delusione e tristezza per il fatto che Maicol non si sia confidato prima con lui.

D’altronde può capire per esperienza anche il perchè del suo silenzio.

La decisione gli pare chiara e ovvia: non vuole assolutamente rinunciare all’amicizia di Maicol.

Quando giunge a questa conclusione Luca si accorge di essere quasi arrivato a casa.

Mentre si avvicina al portone d’ingresso vede una figura semi-illuminata dal lampione, seduta per terra. Più si avvicina più riesce a riconoscere i dettagli di una persona a lui molto nota: statura bassa, fisico minuto dal fascino androgino, scuri capelli lunghi, riccissimi e un paio d'occhi azzurri che risplendono anche di notte.

E' Laura.

Il primo angosciante, spiacevole pensiero che gli si forma in testa è che bastardo di turno l'ha mollata ed è venuta a farsi consolare dal suo caro, prezioso, sempre presente migliore amico Luca. Sospira sconsolato: non è proprio serata.

"Laura" dice mentre è ancora in distante. Lei alza in piedi e gira la testa nella sua direzione. Gli corre incontro saltellando e sorridendo.

" Ciao Luchino!" Urla mentre gli si fionda letteralmente addosso e lo abbraccia stile koala. Laura fa sempre così: la sua esuberanza non conosce la parola contegno.

Come al solito il povero e bistrattato cuore di Luca manca un battito per riperdere all'impazzata subito dopo. La sua Laura…

"Che ci fai qui? E' tanto che aspetti?" le chiede Luca mentre apre il portone di casa.

"Devo dirti una cosa" squittisce allegra "ho suonato ma non ha risposto nessuno, comunque sarò qui da non più di 15 minuti"

"I miei e mio fratello sono in vacanza, non c'è nessuno in casa. Io ero ad allenamento"

"Già l'allenamento! Me ne ero scordata..." dice mente si dà un leggero pugno in testa. Com' è buffa! Luca sorride, pensando quanto sia meravigliosa: sempre allegra, estroversa e pimpante. Tutto il contrario di... ahh! Ma che centra ora!

Entrano in casa e si dirigono in cucina; mentre Laura si siede su una sedia Luca beve a collo mezza bottiglia d' acqua.

"Sete?" chiede gentilmente.

"No! Dai vieni qui! Siediti di fianco a me" Laura continua a ridere, e Luca non può fare a meno di sorridere a sua volta. Si siede e Laura gli stringe le mani fra le sue. Come sono calde, piccole e delicate le manine di Laura!

"Ho avuto un epifania"

"Una che?!"

"Un' epifania! Una rivelazione, un fulmine a ciel sereno che mi ha fatto capire"

"Bene! Sono contento per te"

"Si! Anch'io!!"

"E cosa hai capito?" chiede Luca sorridendo divertito. Che Marco, il bastardo con cui esce, non è l'uomo della sua vita? Che bisogna schiacciare la frizione fino in fondo per non grattare col cambio? Che le possibilità che Brad Pitt le dichiari il suo amore sono molto, molto limitate?

"Ti amo!"  Luca smette si sorridere ed è sicuro di sentire il rumore della sua mascella che si sfracella per terra.

Per la seconda volta in una giornata il cervello di Luca sente qualcosa a cui non è preparato. Ma questa volta non è come un fermo immagine, è come un fulmine a ciel sereno.

Deve aver capito male.

"P-puoi ripetere? Credo di non aver capito bene"

"Dai sciocchino, hai capito benissimo. Luca io ti amo"

Luca sente il braccio destro formicolare intorpidito. Sta per avere un infarto, ne è sicuro... non sente più il cuore battere!! Chissà se Laura ha imparato come fare il massaggio cardiaco a forza di guardare E.R. 

"Luca?! Dì qualcosa ti prego..."

"P-puoi ripetere? Credo di non aver capito bene"  Laura si avvicina un e  sorridente sussurra

"Certo che posso ripeterlo, tutte le volte che vuoi: ti amo ti amo ti amo." Lo fissa negli occhi: sono dolci, limpidi e sereni. E il cervello di Luca fa una strana associazione di idee ed un altro paio di occhi gli balena in mente . Anche quelli lo fissavano dopo che gli era stato detto unti amo’, ma erano neri, turbati e insicuri.

Luca cerca si riconcentrarsi su quello che gli sta dicendo Laura " Oggi stavo passeggiando con Marco nel parco. Su una panchina era seduta una coppia di vecchietti  che si tenevano abbracciati e si davano dei bacini. Erano dolcissimi. Ho fatto notare a Marco quanto fossero carini e lui ha risposto ‘Guarda non riesco proprio ad immaginarci tu ed io a settant’anni così’.  , neanche io ci riuscivo! Sai chi mi immaginavo di fianco a me? Tu! Tu ci sei sempre stato e tu ci sarai sempre. Mi sono resa conto che l'unico uomo che voglio nei momenti importanti della mia vita sei tu. Passavo da un ragazzo all'altro, ma alla fine è sempre da te che tornavo. Perchè io volevo, voglio, solo te."

E lo bacia, senza dargli il tempo di fare o dire nulla.

Le sue labbra premono decise su quelle di Luca. Il cuore sta per scoppiargli in petto. Luca si aspetta di sentire un brivido scendergli lungo la schiena, ma non succede niente del genere. Perché? Scaccia in fretta di quella domanda molesta; non vuole pensare a questi dubbi ora che finalmente Laura lo ricambia.

Libera una mano dalla stretta di Laura e le accarezza dolcemente la guancia, mentre continuano a baciarsi.  Luca sente passione, sente fuoco. Però non dolcezza.

Di nuovo si impone di non pensare al bacio di Maicol mentre finalmente può avere quello di Laura.

Luca si rituffa nella passione delle sue labbra, mettendoci lo stesso fervore e concentrandosi solo sul pensiero che finalmente sta baciando la ragazza dei suoi sogni.

Infine si separano, anche per riprendere fiato. Luca si alza in piedi, e ha bisogno di appoggiarsi al tavolo.

"Non sai da quanto tempo desideravo sentirtelo dire!" butta fuori tutto d'un fiato, incredulo e felice.

Con un gridolino di felicità Laura si getta di nuovo fra le braccia di Luca. Si baciamo ancora. Luca affonda le mani nei bellissimi capelli ricci della ragazza. Inspira il suo profumo: Laura sa di vaniglia. E di nuovo la mente di Luca gli tira strani scherzi, facendogli presente che la vaniglia ha un’aroma troppo dolciastro e che preferisce di gran lunga l’odore forte della menta. Maicol emanava un piacevole profumo di menta.

Laura! Laura! Laura! Se lo ripete, per riportare i suoi pensieri sulla retta via, sulla via da cui non dovrebbero mai uscire.

Luca ancora non si capacita di averla finalmente  fra le sue braccia.

Sente le mani di Laura correre lungo la sua schiena, palpargli con decisione il sedere (Luca sussulta lievemente a quel gesto inaspettato), risalire per i fianchi, infilarsi sotto la maglietta.

Gliela toglie delicatamente ma con decisione.

Laura sorride, bacia il collo di Luca mentre gli accarezza il petto con le dita affusolate. I suoi ricci gli sfiorano le braccia e gli fanno un leggero solletico.

Lo guarda. Laura ha le labbra socchiuse e la sua pelle in genere di porcellana ha assunto un colorito roseo. Sorride.

Gli da un bacetto.

Si toglie il top. *No*. La vocina interiore di Luca torna a farsi sentire, nel momento meno opportuno.

Gli dà un bacetto.

Si toglie la gonna. *No aspetta*. La vocina insiste e Luca è sempre più confuso.

Gli dà un bacetto.

Gli sbottona i jeans. *No aspetta. Vuoi davvero farlo?*. Maledetta vocina del cavolo. 

Luca le blocca delicatamente le mani. Laura lo guarda con aria interrogativa.

"Non so se sono pronto" dice. Luca non sa veramente da dove gli esce quella frase del cavolo, ma è sicuro che c’entri quella vocina radicata in qualche scomoda parte del suo cervello. Si da dello stupido: ha 23 anni e è vergine, più pronto di così!

Eppure... sa di non poter dar così torto alla vocina, sta succedendo tutto troppo in fretta.

"Sta succedendo tutto troppo in fretta" ripete anche se non capisce ancora fino a fondo il significato delle sue stesse parole.

Sono 7 anni che Luca fantastico di fare l'amore con Laura e ora che ne ha la possibilità si tira indietro. Si da di nuovo del cretino. Cretino! Cretino! Cretino!

Lo sguardo di Laura passa da un' espressione di delusione (evidentemente desidera veramente Luca), a comprensione (Laura sa che Luca è ancora vergine) a... felicità?!

Lo abbraccia per la vita, gli bacia il petto e si accoccola con la testa ricciuta appoggiata alla spalla.

"Lo sapevo che tu sei diverso dagli altri. In un certo senso mi fa piacere che non vuoi subito portarmi a letto. Aspetterò" dice Laura in tono sereno.

"Credo che non sarà per molto" risponde Luca stringendola forte a se. Cretino! Cretino! Cretino!

Rimangono così per cinque minuti buoni, poi Laura si allontana lentamente da Luca e si riveste.

Passano il resto della serata accoccolati sul divano a baciarsi e fare zapping in tv. Più baci che tv.

"E' mezzanotte, sarà meglio che vada" annuncia tristemente Laura, dopo l’ennesimo coinvolgente bacio.

"Domani ho l'allenamento, ma giovedì ti va di venire a mangiare da me? Cucino io"

"Volentieri. Ti telefono domani."

Si danno il bacio della buona notte.

Luca non riesce a staccarle gli occhi di dosso mentre Laura scende le scale.

Rientra in casa e si butto sul letto.

Sospira sonoramente.

Cristo, che giornata!

 

 

Commenti e ringraziamenti:

Eccomi qui! Bene, dopo questi i capitoli ‘pronti’ sono finiti, quindi preparatevi a lunghe ed estenuanti attese! Inoltre, per vostra sfortuna, il mio cervello malato ha continuato a lavoare su questa storia, quindi probabilmente sarà più lunga del previsto! ^_^

Vi prego di non linciarmi per questo capitolo ^_________^

E ora i ringraziamenti!

x Minami77: si, Luca si è dimostrato alquanto sfigatello, concordo! L’America è atata assolutamente all’altezza delle aspettative, e anche di più! Veramente incredibile…ed è già passato un mese da quando sono andata via…ç_ç

x sanzina89: grazie! Sono contenta che trovi ben caratterizzati i protagonisti, io faccio del mio meglio!

x mistica: grazie! Scusa il ritardo, io ho fatto più in fretta che ho potuto…

x ClyClu: bene, mi fa piacere che ti piaccia il mio modo di scrivere, grazie!

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Capitolo 4
*** 4 ***


Capitolo 4

Capitolo 4

 

Luca suona per la terza volta il claxon della sua Ford Fiesta, sospirando.

Maicol, evidentemente, è già uscito di casa per andare all'allenamento. Per conto suo. Sospira di nuovo, inserisce la marcia e parte. Sperava veramente che Maicol lo aspettasse a casa, visto che quel giorno toccava a lui prendere l'auto. Ma Maicol, evidentemente, ha dato per scontato che Luca non sarebbe passato. E lui non può certo biasimarlo per questo.

Ha passato tutto il pomeriggio a rimuginare su quanto successo solo il giorno prima, a discapito del lavoro che deve assolutamente fare prima della fine delle ferie.  Era quasi convinto di vedere le nuvolette di fumo uscire dalle orecchie, a forza di pensarci su.

Ha risolto poco e niente, se non che finalmente sta con Laura e che non vuole perdere l'amicizia di Maicol.

Sospira di nuovo, consapevole della strigliata che gli darà il mister per il ritardo con cui arriverà.

In effetti il mister non ci va per niente leggero con Luca, e lo obbliga a tre giri di campo supplementari alla fine dell'allenamento.

Quando lo vede, Maicol gli lancia un'occhiata di sfuggita, imbarazzata. Luca ci rimane un po’ male, pensando che quel comportamento remissivo e impacciato non ha niente a che fare con il suo amico.

*E' colpa tua se è così* si fa sentire di nuovo la vocina malefica. Luca la ignora.

Finito i giri supplementari Luca riesce ad intercettare Maicol prima che esca dallo spogliatoio, e se non lo conoscesse così bene Luca penserebbe che l'intento dell'amico fosse proprio quello si darsela gambe alla velocità della luce, evitandolo. Ma è poi sicuro di conoscere il vero Maicol?

"Emh...avrei bisogno di parlarti, puoi aspettarmi?" chiede incerto. Non è sicuro di quello che vede sul viso di Maicol: paura? Speranza? Cerca di non pensarci e si tranquillizza quando vede Maicol annuire mestamente. Peccato che Maicol non gli abbia mai annuito mestamente. Maicol afferma con vigore.

Luca si fa la doccia, battendo il suo record personale: non è mai stato tanto veloce.

Ed è ancora più veloce a vestirsi, incapace di guardare Maicol per vedere se sta sbirciando mentre si cambia. Qualcosa gli si smuove nello stomaco a quell' idea, ma, di nuovo, scaccia il pensiero molesto.

Maicol è seduto con i gomiti appoggiati alle ginocchia. Luca ripensa al giorno prima e al bacio ricevuto a tradimento. Forse non è stata un'idea brillante chiedergli di parlare da soli proprio in quel posto.

*o si?*

"Ti sono passato a prendere prima..." cominciò Luca, indeciso.

"Non ero sicuro che saresti passato" risponde Maicol. Di nuovo il tono mesto e lo sguardo puntato sulle macchie di terra del pavimento. Luca sospira, quella situazione gli piace sempre meno.

"Perchè non sarei dovuto venire, toccava a me stasera, no?" non aspetta una risposta "Maicol... mi dispiace per come ho reagito ieri, io...non me lo aspettavo..." Micol fa una smorfia a metà tra un sorriso ed uno sbuffo "... non capita tutti i giorni che il tuo migliore amico ti confessi di essere innamorato di te, no?"

"Immagino di no"

"Onestamente, vorrei poterti dire delle belle parole per tirarti su il morale, ma non ne ho. Non so come affrontare i tuoi sentimenti. Ci ho pensato tanto, veramente tanto, ma non potrò mai ricambiare ciò che provi per me, non nel modo in cui vuoi tu…" intanto che pronuncia quelle parole Luca si rende dolorosamente conto che non è del tutto vero: ci sono certe sensazioni e certi pensieri che si è trovato e si trova ad affrontare che non sa bene come definire  "…so solo che non voglio perdere la tua amicizia" conclude convincendosi che quello è ciò che realmente pensa, che non sta facendo finta di niente, che non sta scendendo a compromessi con stesso.

Maicol alza la testa di scatto.

"Davvero?" chiede. E qualcosa nello stomaco di Luca si muove di nuovo, come quando ha mangiato quello strano pasticcio di formaggio che gli aveva preparato Laura e che non aveva per niente digerito. Lo sguardo di Maicol è paragonabile a quello di un cucciolo in cerca di affetto, e diavolo, Maicol è tutto tranne che un cucciolo in cerca d'affetto!

"Certo!" risponde Luca, desideroso di riavere indietro il vecchio Maicol "la tua amicizia è qualcosa di veramente importante per me!"

"Quindi, non hai intenzione di tagliare i ponti?"

"No! Assolutamente no!" Il sorriso che nasce sul volto di Micol è una cosa che Luca si trova impreparato a gestire e quella-cosa-silime-al-pasticcio-di-formaggio fa i tripli salti mortali nel suo stomaco.

*Non far sparire quel sorriso!* la vocina di fa sentire di nuovo, ma per una volta Luca è pienamente d'accodo.

"Non hai idea di quanto mi faccia piacere sentirlo!" Maicol si alza in piedi, le spalle dritte e lo sguardo alto, occhi negli occhi. Non ha niente a che vedere con l'atteggiamento afflitto e rassegnato di poco prima. Luca è così che lo vuole e vuole anche che le cose tornino com'erano prima.

"Bene"

"Bene"

Tuttavia, un silenzio imbarazzante scende tra di loro. E Luca si rende perfettamente  conto che le cose non potranno mai tornate come prima. Perchè se così fosse Luca  avrebbe già esasperato Maicol col racconto dettagliato della dichiarazione d'amore di Laura, intervallando il tutto con elogi sulla bellezza della ragazza, sulla sua dolcezza, sulla sua perfezione.

Luca si ostina a convincersi che tutto deve tornare come prima.

"Sai, Laura ieri è venuta a trovarmi e mi ha detto che mi ama" Cretino! Cretino!Cretino! Luca continua a ripeterselo, maledicendo il suo cervello che non filtra quello che pensa e la sua boccaccia che parla sempre a sproposito! Cretino! Cretino! Cretino! Se lo ripete mentre vede il riso di Maicol vacillare sulle sue labbra.

*Non avevamo deciso di non fargli sparire il sorriso? Cretino!*

"Davvero?" la voce esce tremolante, ma si fa subito più salda e l’espressione si rinvigorisce "Ma guarda che novità! E tu che ti lagni sempre che la sfiga ti perseguita e che nessuno ti vuole! Due dichiarazioni d'amore in un giorno, e una è della persona che ami, che vuoi di più dalla vita?"

Luca risponderebbe 'un Lucano' se fosse in vena di scherzare. Ma lui capisce sempre quando Maicol mente, ed ora vede benissimo che sta palesemente fingendo. E non può fare a meno di sentirsi una merda.

*E fai bene*

"Scusa...forse non avrei dovuto dirlo"

"Ma va là! Se non ti confidi con il tuo migliore amico con chi lo fai?" Maicol sorride, un sorriso spento, e la cosa nello stomaco di Luca si agita all'inverosimile, mentre ora pure qualcosa nella sua testa comincia a rodere incessantemente: il senso di colpa.

"Dunque, vedi di darti una mossa e di perdere quella tua scomoda verginità, sarebbe anche ora alla tua veneranda età" Maicol lo prende sempre il giro per quello. In genere Luca si arrabbia e scalpita, ingaggiando un'infantile lotta con lui, ma ora non riesce a fare altro se non biascicare un "Ok". Per poi darsi di nuovo del cretino. Cretino! Cretino! Cretino!

"Ora devo proprio andare, ho da fare" per Luca è palese che Maicol sta cercando di andarsene da lì il più velocemente possibile, neanche avesse il fuoco sotto il sedere. Anche perchè in genere dopo l'allenamento vanno da Maicol a guardare un film e a parlare fino a tardi, in barba al lavoro del giorno dopo.

"Si, capisco" biascica Luca. Maicol afferra velocemente le sue cose e fa per uscire, quando Luca lo ferma di nuovo.

"Maicol... ci sentiamo venerdì? Andiamo a bere una birretta?"

Maicol sorride "Certo, chiamami. Ciao" e se ne và.

Luca, sospirando, si lascia cadere sulla panchina.

Perchè la sua vita dev' essere così complicata?

Perchè capitano tutte a lui?

Perchè le cose non possono tornare indietro a com'erano due giorni prima?

Perchè Maicol deve essere innamorato di lui?

Perchè quella stupidissima cosa continua a rigirargli nello stomaco all'idea?

E perchè, maledizione, continua a sentire l'odore di menta aleggiare nello spogliatoio? 

 

Luca sta facendo zapping, senza vedere veramente i programmi che scorrono sullo schermo.

Sbuffa. Che cavolo gli è passato per la testa di dire a Maicol di Laura? Luca sa benissimo cosa si prova quando la persona di cui sei innamorato ti confida di aver realizzato il suo sogno d'amore con la persona che ama.

Laura l'ha fatto tante volte con lui, innumerevoli.

E lui l'ha fatto con Maicol. Cretino! Cretino! Cretino!

Voleva dirgli tante di quelle cose, ma alla fine l'imbarazzo e l'assurdità della situazione hanno preso il sopravvento; con il risultato che ora, invece di dire quattro cavolate con il suo migliore amico come succedeva dopo ogni allenamento, se ne sta stravaccato sul divano a cambiare un canale dopo l'altro alla ricerca di qualcosa di decente da guardare.

No, Luca non vuole che sia così. Luca rivuole il suo migliore amico.

Guarda l'orologio: sono le undici e quaranta. Forse è un tardi per fare un'improvvisata a Maicol, ma Luca non è mai stato più determinato in vita sua. Neanche quando ha scolato quei cinque bicchieri di vodka liscia alla menta per trovare il coraggio per dichiararsi con Laura.

Prende le chiavi, chiude casa, scende di corsa le scale, sale in auto, mette in moto e si dirige verso il quartiere dove abita Maicol.

Parcheggia di fronte allo stabilimento scalcinato e prima che il coraggio possa tornarsene in quel meandro della cuore di Luca da cui con forza è stato tirato fuori, esce dall'auto, la chiude e attraversa la strada.

Come sempre il protone di legno è aperto, troppo vecchio e troppo sgangherato per funzionare correttamente, tuttavia troppo costoso da riparare perchè gli inquilini del condominio decidano di risolvere il problema.

Arriva al secondo piano e si ferma davanti alla porta di Maicol. Si attacca al campanello per qualche secondo, deciso a sistemare le cose, anche se non sa bene come.

Qualche minuto dopo Maicol apre di scatto la porta.

Luca balbetta un "Ciao" mentre la sua mente registra in un nanosecondo varie cose che gli saltano subito all'occhio. Il torso nudo di Maicol. Il suo sguardo che da irritato si fa sorpreso e lievemente turbato. L'odore di alcol che si sente nel suo alito. I capelli insolitamente scarmigliati. Ma più di tutto, i segni rossi sul collo e sul petto; segni che è praticamente sicuro di non aver visto quando erano ancora negli spogliatoi, poco meno di due ore fa.

La cosa nello stomaco si muove ancora, ma la sensazione è diversa. Ora non si agita soltanto, ma anche rosicchia lentamente. Probabilmente è un qualcosa di verde e viscido.

"Luca? Che-che ci fai qui?" Già che ci fa lì? Al momento non lo sa proprio, maledizione! Perchè le cose a cui subito pensa sono: 'sembra contrariato' e 'non ha intenzione di farmi entrare'.

Il coraggio se ne è già ritornato nel suo anfratto nascosto.

"Emh...io..." Luca si blocca improvvisamente, mentre i suoi occhi vengono calamitati da una mano che si appoggia sinuosamente sulla spalla del suo amico.

"Tesoro, ti dai una mossa. Sono stanco di aspettare" La cosa nello stomaco si nuove peggio di un gruppo di anguille in dieci centimetri d'acqua, e rode e rosicchia sempre più forte, mentre Luca guarda un ragazzo che non ha mai visto prima avvinghiarsi al suo migliore amico. Quel migliore amico che sostiene di essere innamorato di lui.

E la vocina risalta fori, tanto per cambiare.

*Hai visto com'è biondo? E che begli occhioni azzurri ha? Come sono belle quelle guanciotte lisce con i pomelli alla Haidi, non trovi?*

Luca non sa che dire, fortunatamente ci pensa Maicol a smuovere la situazione, e un irritato dice al ragazzo "Arrivo, vai dentro" .

Il biondo fa per replicare, ma, dopo uno sguardo più che esplicito di Maicol, sbuffando sparisce di nuovo nell'appartamento.

Maicol invece esce, chiudendosi la porta alle spalle. Luca si chiede se per caso non sia finito in un episodio di 'X-files' perchè tutto quello che sta accadendo in quelle ultime ventiquattro ore è veramente troppo assurdo.

Almeno Maicol ha la decenza di sembrare imbarazzato.

"Emh...un amico" borbotta. Si, e Luca è sempre la Regina Elisabetta d'Inghilterra.

"Hai bisogno di qualcosa?"

Ha bisogno di qualcosa Luca? Certo, ha bisogno che tutto ritorni come prima, ma sa che ormai la cosa è definitivamente impossibile.

"Niente...niente di importante, avevo solo bisogno di parlarti, ma...se sei occupato con quel tuo...amico" Luca sente quella parola suonargli maledettamente male in bocca! E la cosa nello stomaco continua a gorgogliare.

"No" Maicol lo ferma, precipitosamente "Se vuoi posso mandarlo via..." La prima risposta che Luca vuole dare è un sonoro, vigoroso e deciso 'SI'. Vuole sentirsi più importante di quel *amico*. Vuole che quella cosa che gli rovescia lo stomaco si calmi, perchè è stanco di chiamarla 'cosa', e rifiutarsi di accettare che non è altro che...

*gelosia!*

Luca ingoia. Non vuole pensarci. Lui ama Laura, non può essere geloso del suo migliore amico. E' giusto che Maicol abbia qualcuno da amare. Amare? Luca non può sopportare oltre il rimescolamento del suo stomaco, deve andarsene da li, adesso.

"No. No, fa lo stesso. Non è importante"

*Si che lo è!* non ascolta quella voce che urla dentro di lui.

"Scusa il disturbo"

"Luca...sei sicuro"

"Si" biascica mentre indietreggia.

"Guarda che..."

"No! Ci vediamo venerdì! Ciao" e senza aspettare una risposta da Maicol si fionda giù dalle scale, desideroso solo di arrivare a casa il prima possibile e di scivolare in un sonno profondo che non gli faccia pensare a quel peso che sente sul cuore, e che non dovrebbe sentire affatto.

 

Commenti e Ringraziamenti:

Eccomi qui con il nuovo capitolo, alla velocità della luce!! (per i mei ritmi è qualcosa di straordinario!)

Peccato che stasera non avessi intenzione di dedicarmi a questa storia, l’obiettivo iniziale era quella su Harry Potter, ma tant’è…ormai ho scritto questo cap ^_^

x miao91: grazie, sono contenta che ti piaccia! E vedrai che combino a Luca, povero!

x sanzina89: grazie! Anche io in fondo tifo per Maicol…bisogna avere fede!!

x daffo: ciao bella! Hai virto come son stat veloce? Peccato che avevo intenzione di scrivere il nuovo cap di La fine e l’inizio, e alla fine è uscito questo…pazienza! Ormai dovresti conoscermi, in un paio di capitoli le cose non si semplificano, si complicano e basta! Vedrai il prossimo! (hihihi)

x dondy: grazie ^_^

x Minami77: più veloce di così non potevo aggiornare! Già Luca è proprio sfigato, tutto in una volta! E questo gli creerà solo una gran confusione, come vedi…chi sceglierà? (domanda un po’ scontata, ma fa scena ^_^)

x jessychan91: son contenta che ti piaccia! Hai un’idea su chi sceglierà…sei sicura?!?! ^_-

x NaughtyDia: grazie, mi va benissimo! ^_^

x mistica: Insieme presto Maicol e Luca…mmhh…io tenso ad essere un pochino sadica coi mie personaggi e a farli penare  ben bene, ma tu continua ad essere fiduciosa!

 

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