Yuste

di Diana924
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 parte ***
Capitolo 2: *** 2 parte ***
Capitolo 3: *** 3 parte ***
Capitolo 4: *** Conclusioni ***



Capitolo 1
*** 1 parte ***


Il monastero di San Yeronimo a Yuste, uno dei posti più caldi d’Europa. E qui io vivo, insieme a mia sorella Maria, io, che sono nata nelle Fiandre.

La prima figlia, ma cosa ricordo di mio padre e di mia madre? Io, Eleonora d’Asburgo, regina del Portogallo e di Francia, ho pochi ricordi di loro, più che altro immagini sfocate e pochi, fuggevoli, ricordi.

Mio padre, Filippo d’Asburgo. Ho pochi ricordi di lui, ma un’immagine me li cancella tutti. Un uomo, bellissimo, vestito con sfarzo e ricchezza, che si muoveva con naturalezza.

Mia madre, Giovanna d’Aragona. Era bella, ma malata. Malata nella mente, così mi dicevano, che era pazza, pazza d’amore per mio padre, che lo amava alla follia. Mia madre era spagnola e dicevano che era molto buona, ma testarda.

Avevo delle sorelle, e una è ancora viva. Mia sorella Maria, che è qui con me, a Yuste, con nostro fratello. L’altra, Isabella, è diventata regina di Danimarca, ma è morta da quasi vent’anni ormai.

Ho ancora i miei fratelli, Carlo e Ferdinando. Carlo, con cui sono cresciuta, il mio amato fratello, il fiammingo. Ferdinando, che ho conosciuto solo durante la nostra visita in Francia, lo spagnolo.

Avevo anche una sorella, Caterina, ma anche lei l’ho conosciuta dopo, dopo.

Ho passato l’infanzia e la giovinezza sola, con i miei fratelli. Nostro padre era morto e nostra madre viveva in Spagna, segregata, dicevano per il suo bene, perché era pazza. E con lei viveva mia sorella minore, Caterina d’Asburgo.

Nel 1514, mia sorella Isabella, ad appena tredici anni, dovette sposare il re di Danimarca. Ci salutò piangendo, diretta verso quelle terre fredde e desolate.

Alla morte di Ferdinando de Trastamara, nostro nonno, mio fratello Carlo ereditò la Spagna e i suoi immensi territori.

E io e Carlo partimmo per quel Paese lontano, caldo e secco come le Fiandre erano umide e piovose.

Viaggiammo per mare e sbarcammo in Galizia,a  nord della Spagna.  Arrivati andammo prima a Toledo, per il giuramento delle Cortes, poi a Tordesillas, dove viveva nostra madre.

Non avevo voglia di riabbracciarla, ma volevo conoscere mia sorella Caterina. Ma prima dovemmo andare a Barcellona, per un altro giuramento. Fu lì che vidi Ferdinando per la prima volta. Ferdinando era un vero spagnolo, tutto il contrario di Carlo, ma sapeva stare al suo posto. Infatti durante un pranzo gli rese atto di sottomissione.

Io non volevo un matrimonio come quelli soliti, fatti per un’alleanza o per calcolo, no, io volevo un matrimonio d’amore. Mi parve di averlo trovato con il conte palatino Federico. Un anno dopo la morte del nonno mi scrisse una lettera.

Ma Carlo lo seppe, e non me lo perdonò mai, voleva un partito migliore per me. Irruppe nelle mie stanze e mi chiese di consegnargliela immediatamente, io mi rifiutai e lui me la strappo dalle mani.

Per punizione mi fece sposare mio zio il re del Portogallo, che aveva sposato in precedenza le mie zie Isabella e Maria.

Acconsentì e raggiunsi il Portogallo.

Io e mio marito abbiamo avuto due figli: Carlos, morto bambino, e Maria, che è ancora viva, ma anche ancora non sposata.

Poi, nel  1521, stesso anno della nascita di mia figlia Maria, morì il mio marito-zio. Mio fratello, divenuto re e poi imperatore decise che dovevo tornare in Spagna, cosa che feci. Maria un anno dopo sposò il re d’Ungheria, Luigi II, come aveva stabilito nostro nonno Massimiliano d’Asburgo, alla cui corte Maria viveva, come fidanzata del re.

Io tornai, e mi stabilì a Madrid, in attesa che mio fratello mi trovasse un nuovo marito.

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Capitolo 2
*** 2 parte ***


Poi lo conobbi, lui, il mio eroe, il mio re, il mio secondo marito, anche se allora non lo sapevo. Ma lui era Francesco di Valois, re di Francia, ed era prigioniero di mio fratello l’imperatore Carlo. Io lo andavo a vedere, prima per curiosità, poi perché me ne ero innamorata.  E lui mi amava, ne sono certa, lui mi amava. Una sera mi disse che ero bella come un ibis. Non so cosa fosse un ibis, ma in quel momento mi sentì felicissima, come se fossi in paradiso.

Poi Francesco firmò una pace che definì terribile e fu liberato. Lui e Carlo si scambiarono dimostrazioni d’affetto, e lui fu accompagnato alla frontiera insieme al conestabile Anne de Montmorency. Io aspettavo, aspettavo che gli ambasciatori e i signori della corte di mio fratello me lo dicessero, che lui mi voleva al suo fianco, che mi amava e voleva sposarmi, perché mi amava e non perché imposto da un trattato.

Attesi, due anni di attesa.

Nel frattempo a Madrid erano arrivati i figli di Francesco e della sua prima moglie, Claudia di Francia. Si chiamavano Francesco ed Enrico, ed avevano nove ed undici anni.

Erano prigionieri, ma io li andavo a trovare di nascosto. Poveri bambini, pagarono per le colpe dei grandi. Avevano quasi disimparato il francese, se non fosse stato per me, e vivevano in condizioni disumane. Io li andavo a trovare, e cercavo di far ricordar loro la Francia e il loro padre.

Dopo un anno la regina madre, Luisa di Savoia, mandò un notaio, per verificare le condizioni dei suoi nipoti.

Non gli fu concesso di vederli, così lo aiutai. Ricordo ancora che quando li vide, e in che condizioni erano poveri bambini, scoppiò a piangere, dopo averli chiamati ed essendo resosi conto che i due non sapevano più il francese.

Subito un rapporto velenosissimo prese la strada per Parigi. Fu letto in pubblico, suscitando l’ira del re e lo sgomento delle sorelle e del fratello dei due ragazzi.

Immediatamente fu fissato un colloquio, ma prima Francesco i sfidò mio fratello a duello. Carlo non si presentò.  Lui delegò nostra zia Margherita, Francesco I sua madre.

Siglarono un trattato, detto pace delle Due Dame. In questa pace era scritto che i due ragazzini, ostaggi innocenti, dovevano essere subito rilasciati e ricondotti in Francia il prima possibile.

E io avrei dovuto sposare Francesco I.

Quando ricevetti questa notizia ne fui così entusiasta che esclamai: << Se mi sposa è perché mi ama! >> Quanto mi sbagliavo.

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Capitolo 3
*** 3 parte ***


Fu deciso che sarei partita con i due ragazzi. Il corteo arrivò fino alla Bidassoa, dove il riscatto e i ragazzi cambiarono Paese, il primo in Spagna, i secondi in Francia. Finito di contare il denaro, occorsero due settimane, m’imbarcai anch’io e raggiunsi la corte a Mont de Marsan, dove mi attendeva il mio futuro marito. Ci sposammo in un semplice convento, ma la prima di nozze fu splendida. Lo amavo, e credevo che anche lui mi amasse.

La corte fu molto cortese con me. In fondo io portavo la pace fra i nostri due Stati. Poi ci dirigemmo verso Parigi e Reims, dove sarei stata incoronata come regina di Francia e regina di Parigi.

A Reims fu tutto perfetto, ma a Parigi le mie illusioni crollarono.

Io avanzavo verso la cattedrale di Notre Dame, dove sarei stata incoronata quando li vidi.  Lui, mio marito, lei, Mlle d’Heylly, Anne de Pisseleu, che aveva appena fatto sua amante.

Erano lì, a uno dei balconi, ubriachi, mentre davano spettacolo del loro legame perverso: tutti li videro.

E io già dalla sera non contavo più nulla.

Così ho passato i miei anni di regina, nell’ombra. La Pisseleu, nel frattempo divenuta duchessa d’Etampes, spadroneggiava a corte, isolandomi. Io non ero nessuno, lei era la vera regina, le mancava solo la corona.

La Delfina, ora regina di Francia, Caterina de Medici mi fu di conforto in quegli anni, mentre la regina madre, la buona Luisa di Savoia, morì poco dopo il mio arrivò, lasciandomi sola e senza difese, in balia di una corte corrotta e depravata.

Alla morte del mio secondo marito, avvenuta nel 1547, sono tornata in Spagna, dopo aver osservato i quaranta giorni di lutto previsti per una regina di Francia dal cerimoniale di corte.

La mia unica soddisfazione è sapere che la mia rivale è caduta in disgrazia con la morte di mio marito, e che è confinata a suo marito nel suo castello, da cui non esce da undici anni.

Mio fratello Carlo, l’imperatore, ha abdicato due anni fa a Bruxelles, ha diviso il suo immenso impero, la Spagna a suo figlio Filippo, e la Germania a nostro fratello Ferdinando.

Poi lui, Maria ed io ci siamo imbarcati e siamo tornati in Spagna. Qui ha scelto la regione più arida ed inospitale, l’Estremadura.

Poi ha optare per il convento di san Geronimo a Yuste e da due anni si trova lì. Io sono a Talavuela.

La mia vita forse finirà qui, così lontana dalla mia amata Fiandra, nell’assolata ed arida Spagna.

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Capitolo 4
*** Conclusioni ***


Eleonora d’Asburgo, regina del Portogallo e di Francia, Infanta di Spagna, morì di lì a poco, all’età di sessanta anni, pochi mesi prima del fratello, Carlo V, con il quale era cresciuta. Di indole passionale e romantica Eleonora fu completamente sottomessa al fratello minore. Lo fu quando non poté coronare il suo sogno d’amore sposando Federico del Palatinato, Per questa sua ribellione, l’unica in tutta la sua vita, dovette sposare suo zio, il re del Portogallo Manuele I. Ne ebbe due figli.

Dopo la vedovanza, durante la sua permanenza a Madrid credette di trovare il vero amore in Francesco I di Valois, re di Francia. Purtroppo,  il bell’ibis, così il re l’aveva chiamata una notte, andò incontro a una crudele verità: il suo re  e suo secondo marito non l’amava. Anzi, per anni Eleonora fu costretta a sopportare le angherie di Anna de Pisseleu, duchessa d’Etampes, l’ugonotta favorita reale.

Morto il secondo marito tornò accanto al fratello Carlo, e nel 1556, insieme alla sorella Maria, lo seguì nel suo ritiro in Estramadura, Carlo a Yuste, Maria ed Eleonora a Talaveruela. Qui morì. Fu una delle regine di Francia più ignorate, seguita forse da Luise de Vaudemont, moglie di Enrico III; tant’è vero che è ricordata solo con il suo nome, Eleonora d’Asburgo.

Carlo V, suo fratello minore, morì nello stesso anno nel monastero di san Yeronimo, probabilmente di malaria.

Maria d’Asburgo, sorella minore di Carlo ed Eleonora, regina d’Ungheria, morì anch’essa nel1558

Bibliografia:

Edgarda Ferri: Giovanna la pazza

Guido Gerosa: Carlo V 

C.W: Gortner: L’ultima Regina

Jean Orieux: caterina de'Medici

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