James, Sirius, Remus, Peter

di LadyMorgan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** James ***
Capitolo 2: *** Sirius ***



Capitolo 1
*** James ***


È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannati.

(La Rochefoucauld)

 

Una cosa che ho sempre saputo è che quando avrei avuto un amico sarebbe stato per sempre. Per questo, checché ne possano dire gli altri, i miei Amici sono tre: Sirius, Remus e Peter.

Tutti dicono sempre che siamo sociali, parliamo con tutti, siamo “i secondi migliori amici di tutti”, a parte i Serpeverde, ovviamente, ma la realtà è ben diversa. Il nostro gruppo è chiuso, né potrebbe essere altrimenti. Perché noi siamo diversi. Non per forza superiori, per quanto la maggior parte delle volte sia così, ma diversi. Siamo parte di un meccanismo che funziona con noi quattro, ma che crollerebbe con qualcuno in più come una valigia con troppi vestiti. E senza incantesimi ad aiutarla.

Però, noi quattro, per noi quattro, siamo tutto. Siamo fratelli, siamo amici, siamo compagni, siamo famiglia, siamo figli, siamo padri. Il nostro è un piccolo mondo di per sé autosufficiente, non impermeabilizzato ma comunque chiuso.

Perché sebbene siamo quattro persone distinte e notevolmente divergenti, insieme siamo una forza impossibile da ignorare. Per i miei amici darei tutto. E so che loro farebbero altrettanto. Mi fido ciecamente di loro come so che loro ciecamente si fidano di me.

È una sensazione straordinaria, sapere cosa siamo perché siamo insieme.

Uno per tutti, tutti per uno.

 

Un amico è un regalo che si fa a se stessi.

(Robert L. Stevenson)

 

Sirius.

Sirius credo sia uno dei miei migliori risultati. L’essere riuscito a liberare i suoi occhi da quell’ombra che li velava, che li offuscava, è una soddisfazione come se ne provano poche volte nell’arco di una vita.

Mi ricordo com’era quando arrivò, aveva un che di disperato in ogni gesto, e al contempo una forza che gli impediva di chiedere aiuto e un orgoglio che lo portava avanti, malgrado tutto. Era una persona tanto forte da riuscire a stare accanto a me senza spezzarsi. L’ho costretto io, in realtà. Lui era ancora convinto di essere solo una pedina dei Black, anche se a livello inconscio sapeva già che era qualcosa in più, qualcosa di diverso. Il suo smistamento l’ha confermato.

E l’essere riuscito a indurlo a mostrarsi è una cosa per cui non sarò mai abbastanza soddisfatto.

È un regalo che avevo deciso di farmi fin dal primo momento in cui l’ho visto, perché sapevo, riuscivo a vedere come sarebbe potuto essere se gliene fosse stata data la possibilità.

E quando lo è diventato… oh, ho pensato di aver fatto davvero dei miseri sforzi per un dono così grande. Un amico. No, il mio migliore amico. Il primo, fino alla fine.

Il fratello che non avevo mai avuto.

Una volta disinibito, è diventato autenticamente la metà mancante della mia mente: eravamo un tutt’uno, due entità con un’empatia talmente forte, talmente naturale da non aver bisogno di spiegazioni. È sempre stato così fra me e Sirius: basta un’occhiata per capirci, perché in quell’occhiata c’è tutto.

 

Lo splendore dell'amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la gioia della compagnia: è l'ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi.

(Ralph Waldo Emerson)

 

Remus.

Remus è stata la persona che più mi ha aiutato a trovare fiducia in me stesso. Non perché avesse fatto qualcosa in particolare, per quanto quei suoi modi pacati, gentili e garbati erano talmente complementari a quelli più vivaci e chiassosi di me e Sirius che era un piacere anche solo lo stargli accanto. E poi ci aiutava con i compiti, cosa molto importante.

No, era il fatto che ha riposto la massima fiducia possibile in me. In noi.

Si è mostrato il più coraggioso di tutti noi. Il suo segreto così grande, così pericoloso, così odiato, è stato riposto in tre ragazzini di poco più di dodici anni senza remore, basandosi solo sulla nostra promessa che gli volevamo bene, che non avevamo intenzione di abbandonarlo.

Non si crede a quanto possa fare bene la fiducia degli altri.

Remus ce l’ha dimostrato: non in gesti o parole, ma nel semplice fatto che semplicemente guardandoci, conoscendoci, ha deciso di credere in noi, di riporre in noi quella fiducia che io morirei prima di tradire. È stato in grado di farmi sentire un dio, per la sua fiducia.

 

Non è tanto l’aiuto degli amici a giovarci, quanto la fiduciosa certezza che essi ci aiuteranno.

(Epicuro)

 

Peter.

Peter è un caso strano. Guardandoci, uno potrebbe chiedersi cosa fa fra noi. So che molti lo fanno.

Eppure senza di lui i Malandrini sarebbero mozzati di un braccio. Peter  non è solo un satellite, è come un fratellino più piccolo, di cui bisogna prendersi cura ma da cui in cambio riceviamo affetto e ammirazione e collaborazione incrollabile: Peter ci vuole bene, perché sa che non lo tradiremo mai, e che se si trovasse nei guai lo aiuteremmo, come abbiamo sempre fatto e come sempre faremo.

Peter per noi farebbe tutto, ci aiuta, ci supporta e ci segue, e anche se a volte è un po’ ansioso o esagerato è un Malandrino come tutti gli altri. È in grado di infiltrarsi ovunque, Peter. Sa tutto, vede tutto. È il nostro informatore più fidato.

La gente è stupida. La gente non si accorge di lui quando è da solo, solo perché è piccolo, poco appariscente, silenzioso. Non sa che attraverso di lui passano le basi per i nostri piani più eclatanti, non sa che senza di lui dovremmo sprecare il doppio delle energie per raggiungere i nostri scopi.

Non sa che Peter è un bravissimo attore, che finge idiozia solo perché è utile. Da idioti si possono osservare molte più cose.

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Capitolo 2
*** Sirius ***


Ognuno dice di essere un amico: ma solo un pazzo ci conta; niente è più comune del nome, niente è più raro della cosa.

(Jean De La Fontaine)

 

Ho trascorso la mia infanzia sentendo parlare di quanto fosse stupido covare sentimenti.

Senza specificare, solo sentimenti. Qualunque sentimento provato era una vergogna, una debolezza e qualcosa di cui liberarsi nel minor tempo possibile.

L’amicizia era la prima fra queste, credo. Amicizia… un Black non ha amici, un Black ha sottoposti, ha alleati, ha protetti… non ha e non desidera amici, perché gli amici hanno un potere su di te, e tu non puoi lasciare nessun potere su di te, devi liberarti da qualunque vincolo un cosiddetto amico potrebbe importi.

Solo i vincoli familiari contano.

Sono cresciuto circondato da eccentrici – e non di rado macabri – personaggi che si professavano miei amici in quanto parte del mio stesso sangue.

Ho dovuto aspettare il primo settembre per capire che, in tutta la mia vita, non avevo mai conosciuto cosa l’amicizia potesse effettivamente essere.

 

L’amico è la persona davanti alla quale posso pensare ad alta voce.

(Ralph Waldo Emerson)

 

James.

James è probabilmente la ragione del mio essere.

Non so cosa sia riuscito a trovare in me, cosa lo faccia restare al suo fianco, ma so che se non fosse per lui gran parte della mia mente sarebbe incompleta.

Le prime volte lo tenevo a distanza, ero sicuro che, se i parametri di amicizia erano quelli a cui ero stato abituato, mi avrebbe solo ferito, nuovamente.

Invece lui si limitava a starmi attorno, a sorridermi, a farmi sorridere, a prendermi in giro senza intento di offendere, semplicemente a guardarmi e ad offrirmi quel tesoro così prezioso che era la sua fiducia, la sua lealtà, il suo affetto.

James è la metà migliore della mia anima, perché senza di lui la mia anima non esisterebbe.

È lui che l’ha liberata, che l’ha fatta respirare, che l’ha resa pienamente cosciente e lieta di essere viva.

James è talmente parte di me stesso che non ho bisogno di parlargli per dirgli cosa penso, e che non ho bisogno di pensare per potergli parlare.

 

Che viviamo a fare, se non per renderci la vita meno complicata a vicenda?

(G. Elliot)

 

Remus.

Remus è una delle persone che per prime sono riuscite a farmi sentire quasi inadeguato. Troppo giovane. Cosa ne sapevo io, all’alba dei miei dodici anni, di un dolore così grande come quello che stava affrontando lui?

Ho combattuto me stesso attraverso di lui.

Mi sono liberato di quei legami che ancora mi legavano a un passato oscuro, perché era mio compito liberarlo dai suoi. Ho affrontato a denti stretti quella bestia dai denti di acciaio che cercava di legarmi alle convenzioni di un casato ormai sprofondato nell’odio, perché era mio dovere e piacere aiutarlo a sopportare le sue crisi da lupo. Ho superato la mia paura di me stesso, di quello che avrei potuto fare e di quello che la mia famiglia mi aveva fatto diventare, perché era mio onore sollevarlo da quelle tormentose crisi d’odio per sé stesso che saltuariamente lo coglievano.

Remus è la nostra coscienza, così lo chiamiamo.

Ma non perché ci rimprovera quando sbagliamo.

Ma perché attraverso di lui, attraverso i suoi problemi e le sue paure, ci facciamo strada attraverso i nostri e li superiamo, insieme, uno per uno.

 

 

Il massimo che posso fare per un amico è di essere semplicemente suo amico. Non ho ricchezza da donargli. Se lui sa che sono felice nel volergli bene, non vorrà altra ricompensa. Non è divina in ciò l’amicizia?

(David Henry Thoreau)

 

Peter.

Peter è quasi un capriccio, un desiderio di rivalsa e una fonte. Di lodi, di supporti, di informazioni.

È una delle persone più strane e contraddittorie che abbia mai visto. A volte mi chiedo se da solo avrei mai notato la sua presenza.

Peter ha paura del mondo, ma al contempo ha accettato di seguirci nella nostra sfida contro la luna.

Peter è ansioso e sa a malapena contenersi, ma al contempo riesce a restare tranquillo, statuario, sotto i rimproveri della McGranitt.

Peter ama nascondersi, ma al contempo sa accedere a qualunque tipo di notizie potremmo desiderare, proprio per quella sua abilità nel passare non visto.

Peter ha qualcosa della spalla e della spia in sé, e questa sua contraddizione lo porta a supportarci ma, al contempo, a fornirci delle basi per le nostre idee.

Peter si accontenta solamente della nostra amicizia e cerca di sentirsene degno.

Curioso, visto che dopotutto noi non abbiamo altro che, appunto, la nostra amicizia da dargli.

 

 

 

Angolo Autrice

Confesso, non avevo mai pensato di ampliare questa storia.

Primo perché non ero affatto sicura di come era venuta, secondo perché non avevo idee e terzo perché non pensavo ne sarei stata in grado.

In realtà non lo sono nemmeno adesso.

Questo è più che altro un tentativo di fare ammenda, se vogliamo chiamarlo così.

Non so se andrò avanti.

Non so neppure cosa mi ha spinta ad andare avanti ora.

Sono qui, semplicemente – e mi dispiace per voi u.u

Ma a quanto pare ero più assuefatta a EFP di quanto potrà mai essere salutare per la mia permanenza all’estero, e ogni tanto ho bisogno di sgarrare, semplicemente.

Perciò, eccomi qua.

 

Ringraziamenti

(che finiranno per essere più lunghi della storia stessa, visto che francamente non mi aspettavo una così grande affluenza O.o):

 

a MissBlackspot: sono contenta che la storia ti sia piaciuta, diciamo che raccontava la visione dei Malandrini come io mi sono sempre aspettata fosse quella di James. Che frase contorta O.O Dev’essere la mia prolungata assenza dall’italiano… spero che questo nuovo capitolo non ne abbia completamente rovinato l’impressione, è stato scritto piuttosto di getto, a essere onesta… Grazie ancora, LadyMorgan PS: fuori tema, ma volevo ringraziarti tantissimo anche per aver commentato sia Curioso che Duello Fatale; devo ammettere che ho fatto la ruota come un pavone quando ho letto ^^

a vulneraria: lietissima che il mio stile fosse di tuo gradimento, anche se devo dire che normalmente sono leggermente più prolissa… il mio prof dice che non ho il dono della sintesi -.- Di tendenza concordo, ma a volte… semplicemente non servono altre parole. L’amicizia dei Malandrini è una di quelle cose che non necessitano parole, per come la vedo io. Grazie mille per aver commentato! LadyMorgan

a Stregatta della Luna: se questo capitolo esiste è colpa tua u.u Personalmente no, non avevo mai pensato di scrivere un capitolo così per ogni malandrino, ma a essere onesta mi hai messo la pulce nell’orecchio, e quindi… eccomi qui. Come, non so. Ad ogni modo, sono lietissima che almeno il precedente capitolo avesse riscosso la tua approvazione ^^ E ovviamente, grazie sia per la recensione che per la suddetta pulce u.u LadyMorgan

a malandrina4ever: questa storia è almeno per metà colpa tua -.- Mi hai abbattuto molto quando mi hai detto che dovevo scrivere di più sui Malandrini, perché la mia prolungata astinenza si sta facendo sentire e l’ispirazione cala assieme con il mio italiano. Inoltre, non voglio renderli nel mio linguaggio decadente da emigrata d’oltreoceano. Speranze vane, ovviamente. Eccomi qui. Di nuovo. Non dovrei. Ma ci sono. Wow, sto migliorando col telegrafo -.-“” Per tornare alla tua recensione, comunque, puoi *sbav* quanto ti pare, tanto lo sai che mi tiri diabolici calci nel c… ehm, sedere ogni volta che io non so cosa scrivere con la tua incrollabile devozione. O deviolettazione, chissà… In quanto al scegliere una preferita tra le mie storie, fai pure, ma se ti aspetti che cerchi di renderti la vita più facile mortificando a tal punto il mio già surriscaldato ego sei parecchio fuori strada, cara mia u.u E io ora dovrei andarmene, se non ti dispiace, mpf! *sigh!* Maledetto oceano e inglese! SSP PS: ho fatto ammenda almeno un pochino *faccia da Prongs e Padfoot quando vogliono copiare i compiti da Moony*?

a arylupin: sì, confesso che il topastro malefico è sempre la parte più difficile da trattare, considerando poi la mia opinione del suddetto -.- ma siccome avevo deciso di calarmi nei panni di James, ho pensato che in fondo lui scopre del tradimento di Peter solo un attimo prima di… un attimo prima di… T_T Be’, solo alla fine. E se fino ad allora si era fidato tanto di lui da nominarlo persino Custode Segreto, un motivo ci sarà stato – io continuo a non vedere quale, ma vabbè. Grazie per il commento, devo confessare che mi ha fatto molto piacere – anche perché, come ho detto, Peter è stato il più difficile da descrivere, e il fatto che ti sia piaciuto malgrado tutto è una bella soddisfazione ^^ LadyMorgan

a TINAX86: allora, prima di tutto grazie. Secondo, probabilmente se non avessi trovato le frasi adatte non sarei riuscita a scrivere la storia, visto che ogni descrizione si basa principalmente sul prodotto delle altrui menti geniali. Ad ogni modo, sono contenta che ti sia piaciuta e sì, con Peter James ha toppato alla grande, con risultati catastrofici – purtroppo -.- – ma immagino che a questo mondo nessun è perfetto e quindi tutti facciamo degli errori… Ancora grazie per la recensione, spero che questo nuovo capitolo non abbia del tutto distrutto l’immagine del precedente… LadyMorgan

a Cucciola92: allora, mettiamo subito in chiaro una cosa: chi odia Peter non è stupido, è solo sensato u.u È cosa buone e giusta odiare Peter, perché se non ci fosse stato lui noi non dovremmo rivolgerci all’angst ogni volta che vogliamo trattare questi meravigliosi personaggi, e per quanto l’angst possa essere stimolante ti fa stare anche tremendamente male. Perciò odiare Peter è un dovere, punto. Per il resto, sono contenta che la storia ti sia piaciuta, ho cercato di rendere l’immagine che avevo io dei Malandrini visti da James, e concordo sul pianoforte di sottofondo: riesce davvero a rendere più perfetti anche i lavori non particolarmente brillanti. Grazie mille per il commento, non sai che piacere mi abbia fatto… LadyMorgan

a Nestoria: grazie mille! Le citazioni per ogni Malandrino sono quanto di più appropriato fossi riuscita a trovare, e visto che l’intera storia si basa su di loro sono contenta che ti siano piaciute! Personalmente senza di loro non credo sarei riuscita a scrivere proprio xD Grazie ancora, LadyMorgan

a pazzerella_dispettosa: e io come posso rispondere a questo? Immagino sia inutile sottolineare il piacere che mi ha fatto la tua recensione – francamente, credi davvero che me la meritassi? O.O – e ora mi trovo a corto di parole. “Grazie” è un eufemismo assurdamente imbarazzante comparato a quello che vorrei dirti, ma immagino sia la mia unica scappatoia. Grazie, sinceramente, per questo bellissimo commento. Credo siano commenti del genere che spingono gli autori solamente ad… andare avanti. Per me l’ha fatto di sicuro. Perciò, un milione di grazie – stupidi eufemismi -.- – LadyMorgan

a ElynLC: allora, prima di tutto sono molto contenta che la storia ti sia piaciuta. Riguardo a Peter, personalmente io credo che non fosse solamente il pupazzo sparara-lodi di James e Sirius, ma che avesse una sua ragione d’essere, proprio in virtù di essere parte di un gruppo esclusivo come quello dei Malandrini. E purtroppo sì, sarà un’ottima spia, accidenti a lui. Mi dispiace se ti ho “fatta preoccupare” con la questione del mondo a sé stante, ma a essere onesta io l’ho sempre visto così: non necessariamente come chiuso, ma come impermeabile. Mia interpretazione personale, magari mi sbaglio ^^ Per quanto riguarda il discorso di “Siamo fratelli, siamo amici, siamo compagni, siamo famiglia, siamo figli, siamo padri”, per me è strettamente correlato a quanto dicevo prima: sono un gruppo autosufficiente. Non li vedo contemporaneamente come tutto insieme, ma li vedo come in grado di prendere tutte le parti, a richiesta di circostanze diverse. Di nuovo, mia interpretazione. Grazie mille per il commento, sia qui che a Padroni della Luna e Il Tetto porta Consiglio. Confesso che entrambe mi hanno fatto un grandissimo piacere! LadyMorgan

 

Visto che pare che una volta dentro voglio fare le cose per bene, ringrazio anche le 8 persone che hanno aggiunto questa storia alle preferite e le 4 che l’hanno aggiunta a quelle da ricordare, senza ovviamente contare chi ha semplicemente letto.

Sinceramente, grazie.

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