Il Principio degli opposti

di Moriartied
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** II CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** III CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** IV CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** V CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** VI CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** VII CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** VIII CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** IX CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** X CAPITOLO ***
Capitolo 11: *** XI CAPITOLO ***
Capitolo 12: *** XII CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** I CAPITOLO ***


Salve! Era da tempo che non scrivevo una nuova fanfiction, in particolare sulla coppia Draco/Hermione...so bene che il mondo delle fanfic è popolato da storie su questa coppia, ma non potevo resistere a lungo, avevo assoluto bisogno di scrivere, scrivere e scrivere, in particolare su di loro. Spero vivamente che la storia vi piaccia...I primi capitoli sono piuttosto corti, spero vogliate perdonarmi, ma sapete, avendoli scritti durante le noiose lezioni di greco e latino, dovevo ogni tanto stare attenta. Vedrete che i futuri capitoli non vi deluderanno...almeno spero ^___^ bè, dopo questa noiosa introduzione vi invito a leggere la mai fanfiction e spero di tutto cuore che vi piaccia...Enjoy ^____^
P.S. I personaggi del mondo di Harry Potter non sono di mia proprietà ma di J.K. Rowling (C)


I capitolo

Conoscete il principio per il quale gli opposti si attraggono? Bè, io si e fino a qualche mese non ci credevo e non riesco a crederci neanche ora, eppure....


Era quasi il primo di Gennaio il giorno in cui ricordai questo modo di dire, non so perchè, ma riaffiorò nella mia mente così, dal nulla, senza nessun motivo particolare. Ero al tavolo della mia casata, come ogni sera, ma quel giorno era speciale: era Capodanno. Ad Hogwart c'è sempre un gran banchetto sontuoso e durante le festività di questo genere lo diventa anche di più. E ovviamente, come al solito, ai miei lati c'erano i miei migliori amici: Ron Weasley ed il Prescelto, la persona più famosa dell'intero mondo magico, Harry Potter. Ci chiamano "Il trio dei Santi" e davvero non riesco a sopportare questi sopranomi, sono letteralmente irritanti!
-Ron, per l'amor del cielo, non ti ingozzare in quella maniera!-
.Fcufa Hemmione, ma...- e qui ingoiò un enorme pezzo di carne -...stavo morendo di fame!-
Io scossi la testa, esasperata ed Harry mi diede un'amichevole pacca sulla spalla.
-Lascialo stare Hermione, sai com'è fatto.- e mi sorrise. Io annuì e sospirai, era impossibile convivere con questi due. Ad un tratto sentì uno sguardo su di me, non so come feci a capirlo, ma sentii che qualcuno mi stava osservando ed a quanto pare avevo ragione. Dal tavolo dei Serpeverde vidi Draco Malfoy che mi guardava. Aveva uno strano ghigno sul viso ed io aggrottai le sopracciglia.
-Che vuoi?- chiesi, muovendo solo le labbra e lui per tutta risposta ignorò la mia domanda e continuò a guardarmi fin quando Pansy "faccia da carlino" Parkinson non lo strattonò per la veste da mago e lui allora distolse lo sguardo. Alll'improvviso il preside si alzò per il suo solito discorso, ma sta volta non lo ascoltai. Ora ero io che guardavo Malfoy e mi accorsi solo in quell'istante che lui non era male, dopotutto: i bei capelli di un biondo simile al bianco, gli occhi color del ghiaccio, ma che di glaciale non avevano assolutamente niente, anzi, emanavano uno strano calore. Scossi la testa per scacciare quei pensieri e mi resi conto che si stavano tutti alzando.
-Ehi, Hermione! Andiamo!- mi urlò Ron che era già all'entrata. Io annuì energicamente e lo seguii, mentre lui mi prese per mano ed io arrossì. Mi guardai intorno e vidi la sagoma di Malfoy scendere nei sotterranei, verso la sua Sala Comune. L'ultima cosa che vidi prima che lui sparisse del tutto fu il suo sguardo posato su di me.

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Capitolo 2
*** II CAPITOLO ***


II Capitolo

Quella fu la prima notte che sognai il viso di Malfoy. Era un sogno strano, senza alcuna logica: sognai la sua testa che galleggiava nell'aria e che mi sorrideva. Quando mi risvegliai fu come essere risucchiati da qualcosa e rimasi stesa a letto con gli occhi spalancati. Qualcuno direbbe che secondo il mio subconscio io sarei innamorata di lui, ma non può essere! Io lo odio, l'ho sempre odiato e sempre lo odierò! Guardai le lancette del mio orologio da polso, posato sul comodino. Imprecai. Erano ancora le cinque del mattino ed io, perfettamente sveglia, non riuscì più a prendere sonno; mi alzai senza far rumore e, prendendo dei fogli di pergamena, scesi in Sala Comune: se non riuscivo a dormire almeno avrei fatto qualcosa di utile. Mi misi a studiare, china sul mio tema di Pozioni, assegnatoci dal professor Lumacorno e dopo una ventina di minuti i miei occhi iniziarono a cedere e sentii le palpebre diventare più pesanti. Alla fine, non so come, mi addormentai. All'improvviso mi svegliai di colpo, ridestata da un bacio che Ron mi aveva dato sulla guancia. Guardai fuori dalla finestra, il sole era già alto ed io mi ero addormentata senza rendermene conto.
-Non mi dire che sei rimasta sveglia tutta la notte sui libri!- esclamò Ron, scandalizzato.
-Non sarebbe una novità.- disse Harry ridendo ed io gli scoccai un'occhiataccia.
-No, non ho studiato tutta la notte Ron, semplicemente 'sta notte mi sono svegliata e non riuscivo più a prendere sonno, tutto qua!-
-Un brutto sogno?- chiese Ron avvicinandosi al mio viso.
-Già....un incubo.- risposi senza pensare e mi lasciai baciare.



La campana che annunciava la fine delle lezioni suonò ed uscimmo dall'aula di Trasfigurazione, chiacchierando e ridendo. Io mi fermai di botto.
-Scusate ragazzi, ho lasciato la penna in aula! Voi andate, vi raggiungo!- urlai ad Harry e Ron che erano già piuttosto lontani da me. Mi fecero segno che andava bene ed io rientrai nell'aula, apparentemente vuota. Richiusi la porta dietro di me, ignara del fatto che dentro ci fosse ancora qualcuno.
-Buongiorno Mezzosangue...che sorpresa trovarti qui.- mi voltai verso la fonte della voce e vidi un ragazzo seduto al proprio banco.
-Malfoy, anche per me è una bella sorpresa.- dissi io sarcastica. In realtà non era affatto una buona cosa che io e lui fossimo soli, in un'aula vuota e con la porta chiusa. Lui si avvicinò a me con passo leggero ed elegante, come fanno i nobili. Bè, lui nel mondo dei maghi lo è, più o meno, e la sua famiglia è la più importante ed influente dell'intero mondo della magia...O forse dovrei dire era?
-Voglio sapere perchè ieri sera mi guardavi! Essere osservata è una cosa che mi dà profondamente fastidio!- esclamai io ed il mio cuore cominciò a battere forte in attesa di una risposta. Lui si avvicinò ancora di più a me e si abbassò per arrivare con la bocca vicino al mio orecchio.
-Vuoi proprio saperlo?- mi sussurrò ed io arrossì immediatamente, diventando come si dice di solito "rossa come un pomodoro".
-Si- risposi con un po' di difficoltà, sopraffatta dall'imbarazzo. Lui si rimise dritto e con un ghigno disse:
-Eri macchiata sul viso.- ed io a quelle parole passai dal rosso per l'imbarazzo al rosso della rabbia.
-Brutto...Maledetto, ma come ti permetti?!- gli urlai, cercando di prenderlo a pugni. Lui però, con una mossa fulminea mi bloccò per i polsi, spingendomi al muro e bloccandomi lì.
-Non ci si comporta così, Granger.- sussurrò e mi bacio con foga sulle labbra, un bacio passionale. Cercai di serrare la bocca, ma non ci riuscì e risposi al suo bacio. Lui mi lasciò i polsi ed io ne approfittari per spingerlo via e gli diedi uno schiaffo così forte che il rumore risuonò in tutta l'aula.
-Non provarci mai più, hai capito Malfoy?!?- gli urlai e, prendendo dal mio banco ciò che avevo dimenticato fuggì via, verso la Sala Grande. Lui si affacciò alla porta dell'aula, massaggiandocci la guancia colpita e sentii distintamente le parole:
-Sarai mia Granger...-

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Capitolo 3
*** III CAPITOLO ***


Arrivata in Sala Grande mi precipitai verso una panca libera e mi sedetti di botto afferrando con furia tutto quello che mi capitava sotto mano.
-Hermione? Fai paura, che cos'hai?- Mi chiese Harry e io lo guardai con sguardo tanto furente che lui si scostò di qualche centimetro.
-Dov'è Ron?- dissio io guardandomi in giro ed incrociai lo sguardo di Malfoy, appena entrato nella Sala.
-E' andato ad allenarsi da solo a Quidditch. Perchè?-
-Niente, volevo solo sapere...- risposi io. Era meglio non dire niente nè ad Harry nè a Ron.
-Ehi Granger!- Mi chiamò Malfoy dall'altro lato della Sala, dove c'era il suo tavolo. Io mi girai lentamente verso di lui, i miei occhi sprizzavano fuoco e lui mi fece l'occhiolino ed io, arrabbiata, distolsi in fretta lo sguardo.
-Perchè Malfoy ti ha fatto l'occhiolino?- mi chiese Ron all'improvviso, appena arrivato.
-Niente, il solito deficente!!- risposi quasi urlando, tanto ero nervosa.
-Ok, calmati. E' una giornata no, per caso? Hai sbagliato a tradurre una lettera in Antiche Rune?- disse lui, prendendomi chiaramente in giro ed io, che non ce la facevo più, gli diedi un calcio nello stinco e me ne andai via a grandi passi, sbattendo i piedi.
-Ma che le è preso?- sentì esclamare a Ron. Avevo bisogno di tanta calma e tanta tranquillità, così uscì fuori, nel parco ed inspirai a lungo l'aria fresca che provveniva dal bosco. Cominciai a sentirmi meglio e mi diressi verso un albero sulla riva del lago, nascondendomi all'ombra dei rami.
-Dannazione! Maledetto Malfoy!!- urlai io finalmente, libera di potermi sfogare. Inspirai e cercai di calmarmi e ripensai al bacio che mi aveva dato. Decisamente baciava meglio di Ron, su questo non c'erano dubbi. Ed io avevo risposto solo per liberarmi di lui no? Non mi era affatto piaciuto, assolutamente no! Mi coprii il volto con le mani.
-Oddio! Stupido Malfoy!! E' tutta colpa tua!- sbottai io.
-Di cosa sarebbe colpa mia?- chiese una voce alle mie spalle ed io mi alzai immediatamente.
-Stai lontano da me!!- urlai io, arretrando ed all'improvviso inciampai all'indietro, verso il lago.
-Attenta!- esclamò Draco e mi prese per un braccio cadendo tutti e due nelle gelide acque del lago.



-Bevete questa, prima di prendervi una polmonite! Ancora non capisco come abbiate fatto a cadere nel lago!- ci disse Madama Chips, dandoci una pozione ed uscì dall'infermeria, borbottando. Io, di malumore e raffreddata presi la pozione, senza fiatare, anche se aveva un sapore terribile. Malfoy fece un sacco di smorfie, sentendone l'odore e, appena la bevve fece una faccia disgustata.
-Ma fa schifo 'sta roba!!- esclamò, allontanando da sè il calice con la pozione.
-Malfoy, non fare il bambino e bevila! E' colpa tua se ci ritroviamo qui!- dissi spazientita, guardandolo male.
-Colpa mia?! Sei stata tu a tirarmi con te nell'acqua, Mezzosangue! Dovrò disinfettarmi la mano!- ribattè lui, ma si sbagliava. Era stato Malfoy a cercare di evitarmi una caduta nel lago, prendendomi per mano. Ad un tratto lui si tolse la coperta che l'infermiera gli aveva messo addoso per coprirlo, prese la bacchetta e con un solo movimento di quest'ultima i suoi vestiti tornarono asciutti e fece per uscire da quel posto.
-Dove vai? Dobbiamo restare qui!- sbottai io arrabbiata, ma sbagliai e lui tornò in fretta indietro, verso di me. Me lo ritrovai ad un centimetro dal mio viso.
-Non sei tu a dovermi dire cosa devo fare, Mezzosangue...- sussurrò con tono suadente ed io arrossì, voltando la testa per non trovarmelo davanti e lui, con un ghigno, uscì da lì.
-Malfoy, dov'è Hermione, cosa le hai fatto?!- sentì urlare dal corridoio. Era la voce di Ron.
-Io non le ho fatto assolutamente niente. La vostra Mezzosangue è lì...- rispose lui con noncuranza e sentì uno scalpiccio di piedi e vidi Ron entrare di corsa.
-Hermione, che è successo?!- chiese tutto allarmato.
-Per l'amor del cielo Ronald! Non è successo niente! Sono solo caduta nell'acqua!-
-E tu lo chiami SOLO?!- urlò Ron e Madama Chips gli lanciò un'occhiataccia, intimandogli di fare silenzio.
-Si Ron, tutto qui, non è mica una tragedia!- dissi io a bassa voce.
-E come mai c'era anche Malfoy qui?- chiese sospettoso ed io arrossì...che avrei detto ora?
-E'...è caduto anche lui nel lago...- dissi io velocemente.
-E come mai?-
-Ron, ma cos'è, un interrogatorio questo?- esclamai io e lui parve vergonarsi un po'.
-Scusami...comunque non ti ho ancora chiesto come stai.-
-Bene, grazie.- risposi sorridendogli, un po' in colpa. Non avevo voluto dirgli la verità. L'infermiera arrivò di corsa, dicendo che l'orario di visite era finito e mandò via Ron, mentre io mi asciugai i vestiti e mi stesi sul letto e lentamente mi feci cullare da Morfeo.


 

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Capitolo 4
*** IV CAPITOLO ***


Mi dimisero subito dall'infermieria, in fondo non avevo niente, se non un semplice raffreddore. L'unica cosa che mi faceva davvero male era che avevo mentito a Ron, ed anche ad Harry! Non me la sentivo di rivelar loro che Malfoy mi aveva baciata e che io avevo risposto. Mi sentii un vero verme, la mia sola speranza era Ginny, confidavo in lei e credevo veramente nella sua amicizia così corsi da lei, incurante delle innumerevoli e monotone lamentele di Gazza. La trovai, ovviamente, con Dean, ma non m'interessava, lui sarebbe sopravvissuto ugualmente anche se non fosse stato con lei per qualche ora.
-Ginny...devo...parlarti...- dissi io con il fiatone, a causa della corsa che avevo fatto.
-Ehm, si, ok..ma respira!- mi rispose preoccupata, sventolando la mano in direzione del mio viso, per farmi un po' di vento. Io mi ripresi e quando lei disse che mi ascoltava io lanciai un'occhiata a Dean e lui, in fretta, si dileguò.
-Ebbene?- mi chiese guardandomi. Io presi coraggio e le dissi tutto di fretta.
-HobaciatoDracoMalfoy!-
-Eh? Scusa, non ho capito, puoi ripetere?-
-Ho...baciato...Malfoy...- dissi con calma e lei mi guardò allarmata.
-COSA?!-
-Più che altro è stato lui a baciare me e...io ho risposto solo per togliermelo di torno, ecco.-
-Non ci posso credere!! Ti prego raccontami tutto e dall'inizio!- mi pregò ed io le narrai tutto per filo e per segno, senza esitazioni, ma con un po' di vergogna. Alla fine del racconto Ginny mi guardò sconvolta.
-Accidenti Hermione! Fossi stata al posto tuo non avrei esitato a Schiantarlo!- esclamò con rabbia ed io la fissai sconvolta.
-Ginny, ma che stai dicendo!? Sei per caso impazzita? Io, a differenza sua, sono un buon prefetto e devo dare l'esempio! Non posso mettermi a Schiantare la gente, persino ad uno come Malfoy, anche se avrei tanto voluto.-
-Sarà, ma in una situazione del genere una bella fattura sarebbe stata l'ideale.- ribattè lei e non potei non darle torto. Anche se, ad essere sincera, non ero poi così arrabiata. In qualche modo, il fatto che Malfoy mi avesse baciata, aveva provocato in me uno strano sentimento. Eppure io non lo sopportavo, una parte di me non voleva cedere così facilmente al suo fascino. Venni ridestata dai miei pensieri grazie a Ginny, che mi tirava per la manica.
-Guarda, si parla del diavolo...- disse ed io scorsi Malfoy, con al suo fianco Pansy Parkinson, ma c'era qualcosa che non andava. Lui era più pallido del solito e aveva delle leggere occhiaie. Mi accigliai, non l'avevo mai visto così, sembrava quasi malato. Si guardò improvvisamente intorno e non appena mi vide sussurrò qualcosa a Pansy, che corse in fretta nella direzione dalla quale era venuta e lui, con il suo solito passo leggero, cominciò ad avvicinarsi a me. Ginny si allontanò ed io la fulminai con lo sguardo, mentre la guardavo correre via.
-Salve Granger. Bella mattinata, vero?- disse Malfoy finalmente vicino e con fare divertito.
-Lo era fino a poco fa! Che cosa vuoi?- chiesi freddamente.
-Mi chiedevo come mai non hai detto niente ai tuoi amichetti San Potter e Weasley.
-Non...non sono affari tuoi!- esclamai io mentre lui avanzava verso di me ed io indietreggiavo, ritrovandomi la schiena contro il tronco di un albero. Lui mi bloccò ogni via di fuga, mettendo le mani ai miei lati, sulla corteccia dell'albero.
-Ah, davvero? Invece credo proprio che siano affari miei...- disse avvicinando il viso al mio. Io gli misi le mani sul petto, per spingerlo via ed al contatto con il suo petto arrossii, e nonostante i miei sforzi per cacciarlo non ci riuscii. Lui fece un ghigno e con la mando andò a sfiorarmi il fianco. Sussultai improvvisamente.
-Cosa stai facendo Malfoy!- sibilai io e lui per tutta risposta mi baciò, un bacio morbido, non come quello dell'ultima volta. Lui mi prese per la vita e mi avvicinò a sè ed io non resistetti più e risposi al bacio, mettendogli le mani tra i bei capelli biondo chiaro, premendo sempre di più la mia bocca sulla sua. Il bacio si fece via via più passionale, quasi violento ed all'improvviso suonò la campana delle lezioni. Ci staccammo ed io gemetti, controvoglia, senza fiato. Malfoy sorrise soddisfatto e si separò completamente da me.
-Finalmente hai ceduto Granger.-
-NO! Io...ti ho baciato solo perchè non potevo fare altrimenti!- dissi alterata e lui sogghignò.
-Certo, come vuoi tu. Ci rivedremmo presto Granger e la prossima volta capitolerai ai miei piedi.- sussurrò e se ne andò. Io rimasi lì imbambolata a fissarlo, mentre andava via con quella sua andatura elegante da principe. Mi avviai anche io, con la testa piena di pensieri.
 

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Capitolo 5
*** V CAPITOLO ***


Ero confusa, tremendamente confusa...ed in colpa. Durante la lezione della McGrannit sbagliai a trasfigurare le sopracciglia della mia compagna di banco, suscitando le risate di tutta la classe ed a pozioni rovesciai per sbaglio la mia pozione sulle scarpe di Neville, mandandole a fuoco. Quando uscimmo dall'aula andai di filato nella Sala Comune di Grifondoro e mi buttai sul divano, mentre accarezzavo Grattastinchi, che faceva le fusa. Pensai a cos'era successo quella mattina, cercando di riordinare i miei pensieri. Malfoy mi aveva baciata, ok e fin qui c'eravamo, il problema era la risposta al suo bacio e questa volta non l'avevo baciato solo perchè non c'era altro da fare, ma perchè lo volevo, volevo di nuovo assaporare quella sensazione che con Ron non avevo mai provato, volevo di nuovo le morbide labbra di Draco Malfoy sulle mie, volevo sentire nuovamente quella passione che mi aveva preso quando avevo risposto al suo bacio. Mi vergognai di me stessa, era un po' come se stessi tradendo Ron ed il mio amore per lui cominciava a scemare e qualcos'altro aveva preso il suo posto: la passione ed il sentimento travolgente che provavo quando Draco era vicino a me...Non riuscivo a dimenticarlo, non ricordavo più come si odiava una persona come lui. Persi il filo dei miei pensieri quando entrò Ron, da solo. Mi sorrise e si sedette accanto a me.
-Hermione, come mai non sei venuta a mangiare? Non sai cosa ti sei persa!- esclamò tutto contento. Io non lo guardai mentre rispondevo, ma fissai il fuoco, senza vederlo realmente.
-Non avevo fame- dissi senza alcuna emozione. Lui mi guardò con le sopracciglia aggrottate ed ad un tratto mi prese bruscamente per i polsi, facendo cadere Grattastinchi, che gli soffiò contro. Ron mi fece voltare verso di lui perchè lo guardassi negli occhi e mi baciò con foga, facendomi male ai polsi, che stringeva con violenza. Io mi staccai, senza fiato e lo fissai spaventata.
-Ron, mi fai mal...- ma non feci in tempo a finire la frase che lui fece stendere sul divano e me lo ritrovai di sopra, mentre riprendeva a baciarmi. Io riuscii a liberarmi dalla sua presa e lo allontanai da me, spingendolo e facendolo cadere dal divano. Cominciai a tremare dal terrore e Ron si accorse solo in quel momento di ciò che aveva fatto.
-Hermione, scusami, io...non so cosa mi sia preso!- esclamò avvicinandosi ed io mi rannicchiai sul divano, tremando violentemente.
-Stammi lontano!!!- urlai io e fuggi via dalla Sala Comune, piangendo. Correvo, correvo, senza riuscire a smettere, fin quando non andai a sbattere contro qualcuno.
-Granger! Che succede?- era la voce di Malfoy. Alzai la testa verso di lui ed io mi persi nei suoi occhi azzurro ghiaccio e poi non ce la feci più: scoppiai a piangere senza ritengo ed affondai il viso nel suo petto, che emanava un dolce aroma e fui felice quando lui mi abbracciò.
-Ron...lui...Era come se fosse impazzito! Mi ha preso per i polsi e...se io non l'avessi allontanato lui...- e la mia voce si spezzò e ripresi a piangere. Sussultai quando lui mi accarezzò i capelli. Non disse niente, ma continuò ad accarezzarmi, cercando di farmi calmare e ci riuscì ed io, nonostante avessi smesso di piangere, rimasi ancora abbracciata a lui perchè sentirlo vicino a me in qualche modo mi dava sicurezza. Fu lui ad allontanarmi da sé.
-Sta arrivando qualcuno, non vorrei ci vedessero così.- sussurrò al mio orecchio e se ne andò. Io rimasi lì da sola, in mezzo al corridoio e feci dietrofront, tornando nella Sala Comune. Non appena varcai il passaggio oltre il quadro della Signora Grassa, vidi Ron piombarmi addosso e mi riempì di "scusa", ma io non lo ascoltai, mi muovevo come uno zombie e mi diressi verso il dormitorio femminile. Mi buttai sul letto ed osservai i miei polsi: mi accorsi solo in quel momento che erano cerchiati di rosso, come se il sangue non riuscisse a circolare, e che mi facevano male.
Mi rannicchiai su me stessa, chiudendomi a riccio e mi sarei anche addormentata se non avessi sentito un picchiettare alla finestra. Con mia enorme fatica mi alzai ed andai a vedere, trovandomi di fronte ad un bellisismo barbagianni. Non tardai a capire di chi fosse e presi la lettera che reggeva nel becco. Il barbagianni prese immediatamente il volo ed io lessi il piccolo foglio di pergamena.

"Mi dispiace per poco fa, Granger, ma ho ancora una reputazione da difendere, non posso farmi vedere con una Mezzosangue."

Erano solo queste poche parole e la mia rabbia salì alle stelle. Stracciai la lettera in mille pezzi e con un colpo di bacchetta li bruciai, facendoli sparire in un vortice di cenere, sentendomi meglio. Gliel'avrei fatta pagare! Voleva che io capitolassi ai suoi piedi eh? Ma neanche per sogno! Sfrecciai ancora una volta fuori dalla Sala Comune, ignorando le ennesime scuse di Ron e mi diressi nei sotterranei. Ero decisa a picchiarlo a sangue, fin quando non sarebbe capitolato lui ai miei piedi, pregandomi di risparmiarlo. Mi ritrovai in un batter d'occhio di fronte all'entrata dei Serpeverde, e tutto riluceva di una luce verdastra, poichè la Sala si trovava sotto il lago. Prima o poi sarebbe dovuto uscire fuori. Aspettai per non so quanto e finalmente lui uscì dal passaggio della sua Sala Comune e non appena mi vide sogghignò.
-Che ci fai nella tana dei lupi Mezzosangue^-
-Sono venuta a picchiarti, Malfoy e non m'importa se mi espelleranno per averti ucciso!-
Lui scoppiò a ridere e mi si avvicinò.
-Addirittura?- mi sussurrò.
-Hai finito di fare il principino Malfuretto!- e gli saltai letteralmente addosso, Baciandolo con tutta la passione che avevo. Volevo picchiarlo, si, ma non ce la feci; anche se non la testa lo odiavo, il mio corpo aveva bisogno del suo. Mi avvinghiai a lui e Malfoy mi prese per la nuca, tenendomi ben ferma. I nostri corpi aderivano completamente, sembravano modellati per stare insieme, come due tessere di un puzzle che erano destinate ad unirsi. Mi staccai per riprendere fiato e lui mi spinse di nuovo verso la sua bocca. Lo sentivo, sentivo la passione che provavo verso di lui e che Malfoy provava per me. Lui si allontanò da me controvoglia ed io ripresi a respirare.
-Sei finalmente caduta ai miei piedi, eh Granger?- disse lui, ansimante.
-No...sei tu che hai ceduto, l'hai dimostrato ora, invece di lasciarmi andare quando mi sono allontanata da te mi hai baciata nuovamente. Ho vinto io Malfoy.- risposi e sorrisi trionfante, allontanandomi da quel luogo e lasciando un Draco Malfoy estasiato e sorpreso allo stesso tempo.

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Capitolo 6
*** VI CAPITOLO ***


Era passata una settimana dalla mia "visita" nel covo delle Serpi e da quel momento io e Malfoy non facemmo altro che lanciarci sguardi, cosa che non passò innosservata agli occhi di Ginny, a differenza degli altri due.
-C'è qualcosa tra te e Malfoy, vero?- disse un tardo pomeriggio, mentre eravamo in biblioteca. Madama Pince le venne vicino e le intimò di abbassare la voce e Ginny sbuffò irritata, poi si rivolse nuovamente a me.
-Avanti Hermione, lo so che è successo qualcosa!- sbottò sottovoce.
-Mi dispiace deludere le tue aspettative Ginny, ma tra me e Malfoy non è successo assolutamente niente.- risposi io. In parte era vero, dopo quel bacio non parlammo più, quindi si poteva dire che non era realmente successo nulla.
-A me non la dai a bere, potrai anche ingannare Harry e quello stupido di mio fratello, ma non me! So che avete fatto qualcosa.- sibillò pianissimo, perchè la bibliotecaria era lì vicino che ci scrutava torva. Io chiusi il libro e la guardai negli occhi.
-Ascolta, non è successo nulla di scandaloso o roba del genere. Quinti non ti scervellare, chiaro?- dissi con tono che non ammetteva obiezioni e lei annuì, sbuffando di nuovo.
-Va bene, come vuoi tu. Farò finta di crederci.- e detto questo si alzò ed uscì dalla biblioteca, salutandomi con la mano e sparendo oltre gli scaffali.
Io scossi la testa e ripresi a leggere. Ero apparentemente sola nella biblioteca e non volava una mosca, quando sentii improvvisamente una presenza dietro di me.
-Sei brava a mentire, eh Granger?- la voce vellutata di Draco Malfoy spezzò quel silenzio. Feci un mezzo sorriso, ma non mi voltai verso di lui, tenevo gli occhi fissi sul libro di fronte a me.
-Non ho mentito, Malfoy. Tra noi è vero che non è accaduto niente. E' stato solo un mio errore, nient'altro.- risposi io seria, ma arrossii quando sentì il suo respiro vicino al mio orecchio.
-A me non sembrava esattamente un errore...- sussurrò lui, beffardo ed a quelle parole mi alzai di scatto e mi voltai verso di lui. Aveva un sorriso divertito sul viso, ma aveva l'aria stanca, sembrava malato, ma io ignorai il suo aspetto.
-Stammi bene a sentire Malfoy! Io non ho nessuna intenzione di...di dire che ci siamo baciati!- esclamai io, le ultime parole a bassa voce, perchè le sentisse solo lui e, preso il mio libro, mi recai verso l'uscita, ma lui mi bloccò, prendendomi per un braccio.
-Non ho nessuna intenzione di lasciarti andare...- e mi attirò a sé, trovandomi ad un centimetro dalla sua bocca.
-Lasciami.- mormorai debolmente, ma lui non mi ascoltò, anzi, ghignò e mi baciò. Serrai le labbra: quante volte mi aveva baciata ormai? Tre, quattro volte? Persi il filo dei miei pensieri quando lui mi sfiorò i fianchi, provocandomi un brivido e cedetti, schiudendo le labbra. Era così bella, in fondo, quella sensazione. Cercai di reagire e finalmente riuscii a spingerlo via, senza fiato.
-Non giocare con me Malfoy...- ansimai, furiosa e lui ridacchiò.
-Hai risposto di nuovo al mio bacio, Granger. Non riesci proprio a stare lontana da me eh?- Lo guardai furibonda.
-Perchè ti interesso così tanto? Potresti avere chiunque, perchè proprio me, la sporca Mezzosangue?- gli chiesi, curiosa e arrabbiata allo stesso tempo e lui si avvicinò a me, tenendomi per i fianchi, il suo caldo respiro sul mio collo. Un altro brivido mi scosse la schiena.
-Perchè mi piaci Granger, è naturale no? La fiera Grifondoro...non c'è una sola ragazza che valga anche solo la metà di quello che vali tu...- sussurrò, sfiorando il mio collo con le labbra ed io deglutì. Mi guardò negli occhi e solamente in quel momento notai le profonde occhiaie ed il volto più pallido del solito. Inarcai le sopracciglia.
-Malfoy, sei sicuro di stare bene? Non so se te l'hanno detto, ma non hai una bella cera.- dissi con tono sarcastico, ma dentro di me ero spaventata ed anche, si, un po' preoccupata. Lui si rabbuiò e si allontanò di scatto da me, come se si fosse scottato.
-Niente che ti possa interessare, Mezzosangue...- disse acido e se ne andò. Fissai ferita la sua schiena, mentre lui se ne andava. Cosa gli era capitato all'improvviso? In quei giorni mi aveva sempre trattato come se fossi una principessa ed anche se non mi andava di essere la sua privilegiata, dovevo ammettere che mi aveva fatta sentire meglio, per un po', non essere più trattata come aveva sempre fatto in passato. Guardai il libro che stavo leggendo prima di essere interrotta e sbuffai: non riuscivo più a concentrarmi e, con il libro sottobraccio, mi allontanai a grandi passi. Ero decisa a scoprire il motivo dell'aspetto tanto malato di Malfoy e mi sarei prodigata per indagare a fondo su questa faccenda. Guardai l'orologio: le otto di sera, accidenti! Corsi per arrivare in Sala Grande e giunsi giusto in tempo.
-Hermione! Come mai hai fatto così tardi? E perchè hai il fiatone?- mi chiese Ginny, piuttosto sospettosa e le scoccai un occhiataccia. Guardai Ron, non mi aveva più rivolto la parola da quel giorno ed aveva sempre l'aria mogia; d'altronde neanche io gli avevo più parlato, ma mi dispiaceva, in fondo, vederlo così...ma non ero ancora n'è pronta, n'è disposta a perdonarlo, dopo ciò che mi aveva fatto.
-Ehi, Hermione...Hai notato che Malfoy non è al tavolo dei Serpeverde? Chissà dov'è...- mi fece osservare ad un tratto Harry ed io alzai immediatamente il mio sguardo dal piatto e scoprii che Harry aveva agione: Draco Malfoy non era al suo tavolo. Aggrottai le sopracciglia e feci l'aria della disinteressata, anche se era totalmente il contrario.
-Bé? Perchè dovrebbe interessarmi?- esclamai altezzosa, ma in realtà ero più che incuriosita.
-Perchè è strano no?- mi rispose lui ed io lo guardai annoiata. Harry alzò le spalle, ma aveva l'aria di chi non avrebbe mollato facilmente...un po' come me. Avrei scoperto il segreto di Draco Malfoy!

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Capitolo 7
*** VII CAPITOLO ***


Sognai ogni notte quel bacio dato a Malfoy nel covo dei Serpeverde ed ogni volta che ci pensavo, rivivendo nella mia mente quella scena, sentivo le farfalle nello stomaco. Era una strana sensazione, a tratti piacevole, ma che a volte mi faceva stare male e quando lo guardavo durante le lezioni o i pasti nella Sala Grande, lui mi rivolgeva uno sguardo beffardo e compiaciuto, con gli occhi grigi solcati dalla stanchezza. Più lo osservavo più sembrava stare male. Ero ancora decisa a scoprire il suo problema ed avevo intenzione di chiederglielo con la forza. Un mattino, mentre mi ero appena svegliata, come al solito agitata a causa dell'ennesimo sogno su Malfoy, sentii quelle oche delle mie compagne parlare ad alta voce della gita ad Hogsmeade: ottima occasione per trovare Malfoy e parlargli, finalmente faccia a faccia.
-Lavanda!- chiamai la mia compagna, che mi rivolse uno sguardo annoiato e scocciato allo stesso tempo.
-Dimmi Hermione, cosa vuoi?- mi chiese, rivolgendomi poi un sorriso falsissimo e forzato
-Ho sentito che parlavate della gita ad Hogsmeade. Posso sapere quand'è?-
-Oggi! Non la leggi mai la bacheca? Secondo te perchè ci siamo vestite così?-
Allargai il mio campo visivo e notai solo in quel momento che avevano indossato guanti e cappelli di lana e stavano prendendo proprio in quel momento le rispettive giacche.
-Ah! Ehm...non l'avevo notato. In questi giorni ho la testa altrove.- dissi ed in effetti era la pura verità, ma alle altre non importava molto, tanto che uscirono dal dormitorio senza rivolgermi neanche una parola. Mi vestii e mi pettinai in fretta e furia quei capelli indomabili ed uscii immediatamente da lì. Scendendo le scale e dirigendomi verso il buco del ritratto, venni chiamata da Ron ed Harry.
-Hermione, per quale motivo corri così in fretta?- chiese Harry, fermandomi, divertito.
-C'è la gita per Hogsmeade oggi! Sono in ritardo! Voi che ci fate ancora qui?!- esclamai, vedendo che non erano ancora pronti.
-Mancano due ore ancora! Rilassati...- mi rispose e Ron cercò di soffocare, senza successo, una risata, facendola passare per un violento starnuto.
-Due ore? Ma...le altre...- cominciai, poi ci pensai su: quelle erano sempre le solite esagerate! Sospirai e mi sedetti sulla poltrona, di fronte al caminetto, osservando il fuoco che scoppiettava debole tra la cenere. Il volto di Draco Malfoy comparì tra le fiamme, all'improvviso. Mi strofinai gli occhi, incredula, ma era stata solo la mia immaginazione; ormai lo vedevo dappertutto, non riuscivo a togliermelo dalla testa. I suoi baci erano come una droga per me ed a quel pensiero sentii le mie guancie imporporarsi. Mi alzai di scatto e mi diressi verso l'uscita della Sala Comune.
-Hermione, dove...- stava dicendo Ron, che giocava a scacchi con Harry.
-Esco! Vado nella Sala Grande, sto morendo di fame!!- esclamai senza lasciargli finire la frase e lui mi guardò, ferito. Io uscii di corsa senza badarvi; dovevo parlare con Draco, dovevo ammettere ciò che il mio cuore mi urlava da giorni. Scesi in fretta le scale, prima che si muovessero e stavo quasi per raggiungere i sotterranei quando mi scontrai cin qualcuno, cadendo entrambi a terra.
-Stai attenta, stupida...oh, ma sei tu Mezzosangue!.- sentì una voce non troppo famigliare e alzai lo sguardo: di fronte a me vi era un bel ragazzo di colore che si era appena alzato.
-Blaise Zabini...- ringhiai, dirignando i denti. Zabini era uno degli pseudo-amici di Malfoy e come quest'ultimo non si lasciava scappare l'opportunità di stare con una ragazza e molte si lasciavano convincere dalle sue false parole.
-Dove stavi andando così di fretta Granger?- mi chiese, tendendomi la mano che io allontanai con uno schiaffo e mi alzai da sola.
-Fatti miei Zabini! Dov'è Malfoy?- domandai frettolosamente e lui sogghignò, guardando il pavimeto di pietra.
-Bè...come dire...è impegnato, cara...se capisci cosa intendo.- aggiunse poi, guardandomi negli occhi. A quelle parole sentii tutte le certezze, riguardo i sentimenti di Malfoy verso di me, scogliersi come neve al sole. Abbassai lo sguardo, sconsolata e sentì gli occhi bruciare. Zabini mi si avvicinò, prendendomi per il mento e sollevandomi il viso, in modo da averlo esattamente di fronte al suo. Stringeva forte, facendomi male e cercai di lasciargli mollare la presa, ma non ci riuscii.
-Non l'avevi capito Granger? Tu sei la sua bambola, il suo giocattolino, il capriccio di un bimbetto viziato e quando lui si stancherà di te, ti butterà via, permettendomi di raccoglierti, succede sempre così, con tutte...- ed in una frazione di secondo le sue labbra si poggiarono sulle mie, baciandomi con violenza, il volto ancora stretto tra le sue dita. Provai a ribellarmi, ma fu lui a separarsi da me ed io colsi l'occasione per correre via, ma lui mi bloccò, prendendomi un braccio.
-Un giorno, mezzosangue, sarai tu a venire da me, non potrai farne a meno, sarà inevitabile, prima o poi, ricorda queste parole.- e mi lasciò andare, dirigendosi verso il parco. Io mi appoggiai al muro, scivolando lungo esso, fino a sedermi per terra e calde lacrime scesero, incontrollate, sul mio volto. Qualcosa dentro di me si era irreparabilmente rotto.

 

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Capitolo 8
*** VIII CAPITOLO ***


Le parole di Blaise Zabini mi avevano colpito dritte al cuore, e facevano male, male come mai ne avevo provato. Avevano appena aperto una ferita che, sapevo, avrebbe tardato a rimarginarsi e in qualche modo sapevo che erano tutte parole vere, impossibile negare. In fondo non riuscivo a capire perchè Malfoy si potesse essere interessato a me, se non per il gusto di divertirsi con i miei sentimenti e lasciarmi andare, quando ormai io non gli sarei più stata di alcuna utilità. Un giocattolo, proprio come aveva detto Zabini. Anche lui ovviamente mi trattava come se fossi un qualsiasi oggetto e mi sentì disgustata: davvero si era arrivati a questo punto? E sul serio non vi era una via di fuga? Ero intrappolata dai miei stessi sentimenti e non riuscivo a sfuggire dalla realtà: ero innamorata di Draco Malfoy, era la sola spiegazione logica, altrimenti quelle parole non avrebbero sortito quell'effetto su di me. Innamorata di quella viscida serpe, che in questi anni non aveva fatto altro che prendermi in giro e disprezzarmi perche ero una mudblood. Mi ridestai da quei pensieri e mi ritrovai nel parco, senza sapere come e perchè. L'aria era gelida e la terra sotto i miei piedi era ghiacciata. Rientrai in fretta dentro, facendo uno starnuto.
-Maledetto freddo!- dissi a denti stretti, più che altro rivolta a me stessa che a qualcuno in particolare. Osservai l'orologio che avevo al polso e mi resi conto che tra poco sarebbe stata l'ora di andare ad Hogsmeade. Non ne avevo alcuna voglia, ma magari insieme a Ron ed Harry mi sarei distratta da tutti quei pensieri. Corsi a mettermi qualcosa di pesante ed in cinque minuti mi ritrovai insieme a tutti gli altri all'ingresso. Ci perquisirono con i Detector e dopo un po' eravamo fuori, nella gelida aria del bianco villaggio innevato, i tetti e le strade totalmente ricoperti da almeno due centimetri di neve.
-Ehi Hermione, ti va di prendere una burrobirra? Fa davvero freddo!- mi chiese Ron, in quello che certamente era un tentativo di fare pace. Forse era ora di lasciarmi alle spalle Draco Malfoy e riconcentrarmi su Ron, che mi aveva sempre amata. Gli sorrisi e annuì, seguendo lui ed Harry verso I Tre Manici di Scopa. Passammo una divertente mattinata, lontano da qualsiasi problema. Quando uscii dal pub osservai una libreria e dissi ad Harry e Ron di andare avanti, li avrei raggiunti dopo. Si avviarono ed io rimasi lì ad osservare i titoli di tutti i libri esposti nella vetrina. Ad un tratto qualcuno mi prese per un braccio, la mano sopra la bocca, e mi portò in uno stretto vicolo, lontano dagli occhi dei miei compagni. Cercai di guardare il mio aggressore e sgranai gli occhi.
-Ferma un attimo Granger!- disse Draco Malfoy e finalmente mi lasciò andare.
-Cosa credevi di fare?!- gli urlari e lui mi tappò la bocca.
-Vuoi stare un secondo zitta!? Ti devo parlare.-
-Bè? Cosa vuoi?-
-Cos'ha rappresentato per te quel bacio?- mi chiese guardandomi negli occhi, serio. All'inizio non capì, poi si riaffacciò alla mente il bacio che gli avevo dato nei sotterranei.
-Io...io veramente...non lo so...- farfugliai, imbarazzata. Ma mi ritornarono in mente anche le parole di Zabini e subito l'ira cominciò a montare dentro di me.
-Ma in fondo cosa t'importa?! Per te non sono altro che una bambola da usare a tuo piacimento, no?-
-Granger, non essere sciocca! Non è...-
-Non è così? Ma se fai in questo modo con tutte, perchè con me dovrebbe essere diverso? Zabini ha ragione, non sei che un bambinetto viziato!- e con un singhiozzo corsi via. Ero stufa di essere presa e mollata, volevo solo vivere in pace, perchè non poteva essere così? Dopo quella che mi era sembrata un'eternità decisi di tornare al castello. In men che non si dica ero già sulle scale, nella Sala d'Ingresso, quando sentii un gran tonfo. Mi girai e vidi Zabini con una mano sul viso, il sangue che gocciolava dal suo naso sul pavimento, ma con un inconfondibile ghigno sul volto e Malfoy, arrabbiato come non l'avevo mai visto.
-Cos'hai detto ad Hermione?!- Stava gridando all'altro.
-La verità Draco, solo la semplice verità. Ti dà fastidio per caso?- chiese sprezzante e il biondo lo scagliò contro il muro, tenendolo per il bavero della camicia.
-Sai benissimo che con lei è diverso!-
-Davvero, Draco? Ne sei sicuro? Cosa ci sarebbe di diverso in lei? E' uguale alle altre...-
-Non ti lascerò fare i tuoi comodi Blaise, sappilo!-
-Bene...e tu sappi che non giocherò pulito...non sei l'unico a volerla...-
-NO! Tu non la userai! Non lei!-
-Te l'ho già detto Draco, è una delle tante, non ha niente di diverso, quindi smettila di pensare che con lei sarà differente.- disse infine Zabini e liberatosi dalla stretta di Draco si allontanò in direzione dei sotterranei. Draco lanciò un pugno al muro ed io, ancora sulle scale, sconvolta da ciò che avevo visto, corsi via, sperando che quello fosse solo un brutto sogno.





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Capitolo 9
*** IX CAPITOLO ***


Quando quella sera andai a dormire era ormai molto tardi. La Sala Comune era vuota e l'unico rumore era quello del legno che bruciava lentamente nel camino. Ciò che avevo udito e visto mi sembrava così strano, stentavo a crederci. Quindi per lui non ero come tutte quelle passate tra le sue mani...al ricordo di queste parole il mio cuore si riempì di gioia, che però svani quando mi ritornarono in mente anche le parole di Zabini "Non sei l'unico a volerla". All'improvviso non ero attraente solo agli occhi di Draco, ma anche a quelli di Blaise e la cosa non mi piaceva per niente. Il mio unico conforto rimanevano le parole di Malfoy e fu con il pensiero rivolto a quelle che quella notte mi addormentai con il sorriso sulle labbra. Il mattino dopo era una freddo lunedì di fine Gennaio, il vento e la pioggia imperversavano e sembravano preannunciare una brutta giornata. A colazione fui molto taciturna, non parlai quasi con nessuno. Controllai l'orario di quella mattina: avevamo due ore di Pozioni con i Serpeverde; fantastico, proprio quello che ci voleva per coronare quel fiasco che era diventata la mia vita in quei giorni. Mi alzai e mi diressi prima degli altri studenti nei sotterranei, depressa. L'unica fortuna era che quell'anno il nostro professore di Pozioni non era Piton, ma Lumacorno, almeno non avrei dovuto sorbirmi le sue solite ramanzine rivolte ai miei amici. Avevo appena deciso di cercare di impegnarmi a quella lezione, senza pensare a nient'altro che non fosse lo studio quando mi si presentò una scena che mai avrei desiderato vedere, ora come ora. Draco, al muro, con un'altra ragazza, decisamente più bella di me, lunghi capelli biondi e lisci, la pelle pallida, avvinghiata a lui come un polipo, che si baciavano in quello che era un evidente bacio colmo di passione. Gli occhi mi si riempirono all'istante di lacrime e un singhiozzo uscì dalle mie labbra, facendo voltare i due con un sussulto. Draco mi guardava sconvolto, la ragazza con un disgustoso sorrisetto di trionfo sul volto.
-Granger...Hermione, aspetta, posso spiegarti.-
-Non...non devi spiegarmi nulla, ho...ho capito tutto, tranquillo.- balbettai, sopraffatta dal dolore e girai sui tacchi. Draco mi corse dietro, prendendomi una mano.
-Lasciami andare Malfoy! TI HO DETTO DI LASCIARMI ANDARE!- urlai piangendo, ma lui non mi lasciò.
-Credimi, non è come sembra! Io quella neanche la conosco.-
-Perchè ti stai giustificando?! Non stiamo insieme, tanto meno ci piacciamo!-
-Perchè io ti...-
-NO! Non dirlo, non ti voglio ascoltare! Quelle parole non devono uscire dalle tue labbra, perchè non sono vere! E ora lasciami andare via...ti prego.- piansi, comprendomi il viso con la mano libera, piccole lacrime che scorrevano copiose sulle mie guancie. Draco mi lasciò la mano e si voltò.
-Ti ho detto la verità. Non credermi se vuoi.- disse prima di andarsene, verso il parco. Suonò la campana e, asciugandomi le lacrime, feci per andare a lezione, quando una voce mi fece voltare.
-Che ti avevo detto, Granger?- disse Blaise, venendomi incontro.
-Ti vuole usare, non sei importante per lui, l'hai appena visto, no?-
-Non è il solo.- dissi disgustata, allontanandomi da lui.
-Ieri l'ho detto solo perchè sapevo che ci stavi spiando.-
-Co...come lo sai?- balbettai allarmata, indietreggiando sempre di più.
-Ho gli occhi, e li uso. Avanti Granger, di me ti puoi fidare.- sussurrò con voce suadente, accarezzandomi il viso con una mano. Rabbrividii a quel contatto e cercai di allontanarmi, ma mi ritrovai con le spalle al muro.
-Io...io dovrei andare a lezione..ora..- dissi guardandomi intorno per scovare una via d'uscita, inutilmente.
-Granger, Granger...lui non ti merita, ascoltami...io invece potrei renderti felice, soddisfarti...- continuò lui, inchiodandomi al muro ed avvicinando le sue labbra alle mie.
-Ti prego Zabini, lasciami andare...- lo supplicai e nuove lacrime spuntarono dai miei occhi. Ormai era sempre più vicino, scappare era inutile. Le sue labbra si posarono sulle mie, prima con violenza, poi sempre più dolcemente. Schiusi la bocca e risposi al bacio...non era brutto, ma mi sentivo male, il cuore batteva sempre più forte contro le costole ed i miei sentimenti erano sempre più confusi. Si allontanò da me e sogghignò.
-Visto? Non era poi così terribile...- sussurrò al mio orecchio ed io evitai di guardarlo in viso.
-Quando ti senti sola vieni pure da me...curerò la tua solituidine. A differenza di Draco, io so riconoscere le cose veramente importanti.- e detto questo si allontanò, dirigendosi verso i sotterranei, a lezione. Rimasi lì, con il volto fra le mani, incapace ormai di riconoscere qual'era la cosa più giusta da fare...

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Capitolo 10
*** X CAPITOLO ***


Non sapevo più cosa fare, la testa mi scoppiava e la mia vita era più confusa che mai, così come i miei pensieri. Ormai non facevo altro che vedere il volto di Malfoy o Zabini, ovunque, in qualsiasi angolo del castello. Ed ovviamente nessuno sapeva nulla e soprattutto non dovevano saperlo. Non avrei retto alla visione dei visi di Harry, o di Ron, se avessero saputo ciò che stava succedendo; oltre a tenermi il broncio, di certo non mi avrebbero mai più rivolto la parola e non volevo perdere i miei amici, oltre alla mia sanità mentale, già abbastanza compromessa. Inoltre Zabini mi rendeva la vita un vero inferno. Un giorno, per esempio, un lunedì pomeriggio, all'uscita da una lezione con i Serpeverde, mi prese per una mano e mi allontanò dai miei compagni e dai suoi, per infilarsi in un passaggio dietro una tenda. Mi baciò con forza ed io lo allontanai.

-Zabini, che diavolo fai?!-

-Ciao, Mudblood. Mi è dispiaciuto stare lontano da te, a lezione.- disse con voce melliflua.

-Non dire sciocchezze! Piuttosto, fammi andare, che devo raggiungere i miei compagni!- Cercai di uscire da quel passaggio, ma lui non mi fece andare via.

-Aspetta...Non vuoi darmi un altro bacio?- e si avvicinò, accarezzandomi una guancia.

-La morte, piuttosto! Ed ora lasciami andare!- e finalmente riuscii ad andarmene da lì, mentre Zabini diceva:

-Non puoi scappare per sempre da me, Granger!-

E, come se non bastasse, Draco non mi guardava più e la cosa strana era che, per la prima volta in sei anni, mi dava fastidio non essere al centro delle sue frecciatine, delle sue battute contro i Nati Babbani e di quelle occhiate che di recente mi aveva lanciato, come se fosse attratto da me. Mi faceva sentire male tutto ciò e spesso cadevo in profonde crisi di pianto nei bagni, come all'inizio del primo anno, quando Ron mi prendeva in giro...solo che sta volta il problema non era una presa in giro, ma il fatto che Draco Malfoy non mi trattava più come prima. Era un mercoledì pomeriggio quando accadde ciò che mi cambiò per sempre la vita. Stavo andando nella Sala Grande, per il pranzo quando, come al solito, venni fermata da Zabini.

-Oh cielo! Ancora tu? Ti prego, lasciami in pace e fammi andare a mangiare!- sbottai io.

-Fin quando non mi darai un bacio di tua volontà non ti lascerò andare, Granger...-

-Allora possiamo stare qui tutta la sera, perchè non ne ho l'intenzione!-

Blaise mi guardò con uno sguardo che non li avevo mai visto, diverso dalla solita espressione beffarda che ostentava sul volto. Mi tirò per un braccio e mi portò lontano da lì, in un corridoio deserto, dove non vi era nessuno. Mi spinse al muro e mi guardò con ferocia.

-Zabini? Che...che cosa vorresti fare? Lasciami andare immediatamente!- sibilai a denti stretti e lui, per tutta risposta, strinse più forte le mani attorno ai miei polsi. Mi stava facendo un male cane e cominciai a lacrimare per il dolore e la paura.

-Zabini, lasciami andare! Mi stai facendo male!- gridai io, disperata.

-Non ne ho nessuna intenzione! Sporca Nata Babbana, sei come tutte le altre, uno stupido oggetto!- E dopo aver detto queste parole prese il mio viso con una mano, mentre con l'altra mi teneva le braccia sopra la testa.

-Ora vedrai che cosa vuol dire rifiutare un Purosangue!- e mi baciò con violenza inaudita, costringendomi a schiudermi le labbra. Io piansi, e mi agitai, cercando di scappare, ma la sua presa era forte e non vedevo via di fuga. La sua mano, che mi teneva il mento, scese verso la camicia che indossavo sotto la divisa e cominciò ad armeggiare con i bottoni. A quel punto non potevo non reagire, dovevo fare qualcosa, perchè avevo ben capito le sue intenzioni e non avevo nessuna intenzione di lasciarlo continuare. Con tutta la forza che avevo in corpo gli sferrai un calcio nell'interno coscia, molto vicino alle parti basse e lui, urlando di dolore, mollò la presa sui miei polsi, tenendosi la parte colpita. Cogliendo quell'occasione scappai via, ignara di dove stessi andando, mentre l'eco delle urla di Blaise riecheggiava lontano. Trovai un bagno ed entrai, senza curarmi del fatto che fosse un bagno maschile. Mi appoggiai al lavandino e mi sedetti a terra. Respiravo faticosamente e ad un tratto non resistetti più e piansi, affondando la testa nelle ginocchia, circondando queste con le braccia. Dopo un po' smisi di piangere ed osservai i miei polsi. C'erano due cerchi rossi, lì dove le dita di Blaise Zabini mi avevano stretto. Li misi sotto l'acqua fredda e subito fu un sollievo...ora avevo capito perchè lui si era tanto interessato a me, voleva solo divertirsi un po' per poi lasciarmi...era lui il principino viziato e non Draco...che stupida che ero stata. Stavo per uscire dal bagno quando senti dei passi. Mi nascosi e sgranai gli occhi quando vidi Draco Malfoy, disperato, con le lacrime che rigavano il bel volto e delle terribili occhiaie sotto gli occhi. Un fantasma si avvicinò a lui, Mirtilla Malcontenta.

-Che succede, Draco?-

-Non ce la faccio...non ce la faccio più...mi ucciderà ed ucciderà anche la mia famiglia, e sarà tutta colpa mia, perchè non sono riuscito a portare a termine la mia missione...Il Signore Oscuro mi ammazzerà!- E prese il suo braccio sinistro, tenendolo forte. Sussultai alla vista del Marchio Nero e subito mi resi conto di aver fatto uno sbaglio. Lui si voltò verso il mio nascondiglio e non appena mi vide spalancò gli occhi. Subito prese la bacchetta, ma io fui più veloce e lo Disarmai.

-Granger! Cosa diavolo ci fai qui!?- urlò lui e Mirtilla, per lo spavento, si infilò dentro un gabbinetto, spruzzando d'acqua il pavimento.

-Io...io...ero qui perchè..mi ci sono trovata per sbaglio! Poi sei arrivato tu ed io mi sono nascosta...- balbettai un po' spaventata, perchè Malfoy mi stava guardando arrabbiatissimo.

-Hai sentito tutto vero?-

-Io...si, si ho sentito tutto...- dissi e subito il mio sguardo cadde sul suo avanbraccio sinistro, dov'era stato marchiato a fuoco il Marchio Nero. Lui se ne accorse e lo nascose dietro la schiena.

-Bene, quindi sai che sono un Mangiamorte...dillo a tutti se vuoi, ormai non fa più differenza...-

-Che...Che vuoi dire?-

-Il Signore Oscuro mi ha affidato una missione, ed io non sono riuscito a compierla...ed ora ucciderà me e la mia famiglia...- disse lui e ruppe in un singiozzo. Andai verso di lui e gli accarezzai il viso.

-No, non lo permetterò! Diremo tutto a Silente e...-

-E' inutile...non serve a niente...e poi, la mia missione...- e qui la sua voce si spense ed io capì...

-Ma...non puoi farlo! Tu...tu non sei un assassino...sei uno stupido, un arrogante, ma non un assassino!- urlai io, prendendolo per il colletto della camicia. Lui mi guardò con dolcezza, quasi compassione e abbozzò un sorriso.

-Ti ringrazio Hermione, ma...non posso più tirarmi indietro ormai.-

-Se...se tu porterai a termine la tua missione...ti lascerà vivere?-

-Si...- disse, con infinita tristezza. Io inspirai e lo guardai negli occhi.

-Allora fallo. Fallo e non pensare alle conseguenze..Io desidero che tu viva!- Esclamai e lui sgranò gli occhi per lo stupore dopodichè mi baciò con dolcezza ed io risposi stringendolo a me in un abbraccio. Ci separammo e lui mi guardò con la sua espressione beffarda, che ormai amavo.

-Finalmente! Ce ne hai messo di tempo Granger!- ed io lo guardai con finta faccia offesa.

-Ti amo Granger.- e mi baciò ancora ed io finalmente mi sentii in pace con il mondo e con tutti. Ad un tratto mi ritornò alla mente la ragazza di quella volta e mi allontanai di scatto.

-Che succede ora?-

-Chi era quella ragazza che stavi baciando l'altro giorno?!- gli dissi arrabbiata e lui scosse la testa.

-Un dannatissimo inganno di Blaise Zabini! Sapeva che, se tu avessi visto quella scena mi avresti odiato e ti saresti buttata fra le sue braccia..ovviamente non ci è riuscito, a quanto pare.-

Io lo guardai rassenerata quando lui ad un tratto mi prese un braccio ed osservò il mio polso.

-Che ti è successo?!- esclamò, allarmato. Io aprii e chiusi la bocca senza sapere cosa dire, quando ad un tratto, con un filo di voce, risposi:

-E'...è stato Blaise...- ed a quelle parole mi tolse la sua bacchetta di mano e si avviò fuori dal bagno.

-Aspetta, Draco!! Non lo fare! Non ne vale la pena! Finirai nei guai inutilmente!- dissi, trattenendolo per la manica della camicia.

-Lo voglio ammazzare! Lo farò fuori!- urlò.

-Non ce ne bisogno! Gliel'ho fatta pagare io, ti prego, smettila!- esclamai e lui si calmò.

-Ok...ma appena lo vedo, lo riempio di pugni!- Io feci una risatina e lui mi guardò, senza capire.

-Sul serio vuoi batterti con lui come un Babbano?- dissi e lui, con quello che sembrò essere un grandissimo sforzo, disse:

-Se è necessario si!-

Lo guardai e lo abbracciai, ricambiata.

-Forse è meglio non farci vedere qui...è meglio tenere...segreta, questa cosa...- dissi io e lui annuì, totalmente d'accordo. Passammo il pomeriggio nascosti nel parco, lontano dagli occhi di tutti e finalmente, dopo giorni di confusione e sofferenza, mi sentivo libera da ogni peso e meno confusa di prima e sicuramente, più felice...

 

 

*Angolo Autrice*

Salve gente...tranquilli, la fic non è finita qui, ovviamente ;) essendo ambientata durante il sesto anno, ho intenzione di continuarla fino alla fine, come nel libro, solo dal punto di vista di Hermione...ed ora rispondo a tutte quelle che mi hanno commentato, dicendo che non gli piaceva il Blaise che avevo descritto (o meglio, lo volevate ammazzare XD).

Il fatto è che...in realtà Blaise e Draco non sono amici nel libro, nè nel film, nè lo saranno mai. Il fatto che nelle fanfiction (ormai, tra l'altro piene di clichè che, purtroppo, stanno riempiendo involontariamente anche la mia fic) rappresentino Draco e Blaise amici è un errore. L'unico che Draco rispetta veramente è Tehodore Nott (e si sa, perchè la Rowling aveva scritto un capitolo su di loro, che poi però ha cancellato). Quindi, perdonatemi se non ho rappresentato Blaise Zabini come il fede amico di Draco Malfoy. Però vi ringrazio per aver commentato, aggiunto ai preferiti o anche solo letto questa fanfic e vi prometto che continuerò a scriverla =) saluti,

MissMalfoy1 ^__^

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Capitolo 11
*** XI CAPITOLO ***


Scusate l'enorme attesa!! Ho avuto vari imprevisti che non mi hanno permesso di aggiornare ed inoltre d'estate sono stata lontana dal pc, perciò, cercate di capirmi XD spero che questo capitolo vi piaccia =)

MissMalfoy1

  

Passarono i giorni, le settimane, i mesi ed infine arrivò Maggio, di nascosto, del tutto inaspettato, ma non me ne curavo più di tanto, in fondo non potevo essere più felice: con Draco, nonostante i nostri incontri segreti, le cose andavano per il meglio; con Ron stava tornando tutto alla normalità, anche se le cose non erano esattamente come prima ed inoltre Harry, dopo le sue serate passate con Silente a rivedere i ricordi riguardo Voldemort, ci aggiornava su ogni singola cosa, facendomi spesso spalancare la bocca per l'orrore e sgranare gli occhi per lo stupore. ma la cosa migliore era che Zabini non mi girava più intorno, nè mi rivolgeva la parola, al massimo ci lanciava occhiate di profondo disgusto, ma non me ne importava più di tanto, poichè tutto ciò che m'interessava di più era passare più tempo possibile con Draco...anche se il suo umore non era dei migliori. Da quel giorno in cui lo sorpresi a piangere nel bagno capii che la sua aria da bullo era solo una facciata per nascondere l'animo di un ragazzo vissuto in un mondo dove non c'era spazio per le emozioni, dove tutto quello che poteva fare era reprimerle dentro di lui. Passavamo molto tempo a parlare della sua missione ma, nonostante le notti insonni passate a rimurginarci sopra, non vedevo una via d'uscita. Draco era condannato a portare a termine il suo compito od altrimenti a perire per il fallimento o per il rifiuto di volerlo fare. A lezione lo vedevo spesso immerso nei suoi pensieri e non vi era più traccia del solito sorriso beffardo che per anni aveva ostentato sul suo volto, ormai sempre più pallido. Mi faceva star male vederlo in quelle condizioni e pensare che non potevo fare di più per aiutarlo mi torturava. In quei momenti avrei tanto voluto abbracciarlo od anche solo tenerlo per mano, ma non potevo a causa di tutti quegli sguardi indiscreti. Per non fosse stato per i pregiudizi che ormai offuscavano la mente delle persone, avremmo anche potuto continuare la nostra relazione alla luce del sole, senz ail bisogno di approfittare dei turni notturni dei prefetti. Purtroppo per noi, le cose non sarebbero mai andate come volevamo. Inoltre anche Harry era arrivato alla conclusione che Draco era un Mangiamorte, in seguito ad alcuni strani incidenti. Nonostante io cercassi di allontanare da lui quelle idee, definendole assurde, sapevo che aveva ragione, ma di certo non potevo dirgli la verità. Fu in una sera di Maggio che mi resi conto che non ci saremo mai più frequentati, od anche solo visti. Tutto ebbe inizio con l'annuncio frettoloso di Harry, che ci disse di stare partendo con Silente e che dovevamo tenere d'occhio la scuola e Malfoy.

-Ha trovato un Horcrux e Silente vuole portarmi con sé. Non ho molto tempo! Tenete la mappa e prendete la felix, dividetela tra di voi!-

-Harry ne avrai più bisogno tu!- esclamia io, ignorando il resto delle sue parole.

-Io sarò con Silente, non ti preoccupare! Salutatemi Ginny!-

Lo guardai andare via, con il mantello in mano e guardai prima la Felix Felicis, poi mi scambiai uno sgaurdo preocucpato con Ron. Nonostante le parole di Harry non ero molto sicura; si c'era Silente con lui, ma anche il nostro preside ormai aveva raggiunto una certa età e durante quell'anno mi era parso come stanco e malato. Ad ogni modo seguimmo le sue parole. Mentre avvisavamo Luna, Ginny e Neville mi attraversò un terribile pensiero...quella sarebbe stata la serata ideale, per Draco, per poter atturare il suo piano. Cercai di scacciare dalla mente quel pensiero, ma non ci riuscii del tutto. Dopo aver preso ciascuno un sorso di pozione, ci dividemmo i compiti: mentre gli altri tenevano d'occhio gli altri piani io e Luna ci appostammo nel piano dov'era situato l'ufficio di Vitious. Non potevo però non pensare a Draco, il solo pensiero mi rendeva nervosa e decisi di andare a cercarlo

-Luna aspetta qui, vado a controllare gli altri piani.- dissi inventandomi una banale scusa. Mi misi a cercare Draco e finalmente lo vidi, mentre guidava un gruppo di Mangiamorte, reggendo la sua "Mano della Gloria". Lui si guardò intorno e quando mi vide sgranò gli occhi. Diede la Mano ad un Mangiamorte, gli sussurrò delle indicazioni e poi lanciò nell'aria qualcosa che riempì di fumo nero l'intero pianerottolo. Non vedevo niente, quando ad un tratto mi sentì prendere per mano, lontano da tutto quel buio. Venni sbattuta al muro, in un corridoio illuminato solo da una misera torcia.

-Cosa ci fai qui?!- ringhiò una voce, quella di Draco.

-Ero...ero in pensiero per te!- cercai di scusarmi, guardandolo in volto e mi spaventai: il suo viso era deformato dalla rabbia.

-Non saresti dovuta venire!- esclamò, ma il tono della sua voce si era un po' addolcito.

-Se dovesse succederti qualcosa non me lo perdonerei mai...- aggiunse poi, guardandomi con i suoi occhi grigi che riflettevano la paura...la mia e la sua.

-Draco, sei ancora in tempo per ritirarti!-

-No, non c'è più tempo...ed io ormai ho fatto la mia scelta...-

-Ti prego Draco...ti prego...- lo supplicai con un filo di voce e lui mi abbracciò.

-Mi dispiace Mudblood.- e fu con queste ultime parole, seguite da un bacio carico di sentimento, che se ne andò. Ero distrutta ed ad un tratto delle urla giunsero alle mie orecchie: era iniziata la battaglia.

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Capitolo 12
*** XII CAPITOLO ***


Eccocci all'ultimo capitolo ragazzi, che tristezza. E' passato un sacco di tempo ormai da quando ho iniziato a scrivere questa storia e devo ringraziarvi tutti, uno ad uno, per il sostegno. Grazie per i commenti, grazie per aver messo la storia tra i preferiti o grazie anche solo a chi l'ha messa tra le seguite. Grazie mille a tutti! Spero vivamente che quest'ultimo capitolo piaccia a tutti voi! Baci,
MissMalfoy1.



XII CAPITOLO

Rimasi lì imbambolata per quelle che mi sembrarono essere ore, mentre ai piani di sotto si udivano urla e strepiti, da far venire la pelle d'oca. Eppure nopn riuscivo a muovermi: non potevo veramente credere che Draco avesse accettato il suoi compito, ma in fondo, a pensarci bene, non aveva avuto altra scelta. Il ricordo del suo sguardo spaventato riecheggiava nella mia mente e più ci pensavo più mi faceva male. Era evidente che Draco, per quanto potesse essere egoista, viziato e capriccioso, non era di certo un assassino e non lo sarebbe mai stato. Un urlo agghiacciante mi distolse dai miei pensieri, facendo arrivare la tensione alle stelle; non potevo rimaenre lì, con le mani in mano. Dovevo fare qualcosa ed in fretta. Presi la mia bacchetta e mi recai in fretta e furia il piano di sotto e per poco non venni investita da un Anatema Che Uccide. Lo scenario era tremendo: scaffali distrutti, corpo a terra, libri sparsi ovunque, lampade ridotte in cenere...un vero e proprio campo di battaglia.
-Hermione!!- mi voltai verso colui che aveva urlato il mio nome e vidi Ron corrermi incontro.
-Hermione, meno male che stai bene!- disse abbracciandomi ed anche io, di rimando, poi mi portò lontano da quel luogo, in un posto più sicuro.
-E' tutto apposto?- chiesi preoccupata, osservandomi intorno per cercare gli altri.
-Stiamo tutti bene grazie alla Felix. A proposito, ne abbiamo lasciato un po' per te.- e mi diede la boccetta.
-Grazie Ron, ma è meglio se ce ne andiamo da qui!- esclamai io, mentre un'altra esplosione faceva tremare le pareti.
-Tu bevi l'ultimo goccio della pozione, io vado a combattere!- e corse via nella mischia. Io finii il contenuto della boccetta e cominciai a correre, cercando di evitare gli incantesimi. Ad un tratto vidi scendere le scale da Draco, seguito da Piton e da altri Mangiamorte. Draco aveva un'espressione totalmente diversa, aveva gli occhi rossi e tremava. Li vidi andare via e subito dopo comparve Harry!
-Harry, cos'è successo?!- gli chiesi, bloccandolo.
-Hermione! Come state?? E' stato ferito qualcuno?- mi chiese lui, con un tono spaventato nella voce.
-No per quanto ne so io, stanno tutti bene. Ma cos'è successo?-
-Non ho tempo Hermione, devo seguire Piton!- e fuggì via, rincorrendo Piton e gli altri. Ero tremendamente spaventata; cosa sarebbe successo? Evitando per un pelo un altro incantesimo, decisi di seguire Harry, più che altro per capire cosa fosse successo a Draco. L'espressione sul suo volto, mentre scappava insieme agli altri, mi era parsa terribile. Sperando con tutta me stessa che non avesse ucciso Silente, mi lanciai anche io all'inseguimento. Fu difficile, c'erano Mangiamorte ovunque, pronti ad attaccare appena qualcuno voltava le spalle. Dovetti fare molta attenzione, inoltre, a non farmi vedere da Harry: se avesse scoperto quello che c'era tra me e Draco, sicuramente l'avrei disgustato ed io, di certo, non volevo ciò, ma non volevo neppure rinunciare ai miei sentimenti per Draco. Ero in una situazione assurda e tra l'altro, del tutto diversa dal solito. Eppure lo amavo, amavo Draco, il suo atteggiamento da stronzo, il suo sorriso sprezzante, l'aura da principe che si era creata attorno a lui, tutto, tutto di lui ora era per me qualcosa alla quale non potevo e non  volevo rinunciare. Quando finalmente Harry si fermò, lo imitai e quello che vidi non mi piacqua affatto: la casa di hagrid era in fiamme ed i guaiti di Thor risuonavano nell'aria e peggio, Harry stava cercando di attaccare Piton, senza successo. Quello spettacolo era terribile, tremendo e inoltre non riuscivo a trovare Draco. Infine lo vidi, nascosto nella foresta, tremante. Era una visione orrenda e le lacrime non faticarono a scorrere sul mio volto. Mi avvicinai a lui di soppiatto, cercando di non farmi vedere dagli altri.
-Draco...-dissi e lui sussultò. Non appena mi vide cercò di asciugarsi in fretta il viso.
-Granger! N...non dovresti essere qui!- esclamò puntandomi contro la bacchetta, per poi riabbassarla subito sopo. Cadde in ginocchio, davanti a me, reggendosi il volto tra le mani tremanti. Mi avvicinai a lui, ingonocchianomi anche io e gli posai entrambe le mani sulle spalle.
-Draco, va tutto bene?-
-No! Non va affatto bene!-
-Cos'è successo? Dimmelo...-
-No! Non posso...non ci riesco...- la sua voce cominciava ad incrinarsi, fino a spegnersi del tutto. Cercai di fermare le lacrime che solcavano con insistenza il mio viso e gli presi le mani, guardandolo negli occhi. Lui rispose al mio sguardo e parve calmarsi.
-Silente...morto...-farfugliò ed io sgranai gli occhi. La terribile verità mi si riversò addosso come una doccia fredda. SIlente morto voleva dire porgere Hogwarts a Voldemort su un vassoio d'argento. Cercai di ricompormi, anche se con difficoltà.
-Draco, passa dalla nostra parte, ti prego! Non posso vederti in queste condizioni!-
-No, Granger, non posso...questa, purtroppo, è la strada che ho scelto ed ormai devo andare fino in fondo!- esclamò con coraggio, anche se i suoi occhi tradivano le sue parole.
-Ma...- cominciai io, ma una voce in lontananza mi bloccò.
-Dracom dove sei?? Andiamo!- udì dire a Piton e guardai Draco un'ultima volta. In quella frazione di secondo lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Non un bacio violento, ,a un bacio dolce, carico di tutte quelle cose che non era riuscito a dirmi. Si separò da me e con uno sguardo ci salutammo e le sue ultime parole, prima di allontanarsi, furono:
-Addio Hermione. E' stato bello innamorarmi di te.-
Lo osservai mentre andava via e non riuscivo a crederci. Alla fine ciò che temevo di più era successo. Silente era morto e Draco aveva deciso di seguire la strada percorsa dal padre. Aspettai che tutti se ne andassero e poi ritornai al castello. Ora era silenzioso e non c'era nessuno. Mentre salivo su nel dormitorio incontrai Ron.
-Hermione! Finalmente! Pensavo ti fosse successo qualcosa!- e mi abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo. Lo abbracciai di rimando e scoppiai a piangere tra le sue braccia; mi guardò sconvolto.
_Hermione, che succede?-
-N..niente...è che...vedere Hogwarts in questo stato...-
-Si capisco, fa male anche a me. Vieni, dobbiamo andare in infermeria. Sono tutti là.- e prendendomi per mano, mi guidò attraverso il castello. In realtà la mia tristezza era dovuta al fatto che non avrei più rivisto Draco, ma in fondo, nel mio cuore, sapevo che sarebbe successo, la cosa era inevitabile. Eppure il mio cuore non voleva accettare questa logica spiegazione e continuava a soffrire, come se fosse punto da mille aghi roventi. Quando entrammo nell'infermeria c'erano Luna, Neville, Fred e George, Lupin e Tonks. Mi sedetti su uno dei letti e mi raggomitolai su me stessa, cingendomi le ginocchia. Avevo mille pensieri per la testa e non riuscivo a pensare ad altro. All'improvviso entrarono Harry e Ginny, seguiti da Hagrid. Alzai la testa di scatto e guardai Ginny, che sembrò capirmi al volo. Fecero tutti domande ad Harry, che spiegò cos'era successo, chi aveva ucciso Silente, ovvero Piton, ciò che aveva fatto Draco (e a sentire il suo nome gli occhi mi si riempirono le lacrime). Raccontò ogni singola cosa e quando finì tutti eravamo tutti incapaci di parlare e l'unico suono udibile era quello del canto della fenice di Silente, ma presto anche quello non si udì più e seppi che quella sarebbe stata l'ultima volta. Il giorno dopo ci fu il funerale di Silente; ogni studente, tranne quelli che erano stati presi dai genitori la mattina presto, erano stati fatti sedere su delle sedie, fatte apparire magicamente nel parco, vicino al lago, dove io e Draco eravamo caduti insieme. Ricacciai indietro le lacrime, al pensiero di quel ricordo mi sentivo male. Accanto a me erano seduti i miei migliori amici. Li guardai: per loro sarei andata anche in capo al mondo. Harry, la sera prima, aveva raccontato solo a me ed a Ron del falso Horcrux, che era costato la vita a Silente. Ora doveva trovare gli altri e non aveva idea di dove fossero.
-Harry, noi staremo con te, ovunque tu vada!- gli dissi io e Ron annuì, d'accordo con me. Quella mattina, al funerale, non riuscii a trattenere le lacrime che tenevo dentro: piansi per Silente, si, ma soprattutto per Draco; non avevo idea di quando e se l'avrei rivisto. Guardai il lago e mi ritornò in mente quel detto "gli opposti si attraggono", al quale avevo pensato proprio in quel giorno di Gennaio, quando notai veramente Draco per la prima volta. A quel tempo non ci avrei creduto, ma ora sapevo che era tutto vero.




Fine!! Ringrazio ancora tutti quanti, siete fantastici!! Alla prossima fanfiction!

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