Et Moi je ne puex pas vivre▼

di Pheonix Red
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Merce di scambio ***
Capitolo 2: *** Maledetta macchia verde ***
Capitolo 3: *** Personaggi ***
Capitolo 4: *** Odiosa, la giornata si prospettava odiosa.. ***
Capitolo 5: *** E così, ci rincontriamo.. ***
Capitolo 6: *** Ti voglio qui, con me. ***
Capitolo 7: *** Solo con te, riesco a vivere. ***
Capitolo 8: *** Non la lascerò nelle tue fetide mani. ***
Capitolo 9: *** Passion ***
Capitolo 10: *** Calma piatta. ***
Capitolo 11: *** Mi hai rovinato la vita. ***



Capitolo 1
*** Merce di scambio ***


MERCE DI SCAMBIO

 

“Bellaa!” sentii chiamare, ancora tra le braccia di Orfeo. Un raggio di luce mi riportò nella mia stanza.

“Bella!” di nuovo, era mia madre. Con un battito di cuore, ricordai tutto. La puzza di fumo sul mio cuscino, la sera prima di partire per quell’insieme di alberi e pioggia detta Forks.

Era arrivato il turno di mio padre,dovevo andare a stare per qualche mese da lui, come da regola. Maledetto tribunale, maledetto divorzio che mi aveva ridotta ad una merce di scambio, viaggiando tra l’Arizona e Washinghton. Maledetta incoscienza.

L’incoscienza che aveva portato i miei genitori a sposarsi all’età dei frivoli diciassette anni. Poco tempo dopo venni al mondo io, L’ERRORE. Il piccolo incidente di percorso che portò i miei genitori al divorzio. Il frutto del loro errore era stato destinato ai continui viaggi stremanti.

Certo, non che avessi dato le soddisfazioni che una figlia può dare a dei genitori. Prima le parolacce, poi le sigarette.  I brutti voti e le risse. Ma infondo, io non ero destinata a vivere. Giusto?

Abbandonai le mie riflessioni e mi alzai per dedicarmi al getto dell’acqua gelata. Sentivo già odore di Alcool segno che Phil era a casa. Phil era il nuovo marito di mia madre nonché alcolizzato cronico.

Mi asciugai e misi l’amata matita, rigorosamente nella parte inferiore dell’occhio. Scesi a fare  colazione, che sicuramente sarebbe stata un uovo mezzo marcio cotto su una stramaledettissima padella troppo bruciata. Il tutto annaffiato con un goccio di birra, l’unica bevanda che ormai popolava la casa. Mia madre era intenta a racimolare qualche dollaro per riuscire ad andare a fare la spesa, dato che quel fottutissimo frigo era sempre vuoto.

Mi alzai ed andai a controllare che quei pochi vestiti comprati con quei pochi soldi che avevo fossero tutti nella valigia bucherellata che avevo rimediato per l’occasione. Erano perlopiù magliette nere, jeans e un paio di scarpe sbrindellate, rigorosamente all star. Indossai una maglietta e un paio di jeans. Gli occhiali rayban rubati ad un camionista troppo fatto per rendersene conto.

La partenza era alle 12 quindi avevo una mezz’ora per farmi una sigaretta.

Presi il mio pick-up e senza salutare nessuno uscìì.

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Capitolo 2
*** Maledetta macchia verde ***


Maledetta macchia verde

 

 

Arrivai in aereoporto e attesi che l’aereo arrivasse. Intanto mi accesi una sigaretta e mi assicurai di avere il cellulare spento. Ma infondo, chi speravo mi chiamasse?

Andai al check-in e salì in aereo. Imperterrita della regola infilai le cuffie, pronta a infuocare con lo sguardo chiunque si avvicinasse troppo a me. Il viaggio durò 3 ore, in cui non riuscì neanche per un istante a prendere sonno.

Arrivata all’aereoporto di Seattle mi preparai a vedere l’ispettore Swan con quei suoi ridicoli baffi che ostinava a tenere. Appena mi vide i suoi occhi si illuminarono falsamente “Isabella, ciao.” Mi disse. Non mi chiamava mai  Bella, forse perché pensava che così facendo risultasse troppo PADRE.

“Ciao” dissi con aria seccata. Avevo 17 anni, perché continuare questa farsa? “Come va la scuola?”

Si, come se gli importasse veramente. “Bene” risposi non troppo convinta.

Caricò quella sottospecie di valigia che mi ritrovavo in macchina e cominciò il tragitto verso casa.

Era una casa abbastanza curata, ma di sicuro meglio di quel buco di fogna di Pheonix.

C’era un marciapiede in cui sfociavano vari vialetti che portavano alle rispettive case. Giardini con dei fiorellini e cassette della posta come quelle dei film. Le facciate erano accoglienti, nonostante la macchia verde che si intravedeva da ogni prospettiva. Io osservavo silenziosa, senza curarmi dell’ispettore. “ Che te ne pare?” Mi chiese ad un tratto. “Mi pare che dovremmo entrare, fuori si gela” lo liquidai. Entrammo a casa e io mi fiondai in camera mia, chiudendo a chiave e mettendo della musica metal a palla. Se l’ispettore avesse provato solamente a bussare, gli avrei spaccato la faccia. Fortunatamente per lui, non mi disturbò. Svuotai la valigia in un armadio che era affiancato da una scrivania con un portatile sopra. C’era un’ unica finestra ad ovest da cui si intravedeva la foresta che girava attorno a quella città, quasi a chiuderla dal resto della penisola. Il letto era ricoperto da piumoni rosa, che avrei buttato e avrei ricomprato appena l’ispettore fosse uscito per andare alla centrale. Mi sdraia ugualmente, provando a dormire. Neanche feci a tempo a pensare a qualcosa che Orfeo mi aveva già accolta tra le sue braccia.

Mi sveglia confusamente intorno all’ 1 di notte, perciò decisi di andare a fare uno spuntino giù, dato che l’ultimo pasto che avevo fatto era quel maledettissimo uovo. Mentre risalivo, sentii degli strani rumori venire dalla porta dell’ispettore. Mi accostai alla porta e tutto divenne chiaro:  si stata divertendo. Che sia dannato. Noncurante della situazione, tornai in camera mia a farmi una sigaretta. Ma questo in questo fottutissimo posto, dov’è la birra?

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Capitolo 3
*** Personaggi ***


Questo non è un capitolo, ma bensì la presentazione dei personaggi. Grazie a fayeforyou che ha recensito, si la storia prenderà una piega differente non appena Bella incontrerà Jake. Bella vive nel disagio, costretta in una maschera che non è lei. I genitori non la seguono e lei si sente abbandonata a se stessa. Io sono una Team Jacob sfegatata *w*  Spero che tu continui a seguire la mia storia cosicchè tutti i tuoi dubbi saranno dissolti ^^

Posterò al più presto un nuovo capitolo, Baci!

 

Bella                                                                                         

Jacob

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Capitolo 4
*** Odiosa, la giornata si prospettava odiosa.. ***


 

 Odiosa, la giornata si prospettava odiosa.

Freddo.

Troppo freddo.

Il freddo che ti entra nelle ossa e non ti abbandona.

Il freddo che solo una cittadina di quel genere può ospitare.

Il freddo che ti impedisce di dormire, scossa da incontrollabili tremori.

Freddo.

Spalancai gli occhi che erano le 5 di mattina. Sentii rumore di tacchi fuori dalla mia stanza, poi sulle scale ed infine sentii la porta sbattere, segno che il divertimento di mio padre non era altro che da una nottata e via.

Io continuavo a fissare il soffitto inerme, senza realmente sapere cosa stessi guardando. Poco dopo, sentii l’auto della polizia uscire dal vialetto; Mi abbandonai ad un urlo straziante.

La sveglia suonò, erano le 6 e 30 di mattina e fra un’ora sarebbe iniziato il mio inferno, LA SCUOLA.

L’High Forks School era abbastanza distante dalla mia pseudo-casa per questo avrei dovuto prendere l’autobus.

Dio,Mi vuoi dannata allora?

Pronunciando una sequela di imprecazioni mi dedicai al getto dell’acqua bollente, che avrebbe calmato gli spiriti.

Scesi a fare colazioni, di gran lunga più abbondante di quelle del tugurio di Pheonix e mi incamminai alla fermata.

Salii sull’auto e mi abbandonai al sedile con le note di una canzone metal di cui non ricordavo il nome.

Il tragitto durò poco ma mi rilassò, effetto che svanì appena vidi gli edifici rossi e il mega cartello con scritto: FORKS HIGH SCHOOL.

Odiosa, la giornata si prospettava odiosa.

Mi incammina verso un edificio a caso, sperando di trovare presto la segreteria.

Invece,spuntai in mensa, assolutamente vuota. Mi prese il panico così presi un corridoio che mi portò davanti “l’aula n°3” come c’era scritto sul cartello. Intravidi qualche sagoma e mi ci fiondai affianco.

“Ciao, scusami sai dov’è la segreteria?” Mi ritrovai davanti un ornitorinco con qualche pelucchio biondo in testa.

“OhOh.. tu.. tu.. sei.. Isabella Swan! Cioè.. sei la figlia di.. Charlie Swan!!” Capitan ovvio la ragazza..

“Permettimi di presentarmi, io sono Jessica Stanley, ma puoi chiamarmi Jess.”

“E tu puoi chiamarmi Bella anzi, devi” Lei fece un finto sorriso.

Mi fissava con tutta l’ammirazione che di solito si riserva ad un vip. Ma io non ero un vip, tantomeno volevo esserlo.

La fissai insistentemente “Allora, la segreteria??” Mi guardava inebetita, gli avrei dato un pugno in pieno viso.

“Ah sisi, guarda continua per questo corridoio, a sinistra poi dritta poi giri a destra all’angolo..” lei continuava a parlare ma io già indossavo le cuffie e mene stavo andando;

Arrivai in un ambiente più caldo e confortevole, la segreteria. Al banco mi aspettava una signora sulla sessantina, capelli arancioni tinti, occhiali di dimensioni stratosferiche appoggiati sul naso e bocca piccola, sul cartellino appeso sulla sua maglietta rosa spiccava il nome “signorina Cope” mi avvicinai al bancone, sperando che lei non si comportasse come quell’oca.. e invece.. “Oh!! Isabella Swan! Che piacere! Ti stavamo aspettando!..” stava per continuare con la sua vocetta isterica ma io la interruppi “ Vorrei gli orari e i moduli da far firmare agli insegnanti, se non le dispiace.” Lei mi guardò stupita per un attimo e poi mi consegnò il dovuto. Uscii da quell’inferno e andai al mio neo-armadietto. Diedi un occhiata agli orari: Prima ora, biologia. Bè mela cavavo abbastanza bene, ma non eccellevo. Infondo, non mi impegnavo mai in niente, facevo il minimo indispensabile. Mi incammina con la mappa della scuola nello zaino, per qualunque evenienza.

Trovai l’aula senza tante difficoltà, entrai senza curarmi di nessuno, tantomeno del vociare che si era creato al mio ingresso. Andai dal professore che non mi presentò ufficialmente alla classe ma che mi firmò i moduli e mi indicò il mio posto, l’ultimo infondo all’aula; sperai con tutto il cuore che fosse vuoto ma appena alzai lo sguardo incontrai la pece di due occhi fiammeggianti..

 

 

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Capitolo 5
*** E così, ci rincontriamo.. ***


E così, ci rincontriamo..

La pece mi fissava e io fissavo lei. Tutto era annullato, spazio, tempo e dimensione. La gravità era assente, tutto si librava nella stanza, mosso da una forza invisibile quanto potente.

Durò tutto un minuto.

Durò tutto un’eternità.

Poi, la realtà mi piombò addosso. Tutta la classe mi guardava compreso il professore che era disorientato. Con un battito di ciglia mi sveglia dalla trance e mi andai a sedere al posto, vicino a quel ragazzo. Aveva la pelle bronzea, gli occhi pece, muscoli che spiccavano dalla maglietta nera aderente, capelli neri corti e labbra carnose.

Lo guardai per un tempo infinito mentre lui fissava la lavagna, anche se ero convinta che non stesse seguendo la lezione.

Eravamo pericolosamente vicini, i nostri gomiti si sfioravano.

La campanella suonò.

Troppo presto.

Troppo tardi.

Erano vari i punti di vista.

Lui si alzò e, appena davanti al nostro banco, abbassò lo sguardo; si fermò due minuti e poi, neanche il tempo di sbattere le ciglia che sene era andato. Fulmineo.

Io, scioccata, mi alzai. Inciampai, quasi caddi. Poi, arrivai alla prossima lezione: Spagnolo.

L’Ora passò veloce ma anche troppo lenta. Venne l’ora di pranzo, ora in cui lo avrei incontrato. Appena entrai il mensa vagliai tutte le postazioni ma non lo vidi. Avevo una tremenda voglia di sigaretta e quindi uscii.

Lo vidi, era lì. Seduto su una panchina.

Mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui. Alzò lo sguardo, seccato.

Appena mi vide, una..luce. Una luce nei suoi occhi, frustrazione.

Mi sedetti.

Nessuno dei due parlava, io mi accesi una sigaretta.

La portai alle labbra, aspirai e sentii il fumo grattarmi la gola.

Lo guardai e gli dissi: “ Un tiro?”

“Si, grazie” La sua voce era bassa, roca, profonda e estremamente sensuale.

La sigaretta sfiorò appena le sue labbra rosse.

Mela passò immediatamente. “Io sono..”

“Isabella Swan, figlia dell’ispettore capo di Forks Charlie Swan, nonché don Giovanni, il quale si è fatto quasi tutta la centrale”

“Esatto.. Se fosse per me, gli spaccherei la faccia,quindi.” Risposi.

“Tu.. chi sei?” continuai.

“Jacob Black” fece un sorriso amareggiato. “Il figlio di..”

“Billy Black” mi sorrise.

“Esatto, è il miglior amico di mio padre, o perlomeno lo era..”

“Sono ancora amici.”

“Come fa a sapere il mio nome?” Gli chiesi, curiosa.

“Bè, ci conosciamo da 17 anni e poi chi è che non sa il tuo nome? Sei una legenda qui a Forks”

Aspetta, ci conoscevamo da 17 anni? Perché non mi ricordavo di lui?

“a giudicare dalla tua espressione, non ti ricordi di me. Eppure ti ricordi di mio padre. Dovrei offendermi?” Scoppiò in una risata fragorosa, buttando il capo indietro.

Risi anch’io, contagiata.

“ Ogni estate venivi da me. Ricordi le mie sorelle? Rachel e Rebecca?”

In un istante tutto fu chiaro,Come potevo non ricordarmi di lui!

“Oh si! Rachel e Rebecca.. Come stanno?” Le due sorelle erano le mie compagnie d’avventura, facevamo tutto assieme.

“Bè, Rachel sta facendo il college a Washington e Rebecca si è sposata, ora vive alle Hawaii”

“Oh..” Le due sorelle avevano qualche hanno più di me, eppure erano già ben sistemate.

“E tu sei rimasto qui..” dissi sovrappensiero.

“Si, devo occuparmi di mio padre. E’ finito sulla sedia a rotelle”

“Mi dispiace..”

“Non ti preoccupare”

“Bè, comunque puoi chiamarmi Bella” gli sorrisi genuinamente.

“E tu puoi chiamarmi Jake”

La campanella suonò e ci dovemmo salutare.

Ci alzammo, l’uno di fronte all’altro.

“Bè, Jacob Black detto Jake, credo di dover andare.” Lo guardai intensamente.

Ricambiò lo sguardo “Credo che anche io debba fare lo stesso.

Arrivederci, Isabella Swan detta Bella.”

Prese la mia mano e la baciò, per poi correre verso gli alberi.

Io rimasi impietrita.

Chi era realmente Jacob?

 

 

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Capitolo 6
*** Ti voglio qui, con me. ***


 fayeforyou: L'identità  sessuale di Jessica non è ancora stata confermata Ahaahahahah xD Sisi l'inizio è dark, per rendere ancora più forte il sentimento che lega Bella e Jacob. Si, proprio in questo capitolo incontra il vampirozzolo, cattivo. Alcuni dei prossimi, prossimi capitoli saranno MOLTO drammatici per Bella e vi dico già che centra il vampiro.Jake sene va da scuola perchè con la sua potente vista, vede Sam sotto forma di lupo tra gli alberi e capisce che c'è allarme pericolo. Vi spiegherò tutto nei prossimi capitoli POV Jacob *-*

 

Bea_XD: oddiooo Mea Culpa *Morfeo chiedo umilmente perdono! comunque, sono contenta che ti piaccia :D

 

 missrikottina: Anche per te, sono contenta che i caratteri che ho dato hai personaggi ti piacciano ^^ Oddio, non ci credo o.o Già tra le preferite e le seguite! *//* Quindi cercherò di non deluderti :) Un bacio!

 

 3_LupkkiOtta_3: le tue speranze sono invane, ci sarà anche Edward! *sgrunt* eh si, Jacob è già un dolce e caldo licantropo **

Bè, vi lascio al nuovo capitolo, spero vi piaccia ^^ e mi raccomando:

RECENSITE!!

 

Ti voglio qui, con me.

Ed eccomi, seduta al mio banco; da sola.

Aspettando che Jake ritorni a scuola.

Illusa?

Credo di si.

Solo una cosa balenava nella mia mente: Lui.

I suoi occhi, misteriosi. Ero quasi certa che avesse un segreto. Un segreto che nessuno poteva sapere.

Chiamatelo sesto senso femminile.

Chiamatela intuizione.

Ma io sapevo che dietro l’apparenza, Jacob Black custodiva un segreto.

Guardavo fuori dalla finestra, nella vana speranza di veder Jake tornare e accomodarsi al mio fianco. Spostai lo sguardo verso il mio compagno di banco. Un ragazzo biondo cenere, occhi azzurri, labbra sottili. Appena si accorse che lo stavo fissando, iniziò a sudare.

Il sudore imperlava la sua fronte, diventava paonazzo con lo scorrere del tempo.

Alla fine si decise: “Tu sei Isabella non è vero?” mi guardò intimorito.

“Si” risposi secca, pronta a troncare i discorsi.

“Ti piace Forks?”

“No, odio il freddo.” Risposi.

“Ho capito.. che lezione hai nell’ora seguente?” mi chiese.

“Letteratura”

“Ah bene, io ho ginnastica, quindi se vuoi ti accompagno. Comunque piacere Mike, Mike Newton” mi sorrise.

“Bene.” Dissi, incenerendolo con lo sguardo.

La campanella suonò, io mi diressi alla porta con il mio cagnolino da passeggio. Una rissa il primo giorno di scuola, non sarebbe stata OPPORTUNA, quindi decisi di ignorarlo.

Lui cercava di attaccare bottone, io rispondevo con dei monosillabi.

Arrivati all’aula di letteratura mi salutò e io mi senti finalmente libera. Entrai, feci firmare i moduli al professore il quale mi fece sedere all’ultimo banco.

Il mio compagno di banco era un ragazzo dalla pelle diafana, occhi neri profondi, capelli bronzei, come fiamme di fuoco.

Lo guardai per un millesimo di secondo, poi mi girai a seguire la lezione.

Dopo qualche minuto udii chiamarmi:

“Isabella Swan..” mi girai di scatto nella direzione da cui era giunto il mio nome.

Il ragazzo a fianco a me era completamente volto nella mia direzione e mi guardava.

“Si” dissi semplicemente.

“Perché sei venuta qui?” mi disse, ostile.

Risposi con altrettanta freddezza “Credo non siano affari che ti riguardano” sperai, invano, che avesse finito.

Ma invece.. “Oh, tipa tosta la bambina..” sguardo sarcastico.

“La bambina,come la chiami tu, sta cercando di seguire la lezione. Tu hai la mia stessa età, quindi taci” risposi acida.

“Chi ti dice che io abbia la tua stessa età?”

Non risposi, semplicemente mi alzai e chiesi al professore di saltare l’ora, con una scusa qualunque. Non sopportavo più quell’essere, maledetto!

Andai in segreteria, mi feci dare il permesso da far firmare a mio padre ed uscì.

Restai per qualche minuto immobile, con gli occhi chiusi. Le guance arrossate dalla bassa temperatura, i capelli mossi dal vento. Poi, decisi di avviarmi verso la fermata dell’autobus, non prima di aver visto un lupo, se così può essere chiamato, dal pelo rossiccio, enorme. Sembrava un cavallo, ma con una corporatura più massiccia. Ci guardammo poi, scomparì tra gli alberi, così come era apparso.

 

 

 

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Capitolo 7
*** Solo con te, riesco a vivere. ***


Dato che non potevo resistere, ho pubblicato subito il capitolo! ^^

Prima però vorrei rispondere alle vostre recensioni:

MartinaBea: Ciaoo! Sono contenta che la storia ti piaccia **  Si, Bella è convinta di essere uno sbaglio, si Jacob è già un licantropo u.u

 

missrikottina: No, non si spaventa vedendo Jake-lupo (anche se non sa che è lui)!  Si l’Edward della storia è  “mister perfezione Edward Cullen” ._.

Alla tua domanda “Cosa potrebbe fare a Bella” non posso rispondere, perché sarà una spiacevole sorpresa L  Non posso fare anticipazioni ùù

Per quanto riguarda Bella e Jake non stanno insieme, ma in questo capitolo si frequenteranno molto.  Bella non si innamorerà di Edward, anzi..

NO! Sto rivelando troppo :P Per ora, BASTA ANTICIPAZIONI.

Ora starete gridando “Bruciatela! Bruciatela!” ahah ma devo tacere! Un bacio! ^^

 

 3_LupkkiOtta_3 : Lo so, lo so. Il vampirozzo però ci deve essere ç__ç Sisi, lui vuole Bella, Bella vuole Jacob. :D

 

fayeforyou: Carissima! Ebbene si, gli argomenti principali sono già messi in chiaro anche se ci saranno molte sfumature, quindi, prometto che rimarrete soddisfatte!  Si, la mia Bella è decisa, perspicace, e a volte aggressiva. Nei prossimi capitoli scoprirete che dietro le apparenze, c’è molto da scoprire! I capitoli POV Jacob erano INDISPENSABILI u.u

La parte di Breaking dawn “Jacobiana” mi ha fatto troppo ridere, soprattutto i titoli! xD ma mi ha anche molto commosso T^T Tanti saluti!

 

Ora vi lascio al capitolo! 

RECENSITE!

Solo con te, riesco a vivere.

 

Ero sola in casa.

Ero sola al mondo.

Ero sola e nuda davanti ad uno specchio.

A cercare di sembrare quello che non ero: Una donna forte.

Perché io sembravo forte, ma non lo ero. Ero fragile, come la porcellana. E potevo cadere, frantumarmi, infrangermi al suolo come la pioggia che scrosciava lungo il tetto di quell’orribile casa. Cosa potevo fare?

Cosa DOVEVO fare?

Lasciarmi andare alle persone? Uscire dalla mia bolla? Piccola e indifesa nelle mani del mondo? NO!

Eppure, l’unica persona con cui sentivo il bisogno di aprirmi, era Jacob.

Lui era così speciale.. Nei giorni dopo il nostro primo incontro, non ci eravamo allontanati un attimo. Il giorno a scuola, la sera al cinema, al ristorante, al luna park. Lui mi faceva sentire viva. Come mai nessuno.

Lui mi faceva sentire importante.

Come per nessuno.

Ero appena uscita dalla doccia. Osservai i miei capelli bagnati, una goccia partì dal collo, attraversò il petto e si perse sulla mia pancia piatta.

Mi osservai bene, il volto, le braccia, il ventre, le gambe.

Poi, come un automa, mi girai e mi vestì. Mancavano due ore.

Ora, come se fosse il dilemma più grande della mia vita, mi venne in mente un quesito: Cosa avrei indossato?

Optai per un paio di jeans neri, all star, e canotta nera, con giacchetto di pelle.

Lasciai i miei capelli ricadere sulle spalle, ondulati.

Mi truccai leggermente, ed infine, gira e rigira, si erano fatte le 19. Jacob sarebbe arrivato a minuti.

Ero improvvisamente entusiasta, eccitata e felice!

Si, ero felice. Come mai in vita mia. Il campanello suonò, io mi fiondai giù per le scale.

Mi guardai un attimo allo specchio e aprì la porta con un sorriso a 32 gradi:

Trovai Jake, sorridente e felice. Felice come me.

Buttai le braccia al suo collo e lui allacciò le sue alla mia vita. Gli sussurrai all’orecchio “Cel’hai fatta, ti ho aspettato tutto il giorno”

“Verrò sempre, per te” mi rispose.

Non resistetti, mi allontanai di poco e premetti le mie labbra sulle sue.

Erano calde,morbide, la perfetta metà delle mie.

Dischiusi le labbra e la sua lingua giocò con la mia. Il bacio si fece più passionale, fino a che non ci staccammo, entrambi ansanti.

Lui appoggiò la fronte alla mia, io lo fissavo negli occhi.

“Andiamo?” mi disse sorridente.

“Io avrei qualche altra idea..” gli dissi maliziosa. Staccandomi.

“Ahahahaha dai, andiamo gattina” mi disse, ancora tra le risate.

“Arghh” gli feci, imitando un gatto che graffia.

Mi prese per mano e mi condusse alla sua moto. Mi fece indossare il casco e partimmo. Io mi strinsi alla sua enorme schiena, cercando di catturare più quantità possibile del suo profumo.

Arrivammo davanti ad una spiaggia, io ero confusa.

“Ma, dove siamo?” Gli dissi, scendendo dalla moto e togliendo il casco.

“Siamo alla spiaggia di La Push, ho pensato che sarebbe carino fare una cena al mare.” Mi sorrise e mi prese per mano, guidandomi sulla spiaggia, dove era posizionato un enorme tappeto.

C’era da mangiare di tutto. Finito di mangiare, ci sdraiammo e io mi accoccolai sul suo petto.

“Le stelle sono bellissime..” dissi, sovrapensiero.

“Già”

“Vedi quella stella? Quella che brilla di più? Si chiama Isabella.” Disse guardandomi negli occhi, che sentì pungere. Neanche due minuti ed ero scoppiata a piangere sul suo forte petto.

“Perché piangi?” mi disse preoccupato.

“Idiota! Mi hai fatto commuovere! E ora il trucco?”

“Ahahah ti dedico una stella e tu ti preoccupi per il trucco?” disse divertito, ma con una punta di delusione.

“Sciocco di un ragazzo! Ti amo!” gli dissi.

Si avvicinò al mio orecchio “Allora sei contenta. E comunque, ti amo anch’io” poggiò le sue labbra sulle mie, delicate.

“Che ne dici di un bagno?” mi guardò malizioso.

Lo fissai per alcuni minuti, cercando di capire se fosse serio o meno.

“Ehii Bella addormentata ci sei?”

“Ah ah spiritoso!” gli dissi seria, ma poi inziò a farmi il solletico. Le sue mani agili erano velocissime sui miei fianchi e sulla mia pancia.

Ci ritrovammo in una posizione ambigua, io sotto, lui sopra.

“Ho vinto io” mi disse.

“Peccato che io AMO stare sopra”gli dissi con tono di sfida, invertendo le posizioni, ora ero io a cavalcioni su di lui.

Con uno scatto fulmineo, mi aveva presa in braccio e ora stava correndo verso il mare, sentivo gli schizzi d’acqua bagnarmi la schiena. Solo quando sentì i polmoni bruciare mi accorsi che eravamo entrambi sott’acqua. Sguizzai via da lui, riemergendo poco più in là. Dopo un secondo riemerse anche lui.

“Questo non dovevi farlo” mi disse, con fare minaccioso.

Appena lo vidi muoversi, scattai verso la riva. Inutile dire che le mie possibilità erano nulle, dato che mi aveva afferrata per i fianchi e portata a largo.

Allacciai le braccia al suo collo, il capo poggiato sulla sua spalla, le gambe attorno alla sua vita.

Ero esausta, lui capì e mi riportò riva.

Mi fece sdraiare sul tappeto e mi coprì con una coperta. L’unica cosa che ricordo è il suo volto mentre mi poggiava sul mio letto..

 

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Capitolo 8
*** Non la lascerò nelle tue fetide mani. ***


Il mio pensiero vola verso te
per raggiungere le immagini
scolpite ormai nella coscienza
come indelebili emozioni
che non posso più scordare
e il pensiero andrà a cercare
tutte le volte che ti sentirò distante
tutte le volte che ti vorrei parlare
per dirti ancora
che sei solo tu la cosa
che per me è importante...

 

Scusate, ma questa parte della canzone (Per me è importante- Tiromancino) mi sembrava TROPPO adatta. ^^ Inoltre, volevo chiedervi una cosa. Non sono capace a mettere le foto nei capitoli, qualcuna di voi mi aiuta? :S

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Non saprò mai ringraziarvi abbastanza. MAI E POI MAI.

Anche a chi legge in silenzio. Vi giuro che siete la ragione per cui scrivo, mi date troppe soddisfazioni. <3<3

 

 

 

 

Ora vi lascio al capitolo.

Ps: Risponderò alle recensioni del capitolo n° 6 e di quello n°7 nel prossimo capitolo. :D

Mi raccomando:

 RECENSITE!

POV JACOB

Non la lascerò nelle tue fetide mani.

Era lì, così bella.

Era lì, tra le soffici lenzuola.

Non resistetti, rimasi con lei per la notte, guardandola dormire.

Ero così felice. Come non mai. Solo lei sapeva darmi emozioni, mi faceva sentire vivo. La sua presenza era inebriante per me.

Solo una cosa ci ostacolava: la mia natura.

Ero un licantropo, cazzo! E lei era così fragile. Poteva succedere tutto in un attimo: Un’arrabbiatura e puff, sarei diventato un lupo. Enorme, come se non bastasse. E lei, come creta nelle mie mani. L’avrei potuta uccidere. Piccola e fragile umana.

A un tratto, sentì degli ululati nel bosco adiacente alla casa di Bella, quindi le bacia dolcemente le labbra e mi fiondai fuori dalla finestra. Iniziai a correre, poi mi trasformai. Il suono dei miei vestiti che si strappavano riecheggiò nella notte.

Appena possibile, udì i pensieri di Sam, il capobranco.

“Jake, sono al confine. E non sembrano amichevoli” vidi attraverso i suoi occhi quello che stava succedendo: Quella feccia dell’umanità, Edward Cullen e i suoi due fratelli, l’orso e il biondo, ringhiavano contro Quil, Embry e Paul.

Urlavano, ma non capivo cosa. Iniziai a correre, affondando gli artigli nella terra, brulicante di piccole creaturine.

Arrivai in pochi minuti.

Ringhiai “Cosa volete?” Dissi mentalmente. Sapevo che il succhiasangue sapeva leggere nella mente.

“Voglio Bella.” Disse il rosso, sorridendo spavaldo. Mi accecò d’ira.

“Non l’avrai mai” Risposi, sempre ringhiando.

“Chi lo dice? Un cane da guardia come TE?” Sputò l’ultima parola con acidità, che non mi fece più vedere niente. Sentì solo i muscoli scattare, aprire la bocca e agguantare qualcosa di duro e freddo. Tirai e un urlo disumano riecheggiò tra gli albero.

Abbassai lo sguardo, per vedere quale parte di quel corpo senza vita gli avevo portato via.

Un braccio. Lo guardai con aria di sfida “Non provare a tornare mai più” E lanciai la membra lontano, tra la foresta. I tre mi ringhiarono e con un balzo iniziarono a correre via.

Io mi rilassai  poco a poco. Mi voltai verso i miei amici, rimasti in disparte.

“Tutto bene fratelli?”

“Si Jake, tutto bene” Mi rispose Quil. Embry e Paul annuirono con le grandi teste.

“Ragazzi, il peggio sembra passato. Andiamo a dormire.” Ci disse Sam.

Ci salutammo e io andai a casa, per riposare. Inutile dire, che appena nel letto, pensai a Bella. Non come sempre, ma pensai a lei, tra le mani di quell’essere. Lui la voleva, e io sapevo che le sanguisughe quando volevano qualcosa, solitamente la ottenevano. Eppure, si era arreso così facilmente.. Il mio cervello analizzò ogni suo comportamento, fino a che il mio cervello si spense..

 

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Capitolo 9
*** Passion ***


 

Scusatemi per l'abominevole ritardo ç______ç Mi dispiace davvero tanto! Spero che con questo capitolo mi possiate perdonare T^T

 Recensioni capitolo 6:

missrikottina: Bè, sinceramente Nessie mi da un po’ ai nervi (essendo io gelosa di Jake :P).

                      Io tifo per JacobxLeah, però ho voluto fare un esperimento, JacobxBella.

                      Per il resto delle tue domande, c’è stata una risposta nel capitolo 7 xD

                      Un bacio <3

 

MartinaBea: Si esatto, Bella sta bene con Jake :D

                    Per quanto riguarda Charlie, FORSE e dico FORSE prenderà un’altra piega e si  

                    Interesserà, ancora non so. E l’ultima domanda, anche per te, c’è stata risposta  nel capitolo 7

 

Recensioni capitolo 7:

Di nuovo voii! Che fine hanno fatto le altree? T^T

Bè, comunque rispondo (:

misspopolare alias missrikottina: Aahaha anche a me Cullen irrita molto u.u  Un bacio <3

 

 MartinaBea :  Diciamo che il succhiasangue, vuole il sangue e il corpo di Bella. Non se ne è assolutamente innamorato. Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento ^^

  Passion

 

Pov Jacob

 

Ti Ti Ti Ti

Aprii gli occhi, al suono della sveglia.

Era l’alba.

Mi andai a fare una doccia.

Come un flash, mi tornò in mente la notte trascorsa: I succhiasangue ci avevano quasi attaccati e io avevo staccato un braccio al rosso. Chissà se lo aveva ricucito.

Scesi a fare colazione.

Mio padre probabilmente dormiva, quindi cercai di non fare rumore.

Poi, mi fiondai alla finestra di Bella.

Lei era in bagno, sentivo l’acqua attraversarle il corpo, le mani che massaggiavano i capelli.

Mi sedetti sul letto, impaziente di rivederla.

 La sentì chiudere il rubinetto, uscire dalla vasca e indossare l’asciugamano; dei passi e poi la porta si aprì: Davanti a me, Bella era coperta da un misero asciugamano che le lasciava scoperte le cosce, i capelli ricadere sulle spalle. Appena mi vide sgranò gli occhi e mi si fiondò addosso.

Me la ritrovai sopra, che mi guardava entusiasta.

“Jake” sussurrò a un millimetro dalle mie labbra.

“Bella”  e mi impossessai di quella bocca, mia di diritto.

Lei accolse la mia lingua, buttandosi di peso sul mio corpo. Lì sotto qualcuno si agitava.

“Ehi ehi, sei bagnata” forse capì male, perché arrossì.

La mia maglietta era zuppa.

“Oddio! Scusami io..” Si era alzata e ora cercava di asciugarmela. L’asciugamano era calato, rivelando parte del suo seno.

“Levatela” mi ordinò, guardando la mia maglietta.

Io sorrisi e feci come mi aveva ordinato.

Spalancò gli occhi e socchiuse la bocca, alla vista dei miei muscoli.

“Attenta a non sbavare” le suggerì. Lei arrossì e prese la mia maglietta, appendendola fuori dalla finestra.

“Vieni qui” le dissi abbracciandola da dietro.

“Allora, la nottata com’è stata?” mi chiese voltando il volto verso di me.

“Tranquilla, come sempre” Bella non doveva sapere dell’accaduto.

Si girò, appoggiando le mani sui miei pettorali, io le andai a posare sulla vita.

Mi spinse verso il letto, la lingua intrecciata alla mia. Arrivammo al bordo, perdendo l’equilibrio e rimbalzando sul materasso. Sorridemmo entrambi, senza separarci.

Mi avrebbe fatto perdere la testa, un giorno. Stavo arrivando al limite, non mi sarei più contenuto. Bella spostava in suo bacino avanti e indietro, in una lenta tortura. Fortunatamente o disgraziatamente, la sveglia suonò e noi ci ricomponemmo.

“Ehm, io.. io vado a vestirmi..” disse Bella imbarazzata.

“Oh sisi ma certo.. vai pure..” risposi io, nella stessa situazione.

La guardai fare colazione e andammo a scuola.

Ero impaziente di vedere se la sanguisuga fosse così impavida da ripresentarsi a scuola..

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Capitolo 10
*** Calma piatta. ***


MartinaBea: Già, Charlie dovrebbe proprio rendersi conto dei suoi sbagli.. Baci!

 

fayeforyou: Scusamii! Scusami davvero, non lo avevo visto! Comunque questo capitolo non è un granchè, provvederò nei prossimi!

 

Comunque volevo dirvi che questo capitolo, non è proprio un capitolo, perché è corto.xD

Volevo solo farvi scoprire che il succhiasangue a scuola non c’è. Cosa starà archietettando?

Si è arreso? Scoprirete tutto! Vi lascio nella suspense.

 

Ho un grande annuncio: Sono riuscita a mettere le foto! u.u                                                                                                                                      

Bella. I capelli sono lunghi ma raccolti nel cappello.                     

  

Jacob, con la camicia da boscaiolo. (:Q__)

 

 Calma piatta

 

Pov Jacob

 

Io e Bella arrivammo a scuola in perfetto orario.

Bella era tranquilla,la testa poggiata sulla mia spalla, il mio braccio intorno alla sua vita.

Io vagliavo con lo sguardo l’intero corridoio, per individuare quella feccia.

Non lo trovai.

Le prime lezioni passarono velocemente e quando arrivò l’ora di pranzo, io

Mi preparai a tutto.

Ma fu tutto invano, i Cullen non c’erano.

Che avessero deciso di non competere con noi?

Che stessero aspettando il momento giusto per attaccare?

Una cosa era certa: il branco doveva tenere la massima allerta.

Dovevamo ucciderli, prima che..

“Ehi Jake, tutto bene?” Bella seduta al mio fianco era preoccupata.

“Si Bells, sto bene. Sono un po’ nervoso, per il compito di matematica” mentire fu

facile, ero sempre stato abile in questo genere di cose.

Mi avvicinai a lei, le accarezzai la guancia e la bacia, per poi allontanarmi poco dopo.

“Ti amo”  mi disse,guardandomi negli occhi.

“Ti amo” le dissi, mai stato più sicuro delle mie parole.

La campanella suonò, così ci dirigemmo verso le rispettive aule.

All’uscita da scuola, accompagnai a casa Bella e mi fiondai da Sam, per riferigli tutto.

 

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Capitolo 11
*** Mi hai rovinato la vita. ***


Capitolo davvero tanto, tanto drammatico.

Come vi avevo anticipato. Però, la storia è a lieto fine.

 

Mi hai rovinato la vita.

Pov Bella

Camminavo per le strade buie di Seattle.

Ero andata a comprare un pensiero per Jake, dato che oggi era un mese che

La nostra storia era iniziata.

Le mie scarpe facevano un rumore sgradevole, a contatto con le pozze

di fango, frutto dell’ acquazzone di qualche ora prima.

Stavo per raggiungere la fermata dell’autobus, quando un rumore alle mie spalle

colse la mia attenzione.

Mi girai di scatto.

Quello che mi trovai davanti, mi sorprese.

Edward Cullen.

L’ultima volta che lo avevo visto, era stato il mio primo giorno di scuola.

Mi aveva portata ad abbandonare la lezione, con le sue domandi insistenti.

Ed ora, eccolo, davanti a me. Con uno sguardo divertito.

“Cullen” dissi sprezzante.

“Bella Swan, chi si rivede!” mi sorrise, sarcastico.

“Cosa vuoi?” lo incenerì con lo sguardo.

“Facile. Voglio una cosa che mi è stata negata per tanto tempo.

Voglio te.”

Io mi irrigidì “ Io sto con Jacob.”

“Ahah, lo so. E’ stato un ostacolo davvero fastidioso, ma ora non c’è.”

“Cosa vuoi dire?”

Con un battito di ciglia, era a pochi centimetri da me.

“Che ora siamo solo io e te.”

Con la mano, salì ad accarezzarmi una guancia.

Poi, con l’altra.

Mi teneva la testa immobile tra le sue mani, mentre io mi divincolavo.

“Non potrai sfuggirmi” dicendo così, premette violentemente le sue labbra

sulle mie.

Io cercavo di muovermi, ma mi teneva immobile. Era così forte.

D’ un tratto, sentì la sua lingua premere contro le mie labbra.

Io tentai in tutti i modi di non permetterglielo, ma ci riuscì.

La sua lingua esplorò tutta la mia bocca, intanto lacrime calde

scorrevano sul mio viso.

Non so come, riuscì a lanciargli un calcio in mezzo alle gambe in

modo da liberarmi.

Scappai di corsa da lui, ma era sempre più veloce.

Me lo ritrovai davanti, con gli occhi oscuramente neri.

Mi prese per il collo e mi buttò vicino ad un cassonetto.

Io ero stordita, quando me lo ritrovai sopra.

Le sue mani cercavano di togliermi la felpa, io urlavo e tiravo calci.

Poi, sentì freddo.

Mi aveva tolto la felpa.

Iniziai a piangere.

Mi slacciò i pantaloni.

Io ero solo in intimo.

“Ti prego, ti prego!” piangevo, urlavo, mentre lo scongiuravo di

Non farmi del male.

Lo vidi slacciarsi i pantaloni, con un sorriso trionfante.

“NOO! Ti prego, ti prego!”

Con un gesto, mi strappò le mutandine.

Io urlai, con tutto il fiato che avevo in corpo.

All’improvviso, sentì qualcosa di freddo tra le cosce.

Mi teneva immobile.

Un dolore lancinante, quello che ricordo.

Non che fosse il mio primo rapporto, ma era entrato in me con una

tale violenza, da farmi sentire qualcosa di caldo tra le gambe.

Lui ansimava, mentre aumentava le spinte.

Io piangevo, piangevo.

Poi, chiusi gli occhi.

La tortura continuava.

Iniziò a darmi degli schiaffi, poi dei pugni.

Mi strappò il reggiseno.

Io lo scongiuravo, ma ormai non c’era più niente da fare.

Si alzò.

“Puttanella” mi disse, prima di darmi un calcio.

Poi un altro.

Ed un altro.

Fino a che, il dolore fu troppo.

Insopportabile.

Non piangevo più.

Non urlavo più.

Fissavo l’immondizia vicino a me.

Mi accorsi che ero piena di sangue.

Tra le gambe, soprattutto.

Rimasi immobile per ore, o almeno così mi sembrava.

Vidi qualche luce, ma non avevo la forza di urlare.

Tantomeno di alzarmi.

Così, aspettai.

Poi cosa, non lo so.

“Bella! Bella! Dove sei?” Era forse un angelo? Un angelo che mi chiamava?

L’unica voce che volevo sentire, era la sua.

Ma non riuscivo a parlare.

Le lacrime scendevano dai miei occhi, ma non facevo alcun rumore.

“Oh mio Dio..” una voce terrorizzata, la sua voce.

Lo sentì inginocchiarsi vicino a me.

Si prese la testa fra le mani ed iniziò a piangere.

No, non doveva piangere.

“Non.. pian..ge..re” riuscì a dire.

“Bella! Oh Bella! Mi dispiace tanto! Se non ti avessi lasciata andare da sola

questo non sarebbe successo!” Jacob si disperava, piangeva e imprecava.

“Chi è stato a farti questo?” Mi chiese, pieno di rabbia.

“Cullen” Dissi, iniziando a piangere più forte.

“Oh Bella, non fare così, ti prego”

Mi girai, e mi aggrappai alla sua maglietta.

“Uccidilo.” Le uniche parole che gli dissi.

Lui mi prese in braccio.

“Fosse l’ultima cosa che faccio” mi bacio la testa.

Ero piena di sangue. Un occhio chiuso, provare minimamente ad aprirlo,

significava la nausea,tanto era il dolore.

Mi portò in macchina, io ero nuda.

Prese una coperta e me la passò attorno alle spalle.

Io ero immobile. Non parlavo.

Non piangevo. Sentivo male ai reni, alle costole.

Sentivo la bocca gonfia.

E le guancie bagnate.

Le sfiorai con i polpastrelli.

Sangue.

Appoggiai la testa sulla spalla di Jacob, il quale mi baciò i capelli bagnati.

“Dove vuoi che ti porti?”

“Non da mio padre, ti prego” la mia voce era apatica.

Inflessibile.

“Mmm.. so dove portarti.”

“Grazie, di tutto. Ti amo” gli dissi.

“Ti amo.” Disse baciandomi la fronte.

“Okay, siamo arrivati” Disse, frenando.

In un baleno fu al mio sportello.

“Non ti affaticare, ti prendo io”

Mi prese i braccio e mi portò dentro ad una casetta in legno.

Non sapevo dove fossimo, che ore fossero.

Sapevo solo che mi sentivo sporca.

“Lavami, ti prego” Gli dissi.

“Oh bè..” rispose lui a disagio.

“ Mi hai già vista nuda. Esattamente poco fa”

“Ok..”

Mi portò davanti ad una porta e la apri.

C’era una vasca al centro della stanza.

Mi ci appoggiò delicatamente dentro.

Aprì l’acqua, che divenne subito rossa.

“Bella, non sai quanto mi dispiace..” aveva gli occhi lucidi.

“ Sto.. sto bene.” Provai, senza risultato, a consolarlo.

“Domani informerò Sam, lo troveremo.

E poi, si pentirà di essere nato.”

“Jake, vieni qui” lui si avvicinò e io presi il suo volto tra le mani.

Notai vari tagli sulle dita, ma a catturare la mia attenzione furono i suoi occhi.

Premetti le mie labbra gonfie sulle sue e chiusi gli occhi.

In un primo momento, fu piacevole; poi, sentì delle labbra fredde

contro le mie. Come un flash aprì gli occhi.

Avevo davanti Edward Cullen.

“NOO! Vattene!” urlai, in preda al panico.

“Bella! Bella! Sono io, sono Jacob!” Jacob mi guardava terrorizzato.

“Jake ti prego.. scusami” iniziai a piangere.

“Bella non fa niente..” prese la mia mano nella sua.

Poi, prese una spugna, ci verso del bagnoschiuma e inziò a sfregarmela sulle braccia,

sulle spalle, dietro la schiena, sul seno, sul ventre, sulle gambe.

Mi lavò i capelli, massaggiandoli delicatamente.

Io ero adagiata sulla vasca.

Ero immobile, fissavo il nulla.

D’un tratto, Jake mi prese e mi avvolse in un accappatoio.

Mi mise su un letto, le membra mi facevano male.

Due minuti, e la mia mente era popolata da un incubo.

Facile capire quale fosse..

 

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