L'Amore è l'inizio della Vita di AikoIzumi (/viewuser.php?uid=36649)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00.Prologo ***
Capitolo 2: *** 01.Il Primo Giorno delle Superiori ***
Capitolo 3: *** 02. Non tutti sono uguali! ***
Capitolo 4: *** 03. La ragazza che non cadeva hai suoi piedi ***
Capitolo 5: *** 04. Colpi di Scena ***
Capitolo 1 *** 00.Prologo ***
00.
Prologo
Tutte
le ragazze sognano di incontrare il principe azzurri, colui che
possiede capelli color dell'oro e occhi color dell'oceano. Tuttavia
spesso, anzi molto spesso le ragazze riconoscono la propria anima
gemella in colui che non si aspettavano di amare: un amico, uno
sconosciuto incontrato durante un'uscita di gruppo, una persona che si
è incrociata più volte ma senza mai guardarla e
conoscerla affondo.
L'amore
è Cieco si sà e colpisce quando meno te lo
aspetti.
Per
certe persone, è qualcosa che colpisce al primo istante,
questo si chiama colpo di fulmine. Colpisce in fretta e ti ritrovi per
amare qualcuno che conosci o non conosci, che magari non hai mai visto
oppure credevi che con lui fosse solo pura amicizia, tuttavia ti
ritrovi ad essere vittima di questo sentimento così forte e
travolgente che provi solo per quella persona, permettendole di
conoscerti affondo e in un modo che vieteresti anche hai tuoi
più cari amici e familiari.
L'amore
è qualcosa che riesce a cambiare te e la persona che ti ama.
Ma
cos'è veramente l'amore? Cosa significa?
Leggendo
il significato su un qualsiasi vocabolario, l'amore
è: sentimento di affetto vivo, trasporto
dell'animo verso una persona o una cosa!
Ma
ognuno dà a questa semplice parola un proprio significato,
rendendola così speciale.
Vi
starete chiedendo per quale motivo questa introduzione contiene tutte
queste affermazioni, questi dubbi su una parola così
semplice ma complessa allo stesso tempo, ebbene la storia che
andrò a narrarvi è una storia basata su questo
sentimento:
L'amore.
Una
storia dove un'incontro seppur inaspettato farà avverare un
desiderio, il desiderio che ogni ragazza porta con sè:
trovare il principe azzurro, l'anima gemella con cui dividere gioie e
dolori, con cui dividere ricordi prezioni. E' una storia che
può sembrare banale ma che in realtà per i
protagonisti non ha nulla di banale anzi, per loro è e
sarà un'esplorazione ad occhi chiusi, dove l'inesperienza
è la padrona di casa, dove la timidezza, la gelosia, il
dolore e la tristezza si manifesteranno in modo chiaro come i dubbi e
le emozioni mai provate prima di allora.
Molte
volte abbiamo udito storie dove il bene trionfa sul male, dove l'amore
trionfa sempre sui sentimenti negativi, dove il principe e la
principessa vivranno sempre felici e contenti. E questa è
una storia banale!
Il
grande autore di Romeo e Giulietta, William Shakespeare disse ...
-Il viaggio termina quando gli innamorati si incontrano-
E tutti noi viaggiamo verso quella persona che sappiamo esistere da
qualche parte, in attesa del nostro arrivo, perciò mettetevi
comodi e ascoltate il giovane amore che le mie parole racconteranno,
che le vostre orecchie udiranno immaginando sensazioni, emozioni,
immagini nella vostra mente.
Le luci si spengono, chiudete gli occhi, rilassatevi, preparandovi ad
immergervi una storia dove la scuola fà da sfondo.
Rendendola dolce e intrigante perchè in questo momento voi
siete sintonizzati su...
L'amore
è l'inizio della vita!
E quello che c'è prima è un lungo
prologo che ci prepara ad affrontare il dopo.
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Capitolo 2 *** 01.Il Primo Giorno delle Superiori ***
01. Il Primo Giorno delle Superiori
Una
ragazza dai lunghi capelli castani e lisci come la seta, legati in due
code alte stava osservando con molta calma il cielo notturno pieno di
stelle. Gli occhi celesti in quel momento erano scuri data la poca luce
ma dopotutto cosa si poteva aspettare da una collina fuori
città? La campagna si estendeva oltre quella
città così chiassosa, lasciando spazio ad una
tranquillità che pochi potevano immaginare vivendo in una
metropoli come Tokyo, tuttavia Kilari Tsukishima, ragazza appena
quindicenne con il sogno di trovare un giorno, colui che
amerà per il resto della sua vita, era seduta lì
su quella collina in silenzio, mentre fissava quel cielo
così calmo e forse anche un pò monotono.
Andava spesso su quella collina appena fuori città, era
diventato il suo posto speciale, dove poter riflettere, dove poter
sognare tutto quello che la notte impediva. Ma il tempo passava in
fretta e non si era accorta di quanto fosse tardi quella sera, tanto
che non poco lontano da lei un ragazzo era seduto sul suo skateboard,
aveva capelli corti e lisci, color nero come la pece anche se la poca
luce che arrivava da Tokyo gli dava sfaccettature diverse, scurendo
anche il rosso dei suoi occhi che ora sembrava più un
bordeux (bordò).
Nessuno si era accorto della presenza dell'altro, erano entrambi
occupati con i propri pensieri, ma questo non poteva durare
all'infinito perciò dopo qualche minuto Kilari si
alzò pulendosi i pantaloncini corti e color beige che
indossava, prese la piccola tracolla dove dentro ad essa
c'èrano un paio di chiavi, un cellulare e qualche moneta. Se
la mise indosso e poi stiracchiandosi esclamò ignorando che
ci fosse qualcuno
-domani sarà un grande giorno; Le superiori mi aspettano!-
il ragazzo sentendo quelle parole e quella voce femminile si
voltò notando una chioma di capelli castani che ricadevano
sulle spalle di un corpo esile di una ragazza voltata di spalle
rispetto a lui. Era sorpreso di trovare qualcuno lì in quel
posto appena fuori città, raggiungibile solo da un piccolo
autobus, se non dire corriera, ma l'aveva disturbato e questo non lo
metteva di buon umore
-potresti abbassare la voce?- borbottò il ragazzo facendo
sussultare Kilari che si girò sorridendo imbarazzata
-scusami non volevo disturbarti, pensavo che non ci fosse nessuno- si
scusò e subito dopo aggiunse -scusami ancora, ciao-
salutò quello sconosciuto e poi scese in fretta dalla
collina mentre quel ragazzo continuava a guardarla accecato dalla
brillantezza di quel sorriso nonostante ci fosse poca luce e non la
conoscesse per niente, per non parlare poi del fatto che non l'avesse
mai notata prima di quella volta sulla sua stessa collina. Scosse la
testa e piano piano ritornò hai suoi pensieri, rimanendo
questa volta, in solitudine osservando il cielo stellato e venendo
cullato dal venticello fresco.
..........
Il giorno dopo: Kilari si stava avviando verso la scuola con la sua
nuova divisa scolastica da liceale. Essa consisteva in mocassini color
marrone chiaro, calzini bianchi e corti, minigonna quadrettata dai
colori bianco, verde e marroncino chiaro, si alternavano incrociando i
quadratini scozzesi, sopra la minigonna regnava un pullover leggero di
cotone e color bianco, senza maniche ovviamente, sotto di esso
però indossava una camicia bianca maniche corte
odve il colletto sbucava fuori insieme al fiocco della stessa fantasia
e colore della minigonna coperta in parte. Si era truccata molto
leggermente e si era raccolta capelli in una coda alta con un
fiocco marroncino giusto per non stonare con la nuova divisa.
-ciao Kilari!- la ragazza sentì due voci che la salutarono
poco dietro di lei, così si fermò voltandosi e
sorridendo alle sue due migliori amiche che la stavano raggiungendo.
Noel Yukino e Cobeni Hanasaki, stessa età di Kilari,
quindici anni, e stessa divisa scolastica
-ciao ragazze- le salutò garbatamente Kilari mentre tutte e
tre camminarono verso la scuola che non distava molto dal loro
quartiere, più o meno cinque o sei minuti a piedi
-hai che bella giornata? Mi sento così euforica che potrei
giocare due partite a calcio una dopo l'altra- esclamò Noel
che teneva la sua borsa in spalla mentre si stiracchiava
-già oggi iniziamo il liceo, stiamo crescendo- rispose
Kilari fermandosi sul marciapiede prima delle strisce pedonali
-io invece sono preoccupata. Cosa succede se non riuscirò a
farò amicizia con nessuno?- sussurrò quasi Cobeni
mentre indossava, come sempre, i suoi soliti occhiali da vista dalla
montatura forse un pò troppo grande e sopratutto rotonda.
Portava i capelli, lisci, sempre sciolti, fermati da un cerchietto
anomalo e dal color castano scuro. Essi arrivavano a metà
schiena mentre i suoi occhi erano grandi e luminosi, esprimendo
dolcezza e timidezza con il loro color miele. A differenza di Cobeni,
Noel portava i capelli corti, lisci sopra e leggermente mossi verso le
punte di un buffo color blu cobalto che però le donava
parecchio, aveva gli occhi che rispecchiavano il suo carattere, maturo,
serio ma anche competitivo, erano celesti. Entrambe erano magre sebbene
Noel era più tonica dato che amava fare sport.
-faremo amicizia con tutti i nostro compagni vedrai- la
consolò Kilari con il suo stato d'animo che non cambiava
mai. Infatti una delle sue particolarità era il sorriso.
Ogni volta che sorrideva metteva di buon umore il prossimo e anche se
lei non se ne rendeva conto sprizzava gioia da tutti i pori, facendo
sentire la sua allegria a metri e metri di distanza. Quando il semaforo
divenne verde le tre ragazze attraversarono notando che altri studenti,
con la loro stessa divisa scolastica, stavano camminando verso il liceo
Muranishi.
Il liceo Takada era famoso per il fatto che gli esami di ammissioni
erano concentrati particolarmente sulle abilità degli
studenti, coltivandone i punti di forza e rimediando hai punti deboli.
In poche parole era un liceo che educava giovani artisti per un
possibile futuro nel mondo dello spettacolo, tuttavia non era da
sottovalutare anzi, richiedeva molto impegno in ogni singola materia
teorica e pratica poichè il prestigio doveva essere
mantenuto alto.
Quando arrivarono ha destinazione entrano nel cortile popolato da
studenti e studentesse di varie età e classi
-com'è che d'un tratto mi sento piccola piccola?-
domandò Kilari guardando l'edificio scolastico davanti hai
suoi occhi oltre la fontana centrale, circondata da panchine di legno
marrone scuro
-sei una fifona...- la rimproverò con una piccola gomitata
Noel
-io sono pienamente daccordo con lei- aggiunse Cobeni nascondendosi
dietro Kilari che a sua volta si nascose dietro Noel
-siete due fifone- ripetè modificando la sua affermazione di
prima Noel, ma prima che Kilari e la povera Cobeni potessero ribattere
vennero distratte da alcune urla piuttosto acute. Le tre ragazze
guardarono verso sinistra, un gruppo di ragazze urlanti con penne e
carta in mano stavano circondando due ragazzi, inizialmente le tre non
riconobbero i due ragazzi ma mettendo a fuoco le loro immagini Cobeni
esclamò
-sono gli Ships!- Noel sbuffò
-su andiamo tra poco inizierà la cerimonia, non voglio far
tardi soltanto per quei due- ma notando che Cobeni non la ascoltava e
che Kilari fissava no dei due ragazzi, si girò verso le sue
amiche -che facciamo andiamo si o no?- domandò di nuovo
-si andiamo è meglio- disse Cobeni in imbarazzo, ma Kilari
non si mosse, era intenta ad osservare quello stesso ragazzo che aveva
disturbato la sera prima sulla collina, credendo che non ci fosse
nessuno. Possibile che fosse la stessa persona? Dopotutto non
c'èra molta luce, si poteva sbagliare. Cobeni scosse un
pò l'amica che si risvegliò da quel momento di
"trance" e sorrise scusandosi, voltò la testa
perciò non vide che uno dei due ragazzi
oltrepassò le ragazze urlanti per dirigersi verso di lei.
-scusami, posso parlarti un'attimo?- domandò con voce
decisa, Kilari si girò e rivide chiaramente quello che aveva
visto la sera prima di sfuggita. Un ragazzo della sua età,
alto qualche centimetro più di lei, dai capelli corti e
lisci, di color nero pece e dagli occhi intensi e maliziosi di un rosso
scuro che non aveva mai notato prima d'ora in nessuna persona
precedentemente incontrata. Indossava anche lui la stessa divisa, anche
se diversa. Mocassini marrone chiaro, pantaloni lunghi ma leggeri della
stessa fantasia quadrettata e con gli stessi colori della minigonna che
indossava Kilari, sopra un pullover bianco e sotto una camicia bianca,
dove il colletto spuntava fuori venendo circondato dalla cravatta della
stessa fantasia e colori dei pantaloni. Essa era un pò
allentata e indossava la tracolla per traverso -ehi ci senti?-
domandò di nuovo il ragazzo notando che Kilari non aveva
detto e fatto nulla dal momento in cui era arrivato, così
Kilari scosse la testa e sorridendo un pò in imbarazzo disse
-scusami stava sovrappensiero dicevi?-
-dobbiamo parlare un'attimo- disse con tono spazientito
-e di cosa?- domandò ingenuamente Kilari
-cambia posto, quella collina è mia. Non ti ci voglio
più vedere hai capito?- Kilari sentendo quelle parole
captò qualcosa che non le piaceva affatto
-mi stai forse ordinando di non andare più su quella
collina?- domandò lei
-si perciò vedi di ricordartelo la prossima volta-
confermò il ragazzo
-c'è qualche problema Hiroto?- domandò l'altro
ragazzo avvicinandosi ad Hiroto. Quando Kilari li vide l'uno vicino
all'altro finalmente li riconobbe. Erano Hiroto e Seiji, gli Ships. Un
duo di Idol molto alla moda in quel periodo, erano fratelli anzi
fratellastri. Infatti Hiroto Kazama aveva mantenuto il cognome della
madre morta tempo fà, quando suo padre si era risposato
successivamente ereditando anche un'altro figlio Seiji Hiwatari, ma
aveva sentito che da poco erano morti i loro genitori in un incidente
stradale, alla tv ma che questo fatto non aveva cambiato le loro vite e
che attualmente abitavano con il loro manager. Tuttavia Kilari non
amava le persone che le davano ordini, specialmente se usavano il tono
strafottente che aveva usato Hiroto
-non ho nessuna intenzione di lasciare quel posto, e non ti
darò ragione solo perchè sei una superstar-
Kilari si voltò verso Noel e Cobeni e poi aggiunse -andiamo
ho facciamo tardi, quì è un pò troppo
affollato per i miei gusti- l'allusione di Kilari colpì in
pieno l'umore di Hiroto che però sorrise quasi teneramente
guardando la stessa ragazza che aveva incontrato la sera prima
comportarsi diversamente da tutte le altre.
-ehi fratellino ti ha messo KO senza troppi giri di parole-
ridacchiò Seiji al suo fianco. Lui aveva un anno in
più di Hiroto, perciò faceva il secondo
superiore. Alto e magro come Hiroto, aveva i capelli corti e lisci, di
color biondo e gli occhi celesti. Hiroto daltronde fece sparire subito
quel sorrisino tenero quando intervenne il fratellastro
-spiritoso..- bofonchiò prima di andare verso l'entrata
dell'edificio scolastico seguito dal fratello e partner di lavoro che a
sua volta era seguito dalle fan urlanti che avrebbero frequentato il
loro stesso liceo. Il Liceo Takada!
..........
La palestra del liceo era immensa ed era a pochi passi dai campi
sportivi, ma in quel momento non sembrava nemmeno una palestra. Niente
rete, niente recipienti per palle da pallavolo, calcio o basket, non
c'èrano attrezzature per allenamenti atletici,
c'èra solamente un grosso palco montato probabilmente per
presentare gli insegnati hai nuovi studenti, ovvero alle matricole. Sul
palco infatti erano presenti tutti gli insegnati delle varie discipline
e materie teoriche mentre su un piccolo sgabello in legno
massiccio e abbastanza consumato, si trovava quello che probabilmente
era il preside del Liceo.
Alto poco più di un bambino di quattro anni, i capelli
bianchi, quei pochi che gli erano rimasti, lasciavano intravedere un
pò della testa che a contatto con le luci posizionate su di
essa rifletteva rendendola quasi lucida. Ma non era l'unico
particolare, infatti aveva grandi e folti baffi bianchi sotto il naso e
che coprivano gran parte delle labbra, nascondendole solo quando non
parlava, ma nonostante l'altezza e l'aspetto un pò anziano
indossava fiero il suo completo grigio, la cravatta a strisce oblique e
le scarpe nere. Era in piedi sullo sgabello davanti all'alta con il
microfono che era stata abbassata appositamente.
Le tre ragazze, sedute in una fila più o meno al centro,
osservarono quel signor anziano trovandolo anche un pò buffo
finchè non prese la parola con tono fermo e autoritario,
cosa che non si aspettavano i nuovi studenti.
-mi chiamo Pierre Takada e sono il Preside di questo Liceo-
iniziò guardando la distesa di studenti che aveva davanti a
sè oltre il palco -come tutti voi sapete questo Liceo ha lo
scopo di coltiva e approfondire le vostre abilità, che siano
cantare, ballare oppure far battute esilaranti. E' un Liceo dove la
disciplina è la prima regola da rispettare e l'impegno
è la seconda per questo motivo voglio precisare che se
qualcuno infrangerà le regole verrà punito
secondo la gravità della regola infranta- nessuno riusciva a
parlare, le matricole, tra cui le nostre tre amiche, erano
letteralmente concentrate e immobilizzate da quel discorso -detto
questo- il preside stese le sue labbra mezze coperte dai baffi in un
sorriso enorme -dò ufficialmente il benvenuto hai nuovi
studenti. Spero che insieme potremo fare tante cose divertenti-
quell'improvviso sbalzo d'umore fece sospirare le matricole che erano
osservate dai studenti più anziani con sguardi divertenti.
Il preside scese dallo sgabello che poi fù portato via in
pochi secondi e successivamente ci fù la presentazione di
ogni docente spiegando di che cosa si occupasse, ma ormai gli studenti
non seguivano più la cerimonia specialmente Kilari che si
era, come dire, appisolata sulla spalla di Cobeni alla sua sinistra che
aveva tentato più e più volte di svegliarla ma
dormiva e sapevano bene che quando si "appisolava" non poteva
risvegliarla nessuno. Solo quando la cerimonia terminò, Noel
si alzò in piedi e gli diede un cazzotto leggero sulla testa
-ma ti pare questa l'ora di dormire?- la rimproverò a bassa
voce mentre tutti gli altri stavano scorrendo via verso l'uscita della
palestra, Kilari prese la sua borsa e si stiracchiò, poi
guardò l'amica e dissi sbuffando
-non è colpa mia se mi addormento sempre nelle cerimonie, e
poi stanotte non ho dormito bene dall'emozione- sorrise mentre piano
piano si incanalavano tra gli altri studenti verso l'uscita
-dovresti stare più attenta Kilari- le disse con tono dolce
e gentile Cobeni
-non succederà più, lo prometto-
terminò lei il discorso
-sbrighiamoci ad andare in classe, non voglio stare in prima fila-
borbottò Noel prendendo per mani Cobeni e Kilari facendosi
poi strada tra gli studenti uscendo dalla palestra. I giardini del
complesso studentesco erano molto curati, si notava dalle aiuole
recintate e dalle fontane sparse per il cortile.
-ciao..- disse Seiji fermando le tre ragazze, accanto a lui
c'èra Hiroto che ignorava la loro presenza e il fatto che il
fratello si fosse fermato. Kilari guardò Seiji provando
immediatamente un senso di dolcezza e pace provenire da quel ragazzo
-ciao..- salutò lei
-vorrei scusarmi per l'atteggiamento che ha avuto Hiroto...-
-non fà niente..- sussurrò Kilari in preda a
qualche calmante invisibile hai suoi occhi
-Seiji avanti dobbiamo andare a quello ci metterà una
nota..- dei ragazzi lo richiamarono e lui sorrise a Kilari
-ciao... Kilari, giusto?- Kilari fù molto sorpresa dal fatto
che lui sapesse il suo nome, non si erano presentati ed era sicura che
nemmeno Hiroto lo sapesse, che l'avesse sentito da Noel o Cobeni quando
l'avevano chiamata? Mah, Seiji andò via con degli amici e
intanto proseguirono il loro piccolo viaggio verso la loro nuova classe
al primo piano dell'enorme edificio scolastico, imponente e decisamente
raffinato se non dire moderno e altamente costoso. Se non fosse per il
semplice fatto che il padre di Kilari aveva una catena di
bar-pasticcierie nella città in cui vivevano, non avrebbe
potuto iscriversi a quel Liceo insieme alle sue amiche.
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Capitolo 3 *** 02. Non tutti sono uguali! ***
02. Non tutti sono uguali!
L'aula
era come se l'era immaginata Cobeni, apparentemente sembrava piccola ma
entrando dentro di essa si poteva scoprire una lunga libreria piuttosto
alta che ruotava attorno hai banchi che erano posizionati al centro in
tre file, di cui ognuna aveva quattro banchi singoli. La libreria, ogni
tanto si interrompeva lasciando spazio a piccoli mobili sui quali
poggiavano vasi piccoli di fiori dai colori sgargianti ed estivi. Nella
parete dove c'era quattro finestre aperte e da cui proveniva una dolce
brezza estiva erano abbellite da tende color bianco quasi trasparente,
fatte di un materiale molto leggero e che poteva oscillare anche con un
semplice sospiro, attualmente erano tutte scansate, tenute ferme con un
laccetto in modo da far entrare la luminosità di quella
mattina.
Hiroto
Kazama, si era seduto ad un banco proprio vicino alla quarta ed ultima
finestra aperta, aveva poggiato la sua tracolla sul banco iniziando
poi, a guardare fuori, oltre quel buco nella parete finchè
delle voci familiari cominciarono ad attirare la sua attenzione,
specialmente una: una risata spensierata e per niente imbarazzata.
Voltò la testa in direzione della porta aperta e
fissò la ragazza che aveva incontrato ben due volte in due
giorni.
Quando
Kilari notò lo sguardo sorpreso di Hiroto si
fermò vicino ad un banco senza nemmeno accorgersene,
entrambi si guardarono e questa volta fù Cobeni a
trascinarla al banco accanto al suo, ovvero nel banco davanti a quello
di Hiroto, dato che tutti gli altri erano stati quasi tutti occupati e
ne rimanevano si e no due in prima fila. Kilari posò la
borsa sul gancetto esterno che aveva ogni banco e poi rimase ferma
sedendosi e facendo silenzio
-stai
male?- le domandò Cobeni avvicinandosi, Kilari sorrise e
scosse la testa ma sia lei che Noel, davanti al banco di Kilari ci
credettero
-mi
stupisce che nonostante tutto continui a mentirci- borbottò
Noel mentre si fissava le unghie tagliate la sera prima
-bhè...-
Kilari si trovava in difficoltà, perchè sapeva
che da lì a pochi secondi le due ragazze l'avrebbero uccisa
-stiamo
aspettando- aggiunse Cobeni appoggiata al suo banco
-ecco
io....- cercava di temporeggiare sperando che arrivasse qualche
professore o comunque qualcuno che le potesse evitare l'imminente
bufera combinata Noel/Cobeni, ma non accadde e così si
lasciò andare -... mi è venuta fame!- chiuse gli
occhi. Cobeni e Noel come sempre rimasero inorridite dalle strane
uscite dell'amica mentre Hiroto iniziò a ridere a
crepapelle, cosa che fece subito infastidire Kilari. Si girò
verso Hiroto e guardandolo con sguardo truce gli domandò a
braccia conserte -devi dirmi qualcosa?- Hiroto non riusciva a smettere
di ridere e tutti lo notarono, fuori dall'aula c'arano perfino
studentesse che scattavano foto con il cellulare, Noel e Cobeni
guardarono Hiroto come tutte le altre persone in quell'aula ma
finì tutto quando Kilari presa da un impulso irrefrenabile
diede un cazzotto in testa ad Hiroto che si zittì subito,
inizialmente sorpreso e poi decisamente arrabbiato, posò le
mani sul banco alzandosi e avvicinandosi a Kilari che lo guardava con
sguardo infastidito
-che
diavolo ti salta in mente?!- esclamò Hiroto
-non
si ride degli altri non te l'hanno insegnato?- ribattè Kilari
-tutti
al vostro posto, la lezione inizia- l'intervento di un professore fece
ristabilire in pochi secondi la confusione che si era creata, ma prima
che Kilari si potesse sedere Hiroto sussurrò
-questa
me la paghi!- Kilari ignorò quelle parole, si sedette al suo
posto e prestò attenzione al professore che stava scrivendo
il proprio nome e cognome alla lavagna verde scura
-buongiorno
a tutti, mi chiamo Akira Kuroki e curerò il vostro talento
musicale. In altre parole sono l'insegnate che vi farà
imparare a suonare uno strumento, uno strumento che vi
rispecchierà- disse l'uomo dai capelli neri e lisci, lunghi
poco più sotto le orecchie. Indossava un completo grigio con
la giacca slacciata che lasciava intravedere la camicia bianca e la
collana che indossava in ogni momento.
-è
assurdo, non puoi decidere te per noi- ribattè Hiroto
attirando l'attenzione di tutti, il professore guardò Hiroto
mantenendo per qualche secondo il silenzio, dopodichè
rispose con un sorrisino divertito sulle labbra
-forse
riceverai un trattamento speciale dagli altri professori, a da me cara
la mia superstar sei un semplice studente a cui devo imparare qualcosa
di buono in quella testa montata. Perciò vedi di fare
silenzio e di parlare quando te lo dico io- terminò con voce
più dura, mentre tutta la classe ebbe un'unico pensiero in
comune "meglio ascoltarlo, non vorrei avere un insufficienza". Hiroto
voltò la testa decisamente infastidito e confuso,
perchè d'un tratto nessuno gli dava più ascolto?
Prima quella ragazza, istintivamente guardò Kilari davanti
mentre il professore riprendeva a parlare, aveva intenzione di fare
lezione il primo giorno di scuola? Mah, in ogni caso
continuò a guardare quella distesa di capelli mossi e lisci,
color castano chiaro da cui proveniva un dolce odore di.... crepe alla
nutella! Così, si ritrovò a ricordare il suo
splendido sorriso di quando la sera prima l'aveva sorpresa a
disturbarlo anche se involontariamente. Non riusciva a togliersi dalla
testa quel sorrise ed ora nemmeno quel profumo che le stava inondando
il cervello, portandolo perfino a distrarsi, seguendo la spiegazione
del professore
-per
questo primo giorno non faremo lezione tranquilli...- l'uomo sorrise il
che fece tirare un sospiro di sollievo agli alunni - ma da domani ci
trasferiremo nell'aula di musica ed ognuno di voi avrà la
possibilità di suonare un solo strumento. Se non saprete
suonare nessun strumento cercherò di affidarvene uno che vi
rispecchi-
..........
Quando
arrivò l'ora di pranzo, tutti gli studenti iniziarono a
sparpagliarsi per il liceo Takada. Kilari, Noel e Cobeni si erano
sedute sull'erba del grande giardino e mentre pranzavano con
disinvoltura, come tutti del resto, iniziarono a parlare, confidandosi
le proprie impressioni su quelle prime ore di lezioni.
-il
prof Akira è un bel tipo non credete?- stava dicendo Noel
incurante del fatto che lui stesse passando nel vialetto ghiaiato
vicino a loro Cobeni scosse la testa mentre Kilari come sempre era
troppo occupata nel mangiarsi i mega tramezzini che suo padre le
preparava ogni mattina
-possibile
che tu pensi solo a sport e ragazzi?- le domandò Cobeni
mentre mangiava con estrema delicatezza
-se
è per questo tu pensi soltanto allo studio...-
borbottò in risposta Noel facendo sospirare Cobeni che
rimase in silenzio, poi entrambe osservarono Kilari divorarsi in pochi
bocconi quei tramezzini usciti dallo studio di qualche mangaka, erano
troppo enormi per essere reali. Quando Kilari finì di
mangiare, assunse quel suo sorriso soddisfatto e sfacciatamente bello,
aprì gli occhi ed osservò le due ragazze che la
guardavano totalmente allibite
-che
avete? Sembra che abbiate visto qualcosa di spaventoso!-
-oh
credimi, l'aggettivo spaventosa non è nulla in confronto a
come mangi- ridacchiò Hiroto che era appoggiato con la
schiena al tronco di un pino lì vicino, Kilari si
girò per guardarlo
-come
scusa?- domandò mentre si alzava, Hiroto guardò
Kilari sorridendo e con una punta di malizia
-una
ragazza non dovrebbe essere spaventosa quando mangia- disse lui -e tu
sei decisamente ripugnante- Hiroto iniziò a ridere ma Kilari
in quel momento si sentì ferita, una freccia dritta al
cuore. Sapeva benissimo di essere orribile quando mangiava, era
l'aspetto di se stessa che più odiava
-ehi-
Noel e Cobeni si avvicinarono a Kilari, Hiroto guardò Noel,
aveva uno sguardo serio e infastidito -non credi di esagerare un
pò adesso? Per quanto ancora vuoi fare la star viziata?-
Kilari però afferrò dolcemente un braccio di Noel
facendola voltare, sorrise e poi alzò lo sguardo verso
Hiroto. Non era da lei arrendersi oppure offendersi per una simile
sciocchezza, lei era stata sempre forte e non sarebbe cambiata grazie
alle provocazioni di una star viziata, proprio come l'aveva definito
Noel, le sua amica che aveva preso le sue parti senza esitazioni,
mentre Cobeni le stava accanto dandole forza e coraggio.
-io
faccio quello che voglio- rispose con tono ribelle Hiroto ma Kilari
ribattè subito dopo
-io
non me ne vado dalla mia collina- disse con decisione sfidando Hiroto
che la fissava intensamente, attratto dal suo sguardo, il suo sorriso,
attratto dal fatto che lei era l'unica a non sottostare hai suoi modi
da star viziata!
Il
che, gli dava parecchio fastidio!
Kilari,
Noel e Cobeni tornarono in classe prima di Hiroto riprendo a seguire le
prime "lezioni" di presentazione dei programmi scolastici e dei loro
professori che a quanto pare si aspettavano molto impegno e devozione
per il loro talento.
..........
Seiji
e Hiroto erano seduti nel loro camerino, in attesa della chiamata per
il set fotografico della nuova copertina per il loro quarto singolo.
C'èra un silenzio tombale, Seiji leggeva u libro mentre
Hiroto stava fissando l'enorme montagna di lettere da parte delle sue
fan personali, sbuffando in continuazione.
-si
può sapere che ti prende oggi?- gli domandò Seiji
con la sua voce sempre calma e gentile
-non
sono affari tuoi- ribattè con tono piuttosto aspro Hiroto,
posando l'ennesima lettera aperta sulla punta di quell'enorme mucchio,
davanti lo specchio. Seiji chiuse il libro con una mano e poi
roteò insieme alla sedia professionale, osservando il
fratellastro.
-per
caso c'èntra una ragazza dai lunghi capelli castani e gli
occhi celesti che non cade hai tuoi piedi come tutte le altre?-
domandò Seiji, colpendo e affondando la barca in un colpo
solo, dato che Hiroto lo guardò fulminandolo. Seiji sorrise,
contento di aver fatto centro ed aver attirato al sua attenzione in
modo che smettesse di sbuffare come una locomotiva ferma ad una
stazione, posò il libro sul ripiano pieno di lacche,
pettini, phon di varie dimensioni e tanto altre materiale da trucco e
da capelli -non tutti cadono hai tuoi piedi Hiro-Chan- aggiunse poco
dopo
-ti
ho detto che non sono affari tuoi, perciò vedi di non
scocciarmi- si alzò di scatto e poi raggiunse la porta,
abbassando la maniglia e aggiungendo con tono duro -tu non sei mio
fratello- Seiji sospirò quando Hiroto chiuse la porta dietro
le sue spalle uscendo dal loro camerino privato. Il loro rapporto non
stava affatto migliorando, anzi continuava a peggiorare giorno dopo
giorno!
..........
La
sera stessa Kilari era seduta sulla piccola corriera diretta verso
quell'luogo incantato, nel pomeriggio dopo la scuola aveva deciso di
chiedere spiegazioni a Hiroto per questo si stava dirigendo
volontariamente lì, sapeva di trovarlo.
Quando
scese dall'autobus, la notte ormai era arrivata e le stelle avevano
iniziato a farsi vedere piano piano, lasciando spazio ad uno spettacolo
mozzafiato. Quella sera indossava gli stessi abiti, calzoncini corti
fino a metà coscia, color beige e un top con delle
bretelline piccole. Scarpe da ginnastica e tracolla piccola mentre i
capelli erano sciolti e il viso leggermente truccato.
Camminò
fin quando non lo vide. Era seduto sullo skate board come l'altra sera,
aveva un'aria malinconica. I capelli svolazzavano con il venticello e
lo stesso faceva la giacchetta leggera che portava sulle spalle, Kilari
si avvicinò mettendosi seduta accanto a lui, non troppo
vicino naturalmente. Si era incantata per qualche minuto ad osservarlo
così da lontano, in un atteggiamento nuovo che non aveva
notato. Forse aveva qualche problema? Ma le Superstar potevano avere
dei problemi? Erano amato da tutti e tutto no? Che tipo di problema
avrebbe potuto avere Hiroto, oltre all'arroganza e al suo egoismo?
-se
non sbaglio ti avevo detto di non venire più quì-
disse lui annientando in pochi secondi il flusso di pensieri
-non
sono abituata a farmi mettere i piedi in testa...- Hiroto la
guardò e successivamente anche Kilari si voltò
verso di lui -nemmeno dalle superstar viziate come te- successe tutto
in pochi secondi, sentì una pressione intorno hai suoi polsi
e poi, il suo sguardo che fissava il viso di Kilari, ma sopratutto: lui
sopra lei.
Hiroto
fissava lo sguardo luminoso e sorpreso di Kilari che era completamente
immobilizzata sdraiata, e sull'erba soffice che le solleticava la
schiena scoperta dal top che indossava, i capelli sciolti e sparsi su
di essa. Era inevitabile per lui non pensare quanto fosse bella in quel
momento mentre si aggiungeva il rossore sulle guance, si stava
imbarazzando e notandolo sorrise!
-che...
stai facendo?- sussurrò con voce strozzata Kilari mentre
continuava a guardarlo temendo il peggio, dopotutto erano loro due soli
in un posto fuori città e di notte, ma non aveva paura di
lui, temeva quelle strane sensazioni che stava provando mentre lui le
stringeva i polsi stando sopra di lei a cavalcioni.
-non
ti permetto di parlarmi in questo modo-
-e
pensare che volevo sollevarti il morale...- sussurrò lei
voltando la testa di lato e sorprendendo Hiroto con quelle parole -sono
venuta quì perchè volevo delle spiegazioni.
Sapevo di trovarti per questo sono venuta, ma quando ho visto la tua
espressione ho pensato che magari non fosse il caso di aggredirti, cosa
che tu stai facendo solo perchè qualcuno si è
permesso di dire la verità- Hiroto si avvicinò al
suo viso ancora voltato, era attirato dalle labbra di Kilari, tutto lo
stava attirando verso di lei, il suo corpo, la sua vitalità,
il suo coraggio, tutto di lei lo attirava in un modo spaventoso.
-non
capisco di cosa tu stia parlando- sussurrò all'orecchio
della ragazza -ma sei stata coraggiosa a venire quì.
Contando che non sei nella posizione adatta per discutere, in questo
momento- le diede un bacio sulla guancia, con tenerezza, Kilari si
voltò guardandolo con sguardo deciso ma prima che
lei potesse dire la sua, Hiroto la baciò!
La
sorpresa che scosse Kilari era pari ad un onda anomala in pieno oceano,
rimase con gli occhi sbarrati incapaci di recepire cosa stesse
accadendo in quel momento anche se il suo cuore batteva all'impazzata.
Hiroto
ammorbidì la presa che aveva sui polsi della ragazza, avendo
gli occhi chiusi non poteva immaginare la sorpresa che riempiva gli
occhi di Kilari ma improvvisamente ricevette uno schiaffo,
perchè la sua guancia bruciava come non mai e Kilari si era
alzata
-non
ti avvicinare più a me..- gli disse per poi correre via,
scendendo dalla collina e dirigendosi verso la corriera che si stava
fermando, fortunatamente, alla fermata. Hiroto la seguì con
lo sguardo mentre si sfiorava con le dita la guancia arrossata, ma non
penso al fatto di essere stato uno stupido nel ricevere quello schiaffo
che poteva rovinare la sua immagine, bensì gli venne
spontaneo pensare hai sentimenti di quella ragazza feriti dal suo
comportamento egoistico.
Che
cosa gli era venuto in mente? Si bhè non era la prima volta
che baciava una ragazza, ma non gli era mai capitata una reazione del
genere da parte di una ragazza
-a
quanto pare sei stato scaricato fratellino- sorrise Seiji sbucando da
un albero
-che
ci fai quì?- domandò brusco alzandosi in piedi
-dovresti
essere più gentile con chi ti tratta alla pari- gli disse
Seiji ignorando la domanda scorbutica che le aveva fatto
-te
l'hò già detto, fatti gli affari tuoi. E poi
faccio quello che voglio, quando e con chi mi pare- Seiji lo
fermò per un polso e poi lo guardò negli occhi
-ti
piace?- gli domandò senza farsi scrupoli
-sei
scemo? Una come quella? Non farmi ridere...- sputò le ultime
parole come se fossero veleno mortale per lui anche se era frastornato
dalle sensazioni provate mentre l'aveva baciata
-è
un sollievo sapere che non dovrò combattere contro mio
fratello- sorrise Seiji raggiungendo con calma l'auto nera che li
aspettava sulla stradina di campagna. Hiroto non capì il
significato di quelle parole, era troppo impegnato nel rivivere il
sorriso di Kilari, i suoi occhi e lo schiaffo ricevuto. Prese lo skate
e poi, ignorando la macchina nera lucida e con i fari e il motore
acceso, andò via con il suo piccolo mezzo sfrecciando per
quella stradina asfaltata e venendo accarezzato e nello stesso tempo
frustato dal vento fresco che gli spostava la giacca facendo
intravedere la camicia bianca che indossava sotto. Seiji dentro la
macchina osservò il fratello domandandosi quando avrebbe
cominciato a considerarlo suo fratello abbandonando quel disprezzo e
ostilità che aveva nei suoi confronti.
Spazio
Autore:
Innanzitutto
vorrei ringraziare tutti colore che leggono e recensiscono la mia Fan
Fiction. Non credevo che già il prologo potesse avere
più di 60 visite, questo mi rende molto orgogliosa di me
perchè vuol dire che ho colpito il vostro interesse.
Satsuki_san:
Ho ricontrollato l'ortografia e la grammatica, ora non ci sono
più problemi e mi scuso se ti sei trovata a disagio, non me
ne ero accorta e mi viene spesso far errori dato che scrivo veloce e
quasi sempre di getto. Comunque grazie per aver recensito e ben trovata
anche a te su EFP ^^. A quanto pare il web è molto piccolo
Xd, inoltre ti ringrazio dei complimenti che hai fatto e ti auguro un
buon proseguimento di lettura.
Halley
Silver Comet: Puoi chiamarmi come meglio preferisci
tranquilla. Non immaginavo di ritrovare anche te su EFP, nonostante sia
iscritta dal 2007 xd. Ringrazio anche te per aver recensito il capitolo
precedente e spero che possa piacerti anche questo. Grazie per i
complimenti!
marzy93:
Ti ringrazio per i complimenti, spero che continuerai a seguirmi,
capitolo dopo capitolo anche se non recensisci. L'importante
è leggere e divertirai nel farlo.
ChibiRoby:
Mi fà molto piacere trovarti anche quì su EFP,
non immaginavo di trovarti ma in ogni caso grazie mille per la
recensione e per i complimenti. Spero di non deluderti con il questo
secondo capitolo, cerco di rendere i personaggi più simili
possibile all'anime e il manga, anche se la Fan Fiticon si svolge in un
luogo diverso diciamo dal mondo dello spettacolo e quindi avvolte
sembrerà che i personaggi non rispettino proprio del tutto
il loro carattere.
Cercherò
di aggiornare il prima possibile, questa settimana sono occupata con
gli Esami di Maturità perciò andrà a
rilento, contando che fino a lunedì sarò assente.
Mi spiace ma vedrete mi farò perdonare con il terzo capitolo
ve lo prometto.
|
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Capitolo 4 *** 03. La ragazza che non cadeva hai suoi piedi ***
03. La ragazza che non cadeva hai suoi piedi
Seiji
aprì la porta di casa, tornando dal suo giro mattutino di
corsa e trovò il fratello in cucina, seduto al tavolino
mentre fissava la sua colazione ancora intatta. Chiuse la porta e poi
sorrise buttando all'indietro il cappuccio che gli oscurava il viso.
-hai
saltato la corsa questa mattina, che scusa hai usato stavolta?-
domandò Seiji dirigendosi verso il frigorifero, aprendolo e
prendere poi una bottiglietta d'acqua frizzante
-non
è rientrato ieri sera- rispose semplicemente Hiroto
lasciando intendere a Seiji la sua stessa conclusione. Hiroto si
alzò e prese la sua tracolla dato che era già
vestito per andare a scuola
-senti
un pò, quanto ancora vuoi continuare in questo modo? Lo sai
vero?-
-che
cosa?- domandò lui voltandosi verso il fratellastro
appoggiato il lavello della cucina
-devi
smettere di avere questo atteggiamento con tutti... con me- Seiji aveva
gli occhi chiusi che poi aprì guardando Hiroto
-tzè,
se non ti piace il mio carattere non sono problemi miei-
aprì la porta e poi uscì di casa tenendosi le
mani in tasca. Seiji rimase in silenzio in quella casa silenziosa e
vuota ormai da tanto tempo. Posò l'acqua sul tavolo, dopo
averla chiusa naturalmente e poi andò in bagno facendosi una
doccia scrollandosi così tutto il sudore che aveva provocato
il suole e la corsa di quella mattina abbandonandosi a tenui ricordi...
-
inizio flash back
-mamma
è vero che presto avrò un fratellino
più piccolo?- un piccolo Seiji in versione mini saltava sul
suo letto mentre la madre lo aiutava a vestirsi per la scuola
-certo,
si chiama Hiroto, tesoro, sono certa che diventerete ottimi fratellini-
sorrise la donna di cui Seiji..... non ricorda più il volto!
-non
vedo l'ora di conoscerlo- aggiunse il bimbo sorridendo e lasciando la
stanza catapultandosi fuori
fine
flash back-
Uscì
dal bagno quando si ebbe finito di vestire, prese la tracolla e poi
uscì anche lui di casa. Camminò sul marciapiede,
in tutta tranquillità come sempre osservando come quella
giornata fosse tranquilla e serena come lui del resto.
Fin
da piccolo era sempre stato un ragazzino pieno di allegria, gentile e
educato sempre con tutti specialmente con la sua tartarughina fidata
Kame. Era ben diverso da Hiroto, avevano due caratteri totalmente
diversi anche se lui nascondeva ancora un lato timido e insicuro che
non voleva far vedere a nessuno. Tuttavia aveva sempre desiderato un
fratello più piccolo ed ora che nè aveva uno non
riusciva a trovare un modo per trascorrere un pò di
divertimento con lui, tra i lavoro e la scuola Hiroto e Seiji non
avevano molto tempo per chiacchierare e quelle poche volte: Hiroto
troncava il discorso con un "non sono affari tuoi"
-domani
inizio a lavorare alla bar di mio padre- la voce di Kilari distrasse i
pensieri profondi di Seiji portandolo a voltarsi verso sinistra e
osservando le tre ragazze che aspettavano pazientemente al semaforo
prima di attraversare, dato che era rosso
-ciao
ragazze..- sorrise Seiji avvicinandosi alle tre che subito si voltarono
verso di lui sorprese di trovarli lì e per giunta a piedi
-dato che frequentato il mio stesso liceo volevo presentarmi come si
deve- aggiunse con il suo tono gentile -mi chiamo Seiji Hiwatari
piacere-
-Noel
Yukino- sorrise
-io
sono Cobeni Hanasaki piacere- rispose Cobeni con la sua inguaribile
timidezza e gentilezza in tutti i suoi modi
-piacere
ragazze- sorrise Seiji guardando poi Kilari -tu sei Kilari giusto?-
-Kilari
Tsukishima- sorrise la ragazza porgendo la mano e stringendola insieme
a quella di Seiji. Il semaforo divenne verde e il gruppetto si
avviò sulle strisce bianche passando dall'altra parte del
marciapiede
-come
mai... ha piedi?- domandò Noel Seiji sorrise
-non
mi piace mettermi in mostra..-
-oh
bhè.. questo è da vedere- borbottò
Kilari al solo pensiero di quello che Hiroto le aveva fatto la sera
prima
-perchè
con te non c'è Hiroto?- domandò Cobeni
-è
uscito prima- si limitò a dire Seiji mentre Kilari stava
svoltando per entrare nel cortile della scuola. Quando entrarono
successivamente nell'edificio scolastico Seiji salutò le tre
ragazze che si diressero verso la loro classe posando poi le borse sul
proprio banco. Kilari si sedette e sospirò attirando
l'attenzione di Noel che la guardò con un certo sospetto
insieme a Cobeni che però non dissero nulla limitandosi a
sedere lasciando che Kilari avesse la sua privacy.
Ne
aveva bisogno infatti.
Il
solo ricordo di quel bacio la faceva sentire nervosa e imbarazzata
più che mai. Non era stato il suo primo bacio
bensì le aveva dato fastidio il modo in cui l'aveva colta di
sorpresa, intrappolata sotto di lui. Non era stato piacevole, si era
sentita in pericolo e lei era stata una stupida ad avvicinarsi tanto ad
un ragazzo che infondo non conosceva nemmeno, solo per ripicca di
quello che le aveva detto quella sera. Si era comportata in modo troppo
impulsivo anche se, non riusciva a spiegarsi per quale motivo lui
avesse quell'espressione triste sul viso l'altra sera. Le era rimasta
impressa perchè sembrava davvero molto triste.
Quando
Hiroto notò la presenza di Kilari in classe si sorprese
molto nel vederla, era convinto che dopo quello che le aveva fatto la
sera prima non si sarebbe fatta vedere per l'imbarazzo o cose simili.
Invece eccola lì, illuminata dai raggi del sole mentre era
assorta nei pensieri, forse pensava la bacio? Scosse la testa, stava
vaneggiando ora, cosa le importava se pensava a quello oppure no? Era
una come un'altra anche se richiedeva un addestramento più
"malizioso", scosse di nuovo a testa abbandonando quei pensieri
impulsivi e quasi gentili, si sedette al suo posto e poi rimase in
silenzio
-credevo
non saresti venuta dopo...- Hiroto stava sussurrando dietro Kilari che
ormai aveva rinunciato alla depressione mentale
-dopo
che?- domandò lei voltandosi verso Hiroto
-dopo
il bacio di ieri sera- finì lui la frase interrotta
precedentemente
-quale
bacio? Non ricordo di aver fatto nulla di simile- disse lei sorridendo
-tutti
hai vostri posti s inizia la lezione- la professoressa di matematica
entrò perciò Hiroto non poté
controbattere le parole di Kilari, venendo nuovamente sorpreso dal
comportamento della ragazza, che dimenticò in fretta quel
bacio e con lei anche la sensazione di intrappolamento provata quella
sera ormai lontana.
Hiroto
decisamente infastidito per l'accaduto, seguì la lezione.
..........
Kilari
stava portando in mano uno scatolone decisamente troppo pesante per una
ragazza, era pieno di strumenti musicali e si notava dalle varie
fuoriuscite. Doveva portare quegli strumenti nell'aula di musica dove
l'attendeva l'intera classe e il professor Akira, ma proprio quando
stava svoltando l'angolo inciampò, non si sà come
e la scatola finì a terra sparpagliando solo alcuni
strumenti piccoli dato che, per fortuna, la scatola era caduta in piedi
dopo aver rimbalzato di pochi millimetri. Kilari rimase a terra
finchè una voce a lei familiare non le domandò
-stai
bene?- Seiji tentò di farla sedere ma Kilari dovette
fermarsi a metà strada, il suo ginocchio sanguinava e la sua
caviglia, si stava già gonfiando lentamente
-perchè portavi quello scatolone, era pesante per te Kilari-
la rimproverò dolcemente Seiji, ma lei provava dolore in
quel momento e non riusciva a parlare e non a stringere i denti con gli
occhi chiusi, lasciando intravedere un'espressione sofferente
-cosa
succede?- domandò il professor Akira uscendo dall'aula di
musica. Appena vide la sua allieva a terra corse in loro soccorso e
Seiji le spiegò la situazione
-la
porto in infermeria...- le parole di Hiroto sorpresero molto Seiji e
sopratutto Kilari che venne sollevata da lui stesso per poi essere
presa in braccio. Non si spiegò per quale motivo avvenne, ma
improvvisamente arrossì e si nascose automaticamente
nell'incavo tra la spalla destra e il il collo di Hiroto, percependo il
suo profumo
-sei
sicuro?- domandò Seiji
-la
porto io. Fine della discussione Seiji- rispose freddamente e con
così tanta serietà e decisione che il
fratello.... non aveva mai notato in lui prima d'ora
-bene
torna in classe Seiji- disse il professore dando un ultimo sguardo a
Hiroto che svoltava l'angolo, poi si girò verso gli altri
alunni usciti dalla classe per curiosità come molti del
resto -tutti in classe filate- si avvicinò a due
ragazzi e poi disse -Takeshi, Mikky portate gli strumenti in aula per
favore- i due ragazzi eseguirono quel compito mentre Noel e Cobeni
rientrarono preoccupate per la loro amica sbadata e cocciuta.
Hiroto
camminava come suo solito e Kilari n imbarazzo non poteva fare nulla,
la caviglia le pulsava e il ginocchio continuava a tingersi di rosso
-siamo
quasi arrivati- avvertì lui svoltando l'angolo e incontrando
alcuni studenti più grandi, di cui uno di loro
aprì la porta dell'infermeria facendoli entrare in modo che
così Hiroto potesse lasciare dolcemente e lentamente il
corpo di Kilari adagiato su un lettino vuoto.
-grazie-
sussurrò Kilari abbassando la testa
-cos'è
successo?- domandò il dottore comparendo subito dopo da
dietro una porta, forse era l'ufficio pensò Kilari
incuriosita da quell'ambiente ampio, pieno di lettini e dalle finestre
spalancate, dove le tende bianche svolazzavano come lenzuoli bagnati al
vento. L'uomo visitò Kilari in pochi istanti, pulendole la
ferita del ginocchio e mettendole un cerotto. Poi, osservando la
caviglia disse
-non
è così grave. Il giovanotto quì ha
saputo portati quì in fretta, altrimenti si sarebbe gonfiata
di più- applicò un cerotto lenitivo e poi
fasciò la caviglia lasciando il mocassino a terra hai piedi
del lettino dove Hiroto osservava Kilari in viso
-le
faccio compagnia per qualche ora dottore- disse Hiroto quando l'uomo
tornò nel suo ufficio. Si sedette sul letto accanto a Kilari
che fissava il suo piede
-mi
dispiace, se avessi accettato io senza fare storie non saresti in
queste condizioni- si dispiacque lui, Kilari sorrise
-mi
hai ripagato portandomi quì in tutta fretta anche se non
sembrava-
-se
ti riferisci al peso...- Hiroto si voltò verso Kilari -sei
una piuma- lei arrossì e Hiroto, bhè lui, fissava
gli occhi dalla ragazza rivivendo quel bacio per l'ennesima volta
-nonostante quello che mangi sembra che tu non prenda peso-
-è
un complimento o cosa?- domandò lei ridacchiando imbarazzata
-come
vuoi- alzò le spalle e le abbassò subito, poi si
alzò prendendo la scarpa e infilandola "stile Cenerentola"
nel piede della compagna
-grazie
di nuovo- sorrise lei quando Hiroto sollevò il viso per
guardarla. Bella luminosa come il sole. Eppure poco prima l'aveva vista
a terra con un'espressione dolorante, sofferente che di impulso si era
gettato su di lei soccorrendola come meglio poteva, un pò
era stato il senso di colpa per non aver accettato quello che il
professor Akira le aveva detto, un pò perchè
vedere quel viso così bello, luminoso e sempre allegro
assumere una tale espressione di sofferenza l'aveva scosso muovendo in
lui strani stimoli e sensazioni che portavano tutti a soccorrere lei.
La
ragazza che non cadeva hai suoi piedi.
..........
Nell'aula
di Musica il professor Akira aveva iniziato l'assegnazione degli
strumenti. Essa si svolgeva in un preciso ordine: chiamava un alunno
alla volta in ordine alfabetico, questo spiegava perchè
aveva il registro di classe su una mano mentre era seduto comodo su una
poltroncina, lo studente doveva scegliere istintivamente uno strumento
che poi andava a suonare se lo sapeva fare oppure si limitava solo a
sceglierlo, per poi sottoporsi al controllo del professore che dava
un'ulteriore suggerimento secondo le sue conoscenze.
Quando
fù il turno di Cobeni, lei si diresse automaticamente sul
suo strumento preferito: il Violino. Aveva preso delle lezioni fin da
bambina e fin da subito le aveva trasmesso un sensazione di pace che
nulla avrebbe potuto eguagliare. Quando il professore le chiese di
suonare Cobeni non se lo fece ripetere due volte i che sembra strano
come comportamento da parte sua. Era timida ma il suo violino, il
violino stesso, il suono, le corde accarezzate in diversi modi le
trasmettevano vibrazioni tali che gli occhi si chiudevano, le orecchie
percepivano solo il suono di esse estraniando tutto il resto e
lasciando spazio solo a loro due: Cobeni e il Violino.
Eseguì
una breve parte dell'Ave Maria di Schubert e questo bastò al
professore per acconsentire alla sua scelta. Passarono altri cognomi e
altri istanti dove la preoccupazione per Kilari cresceva nelle due
ragazze finchè Noel non venne chiamata, dirigendosi subito
verso una chitarra classica dal disegno semplice, la prese in mano con
delicatezza ma anche con decisione e questo lo notò bene
Akira, si sedette sullo sgabelletto e poi prese la pulce incastrata tra
le corde nella parte alta dello strumento ed
eseguì il brano Asturias di Isaac Albeniz seguendo
però solo la prima parte veloce. Cobeni sorrideva mentre
l'amica suonava, il professore teneva gli occhi chiusi per gustare
meglio quella musica dal vivo. In realtà Noel aveva iniziato
solo due anni prima a suonare la chitarra, nel momento in cui sua madre
e suo padre le avevano regalato quello stupendo strumento che ormai,
era diventata una reliquia.
-puoi
andare a posto Noel- disse il professore poi dopo aver chiamato gli
ultimi alunni e aver assegnato loro uno strumento disse -Hiroto e
Kilari sceglieranno i loro strumenti domani- la campanella
suonò -potete andare- Noel e Cobeni posarono gli strumenti
che si erano trascinate dietro e poi uscirono peggio di un tornado
dall'aula dirigendosi di corsa nell'infermeria.
Hiroto
andò via notando le due amiche e Kilari parve dispiaciuta
agli occhi di Cobeni
-come
ti senti?- domandava Noel con toni che non uscivano dalle sue corde
vocali se non era seriamente preoccupata
-stò
bene, il dottore ha detto che guarirò presto, ho solo
bisogno di non sforzare la caviglia altrimenti potrà
peggiorare- rispose lei tentando di calmare l'amica
-il
professore ha detto che domani sceglierete il vostro strumento- disse
Cobeni -sia noi abbiamo ricevuto Violino e Chitarra Classica- sorrise
entusiasta
-mi
fà piacere ragazze, sentite non è che potreste
portarmi la borsa, vorrei avvertire mio padre...-
-oh
non preoccuparti a casa ti ci porterò io con la macchina-
Seiji entrò nell'infermeria
-davvero
non..- Kilari tentò di controbattere ma il ragazzo
-è
stata un'idea di Hiroto. Mi ha chiesto se potevamo fare una deviazione
oggi, dopotutto abitiamo vicino no? Non sarà un disturbo per
noi anzi... sarà divertente, venite pure voi ragazze- Seiji
invitò anche Noel e Cobeni e arrivati a quel punto Kilari
non potè fare altro che accettare il gentile pensiero che
Hiroto le aveva proposto anche se non direttamente. Lo vide dietro la
porta dell'infermeria, il vetro faceva intravedere la sua ombra di
schiena e per un attimo pensò veramente che fosse
preoccupato per lei, ma subito dopo Noel disse
-se
Hiroto avesse accettano l'incarico al posto tuo molto probabilmente a
quest'ora non saresti in questo stato. Si sente in colpa la star...-
continuò ancora a dire cose del genere mentre lui, quando
Kilari si girò verso la porta..... era sparito!
E
Seiji notò lo sguardo triste negli occhi oceano di Kilari
Tsukishima.
La
ragazza che non cadeva hai suoi piedi!
Spazio Autore:
Colgo l'occasione per ringraziare di nuovo tutti coloro
che leggono la mia Fan Fiction, la recensiscono o che l'anno messa tra
i preferiti. Mi sento molto lusingata dai complimenti che ricevo nelle
vostre recensioni e vi ringrazio per questo perchè mi
aiutano ad andare avanti nel correggere questa ficcy (che ho
rimodernizzato in alcune parti).
Come alcuni avranno notato, i personaggi avvolte non rispettano i loro
caratteri per il semplice fatto che sono cresciuti mentalmente rispetto
all'anime. Quindi ci sono sfumature ancora infantili ma spero che
comunque piacciano come li ho impostati.
ChibiRoby: Il rapporto Kilari/ Seiji
migliorerà di capitolo in capitolo come Hiroto
cercherà di capire cosa stà succedendo nella sua
testa, ma è ancora troppo presto per svelarti altri
particolari, ci saranno delle new entry tra poco e la storia si
complicherà! Spero che continuerai a seguire la storia e a
recensire chibi-chan ^^
kikkab: si accettano sempre i nuovi fan ^^ sono
contenta che ti sia piaciuta e spero che continuerà a
piacerti anche dopo questo capitolo. Grazie per la recensione ^^
Halley Silver Comet: le critiche le accetto
molto volentieri dopotutto sono quelle che aiutano a migliorare hally.
Mi fà piacere che tu continui a seguire e recensire la
storia e per quanto riguarda il carattere di Hiroto è vero,
ma ci sono dei validi motivi per cui si comporta in quel determinato
modo, posso dire soltanto che ci saranno capitoli che spiegheranno
molto sui due fratellastri e membri del duo chiamato Ships. Grazie per
aver recensito ^^
marzy93: in effetti non hai tutti i
torti sai? Anche io spessi cerco di immaginare nella mia mente l'intera
scena per poi buttarla sul foglio o in questo caso sul file del pc xd.
Ti ringrazio per aver recensito e ricorda che questo è solo
l'inizio XD
Karin_: per il primo capitolo è
vero, appena possibile lo rivedrò modificando le parti
errate. Ti ringrazio per i complimenti e per la recensione, spero
continuerai a seguirla con lo stesso entusiasmo ^^
Aggiornerò il prima possibile, ultimamente ho avuto molto da
fare e qualche giorno fà mi si era rotto il pc dovendolo
ricomprare obbligatoriamente ^^ Chiedo scusa se vi ho fatto aspettare e
spero che con questo capitolo possa essere perdonata ^^''
NEWS: Sono in arrivo nuove One-Shot che
riguardano vari anime, come Twin Princess - Principesse Gemelle, Sugar
Sugar Rune. Se ci saranno novità verrete informati nel mio
Spazio Autore dei capitoli ^^. Naturalmente a chi interessa!
|
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Capitolo 5 *** 04. Colpi di Scena ***
04. Colpi di Scena
-mi
dispiace papà, non potrò aiutati al bar questa
settimana- disse Kilari mentre era sdraiata sul divano del salotto di
casa Tsukishima. Era una modesta casa con un piano e per fino un
giardino grazioso, mantenuto sempre in vigore dalla nonna della ragazza
Baba, anche se preferiva farsi chiamare Baba-Chan. La camera di Kilari
era la piano di sopra, come il bagno, e la camera di suo padre insieme
a quella degli ospiti. Al piano di sotto c'era un salotto e una cucina
molto spaziose.
In
quel momento Kilari aveva appena finito di cenare sul divano, dato che
il padre non le permetteva di fare il minimo movimento se non fosse
stato necessario
-non
preoccuparti tesoro, prima di tutto viene la mia bambina- sorrise
l'uomo. Era alto e dalla costituzione magra, aveva capelli corti e
lisci ma di colore castano scuro che avvolte potevano sembrare anche
neri. Gli occhi li aveva grigi ma comunque di un colore chiaro ed essi
esprimevano la stessa vitalità degli occhi di sua figlia
-ecco
qua- Baba-Chan, una anziana signora dalla statura uguale a quella di un
bimbo di almeno quattro anni, posò a terra una pila non
troppo grande di fogli stampati
-cosa
sono?- domandò il padre di Kilari Takashi Tsukishima
-sono
le domande che Kilari farà al mio Hirotooooo- la nonna si
era trasformata in pochi secondi da anziana vecchietta a fan sfegatata
degli Ships e sopratutto di Hiroto Kazama. Purtroppo non aveva mai
avuto l'occasione di incontrare il suo idolo prima di quel pomeriggio
ma non era riuscita ad eseguire il suo interrogatorio per questo aveva
avuto un'idea brillante.
-perchè
proprio io Baba-Chan?- si lamentò la ragazza con un sospiro
-perchè
hai la fortuna di andare nel suo stesso liceo e di frequentare la
stessa classe- rispose pronta l'anziana signora, tutto tranne che
anziana a parte i capelli grigi ritirati sulla testa come una cipolla e
le numerose rughe. Kilari prese i primi fogli leggendo le domande, poi
si voltò verso sua nonna e disse
-nonna
ma queste le trovi anche sulle riviste....- e fù
così che Kilari e Baba-Chan iniziarono un accesa discussione
trascorrendo l'intera serata a parlare di Hiroto.
..........
Le
stampelle di Kilari mettevano in risalto il suo ingresso nel cortile
del liceo senza accorgersi che dietro di lei c'èra un'ondata
di giornalisti pronti a sapere i più succulenti particolari.
Accerchiarono Hiroto e Kilari in pochi secondo sbattendo a terra Cobeni
e Noel, aiutate successivamente da Seiji e i loro amici a rialzarsi.
-ma
sono questi i modi?- brontolò immediatamente Noel
-vi
siete fatte male?- domandò Seiji con premura
-solo
qualche graffio..- rispose Cobeni -nulla di grave-
-aspetta...
dov'è Kilari?- domandò improvvisamente Noel
osservando quei giornalisti e fotografi famelici
-credo
che...- Cobeni sussurrò indicando con un dito gli ospiti che
le avevano buttate a terra in pochi secondi. Il cortile brulicava di
fotografi e giornalisti per non parlare degli studenti imbambolati
davanti quella scena e le fan di Hiroto pronte a dichiarare vendetta a
Kilari. Seiji cercò di avvicinarsi, invano purtroppo
fù costretto ad entrare nell'edificio scolastico cercando un
professore, qualcuno che potesse allontanare tutte quelle persone.
Hiroto
e Kilari, all'interno di quel gruppo venivano fotografati e sormontati
da domande decisamente poco inappropriate.
-siete
fidanzati? Quando vi siete incontrati?-
-Hiroto
cosa nè penseranno le tue fan di questo fidanzamento?-
-ci
può dire come si chiama?- domandavano a Kilari che si
manteneva a malapena in piedi, dato che le stampelle gli erano cadute
-FATE
SILENZIO- esclamò Hiroto accorgendosi che Kilari non aveva
più nessun appoggio e che stava per cadere a terra, ma Seiji
lo precedette e Hiroto ritirò subito le braccia
-cosa
ci fate quì?- domandò Seiji passando un braccio
intorno la vita di Kilari che arrossì lentamente senza
nemmeno accorgersene
-abbiamo
saputo che Hiroto ha una nuova fidanzata-
-non
è affatto vero- ribattè lui
-e
allora per quale motivo ieri portavi questa ragazza in braccio?- disse
una donna mostrando una foto di lui e Kilari mentre si dirigevano verso
l'infermeria della scuola, scattata da fuori l'edificio
-ero
cascata- intervenne Kilari vedendo Hiroto e Seiji in
difficoltà, li sorprese e quando Cobeni gli si
avvicinò con le stampelle che fortunatamente aveva
recuperato le prese e si allontanò da Seiji appoggiandosi su
quegli oggetti. Kilari sorrise incantando nuovamente tutte quelle
persone -portavo una scatola pesante e sono inciampata, tutto
quì- ripetè lei cercando di rigirarsi per andare
via
-e
come la spiega quella foto?- domandò un giornalista in prima
fila
-Hiroto
è stato molto gentile, mi ha soltanto portato fino
all'infermeria e basta- aggiunse la ragazza guardando il giornalista
-CHE
SUCCEDE QUI'?- domandò una professoressa che poi fece
allontanare i giornalisti e successivamente cacciarli dal cortile,
chiudendo il cancello -TUTTI IN CLASSE- esclamò battendo le
mani due volte
-stai
bene?- domandò Noel
-si....-
sussurrò mentendo. In realtà la caviglia le
faceva un pò male a causa dello sforzo che aveva fatto
prima, quando si erano perse le stampelle
-andiamo
dentro, ti portiamo in infermeria- aggiunse Cobeni aiutando Noel e
"trasportare" l'amica dentro l'edifico scolastico. Seiji e Hiroto
guardarono le ragazze allontanarsi
-non
posso credere che sono arrivati addirittura a questo. Spiarci a
scuola...- sussurrò Seiji preoccupato
-l'abbiamo
passata brutta prima...- aggiunse Hiroto
-già..-
terminò Seiji ed entrambi entrarono nell'edificio,
ringraziando Kilari che li aveva salvati da quell'ondata di
pubblicità imprevista.
..........
Nella
quinta ora, nell'aula di musica Kilari si era diretta al pianoforte,
iniziando a suonare un pezzo di Sonata al "Chiaro di Luna" di Ludwing
Van Beethoven. Chiuse gli occhi mentre le sue mani scorrevano delicate
sui tasti bianchi e neri del pianoforte a coda nero, posto su un
piccolo palchetto vicino la scrivania del professor Akira.
Tutti
erano rapiti dal modo in cui suonava Kilari e capitò lo
stesso quando Hiroto si sedette allo stesso piano suonando qualcosa di
improvvisato nel momento, entrambi avevano convinto il professor Akira
proprio come avevano fatto il giorno prima Noel, Cobeni e molti altri
studenti.
-bene
con questo tutti voi avete uno strumento. Ora nel caso ci siano persone
con lo stesso strumento sarebbe più facile che esse
lavorassero insieme, cercando di migliorarsi avvicenda- subito dopo
aver udito quelle parole Kilari cadde dalla sedia e Hiroto si
ritrovò la giacca calata da una parta, lasciandogli scoperta
una spalla e quindi facendo vedere la camicia bianca della divisa
scolastica. Naturalmente non erano i soli ad affrontare una situazione
del genere ma
-professore,
non ho intenzione di lavorare con una come questa- esclamò
subito Hiroto, appena si riprese dalla sorpresa
-mi
pare di aver già detto che sarai trattato come tutti gli
altri in questa scuola- rispose il professore alzandosi dalla sedia,
mentre Noel e Cobeni tentavano di rialzare qualcosa che ricordava il
corpo di Kilari, oppure erano le stampelle sciolte in un liquido
fumante?
-non
posso cambiare?- tentò di nuovo Hiroto, ma la faccia seria
di Akira e scuotere di testa fecero sospirare il ragazzo che poi
fulminò con lo sguardo Kilari, che nel frattempo aveva
riacquistato la sua forma naturale -sia chiaro se non ti impegnerai sei
finita- minacciò lui puntandole un dito contro
-uffa
ma perchè?- piagnucolò lei
-ma
come, non lo sapete?- domandò una ragazza facendosi avanti.
Non era molto alta ma il suo corpo era magro e fasciato dalla divisa
sembrava quasi quello di una bambina ancora. Aveva una cascata di
capelli mossi lungo la schiena e davanti le spalle, per non parlare
degli occhi espressamente ben definiti e di colore... bhè
era difficile dirlo in quel momento sembravano grigi-rosa
-che
cosa?- domandò Kilari
-i
ragazzi che hanno lo strumento uguale, in ogni classe dovranno
concorrere alla fine dell'anno per vincere il premio Takada-
spiegò quella ragazza -ed è naturale che
quest'anno Hiroto non potrà farcela se stà in
gruppo con una stupida come te, Kilari Tsukishima-
-ehi!-
borbottò Noel fissando la ragazza dai capelli rosa
eccentrici -si può sapere chi sei? Che diritto hai di
parlare così a Kilari?- aggiunse con tono serio e
infastidito. Kilari non riusciva a capire cosa stesse
succedendo, perchè quella ragazza la trattava in quel modo
così cattivo? Dopotutto non l'aveva mai vista, cosa aveva
contro di lei?
-mi
chiamo Izumi Amakawa e non permetterò mai che Hiroto faccia
la sua apparizione con una che non è alla sua altezza- disse
presentandosi e spostandosi una ciocca di capelli rosa dietro l'orecchio
-ecco...
io non nè sapevo niente- disse Kilari imbarazzata -comunque
non ho intenzione di stare con lui in gruppo. Perciò puoi
stare tranquilla- Kilari sorrise anche se dentro di lei qualcosa molto
simile alla tristezza si stava espandendo come non mai. Prese la sua
borsa e poi corse fuori correndo in direzione della sala professori.
-tzè,
è solo una ragazzina- borbottò Izumi sorridendo
compiaciuta di quello che aveva appena fatto, Hiroto le
passò accanto senza nemmeno notarla e lei raggiungendolo
disse -Hirotuccio mio. Aspettamiiiiii!- si legò al suo
braccio ma lui non la considerò continuando a camminare per
la sua strada, ovvero verso gli spoiatoi maschili.
-che
antipatica..- disse Noel
-dai
andiamo, non nè vale la pena Noel- disse Cobeni prendendo
l'amica per mano e uscendo insieme agli altri dall'aula di musica.
..........
Sulla
terrazza tirava un leggero venticello e il profumo della vegetazione
intorno l'edificio faceva chiudere gli occhi a Kilari che, appoggiata
con le braccia alla ringhiera, stava cercando di ritrovare la sua pace
interiore dopo quanto era successo in classe. I suo profilo era in quel
momento, degno di un ragazza della sua bellezza e
spontaneità, e questo lo sapeva anche Seiji, il quale la
stava osservando appoggiato al muro vicino la porta chiusa. Kilari
sospirò ripensando a come mai quella ragazza era stata
così aggressiva con lei, forse era una fan di Hiroto? Lei
non voleva stare in gruppo con quello, dopo avergli rubato un bacio e
sopratutto ordinato di non frequentare più il suo posto, che
ormai segreto non lo era più, doveva pure sopportarlo
lavorandoci insieme per il Torneo? Non era lei che aveva chiesto tutto
quello, ma allora perchè Izumi si era tanto opposta? Se
voleva le poteva far posto anche subito dato che anche Hiroto era
daccordo con lei: nessuno voleva lavorare con l'altro.
Quando
era andata in sala professori per parlare con il professor Akira lui le
avevo risposto
-non
si possono cambiare le disposizioni del Torneo per un semplice
capriccio. Perciò la tua richiesta è rifiutata- a
quel punto se n'era andata in terrazza cercando di consolarsi almeno
con il profumo della cucina, da cui proveniva un odore che la nostra
Kilari avrebbe riconosciuto tra mille: crepe alla nutella! Era ormai
ora di pranzo ma non aveva nessuna intenzione di tornare in classe....
perciò aveva portato il suo pranzo e sedendosi per terra,
facendo appoggiare la schiena alla ringhiera sospirò
chiudendo gli occhi.
-c'è
qualche problema Kilari?- domandò Seiji avvicinandosi a
Kilari sorpresa dalla sua presenza. Credeva di essere sola! Lei lo
guardò colta alla sprovvista e imbarazzata, dopotutto erano
soli in un luogo così... poco frequentato
-no
no non preoccuparti, scusami ma ora torno già mi
staranno....!- Kilari si era allontanata dalla ringhiera dirigendosi
spedita verso la porta ma sentì una leggera presa intorno al
suo polso sinistro. Immediatamente si voltò verso Seiji
dietro di lei guardandolo con espressione stupita e confusa, ma lui
aveva una strana espressione in viso era serio e pareva veramente un
divo del cinema in quel momento. Quello sguardo intenso che lui aveva
nei suoi confronti la fece confondere fino a lasciarsi circondare la
vita da un suo braccio, fasciandola e di conseguenza avvicinarla al suo
corpo.
Non
riusciva a dire e fare nulla, il suo sguardo era talento intenso e
penetrante che si sentiva totalmente rapita anche dalle prese gentili e
dolci che la stavano avvicinando sempre di più a lui,
iniziando a percepire il suo profumo, ultima versione di BJ, un odore
dolce ma con quel retrogusto amaro.
Seiji
le accarezzò una guancia, ma lo fece in modo quasi
impercettibile, ma in quel momento la porta si aprì
rivelando l'immagine di Hiroto che sorpreso di vedere quei due
lì in quell'abbraccio fece scattare in lui qualcosa molto
simile alla rabbia, un sentimento che non provava mai nei confronti di
una ragazza. Seiji le aveva alzando leggermente il mento e il rossore
di Kilari era comparso tutto in una volta, precisamente quando lui
aveva avvicinato le labbra a quelle sue, non sapeva cosa fare, che
stava succedendo a Seiji? Kilari era tremendamente confusa in quel
momento non riusciva a focalizzare una possibile via di scampo, ma
gliela diede Hiroto che afferrando i fianchi della ragazza con entrambe
le mani la allontanò dal fratello rimasto interdetto per i
primi istanti ma assumendo un ghigno divertito, senza naturalmente
farsi vedere da Kilari che aveva il volto riverso Hiroto dietro di
sè e che la teneva stretta a lui.
Possessione.
Pensò
Kilari in quell'istante, l'abbraccio che le stava riservando era
possessivo nè era certa
-si
può sapere che stai facendo?- disse Hiroto guardando il
fratello con sguardo glaciale
-quello
che hai fatto anche tu- rispose Seiji con il suo tono sempre gentile.
Kilari notò in Hiroto una certa irritazione e in
più ci si metteva il piede e le stampelle, molto scomode.
Osservò Seiji fissare il fratello, entrambi avevano un
temperamento davvero niente male, ma erano così diversi che
avvolte non sembravano veramente fratellastri, più anche
altre due nemici dei tempi antichi, in cui negli occhi
c'èrano le fiamme vive della vendetta o dell'odio.
-stagli
alla larga- disse Hiroto prima di trascinare con sè Kilari
aiutandola a camminare e poi a scendere le scale
-non
capisco cosa ci trova di interessante in quella ragazzina....- Izumi
sbucò da dietro il muro osservando Seiji e poi la porta che
si chiudeva
-tecnicamente
cara cugina...- Seiji guardò la ragazza che lo
fissò in attesa di un continuo della frase -... ora come
ora, sei più ragazzina tu di lei!- terminò la
frase facendo sussultare Izumi e forse anche un pò
innervosire
-vedremo
chi è la ragazzina...- sussurrò osservando il
cugino che andava via scendendo le scale e venendo inghiottito
dall'oscurità.
Spazio
Autore:
Ringrazio
ancora tutti quelli che seguono la mia storia, anche solo leggendola mi
riempite il cuore di felicità, perciò grazie di
cuore!
Come
avrete potuto immaginare i caratteri hanno assunto delle sfumature:
Kilari è meno timida di prima, Hiroto più
strafottente e Seiji più serio e intraprendente. Ho pensato
che i personaggi avendo l'età di 15-16 anni avessero
sviluppato un nuovo carattere poichè andando sempre
più avanti si cresce e quindi si matura anche mentalmente!
Spero
però che queste sfumature non vi creino problemi
perchè sono essenziali per questa Fan Fiction.
Altra
cosa importante finalmente è entrata in scena anche Izumi,
cugina di Seiji e cugina acquisita di Hiroto. Sono sicura che non
avrete potuto fare a meno di notare che ha un particolare interesse per
Hiroto, che non considera affatto come cugino.
ATTENZIONE:
nel mese di Agosto purtroppo non ci sarò e quindi non
potrò postare, ma in ogni caso spero di poter aggiornare
un'altro capitolo entro il 1 Agosto ^^
Ora
passiamo alle vostre recensioni e alle mie risposte!
ChibiRoby:
Chi chan ti ringrazio per questa recensione. Sei libera di commentarla
dove vuoi ^^. Per quanto riguarda la scelta degli strumenti, conoscendo
sia Noel e Cobeni è stato molto facile assegnargli quei
strumenti, tuttavia Hiroto e Kilari ora come ora sono ancora agli inizi
e con Izumi e Seiji c'è ne saranno delle belle. Continua a
seguirmi Chi chan ^^ bacio*
Halley
Silver Comet: Mi chiamo Laura, Giù chan ^^ e ti
ringrazio per la tua recensione e per aver letto il capitolo come tutti
gli altri. Se c'è una cosa che no ho cambiato di Seiji
è la gentile e la galanteria, ho aggiunto soltanto
più serietà e intraprendenza per il resto spero
che ti piaccia come Hiroto xd Alla fine di questa storia spero che ti
sarai ricreduta su Hiroto! Precisamente che coppia preferisci in TP?
marzy93:
ciao e grazie per la recensione. presto ti saranno chiare molte cose,
via via nei capitoli si scorgeranno piccoli frammenti del passato di
Hiroto, dei suoi genitori e dello stesso Seiji per non parlare di un
colpo di scena che coglierà tutti voi alla sprovvista! Non
ti resta che continuare a seguire e scoprirai tutto ^^
Izuna:
ti ringrazio dei complimenti, sono contenta che ti piaccia, spero che
ti sia piaciuto anche questo terzo capitolo! Come ho già
spiegato sopra i caratteri non cambieranno più di
così perciò tranquilla ^^
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